## Aionian Bible ## File Name: Holy-Bible---Italian---Italian-Riveduta-Bible---Source-Edition.VPL.txt ## File Usage: Holy-Bible---Italian---Italian-Riveduta-Bible ## File Created: 02/21/2024 18:52:06 ## File Purpose: Supporting resource for the Aionian Bible project ## File Location: https://resources.AionianBible.org ## Publisher Name: Nainoia Inc ## Publisher Contact: https://www.AionianBible.org/Publisher ## Publisher Mission: https://www.AionianBible.org/Preface ## Publisher Website: https://NAINOIA-INC.signedon.net ## Publisher Facebook: https://www.Facebook.com/AionianBible ## Source URL: https://ebible.org/Scriptures/ita1927_vpl.zip ## Source Date: 02/21/2024 13:17:19 ## Source Text: unaltered below ## GEN 1:1 Nel principio Iddio creò i cieli e la terra. GEN 1:2 E la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse: GEN 1:3 “Sia la luce!” E la luce fu. GEN 1:4 E Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. GEN 1:5 E Dio chiamò la luce “giorno”, e le tenebre “notte”. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno. GEN 1:6 Poi Dio disse: “Ci sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque”. GEN 1:7 E Dio fece la distesa e separò le acque ch’erano sotto la distesa, dalle acque ch’erano sopra la distesa. E così fu. GEN 1:8 E Dio chiamò la distesa “cielo”. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il secondo giorno. GEN 1:9 Poi Dio disse: “Le acque che son sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e apparisca l’asciutto”. E così fu. GEN 1:10 E Dio chiamò l’asciutto “terra”, e chiamò la raccolta delle acque “mari”. E Dio vide che questo era buono. GEN 1:11 Poi Dio disse: “Produca la terra della verdura, dell’erbe che faccian seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra”. E così fu. GEN 1:12 E la terra produsse della verdura, dell’erbe che facevan seme secondo la loro specie, e degli alberi che portavano del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie. E Dio vide che questo era buono. GEN 1:13 Così fu sera, poi fu mattina: e fu il terzo giorno. GEN 1:14 Poi Dio disse: “Sianvi de’ luminari nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; e siano dei segni e per le stagioni e per i giorni e per gli anni; GEN 1:15 e servano da luminari nella distesa dei cieli per dar luce alla terra”. E così fu. GEN 1:16 E Dio fece i due grandi luminari: il luminare maggiore, per presiedere al giorno, e il luminare minore per presiedere alla notte; e fece pure le stelle. GEN 1:17 E Dio li mise nella distesa dei cieli per dar luce alla terra, GEN 1:18 per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che questo era buono. GEN 1:19 Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quarto giorno. GEN 1:20 Poi Dio disse: “Producano le acque in abbondanza animali viventi, e volino degli uccelli sopra la terra per l’ampia distesa del cielo”. GEN 1:21 E Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, i quali le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, ed ogni volatilo secondo la sua specie. E Dio vide che questo era buono. GEN 1:22 E Dio li benedisse, dicendo: “Crescete, moltiplicate, ed empite le acque dei mari, e moltiplichino gli uccelli sulla terra”. GEN 1:23 Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quinto giorno. GEN 1:24 Poi Dio disse: “Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie”. E così fu. GEN 1:25 E Dio fece gli animali selvatici della terra, secondo le loro specie, il bestiame secondo le sue specie, e tutti i rettili della terra, secondo le loro specie. E Dio vide che questo era buono. GEN 1:26 Poi Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sul bestiame e su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. GEN 1:27 E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. GEN 1:28 E Dio li benedisse; e Dio disse loro: “Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra”. GEN 1:29 E Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, ed ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. GEN 1:30 E ad ogni animale della terra e ad ogni uccello dei cieli e a tutto ciò che si muove sulla terra ed ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento”. E così fu. GEN 1:31 E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il sesto giorno. GEN 2:1 Così furono compiti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro. GEN 2:2 Il settimo giorno, Iddio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta. GEN 2:3 E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta. GEN 2:4 Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l’Eterno Iddio fece la terra e i cieli. GEN 2:5 Non c’era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna, e nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché l’Eterno Iddio non avea fatto piovere sulla terra, e non c’era alcun uomo per coltivare il suolo; GEN 2:6 ma un vapore saliva dalla terra e adacquava tutta la superficie del suolo. GEN 2:7 E l’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente. GEN 2:8 E l’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e quivi pose l’uomo che aveva formato. GEN 2:9 E l’Eterno Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta d’alberi piacevoli a vedersi e il cui frutto era buono da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino, e l’albero della conoscenza del bene e del male. GEN 2:10 E un fiume usciva d’Eden per adacquare il giardino, e di la si spartiva in quattro bracci. GEN 2:11 Il nome del primo è Pishon, ed è quello che circonda tutto il paese di Havila, dov’è l’oro; GEN 2:12 e l’oro di quel paese è buono; quivi si trovan pure il bdellio e l’onice. GEN 2:13 Il nome del secondo fiume è Ghihon, ed è quello che circonda tutto il paese di Cush. GEN 2:14 Il nome del terzo fiume è Hiddekel, ed è quello che scorre a oriente dell’Assiria. E il quarto fiume è l’Eufrate. GEN 2:15 L’Eterno Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino d’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. GEN 2:16 E l’Eterno Iddio diede all’uomo questo comandamento: “Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; GEN 2:17 ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”. GEN 2:18 Poi l’Eterno Iddio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia convenevole”. GEN 2:19 E l’Eterno Iddio avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li menò all’uomo per vedere come li chiamerebbe, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l’uomo gli darebbe. GEN 2:20 E l’uomo dette de’ nomi a tutto il bestiame, agli uccelli dei cieli e ad ogni animale dei campi; ma per l’uomo non si trovò aiuto che gli fosse convenevole. GEN 2:21 Allora l’Eterno Iddio fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che s’addormentò; e prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d’essa. GEN 2:22 E l’Eterno Iddio, con la costola che avea tolta all’uomo, formò una donna e la menò all’uomo. GEN 2:23 E l’uomo disse: “Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo”. GEN 2:24 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne. GEN 2:25 E l’uomo e la sua moglie erano ambedue ignudi e non ne aveano vergogna. GEN 3:1 Or il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che l’Eterno Iddio aveva fatti; ed esso disse alla donna: “Come! Iddio v’ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?” GEN 3:2 E la donna rispose al serpente: “Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; GEN 3:3 ma del frutto dell’albero ch’è in mezzo al giardino Iddio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire”. GEN 3:4 E il serpente disse alla donna: “No, non morrete affatto; GEN 3:5 ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male”. GEN 3:6 E la donna vide che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, ch’era bello a vedere, e che l’albero era desiderabile per diventare intelligente; prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò. GEN 3:7 Allora si apersero gli occhi ad ambedue, e s’accorsero ch’erano ignudi; e cucirono delle foglie di fico, e se ne fecero delle cinture. GEN 3:8 E udirono la voce dell’Eterno Iddio il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell’Eterno Iddio, fra gli alberi del giardino. GEN 3:9 E l’Eterno Iddio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?” E quegli rispose: GEN 3:10 “Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura, perch’ero ignudo, e mi sono nascosto”. GEN 3:11 E Dio disse: “Chi t’ha mostrato ch’eri ignudo? Hai tu mangiato del frutto dell’albero del quale io t’avevo comandato di non mangiare?” GEN 3:12 L’uomo rispose: “La donna che tu m’hai messa accanto, è lei che m’ha dato del frutto dell’albero, e io n’ho mangiato”. GEN 3:13 E l’Eterno Iddio disse alla donna: “Perché hai fatto questo?” E la donna rispose: “Il serpente mi ha sedotta, ed io ne ho mangiato”. GEN 3:14 Allora l’Eterno Iddio disse al serpente: “Perché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre, e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. GEN 3:15 E io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo, e tu le ferirai il calcagno”. GEN 3:16 Alla donna disse: “Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figliuoli; i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su te”. GEN 3:17 E ad Adamo disse: “Perché hai dato ascolto alla voce della tua moglie e hai mangiato del frutto dell’albero circa il quale io t’avevo dato quest’ordine: Non ne mangiare, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. GEN 3:18 Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi. GEN 3:19 mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere, e in polvere ritornerai”. GEN 3:20 E l’uomo pose nome Eva alla sua moglie, perch’è stata la madre di tutti i viventi. GEN 3:21 E l’Eterno Iddio fece ad Adamo e alla sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì. GEN 3:22 Poi l’Eterno Iddio disse: “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto a conoscenza del bene e dei male. Guardiamo ch’egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, e ne mangi, e viva in perpetuo”. GEN 3:23 Perciò l’Eterno Iddio mandò via l’uomo dal giardino d’Eden, perché lavorasse la terra donde era stato tratto. GEN 3:24 Così egli scacciò l’uomo; e pose ad oriente del giardino d’Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita. GEN 4:1 Or Adamo conobbe Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: “Ho acquistato un uomo, con l’aiuto dell’Eterno”. GEN 4:2 Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. E Abele fu pastore di pecore; e Caino, lavoratore della terra. GEN 4:3 E avvenne, di li a qualche tempo, che Caino fece un offerta di frutti della terra all’Eterno; GEN 4:4 e Abele offerse anch’egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. E l’Eterno guardò con favore Abele e la sua offerta, GEN 4:5 ma non guardò con favore Caino e l’offerta sua. E Caino ne fu molto irritato, e il suo viso ne fu abbattuto. GEN 4:6 E l’Eterno disse a Caino: “Perché sei tu irritato? e perché hai il volto abbattuto? GEN 4:7 Se fai bene non rialzerai tu il volto? ma, se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri son vòlti a te; ma tu lo devi dominare!” GEN 4:8 E Caino disse ad Abele suo fratello: “Usciamo fuori ai campi!” E avvenne che, quando furono nei campi, Caino si levò contro Abele suo fratello, e l’uccise. GEN 4:9 E l’Eterno disse a Caino: “Dov’è Abele tuo fratello?” Ed egli rispose: “Non lo so; sono io forse il guardiano di mio fratello?” GEN 4:10 E l’Eterno disse: “Che hai tu fatto? la voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. GEN 4:11 E ora tu sarai maledetto, condannato ad errar lungi dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue del tuo fratello dalla tua mano. GEN 4:12 Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti, e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra”. GEN 4:13 E Caino disse all’Eterno: “Il mio castigo è troppo grande perch’io lo possa sopportare. GEN 4:14 Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo, ed io sarò nascosto dal tuo cospetto, e sarò vagabondo e fuggiasco per la terra; e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà”. GEN 4:15 E l’Eterno gli disse: “Perciò, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui”. E l’Eterno mise un segno su Caino, affinché nessuno, trovandolo, l’uccidesse. GEN 4:16 E Caino si partì dal cospetto dell’Eterno e dimorò nel paese di Nod, ad oriente di Eden. GEN 4:17 E Caino conobbe la sua moglie, la quale concepì e partorì Enoc. Poi si mise a edificare una città, a cui diede il nome di Enoc, dal nome del suo figliuolo. GEN 4:18 E ad Enoc nacque Irad; Irad generò Mehujael; Mehujael generò Methushael, e Methushael generò Lamec. GEN 4:19 E Lamec prese due mogli: il nome dell’una era Ada, e il nome dell’altra, Zilla. GEN 4:20 E Ada partorì Jabal, che fu il padre di quelli che abitano sotto le tende presso i greggi. GEN 4:21 E il nome del suo fratello era Jubal, che fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra ed il flauto. GEN 4:22 E Zilla partorì anch’essa Tubal-cain, l’artefice d’ogni sorta di strumenti di rame e di ferro, e la sorella di Tubal-cain fu Naama. GEN 4:23 E Lamec disse alle sue mogli: “Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamec, porgete orecchio ai mio dire! Sì, io ho ucciso un uomo perché m’ha ferito, e un giovine perché m’ha contuso. GEN 4:24 Se Caino sarà vendicato sette volte, Lamec lo sarà settantasette volte”. GEN 4:25 E Adamo conobbe ancora la sua moglie, ed essa partorì un figliuolo, a cui pose nome Seth, “perché” ella disse, “Iddio m’ha dato un altro figliuolo al posto d’Abele, che Caino ha ucciso”. GEN 4:26 E anche a Seth nacque un figliuolo, a cui pose nome Enosh. Allora si cominciò a invocare il nome dell’Eterno. GEN 5:1 Questo è il libro della posterità d’Adamo. Nel giorno che Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio; GEN 5:2 li creò maschio e femmina, li benedisse e dette loro il nome di “uomo”, nel giorno che furon creati. GEN 5:3 Adamo visse centotrent’anni, generò un figliuolo, a sua somiglianza, conforme alla sua immagine, e gli pose nome Seth; GEN 5:4 e il tempo che Adamo visse, dopo ch’ebbe generato Seth, fu ottocento anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:5 e tutto il tempo che Adamo visse fu novecentotrenta anni; poi morì. GEN 5:6 E Seth visse centocinque anni, e generò Enosh. GEN 5:7 E Seth, dopo ch’ebbe generato Enosh, visse ottocentosette anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:8 e tutto il tempo che Seth visse fu novecentododici anni; poi morì. GEN 5:9 Ed Enosh visse novant’anni, e generò Kenan. GEN 5:10 Ed Enosh, dopo ch’ebbe generato Kenan, visse ottocentoquindici anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:11 e tutto il tempo che Enosh visse fu novecentocinque anni; poi morì. GEN 5:12 E Kenan visse settant’anni, e generò Mahalaleel. GEN 5:13 E Kenan, dopo ch’ebbe generato Mahalaleel, visse ottocentoquaranta anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:14 e tutto il tempo che Kenan visse fu novecentodieci anni; poi morì. GEN 5:15 E Mahalaleel visse sessantacinque anni, e generò Jared. GEN 5:16 E Mahalaleel, dopo ch’ebbe generato Jared, visse ottocentotrenta anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:17 e tutto il tempo che Mahalaleel visse fu ottocento novantacinque anni; poi morì. GEN 5:18 E Jared visse cento sessantadue anni, e generò Enoc. GEN 5:19 E Jared, dopo ch’ebbe generato Enoc, visse ottocento anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:20 e tutto il tempo che Jared visse fu novecento sessantadue anni; poi morì. GEN 5:21 Ed Enoc visse sessantacinque anni, e generò Methushelah. GEN 5:22 Ed Enoc, dopo ch’ebbe generato Methushelah, camminò con Dio trecento anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:23 e tutto il tempo che Enoc visse fu trecento sessantacinque anni. GEN 5:24 Ed Enoc camminò con Dio; poi disparve, perché Iddio lo prese. GEN 5:25 E Methushelah visse cento ottantasette anni e generò Lamec. GEN 5:26 E Methushelah, dopo ch’ebbe generato Lamec, visse settecento ottantadue anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:27 e tutto il tempo che Methushelah visse fu novecento sessantanove anni; poi morì. GEN 5:28 E Lamec visse cento ottantadue anni, e generò un figliuolo; GEN 5:29 e gli pose nome Noè, dicendo: “Questo ci consolerà della nostra opera e della fatica delle nostre mani cagionata dal suolo che l’Eterno ha maledetto”. GEN 5:30 E Lamec, dopo ch’ebbe generato Noè, visse cinquecento novantacinque anni, e generò figliuoli e figliuole; GEN 5:31 e tutto il tempo che Lamec visse fu settecento settantasette anni; poi morì. GEN 5:32 E Noè, all’età di cinquecento anni, generò Sem, Cam e Jafet. GEN 6:1 Or quando gli uomini cominciarono a moltiplicare sulla faccia della terra e furon loro nate delle figliuole, GEN 6:2 avvenne che i figliuoli di Dio videro che le figliuole degli uomini erano belle, e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte. GEN 6:3 E l’Eterno disse: “Lo spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo; poiché, nel suo traviamento, egli non è che carne; i suoni giorni saranno quindi centoventi anni”. GEN 6:4 In quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furono anche di poi, quando i figliuoli di Dio si accostarono alle figliuole degli uomini, e queste fecero loro de’ figliuoli. Essi sono gli uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi. GEN 6:5 E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo. GEN 6:6 E l’Eterno si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. GEN 6:7 E l’Eterno disse: “Io sterminerò di sulla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento d’averli fatti”. GEN 6:8 Ma Noè trovò grazia agli occhi dell’Eterno. GEN 6:9 Questa è la posterità di Noè. Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi; Noè camminò con Dio. GEN 6:10 E Noè generò tre figliuoli: Sem, Cam e Jafet. GEN 6:11 Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era ripiena di violenza. GEN 6:12 E Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché ogni carne avea corrotto la sua via sulla terra. GEN 6:13 E Dio disse a Noè: “Nei miei decreti, la fine d’ogni carne è giunta; poiché la terra, per opera degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra. GEN 6:14 Fatti un’arca di legno di gofer; falla a stanze, e spalmala di pece, di dentro e di fuori. GEN 6:15 Ed ecco come la dovrai fare: la lunghezza dell’arca sarà di trecento cubiti; la larghezza, di cinquanta cubiti, e l’altezza, di trenta cubiti. GEN 6:16 Farai all’arca una finestra, in alto, e le darai la dimensione d’un cubito; metterai la porta da un lato, e farai l’arca a tre piani: uno da basso, un secondo e un terzo piano. GEN 6:17 Ed ecco, io sto per far venire il diluvio delle acque sulla terra, per distruggere di sotto i cieli ogni carne in cui è alito di vita; tutto quello ch’è sopra la terra, morrà. GEN 6:18 Ma io stabilirò il mio patto con te; e tu entrerai nell’arca: tu e i tuoi figliuoli, la tua moglie e le mogli de’ tuoi figliuoli con te. GEN 6:19 E di tutto ciò che vive, d’ogni carne, fanne entrare nell’arca due d’ogni specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina. GEN 6:20 Degli uccelli secondo le loro specie del bestiame secondo le sue specie, e di tutti i rettili della terra secondo le loro specie, due d’ogni specie verranno a te, perché tu li conservi in vita. GEN 6:21 E tu prenditi d’ogni cibo che si mangia, e fattene provvista, perché serva di nutrimento a te e a loro”. GEN 6:22 E Noè fece così; fece tutto quello che Dio gli avea comandato. GEN 7:1 E l’Eterno disse a Noè: “Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, poiché t’ho veduto giusto nel mio cospetto, in questa generazione. GEN 7:2 D’ogni specie di animali puri prendine sette paia, maschio e femmina; e degli animali impuri un paio, maschio e femmina; GEN 7:3 e parimente degli uccelli dei cieli prendine sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza sulla faccia di tutta la terra; GEN 7:4 poiché di qui a sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti, e sterminerò di sulla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto”. GEN 7:5 E Noè fece tutto quello che l’Eterno gli avea comandato. GEN 7:6 Noè era in età di seicento anni, quando il diluvio delle acque inondò la terra. GEN 7:7 E Noè, coi suoi figliuoli, con la sua moglie e con le mogli de’ suoi figliuoli, entrò nell’arca per scampare dalle acque del diluvio. GEN 7:8 Degli animali puri e degli animali impuri, degli uccelli e di tutto quello che striscia sulla terra, GEN 7:9 vennero delle coppie, maschio e femmina, a Noè nell’arca, come Dio avea comandato a Noè. GEN 7:10 E, al termine dei sette giorni, avvenne che le acque del diluvio furono sulla terra. GEN 7:11 L’anno seicentesimo della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno, tutte le fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte del cielo s’aprirono. GEN 7:12 E piovve sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. GEN 7:13 In quello stesso giorno, Noè, Sem, Cam e Jafet, figliuoli di Noè, la moglie di Noè e le tre mogli dei suoi figliuoli con loro, entrarono nell’arca: GEN 7:14 essi, e tutti gli animali secondo le loro specie, e tutto il bestiame secondo le sue specie, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro specie, e tutti gli uccelli secondo le loro specie, tutti gli uccelletti, tutto quel che porta ali. GEN 7:15 D’ogni carne in cui è alito di vita venne una coppia a Noè nell’arca: GEN 7:16 venivano maschio e femmina d’ogni carne, come Dio avea comandato a Noè; poi l’Eterno lo chiuse dentro l’arca. GEN 7:17 E il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni; e le acque crebbero e sollevarono l’arca, che fu levata in alto d’in su la terra. GEN 7:18 E le acque ingrossarono e crebbero grandemente sopra la terra, e l’arca galleggiava sulla superficie delle acque. GEN 7:19 E le acque ingrossarono oltremodo sopra la terra; e tutte le alte montagne che erano sotto tutti i cieli, furon coperte. GEN 7:20 Le acque salirono quindici cubiti al disopra delle vette dei monti; e le montagne furon coperte. GEN 7:21 E perì ogni carne che si moveva sulla terra: uccelli, bestiame, animali salvatici, rettili d’ogni sorta striscianti sulla terra, e tutti gli uomini. GEN 7:22 Tutto quello ch’era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici, morì. GEN 7:23 E tutti gli esseri che erano sulla faccia della terra furono sterminati: dall’uomo fino al bestiame, ai rettili e agli uccelli del cielo; furono sterminati di sulla terra; non scampò che Noè con quelli ch’eran con lui nell’arca. GEN 7:24 E le acque rimasero alte sopra la terra per centocinquanta giorni. GEN 8:1 Or Iddio si ricordò di Noè, di tutti gli animali e di tutto il bestiame ch’era con lui nell’arca; e Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si calmarono; GEN 8:2 le fonti dell’abisso e le cateratte del cielo furono chiuse, e cessò la pioggia dal cielo; GEN 8:3 le acque andarono del continuo ritirandosi di sulla terra, e alla fine di centocinquanta giorni cominciarono a scemare. GEN 8:4 E nel settimo mese, il decimosettimo giorno del mese, l’arca si fermò sulle montagne di Ararat. GEN 8:5 E le acque andarono scemando fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le vette dei monti. GEN 8:6 E in capo a quaranta giorni, Noè apri la finestra che avea fatta nell’arca, GEN 8:7 e mandò fuori il corvo, il quale uscì, andando e tornando, finché le acque furono asciugate sulla terra. GEN 8:8 Poi mandò fuori la colomba, per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra. GEN 8:9 Ma la colomba non trovò dove posar la pianta del suo piede, e tornò a lui nell’arca, perché c’eran delle acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese, e la portò con sé dentro l’arca. GEN 8:10 E aspettò altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell’arca. GEN 8:11 E la colomba tornò a lui, verso sera; ed ecco, essa aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo; onde Noè capì che le acque erano scemate sopra la terra. GEN 8:12 E aspettò altri sette giorni, poi mandò fuori la colomba; ma essa non tornò più a lui. GEN 8:13 L’anno secentesimoprimo di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque erano asciugate sulla terra; e Noè scoperchiò l’arca, guardò, ed ecco che la superficie del suolo era asciutta. GEN 8:14 E il secondo mese, il ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta. GEN 8:15 E Dio parlò a Noè, dicendo: GEN 8:16 “Esci dall’arca tu e la tua moglie, i tuoi figliuoli e le mogli dei tuoi figliuoli con te. GEN 8:17 Fa’ uscire con te tutti gli animali che sono teco, d’ogni carne: uccelli, bestiame, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, perché abbondino sulla terra, e figlino e moltiplichino sulla terra”. GEN 8:18 E Noè uscì con i suoi figliuoli, con la sua moglie, e con le mogli dei suoi figliuoli. GEN 8:19 Tutti gli animali, tutti i rettili, tutti gli uccelli, tutto quel che si muove sulla terra, secondo le loro famiglie, uscirono dall’arca. GEN 8:20 E Noè edificò un altare all’Eterno; prese d’ogni specie d’animali puri e d’ogni specie d’uccelli puri, e offrì olocausti sull’altare. GEN 8:21 E l’Eterno sentì un odor soave; e l’Eterno disse in cuor suo: “Io non maledirò più la terra a cagione dell’uomo, poiché i disegni del cuor dell’uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza; e non colpirò più ogni cosa vivente, come ho fatto. GEN 8:22 Finché la terra durerà, sementa e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno mai”. GEN 9:1 E Dio benedisse Noè e i suoi figliuoli, e disse loro: “Crescete, moltiplicate, e riempite la terra. GEN 9:2 E avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi son dati in poter vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. GEN 9:3 Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà di cibo; io vi do tutto questo, come l’erba verde; GEN 9:4 ma non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue. GEN 9:5 E, certo, io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto ad ogni animale; e chiederò conto della vita dell’uomo alla mano dell’uomo, alla mano d’ogni suo fratello. GEN 9:6 Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell’uomo sarà sparso dall’uomo, perché Dio ha fatto l’uomo a immagine sua. GEN 9:7 Voi dunque crescete e moltiplicate; spandetevi sulla terra, e moltiplicate in essa”. GEN 9:8 Poi Dio parlò a Noè e ai suoi figliuoli con lui, dicendo: GEN 9:9 “Quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi e con la vostra progenie dopo voi, GEN 9:10 e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame, e tutti gli animali della terra con voi; da tutti quelli che sono usciti dall’arca, a tutti quanti gli animali della terra. GEN 9:11 Io stabilisco il mio patto con voi, e nessuna carne sarà più sterminata dalle acque del diluvio, e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra”. GEN 9:12 E Dio disse: “Ecco il segno del patto che io fo tra me e voi e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni a venire. GEN 9:13 Io pongo il mio arco nella nuvola, e servirà di segno del patto fra me e la terra. GEN 9:14 E avverrà che quando avrò raccolto delle nuvole al disopra della terra, l’arco apparirà nelle nuvole, GEN 9:15 e io mi ricorderò del mio patto fra me e voi e ogni essere vivente d’ogni carne, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni carne. GEN 9:16 L’arco dunque sarà nelle nuvole, e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente, di qualunque carne che è sulla terra”. GEN 9:17 E Dio disse a Noè: “Questo è il segno del patto che io ho stabilito fra me e ogni carne che è sulla terra”. GEN 9:18 E i figliuoli di Noè che uscirono dall’arca furono Sem, Cam e Jafet; e Cam è il padre di Canaan. GEN 9:19 Questi sono i tre figliuoli di Noè; e da loro fu popolata tutta la terra. GEN 9:20 Or Noè, ch’era agricoltore, cominciò a piantar la vigna; GEN 9:21 e bevve del vino e s’inebriò e si scoperse in mezzo alla sua tenda. GEN 9:22 E Cam, padre di Canaan, vide la nudità del padre suo, e andò a dirlo fuori, ai suoi fratelli. GEN 9:23 Ma Sem e Jafet presero il suo mantello, se lo misero assieme sulle spalle, e camminando all’indietro, coprirono la nudità del loro padre; e siccome aveano la faccia vòlta alla parte opposta, non videro la nudità del loro padre. GEN 9:24 E quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli avea fatto il suo figliuolo minore; e disse: GEN 9:25 “Maledetto sia Canaan! Sia servo dei servi de’ suoi fratelli!” GEN 9:26 E disse ancora: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio di Sem, e sia Canaan suo servo! GEN 9:27 Iddio estenda Jafet, ed abiti egli nelle tende di Sem, e sia Canaan suo servo!” GEN 9:28 E Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni. GEN 9:29 E tutto il tempo che Noè visse fu novecento cinquanta anni; poi morì. GEN 10:1 Questa è la posterità dei figliuoli di Noè: Sem, Cam e Jafet; e a loro nacquero de’ figliuoli, dopo il diluvio. GEN 10:2 I figliuoli di Jafet furono Gomer, Magog, Madai, Javan, Tubal, Mescec e Tiras. GEN 10:3 I figliuoli di Gomer: Ashkenaz, Rifat e Togarma. GEN 10:4 I figliuoli di Javan: Elisha, Tarsis, Kittim e Dodanim. GEN 10:5 Da essi vennero i popoli sparsi nelle isole delle nazioni, nei loro diversi paesi, ciascuno secondo la propria lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni. GEN 10:6 I figliuoli di Cam furono Cush, Mitsraim, Put e Canaan. GEN 10:7 I figliuoli di Cush: Seba, Havila, Sabta, Raama e Sabteca; e i figliuoli di Raama: Sceba e Dedan. GEN 10:8 E Cush generò Nimrod, che cominciò a esser potente sulla terra. GEN 10:9 Egli fu un potente cacciatore nei cospetto dell’Eterno; perciò si dice: “Come Nimrod, potente cacciatore nel cospetto dell’Eterno”. GEN 10:10 E il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. GEN 10:11 Da quel paese andò in Assiria ed edificò Ninive, Rehoboth-Ir e Calah; GEN 10:12 e, fra Ninive e Calah, Resen, la gran città. GEN 10:13 Mitsraim generò i Ludim, gli Anamim, i Lehabim, i Naftuhim, GEN 10:14 i Pathrusim, i Casluhim (donde uscirono i Filistei) e i Caftorim. GEN 10:15 Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Heth, GEN 10:16 e i Gebusei, gli Amorei, i Ghirgasei, GEN 10:17 gli Hivvei, gli Archei, i Sinei, GEN 10:18 gli Arvadei, i Tsemarei e gli Hamattei. Poi le famiglie dei Cananei si sparsero. GEN 10:19 E i confini dei Cananei andarono da Sidon, in direzione di Gherar, fino a Gaza; e in direzione di Sodoma, Gomorra, Adma e Tseboim, fino a Lesha. GEN 10:20 Questi sono i figliuoli di Cam, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, nelle loro nazioni. GEN 10:21 Anche a Sem, padre di tutti i figliuoli di Eber e fratello maggiore di Jafet, nacquero de’ figliuoli. GEN 10:22 I figliuoli di Sem furono Elam, Assur, Arpacshad, Lud e Aram. GEN 10:23 I figliuoli di Aram: Uz, Hul, Gheter e Mash. GEN 10:24 E Arpacshad generò Scelah, e Scelah generò Eber. GEN 10:25 E ad Eber nacquero due figliuoli; il nome dell’uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu spartita; e il nome del suo fratello fu Jokthan. GEN 10:26 E Jokthan generò Almodad, Scelef, Hatsarmaveth, GEN 10:27 Jerah, Hadoram, Uzal, GEN 10:28 Diklah, Obal, Abimael, Sceba, GEN 10:29 Ofir, Havila e Jobab. Tutti questi furono figliuoli di Jokthan. GEN 10:30 E la loro dimora fu la montagna orientale, da Mesha, fin verso Sefar. GEN 10:31 Questi sono i figliuoli di Sem, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, secondo le loro nazioni. GEN 10:32 Queste sono le famiglie dei figliuoli di Noè secondo le loro generazioni, nelle loro nazioni; e da essi uscirono le nazioni che si sparsero per la terra dopo il diluvio. GEN 11:1 Or tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole. GEN 11:2 E avvenne che, essendo partiti verso l’Oriente, gli uomini trovarono una pianura nel paese di Scinear, e quivi si stanziarono. GEN 11:3 E dissero l’uno all’altro: “Orsù, facciamo dei mattoni e cociamoli col fuoco!” E si valsero di mattoni invece di pietre, e di bitume invece di calcina. GEN 11:4 E dissero: “Orsù, edifichiamoci una città ed una torre di cui la cima giunga fino al cielo, e acquistiamoci fama, onde non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”. GEN 11:5 E l’Eterno discese per vedere la città e la torre che i figliuoli degli uomini edificavano. GEN 11:6 E l’Eterno disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti il medesimo linguaggio; e questo è il principio del loro lavoro; ora nulla li impedirà di condurre a termine ciò che disegnano di fare. GEN 11:7 Orsù, scendiamo e confondiamo quivi il loro linguaggio, sicché l’uno non capisca il parlare dell’altro!” GEN 11:8 Così l’Eterno li disperse di la sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di edificare la città. GEN 11:9 Perciò a questa fu dato il nome di Babel perché l’Eterno confuse quivi il linguaggio di tutta la terra, e di la l’Eterno li disperse sulla faccia di tutta la terra. GEN 11:10 Questa è la posterità di Sem. Sem, all’età di cent’anni, generò Arpacshad, due anni dopo il diluvio. GEN 11:11 E Sem, dopo ch’ebbe generato Arpacshad, visse cinquecento anni e generò figliuoli e figliuole. GEN 11:12 Arpacshad visse trentacinque anni e generò Scelah; e Arpacshad, dopo aver generato Scelah, GEN 11:13 visse quattrocento anni e generò figliuoli e figliuole. GEN 11:14 Scelah visse trent’anni e generò Eber; GEN 11:15 e Scelah, dopo aver generato Eber, visse quattrocentotre anni e generò figliuoli e figliuole. GEN 11:16 Eber visse trentaquattro anni e generò Peleg; GEN 11:17 ed Eber, dopo aver generato Peleg, visse quattrocento trenta anni e generò figliuoli e figliuole. GEN 11:18 Peleg visse trent’anni e generò Reu; GEN 11:19 e Peleg, dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figliuoli e figliuole. GEN 11:20 Reu visse trentadue anni e generò Serug; GEN 11:21 e Reu, dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figliuoli e figliuole. GEN 11:22 Serug visse trent’anni e generò Nahor; GEN 11:23 e Serug, dopo aver generato Nahor, visse duecento anni e generò figliuoli e figliuole. GEN 11:24 Nahor visse ventinove anni e generò Terah; GEN 11:25 e Nahor, dopo aver generato Terah, visse centodiciannove anni e generò figliuoli e figliuole. GEN 11:26 Terah visse settant’anni e generò Abramo, Nahor e Haran. GEN 11:27 E questa è la posterità di Terah. Terah generò Abramo, Nahor e Haran; e Haran generò Lot. GEN 11:28 Haran morì in presenza di Terah suo padre, nel suo paese nativo, in Ur de’ Caldei. GEN 11:29 E Abramo e Nahor si presero delle mogli; il nome della moglie d’Abramo era Sarai; e il nome della moglie di Nahor, Milca, ch’era figliuola di Haran, padre di Milca e padre di Isca. GEN 11:30 E Sarai era sterile; non aveva figliuoli. GEN 11:31 E Terah prese Abramo, suo figliuolo, e Lot, figliuolo di Haran, cioè figliuolo del suo figliuolo, e Sarai sua nuora, moglie d’Abramo suo figliuolo, e uscirono insieme da Ur de’ Caldei per andare nel paese di Canaan; e, giunti a Charan, dimorarono quivi. GEN 11:32 E il tempo che Terah visse fu duecentocinque anni; poi Terah morì in Charan. GEN 12:1 Or l’Eterno disse ad Abramo: “Vattene dal tuo paese e dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò; GEN 12:2 e io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione; GEN 12:3 e benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra”. GEN 12:4 E Abramo se ne andò, come l’Eterno gli avea detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Charan. GEN 12:5 E Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figliuolo del suo fratello, e tutti i beni che possedevano e le persone che aveano acquistate in Charan, e partirono per andarsene nel paese di Canaan; e giunsero nel paese di Canaan. GEN 12:6 E Abramo traversò il paese fino al luogo di Sichem, fino alla quercia di Moreh. Or in quel tempo i Cananei erano nel paese. GEN 12:7 E l’Eterno apparve ad Abramo e disse: “Io darò questo paese alla tua progenie”. Ed egli edificò quivi un altare all’Eterno che gli era apparso. GEN 12:8 E di là si trasportò verso la montagna a oriente di Bethel, e piantò le sue tende, avendo Bethel a occidente e Ai ad oriente; e quivi edificò un altare all’Eterno e invocò il nome dell’Eterno. GEN 12:9 Poi Abramo si partì, proseguendo da un accampamento all’altro, verso mezzogiorno. GEN 12:10 Or venne nel paese una carestia; e Abramo scese in Egitto per soggiornarvi, perché la fame era grave nel paese. GEN 12:11 E come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: “Ecco, io so che tu sei una donna di bell’aspetto; GEN 12:12 e avverrà che quando gli Egiziani t’avranno veduta, diranno: Ella è sua moglie; e uccideranno me, ma a te lasceranno la vita. GEN 12:13 Deh, di’ che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la vita mi sia conservata per amor tuo”. GEN 12:14 E avvenne che quando Abramo fu giunto in Egitto, gli Egiziani osservarono che la donna era molto bella. GEN 12:15 E i principi di Faraone la videro e la lodarono dinanzi a Faraone; e la donna fu menata in casa di Faraone. GEN 12:16 Ed egli fece del bene ad Abramo per amor di lei; ed Abramo ebbe pecore e buoi e asini e servi e serve e asine e cammelli. GEN 12:17 Ma l’Eterno colpì Faraone e la sua casa con grandi piaghe, a motivo di Sarai, moglie d’Abramo. GEN 12:18 Allora Faraone chiamò Abramo e disse: “Che m’hai tu fatto? perché non m’hai detto ch’era tua moglie? perché hai detto: GEN 12:19 E’ mia sorella? ond’io me la son presa per moglie. Or dunque eccoti la tua moglie; prenditela e vattene!” GEN 12:20 E Faraone diede alla sua gente ordini relativi ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie, e tutto quello ch’ei possedeva. GEN 13:1 Abramo dunque risalì dall’Egitto con sua moglie, con tutto quel che possedeva e con Lot, andando verso il mezzogiorno di Canaan. GEN 13:2 Abramo era molto ricco di bestiame, d’argento e d’oro. GEN 13:3 E continuò il suo viaggio dal mezzogiorno fino a Bethel, al luogo ove da principio era stata la sua tenda, fra Bethel ed Ai, GEN 13:4 al luogo dov’era l’altare ch’egli avea fatto da prima; e quivi Abramo invocò il nome dell’Eterno. GEN 13:5 Or Lot, che viaggiava con Abramo, aveva anch’egli pecore, buoi e tende. GEN 13:6 E il paese non era sufficiente perch’essi potessero abitarvi assieme; poiché le loro facoltà erano grandi ed essi non potevano stare assieme. GEN 13:7 E nacque una contesa fra i pastori del bestiame d’Abramo e i pastori del bestiame di Lot. I Cananei e i Ferezei abitavano a quel tempo nel paese. GEN 13:8 E Abramo disse a Lot: “Deh, non ci sia contesa fra me e te, né fra i miei pastori e i tuoi pastori, poiché siam fratelli! GEN 13:9 Tutto il paese non sta esso davanti a te? Deh, separati da me! Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; e se tu vai a destra, io andrò a sinistra”. GEN 13:10 E Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano. Prima che l’Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta quanta irrigata fino a Tsoar, come il giardino dell’Eterno, come il paese d’Egitto. GEN 13:11 E Lot si scelse tutta la pianura del Giordano, e partì andando verso oriente. Così si separarono l’uno dall’altro. GEN 13:12 Abramo dimorò nel paese di Canaan, e Lot abitò nelle città della pianura e andò piantando le sue tende fino a Sodoma. GEN 13:13 Ora la gente di Sodoma era scellerata e oltremodo peccatrice contro l’Eterno. GEN 13:14 E l’Eterno disse ad Abramo, dopo che Lot si fu separato da lui: “Alza ora gli occhi tuoi e mira, dal luogo dove sei, a settentrione, a mezzogiorno, a oriente, a occidente. GEN 13:15 Tutto il paese che vedi, lo darò a te e alla tua progenie, in perpetuo. GEN 13:16 E farò si che la tua progenie sarà come la polvere della terra; in guisa che, se alcuno può contare la polvere della terra, anche la tua progenie si potrà contare. GEN 13:17 Lèvati, percorri il paese quant’è lungo e quant’è largo, poiché io te lo darò”. GEN 13:18 Allora Abramo levò le sue tende, e venne ad abitare alle querce di Mamre, che sono a Hebron; e quivi edificò un altare all’Eterno. GEN 14:1 Or avvenne, al tempo di Amrafel re di Scinear, d’Arioc re di Ellasar, di Kedorlaomer re di Elam, e di Tideal re dei Goim, GEN 14:2 ch’essi mossero guerra a Bera re di Sodoma, a Birsha re di Gomorra, a Scinear re di Adma, a Scemeber re di Tseboim e al re di Bela, che è Tsoar. GEN 14:3 Tutti questi ultimi si radunarono nella valle di Siddim, ch’è il Mar salato. GEN 14:4 Per dodici anni erano stati soggetti a Kedorlaomer, e al tredicesimo anno si erano ribellati. GEN 14:5 E nell’anno quattordicesimo, Kedorlaomer e i re ch’erano con lui vennero e sbaragliarono i Refei ad Ashteroth-Karnaim, gli Zuzei a Ham, gli Emei nella pianura di Kiriathaim GEN 14:6 e gli Horei nella loro montagna di Seir fino a El-Paran, che è presso al deserto. GEN 14:7 Poi tornarono indietro e vennero a En-Mishpat, che è Kades, e sbaragliarono gli Amalekiti su tutto il loro territorio, e così pure gli Amorei che abitavano ad Hatsatson-Tamar. GEN 14:8 Allora il re di Sodoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Tseboim e il re di Bela, che è Tsoar, uscirono e si schierarono in battaglia contro quelli, nella valle di Siddim: GEN 14:9 contro Kedorlaomer re di Elam, Tideal re dei Goim, Amrafel re di Scinear e Arioc re di Ellasar: quattro re contro cinque. GEN 14:10 Or la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; e i re di Sodoma e di Gomorra si dettero alla fuga e vi caddero dentro; quelli che scamparono fuggirono al monte. GEN 14:11 E i vincitori presero tutte le ricchezze di Sodoma e di Gomorra, e tutti i loro viveri, e se ne andarono. GEN 14:12 Presero anche Lot, figliuolo del fratello di Abramo, con la sua roba; e se ne andarono. Lot abitava in Sodoma. GEN 14:13 E uno degli scampati venne a dirlo ad Abramo, l’Ebreo, che abitava alle querce di Mamre l’Amoreo, fratello di Eshcol e fratello di Aner, i quali aveano fatto alleanza con Abramo. GEN 14:14 E Abramo, com’ebbe udito che il suo fratello era stato fatto prigioniero, armò trecentodiciotto de’ suoi più fidati servitori, nati in casa sua, ed inseguì i re fino a Dan. GEN 14:15 E, divisa la sua schiera per assalirli di notte, egli coi suoi servi li sconfisse e l’inseguì fino a Hobah, che è a sinistra di Damasco. GEN 14:16 E ricuperò tutta la roba, e rimenò pure Lot suo fratello, la sua roba, e anche le donne e il popolo. GEN 14:17 E com’egli se ne tornava dalla sconfitta di Kedorlaomer e dei re ch’eran con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Shaveh, che è la Valle del re. GEN 14:18 E Melchisedec, re di Salem, fece portar del pane e del vino. Egli era sacerdote dell’Iddio altissimo. GEN 14:19 Ed egli benedisse Abramo, dicendo: “Benedetto sia Abramo dall’Iddio altissimo, padrone de’ cieli e della terra! GEN 14:20 E benedetto sia l’Iddio altissimo, che t’ha dato in mano i tuoi nemici!” E Abramo gli diede la decima d’ogni cosa. GEN 14:21 E il re di Sodoma disse ad Abramo: “Dammi le persone, e prendi per te la roba”. GEN 14:22 Ma Abramo rispose al re di Sodoma: “Ho alzato la mia mano all’Eterno, l’Iddio altissimo, padrone dei cieli e della terra, GEN 14:23 giurando che non prenderei neppure un filo, né un laccio di sandalo, di tutto ciò che t’appartiene; perché tu non abbia a dire: Io ho arricchito Abramo. GEN 14:24 Nulla per me! tranne quello che hanno mangiato i giovani, e la parte che spetta agli uomini che son venuti meco: Aner, Eshcol e Mamre; essi prendano la loro parte”. GEN 15:1 Dopo queste cose, la parola dell’Eterno fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: “Non temere, o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima”. GEN 15:2 E Abramo disse: “Signore, Eterno, che mi darai tu? poiché io me ne vo senza figliuoli, e chi possederà la mia casa è Eliezer di Damasco”. GEN 15:3 E Abramo soggiunse: “Tu non m’hai dato progenie; ed ecco, uno schiavo nato in casa mia sarà mio erede”. GEN 15:4 Allora la parola dell’Eterno gli fu rivolta, dicendo: “Questi non sarà tuo erede; ma colui che uscirà dalle tue viscere sarà erede tuo”. GEN 15:5 E lo menò fuori, e gli disse: “Mira il cielo, e conta le stelle, se le puoi contare”. E gli disse: “Così sarà la tua progenie”. GEN 15:6 Ed egli credette all’Eterno, che gli contò questo come giustizia. GEN 15:7 E l’Eterno gli disse: “Io sono l’Eterno che t’ho fatto uscire da Ur de’ Caldei per darti questo paese, perché tu lo possegga”. GEN 15:8 E Abramo chiese: “Signore, Eterno, da che posso io conoscere che lo possederò?” GEN 15:9 E l’Eterno gli rispose: “Pigliami una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un montone di tre anni, una tortora e un piccione”. GEN 15:10 Ed egli prese tutti questi animali, li divise per mezzo, e pose ciascuna metà dirimpetto all’altra; ma non divise gli uccelli. GEN 15:11 Or degli uccelli rapaci calarono sulle bestie morte, ma Abramo li scacciò. GEN 15:12 E, sul tramontare del sole, un profondo sonno cadde sopra Abramo; ed ecco, uno spavento, una oscurità profonda, cadde su lui. GEN 15:13 E l’Eterno disse ad Abramo: “Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi, e saranno oppressi per quattrocento anni; GEN 15:14 ma io giudicherò la gente di cui saranno stati servi; e, dopo questo, se ne partiranno con grandi ricchezze. GEN 15:15 E tu te n’andrai in pace ai tuoi padri, e sarai sepolto dopo una prospera vecchiezza. GEN 15:16 E alla quarta generazione essi torneranno qua; perché l’iniquità degli Amorei non e giunta finora al colmo”. GEN 15:17 Or come il sole si fu coricato e venne la notte scura, ecco una fornace fumante ed una fiamma di fuoco passare in mezzo agli animali divisi. GEN 15:18 In quel giorno l’Eterno fece patto con Abramo, dicendo: “Io do alla tua progenie questo paese, dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate; GEN 15:19 i Kenei, i Kenizei, i Kadmonei, GEN 15:20 gli Hittei, i Ferezei, i Refei, GEN 15:21 gli Amorei, i Cananei, i Ghirgasei e i Gebusei”. GEN 16:1 Or Sarai, moglie d’Abramo, non gli avea dato figliuoli. Essa aveva una serva egiziana per nome Agar. GEN 16:2 E Sarai disse ad Abramo: “Ecco, l’Eterno m’ha fatta sterile; deh, va’ dalla mia serva; forse avrò progenie da lei”. E Abramo dette ascolto alla voce di Sarai. GEN 16:3 Sarai dunque, moglie d’Abramo, dopo che Abramo ebbe dimorato dieci anni nel paese di Canaan, prese la sua serva Agar, l’Egiziana, e la diede per moglie ad Abramo suo marito. GEN 16:4 Ed egli andò da Agar, che rimase incinta; e quando s’accorse ch’era incinta, guardò la sua padrona con disprezzo. GEN 16:5 E Sarai disse ad Abramo: “L’ingiuria fatta a me, ricade su te. Io t’ho dato la mia serva in seno; e da che ella s’è accorta ch’era incinta, mi guarda con disprezzo. L’Eterno sia giudice fra me e te”. GEN 16:6 E Abramo rispose a Sarai: “Ecco, la tua serva è in tuo potere; fa’ con lei come ti piacerà”. Sarai la trattò duramente, ed ella se ne fuggì da lei. GEN 16:7 E l’angelo dell’Eterno la trovò presso una sorgente d’acqua, nel deserto, presso la sorgente ch’è sulla via di Shur, GEN 16:8 e le disse: “Agar, serva di Sarai, donde vieni? e dove vai?” Ed ella rispose: “Me ne fuggo dal cospetto di Sarai mia padrona”. GEN 16:9 E l’angelo dell’Eterno le disse: “Torna alla tua padrona, e umiliati sotto la sua mano”. GEN 16:10 L’angelo dell’Eterno soggiunse: “Io moltiplicherò grandemente la tua progenie, e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa”. GEN 16:11 E l’angelo dell’Eterno le disse ancora: “Ecco, tu sei incinta, e partorirai un figliuolo, al quale porrai nome Ismaele, perché l’Eterno t’ha ascoltata nella tua afflizione; GEN 16:12 esso sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà in faccia a tutti i suoi fratelli”. GEN 16:13 Allora Agar chiamò il nome dell’Eterno che le avea parlato, Atta-El-Roi, perché disse: “Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che m’ha vista?” GEN 16:14 Perciò quel pozzo fu chiamato “il pozzo di Lachai-Roi”. Ecco, esso è fra Kades e Bered. GEN 16:15 E Agar partorì un figliuolo ad Abramo; e Abramo, al figliuolo che Agar gli avea partorito, pose nome Ismaele. GEN 16:16 Abramo aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele. GEN 17:1 Quando Abramo fu d’età di novantanove anni, l’Eterno gli apparve e gli disse: “Io sono l’Iddio onnipotente; cammina alla mia presenza, e sii integro; GEN 17:2 e io fermerò il mio patto fra me e te, e ti moltiplicherò grandissimamente”. GEN 17:3 Allora Abramo si prostrò con la faccia in terra, e Dio gli parlò, dicendo: GEN 17:4 “Quanto a me, ecco il patto che fo con te; tu diverrai padre di una moltitudine di nazioni; GEN 17:5 e non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abrahamo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni. GEN 17:6 E ti farò moltiplicare grandissimamente, e ti farò divenir nazioni, e da te usciranno dei re. GEN 17:7 E fermerò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto perpetuo, per il quale io sarò l’Iddio tuo e della tua progenie dopo di te. GEN 17:8 E a te e alla tua progenie dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in possesso perpetuo; e sarò loro Dio”. GEN 17:9 Poi Dio disse ad Abrahamo: “Quanto a te, tu osserverai il mio patto: tu e la tua progenie dopo di te, di generazione in generazione. GEN 17:10 Questo è il mio patto che voi osserverete, patto fra me e voi e la tua progenie dopo di te: ogni maschio fra voi sia circonciso. GEN 17:11 E sarete circoncisi; e questo sarà un segno del patto fra me e voi. GEN 17:12 All’età d’otto giorni, ogni maschio sarà circonciso fra voi, di generazione in generazione: tanto quello nato in casa, quanto quello comprato con danaro da qualsivoglia straniero e che non sia della tua progenie. GEN 17:13 Quello nato in casa tua e quello comprato con danaro dovrà esser circonciso; e il mio patto nella vostra carne sarà un patto perpetuo. GEN 17:14 E il maschio incirconciso, che non sarà stato circonciso nella sua carne, sarà reciso di fra il su popolo: egli avrà violato il mio patto”. GEN 17:15 E Dio disse ad Abrahamo: “Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamar più Sarai; il suo nome sarà, invece Sara. GEN 17:16 E io la benedirò, ed anche ti darò di lei un figliuolo; io la benedirò, ed essa diverrà nazioni; re di popoli usciranno da lei”. GEN 17:17 Allora Abrahamo si prostrò con la faccia in terra e rise; e disse in cuor suo: “Nascerà egli un figliuolo a un uomo di cent’anni? e Sara, che ha novant’anni, partorirà ella?” GEN 17:18 E Abrahamo disse a Dio: “Di grazia, viva Ismaele nel tuo cospetto!” GEN 17:19 E Dio rispose: “No, ma Sara tua moglie ti partorirà un figliuolo, e tu gli porrai nome Isacco; e io fermerò il mio patto con lui, un patto perpetuo per la sua progenie dopo di lui. GEN 17:20 Quanto a Ismaele, io t’ho esaudito. Ecco, io l’ho benedetto, e farò che moltiplichi e s’accresca grandissimamente. Egli genererà dodici principi, e io farò di lui una grande nazione. GEN 17:21 Ma fermerò il mio patto con Isacco che Sara ti partorirà in questo tempo, l’anno venturo”. GEN 17:22 E quand’ebbe finito di parlare con lui, Iddio lasciò Abrahamo, levandosi in alto. GEN 17:23 E Abrahamo prese Ismaele suo figliuolo e tutti quelli che gli erano nati in casa e tutti quelli che avea comprato col suo danaro, tutti i maschi fra la gente della casa d’Abrahamo, e li circoncise, in quello stesso giorno come Dio gli avea detto di fare. GEN 17:24 Or Abrahamo aveva novantanove anni quando fu circonciso. GEN 17:25 E Ismaele suo figliuolo aveva tredici anni quando fu circonciso. GEN 17:26 In quel medesimo giorno fu circonciso Abrahamo, e Ismaele suo figliuolo. GEN 17:27 E tutti gli uomini della sua casa, tanto quelli nati in casa quanto quelli comprati con danaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui. GEN 18:1 L’Eterno apparve ad Abrahamo alle querce di Mamre, mentre questi sedeva all’ingresso della sua tenda durante il caldo del giorno. GEN 18:2 Abrahamo alzò gli occhi, ed ecco che scòrse tre uomini, i quali stavano dinanzi a lui; e come li ebbe veduti, corse loro incontro dall’ingresso della tenda, si prostrò fino a terra e disse: GEN 18:3 “Deh, Signor mio, se ho trovato grazia davanti a te, non passare senza fermarti dal tuo servo! GEN 18:4 Deh, lasciate che si porti un po’ d’acqua; e lavatevi i piedi; e riposatevi sotto quest’albero. GEN 18:5 lo andrò a prendere un pezzo di pane, e vi fortificherete il cuore; poi, continuerete il vostro cammino; poiché per questo siete passati presso al vostro servo”. E quelli dissero: “Fa’ come hai detto”. GEN 18:6 Allora Abrahamo andò in fretta nella tenda da Sara, e le disse: “Prendi subito tre misure di fior di farina, impastala, e fa’ delle schiacciate”. GEN 18:7 Poi Abrahamo corse all’armento, ne tolse un vitello tenero e buono, e lo diede a un servo, il quale s’affrettò a prepararlo. GEN 18:8 E prese del burro, del latte e il vitello ch’era stato preparato, e li pose davanti a loro; ed egli se ne stette in piè presso di loro sotto l’albero. E quelli mangiarono. GEN 18:9 Poi essi gli dissero: “Dov’è Sara tua moglie?” Ed egli rispose: “E’ là nella tenda”. GEN 18:10 E l’altro: “Tornerò certamente da te fra un anno; ed ecco, Sara tua moglie avrà un figliuolo”. E Sara ascoltava all’ingresso della tenda, ch’era dietro a lui. GEN 18:11 Or Abrahamo e Sara eran vecchi, bene avanti negli anni, e Sara non aveva più i corsi ordinari delle donne. GEN 18:12 E Sara rise dentro di sé, dicendo: “Vecchia come sono, avrei io tali piaceri? e anche il mio signore è vecchio!” GEN 18:13 E l’Eterno disse ad Abrahamo: “Perché mai ha riso Sara, dicendo: Partorirei io per davvero, vecchia come sono? GEN 18:14 V’ha egli cosa che sia troppo difficile per l’Eterno? Al tempo fissato, fra un anno, tornerò, e Sara avrà un figliuolo”. GEN 18:15 Allora Sara negò, dicendo: “Non ho riso”; perch’ebbe paura. Ma egli disse: “Invece, hai riso!” GEN 18:16 Poi quegli uomini s’alzarono e volsero gli sguardi verso Sodoma; e Abrahamo andava con loro per accomiatarli. GEN 18:17 E l’Eterno disse: “Celerò io ad Abrahamo quello che sto per fare, GEN 18:18 giacché Abrahamo deve diventare una nazione grande e potente e in lui saran benedette tutte le nazioni della terra? GEN 18:19 Poiché io l’ho prescelto affinché ordini ai suoi figliuoli, e dopo di sé alla sua casa, che s’attengano alla via dell’Eterno per praticare la giustizia e l’equità, onde l’Eterno ponga ad effetto a pro d’Abrahamo quello che gli ha promesso”. GEN 18:20 E l’Eterno disse: “Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, GEN 18:21 io scenderò e vedrò se hanno interamente agito secondo il grido che n’è pervenuto a me; e, se così non è, lo saprò”. GEN 18:22 E quegli uomini, partitisi di là, s’avviarono verso Sodoma; ma Abrahamo rimase ancora davanti all’Eterno. GEN 18:23 E Abrahamo s’accostò e disse: “Farai tu perire il giusto insieme con l’empio? GEN 18:24 Forse ci son cinquanta giusti nella città; farai tu perire anche quelli? o non perdonerai tu a quel luogo per amore de’ cinquanta giusti che vi sono? GEN 18:25 Lungi da te il fare tal cosa! il far morire il giusto con l’empio, in guisa che il giusto sia trattato come l’empio! lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?” GEN 18:26 E l’Eterno disse: “Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, perdonerò a tutto il luogo per amor d’essi”. GEN 18:27 E Abrahamo riprese e disse: “Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere; GEN 18:28 forse, a que’ cinquanta giusti ne mancheranno cinque; distruggerai tu tutta la città per cinque di meno?” E l’Eterno: “Se ve ne trovo quarantacinque, non la distruggerò”. GEN 18:29 Abrahamo continuò a parlargli e disse: “Forse, vi se ne troveranno quaranta”. E l’Eterno: “Non io farò, per amor dei quaranta”. GEN 18:30 E Abrahamo disse: “Deh, non si adiri il Signore, ed io parlerò. Forse, vi se ne troveranno trenta”. E l’Eterno: “Non lo farò, se ve ne trovo trenta”. GEN 18:31 E Abrahamo disse: “Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore; forse, vi se ne troveranno venti”. E l’Eterno: “Non la distruggerò per amore dei venti”. GEN 18:32 E Abrahamo disse: “Deh, non si adiri il Signore, e io parlerò ancora questa volta soltanto. Forse, vi se ne troveranno dieci”. E l’Eterno: “Non la distruggerò per amore de’ dieci”. GEN 18:33 E come l’Eterno ebbe finito di parlare ad Abrahamo, se ne andò. E Abrahamo tornò alla sua dimora. GEN 19:1 Or i due angeli giunsero a Sodoma verso sera; e Lot stava sedendo alla porta di Sodoma; e, come li vide, s’alzò per andar loro incontro e si prostrò con la faccia a terra, e disse: GEN 19:2 “Signori miei, vi prego, venite in casa del vostro servo, albergatevi questa notte, e lavatevi i piedi; poi domattina vi leverete per tempo e continuerete il vostro cammino”. Ed essi risposero: “No; passeremo la notte sulla piazza”. GEN 19:3 Ma egli fe’ loro tanta premura, che vennero da lui ed entrarono in casa sua. Ed egli fece loro un convito, cosse dei pani senza lievito, ed essi mangiarono. GEN 19:4 Ma prima che si fossero coricati, gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato; e chiamarono Lot, e gli dissero: GEN 19:5 “Dove sono quegli uomini che son venuti da te stanotte? Menaceli fuori, affinché noi li conosciamo!” GEN 19:6 Lot uscì verso di loro sull’ingresso di casa, si chiuse dietro la porta, e disse: GEN 19:7 “Deh, fratelli miei, non fate questo male! GEN 19:8 Ecco, ho due figliuole che non hanno conosciuto uomo; deh, lasciate ch’io ve le meni fuori, e voi fate di loro quel che vi piacerà; soltanto non fate nulla a questi uomini, poiché son venuti all’ombra del mio tetto”. GEN 19:9 Ma essi gli dissero: “Fatti in là!” E ancora: “Quest’individuo è venuto qua come straniero, e la vuol far da giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!” E, premendo Lot con violenza, s’avvicinarono per sfondare la porta. GEN 19:10 Ma quegli uomini stesero la mano, trassero Lot in casa con loro, e chiusero la porta. GEN 19:11 E colpirono di cecità la gente ch’era alla porta della casa, dal più piccolo al più grande, talché si stancarono a cercar la porta. GEN 19:12 E quegli uomini dissero a Lot: “Chi hai tu ancora qui? fa’ uscire da questo luogo generi, figliuoli, figliuole e chiunque de’ tuoi è in questa città; GEN 19:13 poiché noi distruggeremo questo luogo, perché il grido contro i suoi abitanti è grande nel cospetto dell’Eterno, e l’Eterno ci ha mandati a distruggerlo”. GEN 19:14 Allora Lot usci, parlò ai suoi generi che avevano preso le sue figliuole, e disse: “Levatevi, uscite da questo luogo, perché l’Eterno sta per distruggere la città”. Ma ai i generi parve che volesse scherzare. GEN 19:15 E come l’alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: “Lèvati, prendi tua moglie e le tue due figliuole che si trovan qui, affinché tu non perisca nel castigo di questa città”. GEN 19:16 Ma egli s’indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figliuole, perché l’Eterno lo volea risparmiare; e lo menaron via, e lo misero fuori della città. GEN 19:17 E avvenne che quando li ebbero fatti uscire, uno di quegli uomini disse: “Sàlvati la vita! non guardare indietro, e non ti fermare in alcun luogo della pianura; sàlvati al monte, che tu non abbia a perire!” GEN 19:18 E Lot rispose loro: “No, mio signore! GEN 19:19 ecco, il tuo servo ha trovato grazia agli occhi tuoi, e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi al monte prima che il disastro mi sopraggiunga, ed io perisca. GEN 19:20 Ecco, questa città è vicina da potermici rifugiare, ed è piccola. Deh, lascia ch’io scampi quivi non è essa piccola? e vivrà l’anima mia!” GEN 19:21 E quegli a lui: “Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città, della quale hai parlato. GEN 19:22 Affrettati, scampa colà, poiché io non posso far nulla finché tu vi sia giunto”. Perciò quella città fu chiamata Tsoar. GEN 19:23 Il sole si levava sulla terra quando Lot arrivò a Tsoar. GEN 19:24 Allora l’Eterno fece piovere dai cieli su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell’Eterno; GEN 19:25 ed egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. GEN 19:26 Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro, e diventò una statua di sale. GEN 19:27 E Abrahamo si levò la mattina a buon’ora, e andò al luogo dove s’era prima fermato davanti all’Eterno; GEN 19:28 guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che si levava dalla terra, come il fumo d’una fornace. GEN 19:29 Così avvenne che, quando Iddio distrusse le città della pianura, egli si ricordò d’Abrahamo, e fece partir Lot di mezzo al disastro, allorché sovvertì le città dove Lot avea dimorato. GEN 19:30 Lot salì da Tsoar e dimorò sul monte insieme con le sue due figliuole, perché temeva di stare in Tsoar; e dimorò in una spelonca, egli con le sue due figliuole. GEN 19:31 E la maggiore disse alla minore: “Nostro padre è vecchio, e non c’è più nessuno sulla terra per venire da noi, come si costuma in tutta la terra. GEN 19:32 Vieni, diamo a bere del vino a nostro padre, e giaciamoci con lui, affinché possiamo conservare la razza di nostro padre”. GEN 19:33 E quella stessa notte dettero a bere del vino al loro padre; e la maggiore entrò e si giacque con suo padre; ed egli non s’accorse né quando essa si coricò né quando si levò. GEN 19:34 E avvenne che il dì seguente, la maggiore disse alla minore: “Ecco, la notte passata io mi giacqui con mio padre; diamogli a bere del vino anche questa notte; e tu entra, e giaciti con lui, affinché possiamo conservare la razza di nostro padre”. GEN 19:35 E anche quella notte dettero a bere del vino al padre loro, e la minore andò a giacersi con lui; ed egli non s’accorse né quando essa si coricò né quando si levò. GEN 19:36 Così le due figliuole di Lot rimasero incinte del loro padre. GEN 19:37 E la maggiore partorì un figliuolo, al quale pose nome Moab. Questi è il padre dei Moabiti, che sussistono fino al di d’oggi. GEN 19:38 E la minore partorì anch’essa un figliuolo, al quale pose nome Ben-Ammi. Questi è il padre degli Ammoniti, che sussistono fino al dì d’oggi. GEN 20:1 Abrahamo si partì di là andando verso il paese del mezzodì, dimorò fra Kades e Shur, e abitò come forestiero in Gherar. GEN 20:2 E Abrahamo diceva di Sara sua moglie: “Ell’è mia sorella”. E Abimelec, re di Gherar, mandò a pigliar Sara. GEN 20:3 Ma Dio venne, di notte, in un sogno, ad Abimelec, e gli disse: “Ecco, tu sei morto, a motivo della donna che ti sei presa; perch’ella ha marito”. GEN 20:4 Or Abimelec non s’era accostato a lei; e rispose: “Signore, faresti tu perire una nazione anche se giusta? GEN 20:5 Non m’ha egli detto: E’ mia sorella? e anche lei stessa ha detto: Egli è mio fratello. Io ho fatto questo nella integrità del mio cuore e con mani innocenti”. GEN 20:6 E Dio gli disse nel sogno: “Anch’io so che tu hai fatto questo nella integrità del tuo cuore; e t’ho quindi preservato dal peccare contro di me; perciò non ti ho permesso di toccarla. GEN 20:7 Or dunque, restituisci la moglie a quest’uomo, perché è profeta; ed egli pregherà per te, e tu vivrai. Ma, se non la restituisci, sappi che, per certo, morrai: tu e tutti i tuoi”. GEN 20:8 E Abimelec si levò la mattina per tempo, chiamò tutti i suoi servi, e raccontò in loro presenza tutte queste cose. E quegli uomini furon presi da gran paura. GEN 20:9 Poi Abimelec chiamò Abrahamo e gli disse: “Che ci hai tu fatto? E in che t’ho io offeso, che tu abbia fatto venir su me e sul mio regno un sì gran peccato? Tu m’hai fatto cose che non si debbono fare”. GEN 20:10 E di nuovo Abimelec disse ad Abrahamo: “A che miravi, facendo questo?” GEN 20:11 E Abrahamo rispose: “L’ho fatto, perché dicevo fra me: Certo, in questo luogo non c’è timor di Dio; e m’uccideranno a causa di mia moglie. GEN 20:12 Inoltre, ella è proprio mia sorella, figliuola di mio padre, ma non figliuola di mia madre; ed è diventata mia moglie. GEN 20:13 Or quando Iddio mi fece errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai; dovunque, giungeremo dirai di me: E’ mio fratello”. GEN 20:14 E Abimelec prese delle pecore, de’ buoi, de’ servi e delle serve, e li diede ad Abrahamo, e gli restituì Sara sua moglie. E Abimelec disse: GEN 20:15 “Ecco, il mio paese ti sta dinanzi; dimora dovunque ti piacerà”. E a Sara disse: GEN 20:16 “Ecco, io ho dato tuo fratello mille pezzi d’argento; questo ti sarà un velo sugli occhi di fronte a tutti quelli che sono teco, e sarai giustificata dinanzi a tutti”. GEN 20:17 E Abrahamo pregò Dio, e Dio guarì Abimelec, la moglie e le serve di lui, ed esse poteron partorire. GEN 20:18 Poiché l’Eterno avea del tutto resa sterile l’intera casa di Abimelec, a motivo di Sara moglie di Abrahamo. GEN 21:1 L’Eterno visitò Sara come avea detto; e l’Eterno fece a Sara come aveva annunziato. GEN 21:2 E Sara concepì e partorì un figliuolo ad Abrahamo, quand’egli era vecchio, al tempo che Dio gli avea fissato. GEN 21:3 E Abrahamo pose nome Isacco al figliuolo che gli era nato, che Sara gli avea partorito. GEN 21:4 E Abrahamo circoncise il suo figliuolo Isacco all’età di otto giorni, come Dio gli avea comandato. GEN 21:5 Or Abrahamo aveva cento anni, quando gli nacque il suo figliuolo Isacco. GEN 21:6 E Sara disse: “Iddio m’ha dato di che ridere; chiunque l’udrà riderà con me”. GEN 21:7 E aggiunse: “Chi avrebbe mai detto ad Abrahamo che Sara allatterebbe figliuoli? poiché io gli ho partorito un figliuolo nella sua vecchiaia”. GEN 21:8 Il bambino dunque crebbe e fu divezzato; e nei giorno che Isacco fu divezzato, Abrahamo fece un gran convito. GEN 21:9 E Sara vide che il figliuolo partorito ad Abrahamo da Agar, l’egiziana, rideva; GEN 21:10 allora ella disse ad Abrahamo: “Caccia via questa serva e il suo figliuolo; perché il figliuolo di questa serva non ha da essere erede col mio figliuolo, con Isacco”. GEN 21:11 E la cosa dispiacque fortemente ad Abrahamo, a motivo del suo figliuolo. GEN 21:12 Ma Dio disse ad Abrahamo: “Questo non ti dispiaccia, a motivo del fanciullo della tua serva; acconsenti a tutto quello che Sara ti dirà; poiché da Isacco uscirà la progenie che porterà il tuo nome. GEN 21:13 Ma anche del figliuolo di questa serva io farò una nazione, perché e tua progenie”. GEN 21:14 Abrahamo dunque si levò la mattina di buon’ora, prese del pane e un otre d’acqua, e lo diede ad Agar, mettendoglielo sulle spalle; le diede anche il fanciullo, e la mandò via. Ed essa partì e andò errando per il deserto di Beer-Sceba. GEN 21:15 E quando l’acqua dell’otre venne meno, essa lasciò cadere il fanciullo sotto un arboscello. GEN 21:16 E se ne andò, e si pose a sedere dirimpetto, a distanza d’un tiro d’arco; perché diceva: “Ch’io non vegga morire il fanciullo!” E sedendo così dirimpetto, alzò la voce e pianse. GEN 21:17 E Dio udì la voce del ragazzo; e l’angelo dì Dio chiamò Agar dal cielo, e le disse: “Che hai, Agar? non temere, poiché Iddio ha udito la voce del fanciullo là dov’è. GEN 21:18 Lèvati, prendi il ragazzo e tienlo per la mano; perché io farò di lui una grande nazione”. GEN 21:19 E Dio le aperse gli occhi, ed ella vide un pozzo d’acqua: e andò, empì d’acqua l’otre, e diè da bere al ragazzo. GEN 21:20 E Dio fu con lui; ed egli crebbe, abitò nel deserto, e fu tirator d’arco; GEN 21:21 dimorò nel deserto di Paran, e sua madre gli prese per moglie una donna del paese d’Egitto. GEN 21:22 Or avvenne in quel tempo che Abimelec, accompagnato da Picol, capo del suo esercito, parlò ad Abrahamo, dicendo: “Iddio è teco in tutto quello che fai; GEN 21:23 or dunque giurami qui, nel nome di Dio, che tu non ingannerai né me, né i miei figliuoli, né i miei nipoti; ma che userai verso di me e verso il paese dove hai dimorato come forestiero, la stessa benevolenza che io ho usata verso di te”. GEN 21:24 E Abrahamo rispose: “Lo giuro”. GEN 21:25 E Abrahamo fece delle rimostranze ad Abimelec per cagione di un pozzo d’acqua, di cui i servi di Abimelec s’erano impadroniti per forza. GEN 21:26 E Abimelec disse: “Io non so chi abbia fatto questo; tu stesso non me l’hai fatto sapere, e io non ne ho sentito parlare che oggi”. GEN 21:27 E Abrahamo prese pecore e buoi e li diede ad Abimelec; e i due fecero alleanza. GEN 21:28 Poi Abrahamo mise da parte sette agnelle del gregge. GEN 21:29 E Abimelec disse ad Abrahamo: “Che voglion dire queste sette agnelle che tu hai messe da parte?” GEN 21:30 Abrahamo rispose: “Tu accetterai dalla mia mano queste sette agnelle, affinché questo mi serva di testimonianza che io ho scavato questo pozzo”. GEN 21:31 Perciò egli chiamò quel luogo Beer-Sceba, perché ambedue vi avean fatto giuramento. GEN 21:32 Così fecero alleanza a Beer-Sceba. Poi Abimelec, con Picol, capo del suo esercito, si levò, e se ne tornarono nel paese dei Filistei. GEN 21:33 E Abrahamo piantò un tamarindo a Beer-Sceba, e invocò quivi il nome dell’Eterno, l’Iddio della eternità. GEN 21:34 E Abrahamo dimorò come forestiero molto tempo nel paese de’ Filistei. GEN 22:1 Dopo queste cose, avvenne che Iddio provò Abrahamo, e gli disse: “Abrahamo!” Ed egli rispose: “Eccomi”. GEN 22:2 E Dio disse: “Prendi ora il tuo figliuolo, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e vattene nel paese di Moriah, e offrilo quivi in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò”. GEN 22:3 E Abrahamo levatosi la mattina di buon’ora, mise il basto al suo asino, prese con sé due de’ suoi servitori e Isacco suo figliuolo, spaccò delle legna per l’olocausto, poi partì per andare al luogo che Dio gli avea detto. GEN 22:4 Il terzo giorno, Abrahamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo. GEN 22:5 E Abrahamo disse ai suoi servitori: “Rimanete qui con l’asino; io ed il ragazzo andremo fin colà e adoreremo; poi torneremo a voi”. GEN 22:6 E Abrahamo prese le legna per l’olocausto e le pose addosso a Isacco suo figliuolo; poi prese in mano sua il fuoco e il coltello, e tutti e due s’incamminarono assieme. GEN 22:7 E Isacco parlò ad Abrahamo suo padre e disse: “Padre mio!” Abrahamo rispose: “Eccomi qui, figlio mio”. E Isacco: “Ecco il fuoco e le legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?” GEN 22:8 Abrahamo rispose: “Figliuol mio, Iddio se lo provvederà l’agnello per l’olocausto”. E camminarono ambedue assieme. GEN 22:9 E giunsero al luogo che Dio gli avea detto, e Abrahamo edificò quivi l’altare, e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figliuolo, e lo mise sull’altare, sopra la legna. GEN 22:10 E Abrahamo stese la mano e prese il coltello per scannare il suo figliuolo. GEN 22:11 Ma l’angelo dell’Eterno gli gridò dal cielo e disse: “Abrahamo, Abrahamo”. GEN 22:12 E quegli rispose: “Eccomi”. E l’angelo: “Non metter la mano addosso al ragazzo, e non gli fare alcun male; poiché ora so che tu temi Iddio, giacché non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo”. GEN 22:13 E Abrahamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, preso per le corna in un cespuglio. E Abrahamo andò, prese il montone, e l’offerse in olocausto invece del suo figliuolo. GEN 22:14 E Abrahamo pose nome a quel luogo Iehovah-jireh. Per questo si dice oggi: “Al monte dell’Eterno sarà provveduto”. GEN 22:15 L’angelo dell’Eterno chiamò dal cielo Abrahamo una seconda volta, e disse: GEN 22:16 “Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, che, siccome tu hai fatto questo e non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo, GEN 22:17 io certo ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo e come la rena ch’è sul lido del mare; e la tua progenie possederà la porta de’ suoi nemici. GEN 22:18 E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, perché tu hai ubbidito alla mia voce”. GEN 22:19 Poi Abrahamo se ne tornò ai suoi servitori; e si levarono, e se n’andarono insieme a Beer-Sceba. E Abrahamo dimorò a Beer-Sceba. GEN 22:20 Dopo queste cose avvenne che fu riferito ad Abrahamo questo: “Ecco Milca ha partorito anch’ella de’ figliuoli a Nahor, tuo fratello: GEN 22:21 Uz, suo primogenito, Buz suo fratello, Kemuel padre d’Aram, GEN 22:22 Kesed, Hazo, Pildash, Jidlaf e Bethuel”. GEN 22:23 E Bethuel generò Rebecca. Questi otto Milca partorì a Nahor, fratello d’Abrahamo. GEN 22:24 E la concubina di lui, che si chiamava Reumah, partorì anch’essa Thebah, Gaam, Tahash e Maaca. GEN 23:1 Or la vita di Sara fu di centoventisette anni. Tanti furon gli anni della vita di Sara. GEN 23:2 E Sara morì a Kiriat-Arba, che è Hebron, nel paese di Canaan; e Abrahamo venne a far duolo di Sara e a piangerla. GEN 23:3 Poi Abrahamo si levò di presso al suo morto, e parlò ai figliuoli di Heth, dicendo: GEN 23:4 “Io sono straniero e avventizio fra voi; datemi la proprietà di un sepolcro fra voi, affinché io seppellisca il mio morto e me lo tolga d’innanzi”. GEN 23:5 E i figliuoli di Heth risposero ad Abrahamo dicendogli: GEN 23:6 “Ascoltaci, signore; tu sei fra noi un principe di Dio; seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri; nessun di noi ti rifiuterà il suo sepolcro perché tu vi seppellisca il tuo morto”. GEN 23:7 E Abrahamo si levò, s’inchinò dinanzi al popolo del paese, dinanzi ai figliuoli di Heth, e parlò loro dicendo: GEN 23:8 “Se piace a voi ch’io tolga il mio morto d’innanzi a me e lo seppellisca, ascoltatemi, e intercedete per me presso Efron figliuolo di Zohar GEN 23:9 perché mi ceda la sua spelonca di Macpela che è all’estremità del suo campo, e me la dia per l’intero suo prezzo, come sepolcro che m’appartenga fra voi”. GEN 23:10 Or Efron sedeva in mezzo ai figliuoli di Heth; ed Efron, lo Hitteo, rispose ad Abrahamo in presenza dei figliuoli di Heth, di tutti quelli che entravano per la porta della sua città, dicendo: GEN 23:11 “No, mio signore, ascoltami! Io ti dono il campo, e ti dono la spelonca che v’è; te ne fo dono, in presenza de’ figliuoli del mio popolo; seppellisci il tuo morto”. GEN 23:12 E Abrahamo s’inchinò dinanzi al popolo del paese, GEN 23:13 e parlò ad Efron in presenza del popolo del paese, dicendo: “Deh, ascoltami! Io ti darò il prezzo del campo; accettalo da me, e io seppellirò quivi il mio morto”. GEN 23:14 Ed Efron rispose ad Abrahamo, dicendogli: GEN 23:15 “Signor mio, ascoltami! Un pezzo di terreno di quattrocento sicli d’argento, che cos’è fra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto”. GEN 23:16 E Abrahamo fece a modo di Efron; e Abrahamo pesò a Efron il prezzo ch’egli avea detto in presenza de’ figliuoli di Heth, quattrocento sicli d’argento, di buona moneta mercantile. GEN 23:17 Così il campo di Efron ch’era a Macpela dirimpetto a Mamre, il campo con la caverna che v’era, e tutti gli alberi ch’erano nel campo e in tutti i confini all’intorno, GEN 23:18 furono assicurati come proprietà d’Abrahamo, in presenza de’ figliuoli di Heth e di tutti quelli ch’entravano per la porta della città di Efron. GEN 23:19 Dopo questo, Abrahamo seppellì Sara sua moglie nella spelonca del campo di Macpela dirimpetto a Mamre, che è Hebron, nel paese di Canaan. GEN 23:20 E il campo e la spelonca che v’è, furono assicurati ad Abrahamo, dai figliuoli di Heth, come sepolcro di sua proprietà. GEN 24:1 Or Abrahamo era vecchio e d’età avanzata; e l’Eterno avea benedetto Abrahamo in ogni cosa. GEN 24:2 E Abrahamo disse al più antico servo di casa sua, che aveva il governo di tutti i suoi beni: “Deh, metti la tua mano sotto la mia coscia; GEN 24:3 e io ti farò giurare per l’Eterno, l’Iddio dei cieli e l’Iddio della terra, che tu non prenderai per moglie al mio figliuolo alcuna delle figliuole de’ Cananei, fra i quali dimoro; GEN 24:4 ma andrai al mio paese e al mio parentado, e vi prenderai una moglie per il mio figliuolo, per Isacco”. GEN 24:5 Il servo gli rispose: “Forse quella donna non vorrà seguirmi in questo paese; dovrò io allora ricondurre il tuo figliuolo nei paese donde tu sei uscito?” GEN 24:6 E Abrahamo gli disse: “Guardati dal ricondurre colà il mio figliuolo! GEN 24:7 L’Eterno, l’Iddio dei cieli, che mi trasse dalla casa di mio padre e dal mio paese natale e mi parlò e mi giurò dicendo: Io darò alla tua progenie questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, e tu prenderai di là una moglie per il mio figliuolo. GEN 24:8 E se la donna non vorrà seguirti, allora sarai sciolto da questo giuramento che ti faccio fare; soltanto, non ricondurre colà il mio figliuolo”. GEN 24:9 E il servo pose la mano sotto la coscia d’Abrahamo suo signore, e gli giurò di fare com’egli chiedeva. GEN 24:10 Poi il servo prese dieci cammelli fra i cammelli del suo signore, e si partì, avendo a sua disposizione tutti i beni del suo signore; e, messosi in viaggio, andò in Mesopotamia, alla città di Nahor. GEN 24:11 E, fatti riposare sulle ginocchia i cammelli fuori della città presso a un pozzo d’acqua, verso sera, all’ora in cui le donne escono ad attinger acqua, disse: GEN 24:12 “O Eterno, Dio del mio signore Abrahamo, deh, fammi fare quest’oggi un felice incontro, e usa benignità verso Abrahamo mio signore! GEN 24:13 Ecco, io sto qui presso a questa sorgente; e le figlie degli abitanti della città usciranno ad attinger acqua. GEN 24:14 Fa’ che la fanciulla alla quale dirò: Deh, abbassa la tua brocca perch’io beva e che mi risponderà Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco. E da questo comprenderò che tu hai usato benignità verso il mio signore”. GEN 24:15 Non aveva ancora finito di parlare, quand’ecco uscire con la sua brocca sulla spalla, Rebecca, figliuola di Bethuel figlio di Milca, moglie di Nahor fratello d’Abrahamo. GEN 24:16 La fanciulla era molto bella d’aspetto, vergine, e uomo alcuno non l’avea conosciuta. Ella scese alla sorgente, empì la brocca, e risalì. GEN 24:17 E il servo le corse incontro, e le disse: “Deh, dammi a bere un po’ d’acqua della tua brocca”. GEN 24:18 Ed ella rispose: “Bevi, signor mio”; e s’affrettò a calarsi la brocca sulla mano, e gli diè da bere. GEN 24:19 E quand’ebbe finito di dargli da bere, disse: “Io ne attingerò anche per i tuoi cammelli finché abbian bevuto a sufficienza”. GEN 24:20 E presto vuotò la sua brocca nell’abbeveratoio, corse di nuovo al pozzo ad attingere acqua, e ne attinse per tutti i cammelli di lui. GEN 24:21 E quell’uomo la contemplava in silenzio, per sapere se l’Eterno avesse o no fatto prosperare il suo viaggio. GEN 24:22 E quando i cammelli ebbero finito di bere, l’uomo prese un anello d’oro del peso di mezzo siclo, e due braccialetti del peso di dieci sicli d’oro, per i polsi di lei, e disse: GEN 24:23 “Di chi sei figliuola? deh, dimmelo. V’è posto in casa di tuo padre per albergarci?” GEN 24:24 Ed ella rispose: “Son figliuola di Bethuel figliuolo di Milca, ch’ella partorì a Nahor”. GEN 24:25 E aggiunse: “C’è da noi strame e foraggio assai, e anche posto da albergare”. GEN 24:26 E l’uomo s’inchinò, adorò l’Eterno, e disse: GEN 24:27 “Benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Abrahamo mio signore, che non ha cessato d’esser benigno e fedele verso il mio signore! Quanto a me, l’Eterno mi ha messo sulla via della casa dei fratelli del mio signore”. GEN 24:28 E la fanciulla corse a raccontare queste cose a casa di sua madre. GEN 24:29 Or Rebecca aveva un fratello chiamato Labano. E Labano corse fuori da quell’uomo alla sorgente. GEN 24:30 Com’ebbe veduto l’anello e i braccialetti ai polsi di sua sorella ed ebbe udite le parole di Rebecca sua sorella che diceva: “Quell’uomo m’ha parlato così”, venne a quell’uomo, ed ecco ch’egli se ne stava presso ai cammelli, vicino alla sorgente. GEN 24:31 E disse: “Entra, benedetto dall’Eterno! perché stai fuori? Io ho preparato la casa e un luogo per i cammelli”. GEN 24:32 L’uomo entrò in casa, e Labano scaricò i cammelli, diede strame e foraggio ai cammelli, e portò acqua per lavare i piedi a lui e a quelli ch’eran con lui. GEN 24:33 Poi gli fu posto davanti da mangiare; ma egli disse: “Non mangerò finché non abbia fatto la mia ambasciata”. E l’altro disse: “Parla”. GEN 24:34 E quegli: “Io sono servo d’Abrahamo. GEN 24:35 L’Eterno ha benedetto abbondantemente il mio signore, ch’è divenuto grande; gli ha dato pecore e buoi, argento e oro, servi e serve, cammelli e asini. GEN 24:36 Or Sara, moglie del mio signore, ha partorito nella sua vecchiaia un figliuolo al mio padrone, che gli ha dato tutto quel che possiede. GEN 24:37 E il mio signore m’ha fatto giurare, dicendo: Non prenderai come moglie per il mio figliuolo alcuna delle figlie de’ Cananei, nel paese de’ quali dimoro; GEN 24:38 ma andrai alla casa di mio padre e al mio parentado e vi prenderai una moglie per il mio figliuolo. GEN 24:39 E io dissi al mio padrone: Forse quella donna non mi vorrà seguire. GEN 24:40 Ed egli rispose: L’Eterno, nel cospetto del quale ho camminato, manderà il suo angelo teco e farà prosperare il tuo viaggio, e tu prenderai al mio figliuolo una moglie del mio parentado e della casa di mio padre. GEN 24:41 Sarai sciolto dal giuramento che ti fo fare, quando sarai andato dal mio parentado; e, se non vorranno dartela, allora sarai sciolto dal giuramento che mi fai. GEN 24:42 Oggi sono arrivato alla sorgente, e ho detto: O Eterno, Dio del mio signore Abrahamo, se pur ti piace far prosperare il viaggio che ho intrapreso, GEN 24:43 ecco, io mi fermo presso questa sorgente; fa’ che la fanciulla che uscirà ad attinger acqua, alla quale dirò: Deh, dammi da bere un po’ d’acqua della tua brocca, GEN 24:44 e che mi dirà: Bevi pure e ne attingerò anche per i tuoi cammelli, sia la moglie che l’Eterno ha destinata al figliuolo del mio signore. GEN 24:45 E avanti che avessi finito di parlare in cuor mio, ecco uscir fuori Rebecca con la sua brocca sulla spalla, scendere alla sorgente e attinger l’acqua. Allora io le ho detto: GEN 24:46 Deh, dammi da bere! Ed ella s’è affrettata a calare la brocca dalla spalla, e m’ha risposto: Bevi! e darò da bere anche ai tuoi cammelli. Così ho bevuto io ed ella ha abbeverato anche i cammelli. GEN 24:47 Poi l’ho interrogata, e le ho detto: Di chi sei figliuola? Ed ella ha risposto: Son figliuola di Bethuel figlio di Nahor, che Milca gli partorì. Allora io le ho messo l’anello al naso e i braccialetti ai polsi. GEN 24:48 E mi sono inchinato, ho adorato l’Eterno e ho benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Abrahamo mio signore, che m’ha condotto per la retta via a prendere per il figliuolo di lui la figliuola del fratello del mio signore. GEN 24:49 E ora, se volete usare benignità e fedeltà verso il mio signore, ditemelo; e se no, ditemelo lo stesso, e io mi volgerò a destra o a sinistra”. GEN 24:50 Allora Labano e Bethuel risposero e dissero: “La cosa procede dall’Eterno; noi non possiam dirti né mal né bene. GEN 24:51 Ecco, Rebecca ti sta dinanzi, prendila, va’, e sia ella moglie del figliuolo del tuo signore, come l’Eterno ha detto”. GEN 24:52 E quando il servo d’Abrahamo ebbe udito le loro parole si prostrò a terra dinanzi all’Eterno. GEN 24:53 Il servo trasse poi fuori oggetti d’argento e oggetti d’oro, e vesti, e li dette a Rebecca; e donò anche delle cose preziose al fratello e alla madre di lei. GEN 24:54 Poi mangiarono e bevvero, egli e gli nomini ch’eran con lui, e passaron quivi la notte. La mattina, quando si furono levati, il servo disse: “Lasciatemi tornare al mio signore”. GEN 24:55 E il fratello e la madre di Rebecca dissero: “Rimanga la fanciulla ancora alcuni giorni con noi, almeno una diecina; poi se ne andrà”. Ma egli rispose loro: GEN 24:56 “Non mi trattenete, giacché l’Eterno ha fatto prosperare il mio viaggio; lasciatemi partire, affinché io me ne torni al mio signore”. GEN 24:57 Allora dissero: “Chiamiamo la fanciulla e sentiamo lei stessa”. GEN 24:58 Chiamarono Rebecca, e le dissero: “Vuoi tu andare con quest’uomo?” Ed ella rispose: GEN 24:59 “Sì, andrò”. Così lasciarono andare Rebecca loro sorella e la sua balia col servo d’Abrahamo e la sua gente. GEN 24:60 E benedissero Rebecca e le dissero: “Sorella nostra, possa tu esser madre di migliaia di miriadi, e possa la tua progenie possedere la porta de’ suoi nemici!” GEN 24:61 E Rebecca si levò con le sue serve e montarono sui cammelli e seguirono quell’uomo. E il servo prese Rebecca e se ne andò. GEN 24:62 Or Isacco era tornato dal pozzo di Lachai-Roi, ed abitava nel paese del mezzodì. GEN 24:63 Isacco era uscito, sul far della sera, per meditare nella campagna; e, alzati gli occhi, guardò, ed ecco venir de’ cammelli. GEN 24:64 E Rebecca, alzati anch’ella gli occhi, vide Isacco, saltò giù dal cammello, e disse al servo: GEN 24:65 “Chi è quell’uomo che viene pel campo incontro a noi?” Il servo rispose: “E’ il mio signore”. Ed ella, preso il suo velo, se ne coprì. GEN 24:66 E il servo raccontò a Isacco tutto quello che avea fatto. GEN 24:67 E Isacco menò Rebecca nella tenda di Sara sua madre, se la prese, ed ella divenne sua moglie, ed egli l’amò. Così Isacco fu consolato dopo la morte di sua madre. GEN 25:1 Poi Abrahamo prese un’altra moglie, per nome Ketura. GEN 25:2 E questa gli partorì Zimran, Jokshan, Medan, Madian, Jishbak e Shuach. GEN 25:3 Jokshan generò Sceba e Dedan. I figliuoli di Dedan furono gli Asshurim, Letushim ed i Leummim. GEN 25:4 E i figliuoli di Madian furono Efa, Efer, Hanoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi furono i figliuoli di Ketura. GEN 25:5 E Abrahamo dette tutto quello che possedeva a Isacco; GEN 25:6 ma ai figliuoli delle sue concubine fece dei doni, e, mentre era ancora in vita, li mandò lungi dal suo figliuolo Isacco, verso levante, nel paese d’oriente. GEN 25:7 Or tutto il tempo della vita d’Abrahamo fu di centosettanta cinque anni. GEN 25:8 Poi Abrahamo spirò in prospera vecchiezza, attempato e sazio di giorni, e fu riunito al suo popolo. GEN 25:9 E Isacco e Ismaele, suoi figliuoli, io seppellirono nella spelonca di Macpela nel campo di Efron figliuolo di Tsoar lo Hitteo, ch’è dirimpetto a Mamre: GEN 25:10 campo, che Abrahamo avea comprato dai figliuoli di Heth. Quivi furon sepolti Abrahamo e Sara sua moglie. GEN 25:11 E dopo la morte d’Abrahamo, Iddio benedisse Isacco figliuolo di lui; e Isacco dimorò presso il pozzo di Lachai-Roi. GEN 25:12 Or questi sono i discendenti d’Ismaele, figliuolo d’Abrahamo, che Agar, l’Egiziana, serva di Sara, avea partorito ad Abrahamo. GEN 25:13 Questi sono i nomi de’ figliuoli d’Ismaele, secondo le loro generazioni: Nebaioth, il primogenito d’Ismaele; poi Kedar, Adbeel, Mibsam, GEN 25:14 Mishma, Duma, Massa, Hadar, Tema, Jethur, GEN 25:15 Nafish e Kedma. GEN 25:16 Questi sono i figliuoli d’Ismaele, e questi i loro nomi, secondo i loro villaggi e i loro accampamenti. Furono i dodici capi dei loro popoli. GEN 25:17 E gli anni della vita d’Ismaele furono centotrenta sette; poi spirò, morì, e fu riunito al suo popolo. GEN 25:18 E i suoi figliuoli abitarono da Havila fino a Shur, ch’è dirimpetto all’Egitto, andando verso l’Assiria. Egli si stabilì di faccia a tutti i suoi fratelli. GEN 25:19 E questi sono i discendenti d’Isacco, figliuolo d’Abrahamo. GEN 25:20 Abrahamo generò Isacco; e Isacco era in età di quarant’anni quando prese per moglie Rebecca, figliuola di Bethuel, l’Arameo di Paddan-Aram, e sorella di Labano, l’Arameo. GEN 25:21 Isacco pregò istantemente l’Eterno per sua moglie, perch’ella era sterile. L’Eterno l’esaudì, e Rebecca, sua moglie, concepì. GEN 25:22 E i bambini si urtavano nel suo seno; ed ella disse: “Se così è, perché vivo?” E andò a consultare l’Eterno. GEN 25:23 E l’Eterno le disse: “Due nazioni sono nel tuo seno, e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà più forte dell’altro, e il maggiore servirà il minore”. GEN 25:24 E quando venne per lei il tempo di partorire, ecco ch’ella aveva due gemelli nel seno. GEN 25:25 E il primo che uscì fuori era rosso, e tutto quanto come un mantello di pelo; e gli fu posto nome Esaù. GEN 25:26 Dopo uscì il suo fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaù; e gli fu posto nome Giacobbe. Or Isacco era in età di sessant’anni quando Rebecca li partorì. GEN 25:27 I due fanciulli crebbero, ed Esaù divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna, e Giacobbe un uomo tranquillo, che se ne stava nelle tende. GEN 25:28 Or Isacco amava Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto; e Rebecca amava Giacobbe. GEN 25:29 Or come Giacobbe s’era fatto cuocere una minestra, Esaù giunse dai campi, tutto stanco. GEN 25:30 Ed Esaù disse a Giacobbe: “Deh, dammi da mangiare un po’ di cotesta minestra rossa; perché sono stanco”. Per questo fu chiamato Edom. GEN 25:31 E Giacobbe gli rispose: “Vendimi prima di tutto la tua primogenitura”. GEN 25:32 Ed Esaù disse: “Ecco io sto per morire; che mi giova la primogenitura?” GEN 25:33 E Giacobbe disse: “Prima, giuramelo”. Ed Esaù glielo giurò, e vendé la sua primogenitura a Giacobbe. GEN 25:34 E Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si levò, e se ne andò. Così Esaù sprezzò la primogenitura. GEN 26:1 Or ci fu la carestia nel paese, oltre la prima carestia che c’era stata al tempo d’Abrahamo. E Isacco andò da Abimelec, re dei Filistei, a Gherar. GEN 26:2 E l’Eterno gli apparve e gli disse: “Non scendere in Egitto; dimora nel paese che io ti dirò. GEN 26:3 Soggiorna in questo paese, e io sarò teco e ti benedirò, poiché io darò a te e alla tua progenie tutti questi paesi, e manterrò il giuramento che feci ad Abrahamo tuo padre, GEN 26:4 e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo, darò alla tua progenie tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, GEN 26:5 perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi”. GEN 26:6 E Isacco dimorò in Gherar. GEN 26:7 E quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno alla sua moglie, egli rispondeva: “E’ mia sorella”; perché avea paura di dire: “E’ mia moglie”. “Non vorrei”, egli pensava, “che la gente del luogo avesse ad uccidermi, a motivo di Rebecca”. Poiché ella era di bell’aspetto. GEN 26:8 Ora, prolungandosi quivi il suo soggiorno, avvenne che Abimelec re de’ Filistei, mentre guardava dalla finestra, vide Isacco che scherzava con Rebecca sua moglie. GEN 26:9 E Abimelec chiamò Isacco, e gli disse: “Certo, costei è tua moglie; come mai dunque, hai detto: E mia sorella?” E Isacco rispose: “Perché dicevo: Non vorrei esser messo a morte a motivo di lei”. GEN 26:10 E Abimelec: “Che cos’è questo che ci hai fatto? Poco è mancato che qualcuno del popolo si giacesse con tua moglie, e tu ci avresti tirato addosso una gran colpa”. GEN 26:11 E Abimelec diede quest’ordine a tutto il popolo: “Chiunque toccherà quest’uomo o sua moglie sia messo a morte”. GEN 26:12 Isacco seminò in quel paese, e in quell’anno raccolse il centuplo; e l’Eterno lo benedisse. GEN 26:13 Quest’uomo divenne grande, andò crescendo sempre più, finché diventò grande oltremisura. GEN 26:14 Fu padrone di greggi di pecore, di mandre di buoi e di numerosa servitù. I Filistei lo invidiavano; GEN 26:15 e perciò turarono ed empiron di terra tutti i pozzi che i servi di suo padre aveano scavati al tempo d’Abrahamo suo padre. GEN 26:16 E Abimelec disse ad Isacco: “Vattene da noi, poiché tu sei molto più potente di noi”. GEN 26:17 Isacco allora si partì di là, s’accampò nella valle di Gherar, e quivi dimorò. GEN 26:18 E Isacco scavò di nuovo i pozzi d’acqua ch’erano stati scavati al tempo d’Abrahamo suo padre, e che i Filistei avean turati dopo la morte d’Abrahamo; e pose loro gli stessi nomi che avea loro posto suo padre. GEN 26:19 E i servi d’Isacco scavarono nella valle, e vi trovarono un pozzo d’acqua viva. GEN 26:20 Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d’Isacco, dicendo: “L’acqua è nostra”. Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli aveano conteso con lui. GEN 26:21 Poi i servi scavarono un altro pozzo, e per questo ancora quelli altercarono. E Isacco lo chiamò Sitna. GEN 26:22 Allora egli si partì di là, e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth “perché”, disse, “ora l’Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese”. GEN 26:23 Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. GEN 26:24 E l’Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: “Io sono l’Iddio d’Abrahamo tuo padre; non temere, poiché io sono teco e ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie per amor d’Abrahamo mio servo”. GEN 26:25 Ed egli edificò quivi un altare, invocò il nome dell’Eterno, e vi piantò la sua tenda. E i servi d’Isacco scavaron quivi un pozzo. GEN 26:26 Abimelec andò a lui da Gherar con Ahuzath, suo amico, e con Picol, capo del suo esercito. GEN 26:27 E Isacco disse loro: “Perché venite da me, giacché mi odiate e m’avete mandato via dal vostro paese?” GEN 26:28 E quelli risposero: “Noi abbiam chiaramente veduto che l’Eterno è teco; e abbiam detto: Si faccia ora un giuramento fra noi, fra noi e te, e facciam lega teco. GEN 26:29 Giura che non ci farai alcun male, così come noi non t’abbiamo toccato, e non t’abbiamo fatto altro che del bene, e t’abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora benedetto dall’Eterno”. GEN 26:30 E Isacco fece loro un convito, ed essi mangiarono e bevvero. GEN 26:31 La mattina dipoi si levarono di buon’ora e si fecero scambievole giuramento. Poi Isacco li accomiatò, e quelli si partirono da lui in pace. GEN 26:32 Or avvenne che, in quello stesso giorno, i servi d’Isacco gli vennero a dar notizia del pozzo che aveano scavato, dicendogli: “Abbiam trovato dell’acqua”. GEN 26:33 Ed egli lo chiamò Sciba. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al di d’oggi. GEN 26:34 Or Esaù, in età di quarant’anni, prese per moglie Judith, figliuola di Beeri, lo Hitteo, e Basmath, figliuola di Elon, lo Hitteo. GEN 26:35 (H26-34) Esse furon cagione d’amarezza d’animo a Isacco ed a Rebecca. GEN 27:1 Or avvenne, quando Isacco era divenuto vecchio e i suoi occhi indeboliti non ci vedevano più, ch’egli chiamò Esaù, suo figliuolo maggiore, e gli disse: “Figliuol mio!” GEN 27:2 E quello rispose: “Eccomi!” E Isacco: “Ecco, io sono vecchio, e non so il giorno della mia morte. GEN 27:3 Deh, prendi ora le tue armi, il tuo turcasso e il tuo arco, vattene fuori ai campi, prendimi un po’ di caccia, GEN 27:4 e preparami una pietanza saporita di quelle che mi piacciono; portamela perch’io la mangi e l’anima mia ti benedica prima ch’io muoia”. GEN 27:5 Ora Rebecca stava ad ascoltare, mentre Isacco parlava ad Esaù suo figliuolo. Ed Esaù se n’andò ai campi per fare qualche caccia e portarla a suo padre. GEN 27:6 E Rebecca parlò a Giacobbe suo figliuolo, e gli disse: “Ecco, io ho udito tuo padre che parlava ad Esaù tuo fratello, e gli diceva: GEN 27:7 Portami un po’ di caccia e fammi una pietanza saporita perch’io la mangi e ti benedica nel cospetto dell’Eterno, prima ch’io muoia. GEN 27:8 Or dunque, figliuol mio, ubbidisci alla mia voce e fa’ quello ch’io ti comando. GEN 27:9 Va’ ora al gregge e prendimi due buoni capretti; e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono. GEN 27:10 E tu la porterai a tuo padre, perché la mangi, e così ti benedica prima di morire”. GEN 27:11 E Giacobbe disse a Rebecca sua madre: “Ecco, Esaù mio fratello è peloso, e io no. GEN 27:12 Può darsi che mio padre mi tasti; sarò allora da lui reputato un ingannatore, e mi trarrò addosso una maledizione, invece di una benedizione”. GEN 27:13 E sua madre gli rispose: “Questa maledizione ricada su me, figliuol mio! Ubbidisci pure alla mia voce, e va’ a prendermi i capretti”. GEN 27:14 Egli dunque andò a prenderli, e li menò a sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano al padre di lui. GEN 27:15 Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù suo figliuolo maggiore, i quali aveva in casa presso di sé, e li fece indossare a Giacobbe suo figliuolo minore; GEN 27:16 e con le pelli de’ capretti gli coprì le mani e il collo, GEN 27:17 ch’era senza peli. Poi mise in mano a Giacobbe suo figliuolo la pietanza saporita e il pane che avea preparato. GEN 27:18 Ed egli venne a suo padre e gli disse: “Padre mio!” E Isacco rispose: “Eccomi; chi sei tu, figliuol mio?” GEN 27:19 E Giacobbe disse a suo padre: “Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu m’hai detto. Deh, lèvati, mettiti a sedere e mangia della mia caccia, affinché l’anima tua mi benedica”. GEN 27:20 E Isacco disse ai suo figliuolo: “Come hai fatto a trovarne così presto, figliuol mio?” E quello rispose: “Perché l’Eterno, il tuo Dio, l’ha fatta venire sulla mia via”. GEN 27:21 E Isacco disse a Giacobbe: “Fatti vicino, figliuol mio, ch’io ti tasti, per sapere se sei proprio il mio figliuolo Esaù, o no”. GEN 27:22 Giacobbe dunque s’avvicinò a Isacco suo padre e, come questi l’ebbe tastato, disse: “La voce è la voce di Giacobbe; ma le mani son le mani d’Esaù”. GEN 27:23 E non lo riconobbe, perché le mani di lui eran pelose come le mani di Esaù suo fratello: e lo benedisse. E disse: GEN 27:24 “Sei tu proprio il mio figliuolo Esaù?” Egli rispose: “Sì”. GEN 27:25 E Isacco gli disse: “Servimi ch’io mangi della caccia del mio figliuolo e l’anima mia ti benedica”. E Giacobbe lo servì, e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino, ed egli bevve. GEN 27:26 Poi Isacco suo padre gli disse: “Deh, fatti vicino e baciami, figliuol mio”. GEN 27:27 Ed egli s’avvicinò e lo baciò. E Isacco senti l’odore de’ vestiti di lui, e lo benedisse dicendo: “Ecco, l’odor del mio figliuolo è come l’odor d’un campo, che l’Eterno ha benedetto. GEN 27:28 Iddio ti dia della rugiada de’ cieli e della grassezza della terra e abbondanza di frumento e di vino. GEN 27:29 Ti servano i popoli e le nazioni s’inchinino davanti a te. Sii padrone de’ tuoi fratelli e i figli di tua madre s’inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice!” GEN 27:30 E avvenne che, come Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe e Giacobbe se n’era appena andato dalla presenza d’Isacco suo padre, Esaù suo fratello giunse dalla sua caccia. GEN 27:31 Anch’egli preparò una pietanza saporita la portò a suo padre, e gli disse: “Lèvisi mio padre, e mangi della caccia del suo figliuolo, affinché l’anima tua mi benedica”. GEN 27:32 E Isacco suo padre gli disse: “Chi sei tu?” Ed egli rispose: “Sono Esaù, il tuo figliuolo primogenito”. GEN 27:33 Isacco fu preso da un tremito fortissimo, e disse: “E allora, chi è che ha preso della caccia e me l’ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, e l’ho benedetto; e benedetto ei sarà”. GEN 27:34 Quando Esaù ebbe udite le parole di suo padre, dette in un grido forte ed amarissimo. Poi disse a suo padre: “Benedici anche me, padre mio!” GEN 27:35 E Isacco rispose: “Il tuo fratello è venuto con inganno e ha preso la tua benedizione”. GEN 27:36 Ed Esaù: “Non è forse a ragione ch’egli è stato chiamato Giacobbe? M’ha già soppiantato due volte: mi tolse la mia primogenitura, ed ecco che ora m’ha tolta la mia benedizione”. Poi aggiunse: “Non hai tu riserbato qualche benedizione per me?” GEN 27:37 E Isacco rispose e disse a Esaù: “Ecco io l’ho costituito tuo padrone, e gli ho dato tutti i suoi fratelli per servi, e l’ho provvisto di frumento e di vino; che potrei dunque fare per te, figliuol mio?” GEN 27:38 Ed Esaù disse a suo padre: “Non hai tu che questa benedizione, padre mio? Benedici anche me, o padre mio!” Ed Esaù alzò la voce e pianse. GEN 27:39 E Isacco suo padre rispose e gli disse: “Ecco, la tua dimora sarà priva della grassezza della terra e della rugiada che scende dai cieli. GEN 27:40 Tu vivrai della tua spada, e sarai servo del tuo fratello; ma avverrà che, menando una vita errante, tu spezzerai il suo giogo di sul tuo collo”. GEN 27:41 Ed Esaù prese a odiare Giacobbe a motivo della benedizione datagli da suo padre; e disse in cuor suo: “I giorni del lutto di mio padre si avvicinano; allora ucciderò il mio fratello Giacobbe”. GEN 27:42 Furon riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figliuolo maggiore; ed ella mandò a chiamare Giacobbe, suo figliuolo minore, e gli disse: “Ecco, Esaù, tuo fratello, si consola riguardo a te, proponendosi d’ucciderti. GEN 27:43 Or dunque, figliuol mio, ubbidisci alla mia voce; lèvati, e fuggi a Charan da Labano mio fratello; GEN 27:44 e trattienti quivi qualche tempo, finché il furore del tuo fratello sia passato, GEN 27:45 finché l’ira del tuo fratello si sia stornata da te ed egli abbia dimenticato quello che tu gli hai fatto; e allora io manderò a farti ricondurre di la. Perché sarei io privata di voi due in uno stesso giorno?” GEN 27:46 E Rebecca disse ad Isacco: “Io sono disgustata della vita a motivo di queste figliuole di Heth. Se Giacobbe prende in moglie, tra le figliuole di Heth, tra le figliuole del paese, una donna come quelle, che mi giova la vita?” GEN 28:1 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede quest’ordine: “Non prender moglie tra le figliuole di Canaan. GEN 28:2 Lèvati, vattene in Paddan-Aram, alla casa di Bethuel, padre di tua madre, e prenditi moglie di là, tra le figliuole di Labano, fratello di tua madre. GEN 28:3 E l’Iddio onnipotente ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi, in guisa che tu diventi un’assemblea di popoli, GEN 28:4 e ti dia la benedizione d’Abrahamo: a te, e alla tua progenie con te; affinché tu possegga il paese dove sei andato peregrinando, e che Dio donò ad Abrahamo”. GEN 28:5 E Isacco fece partire Giacobbe, il quale se n’andò in Paddan-Aram da Labano, figliuolo di Bethuel, l’Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù. GEN 28:6 Or Esaù vide che Isacco avea benedetto Giacobbe e l’avea mandato in Paddan-Aram perché vi prendesse moglie; e che, benedicendolo, gli avea dato quest’ordine: “Non prender moglie tra le figliuole di Canaan”, GEN 28:7 e che Giacobbe aveva ubbidito a suo padre e a sua madre, e se n’era andato in Paddan-Aram. GEN 28:8 Ed Esaù s’accorse che le figliuole di Canaan dispiacevano ad Isacco suo padre; GEN 28:9 e andò da Ismaele, e prese per moglie, oltre quelle che aveva già, Mahalath, figliuola d’Ismaele, figliuolo d’Abrahamo, sorella di Nebaioth. GEN 28:10 Or Giacobbe partì da Beer-Sceba e se n’andò verso Charan. GEN 28:11 Capitò in un certo luogo, e vi passò la notte, perché il sole era già tramontato. Prese una delle pietre del luogo, la pose come suo capezzale e si coricò quivi. GEN 28:12 E sognò; ed ecco una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco gli angeli di Dio, che salivano e scendevano per la scala. GEN 28:13 E l’Eterno stava al disopra d’essa, e gli disse: “Io sono l’Eterno, l’Iddio d’Abrahamo tuo padre e l’Iddio d’Isacco; la terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua progenie; GEN 28:14 e la tua progenie sarà come la polvere della terra, e tu ti estenderai ad occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzodì; e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua progenie. GEN 28:15 Ed ecco, io son teco, e ti guarderò dovunque tu andrai, e ti ricondurrò in questo paese; poiché io non ti abbandonerò prima d’aver fatto quello che t’ho detto”. GEN 28:16 E come Giacobbe si fu svegliato dal suo sonno, disse: “Certo, l’Eterno è in questo luogo ed io non lo sapevo!” GEN 28:17 Ed ebbe paura, e disse: “Com’è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo!” GEN 28:18 E Giacobbe si levò la mattina di buon’ora, prese la pietra che avea posta come suo capezzale, la eresse in monumento, e versò dell’olio sulla sommità d’essa. GEN 28:19 E pose nome a quel luogo Bethel; ma, prima, il nome della città era Luz. GEN 28:20 E Giacobbe fece un voto, dicendo: “Se Dio è meco, se mi guarda durante questo viaggio che fo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi, GEN 28:21 e se ritorno sano e salvo alla casa del padre mio, l’Eterno sarà il mio Dio; GEN 28:22 e questa pietra che ho eretta in monumento, sarà la casa di Dio; e di tutto quello che tu darai a me, io, certamente, darò a te la decima”. GEN 29:1 Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli Orientali. GEN 29:2 E guardò, e vide un pozzo in un campo; ed ecco tre greggi di pecore, giacenti lì presso; poiché a quel pozzo si abbeveravano i greggi; e la pietra sulla bocca del pozzo era grande. GEN 29:3 Quivi s’adunavano tutti i greggi; i pastori rotolavan la pietra di sulla bocca del pozzo, abbeveravano le pecore, poi rimettevano al posto la pietra sulla bocca del pozzo. GEN 29:4 E Giacobbe disse ai pastori: “Fratelli miei, di dove siete?” E quelli risposero: “Siamo di Charan”. GEN 29:5 Ed egli disse loro: “Conoscete voi Labano, figliuolo di Nahor?” Ed essi: “Lo conosciamo”. GEN 29:6 Ed egli disse loro: “Sta egli bene?” E quelli: “Sta bene; ed ecco Rachele, sua figliuola, che viene con le pecore”. GEN 29:7 Ed egli disse: “Ecco, è ancora pieno giorno, e non è tempo di radunare il bestiame; abbeverate le pecore e menatele al pascolo”. GEN 29:8 E quelli risposero: “Non possiamo, finché tutti i greggi siano radunati; allora si rotola la pietra di sulla bocca del pozzo, e abbeveriamo le pecore”. GEN 29:9 Mentr’egli parlava ancora con loro, giunse Rachele con le pecore di suo padre; poich’ella era pastora. GEN 29:10 E quando Giacobbe vide Rachele figliuola di Labano, fratello di sua madre, e le pecore di Labano fratello di sua madre, s’avvicinò, rotolò la pietra di sulla bocca del pozzo, e abbeverò il gregge di Labano fratello di sua madre. GEN 29:11 E Giacobbe baciò Rachele, alzò la voce, e pianse. GEN 29:12 E Giacobbe fe’ sapere a Rachele ch’egli era parente del padre di lei, e ch’era figliuolo di Rebecca. Ed ella corse a dirlo a suo padre. GEN 29:13 E appena Labano ebbe udito le notizie di Giacobbe figliuolo della sua sorella, gli corse incontro, l’abbracciò, lo baciò, e lo menò a casa sua. Giacobbe raccontò a Labano tutte queste cose; GEN 29:14 e Labano gli disse: “Tu sei proprio mie ossa e mia carne!” Ed egli dimorò con lui durante un mese. GEN 29:15 Poi Labano disse a Giacobbe: “Perché sei mio parente dovrai tu servirmi per nulla? Dimmi quale dev’essere il tuo salario”. GEN 29:16 Or Labano aveva due figliuole: la maggiore si chiamava Lea, e la minore Rachele. GEN 29:17 Lea aveva gli occhi delicati, ma Rachele era avvenente e di bell’aspetto. GEN 29:18 E Giacobbe amava Rachele, e disse a Labano: “Io ti servirò sette anni, per Rachele tua figliuola minore”. GEN 29:19 E Labano rispose: “E’ meglio ch’io la dia a te che ad un altr’uomo; sta’ con me”. GEN 29:20 E Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, per l’amore che le portava. GEN 29:21 E Giacobbe disse a Labano: “Dammi la mia moglie, poiché il mio tempo è compiuto, ed io andrò da lei”. GEN 29:22 Allora Labano radunò tutta la gente del luogo, e fece un convito. GEN 29:23 Ma, la sera, prese Lea, sua figliuola, e la menò da Giacobbe, il quale entrò da lei. GEN 29:24 E Labano dette la sua serva Zilpa per serva a Lea, sua figliuola. GEN 29:25 L’indomani mattina, ecco che era Lea. E Giacobbe disse a Labano: “Che m’hai fatto? Non è egli per Rachele ch’io t’ho servito? Perché dunque m’hai ingannato?” GEN 29:26 E Labano rispose: “Non è usanza da noi di dare la minore prima della maggiore. Finisci la settimana di questa; GEN 29:27 e ti daremo anche l’altra, per il servizio che presterai da me altri sette anni”. GEN 29:28 Giacobbe fece così, e finì la settimana di quello sposalizio; poi Labano gli dette in moglie Rachele sua figliuola. GEN 29:29 E Labano dette la sua serva Bilha per serva a Rachele, sua figliuola. GEN 29:30 E Giacobbe entrò pure da Rachele, ed anche amò Rachele più di Lea, e servì da Labano altri sette anni. GEN 29:31 L’Eterno, vedendo che Lea era odiata, la rese feconda; ma Rachele era sterile. GEN 29:32 E Lea concepì e partorì un figliuolo, al quale pose nome Ruben; perché disse: “L’Eterno ha veduto la mia afflizione; e ora il mio marito mi amerà”. GEN 29:33 Poi concepì di nuovo e partorì un figliuolo, e disse: “L’Eterno ha udito ch’io ero odiata, e però m’ha dato anche questo figliuolo”. E lo chiamò Simeone. GEN 29:34 E concepì di nuovo e partorì un figliuolo, e disse: “Questa volta, il mio marito sarà ben unito a me, poiché gli ho partorito tre figliuoli”. Per questo fu chiamato Levi. GEN 29:35 E concepì di nuovo e partorì un figliuolo, e disse: “Questa volta celebrerò l’Eterno”. Perciò gli pose nome Giuda. E cessò d’aver figliuoli. GEN 30:1 Rachele, vedendo che non dava figliuoli a Giacobbe, portò invidia alla sua sorella, e disse a Giacobbe: “Dammi de’ figliuoli; altrimenti, muoio”. GEN 30:2 E Giacobbe s’accese d’ira contro Rachele, e disse: “Tengo io il luogo di Dio che t’ha negato d’esser feconda?” GEN 30:3 Ed ella rispose: “Ecco la mia serva Bilha; entra da lei; essa partorirà sulle mie ginocchia, e, per mezzo di lei, avrò anch’io de’ figliuoli”. GEN 30:4 Ed ella gli diede la sua serva Bilha per moglie, e Giacobbe entrò da lei. GEN 30:5 E Bilha concepì e partorì un figliuolo a Giacobbe. GEN 30:6 E Rachele disse: “Iddio m’ha reso giustizia, ha anche ascoltato la mia voce, e m’ha dato un figliuolo”. Perciò gli pose nome Dan. GEN 30:7 E Bilha, serva di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figliuolo. GEN 30:8 E Rachele disse: “Io ho sostenuto con mia sorella lotte di Dio, e ho vinto”. Perciò gli pose nome Neftali. GEN 30:9 Lea, vedendo che avea cessato d’aver figliuoli, prese la sua serva Zilpa e la diede a Giacobbe per moglie. GEN 30:10 E Zilpa, serva di Lea, partorì un figliuolo a Giacobbe. GEN 30:11 E Lea disse: “Che fortuna!” E gli pose nome Gad. GEN 30:12 Poi Zilpa, serva di Lea, partorì a Giacobbe un secondo figliuolo. GEN 30:13 E Lea disse: “Me felice! ché le fanciulle mi chiameranno beata. Perciò gli pose nome Ascer. GEN 30:14 Or Ruben uscì, al tempo della mietitura del grano, e trovò delle mandragole per i campi, e le portò a Lea sua madre. Allora Rachele disse a Lea: “Deh, dammi delle mandragole del tuo figliuolo!” GEN 30:15 Ed ella le rispose: “Ti par egli poco l’avermi tolto il marito, che mi vuoi togliere anche le mandragole del mio figliuolo?” E Rachele disse: “Ebbene, si giaccia egli teco questa notte, in compenso delle mandragole del tuo figliuolo”. GEN 30:16 E come Giacobbe, in sulla sera, se ne tornava dai campi, Lea uscì a incontrarlo, e gli disse: “Devi entrare da me; poiché io t’ho accaparrato con le mandragole del mio figliuolo”. Ed egli si giacque con lei quella notte. GEN 30:17 E Dio esaudì Lea, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figliuolo. GEN 30:18 Ed ella disse: “Iddio m’ha dato la mia mercede, perché diedi la mia serva a mio marito”. E gli pose nome Issacar. GEN 30:19 E Lea concepì ancora, e partorì a Giacobbe un sesto figliuolo. GEN 30:20 E Lea disse: “Iddio m’ha dotata di buona dote; questa volta il mio marito abiterò con me, poiché gli ho partorito sei figliuoli”. E gli pose nome Zabulon. GEN 30:21 Poi partorì una figliuola, e le pose nome Dina. GEN 30:22 Iddio si ricordò anche di Rachele; Iddio l’esaudì, e la rese feconda; GEN 30:23 ed ella concepì e partorì un figliuolo, e disse: “Iddio ha tolto il mio obbrobrio”. GEN 30:24 E gli pose nome Giuseppe, dicendo: “L’Eterno m’aggiunga un altro figliuolo”. GEN 30:25 Or dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: “Dammi licenza, ch’io me ne vada a casa mia, nel mio paese. GEN 30:26 Dammi le mie mogli, per le quali t’ho servito, e i miei figliuoli; e lasciami andare; poiché tu ben conosci il servizio che t’ho prestato”. GEN 30:27 E Labano gli disse: “Se ho trovato grazia dinanzi a te, rimanti; giacché credo indovinare che l’Eterno mi ha benedetto per amor tuo”. GEN 30:28 Poi disse: “Fissami il tuo salario, e te lo darò”. GEN 30:29 Giacobbe gli rispose: “Tu sai in qual modo io t’ho servito, e quel che sia diventato il tuo bestiame nelle mie mani. GEN 30:30 Poiché quel che avevi prima ch’io venissi, era poco; ma ora s’è accresciuto oltremodo, e l’Eterno t’ha benedetto dovunque io ho messo il piede. Ora, quando lavorerò io anche per la casa mia?” GEN 30:31 Labano gli disse: “Che ti darò io?” E Giacobbe rispose: “Non mi dar nulla; se acconsenti a quel che sto per dirti, io pascerò di nuovo i tuoi greggi e n’avrò cura. GEN 30:32 Passerò quest’oggi fra mezzo a tutti i tuoi greggi, mettendo da parte, di fra le pecore, ogni agnello macchiato e vaiolato, e ogni agnello nero; e di fra le capre, le vaiolate e le macchiate. E quello sarà il mio salario. GEN 30:33 Così, da ora innanzi, il mio diritto risponderà per me nel tuo cospetto, quando verrai ad accertare il mio salario: tutto ciò che non sarà macchiato o vaiolato fra le capre, e nero fra gli agnelli, sarà rubato, se si troverà presso di me”. GEN 30:34 E Labano disse: “Ebbene, sia come tu dici!” GEN 30:35 E quello stesso giorno mise da parte i becchi striati e vaiolati e tutte le capre macchiate e vaiolate, tutto quello che avea del bianco e tutto quel ch’era nero fra gli agnelli, e li affidò ai suoi figliuoli. GEN 30:36 E Labano frappose la distanza di tre giornate di cammino fra se e Giacobbe; e Giacobbe pascolava il rimanente de’ greggi di Labano. GEN 30:37 E Giacobbe prese delle verghe verdi di pioppo, di mandorlo e di platano; vi fece delle scortecciature bianche, mettendo allo scoperto il bianco delle verghe. GEN 30:38 Poi collocò le verghe che avea scortecciate, in vista delle pecore, ne’ rigagnoli, negli abbeveratoi dove le pecore venivano a bere; ed entravano in caldo quando venivano a bere. GEN 30:39 Le pecore dunque entravano in caldo avendo davanti quelle verghe, e figliavano agnelli striati, macchiati e vaiolati. GEN 30:40 Poi Giacobbe metteva da parte questi agnelli, e faceva volger gli occhi delle pecore verso tutto quello ch’era striato e tutto quel ch’era nero nel gregge di Labano. Egli si formò così dei greggi a parte, che non unì ai greggi di Labano. GEN 30:41 Or avveniva che, tutte le volte che le pecore vigorose del gregge entravano in caldo, Giacobbe metteva le verghe ne’ rigagnoli, in vista delle pecore, perché le pecore entrassero in caldo vicino alle verghe; GEN 30:42 ma quando le pecore erano deboli, non ve le metteva; così gli agnelli deboli erano di Labano, e i vigorosi di Giacobbe. GEN 30:43 E quest’uomo diventò ricco oltremodo, ed ebbe greggi numerosi, serve, servi, cammelli e asini. GEN 31:1 Or Giacobbe udì le parole de’ figliuoli di Labano, che dicevano: “Giacobbe ha tolto tutto quello che era di nostro padre; e con quello ch’era di nostro padre, s’è fatto tutta questa ricchezza”. GEN 31:2 Giacobbe osservò pure il volto di Labano; ed ecco, non era più, verso di lui, quello di prima. GEN 31:3 E l’Eterno disse a Giacobbe: “Torna al paese de’ tuoi padri e al tuo parentado; e io sarò teco”. GEN 31:4 E Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lea perché venissero ai campi, presso il suo gregge, e disse loro: GEN 31:5 “Io vedo che il volto di vostro padre non è più, verso di me, quello di prima; ma l’Iddio di mio padre è stato meco. GEN 31:6 E voi sapete che io ho servito il padre vostro con tutto il mio potere, GEN 31:7 mentre vostro padre m’ha ingannato e ha mutato il mio salario dieci volte; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male. GEN 31:8 Quand’egli diceva: I macchiati saranno il tuo salario, tutto il gregge i figliava agnelli macchiati; e quando diceva: Gli striati saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava agnelli striati. GEN 31:9 Così Iddio ha tolto il bestiame a vostro padre, e me l’ha dato. GEN 31:10 E una volta avvenne, al tempo che le pecore entravano in caldo, ch’io alzai gli occhi, e vidi, in sogno, che i maschi che montavano le femmine, erano striati macchiati o chiazzati. GEN 31:11 E l’angelo di Dio mi disse nel sogno: Giacobbe! E io risposi: Eccomi! GEN 31:12 Ed egli: Alza ora gli occhi e guarda; tutti i maschi che montano le femmine, sono striati, macchiati o chiazzati; perché ho veduto tutto quel che Labano ti fa. GEN 31:13 Io son l’Iddio di Bethel, dove tu ungesti un monumento e mi facesti un voto, Ora lèvati, partiti da questo paese, e torna al tuo paese natìo”. GEN 31:14 Rachele e Lea risposero e gli dissero: “Abbiam noi forse ancora qualche parte o eredità in casa di nostro padre? GEN 31:15 Non ci ha egli trattate da straniere, quando ci ha vendute e ha per di più mangiato il nostro danaro? GEN 31:16 Tutte le ricchezze che Dio ha tolte a nostro padre, sono nostre e dei nostri figliuoli; or dunque, fa’ tutto quello che Dio t’ha detto”. GEN 31:17 Allora Giacobbe si levò, mise i suoi figliuoli e le sue mogli sui cammelli, GEN 31:18 e menò via tutto il suo bestiame, tutte le sostanze che aveva acquistate, il bestiame che gli apparteneva e che aveva acquistato in Paddan-Aram, per andarsene da Isacco suo padre, nel paese di Canaan. GEN 31:19 Or mentre Labano se n’era andato a tosare le sue pecore, Rachele rubò gl’idoli di suo padre. GEN 31:20 E Giacobbe si partì furtivamente da Labano, l’Arameo, senza dirgli che voleva fuggire. GEN 31:21 Così se ne fuggì, con tutto quello che aveva; e si levò, passò il fiume, e si diresse verso il monte di Galaad. GEN 31:22 Il terzo giorno, fu annunziato a Labano che Giacobbe se n’era fuggito. GEN 31:23 Allora egli prese seco i suoi fratelli, lo inseguì per sette giornate di cammino, e lo raggiunse al monte di Galaad. GEN 31:24 Ma Dio venne a Labano l’Arameo, in un sogno della notte, e gli disse: “Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male”. GEN 31:25 Labano dunque raggiunse Giacobbe. Or Giacobbe avea piantato la sua tenda sul monte; e anche Labano e i suoi fratelli avean piantato le loro, sul monte di Galaad. GEN 31:26 Allora Labano disse a Giacobbe: “Che hai fatto, partendoti da me furtivamente, e menando via le mie figliuole come prigioniere di guerra? GEN 31:27 Perché te ne sei fuggito di nascosto, e sei partito da me furtivamente, e non m’hai avvertito? Io t’avrei accomiatato con gioia e con canti, a suon di timpano di cetra. GEN 31:28 E non m’hai neppur permesso di baciare i miei figliuoli e le mie figliuole! Tu hai agito stoltamente. GEN 31:29 Ora è in poter mio di farvi del male; ma l’Iddio del padre vostro mi parlò la notte scorsa, dicendo: Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male. GEN 31:30 Ora dunque te ne sei certo andato, perché anelavi alla casa di tuo padre; ma perché hai rubato i miei dèi?” GEN 31:31 E Giacobbe rispose a Labano: “Egli è che avevo paura, perché dicevo fra me che tu m’avresti potuto togliere per forza le tue figliuole. GEN 31:32 Ma chiunque sia colui presso il quale avrai trovato i tuoi dèi, egli deve morire! In presenza dei nostri fratelli, riscontra ciò ch’è tuo fra le cose mie, e prenditelo!” Or Giacobbe ignorava che Rachele avesse rubato gl’idoli. GEN 31:33 Labano dunque entrò nella tenda di Giacobbe, nella tenda di Lea e nella tenda delle due serve, ma non trovò nulla. E uscito dalla tenda di Lea, entrò nella tenda di Rachele. GEN 31:34 Or Rachele avea preso gl’idoli, li avea messi nel basto del cammello, e vi s’era posta sopra a sedere. Labano frugò tutta la tenda, e non trovò nulla. GEN 31:35 Ed ella disse a suo padre: “Non s’abbia il mio signore a male s’io non posso alzarmi davanti a te, perché ho le solite ricorrenze delle donne”. Ed egli cercò ma non trovò gl’idoli. GEN 31:36 Allora Giacobbe si adirò e contese con Labano e riprese a dirgli: “Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché tu m’abbia inseguito con tanto ardore? GEN 31:37 Tu hai frugato tutta la mia roba; che hai trovato di tutta la roba di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi fratelli, e giudichino loro fra noi due! GEN 31:38 Ecco vent’anni che sono stato con te; le tue pecore e le tue capre non hanno abortito, e io non ho mangiato i montoni del tuo gregge. GEN 31:39 Io non t’ho mai portato quel che le fiere aveano squarciato; n’ho subìto il danno io; tu mi ridomandavi conto di quello ch’era stato rubato di giorno o rubato di notte. GEN 31:40 Di giorno, mi consumava il caldo; di notte, il gelo; e il sonno fuggiva dagli occhi miei. GEN 31:41 Ecco vent’anni che sono in casa tua; t’ho servito quattordici anni per le tue due figliuole, e sei anni per le tue pecore, e tu hai mutato il mio salario dieci volte. GEN 31:42 Se l’Iddio di mio padre, l’Iddio d’Abrahamo e il Terrore d’Isacco non fosse stato meco, certo, tu m’avresti ora a rimandato vuoto. Iddio ha veduto la mia afflizione e la fatica delle mie mani, e la notte scorsa ha pronunziato la sua sentenza”. GEN 31:43 E Labano rispose a Giacobbe, dicendo: “Queste figliuole son mie figliuole, questi figliuoli son miei figliuoli, queste pecore son pecore mie, e tutto quel che vedi è mio. E che posso io fare oggi a queste mie figliuole o ai loro figliuoli ch’esse hanno partorito? GEN 31:44 Or dunque vieni, facciamo un patto fra me e te, e serva esso di testimonianza fra me e te”. GEN 31:45 Giacobbe prese una pietra, e la eresse in monumento. GEN 31:46 E Giacobbe disse ai suoi fratelli: “Raccogliete delle pietre”. Ed essi presero delle pietre, ne fecero un mucchio, e presso il mucchio mangiarono. GEN 31:47 E Labano chiamò quel mucchio Jegar-Sahadutha, e Giacobbe lo chiamò Galed. GEN 31:48 E Labano disse: “Questo mucchio è oggi testimonio fra me e te”. Perciò fu chiamato Galed, GEN 31:49 e anche Mitspa, perché Labano disse: “L’Eterno tenga l’occhio su me e su te quando non ci potremo vedere l’un l’altro. GEN 31:50 Se tu affliggi le mie figliuole e se prendi altre mogli oltre le mie figliuole, non un uomo sarà con noi; ma, bada, Iddio sarà testimonio fra me e te”. GEN 31:51 Labano disse ancora a Giacobbe: “Ecco questo mucchio di pietre, ed ecco il monumento che io ho eretto fra me e te. GEN 31:52 Sia questo mucchio un testimonio e sia questo monumento un testimonio che io non passerò oltre questo mucchio per andare a te, e che tu non passerai oltre questo mucchio e questo monumento, per far del male. GEN 31:53 L’Iddio d’Abrahamo e l’Iddio di Nahor, l’Iddio del padre loro, sia giudice fra noi!” E Giacobbe giurò per il Terrore d’Isacco suo padre. GEN 31:54 Poi Giacobbe offrì un sacrifizio sul monte, e invitò i suoi fratelli a mangiar del pane. Essi dunque mangiarono del pane, e passarono la notte sul monte. GEN 31:55 La mattina, Labano si levò di buon’ora, baciò i suoi figliuoli e le sue figliuole, e li benedisse. Poi Labano se ne andò, e tornò a casa sua. GEN 32:1 Giacobbe continuò il suo cammino, e gli si fecero incontro degli angeli di Dio. GEN 32:2 E come Giacobbe li vide, disse: “Questo è il campo di Dio”; e pose nome a quel luogo Mahanaim. GEN 32:3 Giacobbe mandò davanti a sé dei messi a Esaù suo fratello, nel paese di Seir, nella campagna di Edom. GEN 32:4 E dette loro quest’ordine: “Direte così ad Esaù, mio signore: Così dice il tuo servo Giacobbe: Io ho soggiornato presso Labano, e vi sono rimasto fino ad ora; GEN 32:5 ho buoi, asini, pecore, servi e serve; e lo mando a dire al mio signore, per trovar grazia agli occhi tuoi”. GEN 32:6 E i messi tornarono a Giacobbe, dicendo: “Siamo andati dal tuo fratello Esaù, ed eccolo che ti viene incontro con quattrocento uomini”. GEN 32:7 Allora Giacobbe fu preso da gran paura ed angosciato; divise in due schiere la gente ch’era con lui, i greggi, gli armenti, i cammelli, e disse: GEN 32:8 “Se Esaù viene contro una delle schiere e la batte, la schiera che rimane potrà salvarsi”. GEN 32:9 Poi Giacobbe disse: “O Dio d’Abrahamo mio padre, Dio di mio padre Isacco! O Eterno, che mi dicesti: Torna al tuo paese e al tuo parentado e ti farò del bene, GEN 32:10 io son troppo piccolo per esser degno di tutte le benignità che hai usate e di tutta la fedeltà che hai dimostrata al tuo servo; poiché io passai questo Giordano col mio bastone, e ora son divenuto due schiere. GEN 32:11 Liberami, ti prego, dalle mani di mio fratello, dalle mani di Esaù; perché io ho paura di lui e temo che venga e mi dia addosso, non risparmiando né madre né bambini. GEN 32:12 E tu dicesti: Certo, io ti farò del bene, e farò diventare la tua progenie come la rena del mare, la quale non si può contare da tanta che ce n’è”. GEN 32:13 Ed egli passò quivi quella notte; e di quello che avea sotto mano prese di che fare un dono al suo fratello Esaù: GEN 32:14 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni, GEN 32:15 trenta cammelle allattanti coi loro parti, quaranta vacche e dieci tori, venti asine e dieci puledri. GEN 32:16 E li consegnò ai suoi servi, gregge per gregge separatamente, e disse ai suoi servi: “Passate dinanzi a me, e fate che vi sia qualche intervallo fra gregge e gregge”. GEN 32:17 E dette quest’ordine al primo: “Quando il mio fratello Esaù t’incontrerà e ti chiederà: Di chi sei? dove vai? a chi appartiene questo gregge che va dinanzi a te? GEN 32:18 tu risponderai: Al tuo servo Giacobbe, è un dono inviato al mio signore Esaù; ed ecco, egli stesso vien dietro a noi”. GEN 32:19 E dette lo stesso ordine al secondo, al terzo, e a tutti quelli che seguivano i greggi, dicendo: “In questo modo parlerete a Esaù, quando lo troverete, GEN 32:20 e direte: “Ecco il tuo servo Giacobbe, che viene egli stesso dietro a noi”. Perché diceva: “Io lo placherò col dono che mi precede, e, dopo, vedrò la sua faccia; forse, mi farà buona accoglienza”. GEN 32:21 Così il dono andò innanzi a lui, ed egli passò la notte nell’accampamento. GEN 32:22 E si levò, quella notte, prese le sue due mogli, le sue due serve, i suoi undici figliuoli, e passò il guado di Iabbok. GEN 32:23 Li prese, fece loro passare il torrente, e lo fece passare a tutto quello che possedeva. GEN 32:24 Giacobbe rimase solo, e un uomo lottò con lui fino all’apparir dell’alba. GEN 32:25 E quando quest’uomo vide che non lo poteva vincere, gli toccò la commessura dell’anca; e la commessura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. GEN 32:26 E l’uomo disse: “Lasciami andare, ché spunta l’alba”. E Giacobbe: “Non ti lascerò andare prima che tu m’abbia benedetto!” GEN 32:27 E l’altro gli disse: Qual è il tuo nome?” Ed egli rispose: “Giacobbe”. GEN 32:28 E quello disse: “Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con Dio e con gli uomini, ed hai vinto”. GEN 32:29 E Giacobbe gli chiese: “Deh, palesami il tuo nome”. E quello rispose: “Perché mi chiedi il mio nome?” GEN 32:30 E lo benedisse quivi. E Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, “perché”, disse, “ho veduto Iddio a faccia a faccia, e la mia vita è stata risparmiata”. GEN 32:31 Il sole si levava com’egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dell’anca. GEN 32:32 Per questo, fino al dì d’oggi, gl’Israeliti non mangiano il nervo della coscia che passa per la commessura dell’anca, perché quell’uomo avea toccato la commessura dell’anca di Giacobbe, al punto del nervo della coscia. GEN 33:1 Giacobbe alzò gli occhi, guardò, ed ecco Esaù che veniva, avendo seco quattrocento uomini. Allora divise i figliuoli fra Lea, Rachele e le due serve. GEN 33:2 E mise davanti le serve e i loro figliuoli, poi Lea e i suoi figliuoli, e da ultimo Rachele e Giuseppe. GEN 33:3 Ed egli stesso passò dinanzi a loro, s’inchinò fino a terra sette volte, finché si fu avvicinato al suo fratello. GEN 33:4 Ed Esaù gli corse incontro, l’abbracciò, gli si gettò al collo, e lo baciò: e piansero. GEN 33:5 Poi Esaù, alzando gli occhi, vide le donne e i fanciulli, e disse: “Chi son questi qui che hai teco?” Giacobbe rispose: “Sono i figliuoli che Dio s’è compiaciuto di dare al tuo servo”. GEN 33:6 Allora le serve s’accostarono, esse e i loro figliuoli, e s’inchinarono. GEN 33:7 S’accostarono anche Lea e i suoi figliuoli, e s’inchinarono. Poi s’accostarono Giuseppe e Rachele, e s’inchinarono. GEN 33:8 Ed Esaù disse: “Che ne vuoi fare di tutta quella schiera che ho incontrata?” Giacobbe rispose: “E’ per trovar grazia agli occhi del mio signore”. GEN 33:9 Ed Esaù: “Io ne ho assai della roba, fratel mio; tienti per te ciò ch’è tuo”. GEN 33:10 Ma Giacobbe disse: “No, ti prego; se ho trovato grazia agli occhi tuoi, accetta il dono dalla mia mano, giacché io ho veduto la tua faccia, come uno vede la faccia di Dio, e tu m’hai fatto gradevole accoglienza. GEN 33:11 Deh, accetta il mio dono che t’è stato recato; poiché Iddio m’ha usato grande bontà, e io ho di tutto”. E insisté tanto, che Esaù l’accettò. GEN 33:12 Poi Esaù disse: “Partiamo, incamminiamoci, e io andrò innanzi a te”. GEN 33:13 E Giacobbe rispose: “Il mio signore sa che i fanciulli son di tenera età, e che ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzassero per un giorno solo a camminare, le bestie morrebbero tutte. GEN 33:14 Deh, passi il mio signore innanzi al suo servo; e io me ne verrò pian piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo de’ fanciulli, finché arrivi presso al mio signore, a Seir”. GEN 33:15 Ed Esaù disse: “Permetti almeno ch’io lasci con te un po’ della gente che ho meco”. Ma Giacobbe rispose: “E perché questo? Basta ch’io trovi grazia agli occhi del mio signore”. GEN 33:16 Così Esaù, in quel giorno stesso, rifece il cammino verso Seir. GEN 33:17 Giacobbe partì alla volta di Succoth e edificò una casa per sé, e fece delle capanne per il suo bestiame; e per questo quel luogo fu chiamato Succoth. GEN 33:18 Poi Giacobbe, tornando da Paddan-Aram, arrivò sano e salvo alla città di Sichem, nel paese di Canaan, e piantò le tende dirimpetto alla città. GEN 33:19 E comprò dai figliuoli di Hemor, padre di Sichem, per cento pezzi di danaro, la parte del campo dove avea piantato le sue tende. GEN 33:20 Ed eresse quivi un altare, e lo chiamò El-Elohè-Israel. GEN 34:1 Or Dina, la figliuola che Lea aveva partorito a Giacobbe, uscì per vedere le figliuole del paese. GEN 34:2 E Sichem, figliuolo di Hemor lo Hivveo, principe del paese, vedutala, la rapì, si giacque con lei, e la violentò. GEN 34:3 E l’anima sua s’appassionò per Dina, figliuola di Giacobbe; egli amò la fanciulla, e parlò al cuore di lei. GEN 34:4 Poi disse a Hemor suo padre: “Dammi questa fanciulla per moglie”. GEN 34:5 Or Giacobbe udì ch’egli avea disonorato la sua figliuola Dina; e come i suoi figliuoli erano ai campi col suo bestiame, Giacobbe si tacque finché non furon tornati. GEN 34:6 E Hemor, padre di Sichem, si recò da Giacobbe per parlargli. GEN 34:7 E i figliuoli di Giacobbe, com’ebbero udito il fatto, tornarono dai campi; e questi uomini furono addolorati e fortemente adirati perché costui aveva commessa un’infamia in Israele, giacendosi con la figliuola di Giacobbe: cosa che non era da farsi. GEN 34:8 Ed Hemor parlò loro dicendo: “L’anima del mio figliuolo Sichem s’è unita strettamente alla vostra figliuola; deh, dategliela per moglie; GEN 34:9 e imparentatevi con noi; dateci le vostre figliuole, e prendetevi le figliuole nostre. GEN 34:10 Voi abiterete con noi, e il paese sarà a vostra disposizione; dimoratevi, trafficatevi, e acquistatevi delle proprietà”. GEN 34:11 Allora Sichem disse al padre e ai fratelli di Dina: “Fate ch’io trovi grazia agli occhi vostri, e vi darò quel che mi direte. GEN 34:12 Imponetemi pure una gran dote e di gran doni; e io ve li darò come mi direte; ma datemi la fanciulla per moglie”. GEN 34:13 I figliuoli di Giacobbe risposero a Sichem e ad Hemor suo padre, e parlarono loro con astuzia, perché Sichem avea disonorato Dina loro sorella; GEN 34:14 e dissero loro: “Questa cosa non la possiamo fare; non possiam dare la nostra sorella a uno che non è circonciso; giacché questo, per noi, sarebbe un obbrobrio. GEN 34:15 Soltanto a questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta: se vorrete essere come siam noi, circoncidendo ogni maschio tra voi. GEN 34:16 Allora vi daremo le nostre figliuole, e noi ci prenderemo le figliuole vostre; abiteremo con voi, e diventeremo un popolo solo. GEN 34:17 Ma se non ci volete ascoltare e non vi volete far circoncidere, noi prenderemo la nostra fanciulla e ce ne andremo”. GEN 34:18 Le loro parole piacquero ad Hemor e a Sichem figliuolo di Hemor. GEN 34:19 E il giovine non indugiò a fare la cosa, perché portava affezione alla figliuola di Giacobbe, ed era l’uomo più onorato in tutta la casa di suo padre. GEN 34:20 Hemor e Sichem, suo figliuolo, vennero alla porta della loro città, e parlarono alla gente della loro città, dicendo: GEN 34:21 “Questa è gente pacifica, qui tra noi; rimanga dunque pure nel paese, e vi traffichi; poiché, ecco, il paese è abbastanza ampio per loro. Noi prenderemo le loro figliuole per mogli, e daremo loro le nostre. GEN 34:22 Ma soltanto a questa condizione questa gente acconsentirà ad abitare con noi per formare un popolo solo: che ogni maschio fra noi sia circonciso, come son circoncisi loro. GEN 34:23 Il loro bestiame, le loro sostanze, tutti i loro animali non saran nostri? Acconsentiamo alla loro domanda ed essi abiteranno con noi”. GEN 34:24 E tutti quelli che uscivano dalla porta della città diedero ascolto ad Hemor e a Sichem suo figliuolo; e ogni maschio fu circonciso: ognuno di quelli che uscivano dalla porta della città. GEN 34:25 Or avvenne che il terzo giorno, mentre quelli eran sofferenti, due de’ figliuoli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, assalirono la città che si tenea sicura, e uccisero tutti i maschi. GEN 34:26 Passarono anche a fil di spada Hemor e Sichem suo figliuolo, presero Dina dalla casa di Sichem, e uscirono. GEN 34:27 I figliuoli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata; GEN 34:28 presero i loro greggi, i loro armenti, i loro asini, quello che era in città, e quello che era per i campi, GEN 34:29 e portaron via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro piccoli bambini, le loro mogli, e tutto quello che si trovava nelle case. GEN 34:30 Allora Giacobbe disse a Simeone ed a Levi: “Voi mi date grande affanno, mettendomi in cattivo odore presso gli abitanti del paese, presso i Cananei ed i Ferezei. Ed io non ho che poca gente; essi si raduneranno contro di me e mi daranno addosso, e sarò distrutto: io con la mia casa”. GEN 34:31 Ed essi risposero: “Dovrà la nostra sorella esser trattata come una meretrice?” GEN 35:1 Iddio disse a Giacobbe: “Lèvati, vattene a Bethel, dimora quivi, e fa’ un altare all’Iddio che ti apparve, quando fuggivi dinanzi al tuo fratello Esaù”. GEN 35:2 Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a tutti quelli ch’erano con lui: “Togliete gli dèi stranieri che sono fra voi, purificatevi, e cambiatevi i vestiti; GEN 35:3 e leviamoci, andiamo a Bethel, ed io farò quivi un altare all’Iddio che mi esaudì nel giorno della mia angoscia, e ch’è stato con me nel viaggio che ho fatto”. GEN 35:4 Ed essi dettero a Giacobbe tutti gli dei stranieri ch’erano nelle loro mani e gli anelli che avevano agli orecchi; e Giacobbe li nascose sotto la quercia ch’è presso a Sichem. GEN 35:5 Poi si partirono; e un terrore mandato da Dio invase le città ch’erano intorno a loro; talché non inseguirono i figliuoli di Giacobbe. GEN 35:6 Così Giacobbe giunse a Luz, cioè Bethel, ch’è nel paese di Canaan: egli con tutta la gente che avea seco; GEN 35:7 ed edificò quivi un altare, e chiamò quel luogo El-Bethel, perché quivi Iddio gli era apparso, quando egli fuggiva dinanzi al suo fratello. GEN 35:8 Allora morì Debora, balia di Rebecca, e fu sepolta al di sotto di Bethel, sotto la quercia, che fu chiamata Allon-Bacuth. GEN 35:9 Iddio apparve ancora a Giacobbe, quando questi veniva da Paddan-Aram; e lo benedisse. GEN 35:10 E Dio gli disse: “Il tuo nome è Giacobbe; tu non sarai più chiamato Giacobbe, ma il tuo nome sarà Israele”. E gli mise nome Israele. GEN 35:11 E Dio gli disse: “Io sono l’Iddio onnipotente; sii fecondo e moltiplica; una nazione, anzi una moltitudine di nazioni discenderà da te, e dei re usciranno dai tuoi lombi; GEN 35:12 e darò a te e alla tua progenie dopo di te il paese che detti ad Abrahamo e ad Isacco”. GEN 35:13 E Dio risalì di presso a lui, dal luogo dove gli avea parlato. GEN 35:14 E Giacobbe eresse un monumento di pietra nel luogo dove Iddio gli avea parlato; vi fece sopra una libazione e vi sparse su dell’olio. GEN 35:15 E Giacobbe chiamò Bethel il luogo dove Dio gli avea parlato. GEN 35:16 Poi partirono da Bethel; e c’era ancora qualche distanza per arrivare ad Efrata, quando Rachele partorì. Essa ebbe un duro parto; GEN 35:17 e mentre penava a partorire, la levatrice le disse: “Non temere, perché eccoti un altro figliuolo”. GEN 35:18 E com’ella stava per rendere l’anima (perché morì), pose nome al bimbo Ben-Oni; ma il padre lo chiamò Beniamino. GEN 35:19 E Rachele morì, e fu sepolta sulla via di Efrata; cioè di Bethlehem. GEN 35:20 E Giacobbe eresse un monumento sulla tomba di lei. Questo è il monumento della tomba di Rachele, il quale esiste tuttora. GEN 35:21 Poi Israele si partì, e piantò la sua tenda al di là di Migdal-Eder. GEN 35:22 E avvenne che, mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò e si giacque con Bilha, concubina di suo padre. E Israele lo seppe. GEN 35:23 Or i figliuoli di Giacobbe erano dodici. I figliuoli di Lea: Ruben, primogenito di Giacobbe, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon. GEN 35:24 I figliuoli di Rachele: Giuseppe e Beniamino. GEN 35:25 I figliuoli di Bilha, serva di Rachele: Dan e Neftali. GEN 35:26 I figliuoli di Zilpa, serva di Lea: Gad e Ascer. Questi sono i figliuoli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram. GEN 35:27 E Giacobbe venne da Isacco suo padre a Mamre, a Kiriath-Arba, cioè Hebron, dove Abrahamo e Isacco aveano soggiornato. GEN 35:28 E i giorni d’Isacco furono centottant’anni. GEN 35:29 E Isacco spirò, morì, e fu raccolto presso il suo popolo, vecchio e sazio di giorni; ed Esaù e Giacobbe, suoi figliuoli, lo seppellirono. GEN 36:1 Questa è la posterità di Esaù, cioè Edom. GEN 36:2 Esaù prese le sue mogli tra le figliuole de’ Cananei: Ada, figliuola di Elon, lo Hitteo; Oholibama, figliuola di Ana, GEN 36:3 figliuola di Tsibeon, lo Hivveo; e Basmath, figliuola d’Ismaele, sorella di Nebaioth. GEN 36:4 Ada partorì ad Esaù Elifaz; GEN 36:5 Basmath partorì Reuel; e Oholibama partorì Ieush, Ialam e Korah. Questi sono i figliuoli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Canaan. GEN 36:6 Esaù prese le sue mogli, i suoi figliuoli, le sue figliuole, tutte le persone della sua casa, i suoi greggi, tutto il suo bestiame e tutti i beni che aveva messi assieme nel paese di Canaan, e se ne andò in un altro paese, lontano da Giacobbe suo fratello; GEN 36:7 giacché i loro beni erano troppo grandi perch’essi potessero dimorare assieme; e il paese nel quale soggiornavano, non era loro sufficiente a motivo del loro bestiame. GEN 36:8 Ed Esaù abitò sulla montagna di Seir, Esaù è Edom. GEN 36:9 Questa è la posterità di Esaù, padre degli Edomiti, sulla montagna di Seir. GEN 36:10 Questi sono i nomi dei figliuoli di Esaù: Elifaz, figliuolo di Ada, moglie di Esaù; Reuel, figliuolo di Basmath, moglie di Esaù. GEN 36:11 I figliuoli di Elifaz furono: Teman, Omar, Tsefo, Gatam e Kenaz. GEN 36:12 Timna era la concubina di Elifaz, figliuolo di Esaù; essa partorì ad Elifaz Amalek. Questi furono i figliuoli di Ada, moglie di Esaù. GEN 36:13 E questi furono i figliuoli di Reuel: Nahath e Zerach, Shammah e Mizza. Questi furono i figliuoli di Basmath, moglie di Esaù. GEN 36:14 E questi furono i figliuoli di Oholibama, figliuola di Ana, figliuola di Tsibeon, moglie di Esaù; essa partorì a Esaù: Ieush, Ialam e Korah. GEN 36:15 Questi sono i capi de’ figliuoli di Esaù: Figliuoli di Elifaz, primogenito di Esaù: il capo Teman, il capo Omar, il capo Tsefo, il capo Kenaz, GEN 36:16 il capo Korah, il capo Gatam, il capo Amalek; questi sono i capi discesi da Elifaz, nel paese di Edom. E sono i figliuoli di Ada. GEN 36:17 E questi sono i figliuoli di Reuel, figliuolo di Esaù: il capo Nahath, il capo Zerach, il capo Shammah, il capo Mizza; questi sono i capi discesi da Reuel, nel paese di Edom. E sono i figliuoli di Basmath, moglie di Esaù. GEN 36:18 E questi sono i figliuoli di Oholibama, moglie di Esaù: il capo Ieush, il capo Ialam, il capo Korah; questi sono i capi discesi da Oholibama, figliuola di Ana, moglie di Esaù. GEN 36:19 Questi sono i figliuoli di Esaù, che è Edom, e questi sono i loro capi. GEN 36:20 Questi sono i figliuoli di Seir, lo Horeo, che abitavano il paese: Lothan, Shobal, Tsibeon, GEN 36:21 Ana, Dishon, Etser e Dishan. Questi sono i capi degli Horei, figliuoli di Seir, nel paese di Edom. GEN 36:22 I figliuoli di Lothan furono: Hori e Hemam; e la sorella di Lothan fu Timna. GEN 36:23 E questi sono i figliuoli di Shobal: Alvan, Manahath, Ebal, Scefo e Onam. GEN 36:24 E questi sono i figliuoli di Tsibeon: Aiah e Ana. Questo e quell’Ana che trovò le acque calde nel deserto, mentre pasceva gli asini di Tsibeon suo padre. GEN 36:25 E questi sono i figliuoli di Ana: Dishon e Oholibama, figliuola di Ana. GEN 36:26 E questi sono i figliuoli di Dishon: Hemdan, Eshban, Ithran e Keran. GEN 36:27 Questi sono i figliuoli di Etser: Bilhan, Zaavan e Akan. GEN 36:28 Questi sono i figliuoli di Dishan: Uts e Aran. GEN 36:29 Questi sono i capi degli Horei: il capo Lothan, il capo Shobal, il capo Tsibeon, il capo Ana, GEN 36:30 il capo Dishon, il capo Etser, il capo Dishan. Questi sono i capi degli Horei, i capi ch’essi ebbero nel paese di Seir. GEN 36:31 Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che alcun re regnasse sui figliuoli d’Israele: GEN 36:32 Bela, figliuolo di Beor, regnò in Edom, e il nome della sua città fu Dinhaba. GEN 36:33 Bela morì, e Iobab, figliuolo di Zerach, di Botsra, regnò in luogo suo. GEN 36:34 Iobab morì e Husham, del paese de’ Temaniti, regnò in luogo suo. GEN 36:35 Husham morì, e Hadad, figliuolo di Bedad, che sconfisse i Madianiti ne’ campi di Moab, regnò in luogo suo; e il nome della sua città fu Avith. GEN 36:36 Hadad morì, e Samla, di Masreka, regnò in luogo suo. GEN 36:37 Samla morì, e Saul di Rehoboth sul Fiume, regnò in luogo suo. GEN 36:38 Saul morì, e Baal-Hanan, figliuolo di Acbor, regnò in luogo suo. GEN 36:39 Baal-Hanan, figliuolo di Acbor, morì, e Hadar regnò in luogo suo. Il nome della sua città fu Pau, e il nome della sua moglie, Mehetabeel, figliuola di Matred, figliuola di Mezahab. GEN 36:40 E questi sono i nomi dei capi di Esaù, secondo le loro famiglie, secondo i loro territori, coi loro nomi: Il capo Timna, il capo Alva, il capo Ieteth, GEN 36:41 il capo Oholibama, il capo Ela, GEN 36:42 il capo Pinon, il capo Kenaz, il capo Teman, il capo Mibtsar, il capo Magdiel, il capo Iram. GEN 36:43 Questi sono i capi di Edom secondo le loro dimore, nel paese che possedevano. Questo è Esaù, il padre degli Edomiti. GEN 37:1 Or Giacobbe dimorò nel paese dove suo padre avea soggiornato, nel paese di Canaan. GEN 37:2 E questa è la posterità di Giacobbe. Giuseppe, all’età di diciassette anni, pasceva il gregge coi suoi fratelli; e, giovinetto com’era, stava coi figliuoli di Bilha e coi figliuoli di Zilpa, mogli di suo padre. E Giuseppe riferì al loro padre la mala fama che circolava sul loro conto. GEN 37:3 Or Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figliuoli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste lunga con le maniche. GEN 37:4 E i suoi fratelli, vedendo che il loro padre l’amava più di tutti gli altri fratelli, l’odiavano, e non gli potevan parlare amichevolmente. GEN 37:5 Or Giuseppe ebbe un sogno, e lo raccontò ai suoi fratelli; e questi l’odiaron più che mai. GEN 37:6 Egli disse loro: “Udite, vi prego, il sogno che ho fatto. GEN 37:7 Noi stavamo legando de’ covoni in mezzo ai campi, quand’ecco che il mio covone si levò su e si tenne ritto; ed ecco i covoni vostri farsi d’intorno al mio covone, e inchinarglisi dinanzi”. GEN 37:8 Allora i suoi fratelli gli dissero: “Dovrai tu dunque regnare su noi? o dominarci?” E l’odiarono più che mai a motivo de’ suoi sogni e delle sue parole. GEN 37:9 Egli ebbe ancora un altro sogno, e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: “Ho avuto un altro sogno! Ed ecco che il sole, la luna e undici stelle mi s’inchinavano dinanzi”. GEN 37:10 Ei lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; e suo padre lo sgridò, e gli disse: “Che significa questo sogno che hai avuto? Dovremo dunque io e tua madre e i tuoi fratelli venir proprio a inchinarci davanti a te fino a terra?” GEN 37:11 E i suoi fratelli gli portavano invidia, ma suo padre serbava dentro di sé queste parole. GEN 37:12 Or i fratelli di Giuseppe erano andati a pascere il gregge del padre a Sichem. GEN 37:13 E Israele disse a Giuseppe: “I tuoi fratelli non sono forse alla pastura a Sichem? Vieni, che ti manderò da loro”. Ed egli rispose: “Eccomi”. GEN 37:14 Israele gli disse: “Va’ a vedere se i tuoi fratelli stanno bene, e se tutto va bene col gregge; e torna a dirmelo”. Così lo mandò dalla valle di Hebron, e Giuseppe arrivò a Sichem. GEN 37:15 E un uomo lo trovò che andava errando per i campi e quest’uomo lo interrogò dicendo: “Che cerchi?” GEN 37:16 Egli rispose: “Cerco i miei fratelli; deh, dimmi dove siano a pascere il gregge”. GEN 37:17 E quell’uomo gli disse: “Son partiti di qui, perché li ho uditi che dicevano: Andiamocene a Dotan”. Giuseppe andò quindi in traccia de’ suoi fratelli, e li trovò a Dotan. GEN 37:18 Essi lo scorsero da lontano; e prima ch’egli fosse loro vicino, macchinarono d’ucciderlo. GEN 37:19 E dissero l’uno all’altro: “Ecco cotesto sognatore che viene! GEN 37:20 Ora dunque venite, uccidiamolo, e gettiamolo in una di queste cisterne; diremo poi che una mala bestia l’ha divorato, e vedremo che ne sarà de’ suoi sogni”. GEN 37:21 Ruben udì questo, e lo liberò dalle loro mani. Disse: “Non gli togliamo la vita”. GEN 37:22 Poi Ruben aggiunse: “Non spargete sangue; gettatelo in quella cisterna ch’è nel deserto, ma non lo colpisca la vostra mano”. Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre. GEN 37:23 Quando Giuseppe fu giunto presso i suoi fratelli, lo spogliarono della sua veste, della veste lunga con le maniche che aveva addosso; GEN 37:24 lo presero e lo gettarono nella cisterna. Or la cisterna era vuota; non c’era punt’acqua. GEN 37:25 Poi si misero a sedere per prender cibo; e avendo alzati gli occhi, ecco che videro una carovana d’Ismaeliti, che veniva da Galaad, coi suoi cammelli carichi di aromi, di balsamo e di mirra, che portava in Egitto. GEN 37:26 E Giuda disse ai suoi fratelli: “Che guadagneremo a uccidere il nostro fratello e a nascondere il suo sangue? GEN 37:27 Venite, vendiamolo agl’Ismaeliti, e non lo colpisca la nostra mano, poiché è nostro fratello, nostra carne”. E i suoi fratelli gli diedero ascolto. GEN 37:28 E come que’ mercanti Madianiti passavano, essi trassero e fecero salire Giuseppe su dalla cisterna, e lo vendettero per venti sicli d’argento a quegl’Ismaeliti. E questi menarono Giuseppe in Egitto. GEN 37:29 Or Ruben tornò alla cisterna; ed ecco, Giuseppe non era più nella cisterna. Allora egli si stracciò le vesti, GEN 37:30 tornò dai suoi fratelli, e disse: “Il fanciullo non c’è più; e io, dove andrò io?” GEN 37:31 Essi presero la veste di Giuseppe, scannarono un becco, e intrisero del sangue la veste. GEN 37:32 Poi mandarono uno a portare al padre loro la veste lunga con le maniche, e gli fecero dire: “Abbiam trovato questa veste; vedi tu se sia quella del tuo figliuolo, o no”. GEN 37:33 Ed egli la riconobbe e disse: “E’ la veste del mio figliuolo; una mala bestia l’ha divorato; per certo, Giuseppe è stato sbranato”. GEN 37:34 E Giacobbe si stracciò le vesti, si mise un cilicio sui fianchi, e fece cordoglio del suo figliuolo per molti giorni. GEN 37:35 E tutti i suoi figliuoli e tutte le sue figliuole vennero a consolarlo; ma egli rifiutò d’esser consolato, e disse: “Io scenderò, facendo cordoglio, dal mio figliuolo, nel soggiorno de’ morti”. E suo padre lo pianse. GEN 37:36 E que’ Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, ufficiale di Faraone, capitano delle guardie. GEN 38:1 Or avvenne che, in quel tempo, Giuda discese di presso ai suoi fratelli, e andò a stare da un uomo di Adullam, che avea nome Hira. GEN 38:2 E Giuda vide quivi la figliuola di un Cananeo, chiamato Shua; e se la prese, e convisse con lei. GEN 38:3 Ed ella concepì e partorì un figliuolo, al quale egli pose nome Er. GEN 38:4 Poi ella concepì di nuovo, e partorì un figliuolo, al quale pose nome Onan. GEN 38:5 E partorì ancora un figliuolo, al quale pose nome Scela. Or Giuda era a Kezib, quand’ella lo partorì. GEN 38:6 E Giuda prese per Er, suo primogenito, una moglie che avea nome Tamar. GEN 38:7 Ma Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno lo fece morire. GEN 38:8 Allora Giuda disse a Onan: “Va’ dalla moglie del tuo fratello, prenditela come cognato, e suscita una progenie al tuo fratello”. GEN 38:9 E Onan, sapendo che quella progenie non sarebbe sua, quando s’accostava alla moglie del suo fratello, faceva in modo d’impedire il concepimento, per non dar progenie al fratello. GEN 38:10 Ciò ch’egli faceva dispiacque all’Eterno, il quale fece morire anche lui. GEN 38:11 Allora Giuda disse a Tamar sua nuora: “Rimani vedova in casa di tuo padre, finché Scela, mio figliuolo, sia cresciuto”. Perché diceva: “Badiamo che anch’egli non muoia come i suoi fratelli”. E Tamar se ne andò, e dimorò in casa di suo padre. GEN 38:12 Passaron molti giorni, e morì la figliuola di Shua, moglie di Giuda; e dopo che Giuda si fu consolato, salì da quelli che tosavan le sue pecore a Timna; egli col suo amico Hira, l’Adullamita. GEN 38:13 Di questo fu informata Tamar, e le fu detto: “Ecco, il tuo suocero sale a Timna a tosare le sue pecore”. GEN 38:14 Allora ella si tolse le vesti da vedova, si coprì d’un velo, se ne avvolse tutta, e si pose a sedere alla porta di Enaim, ch’è sulla via di Timna; poiché vedeva che Scela era cresciuto, e nondimeno, lei non gli era stata data per moglie. GEN 38:15 Come Giuda la vide, la prese per una meretrice, perch’essa aveva il viso coperto. GEN 38:16 E accostatosi a lei sulla via, le disse: “Lasciami venire da te!” Poiché non sapeva ch’ella fosse sua nuora. Ed ella rispose: “Che mi darai per venire da me?” GEN 38:17 Ed egli le disse: “Ti manderò un capretto del mio gregge”. Ed ella: “Mi darai tu un pegno finché tu me l’abbia mandato?” GEN 38:18 Ed egli: “Che pegno ti darò?” E l’altra rispose: “Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano”. Egli glieli dette, andò da lei, ed ella rimase incinta di lui. GEN 38:19 Poi ella si levò, e se ne andò; si tolse il velo, e si rimise le vesti da vedova. GEN 38:20 E Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico, l’Adullamita, affin di ritirare il pegno di man di quella donna; ma egli non la trovò. GEN 38:21 Interrogò la gente del luogo, dicendo: “Dov’è quella meretrice che stava a Enaim, sulla via?” E quelli risposero: “Qui non c’è stata alcuna meretrice”. GEN 38:22 Ed egli se ne tornò a Giuda, e gli disse: “Non l’ho trovata; e, per di più, la gente del luogo m’ha detto: Qui non c’è stata alcuna meretrice”. GEN 38:23 E Giuda disse: “Si tenga pure il pegno, che non abbiamo a incorrere nel disprezzo. Ecco, io ho mandato questo capretto, e tu non l’hai trovata”. GEN 38:24 Or circa tre mesi dopo, vennero a dire a Giuda: “Tamar, tua nuora, si è prostituita; e, per di più, eccola incinta in seguito alla sua prostituzione”. E Giuda disse: “Menatela fuori, e sia arsa!” GEN 38:25 Come la menavano fuori, ella mandò a dire al suocero: “Sono incinta dell’uomo al quale appartengono queste cose”. E disse: “Riconosci, ti prego, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone”. GEN 38:26 Giuda li riconobbe, e disse: “Ella è più giusta di me, giacché io non l’ho data a Scela, mio figliuolo”. Ed egli non ebbe più relazioni con lei. GEN 38:27 Or quando venne il tempo in cui doveva partorire, ecco ch’essa aveva in seno due gemelli. GEN 38:28 E mentre partoriva, l’un d’essi mise fuori una mano; e la levatrice la prese, e vi legò un filo di scarlatto, dicendo: “Questo qui esce il primo”. GEN 38:29 Ma egli ritirò la mano, ed ecco uscir fuori il suo fratello. Allora la levatrice disse: “Perché ti sei fatta questa breccia?” Per questo motivo gli fu messo nome Perets. GEN 38:30 Poi uscì il suo fratello, che aveva alla mano il filo di scarlatto; e fu chiamato Zerach. GEN 39:1 Giuseppe fu menato in Egitto; e Potifar, ufficiale di Faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo comprò da quegl’Ismaeliti, che l’aveano menato quivi. GEN 39:2 E l’Eterno fu con Giuseppe, il quale prosperava e stava in casa del suo signore, l’Egiziano. GEN 39:3 E il suo signore vide che l’Eterno era con lui, e che l’Eterno gli faceva prosperare nelle mani tutto quello che intraprendeva. GEN 39:4 Giuseppe entrò nelle grazie di lui, e attendeva al servizio personale di Potifar, il quale lo fece maggiordomo della sua casa, e gli mise nelle mani tutto quello che possedeva. GEN 39:5 E da che l’ebbe fatto maggiordomo della sua casa e gli ebbe affidato tutto quello che possedeva, l’Eterno benedisse la casa dell’Egiziano, per amor di Giuseppe; e la benedizione dell’Eterno riposò su tutto quello ch’egli possedeva, in casa e in campagna. GEN 39:6 Potifar lasciò tutto quello che aveva, nelle mani di Giuseppe; e non s’occupava più di cosa alcuna, tranne del suo proprio cibo. Or Giuseppe era di presenza avvenente e di bell’aspetto. GEN 39:7 Dopo queste cose avvenne che la moglie del signore di Giuseppe gli mise gli occhi addosso, e gli disse: “Giaciti meco”. GEN 39:8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo signore: “Ecco, il mio signore non s’informa da me di nulla ch’è nella casa, e ha messo nelle mie mani tutto quello che ha; GEN 39:9 egli stesso non è più grande di me in questa casa; e nulla mi ha divietato, tranne che te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei io fare questo gran male e peccare contro Dio?” GEN 39:10 E bench’ella gliene parlasse ogni giorno, Giuseppe non acconsentì, né a giacersi né a stare con lei. GEN 39:11 Or avvenne che un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro; e non c’era quivi alcuno della gente di casa; GEN 39:12 ed essa lo afferrò per la veste, e gli disse: “Giaciti meco”. Ma egli le lasciò in mano la veste e fuggì fuori. GEN 39:13 E quand’ella vide ch’egli le aveva lasciata la veste in mano e ch’era fuggito fuori, GEN 39:14 chiamò la gente della sua casa, e le parlò così: “Vedete, ei ci ha menato in casa un Ebreo per pigliarsi giuoco di noi; esso è venuto da me per giacersi meco, ma io ho gridato a gran voce. GEN 39:15 E com’egli ha udito ch’io alzavo la voce e gridavo, m’ha lasciato qui la sua veste, ed è fuggito fuori”. GEN 39:16 E si tenne accanto la veste di lui, finché il suo signore non fu tornato a casa. GEN 39:17 Allora ella gli parlò in questa maniera: “Quel servo ebreo che tu ci hai menato, venne da me per pigliarsi giuoco di me. GEN 39:18 Ma com’io ho alzato la voce e ho gridato, egli m’ha lasciato qui la sua veste e se n’è fuggito fuori”. GEN 39:19 Quando il signore di Giuseppe ebbe intese le parole di sua moglie che gli diceva: “Il tuo servo m’ha fatto questo!” l’ira sua s’infiammò. GEN 39:20 E il signore di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, nel luogo ove si tenevano chiusi i carcerati del re. Egli fu dunque là in quella prigione. GEN 39:21 Ma l’Eterno fu con Giuseppe, e spiegò a pro di lui la sua benignità, cattivandogli le grazie del governatore della prigione. GEN 39:22 E il governatore della prigione affidò alla sorveglianza di Giuseppe tutti i detenuti ch’erano nella carcere; e nulla si faceva quivi senza di lui. GEN 39:23 Il governatore della prigione non rivedeva niente di quello ch’era affidato a lui, perché l’Eterno era con lui, e l’Eterno faceva prosperare tutto quello ch’egli intraprendeva. GEN 40:1 Or, dopo queste cose, avvenne che il coppiere e il panettiere del re d’Egitto offesero il loro signore, il re d’Egitto. GEN 40:2 E Faraone s’indignò contro i suoi due ufficiali, contro il capo de’ coppieri e il capo de’ panettieri, GEN 40:3 e li fece mettere in carcere, nella casa del capo delle guardie; nella prigione stessa dove Giuseppe stava rinchiuso. GEN 40:4 E il capitano delle guardie li affidò alla sorveglianza di Giuseppe, il quale li serviva. Ed essi rimasero in prigione per un certo tempo. GEN 40:5 E durante una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d’Egitto, ch’erano rinchiusi nella prigione, ebbero ambedue un sogno, un sogno per uno, e ciascun sogno aveva il suo significato particolare. GEN 40:6 Giuseppe, venuto la mattina da loro, li guardò, ed ecco, erano conturbati. GEN 40:7 E interrogò gli ufficiali di Faraone ch’eran con lui in prigione nella casa del suo signore, e disse: “Perché avete oggi il viso così mesto?” GEN 40:8 E quelli gli risposero: “Abbiam fatto un sogno e non v’è alcuno che ce lo interpreti”. E Giuseppe disse loro: “Le interpretazioni non appartengono a Dio? Raccontatemi i sogni, vi prego”. GEN 40:9 E il capo de’ coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe, e gli disse: “Nei mio sogno, ecco, mi stava davanti una vite; GEN 40:10 e in quella vite c’eran tre tralci; e mi pareva ch’essa germogliasse, poi fiorisse, e desse in fine dei grappoli d’uva matura. GEN 40:11 E io avevo in mano la coppa di Faraone; presi l’uva, la spremei nella coppa di Faraone, e diedi la coppa in mano a Faraone”. GEN 40:12 Giuseppe gli disse: “Questa è l’interpretazione del sogno: i tre tralci sono tre giorni; GEN 40:13 ancora tre giorni, e Faraone ti farà rialzare il capo, ti ristabilirà nel tuo ufficio, e tu darai in mano a Faraone la sua coppa, nel modo che facevi prima, quand’eri suo coppiere. GEN 40:14 Ma ricordati di me, quando sarai felice, e siimi benigno, ti prego; parla di me a Faraone, e fammi uscire da questa casa; GEN 40:15 perché io fui portato via furtivamente dal paese degli Ebrei, e anche qui non ho fatto nulla da esser messo in questa fossa”. GEN 40:16 Il capo de’ panettieri, vedendo che la interpretazione di Giuseppe era favorevole, gli disse: “Anch’io, nel mio sogno, ecco, avevo tre canestri di pan bianco, sul capo; GEN 40:17 e nel canestro più alto c’era per Faraone ogni sorta di vivande cotte al forno; e gli uccelli le mangiavano dentro al canestro sul mio capo”. GEN 40:18 Giuseppe rispose e disse: “Questa è l’interpretazione del sogno: i tre canestri sono tre giorni; GEN 40:19 ancora tre giorni, e Faraone ti porterà via la testa di sulle spalle, ti farà impiccare a un albero, e gli uccelli ti mangeranno le carni addosso”. GEN 40:20 E avvenne, il terzo giorno, ch’era il natalizio di Faraone, che questi dette un convito a tutti i suoi servitori, e fece alzare il capo al gran coppiere, e alzare il capo al gran panettiere in mezzo ai suoi servitori: GEN 40:21 ristabilì il gran coppiere nel suo ufficio di coppiere, perché mettesse la coppa in man di Faraone, GEN 40:22 ma fece appiccare il gran panettiere, secondo la interpretazione che Giuseppe avea loro data. GEN 40:23 Il gran coppiere però non si ricordò di Giuseppe, ma lo dimenticò. GEN 41:1 Or avvenne, in capo a due anni interi, che Faraone ebbe un sogno. Ed ecco che stava presso il fiume; GEN 41:2 e su dal fiume ecco salire sette vacche, di bell’apparenza e grasse, e mettersi a pascere nella giuncaia. GEN 41:3 E, dopo quelle, ecco salire dal fiume altre sette vacche di brutt’apparenza e scarne, e fermarsi presso alle prime, sulla riva del fiume. GEN 41:4 E le vacche di brutt’apparenza e scarne, divorarono le sette vacche di bell’apparenza e grasse. E Faraone si svegliò. GEN 41:5 Poi si riaddormentò, e sognò di nuovo; ed ecco sette spighe, grasse e belle, venir su da un unico stelo. GEN 41:6 Poi ecco sette spighe, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle altre. GEN 41:7 E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe grasse e piene. E Faraone si svegliò: ed ecco, era un sogno. GEN 41:8 La mattina, lo spirito di Faraone fu conturbato; ed egli mandò a chiamare tutti i magi e tutti i savi d’Egitto, e raccontò loro i suoi sogni; ma non ci fu alcuno che li potesse interpretare a Faraone. GEN 41:9 Allora il capo de’ coppieri parlò a Faraone, dicendo: “Ricordo oggi i miei falli. GEN 41:10 Faraone s’era sdegnato contro i suoi servitori, e m’avea fatto mettere in prigione in casa del capo delle guardie: me, e il capo de’ panettieri. GEN 41:11 L’uno e l’altro facemmo un sogno, nella medesima notte: facemmo ciascuno un sogno, avente il suo proprio significato. GEN 41:12 Or c’era quivi con noi un giovane ebreo, servo del capo delle guardie; a lui raccontammo i nostri sogni, ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno l’interpretazione del suo sogno. GEN 41:13 E le cose avvennero secondo l’interpretazione ch’egli ci aveva data: Faraone ristabilì me nel mio ufficio, e l’altro lo fece appiccare”. GEN 41:14 Allora Faraone mandò a chiamare Giuseppe, il quale fu tosto tratto fuor dalla prigione sotterranea. Egli si rase, si cambiò il vestito, e venne da Faraone. GEN 41:15 E Faraone disse a Giuseppe: “Ho fatto un sogno, e non c’è chi lo possa interpretare; e ho udito dir di te che, quando t’hanno raccontato un sogno, tu lo puoi interpretare”. GEN 41:16 Giuseppe rispose a Faraone, dicendo: “Non son io; ma sarà Dio che darà a Faraone una risposta favorevole”. GEN 41:17 E Faraone disse a Giuseppe: “Nel mio sogno, io stavo sulla riva del fiume; GEN 41:18 quand’ecco salir dal fiume sette vacche grasse e di bell’apparenza, e mettersi a pascere nella giuncaia. GEN 41:19 E, dopo quelle, ecco salire altre sette vacche magre, di bruttissima apparenza e scarne: tali, che non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d’Egitto. GEN 41:20 E le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche grasse; GEN 41:21 e quelle entrarono loro in corpo, e non si riconobbe che vi fossero entrate; erano di brutt’apparenza come prima. E mi svegliai. GEN 41:22 Poi vidi ancora nel mio sogno sette spighe venir su da un unico stelo, piene e belle; GEN 41:23 ed ecco altre sette spighe vuote, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle altre. GEN 41:24 E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe belle. Io ho raccontato questo al magi; ma non c’è stato alcuno che abbia saputo spiegarmelo”. GEN 41:25 Allora Giuseppe disse a Faraone: “Ciò che Faraone ha sognato è una stessa cosa. Iddio ha significato a Faraone quello che sta per fare. GEN 41:26 Le sette vacche belle sono sette anni, e le sette spighe belle sono sette anni; è uno stesso sogno. GEN 41:27 E le sette vacche magre e brutte che salivano dopo quelle altre, sono sette anni; come pure le sette spighe vuote e arse dal vento orientale saranno sette anni di carestia. GEN 41:28 Questo è quel che ho detto a Faraone: Iddio ha mostrato a Faraone quello che sta per fare. GEN 41:29 Ecco, stanno per venire sette anni di grande abbondanza in tutto il paese d’Egitto; GEN 41:30 e dopo, verranno sette anni di carestia; e tutta quell’abbondanza sarà dimenticata nel paese d’Egitto, e la carestia consumerà il paese. GEN 41:31 E uno non si accorgerà più di quell’abbondanza nel paese, a motivo della carestia che seguirà; perché questa sarà molto aspra. GEN 41:32 E l’essersi il sogno replicato due volte a Faraone vuol dire che la cosa è decretata da Dio, e che Dio l’eseguirà tosto. GEN 41:33 Or dunque si provveda Faraone d’un uomo intelligente e savio e lo stabilisca sul paese d’Egitto. GEN 41:34 Faraone faccia così: Costituisca de’ commissari sul paese per prelevare il quinto delle raccolte del paese d’Egitto, durante i sette anni dell’abbondanza. GEN 41:35 E radunino essi tutti i viveri di queste sette buone annate che stan per venire, e ammassino il grano a disposizione di Faraone per l’approvvigionamento delle città, e lo conservino. GEN 41:36 Questi viveri saranno una riserva per il paese, in vista dei sette anni di carestia che verranno nel paese d’Egitto; e così il paese non perirà per la carestia”. GEN 41:37 Piacque la cosa a Faraone e a tutti i suoi servitori. GEN 41:38 E Faraone disse ai suoi servitori: “Potremmo noi trovare un uomo pari a questo, in cui sia lo spirito di Dio?” GEN 41:39 E Faraone disse a Giuseppe: “Giacché Iddio t’ha fatto conoscere tutto questo, non v’è alcuno che sia intelligente e savio al pari di te. GEN 41:40 Tu sarai sopra la mia casa, e tutto il mio popolo obbedirà ai tuoi ordini; per il trono soltanto, io sarò più grande di te”. GEN 41:41 E Faraone disse a Giuseppe: “Vedi, io ti stabilisco su tutto il paese d’Egitto”. GEN 41:42 E Faraone si tolse l’anello di mano e lo mise alla mano di Giuseppe; lo fece vestire di abiti di lino fino, e gli mise al collo una collana d’oro. GEN 41:43 Lo fece montare sul suo secondo carro, e davanti a lui si gridava: “In ginocchio!” Così Faraone lo costituì su tutto il paese d’Egitto. GEN 41:44 E Faraone disse a Giuseppe: “Io son Faraone! e senza te, nessuno alzerà la mano o il piede in tutto il paese d’Egitto”. GEN 41:45 E Faraone chiamò Giuseppe Tsafnath-Paneach e gli dette per moglie Asenath figliuola di Potifera, sacerdote di On. E Giuseppe partì per visitare il paese d’Egitto. GEN 41:46 Or Giuseppe avea trent’anni quando si presentò dinanzi a Faraone re d’Egitto. E Giuseppe uscì dal cospetto di Faraone, e percorse tutto il paese d’Egitto. GEN 41:47 Durante i sette anni d’abbondanza, la terra produsse a piene mani; GEN 41:48 e Giuseppe adunò tutti i viveri di quei sette anni che vennero nel paese d’Egitto, e ripose i viveri nelle città; ripose in ogni città i viveri del territorio circonvicino. GEN 41:49 Così Giuseppe ammassò grano come la rena del mare; in così gran quantità, che si smise di contarlo, perch’era innumerevole. GEN 41:50 Or avanti che venisse il primo anno della carestia, nacquero a Giuseppe due figliuoli, che Asenath figliuola di Potifera sacerdote di On gli partorì. GEN 41:51 E Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, perché, disse, “Iddio m’ha fatto dimenticare ogni mio affanno e tutta la casa di mio padre”. GEN 41:52 E al secondo pose nome Efraim, perché, disse, “Iddio m’ha reso fecondo nel paese della mia afflizione”. GEN 41:53 I sette anni d’abbondanza ch’erano stati nel paese d’Egitto, finirono; GEN 41:54 e cominciarono a venire i sette anni della carestia, come Giuseppe avea detto. E ci fu carestia in tutti i paesi; ma in tutto il paese d’Egitto c’era del pane. GEN 41:55 Poi la carestia si estese a tutto il paese d’Egitto, e il popolo gridò a Faraone per aver del pane. E Faraone disse a tutti gli Egiziani: “Andate da Giuseppe, e fate quello che vi dirà”. GEN 41:56 La carestia era sparsa su tutta la superficie del paese, e Giuseppe aperse tutti i depositi e vendé grano agli Egiziani. E la carestia s’aggravò nel paese d’Egitto. GEN 41:57 E da tutti i paesi si veniva in Egitto da Giuseppe per comprar del grano, perché la carestia era grave per tutta la terra. GEN 42:1 Or Giacobbe, vedendo che c’era del grano in Egitto, disse ai suoi figliuoli: “Perché vi state a guardare l’un l’altro?” GEN 42:2 Poi disse: “Ecco, ho sentito dire che c’è del grano in Egitto; scendete colà per comprarcene, onde possiam vivere e non abbiamo a morire”. GEN 42:3 E dieci de’ fratelli di Giuseppe scesero in Egitto per comprarvi del grano. GEN 42:4 Ma Giacobbe non mandò Beniamino, fratello di Giuseppe, coi suoi fratelli, perché diceva: “Che non gli abbia a succedere qualche disgrazia!” GEN 42:5 E i figliuoli d’Israele giunsero per comprare del grano in mezzo agli altri, che pur venivano; poiché nel paese di Canaan c’era la carestia. GEN 42:6 Or Giuseppe era colui che comandava nel paese; era lui che vendeva il grano a tutta la gente del paese; e i fratelli di Giuseppe vennero, e si prostrarono dinanzi a lui con la faccia a terra. GEN 42:7 E Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece lo straniero davanti a loro, e parlò loro aspramente e disse loro: “Donde venite?” Ed essi risposero: “Dal paese di Canaan per comprar de’ viveri”. GEN 42:8 E Giuseppe riconobbe i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui. GEN 42:9 E Giuseppe si ricordò de’ sogni che aveva avuti intorno a loro, e disse: “Voi siete delle spie! Siete venuti per vedere i luoghi sforniti del paese!” GEN 42:10 Ed essi a lui: “No, signor mio; i tuoi servitori son venuti a comprar de’ viveri. GEN 42:11 Siamo tutti figliuoli d’uno stesso uomo; siamo gente sincera; i tuoi servitori non son delle spie”. GEN 42:12 Ed egli disse loro: “No, siete venuti per vedere i luoghi sforniti del paese!” GEN 42:13 E quelli risposero: “Noi, tuoi servitori, siamo dodici fratelli, figliuoli d’uno stesso uomo, nel paese di Canaan. Ed ecco, il più giovane è oggi con nostro padre, e uno non è più”. GEN 42:14 E Giuseppe disse loro: “La cosa è come v’ho detto; siete delle spie! GEN 42:15 Ecco come sarete messi alla prova: Per la vita di Faraone, non uscirete di qui prima che il vostro fratello più giovine sia venuto qua. GEN 42:16 Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; e voi resterete qui in carcere, perché le vostre parole siano messe alla prova, e si vegga se c’è del vero in voi; se no, per la vita di Faraone, siete delle spie!” GEN 42:17 E li mise assieme in prigione per tre giorni. GEN 42:18 Il terzo giorno, Giuseppe disse loro: “Fate questo, e vivrete; io temo Iddio! GEN 42:19 Se siete gente sincera, uno di voi fratelli resti qui incatenato nella vostra prigione; e voi, andate, portate del grano per la necessità delle vostre famiglie; GEN 42:20 e menatemi il vostro fratello più giovine; così le vostre parole saranno verificate, e voi non morrete”. Ed essi fecero così. GEN 42:21 E si dicevano l’uno all’altro: “Sì, noi fummo colpevoli verso il nostro fratello, giacché vedemmo l’angoscia dell’anima sua quando egli ci supplicava, e noi non gli demmo ascolto! Ecco perché ci viene addosso quest’angoscia”. GEN 42:22 E Ruben rispose loro, dicendo: “Non ve lo dicevo io: Non commettete questo peccato contro il fanciullo? Ma voi non mi voleste dare ascolto. Perciò ecco, che il suo sangue ci è ridomandato”. GEN 42:23 Or quelli non sapevano che Giuseppe li capiva, perché fra lui e loro c’era un interprete. GEN 42:24 Ed egli s’allontanò da essi, e pianse. Poi tornò, parlò loro, e prese di fra loro Simeone, che fece incatenare sotto i loro occhi. GEN 42:25 Poi Giuseppe ordinò che s’empissero di grano i loro sacchi, che si rimettesse il danaro di ciascuno nel suo sacco, e che si dessero loro delle provvisioni per il viaggio. E così fu fatto. GEN 42:26 Ed essi caricarono il loro grano sui loro asini, e se ne andarono. GEN 42:27 Or l’un d’essi aprì il suo sacco per dare del foraggio al suo asino, nel luogo ove pernottavano, e vide il suo danaro ch’era alla bocca del sacco; GEN 42:28 e disse ai suoi fratelli: “Il mio danaro m’è stato restituito, ed eccolo qui nel mio sacco”. Allora il cuore venne lor meno, e, tremando, dicevano l’uno all’altro: “Che è mai questo che Dio ci ha fatto?” GEN 42:29 E vennero a Giacobbe, loro padre, nel paese di Canaan, e gli raccontarono tutto quello ch’era loro accaduto, dicendo: GEN 42:30 “L’uomo ch’è il signor del paese, ci ha parlato aspramente e ci ha trattato da spie del paese. GEN 42:31 E noi gli abbiamo detto: Siamo gente sincera; non siamo delle spie; GEN 42:32 siamo dodici fratelli, figliuoli di nostro padre; uno non è più, e il più giovine è oggi con nostro padre nel paese di Canaan. GEN 42:33 E quell’uomo, signore del paese, ci ha detto: Da questo conoscerò se siete gente sincera; lasciate presso di me uno dei vostri fratelli, prendete quel che vi necessita per le vostre famiglie, partite, e menatemi il vostro fratello più giovine. GEN 42:34 Allora conoscerò che non siete delle spie ma gente sincera; io vi renderò il vostro fratello, e voi potrete trafficare nel paese”. GEN 42:35 Or com’essi vuotavano i loro sacchi, ecco che l’involto del danaro di ciascuno era nel suo sacco; essi e il padre loro videro gl’involti del loro danaro, e furon presi da paura. GEN 42:36 E Giacobbe, loro padre, disse: “Voi m’avete privato dei miei figliuoli! Giuseppe non è più, Simeone non è più, e mi volete togliere anche Beniamino! Tutto questo cade addosso a me!” GEN 42:37 E Ruben disse a suo padre: “Se non te lo rimeno, fa’ morire i miei due figliuoli! Affidalo a me, io te lo ricondurrò”. GEN 42:38 Ma Giacobbe rispose: “Il mio figliuolo non scenderà con voi; poiché il suo fratello è morto, e questo solo è rimasto: se gli succedesse qualche disgrazia durante il vostro viaggio, fareste scendere con cordoglio la mia canizie nel soggiorno de’ morti”. GEN 43:1 Or la carestia era grave nel paese; GEN 43:2 e quand’ebbero finito di mangiare il grano che aveano portato dall’Egitto, il padre disse loro: “Tornate a comprarci un po’ di viveri”. GEN 43:3 E Giuda gli rispose, dicendo: “Quell’uomo ce lo dichiarò positivamente: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi. GEN 43:4 Se tu mandi il nostro fratello con noi, noi scenderemo e ti compreremo dei viveri; GEN 43:5 ma, se non lo mandi, non scenderemo; perché quell’uomo ci ha detto: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi”. GEN 43:6 E Israele disse: “Perché m’avete fatto questo torto di dire a quell’uomo che avevate ancora un fratello?” GEN 43:7 Quelli risposero: “Quell’uomo c’interrogò partitamente intorno a noi e al nostro parentado, dicendo: Vostro padre vive egli ancora? Avete qualche altro fratello? E noi gli rispondemmo a tenore delle sue domande. Potevam noi mai sapere che ci avrebbe detto: Fate venire il vostro fratello?” GEN 43:8 E Giuda disse a Israele suo padre: “Lascia venire il fanciullo con me, e ci leveremo e andremo; e noi vivremo e non morremo: né noi, né tu, né i nostri piccini. GEN 43:9 Io mi rendo garante di lui; ridomandane conto alla mia mano; se non te lo riconduco e non te io rimetto davanti, io sarò per sempre colpevole verso di te. GEN 43:10 Se non ci fossimo indugiati, a quest’ora saremmo già tornati due volte”. GEN 43:11 Allora Israele, loro padre, disse loro: “Se così è fate questo: Prendete ne’ vostri sacchi delle cose più squisite di questo paese, e portate a quell’uomo un dono: un po’ di balsamo, un po’ di miele, degli aromi e della mirra, de’ pistacchi e delle mandorle; GEN 43:12 e pigliate con voi il doppio del danaro, e riportate il danaro che fu rimesso alla bocca de’ vostri sacchi; forse fu un errore; GEN 43:13 prendete anche il vostro fratello, e levatevi, tornate da quell’uomo; GEN 43:14 e l’Iddio onnipotente vi faccia trovar grazia dinanzi a quell’uomo, sì ch’egli vi rilasci l’altro vostro fratello e Beniamino. E se debbo esser privato de’ miei figliuoli, ch’io lo sia!” GEN 43:15 Quelli presero dunque il dono, presero seco il doppio del danaro, e Beniamino; e, levatisi, scesero in Egitto, e si presentarono dinanzi a Giuseppe. GEN 43:16 E come Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al suo maestro di casa: “Conduci questi uomini in casa; macella, e prepara tutto; perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno”. GEN 43:17 E l’uomo fece come Giuseppe aveva ordinato, e li menò in casa di Giuseppe. GEN 43:18 E quelli ebbero paura, perché eran menati in casa di Giuseppe, e dissero: “Siamo menati qui a motivo di quel danaro che ci fu rimesso nei sacchi la prima volta; ei vuol darci addosso, precipitarsi su noi e prenderci come schiavi, coi nostri asini”. GEN 43:19 E accostatisi al maestro di casa di Giuseppe, gli parlarono sulla porta della casa, e dissero: GEN 43:20 “Scusa, signor mio! noi scendemmo già una prima volta a comprar dei viveri; GEN 43:21 e avvenne che, quando fummo giunti al luogo dove pernottammo, aprimmo i sacchi, ed ecco il danaro di ciascun di noi era alla bocca del suo sacco: il nostro danaro del peso esatto; e noi l’abbiam riportato con noi. GEN 43:22 E abbiam portato con noi dell’altro danaro per comprar de’ viveri; noi non sappiamo chi avesse messo il nostro danaro nei nostri sacchi”. GEN 43:23 Ed egli disse: “Datevi pace, non temete; l’Iddio vostro e l’Iddio del vostro padre ha messo un tesoro nei vostri sacchi. Io ebbi il vostro danaro”. E, fatto uscire Simeone, lo condusse loro. GEN 43:24 Quell’uomo li fece entrare in casa di Giuseppe; dette loro dell’acqua, ed essi si lavarono i piedi; ed egli dette del foraggio ai loro asini. GEN 43:25 Ed essi prepararono il regalo, aspettando che Giuseppe venisse a mezzogiorno; perché aveano inteso che rimarrebbero quivi a mangiare. GEN 43:26 E quando Giuseppe venne a casa, quelli gli porsero il dono che aveano portato seco nella casa, e s’inchinarono fino a terra davanti a lui. GEN 43:27 Egli domandò loro come stessero, e disse: “Vostro padre, il vecchio di cui mi parlaste, sta egli bene? Vive egli ancora?” GEN 43:28 E quelli risposero: “Il padre nostro, tuo servo, sta bene; vive ancora”. E s’inchinarono, e gli fecero riverenza. GEN 43:29 Poi Giuseppe alzò gli occhi, vide Beniamino suo fratello, figliuolo della madre sua, e disse: “E’ questo il vostro fratello più giovine di cui mi parlaste?” Poi disse a lui: “Iddio ti sia propizio, figliuol mio!” GEN 43:30 E Giuseppe s’affrettò ad uscire, perché le sue viscere s’eran commosse per il suo fratello; e cercava un luogo dove piangere; entrò nella sua camera, e quivi pianse. GEN 43:31 Poi si lavò la faccia, ed uscì; si fece forza, e disse: “Portate il pranzo”. GEN 43:32 Fu dunque portato il cibo per lui a parte, e per loro a parte, e per gli Egiziani che mangiavan con loro, a parte; perché gli Egiziani non possono mangiare con gli Ebrei; per gli Egiziani è cosa abominevole. GEN 43:33 Ed essi si misero a sedere dinanzi a lui: il primogenito, secondo il suo diritto di primogenitura, e il più giovine secondo la sua età; e si guardavano l’un l’altro con maraviglia. GEN 43:34 E Giuseppe fe’ loro portare delle vivande che aveva dinanzi; ma la porzione di Beniamino era cinque volte maggiore di quella d’ogni altro di loro. E bevvero, e stettero allegri con lui. GEN 44:1 Giuseppe dette quest’ordine al suo maestro di casa: “Riempi i sacchi di questi uomini di tanti viveri quanti ne posson portare, e metti il danaro di ciascun d’essi alla bocca del suo sacco. GEN 44:2 E metti la mia coppa, la coppa d’argento, alla bocca del sacco del più giovine, assieme al danaro del suo grano”. Ed egli fece come Giuseppe avea detto. GEN 44:3 La mattina, non appena fu giorno, quegli uomini furon fatti partire coi loro asini. GEN 44:4 E quando furono usciti dalla città e non erano ancora lontani, Giuseppe disse al suo maestro di casa: “Lèvati, va’ dietro a quegli uomini; e quando li avrai raggiunti, di’ loro: Perché avete reso mal per bene? GEN 44:5 Non è quella la coppa nella quale il mio signore beve, e della quale si serve per indovinare? Avete fatto male a far questo!” GEN 44:6 Egli li raggiunse, e disse loro quelle parole. GEN 44:7 Ed essi gli risposero: “Perché il mio signore ci rivolge parole come queste? Iddio preservi i tuoi servitori dal fare una tal cosa! GEN 44:8 Ecco, noi t’abbiam riportato dal paese di Canaan il danaro che avevam trovato alla bocca de’ nostri sacchi; come dunque avremmo rubato dell’argento o dell’oro dalla casa del tuo signore? GEN 44:9 Quello de’ tuoi servitori presso il quale si troverà la coppa, sia messo a morte; e noi pure saremo schiavi del tuo signore!” GEN 44:10 Ed egli disse: “Ebbene, sia fatto come dite: colui presso il quale essa sarà trovata, sarà mio schiavo; e voi sarete innocenti”. GEN 44:11 In tutta fretta, ognun d’essi mise giù il suo sacco a terra, e ciascuno aprì il suo. GEN 44:12 Il maestro di casa li frugò, cominciando da quello del maggiore, per finire con quello del più giovane; e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino. GEN 44:13 Allora quelli si stracciarono le vesti, ognuno ricaricò il suo asino, e tornarono alla città. GEN 44:14 Giuda e i suoi fratelli arrivarono alla casa di Giuseppe, il quale era ancora quivi; e si gettarono in terra dinanzi a lui. GEN 44:15 E Giuseppe disse loro: “Che azione è questa che avete fatta? Non lo sapete che un uomo come me ha potere d’indovinare?” GEN 44:16 Giuda rispose: “Che diremo al mio signore? quali parole useremo? o come ci giustificheremo? Dio ha ritrovato l’iniquità de’ tuoi servitori. Ecco, siamo schiavi del mio signore: tanto noi, quanto colui in mano del quale è stata trovata la coppa”. GEN 44:17 Ma Giuseppe disse: “Mi guardi Iddio dal far questo! L’uomo in man del quale è stata trovata la coppa, sarà mio schiavo; quanto a voi, risalite in pace dal padre vostro”. GEN 44:18 Allora Giuda s’accostò a Giuseppe, e disse: “Di grazia, signor mio, permetti al tuo servitore di far udire una parola al mio signore, e non s’accenda l’ira tua contro il tuo servitore! poiché tu sei come Faraone. GEN 44:19 Il mio signore interrogò i suoi servitori, dicendo: Avete voi padre o fratello? GEN 44:20 E noi rispondemmo al mio signore: Abbiamo un padre ch’è vecchio, con un giovane figliuolo, natogli nella vecchiaia; il fratello di questo è morto, talché egli è rimasto solo de’ figli di sua madre; e suo padre l’ama. GEN 44:21 Allora tu dicesti ai tuoi servitori: Menatemelo, perch’io lo vegga co’ miei occhi. GEN 44:22 E noi dicemmo al mio signore: Il fanciullo non può lasciare suo padre; perché, se lo lasciasse, suo padre morrebbe. GEN 44:23 E tu dicesti ai tuoi servitori: Se il vostro fratello più giovine non scende con voi, voi non vedrete più la mia faccia. GEN 44:24 E come fummo risaliti a mio padre, tuo servitore, gli riferimmo le parole del mio signore. GEN 44:25 Poi nostro padre disse: Tornate a comprarci un po’ di viveri. GEN 44:26 E noi rispondemmo: Non possiamo scender laggiù; se il nostro fratello più giovine verrà con noi, scenderemo; perché non possiamo veder la faccia di quell’uomo, se il nostro fratello più giovine non è con noi. GEN 44:27 E mio padre, tuo servitore, ci rispose: Voi sapete che mia moglie mi partorì due figliuoli; GEN 44:28 l’un d’essi si partì da me, e io dissi: Certo egli è stato sbranato; e non l’ho più visto da allora; GEN 44:29 e se mi togliete anche questo, e se gli avviene qualche disgrazia, voi farete scendere con dolore la mia canizie nel soggiorno de’ morti. GEN 44:30 Or dunque, quando giungerò da mio padre, tuo servitore, se il fanciullo, all’anima del quale la sua è legata, non è con noi, GEN 44:31 avverrà che, come avrà veduto che il fanciullo non c’è, egli morrà; e i tuoi servitori avranno fatto scendere con cordoglio la canizie del tuo servitore nostro padre nel soggiorno de’ morti. GEN 44:32 Ora, siccome il tuo servitore s’è reso garante del fanciullo presso mio padre, e gli ha detto: Se non te lo riconduco sarò per sempre colpevole verso mio padre, GEN 44:33 deh, permetti ora che il tuo servitore rimanga schiavo del mio signore, invece del fanciullo, e che il fanciullo se ne torni coi suoi fratelli. GEN 44:34 Perché, come farei a risalire da mio padre senz’aver meco il fanciullo? Ah, ch’io non vegga il dolore che ne verrebbe a mio padre!” GEN 45:1 Allora Giuseppe non poté più contenersi dinanzi a tutti gli astanti, e gridò: “Fate uscir tutti dalla mia presenza!” E nessuno rimase con Giuseppe quand’egli si diè a conoscere ai suoi fratelli. GEN 45:2 E alzò la voce piangendo; gli Egiziani l’udirono, e l’udì la casa di Faraone. GEN 45:3 E Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Io son Giuseppe; mio padre vive egli tuttora?” Ma i suoi fratelli non gli potevano rispondere, perché erano sbigottiti alla sua presenza. GEN 45:4 E Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Deh, avvicinatevi a me!” Quelli s’avvicinarono ed egli disse: “Io son Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse menato in Egitto. GEN 45:5 Ma ora non vi contristate, né vi dolga d’avermi venduto perch’io fossi menato qua; poiché Iddio m’ha mandato innanzi a voi per conservarvi in vita. GEN 45:6 Infatti, sono due anni che la carestia è nel paese; e ce ne saranno altri cinque, durante i quali non ci sarà né aratura né mèsse. GEN 45:7 Ma Dio mi ha mandato dinanzi a voi, perché sia conservato di voi un resto sulla terra, e per salvarvi la vita con una grande liberazione. GEN 45:8 Non siete dunque voi che m’avete mandato qua, ma è Dio; egli m’ha stabilito come padre di Faraone, signore di tutta la sua casa, e governatore di tutto il paese d’Egitto. GEN 45:9 Affrettatevi a risalire da mio padre, e ditegli: Così dice il tuo figliuolo Giuseppe: Iddio mi ha stabilito signore di tutto l’Egitto; scendi da me; non tardare; GEN 45:10 tu dimorerai nel paese di Goscen, e sarai vicino a me; tu e i tuoi figliuoli, i figliuoli de’ tuoi figliuoli, i tuoi greggi, i tuoi armenti, e tutto quello che possiedi. GEN 45:11 E quivi io ti sostenterò (perché ci saranno ancora cinque anni di carestia), onde tu non sia ridotto alla miseria: tu, la tua famiglia, e tutto quello che possiedi. GEN 45:12 Ed ecco, voi vedete coi vostri occhi, e il mio fratello Beniamino vede con gli occhi suoi, ch’è proprio la bocca mia quella che vi parla. GEN 45:13 Raccontate dunque a mio padre tutta la mia gloria in Egitto, e tutto quello che avete veduto; e fate che mio padre scenda presto qua”. GEN 45:14 E gettatosi al collo di Beniamino, suo fratello, pianse; e Beniamino pianse sul collo di lui. GEN 45:15 Baciò pure tutti i suoi fratelli, piangendo. E, dopo questo, i suoi fratelli si misero a parlare con lui. GEN 45:16 Il rumore della cosa si sparse nella casa di Faraone, e si disse: “Sono arrivati i fratelli di Giuseppe”. Il che piacque a Faraone ed ai suoi servitori. GEN 45:17 E Faraone disse a Giuseppe: “Di’ ai tuoi fratelli: Fate questo: caricate le vostre bestie, e andate, tornate al paese di Canaan; GEN 45:18 prendete vostro padre e le vostre famiglie, e venite da me; io vi darò del meglio del paese d’Egitto, e voi mangerete il grasso del paese. GEN 45:19 Tu hai l’ordine di dir loro: Fate questo: Prendete nel paese di Egitto de’ carri per i vostri piccini e per le vostre mogli; conducete vostro padre, e venite. GEN 45:20 E non vi rincresca di lasciar le vostre masserizie; perché il meglio di tutto il paese d’Egitto sarà vostro”. GEN 45:21 I figliuoli d’Israele fecero così, e Giuseppe diede loro dei carri, secondo l’ordine di Faraone, e diede loro delle provvisioni per il viaggio. GEN 45:22 A tutti dette un abito di ricambio per ciascuno; ma a Beniamino dette trecento sicli d’argento e cinque mute di vestiti; GEN 45:23 e a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose d’Egitto, dieci asine cariche di grano, di pane e di viveri, per suo padre, durante il viaggio. GEN 45:24 Così licenziò i suoi fratelli, e questi partirono; ed egli disse loro: “Non ci siano, per via, delle dispute fra voi”. GEN 45:25 Ed essi risalirono dall’Egitto, e vennero nel paese di Canaan da Giacobbe loro padre. GEN 45:26 E gli riferirono ogni cosa, dicendo: “Giuseppe vive tuttora, ed è il governatore di tutto il paese d’Egitto”. Ma il suo cuore rimase freddo, perch’egli non credeva loro. GEN 45:27 Essi gli ripeterono tutte le parole che Giuseppe avea dette loro; ed egli vide i carri che Giuseppe avea mandato per condurlo via; allora lo spirito di Giacobbe loro padre si ravvivò, e Israele disse: GEN 45:28 “Basta; il mio figliuolo Giuseppe vive tuttora; io andrò, e lo vedrò prima di morire”. GEN 46:1 Israele dunque si partì con tutto quello che aveva; e, giunto a Beer-Sceba, offrì sacrifizi all’Iddio d’Isacco suo padre. GEN 46:2 E Dio parlò a Israele in visioni notturne, e disse: “Giacobbe, Giacobbe!” Ed egli rispose: “Eccomi”. GEN 46:3 E Dio disse: “Io sono Iddio, l’Iddio di tuo padre; non temere di scendere in Egitto, perché là ti farò diventare una grande nazione. GEN 46:4 Io scenderò con te in Egitto, e te ne farò anche sicuramente risalire; e Giuseppe ti chiuderà gli occhi”. GEN 46:5 Allora Giacobbe partì da Beer-Sceba; e i figliuoli d’Israele fecero salire Giacobbe loro padre, i loro piccini e le loro mogli sui carri che Faraone avea mandato per trasportarli. GEN 46:6 Ed essi presero il loro bestiame e i beni che aveano acquistato nel paese di Canaan, e vennero in Egitto: Giacobbe, e tutta la sua famiglia con lui. GEN 46:7 Egli condusse seco in Egitto i suoi figliuoli, le sue figliuole, le figliuole de’ suoi figliuoli, e tutta la sua famiglia. GEN 46:8 Questi sono i nomi de’ figliuoli d’Israele che vennero in Egitto: Giacobbe e i suoi figliuoli. Il primogenito di Giacobbe: Ruben. GEN 46:9 I figliuoli di Ruben: Henoc, Pallu, Hetsron e Carmi. GEN 46:10 I figliuoli di Simeone: Iemuel, Iamin, Ohad, Iakin, Tsohar e Saul, figliuolo di una Cananea. GEN 46:11 I figliuoli di Levi: Gherson, Kehath e Merari. GEN 46:12 I figliuoli di Giuda: Er, Onan, Scela, Perets e Zerach; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan; e i figliuoli di Perets furono: Hetsron e Hamul. GEN 46:13 I figliuoli d’Issacar: Tola, Puva, Iob e Scimron. GEN 46:14 I figliuoli di Zabulon: Sered, Elon e Iahleel. GEN 46:15 Cotesti sono i figliuoli che Lea partorì a Giacobbe a Paddan-Aram, oltre Dina figliuola di lui. I suoi figliuoli e le sue figliuole erano in tutto trentatre persone. GEN 46:16 I figliuoli di Gad: Tsifion, Haggi, Shuni, Etsbon, Eri, Arodi e Areli. GEN 46:17 I figliuoli di Ascer: Imna, Tishva, Tishvi, Beria e Serah loro sorella. E i figliuoli di Beria: Heber e Malkiel. GEN 46:18 Cotesti furono i figliuoli di Zilpa che Labano avea dato a Lea sua figliuola; ed essa li partorì a Giacobbe: in tutto sedici persone. GEN 46:19 I figliuoli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino. GEN 46:20 E a Giuseppe, nel paese d’Egitto, nacquero Manasse ed Efraim, i quali Asenath, figliuola di Potifera, sacerdote di On, gli partorì. GEN 46:21 I figliuoli di Beniamino: Bela, Beker, Ashbel, Ghera, Naaman, Ehi, Rosh, Muppim, Huppim e Ard. GEN 46:22 Cotesti sono i figliuoli di Rachele che nacquero a Giacobbe: in tutto, quattordici persone. GEN 46:23 I figliuoli di Dan: Huscim. GEN 46:24 I figliuoli di Neftali: Iahtseel, Guni, Ietser e Scillem. GEN 46:25 Cotesti sono i figliuoli di Bilha che Labano avea dato a Rachele sua figliuola, ed essa li partorì a Giacobbe: in tutto, sette persone. GEN 46:26 Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza contare le mogli de’ figliuoli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei. GEN 46:27 E i figliuoli di Giuseppe, natigli in Egitto, erano due. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto, era di settanta. GEN 46:28 Or Giacobbe mandò avanti a sé Giuda a Giuseppe, perché questi lo introducesse nel paese di Goscen. E giunsero nel paese di Goscen. GEN 46:29 Giuseppe fece attaccare il suo carro, e salì in Goscen a incontrare Israele, suo padre; e gli si presentò, gli si gettò al collo, e pianse lungamente sul collo di lui. GEN 46:30 E Israele disse a Giuseppe: “Ora, ch’io muoia pure, giacché ho veduto la tua faccia, e tu vivi ancora!” GEN 46:31 E Giuseppe disse ai suoi fratelli e alla famiglia di suo padre: “Io salirò a informare Faraone, e gli dirò: I miei fratelli e la famiglia di mio padre che erano nel paese di Canaan, sono venuti da me. GEN 46:32 Questi uomini sono pastori, poiché son sempre stati allevatori di bestiame; e hanno menato seco i loro greggi, i loro armenti, e tutto quello che posseggono. GEN 46:33 E quando Faraone vi farà chiamare e vi dirà: Qual è la vostra occupazione? risponderete: GEN 46:34 I tuoi servitori sono stati allevatori di bestiame dalla loro infanzia fino a quest’ora: così noi come i nostri padri. Direte così, perché possiate abitare nel paese di Goscen. Poiché gli Egiziani hanno in abominio tutti i pastori”. GEN 47:1 Giuseppe andò quindi a informare Faraone, e gli disse: “Mio padre e i miei fratelli coi loro greggi, coi loro armenti e con tutto quello che hanno, son venuti dal paese di Canaan; ed ecco, sono nel paese di Goscen”. GEN 47:2 E prese cinque uomini di tra i suoi fratelli e li presentò a Faraone. GEN 47:3 E Faraone disse ai fratelli di Giuseppe: “Qual è la vostra occupazione?” Ed essi risposero a Faraone: “I tuoi servitori sono pastori, come furono i nostri padri”. GEN 47:4 Poi dissero a Faraone: “Siam venuti per dimorare in questo paese, perché nel paese di Canaan non c’è pastura per i greggi dei tuoi servitori; poiché la carestia v’è grave; deh, permetti ora che i tuoi servi dimorino nel paese di Goscen”. GEN 47:5 E Faraone parlò a Giuseppe dicendo: “Tuo padre e i tuoi fratelli son venuti da te; GEN 47:6 il paese d’Egitto ti sta dinanzi; fa’ abitare tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese; dimorino pure nel paese di Goscen; e se conosci fra loro degli uomini capaci, falli sovrintendenti del mio bestiame”. GEN 47:7 Poi Giuseppe menò Giacobbe suo padre da Faraone, e glielo presentò. E Giacobbe benedisse Faraone. GEN 47:8 E Faraone disse a Giacobbe: “Quanti sono i giorni del tempo della tua vita?” GEN 47:9 Giacobbe rispose a Faraone: “I giorni del tempo de’ miei pellegrinaggi sono centotrent’anni; i giorni del tempo della mia vita sono stati pochi e cattivi, e non hanno raggiunto il numero dei giorni della vita de’ miei padri, ai dì dei loro pellegrinaggi”. GEN 47:10 Giacobbe benedisse ancora Faraone, e si ritirò dalla presenza di lui. GEN 47:11 E Giuseppe stabilì suo padre e i suoi fratelli, e dette loro un possesso nel paese d’Egitto, nella parte migliore del paese, nella contrada di Ramses, come Faraone aveva ordinato. GEN 47:12 E Giuseppe sostentò suo padre, i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre, provvedendoli di pane, secondo il numero de’ figliuoli. GEN 47:13 Or in tutto il paese non c’era pane, perché la carestia era gravissima; il paese d’Egitto e il paese di Canaan languivano a motivo della carestia. GEN 47:14 Giuseppe ammassò tutto il danaro che si trovava nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan, come prezzo del grano che si comprava; e Giuseppe portò questo danaro nella casa di Faraone. GEN 47:15 E quando il danaro fu esaurito nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero a Giuseppe e dissero: “Dacci del pane! Perché dovremmo morire in tua presenza? giacché il danaro è finito”. GEN 47:16 E Giuseppe disse: “Date il vostro bestiame; e io vi darò del pane in cambio del vostro bestiame, se non avete più danaro”. GEN 47:17 E quelli menarono a Giuseppe il loro bestiame; e Giuseppe diede loro del pane in cambio dei loro cavalli, dei loro greggi di pecore, delle loro mandre di buoi e dei loro asini. Così fornì loro del pane per quell’anno, in cambio di tutto il loro bestiame. GEN 47:18 Passato quell’anno, tornarono a lui l’anno seguente, e gli dissero: “Noi non celeremo al mio signore che, il danaro essendo esaurito e le mandre del nostro bestiame essendo passate al mio signore, nulla più resta che il mio signore possa prendere, tranne i nostri corpi e le nostre terre. GEN 47:19 E perché dovremmo perire sotto gli occhi tuoi: noi e le nostre terre? Compra noi e le terre nostre in cambio di pane; e noi con le nostre terre saremo schiavi di Faraone; e dacci da seminare affinché possiam vivere e non moriamo, e il suolo non diventi un deserto”. GEN 47:20 Così Giuseppe comprò per Faraone tutte le terre d’Egitto; giacché gli Egiziani venderono ognuno il suo campo, perché la carestia li colpiva gravemente. Così il paese diventò proprietà di Faraone. GEN 47:21 Quanto al popolo, lo fece passare nelle città, da un capo all’altro dell’Egitto; GEN 47:22 solo le terre dei sacerdoti non acquistò; perché i sacerdoti ricevevano una provvisione assegnata loro da Faraone, e vivevano della provvisione che Faraone dava loro; per questo essi non venderono le loro terre. GEN 47:23 E Giuseppe disse al popolo: “Ecco, oggi ho acquistato voi e le vostre terre per Faraone; eccovi del seme; seminate la terra; GEN 47:24 e al tempo della raccolta, ne darete il quinto a Faraone, e quattro parti saran vostre, per la sementa dei campi e per il nutrimento vostro, di quelli che sono in casa vostra, e per il nutrimento de’ vostri bambini”. GEN 47:25 E quelli dissero: “Tu ci hai salvato la vita! ci sia dato di trovar grazia agli occhi del mio signore, e saremo schiavi di Faraone!” GEN 47:26 Giuseppe ne fece una legge, che dura fino al dì d’oggi, secondo la quale un quinto del reddito delle terre d’Egitto era per Faraone; non ci furono che le terre dei sacerdoti che non furon di Faraone. GEN 47:27 Così gl’Israeliti abitarono nel paese d’Egitto, nel paese di Goscen; vi ebbero de’ possessi, vi s’accrebbero, e moltiplicarono oltremodo. GEN 47:28 E Giacobbe visse nel paese d’Egitto diciassette anni; e i giorni di Giacobbe, gli anni della sua vita, furono centoquarantasette. GEN 47:29 E quando Israele s’avvicinò al giorno della sua morte, chiamò il suo figliuolo Giuseppe, e gli disse: “Deh, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, mettimi la mano sotto la coscia, e usami benignità e fedeltà; deh, non mi seppellire in Egitto! GEN 47:30 ma, quando giacerò coi miei padri, portami fuori d’Egitto, e seppelliscimi nel loro sepolcro!” GEN 47:31 Ed egli rispose: “Farò come tu dici”. E Giacobbe disse: “Giuramelo”. E Giuseppe glielo giurò. E Israele, vòlto al capo del letto, adorò. GEN 48:1 Dopo queste cose, avvenne che fu detto a Giuseppe: “Ecco, tuo padre è ammalato”. Ed egli prese seco i suoi due figliuoli, Manasse ed Efraim. GEN 48:2 Giacobbe ne fu informato, e gli fu detto: “Ecco, il tuo figliuolo Giuseppe viene da te”. E Israele raccolse le sue forze, e si mise a sedere sul letto. GEN 48:3 E Giacobbe disse a Giuseppe: “L’Iddio onnipotente mi apparve a Luz nel paese di Canaan, mi benedisse, GEN 48:4 e mi disse: Ecco, io ti farò fruttare, ti moltiplicherò, ti farò diventare una moltitudine di popoli, e darò questo paese alla tua progenie dopo di te, come un possesso perpetuo. GEN 48:5 E ora, i tuoi due figliuoli che ti son nati nel paese d’Egitto prima ch’io venissi da te in Egitto, sono miei. Efraim e Manasse saranno miei, come Ruben e Simeone. GEN 48:6 Ma i figliuoli che hai generati dopo di loro, saranno tuoi; essi saranno chiamati col nome dei loro fratelli, quanto alla loro eredità. GEN 48:7 Quanto a me, allorché tornavo da Paddan, Rachele morì presso di me, nel paese di Canaan, durante il viaggio, a qualche distanza da Efrata; e la seppellii quivi, sulla via di Efrata, che è Bethlehem”. GEN 48:8 Israele guardò i figliuoli di Giuseppe, e disse: “Questi, chi sono?” GEN 48:9 E Giuseppe rispose a suo padre: “Sono miei figliuoli, che Dio mi ha dati qui”. Ed egli disse: “Deh, fa’ che si appressino a me, e io li benedirò”. GEN 48:10 Or gli occhi d’Israele erano annebbiati a motivo dell’età, sì che non ci vedeva più. E Giuseppe li fece avvicinare a lui, ed egli li baciò e li abbracciò. GEN 48:11 E Israele disse a Giuseppe: “Io non pensavo di riveder più la tua faccia; ed ecco che Iddio m’ha dato di vedere anche la tua progenie”. GEN 48:12 Giuseppe li ritirò di tra le ginocchia di suo padre, e si prostrò con la faccia a terra. GEN 48:13 Poi Giuseppe li prese ambedue: Efraim alla sua destra, alla sinistra d’Israele; e Manasse alla sua sinistra, alla destra d’Israele; e li fece avvicinare a lui. GEN 48:14 E Israele stese la sua man destra, e la posò sul capo di Efraim ch’era il più giovane; e posò la sua mano sinistra sul capo di Manasse, incrociando le mani; poiché Manasse era il primogenito. GEN 48:15 E benedisse Giuseppe, e disse: “L’Iddio, nel cui cospetto camminarono i miei padri Abrahamo e Isacco, l’Iddio ch’è stato il mio pastore dacché esisto fino a questo giorno, GEN 48:16 l’angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi fanciulli! Siano chiamati col mio nome e col nome de’ miei padri Abrahamo ed Isacco, e moltiplichino copiosamente sulla terra!” GEN 48:17 Or quando Giuseppe vide che suo padre posava la man destra sul capo di Efraim, n’ebbe dispiacere, e prese la mano di suo padre per levarla di sul capo di Efraim e metterla sul capo di Manasse. GEN 48:18 E Giuseppe disse a suo padre: “Non così, padre mio; perché questo è il primogenito; metti la tua man destra sul suo capo”. GEN 48:19 Ma suo padre ricusò e disse: “Lo so, figliuol mio, lo so; anch’egli diventerà un popolo, e anch’egli sarà grande; nondimeno, il suo fratello più giovane sarà più grande di lui, e la sua progenie diventerà una moltitudine di nazioni”. GEN 48:20 E in quel giorno li benedisse, dicendo: “Per te Israele benedirà, dicendo: Iddio ti faccia simile ad Efraim ed a Manasse!” E mise Efraim prima di Manasse. GEN 48:21 Poi Israele disse a Giuseppe: “Ecco, io mi muoio; ma Dio sarà con voi, e vi ricondurrà nel paese dei vostri padri. GEN 48:22 E io ti do una parte di più che ai tuoi fratelli: quella che conquistai dalle mani degli Amorei, con la mia spada e col mio arco”. GEN 49:1 Poi Giacobbe chiamò i suoi figliuoli, e disse: “Adunatevi, e vi annunzierò ciò che vi avverrà ne’ giorni a venire. GEN 49:2 Adunatevi e ascoltate, o figliuoli di Giacobbe! Date ascolto a Israele, vostro padre! GEN 49:3 Ruben, tu sei il mio primogenito, la mia forza, la primizia del mio vigore, eminente in dignità ed eminente in forza. GEN 49:4 Impetuoso come l’acqua, tu non avrai la preeminenza, perché sei salito sul letto di tuo padre. Allora tu l’hai profanato. Egli è salito sul mio letto. GEN 49:5 Simeone e Levi sono fratelli: le loro spade sono strumenti di violenza. GEN 49:6 Non entri l’anima mia nel loro consiglio segreto, non si unisca la mia gloria alla loro raunanza! Poiché nella loro ira hanno ucciso degli uomini, e nel loro mal animo han tagliato i garetti ai tori. GEN 49:7 Maledetta l’ira loro, perch’è stata violenta, e il loro furore perch’è stato crudele! Io li dividerò in Giacobbe, e li disperderò in Israele. GEN 49:8 Giuda, te loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla cervice de’ tuoi nemici; i figliuoli di tuo padre si prostreranno dinanzi a te. GEN 49:9 Giuda è un giovine leone; tu risali dalla preda, figliuol mio; egli si china, s’accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà levare? GEN 49:10 Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Colui che darà il riposo, e al quale ubbidiranno i popoli. GEN 49:11 Egli lega il suo asinello alla vite, e il puledro della sua asina, alla vite migliore; lava la sua veste col vino, e il suo manto col sangue dell’uva. GEN 49:12 Egli ha gli occhi rossi dal vino, e i denti bianchi dal latte. GEN 49:13 Zabulon abiterà sulla costa dei mari; sarà sulla costa ove convengon le navi, e il suo fianco s’appoggerà a Sidon. GEN 49:14 Issacar è un asino robusto, sdraiato fra i tramezzi del chiuso. GEN 49:15 Egli ha visto che il riposo è buono, e che il paese è ameno; ha curvato la spalla per portare il peso, ed è divenuto un servo forzato al lavoro. GEN 49:16 Dan giudicherà il suo popolo, come una delle tribù d’Israele. GEN 49:17 Dan sarà una serpe sulla strada, una cerasta sul sentiero, che morde i talloni del cavallo, sì che il cavaliere cade all’indietro. GEN 49:18 Io ho aspettato la tua salvezza, o Eterno! GEN 49:19 Gad, l’assaliranno delle bande armate, ma egli a sua volta le assalirà, e le inseguirà. GEN 49:20 Da Ascer verrà il pane saporito, ed ei fornirà delizie reali. GEN 49:21 Neftali è una cerva messa in libertà; egli dice delle belle parole. GEN 49:22 Giuseppe e un ramo d’albero fruttifero; un ramo d’albero fruttifero vicino a una sorgente; i suoi rami si stendono sopra il muro. GEN 49:23 Gli arcieri l’hanno provocato, gli han lanciato dei dardi, l’hanno perseguitato; GEN 49:24 ma l’arco suo è rimasto saldo; le sue braccia e le sue mani sono state rinforzate dalle mani del Potente di Giacobbe, da colui ch’è il pastore e la roccia d’Israele, GEN 49:25 dall’Iddio di tuo padre che t’aiuterà, e dall’Altissimo che ti benedirà con benedizioni del cielo di sopra, con benedizioni dell’abisso che giace di sotto, con benedizioni delle mammelle e del seno materno. GEN 49:26 Le benedizioni di tuo padre sorpassano le benedizioni dei miei progenitori, fino a raggiunger la cima delle colline eterne. Esse saranno sul capo di Giuseppe, sulla fronte del principe de’ suoi fratelli. GEN 49:27 Beniamino è un lupo rapace; la mattina divora la preda, e la sera spartisce le spoglie”. GEN 49:28 Tutti costoro sono gli antenati delle dodici tribù d’Israele; e questo è quello che il loro padre disse loro, quando li benedisse. Li benedisse, dando a ciascuno la sua benedizione particolare. GEN 49:29 Poi dette loro i suoi ordini, e disse: “Io sto per essere riunito al mio popolo; seppellitemi coi miei padri nella spelonca ch’è nel campo di Efron lo Hitteo, GEN 49:30 nella spelonca ch’è nel campo di Macpela, dirimpetto a Mamre, nel paese di Canaan, la quale Abrahamo comprò, col campo, da Efron lo Hitteo, come sepolcro di sua proprietà. GEN 49:31 Quivi furon sepolti Abrahamo e Sara sua moglie; quivi furon sepolti Isacco e Rebecca sua moglie, e quivi io seppellii Lea. GEN 49:32 Il campo e la spelonca che vi si trova, furon comprati dai figliuoli di Heth”. GEN 49:33 Quando Giacobbe ebbe finito di dare questi ordini ai suoi figliuoli, ritirò i piedi entrò il letto, e spirò, e fu riunito al suo popolo. GEN 50:1 Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre, pianse su lui, e lo baciò. GEN 50:2 Poi Giuseppe ordinò ai medici ch’erano al suo servizio, d’imbalsamare suo padre; e i medici imbalsamarono Israele. GEN 50:3 Ci vollero quaranta giorni; perché tanto è il tempo che s’impiega ad imbalsamare; e gli Egiziani lo piansero settanta giorni. GEN 50:4 E quando i giorni del lutto fatto per lui furon passati, Giuseppe parlò alla casa di Faraone, dicendo: “Se ora ho trovato grazia agli occhi vostri, fate giungere agli orecchi di Faraone queste parole: GEN 50:5 Mio padre m’ha fatto giurare e m’ha detto: Ecco, io mi muoio; seppelliscimi nel mio sepolcro, che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora dunque, permetti ch’io salga e seppellisca mio padre; poi tornerò”. GEN 50:6 E Faraone rispose: “Sali, e seppellisci tuo padre come t’ha fatto giurare”. GEN 50:7 Allora Giuseppe salì a seppellire suo padre; e con lui salirono tutti i servitori di Faraone, gli Anziani della sua casa e tutti gli Anziani del paese d’Egitto, GEN 50:8 e tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Non lasciarono nel paese di Goscen che i loro bambini, i loro greggi e i loro armenti. GEN 50:9 Con lui salirono pure carri e cavalieri; talché il corteggio era numerosissimo. GEN 50:10 E come furon giunti all’aia di Atad, ch’è oltre il Giordano, vi fecero grandi e profondi lamenti; e Giuseppe fece a suo padre un lutto di sette giorni. GEN 50:11 Or quando gli abitanti del paese, i Cananei, videro il lutto dell’aia di Atad, dissero: “Questo e un grave lutto per gli Egiziani!” Perciò fu messo nome Abel-Mitsraim a quell’aia, ch’è oltre il Giordano. GEN 50:12 I figliuoli di Giacobbe fecero per lui quello ch’egli aveva ordinato loro: GEN 50:13 lo trasportarono nel paese di Canaan, e lo seppellirono nella spelonca del campo di Macpela, che Abrahamo avea comprato, col campo, da Efron lo Hitteo, come sepolcro di sua proprietà, dirimpetto a Mamre. GEN 50:14 Giuseppe, dopo ch’ebbe sepolto suo padre, se ne tornò in Egitto coi suoi fratelli e con tutti quelli ch’erano saliti con lui a seppellire suo padre. GEN 50:15 I fratelli di Giuseppe, quando videro che il loro padre era morto, dissero: “Chi sa che Giuseppe non ci porti odio, e non ci renda tutto il male che gli abbiam fatto!” GEN 50:16 E mandarono a dire a Giuseppe: “Tuo padre, prima di morire, dette quest’ordine: GEN 50:17 Dite così a Giuseppe: Deh, perdona ora ai tuoi fratelli il loro misfatto e il loro peccato; perché t’hanno fatto del male. Deh, perdona dunque ora il misfatto de’ servi dell’Iddio di tuo padre!” E Giuseppe, quando gli fu parlato così, pianse. GEN 50:18 E i suoi fratelli vennero anch’essi, si prostrarono ai suoi piedi, e dissero: “Ecco, siamo tuoi servi”. GEN 50:19 E Giuseppe disse loro: “Non temete; poiché son io forse al posto di Dio? GEN 50:20 Voi avevate pensato del male contro a me; ma Dio ha pensato di convertirlo in bene, per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso. GEN 50:21 Ora dunque non temete; io sostenterò voi e i vostri figliuoli”. E li confortò, e parlò al loro cuore. GEN 50:22 Giuseppe dimorò in Egitto: egli, con la casa di suo padre; e visse centodieci anni. GEN 50:23 Giuseppe vide i figliuoli di Efraim, fino alla terza generazione; anche i figliuoli di Makir, figliuolo di Manasse, nacquero sulle sue ginocchia. GEN 50:24 E Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Io sto per morire; ma Dio per certo vi visiterà, e vi farà salire, da questo paese, nel paese che promise con giuramento ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe”. GEN 50:25 E Giuseppe fece giurare i figliuoli d’Israele, dicendo: “Iddio per certo vi visiterà; allora, trasportate di qui le mie ossa”. GEN 50:26 Poi Giuseppe morì, in età di centodieci anni; e fu imbalsamato, e posto in una bara in Egitto. EXO 1:1 Or questi sono i nomi dei figliuoli d’Israele che vennero in Egitto. Essi ci vennero con Giacobbe, ciascuno con la sua famiglia: EXO 1:2 Ruben, Simeone, Levi e Giuda; EXO 1:3 Issacar, Zabulon e Beniamino; EXO 1:4 Dan e Neftali, Gad e Ascer. EXO 1:5 Tutte le persone discendenti da Giacobbe ammontavano a settanta. Giuseppe era già in Egitto. EXO 1:6 E Giuseppe morì, come moriron pure tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. EXO 1:7 E i figliuoli d’Israele furon fecondi, moltiplicarono copiosamente, diventarono numerosi e si fecero oltremodo potenti, e il paese ne fu ripieno. EXO 1:8 Or sorse sopra l’Egitto un nuovo re, che non avea conosciuto Giuseppe. EXO 1:9 Egli disse al suo popolo: “Ecco, il popolo de’ figliuoli d’Israele è più numeroso e più potente di noi. EXO 1:10 Orsù, usiamo prudenza con essi; che non abbiano a moltiplicare e, in caso di guerra, non abbiano a unirsi ai nostri nemici e combattere contro di noi e poi andarsene dal paese”. EXO 1:11 Stabilirono dunque sopra Israele de’ soprastanti ai lavori, che l’opprimessero con le loro angherie. Ed esso edificò a Faraone le città di approvvigionamento, Pithom e Raamses. EXO 1:12 Ma più l’opprimevano, e più il popolo moltiplicava e s’estendeva; e gli Egiziani presero in avversione i figliuoli d’Israele, EXO 1:13 e fecero servire i figliuoli d’Israele con asprezza, EXO 1:14 e amareggiaron loro la vita con una dura servitù, adoprandoli nei lavori d’argilla e di mattoni, e in ogni sorta di lavori nei campi. E imponevano loro tutti questi lavori, con asprezza. EXO 1:15 Il re d’Egitto parlò anche alle levatrici degli Ebrei, delle quali l’una si chiamava Scifra e l’altra Pua. E disse: EXO 1:16 “Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, e le vedrete sulla seggiola, se è un maschio, uccidetelo; ma se è una femmina, lasciatela vivere”. EXO 1:17 Ma le levatrici temettero Iddio, e non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinato loro; lasciarono vivere i maschi. EXO 1:18 Allora il re d’Egitto chiamò le levatrici, e disse loro: “Perché avete fatto questo, e avete lasciato vivere i maschi?” EXO 1:19 E le levatrici risposero a Faraone: “Egli è che le donne ebree non sono come le egiziane; sono vigorose, e, prima che la levatrice arrivi da loro, hanno partorito”. EXO 1:20 E Dio fece del bene a quelle levatrici; e il popolo moltiplicò e divenne oltremodo potente. EXO 1:21 E perché quelle levatrici temettero Iddio, egli fece prosperare le loro case. EXO 1:22 Allora Faraone diede quest’ordine al suo popolo: “Ogni maschio che nasce, gettatelo nel fiume; ma lasciate vivere tutte le femmine”. EXO 2:1 Or un uomo della casa di Levi andò e prese per moglie una figliuola di Levi. EXO 2:2 Questa donna concepì, e partorì un figliuolo; e vedendo com’egli era bello, lo tenne nascosto tre mesi. EXO 2:3 E quando non poté più tenerlo nascosto, prese un canestro fatto di giunchi, lo spalmò di bitume e di pece, vi pose dentro il bambino, e lo mise nel canneto sulla riva del fiume. EXO 2:4 E la sorella del bambino se ne stava a una certa distanza, per sapere quel che gli succederebbe. EXO 2:5 Or la figliuola di Faraone scese a fare le sue abluzioni sulla riva del fiume; e le sue donzelle passeggiavano lungo il fiume. Ella vide il canestro nel canneto, e mandò la sua cameriera a prenderlo. EXO 2:6 L’aprì, e vide il bimbo; ed ecco, il piccino piangeva; ed ella n’ebbe compassione, e disse: “Questo è uno de’ figliuoli degli Ebrei”. EXO 2:7 Allora la sorella del bambino disse alla figliuola di Faraone: “Devo andare a chiamarti una balia tra le donne ebree che t’allatti questo bimbo?” EXO 2:8 La figliuola di Faraone le rispose: “Va’”. E la fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. EXO 2:9 E la figliuola di Faraone le disse: “Porta via questo bambino, allattamelo, e io ti darò il tuo salario”. E quella donna prese il bambino e l’allattò. EXO 2:10 E quando il bambino fu cresciuto, ella lo menò dalla figliuola di Faraone: esso fu per lei come un figliuolo, ed ella gli pose nome Mosè; “Perché, disse, io l’ho tratto dall’acqua”. EXO 2:11 Or in que’ giorni, quando Mosè era già diventato grande, avvenne ch’egli uscì a trovare i suoi fratelli, e notò i lavori di cui erano gravati; e vide un Egiziano, che percoteva uno degli Ebrei suoi fratelli. EXO 2:12 Egli volse lo sguardo di qua e di là; e, visto che non c’era nessuno, uccise l’Egiziano, e lo nascose nella sabbia. EXO 2:13 Il giorno seguente uscì, ed ecco due Ebrei che si litigavano; ed egli disse a quello che avea torto: “Perché percuoti il tuo compagno?” EXO 2:14 E quegli rispose: “Chi t’ha costituito principe e giudice sopra di noi? Vuoi tu uccider me come uccidesti l’Egiziano?” Allora Mosè ebbe paura, e disse: “Certo, la cosa è nota”. EXO 2:15 E quando Faraone udì il fatto, cercò di uccidere Mosè; ma Mosè fuggì dal cospetto di Faraone, e si fermò nel paese di Madian; e si mise a sedere presso ad un pozzo. EXO 2:16 Or il sacerdote di Madian aveva sette figliuole; ed esse vennero ad attinger acqua, e a riempire gli abbeveratoi per abbeverare il gregge del padre loro. EXO 2:17 Ma sopraggiunsero i pastori, che le scacciarono. Allora Mosè si levò, prese la loro difesa, e abbeverò il loro gregge. EXO 2:18 E com’esse giunsero da Reuel loro padre, questi disse: “Come mai siete tornate così presto oggi?” EXO 2:19 Ed esse risposero: “Un Egiziano ci ha liberate dalle mani de’ pastori, e di più ci ha attinto l’acqua, ed ha abbeverato il gregge”. EXO 2:20 Ed egli disse alle sue figliuole: “E dov’è? Perché avete lasciato là quell’uomo? Chiamatelo, che prenda qualche cibo”. EXO 2:21 E Mosè acconsentì a stare da quell’uomo; ed egli diede a Mosè Sefora, sua figliuola. EXO 2:22 Ed ella partorì un figliuolo ch’egli chiamò Ghershom; “perché, disse, io soggiorno in terra straniera”. EXO 2:23 Or nel corso di quel tempo, che fu lungo, avvenne che il re d’Egitto morì; e i figliuoli d’Israele sospiravano a motivo della schiavitù, e alzavan delle grida; e le grida che il servaggio strappava loro salirono a Dio. EXO 2:24 E Dio udì i loro gemiti; e Dio si ricordò dei suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe. EXO 2:25 E Dio vide i figliuoli d’Israele, e Dio ebbe riguardo alla loro condizione. EXO 3:1 Or Mosè pasceva il gregge di Jethro suo suocero, sacerdote di Madian; e guidando il gregge dietro al deserto, giunse alla montagna di Dio, a Horeb. EXO 3:2 E l’angelo dell’Eterno gli apparve in una fiamma di fuoco, di mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. EXO 3:3 E Mosè disse: “Ora voglio andar da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!” EXO 3:4 E l’Eterno vide ch’egli s’era scostato per andare a vedere. E Dio lo chiamò di mezzo al pruno, e disse: “Mosè! Mosè!” Ed egli rispose: “Eccomi”. EXO 3:5 E Dio disse: “Non t’avvicinar qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai, e suolo sacro”. EXO 3:6 Poi aggiunse: “Io sono l’Iddio di tuo padre, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe”. E Mosè si nascose la faccia, perché avea paura di guardare Iddio. EXO 3:7 E l’Eterno disse: “Ho veduto, ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito il grido che gli strappano i suoi angariatori; perché conosco i suoi affanni; EXO 3:8 e sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani, e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese ove scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Hittei, gli Amorei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. EXO 3:9 Ed ora, ecco, le grida de’ figliuoli d’Israele son giunte a me, ed ho anche veduto l’oppressione che gli Egiziani fanno loro soffrire. EXO 3:10 Or dunque vieni, e io ti manderò a Faraone perché tu faccia uscire il mio popolo, i figliuoli d’Israele, dall’Egitto”. EXO 3:11 E Mosè disse a Dio: “Chi son io per andare da Faraone e per trarre i figliuoli d’Israele dall’Egitto?” EXO 3:12 E Dio disse: “Va’, perché io sarò teco; e questo sarà per te il segno che son io che t’ho mandato: quando avrai tratto il popolo dall’Egitto, voi servirete Iddio su questo monte”. EXO 3:13 E Mosè disse a Dio: “Ecco, quando sarò andato dai figliuoli d’Israele e avrò detto loro: L’Iddio de’ vostri padri m’ha mandato da voi, se essi mi dicono: Qual è il suo nome? che risponderò loro?” EXO 3:14 Iddio disse a Mosè: “Io sono quegli che sono”. Poi disse: “Dirai così ai figliuoli d’Israele: L’Io sono m’ha mandato da voi”. EXO 3:15 Iddio disse ancora a Mosè: “Dirai così ai figliuoli d’Israele: L’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe mi ha mandato da voi. Tale è il mio nome in perpetuo, tale la mia designazione per tutte le generazioni. EXO 3:16 Va’ e raduna gli anziani d’Israele, e di’ loro: L’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, l’Iddio d’Abrahamo, d’Isacco e di Giacobbe m’è apparso, dicendo: Certo, io vi ho visitati, e ho veduto quello che vi si fa in Egitto; EXO 3:17 e ho detto: Io vi trarrò dall’afflizione d’Egitto, e vi farò salire nel paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, de’ Ferezei, degli Hivvei e de’ Gebusei, in un paese ove scorre il latte e il miele. EXO 3:18 Ed essi ubbidiranno alla tua voce; e tu, con gli anziani d’Israele, andrai dal re d’Egitto, e gli direte: L’Eterno, l’Iddio degli Ebrei, ci è venuto incontro; or dunque, lasciaci andare tre giornate di cammino nel deserto, per offrir sacrifizi all’Eterno, all’Iddio nostro. EXO 3:19 Or io so che il re d’Egitto non vi concederà d’andare, se non forzato da una potente mano. EXO 3:20 E io stenderò la mia mano e percoterò l’Egitto con tutti i miracoli che io farò in mezzo ad esso; e, dopo questo, vi lascerà andare. EXO 3:21 E farò sì che questo popolo trovi favore presso gli Egiziani; e avverrà che, quando ve ne andrete, non ve ne andrete a mani vuote; EXO 3:22 ma ogni donna domanderà alla sua vicina e alla sua casigliana degli oggetti d’argento, degli oggetti d’oro e dei vestiti; voi li metterete addosso ai vostri figliuoli e alle vostre figliuole, e così spoglierete gli Egiziani”. EXO 4:1 Mosè rispose e disse: “Ma ecco, essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: L’Eterno non t’è apparso”. EXO 4:2 E l’Eterno gli disse: “Che è quello che hai in mano?” Egli rispose: “Un bastone”. EXO 4:3 E l’Eterno disse: “Gettalo in terra”. Egli lo gettò in terra, ed esso diventò un serpente; e Mosè fuggì d’innanzi a quello. EXO 4:4 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano, e prendilo per la coda”. Egli stese la mano, e lo prese, ed esso ritornò un bastone nella sua mano. EXO 4:5 “Questo farai, disse l’Eterno, affinché credano che l’Eterno, l’Iddio dei loro padri, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe t’è apparso”. EXO 4:6 L’Eterno gli disse ancora: “Mettiti la mano in seno”. Ed egli si mise la mano in seno; poi, cavatala fuori, ecco che la mano era lebbrosa, bianca come neve. EXO 4:7 E l’Eterno gli disse: “Rimettiti la mano in seno”. Egli si rimise la mano in seno; poi, cavatasela di seno, ecco ch’era ritornata come l’altra sua carne. EXO 4:8 “Or avverrà, disse l’Eterno, che, se non ti crederanno e non daranno ascolto alla voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo segno; EXO 4:9 e se avverrà che non credano neppure a questi due segni e non ubbidiscano alla tua voce, tu prenderai dell’acqua del fiume, e la verserai sull’asciutto; e l’acqua che avrai presa dal fiume, diventerà sangue sull’asciutto”. EXO 4:10 E Mosè disse all’Eterno: “Ahimè, Signore, io non sono un parlatore; non lo ero in passato, e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; giacché io sono tardo di parola e di lingua”. EXO 4:11 E l’Eterno gli disse: “Chi ha fatto la bocca dell’uomo? o chi rende muto o sordo o veggente o cieco? non son io, l’Eterno? EXO 4:12 Or dunque va’, e io sarò con la tua bocca, e t’insegnerò quello che dovrai dire”. EXO 4:13 E Mosè disse: “Deh! Signore, manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!” EXO 4:14 Allora l’ira dell’Eterno s’accese contro Mosè, ed egli disse: “Non c’è Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. E per l’appunto, ecco ch’egli esce ad incontrarti; e, come ti vedrà, si rallegrerà in cuor suo. EXO 4:15 Tu gli parlerai, e gli metterai le parole in bocca; io sarò con la tua bocca e con la bocca sua, e v’insegnerò quello che dovrete fare. EXO 4:16 Egli parlerà per te al popolo; e così ti servirà di bocca, e tu sarai per lui come Dio. EXO 4:17 Or prendi in mano questo bastone col quale farai i prodigi”. EXO 4:18 Allora Mosè se ne andò, tornò da Jethro suo suocero, e gli disse: “Deh, lascia ch’io me ne vada e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, e vegga se sono ancor vivi”. E Jethro disse a Mosè: “Va’ in pace”. EXO 4:19 Or l’Eterno disse a Mosè in Madian: “Va’, tornatene in Egitto, perché tutti quelli che cercavano di toglierti la vita sono morti”. EXO 4:20 Mosè dunque prese la sua moglie e i suoi figliuoli, li pose su degli asini, e tornò nei paese d’Egitto; e Mosè prese nella sua mano il bastone di Dio. EXO 4:21 E l’Eterno disse a Mosè: “Quando sarai tornato in Egitto, avrai cura di fare dinanzi a Faraone tutti i prodigi che t’ho dato potere di compiere; ma io gl’indurerò il cuore, ed egli non lascerà partire il popolo. EXO 4:22 E tu dirai a Faraone: Così dice l’Eterno: Israele è il mio figliuolo, il mio primogenito; EXO 4:23 e io ti dico: Lascia andare il mio figliuolo, affinché mi serva; e se tu ricusi di lasciarlo andare, ecco, io ucciderò il tuo figliuolo, il tuo primogenito”. EXO 4:24 Or avvenne che, essendo Mosè in viaggio, nel luogo dov’egli albergava, l’Eterno gli si fece incontro, e cercò di farlo morire. EXO 4:25 Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del suo figliuolo, e lo gettò ai piedi di Mosè, dicendo: “Sposo di sangue tu mi sei!” EXO 4:26 E l’Eterno lo lasciò. Allora ella disse: “Sposo di sangue, per via della circoncisione”. EXO 4:27 L’Eterno disse ad Aaronne: “Va’ nel deserto incontro a Mosè”. Ed egli andò, lo incontrò al monte di Dio, e lo baciò. EXO 4:28 E Mosè riferì ad Aaronne tutte le parole che l’Eterno l’aveva incaricato di dire, e tutti i segni portentosi che gli aveva ordinato di fare. EXO 4:29 Mosè ed Aaronne dunque andarono, e radunarono tutti gli anziani de’ figliuoli d’Israele. EXO 4:30 E Aaronne riferì tutte le parole che l’Eterno avea dette a Mosè, e fece i prodigi in presenza del popolo. EXO 4:31 E il popolo prestò loro fede. Essi intesero che l’Eterno avea visitato i figliuoli d’Israele e avea veduto la loro afflizione, e s’inchinarono e adorarono. EXO 5:1 Dopo questo, Mosè ed Aaronne vennero a Faraone, e gli dissero: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto”. EXO 5:2 Ma Faraone rispose: “Chi è l’Eterno ch’io debba ubbidire alla sua voce e lasciar andare Israele? Io non conosco l’Eterno, e non lascerò affatto andare Israele”. EXO 5:3 Ed essi dissero: “L’Iddio degli Ebrei si è presentato a noi; lasciaci andare tre giornate di cammino nel deserto per offrir sacrifizi all’Eterno, ch’è il nostro Dio, onde ei non abbia a colpirci con la peste o con la spada”. EXO 5:4 E il re d’Egitto disse loro: “O Mosè e Aaronne, perché distraete il popolo dai suoi lavori? Andate a fare quello che vi è imposto!” EXO 5:5 E Faraone disse: “Ecco, il popolo è ora numeroso nel paese, e voi gli fate interrompere i lavori che gli sono imposti”. EXO 5:6 E quello stesso giorno Faraone dette quest’ordine agli ispettori del popolo e ai suoi sorveglianti: EXO 5:7 “Voi non darete più, come prima, la paglia al popolo per fare i mattoni; vadano essi a raccogliersi della paglia! EXO 5:8 E imponete loro la stessa quantità di mattoni di prima, senza diminuzione alcuna; perché son de’ pigri; e però gridano dicendo: Andiamo a offrir sacrifizi al nostro Dio! EXO 5:9 Sia questa gente caricata di lavoro; e si occupi di quello senza badare a parole di menzogna”. EXO 5:10 Allora gl’ispettori del popolo e i sorveglianti uscirono e dissero al popolo: “Così dice Faraone: Io non vi darò più paglia. EXO 5:11 Andate voi a procurarvi della paglia dove ne potrete trovare, perché il vostro lavoro non sarà diminuito per nulla”. EXO 5:12 Così il popolo si sparse per tutto il paese d’Egitto, per raccogliere della stoppia invece di paglia. EXO 5:13 E gli ispettori li sollecitavano dicendo: “Compite i vostri lavori giorno per giorno, come quando c’era la paglia!” EXO 5:14 E i sorveglianti de’ figliuoli d’Israele stabiliti sopra loro dagli ispettori di Faraone, furon battuti; e fu loro detto: “Perché non avete fornito, ieri e oggi come prima, la quantità di mattoni che v’è imposta?” EXO 5:15 Allora i sorveglianti dei figliuoli d’Israele vennero a lagnarsi da Faraone, dicendo: “Perché tratti così i tuoi servitori? EXO 5:16 Non si dà più paglia ai tuoi servitori, e ci si dice: Fate de’ mattoni! ed ecco che i tuoi servitori sono battuti, e il tuo popolo è considerato come colpevole!” EXO 5:17 Ed egli rispose: “Siete dei pigri! siete dei pigri! Per questo dite: Andiamo a offrir sacrifizi all’Eterno. EXO 5:18 Or dunque andate a lavorare! non vi si darà più paglia, e fornirete la quantità di mattoni prescritta”. EXO 5:19 I sorveglianti de’ figliuoli d’Israele si videro ridotti a mal partito, perché si diceva loro: “Non diminuite per nulla il numero de’ mattoni impostovi giorno per giorno”. EXO 5:20 E, uscendo da Faraone, incontrarono Mosè e Aaronne, che stavano ad aspettarli, EXO 5:21 e dissero loro: “L’Eterno volga il suo sguardo su voi, e giudichi! poiché ci avete messi in cattivo odore dinanzi a Faraone e dinanzi ai suoi servitori, e avete loro messa la spada in mano perché ci uccida”. EXO 5:22 Allora Mosè tornò dall’Eterno, e disse: “Signore, perché hai fatto del male a questo popolo? Perché dunque mi hai mandato? EXO 5:23 Poiché, da quando sono andato da Faraone per parlargli in tuo nome, egli ha maltrattato questo popolo, e tu non hai affatto liberato il tuo popolo”. EXO 6:1 L’Eterno disse a Mosè: “Ora vedrai quello che farò a Faraone; perché, forzato da una mano potente, li lascerà andare; anzi, forzato da una mano potente, li caccerà dal suo paese”. EXO 6:2 E Dio parlò a Mosè, e gli disse: EXO 6:3 “Io sono l’Eterno, e apparii ad Abrahamo, ad Isacco e a Giacobbe, come l’Iddio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro sotto il mio nome di Eterno. EXO 6:4 Stabilii pure con loro il mio patto, promettendo di dar loro il paese di Canaan, il paese dei loro pellegrinaggi, nel quale soggiornavano. EXO 6:5 Ed ho anche udito i gemiti de’ figliuoli d’Israele che gli Egiziani tengono in schiavitù, e mi son ricordato del mio patto. EXO 6:6 Perciò di’ ai figliuoli d’Israele: Io sono l’Eterno, vi sottrarrò ai duri lavori di cui vi gravano gli Egiziani, vi emanciperò dalla loro schiavitù, e vi redimerò con braccio steso e con grandi giudizi. EXO 6:7 E vi prenderò per mio popolo, e sarò vostro Dio; e voi conoscerete che io sono l’Eterno, il vostro Dio, che vi sottrae ai duri lavori impostivi dagli Egiziani. EXO 6:8 E v’introdurrò nel paese, che giurai di dare ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe; e ve lo darò come possesso ereditario: io sono l’Eterno”. EXO 6:9 E Mosè parlò a quel modo ai figliuoli d’Israele; ma essi non dettero ascolto a Mosè, a motivo dell’angoscia dello spirito loro e della loro dura schiavitù. EXO 6:10 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: EXO 6:11 “Va’, parla a Faraone re d’Egitto, ond’egli lasci uscire i figliuoli d’Israele dal suo paese”. EXO 6:12 Ma Mosè parlò nel cospetto dell’Eterno, e disse: “Ecco, i figliuoli d’Israele non mi hanno dato ascolto; come dunque darebbe Faraone ascolto a me che sono incirconciso di labbra?” EXO 6:13 E l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, e comandò loro d’andare dai figliuoli d’Israele e da Faraone re d’Egitto, per trarre i figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto. EXO 6:14 Questi sono i capi delle loro famiglie. Figliuoli di Ruben, primogenito d’Israele: Henoc e Pallu, Hetsron e Carmi. Questi sono i rami dei Rubeniti. EXO 6:15 Figliuoli di Simeone: Jemuel, Jamin, Ohad, Jakin, Tsochar e Saul, figliuolo della Cananea. Questi sono i rami dei Simeoniti. EXO 6:16 Questi sono i nomi dei figliuoli di Levi, secondo le loro generazioni: Gherson, Kehath e Merari. E gli anni della vita di Levi furono centotrenta sette. EXO 6:17 Figliuoli di Gherson: Libni e Scimei, con le loro diverse famiglie. EXO 6:18 Figliuoli di Kehath: Amram, Jitshar, Hebron e Uziel. E gli anni della vita di Kehath furono centotrentatre. EXO 6:19 Figliuoli di Merari: Mahli e Musci. Questi sono i rami dei Leviti, secondo le loro generazioni. EXO 6:20 Or Amram prese per moglie Iokebed, sua zia; ed ella gli partorì Aaronne e Mosè. E gli anni della vita di Amram furono centotrenta sette. EXO 6:21 Figliuoli di Jitshar: Kore, Nefeg e Zicri. EXO 6:22 Figliuoli di Uziel: Mishael, Eltsafan e Sitri. EXO 6:23 Aaronne prese per moglie Elisceba, figliuola di Amminadab, sorella di Nahashon; ed ella gli partorì Nadab, Abihu, Eleazar e Ithamar. EXO 6:24 Figliuoli di Kore: Assir, Elkana e Abiasaf. Questi sono i rami dei Koriti. EXO 6:25 Eleazar, figliuolo d’Aaronne, prese per moglie una delle figliuole di Putiel; ed ella gli partorì Fineas. Questi sono i capi delle famiglie dei Leviti nei loro diversi rami. EXO 6:26 E questo è quell’Aaronne e quel Mosè ai quali l’Eterno disse: “Fate uscire i figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, spartiti nelle loro schiere”. EXO 6:27 Essi son quelli che parlarono a Faraone re d’Egitto, per trarre i figliuoli d’Israele dall’Egitto: sono quel Mosè e quell’Aaronne. EXO 6:28 Or avvenne, allorché l’Eterno parlò a Mosè nel paese d’Egitto, EXO 6:29 che l’Eterno disse a Mosè: “Io sono l’Eterno: di’ a Faraone, re d’Egitto, tutto quello che dico a te”. EXO 6:30 E Mosè rispose, nel cospetto dell’Eterno: “Ecco, io sono incirconciso di labbra; come dunque Faraone mi porgerà egli ascolto?” EXO 7:1 L’Eterno disse a Mosè: “Vedi, io ti ho stabilito come Dio per Faraone, e Aaronne tuo fratello sarà il tuo profeta. EXO 7:2 Tu dirai tutto quello che t’ordinerò, e Aaronne tuo fratello parlerà a Faraone, perché lasci partire i figliuoli d’Israele dal suo paese. EXO 7:3 E io indurerò il cuore di Faraone, e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d’Egitto. EXO 7:4 E Faraone non vi darà ascolto; e io metterò la mia mano sull’Egitto, e farò uscire dal paese d’Egitto le mie schiere, il mio popolo, i figliuoli d’Israele, mediante grandi giudizi. EXO 7:5 E gli Egiziani conosceranno che io sono l’Eterno, quando avrò steso la mia mano sull’Egitto e avrò tratto di mezzo a loro i figliuoli d’Israele”. EXO 7:6 E Mosè e Aaronne fecero così; fecero come l’Eterno avea loro ordinato. EXO 7:7 Or Mosè aveva ottant’anni e Aaronne ottantatre, quando parlarono a Faraone. EXO 7:8 L’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo: EXO 7:9 “Quando Faraone vi parlerà e vi dirà: Fate un prodigio! tu dirai ad Aaronne: Prendi il tuo bastone, gettalo davanti a Faraone, e diventerà un serpente”. EXO 7:10 Mosè ed Aaronne andaron dunque da Faraone, e fecero come l’Eterno aveva ordinato. Aaronne gettò il suo bastone davanti a Faraone e davanti ai suoi servitori, e quello diventò un serpente. EXO 7:11 Faraone a sua volta chiamò i savi e gl’incantatori; e i magi d’Egitto fecero anch’essi lo stesso, con le loro arti occulte. EXO 7:12 Ognun d’essi gettò il suo bastone, e i bastoni diventaron serpenti; ma il bastone d’Aaronne inghiottì i bastoni di quelli. EXO 7:13 E il cuore di Faraone s’indurò, ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto. EXO 7:14 L’Eterno disse a Mosè: “Il cuor di Faraone è ostinato; EXO 7:15 egli rifiuta di lasciar andare il popolo. Va’ da Faraone domani mattina; ecco, egli uscirà per andare verso l’acqua; tu sta’ ad aspettarlo sulla riva del fiume, e prendi in mano il bastone ch’è stato mutato in serpente. EXO 7:16 E digli: L’Eterno, l’Iddio degli Ebrei, m’ha mandato da te per dirti: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva nel deserto; ed ecco, fino ad ora, tu non hai ubbidito. EXO 7:17 Così dice l’Eterno: Da questo conoscerai che io sono l’Eterno; ecco, io percoterò col bastone che ho in mia mano le acque che son nel fiume, ed esse saran mutate in sangue. EXO 7:18 E il pesce ch’è nel fiume morrà, e il fiume cara ammorbato, e gli Egiziani avranno ripugnanza a bere l’acqua del fiume”. EXO 7:19 E l’Eterno disse a Mosè: “Di’ ad Aaronne: Prendi il tuo bastone, e stendi la tua mano sulle acque dell’Egitto, sui loro fiumi, sui loro rivi, sui loro stagni e sopra ogni raccolta d’acqua; essi diventeranno sangue, e vi sarà sangue per tutto il paese d’Egitto, perfino ne’ recipienti di legno e ne’ recipienti di pietra”. EXO 7:20 Mosè ed Aaronne fecero come l’Eterno aveva ordinato. Aaronne alzò il bastone, e in presenza di Faraone e in presenza dei suoi servitori percosse le acque ch’erano nel fiume; e tutte le acque ch’erano nel fiume furon cangiate in sangue. EXO 7:21 E il pesce ch’era nel fiume morì; e il fiume fu ammorbato, sì che gli Egiziani non potevan bere l’acqua del fiume; e vi fu sangue per tutto il paese d’Egitto. EXO 7:22 E i magi d’Egitto fecero lo stesso con le loro arti occulte; e il cuore di Faraone s’indurò ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto. EXO 7:23 E Faraone, volte ad essi le spalle, se ne andò a casa sua, e neanche di questo fece alcun caso. EXO 7:24 E tutti gli Egiziani fecero degli scavi ne’ pressi del fiume per trovare dell’acqua da bere, perché non potevan bere l’acqua del fiume. EXO 7:25 E passaron sette interi giorni, dopo che l’Eterno ebbe percosso il fiume. EXO 8:1 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Va’ da Faraone, e digli: Così dice l’Eterno: Lascia andare il mio popolo perché mi serva. EXO 8:2 E se rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutta l’estensione del tuo paese col flagello delle rane; EXO 8:3 e il fiume brulicherà di rane, che saliranno ed entreranno nella tua casa, nella camera ove dormi, sul tuo letto, nelle case de’ tuoi servitori e fra il tuo popolo, ne’ tuoi forni e nelle tue madie. EXO 8:4 E le rane assaliranno te, il tuo popolo e tutti i tuoi servitori”. EXO 8:5 E l’Eterno disse a Mosè: “Di’ ad Aaronne: Stendi la tua mano col tuo bastone sui fiumi, sui rivi e sugli stagni e fa salir le rane sul paese d’Egitto”. EXO 8:6 E Aaronne stese la sua mano sulle acque d’Egitto, e le rane salirono e coprirono il paese d’Egitto. EXO 8:7 E i magi fecero lo stesso con le loro arti occulte, e fecero salire le rane sul paese d’Egitto. EXO 8:8 Allora Faraone chiamò Mosè ed Aaronne e disse loro: “Pregate l’Eterno che allontani le rane da me e dal mio popolo, e io lascerò andare il popolo, perché offra sacrifizi all’Eterno”. EXO 8:9 E Mosè disse a Faraone: “Fammi l’onore di dirmi per quando io devo chiedere, nelle mie supplicazioni per te, per i tuoi servitori e per il tuo popolo, che l’Eterno distrugga le rane intorno a te e nelle tue case, e non ne rimanga se non nel fiume”. EXO 8:10 Egli rispose: “Per domani”. E Mosè disse: “Sarà fatto come tu dici, affinché tu sappia che non v’è alcuno pari all’Eterno, ch’è il nostro Dio. EXO 8:11 E le rane s’allontaneranno da te, dalle tue case, dai tuoi servitori e dal tuo popolo; non ne rimarrà che nel fiume”. EXO 8:12 Mosè ed Aaronne uscirono da Faraone; e Mosè implorò l’Eterno relativamente alle rane che aveva inflitte a Faraone. EXO 8:13 E l’Eterno fece quello che Mosè avea domandato, e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. EXO 8:14 Le radunarono a mucchi e il paese ne fu ammorbato. EXO 8:15 Ma quando Faraone vide che v’era un po’ di respiro, si ostinò in cuor suo, e non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto. EXO 8:16 E l’Eterno disse a Mosè: “Di’ ad Aaronne: Stendi il tuo bastone e percuoti la polvere della terra, ed essa diventerà zanzare per tutto il paese di Egitto”. EXO 8:17 Ed essi fecero così. Aaronne stese la sua mano col suo bastone, percosse la polvere della terra, e ne vennero delle zanzare sugli uomini e sugli animali; tutta la polvere della terra diventò zanzare per tutto il paese d’Egitto. EXO 8:18 E i magi cercarono di far lo stesso coi loro incantesimi per produrre le zanzare, ma non poterono. Le zanzare furon dunque sugli uomini e sugli animali. EXO 8:19 Allora i magi dissero a Faraone: “Questo è il dito di Dio”. Ma il cuore di Faraone s’indurò ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto. EXO 8:20 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Alzati di buon mattino, e presentati a Faraone. Ecco, egli uscirà per andar verso l’acqua; e digli: Così dice l’Eterno: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva. EXO 8:21 Se no, se non lasci andare il mio popolo, ecco io manderò su te, sui tuoi servitori, sul tuo popolo e nelle tue case, le mosche velenose; le case degli Egiziani saran piene di mosche velenose e il suolo su cui stanno ne sarà coperto. EXO 8:22 Ma in quel giorno io farò eccezione del paese di Goscen, dove abita il mio popolo; e quivi non ci saranno mosche, affinché tu sappia che io, l’Eterno, sono in mezzo al paese. EXO 8:23 E io farò una distinzione fra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo miracolo”. EXO 8:24 E l’Eterno fece così; e vennero grandi sciami di mosche velenose in casa di Faraone e nelle case dei suoi servitori; e in tutto il paese d’Egitto la terra fu guasta dalle mosche velenose. EXO 8:25 Faraone chiamò Mosè ed Aaronne e disse: “Andate, offrite sacrifizi al vostro Dio nel paese”. EXO 8:26 Ma Mosè rispose: “Non si può far così; poiché offriremmo all’Eterno, ch’è l’Iddio nostro, dei sacrifizi che sono un abominio per gli Egiziani. Ecco, se offrissimo sotto i loro occhi dei sacrifizi che sono un abominio per gli Egiziani, non ci lapiderebbero essi? EXO 8:27 Andremo tre giornate di cammino nel deserto, e offriremo sacrifizi all’Eterno, ch’è il nostro Dio, com’egli ci ordinerà”. EXO 8:28 E Faraone disse: “Io vi lascerò andare, perché offriate sacrifizi all’Eterno, ch’è il vostro Dio, nel deserto; soltanto, non andate troppo lontano; pregate per me”. EXO 8:29 E Mosè disse: “Ecco, io esco da te e pregherò l’Eterno, e domani le mosche s’allontaneranno da Faraone, dai suoi servitori e dal suo popolo; soltanto, Faraone non si faccia più beffe, impedendo al popolo d’andare a offrir sacrifizi all’Eterno”. EXO 8:30 E Mosè uscì dalla presenza di Faraone, e pregò l’Eterno. EXO 8:31 E l’Eterno fece quel che Mosè domandava, e allontanò le mosche velenose da Faraone, dai suoi servitori e dal suo popolo; non ne restò neppur una. EXO 8:32 Ma anche questa volta Faraone si ostinò in cuor suo, e non lasciò andare il popolo. EXO 9:1 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Va’ da Faraone, e digli: Così dice l’Eterno, l’Iddio degli Ebrei: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva; EXO 9:2 che se tu rifiuti di lasciarlo andare e lo rattieni ancora, EXO 9:3 ecco, la mano dell’Eterno sarà sul tuo bestiame ch’è nei campi, sui cavalli, sugli asini, sui cammelli, sui buoi e sulle pecore; ci sarà una tremenda mortalità. EXO 9:4 E l’Eterno farà distinzione fra il bestiame d’Israele ed il bestiame d’Egitto; e nulla morrà di tutto quello che appartiene ai figliuoli d’Israele”. EXO 9:5 E l’Eterno fissò un termine, dicendo: “Domani, l’Eterno farà questo nel paese”. EXO 9:6 E l’indomani l’Eterno lo fece, e tutto il bestiame d’Egitto morì; ma del bestiame dei figliuoli d’Israele neppure un capo morì. EXO 9:7 Faraone mandò a vedere, ed ecco che neppure un capo del bestiame degl’Israeliti era morto. Ma il cuore di Faraone fu ostinato, ed ei non lasciò andare il popolo. EXO 9:8 E l’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: “Prendete delle manate di cenere di fornace, e la sparga Mosè verso il cielo, sotto gli occhi di Faraone. EXO 9:9 Essa diventerà una polvere che coprirà tutto il paese d’Egitto, e produrrà delle ulceri germoglianti pustole sulle persone e sugli animali, per tutto il paese d’Egitto”. EXO 9:10 Ed essi presero della cenere di fornace, e si presentarono a Faraone; Mosè la sparse verso il cielo, ed essa produsse delle ulceri germoglianti pustole sulle persone e sugli animali. EXO 9:11 E i magi non poteron stare dinanzi a Mosè, a motivo delle ulceri, perché le ulceri erano addosso ai magi come addosso a tutti gli Egiziani. EXO 9:12 E l’Eterno indurò il cuor di Faraone, ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne come l’Eterno avea detto a Mosè. EXO 9:13 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Lèvati di buon mattino, presentati a Faraone, e digli: Così dice l’Eterno, l’Iddio degli Ebrei: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva; EXO 9:14 poiché questa volta manderò tutte le mie piaghe sul tuo cuore, sui tuoi servitori e sul tuo popolo, affinché tu conosca che non c’è nessuno simile a me su tutta la terra. EXO 9:15 Che se ora io avessi steso la mia mano e avessi percosso di peste te e il tuo popolo, tu saresti stato sterminato di sulla terra. EXO 9:16 Ma no; io t’ho lasciato sussistere per questo: per mostrarti la mia potenza, e perché il mio nome sia divulgato per tutta la terra. EXO 9:17 E ti opponi ancora al mio popolo per non lasciarlo andare? EXO 9:18 Ecco, domani, verso quest’ora, io farò cadere una grandine così forte, che non ce ne fu mai di simile in Egitto, da che fu fondato, fino al dì d’oggi. EXO 9:19 Or dunque manda a far mettere al sicuro il tuo bestiame e tutto quello che hai per i campi. La grandine cadrà su tutta la gente e su tutti gli animali che si troveranno per i campi e non saranno stati raccolti in casa, e morranno”. EXO 9:20 Fra i servitori di Faraone, quelli che temettero la parola dell’Eterno fecero rifugiare nelle case i loro servitori e il loro bestiame; EXO 9:21 ma quelli che non fecero conto della parola dell’Eterno, lasciarono i loro servitori e il loro bestiame per i campi. EXO 9:22 E l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano verso il cielo, e cada grandine in tutto il paese d’Egitto, sulla gente, sugli animali e sopra ogni erba dei campi, nel paese d’Egitto”. EXO 9:23 E Mosè stese il suo bastone verso il cielo; e l’Eterno mandò tuoni e grandine, e del fuoco s’avventò sulla terra; e l’Eterno fece piovere grandine sul paese d’Egitto. EXO 9:24 Così ci fu grandine e fuoco guizzante del continuo tra la grandine; e la grandine fu così forte, come non ce n’era stata di simile in tutto il paese d’Egitto, da che era diventato nazione. EXO 9:25 E la grandine percosse, in tutto il paese d’Egitto, tutto quello ch’era per i campi: uomini e bestie; e la grandine percosse ogni erba de’ campi e fracassò ogni albero della campagna. EXO 9:26 Solamente nel paese di Goscen, dov’erano i figliuoli d’Israele, non cadde grandine. EXO 9:27 Allora Faraone mandò a chiamare Mosè ed Aaronne, e disse loro: “Questa volta io ho peccato; l’Eterno è giusto, mentre io e il mio popolo siamo colpevoli. EXO 9:28 Pregate l’Eterno perché cessino questi grandi tuoni e la grandine; e io vi lascerò andare, e non sarete più trattenuti”. EXO 9:29 E Mosè gli disse: “Come sarò uscito dalla città, protenderò le mani all’Eterno; i tuoni cesseranno e non ci sarà più grandine, affinché tu sappia che la terra è dell’Eterno. EXO 9:30 Ma quanto a te e ai tuoi servitori, io so che non avrete ancora timore dell’Eterno Iddio”. EXO 9:31 Ora il lino e l’orzo erano stati percossi, perché l’orzo era in spiga e il lino in fiore; EXO 9:32 ma il grano e la spelda non furon percossi, perché sono serotini. EXO 9:33 Mosè dunque, lasciato Faraone, uscì di città, protese le mani all’Eterno, e i tuoni e la grandine cessarono, e non cadde più pioggia sulla terra. EXO 9:34 E quando Faraone vide che la pioggia, la grandine e i tuoni eran cessati, continuò a peccare, e si ostinò in cuor suo: lui e i suoi servitori. EXO 9:35 E il cuor di Faraone s’indurò, ed egli non lasciò andare i figliuoli d’Israele, come l’Eterno avea detto per bocca di Mosè. EXO 10:1 E l’Eterno disse a Mosè: “Va’ da Faraone; poiché io ho reso ostinato il suo cuore e il cuore dei suoi servitori, per fare in mezzo a loro i segni che vedrai, EXO 10:2 e perché tu narri ai tuoi figliuoli e ai figliuoli dei tuoi figliuoli quello che ho operato in Egitto e i segni che ho fatto in mezzo a loro, onde sappiate che io sono l’Eterno”. EXO 10:3 Mosè ed Aaronne andaron dunque da Faraone, e gli dissero: “Così dice l’Eterno, l’Iddio degli Ebrei: Fino a quando rifiuterai d’umiliarti dinanzi a me? Lascia andare il mio popolo, perché mi serva. EXO 10:4 Se tu rifiuti di lasciar andare il mio popolo, ecco, domani farò venire delle locuste in tutta l’estensione del tuo paese. EXO 10:5 Esse copriranno la faccia della terra, sì che non si potrà vedere il suolo; ed esse divoreranno il resto ch’è scampato, ciò che v’è rimasto dalla grandine, e divoreranno ogni albero che vi cresce ne’ campi. EXO 10:6 Ed empiranno le tue case, le case di tutti i tuoi servitori e le case di tutti gli Egiziani, come né i tuoi padri né i padri de’ tuoi padri videro mai, dal giorno che furono sulla terra, al dì d’oggi”. Detto questo, voltò le spalle, e uscì dalla presenza di Faraone. EXO 10:7 E i servitori di Faraone gli dissero: “Fino a quando quest’uomo ci sarà come un laccio? Lascia andare questa gente, e che serva l’Eterno, l’Iddio suo! Non sai tu che l’Egitto e rovinato?” EXO 10:8 Allora Mosè ed Aaronne furon fatti tornare da Faraone; ed egli disse loro: “Andate, servite l’Eterno, l’Iddio vostro; ma chi son quelli che andranno?” E Mosè disse: EXO 10:9 “Noi andremo col nostri fanciulli e coi nostri vecchi, coi nostri figliuoli e con le nostre figliuole; andremo coi nostri greggi e coi nostri armenti, perché dobbiam celebrare una festa all’Eterno”. EXO 10:10 E Faraone disse loro: “Così sia l’Eterno con voi, com’io lascerò andare voi e i vostri bambini! Badate bene, perché avete delle cattive intenzioni! EXO 10:11 No, no; andate voi uomini, e servite l’Eterno; poiché questo è quel che cercate”. E Faraone li cacciò dalla sua presenza. EXO 10:12 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano sul paese d’Egitto per farvi venire le locuste; e salgano esse sul paese d’Egitto e divorino tutta l’erba del paese, tutto quello che la grandine ha lasciato”. EXO 10:13 E Mosè stese il suo bastone sul paese d’Egitto; e l’Eterno fece levare un vento orientale sul paese, tutto quel giorno e tutta la notte; e, come venne la mattina, il vento orientale avea portato le locuste. EXO 10:14 E le locuste salirono su tutto il paese d’Egitto, e si posarono su tutta l’estensione dell’Egitto; erano in sì grande quantità, che prima non ce n’eran mai state tante, né mai più tante ce ne saranno. EXO 10:15 Esse coprirono la faccia di tutto il paese, in guisa che il paese ne rimase oscurato; e divorarono tutta l’erba del paese e tutti i frutti degli alberi, che la grandine avea lasciato; e nulla restò di verde negli alberi, e nell’erba della campagna, per tutto il paese d’Egitto. EXO 10:16 Allora Faraone chiamò in fretta Mosè ed Aaronne, e disse: “Io ho peccato contro l’Eterno, l’Iddio vostro, e contro voi. EXO 10:17 Ma ora perdona, ti prego, il mio peccato, questa volta soltanto; e supplicate l’Eterno, l’Iddio vostro, perché almeno allontani da me questo flagello mortale”. EXO 10:18 E Mosè uscì da Faraone, e pregò l’Eterno. EXO 10:19 E l’Eterno fe’ levare un vento contrario, un gagliardissimo vento di ponente, che portò via le locuste e le precipitò nel mar Rosso. Non ci rimase neppure una locusta in tutta l’estensione dell’Egitto. EXO 10:20 Ma l’Eterno indurò il cuor di Faraone, ed egli non lasciò andare figliuoli d’Israele. EXO 10:21 E l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano verso il cielo, e sianvi tenebre nel paese d’Egitto: tali, che si possan palpare”. EXO 10:22 E Mosè stese la sua mano verso il cielo, e ci fu una fitta tenebrìa in tutto il paese d’Egitto per tre giorni. EXO 10:23 Uno non vedeva l’altro, e nessuno si mosse di dove stava, per tre giorni; ma tutti i figliuoli d’Israele aveano della luce nelle loro dimore. EXO 10:24 Allora Faraone chiamò Mosè e disse: “Andate, servite l’Eterno; rimangano soltanto i vostri greggi e i vostri armenti; anche i vostri bambini potranno andare con voi”. EXO 10:25 E Mosè disse: “Tu ci devi anche concedere di prendere di che fare de’ sacrifizi e degli olocausti, perché possiamo offrire sacrifizi all’Eterno, ch’è l’Iddio nostro. EXO 10:26 Anche il nostro bestiame verrà con noi, senza che ne rimanga addietro neppure un’unghia; poiché di esso dobbiam prendere per servire l’Eterno Iddio nostro; e noi non sapremo con che dovremo servire l’Eterno, finché sarem giunti colà”. EXO 10:27 Ma l’Eterno indurò il cuore di Faraone, ed egli non volle lasciarli andare. EXO 10:28 E Faraone disse a Mosè: “Vattene via da me! Guardati bene dal comparire più alla mia presenza! poiché il giorno che comparirai alla mia presenza, tu morrai!” EXO 10:29 E Mosè rispose: “Hai detto bene; io non comparirò più alla tua presenza”. EXO 11:1 E l’Eterno disse a Mosè: “Io farò venire ancora una piaga su Faraone e sull’Egitto; poi egli vi lascerà partire di qui. Quando vi lascerà partire, egli addirittura vi caccerà di qui. EXO 11:2 Or parla al popolo e digli che ciascuno domandi al suo vicino e ogni donna alla sua vicina degli oggetti d’argento e degli oggetti d’oro”. EXO 11:3 E l’Eterno fece entrare il popolo nelle buone grazie degli Egiziani; anche Mosè era personalmente in gran considerazione nel paese d’Egitto, agli occhi dei servitori di Faraone e agli occhi del popolo. EXO 11:4 E Mosè disse: “Così dice l’Eterno: Verso mezzanotte, io passerò in mezzo all’Egitto; EXO 11:5 e ogni primogenito nel paese d’Egitto morrà: dal primogenito di Faraone che siede sul suo trono, al primogenito della serva che sta dietro la macina, e ad ogni primogenito del bestiame. EXO 11:6 E vi sarà per tutto il paese d’Egitto un gran grido, quale non ci fu mai prima, né ci sarà di poi. EXO 11:7 Ma fra tutti i figliuoli d’Israele, tanto fra gli uomini quanto fra gli animali, neppure un cane moverà la lingua, affinché conosciate la distinzione che l’Eterno fa tra gli Egiziani e Israele. EXO 11:8 E tutti questi tuoi servitori scenderanno da me, e s’inchineranno davanti a me, dicendo: Parti, tu e tutto il popolo ch’è al tuo séguito! E, dopo questo, io partirò”. E Mosè uscì dalla presenza di Faraone, acceso d’ira. EXO 11:9 E l’Eterno disse a Mosè: “Faraone non vi darà ascolto, affinché i miei prodigi si moltiplichino nel paese d’Egitto”. EXO 11:10 E Mosè ed Aaronne fecero tutti questi prodigi dinanzi a Faraone; ma l’Eterno indurò il cuore di Faraone, ed egli non lasciò uscire i figliuoli d’Israele dal suo paese. EXO 12:1 L’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d’Egitto, dicendo: EXO 12:2 “Questo mese sarà per voi il primo dei mesi: sarà per voi il primo dei mesi dell’anno. EXO 12:3 Parlate a tutta la raunanza d’Israele, e dite: Il decimo giorno di questo mese, prenda ognuno un agnello per famiglia, un agnello per casa; EXO 12:4 e se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune col vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone; voi conterete ogni persona secondo quel che può mangiare dell’agnello. EXO 12:5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell’anno; potrete prendere un agnello o un capretto. EXO 12:6 Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la raunanza d’Israele, congregata, lo immolerà sull’imbrunire. EXO 12:7 E si prenda del sangue d’esso, e si metta sui due stipiti e sull’architrave della porta delle case dove lo si mangerà. EXO 12:8 E se ne mangi la carne in quella notte; si mangi arrostita al fuoco, con pane senza lievito e con dell’erbe amare. EXO 12:9 Non ne mangiate niente di poco cotto o di lessato nell’acqua, ma sia arrostito al fuoco, con la testa, le gambe e le interiora. EXO 12:10 E non ne lasciate nulla di resto fino alla mattina; e quel che ne sarà rimasto fino alla mattina, bruciatelo col fuoco. EXO 12:11 E mangiatelo in questa maniera: coi vostri fianchi cinti, coi vostri calzari ai piedi e col vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua dell’Eterno. EXO 12:12 Quella notte io passerò per il paese d’Egitto, e percoterò ogni primogenito nel paese d’Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli dèi d’Egitto. Io sono l’Eterno. EXO 12:13 E quel sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; e quand’io vedrò il sangue passerò oltre, e non vi sarà piaga su voi per distruggervi, quando percoterò il paese d’Egitto. EXO 12:14 Quel giorno sarà per voi un giorno di ricordanza, e lo celebrerete come una festa in onore dell’Eterno; lo celebrerete d’età in età come una festa d’istituzione perpetua. EXO 12:15 Per sette giorni mangerete pani azzimi. Fin dal primo giorno toglierete ogni lievito dalle vostre case; poiché, chiunque mangerà pane lievitato, dal primo giorno fino al settimo, sarà reciso da Israele. EXO 12:16 E il primo giorno avrete una santa convocazione, e una santa convocazione il settimo giorno. Non si faccia alcun lavoro in que’ giorni; si prepari soltanto quel ch’è necessario a ciascuno per mangiare, e non altro. EXO 12:17 Osservate dunque la festa degli azzimi; poiché in quel medesimo giorno io avrò tratto le vostre schiere dal paese d’Egitto; osservate dunque quel giorno d’età in età, come una istituzione perpetua. EXO 12:18 Mangiate pani azzimi dalla sera del quattordicesimo giorno del mese, fino alla sera del ventunesimo giorno. EXO 12:19 Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case; perché chiunque mangerà qualcosa di lievitato, quel tale sarà reciso dalla raunanza d’Israele: sia egli forestiero o nativo del paese. EXO 12:20 Non mangiate nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangiate pani azzimi”. EXO 12:21 Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d’Israele, e disse loro: “Sceglietevi e prendetevi degli agnelli per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua. EXO 12:22 E prendete un mazzetto d’issopo, intingetelo nel sangue che sarà nel bacino, e spruzzate di quel sangue che sarà nel bacino, l’architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi varchi la porta di casa sua, fino al mattino. EXO 12:23 Poiché l’Eterno passerà per colpire gli Egiziani; e quando vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti, l’Eterno passera oltre la porta, e non permetterà al distruttore d’entrare nelle vostre case per colpirvi. EXO 12:24 Osservate dunque questo come una istituzione perpetua per voi e per i vostri figliuoli. EXO 12:25 E quando sarete entrati nel paese che l’Eterno vi darà, conforme ha promesso, osservate questo rito; EXO 12:26 e quando i vostri figliuoli vi diranno: Che significa per voi questo rito? EXO 12:27 risponderete: Questo è il sacrifizio della Pasqua in onore dell’Eterno il quale passò oltre le case dei figliuoli d’Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e salvò le nostre case”. EXO 12:28 E il popolo s’inchinò e adorò. E i figliuoli d’Israele andarono, e fecero così; fecero come l’Eterno aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne. EXO 12:29 E avvenne che, alla mezzanotte, l’Eterno colpì tutti i primogeniti nel paese di Egitto, dal primogenito di Faraone che sedeva sul suo trono al primogenito del carcerato ch’era in prigione, e tutti i primogeniti del bestiame. EXO 12:30 E Faraone si alzò di notte: egli e tutti i suoi servitori e tutti gli Egiziani; e vi fu un gran grido in Egitto, perché non c’era casa dove non fosse un morto. EXO 12:31 Ed egli chiamò Mosè ed Aaronne, di notte, e disse: “Levatevi, partite di mezzo al mio popolo, voi e i figliuoli d’Israele; e andate, servite l’Eterno, come avete detto. EXO 12:32 Prendete i vostri greggi e i vostri armenti, come avete detto; andatevene, e benedite anche me!” EXO 12:33 E gli Egiziani facevano forza al popolo per affrettarne la partenza dal paese, perché dicevano: “Noi siamo tutti morti”. EXO 12:34 Il popolo portò via la sua pasta prima che fosse lievitata; avvolse le sue madie ne’ suoi vestiti e se le mise sulle spalle. EXO 12:35 Or i figliuoli d’Israele fecero come Mosè avea detto: domandarono agli Egiziani degli oggetti d’argento, degli oggetti d’oro e de’ vestiti; EXO 12:36 e l’Eterno fece entrare il popolo nelle buone grazie degli Egiziani, che gli dettero quel che domandava. Così spogliarono gli Egiziani. EXO 12:37 I figliuoli d’Israele partirono da Ramses per Succoth, in numero di circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i fanciulli. EXO 12:38 E una folla di gente d’ogni specie salì anch’essa con loro; e avevano pure greggi, armenti, bestiame in grandissima quantità. EXO 12:39 E cossero la pasta che avean portata dall’Egitto, e ne fecero delle focacce azzime; poiché la pasta non era lievitata, essendo essi stati cacciati dall’Egitto senza poter indugiare e senza potersi prendere provvisioni di sorta. EXO 12:40 Or la dimora che i figliuoli d’Israele fecero in Egitto fu di quattrocento trenta anni. EXO 12:41 E al termine di quattrocento trenta anni, proprio il giorno che finivano, avvenne che tutte le schiere dell’Eterno uscirono dal paese d’Egitto. EXO 12:42 Questa è una notte da celebrarsi in onore dell’Eterno, perché ei li trasse dal paese d’Egitto; questa è una notte consacrata all’Eterno, per essere osservata da tutti i figliuoli d’Israele, d’età in età. EXO 12:43 E l’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: “Questa è la norma della Pasqua: Nessuno straniero ne mangi; EXO 12:44 ma qualunque servo, comprato a prezzo di danaro, dopo che l’avrai circonciso, potrà mangiarne. EXO 12:45 L’avventizio e il mercenario non ne mangino. EXO 12:46 Si mangi ogni agnello in una medesima casa; non portate fuori nulla della carne d’esso, e non ne spezzate alcun osso. EXO 12:47 Tutta la raunanza d’Israele celebri la Pasqua. EXO 12:48 E quando uno straniero soggiornerà teco e vorrà far la Pasqua in onore dell’Eterno, siano circoncisi prima tutti i maschi della sua famiglia; e poi s’accosti pure per farla, e sia come un nativo del paese; ma nessuno incirconciso ne mangi. EXO 12:49 Siavi un’unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna tra voi”. EXO 12:50 Tutti i figliuoli d’Israele fecero così; fecero come l’Eterno aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne. EXO 12:51 E avvenne che in quel medesimo giorno l’Eterno trasse i figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, secondo le loro schiere. EXO 13:1 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: “Consacrami ogni primogenito, EXO 13:2 tutto ciò che nasce primo tra i figliuoli d’Israele, tanto degli uomini quanto degli animali: esso mi appartiene”. EXO 13:3 E Mosè disse al popolo: “Ricordatevi di questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla casa di servitù; poiché l’Eterno vi ha tratti fuori di questo luogo, con mano potente; non si mangi pane lievitato. EXO 13:4 Voi uscite oggi, nel mese di Abib. EXO 13:5 Quando dunque l’Eterno ti avrà introdotto nel paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, degli Hivvei e dei Gebusei che giurò ai tuoi padri di darti, paese ove scorre il latte e il miele, osserva questo rito, in questo mese. EXO 13:6 Per sette giorni mangia pane senza lievito; e il settimo giorno si faccia una festa all’Eterno. EXO 13:7 Si mangi pane senza lievito per sette giorni; e non si vegga pan lievitato presso di te, né si vegga lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini. EXO 13:8 E in quel giorno tu spiegherai la cosa al tuo figliuolo, dicendo: Si fa così, a motivo di quello che l’Eterno fece per me quand’uscii dall’Egitto. EXO 13:9 E ciò ti sarà come un segno sulla tua mano, come un ricordo fra i tuoi occhi, affinché la legge dell’Eterno sia nella tua bocca; poiché l’Eterno ti ha tratto fuori dall’Egitto con mano potente. EXO 13:10 Osserva dunque questa istituzione, al tempo fissato, d’anno in anno”. EXO 13:11 “Quando l’Eterno t’avrà introdotto nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato, EXO 13:12 consacra all’Eterno ogni fanciullo primogenito e ogni primo parto del bestiame che t’appartiene: i maschi saranno dell’Eterno. EXO 13:13 Ma riscatta ogni primo parto dell’asino con un agnello; e se non lo vuoi riscattare, fiaccagli il collo; riscatta anche ogni primogenito dell’uomo fra i tuoi figliuoli. EXO 13:14 E quando, in avvenire, il tuo figliuolo t’interrogherà, dicendo: Che significa questo? gli risponderai: L’Eterno ci trasse fuori dall’Egitto, dalla casa di servitù, con mano potente; EXO 13:15 e avvenne che, quando Faraone s’ostinò a non lasciarci andare, l’Eterno uccise tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, tanto i primogeniti degli uomini quanto i primogeniti degli animali; perciò io sacrifico all’Eterno tutti i primi parti maschi, ma riscatto ogni primogenito dei miei figliuoli. EXO 13:16 Ciò sarà come un segno sulla tua mano e come un frontale fra i tuoi occhi, poiché l’Eterno ci ha tratti dall’Egitto con mano potente”. EXO 13:17 Or quando Faraone ebbe lasciato andare il popolo, Iddio non lo condusse per la via del paese de’ Filistei, perché troppo vicina; poiché Iddio disse: “Bisogna evitare che il popolo, di fronte a una guerra, si penta e torni in Egitto”; EXO 13:18 ma Iddio fece fare al popolo un giro per la via del deserto, verso il mar Rosso. E i figliuoli d’Israele salirono armati dal paese d’Egitto. EXO 13:19 E Mosè prese seco le ossa di Giuseppe; perché questi aveva espressamente fatto giurare i figliuoli d’Israele, dicendo: “Iddio, certo, vi visiterà; allora, trasportate di qui le mie ossa con voi”. EXO 13:20 E gl’Israeliti, partiti da Succoth, si accamparono a Etham, all’estremità del deserto. EXO 13:21 E l’Eterno andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli per il loro cammino; e di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, onde potessero camminare giorno e notte. EXO 13:22 La colonna di nuvola non si ritirava mai di davanti al popolo di giorno, né la colonna di fuoco di notte. EXO 14:1 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: EXO 14:2 “Di’ ai figliuoli d’Israele che tornino indietro e s’accampino di rimpetto a Pi-Hahiroth, fra Migdol e il mare, di fronte a Baal-Tsefon; accampatevi di faccia a quel luogo presso il mare. EXO 14:3 E Faraone dirà de’ figliuoli d’Israele: Si sono smarriti nel paese; il deserto li tiene rinchiusi. EXO 14:4 E io indurerò il cuor di Faraone, ed egli li inseguirà; ma io trarrò gloria da Faraone e da tutto il suo esercito, e gli Egiziani sapranno che io sono l’Eterno”. Ed essi fecero così. EXO 14:5 Or fu riferito al re d’Egitto che il popolo era fuggito; e il cuore di Faraone e de’ suoi servitori mutò sentimento verso il popolo, e quelli dissero: “Che abbiam fatto a lasciar andare Israele, sì che non ci serviranno più?” EXO 14:6 E Faraone fece attaccare il suo carro, e prese il suo popolo seco. EXO 14:7 Prese seicento carri scelti e tutti i carri d’Egitto; e su tutti c’eran de’ guerrieri. EXO 14:8 E l’Eterno indurò il cuor di Faraone, re d’Egitto, ed egli inseguì i figliuoli d’Israele, che uscivano pieni di baldanza. EXO 14:9 Gli Egiziani dunque li inseguirono; e tutti i cavalli, i carri di Faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito li raggiunsero mentr’essi erano accampati presso il mare, vicino a Pi-Hahiroth, di fronte a Baal-Tsefon. EXO 14:10 E quando Faraone si fu avvicinato, i figliuoli d’Israele alzarono gli occhi: ed ecco, gli Egiziani marciavano alle loro spalle; ond’ebbero una gran paura, e gridarono all’Eterno. EXO 14:11 E dissero a Mosè: “Mancavan forse sepolture in Egitto, che ci hai menati a morire nel deserto? Perché ci hai fatto quest’azione, di farci uscire dall’Egitto? EXO 14:12 Non è egli questo che ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare, che serviamo gli Egiziani? Poiché meglio era per noi servire gli Egiziani che morire nel deserto”. EXO 14:13 E Mosè disse al popolo: “Non temete, state fermi, e mirate la liberazione che l’Eterno compirà oggi per voi; poiché gli Egiziani che avete veduti quest’oggi, non li vedrete mai più in perpetuo. EXO 14:14 L’Eterno combatterà per voi, e voi ve ne starete queti”. EXO 14:15 E l’Eterno disse a Mosè: “Perché gridi a me? Di’ ai figliuoli d’Israele che si mettano in marcia. EXO 14:16 E tu alza il tuo bastone, stendi la tua mano sul mare, e dividilo; e i figliuoli d’Israele entreranno in mezzo al mare a piedi asciutti. EXO 14:17 E quanto a me, ecco, io indurerò il cuore degli Egiziani, ed essi v’entreranno, dietro a loro; ed io trarrò gloria da Faraone, da tutto il suo esercito, dai suoi carri e dai suoi cavalieri. EXO 14:18 E gli Egiziani sapranno che io sono l’Eterno, quando avrò tratto gloria da Faraone, dai suoi carri e dai suoi cavalieri”. EXO 14:19 Allora l’angelo di Dio, che precedeva il campo d’Israele, si mosse e andò a porsi alle loro spalle; parimente la colonna di nuvola si mosse dal loro fronte e si fermò alle loro spalle; EXO 14:20 e venne a mettersi fra il campo dell’Egitto e il campo d’Israele; e la nube era tenebrosa per gli uni, mentre rischiarava gli altri nella notte. E l’un campo non si accostò all’altro per tutta la notte. EXO 14:21 Or Mosè stese la sua mano sul mare; e l’Eterno fece ritirare il mare mediante un gagliardo vento orientale durato tutta la notte, e ridusse il mare in terra asciutta; e le acque si divisero. EXO 14:22 E i figliuoli d’Israele entrarono in mezzo al mare sull’asciutto; e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra. EXO 14:23 E gli Egiziani li inseguirono; e tutti i cavalli di Faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro a loro in mezzo al mare. EXO 14:24 E avvenne verso la vigilia del mattino, che l’Eterno, dalla colonna di fuoco e dalla nuvola, guardò verso il campo degli Egiziani, e lo mise in rotta. EXO 14:25 E tolse le ruote dei loro carri, e ne rese l’avanzata pesante; in guisa che gli Egiziani dissero: “Fuggiamo d’innanzi ad Israele, perché l’Eterno combatte per loro contro gli Egiziani”. EXO 14:26 E l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano sul mare, e le acque ritorneranno sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri”. EXO 14:27 E Mosè stese la sua mano sul mare; e, sul far della mattina, il mare riprese la sua forza; e gli Egiziani, fuggendo, gli andavano incontro; e l’Eterno precipitò gli Egiziani in mezzo al mare. EXO 14:28 Le acque tornarono e coprirono i carri, i cavalieri, tutto l’esercito di Faraone ch’erano entrati nel mare dietro agl’Israeliti; e non ne scampò neppur uno. EXO 14:29 Ma i figliuoli d’Israele camminarono sull’asciutto in mezzo al mare, e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra. EXO 14:30 Così, in quel giorno l’Eterno salvò Israele dalle mani degli Egiziani, e Israele vide sul lido del mare gli Egiziani morti. EXO 14:31 E Israele vide la gran potenza che l’Eterno avea spiegata contro gli Egiziani; onde il popolo temé l’Eterno, e credette nell’Eterno e in Mosè suo servo. EXO 15:1 Allora Mosè e i figliuoli d’Israele cantarono questo cantico all’Eterno, e dissero così: “Io cantero all’Eterno perché si è sommamente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere. EXO 15:2 L’Eterno è la mia forza e l’oggetto del mio cantico; egli è stato la mia salvezza. Questo è il mio Dio, io lo glorificherò; è l’Iddio di mio padre, io lo esalterò. EXO 15:3 L’Eterno è un guerriero, il suo nome è l’Eterno. EXO 15:4 Egli ha gettato in mare i carri di Faraone e il suo esercito, e i migliori suoi condottieri sono stati sommersi nel mar Rosso. EXO 15:5 Gli abissi li coprono; sono andati a fondo come una pietra. EXO 15:6 La tua destra, o Eterno, è mirabile per la sua forza, la tua destra, o Eterno, schiaccia i nemici. EXO 15:7 Con la grandezza della tua maestà, tu rovesci i tuoi avversari; tu scateni la tua ira, essa li consuma come stoppia. EXO 15:8 Al soffio delle tue nari le acque si sono ammontate, le onde si son drizzate come un muro, i flutti si sono assodati nel cuore del mare. EXO 15:9 Il nemico diceva: “Inseguirò, raggiungerò, dividerò le spoglie, la mia brama si sazierà su loro; sguainerò la mia spada, la mia mano li sterminerà”; EXO 15:10 ma tu hai mandato fuori il tuo soffio e il mare li ha ricoperti; sono affondati come piombo nelle acque potenti. EXO 15:11 Chi è pari a te fra gli dèi, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella tua santità, tremendo anche a chi ti loda, operator di prodigi? EXO 15:12 Tu hai steso la destra, la terra li ha ingoiati. EXO 15:13 Tu hai condotto con la tua benignità il popolo che hai riscattato; l’hai guidato con la tua forza verso la tua santa dimora. EXO 15:14 I popoli l’hanno udito, e tremano. L’angoscia ha còlto gli abitanti della Filistia. EXO 15:15 Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno. EXO 15:16 Spavento e terrore piomberà su loro. Per la forza del tuo braccio diventeran muti come una pietra, finché il tuo popolo, o Eterno, sia passato, finché sia passato il popolo che ti sei acquistato. EXO 15:17 Tu li introdurrai e li pianterai sul monte del tuo retaggio, nel luogo che hai preparato, o Eterno, per tua dimora, nel santuario che le tue mani, o Signore, hanno stabilito. EXO 15:18 L’Eterno regnerà per sempre, in perpetuo”. EXO 15:19 Questo cantarono gl’Israeliti perché i cavalli di Faraone coi suoi carri e i suoi cavalieri erano entrati nel mare, e l’Eterno avea fatto ritornar su loro le acque del mare, ma i figliuoli d’Israele aveano camminato in mezzo al mare, sull’asciutto. EXO 15:20 E Maria, la profetessa, sorella d’Aaronne, prese in mano il timpano, e tutte le donne usciron dietro a lei con de’ timpani, e danzando. EXO 15:21 E Maria rispondeva ai figliuoli d’Israele: “Cantate all’Eterno, perché si è sommamente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere”. EXO 15:22 Poi Mosè fece partire gl’Israeliti dal Mar Rosso, ed essi si diressero verso il deserto di Shur; camminarono tre giorni nel deserto, e non trovarono acqua. EXO 15:23 E quando giunsero a Mara, non poteron bevere le acque di Mara, perché erano amare; perciò quel luogo fu chiamato Mara. EXO 15:24 E il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: “Che berremo?” EXO 15:25 Ed egli gridò all’Eterno; e l’Eterno gli mostrò un legno ch’egli gettò nelle acque, e le acque divennero dolci. Quivi l’Eterno dette al popolo una legge e una prescrizione, e lo mise alla prova, e disse: EXO 15:26 “Se ascolti attentamente la voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, e fai ciò ch’è giusto agli occhi suoi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandate addosso agli Egiziani, perché io sono l’Eterno che ti guarisco”. EXO 15:27 Poi giunsero ad Elim, dov’erano dodici sorgenti d’acqua e settanta palme; e si accamparono quivi presso le acque. EXO 16:1 E tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, ch’è fra Elim e Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d’Egitto. EXO 16:2 E tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. EXO 16:3 I figliuoli d’Israele dissero loro: “Oh, fossimo pur morti per mano dell’Eterno nel paese d’Egitto, quando sedevamo presso le pignatte della carne e mangiavamo del pane a sazietà! Poiché voi ci avete menati in questo deserto per far morir di fame tutta questa raunanza”. EXO 16:4 E l’Eterno disse a Mosè: “Ecco, io vi farò piovere del pane dal cielo; e il popolo uscirà e ne raccoglierà giorno per giorno quanto gliene abbisognerà per la giornata, ond’io lo metta alla prova per vedere se camminerà o no secondo la mia legge. EXO 16:5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che avran portato a casa, essa sarà il doppio di quello che avranno raccolto ogni altro giorno”. EXO 16:6 E Mosè ed Aaronne dissero a tutti i figliuoli d’Israele: “Questa sera voi conoscerete che l’Eterno è quegli che vi ha tratto fuori dal paese d’Egitto; EXO 16:7 e domattina vedrete la gloria dell’Eterno; poich’egli ha udito le vostre mormorazioni contro l’Eterno; quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?” EXO 16:8 E Mosè disse: “Vedrete la gloria dell’Eterno quando stasera egli vi darà della carne da mangiare e domattina del pane a sazietà; giacché l’Eterno ha udito le vostre mormorazioni che proferite contro di lui; quanto a noi, che cosa siamo? le vostre mormorazioni non sono contro di noi ma contro l’Eterno”. EXO 16:9 Poi Mosè disse ad Aaronne: “Di’ a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele: Avvicinatevi alla presenza dell’Eterno, perch’egli ha udito le vostre mormorazioni”. EXO 16:10 E come Aaronne parlava a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto; ed ecco che la gloria dell’Eterno apparve nella nuvola. EXO 16:11 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: EXO 16:12 “Io ho udito le mormorazioni dei figliuoli d’Israele; parla loro, dicendo: Sull’imbrunire mangerete della carne, e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. EXO 16:13 E avvenne, verso sera, che saliron delle quaglie, che ricopersero il campo; e, la mattina, c’era uno strato di rugiada intorno al campo. EXO 16:14 E quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla faccia del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. EXO 16:15 E i figliuoli d’Israele, veduta che l’ebbero, dissero l’uno all’altro: “Che cos’è?” perché non sapevan che cosa fosse. E Mosè disse loro: “Questo è il pane che l’Eterno vi dà a mangiare. EXO 16:16 Ecco quel che l’Eterno ha comandato: Ne raccolga ognuno quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle vostre persone; ognuno ne pigli per quelli che sono nella sua tenda”. EXO 16:17 I figliuoli d’Israele fecero così, e ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. EXO 16:18 Lo misurarono con l’omer, e chi ne aveva raccolto molto non n’ebbe di soverchio; e chi ne aveva raccolto poco non n’ebbe penuria. Ognuno ne raccolse quanto gliene abbisognava per il suo nutrimento. EXO 16:19 E Mosè disse loro: “Nessuno ne serbi fino a domattina”. EXO 16:20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè, e ne serbarono fino all’indomani; e quello inverminì e mandò fetore; e Mosè s’adirò contro costoro. EXO 16:21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole si faceva caldo, quello si struggeva. EXO 16:22 E il sesto giorno raccolsero di quel pane il doppio: due omer per ciascuno. E tutti i capi della raunanza lo vennero a dire a Mosè. EXO 16:23 Ed egli disse loro: “Questo è quello che ha detto l’Eterno: Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato sacro all’Eterno; fate cuocere oggi quel che avete da cuocere e fate bollire quel che avete da bollire; e tutto quel che vi avanza, riponetelo e serbatelo fino a domani”. EXO 16:24 Essi dunque lo riposero fino all’indomani, come Mosè aveva ordinato: e quello non diè fetore e non inverminì. EXO 16:25 E Mosè disse: “Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro all’Eterno; oggi non ne troverete per i campi. EXO 16:26 Raccoglietene durante sei giorni; ma il settimo giorno è il sabato; in quel giorno non ve ne sarà”. EXO 16:27 Or nel settimo giorno avvenne che alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, e non ne trovarono. EXO 16:28 E l’Eterno disse a Mosè: “Fino a quando rifiuterete d’osservare i miei comandamenti e le mie leggi? EXO 16:29 Riflettete che l’Eterno vi ha dato il sabato; per questo, nel sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni; ognuno stia dov’è; nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno”. EXO 16:30 Così il popolo si riposò il settimo giorno. EXO 16:31 E la casa d’Israele chiamò quel pane Manna; esso era simile al seme di coriandolo; era bianco, e aveva il gusto di schiacciata fatta col miele. EXO 16:32 E Mosè disse: “Questo è quello che l’Eterno ha ordinato: Empi un omer di manna, perché sia conservato per i vostri discendenti, onde veggano il pane col quale vi ho nutriti nel deserto, quando vi ho tratti fuori dal paese d’Egitto”. EXO 16:33 E Mosè disse ad Aaronne: “Prendi un vaso, mettivi dentro un intero omer di manna, e deponilo davanti all’Eterno, perché sia conservato per i vostri discendenti”. EXO 16:34 Secondo l’ordine che l’Eterno avea dato a Mosè, Aaronne lo depose dinanzi alla Testimonianza, perché fosse conservato. EXO 16:35 E i figliuoli d’Israele mangiarono la manna per quarant’anni, finché arrivarono in paese abitato; mangiarono la manna finché giunsero ai confini del paese di Canaan. EXO 16:36 Or l’omer è la decima parte dell’efa. EXO 17:1 Poi tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele partì dal deserto di Sin, marciando a tappe secondo gli ordini dell’Eterno, e si accampò a Refidim; e non c’era acqua da bere per il popolo. EXO 17:2 Allora il popolo contese con Mosè, e disse: “Dateci dell’acqua da bere”. E Mosè rispose loro: “Perché contendete con me? perché tentate l’Eterno?” EXO 17:3 Il popolo dunque patì quivi la sete, e mormorò contro Mosè, dicendo: “Perché ci hai fatti salire dall’Egitto per farci morire di sete noi, i nostri figliuoli e il nostro bestiame?” EXO 17:4 E Mosè gridò all’Eterno, dicendo: “Che farò io per questo popolo? Non andrà molto che mi lapiderà”. EXO 17:5 E l’Eterno disse a Mosè: “Passa oltre in fronte al popolo, e prendi teco degli anziani d’Israele; piglia anche in mano il bastone col quale percotesti il fiume, e va’. EXO 17:6 Ecco, io starò la dinanzi a te, sulla roccia ch’è in Horeb; tu percoterai la roccia, e ne scaturirà dell’acqua, ed il popolo berrà”. Mosè fece così in presenza degli anziani d’Israele. EXO 17:7 E pose nome a quel luogo Massah e Meribah a motivo della contesa de’ figliuoli d’Israele, e perché aveano tentato l’Eterno, dicendo: “L’Eterno è egli in mezzo a noi, si o no?” EXO 17:8 Allora venne Amalek a dar battaglia a Israele a Refidim. EXO 17:9 E Mosè disse a Giosuè: “Facci una scelta d’uomini ed esci a combattere contro Amalek; domani io starò sulla vetta del colle col bastone di Dio in mano”. EXO 17:10 Giosuè fece come Mosè gli aveva detto, e combatté contro Amalek; e Mosè, Aaronne e Hur salirono sulla vetta del colle. EXO 17:11 E avvenne che, quando Mosè teneva la mano alzata, Israele vinceva; e quando la lasciava cadere, vinceva Amalek. EXO 17:12 Or siccome le mani di Mosè s’eran fatte stanche, essi presero una pietra, gliela posero sotto, ed egli vi si mise a sedere; e Aaronne e Hur gli sostenevano le mani: l’uno da una parte, l’altro dall’altra; così le sue mani rimasero immobili fino al tramonto del sole. EXO 17:13 E Giosuè sconfisse Amalek e la sua gente, mettendoli a fil di spada. EXO 17:14 E l’Eterno disse a Mosè: “Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa’ sapere a Giosuè che io cancellerò interamente di sotto al cielo la memoria di Amalek”. EXO 17:15 E Mosè edificò un altare, al quale pose nome: “L’Eterno è la mia bandiera”; e disse: EXO 17:16 “La mano è stata alzata contro il trono dell’Eterno, e l’Eterno farà guerra ad Amalek d’età in età”. EXO 18:1 Or Jethro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, udì tutto quello che Dio avea fatto a favor di Mosè e d’Israele suo popolo: come l’Eterno avea tratto Israele fuor dall’Egitto. EXO 18:2 E Jethro, suocero di Mosè, prese Sefora, moglie di Mosè, EXO 18:3 che questi avea rimandata, e i due figliuoli di lei che si chiamavano: l’uno, Ghershom, perché Mosè avea detto: “Ho soggiornato in terra straniera”; EXO 18:4 e l’altro Eliezer, perché avea detto: “L’Iddio del padre mio è stato il mio aiuto, e mi ha liberato dalla spada di Faraone”. EXO 18:5 Jethro dunque, suocero di Mosè, venne a Mosè, coi figliuoli e la moglie di lui, nel deserto dov’egli era accampato, al monte di Dio; EXO 18:6 e mandò a dire a Mosè: “Io, Jethro, tuo suocero, vengo da te con la tua moglie e i due suoi figliuoli con lei”. EXO 18:7 E Mosè uscì a incontrare il suo suocero, gli s’inchinò, e lo baciò; s’informarono scambievolmente della loro salute, poi entrarono nella tenda. EXO 18:8 Allora Mosè raccontò al suo suocero tutto quello che l’Eterno avea fatto a Faraone e agli Egiziani per amor d’Israele, tutte le sofferenze patite durante il viaggio, e come l’Eterno li avea liberati. EXO 18:9 E Jethro si rallegrò di tutto il bene che l’Eterno avea fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani. EXO 18:10 E Jethro disse: “Benedetto sia l’Eterno, che vi ha liberati dalla mani degli Egiziani e dalla mano di Faraone, e ha liberato il popolo dal giogo degli Egiziani! EXO 18:11 Ora riconosco che l’Eterno è più grande di tutti gli dèi; tale s’è mostrato, quando gli Egiziani hanno agito orgogliosamente contro Israele”. EXO 18:12 E Jethro, suocero di Mosè, prese un olocausto e dei sacrifizi per offrirli a Dio; e Aaronne e tutti gli anziani d’Israele vennero a mangiare col suocero di Mosè in presenza di Dio. EXO 18:13 Il giorno seguente, Mosè si assise per render ragione al popolo; e il popolo stette intorno a Mosè dal mattino fino alla sera. EXO 18:14 E quando il suocero di Mosè vide tutto quello ch’egli faceva per il popolo, disse: “Che è questo che tu fai col popolo? Perché siedi solo, e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera?” EXO 18:15 E Mosè rispose al suo suocero: “Perché il popolo viene da me per consultare Dio. EXO 18:16 Quand’essi hanno qualche affare, vengono da me, e io giudico fra l’uno e l’altro, e fo loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi”. EXO 18:17 Ma il suocero di Mosè gli disse: “Questo che tu fai non va bene. EXO 18:18 Tu ti esaurirai certamente: tu e questo popolo ch’è teco; poiché quest’affare è troppo grave per te; tu non puoi bastarvi da te solo. EXO 18:19 Or ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio, e Dio sia teco: Sii tu il rappresentante del popolo dinanzi a Dio, e porta a Dio le loro cause. EXO 18:20 Insegna loro gli ordini e le leggi, e mostra loro la via per la quale han da camminare e quello che devon fare; EXO 18:21 ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci che temano Dio: degli uomini fidati, che detestino il lucro iniquo; e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine; EXO 18:22 e rendano essi ragione al popolo in ogni tempo; e riferiscano a te ogni affare di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Allevia così il peso che grava su te, e lo portino essi teco. EXO 18:23 Se tu fai questo, e se Dio te l’ordina, potrai durare; e anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato”. EXO 18:24 Mosè acconsentì al dire del suo suocero, e fece tutto quello ch’egli avea detto. EXO 18:25 E Mosè scelse fra tutto Israele degli uomini capaci, e li stabilì capi del popolo: capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine. EXO 18:26 E quelli rendevano ragione al popolo in ogni tempo; le cause difficili le portavano a Mosè, ma ogni piccolo affare lo decidevano loro. EXO 18:27 Poi Mosè accomiatò il suo suocero, il quale se ne tornò al suo paese. EXO 19:1 Nel primo giorno del terzo mese da che furono usciti dal paese d’Egitto, i figliuoli d’Israele giunsero al deserto di Sinai. EXO 19:2 Essendo partiti da Refidim, giunsero al deserto di Sinai e si accamparono nel deserto; quivi si accampò Israele, dirimpetto al monte. EXO 19:3 E Mosè salì verso Dio; e l’Eterno lo chiamò dal monte, dicendo: “Di’ così alla casa di Giacobbe, e annunzia questo ai figliuoli d’Israele: EXO 19:4 Voi avete veduto quello che ho fatto agli Egiziani, e come io v’ho portato sopra ali d’aquila e v’ho menato a me. EXO 19:5 Or dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; EXO 19:6 poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste sono le parole che dirai ai figliuoli d’Israele”. EXO 19:7 E Mosè venne, chiamò gli anziani del popolo, ed espose loro tutte queste parole che l’Eterno gli aveva ordinato di dire. EXO 19:8 E tutto il popolo rispose concordemente e disse: “Noi faremo tutto quello che l’Eterno ha detto”. E Mosè riferì all’Eterno le parole del popolo. EXO 19:9 E l’Eterno disse a Mosè: “Ecco, io verro a te in una folta nuvola, affinché il popolo oda quand’io parlerò con te, e ti presti fede per sempre”. E Mosè riferì all’Eterno le parole del popolo. EXO 19:10 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Va’ dal popolo, santificalo oggi e domani, e fa’ che si lavi le vesti. EXO 19:11 E siano pronti per il terzo giorno; perché il terzo giorno l’Eterno scenderà in presenza di tutto il popolo sul monte Sinai. EXO 19:12 E tu fisserai attorno attorno de’ limiti al popolo, e dirai: Guardatevi dal salire sul monte o dal toccarne il lembo. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. EXO 19:13 Nessuna mano tocchi quel tale; ma sia lapidato o trafitto di frecce; animale o uomo che sia, non sia lasciato vivere! Quando il corno sonerà a distesa, allora salgano pure sul monte”. EXO 19:14 E Mosè scese dal monte verso il popolo; santificò il popolo, e quelli si lavarono le vesti. EXO 19:15 Ed egli disse al popolo: “Siate pronti fra tre giorni; non v’accostate a donna”. EXO 19:16 Il terzo giorno, come fu mattino, cominciaron de’ tuoni, de’ lampi, apparve una folta nuvola sul monte, e s’udì un fortissimo suon di tromba; e tutto il popolo ch’era nel campo, tremò. EXO 19:17 E Mosè fece uscire il popolo dal campo per menarlo incontro a Dio; e si fermarono appiè del monte. EXO 19:18 Or il monte Sinai era tutto fumante, perché l’Eterno v’era disceso in mezzo al fuoco; e il fumo ne saliva come il fumo d’una fornace, e tutto il monte tremava forte. EXO 19:19 Il suon della tromba s’andava facendo sempre più forte; Mosè parlava, e Dio gli rispondeva con una voce. EXO 19:20 L’Eterno dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; e l’Eterno chiamò Mosè in vetta al monte, e Mosè vi salì. EXO 19:21 E l’Eterno disse a Mosè: “Scendi, avverti solennemente il popolo onde non faccia irruzione verso l’Eterno per guardare, e non n’abbiano a perire molti. EXO 19:22 E anche i sacerdoti che si appressano all’Eterno, si santifichino, affinché l’Eterno non si avventi contro a loro”. EXO 19:23 Mosè disse all’Eterno: “Il popolo non può salire sul monte Sinai, poiché tu ce l’hai divietato dicendo: Poni de’ limiti attorno al monte, e santificalo”. EXO 19:24 Ma l’Eterno gli disse: “Va’, scendi abbasso; poi salirai tu, e Aaronne teco; ma i sacerdoti e il popolo non facciano irruzione per salire verso l’Eterno, onde non s’avventi contro a loro”. EXO 19:25 Mosè discese al popolo e glielo disse. EXO 20:1 Allora Iddio pronunziò tutte queste parole, dicendo: EXO 20:2 “Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. EXO 20:3 Non avere altri dii nel mio cospetto. EXO 20:4 Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; EXO 20:5 non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, EXO 20:6 e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti. EXO 20:7 Non usare il nome dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo, in vano; perché l’Eterno non terra per innocente chi avrà usato il suo nome in vano. EXO 20:8 Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. EXO 20:9 Lavora sei giorni e fa’ in essi ogni opera tua; EXO 20:10 ma il settimo è giorno di riposo, sacro all’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero ch’è dentro alle tue porte; EXO 20:11 poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò ch’è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l’ha santificato. EXO 20:12 Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà. EXO 20:13 Non uccidere. EXO 20:14 Non commettere adulterio. EXO 20:15 Non rubare. EXO 20:16 Non attestare il falso contro il tuo prossimo. EXO 20:17 Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia dei tuo prossimo”. EXO 20:18 Or tutto il popolo udiva i tuoni, il suon della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante. A tal vista, tremava e se ne stava da lungi. EXO 20:19 E disse a Mosè: “Parla tu con noi, e noi t’ascolteremo; ma non ci parli Iddio, che non abbiamo a morire”. EXO 20:20 E Mosè disse al popolo: “Non temete, poiché Dio è venuto per mettervi alla prova, e affinché il suo timore vi stia dinanzi, e così non pecchiate”. EXO 20:21 Il popolo dunque se ne stava da lungi; ma Mosè s’avvicinò alla caligine dov’era Dio. EXO 20:22 E l’Eterno disse a Mosè: “Di’ così ai figliuoli d’Israele: Voi stessi avete visto ch’io v’ho parlato dai cieli. EXO 20:23 Non fate altri dii accanto a me; non vi fate dii d’argento, né dii d’oro. EXO 20:24 Fammi un altare di terra; e su questo offri i tuoi olocausti, i tuoi sacrifizi di azioni di grazie, le tue pecore e i tuoi buoi; in qualunque luogo dove farò che il mio nome sia ricordato, io verrò a te e ti benedirò. EXO 20:25 E se mi fai un altare di pietra, non lo costruire di pietre tagliate; perché, se tu alzassi su di esse lo scalpello, tu le contamineresti. EXO 20:26 E non salire al mio altare per gradini, affinché la tua nudità non si scopra sovr’esso. EXO 21:1 Or queste sono le leggi che tu porrai dinanzi a loro: EXO 21:2 Se compri un servo ebreo, egli ti servirà per sei anni; ma il settimo se ne andrà libero, senza pagar nulla. EXO 21:3 Se è venuto solo, se ne andrà solo; se aveva moglie, la moglie se ne andrà con lui. EXO 21:4 Se il suo padrone gli dà moglie e questa gli partorisce figliuoli e figliuole, la moglie e i figliuoli di lei saranno del padrone, ed egli se ne andrà solo. EXO 21:5 Ma se il servo fa questa dichiarazione: “Io amo il mio padrone, mia moglie e i miei figliuoli; io non voglio andarmene libero” EXO 21:6 allora il suo padrone lo farà comparire davanti a Dio, e lo farà accostare alla porta o allo stipite, e il suo padrone gli forerà l’orecchio con una lesina; ed egli lo servirà per sempre. EXO 21:7 Se uno vende la propria figliuola per esser serva, ella non se ne andrà come se ne vanno i servi. EXO 21:8 S’ella dispiace al suo padrone, che se l’era presa per moglie, egli la farà riscattare; ma non avrà il diritto di venderla a gente straniera, dopo esserle stato infedele. EXO 21:9 E se la dà in isposa al suo figliuolo, la tratterà secondo il diritto delle fanciulle. EXO 21:10 Se prende un altra moglie, non toglierà alla prima né il vitto, né il vestire, né la coabitazione. EXO 21:11 Se non le fa queste tre cose, ella se ne andrà senza pagamento di prezzo. EXO 21:12 Chi percuote un uomo sì ch’egli muoia, dev’esser messo a morte. EXO 21:13 Se non gli ha teso agguato, ma Dio gliel’ha fatto cader sotto mano, io ti stabilirò un luogo dov’ei si possa rifugiare. EXO 21:14 Se alcuno con premeditazione uccide il suo prossimo mediante insidia, tu lo strapperai anche dal mio altare, per farlo morire. EXO 21:15 Chi percuote suo padre o sua madre dev’esser messo a morte. EXO 21:16 Chi ruba un uomo sia che l’abbia venduto o che gli sia trovato nelle mani dev’esser messo a morte. EXO 21:17 Chi maledice suo padre o sua madre dev’esser messo a morte. EXO 21:18 Se degli uomini vengono a rissa, e uno percuote l’altro con una pietra o col pugno, e quello non muoia, ma debba mettersi a letto, EXO 21:19 se si rileva e può camminar fuori appoggiato al suo bastone, colui che lo percosse sarà assolto; soltanto, lo indennizzerà del tempo che ha perduto e lo farà curare fino a guarigione compiuta. EXO 21:20 Se uno percuote il suo servo o la sua serva col bastone sì che gli muoiano fra le mani, il padrone dev’esser punito; EXO 21:21 ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perché son danaro suo. EXO 21:22 Se alcuni vengono a rissa e percuotono una donna incinta sì ch’ella si sgravi, ma senza che ne segua altro danno, il percotitore sarà condannato all’ammenda che il marito della donna gl’imporrà; e la pagherà come determineranno i giudici; EXO 21:23 ma se ne segue danno, EXO 21:24 darai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, EXO 21:25 piede per piede, scottatura per scottatura, ferita per ferita, contusione per contusione. EXO 21:26 Se uno colpisce l’occhio del suo servo o l’occhio della sua serva e glielo fa perdere, li lascerà andar liberi in compenso dell’occhio perduto. EXO 21:27 E se fa cadere un dente al suo servo o un dente alla sua serva, li lascerà andar liberi in compenso del dente perduto. EXO 21:28 Se un bue cozza un uomo o una donna sì che muoia, il bue dovrà esser lapidato e non se ne mangerà la carne; ma il padrone del bue sarà assolto. EXO 21:29 Però, se il bue era già da tempo uso cozzare, e il padrone n’è stato avvertito, ma non l’ha tenuto rinchiuso, e il bue ha ucciso un uomo o una donna, il bue sarà lapidato, e il suo padrone pure sarà messo a morte. EXO 21:30 Ove sia imposto al padrone un prezzo di riscatto, egli pagherà per il riscatto della propria vita tutto quello che gli sarà imposto. EXO 21:31 Se il bue cozza un figliuolo o una figliuola, gli si applicherà questa medesima legge. EXO 21:32 Se il bue cozza un servo o una serva, il padrone del bue pagherà al padrone del servo trenta sicli d’argento, e il bue sarà lapidato. EXO 21:33 Se uno apre una fossa, o se uno scava una fossa e non la copre, e un bue o un asino vi cade dentro, EXO 21:34 il padron della fossa rifarà il danno: pagherà in danaro il valore della bestia al padrone, e la bestia morta sarà sua. EXO 21:35 Se il bue d’un uomo perisce il bue d’un altro sì ch’esso muoia, si venderà il bue vivo e se ne dividerà il prezzo; e anche il bue morto sarà diviso fra loro. EXO 21:36 Se poi è noto che quel bue era già da tempo uso cozzare, e il suo padrone non l’ha tenuto rinchiuso, questi dovrà pagare bue per bue, e la bestia morta sarà sua. EXO 22:1 Se uno ruba un bue o una pecora e li ammazza o li vende, restituirà cinque buoi per il bue e quattro pecore per la pecora. EXO 22:2 Se il ladro, còlto nell’atto di fare uno scasso, è percosso e muore, non v’è delitto d’omicidio. EXO 22:3 Se il sole era levato quand’avvenne il fatto, vi sarà delitto d’omicidio. Il ladro dovrà risarcire il danno; se non ha di che risarcirlo, sarà venduto per ciò che ha rubato. EXO 22:4 Se il furto, bue o asino o pecora che sia gli è trovato vivo nelle mani, restituirà il doppio. EXO 22:5 Se uno arrecherà de’ danni a un campo altrui o ad una vigna, lasciando andare le sue bestie a pascere nel campo altrui risarcirà il danno col meglio del suo campo e col meglio della sua vigna. EXO 22:6 Se divampa un fuoco e s’attacca alle spine sì che ne sia distrutto il grano in covoni o il grano in piedi o il campo, chi avrà acceso il fuoco dovrà risarcire il danno. EXO 22:7 Se uno affida al suo vicino del danaro o degli oggetti da custodire, e questi siano rubati dalla casa di quest’ultimo, se il ladro si trova, restituirà il doppio. EXO 22:8 Se il ladro non si trova, il padrone della casa comparirà davanti a Dio per giurare che non ha messo la mano sulla roba del suo vicino. EXO 22:9 In ogni caso di delitto, sia che si tratti d’un bue o d’un asino o d’una pecora o d’un vestito o di qualunque oggetto perduto del quale uno dica: “E’ questo qui!” la causa d’ambedue le parti verrà davanti a Dio; colui che Dio condannerà, restituirà il doppio al suo prossimo. EXO 22:10 Se uno dà in custodia al suo vicino un asino o un bue o una pecora o qualunque altra bestia, ed essa muore o resta stroppiata o è portata via senza che ci sian testimoni, EXO 22:11 interverrà fra le due parti il giuramento dell’Eterno per sapere se colui che avea la bestia in custodia non ha messo la mano sulla roba del suo vicino. Il padrone della bestia si contenterà del giuramento, e l’altro non sarà tenuto a rifacimento di danni. EXO 22:12 Ma se la bestia gli è stata rubata, egli dovrà risarcire del danno il padrone d’essa. EXO 22:13 Se la bestia è stata sbranata, la produrrà come prova, e non sarà tenuto a risarcimento per la bestia sbranata. EXO 22:14 Se uno prende in prestito dal suo vicino una bestia, e questa resti stroppiata o muoia essendo assente il padrone d’essa, egli dovrà rifare il danno. EXO 22:15 Se il padrone è presente, non v’è luogo a rifacimento di danni; se la bestia è stata presa a nolo, essa è compresa nel prezzo del nolo. EXO 22:16 Se uno seduce una fanciulla non ancora fidanzata e si giace con lei, dovrà pagare la sua dote e prenderla per moglie. EXO 22:17 Se il padre di lei rifiuta del tutto di dargliela, paghi la somma che si suol dare per le fanciulle. EXO 22:18 Non lascerai vivere la strega. EXO 22:19 Chi s’accoppia con una bestia dovrà esser messo a morte. EXO 22:20 Chi offre sacrifizi ad altri dèi, fuori che all’Eterno solo, sarà sterminato come anatema. EXO 22:21 Non maltratterai lo straniero e non l’opprimerai; perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. EXO 22:22 Non affliggerete alcuna vedova, ne alcun orfano. EXO 22:23 Se in qualche modo li affliggi, ed essi gridano a me, io udrò senza dubbio il loro grido; EXO 22:24 la mia ira s’accenderà, e io vi ucciderò con la spada; e le vostre mogli saranno vedove, e i vostri figliuoli orfani. EXO 22:25 Se tu presti del danaro a qualcuno del mio popolo, al povero ch’è teco, non lo tratterai da usuraio; non gl’imporrai interesse. EXO 22:26 Se prendi in pegno il vestito del tuo prossimo, glielo renderai prima che tramonti il sole; EXO 22:27 perché esso è l’unica sua coperta, è la veste con cui si avvolge il corpo. Su che dormirebb’egli? E se avverrà ch’egli gridi a me, io l’udrò; perché sono misericordioso. EXO 22:28 Non bestemmierai contro Dio, e non maledirai il principe del tuo popolo. EXO 22:29 Non indugerai a offrirmi il tributo dell’abbondanza delle tue raccolte e di ciò che cola dai tuoi strettoi. Mi darai il primogenito de’ tuoi figliuoli. EXO 22:30 Lo stesso farai del tuo grosso e del tuo minuto bestiame: il loro primo parto rimarrà sette giorni presso la madre; l’ottavo giorno, me lo darai. EXO 22:31 Voi mi sarete degli uomini santi; non mangerete carne di bestia trovata sbranata nei campi; gettatela ai cani. EXO 23:1 Non spargere alcuna voce calunniosa e non tener di mano all’empio nell’attestare il falso. EXO 23:2 Non andar dietro alla folla per fare il male; e non deporre in giudizio schierandoti dalla parte dei più per pervertire la giustizia. EXO 23:3 Parimente non favorire il povero nel suo processo. EXO 23:4 Se incontri il bue del tuo nemico o il suo asino smarrito, non mancare di ricondurglielo. EXO 23:5 Se vedi l’asino di colui che t’odia steso a terra sotto il carico, guardati bene dall’abbandonarlo, ma aiuta il suo padrone a scaricarlo. EXO 23:6 Non violare il diritto del povero del tuo popolo nel suo processo. EXO 23:7 Rifuggi da ogni parola bugiarda; e non far morire l’innocente e il giusto; perché io non assolverò il malvagio EXO 23:8 Non accettar presenti; perché il presente acceca quelli che ci veggon chiaro, e perverte le parole dei giusti. EXO 23:9 Non opprimere lo straniero; voi lo conoscete l’animo dello straniero, giacché siete stati stranieri nel paese d’Egitto. EXO 23:10 Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai i frutti; EXO 23:11 ma il settimo anno la lascerai riposare e rimanere incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e de’ tuoi ulivi. EXO 23:12 Per sei giorni farai il tuo lavoro; ma il settimo giorno ti riposerai, affinché il tuo bue e il tuo asino possano riposarsi, e il figliuolo della tua serva e il forestiero possano riprender fiato. EXO 23:13 Porrete ben mente a tutte le cose che io vi ho dette, e non pronunzierete il nome di dèi stranieri: non lo si oda uscire dalla vostra bocca. EXO 23:14 Tre volte all’anno mi celebrerai una festa. EXO 23:15 Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane senza lievito, come te l’ho ordinato, al tempo stabilito del mese di Abib, perché in quel mese tu uscisti dal paese d’Egitto; e nessuno comparirà dinanzi a me a mani vuote. EXO 23:16 Osserverai la festa della mietitura, delle primizie del tuo lavoro, di quello che avrai seminato nei campi; e la festa della raccolta, alla fine dell’anno, quando avrai raccolto dai campi i frutti del tuo lavoro. EXO 23:17 Tre volte all’anno tutti i maschi compariranno davanti al Signore, l’Eterno. EXO 23:18 Non offrirai il sangue della mia vittima insieme con pane lievitato; e il grasso dei sacrifizi della mia festa non sarà serbato durante la notte fino al mattino. EXO 23:19 Porterai alla casa dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, le primizie de’ primi frutti della terra. Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre. EXO 23:20 Ecco, io mando un angelo davanti a te per proteggerti per via, e per introdurti nel luogo che ho preparato. EXO 23:21 Sii guardingo in sua presenza, e ubbidisci alla sua voce; non ti ribellare a lui, perch’egli non perdonerà le vostre trasgressioni; poiché il mio nome è in lui. EXO 23:22 Ma se ubbidisci fedelmente alla sua voce e fai tutto quello che ti dirò, io sarò il nemico de’ tuoi nemici, l’avversario de’ tuoi avversari; EXO 23:23 poiché il mio angelo andrà innanzi a te e t’introdurrà nel paese degli Amorei, degli Hittei, dei Ferezei, dei Cananei, degli Hivvei e dei Gebusei, e li sterminerò. EXO 23:24 Tu non ti prostrerai davanti ai loro dèi, e non servirai loro. Non farai quello ch’essi fanno; ma distruggerai interamente quegli dèi e spezzerai le loro colonne. EXO 23:25 Servirete all’Eterno, ch’è il vostro Dio, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; ed io allontanerò la malattia di mezzo a te. EXO 23:26 Nel tuo paese non ci sarà donna che abortisca, né donna sterile. Io farò completo il numero de’ tuoi giorni. EXO 23:27 Io manderò davanti a te il mio terrore, e metterò in rotta ogni popolo presso il quale arriverai, e farò voltar le spalle dinanzi a te a tutti i tuoi nemici. EXO 23:28 E manderò davanti a te i calabroni, che scacceranno gli Hivvei, i Cananei e gli Hittei dal tuo cospetto. EXO 23:29 Non li scaccerò dal tuo cospetto in un anno, affinché il paese non diventi un deserto, e le bestie de’ campi non si moltiplichino contro di te. EXO 23:30 Li scaccerò dal tuo cospetto a poco a poco, finché tu cresca di numero e possa prender possesso del paese. EXO 23:31 E fisserò i tuoi confini dal mar Rosso al mar de’ Filistei, e dal deserto sino al fiume; poiché io vi darò nelle mani gli abitanti del paese; e tu li scaccerai d’innanzi a te. EXO 23:32 Non farai alleanza di sorta con loro, né coi loro dèi. EXO 23:33 Non dovranno abitare nel tuo paese, perché non t’inducano a peccare contro di me: tu serviresti ai loro dèi, e questo ti sarebbe un laccio. EXO 24:1 Poi Dio disse a Mosè: “Sali all’Eterno tu ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d’Israele, e adorate da lungi; EXO 24:2 poi Mosè solo s’accosterà all’Eterno; ma gli altri non s’accosteranno, né salirà il popolo con lui”. EXO 24:3 E Mosè venne e riferì al popolo tutte le parole dell’Eterno e tutte le leggi. E tutto il popolo rispose ad una voce e disse: “Noi faremo tutte le cose che l’Eterno ha dette”. EXO 24:4 Poi Mosè scrisse tutte le parole dell’Eterno; e, levatosi di buon’ora la mattina, eresse appiè del monte un altare e dodici pietre per le dodici tribù d’Israele. EXO 24:5 E mandò dei giovani tra i figliuoli d’Israele a offrire olocausti e a immolare giovenchi come sacrifizi di azioni di grazie all’Eterno. EXO 24:6 E Mosè prese la metà del sangue e lo mise in bacini; e l’altra metà la sparse sull’altare. EXO 24:7 Poi prese il libro del patto e lo lesse in presenza del popolo, il quale disse: “Noi faremo tutto quello che l’Eterno ha detto, e ubbidiremo”. EXO 24:8 Allora Mosè prese il sangue, ne asperse il popolo e disse: “Ecco il sangue del patto che l’Eterno ha fatto con voi sul fondamento di tutte queste parole”. EXO 24:9 Poi Mosè ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d’Israele salirono, EXO 24:10 e videro l’Iddio d’Israele. Sotto i suoi piedi c’era come un pavimento lavorato in trasparente zaffiro, e simile, per limpidezza, al cielo stesso. EXO 24:11 Ed egli non mise la mano addosso a quegli eletti tra i figliuoli d’Israele; ma essi videro Iddio, e mangiarono e bevvero. EXO 24:12 E l’Eterno disse a Mosè: “Sali da me sul monte, e fermati quivi; e io ti darò delle tavole di pietra, la legge e i comandamenti che ho scritti, perché siano insegnati ai figliuoli d’Israele”. EXO 24:13 Mosè dunque si levò con Giosuè suo ministro; e Mosè salì sul monte di Dio. EXO 24:14 E disse agli anziani: “Aspettateci qui, finché torniamo a voi. Ecco, Aaronne e Hur sono con voi; chiunque abbia qualche affare si rivolga a loro”. EXO 24:15 Mosè dunque salì sul monte, e la nuvola ricoperse il monte. EXO 24:16 E la gloria dell’Eterno rimase sui monte Sinai e la nuvola lo coperse per sei giorni; e il settimo giorno l’Eterno chiamò Mosè di mezzo alla nuvola. EXO 24:17 E l’aspetto della gloria dell’Eterno era agli occhi de’ figliuoli d’Israele come un fuoco divorante sulla cima del monte. EXO 24:18 E Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; e Mosè rimase sul monto quaranta giorni e quaranta notti. EXO 25:1 L’Eterno parlò a Mosè dicendo: “Di’ ai figliuoli d’Israele che mi facciano un’offerta; EXO 25:2 accetterete l’offerta da ogni uomo che sarà disposto a farmela di cuore. EXO 25:3 E questa è l’offerta che accetterete da loro: oro, argento e rame; EXO 25:4 stoffe di color violaceo, porporino, scarlatto; EXO 25:5 lino fino e pel di capra; pelli di montone tinte in rosso, pelli di delfino e legno d’acacia; EXO 25:6 olio per il candelabro, aromi per l’olio della unzione e per il profumo odoroso; EXO 25:7 pietre di onice e pietre da incastonare per l’efod e il pettorale. EXO 25:8 E mi facciano un santuario perch’io abiti in mezzo a loro. EXO 25:9 Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti. EXO 25:10 Faranno dunque un’arca di legno d’acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, la sua larghezza di un cubito e mezzo, e la sua altezza di un cubito e mezzo. EXO 25:11 La rivestirai d’oro puro; la rivestirai così di dentro e di fuori; e le farai al di sopra una ghirlanda d’oro, che giri intorno. EXO 25:12 Fonderai per essa quattro anelli d’oro, che metterai ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall’altro lato, EXO 25:13 Farai anche delle stanghe di legno d’acacia, e le rivestirai d’oro. EXO 25:14 E farai passare le stanghe per gli anelli ai lati dell’arca, perché servano a portarla. EXO 25:15 Le stanghe rimarranno negli anelli dell’arca; non ne saranno tratte fuori. EXO 25:16 E metterai nell’arca la testimonianza che ti darò. EXO 25:17 Farai anche un propiziatorio d’oro puro; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, e la sua larghezza di un cubito e mezzo. EXO 25:18 E farai due cherubini d’oro; li farai lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio; EXO 25:19 fa’ un cherubino a una delle estremità, e un cherubino all’altra; farete che questi cherubini escano dal propiziatorio alle due estremità. EXO 25:20 E i cherubini avranno le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le loro ali; avranno la faccia vòlta l’uno verso l’altro; le facce dei cherubini saranno volte verso il propiziatorio. EXO 25:21 E metterai il propiziatorio in alto, sopra l’arca; e nell’arca metterai la testimonianza che ti darò. EXO 25:22 Quivi io m’incontrerò teco; e di sul propiziatorio, di fra i due cherubini che sono sull’arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figliuoli d’Israele. EXO 25:23 Farai anche una tavola di legno d’acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti; la sua larghezza di un cubito, e la sua altezza di un cubito e mezzo. EXO 25:24 La rivestirai d’oro puro, e le farai una ghirlanda d’oro che le giri attorno. EXO 25:25 Le farai all’intorno una cornice alta quattro dita; e a questa cornice farai tutt’intorno una ghirlanda d’oro. EXO 25:26 Le farai pure quattro anelli d’oro, e metterai gli anelli ai quattro canti, ai quattro piedi della tavola. EXO 25:27 Gli anelli saranno vicinissimi alla cornice per farvi passare le stanghe destinate a portar la tavola. EXO 25:28 E le stanghe le farai di legno d’acacia, le rivestirai d’oro, e serviranno a portare la tavola. EXO 25:29 Farai pure i suoi piatti, le sue coppe, i suoi calici e le sue tazze da servire per le libazioni; li farai d’oro puro. EXO 25:30 E metterai sulla tavola il pane della presentazione, che starà del continuo nel mio cospetto. EXO 25:31 Farai anche un candelabro d’oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo tronco saranno lavorati al martello; i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori saranno tutti d’un pezzo col candelabro. EXO 25:32 Gli usciranno sei bracci dai lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall’altro; EXO 25:33 su l’uno de’ bracci saranno tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore; e sull’altro braccio, tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore. Lo stesso per i sei bracci uscenti dal candelabro. EXO 25:34 Nel tronco del candelabro ci saranno poi quattro calici in forma di mandorla, coi loro pomi e i loro fiori. EXO 25:35 Ci sarà un pomo sotto i due primi bracci che partono dal candelabro; un pomo sotto i due seguenti bracci, e un pomo sotto i due ultimi bracci che partono dal candelabro: così per i sei bracci uscenti dal candelabro. EXO 25:36 Questi pomi e questi bracci saranno tutti d’un pezzo col candelabro; il tutto sarà d’oro fino lavorato al martello. EXO 25:37 Farai pure le sue lampade, in numero di sette; e le sue lampade si accenderanno in modo che la luce rischiari il davanti del candelabro. EXO 25:38 E i suoi smoccolatoi e i suoi porta smoccolature saranno d’oro puro. EXO 25:39 Per fare il candelabro con tutti questi suoi utensili s’impiegherà un talento d’oro puro. EXO 25:40 E vedi di fare ogni cosa secondo il modello che t’è stato mostrato sul monte. EXO 26:1 Farai poi il tabernacolo di dieci teli di lino fino ritorto, di filo color violaceo, porporino e scarlatto, con dei cherubini artisticamente lavorati. EXO 26:2 La lunghezza d’ogni telo sarà di ventotto cubiti, e la larghezza d’ogni telo di quattro cubiti; tutti i teli saranno d’una stessa misura. EXO 26:3 Cinque teli saranno uniti assieme, e gli altri cinque teli saran pure uniti assieme. EXO 26:4 Farai de’ nastri di color violaceo all’orlo del telo ch’è all’estremità della prima serie; e lo stesso farai all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie. EXO 26:5 Metterai cinquanta nastri al primo telo, e metterai cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie di teli: i nastri si corrisponderanno l’uno all’altro. EXO 26:6 E farai cinquanta fermagli d’oro, e unirai i teli l’uno all’altro mediante i fermagli, perché il tabernacolo formi un tutto. EXO 26:7 Farai pure dei teli di pel di capra, per servir da tenda per coprire il tabernacolo: di questi teli ne farai undici. EXO 26:8 La lunghezza d’ogni telo sarà di trenta cubiti, e la larghezza d’ogni telo, di quattro cubiti; gli undici teli avranno la stessa misura. EXO 26:9 Unirai assieme, da sé, cinque di questi teli, e unirai da sé gli altri sei, e addoppierai il sesto sulla parte anteriore della tenda. EXO 26:10 E metterai cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della prima serie, e cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie di teli. EXO 26:11 E farai cinquanta fermagli di rame, e farai entrare i fermagli nei nastri e unirai così la tenda, in modo che formi un tutto. EXO 26:12 Quanto alla parte che rimane di soprappiù dei teli della tenda, la metà del telo di soprappiù ricadrà sulla parte posteriore del tabernacolo; EXO 26:13 e il cubito da una parte e il cubito dall’altra parte che saranno di soprappiù nella lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui due iati del tabernacolo, di qua e di là, per coprirlo. EXO 26:14 Farai pure per la tenda una coperta di pelli di montone tinte di rosso, e sopra questa un’altra coperta di pelli di delfino. EXO 26:15 Farai per il tabernacolo delle assi di legno d’acacia, messe per ritto. EXO 26:16 La lunghezza d’un’asse sarà di dieci cubiti, e la larghezza d’un’asse, di un cubito e mezzo. EXO 26:17 Ogni asse avrà due incastri paralleli; farai così per tutte le assi del tabernacolo. EXO 26:18 Farai dunque le assi per il tabernacolo: venti assi dal lato meridionale, verso il sud. EXO 26:19 Metterai quaranta basi d’argento sotto le venti assi: due basi sotto ciascun’asse per i suoi due incastri. EXO 26:20 E farai venti assi per il secondo lato dei tabernacolo, il lato di nord, EXO 26:21 e le oro quaranta basi d’argento: due basi sotto ciascun’asse. EXO 26:22 E per la parte posteriore del tabernacolo, verso occidente, farai sei assi. EXO 26:23 Farai pure due assi per gli angoli del tabernacolo, dalla parte posteriore. EXO 26:24 Queste saranno doppie dal basso in su, e al tempo stesso formeranno un tutto fino in cima, fino al primo anello. Così sarà per ambedue le assi, che saranno ai due angoli. EXO 26:25 Vi saranno dunque otto assi, con le loro basi d’argento: sedici basi: due basi sotto ciascun’asse. EXO 26:26 Farai anche delle traverse di legno d’acacia: cinque, per le assi di un lato del tabernacolo; EXO 26:27 cinque traverse per le assi dell’altro lato del tabernacolo, e cinque traverse per le assi della parte posteriore del tabernacolo, a occidente. EXO 26:28 La traversa di mezzo, in mezzo alle assi, passera da una parte all’altra. EXO 26:29 E rivestirai d’oro le assi, e farai d’oro i loro anelli per i quali passeranno le traverse, e rivestirai d’oro le traverse. EXO 26:30 Erigerai il tabernacolo secondo la forma esatta che te n’è stata mostrata sul monte. EXO 26:31 Farai un velo di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto con de’ cherubini artisticamente lavorati, EXO 26:32 e lo sospenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d’oro, che avranno i chiodi d’oro e poseranno su basi d’argento. EXO 26:33 Metterai il velo sotto i fermagli; e quivi, al di là del velo, introdurrai l’arca della testimonianza; quel velo sarà per voi la separazione del luogo santo dal santissimo. EXO 26:34 E metterai il propiziatorio sull’arca della testimonianza nel luogo santissimo. EXO 26:35 E metterai la tavola fuori del velo, e il candelabro dirimpetto alla tavola dal lato meridionale del tabernacolo; e metterai la tavola dal lato di settentrione. EXO 26:36 Farai pure per l’ingresso della tenda una portiera di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, in lavoro di ricamo. EXO 26:37 E farai cinque colonne di acacia per sospendervi la portiera; le rivestirai d’oro, e avranno i chiodi d’oro e tu fonderai per esse cinque basi di rame. EXO 27:1 Farai anche un altare di legno d’acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti; l’altare sarà quadrato, e avrà tre cubiti d’altezza. EXO 27:2 Farai ai quattro angoli dei corni che spuntino dall’altare, il quale rivestirai di rame. EXO 27:3 Farai pure i suoi vasi per raccoglier le ceneri, le sue palette, i suoi bacini, i suoi forchettoni e i suoi bracieri; tutti i suoi utensili li farai di rame. EXO 27:4 E farai una gratella di rame in forma di rete; e sopra la rete, ai suoi quattro canti, farai quattro anelli di rame; EXO 27:5 e la porrai sotto la cornice dell’altare, nella parte inferiore, in modo che la rete raggiunga la metà dell’altezza dell’altare. EXO 27:6 Farai anche delle stanghe per l’altare: delle stanghe di legno d’acacia, e le rivestirai di rame. EXO 27:7 E si faran passare le stanghe per gli anelli; e le stanghe saranno ai due lati dell’altare, quando lo si dovrà portare. EXO 27:8 Lo farai di tavole, vuoto; dovrà esser fatto, conforme ti è stato mostrato sul monte. EXO 27:9 Farai anche il cortile del tabernacolo; dal lato meridionale, ci saranno, per formare il cortile, delle cortine di lino fino ritorto, per una lunghezza di cento cubiti, per un lato. EXO 27:10 Questo lato avrà venti colonne con le loro venti basi di rame; i chiodi e le aste delle colonne saranno d’argento. EXO 27:11 Così pure per il lato di settentrione, per lungo, ci saranno delle cortine lunghe cento cubiti, con venti colonne e le loro venti basi di rame; i chiodi e le aste delle colonne saranno d’argento. EXO 27:12 E per largo, dal lato d’occidente, il cortile avrà cinquanta cubiti di cortine, con dieci colonne e le loro dieci basi. EXO 27:13 E per largo, sul davanti, dal lato orientale il cortile avrà cinquanta cubiti. EXO 27:14 Da uno dei lati dell’ingresso ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi; EXO 27:15 e dall’altro lato pure ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi. EXO 27:16 Per l’ingresso del cortile ci sarà una portiera di venti cubiti, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, in lavoro di ricamo, con quattro colonne e le loro quattro basi. EXO 27:17 Tutte le colonne attorno al cortile saran congiunte con delle aste d’argento; i loro chiodi saranno d’argento, e le loro basi di rame. EXO 27:18 La lunghezza del cortile sarà di cento cubiti; la larghezza, di cinquanta da ciascun lato; e l’altezza, di cinque cubiti; le cortine saranno di lino fino ritorto, e le basi delle colonne, di rame. EXO 27:19 Tutti gli utensili destinati al servizio del tabernacolo, tutti i suoi piuoli e tutti i piuoli del cortile saranno di rame. EXO 27:20 Ordinerai ai figliuoli d’Israele che ti portino dell’olio d’uliva puro, vergine, per il candelabro, per tener le lampade continuamente accese. EXO 27:21 Nella tenda di convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, Aaronne e i suoi figliuoli lo prepareranno perché le lampade ardano dalla sera al mattino davanti all’Eterno. Questa sarà una regola perpetua per i loro discendenti, da essere osservata dai figliuoli d’Israele. EXO 28:1 E tu fa’ accostare a te, di tra i figliuoli d’Israele, Aaronne tuo fratello e i suoi figliuoli con lui perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti: Aaronne, Nadab, Abihu, Eleazar e Ithamar, figliuoli d’Aaronne. EXO 28:2 E farai ad Aaronne, tuo fratello, dei paramenti sacri, come insegne della loro dignità e come ornamento. EXO 28:3 Parlerai a tutti gli uomini intelligenti, i quali io ho ripieni di spirito di sapienza, ed essi faranno i paramenti d’Aaronne per consacrarlo, onde mi eserciti l’ufficio di sacerdote. EXO 28:4 E questi sono i paramenti che faranno: un pettorale, un efod, un manto, una tunica lavorata a maglia, una mitra e una cintura. Faranno dunque de’ paramenti sacri per Aaronne tuo fratello e per i suoi figliuoli, affinché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti; EXO 28:5 e si serviranno d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino. EXO 28:6 Faranno l’efod d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, lavorato artisticamente. EXO 28:7 Esso avrà alle due estremità due spallette, che si uniranno, in guisa ch’esso si terra bene insieme. EXO 28:8 E la cintura artistica che è sull’efod per fissarlo, sarà del medesimo lavoro dell’efod, e tutto d’un pezzo con esso; sarà d’oro, di filo color violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. EXO 28:9 E prenderai due pietre d’onice e v’inciderai su i nomi dei figliuoli d’Israele: EXO 28:10 sei de’ loro nomi sopra una pietra, e gli altri sei nomi sopra la seconda pietra, secondo il loro ordine di nascita. EXO 28:11 Inciderai su queste due pietre i nomi de’ figliuoli d’Israele come fa il lapidario, come s’incide un sigillo; le farai incastrare in castoni d’oro. EXO 28:12 Metterai le due pietre sulle spallette dell’efod, come pietre di ricordanza per i figliuoli d’Israele; e Aaronne porterà i loro nomi davanti all’Eterno sulle sue due spalle, per ricordanza. EXO 28:13 E farai de’ castoni d’oro, EXO 28:14 e due catenelle d’oro puro che intreccerai a mo’ di cordone, e metterai ne’ castoni le catenelle così intrecciate. EXO 28:15 Farai pure il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato; lo farai come il lavoro dell’efod: d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. EXO 28:16 Sarà quadrato e doppio; avrà la lunghezza d’una spanna, e una spanna di larghezza. EXO 28:17 E v’incastonerai un fornimento di pietre: quattro ordini di pietre; nel primo ordine sarà un sardonio, un topazio e uno smeraldo; EXO 28:18 nel secondo ordine, un rubino, uno zaffiro, un calcedonio; EXO 28:19 nel terzo ordine, un’opale, un’agata, un’ametista; EXO 28:20 nel quarto ordine, un grisolito, un onice e un diaspro. Queste pietre saranno incastrate nei loro castoni d’oro. EXO 28:21 E le pietre corrisponderanno ai nomi dei figliuoli d’Israele, e saranno dodici, secondo i loro nomi; saranno incise come de’ sigilli, ciascuna col nome d’una delle tribù d’Israele. EXO 28:22 Farai pure sul pettorale delle catenelle d’oro puro, intrecciate a mo’ di cordoni. EXO 28:23 Poi farai sul pettorale due anelli d’oro, e metterai i due anelli alle due estremità del pettorale. EXO 28:24 Fisserai i due cordoni d’oro ai due anelli alle estremità del pettorale; EXO 28:25 e attaccherai gli altri due capi dei due cordoni ai due castoni, e li metterai sulle due spallette dell’efod, sul davanti. EXO 28:26 E farai due anelli d’oro, e li metterai alle altre due estremità del pettorale, sull’orlo interiore vòlto verso l’efod. EXO 28:27 Farai due altri anelli d’oro, e li metterai alle due spallette dell’efod, in basso, sul davanti, vicino al punto dove avviene la giuntura, al disopra della cintura artistica dell’efod. EXO 28:28 E si fisserà il pettorale mediante i suoi anelli agli anelli dell’efod con un cordone violaceo, affinché il pettorale sia al di sopra della cintura artistica dell’efod, e non si possa staccare dall’efod. EXO 28:29 Così Aaronne porterà i nomi de’ figliuoli d’Israele incisi nel pettorale del giudizio, sul suo cuore, quando entrerà nel santuario, per conservarne del continuo la ricordanza dinanzi all’Eterno. EXO 28:30 Metterai sul pettorale del giudizio l’Urim e il Thummim; e staranno sul cuore d’Aaronne quand’egli si presenterà davanti all’Eterno. Così Aaronne porterà il giudizio de’ figliuoli d’Israele sul suo cuore, davanti all’Eterno, del continuo. EXO 28:31 Farai anche il manto dell’efod, tutto di color violaceo. EXO 28:32 Esso avrà, in mezzo, un’apertura per passarvi il capo; e l’apertura avrà all’intorno un’orlatura tessuta, come l’apertura d’una corazza, perché non si strappi. EXO 28:33 All’orlo inferiore del manto, tutt’all’intorno, farai delle melagrane di color violaceo, porporino e scarlatto; e in mezzo ad esse, d’ogn’intorno, porrai de’ sonagli d’oro: EXO 28:34 un sonaglio d’oro e una melagrana, un sonaglio d’oro e una melagrana, sull’orlatura del manto, tutt’all’intorno. EXO 28:35 Aaronne se lo metterà per fare il servizio; quand’egli entrerà nel luogo santo dinanzi all’Eterno e quando ne uscirà, s’udrà il suono, ed egli non morrà. EXO 28:36 Farai anche una lamina d’oro puro, e sovr’essa inciderai, come s’incide sopra un sigillo: SANTO ALL’ETERNO. EXO 28:37 La fisserai ad un nastro violaceo sulla mitra, e starà sul davanti della mitra. EXO 28:38 Starà sulla fronte d’Aaronne, e Aaronne porterà le iniquità commesse dai figliuoli d’Israele nelle cose sante che consacreranno, in ogni genere di sante offerte; ed essa starà continuamente sulla fronte di lui, per renderli graditi nel cospetto dell’Eterno. EXO 28:39 Farai pure la tunica di lino fino, lavorata a maglia; farai una mitra di lino fino, e farai una cintura in lavoro di ricamo. EXO 28:40 E per i figliuoli d’Aaronne farai delle tuniche, farai delle cinture, e farai delle tiare, come insegne della loro dignità e come ornamento. EXO 28:41 E ne vestirai Aaronne, tuo fratello, e i suoi figliuoli con lui; e li ungerai, li consacrerai e li santificherai perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. EXO 28:42 Farai anche loro delle brache di lino per coprire la loro nudità; esse andranno dai fianchi fino alle cosce. EXO 28:43 Aaronne e i suoi figliuoli le porteranno quando entreranno nella tenda di convegno, o quando s’accosteranno all’altare per fare il servizio nel luogo santo, affinché non si rendano colpevoli e non muoiano. Questa è una regola perpetua per lui e per la sua progenie dopo di lui. EXO 29:1 Questo è quello che farai per consacrarli perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. EXO 29:2 Prendi un giovenco e due montoni senza difetto, de’ pani senza lievito, delle focacce senza lievito impastate con olio, e delle gallette senza lievito unte d’olio; tutte queste cose farai di fior di farina di grano. EXO 29:3 Le metterai in un paniere, e le offrirai nel paniere al tempo stesso del giovenco e de’ due montoni. EXO 29:4 Farai avvicinare Aaronne e i suoi figliuoli all’ingresso della tenda di convegno, e li laverai con acqua. EXO 29:5 Poi prenderai i paramenti, e vestirai Aaronne della tunica, del manto dell’efod, dell’efod e del pettorale, e lo cingerai della cintura artistica dell’efod. EXO 29:6 Gli porrai in capo la mitra, e metterai sulla mitra il santo diadema. EXO 29:7 Poi prenderai l’olio dell’unzione, glielo spanderai sul capo, e l’ungerai. EXO 29:8 Farai quindi accostare i suoi figliuoli, e li vestirai delle tuniche. EXO 29:9 Cingerai Aaronne e i suoi figliuoli con delle cinture, e assicurerai sul loro capo delle tiare; e il sacerdozio apparterrà loro per legge perpetua. Così consacrerai Aaronne e i suoi figliuoli. EXO 29:10 Poi farai accostare il giovenco davanti alla tenda di convegno; e Aaronne e i suoi figliuoli poseranno le mani sul capo del giovenco. EXO 29:11 E scannerai il giovenco davanti all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno. EXO 29:12 E prenderai del sangue del giovenco, e ne metterai col dito sui corni dell’altare, e spanderai tutto il sangue appiè dell’altare. EXO 29:13 Prenderai pure tutto il grasso che copre le interiora, la rete ch’è sopra il fegato, i due arnioni e il grasso che v’è sopra, e farai fumar tutto sull’altare. EXO 29:14 Ma la carne del giovenco, la sua pelle e i suoi escrementi li brucerai col fuoco fuori del campo: è un sacrifizio per il peccato. EXO 29:15 Poi prenderai uno de’ montoni; e Aaronne e i suoi figliuoli poseranno le loro mani sul capo del montone. EXO 29:16 E scannerai il montone, ne prenderai il sangue, e lo spanderai sull’altare, tutto all’intorno. EXO 29:17 Poi farai a pezzi il montone, laverai le sue interiora e le sue gambe, e le metterai sui pezzi e sulla sua testa. EXO 29:18 E farai fumare tutto il montone sull’altare: è un olocausto all’Eterno; è un sacrifizio di soave odore fatto mediante il fuoco all’Eterno. EXO 29:19 Poi prenderai l’altro montone, e Aaronne e i suoi figliuoli poseranno le loro mani sul capo dei montone. EXO 29:20 Scannerai il montone, prenderai del suo sangue e lo metterai sull’estremità dell’orecchio destro d’Aaronne e sull’estremità dell’orecchio destro de’ suoi figliuoli, e sul pollice della loro man destra e sul dito grosso del loro piè destro, e spanderai il sangue sull’altare, tutto all’intorno. EXO 29:21 E prenderai del sangue che è sull’altare, e dell’olio dell’unzione, e ne aspergerai Aaronne e i suoi paramenti, e i suoi figliuoli e i paramenti de’ suoi figliuoli con lui. Così saranno consacrati lui, i suoi paramenti, i suoi figliuoli e i loro paramenti con lui. EXO 29:22 Prenderai pure il grasso dei montone, la coda, il grasso che copre le interiora, la rete del fegato, i due arnioni e il grasso che v’è sopra e la coscia destra, perché è un montone di consacrazione; EXO 29:23 prenderai anche un pane, una focaccia oliata e una galletta dal paniere degli azzimi che è davanti all’Eterno; EXO 29:24 e porrai tutte queste cose sulle palme delle mani Aaronne e sulle palme delle mani de’ suoi figliuoli, e le agiterai come offerta agitata davanti all’Eterno. EXO 29:25 Poi le prenderai dalle loro mani e le farai fumare sull’altare sopra l’olocausto, come un profumo soave davanti all’Eterno; è un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. EXO 29:26 E prenderai il petto del montone che avrà servito alla consacrazione d’Aaronne, e lo agiterai come offerta agitata davanti all’Eterno; e questa sarà la tua parte. EXO 29:27 E consacrerai, di ciò che spetta ad Aaronne e ai suoi figliuoli, il petto dell’offerta agitata e la coscia dell’offerta elevata: vale a dire, ciò che del montone della consacrazione sarà stato agitato ed elevato; EXO 29:28 esso apparterrà ad Aaronne e ai suoi figliuoli, per legge perpetua da osservarsi dai figliuoli d’Israele; poiché è un’offerta fatta per elevazione. Sarà un’offerta fatta per elevazione dai figliuoli d’Israele nei loro sacrifizi di azioni di grazie: la loro offerta per elevazione sarà per l’Eterno. EXO 29:29 E i paramenti sacri di Aaronne saranno, dopo di lui, per i suoi figliuoli, che se li metteranno all’atto della loro unzione e della loro consacrazione. EXO 29:30 Quello de’ suoi figliuoli che gli succederà nel sacerdozio, li indosserà per sette giorni quando entrerà nella tenda di convegno per fare il servizio nel luogo santo. EXO 29:31 Poi prenderai il montone della consacrazione, e ne farai cuocere la carne in un luogo santo; EXO 29:32 e Aaronne e i suoi figliuoli mangeranno, all’ingresso della tenda di convegno, la carne del montone e il pane che sarà nel paniere. EXO 29:33 Mangeranno le cose che avranno servito a fare l’espiazione per consacrarli e santificarli; ma nessun estraneo ne mangerà, perché son cose sante. EXO 29:34 E se rimarrà della carne della consacrazione o del pane fino alla mattina dopo, brucerai quel resto col fuoco; non lo si mangerà, perché è cosa santa. EXO 29:35 Eseguirai dunque, riguardo ad Aaronne e ai suoi figliuoli, tutto quello che ti ho ordinato: li consacrerai durante sette giorni. EXO 29:36 E ogni giorno offrirai un giovenco, come sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione; purificherai l’altare mediante questa tua espiazione, e l’ungerai per consacrarlo. EXO 29:37 Per sette giorni farai l’espiazione dell’altare, e lo santificherai; l’altare sarà santissimo: tutto ciò che toccherà l’altare sarà santo. EXO 29:38 Or questo è ciò che offrirai sull’altare: due agnelli d’un anno, ogni giorno, del continuo. EXO 29:39 Uno degli agnelli l’offrirai la mattina; e l’altro l’offrirai sull’imbrunire. EXO 29:40 Col primo agnello offrirai la decima parte di un efa di fior di farina impastata con la quarta parte di un hin d’olio vergine, e una libazione di un quarto di hin di vino. EXO 29:41 Il secondo agnello l’offrirai sull’imbrunire; l’accompagnerai con la stessa oblazione e con la stessa libazione della mattina; è un sacrifizio di profumo soave offerto mediante il fuoco all’Eterno. EXO 29:42 Sarà un olocausto perpetuo offerto dai vostri discendenti, all’ingresso della tenda di convegno, davanti all’Eterno, dove io v’incontrerò per parlar quivi con te. EXO 29:43 E là io mi troverò coi figliuoli d’Israele; e la tenda sarà santificata dalla mia gloria. EXO 29:44 E santificherò la tenda di convegno e l’altare; anche Aaronne e i suoi figliuoli santificherò, perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. EXO 29:45 E dimorerò in mezzo ai figliuoli d’Israele e sarò il loro Dio. EXO 29:46 Ed essi conosceranno che io sono l’Eterno, l’Iddio loro, che li ho tratti dal paese d’Egitto per dimorare tra loro. Io sono l’Eterno, l’Iddio loro. EXO 30:1 Farai pure un altare per bruciarvi su il profumo: lo farai di legno d’acacia. EXO 30:2 La sua lunghezza sarà di un cubito; e la sua larghezza, di un cubito; sarà quadro, e avrà un’altezza di due cubiti; i suoi corni saranno tutti d’un pezzo con esso. EXO 30:3 Lo rivestirai d’oro puro: il disopra, i suoi lati tutt’intorno, i suoi corni; e gli farai una ghirlanda d’oro che gli giri attorno. EXO 30:4 E gli farai due anelli d’oro, sotto la ghirlanda, ai suoi due lati; li metterai ai suoi due lati, per passarvi le stanghe che serviranno a portarlo. EXO 30:5 Farai le stanghe di legno d’acacia, e le rivestirai d’oro. EXO 30:6 E collocherai l’altare davanti al velo ch’è dinanzi all’arca della testimonianza, di faccia al propiziatorio che sta sopra la testimonianza, dove io mi ritroverò con te. EXO 30:7 E Aaronne vi brucerà su del profumo fragrante; lo brucerà ogni mattina, quando acconcerà le lampade; EXO 30:8 e quando Aaronne accenderà le lampade sull’imbrunire, lo farà bruciare come un profumo perpetuo davanti all’Eterno, di generazione in generazione. EXO 30:9 Non offrirete sovr’esso né profumo straniero, né olocausto, né oblazione; e non vi farete libazioni. EXO 30:10 E Aaronne farà una volta all’anno l’espiazione sui corni d’esso; col sangue del sacrifizio d’espiazione per il peccato vi farà l’espiazione una volta l’anno, di generazione in generazione. Sarà cosa santissima, sacra all’Eterno. EXO 30:11 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: EXO 30:12 “Quando farai il conto de’ figliuoli d’Israele, facendo il censimento, ognun d’essi darà all’Eterno il riscatto della propria persona, quando saranno contati; onde non siano colpiti da qualche piaga, allorché farai il loro censimento. EXO 30:13 Daranno questo: chiunque sarà compreso nel censimento darà un mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, che è di venti ghere: un mezzo siclo sarà l’offerta da fare all’Eterno. EXO 30:14 Ognuno che sarà compreso nel censimento, dai venti anni in su, darà quest’offerta all’Eterno. EXO 30:15 Il ricco non darà di più, né il povero darà meno del mezzo siclo, quando si farà quest’offerta all’Eterno per il riscatto delle vostre persone. EXO 30:16 Prenderai dunque dai figliuoli d’Israele questo danaro del riscatto e lo adoprerai per il servizio della tenda di convegno: sarà per i figliuoli d’Israele una ricordanza dinanzi all’Eterno per fare il riscatto delle vostre persone”. EXO 30:17 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: EXO 30:18 “Farai pure una conca di rame, con la sua base di rame, per le abluzioni; la porrai fra la tenda di convegno e l’altare, e ci metterai dell’acqua. EXO 30:19 E Aaronne e i suoi figliuoli vi si laveranno le mani e i piedi. EXO 30:20 Quando entreranno nella tenda di convegno, si laveranno con acqua, onde non abbiano a morire; così pure quando si accosteranno all’altare per fare il servizio, per far fumare un’offerta fatta all’Eterno mediante il fuoco. EXO 30:21 Si laveranno le mani e i piedi, onde non abbiano a morire. Questa sarà una norma perpetua per loro, per Aaronne e per la sua progenie, di generazione in generazione”. EXO 30:22 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: EXO 30:23 “Prenditi anche de’ migliori aromi: di mirra vergine, cinquecento sicli; di cinnamomo aromatico, la metà, cioè duecentocinquanta; di canna aromatica, pure duecentocinquanta; EXO 30:24 di cassia, cinquecento, secondo il siclo del santuario; e un hin d’olio d’oliva. EXO 30:25 E ne farai un olio per l’unzione sacra, un profumo composto con arte di profumiere: sarà l’olio per l’unzione sacra. EXO 30:26 E con esso ungerai la tenda di convegno e l’arca della testimonianza, EXO 30:27 la tavola e tutti i suoi utensili, il candelabro e i suoi utensili, l’altare dei profumi, EXO 30:28 l’altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base. EXO 30:29 Consacrerai così queste cose, e saranno santissime; tutto quello che le toccherà, sarà santo. EXO 30:30 E ungerai Aaronne e i suoi figliuoli, e li consacrerai perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. EXO 30:31 E parlerai ai figliuoli d’Israele, dicendo: Quest’olio mi sarà un olio di sacra unzione, di generazione in generazione. EXO 30:32 Non lo si spanderà su carne d’uomo, e non ne farete altro di simile, della stessa composizione; esso è cosa santa, e sarà per voi cosa santa. EXO 30:33 Chiunque ne comporrà di simile, o chiunque ne metterà sopra un estraneo, sarà sterminato di fra il suo popolo”. EXO 30:34 L’Eterno disse ancora a Mosè: “Prenditi degli aromi, della resina, della conchiglia odorosa, del galbano, degli aromi con incenso puro, in dosi uguali; EXO 30:35 e ne farai un profumo composto secondo l’arte del profumiere, salato, puro, santo; EXO 30:36 ne ridurrai una parte in minutissima polvere, e ne porrai davanti alla testimonianza nella tenda di convegno, dove io m’incontrerò con te: esso vi sarà cosa santissima. EXO 30:37 E del profumo che farai, non ne farete della stessa composizione per uso vostro; ti sarà cosa santa, consacrata all’Eterno. EXO 30:38 Chiunque ne farà di simile per odorarlo, sarà sterminato di fra il suo popolo”. EXO 31:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: “Vedi, io ho chiamato per nome Betsaleel, EXO 31:2 figliuolo di Uri, figliuolo di Hur, della tribù di Giuda; EXO 31:3 e l’ho ripieno dello spirito di Dio, di abilità, d’intelligenza e di sapere per ogni sorta di lavori, EXO 31:4 per concepire opere d’arte, per lavorar l’oro, l’argento e il rame, EXO 31:5 per incidere pietre da incastonare, per scolpire il legno, per eseguire ogni sorta di lavori. EXO 31:6 Ed ecco, gli ho dato per compagno Oholiab, figliuolo di Ahisamac, della tribù di Dan; e ho messo sapienza nella mente di tutti gli uomini abili, perché possan fare tutto quello che t’ho ordinato: EXO 31:7 la tenda di convegno, l’arca per la testimonianza, il propiziatorio che vi dovrà esser sopra, e tutti gli arredi della tenda; la tavola e i suoi utensili, EXO 31:8 il candelabro d’oro puro e tutti i suoi utensili, EXO 31:9 l’altare dei profumi, l’altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base, EXO 31:10 i paramenti per le cerimonie, i paramenti sacri per il sacerdote Aaronne e i paramenti dei suoi figliuoli per esercitare il sacerdozio, EXO 31:11 l’olio dell’unzione e il profumo fragrante per il luogo santo. Faranno tutto conformemente a quello che ho ordinato”. EXO 31:12 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: EXO 31:13 “Quanto a te, parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Badate bene d’osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l’Eterno che vi santifica. EXO 31:14 Osserverete dunque il sabato, perché è per voi un giorno santo; chi lo profanerà dovrà esser messo a morte; chiunque farà in esso qualche lavoro sarà sterminato di fra il suo popolo. EXO 31:15 Si lavorerà sei giorni; ma il settimo giorno è un sabato di solenne riposo, sacro all’Eterno; chiunque farà qualche lavoro nel giorno del sabato dovrà esser messo a morte. EXO 31:16 I figliuoli d’Israele quindi osserveranno il sabato, celebrandolo di generazione in generazione come un patto perpetuo. EXO 31:17 Esso è un segno perpetuo fra me e i figliuoli d’Israele; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, e il settimo giorno cessò di lavorare, e si riposò”. EXO 31:18 Quando l’Eterno ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli dette le due tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte col dito di Dio. EXO 32:1 Or il popolo, vedendo che Mosè tardava a scender dal monte, si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: “Orsù, facci un dio, che ci vada dinanzi; poiché, quanto a Mosè, a quest’uomo che ci ha tratto dal paese d’Egitto, non sappiamo che ne sia stato”. EXO 32:2 E Aaronne rispose loro: “Staccate gli anelli d’oro che sono agli orecchi delle vostre mogli, dei vostri figliuoli e delle vostre figliuole, e portatemeli”. EXO 32:3 E tutto il popolo si staccò dagli orecchi gli anelli d’oro e li portò ad Aaronne, EXO 32:4 il quale li prese dalle loro mani, e, dopo averne cesellato il modello, ne fece un vitello di getto. E quelli dissero: “O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese d’Egitto!” EXO 32:5 Quando Aaronne vide questo, eresse un altare davanti ad esso, e fece un bando che diceva: “Domani sarà festa in onore dell’Eterno!” EXO 32:6 E l’indomani, quelli si levarono di buon’ora, offrirono olocausti e recarono de’ sacrifizi di azioni di grazie; e il popolo si adagiò per mangiare e bere, e poi si alzò per divertirsi. EXO 32:7 E l’Eterno disse a Mosè: “Va’, scendi; perché il tuo popolo che hai tratto dal paese d’Egitto, s’è corrotto; EXO 32:8 si son presto sviati dalla strada ch’io avevo loro ordinato di seguire; si son fatti un vitello di getto, l’hanno adorato, gli hanno offerto sacrifizi, e hanno detto: O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese d’Egitto”. EXO 32:9 L’Eterno disse ancora a Mosè: “Ho considerato bene questo popolo; ecco, è un popolo di collo duro. EXO 32:10 Or dunque, lascia che la mia ira s’infiammi contro a loro, e ch’io li consumi! ma di te io farò una grande nazione”. EXO 32:11 Allora Mosè supplicò l’Eterno, il suo Dio, e disse: “Perché, o Eterno, l’ira tua s’infiammerebbe contro il tuo popolo che hai tratto dal paese d’Egitto con gran potenza e con mano forte? EXO 32:12 Perché direbbero gli Egiziani: Egli li ha tratti fuori per far loro del male, per ucciderli su per le montagne e per sterminarli di sulla faccia della terra? Calma l’ardore della tua ira e pèntiti del male di cui minacci il tuo popolo. EXO 32:13 Ricordati d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, tuoi servi, ai quali giurasti per te stesso, dicendo loro: Io moltiplicherò la vostra progenie come le stelle de’ cieli; darò alla vostra progenie tutto questo paese di cui vi ho parlato, ed essa lo possederà in perpetuo”. EXO 32:14 E l’Eterno si pentì del male che avea detto di fare al suo popolo. EXO 32:15 Allora Mosè si voltò e scese dal monte con le due tavole della testimonianza nelle mani: tavole scritte d’ambo i lati, di qua e di là. EXO 32:16 Le tavole erano opera di Dio, e la scrittura era scrittura di Dio, incisa sulle tavole. EXO 32:17 Or Giosuè, udendo il clamore del popolo che gridava, disse a Mosè: “S’ode un fragore di battaglia nel campo”. EXO 32:18 E Mosè rispose: “Questo non è né grido di vittoria, né grido di vinti; il clamore ch’io odo e di gente che canta”. EXO 32:19 E come fu vicino al campo vide il vitello e le danze; e l’ira di Mosè s’infiammò, ed egli gettò dalle mani le tavole e le spezzò appiè del monte. EXO 32:20 Poi prese il vitello che quelli avea fatto, lo bruciò col fuoco, lo ridusse in polvere, sparse la polvere sull’acqua, la fece bere ai figliuoli d’Israele. EXO 32:21 E Mosè disse ad Aaronne: “Che t’ha fatto questo popolo, che gli hai tirato addosso un sì gran peccato?” EXO 32:22 Aaronne rispose: “L’ira del mio signore non s’infiammi; tu conosci questo popolo, e sai ch’è inclinato al male. EXO 32:23 Essi m’hanno detto: Facci un di che ci vada dinanzi; poiché, quanto Mosè, a quest’uomo che ci ha tratti dal paese d’Egitto, non sappiamo che ne sia stato. EXO 32:24 E io ho detto loro: Chi ha dell’oro se lo levi di dosso! Essi me l’hanno dato; io l’ho buttato nel fuoco, e n’è venuto fuori questo vitello”. EXO 32:25 Quando Mosè vide che il popolo era senza freno e che Aaronne lo avea lasciato sfrenarsi esponendolo all’obbrobrio de’ suoi nemici, EXO 32:26 si fermò all’ingresso del campo, e disse: “Chiunque è per l’Eterno, venga a me!” E tutti i figliuoli di Levi si radunarono presso a lui. EXO 32:27 Ed egli disse loro: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ognun di voi si metta la spada al fianco; passate e ripassate nel campo, da una porta all’altra d’esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino!” EXO 32:28 I figliuoli di Levi eseguirono l’ordine di Mosè e in quel giorno caddero circa tremila uomini. EXO 32:29 Or Mosè avea detto: “Consacratevi oggi all’Eterno, anzi ciascuno si consacri a prezzo del proprio figliuolo e del proprio fratello, onde l’Eterno v’impartisca una benedizione”. EXO 32:30 L’indomani Mosè disse al popolo: “Voi avete commesso un gran peccato; ma ora io salirò all’Eterno; forse otterrò che il vostro peccato vi sia perdonato”. EXO 32:31 Mosè dunque tornò all’Eterno e disse: “Ahimè, questo popolo ha commesso un gran peccato, e s’è fatto un dio d’oro; EXO 32:32 nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, deh, cancellami dal tuo libro che hai scritto!” EXO 32:33 E l’Eterno rispose a Mosè: “Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro! EXO 32:34 Or va’, conduci il popolo dove t’ho detto. Ecco, il mio angelo andrà dinanzi a te; ma nel giorno che verrò a punire, io li punirò del loro peccato”. EXO 32:35 E l’Eterno percosse il popolo, perch’esso era l’autore del vitello che Aaronne avea fatto. EXO 33:1 L’Eterno disse a Mosè: “Va’ sali di qui, tu col popolo che hai tratto dal paese d’Egitto, verso il paese che promisi con giuramento ad Abrahamo ad Isacco e a Giacobbe, dicendo: Io lo darò alla tua progenie. EXO 33:2 Io manderò un angelo dinanzi a te, e caccerò i Cananei, gli Amorei, gli Hittei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. EXO 33:3 Esso vi condurrà in un paese ove scorre il latte e il miele; poiché io non salirò in mezzo a te, perché sei un popolo di collo duro, ond’io non abbia a sterminarti per via”. EXO 33:4 Quando il popolo udì queste sinistre parole, fece cordoglio, e nessuno si mise i propri ornamenti. EXO 33:5 Infatti l’Eterno avea detto a Mosè: “Di’ ai figliuoli d’Israele: Voi siete un popolo di collo duro; s’io salissi per un momento solo in mezzo a te, ti consumerei! Or dunque, togliti i tuoi ornamenti, e vedrò com’io ti debba trattare”. EXO 33:6 E i figliuoli d’Israele si spogliarono de’ loro ornamenti, dalla partenza dal monte Horeb in poi. EXO 33:7 E Mosè prese la tenda, e la piantò per sé fuori del campo, a una certa distanza dal campo, e la chiamò la tenda di convegno; e chiunque cercava l’Eterno, usciva verso la tenda di convegno, ch’era fuori del campo. EXO 33:8 Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava, e ognuno se ne stava ritto all’ingresso della propria tenda, e seguiva con lo sguardo Mosè, finché egli fosse entrato nella tenda. EXO 33:9 E come Mosè era entrato nella tenda, la colonna di nuvola scendeva, si fermava all’ingresso della tenda, e l’Eterno parlava con Mosè. EXO 33:10 Tutto il popolo vedeva la colonna di nuvola ferma all’ingresso della tenda; e tutto il popolo si alzava, e ciascuno si prostrava all’ingresso della propria tenda. EXO 33:11 Or l’Eterno parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico; poi Mosè tornava al campo; ma Giosuè, figliuolo di Nun, suo giovane ministro, non si dipartiva dalla tenda. EXO 33:12 E Mosè disse all’Eterno: “Vedi, tu mi dici: Fa’ salire questo popolo! e non mi fai conoscere chi manderai meco. Eppure hai detto: Io ti conosco personalmente ed anche hai trovato grazia agli occhi miei. EXO 33:13 Or dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, deh, fammi conoscere le tue vie, ond’io ti conosca e possa trovar grazia agli occhi tuoi. E considera che questa nazione è popolo tuo”. EXO 33:14 E l’Eterno rispose: “La mia presenza andrà teco, e io ti darò riposo”. EXO 33:15 E Mosè gli disse: “Se la tua presenza non vien meco, non ci far partire di qui. EXO 33:16 Poiché, come si farà ora a conoscere che io e il tuo popolo abbiam trovato grazia agli occhi tuoi? Non sarà egli dal fatto che tu vieni con noi? Questo distinguerà me e il tuo popolo da tutti i popoli che sono sulla faccia della terra”. EXO 33:17 E l’Eterno disse a Mosè: “Farò anche questo che tu chiedi, poiché tu hai trovato grazia agli occhi miei, e ti conosco personalmente”. EXO 33:18 Mosè disse: “Deh, fammi vedere la tua gloria!” EXO 33:19 E l’Eterno gli rispose: “Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, e proclamerò il nome dell’Eterno davanti a te; e farò grazia a chi vorrò far grazia, e avrò pietà di chi vorrò aver pietà”. EXO 33:20 Disse ancora: “Tu non puoi veder la mia faccia, perché l’uomo non mi può vedere e vivere”. EXO 33:21 E l’Eterno disse: “Ecco qui un luogo presso a me; tu starai su quel masso; EXO 33:22 e mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del masso, e ti coprirò con la mia mano, finché io sia passato; EXO 33:23 poi ritirerò la mano, e mi vedrai per di dietro; ma la mia faccia non si può vedere”. EXO 34:1 L’Eterno disse a Mosè: “Tagliati due tavole di pietra come le prime; e io scriverò sulle tavole le parole che erano sulle prime che spezzasti. EXO 34:2 E sii pronto domattina, e sali al mattino sul monte Sinai, e presentati quivi a me in vetta al monte. EXO 34:3 Nessuno salga con te, e non si vegga alcuno per tutto il monte; e greggi ed armenti non pascolino nei pressi di questo monte”. EXO 34:4 Mosè dunque tagliò due tavole di pietra, come le prime; si alzò la mattina di buon’ora, e salì sul monte Sinai come l’Eterno gli avea comandato, e prese in mano le due tavole di pietra. EXO 34:5 E l’Eterno discese nella nuvola, si fermò quivi con lui e proclamò il nome dell’Eterno. EXO 34:6 E l’Eterno passò davanti a lui, e gridò: “L’Eterno! l’Eterno! l’Iddio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà, EXO 34:7 che conserva la sua benignità fino alla millesima generazione, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente, e che punisce l’iniquità dei padri sopra i figliuoli e sopra i figliuoli de’ figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione!” EXO 34:8 E Mosè subito s’inchinò fino a terra, e adorò. EXO 34:9 Poi disse: “Deh, Signore, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, venga il Signore in mezzo a noi, perché questo è un popolo di collo duro; perdona la nostra iniquità e il nostro peccato, e prendici come tuo possesso”. EXO 34:10 E l’Eterno risposo: “Ecco, io faccio un patto: farò dinanzi a tutto il tuo popolo maraviglie, quali non si son mai fatte su tutta la terra né in alcuna nazione; e tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera dell’Eterno, perché tremendo è quello ch’io sono per fare per mezzo di te. EXO 34:11 Osserva quello che oggi ti comando: Ecco, io caccerò dinanzi a te gli Amorei, i Cananei, gli Hittei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. EXO 34:12 Guardati dal far lega con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, onde non abbiano a diventare, in mezzo a te, un laccio; EXO 34:13 ma demolite i loro altari, frantumate le loro colonne, abbattete i loro idoli; EXO 34:14 poiché tu non adorerai altro dio, perché l’Eterno, che si chiama “il Geloso”, è un Dio geloso. EXO 34:15 Guardati dal far lega con gli abitanti del paese, affinché, quando quelli si prostituiranno ai loro dèi e offriranno sacrifizi ai loro dèi, non avvenga ch’essi t’invitino, e tu mangi dei loro sacrifizi, EXO 34:16 e prenda delle loro figliuole per i tuoi figliuoli, e le loro figliuole si prostituiscano ai loro dèi, e inducano i tuoi figliuoli a prostituirsi ai loro dèi. EXO 34:17 Non ti farai dèi di getto. EXO 34:18 Osserverai la festa degli azzimi. Sette giorni, al tempo fissato del mese di Abib, mangerai pane senza lievito, come t’ho ordinato; poiché nel mese di Abib tu sei uscito dall’Egitto. EXO 34:19 Ogni primogenito è mio; e mio è ogni primo parto maschio di tutto il tuo bestiame: del bestiame grosso e minuto. EXO 34:20 Ma riscatterai con un agnello il primo nato dell’asino; e, se non lo vorrai riscattare, gli fiaccherai il collo. Riscatterai ogni primogenito de’ tuoi figliuoli. E nessuno comparirà davanti a me a mani vuote. EXO 34:21 Lavorerai sei giorni; ma il settimo giorno ti riposerai: ti riposerai anche al tempo dell’aratura e della mietitura. EXO 34:22 Celebrerai la festa delle settimane: cioè delle primizie della mietitura del frumento, e la festa della raccolta alla fine dell’anno. EXO 34:23 Tre volte all’anno comparirà ogni vostro maschio nel cospetto del Signore, dell’Eterno, ch’è l’Iddio d’Israele. EXO 34:24 Poiché io caccerò dinanzi a te delle nazioni, e allargherò i tuoi confini; né alcuno agognerà il tuo paese, quando salirai, tre volte all’anno, per comparire nel cospetto dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo. EXO 34:25 Non offrirai con pane lievitato il sangue della vittima immolata a me; e il sacrifizio della festa di Pasqua non sarà serbato fino al mattino. EXO 34:26 Porterai alla casa dell’Eterno Iddio tuo le primizie de’ primi frutti della tua terra. Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre”. EXO 34:27 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Scrivi queste parole; perché sul fondamento di queste parole io ho contratto alleanza con te e con Israele”. EXO 34:28 E Mosè rimase quivi con l’Eterno quaranta giorni e quaranta notti; non mangiò pane e non bevve acqua. E l’Eterno scrisse sulle tavole le parole del patto, le dieci parole. EXO 34:29 Or Mosè, quando scese dal monte Sinai scendendo dal monte Mosè aveva in mano le due tavole della testimonianza non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante mentr’egli parlava con l’Eterno; EXO 34:30 e quando Aaronne e tutti i figliuoli d’Israele videro Mosè, ecco che la pelle del suo viso era tutta raggiante, ed essi temettero d’accostarsi a lui. EXO 34:31 Ma Mosè li chiamò, ed Aaronne e tutti i capi della raunanza tornarono a lui, e Mosè parlò loro. EXO 34:32 Dopo questo, tutti i figliuoli d’Israele si accostarono, ed egli ordinò loro tutto quello che l’Eterno gli avea detto sul monte Sinai. EXO 34:33 E quando Mosè ebbe finito di parlar con loro, si mise un velo sulla faccia. EXO 34:34 Ma quando Mosè entrava al cospetto dell’Eterno per parlare con lui, si toglieva il velo, finché non tornasse fuori; tornava fuori, e diceva ai figliuoli d’Israele quello che gli era stato comandato. EXO 34:35 I figliuoli d’Israele, guardando la faccia di Mosè, ne vedeano la pelle tutta raggiante; e Mosè si rimetteva il velo sulla faccia, finché non entrasse a parlare con l’Eterno. EXO 35:1 Mosè convocò tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, e disse loro: “Queste son le cose che l’Eterno ha ordinato di fare. EXO 35:2 Sei giorni si dovrà lavorare, ma il settimo giorno sarà per voi un giorno santo, un sabato di solenne riposo, consacrato all’Eterno. Chiunque farà qualche lavoro in esso sarà messo a morte. EXO 35:3 Non accenderete fuoco in alcuna delle vostre abitazioni il giorno del sabato”. EXO 35:4 Poi Mosè parlò a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, e disse: “Questo è quello che l’Eterno ha ordinato: EXO 35:5 Prelevate da quello che avete, un’offerta all’Eterno; chiunque è di cuor volenteroso recherà un’offerta all’Eterno: oro, argento, rame; EXO 35:6 stoffe di color violaceo, porporino, scarlatto, lino fino, pel di capra, EXO 35:7 pelli di montone tinte in rosso, pelli di delfino, legno d’acacia, EXO 35:8 olio per il candelabro, aromi per l’olio dell’unzione e per il profumo fragrante, EXO 35:9 pietre d’onice, pietre da incastonare per l’efod e per il pettorale. EXO 35:10 Chiunque tra voi ha dell’abilità venga ed eseguisca tutto quello che l’Eterno ha ordinato: EXO 35:11 il tabernacolo, la sua tenda e la sua coperta, i suoi fermagli, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, EXO 35:12 l’arca, le sue stanghe, il propiziatorio e il velo da stender davanti all’arca, la tavola e le sue stanghe, EXO 35:13 tutti i suoi utensili, e il pane della presentazione; EXO 35:14 il candelabro per la luce e i suoi utensili, le sue lampade e l’olio per il candelabro; EXO 35:15 l’altare dei profumi e le sue stanghe, l’olio dell’unzione e il profumo fragrante, la portiera dell’ingresso per l’entrata del tabernacolo, EXO 35:16 l’altare degli olocausti con la sua gratella di rame, le sue stanghe e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base, EXO 35:17 le cortine del cortile, le sue colonne e le loro basi e la portiera all’ingresso del cortile; EXO 35:18 i piuoli del tabernacolo e i piuoli del cortile e le loro funi; EXO 35:19 i paramenti per le cerimonie per fare il servizio nel luogo santo, i paramenti sacri per il sacerdote Aaronne, e i paramenti de’ suoi figliuoli per esercitare il sacerdozio”. EXO 35:20 Allora tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele si partì dalla presenza di Mosè. EXO 35:21 E tutti quelli che il loro cuore spingeva e tutti quelli che il loro spirito rendea volenterosi, vennero a portare l’offerta all’Eterno per l’opera della tenda di convegno, per tutto il suo servizio e per i paramenti sacri. EXO 35:22 Vennero uomini e donne; quanti erano di cuor volenteroso portarono fermagli, orecchini, anelli da sigillare e braccialetti, ogni sorta di gioielli d’oro; ognuno portò qualche offerta d’oro all’Eterno. EXO 35:23 E chiunque aveva delle stoffe tinte in violaceo, porporino, scarlatto, o lino fino, o pel di capra, o pelli di montone tinte in rosso, o pelli di delfino, portava ogni cosa. EXO 35:24 Chiunque prelevò un’offerta d’argento e di rame, portò l’offerta consacrata all’Eterno; e chiunque aveva del legno d’acacia per qualunque lavoro destinato al servizio, lo portò. EXO 35:25 E tutte le donne abili filarono con le proprie mani e portarono i loro filati in color violaceo, porporino, scarlatto, e del lino fino. EXO 35:26 E tutte le donne che il cuore spinse ad usare la loro abilità, filarono del pel di capra. EXO 35:27 E i capi dei popolo portarono pietre d’onice e pietre da incastonare per l’efod e per il pettorale, EXO 35:28 aromi e olio per il candelabro, per l’olio dell’unzione e per il profumo fragrante. EXO 35:29 Tutti i figliuoli d’Israele, uomini e donne, che il cuore mosse a portare volenterosamente il necessario per tutta l’opera che l’Eterno aveva ordinata per mezzo di Mosè, recarono all’Eterno delle offerte volontarie. EXO 35:30 Mosè disse ai figliuoli d’Israele: “Vedete, l’Eterno ha chiamato per nome Betsaleel, figliuolo di Uri, figliuolo di Hur, della tribù di Giuda; EXO 35:31 e lo ha ripieno dello spirito di Dio, di abilità, d’intelligenza e di sapere per ogni sorta di lavori, EXO 35:32 per concepire opere d’arte, per lavorar l’oro, l’argento e il rame, EXO 35:33 per incidere pietre da incastonare, per scolpire il legno, per eseguire ogni sorta di lavori d’arte. EXO 35:34 E gli ha comunicato il dono d’insegnare: a lui ed a Oholiab, figliuolo di Ahisamac, della tribù di Dan. EXO 35:35 Li ha ripieni d’intelligenza per eseguire ogni sorta di lavori d’artigiano e di disegnatore, di ricamatore e di tessitore in colori svariati: violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino, per eseguire qualunque lavoro e per concepire lavori d’arte. EXO 36:1 E Betsaleel e Oholiab e tutti gli uomini abili, nei quali l’Eterno ha messo sapienza e intelligenza per saper eseguire tutti i lavori per il servizio del santuario, faranno ogni cosa secondo che l’Eterno ha ordinato”. EXO 36:2 Mosè chiamò dunque Betsaleel e Oholiab e tutti gli uomini abili ne’ quali l’Eterno avea messo intelligenza, tutti quelli che il cuore moveva ad applicarsi al lavoro per eseguirlo; EXO 36:3 ed essi presero in presenza di Mosè tutte le offerte recate dai figliuoli d’Israele per i lavori destinati al servizio del santuario, affin di eseguirli. Ma ogni mattina i figliuoli d’Israele continuavano a portare a Mosè delle offerte volontarie. EXO 36:4 Allora tutti gli uomini abili ch’erano occupati a tutti i lavori del santuario, lasciato ognuno il lavoro che faceva, vennero a dire a Mosè: EXO 36:5 “Il popolo porta molto più di quel che bisogna per eseguire i lavori che l’Eterno ha comandato di fare”. EXO 36:6 Allora Mosè dette quest’ordine, che fu bandito per il campo: “Né uomo né donna faccia più alcun lavoro come offerta per il santuario”. Così s’impedì che il popolo portasse altro. EXO 36:7 Poiché la roba già pronta bastava a fare tutto il lavoro, e ve n’era d’avanzo. EXO 36:8 Tutti gli uomini abili, fra quelli che eseguivano il lavoro, fecero dunque il tabernacolo di dieci teli, di lino fino ritorto, e di filo color violaceo, porporino e scarlatto, con dei cherubini artisticamente lavorati. EXO 36:9 La lunghezza d’un telo era di ventotto cubiti; e la larghezza, di quattro cubiti; tutti i teli erano d’una stessa misura. EXO 36:10 Cinque teli furono uniti assieme, e gli altri cinque furon pure uniti assieme. EXO 36:11 Si fecero de’ nastri di color violaceo all’orlo del telo ch’era all’estremità della prima serie di teli; e lo stesso si fece all’orlo del telo ch’era all’estremità della seconda serie. EXO 36:12 Si misero cinquanta nastri al primo telo, e parimente cinquanta nastri all’orlo del telo ch’era all’estremità della seconda serie: i nastri si corrispondevano l’uno all’altro. EXO 36:13 Si fecero pure cinquanta fermagli d’oro, e si unirono i teli l’uno all’altro mediante i fermagli; e così il tabernacolo formò un tutto. EXO 36:14 Si fecero inoltre dei teli di pel di capra, per servir da tenda per coprire il tabernacolo: di questi teli se ne fecero undici. EXO 36:15 La lunghezza d’ogni telo era di trenta cubiti; e la larghezza, di quattro cubiti; gli undici teli aveano la stessa misura. EXO 36:16 E si unirono insieme, da una parte, cinque teli, e si uniron insieme, dall’altra parte, gli altri sei. EXO 36:17 E si misero cinquanta nastri all’orlo del telo ch’era all’estremità della prima serie di teli, e cinquanta nastri all’orlo del telo ch’era all’estremità della seconda serie. EXO 36:18 E si fecero cinquanta fermagli di rame per unire assieme la tenda, in modo che formasse un tutto. EXO 36:19 Si fece pure per la tenda una coperta di pelli di montone tinte di rosso, e, sopra questa, un’altra di pelli di delfino. EXO 36:20 Poi si fecero per il tabernacolo le assi di legno d’acacia, messe per ritto. EXO 36:21 La lunghezza d’un’asse era di dieci cubiti, e la larghezza d’un’asse, di un cubito e mezzo. EXO 36:22 Ogni asse aveva due incastri paralleli; così fu fatto per tutte le assi del tabernacolo. EXO 36:23 Si fecero dunque le assi per il tabernacolo: venti assi dal lato meridionale, verso il sud; EXO 36:24 e si fecero quaranta basi d’argento sotto le venti assi: due basi sotto ciascun’asse per i suoi due incastri. EXO 36:25 E per il secondo lato del tabernacolo, il lato di nord, EXO 36:26 si fecero venti assi, con le loro quaranta basi d’argento: due basi sotto ciascun’asse. EXO 36:27 E per la parte posteriore del tabernacolo, verso occidente, si fecero sei assi. EXO 36:28 Si fecero pure due assi per gli angoli del tabernacolo, dalla parte posteriore. EXO 36:29 E queste erano doppie dal basso in su, e al tempo stesso formavano un tutto fino in cima, fino al primo anello. Così fu fatto per ambe due le assi, ch’erano ai due angoli. EXO 36:30 V’erano dunque otto assi, con le loro basi d’argento: sedici basi: due basi sotto ciascun’asse. EXO 36:31 E si fecero delle traverse di legno d’acacia: cinque, per le assi di un lato del tabernacolo; EXO 36:32 cinque traverse per le assi dell’altro lato del tabernacolo, e cinque traverse per le assi della parte posteriore del tabernacolo, a occidente. EXO 36:33 E si fece la traversa di mezzo, in mezzo alle assi, per farla passare da una parte all’altra. EXO 36:34 E le assi furon rivestite d’oro, e furon fatti d’oro i loro anelli per i quali dovean passare le traverse, e le traverse furon rivestite d’oro. EXO 36:35 Fu fatto pure il velo, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto con de’ cherubini artisticamente lavorati; EXO 36:36 e si fecero per esso quattro colonne di acacia e si rivestirono d’oro; i loro chiodi erano d’oro; e per le colonne, si fusero quattro basi d’argento. EXO 36:37 Si fece anche per l’ingresso della tenda una portiera, di filo violaceo porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, in lavoro di ricamo. EXO 36:38 E si fecero le sue cinque colonne coi loro chiodi; si rivestiron d’oro i loro capitelli e le loro aste; e le loro cinque basi eran di rame. EXO 37:1 Poi Betsaleel fece l’arca di legno d’acacia; la sua lunghezza era di due cubiti e mezzo, la sua larghezza di un cubito e mezzo, e la sua altezza di un cubito e mezzo. EXO 37:2 E la rivestì d’oro puro di dentro e di fuori, e le fece una ghirlanda d’oro che le girava attorno. EXO 37:3 E fuse per essa quattro anelli d’oro, che mise ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall’altro lato. EXO 37:4 Fece anche delle stanghe di legno d’acacia, e le rivesti d’oro. EXO 37:5 E fece passare le stanghe per gli anelli ai lati dell’arca per portar l’arca. EXO 37:6 Fece anche un propiziatorio d’oro puro; la sua lunghezza era di due cubiti e mezzo, e la sua larghezza di un cubito e mezzo. EXO 37:7 E fece due cherubini d’oro; li fece lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio: EXO 37:8 un cherubino a una delle estremità, e un cherubino all’altra; fece che questi cherubini uscissero dal propiziatorio alle due estremità. EXO 37:9 E i cherubini aveano le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le ali; aveano la faccia vòlta l’uno verso l’altro; le facce dei cherubini erano volte verso il propiziatorio. EXO 37:10 Fece anche la tavola di legno d’acacia; la sua lunghezza era di due cubiti, la sua larghezza di un cubito, e la sua altezza di un cubito e mezzo. EXO 37:11 La rivestì d’oro puro e le fece una ghirlanda d’oro che le girava attorno. EXO 37:12 E le fece attorno una cornice alta quattro dita; e a questa cornice fece tutt’intorno una ghirlanda d’oro. EXO 37:13 E fuse per essa quattro anelli d’oro; e mise gli anelli ai quattro canti, ai quattro piedi della tavola. EXO 37:14 Gli anelli erano vicinissimi alla cornice per farvi passare le stanghe destinate a portar la tavola. EXO 37:15 E fece le stanghe di legno d’acacia, e le rivesti d’oro; esse dovean servire a portar la tavola. EXO 37:16 Fece anche, d’oro puro, gli utensili da mettere sulla tavola: i suoi piatti, le sue coppe, le sue tazze e i suoi calici da servire per le libazioni. EXO 37:17 Fece anche il candelabro d’oro puro; fece il candelabro lavorato al martello, col suo piede e il suo tronco; i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori erano tutti d’un pezzo col candelabro. EXO 37:18 Gli uscivano sei bracci dai lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall’altro; EXO 37:19 su l’uno de’ bracci erano tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore; e sull’altro braccio, tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore. Lo stesso per i sei bracci uscenti dal candelabro. EXO 37:20 E nel tronco del candelabro v’erano quattro calici in forma di mandorla, coi loro pomi e i loro fiori. EXO 37:21 E c’era un pomo sotto i due primi bracci che partivano dal candelabro; un pomo sotto i due seguenti bracci che partivano dal candelabro, e un pomo sotto i due ultimi bracci che partivano dal candelabro; così per i sei rami uscenti dal candelabro. EXO 37:22 Questi pomi e questi bracci erano tutti d’un pezzo col candelabro; il tutto era d’oro puro lavorato al martello. EXO 37:23 Fece pure le sue lampade, in numero di sette, i suoi smoccolatoi e i suoi porta smoccolature, d’oro puro. EXO 37:24 Per fare il candelabro con tutti i suoi utensili impiego un talento d’oro puro. EXO 37:25 Poi fece l’altare dei profumi, di legno d’acacia; la sua lunghezza era di un cubito; e la sua larghezza di un cubito; era quadro, e aveva un’altezza di due cubiti; i suoi corni erano tutti d’un pezzo con esso. EXO 37:26 E lo rivestì d’oro puro: il disopra, i suoi lati tutt’intorno, i suoi corni; e gli fece una ghirlanda d’oro che gli girava attorno. EXO 37:27 Gli fece pure due anelli d’oro, sotto la ghirlanda, ai suoi due lati; li mise ai suoi due lati per passarvi le stanghe che servivano a portarlo. EXO 37:28 E fece le stanghe di legno d’acacia, e le rivestì d’oro. EXO 37:29 Poi fece l’olio santo per l’unzione e il profumo fragrante, puro, secondo l’arte del profumiere. EXO 38:1 Poi fece l’altare degli olocausti, di legno d’acacia; la sua lunghezza era di cinque cubiti; e la sua larghezza di cinque cubiti; era quadro, e avea un’altezza di tre cubiti. EXO 38:2 E ai quattro angoli gli fece dei corni, che spuntavano da esso, e lo rivesti di rame. EXO 38:3 Fece pure tutti gli utensili dell’altare: i vasi per le ceneri, le palette, i bacini, i forchettoni, i bracieri; tutti i suoi utensili fece di rame. EXO 38:4 E fece per l’altare una gratella di rame in forma di rete, sotto la cornice, nella parte inferiore; in modo che la rete raggiungeva la metà dell’altezza dell’altare. EXO 38:5 E fuse quattro anelli per i quattro angoli della gratella di rame, per farvi passare le stanghe. EXO 38:6 Poi fece le stanghe di legno d’acacia, e le rivestì di rame. EXO 38:7 E fece passare le stanghe per gli anelli, ai lati dell’altare le quali dovean servire a portarlo; e lo fece di tavole, vuoto. EXO 38:8 Poi fece la conca di rame e la sua base di rame, servendosi degli specchi delle donne che venivano a gruppi a fare il servizio all’ingresso della tenda di convegno. EXO 38:9 Poi fece il cortile; dal lato meridionale, c’erano, per formare il cortile, cento cubiti di cortine di lino fino ritorto, EXO 38:10 con le loro venti colonne e le loro venti basi di rame; i chiodi e le aste delle colonne erano d’argento. EXO 38:11 Dal lato di settentrione, c’erano cento cubiti di cortine con le loro venti colonne e le loro venti basi di rame; i chiodi e le aste delle colonne erano d’argento. EXO 38:12 Dal lato d’occidente, c’erano cinquanta cubiti di cortine con le loro dieci colonne e le loro dieci basi; i chiodi e le aste delle colonne erano d’argento. EXO 38:13 E sul davanti, dal lato orientale, c’erano cinquanta cubiti: EXO 38:14 da uno dei lati dell’ingresso c’erano quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi; EXO 38:15 e dall’altro lato (tanto di qua quanto di là dall’ingresso del cortile) c’erano quindici cubiti di cortine, con le loro tre colonne e le loro tre basi. EXO 38:16 Tutte le cortine formanti il recinto del cortile erano di lino fino ritorto; EXO 38:17 e le basi per le colonne eran di rame; i chiodi e le aste delle colonne erano d’argento, e i capitelli delle colonne eran rivestiti d’argento, e tutte le colonne del cortile eran congiunte con delle aste d’argento. EXO 38:18 La portiera per l’ingresso del cortile era in lavoro di ricamo, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto; aveva una lunghezza di venti cubiti, un’altezza di cinque cubiti, corrispondente alla larghezza delle cortine del cortile. EXO 38:19 Le colonne erano quattro, e quattro le loro basi, di rame; i loro chiodi eran d’argento, e i loro capitelli e le loro aste eran rivestiti d’argento. EXO 38:20 Tutti i piuoli del tabernacolo e dei recinto del cortile erano di rame. EXO 38:21 Questi sono i conti del tabernacolo, del tabernacolo della testimonianza, che furon fatti per ordine di Mosè, per cura dei Leviti, sotto la direzione d’Ithamar, figliuolo del sacerdote Aaronne. EXO 38:22 Betsaleel, figliuolo d’Uri, figliuolo di Hur, della tribù di Giuda, fece tutto quello che l’Eterno aveva ordinato a Mosè, EXO 38:23 avendo con sé Oholiab, figliuolo di Ahisamac, della tribù di Dan, scultore, disegnatore, e ricamatore di stoffe violacee, porporine, scarlatte e di lino fino. EXO 38:24 Tutto l’oro che fu impiegato nell’opera per tutti i lavori del santuario, oro delle offerte, fu ventinove talenti e settecentotrenta sicli, secondo il siclo del santuario. EXO 38:25 E l’argento di quelli della raunanza de’ quali si fece il censimento, fu cento talenti e mille settecento settantacinque sicli, secondo il siclo del santuario: EXO 38:26 un beka a testa, vale a dire un mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, per ogni uomo compreso nel censimento, dall’età di venti anni in su: cioè, per seicento tremila cinquecento cinquanta uomini. EXO 38:27 I cento talenti d’argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento basi per i cento talenti, un talento per base. EXO 38:28 E coi mille settecento settantacinque sicli si fecero dei chiodi per le colonne, si rivestirono i capitelli, e si fecero le aste delle colonne. EXO 38:29 Il rame delle offerte ammontava a settanta talenti e a duemila quattrocento sicli. EXO 38:30 E con questi si fecero le basi dell’ingresso della tenda di convegno, l’altare di rame con la sua gratella di rame, e tutti gli utensili dell’altare, EXO 38:31 le basi del cortile tutt’all’intorno, le basi dell’ingresso del cortile, tutti i piuoli del tabernacolo e tutti i piuoli del recinto del cortile. EXO 39:1 Poi, con le stoffe tinte in violaceo, porporino e scarlatto, fecero de’ paramenti cerimoniali ben lavorati per le funzioni nel santuario, e fecero i paramenti sacri per Aaronne, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 39:2 Si fece l’efod, d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. EXO 39:3 E batteron l’oro in lamine e lo tagliarono in fili, per intesserlo nella stoffa violacea, porporina, scarlatta, e nel lino fino, e farne un lavoro artistico. EXO 39:4 Gli fecero delle spallette, unite assieme; in guisa che l’efod era tenuto assieme mediante le sue due estremità. EXO 39:5 E la cintura artistica che era sull’efod per fissarlo, era tutta d’un pezzo con l’efod, e del medesimo lavoro d’esso: cioè, d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 39:6 Poi lavorarono le pietre d’onice, incastrate in castoni d’oro, sulle quali incisero i nomi de’ figliuoli d’Israele, come s’incidono i sigilli. EXO 39:7 E le misero sulle spallette dell’efod, come pietre di ricordanza per i figliuoli d’Israele, nel modo che l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 39:8 Poi si fece il pettorale, artisticamente lavorato, come il lavoro dell’efod: d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. EXO 39:9 Il pettorale era quadrato; e lo fecero doppio; avea la lunghezza d’una spanna e una spanna di larghezza; era doppio. EXO 39:10 E v’incastonarono quattro ordini di pietre; nel primo ordine v’era un sardonio, un topazio e uno smeraldo; EXO 39:11 nel secondo ordine, un rubino, uno zaffiro, un calcedonio; EXO 39:12 nel terzo ordine, un’opale, un’agata, un’ametista; EXO 39:13 nel quarto ordine, un grisolito, un onice e un diaspro. Queste pietre erano incastrate nei loro castoni d’oro. EXO 39:14 E le pietre corrispondevano ai nomi dei figliuoli d’Israele, ed erano dodici, secondo i loro nomi; erano incise come de’ sigilli, ciascuna col nome d’una delle dodici tribù. EXO 39:15 Fecero pure sul pettorale delle catenelle d’oro puro, intrecciate a mo’ di cordoni. EXO 39:16 E fecero due castoni d’oro e due anelli d’oro, e misero i due anelli alle due estremità del pettorale. EXO 39:17 E fissarono i due cordoni d’oro ai due anelli alle estremità del pettorale; EXO 39:18 e attaccarono gli altri due capi dei due cordoni d’oro ai due castoni, e li misero sulle due spallette dell’efod, sul davanti. EXO 39:19 Fecero anche due anelli d’oro e li misero alle altre due estremità del pettorale, sull’orlo interiore vòlto verso l’efod. EXO 39:20 E fecero due altri anelli d’oro, e li misero alle due spallette dell’efod, in basso, sul davanti, vicino al punto dove avveniva la giuntura, al disopra della cintura artistica dell’efod. EXO 39:21 E attaccarono il pettorale mediante i suoi anelli agli anelli dell’efod con un cordone violaceo, affinché il pettorale fosse al disopra della banda artisticamente lavorata dell’efod, e non si potesse staccare dall’efod; come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 39:22 Si fece pure il manto dell’efod, di lavoro tessuto tutto di color violaceo, EXO 39:23 e l’apertura, in mezzo al manto, per passarvi il capo: apertura, come quella d’una corazza, con all’intorno un’orlatura tessuta, perché non si strappasse. EXO 39:24 E all’orlo inferiore del manto fecero delle melagrane di color violaceo, porporino e scarlatto, di filo ritorto. EXO 39:25 E fecero de’ sonagli d’oro puro; e posero i sonagli in mezzo alle melagrane all’orlo inferiore del manto, tutt’all’intorno, fra le melagrane: EXO 39:26 un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana, sull’orlatura del manto, tutt’all’intorno, per fare il servizio, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 39:27 Si fecero pure le tuniche di lino fino, di lavoro tessuto, per Aaronne e per i suoi figliuoli, EXO 39:28 e la mitra di lino fino e le tiare di lino fino da servir come ornamento e le brache di lino fino ritorto, EXO 39:29 e la cintura di lino fino ritorto, di color violaceo, porporino, scarlatto, in lavoro di ricamo, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 39:30 E fecero d’oro puro la lamina del sacro diadema, e v’incisero, come s’incide sopra un sigillo: SANTO ALL’ETERNO. EXO 39:31 E v’attaccarono un nastro violaceo per fermarla sulla mitra, in alto, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 39:32 Così fu finito tutto il lavoro del tabernacolo e della tenda di convegno. I Figliuoli d’Israele fecero interamente come l’Eterno aveva ordinato a Mosè; fecero a quel modo. EXO 39:33 Poi portarono a Mosè il tabernacolo, la tenda e tutti i suoi utensili, i suoi fermagli, le sue tavole le sue traverse, le sue colonne, le sue basi; EXO 39:34 la coperta di pelli di montone tinte in rosso, la coperta di pelli di delfino e il velo di separazione; EXO 39:35 l’arca della testimonianza con le sue stanghe, e il propiziatorio; EXO 39:36 la tavola con tutti i suoi utensili e il pane della presentazione; EXO 39:37 il candelabro d’oro puro con le sue lampade, le lampade disposte in ordine, tutti i suoi utensili, e l’olio per il candelabro; EXO 39:38 l’altare d’oro, l’olio dell’unzione, il profumo fragrante, e la portiera per l’ingresso della tenda; EXO 39:39 l’altare di rame, la sua gratella di rame, le sue stanghe e tutti i suoi utensili, la conca con la sua base; EXO 39:40 le cortine del cortile, le sue colonne con le sue basi, la portiera per l’ingresso del cortile, i cordami del cortile, i suoi piuoli e tutti gli utensili per il servizio del tabernacolo, per la tenda di convegno; EXO 39:41 i paramenti cerimoniali per le funzioni nel santuario, i paramenti sacri per il sacerdote Aaronne e i paramenti de’ suoi figliuoli per esercitare il sacerdozio. EXO 39:42 I figliuoli d’Israele eseguirono tutto il lavoro, secondo che l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 39:43 E Mosè vide tutto il lavoro; ed ecco, essi l’aveano eseguito come l’Eterno aveva ordinato; l’aveano eseguito a quel modo. E Mosè li benedisse. EXO 40:1 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: EXO 40:2 “Il primo giorno del primo mese erigerai il tabernacolo, la tenda di convegno. EXO 40:3 Vi porrai l’arca della testimonianza, e stenderai il velo dinanzi all’arca. EXO 40:4 Vi porterai dentro la tavola, e disporrai in ordine le cose che vi son sopra; vi porterai pure il candelabro e accenderai le sue lampade. EXO 40:5 Porrai l’altare d’oro per i profumi davanti all’arca della testimonianza e metterai la portiera all’ingresso del tabernacolo. EXO 40:6 Porrai l’altare degli olocausti davanti all’ingresso del tabernacolo, della tenda di convegno. EXO 40:7 Metterai la conca fra la tenda di convegno e l’altare, e vi metterai dentro dell’acqua. EXO 40:8 Stabilirai il cortile tutt’intorno, e attaccherai la portiera all’ingresso del cortile. EXO 40:9 Poi prenderai l’olio dell’unzione e ungerai il tabernacolo e tutto ciò che v’è dentro, lo consacrerai con tutti i suoi utensili, e sarà santo. EXO 40:10 Ungerai pure l’altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, consacrerai l’altare, e l’altare sarà santissimo. EXO 40:11 Ungerai anche la conca con la sua base, e la consacrerai. EXO 40:12 Poi farai accostare Aaronne e i suoi figliuoli all’ingresso della tenda di convegno, e li laverai con acqua. EXO 40:13 Rivestirai Aaronne de’ paramenti sacri, e lo ungerai e lo consacrerai, perché mi eserciti l’ufficio di sacerdote. EXO 40:14 Farai pure accostare i suoi figliuoli, li rivestirai di tuniche, EXO 40:15 e li ungerai come avrai unto il loro padre, perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti; e la loro unzione conferirà loro un sacerdozio perpetuo, di generazione in generazione”. EXO 40:16 E Mosè fece così; fece interamente come l’Eterno gli aveva ordinato. EXO 40:17 E il primo giorno del primo mese del secondo anno, il tabernacolo fu eretto. EXO 40:18 Mosè eresse il tabernacolo, ne pose le basi, ne collocò le assi, ne mise le traverse e ne rizzò le colonne. EXO 40:19 Stese la tenda sul tabernacolo, e sopra la tenda pose la coperta d’essa, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 40:20 Poi prese la testimonianza e la pose dentro l’arca, mise le stanghe all’arca, e collocò il propiziatorio sull’arca; EXO 40:21 portò l’arca nel tabernacolo, sospese il velo di separazione e coprì con esso l’arca della testimonianza, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 40:22 Pose pure la tavola nella tenda di convegno, dal lato settentrionale del tabernacolo, fuori del velo. EXO 40:23 Vi dispose sopra in ordine il pane, davanti all’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 40:24 Poi mise il candelabro nella tenda di convegno, dirimpetto alla tavola, dal lato meridionale del tabernacolo; EXO 40:25 e accese le lampade davanti all’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 40:26 Poi mise l’altare d’oro nella tenda di convegno, davanti al velo, EXO 40:27 e vi bruciò su il profumo fragrante, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 40:28 Mise pure la portiera all’ingresso del tabernacolo. EXO 40:29 Poi collocò l’altare degli olocausti all’ingresso del tabernacolo della tenda di convegno, e v’offrì sopra l’olocausto e l’oblazione, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 40:30 E pose la conca fra la tenda di convegno e l’altare, e vi pose dentro dell’acqua per le abluzioni. EXO 40:31 E Mosè ed Aaronne e i suoi figliuoli vi si lavarono le mani e i piedi; EXO 40:32 quando entravano nella tenda di convegno e quando s’accostavano all’altare, si lavavano, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. EXO 40:33 Eresse pure il cortile attorno al tabernacolo e all’altare, e sospese la portiera all’ingresso dei cortile. Così Mosè compié l’opera. EXO 40:34 Allora la nuvola coprì la tenda di convegno, e la gloria dell’Eterno riempì il tabernacolo. EXO 40:35 E Mosè non poté entrare nella tenda di convegno perché la nuvola vi s’era posata sopra, e la gloria dell’Eterno riempiva il tabernacolo. EXO 40:36 Or durante tutti i loro viaggi quando la nuvola s’alzava di sul tabernacolo, i figliuoli d’Israele partivano; EXO 40:37 ma se la nuvola non s’alzava, non partivano fino al giorno che s’alzasse. EXO 40:38 Poiché la nuvola dell’Eterno stava sul tabernacolo durante il giorno; e di notte vi stava un fuoco, a vista di tutta la casa d’Israele durante tutti i loro viaggi. LEV 1:1 L’Eterno chiamò Mosè e gli parlò dalla tenda di convegno, dicendo: LEV 1:2 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando qualcuno tra voi recherà un’offerta all’Eterno, l’offerta che recherete sarà di bestiame: di capi d’armento o di capi di gregge. LEV 1:3 Se la sua offerta è un olocausto di capi d’armento, offrirà un maschio senza difetto; l’offrirà all’ingresso della tenda di convegno, per ottenere il favore dell’Eterno. LEV 1:4 E poserà la mano sulla testa dell’olocausto, il quale sarà accetto all’Eterno, per fare espiazione per lui. LEV 1:5 Poi scannerà il vitello davanti all’Eterno; e i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, offriranno il sangue, e lo spargeranno tutt’intorno sull’altare, che è all’ingresso della tenda di convegno. LEV 1:6 Si trarrà quindi la pelle all’olocausto, e lo si taglierà a pezzi. LEV 1:7 E i figliuoli del sacerdote Aaronne metteranno del fuoco sull’altare, e accomoderanno delle legna sul fuoco. LEV 1:8 Poi i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, disporranno que’ pezzi, la testa e il grasso, sulle legna messe sul fuoco sopra l’altare; LEV 1:9 ma le interiora e le gambe si laveranno con acqua, e il sacerdote farà fumare ogni cosa sull’altare, come un olocausto, un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 1:10 Se la sua offerta è un olocausto di capi di gregge, di pecore o di capre, offrirà un maschio senza difetto. LEV 1:11 Lo scannerà dal lato settentrionale dell’altare, davanti all’Eterno; e i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, ne spargeranno il sangue sull’altare, tutt’intorno. LEV 1:12 Poi lo si taglierà a pezzi, che, insieme colla testa e col grasso, il sacerdote disporrà sulle legna messe sul fuoco sopra l’altare; LEV 1:13 ma le interiora e le gambe si laveranno con acqua, e il sacerdote offrirà ogni cosa e la farà fumare sull’altare. Questo è un olocausto, un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 1:14 Se la sua offerta all’Eterno è un olocausto d’uccelli, offrirà delle tortore o de’ giovani piccioni. LEV 1:15 Il sacerdote offrirà in sacrifizio l’uccello sull’altare, gli spiccherà la testa, la farà fumare sull’altare, e il sangue d’esso sarà fatto scorrere sopra uno de’ lati dell’altare. LEV 1:16 Poi gli toglierà il gozzo con quel che contiene, e getterà tutto allato all’altare, verso oriente, nel luogo delle ceneri. LEV 1:17 Spaccherà quindi l’uccello per le ali, senza però dividerlo in due, e il sacerdote lo farà fumare sull’altare, sulle legna messe sopra il fuoco. Questo è un olocausto, un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 2:1 Quando qualcuno presenterà all’Eterno come offerta una oblazione, la sua offerta sarà di fior di farina; vi verserà sopra dell’olio e v’aggiungerà dell’incenso. LEV 2:2 E la porterà ai sacerdoti figliuoli d’Aaronne; e il sacerdote prenderà una manata piena del fior di farina spruzzata d’olio, con tutto l’incenso, e farà fumare ogni cosa sull’altare, come ricordanza. Questo è un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 2:3 Ciò che rimarrà dell’oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figliuoli; è cosa santissima tra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. LEV 2:4 E quando offrirai un’oblazione di cosa cotta in forno, ti servirai di focacce non lievitate di fior di farina impastata con olio, e di gallette senza lievito unte d’olio. LEV 2:5 E se la tua offerta è un’oblazione cotta sulla gratella, sarà di fior di farina, impastata con olio, senza lievito. LEV 2:6 La farai a pezzi, e vi verserai su dell’olio; è un’oblazione. LEV 2:7 E se la tua offerta è un’oblazione cotta in padella, sarà fatta di fior di farina con olio. LEV 2:8 Porterai all’Eterno l’oblazione fatta di queste cose; sarà presentata al sacerdote, che la porterà sull’altare. LEV 2:9 Il sacerdote preleverà dall’oblazione la parte che dev’essere offerta come ricordanza, e la farà fumare sull’altare. E’ un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 2:10 Ciò che rimarrà dell’oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figliuoli; è cosa santissima tra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. LEV 2:11 Qualunque oblazione offrirete all’Eterno sarà senza lievito; poiché non farete fumar nulla che contenga lievito o miele, come sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 2:12 Potrete offrirne all’Eterno come oblazione di primizie; ma queste offerte non saranno poste sull’altare come offerte di soave odore. LEV 2:13 E ogni oblazione che offrirai, la condirai con sale e non lascerai la tua oblazione mancar di sale, segno del patto del tuo Dio. Su tutte le tue offerte offrirai del sale. LEV 2:14 E se offri all’Eterno un’oblazione di primizie, offrirai, come oblazione delle tue primizie, delle spighe tostate al fuoco, chicchi di grano nuovo, tritati. LEV 2:15 E vi porrai su dell’olio e v’aggiungerai dell’incenso: è un’oblazione. LEV 2:16 E il sacerdote farà fumare come ricordanza una parte del grano tritato e dell’olio, con tutto l’incenso. E’ un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 3:1 Quand’uno offrirà un sacrifizio di azioni di grazie, se offre capi d’armenti, un maschio o una femmina, l’offrirà senza difetto davanti all’Eterno. LEV 3:2 Poserà la mano sulla testa della sua offerta, e la sgozzerà all’ingresso della tenda di convegno; e i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, spargeranno il sangue sull’altare tutt’intorno. LEV 3:3 E di questo sacrifizio di azioni di grazie offrirà, come sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora, LEV 3:4 i due arnioni e il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino agli arnioni. LEV 3:5 E i figliuoli d’Aaronne faranno fumare tutto questo sull’altare sopra l’olocausto, che è sulle legna messe sul fuoco. Questo è un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 3:6 Se l’offerta ch’egli fa come sacrifizio di azioni di grazie all’Eterno è di capi di gregge, un maschio o una femmina, l’offrirà senza difetto. LEV 3:7 Se presenta come offerta un agnello, l’offrirà davanti all’Eterno. LEV 3:8 Poserà la mano sulla testa della sua offerta, e la sgozzerà all’ingresso della tenda di convegno; e i figliuoli d’Aaronne ne spargeranno il sangue sull’altare tutt’intorno. LEV 3:9 E di questo sacrifizio di azioni di grazie offrirà, come sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, il grasso, tutta la coda ch’egli staccherà presso l’estremità della spina, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora, LEV 3:10 i due arnioni e il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino agli arnioni. LEV 3:11 E il sacerdote farà fumare tutto questo sull’altare. E’ un cibo offerto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 3:12 Se la sua offerta è una capra, l’offrirà davanti all’Eterno. LEV 3:13 Poserà la mano sulla testa della vittima, e la sgozzerà all’ingresso della tenda di convegno; e i figliuoli d’Aaronne ne spargeranno il sangue sull’altare tutt’intorno. LEV 3:14 E della vittima offrirà, come sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora, LEV 3:15 i due arnioni e il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino agli arnioni. LEV 3:16 E il sacerdote farà fumare tutto questo sull’altare. E’ un cibo di soave odore, offerto mediante il fuoco. Tutto il grasso appartiene all’Eterno. LEV 3:17 Questa è una legge perpetua, per tutte le vostre generazioni, in tutti i luoghi dove abiterete: non mangerete né grasso né sangue”. LEV 4:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 4:2 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando qualcuno avrà peccato per errore e avrà fatto alcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, LEV 4:3 se il sacerdote che ha ricevuto l’unzione è quegli che ha peccato, rendendo per tal modo colpevole il popolo, offrirà all’Eterno, per il peccato commesso, un giovenco senza difetto, come sacrifizio per il peccato. LEV 4:4 Menerà il giovenco all’ingresso della tenda di convegno, davanti all’Eterno; poserà la mano sulla testa del giovenco, e sgozzerà il giovenco davanti all’Eterno. LEV 4:5 Poi il sacerdote che ha ricevuto l’unzione prenderà del sangue del giovenco e lo porterà entro la tenda di convegno; LEV 4:6 e il sacerdote intingerà il suo dito nel sangue, e farà aspersione di quel sangue sette volte davanti all’Eterno, di fronte al velo del santuario. LEV 4:7 Il sacerdote quindi metterà di quel sangue sui corni dell’altare del profumo fragrante, altare che è davanti all’Eterno, nella tenda di convegno; e spanderà tutto il sangue del giovenco appiè dell’altare degli olocausti, che è all’ingresso della tenda di convegno. LEV 4:8 E torrà dal giovenco del sacrifizio per il peccato tutto il grasso: il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora, LEV 4:9 i due arnioni e il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, LEV 4:10 e la rete del fegato, che staccherà vicino agli arnioni, nello stesso modo che queste parti si tolgono dal bue del sacrifizio di azioni di grazie; e il sacerdote le farà fumare sull’altare degli olocausti. LEV 4:11 Ma la pelle del giovenco e tutta la sua carne, con la sua testa, le sue gambe, le sue interiora e i suoi escrementi, LEV 4:12 il giovenco intero, lo porterà fuori del campo, in un luogo puro, dove si gettan le ceneri; e lo brucerà col fuoco, su delle legna; sarà bruciato sul mucchio delle ceneri. LEV 4:13 Se tutta la raunanza d’Israele ha peccato per errore, senz’accorgersene, e ha fatto alcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, e si è così resa colpevole, LEV 4:14 quando il peccato che ha commesso venga ad esser conosciuto, la raunanza offrirà, come sacrifizio per il peccato, un giovenco, e lo menerà davanti alla tenda di convegno. LEV 4:15 Gli anziani della raunanza poseranno le mani sulla testa del giovenco davanti all’Eterno; e il giovenco sarà sgozzato davanti all’Eterno. LEV 4:16 Poi il sacerdote che ha ricevuto l’unzione porterà del sangue del giovenco entro la tenda di convegno; LEV 4:17 e il sacerdote intingerà il dito nel sangue e ne farà aspersione sette volte davanti all’Eterno, di fronte al velo. LEV 4:18 E metterà di quel sangue sui corni dell’altare che è davanti all’Eterno, nella tenda di convegno; e spanderà tutto il sangue appiè dell’altare dell’olocausto, che è all’ingresso della tenda di convegno. LEV 4:19 E torrà dal giovenco tutto il grasso, e lo farà fumare sull’altare. LEV 4:20 Farà di questo giovenco, come ha fatto del giovenco offerto per il peccato. Così il sacerdote farà l’espiazione per la raunanza, e le sarà perdonato. LEV 4:21 Poi porterà il giovenco fuori del campo, e lo brucerà come ha bruciato il primo giovenco. Questo è il sacrifizio per il peccato della raunanza. LEV 4:22 Se uno dei capi ha peccato, e ha fatto per errore alcuna di tutte le cose che l’Eterno Iddio suo ha vietato di fare, e si è così reso colpevole, LEV 4:23 quando il peccato che ha commesso gli sarà fatto conoscere, menerà, come sua offerta, un becco, un maschio fra le capre, senza difetto. LEV 4:24 Poserà la mano sulla testa del becco, e lo scannerà nel luogo dove si scannano gli olocausti, davanti all’Eterno. E’ un sacrifizio per il peccato. LEV 4:25 Poi il sacerdote prenderà col suo dito del sangue del sacrifizio per il peccato, e lo metterà sui corni dell’altare degli olocausti, e spanderà il sangue del becco appiè dell’altare dell’olocausto; LEV 4:26 e farà fumare tutto il grasso del becco sull’altare, come ha fatto del grasso del sacrifizio di azioni di grazie. Così il sacerdote farà l’espiazione del peccato di lui, e gli sarà perdonato. LEV 4:27 Se qualcuno del popolo del paese peccherà per errore e farà alcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, rendendosi così colpevole, LEV 4:28 quando il peccato che ha commesso gli sarà fatto conoscere, dovrà menare, come sua offerta, una capra, una femmina senza difetto, per il peccato che ha commesso. LEV 4:29 Poserà la mano sulla testa del sacrifizio per il peccato, e sgozzerà il sacrifizio per il peccato nel luogo ove si sgozzano gli olocausti. LEV 4:30 Poi il sacerdote prenderà col suo dito del sangue della capra e lo metterà sui corni dell’altare dell’olocausto, e spanderà tutto il sangue della capra appiè dell’altare. LEV 4:31 E torrà tutto il grasso dalla capra, come ha tolto il grasso dal sacrifizio di azioni di grazie; e il sacerdote lo farà fumare sull’altare come un soave odore all’Eterno. Così il sacerdote farà l’espiazione per quel tale, e gli sarà perdonato. LEV 4:32 E se colui menerà un agnello come suo sacrifizio per il peccato, dovrà menare una femmina senza difetto. LEV 4:33 Poserà la mano sulla testa del sacrifizio per il peccato, e lo sgozzerà come sacrifizio per il peccato nel luogo ove si sgozzano gli olocausti. LEV 4:34 Poi il sacerdote prenderà col suo dito del sangue del sacrifizio per il peccato, e lo metterà sui corni dell’altare dell’olocausto, e spanderà tutto il sangue della vittima appiè dell’altare; LEV 4:35 e torrà dalla vittima tutto il grasso, come si toglie il grasso dall’agnello del sacrifizio di azioni di grazie; e il sacerdote lo farà fumare sull’altare, sui sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. Così il sacerdote farà per quel tale l’espiazione del peccato che ha commesso, e gli sarà perdonato. LEV 5:1 Quando una persona, dopo aver udito dal giudice la formula del giuramento, nella sua qualità di testimonio pecca non dichiarando ciò che ha veduto o altrimenti conosciuto, porterà la pena della sua iniquità. LEV 5:2 O quand’uno, senza saperlo, avrà toccato qualcosa d’impuro, come il cadavere d’una bestia selvatica impura, o il cadavere d’un animale domestico impuro, o quello d’un rettile impuro, rimarrà egli stesso impuro e colpevole. LEV 5:3 O quando, senza saperlo, toccherà una impurità umana una qualunque delle cose per le quali l’uomo diviene impuro allorché viene a saperlo, è colpevole. LEV 5:4 O quand’uno, senza badarvi, parlando leggermente con le labbra, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che gli uomini sogliono proferire alla leggera, di fare qualcosa di male o di bene, allorché viene ad accorgersene, è colpevole. LEV 5:5 Quand’uno dunque si sarà reso colpevole d’una di queste cose, confesserà il peccato che ha commesso; LEV 5:6 recherà all’Eterno, come sacrifizio della sua colpa, per il peccato che ha commesso, una femmina del gregge, una pecora o una capra, come sacrifizio per il peccato; e il sacerdote farà per lui l’espiazione del suo peccato. LEV 5:7 Se non ha mezzi da procurarsi una pecora o una capra, porterà all’Eterno, come sacrifizio della sua colpa, per il suo peccato, due tortore o due giovani piccioni: uno come sacrifizio per il peccato, l’altro come olocausto. LEV 5:8 E li porterà al sacerdote, il quale offrirà prima quello per il peccato; gli spiccherà la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla del tutto; LEV 5:9 poi spargerà del sangue del sacrifizio per il peccato sopra uno dei lati dell’altare, e il resto del sangue sarà spremuto appiè dell’altare. Questo è un sacrifizio per il peccato. LEV 5:10 Dell’altro uccello farà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per quel tale l’espiazione del peccato che ha commesso, e gli sarà perdonato. LEV 5:11 Ma se non ha mezzi da procurarsi due tortore o due giovani piccioni, porterà, come sua offerta per il peccato che a commesso, la decima parte di un efa di fior di farina, come sacrifizio per il peccato; non vi metterà su né olio né incenso, perché è un sacrifizio per il peccato. LEV 5:12 Porterà la farina al sacerdote, e il sacerdote ne prenderà una manata piena come ricordanza, e la farà fumare sull’altare sopra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. E’ un sacrifizio per il peccato. LEV 5:13 Così il sacerdote farà per quel tale l’espiazione del peccato che ha commesso in uno di quei casi e gli sarà perdonato. Il resto della farina sarà per il sacerdote come si fa nell’oblazione”. LEV 5:14 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 5:15 “Quand’uno commetterà una infedeltà e peccherà per errore relativamente a ciò che dev’esser consacrato all’Eterno, porterà all’Eterno, come sacrifizio di riparazione, un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima in sicli d’argento a siclo di santuario, come sacrifizio di riparazione. LEV 5:16 E risarcirà il danno fatto al santuario, aggiungendovi un quinto in più e lo darà al sacerdote; e il sacerdote farà per lui l’espiazione col montone offerto come sacrifizio di riparazione, e gli sarà perdonato. LEV 5:17 E quand’uno peccherà facendo, senza saperlo, qualcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, sarà colpevole e porterà la pena della sua iniquità. LEV 5:18 Presenterà al sacerdote, come sacrifizio di riparazione, un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima; e il sacerdote farà per lui l’espiazione dell’errore commesso per ignoranza, e gli sarà perdonato. LEV 5:19 Questo è un sacrifizio di riparazione; quel tale si è realmente reso colpevole verso l’Eterno”. LEV 6:1 E l’Eterno parlò a Mosè dicendo: LEV 6:2 “Quand’uno peccherà e commetterà una infedeltà verso l’Eterno, negando al suo prossimo un deposito da lui ricevuto, o un pegno messo nelle sue mani, o una cosa che ha rubata o estorta con frode al prossimo, LEV 6:3 o una cosa perduta che ha trovata, e mentendo a questo proposito e giurando il falso circa una delle cose nelle quali l’uomo può peccare, LEV 6:4 quando avrà così peccato e si sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta con frode, o il deposito che gli era stato confidato, o l’oggetto perduto che ha trovato, LEV 6:5 o qualunque cosa circa la quale abbia giurato il falso. Ne farà la restituzione per intero e v’aggiungerà un quinto in più, consegnandola al proprietario il giorno stesso che offrirà il suo sacrifizio di riparazione. LEV 6:6 E porterà al sacerdote il suo sacrifizio di riparazione all’Eterno: un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima, come sacrifizio di riparazione. LEV 6:7 E il sacerdote farà l’espiazione per lui davanti all’Eterno, e gli sarà perdonato qualunque sia la cosa di cui si è reso colpevole”. LEV 6:8 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 6:9 “Da’ quest’ordine ad Aaronne e ai suoi figliuoli, e di’ loro: Questa è la legge dell’olocausto. L’olocausto rimarrà sulle legna accese sopra l’altare tutta la notte, fino al mattino; e il fuoco dell’altare sarà tenuto acceso. LEV 6:10 Il sacerdote si vestirà della sua tunica di lino e si metterà sulla carne le brache; leverà la cenere fatta dal fuoco che avrà consumato l’olocausto sull’altare e la porrà allato all’altare. LEV 6:11 Poi si spoglierà delle vesti e ne indosserà delle altre, e porterà la cenere fuori del campo, in un luogo puro. LEV 6:12 Il fuoco sarà mantenuto acceso sull’altare e non si lascerà spegnere; e il sacerdote vi brucerà su delle legna ogni mattina, vi disporrà sopra l’olocausto, e vi farà fumar sopra il grasso dei sacrifizi di azioni di grazie. LEV 6:13 Il fuoco dev’esser del continuo mantenuto acceso sull’altare, e non si lascerà spengere. LEV 6:14 Questa è la legge dell’oblazione. I figliuoli d’Aaronne l’offriranno davanti all’Eterno, dinanzi all’altare. LEV 6:15 Si leverà una manata di fior di farina con il suo olio e tutto l’incenso che è sull’oblazione, e si farà fumare ogni cosa sull’altare in sacrifizio di soave odore, come una ricordanza per l’Eterno. LEV 6:16 Aaronne e i suoi figliuoli mangeranno quel che rimarrà dell’oblazione; la si mangerà senza lievito, in luogo santo; la mangeranno nel cortile della tenda di convegno. LEV 6:17 Non la si cocerà con lievito; è la parte che ho data loro de’ miei sacrifizi fatti mediante il fuoco. E’ cosa santissima, come il sacrifizio per il peccato e come il sacrifizio di riparazione. LEV 6:18 Ogni maschio tra i figliuoli d’Aaronne ne potrà mangiare. E’ una parte perpetua, assegnatavi di generazione in generazione, sui sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. Chiunque toccherà quelle cose dovrà esser santo”. LEV 6:19 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 6:20 “Questa è l’offerta che Aaronne e i suoi figliuoli faranno all’Eterno il giorno che riceveranno l’unzione: un decimo d’efa di fior di farina, come oblazione perpetua, metà la mattina e metà la sera. LEV 6:21 Essa sarà preparata con olio, sulla gratella; la porterai quando sarà fritta; l’offrirai in pezzi, come offerta divisa di soave odore all’Eterno; LEV 6:22 e il sacerdote che, tra i figliuoli d’Aaronne, sarà unto per succedergli, farà anch’egli quest’offerta; è la parte assegnata in perpetuo all’Eterno; sarà fatta fumare per intero. LEV 6:23 Ogni oblazione del sacerdote sarà fatta fumare per intero; non sarà mangiata”. LEV 6:24 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 6:25 “Parla ad Aaronne e ai suoi figliuoli, e di’ loro: Questa è la legge del sacrifizio per il peccato. Nel luogo dove si sgozza l’olocausto, sarà sgozzata, davanti all’Eterno, la vittima per il peccato. E’ cosa santissima. LEV 6:26 Il sacerdote che l’offrirà per il peccato, la mangerà; dovrà esser mangiata in luogo santo, nel cortile della tenda di convegno. LEV 6:27 Chiunque ne toccherà la carne dovrà esser santo; e se ne schizza del sangue sopra una veste, il posto ove sarà schizzato il sangue lo laverai in luogo santo. LEV 6:28 Ma il vaso di terra che avrà servito a cuocerla, sarà spezzato; e se è stata cotta in un vaso di rame, questo si strofini bene e si sciacqui con acqua. LEV 6:29 Ogni maschio, fra i sacerdoti, ne potrà mangiare; è cosa santissima. LEV 6:30 Ma non si mangerà alcuna vittima per il peccato, quando si deve portare del sangue d’essa nella tenda di convegno per fare l’espiazione nel santuario. Essa sarà bruciata col fuoco. LEV 7:1 Questa è la legge del sacrifizio di riparazione; è cosa santissima. LEV 7:2 Nel luogo ove si scanna l’olocausto, si scannerà la vittima di riparazione; e se ne spanderà il sangue sull’altare tutt’intorno; LEV 7:3 e se ne offrirà tutto il grasso, la coda, il grasso che copre le interiora, LEV 7:4 i due arnioni, il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che si staccherà vicino agli arnioni. LEV 7:5 Il sacerdote farà fumare tutto questo sull’altare, come un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. Questo è un sacrifizio di riparazione. LEV 7:6 Ogni maschio tra i sacerdoti ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima. LEV 7:7 Il sacrifizio di riparazione è come il sacrifizio per il peccato; la stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che farà l’espiazione. LEV 7:8 E il sacerdote che offrirà l’olocausto per qualcuno avrà per sé la pelle dell’olocausto che avrà offerto. LEV 7:9 Così pure ogni oblazione cotta in forno, o preparata in padella, o sulla gratella, sarà del sacerdote che l’ha offerta. LEV 7:10 E ogni oblazione impastata con olio, o asciutta, sarà per tutti i figliuoli d’Aaronne: per l’uno come per l’altro. LEV 7:11 Questa è la legge del sacrifizio di azioni di grazie, che si offrirà all’Eterno. LEV 7:12 Se uno l’offre per riconoscenza, offrirà, col sacrifizio di azioni di grazie, delle focacce senza lievito intrise con olio, delle gallette senza lievito unte con olio, e del fior di farina cotto, in forma di focacce intrise con olio. LEV 7:13 Presenterà anche, per sua offerta, oltre quelle focacce, delle focacce di pan lievitato, insieme col suo sacrifizio di riconoscenza e di azioni di grazie. LEV 7:14 D’ognuna di queste offerte si presenterà una parte come oblazione elevata all’Eterno; essa sarà del sacerdote che avrà fatto l’aspersione del sangue del sacrifizio di azioni di grazie. LEV 7:15 E la carne del sacrifizio di riconoscenza e di azioni di grazie sarà mangiata il giorno stesso ch’esso è offerto; non se ne lascerà nulla fino alla mattina. LEV 7:16 Ma se il sacrifizio che uno offre è votivo o volontario, la vittima sarà mangiata il giorno ch’ei l’offrirà, e quel che ne rimane dovrà esser mangiato l’indomani; LEV 7:17 ma quel che sarà rimasto della carne del sacrifizio fino al terzo giorno, dovrà bruciarsi col fuoco. LEV 7:18 Che se uno mangia della carne del suo sacrifizio di azioni di grazie il terzo giorno, colui che l’ha offerto non sarà gradito; e dell’offerta non gli sarà tenuto conto; sarà cosa aborrita; e colui che ne avrà mangiato porterà la pena della sua iniquità. LEV 7:19 La carne che sarà stata in contatto di qualcosa d’impuro, non sarà mangiata; sarà bruciata col fuoco. LEV 7:20 Quanto alla carne che si mangia, chiunque è puro ne potrà mangiare; ma la persona che, essendo impura, mangerà della carne del sacrifizio di azioni di grazie che appartiene all’Eterno, sarà sterminata di fra il suo popolo. LEV 7:21 E se uno toccherà qualcosa d’impuro, una impurità umana, un animale impuro o qualsivoglia cosa abominevole, immonda, e mangerà della carne del sacrifizio di azioni di grazie che appartiene all’Eterno, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo”. LEV 7:22 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 7:23 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né di pecora, né di capra. LEV 7:24 Il grasso di una bestia morta da sé, o il grasso d’una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto; LEV 7:25 perché chiunque mangerà del grasso degli animali che si offrono in sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo. LEV 7:26 E non mangerete affatto alcun sangue, né di uccelli né di quadrupedi, in tutti i luoghi dove abiterete. LEV 7:27 Chiunque mangerà sangue di qualunque specie, sarà sterminato di fra il suo popolo”. LEV 7:28 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 7:29 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Colui che offrirà all’Eterno il suo sacrifizio di azioni di grazie porterà la sua offerta all’Eterno, prelevandola dal suo sacrifizio di azioni di grazie. LEV 7:30 Porterà con le proprie mani ciò che dev’essere offerto all’Eterno mediante il fuoco; porterà il grasso insieme col petto, il petto per agitarlo come offerta agitata davanti all’Eterno. LEV 7:31 Il sacerdote farà fumare il grasso sull’altare; e il petto sarà d’Aaronne e de’ suoi figliuoli. LEV 7:32 Darete pure al sacerdote, come offerta elevata, la coscia destra dei vostri sacrifizi d’azioni di grazie. LEV 7:33 Colui de’ figliuoli d’Aaronne che offrirà il sangue e il grasso dei sacrifizi di azioni di grazie avrà, come sua parte, la coscia destra. LEV 7:34 Poiché, dai sacrifizi di azioni di grazie offerti dai figliuoli d’Israele, io prendo il petto dell’offerta agitata e la coscia dell’offerta elevata, e li do al sacerdote Aaronne e ai suoi figliuoli per legge perpetua, da osservarsi dai figliuoli d’Israele. LEV 7:35 Questa è la parte consacrata ad Aaronne e consacrata ai suoi figliuoli, dei sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno, dal giorno in cui saranno presentati per esercitare il sacerdozio dell’Eterno. LEV 7:36 Questo l’Eterno ha ordinato ai figliuoli d’Israele di dar loro dal giorno della loro unzione. E’ una parte ch’è loro dovuta in perpetuo, di generazione in generazione”. LEV 7:37 Questa è la legge dell’olocausto, dell’oblazione, del sacrifizio per il peccato, del sacrifizio di riparazione, della consacrazione e del sacrifizio di azioni di grazie: LEV 7:38 legge che l’Eterno dette a Mosè sul monte Sinai il giorno che ordinò ai figliuoli d’Israele di presentare le loro offerte all’Eterno nel deserto di Sinai. LEV 8:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 8:2 “Prendi Aaronne e i suoi figliuoli con lui, i paramenti, l’olio dell’unzione, il giovenco del sacrifizio per il peccato, i due montoni e il paniere dei pani azzimi; LEV 8:3 e convoca tutta la raunanza all’ingresso della tenda di convegno”. LEV 8:4 E Mosè fece come l’Eterno gli aveva ordinato, e la raunanza fu convocata all’ingresso della tenda di convegno. LEV 8:5 E Mosè disse alla raunanza: “Questo è quello che l’Eterno ha ordinato di fare”. LEV 8:6 E Mosè fece accostare Aaronne e i suoi figliuoli, e li lavò con acqua. LEV 8:7 Poi rivestì Aaronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto, gli mise l’efod, e lo cinse della cintura artistica dell’efod, con la quale gli fissò l’efod addosso. LEV 8:8 Gli mise pure il pettorale, e sul pettorale pose l’Urim e il Thummim. LEV 8:9 Poi gli mise in capo la mitra, e sul davanti della mitra pose la lamina d’oro, il santo diadema, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. LEV 8:10 Poi Mosè prese l’olio dell’unzione, unse il tabernacolo e tutte le cose che vi si trovavano, e le consacrò. LEV 8:11 Ne fece sette volte l’aspersione sull’altare, unse l’altare e tutti i suoi utensili, e la conca e la sua base, per consacrarli. LEV 8:12 E versò dell’olio dell’unzione sul capo d’Aaronne, e unse Aaronne, per consacrarlo. LEV 8:13 Poi Mosè fece accostare i figliuoli d’Aaronne, li vestì di tuniche, li cinse di cinture, e assicurò sul loro capo delle tiare, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. LEV 8:14 Fece quindi accostare il giovenco del sacrifizio per il peccato, e Aaronne e i suoi figliuoli posarono le loro mani sulla testa del giovenco del sacrifizio per il peccato. LEV 8:15 Mosè lo scannò, ne prese del sangue, lo mise col dito sui corni dell’altare tutto all’intorno, e purificò l’altare; poi sparse il resto del sangue appiè dell’altare, e lo consacrò per farvi su l’espiazione. LEV 8:16 Poi prese tutto il grasso ch’era sulle interiora, la rete del fegato, i due arnioni col loro grasso, e Mosè fece fumar tutto sull’altare. LEV 8:17 Ma il giovenco, la sua pelle, la sua carne e i suoi escrementi, li bruciò col fuoco fuori del campo, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. LEV 8:18 Fece quindi accostare il montone dell’olocausto, e Aaronne e i suoi figliuoli posarono le mani sulla testa del montone. LEV 8:19 E Mosè lo scannò, e ne sparse il sangue sull’altare tutto all’intorno. LEV 8:20 Poi fece a pezzi il montone, e Mosè fece fumare la testa, i pezzi e il grasso. LEV 8:21 E quando n’ebbe lavato le interiora e le gambe con acqua, Mosè fece fumare tutto il montone sull’altare. Fu un olocausto di soave odore, un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. LEV 8:22 Poi fece accostare il secondo montone, il montone della consacrazione; e Aaronne e i suoi figliuoli posarono le mani sulla testa del montone. LEV 8:23 E Mosè lo scannò, e ne prese del sangue e lo mise sull’estremità dell’orecchio destro d’Aaronne e sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro. LEV 8:24 Poi Mosè fece accostare i figliuoli d’Aaronne, e pose di quel sangue sull’estremità del loro orecchio destro, sul pollice della loro man destra e sul dito grosso del loro piè destro; e sparse il resto del sangue sull’altare tutto all’intorno. LEV 8:25 Poi prese il grasso, la coda, tutto il grasso che copriva le interiora, la rete del fegato, i due arnioni, il loro grasso, e la coscia destra; LEV 8:26 e dal paniere dei pani azzimi, ch’era davanti all’Eterno, prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pasta oliata e una galletta, e le pose sui grassi e sulla coscia destra. LEV 8:27 Poi mise tutte queste cose sulle palme delle mani d’Aaronne e sulle palme delle mani de’ suoi figliuoli, e le agitò come offerta agitata davanti all’Eterno. LEV 8:28 Mosè quindi le prese dalle loro mani, e le fece fumare sull’altare sopra l’olocausto. Fu un sacrifizio di consacrazione, di soave odore: un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 8:29 Poi Mosè prese il petto del montone e lo agitò come offerta agitata davanti all’Eterno; questa fu la parte del montone della consacrazione che toccò a Mosè, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. LEV 8:30 Mosè prese quindi dell’olio dell’unzione e del sangue ch’era sopra l’altare, e ne asperse Aaronne e i suoi paramenti, i figliuoli di lui e i loro paramenti; e consacrò Aaronne e i suoi paramenti, i figliuoli di lui e i loro paramenti con lui. LEV 8:31 Poi Mosè disse ad Aaronne e ai suoi figliuoli: “Fate cuocere la carne all’ingresso della tenda di convegno; e quivi la mangerete col pane che è nel paniere della consacrazione, come ho ordinato, dicendo: Aaronne e i suoi figliuoli la mangeranno. LEV 8:32 E quel che rimane della carne e del pane lo brucerete col fuoco. LEV 8:33 E per sette giorni non vi dipartirete dall’ingresso della tenda di convegno, finché non siano compiuti i giorni delle vostre consacrazioni; poiché la vostra consacrazione durerà sette giorni. LEV 8:34 Come s’è fatto oggi, così l’Eterno ha ordinato che si faccia, per fare espiazione per voi. LEV 8:35 Rimarrete dunque sette giorni all’ingresso della tenda di convegno, giorno e notte, e osserverete il comandamento dell’Eterno, affinché non muoiate; poiché così m’è stato ordinato”. LEV 8:36 E Aaronne e i suoi figliuoli fecero tutte le cose che l’Eterno aveva ordinate per mezzo di Mosè. LEV 9:1 L’ottavo giorno, Mosè chiamò Aaronne, i suoi figliuoli e gli anziani d’Israele, LEV 9:2 e disse ad Aaronne: “Prendi un giovine vitello per un sacrifizio per il peccato, e un montone per un olocausto: ambedue senza difetto, e offrili all’Eterno. LEV 9:3 E dirai così ai figliuoli d’Israele: Prendete un capro per un sacrifizio per il peccato, e un vitello e un agnello, ambedue d’un anno, senza difetto, per un olocausto; LEV 9:4 e un bue e un montone per un sacrifizio di azioni di grazie, per sacrificarli davanti all’Eterno; e un’oblazione intrisa con olio; perché oggi l’Eterno vi apparirà”. LEV 9:5 Essi dunque menarono davanti alla tenda di convegno le cose che Mosè aveva ordinate; e tutta la raunanza si accostò, e si tenne in piè davanti all’Eterno. LEV 9:6 E Mosè disse: “Questo è quello che l’Eterno vi ha ordinato; fatelo, e la gloria dell’Eterno vi apparirà”. LEV 9:7 E Mosè disse ad Aaronne: “Accostati all’altare; offri il tuo sacrifizio per il peccato e il tuo olocausto, e fa’ l’espiazione per te e per il popolo; presenta anche l’offerta del popolo e fa’ l’espiazione per esso, come l’Eterno ha ordinato”. LEV 9:8 Aaronne dunque s’accostò all’altare e scannò il vitello del sacrifizio per il peccato, ch’era per sé. LEV 9:9 E i suoi figliuoli gli porsero il sangue, ed egli intinse il dito nel sangue, ne mise sui corni dell’altare, e sparse il resto del sangue appiè dell’altare; LEV 9:10 ma il grasso, gli arnioni e la rete del fegato della vittima per il peccato, li fece fumare sull’altare, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. LEV 9:11 E la carne e la pelle, le bruciò col fuoco fuori del campo. LEV 9:12 Poi scannò l’olocausto; e i figliuoli d’Aaronne gli porsero il sangue, ed egli lo sparse sull’altare tutto all’intorno. LEV 9:13 Gli porsero pure l’olocausto fatto a pezzi, e la testa; ed egli li fece fumare sull’altare. LEV 9:14 E lavò le interiora e le gambe, e le fece fumare sull’olocausto, sopra l’altare. LEV 9:15 Poi presentò l’offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrifizio per il peccato del popolo, lo scannò e l’offrì per il peccato, come la prima volta. LEV 9:16 Poi offrì l’olocausto, e lo fece secondo la regola stabilita. LEV 9:17 Presentò quindi l’oblazione; ne prese una manata piena, e la fece fumare sull’altare, oltre l’olocausto della mattina. LEV 9:18 E scannò il bue e il montone, come sacrifizio di azioni di grazie per il popolo. I figliuoli d’Aaronne gli porsero il sangue, ed egli lo sparse sull’altare, tutto all’intorno. LEV 9:19 Gli porsero i grassi del bue, del montone, la coda, il grasso che copre le interiora, gli arnioni e la rete del fegato; LEV 9:20 misero i grassi sui petti, ed egli fece fumare i grassi sull’altare; LEV 9:21 e i petti e la coscia destra, Aaronne li agitò davanti all’Eterno come offerta agitata, nel modo che Mosè aveva ordinato. LEV 9:22 Poi Aaronne alzò le mani verso il popolo, e lo benedisse; e, dopo aver fatto il sacrifizio per il peccato, l’olocausto e i sacrifizi di azioni di grazie, scese giù dall’altare. LEV 9:23 E Mosè ed Aaronne entrarono nella tenda di convegno; poi uscirono e benedissero il popolo; e la gloria dell’Eterno apparve a tutto il popolo. LEV 9:24 Un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno e consumò sull’altare l’olocausto e i grassi; e tutto il popolo lo vide, diè in grida d’esultanza, e si prostrò colla faccia a terra. LEV 10:1 Or Nadab ed Abihu, figliuoli d’Aaronne, presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero su del profumo, e offrirono davanti all’Eterno del fuoco estraneo: il che egli non aveva loro ordinato. LEV 10:2 E un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno, e li divorò; e morirono davanti all’Eterno. LEV 10:3 Allora Mosè disse ad Aaronne: “Questo è quello di cui l’Eterno ha parlato, quando ha detto: Io sarò santificato per mezzo di quelli che mi stanno vicino, e sarò glorificato in presenza di tutto il popolo”. E Aaronne si tacque. LEV 10:4 E Mosè chiamò Mishael ed Eltsafan, figliuoli di Uziel, zio d’Aaronne, e disse loro: “Accostatevi, portate via i vostri fratelli di davanti al santuario, fuori del campo”. LEV 10:5 Ed essi si accostarono, e li portaron via nelle loro tuniche, fuori del campo, come Mosè avea detto. LEV 10:6 E Mosè disse ad Aaronne, ad Eleazar e ad Ithamar, suoi figliuoli: “Non andate a capo scoperto, e non vi stracciate le vesti, affinché non muoiate, e l’Eterno non s’adiri contro tutta la raunanza; ma i vostri fratelli, tutta quanta la casa d’Israele, menino duolo, a motivo dell’arsione che l’Eterno ha fatto. LEV 10:7 E non vi dipartite dall’ingresso della tenda di convegno, onde non abbiate a perire; poiché l’olio dell’unzione dell’Eterno è su voi”. Ed essi fecero come Mosè avea detto. LEV 10:8 L’Eterno parlò ad Aaronne, dicendo: LEV 10:9 “Non bevete vino né bevande alcooliche tu e i tuoi figliuoli quando entrerete nella tenda di convegno, affinché non muoiate; sarà una legge perpetua, di generazione in generazione; LEV 10:10 e questo, perché possiate discernere ciò ch’è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò ch’è puro, LEV 10:11 e possiate insegnare ai figliuoli d’Israele tutte le leggi che l’Eterno ha dato loro per mezzo di Mosè”. LEV 10:12 Poi Mosè disse ad Aaronne, ad Eleazar e ad Ithamar, i due figliuoli che restavano ad Aaronne: “Prendete quel che rimane dell’oblazione dei sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno, e mangiatelo senza lievito, presso l’altare; perché è cosa santissima. LEV 10:13 Lo mangerete in luogo santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figliuoli, de’ sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno; poiché così mi è stato ordinato. LEV 10:14 E il petto dell’offerta agitata e la coscia dell’offerta elevata li mangerete tu, i tuoi figliuoli e le tue figliuole con te, in luogo puro; perché vi sono stati dati come parte spettante a te ed ai tuoi figliuoli, dei sacrifizi di azioni di grazie de’ figliuoli d’Israele. LEV 10:15 Oltre ai grassi da ardere si porteranno la coscia dell’offerta elevata e il petto dell’offerta agitata, per esser agitati davanti all’Eterno come offerta agitata; anche questo apparterrà a te e ai tuoi figliuoli con te, per diritto perpetuo, come l’Eterno ha ordinato”. LEV 10:16 Or Mosè cercò e ricercò il capro del sacrifizio per il peccato; ed ecco, era stato bruciato; ond’egli s’adirò gravemente contro Eleazar e contro Ithamar, i figliuoli ch’eran rimasti ad Aaronne, dicendo: LEV 10:17 “Perché non avete mangiato il sacrifizio per il peccato nel luogo santo? giacché è cosa santissima, e l’Eterno ve l’ha dato perché portiate l’iniquità della raunanza, perché ne facciate l’espiazione davanti all’Eterno. LEV 10:18 Ecco, il sangue della vittima non e stato portato dentro il santuario; voi avreste dovuto mangiarla nel santuario, come io avevo ordinato”. LEV 10:19 Ed Aaronne disse a Mosè: “Ecco oggi essi hanno offerto il loro sacrifizio per il peccato e il loro olocausto da vanti all’Eterno; e, dopo le cose che mi son successe, se oggi avessi mangiato la vittima del sacrifizio per il peccato, sarebbe ciò piaciuto all’Eterno?” LEV 10:20 Quando Mosè udì questo, rimase soddisfatto. LEV 11:1 Poi l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo loro: LEV 11:2 “Parlate così ai figliuoli d’Israele: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra. LEV 11:3 Mangerete d’ogni animale che ha l’unghia spartita e ha il piè forcuto, e che rumina. LEV 11:4 Ma di fra quelli che ruminano e di fra quelli che hanno l’unghia spartita, non mangerete questi: il cammello, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; lo considererete come impuro; LEV 11:5 il coniglio, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; lo considererete come impuro; LEV 11:6 la lepre, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; la considererete come impura; LEV 11:7 il porco, perché ha l’unghia spartita e il piè forcuto, ma non rumina; lo considererete come impuro. LEV 11:8 Non mangerete della loro carne e non toccherete i loro corpo morti; li considererete come impuri. LEV 11:9 Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli che sono nell’acqua. Mangerete tutto ciò che ha pinne e scaglie nelle acque, tanto ne’ i mari quanto ne’ fiumi. LEV 11:10 Ma tutto ciò che non ha né pinne né scaglie, tanto ne’ mari quanto ne’ fiumi, fra tutto ciò che si muove nelle acque e tutto ciò che vive nelle acque, l’avrete in abominio. LEV 11:11 Essi vi saranno in abominio; non mangerete della loro carne, e avrete in abominio i loro corpi morti. LEV 11:12 Tutto ciò che non ha né pinne né scaglie nelle acque vi sarà in abominio. LEV 11:13 E fra gli uccelli avrete in abominio questi: non se ne mangi; sono un abominio: l’aquila, l’ossifraga e l’aquila di mare; LEV 11:14 il nibbio e ogni specie di falco; LEV 11:15 ogni specie di corvo; LEV 11:16 lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviere; LEV 11:17 il gufo, lo smergo, l’ibi; LEV 11:18 il cigno, il pellicano, l’avvoltoio; LEV 11:19 la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello. LEV 11:20 Vi sarà pure in abominio ogni insetto alato che cammina su quattro piedi. LEV 11:21 Però, fra tutti gl’insetti alati che camminano su quattro piedi, mangerete quelli che hanno gambe al disopra de’ piedi per saltare sulla terra. LEV 11:22 Di questi potrete mangiare: ogni specie di cavalletta, ogni specie di solam, ogni specie di hargol e ogni specie di hagab. LEV 11:23 Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi vi sarà in abominio. LEV 11:24 Questi animali vi renderanno impuri; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera. LEV 11:25 E chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera. LEV 11:26 Considererete come impuro ogni animale che ha l’unghia spartita, ma non ha il piè forcuto, e che non rumina; chiunque lo toccherà sarà impuro. LEV 11:27 Considererete come impuri tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta de’ piedi; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera. LEV 11:28 E chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti, e sarà immondo fino alla sera. Questi animali considererete come impuri. LEV 11:29 E fra i piccoli animali che strisciano sulla terra, considererete come impuri questi: la talpa, il topo e ogni specie di lucertola, il toporagno, LEV 11:30 la rana, la tartaruga, la lumaca, il camaleonte. LEV 11:31 Questi animali, fra tutto ciò che striscia, saranno impuri per voi; chiunque li toccherà morti, sarà impuro fino alla sera. LEV 11:32 Ogni oggetto sul quale cadrà qualcun d’essi quando sarà morto, sarà immondo: siano utensili di legno, o veste, o pelle, o sacco, o qualunque altro oggetto di cui si faccia uso; sarà messo nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. LEV 11:33 E se ne cade qualcuno in un vaso di terra, tutto quello che vi si troverà dentro sarà impuro, e spezzerete il vaso. LEV 11:34 Ogni cibo che serve al nutrimento, sul quale sarà caduta di quell’acqua, sarà impuro; e ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà impura. LEV 11:35 Ogni oggetto sul quale cadrà qualcosa del loro corpo morto, sarà impuro; il forno o il fornello sarà spezzato; sono impuri, e li considererete come impuri. LEV 11:36 Però, una fonte o una cisterna, dov’è una raccolta d’acqua, sarà pura; ma chi toccherà i loro corpi morti sarà impuro. LEV 11:37 E se qualcosa de’ loro corpi morti cade su qualche seme che dev’esser seminato, questo sarà puro; LEV 11:38 ma se è stata messa dell’acqua sul seme, e vi cade su qualcosa de’ loro corpi morti, lo considererai come impuro. LEV 11:39 Se muore un animale di quelli che vi servono per nutrimento, colui che ne toccherà il corpo morto sarà impuro fino alla sera. LEV 11:40 Colui che mangerà di quel corpo morto si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera; parimente colui che porterà quel corpo morto si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera. LEV 11:41 Ogni cosa che brulica sulla terra è un abominio; non se ne mangerà. LEV 11:42 Di tutti gli animali che brulicano sulla terra non ne mangerete alcuno che strisci sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti piedi, poiché sono un abominio. LEV 11:43 Non rendete le vostre persone abominevoli mediante alcuno di questi animali che strisciano; e non vi rendete impuri per loro mezzo, in guisa da rimaner così contaminati. LEV 11:44 Poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro; santificatevi dunque e siate santi, perché io son santo; e non contaminate le vostre persone mediante alcuno di questi animali che strisciano sulla terra. LEV 11:45 Poiché io sono l’Eterno che vi ho fatti salire dal paese d’Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io son santo. LEV 11:46 Questa è la legge concernente i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia sulla terra, LEV 11:47 affinché sappiate discernere ciò ch’è impuro da ciò ch’è puro, l’animale che si può mangiare da quello che non si deve mangiare”. LEV 12:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: “Parla così ai figliuoli d’Israele: LEV 12:2 Quando una donna sarà rimasta incinta e partorirà un maschio, sarà impura sette giorni; sarà impura come nel tempo de’ suoi corsi mensuali. LEV 12:3 L’ottavo giorno si circonciderà la carne del prepuzio del bambino. LEV 12:4 Poi, ella resterà ancora trentatre giorni a purificarsi del suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa, e non entrerà nel santuario finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. LEV 12:5 Ma, se partorisce una bambina, sarà impura due settimane come al tempo de’ suoi corsi mensuali; e resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue. LEV 12:6 E quando i giorni della sua purificazione, per un figliuolo o per una figliuola, saranno compiuti, porterà al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, un agnello d’un anno come olocausto, e un giovane piccione o una tortora come sacrifizio per il peccato; LEV 12:7 e il sacerdote li offrirà davanti all’Eterno e farà l’espiazione per lei; ed ella sarà purificata del flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un maschio o una femmina. LEV 12:8 E se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni: uno per l’olocausto, e l’altro per il sacrifizio per il peccato. Il sacerdote farà l’espiazione per lei, ed ella sarà pura”. LEV 13:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: LEV 13:2 “Quand’uno avrà sulla pelle del suo corpo un tumore o una pustola o una macchia lucida che sia sintomo di piaga di lebbra sulla pelle del suo corpo, quel tale sarà menato al sacerdote Aaronne o ad uno de’ suoi figliuoli sacerdoti. LEV 13:3 Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; e se il pelo della piaga è diventato bianco, e la piaga appare più profonda della pelle del corpo, è piaga di lebbra; e il sacerdote che l’avrà esaminato, dichiarerà quell’uomo impuro. LEV 13:4 Ma se la macchia lucida sulla pelle del corpo e bianca, e non appare esser più profonda della pelle, e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote rinchiuderà per sette giorni colui che ha la piaga. LEV 13:5 Il sacerdote, il settimo giorno, l’esaminerà; e se gli parrà che la piaga si sia fermata e non si sia allargata sulla pelle, il sacerdote lo rinchiuderà altri sette giorni. LEV 13:6 Il sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; e se vedrà che la piaga non è più lucida e non s’è allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quell’uomo puro: è una pustola. Quel tale laverà le sue vesti, e sarà puro. LEV 13:7 Ma se la pustola s’è allargata sulla pelle dopo ch’egli s’è mostrato al sacerdote per esser dichiarato puro, si farà esaminare per la seconda volta dal sacerdote; LEV 13:8 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è lebbra. LEV 13:9 Quand’uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà menato al sacerdote. LEV 13:10 Il sacerdote lo esaminerà; e se vedrà che sulla pelle c’è un tumor bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare il pelo e che v’è nel tumore della carne viva, LEV 13:11 è lebbra inveterata nella pelle del corpo di colui, e il sacerdote lo dichiarerà impuro; non lo rinchiuderà, perché è impuro. LEV 13:12 E se la lebbra produce delle efflorescenze sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote guardi, LEV 13:13 il sacerdote lo esaminerà; e quando avrà veduto che la lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà puro colui che ha la piaga. Egli è divenuto tutto quanto bianco, quindi è puro. LEV 13:14 Ma dal momento che apparirà in lui della carne viva, sarà dichiarato impuro. LEV 13:15 Quando il sacerdote avrà visto la carne viva, dichiarerà quell’uomo impuro; la carne viva è impura; è lebbra. LEV 13:16 Ma se la carne viva ridiventa bianca, vada colui al sacerdote, e il sacerdote lo esaminerà; LEV 13:17 e se vedrà che la piaga è ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà puro colui che ha la piaga: è puro. LEV 13:18 Quand’uno avrà avuto sulla pelle della carne un’ulcera che sia guarita, LEV 13:19 e poi, sul luogo dell’ulcera apparirà un tumor bianco o una macchia lucida, bianca, tendente al rosso, quel tale si mostrerà al sacerdote. LEV 13:20 Il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la macchia apparisce più profonda della pelle e che il pelo n’è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra che è scoppiata nell’ulcera. LEV 13:21 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi e che non è più profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà sette giorni. LEV 13:22 E se la macchia s’allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra. LEV 13:23 Ma se la macchia è rimasta allo stesso punto e non si e allargata, è la cicatrice dell’ulcera, e il sacerdote lo dichiarerà puro. LEV 13:24 Quand’uno avrà sulla pelle del suo corpo una bruciatura cagionata dal fuoco, e su questa bruciatura apparirà una macchia lucida, bianca, tendente al rosso o soltanto bianca, LEV 13:25 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che il pelo della macchia è diventato bianco e la macchia appare più profonda della pelle, è lebbra scoppiata nella bruciatura. Il sacerdote dichiarerà quel tale impuro; è piaga di lebbra. LEV 13:26 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c’è pelo bianco nella macchia, e ch’essa non è più profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà sette giorni. LEV 13:27 Il sacerdote, il settimo giorno, l’esaminerà; e se la macchia s’è allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale impuro; è piaga di lebbra. LEV 13:28 E se la macchia è rimasta ferma nello stesso luogo, e non si è allargata sulla pelle, e non è più lucida, è il tumore della bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale puro, perch’è la cicatrice della bruciatura. LEV 13:29 Quand’un uomo o una donna avrà una piaga sul capo o nella barba, LEV 13:30 il sacerdote esaminerà la piaga; e se vedrà ch’essa appare più profonda della pelle e che v’è del pelo gialliccio e sottile, il sacerdote li dichiarerà impuri; è tigna, è lebbra del capo o della barba. LEV 13:31 E se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non v’è pelo nero, il sacerdote rinchiuderà sette giorni colui che ha la piaga della tigna. LEV 13:32 E se il sacerdote, esaminando il settimo giorno la piaga, vedrà che la tigna non s’è allargata, e che non v’è pelo giallo, e che la tigna non appare più profonda della pelle, LEV 13:33 quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dov’è la tigna; e il sacerdote rinchiuderà altri sette giorni colui che ha la tigna. LEV 13:34 Il sacerdote, il settimo giorno, esaminerà la tigna; e se vedrà che la tigna non s’è allargata sulla pelle e non appare più profonda della pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale puro; colui si laverà le vesti, e sarà puro. LEV 13:35 Ma se, dopo ch’egli e stato dichiarato puro, la tigna s’è allargata sulla pelle, LEV 13:36 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la tigna s’è allargata sulla pelle, il sacerdote non cercherà se v’è del pelo giallo; quel tale è impuro. LEV 13:37 Ma se vedrà che la tigna s’è fermata e che v’è cresciuto del pelo nero, la tigna è guarita; quel tale è puro, e il sacerdote lo dichiarerà puro. LEV 13:38 Quand’un uomo o una donna avrà sulla pelle del suo corpo delle macchie lucide, delle macchie bianche, LEV 13:39 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che le macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è una eruzione cutanea; quel tale è puro. LEV 13:40 Colui al quale son cascati i capelli del capo è calvo, ma è puro. LEV 13:41 Se i capelli gli son cascati dalla parte della faccia, è calvo di fronte, ma è puro. LEV 13:42 Ma se sulla parte calva del di dietro o del davanti del capo appare una piaga bianca tendente al rosso, è lebbra, scoppiata nella parte calva del di dietro o del davanti del capo. LEV 13:43 Il sacerdote lo esaminerà; e se vedrà che il tumore della piaga nella parte calva del di dietro o del davanti del capo è bianca tendente al rosso, simile alla lebbra della pelle del corpo, LEV 13:44 quel tale è un lebbroso; è impuro, e il sacerdote lo dovrà dichiarare impuro; egli ha la sua piaga sul campo. LEV 13:45 Il lebbroso, affetto da questa piaga, porterà le vesti strappate e il capo scoperto; si coprirà la barba, e andrà gridando: Impuro! impuro! LEV 13:46 Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori del campo. LEV 13:47 Quando apparirà una piaga di lebbra sopra una veste, sia veste di lana o veste di lino, LEV 13:48 un tessuto o un lavoro a maglia, di lino o di lana, un oggetto di pelle o qualunque altra cosa fatta di pelle, LEV 13:49 se la piaga sarà verdastra o rossastra sulla veste o sulla pelle, sul tessuto, o sulla maglia, o su qualunque cosa fatta di pelle, è piaga di lebbra, e sarà mostrata al sacerdote. LEV 13:50 Il sacerdote esaminerà la piaga, e rinchiuderà sette giorni colui che ha la piaga. LEV 13:51 Il settimo giorno esaminerà la piaga; e se la piaga si sarà allargata sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sulla pelle o sull’oggetto fatto di pelle per un uso qualunque, è una piaga di lebbra maligna; è cosa impura. LEV 13:52 Egli brucerà quella veste o il tessuto o la maglia di lana o di lino o qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale è la piaga; perché è lebbra maligna; saran bruciati col fuoco. LEV 13:53 E se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la piaga non s’è allargata sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sull’oggetto qualunque di pelle, LEV 13:54 il sacerdote ordinerà che si lavi l’oggetto su cui è la piaga, e lo rinchiuderà altri sette giorni. LEV 13:55 Il sacerdote esaminerà la piaga, dopo che sarà stata lavata; e se vedrà che la piaga non ha mutato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo brucerai col fuoco; v’è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul diritto o sul rovescio dell’oggetto. LEV 13:56 E se il sacerdote, esaminandola, vede che la piaga, dopo essere stata lavata, è diventata pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto o dalla maglia. LEV 13:57 E se apparisce ancora sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sull’oggetto qualunque fatto di pelle, è una eruzione lebbrosa; brucerai col fuoco l’oggetto su cui e la piaga. LEV 13:58 La veste o il tessuto o la maglia o qualunque oggetto fatto di pelle che avrai lavato e dal quale la piaga sarà scomparsa, si laverà una seconda volta, e sarà puro. LEV 13:59 Questa è la legge relativa alla piaga di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sulla maglia o su qualunque oggetto fatto di pelle, per dichiararli puri o impuri”. LEV 14:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 14:2 “Questa è la legge relativa al lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà menato al sacerdote. LEV 14:3 Il sacerdote uscirà dal campo, e l’esaminerà; e se vedrà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso, LEV 14:4 il sacerdote ordinerà che si prendano, per colui che dev’esser purificato, due uccelli vivi, puri, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo. LEV 14:5 Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli in un vaso di terra su dell’acqua viva. LEV 14:6 Poi prenderà l’uccello vivo, il legno di cedro, lo scarlatto e l’issopo, e l’immergerà, con l’uccello vivo, nel sangue dell’uccello sgozzato sopra l’acqua viva. LEV 14:7 Ne aspergerà sette volte colui che dev’esser purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro, e lascerà andar libero per i campi l’uccello vivo. LEV 14:8 Colui che si purifica si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell’acqua, e sarà puro. Dopo questo potrà entrar nel campo, ma resterà sette giorni fuori della sua tenda. LEV 14:9 Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le ciglia: si raderà insomma tutti i peli, si laverà le vesti e si laverà il corpo nell’acqua, e sarà puro. LEV 14:10 L’ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un’agnella d’un anno senza difetto, tre decimi d’un efa di fior di farina, una oblazione, intrisa con olio, e un log d’olio; LEV 14:11 e il sacerdote che fa la purificazione, presenterà colui che si purifica e quelle cose davanti all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno. LEV 14:12 Poi il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l’offrirà come sacrifizio di riparazione, con il log d’olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all’Eterno. LEV 14:13 Poi scannerà l’agnello nel luogo dove si scannano i sacrifizi per il peccato e gli olocausti: vale a dire, nel luogo sacro; poiché il sacrifizio di riparazione appartiene al sacerdote, come quello per il peccato; è cosa santissima. LEV 14:14 E il sacerdote prenderà del sangue del sacrifizio di riparazione e lo metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piedi destro. LEV 14:15 Poi il sacerdote prenderà dell’olio del log, e lo verserà nella palma della sua mano sinistra; LEV 14:16 quindi il sacerdote intingerà il dito della sua destra nell’olio che avrà nella sinistra, e col dito farà sette volte aspersione di quell’olio davanti all’Eterno. LEV 14:17 E del rimanente dell’olio che avrà in mano, il sacerdote ne metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro, oltre al sangue del sacrifizio di riparazione. LEV 14:18 Il resto dell’olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica; e il sacerdote farà per lui l’espiazione davanti all’Eterno. LEV 14:19 Poi il sacerdote offrirà il sacrifizio per il peccato, e farà l’espiazione per colui che si purifica della sua impurità; quindi, scannerà l’olocausto. LEV 14:20 Il sacerdote offrirà l’olocausto e l’oblazione sull’altare; farà per quel tale l’espiazione, ed egli sarà puro. LEV 14:21 Se colui è povero e non può procurarsi quel tanto, prenderà un solo agnello da offrire in sacrifizio di riparazione come offerta agitata, per fare l’espiazione per lui, e un solo decimo d’un efa di fior di farina intrisa con olio, come oblazione, e un log d’olio. LEV 14:22 Prenderà pure due tortore o due giovani piccioni, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrifizio per il peccato, e l’altro per l’olocausto. LEV 14:23 L’ottavo giorno porterà, per la sua purificazione, queste cose al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, davanti all’Eterno. LEV 14:24 E il sacerdote prenderà l’agnello del sacrifizio di riparazione e il log d’olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all’Eterno. LEV 14:25 Poi scannerà l’agnello del sacrifizio di riparazione. Il sacerdote prenderà del sangue del sacrifizio di riparazione, e lo metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, e sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro. LEV 14:26 Il sacerdote verserà di quell’olio sulla palma della sua mano sinistra. LEV 14:27 E col dito della sua man destra il sacerdote farà aspersione dell’olio che avrà nella mano sinistra, sette volte davanti all’Eterno. LEV 14:28 Poi il sacerdote metterà dell’olio che avrà in mano, sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro, nel luogo dove ha messo del sangue del sacrifizio di riparazione. LEV 14:29 Il resto dell’olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica, per fare espiazione per lui davanti all’Eterno. LEV 14:30 Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due giovani piccioni, secondo che ha potuto procurarsi; LEV 14:31 delle vittime che ha potuto procurarsi, una offrirà come sacrifizio per il peccato, e l’altra come olocausto, insieme con l’oblazione; e il sacerdote farà l’espiazione davanti all’Eterno per colui che si purifica. LEV 14:32 Questa è la legge relativa a colui ch’è affetto da piaga di lebbra, e non ha mezzi da procurarsi ciò ch’è richiesto per la sua purificazione”. LEV 14:33 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: LEV 14:34 “Quando sarete entrati nel paese di Canaan che io vi do come vostro possesso, se mando la piaga della lebbra in una casa del paese che sarà vostro possesso, LEV 14:35 il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: Mi pare che in casa mia ci sia qualcosa di simile alla lebbra. LEV 14:36 Allora il sacerdote ordinerà che si sgomberi la casa prima ch’egli v’entri per esaminare la piaga, affinché tutto quello che è nella casa non diventi impuro. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminar la casa. LEV 14:37 Ed esaminerà la piaga; e se vedrà che la piaga che è sui muri della casa consiste in fossette verdastre o rossastre che appaiano più profonde della superficie della parete, LEV 14:38 il sacerdote uscirà dalla casa; e, giunto alla porta, farà chiudere la casa per sette giorni. LEV 14:39 Il settimo giorno, il sacerdote vi tornerà; e se, esaminandola, vedrà che la piaga s’è allargata sulle pareti della casa, LEV 14:40 il sacerdote ordinerà che se ne smurino le pietre sulle quali è la piaga, e che si gettino in luogo immondo, fuor di città. LEV 14:41 Farà raschiare tutto l’interno della casa, e butteranno i calcinacci raschiati fuor di città, in luogo impuro. LEV 14:42 Poi si prenderanno delle altre pietre e si metteranno al posto delle prime, e si prenderà dell’altra calcina per intonacare la casa. LEV 14:43 E se la piaga torna ed erompe nella casa dopo averne smurate le pietre e dopo che la casa è stata raschiata e rintonacata, LEV 14:44 il sacerdote entrerà ad esaminare la casa; e se vedrà che la piaga vi s’è allargata, nella casa c’è della lebbra maligna; la casa è impura. LEV 14:45 Perciò si demolirà la casa; e se ne porteranno le pietre, il legname e i calcinacci fuori della città, in luogo impuro. LEV 14:46 Inoltre, chiunque sarà entrato in quella casa durante tutto il tempo che è stata chiusa, sarà impuro fino alla sera. LEV 14:47 Chi avrà dormito in quella casa, si laverà le vesti; e chi avrà mangiato in quella casa, si laverà le vesti. LEV 14:48 E se il sacerdote che è entrato nella casa e l’ha esaminata vede che la piaga non s’è allargata nella casa dopo che la casa è stata rintonacata, il sacerdote dichiarerà la casa pura, perché la piaga è guarita. LEV 14:49 Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo; LEV 14:50 sgozzerà uno degli uccelli in un vaso di terra su dell’acqua viva; LEV 14:51 e prenderà il legno di cedro, l’issopo, lo scarlatto e l’uccello vivo, e l’immergerà nel sangue dell’uccello sgozzato e nell’acqua viva, e ne aspergerà sette volte la casa. LEV 14:52 E purificherà la casa col sangue dell’uccello, dell’acqua viva, dell’uccello vivo, col legno di cedro, con l’issopo e con lo scarlatto; LEV 14:53 ma lascerà andar libero l’uccello vivo, fuor di città, per i campi; e così farà l’espiazione per la casa ed essa sarà pura. LEV 14:54 Questa è la legge relativa a ogni sorta di piaga di lebbra e alla tigna, LEV 14:55 alla lebbra delle vesti e della casa, LEV 14:56 ai tumori, alle pustole e alle macchie lucide, LEV 14:57 per insegnare quando una cosa è impura e quando è pura. Questa è la legge relativa alla lebbra”. LEV 15:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: LEV 15:2 “Parlate ai figliuoli d’Israele e dite loro: Chiunque ha una gonorrea, a motivo della sua gonorrea è impuro. LEV 15:3 La sua impurità sta nella sua gonorrea; sia la sua gonorrea continua o intermittente, la impurità esiste. LEV 15:4 Ogni letto sul quale si coricherà colui che ha la gonorrea, sarà impuro; e ogni oggetto sul quale si sederà sarà impuro. LEV 15:5 Chi toccherà il letto di colui si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. LEV 15:6 Chi si sederà sopra un oggetto qualunque sul quale si sia seduto colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. LEV 15:7 Chi toccherà il corpo di colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. LEV 15:8 Se colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è puro, questi si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. LEV 15:9 Ogni sella su cui sarà salito chi ha la gonorrea, sarà impura. LEV 15:10 Chiunque toccherà qualsivoglia cosa che sia stata sotto quel tale, sarà impuro fino alla sera. E chi porterà cotali oggetti si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro sino alla sera. LEV 15:11 Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea, se questi non s’era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, lavare se stesso nell’acqua, e sarà immondo fino alla sera. LEV 15:12 Il vaso di terra toccato da colui che ha la gonorrea, sarà spezzato; e ogni vaso di legno sarà lavato nell’acqua. LEV 15:13 Quando colui che ha la gonorrea sarà purificato della sua gonorrea, conterà sette giorni per la sua purificazione; poi si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell’acqua viva, e sarà puro. LEV 15:14 L’ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni, verrà davanti all’Eterno all’ingresso della tenda di convegno, e li darà al sacerdote. LEV 15:15 E il sacerdote li offrirà: uno come sacrifizio per il peccato, l’altro come olocausto; e il sacerdote farà l’espiazione per lui davanti all’Eterno, a motivo della sua gonorrea. LEV 15:16 L’uomo da cui sarà uscito seme genitale si laverà tutto il corpo nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. LEV 15:17 Ogni veste e ogni pelle su cui sarà seme genitale, si laveranno nell’acqua e saranno impuri fino alla sera. LEV 15:18 La donna e l’uomo che giaceranno insieme carnalmente, si laveranno ambedue nell’acqua e saranno impuri fino alla sera. LEV 15:19 Quando una donna avrà i suoi corsi e il sangue le fluirà dalla carne, la sua impurità durerà sette giorni; e chiunque la toccherà sarà impuro fino alla sera. LEV 15:20 Ogni letto sul quale si sarà messa a dormire durante la sua impurità, sarà impuro; e ogni mobile sul quale si sarà messa a sedere, sarà impuro. LEV 15:21 Chiunque toccherà il letto di colei si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. LEV 15:22 E chiunque toccherà qualsivoglia mobile sul quale ella si sarà seduta, si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. LEV 15:23 E se l’uomo si trovava sul letto o sul mobile dov’ella sedeva quand’è avvenuto il contatto, egli sarà impuro fino alla sera. LEV 15:24 E se un uomo giace con essa, e avvien che lo tocchi la impurità di lei, egli sarà impuro sette giorni; e ogni letto sul quale si coricherà, sarà impuro. LEV 15:25 La donna che avrà un flusso di sangue per parecchi giorni, fuori del tempo de’ suoi corsi, o che avrà questo flusso oltre il tempo de’ suoi corsi, sarà impura per tutto il tempo del flusso, com’è al tempo de’ suoi corsi. LEV 15:26 Ogni letto sul quale si coricherà durante tutto il tempo del suo flusso, sarà per lei come il letto sul quale si corica quando ha i suoi corsi; e ogni mobile sul quale si sederà sarà impuro, com’è impuro quand’ella ha i suoi corsi. LEV 15:27 E chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. LEV 15:28 E quand’ella sarà purificata del suo flusso, conterà sette giorni, e poi sarà pura. LEV 15:29 L’ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni, e li porterà al sacerdote all’ingresso della tenda di convegno. LEV 15:30 E il sacerdote ne offrirà uno come sacrifizio per il peccato e l’altro come olocausto; il sacerdote farà per lei l’espiazione, davanti all’Eterno, del flusso che la rendeva impura. LEV 15:31 Così terrete lontani i figliuoli d’Israele da ciò che potrebbe contaminarli, affinché non muoiano a motivo della loro impurità, contaminando il mio tabernacolo ch’è in mezzo a loro. LEV 15:32 Questa è la legge relativa a colui che ha una gonorrea e a colui dal quale è uscito seme genitale che lo rende immondo, LEV 15:33 e la legge relativa a colei che è indisposta a motivo de’ suoi corsi, all’uomo o alla donna che ha un flusso, e all’uomo che si corica con donna impura”. LEV 16:1 L’Eterno parlò a Mosè dopo la morte dei due figliuoli d’Aaronne, i quali morirono quando si presentarono davanti all’Eterno. LEV 16:2 L’Eterno disse a Mosè: “Parla ad Aaronne, tuo fratello, e digli di non entrare in ogni tempo nel santuario, di là dal velo, davanti al propiziatorio che è sull’arca, onde non abbia a morire; poiché io apparirò nella nuvola sul propiziatorio. LEV 16:3 Aaronne entrerà nel santuario in questo modo: prenderà un giovenco per un sacrifizio per il peccato, e un montone per un olocausto. LEV 16:4 Si metterà la tunica sacra di lino, e porterà sulla carne le brache di lino; si cingerà della cintura di lino, e si porrà in capo la mitra di lino. Questi sono i paramenti sacri; egli l’indosserà dopo essersi lavato il corpo nell’acqua. LEV 16:5 Dalla raunanza de’ figliuoli d’Israele prenderà due capri per un sacrifizio per il peccato, e un montone per un olocausto. LEV 16:6 Aaronne offrirà il giovenco del sacrifizio per il peccato, che è per sé, e farà l’espiazione per sé e per la sua casa. LEV 16:7 Poi prenderà i due capri, e li presenterà davanti all’Eterno all’ingresso della tenda di convegno. LEV 16:8 E Aaronne trarrà le sorti per vedere qual de’ due debba essere dell’Eterno e quale di Azazel. LEV 16:9 E Aaronne farà accostare il capro ch’è toccato in sorte all’Eterno, e l’offrirà come sacrifizio per il peccato; LEV 16:10 ma il capro ch’è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti all’Eterno, perché serva a fare l’espiazione e per mandarlo poi ad Azazel nel deserto. LEV 16:11 Aaronne offrirà dunque il giovenco del sacrifizio per il peccato per sé, e farà l’espiazione per sé e per la sua casa; e scannerà il giovenco del sacrifizio per il peccato per sé. LEV 16:12 Poi prenderà un turibolo pieno di carboni accesi tolti di sopra all’altare davanti all’Eterno, e due manate piene di profumo fragrante polverizzato; e porterà ogni cosa di là dal velo. LEV 16:13 Metterà il profumo sul fuoco davanti all’Eterno, affinché il nuvolo del profumo copra il propiziatorio che è sulla testimonianza, e non morrà. LEV 16:14 Poi prenderà del sangue del giovenco, e ne aspergerà col dito il propiziatorio dal lato d’oriente, e farà sette volte l’aspersione del sangue col dito, davanti al propiziatorio. LEV 16:15 Poi scannerà il capro del sacrifizio per il peccato, che è per il popolo, e ne porterà il sangue di là dal velo; e farà di questo sangue quello che ha fatto del sangue del giovenco: ne farà l’aspersione sul propiziatorio e davanti al propiziatorio. LEV 16:16 Così farà l’espiazione per il santuario, a motivo delle impurità dei figliuoli d’Israele, delle loro trasgressioni e di tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda di convegno ch’è stabilita fra loro, in mezzo alle loro impurità. LEV 16:17 E nella tenda di convegno, quand’egli entrerà nel santuario per farvi l’espiazione, non ci sarà alcuno, finch’egli non sia uscito e non abbia fatto l’espiazione per sé, per la sua casa e per tutta la raunanza d’Israele. LEV 16:18 Egli uscirà verso l’altare ch’è davanti all’Eterno, e farà l’espiazione per esso; prenderà del sangue del giovenco e del sangue del capro, e lo metterà sui corni dell’altare tutto all’intorno. LEV 16:19 E farà sette volte l’aspersione del sangue col dito, sopra l’altare, e così lo purificherà e lo santificherà a motivo delle impurità dei figliuoli d’Israele. LEV 16:20 E quando avrà finito di fare l’espiazione per il santuario, per la tenda di convegno e per l’altare, farà accostare il capro vivo. LEV 16:21 Aaronne poserà ambedue le mani sui capo del capro vivo, confesserà sopra esso tutte le iniquità dei figliuoli d’Israele, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati, e li metterà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di questo, lo manderà via nel deserto. LEV 16:22 E quel capro porterà su di sé tutte le loro iniquità in terra solitaria, e sarà lasciato andare nel deserto. LEV 16:23 Poi Aaronne entrerà nella tenda di convegno, si spoglierà delle vesti di lino che aveva indossate per entrar nel santuario, e le deporrà quivi. LEV 16:24 Si laverà il corpo nell’acqua in un luogo santo, si metterà i suoi paramenti, e uscirà ad offrire il suo olocausto e l’olocausto del popolo, e farà l’espiazione per sé e per il popolo. LEV 16:25 E farà fumare sull’altare il grasso del sacrifizio per il peccato. LEV 16:26 Colui che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell’acqua, e dopo questo rientrerà nel campo. LEV 16:27 E si porterà fuori del campo il giovenco del sacrifizio per il peccato e il capro del sacrifizio per il peccato, il cui sangue sarà stato portato nel santuario per farvi l’espiazione; e se ne bruceranno nel fuoco le pelli, la carne e gli escrementi. LEV 16:28 Poi colui che li avrà bruciati si laverà le vesti e laverà il suo corpo nell’acqua; dopo questo, rientrerà nel campo. LEV 16:29 Questa sarà per voi una legge perpetua: nel settimo mese, il decimo giorno del mese, umilierete le anime vostre, non farete lavoro di sorta, né colui ch’è nativo del paese, né il forestiero che soggiorna fra voi. LEV 16:30 Poiché in quel giorno si farà l’espiazione per voi, affin di purificarvi; voi sarete purificati da tutti i vostri peccati, davanti all’Eterno. LEV 16:31 E’ per voi un sabato di riposo solenne, e voi umilierete le anime vostre; è una legge perpetua. LEV 16:32 E il sacerdote che ha ricevuto l’unzione ed è stato consacrato per esercitare il sacerdozio al posto di suo padre, farà l’espiazione; si vestirà delle vesti di lino, de’ paramenti sacri. LEV 16:33 E farà l’espiazione per il santuario sacro; farà l’espiazione per la tenda di convegno e per l’altare; farà l’espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della raunanza. LEV 16:34 Questa sarà per voi una legge perpetua, per fare una volta all’anno, per i figliuoli d’Israele, l’espiazione di tutti i loro peccati”. E si fece come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. LEV 17:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè dicendo: LEV 17:2 “Parla ad Aaronne, ai suoi figliuoli e a tutti i figliuoli d’Israele e di’ loro: Questo è quello che l’Eterno ha ordinato, dicendo: LEV 17:3 Se un uomo qualunque della casa d’Israele scanna un bue o un agnello o una capra entro il campo, o fuori del campo, LEV 17:4 e non lo mena all’ingresso della tenda di convegno per presentarlo come offerta all’Eterno davanti al tabernacolo dell’Eterno, sarà considerato come colpevole di delitto di sangue; ha sparso del sangue, e cotest’uomo sarà sterminato di fra il suo popolo, LEV 17:5 affinché i figliuoli d’Israele, invece d’immolare, come fanno, i loro sacrifizi nei campi, li rechino all’Eterno presentandoli al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, e li offrano all’Eterno come sacrifizi di azioni di grazie. LEV 17:6 Il sacerdote ne spanderà il sangue sull’altare dell’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno, e farà fumare il grasso come un profumo soave all’Eterno. LEV 17:7 Ed essi non offriranno più i loro sacrifizi ai demoni, ai quali sogliono prostituirsi. Questa sarà per loro una legge perpetua, di generazione in generazione. LEV 17:8 Di’ loro ancora: Se un uomo qualunque della casa d’Israele o degli stranieri che soggiornano fra loro offrirà un olocausto o un sacrifizio, LEV 17:9 e non lo porterà all’ingresso della tenda di convegno per immolarlo all’Eterno, cotest’uomo sarà sterminato di fra il suo popolo. LEV 17:10 Se un uomo qualunque della casa d’Israele o degli stranieri che soggiornano fra loro mangia di qualsivoglia specie di sangue, io volgerò la mia faccia contro la persona che avrà mangiato del sangue, e la sterminerò di fra il suo popolo. LEV 17:11 Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per far l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, mediante la vita. LEV 17:12 Perciò ho detto ai figliuoli d’Israele: Nessuno tra voi mangerà del sangue; neppure lo straniero che soggiorna fra voi mangerà del sangue. LEV 17:13 E se uno qualunque de’ figliuoli d’Israele o degli stranieri che soggiornano fra loro prende alla caccia un quadrupede o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di polvere; LEV 17:14 perché la vita d’ogni carne è il sangue; nel sangue suo sta la vita; perciò ho detto ai figliuoli d’Israele: Non mangerete sangue d’alcuna specie di carne, poiché il sangue è la vita d’ogni carne; chiunque ne mangerà sarà sterminato. LEV 17:15 E qualunque persona, sia essa nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, si laverà le vesti, laverà sé stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. LEV 17:16 Ma se non si lava le vesti e se non lava il suo corpo, porterà la pena della sua iniquità”. LEV 18:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè dicendo: “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: LEV 18:2 Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 18:3 Non farete quel che si fa nel paese d’Egitto dove avete abitato, e non farete quel che si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, e non seguirete i loro costumi. LEV 18:4 Metterete in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, per conformarvi ad esse. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 18:5 Osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali chiunque le metterà in pratica, vivrà. Io sono l’Eterno. LEV 18:6 Nessuno si accosterà ad alcuna sua parente carnale per scoprire la sua nudità. Io sono l’Eterno. LEV 18:7 Non scoprirai la nudità di tuo padre, né la nudità di tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità. LEV 18:8 Non scoprirai la nudità della moglie di tuo padre: è la nudità di tuo padre. LEV 18:9 Non scoprirai la nudità della tua sorella, figliuola di tuo padre o figliuola di tua madre, sia essa nata in casa o nata fuori. LEV 18:10 Non scoprirai la nudità della figliuola del tuo figliuolo o della figliuola della tua figliuola, poiché è la tua propria nudità. LEV 18:11 Non scoprirai la nudità della figliuola della moglie di tuo padre, generata da tuo padre: è tua sorella. LEV 18:12 Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è parente stretta di tuo padre. LEV 18:13 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perch’è parente stretta di tua madre. LEV 18:14 Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, e non t’accosterai alla sua moglie: è tua zia. LEV 18:15 Non scoprirai la nudità della tua nuora: è la moglie del tuo figliuolo; non scoprire la sua nudità. LEV 18:16 Non scoprirai la nudità della moglie di tuo fratello: è la nudità di tuo fratello. LEV 18:17 Non scoprirai la nudità di una donna e della sua figliuola; non prenderai la figliuola del figliuolo di lei, né la figliuola della figliuola di lei per scoprirne la nudità: sono parenti stretti: è un delitto. LEV 18:18 Non prenderai la sorella di tua moglie per farne una rivale, scoprendo la sua nudità insieme con quella di tua moglie, mentre questa è in vita. LEV 18:19 Non t’accosterai a donna per scoprir la sua nudità mentre è impura a motivo dei suoi corsi. LEV 18:20 Non avrai relazioni carnali con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei. LEV 18:21 Non darai de’ tuoi figliuoli ad essere immolati a Moloc; e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono l’Eterno. LEV 18:22 Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole. LEV 18:23 Non t’accoppierai con alcuna bestia per contaminarti con essa; e la donna non si prostituirà ad una bestia: è una mostruosità. LEV 18:24 Non vi contaminate con alcuna di queste cose; poiché con tutte queste cose si son contaminate le nazioni ch’io sto per cacciare dinanzi a voi. LEV 18:25 Il paese n’è stato contaminato; ond’io punirò la sua iniquità; il paese vomiterà i suoi abitanti. LEV 18:26 Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, e non commetterete alcuna di queste cose abominevoli: né colui ch’è nativo dei paese, né il forestiere che soggiorna fra voi. LEV 18:27 Poiché tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che v’era prima di voi, e il paese n’è stato contaminato. LEV 18:28 Badate che, se lo contaminate, il paese non vi vomiti come vomiterà la gente che vi stava prima di voi. LEV 18:29 Poiché tutti quelli che commetteranno alcuna di queste cose abominevoli saranno sterminati di fra il loro popolo. LEV 18:30 Osserverete dunque i miei ordini, e non seguirete alcuno di quei costumi abominevoli che sono stati seguiti prima di voi, e non vi contaminerete con essi. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. LEV 19:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 19:2 “Parla a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, e di’ loro: Siate santi, perché io, l’Eterno, l’Iddio vostro, son santo. LEV 19:3 Rispetti ciascuno sua madre e suo padre, e osservate i miei sabati. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 19:4 Non vi rivolgete agl’idoli, e non vi fate degli dèi di getto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 19:5 E quando offrirete un sacrifizio di azioni di grazie all’Eterno, l’offrirete in modo da esser graditi. LEV 19:6 Lo si mangerà il giorno stesso che l’avrete immolato, e il giorno seguente; e se ne rimarrà qualcosa fino al terzo giorno, lo brucerete col fuoco. LEV 19:7 Se se ne mangerà il terzo giorno, sarà cosa abominevole; il sacrifizio non sarà gradito. LEV 19:8 E chiunque ne mangerà porterà la pena della sua iniquità, perché avrà profanato ciò ch’è sacro all’Eterno; e quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo. LEV 19:9 Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino all’ultimo canto il tuo campo, e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta; LEV 19:10 e nella tua vigna non coglierai i raspoli, né raccoglierai i granelli caduti; li lascerai per il povero e per il forestiere. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 19:11 Non ruberete, e non userete inganno né menzogna gli uni a danno degli altri. LEV 19:12 Non giurerete il falso, usando il mio nome; ché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono l’Eterno. LEV 19:13 Non opprimerai il tuo prossimo, e non gli rapirai ciò ch’è suo; il salario dell’operaio al tuo servizio non ti resti in mano la notte fino al mattino. LEV 19:14 Non maledirai il sordo, e non porrai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono l’Eterno. LEV 19:15 Non commetterete iniquità, nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. LEV 19:16 Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono l’Eterno. LEV 19:17 Non odierai il tuo fratello in cuor tuo; riprendi pure il tuo prossimo, ma non ti caricare d’un peccato a cagion di lui. LEV 19:18 Non ti vendicherai, e non serberai rancore contro i figliuoli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono l’Eterno. Osserverete le mie leggi. LEV 19:19 Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie. LEV 19:20 Se uno si giace carnalmente con donna che sia schiava promessa a un uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno ambedue puniti; ma non saranno messi a morte, perché colei non era libera. LEV 19:21 L’uomo menerà all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno, come sacrifizio di riparazione, un montone; LEV 19:22 e il sacerdote farà per lui l’espiazione davanti all’Eterno, col montone del sacrifizio di riparazione, per il peccato che colui ha commesso, e il peccato che ha commesso gli sarà perdonato. LEV 19:23 Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d’alberi fruttiferi, ne considererete i frutti come incirconcisi; per tre anni saranno per voi come incirconcisi; non si dovranno mangiare. LEV 19:24 Ma il quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati all’Eterno, per dargli lode. LEV 19:25 E il quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi, affinché essi vi aumentino il loro prodotto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 19:26 Non mangerete nulla che contenga sangue. Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia. LEV 19:27 Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati dei capo, né toglierai i canti alla tua barba. LEV 19:28 Non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi stamperete segni addosso. Io sono l’Eterno. LEV 19:29 Non profanare la tua figliuola, prostituendola, affinché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di scelleratezze. LEV 19:30 Osserverete i miei sabati, e porterete rispetto ai mio santuario. Io sono l’Eterno. LEV 19:31 Non vi rivolgete agli spiriti, né agl’indovini; non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 19:32 Alzati dinanzi al capo canuto, onora la persona del vecchio, e temi il tuo Dio. Io sono l’Eterno. LEV 19:33 Quando qualche forestiero soggiornerà con voi nel vostro paese, non gli farete torto. LEV 19:34 Il forestiero che soggiorna fra voi, lo tratterete come colui ch’è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso; poiché anche voi foste forestieri nel paese d’Egitto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 19:35 Non commetterete ingiustizie nei giudizi, né con le misure di lunghezza, né coi pesi, né con le misure di capacità. LEV 19:36 Avrete stadere giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro, che v’ho tratto dal paese d’Egitto. LEV 19:37 Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni, e le metterete in pratica. Io sono l’Eterno”. LEV 20:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: “Dirai ai figliuoli d’Israele: LEV 20:2 Chiunque de’ figliuoli d’Israele o de’ forestieri che soggiornano in Israele darà de’ suoi figliuoli a Moloc, dovrà esser messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà. LEV 20:3 E anch’io volgerò la mia faccia contro quell’uomo, e lo sterminerò di fra il suo popolo, perché avrà dato de’ suoi figliuoli a Moloc per contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome. LEV 20:4 E se il popolo del paese chiude gli occhi quando quell’uomo da dei suoi figliuoli a Moloc, e non lo mette a morte, LEV 20:5 io volgerò la mia faccia contro quell’uomo e contro la sua famiglia, e sterminerò di fra il suo popolo lui con tutti quelli che si prostituiscono come lui, prostituendosi a Moloc. LEV 20:6 E se qualche persona si volge agli spiriti e agl’indovini per prostituirsi dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la sterminerò di fra il suo popolo. LEV 20:7 Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 20:8 E osservate le mie leggi, e mettetele in pratica. Io sono l’Eterno che vi santifica. LEV 20:9 Chiunque maledice suo padre o sua madre dovrà esser messo a morte; ha maledetto suo padre o sua madre; il suo sangue ricadrà su lui. LEV 20:10 Se uno commette adulterio con la moglie d’un altro, se commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno esser messi a morte. LEV 20:11 Se uno si giace con la moglie di suo padre, egli scopre la nudità di suo padre; ambedue dovranno esser messi a morte; il loro sangue ricadrà su loro. LEV 20:12 Se uno si giace con la sua nuora, ambedue dovranno esser messi a morte; hanno commesso una cosa abominevole; il loro sangue ricadrà su loro. LEV 20:13 Se uno ha con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna, ambedue hanno commesso cosa abominevole; dovranno esser messi a morte; il loro sangue ricadrà su loro. LEV 20:14 Se uno prende per moglie la figlia e la madre è un delitto; si bruceranno col fuoco lui e loro, affinché non si trovi fra voi alcun delitto. LEV 20:15 L’uomo che s’accoppia con una bestia, dovrà esser messo a morte; e ucciderete la bestia. LEV 20:16 E se una donna s’accosta a una bestia per prostituirsi ad essa, ucciderai la donna e la bestia; ambedue dovranno esser messe a morte; il loro sangue ricadrà su loro. LEV 20:17 Se uno prende la propria sorella, figliuola di suo padre o figliuola di sua madre, e vede la nudità di lei ed ella vede la nudità di lui, è una infamia; ambedue saranno sterminati in presenza de’ figliuoli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; porterà la pena della sua iniquità. LEV 20:18 Se uno si giace con una donna che ha i suoi corsi, e scopre la nudità di lei, quel tale ha scoperto il flusso di quella donna, ed ella ha scoperto il flusso del proprio sangue; perciò ambedue saranno sterminati di fra il loro popolo. LEV 20:19 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella li tuo padre; chi lo fa scopre la sua stretta parente; ambedue porteranno la pena della loro iniquità. LEV 20:20 Se uno si giace con la moglie di suo zio, scopre la nudità di suo zio; ambedue porteranno la pena del loro peccato; morranno senza figliuoli. LEV 20:21 Se uno prende la moglie di suo fratello, è una impurità, egli ha scoperto la nudità di suo fratello; non avranno figliuoli. LEV 20:22 Osserverete dunque tutte le mie leggi e le mie prescrizioni, e le metterete in pratica, affinché il paese dove io vi conduco per abitarvi non vi vomiti fuori. LEV 20:23 E non adotterete i costumi delle nazioni che io sto per cacciare d’innanzi a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, e perciò le ho avute in abominio; LEV 20:24 e vi ho detto: Sarete voi quelli che possederete il loro paese; ve lo darò come vostra proprietà; è un paese ove scorre il latte e il miele. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro, che vi ho separato dagli altri popoli. LEV 20:25 Farete dunque distinzione fra gli animali puri e quelli impuri, fra gli uccelli impuri e quelli puri, e non renderete le vostre persone abominevoli, mangiando animali, uccelli, o cosa alcuna strisciante sulla terra, e che io v’ho fatto distinguere come impuri. LEV 20:26 E mi sarete santi, poiché io, l’Eterno, son santo, e v’ho separati dagli altri popoli perché foste miei. LEV 20:27 Se un uomo o una donna ha uno spirito o indovina, dovranno esser messi a morte; saranno lapidati; il loro sangue ricadrà su loro”. LEV 21:1 L’Eterno disse ancora a Mosè: “Parla ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, e di’ loro: Un sacerdote non si esporrà a divenire impuro in mezzo al suo popolo per il contatto con un morto, LEV 21:2 a meno che si tratti d’uno de’ suoi parenti più stretti: di sua madre, di suo padre, del suo figliuolo, della sua figliuola, LEV 21:3 del suo fratello e della sua sorella ancora vergine che vive con lui, non essendo ancora maritata; per questa può esporsi alla impurità. LEV 21:4 Capo com’è in mezzo al suo popolo, non si contaminerà, profanando se stesso. LEV 21:5 I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, non si raderanno i canti della barba, e non si faranno incisioni nella carne. LEV 21:6 Saranno santi al loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, poiché offrono all’Eterno i sacrifizi fatti mediante il fuoco, il pane del loro Dio; perciò saran santi. LEV 21:7 Non prenderanno una prostituta, né una donna disonorata; non prenderanno una donna ripudiata dal suo marito, perché sono santi al loro Dio. LEV 21:8 Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perch’egli offre il pane del tuo Dio: ei ti sarà santo, perché io, l’Eterno che vi santifico, son santo. LEV 21:9 Se la figliuola di un sacerdote si disonora prostituendosi, ella disonora suo padre; sarà arsa col fuoco. LEV 21:10 Il sommo sacerdote che sta al disopra de’ suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e che è stato consacrato per rivestire i paramenti sacri, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti. LEV 21:11 Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà impuro neppure per suo padre e per sua madre. LEV 21:12 Non uscirà dal santuario, e non profanerà il santuario del suo Dio, perché l’olio dell’unzione del suo Dio e su lui come un diadema. Io sono l’Eterno. LEV 21:13 Sposerà una vergine. LEV 21:14 Non sposerà né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una meretrice; ma prenderà per moglie una vergine del suo popolo. LEV 21:15 Non disonorerà la sua progenie in mezzo al suo popolo; poiché io sono l’Eterno che lo santifico”. LEV 21:16 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 21:17 “Parla ad Aaronne e digli: Nelle generazioni a venire nessun uomo della tua stirpe che abbia qualche deformità s’accosterà per offrire il pane del suo Dio; LEV 21:18 perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né colui che ha una deformità per difetto o per eccesso, LEV 21:19 o una frattura al piede o alla mano, LEV 21:20 né il gobbo, né il nano, né colui che ha una macchia nell’occhio, o ha la rogna o un erpete o i testicoli infranti. LEV 21:21 Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aaronne, che abbia qualche deformità, si accosterà per offrire i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. Ha un difetto: non s’accosti quindi per offrire il pane del suo Dio. LEV 21:22 Egli potrà mangiare del pane del suo Dio, delle cose santissime e delle cose sante; LEV 21:23 ma non si avvicinerà al velo, e non s’accosterà all’altare, perché ha una deformità. Non profanerà i miei luoghi santi, perché io sono l’Eterno che li santifico”. LEV 21:24 Così parlò Mosè ad Aaronne, ai figliuoli di lui e a tutti i figliuoli d’Israele. LEV 22:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 22:2 “Di’ ad Aaronne e ai suoi figliuoli che si astengano dalle cose sante che mi son consacrate dai figliuoli d’Israele, e non profanino il mio santo nome. Io sono l’Eterno. LEV 22:3 Di’ loro: Qualunque uomo della vostra stirpe che nelle vostre future generazioni, trovandosi in stato d’impurità, s’accosterà alle cose sante che i figliuoli d’Israele consacrano all’Eterno, sarà sterminato dal mio cospetto. Io sono l’Eterno. LEV 22:4 Qualunque uomo della stirpe d’Aaronne che sia lebbroso o abbia la gonorrea, non mangerà delle cose sante, finché non sia puro. E così sarà di chi avrà toccato una persona impura per contatto con un morto, o avrà avuto una perdita di seme genitale, LEV 22:5 o di chi avrà toccato un rettile che l’abbia reso impuro, o un uomo che gli abbia comunicato una impurità di qualsivoglia specie. LEV 22:6 La persona che avrà avuto di tali contatti sarà impura fino alla sera, e non mangerà delle cose sante prima d’essersi lavato il corpo nell’acqua; LEV 22:7 dopo il tramonto del sole sarà pura, e potrà poi mangiare delle cose sante, perché sono il suo pane. LEV 22:8 Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, per non rendersi impuro. Io sono l’Eterno. LEV 22:9 Osserveranno dunque ciò che ho comandato, onde non portino la pena del loro peccato, e muoiano per aver profanato le cose sante. Io sono l’Eterno che li santifico. LEV 22:10 Nessun estraneo al sacerdozio mangerà delle cose sante: chi sta da un sacerdote o lavora da lui per un salario non mangerà delle cose sante. LEV 22:11 Ma una persona che il sacerdote avrà comprata coi suoi danari, ne potrà mangiare; così pure colui che gli è nato in casa: questi potranno mangiare del pane di lui. LEV 22:12 La figliuola di un sacerdote maritata a un estraneo non mangerà delle cose sante offerte per elevazione. LEV 22:13 Ma se la figliuola del sacerdote è vedova, o ripudiata, senza figliuoli, e torna a stare da suo padre come quand’era giovine, potrà mangiare del pane del padre; ma nessun estraneo al sacerdozio ne mangerà. LEV 22:14 E se uno mangia per sbaglio di una cosa santa, darà al sacerdote il valore della cosa santa aggiungendovi un quinto. LEV 22:15 I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante dei figliuoli d’Israele, ch’essi offrono per elevazione all’Eterno, LEV 22:16 e non faranno loro portare la pena del peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando delle loro cose sante; poiché io sono l’Eterno che li santifico”. LEV 22:17 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 22:18 “Parla ad Aaronne, ai suoi figliuoli, a tutti i figliuoli d’Israele, e di’ loro: Chiunque sia della casa d’Israele o de’ forestieri in Israele che presenti in olocausto all’Eterno un’offerta per qualche voto o per qualche dono volontario, per essere gradito, LEV 22:19 dovrà offrire un maschio, senza difetto, di fra i buoi, di fra le pecore o di fra le capre. LEV 22:20 Non offrirete nulla che abbia qualche difetto, perché non sarebbe gradito. LEV 22:21 Quand’uno offrirà all’Eterno un sacrifizio di azioni di grazie, di buoi o di pecore, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima, perché sia gradita, dovrà esser perfetta: non dovrà aver difetti. LEV 22:22 Non offrirete all’Eterno una vittima che sia cieca, o storpia, o mutilata, o che ubbia delle ulceri, o la rogna, o la scabbia; e non ne farete sull’altare un sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno. LEV 22:23 Potrai presentare come offerta volontaria un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo corto; ma, come offerta per qualche voto, non sarebbe gradito. LEV 22:24 Non offrirete all’Eterno un animale che abbia i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati; e di queste operazioni non ne farete nel vostro paese. LEV 22:25 Non accetterete dallo straniero alcuna di queste vittime per offrirla come pane del vostro Dio; siccome sono mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene”. LEV 22:26 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 22:27 “Quando sarà nato un vitello, o un agnello, o un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall’ottavo giorno in poi, sarà gradito come sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 22:28 Sia vacca, sia pecora, non la scannerete lo stesso giorno col suo parto. LEV 22:29 Quando offrirete all’Eterno un sacrifizio di azioni di grazie, l’offrirete in modo da esser graditi. LEV 22:30 La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino ai mattino. Io sono l’Eterno. LEV 22:31 Osserverete dunque i miei comandamenti, e li metterete in pratica. Io sono l’Eterno. LEV 22:32 Non profanerete il mio santo nome, ond’io sia santificato in mezzo ai figliuoli d’Israele. Io sono l’Eterno che vi santifico, LEV 22:33 che vi ho tratto dal paese d’Egitto per esser vostro Dio. Io sono l’Eterno”. LEV 23:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 23:2 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Ecco le solennità dell’Eterno, che voi bandirete come sante convocazioni. Le mie solennità son queste. LEV 23:3 Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è sabato, giorno di completo riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è un riposo consacrato all’Eterno in tutti i luoghi dove abiterete. LEV 23:4 Queste sono le solennità dell’Eterno, le sante convocazioni che bandirete ai tempi stabiliti. LEV 23:5 Il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, sull’imbrunire, sarà la Pasqua dell’Eterno; LEV 23:6 e il quindicesimo giorno dello stesso mese sarà la festa dei pani azzimi in onore dell’Eterno; per sette giorni mangerete pane senza lievito. LEV 23:7 Il primo giorno avrete una santa convocazione; non farete in esso alcuna opera servile; LEV 23:8 e per sette giorni offrirete all’Eterno de’ sacrifizi mediante il fuoco. Il settimo giorno si avrà una santa convocazione, non farete alcuna opera servile”. LEV 23:9 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 23:10 “Parla ai figliuoli d’Israele, di’ loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi do e ne mieterete la raccolta, porterete al sacerdote una mannella, come primizia della vostra raccolta; LEV 23:11 e il sacerdote agiterà la mannella davanti all’Eterno, perché sia gradita per il vostro bene; il sacerdote l’agiterà il giorno dopo il sabato. LEV 23:12 E il giorno che agiterete la mannella, offrirete un agnello di un anno, che sia senza difetto, come olocausto all’Eterno. LEV 23:13 L’oblazione che l’accompagna sarà di due decimi di un efa di fior di farina intrisa con olio, come sacrifizio mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno; la libazione sarà d’un quarto di un hin di vino. LEV 23:14 Non mangerete pane, né grano arrostito, né spighe fresche, fino a quel giorno, fino a che abbiate portata l’offerta al vostro Dio. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. LEV 23:15 Dall’indomani del sabato, dal giorno che avrete portato la mannella dell’offerta agitata, conterete sette settimane intere. LEV 23:16 Conterete cinquanta giorni fino all’indomani del settimo sabato, e offrirete all’Eterno una nuova oblazione. LEV 23:17 Porterete dai luoghi dove abiterete due pani per un’offerta agitata, i quali saranno di due decimi di un efa di fior di farina e cotti con del lievito; sono le primizie offerte all’Eterno. LEV 23:18 E con que’ pani offrirete sette agnelli dell’anno, senza difetto, un giovenco e due montoni, che saranno un olocausto all’Eterno assieme alla loro oblazione e alle loro libazioni; sarà un sacrifizio di soave odore fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 23:19 E offrirete un capro come sacrifizio per il peccato, e due agnelli dell’anno come sacrifizio di azioni di grazie. LEV 23:20 Il sacerdote agiterà gli agnelli col pane delle primizie, come offerta agitata davanti all’Eterno; e tanto i pani quanto i due agnelli consacrati all’Eterno apparterranno al sacerdote. LEV 23:21 In quel medesimo giorno bandirete la festa, e avrete una santa convocazione. Non farete alcun’opera servile. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. LEV 23:22 Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino all’ultimo canto il tuo campo, e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta; lo lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. LEV 23:23 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 23:24 “Parla ai figliuoli d’Israele, di’ loro: Il settimo mese, il primo giorno del mese avrete un riposo solenne, una commemorazione fatta a suon di tromba, una santa convocazione. LEV 23:25 Non farete alcun’opera servile, e offrirete all’Eterno dei sacrifizi mediante il fuoco”. LEV 23:26 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 23:27 “Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno delle espiazioni; avrete una santa convocazione, umilierete le anime vostre e offrirete all’Eterno de’ sacrifizi mediante il fuoco. LEV 23:28 In quel giorno non farete alcun lavoro; poiché è un giorno d’espiazione, destinato a fare espiazione per voi davanti all’Eterno, ché l’Iddio vostro. LEV 23:29 Poiché, ogni persona che non si umilierà in quel giorno, sarà sterminata di fra il suo popolo. LEV 23:30 E ogni persona che farà in quel giorno qualsivoglia lavoro, io la distruggerò di fra il suo popolo. LEV 23:31 Non farete alcun lavoro. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. LEV 23:32 Sarà per voi un sabato di completo riposo, e umilierete le anime vostre; il nono giorno del mese, dalla sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato”. LEV 23:33 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 23:34 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Il quindicesimo giorno di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne, durante sette giorni, in onore dell’Eterno. LEV 23:35 Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcuna opera servile. LEV 23:36 Per sette giorni offrirete all’Eterno dei sacrifizi mediante il fuoco. L’ottavo giorno avrete una santa convocazione, e offrirete all’Eterno dei sacrifizi mediante il fuoco. E’ giorno di solenne raunanza; non farete alcuna opera servile. LEV 23:37 Queste sono le solennità dell’Eterno che voi bandirete come sante convocazioni, perché si offrano all’Eterno sacrifizi mediante il fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa al giorno stabilito, LEV 23:38 oltre i sabati dell’Eterno, oltre i vostri doni, oltre tutti i vostri voti e tutte le offerte volontarie che presenterete all’Eterno. LEV 23:39 Or il quindicesimo giorno del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti della terra, celebrerete una festa all’Eterno, durante sette giorni; il primo giorno sarà di completo riposo; e l’ottavo, di completo riposo. LEV 23:40 Il primo giorno prenderete del frutto di alberi d’ornamento: rami di palma, rami dalla verzura folta e salci de’ torrenti, e vi rallegrerete dinanzi all’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, durante sette giorni. LEV 23:41 Celebrerete questa festa in onore dell’Eterno per sette giorni, ogni anno. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. LEV 23:42 Dimorerete in capanne durante sette giorni; tutti quelli che saranno nativi d’Israele dimoreranno in capanne, LEV 23:43 affinché i vostri discendenti sappiano che io feci dimorare in capanne i figliuoli d’Israele, quando li trassi fuori dal paese d’Egitto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. LEV 23:44 Così Mosè dette ai figliuoli d’Israele le istruzioni relative alle solennità dell’Eterno. LEV 24:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè dicendo: LEV 24:2 “Ordina ai figliuoli d’Israele che ti portino dell’olio di uliva puro, vergine, per il candelabro, per tener le lampade continuamente accese. LEV 24:3 Aaronne lo preparerà nella tenda di convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano del continuo, dalla sera al mattino, davanti all’Eterno. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione. LEV 24:4 Egli le disporrà sul candelabro d’oro puro, perché ardano del continuo davanti all’Eterno. LEV 24:5 Prenderai pure del fior di farina, e ne farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due decimi d’efa. LEV 24:6 Le metterai in due file, sei per fila, sulla tavola d’oro puro davanti all’Eterno. LEV 24:7 E porrai dell’incenso puro sopra ogni fila, e sarà sul pane come una ricordanza, come un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. LEV 24:8 Ogni giorno di sabato si disporranno i pani davanti all’Eterno, del continuo; saranno forniti dai figliuoli d’Israele; è un patto perpetuo. LEV 24:9 I pani apparterranno ad Aaronne e ai suoi figliuoli, ed essi li mangeranno in luogo santo; poiché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. E’ una legge perpetua”. LEV 24:10 Or il figliuolo di una donna israelita e di un Egiziano uscì tra i figliuoli d’Israele; e fra questo figliuolo della donna israelita e un Israelita nacque una lite. LEV 24:11 Il figliuolo della Israelita bestemmiò il nome dell’Eterno, e lo maledisse; onde fu condotto a Mosè. La madre di quel tale si chiamava Shelomith figliuola di Dibri, della tribù di Dan. LEV 24:12 Lo misero in prigione, finché fosse deciso che cosa fare per ordine dell’Eterno. LEV 24:13 E l’Eterno parlò a Mosè dicendo: LEV 24:14 “Mena quel bestemmiatore fuori del campo; e tutti quelli che l’hanno udito posino le mani sul suo capo, e tutta la raunanza lo lapidi. LEV 24:15 E parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Chiunque maledirà il suo Dio porterà la pena del suo peccato. LEV 24:16 E chi bestemmia il nome dell’Eterno dovrà esser messo a morte; tutta la raunanza lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, quando bestemmi il nome dell’Eterno, sarà messo a morte. LEV 24:17 Chi percuote mortalmente un uomo qualsivoglia, dovrà esser messo a morte. LEV 24:18 Chi percuote a morte un capo di bestiame, lo pagherà: vita per vita. LEV 24:19 Quand’uno avrà fatto una lesione al suo prossimo, gli sarà fatto com’egli ha fatto: LEV 24:20 frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione ch’egli ha fatta all’altro. LEV 24:21 Chi uccide un capo di bestiame, lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte. LEV 24:22 Avrete una stessa legge tanto per il forestiero quanto per il nativo del paese; poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. LEV 24:23 E Mosè parlò ai figliuoli d’Israele, i quali trassero quel bestemmiatore fuori del campo, e lo lapidarono. Così i figliuoli d’Israele fecero quello che l’Eterno aveva ordinato a Mosè. LEV 25:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè sul monte Sinai, dicendo: LEV 25:2 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi do, la terra dovrà avere il suo tempo di riposo consacrato all’Eterno. LEV 25:3 Per sei anni seminerai il tuo campo, per sei anni poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; LEV 25:4 ma il settimo anno sarà un sabato, un riposo completo per la terra, un sabato in onore dell’Eterno; non seminerai il tuo campo, né poterai la tua vigna. LEV 25:5 Non mieterai quello che nascerà da sé dal seme caduto nella tua raccolta precedente, e non vendemmierai l’uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra. LEV 25:6 Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo, servirà di nutrimento a te, al tuo servo, alla tua serva, al tuo operaio e al tuo forestiero che stanno da te, LEV 25:7 al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese; tutto il suo prodotto servirà loro di nutrimento. LEV 25:8 Conterai pure sette settimane d’anni: sette volte sette anni; e queste sette settimane d’anni ti faranno un periodo di quarantanove anni. LEV 25:9 Poi il decimo giorno del settimo mese farai squillar la tromba; il giorno delle espiazioni farete squillar la tromba per tutto il paese. LEV 25:10 E santificherete il cinquantesimo anno, e proclamerete l’affrancamento nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognun di voi tornerà nella sua proprietà, e ognun di voi tornerà nella sua famiglia. LEV 25:11 Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non seminerete e non raccoglierete quello che i campi produrranno da sé, e non vendemmierete le vigne non potate. LEV 25:12 Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; mangerete il prodotto che vi verrà dai campi. LEV 25:13 In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà in possesso del suo. LEV 25:14 Se vendete qualcosa al vostro prossimo o se comprate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al suo fratello. LEV 25:15 Regolerai la compra che farai dal tuo prossimo, sul numero degli anni passati dall’ultimo giubileo, e quegli venderà a te in ragione degli anni di rendita. LEV 25:16 Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; e quanto minore sarà il tempo, tanto calerai il prezzo; poiché quegli ti vende il numero delle raccolte. LEV 25:17 Nessun di voi danneggi il suo fratello, ma temerai il tuo Dio; poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 25:18 Voi metterete in pratica le mie leggi, e osserverete le mie prescrizioni e le adempirete, e abiterete il paese in sicurtà. LEV 25:19 La terra produrrà i suoi frutti, voi ne mangerete a sazietà e abiterete in essa in sicurtà. LEV 25:20 E se dite: Che mangeremo il settimo anno, giacché non semineremo e non faremo la nostra raccolta? LEV 25:21 Io disporrò che la mia benedizione venga su voi il sesto anno, ed esso vi darà una raccolta per tre anni. LEV 25:22 E l’ottavo anno seminerete e mangerete della vecchia raccolta fino al nono anno; mangerete della raccolta vecchia finché sia venuta la nuova. LEV 25:23 Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è mia, e voi state da me come forestieri e avventizi. LEV 25:24 Perciò, in tutto il paese che sarà vostro possesso, concederete il diritto di riscatto del suolo. LEV 25:25 Se il tuo fratello diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più prossimo verrà, e riscatterà ciò che il suo fratello ha venduto. LEV 25:26 E se uno non ha chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, LEV 25:27 conterà le annate scorse dalla vendita, renderà il soprappiù al compratore, e rientrerà così nel suo. LEV 25:28 Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano del compratore fino all’anno del giubileo; al giubileo sarà cosa franca, ed egli rientrerà nel suo possesso. LEV 25:29 Se uno vende una casa da abitare in una città murata, avrà il diritto di riscattarla fino al compimento di un anno dalla vendita; il suo diritto di riscatto durerà un anno intero. LEV 25:30 Ma se quella casa posta in una città murata non è riscattata prima del compimento d’un anno intero, rimarrà in perpetuo intero, rimarrà in perpetuo proprietà del compratore e dei suoi discendenti; non sarà franca al giubileo. LEV 25:31 Però, le case de’ villaggi non attorniati da mura saranno considerate come parte dei fondi di terreno; potranno essere riscattate, e al giubileo saranno franche. LEV 25:32 Quanto alle città de’ Leviti e alle case ch’essi vi possederanno, i Leviti avranno il diritto perpetuo di riscatto. LEV 25:33 E se anche uno de’ Leviti ha fatto il riscatto, la casa venduta, con la città dove si trova, sarà franca al giubileo, perché le case delle città dei Leviti sono loro proprietà, in mezzo ai figliuoli d’Israele. LEV 25:34 I campi situati ne’ dintorni delle città dei Leviti non si potranno vendere, perché sono loro proprietà perpetua. LEV 25:35 Se il tuo fratello ch’è presso di te è impoverito e i suoi mezzi vengon meno, tu lo sosterrai, anche se forestiero e avventizio, onde possa vivere presso di te. LEV 25:36 Non trarre da lui interesse, né utile; ma temi il tuo Dio, e viva il tuo fratello presso di te. LEV 25:37 Non gli darai il tuo danaro a interesse, né gli darai i tuoi viveri per ricavarne un utile. LEV 25:38 Io sono l’Eterno, il vostro Dio, che vi ha tratto dal paese d’Egitto per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio. LEV 25:39 Se il tuo fratello ch’è presso di te è impoverito e si vende a te, non lo farai servire come uno schiavo; LEV 25:40 starà da te come un lavorante, come un avventizio. Ti servirà fino all’anno del giubileo; LEV 25:41 allora se ne andrà da te insieme coi suoi figliuoli, tornerà nella sua famiglia, e rientrerà nella proprietà de’ suoi padri. LEV 25:42 Poiché essi sono miei servi, ch’io trassi dal paese d’Egitto; non debbono esser venduti come si vendono gli schiavi. LEV 25:43 Non lo dominerai con asprezza, ma temerai il tuo Dio. LEV 25:44 Quanto allo schiavo e alla schiava che potrete avere in proprio, li prenderete dalle nazioni che vi circondano; da queste comprerete lo schiavo e la schiava. LEV 25:45 Potrete anche comprarne tra i figliuoli degli stranieri stabiliti fra voi e fra le loro famiglie che si troveranno fra voi, tra i figliuoli ch’essi avranno generato nel vostro paese; e saranno vostra proprietà. LEV 25:46 E li potrete lasciare in eredità ai vostri figliuoli dopo di voi, come loro proprietà; vi servirete di loro come di schiavi in perpetuo; ma quanto ai vostri fratelli, i figliuoli d’Israele, nessun di voi dominerà l’altro con asprezza. LEV 25:47 Se un forestiero stabilito presso di te arricchisce, e il tuo fratello divien povero presso di lui e si vende al forestiero stabilito presso di te o a qualcuno della famiglia del forestiero, LEV 25:48 dopo che si sarà venduto, potrà essere riscattato; lo potrà riscattare uno de’ suoi fratelli; LEV 25:49 lo potrà riscattare suo zio, o il figliuolo del suo zio; lo potrà riscattare uno de’ parenti dello stesso suo sangue, o, se ha i mezzi di farlo, potrà riscattarsi da sé. LEV 25:50 Farà il conto, col suo compratore, dall’anno che gli si è venduto all’anno del giubileo; e il prezzo da pagare si regolerà secondo il numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un lavorante. LEV 25:51 Se vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il suo riscatto in ragione di questi anni, e in proporzione del prezzo per il quale fu comprato: LEV 25:52 se rimangon pochi anni per arrivare al giubileo, farà il conto col suo compratore, e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni. LEV 25:53 Starà da lui come un lavorante fissato annualmente; il padrone non lo dominerà con asprezza sotto i tuoi occhi. LEV 25:54 E se non è riscattato in alcuno di quei modi, se ne uscirà libero l’anno del giubileo: egli, coi suoi figliuoli. LEV 25:55 Poiché i figliuoli d’Israele son servi miei; sono miei servi, che ho tratto dal paese d’Egitto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 26:1 Non vi farete idoli, non vi eleverete immagini scolpite né statue, e non collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. LEV 26:2 Osserverete i miei sabati, e porterete rispetto al mio santuario. Io sono l’Eterno. LEV 26:3 Se vi conducete secondo le mie leggi, se osservate i miei comandamenti e li mettete in pratica, LEV 26:4 io vi darò le piogge nella loro stagione, la terra darà i suoi prodotti, e gli alberi della campagna daranno i loro frutti. LEV 26:5 La trebbiatura vi durerà fino alla vendemmia, e la vendemmia vi durerà fino alla sementa; mangerete a sazietà il vostro pane, e abiterete in sicurtà il vostro paese. LEV 26:6 Io farò che la pace regni nel paese; voi vi coricherete, e non ci sarà chi vi spaventi; farò sparire dal paese le bestie nocive, e la spada non passerà per il vostro paese. LEV 26:7 Voi inseguirete i vostri nemici, ed essi cadranno dinanzi a voi per la spada. LEV 26:8 Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila, e i vostri nemici cadranno dinanzi a voi per la spada. LEV 26:9 E io mi volgerò verso voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò, e raffermerò il mio patto con voi. LEV 26:10 E voi mangerete delle raccolte vecchie, serbate a lungo, e trarrete fuori la raccolta vecchia per far posto alla nuova. LEV 26:11 Io stabilirò la mia dimora in mezzo a voi, e l’anima mia non vi aborrirà. LEV 26:12 Camminerò tra voi, sarò vostro Dio, e voi sarete mio popolo. LEV 26:13 Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro, che vi ho tratto dal paese d’Egitto affinché non vi foste più schiavi; ho spezzato il vostro giogo, e v’ho fatto camminare a test’alta. LEV 26:14 Ma se non mi date ascolto e se non mettete in pratica tutti questi comandamenti, LEV 26:15 se disprezzate le mie leggi e l’anima vostra disdegna le mie prescrizioni in guisa che non mettiate in pratica tutti i miei comandamenti e rompiate il mio patto, LEV 26:16 ecco quel che vi farò a mia volta: manderò contro voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno venir meno gli occhi e languir l’anima, e seminerete invano la vostra sementa: la mangeranno i vostri nemici. LEV 26:17 Volgerò la mia faccia contro di voi, e voi sarete sconfitti dai vostri nemici; quelli che vi odiano vi domineranno, e vi darete alla fuga senza che alcuno v’insegua. LEV 26:18 E se nemmeno dopo questo vorrete darmi ascolto, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. LEV 26:19 Spezzerò la superbia della vostra forza, farò che il vostro cielo sia come di ferro, e la vostra terra come di rame. LEV 26:20 La vostra forza si consumerà invano, poiché la vostra terra non darà i suoi prodotti, e gli alberi della campagna non daranno i loro frutti. LEV 26:21 E se mi resistete con la vostra condotta e non volete darmi ascolto, io vi colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati. LEV 26:22 Manderò contro di voi le fiere della campagna, che vi rapiranno i figliuoli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccol numero, e le vostre strade diverranno deserte. LEV 26:23 E se, nonostante questi castighi, non volete correggervi per tornare a me, ma con la vostra condotta mi resistete, anch’io vi resisterò, LEV 26:24 e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati. LEV 26:25 E farò venir contro di voi la spada, vindice del mio patto; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste, e sarete dati in man del nemico. LEV 26:26 Quando vi toglierò il pane che sostiene, dieci donne coceranno il vostro pane in uno stesso forno, vi distribuiranno il vostro pane a peso, e mangerete, ma non vi sazierete. LEV 26:27 E se, nonostante tutto questo, non volete darmi ascolto ma con la vostra condotta mi resistete, LEV 26:28 anch’io vi resisterò con furore, e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. LEV 26:29 Mangerete la carne dei vostri figliuoli, e mangerete la carne delle vostre figliuole. LEV 26:30 Io devasterò i vostri alti luoghi, distruggerò le vostre statue consacrate al sole, metterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli, e l’anima mia vi aborrirà. LEV 26:31 E ridurrò le vostre città in deserti, desolerò i vostri santuari, e non aspirerò più il soave odore dei vostri profumi. LEV 26:32 Desolerò il paese; e i vostri nemici che vi abiteranno, ne saranno stupefatti. LEV 26:33 E, quanto a voi, io vi disperderò fra le nazioni, e vi darò dietro a spada tratta; il vostro paese sarà desolato, e le vostre città saranno deserte. LEV 26:34 Allora la terra si godrà i suoi sabati per tutto il tempo che rimarrà desolata e che voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà e si godrà i suoi sabati. LEV 26:35 Per tutto il tempo che rimarrà desolata avrà il riposo che non ebbe nei vostri sabati, quando voi l’abitavate. LEV 26:36 Quanto ai superstiti fra voi, io renderò pusillanime il loro cuore nel paese dei loro nemici: il rumore d’una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge dinanzi alla spada, e cadranno senza che alcuno l’insegua. LEV 26:37 Precipiteranno l’uno sopra l’altro come davanti alla spada, senza che alcuno l’insegua, e voi non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici. LEV 26:38 E perirete fra le nazioni, e il paese de’ vostri nemici vi divorerà. LEV 26:39 I superstiti fra voi si struggeranno nei paesi de’ loro nemici, a motivo delle proprie iniquità; e si struggeranno pure a motivo delle iniquità dei loro padri. LEV 26:40 E confesseranno la loro iniquità e l’iniquità dei loro padri: l’iniquità delle trasgressioni commesse contro di me e della resistenza oppostami, LEV 26:41 peccati per i quali anch’io avrò dovuto resister loro, e menarli nel paese de’ loro nemici. Ma se allora il cuor loro incirconciso si umilierà, e se accetteranno la punizione della loro iniquità, LEV 26:42 io mi ricorderò del mio patto con Giacobbe, mi ricorderò del mio patto con Isacco e del mio patto con Abrahamo, e mi ricorderò del paese; LEV 26:43 poiché il paese sarà abbandonato da loro, e si godrà i suoi sabati mentre rimarrà desolato, senza di loro, ed essi accetteranno la punizione della loro iniquità per aver disprezzato le mie prescrizioni e aver avuto in avversione le mie leggi. LEV 26:44 E, nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non li disprezzerò e non li prenderò in avversione fino al punto d’annientarli del tutto e di rompere il mio patto con loro; poiché io sono l’Eterno, il loro Dio; LEV 26:45 ma per amor d’essi mi ricorderò del patto stretto coi loro antenati, i quali trassi dal paese d’Egitto, nel cospetto delle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono l’Eterno”. LEV 26:46 Tali sono gli statuti, le prescrizioni e le leggi che l’Eterno stabilì fra sé e i figliuoli d’Israele, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè. LEV 27:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: LEV 27:2 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quand’uno farà un voto concernente delle persone, queste persone apparterranno all’Eterno secondo la valutazione che ne farai. LEV 27:3 E la tua stima sarà, per un maschio dai venti ai sessant’anni, cinquanta sicli d’argento, secondo il siclo del santuario; LEV 27:4 se si tratta di una donna, la tua stima sarà di trenta sicli. LEV 27:5 Dai cinque ai vent’anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio, e di dieci sicli per una femmina. LEV 27:6 Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d’argento per un maschio, e di tre sicli d’argento per una femmina. LEV 27:7 Dai sessant’anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. LEV 27:8 E se colui che ha fatto il voto e troppo povero per pagare la somma fissata da te, lo si farà presentare al sacerdote, il quale lo tasserà. Il sacerdote farà una stima, in proporzione de’ mezzi di colui che ha fatto il voto. LEV 27:9 Se si tratta di animali che possono essere presentati come offerta all’Eterno, ogni animale che si darà all’Eterno sarà cosa santa. LEV 27:10 Non lo si dovrà cambiare; non se ne metterà uno buono al posto di uno cattivo, o uno cattivo al posto di uno buono; e se pure uno sostituisce un animale all’altro, ambedue gli animali saranno cosa sacra. LEV 27:11 E se si tratta di animali impuri di cui non si può fare offerta all’Eterno, l’animale sarà presentato davanti al sacerdote; LEV 27:12 e il sacerdote ne farà la stima, secondo che l’animale sarà buono o cattivo; e uno se ne starà alla stima fattane dal sacerdote. LEV 27:13 Ma se uno lo vuol riscattare, aggiungerà un quinto alla tua stima. LEV 27:14 Se uno consacra la sua casa per esser cosa santa all’Eterno, il sacerdote ne farà la stima secondo ch’essa sarà buona o cattiva; e uno se ne starà alla stima fattane dal sacerdote. LEV 27:15 E se colui che ha consacrato la sua casa la vuol riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della stima, e sarà sua. LEV 27:16 Se uno consacra all’Eterno un pezzo di terra della sua proprietà, ne farai la stima in ragione della sementa: cinquanta sicli d’argento per un omer di seme d’orzo. LEV 27:17 Se consacra la sua terra dall’anno del giubileo, il prezzo ne resterà fissato secondo la tua stima; LEV 27:18 ma se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione del numero degli anni che rimangono fino al giubileo, e si farà una detrazione dalla tua stima. LEV 27:19 E se colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuol riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della tua stima, e resterà suo. LEV 27:20 Ma se non riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non lo si potrà più riscattare; LEV 27:21 ma quel pezzo di terra, quando rimarrà franco al giubileo, sarà consacrato all’Eterno come una terra interdetta, e diventerà proprietà del sacerdote. LEV 27:22 Se uno consacra all’Eterno un pezzo di terra ch’egli ha comprato e che non fa parte della sua proprietà, LEV 27:23 il sacerdote ne valuterà il prezzo secondo la stima fino all’anno del giubileo; e quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato, giacché è cosa consacrata all’Eterno. LEV 27:24 L’anno del giubileo la terra tornerà a colui da cui fu comprata, e del cui patrimonio faceva parte. LEV 27:25 Tutte le tuo stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti ghere. LEV 27:26 Però, nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i quali appartengono già all’Eterno, perché primogeniti: sia un bue, sia un agnello, appartiene all’Eterno. LEV 27:27 E se si tratta di un animale impuro, lo si riscatterà al prezzo della tua stima, aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo della tua stima. LEV 27:28 Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato all’Eterno per voto d’interdetto, di fra le cose che gli appartengono, sia che si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà esser né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata all’Eterno. LEV 27:29 Nessuna persona consacrata per voto d’interdetto potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte. LEV 27:30 Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno. LEV 27:31 Se uno vuol riscattare una parte della sua decima vi aggiungerà il quinto. LEV 27:32 E ogni decima dell’armento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata all’Eterno. LEV 27:33 Non si farà distinzione fra animale buono e cattivo, e non si faranno sostituzioni; e se si sostituisce un animale all’altro, ambedue saranno cosa sacra; non si potranno riscattare”. LEV 27:34 Questi sono i comandamenti che l’Eterno diede a Mosè per i figliuoli d’Israele, sul monte Sinai. NUM 1:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, nel deserto di Sinai, nella tenda di convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno dell’uscita de’ figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, e disse: NUM 1:2 “Fate la somma di tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, NUM 1:3 dall’età di venti anni in su, tutti quelli che in Israele possono andare alla guerra; tu ed Aaronne ne farete il censimento, secondo le loro schiere. NUM 1:4 E con voi ci sarà un uomo per tribù, il capo della casa de’ suoi padri. NUM 1:5 Questi sono i nomi degli nomini che staranno con voi. Di Ruben: Elitsur, figliuolo di Scedeur; NUM 1:6 di Simeone: Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai; NUM 1:7 di Giuda: Nahshon, figliuolo di Aminadab; NUM 1:8 di Issacar: Nethaneel, figliuolo di Tsuar; NUM 1:9 di Zabulon: Eliab, figliuolo di Helon; NUM 1:10 de’ figliuoli di Giuseppe: di Efraim: Elishama, figliuolo di Ammihud; di Manasse: Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur; NUM 1:11 di Beniamino: Abidan, figliuolo di Ghideoni; NUM 1:12 di Dan: Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai; NUM 1:13 di Ascer: Paghiel, figliuolo di Ocran; NUM 1:14 di Gad: Eliasaf, figliuolo di Deuel; NUM 1:15 di Neftali: Ahira, figliuolo di Enan”. NUM 1:16 Questi furono i chiamati dal seno della raunanza, i principi delle tribù de’ loro padri, i capi delle migliaia d’Israele. NUM 1:17 Mosè ed Aaronne presero dunque questi uomini ch’erano stati designati per nome, NUM 1:18 e convocarono tutta la raunanza, il primo giorno del secondo mese; e il popolo fu inscritto secondo le famiglie, secondo le case de’ padri, contando il numero delle persone dai venti anni in su, uno per uno. NUM 1:19 Come l’Eterno gli aveva ordinato, Mosè ne fece il censimento nel deserto di Sinai. NUM 1:20 Figliuoli di Ruben, primogenito d’Israele, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall’età di vent’anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:21 il censimento della tribù di Ruben dette la cifra di quarantaseimila cinquecento. NUM 1:22 Figliuoli di Simeone, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, inscritti contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall’età di vent’anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:23 il censimento della tribù di Simeone dette la cifra di cinquantanovemila trecento. NUM 1:24 Figliuoli di Gad, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di vent’anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:25 il censimento della tribù di Gad dette la cifra di quarantacinquemila seicentocinquanta. NUM 1:26 Figliuoli di Giuda, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:27 il censimento della tribù di Giuda dette la cifra di settantaquattromila seicento. NUM 1:28 Figliuoli di Issacar, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:29 il censimento della tribù di Issacar dette la cifra di cinquantaquattromila quattrocento. NUM 1:30 Figliuoli di Zabulon, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:31 il censimento della tribù di Zabulon dette la cifra di cinquantasettemila quattrocento. NUM 1:32 Figliuoli di Giuseppe: Figliuoli d’Efraim, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:33 il censimento della tribù di Efraim dette la cifra di quarantamila cinquecento. NUM 1:34 Figliuoli di Manasse, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:35 il censimento della tribù dì Manasse dette la cifra di trentaduemila duecento. NUM 1:36 Figliuoli di Beniamino, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:37 il censimento della tribù di Beniamino dette la cifra di trentacinquemila quattrocento. NUM 1:38 Figliuoli di Dan, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:39 il censimento della tribù di Dan dette la cifra di sessantaduemila settecento. NUM 1:40 Figliuoli di Ascer, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:41 il censimento della tribù di Ascer dette la cifra di quarantunmila cinquecento. NUM 1:42 Figliuoli di Neftali, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: NUM 1:43 il censimento della tribù di Neftali dette la cifra di cinquantatremila quattrocento. NUM 1:44 Questi son quelli di cui Mosè ed Aaronne fecero il censimento, coi dodici uomini, principi d’Israele: ce n’era uno per ognuna delle case de’ loro padri. NUM 1:45 Così tutti i figliuoli d’Israele dei quali fu fatto il censimento secondo le case del loro padri, dall’età di vent’anni in su, cioè tutti gli uomini che in Israele potevano andare alla guerra, NUM 1:46 tutti quelli dei quali fu fatto il censimento, furono seicentotremila cinquecentocinquanta. NUM 1:47 Ma i Leviti, come tribù dei loro padri, non furon compresi nel censimento con gli altri; NUM 1:48 poiché l’Eterno avea parlato a Mosè, dicendo: NUM 1:49 “Soltanto della tribù di Levi non farai il censimento, e non ne unirai l’ammontare a quello de’ figliuoli d’Israele; NUM 1:50 ma affida ai Leviti la cura del tabernacolo della testimonianza, di tutti i suoi utensili e di tutto ciò che gli appartiene. Essi porteranno il tabernacolo e tutti i suoi utensili, ne faranno il servizio, e staranno accampati attorno al tabernacolo. NUM 1:51 Quando il tabernacolo dovrà partire, i Leviti lo smonteranno; quando il tabernacolo dovrà accamparsi in qualche luogo, i Leviti lo rizzeranno; e l’estraneo che gli si avvicinerà sarà messo a morte. NUM 1:52 I figliuoli d’Israele pianteranno le loro tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua bandiera, secondo le loro schiere. NUM 1:53 Ma i Leviti pianteranno le loro attorno al tabernacolo della testimonianza, affinché non si accenda l’ira mia contro la raunanza de’ figliuoli d’Israele; e i Leviti avranno la cura del tabernacolo della testimonianza”. NUM 1:54 I figliuoli d’Israele si conformarono in tutto agli ordini che l’Eterno avea dato a Mosè; fecero così. NUM 2:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: NUM 2:2 “I figliuoli d’Israele s’accamperanno ciascuno vicino alla sua bandiera sotto le insegne delle case dei loro padri; si accamperanno di faccia e tutt’intorno alla tenda di convegno. NUM 2:3 Sul davanti, verso oriente, s’accamperà la bandiera del campo di Giuda con le sue schiere; NUM 2:4 il principe de’ figliuoli di Giuda è Nahshon, figliuolo di Aminadab, e il suo corpo, secondo il censimento, è di settantaquattromila seicento uomini. NUM 2:5 Accanto a lui s’accamperà la tribù di Issacar; il principe dei figliuoli di Issacar e Nethaneel, figliuoli di Tsuar, NUM 2:6 e il suo corpo, secondo il censimento, è di cinquantaquattromila quattrocento uomini. NUM 2:7 Poi la tribù di Zabulon; il principe dei figliuoli di Zabulon e Eliab, figliuolo di Helon, e il suo corpo, NUM 2:8 secondo il censimento, è di cinquantasettemila quattrocento uomini. NUM 2:9 Il totale del censimento del campo di Giuda è dunque centottantaseimila quattrocento uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia i primi. NUM 2:10 A mezzogiorno starà la bandiera del campo di Ruben con le sue schiere; il principe de’ figliuoli di Ruben è Elitsur, figliuolo di Scedeur, NUM 2:11 e il suo corpo, secondo il censimento, è di quarantaseimila cinquecento uomini. NUM 2:12 Accanto a lui s’accamperà la tribù di Simeone; il principe de’ figliuoli di Simeone è Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai, NUM 2:13 e il suo corpo, secondo il censimento, è di cinquantanovemila trecento uomini. NUM 2:14 Poi la tribù di Gad; il principe de’ figliuoli di Gad è Eliasaf, figliuolo di Reuel, NUM 2:15 e il suo corpo, secondo il censimento, è di quarantacinquemila seicentocinquanta uomini. NUM 2:16 Il totale del censimento dei campo di Ruben è dunque centocinquantunmila e quattrocentocinquanta uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in seconda linea. NUM 2:17 Poi si metterà in marcia la tenda di convegno col campo dei Leviti in mezzo agli altri campi. Seguiranno nella marcia l’ordine nel quale erano accampati, ciascuno al suo posto, con la sua bandiera. NUM 2:18 Ad occidente starà la bandiera del campo di Efraim con le sue schiere; il principe de’ figliuoli di Efraim è Elishama, NUM 2:19 figliuolo di Ammihud, e il suo corpo, secondo il censimento, è di quarantamila cinquecento uomini. NUM 2:20 Accanto a lui s’accamperà la tribù di Manasse; il principe de’ figliuoli di Manasse e Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur, NUM 2:21 e il suo corpo, secondo il censimento, è di trentaduemila duecento uomini. NUM 2:22 Poi la tribù di Beniamino; il principe dei figliuoli di Beniamino è Abidan, figliuolo di Ghideoni, NUM 2:23 e il suo corpo, secondo il censimento, è di trentacinquemila quattrocento uomini. NUM 2:24 Il totale del censimento del campo d’Efraim è dunque centottomila cento uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in terza linea. NUM 2:25 A settentrione starà il campo di Dan con le sue schiere; il principe de’ figliuoli di Dan è Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai, NUM 2:26 e il suo campo, secondo il censimento, è di sessantaduemila settecento uomini. NUM 2:27 Accanto a lui s’accamperà la tribù di Ascer; il principe de’ figliuoli di Ascer è Paghiel, figliuolo d’Ocran, NUM 2:28 e il suo campo, secondo il censimento, è di quarantunmila cinquecento uomini. NUM 2:29 Poi la tribù di Neftali; il principe de’ figliuoli di Neftali è Ahira, figliuolo di Enan, NUM 2:30 e il suo campo, secondo il censimento, è di cinquantatremila quattrocento uomini. NUM 2:31 Il totale del censimento del campo di Dan è dunque centocinquantasettemila seicento. Si metteranno in marcia gli ultimi, secondo le loro bandiere”. NUM 2:32 Questi furono i figliuoli d’Israele de’ quali si fece il censimento secondo le case dei loro padri. Tutti gli uomini de’ quali si fece il censimento, e che formarono i campi, secondo i loro corpi, furono seicentotremila cinquecentocinquanta. NUM 2:33 Ma i Leviti, secondo l’ordirle che l’Eterno avea dato a Mosè, non furon compresi nel censimento coi figliuoli d’Israele. NUM 2:34 E i figliuoli d’Israele si conformarono in tutto agli ordini che l’Eterno avea dati a Mosè: così s’accampavano secondo le loro bandiere, e così si mettevano in marcia, ciascuno secondo la sua famiglia, secondo la casa de’ suoi padri. NUM 3:1 Or questi sono i discendenti di Aaronne e di Mosè nel tempo in cui l’Eterno parlò a Mosè sul monte Sinai. NUM 3:2 Questi sono i nomi dei figliuoli di Aaronne: Nadab, il primogenito, Abihu, Eleazar e Ithamar. NUM 3:3 Tali i nomi dei figliuoli d’Aaronne, che ricevettero l’unzione come sacerdoti e furon consacrati per esercitare il sacerdozio. NUM 3:4 Nadab e Abihu morirono davanti all’Eterno quand’offrirono fuoco straniero davanti all’Eterno, nel deserto di Sinai. Essi non aveano figliuoli, ed Eleazar e Ithamar esercitarono il sacerdozio in presenza d’Aaronne, loro padre. NUM 3:5 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 3:6 “Fa’ avvicinare la tribù de’ Leviti e ponila davanti al sacerdote Aaronne, affinché sia al suo servizio. NUM 3:7 Essi avranno la cura di tutto ciò che è affidato a lui e a tutta la raunanza davanti alla tenda di convegno e faranno così il servizio del tabernacolo. NUM 3:8 Avranno cura di tutti gli utensili della tenda di convegno e di quanto è affidato ai figliuoli d’Israele, e faranno così il servizio del tabernacolo. NUM 3:9 Tu darai i Leviti ad Aaronne e ai suoi figliuoli; essi gli sono interamente dati di tra i figliuoli d’Israele. NUM 3:10 Tu stabilirai Aaronne e i suoi figliuoli, perché esercitino le funzioni del loro sacerdozio; lo straniero che s’accosterà all’altare sarà messo a morte”. NUM 3:11 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 3:12 “Ecco, io ho preso i Leviti di tra i figliuoli d’Israele in luogo d’ogni primogenito che apre il seno materno tra i figliuoli d’Israele; e i Leviti saranno miei; NUM 3:13 poiché ogni primogenito è mio; il giorno ch’io colpii tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, io mi consacrerai tutti i primi parti in Israele, tanto degli uomini quanto degli animali; saranno miei: io sono l’Eterno”. NUM 3:14 E l’Eterno parlò a Mosè nel deserto di Sinai, dicendo: NUM 3:15 “Fa’ il censimento de’ figliuoli di Levi secondo le case de’ loro padri, secondo le loro famiglie; farai il censimento di tutti i maschi dall’età d’un mese in su”. NUM 3:16 E Mosè ne fece il censimento secondo l’ordine dell’Eterno, come gli era stato comandato di fare. NUM 3:17 Questi sono i figliuoli di Levi, secondo i loro nomi: Gherson, Kehath e Merari. NUM 3:18 Questi i nomi dei figliuoli di Gherson, secondo le loro famiglie: Libni e Scimei. NUM 3:19 E i figliuoli di Kehath, secondo le loro famiglie: Amram, Jitsehar, Hebron e Uzziel. NUM 3:20 E i figliuoli di Merari secondo le loro famiglie: Mahli e Musci. Queste sono le famiglie dei Leviti, secondo le case de’ loro padri. NUM 3:21 Da Gherson discendono la famiglia dei Libniti e la famiglia dei Scimeiti, che formano le famiglie dei Ghersoniti. NUM 3:22 Quelli de’ quali fu fatto il censimento, contando tutti i maschi dall’età di un mese in su, furono settemila cinquecento. NUM 3:23 Le famiglie dei Ghersoniti avevano il campo dietro il tabernacolo, a occidente. NUM 3:24 Il principe della casa de’ padri dei Ghersoniti era Eliasaf, figliuolo di Lael. NUM 3:25 Per quel che concerne la tenda di convegno, i figliuoli di Gherson doveano aver cura del tabernacolo e della tenda, della sua coperta, della portiera all’ingresso della tenda di convegno, NUM 3:26 delle tele del cortile e della portiera dell’ingresso del cortile, tutt’intorno al tabernacolo e all’altare, e dei suoi cordami per tutto il servizio del tabernacolo. NUM 3:27 Da Kehath discendono la famiglia degli Amramiti, la famiglia degli Jitsehariti, la famiglia degli Hebroniti e la famiglia degli Uzzieliti, che formano le famiglie dei Kehathiti. NUM 3:28 Contando tutti i maschi dall’età di un mese in su, furono ottomila seicento, incaricati della cura del santuario. NUM 3:29 Le famiglie dei figliuoli di Kehath avevano il campo al lato meridionale del tabernacolo. NUM 3:30 Il principe della casa de’ padri dei Kehathiti era Elitsafan, figliuolo di Uzziel. NUM 3:31 Alle loro cure erano affidati l’arca, la tavola, il candelabro, gli altari e gli utensili dei santuario coi quali si fa il servizio, il velo e tutto ciò che si riferisce al servizio del santuario. NUM 3:32 Il principe dei principi dei Leviti era Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne; egli aveva la sorveglianza di quelli ch’erano incaricati della cura del santuario. NUM 3:33 Da Merari discendono la famiglia dei Mahliti e la famiglia dei Musciti, che formano le famiglie di Merari. NUM 3:34 Quelli di cui si fece il censimento, contando tutti i maschi dall’età di un mese in su, furono seimila duecento. NUM 3:35 Il principe della casa de’ padri delle famiglie di Merari era Tsuriel, figliuolo di Abihail. Essi aveano il campo dal lato settentrionale del tabernacolo. NUM 3:36 Alle cure dei figliuoli di Merari furono affidati le tavole del tabernacolo, le sue traverse, le sue colonne e le loro basi, tutti i suoi utensili e tutto ciò che si riferisce al servizio del tabernacolo, NUM 3:37 le colonne del cortile tutt’intorno, le loro basi, i loro piuoli e il loro cordame. NUM 3:38 Sul davanti del tabernacolo, a oriente, di faccia alla tenda di convegno, verso il sol levante, avevano il campo Mosè, Aaronne e i suoi figliuoli; essi aveano la cura del santuario in luogo de’ figliuoli d’Israele; lo straniero che vi si fosse accostato sarebbe stato messo a morte. NUM 3:39 Tutti i Leviti di cui Mosè ed Aaronne fecero il censimento secondo le loro famiglie per ordine dell’Eterno, tutti i maschi dall’età di un mese in su, furono ventiduemila. NUM 3:40 E l’Eterno disse a Mosè: “Fa’ il censimento di tutti i primogeniti maschi tra i figliuoli d’Israele dall’età di un mese in su e fa’ il conto dei loro nomi. NUM 3:41 Prenderai i Leviti per me io sono l’Eterno invece di tutti i primogeniti de’ figliuoli d’Israele e il bestiame dei Leviti in luogo dei primi parti del bestiame de’ figliuoli d’Israele”. NUM 3:42 E Mosè fece il censimento di tutti i primogeniti tra i figliuoli d’Israele, secondo l’ordine che l’Eterno gli avea dato. NUM 3:43 Tutti i primogeniti maschi di cui si fece il censimento, contando i nomi dall’età di un mese in su, furono ventiduemila duecentosettantatre. NUM 3:44 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 3:45 “Prendi i Leviti in luogo di tutti i primogeniti dei figliuoli d’Israele, e il bestiame de’ Leviti in luogo del loro bestiame; e i Leviti saranno miei. Io sono l’Eterno. NUM 3:46 Per il riscatto dei duecentosettantatre primogeniti dei figliuoli d’Israele che oltrepassano il numero dei Leviti, NUM 3:47 prenderai cinque sicli a testa; li prenderai secondo il siclo dei santuario, che è di venti ghere. NUM 3:48 Darai il danaro ad Aaronne e ai suoi figliuoli per il riscatto di quelli che oltrepassano il numero dei Leviti”. NUM 3:49 E Mosè prese il danaro per il riscatto di quelli che oltrepassavano il numero dei primogeniti riscattati dai Leviti; NUM 3:50 prese il danaro dai primogeniti dei figliuoli d’Israele: milletrecento sessantacinque sicli, secondo il siclo del santuario. NUM 3:51 E Mosè dette il danaro del riscatto ad Aaronne e ai suoi figliuoli, secondo l’ordine dell’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. NUM 4:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: NUM 4:2 “Fate il conto dei figliuoli di Kehath, tra i figliuoli di Levi, secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, NUM 4:3 dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, di tutti quelli che possono assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno. NUM 4:4 Questo è il servizio che i figliuoli di Kehath avranno a fare nella tenda di convegno, e che concerne le cose santissime. NUM 4:5 Quando il campo si moverà, Aaronne e i suoi figliuoli verranno a smontare il velo di separazione, e copriranno con esso l’arca della testimonianza; NUM 4:6 poi porranno sull’arca una coperta di pelli di delfino, vi stenderanno sopra un panno tutto di stoffa violacea e vi metteranno al posto le stanghe. NUM 4:7 Poi stenderanno un panno violaceo sulla tavola dei pani della presentazione, e vi metteranno su i piatti, le coppe, i bacini, i calici per le libazioni; e vi sarà su anche il pane perpetuo; NUM 4:8 e su queste cose stenderanno un panno scarlatto, e sopra questo una coperta di pelli di delfino, e metteranno le stanghe alla tavola. NUM 4:9 Poi prenderanno un panno violaceo, col quale copriranno il candelabro, le sue lampade, le sue forbici, i suoi smoccolatoi e tutti i suoi vasi dell’olio destinati al servizio del candelabro; NUM 4:10 metteranno il candelabro con tutti i suoi utensili in una coperta di pelli di delfino, e lo porranno sopra un paio di stanghe. NUM 4:11 Poi stenderanno sull’altare d’oro un panno violaceo, e sopra questo una coperta di pelli di delfino; e metteranno le stanghe all’altare. NUM 4:12 E prenderanno tutti gli utensili di cui si fa uso per il servizio nel santuario, li metteranno in un panno violaceo, li avvolgeranno in una coperta di pelli di delfino e li porranno sopra un paio di stanghe. NUM 4:13 Poi toglieranno le ceneri dall’altare, e stenderanno sull’altare un panno scarlatto; NUM 4:14 vi metteranno su tutti gli utensili destinati al suo servizio, i bracieri, i forchettoni, le palette, i bacini, tutti gli utensili dell’altare e vi stenderanno su una coperta li pelli di delfino; poi porranno le stanghe all’altare. NUM 4:15 E dopo che Aaronne e i suoi figliuoli avranno finito di coprire il santuario e tutti gli arredi del santuario, quando il campo si moverà, i figliuoli di Kehath verranno per portar quelle cose; ma non toccheranno le cose sante, che non abbiano a morire. Queste sono le incombenze de’ figliuoli di Kehath nella tenda di convegno. NUM 4:16 Ed Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne, avrà l’incarico dell’olio per il candelabro, del profumo fragrante, dell’offerta perpetua e dell’olio dell’unzione, e l’incarico di tutto il tabernacolo e di tutto ciò che contiene, del santuario e de’ suoi arredi”. NUM 4:17 Poi l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne dicendo: NUM 4:18 “Badate che la tribù delle famiglie dei Kehathiti non abbia ad essere sterminata di fra i Leviti; NUM 4:19 ma fate questo per loro, affinché vivano e non muoiano quando si accosteranno al luogo santissimo: Aaronne e i suoi figliuoli vengano e assegnino a ciascun d’essi il proprio servizio e il proprio incarico. NUM 4:20 E non entrino quelli a guardare anche per un istante le cose sante, onde non muoiano”. NUM 4:21 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 4:22 “Fa’ il conto anche dei figliuoli di Gherson, secondo le case dei loro padri, secondo le loro famiglie. NUM 4:23 Farai il censimento, dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, di tutti quelli che possono assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno. NUM 4:24 Questo è il servizio delle famiglie dei Ghersoniti: quel che debbono fare e quello che debbono portare: NUM 4:25 porteranno i teli del tabernacolo e la tenda di convegno, la sua coperta, la coperta di pelli di delfino che v’è sopra, e la portiera all’ingresso della tenda di convegno; NUM 4:26 le cortine del cortile con la portiera dell’ingresso del cortile, cortine che stanno tutt’intorno al tabernacolo e all’altare, i loro cordami e tutti gli utensili destinati al loro servizio; faranno tutto il servizio che si riferisce queste cose. NUM 4:27 Tutto il servizio dei figliuoli dei Ghersoniti sarà sotto gli ordini di Aaronne e dei suoi figliuoli per tutto quello che dovranno portare e per tutto quello che dovranno fare; voi affiderete alla loro cura tutto quello che debbon portare. NUM 4:28 Tale è il servizio delle famiglie dei figliuoli del Ghersoniti nella tenda di convegno; e l’incarico loro sarà eseguito agli ordini di Ithamar figliuolo del sacerdote Aaronne. NUM 4:29 Farai il censimento dei figliuoli di Merari secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri; NUM 4:30 farai il censimento, dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, di tutti quelli che possono assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno. NUM 4:31 Questo è quanto è affidato alle loro cure e quello che debbono portare, in conformità di tutto il loro servizio nella tenda di convegno: le assi del tabernacolo, le sue traverse, le sue colonne, le sue basi; NUM 4:32 le colonne che sono intorno al cortile, le loro basi, i loro piuoli, i loro cordami, tutti i loro utensili e tutto il servizio che vi si riferisce. Farete l’inventario nominativo degli oggetti affidati alle loro cure e ch’essi dovranno portare. NUM 4:33 Tale è il servizio delle famiglie dei figliuoli di Merari, tutto il loro servizio nella tenda di convegno, sotto ali ordini di Ithamar, figliuolo del sacerdote Aaronne”. NUM 4:34 Mosè, Aaronne e i principi della raunanza fecero dunque il censimento dei figliuoli dei Kehathiti secondo le loro famiglie e secondo le case dei loro padri, NUM 4:35 di tutti quelli che dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni potevano assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno. NUM 4:36 E quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie, furono duemila settecentocinquanta. NUM 4:37 Questi son quelli delle famiglie dei Kehathiti dei quali si fece il censimento: tutti quelli che esercitavano un qualche ufficio nella tenda di convegno; Mosè ed Aaronne ne fecero il censimento secondo l’ordine che l’Eterno avea dato per mezzo di Mosè. NUM 4:38 I figliuoli di Gherson, di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie e secondo le case dei loro padri, NUM 4:39 dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, tutti quelli che potevano assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno, NUM 4:40 quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, furono duemila seicentotrenta. NUM 4:41 Questi son quelli delle famiglie dei figliuoli di Gherson, di cui si fece il censimento: tutti quelli che esercitavano un qualche ufficio nella tenda di convegno; Mosè ed Aaronne ne fecero il censimento secondo l’ordine dell’Eterno. NUM 4:42 Quelli delle famiglie dei figliuoli di Merari dei quali si fece il censimento secondo le loro famiglie, secondo le famiglie dei loro padri, NUM 4:43 dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, tutti quelli che potevano assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno, NUM 4:44 quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie, furono tremila duecento. NUM 4:45 Questi son quelli delle famiglie dei figliuoli di Merari, di cui si fece il censimento; Mosè ed Aaronne ne fecero il censimento secondo l’ordine che l’Eterno avea dato per mezzo di Mosè. NUM 4:46 Tutti i Leviti dei quali Mosè, Aaronne e i principi d’Israele fecero il censimento secondo le loro famiglie e secondo le case dei loro padri, NUM 4:47 dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, tutti quelli che potevano assumere l’ufficio di servitori e l’ufficio di portatori nella tenda di convegno, NUM 4:48 tutti quelli di cui si fece il censimento, furono ottomila cinquecento ottanta. NUM 4:49 Ne fu fatto il censimento secondo l’ordine che l’Eterno avea dato per mezzo di Mosè, assegnando a ciascuno il servizio che dovea fare e quello che dovea portare. Così ne fu fatto il censimento come l’Eterno avea ordinato a Mosè. NUM 5:1 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 5:2 “Ordina ai figliuoli d’Israele che mandino fuori del campo ogni lebbroso, chiunque ha la gonorrea o è impuro per il contatto con un morto. NUM 5:3 Maschi o femmine che siano, li manderete fuori; li manderete fuori del campo perché non contaminino il loro campo in mezzo al quale io abito”. NUM 5:4 I figliuoli d’Israele fecero così, e li mandarono fuori del campo. Come l’Eterno avea detto a Mosè, così fecero i figliuoli d’Israele. NUM 5:5 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 5:6 “Di’ ai figliuoli d’Israele: Quando un uomo o una donna avrà fatto un torto a qualcuno commettendo una infedeltà rispetto all’Eterno, e questa persona si sarà così resa colpevole, NUM 5:7 ella confesserà il peccato commesso, restituirà per intero il corpo del delitto, aggiungendovi in più un quinto, e lo darà a colui verso il quale si è resa colpevole. NUM 5:8 Ma se questi non ha prossimo parente a cui si possa restituire il corpo del delitto, questo corpo del delitto restituito spetterà all’Eterno, cioè al sacerdote, oltre al montone espiatorio, mediante il quale si farà l’espiazione per il colpevole. NUM 5:9 Ogni offerta elevata di tutte le cose consacrate che i figliuoli d’Israele presenteranno al sacerdote, sarà del sacerdote; NUM 5:10 le cose che uno consacrerà saranno del sacerdote; ciò che uno darà al sacerdote, apparterrà a lui”. NUM 5:11 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 5:12 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Se una donna si svia dal marito e commette una infedeltà contro di lui; NUM 5:13 se uno ha relazioni carnali con lei e la cosa è nascosta agli occhi del marito; s’ella si è contaminata in segreto senza che vi sian testimoni contro di lei o ch’ella sia stata còlta sul fatto, NUM 5:14 ove lo spirito di gelosia s’impossessi del marito e questi diventi geloso della moglie che si è contaminata, ovvero lo spirito di gelosia s’impossessi di lui e questi diventi geloso della moglie che non si è contaminata, NUM 5:15 quell’uomo menerà la moglie al sacerdote, e porterà un’offerta per lei: un decimo d’efa di farina d’orzo; non vi spanderà sopra olio né vi metterà sopra incenso, perché è un’oblazione di gelosia, un’oblazione commemorativa, destinata a ricordare una iniquità. NUM 5:16 Il sacerdote farà avvicinare la donna, e la farà stare in piè davanti all’Eterno. NUM 5:17 Poi il sacerdote prenderà dell’acqua santa in un vaso di terra; prenderà pure della polvere ch’è sul suolo del tabernacolo, e la metterà nell’acqua. NUM 5:18 Il sacerdote farà quindi stare la donna in piè davanti all’Eterno, le scoprirà il capo e porrà in mano di lei l’oblazione commemorativa, ch’è l’oblazione di gelosia; e il sacerdote avrà in mano l’acqua amara che arreca maledizione NUM 5:19 Il sacerdote farà giurare quella donna, e le dirà: Se nessun uomo ha dormito teco, e se non ti sei sviata per contaminarti ricevendo un altro invece del tuo marito, quest’acqua amara che arreca maledizione, non ti faccia danno! NUM 5:20 Ma se tu ti sei sviata ricevendo un altro invece del tuo marito e ti sei contaminata, e altri che il tuo marito ha dormito teco… NUM 5:21 allora il sacerdote farà giurare la donna con un giuramento d’imprecazione e le dirà: l’Eterno faccia di te un oggetto di maledizione e di esecrazione fra il tuo popolo, facendoti smagrire i fianchi e gonfiare il ventre; NUM 5:22 e quest’acqua che arreca maledizione, t’entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e smagrire i fianchi! E la donna dirà: Amen! amen! NUM 5:23 Poi il sacerdote scriverà queste imprecazioni in un rotolo, e le cancellerà con l’acqua amara. NUM 5:24 Farà bere alla donna quell’acqua amara che arreca maledizione, e l’acqua che arreca maledizione entrerà in lei per produrle amarezza; NUM 5:25 e il sacerdote prenderà dalle mani della donna l’oblazione di gelosia, agiterà l’oblazione davanti all’Eterno, e l’offrirà sull’altare; NUM 5:26 e il sacerdote prenderà una manata di quell’oblazione come ricordanza, e la farà fumare sull’altare; poi farà bere l’acqua alla donna. NUM 5:27 E quando le avrà fatto bere l’acqua, avverrà che, s’ella si è contaminata ed ha commesso una infedeltà contro il marito, l’acqua che arreca maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il ventre le si gonfierà, i suoi fianchi smagriranno, e quella donna diventerà un oggetto di maledizione in mezzo al suo popolo. NUM 5:28 Ma se la donna non si è contaminata ed è pura, sarà riconosciuta innocente, ed avrà de’ figliuoli. NUM 5:29 Questa è la legge relativa alla gelosia, per il caso in cui la moglie di uno si svii ricevendo un altro invece del suo marito, e si contamini, NUM 5:30 e per il caso in cui lo spirito di gelosia s’impossessi del marito, e questi diventi geloso della moglie; egli farà comparire sua moglie davanti all’Eterno, e il sacerdote le applicherà questa legge integralmente. NUM 5:31 Il marito sarà immune da colpa, ma la donna porterà la pena della sua iniquità”. NUM 6:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 6:2 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando un uomo o una donna avrà fatto un voto speciale, il voto di nazireato, NUM 6:3 per consacrarsi all’Eterno, si asterrà dal vino e dalle bevande alcooliche; non berrà aceto fatto di vino, né aceto fatto di bevanda alcoolica; non berrà liquori tratti dall’uva, e non mangerà uva, né fresca né secca. NUM 6:4 Tutto il tempo del suo nazireato non mangeria alcun prodotto della vigna, dagli acini alla buccia. NUM 6:5 Tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà sul suo capo; fino a che sian compiuti i giorni per i quali ei s’è consacrato all’Eterno, sarà santo; si lascerà crescer liberamente i capelli sul capo. NUM 6:6 Tutto il tempo ch’ei s’è consacrato all’Eterno, non si accosterà a corpo morto; NUM 6:7 si trattasse anche di suo padre, di sua madre, del suo fratello e della sua sorella, non si contaminerà per loro alla loro morte, perché porta sul capo il segno della sua consacrazione a Dio. NUM 6:8 Tutto il tempo del suo nazireato egli è consacrato all’Eterno. NUM 6:9 E se uno gli muore accanto improvvisamente, e il suo capo consacrato rimane così contaminato, si raderà il capo il giorno della sua purificazione; se lo raderà il settimo giorno; NUM 6:10 l’ottavo giorno porterà due tortore o due giovani piccioni al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno. NUM 6:11 E il sacerdote ne offrirà uno come sacrifizio per il peccato e l’altro come olocausto, e farà per lui l’espiazione del peccato che ha commesso a cagion di quel morto; e, in quel giorno stesso, il nazireo consacrerà così il suo capo. NUM 6:12 Consacrerà di nuovo all’Eterno i giorni del suo nazireato, e offrirà un agnello dell’anno come sacrifizio di riparazione; i giorni precedenti non saranno contati, perché il suo nazireato è stato contaminato. NUM 6:13 Questa è la legge del nazireato: quando i giorni del suo nazireato saranno compiuti, lo si farà venire all’ingresso della tenda di convegno; NUM 6:14 ed egli presenterà la sua offerta all’Eterno: un agnello dell’anno, senza difetto, per l’olocausto; una pecora dell’anno, senza difetto, per il sacrifizio per il peccato, e un montone senza difetto, per il sacrifizio di azioni di grazie; NUM 6:15 un paniere di pani azzimi fatti con fior di farina, di focacce intrise con olio, di gallette senza lievito unte d’olio, insieme con l’oblazione e le libazioni relative. NUM 6:16 Il sacerdote presenterà quelle cose davanti all’Eterno, e offrirà il suo sacrifizio per il peccato e il suo olocausto; NUM 6:17 offrirà il montone come sacrifizio di azioni di grazie all’Eterno col paniere dei pani azzimi; il sacerdote offrirà pure l’oblazione e la libazione. NUM 6:18 Il nazireo raderà, all’ingresso della tenda di convegno, il suo capo consacrato; prenderà i capelli del suo capo consacrato e li metterà sul fuoco che è sotto il sacrifizio di azioni di grazie. NUM 6:19 Il sacerdote prenderà la spalla del montone, quando sarà cotta, una focaccia non lievitata del paniere, una galletta senza lievito, e le porrà nelle mani del nazireo, dopo che questi avrà raso il suo capo consacrato. NUM 6:20 Il sacerdote le agiterà, come offerta agitata, davanti all’Eterno; è cosa santa che appartiene al sacerdote, assieme al petto dell’offerta agitata e alla spalla dell’offerta elevata. Dopo questo, il nazireo potrà bere del vino. NUM 6:21 Tale è la legge relativa a colui che ha fatto voto di nazireato, tale è la sua offerta all’Eterno per il suo nazireato, oltre quello che i suoi mezzi gli permetteranno di fare. Egli agirà secondo il voto che avrà fatto, conformemente alla legge del suo nazireato”. NUM 6:22 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 6:23 “Parla ad Aaronne e al suoi figliuoli, e di’ loro: Voi benedirete così i figliuoli d’Israele; direte loro: NUM 6:24 L’Eterno ti benedica e ti guardi! NUM 6:25 L’Eterno faccia risplendere il suo volto su te e ti sia propizio! NUM 6:26 L’Eterno volga verso te il suo volto, e ti dia la pace! NUM 6:27 Così metteranno il mio nome sui figliuoli d’Israele, e io li benedirò”. NUM 7:1 Il giorno che Mosè ebbe finito di rizzare il tabernacolo e l’ebbe unto e consacrato con tutti i suoi utensili, quando ebbe rizzato l’altare con tutti i suoi utensili, e li ebbe unti e consacrati, NUM 7:2 i principi d’Israele, capi delle case de’ loro padri, che erano i principi delle tribù ed aveano presieduto al censimento, presentarono un’offerta NUM 7:3 e la portarono davanti all’Eterno: sei carri-lettiga e dodici buoi; vale a dire un carro per due principi e un bove per ogni principe; e li offrirono davanti al tabernacolo. NUM 7:4 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 7:5 “Prendili da loro per impiegarli al servizio della tenda di convegno, e dalli ai Leviti; a ciascuno secondo le sue funzioni”. NUM 7:6 Mosè prese dunque i carri e i buoi, e li dette ai Leviti. NUM 7:7 Dette due carri e quattro buoi ai figliuoli di Gherson, secondo le loro funzioni; NUM 7:8 dette quattro carri e otto buoi ai figliuoli di Merari, secondo le loro funzioni, sotto la sorveglianza d’Ithamar, figliuolo del sacerdote Aaronne; NUM 7:9 ma ai figliuoli di Kehath non ne diede punti, perché avevano il servizio degli oggetti sacri e doveano portarli sulle spalle. NUM 7:10 E i principi presentarono la loro offerta per la dedicazione dell’altare, il giorno ch’esso fu unto; i principi presentarono la loro offerta davanti all’altare. NUM 7:11 E l’Eterno disse a Mosè: “I principi presenteranno la loro offerta uno per giorno, per la dedicazione dell’altare”. NUM 7:12 Colui che presentò la sua offerta il primo giorno fu Nahshon, figliuolo d’Amminadab della tribù di Giuda; NUM 7:13 e la sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:14 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:15 un giovenco, un montone, NUM 7:16 un agnello dell’anno per l’olocausto, un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:17 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Nahshon, figliuolo d’Amminadab. NUM 7:18 Il secondo giorno, Nethaneel, figliuolo di Tsuar, principe d’Issacar, presentò la sua offerta. NUM 7:19 Offrì un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:20 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:21 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:22 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:23 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Nethaneel, figliuolo di Tsuar. NUM 7:24 Il terzo giorno fu Eliab, figliuolo di Helon, principe dei figliuoli di Zabulon. NUM 7:25 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:26 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:27 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:28 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:29 e, per sacrifizio da render grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Eliab, figliuolo di Helon. NUM 7:30 Il quarto giorno fu Elitsur, figliuolo di Scedeur, principe dei figliuoli di Ruben. NUM 7:31 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:32 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:33 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:34 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:35 e, per sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Elitsur, figliuolo di Scedeur. NUM 7:36 Il quinto giorno fu Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai, principe dei figliuoli di Simeone. NUM 7:37 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:38 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:39 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:40 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:41 e, per sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai. NUM 7:42 Il sesto giorno fu Eliasaf, figliuolo di Deuel, principe dei figliuoli di Gad. NUM 7:43 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:44 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:45 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:46 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:47 e, per sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Eliasaf, figliuolo di Deuel. NUM 7:48 Il settimo giorno fu Elishama, figliuolo di Ammihud, principe dei figliuoli d’Efraim. NUM 7:49 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:50 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:51 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:52 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:53 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Elishama, figliuolo di Am. NUM 7:54 L’ottavo giorno fu Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur, principe dei figliuoli di Manasse. NUM 7:55 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:56 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:57 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:58 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:59 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur. NUM 7:60 Il nono giorno fu Abidan, figliuolo di Ghideoni, principe dei figliuoli di Beniamino. NUM 7:61 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:62 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:63 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:64 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:65 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Abidan, figliuolo di Ghideoni. NUM 7:66 Il decimo giorno fu Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai, principe dei figliuoli di Dan. NUM 7:67 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:68 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:69 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:70 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:71 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai. NUM 7:72 L’undecimo giorno fu Paghiel, figliuolo di Ocran, principe dei figliuoli di Ascer. NUM 7:73 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:74 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:75 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:76 un capro per il sacrifizio per il peccato, NUM 7:77 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Paghiel, figliuolo di Ocran. NUM 7:78 Il dodicesimo giorno fu Ahira, figliuolo d’Enan, principe dei figliuoli di Neftali. NUM 7:79 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; NUM 7:80 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, NUM 7:81 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, NUM 7:82 un capro per il sacrifizio per li peccato, NUM 7:83 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Ahira, figliuolo di Enan. NUM 7:84 Questi furono i doni per la dedicazione dell’altare, da parte dei principi d’Israele, il giorno in cui esso fu unto: dodici piatti d’argento, dodici bacini d’argento, dodici coppe d’oro; NUM 7:85 ogni piatto d’argento pesava centotrenta sicli e ogni bacino d’argento, settanta; il totale dell’argento dei vasi fu duemila quattrocento sicli, secondo il siclo del santuario; NUM 7:86 dodici coppe d’oro piene di profumo, le quali, a dieci sicli per coppa, secondo il siclo del santuario, dettero, per l’oro delle coppe, un totale di centoventi sicli. NUM 7:87 Totale del bestiame per l’olocausto: dodici giovenchi, dodici montoni, dodici agnelli dell’anno con le oblazioni ordinarie, e dodici capri per il sacrifizio per il peccato. NUM 7:88 Totale del bestiame per il sacrifizio di azioni di grazie: ventiquattro giovenchi, sessanta montoni, sessanta capri, sessanta agnelli dell’anno. Tali furono i doni per la dedicazione dell’altare, dopo ch’esso fu unto. NUM 7:89 E quando Mosè entrava nella tenda di convegno per parlare con l’Eterno, udiva la voce che gli parlava dall’alto del propiziatorio che è sull’arca della testimonianza fra i due cherubini; e l’Eterno gli parlava. NUM 8:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 8:2 “Parla ad Aaronne, e digli: Quando collocherai le lampade, le sette lampade dovranno proiettare la luce sul davanti del candelabro”. NUM 8:3 E Aaronne fece così; collocò le lampade in modo che facessero luce sul davanti del candelabro, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. NUM 8:4 Or il candelabro era fatto così: era d’oro battuto; tanto la sua base quanto i suoi fiori erano lavorati a martello. Mosè avea fatto il candelabro secondo il modello che l’Eterno gli avea mostrato. NUM 8:5 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 8:6 “Prendi i Leviti di tra i figliuoli d’Israele, e purificali. NUM 8:7 E, per purificarli, farai così: li aspergerai con l’acqua dell’espiazione, essi faranno passare il rasoio su tutto il loro corpo, laveranno le loro vesti e si purificheranno. NUM 8:8 Poi prenderanno un giovenco con l’oblazione ordinaria di fior di farina intrisa con olio, e tu prenderai un altro giovenco per il sacrifizio per il peccato. NUM 8:9 Farai avvicinare i Leviti dinanzi alla tenda di convegno, e convocherai tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele. NUM 8:10 Farai avvicinare i Leviti dinanzi all’Eterno, e i figliuoli d’Israele poseranno le loro mani sui Leviti; NUM 8:11 e Aaronne presenterà i Leviti come offerta agitata davanti all’Eterno da parte dei figliuoli d’Israele, ed essi faranno il servizio dell’Eterno. NUM 8:12 Poi i Leviti poseranno le loro mani sulla testa dei giovenchi, e tu ne offrirai uno come sacrifizio per il peccato e l’altro come olocausto all’Eterno, per fare l’espiazione per i Leviti. NUM 8:13 E farai stare i Leviti in piè davanti ad Aaronne e davanti ai suoi figliuoli, e li presenterai come un’offerta agitata all’Eterno. NUM 8:14 Così separerai i Leviti di tra i figliuoli d’Israele, e i Leviti saranno miei. NUM 8:15 Dopo questo, i Leviti verranno a fare il servizio nella tenda di convegno; e tu li purificherai, e li presenterai come un’offerta agitata; NUM 8:16 poiché mi sono interamente dati di tra i figliuoli d’Israele; io li ho presi per me, invece di tutti quelli che aprono il seno materno, dei primogeniti di tutti i figliuoli d’Israele. NUM 8:17 Poiché tutti i primogeniti dei figliuoli d’Israele, tanto degli uomini quanto del bestiame, sono miei; io me li consacrai il giorno che percossi tutti i primogeniti nel paese d’Egitto. NUM 8:18 E ho preso i Leviti invece di tutti i primogeniti dei figliuoli d’Israele. NUM 8:19 E ho dato in dono ad Aaronne ed ai suoi figliuoli i Leviti di tra i figliuoli d’Israele, perché facciano il servizio de’ figliuoli d’Israele nella tenda di convegno, e perché facciano l’espiazione per i figliuoli d’Israele, onde nessuna piaga scoppi tra i figliuoli d’Israele per il loro accostarsi ai santuario”. NUM 8:20 Così fecero Mosè, Aaronne e tutta la raunanza dei figliuoli d’Israele rispetto ai Leviti; i figliuoli d’Israele fecero a loro riguardo tutto quello che l’Eterno avea ordinato a Mosè relativamente a loro. NUM 8:21 E i Leviti si purificarono e lavarono le loro vesti; e Aaronne li presentò come un’offerta agitata davanti all’Eterno, e fece l’espiazione per essi, per purificarli. NUM 8:22 Dopo questo, i Leviti vennero a fare il loro servizio nella tenda di convegno in presenza di Aaronne e dei suoi figliuoli. Si fece rispetto ai Leviti secondo l’ordine che l’Eterno avea dato a Mosè circa loro. NUM 8:23 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 8:24 “Questo è quel che concerne i Leviti: da venticinque anni in su il Levita entrerà in servizio per esercitare un ufficio nella tenda di convegno; NUM 8:25 e dall’età di cinquant’anni si ritirerà dall’esercizio dell’ufficio, e non servirà più. NUM 8:26 Potrà assistere i suoi fratelli nella tenda di convegno, sorvegliando ciò che è affidato alle loro cure; ma non farà più servizio. Così farai, rispetto ai Leviti, per quel che concerne i loro uffici”. NUM 9:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, nel deserto di Sinai, il primo mese del secondo anno da che furono usciti dal paese d’Egitto, dicendo: NUM 9:2 “I figliuoli d’Israele celebreranno la pasqua nel tempo stabilito. NUM 9:3 La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordicesimo giorno di questo mese, sull’imbrunire; la celebrerete secondo tutte le leggi e secondo tutte le prescrizioni che vi si riferiscono”. NUM 9:4 E Mosè parlò ai figliuoli d’Israele perché celebrassero la pasqua. NUM 9:5 Ed essi celebrarono la pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese, sull’imbrunire, nel deserto di Sinai; i figliuoli d’Israele si conformarono a tutti gli ordini che l’Eterno avea dati a Mosè. NUM 9:6 Or v’erano degli uomini che, essendo impuri per aver toccato un morto, non potevan celebrare la pasqua in quel giorno. Si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aaronne; NUM 9:7 e quegli uomini dissero a Mosè: “Noi siamo impuri per aver toccato un morto; perché ci sarebb’egli tolto di poter presentare l’offerta dell’Eterno, al tempo stabilito, in mezzo ai figliuoli d’Israele?” NUM 9:8 E Mosè rispose loro: “Aspettate, e sentirò quel che l’Eterno ordinerà a vostro riguardo”. NUM 9:9 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 9:10 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Se uno di voi o de’ vostri discendenti sarà impuro per il contatto con un morto o sarà lontano in viaggio, celebrerà lo stesso la pasqua in onore dell’Eterno. NUM 9:11 La celebreranno il quattordicesimo giorno del secondo mese, sull’imbrunire; la mangeranno con del pane senza lievito e con delle erbe amare; NUM 9:12 non ne lasceranno nulla di resto fino al mattino, e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo tutte le leggi della pasqua. NUM 9:13 Ma colui ch’è puro e che non è in viaggio, se s’astiene dal celebrare la pasqua, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo; siccome non ha presentato l’offerta all’Eterno nel tempo stabilito, quel tale porterà la pena del suo peccato. NUM 9:14 E se uno straniero che soggiorna tra voi celebra la pasqua dell’Eterno, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della pasqua. Avrete un’unica legge, per lo straniero e per il nativo del paese”. NUM 9:15 Or il giorno in cui il tabernacolo fu eretto, la nuvola coprì il tabernacolo, la tenda della testimonianza; e, dalla sera fino alla mattina, aveva sul tabernacolo l’apparenza d’un fuoco. NUM 9:16 Così avveniva sempre: la nuvola copriva il tabernacolo, e di notte avea l’apparenza d’un fuoco. NUM 9:17 E tutte le volte che la nuvola s’alzava di sulla tenda, i figliuoli d’Israele si mettevano in cammino; e dove la nuvola si fermava, quivi i figliuoli d’Israele si accampavano. NUM 9:18 I figliuoli d’Israele si mettevano in cammino all’ordine dell’Eterno, e all’ordine dell’Eterno si accampavano; rimanevano accampati tutto il tempo che la nuvola restava sul tabernacolo. NUM 9:19 E quando la nuvola rimaneva per molti giorni sul tabernacolo, i figliuoli d’Israele osservavano la prescrizione dell’Eterno e non si movevano. NUM 9:20 E se avveniva che la nuvola rimanesse pochi giorni sul tabernacolo, all’ordine dell’Eterno rimanevano accampati, e all’ordine dell’Eterno si mettevano in cammino. NUM 9:21 E se la nuvola si fermava dalla sera alla mattina, e s’alzava la mattina, si mettevano in cammino; o se dopo un giorno e una notte la nuvola si alzava, si mettevano in cammino. NUM 9:22 Se la nuvola rimaneva ferma sul tabernacolo due giorni o un mese o un anno, i figliuoli d’Israele rimanevano accampati e non si moveano; ma, quando s’alzava, si mettevano in cammino. NUM 9:23 All’ordine dell’Eterno si accampavano, e all’ordine dell’Eterno si mettevano in cammino; osservavano le prescrizioni dell’Eterno, secondo l’ordine trasmesso dall’Eterno per mezzo di Mosè. NUM 10:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 10:2 “Fatti due trombe d’argento; le farai d’argento battuto; ti serviranno per convocare la raunanza e per far muovere i campi. NUM 10:3 Al suon d’esse tutta la raunanza si raccoglierà presso di te, all’ingresso della tenda di convegno. NUM 10:4 Al suono d’una tromba sola, i principi, i capi delle migliaia d’Israele, si aduneranno presso di te. NUM 10:5 Quando sonerete a lunghi e forti squilli, i campi che sono a levante si metteranno in cammino. NUM 10:6 Quando sonerete una seconda volta a lunghi e forti squilli, i campi che si trovano a mezzogiorno si metteranno in cammino; si sonerà a lunghi e forti squilli quando dovranno mettersi in cammino. NUM 10:7 Quando dev’esser convocata la raunanza, sonerete, ma non a lunghi e forti squilli. NUM 10:8 E i sacerdoti figliuoli d’Aaronne soneranno le trombe; sarà una legge perpetua per voi e per i vostri discendenti. NUM 10:9 Quando nel vostro paese andrete alla guerra contro il nemico che vi attaccherà, sonerete a lunghi e forti squilli con le trombe, e sarete ricordati dinanzi all’Eterno, al vostro Dio, e sarete liberati dai vostri nemici. NUM 10:10 Così pure nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio de’ vostri mesi, sonerete con le trombe quand’offrirete i vostri olocausti e i vostri sacrifizi di azioni di grazie; ed esse vi faranno ricordare nel cospetto del vostro Dio. Io sono l’Eterno, il vostro Dio”. NUM 10:11 Or avvenne che, il secondo anno il secondo mese, il ventesimo giorno del mese, la nuvola s’alzò di sopra il tabernacolo della testimonianza. NUM 10:12 E i figliuoli d’Israele partirono dal deserto di Sinai, secondo l’ordine fissato per le loro marce; e la nuvola si fermò nel deserto di Paran. NUM 10:13 Così si misero in cammino la prima volta, secondo l’ordine dell’Eterno trasmesso per mezzo di Mosè. NUM 10:14 La bandiera del campo de’ figliuoli di Giuda, diviso secondo le loro schiere, si mosse la prima. Nahshon, figliuolo di Amminadab comandava l’esercito di Giuda. NUM 10:15 Nethaneel, figliuolo di Tsuar, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli d’Issacar, NUM 10:16 ed Eliab, figliuolo di Helon, comandava l’esercito della tribù dei figliuoli di Zabulon. NUM 10:17 Il tabernacolo fu smontato, e i figliuoli di Gherson e i figliuoli di Merari si misero in cammino, portando il tabernacolo. NUM 10:18 Poi si mosse la bandiera del campo di Ruben, diviso secondo le sue schiere. Elitsur, figliuolo di Scedeur, comandava l’esercito di Ruben. NUM 10:19 Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Simeone, NUM 10:20 ed Eliasaf, figliuolo di Deuel, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Gad. NUM 10:21 Poi si mossero i Kehathiti, portando gli oggetti sacri; e gli altri rizzavano il tabernacolo, prima che quelli arrivassero. NUM 10:22 Poi si mosse la bandiera del campo de’ figliuoli di Efraim, diviso secondo le sue schiere. Elishama, figliuolo di Ammihud, comandava l’esercito di Efraim. NUM 10:23 Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur, comandava l’esercito della tribù dei figliuoli di Manasse, NUM 10:24 e Abidan, figliuolo di Ghideoni, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Beniamino. NUM 10:25 Poi si mosse la bandiera del campo de’ figliuoli di Dan, diviso secondo le sue schiere, formando la retroguardia di tutti i campi. Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai, comandava l’esercito di Dan. NUM 10:26 Paghiel, figliuolo di Ocran, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Ascer, NUM 10:27 e Ahira, figliuolo di Enan, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Neftali. NUM 10:28 Tale era l’ordine in cui i figliuoli d’Israele si misero in cammino, secondo le loro schiere. E così partirono. NUM 10:29 Or Mosè disse a Hobab, figliuolo di Reuel, Madianita, suocero di Mosè: “Noi c’incamminiamo verso il luogo del quale l’Eterno ha detto: Io ve lo darò. Vieni con noi e ti faremo, del bene, perché l’Eterno ha promesso di far del bene a Israele”. NUM 10:30 Hobab gli rispose: “Io non verrò, ma andrò al mio paese e dal miei parenti”. NUM 10:31 E Mosè disse: “Deh, non ci lasciare; poiché tu conosci i luoghi dove dovremo accamparci nel deserto, e sarai la nostra guida. NUM 10:32 E, se vieni con noi, qualunque bene l’Eterno farà a noi, noi lo faremo a te”. NUM 10:33 Così partirono dal monte dell’Eterno, e fecero tre giornate di cammino; e l’arca del patto dell’Eterno andava davanti a loro durante le tre giornate di cammino, per cercar loro un luogo di riposo. NUM 10:34 E la nuvola dell’Eterno era su loro, durante il giorno, quando partivano dal campo. NUM 10:35 Quando l’arca partiva, Mosè diceva: “Lèvati, o Eterno, e siano dispersi i tuoi nemici, e fuggano dinanzi alla tua presenza quelli che t’odiano!” NUM 10:36 E quando si posava, diceva: “Torna, o Eterno, alle miriadi delle schiere d’Israele!” NUM 11:1 Or il popolo fece giungere empi mormorii agli orecchi dell’Eterno; e come l’Eterno li udì, la sua ira si accese, il fuoco dell’Eterno divampò fra loro e divorò l’estremità del campo. NUM 11:2 E il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò l’Eterno, e il fuoco si spense. NUM 11:3 E a quel luogo fu posto nome Taberah, perché il fuoco dell’Eterno avea divampato fra loro. NUM 11:4 E l’accozzaglia di gente raccogliticcia ch’era tra il popolo, fu presa da concupiscenza; e anche i figliuoli d’Israele ricominciarono a piagnucolare e a dire: “Chi ci darà da mangiare della carne? NUM 11:5 Ci ricordiamo de’ pesci che mangiavamo in Egitto per nulla, de’ cocomeri, de’ poponi, de’ porri, delle cipolle e degli agli. NUM 11:6 E ora l’anima nostra e inaridita; non c’è più nulla! gli occhi nostri non vedono altro che questa manna”. NUM 11:7 Or la manna era simile al seme di coriandolo e avea l’aspetto del bdellio. NUM 11:8 Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con le macine o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere in pentole o ne faceva delle focacce, e aveva il sapore d’una focaccia con l’olio. NUM 11:9 Quando la rugiada cadeva sul campo, la notte, vi cadeva anche la manna. NUM 11:10 E Mosè udì il popolo che piagnucolava, in tutte le famiglie, ognuno all’ingresso della propria tenda; l’ira dell’Eterno si accese gravemente, e la cosa dispiacque anche a Mosè. NUM 11:11 E Mosè disse all’Eterno: “Perché hai trattato così male il tuo servo? perché non ho io trovato grazia agli occhi tuoi, che tu m’abbia messo addosso il carico di tutto questo popolo? NUM 11:12 L’ho forse concepito io tutto questo popolo? o l’ho forse dato alla luce io, che tu mi dica: Portalo sul tuo seno, come il balio porta il bimbo lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? NUM 11:13 Donde avrei io della carne da dare a tutto questo popolo? Poiché piagnucola dietro a me, dicendo: Dacci da mangiar della carne! NUM 11:14 Io non posso, da me solo, portare tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. NUM 11:15 E se mi vuoi trattare così, uccidimi, ti prego; uccidimi, se ho trovato grazia agli occhi tuoi; e ch’io non vegga la mia sventura!” NUM 11:16 E l’Eterno disse a Mosè: “Radunami settanta uomini degli anziani d’Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come aventi autorità sovr’esso; conducili alla tenda di convegno, e vi si presentino con te. NUM 11:17 Io scenderò e parlerò quivi teco; prenderò dello spirito che è su te e lo metterò su loro, perché portino con te il carico del popolo, e tu non lo porti più da solo. NUM 11:18 E dirai al popolo: Santificatevi per domani, e mangerete della carne, poiché avete pianto agli orecchi dell’Eterno, dicendo: Chi ci farà mangiar della carne? Stavamo pur bene in Egitto! Ebbene, l’Eterno vi darà della carne, e voi ne mangerete. NUM 11:19 E ne mangerete, non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni, ma per un mese intero, NUM 11:20 finché vi esca per le narici e vi faccia nausea poiché avete rigettato l’Eterno che è in mezzo a voi, e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché mai siamo usciti dall’Egitto?” NUM 11:21 E Mosè disse: “Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, novera seicentomila adulti, e tu hai detto: Io darò loro della carne, e ne mangeranno per un mese intero! NUM 11:22 Si scanneranno per loro greggi ed armenti in modo che n’abbiano abbastanza? o si radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che n’abbiano abbastanza?” NUM 11:23 E l’Eterno rispose a Mosè: “La mano dell’Eterno è forse raccorciata? Ora vedrai se la parola che t’ho detta s’adempia o no”. NUM 11:24 Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole dell’Eterno; e radunò settanta uomini degli anziani del popolo, e li pose intorno alla tenda. NUM 11:25 E l’Eterno scese nella nuvola e gli parlò; prese dello spirito ch’era su lui, e lo mise sui settanta anziani; e avvenne che quando lo spirito si fu posato su loro, quelli profetizzarono, ma non continuarono. NUM 11:26 Intanto, due uomini, l’uno chiamato Eldad e l’altro Medad, erano rimasti nel campo, e lo spirito si posò su loro; erano fra gl’iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda; e profetizzarono nel campo. NUM 11:27 Un giovine corse a riferire la cosa a Mosè, e disse: “Eldad e Medad profetizzano nel campo”. NUM 11:28 Allora Giosuè, figliuolo di Nun, servo di Mosè dalla sua giovinezza, prese a dire: “Mosè, signor mio, non glielo permettere!” NUM 11:29 Ma Mosè gli rispose: “Sei tu geloso per me? Oh! fossero pur tutti profeti nel popolo dell’Eterno, e volesse l’Eterno metter su loro lo spirito suo!” NUM 11:30 E Mosè si ritirò nel campo, insieme con gli anziani d’Israele. NUM 11:31 E un vento si levò, per ordine dell’Eterno, e portò delle quaglie dalla parte del mare, e le fe’ cadere presso il campo, sulla distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino dall’altro intorno al campo, e a un’altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo. NUM 11:32 E il popolo si levò, e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno seguente raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno n’ebbe dieci omer; e se le distesero tutt’intorno al campo. NUM 11:33 Ne avevano ancora la carne fra i denti e non l’aveano peranco masticata, quando l’ira dell’Eterno s’accese contro il popolo, e l’Eterno percosse il popolo con una gravissima piaga. NUM 11:34 E a quel luogo fu dato il nome di Kibroth-Hattaava, perché vi si seppellì la gente ch’era stata presa dalla concupiscenza. NUM 11:35 Da Kibroth-Hattaava il popolo partì per Hatseroth, e a Hatseroth si fermò. NUM 12:1 Maria ed Aaronne parlarono contro Mosè a cagione della moglie Cuscita che avea preso; poiché avea preso una moglie Cuscita. NUM 12:2 E dissero: “L’Eterno ha egli parlato soltanto per mezzo di Mosè? non ha egli parlato anche per mezzo nostro?” E l’Eterno l’udì. NUM 12:3 Or Mosè era un uomo molto mansueto, più d’ogni altro uomo sulla faccia della terra. NUM 12:4 E l’Eterno disse a un tratto a Mosè, ad Aaronne e a Maria: “Uscite voi tre, e andate alla tenda di convegno”. E uscirono tutti e tre. NUM 12:5 E l’Eterno scese in una colonna di nuvola, si fermò all’ingresso della tenda, e chiamò Aaronne e Maria; ambedue si fecero avanti. NUM 12:6 E l’Eterno disse: “Ascoltate ora le mie parole; se v’è tra voi alcun profeta, io, l’Eterno, mi faccio conoscere a lui in visione, parlo con lui in sogno. NUM 12:7 Non così coi mio servitore Mosè, che è fedele in tutta la mia casa. NUM 12:8 Con lui io parlo a tu per tu, facendomi vedere, e non per via d’enimmi; ed egli contempla la sembianza dell’Eterno. Perché dunque non avete temuto di parlar contro il mio servo, contro Mosè?” NUM 12:9 E l’ira dell’Eterno s’accese contro loro, ed egli se ne andò, NUM 12:10 e la nuvola si ritirò di sopra alla tenda; ed ecco che Maria era lebbrosa, bianca come neve; Aaronne guardò Maria, ed ecco era lebbrosa. NUM 12:11 E Aaronne disse a Mosè: “Deh, signor mio, non ci far portare la pena di un peccato che abbiamo stoltamente commesso, e di cui siamo colpevoli. NUM 12:12 Deh, ch’ella non sia come il bimbo nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quand’esce dal seno materno!” NUM 12:13 E Mosè gridò all’Eterno dicendo: “Guariscila, o Dio, te ne prego!” NUM 12:14 E l’Eterno rispose a Mosè: “Se suo padre le avesse sputato in viso, non ne porterebbe ella la vergogna per sette giorni? Stia dunque rinchiusa fuori del campo sette giorni; poi, vi sarà di nuovo ammessa”. NUM 12:15 Maria dunque fu rinchiusa fuori del campo sette giorni; e il popolo non si mise in cammino finché Maria non fu riammessa al campo. NUM 12:16 Poi il popolo partì da Hatseroth, e si accampò nel deserto di Paran. NUM 13:1 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 13:2 “Manda degli uomini ad esplorare il paese di Canaan che io do ai figliuoli d’Israele. Mandate un uomo per ogni tribù de’ loro padri; siano tutti dei loro principi”. NUM 13:3 E Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo l’ordine dell’Eterno; quegli uomini erano tutti capi de’ figliuoli d’Israele. NUM 13:4 E questi erano i loro nomi: Per la tribù di Ruben: Shammua, figliuolo di Zaccur; per la tribù di Simeone: NUM 13:5 Shafat, figliuolo di Hori; NUM 13:6 per la tribù di Giuda: Caleb, figliuolo di Gefunne; NUM 13:7 per la tribù d’Issacar: Igal, figliuolo di Giuseppe; NUM 13:8 per la tribù di Efraim: Hoscea, figliuolo di Nun; NUM 13:9 per la tribù di Beniamino: Palti, figliuolo di Rafu; NUM 13:10 per la tribù di Zabulon: Gaddiel, figliuolo di Sodi; NUM 13:11 per la tribù di Giuseppe, cioè, per la tribù di Manasse: Gaddi figliuolo di Susi; NUM 13:12 per la tribù di Dan: Ammiel, figliuolo di Ghemalli; NUM 13:13 per la tribù di Ascer: Sethur, figliuolo di Micael; NUM 13:14 per la tribù di Neftali: Nahbi, figliuolo di Vofsi; NUM 13:15 per la tribù di Gad: Gheual, figliuolo di Machi. NUM 13:16 Tali i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. E Mosè dette ad Hoscea, figliuolo di Nun, il nome di Giosuè. NUM 13:17 Mosè dunque li mandò ad esplorare il paese di Canaan, e disse loro: “Andate su di qua per il Mezzogiorno; poi salirete sui monti, NUM 13:18 e vedrete che paese sia, che popolo l’abiti, se forte o debole, se poco o molto numeroso; NUM 13:19 come sia il paese che abita, se buono o cattivo, e come siano le città dove abita, se siano degli accampamenti o dei luoghi fortificati; NUM 13:20 e come sia il terreno, se grasso o magro, se vi siano alberi o no. Abbiate coraggio, e portate de’ frutti del paese”. Era il tempo che cominciava a maturar l’uva. NUM 13:21 Quelli dunque salirono ed esplorarono il paese dal deserto di Tsin fino a Rehob, sulla via di Hamath. NUM 13:22 Salirono per il mezzogiorno e andarono fino a Hebron, dov’erano Ahiman, Sceshai e Talmai, figliuoli di Anak. Or Hebron era stata edificata sette anni prima di Tsoan in Egitto. NUM 13:23 E giunsero fino alla valle d’Eshcol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d’uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche delle melagrane e dei fichi. NUM 13:24 Quel luogo fu chiamato valle d’Eshcol a motivo del grappolo d’uva che i figliuoli d’Israele vi tagliarono. NUM 13:25 E alla fine di quaranta giorni tornarono dall’esplorazione del paese, NUM 13:26 e andarono a trovar Mosè ed Aaronne e tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele nel deserto di Paran, a Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta la raunanza, e mostraron loro i frutti del paese. NUM 13:27 E fecero il loro racconto, dicendo: “Noi arrivammo nel paese dove tu ci mandasti, ed è davvero un paese dove scorre il latte e il miele, ed ecco de’ suoi frutti. NUM 13:28 Soltanto, il popolo che abita il paese è potente, le città sono fortificate e grandissime, e v’abbiamo anche veduto de’ figliuoli di Anak. NUM 13:29 Gli Amalekiti abitano la parte meridionale del paese; gli Hittei, i Gebusei e gli Amorei, la regione montuosa; e i Cananei abitano presso il mare e lungo il Giordano”. NUM 13:30 E Caleb calmò il popolo che mormorava contro Mosè, e disse: “Saliamo pure e conquistiamo il paese; poiché possiamo benissimo soggiogarlo. NUM 13:31 Ma gli uomini che v’erano andati con lui, dissero: “Noi non siam capaci di salire contro questo popolo; perché è più forte di noi”. NUM 13:32 E screditarono presso i figliuoli d’Israele il paese che aveano esplorato, dicendo: “Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo, è un paese che divora i suoi abitanti; e tutta la gente che vi abbiam veduta, è gente d’alta statura; NUM 13:33 e v’abbiam visto i giganti, figliuoli di Anak, della razza de’ giganti, appetto ai quali ci pareva d’esser locuste; e tali parevamo a loro”. NUM 14:1 Allora tutta la raunanza alzò la voce e diede in alte grida; e il popolo pianse tutta quella notte. NUM 14:2 E tutti i figliuoli d’Israele mormorarono contro Mosè e contro Aaronne, e tutta la raunanza disse loro: “Fossimo pur morti nel paese d’Egitto! o fossimo pur morti in questo deserto! NUM 14:3 E perché ci mena l’Eterno in quel paese ove cadremo per la spada? Le nostre mogli e i nostri piccini vi saranno preda del nemico. Non sarebb’egli meglio per noi di tornare in Egitto?” NUM 14:4 E si dissero l’uno all’altro: “Nominiamoci un capo torniamo in Egitto!” NUM 14:5 Allora Mosè ed Aaronne si prostrarono a terra dinanzi a tutta l’assemblea riunita de’ figliuoli d’Israele. NUM 14:6 E Giosuè, figliuolo di Nun, e Caleb, figliuolo di Gefunne, ch’erano di quelli che aveano esplorato il paese, si stracciarono le vesti, NUM 14:7 e parlarono così a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele: “Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo, è un paese buono, buonissimo. NUM 14:8 Se l’Eterno ci è favorevole, c’introdurrà in quel paese, e ce lo darà: è un paese dove scorre il latte e il miele. NUM 14:9 Soltanto, non vi ribellate all’Eterno, e non abbiate paura del popolo di quel paese; poiché ne faremo nostro pascolo; l’ombra che li copriva s’è ritirata, e l’Eterno è con noi; non ne abbiate paura”. NUM 14:10 Allora tutta la raunanza parlò di lapidarli; ma la gloria dell’Eterno apparve sulla tenda di convegno a tutti i figliuoli d’Israele. NUM 14:11 E l’Eterno disse a Mosè: “Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? e fino a quando non avranno fede in me dopo tutti i miracoli che ho fatto in mezzo a loro? NUM 14:12 Io lo colpirò con la peste, e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di lui”. NUM 14:13 E Mosè disse all’Eterno: “Ma l’udranno gli Egiziani, di mezzo ai quali tu hai fatto salire questo popolo per la tua potenza, NUM 14:14 e la cosa sarà risaputa dagli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, o Eterno, sei nel mezzo di questo popolo, che apparisci loro faccia a faccia, che la tua nuvola si ferma sopra loro, e che cammini davanti a loro il giorno in una colonna di nuvola, e la notte in una colonna di fuoco; NUM 14:15 ora, se fai perire questo popolo come un sol uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: NUM 14:16 Siccome l’Eterno non è stato capace di far entrare questo popolo nel paese che avea giurato di dargli, li ha scannati nel deserto. NUM 14:17 E ora si mostri, ti prego, la potenza del Signore nella sua grandezza, come tu hai promesso dicendo: NUM 14:18 L’Eterno è lento all’ira e grande in benignità; egli perdona l’iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole, e punisce l’iniquità dei padri sui figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione. NUM 14:19 Deh, perdona l’iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua benignità, nel modo che hai perdonato a questo popolo dall’Egitto fin qui”. NUM 14:20 E l’Eterno disse: “Io perdono, come tu hai chiesto; NUM 14:21 ma, com’è vero ch’io vivo, tutta la terra sarà ripiena della gloria dell’Eterno, NUM 14:22 e tutti quegli uomini che hanno veduto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto, e nonostante m’hanno tentato già dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce, NUM 14:23 certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che m’hanno disprezzato lo vedrà; ma il mio servo Caleb, NUM 14:24 siccome è stato animato da un altro spirito e m’ha seguito appieno, io lo introdurrò nel paese nel quale è andato; e la sua progenie lo possederà. NUM 14:25 Or gli Amalekiti e i Cananei abitano nella valle; domani tornate addietro, incamminatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso”. NUM 14:26 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: NUM 14:27 “Fino a quando sopporterò io questa malvagia raunanza che mormora contro di me? Io ho udito i mormorii che i figliuoli d’Israele fanno contro di me. NUM 14:28 Di’ loro: Com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno, io vi farò quello che ho sentito dire da voi. NUM 14:29 I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; e voi tutti, quanti siete, di cui s’è fatto il censimento, dall’età di venti anni in su, e che avete mormorato contro di me, NUM 14:30 non entrerete di certo nel paese nei quale giurai di farvi abitare; salvo Caleb, figliuolo di Gefunne, e Giosuè, figliuolo di Nun. NUM 14:31 I vostri piccini, che avete detto sarebbero preda de’ nemici, quelli vi farò entrare; ed essi conosceranno il paese che voi avete disdegnato. NUM 14:32 Ma quanto a voi, i vostri cadaveri cadranno in questo deserto. NUM 14:33 E i vostri figliuoli andran pascendo i greggi nel deserto per quarant’anni e porteranno la pena delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri non siano consunti nel deserto. NUM 14:34 Come avete messo quaranta giorni a esplorare il paese, porterete la pena delle vostre iniquità quarant’anni; un anno per ogni giorno; e saprete che cosa sia incorrere nella mia disgrazia. NUM 14:35 Io, l’Eterno, ho parlato; certo, così farò a tutta questa malvagia raunanza, la quale s’è messa assieme contro di me; in questo deserto saranno consunti; quivi morranno”. NUM 14:36 E gli uomini che Mosè avea mandato ad esplorare il paese e che, tornati, avean fatto mormorare tutta la raunanza contro di lui screditando il paese, NUM 14:37 quegli uomini, dico, che aveano screditato il paese, morirono colpiti da una piaga, dinanzi all’Eterno. NUM 14:38 Ma Giosuè, figliuolo di Nun, e Caleb, figliuolo di Gefunne, rimasero vivi fra quelli ch’erano andati ad esplorare il paese. NUM 14:39 Or Mosè riferì quelle parole a tutti i figliuoli d’Israele; e il popolo ne fece gran cordoglio. NUM 14:40 E la mattina si levarono di buon’ora e salirono sulla cima del monte, dicendo: “Eccoci qua; noi saliremo ai luogo di cui ha parlato l’Eterno, poiché abbiamo peccato”. NUM 14:41 Ma Mosè disse: “Perché trasgredite l’ordine dell’Eterno? La cosa non v’andrà bene. NUM 14:42 Non salite, perché l’Eterno non è in mezzo a voi; che non abbiate ad essere sconfitti dai vostri nemici! NUM 14:43 Poiché là, di fronte a voi, stanno gli Amalekiti e i Cananei, e voi cadrete per la spada; giacché vi siete sviati dall’Eterno, l’Eterno non sarà con voi”. NUM 14:44 Nondimeno, s’ostinarono a salire sulla cima del monte; ma l’arca del patto dell’Eterno e Mosè non si mossero di mezzo al campo. NUM 14:45 Allora gli Amalekiti e i Cananei che abitavano su quel monte scesero giù, li batterono, e li fecero a pezzi fino a Hormah. NUM 15:1 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 15:2 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando sarete entrati nel paese che dovrete abitare e che io vi do, NUM 15:3 e offrirete all’Eterno un sacrifizio fatto mediante il fuoco, olocausto o sacrifizio, per adempimento d’un voto o come offerta volontaria, o nelle vostre feste solenni, per fare un profumo soave all’Eterno col vostro grosso o minuto bestiame, NUM 15:4 colui che presenterà la sua offerta all’Eterno, offrirà come oblazione un decimo d’efa di fior di farina stemperata col quarto di un hin d’olio, NUM 15:5 e farai una libazione d’un quarto di hin di vino con l’olocausto o il sacrifizio, per ogni agnello. NUM 15:6 Se è per un montone, offrirai come oblazione due decimi d’efa di fior di farina stemperata col terzo di un hin d’olio, NUM 15:7 e farai una libazione d’un terzo di hin di vino come offerta di odor soave all’Eterno. NUM 15:8 E se offri un giovenco come olocausto o come sacrifizio, per adempimento d’un voto o come sacrifizio d’azioni di grazie all’Eterno, NUM 15:9 si offrirà, col giovenco, come oblazione, tre decimi d’efa di fior di farina stemperata con la metà di un hin d’olio, NUM 15:10 e farai una libazione di un mezzo hin di vino: è un sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. NUM 15:11 Così si farà per ogni bue, per ogni montone, per ogni agnello o capretto. NUM 15:12 Qualunque sia il numero degli animali che immolerete, farete così per ciascuna vittima. NUM 15:13 Tutti quelli che sono nativi del paese faranno le cose così, quando offriranno un sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. NUM 15:14 E se uno straniero che soggiorna da voi, o chiunque dimori fra voi nel futuro, offre un sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno, farà come fate voi. NUM 15:15 Vi sarà una sola legge per tutta l’assemblea, per voi e per lo straniero che soggiorna fra voi; sarà una legge perpetua, di generazione in generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti all’Eterno. NUM 15:16 Ci sarà una stessa legge e uno stesso diritto per voi e per lo straniero che soggiorna da voi”. NUM 15:17 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 15:18 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando sarete arrivati nel paese dove io vi conduco, NUM 15:19 e mangerete del pane di quel paese, ne preleverete un’offerta da presentare all’Eterno. NUM 15:20 Delle primizie della vostra pasta metterete da parte una focaccia come offerta; la metterete da parte, come si mette da parte l’offerta dell’aia. NUM 15:21 Delle primizie della vostra pasta darete all’Eterno una parte come offerta, di generazione in generazione. NUM 15:22 Quando avrete errato e non avrete osservato tutti questi comandamenti che l’Eterno ha dati a Mosè, NUM 15:23 tutto quello che l’Eterno vi ha comandato per mezzo di Mosè, dal giorno che l’Eterno vi ha dato dei comandamenti e in appresso, nelle vostre successive generazioni, NUM 15:24 se il peccato è stato commesso per errore, senza che la raunanza se ne sia accorta, tutta la raunanza offrirà un giovenco come olocausto di soave odore all’Eterno, con la sua oblazione e la sua libazione secondo le norme stabilite, e un capro come sacrifizio per il peccato. NUM 15:25 E il sacerdote farà l’espiazione per tutta la raunanza dei figliuoli d’Israele, e sarà loro perdonato, perché è stato un peccato commesso per errore, ed essi hanno portato la loro offerta, un sacrifizio fatto all’Eterno mediante il fuoco, e il loro sacrifizio per il peccato dinanzi all’Eterno, a causa del loro errore. NUM 15:26 Sarà perdonato a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele e allo straniero che soggiorna in mezzo a loro, perché tutto il popolo ha peccato per errore. NUM 15:27 Se è una persona sola che pecca per errore, offra una capra d’un anno come sacrifizio per il peccato. NUM 15:28 E il sacerdote farà l’espiazione dinanzi all’Eterno per la persona che avrà mancato commettendo un peccato per errore; e quando avrà fatta l’espiazione per essa, le sarà perdonato. NUM 15:29 Sia che si tratti d’un nativo del paese tra i figliuoli d’Israele o d’uno straniero che soggiorna fra voi, avrete un’unica legge per colui che pecca per errore. NUM 15:30 Ma la persona che agisce con proposito deliberato, sia nativo del paese o straniero, oltraggia l’Eterno; quella persona sarà sterminata di fra il suo popolo. NUM 15:31 Siccome ha sprezzato la parola dell’Eterno e ha violato il suo comandamento, quella persona dovrà essere sterminata; porterà il peso della sua iniquità”. NUM 15:32 Or mentre i figliuoli d’Israele erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva delle legna in giorno di sabato. NUM 15:33 Quelli che l’aveano trovato a raccogliere le legna lo menarono a Mosè, ad Aaronne e a tutta la raunanza. NUM 15:34 E lo misero in prigione, perché non era ancora stato stabilito che cosa gli si dovesse fare. NUM 15:35 E l’Eterno disse a Mosè: “Quell’uomo dev’esser messo a morte; tutta la raunanza lo lapiderà fuori del campo”. NUM 15:36 Tutta la raunanza lo menò fuori del campo e lo lapidò; e quello morì, secondo l’ordine che l’Eterno avea dato a Mosè. NUM 15:37 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 15:38 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro che si facciano, di generazione in generazione, delle nappe agli angoli delle loro vesti, e che mettano alla nappa d’ogni angolo un cordone violetto. NUM 15:39 Sarà questa una nappa d’ornamento, e quando la guarderete, vi ricorderete di tutti i comandamenti dell’Eterno per metterli in pratica; e non andrete vagando dietro ai desideri del vostro cuore e dei vostri occhi che vi trascinano alla infedeltà. NUM 15:40 Così vi ricorderete di tutti i miei comandamenti, li metterete in pratica, e sarete santi al vostro Dio. NUM 15:41 Io sono l’Eterno, il vostro Dio, che vi ho tratti dal paese d’Egitto per essere vostro Dio. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. NUM 16:1 Or Kore, figliuolo di Itshar, figliuolo di Kehath, figliuolo di Levi, insieme con Dathan e Abiram figliuoli di Eliab, e On, figliuolo di Peleth, tutti e tre figliuoli di Ruben, NUM 16:2 presero altra gente e si levaron su in presenza di Mosè, con duecentocinquanta uomini dei figliuoli d’Israele, principi della raunanza, membri dei consiglio, uomini di grido; NUM 16:3 e, radunatisi contro Mosè e contro Aaronne, dissero loro: “Basta! tutta la raunanza, tutti fino ad uno son santi, e l’Eterno è in mezzo a loro; perché dunque v’innalzate voi sopra la raunanza dell’Eterno?” NUM 16:4 Quando Mosè ebbe udito questo, si prostrò colla faccia a terra; NUM 16:5 poi parlò a Kore e a tutta la gente ch’era con lui, dicendo: “Domattina l’Eterno farà conoscere chi è suo e chi è santo, e se lo farà avvicinare: farà avvicinare a se colui ch’egli avrà scelto. NUM 16:6 Fate questo: prendete de’ turiboli, tu, Kore, e tutta la gente che è con te; NUM 16:7 e domani mettetevi del fuoco, e ponetevi su del profumo dinanzi all’Eterno; e colui che l’Eterno avrà scelto sarà santo. Basta, figliuoli di Levi!” NUM 16:8 Mosè disse inoltre a Kore: “Ora ascoltate, o figliuoli di Levi! NUM 16:9 E’ egli poco per voi che l’Iddio d’Israele v’abbia appartati dalla raunanza d’Israele e v’abbia fatto accostare a sé per fare il servizio del tabernacolo dell’Eterno e per tenervi davanti alla raunanza affin d’esercitare a pro suo il vostro ministerio? NUM 16:10 Egli vi fa accostare a sé, te e tutti i tuoi fratelli figliuoli di Levi con te, e cercate anche il sacerdozio? NUM 16:11 E per questo tu e tutta la gente che è teco vi siete radunati contro l’Eterno! poiché chi è Aaronne che vi mettiate a mormorare contro di lui?” NUM 16:12 E Mosè mandò a chiamare Dathan e Abiram, figliuoli di Eliab; ma essi dissero: “Noi non saliremo. NUM 16:13 E’ egli poco per te l’averci tratti fuori da un paese ove scorre il latte e il miele, per farci morire nel deserto, che tu voglia anche farla da principe, si, da principe su noi? NUM 16:14 E poi, non ci hai davvero condotti in un paese dove scorra il latte e il miele, e non ci hai dato possessi di campi e di vigne! Credi tu di potere render cieca questa gente? Noi non saliremo”. NUM 16:15 Allora Mosè si adirò forte e disse all’Eterno: “Non gradire la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un asino, e non ho fatto torto ad alcuno di loro”. NUM 16:16 Poi Mosè disse a Kore: “Tu e tutta la tua gente trovatevi domani davanti all’Eterno: tu e loro, con Aaronne; NUM 16:17 e ciascun di voi prenda il suo turibolo, vi metta del profumo, e porti ciascuno il suo turibolo davanti all’Eterno: saranno duecentocinquanta turiboli. Anche tu ed Aaronne prenderete ciascuno il vostro turibolo”. NUM 16:18 Essi dunque presero ciascuno il suo turibolo, vi misero del fuoco, vi posero su del profumo, e si fermarono all’ingresso della tenda di convegno; lo stesso fecero Mosè ed Aaronne. NUM 16:19 E Kore convocò tutta la raunanza contro Mosè ed Aaronne all’ingresso della tenda di convegno; e la gloria dell’Eterno apparve a tutta la raunanza. NUM 16:20 E l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo: NUM 16:21 “Separatevi da questa raunanza, e io li consumerò in un attimo”. NUM 16:22 Ma essi, prostratisi con la faccia a terra, dissero: “O Dio, Dio degli spiriti d’ogni carne! Un uomo solo ha peccato, e ti adireresti tu contro tutta la raunanza?” NUM 16:23 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 16:24 “Parla alla raunanza e dille: Ritiratevi d’intorno alla dimora di Kore, di Dathan e di Abiram”. NUM 16:25 Mosè si levò e andò da Dathan e da Abiram; e gli anziani d’Israele lo seguirono. NUM 16:26 Ed egli parlò alla raunanza, dicendo: “Allontanatevi dalle tende di questi uomini malvagi, e non toccate nulla di ciò ch’è loro, affinché non abbiate a perire a cagione di tutti i loro peccati”. NUM 16:27 Così quelli si ritirarono d’intorno alla dimora di Kore, di Dathan e di Abiram. Dathan ed Abiram uscirono, e si fermarono all’ingresso delle loro tende con le loro mogli, i loro figliuoli e i loro piccini. E Mosè disse: NUM 16:28 “Da questo conoscerete che l’Eterno mi ha mandato per fare tutte queste cose, e che io non le ho fatte di mia testa. NUM 16:29 Se questa gente muore come muoion tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte comune a tutti gli uomini, l’Eterno non mi ha mandato; NUM 16:30 ma se l’Eterno fa una cosa nuova, se la terra apre la sua bocca e li ingoia con tutto quello che appartiene loro e s’essi scendono vivi nel soggiorno de’ morti, allora riconoscerete che questi uomini hanno disprezzato l’Eterno”. NUM 16:31 E avvenne, com’egli ebbe finito di proferire tutte queste parole, che il suolo si spaccò sotto i piedi di coloro, NUM 16:32 la terra spalancò la sua bocca e li ingoiò: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Kore, e tutta la loro roba. NUM 16:33 E scesero vivi nel soggiorno de’ morti; la terra si richiuse su loro, ed essi scomparvero di mezzo all’assemblea. NUM 16:34 Tutto Israele ch’era attorno ad essi fuggì alle loro grida; perché dicevano: “Che la terra non inghiottisca noi pure!” NUM 16:35 E un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno e divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano il profumo. NUM 16:36 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 16:37 “Di’ a Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne, di trarre i turiboli di mezzo all’incendio e di disperdere qua e là il fuoco, perché quelli son sacri; NUM 16:38 e dei turiboli di quegli uomini che hanno peccato al prezzo della loro vita si facciano tante lamine battute per rivestirne l’altare, poiché sono stati presentati davanti all’Eterno e quindi son sacri; e serviranno di segno ai figliuoli d’Israele”. NUM 16:39 E il sacerdote Eleazar prese i turiboli di rame presentati dagli uomini ch’erano stati arsi; e furon tirati in lamine per rivestirne l’altare, NUM 16:40 affinché servissero di ricordanza ai figliuoli d’Israele, e niun estraneo che non sia della progenie d’Aaronne s’accosti ad arder profumo davanti all’Eterno ed abbia la sorte di Kore e di quelli ch’eran con lui. Eleazar fece come l’Eterno gli avea detto per mezzo di Mosè. NUM 16:41 Il giorno seguente, tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele mormorò contro Mosè ed Aaronne dicendo: “Voi avete fatto morire il popolo dell’Eterno”. NUM 16:42 E avvenne che, come la raunanza si faceva numerosa contro Mosè e contro Aaronne, i figliuoli d’Israele si volsero verso la tenda di convegno; ed ecco che la nuvola la ricoprì, e apparve la gloria dell’Eterno. NUM 16:43 Mosè ed Aaronne vennero davanti alla tenda di convegno. NUM 16:44 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 16:45 “Toglietevi di mezzo a questa raunanza, e io li consumerò in un attimo”. Ed essi si prostrarono con la faccia a terra. NUM 16:46 E Mosè disse ad Aaronne: “Prendi il turibolo, mettivi del fuoco di sull’altare, ponvi su del profumo, e portalo presto in mezzo alla raunanza e fa’ l’espiazione per essi; poiché l’ira dell’Eterno è scoppiata, la piaga è già cominciata”. NUM 16:47 E Aaronne prese il turibolo, come Mosè avea detto; corse in mezzo all’assemblea, ed ecco che la piaga era già cominciata fra il popolo; mise il profumo nel turibolo e fece l’espiazione per il popolo. NUM 16:48 E si fermò tra i morti e i vivi, e la piaga fu arrestata. NUM 16:49 Or quelli che morirono di quella piaga furono quattordicimila settecento, oltre quelli che morirono per il fatto di Kore. NUM 16:50 Aaronne tornò a Mosè all’ingresso della tenda di convegno e la piaga fu arrestata. NUM 17:1 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 17:2 “Parla ai figliuoli d’Israele, e fatti dare da loro delle verghe: una per ogni casa dei loro padri: cioè, dodici verghe da parte di tutti i loro principi secondo le case dei loro padri; scriverai il nome d’ognuno sulla sua verga; NUM 17:3 e scriverai il nome d’Aaronne sulla verga di Levi; poiché ci sarà una verga per ogni capo delle case dei loro padri. NUM 17:4 E riporrai quelle verghe nella tenda di convegno, davanti alla testimonianza, dove io mi ritrovo con voi. NUM 17:5 E avverrà che l’uomo che io avrò scelto sarà quello la cui verga fiorirà; e farò cessare davanti a me i mormorii che i figliuoli d’Israele fanno contro di voi”. NUM 17:6 E Mosè parlò ai figliuoli d’Israele, e tutti i loro principi gli dettero una verga per uno, secondo le case dei loro padri: cioè, dodici verghe; e la verga d’Aaronne era in mezzo alle verghe loro. NUM 17:7 E Mosè ripose quelle verghe davanti all’Eterno nella tenda della testimonianza. NUM 17:8 E avvenne, l’indomani, che Mosè entrò nella tenda della testimonianza; ed ecco che la verga d’Aaronne per la casa di Levi aveva fiorito, gettato dei bottoni, sbocciato dei fiori e maturato delle mandorle. NUM 17:9 Allora Mosè tolse tutte le verghe di davanti all’Eterno e le portò a tutti i figliuoli d’Israele; ed essi le videro e presero ciascuno la sua verga. NUM 17:10 E l’Eterno disse a Mosè: “Riporta la verga d’Aaronne davanti alla testimonianza, perché sia conservata come un segno ai ribelli; onde sia messo fine ai loro mormorii contro di me, ed essi non muoiano”. NUM 17:11 Mosè fece così; fece come l’Eterno gli avea comandato. NUM 17:12 E i figliuoli d’Israele dissero a Mosè: “Ecco, periamo! siam perduti! siam tutti perduti! NUM 17:13 Chiunque s’accosta, chiunque s’accosta al tabernacolo dell’Eterno, muore; dovrem perire tutti quanti?” NUM 18:1 E l’Eterno disse ad Aaronne: “Tu, i tuoi figliuoli e la casa di tuo padre con te porterete il peso delle iniquità commesse nel santuario; e tu e i tuoi figliuoli porterete il peso delle iniquità commesse nell’esercizio del vostro sacerdozio. NUM 18:2 E anche i tuoi fratelli, la tribù di Levi, la tribù di tuo padre, farai accostare a te, affinché ti siano aggiunti e ti servano quando tu e i tuoi figliuoli con te sarete davanti alla tenda della testimonianza. NUM 18:3 Essi faranno il servizio sotto i tuoi ordini in tutto quel che concerne la tenda; soltanto non si accosteranno agli utensili del santuario né all’altare affinché non moriate e gli uni e gli altri. NUM 18:4 Essi ti saranno dunque aggiunti, e faranno il servizio della tenda di convegno in tutto ciò che la concerne, e nessun estraneo s’accosterà a voi. NUM 18:5 E voi farete il servizio del santuario e dell’altare affinché non vi sia più ira contro i figliuoli d’Israele. NUM 18:6 Quanto a me, ecco, io ho preso i vostri fratelli, i Leviti, di mezzo ai figliuoli d’Israele; dati all’Eterno, essi son rimessi in dono a voi per fare il servizio della tenda di convegno. NUM 18:7 E tu e i tuoi figliuoli con te eserciterete il vostro sacerdozio in tutto ciò che concerne l’altare e in ciò ch’è di la dal velo; e farete il vostro servizio. Io vi do l’esercizio del sacerdozio come un dono; l’estraneo che si accosterà sarà messo a morte”. NUM 18:8 L’Eterno disse ancora ad Aaronne: “Ecco, di tutte le cose consacrate dai figliuoli d’Israele io ti do quelle che mi sono offerte per elevazione: io te le do, a te e ai tuoi figliuoli, come diritto d’unzione, per legge perpetua. NUM 18:9 Questo ti apparterrà fra le cose santissime non consumate dal fuoco: tutte le loro offerte, vale a dire ogni oblazione, ogni sacrifizio per il peccato e ogni sacrifizio di riparazione che mi presenteranno; son tutte cose santissime che apparterranno a te ed ai tuoi figliuoli. NUM 18:10 Le mangerai in luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; ti saranno cose sante. NUM 18:11 Questo ancora ti apparterrà: i doni che i figliuoli d’Israele presenteranno per elevazione, e tutte le loro offerte agitate; io le do a te, ai tuoi figliuoli e alle tue figliuole con te, per legge perpetua. Chiunque sarà puro in casa tua ne potrà mangiare. NUM 18:12 Ti do pure tutte le primizie ch’essi offriranno all’Eterno: il meglio dell’olio e il meglio del mosto e del grano. NUM 18:13 Le primizie di tutto ciò che produrrà la loro terra e ch’essi presenteranno all’Eterno saranno tue. Chiunque sarà puro in casa tua ne potrà mangiare. NUM 18:14 Tutto ciò che sarà consacrato per voto d’interdetto in Israele sarà tuo. NUM 18:15 Ogni primogenito d’ogni carne ch’essi offriranno all’Eterno, così degli uomini come degli animali, sarà tuo; però, farai riscattare il primogenito dell’uomo, e farai parimente riscattare il primogenito d’un animale impuro. NUM 18:16 E quanto al riscatto, li farai riscattare dall’età di un mese, secondo la tua stima, per cinque sicli d’argento, a siclo di santuario, che è di venti ghere. NUM 18:17 Ma non farai riscattare il primogenito della vacca né il primogenito della pecora né il primogenito della capra; sono cosa sacra; spanderai il loro sangue sull’altare, e farai fumare il loro grasso come sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. NUM 18:18 La loro carne sarà tua; sarà tua come il petto dell’offerta agitata e come la coscia destra. NUM 18:19 Io ti do, a te, ai tuoi figliuoli e alle tue figliuole con te, per legge perpetua, tutte le offerte di cose sante che i figliuoli d’Israele presenteranno all’Eterno per elevazione. E un patto inalterabile, perpetuo, dinanzi all’Eterno, per te e per la tua progenie con te”. NUM 18:20 L’Eterno disse ancora ad Aaronne: “Tu non avrai alcun possesso nel loro paese, e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e il tuo possesso in mezzo ai figliuoli d’Israele. NUM 18:21 E ai figliuoli di Levi io do come possesso tutte le decime in Israele in contraccambio del servizio che fanno, il servizio della tenda di convegno. NUM 18:22 E i figliuoli d’Israele non s’accosteranno più alla tenda di convegno, per non caricarsi d’un peccato che li trarrebbe a morte. NUM 18:23 Ma il servizio della tenda di convegno lo faranno soltanto i Leviti; ed essi porteranno il peso delle proprie iniquità; sarà una legge perpetua, di generazione in generazione; e non possederanno nulla tra i figliuoli d’Israele; NUM 18:24 poiché io do come possesso ai Leviti le decime che i figliuoli d’Israele presenteranno all’Eterno come offerta elevata; per questo dico di loro: Non possederanno nulla tra i figliuoli d’Israele”. NUM 18:25 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 18:26 “Parlerai inoltre ai Leviti e dirai loro: Quando riceverete dai figliuoli d’Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un’offerta da fare all’Eterno: una decima della decima; NUM 18:27 e l’offerta che avrete prelevata vi sarà contata come il grano che vien dall’aia e come il mosto che esce dallo strettoio. NUM 18:28 Così anche voi metterete da parte un’offerta per l’Eterno da tutte le decime che riceverete dai figliuoli d’Israele, e darete al sacerdote Aaronne l’offerta che avrete messa da parte per l’Eterno. NUM 18:29 Da tutte le cose che vi saranno donate metterete da parte tutte le offerte per l’Eterno; di tutto ciò che vi sarà di meglio metterete da parte quel tanto ch’è da consacrare. NUM 18:30 E dirai loro: Quando ne avrete messo da parte il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il provento dell’aia e come il provento dello strettoio. NUM 18:31 E lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è la vostra mercede, in contraccambio del vostro servizio nella tenda di convegno. NUM 18:32 E così non vi caricherete d’alcun peccato, giacché ne avrete messo da parte il meglio; e non profanerete le cose sante de’ figliuoli d’Israele, e non morrete”. NUM 19:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: NUM 19:2 “Questo è l’ordine della legge che l’Eterno ha prescritta dicendo: Di’ ai figliuoli d’Israele che ti menino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e che non abbia mai portato il giogo. NUM 19:3 E la darete al sacerdote Eleazar, che la condurrà fuori del campo e la farà scannare in sua presenza. NUM 19:4 Il sacerdote Eleazar prenderà col dito del sangue della giovenca, e ne farà sette volte l’aspersione dal lato dell’ingresso della tenda di convegno; NUM 19:5 poi si brucerà la giovenca sotto gli occhi di lui; se ne brucerà la pelle, la carne e il sangue con i suoi escrementi. NUM 19:6 Il sacerdote prenderà quindi del legno di cedro, dell’issopo, della stoffa scarlatta, e getterà tutto in mezzo al fuoco che consuma la giovenca. NUM 19:7 Poi il sacerdote si laverà le vesti ed il corpo nell’acqua; dopo di che rientrerà nel campo, e il sacerdote sarà impuro fino alla sera. NUM 19:8 E colui che avrà bruciato la giovenca si laverà le vesti nell’acqua, farà un’abluzione del corpo nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. NUM 19:9 Un uomo puro raccoglierà le ceneri della giovenca e le depositerà fuori del campo in luogo puro, dove saranno conservate per la raunanza de’ figliuoli d’Israele come acqua di purificazione: è un sacrifizio per il peccato. NUM 19:10 E colui che avrà raccolto le ceneri della giovenca si laverà le vesti e sarà impuro fino alla sera. E questa sarà una legge perpetua per i figliuoli d’Israele e per lo straniero che soggiornerà da loro: NUM 19:11 chi avrà toccato il cadavere di una persona umana sarà impuro sette giorni. NUM 19:12 Quand’uno si sarà purificato con quell’acqua il terzo e il settimo giorno, sarà puro; ma se non si purifica il terzo ed il settimo giorno, non sarà puro. NUM 19:13 Chiunque avrà toccato un morto, il corpo d’una persona umana che sia morta e non si sarà purificato, avrà contaminato la dimora dell’Eterno; e quel tale sarà sterminato di mezzo a Israele. Siccome l’acqua di purificazione non è stata spruzzata su lui, egli è impuro; ha ancora addosso la sua impurità. NUM 19:14 Questa è la legge: Quando un uomo sarà morto in una tenda, chiunque entrerà nella tenda e chiunque sarà nella tenda sarà impuro sette giorni. NUM 19:15 E ogni vaso scoperto sul quale non sia coperchio attaccato, sarà impuro. NUM 19:16 E chiunque, per i campi, avrà toccato un uomo ucciso per la spada o morto da sé, o un osso d’uomo, o un sepolcro, sarà impuro sette giorni. NUM 19:17 E per colui che sarà divenuto impuro si prenderà della cenere della vittima arsa per il peccato, e vi si verserà su dell’acqua viva, in un vaso: NUM 19:18 poi un uomo puro prenderà dell’issopo, lo intingerà nell’acqua, e ne spruzzerà la tenda, tutti gli utensili e tutte le persone che son quivi, e colui che ha toccato l’osso o l’ucciso o il morto da sé o il sepolcro. NUM 19:19 L’uomo puro spruzzerà l’impuro il terzo giorno e il settimo giorno, e lo purificherà il settimo giorno; poi colui ch’è stato immondo si laverà le vesti, laverà sé stesso nell’acqua, e sarà puro la sera. NUM 19:20 Ma colui che divenuto impuro non si purificherà, sarà sterminato di mezzo alla raunanza, perché ha contaminato il santuario dell’Eterno; l’acqua della purificazione non è stata spruzzata su lui; è impuro. NUM 19:21 Sarà per loro una legge perpetua: Colui che avrà spruzzato l’acqua di purificazione si laverà le vesti; e chi avrà toccato l’acqua di purificazione sarà impuro fino alla sera. NUM 19:22 E tutto quello che l’impuro avrà toccato sarà impuro; e la persona che avrà toccato lui sarà impura fino alla sera”. NUM 20:1 Or tutta la raunanza dei figliuoli d’Israele arrivò al deserto di Tsin il primo mese, e il popolo si fermò a Kades. Quivi morì e fu sepolta Maria. NUM 20:2 E mancava l’acqua per la raunanza; onde ci fu un assembramento contro Mosè e contro Aaronne. NUM 20:3 E il popolo contese con Mosè, dicendo: “Fossimo pur morti quando morirono i nostri fratelli davanti all’Eterno! NUM 20:4 E perché avete menato la raunanza dell’Eterno in questo deserto per morirvi noi e il nostro bestiame? NUM 20:5 E perché ci avete fatti salire dall’Egitto per menarci in questo tristo luogo? Non è un luogo dove sì possa seminare; non ci son fichi, non vigne, non melagrane, e non c’è acqua da bere”. NUM 20:6 Allora Mosè ed Aaronne s’allontanarono dalla raunanza per recarsi all’ingresso della tenda di convegno; si prostrarono con la faccia in terra, e la gloria dell’Eterno apparve loro. NUM 20:7 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 20:8 “Prendi il bastone; e tu e tuo fratello Aaronne convocate la raunanza e parlate a quel sasso, in loro presenza, ed esso darà la sua acqua; e tu farai sgorgare per loro dell’acqua dal sasso, e darai da bere alla raunanza e al suo bestiame”. NUM 20:9 Mosè dunque prese il bastone ch’era davanti all’Eterno, come l’Eterno gli aveva ordinato. NUM 20:10 E Mosè ed Aaronne convocarono la raunanza dirimpetto al sasso, e Mosè disse loro: “Ora ascoltate, o ribelli; vi farem noi uscir dell’acqua da questo sasso?” NUM 20:11 E Mosè alzò la mano, percosse il sasso col suo bastone due volte, e ne uscì dell’acqua in abbondanza; e la raunanza e il suo bestiame bevvero. NUM 20:12 Poi L’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: “Siccome non avete avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi dei figliuoli d’Israele, voi non introdurrete questa raunanza nel paese che io le do”. NUM 20:13 Queste sono le acque di Meriba dove i figliuoli d’Israele contesero con l’Eterno che si fece riconoscere come il Santo in mezzo a loro. NUM 20:14 Poi Mosè mandò da Kades degli ambasciatori al re di Edom per dirgli: “Così dice Israele tuo fratello: Tu sai tutte le tribolazioni che ci sono avvenute: NUM 20:15 come i nostri padri scesero in Egitto e noi in Egitto dimorammo per lungo tempo e gli Egiziani maltrattaron noi e i nostri padri. NUM 20:16 E noi gridammo all’Eterno ed egli udì la nostra voce e mandò un angelo e ci fece uscire dall’Egitto; ed eccoci ora in Kades, che è città agli estremi tuoi confini. NUM 20:17 Deh, lasciaci passare per il tuo paese, noi non passeremo né per campi né per vigne e non berremo l’acqua dei pozzi; seguiremo la strada pubblica senza deviare né a destra né a sinistra finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini”. NUM 20:18 Ma Edom gli rispose: “Tu non passerai sul mio territorio; altrimenti, ti verrò contro con la spada”. NUM 20:19 I figliuoli d’Israele gli dissero: “Noi saliremo per la strada maestra; e se noi e il nostro bestiame berremo dell’acqua tua, te la pagheremo; lasciami semplicemente transitare a piedi”. NUM 20:20 Ma quello rispose: “Non passerai!” E Edom mosse contro Israele con molta gente e con potente mano. NUM 20:21 Così Edom ricusò a Israele il transito per i suoi confini; onde Israele s’allontanò da lui. NUM 20:22 Tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele si partì da Kades e arrivò al monte Hor. NUM 20:23 E l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne al monte Hor sui confini del paese di Edom, dicendo: NUM 20:24 “Aaronne sta per esser raccolto presso il suo popolo, e non entrerà nel paese che ho dato ai figliuoli d’Israele, perché siete stati ribelli al mio comandamento alle acque di Meriba. NUM 20:25 Prendi Aaronne ed Eleazar suo figliuolo e falli salire sul monte Hor. NUM 20:26 Spoglia Aaronne de’ suoi paramenti, e rivestine Eleazar suo figliuolo; quivi Aaronne sarà raccolto presso il suo popolo, e morrà”. NUM 20:27 E Mosè fece come l’Eterno aveva ordinato; ed essi salirono sul monte Hor, a vista di tutta la raunanza. NUM 20:28 Mosè spogliò Aaronne de’ suoi paramenti, e ne rivestì Eleazar, figliuolo di lui; e Aaronne morì quivi sulla cima del monte. Poi Mosè ed Eleazar scesero dal monte. NUM 20:29 E quando tutta la raunanza vide che Aaronne era morto, tutta la casa d’Israele lo pianse per trenta giorni. NUM 21:1 Or il re cananeo di Arad, che abitava il mezzogiorno, avendo udito che Israele veniva per la via di Atharim, combatté contro Israele, e fece alcuni prigionieri. NUM 21:2 Allora Israele fece un voto all’Eterno, e disse: “Se tu dài nelle mie mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio”. NUM 21:3 L’Eterno porse ascolto alla voce d’Israele e gli diede nelle mani i Cananei; e Israele votò allo sterminio i Cananei e le loro città, e a quel luogo fu posto nome Horma. NUM 21:4 Poi gl’Israeliti si partirono dal monte Hor, movendo verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; e il popolo si fe’ impaziente nel viaggio. NUM 21:5 E il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, dicendo: “Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua, e l’anima nostra è nauseata di questo cibo tanto leggero”. NUM 21:6 Allora l’Eterno mandò fra il popolo de’ serpenti ardenti i quali mordevano la gente, e gran numero d’Israeliti morirono. NUM 21:7 Allora il popolo venne a Mosè e disse: “Abbiamo peccato, perché abbiam parlato contro l’Eterno e contro te; prega l’Eterno che allontani da noi questi serpenti”. E Mosè pregò per il popolo. NUM 21:8 E l’Eterno disse a Mosè: “Fatti un serpente ardente, e mettilo sopra un’antenna; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà, scamperà”. NUM 21:9 Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un’antenna; e avveniva che, quando un serpente avea morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, scampava. NUM 21:10 Poi i figliuoli d’Israele partirono e si accamparono a Oboth; NUM 21:11 e partitisi da Oboth, si accamparono a Ije-Abarim nel deserto ch’è dirimpetto a Moab dal lato dove sorge il sole. NUM 21:12 Di là si partirono e si accamparono nella valle di Zered. NUM 21:13 Poi si partirono di là e si accamparono dall’altro lato dell’Arnon, che scorre nel deserto e nasce sui confini degli Amorei: poiché l’Arnon e il confine di Moab, fra Moab e gli Amorei. NUM 21:14 Per questo è detto nel Libro delle Guerre dell’Eterno: “…Vaheb in Sufa, e le valli dell’Arnon NUM 21:15 e i declivi delle valli che si estendono verso le dimore di Ar, e s’appoggiano alla frontiera di Moab”. NUM 21:16 E di là andarono a Beer, che è il pozzo a proposito del quale l’Eterno disse a Mosè: “Raduna il popolo e io gli darò dell’acqua”. NUM 21:17 Fu in quell’occasione che Israele cantò questo cantico: “Scaturisci, o pozzo! Salutatelo con canti! NUM 21:18 Pozzo che i principi hanno scavato, che i nobili del popolo hanno aperto con lo scettro, coi loro bastoni!” NUM 21:19 Poi dal deserto andarono a Matthana; da Matthana a Nahaliel; da Nahaliel a Bamoth, NUM 21:20 e da Bamoth nella valle che è nella campagna di Moab, verso l’altura del Pisga che domina il deserto. NUM 21:21 Or Israele mandò ambasciatori a Sihon, re degli Amorei, per dirgli: NUM 21:22 “Lasciami passare per il tuo paese; noi non ci svieremo per i campi né per le vigne, non berremo l’acqua dei pozzi; seguiremo la strada pubblica finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini”. NUM 21:23 Ma Sihon non permise a Israele di passare per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente e uscì fuori contro Israele nel deserto; giunse a Jahats, e diè battaglia a Israele. NUM 21:24 Israele lo sconfisse passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall’Arnon fino al Jabbok, sino ai confini de’ figliuoli di Ammon, poiché la frontiera dei figliuoli di Ammon era forte. NUM 21:25 E Israele prese tutte quelle città, e abitò in tutte le città degli Amorei: in Heshbon e in tutte le città del suo territorio; NUM 21:26 poiché Heshbon era la città di Sihon, re degli Amorei, il quale avea mosso guerra al precedente re di Moab, e gli avea tolto tutto il suo paese fino all’Arnon. NUM 21:27 Per questo dicono i poeti: “Venite a Heshbon! La città di Sihon sia ricostruita e fortificata! NUM 21:28 Poiché un fuoco è uscito da Heshbon una fiamma dalla città di Sihon; essa ha divorato Ar di Moab, NUM 21:29 i padroni delle alture dell’Arnon. Guai e te, o Moab! Sei perduto, o popolo di Kemosh! Kemosh ha fatto de’ suoi figliuoli tanti fuggiaschi, e ha dato le sue figliuole come schiave a Sihon, re degli Amorei. NUM 21:30 Noi abbiamo scagliato su loro le nostre frecce; Heshbon è distrutta fino a Dibon. Abbiam tutto devastato fino a Nofah, il fuoco e giunto fino a Medeba”. NUM 21:31 Così Israele si stabilì nel paese degli Amorei. NUM 21:32 Poi Mosè mandò a esplorare Jaezer, e gl’Israeliti presero le città del suo territorio e ne cacciarono gli Amorei che vi si trovavano. NUM 21:33 E, mutata direzione, risalirono il paese in direzione di Bashan; e Og, re di Bashan, uscì contro loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei. NUM 21:34 Ma l’Eterno disse a Mosè: “Non lo temere; poiché io lo do nelle tue mani: lui, tutta la sua gente e il suo paese; trattalo com’hai trattato Sihon, re degli Amorei che abitava a Heshbon”. NUM 21:35 E gli Israeliti batteron lui, coi suoi figliuoli e con tutto il suo popolo, in guisa che non gli rimase più anima viva; e s’impadronirono del suo paese. NUM 22:1 Poi i figliuoli d’Israele partirono e si accamparono nelle pianure di Moab, oltre il Giordano di Gerico. NUM 22:2 Or Balak, figliuolo di Tsippor, vide tutto quello che Israele avea fatto agli Amorei; NUM 22:3 e Moab ebbe grande paura di questo popolo, ch’era così numeroso; Moab fu preso d’angoscia a cagione de’ figliuoli d’Israele. NUM 22:4 Onde Moab disse agli anziani di Madian: “Ora questa moltitudine divorerà tutto ciò ch’è dintorno a noi, come il bue divora l’erba dei campi”. Or Balak, figliuolo di Tsippor era, in quel tempo, re di Moab. NUM 22:5 Egli mandò ambasciatori a Balaam, figliuolo di Beor, a Pethor che sta sul fiume, nel paese de’ figliuoli del suo popolo per chiamarlo e dirgli: “Ecco un popolo è uscito d’Egitto; esso ricopre la faccia della terra, e si è stabilito dirimpetto a me; NUM 22:6 or dunque vieni, te ne prego, e maledicimi questo popolo; poiché è troppo potente per me; forse così riusciremo a sconfiggerlo, e potrò cacciarlo dal paese; poiché so che chi tu benedici è benedetto, e chi tu maledici è maledetto”. NUM 22:7 Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in mano la mercede dell’indovino; e, arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balak. NUM 22:8 E Balaam disse loro: “Alloggiate qui stanotte; e vi darò la risposta secondo che mi dirà l’Eterno”. E i principi di Moab stettero da Balaam. NUM 22:9 Or Dio venne a Balaam e gli disse: “Chi sono questi uomini che stanno da te?” NUM 22:10 E Balaam rispose a Dio: “Balak, figliuolo di Tsippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: NUM 22:11 Ecco, il popolo ch’è uscito d’Egitto ricopre la faccia della terra; or vieni a maledirmelo; forse riuscirò così a batterlo e potrò cacciarlo”. NUM 22:12 E Dio disse a Balaam: “Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché egli è benedetto”. NUM 22:13 Balaam si levò, la mattina, e disse ai principi di Balak: “Andatevene al vostro paese, perché l’Eterno m’ha rifiutato il permesso di andare con voi”. NUM 22:14 E i principi di Moab si levarono, tornarono da Balak e dissero: “Balaam ha rifiutato di venir con noi”. NUM 22:15 Allora Balak mandò di nuovo de’ principi, in maggior numero e più ragguardevoli che que’ di prima. NUM 22:16 I quali vennero da Balaam e gli dissero: “Così dice Balak, figliuolo di Tsippor: Deh, nulla ti trattenga dal venire da me; NUM 22:17 poiché io ti ricolmerò di onori farò tutto ciò che mi dirai; vieni dunque, te ne prego, e maledicimi questo popolo”. NUM 22:18 Ma Balaam rispose e disse ai servi di Balak: “Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argento e d’oro, non potrei trasgredire l’ordine dell’Eterno, del mio Dio, per fare cosa piccola o grande che fosse. NUM 22:19 Nondimeno, trattenetevi qui, anche voi, stanotte, ond’io sappia ciò che l’Eterno mi dirà ancora”. NUM 22:20 E Dio venne la notte a Balaam e gli disse: “Se quegli uomini son venuti a chiamarti, lèvati e va’ con loro; soltanto, farai ciò che io ti dirò”. NUM 22:21 Balaam quindi si levò la mattina, sellò la sua asina, e se ne andò coi principi di Moab. NUM 22:22 Ma l’ira di Dio s’accese perché egli se n’era andato; e l’angelo dell’Eterno si pose sulla strada per fargli ostacolo. Or egli cavalcava la sua asina e avea seco due servitori. NUM 22:23 L’asina, vedendo l’angelo dell’Eterno che stava sulla strada con la sua spada sguainata in mano, uscì di via e cominciava ad andare per i campi. Balaam percosse l’asina per rimetterla sulla strada. NUM 22:24 Allora l’angelo dell’Eterno si fermò in un sentiero incavato che passava tra le vigne e aveva un muro di qua e un muro di là. NUM 22:25 L’asina vide l’angelo dell’Eterno; si serrò al muro e strinse il piede di Balaam al muro; e Balaam la percosse di nuovo. NUM 22:26 L’angelo dell’Eterno passò di nuovo oltre, e si fermò in un luogo stretto dove non c’era modo di volgersi né a destra né a sinistra. NUM 22:27 L’asina vide l’angelo dell’Eterno e si sdraiò sotto Balaam; l’ira di Balaam s’accese, ed egli percosse l’asina con un bastone. NUM 22:28 Allora l’Eterno aprì la bocca all’asina, che disse a Balaam: “Che t’ho io fatto che tu mi percuoti già per la terza volta?” NUM 22:29 E Balaam rispose all’asina: “Perché ti sei fatta beffe di me. Ah se avessi una spada in mano! t’ammazzerei sull’attimo”. NUM 22:30 L’asina disse a Balaam: “Non son io la tua asina che hai sempre cavalcata fino a quest’oggi? Sono io solita farti così?” Ed egli rispose: “No”. NUM 22:31 Allora l’Eterno aprì gli occhi a Balaam, ed egli vide l’angelo dell’Eterno che stava sulla strada, con la sua spada sguainata. Balaam s’inchinò e si prostrò con la faccia in terra. NUM 22:32 L’angelo dell’Eterno gli disse: “Perché hai percosso la tua asina già tre volte? Ecco, io sono uscito per farti ostacolo, perché la via che batti è contraria al voler mio; NUM 22:33 e l’asina m’ha visto ed è uscita di strada davanti a me queste tre volte; se non fosse uscita di strada davanti a me, certo io avrei già ucciso te e lasciato in vita lei”. NUM 22:34 Allora Balaam disse all’angelo dell’Eterno: “Io ho peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sulla strada; e ora, se questo ti dispiace, io me ne ritornerò”. NUM 22:35 E l’angelo dell’Eterno disse a Balaam: “Va’ pure con quegli uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò”. E Balaam se ne andò coi principi di Balak. NUM 22:36 Quando Balak udì che Balaam arrivava, gli andò incontro a Jr-Moab che è sul confine segnato dall’Arnon, alla frontiera estrema. NUM 22:37 E Balak disse a Balaam: “Non t’ho io mandato con insistenza a chiamare? perché non sei venuto da me? non son io proprio i grado di farti onore?” NUM 22:38 E Balaam rispose a Balak: “Ecco, son venuto da te; ma posso io adesso dire qualsiasi cosa? la parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò”. NUM 22:39 Balaam andò con Balak, e giunsero a Kiriath-Hutsoth. NUM 22:40 E Balak sacrificò buoi e pecore e mandò parte delle carni a Balaam e ai principi ch’eran con lui. NUM 22:41 La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamoth Baal, donde Balaam vide l’estremità del campo d’Israele. NUM 23:1 Balaam disse a Balak: “Edificami qui sette altari e preparami qui sette giovenchi e sette montoni”. NUM 23:2 Balak fece come Balaam avea detto e Balak e Balaam offrirono un giovenco e un montone su ciascun altare. NUM 23:3 E Balaam disse a Balak: “Stattene presso al tuo olocausto, e io andrò: forse l’Eterno mi verrà incontro; e quei che mi avrà fatto vedere, te lo riferirò”. E se ne andò sopra una nuda altura. NUM 23:4 E Dio si fece incontro a Balaam, e Balaam gli disse: “Io ho preparato i sette altari, ed ho offerto un giovenco e un montone su ciascun altare”. NUM 23:5 Allora l’Eterno mise delle parole in bocca a Balaam e gli disse: “Torna da Balak, e parla così”. NUM 23:6 Balaam tornò da Balak, ed ecco che questi stava presso al suo olocausto: egli con tutti i principi di Moab. NUM 23:7 Allora Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: Balak m’ha fatto venire da Aram, re di Moab, dalle montagne d’Oriente. “Vieni”, disse, “maledicimi Giacobbe! Vieni, esecra Israele!” NUM 23:8 Come farò a maledire? Iddio non l’ha maledetto. Come farò ad esecrare? L’Eterno non l’ha esecrato. NUM 23:9 Io lo guardo dal sommo delle rupi e lo contemplo dall’alto dei colli; ecco, è un popolo che dimora solo, e non è contato nel novero delle nazioni. NUM 23:10 Chi può contar la polvere di Giacobbe o calcolare il quarto d’Israele? Possa io morire della morte dei giusti, e possa la mia fine esser simile alla loro! NUM 23:11 Allora Balak disse a Balaam: “Che m’hai tu fatto? T’ho preso per maledire i miei nemici, ed ecco, non hai fatto che benedirli”. NUM 23:12 L’altro gli rispose e disse: “Non debbo io stare attento a dire soltanto ciò che l’Eterno mi mette in bocca?” NUM 23:13 E Balak gli disse: “Deh, vieni meco in un altro luogo, donde tu lo potrai vedere; tu, di qui, non ne puoi vedere che una estremità; non lo puoi vedere tutto quanto; e di la me lo maledirai”. NUM 23:14 E lo condusse al campo di Tsofim, sulla cima del Pisga; edificò sette altari, e offrì un giovenco e un montone su ciascun altare. NUM 23:15 E Balaam disse a Balak: “Stattene qui presso ai tuo olocausto, e io andrò a incontrare l’Eterno”. NUM 23:16 E l’Eterno si fece incontro a Balaam, gli mise delle parole in bocca e gli disse: “Torna da Balak, e parla così”. NUM 23:17 Balaam tornò da Balak, ed ecco che questi stava presso al suo olocausto, coi principi di Moab. E Balak gli disse: “Che ha detto l’Eterno?” NUM 23:18 Allora Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: “Lèvati, Balak, e ascolta! Porgimi orecchio, figliuolo di Tsippor! NUM 23:19 Iddio non è un uomo, perch’ei mentisca, né un figliuol d’uomo, perch’ei si penta. Quand’ha detto una cosa non la farà? o quando ha parlato non manterrà la parola? NUM 23:20 Ecco, ho ricevuto l’ordine di benedire; egli ha benedetto; io non revocherò la benedizione. NUM 23:21 Egli non scorge iniquità in Giacobbe, non vede perversità in Israele. L’Eterno, il suo Dio, è con lui, e Israele lo acclama come suo re. NUM 23:22 Iddio lo ha tratto dall’Egitto e gli da il vigore del bufalo. NUM 23:23 In Giacobbe non v’è magia, in Israele, non v’è divinazione; a suo tempo vien detto a Giacobbe e ad Israele qual è l’opera che Iddio compie. NUM 23:24 Ecco un popolo che si leva su come una leonessa, si rizza come un leone; ei non si sdraia prima d’aver divorato la preda e bevuto il sangue di quelli che ha ucciso”. NUM 23:25 Allora Balak disse a Balaam: “Non lo maledire, ma anche non lo benedire”. NUM 23:26 Ma Balaam rispose e disse a Balak: “Non t’ho io detto espressamente: Io farò tutto quello che l’Eterno dirà?” NUM 23:27 E Balak disse a Balaam: “Deh, vieni, io ti condurrò in un altro luogo; forse piacerà a Dio che tu me lo maledica di là”. NUM 23:28 Balak dunque condusse Balaam in cima al Peor che domina il deserto. NUM 23:29 E Balaam disse a Balak: “Edificami qui sette altari, e preparami qui sette giovenchi e sette montoni”. NUM 23:30 Balak fece come Balaam avea detto, e offrì un giovenco e un montone su ciascun altare. NUM 24:1 E Balaam, vedendo che piaceva all’Eterno di benedire Israele, non ricorse come le altre volte alla magia, ma voltò la faccia verso il deserto. NUM 24:2 E, alzati gli occhi, Balaam vide Israele accampato tribù per tribù; e lo spirito di Dio fu sopra lui. NUM 24:3 E Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: “Così dice Balaam, figliuolo di Beor, così dice l’uomo che ha l’occhio aperto, NUM 24:4 così dice colui che ode le parole di Dio, colui che contempla la visione dell’Onnipotente, colui che si prostra e a cui s’aprono gli occhi: NUM 24:5 Come son belle le tue tende, o Giacobbe, le tue dimore, o Israele! NUM 24:6 Esse si estendono come valli, come giardini in riva ad un fiume, come aloe piantati dall’Eterno, come cedri vicini alle acque. NUM 24:7 L’acqua trabocca dalle sue secchie, la sua semenza è bene adacquata, il suo re sarà più in alto di Agag, e il suo regno sarà esaltato. NUM 24:8 Iddio che l’ha tratto d’Egitto, gli dà il vigore del bufalo. Egli divorerà i popoli che gli sono avversari, frantumerà loro le ossa, li trafiggerà con le sue frecce. NUM 24:9 Egli si china, s’accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà rizzare? Benedetto chiunque ti benedice maledetto chiunque ti maledice!” NUM 24:10 Allora l’ira di Balak s’accese contro Balaam; e Balak, battendo le mani, disse a Balaam: “Io t’ho chiamato per maledire i miei nemici, ed ecco che li hai benedetti già per la terza volta. NUM 24:11 Or dunque fuggitene a casa tua! Io avevo detto che ti colmerei di onori; ma, ecco, l’Eterno ti rifiuta gli onori”. NUM 24:12 E Balaam rispose a Balak: “E non dissi io, fin da principio, agli ambasciatori che mi mandasti: NUM 24:13 Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argento e d’oro, non potrei trasgredire l’ordine dell’Eterno per far di mia iniziativa alcun che di bene o di male; ciò che l’Eterno dirà, quello dirò? NUM 24:14 Ed ora, ecco, io me ne vado al mio popolo; vieni, io t’annunzierò ciò che questo popolo farà al popolo tuo nei giorni avvenire”. NUM 24:15 Allora Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: “Così dice Balaam, figliuolo di Beor; così dice l’uomo che ha l’occhio aperto, NUM 24:16 così dice colui che ode le parole di Dio, che conosce la scienza dell’Altissimo, che contempla la visione dell’Onnipotente, colui che si prostra e a cui s’aprono gli occhi: NUM 24:17 Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro s’eleva da Israele, che colpirà Moab da un capo all’altro e abbatterà tutta quella razza turbolenta. NUM 24:18 S’impadronirà di Edom, s’impadronirà di Seir, suo nemico; Israele farà prodezze. NUM 24:19 Da Giacobbe verrà un dominatore che sterminerà i superstiti delle città. NUM 24:20 Balaam vide anche Amalek, e pronunziò il suo oracolo, dicendo: “Amalek è la prima delle nazioni ma il suo avvenire fa capo alla rovina”. NUM 24:21 Vide anche i Kenei, e pronunziò il suo oracolo, dicendo: “La tua dimora è solida e il tuo nido è posto nella roccia; NUM 24:22 nondimeno, il Keneo dovrà essere devastato, finché l’Assiro ti meni in cattività”. NUM 24:23 Poi pronunziò di nuovo il suo oracolo e disse: “Ahimè! Chi sussisterà quando Iddio avrà stabilito colui? NUM 24:24 Ma delle navi verranno dalle parti di Kittim e umilieranno Assur, umilieranno Eber, ed egli pure finirà per esser distrutto”. NUM 24:25 Poi Balaam si levò, partì e se ne tornò a casa sua; e Balak pure se ne andò per la sua strada. NUM 25:1 Or Israele era stanziato a Sittim, e il popolo cominciò a darsi alla impurità con le figliuole di Moab. NUM 25:2 Esse invitarono il popolo ai sacrifizi offerti ai loro dèi, e il popolo mangiò e si prostrò dinanzi agli dèi di quelle. NUM 25:3 Israele si unì a Baal-Peor, e l’ira dell’Eterno si accese contro Israele. NUM 25:4 E l’Eterno disse a Mosè: “Prendi tutti i capi del popolo e falli appiccare davanti all’Eterno, in faccia al sole, affinché l’ardente ira dell’Eterno sia rimossa da Israele”. NUM 25:5 E Mosè disse ai giudici d’Israele: “Ciascuno di voi uccida quelli de’ suoi uomini che si sono uniti a Baal-Peor”. NUM 25:6 Ed ecco che uno dei figliuoli d’Israele venne e condusse ai suoi fratelli una donna Madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la raunanza dei figliuoli d’Israele, mentr’essi stavano piangendo all’ingresso della tenda di convegno. NUM 25:7 La qual cosa avendo veduta Fineas, figliuolo di Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne, si alzò di mezzo alla raunanza e die’ di piglio ad una lancia; NUM 25:8 andò dietro a quell’uomo d’Israele nella sua tenda, e li trafisse ambedue, l’uomo d’Israele e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra i figliuoli d’Israele. NUM 25:9 Di quel flagello morirono ventiquattromila persone. NUM 25:10 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 25:11 “Fineas, figliuolo di Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne, ha rimossa l’ira mia dai figliuoli d’Israele, perch’egli è stato animato del mio zelo in mezzo ad essi; ed io, nella mia indignazione, non ho sterminato i figliuoli d’Israele. NUM 25:12 Perciò digli ch’io fermo con lui un patto di pace, NUM 25:13 che sarà per lui e per la sua progenie dopo di lui l’alleanza d’un sacerdozio perpetuo, perch’egli ha avuto zelo per il suo Dio, e ha fatta l’espiazione per i figliuoli d’Israele”. NUM 25:14 Or l’uomo d’Israele che fu ucciso con la donna Madianita, si chiamava Zimri, figliuolo di Salu, capo di una casa patriarcale dei Simeoniti. NUM 25:15 E la donna che fu uccisa, la Madianita, si chiamava Cozbi, figliuola di Tsur, capo della gente di una casa patriarcale in Madian. NUM 25:16 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 25:17 “Trattate i Madianiti come nemici e uccideteli, NUM 25:18 poiché essi vi hanno trattati da nemici con gl’inganni mediante i quali v’hanno sedotti nell’affare di Peor e nell’affare di Cozbi, figliuola d’un principe di Madian, loro sorella, che fu uccisa il giorno della piaga causata dall’affare di Peor. NUM 26:1 Or avvenne che, dopo quella piaga, l’Eterno disse a Mosè e ad Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne: NUM 26:2 “Fate il conto di tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, dall’età di vent’anni in su, secondo le case de’ loro padri, di tutti quelli che in Israele possono andare alla guerra”. NUM 26:3 E Mosè e il sacerdote Eleazar parlarono loro nelle pianure di Moab presso al Giordano di faccia a Gerico, dicendo: NUM 26:4 “Si faccia il censimento dall’età di venti anni in su, come l’Eterno ha ordinato a Mosè e ai figliuoli d’Israele, quando furono usciti dal paese d’Egitto”. NUM 26:5 Ruben, primogenito d’Israele. Figliuoli di Ruben: Hanoch, da cui discende la famiglia degli Hanochiti; Pallu, da cui discende la famiglia de’ Palluiti; NUM 26:6 Hetsron, da cui discende la famiglia degli Hetsroniti; Carmi da cui discende la famiglia de’ Carmiti. NUM 26:7 Tali sono le famiglie dei Rubeniti: e quelli dei quali si fece il censimento furono quarantatremila settecentotrenta. NUM 26:8 Figliuoli di Pallu: Eliab. NUM 26:9 Figliuoli di Eliab: Nemuel, Dathan ed Abiram. Questi sono quel Dathan e quell’Abiram, membri del consiglio, che si sollevarono contro Mosè e contro Aaronne con la gente di Kore, quando si sollevarono contro l’Eterno; NUM 26:10 e la terra aprì la sua bocca e li inghiottì assieme con Kore, allorché quella gente perì, e il fuoco divorò duecentocinquanta uomini, che servirono d’esempio. NUM 26:11 Ma i figliuoli di Kore non perirono. NUM 26:12 Figliuoli di Simeone secondo le loro famiglie. Da Nemuel discende la famiglia dei Nemueliti; da Jamin, la famiglia degli Jaminiti; da Jakin, la famiglia degli Jakiniti; da Zerach, la famiglia de’ Zerachiti; NUM 26:13 da Saul, la famiglia dei Sauliti. NUM 26:14 Tali sono le famiglie dei Simeoniti: ventiduemila duecento. NUM 26:15 Figliuoli di Gad secondo le loro famiglie. Da Tsefon discende la famiglia dei Tsefoniti; da Hagghi, la famiglia degli Hagghiti; da Shuni, la famiglia degli Shuniti; NUM 26:16 da Ozni, la famiglia degli Ozniti; da Eri, la famiglia degli Eriti; NUM 26:17 da Arod, la famiglia degli Aroditi; da Areli, la famiglia degli Areliti. NUM 26:18 Tali sono le famiglie dei figliuoli di Gad secondo il loro censimento: quarantamila cinquecento. NUM 26:19 Figliuoli di Giuda: Er e Onan; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan NUM 26:20 Ecco i figliuoli di Giuda secondo le loro famiglie: da Scelah discende la famiglia degli Shelaniti; da Perets, la famiglia dei Peretsiti; da Zerach, la famiglia dei Zerachiti. NUM 26:21 I figliuoli di Perets furono: Hetsron da cui discende la famiglia degli Hetsroniti; Hamul da cui discende la famiglia degli Hamuliti. NUM 26:22 Tali sono le famiglie di Giuda secondo il loro censimento: settantaseimila cinquecento. NUM 26:23 Figliuoli d’Issacar secondo le loro famiglie: da Thola discende la famiglia dei Tholaiti: da Puva, la famiglia dei Puviti; NUM 26:24 da Jashub, la famiglia degli Jashubiti; da Scimron, la famiglia dei Scimroniti. NUM 26:25 Tali sono le famiglie d’Issacar secondo il loro censimento: sessanta quattromila trecento. NUM 26:26 Figliuoli di Zabulon secondo le loro famiglie: da Sered discende la famiglia dei Sarditi; da Elon, la famiglia degli Eloniti; da Jahleel, la famiglia degli Jahleeliti. NUM 26:27 Tali sono le famiglie degli Zabuloniti secondo il loro censimento: sessantamila cinquecento. NUM 26:28 Figliuoli di Giuseppe secondo le loro famiglie: Manasse ed Efraim. NUM 26:29 Figliuoli di Manasse: da Makir discende la famiglia dei Makiriti. Makir generò Galaad. Da Galaad discende la famiglia dei Galaaditi. NUM 26:30 Questi sono i figliuoli di Galaad: Jezer, da cui discende la famiglia degli Jezeriti; Helek, da cui discende la famiglia degli Helekiti; NUM 26:31 Asriel, da cui discende la famiglia degli Asrieliti; Sichem, da cui discende la famiglia dei Sichemiti; NUM 26:32 Scemida, da cui discende la famiglia dei Scemidaiti; Hefer, da cui discende la famiglia degli Heferiti. NUM 26:33 Or Tselofehad, figliuolo di Hefer, non ebbe maschi ma soltanto delle figliuole; e i nomi delle figliuole di Tselofehad furono: Mahlah, Noah, Hoglah, Milcah e Thirtsah. NUM 26:34 Tali sono le famiglie di Manasse; le persone censite furono cinquantaduemila settecento. NUM 26:35 Ecco i figliuoli di Efraim secondo le loro famiglie: da Shuthelah discende la famiglia dei Shuthelahiti; da Beker, la famiglia dei Bakriti; da Tahan, la famiglia dei Tahaniti. NUM 26:36 Ed ecco i figliuoli di Shuthelah: da Eran è discesa la famiglia degli Eraniti. NUM 26:37 Tali sono le famiglie de’ figliuoli d’Efraim secondo il loro censimento: trentaduemila cinquecento. Questi sono i figliuoli di Giuseppe secondo le loro famiglie. NUM 26:38 Figliuoli di Beniamino secondo le loro famiglie: da Bela discende la famiglia dei Belaiti; da Ashbel, la famiglia degli Ashbeliti; da Ahiram, la famiglia degli Ahiramiti; NUM 26:39 da Scefulam, la famiglia degli Shufamiti; NUM 26:40 da Hufam, la famiglia degli Hufamiti. I figliuoli di Bela furono: Ard e Naaman; da Ard discende la famiglia degli Arditi; da Naaman, la famiglia dei Naamiti. NUM 26:41 Tali sono i figliuoli di Beniamino secondo le loro famiglie. Le persone censite furono quarantacinquemila seicento. NUM 26:42 Ecco i figliuoli di Dan secondo le loro famiglie: da Shuham discende la famiglia degli Shuhamiti. Sono queste le famiglie di Dan secondo le loro famiglie. NUM 26:43 Totale per le famiglie degli Shuhamiti secondo il loro censimento: sessanta quattromila quattrocento. NUM 26:44 Figliuoli di Ascer secondo le loro famiglie: da Imna discende la famiglia degli Imniti; da Ishvi, la famiglia degli Ishviti; da Beriah, la famiglia de’ Beriiti. NUM 26:45 Dai figliuoli di Beriah discendono: da Heber, la famiglia degli Hebriti; da Malkiel, la famiglia de’ Malkieliti. NUM 26:46 Il nome della figliuola di Ascer era Serah. NUM 26:47 Tali sono le famiglie de’ figliuoli di Ascer secondo il loro censimento: cinquantatremila quattrocento. NUM 26:48 Figliuoli di Neftali secondo le loro famiglie: da Jahtseel discende la famiglia degli Jahtseeliti; da Guni, la famiglia dei Guniti; NUM 26:49 da Jetser, la famiglia degli Jetseriti; da Scillem la famiglia degli Scillemiti. NUM 26:50 Tali sono le famiglie di Neftali secondo le loro famiglie. Le persone censite furono quarantacinquemila quattrocento. NUM 26:51 Tali sono i figliuoli d’Israele di cui si fece il censimento: seicentunmila settecentotrenta. NUM 26:52 L’Eterno parlò a Mosè dicendo: NUM 26:53 “Il paese sarà diviso tra essi, per esser loro proprietà, secondo il numero de’ nomi. NUM 26:54 A quelli che sono in maggior numero darai in possesso una porzione maggiore; a quelli che sono in minor numero darai una porzione minore; si darà a ciascuno la sua porzione secondo il censimento. NUM 26:55 Ma la spartizione del paese sarà fatta a sorte; essi riceveranno la rispettiva proprietà secondo i nomi delle loro tribù paterne. NUM 26:56 La spartizione delle proprietà sarà fatta a sorte fra quelli che sono in maggior numero e quelli che sono in numero minore”. NUM 26:57 Ecco i Leviti dei quali si fece il censimento secondo le loro famiglie; da Gherson discende la famiglia dei Ghersoniti; da Kehath, la famiglia de’ Kehathiti; da Merari, la famiglia de’ Merariti. NUM 26:58 Ecco le famiglie di Levi: la famiglia de’ Libniti, la famiglia degli Hebroniti, la famiglia dei Mahliti, la famiglia de’ Mushiti, la famiglia de’ Korahiti. E Kehath generò Amram. NUM 26:59 Il nome della moglie di Amram era Jokebed, figliuola di Levi che nacque a Levi in Egitto; ed essa partorì ad Amram Aaronne, Mosè e Maria loro sorella. NUM 26:60 E ad Aaronne nacquero Nadab e Abihu, Eleazar e Ithamar. NUM 26:61 Or Nadab e Abihu morirono quando presentarono all’Eterno fuoco estraneo. NUM 26:62 Quelli de’ quali si fece il censimento furono ventitremila: tutti maschi, dell’età da un mese in su. Non furon compresi nel censimento dei figliuoli d’Israele perché non fu loro data alcuna proprietà tra i figliuoli d’Israele. NUM 26:63 Tali son quelli de’ figliuoli d’Israele dei quali Mosè e il sacerdote Eleazar fecero il censimento nelle pianure di Moab presso al Giordano di Gerico. NUM 26:64 Fra questi non v’era alcuno di quei figliuoli d’Israele de’ quali Mosè e il sacerdote Aaronne aveano fatto il censimento nel deserto di Sinai. NUM 26:65 Poiché l’Eterno avea detto di loro: “Certo morranno nel deserto!” E non ne rimase neppur uno, salvo Caleb, figliuolo di Gefunne, e Giosuè, figliuolo di Nun. NUM 27:1 Or le figliuole di Tselofehad, figliuolo di Hefer, figliuolo di Galaad, figliuolo di Makir, figliuolo di Manasse, delle famiglie di Manasse, figliuolo di Giuseppe, che si chiamavano Mahlah, Noah, Hoglah, Milcah e Thirtsah, NUM 27:2 si accostarono e si presentarono davanti a Mosè, davanti al sacerdote Eleazar, davanti ai principi e a tutta la raunanza all’ingresso della tenda di convegno, e dissero: NUM 27:3 “Il padre nostro morì nel deserto, e non fu nella compagnia di quelli che si adunarono contro l’Eterno, non fu della gente di Kore, ma morì a motivo del suo peccato, e non ebbe figliuoli. NUM 27:4 Perché dovrebbe il nome del padre nostro scomparire di mezzo alla sua famiglia s’egli non ebbe figliuoli? Dacci un possesso in mezzo ai fratelli di nostro padre”. NUM 27:5 E Mosè portò la loro causa davanti all’Eterno. NUM 27:6 E l’Eterno disse a Mosè: NUM 27:7 “Le figliuole di Tselofehad dicono bene. Sì, tu darai loro in eredità un possesso tra i fratelli del padre loro, e farai passare ad esse l’eredità del padre loro. NUM 27:8 Parlerai pure ai figliuoli d’Israele, e dirai: Quand’uno sarà morto senza lasciar figliuolo maschio, farete passare l’eredità sua alla sua figliuola. NUM 27:9 E, se non ha figliuola, darete la sua eredità ai suoi fratelli. NUM 27:10 E, se non ha fratelli, darete la sua eredità ai fratelli di suo padre. NUM 27:11 E, se non ci sono fratelli del padre, darete la sua eredità al parente più stretto nella sua famiglia; quello la possederà. Questo sarà per i figliuoli d’Israele una norma di diritto, come l’Eterno ha ordinato a Mosè”. NUM 27:12 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Sali su questo monte di Abarim e contempla il paese che io do ai figliuoli d’Israele. NUM 27:13 E quando l’avrai veduto, anche tu sarai raccolto presso il tuo popolo, come fu raccolto Aaronne tuo fratello, NUM 27:14 perché vi ribellaste all’ordine che vi detti nel deserto di Tsin quando la raunanza si mise a contendere, e voi non mi santificaste agli occhi loro, a proposito di quelle acque”. Sono le acque della contesa di Kades, nel deserto di Tsin. NUM 27:15 E Mosè parlò all’Eterno, dicendo: NUM 27:16 “L’Eterno, l’Iddio degli spiriti d’ogni carne, costituisca su questa raunanza un uomo NUM 27:17 che esca davanti a loro ed entri davanti a loro, e li faccia uscire e li faccia entrare, affinché la raunanza dell’Eterno non sia come un gregge senza pastore”. NUM 27:18 E l’Eterno disse a Mosè: “Prenditi Giosuè, figliuolo di Nun, uomo in cui è lo spirito; poserai la tua mano su lui, NUM 27:19 lo farai comparire davanti al sacerdote Eleazar e davanti a tutta la raunanza, gli darai i tuoi ordini in loro presenza, NUM 27:20 e lo farai partecipe della tua autorità, affinché tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele gli obbedisca. NUM 27:21 Egli si presenterà davanti al sacerdote Eleazar, che consulterà per lui il giudizio dell’Urim davanti all’Eterno; egli e tutti i figliuoli d’Israele con lui e tutta la raunanza usciranno all’ordine di Eleazar ed entreranno all’ordine suo”. NUM 27:22 E Mosè fece come l’Eterno gli aveva ordinato; prese Giosuè e lo fece comparire davanti al sacerdote Eleazar e davanti a tutta la raunanza; NUM 27:23 posò su lui le sue mani e gli diede i suoi ordini, come l’Eterno aveva comandato per mezzo di Mosè. NUM 28:1 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 28:2 “Da’ quest’ordine ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Avrete cura d’offrirmi al tempo stabilito la mia offerta, il cibo de’ miei sacrifizi fatti mediante il fuoco, e che mi sono di soave odore. NUM 28:3 E dirai loro: Questo è il sacrifizio mediante il fuoco, che offrirete all’Eterno: degli agnelli dell’anno, senza difetti, due al giorno, come olocausto perpetuo. NUM 28:4 Uno degli agnelli offrirai la mattina, e l’altro agnello offrirai sull’imbrunire: NUM 28:5 e, come oblazione, un decimo d’efa di fior di farina, intrisa con un quarto di hin d’olio vergine. NUM 28:6 Tale è l’olocausto perpetuo, offerto sul monte Sinai: sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. NUM 28:7 La libazione sarà di un quarto di hin per ciascun agnello; la libazione di vino puro all’Eterno la farai nel luogo santo. NUM 28:8 E l’altro agnello l’offrirai sull’imbrunire, con un’oblazione e una libazione simili a quelle della mattina: è un sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. NUM 28:9 Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell’anno, senza difetti; e, come oblazione, due decimi di fior di farina intrisa con olio, con la sua libazione. NUM 28:10 E’ l’olocausto del sabato, per ogni sabato, oltre l’olocausto perpetuo e la sua libazione. NUM 28:11 Al principio de’ vostri mesi offrirete come olocausto all’Eterno due giovenchi, un montone, sette agnelli dell’anno, senza difetti, NUM 28:12 e tre decimi di fior di farina intrisa con olio, come oblazione per ciascun giovenco; due decimi di fior di farina intrisa con olio, come oblazione per il montone, NUM 28:13 e un decimo di fior di farina intrisa con olio, come oblazione per ogni agnello. E’ un olocausto di soave odore, un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. NUM 28:14 Le libazioni saranno di un mezzo hin di vino per giovenco, d’un terzo di hin per il montone e di un quarto di hin per agnello. Tale è l’olocausto del mese, per tutti i mesi dell’anno. NUM 28:15 E s’offrirà all’Eterno un capro come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo e la sua libazione. NUM 28:16 Il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese sarà la Pasqua in onore dell’Eterno. NUM 28:17 E il quindicesimo giorno di quel mese sarà giorno di festa. Per sette giorni si mangerà pane senza lievito. NUM 28:18 Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcuna opera servile, NUM 28:19 ma offrirete, come sacrifizio mediante il fuoco, un olocausto all’Eterno: due giovenchi, un montone e sette agnelli dell’anno che siano senza difetti; NUM 28:20 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio; e ne offrirete tre decimi per giovenco e due per il montone; NUM 28:21 ne offrirai un decimo per ciascuno de’ sette agnelli, NUM 28:22 e offrirai un capro come sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione per voi. NUM 28:23 Offrirete questi sacrifizi oltre l’olocausto della mattina, che è un olocausto perpetuo. NUM 28:24 L’offrirete ogni giorno, per sette giorni; è un cibo di sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. Lo si offrirà oltre l’olocausto perpetuo con la sua libazione. NUM 28:25 E il settimo giorno avrete una santa convocazione; non farete alcuna opera servile. NUM 28:26 Il giorno delle primizie, quando presenterete all’Eterno una oblazione nuova, alla vostra festa delle settimane, avrete una santa convocazione; non farete alcuna opera servile. NUM 28:27 E offrirete, come olocausto di soave odore all’Eterno, due giovenchi, un montone e sette agnelli dell’anno; NUM 28:28 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio; tre decimi per ciascun giovenco, due decimi per il montone, NUM 28:29 e un decimo per ciascuno dei sette agnelli; NUM 28:30 e offrirete un capro per fare l’espiazione per voi. NUM 28:31 Offrirete questi sacrifizi, oltre l’olocausto perpetuo e la sua oblazione. Sceglierete degli animali senza difetti e v’aggiungerete le relative libazioni. NUM 29:1 Il settimo mese, il primo giorno del mese avrete una santa convocazione; non farete alcuna opera servile; sarà per voi il giorno dei suon delle trombe. NUM 29:2 Offrirete come olocausto di soave odore all’Eterno un giovenco, un montone, sette agnelli dell’anno senza difetti, NUM 29:3 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per il montone, NUM 29:4 un decimo per ciascuno dei sette agnelli; NUM 29:5 e un capro, come sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione per voi, NUM 29:6 oltre l’olocausto del mese con la sua oblazione, e l’olocausto perpetuo con la sua oblazione, e le loro libazioni, secondo le regole stabilite. Sarà un sacrifizio, fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. NUM 29:7 Il decimo giorno di questo settimo mese avrete una santa convocazione e umilierete le anime vostre; non farete lavoro di sorta, NUM 29:8 e offrirete, come olocausto di soave odore all’Eterno, un giovenco, un montone, sette agnelli dell’anno che siano senza difetti, NUM 29:9 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per il montone, NUM 29:10 un decimo per ciascuno dei sette agnelli; NUM 29:11 e un capro come sacrifizio per il peccato, oltre il sacrifizio d’espiazione, l’olocausto perpetuo con la sua oblazione e le loro libazioni. NUM 29:12 Il quindicesimo giorno del settimo mese avrete una santa convocazione; non farete alcuna opera servile, e celebrerete una festa in onor dell’Eterno per sette giorni. NUM 29:13 E offrirete come olocausto, come sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno, tredici giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, che siano senza difetti, NUM 29:14 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio: tre decimi per ciascuno dei tredici giovenchi, due decimi per ciascuno dei due montoni, NUM 29:15 un decimo per ciascuno dei quattordici agnelli, NUM 29:16 e un capro come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, con la sua oblazione e la sua libazione. NUM 29:17 Il secondo giorno offrirete dodici giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, NUM 29:18 con le loro oblazioni e le libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli secondo il loro numero, seguendo le regole stabilite; NUM 29:19 e un capro come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e le loro libazioni. NUM 29:20 Il terzo giorno offrirete undici giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, NUM 29:21 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero, seguendo le regole stabilite; NUM 29:22 e un capro come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. NUM 29:23 Il quarto giorno offrirete dieci giovenchi, due montoni e quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, NUM 29:24 con le loro offerte e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero e seguendo le regole stabilite; NUM 29:25 e un capro, come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. NUM 29:26 Il quinto giorno offrirete nove giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, NUM 29:27 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero e seguendo le regole stabilite; NUM 29:28 e un capro, come sacrificio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. NUM 29:29 Il sesto giorno offrirete otto giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, NUM 29:30 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero e seguendo le regole stabilite; NUM 29:31 e un capro, come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. NUM 29:32 Il settimo giorno offrirete sette giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, NUM 29:33 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero e seguendo le regole stabilite; NUM 29:34 e un capro, come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. NUM 29:35 L’ottavo giorno avrete una solenne raunanza; non farete alcuna opera servile, NUM 29:36 e offrirete come olocausto, come sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno, un giovenco, un montone, sette agnelli dell’anno, senza difetti, NUM 29:37 con le loro oblazioni e le loro libazioni per il giovenco, il montone e gli agnelli, secondo il loro numero, seguendo le regole stabilite; NUM 29:38 e un capro, come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. NUM 29:39 Tali sono i sacrifizi che offrirete all’Eterno nelle vostre solennità, oltre i vostri voti e le vostre offerte volontarie, sia che si tratti de’ vostri olocausti o delle vostre oblazioni o delle vostre libazioni o de’ vostri sacrifizi di azioni di grazie”. NUM 29:40 E Mosè riferì ai figliuoli d’Israele tutto quello che l’Eterno gli aveva ordinato. NUM 30:1 Mosè parlò ai capi delle tribù de’ figliuoli d’Israele, dicendo: “Questo è quel che l’Eterno ha ordinato: NUM 30:2 Quand’uno avrà fatto un voto all’Eterno od avrà con giuramento contratta una solenne obbligazione, non violerà la sua parola, ma metterà in esecuzione tutto quello che gli è uscito di bocca. NUM 30:3 Così pure quando una donna avrà fatto un voto all’Eterno e si sarà legata con un impegno essendo in casa dei padre, durante la sua giovinezza, NUM 30:4 se il padre, avendo conoscenza del voto di lei e dell’impegno per il quale ella si è legata, non dice nulla a questo proposito, tutti i voti di lei saranno validi, e saranno validi tutti gli impegni per i quali ella si sarà legata. NUM 30:5 Ma se il padre, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutti gl’impegni per i quali si sarà legata, non saranno validi; e l’Eterno le perdonerà, perché il padre le ha fatto opposizione. NUM 30:6 E se viene a maritarsi essendo legata da voti o da una promessa fatta alla leggera con le labbra, per la quale si sia impegnata, NUM 30:7 se il marito ne ha conoscenza e il giorno che ne viene a conoscenza non dice nulla a questo proposito, i voti di lei saranno validi, e saranno validi gl’impegni per i quali ella si è legata. NUM 30:8 Ma se il marito, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto ch’ella ha fatto e la promessa che ha proferito alla leggera per la quale s’è impegnata; e l’Eterno le perdonerà. NUM 30:9 Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata, qualunque sia l’impegno per il quale si sarà legata, rimarrà valido. NUM 30:10 Quando una donna, nella casa di suo marito, farà dei voti o si legherà con un giuramento, NUM 30:11 e il marito ne avrà conoscenza, se il marito non dice nulla a questo proposito e non le fa opposizione, tutti i voti di lei saranno validi, e saran validi tutti gl’impegni per i quali ella si sarà legata. NUM 30:12 Ma se il marito, il giorno che ne viene a conoscenza li annulla, tutto ciò che le sarà uscito dalle labbra, siano voti o impegni per cui s’è legata, non sarà valido; il marito lo ha annullato; e l’Eterno le perdonerà. NUM 30:13 Il marito può ratificare e il marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale ella si sia impegnata a mortificare la sua persona. NUM 30:14 Ma se il marito, giorno dopo giorno, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei e tutti gl’impegni per i quali ella si è legata; li ratifica, perché non ha detto nulla a questo proposito il giorno che ne ha avuto conoscenza. NUM 30:15 Ma se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, sarà responsabile del peccato della moglie”. NUM 30:16 Tali sono le leggi che l’Eterno prescrisse a Mosè, riguardo al marito e alla moglie, al padre e alla figliuola, quando questa è ancora fanciulla, in casa di suo padre. NUM 31:1 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: “Vendica i figliuoli d’Israele dei Madianiti; NUM 31:2 poi sarai raccolto col tuo popolo”. NUM 31:3 E Mosè parlò al popolo, dicendo: “Mobilitate tra voi uomini per la guerra, e marcino contro Madian per eseguire la vendetta dell’Eterno su Madian. NUM 31:4 Manderete alla guerra mille uomini per tribù, di tutte le tribù d’Israele”. NUM 31:5 Così furon forniti, fra le migliaia d’Israele, mille uomini per tribù: cioè dodicimila uomini, armati per la guerra. NUM 31:6 E Mosè mandò alla guerra que’ mille uomini per tribù, e con loro Fineas figliuolo del sacerdote Eleazar, il quale portava gli strumenti sacri ed aveva in mano le trombe d’allarme. NUM 31:7 Essi marciarono dunque contro Madian, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi. NUM 31:8 Uccisero pure, con tutti gli altri, i re di Madian Evi, Rekem, Tsur, Hur e Reba: cinque re di Madian; uccisero pure con la spada Balaam, figliuolo di Beor. NUM 31:9 E i figliuoli d’Israele presero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli, e predarono tutto il loro bestiame, tutti i loro greggi e ogni loro bene; NUM 31:10 e appiccarono il fuoco a tutte le città che quelli abitavano, e a tutti i loro accampamenti, NUM 31:11 e presero tutte le spoglie e tutta la preda: gente e bestiame; NUM 31:12 e menarono i prigionieri, la preda e le spoglie a Mosè, al sacerdote Eleazar e alla raunanza dei figliuoli d’Israele, accampati nelle pianure di Moab, presso il Giordano, di faccia a Gerico. NUM 31:13 Mosè, il sacerdote Eleazar e tutti i principi della raunanza uscirono loro incontro fuori dei campo. NUM 31:14 E Mosè si adirò contro i comandanti dell’esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che tornavano da quella spedizione di guerra. NUM 31:15 Mosè disse loro: “Avete lasciato la vita a tutte le donne? NUM 31:16 Ecco, sono esse che, a suggestione di Balaam, trascinarono i figliuoli d’Israele alla infedeltà verso l’Eterno, nel fatto di Peor, onde la piaga scoppiò nella raunanza dell’Eterno. NUM 31:17 Or dunque uccidete ogni maschio tra i fanciulli, e uccidete ogni donna che ha avuto relazioni carnali con un uomo; NUM 31:18 ma tutte le fanciulle che non hanno avuto relazioni carnali con uomini, serbatele in vita per voi. NUM 31:19 E voi accampatevi per sette giorni fuori del campo; chiunque ha ucciso qualcuno e chiunque ha toccato una persona uccisa, si purifichi il terzo e il settimo giorno: e questo, tanto per voi quanto per i vostri prigionieri. NUM 31:20 Purificherete anche ogni veste, ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pel di capra e ogni utensile di legno”. NUM 31:21 E il sacerdote Eleazar disse ai soldati ch’erano andati alla guerra: “Questo è l’ordine della legge che l’Eterno ha prescritta a Mosè: NUM 31:22 L’oro, l’argento, il rame, il ferro, lo stagno e il piombo, NUM 31:23 tutto ciò, insomma, che può reggere al fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro; nondimeno, sarà purificato anche con l’acqua di purificazione; e tutto ciò che non può reggere al fuoco, lo farete passare per l’acqua. NUM 31:24 E vi laverete lei vesti il settimo giorno, e sarete puri; poi potrete entrare nel campo”. NUM 31:25 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 31:26 “Tu, col sacerdote Eleazar e con i capi delle case della raunanza, fa’ il conto di tutta la preda ch’è stata fatta: della gente e del bestiame; NUM 31:27 e dividi la preda fra i combattenti che sono andati alla guerra e tutta la raunanza. NUM 31:28 Dalla parte spettante ai soldati che sono andati alla guerra preleverai un tributo per l’Eterno: cioè uno su cinquecento, tanto delle persone quanto de’ buoi, degli asini e delle pecore. NUM 31:29 Lo prenderete sulla loro metà e lo darai al sacerdote Eleazar come un’offerta all’Eterno. NUM 31:30 E dalla metà che spetta ai figliuoli d’Israele prenderai uno su cinquanta, tanto delle persone quanto dei buoi, degli asini, delle pecore, di tutto il bestiame; e lo darai ai Leviti, che hanno l’incarico del tabernacolo dell’Eterno”. NUM 31:31 E Mosè e il sacerdote Eleazar fecero come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. NUM 31:32 Or la preda, cioè quel che rimaneva del bottino fatto da quelli ch’erano stati alla guerra, consisteva in seicentosettanta cinquemila pecore, NUM 31:33 settantaduemila buoi, NUM 31:34 sessantamila asini, e trentaduemila persone, ossia donne, NUM 31:35 che non avevano avuto relazioni carnali con uomini. NUM 31:36 La metà, cioè la parte di quelli ch’erano andati alla guerra, fu di trecentotrenta settemila cinquecento pecore, NUM 31:37 delle quali seicentosettanta cinque per il tributo all’Eterno; NUM 31:38 trentaseimila bovi, dei quali settantadue per il tributo all’Eterno; NUM 31:39 trentamila cinquecento asini, dei quali sessantuno per il tributo all’Eterno; NUM 31:40 e sedicimila persone, delle quali trentadue per il tributo all’Eterno. NUM 31:41 E Mosè dette a sacerdote Eleazar il tributo prelevato per l’offerta all’Eterno, come l’Eterno gli aveva ordinato. NUM 31:42 La metà che spettava ai figliuoli d’Israele, dopo che Mosè ebbe fatta la spartizione con gli uomini andati alla guerra, la metà spettante alla raunanza, NUM 31:43 fu di trecentotrenta settemila cinquecento pecore, NUM 31:44 trentaseimila buoi, NUM 31:45 trentamila cinquecento asini e sedicimila persone. NUM 31:46 Da questa metà, NUM 31:47 che spettava ai figliuoli d’Israele, Mosè prese uno su cinquanta, tanto degli uomini quanto degli animali, e li dette ai Leviti che hanno l’incarico del tabernacolo dell’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. NUM 31:48 I comandanti delle migliaia dell’esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, s’avvicinarono a Mosè e gli dissero: NUM 31:49 “I tuoi servi hanno fatto il conto dei soldati che erano sotto i nostri ordini, e non ne manca neppur uno. NUM 31:50 E noi portiamo, come offerta all’Eterno, ciascuno quel che ha trovato di oggetti d’oro: catenelle, braccialetti, anelli, pendenti, collane, per fare l’espiazione per le nostre persone davanti all’Eterno”. NUM 31:51 E Mosè e il sacerdote Eleazar presero dalle loro mani tutto quell’oro in gioielli lavorati. NUM 31:52 Tutto l’oro dell’offerta ch’essi presentarono all’Eterno da parte de’ capi di migliaia e de’ capi di centinaia pesava sedicimila settecentocinquanta sicli. NUM 31:53 Or gli uomini dell’esercito si tennero il bottino che ognuno avea fatto per conto suo. NUM 31:54 E Mosè e il sacerdote Eleazar presero l’oro dei capi di migliaia e di centinaia e lo portarono nella tenda di convegno come ricordanza per i figliuoli d’Israele davanti all’Eterno. NUM 32:1 Or i figliuoli di Ruben e i figliuoli di Gad aveano del bestiame in grandissimo numero; e quando videro che il paese di Iazer e il paese di Galaad erano luoghi da bestiame, NUM 32:2 i figliuoli di Gad e i figliuoli di Ruben vennero a parlare a Mosè, al sacerdote Eleazar e ai principi della raunanza, e dissero: NUM 32:3 “Ataroth, Dibon, Iazer, Nimrah, Heshbon, Elealeh, Sebam, Nebo e Beon, NUM 32:4 terre che l’Eterno ha colpite dinanzi alla raunanza d’Israele, sono terre da bestiame, e i tuoi servi hanno del bestiame”. NUM 32:5 E dissero ancora: “Se abbiam trovato grazia agli occhi tuoi, sia concesso ai tuoi servi il possesso di questo paese, e non ci far passare il Giordano”. NUM 32:6 Ma Mosè rispose ai figliuoli di Gad e ai figliuoli di Ruben: “Andrebbero eglino i vostri fratelli alla guerra e voi ve ne stareste qui? NUM 32:7 E perché volete scoraggiare i figliuoli d’Israele dal passare nei paese che l’Eterno ha loro dato? NUM 32:8 Così fecero i vostri padri, quando li mandai da Kades-Barnea per esplorare il paese. NUM 32:9 Salirono fino alla valle d’Eshcol; e dopo aver esplorato il paese, scoraggiarono i figliuoli d’Israele dall’entrare nel paese che l’Eterno avea loro dato. NUM 32:10 E l’ira dell’Eterno s’accese in quel giorno, ed egli giurò dicendo: NUM 32:11 Gli uomini che son saliti dall’Egitto, dall’età di vent’anni in su non vedranno mai il paese che promisi con giuramento ad Abrahamo, a Isacco ed a Giacobbe, perché non m’hanno seguitato fedelmente, NUM 32:12 salvo Caleb, figliuolo di Gefunne, il Kenizeo, e Giosuè, figliuolo di Nun, che hanno seguitato l’Eterno fedelmente. NUM 32:13 E l’ira dell’Eterno si accese contro Israele; ed ei lo fece andar vagando per il deserto durante quarant’anni, finché tutta la generazione che avea fatto quel male agli occhi dell’Eterno, fosse consumata. NUM 32:14 Ed ecco che voi sorgete al posto de’ vostri padri, razza d’uomini peccatori, per rendere l’ira dell’Eterno anche più ardente contro Israele. NUM 32:15 Perché, se voi vi sviate da lui, egli continuerà a lasciare Israele nel deserto, e voi farete perire tutto questo popolo”. NUM 32:16 Ma quelli s’accostarono a Mosè e gli dissero: “Noi edificheremo qui dei recinti per il nostro bestiame, e delle città per i nostri figliuoli; NUM 32:17 ma, quanto a noi, ci terremo pronti, in armi, per marciare alla testa de’ figliuoli d’Israele, finché li abbiam condotti ai luogo destinato loro; intanto, i nostri figliuoli dimoreranno nelle città forti a cagione degli abitanti del paese. NUM 32:18 Non torneremo alle nostre case finché ciascuno de’ figliuoli d’Israele non abbia preso possesso della sua eredità; NUM 32:19 e non possederemo nulla con loro al di là del Giordano e più oltre, giacché la nostra eredità ci è toccata da questa parte dei Giordano, a oriente”. NUM 32:20 E Mosè disse loro: “Se fate questo, se vi armate per andare a combattere davanti all’Eterno, NUM 32:21 se tutti quelli di voi che s’armeranno passeranno il Giordano davanti all’Eterno finch’egli abbia cacciato i suoi nemici dal suo cospetto, NUM 32:22 e se non tornate che quando il paese vi sarà sottomesso davanti all’Eterno, voi non sarete colpevoli di fronte all’Eterno e di fronte a Israele, e questo paese sarà vostra proprietà davanti all’Eterno. NUM 32:23 Ma, se non fate così, voi avrete peccato contro l’Eterno; e sappiate che il vostro peccato vi ritroverà. NUM 32:24 Edificatevi delle città per i vostri figliuoli e dei recinti per i vostri greggi, e fate quello che la vostra bocca ha proferito”. NUM 32:25 E i figliuoli di Gad e i figliuoli di Ruben parlarono a Mosè, dicendo: “I tuoi servi faranno quello che il mio signore comanda. NUM 32:26 I nostri fanciulli, le nostre mogli, i nostri greggi e tutto il nostro bestiame rimarranno qui nelle città di Galaad; NUM 32:27 ma i tuoi servi, tutti quanti armati per la guerra, andranno a combattere davanti all’Eterno, come dice il mio signore”. NUM 32:28 Allora Mosè dette per loro degli ordini al sacerdote Eleazar, a Giosuè figliuolo di Nun e ai capi famiglia delle tribù de’ figliuoli d’Israele. NUM 32:29 Mosè disse loro: “Se i figliuoli di Gad e i figliuoli di Ruben passano con voi il Giordano tutti armati per combattere davanti all’Eterno, e se il paese sarà sottomesso davanti a voi, darete loro come proprietà il paese di Galaad. NUM 32:30 Ma se non passano armati con voi, avranno la loro proprietà tra voi nel paese di Canaan”. NUM 32:31 E i figliuoli di Gad e i figliuoli di Ruben risposero dicendo: “Faremo come l’Eterno ha detto ai tuoi servi. NUM 32:32 Passeremo in armi, davanti all’Eterno, nel paese di Canaan; ma il possesso della nostra eredità resti per noi di qua dal Giordano”. NUM 32:33 Mosè dunque dette ai figliuoli di Gad, ai figliuoli di Ruben e alla metà della tribù di Manasse, figliuolo di Giuseppe, il regno di Sihon, re degli Amorei, e il regno di Og, re di Basan: il paese, le sue città e i territori delle città del paese all’intorno. NUM 32:34 E i figliuoli di Gad edificarono Dibon, Ataroth, Aroer, Atroth-Shofan, NUM 32:35 Iazer, Iogbehah, NUM 32:36 Beth-Nimra e Beth-Haran, città fortificate, e fecero de’ recinti per i greggi. NUM 32:37 E i figliuoli di Ruben edificarono Heshbon, Elealeh, Kiriathaim, Nebo e Baal-Meon, NUM 32:38 i cui nomi furon mutati, e Sibmah, e dettero dei nomi alle città che edificarono. NUM 32:39 E i figliuoli di Makir, figliuolo di Manasse, andarono nel paese di Galaad, lo presero, e ne cacciarono gli Amorei che vi stavano. NUM 32:40 Mosè dunque dette Galaad a Makir, figliuolo di Manasse, che vi si stabilì. NUM 32:41 Iair, figliuolo di Manasse, andò anch’egli e prese i loro borghi, e li chiamò Havvoth-Iair. NUM 32:42 E Nobah andò e prese Kenath co’ suoi villaggi, e le diede il suo nome di Nobah. NUM 33:1 Queste sono le tappe dei figliuoli d’Israele che uscirono dal paese d’Egitto, secondo le loro schiere, sotto la guida di Mosè e di Aaronne. NUM 33:2 Or Mosè mise in iscritto le loro marce, tappa per tappa, per ordine dell’Eterno; e queste sono le loro tappe nell’ordine delle loro marce. NUM 33:3 Partirono da Rameses il primo mese, il quindicesimo giorno del primo mese. Il giorno dopo la Pasqua i figliuoli d’Israele partirono a test’alta, a vista di tutti gli Egiziani, NUM 33:4 mentre gli Egiziani seppellivano quelli che l’Eterno avea colpiti fra loro, cioè tutti i primogeniti, allorché anche i loro dèi erano stati colpiti dal giudizio dell’Eterno. NUM 33:5 I figliuoli d’Israele partiron dunque da Rameses e si accamparono a Succoth. NUM 33:6 Partirono da Succoth e si accamparono a Etham che è all’estremità del deserto. NUM 33:7 Partirono da Etham e piegarono verso Pi-Hahiroth che è dirimpetto a Baal-Tsefon, e si accamparono davanti a Migdol. NUM 33:8 Partirono d’innanzi ad Hahiroth, attraversarono il mare il direzione dei deserto, fecero tre giornate di marcia nel deserto di Etham si accamparono a Mara. NUM 33:9 Partirono da Mara e giunsero ad Elim; ad Elim c’erano dodici sorgenti d’acqua e settanta palme; e quivi si accamparono. NUM 33:10 Partirono da Elim e si accamparono presso il mar Rosso. NUM 33:11 Partirono dal mar Rosso e si accamparono nel deserto di Sin. NUM 33:12 Partirono dal deserto di Sin e si accamparono Dofka. NUM 33:13 Partirono da Dofka e si accamparono ad Alush. NUM 33:14 Partirono da Alush e si accamparono a Refidim dove non c’era acqua da bere per il popolo. NUM 33:15 Partirono da Refidim e si accamparono nel deserto di Sinai. NUM 33:16 Partirono dal deserto di Sinai e si accamparono a Kibroth-Hattaava. NUM 33:17 Partirono da Kibroth-Hattaava e si accamparono a Hatseroth. NUM 33:18 Partirono da Hatseroth e si accamparono a Rithma. NUM 33:19 Partirono da Rithma e si accamparono a Rimmon-Perets. NUM 33:20 Partirono da Rimmon-Perets e si accamparono a Libna. NUM 33:21 Partirono da Libna e si accamparono a Rissa. NUM 33:22 Partirono da Rissa e si accamparono a Kehelatha. NUM 33:23 Partirono da Kehelatha e si accamparono al monte di Scefer. NUM 33:24 Partirono dal monte di Scefer e si accamparono a Harada. NUM 33:25 Partirono da Harada e si accamparono a Makheloth. NUM 33:26 Partirono da Makheloth e si accamparono a Tahath. NUM 33:27 Partirono da Tahath e si accamparono a Tarach. NUM 33:28 Partirono da Tarach e si accamparono a Mithka. NUM 33:29 Partirono da Mithka e si accamparono a Hashmona. NUM 33:30 Partirono da Hashmona e si accamparono a Moseroth. NUM 33:31 Partirono da Moseroth e si accamparono a Bene-Jaakan. NUM 33:32 Partirono da Bene-Jaakan e si accamparono a Hor-Ghidgad. NUM 33:33 Partirono da Hor-Ghidgad e si accamparono a Jotbathah. NUM 33:34 Partirono da Jotbathah e si accamparono a Abrona. NUM 33:35 Partirono da Abrona e si accamparono a Etsion-Gheber. NUM 33:36 Partirono da Etsion-Gheber e si accamparono nel deserto di Tsin, cioè a Kades. NUM 33:37 Poi partirono da Kades e si accamparono al monte Hor all’estremità del paese di Edom. NUM 33:38 E il sacerdote Aaronne salì sui monte Hor per ordine dell’Eterno, e quivi morì il quarantesimo anno dopo l’uscita de’ figliuoli d’Israele dal paese di Egitto, il quinto mese, il primo giorno del mese. NUM 33:39 Aaronne era in età di centoventitre anni quando morì sul monte Hor. NUM 33:40 E il Cananeo re di Arad, che abitava il mezzogiorno del paese di Canaan, udì che i figliuoli d’Israele arrivavano. NUM 33:41 E quelli partirono dal monte Hor e si accamparono a Tsalmona. NUM 33:42 Partirono da Tsalmona e si accamparono a Punon. NUM 33:43 Partirono da Punon e si accamparono a Oboth. NUM 33:44 Partirono da Oboth e si accamparono a Ije-Abarim sui confini di Moab. NUM 33:45 Partirono da Ijim e si accamparono a Dibon-Gad. NUM 33:46 Partirono da Dibon-Gad e si accamparono a Almon-Diblathaim. NUM 33:47 Partirono da Almon-Diblathaim e si accamparono ai monti d’Abarim dirimpetto a Nebo. NUM 33:48 Partirono dai monti d’Abarim e si accamparono nelle pianure di Moab, presso il Giordano di faccia a Gerico. NUM 33:49 E si accamparono presso al Giordano, da Beth-Jescimoth fino ad Abel-Sittim, nelle pianure di Moab. NUM 33:50 E l’Eterno parlò a Mosè, nelle pianure di Moab, presso al Giordano di faccia a Gerico, dicendo: NUM 33:51 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, NUM 33:52 caccerete d’innanzi a voi tutti gli abitanti del paese, distruggerete tutte le loro immagini, distruggerete tutte le loro statue di getto e demolirete tutti i loro alti luoghi. NUM 33:53 Prenderete possesso del paese, e in esso vi stabilirete, perché io vi ho dato il paese affinché lo possediate. NUM 33:54 Dividerete il paese a sorte, secondo le vostre famiglie. A quelle che sono più numerose darete una porzione maggiore, e a quelle che sono meno numerose darete una porzione minore. Ognuno possederà quello che gli sarà toccato a sorte; vi spartirete il possesso secondo le tribù de’ vostri padri. NUM 33:55 Ma se non cacciate d’innanzi a voi gli abitanti del paese, quelli di loro che vi avrete lasciato saranno per voi come spine negli occhi e pungoli ne’ fianchi e vi faranno tribolare nel paese che abiterete. NUM 33:56 E avverrà che io tratterò voi come mi ero proposto di trattar loro”. NUM 34:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: NUM 34:2 “Da’ quest’ordine ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questo sarà il paese che vi toccherà come eredità: il paese di Canaan, di cui ecco i confini: NUM 34:3 la vostra regione meridionale comincerà al deserto di Tsin, vicino a Edom; così la vostra frontiera meridionale partirà dalla estremità del mar Salato, verso oriente; NUM 34:4 e questa frontiera volgerà al sud della salita di Akrabbim, passerà per Tsin, e si estenderà a mezzogiorno di Kades-Barnea; poi continuerà verso Hatsar-Addar, e passerà per Atsmon. NUM 34:5 Da Atsmon la frontiera girerà fino al torrente d’Egitto, e finirà al mare. NUM 34:6 La vostra frontiera a occidente sarà il mar grande: quella sarà la vostra frontiera occidentale. NUM 34:7 E questa sarà la vostra frontiera settentrionale: partendo dal mar grande, la traccerete fino al monte Hor; NUM 34:8 dal monte Hor la traccerete fin là dove s’entra in Hamath, e l’estremità della frontiera sarà a Tsedad; NUM 34:9 la frontiera continuerà fino a Zifron, per finire a Hatsar-Enan: questa sarà la vostra frontiera settentrionale. NUM 34:10 Traccerete la vostra frontiera orientale da Hatsar-Enan a Scefam; NUM 34:11 la frontiera scenderà da Scefam verso Ribla, a oriente di Ain; poi la frontiera scenderà, e si estenderà lungo il mare di Kinnereth, a oriente; NUM 34:12 poi la frontiera scenderà verso il Giordano, e finirà al mar Salato. Tale sarà il vostro paese con le sue frontiere tutt’intorno”. NUM 34:13 E Mosè trasmise quest’ordine ai figliuoli d’Israele, e disse loro: “Questo è il paese che vi distribuirete a sorte, e che l’Eterno ha ordinato si dia a nove tribù e mezzo; NUM 34:14 poiché la tribù de’ figliuoli di Ruben, secondo le case de’ loro padri, e la tribù dei figliuoli di Gad, secondo le case de’ loro padri, e la mezza tribù di Manasse hanno ricevuto la loro porzione. NUM 34:15 Queste due tribù e mezzo hanno ricevuto la loro porzione di qua dal Giordano di Gerico, dal lato d’oriente”. NUM 34:16 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 34:17 “Questi sono i nomi degli uomini che spartiranno il paese fra voi: il sacerdote Eleazar, e Giosuè, figliuolo di Nun. NUM 34:18 Prenderete anche un principe d’ogni tribù per fare la spartizione del paese. NUM 34:19 Ecco i nomi di questi uomini. Per la tribù di Giuda: Caleb, figliuolo di Gefunne. NUM 34:20 Per la tribù de’ figliuoli di Simeone: Samuele, figliuolo di Ammihud. NUM 34:21 Per la tribù di Beniamino: Elidad, figliuolo di Kislon. NUM 34:22 Per la tribù de’ figliuoli di Dan: il principe Buki, figliuolo di Iogli. NUM 34:23 Per i figliuoli di Giuseppe: per la tribù de’ figliuoli di Manasse, il principe Hanniel, figliuolo d’Efod; NUM 34:24 e per la tribù de’ figliuoli d’Efraim, il principe Kemuel, figliuolo di Sciftan. NUM 34:25 Per la tribù de’ figliuoli di Zabulon: principe Elitsafan, figliuolo di Parnac. NUM 34:26 Per la tribù de’ figliuoli di Issacar: il principe Paltiel, figliuolo d’Azzan. NUM 34:27 Per la tribù de’ figliuoli di Ascer: il principe Ahihud, figliuolo di Scelomi. NUM 34:28 E per la tribù de’ figliuoli di Neftali: il principe Pedahel, figliuolo d’Ammihud”. NUM 34:29 Queste sono le persone alle quali l’Eterno ordinò di spartire il possesso del paese di Canaan tra i figliuoli d’Israele. NUM 35:1 L’Eterno parlò ancora a Mosè nelle pianure di Moab presso il Giordano, di faccia a Gerico, dicendo: NUM 35:2 “Ordina ai figliuoli d’Israele che, della eredità che possederanno diano ai Leviti delle città da abitare; darete pure ai Leviti il contado ch’è intorno alle città. NUM 35:3 Ed essi avranno le città pel abitarvi; e il contado servirà per i loro bestiami, per i loro beni e per tutti i loro animali. NUM 35:4 Il contado delle città che darete ai Leviti si estenderà fuori per lo spazio di mille cubiti dalle mura della città, tutt’intorno. NUM 35:5 Misurerete dunque, fuori della città, duemila cubiti dal lato orientale, duemila cubiti dal lato meridionale, duemila cubiti dal lato occidentale e duemila cubiti dal lato settentrionale; la città sarà in mezzo. Tale sarà il contado di ciascuna delle loro città. NUM 35:6 Fra le città che darete ai Leviti ci saranno le sei città di rifugio, che voi designerete perché vi si rifugi l’omicida; e a queste aggiungerete altre quarantadue città. NUM 35:7 Tutte le città che darete ai Leviti saranno dunque quarantotto, col relativo contado. NUM 35:8 E di queste città che darete ai Leviti, prendendole dalla proprietà dei figliuoli d’Israele, ne prenderete di più da quelli che ne hanno di più, e di meno da quelli che ne hanno di meno; ognuno darà, delle sue città, ai Leviti, in proporzione della eredità che gli sarà toccata”. NUM 35:9 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: NUM 35:10 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, NUM 35:11 designerete delle città che siano per voi delle città di rifugio, dove possa ricoverarsi l’omicida che avrà ucciso qualcuno involontariamente. NUM 35:12 Queste città vi serviranno di rifugio contro il vindice del sangue, affinché l’omicida non sia messo a morte prima d’esser comparso in giudizio dinanzi alla raunanza. NUM 35:13 Delle città che darete, sei saranno dunque per voi città di rifugio. NUM 35:14 Darete tre città di qua dal Giordano, e darete tre altre città nel paese di Canaan; e saranno città di rifugio. NUM 35:15 Queste sei città serviranno di rifugio ai figliuoli d’Israele, allo straniero e a colui che soggiornerà fra voi, affinché vi scampi chiunque abbia ucciso qualcuno involontariamente. NUM 35:16 Ma se uno colpisce un altro con uno stromento di ferro, sì che quello ne muoia, quel tale è un omicida; l’omicida dovrà esser punito di morte. NUM 35:17 E se lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l’omicida dovrà esser punito di morte. NUM 35:18 O se lo colpisce con uno stromento di legno che aveva in mano, atto a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l’omicida dovrà esser punito di morte. NUM 35:19 Sarà il vindice del sangue quegli che metterà a morte l’omicida; quando lo incontrerà, l’ucciderà. NUM 35:20 Se uno dà a un altro una spinta per odio, o gli getta contro qualcosa con premeditazione, sì che quello ne muoia, NUM 35:21 o lo colpisce per inimicizia con la mano, sì che quello ne muoia, colui che ha colpito dovrà esser punito di morte; è un omicida; il vindice del sangue ucciderà l’omicida quando lo incontrerà. NUM 35:22 Ma se gli da una spinta per caso e non per inimicizia, o gli getta contro qualcosa senza premeditazione, NUM 35:23 o se, senza vederlo, gli fa cadere addosso una pietra che possa causare la morte, e quello ne muore, senza che l’altro gli fosse nemico o gli volesse fare del male, NUM 35:24 allora ecco le norme secondo le quali la raunanza giudicherà fra colui che ha colpito e il vindice del sangue. NUM 35:25 La raunanza libererà l’omicida dalle mani del vindice del sangue e lo farà tornare alla città di rifugio dove s’era ricoverato. Quivi dimorerà, fino alla morte del sommo sacerdote che fu unto con l’olio santo. NUM 35:26 Ma se l’omicida esce dai confini della città di rifugio dove s’era ricoverato, NUM 35:27 e se il vindice del sangue trova l’omicida fuori de’ confini della sua città di rifugio e l’uccide, il vindice del sangue non sarà responsabile del sangue versato. NUM 35:28 Poiché l’omicida deve stare nella sua città di rifugio fino alla morte del sommo sacerdote; ma, dopo la morte del sommo sacerdote, l’omicida potrà tornare nella terra di sua proprietà. NUM 35:29 Queste vi servano come norme di diritto, di generazione in generazione, dovunque dimorerete. NUM 35:30 Se uno uccide un altro, l’omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni; ma un unico testimone non basterà per far condannare una persona a morte. NUM 35:31 Non accetterete prezzo di riscatto per la vita d’un omicida colpevole e degno di morte, perché dovrà esser punito di morte. NUM 35:32 Non accetterete prezzo di riscatto che permetta a un omicida di ricoverarsi nella sua città di rifugio e di tornare ad abitare nel paese prima della morte del sacerdote. NUM 35:33 Non contaminerete il paese dove sarete, perché il sangue contamina il paese; e non si potrà fare per il paese alcuna espiazione del sangue che vi sarà stato sparso, se non mediante il sangue di colui che l’avrà sparso. NUM 35:34 Non contaminerete dunque il paese che andate ad abitare, e in mezzo al quale io dimorerò; poiché io sono l’Eterno che dimoro in mezzo ai figliuoli d’Israele”. NUM 36:1 Or i capi famiglia del figliuoli di Galaad, figliuolo di Makir, figliuolo di Manasse, di tra le famiglie de’ figliuoli di Giuseppe, si fecero avanti a parlare in presenza di Mosè e dei principi capi famiglia dei figliuoli d’Israele, NUM 36:2 e dissero: “L’Eterno ha ordinato al mio signore di dare il paese in eredità ai figliuoli d’Israele, a sorte; e il mio signore ha pure ricevuto l’ordine dall’Eterno di dare l’eredità di Tselofehad, nostro fratello, alle figliuole di lui. NUM 36:3 Se queste si maritano a qualcuno de’ figliuoli delle altre tribù de’ figliuoli d’Israele, la loro eredità sarà detratta dall’eredità de’ nostri padri, o aggiunta all’eredità della tribù nella quale esse saranno entrate; così sarà detratta dall’eredità che ci è toccata a sorte. NUM 36:4 E quando verrà il giubileo per i figliuoli d’Israele, la loro eredità sarà aggiunta a quella della tribù nella quale saranno entrate, e l’eredità loro sarà detratta dalla eredità della tribù de’ nostri padri”. NUM 36:5 E Mosè trasmise ai figliuoli d’Israele questi ordini dell’Eterno, dicendo: “La tribù dei figliuoli di Giuseppe dice bene. NUM 36:6 Questo è quel che l’Eterno ha ordinato riguardo alle figliuole di Tselofehad: si mariteranno a chi vorranno, purché si maritino in una famiglia della tribù de’ loro padri. NUM 36:7 Cosicché, nessuna eredità, tra i figliuoli d’Israele, passerà da una tribù all’altra, poiché ciascuno dei figliuoli d’Israele si terrà stretto all’eredità della tribù dei suoi padri. NUM 36:8 E ogni fanciulla che possiede un’eredità in una delle tribù de’ figliuoli d’Israele, si mariterà a qualcuno d’una famiglia della tribù di suo padre, affinché ognuno dei figliuoli d’Israele possegga l’eredità de’ suoi padri. NUM 36:9 Così nessuna eredità passerà da una tribù all’altra, ma ognuna delle tribù de’ figliuoli d’Israele si terrà stretta alla propria eredità”. NUM 36:10 Le figliuole di Tselofehad si conformarono all’ordine che l’Eterno aveva dato a Mosè. NUM 36:11 Mahlah, Thirtsah, Hoglah, Milcah e Noah, figliuole di Tselofehad, si maritarono coi figliuoli dei loro zii; NUM 36:12 si maritarono nelle famiglie de’ figliuoli di Manasse, figliuolo di Giuseppe, e la loro eredità rimase nella tribù della famiglia del padre loro. NUM 36:13 Tali sono i comandamenti e le leggi che l’Eterno dette ai figliuoli d’Israele per mezzo di Mosè, nelle pianure di Moab, presso al Giordano, di faccia a Gerico. DEU 1:1 Queste sono le parole che Mosè rivolse a Israele di là dal Giordano, nel deserto, nella pianura dirimpetto a Suf, fra Paran, Tofel, Laban, Hatseroth e Di-Zahab. DEU 1:2 (Vi sono undici giornate dallo Horeb, per la via del monte Seir, fino a Kades-Barnea). DEU 1:3 Il quarantesimo anno, l’undecimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò ai figliuoli d’Israele, secondo tutto quello che l’Eterno gli aveva ordinato di dir loro. DEU 1:4 Questo avvenne dopo ch’egli ebbe sconfitto Sihon, re degli Amorei che abitava in Heshbon, e Og, re di Basan che abitava in Astaroth e in Edrei. DEU 1:5 Di là dal Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge, dicendo: DEU 1:6 L’Eterno, l’Iddio nostro, ci parlò in Horeb e ci disse: “Voi avete dimorato abbastanza in queste montagne; DEU 1:7 voltatevi, partite e andate nella contrada montuosa degli Amorei e in tutte le vicinanze, nella pianura, sui monti, nella regione bassa, nel mezzogiorno, sulla costa del mare, nel paese dei Cananei ed al Libano, fino al gran fiume, il fiume Eufrate. DEU 1:8 Ecco, io v’ho posto il paese dinanzi; entrate, prendete possesso del paese che l’Eterno giurò di dare ai vostri padri, Abrahamo, Isacco e Giacobbe, e alla loro progenie dopo di loro”. DEU 1:9 In quel tempo io vi parlai e vi dissi: “Io non posso da solo sostenere il carico del popolo. DEU 1:10 L’Eterno, ch’è il vostro Dio, vi ha moltiplicati, ed ecco che oggi siete numerosi come le stelle del cielo. DEU 1:11 L’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri vi aumenti anche mille volte di più, e vi benedica come vi ha promesso di fare! DEU 1:12 Ma come posso io, da solo, portare il vostro carico, il vostro peso e le vostre liti? DEU 1:13 Prendete nelle vostre tribù degli uomini savi, intelligenti e conosciuti, e io ve li stabilirò come capi”. DEU 1:14 E voi mi rispondeste, dicendo: “E’ bene che facciamo quel che tu proponi”. DEU 1:15 Allora presi i capi delle vostre tribù, uomini savi e conosciuti, e li stabilii sopra voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di diecine, e come ufficiali nelle vostre tribù. DEU 1:16 E in quel tempo detti quest’ordine ai vostri giudici: “Ascoltate le cause de’ vostri fratelli, e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere col fratello o con lo straniero che sta da lui. DEU 1:17 Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudicio appartiene a Dio; e le cause troppo difficili per voi le recherete a me, e io le udirò”. DEU 1:18 Così, in quel tempo, io vi ordinai tutte le cose che dovevate fare. DEU 1:19 Poi partimmo dallo Horeb e attraversammo tutto quel grande e spaventevole deserto che avete veduto, dirigendoci verso la contrada montuosa degli Amorei, come l’Eterno, l’Iddio nostro, ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a Kades-Barnea. DEU 1:20 Allora vi dissi: Siete arrivati alla contrada montuosa degli Amorei, che l’Eterno, l’Iddio nostro, ci dà. DEU 1:21 Ecco, l’Eterno, il tuo Dio, t’ha posto il paese dinanzi; sali, prendine possesso, come l’Eterno, l’Iddio de’ tuoi padri, t’ha detto; non temere, e non ti spaventare”. DEU 1:22 E voi vi accostaste a me tutti quanti, e diceste: “Mandiamo degli uomini davanti a noi, che ci esplorino il paese, e ci riferiscano qualcosa del cammino per il quale noi dovremo salire, e delle città alle quali dovremo arrivare”. DEU 1:23 La cosa mi piacque, e presi dodici uomini tra voi, uno per tribù. DEU 1:24 Quelli s’incamminarono, salirono verso i monti, giunsero alla valle d’Eshcol, ed esplorarono il paese. DEU 1:25 Presero con le loro mani de’ frutti del paese, ce li portarono, e ci fecero la loro relazione dicendo: “Quello che l’Eterno, il nostro Dio, ci dà, è un buon paese”. DEU 1:26 Ma voi non voleste salirvi, e vi ribellaste all’ordine dell’Eterno, del vostro Dio; DEU 1:27 mormoraste nelle vostre tende, e diceste: “L’Eterno ci odia, per questo ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci. DEU 1:28 Dove saliam noi? I nostri fratelli ci han fatto struggere il cuore, dicendo: Quella gente è più grande e più alta di noi; le città vi sono grandi e fortificate fino al cielo; e abbiam perfino visto colà de’ figliuoli degli Anakim”. DEU 1:29 E io vi dissi: “Non vi sgomentate, e non abbiate paura di loro. DEU 1:30 L’Eterno, l’Iddio vostro che va davanti a voi, combatterà egli stesso per voi, come ha fatto tante volte sotto gli occhi vostri, in Egitto, DEU 1:31 e nel deserto, dove hai veduto come l’Eterno, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta il suo figliuolo, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati a questo luogo”. DEU 1:32 Nonostante questo non aveste fiducia nell’Eterno, nell’Iddio vostro, DEU 1:33 che andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo da piantar le tende: di notte, nel fuoco per mostrarvi la via per la quale dovevate andare, e, di giorno, nella nuvola. DEU 1:34 E l’Eterno udì le vostre parole, si adirò gravemente, e giurò dicendo: DEU 1:35 “Certo, nessuno degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato di dare ai vostri padri, DEU 1:36 salvo Caleb, figliuolo di Gefunne. Egli lo vedrà; e a lui e ai suoi figliuoli darò la terra che egli ha calcato, perché ha pienamente seguito l’Eterno”. DEU 1:37 Anche contro a me l’Eterno si adirò per via di voi, e disse: “Neanche tu v’entrerai; DEU 1:38 Giosuè, figliuolo di Nun, che ti serve, v’entrerà; fortificalo, perch’egli metterà Israele in possesso di questo paese. DEU 1:39 E i vostri fanciulli, de’ quali avete detto: Diventeranno tanta preda! e i vostri figliuoli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che v’entreranno; a loro lo darò, e saranno essi che lo possederanno. DEU 1:40 Ma voi, tornate indietro e avviatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso”. DEU 1:41 Allora voi rispondeste, dicendomi: “Abbiam peccato contro l’Eterno; noi saliremo e combatteremo, interamente come l’Eterno, l’Iddio nostro, ci ha ordinato”. E ognun di voi cinse le armi, e vi metteste temerariamente a salire verso i monti. DEU 1:42 E l’Eterno mi disse: “Di’ loro: Non salite, e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sareste sconfitti davanti ai vostri nemici”. DEU 1:43 Io ve lo dissi, ma voi non mi deste ascolto; anzi foste ribelli all’ordine dell’Eterno, foste presuntuosi, e vi metteste a salire verso i monti. DEU 1:44 Allora gli Amorei, che abitano quella contrada montuosa, uscirono contro a voi, v’inseguirono come fanno le api, e vi batterono in Seir fino a Horma. DEU 1:45 E voi tornaste e piangeste davanti all’Eterno; ma l’Eterno non dette ascolto alla vostra voce e non vi porse orecchio. DEU 1:46 Così rimaneste in Kades molti giorni; e ben sapete quanti giorni vi siete rimasti. DEU 2:1 Poi tornammo indietro e partimmo per il deserto in direzione del mar Rosso, come l’Eterno m’avea detto, e girammo attorno al monte Seir per lungo tempo. DEU 2:2 E l’Eterno mi parlò dicendo: DEU 2:3 “Avete girato abbastanza attorno a questo monte; volgetevi verso settentrione. DEU 2:4 E da’ quest’ordine al popolo: Voi state per passare i confini de’ figliuoli d’Esaù, vostri fratelli, che dimorano in Seir; ed essi avranno paura di voi; state quindi bene in guardia; DEU 2:5 non movete lor guerra, poiché del loro paese io non vi darò neppur quanto ne può calcare un piede; giacché ho dato il monte di Seir a Esaù, come sua proprietà. DEU 2:6 Comprerete da loro a danaro contante le vettovaglie che mangerete, e comprerete pure da loro con tanto danaro l’acqua che berrete. DEU 2:7 Poiché l’Eterno, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l’opera delle tue mani, t’ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo gran deserto; l’Eterno, il tuo Dio, è stato teco durante questi quarant’anni, e non t’è mancato nulla”. DEU 2:8 Così passammo, lasciando a distanza i figliuoli di Esaù, nostri fratelli, che abitano in Seir, ed evitando la via della pianura, come pure Elath ed Etsion-Gheber. Poi ci voltammo, e c’incamminammo verso il deserto di Moab. DEU 2:9 E l’Eterno mi disse: “Non attaccare Moab e non gli muover guerra, poiché io non ti darò nulla da possedere nel suo paese, giacché ho dato Ar ai figliuoli di Lot, come loro proprietà. DEU 2:10 (Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakim. DEU 2:11 Erano anch’essi tenuti in conto di Refaim, come gli Anakim; ma i Moabiti li chiamavano Emim. DEU 2:12 Anche Seir era prima abitata dagli Horei; ma i figliuoli di Esaù li cacciarono, li distrussero e si stabilirono in luogo loro, come ha fatto Israele nel paese che possiede e che l’Eterno gli ha dato). DEU 2:13 Ora levatevi, e passate il torrente di Zered”. E noi passammo il torrente di Zered. DEU 2:14 Or il tempo che durarono le nostre marce, da Kades-Barnea al passaggio del torrente di Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione degli uomini di guerra scomparve interamente dal campo, come l’Eterno l’avea loro giurato. DEU 2:15 E infatti la mano dell’Eterno fu contro a loro per sterminarli dal campo, finché fossero del tutto scomparsi. DEU 2:16 E quando la morte ebbe finito di consumare tutti quegli uomini di guerra, DEU 2:17 l’Eterno mi parlò dicendo: DEU 2:18 “Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar, e ti avvicinerai ai figliuoli di Ammon. DEU 2:19 Non li attaccare e non muover loro guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel paese de’ figliuoli di Ammon, giacché l’ho dato ai figliuoli di Lot, come loro proprietà. DEU 2:20 (Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi abitavano dei Refaim, e gli Ammoniti li chiamavano Zamzummim: DEU 2:21 popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakim; ma l’Eterno li distrusse davanti agli Ammoniti, che li cacciarono e si stabilirono nel luogo loro. DEU 2:22 Così l’Eterno avea fatto per i figliuoli d’Esaù che abitano in Seir, quando distrusse gli Horei davanti a loro; essi li cacciarono e si stabilirono nel luogo loro, e vi son rimasti fino al dì d’oggi. DEU 2:23 E anche gli Avvei, che dimoravano in villaggi fino a Gaza, furon distrutti dai Caftorei, usciti da Caftor, i quali si stabilirono nel luogo loro). DEU 2:24 Levatevi, partite, e passate la valle dell’Arnon; ecco, io do in tuo potere Sihon, l’Amoreo, re di Heshbon, e il suo paese; comincia a prenderne possesso, e muovigli guerra. DEU 2:25 Oggi comincerò a ispirare paura e terrore di te ai popoli che sono sotto il cielo intero, sì che, all’udire la tua fama, tremeranno e saranno presi d’angoscia dinanzi a te”. DEU 2:26 Allora mandai ambasciatori dal deserto di Kedemoth a Sihon, re di Heshbon, con parole di pace, e gli feci dire: DEU 2:27 “Lasciami passare per il tuo paese; io camminerò per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a sinistra. DEU 2:28 Tu mi venderai a danaro contante le vettovaglie che mangerò, e mi darai per danaro contante l’acqua che berrò; permettimi semplicemente il transito DEU 2:29 (come m’han fatto i figliuoli d’Esaù che abitano in Seir e i Moabiti che abitano in Ar), finché io abbia passato il Giordano per entrare nel paese che l’Eterno, il nostro Dio, ci dà”. DEU 2:30 Ma Sihon, re di Heshbon, non ci volle lasciar passare per il suo paese, perché l’Eterno, il tuo Dio, gli aveva indurato lo spirito e reso ostinato il cuore, per dartelo nelle mani, come difatti oggi si vede. DEU 2:31 E l’Eterno mi disse: “Vedi, ho principiato a dare in tuo potere Sihon e il suo paese; comincia la conquista, impadronendoti dei suo paese”. DEU 2:32 Allora Sihon uscì contro a noi con tutta la sua gente, per darci battaglia a Iahats. DEU 2:33 E l’Eterno, l’Iddio nostro, ce lo diè nelle mani, e noi ponemmo in rotta lui, i suoi figliuoli e tutta la sua gente. DEU 2:34 E in quel tempo prendemmo tutte le sue città e votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini; non vi lasciammo anima viva. DEU 2:35 Ma riserbammo come nostra preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. DEU 2:36 Da Aroer, che è sull’orlo della valle dell’Arnon e dalla città che è nella valle, fino a Galaad, non ci fu città che fosse troppo forte per noi: l’Eterno, l’Iddio nostro, le diè tutte in nostro potere. DEU 2:37 Ma non ti avvicinasti al paese de’ figliuoli di Ammon, ad alcun posto toccato dal torrente di Iabbok, alle città del paese montuoso, a tutti i luoghi che l’Eterno, il nostro Dio, ci avea proibito d’attaccare. DEU 3:1 Poi ci voltammo, e salimmo per la via di Basan; e Og, re di Basan, con tutta la sua gente, ci uscì contro per darci battaglia a Edrei. DEU 3:2 E l’Eterno mi disse: “Non lo temere, poiché io ti do nelle mani lui, tutta la sua gente e il suo paese; e tu farai a lui quel che facesti a Sihon, re degli Amorei, che abitava a Heshbon”. DEU 3:3 Così l’Eterno, il nostro Dio, diede in poter nostro anche Og, re di Basan, con tutta la sua gente; e noi lo battemmo in guisa che non gli restò anima viva. DEU 3:4 Gli prendemmo in quel tempo tutte le sue città; non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la contrada d’Argob, il regno di Og in Basan. DEU 3:5 Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre, senza contare le città aperte, ch’erano in grandissimo numero. DEU 3:6 Noi le votammo allo sterminio, come avevamo fatto di Sihon, re di Heshbon: votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. DEU 3:7 Ma riserbammo come nostra preda tutto il bestiame e le spoglie delle città. DEU 3:8 In quel tempo dunque prendemmo ai due re degli Amorei il paese ch’è al di là del Giordano, dalla valle dell’Arnon al monte Hermon DEU 3:9 (il quale Hermon i Sidonii chiamano Sirion, e gli Amorei Senir), DEU 3:10 tutte le città della pianura, tutto Galaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città del regno di Og, in Basan. DEU 3:11 (Poiché Og, re di Basan, era rimasto solo della stirpe dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è esso a Rabbah degli Ammoniti? Ha nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza, a misura di cubito ordinario d’uomo). DEU 3:12 Fu allora che c’impossessammo di questo paese; io detti ai Rubeniti e ai Gaditi il territorio che si parte da Aroer, presso la valle dell’Arnon, e la metà della contrada montuosa di Galaad con le sue città; DEU 3:13 e detti alla mezza tribù di Manasse il resto di Galaad e tutto il regno di Og in Basan: tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si chiamava il paese dei Refaim. DEU 3:14 Iair, figliuolo di Manasse, prese tutta la regione di Argob, sino ai confini dei Gheshuriti, e dei Mahacathiti; e chiamò col suo nome le borgate di Basan, che si nominano anche oggi Havvoth-Iair. DEU 3:15 E detti Galaad a Makir. DEU 3:16 E ai Rubeniti e ai Gaditi detti una parte di Galaad e il paese fino alla valle dell’Arnon, fino al mezzo della valle che serve di confine, e fino al torrente di Iabbok, frontiera dei figliuoli di Ammon, DEU 3:17 e la pianura col Giordano che ne segna il confine, da Kinnereth fino il mare della pianura, il mar Salato, appiè delle pendici del Pisga verso l’Oriente. DEU 3:18 Or in quel tempo, io vi detti quest’ordine, dicendo: “L’Eterno, il vostro Dio, vi ha dato questo paese perché lo possediate. Voi tutti, uomini di valore, marcerete armati alla testa de’ figliuoli d’Israele, vostri fratelli. DEU 3:19 Ma le vostre mogli, i vostri fanciulli e il vostro bestiame (so che del bestiame ne avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date, DEU 3:20 finché l’Eterno abbia dato riposo ai vostri fratelli come ha fatto a voi, e prendano anch’essi possesso del paese che l’Eterno Iddio vostro dà loro al di là del Giordano. Poi ciascuno tornerà nel possesso che io v’ho dato”. DEU 3:21 In quel tempo, detti anche a Giosuè quest’ordine, dicendo: “I tuoi occhi hanno veduto tutto quello che l’Iddio vostro, l’Eterno, ha fatto a questi due re; lo stesso farà l’Eterno a tutti i regni nei quali tu stai per entrare. DEU 3:22 Non li temete, poiché l’Eterno, il vostro Dio, è quegli che combatte per voi”. DEU 3:23 In quel medesimo tempo, io supplicai l’Eterno, dicendo: DEU 3:24 “O Signore, o Eterno, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente; poiché qual è l’Iddio, in cielo o sulla terra, che possa fare delle opere e dei portenti pari a quelli che fai tu? DEU 3:25 Deh, lascia ch’io passi e vegga il bel paese ch’è oltre il Giordano e la bella contrada montuosa e il Libano!” DEU 3:26 Ma l’Eterno si adirò contro di me, per cagion vostra; e non mi esaudì. E l’Eterno mi disse: “Basta così; non mi parlar più di questa cosa. DEU 3:27 Sali in vetta al Pisga, volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e ad oriente, e contempla il paese con gli occhi tuoi; poiché tu non passerai questo Giordano. DEU 3:28 Ma da’ i tuoi ordini a Giosuè, fortificalo e incoraggialo, perché sarà lui che lo passerà alla testa di questo popolo, e metterà Israele in possesso del paese che vedrai”. DEU 3:29 Così ci fermammo nella valle dirimpetto a Beth-Peor. DEU 4:1 Ora, dunque, Israele, da’ ascolto alle leggi e alle prescrizioni che io v’insegno perché le mettiate in pratica, affinché viviate ed entriate in possesso del paese che l’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, vi dà. DEU 4:2 Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandamenti dell’Eterno Iddio vostro che io vi prescrivo. DEU 4:3 Gli occhi vostri videro ciò che l’Eterno fece nel caso di Baal-Peor: come l’Eterno, il tuo Dio, distrusse di mezzo a te tutti quelli ch’erano andati dietro a Baal-Peor: DEU 4:4 ma voi che vi teneste stretti all’Eterno, all’Iddio vostro, siete oggi tutti in vita. DEU 4:5 Ecco, io vi ho insegnato leggi e prescrizioni, come l’Eterno, l’Iddio mio, mi ha ordinato, affinché le mettiate in pratica nel paese nel quale state per entrare per prenderne possesso. DEU 4:6 Le osserverete dunque e li metterete in pratica; poiché quella sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo savio e intelligente!” DEU 4:7 Qual è difatti la gran nazione alla quale la divinità sia così vicina come l’Eterno, l’Iddio nostro, è vicino a noi, ogni volta che l’invochiamo? DEU 4:8 E qual è la gran nazione che abbia delle leggi e delle prescrizioni giuste com’è tutta questa legge ch’io vi espongo quest’oggi? DEU 4:9 Soltanto, bada bene a te stesso e veglia diligentemente sull’anima tua, onde non avvenga che tu dimentichi le cose che gli occhi tuoi hanno vedute, ed esse non t’escano dal cuore finché ti duri la vita. Falle anzi sapere ai tuoi figliuoli e ai figliuoli de’ tuoi figliuoli. DEU 4:10 Ricordati del giorno che comparisti davanti all’Eterno, all’Iddio tuo, in Horeb, quando l’Eterno mi disse: “Adunami il popolo, e io farò loro udire le mie parole, ond’essi imparino a temermi tutto il tempo che vivranno sulla terra, e le insegnino ai loro figliuoli”. DEU 4:11 E voi vi avvicinaste, e vi fermaste appiè del monte; e il monte era tutto in fiamme, che s’innalzavano fino al cielo; e v’eran tenebre, nuvole ed oscurità. DEU 4:12 E l’Eterno vi parlò di mezzo al fuoco; voi udiste il suono delle parole, ma non vedeste alcuna figura; non udiste che una voce. DEU 4:13 Ed egli vi promulgò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè le dieci parole; e le scrisse su due tavole di pietra. DEU 4:14 E a me, in quel tempo, l’Eterno ordinò d’insegnarvi leggi e prescrizioni, perché voi le metteste in pratica nel paese dove state per passare per prenderne possesso. DEU 4:15 Or dunque, siccome non vedeste alcuna figura il giorno che l’Eterno vi parlò in Horeb in mezzo al fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre, DEU 4:16 affinché non vi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita, la rappresentazione di qualche idolo, la figura d’un uomo o d’una donna, DEU 4:17 la figura di un animale tra quelli che son sulla terra, la figura d’un uccello che vola nei cieli, DEU 4:18 la figura d’una bestia che striscia sul suolo, la figura d’un pesce che vive nelle acque sotto la terra; DEU 4:19 ed anche affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l’esercito celeste, tu non sia tratto a prostrarti davanti a quelle cose e ad offrir loro un culto. Quelle cose sono il retaggio che l’Eterno, l’Iddio tuo, ha assegnato a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli; DEU 4:20 ma voi l’Eterno vi ha presi, v’ha tratti fuori dalla fornace di ferro, dall’Egitto, perché foste un popolo che gli appartenesse in proprio, come oggi difatti siete. DEU 4:21 Or l’Eterno s’adirò contro di me per cagion vostra, e giurò ch’io non passerei il Giordano e non entrerei nel buon paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà in eredità. DEU 4:22 Poiché, io dovrò morire in questo paese, senza passare il Giordano; ma voi lo passerete, e possederete quel buon paese. DEU 4:23 Guardatevi dal dimenticare il patto che l’Eterno, il vostro Dio, ha fermato con voi, e dal farvi alcuna immagine scolpita, o rappresentazione di qualsivoglia cosa che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’abbia proibita. DEU 4:24 Poiché l’Eterno, il tuo Dio, è un fuoco consumante, un Dio geloso. DEU 4:25 Quando avrai dei figliuoli e de’ figliuoli de’ tuoi figliuoli e sarete stati lungo tempo nel paese, se vi corrompete, se vi fate delle immagini scolpite, delle rappresentazioni di qualsivoglia cosa, se fate ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, per irritarlo, DEU 4:26 io chiamo oggi in testimonio contro di voi il cielo e la terra, che voi ben presto perirete, scomparendo dal paese di cui andate a prender possesso di là dal Giordano. Voi non vi prolungherete i vostri giorni, ma sarete interamente distrutti. DEU 4:27 E l’Eterno vi disperderà fra i popoli e non resterete più che un piccol numero fra le nazioni dove l’Eterno vi condurrà. DEU 4:28 E quivi servirete a dèi fatti da mano d’uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non fiutano. DEU 4:29 Ma di là cercherai l’Eterno, il tuo Dio; e lo troverai, se lo cercherai con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua. DEU 4:30 Nell’angoscia tua, quando tutte queste cose ti saranno avvenute, negli ultimi tempi, tornerai all’Eterno, all’Iddio tuo, e darai ascolto alla sua voce; DEU 4:31 poiché l’Eterno, l’Iddio tuo, è un Dio pietoso; egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà; non dimenticherà il patto che giurò ai tuoi padri. DEU 4:32 Interroga pure i tempi antichi, che furon prima di te, dal giorno che Dio creò l’uomo sulla terra, e da un’estremità de’ cieli all’altra: Ci fu egli mai cosa così grande come questa, e s’udì egli mai cosa simile a questa? DEU 4:33 ci fu egli mai popolo che udisse la voce di Dio parlante di mezzo al fuoco come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo? DEU 4:34 ci fu egli mai un dio che provasse di venire a prendersi una nazione di mezzo a un’altra nazione mediante prove, segni, miracoli e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con grandi terrori, come fece per voi l’Eterno, l’Iddio vostro, in Egitto, sotto i vostri occhi? DEU 4:35 Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che l’Eterno è Dio, e che non ve n’è altri fuori di lui. DEU 4:36 Dal cielo t’ha fatto udire la sua voce per ammaestrarti; e sulla terra t’ha fatto vedere il suo gran fuoco, e tu hai udito le sue parole di mezzo al fuoco. DEU 4:37 E perch’egli ha amato i tuoi padri, ha scelto la loro progenie dopo loro, ed egli stesso, in persona, ti ha tratto dall’Egitto con la sua gran potenza, DEU 4:38 per cacciare d’innanzi a te nazioni più grandi e più potenti di te, per farti entrare nel loro paese e per dartene il possesso, come oggi si vede. DEU 4:39 Sappi dunque oggi e ritieni bene in cuor tuo che l’Eterno è Dio: lassù ne’ cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n’è alcun altro. DEU 4:40 Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandamenti che oggi ti do, affinché sii felice tu e i tuoi figliuoli dopo di te, e affinché tu prolunghi in perpetuo i tuoi giorni nel paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà. DEU 4:41 Allora Mosè appartò tre città di là dal Giordano, verso oriente, DEU 4:42 perché servissero di rifugio all’omicida che avesse ucciso il suo prossimo involontariamente, senz’averlo odiato per l’addietro, e perch’egli potesse aver salva la vita, ricoverandosi in una di quelle città. DEU 4:43 Esse furono Betser, nel deserto, nella regione piana, per i Rubeniti; Ramoth, in Galaad, per i Gaditi, e Golan, in Basan, per i Manassiti. DEU 4:44 Or questa è la legge che Mosè espose ai figliuoli d’Israele. DEU 4:45 Queste sono le istruzioni, le leggi e le prescrizioni che Mosè dette ai figliuoli d’Israele quando furono usciti dall’Egitto, DEU 4:46 di là dal Giordano, nella valle, dirimpetto Beth-Peor, nel paese di Sihon, re degli Amorei che dimorava a Heshbon, e che Mosè e i figliuoli d’Israele sconfissero quando furono usciti dall’Egitto. DEU 4:47 Essi s’impossessarono del paese di lui e del paese di Og re di Basan due re degli Amorei, che stavano di là dal Giordano, verso oriente, DEU 4:48 da Aroer, che è sull’orlo della valle dell’Arnon, fino al monte Sion, che è lo Hermon, DEU 4:49 con tutta la pianura oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare della pianura appiè delle pendici del Pisga. DEU 5:1 Mosè convocò tutto Israele, e disse loro: Ascolta, Israele, le leggi e le prescrizioni che oggi io proclamo dinanzi a voi; imparatele, e mettetele diligentemente in pratica. DEU 5:2 L’Eterno, l’Iddio nostro, fermò con noi un patto in Horeb. DEU 5:3 L’Eterno non fermò questo patto coi nostri padri, ma con noi, che siam qui oggi tutti quanti in vita. DEU 5:4 L’Eterno vi parlò faccia a faccia sul monte, di mezzo al fuoco. DEU 5:5 Io stavo allora fra l’Eterno e voi per riferirvi la parola dell’Eterno; poiché voi avevate paura di quel fuoco, e non saliste sul monte. Egli disse: DEU 5:6 “Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto fuori dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. DEU 5:7 Non avere altri dèi nel mio cospetto. DEU 5:8 Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. DEU 5:9 Non ti prostrare davanti a quelle cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, il tuo Dio, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sopra i figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che m’odiano, DEU 5:10 ed uso benignità fino a mille generazioni verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. DEU 5:11 Non usare il nome dell’Eterno, dell’Iddio tuo, in vano, poiché l’Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome in vano. DEU 5:12 Osserva il giorno del riposo per santificarlo, come l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha comandato. DEU 5:13 Lavora sei giorni, e fa’ in essi tutta l’opera tua; DEU 5:14 ma il settimo giorno è giorno di riposo consacrato all’Eterno, al tuo Dio: non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il tuo forestiero che sta dentro le tue porte, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come tu. DEU 5:15 E ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto, e che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti tratto di là con mano potente e con braccio steso; perciò l’Eterno, il tuo Dio, ti ordina d’osservare il giorno del riposo. DEU 5:16 Onora tuo padre e tua madre, come l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha comandato, affinché i tuoi giorni siano prolungati, e tu sii felice sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà. DEU 5:17 Non uccidere. DEU 5:18 Non commettere adulterio. DEU 5:19 Non rubare. DEU 5:20 Non attestare il falso contro il tuo prossimo. DEU 5:21 Non concupire la moglie del tuo prossimo, e non bramare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo”. DEU 5:22 Queste parole pronunziò l’Eterno parlando a tutta la vostra raunanza, sul monte, di mezzo al fuoco, alla nuvola, all’oscurità, con voce forte, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra, e me le diede. DEU 5:23 Or come udiste la voce che usciva dalle tenebre mentre il monte era tutto in fiamme, i vostri capi tribù e i vostri anziani s’accostarono tutti a me, e diceste: DEU 5:24 “Ecco, l’Eterno, l’Iddio nostro, ci ha fatto vedere la sua gloria e la sua grandezza, e noi abbiamo udito la sua voce di mezzo al fuoco; oggi abbiam veduto che Dio ha parlato con l’uomo e l’uomo è rimasto vivo. DEU 5:25 Or dunque, perché morremmo noi? giacché questo gran fuoco ci consumerà; se continuiamo a udire ancora la voce dell’Eterno, dell’Iddio nostro, noi morremo. DEU 5:26 Poiché qual è il mortale, chiunque egli sia, che abbia udito come noi la voce dell’Iddio vivente parlare di mezzo al fuoco e sia rimasto vivo? DEU 5:27 Accostati tu e ascolta tutto ciò che l’Eterno, il nostro Dio, dirà; e ci riferirai tutto ciò che l’Eterno, l’Iddio nostro, ti avrà detto, e noi l’ascolteremo e lo faremo”. DEU 5:28 E l’Eterno udì le vostre parole, mentre mi parlavate; e l’Eterno mi disse: “Io ho udito le parole che questo popolo ti ha rivolte; tutto quello che hanno detto, sta bene. DEU 5:29 Oh avessero pur sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandamenti, per esser felici in perpetuo eglino ed i loro figliuoli! DEU 5:30 Va’ e di’ loro: Tornate alle vostre tende; DEU 5:31 ma tu resta qui meco, e io ti dirò tutti i comandamenti, tutte le leggi e le prescrizioni che insegnerai loro, perché le mettano in pratica nel paese di cui do loro il possesso”. DEU 5:32 Abbiate dunque cura di far ciò che l’Eterno, l’Iddio vostro, vi ha comandato; non ve ne sviate né a destra né a sinistra; DEU 5:33 camminate in tutto e per tutto per la via che l’Eterno, il vostro Dio, vi ha prescritta, affinché viviate e siate felici e prolunghiate i vostri giorni nel paese di cui avrete il possesso. DEU 6:1 Or questi sono i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che l’Eterno, il vostro Dio, ha ordinato d’insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese nel quale state per passare per prenderne possesso; DEU 6:2 affinché tu tema l’Iddio tuo, l’Eterno, osservando, tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figliuolo e il figliuolo del tuo figliuolo, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandamenti che io ti do, e affinché i tuoi giorni siano prolungati. DEU 6:3 Ascolta dunque, Israele, e abbi cura di metterli in pratica, affinché tu sii felice e moltiplichiate grandemente nel paese ove scorre il latte e il miele, come l’Eterno, l’Iddio de’ tuoi padri, ti ha detto. DEU 6:4 Ascolta, Israele: l’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Eterno. DEU 6:5 Tu amerai dunque l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze. DEU 6:6 E questi comandamenti che oggi ti do ti staranno nel cuore; DEU 6:7 li inculcherai ai tuoi figliuoli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. DEU 6:8 Te li legherai alla mano come un segnale, ti saranno come frontali tra gli occhi, DEU 6:9 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. DEU 6:10 E quando l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avrà fatto entrare nel paese che giurò ai tuoi padri, Abrahamo, Isacco e Giacobbe, di darti; quando t’avrà menato alle grandi e buone città che tu non hai edificate, DEU 6:11 alle case piene d’ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate che tu non hai scavate, alle vigne e agli uliveti che tu non hai piantati, e quando mangerai e sarai satollo, DEU 6:12 guardati dal dimenticare l’Eterno che ti ha tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. DEU 6:13 Temerai l’Eterno, l’Iddio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome. DEU 6:14 Non andrete dietro ad altri dèi, fra gli dèi dei popoli che vi staranno attorno, DEU 6:15 perché l’Iddio tuo, l’Eterno, che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; l’ira dell’Eterno, dell’Iddio tuo, s’accenderebbe contro a te e ti sterminerebbe di sulla terra. DEU 6:16 Non tenterete l’Eterno, il vostro Dio, come lo tentaste a Massa. DEU 6:17 Osserverete diligentemente i comandamenti dell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, le sue istruzioni e le sue leggi che v’ha date. DEU 6:18 E farai ciò ch’è affinché tu sii felice ed entri in possesso del buon paese che l’Eterno giurò ai tuoi padri di darti, DEU 6:19 dopo ch’egli avrà tutti i tuoi nemici d’innanzi a te, come l’Eterno ha promesso. DEU 6:20 Quando, in avvenire, il tuo figliuolo ti domanderà: “Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste prescrizioni che l’Eterno, l’Iddio nostro, vi ha date?” DEU 6:21 tu risponderai al tuo figliuolo: “Eravamo schiavi di Faraone in Egitto, e l’Eterno ci trasse dall’Egitto con mano potente. DEU 6:22 E l’Eterno operò sotto i nostri occhi miracoli e prodigi grandi e disastrosi contro l’Egitto, contro Faraone e contro tutta la sua casa. DEU 6:23 E ci trasse di là per condurci nel paese che avea giurato ai nostri padri di darci. DEU 6:24 E l’Eterno ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo l’Eterno, l’Iddio nostro, affinché fossimo sempre felici, ed egli ci conservasse in vita, come ha fatto finora. DEU 6:25 E questa sarà la nostra giustizia: l’aver cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti nel cospetto dell’Eterno, dell’Iddio nostro, com’egli ci ha ordinato”. DEU 7:1 Quando l’Iddio tuo, l’Eterno, ti avrà introdotto nel paese dove vai per prenderne possesso, e ne avrà cacciate d’innanzi a te molte nazioni: gli Hittei, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, DEU 7:2 e quando l’Eterno, l’Iddio tuo, le avrà date in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio: non farai con esse alleanza, ne farai loro grazia. DEU 7:3 Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figliuole ai loro figliuoli e non prenderai le loro figliuole per i tuoi figliuoli, DEU 7:4 perché stornerebbero i tuoi figliuoli dal seguir me per farli servire a dèi stranieri, e l’ira dell’Eterno s’accenderebbe contro a voi, ed egli ben presto vi distruggerebbe. DEU 7:5 Ma farete loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete i loro idoli e darete alle fiamme le loro immagini scolpite. DEU 7:6 Poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. DEU 7:7 L’Eterno ha riposto in voi la sua affezione e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, ché anzi siete meno numerosi d’ogni altro popolo; DEU 7:8 ma perché l’Eterno vi ama, perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri, l’Eterno vi ha tratti fuori con mano potente e vi ha redenti dalla casa di schiavitù, dalla mano di Faraone, re d’Egitto. DEU 7:9 Riconosci dunque che l’Eterno, l’Iddio tuo, è Dio: l’Iddio fedele, che mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima generazione a quelli che l’amano e osservano i suoi comandamenti, DEU 7:10 ma rende immediatamente a quelli che l’odiano ciò che si meritano, distruggendoli; non differisce, ma rende immediatamente a chi l’odia ciò che si merita. DEU 7:11 Osserva dunque i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che oggi ti do, mettendoli in pratica. DEU 7:12 E avverrà che, per aver voi dato ascolto a queste prescrizioni e per averle osservate e messe in pratica, il vostro Dio, l’Eterno, vi manterrà il patto e la benignità che promise con giuramento ai vostri padri. DEU 7:13 Egli t’amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà, benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, il figliare delle tue vacche e delle tue pecore, nel paese che giurò ai tuoi padri di darti. DEU 7:14 Tu sarai benedetto più di tutti i popoli, e non ci sarà in mezzo a te né uomo né donna sterile, né animale sterile fra il tuo bestiame. DEU 7:15 L’Eterno allontanerà da te ogni malattia, e non manderà su te alcuno di quei morbi funesti d’Egitto che ben conoscesti, ma li farà venire addosso a quelli che t’odiano. DEU 7:16 Sterminerai dunque tutti i popoli che l’Eterno, l’Iddio tuo, sta per dare in tuo potere; l’occhio tuo non n’abbia pietà; e non servire agli dèi loro, perché ciò ti sarebbe un laccio. Forse dirai in cuor tuo: DEU 7:17 “Queste nazioni sono più numerose di me; come potrò io cacciarle?” DEU 7:18 Non le temere; ricordati di quello che l’Eterno, il tuo Dio, fece a Faraone e a tutti gli Egiziani; DEU 7:19 ricordati delle grandi prove che vedesti con gli occhi tuoi, de’ miracoli e dei prodigi, della mano potente e del braccio steso coi quali l’Eterno, l’Iddio tuo, ti trasse dall’Egitto; così farà l’Eterno, l’Iddio tuo, a tutti i popoli, dei quali hai timore. DEU 7:20 L’Eterno, il tuo Dio, manderà pure contro a loro i calabroni, finché quelli che saranno rimasti e quelli che si saranno nascosti per paura di te, siano periti. DEU 7:21 Non ti sgomentare per via di loro, poiché l’Iddio tuo, l’Eterno, è in mezzo a te, Dio grande e terribile. DEU 7:22 E l’Eterno, l’Iddio tuo, caccerà a poco a poco queste nazioni d’innanzi a te; tu non le potrai distruggere a un tratto, perché altrimenti le fiere della campagna moltiplicherebbero a tuo danno; DEU 7:23 ma il tuo Dio, l’Eterno, le darà in tuo potere, e le metterà interamente in rotta finché siano distrutte. DEU 7:24 Ti darà nelle mani i loro re, e tu farai scomparire i loro nomi di sotto ai cieli; nessuno potrà starti a fronte, finché tu le abbia distrutte. DEU 7:25 Darai alle fiamme le immagini scolpite dei loro dèi; non agognerai e non prenderai per te l’argento ch’è su quelle, onde tu non abbia a esserne preso come da un laccio; perché sono un’abominazione per l’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; DEU 7:26 e non introdurrai cosa abominevole in casa tua, perché saresti maledetto, com’è quella cosa; la detesterai e l’abominerai assolutamente, perché è un interdetto. DEU 8:1 Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché viviate, moltiplichiate, ed entriate in possesso del paese che l’Eterno giurò di dare ai vostri padri. DEU 8:2 Ricordati di tutto il cammino che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha fatto fare questi quarant’anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, e se tu osserveresti o no i suoi comandamenti. DEU 8:3 Egli dunque t’ha umiliato, t’ha fatto provar la fame, poi t’ha nutrito di manna che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avean mai conosciuta, per insegnarti che l’uomo non vive soltanto di pane, ma vive di tutto quello che la bocca dell’Eterno avrà ordinato. DEU 8:4 Il tuo vestito non ti s’è logorato addosso, e il tuo piè non s’è gonfiato durante questi quarant’anni. DEU 8:5 Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il suo figliuolo, così l’Iddio tuo, l’Eterno, corregge te. DEU 8:6 E osserva i comandamenti dell’Eterno, dell’Iddio tuo, camminando nelle sue vie e temendolo; DEU 8:7 perché il tuo Dio, l’Eterno, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d’acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; DEU 8:8 paese di frumento, d’orzo, di vigne, di fichi e di melagrani; paese d’ulivi da olio e di miele; DEU 8:9 paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre son ferro, e dai cui monti scaverai il rame. DEU 8:10 Mangerai dunque e ti sazierai, e benedirai l’Eterno, il tuo Dio, a motivo del buon paese che t’avrà dato. DEU 8:11 Guardati bene dal dimenticare il tuo Dio, l’Eterno, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do; DEU 8:12 onde non avvenga, dopo che avrai mangiato a sazietà ed avrai edificato e abitato delle belle case, DEU 8:13 dopo che avrai veduto il tuo grosso e il tuo minuto bestiame moltiplicare, accrescersi il tuo argento e il tuo oro, ed abbondare ogni cosa tua, DEU 8:14 che il tuo cuore s’innalzi, e tu dimentichi il tuo Dio, l’Eterno, che ti ha tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù; DEU 8:15 che t’ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti ardenti e di scorpioni, terra arida, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te dell’acqua dalla durissima rupe; DEU 8:16 che nel deserto t’ha nutrito di manna che i tuoi padri non avean mai conosciuta, per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene. DEU 8:17 Guardati dunque dal dire in cuor tuo: “La mia forza e la potenza della mia mano m’hanno acquistato queste ricchezze”; DEU 8:18 ma ricordati dell’Eterno, dell’Iddio tuo; poiché egli ti dà la forza per acquistar ricchezze, affin di confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri. DEU 8:19 Ma se avvenga che tu dimentichi il tuo Dio, l’Eterno, e vada dietro ad altri dèi e li serva e ti prostri davanti a loro, io vi dichiaro quest’oggi solennemente che certo perirete. DEU 8:20 Perirete come le nazioni che l’Eterno fa perire davanti a voi, perché non avrete dato ascolto alla voce dell’Eterno, dell’Iddio vostro. DEU 9:1 Ascolta, Israele! Oggi tu stai per passare il Giordano per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città grandi e fortificate fino al cielo, DEU 9:2 di un popolo grande e alto di statura, de’ figliuoli degli Anakim che tu conosci, e dei quali hai sentito dire: “Chi mai può stare a fronte de’ figliuoli di Anak?” DEU 9:3 Sappi dunque oggi che l’Eterno, il tuo Dio, è quegli che marcerà alla tua testa, come un fuoco divorante; ei li distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in un attimo, come l’Eterno ti ha detto. DEU 9:4 Quando l’Eterno, il tuo Dio, li avrà cacciati via d’innanzi a te, non dire nel tuo cuore: “A cagione della mia giustizia l’Eterno mi ha fatto entrare in possesso di questo paese”; poiché l’Eterno caccia d’innanzi a te queste nazioni, per la loro malvagità. DEU 9:5 No, tu non entri in possesso del loro paese a motivo della tua giustizia, né a motivo della rettitudine del tuo cuore; ma l’Eterno, il tuo Dio, sta per cacciare quelle nazioni d’innanzi a te per la loro malvagità e per mantenere la parola giurata ai tuoi padri, ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe. DEU 9:6 Sappi dunque che, non a motivo della tua giustizia l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso di questo buon paese; poiché tu sei un popolo di collo duro. DEU 9:7 Ricordati, non dimenticare come hai provocato ad ira l’Eterno, il tuo Dio, nel deserto. Dal giorno che uscisti dal paese d’Egitto, fino al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli all’Eterno. DEU 9:8 Anche ad Horeb provocaste ad ira l’Eterno; e l’Eterno si adirò contro di voi, al punto di volervi distruggere. DEU 9:9 Quand’io fui salito sul monte a prendere le tavole di pietra, le tavole del patto che l’Eterno avea fermato con voi, io rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane né bere acqua; DEU 9:10 e l’Eterno mi dette le due tavole di pietra, scritte col dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che l’Eterno vi avea dette sul monte, di mezzo al fuoco, il giorno della raunanza. DEU 9:11 E fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che l’Eterno mi dette le due tavole di pietra, le tavole del patto. DEU 9:12 Poi l’Eterno mi disse: “Lèvati, scendi prontamente di qui, perché il tuo popolo che hai tratto dall’Egitto si è corrotto; hanno ben presto lasciato la via che io avevo loro ordinato di seguire; si son fatti una immagine di getto”. DEU 9:13 L’Eterno mi parlò ancora, dicendo: “Io l’ho visto questo popolo; ecco, esso è un popolo di collo duro; DEU 9:14 lasciami fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome di sotto i cieli, e farò di te una nazione più potente e più grande di loro”. DEU 9:15 Così io mi volsi e scesi dal monte, dal monte tutto in fiamme, tenendo nelle mie due mani le due tavole del patto. DEU 9:16 Guardai, ed ecco che avevate peccato contro l’Eterno, il vostro Dio; v’eravate fatto un vitello di getto; avevate ben presto lasciata la via che l’Eterno vi aveva ordinato di seguire. DEU 9:17 E afferrai le due tavole, le gettai dalle mie due mani, e le spezzai sotto i vostri occhi. DEU 9:18 Poi mi prostrai davanti all’Eterno, come avevo fatto la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a cagione del gran peccato che avevate commesso, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, per irritarlo. DEU 9:19 Poiché io avevo paura, a veder l’ira e il furore da cui l’Eterno era invaso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma l’Eterno m’esaudì anche questa volta. DEU 9:20 L’Eterno s’adiro anche fortemente contro Aaronne, al punto di volerlo far perire; e io pregai in quell’occasione anche per Aaronne. DEU 9:21 Poi presi il corpo del vostro delitto, il vitello che avevate fatto, lo detti alle fiamme, lo feci a pezzi, frantumandolo finché fosse ridotto in polvere, e buttai quella polvere nel torrente che scende dal monte. DEU 9:22 Anche a Tabeera, a Massa e a Kibroth-Hattaava voi irritaste l’Eterno. DEU 9:23 E quando l’Eterno vi volle far partire da Kades-Barnea dicendo: “Salite, e impossessatevi del paese che io vi do”, voi vi ribellaste all’ordine dell’Eterno, del vostro Dio, non aveste fede in lui, e non ubbidiste alla sua voce. DEU 9:24 Siete stati ribelli all’Eterno, dal giorno che vi conobbi. DEU 9:25 Io stetti dunque così prostrato davanti all’Eterno quei quaranta giorni e quelle quaranta notti, perché l’Eterno avea detto di volervi distruggere. DEU 9:26 E pregai l’Eterno e dissi: “O Signore, o Eterno, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità, che hai redento nella tua grandezza, che hai tratto dall’Egitto con mano potente. DEU 9:27 Ricordati de’ tuoi servi, Abrahamo, Isacco e Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo popolo, e alla sua malvagità, e al suo peccato, DEU 9:28 affinché il paese donde ci hai tratti non dica: Siccome l’Eterno non era capace d’introdurli nella terra che aveva loro promessa, e siccome li odiava, li ha fatti uscir di qui per farli morire nel deserto. DEU 9:29 E nondimeno, essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu traesti dall’Egitto con la tua gran potenza e col tuo braccio steso”. DEU 10:1 In quel tempo, l’Eterno mi disse: “Tagliati due tavole di pietra simili alle prime, e sali da me sul monte; fatti anche un’arca di legno; DEU 10:2 e io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle prime che tu spezzasti, e tu le metterai nell’arca”. DEU 10:3 Io feci allora un’arca di legno d’acacia, e tagliai due tavole di pietra simili alle prime; poi salii sul monte, tenendo le due tavole in mano. DEU 10:4 E l’Eterno scrisse su quelle due tavole ciò che era stato scritto la prima volta, cioè le dieci parole che l’Eterno avea pronunziate per voi sul monte, di mezzo al fuoco, il giorno della raunanza. E l’Eterno me le diede. DEU 10:5 Allora mi volsi e scesi dal monte; misi le tavole nell’arca che avevo fatta, e quivi stanno, come l’Eterno mi aveva ordinato. DEU 10:6 (Or i figliuoli d’Israele partirono da Beeroth-Benè-Jaakan per Mosera. Quivi morì Aaronne, e quivi fu sepolto; ed Eleazar, suo figliuolo, divenne sacerdote al posto di lui. DEU 10:7 Di là partirono alla volta di Gudgoda; e da Gudgoda alla volta di Jotbatha, paese di corsi d’acqua. DEU 10:8 In quel tempo l’Eterno separò la tribù di Levi per portare l’arca del patto dell’Eterno, per stare davanti all’Eterno ed esser suoi ministri, e per dar la benedizione nel nome di lui, come ha fatto sino al dì d’oggi. DEU 10:9 Perciò Levi non ha parte né eredità coi suoi fratelli; l’Eterno è la sua eredità, come gli ha detto l’Eterno, l’Iddio tuo). DEU 10:10 Or io rimasi sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti; e l’Eterno mi esaudì anche questa volta: l’Eterno non ti volle distruggere. DEU 10:11 E l’Eterno mi disse: “Lèvati, mettiti in cammino alla testa del tuo popolo, ed entrino essi nel paese che giurai ai loro padri di dar loro, e ne prendano possesso”. DEU 10:12 Ed ora, Israele, che chiede da te l’Eterno, il tuo Dio, se non che tu tema l’Eterno, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu l’ami e serva all’Eterno, ch’è il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, DEU 10:13 che tu osservi per il tuo bene i comandamenti dell’Eterno e le sue leggi che oggi ti do? DEU 10:14 Ecco, all’Eterno, al tuo Dio, appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e tutto quanto essa contiene; DEU 10:15 ma soltanto ne’ tuoi padri l’Eterno pose affezione, e li amò; e, dopo loro, fra tutti i popoli, scelse la loro progenie, cioè voi, come oggi si vede. DEU 10:16 Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurate più il vostro collo; DEU 10:17 poiché l’Eterno, il vostro Dio, è l’Iddio degli dèi, il Signor dei signori, l’Iddio grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali e non accetta presenti, DEU 10:18 che fa giustizia all’orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestito. DEU 10:19 Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. DEU 10:20 Temi l’Eterno, il tuo Dio, a lui servi, tienti stretto a lui, e giura nel suo nome. DEU 10:21 Egli è l’oggetto delle tue lodi, egli è il tuo Dio, che ha fatto per te queste cose grandi e tremende che gli occhi tuoi hanno vedute. DEU 10:22 I tuoi padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; e ora l’Eterno, il tuo Dio, ha fatto di te una moltitudine pari alle stelle de’ cieli. DEU 11:1 Ama dunque l’Eterno, il tuo Dio, e osserva sempre quel che ti dice d’osservare, le sue leggi, le sue prescrizioni e i suoi comandamenti. DEU 11:2 E riconoscete oggi (poiché non parlo ai vostri figliuoli che non hanno conosciuto né hanno veduto le lezioni dell’Eterno, del vostro Dio), riconoscete la sua grandezza, la sua mano potente, il suo braccio steso, DEU 11:3 i suoi miracoli, le opere che fece in mezzo all’Egitto contro Faraone, re d’Egitto, e contro il suo paese; DEU 11:4 e quel che fece all’esercito d’Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come fece rifluir su loro le acque del mar Rosso quand’essi v’inseguivano, e come li distrusse per sempre; DEU 11:5 e quel che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo in questo luogo; DEU 11:6 e quel che fece a Dathan e ad Abiram, figliuoli di Eliab, figliuolo di Ruben; come la terra spalancò la sua bocca e li inghiottì con le loro famiglie, le loro tende e tutti quelli ch’erano al loro séguito, in mezzo a tutto Israele. DEU 11:7 Poiché gli occhi vostri hanno veduto le grandi cose che l’Eterno ha fatte. DEU 11:8 Osservate dunque tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché siate forti e possiate entrare in possesso del paese nel quale state per entrare per impadronirvene, DEU 11:9 e affinché prolunghiate i vostri giorni sul suolo che l’Eterno giurò di dare ai vostri padri e alla loro progenie: terra ove scorre il latte e il miele. DEU 11:10 Poiché il paese del quale state per entrare in possesso non è come il paese d’Egitto donde siete usciti, e nel quale gettavi la tua semenza e poi lo annaffiavi coi piedi, come si fa d’un orto; DEU 11:11 ma il paese di cui andate a prendere possesso è paese di monti e di valli, che beve l’acqua della pioggia che vien dal cielo: DEU 11:12 paese del quale l’Eterno, il tuo Dio, ha cura, e sul quale stanno del continuo gli occhi dell’Eterno, del tuo Dio, dal principio dell’anno sino alla fine. DEU 11:13 E se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi do, amando il vostro Dio, l’Eterno, e servendogli con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra, DEU 11:14 avverrà ch’io darò al vostro paese la pioggia a suo tempo: la pioggia d’autunno e di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino e il tuo olio; DEU 11:15 e farò pure crescere dell’erba ne’ tuoi campi per il tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato. DEU 11:16 Vegliate su voi stessi onde il vostro cuore non sia sedotto e voi lasciate la retta via e serviate a dèi stranieri e vi prostriate dinanzi a loro, DEU 11:17 e si accenda contro di voi l’ira dell’Eterno, ed egli chiuda i cieli in guisa che non vi sia più pioggia, e la terra non dia più i suoi prodotti, e voi periate ben presto, scomparendo dal buon paese che l’Eterno vi dà. DEU 11:18 Vi metterete dunque nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segnale e vi saranno come frontali tra gli occhi; DEU 11:19 le insegnerete ai vostri figliuoli, parlandone quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per viaggio, quando ti coricherai e quando ti alzerai; DEU 11:20 e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, DEU 11:21 affinché i vostri giorni e i giorni de’ vostri figliuoli, nel paese che l’Eterno giurò ai vostri padri di dar loro, siano numerosi come i giorni de’ cieli al disopra della terra. DEU 11:22 Poiché, se osservate diligentemente tutti questi comandamenti che vi do, e li mettete in pratica, amando l’Eterno, il vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi stretti a lui, DEU 11:23 l’Eterno caccerà d’innanzi a voi tutte quelle nazioni, e voi v’impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi. DEU 11:24 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale. DEU 11:25 Nessuno vi potrà stare a fronte; l’Eterno, il vostro Dio, come vi ha detto, spanderà la paura e il terrore di voi per tutto il paese dove camminerete. DEU 11:26 Guardate, io pongo oggi dinanzi a voi la benedizione e la maledizione: DEU 11:27 la benedizione, se ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, del vostro Dio, i quali oggi vi do; DEU 11:28 la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, dell’Iddio vostro, e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per andar dietro a dèi stranieri che voi non avete mai conosciuti. DEU 11:29 E quando l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà introdotto nel paese nel quale vai per prenderne possesso, tu pronunzierai la benedizione sul monte Gherizim, e la maledizione sul monte Ebal. DEU 11:30 Questi monti non sono essi di là dal Giordano, dietro la via di ponente, nel paese dei Cananei che abitano nella pianura dirimpetto a Ghilgal presso la querce di Moreh? DEU 11:31 Poiché voi state per passare il Giordano per andare a prender possesso del paese, che l’Eterno, l’Iddio vostro, vi da; voi lo possederete e vi abiterete. DEU 11:32 Abbiate dunque cura di mettere in pratica tutte le leggi e le prescrizioni, che oggi io pongo dinanzi a voi. DEU 12:1 Queste sono le leggi e le prescrizioni che avrete cura d’osservare nel paese che l’Eterno, l’Iddio de’ tuoi padri, ti da perché tu lo possegga, tutto il tempo che vivrete sulla terra. DEU 12:2 Distruggerete interamente tutti i luoghi dove le nazioni che state per cacciare servono i loro dèi: sugli alti monti, sui colli, e sotto qualunque albero verdeggiante. DEU 12:3 Demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, darete alle fiamme i loro idoli d’Astarte, abbatterete le immagini scolpite dei loro dèi, e farete sparire il loro nome da quei luoghi. DEU 12:4 Non così farete riguardo all’Eterno, all’Iddio vostro; DEU 12:5 ma lo cercherete nella sua dimora, nel luogo che l’Eterno, il vostro Dio, avrà scelto fra tutte le vostre tribù, per mettervi il suo nome; e quivi andrete; DEU 12:6 quivi recherete i vostri olocausti e i vostri sacrifizi, le vostre decime, quel che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie, e i primogeniti de’ vostri armenti e de’ vostri greggi; DEU 12:7 e quivi mangerete davanti all’Eterno, ch’è il vostro Dio, e vi rallegrerete, voi e le vostre famiglie, godendo di tutto ciò a cui avrete messo mano, e in cui l’Eterno, il vostro Dio, vi avrà benedetti. DEU 12:8 Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa tutto quel che gli par bene, DEU 12:9 perché finora non siete giunti al riposo e all’eredità che l’Eterno, il vostro Dio, vi dà. DEU 12:10 Ma passerete il Giordano e abiterete il paese che l’Eterno, il vostro Dio, vi dà in eredità, e avrete requie da tutti i vostri nemici che vi circondano e sarete stanziati in sicurtà; DEU 12:11 e allora, recherete al luogo che l’Eterno, il vostro Dio, avrà scelto per dimora del suo nome, tutto quello che vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifizi, le vostre decime, quel che le vostre mani avranno prelevato, e tutte le offerte scelte che avrete votate all’Eterno. DEU 12:12 E vi rallegrerete dinanzi all’Eterno, al vostro Dio, voi, i vostri figliuoli, le vostre figliuole, i vostri servi, le vostre serve e il Levita che sarà entro le vostre porte; poich’egli non ha né parte né possesso tra voi. DEU 12:13 Allora ti guarderai bene dall’offrire i tuoi olocausti in qualunque luogo vedrai; DEU 12:14 ma offrirai i tuoi olocausti nel luogo che l’Eterno avrà scelto in una delle tue tribù; e quivi farai tutto quello che ti comando. DEU 12:15 Però, potrai a tuo piacimento scannare animali e mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che l’Eterno t’avrà largita; tanto colui che sarà impuro come colui che sarà puro ne potranno mangiare, come si fa della carne di gazzella e di cervo; DEU 12:16 ma non ne mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua. DEU 12:17 Non potrai mangiare entro le tue porte le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, né i primogeniti de’ tuoi armenti e de’ tuoi greggi, né ciò che avrai consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quel che le tue mani avranno prelevato; DEU 12:18 tali cose mangerai dinanzi all’Eterno, ch’è il tuo Dio, nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto, tu, il tuo figliuolo, la tua figliuola, il tuo servo, la tua serva, e il Levita che sarà entro le tue porte; e ti rallegrerai dinanzi all’Eterno, ch’è il tuo Dio, d’ogni cosa a cui avrai messo mano. DEU 12:19 Guardati bene, tutto il tempo che vivrai nel tuo paese, dall’abbandonare il Levita. DEU 12:20 Quando l’Eterno, il tuo Dio, avrà ampliato i tuoi confini, come t’ha promesso, e tu, desiderando di mangiar della carne dirai: “Vorrei mangiar della carne”, potrai mangiar della carne a tuo piacimento. DEU 12:21 Se il luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto per porvi il suo nome sarà lontano da te, potrai ammazzare del grosso e del minuto bestiame che l’Eterno t’avrà dato, come t’ho prescritto; e potrai mangiarne entro le tue porte a tuo piacimento. DEU 12:22 Soltanto, ne mangerai come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare tanto chi sarà impuro quanto chi sarà puro; DEU 12:23 ma guardati assolutamente dal mangiarne il sangue, perché il sangue e la vita; e tu non mangerai la vita insieme con la carne. DEU 12:24 Non lo mangerai; lo spargerai per terra come acqua. DEU 12:25 Non lo mangerai affinché sii felice tu e i tuoi figliuoli dopo di te, quando avrai fatto ciò ch’è retto agli occhi dell’Eterno. DEU 12:26 Ma quanto alle cose che avrai consacrate o promesse per voto, le prenderai e andrai al luogo che l’Eterno avrà scelto, DEU 12:27 e offrirai i tuoi olocausti, la carne e il sangue, sull’altare dell’Eterno, ch’è il tuo Dio; e il sangue delle altre tue vittime dovrà essere sparso sull’altare dell’Eterno, del tuo Dio, e tu ne mangerai la carne. DEU 12:28 Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando, affinché sii sempre felice tu e i tuoi figliuoli dopo di te, quando avrai fatto ciò ch’è bene e retto agli occhi dell’Eterno, ch’è il tuo Dio. DEU 12:29 Quando l’Eterno, l’Iddio tuo, avrà sterminate davanti a te le nazioni là dove tu stai per entrare a spodestarle, e quando le avrai spodestate e ti sarai stanziato nel loro paese, DEU 12:30 guardati bene dal cadere nel laccio, seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall’informarti de’ loro dèi, dicendo: “Queste nazioni come servivano esse ai loro dèi? Anch’io vo’ fare lo stesso”. DEU 12:31 Non così farai riguardo all’Eterno, all’Iddio tuo; poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò ch’è abominevole per l’Eterno e ch’egli detesta; davan perfino alle fiamme i loro figliuoli e le loro figliuole, in onore dei loro dèi. DEU 12:32 Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando; non vi aggiungerai nulla, e nulla ne toglierai. DEU 13:1 Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti mostri un segno o un prodigio, DEU 13:2 e il segno o il prodigio di cui t’avrà parlato succeda, ed egli ti dica: “Andiamo dietro a dèi stranieri (che tu non hai mai conosciuto) e ad essi serviamo”, DEU 13:3 tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore; perché l’Eterno, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate l’Eterno, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra. DEU 13:4 Seguirete l’Eterno, l’Iddio vostro, temerete lui, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, a lui servirete e vi terrete stretti. DEU 13:5 E quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte, perché avrà predicato l’apostasia dall’Eterno, dal vostro Dio, che vi ha tratti dal paese d’Egitto e vi ha redenti dalla casa di schiavitù, per spingerti fuori della via per la quale l’Eterno, il tuo Dio, t’ha ordinato di camminare. Così toglierai il male di mezzo a te. DEU 13:6 Se il tuo fratello, figliuolo di tua madre, o il tuo figliuolo o la tua figliuola o la moglie che riposa sul tuo seno o l’amico che ti è come un altro te stesso t’inciterà in segreto, dicendo: “Andiamo, serviamo ad altri dèi”: dèi che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuti, DEU 13:7 dèi de’ popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da una estremità all’altra della terra, DEU 13:8 tu non acconsentire, non gli dar retta; l’occhio tuo non abbia pietà per lui; non lo risparmiare, non lo ricettare; DEU 13:9 anzi uccidilo senz’altro; la tua mano sia la prima a levarsi su lui, per metterlo a morte; poi venga la mano di tutto il popolo; DEU 13:10 lapidalo, e muoia, perché ha cercato di spingerti lungi dall’Eterno, dall’Iddio tuo, che ti trasse dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. DEU 13:11 E tutto Israele l’udrà e temerà e non commetterà più nel mezzo di te una simile azione malvagia. DEU 13:12 Se sentirai dire di una delle tue città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà per abitarle: DEU 13:13 “Degli uomini perversi sono usciti di mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo ad altri dèi” (che voi non avete mai conosciuti), DEU 13:14 tu farai delle ricerche, investigherai, interrogherai con cura; e, se troverai che sia vero, che il fatto sussiste e che una tale abominazione è stata realmente commessa in mezzo a te, DEU 13:15 allora metterai senz’altro a fil di spada gli abitanti di quella città, la voterai allo sterminio, con tutto quel che contiene, e passerai a fil di spada anche il suo bestiame. DEU 13:16 E radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza, e darai interamente alle fiamme la città con tutto il suo bottino, come sacrifizio arso interamente all’Eterno, ch’è il vostro Dio; essa sarà in perpetuo un mucchio di rovine, e non sarà mai più riedificata. DEU 13:17 E nulla di ciò che sarà così votato allo sterminio s’attaccherà alle tue mani, affinché l’Eterno si distolga dall’ardore della sua ira, ti faccia misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi, come giurò di fare ai tuoi padri, DEU 13:18 quando tu obbedisca alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, osservando tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, e facendo ciò ch’è retto agli occhi dell’Eterno, ch’è il tuo Dio. DEU 14:1 Voi siete i figliuoli dell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro; non vi fate incisioni addosso, e non vi radete i peli tra gli occhi per lutto d’un morto; DEU 14:2 poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, all’Iddio tuo, e l’Eterno ti ha scelto perché tu gli fossi un popolo specialmente suo, fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. DEU 14:3 Non mangerai cosa alcuna abominevole. DEU 14:4 Questi sono gli animali dei quali potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; DEU 14:5 il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l’antilope, il capriolo e il camoscio. DEU 14:6 Potrete mangiare d’ogni animale che ha l’unghia spartita, il piè forcuto, e che rumina. DEU 14:7 Ma non mangerete di quelli che ruminano soltanto, o che hanno soltanto l’unghia spartita o il piè forcuto; e sono: il cammello, la lepre, il coniglio, che ruminano ma non hanno l’unghia spartita; considerateli come impuri; DEU 14:8 e anche il porco, che ha l’unghia spartita ma non rumina; lo considererete come impuro. Non mangerete della loro carne, e non toccherete i loro corpi morti. DEU 14:9 Fra tutti gli animali che vivono nelle acque, potrete mangiare di tutti quelli che hanno pinne e squame; DEU 14:10 ma non mangerete di alcuno di quelli che non hanno pinne e squame; considerateli come impuri. DEU 14:11 Potrete mangiare di qualunque uccello puro; DEU 14:12 ma ecco quelli dei quali non dovete mangiare: l’aquila, l’ossifraga e l’aquila di mare; DEU 14:13 il nibbio, il falco e ogni specie d’avvoltoio; DEU 14:14 ogni specie di corvo; DEU 14:15 lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviere, DEU 14:16 il gufo, l’ibi, il cigno; DEU 14:17 il pellicano, il tuffolo, lo smergo; DEU 14:18 la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello. DEU 14:19 E considererete come impuro ogni insetto alato; non se ne mangerà. DEU 14:20 Potrete mangiare d’ogni volatile puro. DEU 14:21 Non mangerete d’alcuna bestia morta da sé; la darai allo straniero che sarà entro le tue porte perché la mangi, o la venderai a qualche estraneo; poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, ch’è il tuo Dio. Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre. DEU 14:22 Avrete cura di prelevare la decima da tutto quello che produrrà la tua semenza, da quello che ti frutterà il campo ogni anno. DEU 14:23 Mangerai, nel cospetto dell’Eterno, del tuo Dio, nel luogo ch’egli avrà scelto per dimora del suo nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, e i primi parti de’ tuoi armenti e de’ tuoi greggi, affinché tu impari a temer sempre l’Eterno, l’Iddio tuo. DEU 14:24 Ma se il cammino è troppo lungo per te, sì che tu non possa portar colà quelle decime, essendo il luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome troppo lontano da te (perché l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà benedetto), DEU 14:25 allora le convertirai in danaro, terrai stretto in mano questo danaro, andrai al luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto, DEU 14:26 e impiegherai quel danaro a comprarti tutto quello che il cuor tuo desidererà: buoi, pecore, vino, bevande alcooliche, o qualunque cosa possa più piacerti; e quivi mangerai nel cospetto dell’Eterno, del tuo Dio, e ti rallegrerai: tu con la tua famiglia. DEU 14:27 E il Levita che abita entro le tue porte, non lo abbandonerai poiché non ha parte né eredità con te. DEU 14:28 Alla fine d’ogni triennio, metterai da parte tutta le decime delle tue entrate del terzo anno, e le riporrai entro le tue porte; DEU 14:29 e il Levita, che non ha parte né eredità con te, e lo straniero e l’orfano e la vedova che saranno entro le tue porte verranno, mangeranno e si sazieranno, affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in ogni opera a cui porrai mano. DEU 15:1 Alla fine d’ogni settennio celebrerete l’anno di remissione. DEU 15:2 Ed ecco il modo di questa remissione: Ogni creditore sospenderà il suo diritto relativamente al prestito fatto al suo prossimo; non esigerà il pagamento dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sarà proclamato l’anno di remissione in onore dell’Eterno. DEU 15:3 Potrai esigerlo dallo straniero; ma quanto a ciò che il tuo fratello avrà del tuo, sospenderai il tuo diritto. DEU 15:4 Nondimeno, non vi sarà alcun bisognoso tra voi; poiché l’Eterno senza dubbio ti benedirà nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà in eredità, perché tu lo possegga, DEU 15:5 purché però tu ubbidisca diligentemente alla voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti, che oggi ti do. DEU 15:6 Il tuo Dio, l’Eterno, ti benedirà come t’ha promesso, e tu farai dei prestiti a molte nazioni, e non prenderai nulla in prestito; dominerai su molte nazioni, ed esse non domineranno su te. DEU 15:7 Quando vi sarà in mezzo a te qualcuno de’ tuoi fratelli che sia bisognoso in una delle tue città nel paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà, non indurerai il cuor tuo, e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; DEU 15:8 anzi gli aprirai largamente la mano e gli presterai quanto gli abbisognerà per la necessità nella quale si trova. DEU 15:9 Guardati dall’accogliere in cuor tuo un cattivo pensiero, che ti faccia dire: “Il settimo anno, l’anno di remissione, e vicino!”, e ti spinga ad essere spietato verso il tuo fratello bisognoso, sì da non dargli nulla; poich’egli griderebbe contro di te all’Eterno, e ci sarebbe del peccato in te. DEU 15:10 Dagli liberalmente; e quando gli darai, non te ne dolga il cuore; perché, a motivo di questo, l’Eterno, l’Iddio tuo, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano. DEU 15:11 Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comandamento, e ti dico: “Apri liberalmente la tua mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese”. DEU 15:12 Se un tuo fratello ebreo o una sorella ebrea si vende a te, ti servirà sei anni; ma il settimo, lo manderai via da te libero. DEU 15:13 E quando lo manderai via da te libero, non lo rimanderai a vuoto; DEU 15:14 lo fornirai liberalmente di doni tratti dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo strettoio; gli farai parte delle benedizioni che l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà largite; DEU 15:15 e ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto, e che l’Eterno, il tuo Dio, ti ha redento; perciò io ti do oggi questo comandamento. DEU 15:16 Ma se avvenga ch’egli ti dica: “Non voglio andarmene da te”, perché ama te e la tua casa e sta bene da te, DEU 15:17 allora prenderai una lesina, gli forerai l’orecchio contro la porta, ed egli ti sarà schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. DEU 15:18 Non ti sia grave rimandarlo da te libero, poiché t’ha servito sei anni, e un mercenario ti sarebbe costato il doppio; e l’Eterno, il tuo Dio, ti benedirà in tutto ciò che farai. DEU 15:19 Consacrerai all’Eterno, il tuo Dio, ogni primogenito maschio che ti nascerà ne’ tuoi armenti e ne’ tuoi greggi. Non metterai al lavoro il primogenito della tua vacca, e non toserai il primogenito della tua pecora. DEU 15:20 Li mangerai ogni anno con la tua famiglia, in presenza dell’Eterno, dell’Iddio tuo, nel luogo che l’Eterno avrà scelto. DEU 15:21 E se l’animale ha qualche difetto, se è zoppo o cieco o ha qualche altro grave difetto, non lo sacrificherai all’Eterno, al tuo Dio; DEU 15:22 lo mangerai entro le tue porte; colui che sarà impuro e colui che sarà puro ne mangeranno senza distinzione, come si mangia della gazzella e del cervo. DEU 15:23 Però, non ne mangerai il sangue; lo spargerai per terra come acqua. DEU 16:1 Osserva il mese di Abib e celebra la Pasqua in onore dell’Eterno, del tuo Dio; poiché, nel mese di Abib, l’Eterno, il tuo Dio, ti trasse dall’Egitto, durante la notte. DEU 16:2 E immolerai la Pasqua all’Eterno, all’Iddio tuo, con vittime de’ tuoi greggi e de’ tuoi armenti, nel luogo che l’Eterno avrà scelto per dimora del suo nome. DEU 16:3 Non mangerai con queste offerte pane lievitato; per sette giorni mangerai con esse pane azzimo, pane d’afflizione (poiché uscisti in fretta dal paese d’Egitto); affinché tu ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d’Egitto, tutto il tempo della tua vita. DEU 16:4 Non si vegga lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; e della carne che avrai immolata la sera del primo giorno, nulla se ne serbi durante la notte fino al mattino. DEU 16:5 Non potrai immolare la Pasqua in una qualunque delle città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà; DEU 16:6 anzi, immolerai la Pasqua soltanto nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto per dimora del suo nome; la immolerai la sera, al tramontar del sole, nell’ora in cui uscisti dall’Egitto. DEU 16:7 Farai cuocere la vittima, e la mangerai nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto; e la mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende. DEU 16:8 Per sei giorni mangerai pane senza lievito; e il settimo giorno vi sarà una solenne raunanza, in onore dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; non farai lavoro di sorta. DEU 16:9 Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella mèsse comincerai a contare sette settimane; DEU 16:10 poi celebrerai la festa delle settimane in onore dell’Eterno, del tuo Dio, mediante offerte volontarie, che presenterai nella misura delle benedizioni che avrai ricevute dall’Eterno, ch’è il tuo Dio. DEU 16:11 E ti rallegrerai in presenza dell’Eterno, del tuo Dio, tu, il tuo figliuolo e la tua figliuola, il tuo servo e la tua serva, il Levita che sarà entro le tue porte, e lo straniero, l’orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto per dimora del suo nome. DEU 16:12 Ti ricorderai che fosti schiavo in Egitto, e osserverai e metterai in pratica queste leggi. DEU 16:13 Celebrerai la festa delle Capanne per sette giorni, quando avrai raccolto il prodotto della tua aia e del tuo strettoio; DEU 16:14 e ti rallegrerai in questa tua festa, tu, il tuo figliuolo e la tua figliuola, il tuo servo e la tua serva, e il Levita, lo straniero, l’orfano e la vedova che saranno entro le tue porte. DEU 16:15 Celebrerai la festa per sette giorni in onore dell’Eterno, del tuo Dio, nel luogo che l’Eterno avrà scelto; poiché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedirà in tutta la tua raccolta e in tutta l’opera delle tue mani, e tu ti darai interamente alla gioia. DEU 16:16 Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti all’Eterno, al tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa de’ pani azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti all’Eterno a mani vuote. DEU 16:17 Ognuno darà ciò che potrà, secondo le benedizioni che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avrà date. DEU 16:18 Stabilisciti de’ giudici e dei magistrati in tutte le città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà, tribù per tribù; ed essi giudicheranno il popolo con giusti giudizi. DEU 16:19 Non pervertirai il diritto, non avrai riguardi personali, e non accetterai donativi, perché il donativo acceca gli occhi de’ savi e corrompe le parole de’ giusti. DEU 16:20 La giustizia, solo la giustizia seguirai, affinché tu viva e possegga il paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà. DEU 16:21 Non pianterai alcun idolo d’Astarte, di qualsivoglia specie di legno, allato all’altare che edificherai all’Eterno, ch’è il tuo Dio; DEU 16:22 e non erigerai alcuna statua; cosa, che l’Eterno, il tuo Dio, odia. DEU 17:1 Non immolerai all’Eterno, al tuo Dio, bue o pecora che abbia qualche difetto o qualche deformità, perché sarebbe cosa abominevole per l’Eterno, ch’è il tuo Dio. DEU 17:2 Se si troverà nel tuo mezzo, in una delle città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi dell’Eterno, del tuo Dio, trasgredendo il suo patto DEU 17:3 e che vada e serva ad altri dèi e si prostri dinanzi a loro, dinanzi al sole o alla luna o a tutto l’esercito celeste, cosa che io non ho comandata, DEU 17:4 quando ciò ti sia riferito e tu l’abbia saputo, informatene diligentemente; e se è vero, se il fatto sussiste, se una tale abominazione è stata realmente commessa in Israele, DEU 17:5 farai condurre alle porte della tua città quell’uomo o quella donna che avrà commesso quell’atto malvagio, e lapiderai quell’uomo o quella donna, sì che muoia. DEU 17:6 Colui che dovrà morire sarà messo a morte sulla deposizione di due o di tre testimoni; non sarà messo a morte sulla deposizione di un solo testimonio. DEU 17:7 La mano dei testimoni sarà la prima a levarsi contro di lui per farlo morire; poi, la mano di tutto il popolo; così torrai il male di mezzo a te. DEU 17:8 Quando il giudizio d’una causa sarà troppo difficile per te, sia che si tratti d’un omicidio o d’una contestazione o d’un ferimento, di materie da processo entro le tue porte, ti leverai e salirai al luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto; DEU 17:9 andrai dai sacerdoti levitici e dal giudice in carica a quel tempo; li consulterai, ed essi ti faranno conoscere ciò che dice il diritto; DEU 17:10 e tu ti conformerai a quello ch’essi ti dichiareranno nel luogo che l’Eterno avrà scelto, e avrai cura di fare tutto quello che t’avranno insegnato. DEU 17:11 Ti conformerai alla legge ch’essi t’avranno insegnata e al diritto come te l’avranno dichiarato; non devierai da quello che t’avranno insegnato, né a destra né a sinistra. DEU 17:12 E l’uomo che avrà la presunzione di non dare ascolto al sacerdote che sta là per servire l’Eterno, il tuo Dio, o al giudice, quell’uomo morrà; così torrai via il male da Israele; DEU 17:13 e tutto il popolo udrà la cosa, temerà, e non agirà più con presunzione. DEU 17:14 Quando sarai entrato nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà e ne avrai preso possesso e l’abiterai, se dici: “Voglio costituire su di me un re come tutte le nazioni che mi circondano”, DEU 17:15 dovrai costituire su di te come re colui che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto. Costituirai su di te come re uno de’ tuoi fratelli; non potrai costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello. DEU 17:16 Però, non abbia egli gran numero di cavalli, e non riconduca il popolo in Egitto per procurarsi gran numero di cavalli, poiché l’Eterno vi ha detto: “Non rifarete mai più quella via”. DEU 17:17 E neppure abbia gran numero di mogli, affinché il suo cuore non si svii; e neppure abbia gran quantità d’argento e d’oro. DEU 17:18 E quando s’insedierà sul suo trono reale, scriverà per suo uso in un libro, una copia di questa legge secondo l’esemplare dei sacerdoti levitici. DEU 17:19 E terrà il libro presso di sé, e vi leggerà dentro tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere l’Eterno, il suo Dio, a mettere diligentemente in pratica tutte le parole di questa legge e tutte queste prescrizioni, DEU 17:20 affinché il cuor suo non si elevi al disopra de’ suoi fratelli, ed egli non devii da questi comandamenti né a destra né a sinistra, e prolunghi così i suoi giorni nel suo regno, egli coi suoi figliuoli, in mezzo ad Israele. DEU 18:1 I sacerdoti levitici, tutta quanta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità con Israele; vivranno dei sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno, e della eredità di lui. DEU 18:2 Non avranno, dico, alcuna eredità tra i loro fratelli; l’Eterno è la loro eredità, com’egli ha detto loro. DEU 18:3 Or questo sarà il diritto de’ sacerdoti sul popolo, su quelli che offriranno come sacrifizio sia un bue sia una pecora: essi daranno al sacerdote la spalla, le mascelle e il ventricolo. DEU 18:4 Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio, e le primizie della tosatura delle tue pecore; DEU 18:5 poiché l’Eterno, il tuo Dio, l’ha scelto fra tutte le tue tribù, perché si presentino a fare il servizio nel nome dell’Eterno, egli e i suoi figliuoli, in perpetuo. DEU 18:6 E quando un Levita, partendo da una qualunque delle città dove soggiorna in Israele, verrà, seguendo il pieno desiderio del suo cuore, al luogo che l’Eterno avrà scelto, DEU 18:7 e farà il servizio nel nome dell’Eterno, del tuo Dio, come tutti i suoi fratelli Leviti che stanno quivi davanti all’Eterno, DEU 18:8 egli riceverà, per il suo mantenimento, una parte uguale a quella degli altri, oltre quello che gli può venire dalla vendita del suo patrimonio. DEU 18:9 Quando sarai entrato nel paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà, non imparerai a imitare le abominazioni delle nazioni che son quivi. DEU 18:10 Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il suo figliuolo o la sua figliuola per il fuoco, né chi eserciti la divinazione, né pronosticatore, né augure, né mago, DEU 18:11 né incantatore, né chi consulti gli spiriti, né chi dica la buona fortuna, né negromante; DEU 18:12 perché chiunque fa queste cose è in abominio all’Eterno; e, a motivo di queste abominazioni, l’Eterno, il tuo Dio, sta per cacciare quelle nazioni d’innanzi a te. DEU 18:13 Tu sarai integro verso l’Eterno, l’Iddio tuo; DEU 18:14 poiché quelle nazioni, del cui paese tu vai ad impossessarti, dànno ascolto ai pronosticatori e agl’indovini; ma, quanto a te, l’Eterno, il tuo Dio, ha disposto altrimenti. DEU 18:15 L’Eterno, il tuo Dio, ti susciterà un profeta come me, in mezzo a te, d’infra i tuoi fratelli; a quello darete ascolto! DEU 18:16 Avrai così per l’appunto quello che chiedesti all’Eterno, al tuo Dio, in Horeb, il giorno della raunanza, quando dicesti: “Ch’io non oda più la voce dell’Eterno, dell’Iddio mio, e non vegga più questo gran fuoco, ond’io non muoia”. DEU 18:17 E l’Eterno mi disse: “Quello che han detto, sta bene; DEU 18:18 io susciterò loro un profeta come te, di mezzo ai loro fratelli, e porrò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto quello che io gli comanderò. DEU 18:19 E avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole ch’egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. DEU 18:20 Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa ch’io non gli abbia comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà punito di morte”. DEU 18:21 E se tu dici in cuor tuo: “Come riconosceremo la parola che l’Eterno non ha detta?” DEU 18:22 Quando il profeta parlerà in nome dell’Eterno, e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che l’Eterno non ha detta; il profeta l’ha detta per presunzione; tu non lo temere. DEU 19:1 Quando l’Eterno, il tuo Dio, avrà sterminato le nazioni delle quali l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il paese, e tu succederai a loro e abiterai nelle loro città e nelle loro case, DEU 19:2 ti metterai da parte tre città, in mezzo al paese, del quale l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso. DEU 19:3 Preparerai delle strade, e dividerai in tre parti il territorio del paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità, affinché qualsivoglia omicida si possa rifugiare in quelle città. DEU 19:4 Ed ecco in qual caso l’omicida che vi si rifugerà avrà salva la vita: chiunque avrà ucciso il suo prossimo involontariamente, senza che l’abbia odiato prima, DEU 19:5 come se uno, ad esempio, va al bosco col suo compagno a tagliar delle legna e, mentre la mano avventa la scure per abbatter l’albero, il ferro gli sfugge dal manico e colpisce il compagno sì ch’egli ne muoia, quel tale si rifugerà in una di queste città ed avrà salva la vita; DEU 19:6 altrimenti, il vindice del sangue, mentre l’ira gli arde in cuore, potrebbe inseguire l’omicida e, quando sia lungo il cammino da fare, raggiungerlo e colpirlo a morte, mentre non era degno di morte, in quanto che non aveva prima odiato il compagno. DEU 19:7 Perciò ti do quest’ordine: “Mettiti da parte tre città”. DEU 19:8 E se l’Eterno, il tuo Dio, allarga i tuoi confini, come giurò ai tuoi padri di fare, e ti dà tutto il paese che promise di dare ai tuoi padri, DEU 19:9 qualora tu abbia cura d’osservare tutti questi comandamenti che oggi ti do, amando l’Eterno, il tuo Dio, e camminando sempre nelle sue vie, aggiungerai tre altre città a quelle prime tre, DEU 19:10 affinché non si sparga sangue innocente in mezzo al paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà in eredità, e tu non ti renda colpevole di omicidio. DEU 19:11 Ma se un uomo odia il suo prossimo, gli tende insidie, l’assale, lo percuote in modo da cagionargli la morte, e poi si rifugia in una di quelle città, DEU 19:12 gli anziani della sua città lo manderanno a trarre di là, e lo daranno nelle mani del vindice del sangue affinché sia messo a morte. DEU 19:13 L’occhio tuo non ne avrà pietà; torrai via da Israele il sangue innocente, e così sarai felice. DEU 19:14 Non sposterai i termini del tuo prossimo, posti dai tuoi antenati, nell’eredità che avrai nel paese di cui l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso. DEU 19:15 Un solo testimone non sarà sufficiente contro ad alcuno, qualunque sia il delitto o il peccato che questi abbia commesso; il fatto sarà stabilito sulla deposizione di due o di tre testimoni. DEU 19:16 Quando un testimonio iniquo si leverà contro qualcuno per accusarlo d’un delitto, DEU 19:17 i due uomini fra i quali ha luogo la contestazione compariranno davanti all’Eterno, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in que’ giorni. DEU 19:18 I giudici faranno una diligente inchiesta; e se quel testimonio risulta un testimonio falso, che ha deposto il falso contro il suo fratello, DEU 19:19 farete a lui quello ch’egli avea intenzione di fare al suo fratello. Così torrai via il male di mezzo a te. DEU 19:20 Gli altri l’udranno e temeranno, e d’allora in poi non si commetterà più in mezzo a te una simile malvagità. DEU 19:21 L’occhio tuo non avrà pietà: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede. DEU 20:1 Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli e carri e gente in maggior numero di te, non li temere, perché l’Eterno, il tuo Dio, che ti fece salire dal paese d’Egitto, è teco. DEU 20:2 E quando sarete sul punto di dar battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo DEU 20:3 e gli dirà: “Ascolta, Israele! Voi state oggi per impegnar battaglia coi vostri nemici; il vostro cuore non venga meno; non temete, non vi smarrite e non vi spaventate dinanzi a loro, DEU 20:4 perché l’Eterno, il vostro Dio, è colui che marcia con voi per combattere per voi contro i vostri nemici, e per salvarvi”. DEU 20:5 Poi gli ufficiali parleranno al popolo, dicendo: “C’è qualcuno che abbia edificata una casa nuova e non l’abbia ancora inaugurata? Vada, torni a casa sua, onde non abbia a morire in battaglia, e un altro inauguri la casa. DEU 20:6 C’è qualcuno che abbia piantato una vigna e non ne abbia ancora goduto il frutto? Vada, torni a casa sua, onde non abbia a morire in battaglia, e un altro ne goda il frutto. DEU 20:7 C’è qualcuno che si sia fidanzato con una donna e non l’abbia ancora presa? Vada, torni a casa sua, onde non abbia a morire in battaglia, e un altro se la prenda”. DEU 20:8 E gli ufficiali parleranno ancora al popolo, dicendo: “C’è qualcuno che abbia paura e senta venirgli meno il cuore? Vada, torni a casa sua, onde il cuore de’ suoi fratelli non abbia ad avvilirsi come il suo”. DEU 20:9 E come gli ufficiali avranno finito di parlare al popolo, costituiranno i capi delle schiere alla testa del popolo. DEU 20:10 Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. DEU 20:11 E se acconsente alla pace e t’apre le sue porte, tutto il popolo che vi si troverà ti sarà tributario e soggetto. DEU 20:12 Ma s’essa non vuol far pace teco e ti vuol far guerra, allora l’assedierai; DEU 20:13 e quando l’Eterno, il tuo Dio, te l’avrà data nelle mani, ne metterai a fil di spada tutti i maschi; DEU 20:14 ma le donne, i bambini, il bestiame e tutto ciò che sarà nella città, tutto quanto il suo bottino, te li prenderai come tua preda; e mangerai il bottino de’ tuoi nemici, che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avrà dato. DEU 20:15 Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te, e che non sono città di queste nazioni. DEU 20:16 Ma nelle città di questi popoli che l’Eterno, il tuo Dio, ti da come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri; DEU 20:17 ma voterai a completo sterminio gli Hittei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei, come l’Eterno, il tuo Dio, ti ha comandato di fare; DEU 20:18 affinché essi non v’insegnino a imitare tutte le abominazioni che fanno per i loro dèi, e voi non pecchiate contro l’Eterno, ch’è il vostro Dio. DEU 20:19 Quando cingerai d’assedio una città per lungo tempo, attaccandola per prenderla, non ne distruggerai gli alberi a colpi di scure; ne mangerai il frutto, ma non li abbatterai; poiché l’albero della campagna è forse un uomo che tu l’abbia ad includere nell’assedio? DEU 20:20 Potrai però distruggere e abbattere gli alberi che saprai non esser alberi da frutto, e ne costruirai delle opere d’assedio contro la città che fa guerra teco, finch’essa cada. DEU 21:1 Quando nella terra di cui l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso si troverà un uomo ucciso, disteso in un campo, senza che sappiasi chi l’abbia ucciso, DEU 21:2 i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l’ucciso e le città dei dintorni. DEU 21:3 Poi gli anziani della città più vicina all’ucciso prenderanno una giovenca, che non abbia ancora lavorato né portato il giogo; DEU 21:4 e gli anziani di quella città faranno scendere la giovenca presso un torrente perenne in luogo dove non si lavora e non si semina, e quivi troncheranno il collo alla giovenca nel torrente. DEU 21:5 E i sacerdoti, figliuoli di Levi, si avvicineranno, poiché l’Eterno, il tuo Dio, li ha scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome dell’Eterno, e la loro parola ha da decidere ogni controversia e ogni caso di lesione. DEU 21:6 Allora tutti gli anziani di quella città che sono i più vicini all’ucciso, si laveranno le mani sulla giovenca a cui si sarà troncato il collo nel torrente; DEU 21:7 e, prendendo la parola, diranno: “Le nostre mani non hanno sparso questo sangue, e i nostri occhi non l’hanno visto spargere. DEU 21:8 O Eterno, perdona al tuo popolo Israele che tu hai riscattato, e non far responsabile il tuo popolo Israele del sangue innocente”. E quel sangue sparso sarà loro perdonato. DEU 21:9 Così tu torrai via di mezzo a te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno. DEU 21:10 Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e l’Eterno, il tuo Dio, te li avrà dati nelle mani e tu avrai fatto de’ prigionieri, DEU 21:11 se vedrai tra i prigionieri una donna bella d’aspetto, e le porrai affezione e vorrai prendertela per moglie, la menerai in casa tua; DEU 21:12 ella si raderà il capo, si taglierà le unghie, DEU 21:13 si leverà il vestito che portava quando fu presa, dimorerà in casa tua, e piangerà suo padre e sua madre per un mese intero; poi entrerai da lei, e tu sarai suo marito, ed ella tua moglie. DEU 21:14 E se avvenga che non ti piaccia più, la lascerai andare dove vorrà; ma non la potrai in alcun modo vendere per danaro né trattare da schiava, giacché l’hai umiliata. DEU 21:15 Quand’un uomo avrà due mogli, l’una amata e l’altra odiata, e tanto l’amata quanto l’odiata gli avrà dato de’ figliuoli, se il primogenito è figliuolo dell’odiata, DEU 21:16 nel giorno ch’ei dividerà tra i suoi figliuoli i beni che possiede, non potrà far primogenito il figliuolo dell’amata, anteponendolo al figliuolo della odiata, che è il primogenito; DEU 21:17 ma riconoscerà come primogenito il figliuolo dell’odiata, dandogli una parte doppia di tutto quello che possiede; poich’egli è la primizia del suo vigore, e a lui appartiene il diritto di primogenitura. DEU 21:18 Quando un uomo avrà un figliuolo caparbio e ribelle che non ubbidisce alla voce né di suo padre né di sua madre, e benché l’abbian castigato non da loro retta, DEU 21:19 suo padre e sua madre lo prenderanno e lo meneranno dagli anziani della sua città, alla porta del luogo dove abita, DEU 21:20 e diranno agli anziani della sua città: “Questo nostro figliuolo è caparbio e ribelle; non vuol ubbidire alla nostra voce, è un ghiotto e un ubriacone”; DEU 21:21 e tutti gli uomini della sua città lo lapideranno, sì che muoia; così toglierai via di mezzo a te il male, e tutto Israele lo saprà e temerà. DEU 21:22 E quand’uno avrà commesso un delitto degno di morte, e tu l’avrai fatto morire e appiccato a un albero, DEU 21:23 il suo cadavere non dovrà rimanere tutta la notte sull’albero, ma lo seppellirai senza fallo lo stesso giorno; perché l’appiccato è maledetto da Dio, e tu non contaminerai la terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità. DEU 22:1 Se vedi smarriti il bue o la pecora del tuo fratello, tu non farai vista di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli al tuo fratello. DEU 22:2 E se il tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci, raccoglierai l’animale in casa tua, e rimarrà da te finché il tuo fratello non ne faccia ricerca; e allora glielo renderai. DEU 22:3 Lo stesso farai del suo asino, lo stesso della sua veste, lo stesso di qualunque altro oggetto che il tuo fratello abbia perduto e che tu trovi; tu non farai vista di non averli scorti. DEU 22:4 Se vedi l’asino del tuo fratello o il suo bue caduto nella strada, tu non farai vista di non averli scorti, ma dovrai aiutare il tuo fratello a rizzarlo. DEU 22:5 La donna non si vestirà da uomo, né l’uomo si vestirà da donna; poiché chiunque fa tali cose è in abominio all’Eterno, il tuo Dio. DEU 22:6 Quando, cammin facendo, t’avverrà di trovare sopra un albero o per terra un nido d’uccello con de’ pulcini o delle uova e la madre che cova i pulcini o le uova, non prenderai la madre coi piccini; DEU 22:7 avrai cura di lasciar andare la madre, prendendo per te i piccini; e questo affinché tu sii felice e prolunghi i tuoi giorni. DEU 22:8 Quando edificherai una casa nuova, farai un parapetto intorno al tuo tetto, per non metter sangue sulla tua casa, nel caso che qualcuno avesse a cascare di lassù. DEU 22:9 Non seminerai nella tua vigna semi di specie diverse; perché altrimenti il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna saranno cosa consacrata. DEU 22:10 Non lavorerai con un bue ed un asino aggiogati assieme. DEU 22:11 Non porterai vestito di tessuto misto, fatto di lana e di lino. DEU 22:12 Metterai delle frange ai quattro canti del mantello con cui ti cuopri. DEU 22:13 Se un uomo sposa una donna, coabita con lei e poi la prende in odio, DEU 22:14 l’accusa di cose turpi e la diffama, dicendo: “Ho preso questa donna, e quando mi sono accostato a lei non l’ho trovata vergine”, DEU 22:15 il padre e la madre della giovane prenderanno i segni della verginità della giovane e li produrranno dinanzi agli anziani della città, alla porta; DEU 22:16 e il padre della giovane dirà agli anziani: “Io ho dato la mia figliuola per moglie a quest’uomo; egli l’ha presa in odio, DEU 22:17 ed ecco che l’accusa di cose infami, dicendo: Non ho trovata vergine la tua figliuola; or ecco qua i segni della verginità della mia figliuola”. E spiegheranno il lenzuolo davanti agli anziani della città. DEU 22:18 Allora gli anziani di quella città prenderanno il marito e lo castigheranno; DEU 22:19 e siccome ha diffamato una vergine d’Israele, lo condanneranno a un’ammenda di cento sicli d’argento, che daranno al padre della giovane. Ella rimarrà sua moglie ed egli non potrà mandarla via per tutto il tempo della sua vita. DEU 22:20 Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata vergine, DEU 22:21 allora si farà uscire quella giovane all’ingresso della casa di suo padre, e la gente della sua città la lapiderà, sì ch’ella muoia, perché ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo padre. Così torrai via il male di mezzo a te. DEU 22:22 Quando si troverà un uomo a giacere con una donna maritata, ambedue morranno: l’uomo che s’è giaciuto con la donna, e la donna. Così torrai via il male di mezzo ad Israele. DEU 22:23 Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, si giace con lei, DEU 22:24 condurrete ambedue alla porta di quella città, e li lapiderete sì che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città, non ha gridato; e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così torrai via il male di mezzo a te. DEU 22:25 Ma se l’uomo trova per i campi la fanciulla fidanzata e facendole violenza si giace con lei, allora morrà soltanto l’uomo che si sarà giaciuto con lei; DEU 22:26 ma non farai niente alla fanciulla; nella fanciulla non c’è colpa degna di morte; si tratta d’un caso come quello d’un uomo che si levi contro il suo prossimo, e l’uccida; DEU 22:27 poiché egli l’ha trovata per i campi; la fanciulla fidanzata ha gridato, ma non c’era nessuno per salvarla. DEU 22:28 Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, e l’afferra, e si giace con lei, e sono sorpresi, DEU 22:29 l’uomo che s’è giaciuto con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d’argento, ed ella sarà sua moglie, perché l’ha disonorata; e non potrà mandarla via per tutto il tempo della sua vita. DEU 22:30 Nessuno prenderà la moglie di suo padre ne solleverà il lembo della coperta di suo padre. DEU 23:1 L’eunuco a cui sono state infrante o mutilate le parti, non entrerà nella raunanza dell’Eterno. DEU 23:2 Il bastardo non entrerà nella raunanza dell’Eterno; nessuno de’ suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella raunanza dell’Eterno. DEU 23:3 L’Ammonita e il Moabita non entreranno nella raunanza dell’Eterno; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nella raunanza dell’Eterno; DEU 23:4 non v’entreranno mai, perché non vi vennero incontro col pane e con l’acqua nel vostro viaggio, quand’usciste dall’Egitto, e perché salariarono a tuo danno, Balaam figliuolo di Beor, da Pethor in Mesopotamia, per maledirti. DEU 23:5 Ma l’Eterno, il tuo Dio, non volle ascoltar Balaam; ma l’Eterno, il tuo Dio, mutò per te la maledizione in benedizione, perché l’Eterno, il tuo Dio, ti ama. DEU 23:6 Non cercherai né la loro pace né la loro prosperità, finché tu viva, in perpetuo. DEU 23:7 Non aborrirai l’Idumeo, poich’egli è tuo fratello; non aborrirai l’Egiziano, perché fosti straniero nel suo paese; DEU 23:8 i figliuoli che nasceranno loro potranno, alla terza generazione, entrare nella raunanza dell’Eterno. DEU 23:9 Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guardati da ogni cosa malvagia. DEU 23:10 Se v’è qualcuno in mezzo a te che sia impuro a motivo d’un accidente notturno, uscirà dal campo, e non vi rientrerà; DEU 23:11 sulla sera si laverà con acqua, e dopo il tramonto del sole potrà rientrare nel campo. DEU 23:12 Avrai pure un luogo fuori del campo; e là fuori andrai per i tuoi bisogni; DEU 23:13 e fra i tuoi utensili avrai una pala, con la quale, quando vorrai andar fuori per i tuoi bisogni, scaverai la terra, e coprirai i tuoi escrementi. DEU 23:14 Poiché l’Eterno, il tuo Dio, cammina in mezzo al tuo campo per liberarti e per darti nelle mani i tuoi nemici; perciò il tuo campo dovrà esser santo; affinché l’Eterno non abbia a vedere in mezzo a te alcuna bruttura e a ritrarsi da te. DEU 23:15 Non consegnerai al suo padrone lo schiavo che, dopo averlo lasciato, si sarà rifugiato presso di te. DEU 23:16 Rimarrà da te, nel tuo paese, nel luogo che avrà scelto, in quella delle tue città che gli parrà meglio; e non lo molesterai. DEU 23:17 Non vi sarà alcuna meretrice tra le figliuole d’Israele, né vi sarà alcun uomo che si prostituisca tra i figliuoli d’Israele. DEU 23:18 Non porterai nella casa dell’Eterno, del tuo Dio, la mercede d’una meretrice né il prezzo della vendita d’un cane, per sciogliere qualsivoglia voto; poiché ambedue son cose abominevoli per l’Eterno, ch’è il tuo Dio. DEU 23:19 Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di danaro, né di viveri, né di qualsivoglia cosa che si presta a interesse. DEU 23:20 Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello; affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in tutto ciò a cui porrai mano, nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. DEU 23:21 Quando avrai fatto un voto all’Eterno, al tuo Dio, non tarderai ad adempirlo; poiché l’Eterno, il tuo Dio, te ne domanderebbe certamente conto, e tu saresti colpevole; DEU 23:22 ma se ti astieni dal far voti, non commetti peccato. DEU 23:23 Mantieni e compi la parola uscita dalle tue labbra; fa’ secondo il voto che avrai fatto volontariamente all’Eterno, al tuo Dio, e che la tua bocca avrà pronunziato. DEU 23:24 Quando entrerai nella vigna del tuo prossimo, potrai a tuo piacere mangiar dell’uva a sazietà, ma non ne metterai nel tuo paniere. DEU 23:25 Quando entrerai nelle biade del tuo prossimo, potrai coglierne delle spighe con la mano; ma non metterai la falce nelle biade del tuo prossimo. DEU 24:1 Quand’uno avrà preso una donna e sarà divenuto suo marito, se avvenga ch’ella poi non gli sia più gradita perché ha trovato in lei qualcosa di vergognoso, e scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via di casa sua, DEU 24:2 s’ella, uscita di casa di colui, va e divien moglie d’un altro marito, DEU 24:3 e quest’altro marito la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo consegna in mano e la manda via di casa sua, o se quest’altro marito che l’avea presa per moglie viene a morire, DEU 24:4 il primo marito che l’avea mandata via non potrà riprenderla per moglie dopo ch’ella è stata contaminata; poiché sarebbe un’abominazione agli occhi dell’Eterno; e tu non macchierai di peccato il paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità. DEU 24:5 Quando un uomo si sarà sposato di fresco, non andrà alla guerra, e non gli sarà imposto alcun incarico; sarà libero per un anno di starsene a casa, e farà lieta la moglie che ha sposata. DEU 24:6 Nessuno prenderà in pegno sia le due macine, sia la macina superiore, perché sarebbe come prendere in pegno la vita. DEU 24:7 Quando si troverà un uomo che abbia rubato qualcuno dei suoi fratelli di tra i figliuoli d’Israele, ne abbia fatto un suo schiavo e l’abbia venduto, quel ladro sarà messo a morte; così torrai via il male di mezzo a te. DEU 24:8 State in guardia contro la piaga della lebbra, per osservare diligentemente e fare tutto quello che i sacerdoti levitici v’insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro ordinato. DEU 24:9 Ricordati di quello che l’Eterno, il tuo Dio, fece a Maria, durante il viaggio, dopo che foste usciti dall’Egitto. DEU 24:10 Quando presterai qualsivoglia cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno; DEU 24:11 te ne starai di fuori, e l’uomo a cui avrai fatto il prestito, ti porterà il pegno fuori. DEU 24:12 E se quell’uomo è povero, non ti coricherai, avendo ancora il suo pegno. DEU 24:13 Non mancherai di restituirgli il pegno, al tramonto del sole, affinché egli possa dormire nel suo mantello, e benedirti; e questo ti sarà contato come un atto di giustizia agli occhi dell’Eterno, ch’è il tuo Dio. DEU 24:14 Non defrauderai il mercenario povero e bisognoso, sia egli uno de’ tuoi fratelli o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, entro le tue porte; DEU 24:15 gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole; poich’egli è povero, e l’aspetta con impazienza; così egli non griderà contro di te all’Eterno, e tu non commetterai un peccato. DEU 24:16 Non si metteranno a morte i padri per i figliuoli, né si metteranno a morte i figliuoli per i padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato. DEU 24:17 Non conculcherai il diritto dello straniero o dell’orfano, e non prenderai in pegno la veste della vedova; DEU 24:18 ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto, e che di là, ti ha redento l’Eterno, l’Iddio tuo; perciò io ti comando che tu faccia così. DEU 24:19 Allorché, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche manipolo, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l’orfano e per la vedova, affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in tutta l’opera delle tue mani. DEU 24:20 Quando scoterai i tuoi ulivi, non starai a cercar le ulive rimaste sui rami; saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. DEU 24:21 Quando vendemmierai la tua vigna, non starai a coglierne i raspolli; saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. DEU 24:22 E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto; perciò ti comando che tu faccia così. DEU 25:1 Quando sorgerà una lite fra alcuni, e verranno in giudizio, i giudici che li giudicheranno assolveranno l’innocente e condanneranno il colpevole. DEU 25:2 E se il colpevole avrà meritato d’esser battuto, il giudice lo farà distendere per terra e battere in sua presenza, con un numero di colpi proporzionato alla gravità della sua colpa. DEU 25:3 Gli farà dare non più di quaranta colpi, per tema che il tuo fratello resti avvilito agli occhi tuoi, qualora si oltrepassasse di molto questo numero di colpi. DEU 25:4 Non metterai la musoliera al bue che trebbia il grano. DEU 25:5 Quando de’ fratelli staranno assieme, e l’un d’essi morrà senza lasciar figliuoli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con uno straniero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà per moglie, compiendo così verso di lei il suo dovere di cognato; DEU 25:6 e il primogenito ch’ella partorirà, succederà al fratello defunto e ne porterà il nome, affinché questo nome non sia estinto in Israele. DEU 25:7 E se a quell’uomo non piaccia di prender la sua cognata, la cognata salirà alla porta dagli anziani e dirà: “Il mio cognato rifiuta di far rivivere in Israele il nome del suo fratello; ei non vuol compiere verso di me il suo dovere di cognato”. DEU 25:8 Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno; e se egli persiste e dice: “Non mi piace di prenderla”, DEU 25:9 allora la sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli leverà il calzare dal piede, gli sputerà in faccia, e dirà: “Così sarà fatto all’uomo che non vuol edificare la casa del suo fratello”. DEU 25:10 E la casa di lui sarà chiamata in Israele “la casa dello scalzato”. DEU 25:11 Quando alcuni verranno a contesa fra loro, e la moglie dell’uno s’accosterà per liberare suo marito dalle mani di colui che lo percuote, e stendendo la mano afferrerà quest’ultimo per le sue vergogne, tu le mozzerai la mano; DEU 25:12 l’occhio tuo non ne abbia pietà. DEU 25:13 Non avrai nella tua sacchetta due pesi, uno grande e uno piccolo. DEU 25:14 Non avrai in casa due misure, una grande e una piccola. DEU 25:15 Terrai pesi esatti e giusti, terrai misure esatte e giuste, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà. DEU 25:16 Poiché chiunque fa altrimenti, chiunque commette iniquità, è in abominio all’Eterno, al tuo Dio. DEU 25:17 Ricordati di ciò che ti fece Amalek, durane il viaggio, quando usciste dall’Egitto: DEU 25:18 com’egli ti attaccò per via, piombando per di dietro su tutti i deboli che ti seguivano, quand’eri già stanco e sfinito, e come non ebbe alcun timore di Dio. DEU 25:19 Quando dunque l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà dato requie, liberandoti da tutti i tuoi nemici all’intorno nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità perché tu lo possegga, cancellerai la memoria di Amalek di sotto al cielo: non te ne scordare! DEU 26:1 Or quando sarai entrato nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità, e lo possederai e ti ci sarai stanziato, DEU 26:2 prenderai delle primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà, le metterai in un paniere, e andrai al luogo che l’Eterno, l’Iddio tuo, avrà scelto per dimora del suo nome. DEU 26:3 E ti presenterai al sacerdote in carica in que’ giorni, e gli dirai: “Io dichiaro oggi all’Eterno, all’Iddio tuo, che sono entrato nel paese che l’Eterno giurò ai nostri padri di darci”. DEU 26:4 Il sacerdote prenderà il paniere dalle tue mani, e lo deporrà davanti all’altare dell’Eterno, del tuo Dio, DEU 26:5 e tu pronunzierai queste parole davanti all’Eterno, ch’è il tuo Dio: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come straniero con poca gente, e vi diventò una nazione grande, potente e numerosa. DEU 26:6 E gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e c’imposero un duro servaggio. DEU 26:7 Allora gridammo all’Eterno, all’Iddio de’ nostri padri, e l’Eterno udì la nostra voce, vide la nostra umiliazione, il nostro travaglio e la nostra oppressione, DEU 26:8 e l’Eterno ci trasse dall’Egitto con potente mano e con braccio disteso, con grandi terrori, con miracoli e con prodigi, DEU 26:9 e ci ha condotti in questo luogo e ci ha dato questo paese, paese ove scorre il latte e il miele. DEU 26:10 Ed ora, ecco, io reco le primizie de’ frutti del suolo che tu, o Eterno, m’hai dato!” E le deporrai davanti all’Eterno, al tuo Dio, e ti prostrerai davanti all’Eterno, al tuo Dio; DEU 26:11 e ti rallegrerai, tu col Levita e con lo straniero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che l’Eterno, il tuo Dio, avrà dato a te e alla tua casa. DEU 26:12 Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l’anno delle decime, e le avrai date al Levita, allo straniero, all’orfano e alla vedova perché ne mangino entro le tue porte e siano saziati, DEU 26:13 dirai, dinanzi all’Eterno, al tuo Dio: “Io ho tolto dalla mia casa ciò che era consacrato, e l’ho dato al Levita, allo straniero, all’orfano e alla vedova, interamente secondo gli ordini che mi hai dato; non ho trasgredito né dimenticato alcuno dei tuoi comandamenti. DEU 26:14 Non ho mangiato cose consacrate, durante il mio lutto; non ne ho tolto nulla quand’ero impuro, e non ne ho dato nulla in occasione di qualche morto; ho ubbidito alla voce dell’Eterno, dell’Iddio mio, ho fatto interamente come tu m’hai comandato. DEU 26:15 Volgi a noi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo d’Israele e la terra che ci hai dato, come giurasti ai nostri padri, terra ove scorre il latte e il miele”. DEU 26:16 Oggi, l’Eterno, il tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste prescrizioni; osservale dunque, mettile in pratica con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua. DEU 26:17 Tu hai fatto dichiarare oggi all’Eterno ch’egli sarà il tuo Dio, purché tu cammini nelle sue vie e osservi le sue leggi, i suoi comandamenti, le sue prescrizioni, e tu ubbidisca alla sua voce. DEU 26:18 E l’Eterno t’ha fatto oggi dichiarare che gli sarai un popolo specialmente suo, com’egli t’ha detto, e che osserverai tutti i suoi comandamenti, DEU 26:19 ond’egli ti renda eccelso per gloria, rinomanza e splendore, su tutte le nazioni che ha fatte, e tu sia un popolo consacrato all’Eterno, al tuo Dio, com’egli t’ha detto. DEU 27:1 Or Mosè e gli anziani d’Israele dettero quest’ordine al popolo: “Osservate tutti i comandamenti che oggi vi do. DEU 27:2 E quando avrete passato il Giordano per entrare nel paese che l’Eterno, l’Iddio vostro, vi dà, rizzerai delle grandi pietre, e le intonacherai di calcina. DEU 27:3 Poi vi scriverai sopra tutte le parole di questa legge, quand’avrai passato il Giordano per entrare nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà: paese ove scorre il latte e il miele, come l’Eterno, l’Iddio de’ tuoi padri, ti ha detto. DEU 27:4 Quando dunque avrete passato il Giordano, rizzerete sul monte Ebal queste pietre, come oggi vi comando, e le intonacherete di calcina. DEU 27:5 Quivi edificherai pure un altare all’Eterno, ch’è il tuo Dio: un altare di pietre, sulle quali non passerai ferro. DEU 27:6 Edificherai l’altare dell’Eterno, del tuo Dio, di pietre intatte, e su d’esso offrirai degli olocausti all’Eterno, al tuo Dio. DEU 27:7 E offrirai de’ sacrifizi di azioni di grazie, e quivi mangerai e ti rallegrerai dinanzi all’Eterno, al tuo Dio. DEU 27:8 E scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge, in modo che siano nitidamente scolpite”. DEU 27:9 E Mosè e i sacerdoti levitici parlarono a tutto Israele, dicendo: “Fa’ silenzio e ascolta, o Israele! Oggi sei divenuto il popolo dell’Eterno, del tuo Dio. DEU 27:10 Ubbidirai quindi alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, e metterai in pratica i suoi comandamenti e le sue leggi che oggi ti do”. DEU 27:11 In quello stesso giorno Mosè diede pure quest’ordine al popolo: DEU 27:12 “Quando avrete passato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Gherizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino; DEU 27:13 ed ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunziare la maledizione: Ruben, Gad, Ascer, Zabulon, Dan e Neftali. DEU 27:14 I Leviti parleranno e diranno ad alta voce a tutti gli uomini d’Israele: DEU 27:15 Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita o di getto, cosa abominevole per l’Eterno, opera di mano d’artefice, e la pone in luogo occulto! E tutto il popolo risponderà e dirà: Amen. DEU 27:16 Maledetto chi sprezza suo padre o sua madre! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:17 Maledetto chi sposta i termini del suo prossimo! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:18 Maledetto chi fa smarrire al cieco il suo cammino! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:19 Maledetto chi conculca il diritto dello straniero, dell’orfano e della vedova! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:20 Maledetto chi giace con la moglie di suo padre, perché ha sollevato il lembo della coperta di suo padre! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:21 Maledetto chi giace con qualsivoglia bestia! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:22 Maledetto chi giace con la propria sorella, figliuola di suo padre o figliuola di sua madre! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:23 Maledetto chi giace con la sua suocera! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:24 Maledetto chi uccide il suo prossimo in occulto! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:25 Maledetto chi accetta un donativo per condannare a morte un innocente! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 27:26 Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in pratica! E tutto il popolo dirà: Amen. DEU 28:1 Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, avverrà che l’Eterno, il tuo Dio, ti renderà eccelso sopra tutte le nazioni della terra; DEU 28:2 e tutte queste benedizioni verranno su te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce dell’Eterno, dell’Iddio tuo: DEU 28:3 Sarai benedetto nelle città e sarai benedetto nella campagna. DEU 28:4 Benedetto sarà il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore. DEU 28:5 Benedetti saranno il tuo paniere e la tua madia. DEU 28:6 Sarai benedetto al tuo entrare e benedetto al tuo uscire. DEU 28:7 L’Eterno farà sì che i tuoi nemici, quando si leveranno contro di te, siano sconfitti dinanzi a te; usciranno contro a te per una via, e per sette vie fuggiranno d’innanzi a te. DEU 28:8 L’Eterno ordinerà alla benedizione d’esser teco ne’ tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano; e ti benedirà nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà. DEU 28:9 L’Eterno ti stabilirà perché tu gli sia un popolo santo, come t’ha giurato, se osserverai i comandamenti dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie; DEU 28:10 e tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome dell’Eterno, e ti temeranno. DEU 28:11 L’Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, moltiplicando il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, nel paese che l’Eterno giurò ai tuoi padri di darti. DEU 28:12 L’Eterno aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo, e per benedire tutta l’opera delle tue mani, e tu presterai a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito. DEU 28:13 L’Eterno ti metterà alla testa e non alla coda, e sarai sempre in alto e mai in basso, se ubbidirai ai comandamenti dell’Eterno, del tuo Dio, i quali oggi ti do perché tu li osservi e li metta in pratica, DEU 28:14 e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi comando, per andar dietro ad altri dèi e per servirli. DEU 28:15 Ma se non ubbidisci alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su te e si compiranno per te: DEU 28:16 Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna. DEU 28:17 Maledetti saranno il tuo paniere e la tua madia. DEU 28:18 Maledetto sarà il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore. DEU 28:19 Sarai maledetto al tuo entrare e maledetto al tuo uscire. DEU 28:20 L’Eterno manderà contro di te la maledizione, lo spavento e la minaccia in ogni cosa a cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a motivo della malvagità delle tue azioni per la quale m’avrai abbandonato. DEU 28:21 L’Eterno farà sì che la peste s’attaccherà a te, finch’essa t’abbia consumato nel paese nel quale stai per entrare per prenderne possesso. DEU 28:22 L’Eterno ti colpirà di consunzione, di febbre, d’infiammazione, d’arsura, di aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti perseguiteranno finché tu sia perito. DEU 28:23 Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo capo, e la terra sotto di te sarà di ferro. DEU 28:24 L’Eterno manderà sul tuo paese, invece di pioggia, sabbia e polvere, che cadranno su te dal cielo, finché tu sia distrutto. DEU 28:25 L’Eterno farà si che sarai messo in rotta dinanzi ai tuoi nemici; uscirai contro a loro per una via e per sette vie fuggirai d’innanzi a loro, e nessuno dei regni della terra ti darà requie. DEU 28:26 I tuoi cadaveri saran pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie della terra, che nessuno scaccerà. DEU 28:27 L’Eterno ti colpirà con l’ulcera d’Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, di cui non potrai guarire. DEU 28:28 L’Eterno ti colpirà di delirio, di cecità e di smarrimento di cuore; DEU 28:29 e andrai brancolando in pien mezzodì, come il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, sarai del continuo oppresso e spogliato, e non vi sarà alcuno che ti soccorra. DEU 28:30 Ti fidanzerai con una donna, e un altro si giacerà con lei; edificherai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna, e non ne godrai il frutto. DEU 28:31 Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi, e tu non ne mangerai; il tuo asino sarà portato via in tua presenza, e non ti sarà reso; le tue pecore saranno date ai tuoi nemici, e non vi sarà chi ti soccorra. DEU 28:32 I tuoi figliuoli e le tue figliuole saran dati in balìa d’un altro popolo; i tuoi occhi lo vedranno e languiranno del continuo dal rimpianto di loro, e la tua mano sarà senza forza. DEU 28:33 Un popolo, che tu non avrai conosciuto, mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica, e sarai del continuo oppresso e schiacciato. DEU 28:34 E sarai fuor di te per le cose che vedrai con gli occhi tuoi. DEU 28:35 L’Eterno ti colpirà sulle ginocchia e sulle cosce con un’ulcera maligna, della quale non potrai guarire; ti colpirà dalle piante de’ piedi alla sommità del capo. DEU 28:36 L’Eterno farà andare te e il tuo re che avrai costituito sopra di te, verso una nazione che né tu né i padri tuoi avrete conosciuta; e quivi servirai a dèi stranieri, al legno e alla pietra; DEU 28:37 e diverrai lo stupore, il proverbio e la favola di tutti i popoli fra i quali l’Eterno t’avrà condotto. DEU 28:38 Porterai molta semenza al campo e raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà. DEU 28:39 Pianterai vigne, le coltiverai, ma non berrai vino ne coglierai uva, perché il verme le roderà. DEU 28:40 Avrai degli ulivi in tutto il tuo territorio ma non t’ungerai d’olio, perché i tuoi ulivi perderanno il loro frutto. DEU 28:41 Genererai figliuoli e figliuole, ma non saranno tuoi perché andranno in schiavitù. DEU 28:42 Tutti i tuoi alberi e il frutto del tuo suolo saran preda alla locusta. DEU 28:43 Lo straniero che sarà in mezzo a te salirà sempre più in alto al disopra di te, e tu scenderai sempre più in basso. DEU 28:44 Egli presterà a te, e tu non presterai a lui; egli sarà alla testa, e tu in coda. DEU 28:45 Tutte queste maledizioni verranno su te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai ubbidito alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, osservando i comandamenti e le leggi ch’egli t’ha dato. DEU 28:46 Esse saranno per te e per la tua progenie come un segno e come un prodigio, in perpetuo. DEU 28:47 E perché non avrai servito all’Eterno, al tuo Dio, con gioia e di buon cuore in mezzo all’abbondanza d’ogni cosa, DEU 28:48 servirai ai tuoi nemici che l’Eterno manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza d’ogni cosa; ed essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché t’abbiano distrutto. DEU 28:49 L’Eterno farà muover contro di te, da lontano, dalle estremità della terra, una nazione, pari all’aquila che vola, una nazione della quale non intenderai la lingua, DEU 28:50 una nazione dall’aspetto truce, che non avrà riguardo al vecchio e non avrà mercé del fanciullo; DEU 28:51 che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia distrutto, e non ti lascerà di resto né frumento, né mosto, né olio, né parti delle tue vacche e delle tue pecore, finché t’abbia fatto perire. DEU 28:52 E t’assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le alte e forti mura nelle quali avrai riposto la tua fiducia. Essa ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà dato. DEU 28:53 E durante l’assedio e nella distretta alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni de’ tuoi figliuoli e delle tue figliuole, che l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà dati. DEU 28:54 L’uomo più delicato e più molle tra voi guarderà di mal occhio il suo fratello, la donna che riposa sul suo seno, i figliuoli che ancora gli rimangono, DEU 28:55 non volendo dare ad alcun d’essi delle carni de’ suoi figliuoli delle quali si ciberà, perché non gli sarà rimasto nulla in mezzo all’assedio e alla distretta alla quale i nemici t’avranno ridotto in tutte le tue città. DEU 28:56 La donna più delicata e più molle tra voi, che per mollezza e delicatezza non si sarebbe attentata a posare la pianta del piede in terra, guarderà di mal occhio il marito che le riposa sul seno, il suo figliuolo e la sua figliuola, DEU 28:57 per non dar loro nulla della placenta uscita dal suo seno e de’ figliuoli che metterà al mondo, perché, mancando di tutto, se ne ciberà di nascosto, in mezzo all’assedio e alla penuria alla quale i nemici t’avranno ridotto in tutte le tue città. DEU 28:58 Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, se non temi questo nome glorioso e tremendo dell’Eterno, dell’Iddio tuo, DEU 28:59 l’Eterno renderà straordinarie le piaghe con le quali colpirà te e la tua progenie: piaghe grandi e persistenti e malattie maligne e persistenti, DEU 28:60 e farà tornare su te tutte le malattie d’Egitto, dinanzi alle quali tu tremavi, e s’attaccheranno a te. DEU 28:61 Ed anche le molte malattie e le molte piaghe non menzionate nel libro di questa legge, l’Eterno le farà venir su te, finché tu sia distrutto. DEU 28:62 E voi rimarrete poca gente, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo perché non avrai ubbidito alla voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio. DEU 28:63 E avverrà che come l’Eterno prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così l’Eterno prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; e sarete strappati dal paese del quale vai a prender possesso. DEU 28:64 L’Eterno ti disperderà fra tutti i popoli, da un’estremità della terra sino all’altra; e là servirai ad altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuti: al legno e alla pietra. DEU 28:65 E fra quelle nazioni non avrai requie, e non vi sarà luogo di riposo per la pianta de’ tuoi piedi; ma l’Eterno ti darà quivi un cuor tremante, degli occhi che si spegneranno e un’anima languente. DEU 28:66 La tua vita ti starà dinanzi come sospesa; tremerai notte e giorno, e non sarai sicuro della tua esistenza. DEU 28:67 La mattina dirai: “Fosse pur sera!” e la sera dirai: “Fosse pur mattina!” a motivo dello spavento ond’avrai pieno il cuore, e a motivo delle cose che vedrai cogli occhi tuoi. DEU 28:68 E l’Eterno ti farà tornare in Egitto su delle navi, per la via della quale t’avevo detto: “Non la rivedrai mai più!” E là sarete offerti in vendita ai vostri nemici come schiavi e come schiave, e mancherà il compratore! DEU 29:1 Queste sono le parole del patto che l’Eterno comandò a Mosè di stabilire coi figliuoli d’Israele nel paese di Moab, oltre il patto che avea stabilito con essi a Horeb. DEU 29:2 Mosè convocò dunque tutto Israele, e disse loro: “Voi avete veduto tutto quello che l’Eterno ha fatto sotto gli occhi vostri, nel paese d’Egitto, a Faraone, a tutti i suoi servitori e a tutto il suo paese; DEU 29:3 gli occhi tuoi han vedute le calamità grandi con le quali furon provati, quei miracoli, quei gran prodigi; DEU 29:4 ma, fino a questo giorno, l’Eterno non v’ha dato un cuore per comprendere, né occhi per vedere, né orecchi per udire. DEU 29:5 Io vi ho condotti quarant’anni nel deserto; le vostre vesti non vi si son logorate addosso, né i vostri calzari vi si son logorati ai piedi. DEU 29:6 Non avete mangiato pane, non avete bevuto vino né bevanda alcoolica, affinché conosceste che io sono l’Eterno, il vostro Dio. DEU 29:7 E quando siete arrivati a questo luogo, e Sihon re di Heshbon, e Og re di Basan sono usciti contro noi per combattere, noi li abbiamo sconfitti, DEU 29:8 abbiam preso il loro paese, e l’abbiam dato come proprietà ai Rubeniti, ai Gaditi e alla mezza tribù di Manasse. DEU 29:9 Osservate dunque le parole di questo patto e mettetele in pratica, affinché prosperiate in tutto ciò che farete. DEU 29:10 Oggi voi comparite tutti davanti all’Eterno, al vostro Dio, i vostri capi, le vostre tribù, i vostri anziani, i vostri ufficiali, tutti gli uomini d’Israele, DEU 29:11 i vostri bambini, le vostre mogli, lo straniero ch’è in mezzo al tuo campo, da colui che ti spacca le legna a colui che ti attinge l’acqua, DEU 29:12 per entrare nel patto dell’Eterno, ch’è il tuo Dio: patto fermato con giuramento, e che l’Eterno, il tuo Dio, fa oggi con te, DEU 29:13 per stabilirti oggi come suo popolo, e per esser tuo Dio, come ti disse e come giurò ai tuoi padri, ad Abrahamo, ad Isacco e a Giacobbe. DEU 29:14 E non con voi soltanto fo io questo patto e questo giuramento, DEU 29:15 ma con quelli che stanno qui oggi con noi davanti all’Eterno, ch’è l’Iddio nostro, e con quelli che non son qui oggi con noi. DEU 29:16 Poiché voi sapete come abbiam dimorato nel paese d’Egitto, e come siam passati per mezzo alle nazioni, che avete attraversate; DEU 29:17 e avete vedute le loro abominazioni e gl’idoli di legno, di pietra, d’argento e d’oro, che son fra quelle. DEU 29:18 Non siavi tra voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lungi dall’Eterno, ch’è il nostro Dio, per andare a servire agli dèi di quelle nazioni; non siavi tra voi radice alcuna che produca veleno e assenzio; DEU 29:19 e non avvenga che alcuno, dopo aver udito le parole di questo giuramento, si lusinghi in cuor suo dicendo: “Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà del mio cuore”; in guisa che chi ha bevuto largamente tragga a perdizione chi ha sete. DEU 29:20 L’Eterno non vorrà perdonargli; ma in tal caso l’ira dell’Eterno e la sua gelosia s’infiammeranno contro quell’uomo, tutte le maledizioni scritte in questo libro si poseranno su lui, e l’Eterno cancellerà il nome di lui di sotto al cielo; DEU 29:21 l’Eterno lo separerà, per sua sventura, da tutte le tribù d’Israele, secondo tutte le maledizioni del patto scritto in questo libro della legge. DEU 29:22 La generazione a venire, i vostri figliuoli che sorgeranno dopo di voi, e lo straniero che verrà da paese lontano, anzi tutte le nazioni, quando vedranno le piaghe di questo paese e le malattie onde l’Eterno l’avrà afflitto, DEU 29:23 e che tutto il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, e non vi sarà più sementa, né prodotto, né erba di sorta che vi cresca, come dopo la ruina di Sodoma, di Gomorra, di Adma e di Tseboim che l’Eterno distrusse nella sua ira e nel suo furore, diranno: DEU 29:24 “Perché l’Eterno ha egli trattato così questo paese? perché l’ardore di questa grand’ira?” DEU 29:25 E si risponderà: “Perché hanno abbandonato il patto dell’Eterno, dell’Iddio dei loro padri: il patto ch’egli fermò con loro quando li ebbe tratti dal paese d’Egitto; DEU 29:26 perché sono andati a servire ad altri dèi e si son prostrati dinanzi a loro: dèi, ch’essi non aveano conosciuti, e che l’Eterno non aveva assegnati loro. DEU 29:27 Per questo s’è accesa l’ira dell’Eterno contro questo paese per far venire su di esso tutte le maledizioni scritte in questo libro; DEU 29:28 e l’Eterno li ha divelti dal loro suolo con ira, con furore, con grande indignazione, e li ha gettati in un altro paese, come oggi si vede”. DEU 29:29 Le cose occulte appartengono all’Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figliuoli, in perpetuo, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge. DEU 30:1 Or quando tutte queste cose che io t’ho poste dinanzi, la benedizione e la maledizione, si saranno effettuate per te, e tu te le ridurrai a memoria fra tutte le nazioni dove l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà sospinto, DEU 30:2 e ti convertirai all’Eterno, al tuo Dio, e ubbidirai alla sua voce, tu e i tuoi figliuoli, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, secondo tutto ciò che oggi io ti comando, DEU 30:3 l’Eterno, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi dalla schiavitù, avrà pietà di te, e ti raccoglierà di nuovo di fra tutti i popoli, fra i quali l’Eterno, il tuo Dio, t’aveva disperso. DEU 30:4 Quand’anche i tuoi esuli fossero all’estremità de’ cieli, l’Eterno, il tuo Dio, ti raccoglierà di là, e di là ti prenderà. DEU 30:5 L’Eterno, il tuo Dio, ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto, e tu lo possederai; ed Egli ti farà del bene e ti moltiplicherà più dei tuoi padri. DEU 30:6 L’Eterno, il tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua progenie affinché tu ami l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, e così tu viva. DEU 30:7 E l’Eterno, il tuo Dio, farà cadere tutte queste maledizioni sui tuoi nemici e su tutti quelli che t’avranno odiato e perseguitato. DEU 30:8 E tu ti convertirai, ubbidirai alla voce dell’Eterno, e metterai in pratica tutti questi comandamenti che oggi ti do. DEU 30:9 L’Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, facendo prosperare tutta l’opera delle tue mani, il frutto delle tue viscere, il frutto dei tuo bestiame e il frutto del tuo suolo; poiché l’Eterno si compiacerà di nuovo nel farti del bene, come si compiacque nel farlo ai tuoi padri, DEU 30:10 perché ubbidirai alla voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi precetti scritti in questo libro della legge, perché ti sarai convertito all’Eterno, al tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua. DEU 30:11 Questo comandamento che oggi ti do, non e troppo alto per te, né troppo lontano da te. DEU 30:12 Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi nel cielo e ce lo recherà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?” DEU 30:13 Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi passerà per noi di là dal mare e ce lo recherà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?” DEU 30:14 Invece questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. DEU 30:15 Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; DEU 30:16 poiché io ti comando oggi d’amare l’Eterno, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, d’osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti affinché tu viva e ti moltiplichi, e l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. DEU 30:17 Ma se il tuo cuore si volge indietro, e se tu non ubbidisci, e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri del e a servir loro, DEU 30:18 io vi dichiaro oggi che certamente perirete, che non prolungherete i vostri giorni nel paese, per entrare in possesso del quale voi siete in procinto di passare il Giordano. DEU 30:19 Io prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie, DEU 30:20 amando l’Eterno, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui (poich’egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni), affinché tu possa abitare sul suolo che l’Eterno giurò di dare ai tuoi padri Abrahamo, Isacco e Giacobbe. DEU 31:1 Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto Israele. DEU 31:2 Disse loro: “Io sono oggi in età di centovent’anni; non posso più andare e venire, e l’Eterno m’ha detto: Tu non passerai questo Giordano. DEU 31:3 L’Eterno, il tuo Dio, sarà quegli che passerà davanti a te, che distruggerà d’innanzi a te quelle nazioni, e tu possederai il loro paese; e Giosuè passerà davanti a te, come l’Eterno ha detto. DEU 31:4 E l’Eterno tratterà quelle nazioni come trattò Sihon e Og, re degli Amorei, ch’egli distrusse col loro paese. DEU 31:5 L’Eterno le darà in vostro potere, e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che v’ho dato. DEU 31:6 Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché l’Eterno, il tuo Dio, è quegli che cammina teco; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà”. DEU 31:7 Poi Mosè chiamò Giosuè, e gli disse in presenza di tutto Israele: “Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese che l’Eterno giurò ai loro padri di dar loro, e tu sarai quello che gliene darai il possesso. DEU 31:8 E l’Eterno cammina egli stesso davanti a te; egli sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d’animo”. DEU 31:9 E Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figliuoli di Levi che portano l’arca del patto dell’Eterno, e a tutti gli anziani d’Israele. DEU 31:10 Mosè diede loro quest’ordine: “Alla fine d’ogni settennio, al tempo dell’anno di remissione, alla festa delle Capanne, DEU 31:11 quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti all’Eterno, al tuo Dio, nel luogo ch’egli avrà scelto, leggerai questa legge dinanzi a tutto Israele, in guisa ch’egli l’oda. DEU 31:12 Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini, con lo straniero che sarà entro le tue porte, affinché odano, imparino a temere l’Eterno, il vostro Dio, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. DEU 31:13 E i loro figliuoli, che non ne avranno ancora avuto conoscenza, l’udranno e impareranno a temer l’Eterno, il vostro Dio, tutto il tempo che vivrete nel paese del quale voi andate a prender possesso, passando il Giordano”. DEU 31:14 E l’Eterno disse a Mosè: “Ecco, il giorno della tua morte s’avvicina; chiama Giosuè, e presentatevi nella tenda di convegno perch’io gli dia i miei ordini”. Mosè e Giosuè dunque andarono e si presentarono nella tenda di convegno. DEU 31:15 L’Eterno apparve, nella tenda, in una colonna di nuvola; e la colonna di nuvola si fermò all’ingresso della tenda. DEU 31:16 E l’Eterno disse a Mosè: “Ecco, tu stai per addormentarti coi tuoi padri; e questo popolo si leverà e si prostituirà, andando dietro agli dèi stranieri del paese nel quale va a stare; e mi abbandonerà, e violerà il mio patto che io ho fermato con lui. DEU 31:17 In quel giorno, l’ira mia s’infiammerà contro a lui; e io li abbandonerò, nasconderò loro la mia faccia, e saranno divorati, e molti mali e molte angosce cadranno loro addosso; talché in quel giorno diranno: Questi mali non ci son eglino caduti addosso perché il nostro Dio non è in mezzo a noi? DEU 31:18 E io, in quel giorno, nasconderò del tutto la mia faccia a cagione di tutto il male che avranno fatto, rivolgendosi ad altri dèi. DEU 31:19 Scrivetevi dunque questo cantico, e insegnatelo ai figliuoli d’Israele; mettetelo loro in bocca, affinché questo cantico mi serva di testimonio contro i figliuoli d’Israele. DEU 31:20 Quando li avrò introdotti nel paese che promisi ai padri loro con giuramento, paese ove scorre il latte e il miele, ed essi avranno mangiato, si saranno saziati e ingrassati, e si saranno rivolti ad altri dèi per servirli, e avranno sprezzato me e violato il mio patto, DEU 31:21 e quando molti mali e molte angosce saran piombati loro addosso, allora questo cantico leverà la sua voce contro di loro, come un testimonio; poiché esso non sarà dimenticato, e rimarrà sulle labbra dei loro posteri; giacché io conosco quali siano i pensieri ch’essi concepiscono, anche ora, prima ch’io li abbia introdotti nel paese che giurai di dar loro”. DEU 31:22 Così Mosè scrisse quel giorno questo cantico, e lo insegnò ai figliuoli d’Israele. DEU 31:23 Poi l’Eterno dette i suoi ordini a Giosuè, figliuolo di Nun, e gli disse: “Sii forte e fatti animo, poiché tu sei quello che introdurrai i figliuoli d’Israele nel paese che giurai di dar loro; e io sarò teco”. DEU 31:24 E quando Mosè ebbe finito di scrivere in un libro tutte quante le parole di questa legge, DEU 31:25 diede quest’ordine ai Leviti che portavano l’arca del patto dell’Eterno: DEU 31:26 “Prendete questo libro della legge e mettetelo allato all’arca del patto dell’Eterno, ch’è il vostro Dio; e quivi rimanga come testimonio contro di te; DEU 31:27 perché io conosco il tuo spirito ribelle e la durezza del tuo collo. Ecco, oggi, mentre sono ancora vivente tra voi, siete stati ribelli contro l’Eterno; quanto più lo sarete dopo la mia morte! DEU 31:28 Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i vostri ufficiali; io farò loro udire queste parole, e prenderò a testimoni contro di loro il cielo e la terra. DEU 31:29 Poiché io so che, dopo la mia morte, voi certamente vi corromperete e lascerete la via che v’ho prescritta; e la sventura v’incoglierà nei giorni a venire, perché avrete fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo a sdegno con l’opera delle vostre mani”. DEU 31:30 Mosè dunque pronunziò dal principio alla fine le parole di questo cantico, in presenza di tutta la raunanza d’Israele. DEU 32:1 “Porgete orecchio, o cieli, ed io parlerò, e ascolti la terra le parole della mia bocca. DEU 32:2 Si spanda il mio insegnamento come la pioggia, stilli la mia parola come la rugiada, come la pioggerella sopra la verdura, e come un acquazzone sopra l’erba, DEU 32:3 poiché io proclamerò il nome dell’Eterno. Magnificate il nostro Iddio! DEU 32:4 Quanto alla Ròcca, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. E’ un Dio fedele e senza iniquità; egli è giusto e retto. DEU 32:5 Ma essi si sono condotti male verso di lui; non sono suoi figliuoli, l’infamia è di loro, razza storta e perversa. DEU 32:6 E’ questa la ricompensa che date all’Eterno, o popolo insensato e privo di saviezza? Non è egli il padre tuo che t’ha creato? non è egli colui che t’ha fatto e ti ha stabilito? DEU 32:7 Ricordati de’ giorni antichi, considera gli anni delle età passate, interroga tuo padre, ed egli te lo farà conoscere, i tuoi vecchi, ed essi te lo diranno. DEU 32:8 Quando l’Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figliuoli degli uomini, egli fissò i confini dei popoli, tenendo conto del numero de’ figliuoli d’Israele. DEU 32:9 Poiché la parte dell’Eterno e il suo popolo, Giacobbe è la porzione della sua eredità. DEU 32:10 Egli lo trovò in una terra deserta, in una solitudine piena d’urli e di desolazione. Egli lo circondò, ne prese cura, lo custodi come la pupilla dell’occhio suo. DEU 32:11 Pari all’aquila che desta la sua nidiata, si libra a volo sopra i suoi piccini spiega le sue ali, li prende e li porta sulle penne, DEU 32:12 l’Eterno solo l’ha condotto, e nessun dio straniero era con lui. DEU 32:13 Egli l’ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra, e Israele ha mangiato il prodotto de’ campi; gli ha fatto succhiare il miele ch’esce dalla rupe, l’olio ch’esce dalle rocce più dure, DEU 32:14 la crema delle vacche e il latte delle pecore. Gli ha dato il grasso degli agnelli, de’ montoni di Basan e de’ capri, col fior di farina del frumento; e tu hai bevuto il vino generoso, il sangue dell’uva. DEU 32:15 Ma Ieshurun s’è fatto grasso ed ha ricalcitrato, ti sei fatto grasso, grosso e pingue! ha abbandonato l’Iddio che l’ha fatto, e ha sprezzato la Ròcca della sua salvezza. DEU 32:16 Essi l’han mosso a gelosia con divinità straniere, l’hanno irritato con abominazioni. DEU 32:17 Han sacrificato a demoni che non son Dio, a dèi che non avean conosciuti, dèi nuovi, apparsi di recente, dinanzi ai quali i vostri padri non avean tremato. DEU 32:18 Hai abbandonato la Ròcca che ti diè la vita, e hai obliato l’Iddio che ti mise al mondo. DEU 32:19 E l’Eterno l’ha veduto, e ha reietto i suoi figliuoli e le sue figliuole che l’aveano irritato; DEU 32:20 e ha detto: “Io nasconderò loro la mia faccia, e starò a vedere quale ne sarà la fine; poiché sono una razza quanto mai perversa, figliuoli in cui non è fedeltà di sorta. DEU 32:21 Essi m’han mosso a gelosia con ciò che non è Dio, m’hanno irritato coi loro idoli vani; e io li moverò a gelosia con gente che non è un popolo, li irriterò con una nazione stolta. DEU 32:22 Poiché un fuoco s’è acceso, nella mia ira, e divamperà fino in fondo al soggiorno de’ morti; divorerà la terra e i suoi prodotti, e infiammerà le fondamenta delle montagne. DEU 32:23 Io accumulerò su loro dei mali, esaurirò contro a loro tutti i miei strali. DEU 32:24 Essi saran consunti dalla fame, divorati dalla febbre, da mortifera pestilenza; lancerò contro a loro le zanne delle fiere, col veleno delle bestie che striscian nella polvere. DEU 32:25 Di fuori la spada, e di dentro il terrore spargeranno il lutto, mietendo giovani e fanciulle, lattanti e uomini canuti. DEU 32:26 Io direi: Li spazzerò via d’un soffio, farò sparire la loro memoria di fra gli uomini, DEU 32:27 se non temessi gl’insulti del nemico, e che i loro avversari, prendendo abbaglio, fosser tratti a dire: “E’ stata la nostra potente mano e non l’Eterno, che ha fatto tutto questo!” DEU 32:28 Poiché è una nazione che ha perduto il senno, e non v’è in essi alcuna intelligenza. DEU 32:29 Se fosser savi, lo capirebbero, considererebbero la fine che li aspetta. DEU 32:30 Come potrebbe un solo inseguirne mille, e due metterne in fuga diecimila, se la Ròcca loro non li avesse venduti, se l’Eterno non li avesse dati in man del nemico? DEU 32:31 Poiché la ròcca loro non è come la nostra Ròcca; i nostri stessi nemici ne son giudici; DEU 32:32 ma la loro vigna vien dalla vigna di Sodoma e dalle campagne di Gomorra; le loro uve son uve avvelenate, i loro grappoli, amari; DEU 32:33 il loro vino è un tossico di serpenti, un crudel veleno d’aspidi. DEU 32:34 “Tutto questo non è egli tenuto in serbo presso di me, sigillato ne’ miei tesori? DEU 32:35 A me la vendetta e la retribuzione, quando il loro piede vacillerà!” Poiché il giorno della loro calamità è vicino, e ciò che per loro è preparato, s’affretta a venire. DEU 32:36 Sì, l’Eterno giudicherà il suo popolo, ma avrà pietà de’ suoi servi quando vedrà che la forza è sparita, e che non riman più tra loro né schiavo né libero. DEU 32:37 Allora egli dirà: “Ove sono i loro dèi, la ròcca nella quale confidavano, DEU 32:38 gli dèi che mangiavano il grasso de’ loro sacrifizi e beveano il vino delle loro libazioni? Si levino essi a soccorrervi, a coprirvi della loro protezione! DEU 32:39 Ora vedete che io solo son Dio, e che non v’è altro dio accanto a me. Io fo morire e fo vivere, ferisco e risano, e non v’è chi possa liberare dalla mia mano. DEU 32:40 Sì, io alzo la mia mano al cielo, e dico: Com’è vero ch’io vivo in perpetuo, DEU 32:41 quando aguzzerò la mia folgorante spada e metterò mano a giudicare, farò vendetta de’ miei nemici e darò ciò che si meritano a quelli che m’odiano. DEU 32:42 Inebrierò di sangue le mie frecce, del sangue degli uccisi e dei prigionieri, la mia spada divorerà la carne, le teste dei condottieri nemici”. DEU 32:43 Nazioni, cantate le lodi del suo popolo! poiché l’Eterno vendica il sangue de’ suoi servi, fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari, ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo”. DEU 32:44 E Mosè venne con Giosuè, figliuolo di Nun, e pronunziò in presenza del popolo tutte le parole di questo cantico. DEU 32:45 E quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole dinanzi a tutto Israele, disse loro: DEU 32:46 “Prendete a cuore tutte le parole con le quali testimonio oggi contro a voi. Le prescriverete ai vostri figliuoli, onde abbian cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. DEU 32:47 Poiché questa non e una parola senza valore per voi: anzi, e la vostra vita; e per questa parola prolungherete i vostri giorni nel paese del quale andate a prender possesso, passando il Giordano”. DEU 32:48 E, in quello stesso giorno, l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: DEU 32:49 “Sali su questo monte di Abarim, sul monte Nebo, ch’è nel paese di Moab, di faccia a Gerico, e mira il paese di Canaan, ch’io do a possedere ai figliuoli d’Israele. DEU 32:50 Tu morrai sul monte sul quale stai per salire, e sarai riunito al tuo popolo, come Aaronne tuo fratello è morto sul monte di Hor ed è stato riunito al suo popolo, DEU 32:51 perché commetteste un’infedeltà contro di me in mezzo ai figliuoli d’Israele, alle acque di Meriba a Kades, nel deserto di Tsin, e perché non mi santificaste in mezzo ai figliuoli d’Israele. DEU 32:52 Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io do ai figliuoli d’Israele, non entrerai”. DEU 33:1 Or questa è la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio, benedisse i figliuoli d’Israele, prima di morire. DEU 33:2 Disse dunque: “L’Eterno è venuto dal Sinai, e s’è levato su loro da Seir; ha fatto splendere la sua luce dal monte di Paran, è giunto dal mezzo delle sante miriadi; dalla sua destra usciva per essi il fuoco della legge. DEU 33:3 Certo, l’Eterno ama i popoli; ma i suoi santi son tutti agli ordini suoi. Ed essi si tennero ai tuoi piedi, e raccolsero le tue parole. DEU 33:4 Mosè ci ha dato una legge, eredità della raunanza di Giacobbe; DEU 33:5 ed egli è stato re in Ieshurun, quando s’adunavano i capi del popolo e tutte assieme le tribù d’Israele. DEU 33:6 Viva Ruben! ch’egli non muoia; ma siano gli uomini suoi ridotti a pochi!” DEU 33:7 E questo è per Giuda. Egli disse: Ascolta, o Eterno, la voce di Giuda, e riconducilo al suo popolo. Con tutte le sue forze egli lotta per esso; tu gli sarai d’aiuto contro i suoi nemici!” DEU 33:8 Poi disse di Levi: “I tuoi Thummim e i tuoi Urim appartengono all’uomo pio che ti sei scelto, che tu provasti a Massa, e col quale contendesti alle acque di Meriba. DEU 33:9 Egli dice di suo padre e di sua madre: “Io non li ho visti!” non riconosce i suoi fratelli, e nulla sa de’ propri figliuoli; perché i Leviti osservano la tua parola e sono i custodi del tuo patto. DEU 33:10 Essi insegnano i tuoi statuti a Giacobbe e la tua legge a Israele; metton l’incenso sotto le tue nari, e l’olocausto sopra il tuo altare. DEU 33:11 O Eterno, benedici la sua forza, e gradisci l’opera delle sue mani. Trafiggi le reni a quelli che insorgono contro di lui, che gli sono nemici, sì che non possan risorgere. DEU 33:12 Di Beniamino disse: “L’amato dell’Eterno abiterà sicuro presso di lui. L’Eterno gli farà riparo del continuo, e abiterà fra le colline di lui”. DEU 33:13 Poi disse di Giuseppe: “Il suo paese sarà benedetto dall’Eterno coi doni più preziosi del cielo, con la rugiada, con le acque dell’abisso che giace in basso, DEU 33:14 coi frutti più preziosi che il sole matura, con le cose più squisite che ogni luna arreca, DEU 33:15 coi migliori prodotti de’ monti antichi, coi doni più preziosi de’ colli eterni, coi doni più preziosi della terra e di quanto essa racchiude. DEU 33:16 Il favor di colui che stava nel pruno venga sul capo di Giuseppe, sulla fronte di colui ch’è principe tra i suoi fratelli! DEU 33:17 Del suo toro primogenito egli ha la maestà; le sue corna son corna di bufalo. Con esse darà di cozzo ne’ popoli tutti quanti assieme, fino alle estremità della terra. Tali sono le miriadi d’Efraim, tali sono le migliaia di Manasse”. DEU 33:18 Poi disse di Zabulon: “Rallegrati, o Zabulon, nel tuo uscire, e tu, Issacar, nelle tue tende! DEU 33:19 Essi chiameranno i popoli al monte, e quivi offriranno sacrifizi di giustizia; poich’essi succhieranno la dovizia del mare e i tesori nascosti nella rena”. DEU 33:20 Poi disse di Gad: “Benedetto colui che mette Gad al largo! Egli sta nella sua dimora come una leonessa, e sbrana braccio e cranio. DEU 33:21 Ei s’è scelto le primizie del paese, poiché quivi è la parte riserbata al condottiero, ed egli v’è giunto alla testa del popolo, ha compiuto la giustizia dell’Eterno e i suoi decreti, insieme ad Israele”. DEU 33:22 Poi disse di Dan: “Dan è un leoncello, che balza da Bashan”. DEU 33:23 Poi disse di Neftali: “O Neftali, sazio di favori e ricolmo di benedizioni dell’Eterno, prendi possesso dell’occidente e del mezzodì!” DEU 33:24 Poi disse di Ascer: “Benedetto sia Ascer tra i figliuoli d’Israele! Sia il favorito de’ suoi fratelli, e tuffi il suo piè nell’olio! DEU 33:25 Sian le sue sbarre di ferro e di rame, e duri quanto i tuoi giorni la tua quiete! DEU 33:26 O Ieshurun, nessuno è pari a Dio che, sul carro dei cieli, corre in tuo aiuto, che, nella sua maestà, s’avanza sulle nubi: DEU 33:27 l’Iddio che ab antico è il tuo rifugio; e sotto a te stanno le braccia eterne. Egli scaccia d’innanzi a te il nemico, e ti dice: “Distruggi!” DEU 33:28 Israele starà sicuro nella sua dimora; la sorgente di Giacobbe sgorgherà solitaria in un paese di frumento e di mosto, e dove il cielo stilla la rugiada. DEU 33:29 Te felice, o Israele! Chi è pari a te, un popolo salvato dall’Eterno, ch’è lo scudo che ti protegge, e la spada che ti fa trionfare? I tuoi nemici verranno a blandirti, e tu calpesterai le loro alture”. DEU 34:1 Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul Monte Nebo, in vetta al Pisga, che è difaccia a Gerico. E l’Eterno gli fece vedere tutto il paese: Galaad fino a Dan, DEU 34:2 tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale, DEU 34:3 il mezzogiorno, il bacino del Giordano e la valle di Gerico, città delle palme, fino a Tsoar. DEU 34:4 L’Eterno gli disse: “Questo è il paese riguardo al quale io feci ad Abrahamo, a Isacco ed a Giacobbe, questo giuramento: Io lo darò alla tua progenie. Io te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non v’entrerai”. DEU 34:5 Mosè, servo dell’Eterno, morì quivi, nel paese di Moab, come l’Eterno avea comandato. DEU 34:6 E l’Eterno lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, dirimpetto a Beth-Peor; e nessuno fino a questo giorno ha mai saputo dove fosse la sua tomba. DEU 34:7 Or Mosè avea centovent’anni quando morì; la vista non gli s’era indebolita e il vigore non gli era venuto meno. DEU 34:8 E i figliuoli d’Israele lo piansero nelle pianure di Moab per trenta giorni, e si compieron così i giorni del pianto, del lutto per Mosè. DEU 34:9 E Giosuè, figliuolo di Nun, fu riempito dello spirito di sapienza, perché Mosè gli aveva imposto le mani; e i figliuoli d’Israele gli ubbidirono e fecero quello che l’Eterno avea comandato a Mosè. DEU 34:10 Non è mai più sorto in Israele un profeta simile a Mosè, col quale l’Eterno abbia trattato faccia a faccia. DEU 34:11 Niuno è stato simile a lui in tutti quei segni e miracoli che Dio lo mandò a fare nel paese d’Egitto contro Faraone, contro tutti i suoi servi e contro tutto il suo paese; DEU 34:12 né simile a lui in quegli atti potenti e in tutte quelle gran cose tremende, che Mosè fece dinanzi agli occhi di tutto Israele. JOS 1:1 Or avvenne, dopo la morte di Mosè, servo dell’Eterno, che l’Eterno parlò a Giosuè, figliuolo di Nun, ministro di Mosè, e gli disse: JOS 1:2 “Mosè, mio servo è morto; or dunque lèvati, passa questo Giordano, tu con tutto questo popolo, per entrare nel paese che io do ai figliuoli d’Israele. JOS 1:3 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, io ve lo do, come ho detto a Mosè, JOS 1:4 dal deserto, e dal Libano che vedi là, sino al gran fiume, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittei sino al mar grande, verso occidente: quello sarà il vostro territorio. JOS 1:5 Nessuno ti potrà stare a fronte tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò teco; io non ti lascerò e non ti abbandonerò. JOS 1:6 Sii forte e fatti animo, perché tu metterai questo popolo in possesso del paese che giurai ai loro padri di dare ad essi. JOS 1:7 Solo sii forte e fatti risolutamente animo, avendo cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, t’ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai. JOS 1:8 Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, avendo cura di mettere in pratica tutto ciò che v’è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. JOS 1:9 Non te l’ho io comandato? Sii forte e fatti animo; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché l’Eterno, il tuo Dio, sarà teco dovunque andrai”. JOS 1:10 Allora Giosuè diede quest’ordine agli ufficiali del popolo: JOS 1:11 “Passate per mezzo al campo, e date quest’ordine al popolo: Preparatevi dei viveri, perché di qui a tre giorni passerete questo Giordano per andare a conquistare il paese che l’Eterno, il vostro Dio, vi dà perché lo possediate”. JOS 1:12 Giosuè parlò pure ai Rubeniti, ai Gaditi e alla mezza tribù di Manasse, e disse loro: JOS 1:13 “Ricordatevi dell’ordine che Mosè, servo dell’Eterno, vi dette quando vi disse: L’Eterno, il vostro Dio, vi ha concesso requie, e vi ha dato questo paese. JOS 1:14 Le vostre mogli, i vostri piccini e il vostro bestiame rimarranno nel paese che Mosè vi ha dato di qua dal Giordano; ma voi tutti che siete forti e valorosi passerete in armi alla testa de’ vostri fratelli e li aiuterete, JOS 1:15 finché l’Eterno abbia concesso requie ai vostri fratelli come a voi, e siano anch’essi in possesso del paese che l’Eterno, il vostro Dio, dà loro. Poi tornerete al paese che vi appartiene, il quale Mosè, servo dell’Eterno, vi ha dato di qua dal Giordano verso il levante, e ne prenderete possesso”. JOS 1:16 E quelli risposero a Giosuè, dicendo: “Noi faremo tutto quello che ci hai comandato, e andremo dovunque ci manderai; JOS 1:17 ti ubbidiremo interamente, come abbiamo ubbidito a Mosè. Solamente, sia teco l’Eterno, il tuo Dio, com’è stato con Mosè! JOS 1:18 Chiunque sarà ribelle ai tuoi ordini e non ubbidirà alle tue parole, qualunque sia la cosa che gli comanderai, sarà messo a morte. Solo sii forte e fatti animo!” JOS 2:1 Or Giosuè, figliuolo di Nun, mandò segretamente da Sittim due spie, dicendo: “Andate, esaminate il paese e Gerico”. E quelle andarono ed entrarono in casa di una meretrice per nome Rahab, e quivi alloggiarono. JOS 2:2 La cosa fu riferita al re di Gerico, e gli fu detto: “Ecco, certi uomini di tra i figliuoli d’Israele son venuti qui stanotte per esplorare il paese”. JOS 2:3 Allora il re di Gerico mandò a dire a Rahab: “Fa’ uscire quegli uomini che son venuti da te e sono entrati in casa tua; perché son venuti a esplorare tutto il paese”. JOS 2:4 Ma la donna prese que’ due uomini, li nascose, e disse: “E’ vero, quegli uomini son venuti in casa mia, ma io non sapevo donde fossero; JOS 2:5 e quando si stava per chiuder la porta sul far della notte, quegli uomini sono usciti; dove siano andati non so; rincorreteli senza perder tempo, e li raggiungerete”. JOS 2:6 Or essa li avea fatti salire sul tetto, e li avea nascosti sotto del lino non ancora gramolato, che avea disteso sul tetto. JOS 2:7 E la gente li rincorse per la via che mena ai guadi del Giordano; e non appena quelli che li rincorrevano furono usciti, la porta fu chiusa. JOS 2:8 Or prima che le spie s’addormentassero, Rahab salì da loro sul tetto, JOS 2:9 e disse a quegli uomini: “Io so che l’Eterno vi ha dato il paese, che il terrore del vostro nome ci ha invasi, e che tutti gli abitanti del paese hanno perso coraggio davanti a voi. JOS 2:10 Poiché noi abbiamo udito come l’Eterno asciugò le acque del mar Rosso d’innanzi a voi quando usciste dall’Egitto, e quel che faceste ai due re degli Amorei, di là dal Giordano, Sihon e Og, che votaste allo sterminio. JOS 2:11 E non appena l’abbiamo udito, il nostro cuore si è strutto e non è più rimasto coraggio in alcuno, per via di voi; poiché l’Eterno, il vostro Dio, e Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra. JOS 2:12 Or dunque, vi prego, giuratemi per l’Eterno, giacché vi ho trattati con bontà, che anche voi tratterete con bontà la casa di mio padre; JOS 2:13 e datemi un pegno sicuro che salverete la vita a mio padre, a mia madre, ai miei fratelli, alle mie sorelle e a tutti i loro, e che ci preserverete dalla morte”. JOS 2:14 E quegli uomini risposero: “Siamo pronti a dare la nostra vita per voi, se non divulgate questo nostro affare; e quando l’Eterno ci avrà dato il paese, noi ti tratteremo con bontà e lealtà”. JOS 2:15 Allora ella li calò giù dalla finestra con una fune; poiché la sua abitazione era addossata alle mura della città, ed ella stava di casa sulle mura. JOS 2:16 E disse loro: “Andate verso il monte, affinché quelli che vi rincorrono non v’incontrino; e nascondetevi quivi per tre giorni, fino al ritorno di coloro che v’inseguono; poi ve n’andrete per la vostra strada”. JOS 2:17 E quegli uomini le dissero: “Noi saremo sciolti dal giuramento che ci hai fatto fare, se tu non osservi quello che stiamo per dirti: JOS 2:18 Ecco, quando entreremo nel paese, attaccherai alla finestra per la quale ci fai scendere, questa cordicella di filo scarlatto; e radunerai presso di te, in casa, tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre. JOS 2:19 E se alcuno di questi uscirà in istrada dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sul suo capo, e noi non ne avrem colpa; ma il sangue di chiunque sarà teco in casa ricadrà sul nostro capo, se uno gli metterà le mani addosso. JOS 2:20 E se tu divulghi questo nostro affare, saremo sciolti dal giuramento che ci hai fatto fare”. JOS 2:21 Ed ella disse: “Sia come dite!” Poi li accomiatò, e quelli se ne andarono. Ed essa attaccò la cordicella scarlatta alla finestra. JOS 2:22 Quelli dunque partirono e se ne andarono al monte, dove rimasero tre giorni, fino al ritorno di quelli che li rincorrevano; i quali li cercarono per tutta la strada, ma non li trovarono. JOS 2:23 E quei due uomini ritornarono, scesero dal monte, passarono il Giordano, vennero a Giosuè, figliuolo di Nun, e gli raccontarono tutto quello ch’era loro successo. JOS 2:24 E dissero a Giosuè: “Certo, l’Eterno ha dato in nostra mano tutto il paese; e già tutti gli abitanti del paese han perso coraggio dinanzi a noi”. JOS 3:1 E Giosuè si levò la mattina di buon’ora e con tutti i figliuoli d’Israele partì da Sittim. Essi arrivarono al Giordano, e quivi fecero alto prima di passarlo. JOS 3:2 In capo a tre giorni, gli ufficiali percorsero il campo, JOS 3:3 e dettero quest’ordine al popolo: “Quando vedrete l’arca del patto dell’Eterno, ch’è il vostro Dio, portata dai sacerdoti levitici, partirete dal luogo ove siete accampati, e andrete dietro ad essa. JOS 3:4 Però, vi sarà tra voi e l’arca la distanza d’un tratto di circa duemila cubiti; non v’accostate ad essa, affinché possiate veder bene la via per la quale dovete andare; poiché non siete ancora mai passati per questa via”. JOS 3:5 E Giosuè disse al popolo: “Santificatevi, poiché domani l’Eterno farà delle maraviglie in mezzo a voi”. JOS 3:6 Poi Giosuè parlò ai sacerdoti, dicendo: “Prendete in ispalla l’arca del patto e passate davanti al popolo”. Ed essi presero in ispalla l’arca del patto e camminarono davanti al popolo. JOS 3:7 E l’Eterno disse a Giosuè: “Oggi comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, affinché riconoscano che, come fui con Mosè, così sarò con te. JOS 3:8 E tu dà ai sacerdoti che portano l’arca del patto, quest’ordine: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, vi fermerete nel Giordano”. JOS 3:9 E Giosuè disse ai figliuoli d’Israele: “Fatevi dappresso e ascoltate le parole dell’Eterno, del vostro Dio”. JOS 3:10 Poi Giosuè disse: “Da questo riconoscerete che l’Iddio vivente è in mezzo a voi, e ch’egli caccerà certamente d’innanzi a voi i Cananei, gli Hittei, gli Hivvei, i Ferezei, i Ghirgasei, gli Amorei e i Gebusei: JOS 3:11 ecco, l’arca del patto del Signore di tutta la terra sta per passare davanti a voi per entrar nel Giordano. JOS 3:12 Or dunque prendete dodici uomini fra le tribù d’Israele, uno per tribù. JOS 3:13 E avverrà che, non appena i sacerdoti recanti l’arca dell’Eterno, del Signor di tutta la terra, avran posato le piante de’ piedi nelle acque del Giordano, le acque del Giordano, che scendono d’insù, saranno tagliate, e si fermeranno in un mucchio”. JOS 3:14 E avvenne che quando il popolo fu uscito dalle sue tende per passare il Giordano, avendo dinanzi a lui i sacerdoti che portavano l’arca del patto, JOS 3:15 appena quelli che portavan l’arca giunsero al Giordano e i sacerdoti che portavan l’arca ebber tuffati i piedi nell’acqua della riva (il Giordano straripa da per tutto durante tutto il tempo della mèsse), JOS 3:16 le acque che scendevano d’insù si fermarono e si elevarono in un mucchio, a una grandissima distanza, fin presso la città di Adam che è allato di Tsartan; e quelle che scendevano verso il mare della pianura, il mar Salato, furono interamente separate da esse; e il popolo passò dirimpetto a Gerico. JOS 3:17 E i sacerdoti che portavano l’arca del patto dell’Eterno stettero a piè fermo sull’asciutto, in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava per l’asciutto, finché tutta la nazione ebbe finito di passare il Giordano. JOS 4:1 Or quando tutta la nazione ebbe finito di passare il Giordano (l’Eterno avea parlato a Giosuè dicendo: JOS 4:2 Prendete tra il popolo dodici uomini, uno per tribù, JOS 4:3 e date loro quest’ordine: Pigliate di qui, di mezzo al Giordano, dal luogo dove i sacerdoti sono stati a piè fermo, dodici pietre, portatele con voi di là dal fiume, e collocatele nel luogo dove accamperete stanotte), JOS 4:4 Giosuè chiamò i dodici uomini che avea designati tra i figliuoli d’Israele, un uomo per tribù, e disse loro: JOS 4:5 “Passate davanti all’arca dell’Eterno, del vostro Dio, in mezzo al Giordano, e ognun di voi tolga in ispalla una pietra, secondo il numero delle tribù dei figliuoli d’Israele, JOS 4:6 affinché questo sia un segno in mezzo a voi. Quando, in avvenire, i vostri figliuoli vi domanderanno: Che significan per voi queste pietre? JOS 4:7 Voi risponderete loro: Le acque del Giordano furon tagliate dinanzi all’arca del patto dell’Eterno; quand’essa passò il Giordano, le acque del Giordano furon tagliate, e queste pietre sono, per i figliuoli d’Israele, una ricordanza in perpetuo”. JOS 4:8 I figliuoli d’Israele fecero dunque come Giosuè aveva ordinato; presero dodici pietre di mezzo al Giordano, come l’Eterno avea detto a Giosuè secondo il numero delle tribù de’ figliuoli d’Israele; le portarono con loro di là dal fiume nel luogo ove doveano passar la notte, e quivi le collocarono. JOS 4:9 Giosuè rizzò pure dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo ove s’eran fermati i piedi de’ sacerdoti che portavano l’arca del patto, e vi son rimaste fino al dì d’oggi. JOS 4:10 I sacerdoti che portavan l’arca rimasero fermi in mezzo al Giordano finché tutto quello che l’Eterno avea comandato a Giosuè di dire al popolo fosse eseguito, conformemente agli ordini che Mosè avea dato a Giosuè. E il popolo s’affrettò a passare. JOS 4:11 Quando tutto il popolo ebbe finito di passare, l’arca dell’Eterno, coi sacerdoti, passò anch’essa in presenza del popolo. JOS 4:12 E i figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e mezza la tribù di Manasse passarono in armi davanti ai figliuoli d’Israele, come Mosè avea lor detto. JOS 4:13 Circa quarantamila uomini, pronti di tutto punto per la guerra, passarono davanti all’Eterno nelle pianure di Gerico, per andare a combattere. JOS 4:14 In quel giorno, l’Eterno rese grande Giosuè agli occhi di tutto Israele; ed essi lo temettero, come avean temuto Mosè tutti i giorni della sua vita. JOS 4:15 Or l’Eterno parlò a Giosuè, e gli disse: JOS 4:16 “Ordina ai sacerdoti che portano l’arca della Testimonianza, di uscire dal Giordano”. JOS 4:17 E Giosuè diede quest’ordine ai sacerdoti: “Uscite dal Giordano”. JOS 4:18 E avvenne che, come i sacerdoti che portavan l’arca del patto dell’Eterno furono usciti di mezzo al Giordano e le piante de’ loro piedi si furon alzate e posate sull’asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto, e strariparon da per tutto, come prima. JOS 4:19 Il popolo uscì dal Giordano il decimo giorno del primo mese, e s’accampò a Ghilgal, all’estremità orientale di Gerico. JOS 4:20 E Giosuè rizzò in Ghilgal le dodici pietre ch’essi avean prese dal Giordano. JOS 4:21 Poi parlò ai figliuoli d’Israele e disse loro: “Quando, in avvenire, i vostri figliuoli domanderanno ai loro padri: Che significano queste pietre? JOS 4:22 voi lo farete sapere ai vostri figliuoli dicendo: Israele passò questo Giordano per l’asciutto. JOS 4:23 Poiché l’Eterno, il vostro Dio, ha asciugato le acque del Giordano davanti a voi finché voi foste passati, come l’Eterno, il vostro Dio, fece al mar Rosso ch’egli asciugò finché fossimo passati, JOS 4:24 onde tutti i popoli della terra riconoscano che la mano dell’Eterno è potente, e voi temiate in ogni tempo l’Eterno, il vostro Dio”. JOS 5:1 Or come tutti i re degli Amorei che erano di là dal Giordano verso occidente e tutti i re dei Cananei che erano presso il mare udirono che l’Eterno aveva asciugate le acque del Giordano davanti ai figliuoli d’Israele finché fossero passati, il loro cuore si strusse e non rimase più in loro alcun coraggio di fronte ai figliuoli d’Israele. JOS 5:2 In quel tempo, l’Eterno disse a Giosuè: “Fatti de’ coltelli di pietra, e torna di nuovo a circoncidere i figliuoli d’Israele”. JOS 5:3 E Giosuè si fece de’ coltelli di pietra e circoncise i figliuoli d’Israele sul colle d’Araloth. JOS 5:4 Questo fu il motivo per cui li circoncise: tutti i maschi del popolo uscito dall’Egitto, cioè tutti gli uomini di guerra, erano morti nel deserto durante il viaggio, dopo essere usciti dall’Egitto. JOS 5:5 Or tutto questo popolo uscito dall’Egitto era circonciso; ma tutto il popolo nato nel deserto durante il viaggio, dopo l’uscita dall’Egitto, non era stato circonciso. JOS 5:6 Poiché i figliuoli d’Israele avean camminato per quarant’anni nel deserto finché tutta la nazione, cioè tutti gli uomini di guerra ch’erano usciti dall’Egitto, furon distrutti, perché non aveano ubbidito alla voce dell’Eterno. L’Eterno avea loro giurato che non farebbe loro vedere il paese che avea promesso con giuramento ai loro padri di darci: paese ove scorre il latte e il miele; JOS 5:7 e sostituì a loro i loro figliuoli. E questi Giosuè li circoncise, perché erano incirconcisi, non essendo stati circoncisi durante il viaggio. JOS 5:8 E quando s’ebbe finito di circoncidere tutta la nazione, quelli rimasero al loro posto nel campo, finché fossero guariti. JOS 5:9 E l’Eterno disse a Giosuè: “Oggi vi ho tolto di dosso il vituperio dell’Egitto”. E quel luogo fu chiamato Ghilgal, nome che dura fino al dì d’oggi. JOS 5:10 I figliuoli d’Israele si accamparono a Ghilgal, e celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del mese, sulla sera, nelle pianure di Gerico. JOS 5:11 E l’indomani della Pasqua, in quel preciso giorno, mangiarono dei prodotti del paese: pani azzimi e grano arrostito. JOS 5:12 E la manna cessò l’indomani del giorno in cui mangiarono de’ prodotti del paese; e i figliuoli d’Israele non ebbero più manna, ma mangiarono, quell’anno stesso, del frutto del paese di Canaan. JOS 5:13 Or avvenne, come Giosuè era presso a Gerico, ch’egli alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo che gli stava ritto davanti, con in mano la spada snudata. Giosuè andò verso di lui, e gli disse: “Sei tu dei nostri, o dei nostri nemici?” JOS 5:14 E quello rispose: “No, io sono il capo dell’esercito dell’Eterno; arrivo adesso”. Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò, e gli disse: “Che cosa vuol dire il mio signore al suo servo?” JOS 5:15 E il capo dell’esercito dell’Eterno disse a Giosuè: “Lèvati i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è santo”. E Giosuè fece così. JOS 6:1 Or Gerico era ben chiusa e barricata per paura de’ figliuoli d’Israele; nessuno ne usciva e nessuno v’entrava. JOS 6:2 E l’Eterno disse a Giosuè: “Vedi, io do in tua mano Gerico, il suo re, i suoi prodi guerrieri. JOS 6:3 Voi tutti dunque, uomini di guerra, circuite la città, facendone il giro una volta. Così farai per sei giorni; JOS 6:4 e sette sacerdoti porteranno davanti all’arca sette trombe squillanti; il settimo giorno farete il giro della città sette volte, e i sacerdoti soneranno le trombe. JOS 6:5 E avverrà, che quand’essi soneranno a distesa il corno squillante e voi udrete il suono delle trombe, tutto il popolo darà in un gran grido, e le mura della città crolleranno, e il popolo salirà, ciascuno diritto dinanzi a sé”. JOS 6:6 Allora Giosuè, figliuolo di Nun, chiamò i sacerdoti e disse loro: “Prendete l’arca del patto, e sette sacerdoti portino sette trombe squillanti davanti all’arca dell’Eterno”. JOS 6:7 Poi disse al popolo: “Andate, fate il giro della città, e l’avanguardia preceda l’arca dell’Eterno”. JOS 6:8 Quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all’Eterno, si misero in marcia sonando le trombe; e l’arca del patto dell’Eterno teneva loro dietro. JOS 6:9 E l’avanguardia marciava davanti ai sacerdoti che sonavan le trombe, e la retroguardia seguiva l’arca; durante la marcia, i sacerdoti sonavan le trombe. JOS 6:10 Or Giosuè avea dato al popolo quest’ordine: “Non gridate, fate che non s’oda la vostra voce e non v’esca parola di bocca, fino al giorno ch’io vi dirò: Gridate! allora griderete”. JOS 6:11 Così fece fare all’arca dell’Eterno il giro della città una volta; poi rientrarono nel campo, e quivi passarono la notte. JOS 6:12 Giosuè si levò la mattina di buon’ora, e i sacerdoti presero l’arca dell’Eterno. JOS 6:13 I sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all’arca dell’Eterno s’avanzavano, sonando le trombe durante la marcia. L’avanguardia li precedeva; la retroguardia seguiva l’arca dell’Eterno; e durante la marcia, i sacerdoti sonavan le trombe. JOS 6:14 Il secondo giorno circuirono la città una volta, e poi tornarono al campo. Così fecero per sei giorni. JOS 6:15 E il settimo giorno, levatisi la mattina allo spuntar dell’alba, fecero sette volte il giro della città in quella stessa maniera; solo quel giorno fecero il giro della città sette volte. JOS 6:16 La settima volta, come i sacerdoti sonavan le trombe, Giosuè disse al popolo: “Gridate! perché l’Eterno v’ha dato la città. JOS 6:17 E la città con tutto quel che contiene sarà sacrata all’Eterno per essere sterminata come un interdetto; solo Rahab, la meretrice, avrà salva la vita: lei e tutti quelli che saranno in casa con lei, perché nascose i messaggeri che noi avevamo inviati. JOS 6:18 E voi guardatevi bene da ciò ch’è votato all’interdetto, affinché non siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d’interdetto, e non rendiate maledetto il campo d’Israele, gettandovi lo scompiglio. JOS 6:19 Ma tutto l’argento, l’oro e gli oggetti di rame e di ferro saranno consacrati all’Eterno; entreranno nel tesoro dell’Eterno”. JOS 6:20 Il popolo dunque gridò e i sacerdoti sonaron le trombe; e avvenne che quando il popolo ebbe udito il suono delle trombe diè in un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s’impadronirono della città. JOS 6:21 E votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada, uomini, donne, fanciulli e vecchi, e buoi e pecore e asini. JOS 6:22 E Giosuè disse ai due uomini che aveano esplorato il paese: “Andate in casa di quella meretrice, menatela fuori con tutto ciò che le appartiene, come glielo avete giurato”. JOS 6:23 E que’ giovani che aveano esplorato il paese entrarono nella casa, e ne fecero uscire Rahab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e tutto quello che le apparteneva; ne fecero uscire anche tutte le famiglie de’ suoi, e li collocarono fuori del campo d’Israele. JOS 6:24 Poi i figliuoli d’Israele diedero fuoco alla città e a tutto quello che conteneva; presero soltanto l’argento, l’oro e gli oggetti di rame e di ferro, che misero nel tesoro della casa dell’Eterno. JOS 6:25 Ma a Rahab, la meretrice, alla famiglia di suo padre e a tutti i suoi Giosuè lasciò la vita; ed ella ha dimorato in mezzo ad Israele fino al dì d’oggi, perché avea nascosto i messi che Giosuè avea mandati ad esplorar Gerico. JOS 6:26 Allora Giosuè fece questo giuramento: “Sia maledetto, nel cospetto dell’Eterno, l’uomo che si leverà a riedificare questa città di Gerico! Ei ne getterà le fondamenta sul suo primogenito, e ne rizzerà le porte sul più giovane de’ suoi figliuoli”. JOS 6:27 L’Eterno fu con Giosuè, e la fama di lui si sparse per tutto il paese. JOS 7:1 Ma i figliuoli d’Israele commisero una infedeltà circa l’interdetto; poiché Acan, figliuolo di Carmi, figliuolo di Zabdi, figliuolo di Zerach, della tribù di Giuda prese dell’interdetto, e l’ira dell’Eterno s’accese contro i figliuoli d’Israele. JOS 7:2 E Giosuè mandò degli uomini da Gerico ad Ai, ch’è vicina a Beth-Aven a oriente di Bethel, e disse loro: “Salite ed esplorate il paese”. E quelli salirono ed esplorarono Ai. JOS 7:3 Poi tornarono da Giosuè e gli dissero: “Non occorre che salga tutto il popolo; ma salgano un due o tremila uomini, e sconfiggeranno Ai; non stancare tutto il popolo, mandandolo là, perché quelli sono in pochi”. JOS 7:4 Così vi salirono un tremila uomini di tra il popolo, i quali si dettero alla fuga davanti alla gente d’Ai. JOS 7:5 E la gente d’Ai ne uccise circa trentasei, li inseguì dalla porta fino a Scebarim, e li mise in rotta nella scesa. E il cuore del popolo si strusse e divenne come acqua. JOS 7:6 Giosuè si stracciò le vesti e si gettò col viso a terra davanti all’arca dell’Eterno; stette così fino alla sera, egli con gli anziani d’Israele, e si gettarono della polvere sul capo. JOS 7:7 E Giosuè disse: “Ahi, Signore, Eterno, perché hai tu fatto passare il Giordano a questo popolo per darci in mano degli Amorei e farci perire? Oh, ci fossimo pur contentati di rimanere di là dal Giordano! JOS 7:8 Ahimè, Signore, che dirò io, ora che Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici? JOS 7:9 I Cananei e tutti gli abitanti del paese lo verranno a sapere, ci avvolgeranno, e faranno sparire il nostro nome dalla terra; e tu che farai per il tuo gran nome?” JOS 7:10 E l’Eterno disse a Giosuè: “Lèvati! Perché ti sei tu così prostrato con la faccia a terra? JOS 7:11 Israele ha peccato; essi hanno trasgredito il patto ch’io avevo loro comandato d’osservare; han perfino preso dell’interdetto, l’han perfino rubato, han perfino mentito, e l’han messo fra i loro bagagli. JOS 7:12 Perciò i figliuoli d’Israele non potranno stare a fronte dei loro nemici e volteranno le spalle davanti a loro, perché son divenuti essi stessi interdetti. Io non sarò più con voi, se non distruggete l’interdetto di mezzo a voi. JOS 7:13 Lèvati, santifica il popolo e digli: Santificatevi per domani, perché così ha detto l’Eterno, l’Iddio d’Israele: O Israele, c’è dell’interdetto in mezzo a te! Tu non potrai stare a fronte de’ tuoi nemici, finché non abbiate tolto l’interdetto di mezzo a voi. JOS 7:14 Domattina dunque v’accosterete tribù per tribù; e la tribù che l’Eterno designerà, s’accosterà famiglia per famiglia; e la famiglia che l’Eterno designerà, s’accosterà casa per casa; e la casa che l’Eterno avrà designata, s’accosterà persona per persona. JOS 7:15 E colui che sarà designato come avendo preso dell’interdetto sarà dato alle fiamme con tutto quello che gli appartiene, perché ha trasgredito il patto dell’Eterno e ha commesso un’infamia in Israele”. JOS 7:16 Giosuè dunque si levò la mattina di buon’ora, e fece accostare Israele tribù per tribù; e la tribù di Giuda fu designata. JOS 7:17 Poi fece accostare le famiglie di Giuda, e la famiglia degli Zerachiti fu designata. Poi fece accostare la famiglia degli Zerachiti persona per persona, e Zabdi fu designato. JOS 7:18 Poi fece accostare la casa di Zabdi persona per persona, e fu designato Acan, figliuolo di Carmi, figliuolo di Zabdi, figliuolo di Zerach, della tribù di Giuda. JOS 7:19 Allora Giosuè disse ad Acan: “Figliuol mio, da’ gloria all’Eterno, all’Iddio d’Israele, rendigli omaggio, e dimmi quello che hai fatto; non me lo celare”. JOS 7:20 Acan rispose a Giosuè e disse: “E’ vero; ho peccato contro l’Eterno, l’Iddio d’Israele, ed ecco precisamente quello che ho fatto. JOS 7:21 Ho veduto fra le spoglie un bel mantello di Scinear, duecento sicli d’argento e una verga d’oro del peso di cinquanta sicli; ho bramato quelle cose, le ho prese; ecco, son nascoste in terra in mezzo alla mia tenda; e l’argento è sotto”. JOS 7:22 Allora Giosuè mandò de’ messi, i quali corsero alla tenda; ed ecco che il mantello v’era nascosto; e l’argento stava sotto. JOS 7:23 Essi presero quelle cose di mezzo alla tenda, le portarono a Giosuè e a tutti i figliuoli d’Israele, e le deposero davanti all’Eterno. JOS 7:24 E Giosuè e tutto Israele con lui presero Acan, figliuolo di Zerach, l’argento, il mantello, la verga d’oro, i suoi figliuoli e le sue figliuole, i suoi bovi, i suoi asini, le sue pecore, la sua tenda e tutto quello che gli apparteneva, e li fecero salire nella valle di Acor. JOS 7:25 E Giosuè disse: “Perché ci hai tu conturbati? L’Eterno conturberà te in questo giorno!” E tutto Israele lo lapidò; e dopo aver lapidati gli altri, dettero tutti alle fiamme. JOS 7:26 Poi ammassarono sopra Acan un gran mucchio di pietre, che dura fino al dì d’oggi. E l’Eterno s’acquetò dell’ardente sua ira. Perciò quel luogo e stato chiamato fino al dì d’oggi “valle di Acòr”. JOS 8:1 Poi l’Eterno disse a Giosuè: “Non temere, e non ti sgomentare! Prendi teco tutta la gente di guerra, lèvati e sali contro ad Ai. Guarda, io do in tua mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo paese. JOS 8:2 E tu tratterai Ai e il suo re come hai trattato Gerico a il suo re; ne prenderete per voi soltanto il bottino e il bestiame. Tendi un’imboscata dietro alla città”. JOS 8:3 Giosuè dunque con tutta la gente di guerra si levò per salire contro ad Ai. Egli scelse trentamila uomini valenti e prodi, li fe’ partire di notte, e diede loro quest’ordine: JOS 8:4 “Ecco, vi fermerete imboscati dietro alla città; non v’allontanate troppo dalla città, e siate tutti pronti. JOS 8:5 Io e tutto il popolo ch’è meco ci accosteremo alla città; e quando essi ci usciranno contro come la prima volta, ci metteremo in fuga dinanzi a loro. JOS 8:6 Essi c’inseguiranno finché noi li abbiam tratti lungi dalla città, perché diranno: Essi fuggono dinanzi a noi come la prima volta. E fuggiremo dinanzi a loro. JOS 8:7 Voi allora uscirete dall’imboscata e v’impadronirete della città: l’Eterno, il vostro Dio, la darà in vostra mano. JOS 8:8 E quando avrete preso la città, la incendierete; farete come ha detto l’Eterno. Badate bene, questo è l’ordine ch’io vi do”. JOS 8:9 Così Giosuè li mandò, e quelli andarono al luogo dell’imboscata, e si fermarono fra Bethel e Ai, a ponente d’Ai; ma Giosuè rimase quella notte in mezzo al popolo. JOS 8:10 E la mattina levatosi di buon’ora, passò in rivista il popolo, e salì contro Ai: egli con gli anziani d’Israele, alla testa del popolo. JOS 8:11 E tutta la gente di guerra ch’era con lui, salì, si avvicino, giunse dirimpetto alla città, e si accampò al nord di Ai. Tra lui ed Ai c’era una valle. JOS 8:12 Giosuè prese circa cinquemila uomini, coi quali tese un’imboscata fra Bethel ed Ai, a ponente della città. JOS 8:13 E dopo che tutto il popolo ebbe preso campo al nord della città e tesa l’imboscata a ponente della città, Giosuè, durante quella notte, si spinse avanti in mezzo alla valle. JOS 8:14 Quando il re d’Ai vide questo, la gente della città si levò in fretta di buon mattino; e il re e tutto il suo popolo usciron contro a Israele, per dargli battaglia al punto convenuto, al principio della pianura; perché il re non sapeva che c’era un’imboscata contro di lui dietro la città. JOS 8:15 Allora Giosuè e tutto Israele, facendo vista d’esser battuti da quelli, si misero in fuga verso il deserto. JOS 8:16 E tutto il popolo ch’era nella città fu chiamato a raccolta per inseguirli; e inseguirono Giosuè e furon tratti lungi dalla città. JOS 8:17 Non ci fu uomo, in Ai e in Bethel, che non uscisse dietro a Israele. Lasciaron la città aperta e inseguirono Israele. JOS 8:18 Allora l’Eterno disse a Giosuè: “Stendi verso Ai la lancia che hai in mano, perché io sto per dare Ai in tuo potere”. E Giosuè stese verso la città la lancia che aveva in mano. JOS 8:19 E subito, non appena ebbe steso la mano, gli uomini dell’imboscata sorsero dal luogo dov’erano, entraron di corsa nella città, la presero, e s’affrettarono ad appiccarvi il fuoco. JOS 8:20 E la gente d’Ai, volgendosi indietro, guardò, ed ecco che il fumo della città saliva al cielo; e non vi fu per loro alcuna possibilità di fuggire né da una parte né dall’altra, perché il popolo che fuggiva verso il deserto s’era voltato contro quelli che lo inseguivano. JOS 8:21 E Giosuè e tutto Israele, vedendo che quelli dell’imboscata avean preso la città e che il fumo saliva dalla città, tornarono indietro, e batterono la gente d’Ai. JOS 8:22 Anche gli altri usciron dalla città contro a loro; cosicché furon presi in mezzo da Israele, avendo gli uni di qua e gli altri di là; e Israele li batté in modo che non ne rimase né superstite né fuggiasco. JOS 8:23 Il re d’Ai lo presero vivo, e lo menarono a Giosuè. JOS 8:24 Quando Israele ebbe finito d’uccidere tutti gli abitanti d’Ai nella campagna, nel deserto dove quelli l’aveano inseguito, e tutti furon caduti sotto i colpi della spada finché non ne rimase più, tutto Israele tornò verso Ai e la mise a fil di spada. JOS 8:25 Tutti quelli che caddero in quel giorno, fra uomini e donne, furon dodicimila: vale a dire tutta la gente d’Ai. JOS 8:26 Giosuè non ritirò la mano che avea stesa con la lancia, finché non ebbe sterminato tutti gli abitanti d’Ai. JOS 8:27 Israele prese per se soltanto il bestiame e il bottino di quella città, secondo l’ordine che l’Eterno avea dato a Giosuè. JOS 8:28 Giosuè arse dunque Ai e la ridusse in perpetuo in un mucchio di ruine, com’è anch’oggi. JOS 8:29 Quanto al re d’Ai, l’appiccò a un albero, e ve lo lasciò fino a sera; ma al tramonto del sole Giosuè ordinò che il cadavere fosse calato dall’albero; e lo gittarono all’ingresso della porta della città, e gli ammassarono sopra un gran mucchio di pietre, che rimane anche al di d’oggi. JOS 8:30 Allora Giosuè edificò un altare all’Eterno, all’Iddio d’Israele, sul monte Ebal, JOS 8:31 come Mosè, servo dell’Eterno, aveva ordinato ai figliuoli d’Israele, e come sta scritto nel libro della legge di Mosè: un altare di pietre intatte sulle quali nessuno avea passato ferro; e i figliuoli d’Israele offriron su di esso degli olocausti all’Eterno, e fecero de’ sacrifizi di azioni di grazie. JOS 8:32 E là, su delle pietre, Giosuè scrisse una copia della legge che Mosè avea scritta in presenza dei figliuoli d’Israele. JOS 8:33 Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi ufficiali e i suoi giudici stavano in piè ai due lati dell’arca, dirimpetto ai sacerdoti levitici che portavan l’arca del patto dell’Eterno: gli stranieri come gl’Israeliti di nascita, metà dal lato del monte Garizim, metà dal lato del monte Ebal, come Mosè, servo dell’Eterno, avea da prima ordinato che si benedisse il popolo d’Israele. JOS 8:34 Dopo questo, Giosuè lesse tutte le parole della legge, le benedizioni e le maledizioni, secondo tutto ciò ch’è scritto nel libro della legge. JOS 8:35 Non vi fu parola di tutto ciò che Mosè avea comandato, che Giosuè non leggesse in presenza di tutta la raunanza d’Israele, delle donne, de’ bambini e degli stranieri che camminavano in mezzo a loro. JOS 9:1 Or come tutti i re che erano di qua dal Giordano, nella contrada montuosa e nella pianura e lungo tutta la costa del mar grande dirimpetto al Libano, lo Hitteo, l’Amoreo, il Cananeo, il Ferezeo, lo Hivveo e il Gebuseo ebbero udito queste cose, JOS 9:2 si adunarono tutti assieme, di comune accordo, per muover guerra a Giosuè e ad Israele. JOS 9:3 Gli abitanti di Gabaon, dal canto loro, quand’ebbero udito ciò che Giosuè avea fatto a Gerico e ad Ai, JOS 9:4 procedettero con astuzia: partirono, provvisti di viveri, caricarono sui loro asini dei sacchi vecchi e de’ vecchi otri da vino, rotti e ricuciti; JOS 9:5 si misero ai piedi de’ calzari vecchi rappezzati, e de’ vecchi abiti addosso; e tutto il pane di cui s’eran provvisti era duro e sbriciolato. JOS 9:6 Andarono da Giosuè, al campo di Ghilgal, e dissero a lui e alla gente d’Israele: “Noi veniamo di paese lontano; or dunque fate alleanza con noi”. JOS 9:7 La gente d’Israele rispose a questi Hivvei: “Forse voi abitate in mezzo a noi; come dunque faremmo alleanza con voi?” JOS 9:8 Ma quelli dissero a Giosuè: “Noi siam tuoi servi!” E Giosuè a loro: “Chi siete? e donde venite?” E quelli gli risposero: JOS 9:9 “I tuoi servi vengono da un paese molto lontano, tratti dalla fama dell’Eterno, del tuo Dio; poiché abbiam sentito parlare di lui, di tutto quello che ha fatto in Egitto JOS 9:10 e di tutto quello che ha fatto ai due re degli Amorei di là dal Giordano, a Sihon re di Heshbon e ad Og re di Basan, che abitava ad Astaroth. JOS 9:11 E i nostri anziani e tutti gli abitanti del nostro paese ci hanno detto: “Prendete con voi delle provviste per il viaggio, andate loro incontro e dite: Noi siamo vostri servi; fate dunque alleanza con noi. JOS 9:12 Ecco il nostro pane; lo prendemmo caldo dalle nostre case, come provvista, il giorno che partimmo per venire da voi, e ora eccolo duro e sbriciolato; JOS 9:13 e questi sono gli otri da vino che empimmo tutti nuovi, ed eccoli rotti; e questi i nostri abiti e i nostri calzari, che si son logorati per la gran lunghezza del viaggio”. JOS 9:14 Allora la gente d’Israele prese delle loro provviste, e non consultò l’Eterno. JOS 9:15 E Giosuè fece pace con loro e fermò con loro un patto, per il quale avrebbe lasciato loro la vita; e i capi della raunanza lo giuraron loro. JOS 9:16 Ma tre giorni dopo ch’ebber fermato questo patto, seppero che quelli eran loro vicini e abitavano in mezzo a loro; JOS 9:17 poiché i figliuoli d’Israele partirono, e giunsero alle loro città il terzo giorno: le loro città erano Gabaon, Kefira, Beeroth e Kiriath-Jearim. JOS 9:18 Ma i figliuoli d’Israele non li uccisero, a motivo del giuramento che i capi della raunanza avean fatto loro nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. Però, tutta la raunanza mormorò contro i capi. JOS 9:19 E tutti i capi dissero all’intera raunanza: “Noi abbiam giurato loro nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; perciò non li possiamo toccare. JOS 9:20 Ecco quel che faremo loro: li lasceremo in vita, per non trarci addosso l’ira dell’Eterno, a motivo del giuramento che abbiam fatto loro”. JOS 9:21 I capi dissero dunque: “Essi vivranno!” Ma quelli furono semplici spaccalegna ed acquaioli per tutta la raunanza, come i capi avean loro detto. JOS 9:22 Giosuè dunque li chiamò e parlò loro così: “Perché ci avete ingannati dicendo: Stiamo molto lontano da voi mentre abitate in mezzo a noi? JOS 9:23 Or dunque siete maledetti, e non cesserete mai d’essere schiavi, spaccalegna ed acquaioli per la casa del mio Dio”. JOS 9:24 E quelli risposero a Giosuè e dissero: “Era stato espressamente riferito ai tuoi servi che il tuo Dio, l’Eterno, aveva ordinato al suo servo Mosè di darvi tutto il paese e di sterminarne d’innanzi a voi tutti gli abitanti. E noi, al vostro appressarvi, siamo stati in gran timore per le nostre vite, ed abbiamo fatto questo. JOS 9:25 Ed ora eccoci qui nelle tue mani; trattaci come ti par che sia bene e giusto di fare”. JOS 9:26 Giosuè li trattò dunque così: li liberò dalle mani de’ figliuoli d’Israele, perché questi non li uccidessero; JOS 9:27 ma in quel giorno li destinò ad essere spaccalegna ed acquaioli per la raunanza e per l’altare dell’Eterno, nel luogo che l’Eterno si sceglierebbe: ed e ciò che fanno anche al dì d’oggi. JOS 10:1 Or quando Adoni-Tsedek, re di Gerusalemme, udì che Giosuè avea preso Ai e l’avea votata allo sterminio, che avea trattato Ai e il suo re nel modo che avea trattato Gerico e il suo re, che gli abitanti di Gabaon avean fatto la pace con gl’Israeliti ed erano in mezzo a loro, JOS 10:2 fu tutto spaventato; perché Gabaon era una città grande come una delle città reali, anche più grande di Ai, e tutti gli uomini suoi erano valorosi. JOS 10:3 Perciò Adoni-Tsedek, re di Gerusalemme, mandò a dire a Hoham re di Hebron, a Piram re di Iarmuth, a Iafia re di Lakis e a Debir re di Eglon: JOS 10:4 “Salite da me, soccorretemi, e noi batteremo Gabaon, perché ha fatto la pace con Giosuè e coi figliuoli d’Israele”. JOS 10:5 E cinque re degli Amorei, il re di Gerusalemme, il re di Hebron, il re di Iarmuth, il re di Lakis e il re di Eglon si radunarono, salirono con tutti i loro eserciti, si accamparono dirimpetto a Gabaon, e l’attaccarono. JOS 10:6 Allora i Gabaoniti mandarono a dire a Giosuè, al campo di Ghilgal: “Non negare ai tuoi servi il tuo aiuto, affrettati a salire da noi, liberaci, soccorrici, perché tutti i re degli Amorei che abitano la contrada montuosa si sono radunati contro di noi”. JOS 10:7 E Giosuè salì da Ghilgal, con tutta la gente di guerra e con tutti gli uomini segnalati per valore. JOS 10:8 E l’Eterno disse a Giosuè: “Non li temere, perché io li ho dati in poter tuo; nessun di loro potrà starti a fronte”. JOS 10:9 E Giosuè piombò loro addosso all’improvviso: avea marciato tutta la notte da Ghilgal. JOS 10:10 E l’Eterno li mise in rotta davanti ad Israele, che fe’ loro subire una grande sconfitta presso Gabaon, li inseguì per la via che sale a Beth-Horon, e li batté fino ad Azeka e a Makkeda. JOS 10:11 Mentre fuggivano d’innanzi a Israele ed erano alla scesa di Beth-Horon, l’Eterno fe’ cader dal cielo su loro delle grosse pietre fino ad Azeka, ed essi perirono; quelli che morirono per le pietre della grandinata furon più numerosi di quelli che i figliuoli d’Israele uccisero con la spada. JOS 10:12 Allora Giosuè parlò all’Eterno, il giorno che l’Eterno diede gli Amorei in potere de’ figliuoli d’Israele, e disse in presenza d’Israele: “Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle d’Aialon!” JOS 10:13 E il sole si fermò, e la luna rimase la suo luogo, finché la nazione si fosse vendicata de’ suoi nemici. Questo non sta egli scritto nel libro del Giusto? E il sole si fermò in mezzo al cielo e non s’affrettò a tramontare per quasi un giorno intero. JOS 10:14 E mai, né prima né poi, s’è dato un giorno simile a quello, nel quale l’Eterno abbia esaudito la voce d’un uomo; poiché l’Eterno combatteva per Israele. JOS 10:15 E Giosuè, con tutto Israele, tornò al campo di Ghilgal. JOS 10:16 Or i cinque re eran fuggiti, e s’erano nascosti nella spelonca di Makkeda. JOS 10:17 La cosa fu riferita a Giosuè e gli fu detto: “I cinque re sono stati trovati nascosti nella spelonca di Makkeda”. JOS 10:18 Allora Giosuè disse: “Rotolate delle grosse pietre all’imboccatura della spelonca, e ponetevi degli uomini per far loro la guardia; JOS 10:19 ma voi non vi fermate; inseguite i vostri nemici, e colpite le retroguardie; non li lasciate entrare nelle loro città, perché l’Eterno, il vostro Dio, li ha dati in poter vostro”. JOS 10:20 E quando Giosuè e i figliuoli d’Israele ebbero finito d’infliggere loro una grande, completa disfatta, e quelli che scamparono si furon rifugiati nelle città fortificate, JOS 10:21 tutto il popolo tornò tranquillamente a Giosuè al campo di Makkeda, senza che alcuno osasse fiatare contro i figliuoli d’Israele. JOS 10:22 Allora Giosuè disse: “Aprite l’imboccatura della caverna, traetene fuori quei cinque re, e menateli a me”. JOS 10:23 Quelli fecero così, trassero dalla spelonca quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Hebron, il re di Iarmuth, il re di Lakis, il re di Eglon, e glieli menarono. JOS 10:24 E quand’ebbero tratti dalla spelonca e menati a Giosuè quei re Giosuè, chiamò tutti gli uomini d’Israele e disse ai capi della gente di guerra ch’era andata con lui: “Accostatevi, mettete il piede sul collo di questi re”. Quelli s’accostarono e misero loro il piede sul collo. JOS 10:25 E Giosuè disse loro: “Non temete, non vi sgomentate, siate forti, e fatevi animo, perché così farà l’Eterno a tutti i vostri nemici contro ai quali avete a combattere”. JOS 10:26 Dopo ciò Giosuè li percosse e li fece morire, quindi li appiccò a cinque alberi; e quelli rimasero appiccati agli alberi fino a sera. JOS 10:27 E sul tramontar del sole, Giosuè ordino che fossero calati dagli alberi e gettati nella spelonca dove s’erano nascosti; e che all’imboccatura della caverna fossero messe delle grosse pietre, le quali vi son rimaste fino al dì d’oggi. JOS 10:28 In quel medesimo giorno Giosuè prese Makkeda e fece passare a fil di spada la città e il suo re; li votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una, e tratto il re di Makkeda come avea trattato il re di Gerico. JOS 10:29 Poi Giosuè con tutto Israele passò da Makkeda a Libna, e l’attaccò. JOS 10:30 E l’Eterno diede anche quella col suo re nelle mani d’Israele, e Giosuè la mise a fil di spada con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una, e trattò il re d’essa, come avea trattato il re di Gerico. JOS 10:31 Poi Giosuè con tutto Israele passò da Libna a Lakis; s’accampò dirimpetto a questa, e l’attaccò. JOS 10:32 E l’Eterno diede Lakis nelle mani d’Israele, che la prese il secondo giorno, e la mise a fil di spada, con tutte le persone che vi si trovavano, esattamente come avea fatto a Libna. Allora Horam, re di Ghezer, salì in soccorso di Lakis; JOS 10:33 ma Giosuè batté lui e il suo popolo così da non lasciarne scampare alcuno. JOS 10:34 Poi Giosuè con tutto Israele passò da Lakis ad Eglon; s’accamparono dirimpetto a questa, e l’attaccarono. JOS 10:35 La presero quel medesimo giorno e la misero a fil di spada. In quel giorno Giosuè votò allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano, esattamente come avea fatto a Lakis. JOS 10:36 Poi Giosuè con tutto Israele salì da Eglon ad Hebron, e l’attaccarono. JOS 10:37 La presero, la misero a fil di spada insieme col suo re, con tutte le sue città e con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò sfuggire una, esattamente come avea fatto ad Eglon; la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano. JOS 10:38 Poi Giosuè con tutto Israele tornò verso Debir, e l’attaccò. JOS 10:39 La prese col suo re e con tutte le sue città; la misero a fil di spada e votarono allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano, senza che ne scampasse una. Egli trattò Debir e il suo re come avea trattato Hebron, come avea trattato Libna e il suo re. JOS 10:40 Giosuè dunque batté tutto il paese, la contrada montuosa, il mezzogiorno, la regione bassa, le pendici, e tutti i loro re; non lasciò scampare alcuno, ma votò allo sterminio tutto ciò che avea vita, come l’Eterno, l’Iddio d’Israele, avea comandato. JOS 10:41 Così Giosuè li batté da Kades-Barnea fino a Gaza, e batté tutto il paese di Goscen fino a Gabaon. JOS 10:42 E Giosuè prese ad una volta tutti quei re e i loro paesi, perché l’Eterno, l’Iddio d’Israele, combatteva per Israele. JOS 10:43 Poi Giosuè, con tutto Israele, fece ritorno al campo di Ghilgal. JOS 11:1 Or come Iabin, re di Hatsor, ebbe udito queste cose, mandò de’ messi a Iobab re di Madon, al re di Scimron, al re di Acsaf, JOS 11:2 ai re ch’erano al nord nella contrada montuosa, nella pianura al sud di Kinnereth, nella regione bassa, e sulle alture di Dor a ponente, JOS 11:3 ai Cananei d’oriente e di ponente, agli Amorei, agli Hittei, ai Ferezei, ai Gebusei nella contrada montuosa, agli Hivvei appiè dello Hermon nel paese di Mitspa. JOS 11:4 E quelli uscirono, con tutti i loro eserciti, formando un popolo innumerevole come la rena ch’è sul lido del mare, e con cavalli e carri in grandissima quantità. JOS 11:5 Tutti questi re si riunirono e vennero ad accamparsi assieme presso le acque di Merom per combattere contro Israele. JOS 11:6 E l’Eterno disse a Giosuè: “Non li temere, perché domani, a quest’ora, io farò che saran tutti uccisi davanti a Israele; tu taglierai i garetti ai loro cavalli e darai fuoco ai loro carri”. JOS 11:7 Giosuè dunque, con tutta la sua gente di guerra, marciò all’improvviso contro di essi alle acque di Merom, e piombò loro addosso; JOS 11:8 e l’Eterno li diede nelle mani degl’Israeliti, i quali li batterono e l’inseguirono fino a Sidone la grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di Mitspa, verso oriente; li batteron così da non lasciarne scampare uno. JOS 11:9 E Giosuè li tratto come gli avea detto l’Eterno: tagliò i garetti ai loro cavalli e dette fuoco ai loro carri. JOS 11:10 Al suo ritorno, e in quel medesimo tempo, Giosuè prese Hatsor e ne fece perire di spada il re; poiché Hatsor era stata per l’addietro la capitale di tutti quei regni. JOS 11:11 Mise anche a fil di spada tutte le persone che vi si trovavano, votandole allo sterminio; non vi restò anima viva, e dette Hatsor alle fiamme. JOS 11:12 Giosuè prese pure tutte le città di quei re e tutti i loro re, e li mise a fil di spada e li votò allo sterminio, come aveva ordinato Mosè, servo dell’Eterno. JOS 11:13 Ma Israele non arse alcuna delle città poste in collina, salvo Hatsor, la sola che Giosuè incendiasse. JOS 11:14 E i figliuoli d’Israele si tennero per sé tutto il bottino di quelle città e il bestiame, ma misero a fil di spada tutti gli uomini fino al loro completo sterminio, senza lasciare anima viva. JOS 11:15 Come l’Eterno avea comandato a Mosè suo servo, così Mosè ordinò a Giosuè, e così fece Giosuè, il quale non trascurò alcuno degli ordini che l’Eterno avea dato a Mosè. JOS 11:16 Giosuè dunque prese tutto quel paese, la contrada montuosa, tutto il mezzogiorno, tutto il paese di Goscen, la regione bassa, la pianura, la contrada montuosa d’Israele e le sue regioni basse, JOS 11:17 dalla montagna brulla che s’eleva verso Seir, fino a Baal-Gad nella valle del Libano appiè del monte Hermon; prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte. JOS 11:18 Giosuè fece per lungo tempo guerra a tutti quei re. JOS 11:19 Non ci fu città che facesse pace coi figliuoli d’Israele, eccetto gli Hivvei che abitavano Gabaon; le presero tutte, combattendo; JOS 11:20 perché l’Eterno facea sì che il loro cuore si ostinasse a dar battaglia ad Israele, onde Israele li votasse allo sterminio senza che ci fosse pietà per loro, e li distruggesse come l’Eterno avea comandato a Mosè. JOS 11:21 In quel medesimo tempo, Giosuè si mise in marcia e sterminò gli Anakiti della contrada montuosa, di Hebron, di Debir, di Anab, di tutta la contrada montuosa di Giuda e di tutta la contrada montuosa d’Israele; Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. JOS 11:22 Non rimasero più Anakiti nel paese de’ figliuoli d’Israele; non ne restarono che alcuni in Gaza, in Gath e in Asdod. JOS 11:23 Giosuè dunque prese tutto il paese, esattamente come l’Eterno avea detto a Mosè; e Giosuè lo diede in eredità a Israele, tribù per tribù, secondo la parte che toccava a ciascuna. E il paese ebbe requie dalla guerra. JOS 12:1 Or questi sono i re del paese battuti dai figliuoli d’Israele, i quali presero possesso del loro territorio di là dal Giordano, verso levante, dalla valle dell’Arnon fino al monte Hermon, con tutta la pianura orientale: JOS 12:2 Sihon, re degli Amorei, che abitava a Heshbon e dominava da Aroer, che è sull’orlo della valle dell’Arnon, e dalla metà della valle e dalla metà di Galaad, fino al torrente di Iabbok, confine de’ figliuoli di Ammon; JOS 12:3 sulla pianura fino al mare di Kinnereth, verso oriente, e fino al mare della pianura ch’è il mar Salato, a oriente verso Beth-Iescimoth; e dal lato di mezzogiorno fino appiè delle pendici del Pisga. JOS 12:4 Poi il territorio di Og re di Basan, uno dei superstiti dei Refaim, che abitava ad Astaroth e a Edrei, JOS 12:5 e dominava sul monte Hermon, su Salca, su tutto Basan sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e sulla metà di Galaad, confine di Sihon re di Heshbon. JOS 12:6 Mosè, servo dell’Eterno, e i figliuoli d’Israele li batterono; e Mosè, servo dell’Eterno, diede il loro paese come possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a mezza la tribù di Manasse. JOS 12:7 Ed ecco i re del paese che Giosuè e i figliuoli d’Israele batterono di qua dal Giordano, a occidente, da Baal-Gad nella valle del Libano fino alla montagna brulla che si eleva verso Seir, paese che Giosuè diede in possesso alle tribù d’Israele, secondo la parte che ne toccava a ciascuna, JOS 12:8 nella contrada montuosa, nella regione bassa, nella pianura, sulle pendici, nel deserto e nel mezzogiorno; il paese degli Hittei, degli Amorei, dei Cananei, dei Ferezei, degli Hivvei e dei Gebusei: JOS 12:9 Il re di Gerico, il re di Ai, vicino a Bethel, JOS 12:10 il re di Gerusalemme, il re di Hebron, JOS 12:11 il re di Iarmuth, il re di Lakis, JOS 12:12 il re di Eglon, il re di Ghezer, JOS 12:13 il re di Debir, il re di Gheder, JOS 12:14 il re di Horma, il re di Arad, JOS 12:15 il re di Libna, il re di Adullam, JOS 12:16 il re di Makkeda, il re di Bethel, JOS 12:17 il re di Tappuah, il re di Hefer, JOS 12:18 il re di Afek, il re di Sharon, JOS 12:19 il re di Madon, il re di Hatsor, JOS 12:20 il re di Scimron-Meron, il re di Acsaf, JOS 12:21 il re di Taanac, il re di Meghiddo, JOS 12:22 il re di Kedes, il re di Iokneam al Carmelo, JOS 12:23 il re di Dor, sulle alture di Dor, il re di Goim nel Ghilgal, JOS 12:24 il re di Tirtsa. In tutto trentun re. JOS 13:1 Or Giosuè era vecchio, ben avanti negli anni; e l’Eterno gli disse: “Tu sei vecchio, bene avanti negli anni, e rimane ancora una grandissima parte del paese da conquistare. JOS 13:2 Ecco quel che rimane: tutti i distretti dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti, JOS 13:3 dallo Scihor che scorre a oriente dell’Egitto, sino al confine di Ekron a settentrione: regione, che va ritenuta come cananea e che appartiene ai cinque principi dei Filistei: a quello di Gaza, a quello di Asdod, a quello di Askalon, a quello di Gath, a quello di Ekron, e anche agli Avvei, a mezzogiorno; JOS 13:4 tutto il paese dei Cananei, e Meara che è dei Sidoni, sino ad Afek, sino al confine degli Amorei; JOS 13:5 il paese dei Ghibliti e tutto il Libano verso il levante, da Baal-Gad, appiè del monte Hermon, sino all’ingresso di Hamath; JOS 13:6 tutti gli abitanti della contrada montuosa dal Libano fino a Misrefoth-Maim, tutti i Sidoni. Io li caccerò d’innanzi ai figliuoli d’Israele; e tu spartisci pure a sorte l’eredità di questo paese fra gl’Israeliti, nel modo che t’ho comandato. JOS 13:7 Or dunque spartisci l’eredità di questo paese fra nove tribù e la mezza tribù di Manasse”. JOS 13:8 I Rubeniti e i Gaditi, con l’altra metà della tribù di Manasse, hanno ricevuto la loro eredità, che Mosè, servo del l’Eterno, diede loro di là dal Giordano, a oriente: JOS 13:9 da Aroer sull’orlo della valle d’Arnon, e dalla città ch’è in mezzo alla valle, tutto l’altipiano di Medeba fino a Dibon; JOS 13:10 tutte le città di Sihon re degli Amorei, che regnava a Heshbon, sino al confine de’ figliuoli di Ammon; JOS 13:11 Galaad, il territorio dei Ghesuriti e dei Maacatiti, tutto il monte Hermon e tutto Basan fino a Salca; JOS 13:12 tutto il regno di Og, in Basan, che regnava a Astaroth e a Edrei, ultimo superstite dei Refaim. Mosè sconfisse questi re e li cacciò. JOS 13:13 Ma i figliuoli d’Israele non cacciarono i Ghesuriti e i Maacatiti; e Ghesur e Maacath abitano in mezzo a Israele fino al dì d’oggi. JOS 13:14 Solo alla tribù di Levi Mosè non dette alcuna eredità; i sacrifizi offerti mediante il fuoco all’Eterno, all’Iddio d’Israele, sono la sua eredità, com’egli disse. JOS 13:15 Mosè dunque diede alla tribù dei figliuoli di Ruben la loro parte, secondo le loro famiglie; JOS 13:16 essi ebbero per territorio, partendo da Aroer sull’orlo della valle dell’Arnon, e dalla città ch’è in mezzo alla valle, tutto l’altipiano presso Medeba, JOS 13:17 Heshbon e tutte le sue città che sono sull’altipiano: Dibon, Bamoth-Baal, Beth-Baal-Meon, JOS 13:18 Iahats, Kedemoth, Mefaath, JOS 13:19 Kiriataim, Sibma, Tsereth-Hashahar sul monte della valle, JOS 13:20 Beth-Peor, le pendici del Pisga e Beth-Iescimoth; JOS 13:21 tutte le città dell’altipiano, tutto il regno di Sihon, re degli Amorei che regnava a Heshbon, quello che Mosè sconfisse coi principi di Madian, Evi, Rekem, Tsur, Hur e Reba, principi vassalli di Sihon, che abitavano il paese. JOS 13:22 I figliuoli d’Israele fecer morir di spada anche Balaam, figliuolo di Beor, l’indovino, insieme con gli altri che uccisero. JOS 13:23 Al territorio dei figliuoli di Ruben serviva di confine il Giordano. Tale fu l’eredità de’ figliuoli di Ruben secondo le loro famiglie: con le città ed i villaggi annessi. JOS 13:24 Mosè dette pure alla tribù di Gad, ai figliuoli di Gad, la loro parte, secondo le loro famiglie. JOS 13:25 Essi ebbero per territorio Iaezer, tutte le città di Galaad, la metà del paese dei figliuoli di Ammon fino ad Aroer che è dirimpetto a Rabba, JOS 13:26 da Heshbon fino a Ramath-Mitspè e Betonim, da Mahanaim sino al confine di Debir, JOS 13:27 e, nella valle, Beth-Haram, Beth-Nimra, Succoth e Tsafon, residuo del regno di Sihon re di Heshbon, avendo il Giordano per confine sino all’estremità del mare di Kinnereth, di là dal Giordano, a oriente. JOS 13:28 Tale fu l’eredità dei figliuoli di Gad, secondo le loro famiglie, con le città e i villaggi annessi. JOS 13:29 Mosè diede pure alla mezza tribù di Manasse, ai figliuoli di Manasse, la loro parte, secondo le loro famiglie. JOS 13:30 Il loro territorio comprendeva, da Mahanaim, tutto Basan, tutto il regno di Og re di Basan, tutti i borghi di Iair in Basan, in tutto, sessanta terre. JOS 13:31 La metà di Galaad, Astaroth e Edrei, città del regno di Og in Basan, toccarono ai figliuoli di Makir, figliuolo di Manasse, alla metà de’ figliuoli di Makir, secondo le loro famiglie. JOS 13:32 Tali sono le parti che Mosè fece quand’era nelle pianure di Moab, di là dal Giordano, dirimpetto a Gerico, a oriente. JOS 13:33 Ma alla tribù di Levi Mosè non dette alcuna eredità: l’Eterno, l’Iddio d’Israele, è la sua eredità, com’ei le disse. JOS 14:1 Or queste son le terre che i figliuoli d’Israele ebbero come eredità nel paese di Canaan, e che il sacerdote Eleazar, Giosuè figliuolo di Nun e i capi famiglia delle tribù dei figliuoli d’Israele distribuiron loro. JOS 14:2 L’eredità fu distribuita a sorte, come l’Eterno avea comandato per mezzo di Mosè, alle nove tribù e alla mezza tribù, JOS 14:3 perché alle altre due tribù e alla mezza tribù Mosè avea dato la loro eredità di là dal Giordano; mentre ai Leviti non avea dato, tra i figliuoli d’Israele, alcuna eredità, JOS 14:4 perché i figliuoli di Giuseppe formavano due tribù: Manasse ed Efraim; e ai Leviti non fu data alcuna parte nel paese, tranne delle città per abitarvi, coi loro dintorni per il loro bestiame e i loro averi. JOS 14:5 I figliuoli d’Israele fecero come l’Eterno avea comandato a Mosè e spartirono il paese. JOS 14:6 Or i figliuoli di Giuda s’accostarono a Giosuè a Ghilgal; e Caleb, figliuolo di Gefunne, il Kenizeo, gli disse: “Tu sai quel che l’Eterno disse a Mosè, uomo di Dio, riguardo a me ed a te a Kades-Barnea. JOS 14:7 Io avevo quarant’anni quando Mosè, servo dell’Eterno, mi mandò da Kades-Barnea ad esplorare il paese; e io gli feci la mia relazione con sincerità di cuore. JOS 14:8 Ma i miei fratelli ch’erano saliti con me, scoraggiarono il popolo, mentre io seguii pienamente l’Eterno, il mio Dio. JOS 14:9 E in quel giorno Mosè fece questo giuramento: La terra che il tuo piede ha calcata sarà eredità tua e dei tuoi figliuoli in perpetuo, perché hai pienamente seguito l’Eterno, il mio Dio. JOS 14:10 Ed ora ecco, l’Eterno mi ha conservato in vita, come avea detto, durante i quarantacinque anni ormai trascorsi da che l’Eterno disse quella parola a Mosè, quando Israele viaggiava nel deserto; ed ora ecco che ho ottantacinque anni; JOS 14:11 sono oggi ancora robusto com’ero il giorno che Mosè mi mandò; le mie forze son le stesse d’allora, tanto per combattere quanto per andare e venire. JOS 14:12 Or dunque dammi questo monte del quale l’Eterno parlò quel giorno; poiché tu udisti allora che vi stanno degli Anakim e che vi sono delle città grandi e fortificate. Forse l’Eterno sarà meco, e lo li caccerò, come disse l’Eterno”. JOS 14:13 Allora Giosuè lo benedisse, e dette Hebron come eredità a Caleb, figliuolo di Gefunne. JOS 14:14 Per questo Caleb, figliuolo di Gefunne, il Kenizeo, ha avuto Hebron come eredità, fino al dì d’oggi: perché aveva pienamente seguito l’Eterno, l’Iddio d’Israele. JOS 14:15 Ora Hebron si chiamava per l’addietro Kiriath-Arba; Arba era stato l’uomo più grande fra gli Anakim. E il paese ebbe requie dalla guerra. JOS 15:1 Or la parte toccata a sorte alla tribù dei figliuoli di Giuda secondo le loro famiglie, si estendeva sino al confine di Edom, al deserto di Tsin verso sud, all’estremità meridionale di Canaan. JOS 15:2 Il loro confine meridionale partiva dall’estremità del mar Salato, dalla lingua che volge a sud, JOS 15:3 e si prolungava al sud della salita d’Akrabbim, passava per Tsin, poi saliva al sud di Kades-Barnea, passava da Hetsron, saliva verso Addar e si volgeva verso Karkaa; JOS 15:4 passava quindi da Atsmon e continuava fino al torrente d’Egitto, per far capo al mare. Questo sarà, disse Giosuè, il vostro confine meridionale. JOS 15:5 Il confine orientale era il mar Salato, sino alla foce del Giordano. Il confine settentrionale partiva dal braccio di mare ov’è la foce del Giordano; JOS 15:6 di là saliva verso Beth-Hogla, passava al nord di Beth-Araba, saliva fino al sasso di Bohan figliuolo di Ruben; JOS 15:7 poi, partendo dalla valle di Acor, saliva a Debir e si dirigeva verso il nord dal lato di Ghilgal, che è dirimpetto alla salita di Adummim, a sud del torrente; poi passava presso le acque di En-Scemesh, e faceva capo a En-Roghel. JOS 15:8 Di là il confine saliva per la valle di Ben-Hinnom fino al versante meridionale del monte de’ Gebusei che è Gerusalemme, poi s’elevava fino al sommo del monte ch’è dirimpetto alla valle di Hinnom a occidente, e all’estremità della valle dei Refaim, al nord. JOS 15:9 Dal sommo del monte, il confine si estendeva fino alla sorgente delle acque di Neftoah, continuava verso le città del monte Efron, e si prolungava fino a Baala, che è Kiriath-Iearim. JOS 15:10 Da Baala volgeva poi a occidente verso la montagna di Seir, passava per il versante settentrionale del monte Iearim, che è Kesalon, scendeva a Beth-Scemesh e passava per Timna. JOS 15:11 Di là il confine continuava verso il lato settentrionale di Escron, si estendeva verso Scikron, passava per il monte Baala, si prolungava fino a Iabneel, e facea capo al mare. JOS 15:12 Il confine occidentale era il mar grande. Tali furono da tutti i lati i confini dei figliuoli di Giuda secondo le loro famiglie. JOS 15:13 A Caleb, figliuolo di Gefunne, Giosuè dette una parte in mezzo ai figliuoli di Giuda, come l’Eterno gli avea comandato, cioè: la città di Arba padre di Anak, la quale è Hebron. JOS 15:14 E Caleb ne cacciò i tre figliuoli di Anak, Sceshai, Ahiman e Talmai, discendenti di Anak. JOS 15:15 Di là salì contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriath-Sefer. JOS 15:16 E Caleb disse: “A chi batterà Kiriath-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa mia figliuola”. JOS 15:17 Allora Otniel, figliuolo di Kenaz, fratello di Caleb la prese, e Caleb gli diede in moglie Acsa sua figliuola. JOS 15:18 E quando ella venne a star con lui, persuase Otniel a chiedere un campo a Caleb, suo padre. Essa scese di sull’asino, e Caleb le disse: “Che vuoi?” JOS 15:19 E quella rispose: “Fammi un dono; giacché tu m’hai stabilita in una terra arida, dammi anche delle sorgenti d’acqua”. Ed egli le donò le sorgenti superiori e le sorgenti sottostanti. JOS 15:20 Questa è l’eredità della tribù dei figliuoli di Giuda, secondo le loro famiglie: JOS 15:21 Le città poste all’estremità della tribù dei figliuoli di Giuda, verso il confine di Edom, dal lato di mezzogiorno, erano: JOS 15:22 Kabtseel, Eder, Jagur, Kina, Dimona, Adeada, JOS 15:23 Kades, Hatsor, Itnan, JOS 15:24 Zif, Telem, Bealoth, JOS 15:25 Hatsor-Hadatta, Kerioth-Hetsron, che è Hatsor, JOS 15:26 Amam, Scema, Molada, JOS 15:27 Hatsar-Gadda, Heshmon, Beth-Palet, JOS 15:28 Hatsar-Shual, Beer-Sceba, Biziotia, Baala, Tim, Atsen, JOS 15:29 Eltolad, Kesil, Horma, JOS 15:30 Tsiklag, Madmanna, JOS 15:31 Sansanna, JOS 15:32 Lebaoth, Scilhim, Ain, Rimmon; in tutto ventinove città e i loro villaggi. JOS 15:33 Nella regione bassa: Eshtaol, Tsorea, Ashna, JOS 15:34 Zanoah, En-Gannim, Tappuah, Enam, JOS 15:35 Iarmuth, Adullam, Soco, Azeka, JOS 15:36 Shaaraim, Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici città e i loro villaggi; JOS 15:37 Tsenan, Hadasha, Migdal-Gad, JOS 15:38 Dilean, Mitspe, Iokteel, JOS 15:39 Lakis, Botskath, Eglon, JOS 15:40 Cabbon, Lahmas, Kitlish, JOS 15:41 Ghederoth, Beth-Dagon, Naama e Makkeda: sedici città e i loro villaggi; JOS 15:42 Libna, Ether, Ashan, JOS 15:43 Iftah, Ashna, Netsib, JOS 15:44 Keila, Aczib e Maresha: nove città e i loro villaggi; JOS 15:45 Ekron, le città del suo territorio e i suoi villaggi; JOS 15:46 da Ekron e a occidente, tutte le città vicine a Asdod e i loro villaggi; JOS 15:47 Asdod, le città del suo territorio e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo territorio e i suoi villaggi fino al torrente d’Egitto e al mar grande, che serve di confine. JOS 15:48 Nella contrada montuosa: Shanoir, Iattir, Soco, JOS 15:49 Danna, Kiriath-Sanna, che è Debir, JOS 15:50 Anab, Esthemo, Anim, JOS 15:51 Goscen, Holon e Ghilo: undici città e i loro villaggi; JOS 15:52 Arab, Duma, Escean, JOS 15:53 Ianum, Beth-Tappuah, Afeka, JOS 15:54 Humta, Kiriath-Arba, che è Hebron, e Tsior: nove città e i loro villaggi; JOS 15:55 Maon, Carmel, Zif, Iuta, JOS 15:56 Iizreel, Iokdeam, Zanoah, JOS 15:57 Kain, Ghibea e Timna: dieci città e i loro villaggi; JOS 15:58 Halhul, Beth-Tsur, Ghedor, JOS 15:59 Maarath, Beth-Anoth e Eltekon: sei città e i loro villaggi; JOS 15:60 Kiriath-Baal che è Kiriath-Iearim, e Rabba: due città e i loro villaggi. JOS 15:61 Nel deserto: Beth-Araba, Middin, Secacah, JOS 15:62 Nibshan, Ir-Hammelah e Enghedi: sei città e i loro villaggi. JOS 15:63 Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figliuoli di Giuda non li poteron cacciare; e i Gebusei hanno abitato coi figliuoli di Giuda in Gerusalemme fino al dì d’oggi. JOS 16:1 La parte toccata a sorte ai figliuoli di Giuseppe si estendeva dal Giordano presso Gerico, verso le acque di Gerico a oriente, seguendo il deserto che sale da Gerico a Bethel per la contrada montuosa. JOS 16:2 Il confine continuava poi da Bethel a Luz, e passava per la frontiera degli Archei ad Ataroth, JOS 16:3 scendeva a occidente verso il confine dei Giafletei sino al confine di Beth-Horon disotto e fino a Ghezer, e faceva capo al mare. JOS 16:4 I figliuoli di Giuseppe, Manasse ed Efraim, ebbero ciascuno la loro eredità. JOS 16:5 Or questi furono i confini de’ figliuoli di Efraim, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità era, a oriente, Atharoth-Addar, fino a Beth-Horon disopra; JOS 16:6 continuava, dal lato di occidente, verso Micmetath al nord, girava a oriente verso Taanath-Scilo e le passava davanti, a oriente di Ianoah. JOS 16:7 Poi da Ianoah scendeva ad Ataroth e a Naarah, toccava Gerico, e faceva capo al Giordano. JOS 16:8 Da Tappuah il confine andava verso occidente fino al torrente di Kana, per far capo al mare. Tale fu l’eredità della tribù dei figliuoli d’Efraim, secondo le loro famiglie, JOS 16:9 con l’aggiunta delle città (tutte città coi loro villaggi), messe a parte per i figliuoli di Efraim in mezzo all’eredità dei figliuoli di Manasse. JOS 16:10 Or essi non cacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; e i Cananei hanno dimorato in mezzo a Efraim fino al dì d’oggi, ma sono stati soggetti a servitù. JOS 17:1 E questa fu la parte toccata a sorte alla tribù di Manasse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Makir, primogenito di Manasse e padre di Galaad, siccome era uomo di guerra, aveva avuto Galaad e Basan. JOS 17:2 Fu dunque data a sorte una parte agli altri figliuoli di Manasse, secondo le loro famiglie: ai figliuoli di Abiezer, ai figliuoli di Helek, ai figliuoli d’Asriel, ai figliuoli di Sichem, ai figliuoli di Hefer, ai figliuoli di Scemida. Questi sono i figliuoli maschi di Manasse, figliuolo di Giuseppe, secondo le loro famiglie. JOS 17:3 Or Tselofehad, figliuolo di Hefer, figliuolo di Galaad, figliuolo di Makir, figliuolo di Manasse, non ebbe figliuoli; ma ebbe delle figliuole, delle quali ecco i nomi: Mahlah, Noah, Hoglah, Milcah e Tirtsah. JOS 17:4 Queste si presentarono davanti al sacerdote Eleazar, davanti a Giosuè figliuolo di Nun e davanti ai principi, dicendo: “L’Eterno comandò a Mosè di darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli”. E Giosuè diede loro un’eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, conformemente all’ordine dell’Eterno. JOS 17:5 Toccaron così dieci parti a Manasse, oltre il paese di Galaad e di Basan che è di là dal Giordano; JOS 17:6 poiché le figliuole di Manasse ebbero un’eredità in mezzo ai figliuoli di lui, e il paese di Galaad fu per gli altri figliuoli di Manasse. JOS 17:7 Il confine di Manasse si estendeva da Ascer a Micmetath ch’è dirimpetto a Sichem, e andava a man destra verso gli abitanti di En-Tappuah. JOS 17:8 Il paese di Tappuah appartenne a Manasse; ma Tappuah sul confine di Manasse appartenne ai figliuoli di Efraim. JOS 17:9 Poi il confine scendeva al torrente di Kana, a sud del torrente, presso città che appartenevano ad Efraim in mezzo alle città di Manasse; ma il confine di Manasse era dal lato nord del torrente, e facea capo al mare. JOS 17:10 Ciò che era a mezzogiorno apparteneva a Efraim; ciò che era a settentrione apparteneva a Manasse, e il mare era il loro confine; a settentrione confinavano con Ascer, e a oriente con Issacar. JOS 17:11 Di più Manasse ebbe, in quel d’Issacar e in quel d’Ascer, Beth-Scean con i suoi villaggi, Ibleam con i suoi villaggi, gli abitanti di Dor con i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor con i suoi villaggi, gli abitanti di Taanac con i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo con i suoi villaggi: vale a dire tre regioni elevate. JOS 17:12 Or i figliuoli di Manasse non poteron impadronirsi di quelle città; i Cananei eran decisi a restare in quel paese. JOS 17:13 Però, quando i figliuoli d’Israele si furono rinforzati, assoggettarono i Cananei a servitù, ma non li cacciarono del tutto. JOS 17:14 Or i figliuoli di Giuseppe parlarono a Giosuè e gli dissero: “Perché ci hai dato come eredità un solo lotto, una parte sola, mentre siamo un gran popolo che l’Eterno ha cotanto benedetto?” JOS 17:15 E Giosuè disse loro: “Se siete un popolo numeroso, salite alla foresta, e dissodatela per farvi del posto nel paese dei Ferezei e dei Refaim, giacché la contrada montuosa d’Efraim è troppo stretta per voi”. JOS 17:16 Ma i figliuoli di Giuseppe risposero: “Quella contrada montuosa non ci basta; e quanto alla contrada in pianura, tutti i Cananei che l’abitano hanno dei carri di ferro: tanto quelli che stanno a Beth-Scean e nei suoi villaggi, quanto quelli che stanno nella valle d’Iizreel”. JOS 17:17 Allora Giosuè parlò alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manasse, e disse loro: “Voi siete un popolo numeroso e avete una gran forza; non avrete una parte sola; JOS 17:18 ma vostra sarà la contrada montuosa; e siccome è una foresta, la dissoderete, e sarà vostra in tutta la sua distesa; poiché voi caccerete i Cananei, benché abbiano dei carri di ferro e benché siano potenti”. JOS 18:1 Poi tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele s’adunò a Sciloh, e quivi rizzarono la tenda di convegno. Il paese era loro sottomesso. JOS 18:2 Or rimanevano tra i figliuoli d’Israele sette tribù, che non aveano ricevuto la loro eredità. JOS 18:3 E Giosuè disse ai figliuoli d’Israele: “Fino a quando vi mostrerete lenti ad andare a prender possesso del paese che l’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, v’ha dato? JOS 18:4 Sceglietevi tre uomini per tribù e io li manderò. Essi si leveranno, percorreranno il paese, ne faranno la descrizione in vista della partizione, poi torneranno da me. JOS 18:5 Essi lo divideranno in sette parti: Giuda rimarrà nei suoi confini a mezzogiorno, e la casa di Giuseppe rimarrà nei suoi confini a settentrione. JOS 18:6 Voi farete dunque la descrizione del paese, dividendolo in sette parti; me la porterete qui, e io ve le tirerò a sorte qui, davanti all’Eterno, al nostro Dio. JOS 18:7 I Leviti non debbono aver parte di sorta in mezzo a voi, giacché il sacerdozio dell’Eterno è la parte loro; e Gad, Ruben e la mezza tribù di Manasse hanno già ricevuto, al di là del Giordano, a oriente, l’eredità che Mosè, servo dell’Eterno, ha data loro”. JOS 18:8 Quegli uomini dunque si levarono e partirono; e a loro, che andavano a fare la descrizione del paese, Giosuè diede quest’ordine: “Andate, percorrete il paese, e fatene la descrizione; poi tornate da me, e io vi tirerò a sorte le parti qui, davanti all’Eterno, a Sciloh”. JOS 18:9 E quegli uomini andarono, percorsero il paese, ne fecero in un libro la descrizione per città, dividendolo in sette parti; poi tornarono da Giosuè, al campo di Sciloh. JOS 18:10 Allora Giosuè trasse loro a sorte le parti a Sciloh davanti all’Eterno, e quivi sparti il paese tra i figliuoli d’Israele, assegnando a ciascuno la sua parte. JOS 18:11 Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figliuoli di Beniamino, secondo le loro famiglie; e la parte che toccò loro aveva i suoi confini tra i figliuoli di Giuda e figliuoli di Giuseppe. JOS 18:12 Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano, risaliva il versante di Gerico al nord, saliva per la contrada montuosa verso occidente, e facea capo al deserto di Beth-Aven. JOS 18:13 Di la passava per Luz, sul versante meridionale di Luz (che è Bethel), e scendeva ad Ataroth-Addar, presso il monte che è a mezzogiorno di Beth-Horon disotto. JOS 18:14 Poi il confine si prolungava e, dal lato occidentale, girava a mezzogiorno del monte posto difaccia a Beth-Horon, e facea capo a Kiriath-Baal, che è Kiriath-Iearim, città de’ figliuoli di Giuda. Questo era il lato occidentale. JOS 18:15 Il lato di mezzogiorno cominciava all’estremità di Kiriath-Iearim. Il confine si prolungava verso occidente fino alla sorgente delle acque di Neftoah; JOS 18:16 poi scendeva all’estremità del monte posto di faccia alla valle di Ben-Hinnom, che è nella vallata dei Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Hinnom, sul versante meridionale dei Gebusei, fino a En-Roghel. JOS 18:17 Si estendeva quindi verso il nord, e giungeva a En-Scemesh; di là si dirigeva verso Gheliloth, che è dirimpetto alla salita di Adummim, e scendeva al sasso di Bohan, figliuolo di Ruben; JOS 18:18 poi passava per il versante settentrionale, di faccia ad Arabah, e scendeva ad Arabah. JOS 18:19 Il confine passava quindi per il versante settentrionale di Beth-Hogla e facea capo al braccio nord del mar Salato, all’estremità meridionale del Giordano. Questo era il confine meridionale. JOS 18:20 Il Giordano serviva di confine dal lato orientale. Tale fu l’eredità dei figliuoli di Beniamino, secondo le loro famiglie, con i suoi confini da tutti i lati. JOS 18:21 Le città della tribù dei figliuoli di Beniamino, secondo le loro famiglie, furono: Gerico, Beth-Hogla, Emek-Ketsits, JOS 18:22 Beth-Arabah, Tsemaraim, Bethel, JOS 18:23 Avvim, Para, Ofra, JOS 18:24 Kefar-Ammonai, Ofni e Gheba: dodici città e i loro villaggi; JOS 18:25 Gabaon, Rama, Beeroth, JOS 18:26 Mitspe, Kefira, Motsa, JOS 18:27 Rekem, Irpeel, Tareala, JOS 18:28 Tsela, Elef, Gebus, che è Gerusalemme, Ghibeath e Kiriath: quattordici città i loro villaggi. Tale fu l’eredità dei figliuoli di Beniamino, secondo le loro famiglie. JOS 19:1 La seconda parte tirata a sorte toccò a Simeone, alla tribù dei figliuoli di Simeone secondo le loro famiglie. La loro eredità era in mezzo all’eredità de’ figliuoli di Giuda. JOS 19:2 Ebbero nella loro eredità: Beer-Sceba, Sceba, Molada, Hatsar-Shual, JOS 19:3 Bala, Atsem, Eltolad, Bethul, JOS 19:4 Horma, Tsiklag, JOS 19:5 Beth-Mareaboth, Hatsar-Susa, JOS 19:6 Beth-Lebaoth e Sharuchen: tredici città e i loro villaggi; JOS 19:7 Ain, Rimmon, Ether e Ashan: quattro città e i loro villaggi; JOS 19:8 e tutti i villaggi che stavano attorno a queste città, fino a Baalath-Beer, che è la Rama del sud. Tale fu l’eredità della tribù de’ figliuoli di Simeone, secondo le loro famiglie. JOS 19:9 L’eredità dei figliuoli di Simeone fu tolta dalla parte de’ figliuoli di Giuda, perché la parte de’ figliuoli di Giuda era troppo grande per loro; ond’è che i figliuoli di Simeone ebbero la loro eredità in mezzo all’eredità di quelli. JOS 19:10 La terza parte tirata a sorte toccò ai figliuoli di Zabulon, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità si estendeva fino a Sarid. JOS 19:11 Questo confine saliva a occidente verso Mareala e giungeva a Dabbesceth, e poi al torrente che scorre di faccia a Iokneam. JOS 19:12 Da Sarid girava ad oriente, verso il sol levante, sino al confine di Kisloth-Tabor; poi continuava verso Dabrath, e saliva a Iafia. JOS 19:13 Di là passava a oriente per Gath-Hefer, per Eth-Katsin, continuava verso Rimmon, prolungandosi fino a Nea. JOS 19:14 Poi il confine girava dal lato di settentrione verso Hannathon, e facea capo alla valle d’Iftah-El. JOS 19:15 Esso includeva inoltre: Kattath, Nahalal, Scimron, Ideala e Bethlehem: dodici città e loro villaggi. JOS 19:16 Tale fu l’eredità dei figliuoli di Zabulon, secondo le loro famiglie: quelle città e i loro villaggi. JOS 19:17 La quarta parte tirata a sorte toccò a Issacar, ai figliuoli di Issacar, secondo le loro famiglie. JOS 19:18 Il loro territorio comprendeva: Izreel, Kesulloth, Sunem, JOS 19:19 Hafaraim, Scion, Anaharat, JOS 19:20 Rabbith, Kiscion, Abets, JOS 19:21 Remeth, En-Gannim, En-Hadda e Beth-Patsets. JOS 19:22 Poi il confine giungeva a Tabor, Shahatsim e Beth-Scemesh, e facea capo al Giordano: sedici città e i loro villaggi. JOS 19:23 Tale fu l’eredità della tribù de’ figliuoli d’Issacar, secondo le loro famiglie: quelle città e i loro villaggi. JOS 19:24 La quinta parte tirata a sorte toccò ai figliuoli di Ascer, secondo le loro famiglie. JOS 19:25 Il loro territorio comprendeva: Helkath, Hali, Beten, JOS 19:26 Acshaf, Allammelec, Amad, Mishal. Il loro confine giungeva, verso occidente, al Carmel e a Scihor-Libnath. JOS 19:27 Poi girava dal lato del sol levante verso Beth-Dagon, giungeva a Zabulon e alla valle di Iftah-El al nord di Beth-Emek e di Neiel, e si prolungava verso Cabul a sinistra, JOS 19:28 e verso Ebron, Rehob, Hammon e Kana, fino a Sidon la grande. JOS 19:29 Poi il confine girava verso Rama, fino alla città forte di Tiro, girava verso Hosa, e facea capo al mare dal lato del territorio di Acrib. JOS 19:30 Esso includeva inoltre: Ummah, Afek e Rehob: ventidue città e i loro villaggi. JOS 19:31 Tale fu l’eredità della tribù dei figliuoli di Ascer, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. JOS 19:32 La sesta parte tirata a sorte toccò ai figliuoli di Neftali, secondo le loro famiglie. JOS 19:33 Il loro confine si estendeva da Helef, da Elon-Bezaanannim, Adami-Nekeb e Iabneel fino a Lakkun e facea capo al Giordano. JOS 19:34 Poi il confine girava a occidente verso Aznoth-Tabor, di là continuava verso Hukkok; giungeva a Zabulon dal lato di mezzogiorno, a Ascer dal lato d’occidente, e a Giuda del Giordano dal lato di levante. JOS 19:35 Le città forti erano: Tsiddim, Tser, Hammath, Rakkath, Kinnereth, Adama, Rama, Hatsor, JOS 19:36 Kedes, Edrei, JOS 19:37 En-Hatsor, Ireon, Migdal-El, JOS 19:38 Horem, Beth-Anath e Beth-Scemesh: diciannove città e i loro villaggi. JOS 19:39 Tale fu l’eredità della tribù de’ figliuoli di Neftali, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. JOS 19:40 La settima parte tirata a sorte toccò alla tribù de’ figliuoli di Dan, secondo le loro famiglie. JOS 19:41 Il confine della loro eredità comprendeva: Tsorea, Eshtaol, Ir-Scemesh, JOS 19:42 Shaalabbin, Aialon, Itla, Elon, JOS 19:43 Timnata, Ekron, JOS 19:44 Elteke, Ghibbeton, Baalath, JOS 19:45 Iehud, Bene-Berak, Gath-Rimmon, JOS 19:46 Me-Iarkon e Rakkon col territorio dirimpetto a Iafo. JOS 19:47 Or il territorio de’ figliuoli di Dan s’estese più lungi, poiché i figliuoli di Dan salirono a combattere contro Lescem; la presero e la misero a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono, e la chiamaron Lescem Dan, dal nome di Dan loro padre. JOS 19:48 Tale fu l’eredità della tribù de’ figliuoli di Dan, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. JOS 19:49 Or quando i figliuoli d’Israele ebbero finito di distribuirsi l’eredità del paese secondo i suoi confini, dettero a Giosuè, figliuolo di Nun, una eredità in mezzo a loro. JOS 19:50 Secondo l’ordine dell’Eterno, gli diedero la città ch’egli chiese: Timnath-Serah, nella contrada montuosa di Efraim. Egli costruì la città e vi stabilì la sua dimora. JOS 19:51 Tali sono le eredità che il sacerdote Eleazar, Giosuè figliuolo di Nun e i capi famiglia delle tribù de’ figliuoli d’Israele distribuirono a sorte a Sciloh, davanti all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno. Così compirono la spartizione del paese. JOS 20:1 Poi l’Eterno parlò a Giosuè, dicendo: “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: JOS 20:2 Stabilitevi le città di rifugio, delle quali vi parlai per mezzo di Mosè, JOS 20:3 affinché l’omicida che avrà ucciso qualcuno senza averne l’intenzione, possa ricoverarvisi; esse vi serviranno di rifugio contro il vindice del sangue. JOS 20:4 L’omicida si ricovererà in una di quelle città; e, fermatosi all’ingresso della porta della città, esporrà il suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di loro dentro la città, gli daranno una dimora, ed egli si stabilirà fra loro. JOS 20:5 E se il vindice del sangue lo inseguirà, essi non gli daranno nelle mani l’omicida, poiché ha ucciso il prossimo senza averne l’intenzione, senza averlo odiato prima. JOS 20:6 L’omicida rimarrà in quella città finché, alla morte del sommo sacerdote che sarà in funzione in quei giorni, comparisca in giudizio davanti alla raunanza. Allora l’omicida potrà tornarsene, e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città donde era fuggito”. JOS 20:7 Essi dunque consacrarono Kedes in Galilea nella contrada montuosa di Neftali, Sichem nella contrada montuosa di Efraim e Kiriath-Arba, che Hebron, nella contrada montuosa di Giuda. JOS 20:8 E di là dal Giordano, a oriente di Gerico, stabilirono, nella tribù di Ruben, Betser, nel deserto, nell’altipiano; Ramoth, in Galaad, nella tribù di Gad, e Golan in Basan, nella tribù di Manasse. JOS 20:9 Queste furono le città assegnate a tutti i figliuoli d’Israele e allo straniero dimorante fra loro, affinché chiunque avesse ucciso qualcuno involontariamente potesse rifugiarvisi e non avesse a morire per man del vindice del sangue, prima d’esser comparso davanti alla raunanza. JOS 21:1 Or i capi famiglia de’ Leviti si accostarono al sacerdote Eleazar, a Giosuè figliuolo di Nun e ai capi famiglia delle tribù dei figliuoli d’Israele, JOS 21:2 e parlaron loro a Sciloh, nel paese di Canaan, dicendo: “L’Eterno comandò, per mezzo di Mosè, che ci fossero date delle città da abitare, coi loro contadi per il nostro bestiame”. JOS 21:3 E i figliuoli d’Israele diedero, della loro eredità, ai Leviti le seguenti città coi loro contadi, secondo il comandamento dell’Eterno. JOS 21:4 Si tirò a sorte per le famiglie dei Kehatiti; e i figliuoli del sacerdote Aaronne, ch’erano Leviti, ebbero a sorte tredici città della tribù di Giuda, della tribù di Simeone e della tribù di Beniamino. JOS 21:5 Al resto de’ figliuoli di Kehath toccarono a sorte dieci città delle famiglie della tribù di Efraim, della tribù di Dan e della mezza tribù di Manasse. JOS 21:6 Ai figliuoli di Gherson toccarono a sorte tredici città delle famiglie della tribù d’Issacar, della tribù di Ascer, della tribù di Neftali e della mezza tribù di Manasse in Basan. JOS 21:7 Ai figliuoli di Merari, secondo le loro famiglie, toccarono dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù di Zabulon. JOS 21:8 I figliuoli d’Israele diedero dunque a sorte, coteste città coi loro contadi ai Leviti, come l’Eterno avea comandato per mezzo di Mosè. JOS 21:9 Diedero cioè, della tribù dei figliuoli di Giuda e della tribù de’ figliuoli di Simeone, le città qui menzionate per nome, JOS 21:10 le quali toccarono ai figliuoli d’Aaronne di tra le famiglie dei Kehatiti, figliuoli di Levi, perché il primo lotto fu per loro. JOS 21:11 Furono dunque date loro Kiriath-Arba, cioè Hebron, (Arba fu padre di Anak), nella contrada montuosa di Giuda, col suo contado tutt’intorno; JOS 21:12 ma diedero il territorio della città e i suoi villaggi come possesso a Caleb, figliuolo di Gefunne. JOS 21:13 E diedero ai figliuoli del sacerdote Aaronne la città di rifugio per l’omicida, Hebron e il suo contado; poi Libna e il suo contado, JOS 21:14 Iattir e il suo contado, Eshtemoa e il suo contado, JOS 21:15 Holon e il suo contado, Debir e il suo contado, JOS 21:16 Ain e il suo contado, Iutta e il suo contado, e Beth-Scemesh e il suo contado: nove città di queste due tribù. JOS 21:17 E della tribù di Beniamino, Gabaon e il suo contado, Gheba e il suo contado, JOS 21:18 Anatoth e il suo contado, e Almon e il suo contado: quattro città. JOS 21:19 Totale delle città dei sacerdoti figliuoli d’Aaronne: tredici città e i loro contadi. JOS 21:20 Alle famiglie dei figliuoli di Kehath, cioè al rimanente dei Leviti, figliuoli di Kehath, toccarono delle città della tribù di Efraim. JOS 21:21 Fu loro data la città di rifugio per l’omicida, Sichem col suo contado nella contrada montuosa di Efraim; poi Ghezer e il suo contado, JOS 21:22 Kibetsaim e il suo contado, e Beth-Horon e il suo contado: quattro città. JOS 21:23 Della tribù di Dan: Elteke e il suo contado, Ghibbethon e il suo contado, JOS 21:24 Aialon e il suo contado, Gath-Rimmon e il suo contado: quattro città. JOS 21:25 Della mezza tribù di Manasse: Taanac e il suo contado, Gath-Rimmon e il suo contado: due città. JOS 21:26 Totale: dieci città coi loro contadi, che toccarono alle famiglie degli altri figliuoli di Kehath. JOS 21:27 Ai figliuoli di Gherson, che erano delle famiglie de’ Leviti, furon date: della mezza tribù di Manasse, la città di rifugio per l’omicida, Golan in Basan e il suo contado, e Beeshtra col suo contado: due città; JOS 21:28 della tribù d’Issacar, Kiscion e il suo contado, Dabrath e il suo contado, JOS 21:29 Iarmuth e il suo contado, En-Gannim e il suo contado: quattro città; JOS 21:30 della tribù di Ascer, Misceal e il suo contado, Abdon e il suo contado, JOS 21:31 Helkath e il suo contado, e Rehob e il suo contado: quattro città; JOS 21:32 e della tribù di Neftali, la città di rifugio per l’omicida, Kedes in Galilea e il suo contado, Hammoth-Dor e il suo contado, e Kartan col suo contado: tre città. JOS 21:33 Totale delle città dei Ghersoniti, secondo le loro famiglie: tredici città e i loro contadi. JOS 21:34 E alle famiglie de’ figliuoli di Merari, cioè al rimanente de’ Leviti, furon date: della tribù di Zabulon, Iokneam e il suo contado, Karta e il suo contado, JOS 21:35 Dimna e il suo contado, e Nahalal col suo contado: quattro città; JOS 21:36 della tribù di Ruben, Betser e il suo contado, Iahtsa e il suo contado, JOS 21:37 Kedemoth e il suo contado e Mefaath e il suo contado: quattro città; JOS 21:38 e della tribù di Gad, la città di rifugio per l’omicida, Ramoth in Galaad e il suo contado, Mahanaim e il suo contado, JOS 21:39 Heshbon e il suo contado, e Iaezer col suo contado: in tutto quattro città. JOS 21:40 Totale delle città date a sorte ai figliuoli di Merari, secondo le loro famiglie formanti il resto delle famiglie dei Leviti: dodici città. JOS 21:41 Totale delle città dei Leviti in mezzo ai possessi de’ figliuoli d’Israele: quarantotto città e i loro contadi. JOS 21:42 Ciascuna di queste città aveva il suo contado tutt’intorno; così era di tutte queste città. JOS 21:43 L’Eterno diede dunque a Israele tutto il paese che avea giurato ai padri di dar loro, e i figliuoli d’Israele ne presero possesso, e vi si stanziarono. JOS 21:44 E l’Eterno diede loro requie d’ogn’intorno, come avea giurato ai loro padri; nessuno di tutti i lor nemici poté star loro a fronte; l’Eterno diede loro nelle mani tutti quei nemici. JOS 21:45 Di tutte le buone parole che l’Eterno avea dette alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compierono. JOS 22:1 Allora Giosuè chiamò i Rubeniti, i Gaditi e la mezza tribù di Manasse, e disse loro: JOS 22:2 “Voi avete osservato tutto ciò che Mosè, servo dell’Eterno, vi aveva ordinato, e avete ubbidito alla mia voce in tutto quello che io vi ho comandato. JOS 22:3 Voi non avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo, fino ad oggi, e avete osservato come dovevate il comandamento dell’Eterno, ch’è il vostro Dio. JOS 22:4 E ora che l’Eterno, il vostro Dio, ha dato requie ai vostri fratelli, come avea lor detto, ritornatevene e andatevene alle vostre tende nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo dell’Eterno, vi ha dato di là dal Giordano. JOS 22:5 Soltanto abbiate gran cura di mettere in pratica i comandamenti e la legge che Mosè, servo dell’Eterno, vi ha dato, amando l’Eterno, il vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi comandamenti, tenendovi stretti a lui, e servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra”. JOS 22:6 Poi Giosuè li benedisse e li accomiatò; e quelli se ne tornarono alle loro tende. JOS 22:7 (Or Mosè avea dato a una metà della tribù di Manasse una eredità in Basan, e Giosuè dette all’altra metà un’eredità tra i loro fratelli, di qua dal Giordano, a occidente). Quando Giosuè li rimando alle loro tende e li benedisse, disse loro ancora: JOS 22:8 “Voi tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con moltissimo bestiame, con argento, oro, rame, ferro e con grandissima quantità di vestimenta; dividete coi vostri fratelli il bottino dei vostri nemici”. JOS 22:9 I figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e la mezza tribù di Manasse dunque se ne tornarono, dopo aver lasciato i figliuoli d’Israele a Sciloh, nel paese di Canaan, per andare nel paese di Galaad, il paese di loro proprietà, del quale avean ricevuto il possesso, dietro il comandamento dato dall’Eterno per mezzo di Mosè. JOS 22:10 E come giunsero alla regione del Giordano che appartiene al paese di Canaan, i figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e la mezza tribù di Manasse vi costruirono un altare, presso il Giordano: un grande altare, che colpiva la vista. JOS 22:11 I figliuoli d’Israele udirono che si diceva: “Ecco, i figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e la mezza tribù di Manasse hanno costruito un altare di faccia al paese di Canaan, nella regione del Giordano, dal lato de’ figliuoli d’Israele”. JOS 22:12 Quando i figliuoli d’Israele udiron questo, tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele si riunì a Sciloh per salire a muover loro guerra. JOS 22:13 E i figliuoli d’Israele mandarono ai figliuoli di Ruben, ai figliuoli di Gad e alla mezza tribù di Manasse, nel paese di Galaad, Fineas, figliuolo del sacerdote Eleazar, JOS 22:14 e con lui dieci principi, un principe per ciascuna casa paterna di tutte le tribù d’Israele: JOS 22:15 tutti eran capi di una casa paterna fra le migliaia d’Israele. Essi andarono dai figliuoli di Ruben, dai figliuoli di Gad e dalla mezza tribù di Manasse nel paese di Galaad, e parlaron con loro dicendo: JOS 22:16 “Così ha detto tutta la raunanza dell’Eterno: Che cos’è questa infedeltà che avete commesso contro l’Iddio d’Israele, ritraendovi oggi dal seguire l’Eterno col costruirvi un altare per ribellarvi oggi all’Eterno? JOS 22:17 E’ ella poca cosa per noi l’iniquità di Peor della quale non ci siamo fino al dì d’oggi purificati e che attirò quella piaga sulla raunanza dell’Eterno? E voi oggi vi ritraete dal seguire l’Eterno! JOS 22:18 Avverrà così che, ribellandovi voi oggi all’Eterno, domani egli si adirerà contro tutta la raunanza d’Israele. JOS 22:19 Se reputate impuro il paese che possedete, ebbene, passate nel paese ch’è possesso dell’Eterno, dov’è stabilito il tabernacolo dell’Eterno, e stanziatevi in mezzo a noi; ma non vi ribellate all’Eterno, e non fate di noi dei ribelli, costruendovi un altare oltre l’altare dell’Eterno, del nostro Dio. JOS 22:20 Acan, figliuolo di Zerah, non commise egli una infedeltà, relativamente all’interdetto, attirando l’ira dell’Eterno su tutta la raunanza d’Israele, talché quell’uomo non fu solo a perire per la sua iniquità?” JOS 22:21 Allora i figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e la mezza tribù di Manasse risposero e dissero ai capi delle migliaia d’Israele: JOS 22:22 “Dio, Dio, l’Eterno, Dio, Dio, l’Eterno lo sa, e anche Israele lo saprà. Se abbiamo agito per ribellione, o per infedeltà verso l’Eterno, o Dio, non ci salvare in questo giorno! JOS 22:23 Se abbiam costruito un altare per ritrarci dal seguire l’Eterno; se è per offrirvi su degli olocausti o delle oblazioni o per farvi su de’ sacrifizi di azioni di grazie, l’Eterno stesso ce ne chieda conto! JOS 22:24 Egli sa se non l’abbiamo fatto, invece, per tema di questo: che, cioè, in avvenire, i vostri figliuoli potessero dire ai figliuoli nostri: Che avete a far voi con l’Eterno, con l’Iddio d’Israele? JOS 22:25 L’Eterno ha posto il Giordano come confine tra noi e voi, o figliuoli di Ruben, o figliuoli di Gad; voi non avete parte alcuna nell’Eterno! E così i vostri figliuoli farebbero cessare figliuoli nostri dal temere l’Eterno. JOS 22:26 Perciò abbiam detto: Mettiamo ora mano a costruirci un altare, non per olocausti né per sacrifizi, JOS 22:27 ma perché serva di testimonio fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo noi, che vogliam servire l’Eterno, nel suo cospetto, coi nostri olocausti, coi nostri sacrifizi e con le nostre offerte di azioni di grazie, affinché i vostri figliuoli non abbiano un giorno a dire ai figliuoli nostri: Voi non avete parte alcuna nell’Eterno! JOS 22:28 E abbiam detto: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri discendenti, noi risponderemo: Guardate la forma dell’altare dell’Eterno che i nostri padri fecero, non per olocausti né per sacrifizi, ma perché servisse di testimonio fra noi e voi. JOS 22:29 Lungi da noi l’idea di ribellarci all’Eterno e di ritrarci dal seguire l’Eterno, costruendo un altare per olocausti, per oblazioni o per sacrifizi, oltre l’altare dell’Eterno, del nostro Dio, ch’è davanti al suo tabernacolo!” JOS 22:30 Quando il sacerdote Fineas, e i principi della raunanza, i capi delle migliaia d’Israele ch’eran con lui, ebbero udito le parole dette dai figliuoli di Ruben, dai figliuoli di Gad e dai figliuoli di Manasse, rimasero soddisfatti. JOS 22:31 E Fineas, figliuolo del sacerdote Eleazar, disse ai figliuoli di Ruben, ai figliuoli di Gad e ai figliuoli di Manasse: “Oggi riconosciamo che l’Eterno è in mezzo a noi, poiché non avete commesso questa infedeltà verso l’Eterno; così avete scampato i figliuoli d’Israele dalla mano dell’Eterno”. JOS 22:32 E Fineas, figliuolo del sacerdote Eleazar, e i principi si partirono dai figliuoli di Ruben e dai figliuoli di Gad e tornarono dal paese di Galaad al paese di Canaan presso i figliuoli d’Israele, ai quali riferiron l’accaduto. JOS 22:33 La cosa piacque ai figliuoli d’Israele, i quali benedissero Dio, e non parlaron più di salire a muover guerra ai figliuoli di Ruben e di Gad per devastare il paese ch’essi abitavano. JOS 22:34 E i figliuoli di Ruben e i figliuoli di Gad diedero a quell’altare il nome di Ed perché dissero: “Esso è testimonio fra noi che l’Eterno è Dio”. JOS 23:1 Or molto tempo dopo che l’Eterno ebbe dato requie a Israele liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano, Giosuè, ormai vecchio e bene innanzi negli anni, JOS 23:2 convocò tutto Israele, gli anziani, i capi, i giudici e gli ufficiali del popolo, e disse loro: “Io sono vecchio e bene innanzi negli anni. JOS 23:3 Voi avete veduto tutto ciò che l’Eterno, il vostro Dio, ha fatto a tutte queste nazioni, cacciandole d’innanzi a voi; poiché l’Eterno, il vostro Dio, e quegli che ha combattuto per voi. JOS 23:4 Ecco io ho diviso tra voi a sorte, come eredità, secondo le vostre tribù, il paese delle nazioni che restano, e di tutte quelle che ho sterminate, dal Giordano fino al mar grande, ad occidente. JOS 23:5 E l’Eterno, l’Iddio vostro, le disperderà egli stesso d’innanzi a voi e le scaccerà d’innanzi a voi e voi prenderete possesso del loro paese, come l’Eterno, il vostro Dio, v’ha detto. JOS 23:6 Applicatevi dunque risolutamente ad osservare e a mettere in pratica tutto ciò ch’è scritto nel libro della legge di Mosè, senza sviarvene né a destra né a sinistra, JOS 23:7 senza mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra voi; non mentovate neppure il nome de’ loro dèi, non ne fate uso nei giuramenti; non li servite, e non vi prostrate davanti a loro; JOS 23:8 ma tenetevi stretti all’Eterno, ch’è il vostro Dio, come avete fatto fino ad oggi. JOS 23:9 L’Eterno ha cacciato d’innanzi a voi nazioni grandi e potenti; e nessuno ha potuto starvi a fronte, fino ad oggi. JOS 23:10 Uno solo di voi ne inseguiva mille, perché l’Eterno, il vostro Dio, era quegli che combatteva per voi, com’egli vi avea detto. JOS 23:11 Vegliate dunque attentamente su voi stessi, per amar l’Eterno, il vostro Dio. JOS 23:12 Perché, se vi ritraete da lui e v’unite a quel che resta di queste nazioni che son rimaste fra voi e v’imparentate con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi, JOS 23:13 siate ben certi che l’Eterno, il vostro Dio, non continuerà a scacciare queste genti d’innanzi a voi, ma esse diventeranno per voi una rete, un’insidia, un flagello ai vostri fianchi, tante spine negli occhi vostri, finché non siate periti e scomparsi da questo buon paese che l’Eterno, il vostro Dio, v’ha dato. JOS 23:14 Or ecco, io me ne vo oggi per la via di tutto il mondo; riconoscete dunque con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra che neppur una di tutte le buone parole che l’Eterno, il vostro Dio, ha pronunciate su voi e caduta a terra; tutte si son compiute per voi; neppure una e caduta a terra. JOS 23:15 E avverrà che, come ogni buona parola che l’Eterno, il vostro Dio, vi avea detta si è compiuta per voi, così l’Eterno adempirà a vostro danno tutte le sue parole di minaccia, finché vi abbia sterminati di su questo buon paese, che il vostro Dio, l’Eterno, vi ha dato. JOS 23:16 Se trasgredite il patto che l’Eterno, il vostro Dio, vi ha imposto, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a loro, l’ira dell’Eterno s’accenderà contro di voi, e voi perirete presto, scomparendo dal buon paese ch’egli vi ha dato”. JOS 24:1 Giosuè adunò pure tutte le tribù d’Israele in Sichem, e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli ufficiali del popolo, i quali si presentarono davanti a Dio. JOS 24:2 E Giosuè disse a tutto il popolo: “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: I vostri padri, come Terah padre d’Abrahamo e padre di Nahor, abitarono anticamente di là dal fiume, e servirono ad altri dèi. JOS 24:3 E io presi il padre vostro Abrahamo di là dal fiume, e gli feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua progenie, e gli diedi Isacco. JOS 24:4 E ad Isacco diedi Giacobbe ed Esaù, e assegnai ad Esaù il possesso della montagna di Seir, e Giacobbe e i suoi figliuoli scesero in Egitto. JOS 24:5 Poi mandai Mosè ed Aaronne, e colpii l’Egitto coi prodigi che feci in mezzo ad esso; e dopo ciò, ve ne trassi fuori. JOS 24:6 Trassi dunque fuor dall’Egitto i vostri padri, e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al mar Rosso. JOS 24:7 Quelli gridarono all’Eterno, ed egli pose delle fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi fece venir sopra loro il mare, che li ricoperse; e gli occhi vostri videro quel ch’io feci agli Egiziani. Poi dimoraste lungo tempo nel deserto. JOS 24:8 Io vi condussi quindi nel paese degli Amorei, che abitavano di là dal Giordano; essi combatterono contro di voi, e io li diedi nelle vostre mani; voi prendeste possesso del loro paese, e io li distrussi d’innanzi a voi. JOS 24:9 Poi Balak figliuolo di Tsippor, re di Moab, si levò a muover guerra ad Israele; e mandò a chiamare Balaam, figliuolo di Beor, perché vi maledicesse; JOS 24:10 ma io non volli dare ascolto a Balaam; egli dovette benedirvi, e vi liberai dalle mani di Balak. JOS 24:11 E passaste il Giordano, e arrivaste a Gerico; gli abitanti di Gerico, gli Amorei, i Ferezei, i Cananei, gli Hittei, i Ghirgasei, gli Hivvei e i Gebusei combatteron contro di voi, e io li diedi nelle vostre mani. JOS 24:12 E mandai davanti a voi i calabroni, che li scacciarono d’innanzi a voi, com’era avvenuto dei due re Amorei: non fu per la tua spada ne per il tuo arco. JOS 24:13 E vi diedi una terra che voi non avevate lavorata, delle città che non avevate costruite; voi abitate in esse e mangiate del frutto delle vigne e degli uliveti che non avete piantati. JOS 24:14 Or dunque temete l’Eterno, e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, e in Egitto, e servite all’Eterno. JOS 24:15 E se vi par mal fatto servire all’Eterno, scegliete oggi a chi volete servire: o agli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, o agli dèi degli Amorei, nel paese de’ quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo all’Eterno”. JOS 24:16 Allora il popolo rispose e disse: “Lungi da noi l’abbandonare l’Eterno per servire ad altri dèi! JOS 24:17 Poiché l’Eterno, il nostro Dio, è quegli che ha fatto salir noi e i padri nostri fuor dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù, che ha fatto quei grandi miracoli dinanzi agli occhi nostri, e ci ha protetti per tutto il viaggio che abbiam fatto, e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati; JOS 24:18 e l’Eterno ha cacciato d’innanzi a noi tutti questi popoli, e gli Amorei che abitavano il paese, anche noi serviremo all’Eterno, perch’egli e il nostro Dio”. JOS 24:19 E Giosuè disse al popolo: “Voi non potrete servire all’Eterno, perch’egli è un Dio santo, e un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. JOS 24:20 Quando abbandonerete l’Eterno e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro, vi farà del male e vi consumerà, dopo avervi fatto tanto bene”. JOS 24:21 E il popolo disse a Giosuè: “No! No! Noi serviremo l’Eterno”. JOS 24:22 E Giosuè disse al popolo: “Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto l’Eterno per servirgli!” Quelli risposero: “Siam testimoni!” JOS 24:23 E Giosuè: “Togliete dunque via gli dei stranieri che sono in mezzo a voi, e inclinate il cuor vostro all’Eterno, ch’è l’Iddio d’Israele!” JOS 24:24 Il popolo rispose a Giosuè: “L’Eterno, il nostro Dio, è quello che serviremo, e alla sua voce ubbidiremo!” JOS 24:25 Così Giosuè fermò in quel giorno un patto col popolo, e gli diede delle leggi e delle prescrizioni a Sichem. JOS 24:26 Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; e prese una gran pietra e la rizzò quivi sotto la quercia ch’era presso il luogo consacrato all’Eterno. JOS 24:27 E Giosuè disse a tutto il popolo: “Ecco, questa pietra sarà una testimonianza contro di noi; perch’essa ha udito tutte le parole che l’Eterno ci ha dette; essa servirà quindi da testimonio contro di voi, affinché non rinneghiate il vostro Dio”. JOS 24:28 Poi Giosuè rimandò il popolo, ognuno alla sua eredità. JOS 24:29 E, dopo queste cose, avvenne che Giosuè, figliuolo di Nun, servo dell’Eterno, mori in età di centodieci anni, JOS 24:30 e lo seppellirono nel territorio di sua proprietà a Timnat-Serah, che è nella contrada montuosa di Efraim, al nord della montagna di Gaash. JOS 24:31 E Israele servì all’Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che aveano conoscenza di tutte le opere che l’Eterno avea fatte per Israele. JOS 24:32 E le ossa di Giuseppe, che i figliuoli d’Israele avean portate dall’Egitto, le seppellirono a Sichem, nella parte di campo che Giacobbe avea comprata dai figliuoli di Hemor, padre di Sichem, per cento pezzi di danaro; e i figliuoli di Giuseppe le avean ricevute nella loro eredità. JOS 24:33 Poi morì anche Eleazar, figliuolo di Aaronne, e lo seppellirono a Ghibeah di Fineas, ch’era stata data al suo figliuolo Fineas, nella contrada montuosa di Efraim. JDG 1:1 Dopo la morte di Giosuè, i figliuoli d’Israele consultarono l’Eterno, dicendo: “Chi di noi salirà il primo contro i Cananei a muover loro guerra?” JDG 1:2 E l’Eterno rispose: “Salirà Giuda; ecco, io ho dato il paese nelle sue mani”. JDG 1:3 Allora Giuda disse a Simeone suo fratello: “Sali meco nel paese che m’è toccato a sorte, e combatteremo contro i Cananei; poi anch’io andrò teco in quello ch’è toccato a te”. E Simeone andò con lui. JDG 1:4 Giuda dunque salì, e l’Eterno diede nelle loro mani i Cananei e i Ferezei; e sconfissero a Bezek diecimila uomini. JDG 1:5 E, trovato Adoni-Bezek a Bezek, l’attaccarono, e sconfissero i Cananei e i Ferezei. JDG 1:6 Adoni-Bezek si diè alla fuga; ma essi lo inseguirono, lo presero, e gli tagliarono i pollici delle mani de’ piedi. JDG 1:7 E Adoni-Bezek disse: “Settanta re, a cui erano stati tagliati i pollici delle mani e de’ piedi raccoglievano gli avanzi del cibo sotto la mia mensa. Quello che ho fatto io, Iddio me lo rende”. E lo menarono a Gerusalemme, dove morì. JDG 1:8 I figliuoli di Giuda attaccarono Gerusalemme, e la presero; passarono gli abitanti a fil di spada e misero la città a fuoco e fiamma. JDG 1:9 Poi i figliuoli di Giuda scesero a combattere contro i Cananei che abitavano la contrada montuosa, il mezzogiorno e la regione bassa. JDG 1:10 Giuda marciò contro i Cananei che abitavano a Hebron, (il cui nome era prima Kiriath-Arba) e sconfisse Sceshai, Ahiman e Talmai. JDG 1:11 Di la marciò contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriath-Sefer. JDG 1:12 E Caleb disse: “A chi batterà Kiriath-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa, mia figliuola”. JDG 1:13 La prese Othniel, figliuolo di Kenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in moglie Acsa sua figliuola. JDG 1:14 E quand’ella venne a star con lui, lo persuase a chiedere un campo al padre di lei. Essa scese di sull’asino, e Caleb le disse: “Che vuoi?” JDG 1:15 E quella rispose: “Fammi un dono; giacché tu m’hai data una terra arida dammi anche delle sorgenti d’acqua”. Ed egli le donò le sorgenti superiori e le sorgenti sottostanti. JDG 1:16 Or i figliuoli del Keneo, suocero di Mosè, salirono dalla città delle palme, coi figliuoli di Giuda, nel deserto di Giuda, che è a mezzogiorno di Arad; andarono, e si stabilirono fra il popolo. JDG 1:17 Poi Giuda partì con Simeone suo fratello, e sconfissero i Cananei che abitavano in Tsefath; distrussero interamente la città, che fu chiamata Hormah. JDG 1:18 Giuda prese anche Gaza col suo territorio, Askalon col suo territorio ed Ekron col suo territorio. JDG 1:19 L’Eterno fu con Giuda, che cacciò gli abitanti della contrada montuosa, ma non poté cacciare gli abitanti della valle, perché aveano de’ carri di ferro. JDG 1:20 E, come Mosè avea detto, Hebron fu data a Caleb, che ne scacciò i tre figliuoli di Anak. JDG 1:21 I figliuoli di Beniamino non cacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme; e i Gebusei hanno abitato coi figliuoli di Beniamino in Gerusalemme fino al dì d’oggi. JDG 1:22 La casa di Giuseppe salì anch’essa contro Bethel, e l’Eterno fu con loro. JDG 1:23 La casa di Giuseppe mandò ad esplorare Bethel, città che prima si chiamava Luz. JDG 1:24 E gli esploratori videro un uomo che usciva dalla città, e gli dissero: “Deh, insegnaci la via per entrare nella città, e noi ti tratteremo benignamente”. JDG 1:25 Egli insegnò loro la via per entrare nella città, ed essi passarono la città a fil di spada, ma lasciarono andare quell’uomo con tutta la sua famiglia. JDG 1:26 E quell’uomo andò nel paese degli Hittei e vi edificò una città, che chiamò Luz: nome, ch’essa porta anche al dì d’oggi. JDG 1:27 Manasse pure non cacciò gli abitanti di Beth-Scean e delle città del suo territorio né quelli di Taanac e delle città del suo territorio, né quelli di Dor e delle città del suo territorio, quelli d’Ibleam e delle città del suo territorio, né quelli di Meghiddo e delle città del suo territorio, essendo i Cananei decisi a restare in quel paese. JDG 1:28 Però, quando Israele si fu rinforzato, assoggettò i Cananei a servitù, ma non li cacciò del tutto. JDG 1:29 Efraim anch’esso non cacciò i Cananei che abitavano a Ghezer; e i Cananei abitarono in Ghezer in mezzo ad Efraim. JDG 1:30 Zabulon non cacciò gli abitanti di Kitron, né gli abitanti di Nahalol; e i Cananei abitarono in mezzo a Zabulon e furon soggetti a servitù. JDG 1:31 Ascer non cacciò gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidone, né quelli di Ahlab, di Aczib, di Helba, di Afik, di Rehob; JDG 1:32 e i figliuoli di Ascer si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li scacciarono. JDG 1:33 Neftali non caccio gli abitanti di Beth-Scemesh, né gli abitanti di Beth-Anath, e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma gli abitanti di Beth-Scemesh e di Beth-Anath furon da loro sottoposti a servitù. JDG 1:34 Gli Amorei respinsero i figliuoli di Dan nella contrada montuosa e non li lasciarono scendere nella valle. JDG 1:35 Gli Amorei si mostrarono decisi a restare a Har-Heres, ad Aialon ed a Shaalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si aggravò su loro sì che furon soggetti a servitù. JDG 1:36 E il confine degli Amorei si estendeva dalla salita di Akrabbim, movendo da Sela, e su verso il nord. JDG 2:1 Or l’angelo dell’Eterno salì da Ghilgal a Bokim e disse: “Io vi ho fatto salire dall’Egitto e vi ho condotto nel paese che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Io non romperò mai il mio patto con voi; JDG 2:2 e voi dal canto vostro, non farete alleanza con gli abitanti di questo paese; demolirete i loro altari. Ma voi non avete ubbidito alla mia voce. Perché avete fatto questo? JDG 2:3 Perciò anch’io ho detto: Io non li caccerò d’innanzi a voi; ma essi saranno per voi tanti nemici, e i loro dèi vi saranno un’insidia”. JDG 2:4 Appena l’angelo dell’Eterno ebbe detto queste parole a tutti i figliuoli d’Israele, il popolo si mise a piangere ad alta voce. JDG 2:5 E posero nome a quel luogo Bokim e vi offrirono dei sacrifizi all’Eterno. JDG 2:6 Or Giosuè rimandò il popolo, e i figliuoli d’Israele se ne andarono, ciascuno nel suo territorio, a prender possesso del paese. JDG 2:7 E il popolo servì all’Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che avean veduto tutte le grandi opere che l’Eterno avea fatte a pro d’Israele. JDG 2:8 Poi Giosuè, figliuolo di Nun, servo dell’Eterno, morì in età di cento dieci anni; JDG 2:9 e fu sepolto nel territorio che gli era toccato a Timnath-Heres nella contrada montuosa di Efraim, al nord della montagna di Gaash. JDG 2:10 Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi, dopo di quella, sorse un’altra generazione, che non conosceva l’Eterno, né le opere ch’egli avea compiute a pro d’Israele. JDG 2:11 I figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e servirono agl’idoli di Baal; JDG 2:12 abbandonarono l’Eterno, l’Iddio dei loro padri che li avea tratti dal paese d’Egitto, e andaron dietro ad altri dèi fra gli dèi dei popoli che li attorniavano; si prostrarono dinanzi a loro, e provocarono ad ira l’Eterno; JDG 2:13 abbandonarono l’Eterno, e servirono a Baal e agl’idoli d’Astarte. JDG 2:14 E l’ira dell’Eterno s’accese contro Israele ed ei li dette in mano di predoni, che li spogliarono; li vendé ai nemici che stavan loro intorno, in guisa che non poteron più tener fronte ai loro nemici. JDG 2:15 Dovunque andavano, la mano dell’Eterno era contro di loro a loro danno, come l’Eterno avea detto, come l’Eterno avea loro giurato: e furono oltremodo angustiati. JDG 2:16 E l’Eterno suscitava dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano. JDG 2:17 Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, poiché si prostituivano ad altri dèi, e si prostravan dinanzi a loro. E abbandonarono ben presto la via battuta dai loro padri, i quali aveano ubbidito ai comandamenti dell’Eterno; ma essi non fecero così. JDG 2:18 E quando l’Eterno suscitava loro de’ giudici, l’Eterno era col giudice, e li liberava dalla mano de’ loro nemici durante tutta la vita del giudice; poiché l’Eterno si pentiva a sentire i gemiti che mandavano a motivo di quelli che li opprimevano e li angariavano. JDG 2:19 Ma, quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, andando dietro ad altri dèi per servirli e prostrarsi dinanzi a loro; non rinunziavano menomamente alle loro pratiche e alla loro caparbia condotta. JDG 2:20 Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele, ed egli disse: “Giacché questa nazione ha violato il patto che avevo stabilito coi loro padri ed essi non hanno ubbidito alla mia voce, JDG 2:21 anch’io non caccerò più d’innanzi a loro alcuna delle nazioni che Giosuè lasciò quando morì; JDG 2:22 così, per mezzo d’esse, metterò alla prova Israele per vedere se si atterranno alla via dell’Eterno e cammineranno per essa come fecero i loro padri, o no”. JDG 2:23 E l’Eterno lasciò stare quelle nazioni senz’affrettarsi a cacciarle, e non le diede nelle mani di Giosuè. JDG 3:1 Or queste son le nazioni che l’Eterno lasciò stare affin di mettere per mezzo d’esse alla prova Israele, cioè tutti quelli che non avean visto le guerre di Canaan. JDG 3:2 (Egli volea soltanto che le nuove generazioni de’ figliuoli d’Israele conoscessero e imparassero la guerra: quelli, per lo meno, che prima non l’avean mai vista): JDG 3:3 i cinque principi dei Filistei, tutti i Cananei, i Sidoni, e gli Hivvei, che abitavano la montagna del Libano, dal monte Baal-Hermon fino all’ingresso di Hamath. JDG 3:4 Queste nazioni servirono a mettere Israele alla prova, per vedere se Israele ubbidirebbe ai comandamenti che l’Eterno avea dati ai loro padri per mezzo di Mosè. JDG 3:5 Così i figliuoli d’Israele abitarono in mezzo ai Cananei, agli Hittei, agli Amorei, ai Ferezei, agli Hivvei ed ai Gebusei; JDG 3:6 sposarono le loro figliuole, maritaron le proprie figliuole coi loro figliuoli, e servirono ai loro dèi. JDG 3:7 I figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; dimenticarono l’Eterno, il loro Dio, e servirono agl’idoli di Baal e d’Astarte. JDG 3:8 Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele ed egli li diede nelle mani di Cushan-Rishathaim, re di Mesopotamia; e i figliuoli d’Israele furon servi di Cushan-Rishathaim per otto anni. JDG 3:9 Poi i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, e l’Eterno suscitò loro un liberatore: Othniel, figliuolo di Kenaz, fratello minore di Caleb; ed egli li liberò. JDG 3:10 Lo spirito dell’Eterno fu sopra lui, ed egli fu giudice d’Israele; uscì a combattere, e l’Eterno gli diede nelle mani Cushan-Rishathaim, re di Mesopotamia; e la sua mano fu potente contro Cushan-Rishathaim. JDG 3:11 Il paese ebbe requie per quarant’anni; poi Othniel, figlio di Kenaz, morì. JDG 3:12 I figliuoli d’Israele continuarono fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; e l’Eterno rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele, perch’essi avean fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. JDG 3:13 Ed Eglon radunò attorno a se i figliuoli di Ammon e di Amalek, e andò e batté Israele e s’impadronì della città delle palme. JDG 3:14 E i figliuoli d’Israele furon servi di Eglon, re di Moab, per diciotto anni. JDG 3:15 Ma i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, ed egli suscitò loro un liberatore: Ehud, figliuolo di Ghera, Beniaminita, che era mancino. I figliuoli d’Israele mandarono per mezzo di lui un regalo a Eglon, re di Moab. JDG 3:16 Ehud si fece una spada a due tagli, lunga un cubito; e se la cinse sotto la veste, al fianco destro. JDG 3:17 E offrì il regalo a Eglon, re di Moab, ch’era uomo molto grasso. JDG 3:18 E quand’ebbe finita la presentazione del regalo, rimandò la gente che l’avea portato. JDG 3:19 Ma egli, giunto alla cava di pietre ch’è presso a Ghilgal, tornò indietro, e disse: “O re, io ho qualcosa da dirti in segreto”. E il re disse: “Silenzio!” E tutti quelli che gli stavan dappresso, uscirono. JDG 3:20 Allora Ehud s’accostò al re, che stava seduto nella sala disopra, riservata a lui solo per prendervi il fresco, e gli disse: “Ho una parola da dirti da parte di Dio”. Quegli s’alzò dal suo seggio: JDG 3:21 e Ehud, stesa la mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco destro, e gliela piantò nel ventre. JDG 3:22 Anche l’elsa entrò dopo la lama, e il grasso si rinchiuse attorno alla lama; poich’egli non gli ritirò dal ventre la spada, che gli usciva per di dietro. JDG 3:23 Poi Ehud uscì nel portico, chiuse le porte della sala disopra, e mise i chiavistelli. JDG 3:24 Or quando fu uscito, vennero i servi, i quali guardarono, ed ecco che le porte della sala disopra eran chiuse a chiavistello; e dissero: “Certo egli fa i suoi bisogni nello stanzino della sala fresca”. JDG 3:25 E tanto aspettarono, che ne furon confusi; e com’egli non apriva le porte della sala, quelli presero la chiave, aprirono, ed ecco che il loro signore era steso per terra, morto. JDG 3:26 Mentr’essi indugiavano, Ehud si diè alla fuga, passò oltre le cave di pietra, e si mise in salvo nella Seira. JDG 3:27 Arrivato che fu, suonò la tromba nella contrada montuosa di Efraim, e i figliuoli d’Israele scesero con lui dalla contrada montuosa, ed egli si mise alla loro testa. JDG 3:28 E disse loro: “Seguitemi, perché l’Eterno v’ha dato nelle mani i Moabiti, vostri nemici”. E quelli scesero dietro a lui, s’impadronirono de’ guadi del Giordano per impedirne il passo ai Moabiti, e non lasciaron passare alcuno. JDG 3:29 In quel tempo sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi; e non ne scampò uno. JDG 3:30 Così, in quel giorno, Moab fu umiliato sotto la mano d’Israele, e il paese ebbe requie per ottant’anni. JDG 3:31 Dopo Ehud, venne Shamgar, figliuolo di Anath. Egli sconfisse seicento Filistei con un pungolo da buoi; e anch’egli liberò Israele. JDG 4:1 Morto che fu Ehud, i figliuoli d’Israele continuarono a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. JDG 4:2 E l’Eterno li diede nelle mani di Iabin re di Canaan, che regnava a Hatsor. Il capo del suo esercito era Sisera che abitava a Harosceth-Goim. JDG 4:3 E i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, perché Iabin avea novecento carri di ferro, e già da venti anni opprimeva con violenza i figliuoli d’Israele. JDG 4:4 Or in quel tempo era giudice d’Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidoth. JDG 4:5 Essa sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Bethel, nella contrada montuosa di Efraim, e figliuoli d’Israele salivano a lei per farsi rendere giustizia. JDG 4:6 Or ella mandò a chiamare Barak, figliuolo di Abinoam, da Kades di Neftali, e gli disse: “L’Eterno, l’Iddio d’Israele, non t’ha egli dato quest’ordine: Va’, raduna sul monte Tabor e prendi teco diecimila uomini de’ figliuoli di Neftali e de’ figliuoli di Zabulon. JDG 4:7 E io attirerò verso te, al torrente Kison, Sisera, capo dell’esercito di Iabin, coi suoi carri e la sua numerosa gente, e io lo darò nelle tue mani”. JDG 4:8 Barak le rispose: “Se vieni meco andrò; ma se non vieni meco, non andrò”. JDG 4:9 Ed ella disse: “Certamente, verrò con te; soltanto, la via per cui ti metti non ridonderà ad onor tuo; poiché l’Eterno darà Sisera in man d’una donna”. E Debora si levò e andò con Barak a Kades. JDG 4:10 E Barak convocò Zabulon e Neftali a Kades; diecimila uomini si misero al suo séguito, e Debora salì con lui. JDG 4:11 Or Heber, il Keneo, s’era separato dai Kenei, discendenti di Hobab, suocero di Mosè, e avea piantate le sue tende fino al querceto di Tsaannaim, ch’è presso a Kades. JDG 4:12 Fu riferito a Sisera che Barak, figliuolo di Abinoam, era salito sul monte Tabor. JDG 4:13 E Sisera adunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente ch’era seco, da Harosceth-Goim fino al torrente Kison. JDG 4:14 E Debora disse a Barak: “Lèvati, perché questo è il giorno in cui l’Eterno ha dato Sisera nelle tue mani. L’Eterno non va egli dinanzi a te?” Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. JDG 4:15 E l’Eterno mise in rotta, davanti a Barak, Sisera con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada; e Sisera, sceso dal carro, si diè alla fuga a piedi. JDG 4:16 Ma Barak inseguì i carri e l’esercito fino ad Harosceth-Goim; e tutto l’esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada, e non ne scampò un uomo. JDG 4:17 Sisera fuggì a piedi verso la tenda di Jael, moglie di Heber, il Keneo, perché v’era pace fra Iabin, re di Hatsor, e la casa di Heber il Keneo. JDG 4:18 E Jael uscì incontro a Sisera e gli disse: “Entra, signor mio, entra da me: non temere”. Ed egli entrò da lei nella sua tenda, ed essa lo coprì con una coperta. JDG 4:19 Ed egli le disse: “Deh, dammi un po’ d’acqua da bere perché ho sete”. E quella, aperto l’otre del latte, gli diè da bere, e lo coprì. JDG 4:20 Ed egli le disse: “Stattene all’ingresso della tenda; e se qualcuno viene a interrogarti dicendo: C’è qualcuno qui dentro? di’ di no”. JDG 4:21 Allora Jael, moglie di Heber, prese un piuolo della tenda; e, dato di piglio al martello, venne pian piano a lui, e gli piantò il piuolo nella tempia sì ch’esso penetrò in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; e morì. JDG 4:22 Ed ecco che, come Barak inseguiva Sisera, Jael uscì ad incontrarlo, e gli disse: “Vieni, e ti mostrerò l’uomo che cerchi”. Ed egli entrò da lei; ed ecco, Sisera era steso morto, col piuolo nella tempia. JDG 4:23 Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, dinanzi ai figliuoli d’Israele. JDG 4:24 E la mano de’ figliuoli d’Israele s’andò sempre più aggravando su Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin, re di Canaan. JDG 5:1 In quel giorno, Debora cantò questo cantico con Barak, figliuolo di Abinoam: JDG 5:2 “Perché dei capi si son messi alla testa del popolo in Israele, perché il popolo s’è mostrato volenteroso, benedite l’Eterno! JDG 5:3 Ascoltate, o re! Porgete orecchio, o principi! All’Eterno, sì, io canterò, salmeggerò all’Eterno, all’Iddio d’Israele. JDG 5:4 O Eterno, quand’uscisti da Seir, quando venisti dai campi di Edom, la terra tremò, ed anche i cieli si sciolsero, anche le nubi si sciolsero in acqua. JDG 5:5 I monti furono scossi per la presenza dell’Eterno, anche il Sinai, là, fu scosso dinanzi all’Eterno, all’Iddio d’Israele. JDG 5:6 Ai giorni di Shamgar, figliuolo di Anath, ai giorni di Jael, le strade erano abbandonate, e i viandanti seguivan sentieri tortuosi. JDG 5:7 I capi mancavano in Israele; mancavano, finché non sorsi io, Debora, finché non sorsi io, come una madre in Israele. JDG 5:8 Si sceglievan de’ nuovi dèi, e la guerra era alle porte. Si scorgeva forse uno scudo, una lancia, fra quaranta mila uomini d’Israele? JDG 5:9 Il mio cuore va ai condottieri d’Israele! O voi che v’offriste volenterosi fra il popolo, benedite l’Eterno! JDG 5:10 Voi che montate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti, e voi che camminate per le vie, cantate! JDG 5:11 Lungi dalle grida degli arcieri là tra gli abbeveratoi, si celebrino gli atti di giustizia dell’Eterno, gli atti di giustizia de’ suoi capi in Israele! Allora il popolo dell’Eterno discese alle porte. JDG 5:12 Dèstati, dèstati, o Debora! dèstati, dèstati, sciogli un canto! Lèvati, o Barak, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio d’Abinoam! JDG 5:13 Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo, l’Eterno scese con me fra i prodi. JDG 5:14 Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalek; al tuo séguito venne Beniamino fra le tue genti; da Makir scesero de’ capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando. JDG 5:15 I principi d’Issacar furon con Debora; quale fu Barak, tale fu Issacar, si slanciò nella valle sulle orme di lui. Presso i rivi di Ruben, grandi furon le risoluzioni del cuore! JDG 5:16 Perché sei tu rimasto fra gli ovili ad ascoltare il flauto dei pastori? Presso i rivi di Ruben, grandi furon le deliberazioni del cuore! JDG 5:17 Galaad non ha lasciato la sua dimora di là dal Giordano; e Dan perché s’è tenuto sulle sue navi? Ascer è rimasto presso il lido del mare, e s’è riposato ne’ suoi porti. JDG 5:18 Zabulon è un popolo che ha esposto la sua vita alla morte, e Neftali, anch’egli, sulle alture della campagna. JDG 5:19 I re vennero, pugnarono; allora pugnarono i re di Canaan a Taanac, presso le acque di Meghiddo; non ne riportarono un pezzo d’argento. JDG 5:20 Dai cieli si combatté: gli astri, nel loro corso, combatteron contro Sisera. JDG 5:21 Il torrente di Kison li travolse, l’antico torrente, il torrente di Kison. Anima mia, avanti, con forza! JDG 5:22 Allora gli zoccoli de’ cavalli martellavano il suolo, al galoppo, al galoppo de’ lor guerrieri in fuga. JDG 5:23 “Maledite Meroz”, dice l’angelo dell’Eterno; “maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in soccorso dell’Eterno, in soccorso dell’Eterno insieme coi prodi!” JDG 5:24 Benedetta sia fra le donne Jael, moglie di Heber, il Keneo! Fra le donne che stan sotto le tende, sia ella benedetta! JDG 5:25 Egli chiese dell’acqua, ed ella gli diè del latte; in una coppa d’onore gli offerse della crema. JDG 5:26 Con una mano, diè di piglio al piuolo; e, con la destra, al martello degli operai; colpì Sisera, gli spaccò la testa, gli fracassò, gli trapassò le tempie. JDG 5:27 Ai piedi d’essa ei si piegò, cadde, giacque disteso; a’ piedi d’essa si piegò, e cadde; là dove si piegò, cadde esanime. JDG 5:28 La madre di Sisera guarda per la finestra, e grida a traverso l’inferriata: “Perché il suo carro sta tanto a venire? perché son così lente le ruote de’ suoi carri?” JDG 5:29 Le più savie delle sue dame le rispondono, ed ella pure replica a se stessa: JDG 5:30 “Non trovan bottino? non se lo dividono? Una fanciulla, due fanciulle per ognuno; a Sisera un bottino di vesti variopinte; un bottino di vesti variopinte e ricamate, di vesti variopinte e ricamate d’ambo i lati per le spalle del vincitore!” JDG 5:31 Così periscano tutti i tuoi nemici, o Eterno! E quei che t’amano sian come il sole quando si leva in tutta la sua forza!” Ed il paese ebbe requie per quarant’anni. JDG 6:1 Or i figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani di Madian per sette anni. JDG 6:2 La mano di Madian fu potente contro Israele; e, per la paura dei Madianiti, i figliuoli d’Israele si fecero quelle caverne che son nei monti, e delle spelonche e dei forti. JDG 6:3 Quando Israele avea seminato, i Madianiti con gli Amalekiti e coi figliuoli dell’oriente salivano contro di lui, JDG 6:4 s’accampavano contro gl’Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fin verso Gaza, e non lasciavano in Israele né viveri, né pecore, né buoi, né asini. JDG 6:5 Poiché salivano coi loro greggi e con le loro tende, e arrivavano come una moltitudine di locuste; essi e i loro cammelli erano innumerevoli, e venivano nel paese per devastarlo. JDG 6:6 Israele dunque fu ridotto in gran miseria a motivo di Madian, e i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno. JDG 6:7 E avvenne che, quando i figliuoli d’Israele ebbero gridato all’Eterno a motivo di Madian, JDG 6:8 l’Eterno mandò ai figliuoli d’Israele un profeta, che disse loro: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io vi feci salire dall’Egitto e vi trassi dalla casa di schiavitù; JDG 6:9 vi liberai dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti quelli che vi opprimevano; li cacciai d’innanzi a voi, vi detti il loro paese, JDG 6:10 e vi dissi: Io sono l’Eterno, il vostro Dio; non adorate gli dei degli Amorei nel paese de’ quali abitate; ma voi non avete dato ascolto alla mia voce”. JDG 6:11 Poi venne l’angelo dell’Eterno, e si assise sotto il terebinto d’Ofra, che apparteneva a Joas, Abiezerita; e Gedeone, figliuolo di Joas, batteva il grano nello strettoio, per metterlo al sicuro dai Madianiti. JDG 6:12 L’angelo dell’Eterno gli apparve e gli disse: “L’Eterno è teco, o uomo forte e valoroso!” JDG 6:13 E Gedeone gli rispose: “Ahimè, signor mio, se l’Eterno è con noi, perché ci è avvenuto tutto questo? e dove sono tutte quelle sue maraviglie che i nostri padri ci hanno narrate dicendo: L’Eterno non ci trasse egli dall’Egitto? Ma ora l’Eterno ci ha abbandonato e ci ha dato nelle mani di Madian”. JDG 6:14 Allora l’Eterno si volse a lui, e gli disse: “Va’ con cotesta tua forza, e salva Israele dalla mano di Madian; non son io che ti mando?” JDG 6:15 Ed egli a lui: “Ah, signor mio, con che salverò io Israele? Ecco, il mio migliaio è il più povero di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre”. JDG 6:16 L’Eterno gli disse: “Perché io sarò teco, tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo”. JDG 6:17 E Gedeone a lui: “Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, dammi un segno che sei proprio tu che mi parli. JDG 6:18 Deh, non te ne andar di qui prima ch’io torni da te, ti rechi la mia offerta, e te la metta dinanzi”. E l’Eterno disse: “Aspetterò finché tu ritorni”. JDG 6:19 Allora Gedeone entrò in casa, preparo un capretto, e con un efa di farina fece delle focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto, e gliel’offrì. JDG 6:20 E l’angelo di Dio gli disse: “Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia, e versavi su il brodo”. Ed egli fece così. JDG 6:21 Allora l’angelo dell’Eterno stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e salì dalla roccia un fuoco, che consumò la carne e le focacce azzime; e l’angelo dell’Eterno scomparve dalla vista di lui. JDG 6:22 E Gedeone vide ch’era l’angelo dell’Eterno, e disse: “Misero me, o Signore, o Eterno! giacché ho veduto l’angelo dell’Eterno a faccia a faccia!” JDG 6:23 E l’Eterno gli disse: “Sta’ in pace, non temere, non morrai!” JDG 6:24 Allora Gedeone edificò quivi un altare all’Eterno, e lo chiamò “l’Eterno pace”. Esso esiste anche al dì d’oggi a Ofra degli Abiezeriti. JDG 6:25 In quella stessa notte, l’Eterno gli disse: “Prendi il giovenco di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l’altare di Baal che è di tuo padre, abbatti l’idolo che gli sta vicino, JDG 6:26 e costruisci un altare all’Eterno, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro, e offrilo in olocausto sulle legna dell’idolo che avrai abbattuto”. JDG 6:27 Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come l’Eterno gli avea detto; ma, non osando farlo di giorno, per paura della casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte. JDG 6:28 E quando la gente della città l’indomani mattina si levò, ecco che l’altare di Baal era stato demolito, che l’idolo postovi accanto era abbattuto, e che il secondo toro era offerto in olocausto sull’altare ch’era stato costruito. JDG 6:29 E dissero l’uno all’altro: “Chi ha fatto questo?” Ed essendosi informati e avendo fatto delle ricerche, fu loro detto: “Gedeone, figliuolo di Joas, ha fatto questo”. JDG 6:30 Allora la gente della città disse a Joas: “Mena fuori il tuo figliuolo, e sia messo a morte, perché ha demolito l’altare di Baal ed ha abbattuto l’idolo che gli stava vicino”. JDG 6:31 E Joas rispose a tutti quelli che insorgevano contro a lui: “Volete voi difender la causa di Baal? volete venirgli in soccorso? Chi vorrà difender la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; s’esso è dio, difenda da sé la sua causa, giacché hanno demolito il suo altare”. JDG 6:32 Perciò quel giorno Gedeone fu chiamato Ierubbaal, perché si disse: “Difenda Baal la sua causa contro a lui, giacché egli ha demolito il suo altare”. JDG 6:33 Or tutti i Madianiti, gli Amalekiti e i figliuoli dell’oriente si radunarono, passarono il Giordano, e si accamparono nella valle di Izreel. JDG 6:34 Ma lo spirito dell’Eterno s’impossessò di Gedeone, il quale sonò la tromba, e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. JDG 6:35 Egli mandò anche dei messi in tutto Manasse, che fu pure convocato per seguirlo; mandò altresì de’ messi nelle tribù di Ascer, di Zabulon e di Neftali, le quali salirono a incontrare gli altri. JDG 6:36 E Gedeone disse a Dio: “Se vuoi salvare Israele per mia mano, come hai detto, JDG 6:37 ecco, io metterò un vello di lana sull’aia: se c’è della rugiada sul vello soltanto e tutto il terreno resta asciutto, io conoscerò che tu salverai Israele per mia mano come hai detto”. JDG 6:38 E così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si levò per tempo, strizzò il vello e ne spremé la rugiada: una coppa piena d’acqua. JDG 6:39 E Gedeone disse a Dio: “Non s’accenda l’ira tua contro di me; io non parlerò più che questa volta. Deh, ch’io faccia ancora un’altra prova sola col vello: resti asciutto soltanto il vello, e ci sia della rugiada su tutto il terreno”. JDG 6:40 E Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto, e ci fu della rugiada su tutto il terreno. JDG 7:1 Ierubbaal dunque, vale a dire Gedeone, con tutta la gente ch’era con lui, levatosi la mattina di buon’ora, si accampò presso la sorgente di Harod. Il campo di Madian era al nord di quello di Gedeone, verso la collina di Moreh, nella valle. JDG 7:2 E l’Eterno disse a Gedeone: “La gente che è teco è troppo numerosa perch’io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a me, e dire: La mia mano è quella che m’ha salvato. JDG 7:3 Or dunque fa’ proclamar questo, sì che il popolo l’oda: Chiunque ha paura, e trema, se ne torni indietro e s’allontani dal monte di Galaad”. E tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo, e ne rimasero diecimila. JDG 7:4 L’Eterno disse a Gedeone: “La gente è ancora troppo numerosa; falla scendere all’acqua, e quivi io te ne farò la scelta. Quello del quale ti dirò: Questo vada teco andrà teco; e quello del quale ti dirò: Questo non vada teco non andrà”. JDG 7:5 Gedeone fece dunque scender la gente all’acqua; e l’Eterno gli disse: “Tutti quelli che lambiranno l’acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da parte; così pure tutti quelli che, per bere, si metteranno in ginocchio”. JDG 7:6 E il numero di quelli che lambirono l’acqua portandosela alla bocca nella mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bever l’acqua. JDG 7:7 Allora l’Eterno disse a Gedeone: “Mediante questi trecento uomini che hanno lambito l’acqua io vi libererò e darò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua”. JDG 7:8 I trecento presero i viveri del popolo e le sue trombe; e Gedeone, rimandati tutti gli altri uomini d’Israele, ciascuno alla sua tenda, ritenne questi con sé. Or il campo di Madian era sotto quello di lui, nella valle. JDG 7:9 In quella stessa notte, l’Eterno disse a Gedeone: “Lèvati, piomba sul campo, perché io te l’ho dato nelle mani. JDG 7:10 Ma se hai paura di farlo, scendivi con Purah tuo servo, JDG 7:11 e udrai quello che dicono; e, dopo questo, le tue mani saranno fortificate per piombar sul campo”. Egli dunque scese con Purah, suo servo, fino agli avamposti del campo. JDG 7:12 Or i Madianiti, gli Amalekiti e tutti i figliuoli dell’oriente erano sparsi nella valle come una moltitudine di locuste, e i loro cammelli erano innumerevoli, come la rena ch’è sul lido del mare. JDG 7:13 E come Gedeone vi giunse, ecco che un uomo raccontava un sogno al suo compagno, e gli diceva: “Io ho fatto un sogno; mi pareva che un pan tondo, d’orzo, rotolasse nel campo di Madian, giungesse alla tenda, la investisse, in modo da farla cadere, da rovesciarla, da lasciarla atterrata”. JDG 7:14 E il suo compagno gli rispose e gli disse: “Questo non è altro che la spada di Gedeone, figliuolo di Joas, uomo d’Israele; nelle sue mani Iddio ha dato Madian e tutto il campo”. JDG 7:15 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, adorò Dio; poi tornò al campo d’Israele, e disse: “Levatevi, perché l’Eterno ha dato nelle vostre mani il campo di Madian!” JDG 7:16 E divise i trecento uomini in tre schiere, consegno a tutti quanti delle trombe e delle brocche vuote con delle fiaccole entro le brocche; JDG 7:17 e disse loro: “Guardate me, e fate come farò io; quando sarò giunto all’estremità del campo, come farò io, così farete voi; JDG 7:18 e quando io con tutti quelli che son meco sonerò la tromba, anche voi darete nelle trombe intorno a tutto il campo, e direte: Per l’Eterno e per Gedeone!” JDG 7:19 Gedeone e i cento uomini ch’eran con lui giunsero alla estremità del campo, al principio della vigilia di mezzanotte, nel mentre che si era appena data la muta alle sentinelle. Sonaron le trombe, e spezzaron le brocche che tenevano in mano. JDG 7:20 Allora le tre schiere dettero nelle trombe, spezzaron le brocche; con la sinistra presero le fiaccole, e con la destra le trombe per sonare, e si misero a gridare: “La spada per l’Eterno e per Gedeone!” JDG 7:21 Ognun di loro rimase al suo posto, intorno al campo; e tutto il campo si diè a correre, a gridare, a fuggire. JDG 7:22 E mentre quelli sonavan le trecento trombe, l’Eterno fece volger la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto il campo. E il campo fuggì fino a Beth-Scittah, verso Tserera, sino all’orlo d’Abel-Meholah presso Tabbath. JDG 7:23 Gl’Israeliti di Neftali, di Ascer e di tutto Manasse si radunarono e inseguirono i Madianiti. JDG 7:24 E Gedeone mandò de’ messi per tutta la contrada montuosa di Efraim a dire: “Scendete incontro ai Madianiti, e tagliate loro il passo delle acque fino a Beth-Barah, e i guadi del Giordano”. Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e s’impadronirono dei passi delle acque fino a Beth-Barah e dei guadi del Giordano. JDG 7:25 E presero due principi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb al masso di Oreb, e Zeeb allo strettoio di Zeeb: inseguirono i Madianiti, e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, dall’altro lato del Giordano. JDG 8:1 Gli uomini di Efraim dissero a Gedeone: “Che azione e questa che tu ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?” Ed ebbero con lui una disputa violenta. JDG 8:2 Ed egli rispose loro: “Che ho fatto io al paragon di voi? la racimolatura d’Efraim non vale essa più della vendemmia d’Abiezer? JDG 8:3 Iddio v’ha dato nelle mani i principi di Madian, Oreb e Zeeb! che dunque ho potuto far io al paragon di voi?” Quand’egli ebbe lor detto quella parola, la loro ira contro di lui si calmò. JDG 8:4 E Gedeone arrivò al Giordano, e lo passò con i trecento uomini ch’erano con lui; i quali, benché stanchi, continuavano a inseguire il nemico. JDG 8:5 E disse a quelli di Succoth: “Date, vi prego, dei pani alla gente che mi segue, perché è stanca, ed io sto inseguendo Zebah e Tsalmunna, re di Madian”. JDG 8:6 Ma i capi di Succoth risposero: “Tieni tu forse già nelle tue mani i polsi di Zebah e di Tsalmunna, che abbiamo a dar del pane al tuo esercito?” JDG 8:7 E Gedeone disse: “Ebbene! quando l’Eterno mi avrà dato nelle mani Zebah e Tsalmunna, io vi lacererò le carni con delle spine del deserto e con de’ triboli”. JDG 8:8 Di là salì a Penuel, e parlò a quei di Penuel nello stesso modo; ed essi gli risposero come avean fatto quei di Succoth. JDG 8:9 Ed egli disse anche a quei di Penuel: “Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre”. JDG 8:10 Or Zebah e Tsalmunna erano a Karkor col loro esercito di circa quindicimila uomini, ch’era tutto quel che rimaneva dell’intero esercito dei figli dell’oriente, poiché centoventimila uomini che portavano spada erano stati uccisi. JDG 8:11 Gedeone salì per la via di quelli che abitano sotto tende a oriente di Nobah e di Iogbeha, e sconfisse l’esercito, che si credeva sicuro. JDG 8:12 E Zebah e Tsalmunna si diedero alla fuga; ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebah e Tsalmunna, e sbaragliò tutto l’esercito. JDG 8:13 Poi Gedeone, figliuolo di Joas, tornò dalla battaglia, per la salita di Heres. JDG 8:14 Mise le mani sopra un giovane della gente di Succoth, e lo interrogò; ed ei gli diè per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succoth, ch’erano settantasette uomini. JDG 8:15 Poi venne alla gente di Succoth, e disse: “Ecco Zebah e Tsalmunna, a proposito de’ quali m’insultaste dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebah e di Tsalmunna, che noi abbiamo da dar del pane alla tua gente stanca?” JDG 8:16 E prese gli anziani della città, e con delle spine del deserto e con de’ triboli castigò gli uomini di Succoth. JDG 8:17 E abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città. JDG 8:18 Poi disse a Zebah e a Tsalmunna: “Com’erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?” Quelli risposero: “Eran come te; ognun d’essi avea l’aspetto d’un figlio di re”. JDG 8:19 Ed egli riprese: “Eran miei fratelli, figliuoli di mia madre; com’è vero che l’Eterno vive, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!” JDG 8:20 Poi disse a Iether, suo primogenito: “Lèvati, uccidili!” Ma il giovane non tirò la spada, perché avea paura, essendo ancora un giovinetto. JDG 8:21 E Zebah e Tsalmunna dissero: “Lèvati tu stesso e dacci il colpo mortale; poiché qual è l’uomo tal è la sua forza”. E Gedeone si levò e uccise Zebah e Tsalmunna, e prese le mezzelune che i loro cammelli portavano al collo. JDG 8:22 Allora gli uomini d’Israele dissero a Gedeone: “Regna su noi tu e il tuo figliuolo e il figliuolo del tuo figliuolo, giacché ci hai salvati dalla mano di Madian”. JDG 8:23 Ma Gedeone rispose loro: “Io non regnerò su voi, né il mio figliuolo regnerà su voi; l’Eterno è quegli che regnerà su voi!” JDG 8:24 Poi Gedeone disse loro: “Una cosa voglio chiedervi: che ciascun di voi mi dia gli anelli del suo bottino”. (I nemici aveano degli anelli d’oro perché erano Ismaeliti). JDG 8:25 Quelli risposero: “Li daremo volentieri”. E stesero un mantello, sul quale ciascuno gettò gli anelli del suo bottino. JDG 8:26 Il peso degli anelli d’oro ch’egli avea chiesto fu di mille settecento sicli d’oro, oltre le mezzelune, i pendenti e le vesti di porpora che i re di Madian aveano addosso, e oltre i collari che i loro cammelli aveano al collo. JDG 8:27 E Gedeone ne fece un efod, che pose in Ofra, sua città; tutto Israele v’andò a prostituirsi, ed esso diventò un insidia per Gedeone e per la sua casa. JDG 8:28 Così Madian fu umiliato davanti ai figliuoli d’Israele, e non alzò più il capo; e il paese ebbe requie per quarant’anni, durante la vita di Gedeone. JDG 8:29 Ierubbaal figliuolo di Joas, tornò a dimorare a casa sua. JDG 8:30 Or Gedeone ebbe settanta figliuoli, che gli nacquero dalle molte mogli che ebbe. JDG 8:31 E la sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anch’ella un figliuolo, al quale pose nome Abimelec. JDG 8:32 Poi Gedeone, figliuolo di Joas, morì in buona vecchiaia, e fu sepolto nella tomba di Joas suo padre, a Ofra degli Abiezeriti. JDG 8:33 Dopo che Gedeone fu morto, i figliuoli d’Israele ricominciarono a prostituirsi agl’idoli di Baal, e presero Baal-Berith come loro dio. JDG 8:34 I figliuoli d’Israele non si ricordarono dell’Eterno, del loro Dio, che li avea liberati dalle mani di tutti i loro nemici d’ogn’intorno; JDG 8:35 e non dimostrarono alcuna gratitudine alla casa di Ierubbaal, ossia di Gedeone, per tutto il bene ch’egli avea fatto a Israele. JDG 9:1 Or Abimelec, figliuolo di Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo: JDG 9:2 “Deh, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: Qual cosa e migliore per voi, che settanta uomini, tutti figliuoli di Ierubbaal, regnino su voi, oppure che regni su voi uno solo? E ricordatevi ancora che io sono vostre ossa e vostra carne”. JDG 9:3 I fratelli di sua madre parlarono di lui ripetendo a tutti i Sichemiti tutte quelle parole; e il cuor loro s’inchinò a favore di Abimelec, perché dissero: “E’ nostro fratello”. JDG 9:4 E gli diedero settanta sicli d’argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berith, coi quali Abimelec assoldò degli uomini da nulla e audaci che lo seguirono. JDG 9:5 Ed egli venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra un stessa pietra i suoi fratelli, figliuoli di Ierubbaal, settanta uomini; ma Jotham, figliuolo minore di Ierubbaal, scampò, perché s’era nascosto. JDG 9:6 Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamar re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a Sichem. JDG 9:7 E Jotham, essendo stato informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim, e alzando la voce gridò: “Ascoltatemi, Sichemiti, e vi ascolti Iddio! JDG 9:8 Un giorno, gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su loro; e dissero all’ulivo: Regna tu su noi. JDG 9:9 Ma l’ulivo rispose loro: Rinunzierei io al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? JDG 9:10 Allora gli alberi dissero al fico: Vieni tu a regnare su noi. JDG 9:11 Ma il fico rispose loro: Rinunzierei io alla mia dolcezza e al mio frutto squisito per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? JDG 9:12 Poi gli alberi dissero alla vite: Vieni tu a regnare su noi. JDG 9:13 Ma la vite rispose loro: Rinunzierei io al mio vino che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? JDG 9:14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: Vieni tu a regnare su noi. JDG 9:15 E il pruno rispose agli alberi: Se è proprio in buona fede che volete ungermi re per regnare su voi, venite a rifugiarvi sotto l’ombra mia; se no, esca un fuoco dal pruno e divori i cedri del Libano! JDG 9:16 E ora, se vi siete condotti con fedeltà e con integrità proclamando re Abimelec, se avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa, se avete ricompensato lui, mio padre, di quel che ha fatto per voi JDG 9:17 quando ha combattuto per voi, quando ha messo a repentaglio la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian, JDG 9:18 mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figliuoli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figliuolo della sua serva, perché è vostro fratello, JDG 9:19 se, dico, avete oggi agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal e la sua casa, godetevi Abimelec, e Abimelec si goda di voi! JDG 9:20 Se no, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di Millo, ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori Abimelec!” JDG 9:21 Poi Jotham corse via, fuggì e andò a stare a Beer, per paura di Abimelec, suo fratello. JDG 9:22 E Abimelec signoreggiò sopra Israele tre anni. JDG 9:23 Poi Iddio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti, e i Sichemiti ruppero fede ad Abimelec, JDG 9:24 affinché la violenza fatta ai settanta figliuoli di Ierubbaal ricevesse il suo castigo, e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che gli avean prestato mano a uccidere i suoi fratelli. JDG 9:25 I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima de’ monti, della gente che svaligiava sulla strada chiunque le passasse vicino. E Abimelec fu informato della cosa. JDG 9:26 Poi Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem, e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia. JDG 9:27 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le loro vigne, pestarono le uve, e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero, e maledissero Abimelec. JDG 9:28 E Gaal, figliuolo di Ebed, disse: “Chi è Abimelec, e che cos’è Sichem, che abbiamo a servire ad Abimelec? non è egli figliuolo di Ierubbaal? e Zebul non è egli suo commissario? Servite agli uomini di Hamor, padre di Sichem! Ma noi perché serviremmo a costui? JDG 9:29 Ah, se avessi in poter mio questo popolo, io caccerei Abimelec!” Poi disse ad Abimelec: “Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!” JDG 9:30 Or Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal, figliuolo di Ebed, s’accese d’ira, JDG 9:31 e mandò segretamente de’ messi ad Abimelec per dirgli: “Ecco, Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli son venuti a Sichem, e sollevano la città contro di te. JDG 9:32 Or dunque, lèvati di notte con la gente che è teco, e fa, un’imboscata nella campagna; JDG 9:33 e domattina, non appena spunterà il sole, ti leverai e piomberai sulla città. E quando Gaal con la gente che è con lui uscirà contro a te, tu gli farai quel che sarà necessario”. JDG 9:34 Abimelec e tutta la gente ch’era con lui si levaron di notte, e fecero un’imboscata contro a Sichem, divisi in quattro schiere. JDG 9:35 Intanto Gaal, figliuolo di Ebed, uscì, e si fermò all’ingresso della porta della città; e Abimelec uscì dall’imboscata con la gente ch’era con lui. JDG 9:36 Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: “Ecco gente che scende dall’alto de’ monti”. E Zebul gli rispose: “Tu vedi l’ombra de’ monti e la prendi per uomini”. JDG 9:37 E Gaal riprese a dire: “Guarda, c’è gente che scende dalle alture del paese, e una schiera che giunge per la via della quercia degl’indovini”. JDG 9:38 Allora Zebul gli disse: “Dov’è ora la tua millanteria di quando dicevi: Chi è Abimelec, che abbiamo a servirgli? Non è questo il popolo che disprezzavi? Orsù, fatti avanti e combatti contro di lui!” JDG 9:39 Allora Gaal uscì alla testa dei Sichemiti, e diè battaglia ad Abimelec. JDG 9:40 Ma Abimelec gli diè la caccia, ed egli fuggì d’innanzi a lui, e molti uomini caddero morti fino all’ingresso della porta. JDG 9:41 E Abimelec si fermò ad Aruma, e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poteron più rimanere a Sichem. JDG 9:42 Il giorno seguente, il popolo di Sichem uscì alla campagna; e Abimelec ne fu informato. JDG 9:43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece un’imboscata ne’ campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città, gli si levò contro e ne fece strage. JDG 9:44 Poi Abimelec e la gente che avea seco si slanciarono e vennero a porsi all’ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nella campagna, e ne fecero strage. JDG 9:45 E Abimelec attaccò la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi spianò la città e vi seminò del sale. JDG 9:46 Tutti gli abitanti della torre di Sichem, all’udir questo, si ritirarono nel torrione del tempio di El-Berith. JDG 9:47 E fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem s’erano adunati quivi. JDG 9:48 Allora Abimelec salì sul monte Tsalmon con tutta la gente ch’era con lui; diè di piglio ad una scure, tagliò un ramo d’albero, lo sollevò e se lo mise sulla spalla; poi disse alla gente ch’era con lui: “Quel che m’avete veduto fare fatelo presto anche voi!” JDG 9:49 Tutti tagliaron quindi anch’essi de’ rami, ognuno il suo, e seguitarono Abimelec; posero i rami contro al torrione, e arsero il torrione con quelli che v’eran dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. JDG 9:50 Poi Abimelec andò a Thebets, la cinse d’assedio e la prese. JDG 9:51 Or in mezzo alla città c’era una forte torre, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro, e salirono sul tetto della torre. JDG 9:52 Abimelec, giunto alla torre, l’attaccò, e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. JDG 9:53 Ma una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio. JDG 9:54 Ed egli chiamò tosto il giovane che gli portava le armi, e gli disse: “Tira fuori la spada e uccidimi, affinché non si dica: L’ha ammazzato una donna!” Il suo giovane allora lo trafisse, ed egli morì. JDG 9:55 E quando gl’Israeliti ebbero veduto che Abimelec era morto, se ne andarono, ognuno a casa sua. JDG 9:56 Così Dio fece ricadere sopra Abimelec il male ch’egli avea fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. JDG 9:57 Iddio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male ch’essa avea fatto; e su loro si compié la maledizione di Jotham, figliuolo di Ierubbaal. JDG 10:1 Or dopo Abimelec sorse, per liberare Israele, Thola, figliuolo di Puah, figliuolo di Dodo, uomo d’Issacar. Dimorava a Samir, nella contrada montuosa di Efraim; JDG 10:2 fu giudice d’Israele per ventitre anni; poi morì e fu sepolto a Samir. JDG 10:3 Dopo di lui sorse Jair, il Galaadita, che fu giudice d’Israele per ventidue anni; JDG 10:4 ebbe trenta figliuoli che cavalcavano trenta asinelli e aveano trenta città, che si chiamano anche oggi i borghi di Jair, e sono nel paese di Galaad. JDG 10:5 Poi Jair morì e fu sepolto a Kamon. JDG 10:6 E i figliuoli d’Israele continuarono a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno e servirono agl’idoli di Baal e di Astarte, agli dèi della Siria, agli dèi di Sidon, agli dèi di Moab, agli dèi de’ figliuoli di Ammon e agli dèi de’ Filistei; abbandonaron l’Eterno e non gli serviron più. JDG 10:7 L’ira dell’Eterno s’accese contro Israele, ed egli li diede nelle mani de’ Filistei e nelle mani de’ figliuoli di Ammon. JDG 10:8 E in quell’anno, questi angariarono ed oppressero i figliuoli d’Israele; per diciotto anni oppressero tutti i figliuoli d’Israele ch’erano di là dal Giordano, nel paese degli Amorei in Galaad. JDG 10:9 E i figliuoli di Ammon passarono il Giordano per combattere anche contro Giuda, contro Beniamino e contro la casa d’Efraim; e Israele fu in grande angustia. JDG 10:10 Allora i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, dicendo: “Abbiam peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro Dio, e abbiam servito agl’idoli Baal”. JDG 10:11 E l’Eterno disse ai figliuoli d’Israele: “Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli Amorei, dai figliuoli di Ammon e dai Filistei? JDG 10:12 Quando i Sidonii, gli Amalekiti e i Maoniti vi opprimevano e voi gridaste a me, non vi liberai io dalle loro mani? JDG 10:13 Eppure, m’avete abbandonato e avete servito ad altri dèi; perciò io non vi libererò più. JDG 10:14 Andate a gridare agli dèi che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra angoscia!” JDG 10:15 E i figliuoli d’Israele dissero all’Eterno: “Abbiamo peccato; facci tutto quello che a te piace; soltanto, te ne preghiamo, liberaci oggi!” JDG 10:16 Allora tolsero di mezzo a loro gli dèi stranieri e servirono all’Eterno, che si accorò per l’afflizione d’Israele. JDG 10:17 I figliuoli di Ammon s’adunarono e si accamparono in Galaad, e i figliuoli d’Israele s’adunaron pure, e si accamparono a Mitspa. JDG 10:18 Il popolo, i principi di Galaad, si dissero l’uno all’altro: “Chi sarà l’uomo che comincerà l’attacco contro i figliuoli di Ammon? Quegli sarà il capo di tutti gli abitanti di Galaad”. JDG 11:1 Or Jefte, il Galaadita, era un uomo forte e valoroso, figliuolo di una meretrice, e avea Galaad per padre. JDG 11:2 La moglie di Galaad gli avea dato de’ figliuoli; e quando questi figliuoli della moglie furono grandi, cacciarono Jefte e gli dissero: “Tu non avrai eredità in casa di nostro padre, perché sei figliuolo d’un’altra donna”. JDG 11:3 E Jefte se ne fuggì lungi dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Degli uomini da nulla si raccolsero attorno a Jefte, e facevano delle incursioni con lui. JDG 11:4 Qualche tempo dopo avvenne che i figliuoli di Ammon mossero guerra a Israele. JDG 11:5 E come i figliuoli di Ammon movean guerra a Israele, gli anziani di Galaad andarono a cercare Jefte nel paese di Tob. JDG 11:6 E dissero a Jefte: “Vieni, sii nostro capitano, e combatteremo contro i figliuoli di Ammon”. JDG 11:7 Ma Jefte rispose agli anziani di Galaad: “Non m’avete voi odiato e cacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete nell’angustia?” JDG 11:8 E gli anziani di Galaad dissero a Jefte: “Appunto per questo torniamo ora da te, onde tu venga con noi e combatta contro i figliuoli di Ammon e tu sia capo di noi tutti abitanti di Galaad”. JDG 11:9 Jefte rispose agli anziani di Galaad: “Se mi riconducete da voi per combattere contro i figliuoli di Ammon, e l’Eterno li dà in mio potere, io sarò vostro capo”. JDG 11:10 E gli anziani di Galaad dissero a Jefte: “L’Eterno sia testimone fra noi, e ci punisca se non facciamo quello che hai detto”. JDG 11:11 Jefte dunque andò con gli anziani di Galaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero, e Jefte ripeté davanti all’Eterno, a Mitspa, tutte le parole che avea dette prima. JDG 11:12 Poi Jefte inviò de’ messi al re de’ figliuoli di Ammon per dirgli: “Che questione c’è fra me e te che tu venga contro di me per far guerra al mio paese?” JDG 11:13 E il re de’ figliuoli di Ammon rispose ai messi di Jefte: “Mi son mosso perché, quando Israele salì dall’Egitto, s’impadronì del mio paese, dall’Arnon fino allo Jabbok e al Giordano; rendimelo all’amichevole”. JDG 11:14 Jefte inviò di nuovo de’ messi al re de’ figliuoli di Ammon per dirgli: JDG 11:15 “Così dice Jefte: Israele non s’impadronì del paese di Moab, né del paese de’ figliuoli di Ammon; JDG 11:16 ma, quando Israele salì dall’Egitto e attraversò il deserto fino al mar Rosso e giunse a Kades, JDG 11:17 inviò de’ messi al re di Edom per dirgli: Ti prego, lasciami passare per il tuo paese; ma il re di Edom non acconsentì. Mandò anche al re di Moab, il quale pure rifiutò; e Israele rimase a Kades. JDG 11:18 Poi camminò per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab, giunse a oriente del paese di Moab, e si accampò di là dall’Arnon, senza entrare nel territorio di Moab; perché l’Arnon segna il confine di Moab. JDG 11:19 E Israele inviò de’ messi a Sihon, re degli Amorei, re di Heshbon, e gli fe’ dire: Ti preghiamo lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al nostro. JDG 11:20 Ma Sihon non si fidò d’Israele per permettergli di passare per il suo territorio; anzi Sihon radunò tutta la sua gente, s’accampò a Jahats, e combatté contro Israele. JDG 11:21 E l’Eterno, l’Iddio d’Israele, diede Sihon e tutta la sua gente nelle mani d’Israele, che li sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorei, che abitavano quella contrada; JDG 11:22 conquistò tutto il territorio degli Amorei, dall’Arnon allo Jabbok e dal deserto al Giordano. JDG 11:23 E ora che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha cacciato gli Amorei d’innanzi a Israele, ch’è il suo popolo, dovresti tu possedere il loro paese? JDG 11:24 Non possiedi tu quello che Kemosh, il tuo dio, t’ha fatto possedere? Così anche noi possederemo il paese di quelli che l’Eterno ha cacciati d’innanzi a noi. JDG 11:25 Sei tu forse da più di Balak, figliuolo di Tsippor, re di Moab? Mosse egli querela ad Israele, o gli fece egli guerra? JDG 11:26 Son trecent’anni che Israele abita ad Heshbon e nelle città del suo territorio, ad Aroer e nelle città del suo territorio, e in tutte le città lungo l’Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo? JDG 11:27 E io non t’ho offeso, e tu agisci male verso di me, movendomi guerra. L’Eterno, il giudice, giudichi oggi tra i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Ammon!” JDG 11:28 Ma il re de’ figliuoli di Ammon non diede ascolto alle parole che Jefte gli avea fatto dire. JDG 11:29 Allora lo spirito dell’Eterno venne su Jefte, che attraversò Galaad e Manasse, passò a Mitspa di Galaad, e da Mitspa di Galaad mosse contro i figliuoli di Ammon. JDG 11:30 E Jefte fece un voto all’Eterno, e disse: “Se tu mi dài nelle mani i figliuoli di Ammon, JDG 11:31 la persona che uscirà dalle porte di casa mia per venirmi incontro quando tornerò vittorioso dai figliuoli di Ammon, sarà dell’Eterno, e io l’offrirò in olocausto”. JDG 11:32 E Jefte marciò contro i figliuoli di Ammon per far loro guerra, e l’Eterno glieli diede nelle mani. JDG 11:33 E egli inflisse loro una grandissima sconfitta, da Aroer fin verso Minnith, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Keramim. Così i figliuoli di Ammon furono umiliati dinanzi ai figliuoli d’Israele. JDG 11:34 Or Jefte se ne tornò a Mitspa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la sua figliuola, con timpani e danze. Era l’unica sua figlia: non aveva altri figliuoli né altre figliuole. JDG 11:35 E, come la vide, si stracciò le vesti, e disse: “Ah, figlia mia! tu mi accasci, tu mi accasci; tu sei fra quelli che mi conturbano! poiché io ho dato parola all’Eterno, e non posso ritrarmene”. JDG 11:36 Ella gli disse: “Padre mio, se hai dato parola all’Eterno, fa’ di me secondo quel che hai proferito, giacché l’Eterno t’ha dato di far vendetta de’ figliuoli di Ammon, tuoi nemici”. JDG 11:37 Poi disse a suo padre: “Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, ond’io vada e scenda per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne”. JDG 11:38 Egli le rispose: “Va’!” e la lasciò andare per due mesi. Ed ella se ne andò con le sue compagne, e pianse sui monti la sua verginità. JDG 11:39 Alla fine dei due mesi, ella tornò da suo padre; ed egli fece di lei quello che avea promesso con voto. Ella non avea conosciuto uomo. Di qui venne in Israele JDG 11:40 l’usanza che le figliuole d’Israele vanno tutti gli anni a celebrar la figliuola di Jefte, il Galaadita, per quattro giorni. JDG 12:1 Or gli uomini di Efraim si radunarono, passarono a Tsafon, e dissero a Jefte: “Perché sei andato a combattere contro i figliuoli di Ammon e non ci hai chiamati ad andar teco? Noi bruceremo la tua casa e te con essa”. JDG 12:2 Jefte rispose loro: “Io e il mio popolo abbiamo avuto gran contesa coi figliuoli di Ammon; e quando v’ho chiamati in aiuto, non mi avete liberato dalle loro mani. JDG 12:3 E vedendo che voi non venivate in mio soccorso, ho posto a repentaglio la mia vita, ho marciato contro i figliuoli di Ammon, e l’Eterno me li ha dati nelle mani. Perché dunque siete saliti oggi contro di me per muovermi guerra?” JDG 12:4 Poi Jefte, radunati tutti gli uomini di Galaad, diè battaglia ad Efraim; e gli uomini di Galaad sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: “Voi, Galaaditi, siete de’ fuggiaschi d’Efraim, in mezzo ad Efraim e in mezzo a Manasse!” JDG 12:5 E i Galaaditi intercettarono i guadi del Giordano agli Efraimiti; e quando uno de’ fuggiaschi d’Efraim diceva: “Lasciatemi passare”, gli uomini di Galaad gli chiedevano: “Sei tu un Efraimita?” Se quello rispondeva: “No”, i Galaaditi gli dicevano: JDG 12:6 “Ebbene, di’ Scibboleth”; e quello diceva “Sibboleth”, senza fare attenzione a pronunziar bene; allora lo pigliavano e lo scannavano presso i guadi del Giordano. E perirono in quel tempo quarantaduemila uomini d’Efraim. JDG 12:7 Jefte fu giudice d’Israele per sei anni. Poi Jefte, il Galaadita, morì e fu sepolto in una delle città di Galaad. JDG 12:8 Dopo di lui fu giudice d’Israele Ibtsan di Bethlehem, JDG 12:9 che ebbe trenta figliuoli, maritò fuori trenta figliuole, condusse di fuori trenta fanciulle per i suoi figliuoli. Fu giudice d’Israele per sette anni. JDG 12:10 Poi Ibtsan morì e fu sepolto a Bethlehem. JDG 12:11 Dopo di lui fu giudice d’Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice d’Israele per dieci anni. JDG 12:12 Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu sepolto ad Aialon, nel paese di Zabulon. JDG 12:13 Dopo di lui fu giudice d’Israele Abdon, figliuolo di Hillel, il Pirathonita. JDG 12:14 Ebbe quaranta figliuoli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta asinelli. Fu giudice d’Israele per otto anni. JDG 12:15 Poi Abdon, figliuolo di Hillel, il Pirathonita, morì e fu sepolto a Pirathon, nel paese di Efraim, sul monte Amalek. JDG 13:1 E i figliuoli d’Israele continuarono a fare quel ch’era male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani de’ Filistei per quarant’anni. JDG 13:2 Or v’era un uomo di Tsorea, della famiglia dei Daniti, per nome Manoah; sua moglie era sterile e non avea figliuoli. JDG 13:3 E l’angelo dell’Eterno apparve a questa donna, e le disse: “Ecco, tu sei sterile e non hai figliuoli; ma concepirai e partorirai un figliuolo. JDG 13:4 Or dunque, guardati bene dal bere vino o bevanda alcoolica, e dal mangiare alcun che d’impuro. JDG 13:5 Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figliuolo, sulla testa del quale non passerà rasoio, giacché il fanciullo sarà un Nazireo consacrato a Dio dal seno di sua madre, e sarà lui che comincerà a liberare Israele dalle mani de’ Filistei”. JDG 13:6 E la donna andò a dire a suo marito: “Un uomo di Dio è venuto da me; avea il sembiante d’un angelo di Dio: un sembiante terribile fuor di modo. Io non gli ho domandato donde fosse, ed egli non m’ha detto il suo nome; JDG 13:7 ma mi ha detto: Ecco, tu concepirai e partorirai un figliuolo; or dunque non bere vino né bevanda alcoolica, e non mangiare alcun che d’impuro, giacché il fanciullo sarà un Nazireo, consacrato a Dio dal seno di sua madre e fino al giorno della sua morte”. JDG 13:8 Allora Manoah supplicò l’Eterno, e disse: “O Signore, ti prego che l’uomo di Dio mandato da te torni di nuovo a noi e c’insegni quello che dobbiam fare per il bambino che nascerà”. JDG 13:9 E Dio esaudì la preghiera di Manoah; e l’angelo di Dio tornò ancora dalla donna, che stava sedendo nel campo; ma Manoah, suo marito, non era con lei. JDG 13:10 La donna corse in fretta a informar suo marito del fatto, e gli disse: “Ecco, quell’uomo che venne da me l’altro giorno, m’è apparito”. JDG 13:11 Manoah s’alzò, andò dietro a sua moglie, e giunto a quell’uomo, gli disse: “Sei tu che parlasti a questa donna?” E quegli rispose: “Son io”. JDG 13:12 E Manoah: “Quando la tua parola si sarà verificata, qual norma s’avrà da seguire per il bambino? e che si dovrà fare per lui?” JDG 13:13 L’angelo dell’Eterno rispose a Manoah: “Si astenga la donna da tutto quello che le ho detto. JDG 13:14 Non mangi di alcun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda alcoolica, e non mangi alcun che d’impuro; osservi tutto quello che le ho comandato”. JDG 13:15 E Manoah disse all’angelo dell’Eterno: “Deh, permettici di trattenerti, e di prepararti un capretto!” JDG 13:16 E l’angelo dell’Eterno rispose a Manoah: “Anche se tu mi trattenessi, non mangerei del tuo cibo; ma, se vuoi fare un olocausto, offrilo all’Eterno”. Or Manoah non sapeva che quello fosse l’angelo dell’Eterno. JDG 13:17 Poi Manoah disse all’angelo dell’Eterno: “Qual è il tuo nome, affinché, adempiute che siano le tue parole, noi ti rendiamo onore?” JDG 13:18 E l’angelo dell’Eterno gli rispose: “Perché mi chiedi il mio nome? esso è maraviglioso”. JDG 13:19 E Manoah prese il capretto e l’oblazione e li offrì all’Eterno sul sasso. Allora avvenne una cosa prodigiosa, mentre Manoah e sua moglie stavano guardando: JDG 13:20 come la fiamma saliva dall’altare al cielo, l’angelo dell’Eterno salì con la fiamma dell’altare. E Manoah e sua moglie, vedendo questo, caddero con la faccia a terra. JDG 13:21 E l’angelo dell’Eterno non apparve più né a Manoah né a sua moglie. Allora Manoah riconobbe che quello era l’angelo dell’Eterno. JDG 13:22 E Manoah disse a sua moglie: “Noi morremo sicuramente, perché abbiam veduto Dio”. JDG 13:23 Ma sua moglie gli disse: “Se l’Eterno avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l’olocausto e l’oblazione; non ci avrebbe fatto vedere tutte queste cose, e non ci avrebbe fatto udire proprio ora delle cose come queste”. JDG 13:24 Poi la donna partorì un figliuolo, a cui pose nome Sansone. Il bambino crebbe, e l’Eterno lo benedisse. JDG 13:25 E lo spirito dell’Eterno cominciò ad agitarlo quand’esso era a Mahaneh-Dan, fra Tsorea ed Eshtaol. JDG 14:1 Sansone scese a Timnah, e vide quivi una donna tra le figliuole de’ Filistei. JDG 14:2 Tornato a casa, ne parlò a suo padre e a sua madre, dicendo: “Ho veduto a Timnah una donna tra le figliuole de’ Filistei; or dunque, prendetemela per moglie”. JDG 14:3 Suo padre e sua madre gli dissero: “Non v’è egli dunque tra le figliuole de’ tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo una donna per te, che tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei incirconcisi?” E Sansone rispose a suo padre: “Prendimi quella, poiché mi piace”. JDG 14:4 Or suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dall’Eterno, poiché Sansone cercava che i Filistei gli fornissero un’occasione di contesa. In quel tempo, i Filistei dominavano Israele. JDG 14:5 Poi Sansone scese con suo padre e con sua madre a Timnah; e come furon giunti alle vigne di Timnah, ecco un leoncello farglisi incontro, ruggendo. JDG 14:6 Lo spirito dell’Eterno investì Sansone, che, senz’aver niente in mano, squarciò il leone, come uno squarcerebbe un capretto; ma non disse nulla a suo padre né a sua madre di ciò che avea fatto. JDG 14:7 E scese, parlò alla donna, e questa gli piacque. JDG 14:8 Di lì a qualche tempo, tornò per prenderla, e uscì di strada per vedere il carcame del leone; ed ecco, nel corpo del leone c’era uno sciame d’api e del miele. JDG 14:9 Egli prese in mano di quel miele, e si mise a mangiarlo per istrada; e quando ebbe raggiunto suo padre e sua madre, ne diede loro, ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che avea preso il miele dal corpo del leone. JDG 14:10 Suo padre scese a trovar quella donna, e Sansone fece quivi un convito; perché tale era il costume dei giovani. JDG 14:11 Non appena i parenti della sposa videro Sansone, invitarono trenta compagni perché stessero con lui. JDG 14:12 Sansone disse loro: “Io vi proporrò un enimma; e se voi me lo spiegate entro i sette giorni del convito, e se l’indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; JDG 14:13 ma, se non me lo potete spiegare, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me”. JDG 14:14 E quelli gli risposero: “Proponi il tuo enimma, e noi l’udremo”. Ed egli disse loro: “Dal mangiatore è uscito del cibo, e dal forte e uscito del dolce”. Per tre giorni quelli non poterono spiegar l’enimma. JDG 14:15 E il settimo giorno dissero alla moglie di Sansone: “Induci il tuo marito a spiegarci l’enimma; se no, darem fuoco a te e alla casa di tuo padre. E che? ci avete invitati qui per spogliarci?” JDG 14:16 La moglie di Sansone si mise a piangere presso di lui, e a dirgli: “Tu non hai per me che dell’odio, e non mi vuoi bene; hai proposto un enimma a figliuoli del mio popolo e non me l’hai spiegato!” Ed egli a lei: “Ecco, non l’ho spiegato a mio padre né a mia madre, e lo spiegherei a te?” JDG 14:17 Ed ella pianse presso di lui, durante i sette giorni che durava il convito; e il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava; ed essa spiegò l’enimma ai figliuoli del suo popolo. JDG 14:18 E gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone: “Che v’è di più dolce del miele? e che v’è di più forte del leone?” Ed egli rispose loro: “Se non aveste arato con la mia giovenca, non avreste indovinato il mio enimma”. JDG 14:19 E lo spirito dell’Eterno lo investì, ed egli scese ad Askalon, vi uccise trenta uomini dei loro, prese le loro spoglie, e dette le mute di vesti a quelli che aveano spiegato l’enimma. E, acceso d’ira, risalì a casa di suo padre. JDG 14:20 Ma la moglie di Sansone fu data al compagno di lui, ch’ei s’era scelto per amico. JDG 15:1 Di lì a qualche tempo, verso la mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto, e disse: “Voglio entrare in camera da mia moglie”. Ma il padre di lei non gli permise d’entrare, JDG 15:2 e gli disse: “Io credevo sicuramente che tu l’avessi presa in odio, e però l’ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non e più bella di lei? Prendila dunque in sua vece”. JDG 15:3 Sansone rispose loro: “Questa volta, non avrò colpa verso i Filistei, quando farò loro del male”. JDG 15:4 E Sansone se ne andò e acchiappò trecento sciacalli; prese pure delle fiaccole, volse coda contro coda, e mise una fiaccola in mezzo, fra le due code. JDG 15:5 Poi accese le fiaccole, dette la via agli sciacalli per i campi di grano de’ Filistei, e brucio i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi, e perfino gli uliveti. JDG 15:6 E i Filistei chiesero: “Chi ha fatto questo?” Fu risposto: “Sansone, il genero del Thimneo, perché questi gli ha preso la moglie, e l’ha data al compagno di lui”. E i Filistei salirono e diedero alle fiamme lei e suo padre. JDG 15:7 E Sansone disse loro: “Giacché agite a questo modo, siate certi che non avrò posa finché non mi sia vendicato di voi”. JDG 15:8 E li sbaragliò interamente, facendone un gran macello. Poi discese, e si ritirò nella caverna della roccia d’Etam. JDG 15:9 Allora i Filistei salirono, si accamparono in Giuda, e si distesero fino a Lehi. JDG 15:10 Gli uomini di Giuda dissero loro: “Perché siete saliti contro di noi?” Quelli risposero: “Siam saliti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi”. JDG 15:11 E tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della roccia d’Etam, e dissero a Sansone: “Non sai tu che i Filistei sono nostri dominatori? Che è dunque questo che ci hai fatto?” Ed egli rispose loro: “Quello che hanno fatto a me, l’ho fatto a loro”. JDG 15:12 E quelli a lui: “Noi siam discesi per legarti e darti nelle mani de’ Filistei”. Sansone replicò loro: “Giuratemi che voi stessi non mi ucciderete”. JDG 15:13 Quelli risposero: “No, ti legheremo soltanto, e ti daremo nelle loro mani; ma certamente non ti metteremo a morte”. E lo legarono con due funi nuove, e lo fecero uscire dalla caverna. JDG 15:14 Quando giunse a Lehi, i Filistei gli si fecero incontro con grida di gioia; ma lo spirito dell’Eterno lo investì, e le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino a cui si appicchi il fuoco; e i legami gli caddero dalle mani. JDG 15:15 E, trovata una mascella d’asino ancor fresca, stese la mano, l’afferrò, e uccise con essa mille uomini. JDG 15:16 E Sansone disse: “Con una mascella d’asino, un mucchio! due mucchi! Con una mascella d’asino ho ucciso mille uomini!” JDG 15:17 Quand’ebbe finito di parlare, gettò via di mano la mascella, e chiamò quel luogo Ramath-Lehi. JDG 15:18 Poi ebbe gran sete; e invocò l’Eterno, dicendo: “Tu hai concesso questa gran liberazione per mano del tuo servo; e ora, dovrò io morir di sete e cader nelle mani degli incirconcisi?” JDG 15:19 Allora Iddio fendé la roccia concava ch’è a Lehi, e ne uscì dell’acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò, ed egli riprese vita. Donde il nome di En-Hakkore dato a quella fonte, che esiste anche al dì d’oggi a Lehi. JDG 15:20 Sansone fu giudice d’Israele, al tempo de’ Filistei, per vent’anni. JDG 16:1 E Sansone andò a Gaza, vide quivi una meretrice, ed entrò da lei. JDG 16:2 Fu detto a que’ di Gaza: “Sansone è venuto qua”. Ed essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città, e tutta quella notte se ne stettero queti dicendo: “Allo spuntar del giorno l’uccideremo”. JDG 16:3 E Sansone si giacque fino a mezzanotte; e a mezzanotte si levò, diè di piglio ai battenti della porta della città e ai due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle, e li portò in cima al monte ch’è dirimpetto a Hebron. JDG 16:4 Dopo questo, s’innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Delila. JDG 16:5 E i principi de’ Filistei salirono da lei e le dissero: “Lusingalo e vedi dove risieda quella sua gran forza, e come potremmo prevalere contro di lui per giungere a legarlo e a domarlo; e ti daremo ciascuno mille e cento sicli d’argento”. JDG 16:6 Delila dunque disse a Sansone: “Dimmi, ti prego, dove risieda la tua gran forza, e in che modo ti si potrebbe legare per domarti”. JDG 16:7 Sansone le rispose: “Se mi si legasse con sette corde d’arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque”. JDG 16:8 Allora i principi de’ Filistei le portarono sette corde d’arco fresche, non ancora secche, ed ella lo legò con esse. JDG 16:9 Or c’era gente che stava in agguato, da lei, in una camera interna. Ed ella gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso!” Ed egli ruppe le corde come si rompe un fil di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza restò sconosciuto. JDG 16:10 Poi Delila disse a Sansone: “Ecco tu m’hai beffata e m’hai detto delle bugie; or dunque, ti prego, dimmi con che ti si potrebbe legare”. JDG 16:11 Egli le rispose: “Se mi si legasse con funi nuove che non fossero ancora state adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque”. JDG 16:12 Delila prese dunque delle funi nuove, lo legò, e gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. L’agguato era posto nella camera interna. Ed egli ruppe, come un filo, le funi che aveva alle braccia. JDG 16:13 Delila disse a Sansone: “Fino ad ora tu m’hai beffata e m’hai detto delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare”. Ed egli le rispose: “Non avresti che da tessere le sette trecce del mio capo col tuo ordìto”. JDG 16:14 Essa le fissò al subbio, poi gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. Ma, egli si svegliò dal sonno, e strappò via il subbio del telaio con l’ordìto. JDG 16:15 Ed ella gli disse: “Come fai a dirmi: T’amo! mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte m’hai beffata, e non m’hai detto dove risiede la tua gran forza”. JDG 16:16 Or avvenne che, premendolo ella ogni giorno con le sue parole e tormentandolo, egli se ne accorò mortalmente, JDG 16:17 e le aperse tutto il cuor suo e le disse: “Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo, consacrato a Dio, dal seno di mia madre; se fossi tosato, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole, e sarei come un uomo qualunque”. JDG 16:18 Delila, visto ch’egli le aveva aperto tutto il cuor suo, mandò a chiamare i principi de’ Filistei, e fece dir loro: “Venite su, questa volta, perché egli m’ha aperto tutto il suo cuore”. Allora i principi dei Filistei salirono da lei, e portaron seco il danaro. JDG 16:19 Ed ella lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò l’uomo fissato, e gli fece tosare le sette trecce della testa di Sansone; così giunse a domarlo; e la sua forza si partì da lui. JDG 16:20 Allora ella gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. Ed egli, svegliatosi dal sonno, disse: “Io ne uscirò come le altre volte, e mi svincolerò”. Ma non sapeva che l’Eterno s’era ritirato da lui. JDG 16:21 E i Filistei lo presero e gli cavaron gli occhi; lo fecero scendere a Gaza, e lo legarono con catene di rame. Ed egli girava la macina nella prigione. JDG 16:22 Intanto, la capigliatura che gli avean tosata, cominciava a ricrescergli. JDG 16:23 Or i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrifizio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: “Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico”. JDG 16:24 E quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: “Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti di noi”. JDG 16:25 E nella gioia del cuor loro, dissero: “Chiamate Sansone, che ci faccia divertire!” Fecero quindi uscir Sansone dalla prigione, ed egli si mise a fare il buffone in loro presenza. Lo posero fra le colonne; JDG 16:26 e Sansone disse al fanciullo, che lo teneva per la mano: “Lasciami, ch’io possa toccar le colonne sulle quali posa la casa, e m’appoggi ad esse”. JDG 16:27 Or la casa era piena d’uomini e di donne; e tutti i principi de’ Filistei eran quivi; e c’eran sul tetto circa tremila persone, fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone. JDG 16:28 Allora Sansone invocò, l’Eterno e disse: “O Signore, o Eterno, ti prego, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o Dio, perch’io mi vendichi in un colpo solo de’ Filistei, per la perdita de’ miei due occhi”. JDG 16:29 E Sansone abbracciò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; s’appoggiò ad esse: all’una con la destra, all’altra con la sinistra, e disse: JDG 16:30 “Ch’io muoia insieme coi Filistei!” Si curvò con tutta la sua forza, e la casa rovinò addosso ai principi e a tutto il popolo che v’era dentro; talché più ne uccise egli morendo, che non ne avea uccisi da vivo. JDG 16:31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portaron via; quindi risalirono, e lo seppellirono fra Tsorea ed Eshtaol nel sepolcro di Manoah suo padre. Egli era stato giudice d’Israele per venti anni. JDG 17:1 Or v’era un uomo nella contrada montuosa d’Efraim, che si chiamava Mica. JDG 17:2 Egli disse a sua madre: “I mille cento sicli d’argento che t’hanno rubato, e a proposito de’ quali hai pronunziato una maledizione, e l’hai pronunziata in mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l’avevo preso io”. E sua madre disse: “Benedetto sia dall’Eterno il mio figliuolo!” JDG 17:3 Egli restituì a sua madre i mille cento sicli d’argento, e sua madre disse: “Io consacro di mano mia quest’argento a pro del mio figliuolo, per farne un’immagine scolpita e un’immagine di getto; or dunque te lo rendo”. JDG 17:4 E quand’egli ebbe restituito l’argento a sua madre, questa prese dugento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece un’immagine scolpita e un’immagine di getto, che furon messe in casa di Mica. JDG 17:5 E quest’uomo, Mica, ebbe una casa di Dio; e fece un efod e degl’idoli, e consacrò uno de’ suoi figliuoli, che gli servì da sacerdote. JDG 17:6 In quel tempo non v’era re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio. JDG 17:7 Or v’era un giovine di Bethlehem di Giuda, della famiglia di Giuda, il quale era un Levita, e abitava quivi. JDG 17:8 Quest’uomo si partì dalla città di Bethlehem di Giuda, per stabilirsi in luogo che trovasse adatto; e, cammin facendo, giunse nella contrada montuosa di Efraim, alla casa di Mica. JDG 17:9 Mica gli chiese: “Donde vieni?” Quello gli rispose: “Sono un Levita di Bethlehem di Giuda, e vado a stabilirmi dove troverò un luogo adatto”. JDG 17:10 Mica gli disse: “Rimani con me, e siimi padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d’argento all’anno, un vestito completo, e il vitto”. E il Levita entrò. JDG 17:11 Egli acconsentì a stare con quell’uomo, che trattò il giovine come uno de’ suoi figliuoli. JDG 17:12 Mica consacrò quel Levita; il giovine gli servì da sacerdote, e si stabilì in casa di lui. JDG 17:13 E Mica disse: “Ora so che l’Eterno mi farà del bene, perché ho un Levita come mio sacerdote”. JDG 18:1 In quel tempo, non v’era re in Israele; e in quel medesimo tempo, la tribù dei Daniti cercava un possesso per stabilirvisi, perché fino a quei giorni, non le era toccata alcuna eredità fra le tribù d’Israele. JDG 18:2 I figliuoli di Dan mandaron dunque da Tsorea e da Eshtaol cinque uomini della loro tribù, presi di fra loro tutti, uomini valorosi, per esplorare ed esaminare il paese; e dissero loro: “Andate a esaminare il paese!” Quelli giunsero nella contrada montuosa di Efraim, alla casa di Mica, e pernottarono in quel luogo. JDG 18:3 Come furon presso alla casa di Mica, riconobbero la voce del giovine Levita; e, avvicinatisi, gli chiesero: “Chi t’ha condotto qua? che fai in questo luogo? che hai tu qui?” JDG 18:4 Egli rispose loro: “Mica mi ha fatto questo e questo: mi stipendia, e io gli servo da sacerdote”. JDG 18:5 E quelli gli dissero: “Deh, consulta Iddio, affinché sappiamo se il viaggio che abbiamo intrapreso sarà prospero”. JDG 18:6 Il sacerdote rispose loro: “Andate in pace; il viaggio che fate è sotto lo sguardo dell’Eterno”. JDG 18:7 I cinque uomini dunque partirono, giunsero a Lais, e videro che il popolo, Il quale vi abitava, viveva in sicurtà, al modo de’ Sidonii, tranquillo e fidente, poiché nel paese non c’era alcuno in autorità che potesse far loro il menomo torto, ed erano lontani dai Sidonii e non aveano relazione con alcuno. JDG 18:8 Poi tornarono ai loro fratelli a Tsorea ed a Eshtaol; e i fratelli chiesero loro: “Che dite?” JDG 18:9 Quelli risposero: “Leviamoci e saliamo contro quella gente; poiché abbiam visto il paese, ed ecco, è eccellente. E voi ve ne state là senza dir verbo? Non siate pigri a muovervi per andare a prender possesso del paese! JDG 18:10 Quando arriverete là troverete un popolo che se ne sta sicuro. Il paese è vasto, e Dio ve lo ha dato nelle mani: è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra”. JDG 18:11 E seicento uomini della famiglia dei Daniti partirono da Tsorea e da Eshtaol, muniti d’armi. JDG 18:12 Salirono, e si accamparono a Kiriath-Jearim, in Giuda; perciò quel luogo, che è dietro a Kiriath-Jearim, fu chiamato e si chiama anche oggi Mahané-Dan. JDG 18:13 E di là passarono nella contrada montuosa di Efraim, e giunsero alla casa di Mica. JDG 18:14 Allora cinque uomini ch’erano andati ad esplorare il paese di Lais, presero a dire ai loro fratelli: “Sapete voi che in queste case c’è un efod, ci son degl’idoli, un’immagine scolpita e un’immagine di getto? Considerate ora quel che dovete fare”. JDG 18:15 Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane Levita, alla casa di Mica, e gli chiesero notizie del suo bene stare. JDG 18:16 I seicento uomini de’ figliuoli di Dan, muniti delle loro armi, si misero davanti alla porta. JDG 18:17 Ma i cinque uomini ch’erano andati ad esplorare il paese, salirono, entrarono in casa, presero l’immagine scolpita, l’efod, gl’idoli e l’immagine di getto, mentre il sacerdote stava davanti alla porta coi seicento uomini armati. JDG 18:18 E quando furono entrati in casa di Mica ed ebbero preso l’immagine scolpita, l’efod, gl’idoli e l’immagine di getto, il sacerdote disse loro: “Che fate?” JDG 18:19 Quelli gli risposero: “Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi, e sarai per noi un padre e un sacerdote. Che è meglio per te, esser sacerdote in casa d’un uomo solo, ovvero esser sacerdote di una tribù e d’una famiglia in Israele?” JDG 18:20 Il sacerdote si rallegrò in cuor suo; prese l’efod, gl’idoli e l’immagine scolpita, e s’unì a quella gente. JDG 18:21 Così si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e i bagagli. JDG 18:22 Com’erano già lungi dalla casa di Mica, la gente che abitava nelle case vicine a quella di Mica, si radunò e inseguì i figliuoli di Dan. JDG 18:23 E siccome gridava dietro ai figliuoli di Dan, questi, rivoltatisi indietro, dissero a Mica: “Che cosa hai, che hai radunata cotesta gente?” JDG 18:24 Egli rispose: “Avete portato via gli dèi che m’ero fatti e il sacerdote, e ve ne siete andati. Or che mi resta egli più? Come potete dunque dirmi: Che hai?” JDG 18:25 I figliuoli di Dan gli dissero: “Fa’ che non s’oda la tua voce dietro a noi, perché degli uomini irritati potrebbero scagliarsi su voi, e tu ci perderesti la vita tua e quella della tua famiglia!” JDG 18:26 I figliuoli di Dan continuarono il loro viaggio; e Mica, vedendo ch’essi eran più forti di lui se ne tornò indietro e venne a casa sua. JDG 18:27 Ed essi, dopo aver preso le cose che Mica avea fatte e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e in sicurtà; lo passarono a fil di spada, e dettero la città alle fiamme. JDG 18:28 E non ci fu alcuno che la liberasse, perch’era lontana da Sidon, e i suoi abitanti non avean relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Beth-Rehob. JDG 18:29 Poi i Daniti ricostruirono la città e l’abitarono. E le posero nome Dan, dal nome di Dan loro padre, che fu figliuolo d’Israele; ma prima, il nome della città era Lais. JDG 18:30 Poi i figliuoli di Dan rizzarono per sé l’immagine scolpita; e Gionathan, figliuolo di Ghershom, figliuolo di Mosè, e i suoi figliuoli furono sacerdoti della tribù dei Daniti fino al giorno in cui gli abitanti del paese furon deportati. JDG 18:31 Così rizzarono par se l’immagine scolpita che Mica avea fatta, durante tutto il tempo che la casa di Dio rimase a Sciloh. JDG 19:1 Or in quel tempo non v’era re in Israele; ed avvenne che un Levita, il quale dimorava nella parte più remota della contrada montuosa di Efraim, si prese per concubina una donna di Bethlehem di Giuda. JDG 19:2 Questa sua concubina gli fu infedele, e lo lasciò per andarsene a casa di suo padre a Bethlehem di Giuda, ove stette per lo spazio di quattro mesi. JDG 19:3 E suo marito si levò e andò da lei per parlare al suo cuore e ricondurla seco. Egli avea preso con se il suo servo e due asini. Essa lo menò in casa di suo padre; e come il padre della giovane lo vide, gli si fece incontro festosamente. JDG 19:4 Il suo suocero, il padre della giovane, lo trattenne, ed egli rimase con lui tre giorni; e mangiarono e bevvero e pernottarono quivi. JDG 19:5 Il quarto giorno si levarono di buon’ora, e il Levita si disponeva a partire; e il padre della giovane disse al suo genero: “Prendi un boccon di pane per fortificarti il cuore; poi ve ne andrete”. JDG 19:6 E si posero ambedue a sedere e mangiarono e bevvero assieme. Poi il padre della giovane disse al marito: “Ti prego, acconsenti a passar qui la notte, e il cuor tuo si rallegri”. JDG 19:7 Ma quell’uomo si alzò per andarsene; nondimeno, per le istanze del suocero, pernottò quivi di nuovo. JDG 19:8 Il quinto giorno egli si levò di buon’ora per andarsene; e il padre della giovane gli disse: “Ti prego, fortìficati il cuore, e aspettate finché declini il giorno”. E si misero a mangiare assieme. JDG 19:9 E quando quell’uomo si levò per andarsene con la sua concubina e col suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: “Ecco, il giorno volge ora a sera; ti prego, trattienti qui questa notte; vedi, il giorno sta per finire; pernotta qui, e il cuor tuo si rallegri; e domani vi metterete di buon’ora in cammino e te ne andrai a casa”. JDG 19:10 Ma il marito non volle passar quivi la notte; si levò, partì, e giunse dirimpetto a Jebus, che è Gerusalemme, coi suoi due asini sellati e con la sua concubina. JDG 19:11 Quando furono vicini a Jebus, il giorno era molto calato; e il servo disse al suo padrone: “Vieni, ti prego, e dirigiamo il cammino verso questa città de’ Gebusei, e pernottiamo quivi”. JDG 19:12 Il padrone gli rispose: “No, non dirigeremo il cammino verso una città di stranieri i cui abitanti non sono figliuoli d’Israele, ma andremo fino a Ghibea”. JDG 19:13 E disse ancora al suo servo: “Andiamo, cerchiamo d’arrivare a uno di que’ luoghi, e pernotteremo a Ghibea o a Rama”. JDG 19:14 Così passarono oltre, e continuarono il viaggio; e il sole tramontò loro com’eran presso a Ghibea, che appartiene a Beniamino. E volsero il cammino in quella direzione, per andare a pernottare a Ghibea. JDG 19:15 Il Levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per passar la notte. JDG 19:16 Quand’ecco un vecchio, che tornava la sera dai campi, dal suo lavoro; era un uomo della contrada montuosa d’Efraim, che abitava come forestiero in Ghibea, la gente del luogo essendo Beniaminita. JDG 19:17 Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. E il vecchio gli disse: “Dove vai, e donde vieni?” JDG 19:18 E quello gli rispose: “Siam partiti da Bethlehem di Giuda, e andiamo nella parte più remota della contrada montuosa d’Efraim. Io sono di là, ed ero andato a Bethlehem di Giuda; ora mi reco alla casa dell’Eterno, e non v’è alcuno che m’accolga in casa sua. JDG 19:19 Eppure abbiamo della paglia e del foraggio per i nostri asini, e anche del pane e del vino per me, per la tua serva e per il garzone che è coi tuoi servi; a noi non manca nulla”. JDG 19:20 Il vecchio gli disse: “La pace sia teco! Io m’incarico d’ogni tuo bisogno; ma non devi passar la notte sulla piazza”. JDG 19:21 Così lo menò in casa sua, e diè del foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, e mangiarono e bevvero. JDG 19:22 Mentre stavano rallegrandosi, ecco gli uomini della città, gente perversa, circondare la casa, picchiare alla porta, e dire al vecchio, padron di casa: “Mena fuori quell’uomo ch’è entrato in casa tua ché lo vogliam conoscere!” JDG 19:23 Ma il padron di casa, uscito fuori disse loro: “No, fratelli miei, vi prego, non fate una mala azione; giacché quest’uomo e venuto in casa mia, non commettete questa infamia! JDG 19:24 Ecco qua la mia figliuola ch’è vergine, e la concubina di quell’uomo; io ve le menerò fuori, e voi servitevene, e fatene quel che vi pare; ma non commettete contro quell’uomo una simile infamia!” JDG 19:25 Ma quegli uomini non vollero dargli ascolto. Allora l’uomo prese la sua concubina e la menò fuori a loro; ed essi la conobbero, e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino, poi, allo spuntar dell’alba, la lasciaron andare. JDG 19:26 E quella donna, sul far del giorno, venne a cadere alla porta di casa dell’uomo presso il quale stava il suo marito, e quivi rimase finché fu giorno chiaro. JDG 19:27 Il suo marito, la mattina, si levò, aprì la porta di casa e uscì per continuare il suo viaggio, quand’ecco la donna, la sua concubina, giacer distesa alla porta di casa, con le mani sulla soglia. JDG 19:28 Egli le disse: “Lèvati, andiamocene!” Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull’asino, e partì per tornare alla sua dimora. JDG 19:29 E come fu giunto a casa, si munì d’un coltello, prese la sua concubina e la divise, membro per membro, in dodici pezzi, che mandò per tutto il territorio d’Israele. JDG 19:30 Di guisa che chiunque vide ciò, disse: “Una cosa simile non è mai accaduta né s’è mai vista, da quando i figliuoli d’Israele salirono dal paese d’Egitto, fino al dì d’oggi! Prendete il fatto a cuore, consigliatevi e parlate”. JDG 20:1 Allora tutti i figliuoli d’Israele uscirono, da Dan fino a Beer-Sceba e al paese di Galaad, e la raunanza si raccolse come un sol uomo dinanzi all’Eterno, a Mitspa. JDG 20:2 I capi di tutto il popolo, e tutte le tribù d’Israele si presentarono nella raunanza del popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti, atti a trar la spada. JDG 20:3 E i figliuoli di Beniamino udirono che i figliuoli d’Israele eran saliti a Mitspa. I figliuoli d’Israele dissero: “Parlate! Com’è stato commesso questo delitto?” JDG 20:4 Allora il Levita, il marito della donna ch’era stata uccisa, rispose: “Io ero giunto con la mia concubina a Ghibea di Beniamino per passarvi la notte. JDG 20:5 Ma gli abitanti di Ghibea si levarono contro di me e attorniarono di notte la casa dove stavo; aveano l’intenzione d’uccidermi; violentarono la mia concubina, ed ella morì. JDG 20:6 Io presi la mia concubina, la feci in pezzi, che mandai per tutto il territorio della eredità d’Israele, perché costoro han commesso un delitto e una infamia in Israele. JDG 20:7 Eccovi qui tutti, o figliuoli d’Israele; dite qui il vostro parere, e che consigliate di fare”. JDG 20:8 Tutto il popolo si levò come un sol uomo, dicendo: “Nessun di noi tornerà alla sua tenda, nessun di noi rientrerà in casa sua. JDG 20:9 E ora ecco quel che faremo a Ghibea: l’assaliremo, traendo a sorte chi deve cominciare. JDG 20:10 Prenderemo in tutte le tribù d’Israele dieci uomini su cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercar dei viveri per il popolo, affinché, al loro ritorno, Ghibea di Beniamino sia trattata secondo tutta l’infamia che ha commessa in Israele”. JDG 20:11 Così tutti gli uomini d’Israele si radunarono contro quella città, uniti come fossero un sol uomo. JDG 20:12 E le tribù d’Israele mandarono degli uomini in tutte le famiglie di Beniamino a dire: “Che delitto è questo ch’è stato commesso fra voi? JDG 20:13 Or dunque consegnateci quegli uomini, quegli scellerati di Ghibea, perché li mettiamo a morte, e togliam via il male da Israele”. Ma i figliuoli di Beniamino non vollero dare ascolto alla voce dei loro fratelli, i figliuoli d’Israele. JDG 20:14 E i figliuoli di Beniamino uscirono dalle loro città, e si radunarono a Ghibea per andare a combattere contro i figliuoli d’Israele. JDG 20:15 Il censimento che in quel giorno si fece de’ figliuoli di Beniamino usciti dalle città, fu di ventiseimila uomini atti a trar la spada, senza contare gli abitanti di Ghibea, che ascendevano al numero di settecento uomini scelti. JDG 20:16 Fra tutta questa gente c’erano settecento uomini scelti, ch’erano mancini. Tutti costoro poteano lanciare una pietra con la fionda ad un capello, senza fallire il colpo. JDG 20:17 Si fece pure il censimento degli uomini d’Israele, non compresi quelli di Beniamino; ed erano in numero di quattrocentomila uomini atti a trar la spada, tutta gente di guerra. JDG 20:18 E i figliuoli d’Israele si mossero, salirono a Bethel e consultarono Iddio, dicendo: “Chi di noi salirà il primo a combattere contro i figliuoli di Beniamino?” L’Eterno rispose: “Giuda salirà il primo”. JDG 20:19 E l’indomani mattina, i figliuoli d’Israele si misero in marcia e si accamparono presso Ghibea. JDG 20:20 E gli uomini d’Israele uscirono per combattere contro Beniamino, e si disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso Ghibea. JDG 20:21 Allora i figliuoli di Beniamino s’avanzarono da Ghibea, e in quel giorno stesero morti al suolo ventiduemila uomini d’Israele. JDG 20:22 Il popolo, gli uomini d’Israele, ripresero animo, si disposero di nuovo in ordine di battaglia, nel luogo ove s’eran disposti il primo giorno. JDG 20:23 E i figliuoli d’Israele salirono e piansero davanti all’Eterno fino alla sera; e consultarono l’Eterno, dicendo: “Debbo io seguitare a combattere contro i figliuoli di Beniamino mio fratello?” L’Eterno rispose: “Salite contro di loro”. JDG 20:24 I figliuoli d’Israele vennero a battaglia coi figliuoli di Beniamino una seconda volta. JDG 20:25 E i Beniaminiti una seconda volta usciron da Ghibea contro di loro, e stesero morti al suolo altri diciottomila uomini de’ figliuoli d’Israele, tutti atti a trar la spada. JDG 20:26 Allora tutti i figliuoli d’Israele e tutto il popolo salirono a Bethel, e piansero, e rimasero quivi davanti all’Eterno, e digiunarono quel dì fino alla sera, e offrirono olocausti e sacrifizi di azioni di grazie davanti all’Eterno. JDG 20:27 E i figliuoli d’Israele consultarono l’Eterno l’arca del patto di Dio, in quel tempo, era quivi, JDG 20:28 e Fineas, figliuolo d’Eleazar, figliuolo d’Aaronne, ne faceva allora il servizio e dissero: “Debbo io seguitare ancora a combattere contro i figliuoli di Beniamino mio fratello, o debbo cessare?” E l’Eterno rispose: “Salite, poiché domani ve li darò nelle mani”. JDG 20:29 E Israele pose un’imboscata tutt’intorno a Ghibea. JDG 20:30 I figliuoli d’Israele salirono per la terza volta contro i figliuoli di Beniamino, e si disposero in ordine di battaglia presso Ghibea come le altre volte. JDG 20:31 E i figliuoli di Beniamino, avendo fatto una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare lungi dalla città, e cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d’Israele, per le strade, delle quali una sale a Bethel, e l’altra a Ghibea per la campagna: ne uccisero circa trenta. JDG 20:32 Allora i figliuoli di Beniamino dissero: “Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta!” Ma i figliuoli d’Israele dissero: “Fuggiamo, e attiriamoli lungi dalla città sulle strade maestre!” JDG 20:33 E tutti gli uomini d’Israele abbandonarono la loro posizione e si disposero in ordine di battaglia a Baal-Thamar, e l’imboscata d’Israele si slanciò fuori dal luogo ove si trovava, da Maareh-Ghibea. JDG 20:34 Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Ghibea. Il combattimento fu aspro, e i Beniaminiti non si avvedevano del disastro che stava per colpirli. JDG 20:35 E l’Eterno sconfisse Beniamino davanti ad Israele; e i figliuoli d’Israele uccisero quel giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti atti a trar la spada. JDG 20:36 I figliuoli di Beniamino videro che gl’Israeliti eran battuti. Questi, infatti, avean ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nella imboscata che avean posta presso Ghibea. JDG 20:37 Quelli dell’imboscata si gettaron prontamente su Ghibea; e, avanzatisi, passarono a fil di spada l’intera città. JDG 20:38 Or v’era un segnale convenuto fra gli uomini d’Israele e quelli dell’imboscata: questi dovean far salire dalla città una gran fumata. JDG 20:39 Gli uomini d’Israele aveano dunque voltate le spalle nel combattimento; e que’ di Beniamino avean cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini d’Israele. Essi dicevano: “Per certo, eccoli sconfitti davanti a noi come nella prima battaglia!” JDG 20:40 Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, que’ di Beniamino si volsero indietro, ed ecco che tutta la città saliva in fiamme verso il cielo. JDG 20:41 Allora gli uomini d’Israele fecero fronte indietro, e que’ di Beniamino furono spaventati, vedendo il disastro che piombava loro addosso. JDG 20:42 E voltaron le spalle davanti agli uomini d’Israele, e presero la via del deserto; ma gli assalitori si misero alle loro calcagna, e stendevano morti sul posto quelli che uscivano dalla città. JDG 20:43 Circondarono i Beniaminiti, l’inseguirono, furon loro sopra dovunque si fermavano, fin dirimpetto a Ghibea dal lato del sol levante. JDG 20:44 Caddero, de’ Beniaminiti, diciottomila uomini, tutta gente di valore. JDG 20:45 I Beniaminiti voltaron le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione del masso di Rimmon; e gl’Israeliti ne mieterono per le strade cinquemila, li inseguirono da presso fino a Ghideom, e ne colpirono altri duemila. JDG 20:46 Così, il numero totale de’ Beniaminiti che caddero quel giorno fu di venticinquemila, atti a trar la spada, tutta gente di valore. JDG 20:47 Seicento uomini, che avean voltato le spalle ed eran fuggiti verso il deserto in direzione del masso di Rimmon, rimasero al masso di Rimmon quattro mesi. JDG 20:48 Poi gl’Israeliti tornarono contro i figliuoli di Beniamino, li sconfissero mettendoli a fil di spada, dagli abitanti delle città al bestiame, a tutto quel che capitava loro; e dettero alle fiamme tutte le città che trovarono. JDG 21:1 Or gli uomini d’Israele avean giurato a Mitspa, dicendo: “Nessuno di noi darà la sua figliuola in moglie a un Beniaminita”. JDG 21:2 E il popolo venne a Bethel, dove rimase fino alla sera in presenza di Dio, e alzando la voce, pianse dirottamente, e disse: JDG 21:3 “O Eterno, o Dio d’Israele, perché mai è avvenuto questo in Israele, che oggi ci sia in Israele una tribù di meno?” JDG 21:4 Il giorno seguente, il popolo si levò di buon mattino, costruì quivi un altare, e offerse olocausti e sacrifizi di azioni di grazie. JDG 21:5 E i figliuoli d’Israele dissero: “Chi è, fra tutte le tribù d’Israele che non sia salito alla raunanza davanti all’Eterno?” Poiché avean fatto questo giuramento solenne relativamente a chi non fosse salito in presenza dell’Eterno a Mitspa: “Quel tale dovrà esser messo a morte”. JDG 21:6 I figliuoli d’Israele si pentivano di quel che avean fatto a Beniamino loro fratello, e dicevano: “Oggi è stata soppressa una tribù d’Israele. JDG 21:7 Come faremo a procurar delle donne ai superstiti, giacché abbiam giurato nel nome dell’Eterno di non dar loro in moglie alcuna delle nostre figliuole?” JDG 21:8 Dissero dunque: “Qual è fra le tribù d’Israele quella che non e salita in presenza dell’Eterno a Mitspa?” Ed ecco che nessuno di Jabes in Galaad era venuto al campo, alla raunanza; JDG 21:9 poiché, fatto il censimento del popolo, si trovò che quivi non v’era alcuno degli abitanti di Jabes in Galaad. JDG 21:10 Allora la raunanza mandò là dodicimila uomini dei più valorosi, e diede loro quest’ordine: “Andate, e mettete a fil di spada gli abitanti di Jabes in Galaad, con le donne e i bambini. JDG 21:11 E farete questo: voterete allo sterminio ogni maschio e ogni donna che abbia avuto relazioni carnali con uomo”. JDG 21:12 E quelli trovarono, fra gli abitanti di Jabes in Galaad, quattrocento fanciulle che non aveano avuto relazioni carnali con uomo, e le menarono al campo, a Sciloh, che è nel paese di Canaan. JDG 21:13 Tutta la raunanza invio de’ messi per parlare ai figliuoli di Beniamino che erano al masso di Rimmon e per proclamar loro la pace. JDG 21:14 Allora i Beniaminiti tornarono e furon loro date le donne a cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Jabes in Galaad; ma non ve ne fu abbastanza per tutti. JDG 21:15 Il popolo dunque si pentiva di quel che avea fatto a Beniamino, perché l’Eterno aveva aperta una breccia fra le tribù d’Israele. JDG 21:16 E gli anziani della raunanza dissero: “Come faremo a procurar delle donne ai superstiti, giacché le donne Beniaminite sono state distrutte?” Poi dissero: JDG 21:17 “Quelli che sono scampati posseggano ciò che apparteneva a Beniamino, affinché non sia soppressa una tribù in Israele. JDG 21:18 Ma noi non possiamo dar loro delle nostre figliuole in moglie”. Poiché i figliuoli d’Israele avean giurato, dicendo: “Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!” JDG 21:19 E dissero: “Ecco, ogni anno si fa una festa in onore dell’Eterno a Sciloh, ch’è al nord di Bethel, a oriente della strada che sale da Bethel a Sichem, e al mezzogiorno di Lebna”. JDG 21:20 E diedero quest’ordine ai figliuoli di Beniamino: Andate, fate un’imboscata nelle vigne; JDG 21:21 state attenti, e quando le figliuole di Sciloh usciranno per danzare in coro, sbucherete dalle vigne, rapirete ciascuno una delle figliuole di Sciloh per farne vostra moglie, e ve ne andrete nel paese di Beniamino. JDG 21:22 E quando i loro padri o i loro fratelli verranno a querelarsi con noi, noi diremo loro: “Datecele, per favore, giacché in questa guerra non abbiam preso una donna per uno; né siete voi che le avete date loro; nel qual caso, voi sareste colpevoli”. JDG 21:23 E i figliuoli di Beniamino fecero a quel modo: si presero delle mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nella loro eredità, riedificarono le città e vi stabilirono la loro dimora. JDG 21:24 In quel medesimo tempo, i figliuoli d’Israele se ne andarono di là, ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia, e ognuno tornò di là nella sua eredità. JDG 21:25 In quel tempo, non v’era re in Israele; ognun facea quel che gli pareva meglio. RUT 1:1 Al tempo dei giudici ci fu nel paese una carestia, e un uomo di Bethlehem di Giuda andò a stare nelle campagne di Moab con la moglie e i suoi due figliuoli. RUT 1:2 Quest’uomo si chiamava Elimelec; sua moglie, Naomi; e suoi due figliuoli, Mahlon e Kilion; erano Efratei, di Bethlehem di Giuda. Giunti nelle campagne di Moab, vi fissarono la loro dimora. RUT 1:3 Elimelec, marito di Naomi, morì, ed ella rimase coi suoi due figliuoli. RUT 1:4 Questi sposarono delle Moabite, delle quali una si chiamava Orpa, e l’altra Ruth; e dimoraron quivi per circa dieci anni. RUT 1:5 Poi Mahlon e Kilion morirono anch’essi tutti e due, e la donna restò priva de’ suoi due figliuoli e del marito. RUT 1:6 Allora si levò con le sue nuore per tornarsene dalle campagne di Moab perché nelle campagne di Moab avea sentito dire che l’Eterno avea visitato il suo popolo, dandogli del pane. RUT 1:7 Ella partì dunque con le sue due nuore dal luogo dov’era stata, e si mise in cammino per tornare nel paese di Giuda. RUT 1:8 E Naomi disse alle sue due nuore: “Andate, tornatevene ciascuna a casa di sua madre; l’Eterno sia buono con voi, come voi siete state con quelli che son morti, e con me! RUT 1:9 L’Eterno dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa d’un marito!” Essa le baciò, e quelle si misero a piangere ad alta voce, e le dissero: RUT 1:10 “No noi torneremo con te al tuo popolo”. RUT 1:11 E Naomi rispose: “Ritornatevene, figliuole mie! Perché verreste con me? Ho io ancora de’ figliuoli in seno che possano diventare vostri mariti? RUT 1:12 Ritornatevene, figliuole mie, andate! Io son troppo vecchia per rimaritarmi; e anche se dicessi: Ne ho speranza, e andassi a marito stasera, e partorissi de’ figliuoli, RUT 1:13 aspettereste voi finché fossero grandi? Vi asterreste voi per questo dal maritarvi? No, figliuole mie; l’afflizione mia e più amara della vostra poiché la mano dell’Eterno si è stesa contro di me”. RUT 1:14 Allora esse alzarono la voce e piansero di nuovo; e Orpa baciò la suocera, ma Ruth non si staccò da lei. RUT 1:15 Naomi disse a Ruth: “Ecco, la tua cognata se n’è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; ritornatene anche tu come la tua cognata!” RUT 1:16 Ma Ruth rispose: “Non insistere perch’io ti lasci, e me ne torni lungi da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio; RUT 1:17 dove morrai tu morrò anch’io, e quivi sarò sepolta. L’Eterno mi tratti col massimo rigore se altra cosa che la morte mi separerà da te!” RUT 1:18 Quando Naomi la vide fermamente decisa ad andar con lei, non gliene parlò più. RUT 1:19 Così fecero il viaggio assieme fino al loro arrivo a Bethlehem. E quando giunsero a Bethlehem, tutta la città fu sossopra a motivo di loro. Le donne dicevano: “E’ proprio Naomi?” RUT 1:20 Ed ella rispondeva: “Non mi chiamate Naomi; chiamatemi Mara, poiché l’Onnipotente m’ha ricolma d’amarezza. RUT 1:21 Io partii nell’abbondanza, e l’Eterno mi riconduce spoglia di tutto. Perché chiamarmi Naomi, quando l’Eterno ha attestato contro di me, e l’Onnipotente m’ha resa infelice?” RUT 1:22 Così Naomi se ne tornò con Ruth, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse giunsero a Bethlehem quando si cominciava a mietere l’orzo. RUT 2:1 Or Naomi aveva un parente di suo marito, uomo potente e ricco, della famiglia di Elimelec, che si chiamava Boaz. RUT 2:2 Ruth, la Moabita, disse a Naomi: “Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia”. Ed ella le rispose: “Va’ figliuola mia”. RUT 2:3 Ruth andò dunque e si mise a spigolare in un campo dietro ai mietitori; e per caso le avvenne di trovarsi nella parte di terra appartenente a Boaz, ch’era della famiglia di Elimelec. RUT 2:4 Ed ecco che Boaz giunse da Bethlehem, e disse ai mietitori: “L’Eterno sia con voi!” E quelli gli risposero: “L’Eterno ti benedica!” RUT 2:5 Poi Boaz disse al suo servo incaricato di sorvegliare i mietitori: “Di chi è questa fanciulla?” RUT 2:6 Il servo incaricato di sorvegliare i mietitori rispose: “E’ una fanciulla Moabita; quella ch’è tornata con Naomi dalle campagne di Moab. RUT 2:7 Ella ci ha detto: Vi prego, lasciatemi spigolare e raccogliere le spighe tra le mannelle, dietro ai mietitori. E da stamattina ch’è venuta, è rimasta in piè fino ad ora; e s’è ritirata un momento solo per riposarsi”. RUT 2:8 Allora Boaz disse a Ruth: “Ascolta, figliuola mia; non andare a spigolare in altro campo; e non t’allontanare di qui, ma rimani con le mie serve; RUT 2:9 guarda qual è il campo che si miete, e va’ dietro a loro. Ho ordinato ai miei servi che non ti tocchino; e quando avrai sete andrai ai vasi a bere l’acqua che i servi avranno attinta”. RUT 2:10 Allora Ruth si gettò giù, prostrandosi con la faccia a terra, e gli disse: “Come mai ho io trovato grazia agli occhi tuoi che tu faccia caso di me che sono una straniera?” RUT 2:11 Boaz le rispose: “M’è stato riferito tutto quello che hai fatto per la tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e il tuo paese natìo, per venire a un popolo che prima non conoscevi. RUT 2:12 L’Eterno ti rimuneri di quel che hai fatto, e la tua ricompensa sia piena da parte dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, sotto le ali del quale sei venuta a rifugiarti!” RUT 2:13 Ella gli disse: “Possa io trovar grazia agli occhi tuoi, o mio signore! Poiché tu m’hai consolata, e hai parlato al cuore della tua serva, quantunque io non sia neppure come una delle tue serve”. RUT 2:14 Poi, al momento del pasto, Boaz le disse: “Vieni qua, mangia del pane, e intingi il tuo boccone nell’aceto”. Ed ella si pose a sedere accanto ai mietitori. Boaz le porse del grano arrostito, ed ella ne mangiò, si satollò, e ne mise a parte gli avanzi RUT 2:15 Poi si levò per tornare a spigolare, e Boaz diede quest’ordine ai suoi servi: “Lasciatela spigolare anche fra le mannelle, e non le fate affronto! RUT 2:16 E cavate anche, per lei, delle spighe dai manipoli; e lasciatele lì perch’essa le raccatti, e non la sgridate!” RUT 2:17 Così ella spigolò nel campo fino alla sera; batté quello che avea raccolto, e n’ebbe circa un efa d’orzo. RUT 2:18 Se lo caricò addosso, entrò in città, e la sua suocera vide ciò ch’essa avea spigolato; e Ruth trasse fuori quello che le era rimasto del cibo dopo essersi saziata, e glielo diede. RUT 2:19 La suocera le chiese: “Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che t’ha fatto così buona accoglienza!” E Ruth disse alla suocera presso di chi avea lavorato, e aggiunse: “L’uomo presso il quale ho lavorato oggi, si chiama Boaz”. RUT 2:20 E Naomi disse alla sua nuora: “Sia egli benedetto dall’Eterno, poiché non ha rinunziato a mostrare ai vivi la bontà ch’ebbe verso i morti!” E aggiunse: “Quest’uomo e nostro parente stretto; è di quelli che hanno su noi il diritto di riscatto”. RUT 2:21 E Ruth, la Moabita: “M’ha anche detto: Rimani coi miei servi, finché abbian finita tutta la mia mèsse”. RUT 2:22 E Naomi disse a Ruth sua nuora: “E’ bene, figliuola mia, che tu vada con le sue serve e non ti si trovi in un altro campo”. RUT 2:23 Ella rimase dunque con le serve di Boaz, a spigolare, sino alla fine della mèsse degli orzi e del frumento. E stava di casa con la sua suocera. RUT 3:1 Naomi, sua suocera, le disse: “Figliuola mia, io vorrei assicurare il tuo riposo perché tu fossi felice. RUT 3:2 Ora Boaz, con le serve del quale tu sei stata, non è egli nostro parente? Ecco, stasera deve ventolar l’orzo nell’aia. RUT 3:3 Làvati dunque, ungiti, vèstiti, e scendi all’aia, ma non ti far riconoscere da lui, prima ch’egli abbia finito di mangiare e di bere. RUT 3:4 E quando se n’andrà a dormire, osserva il luogo dov’egli dorme; poi va’, alzagli la coperta dalla parte de’ piedi, e mettiti lì a giacere; ed egli ti dirà quello che tu debba fare”. RUT 3:5 Ruth le rispose: “Farò tutto quello che dici”. RUT 3:6 E scese all’aia, e fece tutto quello che la suocera le aveva ordinato. RUT 3:7 Boaz mangiò e bevve e, col cuor allegro, se n’andò a dormire presso al monte delle mannelle. Allora ella venne pian piano, gli alzò la coperta dalla parte de’ piedi, e si mise a giacere. RUT 3:8 Verso mezzanotte, quell’uomo si svegliò di soprassalto, si voltò, ed ecco che una donna gli giaceva ai piedi. RUT 3:9 “Chi sei tu?” le disse. Ed ella rispose: “Sono Ruth tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto”. RUT 3:10 Ed egli a lei: “Sii benedetta dall’Eterno, figliuola mia! La tua bontà d’adesso supera quella di prima, giacché non sei andata dietro a de’ giovani, poveri o ricchi. RUT 3:11 Ora dunque, non temere, figliuola mia; io farò per te tutto quello che dici, poiché tutti qui sanno che sei una donna virtuosa. RUT 3:12 Or e vero ch’io ho il diritto di riscatto; ma ve n’è un altro che t’è parente più prossimo di me. RUT 3:13 Passa qui la notte; e domattina, se quello vorrà far valere il suo diritto su di te, va bene, lo faccia pure; ma se non gli piacerà di far valere il suo diritto, io farò valere il mio, com’è vero che l’Eterno vive! Sta’ coricata fino al mattino”. RUT 3:14 Ed ella rimase coricata ai suoi piedi fino alla mattina; poi si alzò, prima che due si potessero riconoscere l’un l’altro; giacché Boaz avea detto: “Nessuno sappia che questa donna e venuta nell’aia!” RUT 3:15 Poi aggiunse: “Porta qua il mantello che hai addosso, e tienlo con ambe le mani”. Ella lo tenne su, ed egli vi misuro dentro sei misure d’orzo, e glielo mise in ispalla; poi se ne venne in città. RUT 3:16 Ruth tornò dalla sua suocera, che le disse: “Sei tu, figliuola mia?” Ed ella le raccontò tutto quanto quell’uomo avea fatto per lei, RUT 3:17 e aggiunse: “M’ha anche dato queste sei misure d’orzo; perché m’ha detto: “Non devi tornare dalla tua suocera con le mani vuote”. RUT 3:18 E Naomi disse: “Rimani qui, figliuola mia, finché tu vegga come la cosa riuscirà; poiché quest’uomo non si darà posa, finché non abbia oggi stesso terminato quest’affare”. RUT 4:1 Or Boaz salì alla porta della città e quivi si pose a sedere. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Boaz avea parlato. E Boaz gli disse: “O tu, tal de’ tali, vieni un po’ qua, e mettiti qui a sedere!” Quello s’avvicinò e si mise a sedere. RUT 4:2 Boaz allora prese dieci uomini fra gli anziani della città, e disse loro: “Sedete qui”. E quelli si misero a sedere. RUT 4:3 Poi Boaz disse a colui che avea il diritto di riscatto: “Naomi, ch’è tornata dalle campagne di Moab, mette in vendita la parte di terra che apparteneva ad Elimelec nostro fratello. RUT 4:4 Ho creduto bene d’informartene, e di dirti: Fanne acquisto in presenza degli abitanti del luogo e degli anziani del mio popolo. Se vuoi far valere il tuo diritto di riscatto, fallo; ma se non lo vuoi far valere, dimmelo, ond’io lo sappia; perché non c’è nessuno, fuori di te, che abbia il diritto di riscatto; e, dopo di te, vengo io”. Quegli rispose: “Farò valere il mio diritto”. RUT 4:5 Allora Boaz disse: “Il giorno che acquisterai il campo dalla mano di Naomi, tu lo acquisterai anche da Ruth la Moabita, moglie del defunto, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità”. RUT 4:6 Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: “Io non posso far valere il mio diritto, perché rovinerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio diritto di riscatto, giacché io non posso valermene”. RUT 4:7 Or v’era in Israele quest’antica usanza, per render valido un contratto di riscatto o di cessione di proprietà; uno si cavava la scarpa e la dava all’altro; era il modo di attestazione in Israele. RUT 4:8 Così, colui che aveva il diritto di riscatto disse a Boaz: “Fa’ l’acquisto per conto tuo”, si cavò la scarpa. RUT 4:9 Allora Boaz disse agli anziani e a tutto il popolo: “Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Naomi tutto quello che apparteneva a Elimelec, a Kilion ed a Mahlon, RUT 4:10 e che ho pure acquistato Ruth, la Moabita, moglie di Mahlon, perché sia mia moglie, affin di far rivivere il nome del defunto nella sua eredità, onde il nome del defunto non si estingua tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni”. RUT 4:11 E tutto il popolo che si trovava alla porta della città e gli anziani risposero: “Ne siamo testimoni. L’Eterno faccia che la donna ch’entra in casa tua sia come Rachele e come Lea, le due donne che fondarono la casa d’Israele. Spiega la tua forza in Efrata, e fatti un nome in Bethlehem! RUT 4:12 Possa la progenie che l’Eterno ti darà da questa giovine, render la tua casa simile alla casa di Perets, che Tamar partorì a Giuda!” RUT 4:13 Così Boaz prese Ruth, che divenne sua moglie. Egli entrò da lei, e l’Eterno le diè la grazia di concepire, ed ella partorì un figliuolo. RUT 4:14 E le donne dicevano a Naomi: “Benedetto l’Eterno, il quale non ha permesso che oggi ti mancasse un continuatore della tua famiglia! Il nome di lui sia celebrato in Israele! RUT 4:15 Egli consolerà l’anima tua e sarà il sostegno della tua vecchiaia; l’ha partorito la tua nuora che t’ama, e che vale per te più di sette figliuoli”. RUT 4:16 E Naomi prese il bambino, se lo strinse al seno, e gli fece da nutrice. RUT 4:17 Le vicine gli dettero il nome, e dicevano: “E’ nato un figliuolo a Naomi!” Lo chiamarono Obed. Egli fu padre d’Isai, padre di Davide. RUT 4:18 Ecco la posterità di Perets: Perets generò Hetsron; RUT 4:19 Hetsron generò Ram; Ram generò Amminadab; RUT 4:20 Amminadab generò Nahshon; Nahshon generò Salmon; RUT 4:21 Salmon generò Boaz; Boaz generò Obed; RUT 4:22 Obed generò Isai, e Isai generò Davide. 1SA 1:1 V’era un uomo di Ramathaim-Tsofim, della contrada montuosa di Efraim, che si chiamava Elkana, figliuolo di Jeroham, figliuolo d’Elihu, figliuolo di Tohu, figliuolo di Tsuf, Efraimita. 1SA 1:2 Aveva due mogli: una per nome Anna, e l’altra per nome Peninna. Peninna avea de’ figliuoli, ma Anna non ne aveva. 1SA 1:3 E quest’uomo, ogni anno, saliva dalla sua città per andare ad adorar l’Eterno degli eserciti e ad offrirgli dei sacrifizi a Sciloh; e quivi erano i due figliuoli di Eli, Hofni e Fineas, sacerdoti dell’Eterno. 1SA 1:4 Quando venne il giorno, Elkana offerse il sacrifizio, e diede a Peninna, sua moglie e a tutti i figliuoli e a tutte le figliuole di lei le loro parti; 1SA 1:5 ma ad Anna diede una parte doppia, perché amava Anna, benché l’Eterno l’avesse fatta sterile. 1SA 1:6 E la rivale mortificava continuamente Anna affin d’inasprirla perché l’Eterno l’avea fatta sterile. 1SA 1:7 Così avveniva ogni anno; ogni volta che Anna saliva alla casa dell’Eterno, Peninna la mortificava a quel modo; ond’ella piangeva e non mangiava più. 1SA 1:8 Elkana, suo marito, le diceva: “Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il cuor tuo? Non ti valgo io più di dieci figliuoli?” 1SA 1:9 E, dopo ch’ebbero mangiato e bevuto a Sciloh, Anna si levò (il sacerdote Eli stava in quell’ora seduto sulla sua sedia all’entrata del tempio dell’Eterno); 1SA 1:10 ella avea l’anima piena di amarezza, e pregò l’Eterno piangendo dirottamente. 1SA 1:11 E fece un voto, dicendo: “O Eterno degli eserciti! se hai riguardo all’afflizione della tua serva, e ti ricordi di me, e non dimentichi la tua serva, e dài alla tua serva un figliuolo maschio, io lo consacrerò all’Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non passerà sulla sua testa”. 1SA 1:12 E, com’ella prolungava la sua preghiera dinanzi all’Eterno, Eli stava osservando la bocca di lei. 1SA 1:13 Anna parlava in cuor suo; e si movevano soltanto le sue labbra ma non si sentiva la sua voce; onde Eli credette ch’ella fosse ubriaca; 1SA 1:14 e le disse: “Quanto durerà cotesta tua ebbrezza? Va’ a smaltire il tuo vino!” 1SA 1:15 Ma Anna, rispondendo, disse: “No, signor mio, io sono una donna tribolata nello spirito, e non ho bevuto né vino né bevanda alcoolica, ma stavo spandendo l’anima mia dinanzi all’Eterno. 1SA 1:16 Non prender la tua serva per una donna da nulla; perché l’eccesso del mio dolore e della tristezza mia m’ha fatto parlare fino adesso”. 1SA 1:17 Ed Eli replicò: “Va’ in pace, e l’Iddio d’Israele esaudisca la preghiera che gli hai rivolta!” 1SA 1:18 Ella rispose: “Possa la tua serva trovar grazia agli occhi tuoi!” Così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo sembiante non fu più quello di prima. 1SA 1:19 L’indomani, ella e suo marito, alzatisi di buon’ora, si prostrarono dinanzi all’Eterno; poi partirono e ritornarono a casa loro a Rama. Elkana conobbe Anna, sua moglie, e l’Eterno si ricordò di lei. 1SA 1:20 Nel corso dell’anno, Anna concepì e partorì un figliuolo, al quale pose nome Samuele, “perché”, disse, “l’ho chiesto all’Eterno”. 1SA 1:21 E quell’uomo, Elkana, salì con tutta la sua famiglia per andare a offrire all’Eterno il sacrifizio annuo e a sciogliere il suo voto. 1SA 1:22 Ma Anna non salì, e disse a suo marito: “Io non salirò finché il bambino non sia divezzato; allora lo condurrò, perché sia presentato dinanzi all’Eterno e quivi rimanga per sempre”. 1SA 1:23 Elkana, suo marito, le rispose: “Fa’ come ti par bene; rimani finché tu l’abbia divezzato, purché l’Eterno adempia la sua parola!” Così la donna rimase a casa, e allattò il suo figliuolo fino al momento di divezzarlo. 1SA 1:24 E quando l’ebbe divezzato, lo menò seco, e prese tre giovenchi, un efa di farina e un otre di vino; e lo menò nella casa dell’Eterno a Sciloh. Il fanciullo era ancora piccolino. 1SA 1:25 Elkana ed Anna immolarono il giovenco, e menarono il fanciullo ad Eli. 1SA 1:26 E Anna gli disse: “Signor mio! Com’è vero che vive l’anima tua, o mio signore, io son quella donna che stava qui vicina a te, a pregare l’Eterno. 1SA 1:27 Pregai per aver questo fanciullo; e l’Eterno mi ha concesso quel che io gli avevo domandato. 1SA 1:28 E, dal canto mio, lo dono all’Eterno; e finché gli durerà la vita, egli sarà donato all’Eterno”. E si prostraron quivi dinanzi all’Eterno. 1SA 2:1 Allora Anna pregò e disse: “Il mio cuore esulta nell’Eterno, l’Eterno mi ha dato una forza vittoriosa, la mia bocca s’apre contro i miei nemici perché gioisco per la liberazione che tu m’hai concessa. 1SA 2:2 Non v’è alcuno che sia santo come l’Eterno, poiché non v’è altro Dio fuori di te; ne v’è ròcca pari all’Iddio nostro. 1SA 2:3 Non parlate più con tanto orgoglio; non esca più l’arroganza dalla vostra bocca; poiché l’Eterno è un Dio che sa tutto, e da lui son pesate le azioni dell’uomo. 1SA 2:4 L’arco dei potenti è spezzato, e i deboli son cinti di forza. 1SA 2:5 Quei ch’eran satolli s’allogano per aver del pane, e quei che pativan la fame non la patiscono più; perfin la sterile partorisce sette volte, mentre quella che avea molti figli diventa fiacca. 1SA 2:6 L’Eterno fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno de’ morti e ne fa risalire. 1SA 2:7 L’Eterno fa impoverire ed arricchisce, egli abbassa ed anche innalza. 1SA 2:8 Rileva il misero dalla polvere e trae su il povero dal letame, per farli sedere coi principi, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra son dell’Eterno, e sopra queste Egli ha posato il mondo. 1SA 2:9 Egli veglierà sui passi de’ suoi fedeli, ma gli empi periranno nelle tenebre; poiché l’uomo non trionferà per la sua forza. 1SA 2:10 Gli avversari dell’Eterno saran frantumati. Egli tonerà contr’essi dal cielo; l’Eterno giudicherà gli estremi confini della terra, darà forza al suo re, farà grande la potenza del suo unto”. 1SA 2:11 Elkana se ne andò a casa sua a Rama, e il fanciullo rimase a servire l’Eterno sotto gli occhi del sacerdote Eli. 1SA 2:12 Or i figliuoli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano l’Eterno. 1SA 2:13 Ed ecco qual era il modo d’agire di questi sacerdoti riguardo al popolo: quando qualcuno offriva un sacrifizio, il servo del sacerdote veniva, nel momento in cui si faceva cuocere la carne, avendo in mano una forchetta a tre punte; 1SA 2:14 la piantava nella caldaia o nel paiuolo o nella pentola o nella marmitta; e tutto quello che la forchetta tirava su, il sacerdote lo pigliava per sé. Così facevano a tutti gl’Israeliti, che andavano là, a Sciloh. 1SA 2:15 E anche prima che si fosse fatto fumare il grasso, il servo del sacerdote veniva, e diceva all’uomo che faceva il sacrifizio: “Dammi della carne da fare arrostire, per il sacerdote; giacché egli non accetterà da te carne cotta, ma cruda”. 1SA 2:16 E se quell’uomo gli diceva: “Si faccia, prima di tutto, fumare il grasso; poi prenderai quel che vorrai”, egli rispondeva: “No, me la devi dare ora; altrimenti la prenderò per forza!” 1SA 2:17 Il peccato dunque di que’ giovani era grande oltremodo agli occhi dell’Eterno, perché la gente sprezzava le offerte fatte all’Eterno. 1SA 2:18 Ma Samuele faceva il servizio nel cospetto dell’Eterno; era giovinetto, e cinto d’un efod di lino. 1SA 2:19 Sua madre gli faceva ogni anno una piccola tonaca, e gliela portava quando saliva con suo marito ad offrire il sacrifizio annuale. 1SA 2:20 Eli benedisse Elkana e sua moglie, dicendo: “L’Eterno ti dia prole da questa donna, in luogo del dono ch’ella ha fatto all’Eterno!” E se ne tornarono a casa loro. 1SA 2:21 E l’Eterno visitò Anna, la quale concepì e partorì tre figliuoli e due figliuole. E il giovinetto Samuele cresceva presso l’Eterno. 1SA 2:22 Or Eli era molto vecchio e udì tutto quello che i suoi figliuoli facevano a tutto Israele, e come si giacevano con le donne che eran di servizio all’ingresso della tenda di convegno. 1SA 2:23 E disse loro: “Perché fate tali cose? poiché odo tutto il popolo parlare delle vostre malvage azioni. 1SA 2:24 Non fate così, figliuoli miei, poiché quel che odo di voi non è buono; voi inducete a trasgressione il popolo di Dio. 1SA 2:25 Se un uomo pecca contro un altr’uomo, Iddio lo giudica; ma, se pecca contro l’Eterno, chi intercederà per lui?” Quelli però non diedero ascolto alla voce del padre loro, perché l’Eterno li volea far morire. 1SA 2:26 Intanto, il giovinetto Samuele continuava a crescere, ed era gradito così all’Eterno come agli uomini. 1SA 2:27 Or un uomo di Dio venne da Eli e gli disse: “Così parla l’Eterno: Non mi sono io forse rivelato alla casa di tuo padre, quand’essi erano in Egitto al servizio di Faraone? 1SA 2:28 Non lo scelsi io forse, fra tutte le tribù d’Israele, perché fosse mio sacerdote, salisse al mio altare, bruciasse il profumo e portasse l’efod in mia presenza? E non diedi io forse alla casa di tuo padre tutti i sacrifizi dei figliuoli d’Israele, fatti mediante il fuoco? 1SA 2:29 E allora perché calpestate i miei sacrifizi e le mie oblazioni che ho comandato mi siano offerti nella mia dimora? E come mai onori i tuoi figliuoli più di me, e v’ingrassate col meglio di tutte le oblazioni d’Israele, mio popolo? 1SA 2:30 Perciò, così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre sarebbero al mio servizio, in perpetuo; ma ora l’Eterno dice: Lungi da me tal cosa! Poiché io onoro quelli che m’onorano, e quelli che mi sprezzano saranno avviliti. 1SA 2:31 Ecco, i giorni vengono, quand’io troncherò il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, in guisa che non vi sarà in casa tua alcun vecchio. 1SA 2:32 E vedrai lo squallore nella mia dimora, mentre Israele sarà ricolmo di beni, e non vi sarà più mai alcun vecchio nella tua casa. 1SA 2:33 E quello de’ tuoi che lascerò sussistere presso il mio altare, rimarrà per consumarti gli occhi e illanguidirti il cuore; e tutti i nati e cresciuti in casa tua morranno nel fior degli anni. 1SA 2:34 E ti servirà di segno quello che accadrà ai tuoi figliuoli, Hofni e Fineas: ambedue morranno in uno stesso giorno. 1SA 2:35 Io mi susciterò un sacerdote fedele, che agirà secondo il mio cuore e secondo l’anima mia; io gli edificherò una casa stabile, ed egli sarà al servizio del mio unto per sempre. 1SA 2:36 E chiunque rimarrà della tua casa verrà a prostrarsi davanti a lui per avere una moneta d’argento e un tozzo di pane, e dirà: Ammettimi, ti prego, a fare alcuno de’ servigi del sacerdozio perch’io abbia un boccon di pane da mangiare”. 1SA 3:1 Or il giovinetto Samuele serviva all’Eterno sotto gli occhi di Eli. La parola dell’Eterno era rara, a quei tempi, e le visioni non erano frequenti. 1SA 3:2 In quel medesimo tempo, Eli, la cui vista cominciava a intorbidarsi in guisa ch’egli non ci poteva vedere, se ne stava un giorno coricato nel suo luogo consueto; 1SA 3:3 la lampada di Dio non era ancora spenta, e Samuele era coricato nel tempio dell’Eterno dove si trovava l’arca di Dio. 1SA 3:4 E l’Eterno chiamò Samuele, il quale rispose: “Eccomi!” 1SA 3:5 e corse da Eli e disse: “Eccomi, poiché tu m’hai chiamato”. Eli rispose: “Io non t’ho chiamato, torna a coricarti”. Ed egli se ne andò a coricarsi. 1SA 3:6 L’Eterno chiamò di nuovo Samuele. E Samuele s’alzò, andò da Eli e disse: “Eccomi, poiché tu m’hai chiamato”. E quegli rispose: “Figliuol mio, io non t’ho chiamato; torna a coricarti”. 1SA 3:7 Or Samuele non conosceva ancora l’Eterno, e la parola dell’Eterno non gli era ancora stata rivelata. 1SA 3:8 L’Eterno chiamò di bel nuovo Samuele, per la terza volta. Ed egli s’alzò, andò da Eli e disse: “Eccomi, poiché tu m’hai chiamato”. Allora Eli comprese che l’Eterno chiamava il giovinetto. 1SA 3:9 Ed Eli disse a Samuele: “Va’ a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: Parla, o Eterno, poiché il tuo servo ascolta”. Samuele andò dunque a coricarsi al suo posto. 1SA 3:10 E l’Eterno venne, si tenne lì presso, e chiamò come le altre volte: “Samuele, Samuele!” Samuele rispose: “Parla, poiché il tuo servo ascolta”. 1SA 3:11 Allora l’Eterno disse a Samuele: “Ecco, io sto per fare in Israele una cosa tale che chi l’udrà ne avrà intronati ambedue gli orecchi. 1SA 3:12 In quel giorno io metterò ad effetto contro ad Eli, dal principio fino alla fine, tutto ciò che ho detto circa la sua casa. 1SA 3:13 Gli ho predetto che avrei esercitato i miei giudizi sulla casa di lui in perpetuo, a cagione della iniquità ch’egli ben conosce, poiché i suoi figli hanno attratto su di sé la maledizione, ed egli non li ha repressi. 1SA 3:14 Perciò io giuro alla casa d’Eli che l’iniquità della casa d’Eli non sarà mai espiata né con sacrifizi né con oblazioni”. 1SA 3:15 Samuele rimase coricato sino alla mattina, poi aprì le porte della casa dell’Eterno. Egli temeva di raccontare ad Eli la visione. 1SA 3:16 Ma Eli chiamò Samuele e disse: “Samuele, figliuol mio!” Egli rispose: “Eccomi”. 1SA 3:17 Ed Eli: “Qual è la parola ch’Egli t’ha detta? Ti prego, non me la celare! Iddio ti tratti col massimo rigore, se mi nascondi qualcosa di tutto quello ch’Egli t’ha detto”. 1SA 3:18 Samuele allora gli raccontò tutto, senza celargli nulla. Ed Eli disse: “Egli è l’Eterno: faccia quello che gli parrà bene”. 1SA 3:19 Samuele intanto cresceva, e l’Eterno era con lui e non lasciò cader a terra alcuna delle parole di lui. 1SA 3:20 Tutto Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, riconobbe che Samuele era stabilito profeta dell’Eterno. 1SA 3:21 L’Eterno continuò ad apparire a Sciloh, poiché a Sciloh l’Eterno si rivelava a Samuele mediante la sua parola, e la parola di Samuele era rivolta a tutto Israele. 1SA 4:1 Or Israele uscì contro i Filistei per dar battaglia, e si accampò presso Eben-Ezer; i Filistei erano accampati presso Afek. 1SA 4:2 I Filistei si schierarono in battaglia in faccia ad Israele; e, impegnatosi il combattimento, Israele fu sconfitto dai Filistei, che uccisero sul campo di battaglia circa quattromila uomini. 1SA 4:3 Quando il popolo fu tornato nell’accampamento, gli anziani d’Israele dissero: “Perché l’Eterno ci ha egli oggi sconfitti davanti ai Filistei? Andiamo a prendere a Sciloh l’arca del patto dell’Eterno, e venga essa in mezzo a noi e ci salvi dalle mani de’ nostri nemici!” 1SA 4:4 Il popolo quindi mandò gente a Sciloh, e di la fu portata l’arca del patto dell’Eterno degli eserciti, il quale sta fra i cherubini; e i due figliuoli di Eli, Hofni e Fineas, erano là, con l’arca del patto di Dio. 1SA 4:5 E quando l’arca del patto dell’Eterno entrò nel campo, tutto Israele diè in grandi grida di gioia, sì che ne rimbombo la terra. 1SA 4:6 I Filistei, all’udire quelle alte grida, dissero: “Che significano queste grandi grida nel campo degli Ebrei?” E seppero che l’arca dell’Eterno era arrivata nell’accampamento. 1SA 4:7 E i Filistei ebbero paura, perché dicevano: “Dio e venuto nell’accampamento”. Ed esclamarono: “Guai a noi! poiché non era così nei giorni passati. 1SA 4:8 Guai a noi! Chi ci salverà dalle mani di questi dèi potenti? Questi son gli dèi che colpiron gli Egiziani d’ogni sorta di piaghe nel deserto. 1SA 4:9 Siate forti, Filistei, e comportatevi da uomini, onde non abbiate a diventare schiavi degli Ebrei, com’essi sono stati schiavi vostri! Conducetevi da uomini, e combattete!” 1SA 4:10 I Filistei dunque combatterono, e Israele fu sconfitto, e ciascuno se ne fuggì nella sua tenda. La rotta fu enorme, e caddero, d’Israele, trentamila fanti. 1SA 4:11 L’arca di Dio fu presa, e i due figliuoli d’Eli, Hofni e Fineas, morirono. 1SA 4:12 Un uomo di Beniamino, fuggito dal campo di battaglia, giunse correndo a Sciloh quel medesimo giorno, con le vesti stracciate e la testa coperta di terra. 1SA 4:13 Al suo arrivo, ecco che Eli stava sull’orlo della strada, seduto sul suo seggio, aspettando ansiosamente, perché gli tremava il cuore per l’arca di Dio. E come quell’uomo entrò nella città portando la nuova, un grido si levò da tutta la città. 1SA 4:14 Ed Eli, udendo lo strepito delle grida, disse: “Che significa il chiasso di questo tumulto?” E quell’uomo andò in fretta a portar la nuova ad Eli. 1SA 4:15 Or Eli avea novantott’anni; la vista gli era venuta meno, sicché non potea vedere. 1SA 4:16 Quell’uomo gli disse: “Son io che vengo dal campo di battaglia e che ne son fuggito oggi”. Ed Eli disse: “Com’è andata la cosa, figliuol mio?” 1SA 4:17 E colui che portava la nuova, rispondendo, disse: “Israele e fuggito d’innanzi ai Filistei; e v’è stata una grande strage fra il popolo; anche i tuoi due figliuoli, Hofni e Fineas, sono morti, e l’arca di Dio e stata presa”. 1SA 4:18 E come ebbe mentovato l’arca di Dio, Eli cadde dal suo seggio all’indietro, allato alla porta, si ruppe la nuca, e morì, perché era un uomo vecchio e pesante. Era stato giudice d’Israele quarant’anni. 1SA 4:19 La nuora di lui, moglie di Fineas, era incinta e prossima al parto; quando udì la nuova che l’arca di Dio era presa e che il suo suocero e il suo marito erano morti, si curvò e partorì, perché sorpresa a un tratto dai dolori. 1SA 4:20 E nel punto che stava per morire, le donne che l’assistevano le dissero: “Non temere, poiché hai partorito un figliuolo”. Ma ella non rispose e non ne fece caso. 1SA 4:21 E al suo bambino pose nome Icabod, dicendo: “La gloria ha esulato da Israele”, perché l’arca di Dio era stata presa, e a motivo del suo suocero e del suo marito. 1SA 4:22 E disse: “La gloria ha esulato da Israele, perché l’arca di Dio e stata presa”. 1SA 5:1 I Filistei, dunque, presero l’arca di Dio, e la trasportarono da Eben-Ezer a Asdod; 1SA 5:2 presero l’arca di Dio, la portarono nella casa di Dagon, e la posarono allato a Dagon. 1SA 5:3 E il giorno dopo, gli Asdodei alzatisi di buon’ora trovarono Dagon caduto con la faccia a terra, davanti all’arca dell’Eterno. Presero Dagon e lo rimisero al suo posto. 1SA 5:4 Il giorno dopo, alzatisi di buon’ora, trovarono che Dagon era di nuovo caduto con la faccia a terra, davanti all’Arca dell’Eterno; la testa e ambedue le mani di Dagon giacevano mozzate sulla soglia, e non gli restava più che il tronco. 1SA 5:5 Perciò, fino al dì d’oggi, i sacerdoti di Dagon e tutti quelli che entrano nella casa di Dagon a Asdod non pongono il piede sulla soglia. 1SA 5:6 Poi la mano dell’Eterno si aggravò su quei di Asdod, portò fra loro la desolazione, e li colpì di emorroidi, a Asdod e nel suo territorio. 1SA 5:7 E quando quelli di Asdod videro che così avveniva, dissero: “L’arca dell’Iddio d’Israele non rimarrà presso di noi, poiché la mano di lui è dura su noi e su Dagon, nostro dio”. 1SA 5:8 Mandaron quindi a convocare presso di loro tutti i principi dei Filistei, e dissero: “Che faremo dell’arca dell’Iddio d’Israele?” I principi risposero: “Si trasporti l’arca dell’Iddio d’Israele a Gath”. 1SA 5:9 E trasportaron quivi l’arca dell’Iddio d’Israele. E come l’ebbero trasportata, la mano dell’Eterno si volse contro la città, e vi fu una immensa costernazione. L’Eterno colpì gli uomini della città, piccoli e grandi, e un flagello d’emorroidi scoppiò fra loro. 1SA 5:10 Allora mandarono l’arca di Dio a Ekron. E come l’arca di Dio giunse a Ekron, que’ di Ekron cominciarono a gridare, dicendo: “Hanno trasportato l’arca dell’Iddio d’Israele da noi, per far morire noi e il nostro popolo!” 1SA 5:11 Mandaron quindi a convocare tutti i principi dei Filistei, e dissero: “Rimandate l’arca dell’Iddio d’Israele; torni essa al suo posto, e non faccia morir noi e il nostro popolo!” Poiché tutta la città era in preda a un terrore di morte, e la mano di Dio s’aggravava grandemente su di essa. 1SA 5:12 Quelli che non morivano eran colpiti d’emorroidi, e le grida della città salivano fino al cielo. 1SA 6:1 L’arca dell’Eterno rimase nel paese dei Filistei sette mesi. 1SA 6:2 Poi i Filistei chiamarono i sacerdoti e gl’indovini, e dissero: “Che faremo dell’arca dell’Eterno? Insegnateci il modo di rimandarla al suo luogo”. 1SA 6:3 E quelli risposero: “Se rimandate l’arca dell’Iddio d’Israele, non la rimandate senza nulla, ma fategli ad ogni modo un’offerta di riparazione; allora guarirete, e così saprete perché la sua mano non abbia cessato d’aggravarsi su voi”. 1SA 6:4 Essi chiesero: “Quale offerta di riparazione gli offriremo noi?” Quelli risposero: “Cinque emorroidi d’oro e cinque topi d’oro, secondo il numero dei principi dei Filistei; giacché una stessa piaga ha colpito voi e i vostri principi. 1SA 6:5 Fate dunque delle figure delle vostre emorroidi e delle figure dei topi che vi devastano il paese, e date gloria all’Iddio d’Israele; forse egli cesserà d’aggravare la sua mano su voi, sui vostri dèi e sul vostro paese. 1SA 6:6 E perché indurereste il cuor vostro come gli Egiziani e Faraone indurarono il cuor loro? Dopo ch’Egli ebbe spiegato contro ad essi la sua potenza, gli Egiziani non lasciarono essi partire gl’Israeliti, sì che questi poterono andarsene? 1SA 6:7 Or dunque fatevi un carro nuovo, e prendete due vacche che allattino e che non abbian mai portato giogo; attaccate al carro le vacche, e riconducete nella stalla i loro vitelli. 1SA 6:8 Poi prendete l’arca dell’Eterno e mettetela sul carro; e accanto ad essa ponete, in una cassetta, i lavori d’oro che presentate all’Eterno come offerta di riparazione; e lasciatela, sì che se ne vada. 1SA 6:9 E state a vedere: se sale per la via che mena al suo paese, verso Beth-Scemesh, vuol dire che l’Eterno è quegli che ci ha fatto questo gran male; se no, sapremo che non la sua mano ci ha percossi, ma che questo ci è avvenuto per caso”. 1SA 6:10 Quelli dunque fecero così; presero due vacche che allattavano, le attaccarono al carro, e chiusero nella stalla i vitelli. 1SA 6:11 Poi misero sul carro l’arca dell’Eterno e la cassetta coi topi d’oro e le figure delle emorroidi. 1SA 6:12 Le vacche presero direttamente la via che mena a Beth-Scemesh; seguiron sempre la medesima strada, muggendo mentre andavano, e non piegarono né a destra né a sinistra. I principi dei Filistei tennero loro dietro, sino ai confini di Beth-Scemesh. 1SA 6:13 Ora quei di Beth-Scemesh mietevano il grano nella valle; e alzando gli occhi videro l’arca, e si rallegrarono vedendola. 1SA 6:14 Il carro, giunto al campo di Giosuè di Beth-Scemesh, vi si fermò. C’era quivi una gran pietra; essi spaccarono il legname del carro, e offrirono le vacche in olocausto all’Eterno. 1SA 6:15 I Leviti deposero l’arca dell’Eterno e la cassetta che le stava accanto e conteneva gli oggetti d’oro, e misero ogni cosa sulla gran pietra; e, in quello stesso giorno, quei di Beth-Scemesh offrirono olocausti e presentarono sacrifizi all’Eterno. 1SA 6:16 I cinque principi dei Filistei, veduto ciò, tornarono il medesimo giorno a Ekron. 1SA 6:17 Questo è il numero delle emorroidi d’oro che i Filistei presentarono all’Eterno come offerta di riparazione; una per Asdod, una per Gaza, una per Askalon, una per Gath, una per Ekron. 1SA 6:18 E de’ topi d’oro ne offriron tanti quante erano le città dei Filistei appartenenti ai cinque principi, dalle città murate ai villaggi di campagna che si estendono fino alla gran pietra sulla quale fu posata l’arca dell’Eterno, e che sussiste anche al dì d’oggi nel campo di Giosuè, il Beth-scemita. 1SA 6:19 L’Eterno colpì que’ di Beth-Scemesh, perché aveano portato gli sguardi sull’arca dell’Eterno; colpì settanta uomini del popolo. Il popolo fece cordoglio, perché l’Eterno l’avea colpito d’una gran piaga. 1SA 6:20 E quelli di Beth-Scemesh dissero: “Chi può sussistere in presenza dell’Eterno, di questo Dio santo? E da chi salirà l’arca, partendo da noi?”. 1SA 6:21 E spedirono de’ messi agli abitanti di Kiriath-Jearim per dir loro: “I Filistei hanno ricondotto l’arca dell’Eterno; scendete e menatela su fra voi”. 1SA 7:1 Que’ di Kiriath-Jearim vennero, menarono su l’arca dell’Eterno, e la trasportarono in casa di Abinadab, sulla collina, e consacrarono il suo figliuolo Eleazar, perché custodisse l’arca dell’Eterno. 1SA 7:2 Ora dal giorno che l’arca era stata collocata a Kiriath-Jearim era passato molto tempo, vent’anni erano trascorsi e tutta la casa d’Israele sospirava, anelando all’Eterno. 1SA 7:3 Allora Samuele parlò a tutta la casa d’Israele dicendo: “Se tornate all’Eterno con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e gl’idoli di Astarte, volgete risolutamente il cuor vostro verso l’Eterno, e servite a lui solo; ed egli vi libererà dalle mani dei Filistei”. 1SA 7:4 E i figliuoli d’Israele tolsero via gl’idoli di Baal e di Astarte, e servirono all’Eterno soltanto. 1SA 7:5 Poi Samuele disse: “Radunate tutto Israele a Mitspa, e io pregherò l’Eterno per voi”. 1SA 7:6 Ed essi si adunarono a Mitspa, attinsero dell’acqua e la sparsero davanti all’Eterno, e digiunarono quivi quel giorno, e dissero: “Abbiamo peccato contro l’Eterno”. E Samuele fece la funzione di giudice d’Israele a Mitspa. 1SA 7:7 Quando i Filistei seppero che i figliuoli d’Israele s’erano adunati a Mitspa, i principi loro salirono contro Israele. La qual cosa avendo udita i figliuoli d’Israele, ebbero paura dei Filistei, 1SA 7:8 e dissero a Samuele: “Non cessare di gridar per noi all’Eterno, all’Iddio nostro, affinché ci liberi dalle mani dei Filistei”. 1SA 7:9 E Samuele prese un agnello di latte e l’offerse intero in olocausto all’Eterno; e gridò all’Eterno per Israele, e l’Eterno l’esaudì. 1SA 7:10 Ora mentre Samuele offriva l’olocausto, i Filistei s’avvicinarono per assalire Israele; ma l’Eterno tuonò quel giorno con gran fracasso contro i Filistei, e li mise in rotta, talché furono sconfitti dinanzi a Israele. 1SA 7:11 Gli uomini d’Israele uscirono da Mitspa, inseguirono i Filistei, e li batterono fin sotto Beth-Car. 1SA 7:12 Allora Samuele prese una pietra, la pose tra Mitspa e Scen, e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: “Fin qui l’Eterno ci ha soccorsi”. 1SA 7:13 I Filistei furono umiliati, e non tornaron più ad invadere il territorio d’Israele; e la mano dell’Eterno fu contro i Filistei per tutto il tempo di Samuele. 1SA 7:14 Le città che i Filistei aveano prese ad Israele, tornarono ad Israele, da Ekron fino a Gath. Israele liberò il loro territorio dalle mani dei Filistei. E vi fu pace fra Israele e gli Amorei. 1SA 7:15 E Samuele fu giudice d’Israele per tutto il tempo della sua vita. 1SA 7:16 Egli andava ogni anno a fare il giro di Bethel, di Ghilgal e di Mitspa, ed esercitava il suo ufficio di giudice d’Israele in tutti quei luoghi. 1SA 7:17 Poi tornava a Rama, dove stava di casa; quivi fungeva da giudice d’Israele, e quivi edificò un altare all’Eterno. 1SA 8:1 Or quando Samuele fu diventato vecchio costituì giudici d’Israele i suoi figliuoli. 1SA 8:2 Il suo figliuolo primogenito si chiamava Joel, e il secondo Abia, e faceano le funzioni di giudici a Beer-Sceba. 1SA 8:3 I suoi figliuoli però non seguivano le sue orme, ma si lasciavano sviare dalla cupidigia, accettavano regali e pervertivano la giustizia. 1SA 8:4 Allora tutti gli anziani d’Israele si radunarono, vennero da Samuele a Rama, e gli dissero: 1SA 8:5 “Ecco tu sei oramai vecchio, e i tuoi figliuoli non seguono le tue orme; or dunque stabilisci su di noi un re che ci amministri la giustizia, come l’hanno tutte le nazioni”. 1SA 8:6 A Samuele dispiacque questo loro dire: “Dacci un re che amministri la giustizia fra noi”; e Samuele pregò l’Eterno. 1SA 8:7 E l’Eterno disse a Samuele: “Da’ ascolto alla voce del popolo in tutto quello che ti dirà, poiché essi hanno rigettato non te, ma me, perch’io non regni su di loro. 1SA 8:8 Agiscono con te come hanno sempre agito dal giorno che li feci salire dall’Egitto a oggi: m’hanno abbandonato per servire altri dèi. 1SA 8:9 Ora dunque da’ ascolto alla loro voce; abbi cura però di avvertirli solennemente e di far loro ben conoscere qual sarà il modo d’agire del re che regnerà su di loro”. 1SA 8:10 Samuele riferì tutte le parole dell’Eterno al popolo che gli domandava un re. 1SA 8:11 E disse: “Questo sarà il modo d’agire del re che regnerà su di voi. Egli prenderà i vostri figliuoli e li metterà sui suoi carri e fra i suoi cavalieri, e dovranno correre davanti al suo carro; 1SA 8:12 se ne farà de’ capitani di migliaia e de’ capitani di cinquantine; li metterà ad arare i suoi campi, a mieter le sue biade, a fabbricare i suoi ordigni di guerra e gli attrezzi de’ suoi carri. 1SA 8:13 Prenderà le vostre figliuole per farsene delle profumiere, delle cuoche, delle fornaie. 1SA 8:14 Prenderà i vostri campi, le vostre vigne, i vostri migliori uliveti per darli ai suoi servitori. 1SA 8:15 Prenderà la decima delle vostre semente e delle vostre vigne per darla ai suoi eunuchi e ai suoi servitori. 1SA 8:16 Prenderà i vostri servi, le vostre serve, il fiore della vostra gioventù e i vostri asini per adoprarli ne’ suoi lavori. 1SA 8:17 Prenderà la decima de’ vostri greggi, e voi sarete suoi schiavi. 1SA 8:18 E allora griderete per cagione del re che vi sarete scelto, ma in quel giorno l’Eterno non vi risponderà”. 1SA 8:19 Il popolo rifiutò di dare ascolto alle parole di Samuele, e disse: “No! ci sarà un re su di noi; 1SA 8:20 e anche noi saremo come tutte le nazioni; il nostro re amministrerà la giustizia fra noi, marcerà alla nostra testa e condurrà le nostre guerre”. 1SA 8:21 Samuele, udite tutte le parole del popolo, le riferì all’Eterno. 1SA 8:22 E l’Eterno disse a Samuele: “Da’ ascolto alla loro voce, e stabilisci su di loro un re”. E Samuele disse agli uomini d’Israele: “Ognuno se ne torni alla sua città”. 1SA 9:1 Or v’era un uomo di Beniamino, per nome Kis, figliuolo d’Abiel, figliuolo di Tseror, figliuolo di Becorath, figliuolo d’Afiac, figliuolo d’un Beniaminita. Era un uomo forte e valoroso; 1SA 9:2 aveva un figliuolo per nome Saul, giovine e bello; non ve n’era tra i figliuoli d’Israele uno più bello di lui: era più alto di tutta la gente dalle spalle in su. 1SA 9:3 Or le asine di Kis, padre di Saul, s’erano smarrite; e Kis disse a Saul, suo figliuolo: “Prendi teco uno dei servi, lèvati e va’ in cerca delle asine”. 1SA 9:4 Egli passò per la contrada montuosa di Efraim e attraversò il paese di Shalisha, senza trovarle; poi passarono per il paese di Shaalim, ma non vi erano; attraversarono il paese dei Beniaminiti, ma non le trovarono. 1SA 9:5 Quando furon giunti nel paese di Tsuf, Saul disse al servo che era con lui: “Vieni, torniamocene, ché altrimenti mio padre cesserebbe dal pensare alle asine e sarebbe in pena per noi”. 1SA 9:6 Il servo gli disse: “Ecco, v’è in questa città un uomo di Dio, ch’è tenuto in grande onore; tutto quello ch’egli dice, succede sicuramente; andiamoci; forse egli c’indicherà la via che dobbiamo seguire”. 1SA 9:7 E Saul disse al suo servo: “Ma, ecco, se v’andiamo, che porteremo noi all’uomo di Dio? Poiché non ci son più provvisioni nei nostri sacchi, e non abbiamo alcun presente da offrire all’uomo di Dio. Che abbiamo con noi?” 1SA 9:8 Il servo replicò a Saul, dicendo: “Ecco, io mi trovo in possesso del quarto d’un siclo d’argento; lo darò all’uomo di Dio, ed egli c’indicherà la via. 1SA 9:9 (Anticamente, in Israele, quand’uno andava a consultare Iddio, diceva: “Venite, andiamo dal Veggente!” poiché colui che oggi si chiama Profeta, anticamente si chiamava Veggente). 1SA 9:10 E Saul disse al suo servo: “Dici bene; vieni, andiamo”. E andarono alla città dove stava l’uomo di Dio. 1SA 9:11 Mentre facevano la salita che mena alla città, trovarono delle fanciulle che uscivano ad attingere acqua, e chiesero loro: “E’ qui il veggente?” 1SA 9:12 Quelle risposer loro, dicendo: “Sì, c’è; è là dove sei diretto; ma va’ presto, giacché è venuto oggi in città, perché oggi il popolo fa un sacrifizio sull’alto luogo. 1SA 9:13 Quando sarete entrati in città, lo troverete di certo, prima ch’egli salga all’alto luogo a mangiare. Il popolo non mangerà prima ch’egli sia giunto, perché è lui che deve benedire il sacrifizio; dopo di che, i convitati mangeranno. Or dunque salite, perché proprio ora lo troverete”. 1SA 9:14 Ed essi salirono alla città; e, come vi furono entrati, ecco Samuele che usciva loro incontro per salire all’alto luogo. 1SA 9:15 Or un giorno prima dell’arrivo di Saul, l’Eterno aveva avvertito Samuele, dicendo: 1SA 9:16 “Domani, a quest’ora, ti manderò un uomo del paese di Beniamino, e tu l’ungerai come capo del mio popolo d’Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei Filistei; poiché io ho rivolto lo sguardo verso il mio popolo, perché il suo grido è giunto fino a me”. 1SA 9:17 E quando Samuele vide Saul, l’Eterno gli disse: “Ecco l’uomo di cui t’ho parlato; egli è colui che signoreggerà sul mio popolo”. 1SA 9:18 Saul s’avvicinò a Samuele entro la porta della città, e gli disse: “Indicami, ti prego, dove sia la casa del veggente”. 1SA 9:19 E Samuele rispose a Saul: “Sono io il veggente. Sali davanti a me all’alto luogo, e mangerete oggi con me; poi domattina ti lascerò partire, e ti dirò tutto quello che hai nel cuore. 1SA 9:20 E quanto alle asine smarrite tre giorni fa, non dartene pensiero, perché son trovate. E per chi è tutto quello che v’è di desiderabile in Israele? Non è esso per te e per tutta la casa di tuo padre?” 1SA 9:21 Saul, rispondendo, disse: “Non son io un Beniaminita? di una delle più piccole tribù d’Israele? La mia famiglia non è essa la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché dunque mi parli a questo modo?” 1SA 9:22 Samuele prese Saul e il suo servo, li introdusse nella sala e li fe’ sedere in capo di tavola fra i convitati, ch’eran circa trenta persone. 1SA 9:23 E Samuele disse al cuoco: “Porta qua la porzione che t’ho data, e della quale t’ho detto: Tienla in serbo presso di te”. 1SA 9:24 Il cuoco allora prese la coscia e ciò che v’aderiva, e la mise davanti a Saul. E Samuele disse: “Ecco ciò ch’è stato tenuto in serbo; mettitelo dinanzi e mangia, poiché è stato serbato apposta per te quand’ho invitato il popolo”. Così Saul, quel giorno, mangiò con Samuele. 1SA 9:25 Poi scesero dall’alto luogo in città, e Samuele s’intrattenne con Saul sul terrazzo. 1SA 9:26 L’indomani si alzarono presto; allo spuntar dell’alba, Samuele chiamò Saul sul terrazzo, e gli disse: “Vieni, ch’io ti lasci partire”. Saul s’alzò, e uscirono fuori ambedue, egli e Samuele. 1SA 9:27 Quando furon discesi all’estremità della città, Samuele disse a Saul: “Di’ al servo che passi, e vada innanzi a noi (e il servo passò); ma tu adesso fermati, ed io ti farò udire la parola di Dio”. 1SA 10:1 Allora Samuele prese un vasetto d’olio, lo versò sul capo di lui, baciò Saul e disse: “L’Eterno non t’ha egli unto perché tu sia il capo della sua eredità? 1SA 10:2 Oggi, quando tu sarai partito da me, troverai due uomini presso al sepolcro di Rachele, ai confini di Beniamino, a Tseltsah, i quali ti diranno: Le asine delle quali andavi in cerca, sono trovate; ed ecco tuo padre non è più in pensiero per le asine, ma è in pena per voi, e va dicendo: Che farò io riguardo al mio figliuolo? 1SA 10:3 E quando sarai passato più innanzi e sarai giunto alla quercia di Tabor, t’incontrerai con tre uomini che salgono ad adorare Iddio a Bethel, portando l’uno tre capretti, l’altro tre pani, e il terzo un otre di vino. 1SA 10:4 Essi ti saluteranno, e ti daranno due pani, che riceverai dalla loro mano. 1SA 10:5 Poi arriverai a Ghibea-Elohim, dov’è la guarnigione dei Filistei; e avverrà che, entrando in città, incontrerai una schiera di profeti che scenderanno dall’alto luogo, preceduti da saltèri, da timpani, da flauti, da cetre, e che profeteranno. 1SA 10:6 E lo spirito dell’Eterno t’investirà e tu profeterai con loro, e sarai mutato in un altr’uomo. 1SA 10:7 E quando questi segni ti saranno avvenuti, fa’ quello che avrai occasione di fare, poiché Dio è teco. 1SA 10:8 Poi scenderai prima di me a Ghilgal; ed ecco io scenderò verso te per offrire olocausti e sacrifizi di azioni di grazie. Tu aspetterai sette giorni, finch’io giunga da te e ti faccia sapere quello che devi fare”. 1SA 10:9 E non appena egli ebbe voltate le spalle per partirsi da Samuele, Iddio gli mutò il cuore, e tutti quei segni si verificarono in quel medesimo giorno. 1SA 10:10 E come giunsero a Ghibea, ecco che una schiera di profeti si fece incontro a Saul; allora lo spirito di Dio lo investì, ed egli si mise a profetare in mezzo a loro. 1SA 10:11 Tutti quelli che l’avean conosciuto prima, lo videro che profetava coi profeti, e dicevano l’uno all’altro: “Che è mai avvenuto al figliuolo di Kis? Saul è anch’egli tra i profeti?” 1SA 10:12 E un uomo del luogo rispose, dicendo: “E chi è il loro padre?” Di qui venne il proverbio: “Saul e anch’egli tra i profeti?” 1SA 10:13 E come Saul ebbe finito di profetare, si recò all’alto luogo. 1SA 10:14 E lo zio di Saul disse a lui e al suo servo: “Dove siete andati?” Saul rispose: “A cercare le asine; ma vedendo che non le potevamo trovare, siamo andati da Samuele”. 1SA 10:15 E lo zio di Saul disse: “Raccontami, ti prego, quello che vi ha detto Samuele”. 1SA 10:16 E Saul a suo zio: “Egli ci ha dichiarato positivamente che le asine erano trovate”. Ma di quel che Samuele avea detto riguardo al regno non gli riferì nulla. 1SA 10:17 Poi Samuele convocò il popolo dinanzi all’Eterno a Mitspa, 1SA 10:18 e disse ai figliuoli d’Israele: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io trassi Israele dall’Egitto, e vi liberai dalle mani degli Egiziani e dalle mani di tutti i regni che vi opprimevano. 1SA 10:19 Ma oggi voi rigettate l’Iddio vostro che vi salvò da tutti i vostri mali e da tutte le vostre tribolazioni, e gli dite: Stabilisci su di noi un re! Or dunque presentatevi nel cospetto dell’Eterno per tribù e per migliaia”. 1SA 10:20 Poi Samuele fece accostare tutte le tribù d’Israele, e la tribù di Beniamino fu designata dalla sorte. 1SA 10:21 Fece quindi accostare la tribù di Beniamino per famiglie, e la famiglia di Matri fu designata dalla sorte. Poi fu designato Saul, figliuolo di Kis; e lo cercarono, ma non fu trovato. 1SA 10:22 Allora consultarono di nuovo l’Eterno: “Quell’uomo è egli già venuto qua?” L’Eterno rispose: “Guardate, ei s’è nascosto fra i bagagli”. 1SA 10:23 Corsero a trarlo di là; e quand’egli si presentò in mezzo ai popolo, era più alto di tutta la gente dalle spalle in su. 1SA 10:24 E Samuele disse a tutto il popolo: “Vedete colui che l’Eterno si è scelto? Non v’è alcuno in tutto il popolo che sia pari a lui”. E tutto il popolo diè in esclamazioni di gioia, gridando: “Viva il re!” 1SA 10:25 Allora Samuele espose al popolo la legge del regno, e la scrisse in un libro, che depose nel cospetto dell’Eterno. Poi Samuele rimandò tutto il popolo, ciascuno a casa sua. 1SA 10:26 Saul se ne andò anch’egli a casa sua a Ghibea, e con lui andarono gli uomini valorosi a cui Dio avea toccato il cuore. 1SA 10:27 Nondimeno, ci furono degli uomini da nulla che dissero: “Come ci salverebbe costui?” E lo disprezzarono e non gli portarono alcun dono. Ma egli fece vista di non udire. 1SA 11:1 Or Nahas, l’Ammonita, salì e s’accampò contro Iabes di Galaad. E tutti quelli di Iabes dissero a Nahas: “Fa’ alleanza con noi, e noi ti serviremo”. 1SA 11:2 E Nahas, l’Ammonita, rispose loro: “Io farò alleanza con voi a questa condizione: ch’io vi cavi a tutti l’occhio destro, e getti così quest’obbrobrio su tutto Israele”. 1SA 11:3 Gli anziani di Iabes gli dissero: “Concedici sette giorni di tregua perché inviamo de’ messi per tutto il territorio d’Israele; e se non vi sarà chi ci soccorra, ci arrenderemo a te”. 1SA 11:4 I messi vennero dunque a Ghibea di Saul, riferirono queste parole in presenza del popolo, e tutto il popolo alzò la voce, e pianse. 1SA 11:5 Ed ecco Saul tornava dai campi, seguendo i bovi, e disse: “Che ha egli il popolo, che piange?” E gli riferiron le parole di quei di Iabes. 1SA 11:6 E com’egli ebbe udite quelle parole, lo spirito di Dio investi Saul, che s’infiammò d’ira; 1SA 11:7 e prese un paio di buoi, li tagliò a pezzi, che mandò, per mano dei messi, per tutto il territorio d’Israele, dicendo: “Così saranno trattati i buoi di chi non seguirà Saul e Samuele. Il terrore dell’Eterno s’impadronì del popolo, e partirono come se fossero stati un uomo solo. 1SA 11:8 Saul li passò in rassegna a Bezek, ed erano trecentomila figliuoli d’Israele e trentamila uomini di Giuda. 1SA 11:9 E dissero a que’ messi ch’eran venuti: “Dite così a quei di Iabes di Galaad: Domani, quando il sole sarà in tutto il suo calore, sarete liberati”. E i messi andarono a riferire queste parole a quei di Iabes, i quali si rallegrarono. 1SA 11:10 E quei di Iabes dissero agli Ammoniti: “Domani verrem da voi, e farete di noi tutto quello che vi parrà”. 1SA 11:11 Il giorno seguente, Saul divise il popolo in tre schiere, che penetrarono nel campo degli Ammoniti in su la vigilia del mattino, e li batterono fino alle ore calde del giorno. Quelli che scamparono furon dispersi in guisa che non ne rimasero due assieme. 1SA 11:12 Il popolo disse a Samuele: “Chi è che diceva: Saul regnerà egli su noi? Dateci quegli uomini e li metteremo a morte”. 1SA 11:13 Ma Saul rispose: “Nessuno sarà messo a morte in questo giorno, perché oggi l’Eterno ha operato una liberazione in Israele”. 1SA 11:14 E Samuele disse al popolo: “Venite, andiamo a Ghilgal, ed ivi confermiamo l’autorità reale”. 1SA 11:15 E tutto il popolo andò a Ghilgal, e quivi, a Ghilgal, fecero Saul re davanti all’Eterno, e quivi offrirono nel cospetto dell’Eterno sacrifizi di azioni di grazie. E Saul e gli uomini tutti d’Israele fecero gran festa in quel luogo. 1SA 12:1 Allora Samuele disse a tutto Israele: “Ecco, io vi ho ubbidito in tutto quello che m’avete detto, ed ho costituito un re su di voi. 1SA 12:2 Ed ora, ecco il re che andrà dinanzi a voi. Quanto a me, io son vecchio e canuto, e i miei figliuoli sono tra voi; io sono andato innanzi a voi dalla mia giovinezza fino a questo giorno. 1SA 12:3 Eccomi qui; rendete la vostra testimonianza a mio carico, in presenza dell’Eterno e in presenza del suo unto: A chi ho preso il bue? A chi ho preso l’asino? Chi ho defraudato? A chi ho fatto violenza? Dalle mani di chi ho accettato doni per chiuder gli occhi a suo riguardo? Io vi restituirò ogni cosa!” 1SA 12:4 Quelli risposero: “Tu non ci hai defraudati, non ci hai fatto violenza, e non hai preso nulla dalle mani di chicchessia” 1SA 12:5 Ed egli a loro: “Oggi l’Eterno è testimone contro di voi, e il suo unto pure e testimone, che voi non avete trovato nulla nelle mie mani”. Il popolo rispose: “Egli e testimone!” 1SA 12:6 Allora Samuele disse al popolo: “Testimone è l’Eterno, che costituì Mosè ed Aaronne e fe’ salire i padri vostri dal paese d’Egitto. 1SA 12:7 Or dunque presentatevi, ond’io, dinanzi all’Eterno, dibatta con voi la causa relativa a tutte le opere di giustizia che l’Eterno ha compiute a beneficio vostro e dei vostri padri. 1SA 12:8 Dopo che Giacobbe fu entrato in Egitto, i vostri padri gridarono all’Eterno, e l’Eterno mandò Mosè ed Aaronne i quali trassero i padri vostri fuor dall’Egitto e li fecero abitare in questo luogo. 1SA 12:9 Ma essi dimenticarono l’Eterno, il loro Dio, ed egli li diede in potere di Sisera, capo dell’esercito di Hatsor, e in potere dei Filistei e del re di Moab, i quali mossero loro guerra. 1SA 12:10 Allora gridarono all’Eterno e dissero: “Abbiam peccato, perché abbiamo abbandonato l’Eterno, e abbiam servito agl’idoli di Baal e d’Astarte; ma ora, liberaci dalle mani dei nostri nemici, e serviremo te. 1SA 12:11 E l’Eterno mandò Jerubbaal e Bedan e Jefte e Samuele, e vi liberò dalle mani de’ nemici che vi circondavano, e viveste al sicuro. 1SA 12:12 Ma quando udiste che Nahas, re de’ figliuoli di Ammon, marciava contro di voi, mi diceste: “No, deve regnar su noi un re”, mentre l’Eterno, il vostro Dio, era il vostro re. 1SA 12:13 Or dunque, ecco il re che vi siete scelto, che avete chiesto; ecco, l’Eterno ha costituito un re su di voi. 1SA 12:14 Se temete l’Eterno, lo servite, e ubbidite alla sua voce, se non siete ribelli al comandamento dell’Eterno, e tanto voi quanto il re che regna su voi siete seguaci dell’Eterno, ch’è il vostro Dio, bene; 1SA 12:15 ma, se non ubbidite alla voce dell’Eterno, se vi ribellate al comandamento dell’Eterno, la mano dell’Eterno sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri. 1SA 12:16 E anche ora, fermatevi e mirate questa cosa grande che l’Eterno sta per compiere dinanzi agli occhi vostri! 1SA 12:17 Non siamo al tempo della mèsse del grano? Io invocherò l’Eterno, ed egli manderà tuoni e pioggia affinché sappiate e veggiate quanto è grande agli occhi dell’Eterno il male che avete fatto chiedendo per voi un re”. 1SA 12:18 Allora Samuele invocò l’Eterno, e l’Eterno mandò quel giorno tuoni e pioggia; e tutto il popolo ebbe gran timore dell’Eterno e di Samuele. 1SA 12:19 E tutto il popolo disse a Samuele: “Prega l’Eterno, il tuo Dio, per i tuoi servi, affinché non muoiamo; poiché a tutti gli altri nostri peccati abbiamo aggiunto questo torto di chiedere per noi un re”. 1SA 12:20 E Samuele rispose al popolo: “Non temete; è vero, voi avete fatto tutto questo male; nondimeno, non vi ritraete dal seguir l’Eterno, ma servitelo con tutto il cuor vostro; 1SA 12:21 non ve ne ritraete, perché andreste dietro a cose vane, che non posson giovare ne liberare, perché son cose vane. 1SA 12:22 Poiché l’Eterno, per amore del suo gran nome, non abbandonerà il suo popolo, giacché è piaciuto all’Eterno di far di voi il popolo suo. 1SA 12:23 E, quanto a me, lungi da me il peccare contro l’Eterno cessando di pregare per voi! Anzi, io vi mostrerò la buona e diritta via. 1SA 12:24 Solo temete l’Eterno, e servitelo fedelmente, con tutto il cuor vostro; poiché mirate le cose grandi ch’egli ha fatte per voi! 1SA 12:25 Ma, se continuate ad agire malvagiamente, perirete e voi e il vostro re”. 1SA 13:1 Saul aveva trent’anni quando cominciò a regnare; e regnò quarantadue anni sopra Israele. 1SA 13:2 Saul si scelse tremila uomini d’Israele: duemila stavano con lui a Micmas e sul monte di Bethel, e mille con Gionathan a Ghibea di Beniamino; e rimandò il resto del popolo, ognuno alla sua tenda. 1SA 13:3 Gionathan batté la guarnigione de’ Filistei che stava a Gheba, e i Filistei lo seppero; e Saul fe’ sonar la tromba per tutto il paese, dicendo: “Lo sappiano gli Ebrei!” 1SA 13:4 E tutto Israele sentì dire: “Saul ha battuto la guarnigione de’ Filistei, e Israele è venuto in odio ai Filistei”. Così il popolo fu convocato a Ghilgal per seguir Saul. 1SA 13:5 E il Filistei si radunarono per combattere contro Israele; aveano trentamila carri, seimila cavalieri, e gente numerosa come la rena ch’è sul lido del mare. Saliron dunque e si accamparono a Micmas, a oriente di Beth-Aven. 1SA 13:6 Or gl’Israeliti, vedendosi ridotti a mal partito, perché il popolo era messo alle strette, si nascosero nelle caverne, nelle macchie, tra le rocce, nelle buche e nelle cisterne. 1SA 13:7 Ci furon degli Ebrei che passarono il Giordano, per andare nel paese di Gad e di Galaad. Quanto a Saul, egli era ancora a Ghilgal, e tutto il popolo che lo seguiva, tremava. 1SA 13:8 Egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal, e il popolo cominciò a disperdersi e ad abbandonarlo. 1SA 13:9 Allora Saul disse: “Menatemi l’olocausto e i sacrifizi di azioni di grazie”; e offerse l’olocausto. 1SA 13:10 E come finiva d’offrir l’olocausto, ecco che arrivò Samuele; e Saul gli uscì incontro per salutarlo. 1SA 13:11 Ma Samuele gli disse: “Che hai tu fatto?” Saul rispose: “Siccome vedevo che il popolo si disperdeva e m’abbandonava, che tu non giungevi nel giorno stabilito, e che i Filistei erano adunati a Micmas, mi son detto: 1SA 13:12 Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal, e io non ho ancora implorato l’Eterno! Così, mi son fatto violenza, ed ho offerto l’olocausto”. 1SA 13:13 Allora Samuele disse a Saul: “Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che l’Eterno, il tuo Dio, ti avea dato. L’Eterno avrebbe stabilito il tuo regno sopra Israele in perpetuo; 1SA 13:14 ma ora il tuo regno non durerà; l’Eterno s’è cercato un uomo secondo il cuor suo, e l’Eterno l’ha destinato ad esser principe del suo popolo, giacché tu non hai osservato quel che l’Eterno t’aveva ordinato”. 1SA 13:15 Poi Samuele si levò e salì da Ghilgal a Ghibea di Beniamino, e Saul fece la rassegna del popolo che si trovava con lui; eran circa seicento uomini. 1SA 13:16 Or Saul, Gionathan suo figliuolo, e la gente che si trovava con essi occupavano Ghibea di Beniamino, mentre i Filistei erano accampati a Micmas. 1SA 13:17 Dal campo de’ Filistei uscirono dei guastatori divisi in tre schiere: una prese la via d’Ofra, verso il paese di Shual; 1SA 13:18 l’altra prese la via di Beth-Horon; la terza prese la via della frontiera che guarda la valle di Tseboim, verso il deserto. 1SA 13:19 Or in tutto il paese d’Israele non si trovava un fabbro; poiché i Filistei aveano detto: “Vediamo che gli Ebrei non si facciano spade o lance”. 1SA 13:20 E tutti gl’Israeliti scendevano dai Filistei per farsi aguzzare chi il suo vomero, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga. 1SA 13:21 E il prezzo dell’arrotatura era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri e per aggiustare i pungoli. 1SA 13:22 Così avvenne che il dì della battaglia non si trovava in mano a tutta la gente, ch’era con Saul e con Gionathan, né spada né lancia; non se ne trovava che in man di Saul e di Gionathan suo figliuolo. 1SA 13:23 E la guarnigione dei Filistei uscì ad occupare il passo di Micmas. 1SA 14:1 Or avvenne che un giorno, Gionathan, figliuolo di Saul, disse al giovane suo scudiero: “Vieni, andiamo verso la guarnigione de’ Filistei, che è la dall’altra parte”. Ma non ne disse nulla a suo padre. 1SA 14:2 Saul stava allora all’estremità di Ghibea sotto il melagrano di Migron, e la gente che avea seco noverava circa seicento uomini; 1SA 14:3 e Ahia, figliuolo di Ahitub, fratello d’Icabod, figliuolo di Fineas, figliuolo d’Eli sacerdote dell’Eterno a Sciloh, portava l’efod. Il popolo non sapeva che Gionathan se ne fosse andato. 1SA 14:4 Or fra i passi attraverso ai quali Gionathan cercava d’arrivare alla guarnigione de’ Filistei, c’era una punta di rupe da una parte e una punta di rupe dall’altra parte: una si chiamava Botsets, e l’altra Seneh. 1SA 14:5 Una di queste punte sorgeva al nord, dirimpetto a Micmas, e l’altra a mezzogiorno, dirimpetto a Ghibea. 1SA 14:6 Gionathan disse al suo giovane scudiero: “Vieni, andiamo verso la guarnigione di questi incirconcisi; forse l’Eterno agirà per noi, poiché nulla può impedire all’Eterno di salvare con molta o con poca gente”. 1SA 14:7 Il suo scudiero gli rispose: “Fa, tutto quello che ti sta nel cuore; va’ pure; ecco, io son teco dove il cuor ti mena”. 1SA 14:8 Allora Gionathan disse: “Ecco, noi andremo verso quella gente, e ci mostreremo a loro. 1SA 14:9 Se ci dicono: Fermatevi finché veniam da voi, ci fermeremo al nostro posto, e non saliremo fino a loro; 1SA 14:10 ma se ci dicono: Venite su da noi, saliremo, perché l’Eterno li avrà dati nelle nostre mani. Questo ci servirà di segno”. 1SA 14:11 Così si mostrarono ambedue alla guarnigione de’ Filistei; e i Filistei dissero: “Ecco gli Ebrei che escon dalle grotte dove s’eran nascosti!” 1SA 14:12 E gli uomini della guarnigione, rivolgendosi a Gionathan e al suo scudiero, dissero: “Venite su da noi, e vi faremo saper qualcosa”. Gionathan disse al suo scudiero: “Sali dietro a me, poiché l’Eterno li ha dati nelle mani d’Israele”. 1SA 14:13 Gionathan salì, arrampicandosi con le mani e coi piedi, seguito dal suo scudiero. E i Filistei caddero dinanzi a Gionathan; e lo scudiero dietro a lui dava loro la morte. 1SA 14:14 In questa prima disfatta, inflitta da Gionathan e dal suo scudiero, caddero circa venti uomini, sullo spazio di circa la metà di un iugero di terra. 1SA 14:15 E lo spavento si sparse nell’accampamento, nella campagna e fra tutto il popolo; la guarnigione e i guastatori furono anch’essi spaventati; il paese tremò; fu uno spavento di Dio. 1SA 14:16 Le sentinelle di Saul a Ghibea di Beniamino guardarono ed ecco che la moltitudine si sbandava e fuggiva di qua e di là. 1SA 14:17 Allora Saul disse alla gente ch’era con lui: “Fate la rassegna, e vedete chi se n’è andato da noi”. E, fatta la rassegna, ecco che mancavano Gionathan e il suo scudiero. 1SA 14:18 E Saul disse ad Ahia: “Fa’ accostare l’arca di Dio!” Poiché l’arca di Dio era allora coi figliuoli d’Israele. 1SA 14:19 E mentre Saul parlava col sacerdote, il tumulto andava aumentando nel campo de’ Filistei; e Saul disse al sacerdote: “Ritira la mano!” 1SA 14:20 Poi Saul e tutto il popolo ch’era con lui si radunarono e s’avanzarono fino al luogo della battaglia; ed ecco che la spada dell’uno era rivolta contro l’altro, e la confusione era grandissima. 1SA 14:21 Or gli Ebrei, che già prima si trovavan coi Filistei ed eran saliti con essi al campo dal paese d’intorno, fecero voltafaccia e s’unirono anch’essi con gl’Israeliti ch’erano con Saul e con Gionathan. 1SA 14:22 E parimente tutti gl’Israeliti che s’eran nascosti nella contrada montuosa di Efraim, quand’udirono che i Filistei fuggivano, si misero anch’essi a inseguirli da presso, combattendo. 1SA 14:23 In quel giorno l’Eterno salvò Israele, e la battaglia s’estese fin oltre Beth-Aven. 1SA 14:24 Or gli uomini d’Israele, in quel giorno, erano sfiniti; ma Saul fece fare al popolo questo giuramento: “Maledetto l’uomo che toccherà cibo prima di sera, prima ch’io mi sia vendicato de’ miei nemici”. E nessuno del popolo toccò cibo. 1SA 14:25 Or tutto il popolo giunse a una foresta, dove c’era del miele per terra. 1SA 14:26 E come il popolo fu entrato nella foresta, vide il miele che colava; ma nessuno si portò la mano alla bocca, perché il popolo rispettava il giuramento. 1SA 14:27 Ma Gionathan non avea sentito quando suo padre avea fatto giurare il popolo; e stese la punta del bastone che teneva in mano, la intinse nel miele che colava, portò la mano alla bocca, e gli si rischiarò la vista. 1SA 14:28 Uno del popolo, rivolgendosi a lui, gli disse: “Tuo padre ha espressamente fatto fare al popolo questo giuramento: Maledetto l’uomo che toccherà oggi cibo; e il popolo è estenuato”. 1SA 14:29 Allora Gionathan disse: “Mio padre ha recato un danno al paese; vedete come l’aver gustato un po’ di questo miele m’ha rischiarato la vista! 1SA 14:30 Ah, se il popolo avesse oggi mangiato a sua voglia del bottino che ha trovato presso i nemici! Non si sarebb’egli fatto una più grande strage de’ Filistei?” 1SA 14:31 Essi dunque sconfissero quel giorno i Filistei da Micmas ad Ajalon; il popolo era estenuato, e si gettò sul bottino; 1SA 14:32 prese pecore, buoi e vitelli, li scannò sul suolo, e li mangiò col sangue. 1SA 14:33 E questo fu riferito a Saul e gli fu detto: “Ecco, il popolo pecca contro l’Eterno, mangiando carne col sangue”. Ed egli disse: “Voi avete commesso un’infedeltà; rotolate subito qua presso di me una gran pietra”. 1SA 14:34 E Saul soggiunse: “Andate attorno fra il popolo, e dite a ognuno di menarmi qua il suo bue e la sua pecora, e di scannarli qui; poi mangiate, e non peccate contro l’Eterno, mangiando carne con sangue!” E, quella notte, ognuno del popolo menò di propria mano il suo bue, e lo scannò quivi. 1SA 14:35 E Saul edifico un altare all’Eterno; questo fu il primo altare ch’egli edificò all’Eterno. 1SA 14:36 Poi Saul disse: “Scendiamo nella notte a inseguire i Filistei; saccheggiamoli fino alla mattina, e facciamo che non ne scampi uno”. Il popolo rispose: “Fa’ tutto quello che ti par bene”. Allora disse il sacerdote: “Accostiamoci qui a Dio”. 1SA 14:37 E Saul consultò Dio, dicendo: “Debbo io scendere a inseguire i Filistei? Li darai tu nelle mani d’Israele?” Ma questa volta Iddio non gli diede alcuna risposta. 1SA 14:38 E Saul disse: “Accostatevi qua, voi tutti capi del popolo, riconoscete e vedete in che consista il peccato commesso quest’oggi! 1SA 14:39 Poiché, com’è vero che l’Eterno, il salvatore d’Israele, vive, quand’anche il reo fosse Gionathan mio figliuolo, egli dovrà morire”. Ma in tutto il popolo non ci fu alcuno che gli rispondesse. 1SA 14:40 Allora egli disse a tutto Israele: “Mettetevi da un lato, e io e Gionathan mio figliuolo staremo dall’altro”. E il popolo disse a Saul: “Fa’ quello che ti par bene”. 1SA 14:41 Saul disse all’Eterno: “Dio d’Israele, fa’ conoscere la verità!” E Gionathan e Saul furon designati dalla sorte, e il popolo scampò. 1SA 14:42 Poi Saul disse: “Tirate a sorte fra me e Gionathan mio figliuolo”. E Gionathan fu designato. 1SA 14:43 Allora Saul disse a Gionathan: “Dimmi quello che hai fatto”. E Gionathan glielo confessò, e disse: “Sì, io assaggiai un po’ di miele, con la punta del bastone che avevo in mano; eccomi qui: morrò!” 1SA 14:44 Saul disse: “Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore, se non andrai alla morte, o Gionathan!” 1SA 14:45 E il popolo disse a Saul: “Gionathan, che ha operato questa gran liberazione in Israele, dovrebb’egli morire? Non sarà mai! Com’è vero che l’Eterno vive, non cadrà in terra un capello del suo capo; poiché oggi egli ha operato con Dio! Così il popolo salvò Gionathan, che non fu messo a morte. 1SA 14:46 Poi Saul tornò dall’inseguimento de’ Filistei, e i Filistei se ne tornarono al loro paese. 1SA 14:47 Or Saul, quand’ebbe preso possesso del suo regno in Israele, mosse guerra a tutti i suoi nemici d’ogn’intorno: a Moab, ai figliuoli d’Ammon, a Edom, ai re di Tsoba e ai Filistei; e dovunque si volgeva, vinceva. 1SA 14:48 Spiegò il suo valore, sconfisse gli Amalekiti, e liberò Israele dalle mani di quelli che lo predavano. 1SA 14:49 I figliuoli di Saul erano: Gionathan, Ishvi e Malkishua; e delle sue due figliuole, la primogenita si chiamava Merab, e la minore Mical. 1SA 14:50 Il nome della moglie di Saul era Ahinoam, figliuola di Ahimaaz, e il nome del capitano del suo esercito era Abner, figliuolo di Ner, zio di Saul. 1SA 14:51 E Kis, padre di Saul, e Ner, padre d’Abner, erano figliuoli d’Abiel. 1SA 14:52 Per tutto il tempo di Saul, vi fu guerra accanita contro i Filistei; e, come Saul scorgeva un uomo forte e valoroso, lo prendeva seco. 1SA 15:1 Or Samuele disse a Saul: “L’Eterno mi ha mandato per ungerti re del suo popolo, d’Israele; ascolta dunque quel che ti dice l’Eterno. 1SA 15:2 Così parla l’Eterno degli eserciti: Io ricordo ciò che Amalek fece ad Israele quando gli s’oppose nel viaggio mentre saliva dall’Egitto. 1SA 15:3 Ora va’, sconfiggi Amalek, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene; non lo risparmiare, ma uccidi uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore, cammelli ed asini”. 1SA 15:4 Saul dunque convocò il popolo e ne fece la rassegna in Telaim: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda. 1SA 15:5 Saul giunse alla città di Amalek, pose un’imboscata nella valle, 1SA 15:6 e disse ai Kenei: “Andatevene, ritiratevi, scendete di mezzo agli Amalekiti, perch’io non vi distrugga insieme a loro, giacché usaste benignità verso tutti i figliuoli d’Israele quando salirono dall’Egitto”. Così i Kenei si ritirarono di mezzo agli Amalekiti. 1SA 15:7 E Saul sconfisse gli Amalekiti da Havila fino a Shur, che sta dirimpetto all’Egitto. 1SA 15:8 E prese vivo Agag, re degli Amalekiti, e votò allo sterminio tutto il popolo, passandolo a fil di spada. 1SA 15:9 Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore, de’ buoi, gli animali della seconda figliatura, gli agnelli e tutto quel che v’era di buono; non vollero votarli allo sterminio, ma votarono allo sterminio tutto ciò che non avea valore ed era meschino. 1SA 15:10 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Samuele, dicendo: 1SA 15:11 “Io mi pento d’aver stabilito re Saul, perché si e sviato da me, e non ha eseguito i miei ordini”. Samuele ne fu irritato, e gridò all’Eterno tutta la notte. 1SA 15:12 Poi si levò la mattina di buon’ora e andò incontro a Saul; e vennero a dire a Samuele: “Saul e andato a Carmel, ed ecco che vi s’è eretto un trofeo; poi se n’è ritornato e, passando più lungi, è sceso a Ghilgal”. 1SA 15:13 Samuele si recò da Saul; e Saul gli disse: “Benedetto sii tu dall’Eterno! Io ho eseguito l’ordine dell’Eterno”. 1SA 15:14 E Samuele disse: “Che è dunque questo belar di pecore che mi giunge agli orecchi, e questo muggir di buoi che sento?” 1SA 15:15 Saul rispose: “Son bestie menate dal paese degli Amalekiti; perché il popolo ha risparmiato il meglio delle pecore e de’ buoi per farne de’ sacrifizi all’Eterno, al tuo Dio; il resto, però, l’abbiam votato allo sterminio”. 1SA 15:16 Allora Samuele disse a Saul: “Basta! Io t’annunzierò quel che l’Eterno m’ha detto stanotte!” E Saul gli disse: “Parla”. 1SA 15:17 E Samuele disse: “Non è egli vero che quando ti reputavi piccolo sei divenuto capo delle tribù d’Israele, e l’Eterno t’ha unto re d’Israele? 1SA 15:18 L’Eterno t’avea dato una missione, dicendo: Va’, vota allo sterminio que’ peccatori d’Amalekiti, e fa’ loro guerra finché siano sterminati. 1SA 15:19 E perché dunque non hai ubbidito alla voce dell’Eterno? perché ti sei gettato sul bottino, e hai fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno?” 1SA 15:20 E Saul disse a Samuele: “Ma io ho ubbidito alla voce dell’Eterno, ho compiuto la missione che l’Eterno m’aveva affidata, ho menato Agag, re di Amalek, e ho votato allo sterminio gli Amalekiti; 1SA 15:21 ma il popolo ha preso, fra il bottino, delle pecore e de’ buoi come primizie di ciò che doveva essere sterminato, per farne de’ sacrifizi all’Eterno, al tuo Dio, a Ghilgal”. 1SA 15:22 E Samuele disse: “L’Eterno ha egli a grado gli olocausti e i sacrifizi come che si ubbidisca alla sua voce? Ecco, l’ubbidienza val meglio che il sacrifizio, e dare ascolto val meglio che il grasso dei montoni; 1SA 15:23 poiché la ribellione è come il peccato della divinazione, e l’ostinatezza è come l’adorazione degli idoli e degli dèi domestici. Giacché tu hai rigettata la parola dell’Eterno, anch’egli ti rigetta come re”. 1SA 15:24 Allora Saul disse a Samuele: “Io ho peccato, poiché ho trasgredito il comandamento dell’Eterno e le tue parole; io ho temuto il popolo, e ho dato ascolto alla sua voce. 1SA 15:25 Or dunque, ti prego, perdona il mio peccato, ritorna con me, e io mi prostrerò davanti all’Eterno”. E Samuele disse a Saul: 1SA 15:26 “Io non ritornerò con te, poiché hai rigettato la parola dell’Eterno, e l’Eterno ha rigettato te perché tu non sia più re sopra Israele”. 1SA 15:27 E come Samuele si voltava per andarsene, Saul lo prese per il lembo del mantello che si strappò. 1SA 15:28 Allora Samuele gli disse: “L’Eterno strappa oggi d’addosso a te il regno d’Israele, e lo dà ad un altro, ch’è migliore di te. 1SA 15:29 E colui ch’è la gloria d’Israele non mentirà e non si pentirà; poiché egli non è un uomo perché abbia da pentirsi”. 1SA 15:30 Allora Saul disse: “Ho peccato; ma tu adesso onorami, ti prego, in presenza degli anziani del mio popolo e in presenza d’Israele; ritorna con me, ed io mi prostrerò davanti all’Eterno, al tuo Dio”. 1SA 15:31 Samuele dunque ritornò, seguendo Saul, e Saul si prostrò davanti all’Eterno. 1SA 15:32 Poi Samuele disse: “Menatemi qua Agag, re degli Amalekiti”. E Agag venne a lui incatenato. E Agag diceva: “Certo, l’amarezza della morte e passata”. 1SA 15:33 Samuele gli disse: “Come la tua spada ha privato le donne di figliuoli, così la madre tua sarà privata di figliuoli fra le donne”. E Samuele fe’ squartare Agag in presenza dell’Eterno a Ghilgal. 1SA 15:34 Poi Samuele se ne andò a Rama, e Saul salì a casa sua, a Ghibea di Saul. 1SA 15:35 E Samuele, finché visse, non andò più a vedere Saul, perché Samuele faceva cordoglio per Saul; e l’Eterno si pentiva d’aver fatto Saul re d’Israele. 1SA 16:1 L’Eterno disse a Samuele: “Fino a quando farai tu cordoglio per Saul, mentre io l’ho rigettato perché non regni più sopra Israele? Empi d’olio il tuo corno, e va’; io ti manderò da Isai di Bethlehem, perché mi son provveduto di un re tra i suoi figliuoli”. 1SA 16:2 E Samuele rispose: “Come andrò io? Saul lo verrà a sapere, e mi ucciderà”. L’Eterno disse: “Prenderai teco una giovenca, e dirai: Son venuto ad offrire un sacrifizio all’Eterno. 1SA 16:3 Inviterai Isai al sacrifizio; io ti farò sapere quello che dovrai fare, e mi ungerai colui che ti dirò”. 1SA 16:4 Samuele dunque fece quello che l’Eterno gli avea detto; si recò a Bethlehem, e gli anziani della città gli si fecero incontro tutti turbati, e gli dissero: “Porti tu pace?” 1SA 16:5 Ed egli rispose: “Porto pace; vengo ad offrire un sacrifizio all’Eterno; purificatevi, e venite meco al sacrifizio”. Fece anche purificare Isai e i suoi figliuoli, e li invitò al sacrifizio. 1SA 16:6 Mentre entravano, egli scòrse Eliab, e disse: “Certo, ecco l’unto dell’Eterno davanti a lui”. 1SA 16:7 Ma l’Eterno disse a Samuele: “Non badare al suo aspetto né all’altezza della sua statura, perché io l’ho scartato; giacché l’Eterno non guarda a quello a cui guarda l’uomo: l’uomo riguarda all’apparenza, ma l’Eterno riguarda al cuore”. 1SA 16:8 Allora Isai chiamò Abinadab, e lo fece passare davanti a Samuele; ma Samuele disse: “L’Eterno non s’è scelto neppur questo”. 1SA 16:9 Isai fece passare Shamma, ma Samuele disse: “L’Eterno non s’è scelto neppur questo”. 1SA 16:10 Isai fece passar così sette de’ suoi figliuoli davanti a Samuele; ma Samuele disse ad Isai: “L’Eterno non s’è scelto questi”. 1SA 16:11 Poi Samuele disse ad Isai: “Sono questi tutti i tuoi figli?” Isai rispose: “Resta ancora il più giovane, ma è a pascere le pecore”. 1SA 16:12 E Samuele disse ad Isai: “Mandalo a cercare, perché non ci metteremo a tavola prima che sia arrivato qua”. Isai dunque lo mandò a cercare, e lo fece venire. Or egli era biondo, avea de’ begli occhi e un bell’aspetto. E l’Eterno disse a Samuele: “Lèvati, ungilo, perch’egli è desso”. 1SA 16:13 Allora Samuele prese il corno dell’olio, e l’unse in mezzo ai suoi fratelli; e, da quel giorno in poi, lo spirito dell’Eterno investì Davide. E Samuele si levò e se ne andò a Rama. 1SA 16:14 Or lo spirito dell’Eterno s’era ritirato da Saul, ch’era turbato da un cattivo spirito suscitato dall’Eterno. 1SA 16:15 I servitori di Saul gli dissero: “Ecco, un cattivo spirito suscitato da Dio, ti turba. 1SA 16:16 Ordini ora il nostro signore ai tuoi servi che ti stanno dinanzi, di cercar un uomo che sappia sonar l’arpa; e quando il cattivo spirito suscitato da Dio t’investirà, quegli si metterà a sonare e tu ne sarai sollevato”. 1SA 16:17 Saul disse ai suoi servitori: “Trovatemi un uomo che suoni bene e conducetemelo”. 1SA 16:18 Allora uno de’ domestici prese a dire: “Ecco io ho veduto un figliuolo di Isai, il Bethlehemita, che sa sonar bene; è un uomo forte, valoroso, un guerriero, parla bene, è di bell’aspetto, e l’Eterno è con lui”. 1SA 16:19 Saul dunque inviò de’ messi a Isai per dirgli: “Mandami Davide, tuo figliuolo, che è col gregge”. 1SA 16:20 Ed Isai prese un asino carico di pane, un otre di vino, un capretto, e mandò tutto a Saul per mezzo di Davide suo figliuolo. 1SA 16:21 Davide arrivò da Saul e si presentò a lui; ed ei gli pose grande affetto e lo fece suo scudiero. 1SA 16:22 E Saul mandò a dire ad Isai: “Ti prego, lascia Davide al mio servizio, poich’egli ha trovato grazia agli occhi miei”. 1SA 16:23 Or quando il cattivo spirito suscitato da Dio investiva Saul, Davide pigliava l’arpa e si metteva a sonare; Saul si sentiva sollevato, stava meglio, e il cattivo spirito se n’andava da lui. 1SA 17:1 Or i Filistei misero insieme i loro eserciti per combattere, si radunarono a Soco, che appartiene a Giuda, e si accamparono fra Soco e Azeka, a Efes-Dammim. 1SA 17:2 Saul e gli uomini d’Israele si radunarono anch’essi, si accamparono nella valle dei terebinti, e si schierarono in battaglia contro ai Filistei. 1SA 17:3 I Filistei stavano sul monte da una parte, e Israele stava sul monte dall’altra parte; e fra loro c’era la valle. 1SA 17:4 Or dal campo de’ Filistei uscì come campione un guerriero per nome Goliath, di Gath, alto sei cubiti e un palmo. 1SA 17:5 Aveva in testa un elmo di rame, era vestito d’una corazza a squame il cui peso era di cinquemila sicli di rame, 1SA 17:6 portava delle gambiere di rame e, sospeso dietro le spalle, un giavellotto di rame. 1SA 17:7 L’asta della sua lancia era come un subbio di tessitore; la punta della lancia pesava seicento sicli di ferro, e colui che portava la sua targa lo precedeva. 1SA 17:8 Egli dunque si fermò; e, vòlto alle schiere d’Israele, gridò: “Perché uscite a schierarvi in battaglia? Non sono io il Filisteo, e voi de’ servi di Saul? Scegliete uno fra voi, e scenda contro a me. 1SA 17:9 S’egli potrà lottare con me ed uccidermi, noi sarem vostri servi; ma se io sarò vincitore e l’ucciderò, voi sarete nostri sudditi e ci servirete”. 1SA 17:10 E il Filisteo aggiunse: “Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d’Israele: Datemi un uomo, e ci batteremo!” 1SA 17:11 Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero sbigottiti e presi da gran paura. 1SA 17:12 Or Davide era figliuolo di quell’Efrateo di Bethlehem di Giuda, per nome Isai, che aveva otto figliuoli e che, al tempo di Saul, era vecchio, molto innanzi nell’età. 1SA 17:13 I tre figliuoli maggiori d’Isai erano andati alla guerra con Saul; e i tre figliuoli ch’erano andati alla guerra, si chiamavano: Eliab, il primogenito; Abinadab il secondo, e Shamma il terzo. 1SA 17:14 Davide era il più giovine; e quando i tre maggiori ebbero seguito Saul, 1SA 17:15 Davide si partì da Saul, e tornò a Bethlehem a pascolar le pecore di suo padre. 1SA 17:16 E il Filisteo si faceva avanti la mattina e la sera, e si presentò così per quaranta giorni. 1SA 17:17 Or Isai disse a Davide, suo figliuolo: “Prendi per i tuoi fratelli quest’efa di grano arrostito e questi dieci pani, e portali presto al campo ai tuoi fratelli. 1SA 17:18 Porta anche queste dieci caciole al capitano del loro migliaio; vedi se i tuoi fratelli stanno bene, e riportami da loro un qualche contrassegno. 1SA 17:19 Saul ed essi con tutti gli uomini d’Israele sono nella valle dei terebinti a combattere contro i Filistei”. 1SA 17:20 L’indomani Davide s’alzò di buon mattino, lasciò le pecore a un guardiano, prese il suo carico, e partì come Isai gli aveva ordinato; e come giunse al parco dei carri, l’esercito usciva per schierarsi in battaglia e alzava gridi di guerra. 1SA 17:21 Israeliti e Filistei s’erano schierati, esercito contro esercito. 1SA 17:22 Davide, lasciate in mano del guardiano de’ bagagli le cose che portava, corse alla linea di battaglia; e, giuntovi, chiese ai suoi fratelli come stavano. 1SA 17:23 Or mentr’egli parlava con loro, ecco avanzarsi di tra le file de’ Filistei quel campione, quel Filisteo di Gath, di nome Goliath, e ripetere le solite parole; e Davide le udì. 1SA 17:24 E tutti gli uomini d’Israele, alla vista di quell’uomo, fuggiron d’innanzi a lui, presi da gran paura. 1SA 17:25 Gli uomini d’Israele dicevano: “Avete visto quell’uomo che s’avanza? Egli s’avanza per coprir d’obbrobrio Israele. Se qualcuno l’uccide, il re lo farà grandemente ricco, gli darà la sua propria figliuola, ed esenterà in Israele la casa del padre di lui da ogni aggravio”. 1SA 17:26 E Davide, rivolgendosi a quelli che gli eran vicini, disse: “Che si farà egli a quell’uomo che ucciderà questo Filisteo e torrà l’obbrobrio di dosso a Israele? E chi è dunque questo Filisteo, questo incirconciso, che osa insultare le schiere dell’Iddio vivente?” 1SA 17:27 E la gente gli rispose con le stesse parole, dicendo: “Si farà questo e questo a colui che lo ucciderà”. 1SA 17:28 Eliab, suo fratello maggiore, avendo udito Davide parlare a quella gente, s’accese d’ira contro di lui, e disse: “Perché sei sceso qua? E a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco il tuo orgoglio e la malignità del tuo cuore; tu sei sceso qua per veder la battaglia? 1SA 17:29 Davide rispose: “Che ho io fatto ora? Non era che una semplice domanda!” 1SA 17:30 E, scostandosi da lui, si rivolse ad un altro, facendo la stessa domanda; e la gente gli diede la stessa risposta di prima. 1SA 17:31 Or le parole che Davide avea dette essendo state sentite, furono riportate a Saul, che lo fece venire. 1SA 17:32 E Davide disse a Saul: “Nessuno si perda d’animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà e si batterà con quel Filisteo”. 1SA 17:33 Saul disse a Davide: “Tu non puoi andare a batterti con questo Filisteo; poiché tu non sei che un giovanetto, ed egli è un guerriero fin dalla sua giovinezza”. 1SA 17:34 E Davide rispose a Saul: “Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre; e quando un leone o un orso veniva a portar via una pecora di mezzo al gregge, 1SA 17:35 io gli correvo dietro, lo colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda; e se quello mi si rivoltava contro, io lo pigliavo per le ganasce, lo ferivo e l’ammazzavo. 1SA 17:36 Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e l’orso; e questo incirconciso Filisteo sarà come uno di quelli, perché ha coperto d’obbrobrio le schiere dell’Iddio vivente”. 1SA 17:37 E Davide soggiunse: “L’Eterno che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell’orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo”. E Saul disse a Davide: “Va’, e l’Eterno sia teco”. 1SA 17:38 Saul rivestì Davide della sua propria armatura, gli mise in capo un elmo di rame, e lo armò di corazza. 1SA 17:39 Poi Davide cinse la spada di Saul sopra la sua armatura, e cercò di camminare, perché non aveva ancora provato; ma disse a Saul: “Io non posso camminare con quest’armatura; non ci sono abituato”. E se la tolse di dosso. 1SA 17:40 E prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre ben lisce, le pose nella sacchetta da pastore, che gli serviva di carniera, e con la fionda in mano mosse contro il Filisteo. 1SA 17:41 Il Filisteo anch’egli si fe’ innanzi, avvicinandosi sempre più a Davide, ed era preceduto dal suo scudiero. 1SA 17:42 E quando il Filisteo ebbe scorto Davide, lo disprezzò, perch’egli non era che un giovinetto, biondo e di bell’aspetto. 1SA 17:43 Il Filisteo disse a Davide: “Son io un cane, che tu vieni contro a me col bastone?” E il Filisteo maledisse Davide in nome de’ suoi dèi; 1SA 17:44 e il Filisteo disse a Davide: “Vieni qua ch’io dia la tua carne agli uccelli del cielo e alle bestie de’ campi”. 1SA 17:45 Allora Davide rispose al Filisteo: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome dell’Eterno degli eserciti, dell’Iddio delle schiere d’Israele che tu hai insultato. 1SA 17:46 Oggi l’Eterno ti darà nelle mie mani, e io ti abbatterò, ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell’esercito de’ Filistei agli uccelli del cielo e alle fiere della terra; e tutta la terra riconoscerà che v’è un Dio in Israele; 1SA 17:47 e tutta questa moltitudine riconoscerà che l’Eterno non salva per mezzo di spada né per mezzo di lancia; poiché l’esito della battaglia dipende dall’Eterno, ed egli vi darà nelle nostre mani”. 1SA 17:48 E come il Filisteo si mosse e si fe’ innanzi per accostarsi a Davide, Davide anch’egli corse prestamente verso la linea di battaglia incontro al Filisteo; 1SA 17:49 mise la mano nella sacchetta, ne cavò una pietra, la lanciò con la fionda, e colpì il Filisteo nella fronte; la pietra gli si conficcò nella fronte, ed ei cadde bocconi per terra. 1SA 17:50 Così Davide, con una fionda e con una pietra, vinse il Filisteo; lo colpì e l’uccise, senz’aver spada alla mano. 1SA 17:51 Poi Davide corse, si gettò sul Filisteo, gli prese la spada e, sguainatala, lo mise a morte e gli tagliò la testa. E i Filistei, vedendo che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga. 1SA 17:52 E gli uomini d’Israele e di Giuda sorsero, alzando gridi di guerra, e inseguirono i Filistei fino all’ingresso di Gath e alle porte di Ekron. I Filistei feriti a morte caddero sulla via di Shaaraim, fino a Gath e fino ad Ekron. 1SA 17:53 E i figliuoli d’Israele, dopo aver dato la caccia ai Filistei, tornarono e predarono il loro campo. 1SA 17:54 E Davide prese la testa del Filisteo, la portò a Gerusalemme, ma ripose l’armatura di lui nella sua tenda. 1SA 17:55 Or quando Saul avea veduto Davide che andava contro il Filisteo, avea chiesto ad Abner, capo dell’esercito: “Abner, di chi è figliuolo questo giovinetto?” E Abner avea risposto: “Com’è vero che tu vivi, o re, io non lo so”. 1SA 17:56 E il re avea detto: “Informati di chi sia figliuolo questo ragazzo”. 1SA 17:57 Or quando Davide, ucciso il Filisteo, fu di ritorno, Abner lo prese e lo menò alla presenza di Saul, avendo egli in mano la testa del Filisteo. 1SA 17:58 E Saul gli disse: “Giovinetto, di chi sei tu figliuolo?” Davide rispose: “Sono figliuolo del tuo servo Isai di Bethlehem”. 1SA 18:1 Come Davide ebbe finito di parlare con Saul, l’anima di Gionathan rimase così legata all’anima di lui, che Gionathan l’amò come l’anima sua. 1SA 18:2 Da quel giorno Saul lo tenne presso di sé e non permise più ch’ei se ne tornasse a casa di suo padre. 1SA 18:3 E Gionathan fece alleanza con Davide, perché lo amava come l’anima propria. 1SA 18:4 Quindi Gionathan si tolse di dosso il mantello, e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura. 1SA 18:5 E Davide andava e riusciva bene dovunque Saul lo mandava: Saul lo mise a capo della gente di guerra, ed egli era gradito a tutto il popolo, anche ai servi di Saul. 1SA 18:6 Or all’arrivo dell’esercito, quando Davide, ucciso il Filisteo, facea ritorno, le donne uscirono da tutte le città d’Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suon de’ timpani e de’ triangoli, e alzando grida di gioia; 1SA 18:7 e le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano: Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila. 1SA 18:8 Saul n’ebbe sdegno fortissimo; quelle parole gli dispiacquero, e disse: “Ne dànno diecimila a Davide, e a me non ne dan che mille! Non gli manca più che il regno!” 1SA 18:9 E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio. 1SA 18:10 Il giorno dopo, un cattivo spirito, suscitato da Dio, s’impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide sonava l’arpa, come solea fare tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia; 1SA 18:11 e la scagliò, dicendo: “Inchioderò Davide al muro!” Ma Davide schivò il colpo per due volte. 1SA 18:12 Saul avea paura di Davide, perché l’Eterno era con lui e s’era ritirato da Saul; 1SA 18:13 perciò Saul lo allontanò da sé, e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo. 1SA 18:14 Or Davide riusciva bene in tutte le sue imprese, e l’Eterno era con lui. 1SA 18:15 E quando Saul vide ch’egli riusciva splendidamente, cominciò ad aver timore di lui; 1SA 18:16 ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa. 1SA 18:17 Saul disse a Davide: “Ecco Merab, la mia figliuola maggiore; io te la darò per moglie; solo siimi valente, e combatti le battaglie dell’Eterno”. Or Saul diceva tra sé: “Non sia la mia mano che lo colpisca, ma sia la mano de’ Filistei”. 1SA 18:18 Ma Davide rispose a Saul: “Chi son io, che è la vita mia, e che è la famiglia di mio padre in Israele, ch’io abbia ad essere genero del re?” 1SA 18:19 Or avvenne che, quando Merab figliuola di Saul doveva esser data a Davide, fu invece sposata ad Adriel di Mehola. 1SA 18:20 Ma Mical, figliuola di Saul, amava Davide; lo riferirono a Saul, e la cosa gli piacque. 1SA 18:21 E Saul disse: “Gliela darò, perché sia per lui un’insidia ed egli cada sotto la mano de’ Filistei”. Saul dunque disse a Davide: “Oggi, per la seconda volta, tu puoi diventar mio genero”. 1SA 18:22 Poi Saul diede quest’ordine ai suoi servitori: “Parlate in confidenza a Davide, e ditegli: Ecco, tu sei in grazia del re, e tutti i suoi servi ti amano, diventa dunque genero del re”. 1SA 18:23 I servi di Saul ridissero queste parole a Davide. Ma Davide replicò: “Sembra a voi cosa lieve il diventar genero del re? E io son povero e di basso stato”. 1SA 18:24 I servi riferirono a Saul: “Davide ha risposto così e così”. 1SA 18:25 E Saul disse: “Dite così a Davide: Il re non domanda dote; ma domanda cento prepuzi di Filistei, per trar vendetta de’ suoi nemici”. Or Saul aveva in animo di far cader Davide nelle mani de’ Filistei. 1SA 18:26 I servitori dunque riferirono quelle parole a Davide, e a Davide piacque di diventar in tal modo genero del re. E prima del termine fissato, 1SA 18:27 Davide si levò, partì con la sua gente, uccise duecento uomini de’ Filistei, portò i loro prepuzi e ne consegnò il numero preciso al re, per diventar suo genero. 1SA 18:28 E Saul gli diede per moglie Mical, sua figliuola. E Saul vide e riconobbe che l’Eterno era con Davide; e Mical, figliuola di Saul, l’amava. 1SA 18:29 E Saul continuò più che mai a temer Davide, e gli fu sempre nemico. 1SA 18:30 Or i principi de’ Filistei uscivano a combattere; e ogni volta che uscivano, Davide riusciva meglio di tutti i servi di Saul, in guisa che il suo nome divenne molto famoso. 1SA 19:1 Saul parlò a Gionathan, suo figliuolo, e a tutti i suoi servi di far morire Davide. Ma Gionathan, figliuolo di Saul, che voleva gran bene a Davide, 1SA 19:2 informò Davide della cosa e gli disse: “Saul, mio padre, cerca di farti morire; or dunque, ti prego, sta’ in guardia domattina, tienti in luogo segreto e nasconditi. 1SA 19:3 Io uscirò, e mi terrò allato a mio padre, nel campo ove tu sarai; parlerò di te a mio padre, vedrò come vanno le cose, e te lo farò sapere”. 1SA 19:4 Gionathan dunque parlò a Saul, suo padre, in favore di Davide, e gli disse: “Non pecchi il re contro al suo servo, contro a Davide, giacché ei non ha peccato contro a te, e anzi l’opera sua t’è stata di grande utilità. 1SA 19:5 Egli ha messo la propria vita a repentaglio, ha ucciso il Filisteo, e l’Eterno ha operato una grande liberazione a pro di tutto Israele. Tu l’hai veduto, e te ne sei rallegrato; perché dunque peccheresti tu contro il sangue innocente facendo morir Davide senza ragione?” 1SA 19:6 Saul diè ascolto alla voce di Gionathan, e fece questo giuramento: “Com’è vero che l’Eterno vive, egli non sarà fatto morire!” 1SA 19:7 Allora Gionathan chiamò Davide e gli riferì tutto questo. Poi Gionathan ricondusse Davide da Saul, al servizio del quale egli rimase come prima. 1SA 19:8 Ricominciò di nuovo la guerra; e Davide uscì a combattere contro i Filistei, inflisse loro una grave sconfitta, e quelli fuggirono d’innanzi a lui. 1SA 19:9 E uno spirito cattivo, suscitato dall’Eterno, s’impossessò di Saul. Egli sedeva in casa sua avendo in mano una lancia; e Davide stava sonando l’arpa. 1SA 19:10 E Saul cercò d’inchiodar Davide al muro con la lancia, ma Davide schivò il colpo, e la lancia diè nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo in quella stessa notte. 1SA 19:11 Saul inviò de’ messi a casa di Davide per tenerlo d’occhio e farlo morire la mattina dipoi; ma Mical, moglie di Davide, lo informò della cosa, dicendo: “Se in questa stessa notte non ti salvi la vita, domani sei morto”. 1SA 19:12 E Mical calò Davide per una finestra; ed egli se ne andò, fuggì, e si mise in salvo. 1SA 19:13 Poi Mical prese l’idolo domestico e lo pose nel letto; gli mise in capo un cappuccio di pelo di capra, e lo coperse d’un mantello. 1SA 19:14 E quando Saul inviò de’ messi a pigliar Davide, ella disse: “E’ malato”. 1SA 19:15 Allora Saul inviò di nuovo i messi perché vedessero Davide, e disse loro: “Portatemelo nel letto, perch’io lo faccia morire”. 1SA 19:16 E quando giunsero i messi, ecco che nel letto c’era l’idolo domestico con in capo un cappuccio di pel di capra. 1SA 19:17 E Saul disse a Mical: “Perché mi hai ingannato così e hai dato campo al mio nemico di fuggire?” E Mical rispose a Saul: “E’ lui che mi ha detto: Lasciami andare; altrimenti, t’ammazzo!” 1SA 19:18 Davide dunque fuggì, si pose in salvo, e venne da Samuele a Rama, e gli raccontò tutto quello che Saul gli avea fatto. Poi, egli e Samuele andarono a stare a Naioth. 1SA 19:19 Questo fu riferito a Saul, dicendo: “Ecco, Davide e a Naioth, presso Rama”. 1SA 19:20 E Saul inviò dei messi per pigliar Davide; ma quando questi videro l’adunanza de’ profeti che profetavano, con Samuele che tenea la presidenza, lo spirito di Dio investì i messi di Saul che si misero anch’essi a profetare. 1SA 19:21 Ne informarono Saul, che inviò altri messi, i quali pure si misero a profetare. Saul ne mandò ancora per la terza volta, e anche questi si misero a profetare. 1SA 19:22 Allora si recò egli stesso a Rama; e, giunto alla gran cisterna ch’è a Secu, chiese: “Dove sono Samuele e Davide?” Gli fu risposto: “Ecco, sono a Naioth, presso Rama”. 1SA 19:23 Egli andò dunque là, a Naioth, presso Rama; e lo spirito di Dio investì anche lui; ed egli continuò il suo viaggio, profetando, finché giunse a Naioth, presso Rama. 1SA 19:24 E anch’egli si spogliò delle sue vesti, anch’egli profetò in presenza di Samuele, e giacque nudo per terra tutto quel giorno e tutta quella notte. Donde il detto: “Saul è anch’egli tra i profeti?” 1SA 20:1 Davide fuggì da Naioth presso Rama, andò a trovare Gionathan, e gli disse: “Che ho mai fatto? Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato verso tuo padre, ch’egli vuole la mia vita?” 1SA 20:2 Gionathan gli rispose: “Tolga ciò Iddio! tu non morrai; ecco, mio padre non fa cosa alcuna o grande o piccola, senza farmene parte; e perché mi celerebbe egli questa? Non è possibile”. 1SA 20:3 Ma Davide replicò, giurando: “Tuo padre sa molto bene che io ho trovato grazia agli occhi tuoi; perciò avrà detto: Gionathan non sappia questo, affinché non ne abbia dispiacere; ma com’è vero che l’Eterno vive e che vive l’anima tua, fra me e la morte non v’ha che un passo”. 1SA 20:4 Gionathan disse a Davide: “Che desideri tu ch’io ti faccia?” 1SA 20:5 Davide rispose a Gionathan: “Ecco, domani la luna nuova, e io dovrei sedermi a mensa col re; lasciami andare, e mi nasconderò per la campagna fino alla sera del terzo giorno. 1SA 20:6 Se tuo padre nota la mia assenza, tu gli dirai: Davide mi ha pregato istantemente di poter fare una corsa fino a Bethlehem, sua città, perché v’è il sacrifizio annuo per tutta la sua famiglia. 1SA 20:7 S’egli dice: Sta bene il tuo servo avrà pace; ma, se si adira, sappi che il male che mi vuol fare è deciso. 1SA 20:8 Mostra dunque la tua bontà verso il tuo servo giacché hai fatto entrare il tuo servo in un patto con te nel nome dell’Eterno; ma, se v’è in me qualche iniquità, dammi la morte tu; perché mi meneresti da tuo padre?” 1SA 20:9 Gionathan disse: “Lungi da te questo pensiero! S’io venissi a sapere che il male è deciso da parte di mio padre e sta per venirti addosso, non te lo farei io sapere?” 1SA 20:10 Davide disse a Gionathan: “Chi m’informerà, nel caso che tuo padre ti dia una risposta dura?” 1SA 20:11 E Gionathan disse a Davide: “Vieni, andiamo fuori alla campagna!” E andarono ambedue fuori alla campagna. 1SA 20:12 E Gionathan disse a Davide: “L’Eterno, l’Iddio d’Israele, mi sia testimonio! Quando domani o posdomani, a quest’ora, io avrò scandagliato mio padre, s’egli è ben disposto verso Davide, ed io non mando a fartelo sapere, l’Eterno tratti Gionathan con tutto il suo rigore! 1SA 20:13 Nel caso poi che piaccia a mio padre di farti del male, te lo farò sapere, e ti lascerò partire perché tu te ne vada in pace; e l’Eterno sia teco, com’è stato con mio padre! 1SA 20:14 E se sarò ancora in vita, non è egli vero? tu agirai verso di me con la bontà dell’Eterno, ond’io non sia messo a morte; 1SA 20:15 e non cesserai mai d’esser buono verso la mia casa, neppur quando l’Eterno avrà sterminato di sulla faccia della terra fino all’ultimo i nemici di Davide”. 1SA 20:16 Così Gionathan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: “L’Eterno faccia vendetta dei nemici di Davide!” 1SA 20:17 E, per l’amore che gli portava, Gionathan fece di nuovo giurar Davide; perch’egli l’amava come l’anima propria. 1SA 20:18 Poi Gionathan gli disse: “Domani è la nuova luna, e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 1SA 20:19 Domani l’altro dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel. 1SA 20:20 Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi a segno. 1SA 20:21 Poi subito manderò il mio ragazzo, dicendogli: Va’ a cercare le frecce. Se dico al ragazzo: Guarda, le frecce son di qua da te, prendile! tu allora vieni, perché tutto va bene per te, e non hai nulla da temere, come l’Eterno vive! 1SA 20:22 Ma se dico al giovanetto: Guarda, le frecce son di là da te allora vattene, perché l’Eterno vuol che tu parta. 1SA 20:23 Quanto a quello che abbiam convenuto fra noi, fra me e te, ecco, l’Eterno n’è testimonio in perpetuo”. 1SA 20:24 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si pose a sedere a mensa per il pasto. 1SA 20:25 Il re, come al solito, si pose a sedere sulla sua sedia ch’era vicina al muro; Gionathan s’alzò per porsi di faccia. Abner si assise accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto. 1SA 20:26 Nondimeno Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: “Gli e successo qualcosa; ei non dev’esser puro; per certo ei non è puro”. 1SA 20:27 Ma l’indomani, secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; e Saul disse a Gionathan, suo figliuolo: “Perché il figliuolo d’Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?” 1SA 20:28 Gionathan rispose a Saul: “Davide m’ha chiesto istantemente di lasciarlo andare a Bethlehem; 1SA 20:29 e ha detto: Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrifizio di famiglia, e il mio fratello mi ha raccomandato d’andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per vedere i miei fratelli. Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re”. 1SA 20:30 Allora l’ira di Saul s’accese contro Gionathan, ed ei gli disse: “Figliuolo perverso e ribelle, non lo so io forse che tieni le parti del figliuol d’Isai, a tua vergogna ed a vergogna del seno di tua madre? 1SA 20:31 Poiché, fino a tanto che il figliuol d’Isai avrà vita sulla terra, non vi sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Or dunque mandalo a cercare e fallo venire da me, perché deve morire”. 1SA 20:32 Gionathan rispose a Saul suo padre e gli disse: “Perché dovrebb’egli morire? Che ha fatto?” 1SA 20:33 E Saul brandì la lancia contro a lui per colpirlo. Allora Gionathan riconobbe che suo padre avea deciso di far morire Davide. 1SA 20:34 E, acceso d’ira, si levò da mensa, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato com’era per l’onta che suo padre avea fatta a Davide. 1SA 20:35 La mattina dopo, Gionathan uscì fuori alla campagna, al luogo fissato con Davide, ed avea seco un ragazzetto. 1SA 20:36 E disse al suo ragazzo: “Corri a cercare le frecce che tiro”. E, come il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui. 1SA 20:37 E quando il ragazzo fu giunto al luogo dov’era la freccia che Gionathan avea tirata Gionathan gli gridò dietro: “La freccia non è essa di là da te?” 1SA 20:38 E Gionathan gridò ancora dietro al ragazzo: “Via, fa’ presto, non ti trattenere!” Il ragazzo di Gionathan raccolse le frecce, e tornò dal suo padrone. 1SA 20:39 Or il ragazzo non sapeva nulla; Gionathan e Davide soli sapevano di che si trattasse. 1SA 20:40 Gionathan diede le sue armi al suo ragazzo, e gli disse: “Va’, portale alla città”. 1SA 20:41 E come il ragazzo se ne fu andato, Davide si levò di dietro il mucchio di pietre, si gettò con la faccia a terra, e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l’un l’altro e piansero assieme; Davide soprattutto diè in pianto dirotto. 1SA 20:42 E Gionathan disse a Davide: “Va’ in pace, ora che abbiam fatto ambedue questo giuramento nel nome dell’Eterno: L’Eterno sia testimonio fra me e te e fra la mia progenie e la progenie tua, in perpetuo”. (H20-43) Davide si levò e se ne andò, e Gionathan tornò in città. 1SA 21:1 Davide andò a Nob dal sacerdote Ahimelec; e Ahimelec gli venne incontro tutto tremante, e gli disse: “Perché sei solo e non hai alcuno teco?” 1SA 21:2 Davide rispose al sacerdote Ahimelec: “Il re m’ha dato un’incombenza, e m’ha detto: Nessuno sappia nulla dell’affare per cui ti mando e dell’ordine che t’ho dato; e quanto alla mia gente, le ho detto di trovarsi in un dato luogo. 1SA 21:3 E ora che hai tu sotto mano? Dammi cinque pani o quel che si potrà trovare”. 1SA 21:4 Il sacerdote rispose a Davide, dicendo: “Non ho sotto mano del pane comune, ma c’è del pane consacrato; ma la tua gente s’è almeno astenuta da contatto con donne?” 1SA 21:5 Davide rispose al sacerdote: “Da che son partito, tre giorni fa, siamo rimasti senza donne; e quanto ai vasi della mia gente erano puri; e se anche la nostra incombenza è profana, essa sarà oggi santificata da quel che si porrà nei vasi. 1SA 21:6 Il sacerdote gli diè dunque del pane consacrato perché non v’era quivi altro pane tranne quello della presentazione, ch’era stato tolto d’innanzi all’Eterno, per mettervi invece del pan caldo nel momento in cui si toglieva l’altro. 1SA 21:7 Or quel giorno, un cert’uomo di tra i servi di Saul si trovava quivi, trattenuto in presenza dell’Eterno; si chiamava Doeg, era Edomita, e capo de’ pastori di Saul. 1SA 21:8 E Davide disse ad Ahimelec: “Non hai tu qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho preso meco né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l’incombenza del re”. 1SA 21:9 Il sacerdote rispose: “C’è la spada di Goliath, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle de’ terebinti; è là involta in un panno dietro all’efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ve n’è altra fuori di questa”. E Davide disse: “Nessuna e pari a quella; dammela!” 1SA 21:10 Allora Davide si levò, e quel giorno fuggì per timore di Saul, e andò da Akis, re di Gath. 1SA 21:11 E i servi del re dissero ad Akis: “Non è questi Davide, il re del paese? Non è egli colui del quale cantavan nelle loro danze: Saul ha uccisi i suoi mille, e Davide i suoi diecimila? 1SA 21:12 Davide si tenne in cuore queste parole, ed ebbe gran timore di Akis, re di Gath. 1SA 21:13 Mutò il suo modo di fare in loro presenza, faceva il pazzo in mezzo a loro, tracciava de’ segni sui battenti delle porte, e si lasciava scorrer la saliva sulla barba. 1SA 21:14 E Akis disse ai suoi servi: “Guardate, e un pazzo; perché me l’avete menato? 1SA 21:15 Mi mancan forse de’ pazzi, che m’avete condotto questo a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!” 1SA 22:1 Or Davide si partì di là e si rifugiò nella spelonca di Adullam, e quando i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre lo seppero, scesero quivi per unirsi a lui. 1SA 22:2 E tutti quelli ch’erano in angustie, che avean dei debiti o che erano scontenti, si radunaron presso di lui, ed egli divenne loro capo, ed ebbe con sé circa quattrocento uomini. 1SA 22:3 Di là Davide andò a Mitspa di Moab, e disse al re di Moab: “Deh, permetti che mio padre e mia madre vengano a stare da voi, fino a tanto ch’io sappia quel che Iddio farà di me”. 1SA 22:4 Egli dunque li condusse davanti al re di Moab, ed essi rimasero con lui tutto il tempo che Davide fu nella sua fortezza. 1SA 22:5 E il profeta Gad disse a Davide: “Non star più in questa fortezza; parti, e récati nel paese di Giuda”. Davide allora partì, e venne nella foresta di Hereth. 1SA 22:6 Saul seppe che Davide e gli uomini ch’eran con lui erano stati scoperti. Saul si trovava allora a Ghibea, seduto sotto la tamerice, ch’è sull’altura; aveva in mano la lancia, e tutti i suoi servi gli stavano attorno. 1SA 22:7 E Saul disse ai servi che gli stavano intorno: “Ascoltate ora, Beniaminiti! Il figliuolo d’Isai vi darà egli forse a tutti de’ campi e delle vigne? Farà egli di tutti voi de’ capi di migliaia e de’ capi di centinaia, 1SA 22:8 che avete tutti congiurato contro di me, e non v’è alcuno che m’abbia informato dell’alleanza che il mio figliuolo ha fatta col figliuolo d’Isai, e non v’è alcuno di voi che mi compianga e m’informi che il mio figliuolo ha sollevato contro di me il mio servo perché mi tenda insidie come fa oggi?” 1SA 22:9 E Doeg, l’Idumeo, il quale era preposto ai servi di Saul, rispose e disse: “Io vidi il figliuolo d’Isai venire a Nob da Ahimelec, figliuolo di Ahitub, 1SA 22:10 il quale consultò l’Eterno per lui, gli diede dei viveri, e gli diede la spada di Goliath il Filisteo”. 1SA 22:11 Allora il re mandò a chiamare il sacerdote Ahimelec, figliuolo di Ahitub, e tutta la famiglia del padre di lui, vale a dire i sacerdoti ch’erano a Nob. E tutti vennero al re. 1SA 22:12 E Saul disse: “Ora ascolta, o figliuolo di Ahitub!” Ed egli rispose: “Eccomi, signor mio!” 1SA 22:13 E Saul gli disse: “Perché tu e il figliuolo d’Isai avete congiurato contro di me? Perché gli hai dato del pane e una spada; e hai consultato Dio per lui affinché insorga contro di me e mi tenda insidie come fa oggi?” 1SA 22:14 Allora Ahimelec rispose al re, dicendo: “E chi v’è dunque, fra tutti i tuoi servi, fedele come Davide, genero del re, pronto al tuo comando e onorato nella tua casa? 1SA 22:15 Ho io forse cominciato oggi a consultare Iddio per lui? Lungi da me il pensiero di tradirti! Non imputi il re nulla di simile al suo servo o a tutta la famiglia di mio padre; perché il tuo servo non sa cosa alcuna, piccola o grande, di tutto questo”. 1SA 22:16 Il re disse: “Tu morrai senz’altro, Ahimelec, tu con tutta la famiglia del padre tuo!” 1SA 22:17 E il re disse alle guardie che gli stavano attorno: “Volgetevi e uccidete i sacerdoti dell’Eterno, perché anch’essi son d’accordo con Davide; sapevano ch’egli era fuggito, e non me ne hanno informato”. Ma i servi del re non vollero metter le mani addosso ai sacerdoti dell’Eterno. 1SA 22:18 E il re disse a Doeg: “Volgiti tu, e gettati sui sacerdoti!” E Doeg, l’Idumeo, si volse, si avventò addosso ai sacerdoti, e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano l’efod di lino. 1SA 22:19 E Saul mise pure a fil di spada Nob, la città de’ sacerdoti, uomini, donne, fanciulli, bambini di latte, buoi, asini e pecore: tutto mise a fil di spada. 1SA 22:20 Nondimeno, uno de’ figliuoli di Ahimelec, figliuolo di Ahitub, di nome Abiathar, scampò e si rifugiò presso Davide. 1SA 22:21 Abiathar riferì a Davide che Saul aveva ucciso i sacerdoti dell’Eterno. 1SA 22:22 E Davide disse ad Abiathar: “Io sapevo bene, quel giorno che Doeg, l’Idumeo, era là, ch’egli avrebbe senza dubbio avvertito Saul; io son causa della morte di tutte le persone della famiglia di tuo padre. 1SA 22:23 Resta con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua; con me sarai al sicuro”. 1SA 23:1 Or vennero a dire a Davide: “Ecco, i Filistei hanno attaccato Keila e saccheggiano le aie”. 1SA 23:2 E Davide consultò l’Eterno, dicendo: “Andrò io a sconfiggere questi Filistei?” L’Eterno rispose a Davide: “Va’, sconfiggi i Filistei, e salva Keila”. 1SA 23:3 Ma la gente di Davide gli disse: “Tu vedi che qui in Giuda abbiam paura; e che sarà se andiamo a Keila contro le schiere de’ Filistei?” 1SA 23:4 Davide consultò di nuovo l’Eterno, e l’Eterno gli rispose e gli disse: “Lèvati, scendi a Keila, perché io darò i Filistei nelle tue mani”. 1SA 23:5 Davide dunque andò con la sua gente a Keila, combatté contro i Filistei, portò via il loro bestiame, e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila. 1SA 23:6 Quando Abiathar, figliuolo di Ahimelec, si rifugiò presso Davide a Keila, portò seco l’efod. 1SA 23:7 Saul fu informato che Davide era giunto a Keila. E Saul disse: “Iddio lo dà nelle mie mani, poiché è venuto a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre”. 1SA 23:8 Saul dunque convocò tutto il popolo per andare alla guerra, per scendere a Keila e cinger d’assedio Davide e la sua gente. 1SA 23:9 Ma Davide, avuta conoscenza che Saul gli macchinava del male, disse al sacerdote Abiathar: “Porta qua l’efod”. 1SA 23:10 Poi disse: “O Eterno, Dio d’Israele, il tuo servo ha sentito come cosa certa che Saul cerca di venire a Keila per distruggere la città per causa mia. 1SA 23:11 Quei di Keila mi daranno essi nelle sue mani? Saul scenderà egli come il tuo servo ha sentito dire? O Eterno, Dio d’Israele, deh! fallo sapere al tuo servo!” L’Eterno rispose: “Scenderà”. 1SA 23:12 Davide chiese ancora: “Quei di Keila daranno essi me e la mia gente nelle mani di Saul?” L’Eterno rispose: “Vi daranno nelle sue mani”. 1SA 23:13 Allora Davide e la sua gente, circa seicento uomini, si levarono, uscirono da Keila e andaron qua e là a caso; e Saul informato che Davide era fuggito da Keila, rinunziò alla sua spedizione. 1SA 23:14 Davide rimase nel deserto in luoghi forti; e se ne stette nella contrada montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma Dio non glielo dette nelle mani. 1SA 23:15 E Davide sapendo che Saul s’era mosso per torgli la vita, restò nel deserto di Zif, nella foresta. 1SA 23:16 Allora Gionathan, figliuolo di Saul, si levò, e si recò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio, 1SA 23:17 e gli disse: “Non temere, poiché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso: tu regnerai sopra Israele, e io sarò il secondo dopo di te; e ben lo sa anche Saul mio padre”. 1SA 23:18 E i due fecero alleanza in presenza dell’Eterno; poi Davide rimase nella foresta, e Gionathan se ne andò a casa sua. 1SA 23:19 Or gli Zifei salirono da Saul a Ghibea e gli dissero: “Davide non sta egli nascosto fra noi, ne’ luoghi forti della foresta, sul colle di Hakila che è a mezzogiorno del deserto? 1SA 23:20 Scendi dunque, o re, giacché tutto il desiderio dell’anima tua e di scendere, e penserem noi a darlo nelle mani del re”. 1SA 23:21 Saul disse: “Siate benedetti dall’Eterno, voi che avete pietà di me! 1SA 23:22 Andate, vi prego, informatevi anche più sicuramente per sapere e scoprire il luogo dove suol fermarsi, e chi l’abbia quivi veduto; poiché mi si dice ch’egli è molto astuto. 1SA 23:23 E vedete di conoscere tutti i nascondigli dov’ei si ritira; poi tornate da me con notizie sicure, e io andrò con voi. S’egli è nel paese, io lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda”. 1SA 23:24 Quelli dunque si levarono e se n’andarono a Zif, innanzi a Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto di Maon, nella pianura a mezzogiorno del deserto. 1SA 23:25 Saul con la sua gente partì in cerca di lui; ma Davide, che ne fu informato, scese dalla roccia e rimase nel deserto di Maon. E quando Saul lo seppe, andò in traccia di Davide nel deserto di Maon. 1SA 23:26 Saul camminava da un lato del monte, e Davide con la sua gente dall’altro lato; e come Davide affrettava la marcia per sfuggire a Saul e Saul e la sua gente stavano per circondare Davide e i suoi per impadronirsene, 1SA 23:27 arrivò a Saul un messo che disse: “Affrettati a venire, perché i Filistei hanno invaso il paese”. 1SA 23:28 Così Saul cessò d’inseguire Davide e andò a far fronte ai Filistei; perciò a quel luogo fu messo nome Sela-Hammahlekoth. 1SA 23:29 (H24-1) Poi Davide si partì di là e si stabilì nei luoghi forti di En-Ghedi. 1SA 24:1 (H24-2) E quando Saul fu tornato dall’inseguire i Filistei, gli vennero a dire: “Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi”. 1SA 24:2 (H24-3) Allora Saul prese tremila uomini scelti fra tutto Israele, e andò in traccia di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre salvatiche; 1SA 24:3 (H24-4) e giunse ai parchi di pecore ch’eran presso la via; quivi era una spelonca, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Or Davide e la sua gente se ne stavano in fondo alla spelonca. 1SA 24:4 (H24-5) La gente di Davide gli disse: “Ecco il giorno nel quale l’Eterno ti dice: Vedi, io ti do nelle mani il tuo nemico; fa’ di lui quello che ti piacerà”. Allora Davide s’alzò, e senza farsi scorgere tagliò il lembo del mantello di Saul. 1SA 24:5 (H24-6) Ma dopo, il cuore gli batté, per aver egli tagliato il lembo del mantello di Saul. 1SA 24:6 (H24-7) E Davide disse alla sua gente: “Mi guardi l’Eterno, dal commettere contro il mio signore, ch’è l’unto dell’Eterno, l’azione di mettergli le mani addosso; poich’egli è l’unto dell’Eterno”. 1SA 24:7 (H24-8) E colle sue parole Davide raffrenò la sua gente, e non le permise di gettarsi su Saul. E Saul si levò, uscì dalla spelonca e continuò il suo cammino. 1SA 24:8 (H24-9) Poi anche Davide si levò, uscì dalla spelonca, e gridò dietro a Saul, dicendo: “O re, mio signore!” Saul si guardò dietro, e Davide s’inchinò con la faccia a terra e si prostrò. 1SA 24:9 (H24-10) Davide disse a Saul: “Perché dài tu retta alle parole della gente che dice: Davide cerca di farti del male? 1SA 24:10 (H24-11) Ecco in quest’ora stessa tu vedi coi tuoi propri occhi che l’Eterno t’avea dato oggi nelle mie mani in quella spelonca; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io t’ho risparmiato, e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perch’egli è l’unto dell’Eterno. 1SA 24:11 (H24-12) Ora guarda, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se io t’ho tagliato il lembo del mantello e non t’ho ucciso, puoi da questo veder chiaro che non v’è nella mia condotta né malvagità né ribellione, e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per tormi la vita! 1SA 24:12 (H24-13) L’Eterno sia giudice fra me e te, e l’Eterno mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. 1SA 24:13 (H24-14) Dice il proverbio antico: Il male vien dai malvagi; io quindi non ti metterò le mani addosso. 1SA 24:14 (H24-15) Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi vai tu perseguitando? Un can morto, una pulce. 1SA 24:15 (H24-16) Sia dunque arbitro l’Eterno, e giudichi fra me e te, e vegga e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani”. 1SA 24:16 (H24-17) Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: “E’ questa la tua voce, figliuol mio Davide?” E Saul alzò la voce e pianse. 1SA 24:17 (H24-18) E disse a Davide: “Tu sei più giusto di me, poiché tu m’hai reso bene per male, mentre io t’ho reso male per bene. 1SA 24:18 (H24-19) Tu hai mostrato oggi la bontà con la quale ti conduci verso di me; poiché l’Eterno m’avea dato nelle tue mani, e tu non m’hai ucciso. 1SA 24:19 (H24-20) Se uno incontra il suo nemico, lo lascia egli andarsene in pace? Ti renda dunque l’Eterno il contraccambio del bene che m’hai fatto quest’oggi! 1SA 24:20 (H24-21) Ora, ecco, io so che per certo tu regnerai, e che il regno d’Israele rimarrà stabile nelle tue mani. 1SA 24:21 (H24-22) Or dunque giurami nel nome dell’Eterno che non distruggerai la mia progenie dopo di me, e che non estirperai il mio nome dalla casa di mio padre”. 1SA 24:22 (H24-23) E Davide lo giurò a Saul. Poi Saul se ne andò a casa sua, e Davide e la sua gente risaliron al loro forte rifugio. 1SA 25:1 Samuele morì, e tutto Israele si radunò e ne fece cordoglio; e lo seppellirono nella sua proprietà, a Rama. Allora Davide si levò, e scese verso il deserto di Paran. 1SA 25:2 Or v’era un uomo a Maon, che aveva i suoi beni a Carmel; era molto ricco, avea tremila pecore e mille capre, e si trovava a Carmel per la tosatura delle sue pecore. 1SA 25:3 Quest’uomo avea nome Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell’aspetto; ma l’uomo era duro e malvagio nell’agir suo; discendeva da Caleb. 1SA 25:4 Davide, avendo saputo nel deserto che Nabal tosava le sue pecore, 1SA 25:5 gli mandò dieci giovani, ai quali disse: “Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio, 1SA 25:6 e dite così: Salute! pace a te, pace alla tua casa, e pace a tutto quello che t’appartiene! 1SA 25:7 Ho saputo che tu hai i tosatori; ora, i tuoi pastori sono stati con noi, e noi non abbiam fatto loro alcun oltraggio, e nulla è stato loro portato via per tutto il tempo che sono stati a Carmel. 1SA 25:8 Domandane ai tuoi servi, e te lo diranno. Trovin dunque questi giovani grazia agli occhi tuoi, giacché siam venuti in giorno di gioia; e da’, ti prego, ai tuoi servi e al tuo figliuolo Davide ciò che avrai fra mano”. 1SA 25:9 Quando i giovani di Davide arrivarono, ripeterono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi si tacquero. 1SA 25:10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide, dicendo: “Chi è Davide? E chi e il figliuolo d’Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni; 1SA 25:11 e prenderei io il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellata pei miei tosatori, per darli a gente che non so donde venga?” 1SA 25:12 I giovani ripresero la loro strada, tornarono, e andarono a riferire a Davide tutte queste parole. 1SA 25:13 Allora Davide disse ai suoi uomini: “Ognun di voi si cinga la sua spada”. Ognuno si cinse la sua spada, e Davide pure si cinse la sua, e saliron dietro a Davide circa quattrocento uomini; duecento rimasero presso il bagaglio. 1SA 25:14 Or Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno de’ suoi servi, che le disse: “Ecco, Davide ha inviato dal deserto de’ messi per salutare il nostro padrone, ed egli li ha trattati male. 1SA 25:15 Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non ne abbiam ricevuto alcun oltraggio, e non ci han portato via nulla per tutto il tempo che siamo andati attorno con loro quand’eravamo per la campagna. 1SA 25:16 Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascendo i greggi. 1SA 25:17 Or dunque rifletti, e vedi quel che tu debba fare; poiché un guaio è certo che avverrà al nostro padrone e a tutta la sua casa; ed egli è uomo così malvagio, che non gli si può parlare”. 1SA 25:18 Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque montoni allestiti, cinque misure di grano arrostito, cento picce d’uva secca e duecento masse di fichi, e caricò ogni cosa su degli asini. 1SA 25:19 Poi disse ai suoi servi: “Andate innanzi a me; ecco, io vi seguirò”. Ma non disse nulla a Nabal suo marito. 1SA 25:20 E com’ella, a cavallo al suo asino, scendeva il monte per un sentiero coperto, ecco Davide e i suoi uomini che scendevano di fronte a lei, sì ch’ella li incontrò. 1SA 25:21 Or Davide avea detto: “Invano dunque ho io protetto tutto ciò che colui aveva nel deserto, in guisa che nulla è mancato di tutto ciò ch’ei possiede; ed egli m’ha reso male per bene. 1SA 25:22 Così tratti Iddio i nemici di Davide col massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quel che gli appartiene io non lascerò in vita un sol uomo”. 1SA 25:23 E quando Abigail ebbe veduto Davide, scese in fretta dall’asino e gettandosi con la faccia a terra, si prostrò dinanzi a lui. 1SA 25:24 Poi, gettandosi ai suoi piedi, disse: “O mio signore, la colpa e mia! Deh, lascia che la tua serva parli in tua presenza, e tu ascolta le parole della tua serva! 1SA 25:25 Te ne prego, signor mio, non far caso di quell’uomo da nulla ch’è Nabal; poiché egli è quel che dice il suo nome; si chiama Nabal, e in lui non c’è che stoltezza; ma io, la tua serva, non vidi i giovani mandati dal mio signore. 1SA 25:26 Or dunque, signor mio, com’è vero che vive l’Eterno e che l’anima tua vive, l’Eterno t’ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. Ed ora, i tuoi nemici e quelli che voglion fare del male al mio signore siano come Nabal! 1SA 25:27 E adesso, ecco questo regalo che la tua serva reca al mio signore; sia dato ai giovani che seguono il mio signore. 1SA 25:28 Deh, perdona il fallo della tua serva; poiché per certo l’Eterno renderà stabile la casa del mio signore, giacché il mio signore combatte le battaglie dell’Eterno, e in tutto il tempo della tua vita non s’è trovata malvagità in te. 1SA 25:29 E se mai sorgesse alcuno a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, l’anima del mio signore sarà custodita nello scrigno della vita presso l’Eterno, ch’è il tuo Dio; ma l’anima de’ tuoi nemici l’Eterno la lancerà via, come dalla rete d’una frombola. 1SA 25:30 E quando l’Eterno avrà fatto al mio signore tutto il bene che t’ha promesso e t’avrà stabilito come capo sopra Israele, 1SA 25:31 il mio signore non avrà questo dolore e questo rimorso d’avere sparso del sangue senza motivo e d’essersi fatto giustizia da sé. E quando l’Eterno avrà fatto del bene al mio signore, ricordati della tua serva”. 1SA 25:32 E Davide disse ad Abigail: “Sia benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che t’ha oggi mandata incontro a me! 1SA 25:33 E sia benedetto il tuo senno, e benedetta sii tu che m’hai oggi impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie proprie mani! 1SA 25:34 Poiché certo, com’è vero che vive l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che m’ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un sol uomo”. 1SA 25:35 Davide quindi ricevé dalle mani di lei quello ch’essa avea portato, e le disse: “Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce, e ho avuto riguardo a te”. 1SA 25:36 Ed Abigail venne da Nabal; ed ecco ch’egli faceva banchetto in casa sua; banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perch’era ebbro fuor di modo; ond’ella non gli fece sapere alcuna cosa, piccola o grande, fino allo spuntar del giorno. 1SA 25:37 Ma la mattina, quando gli fu passata l’ebbrezza, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora gli si freddò il cuore, ed ei rimase come un sasso. 1SA 25:38 E circa dieci giorni dopo, l’Eterno colpì Nabal, ed egli morì. 1SA 25:39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: “Sia benedetto l’Eterno, che m’ha reso giustizia dell’oltraggio fattomi da Nabal, e ha preservato il suo servo dal far del male! La malvagità di Nabal, l’Eterno l’ha fatta ricadere sul capo di lui!” Poi Davide mandò da Abigail a proporle di diventar sua moglie. 1SA 25:40 E i servi di Davide vennero da Abigail a Carmel, e le parlarono così: “Davide ci ha mandati da te, perché vuol prenderti in moglie”. 1SA 25:41 Allora ella si levò, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Ecco, la tua serva farà da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore”. 1SA 25:42 Poi Abigail si levò tosto, montò sopra un asino, e, seguìta da cinque fanciulle tenne dietro ai messi di Davide, e divenne sua moglie. 1SA 25:43 Davide sposò anche Ahinoam di Izreel, e ambedue furono sue mogli. 1SA 25:44 Or Saul avea dato Mical sua figliuola, moglie di Davide, a Palti, figliuolo di Laish, che era di Gallim. 1SA 26:1 Or gli Zifei vennero da Saul a Ghibea e gli dissero: “Davide non sta egli nascosto sulla collina di Hakila dirimpetto al deserto?” 1SA 26:2 Allora Saul si levò e scese nel deserto di Zif avendo seco tremila uomini scelti d’Israele, per cercar Davide nel deserto di Zif. 1SA 26:3 E Saul si accampò sulla collina di Hakila ch’è dirimpetto al deserto, presso la strada. E Davide, che stava nel deserto, avendo inteso che Saul veniva nel deserto per cercarlo, 1SA 26:4 mandò delle spie, e seppe con certezza che Saul era giunto. 1SA 26:5 Allora Davide si levò, venne al luogo dove Saul stava accampato, e notò il luogo ov’eran coricati Saul ed Abner, il figliuolo di Ner, capo dell’esercito di lui. Saul stava coricato nel parco dei carri, e la sua gente era accampata intorno a lui. 1SA 26:6 E Davide prese a dire ad Ahimelec, lo Hitteo, e ad Abishai, figliuolo di Tseruia, fratello di Joab: “Chi scenderà con me verso Saul nel campo?” E Abishai rispose: “Scenderò io con te”. 1SA 26:7 Davide ed Abishai dunque pervennero di notte a quella gente; ed ecco che Saul giaceva addormentato nel parco dei carri, con la sua lancia fitta in terra, dalla parte del capo; ed Abner e la sua gente gli stavan coricati all’intorno. 1SA 26:8 Allora Abishai disse a Davide: “Oggi Iddio t’ha messo il tuo nemico nelle mani; or lascia, ti prego, ch’io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi in terra con un sol colpo; e non ci sarà bisogno d’un secondo”. 1SA 26:9 Ma Davide disse ad Abishai: “Non lo ammazzare; chi potrebbe metter le mani addosso all’unto dell’Eterno senza rendersi colpevole?” 1SA 26:10 Poi Davide aggiunse: “Com’è vero che l’Eterno vive, l’Eterno solo sarà quegli che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca. 1SA 26:11 Mi guardi l’Eterno dal metter le mani addosso all’unto dell’Eterno! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia ch’è presso al suo capo e la brocca dell’acqua, e andiamocene”. 1SA 26:12 Davide dunque prese la lancia e la brocca dell’acqua che Saul avea presso al suo capo, e se ne andarono. Nessuno vide la cosa né s’accorse di nulla; e nessuno si svegliò; tutti dormivano, perché l’Eterno avea fatto cader su loro un sonno profondo. 1SA 26:13 Poi Davide passò dalla parte opposta e si fermò in lontananza in vetta al monte, a gran distanza dal campo di Saul; 1SA 26:14 e gridò alla gente di Saul e ad Abner, figliuolo di Ner: “Non rispondi tu, Abner?” Abner rispose e disse: “Chi sei tu che gridi al re?” 1SA 26:15 E Davide disse ad Abner: “Non sei tu un valoroso? E chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai tu fatto buona guardia al re tuo signore? Poiché uno del popolo e venuto per ammazzare il re tuo signore. 1SA 26:16 Questo che tu hai fatto non sta bene. Com’è vero che l’Eterno vive, meritate la morte voi che non avete fatto buona guardia al vostro signore, all’unto dell’Eterno! Ed ora guarda dove sia la lancia del re e dove sia la brocca dell’acqua che stava presso al suo capo!” 1SA 26:17 Saul riconobbe la voce di Davide e disse: “E’ questa la tua voce, o figliuol mio Davide?” Davide rispose: “E’ la mia voce, o re, mio signore!” 1SA 26:18 Poi aggiunse: “Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho io fatto? Che delitto ho io commesso? 1SA 26:19 Ora dunque, si degni il re, mio signore, d’ascoltare le parole dei suo servo. Se è l’Eterno quegli che t’incita contro di me, accetti egli un’oblazione! Ma se son gli uomini, siano essi maledetti dinanzi all’Eterno, poiché m’hanno oggi cacciato per separarmi dall’eredità dell’Eterno, dicendomi: Va’ a servir a degli dèi stranieri! 1SA 26:20 Or dunque non cada il mio sangue in terra lungi dalla presenza dell’Eterno! Poiché il re d’Israele è uscito per andar in traccia d’una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti”. 1SA 26:21 Allora Saul disse: “Ho peccato; torna, figliuol mio Davide; poiché io non ti farò più alcun male, giacché oggi la mia vita è stata preziosa agli occhi tuoi; ecco, io ho operato da stolto, e ho commesso un gran fallo”. 1SA 26:22 Davide rispose: “Ecco la lancia del re; passi qua uno de’ tuoi giovani a prenderla. 1SA 26:23 L’Eterno retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; giacché l’Eterno t’avea dato oggi nelle mie mani, e io non ho voluto metter le mani addosso all’unto dell’Eterno. 1SA 26:24 E come preziosa è stata oggi la tua vita agli occhi miei, così preziosa sarà la vita mia agli occhi dell’Eterno; ed egli mi libererà da ogni tribolazione”. 1SA 26:25 E Saul disse a Davide: “Sii tu benedetto, figliuol mio Davide. Tu agirai da forte, e riuscirai per certo vittorioso”. Davide continuò il suo cammino, e Saul tornò a casa sua. 1SA 27:1 Or Davide disse in cuor suo: “Un giorno o l’altro io perirò per le mani di Saul; non v’è nulla di meglio per me che rifugiarmi nel paese dei Filistei, in guisa che Saul, perduta ogni speranza, finisca di cercarmi per tutto il territorio d’Israele; così scamperò dalle sue mani”. 1SA 27:2 Davide dunque si levò, e coi seicento uomini che avea seco, si recò da Akis figlio di Maoc, re di Gath. 1SA 27:3 E Davide dimorò con Akis a Gath, egli e la sua gente, ciascuno con la sua famiglia. Davide avea seco le sue due mogli: Ahinoam, la Izreelita, e Abigail, la Carmelita, ch’era stata moglie di Nabal. 1SA 27:4 E Saul, informato che Davide era fuggito Gath, non si diè più a cercarlo. 1SA 27:5 Davide disse ad Akis: “Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, siami dato in una delle città della campagna un luogo dove io possa stabilirmi; e perché il tuo servo dimorerebb’egli con te nella città reale?” 1SA 27:6 Ed Akis, in quel giorno, gli diede Tsiklag; perciò Tsiklag ha appartenuto ai re di Giuda fino al dì d’oggi. 1SA 27:7 Or il tempo che Davide passò nel paese dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 1SA 27:8 E Davide e la sua gente salivano e facevano delle scorrerie nel paese dei Gheshuriti, dei Ghirziti e degli Amalekiti; poiché queste popolazioni abitavano da tempi antichi il paese, dal lato di Shur fino al paese d’Egitto. 1SA 27:9 E Davide devastava il paese, non vi lasciava in vita né uomo né donna, e pigliava pecore, buoi, asini, cammelli e indumenti; poi se ne tornava e andava da Akis. 1SA 27:10 Akis domandava: “Dove avete fatto la scorreria quest’oggi?” E Davide rispondeva: “Verso il mezzogiorno di Giuda, verso il mezzogiorno degli Jerahmeeliti e verso il mezzogiorno dei Kenei”. 1SA 27:11 E Davide non lasciava in vita né uomo né donna per menarli a Gath, poiché diceva: “Potrebbero parlare contro di noi e dire: Così ha fatto Davide”. Questo fu il suo modo d’agire tutto il tempo che dimorò nel paese dei Filistei. 1SA 27:12 Ed Akis avea fiducia in Davide e diceva: “Egli si rende odioso a Israele, suo popolo; e così sarà mio servo per sempre”. 1SA 28:1 Or avvenne in quei giorni che i Filistei radunarono i loro eserciti per muover guerra ad Israele. Ed Akis disse a Davide: “Sappi per cosa certa che verrai meco alla guerra, tu e la tua gente”. Davide rispose ad Akis: 1SA 28:2 “E tu vedrai quello che il tuo servo farà”. E Akis a Davide: “E io t’affiderò per sempre la guardia della mia persona”. 1SA 28:3 Or Samuele era morto; tutto Israele ne avea fatto cordoglio, e l’avean sepolto in Rama, nella sua città. E Saul avea cacciato dal paese gli evocatori di spiriti e gl’indovini. 1SA 28:4 I Filistei si radunarono e vennero ad accamparsi a Sunem. Saul parimente radunò tutto Israele, e si accamparono a Ghilboa. 1SA 28:5 Quando Saul vide l’accampamento dei Filistei ebbe paura e il cuore gli tremò forte. 1SA 28:6 E Saul consultò l’Eterno, ma l’Eterno non gli rispose né per via di sogni, né mediante l’Urim, né per mezzo dei profeti. 1SA 28:7 Allora Saul disse ai suoi servi: “Cercatemi una donna che sappia evocar gli spiriti ed io andrò da lei a consultarla”. I servi gli dissero: “Ecco, a En-Dor v’è una donna che evoca gli spiriti”. 1SA 28:8 E Saul si contraffece, si mise altri abiti, e partì accompagnato da due uomini. Giunsero di notte presso la donna, e Saul le disse: “Dimmi l’avvenire, ti prego, evocando uno spirito e fammi salire colui che ti dirò”. 1SA 28:9 La donna gli rispose: “Ecco, tu sai quel che Saul ha fatto, com’egli ha sterminato dal paese gli evocatori di spiriti e gl’indovini; perché dunque tendi un’insidia alla mia vita per farmi morire?” 1SA 28:10 E Saul le giurò per l’Eterno, dicendo: “Com’è vero che l’Eterno vive, nessuna punizione ti toccherà per questo!” 1SA 28:11 Allora la donna gli disse: “Chi debbo farti salire?” Ed egli: “Fammi salire Samuele”. 1SA 28:12 E quando la donna vide Samuele levò un gran grido e disse a Saul: “Perché m’hai ingannata? Tu sei Saul!” 1SA 28:13 Il re le disse: “Non temere; ma che vedi?” E la donna a Saul: “Vedo un essere sovrumano che esce di sotto terra”. 1SA 28:14 Ed egli a lei: “Che forma ha?” Ella rispose: “E’ un vecchio che sale, ed è avvolto in un mantello”. Allora Saul comprese ch’era Samuele, si chinò con la faccia a terra e gli si prostro dinanzi. 1SA 28:15 E Samuele disse a Saul: “Perché mi hai tu disturbato, facendomi salire?” Saul rispose: “Io sono in grande angustia, poiché i Filistei mi fanno guerra, e Dio si è ritirato da me e non mi risponde più né mediante i profeti né per via di sogni; perciò t’ho chiamato perché tu mi faccia sapere quel che ho da fare”. 1SA 28:16 Samuele disse: “Perché consulti me, mentre l’Eterno si è ritirato da te e t’è divenuto avversario? 1SA 28:17 L’Eterno ha agito come aveva annunziato per mio mezzo; l’Eterno ti strappa di mano il regno e lo dà al tuo prossimo, a Davide, 1SA 28:18 perché non hai ubbidito alla voce dell’Eterno e non hai lasciato corso all’ardore della sua ira contro ad Amalek; perciò l’Eterno ti tratta così quest’oggi. 1SA 28:19 E l’Eterno darà anche Israele con te nelle mani dei Filistei, e domani tu e i tuoi figliuoli sarete meco; l’Eterno darà pure il campo d’Israele nelle mani dei Filistei”. 1SA 28:20 Allora Saul cadde subitamente lungo disteso per terra, perché spaventato dalle parole di Samuele; ed era inoltre senza forza, giacché non avea preso cibo tutto quel giorno e tutta quella notte. 1SA 28:21 La donna s’avvicinò a Saul; e vedutolo tutto atterrito, gli disse: “Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce; io ho messo a repentaglio la mia vita per ubbidire alle parole che m’hai dette. 1SA 28:22 Or dunque, anche tu porgi ascolto alla voce della tua serva, e lascia ch’io ti metta davanti un boccon di pane; e mangia per prender forza da rimetterti in viaggio”. 1SA 28:23 Ma egli rifiutò e disse: “Non mangerò”. I suoi servi, però, unitamente alla donna gli fecero violenza, ed egli s’arrese alle loro istanze; s’alzò da terra e si pose a sedere sul letto. 1SA 28:24 Or la donna aveva in casa un vitello ingrassato, che ella s’affrettò ad ammazzare; poi prese della farina, la impastò e ne fece dei pani senza lievito; 1SA 28:25 mise quei cibi davanti a Saul e ai suoi servi, e quelli mangiarono, poi si levarono e ripartirono quella stessa notte. 1SA 29:1 I Filistei radunarono tutte le loro truppe ad Afek, e gl’Israeliti si accamparono presso la sorgente di Izreel. 1SA 29:2 I principi dei Filistei marciavano alla testa delle loro centinaia e delle loro migliaia, e Davide e la sua gente marciavano alla retroguardia con Akis. 1SA 29:3 Allora i capi dei Filistei dissero: “Che fanno qui questi Ebrei?” E Akis rispose ai capi dei Filistei: “Ma questi è Davide, servo di Saul re d’Israele, che è stato presso di me da giorni, anzi da anni, e contro il quale non ho avuto nulla da ridire dal giorno della sua defezione a oggi!” 1SA 29:4 Ma i capi de’ Filistei si adirarono contro di lui, e gli dissero: “Rimanda costui e se ne ritorni al luogo che tu gli hai assegnato, e non scenda con noi alla battaglia, affinché non sia per noi un nemico durante la battaglia. Poiché come potrebbe costui riacquistar la grazia del signor suo, se non a prezzo delle teste di questi uomini nostri? 1SA 29:5 Non è egli quel Davide di cui si cantava in mezzo alle danze: Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila?” 1SA 29:6 Allora Akis chiamò Davide e gli disse: “Com’è vero che l’Eterno vive, tu sei un uomo retto, e vedo con piacere il tuo andare e venire con me nel campo, poiché non ho trovato in te nulla di male dal giorno che arrivasti da me fino ad oggi; ma tu non piaci ai principi. 1SA 29:7 Or dunque, ritornatene e vattene in pace, per non disgustare i principi dei Filistei”. 1SA 29:8 Davide disse ad Akis: “Ma che ho mai fatto? e che hai tu trovato nel tuo servo, in tutto il tempo che sono stato presso di te fino al dì d’oggi, perch’io non debba andare a combattere contro i nemici del re, mio signore?” 1SA 29:9 Akis rispose a Davide, dicendo: “Lo so; tu sei caro agli occhi miei come un angelo di Dio; ma i principi dei Filistei hanno detto: Egli non deve salire con noi alla battaglia! 1SA 29:10 Or dunque, alzati domattina di buon’ora, coi servi del tuo signore che son venuti teco; alzatevi di buon mattino e appena farà giorno, andatevene”. 1SA 29:11 Davide dunque con la sua gente si levò di buon’ora, per partire al mattino e tornare nel paese dei Filistei. E i Filistei salirono a Izreel. 1SA 30:1 Tre giorni dopo, quando Davide e la sua gente furon giunti a Tsiklag, ecco che gli Amalekiti avean fatto una scorreria verso il mezzogiorno e verso Tsiklag; aveano presa Tsiklag e l’aveano incendiata: 1SA 30:2 avean fatto prigionieri le donne e tutti quelli che vi si trovavano, piccoli e grandi; non avevano ucciso alcuno, ma aveano menato via tutti, e se n’eran tornati donde eran venuti. 1SA 30:3 Quando Davide e la sua gente giunsero alla città, ecco ch’essa era distrutta dal fuoco, e le loro mogli, i loro figliuoli e le loro figliuole erano stati menati via prigionieri. 1SA 30:4 Allora Davide e tutti quelli ch’eran con lui alzaron la voce e piansero, finché non ebbero più forza di piangere. 1SA 30:5 Le due mogli di Davide, Ahinoam la Izreelita e Abigail la Carmelita ch’era stata moglie di Nabal, erano anch’esse prigioniere. 1SA 30:6 E Davide fu grandemente angosciato perché la gente parlava di lapidarlo, essendo l’animo di tutti amareggiato a motivo dei lor figliuoli e delle loro figliuole; ma Davide si fortificò nell’Eterno, nel suo Dio. 1SA 30:7 Davide disse al sacerdote Abiathar, figliuolo di Ahimelec: “Ti prego, portami qua l’efod”. E Abiathar portò l’efod a Davide. 1SA 30:8 E Davide consultò l’Eterno, dicendo: “Debbo io dar dietro a questa banda di predoni? la raggiungerò io?” L’Eterno rispose: “Dàlle dietro, poiché certamente la raggiungerai, e potrai ricuperare ogni cosa”. 1SA 30:9 Davide dunque andò coi seicento uomini che avea seco, e giunsero al torrente Besor, dove quelli ch’erano rimasti indietro si fermarono: 1SA 30:10 ma Davide continuò l’inseguimento con quattrocento uomini: duecento erano rimasti addietro, troppo stanchi per poter attraversare il torrente Besor. 1SA 30:11 Trovarono per la campagna un Egiziano, e lo menarono a Davide. Gli diedero del pane, ch’egli mangiò, e dell’acqua da bere; 1SA 30:12 e gli diedero un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due picce d’uva. Quand’egli ebbe mangiato, si riebbe, perché non avea mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. 1SA 30:13 Davide gli chiese: “A chi appartieni? e di dove sei? Quegli rispose: “Sono un giovine egiziano, servo di un Amalekita; e il mio padrone m’ha abbandonato perché tre giorni fa caddi infermo. 1SA 30:14 Abbiam fatto una scorreria nel mezzogiorno dei Kerethei, sul territorio di Giuda e nel mezzogiorno di Caleb, e abbiamo incendiato Tsiklag”. 1SA 30:15 Davide gli disse: “Vuoi tu condurmi giù dov’è quella banda?” Quegli rispose: “Giurami per il nome di Dio che non mi ucciderai e non mi darai nelle mani del mio padrone, e io ti menerò giù dov’è quella banda”. 1SA 30:16 E quand’ei l’ebbe menato là, ecco che gli Amalekiti erano sparsi dappertutto per la campagna, mangiando, bevendo, e facendo festa, a motivo del gran bottino che avean portato via dal paese dei Filistei e da paese di Giuda. 1SA 30:17 Davide diè loro addosso dalla sera di quel giorno fino alla sera dell’indomani; e non uno ne scampò, tranne quattrocento giovani, che montarono su dei cammelli e fuggirono. 1SA 30:18 Davide ricuperò tutto quello che gli Amalekiti aveano portato via, e liberò anche le sue due mogli. 1SA 30:19 E non vi mancò alcuno, né dei piccoli né dei grandi, né de’ figliuoli né delle figliuole, né alcun che del bottino, né cosa alcuna che gli Amalekiti avessero presa. Davide ricondusse via tutto. 1SA 30:20 Davide riprese anche tutti i greggi e tutti gli armenti; e quelli che menavano questo bestiame e camminavano alla sua testa, dicevano: “Questo è il bottino di Davide!” 1SA 30:21 Poi Davide tornò verso quei duecento uomini che per la grande stanchezza non gli avevano potuto tener dietro, e che egli avea fatti rimanere al torrente Besor. Quelli si fecero avanti incontro a Davide e alla gente ch’era con lui. E Davide, accostatosi a loro, li salutò. 1SA 30:22 Allora tutti i tristi e i perversi fra gli uomini che erano andati con Davide, presero a dire: “Giacché costoro non son venuti con noi, non darem loro nulla del bottino che abbiamo ricuperato; tranne a ciascun di loro la sua moglie e i suoi figliuoli; se li menino via, e se ne vadano!” 1SA 30:23 Ma Davide disse: “Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose che l’Eterno ci ha date: Egli che ci ha protetti, e ha dato nelle nostre mani la banda ch’era venuta contro di noi. 1SA 30:24 E chi vi darebbe retta in quest’affare? Qual è la parte di chi scende alla battaglia, tale dev’essere la parte di colui che rimane presso il bagaglio; faranno tra loro le parti uguali. 1SA 30:25 E da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece in Israele una legge e una norma, che han durato fino al dì d’oggi. 1SA 30:26 Quando Davide fu tornato a Tsiklag, mandò parte di quel bottino agli anziani di Giuda, suoi amici, dicendo: “Eccovi un dono che viene dal bottino preso ai nemici dell’Eterno”. 1SA 30:27 Ne mandò a quelli di Bethel, a quelli di Ramoth del mezzogiorno, a quelli di Jattir, 1SA 30:28 a quelli d’Aroer, a quelli di Simoth, a quelli d’Eshtemoa, 1SA 30:29 a quelli di Racal, a quelli delle città degli Ierahmeeliti, a quelli delle città dei Kenei, 1SA 30:30 a quelli di Horma, a quelli di Cor-Ashan, a quelli di Athac, 1SA 30:31 a quelli di Hebron, e a quelli di tutti i luoghi che Davide e la sua gente aveano percorso. 1SA 31:1 Or i Filistei vennero a battaglia con Israele, e gl’Israeliti fuggirono dinanzi ai Filistei, e caddero morti in gran numero sul monte Ghilboa. 1SA 31:2 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figliuoli, e uccisero Gionathan, Abinadab e Malkishua, figliuoli di Saul. 1SA 31:3 Il forte della battaglia si volse contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero, ed egli si trovò in grande angoscia a motivo degli arcieri. 1SA 31:4 Saul disse al suo scudiero: “Sfodera la spada, e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi ed a farmi oltraggio”. Ma lo scudiero non volle farlo, perch’era còlto da gran paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. 1SA 31:5 Lo scudiero di Saul, vedendolo morto, si gettò anch’egli sulla propria spada, e morì con lui. 1SA 31:6 Così, in quel giorno, morirono insieme Saul, i suoi tre figliuoli, il suo scudiero e tutta la sua gente. 1SA 31:7 E quando gl’Israeliti che stavano di là dalla valle e di là dal Giordano videro che la gente d’Israele s’era data alla fuga e che Saul e i suoi figliuoli erano morti, abbandonarono le città, e fuggirono; e i Filistei andarono essi ad abitarle. 1SA 31:8 L’indomani i Filistei vennero a spogliare i morti, e trovarono Saul e i suoi tre figliuoli caduti sul monte Ghilboa. 1SA 31:9 Tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono delle sue armi, e mandarono all’intorno per il paese de’ Filistei ad annunziare la buona notizia nei templi dei loro idoli ed al popolo; 1SA 31:10 e collocarono le armi di lui nel tempio di Astarte, e appesero il suo cadavere alle mura di Beth-Shan. 1SA 31:11 Ma quando gli abitanti di Jabes di Galaad udirono quello che i Filistei avean fatto a Saul, 1SA 31:12 tutti gli uomini valorosi si levarono, camminarono tutta la notte, tolsero dalle mura di Beth-Shan il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figliuoli, tornarono a Jabes, e quivi li bruciarono. 1SA 31:13 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto alla tamerice di Jabes, e digiunarono per sette giorni. 2SA 1:1 Or avvenne che, dopo la morte di Saul, Davide, tornato dalla sconfitta degli Amalekiti, si fermò due giorni a Tsiklag. 2SA 1:2 Quand’ecco, il terzo giorno, arrivare dal campo, di presso a Saul, un uomo colle vesti stracciate e col capo sparso di polvere, il quale, giunto in presenza di Davide, si gettò in terra e gli si prostrò dinanzi. 2SA 1:3 Davide gli chiese: “Donde vieni?” L’altro gli rispose: “Sono fuggito dal campo d’Israele”. 2SA 1:4 Davide gli disse: “Che e successo? dimmelo, ti prego”. Quegli rispose: “Il popolo è fuggito dal campo di battaglia, e molti uomini son caduti e morti; e anche Saul e Gionathan, suo figliuolo, sono morti”. 2SA 1:5 Davide domandò al giovine che gli raccontava queste cose: “Come sai tu che Saul e Gionathan, suo figliuolo, siano morti?” 2SA 1:6 Il giovine che gli raccontava queste cose, disse: “Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa, e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia, e i carri e i cavalieri lo stringevano da presso. 2SA 1:7 Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: “Eccomi.” 2SA 1:8 Egli mi chiese: “Chi sei tu?” Io gli risposi: “Sono un Amalekita”. 2SA 1:9 Egli mi disse: “Appressati e uccidimi, poiché m’ha preso la vertigine, ma sono sempre vivo”. 2SA 1:10 Io dunque mi appressai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema ch’egli aveva in capo e il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore”. 2SA 1:11 Allora Davide prese le sue vesti e le stracciò; e lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui. 2SA 1:12 E fecero cordoglio e piansero e digiunarono fino a sera, a motivo di Saul, di Gionathan, suo figliuolo, del popolo dell’Eterno e della casa d’Israele, perché eran caduti per la spada. 2SA 1:13 Poi Davide chiese al giovine che gli avea raccontato quelle cose: “Donde sei tu?” Quegli rispose: “Son figliuolo d’uno straniero, d’un Amalekita”. 2SA 1:14 E Davide gli disse: “Come mai non hai tu temuto di stender la mano per uccidere l’unto dell’Eterno?” 2SA 1:15 Poi chiamò uno dei suoi uomini, e gli disse: “Avvicinati, e gettati sopra costui!” Quegli lo colpì, ed egli morì. 2SA 1:16 E Davide gli disse: “Il tuo sangue ricada sul tuo capo, poiché la tua bocca ha testimoniato contro di te quando hai detto: Io ho ucciso l’unto dell’Eterno”. 2SA 1:17 Allora Davide compose questa elegia sopra Saul e sul figlio di lui Gionathan, 2SA 1:18 e ordinò che fosse insegnata ai figliuoli di Giuda. E’ l’elegia dell’arco. Si trova scritta nel libro del giusto: 2SA 1:19 “Il fiore de’ tuoi figli, o Israele, giace ucciso sulle tue alture! Come mai son caduti quei prodi? 2SA 1:20 Non ne recate la nuova a Gath, non lo pubblicate per le strade d’Askalon; le figliuole de’ Filistei ne gioirebbero, le figliuole degl’incirconcisi ne farebbero festa. 2SA 1:21 O monti di Ghilboa, su voi non cada più né rugiada né pioggia, né più vi siano campi da offerte; poiché là fu gettato via lo scudo de’ prodi, lo scudo di Saul, che l’olio non ungerà più. 2SA 1:22 L’arco di Gionathan non tornava mai dalla pugna senz’avere sparso sangue di uccisi, senz’aver trafitto grasso di prodi; e la spada di Saul non tornava indietro senz’avere colpito. 2SA 1:23 Saul e Gionathan, tanto amati e cari, mentr’erano in vita, non sono stati divisi nella lor morte. Eran più veloci delle aquile, più forti de’ leoni! 2SA 1:24 Figliuole d’Israele, piangete su Saul, che vi rivestiva deliziosamente di scarlatto, che alle vostre vesti metteva degli ornamenti d’oro. 2SA 1:25 Come mai son caduti i prodi in mezzo alla pugna? Come mai venne ucciso Gionathan sulle tue alture? 2SA 1:26 Io sono in angoscia a motivo di te, o fratel mio Gionathan; tu m’eri sommamente caro, e l’amor tuo per me era più maraviglioso che l’amore delle donne. 2SA 1:27 Come mai son caduti i prodi? Come mai sono state infrante le loro armi?” 2SA 2:1 Dopo questo, Davide consultò l’Eterno, dicendo: “Debbo io salire in qualcuna delle città di Giuda?” L’Eterno gli rispose: “Sali”. Davide chiese: “Dove salirò io?” L’Eterno rispose: 2SA 2:2 “A Hebron”. Davide dunque vi salì con le sue due mogli, Abinoam la Izreelita, ed Abigail la Carmelita ch’era stata moglie di Nabal. 2SA 2:3 Davide vi menò pure la gente ch’era con lui, ciascuno con la sua famiglia, e si stabilirono nelle città di Hebron. 2SA 2:4 E gli uomini di Giuda vennero e unsero quivi Davide come re della casa di Giuda. Ora fu riferito a Davide ch’erano stati gli uomini di Jabes di Galaad a seppellire Saul. 2SA 2:5 Allora Davide inviò de’ messi agli uomini di Jabes di Galaad, e fece dir loro: “Siate benedetti dall’Eterno, voi che avete mostrato questa benignità verso Saul, vostro signore, dandogli sepoltura! 2SA 2:6 Ed ora l’Eterno mostri a voi la sua benignità e la sua fedeltà! E anch’io vi farò del bene, giacché avete agito così. 2SA 2:7 Or dunque si rafforzino le vostre mani, e siate valenti; giacché Saul è morto, ma la casa di Giuda mi ha unto come re su di essa”. 2SA 2:8 Or Abner, figliuolo di Ner, capo dell’esercito di Saul, prese Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, e lo fece passare a Mahanaim, 2SA 2:9 e lo costituì re di Galaad, degli Ashuriti, di Izreel, d’Efraim, di Beniamino e di tutto Israele. 2SA 2:10 Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, avea quarant’anni quando cominciò a regnare sopra Israele, e regnò due anni. Ma la casa di Giuda seguitò Davide. 2SA 2:11 Il tempo che Davide regnò a Hebron sulla casa di Giuda fu di sette anni e sei mesi. 2SA 2:12 Or Abner, figliuolo di Ner, e la gente di Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, uscirono da Mahanaim per marciare verso Gabaon. 2SA 2:13 Joab, figliuolo di Tseruia e la gente di Davide si misero anch’essi in marcia. S’incontrarono presso lo stagno di Gabaon, e si fermarono gli uni da un lato dello stagno, gli altri dall’altro lato. 2SA 2:14 Allora Abner disse a Joab: “Si levino dei giovani, e giochin di spada in nostra presenza!” E Joab rispose: “Si levino pure!” 2SA 2:15 Quelli dunque si levarono, e si fecero avanti in numero uguale: dodici per Beniamino e per Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, e dodici della gente di Davide. 2SA 2:16 E ciascun d’essi, preso l’avversario per la testa, gli piantò la spada nel fianco; cosicché caddero tutt’insieme. Perciò quel luogo, ch’è presso a Gabaon, fu chiamato Helkath-Hatsurim. 2SA 2:17 In quel giorno vi fu una battaglia aspra assai, nella quale Abner con la gente d’Israele fu sconfitto dalla gente di Davide. 2SA 2:18 V’erano quivi i tre figliuoli di Tseruia, Joab, Abishai ed Asael; e Asael era di piè veloce come una gazzella della campagna. 2SA 2:19 Asael si mise ad inseguire Abner; e, dandogli dietro, non si voltava né a destra né a sinistra. 2SA 2:20 Abner, guardandosi alle spalle, disse: “Sei tu, Asael?” Quegli rispose: “Son io”. 2SA 2:21 E Abner gli disse: “Volgiti a destra o a sinistra, afferra uno di que’ giovani, e prenditi le sue spoglie!” Ma Asael non volle cessare dall’inseguirlo. 2SA 2:22 E Abner di bel nuovo gli disse: “Cessa dal darmi dietro! Perché obbligarmi a inchiodarti al suolo? Come potrei io poi alzar la fronte dinanzi al tuo fratello Joab?” 2SA 2:23 Ma quegli si rifiutò di cambiare strada; allora Abner con la estremità inferiore della lancia lo colpì nell’inguine, sì che la lancia lo passò da parte a parte. Asael cadde e morì in quello stesso luogo; e quanti passavano dal punto dov’egli era caduto morto, si fermavano. 2SA 2:24 Ma Joab e Abishai inseguirono Abner; e il sole tramontava quando giunsero al colle di Amma, ch’è dirimpetto a Ghiah, sulla via del deserto di Gabaon. 2SA 2:25 E i figliuoli di Beniamino si radunarono dietro ad Abner, formarono un corpo, e si collocarono in vetta a una collina. 2SA 2:26 Allora Abner chiamò Joab e disse: “La spada divorerà ella in perpetuo? Non sai tu che alla fine ci sarà dell’amaro? Quando verrà dunque il momento che ordinerai al popolo di non dar più la caccia ai suoi fratelli?” 2SA 2:27 Joab rispose: “Com’è vero che Dio vive, se tu non avessi parlato, il popolo non avrebbe cessato d’inseguire i suoi fratelli prima di domani mattina”. 2SA 2:28 Allora Joab suonò la tromba, e tutto il popolo si fermò, senza più inseguire Israele, e cessò di combattere. 2SA 2:29 Abner e la sua gente camminarono tutta quella notte per la campagna, passarono il Giordano, attraversarono tutto il Bithron e giunsero a Mahanaim. 2SA 2:30 Joab tornò anch’egli dall’inseguire Abner; e, radunato tutto il popolo, risultò che della gente di Davide mancavano diciannove uomini ed Asael. 2SA 2:31 Ma la gente di Davide aveva ucciso trecento sessanta uomini de’ Beniaminiti e della gente di Abner. 2SA 2:32 Poi portaron via Asael e lo seppellirono nel sepolcro di suo padre, a Bethlehem. Poi Joab e la sua gente camminaron tutta la notte; e il giorno spuntava, quando giunsero a Hebron. 2SA 3:1 La guerra fra la casa di Saul e la casa di Davide fu lunga. Davide si faceva sempre più forte, mentre la casa di Saul si andava indebolendo. 2SA 3:2 E nacquero a Davide dei figliuoli a Hebron. Il suo primogenito fu Amnon, di Ahinoam, la Izreelita; 2SA 3:3 il secondo fu Kileab di Abigail, la Carmelita, ch’era stata moglie di Nabal; il terzo fu Absalom, figliuolo di Maaca, figliuola di Talmai re di Gheshur; 2SA 3:4 il quarto fu Adonija, figliuolo di Hagghith; il quinto fu Scefatia, figliuolo di Abital, 2SA 3:5 e il sesto fu Ithream, figliuolo di Egla, moglie di Davide. Questi nacquero a Davide in Hebron. 2SA 3:6 Durante la guerra fra la casa di Saul e la casa di Davide, Abner si tenne costante dalla parte della casa di Saul. 2SA 3:7 Or Saul aveva avuta una concubina per nome Ritspa, figliuola di Aia; e Jsh-Bosheth disse ad Abner: “Perché sei tu andato dalla concubina di mio padre?” 2SA 3:8 Abner si adirò forte per le parole di Jsh-Bosheth, e rispose: “Sono io una testa di cane che tenga da Giuda? Oggi io do prova di benevolenza, verso la casa di Saul tuo padre, verso i suoi fratelli ed i suoi amici, non t’ho dato nelle mani di Davide, e proprio oggi tu mi rimproveri il fallo commesso con questa donna! 2SA 3:9 Iddio tratti Abner col massimo rigore, se io non faccio per Davide tutto quello che l’Eterno gli ha promesso con giuramento, 2SA 3:10 trasferendo il regno dalla casa di Saul a quella di lui, e stabilendo il trono di Davide sopra Israele e sopra Giuda, da Dan fino a Beer-Sheba”. 2SA 3:11 E Jsh-Bosheth non poté replicar verbo ad Abner, perché avea paura di lui. 2SA 3:12 E Abner spedì tosto de’ messi a Davide per dirli: “A chi appartiene il paese?” e “Fa’ alleanza con me, e il mio braccio sarà al tuo servizio per volgere dalla tua parte tutto Israele”. 2SA 3:13 Davide rispose: “Sta bene; io farò alleanza con te; ma una sola cosa ti chieggo, ed è che tu non ti presenti davanti a me senza menarmi Mical, figliuola di Saul, quando mi comparirai dinanzi”. 2SA 3:14 E Davide spedì de’ messi a Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, per dirgli: “Rendimi Mical, mia moglie, la quale io mi fidanzai a prezzo di cento prepuzi di Filistei”. 2SA 3:15 Jsh-Bosheth la mandò a prendere di presso al marito Paltiel, figliuolo di Lais. 2SA 3:16 E il marito andò con lei, l’accompagnò piangendo, e la seguì fino a Bahurim. Poi Abner gli disse: “Va’, torna indietro!” Ed egli se ne ritornò. 2SA 3:17 Intanto Abner entrò in trattative con gli anziani d’Israele, dicendo: “Già da lungo tempo state cercando d’aver Davide per vostro re; 2SA 3:18 ora è tempo d’agire; giacché l’Eterno ha parlato di lui e ha detto: Per mezzo di Davide, mio servo, io salverò il mio popolo Israele dalle mani dei Filistei e da quelle di tutti i suoi nemici”. 2SA 3:19 Abner si abboccò pure con quelli di Beniamino; quindi andò anche a trovar Davide a Hebron per metterlo a parte di tutto quello che Israele e tutta la casa di Beniamino aveano deciso. 2SA 3:20 Abner giunse a Hebron presso Davide, accompagnato da venti uomini; e Davide fece un convito ad Abner e agli uomini ch’erano con lui. 2SA 3:21 Poi Abner disse a Davide: “Io mi leverò e andrò a radunare tutto Israele presso il re mio signore, affinché essi facciano alleanza teco e tu regni su tutto quello che il cuor tuo desidera”. Così Davide accomiatò Abner, che se ne andò in pace. 2SA 3:22 Or ecco che la gente di Davide e Joab tornavano da una scorreria, portando seco gran bottino; ma Abner non era più con Davide in Hebron, poiché questi lo avea licenziato ed egli se n’era andato in pace. 2SA 3:23 Quando Joab e tutta la gente ch’era con lui furono arrivati, qualcuno riferì la nuova a Joab, dicendo: “Abner, figliuolo di Ner, è venuto dal re, il quale lo ha licenziato, ed egli se n’è andato in pace”. 2SA 3:24 Allora Joab si recò dal re, e gli disse “Che hai tu fatto? Ecco, Abner era venuto da te; perché l’hai tu licenziato, sì ch’egli ha potuto andarsene liberamente? 2SA 3:25 Tu sai chi sia Abner, figliuolo di Ner! egli è venuto per ingannarti, per spiare i tuoi movimenti, e per sapere tutto quello che tu fai”. 2SA 3:26 E Joab, uscito che fu da Davide, spedì dei messi dietro ad Abner, i quali lo fecero ritornare dalla cisterna di Siva, senza che Davide ne sapesse nulla. 2SA 3:27 E quando Abner fu tornato a Hebron, Joab lo trasse in disparte nello spazio fra le due porte, come volendogli parlare in segreto, e quivi lo colpì nell’inguine, sì ch’egli ne morì; e ciò, per vendicare il sangue di Asael suo fratello. 2SA 3:28 Davide, avendo poi udito il fatto, disse: “Io e il mio regno siamo in perpetuo innocenti, nel cospetto dell’Eterno, del sangue di Abner, figliuolo di Ner; 2SA 3:29 ricada esso sul capo di Joab e su tutta la casa di suo padre, e non manchi mai nella casa di Joab chi patisca di gonorrea o di piaga di lebbra o debba appoggiarsi al bastone o perisca di spada o sia senza pane!” 2SA 3:30 Così Joab ed Abishai, suo fratello, uccisero Abner, perché questi aveva ucciso Asael loro fratello, a Gabaon, in battaglia. 2SA 3:31 Davide disse a Joab e a tutto il popolo ch’era con lui: “Stracciatevi le vesti, cingetevi di sacco, e fate cordoglio per la morte di Abner!” E il re Davide andò dietro alla bara. 2SA 3:32 Abner fu seppellito a Hebron, e il re alzò la voce e pianse sulla tomba di Abner; e pianse tutto il popolo. 2SA 3:33 E il re fece un canto funebre su Abner, e disse: “Doveva Abner morire come muore uno stolto? 2SA 3:34 Le tue mani non eran legate, né i tuoi piedi erano stretti nei ceppi! Sei caduto come si cade per mano di scellerati”. 2SA 3:35 E tutto il popolo ricominciò a piangere Abner; poi s’accostò a Davide per fargli prender qualche cibo mentr’era ancora giorno; ma Davide giurò dicendo: “Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore se assaggerò pane o alcun’altra cosa prima che tramonti il sole!” 2SA 3:36 E tutto il popolo capì e approvò la cosa; tutto quello che il re fece fu approvato da tutto il popolo. 2SA 3:37 Così tutto il popolo e tutto Israele riconobbero in quel giorno che il re non entrava per nulla nell’uccisione di Abner, figliuolo di Ner. 2SA 3:38 E il re disse ai suoi servi: “Non sapete voi che un principe ed un grand’uomo è caduto oggi in Israele? 2SA 3:39 Quanto a me, benché unto re, sono tuttora debole; mentre questa gente, i figliuoli di Tseruia, son troppo forti per me. Renda l’Eterno a chi fa il male secondo la malvagità di lui”. 2SA 4:1 Quando Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, ebbe udito che Abner era morto a Hebron, gli caddero le braccia, e tutto Israele fu nello sgomento. 2SA 4:2 Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, avea due uomini che erano capitani di schiere; il nome dell’uno era Baana, e il nome dell’altro Recab; erano figliuoli di Rimmon di Beeroth, della tribù di Beniamino, perché anche Beeroth è considerata come appartenente a Beniamino, 2SA 4:3 benché i Beerothiti si siano rifugiati a Ghitthaim, dove sono rimasti fino al dì d’oggi. 2SA 4:4 (Or Gionathan, figliuolo di Saul, aveva un figlio storpiato de’ piedi, il quale era in età di cinque anni quando arrivò da Izreel la nuova della morte di Saul e di Gionathan. La balia lo prese e fuggì; e in questa sua fuga precipitosa avvenne che il bimbo fece una caduta e rimase zoppo. Il suo nome era Mefibosheth). 2SA 4:5 I figliuoli di Rimmon Beerothita, Recab e Baana, andaron dunque e si recarono, sul più caldo del giorno, in casa di Jsh-Bosheth, il quale stava prendendo il suo riposo del meriggio. 2SA 4:6 Penetrarono fino in mezzo alla casa, come volendo prendere del grano; lo colpirono nell’inguine, e si dettero alla fuga. 2SA 4:7 Entrarono, dico, in casa, mentre Jsh-Bosheth giaceva sul letto nella sua camera, lo colpirono, l’uccisero, lo decapitarono; e, presane la testa, camminarono tutta la notte attraverso la pianura. 2SA 4:8 E portarono la testa di Jsh-Bosheth a Davide a Hebron, e dissero al re: “Ecco la testa di Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, tuo nemico, il quale cercava di toglierti la vita; l’Eterno ha oggi fatte le vendette dei re, mio signore, sopra Saul e sopra la sua progenie”. 2SA 4:9 Ma Davide rispose a Recab ed a Baana suo fratello, figliuoli di Rimmon Beerothita, e disse loro: “Com’è vero che vive l’Eterno il quale ha liberato l’anima mia da ogni distretta, 2SA 4:10 quando venne colui che mi portò la nuova della morte di Saul, pensandosi di portarmi una buona notizia, io lo feci prendere e uccidere a Tsiklag, per pagarlo della sua buona notizia; 2SA 4:11 quanto più adesso che uomini scellerati hanno ucciso un innocente in casa sua, sul suo letto, non dovrò io ridomandare a voi ragion del suo sangue sparso dalle vostre mani e sterminarvi di sulla terra?” 2SA 4:12 E Davide diede l’ordine ai suoi militi, i quali li uccisero; troncaron loro le mani ed i piedi, poi li appiccarono presso lo stagno di Hebron. Presero quindi la testa di Jsh-Bosheth e la seppellirono nel sepolcro di Abner a Hebron. 2SA 5:1 Allora tutte le tribù d’Israele vennero a trovare Davide a Hebron, e gli dissero: “Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne. 2SA 5:2 Già in passato, quando Saul regnava su noi, eri tu quel che guidavi e riconducevi Israele; e l’Eterno t’ha detto: Tu pascerai il mio popolo d’Israele, tu sarai il principe d’Israele”. 2SA 5:3 Così tutti gli anziani d’Israele vennero dal re a Hebron, e il re Davide fece alleanza con loro a Hebron in presenza dell’Eterno; ed essi unsero Davide come re d’Israele. 2SA 5:4 Davide avea trent’anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant’anni. 2SA 5:5 A Hebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi; e a Gerusalemme regnò trentatre anni su tutto Israele e Giuda. 2SA 5:6 Or il re con la sua gente si mosse verso Gerusalemme contro i Gebusei, che abitavano quel paese. Questi dissero a Davide: “Tu non entrerai qua; giacché i ciechi e gli zoppi te ne respingeranno!”; volendo dire: “Davide non c’entrerà mai”. 2SA 5:7 Ma Davide prese la fortezza di Sion, che è la città di Davide. 2SA 5:8 E Davide disse in quel giorno: “Chiunque batterà i Gebusei giungendo fino al canale, e respingerà gli zoppi ed i ciechi che sono odiati da Davide…” Donde il detto: “Il cieco e lo zoppo non entreranno nella Casa”. 2SA 5:9 E Davide abitò nella fortezza e la chiamò “la città di Davide”; e vi fece attorno delle costruzioni cominciando da Millo, e nell’interno. 2SA 5:10 Davide andava diventando sempre più grande, e l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, era con lui. 2SA 5:11 E Hiram, re di Tiro, inviò a Davide de’ messi, del legname di cedro, dei legnaiuoli e dei muratori, i quali edificarono una casa a Davide. 2SA 5:12 Allora Davide riconobbe che l’Eterno lo stabiliva saldamente come re d’Israele e rendeva grande il regno di lui per amore del suo popolo d’Israele. 2SA 5:13 Davide si prese ancora delle concubine e delle mogli di Gerusalemme quando fu quivi giunto da Hebron, e gli nacquero altri figliuoli e altre figliuole. 2SA 5:14 Questi sono i nomi dei figliuoli che gli nacquero a Gerusalemme: Shammua, Shobab, Nathan, Salomone, 2SA 5:15 Ibhar, Elishua, Nefeg, Jafia, 2SA 5:16 Elishama, Eliada, Elifelet. 2SA 5:17 Or quando i Filistei ebbero udito che Davide era stato unto re d’Israele, saliron tutti in cerca di lui. E Davide, saputolo, scese alla fortezza. 2SA 5:18 I Filistei giunsero e si sparsero nella valle dei Refaim. 2SA 5:19 Allora Davide consultò l’Eterno, dicendo: “Salirò io contro i Filistei? Me li darai tu nelle mani?” L’Eterno rispose a Davide: “Sali; poiché certamente io darò i Filistei nelle tue mani”. 2SA 5:20 Davide dunque si portò a Baal-Peratsim, dove li sconfisse, e disse: “L’Eterno ha disperso i miei nemici dinanzi a me come si disperge l’acqua”. Perciò pose nome a quel luogo: Baal-Peratsim. 2SA 5:21 I Filistei lasciaron quivi i loro idoli, e Davide e la sua gente li portaron via. 2SA 5:22 I Filistei saliron poi di nuovo e si sparsero nella valle dei Refaim. 2SA 5:23 E Davide consultò l’Eterno, il quale disse: “Non salire; gira alle loro spalle, e giungerai su loro dirimpetto ai Gelsi. 2SA 5:24 E quando udrai un rumor di passi tra le vette de’ gelsi, lanciati subito all’attacco, perché allora l’Eterno marcerà alla tua testa per sconfiggere l’esercito dei Filistei”. 2SA 5:25 Davide fece così come l’Eterno gli avea comandato, e sconfisse i Filistei da Gheba fino a Ghezer. 2SA 6:1 Davide radunò di nuovo tutti gli uomini scelti d’Israele, in numero di trentamila. 2SA 6:2 Poi si levò, e con tutto il popolo ch’era con lui, partì da Baalé di Giuda per trasportare di là l’arca di Dio, sulla quale è invocato il Nome, il nome dell’Eterno degli eserciti, che siede sovr’essa fra i cherubini. 2SA 6:3 E posero l’arca di Dio sopra un carro nuovo, e la levarono dalla casa di Abinadab ch’era sul colle; e Uzza e Ahio, figliuoli di Abinadab, conducevano il carro nuovo 2SA 6:4 con l’arca di Dio, e Ahio andava innanzi all’arca. 2SA 6:5 E Davide e tutta la casa d’Israele sonavano dinanzi all’Eterno ogni sorta di strumenti di legno di cipresso, e cetre, saltèri, timpani, sistri e cembali. 2SA 6:6 Or come furon giunti all’aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l’arca di Dio e la tenne, perché i buoi la facevano piegare. 2SA 6:7 E l’ira dell’Eterno s’accese contro Uzza; Iddio lo colpì quivi per la sua temerità, ed ei morì in quel luogo presso l’arca di Dio. 2SA 6:8 Davide si attristò perché l’Eterno avea fatto una breccia nel popolo, colpendo Uzza; e quel luogo è stato chiamato Perets-Uzza fino al dì d’oggi. 2SA 6:9 E Davide, in quel giorno, ebbe paura dell’Eterno, e disse: “Come verrebbe ella da me l’arca dell’Eterno?” 2SA 6:10 E Davide non volle ritirare l’arca dell’Eterno presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom di Gath. 2SA 6:11 E l’arca dell’Eterno rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gath, e l’Eterno benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa. 2SA 6:12 Allora fu detto al re Davide: “L’Eterno ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto quel che gli appartiene, a motivo dell’arca di Dio”. Allora Davide andò e trasportò l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom su nella città di Davide, con gaudio. 2SA 6:13 Quando quelli che portavan l’arca dell’Eterno avean fatto sei passi, s’immolava un bue ed un vitello grasso. 2SA 6:14 E Davide danzava a tutta forza davanti all’Eterno, e s’era cinto di un efod di lino. 2SA 6:15 Così Davide e tutta la casa d’Israele trasportarono su l’arca dell’Eterno con giubilo e a suon di tromba. 2SA 6:16 Or avvenne che come l’arca dell’Eterno entrava nella città di Davide, Mical, figliuola di Saul, guardò dalla finestra; e vedendo il re Davide che saltava e danzava dinanzi all’Eterno, lo disprezzò in cuor suo. 2SA 6:17 Portaron dunque l’arca dell’Eterno, e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide avea rizzato per lei; e Davide offrì olocausti e sacrifizi di azioni di grazie dinanzi all’Eterno. 2SA 6:18 Quand’ebbe finito d’offrire gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, Davide benedisse il popolo nel nome dell’Eterno degli eserciti, 2SA 6:19 e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne e una schiacciata di fichi secchi. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. 2SA 6:20 E come Davide, se ne tornava per benedire la sua famiglia, Mical, figliuola di Saul, gli uscì incontro e gli disse: “Bell’onore s’è fatto oggi il re d’Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve de’ suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!” 2SA 6:21 Davide rispose a Mical: “L’ho fatto dinanzi all’Eterno che m’ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d’Israele, del popolo dell’Eterno; sì, dinanzi all’Eterno ho fatto festa. 2SA 6:22 Anzi mi abbasserò anche più di così, e mi renderò abbietto agli occhi miei; eppure, da quelle serve di cui tu parli, proprio da loro, io sarò onorato!” 2SA 6:23 E Mical, figlia di Saul, non ebbe figliuoli fino al giorno della sua morte. 2SA 7:1 Or avvenne che il re, quando si fu stabilito nella sua casa e l’Eterno gli ebbe dato riposo liberandolo da tutti i suoi nemici d’ogn’intorno, 2SA 7:2 disse al profeta Nathan: “Vedi, io abito in una casa di cedro, e l’arca di Dio sta sotto una tenda”. 2SA 7:3 Nathan rispose al re: “Va’, fa’ tutto quello che hai in cuore di fare, poiché l’Eterno e teco”. 2SA 7:4 Ma quella stessa notte la parola dell’Eterno fu diretta a Nathan in questo modo: 2SA 7:5 “Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice l’Eterno: Saresti tu quegli che mi edificherebbe una casa perch’io vi dimori? 2SA 7:6 Ma io non ho abitato in una casa, dal giorno che trassi i figliuoli d’Israele dall’Egitto, fino al dì d’oggi; ho viaggiato sotto una tenda e in un tabernacolo. 2SA 7:7 Dovunque sono andato, or qua, or là, in mezzo a tutti i figliuoli d’Israele, ho io forse mai parlato ad alcuna delle tribù a cui avevo comandato di pascere il mio popolo d’Israele, dicendole: Perché non mi edificate una casa di cedro? 2SA 7:8 Ora dunque parlerai così al mio servo Davide: Così dice l’Eterno degli eserciti: Io ti presi dall’ovile, di dietro alle pecore, perché tu fossi il principe d’Israele, mio popolo; 2SA 7:9 e sono stato teco dovunque sei andato, ho sterminato dinanzi a te tutti i tuoi nemici, e ho reso il tuo nome grande come quello dei grandi che son sulla terra; 2SA 7:10 ho assegnato un posto ad Israele, mio popolo, e ve l’ho piantato perché abiti in casa sua e non sia più agitato, né seguitino gl’iniqui ad opprimerlo come prima, 2SA 7:11 e fin dal tempo in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo d’Israele; e t’ho dato riposo liberandoti da tutti i tuoi nemici. Di più, l’Eterno t’annunzia che ti fonderà una casa. 2SA 7:12 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai coi tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua progenie, il figlio che sarà uscito dalle tue viscere, e stabilirò saldamente il suo regno. 2SA 7:13 Egli edificherà una casa al mio nome, ed io renderò stabile in perpetuo il trono del suo regno. 2SA 7:14 Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figliuolo; e, se fa del male, lo castigherò con verga d’uomo e con colpi da figli d’uomini, 2SA 7:15 ma la mia grazia non si dipartirà da lui, come s’è dipartita da Saul, ch’io ho rimosso d’innanzi a te. 2SA 7:16 E la tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre, dinanzi a te, e il tuo trono sarà reso stabile in perpetuo”. 2SA 7:17 Nathan parlò a Davide, secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione. 2SA 7:18 Allora il re Davide andò a presentarsi davanti all’Eterno e disse: “Chi son io, o Signore, o Eterno, e che è la mia casa, che tu m’abbia fatto arrivare fino a questo punto? 2SA 7:19 E questo è parso ancora poca cosa agli occhi tuoi, o Signore, o Eterno; e tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire, sebbene questa tua legge, o Signore, o Eterno, si riferisca a degli uomini. 2SA 7:20 Che potrebbe Davide dirti di più? Tu conosci il tuo servo, Signore, Eterno! 2SA 7:21 Per amor della tua parola e seguendo il cuor tuo, hai compiuto tutte queste grandi cose per rivelarle al tuo servo. 2SA 7:22 Tu sei davvero grande, o Signore, o Eterno! Nessuno è pari a te, e non v’è altro Dio fuori di te, secondo tutto quello che abbiamo udito coi nostri orecchi. 2SA 7:23 E qual popolo è come il tuo popolo, come Israele, l’unica nazione sulla terra che Dio sia venuto a redimere per formare il suo popolo, e per farsi un nome, e per compiere a suo pro cose grandi e tremende, cacciando d’innanzi al tuo popolo che ti sei redento dall’Egitto, delle nazioni coi loro dèi? 2SA 7:24 Tu hai stabilito il tuo popolo d’Israele per esser tuo popolo in perpetuo; e tu, o Eterno, sei divenuto il suo Dio. 2SA 7:25 Or dunque, o Signore, o Eterno, la parola che hai pronunziata riguardo al tuo servo ed alla sua casa mantienila per sempre, e fa’ come hai detto. 2SA 7:26 E il tuo nome sia magnificato in perpetuo, e si dica: L’Eterno degli eserciti è l’Iddio d’Israele! E la casa del tuo servo Davide sia stabile dinanzi a te! 2SA 7:27 Poiché tu, o Eterno degli eserciti, Dio d’Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! Perciò il tuo servo ha preso l’ardire di rivolgerti questa preghiera. 2SA 7:28 Ed ora, o Signore, o Eterno, tu sei Dio, le tue parole sono verità, e hai promesso questo bene al tuo servo; 2SA 7:29 piacciati dunque benedire ora la casa del tuo servo, affinch’ella sussista in perpetuo dinanzi a te! Poiché tu, o Signore, o Eterno, sei quegli che ha parlato, e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta in perpetuo!” 2SA 8:1 Dopo queste cose, Davide sconfisse i Filistei e li umiliò, e tolse di mano ai Filistei la supremazia che aveano. 2SA 8:2 Sconfisse pure i Moabiti: e fattili giacere per terra, li misurò con la corda; ne misurò due corde per farli mettere a morte, e la lunghezza d’una corda per lasciarli in vita. E i Moabiti divennero sudditi e tributari di Davide. 2SA 8:3 Davide sconfisse anche Hadadezer, figliuolo di Rehob, re di Tsoba, mentr’egli andava a ristabilire il suo dominio sul fiume Eufrate. 2SA 8:4 Davide gli prese millesettecento cavalieri e ventimila pedoni, e tagliò i garetti a tutti i cavalli da tiro, ma riserbò dei cavalli per cento carri. 2SA 8:5 E quando i Siri di Damasco vennero per soccorrere Hadadezer, re di Tsoba, Davide ne uccise ventiduemila. 2SA 8:6 Poi Davide mise delle guarnigioni nella Siria di Damasco, e i Siri divennero sudditi e tributari di Davide; e l’Eterno rendea vittorioso Davide dovunque egli andava. 2SA 8:7 E Davide tolse ai servi di Hadadezer i loro scudi d’oro e li portò a Gerusalemme. 2SA 8:8 Il re Davide prese anche una grande quantità di rame a Betah e a Berothai, città di Hadadezer. 2SA 8:9 Or quando Toi, re di Hamath, ebbe udito che Davide avea sconfitto tutto l’esercito di Hadadezer, 2SA 8:10 mandò al re Davide Joram, suo figliuolo, per salutarlo e per benedirlo perché avea mosso guerra a Hadadezer e l’avea sconfitto (Hadadezer era sempre in guerra con Toi); e Joram portò seco de’ vasi d’argento, dei vasi d’oro e de’ vasi di rame. 2SA 8:11 E il re Davide consacrò anche quelli all’Eterno, come avea già consacrato l’argento e l’oro tolto alle nazioni che avea soggiogate: 2SA 8:12 ai Siri, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amalekiti, e come avea fatto del bottino di Hadadezer, figliuolo di Rehob, re di Tsoba. 2SA 8:13 Al ritorno dalla sua vittoria sui Siri, Davide s’acquistò ancor fama, sconfiggendo nella valle del Sale diciottomila Idumei. 2SA 8:14 E pose delle guarnigioni in Idumea; ne mise per tutta l’Idumea, e tutti gli Edomiti divennero sudditi di Davide; e l’Eterno rendea vittorioso Davide dovunque egli andava. 2SA 8:15 Davide regnò su tutto Israele, facendo ragione e amministrando la giustizia a tutto il suo popolo. 2SA 8:16 E Joab, figliuolo di Tseruia, comandava l’esercito; Giosafat, figliuolo di Ahilud, era cancelliere; 2SA 8:17 Tsadok, figliuolo di Ahitub, e Ahimelec, figliuolo di Abiathar, erano sacerdoti; Seraia era segretario; 2SA 8:18 Benaia, figliuolo di Jehoiada, era capo dei Kerethei e dei Pelethei, e i figliuoli di Davide erano ministri di stato. 2SA 9:1 E Davide disse: “Evvi egli rimasto alcuno della casa di Saul, a cui io possa far del bene per amore di Gionathan?” 2SA 9:2 Or v’era un servo della casa di Saul, per nome Tsiba, che fu fatto venire presso Davide. Il re gli chiese: “Sei tu Tsiba?” Quegli rispose: “Servo tuo”. 2SA 9:3 Il re gli disse: “V’è egli più alcuno della casa di Saul, a cui io possa far del bene per amor di Dio?” Tsiba rispose al re: “V’è ancora un figliuolo di Gionathan, storpiato dei piedi”. 2SA 9:4 Il re gli disse: “Dov’è egli?” Tsiba rispose al re: “E’ in casa di Makir, figliuolo di Ammiel, a Lodebar”. 2SA 9:5 Allora il re lo mandò a prendere in casa di Makir, figliuolo di Ammiel, a Lodebar. 2SA 9:6 E Mefibosheth, figliuolo di Gionathan, figliuolo di Saul venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò dinanzi a lui. Davide disse: “Mefibosheth!” Ed egli rispose: 2SA 9:7 “Ecco il tuo servo!” Davide gli disse: “Non temere, perché io non mancherò di trattarti con bontà per amor di Gionathan tuo padre, e ti renderò tutte le terre di Saul tuo avolo, e tu mangerai sempre alla mia mensa”. 2SA 9:8 Mefibosheth s’inchinò profondamente, e disse: “Che cos’è il tuo servo, che tu ti degni guardare un can morto come son io?” 2SA 9:9 Allora il re chiamò Tsiba, servo di Saul, e gli disse: “Tutto quello che apparteneva a Saul e a tutta la sua casa io lo do al figliuolo del tuo signore. 2SA 9:10 Tu dunque, coi tuoi figliuoli e coi tuoi servi, lavoragli le terre e fa’ le raccolte, affinché il figliuolo del tuo signore abbia del pane da mangiare; e Mefibosheth, figliuolo del tuo signore, mangerà sempre alla mia mensa”. Or Tsiba avea quindici figliuoli e venti servi. 2SA 9:11 Tsiba disse al re: “Il tuo servo farà tutto quello che il re mio signore ordina al suo servo”. E Mefibosheth mangiò alla mensa di Davide come uno dei figliuoli del re. 2SA 9:12 Or Mefibosheth avea un figliuoletto per nome Mica; e tutti quelli che stavano in casa di Tsiba erano servi di Mefibosheth. 2SA 9:13 Mefibosheth dimorava a Gerusalemme perché mangiava sempre alla mensa del re. Era zoppo d’ambedue i piedi. 2SA 10:1 Or avvenne, dopo queste cose, che il re dei figliuoli di Ammon morì, e Hanun, suo figliuolo, regnò in luogo di lui. 2SA 10:2 Davide disse: “Io voglio usare verso Hanun, figliuolo di Nahash, la benevolenza che suo padre usò verso di me”. E Davide mandò i suoi servi a consolarlo della perdita del padre. Ma quando i servi di Davide furon giunti nel paese dei figliuoli di Ammon, 2SA 10:3 i principi de’ figliuoli di Ammon dissero ad Hanun, loro signore: “Credi tu che Davide t’abbia mandato dei consolatori per onorar tuo padre? Non ha egli piuttosto mandato da te i suoi servi per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?” 2SA 10:4 Allora Hanun prese i servi di Davide, fece lor radere la metà della barba e tagliare la metà delle vesti fino alle natiche, poi li rimandò. 2SA 10:5 Quando fu informato della cosa, Davide mandò gente ad incontrarli, perché quegli uomini erano oltremodo confusi. E il re fece dir loro: “Restate a Gerico finché vi sia ricresciuta la barba, poi tornerete”. 2SA 10:6 I figliuoli di Ammon, vedendo che s’erano attirato l’odio di Davide, mandarono a prendere al loro soldo ventimila fanti dei Siri di Beth-Rehob e dei Siri di Tsoba, mille uomini del re di Maaca, e dodicimila uomini della gente di Tob. 2SA 10:7 Quando Davide udì questo, inviò contro di loro Joab con tutto l’esercito degli uomini di valore. 2SA 10:8 I figliuoli di Ammon uscirono e si disposero in ordine di battaglia all’ingresso della porta della città, mentre i Siri di Tsoba e di Rehob e la gente di Tob e di Maaca stavano a parte nella campagna. 2SA 10:9 Or come Joab vide che quelli eran pronti ad attaccarlo di fronte e alle spalle, scelse un corpo fra gli uomini migliori d’Israele, lo dispose in ordine di battaglia contro i Siri, 2SA 10:10 e mise il resto del popolo sotto gli ordini del suo fratello Abishai, per tener fronte ai figliuoli di Ammon; 2SA 10:11 e disse ad Abishai: “Se i Siri son più forti di me, tu mi darai soccorso; e se i figliuoli di Ammon son più forti di te, andrò io a soccorrerti. 2SA 10:12 Abbi coraggio, e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; e faccia l’Eterno quello che a lui piacerà”. 2SA 10:13 Poi Joab con la gente che avea seco, s’avanzò per attaccare i Siri, i quali fuggirono d’innanzi a lui. 2SA 10:14 E come i figliuoli di Ammon videro che i Siri eran fuggiti, fuggirono anch’essi d’innanzi ad Abishai, e rientrarono nella città. Allora Joab se ne tornò dalla spedizione contro i figliuoli di Ammon, e venne a Gerusalemme. 2SA 10:15 I Siri, vedendosi sconfitti da Israele, si riunirono in massa. 2SA 10:16 Hadadezer mandò a far venire i Siri che abitavano di là dal fiume, e quelli giunsero a Helam, con alla testa Shobac, capo dell’esercito di Hadadezer. 2SA 10:17 E la cosa fu riferita a Davide che radunò tutto Israele, passò il Giordano, e giunse ad Helam. E i Siri si ordinarono in battaglia contro Davide, e impegnarono l’azione. 2SA 10:18 Ma i Siri fuggirono d’innanzi a Israele; e Davide uccise ai Siri gli uomini di settecento carri e quarantamila cavalieri, e sconfisse pure Shobac, capo del loro esercito, che morì quivi. 2SA 10:19 E quando tutti i re vassalli di Hadadezer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele, e furono a lui soggetti. E i Siri non osarono più recar soccorso ai figliuoli di Ammon. 2SA 11:1 Or avvenne che l’anno seguente, nel tempo in cui i re sogliono andare alla guerra, Davide mandò Joab con la sua gente e con tutto Israele a devastare il paese dei figliuoli di Ammon e ad assediare Rabba; ma Davide rimase a Gerusalemme. 2SA 11:2 Una sera Davide, alzatosi dal suo letto, si mise a passeggiare sulla terrazza del palazzo reale; e dalla terrazza vide una donna che si bagnava; e la donna era bellissima. 2SA 11:3 Davide mandò ad informarsi chi fosse la donna; e gli fu detto: “E’ Bath-Sheba, figliuola di Eliam, moglie di Uria, lo Hitteo”. 2SA 11:4 E Davide inviò gente a prenderla; ed ella venne da lui, ed egli si giacque con lei, che si era purificata della sua contaminazione; poi ella se ne tornò a casa sua. 2SA 11:5 La donna rimase incinta, e lo fece sapere a Davide, dicendo: “Sono incinta”. 2SA 11:6 Allora Davide fece dire a Joab: “Mandami Uria, lo Hitteo”. E Joab mandò Uria da Davide. 2SA 11:7 Come Uria fu giunto da Davide, questi gli chiese come stessero Joab ed il popolo, e come andasse la guerra. 2SA 11:8 Poi Davide disse ad Uria: “Scendi a casa tua e làvati i piedi”. Uria uscì dal palazzo reale, e gli furon portate appresso delle vivande del re. 2SA 11:9 Ma Uria dormì alla porta del palazzo del re con tutti i servi del suo signore, e non scese a casa sua. 2SA 11:10 E come ciò fu riferito a Davide e gli fu detto: “Uria non è sceso a casa sua”, Davide disse ad Uria: “Non vieni tu di viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?” 2SA 11:11 Uria rispose a Davide: “L’arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Joab mio signore e i suoi servi sono accampati in aperta campagna, e io me n’entrerei in casa mia per mangiare e bere e per dormire con mia moglie? Com’è vero che tu vivi e che vive l’anima tua, io non farò tal cosa!” 2SA 11:12 E Davide disse ad Uria: “Trattienti qui anche oggi, e domani ti lascerò partire”. Così Uria rimase a Gerusalemme quel giorno ed il seguente. 2SA 11:13 E Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé; e lo ubriacò; e la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo lettuccio coi servi del suo signore, ma non scese a casa sua. 2SA 11:14 La mattina seguente, Davide scrisse una lettera a Joab, e gliela mandò per le mani d’Uria. 2SA 11:15 Nella lettera avea scritto così: “Ponete Uria al fronte, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui, perch’egli resti colpito e muoia”. 2SA 11:16 Joab dunque, assediando la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico avea degli uomini valorosi. 2SA 11:17 Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Joab; parecchi del popolo, della gente di Davide, caddero, e perì anche Uria lo Hitteo. 2SA 11:18 Allora Joab inviò un messo a Davide per fargli sapere tutte le cose ch’erano avvenute nella battaglia; 2SA 11:19 e diede al messo quest’ordine: “Quando avrai finito di raccontare al re tutto quello ch’è successo nella battaglia, 2SA 11:20 se il re va in collera, e ti dice: Perché vi siete accostati così alla città per dar battaglia? Non sapevate voi che avrebbero tirato di sulle mura? 2SA 11:21 Chi fu che uccise Abimelec, figliuolo di Jerubbesheth? Non fu ella una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, si ch’egli morì a Thebets? Perché vi siete accostati così alle mura? tu digli allora: Il tuo servo Uria lo Hitteo è morto anch’egli”. 2SA 11:22 Il messo dunque partì; e, giunto, riferì a Davide tutto quello che Joab l’aveva incaricato di dire. 2SA 11:23 Il messo disse a Davide: “I nemici avevano avuto del vantaggio su di noi, e avean fatto una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città; 2SA 11:24 allora gli arcieri tirarono sulla tua gente di sulle mura, e parecchi della gente del re perirono, e Uria lo Hitteo, tuo servo, perì anch’egli”. 2SA 11:25 Allora Davide disse al messo: “Dirai così a Joab: Non ti dolga quest’affare; poiché la spada or divora l’uno ed ora l’altro; rinforza l’attacco contro la città, e distruggila. E tu fagli coraggio”. 2SA 11:26 Quando la moglie di Uria udì che Uria suo marito era morto, lo pianse; 2SA 11:27 e finito che ella ebbe il lutto, Davide la mandò a cercare e l’accolse in casa sua. Ella divenne sua moglie, e gli partorì un figliuolo. Ma quello che Davide avea fatto dispiacque all’Eterno. 2SA 12:1 E l’Eterno mandò Nathan a Davide; e Nathan andò da lui e gli disse: “V’erano due uomini nella stessa città, uno ricco, e l’altro povero. 2SA 12:2 Il ricco avea pecore e buoi in grandissimo numero; 2SA 12:3 ma il povero non aveva nulla, fuorché una piccola agnellina ch’egli avea comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme ai figliuoli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; ed essa era per lui come una figliuola. 2SA 12:4 Or essendo arrivato un viaggiatore a casa dell’uomo ricco, questi, risparmiando le sue pecore e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore ch’era capitato da lui; ma pigliò l’agnella di quel povero uomo, e ne fece delle vivande per colui che gli era venuto in casa”. 2SA 12:5 Allora l’ira di Davide s’accese fortemente contro quell’uomo, e disse a Nathan: “Com’è vero che l’Eterno vive, colui che ha fatto questo merita la morte; 2SA 12:6 e pagherà quattro volte il valore dell’agnella, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà”. 2SA 12:7 Allora Nathan disse a Davide: “Tu sei quell’uomo! Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io t’ho unto re d’Israele e t’ho liberato dalle mani di Saul, 2SA 12:8 t’ho dato la casa del tuo signore, e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore; t’ho dato la casa d’Israele e di Giuda; e, se questo era troppo poco, io v’avrei aggiunto anche dell’altro. 2SA 12:9 Perché dunque hai tu disprezzata la parola dell’Eterno, facendo ciò ch’è male agli occhi suoi? Tu hai fatto morire colla spada Uria lo Hitteo, hai preso per tua moglie la moglie sua, e hai ucciso lui con la spada dei figliuoli di Ammon. 2SA 12:10 Or dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, giacché tu m’hai disprezzato hai preso per tua moglie la moglie di Uria lo Hitteo. 2SA 12:11 Così dice l’Eterno: Ecco, io sto per suscitare contro di te la sciagura dalla tua stessa casa, e prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo prossimo, che si giacerà con esse in faccia a questo sole; 2SA 12:12 poiché tu l’hai fatto in segreto; ma io farò questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole”. 2SA 12:13 Allora Davide disse a Nathan: “Ho peccato contro l’Eterno”. E Nathan rispose a Davide: “E l’Eterno ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai. 2SA 12:14 Nondimeno, siccome facendo così tu hai data ai nemici dell’Eterno ampia occasione di bestemmiare, il figliuolo che t’è nato dovrà morire”. Nathan se ne tornò a casa sua. 2SA 12:15 E l’Eterno colpì il bambino che la moglie di Uria avea partorito a Davide, ed esso cadde gravemente ammalato. 2SA 12:16 Davide quindi fece supplicazioni a Dio per il bambino, e digiunò; poi venne e passò la notte giacendo per terra. 2SA 12:17 Gli anziani della sua casa insistettero presso di lui perch’egli si levasse da terra; ma egli non volle, e rifiutò di prender cibo con essi. 2SA 12:18 Or avvenne che il settimo giorno il bambino morì; e i servi di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto; poiché dicevano: “Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiam parlato ed egli non ha dato ascolto alle nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Egli andrà a qualche estremo”. 2SA 12:19 Ma Davide, vedendo che i suoi servi bisbigliavano fra loro, comprese che il bambino era morto; e disse ai suoi servi: “E’ morto il bambino?” Quelli risposero: “E’ morto”. 2SA 12:20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e si mutò le vesti; poi andò nella casa dell’Eterno e vi si prostrò; e tornato a casa sua, chiese che gli portassero da mangiare, e mangiò. 2SA 12:21 I suoi servi gli dissero: “Che cosa fai? Quando il bambino era vivo ancora, tu digiunavi e piangevi; e ora ch’è morto, ti alzi e mangi!” 2SA 12:22 Egli rispose: “Quando il bambino era vivo ancora, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa che l’Eterno non abbia pietà di me e il bambino non resti in vita? Ma ora ch’egli è morto, perché digiunerei? 2SA 12:23 Posso io farlo ritornare? Io me ne andrò a lui, ma egli non ritornerà a me!” 2SA 12:24 Poi Davide consolò Bath-Sheba sua moglie, entrò da lei e si giacque con essa; ed ella partorì un figliuolo, al quale egli pose nome Salomone. 2SA 12:25 L’Eterno amò Salomone e mandò il profeta Nathan che gli pose nome Iedidia, a motivo dell’amore che l’Eterno gli portava. 2SA 12:26 Or Joab assediò Rabba dei figliuoli di Ammon, s’impadronì della città reale, 2SA 12:27 e inviò dei messi a Davide per dirgli: “Ho assalito Rabba e mi son già impossessato della città delle acque. 2SA 12:28 Or dunque raduna il rimanente del popolo, accampati contro la città, e prendila, affinché, prendendola io, non abbia a portare il mio nome”. 2SA 12:29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabba, l’assalì e la prese; 2SA 12:30 e tolse dalla testa del loro re la corona, che pesava un talento d’oro e conteneva pietre preziose, ed essa fu posta sulla testa di Davide. Egli riporto anche dalla città grandissima preda. 2SA 12:31 Fece uscire gli abitanti ch’erano nella città, e mise i loro corpi sotto delle seghe, degli erpici di ferro e delle scuri di ferro, e li fe’ gettare in fornaci da mattoni; e così fece a tutte le città de’ figliuoli di Ammon. Poi Davide se ne tornò a Gerusalemme con tutto il popolo. 2SA 13:1 Or dopo queste cose avvenne che, avendo Absalom, figliuolo di Davide, una sorella di nome Tamar, ch’era di bell’aspetto, Amnon, figliuolo di Davide, se ne innamorò. 2SA 13:2 Ed Amnon si appassionò a tal punto per Tamar sua sorella da diventarne malato; perché ella era vergine, e pareva difficile ad Amnon di poterle fare alcun che. 2SA 13:3 Or Amnon aveva un amico, per nome Jonadab, figliuolo di Shimea, fratello di Davide; e Jonadab era un uomo molto accorto. 2SA 13:4 Questi gli disse: “O figliuolo del re, perché vai tu di giorno in giorno dimagrando a cotesto modo? Non me lo vuoi dire?” Amnon gli rispose: “Sono innamorato di Tamar, sorella di mio fratello Absalom”. 2SA 13:5 Jonadab gli disse: “Mettiti a letto e fingiti malato; e quando tuo padre verrà a vederti, digli: Fa’, ti prego, che la mia sorella Tamar venga a darmi da mangiare e a preparare il cibo in mia presenza, sì ch’io lo vegga; e lo mangerò quando mi sarà pòrto dalle sue mani”. 2SA 13:6 Amnon dunque si mise a letto e si finse ammalato; e quando il re lo venne a vedere, Amnon gli disse: “Fa’, ti prego, che la mia sorella Tamar venga e faccia un paio di frittelle in mia presenza; così le mangerò quando mi saran pòrte dalle sue mani”. 2SA 13:7 Allora Davide mandò a casa di Tamar a dirle: “Va’ a casa di Amnon, tuo fratello, e preparagli qualcosa da mangiare”. 2SA 13:8 Tamar andò a casa di Amnon, suo fratello, che giaceva in letto. Ella prese della farina stemperata, l’intrise, ne fece delle frittelle in sua presenza, e le cosse. 2SA 13:9 Poi, prese la padella, ne trasse le frittelle e gliele mise dinanzi; ma egli rifiutò di mangiare, e disse: “Fate uscire di qui tutta la gente”. E tutti uscirono. 2SA 13:10 Allora Amnon disse a Tamar: “Portami il cibo in camera, e lo prenderò dalle tue mani”. E Tamar prese le frittelle che avea fatte, e le portò in camera ad Amnon suo fratello. 2SA 13:11 E com’essa gliele porgeva perché mangiasse, egli l’afferrò, e le disse: “Vieni a giacerti meco, sorella mia”. 2SA 13:12 Essa gli rispose: “No, fratel mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere una tale infamia! 2SA 13:13 Io dove andrei a portar la mia vergogna? E quanto a te, tu saresti messo tra gli scellerati in Israele. Te ne prego, parlane piuttosto al re, ed egli non mi negherà a te”. 2SA 13:14 Ma egli non volle darle ascolto; ed essendo più forte di lei, la violentò, e si giacque con lei. 2SA 13:15 Poi Amnon concepì verso di lei un odio fortissimo; talmente, che l’odio per lei fu maggiore dell’amore di cui l’aveva amata prima. E le disse: 2SA 13:16 “Lèvati, vattene!” Ella gli rispose: “Non mi fare, cacciandomi, un torto maggiore di quello che m’hai già fatto”. Ma egli non volle ascoltarla. 2SA 13:17 Anzi, chiamato il servo che lo assisteva, gli disse: “Caccia via costei lungi da me, e chiudile la porta dietro!” 2SA 13:18 Or ella portava una tunica con le maniche, poiché le figliuole del re portavano simili vesti finché erano vergini. Il servo di Amnon dunque la mise fuori, e le chiuse la porta dietro. 2SA 13:19 E Tamar si sparse della cenere sulla testa, si stracciò di dosso la tunica con le maniche, e mettendosi la mano sul capo, se n’andò gridando. 2SA 13:20 Absalom, suo fratello, le disse: “Forse che Amnon, tuo fratello, è stato teco? Per ora, taci, sorella mia; egli è tuo fratello; non t’accorare per questo”. E Tamar, desolata, rimase in casa di Absalom, suo fratello. 2SA 13:21 Il re Davide udì tutte queste cose, e ne fu fortemente adirato. 2SA 13:22 Ed Absalom non rivolse ad Amnon alcuna parola, né in bene né in male; poiché odiava Amnon, per aver egli violata Tamar, sua sorella. 2SA 13:23 Or due anni dopo avvenne che, facendo Absalom tosar le sue pecore a Baal-Hatsor presso Efraim, egli invitò tutti i figliuoli del re. 2SA 13:24 Absalom andò a trovare il re, e gli disse: “Ecco, il tuo servo ha i tosatori; ti prego, venga anche il re coi suoi servitori a casa del tuo servo!” 2SA 13:25 Ma il re disse ad Absalom: “No, figliuol mio, non andiamo tutti, che non ti siam d’aggravio”. E benché Absalom insistesse, il re non volle andare; ma gli diede la sua benedizione. 2SA 13:26 E Absalom disse: “Se non vuoi venir tu, ti prego, permetti ad Amnon, mio fratello, di venir con noi”. Il re gli rispose: “E perché andrebb’egli teco?” 2SA 13:27 Ma Absalom tanto insisté, che Davide lasciò andare con lui Amnon e tutti i figliuoli del re. 2SA 13:28 Or Absalom diede quest’ordine ai suoi servi: “Badate, quando Amnon avrà il cuore riscaldato dal vino, e io vi dirò: Colpite Amnon! voi uccidetelo, e non abbiate paura; non son io che ve lo comando? Fatevi cuore, e comportatevi da forti!” 2SA 13:29 I servi di Absalom fecero ad Amnon come Absalom avea comandato. Allora tutti i figliuoli del re si levarono, montaron ciascun sul suo mulo e se ne fuggirono. 2SA 13:30 Or mentr’essi erano ancora per via, giunse a Davide la notizia che Absalom aveva ucciso tutti i figliuoli del re, e che non uno di loro era scampato. 2SA 13:31 Allora il re si levò, si strappò le vesti, e si gettò per terra; e tutti i suoi servi gli stavan dappresso, con le vesti stracciate. 2SA 13:32 Ma Jonadab, figliuolo di Shimea, fratello di Davide, prese a dire: “Non dica il mio signore che tutti i giovani, figliuoli del re, sono stati uccisi; il solo Amnon è morto; per Absalom era cosa decisa fin dal giorno che Amnon gli violò la sorella Tamar. 2SA 13:33 Così dunque non si accori il re, mio signore, come se tutti i figliuoli del re fossero morti; il solo Amnon è morto”. Or Absalom aveva preso la fuga. 2SA 13:34 E il giovine che stava alle vedette alzò gli occhi, guardò, ed ecco che una gran turba di gente veniva per la via di ponente dal lato del monte. 2SA 13:35 E Jonadab disse al re: “Ecco i figliuoli del re che arrivano! La cosa sta come il tuo servo ha detto”. 2SA 13:36 E com’egli ebbe finito di parlare, ecco giungere i figliuoli del re, i quali alzarono la voce e piansero; ed anche il re e tutti i suoi servi versarono abbondanti lagrime. 2SA 13:37 Quanto ad Absalom, se ne fuggì e andò da Talmai, figliuolo di Ammihur, re di Gheshur. E Davide faceva cordoglio del suo figliuolo ogni giorno. 2SA 13:38 Absalom rimase tre anni a Gheshur, dov’era andato dopo aver preso la fuga. 2SA 13:39 E l’ira del re Davide contro Absalom si calmò perché Davide s’era consolato della morte di Amnon. 2SA 14:1 Or Joab, figliuolo di Tseruia, avvedutosi che il cuore del re si piegava verso Absalom, mandò a Tekoa, 2SA 14:2 e ne fece venire una donna accorta, alla quale disse: “Fingi d’essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio, e sii come una donna che pianga da molto tempo un morto; 2SA 14:3 poi entra presso il re, e parlagli così e così”. E Joab le mise in bocca le parole da dire. 2SA 14:4 La donna di Tekoa andò dunque a parlare al re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò, e disse: “O re, aiutami!” 2SA 14:5 Il re le disse: “Che hai?” Ed ella rispose: “Pur troppo, io sono una vedova; mio marito è morto. 2SA 14:6 La tua serva aveva due figliuoli, i quali vennero tra di loro a contesa alla campagna; e, come non v’era chi li separasse, l’uno colpì l’altro, e l’uccise. 2SA 14:7 Ed ecco che tutta la famiglia è insorta contro la tua serva, dicendo: Consegnaci colui che ha ucciso il fratello, affinché lo facciam morire per vendicare il fratello ch’egli ha ucciso, e per sterminare così anche l’erede. In questo modo spegneranno il tizzo che m’è rimasto, e non lasceranno a mio marito né nome né discendenza sulla faccia della terra”. 2SA 14:8 Il re disse alla donna: “Vattene a casa tua: io darò degli ordini a tuo riguardo”. 2SA 14:9 E la donna di Tekoa disse al re: “O re mio signore, la colpa cada su me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono non ne siano responsabili”. 2SA 14:10 E il re: “Se qualcuno parla contro di te, menalo da me, e vedrai che non ti toccherà più”. 2SA 14:11 Allora ella disse: “Ti prego, menzioni il re l’Eterno, il tuo Dio, perché il vindice del sangue non aumenti la rovina e non mi sia sterminato il figlio”. Ed egli rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, non cadrà a terra un capello del tuo figliuolo!” 2SA 14:12 Allora la donna disse: “Deh! lascia che la tua serva dica ancora una parola al re, mio signore!” Egli rispose: “Parla”. 2SA 14:13 Riprese la donna: “E perché pensi tu nel modo che fai quando si tratta del popolo di Dio? Dalla parola che il re ha ora pronunziato risulta esser egli in certo modo colpevole, in quanto non richiama colui che ha proscritto. 2SA 14:14 Noi dobbiamo morire, e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere; ma Dio non toglie la vita, anzi medita il modo di far sì che il proscritto non rimanga bandito lungi da lui. 2SA 14:15 Ora, se io son venuta a parlar così al re mio signore è perché il popolo mi ha fatto paura; e la tua serva ha detto: “Voglio parlare al re; forse il re farà quello che gli dirà la sua serva; 2SA 14:16 il re ascolterà la sua serva, e la libererà dalle mani di quelli che vogliono sterminar me e il mio figliuolo dalla eredità di Dio. 2SA 14:17 E la tua serva diceva: Oh possa la parola del re, mio signore, darmi tranquillità! poiché il re mio signore è come un angelo di Dio per discernere il bene dal male. L’Eterno, il tuo Dio, sia teco!” 2SA 14:18 Il re rispose e disse alla donna: “Ti prego, non celarmi quello ch’io ti domanderò”. La donna disse: “Parli pure il re, mio signore”. 2SA 14:19 E il re: “Joab non t’ha egli dato mano in tutto questo?” La donna rispose: “Com’è vero che l’anima tua vive, o re mio signore, la cosa sta né più né meno come ha detto il re mio signore; difatti, il tuo servo Joab è colui che m’ha dato questi ordini, ed è lui che ha messe tutte queste parole in bocca alla tua serva. 2SA 14:20 Il tuo servo Joab ha fatto così per dare un altro aspetto all’affare di Absalom; ma il mio signore ha la saviezza d’un angelo di Dio e conosce tutto quello che avvien sulla terra”. 2SA 14:21 Allora il re disse a Joab: “Ecco, voglio fare quello che hai chiesto; va’ dunque, e fa’ tornare il giovane Absalom”. 2SA 14:22 Joab si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re, e disse: “Oggi il tuo servo riconosce che ha trovato grazia agli occhi tuoi, o re, mio signore; poiché il re ha fatto quel che il suo servo gli ha chiesto”. 2SA 14:23 Joab dunque si levò, andò a Gheshur, e menò Absalom a Gerusalemme. 2SA 14:24 E il re disse: “Ch’ei si ritiri in casa sua e non vegga la mia faccia!” Così Absalom si ritirò in casa sua, e non vide la faccia del re. 2SA 14:25 Or in tutto Israele non v’era uomo che fosse celebrato per la sua bellezza al pari di Absalom; dalle piante de’ piedi alla cima del capo non v’era in lui difetto alcuno. 2SA 14:26 E quando si facea tagliare i capelli (e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo) il peso de’ suoi capelli era di duecento sicli a peso del re. 2SA 14:27 Ad Absalom nacquero tre figliuoli e una figliuola per nome Tamar, che era donna di bell’aspetto. 2SA 14:28 Absalom dimorò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re. 2SA 14:29 Poi Absalom fece chiamare Joab per mandarlo dal re; ma egli non volle venire a lui; lo mandò a chiamare una seconda volta, ma Joab non volle venire. 2SA 14:30 Allora Absalom disse ai suoi servi: “Guardate! il campo di Joab è vicino al mio, e v’è dell’orzo; andate a mettervi il fuoco!” E i servi di Absalom misero il fuoco al campo. 2SA 14:31 Allora Joab si levò, andò a casa di Absalom, e gli disse: “Perché i tuoi servi hanno eglino dato fuoco al mio campo?” 2SA 14:32 Absalom rispose a Joab: “Io t’avevo mandato a dire: Viene qua, ch’io possa mandarti dal re a dirgli: Perché son io tornato da Gheshur? Meglio per me s’io vi fossi ancora! Or dunque fa’ ch’io vegga la faccia del re! e se v’è in me qualche iniquità, ch’ei mi faccia morire!” 2SA 14:33 Joab allora andò dal re e gli fece l’ambasciata. Il re fece chiamare Absalom, il quale venne a lui, e si prostrò con la faccia a terra in sua presenza; e il re baciò Absalom. 2SA 15:1 Or dopo queste cose, Absalom si procurò un cocchio, de’ cavalli, e cinquanta uomini che correvano dinanzi a lui. 2SA 15:2 Absalom si levava la mattina presto, e si metteva da un lato della via che menava alle porte della città; e quando qualcuno, avendo un processo, si recava dal re per chieder giustizia, Absalom lo chiamava, e gli diceva: “Di qual città sei tu?” L’altro gli rispondeva: “Il tuo servo è di tale e tale tribù d’Israele”. 2SA 15:3 Allora Absalom gli diceva: “Vedi, la tua causa e buona e giusta, ma non v’è chi sia delegato dal re per sentirti”. 2SA 15:4 E Absalom aggiungeva: “Oh se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse un processo o un affare verrebbe da me, e io gli farei giustizia”. 2SA 15:5 E quando uno gli s’accostava per prostrarglisi dinanzi, ei gli porgeva la mano, l’abbracciava e lo baciava. 2SA 15:6 Absalom faceva così con tutti quelli d’Israele che venivano dal re per chieder giustizia; e in questo modo Absalom rubò il cuore alla gente d’Israele. 2SA 15:7 Or avvenne che, in capo a quattro anni Absalom disse al re: “Ti prego, lasciami andare ad Hebron a sciogliere un voto che feci all’Eterno. 2SA 15:8 Poiché, durante la sua dimora a Gheshur, in Siria, il tuo servo fece un voto, dicendo: Se l’Eterno mi riconduce a Gerusalemme, io servirò l’Eterno!” 2SA 15:9 Il re gli disse: “Va’ in pace!” E quegli si levò e andò a Hebron. 2SA 15:10 Intanto Absalom mandò degli emissari per tutte le tribù d’Israele, a dire: “Quando udrete il suon della tromba, direte: Absalom è proclamato re a Hebron”. 2SA 15:11 E con Absalom partirono da Gerusalemme duecento uomini, i quali, essendo stati invitati, partirono in tutta la loro semplicità, senza saper nulla. 2SA 15:12 Absalom, mentre offriva i sacrifizi, mandò a chiamare Ahitofel, il Ghilonita, consigliere di Davide, perché venisse dalla sua città di Ghilo. La congiura divenne potente, e il popolo andava vie più crescendo di numero attorno ad Absalom. 2SA 15:13 Or venne a Davide un messo, che disse: “Il cuore degli uomini d’Israele s’è vòlto verso Absalom”. 2SA 15:14 Allora Davide disse a tutti i suoi servi ch’eran con lui a Gerusalemme: “Levatevi, fuggiamo; altrimenti, nessun di noi scamperà dalle mani di Absalom. Affrettatevi a partire, affinché con rapida marcia, non ci sorprenda, piombandoci rovinosamente addosso, e non colpisca la città mettendola a fil di spada”. 2SA 15:15 I servi del re gli dissero: “Ecco i tuoi servi, pronti a fare tutto quello che piacerà al re, nostro signore”. 2SA 15:16 Il re dunque partì, seguito da tutta la sua casa, e lasciò dieci concubine a custodire il palazzo. 2SA 15:17 Il re partì, seguito da tutto il popolo, e si fermarono a Beth-Merhak. 2SA 15:18 Tutti i servi del re camminavano al suo fianco; e tutti i Kerethei, tutti i Pelethei e tutti i Ghittei, che in seicento eran venuti da Gath, al suo séguito, camminavano davanti al re. 2SA 15:19 Allora il re disse a Ittai di Gath: “Perché vuoi anche tu venir con noi? Torna indietro, e statti col re; poiché sei un forestiero, e per di più un esule dalla tua patria. 2SA 15:20 Pur ieri tu arrivasti; e oggi ti farei io andar errando qua e là, con noi, mentre io stesso non so dove vado? Torna indietro, e riconduci teco i tuoi fratelli; e siano con te la misericordia e la fedeltà dell’Eterno!” 2SA 15:21 Ma Ittai rispose al re, dicendo: “Com’è vero che l’Eterno vive e che vive il re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, quivi sarà pure il tuo servo”. 2SA 15:22 E Davide disse ad Ittai: “Va’, passa oltre!” Ed Ittai, il Ghitteo, passò oltre con tutta la sua gente e con tutti i fanciulli che eran con lui. 2SA 15:23 E tutti quelli del paese piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re passò il torrente Kidron, e tutto il popolo passò, prendendo la via del deserto. 2SA 15:24 Ed ecco venire anche Tsadok con tutti i Leviti, i quali portavano l’arca del patto di Dio. E mentre Abiathar saliva, essi posarono l’arca di Dio, finché tutto il popolo non ebbe finito di uscir dalla città. 2SA 15:25 E il re disse a Tsadok: “Riporta in città l’arca di Dio! Se io trovo grazia agli occhi dell’Eterno, egli mi farà tornare, e mi farà vedere l’arca e la dimora di lui; 2SA 15:26 ma se dice: Io non ti gradisco eccomi; faccia egli di me quello che gli parrà”. 2SA 15:27 Il re disse ancora al sacerdote Tsadok: “Capisci? Torna in pace in città con i due vostri figliuoli: Ahimaats, tuo figliuolo, e Gionathan, figliuolo di Abiathar. 2SA 15:28 Guardate, io aspetterò nelle pianure del deserto, finché mi sia recata qualche notizia da parte vostra”. 2SA 15:29 Così Tsadok ed Abiathar riportarono a Gerusalemme l’arca di Dio, e dimorarono quivi. 2SA 15:30 E Davide saliva il monte degli Ulivi; saliva piangendo, e camminava col capo coperto e a piedi scalzi; e tutta la gente ch’era con lui aveva il capo coperto, e, salendo, piangeva. 2SA 15:31 Qualcuno venne a dire a Davide: “Ahitofel è con Absalom tra i congiurati”. E Davide disse: “Deh, o Eterno, rendi vani i consigli di Ahitofel!” 2SA 15:32 E come Davide fu giunto in vetta al monte, al luogo dove si adora Dio, ecco farglisi incontro Hushai, l’Arkita, con la tunica stracciata ed il capo coperto di polvere. 2SA 15:33 Davide gli disse: “Se tu passi oltre con me mi sarai di peso; 2SA 15:34 ma se torni in città e dici ad Absalom: Io sarò tuo servo, o re; come fui servo di tuo padre nel passato, così sarò adesso servo tuo, tu dissiperai a mio pro i consigli di Ahitofel. 2SA 15:35 E non avrai tu quivi teco i sacerdoti Tsadok ed Abiathar? Tutto quello che sentirai dire della casa del re, lo farai sapere ai sacerdoti Tsadok ed Abiathar. 2SA 15:36 E siccome essi hanno seco i loro due figliuoli, Ahimaats figliuolo di Tsadok e Gionathan figliuolo di Abiathar, per mezzo di loro mi farete sapere tutto quello che avrete sentito”. 2SA 15:37 Così Hushai, amico di Davide, tornò in città, e Absalom entrò in Gerusalemme. 2SA 16:1 Or quando Davide ebbe di poco varcato la cima del monte, ecco che Tsiba, servo di Mefibosheth, gli si fece incontro con un paio d’asini sellati e carichi di duecento pani, cento masse d’uva secca, cento di frutta d’estate e un otre di vino. 2SA 16:2 Il re disse a Tsiba: “Che vuoi tu fare di coteste cose?” Tsiba rispose: “Gli asini serviranno di cavalcatura alla casa del re; il pane e i frutti d’estate sono per nutrire i giovani, e il vino è perché ne bevan quelli che saranno stanchi nel deserto”. 2SA 16:3 Il re disse: “E dov’è il figliuolo del tuo signore?” Tsiba rispose al re: “Ecco, è rimasto a Gerusalemme, perché ha detto: Oggi la casa d’Israele mi renderà il regno di mio padre”. 2SA 16:4 Il re disse a Tsiba: “Tutto quello che appartiene a Mefibosheth è tuo”. Tsiba replicò: “Io mi prostro dinanzi a te! Possa io trovar grazia agli occhi tuoi, o re, mio signore!” 2SA 16:5 E quando il re Davide fu giunto a Bahurim, ecco uscir di là un uomo, imparentato con la famiglia di Saul, per nome Scimei, figliuolo di Ghera. Egli veniva innanzi proferendo maledizioni 2SA 16:6 e gettando sassi contro Davide, e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti gli uomini di valore stavano alla destra e alla sinistra del re. 2SA 16:7 Scimei, maledicendo Davide, diceva così: “Vattene, vattene, uomo sanguinario, scellerato! 2SA 16:8 L’Eterno fa ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, in luogo del quale tu hai regnato; e l’Eterno ha dato il regno nelle mani di Absalom, tuo figliuolo; ed eccoti nelle sciagure che ti sei meritato, perché sei un uomo sanguinario”. 2SA 16:9 Allora Abishai, figliuolo di Tseruia, disse al re: “Perché questo can morto osa egli maledire il re, mio signore? Ti prego, lasciami andare a troncargli la testa!” 2SA 16:10 Ma il re rispose: “Che ho io da far con voi, figliuoli di Tseruia? S’ei maledice, è perché l’Eterno gli ha detto: Maledici Davide! E chi oserà dire: Perché fai così?” 2SA 16:11 Poi Davide disse ad Abishai e a tutti i suoi i servi: “Ecco, il mio figliuolo, uscito dalle mie viscere, cerca di togliermi la vita! Quanto più lo può fare ora questo Beniaminita! Lasciate ch’ei maledica, giacché glielo ha ordinato l’Eterno. 2SA 16:12 Forse l’Eterno avrà riguardo alla mia afflizione, e mi farà del bene in cambio delle maledizioni d’oggi”. 2SA 16:13 Davide e la sua gente continuarono il loro cammino; e Scimei camminava sul fianco del monte, dirimpetto a Davide, e cammin facendo lo malediva, gli tirava de’ sassi e buttava della polvere. 2SA 16:14 Il re e tutta la gente ch’era con lui arrivarono ad Aiefim e quivi ripresero fiato. 2SA 16:15 Or Absalom e tutto il popolo, gli uomini d’Israele, erano entrati in Gerusalemme; ed Ahitofel era con lui. 2SA 16:16 E quando Hushai, l’Arkita, l’amico di Davide, fu giunto presso Absalom, gli disse: “Viva il re! Viva il re!” 2SA 16:17 Ed Absalom disse a Hushai: “È questa dunque l’affezione che hai pel tuo amico? Perché non sei tu andato col tuo amico?” 2SA 16:18 Hushai rispose ad Absalom: “No; io sarò di colui che l’Eterno e questo popolo e tutti gli uomini d’Israele hanno scelto, e con lui rimarrò. 2SA 16:19 E poi, di chi sarò io servo? Non lo sarò io del suo figliuolo? Come ho servito tuo padre, così servirò te”. 2SA 16:20 Allora Absalom disse ad Ahitofel: “Consigliate quello che dobbiam fare”. 2SA 16:21 Ahitofel rispose ad Absalom: “Entra dalle concubine di tuo padre, lasciate da lui a custodia della casa; e quando tutto Israele saprà che ti sei reso odioso a tuo padre, il coraggio di quelli che son per te, sarà fortificato”. 2SA 16:22 Fu dunque rizzata una tenda sulla terrazza per Absalom, ed Absalom entrò dalle concubine di suo padre, a vista di tutto Israele. 2SA 16:23 Or in que’ giorni, un consiglio dato da Ahitofel era come una parola data da Dio a uno che lo avesse consultato. Così era di tutti i consigli di Ahitofel, tanto per Davide quanto per Absalom. 2SA 17:1 Poi Ahitofel disse ad Absalom: “Lasciami scegliere dodicimila uomini; e partirò e inseguirò Davide questa notte stessa; 2SA 17:2 e gli piomberò addosso mentr’egli è stanco ed ha le braccia fiacche; lo spaventerò, e tutta la gente ch’è con lui si darà alla fuga; io colpirò il re solo, 2SA 17:3 e ricondurrò a te tutto il popolo; l’uomo che tu cerchi vale quanto il ritorno di tutti; e così tutto il popolo sarà in pace”. 2SA 17:4 Questo parlare piacque ad Absalom e a tutti gli anziani d’Israele. 2SA 17:5 Nondimeno Absalom disse: “Chiamate ancora Hushai, l’Arkita, e sentiamo quel che anch’egli dirà”. 2SA 17:6 E quando Hushai fu venuto da Absalom, questi gli disse: “Ahitofel ha parlato così e così; dobbiam noi fare come ha detto lui? Se no, parla tu!” 2SA 17:7 Hushai rispose ad Absalom: “Questa volta il consiglio dato da Ahitofel non è buono”. 2SA 17:8 E Hushai soggiunse: “Tu conosci tuo padre e i suoi uomini, e sai come sono gente valorosa e come hanno l’animo esasperato al par d’un’orsa nella campagna quando le sono stati rapiti i figli; e poi tuo padre è un guerriero, e non passerà la notte col popolo. 2SA 17:9 Senza dubbio egli è ora nascosto in qualche buca o in qualche altro luogo; e avverrà che, se fin da principio ne cadranno alcuni de’ tuoi, chiunque lo verrà a sapere dirà: Tra la gente che seguiva Absalom c’è stata una strage. 2SA 17:10 Allora il più valoroso, anche se avesse un cuor di leone, si avvilirà, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode, e che quelli che ha seco son dei valorosi. 2SA 17:11 Perciò io consiglio che tutto Israele da Dan fino a Beer-Sheba, si raduni presso di te, numeroso come la rena ch’è sul lido del mare, e che tu vada in persona alla battaglia. 2SA 17:12 Così lo raggiungeranno in qualunque luogo ei si troverà, e gli cadranno addosso come la rugiada cade sul suolo; e di tutti quelli che sono con lui non ne scamperà uno solo. 2SA 17:13 E s’egli si ritira in qualche città, tutto Israele cingerà di funi quella città e noi la trascineremo nel torrente in guisa che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza”. 2SA 17:14 Absalom e tutti gli uomini d’Israele dissero: “Il consiglio di Hushai, l’Arkita, è migliore di quello di Ahitofel”. L’Eterno avea stabilito di render vano il buon consiglio di Ahitofel, per far cadere la sciagura sopra Absalom. 2SA 17:15 Allora Hushai disse ai sacerdoti Tsadok ed Abiathar: “Ahitofel ha consigliato Absalom e gli anziani d’Israele così e così, e io ho consigliato in questo e questo modo. 2SA 17:16 Or dunque mandate in fretta ad informare Davide e ditegli: Non passar la notte nelle pianure del deserto, ma senz’altro va oltre, affinché il re con tutta la gente che ha seco non rimanga sopraffatto”. 2SA 17:17 Or Gionathan e Ahimaats stavano appostati presso En-Roghel; ed essendo la serva andata ad informarli, essi andarono ad informare il re Davide. Poiché essi non potevano entrare in città in modo palese. 2SA 17:18 Or un giovinetto li avea scorti, e ne aveva avvisato Absalom; ma i due partirono di corsa e giunsero a Bahurim a casa di un uomo che avea nella sua corte una cisterna. 2SA 17:19 Quelli vi si calarono; e la donna di casa prese una coperta, la distese sulla bocca della cisterna, e vi sparse su del grano pesto; cosicché nessuno ne seppe nulla. 2SA 17:20 I servi di Absalom vennero in casa di quella donna, e chiesero: “Dove sono Ahimaats e Gionathan?” La donna rispose loro: “Hanno passato il ruscello”. Quelli si misero a cercarli; e, non potendoli trovare, se ne tornarono a Gerusalemme. 2SA 17:21 E come quelli se ne furono andati, i due usciron fuori dalla cisterna, e andarono ad informare il re Davide. Gli dissero: “Levatevi, e affrettatevi a passar l’acqua; perché ecco qual è il consiglio che Ahitofel ha dato a vostro danno”. 2SA 17:22 Allora Davide si levò con tutta la gente ch’era con lui, e passò il Giordano. All’apparir del giorno, neppur uno era rimasto, che non avesse passato il Giordano. 2SA 17:23 Ahitofel, vedendo che il suo consiglio non era stato seguito, sellò il suo asino, e partì per andarsene a casa sua nella sua città. Mise in ordine le cose della sua casa, e s’impiccò. Così morì, e fu sepolto nel sepolcro di suo padre. 2SA 17:24 Or Davide giunse a Mahanaim, e Absalom anch’egli passò il Giordano, con tutta la gente d’Israele. 2SA 17:25 Absalom avea posto a capo dell’esercito Amasa, invece di Joab. Or Amasa era figliuolo di un uomo chiamato Jithra, l’Ismaelita, il quale aveva avuto relazioni con Abigal, figliuola di Nahash, sorella di Tseruia, madre di Joab. 2SA 17:26 E Israele ed Absalom si accamparono nel paese di Galaad. 2SA 17:27 Quando Davide fu giunto a Mahanaim, Shobi, figliuolo di Nahash ch’era da Rabba città degli Ammoniti, Makir, figliuolo di Ammiel da Lodebar, e Barzillai, il Galaadita di Roghelim, 2SA 17:28 portarono dei letti, dei bacini, de’ vasi di terra, del grano, dell’orzo, della farina, del grano arrostito, delle fave, delle lenticchie, de’ legumi arrostiti, 2SA 17:29 del miele, del burro, delle pecore e de’ formaggi di vacca, per Davide e per la gente ch’era con lui, affinché mangiassero; perché dicevano: “Questa gente deve aver patito fame, stanchezza e sete nel deserto”. 2SA 18:1 Or Davide fece la rivista della gente che avea seco, e costituì dei capitani di migliaia e de’ capitani di centinaia per comandarla. 2SA 18:2 E fece marciare un terzo della sua gente sotto il comando di Joab, un terzo sotto il comando di Abishai, figliuolo di Tseruia, fratello di Joab, e un terzo sotto il comando di Ittai di Gath. Poi il re disse al popolo: “Voglio andare anch’io con voi!” 2SA 18:3 Ma il popolo rispose: “Tu non devi venire; perché, se noi fossimo messi in fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand’anche perisse la metà di noi, non se ne farebbe alcun caso; ma tu conti per diecimila di noi; or dunque è meglio che tu ti tenga pronto a darci aiuto dalla città”. 2SA 18:4 Il re rispose loro: “Farò quello che vi par bene”. E il re si fermò presso la porta, mentre tutto l’esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. 2SA 18:5 E il re diede quest’ordine a Joab, ad Abishai e ad Ittai: “Per amor mio, trattate con riguardo il giovine Absalom!” E tutto il popolo udì quando il re diede a tutti i capitani quest’ordine relativamente ad Absalom. 2SA 18:6 L’esercito si mise dunque in campagna contro Israele, e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim. 2SA 18:7 E il popolo d’Israele fu quivi sconfitto dalla gente di Davide; e la strage ivi fu grande in quel giorno, caddero ventimila uomini. 2SA 18:8 La battaglia si estese su tutta la contrada; e la foresta divorò in quel giorno assai più gente di quella che non avesse divorato la spada. 2SA 18:9 E Absalom s’imbatté nella gente di Davide. Absalom cavalcava il suo mulo; il mulo entrò sotto i rami intrecciati di un gran terebinto, e il capo di Absalom s’impigliò nel terebinto, talché egli rimase sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo, ch’era sotto di lui, passava oltre. 2SA 18:10 Un uomo vide questo, e lo venne a riferire a Joab, dicendo: “Ho veduto Absalom appeso a un terebinto”. 2SA 18:11 Joab rispose all’uomo che gli recava la nuova: “Come! tu l’hai visto? E perché non l’hai tu, sul posto, steso morto al suolo? Io non avrei mancato di darti dieci sicli d’argento e una cintura”. 2SA 18:12 Ma quell’uomo disse a Joab: “Quand’anche mi fossero messi in mano mille sicli d’argento, io non metterei la mano addosso al figliuolo del re; poiché noi abbiamo udito l’ordine che il re ha dato a te, ad Abishai e ad Ittai dicendo: Badate che nessuno tocchi il giovine Absalom! 2SA 18:13 E se io avessi perfidamente attentato alla sua vita, siccome nulla rimane occulto al re, tu stesso saresti sorto contro di me!” 2SA 18:14 Allora Joab disse: “Io non voglio perder così il tempo con te”. E, presi in mano tre dardi, li immerse nel cuore di Absalom, che era ancora vivo in mezzo al terebinto. 2SA 18:15 Poi dieci giovani scudieri di Joab circondarono Absalom, e coi loro colpi lo finirono. 2SA 18:16 Allora Joab fe’ sonare la tromba, e il popolo fece ritorno cessando d’inseguire Israele, perché Joab glielo impedì. 2SA 18:17 Poi presero Absalom, lo gettarono in una gran fossa nella foresta, ed elevarono sopra di lui un mucchio grandissimo di pietre; e tutto Israele fuggì, ciascuno nella sua tenda. 2SA 18:18 Or Absalom, mentr’era in vita, si era eretto il monumento ch’è nella Valle del re; perché diceva: “Io non ho un figliuolo che conservi il ricordo del mio nome”; e diede il suo nome a quel monumento, che anche oggi si chiama “monumento di Absalom”. 2SA 18:19 Ed Ahimaats, figliuolo di Tsadok, disse a Joab: “Lasciami correre a portare al re la notizia che l’Eterno gli ha fatto giustizia contro i suoi nemici”. 2SA 18:20 Joab gli rispose: “Non sarai tu che porterai oggi la notizia; la porterai un altro giorno; non porterai oggi la notizia, perché il figliuolo del re è morto”. 2SA 18:21 Poi Joab disse all’Etiopo: “Va’, e riferisci al re quello che hai veduto”. L’Etiopo s’inchinò a Joab, e corse via. 2SA 18:22 Ahimaats, figliuolo di Tsadok, disse di nuovo a Joab: “Qualunque cosa avvenga, ti prego, lasciami correr dietro all’Etiopo!” Joab gli disse: “Ma perché, figliuol mio, vuoi tu correre? La notizia non ti recherà nulla di buono”. 2SA 18:23 E l’altro: “Qualunque cosa avvenga, voglio correre”. E Joab gli disse: “Corri!” Allora Ahimaats prese la corsa per la via della pianura, e oltrepassò l’Etiopo. 2SA 18:24 Or Davide stava sedendo fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta dal lato del muro; alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo che correva tutto solo. 2SA 18:25 La sentinella gridò e avvertì il re. Il re disse: “Se è solo, porta notizie”. E quello s’andava avvicinando sempre più. 2SA 18:26 Poi la sentinella vide un altr’uomo che correva, e gridò al guardiano: “Ecco un altr’uomo che corre tutto solo!” E il re: “Anche questo porta notizie”. 2SA 18:27 La sentinella disse: “Il modo di correre del primo mi par quello di Ahimaats, figliuolo di Tsadok”. E il re disse: “E’ un uomo dabbene, e viene a portare buone notizie”. 2SA 18:28 E Ahimaats gridò al re: “Pace!” E, prostratosi dinanzi al re con la faccia a terra, disse: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio tuo, che ha dato in tuo potere gli uomini che aveano alzate le mani contro il re, mio signore!” 2SA 18:29 Il re disse: “Il giovine Absalom sta egli bene?” Ahimaats rispose: “Quando Joab mandava il servo del re e me tuo servo io vidi un gran tumulto, ma non so di che si trattasse”. 2SA 18:30 Il re gli disse: “Mettiti là da parte”. E quegli si mise da parte, e aspettò. 2SA 18:31 Quand’ecco arrivare l’Etiopo, che disse: “Buone notizie per il re signore! L’Eterno t’ha reso oggi giustizia, liberandoti dalle mani di tutti quelli ch’erano insorti contro di te”. 2SA 18:32 Il re disse all’Etiopo: “Il giovine Absalom sta egli bene?” L’Etiopo rispose: “Possano i nemici del re mio signore, e tutti quelli che insorgono contro di te per farti del male, subir la sorte di quel giovane!” 2SA 18:33 Allora il re, vivamente commosso, salì nella camera che era sopra la porta, e pianse; e, nell’andare, diceva: “Absalom figliuolo mio! Figliuolo mio, Absalom figliuol mio! Oh foss’io pur morto in vece tua, o Absalom figliuolo mio, figliuolo mio!” 2SA 19:1 Or vennero a dire a Joab: “Ecco, il re piange e fa cordoglio a motivo di Absalom”. 2SA 19:2 E la vittoria in quel giorno si cangiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: “Il re è molto afflitto a cagione del suo figliuolo”. 2SA 19:3 E il popolo in quel giorno rientrò furtivamente in città, com’avrebbe fatto gente coperta di vergogna per esser fuggita in battaglia. 2SA 19:4 E il re s’era coperto la faccia, e ad alta voce gridava: “Absalom figliuol mio! Absalom figliuol mio, figliuol mio!” 2SA 19:5 Allora Joab entrò in casa dal re, e disse: “Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figliuoli, e alle tue figliuole alle tue mogli e alle tue concubine, 2SA 19:6 giacché ami quelli che t’odiano, e odi quelli che t’amano; infatti oggi tu fai vedere che capitani e soldati per te son nulla; e ora io vedo bene che se Absalom fosse vivo e noi fossimo quest’oggi tutti morti, allora saresti contento. 2SA 19:7 Or dunque lèvati, esci, e parla al cuore della tua gente; perché io giuro per l’Eterno che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; e questa sarà per te sventura maggiore di tutte quelle che ti son cadute addosso dalla tua giovinezza fino a oggi”. 2SA 19:8 Allora il re si levò e si pose a sedere alla porta; e ne fu dato l’annunzio a tutto il popolo, dicendo: “Ecco il re sta assiso alla porta”. E tutto il popolo venne in presenza del re. Or quei d’Israele se n’eran fuggiti, ognuno nella sua tenda; 2SA 19:9 e in tutte le tribù d’Israele tutto il popolo stava discutendo, e dicevano: “Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani de’ Filistei; e ora ha dovuto fuggire dal paese a cagione di Absalom; 2SA 19:10 e Absalom, che noi avevamo unto perché regnasse su noi, è morto in battaglia; perché dunque non parlate di far tornare il re?” 2SA 19:11 E il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Tsadok ed Abiathar: “Parlate agli anziani di Giuda, e dite loro: Perché sareste voi ultimi a ricondurre il re a casa sua? I discorsi che si tengono in tutto Israele sono giunti fino alla casa del re. 2SA 19:12 Voi siete miei fratelli, siete mie ossa e mia carne; perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re? 2SA 19:13 E dite ad Amasa: Non sei tu mie ossa e mia carne? Iddio mi tratti con tutto il suo rigore, se tu non diventi per sempre capo dell’esercito, invece di Joab”. 2SA 19:14 Così Davide piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; ed essi mandarono a dire al re: “Ritorna tu con tutta la tua gente”. 2SA 19:15 Il re dunque tornò, e giunse al Giordano; e quei di Giuda vennero a Ghilgal per andare incontro al re, e per fargli passare il Giordano. 2SA 19:16 Shimei, figliuolo di Ghera, Beniaminita, ch’era di Bahurim, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 2SA 19:17 Egli avea seco mille uomini di Beniamino, Tsiba, servo della casa di Saul, coi suoi quindici figliuoli e i suoi venti servi. Essi passarono il Giordano davanti al re. 2SA 19:18 La chiatta che dovea tragittare la famiglia del re e tenersi a sua disposizione, passò; e Shimei, figliuolo di Ghera, prostratosi dinanzi al re, nel momento in cui questi stava per passare il Giordano, 2SA 19:19 gli disse: “Non tenga conto, il mio signore, della mia iniquità, e dimentichi la perversa condotta tenuta dal suo servo il giorno in cui il re mio signore usciva da Gerusalemme, e non ne serbi il re risentimento! 2SA 19:20 Poiché il tuo servo riconosce che ha peccato; e per questo sono stato oggi il primo di tutta la casa di Giuseppe a scendere incontro al re mio signore”. 2SA 19:21 Ma Abishai, figliuolo di Tseruia, prese a dire: “Nonostante questo, Shimei non dev’egli morire per aver maledetto l’unto dell’Eterno?” 2SA 19:22 E Davide disse: “Che ho io da fare con voi, o figliuoli di Tseruia, che vi mostrate oggi miei avversari? Si farebb’egli morir oggi qualcuno in Israele? Non so io dunque che oggi divento re d’Israele?” 2SA 19:23 E il re disse a Shimei: “Tu non morrai!” E il re glielo giurò. 2SA 19:24 Mefibosheth, nipote di Saul, scese anch’egli incontro al re. Ei non s’era puliti i piedi, né spuntata la barba, né lavate le vesti dal giorno in cui il re era partito fino a quello in cui tornava in pace. 2SA 19:25 E quando fu giunto da Gerusalemme per incontrare il re, il re gli disse: “Perché non venisti meco, Mefibosheth?” 2SA 19:26 Quegli rispose: “O re, mio signore, il mio servo m’ingannò; perché il tuo servo, che è zoppo, avea detto: Io mi farò sellar l’asino, monterò, e andrò col re. 2SA 19:27 Ed egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore; ma il re mio signore è come un angelo di Dio; fa’ dunque ciò che ti piacerà. 2SA 19:28 Poiché tutti quelli della casa di mio padre non avrebbero meritato dal re mio signore altro che la morte; e, nondimeno, tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua mensa. E qual altro diritto poss’io avere? E perché continuerei io a supplicare il re?” 2SA 19:29 E il re gli disse: “Non occorre che tu aggiunga altre parole. L’ho detto; tu e Tsiba dividetevi le terre”. 2SA 19:30 E Mefibosheth rispose al re: “Si prenda pur egli ogni cosa, giacché il re mio signore è tornato in pace a casa sua”. 2SA 19:31 Or Barzillai, il Galaadita, scese da Roghelim, e passò il Giordano col re per accompagnarlo di là dal Giordano. 2SA 19:32 Barzillai era molto vecchio; aveva ottant’anni, ed avea fornito i viveri al re mentre questi si trovava a Mahanaim; poiché era molto facoltoso. 2SA 19:33 Il re disse a Barzillai: “Vieni con me oltre il fiume; io provvederò al tuo sostentamento a casa mia a Gerusalemme”. 2SA 19:34 Ma Barzillai rispose al re: “Troppo pochi son gli anni che mi resta da vivere perch’io salga col re a Gerusalemme. 2SA 19:35 Io ho adesso ottant’anni: posso io ancora discernere ciò ch’è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia o ciò che beve? Posso io udire ancora la voce dei cantori e delle cantatrici? E perché dunque il tuo servo sarebb’egli d’aggravio al re mio signore? 2SA 19:36 Solo per poco tempo andrebbe il tuo servo oltre il Giordano col re; e perché il re vorrebb’egli rimunerarmi con un cotal beneficio? 2SA 19:37 Deh, lascia che il tuo servo se ne ritorni indietro, e ch’io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre! Ma ecco il tuo servo Kimham; passi egli col re mio signore, e fa’ per lui quello che ti piacerà”. 2SA 19:38 Il re rispose: “Venga meco Kimham, e io farò per lui quello che a te piacerà; e farò per te tutto quello che desidererai da me”. 2SA 19:39 E quando tutto il popolo ebbe passato il Giordano e l’ebbe passato anche il re, il re baciò Barzillai e lo benedisse, ed egli se ne tornò a casa sua. 2SA 19:40 Così il re passò oltre, e andò a Ghilgal; e Kimham lo accompagnò. Tutto il popolo di Giuda e anche la metà del popolo d’Israele aveano fatto scorta al re. 2SA 19:41 Allora tutti gli altri Israeliti vennero dal re e gli dissero: “Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di nascosto, e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?” 2SA 19:42 E tutti gli uomini di Giuda risposero agli uomini d’Israele: “Perché il re appartiene a noi più dappresso; e perché vi adirate voi per questo? Abbiam noi mangiato a spese del re? O abbiam noi ricevuto qualche regalo?” 2SA 19:43 E gli uomini d’Israele risposero agli uomini di Giuda: “Il re appartiene a noi dieci volte più che a voi, e quindi Davide è più nostro che vostro; perché dunque ci avete disprezzati? Non siamo stati noi i primi a proporre di far tornare il nostro re?” Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di quello degli uomini d’Israele. 2SA 20:1 Or quivi si trovava un uomo scellerato per nome Sheba, figliuolo di Bicri, un Beniaminita, il quale sonò la tromba, e disse: “Noi non abbiamo nulla da spartire con Davide, non abbiamo nulla in comune col figliuolo d’Isai! O Israele, ciascuno alla sua tenda!” 2SA 20:2 E tutti gli uomini di Israele ripresero la via delle alture, separandosi da Davide per seguire Sheba, figliuolo di Bicri; ma quei di Giuda non si staccarono dal loro re, e l’accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme. 2SA 20:3 Quando Davide fu giunto a casa sua a Gerusalemme, prese le dieci concubine che avea lasciate a custodia della casa, e le fece rinchiudere; egli somministrava loro gli alimenti, ma non si accostava ad esse; e rimasero così rinchiuse, vivendo come vedove, fino al giorno della loro morte. 2SA 20:4 Poi il re disse ad Amasa: “Radunami tutti gli uomini di Giuda entro tre giorni; e tu trovati qui”. 2SA 20:5 Amasa dunque partì per adunare gli uomini di Giuda; ma tardò oltre il tempo fissatogli dal re. 2SA 20:6 Allora Davide disse ad Abishai: “Sheba, figliuolo di Bicri, ci farà adesso più male di Absalom; prendi tu la gente del tuo signore, e inseguilo onde non trovi delle città fortificate e ci sfugga”. 2SA 20:7 E Abishai partì, seguito dalla gente di Joab, dai Kerethei, dai Pelethei, e da tutti gli uomini più valorosi; e usciron da Gerusalemme per inseguire Sheba, figliuolo di Bicri. 2SA 20:8 Si trovavano presso alla gran pietra che è in Gabaon, quando Amasa venne loro incontro. Or Joab indossava la sua veste militare sulla quale cingeva una spada che, attaccata al cinturino, gli pendea dai fianchi nel suo fodero; mentre Joab si faceva innanzi, la spada gli cadde. 2SA 20:9 Joab disse ad Amasa: “Stai tu bene, fratel mio?” E con la destra prese Amasa per la barba, per baciarlo. 2SA 20:10 Amasa non fece attenzione alla spada che Joab aveva in mano; e Joab lo colpì nel ventre si che gli intestini si sparsero per terra; non lo colpì una seconda volta e quegli morì. Poi Joab ed Abishai, suo fratello, si misero a inseguire Sheba, figliuolo di Bicri. 2SA 20:11 Uno de’ giovani di Joab era rimasto presso Amasa, e diceva: “Chi vuol bene a Joab e chi è per Davide segua Joab!” 2SA 20:12 Intanto Amasa si rotolava nel sangue in mezzo alla strada. E quell’uomo vedendo che tutto il popolo si fermava, strascinò Amasa fuori della strada in un campo, e gli buttò addosso un mantello; perché avea visto che tutti quelli che gli arrivavan vicino, si fermavano; 2SA 20:13 ma quand’esso fu tolto dalla strada, tutti passavano al séguito di Joab per dar dietro a Sheba figliuolo di Bicri. 2SA 20:14 Joab passò per mezzo a tutte le tribù d’Israele fino ad Abel ed a Beth-Maaca. E tutto il fior fiore degli uomini si radunò e lo seguì. 2SA 20:15 E vennero e assediarono Sheba in Abel-Beth-Maaca, e innalzarono contro la città un bastione che dominava le fortificazioni; e tutta la gente ch’era con Joab batteva in breccia le mura per abbatterle. 2SA 20:16 Allora una donna di senno gridò dalla città: “Udite, udite! Vi prego, dite a Joab di appressarsi, ché gli voglio parlare!” 2SA 20:17 E quand’egli si fu avvicinato, la donna gli chiese: “Sei tu Joab?” Egli rispose: “Son io”. Allora ella gli disse: “Ascolta la parola della tua serva”. Egli rispose: “Ascolto”. 2SA 20:18 Ed ella riprese: “Una volta si soleva dire: Si domandi consiglio ad Abel! ed era affar finito. 2SA 20:19 Abel è una delle città più pacifiche e più fedeli in Israele; e tu cerchi di far perire una città che è una madre in Israele. Perché vuoi tu distruggere l’eredità dell’Eterno?” 2SA 20:20 Joab rispose: “Lungi, lungi da me l’idea di distruggere e di guastare. 2SA 20:21 Il fatto non sta così; ma un uomo della contrada montuosa d’Efraim, per nome Sheba, figliuolo di Bicri, ha levato la mano contro il re, contro Davide. Consegnatemi lui solo, ed io m’allontanerò dalla città”. E la donna disse a Joab: “Ecco, la sua testa ti sarà gettata dalle mura”. 2SA 20:22 Allora la donna si rivolse a tutto il popolo col suo savio consiglio; e quelli tagliaron la testa a Sheba, figliuolo di Bicri, e la gettarono a Joab. E questi fece sonar la tromba; tutti si dispersero lungi dalla città, e ognuno se ne andò alla sua tenda. E Joab tornò a Gerusalemme presso il re. 2SA 20:23 Joab era a capo di tutto l’esercito d’Israele; Benaia, figliuolo di Jehoiada, era a capo dei Kerethei e dei Pelethei; 2SA 20:24 Adoram era preposto ai tributi; Joshafat, figliuolo di Ahilud, era archivista; 2SA 20:25 Sceia era segretario; Tsadok ed Abiathar erano sacerdoti; 2SA 20:26 (H20-25) òe anche Ira di Jair era ministro di stato di Davide. 2SA 21:1 Al tempo di Davide ci fu una fame per tre anni continui; Davide cercò la faccia dell’Eterno, e l’Eterno gli disse: “Questo avviene a motivo di Saul e della sua casa sanguinaria, perch’egli fece perire i Gabaoniti”. 2SA 21:2 Allora il re chiamò i Gabaoniti, e parlò loro. I Gabaoniti non erano del numero de’ figliuoli d’Israele, ma avanzi degli Amorei; e i figliuoli d’Israele s’eran legati a loro per giuramento; nondimeno, Saul, nel suo zelo per i figliuoli d’Israele e di Giuda avea cercato di sterminarli. 2SA 21:3 Davide disse ai Gabaoniti: “Che debbo io fare per voi, e in che modo espierò il torto fattovi, perché voi benediciate l’eredità dell’Eterno?” 2SA 21:4 I Gabaoniti gli risposero: “Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d’argento o d’oro; e non appartiene a noi il far morire alcuno in Israele”. Il re disse: “Quel che voi direte io lo farò per voi”. 2SA 21:5 E quelli risposero al re: “Poiché quell’uomo ci ha consunti e avea fatto il piano di sterminarci per farci sparire da tutto il territorio d’Israele, 2SA 21:6 ci siano consegnati sette uomini di tra i suoi figliuoli, e noi li appiccheremo dinanzi all’Eterno a Ghibea di Saul, l’Eletto dell’Eterno”. Il re disse: “Ve li consegnerò”. 2SA 21:7 Il re risparmiò Mefibosheth, figliuolo di Gionathan, figliuolo di Saul, per cagione del giuramento che Davide e Gionathan, figliuolo di Saul, avean fatto tra loro davanti all’Eterno; 2SA 21:8 ma il re prese i due figliuoli che Ritspa figliuola d’Aiah avea partoriti a Saul, Armoni e Mefibosheth, e i cinque figliuoli che Merab, figliuola di Saul, avea partoriti ad Adriel di Mehola, figliuolo di Barzillai, 2SA 21:9 e li consegnò ai Gabaoniti, che li appiccarono sul monte, dinanzi all’Eterno. Tutti e sette perirono assieme; furon messi a morte nei primi giorni della mèsse, quando si principiava a mietere l’orzo. 2SA 21:10 Ritspa, figliuola di Aiah, prese un cilicio, se lo stese sulla roccia, e stette là dal principio della mèsse fino a che l’acqua non cadde dal cielo sui cadaveri; e impedì agli uccelli del cielo di posarsi su di essi di giorno, e alle fiere dei campi d’accostarsi di notte. 2SA 21:11 E fu riferito a Davide quello che Ritspa, figliuola di Aiah, concubina di Saul, avea fatto. 2SA 21:12 E Davide andò a prendere le ossa di Saul e quelle di Gionathan suo figliuolo presso gli abitanti di Jabes di Galaad, i quali le avean portate via dalla piazza di Beth-Shan, dove i Filistei aveano appesi i cadaveri quando aveano sconfitto Saul sul Ghilboa. 2SA 21:13 Egli riportò di là le ossa di Saul e quelle di Gionathan suo figliuolo; e anche le ossa di quelli ch’erano stati impiccati furono raccolte. 2SA 21:14 E le ossa di Saul e di Gionathan suo figliuolo furon sepolte nel paese di Beniamino, a Tsela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul; e fu fatto tutto quello che il re avea ordinato. Dopo questo, Iddio fu placato verso il paese. 2SA 21:15 I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele; e Davide scese con la sua gente a combattere contro i Filistei. Davide era stanco; 2SA 21:16 e Ishbi-Benob, uno dei discendenti di Rafa, che aveva una lancia del peso di trecento sicli di rame e portava un’armatura nuova, manifestò il proposito di uccidere Davide; 2SA 21:17 ma Abishai, il figliuolo di Tseruia, venne in soccorso del re, colpì il Filisteo, e lo uccise. Allora la gente di Davide gli fece questo giuramento: “Tu non uscirai più con noi a combattere, e non spegnerai la lampada d’Israele”. 2SA 21:18 Dopo questo, ci fu un’altra battaglia coi Filistei, a Gob; e allora Sibbecai di Huslah uccise Saf, uno dei discendenti di Rafa. 2SA 21:19 Ci fu un’altra battaglia coi Filistei a Gob; ed Elhanan, figliuolo di Jaare-Oreghim di Bethlehem uccise Goliath di Gath, di cui l’asta della lancia era come un subbio da tessitore. 2SA 21:20 Ci fu un’altra battaglia a Gath, dove si trovò un uomo di grande statura, che avea sei dita a ciascuna mano e a ciascun piede, in tutto ventiquattro dita, e che era anch’esso dei discendenti di Rafa. 2SA 21:21 Egli ingiuriò Israele, e Gionathan, figliuolo di Scimea, fratello di Davide, l’uccise. 2SA 21:22 Questi quattro erano nati a Gath, della stirpe di Rafa. Essi perirono per mano di Davide e per mano della sua gente. 2SA 22:1 Davide rivolse all’Eterno le parole di questo cantico quando l’Eterno l’ebbe riscosso dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. Egli disse: 2SA 22:2 “L’Eterno è la mia ròcca, la mia fortezza, il mio liberatore; 2SA 22:3 l’Iddio ch’è la mia rupe, in cui mi rifugio, il mio scudo, il mio potente salvatore, il mio alto ricetto, il mio asilo. O mio salvatore, tu mi salvi dalla violenza! 2SA 22:4 Io invocai l’Eterno ch’è degno d’ogni lode, e fui salvato dai miei nemici. 2SA 22:5 Le onde della morte m’avean circondato e i torrenti della distruzione m’aveano spaventato. 2SA 22:6 I legami del soggiorno de’ morti m’aveano attorniato, i lacci della morte m’aveano còlto. 2SA 22:7 Nella mia distretta invocai l’Eterno, e gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio, e il mio grido pervenne ai suoi orecchi. 2SA 22:8 Allora la terra fu scossa e tremò i fondamenti de’ cieli furono smossi e scrollati, perch’egli era acceso d’ira. 2SA 22:9 Un fumo saliva dalle sue nari; un fuoco consumante gli usciva dalla bocca, e ne procedevano carboni accesi. 2SA 22:10 Egli abbassò i cieli e discese, avendo sotto i piedi una densa caligine. 2SA 22:11 Cavalcava sopra un cherubino e volava ed appariva sulle ali del vento. 2SA 22:12 Avea posto intorno a sé, come un padiglione, le tenebre, le raccolte d’acque, le dense nubi de’ cieli. 2SA 22:13 Dallo splendore che lo precedeva, si sprigionavano carboni accesi. 2SA 22:14 L’Eterno tuonò dai cieli e l’Altissimo diè fuori la sua voce. 2SA 22:15 Avventò saette, e disperse i nemici; lanciò folgori, e li mise in rotta. 2SA 22:16 Allora apparve il letto del mare, e i fondamenti del mondo furono scoperti allo sgridare dell’Eterno, al soffio del vento delle sue nari. 2SA 22:17 Egli distese dall’alto la mano mi prese, mi trasse fuori dalle grandi acque. 2SA 22:18 Mi riscosse dal mio potente nemico, da quelli che mi odiavano; perch’eran più forti di me. 2SA 22:19 Essi m’eran piombati addosso nel dì della mia calamità, ma l’Eterno fu il mio sostegno. 2SA 22:20 Egli mi trasse fuori al largo, mi liberò perché mi gradisce. 2SA 22:21 L’Eterno mi ha retribuito secondo la mia giustizia, mi ha reso secondo la purità dello mie mani, 2SA 22:22 poiché ho osservato le vie dell’Eterno e non mi sono empiamente sviato dal mio Dio. 2SA 22:23 Poiché ho tenuto tutte le sue leggi davanti a me, e non mi sono allontanato dai suoi statuti. 2SA 22:24 E sono stato integro verso di lui, e mi son guardato dalla mia iniquità. 2SA 22:25 Ond’è che l’Eterno m’ha reso secondo la mia giustizia, secondo la mia purità nel suo cospetto. 2SA 22:26 Tu ti mostri pietoso verso il pio, integro verso l’uomo integro; 2SA 22:27 ti mostri puro col puro e ti mostri astuto col perverso; 2SA 22:28 tu salvi la gente afflitta, e il tuo sguardo si ferma sugli alteri, per abbassarli. 2SA 22:29 Sì, tu sei la mia lampada, o Eterno, e l’Eterno illumina le mie tenebre. 2SA 22:30 Con te io assalgo tutta una schiera, col mio Dio salgo sulle mura. 2SA 22:31 La via di Dio è perfetta, la parola dell’Eterno è purgata col fuoco. Egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui. 2SA 22:32 Poiché chi è Dio fuor del l’Eterno? E chi è Ròcca fuor del nostro Dio? 2SA 22:33 Iddio è la mia potente fortezza, e rende la mia via perfetta. 2SA 22:34 Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve e mi rende saldo sui miei alti luoghi. 2SA 22:35 Egli ammaestra le mie mani alla battaglia e le mie braccia tendono un arco di rame. 2SA 22:36 Tu m’hai anche dato lo scudo della tua salvezza, e la tua benignità m’ha fatto grande. 2SA 22:37 Tu hai allargato la via ai miei passi; e i miei piedi non hanno vacillato. 2SA 22:38 Io ho inseguito i miei nemici e li ho distrutti, e non son tornato addietro prima d’averli annientati. 2SA 22:39 Li ho annientati, schiacciati; e non son risorti; son caduti sotto i miei piedi. 2SA 22:40 Tu m’hai cinto di forza per la guerra, tu hai fatto piegare sotto di me i miei avversari; 2SA 22:41 hai fatto voltar le spalle davanti a me ai miei nemici, a quelli che m’odiavano, ed io li ho distrutti. 2SA 22:42 Hanno guardato, ma non vi fu chi li salvasse; han gridato all’Eterno, ma egli non rispose loro; 2SA 22:43 io li ho tritati come polvere della terra, li ho pestati, calpestati, come il fango delle strade. 2SA 22:44 Tu m’hai liberato dalle dissensioni del mio popolo, m’hai conservato capo di nazioni; un popolo che non conoscevo m’è stato sottoposto. 2SA 22:45 I figli degli stranieri m’hanno reso omaggio, al solo udir parlare di me, m’hanno prestato ubbidienza. 2SA 22:46 I figli degli stranieri son venuti meno, sono usciti tremanti dai loro ripari. 2SA 22:47 Viva l’Eterno! Sia benedetta la mia ròcca! e sia esaltato Iddio, la ròcca della mia salvezza! 2SA 22:48 l’Iddio che fa la mia vendetta, e mi sottomette i popoli, 2SA 22:49 che mi trae dalle mani dei miei nemici. Sì, tu mi sollevi sopra i miei avversari mi riscuoti dall’uomo violento. 2SA 22:50 Perciò, o Eterno, ti loderò fra le nazioni, e salmeggerò al tuo nome. 2SA 22:51 Grandi liberazioni egli accorda al suo re, ed usa benignità verso il suo unto, verso Davide e la sua progenie in perpetuo”. 2SA 23:1 Queste sono le ultime parole di Davide: “Parola di Davide, figliuolo d’Isai, parola dell’uomo che fu elevato ad alta dignità, dell’unto dell’Iddio di Giacobbe, del dolce cantore d’Israele: 2SA 23:2 Lo spirito dell’Eterno ha parlato per mio mezzo, e la sua parola è stata sulle mie labbra. 2SA 23:3 L’Iddio d’Israele ha parlato, la Ròcca d’Israele m’ha detto: “Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna con timor di Dio, 2SA 23:4 è come la luce mattutina, quando il sole si leva in un mattino senza nuvole, e col suo splendore, dopo la pioggia, fa spuntare l’erbetta dalla terra”. 2SA 23:5 Non è egli così della mia casa dinanzi a Dio? Poich’egli ha fermato con me un patto eterno, in ogni punto ben regolato e sicuro appieno. Non farà egli germogliare la mia completa salvezza e tutto ciò ch’io bramo? 2SA 23:6 Ma gli scellerati tutti quanti son come spine che si buttan via e non si piglian con la mano; 2SA 23:7 chi le tocca s’arma d’un ferro o d’un’asta di lancia e si bruciano interamente là dove sono”. 2SA 23:8 Questi sono i nomi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Josheb-Basshebeth, il Tahkemonita, capo dei principali ufficiali. Egli impugnò la lancia contro ottocento uomini, che uccise in un solo scontro. 2SA 23:9 Dopo di lui veniva Eleazar, figliuolo di Dodo, figliuolo di Akoi, uno dei tre valorosi guerrieri che erano con Davide, quando sfidarono i Filistei raunati per combattere, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle alture. 2SA 23:10 Egli si levò, percosse i Filistei, finché la sua mano, spossata, rimase attaccata alla spada. E l’Eterno concesse in quel giorno una gran vittoria, e il popolo tornò a seguire Eleazar soltanto per spogliare gli uccisi. 2SA 23:11 Dopo di lui veniva Shamma, figliuolo di Aghé, lo Hararita. I Filistei s’erano radunati in massa; e in quel luogo v’era un campo pieno di lenticchie; e, come i popolo fuggiva dinanzi ai Filistei, 2SA 23:12 Shamma si piantò in mezzo al campo, lo difese, e sconfisse i Filistei. E l’Eterno concesse una gran vittoria. 2SA 23:13 Tre dei trenta capi scesero, al tempo della mietitura, e vennero da Davide nella spelonca di Adullam, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Refaim. 2SA 23:14 Davide era allora nella fortezza, e c’era un posto di Filistei a Bethlehem. 2SA 23:15 Davide ebbe un desiderio, e disse: “Oh se qualcuno mi desse da bere dell’acqua del pozzo ch’è vicino alla porta di Bethlehem!” 2SA 23:16 E i tre prodi s’aprirono un varco attraverso al campo filisteo, attinsero dell’acqua dal pozzo di Bethlehem, vicino alla porta; e presala seco, la presentarono a Davide; il qual però non ne volle bere, ma la sparse davanti all’Eterno, 2SA 23:17 dicendo: “Lungi da me, o Eterno, ch’io faccia tal cosa! Beverei io il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita?” E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi. 2SA 23:18 Abishai, fratello di Joab, figliuolo di Tseruia, fu il capo di altri tre. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini, e li uccise; e s’acquistò fama fra i tre. 2SA 23:19 Fu il più illustre dei tre, e perciò fu fatto loro capo; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. 2SA 23:20 Poi veniva Benaia da Kabtseel, figliuolo di Jehoiada, figliuolo di Ish-hai, celebre per le sue prodezze. Egli uccise i due grandi eroi di Moab. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, un giorno di neve. 2SA 23:21 E uccise pure un Egiziano, d’aspetto formidabile, e che teneva una lancia in mano; ma Benaia gli scese contro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia, e se ne servì per ucciderlo. 2SA 23:22 Questo fece Benaia, figliuolo di Jehoiada; e s’acquistò fama fra i tre prodi. 2SA 23:23 Fu il più illustre dei trenta; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. E Davide lo ammise nel suo consiglio. 2SA 23:24 Poi v’erano: Asael, fratello di Joab, uno dei trenta; Elkanan, figliuolo di Dodo, da Bethlehem; 2SA 23:25 Shamma da Harod; Elika da Harod; 2SA 23:26 Helets da Pelet; Ira, figliuolo di Ikkesh, da Tekoa; 2SA 23:27 Abiezer da Anathoth; Mebunnai da Husha; 2SA 23:28 Tsalmon da Akoa; Maharai da Netofa; 2SA 23:29 Heleb, figliuolo di Baana, da Netofa; Ittai, figliuolo di Ribai, da Ghibea, de’ figliuoli di Beniamino; 2SA 23:30 Benaia da Pirathon; Hiddai da Nahale-Gaash; 2SA 23:31 Abi-Albon d’Arbath; Azmavet da Barhum; 2SA 23:32 Eliahba da Shaalbon; Bene-Jashen; Gionathan; 2SA 23:33 Shamma da Harar; Ahiam, figliuolo di Sharar, da Arar; 2SA 23:34 Elifelet, figliuolo di Ahasbai, figliuolo di un Maacatheo; Eliam, figliuolo di Ahitofel, da Ghilo; 2SA 23:35 Hetsrai da Carmel; Paarai da Arab; 2SA 23:36 Igal, figliuolo di Nathan, da Tsoba; Bani da Gad; 2SA 23:37 Tselek, l’Ammonita; Naharai da Beeroth, scudiero di Joab, figliuolo di Tseruia; 2SA 23:38 Ira da Jether; Gareb da Jether; 2SA 23:39 Uria, lo Hitteo. In tutto trentasette. 2SA 24:1 Or l’Eterno s’accese di nuovo d’ira contro Israele, ed incitò Davide contro il popolo, dicendo: “Va’ e fa’ il censimento d’Israele e di Giuda”. 2SA 24:2 E il re disse a Joab, ch’era il capo dell’esercito, e ch’era con lui: “Va’ attorno per tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Beer-Sheba, e fate il censimento del popolo perch’io ne sappia il numero”. 2SA 24:3 Joab rispose al re: “L’Eterno, l’Iddio tuo, moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e faccia sì che gli occhi del re, mio signore, possano vederlo! Ma perché il re mio signore prende egli piacere nel far questo?” 2SA 24:4 Ma l’ordine del re prevalse contro Joab e contro i capi dell’esercito, e Joab e i capi dell’esercito partirono dalla presenza del re per andare a fare il censimento del popolo d’Israele. 2SA 24:5 Passarono il Giordano, e si accamparono ad Aroer, a destra della città ch’è in mezzo alla valle di Gad, e presso Jazer. 2SA 24:6 Poi andarono in Galaad e nel paese di Tahtim-Hodshi; poi andarono Dan-Jaan e nei dintorni di Sidon; 2SA 24:7 andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Hivvei e dei Cananei, e finirono col mezzogiorno di Giuda, a Beer-Sheba. 2SA 24:8 Percorsero così tutto il paese, e in capo a nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 2SA 24:9 Joab rimise al re la cifra del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila uomini forti, atti a portare le armi; e in Giuda, cinquecentomila. 2SA 24:10 E dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò un rimorso al cuore, e disse all’Eterno: “Io ho gravemente peccato in questo che ho fatto; ma ora, o Eterno, perdona l’iniquità del tuo servo, poiché io ho agito con grande stoltezza”. 2SA 24:11 E quando Davide si fu alzato la mattina, la parola dell’Eterno fu così rivolta al profeta Gad, il veggente di Davide: 2SA 24:12 “Va’ a dire a Davide: Così dice l’Eterno: Io ti propongo tre cose: sceglitene una, e quella ti farò”. 2SA 24:13 Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo, e disse: “Vuoi tu sette anni di carestia nel tuo paese, ovvero tre mesi di fuga d’innanzi ai tuoi nemici che t’inseguano, ovvero tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti, e vedi che cosa io debba rispondere a colui che mi ha mandato”. 2SA 24:14 E Davide disse a Gad: “Io sono in una grande angoscia! Ebbene, che cadiamo nelle mani dell’Eterno, giacché le sue compassioni sono immense; ma ch’io non cada nelle mani degli uomini!” 2SA 24:15 Così l’Eterno mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; e da Dan a Beer-Sheba morirono settantamila persone del popolo. 2SA 24:16 E come l’angelo stendeva la sua mano su Gerusalemme per distruggerla, l’Eterno si pentì della calamità ch’egli aveva inflitta, e disse all’angelo che distruggeva il popolo: “Basta; ritieni ora la tua mano!” Or l’angelo dell’Eterno si trovava presso l’aia di Arauna, il Gebuseo. 2SA 24:17 E Davide, vedendo l’angelo che colpiva il popolo, disse all’Eterno: “Son io che ho peccato; son io che ho agito iniquamente; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano si volga dunque contro di me e contro la casa di mio padre!” 2SA 24:18 E quel giorno Gad venne da Davide, e gli disse: “Sali, erigi un altare all’Eterno nell’aia di Arauna, il Gebuseo”. 2SA 24:19 E Davide salì, secondo la parola di Gad, come l’Eterno avea comandato. 2SA 24:20 Arauna guardò, e vide il re e i suoi servi, che si dirigevano verso di lui; e Arauna uscì e si prostrò dinanzi al re, con la faccia a terra. 2SA 24:21 Poi Arauna disse: “Perché il re, mio signore, viene dal suo servo?” E Davide rispose: “Per comprare da te quest’aia ed erigervi un altare all’Eterno, affinché la piaga cessi d’infierire sul popolo”. 2SA 24:22 Arauna disse a Davide: “Il re, mio signore, prenda e offra quello che gli piacerà! Ecco i buoi per l’olocausto; e le macchine da trebbiare e gli arnesi da buoi serviranno per legna. 2SA 24:23 Tutte queste cose, o re, Arauna te le dà”. Poi Arauna disse al re: “L’Eterno, il tuo Dio, ti sia propizio!” 2SA 24:24 Ma il re rispose ad Arauna: “No, io comprerò da te queste cose per il loro prezzo, e non offrirò all’Eterno, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla”. E Davide comprò l’aia ed i buoi per cinquanta sicli d’argento; 2SA 24:25 edificò quivi un altare all’Eterno, e offrì olocausti e sacrifizi di azioni di grazie. Così l’Eterno fu placato verso il paese, e la piaga cessò d’infierire sul popolo. 1KI 1:1 Ora il re Davide era vecchio e molto attempato; e, per quanto lo coprissero di panni, non potea riscaldarsi. 1KI 1:2 Perciò i suoi servi gli dissero: “Si cerchi per il re nostro signore una fanciulla vergine, la quale stia al servizio del re, n’abbia cura, e dorma fra le sue braccia, sì che il re nostro signore possa riscaldarsi”. 1KI 1:3 Cercaron dunque per tutto il paese d’Israele una bella fanciulla; trovarono Abishag, la Sunamita, e la menarono al re. 1KI 1:4 La fanciulla era bellissima, avea cura del re, e lo serviva; ma il re non la conobbe. 1KI 1:5 Or Adonija, figliuolo di Hagghith, mosso dall’ambizione, diceva: “Sarò io il re!” E si preparò de’ carri, de’ cavalieri, e cinquanta uomini che corressero dinanzi a lui. 1KI 1:6 Suo padre non gli avea mai fatto un rimprovero in vita sua, dicendogli: “Perché fai così?” Adonija era anch’egli di bellissimo aspetto, ed era nato subito dopo Absalom. 1KI 1:7 Egli si abboccò con Joab, figliuolo di Tseruia, e col sacerdote Abiathar, i quali seguirono il suo partito e lo favorirono. 1KI 1:8 Ma il sacerdote Tsadok, Benaia figliuolo di Jehoiada, il profeta Nathan, Scimei, Rei e gli uomini prodi di Davide non erano per Adonija. 1KI 1:9 Adonija immolò pecore, buoi e vitelli grassi vicino al masso di Zohelet che è accanto alla fontana di Roghel, e invitò tutti i suoi fratelli, figliuoli del re, e tutti gli uomini di Giuda ch’erano al servizio del re; 1KI 1:10 ma non invitò il profeta Nathan, né Benaia, né gli uomini prodi, né Salomone suo fratello. 1KI 1:11 Allora Nathan parlò a Bath-Sceba, madre di Salomone, e le disse: “Non hai udito che Adonija, figliuolo di Hagghith, è diventato re senza che Davide nostro signore ne sappia nulla? 1KI 1:12 Or dunque vieni, e permetti ch’io ti dia un consiglio, affinché tu salvi la vita tua e quella del tuo figliuolo Salomone. 1KI 1:13 Va’, entra dal re Davide, e digli: O re, mio signore, non giurasti tu alla tua serva, dicendo: Salomone, tuo figliuolo, regnerà dopo di me e sederà sul mio trono? Perché dunque regna Adonija? 1KI 1:14 Ed ecco che mentre tu starai ancora quivi parlando col re, io entrerò dopo di te, e confermerò le tue parole”. 1KI 1:15 Bath-Sceba entrò dunque nella camera del re. Il re era molto vecchio, e Abishag, la Sunamita, lo serviva. 1KI 1:16 Bath-Sceba s’inchinò e si prostrò davanti al re. E il re disse: “Che vuoi?” 1KI 1:17 Essa gli rispose: “Signor mio, tu alla tua serva, giurasti per l’Eterno ch’è il tuo Dio, dicendo: Salomone, tuo figliuolo, regnerà dopo di me e sederà sul mio trono; 1KI 1:18 e intanto, ecco che Adonija è diventato re senza che tu, o re mio signore, ne sappia nulla. 1KI 1:19 Ed ha immolato buoi, vitelli grassi, e pecore in gran numero, ed ha invitato tutti i figliuoli del re e il sacerdote Abiathar e Joab, il capo dell’esercito, ma non ha invitato il tuo servo Salomone. 1KI 1:20 Ora gli occhi di tutto Israele son rivolti verso di te, o re mio signore, perché tu gli dichiari chi debba sedere sul trono del re mio signore, dopo di lui. 1KI 1:21 Altrimenti avverrà che, quando il re mio signore giacerà coi suoi padri, io e il mio figliuolo Salomone sarem trattati come colpevoli”. 1KI 1:22 Mentr’ella parlava ancora col re, ecco arrivare il profeta Nathan. 1KI 1:23 La cosa fu riferita al re, dicendo: “Ecco il profeta Nathan!” E questi venne in presenza del re, e gli si prostrò dinanzi con la faccia a terra. 1KI 1:24 Nathan disse: “O re, mio signore, hai tu detto: Adonija regnerà dopo di me e sederà sul mio trono? 1KI 1:25 Giacché oggi egli è sceso, ha immolato buoi, vitelli grassi, e pecore in gran numero, ed ha invitato tutti i figliuoli del re, i capi dell’esercito e il sacerdote Abiathar; ed ecco che mangiano e bevono davanti a lui, e dicono: Viva il re Adonija! 1KI 1:26 Ma egli non ha invitato me, tuo servo, né il sacerdote Tsadok, né Benaia figliuolo di Jehoiada, né Salomone tuo servo. 1KI 1:27 Questa cosa è ella proprio stata fatta dal re mio signore, senza che tu abbia dichiarato al tuo servo chi sia quegli che deve sedere sul trono del re mio signore dopo di lui?” 1KI 1:28 Il re Davide, rispondendo, disse: “Chiamatemi Bath-Sceba”. Ella entrò alla presenza del re, e si tenne in piedi davanti a lui. 1KI 1:29 E il re giurò e disse: “Com’è vero che vive l’Eterno il quale ha liberato l’anima mia da ogni distretta, 1KI 1:30 io farò oggi quel che ti giurai per l’Eterno, per l’Iddio d’Israele, dicendo: Salomone tuo figliuolo regnerà dopo di me e sederà sul mio trono in vece mia”. 1KI 1:31 Bath-Sceba s’inchinò con la faccia a terra, si prostrò dinanzi al re, e disse: “Possa il re Davide mio signore vivere in perpetuo!” 1KI 1:32 Poi il re Davide disse: “Chiamatemi il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan e Benaia, figliuolo di Jehoiada”. Essi vennero in presenza del re, e il re disse loro: 1KI 1:33 “Prendete con voi i servi del vostro signore, fate montare Salomone mio figliuolo sulla mia mula, e menatelo giù a Ghihon. 1KI 1:34 E quivi il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan lo ungano re d’Israele. Poi sonate la tromba e dite: Viva il re Salomone! 1KI 1:35 Voi risalirete al suo séguito, ed egli verrà, si porrà a sedere sul mio trono, e regnerà in mia vece. Io costituisco lui come principe d’Israele e di Giuda”. 1KI 1:36 Benaia, figliuolo di Jehoiada, rispose al re: “Amen! Così voglia l’Eterno, l’Iddio del re mio signore! 1KI 1:37 Come l’Eterno è stato col re mio signore, così sia con Salomone, e innalzi il suo trono al di sopra del trono del re Davide, mio signore!” 1KI 1:38 Allora il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaia figliuolo di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei scesero, fecero montare Salomone sulla mula del re Davide, e lo menarono a Ghihon. 1KI 1:39 Il sacerdote Tsadok prese il corno dell’olio dal tabernacolo e unse Salomone. Sonaron la tromba, e tutto il popolo disse: “Viva il re Salomone!” 1KI 1:40 E tutto il popolo risalì al suo séguito sonando flauti e abbandonandosi a una gran gioia, si che la terra rimbombava delle loro grida. 1KI 1:41 Adonija e tutti i suoi convitati, come stavano per finir di mangiare, udirono questo rumore; e quando Joab udì il suon della tromba, disse: “Che vuol dire questo strepito della città in tumulto?” 1KI 1:42 E mentre egli parlava ancora, ecco giungere Gionathan, figliuolo del sacerdote Abiathar. Adonija gli disse: “Entra, poiché tu sei un uomo di valore, e devi recar buone novelle”. 1KI 1:43 E Gionathan, rispondendo a Adonija, disse: “Tutt’altro! Il re Davide, nostro signore, ha fatto re Salomone. 1KI 1:44 Egli ha mandato con lui il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaia figliuolo di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei, i quali l’hanno fatto montare sulla mula del re. 1KI 1:45 Il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan l’hanno unto re a Ghihon, e di là son risaliti abbandonandosi alla gioia, e la città n’è tutta sossopra. Questo è lo strepito che avete udito. 1KI 1:46 E c’è di più: Salomone s’è posto a sedere sul trono reale. 1KI 1:47 E i servi del re son venuti a benedire il re Davide signor nostro, dicendo: Renda Iddio il nome di Salomone più glorioso del tuo, e innalzi il suo trono al di sopra del tuo! E il re si è prostrato sul suo letto, poi il re ha detto così: 1KI 1:48 Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che m’ha dato oggi uno che segga sui mio trono, e m’ha permesso di vederlo coi miei propri occhi!” 1KI 1:49 Allora tutti i convitati di Adonija furono presi da spavento, si alzarono, e se ne andarono ciascuno per il suo cammino. 1KI 1:50 E Adonija, avendo timore di Salomone, si levò e andò ad impugnare i corni dell’altare 1KI 1:51 E vennero a dire a Salomone: “Ecco, Adonija ha timore del re Salomone, ed ha impugnato i corni dell’altare, dicendo: Il re Salomone mi giuri oggi che non farà morir di spada il suo servo”. 1KI 1:52 Salomone rispose: “S’egli si addimostra uomo dabbene, non cadrà in terra neppure uno dei suoi capelli; ma, se sarà trovato in fallo, morrà”. 1KI 1:53 E il re Salomone mandò gente a farlo scendere dall’altare. Ed egli venne a prostrarsi davanti al re Salomone; e Salomone gli disse: “Vattene a casa tua”. 1KI 2:1 Or avvicinandosi per Davide il giorno della morte, egli diede i suoi ordini a Salomone suo figliuolo, dicendo: 1KI 2:2 “Io me ne vo per la via di tutti gli abitanti della terra; fortìficati e portati da uomo! 1KI 2:3 Osserva quello che l’Eterno, il tuo Dio, t’ha comandato d’osservare, camminando nelle sue vie e mettendo in pratica le sue leggi, i suoi comandamenti, i suoi precetti, i suoi insegnamenti, secondo che è scritto nella legge di Mosè, affinché tu riesca in tutto ciò che farai 1KI 2:4 e dovunque tu ti volga, e affinché l’Eterno adempia la parola da lui pronunciata a mio riguardo quando disse: Se i tuoi figliuoli veglieranno sulla loro condotta camminando nel mio cospetto con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro, non ti mancherà mai qualcuno che segga sul trono d’Israele. 1KI 2:5 Sai anche tu quel che m’ha fatto Joab, figliuolo di Tseruia, quel che ha fatto ai due capi degli eserciti d’Israele, ad Abner figliuolo di Ner, e ad Amasa, figliuolo di Jether, i quali egli uccise, spargendo in tempo di pace sangue di guerra, e macchiando di sangue la cintura che portava ai fianchi e i calzari che portava ai piedi. 1KI 2:6 Agisci dunque secondo la tua saviezza, e non lasciare la sua canizie scendere in pace nel soggiorno de’ morti. 1KI 2:7 Ma tratta con bontà i figliuoli di Barzillai il Galaadita, e siano fra quelli che mangiano alla tua mensa; poiché così anch’essi mi trattarono quando vennero a me, allorch’io fuggivo d’innanzi ad Absalom tuo fratello. 1KI 2:8 Ed ecco, tu hai vicino a te Scimei, figliuolo di Ghera, il Beniaminita, di Bahurim, il quale proferì contro di me una maledizione atroce il giorno che andavo a Mahanaim. Ma egli scese ad incontrarmi verso il Giordano, e io gli giurai per l’Eterno che non lo farei morire di spada. 1KI 2:9 Ma ora non lo lasciare impunito; poiché sei savio per conoscere quel che tu debba fargli, e farai scendere tinta di sangue la sua canizie nel soggiorno de’ morti”. 1KI 2:10 E Davide s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. 1KI 2:11 Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant’anni: regnò sette anni a Hebron e trentatre anni a Gerusalemme. 1KI 2:12 E Salomone si assise sul trono di Davide suo padre, e il suo regno fu saldamente stabilito. 1KI 2:13 Or Adonija, figliuolo di Hagghith, venne da Bath-Sceba, madre di Salomone. Questa gli disse: “Vieni tu con intenzioni pacifiche?” Egli rispose: “Sì, pacifiche”. 1KI 2:14 Poi aggiunse: “Ho da dirti una parola”. Quella rispose: “Di’ pure”. 1KI 2:15 Ed egli disse: “Tu sai che il regno mi apparteneva, e che tutto Israele mi considerava come suo futuro re; ma il regno è stato trasferito e fatto passare a mio fratello, perché glielo ha dato l’Eterno. 1KI 2:16 Or dunque io ti domando una cosa; non me la rifiutare”. Ella rispose: “Di’ pure”. 1KI 2:17 Ed egli disse: “Ti prego, di’ al re Salomone, il quale nulla ti negherà, che mi dia Abishag la Sunamita per moglie”. 1KI 2:18 Bath-Sceba rispose: “Sta bene, parlerò al re in tuo favore”. 1KI 2:19 Bath-Sceba dunque si recò dal re Salomone per parlargli in favore di Adonija. Il re si alzò per andarle incontro, le s’inchinò, poi si pose a sedere sul suo trono, e fece mettere un altro trono per sua madre, la quale si assise alla sua destra. 1KI 2:20 Ella gli disse: “Ho una piccola cosa da chiederti; non me la negare”. Il re rispose: “Chiedila pure, madre mia; io non te la negherò”. 1KI 2:21 Ed ella: “Diasi Abishag la Sunamita al tuo fratello Adonija per moglie”. 1KI 2:22 Il re Salomone, rispondendo a sua madre, disse: “E perché chiedi tu Abishag la Sunamita per Adonija? Chiedi piuttosto il regno per lui, giacché egli è mio fratello maggiore; chiedilo per lui, per il sacerdote Abiathar e per Joab, figliuolo di Tseruia!” 1KI 2:23 Allora il re Salomone giurò per l’Eterno, dicendo: “Iddio mi tratti con tutto il suo rigore, se Adonija non ha proferito questa parola a costo della sua vita! 1KI 2:24 Ed ora, com’è vero che vive l’Eterno, il quale m’ha stabilito, m’ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre, e m’ha fondato una casa come avea promesso, oggi Adonija sarà messo a morte!” 1KI 2:25 E il re Salomone mandò Benaia, figliuolo di Jehoiada il quale s’avventò addosso ad Adonija sì che morì. 1KI 2:26 Poi il re disse al sacerdote Abiathar: “Vattene ad Anatoth, nelle tue terre, poiché tu meriti la morte; ma io non ti farò morire oggi, perché portasti davanti a Davide mio padre l’arca del Signore, dell’Eterno, e perché partecipasti a tutte le sofferenze di mio padre”. 1KI 2:27 Così Salomone depose Abiathar dalle funzioni di sacerdote dell’Eterno, adempiendo così la parola che l’Eterno avea pronunziata contro la casa di Eli a Sciloh. 1KI 2:28 E la notizia ne giunse a Joab, il quale avea seguito il partito di Adonija, benché non avesse seguito quello di Absalom. Egli si rifugiò nel tabernacolo dell’Eterno, e impugnò i corni dell’altare. 1KI 2:29 E fu detto al re Salomone: “Joab s’è rifugiato nel tabernacolo dell’Eterno, e sta presso l’altare”. Allora Salomone mandò Benaia, figliuolo di Jehoiada, dicendogli: “Va’, avventati contro di lui!” 1KI 2:30 Benaia entrò nel tabernacolo dell’Eterno, e disse a Joab: “Così dice il re: Vieni fuori!” Quegli rispose: “No! voglio morir qui!” E Benaia riferì la cosa al re, dicendo: “Così ha parlato Joab e così m’ha risposto”. 1KI 2:31 E il re gli disse: “Fa’ com’egli ha detto; avventati contro di lui e seppelliscilo; così toglierai d’addosso a me ed alla casa di mio padre il sangue che Joab sparse senza motivo. 1KI 2:32 E l’Eterno farà ricadere sul capo di lui il sangue ch’egli sparse, quando s’avventò contro due uomini più giusti e migliori di lui, e li uccise di spada, senza che Davide mio padre ne sapesse nulla: Abner, figliuolo di Ner, capitano dell’esercito d’Israele, e Amasa, figliuolo di Jether, capitano dell’esercito di Giuda. 1KI 2:33 Il loro sangue ricadrà sul capo di Joab e sul capo della sua progenie in perpetuo, ma vi sarà pace per sempre, da parte dell’Eterno, per Davide, per la sua progenie, per la sua casa e per il suo trono”. 1KI 2:34 Allora Benaia, figliuolo di Jehoiada, salì, s’avventò contro a lui e lo mise a morte; e Joab fu sepolto in casa sua nel deserto. 1KI 2:35 E in vece sua il re fece capo dell’esercito Benaia, figliuolo di Jehoiada, e mise il sacerdote Tsadok al posto di Abiathar. 1KI 2:36 Poi il re mandò a chiamare Scimei e gli disse: “Costruisciti una casa in Gerusalemme, prendivi dimora, e non ne uscire per andare qua o là; 1KI 2:37 poiché il giorno che ne uscirai e passerai il torrente Kidron, sappi per certo che morrai; il tuo sangue ricadrà sul tuo capo”. 1KI 2:38 Scimei rispose al re: “Sta bene; il tuo servo farà come il re mio signore ha detto”. E Scimei dimorò lungo tempo a Gerusalemme. 1KI 2:39 Di lì a tre anni avvenne che due servi di Scimei fuggirono presso Akis, figliuolo di Maaca, re di Gath. La cosa fu riferita a Scimei, e gli fu detto: “Ecco i tuoi servi sono a Gath”. 1KI 2:40 E Scimei si levò, sellò il suo asino, e andò a Gath, da Akis, in cerca dei suoi servi; andò, e rimenò via da Gath i suoi servi. 1KI 2:41 E fu riferito a Salomone che Scimei era andato da Gerusalemme a Gath, ed era tornato. 1KI 2:42 Il re mandò a chiamare Scimei, e gli disse: “Non t’avevo io fatto giurare per l’Eterno, e non t’avevo solennemente avvertito, dicendoti: Sappi per certo che il giorno che uscirai per andar qua o là, morrai? E non mi rispondesti tu: La parola che ho udita sta bene? 1KI 2:43 E perché dunque non hai mantenuto il giuramento fatto all’Eterno e non hai osservato il comandamento che t’avevo dato?” 1KI 2:44 Il re disse inoltre a Scimei: “Tu sai tutto il male che facesti a Davide mio padre; il tuo cuore n’è consapevole; ora l’Eterno fa ricadere sul tuo capo la tua malvagità; 1KI 2:45 ma il re Salomone sarà benedetto e il trono di Davide sarà reso stabile in perpetuo dinanzi all’Eterno”. 1KI 2:46 E il re diede i suoi ordini a Benaia, figliuolo di Jehoiada, il quale uscì, s’avventò contro Scimei, che morì. Così rimase saldo il regno nelle mani di Salomone. 1KI 3:1 Or Salomone s’imparentò con Faraone, re di Egitto. Sposò la figliuola di Faraone, e la menò nella città di Davide, finché avesse finito di edificare la sua casa, la casa dell’Eterno e le mura di cinta di Gerusalemme. 1KI 3:2 Intanto il popolo non offriva sacrifizi che sugli alti luoghi, perché fino a que’ giorni non era stata edificata casa al nome dell’Eterno. 1KI 3:3 E Salomone amava l’Eterno e seguiva i precetti di Davide suo padre; soltanto offriva sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 1KI 3:4 Il re si recò a Gabaon per offrirvi sacrifizi, perché quello era il principale fra gli alti luoghi; e su quell’altare Salomone offerse mille olocausti. 1KI 3:5 A Gabaon, l’Eterno apparve di notte, in sogno, a Salomone. E Dio gli disse: “Chiedi quello che vuoi ch’io ti dia”. 1KI 3:6 Salomone rispose: “Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perch’egli camminava dinanzi a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservata questa gran benevolenza, e gli hai dato un figliuolo che siede sul trono di lui, come oggi avviene. 1KI 3:7 Ora, o Eterno, o mio Dio, tu hai fatto regnar me, tuo servo, in luogo di Davide mio padre, e io non sono che un giovanetto, e non so come condurmi; 1KI 3:8 e il tuo servo è in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può esser contato né calcolato, tanto è grande. 1KI 3:9 Da’ dunque al tuo servo un cuore intelligente ond’egli possa amministrar la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; poiché chi mai potrebbe amministrar la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?” 1KI 3:10 Piacque al Signore che Salomone gli avesse fatta una tale richiesta. 1KI 3:11 E Dio gli disse: “Giacché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte de’ tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò ch’è giusto, 1KI 3:12 ecco, io faccio secondo la tua parola; e ti do un cuor savio e intelligente, in guisa che nessuno è stato simile a te per lo innanzi, e nessuno sorgerà simile a te in appresso. 1KI 3:13 E oltre a questo io ti do quello che non hai domandato: ricchezze e gloria; talmente, che non vi sarà durante tutta la tua vita alcuno fra i re che possa esserti paragonato. 1KI 3:14 E se cammini nelle mie vie osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni”. 1KI 3:15 Salomone si svegliò, ed ecco era un sogno; tornò a Gerusalemme, si presentò davanti all’arca del patto del Signore, e offerse olocausti, sacrifizi di azioni di grazie e fece un convito a tutti i suoi servi. 1KI 3:16 Allora due meretrici vennero a presentarsi davanti al re. 1KI 3:17 Una delle due disse: “Permetti, Signor mio! Io e questa donna abitavamo nella medesima casa, e io partorii nella camera dov’ella pure stava. 1KI 3:18 E il terzo giorno dopo che ebbi partorito io, questa donna partorì anch’ella; noi stavamo insieme, e non v’era da noi alcun estraneo; non c’eravamo che noi due in casa. 1KI 3:19 Ora, la notte passata, il bimbo di questa donna morì, perch’ella gli s’era coricata addosso. 1KI 3:20 Ed essa, alzatasi nel cuor della notte, prese il mio figliuolo d’accanto a me, mentre la tua serva dormiva, e lo pose a giacere sul suo seno, e sul mio seno pose il suo figliuolo morto. 1KI 3:21 E quando m’alzai la mattina per far poppare il mio figlio, ecco ch’era morto; ma, mirandolo meglio a giorno chiaro, m’accorsi che non era il mio figlio ch’io avea partorito”. 1KI 3:22 L’altra donna disse: “No, il vivo è il figliuolo mio, e il morto è il tuo”. Ma la prima replicò: “No, invece, il morto è il figliuolo tuo, e il vivo è il mio”. Così altercavano in presenza del re. 1KI 3:23 Allora il re disse: “Una dice: Questo ch’è vivo è il figliuolo mio, e quello ch’è morto è il tuo; e l’altra dice: No, invece, il morto e il figliuolo tuo, e il vivo e il mio”. 1KI 3:24 Il re soggiunse: “Portatemi una spada!” E portarono una spada davanti al re. 1KI 3:25 E il re disse: “Dividete il bambino vivo in due parti, e datene la metà all’una, e la metà all’altra”. 1KI 3:26 Allora la donna di cui era il bambino vivo, sentendosi commuover le viscere per amore del suo figliuolo, disse al re: “Deh! Signor mio, date a lei il bambino vivo, e non l’uccidete, no!” Ma l’altra diceva: “Non sia né mio né tuo; si divida!” 1KI 3:27 Allora il re, rispondendo, disse: “Date a quella il bambino vivo, e non l’uccidete; la madre del bimbo è lei!” 1KI 3:28 E tutto Israele udì parlare del giudizio che il re avea pronunziato, e temettero il re perché vedevano che la sapienza di Dio era in lui per amministrare la giustizia. 1KI 4:1 Il re Salomone regnava su tutto Israele. E questi erano i suoi principali ufficiali: 1KI 4:2 Azaria, figliuolo del sacerdote Tsadok, 1KI 4:3 Elihoref ed Ahija, figliuoli di Scisa, erano segretari; Giosafat, figliuolo di Ahilud, era cancelliere; 1KI 4:4 Benaia, figliuolo di Jehoiada, era capo dell’esercito, Tsadok e Abiathar erano sacerdoti; 1KI 4:5 Azaria, figliuolo di Nathan, era capo degl’intendenti; Zabud, figliuolo di Nathan, era consigliere intimo del re. 1KI 4:6 Ahishar era maggiordomo, e Adoniram, figliuolo di Abda, era preposto ai tributi. 1KI 4:7 Salomone avea dodici intendenti su tutto Israele, i quali provvedevano al mantenimento del re e della sua casa; ciascuno d’essi dovea provvedervi per un mese all’anno. 1KI 4:8 Questi erano i loro nomi: Ben Hur, nella contrada montuosa di Efraim; 1KI 4:9 Ben-Deker, a Makats, a Shaalbim, a Beth-Scemesh, a Elon di Beth-Hanan; 1KI 4:10 Ben-Hesed, ad Arubboth; aveva Soco e tutto il paese di Hefer; 1KI 4:11 Ben-Abinadab, in tutta la regione di Dor; Tafath, figliuola di Salomone era sua moglie; 1KI 4:12 Baana, figliuolo d’Ahilud, avea Taanac, Meghiddo e tutto Beth-Scean, che è presso a Tsarthan, sotto Jizreel, da Beth-Scean ad Abel-Mehola, e fino al di là di Iokmeam; 1KI 4:13 Ben-Gheber, a Ramoth di Galaad; egli aveva i villaggi di Jair, figliuolo di Manasse, che sono in Galaad; aveva anche la regione di Argob ch’è in Basan, sessanta grandi città murate e munite di sbarre di rame; 1KI 4:14 Ahinadab, figliuolo d’Iddo, a Mahanaim; 1KI 4:15 Ahimaats, in Neftali; anche questi avea preso per moglie Basmath, figliuola di Salomone; 1KI 4:16 Baana, figliuolo di Hushai, in Ascer e ad Aloth; 1KI 4:17 Giosafat, figliuolo di Parna, in Issacar; 1KI 4:18 Scimei, figliuolo di Ela, in Beniamino; 1KI 4:19 Gheber, figliuolo di Uri, nel paese di Galaad, il paese di Sihon, re degli Amorei, e di Og, re di Basan. V’era un solo intendente per tutta questa regione. 1KI 4:20 Giuda e Israele erano numerosissimi, come la rena ch’è sulla riva del mare. Essi mangiavano e bevevano allegramente. 1KI 4:21 E Salomone dominava su tutti i regni di qua dal fiume, fino al paese dei Filistei e sino ai confini dell’Egitto. Essi gli recavano dei doni, e gli furon soggetti tutto il tempo ch’ei visse. 1KI 4:22 Or la provvisione de’ viveri di Salomone, per ogni giorno, consisteva in trenta cori di fior di farina e sessanta cori di farina ordinaria; 1KI 4:23 in dieci bovi ingrassati, venti bovi di pastura e cento montoni, senza contare i cervi, le gazzelle, i daini e il pollame di stia. 1KI 4:24 Egli dominava su tutto il paese di qua dal fiume, da Tifsa fino a Gaza, su tutti i re di qua dal fiume, ed era in pace con tutti i confinanti all’intorno. 1KI 4:25 E Giuda ed Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, vissero al sicuro ognuno all’ombra della sua vite e del suo fico, tutto il tempo che regnò Salomone. 1KI 4:26 Salomone avea pure quarantamila greppie da cavalli per i suoi carri, e dodicimila cavalieri. 1KI 4:27 E quegli intendenti, un mese all’anno per uno, provvedevano al mantenimento del re Salomone e di tutti quelli che si accostavano alla sua mensa; e non lasciavano mancar nulla. 1KI 4:28 Facevano anche portar l’orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da corsa nel luogo dove si trovava il re, ciascuno secondo gli ordini che avea ricevuti. 1KI 4:29 E Dio diede a Salomone sapienza, una grandissima intelligenza e una mente vasta com’è la rena che sta sulla riva del mare. 1KI 4:30 E la sapienza di Salomone superò la sapienza di tutti gli Orientali e tutta la sapienza degli Egiziani. 1KI 4:31 Era più savio d’ogni altro uomo, più di Ethan l’Ezrahita, più di Heman, di Calcol e di Darda, figliuoli di Mahol; e la sua fama si sparse per tutte le nazioni circonvicine. 1KI 4:32 Pronunziò tremila massime e i suoi inni furono in numero di mille e cinque. 1KI 4:33 Parlò degli alberi, dal cedro del Libano all’issopo che spunta dalla muraglia; parlò pure degli animali, degli uccelli, dei rettili, dei pesci. 1KI 4:34 Da tutti i popoli veniva gente per udire la sapienza di Salomone, da parte di tutti i re della terra che avean sentito parlare della sua sapienza. 1KI 5:1 Or Hiram, re di Tiro, avendo udito che Salomone era stato unto re in luogo di suo padre, gli mandò i suoi servi; perché Hiram era stato sempre amico di Davide. 1KI 5:2 E Salomone mandò a dire a Hiram: 1KI 5:3 “Tu sai che Davide, mio padre, non poté edificare una casa al nome dell’Eterno, del suo Dio, a motivo delle guerre nelle quali fu impegnato da tutte le parti, finché l’Eterno non gli ebbe posti i suoi nemici sotto la pianta de’ piedi. 1KI 5:4 Ma ora l’Eterno, il mio Dio, m’ha dato riposo d’ogn’intorno; io non ho più avversari, né mi grava alcuna calamità. 1KI 5:5 Ho quindi l’intenzione di costruire una casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio mio, secondo la promessa che l’Eterno fece a Davide mio padre, quando gli disse: Il tuo figliuolo ch’io metterò sul tuo trono in luogo di te, sarà quello che edificherà una casa al mio nome. 1KI 5:6 Or dunque dà ordine che mi si taglino dei cedri del Libano. I miei servi saranno insieme coi servi tuoi, e io ti pagherò pel salario de’ tuoi servi tutto quello che domanderai; poiché tu sai che non v’è alcuno fra noi che sappia tagliare il legname, come quei di Sidone”. 1KI 5:7 Quando Hiram ebbe udite le parole di Salomone, ne provò una gran gioia e disse: “Benedetto sia oggi l’Eterno, che ha dato a Davide un figliuolo savio per regnare sopra questo gran popolo”. 1KI 5:8 E Hiram mandò a dire a Salomone: “Ho udito quello che m’hai fatto dire. Io farò tutto quello che desideri riguardo al legname di cedro e al legname di cipresso. 1KI 5:9 I miei servi li porteranno dal Libano al mare, e io li spedirò per mare su zattere fino al luogo che tu m’indicherai; quindi li farò sciogliere, e tu li prenderai; e tu, dal canto tuo, farai quel che desidero io, fornendo di viveri la mia casa”. 1KI 5:10 Così Hiram dette a Salomone del legname di cedro e del legname di cipresso, quanto ei ne volle. 1KI 5:11 E Salomone dette a Hiram ventimila cori di grano per il mantenimento della sua casa, e venti cori d’olio vergine; Salomone dava tutto questo a Hiram, anno per anno. 1KI 5:12 L’Eterno diede sapienza a Salomone, come gli avea promesso; e vi fu pace tra Hiram e Salomone, e fecero tra di loro alleanza. 1KI 5:13 Il re Salomone fece una comandata d’operai in tutto Israele e furon comandati trentamila uomini. 1KI 5:14 Li mandava al Libano, diecimila al mese, alternativamente; un mese stavano sul Libano, e due mesi a casa; e Adoniram era preposto a questa comandata. 1KI 5:15 Salomone aveva inoltre settantamila uomini che portavano i pesi, e ottantamila scalpellini sui monti, 1KI 5:16 senza contare i capi, in numero di tremila trecento, preposti da Salomone ai lavori, e incaricati di dirigere gli operai. 1KI 5:17 Il re comandò che si scavassero delle pietre grandi, delle pietre di pregio, per fare i fondamenti della casa con pietre da taglio. 1KI 5:18 E gli operai di Salomone e gli operai di Hiram e i Ghiblei tagliarono e prepararono il legname e le pietre per la costruzione della casa. 1KI 6:1 Or il quattrocentottantesimo anno dopo l’uscita dei figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, nel quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa consacrata all’Eterno. 1KI 6:2 La casa che il re Salomone costruì per l’Eterno, avea sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza, trenta di altezza. 1KI 6:3 Il portico sul davanti del luogo santo della casa avea venti cubiti di lunghezza rispondenti alla larghezza della casa, e dieci cubiti di larghezza sulla fronte della casa. 1KI 6:4 E il re fece alla casa delle finestre a reticolato fisso. 1KI 6:5 Egli costruì, a ridosso del muro della casa, tutt’intorno, de’ piani che circondavano i muri della casa: del luogo santo e del luogo santissimo; e fece delle camere laterali, tutt’all’intorno. 1KI 6:6 Il piano inferiore era largo cinque cubiti; quello di mezzo sei cubiti, e il terzo sette cubiti; perch’egli avea fatto delle sporgenze tutt’intorno ai muri esterni della casa, affinché le travi non fossero incastrate nei muri della casa. 1KI 6:7 Per la costruzione della casa si servirono di pietre già approntate alla cava; in guisa che nella casa, durante la sua costruzione, non s’udì mai rumore di martello, d’ascia o d’altro strumento di ferro. 1KI 6:8 L’ingresso del piano di mezzo si trovava al lato destro della casa; e per una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo, e dal piano di mezzo al terzo. 1KI 6:9 Dopo aver finito di costruire la casa, Salomone la coperse di travi e di assi di legno di cedro. 1KI 6:10 Fece i piani addossati a tutta la casa dando ad ognuno cinque cubiti d’altezza, e li collegò con la casa con delle travi di cedro. 1KI 6:11 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Salomone dicendo: 1KI 6:12 “Quanto a questa casa che tu edifichi, se tu cammini secondo le mie leggi, se metti in pratica i miei precetti e osservi e segui tutti i miei comandamenti, io confermerò in tuo favore la promessa che feci a Davide tuo padre: 1KI 6:13 abiterò in mezzo ai figliuoli d’Israele, e non abbandonerò il mio popolo Israele”. 1KI 6:14 Quando Salomone ebbe finito di costruire la casa, 1KI 6:15 ne rivestì le pareti interne di tavole di cedro, dal pavimento sino alla travatura del tetto; rivestì così di legno l’interno, e coperse il pavimento della casa di tavole di cipresso. 1KI 6:16 Rivestì di tavole di cedro uno spazio di venti cubiti in fondo alla casa, dal pavimento al soffitto; e riserbò quello spazio interno per farne un santuario, il luogo santissimo. 1KI 6:17 I quaranta cubiti sul davanti formavano la casa, vale a dire il tempio. 1KI 6:18 Il legno di cedro, nell’interno della casa, presentava delle sculture di colloquintide e di fiori sbocciati; tutto era di cedro, non si vedeva pietra. 1KI 6:19 Salomone stabilì il santuario nell’interno, in fondo alla casa, per collocarvi l’arca del patto dell’Eterno. 1KI 6:20 Il santuario avea venti cubiti di lunghezza, venti cubiti di larghezza, e venti cubiti d’altezza. Salomone lo ricoprì d’oro finissimo; e davanti al santuario fece un altare di legno di cedro e lo ricoprì d’oro. 1KI 6:21 Salomone ricoprì d’oro finissimo l’interno della casa, e fece passare un velo per mezzo di catenelle d’oro davanti al santuario, che ricoprì d’oro. 1KI 6:22 Ricoprì d’oro tutta la casa, tutta quanta la casa, e ricoprì pur d’oro tutto l’altare che apparteneva al santuario. 1KI 6:23 E fece nel santuario due cherubini di legno d’ulivo, dell’altezza di dieci cubiti ciascuno. 1KI 6:24 L’una delle ali d’un cherubino misurava cinque cubiti, e l’altra, pure cinque cubiti; il che faceva dieci cubiti, dalla punta d’un’ala alla punta dell’altra. 1KI 6:25 Il secondo cherubino era parimente di dieci cubiti; ambedue i cherubini erano delle stesse dimensioni e della stessa forma. 1KI 6:26 L’altezza dell’uno dei cherubini era di dieci cubiti, e tale era l’altezza dell’altro. 1KI 6:27 E Salomone pose i cherubini in mezzo alla casa, nell’interno. I cherubini aveano le ali spiegate, in guisa che l’ala del primo toccava una delle pareti, e l’ala del secondo toccava l’altra parete; le altre ali si toccavano l’una l’altra con le punte, in mezzo alla casa. 1KI 6:28 Salomone ricoprì d’oro i cherubini. 1KI 6:29 E fece ornare tutte le pareti della casa, all’intorno, tanto all’interno quanto all’esterno, di sculture di cherubini, di palme e di fiori sbocciati. 1KI 6:30 E, tanto nella parte interiore quanto nella esteriore, ricoprì d’oro il pavimento della casa. 1KI 6:31 All’ingresso del santuario fece una porta a due battenti, di legno d’ulivo; la sua inquadratura, con gli stipiti, occupava la quinta parte della parete. 1KI 6:32 I due battenti erano di legno d’ulivo. Egli vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e dei fiori sbocciati, e li ricoprì d’oro, stendendo l’oro sui cherubini e sulle palme. 1KI 6:33 Fece pure, per la porta del tempio, degli stipiti di legno d’ulivo, che occupavano il quarto della larghezza del muro, 1KI 6:34 e due battenti di legno di cipresso; ciascun battente si componeva di due pezzi mobili. 1KI 6:35 Salomone vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e de’ fiori sbocciati e li ricoprì d’oro, che distese esattamente sulle sculture. 1KI 6:36 E costruì il muro di cinta del cortile interno con tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travatura di cedro. 1KI 6:37 Il quarto anno, nel mese di Ziv, furon gettati i fondamenti della casa dell’Eterno; 1KI 6:38 e l’undecimo anno, nel mese di Bul, che è l’ottavo mese, la casa fu terminata in tutte le sue parti, secondo il disegno datone. Salomone mise sette anni a fabbricarla. 1KI 7:1 Poi Salomone costruì la sua propria casa, e la compì interamente in tredici anni. 1KI 7:2 Fabbricò prima di tutto la casa della “Foresta del Libano”, di cento cubiti di lunghezza, di cinquanta di larghezza e di trenta d’altezza. Era basata su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiava una travatura di cedro. 1KI 7:3 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle colonne, e che erano in numero di quarantacinque, quindici per fila. 1KI 7:4 E v’erano tre ordini di camere, le cui finestre si trovavano le une dirimpetto alle altre lungo tutti e tre gli ordini. 1KI 7:5 E tutte le porte coi loro stipiti ed architravi erano quadrangolari, e le finestre dei tre ordini di camere si trovavano le une dirimpetto alle altre, in tutti e tre gli ordini. 1KI 7:6 Fece pure il portico di colonne, avente cinquanta cubiti di lunghezza e trenta di larghezza, con un vestibolo davanti, delle colonne, e una scalinata in fronte. 1KI 7:7 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia e che si chiamò il “Portico del giudizio”; e lo ricoprì di legno di cedro dal pavimento al soffitto. 1KI 7:8 E la casa sua, dov’egli dimorava, fu costruita nello stesso modo, in un altro cortile, dietro il portico. E fece una casa dello stesso stile di questo portico per la figliuola di Faraone, ch’egli avea sposata. 1KI 7:9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, tagliate a misura, segate con la sega, internamente ed esternamente, dai fondamenti ai cornicioni, e al di fuori fino al cortile maggiore. 1KI 7:10 Anche i fondamenti erano di pietre scelte, grandi, di pietre di dieci cubiti, e di pietre di otto cubiti. 1KI 7:11 E al di sopra c’erano delle pietre scelte, tagliate a misura, e del legname di cedro. 1KI 7:12 Il gran cortile avea tutto all’intorno tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interiore della casa dell’Eterno e come il portico della casa. 1KI 7:13 Il re Salomone fece venire da Tiro Hiram, 1KI 7:14 figliuolo d’una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro. Egli lavorava in rame; era pieno di sapienza, d’intelletto e d’industria per eseguire qualunque lavoro in rame. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori da lui ordinati. 1KI 7:15 Fece le due colonne di rame. La prima avea diciotto cubiti d’altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda. 1KI 7:16 E fuse due capitelli di rame, per metterli in cima alle colonne; l’uno avea cinque cubiti d’altezza, e l’altro cinque cubiti d’altezza. 1KI 7:17 Fece un graticolato, un lavoro d’intreccio, dei festoni a guisa di catenelle, per i capitelli ch’erano in cima alle colonne: sette per il primo capitello, e sette per il secondo. 1KI 7:18 E fece due ordini di melagrane attorno all’uno di que’ graticolati, per coprire il capitello ch’era in cima all’una delle colonne; e lo stesso fece per l’altro capitello. 1KI 7:19 I capitelli che erano in cima alle colonne nel portico eran fatti a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. 1KI 7:20 I capitelli posti sulle due colonne erano circondati da duecento melagrane, in alto, vicino alla convessità ch’era al di là del graticolato; c’eran duecento melagrane disposte attorno al primo, e duecento intorno al secondo capitello. 1KI 7:21 Egli rizzò le colonne nel portico del tempio; rizzò la colonna a man destra, e la chiamò Jakin; poi rizzò la colonna a man sinistra, e la chiamò Boaz. 1KI 7:22 In cima alle colonne c’era un lavoro fatto a forma di giglio. Così fu compiuto il lavoro delle colonne. 1KI 7:23 Poi fece il mare di getto, che avea dieci cubiti da un orlo all’altro; era di forma perfettamente rotonda, avea cinque cubiti d’altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza. 1KI 7:24 Sotto all’orlo lo circondavano delle colloquintide, dieci per cubito, facendo tutto il giro del mare; le colloquintide, disposte in due ordini, erano state fuse insieme col mare. 1KI 7:25 Questo posava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a mezzogiorno, e tre ad oriente; il mare stava su di essi, e le parti posteriori de’ buoi erano vòlte verso il di dentro. 1KI 7:26 Esso avea lo spessore d’un palmo; il suo orlo, fatto come l’orlo d’una coppa, avea la forma d’un fior di giglio; il mare conteneva duemila bati. 1KI 7:27 Fece pure le dieci basi di rame; ciascuna avea quattro cubiti di lunghezza, quattro cubiti di larghezza e tre cubiti d’altezza. 1KI 7:28 E il lavoro delle basi consisteva in questo. Eran formate di riquadri, tenuti assieme per mezzo di sostegni. 1KI 7:29 Sopra i riquadri, fra i sostegni, c’erano de’ leoni, de’ buoi e dei cherubini; lo stesso, sui sostegni superiori; ma sui sostegni inferiori, sotto i leoni ed i buoi, c’erano delle ghirlande a festoni. 1KI 7:30 Ogni base avea quattro ruote di rame con le sale di rame; e ai quattro angoli c’erano delle mensole, sotto il bacino; queste mensole erano di getto; di faccia a ciascuna stavan delle ghirlande. 1KI 7:31 Al coronamento della base, nell’interno, c’era un’apertura in cui s’adattava il bacino; essa avea un cubito d’altezza, era rotonda, della forma d’una base di colonna, e aveva un cubito e mezzo di diametro; anche lì v’erano delle sculture; i riquadri erano quadrati e non circolari. 1KI 7:32 Le quattro ruote eran sotto i riquadri, le sale delle ruote eran fissate alla base, e l’altezza d’ogni ruota era di un cubito e mezzo. 1KI 7:33 Le ruote eran fatte come quelle d’un carro. Le loro sale, i loro quarti, i loro razzi, i loro mozzi eran di getto. 1KI 7:34 Ai quattro angoli d’ogni base, c’eran quattro mensole d’un medesimo pezzo con la base. 1KI 7:35 La parte superiore della base terminava con un cerchio di mezzo cubito d’altezza, ed aveva i suoi sostegni e i suoi riquadri tutti d’un pezzo con la base. 1KI 7:36 Sulla parte liscia de’ sostegni e sui riquadri, Hiram scolpì dei cherubini, de’ leoni e delle palme, secondo gli spazi liberi, e delle ghirlande tutt’intorno. 1KI 7:37 Così fece le dieci basi; la fusione, la misura e la forma eran le stesse per tutte. 1KI 7:38 Poi fece le dieci conche di rame, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati, ed era di quattro cubiti; e ogni conca posava sopra una delle dieci basi. 1KI 7:39 Egli collocò le basi così: cinque al lato destro della casa, e cinque al lato sinistro; e pose il mare al lato destro della casa, verso sud-est. 1KI 7:40 Hiram fece pure i vasi per le ceneri, le palette ed i bacini. 1KI 7:41 Così Hiram compì tutta l’opera che il re Salomone gli fece fare per la casa dell’Eterno: le due colonne, le due palle dei capitelli in cima alle colonne, i due reticolati per coprire le due palle dei capitelli in cima alle colonne, 1KI 7:42 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di melagrane per ogni reticolato che coprivano le due palle dei capitelli in cima alle colonne, 1KI 7:43 le dieci basi, le dieci conche sulle basi, 1KI 7:44 il mare, ch’era unico, e i dodici buoi sotto il mare; 1KI 7:45 i vasi per le ceneri, le palette e i bacini. Tutti questi utensili che Salomone fece fare a Hiram per la casa dell’Eterno, erano di rame tirato a pulimento. 1KI 7:46 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo argilloso, fra Succoth e Tsarthan. 1KI 7:47 Salomone lasciò tutti questi utensili senza riscontrare il peso del rame, perché erano in grandissima quantità. 1KI 7:48 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa dell’Eterno: l’altare d’oro, la tavola d’oro sulla quale si mettevano i pani della presentazione; 1KI 7:49 i candelabri d’oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra, davanti al santuario, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi, d’oro; 1KI 7:50 le coppe, i coltelli, i bacini, i cucchiai e i bracieri, d’oro fino; e i cardini d’oro per la porta interna della casa all’ingresso del luogo santissimo, e per la porta della casa all’ingresso del tempio. 1KI 7:51 Così fu compiuta tutta l’opera che il re Salomone fece eseguire per la casa dell’Eterno. Poi Salomone fece portare l’argento, l’oro e gli utensili che Davide suo padre avea consacrati, e li mise nei tesori della casa dell’Eterno. 1KI 8:1 Allora Salomone radunò presso di sé a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie de’ figliuoli d’Israele, per portar su l’arca del patto dell’Eterno, dalla città di Davide, cioè da Sion. 1KI 8:2 Tutti gli uomini d’Israele si radunarono presso il re Salomone nel mese di Ethanim, che è il settimo mese, durante la festa. 1KI 8:3 Arrivati che furono gli anziani d’Israele, i sacerdoti presero l’arca, 1KI 8:4 e portarono su l’arca dell’Eterno, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri ch’erano nella tenda. I sacerdoti ed i Leviti eseguirono il trasporto. 1KI 8:5 Il re Salomone e tutta la raunanza d’Israele convocata presso di lui si raccolsero davanti all’arca, e immolarono pecore e buoi in tal quantità da non potersi contare né calcolare. 1KI 8:6 I sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al luogo destinatole, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; 1KI 8:7 poiché i cherubini aveano le ali spiegate sopra il sito dell’arca, e coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe. 1KI 8:8 Le stanghe aveano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse son rimaste quivi fino al dì d’oggi. 1KI 8:9 Nell’arca non v’era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi avea deposte sullo Horeb, quando l’Eterno fece patto coi figliuoli d’Israele dopo che questi furono usciti dal paese d’Egitto. 1KI 8:10 Or avvenne che, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa dell’Eterno, 1KI 8:11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi l’ufficio loro, a motivo della nuvola; poiché la gloria dell’Eterno riempiva la casa dell’Eterno. 1KI 8:12 Allora Salomone disse: “L’Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella oscurità! 1KI 8:13 Io t’ho costruito una casa per tua abitazione, un luogo ove tu dimorerai in perpetuo!” 1KI 8:14 Poi il re voltò la faccia, e benedisse tutta la raunanza d’Israele; e tutta la raunanza d’Israele stava in piedi. 1KI 8:15 E disse: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, il quale di sua propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempito quel che avea dichiarato dicendo: 1KI 8:16 Dal giorno che trassi il mio popolo d’Israele dall’Egitto, io non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d’Israele, per edificarvi una casa, ove il mio nome dimorasse; ma scelsi Davide per regnare sul mio popolo d’Israele. 1KI 8:17 Or Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; 1KI 8:18 ma l’Eterno disse a Davide mio padre: Quanto all’aver tu avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad aver questo in cuore; 1KI 8:19 però, non sarai tu che edificherai la casa; ma il tuo figliuolo che uscirà dalle tue viscere, sarà quegli che costruirà la casa al mio nome. 1KI 8:20 E l’Eterno ha adempita la parola che avea pronunziata; ed io son sorto in luogo di Davide mio padre, e mi sono assiso sul trono d’Israele, come l’Eterno aveva annunziato, ed ho costruita la casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. 1KI 8:21 E vi ho assegnato un posto all’arca, nella quale è il patto dell’Eterno: il patto ch’egli fermò coi nostri padri, quando li trasse fuori dal paese d’Egitto”. 1KI 8:22 Poi Salomone si pose davanti all’altare dell’Eterno, in presenza di tutta la raunanza d’Israele, stese le mani verso il cielo, 1KI 8:23 e disse: “O Eterno, Dio d’Israele! Non v’è Dio che sia simile a te né lassù in cielo, né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuor loro. 1KI 8:24 Tu hai mantenuta la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che dichiarasti con la tua propria bocca, la tua mano oggi l’adempie. 1KI 8:25 Ora dunque, o Eterno, Dio d’Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che segga nel mio cospetto sul trono d’Israele, purché i tuoi figliuoli veglino sulla loro condotta, e camminino in mia presenza, come tu hai camminato. 1KI 8:26 Or dunque, o Dio d’Israele, s’avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide mio padre! 1KI 8:27 Ma è egli proprio vero che Dio abiti sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli de’ cieli non ti posson contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! 1KI 8:28 Nondimeno, o Eterno, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplicazione, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo ti rivolge quest’oggi. 1KI 8:29 Siano gli occhi tuoi notte e giorno aperti su questa casa, sul luogo di cui dicesti: Quivi sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo! 1KI 8:30 Ascolta la supplicazione del tuo servo e del tuo popolo d’Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora nei cieli; ascolta e perdona! 1KI 8:31 Se uno pecca contro il suo prossimo, e si esige da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se quegli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 1KI 8:32 tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l’innocente, trattandolo secondo la sua giustizia. 1KI 8:33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e supplicazioni in questa casa, 1KI 8:34 tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo d’Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che desti ai suoi padri. 1KI 8:35 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a motivo dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se dànno gloria al tuo nome e se si convertono dai loro peccati perché li hai afflitti, 1KI 8:36 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi ed al tuo popolo d’Israele, ai quali mostrerai la buona strada per cui debbon camminare; e manda la pioggia sulla terra, che hai data come eredità al tuo popolo. 1KI 8:37 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo, nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsivoglia flagello o epidemia, 1KI 8:38 ogni preghiera, ogni supplicazione che ti sarà rivolta da un individuo o dall’intero tuo popolo d’Israele, allorché ciascuno avrà riconosciuta la piaga del proprio cuore e stenderà le sue mani verso questa casa, 1KI 8:39 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore d’ognuno; poiché tu solo conosci il cuore di tutti i figliuoli degli uomini; 1KI 8:40 e fa’ sì ch’essi ti temano tutto il tempo che vivranno nel paese che tu desti ai padri nostri. 1KI 8:41 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo d’Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome, 1KI 8:42 perché si udrà parlare del tuo gran nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso quando verrà a pregarti in questa casa, 1KI 8:43 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo d’Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita! 1KI 8:44 Quando il tuo popolo partirà per muover guerra al suo nemico seguendo la via per la quale tu l’avrai mandato, se innalza preghiera all’Eterno rivolto alla città che tu hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 1KI 8:45 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue supplicazioni, e fagli ragione. 1KI 8:46 Quando peccheranno contro di te poiché non v’è uomo che non pecchi e tu ti sarai mosso a sdegno contro di loro e li avrai abbandonati in balìa del nemico che li menerà in cattività in un paese ostile, lontano o vicino, 1KI 8:47 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in se stessi, se tornano a te e ti rivolgono supplicazioni nel paese di quelli che li hanno menati in cattività e dicono: Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, siamo stati malvagi, 1KI 8:48 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro nel paese dei loro nemici che li hanno menati in cattività, e ti pregano rivolti al loro paese, il paese che tu desti ai loro padri, alla città che tu hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 1KI 8:49 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, le loro preghiere e le loro supplicazioni, e fa’ loro ragione; 1KI 8:50 perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te, tutte le trasgressioni di cui si è reso colpevole verso di te, e muovi a pietà per essi quelli che li hanno menati in cattività, affinché abbiano compassione di loro; 1KI 8:51 giacché essi sono il tuo popolo, la tua eredità, e tu li hai tratti fuor dall’Egitto, di mezzo a una fornace da ferro! 1KI 8:52 Siano aperti gli occhi tuoi alle supplicazioni del tuo servo e alle supplicazioni del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto quello che ti chiederanno; 1KI 8:53 poiché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per farne la tua eredità; come dichiarasti per mezzo del tuo servo Mosè, quando traesti dall’Egitto i padri nostri, o Signore, o Eterno!” 1KI 8:54 Or quando Salomone ebbe finito di rivolgere all’Eterno tutta questa preghiera e questa supplicazione, s’alzò di davanti all’altare dell’Eterno dove stava inginocchiato tenendo le mani stese verso il cielo. 1KI 8:55 E, levatosi in piè, benedisse tutta la raunanza d’Israele ad alta voce, dicendo: 1KI 8:56 “Benedetto sia l’Eterno, che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutte le promesse che avea fatte; non una delle buone promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè, è rimasta inadempiuta. 1KI 8:57 L’Eterno, il nostro Dio, sia con noi, come fu coi nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni, 1KI 8:58 ma inchini i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie, e osserviamo i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti, ch’egli prescrisse ai nostri padri! 1KI 8:59 E le parole di questa mia supplicazione all’Eterno siano giorno e notte presenti all’Eterno, all’Iddio nostro, ond’egli faccia ragione al suo servo e al suo popolo Israele, secondo che occorrerà giorno per giorno, 1KI 8:60 affinché tutti i popoli della terra riconoscano che l’Eterno è Dio e non ve n’è alcun altro. 1KI 8:61 Sia dunque il cuor vostro dato interamente all’Eterno, al nostro Dio, per seguire le sue leggi e osservare i suoi comandamenti come fate oggi!” 1KI 8:62 Poi il re e tutto Israele con lui offriron dei sacrifizi davanti all’Eterno. 1KI 8:63 Salomone immolò, come sacrifizio di azioni di grazie offerto all’Eterno, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutti i figliuoli d’Israele dedicarono la casa dell’Eterno. 1KI 8:64 In quel giorno il re consacrò la parte di mezzo del cortile, ch’è davanti alla casa dell’Eterno; poiché offrì quivi gli olocausti, le oblazioni e i grassi dei sacrifizi di azioni di grazie, giacché l’altare di rame, ch’è davanti all’Eterno, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le oblazioni e i grassi dei sacrifizi di azioni di grazie. 1KI 8:65 E in quel tempo Salomone celebrò la festa, e tutto Israele con lui. Ci fu una grande raunanza di gente, venuta da tutto il paese: dai dintorni di Hamath fino al torrente d’Egitto, e raccolta dinanzi all’Eterno, al nostro Dio, per sette giorni e poi per altri sette, in tutto quattordici giorni. 1KI 8:66 L’ottavo giorno licenziò il popolo; e quelli benedirono il re, e se n’andarono alle loro tende allegri e col cuore contento pel tutto il bene che l’Eterno avea fatto a Davide, suo servo, e ad Israele, suo popolo. 1KI 9:1 Dopo che Salomone ebbe finito di costruire la casa dell’Eterno, la casa del re e tutto quello ch’ebbe gusto e volontà di fare, 1KI 9:2 l’Eterno gli apparve per la seconda volta, come gli era apparito a Gabaon, 1KI 9:3 e gli disse: “Io ho esaudita la tua preghiera e la supplicazione che hai fatta dinanzi a me; ho santificata questa casa che tu hai edificata per mettervi il mio nome in perpetuo; e gli occhi miei ed il mio cuore saran quivi sempre. 1KI 9:4 E quanto a te, se tu cammini dinanzi a me come camminò Davide, tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto quello che t’ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti, 1KI 9:5 io stabilirò il trono del tuo regno in Israele in perpetuo, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che segga sul trono d’Israele. 1KI 9:6 Ma se voi o i vostri figliuoli vi ritraete dal seguir me, se non osservate i miei comandamenti e le mie leggi che io vi ho posti dinanzi, e andate invece a servire altri dèi ed a prostrarvi dinanzi a loro, 1KI 9:7 io sterminerò Israele d’in sulla faccia del paese che gli ho dato, rigetterò dal mio cospetto la casa che ho consacrata al mio nome, e Israele sarà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 1KI 9:8 E questa casa, per quanto sia così in alto, sarà desolata; e chiunque le passerà vicino rimarrà stupefatto e si metterà a fischiare; e si dirà: Perché l’Eterno ha egli trattato in tal guisa questo paese e questa casa? e si risponderà: 1KI 9:9 Perché hanno abbandonato l’Eterno, l’Iddio loro, il quale trasse i loro padri dal paese d’Egitto, si sono invaghiti d’altri dèi, si sono prostrati dinanzi a loro e li hanno serviti; ecco perché l’Eterno ha fatto venire tutti questi mali su loro”. 1KI 9:10 Or avvenne che, passati i venti anni nei quali Salomone costruì le due case, la casa dell’Eterno e la casa del re, 1KI 9:11 siccome Hiram, re di Tiro, avea fornito a Salomone legname di cedro e di cipresso, e oro, a piacere di lui, il re Salomone diede a Hiram venti città nel paese di Galilea. 1KI 9:12 Hiram uscì da Tiro per veder le città dategli da Salomone; ma non gli piacquero; 1KI 9:13 e disse: “Che città son queste che tu m’hai date, fratel mio?” E le chiamò “terra di Kabul” nome ch’è rimasto loro fino al dì d’oggi. 1KI 9:14 Hiram avea mandato al re centoventi talenti d’oro. 1KI 9:15 Or ecco quel che concerne gli operai presi e comandati dal re Salomone per costruire la casa dell’Eterno e la sua propria casa, Millo e le mura di Gerusalemme, Hatsor, Meghiddo e Ghezer. 1KI 9:16 Faraone, re d’Egitto, era salito a impadronirsi di Ghezer, l’avea data alle fiamme, ed avea ucciso i Cananei che abitavano la città; poi l’aveva data per dote alla sua figliuola, moglie di Salomone. 1KI 9:17 E Salomone ricostruì Ghezer, Beth-Horon inferiore, 1KI 9:18 Baalath e Tadmor nella parte deserta del paese, 1KI 9:19 tutte le città di rifornimento che gli appartenevano, le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, al Libano e in tutto il paese del suo dominio. 1KI 9:20 Di tutta la popolazione ch’era rimasta degli Amorei, degli Hittei, dei Ferezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano de’ figliuoli d’Israele, 1KI 9:21 vale a dire dei loro discendenti ch’eran rimasti dopo di loro nel paese e che gl’Israeliti non avean potuto votare allo sterminio, Salomone fece tanti servi per le comandate; e tali son rimasti fino al dì d’oggi. 1KI 9:22 Ma de’ figliuoli d’Israele Salomone non impiegò alcuno come servo; essi furono la sua gente di guerra, i suoi ministri, i suoi principi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e de’ suoi cavalieri. 1KI 9:23 I capi, preposti da Salomone alla direzione dei suoi lavori, erano in numero di cinquecento cinquanta, incaricati di sorvegliare la gente che eseguiva i lavori. 1KI 9:24 Non appena la figliuola di Faraone salì dalla città di Davide alla casa che Salomone le avea fatto costruire, questi si mise a costruire Millo. 1KI 9:25 Tre volte all’anno Salomone offriva olocausti e sacrifizi di azioni di grazie sull’altare che egli aveva eretto all’Eterno, e offriva profumi su quello che era posto davanti all’Eterno. Così egli terminò definitivamente la casa. 1KI 9:26 Il re Salomone costruì anche una flotta ad Etsion-Gheber, presso Eloth, sul lido del mar Rosso, nel paese di Edom. 1KI 9:27 Hiram mandò su questa flotta, con la gente di Salomone, la sua propria gente: marinai, che conoscevano il mare. 1KI 9:28 Essi andarono ad Ofir, vi presero dell’oro, quattrocentoventi talenti, e li portarono al re Salomone. 1KI 10:1 Or la regina di Sceba avendo udito la fama che circondava Salomone a motivo del nome dell’Eterno, venne a metterlo alla prova con degli enimmi. 1KI 10:2 Essa giunse a Gerusalemme con un numerosissimo séguito, con cammelli carichi di aromi, d’oro in gran quantità, e di pietre preziose; e, recatasi da Salomone, gli disse tutto quello che aveva in cuore. 1KI 10:3 Salomone rispose a tutte le questioni propostegli da lei, e non ci fu cosa che fosse oscura per il re, e ch’ei non sapesse spiegare. 1KI 10:4 E quando la regina di Sceba ebbe veduto tutta la sapienza di Salomone e la casa ch’egli aveva costruita 1KI 10:5 e le vivande della sua mensa e gli alloggi de’ suoi servi e l’ordine del servizio de’ suoi ufficiali e le loro vesti e i suoi coppieri e gli olocausti ch’egli offriva nella casa dell’Eterno, rimase fuori di sé dalla maraviglia. 1KI 10:6 E disse al re: “Quello che avevo sentito dire nel mio paese dei fatti tuoi e della tua sapienza era dunque vero. 1KI 10:7 Ma non ci ho creduto finché non son venuta io stessa, e non ho visto con gli occhi miei; ed ora, ecco, non me n’era stata riferita neppure la metà! La tua sapienza e la tua prosperità sorpassano la fama che me n’era giunta! 1KI 10:8 Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno del continuo dinanzi a te, ed ascoltano la tua sapienza. 1KI 10:9 Sia benedetto l’Eterno, il tuo Dio, il quale t’ha gradito, mettendoti sul trono d’Israele! L’Eterno ti ha stabilito re, per far ragione e giustizia, perch’egli nutre per Israele un amore perpetuo”. 1KI 10:10 Poi ella donò al re centoventi talenti d’oro, grandissima quantità di aromi, e delle pietre preziose. Non furon mai più portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Sceba al re Salomone. 1KI 10:11 (La flotta di Hiram che portava oro da Ofir, portava anche da Ofir del legno di sandalo in grandissima quantità, e delle pietre preziose, 1KI 10:12 e di questo legno di sandalo il re fece delle balaustrate per la casa dell’Eterno e per la casa reale, delle cetre e de’ saltèri per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato, e non se n’è più visto fino al dì d’oggi). 1KI 10:13 Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutto quel che essa bramò e chiese, oltre a quello ch’ei le donò con la sua munificenza sovrana. Poi ella si rimise in cammino, e coi suoi servi se ne tornò al suo paese. 1KI 10:14 Or il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone, era di seicento sessantasei talenti, 1KI 10:15 oltre quello ch’ei percepiva dai mercanti, dal traffico dei negozianti, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese. 1KI 10:16 E il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro, 1KI 10:17 e trecento scudi d’oro battuto più piccoli, per ognuno dei quali impiegò tre mine d’oro; e il re li mise nella casa della “Foresta del Libano”. 1KI 10:18 Il re fece pure un gran trono d’avorio, che rivestì d’oro finissimo. 1KI 10:19 Questo trono aveva sei gradini; la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro; il seggio avea due bracci, uno di qua e uno di là; presso i due bracci stavano due leoni, 1KI 10:20 e dodici leoni stavano sui sei gradini, da una parte e dall’altra. Niente di simile era ancora stato fatto in verun altro regno. 1KI 10:21 E tutte le coppe del re Salomone erano d’oro, e tutto il vasellame della casa della “Foresta del Libano” era d’oro puro. Nulla era d’argento; dell’argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. 1KI 10:22 Poiché il re aveva in mare una flotta di Tarsis insieme con la flotta di Hiram; e la flotta di Tarsis, una volta ogni tre anni, veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. 1KI 10:23 Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per ricchezze e per sapienza. 1KI 10:24 E tutto il mondo cercava di veder Salomone per udir la sapienza che Dio gli avea messa in cuore. 1KI 10:25 E ognuno gli portava il suo dono: vasi d’argento, vasi d’oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli; e questo avveniva ogni anno. 1KI 10:26 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe mille quattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuì nelle città dove teneva i suoi carri, e in Gerusalemme presso di sé. 1KI 10:27 E il re fece sì che l’argento era in Gerusalemme così comune come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 1KI 10:28 I cavalli che Salomone aveva, gli venivan menati dall’Egitto; le carovane di mercanti del re li andavano a prendere a mandre, per un prezzo convenuto. 1KI 10:29 Un equipaggio, uscito dall’Egitto e giunto a destinazione, veniva a costare seicento sicli d’argento; un cavallo, centocinquanta. Nello stesso modo, per mezzo di que’ mercanti, se ne facean venire per tutti i re degli Hittei e per i re della Siria. 1KI 11:1 Or il re Salomone, oltre la figliuola di Faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Hittee, 1KI 11:2 donne appartenenti ai popoli dei quali l’Eterno avea detto al figliuoli d’Israele: “Non andate da loro e non vengano essi da voi; poiché essi certo pervertirebbero il vostro cuore per farvi seguire i loro dèi”. A tali donne s’unì Salomone ne’ suoi amori. 1KI 11:3 Ed ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore; 1KI 11:4 cosicché, al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gl’inclinarono il cuore verso altri dèi; e il cuore di lui non appartenne tutto quanto all’Eterno, al suo Dio, come avea fatto il cuore di Davide suo padre. 1KI 11:5 E Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l’abominazione degli Ammoniti. 1KI 11:6 Così Salomone fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno e non seguì pienamente l’Eterno, come avea fatto Davide suo padre. 1KI 11:7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta dirimpetto a Gerusalemme, un alto luogo per Kemosh, l’abominazione di Moab, e per Molec, l’abominazione dei figliuoli di Ammon. 1KI 11:8 E fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifizi ai loro dèi. 1KI 11:9 E l’Eterno s’indignò contro Salomone, perché il cuor di lui s’era alienato dall’Eterno, dall’Iddio d’Israele, che gli era apparito due volte, 1KI 11:10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andar dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l’ordine datogli dall’Eterno. 1KI 11:11 E l’Eterno disse a Salomone: “Giacché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che t’avevo date, io ti strapperò di dosso il reame, e lo darò al tuo servo. 1KI 11:12 Nondimeno, per amor di Davide tuo padre, io non lo farò te vivente, ma lo strapperò dalle mani del tuo figliuolo. 1KI 11:13 Però, non gli strapperò tutto il reame, ma lascerò una tribù al tuo figliuolo, per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme che io ho scelta”. 1KI 11:14 L’Eterno suscitò un nemico a Salomone: Hadad, l’Idumeo, ch’era della stirpe reale di Edom. 1KI 11:15 Quando Davide sconfisse Edom, e Joab, capo dell’esercito, salì per seppellire i morti, e uccise tutti i maschi che erano in Edom; 1KI 11:16 (poiché Joab rimase in Edom sei mesi, con tutto Israele, finché v’ebbe sterminati tutti i maschi), 1KI 11:17 questo Hadad fuggì con alcuni Idumei, servi di suo padre, per andare in Egitto. Hadad era allora un giovinetto. 1KI 11:18 Quelli dunque partirono da Madian, andarono a Paran, presero seco degli uomini di Paran, e giunsero in Egitto da Faraone, re d’Egitto, il quale diede a Hadad una casa, provvide al suo mantenimento, e gli assegnò dei terreni. 1KI 11:19 Hadad entrò talmente nelle grazie di Faraone, che questi gli diede per moglie la sorella della propria moglie, la sorella della regina Tahpenes. 1KI 11:20 E la sorella di Tahpenes gli partorì un figliuolo, Ghenubath, che Tahpenes divezzò in casa di Faraone; e Ghenubath rimase in casa di Faraone tra i figliuoli di Faraone. 1KI 11:21 Or quando Hadad ebbe sentito in Egitto che Davide s’era addormentato coi suoi padri e che Joab, capo dell’esercito, era morto, disse a Faraone: “Dammi licenza ch’io me ne vada al mio paese”. 1KI 11:22 E Faraone gli rispose: “Che ti manca da me perché tu cerchi d’andartene al tuo paese?” E quegli replicò: “Nulla; nondimeno, ti prego, lasciami partire”. 1KI 11:23 Iddio suscitò un altro nemico a Salomone: Rezon, figliuolo d’Eliada, ch’era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsoba. 1KI 11:24 Ed egli avea radunato gente intorno a sé ed era diventato capo banda, quando Davide massacrò i Siri. Egli ed i suoi andarono a Damasco, vi si stabilirono, e regnarono in Damasco. 1KI 11:25 E Rezon fu nemico d’Israele per tutto il tempo di Salomone; e questo, oltre il male già fatto da Hadad. Aborrì Israele e regnò sulla Siria. 1KI 11:26 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Tsereda, e avea per madre una vedova che si chiamava Tserua. 1KI 11:27 La causa per cui si ribellò contro il re, fu questa. Salomone costruiva Millo e chiudeva la breccia della città di Davide suo padre. 1KI 11:28 Or Geroboamo era un uomo forte a valoroso; e Salomone, veduto come questo giovine lavorava, gli diede la sorveglianza di tutta la gente della casa di Giuseppe, comandata ai lavori. 1KI 11:29 In quel tempo avvenne che Geroboamo, essendo uscito da Gerusalemme, s’imbatté per istrada nel profeta Ahija di Scilo, che portava un mantello nuovo; ed erano loro due soli nella campagna. 1KI 11:30 Ahija prese il mantello nuovo che aveva addosso, lo stracciò in dodici pezzi, 1KI 11:31 e disse a Geroboamo: “Prendine per te dieci pezzi, perché l’Eterno, l’Iddio d’Israele, dice così: Ecco, io strappo questo regno dalle mani di Salomone, e te ne darò dieci tribù, 1KI 11:32 ma gli resterà una tribù per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelta fra tutte le tribù d’Israele. 1KI 11:33 E ciò, perché i figliuoli d’Israele m’hanno abbandonato, si sono prostrati davanti ad Astarte, divinità dei Sidoni, davanti a Kemosh, dio di Moab e davanti a Milcom, dio dei figliuoli d’Ammon, e non han camminato nelle mie vie per fare ciò ch’è giusto agli occhi miei e per osservare le mie leggi e i miei precetti, come fece Davide, padre di Salomone. 1KI 11:34 Nondimeno non torrò dalle mani di lui tutto il regno, ma lo manterrò principe tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide, mio servo, che io scelsi, e che osservò i miei comandamenti e le mie leggi; 1KI 11:35 ma torrò il regno dalle mani del suo figliuolo, e te ne darò dieci tribù; 1KI 11:36 e al suo figliuolo lascerò una tribù affinché Davide, mio servo, abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, nella città che ho scelta per mettervi il mio nome. 1KI 11:37 Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che l’anima tua desidererà, e sarai re sopra Israele. 1KI 11:38 E se tu ubbidisci a tutto quello che ti comanderò, e cammini nelle mie vie, e fai ciò ch’è giusto agli occhi miei, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele; 1KI 11:39 e umilierò così la progenie di Davide, ma non per sempre”. 1KI 11:40 Perciò Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma questi si levò e fuggì in Egitto presso Scishak, re d’Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 1KI 11:41 Or il rimanente delle gesta di Salomone, tutto quello che fece, e la sua sapienza sta scritto nel libro delle gesta di Salomone. 1KI 11:42 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant’anni. 1KI 11:43 Poi Salomone s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo suo figliuolo gli succedette nel regno. 1KI 12:1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re. 1KI 12:2 Quando Geroboamo, figliuolo di Nebat, ebbe di ciò notizia, si trovava ancora in Egitto dov’era fuggito per scampare dal re Salomone; stava in Egitto, 1KI 12:3 e quivi lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta la raunanza d’Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: 1KI 12:4 “Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti serviremo”. 1KI 12:5 Ed egli rispose loro: “Andatevene, e tornate da me fra tre giorni”. E il popolo se ne andò. 1KI 12:6 Il re Roboamo si consigliò coi vecchi ch’erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: “Che mi consigliate voi di rispondere a questo popolo?” 1KI 12:7 E quelli gli parlarono così: “Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se tu gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre”. 1KI 12:8 Ma Roboamo abbandonò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò coi giovani ch’eran cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 1KI 12:9 e disse loro: “Come consigliate voi che rispondiamo a questo popolo che m’ha parlato dicendo: Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?” 1KI 12:10 E i giovani ch’erano cresciuti con lui, gli parlarono così: “Ecco quel che dirai a questo popolo che s’è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu ce lo allevia! Gli risponderai così: Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 1KI 12:11 ora, mio padre vi ha caricati d’un giogo pesante, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a punte”. 1KI 12:12 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: “Tornate da me fra tre giorni”. 1KI 12:13 E il re rispose aspramente, abbandonando il consiglio che i vecchi gli aveano dato; 1KI 12:14 e parlò al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: “Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a punte”. 1KI 12:15 Così il re non diede ascolto al popolo; perché questa cosa era diretta dall’Eterno, affinché si adempisse la parola da lui detta per mezzo di Ahija di Scilo a Geroboamo, figliuolo di Nebat. 1KI 12:16 E quando tutto il popolo d’Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: “Che abbiam noi da fare con Davide? Noi non abbiam nulla di comune col figliuolo d’Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!” E Israele se ne andò alle sue tende. 1KI 12:17 Ma sui figliuoli d’Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo. 1KI 12:18 E il re Roboamo mandò loro Adoram, preposto alle comandate; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morì. E il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme. 1KI 12:19 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino al dì d’oggi. 1KI 12:20 E quando tutto Israele ebbe udito che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse nella raunanza, e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguitò la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda. 1KI 12:21 E Roboamo, giunto che fu a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d’Israele e restituire il regno a Roboamo, figliuolo di Salomone. 1KI 12:22 Ma la parola di Dio fu così rivolta a Scemaia, uomo di Dio: 1KI 12:23 “Parla a Roboamo, figliuolo di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di’ loro: 1KI 12:24 Così parla l’Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figliuoli d’Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per voler mio”. Quelli ubbidirono alla parola dell’Eterno, e se ne tornaron via secondo la parola dell’Eterno. 1KI 12:25 Geroboamo edificò Sichem nella contrada montuosa di Efraim, e vi si stabilì; poi uscì di là, ed edificò Penuel. 1KI 12:26 E Geroboamo disse in cuor suo: “Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide. 1KI 12:27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrir dei sacrifizi nella casa dell’Eterno, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, e mi uccideranno, e torneranno a Roboamo re di Giuda”. 1KI 12:28 Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d’oro e disse al popolo: “Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno tratto dal paese d’Egitto!” 1KI 12:29 E ne mise uno a Bethel, e l’altro a Dan. 1KI 12:30 Questo diventò un’occasione di peccato; perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti ad uno di que’ vitelli. 1KI 12:31 Egli fece anche delle case d’alti luoghi, e creò dei sacerdoti presi qua e là di fra il popolo, e che non erano de’ figliuoli di Levi. 1KI 12:32 Geroboamo istituì pure una solennità nell’ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla solennità che si celebrava in Giuda, e offrì dei sacrifizi sull’altare. Così fece a Bethel perché si offrissero sacrifizi ai vitelli ch’egli avea fatti; e a Bethel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti. 1KI 12:33 Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese, mese che aveva scelto di sua testa, Geroboamo salì all’altare che aveva costruito a Bethel, fece una festa per i figliuoli d’Israele, e salì all’altare per offrire profumi. 1KI 13:1 Ed ecco che un uomo di Dio giunse da Giuda a Bethel per ordine dell’Eterno, mentre Geroboamo stava presso l’altare per ardere il profumo; 1KI 13:2 e per ordine dell’Eterno si mise a gridare contro l’altare e a dire: “Altare, altare! così dice l’Eterno: Ecco, nascerà alla casa di Davide un figliuolo, per nome Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che su di te ardono profumi e s’arderanno su di te ossa umane”. 1KI 13:3 E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: “Questo è il segno che l’Eterno ha parlato: ecco, l’altare si spaccherà, e la cenere che v’è sopra si spanderà”. 1KI 13:4 Quando il re Geroboamo ebbe udita la parola che l’uomo di Dio avea gridata contro l’altare di Bethel, stese la mano dall’alto dell’altare, e disse: “Pigliatelo!” Ma la mano che Geroboamo avea stesa contro di lui si seccò, e non poté più ritirarla a sé. 1KI 13:5 E l’altare si spaccò; e la cenere che v’era sopra si disperse, secondo il segno che l’uomo di Dio avea dato per ordine dell’Eterno. 1KI 13:6 Allora il re si rivolse all’uomo di Dio, e gli disse: “Deh, implora la grazia dell’Eterno, del tuo Dio, e prega per me affinché mi sia resa la mano”. E l’uomo di Dio implorò la grazia dell’Eterno, e il re riebbe la sua mano, che tornò com’era prima. 1KI 13:7 E il re disse all’uomo di Dio: “Vieni meco a casa; ti ristorerai, e io ti farò un regalo”. 1KI 13:8 Ma l’uomo di Dio rispose al re: “Quand’anche tu mi dessi la metà della tua casa, io non entrerò da te, e non mangerò pane né berrò acqua in questo luogo; 1KI 13:9 poiché questo è l’ordine che m’è stato dato dall’Eterno: Tu non vi mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta, andando”. 1KI 13:10 Così egli se ne andò per un’altra strada, e non tornò per quella che avea fatta, venendo a Bethel. 1KI 13:11 Or v’era un vecchio profeta che abitava a Bethel; e uno de’ suoi figliuoli venne a raccontargli tutte le cose che l’uomo di Dio avea fatte in quel giorno a Bethel, e le parole che avea dette al re. Il padre, udito ch’ebbe il racconto, 1KI 13:12 disse ai suoi figliuoli: “Per qual via se n’è egli andato?” Poiché i suoi figliuoli avean veduto la via per la quale se n’era andato l’uomo di Dio venuto da Giuda. 1KI 13:13 Ed egli disse ai suoi figliuoli: “Sellatemi l’asino”. Quelli gli sellarono l’asino; ed egli vi montò su, 1KI 13:14 andò dietro all’uomo di Dio, e lo trovò a sedere sotto un terebinto, e gli disse: “Sei tu l’uomo di Dio venuto da Giuda?” Quegli rispose: “Son io”. 1KI 13:15 Allora il vecchio profeta gli disse: “Vieni meco a casa mia, e prendi un po’ di cibo”. 1KI 13:16 Ma quegli rispose: “Io non posso tornare indietro teco, né entrare da te; e non mangerò pane né berrò acqua teco in questo luogo; 1KI 13:17 poiché m’è stato detto, per ordine dell’Eterno: Tu non mangerai quivi pane, né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta, andando”. 1KI 13:18 L’altro gli disse: “Anch’io son profeta come sei tu; e un angelo mi ha parlato per ordine dell’Eterno, dicendo: Rimenalo teco in casa tua, affinché mangi del pane e beva dell’acqua”. Costui gli mentiva. 1KI 13:19 Così, l’uomo di Dio tornò indietro con l’altro, e mangiò del pane e bevve dell’acqua in casa di lui. 1KI 13:20 Or mentre sedevano a mensa, la parola dell’Eterno fu rivolta al profeta che avea fatto tornare indietro l’altro; 1KI 13:21 ed egli gridò all’uomo di Dio ch’era venuto da Giuda: “Così parla l’Eterno: Giacché tu ti sei ribellato all’ordine dell’Eterno, e non hai osservato il comandamento che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avea dato, 1KI 13:22 e sei tornato indietro, e hai mangiato del pane e bevuto dell’acqua nel luogo del quale egli t’avea detto: Non vi mangiare del pane e non vi bere dell’acqua, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro de’ tuoi padri”. 1KI 13:23 Quando l’uomo di Dio ebbe mangiato e bevuto, il vecchio profeta, che l’avea fatto tornare indietro, gli sellò l’asino. 1KI 13:24 L’uomo di Dio se ne andò, e un leone lo incontrò per istrada, e l’uccise. Il suo cadavere restò disteso sulla strada; l’asino se ne stava presso di lui, e il leone pure presso al cadavere. 1KI 13:25 Quand’ecco passarono degli uomini che videro il cadavere disteso sulla strada e il leone che stava dappresso al cadavere, e vennero a riferire la cosa nella città dove abitava il vecchio profeta. 1KI 13:26 E quando il profeta che avea fatto tornare indietro l’uomo di Dio ebbe ciò udito, disse: “E’ l’uomo di Dio, ch’è stato ribelle all’ordine dell’Eterno; perciò l’Eterno l’ha dato in balìa d’un leone, che l’ha sbranato e ucciso, secondo la parola che l’Eterno gli avea detta”. 1KI 13:27 Poi si rivolse ai suoi figliuoli, e disse loro: “Sellatemi l’asino”. E quelli glielo sellarono. 1KI 13:28 E quegli andò, trovò il cadavere disteso sulla strada, e l’asino e il leone che stavano presso il cadavere; il leone non avea divorato il cadavere né sbranato l’asino. 1KI 13:29 Il profeta prese il cadavere dell’uomo di Dio, lo pose sull’asino, e lo portò indietro; e il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo, e per dargli sepoltura. 1KI 13:30 E pose il cadavere nel proprio sepolcro; ed egli e i suoi figliuoli lo piansero, dicendo: 1KI 13:31 “Ahi fratel mio!” E quando l’ebbe seppellito, il vecchio profeta disse ai suoi figliuoli: “Quando sarò morto, seppellitemi nel sepolcro dov’è sepolto l’uomo di Dio; ponete le ossa mie accanto alle sue. 1KI 13:32 Poiché la parola da lui gridata per ordine dell’Eterno contro l’altare di Bethel e contro tutte le case degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria, si verificherà certamente”. 1KI 13:33 Dopo questo fatto, Geroboamo non si distolse dalla sua mala via; creò anzi di nuovo de’ sacerdoti degli alti luoghi, prendendoli qua e là di fra il popolo; chiunque voleva, era da lui consacrato, e diventava sacerdote degli alti luoghi. 1KI 13:34 E quella fu, per la casa di Geroboamo, un’occasione di peccato, che attirò su lei la distruzione e lo sterminio di sulla faccia della terra. 1KI 14:1 In quel tempo, Abija, figliuolo di Geroboamo, si ammalò. 1KI 14:2 E Geroboamo disse a sua moglie: “Lèvati, ti prego, e travestiti, affinché non si conosca che tu sei moglie di Geroboamo, e va’ a Sciloh. Ecco, quivi è il profeta Ahija, il quale predisse di me che sarei stato re di questo popolo. 1KI 14:3 E prendi teco dieci pani, delle focacce, un vaso di miele, e va’ da lui; egli ti dirà quello che avverrà di questo fanciullo”. 1KI 14:4 La moglie di Geroboamo fece così; si levò, andò a Sciloh, e giunse a casa di Ahija. Ahija non potea vedere, poiché gli s’era offuscata la vista per la vecchiezza. 1KI 14:5 Or l’Eterno avea detto ad Ahija: “Ecco, la moglie di Geroboamo sta per venire a consultarti riguardo al suo figliuolo, che è ammalato. Tu parlale così e così. Quando entrerà, fingerà d’essere un’altra”. 1KI 14:6 Come dunque Ahija udì il rumore de’ piedi di lei che entrava per la porta, disse: “Entra pure, moglie di Geroboamo; perché fingi d’essere un’altra? Io sono incaricato di dirti delle cose dure. 1KI 14:7 Va’ e di’ a Geroboamo: Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io t’ho innalzato di mezzo al popolo, t’ho fatto principe del mio popolo Israele, 1KI 14:8 ed ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l’ho dato a te, ma tu non sei stato come il mio servo Davide il quale osservò i miei comandamenti e mi seguì con tutto il suo cuore, non facendo se non ciò ch’è giusto agli occhi miei, 1KI 14:9 e hai fatto peggio di tutti quelli che t’hanno preceduto, e sei andato a farti degli altri dèi e delle immagini fuse per provocarmi ad ira ed hai gettato me dietro alle tue spalle; 1KI 14:10 per questo ecco ch’io faccio scender la sventura sulla casa di Geroboamo, e sterminerò dalla casa di Geroboamo fino all’ultimo uomo, tanto chi è schiavo come chi è libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo, come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito. 1KI 14:11 Quelli della casa di Geroboamo che morranno in città, saran divorati dai cani; e quelli che morranno per i campi, li divoreranno gli uccelli del cielo; poiché l’Eterno ha parlato. 1KI 14:12 Quanto a te, lèvati, vattene a casa tua; e non appena avrai messo piede in città, il bambino morrà. 1KI 14:13 E tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli è il solo della casa di Geroboamo che sarà messo in un sepolcro, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui si sia trovato qualcosa di buono, rispetto all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 1KI 14:14 L’Eterno stabilirà sopra Israele un re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Non è forse quello che già succede? 1KI 14:15 E l’Eterno colpirà Israele, che sarà come una canna agitata nell’acqua; sradicherà Israele da questa buona terra che avea data ai loro padri, e li disperderà oltre il fiume, perché si son fatti degl’idoli di Astarte provocando ad ira l’Eterno. 1KI 14:16 E abbandonerà Israele a cagion dei peccati che Geroboamo ha commessi e fatti commettere a Israele”. 1KI 14:17 La moglie di Geroboamo si levò, partì, e giunse a Tirtsa; e com’ella metteva il piede sulla soglia di casa, il fanciullo morì; 1KI 14:18 e lo seppellirono, e tutto Israele lo pianse, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca del profeta Ahija, suo servo. 1KI 14:19 Il resto delle azioni di Geroboamo e le sue guerre e il modo come regnò, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 1KI 14:20 E la durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; poi s’addormentò coi suoi padri, e Nadab suo figliuolo regnò in luogo suo. 1KI 14:21 Roboamo, figliuolo di Salomone, regnò in Giuda. Avea quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni in Gerusalemme, nella città che l’Eterno s’era scelta fra tutte le tribù d’Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l’Ammonita. 1KI 14:22 Que’ di Giuda fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; e coi peccati che commisero provocarono l’Eterno a gelosia più di quanto avesser fatto i loro padri. 1KI 14:23 Si eressero anch’essi degli alti luoghi con delle statue e degl’idoli d’Astarte su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante. 1KI 14:24 V’erano anche nel paese degli uomini che si prostituivano. Essi praticarono tutti gli atti abominevoli delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 1KI 14:25 L’anno quinto del regno di Roboamo, Scishak, re d’Egitto, salì contro Gerusalemme, 1KI 14:26 e portò via i tesori della casa dell’Eterno e i tesori della casa del re; portò via ogni cosa; prese pure tutti gli scudi d’oro che Salomone avea fatti; 1KI 14:27 invece de’ quali Roboamo fece fare degli scudi di rame, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta della casa del re. 1KI 14:28 E ogni volta che il re entrava nella casa dell’Eterno, quei della guardia li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia. 1KI 14:29 Il resto delle azioni di Roboamo e tutto quello ch’ei fece, sta scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 1KI 14:30 Or vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 1KI 14:31 E Roboamo s’addormentò coi suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naama, l’Ammonita. Ed Abijam, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 1KI 15:1 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, figliuolo di Nebat, Abijam cominciò a regnare sopra Giuda. 1KI 15:2 Regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figliuola di Abishalom. 1KI 15:3 Egli s’abbandonò a tutti i peccati che suo padre avea commessi prima di lui, e il suo cuore non fu tutto quanto per l’Eterno, l’Iddio suo, com’era stato il cuore di Davide suo padre. 1KI 15:4 Nondimeno, per amor di Davide, l’Eterno, il suo Dio, gli lasciò una lampada a Gerusalemme, stabilendo dopo di lui il suo figliuolo, e lasciando sussistere Gerusalemme; 1KI 15:5 perché Davide avea fatto ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, e non si era scostato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita, salvo nel fatto di Uria, lo Hitteo. 1KI 15:6 Or fra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra, finché Roboamo visse. 1KI 15:7 Il resto delle azioni di Abijam e tutto quello ch’ei fece, sta scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. E vi fu guerra fra Abijam e Geroboamo. 1KI 15:8 E Abijam s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide; ed Asa, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 1KI 15:9 L’anno ventesimo del regno di Geroboamo, re d’Israele, Asa cominciò a regnare sopra Giuda. 1KI 15:10 Regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figliuola d’Abishalom. 1KI 15:11 Asa fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Davide suo padre, 1KI 15:12 tolse via dal paese quelli che si prostituivano, fece sparire tutti gl’idoli che i suoi padri aveano fatti, 1KI 15:13 e destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perch’essa avea rizzato un’immagine ad Astarte; Asa abbatté l’immagine, e la bruciò presso al torrente Kidron. 1KI 15:14 Nondimeno, gli alti luoghi non furono eliminati; quantunque il cuore d’Asa fosse tutto quanto per l’Eterno, durante l’intera sua vita. 1KI 15:15 Egli fece portare nella casa dell’Eterno le cose che suo padre avea consacrate, e quelle che avea consacrate egli stesso: argento, oro, vasi. 1KI 15:16 E ci fu guerra fra Asa e Baasa, re d’Israele, tutto il tempo della lor vita. 1KI 15:17 Baasa, re d’Israele, salì contro Giuda, ed edificò Rama, per impedire che alcuno andasse e venisse dalla parte di Asa, re di Giuda. 1KI 15:18 Allora Asa prese tutto l’argento e l’oro ch’era rimasto nei tesori della casa dell’Eterno, prese i tesori della casa del re, e mise tutto in mano dei suoi servi, che mandò a Ben-Hadad, figliuolo di Tabrimmon, figliuolo di Hezion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 1KI 15:19 “Siavi alleanza fra me e te, come vi fu fra il padre mio e il padre tuo. Ecco, io ti mando in dono dell’argento e dell’oro; va’, rompi la tua alleanza con Baasa, re d’Israele, ond’egli si ritiri da me”. 1KI 15:20 Ben-Hadad diè ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le città d’Israele ed espugnò Ijon, Dan, Abel-Beth-Maaca, tutta la contrada di Kinneroth con tutto il paese di Neftali. 1KI 15:21 E quando Baasa ebbe udito questo, cessò di edificare Rama, e rimase a Tirtsa. 1KI 15:22 Allora il re Asa convocò tutti que’ di Giuda, senza eccettuarne alcuno; e quelli portaron via le pietre e il legname di cui Baasa s’era servito per la costruzione di Rama; e con essi il re Asa edificò Gheba di Beniamino, e Mitspa. 1KI 15:23 Il resto di tutte le azioni di Asa, tutte le sue prodezze, tutto quello ch’ei fece e le città che edificò, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Ma, nella sua vecchiaia, egli patì di male ai piedi. 1KI 15:24 E Asa si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto con essi nella città di Davide, suo padre; e Giosafat, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 1KI 15:25 Nadab, figliuolo di Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele il secondo anno di Asa, re di Giuda; e regnò sopra Israele due anni. 1KI 15:26 E fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e seguì le tracce di suo padre e il peccato nel quale aveva indotto Israele. 1KI 15:27 Baasa, figliuolo di Ahija, della casa d’Issacar, cospirò contro di lui, e lo uccise a Ghibbethon, che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbethon. 1KI 15:28 Baasa l’uccise l’anno terzo di Asa, re di Giuda, e regnò in luogo suo. 1KI 15:29 E, non appena fu re, sterminò tutta la casa di Geroboamo; non risparmiò anima viva di quella casa, ma la distrusse interamente, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata, per bocca del suo servo Ahija lo Scilonita, 1KI 15:30 a motivo de’ peccati che Geroboamo avea commessi e fatti commettere a Israele, quando avea provocato ad ira l’Iddio d’Israele. 1KI 15:31 Il resto delle azioni di Nadab e tutto quello che fece, non sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 1KI 15:32 E ci fu guerra fra Asa e Baasa, re d’Israele, tutto il tempo della loro vita. 1KI 15:33 L’anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figliuolo di Ahija, cominciò a regnare su tutto Israele. Stava a Tirtsa, e regnò ventiquattro anni. 1KI 15:34 Fece quel ch’è male agli occhi dell’Eterno; e seguì le vie di Geroboamo e il peccato che questi avea fatto commettere a Israele. 1KI 16:1 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Jehu, figliuolo di Hanani, contro Baasa, in questi termini: 1KI 16:2 “Io t’ho innalzato dalla polvere e t’ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai battuto le vie di Geroboamo ed hai indotto il mio popolo Israele a peccare, in guisa da provocarmi a sdegno coi suoi peccati; 1KI 16:3 perciò io spazzerò via Baasa e la sua casa, e farò della casa tua quel che ho fatto della casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat. 1KI 16:4 Quelli della famiglia di Baasa che morranno in città, saran divorati dai cani; e quelli che morranno per i campi, li mangeranno gli uccelli del cielo”. 1KI 16:5 Le rimanenti azioni di Baasa, le sue gesta, e le sue prodezze, trovansi scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 1KI 16:6 E Baasa si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in Tirtsa; ed Ela, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 1KI 16:7 La parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca del profeta Jehu, figliuolo di Hanani, fu diretta contro Baasa e contro la casa di lui, non soltanto a motivo di tutto il male che Baasa avea fatto sotto gli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira con l’opera delle sue mani così da imitare la casa di Geroboamo, ma anche perché aveva sterminata quella casa. 1KI 16:8 L’anno ventesimosesto di Asa, re di Giuda, Ela, figliuolo di Baasa, cominciò a regnare sopra Israele. Stava a Tirtsa, e regnò due anni. 1KI 16:9 Zimri, suo servo, comandante della metà de’ suoi carri, congiurò contro di lui. Ela era a Tirtsa, bevendo ed ubriacandosi in casa di Artsa, prefetto del palazzo di Tirtsa, 1KI 16:10 quando Zimri entrò, lo colpì e l’uccise, l’anno ventisettesimo d’Asa, re di Giuda, e regnò in luogo suo. 1KI 16:11 E quando fu re, non appena si fu assiso sul trono, distrusse tutta la casa di Baasa; non gli lasciò neppure un bimbo: né parenti, né amici. 1KI 16:12 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasa, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata contro Baasa per bocca del profeta Jehu, 1KI 16:13 a motivo di tutti i peccati che Baasa ed Ela, suo figliuolo, aveano commesso e fatto commettere ad Israele, provocando ad ira l’Eterno, l’Iddio d’Israele, con i loro idoli. 1KI 16:14 Il resto delle azioni d’Ela e tutto quello ch’ei fece, trovasi scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 1KI 16:15 L’anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni in Tirtsa. Or il popolo era accampato contro Ghibbethon, città dei Filistei. 1KI 16:16 Il popolo quivi accampato, sentì dire: “Zimri ha fatto una congiura e ha perfino ucciso il re!” E quello stesso giorno, nell’accampamento, tutto Israele fece re d’Israele Omri, capo dell’esercito. 1KI 16:17 Ed Omri con tutto Israele salì da Ghibbethon e assediò Tirtsa. 1KI 16:18 Zimri, vedendo che la città era presa, si ritirò nella torre della casa del re, diè fuoco alla casa reale restando sotto alle rovine, e così mori, 1KI 16:19 a motivo de’ peccati che aveva commessi, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, battendo la via di Geroboamo e abbandonandosi al peccato che questi avea commesso, inducendo a peccare Israele. 1KI 16:20 Il resto delle azioni di Zimri, la congiura ch’egli ordì, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 1KI 16:21 Allora il popolo d’Israele si divise in due parti: metà del popolo seguiva Tibni, figliuolo di Ghinath, per farlo re; l’altra metà seguiva Omri. 1KI 16:22 Ma il popolo che seguiva Omri la vinse contro quello che seguiva Tibni, figliuolo di Ghinath. Tibni morì, e regnò Omri. 1KI 16:23 Il trentunesimo anno d’Asa, re di Giuda, Omri cominciò a regnare sopra Israele, e regnò dodici anni. Regnò sei anni in Tirtsa, 1KI 16:24 poi comprò da Scemer il monte di Samaria per due talenti d’argento; edificò su quel monte una città, e alla città che edificò diede il nome di Samaria dal nome di Scemer, padrone del monte. 1KI 16:25 Omri fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e fece peggio di tutti i suoi predecessori; 1KI 16:26 batté in tutto la via di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e s’abbandonò ai peccati che Geroboamo avea fatti commettere a Israele, provocando a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, coi suoi idoli. 1KI 16:27 Il resto delle azioni compiute da Omri e le prodezze da lui fatte, sta tutto scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 1KI 16:28 Ed Omri s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto in Samaria; e Achab, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 1KI 16:29 Achab, figliuolo di Omri, cominciò a regnare sopra Israele l’anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e regnò in Samaria sopra Israele per ventidue anni. 1KI 16:30 Achab, figliuolo di Omri, fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno più di tutti quelli che l’aveano preceduto. 1KI 16:31 E, come se fosse stata per lui poca cosa lo abbandonarsi ai peccati di Geroboamo figliuolo di Nebat, prese per moglie Izebel, figliuola di Ethbaal, re dei Sidoni, andò a servire Baal, a prostrarsi dinanzi a lui, 1KI 16:32 ed eresse un altare a Baal, nel tempio di Baal, che edificò a Samaria. 1KI 16:33 Achab fece anche l’idolo d’Astarte. Achab fece più, per provocare a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di quello che non avean fatto tutti i re d’Israele che l’avean preceduto. 1KI 16:34 Al tempo di lui, Hiel di Bethel riedificò Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane de’ suoi figliuoli, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca di Giosuè, figliuolo di Nun. 1KI 17:1 Elia, il Tishbita, uno di quelli che s’erano stabiliti in Galaad, disse ad Achab: “Com’è vero che vive l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di cui io son servo, non vi sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola”. 1KI 17:2 E la parola dell’Eterno gli fu rivolta, in questi termini: 1KI 17:3 “Partiti di qua, volgiti verso oriente, e nasconditi presso al torrente Kerith, che è dirimpetto al Giordano. 1KI 17:4 Tu berrai al torrente, ed io ho comandato ai corvi che ti dian quivi da mangiare”. 1KI 17:5 Egli dunque partì, e fece secondo la parola dell’Eterno: andò, e si stabilì presso il torrente Kerith, che è dirimpetto al Giordano. 1KI 17:6 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. 1KI 17:7 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non veniva pioggia sul paese. 1KI 17:8 Allora la parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini: 1KI 17:9 “Lèvati, va a Sarepta de’ Sidoni, e fa’ quivi la tua dimora; ecco, io ho ordinato colà ad una vedova che ti dia da mangiare”. 1KI 17:10 Egli dunque si levò, e andò a Sarepta; e, come giunse alla porta della città, ecco quivi una donna vedova, che raccoglieva delle legna. Egli la chiamò, e le disse: “Ti prego, vammi a cercare un po’ d’acqua in un vaso, affinché io beva”. 1KI 17:11 E mentr’ella andava a prenderne, egli le gridò dietro: “Portami, ti prego, anche un pezzo di pane”. 1KI 17:12 Ella rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho solo una manata di farina in un vaso, e un po’ d’olio in un orciuolo; ed ecco, sto raccogliendo due stecchi, per andare a cuocerla per me e per il mio figliuolo; e la mangeremo, e poi morremo”. 1KI 17:13 Elia le disse: “Non temere; va’ e fa’ come tu hai detto; ma fanne prima una piccola stiacciata per me, e portamela; poi ne farai per te e per il tuo figliuolo. 1KI 17:14 Poiché così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Il vaso della farina non si esaurirà e l’orciuolo dell’olio non calerà, fino al giorno che l’Eterno manderà la pioggia sulla terra”. 1KI 17:15 Ed ella andò e fece come le avea detto Elia; ed essa, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. 1KI 17:16 Il vaso della farina non si esaurì, e l’orciuolo dell’olio non calò, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca d’Elia. 1KI 17:17 Or dopo queste cose avvenne che il figliuolo di quella donna, ch’era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. 1KI 17:18 Allora la donna disse ad Elia: “Che ho io mai da far teco, o uomo di Dio? Sei tu venuto da me per rinnovar la memoria delle mie iniquità e far morire il mio figliuolo?” 1KI 17:19 Ei le rispose: “Dammi il tuo figliuolo”. E lo prese dal seno di lei, lo portò su nella camera dov’egli albergava, e lo coricò sul suo letto. 1KI 17:20 Poi invocò l’Eterno, e disse: “O Eterno, Iddio mio, colpisci tu di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figliuolo?” 1KI 17:21 Si distese quindi tre volte sul fanciullo, e invocò l’Eterno, dicendo: “O Eterno, Iddio mio, torni ti prego, l’anima di questo fanciullo in lui!” 1KI 17:22 E l’Eterno esaudì la voce d’Elia: l’anima del fanciullo tornò in lui, ed ei fu reso alla vita. 1KI 17:23 Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla camera al pian terreno della casa, e lo rimise a sua madre, dicendole: “Guarda! il tuo figliuolo è vivo”. 1KI 17:24 Allora la donna disse ad Elia: “Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola dell’Eterno ch’è nella tua bocca è verità”. 1KI 18:1 Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, in questi termini: “Va’, presentati ad Achab, e io manderò la pioggia sul paese”. 1KI 18:2 Ed Elia andò a presentarsi ad Achab. Or la carestia era grave in Samaria. 1KI 18:3 E Achab mandò a chiamare Abdia, ch’era il suo maggiordomo. Or Abdia era molto timorato dell’Eterno; 1KI 18:4 e quando Izebel sterminava i profeti dell’Eterno, Abdia avea preso cento profeti, li avea nascosti cinquanta in una e cinquanta in un’altra spelonca, e li avea sostentati con del pane e dell’acqua. 1KI 18:5 E Achab disse ad Abdia: “Va’ per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell’erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avrem bisogno di uccidere parte del bestiame”. 1KI 18:6 Si spartirono dunque il paese da percorrere; Achab andò da sé da una parte, e Abdia da sé dall’altra. 1KI 18:7 E mentre Abdia era in viaggio, ecco farglisi incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Sei tu il mio signore Elia?” 1KI 18:8 Quegli rispose: “Son io; va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia”. 1KI 18:9 Ma Abdia replico: “Che peccato ho io mai commesso, che tu dia il tuo servo nelle mani di Achab, perch’ei mi faccia morire? 1KI 18:10 Com’è vero che l’Eterno, il tuo Dio, vive, non v’è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: Ei non è qui, faceva giurare il regno e la nazione, che proprio non t’avean trovato. 1KI 18:11 E ora tu dici: Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia! 1KI 18:12 Succederà che, quand’io sarò partito da te, lo spirito dell’Eterno ti trasporterà non so dove; io andrò a fare l’ambasciata ad Achab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure, il tuo servo teme l’Eterno fin dalla sua giovinezza! 1KI 18:13 Non hanno riferito al mio signore quello ch’io feci quando Izebel uccideva i profeti dell’Eterno? Com’io nascosi cento uomini di que’ profeti dell’Eterno, cinquanta in una e cinquanta in un’altra spelonca, e li sostentai con del pane e dell’acqua? 1KI 18:14 E ora tu dici: Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia! Ma egli m’ucciderà!” 1KI 18:15 Ed Elia rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti di cui son servo, oggi mi presenterò ad Achab”. 1KI 18:16 Abdia dunque andò a trovare Achab, e gli fece l’ambasciata; e Achab andò incontro ad Elia. 1KI 18:17 E, non appena Achab vide Elia, gli disse: “Sei tu colui che mette sossopra Israele?” 1KI 18:18 Elia rispose: “Non io metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonati i comandamenti dell’Eterno, e tu sei andato dietro ai Baali. 1KI 18:19 Manda ora a far raunare tutto Israele presso di me sul monte Carmel, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal ed ai quattrocento profeti d’Astarte che mangiano alla mensa di Izebel”. 1KI 18:20 E Achab mandò a chiamare tutti i figliuoli d’Israele, e radunò que’ profeti sul monte Carmel. 1KI 18:21 Allora Elia s’accostò a tutto il popolo, e disse: “Fino a quando zoppicherete voi dai due lati? Se l’Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal, seguite lui”. Il popolo non gli rispose verbo. 1KI 18:22 Allora Elia disse al popolo: “Son rimasto io solo de’ profeti dell’Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 1KI 18:23 Ci sian dunque dati due giovenchi; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulle legna, senz’appiccarvi il fuoco; io pure preparerò l’altro giovenco, lo metterò sulle legna, e non v’appiccherò il fuoco. 1KI 18:24 Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome dell’Eterno; e il dio che risponderà mediante il fuoco egli sia Dio”. Tutto il popolo rispose e disse: “Ben detto!” 1KI 18:25 Allora Elia disse ai profeti di Baal: “Sceglietevi uno de’ giovenchi; preparatelo i primi, giacché siete i più numerosi; e invocate il vostro dio, ma non appiccate il fuoco”. 1KI 18:26 E quelli presero il giovenco che fu dato loro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino al mezzodì, dicendo: “O Baal, rispondici!” Ma non s’udì né voce né risposta; e saltavano intorno all’altare che aveano fatto. 1KI 18:27 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro, e a dire: “Gridate forte; poich’egli è dio, ma sta meditando, o è andato in disparte, o è in viaggio; fors’anche dorme, e si risveglierà”. 1KI 18:28 E quelli si misero a gridare a gran voce, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con delle spade e delle picche, finché grondavan sangue. 1KI 18:29 E passato che fu il mezzogiorno, quelli profetarono fino all’ora in cui si offriva l’oblazione, senza che s’udisse voce o risposta o ci fosse chi desse loro retta. 1KI 18:30 Allora Elia disse a tutto il popolo: “Accostatevi a me!” E tutto il popolo s’accostò a lui; ed Elia restaurò l’altare dell’Eterno ch’era stato demolito. 1KI 18:31 Poi prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù de’ figliuoli di Giacobbe, al quale l’Eterno avea detto: “Il tuo nome sarà Israele”. 1KI 18:32 E con quelle pietre edificò un altare al nome dell’Eterno, e fece intorno all’altare un fosso, dalla capacità di due misure di grano. 1KI 18:33 Poi vi accomodò le legna, fece a pezzi il giovenco, e lo pose sopra le legna. 1KI 18:34 E disse: “Empite quattro vasi d’acqua, e versatela sull’olocausto e sulle legna”. Di nuovo disse: “Fatelo una seconda volta”. E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: “Fatelo per la terza volta”. E quelli lo fecero per la terza volta. 1KI 18:35 L’acqua correva attorno all’altare, ed egli empì d’acqua anche il fosso. 1KI 18:36 E sull’ora in cui si offriva l’oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: “O Eterno, Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, fa’ che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatte tutte queste cose per ordine tuo. 1KI 18:37 Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei Dio, e che tu sei quegli che converte il cuor loro!” 1KI 18:38 Allora cadde il fuoco dell’Eterno, e consumò l’olocausto, le legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l’acqua ch’era nel fosso. 1KI 18:39 Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra e disse: “L’Eterno è Dio! L’Eterno è Dio!” 1KI 18:40 Ed Elia disse loro: “Pigliate i profeti di Baal; neppur uno ne scampi!” Quelli li pigliarono, ed Elia li fece scendere al torrente Kison, e quivi li scannò. 1KI 18:41 Poi Elia disse ad Achab: “Risali, mangia e bevi, poiché già s’ode rumor di gran pioggia”. 1KI 18:42 Ed Achab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmel; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, 1KI 18:43 e disse al suo servo: “Or va su, e guarda dalla parte del mare!” Quegli andò su, guardò, e disse: “Non v’è nulla”. Elia gli disse: “Ritornaci sette volte!” 1KI 18:44 E la settima volta, il servo disse: “Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare”. Ed Elia: “Sali e di’ ad Achab: Attacca i cavalli al carro e scendi, che la pioggia non ti fermi”. 1KI 18:45 E in un momento il cielo s’oscurò di nubi, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia. Achab montò sul suo carro, e se n’andò a Izreel. 1KI 18:46 E la mano dell’Eterno fu sopra Elia, il quale, cintosi i fianchi, corse innanzi ad Achab fino all’ingresso di Izreel. 1KI 19:1 Or Achab raccontò a Izebel tutto quello che Elia avea fatto, e come avea ucciso di spada tutti i profeti. 1KI 19:2 Allora Izebel spedì un messo ad Elia per dirgli: “Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest’ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita d’ognun di quelli”. 1KI 19:3 Elia, vedendo questo, si levò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo; 1KI 19:4 ma egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: “Basta! Prendi ora, Eterno, l’anima mia, poiché io non valgo meglio de’ miei padri!” 1KI 19:5 Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra; quand’ecco che un angelo lo toccò, e gli disse: “Alzati e mangia”. 1KI 19:6 Egli guardò, e vide presso il suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde, e una brocca d’acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. 1KI 19:7 E l’angelo dell’Eterno tornò la seconda volta, lo toccò, e disse: “Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te”. 1KI 19:8 Egli s’alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli dette, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Horeb, il monte di Dio. 1KI 19:9 E quivi entrò in una spelonca, e vi passò la notte. Ed ecco, gli fu rivolta la parola dell’Eterno, in questi termini: “Che fai tu qui, Elia?” 1KI 19:10 Egli rispose: “Io sono stato mosso da una gran gelosia per l’Eterno, per l’Iddio degli eserciti, perché i figliuoli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, han demolito i tuoi altari, e hanno ucciso colla spada i tuoi profeti; son rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita”. 1KI 19:11 Iddio gli disse: “Esci fuori e fermati sul monte, dinanzi all’Eterno”. Ed ecco passava l’Eterno. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce dinanzi all’Eterno, ma l’Eterno non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma l’Eterno non era nel terremoto. 1KI 19:12 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma l’Eterno non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso. 1KI 19:13 Come Elia l’ebbe udito, si coperse il volto col mantello, uscì fuori, e si fermò all’ingresso della spelonca; ed ecco che una voce giunse fino a lui, e disse: “Che fai tu qui, Elia?” 1KI 19:14 Ed egli rispose: “Io sono stato mosso da una gelosia per l’Eterno, per l’Iddio degli eserciti, perché i figliuoli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, han demolito i tuoi altari, e hanno ucciso colla spada i tuoi profeti; son rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita”. 1KI 19:15 E l’Eterno gli disse: “Va’, rifa’ la strada del deserto, fino a Damasco; e quando sarai giunto colà, ungerai Hazael come re di Siria; 1KI 19:16 ungerai pure Jehu, figliuolo di Nimsci, come re d’Israele, e ungerai Eliseo, figliuolo di Shafat da Abel-Mehola, come profeta, in luogo tuo. 1KI 19:17 E avverrà che chi sarà scampato dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chi sarà scampato dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo. 1KI 19:18 Ma io lascerò in Israele un resto di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato dinanzi a Baal, e la cui bocca non l’ha baciato”. 1KI 19:19 Elia si partì di là e trovò Eliseo figliuolo di Shafat, il quale arava, avendo dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia, avvicinatosi a lui, gli gittò addosso il suo mantello. 1KI 19:20 Ed Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro ad Elia, e disse: “Ti prego, lascia ch’io vada a dar un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò”. Elia gli rispose: “Va’ e torna; ma pensa a quel che t’ho fatto!” 1KI 19:21 Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di bovi, e li offrì in sacrifizio; con le legna degli arnesi de’ buoi ne cosse le carni, e le diede alla gente, che le mangiò. Poi si levò, seguitò Elia, e si mise al suo servizio. 1KI 20:1 Or Ben-Hadad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; avea seco trentadue re, cavalli e carri; poi salì, cinse d’assedio Samaria, e l’attaccò. 1KI 20:2 E inviò de’ messi nella città, che dicessero ad Achab, re d’Israele: 1KI 20:3 “Così dice Ben-Hadad: Il tuo argento ed il tuo oro sono miei; così pure le tue mogli ed i figliuoli tuoi più belli son cosa mia”. 1KI 20:4 Il re d’Israele rispose: “Come dici tu, o re signor mio, io son tuo con tutte le cose mie”. 1KI 20:5 I messi tornarono di nuovo e dissero: “Così parla Ben-Hadad: Io t’avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento ed il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figliuoli; 1KI 20:6 invece, domani, a quest’ora, manderò da te i miei servi, i quali rovisteranno la casa tua e le case dei tuoi servi, e metteran le mani su tutto quello che hai di più caro, e lo porteranno via”. 1KI 20:7 Allora il re d’Israele chiamò tutti gli anziani del paese, e disse: “Guardate, vi prego, e vedete come quest’uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figliuoli, il mio argento e il mio oro, ed io non gli ho rifiutato nulla”. 1KI 20:8 E tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: “Non lo ascoltare e non gli condiscendere!” 1KI 20:9 Achab dunque rispose ai messi di Ben-Hadad: “Dite al re, mio signore: Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non lo posso fare”. I messi se ne andarono e portaron la risposta a Ben-Hadad. 1KI 20:10 E Ben-Hadad mandò a dire ad Achab: “Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà ad empire il pugno di tutta la gente che mi segue!” 1KI 20:11 Il re d’Israele rispose: “Ditegli così: Chi cinge l’armi non si glori come chi le depone”. 1KI 20:12 Quando Ben-Hadad ricevette quella risposta era a bere coi re sotto i frascati; e disse ai suoi servi: “Disponetevi in ordine!” E quelli si disposero ad attaccar la città. 1KI 20:13 Quand’ecco un profeta si accostò ad Achab, re d’Israele, e disse: “Così dice l’Eterno: Vedi tu questa gran moltitudine? Ecco, oggi io la darò in tuo potere, e tu saprai ch’io sono l’Eterno”. 1KI 20:14 Achab disse: “Per mezzo di chi?” E quegli rispose: “Così dice l’Eterno: Per mezzo dei servi dei capi delle province”. Achab riprese: “Chi comincerà la battaglia?” L’altro rispose: “Tu”. 1KI 20:15 Allora Achab fece la rassegna de’ servi dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue; e dopo questi fece la rassegna di tutto il popolo, di tutti i figliuoli d’Israele, ed erano settemila. 1KI 20:16 E fecero una sortita sul mezzogiorno, mentre Ben-Hadad stava a bere e ad ubriacarsi sotto i frascati coi trentadue re, venuti in suo aiuto. 1KI 20:17 I servi dei capi delle province usciron fuori i primi. Ben-Hadad mandò a vedere, e gli fu riferito: “E’ uscita gente fuor di Samaria”. 1KI 20:18 Il re disse: “Se sono usciti per la pace, pigliateli vivi; se sono usciti per la guerra, e vivi pigliateli!” 1KI 20:19 E quando que’ servi dei capi delle province e l’esercito che li seguiva furono usciti dalla città, 1KI 20:20 ciascuno di quelli uccise il suo uomo. I Siri si diedero alla fuga, gl’Israeliti li inseguirono, e Ben-Hadad, re di Siria scampò a cavallo con alcuni cavalieri. 1KI 20:21 Il re d’Israele uscì anch’egli, mise in rotta cavalli e carri, e fece una grande strage fra i Siri. 1KI 20:22 Allora il profeta si avvicinò al re d’Israele, e gli disse: “Va’, rinforzati; considera bene quel che dovrai fare perché, di qui ad un anno, il re di Siria salirà contro di te”. 1KI 20:23 I servi del re di Siria gli dissero: “Gli dèi d’Israele son dèi di montagna; per questo ci hanno vinti; ma diamo la battaglia in pianura, e li vinceremo di certo. 1KI 20:24 E tu fa’ questo: leva ognuno di quei re dal suo luogo, e metti al posto loro de’ capitani; 1KI 20:25 formati quindi un esercito pari a quello che hai perduto, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo battaglia a costoro in pianura e li vinceremo di certo”. Egli accettò il loro consiglio, e fece così. 1KI 20:26 L’anno seguente Ben-Hadad fece la rassegna dei Siri, e salì verso Afek per combattere con Israele. 1KI 20:27 Anche i figliuoli d’Israele furon passati in rassegna e provveduti di viveri; quindi mossero contro i Siri, e si accamparono dirimpetto a loro: parevano due minuscoli greggi di capre di fronte ai Siri che inondavano il paese. 1KI 20:28 Allora l’uomo di Dio si avvicinò al re d’Israele, e gli disse: “Così dice l’Eterno: Giacché i Siri hanno detto: L’Eterno è Dio de’ monti e non e Dio delle valli, io ti darò nelle mani tutta questa gran moltitudine; e voi conoscerete che io sono l’Eterno”. 1KI 20:29 E stettero accampati gli uni di fronte agli altri per sette giorni; il settimo giorno s’impegnò la battaglia, e i figliuoli d’Israele uccisero de’ Siri, in un giorno, centomila pedoni. 1KI 20:30 Il rimanente si rifugiò nella città di Afek, dove le mura caddero sui ventisettemila uomini ch’erano restati. Anche Ben-Hadad fuggì e, giunto nella città, cercava rifugio di camera in camera. 1KI 20:31 I suoi servi gli dissero: “Ecco, abbiam sentito dire che i re della casa d’Israele sono dei re clementi; lascia dunque che ci mettiam de’ sacchi sui fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d’Israele; forse egli ti salverà la vita”. 1KI 20:32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d’Israele, e dissero: “Il tuo servo Ben-Hadad dice: Ti prego, lasciami la vita!” Achab rispose: “E’ ancora vivo? egli è mio fratello”. 1KI 20:33 La qual cosa presero quegli uomini per buon augurio, e subito vollero accertarsi se quello era proprio il suo sentimento, e gli dissero: “Ben-Hadad e dunque tuo fratello!” Egli rispose: “Andate, e conducetelo qua”. Ben-Hadad si recò da Achab, il quale lo fece salire sul suo carro. 1KI 20:34 E Ben-Hadad gli disse: “Io ti restituirò le città che mio padre tolse al padre tuo; e tu ti stabilirai delle vie in Damasco, come mio padre se n’era stabilite in Samaria”. “Ed io”, riprese Achab, “con questo patto ti lascerò andare”; così Achab fermò il patto con lui, e lo lasciò andare. 1KI 20:35 Allora uno de’ figliuoli dei profeti disse per ordine dell’Eterno al suo compagno: “Ti prego, percuotimi!” Ma quegli non volle percuoterlo. 1KI 20:36 Allora il primo gli disse: “Poiché tu non hai ubbidito alla voce dell’Eterno, ecco, non appena sarai partito da me, un leone ti ucciderà”. E, non appena quegli si fu partito da lui, un leone lo incontrò e lo uccise. 1KI 20:37 Poi quel profeta trovò un altro uomo, e gli disse: “Ti prego, percuotimi!” E quegli lo percosse e lo ferì. 1KI 20:38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, e cangiò il suo aspetto mettendosi una benda sugli occhi. 1KI 20:39 E come il re passava, egli si mise a gridare e disse al re: “Il tuo servo si trovava in piena battaglia; quand’ecco uno s’avvicina, mi mena un uomo e mi dice: Custodisci quest’uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, ovvero pagherai un talento d’argento. 1KI 20:40 E mentre il tuo servo era occupato qua e là quell’uomo sparì”. Il re d’Israele gli disse: “Quella è la tua sentenza; l’hai pronunziata da te stesso”. 1KI 20:41 Allora quegli si tolse immediatamente la benda dagli occhi e il re d’Israele lo riconobbe per uno dei profeti. 1KI 20:42 E il profeta disse al re: “Così dice l’Eterno: Giacché ti sei lasciato sfuggir di mano l’uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo per il suo popolo”. 1KI 20:43 E il re d’Israele se ne tornò a casa sua triste ed irritato, e si recò a Samaria. 1KI 21:1 Or dopo queste cose avvenne che Naboth d’Izreel aveva in Izreel una vigna presso il palazzo di Achab, re di Samaria. 1KI 21:2 Ed Achab parlò a Naboth, e gli disse: “Dammi la tua vigna, di cui vo’ farmi un orto di erbaggi, perché è contigua alla mia casa; e in sua vece ti darò una vigna migliore; o, se meglio ti conviene, te ne pagherò il valore in danaro”. 1KI 21:3 Ma Naboth rispose ad Achab: “Mi guardi l’Eterno dal darti l’eredità dei miei padri!” 1KI 21:4 E Achab se ne tornò a casa sua triste ed irritato per quella parola dettagli da Naboth d’Izreel: “Io non ti darò l’eredità dei miei padri!” Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo. 1KI 21:5 Allora Izebel, sua moglie, venne da lui e gli disse: “Perché hai lo spirito così contristato, e non mangi?” 1KI 21:6 Quegli le rispose: “Perché ho parlato a Naboth d’Izreel e gli ho detto: Dammi la tua vigna pel danaro che vale; o, se più ti piace, ti darò un’altra vigna invece di quella; ed egli m’ha risposto: Io non ti darò la mia vigna!” 1KI 21:7 E Izebel, sua moglie, gli disse: “Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Alzati, prendi cibo, e sta’ di buon animo; la vigna di Naboth d’Izreel te la farò aver io”. 1KI 21:8 E scrisse delle lettere a nome di Achab, le sigillò col sigillo di lui, e le mandò agli anziani ed ai notabili della città di Naboth che abitavano insieme con lui. 1KI 21:9 E in quelle lettere scrisse così: “Bandite un digiuno, e fate sedere Naboth in prima fila davanti al popolo; 1KI 21:10 e mettetegli a fronte due scellerati, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Iddio ed il re; poi menatelo fuor di città, lapidatelo, e così muoia”. 1KI 21:11 La gente della città di Naboth, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel avea loro fatto dire, secondo ch’era scritto nelle lettere ch’ella avea loro mandate. 1KI 21:12 Bandirono il digiuno, e fecero sedere Naboth davanti al popolo; 1KI 21:13 i due scellerati, vennero a metterglisi a fronte; e questi scellerati deposero così contro di lui, dinanzi al popolo: “Naboth ha maledetto Iddio ed il re”. Per la qual cosa lo menarono fuori della città, lo lapidarono, sì ch’egli morì. 1KI 21:14 Poi mandarono a dire a Izebel: “Naboth è stato lapidato ed è morto”. 1KI 21:15 Quando Izebel ebbe udito che Naboth era stato lapidato ed era morto, disse ad Achab: “Lèvati, prendi possesso della vigna di Naboth d’Izreel, ch’egli rifiutò di darti per danaro; giacché Naboth non vive più, è morto”. 1KI 21:16 E come Achab ebbe udito che Naboth era morto, si levò per scendere alla vigna di Naboth d’Izreel, e prenderne possesso. 1KI 21:17 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini: 1KI 21:18 “Lèvati, scendi incontro ad Achab, re d’Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Naboth, dov’è sceso per prenderne possesso. 1KI 21:19 E gli parlerai in questo modo: Così dice l’Eterno: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prender possesso! E gli dirai: Così dice l’Eterno: Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno pure il tuo proprio sangue”. 1KI 21:20 Achab disse ad Elia: “M’hai tu trovato, nemico mio?” Elia rispose: “Sì t’ho trovato, perché ti sei venduto a far ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 1KI 21:21 Ecco, io ti farò venire addosso la sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero che sia, in Israele; 1KI 21:22 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo d’Ahija, perché tu m’hai provocato ad ira, ed hai fatto peccare Israele. 1KI 21:23 Anche riguardo a Izebel l’Eterno parla e dice: I cani divoreranno Izebel sotto le mura d’Izreel. 1KI 21:24 Quei d’Achab che morranno in città saran divorati dai cani, e quei che morranno nei campi saran mangiati dagli uccelli del cielo”. 1KI 21:25 E veramente non v’è mai stato alcuno che, come Achab, si sia venduto a far ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, perché v’era istigato da sua moglie Izebel. 1KI 21:26 E si condusse in modo abominevole, andando dietro agl’idoli, come avean fatto gli Amorei che l’Eterno avea cacciati d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 1KI 21:27 Quando Achab ebbe udite queste parole, si stracciò le vesti, si coperse il corpo con un sacco, e digiunò; dormiva involto nel sacco, e camminava a passo lento. 1KI 21:28 E la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini: 1KI 21:29 “Hai tu veduto come Achab s’è umiliato dinanzi a me? Poich’egli s’è umiliato dinanzi a me, io non farò venire la sciagura mentr’egli sarà vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita del suo figliuolo”. 1KI 22:1 Passarono tre anni senza guerra tra la Siria e Israele. 1KI 22:2 Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d’Israele. 1KI 22:3 Or il re d’Israele avea detto ai suoi servi: “Non sapete voi che Ramoth di Galaad è nostra, e noi ce ne stiam lì tranquilli senza levarla di mano al re di Siria?” 1KI 22:4 E disse a Giosafat: “Vuoi venire con me alla guerra contro Ramoth di Galaad?” Giosafat rispose al re d’Israele: “Fa’ conto di me come di te stesso, della mia gente come della tua, de’ miei cavalli come dei tuoi”. 1KI 22:5 E Giosafat disse al re d’Israele: “Ti prego, consulta oggi la parola dell’Eterno”. 1KI 22:6 Allora il re d’Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: “Debbo io andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?” Quelli risposero: “Va’, e il Signore la darà nelle mani del re”. 1KI 22:7 Ma Giosafat disse: “Non v’ha egli qui alcun altro profeta dell’Eterno da poter consultare?” 1KI 22:8 Il re d’Israele rispose a Giosafat: “V’è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l’Eterno; ma io l’odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma soltanto del male: è Micaiah, figliuolo d’Imla”. E Giosafat disse: “Non dica così il re!” 1KI 22:9 Allora il re d’Israele chiamò un eunuco, e gli disse: “Fa’ venir presto Micaiah, figliuolo d’Imla”. 1KI 22:10 Or il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti de’ loro abiti reali, nell’aia ch’è all’ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetavano dinanzi ad essi. 1KI 22:11 Sedekia, figliuolo di Kenaana, s’era fatto delle corna di ferro, e disse: “Così dice l’Eterno: Con queste corna darai di cozzo nei Siri finché tu li abbia completamente distrutti”. 1KI 22:12 E tutti i profeti profetavano nello stesso modo, dicendo: “Sali contro Ramoth di Galaad, e vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re”. 1KI 22:13 Or il messo ch’era andato a chiamar Micaiah, gli parlò così: “Ecco, i profeti tutti, ad una voce, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come il parlare d’ognun d’essi, e predici del bene!” 1KI 22:14 Ma Micaiah rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, io dirò quel che l’Eterno mi dirà”. 1KI 22:15 E, come fu giunto dinanzi al re, il re gli disse: “Micaiah, dobbiam noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?” Quegli rispose: “Va’ pure, tu vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re”. 1KI 22:16 E il re gli disse: “Quante volte dovrò io scongiurarti di non dirmi se non la verità nel nome dell’Eterno?” 1KI 22:17 Micaiah rispose: “Ho veduto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l’Eterno ha detto: Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua”. 1KI 22:18 E il re d’Israele disse a Giosafat: “Non te l’ho io detto che costui non mi predirebbe nulla di buono, ma soltanto del male?” 1KI 22:19 E Micaiah replicò: “Perciò ascolta la parola dell’Eterno. Io ho veduto l’Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l’esercito del cielo che gli stava dappresso a destra e a sinistra. 1KI 22:20 E l’Eterno disse: Chi sedurrà Achab affinché salga a Ramoth di Galaad e vi perisca? E uno rispose in un modo e l’altro in un altro. 1KI 22:21 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò dinanzi all’Eterno, e disse: Lo sedurrò io. 1KI 22:22 L’Eterno gli disse: E come? Quegli rispose: Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. L’Eterno gli disse: Sì, riuscirai a sedurlo; esci, e fa’ così. 1KI 22:23 Ed ora ecco che l’Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l’Eterno ha pronunziato del male contro di te”. 1KI 22:24 Allora Sedekia, figliuolo di Kenaana, si accostò, diede uno schiaffo a Micaiah, e disse: “Per dove è passato lo spirito dell’Eterno quand’è uscito da me per parlare a te?” 1KI 22:25 Micaiah rispose: “Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!” 1KI 22:26 E il re d’Israele disse a uno dei suoi servi: “Prendi Micaiah, menalo da Ammon, governatore della città, e da Joas, figliuolo del re, e di’ loro: 1KI 22:27 Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pan d’afflizione e d’acqua d’afflizione, finch’io ritorni sano e salvo”. 1KI 22:28 E Micaiah disse: “Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l’Eterno quegli che avrà parlato per bocca mia”. E aggiunse: “Udite questo, o voi, popoli tutti!” 1KI 22:29 Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, saliron dunque contro Ramoth di Galaad. 1KI 22:30 E il re d’Israele disse a Giosafat: “Io mi travestirò per andare in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti reali”. E il re d’Israele si travestì, e andò in battaglia. 1KI 22:31 Or il re di Siria avea dato quest’ordine ai trentadue capitani dei suoi carri: “Non combattete contro veruno, o piccolo o grande, ma contro il solo re d’Israele”. 1KI 22:32 E quando i capitani dei carri scorsero Giosafat dissero: “Certo, quello e il re d’Israele”, e si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido. 1KI 22:33 E allorché i capitani s’accorsero ch’egli non era il re d’Israele, cessarono di dargli addosso. 1KI 22:34 Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: “Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito”. 1KI 22:35 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro in faccia ai Siri, e morì verso sera; il sangue della sua ferita era colato nel fondo del carro. 1KI 22:36 E come il sole tramontava, un grido corse per tutto il campo: “Ognuno alla sua città! Ognuno al suo paese!” 1KI 22:37 Così il re morì, fu portato a Samaria, e in Samaria fu sepolto. 1KI 22:38 E quando si lavò il carro presso allo stagno di Samaria in quell’acqua si lavavano le prostitute i cani leccarono il sangue di Achab, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata. 1KI 22:39 Or il resto delle azioni di Achab, tutto quello che fece, la casa d’avorio che costruì e tutte le città che edificò, tutto questo sta scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 1KI 22:40 Così Achab s’addormentò coi suoi padri, e Achazia suo figliuolo, regnò in luogo suo. 1KI 22:41 Giosafat, figliuolo di Asa, cominciò a regnare sopra Giuda l’anno quarto di Achab, re d’Israele. 1KI 22:42 Giosafat avea trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azuba, figliuola di Scilhi. 1KI 22:43 Egli camminò in tutto per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno. (H22-44) Nondimeno gli alti luoghi non scomparvero; il popolo offriva ancora sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 1KI 22:44 (H22-45) E Giosafat visse in pace col re d’Israele. 1KI 22:45 (H22-46) Or il resto delle azioni di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre son cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 1KI 22:46 (H22-47) Egli fece sparire dal paese gli avanzi degli uomini che si prostituivano, che v’eran rimasti dal tempo di Asa suo padre. 1KI 22:47 (H22-48) Or a quel tempo non v’era re in Edom; un governatore fungeva da re. 1KI 22:48 (H22-49) Giosafat costruì delle navi di Tarsis per andare a Ofir in cerca d’oro; ma poi non andò, perché le navi naufragarono a Etsion-Gheber. 1KI 22:49 (H22-50) Allora Achazia, figliuolo d’Achab, disse a Giosafat: “Lascia che i miei servi vadano coi servi tuoi sulle navi!” Ma Giosafat non volle. 1KI 22:50 (H22-51) E Giosafat si addormentò coi suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre; e Jehoram, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 1KI 22:51 (H22-52) Achazia, figliuolo di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l’anno diciassettesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni sopra Israele. 1KI 22:52 (H22-53) E fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e camminò per la via di suo padre, per la via di sua madre, e per la via di Geroboamo, figliuolo di Nebat che avea fatto peccare Israele. 1KI 22:53 (H22-54) E servì a Baal, si prostrò dinanzi a lui, e provocò a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, esattamente come avea fatto suo padre. 2KI 1:1 Or dopo la morte di Achab, Moab si ribellò contro Israele. 2KI 1:2 Achazia cadde dalla cancellata della sala superiore di un suo appartamento a Samaria, e ne restò ammalato; e spedì dei messi, dicendo loro: “Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi riavrò di questa malattia”. 2KI 1:3 Ma un angelo dell’Eterno disse ad Elia il Tishbita: “Lèvati, sali incontro ai messi del re di Samaria, e di’ loro: E’ forse perché non v’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? 2KI 1:4 Perciò, così dice l’Eterno: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. Ed Elia se ne andò. 2KI 1:5 I messi tornarono ad Achazia, il quale disse loro: “Perché siete tornati?” 2KI 1:6 E quelli risposero: “Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: Così dice l’Eterno: E’ forse perché non v’è alcun Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? Perciò, non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. 2KI 1:7 Ed Achazia chiese loro: “Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto coteste parole?” 2KI 1:8 Quelli gli risposero: “Era un uomo vestito di pelo, con una cintola di cuoio intorno ai fianchi”. E Achazia disse: “E’ Elia il Tishbita!” 2KI 1:9 Allora mandò un capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia ad Elia; quegli salì e trovò Elia che stava seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: “O uomo di Dio, il re dice: Scendi!” 2KI 1:10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!” E dal cielo scese del fuoco che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. 2KI 1:11 Achazia mandò di nuovo un altro capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia, il quale si rivolse ad Elia e gli disse: “O uomo di Dio, il re dice così: Fa’ presto, scendi!; 2KI 1:12 Elia rispose e disse loro: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini”. E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta. 2KI 1:13 Achazia mandò di nuovo un terzo capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso a lui, gli si gittò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: “O uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi! 2KI 1:14 Ecco che del fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani di cinquanta uomini con le loro compagnie; ma ora sia la vita mia preziosa agli occhi tuoi”. 2KI 1:15 E l’angelo dell’Eterno disse ad Elia: “Scendi con lui; non aver timore di lui”. Elia dunque si levò, scese col capitano, andò dal re, e gli disse: 2KI 1:16 “Così dice l’Eterno: Poiché tu hai spediti de’ messi a consultar Baal-Zebub, dio d’Ekron, quasi che non ci fosse in Israele alcun Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. 2KI 1:17 E Achazia morì, secondo la parola dell’Eterno pronunziata da Elia; e Jehoram cominciò a regnare invece di lui l’anno secondo di Jehoram, figliuolo di Giosafat re di Giuda, perché Achazia non aveva figliuoli. 2KI 1:18 Or il resto delle azioni compiute da Achazia sta scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 2:1 Or quando l’Eterno volle rapire in cielo Elia in un turbine, Elia si partì da Ghilgal con Eliseo. 2KI 2:2 Ed Elia disse ad Eliseo: “Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda fino a Bethel”. Ma Eliseo rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Così discesero a Bethel. 2KI 2:3 I discepoli dei profeti ch’erano a Bethel andarono a trovare Eliseo, e gli dissero: “Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?” Quegli rispose: “Sì, lo so; tacete!” 2KI 2:4 Ed Elia gli disse: “Eliseo, fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda a Gerico”. Quegli rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Così se ne vennero a Gerico. 2KI 2:5 I discepoli dei profeti ch’erano a Gerico s’accostarono ad Eliseo, e gli dissero: “Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?” Quegli rispose: “Sì, lo so; tacete!” 2KI 2:6 Ed Elia gli disse: “Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda al Giordano”. Quegli rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima, tua io non ti lascerò”. E proseguirono il cammino assieme. 2KI 2:7 E cinquanta uomini di tra i discepoli dei profeti andarono dietro a loro e si fermarono dirimpetto al Giordano, da lungi, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano. 2KI 2:8 Allora Elia prese il suo mantello, lo rotolò, e percosse le acque, le quali si divisero di qua e di là, in guisa che passarono ambedue a piedi asciutti. 2KI 2:9 E, passati che furono, Elia disse ad Eliseo: “Chiedi quello che vuoi ch’io faccia per te, prima ch’io ti sia tolto”. Eliseo rispose: “Ti prego, siami data una parte doppia del tuo spirito!” 2KI 2:10 Elia disse: “Tu domandi una cosa difficile; nondimeno, se tu mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma se non mi vedi, non ti sarà dato”. 2KI 2:11 E com’essi continuavano a camminare discorrendo assieme, ecco un carro di fuoco e de’ cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. 2KI 2:12 E Eliseo lo vide e si mise a gridare: “Padre mio, padre mio! Carro d’Israele e sua cavalleria!” Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi; 2KI 2:13 e raccolse il mantello ch’era caduto di dosso ad Elia, tornò indietro, e si fermò sulla riva del Giordano. 2KI 2:14 E, preso il mantello ch’era caduto di dosso ad Elia, percosse le acque, e disse: “Dov’è l’Eterno, l’Iddio d’Elia?” E quando anch’egli ebbe percosse le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Eliseo passò. 2KI 2:15 Quando i discepoli dei profeti che stavano a Gerico di faccia al Giordano ebbero visto Eliseo, dissero: “Lo spirito d’Elia s’è posato sopra Eliseo”. E gli si fecero incontro, s’inchinarono fino a terra davanti a lui, 2KI 2:16 e gli dissero: “Ecco qui tra i tuoi servi cinquanta uomini robusti: lascia che vadano in cerca del tuo signore, se mai lo spirito dell’Eterno l’avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle”. Eliseo rispose: “Non li mandate”. 2KI 2:17 Ma insistettero tanto, presso di lui, ch’ei ne fu confuso, e disse: “Mandateli”. Allora quelli mandarono cinquanta uomini, i quali cercarono Elia per tre giorni, e non lo trovarono. 2KI 2:18 E quando furono tornati a lui, che s’era fermato a Gerico, egli disse loro: “Non vi avevo io detto di non andare?” 2KI 2:19 Or gli abitanti della città dissero ad Eliseo: “Ecco, il soggiorno di questa città è gradevole, come vede il mio signore; ma le acque son cattive, e il paese è sterile”. 2KI 2:20 Ed egli disse: “Portatemi una scodella nuova, e mettetevi del sale”. Quelli gliela portarono. 2KI 2:21 Ed egli si recò alla sorgente delle acque, vi gettò il sale, e disse: “Così dice l’Eterno: Io rendo sane queste acque, ed esse non saran più causa di morte né di sterilità”. 2KI 2:22 Così le acque furon rese sane e tali son rimaste fino al dì d’oggi, secondo la parola che Eliseo aveva pronunziata. 2KI 2:23 Poi di là Eliseo salì a Bethel; e, come saliva per la via, usciron dalla città dei piccoli ragazzi, i quali lo beffeggiavano, dicendo: “Sali calvo! Sali calvo!” 2KI 2:24 Egli si voltò, li vide, e li maledisse nel nome dell’Eterno; e due orse uscirono dal bosco, che sbranarono quarantadue di quei ragazzi. 2KI 2:25 Di là Eliseo si recò sul monte Carmel, donde poi tornò a Samaria. 2KI 3:1 Or Jehoram, figliuolo di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l’anno decimottavo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni. 2KI 3:2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; ma non quanto suo padre e sua madre, perché tolse via la statua di Baal, che suo padre avea fatta. 2KI 3:3 Nondimeno egli rimase attaccato ai peccati coi quali Geroboamo figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele; e non se ne distolse. 2KI 3:4 Or Mesha, re di Moab, allevava molto bestiame e pagava al re d’Israele un tributo di centomila agnelli e centomila montoni con le loro lane. 2KI 3:5 Ma, morto che fu Achab, il re di Moab si ribellò al re d’Israele. 2KI 3:6 Allora il re Jehoram uscì di Samaria e passò in rassegna tutto Israele; 2KI 3:7 poi si mise in via, e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: “Il re di Moab mi si è ribellato; vuoi tu venire con me alla guerra contro Moab?” Quegli rispose: “Verrò; fa’ conto di me come di te stesso, del mio popolo come del tuo, de’ miei cavalli come dei tuoi. 2KI 3:8 E soggiunse: “Per che via saliremo?” Jehoram rispose: “Per la via del deserto di Edom”. 2KI 3:9 Così il re d’Israele, il re di Giuda e il re di Edom si mossero; e dopo aver girato a mezzodì con una marcia di sette giorni, mancò l’acqua all’esercito e alle bestie che gli andavan dietro. 2KI 3:10 Allora il re d’Israele disse: “Ahimè, l’Eterno ha chiamati assieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!” 2KI 3:11 Ma Giosafat chiese: “Non v’ha egli qui alcun profeta dell’Eterno mediante il quale possiam consultare l’Eterno?” Uno dei servi del re d’Israele rispose: “V’è qui Eliseo, figliuolo di Shafat, il quale versava l’acqua sulle mani d’Elia”. E Giosafat disse: 2KI 3:12 “La parola dell’Eterno è con lui”. Così il re d’Israele, Giosafat e il re di Edom andarono a trovarlo. 2KI 3:13 Eliseo disse al re d’Israele: “Che ho io da far con te? Vattene ai profeti di tuo padre ed ai profeti di tua madre!” Il re d’Israele gli rispose: “No, perché l’Eterno ha chiamati insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab”. 2KI 3:14 Allora Eliseo disse: “Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti al quale io servo, se non avessi rispetto a Giosafat, re di Giuda, io non avrei badato a te né t’avrei degnato d’uno sguardo. 2KI 3:15 Ma ora conducetemi qua un sonatore d’arpa”. E, mentre il sonatore arpeggiava, la mano dell’Eterno fu sopra Eliseo, 2KI 3:16 che disse: “Così parla l’Eterno: Fate in questa valle delle fosse, delle fosse. 2KI 3:17 Poiché così dice l’Eterno: Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, e nondimeno questa valle si riempirà d’acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da tiro. 2KI 3:18 E questo è ancora poca cosa agli occhi dell’Eterno; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani. 2KI 3:19 E voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città ragguardevoli, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d’acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra”. 2KI 3:20 La mattina dopo, nell’ora in cui s’offre l’oblazione, ecco che l’acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno. 2KI 3:21 Ora tutti i Moabiti, avendo udito che quei re eran saliti per muover loro guerra, avevan radunato tutti quelli ch’erano in età di portare le armi, e occupavano la frontiera. 2KI 3:22 La mattina, come furono alzati, il sole splendeva sulle acque, e i Moabiti videro, là dirimpetto a loro, le acque rosse come sangue; 2KI 3:23 e dissero: “Quello è sangue! Quei re son di certo venuti alle mani fra loro e si son distrutti fra loro; or dunque, Moab, alla preda!” 2KI 3:24 E si avanzarono verso il campo d’Israele; ma sorsero gl’Israeliti e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono d’innanzi a loro. Poi penetrarono nel paese, e continuarono a battere Moab. 2KI 3:25 Distrussero le città; ogni buon pezzo di terra lo riempirono di pietre, ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d’acque e abbatterono tutti i buoni alberi. Non rimasero che le mura di Kir-Hareseth, e i frombolieri la circondarono e l’attaccarono. 2KI 3:26 Il re di Moab, vedendo che l’attacco era troppo forte per lui, prese seco settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco, fino al re di Edom; ma non poterono. 2KI 3:27 Allora prese il suo figliuolo primogenito, che dovea succedergli nel regno, e l’offerse in olocausto sopra le mura. A questa vista, un profondo orrore s’impadronì degli Israeliti, che s’allontanarono dal re di Moab e se ne tornarono al loro paese. 2KI 4:1 Or una donna di tra le mogli de’ discepoli de’ profeti esclamò e disse ad Eliseo: “Il mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva l’Eterno; e il suo creditore è venuto per prendersi i miei due figliuoli e farsene degli schiavi”. 2KI 4:2 Eliseo le disse: “Che debbo io fare per te? Dimmi; che hai tu in casa?” Ella rispose: “La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d’olio”. 2KI 4:3 Allora egli disse: “Va’ fuori, chiedi in prestito da tutti i tuoi vicini de’ vasi vuoti; e non ne chieder pochi. 2KI 4:4 Poi torna, serra l’uscio dietro a te ed ai tuoi figliuoli, e versa dell’olio in tutti que’ vasi; e, man mano che saran pieni, falli mettere da parte”. 2KI 4:5 Ella dunque si partì da lui, e si chiuse in casa coi suoi figliuoli; questi le portavano i vasi, ed ella vi versava l’olio. 2KI 4:6 E quando i vasi furono pieni, ella disse al suo figliuolo: “Portami ancora un vaso”. Quegli le rispose: “Non ce n’è più dei vasi”. E l’olio si fermò. 2KI 4:7 Allora ella andò e riferì tutto all’uomo di Dio, che le disse: “Va’ a vender l’olio, e paga il tuo debito; e di quel che resta sostentati tu ed i tuoi figliuoli”. 2KI 4:8 Or avvenne che un giorno Eliseo passava per Shunem, e c’era quivi una donna ricca che lo trattenne con premura perché prendesse cibo da lei; e tutte le volte che passava di là, si recava da lei a mangiare. 2KI 4:9 Ed ella disse a suo marito: “Ecco, io son convinta che quest’uomo che passa sempre da noi, e un santo uomo di Dio. 2KI 4:10 Ti prego, facciamogli costruire, di sopra, una piccola camera in muratura, e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi”. 2KI 4:11 Così, un giorno ch’egli giunse a Shunem, si ritirò su in quella camera, e vi dormì. 2KI 4:12 E disse a Ghehazi, suo servo: “Chiama questa Shunamita”. Quegli la chiamò, ed ella si presentò davanti a lui. 2KI 4:13 Ed Eliseo disse a Ghehazi: “Or dille così: Ecco, tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell’esercito?” Ella rispose: 2KI 4:14 “Io vivo in mezzo al mio popolo”. Ed Eliseo disse: “Che si potrebbe fare per lei?” Ghehazi rispose: “Ma! ella non ha figliuoli, e il suo marito è vecchio”. 2KI 4:15 Eliseo gli disse: “Chiamala!” Ghehazi la chiamò, ed ella si presentò alla porta. 2KI 4:16 Ed Eliseo le disse: “L’anno prossimo, in questo stesso tempo, tu abbraccerai un figliuolo”. Ella rispose: “No, signor mio, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!” 2KI 4:17 E questa donna concepì e partorì un figliuolo, in quel medesimo tempo, l’anno dopo, come Eliseo le aveva detto. 2KI 4:18 Il bambino si fe’ grande; e, un giorno ch’era uscito per andare da suo padre presso i mietitori, 2KI 4:19 disse a suo padre: “Oh! la mia testa! la mia testa!” Il padre disse al suo servo: “Portalo a sua madre!” 2KI 4:20 Il servo lo portò via e lo recò a sua madre. Il fanciullo rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi si morì. 2KI 4:21 Allora ella salì, lo adagiò sul letto dell’uomo di Dio, chiuse la porta, ed uscì. 2KI 4:22 E, chiamato il suo marito, disse: “Ti prego, mandami uno de’ servi e un’asina, perché voglio correre dall’uomo di Dio, e tornare”. 2KI 4:23 Il marito le chiese: “Perché vuoi andar da lui quest’oggi? Non è il novilunio, e non è sabato”. Ella rispose: “Lascia fare!” 2KI 4:24 Poi fece sellar l’asina, e disse al suo servo: “Guidala, e tira via; non mi fermare per istrada, a meno ch’io tel dica”. 2KI 4:25 Ella dunque partì, e giunse dall’uomo di Dio, sul monte Carmel. E come l’uomo di Dio l’ebbe scorta di lontano, disse a Ghehazi, suo servo: “Ecco la Shunamita che viene! 2KI 4:26 Ti prego, corri ad incontrarla, e dille: Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bimbo sta bene?” Ella rispose: “Stanno bene”. 2KI 4:27 E come fu giunta dall’uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Ghehazi si appressò per respingerla; ma l’uomo di Dio disse: “Lasciala stare, poiché l’anima sua e in amarezza, e l’Eterno me l’ha nascosto, e non me l’ha rivelato”. 2KI 4:28 La donna disse: “Avevo io forse domandato al mio signore un figliuolo? Non ti diss’io: Non m’ingannare?” 2KI 4:29 Allora Eliseo disse a Ghehazi: “Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se t’imbatti in qualcuno, non lo salutare; e se alcuno ti saluta, non gli rispondere; e poserai il mio bastone sulla faccia del fanciullo”. 2KI 4:30 La madre del fanciullo disse ad Eliseo: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Ed Eliseo si levò e le andò appresso. 2KI 4:31 Or Ghehazi, che li avea preceduti, pose il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né segno alcuno di vita. Tornò quindi incontro ad Eliseo, e gli riferì la cosa, dicendo: “Il fanciullo non s’è svegliato”. 2KI 4:32 E quando Eliseo arrivò in casa, ecco che il fanciullo era morto e adagiato sul letto di lui. 2KI 4:33 Egli entrò, si chiuse dentro col fanciullo, e pregò l’Eterno. 2KI 4:34 Poi salì sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e le carni del fanciullo si riscaldarono. 2KI 4:35 Poi Eliseo s’allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si ridistese sopra il fanciullo; e il fanciullo starnutì sette volte, ed aperse gli occhi. 2KI 4:36 Allora Eliseo chiamò Ghehazi, e gli disse: “Chiama questa Shunamita”. Egli la chiamò; e com’ella fu giunta da Eliseo, questi le disse: “Prendi il tuo figliuolo”. 2KI 4:37 Ed ella entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese il suo figliuolo, ed uscì. 2KI 4:38 Eliseo se ne tornò a Ghilgal, e v’era carestia nel paese. Or mentre i discepoli de’ profeti stavan seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: “Metti il marmittone al fuoco, e cuoci una minestra per i discepoli dei profeti”. 2KI 4:39 E uno di questi uscì fuori nei campi per coglier delle erbe; trovò una specie di vite salvatica, ne colse delle colloquintide, e se n’empì la veste; e, tornato che fu, le tagliò a pezzi nella marmitta dov’era la minestra; perché non si sapeva che cosa fossero. 2KI 4:40 Poi versarono della minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma com’essi l’ebbero gustata, esclamarono: “C’è la morte, nella marmitta, o uomo di Dio!” E non ne poteron mangiare. 2KI 4:41 Eliseo disse: “Ebbene, portatemi della farina!” La gettò nella marmitta, e disse: “Versatene a questa gente che mangi”. E non c’era più nulla di cattivo nella marmitta. 2KI 4:42 Giunse poi un uomo da Baal-Shalisha, che portò all’uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d’orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: “Danne alla gente che mangi”. 2KI 4:43 Quegli rispose: “Come fare a por questo davanti a cento persone?” Ma Eliseo disse: “Danne alla gente che mangi; perché così dice l’Eterno: Mangeranno, e ne avanzerà”. 2KI 4:44 Così egli pose quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne lasciò d’avanzo, secondo la parola dell’Eterno. 2KI 5:1 Or Naaman, capo dell’esercito del re di Siria, era un uomo in grande stima ed onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui l’Eterno avea reso vittoriosa la Siria; ma quest’uomo forte e prode era lebbroso. 2KI 5:2 Or alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avean condotta prigioniera dal paese d’Israele una piccola fanciulla, ch’era passata al servizio della moglie di Naaman. 2KI 5:3 Ed ella disse alla sua padrona: “Oh se il mio signore potesse presentarsi al profeta ch’è a Samaria! Questi lo libererebbe dalla sua lebbra!” 2KI 5:4 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: “Quella fanciulla del paese d’Israele ha detto così e così”. 2KI 5:5 Il re di Siria gli disse: “Ebbene, va’; io manderò una lettera al re d’Israele”. Quegli dunque partì, prese seco dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro, e dieci mute di vestiti. 2KI 5:6 E portò al re d’Israele la lettera, che diceva: “Or quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servo, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra”. 2KI 5:7 Quando il re d’Israele ebbe letta la lettera, si stracciò le vesti, e disse: “Son io forse Dio, col potere di far morire e vivere, che colui manda da me perch’io guarisca un uomo dalla sua lebbra? Tenete per cosa certa ed evidente ch’ei cerca pretesti contro di me”. 2KI 5:8 Quando Eliseo, l’uomo di Dio, ebbe udito che il re s’era stracciato le vesti, gli mandò a dire: “Perché ti sei stracciato le vesti? Venga pure colui da me, e vedrà che v’è un profeta in Israele”. 2KI 5:9 Naaman dunque venne coi suoi cavalli ed i suoi carri e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 2KI 5:10 Ed Eliseo gl’inviò un messo a dirgli: “Va’, làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro”. 2KI 5:11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: “Ecco, io pensavo: Egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome dell’Eterno, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. 2KI 5:12 I fiumi di Damasco, l’Abanah e il Farpar, non son essi migliori di tutte le acque d’Israele? Non posso io lavarmi in quelli ed esser mondato?” E, voltatosi, se n’andava infuriato. 2KI 5:13 Ma i suoi servi gli si accostarono per parlargli, e gli dissero: “Padre mio, se il profeta t’avesse ordinato una qualche cosa difficile, non l’avresti tu fatta? Quanto più ora ch’egli t’ha detto: Làvati, e sarai mondato?” 2KI 5:14 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell’uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne d’un piccolo fanciullo, e rimase puro. 2KI 5:15 Poi tornò con tutto il suo séguito all’uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: “Ecco, io riconosco adesso che non v’è alcun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele. Ed ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo”. 2KI 5:16 Ma Eliseo rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno di cui sono servo, io non accetterò nulla”. Naaman lo pressava ad accettare, ma egli rifiutò. 2KI 5:17 Allora Naaman disse: “Poiché non vuoi, permetti almeno che sia data al tuo servo tanta terra quanta ne portano due muli; giacché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifizi ad altri dèi, ma solo all’Eterno. 2KI 5:18 Nondimeno, questa cosa voglia l’Eterno perdonare al tuo servo: quando il mio signore entra nella casa di Rimmon per quivi adorare, e s’appoggia al mio braccio, ed anch’io mi prostro nel tempio di Rimmon, voglia l’Eterno perdonare a me, tuo servo, quand’io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!”. 2KI 5:19 Eliseo gli disse: “Va’ in pace!” Ed egli si partì da lui e fece un buon tratto di strada. 2KI 5:20 Ma Ghehazi, servo d’Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: “Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quel ch’egli avea portato; com’è vero che l’Eterno vive, io gli voglio correr dietro, e voglio aver da lui qualcosa”. 2KI 5:21 Così Ghehazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse: “Va egli tutto bene?” 2KI 5:22 Quegli rispose: “Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: Ecco, proprio ora mi sono arrivati dalla contrada montuosa d’Efraim due giovani de’ discepoli dei profeti; ti prego, da’ loro un talento d’argento e due mute di vestiti”. 2KI 5:23 Naaman disse: “Piacciati accettare due talenti!” E gli fece premura; chiuse due talenti d’argento in due sacchi con due mute di vesti, e li caricò addosso a due de’ suoi servi, che li portarono davanti a Ghehazi. 2KI 5:24 E, giunto che fu alla collina, prese i sacchi dalle loro mani li ripose nella casa, e licenziò quegli uomini, che se ne andarono. 2KI 5:25 Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: “Donde vieni, Ghehazi?” Questi rispose: “Il tuo servo non è andato in verun luogo”. 2KI 5:26 Ma Eliseo gli disse: “Il mio spirito non era egli là presente, quando quell’uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? E’ forse questo il momento di prender danaro, di prender vesti, e uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve? 2KI 5:27 La lebbra di Naaman s’attaccherà perciò a te ed alla tua progenie in perpetuo”. E Ghehazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco come la neve. 2KI 6:1 I discepoli dei profeti dissero ad Eliseo: “Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo angusto per noi. 2KI 6:2 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascun di noi prenderà là una trave, e ci farem quivi un luogo dove ci possiam radunare”. Eliseo rispose: “Andate”. 2KI 6:3 E un di loro disse: “Abbi, ti prego, la compiacenza di venire anche tu coi tuoi servi”. Egli rispose: “Verrò”. 2KI 6:4 E così andò con loro. Giunti che furono al Giordano, si misero a tagliar legna. 2KI 6:5 E come l’un d’essi abbatteva una trave, il ferro della scure gli cadde nell’acqua; ond’egli cominciò a gridare: “Ah, signor mio! e l’avevo presa ad imprestito!” 2KI 6:6 L’uomo di Dio disse: “Dov’è caduta?” E colui gli additò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: “Prendilo”. 2KI 6:7 E quegli stese la mano e lo prese. 2KI 6:8 Ora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne coi suoi servi, disse: “Io porrò il mio campo nel tale e tal luogo”. 2KI 6:9 E l’uomo di Dio mandò a dire al re d’Israele: “Guardati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stan calando i Siri”. 2KI 6:10 E il re d’Israele mandò gente verso il luogo che l’uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale l’avea premunito; e quivi si mise in guardia. Il fatto avvenne non una né due ma più volte. 2KI 6:11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servi, e disse loro: “Non mi farete dunque sapere chi dei nostri e per il re d’Israele?” 2KI 6:12 Uno de’ suoi servi rispose: “Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta ch’è in Israele, fa sapere al re d’Israele perfino le parole che tu dici nella camera ove dormi”. 2KI 6:13 E il re disse: “Andate, vedete dov’è, ed io, lo manderò a pigliare”. Gli fu riferito ch’era a Dothan. 2KI 6:14 Ed il re vi mandò cavalli, carri e gran numero di soldati, i quali giunsero di nottetempo, e circondarono la città. 2KI 6:15 Il servitore dell’uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì fuori, ed ecco che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. E il servo disse all’uomo di Dio: “Ah, signor mio, come faremo?” 2KI 6:16 Quegli rispose: “Non temere, perché quelli che son con noi son più numerosi di quelli che son con loro”. 2KI 6:17 Ed Eliseo pregò e disse: “O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché vegga!” E l’Eterno aperse gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo. 2KI 6:18 E come i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò l’Eterno e disse: “Ti prego, accieca cotesta gente!” E l’Eterno l’accecò, secondo la parola d’Eliseo. 2KI 6:19 Allora Eliseo disse loro: “Non è questa la strada, e non è questa la città; venitemi appresso ed io vi condurrò all’uomo che voi cercate”. E li menò a Samaria. 2KI 6:20 Quando furono entrati in Samaria, Eliseo disse: “O Eterno, apri loro gli occhi, affinché veggano”. L’Eterno aperse loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria. 2KI 6:21 E il re d’Israele, come li ebbe veduti, disse ad Eliseo: “Padre mio, li debbo colpire? li debbo colpire?” 2KI 6:22 Eliseo rispose: “Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e col tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell’acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino al loro signore”. 2KI 6:23 Il re d’Israele preparò loro gran copia di cibi; e quand’ebbero mangiato e bevuto, li licenziò, e quelli tornarono al loro signore; e le bande dei Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio di Israele. 2KI 6:24 Or dopo queste cose avvenne che Ben-Hadad, re di Siria, radunato tutto il suo esercito, salì contro Samaria, e la cinse d’assedio. 2KI 6:25 E vi fu una gran carestia in Samaria; e i Siri la strinsero tanto dappresso che una tesa d’asino vi si vendeva ottanta sicli d’argento, e il quarto d’un kab di sterco di colombi, cinque sicli d’argento. 2KI 6:26 Or come il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: “Aiutami, o re, mio signore!” 2KI 6:27 Il re le disse: “Se non t’aiuta l’Eterno, come posso aiutarti io? Con quel che dà l’aia o con quel che dà lo strettoio?” 2KI 6:28 Poi il re aggiunse: “Che hai?” Ella rispose: “Questa donna mi disse: Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio. 2KI 6:29 Così cocemmo il mio figliuolo, e lo mangiammo. Il giorno seguente io le dissi: Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo. Ma essa ha nascosto il suo figliuolo”. 2KI 6:30 Quando il re ebbe udite le parole della donna, si stracciò le vesti; e come passava sulle mura, il popolo vide ch’egli portava, sotto, un cilicio sulla carne. 2KI 6:31 E il re disse: “Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore, se oggi la testa di Eliseo, figliuolo di Shafat, rimane ancora sulle sue spalle!” 2KI 6:32 Or Eliseo se ne stava sedendo in casa sua, e con lui stavano a sedere gli anziani. Il re mandò innanzi un uomo; ma prima che questo messo giungesse, Eliseo disse agli anziani: “Lo vedete voi che questo figliuol d’un assassino manda qualcuno a tagliarmi la testa? Badate bene; quand’arriva il messo, chiudete la porta, e tenetegliela ben chiusa in faccia. Non si sente già dietro a lui il rumore de’ passi del suo signore?” 2KI 6:33 Egli parlava ancora con essi, quand’ecco scendere verso di lui il messo. E il re disse: “Ecco, questo male vien dall’Eterno; che ho io più da sperar dall’Eterno?” 2KI 7:1 Allora Eliseo disse: “Ascoltate la parola dell’Eterno! Così dice l’Eterno: Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d’orzo si avranno per un siclo”. 2KI 7:2 Ma il capitano sul cui braccio il re s’appoggiava, rispose all’uomo di Dio: “Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa siffatta?” Eliseo rispose: “Ebbene, lo vedrai con gli occhi tuoi, ma non ne mangerai”. 2KI 7:3 Or v’erano quattro lebbrosi presso all’entrata della porta, i quali dissero tra di loro: “Perché vogliam noi restar qui finché moriamo? 2KI 7:4 Se diciamo: Entriamo in città in città c’è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Or dunque venite, andiamoci a buttare nel campo dei Siri; se ci lascian vivere, vivremo; se ci dànno la morte, morremo”. 2KI 7:5 E, sull’imbrunire, si mossero per andare al campo dei Siri; e come furon giunti all’estremità del campo dei Siri, ecco che non v’era alcuno. 2KI 7:6 Il Signore avea fatto udire nel campo dei Siri un rumor di carri, un rumor di cavalli, un rumor di grande esercito, sì che i Siri avean detto fra di loro: “Ecco, il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittei e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci”. 2KI 7:7 E s’eran levati, ed eran fuggiti sull’imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e il campo così com’era; eran fuggiti per salvarsi la vita. 2KI 7:8 Que’ lebbrosi, giunti che furono all’estremità del campo, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portaron via argento, oro, vesti, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un’altra tenda, e anche di là portaron via roba, che andarono a nascondere. 2KI 7:9 Ma poi dissero fra di loro: “Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone novelle, e noi ci tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, sarem tenuti per colpevoli. Or dunque venite, andiamo ad informare la casa del re”. 2KI 7:10 Così partirono, chiamarono i guardiani della porta di città, e li informarono della cosa, dicendo: “Siamo andati al campo dei Siri, ed ecco che non v’è alcuno, né vi s’ode voce d’uomo; non vi son che i cavalli attaccati, gli asini attaccati, e le tende intatte”. 2KI 7:11 Allora i guardiani chiamarono, e fecero saper la cosa alla gente del re dentro il palazzo. 2KI 7:12 E il re si levò nella notte, e disse ai suoi servi: “Vi voglio dire io quel che ci hanno fatto i Siri. Sanno che patiamo la fame; sono quindi usciti dal campo a nascondersi per la campagna, dicendo: Come usciranno dalla città, li prenderemo vivi, ed entreremo nella città”. 2KI 7:13 Uno de’ suoi servi gli rispose: “Ti prego, si prendan cinque de’ cavalli che rimangono ancora nella città guardate! son come tutta la moltitudine d’Israele che v’è rimasta; son come tutta la moltitudine d’Israele che va in consunzione! e mandiamo a vedere di che si tratta”. 2KI 7:14 Presero dunque due carri coi loro cavalli, e il re mandò degli uomini in traccia dell’esercito dei Siri, dicendo: “Andate e vedete”. 2KI 7:15 E quelli andarono in traccia de’ Siri, fino al Giordano; ed ecco, tutta la strada era piena di vesti e gli oggetti, che i Siri avean gettati via nella loro fuga precipitosa. E i messi tornarono e riferiron tutto al re. 2KI 7:16 Allora il popolo uscì fuori, e saccheggiò il campo dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo e due misure d’orzo per un siclo, secondo la parola dell’Eterno. 2KI 7:17 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio s’appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta e morì, come avea detto l’uomo di Dio, quando avea parlato al re ch’era sceso a trovarlo. 2KI 7:18 Difatti, quando l’uomo di Dio avea parlato al re dicendo: “Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, due misure d’orzo s’avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo”, 2KI 7:19 quel capitano avea risposto all’uomo di Dio e gli avea detto: “Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa siffatta?” Ed Eliseo gli avea detto: “Ebbene, lo vedrai con gli occhi tuoi, ma non ne mangerai”. 2KI 7:20 E così gli avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta, e morì. 2KI 8:1 Or Eliseo avea detto alla donna di cui avea risuscitato il figliuolo: “Lèvati, vattene, tu con la tua famiglia, a soggiornare all’estero, dove potrai; perché l’Eterno ha chiamata la carestia, e difatti essa verrà nel paese per sette anni”. 2KI 8:2 E la donna si levò, e fece come le avea detto l’uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni nel paese de’ Filistei. 2KI 8:3 Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese de’ Filistei, e andò a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre. 2KI 8:4 Or il re discorreva con Ghehazi, servo dell’uomo di Dio, e gli diceva: “Ti prego raccontami tutte le cose grandi che ha fatte Eliseo”. 2KI 8:5 E mentre appunto Ghehazi raccontava al re come Eliseo avea risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figliuolo, venne a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre. E Ghehazi disse: “O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è il suo figliuolo, che Eliseo ha risuscitato”. 2KI 8:6 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le dette un eunuco, al quale disse: “Falle restituire tutto quello ch’è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui ella lasciò il paese, fino ad ora”. 2KI 8:7 Or Eliseo si recò a Damasco; Ben-Hadad, re di Siria, era ammalato, e gli fu riferito che l’uomo di Dio era giunto colà. 2KI 8:8 Allora il re disse ad Hazael: “Prendi teco un regalo, va’ incontro all’uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui l’Eterno, per sapere se io guarirò da questa malattia”. 2KI 8:9 Hazael dunque andò incontro ad Eliseo, portando seco in regalo tutto quello che v’era di meglio in Damasco: un carico di quaranta cammelli. Come fu giunto, si presentò ad Eliseo, e gli disse: “Il tuo figliuolo Ben-Hadad, re di Siria, mi ha mandato a te per dirti: “Guarirò io da questa malattia?” 2KI 8:10 Eliseo gli rispose: “Vagli a dire: Guarirai di certo. Ma l’Eterno m’ha fatto vedere che di sicuro morrà”. 2KI 8:11 E l’uomo di Dio posò lo sguardo sopra Hazael, e lo fissò così a lungo, da farlo arrossire, poi si mise a piangere. 2KI 8:12 Hazael disse: “Perché piange il mio signore?” Eliseo rispose: “Perché so il male che tu farai ai figliuoli d’Israele; tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai la loro gioventù con la spada, schiaccerai i loro bambini, e sventrerai le loro donne incinte”. 2KI 8:13 Hazael disse: “Ma che cos’è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose sì grandi?” Eliseo rispose: “L’Eterno m’ha fatto vedere che tu sarai re di Siria”. 2KI 8:14 Hazael si partì da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: “Che t’ha detto Eliseo?” Quegli rispose: “Mi ha detto che guarirai di certo”. 2KI 8:15 Il giorno dopo, Hazael prese una coperta, la tuffò nell’acqua, e la distese sulla faccia di Ben-Hadad, che morì. E Hazael regnò in luogo suo. 2KI 8:16 Or l’anno quinto di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Jehoram, figliuolo di Giosafat re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda. 2KI 8:17 Avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. 2KI 8:18 E camminò per la via dei re d’Israele, come avea fatto la casa di Achab; poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 2KI 8:19 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger Giuda, per amor di Davide suo servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciar sempre una lampada a lui ed ai suoi figliuoli. 2KI 8:20 Ai tempi suoi, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda e si dette un re. 2KI 8:21 Allora Joram passò a Tsair con tutti i suoi carri; e una notte si levò, e sconfisse gli Edomiti che lo aveano accerchiato e i capitani dei carri; e la gente di Joram poté fuggire alle proprie case. 2KI 8:22 Così Edom si è ribellato e si è sottratto al giogo di Giuda fino al dì d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò. 2KI 8:23 Il rimanente delle azioni di Joram e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 8:24 E Joram si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella città di Davide. E Achazia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 8:25 L’anno dodicesimo di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, cominciò a regnare. 2KI 8:26 Aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, nipote di Omri, re d’Israele. 2KI 8:27 Egli camminò per la via della casa di Achab, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come la casa di Achab, perché era imparentato con la casa di Achab. 2KI 8:28 E andò con Joram, figliuolo di Achab, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; e i Siri ferirono Joram; 2KI 8:29 e il re Joram tornò a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevute dai Siri a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria. Ed Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Izreel a vedere Joram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato. 2KI 9:1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno de’ discepoli dei profeti, e gli disse: “Cingiti i fianchi, prendi teco quest’ampolla d’olio, e va’ a Ramoth di Galaad. 2KI 9:2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli, e menalo in una camera appartata. 2KI 9:3 Poi prendi l’ampolla d’olio, versagliela sul capo, e digli: Così dice l’Eterno: Io ti ungo re d’Israele. Poi apri la porta, e fuggi senza indugiare”. 2KI 9:4 Così quel giovine, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad. 2KI 9:5 E, come vi fu giunto, ecco che i capitani dell’esercito stavan seduti assieme; e disse: “Capitano, ho da dirti una parola”. Jehu chiese: “A chi di tutti noi?” Quegli rispose: “A te, capitano”. 2KI 9:6 Jehu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l’olio sul capo, dicendogli: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io ti ungo re del popolo dell’Eterno, re d’Israele. 2KI 9:7 E tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, ed io farò vendetta del sangue de’ profeti miei servi, e del sangue di tutti i servi dell’Eterno, sopra Izebel; 2KI 9:8 e tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab fino all’ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele. 2KI 9:9 E ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo di Ahija. 2KI 9:10 E i cani divoreranno Izebel nel campo d’Izreel, e non vi sarà chi le dia sepoltura”. Poi il giovine aprì la porta, e fuggì. 2KI 9:11 Quando Jehu uscì per raggiungere i servi del suo signore, gli dissero: “Va tutto bene? Perché quel pazzo è egli venuto da te?” Egli rispose loro: “Voi conoscete l’uomo e i suoi discorsi!” 2KI 9:12 Ma quelli dissero: “Non e vero! Orsù, diccelo!” Jehu rispose: “Ei m’ha parlato così e così, e m’ha detto: Così dice l’Eterno: Io t’ungo re d’Israele”. 2KI 9:13 Allora ognun d’essi s’affrettò a togliersi il proprio mantello, e a stenderlo sotto Jehu su per i nudi gradini; poi suonarono la tromba, e dissero: “Jehu è re!” 2KI 9:14 E Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci, fece una congiura contro Joram. Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di Galaad contro Hazael, re di Siria; 2KI 9:15 ma il re Joram era tornato a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevuto dai Siri, combattendo contro Hazael, re di Siria. E Jehu disse: “Se così vi piace, nessuno esca e fugga dalla città per andare a portar la nuova a Izreel”. 2KI 9:16 Poi Jehu montò sopra un carro e partì per Izreel, perché quivi si trovava Joram allettato; e Achazia, re di Giuda, v’era sceso per visitare Joram. 2KI 9:17 Or la sentinella che stava sulla torre di Izreel, scòrse la schiera numerosa di Jehu che veniva, e disse: “Vedo una schiera numerosa!” Joram disse: “Prendi un cavaliere, e mandalo incontro a coloro a dire: “Recate pace?” 2KI 9:18 Un uomo a cavallo andò dunque incontro a Jehu, e gli disse: “Così dice il re: Recate pace?” Jehu rispose: “Che importa a te della pace? Passa dietro a me”. E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: “Il messo è giunto fino a loro, ma non torna indietro”. 2KI 9:19 Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da coloro, disse: “Così dice il re: Recate pace?” Jehu rispose: “Che importa a te della pace? Passa dietro a me”. 2KI 9:20 E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: “Il messo è giunto fino a loro, e non torna indietro. A vederlo guidare, si direbbe che è Jehu, figliuolo di Nimsci; perché va a precipizio”. 2KI 9:21 Allora Joram disse: “Allestite il carro!” E gli allestirono il carro. E Joram, re d’Israele, e Achazia, re di Giuda, uscirono ciascuno sul suo carro per andare incontro a Jehu, e lo trovarono nel campo di Naboth d’Izreel. 2KI 9:22 E come Joram ebbe veduto Jehu, gli disse: “Jehu rechi tu pace?” Jehu rispose: “Che pace vi può egli essere finché duran le fornicazioni di Izebel, tua madre, e le tante sue stregonerie?” 2KI 9:23 Allora Joram voltò indietro, e si die’ alla fuga, dicendo ad Achazia: “Siam traditi, Achazia!” 2KI 9:24 Ma Jehu impugnò l’arco e colpì Joram fra le spalle, sì che la freccia gli uscì pel cuore, ed egli stramazzò nel suo carro. 2KI 9:25 Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: “Piglialo, e buttalo nel campo di Naboth d’Izreel; poiché, ricordalo, quando io e tu cavalcavamo assieme al séguito di Achab, suo padre, l’Eterno pronunciò contro di lui questa sentenza: 2KI 9:26 Com’è vero che ieri vidi il sangue di Naboth e il sangue dei suoi figliuoli, dice l’Eterno, io ti renderò il contraccambio qui in questo campo, dice l’Eterno! Piglialo dunque e buttalo in cotesto campo, secondo la parola dell’Eterno”. 2KI 9:27 Achazia, re di Giuda, veduto questo prese la fuga per la strada della casa del giardino; ma Jehu gli tenne dietro, e disse: “Tirate anche a lui sul carro!” E gli tirarono alla salita di Gur, ch’è vicino a Ibleam. E Achazia fuggì a Meghiddo, e quivi morì. 2KI 9:28 I suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nel suo sepolcro, coi suoi padri, nella città di Davide. 2KI 9:29 Achazia avea cominciato a regnare sopra Giuda l’undecimo anno di Joram, figliuolo di Achab. 2KI 9:30 Poi Jehu giunse ad Izreel. Izebel, che lo seppe, si diede il belletto agli occhi, si acconciò il capo, e si mise alla finestra a guardare. 2KI 9:31 E come Jehu entrava per la porta di città, ella gli disse: “Rechi pace, novello Zimri, uccisore del tuo signore?” 2KI 9:32 Jehu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: “Chi è per me? chi?” E due o tre eunuchi, affacciatisi, volsero lo sguardo verso di lui. 2KI 9:33 Egli disse: “Buttatela giù!” Quelli la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Jehu le passò sopra, calpestandola; 2KI 9:34 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: “Andate a vedere di quella maledetta donna e sotterratela, giacché è figliuola di re”. 2KI 9:35 Andaron dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 2KI 9:36 E tornarono a riferir la cosa a Jehu, il quale disse: “Questa è la parola dell’Eterno pronunziata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita, quando disse: “I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d’Izreel; 2KI 9:37 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d’Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in guisa che non si potrà dire: Questa è Izebel”. 2KI 10:1 Or v’erano a Samaria settanta figliuoli d’Achab. Jehu scrisse delle lettere, e le mandò a Samaria ai capi della città, agli anziani, e agli educatori dei figliuoli d’Achab; in esse diceva: 2KI 10:2 “Subito che avrete ricevuto questa lettera, giacché avete con voi i figliuoli del vostro signore e avete a vostra disposizione carri e cavalli, nonché una città fortificata e delle armi, 2KI 10:3 scegliete il migliore e il più adatto tra i figliuoli del vostro signore, mettetelo sul trono di suo padre, e combattete per la casa del vostro signore”. 2KI 10:4 Ma quelli ebbero gran paura, e dissero: “Ecco, due re non gli han potuto resistere; come potremo resistergli noi?” 2KI 10:5 E il prefetto del palazzo, il governatore della città, gli anziani e gli educatori dei figliuoli di Achab mandarono a dire a Jehu: “Noi siamo tuoi servi, e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo alcuno come re; fa’ tu quel che ti piace”. 2KI 10:6 Allora Jehu scrisse loro una seconda lettera, nella quale diceva: “Se voi siete per me e volete ubbidire alla mia voce, prendete le teste di quegli uomini, de’ figliuoli del vostro signore, e venite da me, domani a quest’ora, a Izreel”. Or i figliuoli del re, in numero di settanta, stavano dai magnati della città, che li educavano. 2KI 10:7 E come questi ebbero ricevuta la lettera, presero i figliuoli del re, li scannarono tutti e settanta; poi misero le loro teste in ceste, e le mandarono a Jehu a Izreel. 2KI 10:8 E un messo venne a Jehu a recargli la notizia, dicendo: “Hanno portato le teste dei figliuoli del re”. Jehu rispose: “Mettetele in due mucchi all’entrata della porta, fino a domattina”. 2KI 10:9 La mattina dopo, egli uscì fuori; e fermatosi, disse a tutto il popolo: “Voi siete giusti; ecco, io congiurai contro il mio signore, e l’uccisi; ma chi ha uccisi tutti questi? 2KI 10:10 Riconoscete dunque che non cade a terra una parola di quelle che l’Eterno pronunziò contro la casa di Achab; l’Eterno ha fatto quello che predisse per mezzo del suo servo Elia”. 2KI 10:11 E Jehu fece morire tutti quelli ch’erano rimasti della casa di Achab a Izreel, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi consiglieri, senza che ne scampasse uno. 2KI 10:12 Poi si levò, e partì per andare a Samaria. Cammin facendo, giunto che fu alla casa di ritrovo dei pastori, 2KI 10:13 Jehu s’imbatté nei fratelli di Achazia, re di Giuda, e disse: “Chi siete voi?” Quelli risposero: “Siamo i fratelli di Achazia, e scendiamo a salutare i figliuoli del re e i figliuoli della regina”. 2KI 10:14 Jehu disse ai suoi: “Pigliateli vivi!” E quelli li presero vivi e li scannarono presso la cisterna della casa di ritrovo. Erano quarantadue, e non ne scampò uno. 2KI 10:15 Partitosi di là, trovò Jehonadab, figliuolo di Recab, che gli veniva incontro; lo salutò, e gli disse: “Il tuo cuore è egli retto verso il mio, come il mio verso il tuo?” Jehonadab rispose: “Lo è”. “Se è così”, disse Jehu, “dammi la mano”. Jehonadab gli dette la mano; Jehu se lo fe’ salire vicino sul carro, e gli disse: 2KI 10:16 “Vieni meco, e vedrai il mio zelo per l’Eterno!” e lo menò via nel suo carro. 2KI 10:17 E, giunto che fu a Samaria, Jehu colpì tutti quelli che rimanevano della casa di Achab a Samaria, finché l’ebbe distrutta, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo di Elia. 2KI 10:18 Poi Jehu radunò tutto il popolo, e gli parlò così: “Achab ha servito un poco Baal; Jehu lo servirà di molto. 2KI 10:19 Or convocate presso di me tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servi, tutti i suoi sacerdoti; che non ne manchi uno! poiché voglio fare un gran sacrifizio a Baal; chi mancherà non vivrà”. Ma Jehu faceva questo con astuzia, per distruggere gli adoratori di Baal. 2KI 10:20 E disse: “Bandite una festa solenne in onore di Baal!” E la festa fu bandita. 2KI 10:21 Jehu inviò dei messi per tutto Israele; e tutti gli adoratori di Baal vennero, e neppur uno vi fu che mancasse di venire; entrarono nel tempio di Baal, e il tempio di Baal fu ripieno da un capo all’altro. 2KI 10:22 E Jehu disse a colui che avea in custodia le vestimenta: “Metti fuori le vesti per tutti gli adoratori di Baal”. E quegli mise loro fuori le vesti. 2KI 10:23 Allora Jehu, con Jehonadab, figliuolo di Recab, entrò nel tempio di Baal, e disse agli adoratori di Baal: “Cercate bene, e guardate che non ci sia qui con voi alcun servo dell’Eterno, ma ci sian soltanto degli adoratori di Baal”. 2KI 10:24 E quelli entrarono per offrir dei sacrifizi e degli olocausti. Or Jehu aveva appostati fuori del tempio ottanta uomini, ai quali avea detto: “Colui che lascerà fuggire qualcuno degli uomini ch’io metto in poter vostro, pagherà con la sua vita la vita di quello”. 2KI 10:25 E, come fu finita l’offerta dell’olocausto, Jehu disse ai soldati e ai capitani: “Entrate, uccideteli, e che non ne esca uno!” Ed essi li passarono a fil di spada; poi, soldati e capitani ne buttaron là i cadaveri, e penetrarono nell’edifizio del tempio di Baal; 2KI 10:26 portaron fuori le statue del tempio di Baal, e le bruciarono; 2KI 10:27 mandarono in frantumi la statua di Baal; e demolirono il tempio di Baal, e lo ridussero in un mondezzaio che sussiste anche oggidì. 2KI 10:28 Così Jehu estirpò Baal da Israele; 2KI 10:29 nondimeno egli non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele; non abbandonò cioè i vitelli d’oro ch’erano a Bethel e a Dan. 2KI 10:30 E l’Eterno disse a Jehu: “Perché tu hai eseguito puntualmente ciò ch’è giusto agli occhi miei, e hai fatto alla casa di Achab tutto quello che mi stava nel cuore, i tuoi figliuoli sederanno sul trono d’Israele fino alla quarta generazione”. 2KI 10:31 Ma Jehu non si fe’ premura di seguir con tutto il cuore la legge dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; non si dipartì dai peccati coi quali Geroboamo avea fatto peccare Israele. 2KI 10:32 In quel tempo, l’Eterno cominciò a diminuire il territorio d’Israele; Hazael difatti sconfisse gl’Israeliti su tutta la loro frontiera: 2KI 10:33 dal Giordano, verso oriente, soggiogò tutto il paese di Galaad, i Gaditi, i Rubeniti e i Manassiti, fino ad Aroer ch’è presso la valle dell’Arnon, vale a dire tutto il paese di Galaad e di Bashan. 2KI 10:34 Il rimanente delle azioni di Jehu, tutto quello che fece e tutte le sue prodezze, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 10:35 E Jehu s’addormentò coi suoi padri, e lo seppellirono a Samaria. E Jehoachaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 10:36 E il tempo che Jehu regnò sopra Israele a Samaria fu di ventott’anni. 2KI 11:1 Or quando Athalia, madre di Achazia, vide che il suo figliuolo era morto, si levò e distrusse tutta la stirpe reale. 2KI 11:2 Ma Jehosceba, figliuola del re Joram, sorella di Achazia, prese Joas, figliuolo di Achazia, lo trafugò di mezzo ai figliuoli del re ch’eran messi a morte, e lo pose con la sua balia nella camera dei letti; così fu nascosto alle ricerche d’Athalia, e non fu messo a morte. 2KI 11:3 E rimase nascosto con Jehosceba per sei anni nella casa dell’Eterno; intanto Athalia regnava sul paese. 2KI 11:4 Il settimo anno, Jehoiada mandò a chiamare i capi-centurie delle guardie del corpo e dei soldati, e li fece venire a sé nella casa dell’Eterno; fermò un patto con essi, fece loro prestar giuramento nella casa dell’Eterno, e mostrò loro il figliuolo del re. 2KI 11:5 Poi diede loro i suoi ordini, dicendo: “Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno del sabato, starà di guardia alla casa del re; 2KI 11:6 un altro terzo starà alla porta di Sur, e un altro terzo starà alla porta ch’è dietro alla caserma dei soldati. E farete la guardia alla casa, impedendo a tutti l’ingresso. 2KI 11:7 E le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che escon di servizio il giorno del sabato, staranno di guardia alla casa dell’Eterno, intorno al re. 2KI 11:8 E circonderete bene il re, ognuno con le armi alla mano; e chiunque cercherà di penetrare nelle vostre file, sia messo a morte; e voi starete col re, quando uscirà e quando entrerà”. 2KI 11:9 I capi-centurie eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Jehoiada; ognun d’essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno del sabato, e quelli che uscivan di servizio il giorno del sabato; e si recarono dal sacerdote Jehoiada. 2KI 11:10 E il sacerdote diede ai capi-centurie le lance e gli scudi che avevano appartenuto al re Davide, e che erano nella casa dell’Eterno. 2KI 11:11 I soldati, con le armi alla mano, presero posto dall’angolo meridionale della casa, fino all’angolo settentrionale della casa, fra l’altare e l’edifizio, in modo da proteggere il re da tutte le parti. 2KI 11:12 Allora il sacerdote menò fuori il figliuolo del re, e gli pose in testa il diadema, e gli consegnò la legge. E lo proclamarono re, lo unsero, e, battendo le mani, esclamarono: “Viva il re!” 2KI 11:13 Or Athalia udì il rumore dei soldati e del popolo, e andò verso il popolo nella casa dell’Eterno. 2KI 11:14 Guardò ed ecco che il re stava in piedi sul palco, secondo l’uso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa, e dava nelle trombe. Allora Athalia si stracciò le vesti, e gridò: “Congiura! Congiura!” 2KI 11:15 Ma il sacerdote Jehoiada diede i suoi ordini ai capi-centurie che comandavano l’esercito, e disse loro: “Fatela uscire di tra le file; e chiunque la seguirà sia ucciso di spada!” Poiché il sacerdote avea detto: “Non sia messa a morte nella casa dell’Eterno”. 2KI 11:16 Così quelli le fecero largo, ed ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e quivi fu uccisa. 2KI 11:17 E Jehoiada fermò tra l’Eterno, il re ed il popolo il patto, per il quale Israele doveva essere il popolo dell’Eterno; e fermò pure il patto fra il re ed il popolo. 2KI 11:18 E tutto il popolo del paese entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece interamente in pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise dinanzi agli altari Mattan, sacerdote di Baal. Poi, il sacerdote Jehoiada pose delle guardie alla casa dell’Eterno. 2KI 11:19 E prese i capi-centurie, le guardie del corpo, i soldati e tutto il popolo del paese; e fecero scendere il re dalla casa dell’Eterno, e giunsero alla casa del re per la strada della porta dei soldati. E Joas si assise sul trono dei re. 2KI 11:20 E tutto il popolo del paese fu in festa, e la città rimase tranquilla, quando Athalia fu uccisa di spada, nella casa del re. 2KI 11:21 Joas avea sette anni quando cominciò a regnare. 2KI 12:1 L’anno settimo di Jehu, Joas cominciò a regnare, e regnò quarant’anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibia di Beer-Sceba. 2KI 12:2 Joas fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno per tutto il tempo in cui fu diretto dal sacerdote Jehoiada. 2KI 12:3 Nondimeno, gli alti luoghi non scomparvero; il popolo continuava ad offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 2KI 12:4 Joas disse ai sacerdoti: “Tutto il danaro consacrato che sarà recato alla casa dell’Eterno, vale a dire il danaro versato da ogni Israelita censìto, il danaro che paga per il suo riscatto personale secondo la stima fatta dal sacerdote, tutto il danaro che a qualunque persona venga in cuore di portare alla casa dell’Eterno, 2KI 12:5 i sacerdoti lo ricevano, ognuno dalle mani dei suoi conoscenti, e se ne servano per fare i restauri alla casa, dovunque si troverà qualcosa da restaurare”. 2KI 12:6 Ma fino al ventesimoterzo anno del re Joas i sacerdoti non aveano ancora eseguito i restauri alla casa. 2KI 12:7 Allora il re Joas chiamò il sacerdote Jehoiada e gli altri sacerdoti, e disse loro: “Perché non restaurate quel che c’è da restaurare nella casa? Da ora innanzi dunque non ricevete più danaro dalle mani dei vostri conoscenti, ma lasciatelo per i restauri della casa”. 2KI 12:8 I sacerdoti acconsentirono a non ricever più danaro dalle mani del popolo, e a non aver più l’incarico dei restauri della casa. 2KI 12:9 E il sacerdote Jehoiada prese una cassa, le fece un buco nel coperchio, e la collocò presso all’altare, a destra, entrando nella casa dell’Eterno; e i sacerdoti che custodivan la soglia vi mettevan tutto il danaro ch’era portato alla casa dell’Eterno. 2KI 12:10 E quando vedevano che v’era molto danaro nella cassa, il segretario del re e il sommo sacerdote salivano a serrare in borse e contare il danaro che si trovava nella casa dell’Eterno. 2KI 12:11 Poi rimettevano il danaro così pesato nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa dell’Eterno, i quali ne pagavano i legnaiuoli e i costruttori che lavoravano alla casa dell’Eterno, 2KI 12:12 i muratori e gli scalpellini, compravano i legnami e le pietre da tagliare occorrenti per restaurare la casa dell’Eterno, e provvedevano a tutte le spese relative ai restauri della casa. 2KI 12:13 Ma col danaro ch’era portato alla casa dell’Eterno non si fecero, per la casa dell’Eterno, né coppe d’argento, né smoccolatoi, né bacini, né trombe, né alcun altro utensile d’oro o d’argento; 2KI 12:14 il danaro si dava a quelli che facevano l’opera, ed essi lo impiegavano a restaurare la casa dell’Eterno. 2KI 12:15 E non si faceva render conto a quelli nelle cui mani si rimetteva il danaro per pagare chi eseguiva il lavoro; perché agivano con fedeltà. 2KI 12:16 Il danaro dei sacrifizi di riparazione e quello dei sacrifizi per il peccato non si portava nella casa dell’Eterno; era per i sacerdoti. 2KI 12:17 In quel tempo Hazael, re di Siria, salì a combattere contro Gath, e la prese; poi si dispose a salire contro Gerusalemme. 2KI 12:18 Allora Joas, re di Giuda, prese tutte le cose sacre che i suoi padri Giosafat, Jehoram e Achazia, re di Giuda, aveano consacrato, quelle che avea consacrate egli stesso, e tutto l’oro che si trovava nei tesori della casa dell’Eterno e della casa del re, e mandò ogni cosa ad Hazael, re di Siria, il quale si ritirò da Gerusalemme. 2KI 12:19 Il rimanente delle azioni di Joas e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 12:20 I servi di Joas si sollevarono, fecero una congiura, e lo colpirono nella casa di Millo, sulla discesa di Silla. 2KI 12:21 Jozacar, figliuolo di Scimeath, e Jehozabad, figliuolo di Shomer, suoi servi, lo colpirono, ed egli morì e fu sepolto coi suoi padri nella città di Davide; e Amatsia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 13:1 L’anno ventesimoterzo di Joas, figliuolo di Achazia, re di Giuda, Joachaz, figliuolo di Jehu, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria; e regnò diciassette anni. 2KI 13:2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, imitò i peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele, e non se ne ritrasse. 2KI 13:3 E l’ira dell’Eterno si accese contro gl’Israeliti, ed ei li diede nelle mani di Hazael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Hadad, figliuolo di Hazael, per tutto quel tempo. 2KI 13:4 Ma Joachaz implorò l’Eterno, e l’Eterno lo esaudì, perché vide l’oppressione sotto la quale il re di Siria teneva Israele. 2KI 13:5 E l’Eterno diede un liberatore agl’Israeliti, i quali riuscirono a sottrarsi al potere dei Siri, in guisa che i figliuoli d’Israele poteron dimorare nelle loro tende, come per l’addietro. 2KI 13:6 Ma non si ritrassero dai peccati coi quali la casa di Geroboamo aveva fatto peccare Israele; e continuarono a camminare per quella via; perfino l’idolo di Astarte rimase in piè a Samaria. 2KI 13:7 Di tutta la sua gente, a Joachaz, l’Eterno non avea lasciato che cinquanta cavalieri, dieci carri, e diecimila fanti; perché il re di Siria li avea distrutti, e li avea ridotti come la polvere che si calpesta. 2KI 13:8 Il rimanente delle azioni di Joachaz, e tutto quello che fece, e tutte le sue prodezze, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 13:9 Joachaz si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto a Samaria; e Joas, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 13:10 L’anno trentasettesimo di Joas re di Giuda, Joas, figliuolo di Joachaz, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò sedici anni. 2KI 13:11 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e non si ritrasse da alcuno de’ peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele, ma batté anch’egli la stessa strada. 2KI 13:12 Il rimanente delle azioni di Joas, e tutto quello che fece, e il valore coi quale combatté contro Amatsia re di Giuda, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 13:13 Joas si addormentò coi suoi padri, e Geroboamo salì sul trono di lui. E Joas fu sepolto a Samaria coi re d’Israele. 2KI 13:14 Or Eliseo cadde malato di quella malattia che lo dovea condurre alla morte; e Joas, re d’Israele, scese a trovarlo, pianse su lui, e disse: “Padre mio, padre mio! Carro d’Israele e sua cavalleria!”. 2KI 13:15 Ed Eliseo gli disse: “Prendi un arco e delle frecce”; e Joas prese un arco e delle frecce. 2KI 13:16 Eliseo disse al re d’Israele: “Impugna l’arco”; e quegli impugnò l’arco; ed Eliseo posò le sue mani sulle mani del re, 2KI 13:17 poi gli disse: “Apri la finestra a levante!” E Joas l’aprì. Allora Eliseo disse: “Tira!” E quegli tirò. Ed Eliseo disse: “Questa è una freccia di vittoria da parte dell’Eterno: la freccia della vittoria contro la Siria. Tu sconfiggerai i Siri in Afek fino a sterminarli”. 2KI 13:18 Poi disse: “Prendi le frecce!” Joas le prese, ed Eliseo disse al re d’Israele: “Percuoti il suolo”; ed egli lo percosse tre volte, indi si fermò. 2KI 13:19 L’uomo di Dio si adirò contro di lui, e disse: “Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte”. Eliseo morì, e fu sepolto. 2KI 13:20 L’anno seguente delle bande di Moabiti fecero una scorreria nel paese; 2KI 13:21 e avvenne, mentre certuni stavano seppellendo un morto, che scorsero una di quelle bande, e gettarono il morto nel sepolcro di Eliseo. Il morto, non appena ebbe toccate le ossa di Eliseo, risuscitò, e si levò in piedi. 2KI 13:22 Or Hazael, re di Siria, aveva oppresso gl’Israeliti durante tutta la vita di Joachaz; 2KI 13:23 ma l’Eterno fece loro grazia, ne ebbe compassione e fu loro favorevole per amor del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe; e non li volle distruggere; e, fino ad ora, non li ha rigettati dalla sua presenza. 2KI 13:24 Hazael, re di Siria, morì e Ben-Hadad, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 13:25 E Joas, figliuolo di Joachaz, ritolse di mano a Ben-Hadad, figliuolo di Hazael, le città che Hazael avea prese in guerra a Joachaz suo padre. Tre volte Joas lo sconfisse, e ricuperò così le città d’Israele. 2KI 14:1 L’anno secondo di Joas, figliuolo di Joachaz, re d’Israele, cominciò a regnare Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda. 2KI 14:2 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan, ed era di Gerusalemme. 2KI 14:3 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno; non però come Davide suo padre; fece interamente come avea fatto Joas suo padre. 2KI 14:4 Nondimeno gli alti luoghi non furon soppressi; il popolo continuava ad offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 2KI 14:5 E, non appena il potere reale fu assicurato nelle sue mani, egli fece morire quei servi suoi che avean ucciso il re suo padre; 2KI 14:6 ma non fece morire i figliuoli degli uccisori, secondo ch’è scritto nel libro della legge di Mosè, dove l’Eterno ha dato questo comandamento: “I padri non saranno messi a morte a cagione dei figliuoli, né i figliuoli saranno messi a morte a cagione dei padri; ma ciascuno sarà messo a morte a cagione del proprio peccato”. 2KI 14:7 Egli uccise diecimila Idumei nella valle del Sale; e in questa guerra prese Sela e le dette il nome di Joktheel, che ha conservato fino al dì d’oggi. 2KI 14:8 Allora Amatsia inviò dei messi a Joas, figliuolo di Joachaz, figliuolo di Jehu, re d’Israele, per dirgli: “Vieni, mettiamoci a faccia a faccia!” 2KI 14:9 E Joas, re d’Israele, fece dire ad Amatsia, re di Giuda: “Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Da’ la tua figliuola per moglie al mio figliuolo. E le bestie selvagge del Libano passarono, e calpestarono lo spino. 2KI 14:10 Tu hai messo in rotta gl’Idumei, e il tuo cuore t’ha reso orgoglioso. Godi della tua gloria, e stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che menerebbe alla ruina te e Giuda con te?” 2KI 14:11 Ma Amatsia non gli volle dar retta. Così Joas, re d’Israele, salì contro Amatsia; ed egli ed Amatsia, re di Giuda, si trovarono a faccia a faccia a Beth-Scemesh, che apparteneva a Giuda. 2KI 14:12 Giuda rimase sconfitto da Israele; e que’ di Giuda fuggirono ognuno alla sua tenda. 2KI 14:13 E Joas, re d’Israele, fece prigioniero a Beth-Scemesh Amatsia, re di Giuda, figliuolo di Joas, figliuolo di Achazia. Poi venne a Gerusalemme, e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell’angolo. 2KI 14:14 E prese tutto l’oro e l’argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa dell’Eterno e nei tesori della casa del re; prese anche degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria. 2KI 14:15 Il rimanente delle azioni compiute da Joas, e il suo valore, e come combatté contro Amatsia re di Giuda, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 14:16 Joas si addormentò coi suoi padri e fu sepolto a Samaria coi re d’Israele; e Geroboamo, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 14:17 Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Joas, figliuolo di Joachaz, re d’Israele. 2KI 14:18 Il rimanente delle azioni di Amatsia si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 14:19 Fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme; ed egli fuggì a Lakis; ma lo fecero inseguire fino a Lakis, e quivi fu messo a morte. 2KI 14:20 Di là fu trasportato sopra cavalli, e quindi sepolto a Gerusalemme coi suoi padri nella città di Davide. 2KI 14:21 E tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva allora sedici anni, e lo fece re in luogo di Amatsia suo padre. 2KI 14:22 Egli riedificò Elath, e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato coi suoi padri. 2KI 14:23 L’anno quindicesimo di Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figliuolo di Joas, re d’Israele; e regnò quarantun anni. 2KI 14:24 Egli fece quello ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse da alcuno dei peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele. 2KI 14:25 Egli ristabilì i confini d’Israele dall’ingresso di Hamath al mare della pianura, secondo la parola che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, avea pronunziata per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figliuolo di Amittai, che era di Gath-Hefer. 2KI 14:26 Poiché l’Eterno vide che l’afflizione d’Israele era amarissima, che schiavi e liberi eran ridotti all’estremo, e che non c’era più alcuno che soccorresse Israele. 2KI 14:27 L’Eterno non avea parlato ancora di cancellare il nome d’Israele di disotto al cielo; quindi li salvò, per mano di Geroboamo, figliuolo di Joas. 2KI 14:28 Il rimanente delle azioni di Geroboamo, e tutto quello che fece, e il suo valore in guerra, e come riconquistò a Israele Damasco e Hamath che aveano appartenuto a Giuda, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 14:29 Geroboamo si addormentò coi suoi padri, i re d’Israele; e Zaccaria, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 15:1 L’anno ventisettesimo di Geroboamo, re d’Israele, cominciò a regnare Azaria, figliuolo di Amatsia, re di Giuda. 2KI 15:2 Avea sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jecolia, ed era di Gerusalemme. 2KI 15:3 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Amatsia suo padre. 2KI 15:4 Nondimeno, gli alti luoghi non furon soppressi; il popolo continuava ad offrire sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 2KI 15:5 E l’Eterno colpì il re, che fu lebbroso fino al giorno della sua morte e visse nell’infermeria; e Jotham, figliuolo del re, era a capo della casa reale e rendea giustizia al popolo del paese. 2KI 15:6 Il rimanente delle azioni di Azaria, e tutto quello che fece, trovasi scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 15:7 Azaria si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri lo seppellirono nella città di Davide; e Jotham, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 15:8 Il trentottesimo anno di Azaria, re di Giuda, Zaccaria, figliuolo di Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria; e regnò sei mesi. 2KI 15:9 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avean fatto i suoi padri; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele. 2KI 15:10 E Shallum, figliuolo di Jabesh, congiurò contro di lui; lo colpì in presenza del popolo, l’uccise, e regnò in sua vece. 2KI 15:11 Il rimanente delle azioni di Zaccaria trovasi scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 15:12 Così si avverò la parola che l’Eterno avea detta a Jehu: “I tuoi figliuoli sederanno sul trono d’Israele fino alla quarta generazione”. E così avvenne. 2KI 15:13 Shallum, figliuolo di Jabesh, cominciò a regnare l’anno trentanovesimo di Uzzia re di Giuda, e regnò un mese a Samaria. 2KI 15:14 E Menahem, figliuolo di Gadi, salì da Tirtsa e venne a Samaria; colpì in Samaria Shallum, figliuolo di Jabesh, l’uccise, e regnò in luogo suo. 2KI 15:15 Il rimanente delle azioni di Shallum, e la congiura ch’egli ordì, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 15:16 Allora Menahem, partito da Tirtsa, colpì Tifsah, tutto quello che ci si trovava, e il suo territorio; la colpì, perch’essa non gli aveva aperte le sue porte; e tutte le donne che ci si trovavano incinte, le fece sventrare. 2KI 15:17 L’anno trentanovesimo del regno di Azaria, re di Giuda, Menahem, figliuolo di Gadi, cominciò a regnare sopra Israele; e regnò dieci anni a Samaria. 2KI 15:18 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele. 2KI 15:19 Ai suoi tempi Pul, re d’Assiria, fece invasione nel paese; e Menahem diede a Pul mille talenti d’argento affinché gli desse man forte per assicurare nelle sue mani il potere reale. 2KI 15:20 E Menahem fece pagare quel danaro ad Israele, a tutti quelli ch’erano molto ricchi, per darlo al re d’Assiria; li tassò a ragione di cinquanta sicli d’argento a testa. Così il re d’Assiria se ne tornò via, e non si fermò nel paese. 2KI 15:21 Il rimanente delle azioni di Menahem, e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 15:22 Menahem s’addormentò coi suoi padri, e Pekachia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 15:23 Il cinquantesimo anno di Azaria, re di Giuda, Pekachia, figliuolo di Menahem, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò due anni. 2KI 15:24 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele. 2KI 15:25 E Pekah, figliuolo di Remalia, suo capitano, congiurò contro di lui, e lo colpì a Samaria, e con lui Argob e Arech, nella torre del palazzo reale. Avea seco cinquanta uomini di Galaad; uccise Pekachia, e regnò in luogo suo. 2KI 15:26 Il rimanente delle azioni di Pekachia, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 15:27 L’anno cinquantesimosecondo di Azaria, re di Giuda, Pekah, figliuolo di Remalia, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò venti anni. 2KI 15:28 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele. 2KI 15:29 Al tempo di Pekah, re d’Israele, venne Tiglath-Pileser, re di Assiria, e prese Ijon, Abel-Beth-Maaca, Janoah, Kedesh, Hatsor, Galaad, la Galilea, tutto il paese di Neftali, e ne menò gli abitanti in cattività in Assiria. 2KI 15:30 Hosea, figliuolo di Ela, ordì una congiura contro Pekah, figliuolo di Remalia; lo colpì, l’uccise, e regnò in luogo suo, l’anno ventesimo del regno di Jotham, figliuolo di Uzzia. 2KI 15:31 Il rimanente delle azioni di Pekah, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 2KI 15:32 L’anno secondo del regno di Pekah, figliuolo di Remalia, re d’Israele, cominciò a regnare Jotham, figliuolo di Uzzia, re di Giuda. 2KI 15:33 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerusha, figliuola di Tsadok. 2KI 15:34 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Uzzia suo padre. 2KI 15:35 Nondimeno, gli alti luoghi non furono soppressi; il popolo continuava ad offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. Jotham costruì la porta superiore della casa dell’Eterno. 2KI 15:36 Il rimanente delle azioni di Jotham, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 15:37 In quel tempo l’Eterno cominciò a mandare contro Giuda Retsin, re di Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia. 2KI 15:38 Jotham s’addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella città di Davide, suo padre. Ed Achaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 16:1 L’anno diciassettesimo di Pekah, figliuolo di Remalia, cominciò a regnare Achaz, figliuolo di Jotham, re di Giuda. 2KI 16:2 Achaz avea venti anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, il suo Dio, come avea fatto Davide suo padre; 2KI 16:3 ma seguì la via dei re d’Israele, e fece perfino passare il suo figliuolo per il fuoco, seguendo le abominazioni delle genti che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele; 2KI 16:4 e offriva sacrifizi e profumi sugli alti luoghi, sulle colline, e sotto ogni albero verdeggiante. 2KI 16:5 Allora Retsin, re di Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme per assalirla; e vi assediarono Achaz, ma non riuscirono a vincerlo. 2KI 16:6 In quel tempo, Retsin, re di Siria, riconquistò Elath alla Siria, e cacciò i Giudei da Elath, e i Siri entrarono in Elath, dove sono rimasti fino al dì d’oggi. 2KI 16:7 Achaz inviò dei messi a Tiglath-Pileser, re degli Assiri, per dirgli: “Io son tuo servo e tuo figliuolo; sali qua e liberami dalle mani del re di Siria e dalle mani del re d’Israele, che sono sorti contro di me”. 2KI 16:8 E Achaz prese l’argento e l’oro che si poté trovare nella casa dell’Eterno e nei tesori della casa reale, e li mandò in dono al re degli Assiri. 2KI 16:9 Il re d’Assiria gli diè ascolto; salì contro Damasco, la prese, ne menò gli abitanti in cattività a Kir, e fece morire Retsin. 2KI 16:10 E il re Achaz andò a Damasco, incontro a Tiglath-Pileser, re d’Assiria; e avendo veduto l’altare ch’era a Damasco, il re Achaz mandò al sacerdote Uria il disegno e il modello di quell’altare, in tutti i suoi particolari. 2KI 16:11 E il sacerdote Uria costruì un altare, esattamente secondo il modello che il re Achaz gli avea mandato da Damasco; e il sacerdote Uria lo costruì prima del ritorno del re Achaz da Damasco. 2KI 16:12 Al suo ritorno da Damasco, il re vide l’altare, vi s’accostò, vi salì, 2KI 16:13 vi fece arder sopra il suo olocausto e la sua offerta, vi versò la sua libazione, e vi sparse il sangue dei suoi sacrifizi di azioni di grazie. 2KI 16:14 L’altare di rame, ch’era dinanzi all’Eterno, perché non fosse fra il nuovo altare e la casa dell’Eterno, lo pose allato al nuovo altare, verso settentrione. 2KI 16:15 E il re Achaz diede quest’ordine al sacerdote Uria: “Fa’ fumare sull’altar grande l’olocausto del mattino e l’oblazione della sera, l’olocausto del re e la sua oblazione, gli olocausti di tutto il popolo del paese e le sue oblazioni; versavi le loro libazioni, e spandivi tutto il sangue degli olocausti e tutto il sangue dei sacrifizi; quanto all’altare di rame toccherà a me a pensarvi”. 2KI 16:16 E il sacerdote Uria fece tutto quello che il re Achaz gli avea comandato. 2KI 16:17 Il re Achaz spezzò anche i riquadri delle basi, e ne tolse le conche che v’eran sopra; trasse giù il mare di su i buoi di rame che lo reggevano, e lo posò sopra un pavimento di pietra. 2KI 16:18 Mutò pure, nella casa dell’Eterno, a motivo del re d’Assiria, il portico del sabato ch’era stato edificato nella casa, e l’ingresso esterno riserbato al re. 2KI 16:19 Il rimanente delle azioni compiute da Achaz si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 16:20 Achaz si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella città di Davide. Ed Ezechia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 17:1 L’anno dodicesimo di Achaz, re di Giuda, Hosea, figliuolo di Elah, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò nove anni. 2KI 17:2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non però come gli altri re d’Israele che l’aveano preceduto. 2KI 17:3 Shalmaneser, re d’Assiria salì contro di lui; ed Hosea gli fu assoggettato e gli pagò tributo. 2KI 17:4 Ma il re d’Assiria scoprì una congiura ordita da Hosea, il quale aveva inviato de’ messi a So, re d’Egitto, e non pagava più il consueto annuo tributo ai re d’Assiria; perciò il re d’Assiria lo fece imprigionare e mettere in catene. 2KI 17:5 Poi il re d’Assiria invase tutto il paese, salì contro Samaria, e l’assediò per tre anni. 2KI 17:6 L’anno nono di Hosea, il re d’Assiria prese Samaria, e trasportò gl’Israeliti in Assiria e li collocò in Halah, e sullo Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi. 2KI 17:7 Questo avvenne perché i figliuoli d’Israele avean peccato contro l’Eterno, il loro Dio, che li avea tratti dal paese d’Egitto, di sotto al potere di Faraone re d’Egitto; ed aveano riveriti altri dèi; 2KI 17:8 essi aveano imitati i costumi delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi a loro, e quelli che i re d’Israele aveano introdotti. 2KI 17:9 I figliuoli d’Israele aveano fatto, in segreto, contro l’Eterno, il loro Dio, delle cose non rette; s’erano costruiti degli alti luoghi in tutte le loro città, dalle torri de’ guardiani alle città fortificate; 2KI 17:10 aveano eretto colonne ed idoli sopra ogni colle elevato e sotto ogni albero verdeggiante; 2KI 17:11 e quivi, su tutti gli alti luoghi, aveano offerto profumi, come le nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi a loro; aveano commesso azioni malvage, provocando ad ira l’Eterno; 2KI 17:12 e avean servito gl’idoli, mentre l’Eterno avea lor detto: “Non fate una tal cosa!” 2KI 17:13 Eppure l’Eterno aveva avvertito Israele e Giuda per mezzo di tutti i profeti e di tutti i veggenti, dicendo: “Convertitevi dalle vostre vie malvage, e osservate i miei comandamenti e i miei precetti, seguendo in tutto la legge che io prescrissi ai vostri padri, e che ho mandata a voi per mezzo dei miei servi, i profeti”; 2KI 17:14 ma essi non vollero dargli ascolto, e indurarono la loro cervice, come aveano fatto i loro padri, i quali non ebbero fede nell’Eterno, nel loro Dio; 2KI 17:15 e rigettarono le sue leggi e il patto ch’egli avea fermato coi loro padri, e gli avvertimenti ch’egli avea loro dato; andaron dietro a cose vacue, diventando vacui essi stessi; e andaron dietro alle nazioni circonvicine, che l’Eterno avea loro proibito d’imitare; 2KI 17:16 e abbandonarono tutti i comandamenti dell’Eterno, del loro Dio; si fecero due vitelli di getto, si fabbricarono degl’idoli d’Astarte, adorarono tutto l’esercito del cielo, servirono Baal; 2KI 17:17 fecero passare per il fuoco i loro figliuoli e le loro figliuole, si applicarono alla divinazione e agli incantesimi, e si dettero a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira. 2KI 17:18 Perciò l’Eterno si adirò fortemente contro Israele, e lo allontanò dalla sua presenza; non rimase altro che la sola tribù di Giuda. 2KI 17:19 E neppur Giuda osservò i comandamenti dell’Eterno, del suo Dio, ma seguì i costumi stabiliti da Israele. 2KI 17:20 E l’Eterno rigettò tutta la stirpe d’Israele, la umiliò, e l’abbandonò in balìa di predoni, finché la cacciò dalla sua presenza. 2KI 17:21 Poiché, quand’egli ebbe strappato Israele dalla casa di Davide e quelli ebbero proclamato re Geroboamo, figliuolo di Nebat, Geroboamo distolse Israele dal seguire l’Eterno, e gli fece commettere un gran peccato. 2KI 17:22 E i figliuoli d’Israele s’abbandonarono a tutti i peccati che Geroboamo avea commessi, e non se ne ritrassero, 2KI 17:23 fino a tanto che l’Eterno mandò via Israele dalla sua presenza, come l’avea predetto per bocca di tutti i profeti suoi servi; e Israele fu trasportato dal suo paese in Assiria, dov’è rimasto fino al dì d’oggi. 2KI 17:24 E il re d’Assiria fece venir genti da Babilonia, da Cutha, da Avva, da Hamath e da Sefarvaim, e le stabilì nelle città della Samaria in luogo dei figliuoli d’Israele; e quelle presero possesso della Samaria, e dimorarono nelle sue città. 2KI 17:25 E quando cominciarono a dimorarvi, non temevano l’Eterno; e l’Eterno mandò contro di loro dei leoni, che faceano strage fra loro. 2KI 17:26 Fu quindi detto al re d’Assiria: “Le genti che tu hai trasportate e stabilite nelle città della Samaria non conoscono il modo di servire l’iddio del paese; perciò questi ha mandato contro di loro de’ leoni, che ne fanno strage, perch’esse non conoscono il modo di servire l’iddio del paese”. 2KI 17:27 Allora il re d’Assiria dette quest’ordine: “Fate tornare colà uno dei sacerdoti che avete di là trasportati; ch’egli vada a stabilirsi quivi, e insegni loro il modo di servire l’iddio del paese”. 2KI 17:28 Così uno dei sacerdoti ch’erano stati trasportati dalla Samaria venne a stabilirsi a Bethel, e insegnò loro come doveano temere l’Eterno. 2KI 17:29 Nondimeno, ognuna di quelle genti si fece i propri dèi nelle città dove dimorava, e li mise nelle case degli alti luoghi che i Samaritani aveano costruito. 2KI 17:30 Quei di Babilonia fecero Succoth-Benoth; quelli di Cuth fecero Nergal; quelli di Hamath fecero Ascima; 2KI 17:31 quelli di Avva fecero Nibhaz e Tartak; e quelli di Sefarvaim bruciavano i loro figliuoli in onore di Adrammelec e di Anammelec, dèi di Sefarvaim. 2KI 17:32 E temevano anche l’Eterno; e si fecero de’ sacerdoti degli alti luoghi ch’essi prendevano di fra loro, e che offrivano per essi de’ sacrifizi nelle case degli alti luoghi. 2KI 17:33 Così temevano l’Eterno, e servivano al tempo stesso i loro dèi, secondo il costume delle genti di fra le quali erano stati trasportati in Samaria. 2KI 17:34 Anche oggi continuano nell’antico costume: non temono l’Eterno, e non si conformano né alle loro leggi e ai loro precetti, né alla legge e ai comandamenti che l’Eterno prescrisse ai figliuoli di Giacobbe, da lui chiamato Israele, 2KI 17:35 coi quali l’Eterno avea fermato un patto, dando loro quest’ordine: “Non temete altri dèi, non vi prostrate dinanzi a loro, non li servite, né offrite loro sacrifizi; 2KI 17:36 ma temete l’Eterno, che vi fe’ salire dal paese d’Egitto per la sua gran potenza e col suo braccio disteso; dinanzi a lui prostratevi, a lui offrite sacrifizi; 2KI 17:37 e abbiate cura di metter sempre in pratica i precetti, le regole, la legge e i comandamenti ch’egli scrisse per voi; e non temete altri dèi. 2KI 17:38 Non dimenticate il patto ch’io fermai con voi, e non temete altri dèi; 2KI 17:39 ma temete l’Eterno, il vostro Dio, ed egli vi libererà dalle mani di tutti i vostri nemici”. 2KI 17:40 Ma quelli non ubbidirono, e continuarono invece a seguire l’antico loro costume. 2KI 17:41 Così quelle genti temevano l’Eterno, e al tempo stesso servivano i loro idoli; e i loro figliuoli e i figliuoli dei loro figliuoli hanno continuato fino al dì d’oggi a fare quello che avean fatto i loro padri. 2KI 18:1 Or l’anno terzo di Hosea, figliuolo d’Ela, re d’Israele, cominciò a regnare Ezechia, figliuolo di Achaz, re di Giuda. 2KI 18:2 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figliuola di Zaccaria. 2KI 18:3 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Davide suo padre. 2KI 18:4 Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbatté l’idolo d’Astarte, e fece a pezzi il serpente di rame che Mosè avea fatto; perché i figliuoli d’Israele gli aveano fino a quel tempo offerto profumi; ei lo chiamò Nehushtan. 2KI 18:5 Egli ripose la sua fiducia nell’Eterno, nell’Iddio d’Israele; e fra tutti i re di Giuda che vennero dopo di lui o che lo precedettero non ve ne fu alcuno simile a lui. 2KI 18:6 Si tenne unito all’Eterno, non cessò di seguirlo, e osservò i comandamenti che l’Eterno avea dati Mosè. 2KI 18:7 E l’Eterno fu con Ezechia, che riusciva in tutte le sue imprese. Si ribellò al re d’Assiria, e non gli fu più soggetto; 2KI 18:8 sconfisse i Filistei fino a Gaza, e ne devastò il territorio, dalle torri dei guardiani alle città fortificate. 2KI 18:9 Il quarto anno del re Ezechia, ch’era il settimo anno di Hosea, figliuolo d’Ela re d’Israele, Shalmaneser, re d’Assiria, salì contro Samaria e l’assediò. 2KI 18:10 In capo a tre anni, la prese; il sesto anno di Ezechia, ch’era il nono anno di Hosea, re d’Israele, Samaria fu presa. 2KI 18:11 E il re d’Assiria trasportò gl’Israeliti in Assiria, e li collocò in Halah, e sullo Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi, 2KI 18:12 perché non aveano ubbidito alla voce dell’Eterno, dell’Iddio loro, ed aveano trasgredito il suo patto, cioè tutto quello che Mosè, servo dell’Eterno, avea comandato; essi non l’aveano né ascoltato, né messo in pratica. 2KI 18:13 Or il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda, e le prese. 2KI 18:14 Ed Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d’Assiria a Lakis: “Ho mancato; ritirati da me, ed io mi sottometterò a tutto quello che m’imporrai”. E il re d’Assiria impose ad Ezechia, re di Giuda, trecento talenti d’argento e trenta talenti d’oro. 2KI 18:15 Ezechia diede tutto l’argento che si trovava nella casa dell’Eterno, e nei tesori della casa del re. 2KI 18:16 E fu allora che Ezechia, re di Giuda, staccò dalle porte del tempio dell’Eterno e dagli stipiti le lame d’oro di cui egli stesso li avea ricoperti, e le diede al re d’Assiria. 2KI 18:17 E il re d’Assiria mandò ad Ezechia da Lakis a Gerusalemme, Tartan, Rabsaris e Rabshaké con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a Gerusalemme. E, come furon giunti, vennero a fermarsi presso l’acquedotto dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavator di panni. 2KI 18:18 Chiamarono il re; ed Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, si recò da loro con Scebna, il segretario e Joah figliuolo di Asaf, l’archivista. 2KI 18:19 E Rabshaké disse loro: “Andate a dire ad Ezechia: Così parla il gran re, il re d’Assiria: Che fiducia è cotesta che tu hai? 2KI 18:20 Tu dici che consiglio e forza per far la guerra non son che parole vane; ma in chi metti la tua fiducia per ardire di ribellarti a me? 2KI 18:21 Ecco, tu t’appoggi sull’Egitto, su questo sostegno di canna rotta, che penetra nella mano di chi vi s’appoggia e gliela fora; tal è Faraone, re d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. 2KI 18:22 Forse mi direte: Noi confidiamo nell’Eterno, nel nostro Dio. Ma non è egli quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete soltanto dinanzi a questo altare a Gerusalemme? 2KI 18:23 Or dunque fa’ una scommessa col mio signore; il re d’Assiria! Io ti darò duemila cavalli, se tu puoi fornire altrettanti cavalieri da montarli. 2KI 18:24 E come potresti tu far voltar le spalle a un solo capitano tra gl’infimi servi del mio signore? E confidi nell’Egitto, a motivo de’ suoi carri e de’ suoi cavalieri! 2KI 18:25 E adesso sono io forse salito senza il volere dell’Eterno contro questo luogo per distruggerlo? L’Eterno m’ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo”. 2KI 18:26 Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, Scebna e Joah dissero a Rabshaké: “Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo intendiamo; e non ci parlare in lingua giudaica, in guisa che la gente che sta sulle mura oda”. 2KI 18:27 Ma Rabshaké rispose loro: “Forse che il mio signore m’ha mandato a dir queste cose al tuo signore e a te? Non m’ha egli mandato a dirle a quegli uomini che stan seduti sulle mura e saran quanto prima ridotti a mangiare il loro sterco e a bere la loro orina con voi?” 2KI 18:28 Allora Rabshaké, stando in piè, gridò al alta voce, e disse in lingua giudaica: “Udite la parola del gran re, del re d’Assiria! 2KI 18:29 Così parla il re: Non v’inganni Ezechia; poich’egli non potrà liberarvi dalle mie mani; 2KI 18:30 né v’induca Ezechia a confidarvi nell’Eterno, dicendo: L’Eterno ci libererà certamente, e questa città non sarà data nelle mani del re d’Assiria. 2KI 18:31 Non date ascolto ad Ezechia, perché così dice il re d’Assiria: Fate pace con me e arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà del frutto della sua vigna e del suo fico, e berrà dell’acqua della sua cisterna, 2KI 18:32 finch’io venga e vi meni in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne, paese d’ulivi da olio e di miele; e voi vivrete, e non morrete. Non date dunque ascolto ad Ezechia, quando cerca d’ingannarvi dicendo: L’Eterno ci libererà. 2KI 18:33 Ha qualcuno degli dèi delle genti liberato il proprio paese dalle mani del re d’Assiria? 2KI 18:34 Dove sono gli dèi di Hamath e d’Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Hena e d’Ivva? Hanno essi liberata Samaria dalla mia mano? 2KI 18:35 Quali sono, tra tutti gli dèi di quei paesi, quelli che abbiano liberato il paese loro dalla mia mano? L’Eterno avrebb’egli a liberar dalla mia mano Gerusalemme?” 2KI 18:36 E il popolo si tacque, e non gli rispose nulla; poiché il re avea dato quest’ordine: “Non gli rispondete!” 2KI 18:37 Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joab figliuolo d’Asaf, l’archivista, vennero da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabshaké. 2KI 19:1 Quando il re Ezechia ebbe udite queste cose, si stracciò le vesti, si coprì d’un sacco, ed entrò nella casa dell’Eterno. 2KI 19:2 E mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e i più vecchi tra i sacerdoti, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figliuolo di Amots. 2KI 19:3 Essi gli dissero: “Così parla Ezechia: Questo è giorno d’angoscia, di castigo, d’obbrobrio; poiché i figliuoli stan per uscire dal seno materno, ma la forza manca per partorirli. 2KI 19:4 Forse l’Eterno, il tuo Dio, ha udite tutte le parole di Rabshaké, che il re d’Assiria, suo signore, ha mandato ad oltraggiare l’Iddio vivente; e, forse, l’Eterno, il tuo Dio, punirà le parole che ha udite. Rivolgigli dunque una preghiera a pro del resto del popolo che sussiste ancora!” 2KI 19:5 I servi del re Ezechia si recaron dunque da Isaia. 2KI 19:6 Ed Isaia disse loro: “Ecco quel che direte al vostro signore: Così dice l’Eterno: Non ti spaventare per le parole che hai udite, con le quali i servi del re d’Assiria m’hanno oltraggiato. 2KI 19:7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all’udire una certa notizia, egli tornerà al suo paese; ed io lo farò cadere di spada nel suo paese”. 2KI 19:8 Rabshaké tornò al re d’Assiria, e lo trovò che assediava Libna; poiché egli avea saputo che il suo signore era partito da Lakis. 2KI 19:9 Or Sennacherib ricevette notizie di Tirhaka, re d’Etiopia, che dicevano: “Ecco, egli s’è mosso per darti battaglia”; perciò inviò di nuovo dei messi ad Ezechia, dicendo loro: 2KI 19:10 “Direte così ad Ezechia, re di Giuda: Il tuo Dio, nel quale confidi, non t’inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d’Assiria. 2KI 19:11 Ecco, tu hai udito quello che i re d’Assiria hanno fatto a tutti i paesi, e come li hanno distrutti; e tu scamperesti? 2KI 19:12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Haran, di Retsef, dei figliuoli di Eden ch’erano a Telassar, valsero eglino a liberarle? 2KI 19:13 Dov’è il re di Hamath, il re d’Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Hena e d’Ivva?” 2KI 19:14 Ezechia, ricevuta la lettera per le mani dei messi, la lesse; poi salì alla casa dell’Eterno, e la spiegò davanti all’Eterno; 2KI 19:15 e davanti all’Eterno pregò in questo modo: “O Eterno, Dio d’Israele, che siedi sopra i cherubini, tu, tu solo sei l’Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatti i cieli e la terra. 2KI 19:16 O Eterno, porgi l’orecchio tuo, e ascolta! o Eterno, apri gli occhi tuoi, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato quest’uomo per insultare l’Iddio vivente! 2KI 19:17 E’ vero, o Eterno: i re d’Assiria hanno desolato le nazioni e i loro paesi, 2KI 19:18 e han gettati nel fuoco i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano opera delle mani degli uomini; eran legno e pietra; ed essi li hanno distrutti. 2KI 19:19 Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, salvaci, te ne supplico, dalle mani di costui, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo, o Eterno, sei Dio!” 2KI 19:20 Allora Isaia, figliuolo di Amots, mandò a dire ad Ezechia: “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d’Assiria. 2KI 19:21 Questa è la parola che l’Eterno ha pronunziata contro di lui: “La vergine figliuola di Sion ti sprezza, si fa beffe di te; la figliuola di Gerusalemme scrolla il capo dietro a te. 2KI 19:22 Chi hai tu insultato ed oltraggiato? Contro chi hai tu alzata la voce e levati in alto gli occhi tuoi? Contro il Santo d’Israele! 2KI 19:23 Per bocca de’ tuoi messi tu hai insultato il Signore, e hai detto: Con la moltitudine de’ miei carri io son salito in vetta alle montagne, son penetrato nei recessi del Libano; io abbatterò i suoi cedri più alti, i suoi cipressi più belli, e arriverò al suo più remoto ricovero, alla sua più magnifica foresta. 2KI 19:24 Io ho scavato e ho bevuto delle acque straniere; con la pianta de’ miei piedi prosciugherò tutti i fiumi d’Egitto. 2KI 19:25 Non hai udito? Da lungo tempo ho preparato questo: dai tempi antichi ne ho formato il disegno; ed ora ho fatto sì che si compia: che tu riduca città forti in monti di ruine. 2KI 19:26 I loro abitanti, privi di forza, sono spaventati e confusi; son come l’erba de’ campi, come il verde tenero de’ prati, come l’erbetta che nasce sui tetti, come grano riarso prima che formi la spiga. 2KI 19:27 Ma io so quando ti siedi, quand’esci, quand’entri, e quando t’infurii contro di me. 2KI 19:28 E per codesto tuo infuriare contro di me e perché la tua arroganza è giunta alle mie orecchie, io ti metterò il mio anello nelle narici, il mio morso in bocca, e ti rimenerò indietro per la via che hai fatta, venendo”. 2KI 19:29 E questo, o Ezechia, ti servirà di segno: Quest’anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che crescerà da sé; ma il terzo anno, seminerete e mieterete; pianterete vigne, e ne mangerete il frutto. 2KI 19:30 E ciò che resterà della casa di Giuda e scamperà, continuerà a mettere radici all’ingiù e a portar frutto in alto; 2KI 19:31 poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte Sion uscirà quel che sarà scampato. Questo farà lo zelo ardente dell’Eterno degli eserciti! 2KI 19:32 Perciò così parla l’Eterno riguardo al re d’Assiria: Egli non entrerà in questa città, e non vi lancerà freccia; non le si farà innanzi con scudi, e non eleverà trincee contro ad essa. 2KI 19:33 Ei se ne tornerà per la via ond’è venuto, e non entrerà in questa città, dice l’Eterno. 2KI 19:34 Io proteggerò questa città affin di salvarla, per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo”. 2KI 19:35 E quella stessa notte avvenne che l’angelo dell’Eterno uscì e colpì nel campo degli Assiri cent’ottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco, eran tutti cadaveri. 2KI 19:36 Allora Sennacherib re d’Assiria levò il campo, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase. 2KI 19:37 E avvenne che, mentr’egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc, i suoi figliuoli Adrammelec e Saretser lo uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese di Ararat. Esarhaddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 20:1 In quel tempo, Ezechia fu malato a morte. Il profeta Isaia, figliuolo di Amots, si recò da lui, e gli disse: “Così parla l’Eterno: Metti ordine alle cose della tua casa; perché tu sei un uomo morto; non vivrai”. 2KI 20:2 Allora Ezechia volse la faccia verso il muro, e fece una preghiera all’Eterno, dicendo: 2KI 20:3 “O Eterno, te ne supplico, ricordati come io ho camminato nel tuo cospetto con fedeltà e con integrità di cuore, e come ho fatto ciò ch’è bene agli occhi tuoi”. Ed Ezechia dette in un gran pianto. 2KI 20:4 Isaia non era ancora giunto nel centro della città, quando la parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini: 2KI 20:5 “Torna indietro, e di’ ad Ezechia, principe del mio popolo: Così parla l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: Ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla casa dell’Eterno. 2KI 20:6 Aggiungerò alla tua vita quindici anni, libererò te e questa città dalle mani del re d’Assiria, e proteggerò questa città per amor di me stesso, e per amor di Davide mio servo”. 2KI 20:7 Ed Isaia disse: “Prendete un impiastro di fichi secchi!” Lo presero, e lo misero sull’ulcera, e il re guarì. 2KI 20:8 Or Ezechia avea detto ad Isaia: “A che segno riconoscerò io che l’Eterno mi guarirà e che fra tre giorni salirò alla casa dell’Eterno?” 2KI 20:9 E Isaia gli avea risposto: “Eccoti da parte dell’Eterno il segno, dal quale riconoscerai che l’Eterno adempirà la parola che ha pronunziata: Vuoi tu che l’ombra s’allunghi per dieci gradini ovvero retroceda di dieci gradini?” 2KI 20:10 Ezechia rispose: “E’ cosa facile che l’ombra s’allunghi per dieci gradini; no; l’ombra retroceda piuttosto di dieci gradini”. 2KI 20:11 E il profeta Isaia invocò l’Eterno, il quale fece retrocedere l’ombra di dieci gradini sui gradini d’Achaz, sui quali era discesa. 2KI 20:12 In quel tempo, Berodac-Baladan, figliuolo di Baladan, re di Babilonia, mandò una lettera e un dono ad Ezechia, giacché avea sentito che Ezechia era stato infermo. 2KI 20:13 Ezechia dette udienza agli ambasciatori, e mostrò loro la casa dov’erano tutte le sue cose preziose, l’argento, l’oro, gli aromi, gli oli finissimi, il suo arsenale, e tutto quello che si trovava nei suoi tesori. Non vi fu cosa nella sua casa e in tutti i suoi domini, che Ezechia non mostrasse loro. 2KI 20:14 Allora il profeta Isaia si recò dal re Ezechia, e gli disse: “Che hanno detto quegli uomini? e donde son venuti a te?” Ezechia rispose: “Son venuti da un paese lontano: da Babilonia”. 2KI 20:15 Isaia disse: “Che hanno veduto in casa tua?” Ezechia rispose: “Hanno veduto tutto quello ch’è in casa mia; non v’è cosa nei miei tesori, ch’io non abbia mostrata loro”. 2KI 20:16 Allora Isaia disse ad Ezechia: “Ascolta la parola dell’Eterno: 2KI 20:17 Ecco, i giorni stanno per venire, quando tutto quello ch’è in casa tua e tutto quello che i tuoi padri hanno accumulato fin al dì d’oggi, sarà trasportato a Babilonia; e nulla ne rimarrà, dice l’Eterno. 2KI 20:18 E de’ tuoi figliuoli che saranno usciti da te, che tu avrai generati, ne saranno presi per farne degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia”. 2KI 20:19 Ed Ezechia rispose ad Isaia: “La parola dell’Eterno che tu hai pronunziata, è buona”. E aggiunse: “Sì, se almeno vi sarà pace e sicurtà durante i giorni miei”. 2KI 20:20 Il rimanente delle azioni di Ezechia, e tutte le sue prodezze, e com’egli fece il serbatoio e l’acquedotto e condusse le acque nella città, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 20:21 Ezechia s’addormentò coi suoi padri, e Manasse, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 21:1 Manasse avea dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Heftsiba. 2KI 21:2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, seguendo le abominazioni delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 2KI 21:3 Egli riedificò gli alti luoghi che Ezechia suo padre avea distrutti, eresse altari a Baal, fece un idolo d’Astarte, come avea fatto Achab re d’Israele, e adorò tutto l’esercito del cielo e lo servì. 2KI 21:4 Eresse pure degli altari ad altri dèi nella casa dell’Eterno, riguardo alla quale l’Eterno avea detto: “In Gerusalemme io porrò il mio nome”. 2KI 21:5 Eresse altari a tutto l’esercito del cielo nei due cortili della casa dell’Eterno. 2KI 21:6 Fece passare pel fuoco il suo figliuolo, si dette alla magia e agl’incantesimi, e istituì di quelli che evocavano gli spiriti e predicevan l’avvenire; s’abbandonò interamente a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira. 2KI 21:7 Mise l’idolo d’Astarte che avea fatto, nella casa riguardo alla quale l’Eterno avea detto a Davide e a Salomone suo figliuolo: “In questa casa, e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d’Israele, porrò il mio nome in perpetuo; 2KI 21:8 e non permetterò più che il piè d’Israele vada errando fuori del paese ch’io detti ai suoi padri, purché essi abbian cura di mettere in pratica tutto quello che ho loro comandato, e tutta la legge che il mio servo Mosè ha loro prescritta”. 2KI 21:9 Ma essi non obbedirono, e Manasse li indusse a far peggio delle nazioni che l’Eterno avea distrutte dinanzi ai figliuoli d’Israele. 2KI 21:10 E l’Eterno parlò per mezzo de’ suoi servi, i profeti, in questi termini: 2KI 21:11 “Giacché Manasse, re di Giuda, ha commesso queste abominazioni e ha fatto peggio di quanto fecer mai gli Amorei, prima di lui, e mediante i suoi idoli ha fatto peccare anche Giuda, 2KI 21:12 così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ecco, io faccio venire su Gerusalemme e su Giuda tali sciagure, che chiunque ne udrà parlare n’avrà intronate le orecchie. 2KI 21:13 E stenderò su Gerusalemme la cordella di Samaria e il livello della casa di Achab; e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che, dopo ripulito, si vòlta sottosopra. 2KI 21:14 E abbandonerò quel che resta della mia eredità; li darò nelle mani dei loro nemici, e diverranno preda e bottino di tutti i loro nemici, 2KI 21:15 perché hanno fatto ciò ch’è male agli occhi miei, e m’hanno provocato ad ira dal giorno che i loro padri uscirono dall’Egitto, fino al dì d’oggi”. 2KI 21:16 Manasse sparse inoltre moltissimo sangue innocente: tanto, da empirne Gerusalemme da un capo all’altro; senza contare i peccati che fece commettere a Giuda, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 2KI 21:17 Il rimanente delle azioni di Manasse, e tutto quello che fece, e i peccati che commise, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 21:18 Manasse s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nel giardino della sua casa, nel giardino di Uzza; e Amon, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 21:19 Amon avea ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Meshullemeth, figliuola di Haruts di Jotba. 2KI 21:20 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Manasse suo padre; 2KI 21:21 seguì in tutto la via battuta dal padre suo, servì agl’idoli ai quali avea servito suo padre, e li adorò; 2KI 21:22 abbandonò l’Eterno, l’Iddio dei suoi padri, e non camminò per la via dell’Eterno. 2KI 21:23 Or i servi di Amon ordirono una congiura contro di lui, e uccisero il re in casa sua. 2KI 21:24 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avean congiurato contro il re Amon, e fece re, in sua vece, Giosia suo figliuolo. 2KI 21:25 Il rimanente delle azioni compiute da Amon, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 21:26 (H21-25) Egli fu sepolto nel suo sepolcro, nel giardino di Uzza; e Giosia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 22:1 Giosia avea otto anni quando incominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jedida, figliuola d’Adaia, da Botskath. 2KI 22:2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, e camminò in tutto e per tutto per la via di Davide suo padre, senza scostarsene né a destra né a sinistra. 2KI 22:3 Or l’anno diciottesimo del re Giosia, il re mandò nella casa dell’Eterno Shafan, il segretario, figliuolo di Atsalia, figliuolo di Meshullam, e gli disse: 2KI 22:4 “Sali da Hilkia, il sommo sacerdote, e digli che metta assieme il danaro ch’è stato portato nella casa dell’Eterno, e che i custodi della soglia hanno raccolto dalle mani del popolo; 2KI 22:5 che lo si consegni ai direttori preposti ai lavori della casa dell’Eterno; e che questi lo diano agli operai addetti alle riparazioni della casa dell’Eterno: 2KI 22:6 ai legnaiuoli, ai costruttori ed ai muratori, e se ne servano per comprare del legname e delle pietre da tagliare, per le riparazioni della casa. 2KI 22:7 Ma non si farà render conto a quelli in mano ai quali sarà rimesso il danaro, perché agiscono con fedeltà”. 2KI 22:8 Allora il sommo sacerdote Hilkia disse a Shafan, il segretario: “Ho trovato nella casa dell’Eterno il libro della legge”. E Hilkia diede il libro a Shafan, che lo lesse. 2KI 22:9 E Shafan, il segretario, andò a riferir la cosa al re, e gli disse: “I tuoi servi hanno versato il danaro che s’è trovato nella casa, e l’hanno consegnato a quelli che son preposti ai lavori della casa dell’Eterno”. 2KI 22:10 E Shafan, il segretario, disse ancora al re: “Il sacerdote Hilkia mi ha dato un libro”. E Shafan lo lesse alla presenza del re. 2KI 22:11 Quando il re ebbe udite le parole del libro della legge, si stracciò le vesti. 2KI 22:12 Poi diede quest’ordine al sacerdote Hilkia, ad Ahikam, figliuolo di Shafan, ad Acbor, figliuolo di Micaia, a Shafan, il segretario, e ad Asaia, servo del re: 2KI 22:13 “Andate a consultare l’Eterno per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro che s’è trovato; giacché grande è l’ira dell’Eterno che s’è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro, e non hanno messo in pratica tutto quello che in esso ci è prescritto”. 2KI 22:14 Il sacerdote Hilkia, Ahikam, Acbor, Shafan ed Asaia andarono dalla profetessa Hulda, moglie di Shallum, guardaroba, figliuolo di Tikva, figliuolo di Harhas. Essa dimorava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quando ebbero parlato con lei, ella disse loro: 2KI 22:15 “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Dite all’uomo che vi ha mandati da me: 2KI 22:16 Così dice l’Eterno: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro che il re di Giuda ha letto. 2KI 22:17 Essi m’hanno abbandonato ed hanno offerto profumi ad altri dèi per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani; perciò la mia ira s’è accesa contro questo luogo, e non si estinguerà. 2KI 22:18 Quanto al re di Giuda che v’ha mandati a consultare l’Eterno, gli direte questo: Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle parole che tu hai udite: 2KI 22:19 Giacché il tuo cuore è stato toccato, giacché ti sei umiliato dinanzi all’Eterno, udendo ciò che io ho detto contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che saranno cioè abbandonati alla desolazione ed alla maledizione; giacché ti sei stracciate le vesti e hai pianto dinanzi a me, anch’io t’ho ascoltato, dice l’Eterno. 2KI 22:20 Perciò, ecco, io ti riunirò coi tuoi padri, e te n’andrai in pace nel tuo sepolcro; e gli occhi tuoi non vedranno tutte le sciagure ch’io farò piombare su questo luogo”. E quelli riferirono al re la risposta. 2KI 23:1 Allora il re mandò a far raunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2KI 23:2 E il re salì alla casa dell’Eterno, con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, piccoli e grandi, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, ch’era stato trovato nella casa dell’Eterno. 2KI 23:3 Il re, stando in piedi sul palco, stabilì un patto dinanzi all’Eterno, impegnandosi di seguire l’Eterno, d’osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in quel libro. E tutto il popolo acconsentì al patto. 2KI 23:4 E il re ordinò al sommo sacerdote Hilkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di trar fuori del tempio dell’Eterno tutti gli arredi che erano stati fatti per Baal, per Astarte e per tutto l’esercito celeste, e li arse fuori di Gerusalemme nei campi del Kidron, e ne portò le ceneri a Bethel. 2KI 23:5 E destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda aveano istituito per offrir profumi negli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli pure che offrivan profumi a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco, e a tutto l’esercito del cielo. 2KI 23:6 Trasse fuori dalla casa dell’Eterno l’idolo d’Astarte, che trasportò fuori di Gerusalemme verso il torrente Kidron; l’arse presso il torrente Kidron, lo ridusse in cenere, e ne gettò la cenere sui sepolcri della gente del popolo. 2KI 23:7 Demolì le case di quelli che si prostituivano, le quali si trovavano nella casa dell’Eterno, e dove le donne tessevano delle tende per Astarte. 2KI 23:8 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, contaminò gli alti luoghi dove i sacerdoti aveano offerto profumi, da Gheba a Beer-Sceba, e abbatté gli alti luoghi delle porte: quello ch’era all’ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, e quello ch’era a sinistra della porta della città. 2KI 23:9 Or que’ sacerdoti degli alti luoghi non salivano a sacrificare sull’altare dell’Eterno a Gerusalemme; mangiavan però pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 2KI 23:10 Contaminò Tofeth, nella valle dei figliuoli di Hinnom, affinché nessuno facesse più passare per il fuoco il suo figliuolo o la sua figliuola in onore di Molec. 2KI 23:11 Non permise più che i cavalli consacrati al sole dai re di Giuda entrassero nella casa dell’Eterno, nell’abitazione dell’eunuco Nethan-Melec, ch’era nel recinto del tempio; e diede alle fiamme i carri del sole. 2KI 23:12 Il re demolì gli altari ch’erano sulla terrazza della camera superiore di Achaz, e che i re di Giuda aveano fatti, e gli altari che avea fatti Manasse nei due cortili della casa dell’Eterno; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Kidron. 2KI 23:13 E il re contaminò gli alti luoghi ch’erano dirimpetto a Gerusalemme, a destra del monte della perdizione, e che Salomone re d’Israele aveva eretti in onore di Astarte, l’abominazione dei Sidoni, di Kemosh, l’abominazione di Moab, e di Milcom, l’abominazione dei figliuoli d’Ammon. 2KI 23:14 E spezzò le statue, abbatté gl’idoli d’Astarte, e riempì que’ luoghi d’ossa umane. 2KI 23:15 Abbatté pure l’altare che era a Bethel, e l’alto luogo, fatto da Geroboamo, figliuolo di Nebat, il quale avea fatto peccare Israele: arse l’alto luogo e lo ridusse in polvere, ed arse l’idolo d’Astarte. 2KI 23:16 Or Giosia, voltatosi, scòrse i sepolcri ch’eran quivi sul monte, e mandò a trarre le ossa fuori da quei sepolcri, e le arse sull’altare, contaminandolo, secondo la parola dell’Eterno pronunziata dall’uomo di Dio, che aveva annunziate queste cose. 2KI 23:17 Poi disse: “Che monumento è quello ch’io vedo là?” La gente della città gli rispose: “E’ il sepolcro dell’uomo di Dio che venne da Giuda, e che proclamò contro l’altare di Bethel queste cose che tu hai fatte”. 2KI 23:18 Egli disse: “Lasciatelo stare; nessuno muova le sue ossa!” Così le sue ossa furon conservate con le ossa del profeta ch’era venuto da Samaria. 2KI 23:19 Giosia fece anche sparire tutte le case degli alti luoghi che erano nella città di Samaria e che i re d’Israele aveano fatte per provocare ad ira l’Eterno, e fece di essi esattamente quel che avea fatto di quei di Bethel. 2KI 23:20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che eran colà, e su quegli altari bruciò ossa umane. Poi tornò a Gerusalemme. 2KI 23:21 Il re diede a tutto il popolo quest’ordine: “Fate la Pasqua in onore dell’Eterno, del vostro Dio, secondo che sta scritto in questo libro del patto”. 2KI 23:22 Poiché Pasqua simile non era stata fatta dal tempo de’ giudici che avean governato Israele, e per tutto il tempo dei re d’Israele e dei re di Giuda; 2KI 23:23 ma nel diciottesimo anno del re Giosia cotesta Pasqua fu fatta, in onor dell’Eterno, a Gerusalemme. 2KI 23:24 Giosia fe’ pure sparire quelli che evocavano gli spiriti e quelli che predicevano l’avvenire, le divinità familiari, gl’idoli e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, affin di mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Hilkia avea trovato nella casa dell’Eterno. 2KI 23:25 E prima di Giosia non c’è stato re che come lui si sia convertito all’Eterno con tutto il suo cuore, con tutta l’anima sua e con tutta la sua forza, seguendo in tutto la legge di Mosè; e, dopo di lui, non n’è sorto alcuno di simile. 2KI 23:26 Tuttavia l’Eterno non desistette dall’ardore della grand’ira ond’era infiammato contro Giuda, a motivo di tutti gli oltraggi coi quali Manasse lo avea provocato ad ira. 2KI 23:27 E l’Eterno disse: “Anche Giuda io torrò d’innanzi al mio cospetto come n’ho tolto Israele; e rigetterò Gerusalemme, la città ch’io m’ero scelta, e la casa della quale avevo detto: Là sarà il mio nome”. 2KI 23:28 Il rimanente delle azioni di Giosia, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 23:29 A tempo suo, Faraone Neco, re d’Egitto, salì contro il re d’Assiria, verso il fiume Eufrate. Il re Giosia gli marciò contro, e Faraone, al primo incontro, l’uccise a Meghiddo. 2KI 23:30 I suoi servi lo menaron via morto sopra un carro, e lo trasportarono da Meghiddo a Gerusalemme, dove lo seppellirono nel suo sepolcro. E il popolo del paese prese Joachaz, figliuolo di Giosia, lo unse, e lo fece re in luogo di suo padre. 2KI 23:31 Joachaz avea ventitre anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Hamutal, figliuola di Geremia da Libna. 2KI 23:32 Egli fece ciò ch’è male agli occhi del l’Eterno, in tutto e per tutto come avean fatto i suoi padri. 2KI 23:33 Faraone Neco lo mise in catene a Ribla, nel paese di Hamath, perché non regnasse più a Gerusalemme; e impose al paese un’indennità di cento talenti d’argento e di un talento d’oro. 2KI 23:34 E Faraone Neco fece re Eliakim, figliuolo di Giosia, in luogo di Giosia suo padre, e gli mutò il nome in quello di Joiakim; e, preso Joachaz, lo menò in Egitto, dove morì. 2KI 23:35 Joiakim diede a Faraone l’argento e l’oro; ma, per pagare quel danaro secondo l’ordine di Faraone, tassò il paese; e, imponendo a ciascuno una certa tassa, cavò dal popolo del paese l’argento e l’oro da dare a Faraone Neco. 2KI 23:36 Joiakim avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Zebudda, figliuola di Pedaia da Ruma. 2KI 23:37 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come aveano fatto i suoi padri. 2KI 24:1 Al suo tempo, venne Nebucadnetsar re di Babilonia, e Joiakim gli fu assoggettato per tre anni; poi tornò a ribellarsi. 2KI 24:2 E l’Eterno mandò contro Joiakim schiere di Caldei, di Siri, schiere di Moabiti, schiere di Ammoniti, le mandò contro Giuda per distruggerlo, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo dei profeti, suoi servi. 2KI 24:3 Questo avvenne solo per ordine dell’Eterno, il quale voleva allontanare Giuda dalla sua presenza, a motivo di tutti i peccati che Manasse avea commessi, 2KI 24:4 e a motivo pure del sangue innocente ch’egli avea sparso, e di cui avea riempito Gerusalemme. Per questo l’Eterno non volle perdonare. 2KI 24:5 Il rimanente delle azioni di Joiakim, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 2KI 24:6 Joiakim s’addormentò coi suoi padri, e Joiakin, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2KI 24:7 Or il re d’Egitto, non uscì più dal suo paese, perché il re di Babilonia avea preso tutto quello che era stato del re d’Egitto, dal torrente d’Egitto al fiume Eufrate. 2KI 24:8 Joiakin avea diciotto anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme tre mesi. Sua madre si chiamava Nehushta, figliuola di Elnathan da Gerusalemme. 2KI 24:9 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come avea fatto suo padre. 2KI 24:10 In quel tempo, i servi di Nebucadnetsar, re di Babilonia, salirono contro Gerusalemme, e la città fu cinta d’assedio. 2KI 24:11 E Nebucadnetsar, re di Babilonia, giunse davanti alla città mentre la sua gente la stava assediando. 2KI 24:12 Allora Joiakin, re di Giuda, si recò dal re di Babilonia, con sua madre, i suoi servi, i suoi capi ed i suoi eunuchi. E il re di Babilonia lo fece prigioniero, l’ottavo anno del suo regno. 2KI 24:13 E, come l’Eterno avea predetto, portò via di là tutti i tesori della casa dell’Eterno e i tesori della casa del re, e spezzò tutti gli utensili d’oro che Salomone, re d’Israele, avea fatti per il tempio dell’Eterno. 2KI 24:14 E menò in cattività tutta Gerusalemme, tutti i capi, tutti gli uomini valorosi, in numero di diecimila prigioni, e tutti i legnaiuoli e i fabbri; non vi rimase che la parte più povera della popolazione del paese. 2KI 24:15 E deportò Joiakin a Babilonia; e menò in cattività da Gerusalemme a Babilonia la madre del re, le mogli del re, gli eunuchi di lui, 2KI 24:16 i magnati del paese, tutti i guerrieri, in numero di settemila, i legnaiuoli e i fabbri, in numero di mille, tutta gente valorosa e atta alla guerra. Il re di Babilonia li menò in cattività a Babilonia. 2KI 24:17 E il re di Babilonia fece re, in luogo di Joiakin, Mattania, zio di lui, al quale mutò il nome in quello di Sedekia. 2KI 24:18 Sedekia avea ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figliuola di Geremia da Libna. 2KI 24:19 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come avea fatto Joiakim. 2KI 24:20 E a causa dell’ira dell’Eterno contro Gerusalemme e Giuda, le cose arrivarono al punto che l’Eterno li cacciò via dalla sua presenza. 2KI 25:1 E Sedekia si ribellò al re di Babilonia. L’anno nono del regno di Sedekia, il decimo giorno del decimo mese, Nebucadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; s’accampò contro di lei, e le costruì attorno delle trincee. 2KI 25:2 E la città fu assediata fino all’undecimo anno del re Sedekia. 2KI 25:3 Il nono giorno del quarto mese, la carestia era grave nella città; e non c’era più pane per il popolo del paese. 2KI 25:4 Allora fu fatta una breccia alla città, e tutta la gente di guerra fuggì, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte. E il re prese la via della pianura; 2KI 25:5 ma l’esercito dei Caldei lo inseguì, lo raggiunse nelle pianure di Gerico, e tutto l’esercito di lui si disperse e l’abbandonò. 2KI 25:6 Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, dove fu pronunziata sentenza contro di lui. 2KI 25:7 I figliuoli di Sedekia furono scannati in sua presenza; poi cavaron gli occhi a Sedekia; lo incatenarono con una doppia catena di rame, e lo menarono a Babilonia. 2KI 25:8 Or il settimo giorno del quinto mese era il diciannovesimo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, servo del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, 2KI 25:9 ed arse la casa dell’Eterno e la casa del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case della gente ragguardevole. 2KI 25:10 E tutto l’esercito dei Caldei ch’era col capitano della guardia atterrò da tutte le parti le mura di Gerusalemme. 2KI 25:11 Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività i superstiti ch’erano rimasti nella città, i fuggiaschi che s’erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. 2KI 25:12 Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei più poveri del paese a coltivar le vigne ed i campi. 2KI 25:13 I Caldei spezzarono le colonne di rame ch’erano nella casa dell’Eterno, le basi, il mar di rame ch’era nella casa dell’Eterno, e ne portaron via il rame a Babilonia. 2KI 25:14 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di rame coi quali si faceva il servizio. 2KI 25:15 Il capitano della guardia prese pure i bracieri, i bacini: l’oro di ciò ch’era d’oro, l’argento di ciò ch’era d’argento. 2KI 25:16 Quanto alle due colonne, al mare e alle basi che Salomone avea fatti per la casa dell’Eterno, il rame di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. 2KI 25:17 L’altezza di una di queste colonne era di diciotto cubiti, e v’era su un capitello di rame alto tre cubiti; e attorno al capitello v’erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di rame; lo stesso era della seconda colonna, munita pure di reticolato. 2KI 25:18 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, 2KI 25:19 e i tre custodi della soglia, e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, cinque uomini di fra i consiglieri intimi del re che furon trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito che arrolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch’essi trovati nella città. 2KI 25:20 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse al re di Babilonia a Ribla; 2KI 25:21 e il re di Babilonia li fece colpire a morte a Ribla, nel paese di Hamath. Così Giuda fu menato in cattività lungi dal suo paese. 2KI 25:22 Quanto al popolo che rimase nel paese di Giuda, lasciatovi da Nebucadnetsar, re di Babilonia, il re pose a governarli Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan. 2KI 25:23 Quando tutti i capitani della gente di guerra e i loro uomini ebbero udito che il re di Babilonia avea fatto Ghedalia governatore, si recarono da Ghedalia a Mitspa: erano Ismael figliuolo di Nethania, Johanan figliuolo di Kareah, Seraia figliuolo di Tanhumet da Netofah, Jaazania figliuolo d’uno di Maacah, con la loro gente. 2KI 25:24 Ghedalia fece ad essi e alla loro gente, un giuramento, dicendo: “Non v’incutano timore i servi dei Caldei: restate nel paese, servite al re di Babilonia, e ve ne troverete bene”. 2KI 25:25 Ma il settimo mese, Ismael, figliuolo di Nethania, figliuolo di Elishama, di stirpe reale, venne accompagnato da dieci uomini e colpirono a morte Ghedalia insieme coi Giudei e coi Caldei ch’eran con lui a Mitspa. 2KI 25:26 E tutto il popolo, piccoli e grandi, e i capitani della gente di guerra si levarono e se ne andarono in Egitto, perché avean paura dei Caldei. 2KI 25:27 Il trentasettesimo anno della cattività di Joiakin, re di Giuda, il ventisettesimo giorno del dodicesimo mese, Evilmerodac, re di Babilonia, l’anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Joiakin, re di Giuda, e lo trasse di prigione; 2KI 25:28 gli parlò benignamente, e mise il trono d’esso più in alto di quello degli altri re ch’eran con lui a Babilonia. 2KI 25:29 Gli fece mutare le vesti di prigione; e Joiakin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo ch’ei visse: 2KI 25:30 il re provvide continuamente al suo mantenimento quotidiano, fintanto che visse. 1CH 1:1 Adamo, Seth, Enosh; 1CH 1:2 Kenan, Mahalaleel, Jared; 1CH 1:3 Enoc, Methushelah, Lamec; 1CH 1:4 Noè, Sem, Cam, e Jafet. 1CH 1:5 Figliuoli di Jafet: Gomer, Magog, Madai, Javan, Tubal, Mescec e Tiras. 1CH 1:6 Figliuoli di Gomer: Ashkenaz, Rifat Togarma. 1CH 1:7 Figliuoli di Javan: Elisha, Tarsis, Kittim e Rodanim. 1CH 1:8 Figliuoli di Cam: Cush, Mitsraim, Put e Canaan. 1CH 1:9 Figliuoli di Cush: Seba, Havila, Sabta, Raama e Sabteca. Figliuoli di Raama: Sceba e Dedan. 1CH 1:10 Cush generò Nimrod, che cominciò ad esser potente sulla terra. 1CH 1:11 Mitsraim generò i Ludim, gli Anamim, i Lehabim, i Naftuhim, 1CH 1:12 i Pathrusim, i Casluhim (donde uscirono i Filistei) e i Caftorim. 1CH 1:13 Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Heth, 1CH 1:14 e i Gebusei, gli Amorei, i Ghirgasei, 1CH 1:15 gli Hivvei, gli Archei, i Sinei, 1CH 1:16 gli Arvadei, i Tsemarei e gli Hamathei. 1CH 1:17 Figliuoli di Sem: Elam, Assur, Arpacshad, Lud e Aram; Uz, Hul, Ghether e Mescec. 1CH 1:18 Arpacshad generò Scelah, e Scelah generò Eber. 1CH 1:19 Ad Eber nacquero due figliuoli: il nome dell’uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu spartita; e il nome del suo fratello fu Joktan. 1CH 1:20 Joktan generò Almodad, Scelef, Hatsarmaveth, Jerah, 1CH 1:21 Hadoram, Uzal, Diklah, 1CH 1:22 Ebal, Abimael, Sceba, Ofir, Havila e Jobab. 1CH 1:23 Tutti questi furono figliuoli di Joktan. 1CH 1:24 Sem, Arpacshad, Scelah, 1CH 1:25 Eber, Peleg, Reu, 1CH 1:26 Serug, Nahor, Terah, 1CH 1:27 Abramo, che è Abrahamo. 1CH 1:28 Figliuoli di Abrahamo: Isacco e Ismaele. 1CH 1:29 Questi sono i loro discendenti: il primogenito d’Ismaele fu Nebaioth; poi, Kedar, Adbeel, Mibsam, 1CH 1:30 Mishma, Duma, Massa, Hadad, Tema, 1CH 1:31 Jetur, Nafish e Kedma. Questi furono i figliuoli d’Ismaele. 1CH 1:32 Figliuoli di Ketura, concubina d’Abrahamo: essa partorì Zimran, Jokshan, Medan, Madian, Jishbak e Shuach. Figliuoli di Jokshan: Sceba e Dedan. 1CH 1:33 Figliuoli di Madian: Efa, Efer, Hanoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi furono i figliuoli di Ketura. 1CH 1:34 Abrahamo generò Isacco. Figliuoli d’Isacco: Esaù e Israele. 1CH 1:35 Figliuoli di Esaù: Elifaz, Reuel, Ieush, Ialam e Korah. 1CH 1:36 Figliuoli di Elifaz: Teman, Omar, Tsefi, Gatam, Kenaz, Timna ed Amalek. 1CH 1:37 Figliuoli di Reuel: Nahath, Zerach, Shammah e Mizza. 1CH 1:38 Figliuoli di Seir: Lotan, Shobal, Tsibeon, Ana, Dishon, Etser e Dishan. 1CH 1:39 Figliuoli di Lotan: Hori e Homam; e la sorella di Lotan fu Timna. 1CH 1:40 Figliuoli di Shobal: Alian, Manahath, Ebal, Scefi e Onam. Figliuoli di Tsibeon: Aiah e Ana. 1CH 1:41 Figliuoli di Ana: Dishon. Figliuoli di Dishon: Hamran, Eshban, Jthran e Keran. 1CH 1:42 Figliuoli di Etser: Bilhan, Zaavan, Jaakan. Figliuoli di Dishon: Uts e Aran. 1CH 1:43 Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom prima che alcun re regnasse sui figliuoli d’Israele: Bela, figliuolo di Beor; e il nome della sua città fu Dinhaba. 1CH 1:44 Bela morì e Jobab, figliuolo di Zerach, di Botsra, regnò in luogo suo. 1CH 1:45 Jobab morì, e Husham, del paese de’ Temaniti, regnò in luogo suo. 1CH 1:46 Husham morì, e Hadad, figliuolo di Bedad, che sconfisse i Madianiti ne’ campi di Moab, regnò in luogo suo; e il nome della sua città era Avith. 1CH 1:47 Hadad morì, e Samla, di Masreka, regnò in luogo suo. 1CH 1:48 Samla morì, e Saul di Rehoboth sul Fiume, regnò in luogo suo. 1CH 1:49 Saul morì, e Baal-Hanan, figliuolo di Acbor, regnò in luogo suo. 1CH 1:50 Baal-Hanan morì, e Hadad regnò in luogo suo. Il nome della sua città fu Pai, e il nome della sua moglie, Mehetabeel, figliuola di Matred, figliuola di Mezahab. 1CH 1:51 E Hadad morì. I capi di Edom furono: il capo Timna, il capo Alva, il capo Ietheth, 1CH 1:52 il capo Oholibama, il capo Ela, il capo Pinon, 1CH 1:53 il capo Kenaz, il capo Teman, il capo Mibtsar, 1CH 1:54 il capo Magdiel, il capo Iram. Questi sono i capi di Edom. 1CH 2:1 Questi sono i figliuoli d’Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zabulon; 1CH 2:2 Dan, Giuseppe, Beniamino, Neftali, Gad e Ascer. 1CH 2:3 Figliuoli di Giuda: Er, Onan e Scela; questi tre gli nacquero dalla figliuola di Shua, la Cananea. Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno lo fece morire. 1CH 2:4 Tamar, nuora di Giuda, gli partorì Perets e Zerach. Totale dei figliuoli di Giuda: cinque. 1CH 2:5 Figliuoli di Perets: Hetsron e Hamul. 1CH 2:6 Figliuoli di Zerach: Zimri, Ethan, Heman, Calcol e Dara: in tutto, cinque. 1CH 2:7 Figliuoli di Carmi: Acan che conturbò Israele quando commise una infedeltà riguardo all’interdetto. 1CH 2:8 Figliuoli di Ethan: Azaria. 1CH 2:9 Figliuoli che nacquero a Hetsron: Jerahmeel, Ram e Kelubai. 1CH 2:10 Ram generò Amminadab; Amminadab generò Nahshon, principe dei figliuoli di Giuda; 1CH 2:11 e Nahshon generò Salma; e Salma generò Boaz. Boaz generò Obed. 1CH 2:12 Obed generò Isai. 1CH 2:13 Isai generò Eliab, suo primogenito, Abinadab il secondo, Scimea il terzo, 1CH 2:14 Nethaneel il quarto, Raddai il quinto, 1CH 2:15 Otsem il sesto, Davide il settimo. 1CH 2:16 Le loro sorelle erano Tseruia ed Abigail. Figliuoli di Tseruia: Abishai, Joab ed Asael: tre. 1CH 2:17 Abigail partorì Amasa, il cui padre fu Jether, l’Ismaelita. 1CH 2:18 Caleb figliuolo di Hetsron, ebbe dei figliuoli da Azuba sua moglie, e da Jerioth. Questi sono i figliuoli che ebbe da Azuba: Jescer, Shobab e Ardon. 1CH 2:19 Azuba morì e Caleb sposò Efrath, che gli partorì Hur. 1CH 2:20 Hur generò Uri, e Uri generò Betsaleel. 1CH 2:21 Poi Hetsron prese la figliuola di Makir, padre di Galaad; egli avea sessant’anni quando la sposò; ed essa gli partorì Segub. 1CH 2:22 Segub generò Jair, che ebbe ventitre città nel paese di Galaad. 1CH 2:23 I Gheshuriti e i Siri presero loro le borgate di Jair, Kenath e i villaggi che ne dipendevano, sessanta città. Tutti cotesti erano figliuoli di Makir, padre di Galaad. 1CH 2:24 Dopo la morte di Hetsron, avvenuta a Caleb-Efratha, Abiah, moglie di Hetsron, gli partorì Ashhur padre di Tekoa. 1CH 2:25 I figliuoli di Jerahmeel, primogenito di Hetsron, furono: Ram, il primogenito, Buna, Oren ed Otsem, nati da Ahija. 1CH 2:26 Jerahmeel ebbe un’altra moglie, di nome Atara, che fu madre di Onam. 1CH 2:27 I figliuoli di Ram, primogenito di Jerahmeel, furono: Maats, Jamin ed Eker. 1CH 2:28 I figliuoli di Onam furono: Shammai e Jada. Figliuoli di Shammai: Nadab e Abishur. 1CH 2:29 La moglie di Abishur si chiamava Abihail, che gli partorì Ahban e Molid. 1CH 2:30 Figliuoli di Nadab: Seled e Appaim. Seled morì senza figliuoli. 1CH 2:31 Figliuoli di Appaim: Jscei. Figliuoli di Jscei: Sceshan. Figliuoli di Sceshan: Ahlai. 1CH 2:32 Figliuoli di Jada, fratello di Shammai: Jether e Jonathan. Jether morì senza figliuoli. 1CH 2:33 Figliuoli di Jonathan: Peleth e Zaza. Questi sono i figliuoli di Jerahmeel. 1CH 2:34 Sceshan non ebbe figliuoli, ma sì delle figlie. Sceshan aveva uno schiavo egiziano per nome Jarha. 1CH 2:35 E Sceshan diede la sua figliuola per moglie a Jarha, suo schiavo; ed essa gli partorì Attai. 1CH 2:36 Attai generò Nathan; Nathan generò Zabad; 1CH 2:37 Zabad generò Efial; Efial generò Obed; 1CH 2:38 Obed generò Jehu; Jehu generò Azaria; 1CH 2:39 Azaria generò Helets; Helets generò Elasa; 1CH 2:40 Elasa generò Sismai; Sismai generò Shallum; 1CH 2:41 Shallum generò Jekamia e Jekamia generò Elishama. 1CH 2:42 Figliuoli di Caleb, fratello di Jerahmeel: Mesha, suo primogenito che fu padre di Zif, e i figliuoli di Maresha, che fu padre di Hebron. 1CH 2:43 Figliuoli di Hebron: Kora, Tappuah, Rekem e Scema. 1CH 2:44 Scema generò Raham, padre di Jorkeam, Rekem generò Shammai. 1CH 2:45 Il figliuolo di Shammai fu Maon; e Maon fu il padre di Beth-Tsur. 1CH 2:46 Efa, concubina di Caleb, partorì Haran, Motsa e Gazez. Haran generò Gazez. 1CH 2:47 Figliuoli di Jahdai: Reghem, Jotham, Gheshan, Pelet, Efa e Shaaf. 1CH 2:48 Maaca, concubina di Caleb, partorì Sceber e Tirhana. 1CH 2:49 Partorì anche Shaaf, padre di Madmanna, Sceva, padre di Macbena e padre di Ghibea. La figliuola di Caleb era Acsa. 1CH 2:50 Questi furono i figliuoli di Caleb: Ben-Hur, primogenito di Efrata, Shobal, padre di Kiriath-Jearim; 1CH 2:51 Salma, padre di Bethlehem; Haref, padre di Beth-Gader. 1CH 2:52 Shobal, padre di Kiriath-Jearim, ebbe per discendenti: Haroe, e la metà di Menuhoth. 1CH 2:53 Le famiglie di Kiriath-Jearim furono: gli Ithrei, i Puthei, gli Shumatei e i Mishraei; dalle quali famiglie derivarono gli Tsorathiti e gli Eshtaoliti. 1CH 2:54 Figliuoli di Salma: Bethlehem e i Netofatei, Atroth-Beth-Joab, la metà dei Manahatei, gli Tsoriti. 1CH 2:55 E le famiglie di scribi che abitavano a Jabets: i Tirathei, gli Scimeathei, i Sucathei. Questi sono i Kenei discesi da Hammath, padre della casa di Recab. 1CH 3:1 Questi furono i figliuoli di Davide, che gli nacquero a Hebron: il primogenito fu Amnon, di Ahinoam, la Jzreelita; il secondo fu Daniel, da Abigail, la Carmelita; 1CH 3:2 il terzo fu Absalom, figliuolo di Maaca, figliuola di Talmai, re di Gheshur; il quarto fu Adonija, figliuolo di Hagghith; 1CH 3:3 il quinto fu Scefatia, di Abital; il sesto fu Ithream, di Egla, sua moglie. 1CH 3:4 Questi sei figliuoli gli nacquero a Hebron. Quivi regnò sette anni e sei mesi, e in Gerusalemme regnò trentatre anni. 1CH 3:5 E questi furono i figliuoli che gli nacquero a Gerusalemme: Scimea, Shobab, Nathan, Salomone: quattro figliuoli natigli da Bath-Shua, figliuola di Ammiel; 1CH 3:6 poi Jibhar, Elishama, 1CH 3:7 Elifelet, Noga, Nefeg, Jafia, 1CH 3:8 Elishama, Eliada ed Elifelet, cioè nove figliuoli. 1CH 3:9 Tutti questi furono i figliuoli di Davide, senza contare i figliuoli delle sue concubine. E Tamar era loro sorella. 1CH 3:10 Figliuoli di Salomone: Roboamo, che ebbe per figliuolo Abija, che ebbe per figliuolo Asa, che ebbe per figliuolo Giosafat, 1CH 3:11 che ebbe per figliuolo Joram, che ebbe per figliuolo Achazia, che ebbe per figliuolo Joas, 1CH 3:12 che ebbe per figliuolo Amatsia, che ebbe per figliuolo Azaria, che ebbe per figliuolo Jotham, 1CH 3:13 che ebbe per figliuolo Achaz, che ebbe per figliuolo Ezechia, che ebbe per figliuolo Manasse, 1CH 3:14 che ebbe per figliuolo Amon, che ebbe per figliuolo Giosia. 1CH 3:15 Figliuoli di Giosia: Johanan, il primogenito; Joiakim, il secondo; Sedekia, il terzo; Shallum, il quarto. 1CH 3:16 Figliuoli di Johiakim: Jeconia, ch’ebbe per figliuolo Sedekia. 1CH 3:17 Figliuoli di Jeconia, il prigioniero: il suo figliuolo Scealtiel, 1CH 3:18 e Malkiram, Pedaia, Scenatsar, Jekamia, Hoshama e Nedabia. 1CH 3:19 Figliuoli di Pedaia: Zorobabele e Scimei. Figliuoli di Zorobabele: Meshullam e Hanania, e Scelomith, loro sorella; 1CH 3:20 poi Hashuba, Ohel, Berekia, Hasadia, Jushab-Hesed, cinque in tutto. 1CH 3:21 Figliuoli di Hanania: Pelatia e Isaia, i figliuoli di Refaia, i figliuoli d’Arnan, i figliuoli di Abdia, i figliuoli di Scecania. 1CH 3:22 Figliuoli di Scecania: Scemaia. Figliuoli di Scemaia: Hattush, Jgal, Bariah, Nearia e Shafath, sei in tutto. 1CH 3:23 Figliuoli di Nearia: Elioenai, Ezechia e Azrikam, tre in tutto. 1CH 3:24 Figliuoli di Elioenai: Hodavia, Eliascib, Pelaia, Akkub, Iohanan, Delaia e Anani, sette in tutto. 1CH 4:1 Figliuoli di Giuda: Perets, Hetsron, Carmi, Hur e Shobal. 1CH 4:2 Reaia figliuolo di Shobal, generò Jahath; Jahath generò Ahumai e Lahad. Queste sono le famiglie degli Tsorathei. 1CH 4:3 Questi furono i discendenti del padre di Etham: Jzreel, Jshma e Jdbash; la loro sorella si chiamava Hatselelponi. 1CH 4:4 Penuel fu padre di Ghedor; ed Ezer, padre di Husha. Questi sono i figliuoli di Hur, primogenito di Efrata, padre di Bethlehem. 1CH 4:5 Ashhur, padre di Tekoa, ebbe due mogli: Helea e Naara. 1CH 4:6 Naara gli partorì Ahuzam, Hefer, Themeni ed Ahashtari. 1CH 4:7 Questi sono i figliuoli di Naara. Figliuoli di Helea: Tsereth, Tsohar ed Ethnan. 1CH 4:8 Kotz generò Anub, Hatsobeba, e le famiglie di Aharhel, figliuolo di Harum. 1CH 4:9 Jabets fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre gli avea messo nome Jabets, perché, diceva, “l’ho partorito con dolore”. 1CH 4:10 Jabets invocò l’Iddio d’Israele, dicendo: “Oh se tu mi benedicessi e allargassi i miei confini, e se la tua mano fosse meco e se tu mi preservassi dal male in guisa ch’io non avessi da soffrire!” E Dio gli concedette quello che avea chiesto. 1CH 4:11 Kelub, fratello di Shuha generò Mehir, che fu padre di Eshton. 1CH 4:12 Eshton generò Beth-Rafa, Paseah e Tehinna, padre di Ir-Nahash. Questa è la gente di Zeca. 1CH 4:13 Figliuoli di Kenaz: Othniel e Seraia. Figliuoli di Othniel: Hathath. 1CH 4:14 Meonothai generò Ofra. Seraia generò Joab, padre degli abitanti la valle degli artigiani, perché erano artigiani. 1CH 4:15 Figliuoli di Caleb figliuolo di Gefunne: Iru, Ela e Naam, i figliuoli d’Ela e Kenaz. 1CH 4:16 Figliuoli di Jehallelel: Zif, Zifa, Thiria ed Asareel. 1CH 4:17 Figliuoli di Esdra: Jether, Mered, Efer e Jalon. La moglie di Mered partorì Miriam, Shammai ed Ishbah, padre di Eshtemoa. 1CH 4:18 L’altra sua moglie, la Giudea, partorì Jered, padre di Ghedor, Heber, padre di Soco e Jekuthiel, padre di Zanoah. Quelli nominati prima eran figliuoli di Bithia, figliuola di Faraone che Mered avea presa per moglie. 1CH 4:19 Figliuoli della moglie di Hodija, sorella di Naham: il padre di Kehila, il Garmeo, ed Eshtemoa, il Maacatheo. 1CH 4:20 Figliuoli di Scimon: Amnon, Rinna, Benhanan e Tilon. Figliuoli di Isci: Zozeth e Ben-Zoeth. 1CH 4:21 Figliuoli di Scela, figliuolo di Giuda: Er, padre di Leca, Lada, padre di Maresha, e le famiglie della casa dove si lavora il bisso di Beth-Ashbea e Jokim, 1CH 4:22 e la gente di Cozeba, e Joas, e Saraf, che signoreggiarono su Moab, e Jashubi-Lehem. Ma queste son cose d’antica data. 1CH 4:23 Erano de’ vasai e stavano a Netaim e a Ghederah; stavano quivi presso al re per lavorare al suo servizio. 1CH 4:24 Figliuoli di Simeone: Nemuel, Jamin, Jarib, Zerah, Saul, 1CH 4:25 ch’ebbe per figliuolo Shallum, ch’ebbe per figliuolo Mibsam, ch’ebbe per figliuolo Mishma. 1CH 4:26 Figliuoli di Mishma: Hammuel, ch’ebbe per figliuolo Zaccur, ch’ebbe per figliuolo Scimei. 1CH 4:27 Scimei ebbe sedici figliuoli e sei figliuole; ma i suoi fratelli non ebbero molti figliuoli; e le loro famiglie non si moltiplicarono quanto quelle dei figliuoli di Giuda. 1CH 4:28 Si stabilirono a Beer-Sceba, a Molada, ad Hatsar-Shual, 1CH 4:29 a Bilha, ad Etsem, a Tolad, 1CH 4:30 a Bethuel, ad Horma, a Tsiklag, 1CH 4:31 a Beth-Marcaboth, ad Hatsar-Susim, a Beth-Biri ed a Shaaraim. Queste furono le loro città, fino al regno di Davide. 1CH 4:32 Aveano pure i villaggi di Etam, Ain, Rimmon, Token ed Ashan: cinque terre, 1CH 4:33 e tutti i villaggi ch’erano nei dintorni di quelle città, fino a Baal. Queste furono le loro dimore, ed essi aveano le loro genealogie. 1CH 4:34 Meshobab, Jamlec, Josha, figliuolo di Amatsia, 1CH 4:35 Joel, Jehu, figliuolo di Joscibia, figliuolo di Seraia, figliuolo di Asiel, 1CH 4:36 Elioenai, Jaakoba, Jeshohaia, Asaia, Adiel, Jesimiel, 1CH 4:37 Benaia, Ziza, figliuolo di Scifi, figliuolo di Allon, figliuolo di Jedaia, figliuolo di Scimri, figliuolo di Scemaia, 1CH 4:38 questi uomini, enumerati per nome, erano principi nelle loro famiglie, e le loro case patriarcali si accrebbero grandemente. 1CH 4:39 Andarono dal lato di Ghedor, fino ad oriente della valle, in cerca di pasture per i loro bestiami. 1CH 4:40 Trovarono pasture grasse e buone, e un paese vasto, quieto e tranquillo; poiché quelli che lo abitavano prima erano discendenti di Cam. 1CH 4:41 Questi uomini, ricordati più sopra per nome, giunsero, al tempo di Ezechia, re di Giuda, fecero man bassa sulle loro tende e sui Maoniti che si trovavan quivi, e li votarono allo sterminio, né sono risorti fino al dì d’oggi; poi si stabiliron colà in luogo di quelli, perché v’era pastura per i bestiami. 1CH 4:42 E una parte di questi figliuoli di Simeone, cinquecento uomini, andarono verso il monte Seir, avendo alla loro testa Pelatia, Nearia, Refaia ed Uziel figliuoli di Isci; 1CH 4:43 distrussero gli avanzi degli Amalekiti che avean potuto salvarsi, e si stabiliron quivi, dove son rimasti fino al dì d’oggi. 1CH 5:1 Figliuoli di Ruben, primogenito d’Israele. Poiché egli era il primogenito; ma siccome profanò il talamo di suo padre, la sua primogenitura fu data ai figliuoli di Giuseppe, figliuolo d’Israele. Nondimeno, Giuseppe non fu iscritto nelle genealogie come primogenito; 1CH 5:2 Giuda ebbe, è vero, la prevalenza tra i suoi fratelli, e da lui è disceso il principe; ma il diritto di primogenitura appartiene a Giuseppe. 1CH 5:3 Figliuoli di Ruben, primogenito d’Israele: Hanoc, Pallu, Hetsron e Carmi. 1CH 5:4 Figliuoli di Joel: Scemaia, ch’ebbe per figliuolo Gog, che ebbe per figliuolo Scimei, 1CH 5:5 che ebbe per figliuolo Mica, ch’ebbe per figliuolo Reaia, ch’ebbe per figliuolo Baal, 1CH 5:6 ch’ebbe per figliuolo Beera, che Tilgath-Pilneser, re di Assiria, menò in cattività. Esso era principe dei Rubeniti. 1CH 5:7 Fratelli di Beera, secondo le loro famiglie, come sono iscritti nelle genealogie secondo le loro generazioni: il primo, Jeiel; poi Zaccaria, 1CH 5:8 Bela, figliuolo di Azaz, figliuolo di Scema, figliuolo di Joel. Bela dimorava ad Aroer e si estendeva fino a Nebo ed a Baal-Meon; 1CH 5:9 a oriente occupava il paese dal fiume Eufrate fino all’entrata del deserto, perché avea gran quantità di bestiame nel paese di Galaad. 1CH 5:10 Al tempo di Saul, i discendenti di Bela mossero guerra agli Hagareni, che caddero nelle loro mani; e quelli si stabilirono nelle loro tende, su tutto il lato orientale di Galaad. 1CH 5:11 I figliuoli di Gad dimoravano dirimpetto a loro nel paese di Bashan, fino a Salca. 1CH 5:12 Joel fu il primo; Shafam, il secondo; poi Janai e Shafat in Bashan. 1CH 5:13 I loro fratelli, secondo le loro case patriarcali, furono: Micael, Meshullam, Sceba, Jorai, Jacan, Zia ed Eber: sette in tutto. 1CH 5:14 Essi erano figliuoli di Abihail, figliuolo di Huri, figliuolo di Jaroah, figliuolo di Galaad, figliuolo di Micael, figliuolo di Jeshishai, figliuolo di Jahdo, figliuolo di Buz; 1CH 5:15 Ahi, figliuolo di Abdiel, figliuolo di Guni, era il capo della loro casa patriarcale. 1CH 5:16 Abitavano nel paese di Galaad e di Bashan e nelle città che ne dipendevano, e in tutti i pascoli di Sharon fino ai loro estremi limiti. 1CH 5:17 Tutti furono iscritti nelle genealogie al tempo di Jotham, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, re d’Israele. 1CH 5:18 I figliuoli di Ruben, i Gaditi e la mezza tribù di Manasse, che aveano degli uomini prodi che portavano scudo e spada, tiravan d’arco ed erano addestrati alla guerra, in numero di quarantaquattromila settecentosessanta, atti a combattere, 1CH 5:19 mossero guerra agli Hagareni, a Jetur, a Nafish e a Nodab. 1CH 5:20 Furon soccorsi combattendo contro di loro, e gli Hagareni e tutti quelli ch’eran con essi furon dati loro nelle mani, perché durante il combattimento essi gridarono a Dio, che li esaudì, perché s’eran confidati in lui. 1CH 5:21 Essi presero il bestiame dei vinti: cinquantamila cammelli, duecentocinquantamila pecore, duemila asini, e centomila persone; 1CH 5:22 molti ne caddero morti, perché quella guerra procedeva da Dio. E si stabilirono nel luogo di quelli, fino alla cattività. 1CH 5:23 I figliuoli della mezza tribù di Manasse abitarono anch’essi in quel paese, da Bashan fino a Baal-Hermon e a Senir e al monte Hermon. Erano numerosi, 1CH 5:24 e questi sono i capi delle loro case patriarcali: Efer, Isci, Eliel, Azriel, Geremia, Hodavia, Jahdiel, uomini forti e valorosi, di gran rinomanza, capi delle loro case patriarcali. 1CH 5:25 Ma furono infedeli all’Iddio dei loro padri, e si prostituirono andando dietro agli dèi dei popoli del paese, che Dio avea distrutti dinanzi a loro. 1CH 5:26 E l’Iddio d’Israele eccitò lo spirito di Pul, re di Assiria, e lo spirito di Tilgath-Pilneser, re di Assiria; e Tilgath-Pilneser menò in cattività i Rubeniti, i Gaditi e la mezza tribù di Manasse, e li trasportò a Halah, ad Habor, ad Hara e presso al fiume di Gozan, dove son rimasti fino al dì d’oggi. 1CH 6:1 Figliuoli di Levi: Ghershom, Kehath e Merari. 1CH 6:2 Figliuoli di Kehath: Amram, Itsehar, Hebron ed Uziel. 1CH 6:3 Figliuoli di Amram: Aaronne, Mosè e Maria. Figliuoli d’Aaronne: Nadab, Abihu, Eleazar ed Ithamar. 1CH 6:4 Eleazar generò Fineas; Fineas generò Abishua; 1CH 6:5 Abishua generò Bukki; Bukki generò Uzzi; 1CH 6:6 Uzzi generò Zerahia; Zerahia generò Meraioth; 1CH 6:7 Meraioth generò Amaria; Amaria generò Ahitub; 1CH 6:8 Ahitub generò Tsadok; Tsadok generò Ahimaats; 1CH 6:9 Ahimaats generò Azaria; Azaria generò Johanan; 1CH 6:10 Johanan generò Azaria, che esercitò il sacerdozio nella casa che Salomone edificò a Gerusalemme. 1CH 6:11 Azaria generò Amaria; Amaria generò Ahitub; 1CH 6:12 Ahitub generò Tsadok; Tsadok generò Shallum; 1CH 6:13 Shallum generò Hilkija; 1CH 6:14 Hilkija generò Azaria; Azaria generò Seraia; Seraia generò Jehotsadak; 1CH 6:15 Jehotsadak se n’andò in esilio quando l’Eterno fece menare in cattività Giuda e Gerusalemme da Nebucadnetsar. 1CH 6:16 Figliuoli di Levi: Ghershom, Kehath e Merari. 1CH 6:17 Questi sono i nomi dei figliuoli di Ghershom: Libni e Scimei. 1CH 6:18 Figliuoli di Kehath: Amram, Jtsehar, Hebron e Uziel. 1CH 6:19 Figliuoli di Merari: Mahli e Musci. Queste sono le famiglie di Levi, secondo le loro case patriarcali. 1CH 6:20 Ghershom ebbe per figliuolo Libni, che ebbe per figliuolo Jahath, che ebbe per figliuolo Zimma, 1CH 6:21 che ebbe per figliuolo Joah, ch’ebbe per figliuolo Iddo, ch’ebbe per figliuolo Zerah, ch’ebbe per figliuolo Jeathrai. 1CH 6:22 Figliuoli di Kehath: Amminadab, che ebbe per figliuolo Core, che ebbe per figliuolo Assir, 1CH 6:23 che ebbe per figliuolo Elkana, che ebbe per figliuolo Ebiasaf, che ebbe per figliuolo Assir, 1CH 6:24 che ebbe per figliuolo Tahath, che ebbe per figliuolo Uriel, che ebbe per figliuolo Uzzia, che ebbe per figliuolo Saul. 1CH 6:25 Figliuoli di Elkana: Amasai ed Ahimoth, 1CH 6:26 che ebbe per figliuolo Elkana, che ebbe per figliuolo Tsofai, che ebbe per figliuolo Nahath, 1CH 6:27 che ebbe per figliuolo Eliab, che ebbe per figliuolo Jeroham, che ebbe per figliuolo Elkana. 1CH 6:28 Figliuoli di Samuele: Vashni, il primogenito, ed Abia. 1CH 6:29 Figliuoli di Merari: Mahli, che ebbe per figliuolo Libni, che ebbe per figliuolo Scimei, che ebbe per figliuolo Uzza, 1CH 6:30 che ebbe per figliuolo Scimea, che ebbe per figliuolo Hagghia, che ebbe per figliuolo Asaia. 1CH 6:31 Questi son quelli che Davide stabilì per la direzione del canto nella casa dell’Eterno, dopo che l’arca ebbe un luogo di riposo. 1CH 6:32 Essi esercitarono il loro ufficio di cantori davanti al tabernacolo, davanti la tenda di convegno, finché Salomone ebbe edificata la casa dell’Eterno a Gerusalemme; e facevano il loro servizio, secondo la regola loro prescritta. 1CH 6:33 Questi sono quelli che facevano il loro servizio, e questi i loro figliuoli. Dei figliuoli dei Kehathiti: Heman, il cantore, figliuolo di Joel, figliuolo di Samuele, 1CH 6:34 figliuolo di Elkana, figliuolo di Jeroham, figliuolo di Eliel, figliuolo di Toah, 1CH 6:35 figliuolo di Tsuf, figliuolo di Elkana, figliuolo di Mahath figliuolo d’Amasai, 1CH 6:36 figliuolo d’Elkana, figliuolo di Joel, figliuolo d’Azaria, figliuolo di Sofonia, 1CH 6:37 figliuolo di Tahath, figliuolo d’Assir, figliuolo d’Ebiasaf, figliuolo di Core, figliuolo di Jtsehar, 1CH 6:38 figliuolo di Kehath, figliuolo di Levi, figliuolo d’Israele. 1CH 6:39 Poi v’era il suo fratello Asaf, che gli stava alla destra: Asaf, figliuolo di Berekia, figliuolo di Scimea, 1CH 6:40 figliuolo di Micael, figliuolo di Baaseia, figliuolo di Malkija, 1CH 6:41 figliuolo d’Ethni, figliuolo di Zerah, figliuolo d’Adaia, 1CH 6:42 figliuolo d’Ethan, figliuolo di Zimma, figliuolo di Scimei, 1CH 6:43 figliuolo di Jahath, figliuolo di Ghershom, figliuolo di Levi. 1CH 6:44 I figliuoli di Merari, loro fratelli, stavano a sinistra, ed erano: Ethan, figliuolo di Kisci, figliuolo d’Abdi, figliuolo di Malluc, 1CH 6:45 figliuolo di Hashabia, figliuolo d’Amatsia, figliuolo di Hilkia, 1CH 6:46 figliuolo d’Amtsi, figliuolo di Bani, figliuolo di Scemer, 1CH 6:47 figliuolo di Mahli, figliuolo di Musci, figliuolo di Merari, figliuolo di Levi. 1CH 6:48 I loro fratelli, i Leviti, erano incaricati di tutto il servizio del tabernacolo della casa di Dio. 1CH 6:49 Ma Aaronne ed i suoi figliuoli offrivano i sacrifizi sull’altare degli olocausti e l’incenso sull’altare dei profumi, compiendo tutto il servizio nel luogo santissimo, e facendo l’espiazione per Israele, secondo tutto quello che Mosè, servo di Dio, aveva ordinato. 1CH 6:50 Questi sono i figliuoli d’Aaronne: Eleazar, che ebbe per figliuolo Fineas, che ebbe per figliuolo Abishua, 1CH 6:51 che ebbe per figliuolo Bukki, che ebbe per figliuolo Uzzi, che ebbe per figliuolo Zerahia, 1CH 6:52 che ebbe per figliuolo Meraioth, che ebbe per figliuolo Amaria, che ebbe per figliuolo Ahitub, 1CH 6:53 che ebbe per figliuolo Tsadok, che ebbe per figliuolo Ahimaats. 1CH 6:54 Questi sono i luoghi delle loro dimore, secondo le loro circoscrizioni nei territori loro assegnati. Ai figliuoli d’Aaronne della famiglia dei Kehathiti, che furono i primi tirati a sorte, 1CH 6:55 furon dati Hebron, nel paese di Giuda, e il contado all’intorno; 1CH 6:56 ma il territorio della città e i suoi villaggi furon dati a Caleb, figliuolo di Gefunne. 1CH 6:57 Ai figliuoli d’Aaronne fu data Hebron, città di rifugio, Libna col suo contado, Jattir, Eshtemoa col suo contado, 1CH 6:58 Hilen col suo contado, Debir col suo contado, 1CH 6:59 Hashan col suo contado, Beth-Scemesh col suo contado; 1CH 6:60 e della tribù di Beniamino: Gheba e il suo contado, Allemeth col suo contado, Anatoth col suo contado. Le loro città erano in tutto in numero di tredici, pari al numero delle loro famiglie. 1CH 6:61 Agli altri figliuoli di Kehath toccarono a sorte dieci città delle famiglie della tribù di Efraim, della tribù di Dan e della mezza tribù di Manasse. 1CH 6:62 Ai figliuoli di Ghershom, secondo le loro famiglie, toccarono tredici città, della tribù d’Issacar, della tribù di Ascer, della tribù di Neftali e della tribù di Manasse in Bashan. 1CH 6:63 Ai figliuoli di Merari, secondo le loro famiglie, toccarono a sorte dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù di Zabulon. 1CH 6:64 I figliuoli d’Israele dettero ai Leviti quelle città coi loro contadi; 1CH 6:65 dettero a sorte, della tribù dei figliuoli di Giuda, della tribù dei figliuoli di Simeone e della tribù dei figliuoli di Beniamino, le dette città che furono designate per nome. 1CH 6:66 Quanto alle altre famiglie dei figliuoli di Kehath, le città del territorio assegnato loro appartenevano alla tribù di Efraim. 1CH 6:67 Dettero loro Sichem, città di rifugio, col suo contado, nella contrada montuosa di Efraim, Ghezer col suo contado, 1CH 6:68 Jokmeam col suo contado, Beth-Horon col suo contado, 1CH 6:69 Ajalon col suo contado, Gath-Rimmon col suo contado; e della mezza tribù di Manasse, Aner col suo contado, Bileam col suo contado. 1CH 6:70 Queste furon le città date alle famiglie degli altri figliuoli di Kehath. 1CH 6:71 Ai figliuoli di Ghershom toccarono: della famiglia della mezza tribù di Manasse, Golan in Bashan col suo contado e Ashtaroth col suo contado; della tribù d’Issacar, 1CH 6:72 Kedesh col suo contado, Dobrath col suo contado; 1CH 6:73 Ramoth col suo contado, ed Anem col suo contado; 1CH 6:74 della tribù di Ascer: Mashal col suo contado, Abdon col suo contado, 1CH 6:75 Hukok col suo contado, Rehob col suo contado; 1CH 6:76 della tribù di Neftali: Kedesh in Galilea col suo contado, Hammon col suo contado, e Kiriathaim col suo contado. 1CH 6:77 Al rimanente dei Leviti, ai figliuoli di Merari, toccarono: della tribù di Zabulon, Rimmon col suo contado e Tabor col suo contado; 1CH 6:78 e di là dal Giordano di Gerico, all’oriente del Giordano: della tribù di Ruben, Betser, nel deserto, col suo contado; Jahtsa col suo contado, 1CH 6:79 Kedemoth col suo contado, e Mefaath col suo contado; 1CH 6:80 e della tribù di Gad: Ramoth in Galaad, col suo contado, Mahanaim col suo contado, 1CH 6:81 Heshbon col suo contado, e Jaezer col suo contado. 1CH 7:1 Figliuoli d’Issacar: Tola, Puah, Jashub e Scimron: quattro in tutto. 1CH 7:2 Figliuoli di Tola: Uzzi, Refaia, Jeriel, Jahmai, Jbsam e Samuele, capi delle case patriarcali discese da Tola; ed erano uomini forti e valorosi nelle loro generazioni; il loro numero, al tempo di Davide, era di ventiduemila seicento. 1CH 7:3 Figliuoli d’Uzzi: Jzrahia. Figliuoli di Jzrahia: Micael, Abdia, Joel ed Jsshia: cinque in tutto, e tutti capi. 1CH 7:4 Aveano con loro, secondo le loro genealogie, secondo le loro case patriarcali, trentaseimila uomini in schiere armate per la guerra; perché aveano molte mogli e molti figliuoli. 1CH 7:5 I loro fratelli, contando tutte le famiglie d’Issacar, uomini forti e valorosi, formavano un totale di ottantasettemila, iscritti nelle genealogie. 1CH 7:6 Figliuoli di Beniamino: Bela, Beker e Jediael: tre in tutto. 1CH 7:7 Figliuoli di Bela: Etsbon, Uzzi, Uzziel, Jerimoth ed Iri: cinque capi di case patriarcali, uomini forti e valorosi, iscritti nelle genealogie in numero di ventiduemila trentaquattro. 1CH 7:8 Figliuoli di Beker: Zemira, Joash, Eliezer, Elioenai, Omri, Jeremoth, Abija, Anathoth ed Alemeth. Tutti questi erano figliuoli di Beker, 1CH 7:9 e iscritti nelle genealogie, secondo le loro generazioni, come capi di case patriarcali, uomini forti e valorosi in numero di ventimila duecento. 1CH 7:10 Figliuoli di Jediael: Bilhan. Figliuoli di Bilhan: Jeush, Beniamino, Ehud, Kenaana, Zethan, Tarsis ed Ahishahar. 1CH 7:11 Tutti questi erano figliuoli di Jediael, capi di case patriarcali, uomini forti e valorosi, in numero di diciassettemila duecento pronti a partire per la guerra. 1CH 7:12 Shuppim e Huppim, figliuoli d’Ir; Huscim, figliuolo d’un altro. 1CH 7:13 Figliuoli di Neftali: Jahtsiel, Guni, Jetser, Shallum, figliuoli di Bilha. 1CH 7:14 Figliuoli di Manasse: Asriel, che gli fu partorito dalla moglie. La sua concubina Sira partorì Makir, padre di Galaad; 1CH 7:15 Makir prese per moglie una donna di Huppim e di Shuppim, e la sorella di lui avea nome Maaca. Il nome del suo secondo figliuolo era Tselofehad; e Tselofehad ebbe delle figliuole. 1CH 7:16 Maaca, moglie di Makir, partorì un figliuolo, al quale pose nome Peresh; questi ebbe un fratello di nome Sceresh, i cui figliuoli furono Ulam e Rekem. 1CH 7:17 Figliuoli di Ulam: Bedan. Questi furono i figliuoli di Galaad, figliuolo di Makir, figliuolo di Manasse. 1CH 7:18 La sua sorella Hammoleketh partorì Ishod, Abiezer e Mahla. 1CH 7:19 I figliuoli di Scemida furono Ahian, Scekem, Likhi ed Aniam. 1CH 7:20 Figliuoli di Efraim: Shutela, che ebbe per figliuolo Bered, che ebbe per figliuolo Tahath, che ebbe per figliuolo Eleada, che ebbe per figliuolo Tahath, 1CH 7:21 che ebbe per figliuolo Zabad, che ebbe per figliuolo Shutelah, Ezer ed Elead, i quali furono uccisi da quei di Gath, nativi del paese, perch’erano scesi a predare il loro bestiame. 1CH 7:22 Efraim, loro padre, li pianse per molto tempo, e i suoi fratelli vennero a consolarlo. 1CH 7:23 Poi entrò da sua moglie, la quale concepì e partorì un figliuolo; ed egli lo chiamò Beria, perché questo era avvenuto mentre avea l’afflizione in casa. 1CH 7:24 Efraim ebbe per figliuola Sceera, che edifico Beth-Horon, la inferiore e la superiore, ed Uzzen-Sceera. 1CH 7:25 Ebbe ancora per figliuoli: Refa e Resef; il qual Refa ebbe per figliuolo Telah, che ebbe per figliuolo Tahan, 1CH 7:26 che ebbe per figliuolo Ladan, che ebbe per figliuolo Ammihud, che ebbe per figliuolo Elishama, che ebbe per figliuolo Nun, 1CH 7:27 che ebbe per figliuolo Giosuè. 1CH 7:28 Le loro possessioni e abitazioni furono Bethel e le città che ne dipendevano; dalla parte d’oriente, Naaran; da occidente, Ghezer con le città che ne dipendevano, Sichem con le città che ne dipendevano, fino a Gaza con le città che ne dipendevano. 1CH 7:29 I figliuoli di Manasse possedevano: Beth-Scean e le città che ne dipendevano, Taanac e le città che ne dipendevano, Meghiddo e le città che ne dipendevano, Dor e le città che ne dipendevano. In queste città abitarono i figliuoli di Giuseppe, figliuoli d’Israele. 1CH 7:30 Figliuoli di Ascer: Jmna, Ishva, Ishvi, Beria, e Serah, loro sorella. 1CH 7:31 Figliuoli di Beria: Heber e Malkiel. Malkiel fu padre di Birzavith. 1CH 7:32 Heber generò Jaflet, Shomer, Hotham e Shua, loro sorella. 1CH 7:33 Figliuoli di Jaflet: Pasac, Bimhal ed Asvath. Questi sono i figliuoli di Jaflet. 1CH 7:34 Figliuoli di Scemer: Ahi, Rohega, Hubba ed Aram. 1CH 7:35 Figliuoli di Helem, suo fratello: Tsofah, Jmna, Scelesh ed Amal. 1CH 7:36 Figliuoli di Tsofah: Suah, Harnefer, Shual, Beri, Jmra, 1CH 7:37 Betser, Hod, Shamma, Scilsha, Jthran e Beera. 1CH 7:38 Figliuoli di Jether: Jefunne, Pispa ed Ara. 1CH 7:39 Figliuoli di Ulla: Arah, Hanniel e Ritsia. 1CH 7:40 Tutti questi furon figliuoli di Ascer, capi di case patriarcali, uomini scelti, forti e valorosi, capi tra i principi, iscritti per servizio di guerra in numero di ventiseimila uomini. 1CH 8:1 Beniamino generò Bela, suo primogenito, Ashbel il secondo, Aharah il terzo, 1CH 8:2 Nohah il quarto, e Rafa il quinto. 1CH 8:3 I figliuoli di Bela furono: Addar, Ghera, Abihud, 1CH 8:4 Abishua, Naaman, Ahoah, 1CH 8:5 Ghera, Scefufan e Huram. 1CH 8:6 Questi sono i figliuoli di Ehud, che erano capi delle famiglie che abitavano Gheba e che furon trasportati schiavi a Manahath. 1CH 8:7 Egli generò Naaman, Ahija e Ghera, che li menò via schiavi; e generò Uzza ed Ahihud. 1CH 8:8 Shaharaim ebbe de’ figliuoli nella terra di Moab dopo che ebbe ripudiate le sue mogli Huscim e Baara. 1CH 8:9 Da Hodesh sua moglie ebbe: Jobab, Tsibia, Mesha, Malcam, 1CH 8:10 Jeuts, Sokia e Mirma. Questi furono i suoi figliuoli, capi di famiglie patriarcali. 1CH 8:11 Da Huscim ebbe: Abitub ed Elpaal. 1CH 8:12 Figliuoli di Elpaal: Eber, Misham, Scemed, che edificò Ono, Lod, e le città che ne dipendevano. 1CH 8:13 Beria e Scema, erano i capi delle famiglie che abitavano Ajalon, e misero in fuga gli abitanti di Gath. 1CH 8:14 Ahio, Shashak, Jeremoth, Zebadia, 1CH 8:15 Arad, Eder, 1CH 8:16 Micael, Jishpa, Joha erano figliuoli di Beria. 1CH 8:17 Zebadia, Meshullam, Hizki, Heber, 1CH 8:18 Jshmerai, Jzlia e Jobab erano figliuoli di Elpaal. 1CH 8:19 Jakim, Zicri, Zabdi, 1CH 8:20 Elienai, Tsilletai, Eliel, 1CH 8:21 Adaia, Beraia e Scimrath erano figliuoli di Scimei. 1CH 8:22 Jshpan, Eber, Eliel, 1CH 8:23 Abdon, Zicri, Hanan, 1CH 8:24 Hanania, Elam, Anthotija, 1CH 8:25 Jfdeia e Penuel erano figliuoli di Shashak. 1CH 8:26 Shamscerai, Sceharia, Atalia, 1CH 8:27 Jaaresia, Elija e Zicri erano figliuoli di Jeroham. 1CH 8:28 Questi erano capi di famiglie patriarcali: capi secondo le loro generazioni; e abitavano a Gerusalemme. 1CH 8:29 Il padre di Gabaon abitava a Gabaon, e sua moglie si chiamava Maaca. 1CH 8:30 Il suo figliuolo primogenito fu Abdon; poi ebbe Tsur, Kish, Baal, Nadab, Ghedor, Ahio, Zeker. 1CH 8:31 Mikloth generò Scimea. 1CH 8:32 Anche questi abitarono dirimpetto ai loro fratelli a Gerusalemme coi loro fratelli. 1CH 8:33 Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Gionathan, Malkishua, Abinadab, Eshbaal. 1CH 8:34 Figliuoli di Gionathan: Merib-Baal. Merib-Baal generò Mica. 1CH 8:35 Figliuoli di Mica: Pithon, Melec, Taarea, Ahaz. 1CH 8:36 Ahaz generò Jehoadda; Jehoadda generò Alemeth, Azmaveth e Zimri; Zimri generò Motsa; 1CH 8:37 Motsa generò Binea, che ebbe per figliuolo Rafa, che ebbe per figliuolo Eleasa, che ebbe per figliuolo Atsel. 1CH 8:38 Atsel ebbe sei figliuoli, dei quali questi sono i nomi: Azrikam, Bocru, Ishmael, Scearia, Obadia e Hanan. Tutti questi erano figliuoli di Atsel. 1CH 8:39 Figliuoli di Escek suo fratello: Ulam, il suo primogenito; Jeush il secondo, ed Elifelet il terzo. 1CH 8:40 (H8-39) I figliuoli di Ulam furono uomini forti e valorosi, tiratori d’arco; ebbero molti figliuoli e nipoti: centocinquanta. Tutti questi furon discendenti di Beniamino. 1CH 9:1 Tutti gl’Israeliti furono registrati nelle genealogie, e si trovano iscritti nel libro dei re d’Israele. Giuda fu menato in cattività a Babilonia, a motivo delle sue infedeltà. 1CH 9:2 Or i primi abitanti che si stabilirono nei loro possessi e nelle loro città, erano Israeliti, sacerdoti, Leviti e Nethinei. 1CH 9:3 A Gerusalemme si stabilirono dei figliuoli di Giuda, dei figliuoli di Beniamino, e dei figliuoli di Efraim e di Manasse. 1CH 9:4 Dei figliuoli di Perets, figliuolo di Giuda: Uthai, figliuolo di Ammihud, figliuolo di Omri, figliuolo di Imri, figliuolo di Bani. 1CH 9:5 Dei Sciloniti: Asaia il primogenito, e i suoi figliuoli. 1CH 9:6 Dei figliuoli di Zerah: Jeuel e i suoi fratelli: seicentonovanta in tutto. 1CH 9:7 Dei figliuoli di Beniamino: Sallu, figliuolo di Meshullam, figliuolo di Hodavia, figliuolo di Hassena; 1CH 9:8 Jbneia, figliuolo di Jeroham; Ela, figliuolo di Uzzi, figliuolo di Micri; Meshullam, figliuolo di Scefatia, figliuolo di Reuel, figliuolo d’Jbnia; 1CH 9:9 e i loro fratelli, secondo le loro generazioni, novecentocinquantasei in tutto. Tutti questi erano capi delle rispettive case patriarcali. 1CH 9:10 Dei sacerdoti: Jedaia, Jehoiarib, Jakin, 1CH 9:11 Azaria, figliuolo di Hilkia, figliuolo di Meshullam, figliuolo di Tsadok, figliuolo di Meraioth, figliuolo di Ahitub, preposto alla casa di Dio, 1CH 9:12 Adaia, figliuolo di Jeroham, figliuolo di Pashur, figliuolo di Malkija; Maesai, figliuolo di Adiel, figliuolo di Jahzera, figliuolo di Meshullam, figliuolo di Mescillemith, figliuolo di Immer; 1CH 9:13 e i loro fratelli, capi delle rispettive case patriarcali: millesettecento sessanta, uomini valentissimi, occupati a compiere il servizio della casa di Dio. 1CH 9:14 Dei Leviti: Scemaia, figliuolo di Hasshub, figliuolo di Azrikam, figliuolo di Hashabia, dei figliuoli di Merari; 1CH 9:15 Bakbakkar, Heresh, Galal, Mattania, figliuolo di Mica, figliuolo di Zicri, figliuolo di Asaf; 1CH 9:16 Obadia, figliuolo di Scemaia, figliuolo di Galal, figliuolo di Jeduthun; Berakia, figliuolo di Asa, figliuolo di Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti. 1CH 9:17 Dei portinai: Shallum, Akkub, Talmon, Ahiman e i loro fratelli; Shallum era il capo; 1CH 9:18 e tale è rimasto fino al di d’oggi, alla porta del re che è ad oriente. Essi son quelli che furono i portieri del campo dei figliuoli di Levi. 1CH 9:19 Shallum, figliuolo di Kore, figliuolo di Ebiasaf, figliuolo di Korah, e i suoi fratelli, i Korahiti, della casa di suo padre, erano preposti all’opera del servizio, custodendo le porte del tabernacolo; i loro padri erano stati preposti al campo dell’Eterno per custodirne l’entrata; 1CH 9:20 e Fineas, figliuolo di Eleazaro, era stato anticamente loro capo; e l’Eterno era con lui. 1CH 9:21 Zaccaria, figliuolo di Mescelemia, era portiere all’ingresso della tenda di convegno. 1CH 9:22 Tutti questi che furono scelti per essere custodi alle porte erano in numero di duecentododici, ed erano iscritti nelle genealogie, secondo i loro villaggi. Davide e Samuele il veggente li aveano stabiliti nel loro ufficio. 1CH 9:23 Essi e i loro figliuoli erano preposti alla custodia delle porte della casa dell’Eterno, cioè della casa del tabernacolo. 1CH 9:24 V’erano dei portinai ai quattro lati: a oriente, a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. 1CH 9:25 I loro fratelli, che dimoravano nei loro villaggi, doveano di quando in quando venire a stare dagli altri, per sette giorni; 1CH 9:26 poiché i quattro capi portinai, Leviti, erano sempre in funzione, ed avevano anche la sorveglianza delle camere e dei tesori della casa di Dio, 1CH 9:27 e passavano la notte intorno alla casa di Dio, perché aveano l’incarico di custodirla e a loro spettava l’aprirla tutte le mattine. 1CH 9:28 Alcuni d’essi dovean prender cura degli arredi del culto, ch’essi contavano quando si portavano nel tempio e quando si riportavan fuori. 1CH 9:29 Altri aveano l’incarico di custodire gli utensili, tutti i vasi sacri, il fior di farina, il vino, l’olio, l’incenso e gli aromi. 1CH 9:30 Quelli che preparavano i profumi aromatici erano figliuoli di sacerdoti. 1CH 9:31 Mattithia, uno dei Leviti, primogenito di Shallum il Korahita, avea l’ufficio di badare alle cose che si dovean cuocere sulla gratella. 1CH 9:32 E alcuni dei loro fratelli, tra i Kehathiti, erano incaricati di preparare per ogni sabato i pani della presentazione. 1CH 9:33 Tali sono i cantori, capi delle famiglie levitiche che dimoravano nelle camere del tempio ed erano esenti da ogni altro servizio, perché l’ufficio loro li teneva occupati giorno e notte. 1CH 9:34 Tali sono i capi delle famiglie levitiche, capi secondo le loro generazioni; essi stavano a Gerusalemme. 1CH 9:35 A Gabaon abitavano Jeiel, padre di Gabaon, la cui moglie si chiamava Maaca, 1CH 9:36 Abdon, suo figliuolo primogenito, Tsur-Kis, 1CH 9:37 Baal, Ner, Nadab, Ghedor, Ahio, Zaccaria e Mikloth. Mikloth generò Scimeam. 1CH 9:38 Anch’essi dimoravano dirimpetto ai loro fratelli a Gerusalemme coi loro fratelli. 1CH 9:39 Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Gionathan, Malkishua, Abinadab ed Eshbaal. 1CH 9:40 Il figliuolo di Gionathan fu Merib-Baal, e Merib-Baal generò Mica. 1CH 9:41 Figliuoli di Mica: Pithon, Melec, Taharea ed Ahaz. 1CH 9:42 Ahaz generò Jarah; Jarah generò Alemeth, Azmaveth e Zimri. Zimri generò Motsa. 1CH 9:43 Motsa generò Binea, che ebbe per figliuolo Refaia, che ebbe per figliuolo Eleasa, che ebbe per figliuolo Atsel. 1CH 9:44 Atsel ebbe sei figliuoli, dei quali questi sono i nomi: Azrikam, Bocru, Ismaele, Scearia, Obadia e Hanan. Questi sono i figliuoli di Atsel. 1CH 10:1 Or i Filistei vennero a battaglia con Israele, e gl’Israeliti fuggirono dinanzi ai Filistei, e caddero morti in gran numero sul monte Ghilboa. 1CH 10:2 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figliuoli, e uccisero Gionathan, Abinadab e Malkishua, figliuoli di Saul. 1CH 10:3 Il forte della battaglia si volse contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero, ed egli si trovò in grande angoscia a motivo degli arcieri. 1CH 10:4 E Saul disse al suo scudiere: “Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi ed a farmi oltraggio”. Ma lo scudiere non volle farlo, perch’era còlto da gran paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. 1CH 10:5 Lo scudiere di Saul, vedendolo morto, si gettò anche egli sulla propria spada, e morì. 1CH 10:6 Così morirono Saul e i suoi tre figliuoli; e tutta la sua casa perì nel medesimo tempo. 1CH 10:7 E tutti gl’Israeliti che abitavano nella valle quando videro che la gente d’Israele s’era data alla fuga e che Saul e i suoi figliuoli erano morti, abbandonarono le loro città, e fuggirono; e i Filistei andarono ad abitarle. 1CH 10:8 L’indomani i Filistei vennero a spogliare gli uccisi, e trovarono Saul e i suoi figliuoli caduti sul monte Ghilboa. 1CH 10:9 Spogliarono Saul, e portaron via la sua testa e le sue armi, e mandarono all’intorno per il paese de’ Filistei ad annunziare la buona notizia ai loro idoli ed al popolo; 1CH 10:10 e collocarono le armi di lui nella casa del loro dio, e inchiodarono il suo teschio nel tempio di Dagon. 1CH 10:11 Tutta la gente di Jabes di Galaad udì tutto quello che i Filistei avean fatto a Saul, 1CH 10:12 e tutti gli uomini valorosi si levarono, presero il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figliuoli, e li portarono a Jabes; seppellirono le loro ossa sotto alla tamerice di Jabes, e digiunarono per sette giorni. 1CH 10:13 Così morì Saul, a motivo della infedeltà ch’egli avea commessa contro l’Eterno col non aver osservato la parola dell’Eterno, ed anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, 1CH 10:14 mentre non avea consultato l’Eterno. E l’Eterno lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figliuolo d’Isai. 1CH 11:1 Allora tutto Israele si radunò presso Davide a Hebron, e gli disse: “Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. 1CH 11:2 Anche in passato quando era re Saul, eri tu quel che guidavi e riconducevi Israele; e l’Eterno, il tuo Dio, t’ha detto: Tu pascerai il mio popolo d’Israele, tu sarai il principe del mio popolo d’Israele”. 1CH 11:3 Tutti gli anziani d’Israele vennero dunque dal re a Hebron, e Davide fece alleanza con loro a Hebron in presenza dell’Eterno; ed essi unsero Davide come re d’Israele, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo di Samuele. 1CH 11:4 Davide con tutto Israele si mosse contro Gerusalemme, che è Gebus. Quivi erano i Gebusei, abitanti del paese. 1CH 11:5 E gli abitanti di Gebus dissero a Davide: “Tu non entrerai qui”. Ma Davide prese la fortezza di Sion, che è la città di Davide. 1CH 11:6 Or Davide avea detto: “Chiunque batterà per il primo i Gebusei, sarà capo e principe”. E Joab, figliuolo di Tseruia, salì, il primo, e fu fatto capo. 1CH 11:7 E Davide abitò nella fortezza, e per questo essa fu chiamata “la città di Davide”. 1CH 11:8 Ed egli cinse la città di costruzioni, cominciando da Millo, e tutto all’intorno; e Joab riparò il resto della città. 1CH 11:9 E Davide andava diventando sempre più grande, e l’Eterno degli eserciti era con lui. 1CH 11:10 Questi sono i capi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide, e che l’aiutarono con tutto Israele ad assicurare il suo dominio per stabilirlo re, secondo la parola dell’Eterno riguardo ad Israele. 1CH 11:11 Questa è la lista dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Jashobeam, figliuolo di una Hakmonita, capo dei principali ufficiali; egli impugnò la lancia contro trecento uomini, che uccise in un solo scontro. 1CH 11:12 Dopo di lui veniva Eleazar, figliuolo di Dodo, lo Ahohita, uno dei tre valorosi guerrieri. 1CH 11:13 Egli era con Davide a Pas-Dammin, dove i Filistei s’erano raunati per combattere. V’era quivi un campo pieno d’orzo; e il popolo fuggiva dinanzi ai Filistei. 1CH 11:14 Ma quelli si piantarono in mezzo al campo, lo difesero e sconfissero i Filistei; e l’Eterno diede una gran vittoria. 1CH 11:15 Tre dei trenta capi scesero sulla roccia, presso Davide, nella spelonca di Adullam, mentre l’esercito dei Filistei era accampato nella valle di Refaim. 1CH 11:16 Davide era allora nella fortezza, e c’era un posto di Filistei a Bethlehem. 1CH 11:17 Davide ebbe un desiderio, e disse: “Oh se qualcuno mi desse da bere dell’acqua del pozzo ch’è vicino alla porta di Bethlehem!” 1CH 11:18 E quei tre s’aprirono un varco attraverso al campo filisteo, attinsero dell’acqua dal pozzo di Bethlehem, vicino alla porta; e, presala seco, la presentarono a Davide; il quale però non ne volle bere, ma la sparse davanti all’Eterno, 1CH 11:19 dicendo: “Mi guardi Iddio dal far tal cosa! Beverei io il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita? Perché l’han portata a rischio della loro vita”. E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi. 1CH 11:20 Abishai, fratello di Joab, fu il capo di altri tre. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini, e li uccise; e fu famoso fra i tre. 1CH 11:21 Fu il più illustre dei tre della seconda serie, e fu fatto loro capo; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. 1CH 11:22 Poi veniva Benaia, figliuolo di Jehoiada, figliuolo di un uomo da Kabtseel, valoroso, e celebre per le sue prodezze. Egli uccise i due grandi eroi di Moab. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, un giorno di neve. 1CH 11:23 Uccise pure un Egiziano di statura enorme alto cinque cubiti, che teneva in mano una lancia grossa come un subbio da tessitore; ma Benaia gli scese contro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia, e se ne servì per ucciderlo. 1CH 11:24 Questo fece Benaia, figliuolo di Jehoiada; e fu famoso fra i tre prodi. 1CH 11:25 Fu il più illustre dei trenta; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. E Davide lo ammise nel suo consiglio. 1CH 11:26 Poi v’erano questi uomini, forti valorosi: Asael, fratello di Joab; Elhanan, figliuolo di Dodo da Bethlehem; 1CH 11:27 Shammoth da Haror; Helets da Palon; 1CH 11:28 Ira, figliuolo di Ikkesh, da Tekoa; Abiezer da Anatoth; 1CH 11:29 Sibbecai da Husha; Ilai da Ahoa; 1CH 11:30 Maharai da Netofa; Heled, figliuolo di Baana, da Netofa; 1CH 11:31 Ithai, figliuolo di Ribai, da Ghibea dei figliuoli di Beniamino; Benaia da Pirathon; 1CH 11:32 Hurai da Nahale-Gaash; Abiel da Arbath; 1CH 11:33 Azmaveth da Baharum; Eliahba da Shaalbon; 1CH 11:34 Bene-Hascem da Ghizon; Jonathan, figliuolo di Shaghé da Harar; 1CH 11:35 Hahiam, figliuolo di Sacar, da Harar; Elifal, figliuolo di Ur; 1CH 11:36 Hefer da Mekera; Ahija da Palon; 1CH 11:37 Hetsro da Carmel; Naarai, figliuolo di Ezbai; 1CH 11:38 Joel, fratello di Nathan; Mibhar, figliuolo di Hagri; 1CH 11:39 Tselek, l’Ammonita; Naharai da Beroth, scudiero di Joab figliuolo di Tseruia. 1CH 11:40 Ira da Jether; Gareb da Jether; 1CH 11:41 Uria, lo Hitteo; Zabad, figliuolo di Ahlai; 1CH 11:42 Adina, figliuolo di Sciza, il Rubenita, capo dei Rubeniti, e altri trenta con lui. 1CH 11:43 Hanan, figliuolo di Maaca; Joshafat da Mithni; 1CH 11:44 Uzzia da Ashtaroth; Shama e Jeiel, figliuoli di Hotham, da Aroer; 1CH 11:45 Jediael, figliuolo di Scimri; Joha, suo fratello, il Titsita; 1CH 11:46 Eliel da Mahavim; Jeribai e Joshavia, figliuoli di Elnaam; Jthma, il Moabita; 1CH 11:47 Eliel, Obed e Jaasiel, il Metsobaita. 1CH 12:1 Or questi son quelli che vennero a Davide a Tsiklag, mentr’egli era ancora fuggiasco per tema di Saul, figliuolo di Kis; essi facean parte dei prodi che gli prestarono aiuto durante la guerra. 1CH 12:2 Erano armati d’arco, abili a scagliar sassi ed a tirar frecce tanto con la destra quanto con la sinistra; erano della tribù di Beniamino, de’ fratelli di Saul. 1CH 12:3 Il capo Ahiezer e Joas, figliuoli di Scemaa, da Ghibea; Jeziel e Pelet, figliuoli di Azmaveth; Beraca; Jehu da Anathoth; 1CH 12:4 Jshmaia da Gabaon, valoroso fra i trenta e capo dei trenta; Geremia; Jahaziel; Johanan; Jozabad da Ghedera; 1CH 12:5 Eluzai; Jerimoth; Bealia; Scemaria; Scefatia da Haruf; 1CH 12:6 Elkana; Jscia; Azareel; Joezer e Jashobeam, Koraiti; 1CH 12:7 Joela e Zebadia, figliuoli di Jeroham, da Ghedor. 1CH 12:8 Fra i Gaditi degli uomini partirono per recarsi da Davide nella fortezza del deserto: erano uomini forti e valorosi, esercitati alla guerra, che sapevan maneggiare scudo e lancia: dalle facce leonine, e veloci come gazzelle sui monti. 1CH 12:9 Ezer era il capo; Obadia, il secondo; Eliab, il terzo; 1CH 12:10 Mishmanna, il quarto; Geremia, il quinto; 1CH 12:11 Attai il sesto; Eliel, il settimo; 1CH 12:12 Johanan, l’ottavo; Elzabad, il nono; 1CH 12:13 Geremia, il decimo; Macbannai, l’undecimo. 1CH 12:14 Questi erano dei figliuoli di Gad, capi dell’esercito; il minimo tenea fronte a cento; il maggiore, a mille. 1CH 12:15 Questi son quelli che passarono il Giordano il primo mese quand’era straripato da per tutto, e misero in fuga tutti gli abitanti delle valli, a oriente e ad occidente. 1CH 12:16 Anche dei figliuoli di Beniamino e di Giuda vennero a Davide, nella fortezza. 1CH 12:17 Davide uscì loro incontro, e si rivolse a loro, dicendo: “Se venite da me con buon fine per soccorrermi, il mio cuore sarà unito col vostro; ma se venite per tradirmi e darmi nelle mani de’ miei avversari, mentre io non commetto alcuna violenza, l’Iddio dei nostri padri lo vegga, e faccia egli giustizia!” 1CH 12:18 Allora lo spirito investì Amasai, capo dei trenta, che esclamò: “Noi siamo tuoi, o Davide; e siam con te, o figliuolo d’Isai! Pace, pace a te, e pace a quei che ti soccorrono, poiché il tuo Dio ti soccorre!” Allora Davide li accolse, e li fece capi delle sue schiere. 1CH 12:19 Anche degli uomini di Manasse passarono a Davide, quando questi andò coi Filistei a combattere contro Saul; ma Davide e i suoi uomini non furono d’alcun aiuto ai Filistei; giacché i principi dei Filistei, dopo essersi consultati, rimandarono Davide, dicendo: “Egli passerebbe dalla parte del suo signore Saul, a prezzo delle nostre teste”. 1CH 12:20 Quand’egli tornò a Tsiklag, questi furon quelli di Manasse, che passarono a lui: Adna, Jozabad, Jediael, Micael, Jozabad, Elihu, Tsilletai, capi di migliaia nella tribù di Manasse. 1CH 12:21 Questi uomini diedero aiuto a Davide contro le bande dei predoni, perché erano tutti uomini forti e valorosi; e furon fatti capi nell’esercito. 1CH 12:22 E ogni giorno veniva gente a Davide per soccorrerlo: tanta, che se ne formò un esercito grande come un esercito di Dio. 1CH 12:23 Questo è il numero degli uomini armati per la guerra, che si recarono da Davide a Hebron per trasferire a lui la potestà reale di Saul, secondo l’ordine dell’Eterno. 1CH 12:24 Figliuoli di Giuda, che portavano scudo e lancia, seimila ottocento, armati per la guerra. 1CH 12:25 De’ figliuoli di Simeone, uomini forti e valorosi in guerra, settemila cento. 1CH 12:26 Dei figliuoli di Levi, quattromila seicento; 1CH 12:27 e Jehoiada, principe della famiglia d’Aaronne, e con lui tremila settecento uomini; 1CH 12:28 e Tsadok, giovine forte e valoroso, e la sua casa patriarcale, che contava ventidue capi. 1CH 12:29 Dei figliuoli di Beniamino, fratelli di Saul, tremila; poiché la maggior parte d’essi fino allora era rimasta fedele alla casa di Saul. 1CH 12:30 Dei figliuoli d’Efraim, ventimila ottocento: uomini forti e valorosi, gente di gran nome, divisi secondo le loro case patriarcali. 1CH 12:31 Della mezza tribù di Manasse, diciottomila che furono designati nominatamente, per andare a proclamare re Davide. 1CH 12:32 Dei figliuoli d’Issacar, che intendevano i tempi, in modo da sapere quel che Israele dovea fare, duecento capi, e tutti i loro fratelli sotto i loro ordini. 1CH 12:33 Di Zabulon, cinquantamila, atti a servire, forniti per il combattimento di tutte le armi da guerra, e pronti ad impegnar l’azione con cuore risoluto. 1CH 12:34 Di Neftali, mille capi, e con essi trentasettemila uomini armati di scudo e lancia. 1CH 12:35 Dei Daniti, armati per la guerra, ventottomila seicento. 1CH 12:36 Di Ascer, atti a servire, e pronti a ordinarsi in battaglia, quarantamila. 1CH 12:37 E di là dal Giordano, dei Rubeniti, dei Gaditi e della mezza tribù di Manasse, forniti per il combattimento di tutte le armi da guerra, centoventimila. 1CH 12:38 Tutti questi uomini, gente di guerra, pronti a ordinarsi in battaglia, giunsero a Hebron, con sincerità di cuore, per proclamare Davide re sopra tutto Israele; e anche tutto il rimanente d’Israele era unanime per fare re Davide. 1CH 12:39 Essi rimasero quivi tre giorni con Davide a mangiare e a bere, perché i loro fratelli avean preparato per essi dei viveri. 1CH 12:40 E anche quelli ch’eran loro vicini, e perfino gente da Issacar, da Zabulon e da Neftali, portavan dei viveri sopra asini, sopra cammelli, sopra muli e su buoi: farina, fichi secchi, uva secca, vino, olio, buoi e pecore in abbondanza; perché v’era gioia in Israele. 1CH 13:1 Davide tenne consiglio coi capi di migliaia e di centinaia, cioè con tutti i principi del popolo, 1CH 13:2 poi disse a tutta la raunanza d’Israele: “Se vi par bene, e se l’Eterno, il nostro Dio, l’approva, mandiamo da per tutto a dire ai nostri fratelli che son rimasti in tutte le regioni d’Israele, e così pure ai sacerdoti ed ai Leviti nelle loro città e nei loro contadi, che si uniscano a noi; 1CH 13:3 e riconduciamo qui da noi l’arca del nostro Dio; poiché non ce ne siamo occupati ai tempi di Saul”. 1CH 13:4 E tutta la raunanza rispose che si facesse così giacché la cosa parve buona agli occhi di tutto il popolo. 1CH 13:5 Davide dunque radunò tutto Israele dallo Scihor d’Egitto fino all’ingresso di Hamath, per ricondurre l’arca di Dio da Kiriath-Jearim. 1CH 13:6 E Davide, con tutto Israele, salì verso Baala, cioè verso Kiriath-Jearim, che appartiene a Giuda, per trasferire di là l’arca di Dio, dinanzi alla quale è invocato il nome dell’Eterno, che siede sovr’essa fra i cherubini. 1CH 13:7 E posero l’arca di Dio sopra un carro nuovo, levandola dalla casa di Abinadab; e Uzza ed Ahio conducevano il carro. 1CH 13:8 Davide e tutto Israele danzavano dinanzi a Dio a tutto potere, cantando e sonando cetre, saltèri, timpani, cembali e trombe. 1CH 13:9 Or come furon giunti all’aia di Kidon, Uzza stese la mano per reggere l’arca, perché i buoi la facevano piegare. 1CH 13:10 E l’ira dell’Eterno s’accese contro Uzza, e l’Eterno lo colpì per avere stesa la mano sull’arca; e quivi Uzza morì dinanzi a Dio. 1CH 13:11 Davide si attristò perché l’Eterno avea fatto una breccia nel popolo, colpendo Uzza; e quel luogo è stato chiamato Perets-Uzza fino al dì d’oggi. 1CH 13:12 E Davide in quel giorno, ebbe paura di Dio, e disse: “Come farò a portare a casa mia l’arca di Dio?” 1CH 13:13 E Davide non ritirò l’arca presso di sé, nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom di Gath. 1CH 13:14 E l’arca di Dio rimase tre mesi dalla famiglia di Obed-Edom, in casa di lui; e l’Eterno benedisse la casa di Obed-Edom e tutto quello che gli apparteneva. 1CH 14:1 Hiram, re di Tiro, inviò a Davide de’ messi, del legname di cedro, dei muratori e dei legnaiuoli, per edificargli una casa. 1CH 14:2 Allora Davide riconobbe che l’Eterno lo stabiliva saldamente come re d’Israele, giacché la sua dignità reale era grandemente esaltata per amore d’Israele, del popolo di Dio. 1CH 14:3 Davide si prese ancora delle mogli a Gerusalemme, e generò ancora figliuoli e figliuole. 1CH 14:4 Questi sono i nomi dei figliuoli che gli nacquero a Gerusalemme: Shammua, Shobab, Nathan, Salomone, 1CH 14:5 Jbhar, Elishua, Elpelet, 1CH 14:6 Noga, Nefeg, Jafia, 1CH 14:7 Elishama, Beeliada ed Elifelet. 1CH 14:8 Or quando i Filistei ebbero udito che Davide era stato unto re di tutto Israele, saliron tutti in cerca di lui; e Davide, saputolo, uscì loro incontro. 1CH 14:9 I Filistei giunsero e si sparsero per la valle dei Refaim. 1CH 14:10 Allora Davide consultò Dio, dicendo: “Salirò io contro i Filistei? E me li darai tu nelle mani?” L’Eterno gli rispose: “Sali, e io li darò nelle tue mani”. 1CH 14:11 I Filistei dunque salirono a Baal-Peratsim, dove Davide li sconfisse, e disse: “Iddio ha rotto i miei nemici per mano mia come quando le acque rompono le dighe”. Perciò fu dato a quel luogo il nome di Baal-Peratsim. 1CH 14:12 I Filistei lasciaron quivi i loro dèi, che per ordine di Davide, furon dati alle fiamme. 1CH 14:13 Di poi i Filistei tornarono a spargersi per quella valle. 1CH 14:14 E Davide consultò di nuovo Dio; e Dio gli disse: “Non salire dietro ad essi, allontanati e gira intorno a loro, e giungerai su di essi dal lato dei Gelsi. 1CH 14:15 E quando udrai un rumor di passi tra le vette dei gelsi, esci subito all’attacco, perché Dio marcerà alla tua testa per sconfiggere l’esercito dei Filistei”. 1CH 14:16 Davide fece come Dio gli avea comandato, e gl’Israeliti sconfissero l’esercito dei Filistei da Gabaon a Ghezer. 1CH 14:17 E la fama di Davide si sparse per tutti i paesi, e l’Eterno fece sì ch’egli incutesse spavento a tutte le genti. 1CH 15:1 Davide si costruì delle case nella città di Davide; preparò un luogo per l’arca di Dio, e drizzò una tenda per essa. 1CH 15:2 Allora Davide disse: “Nessuno deve portare l’arca di Dio tranne i Leviti; perché l’Eterno ha scelti loro per portare l’arca di Dio, e per esser suoi ministri in perpetuo”. 1CH 15:3 E Davide convocò tutto Israele a Gerusalemme per trasportar l’arca dell’Eterno al luogo ch’egli le avea preparato. 1CH 15:4 Davide radunò pure i figliuoli d’Aaronne ed i Leviti: 1CH 15:5 dei figliuoli di Kehath, Uriel, il capo, e i suoi fratelli: centoventi; 1CH 15:6 dei figliuoli di Merari, Asaia, il capo, e i suoi fratelli: duecentoventi; 1CH 15:7 dei figliuoli di Ghershom, Joel, il capo, e i suoi fratelli: centotrenta; 1CH 15:8 dei figliuoli di Elitsafan, Scemaia, il capo, e i suoi fratelli: duecento; 1CH 15:9 dei figliuoli di Hebron, Eliel, il capo, e i suoi fratelli: ottanta; 1CH 15:10 dei figliuoli di Uzziel, Amminadab, il capo, e i suoi fratelli: centododici. 1CH 15:11 Poi Davide chiamò i sacerdoti Tsadok e Abiathar, e i Leviti Uriel, Asaia, Joel, Scemaia, Eliel e Amminadab, 1CH 15:12 e disse loro: “Voi siete i capi delle case patriarcali dei Leviti; santificatevi, voi e i vostri fratelli, affinché possiate trasportar l’arca dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, nel luogo che io le ho preparato. 1CH 15:13 Siccome voi non c’eravate la prima volta, l’Eterno, il nostro Dio, fece una breccia fra noi, perché non lo cercammo secondo le regole stabilite”. 1CH 15:14 I sacerdoti e i Leviti dunque si santificarono per trasportare l’arca dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. 1CH 15:15 E i figliuoli dei Leviti portarono l’arca di Dio sulle loro spalle, per mezzo di stanghe, come Mosè aveva ordinato, secondo la parola dell’Eterno. 1CH 15:16 E Davide ordinò ai capi dei Leviti che chiamassero i loro fratelli cantori a prestar servizio coi loro strumenti musicali, saltèri, cetre e cembali, da cui trarrebbero suoni vigorosi, in segno di gioia. 1CH 15:17 I Leviti dunque chiamarono a prestar servizio Heman, figliuolo di Joel; e fra i suoi fratelli, Asaf, figliuolo di Berekia; tra i figliuoli di Merari, loro fratelli, Ethan, figliuolo di Kushaia. 1CH 15:18 Con loro, furon chiamati i loro fratelli del secondo ordine: Zaccaria, Ben, Jaaziel, Scemiramoth, Jehiel, Unni, Eliab, Benaia, Maaseia, Mattithia, Elifalehu, Mikneia, Obed-Edom e Jeiel, i portinai. 1CH 15:19 I cantori Heman, Asaf ed Ethan, aveano dei cembali di rame per sonare; 1CH 15:20 Zaccaria, Aziel, Scemiramoth, Jehiel, Unni, Eliab, Maaseia e Benaia avean dei saltèri per accompagnare voci di fanciulle; 1CH 15:21 Mattithia, Elifalehu, Mikneia, Obed-Edom, Jeiel ed Azazia sonavano con cetre all’ottava, per guidare il canto; 1CH 15:22 Kenania, capo dei Leviti, era preposto al canto; dirigeva la musica, perché era competente in questo. 1CH 15:23 Berekia e Elkana erano portinai dell’arca. 1CH 15:24 Scebania, Joshafat, Nethaneel, Amasai, Zaccaria, Benaia ed Eliezer, sacerdoti, sonavano la tromba davanti all’arca di Dio; e Obed-Edom e Jehija erano portinai dell’arca. 1CH 15:25 Davide, gli anziani d’Israele e capi di migliaia si misero in cammino per trasportare l’arca del patto dell’Eterno dalla casa di Obed-Edom, con gaudio. 1CH 15:26 E poiché Dio prestò assistenza ai Leviti che portavan l’arca del patto dell’Eterno, fu offerto un sacrifizio di sette giovenchi e di sette montoni. 1CH 15:27 Davide indossava un manto di lino fino, come anche tutti i Leviti che portavano l’arca, i cantori, e Kenania, capo musica fra i cantori; e Davide avea sul manto un efod di lino. 1CH 15:28 Così tutto Israele portò su l’arca del patto dell’Eterno con grida di gioia, a suon di corni, di trombe, di cembali, di saltèri e d’arpe. 1CH 15:29 E come l’arca del patto dell’Eterno giunse alla città di Davide, Mical, figliuola di Saul, guardava dalla finestra: e vedendo il re Davide che danzava e saltava, lo sprezzò in cuor suo. 1CH 16:1 Portarono dunque l’arca di Dio e la collocarono in mezzo al padiglione che Davide aveva rizzato per lei; e si offrirono olocausti e sacrifizi di azioni di grazie dinanzi a Dio. 1CH 16:2 E quando Davide ebbe finito d’offrire gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, benedisse il popolo nel nome dell’Eterno; 1CH 16:3 e distribuì a tutti gl’Israeliti, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne, e un dolce d’uva secca. 1CH 16:4 Poi stabilì davanti all’arca dell’Eterno alcuni di fra i Leviti per fare il servizio per ringraziare, lodare e celebrare l’Eterno, l’Iddio d’Israele. 1CH 16:5 Erano: Asaf, il capo; Zaccaria, il secondo dopo di lui; poi Jeiel, Scemiramoth, Jehiel, Mattithia, Eliab, Benaia, Obed-Edom e Jeiel. Essi sonavano saltèri e cetre, e Asaf sonava i cembali; 1CH 16:6 i sacerdoti Benaia e Jahaziel sonavano del continuo la tromba davanti all’arca del patto di Dio. 1CH 16:7 Allora, in quel giorno, Davide diede per la prima volta ad Asaf e ai suoi fratelli l’incarico di cantare le lodi dell’Eterno: 1CH 16:8 “Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome; fate conoscere le sue gesta fra i popoli. 1CH 16:9 Cantategli, salmeggiategli, meditate su tutte le sue maraviglie. 1CH 16:10 Gloriatevi nel santo suo nome; si rallegri il cuore di quelli che cercano l’Eterno! 1CH 16:11 Cercate l’Eterno e la sua forza, cercate del continuo la sua faccia! 1CH 16:12 Ricordatevi delle maraviglie ch’egli ha fatte, de’ suoi miracoli e de’ giudizi della sua bocca, 1CH 16:13 o voi, progenie d’Israele, suo servitore, figliuoli di Giacobbe, suoi eletti! 1CH 16:14 Egli, l’Eterno, è l’Iddio nostro; suoi giudizi s’esercitano su tutta la terra. 1CH 16:15 Ricordatevi in perpetuo del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, 1CH 16:16 del patto che fece con Abrahamo, che giurò ad Isacco, 1CH 16:17 e che confermò a Giacobbe come uno statuto, ad Israele come un patto eterno, 1CH 16:18 dicendo: “Io ti darò il paese di Canaan per vostra parte di eredità”. 1CH 16:19 Non erano allora che poca gente, pochissimi e stranieri nel paese, 1CH 16:20 e andavano da una nazione all’altra, da un regno a un altro popolo. 1CH 16:21 Egli non permise che alcuno li opprimesse; anzi, castigò dei re per amor loro, 1CH 16:22 dicendo: “Non toccate i miei unti, e non fate alcun male ai miei profeti”. 1CH 16:23 Cantate all’Eterno, abitanti di tutta la terra, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza! 1CH 16:24 Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue maraviglie fra tutti i popoli! 1CH 16:25 Perché l’Eterno è grande e degno di sovrana lode; gli è tremendo sopra tutti gli dèi. 1CH 16:26 Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma l’Eterno ha fatto i cieli. 1CH 16:27 Splendore e maestà stanno dinanzi a lui, forza e gioia sono nella sua dimora. 1CH 16:28 Date all’Eterno, o famiglie dei popoli, date all’Eterno gloria e forza. 1CH 16:29 Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi dinanzi all’Eterno vestiti di sacri ornamenti, 1CH 16:30 tremate dinanzi a lui, o abitanti di tutta la terra! Il mondo è stabile e non sarà smosso. 1CH 16:31 Si rallegrino i cieli e gioisca la terra; dicasi fra le nazioni: “L’Eterno regna”. 1CH 16:32 Risuoni il mare e quel ch’esso contiene; festeggi la campagna e tutto quello ch’è in essa. 1CH 16:33 Gli alberi delle foreste dian voci di gioia nel cospetto dell’Eterno, poich’egli viene a giudicare la terra. 1CH 16:34 Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo. 1CH 16:35 E dite: “Salvaci, o Dio della nostra salvezza! Raccoglici di fra le nazioni e liberaci, affinché celebriamo il tuo santo nome e mettiamo la nostra gloria nel lodarti”. 1CH 16:36 Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, d’eternità in eternità!” E tutto il popolo disse: “Amen”, e lodò l’Eterno. 1CH 16:37 Poi Davide lasciò quivi, davanti all’arca del patto dell’Eterno, Asaf e i suoi fratelli perché fossero del continuo di servizio davanti all’arca, secondo i bisogni d’ogni giorno. 1CH 16:38 Lasciò Obed-Edom e Hosa e i loro fratelli, in numero di sessantotto: Obed-Edom, figliuolo di Jeduthun, e Hosa, come portieri. 1CH 16:39 Lasciò pure il sacerdote Tsadok e i sacerdoti suoi fratelli davanti al tabernacolo dell’Eterno, sull’alto luogo che era a Gabaon, 1CH 16:40 perché offrissero del continuo all’Eterno olocausti, mattina e sera, sull’altare degli olocausti, ed eseguissero tutto quello che sta scritto nella legge data dall’Eterno ad Israele. 1CH 16:41 E con essi erano Heman, Jeduthun, e gli altri ch’erano stati scelti e designati nominatamente per lodare l’Eterno, perché la sua benignità dura in perpetuo. 1CH 16:42 Heman e Jeduthun eran con essi, con trombe e cembali per i musici, e con degli strumenti per i cantici in lode di Dio. I figliuoli di Jeduthun erano addetti alla porta. 1CH 16:43 Tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua, e Davide se ne ritornò per benedire la propria casa. 1CH 17:1 Or avvenne che Davide quando si fu stabilito nella sua casa, disse al profeta Nathan: “Ecco, io abito in una casa di cedro, e l’arca del patto dell’Eterno sta sotto una tenda”. 1CH 17:2 Nathan rispose a Davide: “Fa’ tutto quello che hai in cuore di fare, poiché Dio è teco”. 1CH 17:3 Ma quella stessa notte la parola di Dio fu diretta a Nathan in questi termini: 1CH 17:4 “Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice l’Eterno: Non sarai tu quegli che mi edificherà una casa perch’io vi dimori; 1CH 17:5 poiché io non ho abitato in una casa, dal giorno che trassi Israele dall’Egitto, fino al dì d’oggi; ma sono andato di tenda in tenda, di dimora in dimora. 1CH 17:6 Dovunque sono andato, or qua or là, in mezzo a tutto Israele, ho io mai fatto parola a qualcuno dei giudici d’Israele i quali avevo comandato di pascere il mio popolo, dicendogli: Perché non mi edificate una casa di cedro? 1CH 17:7 Ora dunque parlerai così al mio servo Davide: Così dice l’Eterno degli eserciti: Io ti presi dall’ovile, di dietro alle pecore, perché tu fossi il principe d’Israele, mio popolo; 1CH 17:8 e sono stato teco dovunque sei andato, ho sterminato dinanzi a te tutti i tuoi nemici, e ho reso il tuo nome grande come quello dei grandi che son sulla terra; 1CH 17:9 ho assegnato un posto ad Israele, mio popolo, e ve l’ho piantato perché abiti in casa sua e non sia più agitato, né seguitino gl’iniqui a farne scempio come prima, 1CH 17:10 e fin dal tempo in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo d’Israele. Io ho umiliato tutti i tuoi nemici; e t’annunzio che l’Eterno ti fonderà una casa. 1CH 17:11 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu te n’andrai a raggiungere i tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua progenie, uno de’ tuoi figliuoli, e stabilirò saldamente il suo regno. 1CH 17:12 Egli mi edificherà una casa, ed io renderò stabile in perpetuo il suo trono. 1CH 17:13 Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figliuolo; e non gli ritirerò la mia grazia, come l’ho ritirata da colui che t’ha preceduto. 1CH 17:14 Io lo renderò saldo per sempre nella mia casa e nel mio regno, e il suo trono sarà reso stabile in perpetuo”. 1CH 17:15 Nathan parlò a Davide, secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione. 1CH 17:16 Allora il re Davide andò a presentarsi davanti all’Eterno, e disse: “Chi son io, o Eterno Iddio, e che è la mia casa, che tu m’abbia fatto arrivare fino a questo punto? 1CH 17:17 E questo è parso ancora poca cosa agli occhi tuoi, o Dio; e tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire, e hai degnato considerar me come se fossi uomo d’alto grado, o Eterno Iddio. 1CH 17:18 Che potrebbe Davide dirti di più riguardo all’onore ch’è fatto al tuo servo? Tu conosci il tuo servo. 1CH 17:19 O Eterno, per amor del tuo servo e seguendo il cuor tuo, hai compiuto tutte queste grandi cose per rivelargli tutte le tue maraviglie. 1CH 17:20 O Eterno, nessuno è pari a te, e non v’è altro Dio fuori di te, secondo tutto quello che abbiamo udito coi nostri orecchi. 1CH 17:21 E qual popolo è come il tuo popolo d’Israele, l’unica nazione sulla terra che Dio sia venuto a redimere per formarne il suo popolo, per farti un nome e per compiere cose grandi e tremende, cacciando delle nazioni d’innanzi al tuo popolo che tu hai redento dall’Egitto? 1CH 17:22 Tu hai fatto del tuo popolo d’Israele il popolo tuo speciale in perpetuo; e tu, o Eterno, sei divenuto il suo Dio. 1CH 17:23 Or dunque, o Eterno, la parola che tu hai pronunziata riguardo al tuo servo ed alla sua casa rimanga stabile in perpetuo, e fa’ come tu hai detto. 1CH 17:24 Sì, rimanga stabile, affinché il tuo nome sia magnificato in perpetuo, e si dica: L’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, è veramente un Dio per Israele; e la casa del tuo servo Davide sia stabile dinanzi a te! 1CH 17:25 Poiché tu stesso, o mio Dio, hai rivelato al tuo servo di volergli fondare una casa. Perciò il tuo servo ha preso l’ardire di rivolgerti questa preghiera. 1CH 17:26 Ed ora, o Eterno, tu sei Dio, e hai promesso questo bene al tuo servo; 1CH 17:27 piacciati dunque benedire ora la casa del tuo servo, affinch’ella sussista in perpetuo dinanzi a te! Poiché ciò che tu benedici, o Eterno, è benedetto in perpetuo”. 1CH 18:1 Dopo queste cose, Davide sconfisse i Filistei e li umiliò, e tolse di mano ai Filistei Gath e le città che ne dipendevano. 1CH 18:2 Sconfisse pure i Moabiti; e i Moabiti divennero sudditi e tributari di Davide. 1CH 18:3 Davide sconfisse anche Hadarezer, re di Tsoba, verso Hamath, mentr’egli andava a stabilire il suo dominio sul fiume Eufrate. 1CH 18:4 Davide gli prese mille carri, settemila cavalieri e ventimila pedoni; tagliò i garetti a tutti i cavalli da tiro, ma riserbò de’ cavalli per cento carri. 1CH 18:5 E quando i Siri di Damasco vennero per soccorrere Hadarezer, re di Tsoba, Davide ne uccise ventiduemila. 1CH 18:6 Poi Davide mise delle guarnigioni nella Siria di Damasco, e i Siri divennero sudditi e tributari di Davide; e l’Eterno lo rendea vittorioso dovunque egli andava. 1CH 18:7 E Davide tolse ai servi di Hadarezer i loro scudi d’oro e li portò a Gerusalemme. 1CH 18:8 Davide prese anche una grande quantità di rame a Tibhath e a Cun, città di Hadarezer. Salomone se ne servì per fare il mar di rame, le colonne e gli utensili di rame. 1CH 18:9 Or quando Tou, re di Hamath, ebbe udito che Davide avea sconfitto tutto l’esercito di Hadarezer, re di Tsoba, 1CH 18:10 mandò al re Davide Hadoram, suo figliuolo, per salutarlo e per benedirlo perché avea mosso guerra a Hadarezer e l’avea sconfitto (Hadarezer era sempre in guerra con Tou); e Hadoram portò seco ogni sorta di vasi d’oro, d’argento, e di rame. 1CH 18:11 E il re Davide consacrò anche quelli all’Eterno, come avea già consacrato l’argento e l’oro che avea portato via a tutte le nazioni: agli Edomiti, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei ed agli Amalekiti. 1CH 18:12 Abishai, figliuolo di Tseruia, sconfisse pure diciottomila Edomiti nella valle del Sale. 1CH 18:13 E pose delle guarnigioni in Idumea, e tutti gli Edomiti divennero sudditi di Davide; e l’Eterno rendea Davide vittorioso dovunque egli andava. 1CH 18:14 Davide regnò su tutto Israele, facendo ragione e amministrando la giustizia a tutto il suo popolo. 1CH 18:15 Joab, figliuolo di Tseruia, comandava l’esercito; Giosafat, figliuolo di Ahilud, era cancelliere; 1CH 18:16 Tsadok, figliuolo di Ahitub, e Abimelec, figliuolo di Abiathar, erano sacerdoti; Shavsa era segretario; 1CH 18:17 Benaia, figliuolo di Jehoiada, era capo dei Kerethei e dei Pelethei; e i figliuoli di Davide erano i primi al fianco del re. 1CH 19:1 Or avvenne, dopo queste cose, che Nahash, re dei figliuoli di Ammon, morì, e il suo figliuolo regnò in luogo di lui. 1CH 19:2 Davide disse: “Io voglio usare benevolenza verso Hanun, figliuolo di Nahash, perché suo padre ne usò verso di me”. E Davide inviò dei messi a consolarlo della perdita del padre. Ma quando i servi di Davide furon giunti nel paese dei figliuoli di Ammon presso Hanun per consolarlo, 1CH 19:3 i principi de’ figliuoli di Ammon dissero ad Hanun: “Credi tu che Davide t’abbia mandato dei consolatori per onorar tuo padre? I suoi servi non son eglino piuttosto venuti per esplorare la città e distruggerla e per spiare il paese?” 1CH 19:4 Allora Hanun prese i servi di Davide, li fece radere e fece lor tagliare la metà delle vesti fino alle natiche, poi li rimandò. 1CH 19:5 Intanto vennero alcuni ad informar Davide del modo con cui quegli uomini erano stati trattati; e Davide mandò gente ad incontrarli, perch’essi erano oltremodo confusi. E il re fece dir loro: “Restate a Gerico finché vi sia ricresciuta la barba, poi tornerete”. 1CH 19:6 I figliuoli di Ammon videro che s’erano attirati l’odio di Davide; e Hanun e gli Ammoniti mandarono mille talenti d’argento per prendere al loro soldo dei carri e dei cavalieri presso i Siri di Mesopotamia e presso i Siri di Maaca e di Tsoba. 1CH 19:7 E presero al loro soldo trentaduemila carri e il re di Maaca col suo popolo, i quali vennero ad accamparsi dirimpetto a Medeba. E i figliuoli di Ammon si raunarono dalle loro città, per andare a combattere. 1CH 19:8 Quando Davide udì questo, inviò contro di loro Joab e tutto l’esercito degli uomini di valore. 1CH 19:9 I figliuoli di Ammon uscirono e si disposero in ordine di battaglia alla porta della città; e i re ch’erano venuti in loro soccorso stavano a parte nella campagna. 1CH 19:10 Or come Joab vide che quelli eran pronti ad attaccarlo di fronte e alle spalle, scelse un corpo fra gli uomini migliori d’Israele, lo dispose in ordine di battaglia contro i Siri, 1CH 19:11 e mise il resto del popolo sotto gli ordini del suo fratello Abishai, che li dispose di fronte ai figliuoli di Ammon; 1CH 19:12 e disse ad Abishai: “Se i Siri son più forti di me, tu mi darai soccorso; e se i figliuoli di Ammon son più forti di te, andrò io a soccorrerti. 1CH 19:13 Abbi coraggio, e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; e faccia l’Eterno quello che a lui piacerà”. 1CH 19:14 Poi Joab, con la gente che avea seco, s’avanzò per attaccare i Siri, i quali fuggirono d’innanzi a lui. 1CH 19:15 E come i figliuoli di Ammon videro che i Siri eran fuggiti, fuggirono anch’essi d’innanzi ad Abishai, fratello di Joab, e rientrarono nella città. Allora Joab se ne tornò a Gerusalemme. 1CH 19:16 I Siri, vedendosi sconfitti da Israele, inviarono de’ messi e fecero venire i Siri che abitavano di là dal fiume. Shofac, capo dell’esercito di Hadarezer, era alla loro testa. 1CH 19:17 E la cosa fu riferita a Davide, che radunò tutto Israele, passò il Giordano, marciò contro di loro e si dispose in ordine di battaglia contro ad essi. E come Davide si fu disposto in ordine di battaglia contro i Siri, questi impegnarono l’azione con lui. 1CH 19:18 Ma i Siri fuggirono d’innanzi a Israele; e Davide uccise ai Siri gli uomini di settecento carri e quarantamila fanti, e uccise pure Shofac, capo dell’esercito. 1CH 19:19 E quando i servi di Hadarezer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Davide, e furono a lui soggetti. E i Siri non vollero più recar soccorso ai figliuoli di Ammon. 1CH 20:1 Or avvenne che l’anno seguente nel tempo in cui i re sogliono andare alla guerra, Joab, alla testa di un poderoso esercito, andò a devastare il paese dei figliuoli di Ammon e ad assediare Rabba; ma Davide rimase a Gerusalemme. E Joab batté Rabba e la distrusse. 1CH 20:2 E Davide tolse dalla testa del loro re la corona, e trovò che pesava un talento d’oro e che avea delle pietre preziose; ed essa fu posta sulla testa di Davide. Egli riportò anche dalla città grandissima preda. 1CH 20:3 Fece uscire gli abitanti ch’erano nella città, e li fece a pezzi con delle seghe, degli erpici di ferro e delle scuri. Così fece Davide a tutte le città dei figliuoli di Ammon. Poi Davide se ne tornò a Gerusalemme con tutto il popolo. 1CH 20:4 Dopo queste cose, ci fu una battaglia coi Filistei, a Ghezer; allora Sibbecai di Hushah uccise Sippai, uno dei discendenti di Rafa; e i Filistei furono umiliati. 1CH 20:5 Ci fu un’altra battaglia coi Filistei; ed Elhanan, figliuolo di Jair, uccise Lahmi, fratello di Goliath di Gath, di cui l’asta della lancia era come un subbio da tessitore. 1CH 20:6 Ci fu ancora una battaglia a Gath, dove si trovò un uomo di grande statura, che avea sei dita a ciascuna mano e a ciascun piede, in tutto ventiquattro dita, e che era anch’esso dei discendenti di Rafa. 1CH 20:7 Egli ingiuriò Israele; e Gionathan, figliuolo di Scimea, fratello di Davide, l’uccise. 1CH 20:8 Questi quattro uomini erano nati a Gath, della stirpe di Rafa. Essi perirono per man di Davide e per mano della sua gente. 1CH 21:1 Or Satana si levò contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d’Israele. 1CH 21:2 E Davide disse a Joab e ai capi del popolo: “Andate, fate il censimento degl’Israeliti da Beer-Sceba fino a Dan; e venite a riferirmene il risultato, perch’io ne sappia il numero”. 1CH 21:3 Joab rispose: “L’Eterno renda il suo popolo cento volte più numeroso di quello che è! Ma, o re, mio signore, non sono eglino tutti servi del mio signore? Perché il mio signore domanda egli questo? Perché render così Israele colpevole?” 1CH 21:4 Ma l’ordine del re prevalse contro Joab. Joab dunque partì, percorse tutto Israele, poi tornò a Gerusalemme. 1CH 21:5 E Joab rimise a Davide la cifra del censimento del popolo: c’erano in tutto Israele un milione e centomila uomini atti a portare le armi; e in Giuda quattrocento settantamila uomini atti a portar le armi. 1CH 21:6 Or Joab non avea fatto il censimento di Levi e di Beniamino come degli altri, perché l’ordine del re era per lui abominevole. 1CH 21:7 Questa cosa dispiacque a Dio, che perciò colpì Israele. 1CH 21:8 E Davide disse a Dio: “Io ho gravemente peccato in questo che ho fatto; ma ora, ti prego, perdona l’iniquità del tuo servo, perché io ho agito con grande stoltezza”. 1CH 21:9 E l’Eterno parlò così a Gad, il veggente di Davide: 1CH 21:10 “Va’, e parla a Davide in questo modo: Così dice l’Eterno: Io ti propongo tre cose; sceglitene una, e quella ti farò”. 1CH 21:11 Gad andò dunque da Davide, e gli disse: “Così dice l’Eterno: Scegli quello che vuoi: 1CH 21:12 o tre anni di carestia, o tre mesi durante i quali i tuoi avversari facciano scempio di te e ti raggiunga la spada dei tuoi nemici, ovvero tre giorni di spada dell’Eterno, ossia di peste nel paese, durante i quali l’angelo dell’Eterno porterà la distruzione in tutto il territorio d’Israele. Or dunque vedi che cosa io debba rispondere a colui che mi ha mandato”. 1CH 21:13 E Davide disse a Gad: “Io sono in una grande angoscia! Ebbene, ch’io cada nelle mani dell’Eterno, giacché le sue compassioni sono immense; ma ch’io non cada nelle mani degli uomini!” 1CH 21:14 Così l’Eterno mandò la peste in Israele; e caddero settantamila persone d’Israele. 1CH 21:15 E Dio mandò un angelo a Gerusalemme per distruggerla; e come questi si disponeva a distruggerla, l’Eterno gettò su di lei lo sguardo, si pentì della calamità che avea inflitta, e disse all’angelo distruttore: “Basta; ritieni ora la tua mano!” Or l’angelo dell’Eterno si trovava presso l’aia di Ornan, il Gebuseo. 1CH 21:16 E Davide, alzando gli occhi, vide l’angelo dell’Eterno che stava fra terra e cielo, avendo in mano una spada sguainata, vòlta contro Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacchi, si gettarono con la faccia a terra. 1CH 21:17 E Davide disse a Dio: “Non sono io quegli che ordinai il censimento del popolo? Son io che ho peccato, e che ho agito con tanta malvagità; ma queste pecore che hanno fatto? Ti prego, o Eterno, o mio Dio, si volga la tua mano contro di me e contro la casa di mio padre, ma non contro il tuo popolo, per colpirlo col flagello!” 1CH 21:18 Allora l’angelo dell’Eterno ordinò a Gad di dire a Davide che salisse ad erigere un altare all’Eterno nell’aia di Ornan, il Gebuseo. 1CH 21:19 E Davide salì, secondo la parola che Gad avea pronunziata nel nome dell’Eterno. 1CH 21:20 Ornan, voltandosi, vide l’angelo; e i suoi quattro figliuoli ch’eran con lui si nascosero. Ornan stava battendo il grano. 1CH 21:21 E come Davide giunse presso Ornan, Ornan guardò, e vide Davide; e, uscito dall’aia, si prostrò dinanzi a Davide, con la faccia a terra. 1CH 21:22 Allora Davide disse ad Ornan: “Dammi il sito di quest’aia, perch’io vi eriga un altare all’Eterno; dammelo per tutto il prezzo che vale, affinché la piaga cessi d’infierire sul popolo”. 1CH 21:23 Ornan disse a Davide: “Prenditelo; e il re, mio signore, faccia quello che par bene agli occhi suoi; guarda, io ti do i buoi per gli olocausti, le macchine da trebbiare per legna, e il grano per l’oblazione; tutto ti do”. 1CH 21:24 Ma il re Davide disse ad Ornan: “No, io comprerò da te queste cose per il loro intero prezzo; giacché io non prenderò per l’Eterno ciò ch’è tuo, né offrirò un olocausto che non mi costi nulla”. 1CH 21:25 E Davide diede ad Ornan come prezzo del luogo il peso di seicento sicli d’oro; 1CH 21:26 poi edificò quivi un altare all’Eterno, offrì olocausti e sacrifizi di azioni di grazie, e invocò l’Eterno, il quale gli rispose mediante il fuoco, che discese dal cielo sull’altare dell’olocausto. 1CH 21:27 Poi l’Eterno comandò all’angelo di rimettere la spada nel fodero. 1CH 21:28 In quel tempo Davide, vedendo che l’Eterno lo aveva esaudito nell’aia d’Ornan, il Gebuseo, vi offriva dei sacrifizi. 1CH 21:29 Il tabernacolo dell’Eterno che Mosè avea costruito nel deserto e l’altare degli olocausti si trovavano allora sull’alto luogo di Gabaon. 1CH 21:30 E Davide non poteva andare davanti a quell’altare a cercare Iddio, per lo spavento che gli avea cagionato la spada dell’angelo dell’Eterno. 1CH 22:1 E Davide disse: “Qui sarà la casa di Dio, dell’Eterno, e qui sarà l’altare degli olocausti per Israele”. 1CH 22:2 Davide ordinò che si radunassero gli stranieri che erano nel paese d’Israele, e fissò degli scalpellini per lavorar le pietre da taglio per la costruzione della casa di Dio. 1CH 22:3 Davide preparò pure del ferro in abbondanza per i chiodi per i battenti delle porte e per le commettiture; e una quantità di rame di peso incalcolabile 1CH 22:4 e del legname di cedro da non potersi contare; perché i Sidoni e i Tiri aveano portato a Davide del legname di cedro in abbondanza. 1CH 22:5 Davide diceva: “Salomone, mio figliuolo, è giovine e di tenera età, e la casa che si deve edificare all’Eterno ha da essere talmente magnifica da salire in fama ed in gloria in tutti i paesi; io voglio dunque far dei preparativi per lui”. Così Davide preparò degli abbondanti materiali, prima di morire. 1CH 22:6 Poi chiamò Salomone, suo figliuolo, e gli ordinò di edificare una casa all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 1CH 22:7 Davide disse a Salomone: “Figliuol mio, io stesso avevo in cuore di edificare una casa al nome dell’Eterno, del mio Dio; 1CH 22:8 ma la parola dell’Eterno mi fu rivolta, e mi fu detto: Tu hai sparso molto sangue, e hai fatte di gran guerre; tu non edificherai una casa al mio nome, poiché hai sparso molto sangue sulla terra, dinanzi a me. 1CH 22:9 Ma ecco, ti nascerà un figliuolo, che sarà uomo tranquillo, e io gli darò quiete, liberandolo da tutti i suoi nemici d’ogni intorno. Salomone sarà il suo nome; e io darò pace e tranquillità a Israele, durante la vita di lui. 1CH 22:10 Egli edificherà una casa al mio nome; ei mi sarà figliuolo, ed io gli sarò padre; e renderò stabile il trono del suo regno sopra Israele in perpetuo. 1CH 22:11 Ora, figliuol mio, l’Eterno sia teco, onde tu prosperi, ed edifichi la casa dell’Eterno, del tuo Dio, secondo ch’egli ha detto di te. 1CH 22:12 Sol diati l’Eterno senno e intelligenza, e ti costituisca re d’Israele, per osservare la legge dell’Eterno, del tuo Dio. 1CH 22:13 Allora prospererai, se tu ti applichi a mettere in pratica le leggi e i precetti che l’Eterno prescrisse a Mosè per Israele. Sii forte e fatti animo; non temere e non ti sgomentare. 1CH 22:14 Ora ecco io, colle mie fatiche, ho preparato per la casa dell’Eterno centomila talenti d’oro, un milione di talenti d’argento, e una quantità di rame e di ferro da non potersi pesare, tant’è abbondante; ho pur preparato del legname e delle pietre; e tu ve ne potrai aggiungere ancora. 1CH 22:15 E tu hai presso di te degli operai in abbondanza: degli scalpellini, de’ muratori, de’ falegnami, e ogni sorta d’uomini esperti in qualunque specie di lavoro. 1CH 22:16 Quanto all’oro, all’argento, al rame, al ferro, ve n’è una quantità incalcolabile. Lèvati dunque, mettiti all’opra, e l’Eterno sia teco!” 1CH 22:17 Davide ordinò pure a tutti i capi d’Israele d’aiutare Salomone, suo figliuolo, e disse loro: 1CH 22:18 “L’Eterno, l’Iddio vostro, non è egli con voi, e non v’ha egli dato quiete d’ogn’intorno? Infatti egli m’ha dato nelle mani gli abitanti del paese, e il paese è assoggettato all’Eterno ed al suo popolo. 1CH 22:19 Disponete dunque il vostro cuore e l’anima vostra a cercare l’Eterno ch’è il vostro Dio; poi levatevi, e costruite il santuario dell’Eterno Iddio, per trasferire l’arca del patto dell’Eterno e gli utensili consacrati a Dio, nella casa che dev’essere edificata al nome dell’Eterno”. 1CH 23:1 Davide vecchio e sazio di giorni, stabilì Salomone, suo figliuolo, re d’Israele. 1CH 23:2 E radunò tutti i capi d’Israele, i sacerdoti e i Leviti. 1CH 23:3 Fu fatto un censimento dei Leviti dall’età di trent’anni in su; e, contati testa per testa, uomo per uomo, il loro numero risultò di trentottomila. 1CH 23:4 E Davide disse: “Ventiquattromila di questi siano addetti a dirigere l’opera della casa dell’Eterno; seimila siano magistrati e giudici; 1CH 23:5 quattromila siano portinai, e quattromila celebrino l’Eterno con gli strumenti che io ho fatti per celebrarlo”. 1CH 23:6 E Davide li divise in classi, secondo i figliuoli di Levi: Ghershon, Kehath e Merari. 1CH 23:7 Dei Ghershoniti: Laedan e Scimei. 1CH 23:8 Figliuoli di Laedan: il capo Jehiel, Zetham, Joel; tre. 1CH 23:9 Figliuoli di Scimei: Scelomith, Haziel, Haran; tre. Questi sono i capi delle famiglie patriarcali di Laedan. 1CH 23:10 Figliuoli di Scimei: Jahath, Zina, Jeush e Beria. Questi sono i quattro figliuoli di Scimei. 1CH 23:11 Jahath era il capo; Zina, il secondo; Jeush e Beria non ebbero molti figliuoli, e, nel censimento, formarono una sola casa patriarcale. 1CH 23:12 Figliuoli di Kehath: Amram, Jtsehar, Hebron, Uzziel; quattro. 1CH 23:13 Figliuoli di Amram: Aaronne e Mosè. Aaronne fu appartato per esser consacrato come santissimo, egli coi suoi figliuoli, in perpetuo, per offrire i profumi dinanzi all’Eterno, per ministrargli, e per pronunziare in perpetuo la benedizione nel nome di lui. 1CH 23:14 Quanto a Mosè, l’uomo di Dio, i suoi figliuoli furono contati nella tribù di Levi. 1CH 23:15 Figliuoli di Mosè: Ghershom ed Eliezer. 1CH 23:16 Figliuoli di Ghershom: Scebuel, il capo. 1CH 23:17 E i figliuoli di Eliezer furono: Rehabia, il capo. Eliezer non ebbe altri figliuoli; ma i figliuoli di Rehabia furono numerosissimi. 1CH 23:18 Figliuoli di Jtsehar: Scelomith, il capo. 1CH 23:19 Figliuoli di Hebron: Jerija, il capo; Amaria, il secondo: Jahaziel, il terzo, e Jekameam, il quarto. 1CH 23:20 Figliuoli d’Uzziel: Mica, il capo, e Jscia, il secondo. 1CH 23:21 Figliuoli di Merari: Mahli e Musci. Figliuoli di Mahli: Eleazar e Kis. 1CH 23:22 Eleazar morì e non ebbe figliuoli, ma solo delle figliuole; e le sposarono i figliuoli di Kis, loro parenti. 1CH 23:23 Figliuoli di Musci: Mahli, Eder e Jeremoth; tre. 1CH 23:24 Questi sono i figliuoli di Levi secondo le loro case patriarcali, i capi famiglia secondo il censimento, fatto contando i nomi, testa per testa. Essi erano addetti a fare il servizio della casa dell’Eterno, dall’età di vent’anni in su, 1CH 23:25 poiché Davide avea detto: “L’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha dato riposo al suo popolo, ed esso è venuto a stabilirsi a Gerusalemme per sempre; 1CH 23:26 e anche i Leviti non avranno più bisogno di portare il tabernacolo e tutti gli utensili per il suo servizio”. 1CH 23:27 Fu secondo le ultime disposizioni di Davide che il censimento dei figliuoli di Levi si fece dai venti anni in su. 1CH 23:28 Posti presso i figliuoli d’Aaronne per il servizio della casa dell’Eterno, essi aveano l’incarico dei cortili, delle camere, della purificazione di tutte le cose sacre, dell’opera relativa al servizio della casa di Dio, 1CH 23:29 dei pani della presentazione, del fior di farina per le offerte, delle focacce non lievitate, delle cose da cuocere sulla gratella, di quella da friggere, e di tutte le misure di capacità e di lunghezza. 1CH 23:30 Doveano presentarsi ogni mattina e ogni sera per lodare e celebrare l’Eterno, 1CH 23:31 e per offrire del continuo davanti all’Eterno tutti gli olocausti, secondo il numero prescritto loro dalla legge, per i sabati, pei noviluni e per le feste solenni; 1CH 23:32 e doveano prender cura della tenda di convegno, del santuario, e stare agli ordini dei figliuoli d’Aaronne loro fratelli, per il servizio della casa dell’Eterno. 1CH 24:1 Le classi dei figliuoli d’Aaronne furono queste. Figliuoli d’Aaronne: Nadab, Abihu, Eleazar e Ithamar. 1CH 24:2 Nadab e Abihu morirono prima del loro padre, e non ebbero figliuoli; Eleazar e Ithamar esercitarono il sacerdozio. 1CH 24:3 Or Davide, con Tsadok de’ figliuoli di Eleazar, e con Ahimelec de’ figliuoli d’Ithamar, classificò i figliuoli d’Aaronne secondo il servizio che doveano fare. 1CH 24:4 Tra i figliuoli di Eleazar si trovarono più capi di famiglie che tra i figliuoli d’Ithamar; e furon divisi così: per i figliuoli di Eleazar, sedici capi di famiglie patriarcali; per i figliuoli d’Ithamar, otto capi delle loro famiglie patriarcali. 1CH 24:5 La classificazione fu fatta a sorte, tanto per gli uni quanto per gli altri; perché v’erano dei principi del santuario e de’ principi di Dio tanto tra i figliuoli d’Eleazar quanto tra i figliuoli d’Ithamar. 1CH 24:6 Scemaia, figliuolo di Nathaneel, il segretario, ch’era della tribù di Levi, li iscrisse in presenza del re e dei principi, in presenza del sacerdote Tsadok, di Ahimelec, figliuolo di Ebiathar, e in presenza dei capi delle famiglie patriarcali dei sacerdoti e dei Leviti. Si tirò a sorte una casa patriarcale per Eleazar, e, proporzionalmente, per Ithamar. 1CH 24:7 Il primo, designato dalla sorte, fu Jehoiarib; il secondo, Jedaia; 1CH 24:8 il terzo, Harim; il quarto, Seorim; 1CH 24:9 il quinto, Malkija; 1CH 24:10 il sesto, Mijamin; il settimo, Hakkots; l’ottavo, Abija; 1CH 24:11 il nono, Jeshua; il decimo, Scecania; 1CH 24:12 l’undecimo, Eliascib; il dodicesimo, Jakim; 1CH 24:13 il tredicesimo, Huppa; il quattordicesimo, Jescebeab; 1CH 24:14 il quindicesimo, Bilga; il sedicesimo, Immer; 1CH 24:15 il diciassettesimo, Hezir; il diciottesimo, Happitsets; 1CH 24:16 il diciannovesimo, Pethahia; il ventesimo, Ezechiele; 1CH 24:17 il ventunesimo, Jakin; il ventiduesimo, Gamul; 1CH 24:18 il ventitreesimo, Delaia; il ventiquattresimo, Maazia. 1CH 24:19 Così furono classificati per il loro servizio, affinché entrassero nella casa dell’Eterno secondo la regola stabilita per loro da Aaronne loro padre, e che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, gli aveva prescritta. 1CH 24:20 Quanto al rimanente de’ figliuoli di Levi, questi ne furono i capi. Dei figliuoli d’Amram: Shubael; de’ figliuoli di Shubael: Jehdia. 1CH 24:21 Di Rehabia, de’ figliuoli di Rehabia: il capo Jscia. 1CH 24:22 Degli Jtsehariti: Scelomoth; de’ figliuoli di Scelomoth: Jahath. 1CH 24:23 Figliuoli di Hebron: Jerija, Amaria il secondo, Jahaziel il terzo, Jekameam il quarto. 1CH 24:24 Figliuoli di Uzziel: Mica; de’ figliuoli di Mica: Shamir; 1CH 24:25 fratello di Mica: Jscia; de’ figliuoli d’Jscia: Zaccaria. 1CH 24:26 Figliuoli di Merari: Mahli e Musci, e i figliuoli di Jaazia, suo figliuolo, 1CH 24:27 vale a dire i figliuoli di Merari, per il tramite di Jaazia suo figliuolo: Shoham, Zaccur e Ibri. 1CH 24:28 Di Mahli: Eleazar, che non ebbe figliuoli. 1CH 24:29 Di Kis: i figliuoli di Kis: Jerahmeel. 1CH 24:30 Figliuoli di Musci: Mahli, Eder e Jerimoth. Questi sono i figliuoli dei Leviti secondo le loro case patriarcali. 1CH 24:31 Anch’essi, come i figliuoli d’Aaronne, loro fratelli, tirarono a sorte in presenza del re Davide, di Tsadok, di Ahimelec e dei capi delle famiglie patriarcali dei sacerdoti e dei Leviti. Ogni capo di famiglia patriarcale tirò a sorte, nello stesso modo che il fratello, più giovane di lui. 1CH 25:1 Poi Davide e i capi dell’esercito appartarono per il servizio quelli de’ figliuoli di Asaf, di Heman e di Jeduthun che cantavano gl’inni sacri accompagnandosi con cetre, con saltèri e con cembali; e questo e il numero di quelli che furono incaricati di questo servizio. 1CH 25:2 Dei figliuoli di Asaf: Zaccur, Josef, Nethania, Asarela, figliuoli di Asaf, sotto la direzione di Asaf, che cantava gl’inni sacri, seguendo le istruzioni del re. 1CH 25:3 Di Jeduthun: i figliuoli di Jeduthun: Ghedalia, Tseri, Isaia, Hashabia, Mattithia e Scimei, sei, sotto la direzione del loro padre Jeduthun, che cantava gl’inni sacri con la cetra per lodare e celebrare l’Eterno. 1CH 25:4 Di Heman: i figliuoli di Heman: Bukkija, Mattania, Uzziel, Scebuel, Jerimoth, Hanania, Hanani, Eliathak, Ghiddalthi, Romamti-Ezer, Joshbekasha, Mallothi, Hothir, Mahazioth. 1CH 25:5 Tutti questi erano figliuoli di Heman, veggente del re, secondo la promessa di Dio di accrescer la potenza di Heman. Iddio infatti avea dato a Heman quattordici figliuoli e tre figliuole. 1CH 25:6 Tutti questi erano sotto la direzione dei loro padri per il canto della casa dell’Eterno, ed aveano dei cembali, dei saltèri e delle cetre per il servizio della casa di Dio. Eran sotto la direzione del re, di Asaf, di Jeduthun e di Heman. 1CH 25:7 Il loro numero, compresi i loro fratelli istruiti nel canto in onore dell’Eterno, tutti quelli cioè ch’erano esperti in questo, ascendeva a dugento ottanta otto. 1CH 25:8 Tirarono a sorte il loro ordine di servizio, tanto i piccoli quanto i grandi, tanto i maestri quanto i discepoli. 1CH 25:9 Il primo designato dalla sorte per Asaf fu Josef; il secondo, Ghedalia, coi suoi fratelli e i suoi figliuoli, dodici in tutto; 1CH 25:10 il terzo fu Zaccur, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:11 il quarto fu Jtseri, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:12 il quinto fu Nethania, coi suoi figliuoli e suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:13 il sesto fu Bukkia, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:14 il settimo fu Jesarela, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:15 l’ottavo fu Isaia, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:16 il nono fu Mattania, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:17 il decimo fu Scimei, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:18 l’undecimo fu Azarel, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:19 il dodicesimo fu Hashabia, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:20 il tredicesimo fu Shubael, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:21 il quattordicesimo fu Mattithia, coi suoi figliuoli i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:22 il quindicesimo fu Jeremoth, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:23 il sedicesimo fu Hanania, col suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:24 il diciassettesimo fu Joshbekasha, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:25 il diciottesimo fu Hanani, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:26 il diciannovesimo fu Mallothi, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:27 il ventesimo fu Eliatha, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:28 il ventunesimo fu Hothir, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:29 il ventiduesimo fu Ghiddalti, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:30 il ventesimoterzo fu Mahazioth, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 1CH 25:31 il ventesimoquarto fu Romamti-Ezer, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto. 1CH 26:1 Quanto alle classi de’ portinai, v’erano: dei Korahiti: Mescelemia, figliuolo di Kore, dei figliuoli d’Asaf. 1CH 26:2 Figliuoli di Mescelemia: Zaccaria, il primogenito, Jediael il secondo, Zebadia il terzo, Jathniel il quarto, 1CH 26:3 Elam il quinto, Johanan il sesto, Eliehoenai il settimo. 1CH 26:4 Figliuoli di Obed-Edom: Scemaia, il primogenito, Jehozabad il secondo, Joah il terzo, Sacar il quarto, Nethanel il quinto, 1CH 26:5 Ammiel il sesto, Issacar il settimo, Peullethai l’ottavo; poiché Dio l’avea benedetto. 1CH 26:6 E a Scemaia, suo figliuolo, nacquero dei figliuoli che signoreggiarono sulla casa del padre loro, perché erano uomini forti e valorosi. 1CH 26:7 Figliuoli di Scemaia: Othni, Refael, Obed, Elzabad e i suoi fratelli, uomini valorosi, Elihu e Semachia. 1CH 26:8 Tutti questi erano figliuoli di Obed-Edom; essi, i loro figliuoli e i loro fratelli erano uomini valenti e pieni di forza per il servizio: sessantadue di Obed-Edom. 1CH 26:9 Mescelemia ebbe figliuoli e fratelli, uomini valenti, in numero di diciotto. 1CH 26:10 Hosa, de’ figliuoli di Merari, ebbe per figliuoli: Scimri il capo che il padre avea fatto capo, quantunque non fosse il primogenito 1CH 26:11 Hilkia il secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Tutti i figliuoli e i fratelli di Hosa erano in numero di tredici. 1CH 26:12 A queste classi di portinai, ai capi di questi uomini, come anche ai loro fratelli, fu affidato l’incarico del servizio della casa dell’Eterno. 1CH 26:13 E tirarono a sorte, per ciascuna porta: i più piccoli come i più grandi, nell’ordine delle loro case patriarcali. 1CH 26:14 Per il lato d’oriente la sorte designò Scelemia. Si tirò poi a sorte per Zaccaria, suo figliuolo, ch’era un consigliere di senno; e la sorte designò lui per il lato di settentrione. 1CH 26:15 Per il lato di mezzogiorno, la sorte designò Obed-Edom; e per i magazzini designò i suoi figliuoli. 1CH 26:16 Per il lato d’occidente, con la porta Shalleketh, sulla via che sale, la sorte designò Shuppim e Hosa: erano due posti di guardia, uno dirimpetto all’altro. 1CH 26:17 A oriente v’erano sei Leviti; al settentrione, quattro per giorno; a mezzodì, quattro per giorno, e quattro ai magazzini, due per ogni ingresso; 1CH 26:18 al recinto del tempio, a occidente, ve n’erano addetti quattro per la strada, due per il recinto. 1CH 26:19 Queste sono le classi dei portinai, scelti tra i figliuoli di Kore e i figliuoli di Merari. 1CH 26:20 I Leviti, loro fratelli, erano preposti ai tesori della casa di Dio e ai tesori delle cose consacrate. 1CH 26:21 I figliuoli di Laedan, i figliuoli dei Ghershoniti discesi da Laedan, i capi delle case patriarcali di Laedan il Ghershonita, cioè Jehieli; 1CH 26:22 e i figliuoli di Jehieli: Zetham e Joel suo fratello, erano preposti ai tesori della casa dell’Eterno. 1CH 26:23 Fra gli Amramiti, gli Jtsehariti, gli Hebroniti e gli Uzzieliti, 1CH 26:24 Scebuel, figliuolo di Ghershom, figliuolo di Mosè, era sovrintendente dei tesori. 1CH 26:25 Tra i suoi fratelli per il tramite di Eliezer, che ebbe per figliuolo Rehabia, ch’ebbe per figliuolo Isaia, ch’ebbe per figliuolo Joram, ch’ebbe per figliuolo Zicri, ch’ebbe per figliuolo Scelomith, 1CH 26:26 questo Scelomith e i suoi fratelli erano preposti a tutti i tesori delle cose sacre, che il re Davide, i capi delle case patriarcali, i capi di migliaia e di centinaia e i capi dell’esercito aveano consacrate 1CH 26:27 (prelevandole dal bottino di guerra per il mantenimento della casa dell’Eterno), 1CH 26:28 e a tutto quello ch’era stato consacrato da Samuele, il veggente, da Saul, figliuolo di Kis, da Abner, figliuolo di Ner, e da Joab, figliuolo di Tseruia. Chiunque consacrava qualcosa l’affidava alle mani di Scelomith e de’ suoi fratelli. 1CH 26:29 Fra gli Jtshariti, Kenania e i suoi figliuoli erano addetti agli affari estranei al tempio, come magistrati e giudici in Israele. 1CH 26:30 Fra gli Hebroniti, Hashabia e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di millesettecento furono preposti alla sorveglianza d’Israele, di qua dal Giordano, a occidente, per tutti gli affari che concernevano l’Eterno, e per il servizio del re. 1CH 26:31 Fra gli Hebroniti (circa gli Hebroniti, l’anno quarantesimo del regno di Davide si fecero delle ricerche relative alle loro genealogie, secondo le loro case patriarcali, e si trovaron fra loro degli uomini forti e valorosi a Jaezer in Galaad) 1CH 26:32 v’erano il capo Ieria e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di duemila settecento capi di case patriarcali; e il re Davide affidò loro la sorveglianza dei Rubeniti, dei Gaditi, della mezza tribù di Manasse, per tutte le cose concernenti Dio e per tutti gli affari del re. 1CH 27:1 Ora ecco i figliuoli d’Israele, secondo il loro numero, i capi di famiglie patriarcali, i capi di migliaia e di centinaia e i loro ufficiali al servizio del re per tutto quello che concerneva le divisioni che entravano e uscivano di servizio, mese per mese, tutti i mesi dell’anno, ogni divisione essendo di ventiquattromila uomini. 1CH 27:2 A capo della prima divisione per il primo mese, stava Jashobeam, figliuolo di Zabdiel, e la sua divisione era di ventiquattromila uomini. 1CH 27:3 Egli era dei figliuoli di Perets, e capo di tutti gli ufficiali dell’esercito, per il primo mese. 1CH 27:4 A capo della divisione del secondo mese stava Dodai, lo Ahohita, con la sua divisione; Mikloth era l’ufficiale superiore e la sua divisione era di ventiquattromila uomini. 1CH 27:5 Il capo della terza divisione per il terzo mese era Benaia, figliuolo del sacerdote Jehoiada; era capo, e la sua divisione noverava ventiquattromila uomini. 1CH 27:6 Questo Benaia era un prode fra i trenta, e a capo dei trenta; Ammizabad, suo figliuolo, era l’ufficiale superiore della sua divisione. 1CH 27:7 Il quarto, per il quarto mese, era Asael fratello di Joab; e, dopo di lui, Zebadia, suo figliuolo; aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:8 Il quinto, per il quinto mese, era il capo Shamehuth, lo Jzrahita, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:9 Il sesto, per il sesto mese, era Ira, figliuolo di Ikkesh, il Tekoita, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:10 Il settimo, per il settimo mese, era Helets, il Pelonita, dei figliuoli d’Efraim, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:11 L’ottavo, per l’ottavo mese, era Sibbecai, lo Hushathita, della famiglia degli Zerahiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:12 Il nono, per il nono mese, era Abiezer da Anatoth, dei Beniaminiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:13 Il decimo, per il decimo mese, era Mahrai da Netofa, della famiglia degli Zerahiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:14 L’undecimo, per l’undecimo mese, era Benaia da Pirathon, de’ figliuoli di Efraim, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:15 Il dodicesimo, per il dodicesimo mese, era Heldai da Netofa, della famiglia di Othniel, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 1CH 27:16 Questi erano i capi delle tribù d’Israele. Capo dei Rubeniti: Eliezer, figliuolo di Zicri. Dei Simeoniti: Scefatia, figliuolo di Maaca. 1CH 27:17 Dei Leviti: Hashabia, figliuolo di Kemuel. Di Aaronne: Tsadok. 1CH 27:18 Di Giuda: Elihu, dei fratelli di Davide. Di Issacar: Omri, figliuolo di Micael. 1CH 27:19 Di Zabulon: Ishmaia, figliuolo di Obadia. Di Neftali: Jerimoth, figliuolo di Azriel. 1CH 27:20 Dei figliuoli d’Efraim: Osea, figliuolo di Azazia. Della mezza tribù di Manasse: Ioel, figliuolo di Pedaia. 1CH 27:21 Della mezza tribù di Manasse in Galaad: Iddo, figliuolo di Zaccaria. Di Beniamino: Jaaziel, figliuolo di Abner. 1CH 27:22 Di Dan: Azareel, figliuolo di Jeroham. Questi erano i capi delle tribù d’Israele. 1CH 27:23 Davide non fece il censimento di quei d’Israele ch’erano in età di vent’anni in giù, perché l’Eterno avea detto di moltiplicare Israele come le stelle del cielo. 1CH 27:24 Joab, figliuolo di Tseruia, avea cominciato il censimento, ma non lo finì; e l’ira dell’Eterno piombò sopra Israele a motivo di questo censimento, che non fu iscritto fra gli altri nelle Cronache del re Davide. 1CH 27:25 Azmaveth, figliuolo di Adiel, era preposto ai tesori del re; Gionathan, figliuolo di Uzzia, ai tesori ch’erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri; 1CH 27:26 Ezri, figliuolo di Kelub, ai lavoratori della campagna per la cultura del suolo; 1CH 27:27 Scimei da Rama, alle vigne; Zabdi da Sefam, al prodotto de’ vigneti per fornire le cantine; 1CH 27:28 Baal-Hanan da Gheder, agli uliveti ed ai sicomori della pianura; Joash, alle cantine dell’olio; 1CH 27:29 Scitrai da Sharon, al grosso bestiame che pasceva a Sharon; Shafat, figliuolo di Adlai, al grosso bestiame delle valli; 1CH 27:30 Obil, l’Ishmaelita, ai cammelli; Jehdeia da Meronoth, agli asini; 1CH 27:31 Jaziz, lo Hagarita, al minuto bestiame. Tutti questi erano amministratori dei beni del re Davide. 1CH 27:32 E Gionathan, zio di Davide, era consigliere, uomo intelligente e istruito; Jehiel, figliuolo di Hacmoni, stava presso i figliuoli del re; 1CH 27:33 Ahitofel era consigliere del re; Hushai, l’Arkita, era amico del re; 1CH 27:34 dopo Ahitofel furono consiglieri Jehoiada, figliuolo di Benaia, e Abiathar; il capo dell’esercito del re era Joab. 1CH 28:1 Or Davide convocò a Gerusalemme tutti i capi d’Israele, i capi delle tribù, i capi delle divisioni al servizio del re, i capi di migliaia, i capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e del bestiame appartenente al re ed ai suoi figliuoli, insieme con gli ufficiali di corte, cogli uomini prodi e tutti i valorosi. 1CH 28:2 Poi Davide, alzatosi e stando in piedi, disse: “Ascoltatemi, fratelli miei e popolo mio! Io avevo in cuore di edificare una casa di riposo per l’arca del patto dell’Eterno e per lo sgabello de’ piedi del nostro Dio, e avevo fatto dei preparativi per la fabbrica. 1CH 28:3 Ma Dio mi disse: Tu non edificherai una casa al mio nome, perché sei uomo di guerra e hai sparso del sangue. 1CH 28:4 L’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha scelto me, in tutta la casa di mio padre, perché io fossi re d’Israele in perpetuo; poich’egli ha scelto Giuda, come principe; e, nella casa di Giuda, la casa di mio padre; e tra i figliuoli di mio padre gli è piaciuto di far me re di tutto Israele; 1CH 28:5 e fra tutti i miei figliuoli giacché l’Eterno mi ha dati molti figliuoli egli ha scelto il figliuol mio Salomone, perché segga sul trono dell’Eterno, che regna sopra Israele. 1CH 28:6 Egli m’ha detto: Salomone, tuo figliuolo, sarà quegli che edificherà la mia casa e i miei cortili; poiché io l’ho scelto per mio figliuolo, ed io gli sarò padre. 1CH 28:7 E stabilirò saldamente il suo regno in perpetuo, s’egli sarà perseverante nella pratica de’ miei comandamenti e de’ miei precetti, com’è oggi. 1CH 28:8 Or dunque in presenza di tutto Israele, dell’assemblea dell’Eterno, e dinanzi al nostro Dio che ci ascolta, io v’esorto ad osservare e a prendere a cuore tutti i comandamenti dell’Eterno, ch’è il vostro Dio, affinché possiate rimanere in possesso di questo buon paese, e lasciarlo in eredità ai vostri figliuoli, dopo di voi, in perpetuo. 1CH 28:9 E tu, Salomone, figliuol mio, riconosci l’Iddio di tuo padre, e servilo con cuore integro e con animo volenteroso; poiché l’Eterno scruta tutti i cuori, e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma, se lo abbandoni, egli ti rigetterà in perpetuo. 1CH 28:10 Considera ora che l’Eterno ha scelto te per edificare una casa, che serva da santuario; sii forte, e mettiti all’opra!” 1CH 28:11 Allora Davide diede a Salomone suo figliuolo il piano del portico del tempio e degli edifizi, delle stanze dei tesori, delle stanze superiori, delle camere interne e del luogo per il propiziatorio, 1CH 28:12 e il piano di tutto quello che aveva in mente relativamente ai cortili della casa dell’Eterno, a tutte le camere all’intorno, ai tesori della casa di Dio, ai tesori delle cose consacrate, 1CH 28:13 alle classi dei sacerdoti e dei Leviti, a tutto quello che concerneva il servizio della casa dell’Eterno, e a tutti gli utensili che dovean servire alla casa dell’Eterno. 1CH 28:14 Gli diede il modello degli utensili d’oro, col relativo peso d’oro per tutti gli utensili d’ogni specie di servizi, e il modello di tutti gli utensili d’argento, col relativo peso d’argento per tutti gli utensili d’ogni specie di servizi. 1CH 28:15 Gli diede l’indicazione del peso dei candelabri d’oro e delle loro lampade d’oro, col peso d’ogni candelabro e delle sue lampade, e l’indicazione del peso dei candelabri d’argento, col peso d’ogni candelabro e delle sue lampade, secondo l’uso al quale ogni candelabro era destinato. 1CH 28:16 Gli diede l’indicazione del peso dell’oro necessario per ognuna delle tavole dei pani della presentazione, e dei peso dell’argento per le tavole d’argento; 1CH 28:17 gli diede ugualmente l’indicazione del peso dell’oro puro per i forchettoni, per i bacini e per i calici; e l’indicazione del peso dell’oro per ciascuna delle coppe d’oro e del peso dell’argento per ciascuna delle coppe d’argento; 1CH 28:18 e l’indicazione del peso necessario d’oro purificato per l’altare dei profumi, e il modello del carro ossia dei cherubini d’oro che stendevano le ali e coprivano l’arca del patto dell’Eterno. 1CH 28:19 “Tutto questo”, disse Davide, “tutto il piano da eseguire, te lo do per iscritto, giacché la mano dell’Eterno, che è stata sopra me, m’ha dato l’intelligenza necessaria”. 1CH 28:20 Davide disse ancora a Salomone, suo figliuolo: “Sii forte, fatti animo, mettiti all’opra; non temere, non ti sgomentare; poiché l’Eterno Iddio, il mio Dio, sarà teco; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà fino a tanto che tutta l’opera per il servizio della casa dell’Eterno sia compiuta. 1CH 28:21 Ed ecco le classi dei sacerdoti e dei Leviti per tutto il servizio della casa di Dio; e tu hai presso di te, per ogni lavoro, ogni sorta di uomini di buona volontà e abili in ogni specie di servizio; e i capi e tutto il popolo sono pronti ad eseguire tutti i tuoi comandi”. 1CH 29:1 Poi il re Davide disse a tutta la raunanza: “Salomone, mio figliuolo, il solo che Dio abbia scelto, è ancora giovine e in tenera età, e l’opera è grande; poiché questo palazzo non è destinato a un uomo, ma a Dio, all’Eterno. 1CH 29:2 Ora io ho impiegato tutte le mie forze a preparare per la casa del mio Dio dell’oro per ciò che dev’esser d’oro, dell’argento per ciò che deve esser d’argento, del rame per ciò che dev’esser di rame, del ferro per ciò che dev’esser di ferro, e del legname per ciò che dev’esser di legno, delle pietre d’onice e delle pietre da incastonare, delle pietre brillanti e di diversi colori, ogni specie di pietre preziose, e del marmo bianco in gran quantità. 1CH 29:3 Di più, per l’affezione che porto alla casa del mio Dio, siccome io posseggo in proprio un tesoro d’oro e d’argento, io lo do alla casa del mio Dio, oltre a tutto quello che ho preparato per la casa del santuario: 1CH 29:4 cioè tremila talenti d’oro, d’oro d’Ofir, e settemila talenti d’argento purissimo, per rivestirne le pareti delle sale: 1CH 29:5 l’oro per ciò che dev’esser d’oro, l’argento per ciò che dev’esser d’argento, e per tutti i lavori da eseguirsi dagli artefici. Chi è disposto a fare oggi qualche offerta all’Eterno?” 1CH 29:6 Allora i capi delle case patriarcali, i capi delle tribù d’Israele, i capi delle migliaia e delle centinaia e gli amministratori degli affari del re fecero delle offerte volontarie; 1CH 29:7 e diedero per il servizio della casa di Dio cinquemila talenti d’oro, diecimila dariche, diecimila talenti d’argento, diciottomila talenti di rame, e centomila talenti di ferro. 1CH 29:8 Quelli che possedevano delle pietre preziose, le consegnarono a Jehiel, il Ghershonita, perché fossero riposte nel tesoro della casa dell’Eterno. 1CH 29:9 Il popolo si rallegrò di quelle loro offerte volontarie, perché avean fatte quelle offerte all’Eterno con tutto il cuore; e anche il re Davide se ne rallegrò grandemente. 1CH 29:10 Davide benedisse l’Eterno in presenza di tutta la raunanza, e disse: “Benedetto sii tu, o Eterno, Dio del padre nostro Israele, di secolo in secolo! 1CH 29:11 A te, o Eterno, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra e tuo! A te, o Eterno, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al disopra di tutte le cose! 1CH 29:12 Da te vengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il render forte ogni cosa. 1CH 29:13 Or dunque, o Dio nostro, noi ti rendiamo grazie, e celebriamo il tuo nome glorioso. 1CH 29:14 Poiché chi son io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente cotanto? Giacché tutto viene da te; e noi t’abbiam dato quello che dalla tua mano abbiam ricevuto. 1CH 29:15 Noi siamo dinanzi a te dei forestieri e dei pellegrini, come furon tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra son come un’ombra, e non v’è speranza. 1CH 29:16 O Eterno, Dio nostro, tutta quest’abbondanza di cose che abbiam preparata per edificare una casa a te, al tuo santo nome, viene dalla tua mano, e tutta ti appartiene. 1CH 29:17 Io so, o mio Dio, che tu scruti il cuore, e ti compiaci della rettitudine; perciò, nella rettitudine del cuor mio, t’ho fatte tutte queste offerte volontarie, e ho veduto ora con gioia il tuo popolo che si trova qui, farti volenterosamente le offerte sue. 1CH 29:18 O Eterno, o Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele nostri padri, mantieni in perpetuo nel cuore del tuo popolo queste disposizioni, questi pensieri, e rendi saldo il suo cuore in te; 1CH 29:19 e da’ a Salomone, mio figliuolo, un cuore integro, affinch’egli osservi i tuoi comandamenti, i tuoi precetti e le tue leggi, affinché eseguisca tutti questi miei piani, e costruisca il palazzo, per il quale ho fatto i preparativi”. 1CH 29:20 Poi Davide disse a tutta la raunanza: “Or benedite l’Eterno, il vostro Dio”. E tutta la raunanza benedì l’Eterno, l’Iddio de’ loro padri; e s’inchinarono, e si prostrarono dinanzi all’Eterno e dinanzi al re. 1CH 29:21 E il giorno seguente immolarono delle vittime in onore dell’Eterno, e gli offrirono degli olocausti: mille giovenchi, mille montoni, mille agnelli, con le relative libazioni, e altri sacrifizi in gran numero, per tutto Israele. 1CH 29:22 E mangiarono e bevvero, in quel giorno, nel cospetto dell’Eterno, con gran gioia; proclamarono re, per la seconda volta, Salomone, figliuolo di Davide, e lo unsero, consacrandolo all’Eterno come conduttore del popolo, e unsero Tsadok come sacerdote. 1CH 29:23 Salomone si assise dunque sul trono dell’Eterno come re, invece di Davide suo padre; prosperò, e tutto Israele gli ubbidì. 1CH 29:24 E tutti i capi, gli uomini prodi e anche tutti i figliuoli del re Davide si sottomisero al re Salomone. 1CH 29:25 E l’Eterno innalzò sommamente Salomone nel cospetto di tutto Israele, e gli diede un regale splendore, quale nessun re, prima di lui, ebbe mai in Israele. 1CH 29:26 Davide, figliuolo d’Isai, regnò su tutto Israele. 1CH 29:27 Il tempo che regnò sopra Israele fu quarant’anni: a Hebron regnò sette anni; e a Gerusalemme, trentatre. 1CH 29:28 Morì in prospera vecchiezza, sazio di giorni, di ricchezze, e di gloria; e Salomone, suo figliuolo, regnò in luogo suo. Or le azioni di Davide, 1CH 29:29 le prime e le ultime, sono scritte nel libro di Samuele, il veggente, nel libro di Nathan, il profeta, e nel libro di Gad, il veggente, 1CH 29:30 con tutta la storia del suo regno, delle sue gesta, e di quel che avvenne ai suoi tempi tanto in Israele, quanto in tutti i regni degli altri paesi. 2CH 1:1 Salomone, figliuolo di Davide, si stabilì saldamente nel suo regno; l’Eterno, il suo Dio, fu con lui e lo elevò a somma grandezza. 2CH 1:2 Salomone parlò a tutto Israele, ai capi delle migliaia e delle centinaia, ai giudici, a tutti i principi capi delle case patriarcali di tutto Israele; 2CH 1:3 ed egli, con tutta la raunanza, si recò all’alto luogo, ch’era a Gabaon; quivi, infatti, si trovava la tenda di convegno di Dio, che Mosè, servo dell’Eterno, avea fatta nel deserto. 2CH 1:4 Quanto all’arca di Dio, Davide l’avea trasportata da Kiriath-Jearim al luogo ch’ei le avea preparato; poiché egli avea rizzata per lei una tenda a Gerusalemme; 2CH 1:5 e l’altare di rame, fatto da Betsaleel, figliuolo d’Uri, figliuolo di Hur, si trovava anch’esso a Gabaon, davanti al tabernacolo dell’Eterno. Salomone e l’assemblea vennero a ricercarvi l’Eterno. 2CH 1:6 E quivi, sull’altare di rame ch’era davanti alla tenda di convegno, Salomone offerse in presenza dell’Eterno mille olocausti. 2CH 1:7 In quella notte, Iddio apparve a Salomone, e gli disse: “Chiedi quello che vuoi ch’io ti dia”. 2CH 1:8 Salomone rispose a Dio: “Tu hai trattato con gran benevolenza Davide, mio padre, e hai fatto regnar me in luogo suo. 2CH 1:9 Ora, o Eterno Iddio, si avveri la promessa che hai fatta a Davide mio padre, poiché tu m’hai fatto re di un popolo numeroso come la polvere della terra! 2CH 1:10 Dammi dunque saviezza e intelligenza, affinché io sappia come condurmi di fronte a questo popolo; poiché chi mai potrebbe amministrar la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?” 2CH 1:11 E Dio disse a Salomone: “Giacché questo è ciò che hai nel cuore, e non hai chiesto ricchezze, né beni, né gloria, né la morte de’ tuoi nemici, e nemmeno una lunga vita, ma hai chiesto per te saviezza e intelligenza per poter amministrare la giustizia per il mio popolo del quale io t’ho fatto re, 2CH 1:12 la saviezza e l’intelligenza ti sono concesse; e, oltre a questo, ti darò ricchezze, beni e gloria, come non n’ebbero mai re che t’han preceduto, e come non ne avrà mai alcuno dei tuoi successori”. 2CH 1:13 E Salomone tornò dall’alto luogo ch’era a Gabaon, e dalla tenda di convegno, a Gerusalemme, e regnò sopra Israele. 2CH 1:14 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe mille quattrocento carri e dodicimila cavalieri, che stanziò nelle città dove teneva i carri, e presso il re a Gerusalemme. 2CH 1:15 E il re fece sì che l’argento e l’oro erano a Gerusalemme così comuni come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 2CH 1:16 I cavalli che Salomone aveva, gli venian menati dall’Egitto; le carovane di mercanti del re li andavano a prendere a mandre, per un prezzo convenuto; 2CH 1:17 e facevano uscire dall’Egitto e giungere a destinazione un equipaggio per il costo di seicento sicli d’argento; un cavallo per il costo di centocinquanta. Nello stesso modo, per mezzo di que’ mercanti, se ne facean venire per tutti i re degli Hittei e per i re della Siria. 2CH 2:1 Salomone decise di costruire una casa per il nome dell’Eterno, e una casa reale per sé. 2CH 2:2 Salomone arruolò settantamila uomini per portar pesi, ottantamila per tagliar pietre nella montagna, e tremila seicento per sorvegliarli. 2CH 2:3 Poi Salomone mandò a dire a Huram, re di Tiro: “Fa’ con me come facesti con Davide mio padre, al quale mandasti de’ cedri per edificarsi una casa di abitazione. 2CH 2:4 Ecco, io sto per edificare una casa per il nome dell’Eterno, dell’Iddio mio, per consacrargliela, per bruciare dinanzi a lui il profumo fragrante, per esporvi permanentemente i pani della presentazione, e per offrirvi gli olocausti del mattino e della sera, dei sabati, dei noviluni, e delle feste dell’Eterno, dell’Iddio nostro. Questa è una legge perpetua per Israele. 2CH 2:5 La casa ch’io sto per edificare sarà grande, perché l’Iddio nostro e grande sopra tutti gli dèi. 2CH 2:6 Ma chi sarà da tanto da edificargli una casa, se i cieli e i cieli de’ cieli non lo posson contenere? E chi son io per edificargli una casa, se non sia tutt’al più per bruciarvi de’ profumi dinanzi a lui? 2CH 2:7 Mandami dunque un uomo abile a lavorare l’oro, l’argento, il rame, il ferro, la porpora, lo scarlatto, il violaceo, che sappia fare ogni sorta di lavori d’intagli, collaborando con gli artisti che sono presso di me in Giuda e a Gerusalemme, e che Davide mio padre aveva approntati. 2CH 2:8 Mandami anche dal Libano del legname di cedro, di cipresso e di sandalo; perché io so che i tuoi servi sono abili nel tagliare il legname del Libano; ed ecco, i miei servi saranno coi servi tuoi, 2CH 2:9 per prepararmi del legname in abbondanza; giacché la casa ch’io sto per edificare, sarà grande e maravigliosa. 2CH 2:10 E ai tuoi servi che abbatteranno e taglieranno il legname io darò ventimila cori di gran battuto, ventimila cori d’orzo, ventimila bati di vino e ventimila bati d’olio”. 2CH 2:11 E Huram, re di Tiro, rispose così in una lettera, che mandò a Salomone: “L’Eterno, perché ama il suo popolo, ti ha costituito re su di esso”. 2CH 2:12 Huram aggiunse: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che ha fatto i cieli e la terra, perché ha dato al re Davide un figliuolo savio, pieno di senno e d’intelligenza, il quale edificherà una casa per l’Eterno, e una casa reale per sé! 2CH 2:13 Io ti mando dunque un uomo abile e intelligente, maestro Huram, 2CH 2:14 figliuolo d’una donna della tribù di Dan e di padre Tiro, il quale è abile a lavorare l’oro, l’argento, il rame, il ferro, la pietra, il legno, la porpora, il violaceo, il bisso, lo scarlatto, e sa pur fare ogni sorta di lavori d’intaglio, ed eseguire qualsivoglia lavoro d’arte gli si affidi. Egli collaborerà coi tuoi artisti e con gli artisti del mio signore Davide, tuo padre. 2CH 2:15 Ora dunque mandi il mio signore ai suoi servi il grano, l’orzo, l’olio ed il vino, di cui egli ha parlato; 2CH 2:16 e noi, dal canto nostro, taglieremo del legname del Libano, quanto te ne abbisognerà; te lo spediremo per mare su zattere fino a Jafo, e tu lo farai trasportare a Gerusalemme”. 2CH 2:17 Salomone fece fare il conto di tutti gli stranieri che si trovavano nel paese d’Israele, e dei quali già Davide suo padre avea fatto il censimento; e se ne trovò centocinquanta tremila seicento; 2CH 2:18 e ne prese settantamila per portar pesi, ottantamila per tagliar pietre nella montagna, e tremila seicento per sorvegliare e far lavorare il popolo. 2CH 3:1 Salomone cominciò a costruire la casa dell’Eterno a Gerusalemme, sul monte Moriah, dove l’Eterno era apparso a Davide suo padre, nel luogo che Davide aveva preparato, nell’aia di Ornan, il Gebuseo. 2CH 3:2 Egli cominciò la costruzione il secondo giorno del secondo mese del quarto anno del suo regno. 2CH 3:3 Or queste son le misure dei fondamenti gettati da Salomone per la costruzione della casa di Dio. La lunghezza, in cubiti dell’antica misura, era di sessanta cubiti; la larghezza, di venti cubiti. 2CH 3:4 Il portico, sul davanti della casa, avea venti cubiti di lunghezza, rispondenti alla larghezza della casa, e centoventi d’altezza. Salomone ricopri d’oro finissimo l’interno della casa. 2CH 3:5 Egli ricoprì la casa maggiore di legno di cipresso, poi la rivestì d’oro finissimo e vi fece scolpire delle palme e delle catenelle. 2CH 3:6 Rivestì questa casa di pietre preziose, per ornamento; e l’oro era di quello di Parvaim. 2CH 3:7 Rivestì pure d’oro la casa, le travi, gli stipiti, le pareti e le porte; e sulle pareti fece dei cherubini d’intaglio. 2CH 3:8 E costruì il luogo santissimo. Esso avea venti cubiti di lunghezza, corrispondenti alla larghezza della casa, e venti cubiti di larghezza. Lo ricoprì d’oro finissimo, del valore di seicento talenti; 2CH 3:9 e il peso dell’oro per i chiodi ascendeva a cinquanta sicli. Rivestì anche d’oro le camere superiori. 2CH 3:10 Nel luogo santissimo fece scolpire due statue di cherubini, che furono ricoperti d’oro. 2CH 3:11 Le ali dei cherubini aveano venti cubiti di lunghezza. L’ala del primo, lunga cinque cubiti, toccava la parete della casa; l’altra ala, pure di cinque cubiti, toccava l’ala del secondo cherubino. 2CH 3:12 L’ala del secondo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della casa; l’altra ala, pure di cinque cubiti, arrivava all’ala dell’altro cherubino. 2CH 3:13 Le ali di questi cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti. Essi stavano ritti in piè, e aveano le facce vòlte verso la sala. 2CH 3:14 E fece il velo di filo violaceo, porporino, scarlatto e di bisso, e vi fece ricamare dei cherubini. 2CH 3:15 Fece pure davanti alla casa due colonne di trentacinque cubiti d’altezza; e il capitello in cima a ciascuna, era di cinque cubiti. 2CH 3:16 E fece delle catenelle, come quelle che erano nel santuario, e le pose in cima alle colonne; e fece cento melagrane, che sospese alle catenelle. 2CH 3:17 E rizzò le colonne dinanzi al tempio: una a destra e l’altra a sinistra; e chiamò quella di destra Jakin, e quella di sinistra Boaz. 2CH 4:1 Poi fece un altare di rame lungo venti cubiti, largo venti cubiti e alto dieci cubiti. 2CH 4:2 Fece pure il mare di getto, che avea dieci cubiti da un orlo all’altro; era di forma perfettamente rotonda, avea cinque cubiti d’altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza. 2CH 4:3 Sotto all’orlo lo circondavano delle figure di buoi, dieci per cubito, facendo tutto il giro del mare; erano disposti in due ordini ed erano stati fusi insieme col mare. 2CH 4:4 Questo posava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a mezzogiorno, e tre ad oriente: il mare stava su di essi, e le parti posteriori de’ buoi erano vòlte verso il di dentro. 2CH 4:5 Esso aveva lo spessore d’un palmo; il suo orlo, fatto come l’orlo d’una coppa, avea la forma d’un fior di giglio; il mare poteva contenere tremila bati. 2CH 4:6 Fece pure dieci conche, e ne pose cinque a destra e cinque a sinistra, perché servissero alle purificazioni; vi si lavava ciò che serviva agli olocausti. Il mare era destinato alle abluzioni dei sacerdoti. 2CH 4:7 E fece i dieci candelabri d’oro, conformemente alle norme che li concernevano, e li pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra. 2CH 4:8 Fece anche dieci tavole, che pose nel tempio, cinque a destra e cinque sinistra. E fece cento bacini d’oro. 2CH 4:9 Fece pure il cortile dei sacerdoti, e il gran cortile con le sue porte, delle quali ricoprì di rame i battenti. 2CH 4:10 E pose il mare al lato destro della casa, verso sud-est. 2CH 4:11 Huram fece pure i vasi per le ceneri, le palette ed i bacini. Così Huram compì l’opera che avea fatta per il re Salomone nella casa di Dio: 2CH 4:12 le due colonne, le due palle dei capitelli in cima alle colonne; i due reticolati per coprire le due palle dei capitelli in cima alle colonne, 2CH 4:13 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di melagrane per ogni reticolato, da coprire le due palle dei capitelli in cima alle colonne; 2CH 4:14 e fece le basi e le conche sulle basi, 2CH 4:15 il mare, ch’era unico, e i dodici buoi sotto il mare, 2CH 4:16 e i vasi per le ceneri, le palette, i forchettoni e tutti gli utensili accessori. Maestro Huram li fece per il re Salomone, per la casa dell’Eterno, di rame tirato a pulimento. 2CH 4:17 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano in un suolo argilloso, fra Succoth e Tsereda. 2CH 4:18 Salomone fece tutti questi utensili in così gran quantità, che non se ne riscontrò il peso del rame. 2CH 4:19 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa di Dio: l’altare d’oro, le tavole sulle quali si mettevano i pani della presentazione; 2CH 4:20 i candelabri d’oro puro, con le loro lampade, da accendere, secondo la norma stabilita davanti ai santuario; 2CH 4:21 i fiori, le lampade, gli smoccolatoi, d’oro del più puro; 2CH 4:22 i coltelli, i bacini, le coppe e i bracieri, d’oro fino. Quanto alla porta della casa, i battenti interiori all’ingresso del luogo santissimo, e le porte della casa, all’ingresso del tempio, erano d’oro. 2CH 5:1 Così fu compiuta tutta l’opera che Salomone fece eseguire per la casa dell’Eterno. E Salomone fece portare l’argento, l’oro e tutti gli utensili che Davide suo padre avea consacrati, e li mise nei tesori della casa di Dio. 2CH 5:2 Allora Salomone radunò a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie patriarcali dei figliuoli d’Israele, per portar su l’arca del patto dell’Eterno, dalla città di Davide, cioè da Sion. 2CH 5:3 Tutti gli uomini d’Israele si radunarono presso il re per la festa che cadeva il settimo mese. 2CH 5:4 Arrivati che furono tutti gli anziani d’Israele, i Leviti presero l’arca, 2CH 5:5 e portarono su l’arca, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti ed i Leviti eseguirono il trasporto. 2CH 5:6 Il re Salomone e tutta la raunanza d’Israele convocata presso di lui, si raccolsero davanti all’arca, e immolarono pecore e buoi in tal quantità da non potersi contare ne calcolare. 2CH 5:7 I sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al luogo destinatole, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; 2CH 5:8 poiché i cherubini aveano le ali spiegate sopra il sito dell’arca, e coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe. 2CH 5:9 Le stanghe aveano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano sporgere dall’arca, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse son rimaste quivi fino al dì d’oggi. 2CH 5:10 Nell’arca non v’era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi avea deposte sullo Horeb, quando l’Eterno fece patto coi figliuoli d’Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d’Egitto. 2CH 5:11 Or avvenne che mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo giacché tutti i sacerdoti presenti s’erano santificati senza osservare l’ordine delle classi, 2CH 5:12 e tutti i Leviti cantori Asaf, Heman, Jeduthun, i loro figliuoli e i loro fratelli, vestiti di bisso, con cembali, saltèri e cetre stavano in piè a oriente dell’altare, e con essi centoventi sacerdoti che sonavan la tromba 2CH 5:13 mentre, dico, quelli che sonavan la tromba e quelli che cantavano, come un sol uomo, fecero udire un’unica voce per celebrare e per lodare l’Eterno, e alzarono la voce al suon delle trombe, de’ cembali e degli altri strumenti musicali, e celebrarono l’Eterno dicendo: “Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo”, avvenne che la casa, la casa dell’Eterno, fu riempita da una nuvola, 2CH 5:14 e i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi l’ufficio loro, a motivo della nuvola; poiché la gloria dell’Eterno riempiva la casa di Dio. 2CH 6:1 Allora Salomone disse: “L’Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella oscurità! 2CH 6:2 E io t’ho costruito una casa per tua abitazione, un luogo ove tu dimorerai in perpetuo!” 2CH 6:3 Poi il re voltò la faccia, e benedisse tutta la raunanza d’Israele; e tutta la raunanza d’Israele stava in piedi. 2CH 6:4 E disse: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, il quale di sua propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempito quel che avea dichiarato dicendo: 2CH 6:5 Dal giorno che trassi il mio popolo d’Israele dal paese d’Egitto, io non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d’Israele, per edificarvi una casa, ove il mio nome dimorasse; e non scelsi alcun uomo perché fosse principe del mio popolo d’Israele; 2CH 6:6 ma ho scelto Gerusalemme perché il mio nome vi dimori, e ho scelto Davide per regnare sul mio popolo d’Israele. 2CH 6:7 Or Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; 2CH 6:8 ma l’Eterno disse a Davide mio padre: Quanto all’aver tu avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad aver questo in cuore; 2CH 6:9 però, non sarai tu che edificherai la casa; ma il tuo figliuolo che uscirà dalle tue viscere, sarà quegli che costruirà la casa al mio nome. 2CH 6:10 E l’Eterno ha adempita la parola che avea pronunziata; ed io son sorto in luogo di Davide mio padre, e mi sono assiso sul trono d’Israele, come l’Eterno aveva annunziato, ed ho costruita la casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. 2CH 6:11 E quivi ho posto l’arca nella quale è il patto dell’Eterno: il patto ch’egli fermò coi figliuoli d’Israele”. 2CH 6:12 Poi Salomone si pose davanti all’altare dell’Eterno, in presenza di tutta la raunanza d’Israele, e stese le sue mani. 2CH 6:13 Egli, infatti, avea fatto costruire una tribuna di rame, lunga cinque cubiti, larga cinque cubiti e alta tre cubiti, e l’avea posta in mezzo al cortile; egli vi salì, si mise in ginocchio in presenza di tutta la raunanza d’Israele, stese le mani verso il cielo, e disse: 2CH 6:14 “O Eterno, Dio d’Israele! Non v’è Dio che sia simile a te, né in cielo né in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuor loro. 2CH 6:15 Tu hai mantenuta la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che dichiarasti con la tua propria bocca, la tua mano oggi l’adempie. 2CH 6:16 Ora dunque, o Eterno, Dio d’Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che segga nel mio cospetto sul trono d’Israele, purché i tuoi figliuoli veglino sulla loro condotta, e camminino secondo la mia legge, come tu hai camminato in mia presenza. 2CH 6:17 Ora dunque, o Eterno, Dio d’Israele, s’avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide! 2CH 6:18 Ma è egli proprio vero che Dio abiti cogli uomini sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli de’ cieli non ti posson contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! 2CH 6:19 Nondimeno, o Eterno, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplicazione, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo ti rivolge. 2CH 6:20 Siano gli occhi tuoi giorno e notte aperti su questa casa, sul luogo nel quale dicesti di voler mettere il tuo nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo farà, rivolto a questo luogo! 2CH 6:21 Ascolta le supplicazioni del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno, rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora, dai cieli; ascolta e perdona! 2CH 6:22 Quand’uno avrà peccato contro il suo prossimo e si esigerà da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se quegli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 2CH 6:23 tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l’innocente, trattandolo secondo la sua giustizia. 2CH 6:24 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se da gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e supplicazioni in questa casa, tu esaudiscilo dal cielo, 2CH 6:25 perdona al tuo popolo d’Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che desti a lui ed ai suoi padri. 2CH 6:26 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a motivo dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se dànno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li avrai afflitti, 2CH 6:27 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi al tuo popolo d’Israele, ai quali avrai mostrato la buona strada per cui debbon camminare; e manda la pioggia sulla terra, che hai data come eredità al tuo popolo. 2CH 6:28 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruci, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsivoglia flagello o epidemia, ogni preghiera, 2CH 6:29 ogni supplicazione che ti sarà rivolta da un individuo o dall’intero tuo popolo d’Israele, allorché ciascuno avrà riconosciuta la sua piaga e il suo dolore e stenderà le sue mani verso questa casa, 2CH 6:30 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu che conosci il cuore d’ognuno; poiché tu solo conosci il cuore dei figliuoli degli uomini; 2CH 6:31 affinché essi ti temano e camminino nelle tue vie tutto il tempo che vivranno nel paese che tu desti ai padri nostri! 2CH 6:32 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo d’Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo gran nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso, quando verrà a pregarti in questa casa, 2CH 6:33 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo d’Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita! 2CH 6:34 Quando il tuo popolo partirà per muover guerra al suo nemico seguendo la via per la quale tu l’avrai mandato, se t’innalza preghiere rivolto alla città che tu hai scelta, e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 2CH 6:35 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue supplicazioni, e fagli ragione. 2CH 6:36 Quando peccheranno contro di te poiché non v’è uomo che non pecchi e tu ti sarai mosso a sdegno contro di loro e li avrai abbandonati in balìa del nemico che li menerà in cattività in un paese lontano o vicino, 2CH 6:37 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in se stessi, se tornano a te e ti rivolgono supplicazioni nel paese del loro servaggio, e dicono: Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, siamo stati malvagi, 2CH 6:38 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro nel paese del loro servaggio dove sono stati menati schiavi, e ti pregano, rivolti al loro paese, il paese che tu desti ai loro padri, alla città che tu hai scelta, e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 2CH 6:39 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, la loro preghiera e le loro supplicazioni, e fa’ loro ragione; perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te! 2CH 6:40 Ora, o Dio mio, siano aperti gli occhi tuoi, e siano attente le tue orecchie alla preghiera fatta in questo luogo! 2CH 6:41 Ed ora, lèvati, o Eterno, o Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l’Arca della tua forza! I tuoi sacerdoti, o Eterno, o Dio, siano rivestiti di salvezza, e giubilino nel bene i tuoi fedeli! 2CH 6:42 O Eterno, o Dio, non respingere la faccia del tuo unto; ricordati delle grazie fatte a Davide, tuo servo!” 2CH 7:1 Quando Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo, consumò l’olocausto e i sacrifizi, e la gloria dell’Eterno riempì la casa; 2CH 7:2 e i sacerdoti non potevano entrare nella casa dell’Eterno a motivo della gloria dell’Eterno che riempiva la casa dell’Eterno. 2CH 7:3 Tutti i figliuoli d’Israele videro scendere il fuoco e la gloria dell’Eterno sulla casa, e si chinarono con la faccia a terra, si prostrarono sul pavimento, e lodarono l’Eterno, dicendo: “Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo”. 2CH 7:4 Poi il re e tutto il popolo offrirono dei sacrifizi davanti all’Eterno. 2CH 7:5 Il re Salomone offrì in sacrifizio ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutto il popolo dedicarono la casa di Dio. 2CH 7:6 I sacerdoti stavano in piè, intenti ai loro uffici; così pure i Leviti, con gli strumenti musicali consacrati all’Eterno, che il re Davide avea fatti per lodare l’Eterno, la cui “benignità dura in perpetuo”, quando anche Davide celebrava con essi l’Eterno; e i sacerdoti sonavano la tromba dirimpetto ai Leviti, e tutto Israele stava in piedi. 2CH 7:7 Salomone consacrò la parte di mezzo del cortile, ch’è davanti alla casa dell’Eterno; poiché offrì quivi gli olocausti e i grassi dei sacrifizi di azioni di grazie, giacché l’altare di rame che Salomone avea fatto, non poteva contenere gli olocausti, le oblazioni e i grassi. 2CH 7:8 E in quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni, e tutto Israele con lui. Ci fu una grandissima raunanza di gente, venuta da tutto il paese: dai dintorni di Hamath fino al torrente d’Egitto. 2CH 7:9 L’ottavo giorno fecero una raunanza solenne; poiché celebrarono la dedicazione dell’altare per sette giorni, e la festa per altri sette giorni. 2CH 7:10 Il ventitreesimo giorno del settimo mese Salomone rimandò alle sue tende il popolo allegro e col cuor contento per il bene che l’Eterno avea fatto a Davide, a Salomone e ad Israele, suo popolo. 2CH 7:11 Salomone dunque terminò la casa dell’Eterno e la casa reale, e menò a felice compimento tutto quello che aveva avuto in cuore di fare nella casa dell’Eterno e nella sua propria casa. 2CH 7:12 E l’Eterno apparve di notte a Salomone, e gli disse: “Io ho esaudita la tua preghiera, e mi sono scelto questo luogo come casa dei sacrifizi. 2CH 7:13 Quand’io chiuderò il cielo in guisa che non vi sarà più pioggia, quand’ordinerò alle locuste di divorare il paese, quando manderò la peste fra il mio popolo, 2CH 7:14 se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvage, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese. 2CH 7:15 I miei occhi saranno oramai aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo; 2CH 7:16 poiché ora ho scelta e santificata questa casa, affinché il mio nome vi rimanga in perpetuo, e gli occhi miei ed il mio cuore saran quivi sempre. 2CH 7:17 E quanto a te, se tu cammini dinanzi a me come camminò Davide tuo padre, facendo tutto quello che t’ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti, 2CH 7:18 io stabilirò il trono del tuo regno, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che regni sopra Israele. 2CH 7:19 Ma se vi ritraete da me e abbandonate le mie leggi e i miei comandamenti che io vi ho posti dinanzi, e andate invece a servire altri dèi e a prostrarvi dinanzi a loro, 2CH 7:20 io vi sradicherò dal mio paese che v’ho dato; e rigetterò dal mio cospetto la casa che ho consacrata al mio nome, e la farò diventare la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 2CH 7:21 Chiunque passerà vicino a questa casa, già così eccelsa, stupirà e dirà: Perché l’Eterno ha egli trattato in tal guisa questo paese e questa casa? 2CH 7:22 e si risponderà: Perché hanno abbandonato l’Eterno, l’Iddio dei loro padri che li trasse dal paese d’Egitto, si sono invaghiti di altri dèi, si son prostrati dinanzi a loro e li hanno serviti; ecco perché l’Eterno ha fatto venire tutti questi mali su loro”. 2CH 8:1 Or avvenne che, passati i venti anni nei quali Salomone edificò la casa dell’Eterno e la sua propria casa, 2CH 8:2 egli ricostruì le città che Huram gli avea date, e vi fece abitare i figliuoli d’Israele. 2CH 8:3 E Salomone marciò contro Hamath-Tsoba e se ne impadronì. 2CH 8:4 E ricostruì Tadmor nella parte deserta del paese, e tutte le città di rifornimento in Hamath. 2CH 8:5 Ricostruì pure Beth-Horon superiore e Beth-Horon inferiore, città forti, munite di mura, di porte e di sbarre; 2CH 8:6 riedificò Baalath e tutte le città di rifornimento che appartenevano al re, tutte le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, al Libano e in tutto il paese del suo domino. 2CH 8:7 Di tutta la popolazione ch’era rimasta degli Hittei, degli Amorei, dei Ferezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano d’Israele, 2CH 8:8 vale a dire dei loro discendenti ch’eran rimasti dopo di loro nel paese e che gl’Israeliti non aveano distrutti, Salomone fece tanti servi per le comandate; e tali son rimasti fino al dì d’oggi. 2CH 8:9 Ma de’ figliuoli d’Israele Salomone non impiegò alcuno come servo per i suoi lavori; essi furono la sua gente di guerra, capi de’ suoi condottieri e comandanti dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 2CH 8:10 I capi preposti al popolo dal re Salomone e incaricati di sorvegliarlo, erano in numero di duecentocinquanta. 2CH 8:11 Or Salomone fece salire la figliuola di Faraone dalla città di Davide alla casa ch’egli le avea fatto costruire; perché disse: “La moglie mia non abiterà nella casa di Davide re d’Israele, perché i luoghi dov’è entrata l’arca dell’Eterno son santi”. 2CH 8:12 Allora Salomone offrì degli olocausti all’Eterno sull’altare dell’Eterno, ch’egli avea costruito davanti al portico; 2CH 8:13 offriva quello che bisognava offrire, secondo l’ordine di Mosè, ogni giorno, nei sabati, nei noviluni, e nelle feste solenni, tre volte all’anno: alla festa degli azzimi, alla festa delle settimane e alla festa delle capanne. 2CH 8:14 E stabilì nelle loro funzioni, come le avea regolate Davide suo padre, le classi dei sacerdoti, i Leviti nella loro incombenza di celebrare l’Eterno e fare il servizio in presenza de’ sacerdoti giorno per giorno, e i portinai, a ciascuna porta, secondo le loro classi; poiché così aveva ordinato Davide, l’uomo di Dio. 2CH 8:15 E non si deviò in nulla dagli ordini che il re avea dato circa i sacerdoti e i Leviti come pure relativamente ai tesori. 2CH 8:16 Così fu condotta tutta l’opera di Salomone dal giorno in cui fu fondata la casa dell’Eterno, fino a quando fu terminata. La casa dell’Eterno ebbe il suo perfetto compimento. 2CH 8:17 Allora Salomone partì per Etsion-Gheber e per Eloth, sulla riva del mare, nel paese di Edom. 2CH 8:18 E Huram, per mezzo della sua gente, gli mandò delle navi e degli uomini che conoscevano il mare; i quali andaron con la gente di Salomone ad Ofir, vi presero quattrocentocinquanta talenti d’oro, e li portarono al re Salomone. 2CH 9:1 Or la regina di Sceba, avendo udito la fama che circondava Salomone, venne a Gerusalemme per metterlo alla prova con degli enimmi. Essa giunse con un numerosissimo séguito, con cammelli carichi di aromi, d’oro in gran quantità, e di pietre preziose: e, recatasi da Salomone, gli disse tutto quello che aveva in cuore. 2CH 9:2 Salomone rispose a tutte le questioni propostegli da lei, e non ci fu cosa che fosse oscura per il re, e ch’ei non sapesse spiegare. 2CH 9:3 E quando la regina di Sceba ebbe veduto la sapienza di Salomone e la casa ch’egli avea costruita, 2CH 9:4 e le vivande della sua mensa e gli alloggi de’ suoi servi e l’ordine di servizio de’ suoi ufficiali e le loro vesti e i suoi coppieri e le loro vesti e gli olocausti ch’egli offriva nella casa dell’Eterno, rimase fuor di sé dalla maraviglia. 2CH 9:5 E disse al re: “Quello che avevo sentito dire nel mio paese dei fatti tuoi e della tua sapienza era dunque vero. 2CH 9:6 Ma io non ci ho creduto finché non son venuta io stessa, e non ho visto con gli occhi miei; ed ora, ecco, non m’era stata riferita neppur la metà della grandezza della tua sapienza! Tu sorpassi la fama che me n’era giunta! 2CH 9:7 Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno del continuo dinanzi a te, ed ascoltano la tua sapienza! 2CH 9:8 Sia benedetto l’Eterno, il tuo Dio, il quale t’ha gradito, mettendoti sul suo trono, onde tu regni per l’Eterno, per il tuo Dio! Iddio ti ha stabilito re per far ragione e giustizia, perch’egli ama Israele e vuol conservarlo in perpetuo”. 2CH 9:9 Poi ella donò al re centoventi talenti d’oro, grandissima quantità di aromi e delle pietre preziose. Non vi furon più tali aromi, come quelli che la regina di Sceba diede al re Salomone. 2CH 9:10 (I servi di Huram e i servi di Salomone che portavano oro da Ofir, portavano anche del legno di sandalo e delle pietre preziose; 2CH 9:11 e di questo legno di sandalo il re fece delle scale per la casa dell’Eterno e per la casa reale, delle cetre e del saltèri per i cantori. Del legno come questo non se n’era mai visto prima nel paese di Giuda). 2CH 9:12 Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutto quello ch’essa bramò e chiese, oltre all’equivalente di quello ch’essa avea portato al re. Poi ella si rimise in cammino, e coi suoi servi se ne tornò al suo paese. 2CH 9:13 Or il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone, era di seicento sessantasei talenti, 2CH 9:14 oltre quello che percepiva dai trafficanti e dai negozianti che gliene portavano, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese che recavano a Salomone dell’oro e dell’argento. 2CH 9:15 E il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro battuto, 2CH 9:16 e trecento altri scudi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò trecento sicli d’oro; e il re li mise nella casa della “Foresta del Libano”. 2CH 9:17 Il re fece pure un gran trono d’avorio, che rivesti d’oro puro. 2CH 9:18 Questo trono aveva sei gradini e una predella d’oro connessi col trono; v’erano dei bracci da un lato e dall’altro del seggio, due leoni stavano presso i bracci, 2CH 9:19 e dodici leoni stavano sui sei gradini, da una parte e dall’altra. Niente di simile era ancora stato fatto in verun altro regno. 2CH 9:20 E tutte le coppe del re Salomone erano d’oro, e tutto il vasellame della casa della “Foresta del Libano” era d’oro puro; dell’argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. 2CH 9:21 Poiché il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Huram; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, recando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. 2CH 9:22 Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per ricchezze e per sapienza. 2CH 9:23 E tutti i re della terra cercavano di veder Salomone per udir la sapienza che Dio gli avea messa in cuore. 2CH 9:24 E ognun d’essi gli portava il suo dono: vasi d’argento, vasi d’oro, vesti, armi, aromi, cavalli, muli; e questo avveniva ogni anno. 2CH 9:25 Salomone aveva delle scuderie per quattromila cavalli, de’ carri, e dodicimila cavalieri, che distribuiva nelle città dove teneva i suoi carri, e in Gerusalemme presso di sé. 2CH 9:26 Egli signoreggiava su tutti i re, dal fiume sino al paese de’ Filistei e sino ai confini d’Egitto. 2CH 9:27 E il re fece sì che l’argento era in Gerusalemme così comune come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 2CH 9:28 E si menavano a Salomone de’ cavalli dall’Egitto e da tutti i paesi. 2CH 9:29 Or il rimanente delle azioni di Salomone, le prime e le ultime, sono scritte nel libro di Nathan, il profeta, nella profezia di Ahija di Scilo, e nelle visioni di Jeddo il veggente, relative a Geroboamo, figliuolo di Nebat. 2CH 9:30 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant’anni. 2CH 9:31 Poi Salomone s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo suo figliuolo regnò in luogo suo. 2CH 10:1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re. 2CH 10:2 Quando Geroboamo, figliuolo di Nebat, ebbe di ciò notizia, si trovava ancora in Egitto, dov’era fuggito per scampare dal re Salomone; e tornò dall’Egitto. 2CH 10:3 Lo mandarono a chiamare, e Geroboamo e tutto Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: 2CH 10:4 “Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti serviremo”. Ed egli rispose loro: 2CH 10:5 “Tornate da me fra tre giorni”. E il popolo se ne andò. 2CH 10:6 Il re Roboamo si consigliò coi vecchi ch’erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: “Che mi consigliate voi di rispondere a questo popolo?” 2CH 10:7 E quelli gli parlarono così: “Se ti mostri benevolo verso questo popolo, e gli compiaci, e se gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre”. 2CH 10:8 Ma Roboamo abbandonò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò coi giovani ch’eran cresciuti con lui ed erano stati al suo servizio, 2CH 10:9 e disse loro: “Come consigliate voi che rispondiamo a questo popolo che m’ha parlato dicendo: Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?” 2CH 10:10 E i giovani ch’eran cresciuti con lui gli parlarono così: “Ecco quel che dirai a questo popolo che s’è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu ce lo allevia! Gli risponderai così: Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 2CH 10:11 ora, mio padre vi ha caricati d’un giogo pesante, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a punte”. 2CH 10:12 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: “Tornate da me fra tre giorni”. 2CH 10:13 E il re rispose loro duramente, abbandonando il consiglio che i vecchi gli aveano dato; 2CH 10:14 e parlò loro secondo il consiglio de’ giovani, dicendo: “Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a punte”. 2CH 10:15 Così il re non diede ascolto al popolo; perché questa era cosa diretta da Dio, affinché si adempisse la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo di Ahija di Scilo a Geroboamo, figliuolo di Nebat. 2CH 10:16 E quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: “Che abbiam noi da fare con Davide? Noi non abbiamo nulla di comune col figliuolo d’Isai! Ognuno alle sue tende, o Israele! Provvedi ora alla tua casa, o Davide!” E tutto Israele se ne andò alle sue tende. 2CH 10:17 Ma sui figliuoli d’Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo. 2CH 10:18 E il re Roboamo mandò loro Adoram, preposto ai tributi; ma i figliuoli d’Israele lo lapidarono ed egli morì. E il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme. 2CH 10:19 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed e rimasto ribelle fino al dì d’oggi. 2CH 11:1 Roboamo, giunto che fu a Gerusalemme, radunò la casa di Giuda e di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro Israele e restituire il regno a Roboamo. 2CH 11:2 Ma la parola dell’Eterno fu così rivolta a Scemaia, uomo di Dio: 2CH 11:3 “Parla a Roboamo, figliuolo di Salomone, re di Giuda, e a tutto Israele in Giuda e in Beniamino, e di’ loro: 2CH 11:4 Così parla l’Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo e avvenuto per voler mio”. Quelli ubbidirono alla parola dell’Eterno, e se ne tornaron via rinunziando a marciare contro Geroboamo. 2CH 11:5 Roboamo abitò in Gerusalemme, e costruì delle città fortificate in Giuda. 2CH 11:6 Costruì Bethlehem, Etam, Tekoa, 2CH 11:7 Beth-Tsur, Soco, Adullam, 2CH 11:8 Gath, Maresha, Zif, 2CH 11:9 Adoraim, Lakis, Azeka, 2CH 11:10 Tsorea, Ajalon ed Hebron, che erano in Giuda e in Beniamino, e ne fece delle città fortificate. 2CH 11:11 Munì queste città fortificate, vi pose dei comandanti e dei magazzini di viveri, d’olio e di vino; 2CH 11:12 e in ognuna di queste città mise scudi e lance, e le rese straordinariamente forti. E Giuda e Beniamino furon per lui. 2CH 11:13 I sacerdoti e i Leviti di tutto Israele vennero da tutte le loro contrade a porsi accanto a lui; 2CH 11:14 poiché i Leviti abbandonarono i loro contadi e le loro proprietà, e vennero in Giuda e a Gerusalemme; perché Geroboamo, con i suoi figliuoli, li avea cacciati perché non esercitassero più l’ufficio di sacerdoti dell’Eterno, 2CH 11:15 e s’era creato de’ sacerdoti per gli alti luoghi, per i demoni, e per i vitelli che avea fatti. 2CH 11:16 E quelli di tutte le tribù d’Israele che aveano in cuore di cercare l’Eterno, l’Iddio d’Israele, seguirono i Leviti a Gerusalemme per offrir sacrifizi all’Eterno, all’Iddio del loro padri; 2CH 11:17 e fortificarono così il regno di Giuda e resero stabile Roboamo, figliuolo di Salomone, durante tre anni; perché per tre anni seguiron la via di Davide e di Salomone. 2CH 11:18 Roboamo prese per moglie Mahalath, figliuola di Jerimoth, figliuolo di Davide e di Abihail, figliuola di Eliab, figliuolo d’Isai. 2CH 11:19 Essa gli partorì questi figliuoli: Jeush, Scemaria e Zaham. 2CH 11:20 Dopo di lei, prese Maaca, figliuola d’Absalom, la quale gli partorì Ahija, Attai, Ziza e Scelomith. 2CH 11:21 E Roboamo amò Maaca, figliuola di Absalom, più di tutte le sue mogli e di tutte le sue concubine; perché ebbe diciotto mogli, e sessanta concubine, e generò ventotto figliuoli e sessanta figliuole. 2CH 11:22 Roboamo stabilì Abija, figliuolo di Maaca, come capo della famiglia e principe de’ suoi fratelli, perché aveva in mente di farlo re. 2CH 11:23 E, con avvedutezza, sparse tutti i suoi figliuoli per tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte le città fortificate, dette loro viveri in abbondanza, e cercò per loro molte mogli. 2CH 12:1 Quando Roboamo fu bene stabilito e fortificato nel regno, egli, e tutto Israele con lui, abbandonò la legge dell’Eterno. 2CH 12:2 E l’anno quinto del regno di Roboamo, Scishak re d’Egitto, salì contro Gerusalemme, perch’essi erano stati infedeli all’Eterno. 2CH 12:3 Egli avea milleduecento carri e sessantamila cavalieri; con lui venne dall’Egitto un popolo innumerevole di Libi, di Sukkei e di Etiopi; 2CH 12:4 s’impadronì delle città fortificate che appartenevano a Giuda, e giunse fino a Gerusalemme. 2CH 12:5 E il profeta Scemaia si recò da Roboamo e dai capi di Giuda, che s’erano raccolti in Gerusalemme all’avvicinarsi di Scishak, e disse loro: “Così dice l’Eterno: Voi avete abbandonato me, quindi anch’io ho abbandonato voi nelle mani di Scishak”. 2CH 12:6 Allora i principi d’Israele e il re si umiliarono, e dissero: “L’Eterno è giusto”. 2CH 12:7 E quando l’Eterno vide che s’erano umiliati, la parola dell’Eterno fu così rivolta a Scemaia: “Essi si sono umiliati; io non li distruggerò, ma concederò loro fra poco un mezzo di scampo, e la mia ira non si rovescerà su Gerusalemme per mezzo di Scishak. 2CH 12:8 Nondimeno gli saranno soggetti, e impareranno la differenza che v’è tra il servire a me e il servire ai regni degli altri paesi”. 2CH 12:9 Scishak, re d’Egitto, salì dunque contro Gerusalemme e portò via i tesori della casa dell’Eterno e i tesori della casa del re; portò via ogni cosa; prese pure gli scudi d’oro che Salomone avea fatti; 2CH 12:10 invece de’ quali, il re Roboamo fece fare degli scudi di rame, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta della casa del re. 2CH 12:11 E ogni volta che il re entrava nella casa dell’Eterno, quei della guardia venivano, e li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia. 2CH 12:12 Così, perch’egli s’era umiliato, l’Eterno rimosse da lui l’ira sua e non volle distruggerlo del tutto; e v’erano anche in Giuda delle cose buone. 2CH 12:13 Il re Roboamo dunque si rese forte in Gerusalemme, e continuò a regnare. Avea quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni a Gerusalemme, la città che l’Eterno s’era scelta fra tutte le tribù d’Israele, per stabilirvi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l’Ammonita. 2CH 12:14 Ed egli fece il male, perché non applicò il cuor suo alla ricerca dell’Eterno. 2CH 12:15 Or le azioni di Roboamo, le prime e le ultime, sono scritte nelle storie del profeta Scemaia e d’Iddo, il veggente, nei registri genealogici. E vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 2CH 12:16 E Roboamo s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Ed Abija, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 13:1 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, Abija cominciò a regnare sopra Giuda. 2CH 13:2 Regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Micaia, figliuola d’Uriel, da Ghibea. E ci fu guerra tra Abija e Geroboamo. 2CH 13:3 Abija entrò in guerra con un esercito di prodi guerrieri, quattrocentomila uomini scelti; e Geroboamo si dispose in ordine di battaglia contro di lui con ottocentomila uomini scelti, tutti forti e valorosi. 2CH 13:4 Ed Abija si levò e disse, dall’alto del monte Tsemaraim, ch’è nella contrada montuosa d’Efraim: “O Geroboamo, e tutto Israele, ascoltatemi! 2CH 13:5 Non dovreste voi sapere che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha dato per sempre il regno sopra Israele a Davide, a Davide ed ai suoi figliuoli, con un patto inviolabile? 2CH 13:6 Eppure, Geroboamo, figliuolo di Nebat, servo di Salomone, figliuolo di Davide, s’è levato, e s’è ribellato contro il suo signore; 2CH 13:7 e della gente da nulla, degli uomini perversi, si son raccolti attorno a lui, e si son fatti forti contro Roboamo, figliuolo di Salomone, allorché Roboamo era giovane, e timido di cuore, e non potea tener loro fronte. 2CH 13:8 E ora voi credete di poter tener fronte al regno dell’Eterno, ch’è nelle mani dei figliuoli di Davide; e siete una gran moltitudine, e avete con voi i vitelli d’oro che Geroboamo vi ha fatti per vostri dèi. 2CH 13:9 Non avete voi cacciati i sacerdoti dell’Eterno, i figliuoli d’Aaronne ed i Leviti? e non vi siete voi fatti de’ sacerdoti al modo de’ popoli d’altri paesi? Chiunque è venuto con un giovenco e con sette montoni per esser consacrato, e diventato sacerdote di quelli che non sono dèi. 2CH 13:10 Quanto a noi, l’Eterno è nostro Dio, e non l’abbiamo abbandonato; i sacerdoti al servizio dell’Eterno son figliuoli d’Aaronne, e i Leviti son quelli che celebran le funzioni. 2CH 13:11 Ogni mattina e ogni sera essi ardono in onor dell’Eterno gli olocausti e il profumo fragrante, mettono in ordine i pani della presentazione sulla tavola pura e ogni sera accendono il candelabro d’oro con le sue lampade; poiché noi osserviamo i comandamenti dell’Eterno, del nostro Dio; ma voi l’avete abbandonato. 2CH 13:12 Ed ecco, noi abbiam con noi, alla nostra testa, Iddio e i suoi sacerdoti e le trombe squillanti, per sonar la carica contro di voi. O figliuoli d’Israele, non combattete contro l’Eterno, ch’è l’Iddio de’ vostri padri, perché non vincerete!” 2CH 13:13 Intanto Geroboamo li prese per di dietro mediante un’imboscata; in modo che le truppe di Geroboamo stavano in faccia a Giuda, che avea dietro l’imboscata. 2CH 13:14 Que’ di Giuda si volsero indietro, ed eccoli costretti a combattere davanti e di dietro. Allora gridarono all’Eterno, e i sacerdoti dettero nelle trombe. 2CH 13:15 La gente di Giuda mandò un grido; e avvenne che, al grido della gente di Giuda, Iddio sconfisse Geroboamo e tutto Israele davanti ad Abija ed a Giuda. 2CH 13:16 I figliuoli d’Israele fuggirono d’innanzi a Giuda, e Dio li diede nelle loro mani. 2CH 13:17 Abija e il suo popolo ne fecero una grande strage; dalla parte d’Israele caddero morti cinquecentomila uomini scelti. 2CH 13:18 Così i figliuoli d’Israele, in quel tempo, furono umiliati, e i figliuoli di Giuda ripresero vigore, perché s’erano appoggiati sull’Eterno, sull’Iddio dei loro padri. 2CH 13:19 Abija inseguì Geroboamo, e gli prese delle città: Bethel e le città che ne dipendevano, Jeshana e le città che ne dipendevano, Efraim e le città che ne dipendevano. 2CH 13:20 E Geroboamo, al tempo d’Abija, non ebbe più forza; e colpito dall’Eterno, egli morì. 2CH 13:21 Ma Abija divenne potente, prese quattordici mogli, e generò ventidue figliuoli e sedici figliuole. 2CH 13:22 Il resto delle azioni di Abija, la sua condotta e le sue parole, trovasi scritto nelle memorie del profeta Iddo. 2CH 14:1 (H13-23) E Abija s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide; e Asa, suo figliuolo, regnò in luogo suo; e al suo tempo il paese ebbe requie per dieci anni. 2CH 14:2 (H14-1) Asa fece ciò ch’è buono e retto agli occhi dell’Eterno, del suo Dio. 2CH 14:3 (H14-2) Tolse via gli altari degli dèi stranieri, e gli alti luoghi; spezzò le statue, abbatté gl’idoli d’Astarte; 2CH 14:4 (H14-3) e ordinò a Giuda di cercare l’Eterno, l’Iddio de’ suoi padri, e di mettere ad effetto la sua legge ed i suoi comandamenti. 2CH 14:5 (H14-4) Tolse anche via da tutte le città di Giuda gli alti luoghi e le colonne solari; e, sotto di lui, il regno ebbe requie. 2CH 14:6 (H14-5) Egli costruì delle città fortificate in Giuda, giacché il paese era tranquillo, e in quegli anni non v’era alcuna guerra contro di lui, perché l’Eterno gli avea data requie. 2CH 14:7 (H14-6) Egli diceva a quei di Giuda: “Costruiamo queste città, e circondiamole di mura, di torri, di porte e di sbarre; il paese è ancora a nostra disposizione, perché abbiamo cercato l’Eterno, il nostro Dio; noi l’abbiamo cercato, ed egli ci ha dato riposo d’ogni intorno”. Essi dunque si misero a costruire, e prosperarono. 2CH 14:8 (H14-7) Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda che portavano scudo e lancia, e di duecento ottantamila di Beniamino che portavano scudo e tiravan d’arco, tutti uomini forti e valorosi. 2CH 14:9 (H14-8) Zerah, l’Etiopo, uscì contro di loro con un esercito d’un milione d’uomini e trecento carri, e si avanzò fino a Maresha. 2CH 14:10 (H14-9) Asa gli mosse contro, e si disposero in ordine di battaglia nella valle di Tsefatha presso Maresha. 2CH 14:11 (H14-10) Allora Asa invocò l’Eterno, il suo Dio, disse: “O Eterno, per te non v’è differenza tra il dar soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a chi è senza forza; soccorrici, o Eterno, o nostro Dio! poiché su te noi ci appoggiamo, e nel tuo nome siam venuti contro questa moltitudine. Tu sei l’Eterno, il nostro Dio; non la vinca l’uomo a petto di te!” 2CH 14:12 (H14-11) E l’Eterno sconfisse gli Etiopi davanti ad Asa e davanti a Giuda, e gli Etiopi si diedero alla fuga. 2CH 14:13 (H14-12) Ed Asa e la gente ch’era con lui li inseguirono fino a Gherar; e degli Etiopi ne caddero tanti, che non ne rimase più uno di vivo; poiché furono rotti davanti all’Eterno e davanti al suo esercito. E Asa ed i suoi portaron via un immenso bottino; 2CH 14:14 (H14-13) e batteron tutte le città nei dintorni di Gherar, perché lo spavento dell’Eterno s’era impadronito d’esse; e quelli saccheggiarono tutte le città; perché v’era molto bottino; 2CH 14:15 (H14-14) fecero pure man bassa sui chiusi delle mandre, e menaron via gran numero di pecore e di cammelli. Poi tornarono a Gerusalemme. 2CH 15:1 Allora lo spirito di Dio s’impadronì di Azaria, figliuolo di Oded, 2CH 15:2 il quale uscì ad incontrare Asa, e gli disse: “Asa, e voi tutto Giuda e Beniamino, ascoltatemi! L’Eterno è con voi, quando voi siete con lui; se lo cercate, egli si farà trovare da voi; ma, se lo abbandonate, egli vi abbandonerà. 2CH 15:3 Per lungo tempo Israele è stato senza vero Dio, senza sacerdote che lo ammaestrasse, e senza legge; 2CH 15:4 ma nella sua distretta ei s’è convertito all’Eterno, all’Iddio d’Israele, l’ha cercato, ed egli s’è lasciato trovare da lui. 2CH 15:5 In quel tempo, non v’era pace né per chi andava né per chi veniva; perché fra tutti gli abitanti de’ vari paesi v’erano grandi agitazioni, 2CH 15:6 ed essi erano schiacciati nazione da nazione, e città da città; poiché Iddio li conturbava con ogni sorta di tribolazioni. 2CH 15:7 Ma voi, siate forti, non vi lasciate illanguidire le braccia, perché l’opera vostra avrà la sua mercede”. 2CH 15:8 Quando Asa ebbe udite queste parole, e la profezia del profeta Oded, prese animo, e fece sparire le abominazioni da tutto il paese di Giuda e di Beniamino, e dalle città che avea prese nella contrada montuosa d’Efraim; e ristabilì l’altare dell’Eterno, ch’era davanti al portico dell’Eterno. 2CH 15:9 Poi radunò tutto Giuda e Beniamino, e quelli di Efraim, di Manasse e di Simeone, che dimoravano fra loro; giacché gran numero di quei d’Israele eran passati dalla sua parte, vedendo che l’Eterno, il suo Dio, era con lui. 2CH 15:10 Essi dunque si radunarono a Gerusalemme il terzo mese del quindicesimo anno del regno d’Asa. 2CH 15:11 E in quel giorno offrirono in sacrifizio all’Eterno, della preda che avean portata, settecento buoi e settemila pecore; 2CH 15:12 e convennero nel patto di cercare l’Eterno, l’Iddio dei loro padri, con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro; 2CH 15:13 e chiunque non cercasse l’Eterno, l’Iddio d’Israele, doveva esser messo a morte, grande o piccolo che fosse, uomo o donna. 2CH 15:14 E si unirono per giuramento all’Eterno con gran voce e con acclamazioni, al suon delle trombe e dei corni. 2CH 15:15 Tutto Giuda si rallegrò di questo giuramento; perché avean giurato di tutto cuore, avean cercato l’Eterno con grande ardore ed egli s’era lasciato trovare da loro. E l’Eterno diede loro requie d’ogn’intorno. 2CH 15:16 Il re Asa destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perch’essa avea rizzato un’immagine ad Astarte; e Asa abbatté l’immagine, la fece a pezzi e la bruciò presso al torrente Kidron. 2CH 15:17 Nondimeno, gli alti luoghi non furono eliminati da Israele; quantunque il cuore d’Asa fosse integro, durante l’intera sua vita. 2CH 15:18 Egli fece portare nella casa dell’Eterno le cose che suo padre avea consacrate, e quelle che avea consacrate egli stesso: argento, oro, vasi. 2CH 15:19 E non ci fu più guerra alcuna fino al trentacinquesimo anno del regno di Asa. 2CH 16:1 L’anno trentesimosesto del regno di Asa, Baasa, re d’Israele, salì contro Giuda, ed edificò Rama per impedire che alcuno andasse e venisse dalla parte di Asa, re di Giuda. 2CH 16:2 Allora Asa trasse dell’argento e dell’oro dai tesori della casa dell’Eterno e della casa del re, e inviò dei messi a Ben-Hadad, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 2CH 16:3 “Siavi alleanza fra me e te, come vi fu tra il padre mio e il padre tuo. Ecco, io ti mando dell’argento e dell’oro; va’, rompi la tua alleanza con Baasa, re d’Israele, ond’egli si ritiri da me”. 2CH 16:4 Ben-Hadad diè ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le città d’Israele, i quali espugnarono Ijon, Dan, Abel-Maim, e tutte le città d’approvvigionamento di Neftali. 2CH 16:5 E quando Baasa ebbe udito questo, cessò di edificare Rama, e sospese i suoi lavori. 2CH 16:6 Allora il re Asa convocò tutti que’ di Giuda, e quelli portaron via le pietre e il legname di cui Baasa s’era servito per la costruzione di Rama; e con essi Asa edificò Gheba e Mitspa. 2CH 16:7 In quel tempo, Hanani, il veggente, si recò da Asa, re di Giuda, e gli disse: “Poiché tu ti sei appoggiato sul re di Siria invece d’appoggiarti sull’Eterno, ch’è il tuo Dio, l’esercito del re di Siria è scampato dalle tue mani. 2CH 16:8 Gli Etiopi ed i Libi non formavan essi un grande esercito con una moltitudine immensa di carri e di cavalieri? Eppure l’Eterno, perché tu t’eri appoggiato su lui, li diede nelle tue mani. 2CH 16:9 Poiché l’Eterno scorre collo sguardo tutta la terra per spiegar la sua forza a pro di quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo tu hai agito da insensato; poiché, da ora innanzi, avrai delle guerre”. 2CH 16:10 Asa s’indignò contro il veggente, e lo fece mettere in prigione, tanto questa cosa lo aveva irritato contro di lui. E, al tempo stesso, Asa incrudelì anche contro alcuni del popolo. 2CH 16:11 Or ecco, le azioni d’Asa, le prime e le ultime, si trovano scritte nel libro dei re di Giuda e d’Israele. 2CH 16:12 Il trentanovesimo anno del suo regno, Asa ebbe una malattia ai piedi; la sua malattia fu gravissima; e, nondimeno, nella sua malattia non ricorse all’Eterno, ma ai medici. 2CH 16:13 E Asa si addormento coi suoi padri; morì il quarantunesimo anno del suo regno, 2CH 16:14 e fu sepolto nel sepolcro ch’egli avea fatto scavare per sé nella città di Davide. Fu steso sopra un letto pieno di profumi e di varie sorta d’aromi composti con arte di profumiere; e ne bruciarono una grandissima quantità in onor suo. 2CH 17:1 Giosafat, figliuolo di Asa, regnò in luogo di lui, e si fortificò contro Israele; 2CH 17:2 collocò dei presidi in tutte le città fortificate di Giuda, e pose delle guarnigioni nel paese di Giuda e nelle città di Efraim, che Asa suo padre avea conquistate. 2CH 17:3 E l’Eterno fu con Giosafat, perch’egli camminò nelle vie che Davide suo padre avea seguite da principio, e cercò, non i Baali, 2CH 17:4 ma l’Iddio di suo padre; e si condusse secondo i suoi comandamenti, senza imitare quel che faceva Israele. 2CH 17:5 Perciò l’Eterno assicurò il possesso del regno nelle mani di Giosafat; tutto Giuda gli recava dei doni, ed egli ebbe ricchezza e gloria in abbondanza. 2CH 17:6 Il suo coraggio crebbe, seguendo le vie dell’Eterno; e fece anche sparire da Giuda gli alti luoghi e gl’idoli d’Astarte. 2CH 17:7 Il terzo anno del suo regno mandò i suoi capi Ben-Hail, Obadia, Zaccaria, Natanaele e Micaiah, a insegnare nelle città di Giuda; 2CH 17:8 e con essi mandò i Leviti Scemaia, Nethania, Zebadia, Asael, Scemiramoth, Gionathan, Adonia, Tobia e Tob-Adonia, e i sacerdoti Elishama e Jehoram. 2CH 17:9 Ed essi insegnarono in Giuda, avendo seco il libro della legge dell’Eterno; percorsero tutte le città di Giuda, e istruirono il popolo. 2CH 17:10 Il terrore dell’Eterno s’impadronì di tutti i regni dei paesi che circondavano Giuda, sì che non mossero guerra a Giosafat. 2CH 17:11 E una parte de’ Filistei recò a Giosafat dei doni, e un tributo in argento; anche gli Arabi gli menarono del bestiame: settemila settecento montoni e settemila settecento capri. 2CH 17:12 Giosafat raggiunse un alto grado di grandezza, ed edificò in Giuda castelli e città d’approvvigionamento. 2CH 17:13 Fece eseguire molti lavori nelle città di Giuda, ed ebbe a Gerusalemme de’ guerrieri, uomini forti e valorosi. 2CH 17:14 Eccone il censimento secondo le loro case patriarcali. Di Giuda: capi di migliaia: Adna, il capo, con trecentomila uomini forti e valorosi; 2CH 17:15 dopo di lui, Johanan, il capo, con duecento ottantamila uomini; 2CH 17:16 dopo questo, Amasia, figliuolo di Zicri, il quale s’era volontariamente consacrato all’Eterno, con duecentomila uomini forti e valorosi. 2CH 17:17 Di Beniamino: Eliada, uomo forte e valoroso, con duecentomila uomini, armati d’arco e di scudo; 2CH 17:18 e, dopo di lui, Jozabad con centottantamila uomini pronti per la guerra. 2CH 17:19 Tutti questi erano al servizio del re, senza contare quelli ch’egli avea collocati nelle città fortificate, in tutto il paese di Giuda. 2CH 18:1 Giosafat ebbe ricchezze e gloria in abbondanza, e contrasse parentela con Achab. 2CH 18:2 In capo a qualche anno, scese a Samaria da Achab; e Achab fece uccidere per lui e per la gente ch’era con lui un gran numero di pecore e di buoi, e lo indusse a salir seco contro Ramoth di Galaad. 2CH 18:3 Achab, re d’Israele, disse a Giosafat, re di Giuda: “Vuoi venire con me a Ramoth di Galaad?” Giosafat gli rispose: “Fa’ conto di me come di te stesso, della mia gente come della tua, e verremo con te alla guerra”. 2CH 18:4 E Giosafat disse al re d’Israele: “Ti prego, consulta oggi la parola dell’Eterno”. 2CH 18:5 Allora il re d’Israele radunò i profeti, in numero di quattrocento, e disse loro: “Dobbiam noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?” Quelli risposero: “Va’, e Dio la darà nelle mani del re”. 2CH 18:6 Ma Giosafat disse: “Non v’ha egli qui alcun altro profeta dell’Eterno da poter consultare?” 2CH 18:7 Il re d’Israele rispose a Giosafat: “V’è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l’Eterno; ma io l’odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma sempre del male: è Micaiah figliuolo d’Imla”. E Giosafat disse: “Il re non dica così”. 2CH 18:8 Allora il re d’Israele chiamò un eunuco, e gli disse: “Fa’ venir presto Micaiah, figliuolo d’Imla”. 2CH 18:9 Or il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti de’ loro abiti reali, nell’aia ch’è all’ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetavano dinanzi ad essi. 2CH 18:10 Sedekia, figliuolo di Kenaana, s’era fatto delle corna di ferro, e disse: “Così dice l’Eterno: Con queste corna darai di cozzo ne’ Siri finché tu li abbia completamente distrutti”. 2CH 18:11 E tutti i profeti profetavano nello stesso modo, dicendo: “Sali contro Ramoth di Galaad, e vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re”. 2CH 18:12 Or il messo ch’era andato a chiamar Micaiah, gli parlò così: “Ecco, i profeti tutti, ad una voce, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come quello d’ognun d’essi, e predici del bene!” 2CH 18:13 Ma Micaiah rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, io dirò quel che l’Eterno mi dirà”. 2CH 18:14 E, come fu giunto dinanzi al re, il re gli disse: “Micaiah, dobbiamo noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?” Quegli rispose: “Andate pure, e vincerete; i nemici saranno dati nelle vostre mani”. 2CH 18:15 E il re gli disse: “Quante volte dovrò io scongiurarti di non dirmi se non la verità nel nome dell’Eterno?” 2CH 18:16 Micaiah rispose: “Ho veduto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l’Eterno ha detto: Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua”. 2CH 18:17 E il re d’Israele disse a Giosafat: “Non te l’ho io detto che costui non mi predirebbe nulla di buono, ma soltanto del male?” 2CH 18:18 E Micaiah replicò: “Perciò ascoltate la parola dell’Eterno. Io ho veduto l’Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l’esercito celeste che gli stava a destra e a sinistra. 2CH 18:19 E l’Eterno disse: Chi sedurrà Achab, re d’Israele, affinché salga a Ramoth di Galaad e vi perisca? E uno rispose in un modo e l’altro in un altro. 2CH 18:20 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò dinanzi all’Eterno, e disse: Lo sedurrò io. L’Eterno gli disse: E come? 2CH 18:21 Quegli rispose: Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. L’Eterno gli disse: Sì, riuscirai a sedurlo; esci, e fa’ così. 2CH 18:22 Ed ora ecco che l’Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a questi tuoi profeti; ma l’Eterno ha pronunziato del male contro di te”. 2CH 18:23 Allora Sedekia, figliuolo di Kenaana, si accostò, diede uno schiaffo a Micaiah, e disse: “Per dove è passato lo spirito dell’Eterno quand’è uscito da me per parlare a te?” 2CH 18:24 Micaiah rispose: “Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!” 2CH 18:25 E il re d’Israele disse ai suoi servi: “Prendete Micaiah, menatelo da Amon, governatore della città, e da Joas, figliuolo del re, 2CH 18:26 e dite loro: Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pan d’afflizione e d’acqua d’afflizione, finch’io ritorni sano e salvo”. 2CH 18:27 E Micaiah disse: “Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l’Eterno quegli che avrà parlato per bocca mia”. E aggiunse: “Udite questo, o voi, popoli tutti!” 2CH 18:28 Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda saliron dunque contro Ramoth di Galaad. 2CH 18:29 E il re d’Israele, disse a Giosafat: “Io mi travestirò per andar in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti reali”. Il re d’Israele si travestì, e andarono in battaglia. 2CH 18:30 Or il re di Siria avea dato quest’ordine ai capitani dei suoi carri: “Non combattete contro veruno, piccolo o grande, ma contro il solo re d’Israele”. 2CH 18:31 E quando i capitani dei carri scorsero Giosafat, dissero: “Quello è il re d’Israele”; e lo circondarono per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido, e l’Eterno lo soccorse; e Dio li attirò lungi da lui. 2CH 18:32 E allorché i capitani dei carri s’accorsero ch’egli non era il re d’Israele, cessarono d’assalirlo. 2CH 18:33 Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: “Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito”. 2CH 18:34 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro in faccia ai Siri fino alla sera, e sul tramontare del sole morì. 2CH 19:1 Giosafat, re di Giuda, tornò sano e salvo a casa sua a Gerusalemme. 2CH 19:2 E il veggente Jehu, figliuolo di Hanani, andò incontro a Giosafat, e gli disse: “Dovevi tu dare aiuto ad un empio e amar quelli che odiano l’Eterno? Per questo fatto hai attirato su di te l’ira dell’Eterno. 2CH 19:3 Nondimeno si son trovate in te delle buone cose, giacché hai fatti sparire dal paese gl’idoli d’Astarte, e hai applicato il cuor tuo alla ricerca di Dio”. 2CH 19:4 Giosafat rimase a Gerusalemme; poi fece di nuovo un giro fra il popolo, da Beer-Sceba alla contrada montuosa d’Efraim, e lo ricondusse all’Eterno, all’Iddio de’ suoi padri. 2CH 19:5 E stabilì dei giudici nel paese, in tutte le città fortificate di Giuda, città per città, e disse ai giudici: 2CH 19:6 “Badate bene a quello che fate; poiché voi amministrate la giustizia, non per servire ad un uomo ma per servire all’Eterno; il quale sarà con voi negli affari della giustizia. 2CH 19:7 Or dunque il timor dell’Eterno sia in voi; agite con circospezione, poiché presso l’Eterno, ch’è l’Iddio nostro, non v’è né perversità, né riguardo a qualità di persone, né accettazione di doni”. 2CH 19:8 Giosafat, tornato che fu a Gerusalemme, stabilì anche quivi dei Leviti, dei sacerdoti e dei capi delle case patriarcali d’Israele per render giustizia nel nome dell’Eterno, e per sentenziare nelle liti. 2CH 19:9 E diede loro i suoi ordini, dicendo: “Voi farete così, con timore dell’Eterno, con fedeltà e con cuore integro: 2CH 19:10 In qualunque lite che vi sia portata dinanzi dai vostri fratelli dimoranti nelle loro città, sia che si tratti d’un omicidio o d’una legge o d’un comandamento o d’uno statuto o d’un precetto, illuminateli, affinché non si rendano colpevoli verso l’Eterno, e l’ira sua non piombi su voi e sui vostri fratelli. Così facendo, voi non vi renderete colpevoli. 2CH 19:11 Ed ecco, il sommo sacerdote Amaria vi sarà preposto per tutti gli affari che concernono l’Eterno; e Zebadia, figliuolo d’Ismaele, capo della casa di Giuda, per tutti gli affari che concernono il re; e avete a vostra disposizione dei Leviti, come magistrati. Fatevi cuore, mettetevi all’opra, e l’Eterno sia con l’uomo dabbene!” 2CH 20:1 Dopo queste cose, i figliuoli di Moab e i figliuoli di Ammon, e con loro de’ Maoniti, mossero contro Giosafat per fargli guerra. 2CH 20:2 E vennero dei messi a informare Giosafat, dicendo: “Una gran moltitudine s’avanza contro di te dall’altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta a Hatsatson-Thamar”, che è En-Ghedi. 2CH 20:3 E Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare l’Eterno, e bandì un digiuno per tutto Giuda. 2CH 20:4 Giuda si radunò per implorare aiuto dall’Eterno, e da tutte quante le città di Giuda venivan gli abitanti a cercare l’Eterno. 2CH 20:5 E Giosafat, stando in piè in mezzo alla raunanza di Giuda e di Gerusalemme, nella casa dell’Eterno, davanti al cortile nuovo, disse: 2CH 20:6 “O Eterno, Dio de’ nostri padri, non sei tu l’Iddio dei cieli? e non sei tu che signoreggi su tutti i regni delle nazioni? e non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in guisa che nessuno ti può resistere? 2CH 20:7 Non sei tu quegli, o Dio nostro, che cacciasti gli abitanti di questo paese d’innanzi al tuo popolo d’Israele, e lo desti per sempre alla progenie d’Abrahamo, il quale ti amò? 2CH 20:8 E quelli l’hanno abitato e v’hanno edificato un santuario per il tuo nome, dicendo: 2CH 20:9 Quando c’incolga qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo dinanzi a questa casa e dinanzi a te, poiché il tuo nome è in questa casa; e a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai. 2CH 20:10 Ed ora ecco che i figliuoli d’Ammon e di Moab e quei del monte di Seir, nelle terre dei quali non permettesti ad Israele d’entrare quando veniva dal paese d’Egitto, ed egli li lasciò da parte e non li distrusse, 2CH 20:11 eccoli che ora ci ricompensano, venendo a cacciarci dalla eredità di cui ci hai dato il possesso. 2CH 20:12 O Dio nostro, non farai tu giudizio di costoro? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che s’avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su te!” 2CH 20:13 E tutto Giuda, perfino i bambini, le mogli, i figliuoli, stavano in piè davanti all’Eterno. 2CH 20:14 Allora lo spirito dell’Eterno investì in mezzo alla raunanza Jahaziel, figliuolo di Zaccaria, figliuolo di Benaia, figliuolo di Jeiel, figliuolo di Mattania, il Levita, di tra i figliuoli d’Asaf. 2CH 20:15 E Jahaziel disse: “Porgete orecchio, voi tutti di Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Così vi dice l’Eterno: Non temete e non vi sgomentate a motivo di questa gran moltitudine; poiché questa non è battaglia vostra, ma di Dio. 2CH 20:16 Domani, scendete contro di loro; eccoli che vengon su per la salita di Tsits, e voi li troverete all’estremità della valle, dirimpetto al deserto di Jeruel. 2CH 20:17 Questa battaglia non l’avete a combatter voi: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che l’Eterno vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di loro, e l’Eterno sarà con voi”. 2CH 20:18 Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono dinanzi all’Eterno e l’adorarono. 2CH 20:19 E i Leviti di tra i figliuoli dei Kehathiti e di tra i figliuoli dei Korahiti si levarono per lodare ad altissima voce l’Eterno, l’Iddio d’Israele. 2CH 20:20 La mattina seguente si levarono di buon’ora, e si misero in cammino verso il deserto di Tekoa; e come si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: “Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!” 2CH 20:21 E dopo aver tenuto consiglio col popolo, stabilì dei cantori che, vestiti in santa magnificenza, cantassero le lodi dell’Eterno, e camminando alla testa dell’esercito, dicessero: “Celebrate l’Eterno, perché la sua benignità dura in perpetuo!” 2CH 20:22 E com’essi cominciavano i canti di gioia e di lode, l’Eterno tese un’imboscata contro i figliuoli di Ammon e di Moab e contro quelli del monte Seir ch’eran venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti. 2CH 20:23 I figliuoli di Ammon e di Moab assalirono gli abitanti del monte di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli; e quand’ebbero annientati gli abitanti di Seir, si diedero a distruggersi a vicenda. 2CH 20:24 E quando que’ di Giuda furon giunti sull’altura donde si scorge il deserto, volsero lo sguardo verso la moltitudine, ed ecco i cadaveri che giacevano a terra; nessuno era scampato. 2CH 20:25 Allora Giosafat e la sua gente andarono a far bottino delle loro spoglie; e fra i cadaveri trovarono abbondanza di ricchezze, di vesti e di oggetti preziosi; e se ne appropriarono più che ne potessero portare; tre giorni misero a portar via il bottino, tant’era copioso. 2CH 20:26 Il quarto giorno si radunarono nella Valle di Benedizione, dove benedissero l’Eterno; per questo, quel luogo è stato chiamato Valle di Benedizione fino al dì d’oggi. 2CH 20:27 Tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme, con a capo Giosafat, partirono con gioia per tornare a Gerusalemme, perché l’Eterno li avea ricolmi d’allegrezza, liberandoli dai loro nemici. 2CH 20:28 Ed entrarono in Gerusalemme e nella casa dell’Eterno al suono de’ saltèri, delle cetre e delle trombe. 2CH 20:29 E il terrore di Dio s’impadronì di tutti i regni degli altri paesi, quando udirono che l’Eterno avea combattuto contro i nemici d’Israele. 2CH 20:30 E il regno di Giosafat ebbe requie; il suo Dio gli diede pace d’ogni intorno. 2CH 20:31 Così Giosafat regnò sopra Giuda. Avea trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; e il nome di sua madre era Azuba, figliuola di Scilhi. 2CH 20:32 Egli camminò per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo quel ch’è giusto agli occhi dell’Eterno. 2CH 20:33 Nondimeno gli alti luoghi non scomparvero, perché il popolo non aveva ancora il cuore fermamente unito all’Iddio dei suoi padri. 2CH 20:34 Or il rimanente delle azioni di Giosafat, le prime e le ultime, si trovano scritte nella Storia di Jehu, figliuolo di Hanani, inserta nel libro dei re d’Israele. 2CH 20:35 Dopo questo, Giosafat, re di Giuda, si associò col re d’Israele Achazia, che aveva una condotta empia; 2CH 20:36 e se lo associò, per costruire delle navi che andassero a Tarsis; e le costruirono ad Etsion-Gheber. 2CH 20:37 Allora Eliezer, figliuolo di Dodava da Maresha, profetizzò contro Giosafat, dicendo: “Perché ti sei associato con Achazia, l’Eterno ha disperse le opere tue”. E le navi furono infrante, e non poterono fare il viaggio di Tarsis. 2CH 21:1 E Giosafat s’addormentò coi suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide; e Jehoram, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 21:2 Jehoram avea de’ fratelli, figliuoli di Giosafat: Azaria, Jehiel, Zaccaria, Azariahu, Micael e Scefatia; tutti questi erano figliuoli di Giosafat, re d’Israele; 2CH 21:3 e il padre loro avea fatto ad essi grandi doni d’argento, d’oro e di cose preziose, con delle città fortificate in Giuda, ma avea lasciato il regno a Jehoram, perch’era il primogenito. 2CH 21:4 Or quando Jehoram ebbe preso possesso del regno di suo padre e vi si fu solidamente stabilito, fece morir di spada tutti i suoi fratelli, come pure alcuni dei capi d’Israele. 2CH 21:5 Jehoram avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. 2CH 21:6 E camminò per la via dei re d’Israele come avea fatto la casa di Achab, poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 2CH 21:7 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger la casa di Davide, a motivo del patto che avea fermato con Davide, e della promessa che avea fatta di lasciar sempre una lampada a lui ed ai suoi figliuoli. 2CH 21:8 Ai tempi di lui, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda, e si dette un re. 2CH 21:9 Allora Jehoram partì coi suoi capi e con tutti i suoi carri; e, levatosi di notte, sconfisse gli Edomiti che l’aveano circondato, e i capi dei carri. 2CH 21:10 Così Edom si è ribellato sottraendosi al giogo di Giuda fino al dì d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò e si sottrasse al giogo di Giuda, perché Jehoram aveva abbandonato l’Eterno, l’Iddio de’ suoi padri. 2CH 21:11 Jehoram fece anch’egli degli alti luoghi sui monti di Giuda, spinse gli abitanti di Gerusalemme alla prostituzione, e sviò Giuda. 2CH 21:12 E gli giunse uno scritto da parte del profeta Elia, che diceva: “Così dice l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: Perché tu non hai camminato per le vie di Giosafat, tuo padre, e per le vie d’Asa, re di Giuda, 2CH 21:13 ma hai camminato per la via dei re d’Israele; perché hai spinto alla prostituzione Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come la casa di Achab v’ha spinto Israele, e perché hai ucciso i tuoi fratelli, membri della famiglia di tuo padre, ch’eran migliori di te, 2CH 21:14 ecco, l’Eterno colpirà con una gran piaga il tuo popolo, i tuoi figliuoli, le tue mogli, e tutto quello che t’appartiene; 2CH 21:15 e tu avrai una grave malattia, una malattia d’intestini, che s’inasprirà di giorno in giorno, finché gl’intestini ti vengan fuori per effetto del male”. 2CH 21:16 E l’Eterno risvegliò contro Jehoram lo spirito de’ Filistei e degli Arabi, che confinano con gli Etiopi; 2CH 21:17 ed essi salirono contro Giuda, l’invasero, e portaron via tutte le ricchezze che si trovavano nella casa del re, e anche i suoi figliuoli e le sue mogli, in guisa che non gli rimase altro figliuolo se non Joachaz, ch’era il più piccolo. 2CH 21:18 Dopo tutto questo l’Eterno lo colpì con una malattia incurabile d’intestini. 2CH 21:19 E, con l’andar del tempo, verso la fine del secondo anno, gl’intestini gli venner fuori, in seguito alla malattia; e morì in mezzo ad atroci sofferenze; e il suo popolo non bruciò profumi in onore di lui, come avea fatto per i suoi padri. 2CH 21:20 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza esser rimpianto, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 2CH 22:1 Gli abitanti di Gerusalemme, in luogo di Jehoram, proclamarono re Achazia, il più giovine de’ suoi figliuoli; poiché la truppa ch’era entrata con gli Arabi nel campo, aveva ucciso tutti i più grandi d’età. Così regnò Achazia, figliuolo di Jehoram, re di Giuda. 2CH 22:2 Achazia avea quarantadue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, figliuola di Omri. 2CH 22:3 Anch’egli camminò per le vie della casa di Achab, perché sua madre, ch’era sua consigliera, lo spingeva ad agire empiamente. 2CH 22:4 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come quei della casa di Achab, perché, dopo la morte di suo padre, questi furono suoi consiglieri, per sua rovina. 2CH 22:5 E fu pure dietro loro consiglio ch’egli andò con Jehoram, figliuolo di Achab re d’Israele, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad, e i Siri ferirono Joram; 2CH 22:6 e questi tornò a Jzreel per farsi curare delle ferite che avea ricevute dai Siri a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria. Ed Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Jzreel a vedere Jehoram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato. 2CH 22:7 Or fu volontà di Dio che Achazia, per sua rovina, si recasse da Joram; perché quando fu giunto, uscì con Jehoram contro Jehu, figliuolo di Nimsci, che l’Eterno aveva unto per sterminare la casa di Achab; 2CH 22:8 e come Jehu facea giustizia della casa di Achab, trovò i capi di Giuda e i figliuoli de’ fratelli di Achazia ch’erano al servizio di Achazia, e li uccise. 2CH 22:9 E fe’ cercare Achazia, che s’era nascosto in Samaria; e Achazia fu preso, menato a Jehu, messo a morte, e poi seppellito; perché si diceva: “E’ il figliuolo di Giosafat, che cercava l’Eterno con tutto il cuor suo”. E nella casa di Achazia non rimase più alcuno che fosse capace di regnare. 2CH 22:10 Or quando Athalia, madre di Achazia, vide che il suo figliuolo era morto, si levò e distrusse tutta la stirpe reale della casa di Giuda. 2CH 22:11 Ma Jehoshabet, figliuola del re, prese Joas, figliuolo di Achazia, lo trafugò di mezzo ai figliuoli del re ch’eran messi a morte e lo pose con la sua balia nella camera dei letti. Così Jehoshabet, figliuola del re Jehoram, moglie del sacerdote Jehoiada (era sorella d’Achazia), lo nascose alle ricerche d’Athalia, che non lo mise a morte. 2CH 22:12 Ed egli rimase nascosto presso di loro nella casa di Dio per sei anni; intanto, Athalia regnava sul paese. 2CH 23:1 Il settimo anno, Jehoiada, fattosi animo, fece lega coi capi-centurie Azaria figliuolo di Jeroham, Ismaele figliuolo di Johanan, Azaria figliuolo di Obed, Maaseia figliuolo di Adaia, ed Elishafat, figliuolo di Zicri. 2CH 23:2 Essi percorsero Giuda, radunarono i Leviti di tutte le città di Giuda e i capi delle case patriarcali d’Israele, e vennero a Gerusalemme. 2CH 23:3 E tutta la raunanza strinse lega col re nella casa di Dio. E Jehoiada disse loro: “Ecco, il figliuolo del re regnerà, come l’Eterno ha promesso relativamente ai figliuoli di Davide. 2CH 23:4 Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno del sabato, sacerdoti e Leviti, starà di guardia alle porte del tempio; 2CH 23:5 un altro terzo starà nella casa del re, e l’altro terzo alla porta di Jesod. Tutto il popolo starà nei cortili della casa dell’Eterno. 2CH 23:6 Ma nessuno entri nella casa dell’Eterno tranne i sacerdoti e i Leviti di servizio; questi entreranno, perché son consacrati; ma tutto il popolo s’atterrà all’ordine dell’Eterno. 2CH 23:7 I Leviti circonderanno il re, da ogni lato, ognuno colle armi alla mano; e chiunque cercherà di penetrare nella casa di Dio, sia messo a morte; e voi starete col re, quando entrerà e quando uscirà”. 2CH 23:8 I Leviti e tutto Giuda eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Jehoiada; ognun d’essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno del sabato, e quelli che uscivan di servizio il giorno del sabato; poiché il sacerdote Jehoiada non avea licenziato le mute uscenti. 2CH 23:9 Il sacerdote Jehoiada diede ai capi centurie le lance, le targhe e gli scudi che aveano appartenuto a Davide e si trovavano nella casa di Dio. 2CH 23:10 E dispose tutto il popolo attorno al re, ciascuno con l’arma in mano, dal lato destro al lato sinistro della casa, presso l’altare e presso la casa. 2CH 23:11 Allora menaron fuori il figliuolo del re, gli posero in testa il diadema, gli consegnarono la legge, e lo proclamarono re; Jehoiada e i suoi figliuoli lo unsero, ed esclamarono: “Viva il re!” 2CH 23:12 Or quando Athalia udì il rumore del popolo che accorreva ed acclamava il re, andò verso il popolo nella casa dell’Eterno; 2CH 23:13 guardò, ed ecco che il re stava in piedi sul suo palco, all’ingresso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa e sonava le trombe; e i cantori, coi loro strumenti musicali, dirigevano i canti di lode. Allora Athalia si stracciò le vesti, e gridò: “Congiura! congiura!” 2CH 23:14 Ma il sacerdote Jehoiada fece venir fuori i capi-centurie che comandavano l’esercito, e disse loro: “Fatela uscire di tra le file; e chiunque la seguirà sia ucciso di spada!” Poiché il sacerdote avea detto: “Non sia messa a morte nella casa dell’Eterno”. 2CH 23:15 Così quelli le fecero largo, ed ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e quivi fu uccisa. 2CH 23:16 E Jehoiada fermò tra sé, tutto il popolo ed il re, il patto, per il quale Israele doveva essere il popolo del l’Eterno. 2CH 23:17 E tutto il popolo entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece interamente in pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise dinanzi agli altari Mattan sacerdote di Baal. 2CH 23:18 Poi Jehoiada affidò la sorveglianza della casa dell’Eterno ai sacerdoti levitici, che Davide avea ripartiti in classi preposte alla casa dell’Eterno per offrire olocausti all’Eterno, com’è scritto nella legge di Mosè, con gioia e con canto di lodi, secondo le disposizioni di Davide. 2CH 23:19 E collocò i portinai alle porte della casa dell’Eterno, affinché nessuno v’entrasse che fosse impuro per qualsivoglia ragione. 2CH 23:20 E prese i capi-centurie, gli uomini ragguardevoli, quelli che avevano autorità sul popolo e tutto il popolo del paese, e fece scendere il re dalla casa dell’Eterno. Entrarono nella casa del re per la porta superiore, e fecero sedere il re sul trono reale. 2CH 23:21 E tutto il popolo del paese fu in festa e la città rimase tranquilla, quando Athalia fu uccisa di spada. 2CH 24:1 Joas avea sette anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant’anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibia da Beer-Sceba. 2CH 24:2 Joas fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno durante tutto il tempo che visse il sacerdote Jehoiada. 2CH 24:3 E Jehoiada prese per lui due mogli, dalle quali egli ebbe de’ figliuoli e delle figliuole. 2CH 24:4 Dopo queste cose venne in cuore a Joas di restaurare la casa dell’Eterno. 2CH 24:5 Radunò i sacerdoti e i Leviti, e disse loro: “Andate per le città di Giuda, e raccogliete anno per anno in tutto Israele del danaro per restaurare la casa dell’Iddio vostro; e guardate di sollecitar la cosa”. Ma i Leviti non s’affrettarono. 2CH 24:6 Allora il re chiamò Jehoiada loro capo e gli disse: “Perché non hai tu procurato che i Leviti portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa che Mosè, servo dell’Eterno, e la raunanza d’Israele stabilirono per la tenda della testimonianza?” 2CH 24:7 Poiché i figliuoli di quella scellerata donna d’Athalia aveano saccheggiato la casa di Dio e aveano perfino adoperato per i Baali tutte le cose consacrate della casa dell’Eterno. 2CH 24:8 Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse fuori, alla porta della casa dell’Eterno. 2CH 24:9 Poi fu intimato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse all’Eterno la tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposta ad Israele nel deserto. 2CH 24:10 E tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il danaro e lo gettarono nella cassa finché tutti ebbero pagato. 2CH 24:11 Or quand’era il momento che i Leviti doveano portar la cassa agl’ispettori reali, perché vedevano che v’era molto danaro, il segretario del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevan così ogni giorno, e raccolsero danaro in abbondanza. 2CH 24:12 E il re e Jehoiada lo davano a quelli incaricati d’eseguire i lavori della casa dell’Eterno; e questi pagavano degli scalpellini e de’ legnaiuoli per restaurare la casa dell’Eterno, e anche de’ lavoratori di ferro e di rame per restaurare la casa dell’Eterno. 2CH 24:13 Così gl’incaricati dei lavori si misero all’opera, e per le loro mani furon compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono stato, e la consolidarono. 2CH 24:14 E, quand’ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Jehoiada il rimanente del danaro, col quale si fecero degli utensili per la casa dell’Eterno: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle coppe, e altri utensili d’oro e d’argento. E durante tutta la vita di Jehoiada, si offrirono del continuo olocausti nella casa dell’Eterno. 2CH 24:15 Ma Jehoiada, fattosi vecchio e sazio di giorni, morì; quando morì, avea centotrent’anni; 2CH 24:16 e fu sepolto nella città di Davide coi re, perché avea fatto del bene in Israele, per il servizio di Dio e della sua casa. 2CH 24:17 Dopo la morte di Jehoiada, i capi di Giuda vennero al re e si prostrarono dinanzi a lui; allora il re die’ loro ascolto; 2CH 24:18 ed essi abbandonarono la casa dell’Eterno, dell’Iddio dei loro padri, e servirono gl’idoli d’Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa trasse l’ira dell’Eterno su Giuda e su Gerusalemme. 2CH 24:19 L’Eterno mandò loro bensì de’ profeti per ricondurli a sé e questi protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli. 2CH 24:20 Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figliuolo del sacerdote Jehoiada, il quale, in piè, dominando il popolo, disse loro: “Così dice Iddio: Perché trasgredite voi i comandamenti dell’Eterno? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato l’Eterno, anch’egli vi abbandonerà”. 2CH 24:21 Ma quelli fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine del re, nel cortile della casa del l’Eterno. 2CH 24:22 E il re Joas non si ricordò della benevolenza usata verso lui da Jehoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figliuolo; il quale, morendo, disse: “L’Eterno lo veda e ne ridomandi conto!” 2CH 24:23 E avvenne che, scorso l’anno, l’esercito dei Siri salì contro Joas, e venne in Giuda e a Gerusalemme. Essi misero a morte fra il popolo tutti i capi, e ne mandarono tutte le spoglie al re di Damasco. 2CH 24:24 E benché l’esercito de’ Siri fosse venuto con piccolo numero d’uomini, pure l’Eterno die’ loro nelle mani un esercito grandissimo, perché quelli aveano abbandonato l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. Così i Siri fecero giustizia di Joas. 2CH 24:25 E quando questi si furon partiti da lui, lasciandolo in gravi sofferenze, i suoi servi ordirono contro di lui una congiura, perch’egli avea versato il sangue dei figliuoli del sacerdote Jehoiada, e lo uccisero nel suo letto. Così morì, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 2CH 24:26 Quelli che congiurarono contro di lui furono Zabad, figliuolo di Scimeath, un’Ammonita, e Jozabad, figliuolo di Scimrith, una Moabita. 2CH 24:27 Or quanto concerne i suoi figliuoli, il gran numero di tributi impostigli e il restauro della casa di Dio, si trova scritto nelle memorie del libro dei re. E Amatsia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 25:1 Amatsia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan, da Gerusalemme. 2CH 25:2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, ma non di tutto cuore. 2CH 25:3 Or come il regno fu bene assicurato nelle sue mani, egli fece morire quei servi suoi che aveano ucciso il re suo padre. 2CH 25:4 Ma non fece morire i loro figliuoli, conformandosi a quello ch’è scritto nella legge, nel libro di Mosè, dove l’Eterno ha dato questo comandamento: “I padri non saranno messi a morte a cagion de’ figliuoli, né i figliuoli saranno messi a morte a cagion dei padri; ma ciascuno sarà messo a morte a cagione del proprio peccato”. 2CH 25:5 Poi Amatsia radunò quei di Giuda, e li distribuì secondo le loro case patriarcali sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino; ne fece il censimento dall’età di venti anni in su, e trovò trecentomila uomini scelti, atti alla guerra e capaci di maneggiare la lancia e lo scudo. 2CH 25:6 E assoldò anche centomila uomini d’Israele, forti e valorosi, per cento talenti d’argento. 2CH 25:7 Ma un uomo di Dio venne a lui, e gli disse: “O re, l’esercito d’Israele non vada teco, poiché l’Eterno non è con Israele, con tutti questi figliuoli d’Efraim! 2CH 25:8 Ma, se vuoi andare, portati pure valorosamente nella battaglia; ma Iddio ti abbatterà dinanzi al nemico; perché Dio ha il potere di soccorrere e di abbattere”. 2CH 25:9 Amatsia disse all’uomo di Dio: “E che fare circa que’ cento talenti che ho dati all’esercito d’Israele?” L’uomo di Dio rispose: “L’Eterno è in grado di darti molto più di questo”. 2CH 25:10 Allora Amatsia separò l’esercito che gli era venuto da Efraim, affinché se ne tornasse al suo paese; ma questa gente fu gravemente irritata contro Giuda, e se ne tornò a casa, accesa d’ira. 2CH 25:11 Amatsia, preso animo, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale, e sconfisse diecimila uomini de’ figliuoli di Seir; 2CH 25:12 e i figliuoli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila; li menarono in cima alla Ròcca, e li precipitaron giù dall’alto della Ròcca, sì che tutti rimasero sfracellati. 2CH 25:13 Ma gli uomini dell’esercito che Amatsia avea licenziati perché non andassero seco alla guerra, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria fino a Beth-Horon; ne uccisero tremila abitanti, e portaron via molta preda. 2CH 25:14 E Amatsia, tornato che fu dalla sconfitta degl’Idumei, si fece portare gli dèi de’ figliuoli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò dinanzi ad essi, e bruciò de’ profumi in loro onore. 2CH 25:15 Per il che l’Eterno s’accese d’ira contro Amatsia, e gli mandò un profeta per dirgli: “Perché hai tu cercato gli dèi di questo popolo, che non hanno liberato il popolo loro dalla tua mano?” 2CH 25:16 E mentr’egli parlava al re, questi gli disse: “T’abbiam noi forse fatto consigliere del re? Vattene! Perché vorresti essere ucciso?” Allora il profeta se ne andò, dicendo: “Io so che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo, e non hai dato ascolto al mio consiglio”. 2CH 25:17 Allora Amatsia, re di Giuda, dopo aver preso consiglio, inviò de’ messi a Joas, figliuolo di Joachaz, figliuolo di Jehu, re d’Israele, per dirgli: “Vieni, mettiamoci a faccia a faccia!” 2CH 25:18 E Joas, re d’Israele, fece dire ad Amatsia, re di Giuda: “Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Da’ la tua figliuola per moglie al mio figliuolo. Ma le bestie selvagge del Libano passarono, e calpestarono lo spino. 2CH 25:19 Tu hai detto: Ecco, io ho sconfitto gl’Idumei! e il tuo cuore, reso orgoglioso, t’ha portato a gloriarti. Stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che menerebbe alla ruina te e Giuda con te?” 2CH 25:20 Ma Amatsia non gli volle dar retta; perché la cosa era diretta da Dio affinché fossero dati in man del nemico, perché avean cercato gli dèi di Edom. 2CH 25:21 Allora Joas, re d’Israele, salì, ed egli ed Amatsia, re di Giuda, si trovarono a faccia a faccia a Beth-Scemesh, che apparteneva a Giuda. 2CH 25:22 Giuda rimase sconfitto da Israele, e que’ di Giuda fuggirono, ognuno alla sua tenda. 2CH 25:23 E Joas, re d’Israele, fece prigioniero a Beth-Scemesh Amatsia, re di Giuda, figliuolo di Joas, figliuolo di Joachaz; lo menò a Gerusalemme, e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell’angolo. 2CH 25:24 E prese tutto l’oro e l’argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa di Dio in custodia di Obed-Edom, e i tesori della casa del re; prese pure degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria. 2CH 25:25 Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda, visse ancora quindici anni, dopo la morte di Joas, figliuolo di Joachaz, re d’Israele. 2CH 25:26 Il rimanente delle azioni di Amatsia, le prime e le ultime, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d’Israele. 2CH 25:27 Dopo che Amatsia ebbe abbandonato l’Eterno, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme, ed egli fuggì a Lakis; ma lo fecero inseguire fino a Lakis, e quivi fu messo a morte. 2CH 25:28 Di là fu trasportato sopra cavalli, e quindi sepolto coi suoi padri nella città di Giuda. 2CH 26:1 Allora tutto il popolo di Giuda prese Uzzia che aveva allora sedici anni, e lo fece re in luogo di Amatsia suo padre. 2CH 26:2 Egli riedificò Eloth e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato coi suoi padri. 2CH 26:3 Uzzia avea sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jecolia, ed era di Gerusalemme. 2CH 26:4 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Amatsia suo padre. 2CH 26:5 Si diè con diligenza a cercare Iddio mentre visse Zaccaria, che avea l’intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò l’Eterno, Iddio lo fece prosperare. 2CH 26:6 Egli uscì e mosse guerra ai Filistei, abbatté le mura di Gath, le mura di Jabne e le mura di Asdod, ed edificò delle città nel territorio di Asdod e in quello dei Filistei. 2CH 26:7 E Dio gli diede aiuto contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal, e contro i Maoniti. 2CH 26:8 E gli Ammoniti pagavano un tributo ad Uzzia; e la sua fama si sparse sino ai confini dell’Egitto, perch’era divenuto potentissimo. 2CH 26:9 Uzzia costruì pure delle torri a Gerusalemme sulla porta dell’angolo, sulla porta della valle e sullo svolto, e le fortificò. 2CH 26:10 Costruì delle torri nel deserto, e scavò molte cisterne perché avea gran quantità di bestiame; e ne scavò pure nella parte bassa del paese e nella pianura; ed avea de’ lavoranti e de’ vignaiuoli per i monti e nelle terre fruttifere, perché amava l’agricoltura. 2CH 26:11 Uzzia aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, composte secondo il numero del censimento fattone dal segretario Jeiel e dal commissario Maaseia, e messe sotto il comando di Hanania, uno dei generali del re. 2CH 26:12 Il numero totale dei capi delle case patriarcali, degli uomini forti e valorosi, era di duemila seicento. 2CH 26:13 Essi avevano al loro comando un esercito di trecento settemila cinquecento combattenti, atti a entrare in guerra con gran valore, per sostenere il re contro il nemico. 2CH 26:14 E Uzzia fornì a tutto l’esercito, scudi, lance, elmi, corazze, archi, e fionde da scagliar sassi. 2CH 26:15 E fece fare a Gerusalemme delle macchine inventate da ingegneri per collocarle sulle torri e sugli angoli, per scagliar saette e grosse pietre. La sua fama andò lungi, perch’egli fu maravigliosamente soccorso, finché divenne potente. 2CH 26:16 Ma quando fu divenuto potente il suo cuore, insuperbitosi, si pervertì, ed egli commise una infedeltà contro l’Eterno, il suo Dio, entrando nel tempio dell’Eterno per bruciare dell’incenso sull’altare dei profumi. 2CH 26:17 Ma il sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti dell’Eterno, uomini coraggiosi, 2CH 26:18 i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: “Non spetta a te, o Uzzia, di offrir de’ profumi all’Eterno; ma ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, che son consacrati per offrire i profumi! Esci dal santuario, poiché tu hai commesso una infedeltà! E questo non ti tornerà a gloria dinanzi a Dio, all’Eterno”. 2CH 26:19 Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire il profumo, si adirò; e mentre s’adirava contro i sacerdoti, la lebbra gli scoppiò sulla fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa dell’Eterno, presso l’altare dei profumi. 2CH 26:20 Il sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed ecco che avea la lebbra sulla fronte; lo fecero uscire precipitosamente, ed egli stesso s’affretto ad andarsene fuori, perché l’Eterno l’avea colpito. 2CH 26:21 Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e stette nell’infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa dell’Eterno; e Jotham, suo figliuolo, era a capo della casa reale e rendea giustizia al popolo del paese. 2CH 26:22 Il rimanente delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal profeta Isaia, figliuolo di Amots. 2CH 26:23 Uzzia s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto coi suoi padri nel campo delle sepolture destinato ai re, perché si diceva: “E’ lebbroso”. E Jotham, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 27:1 Jotham avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerusha, figliuola di Tsadok. 2CH 27:2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Uzzia suo padre; soltanto non entrò nel tempio dell’Eterno, e il popolo continuava a corrompersi. 2CH 27:3 Egli costruì la porta superiore della casa dell’Eterno, e fece molti lavori sulle mura di Ofel. 2CH 27:4 Costruì parimente delle città nella contrada montuosa di Giuda, e dei castelli e delle torri nelle foreste. 2CH 27:5 E mosse guerra al re de’ figliuoli di Ammon, e vinse gli Ammoniti. I figliuoli di Ammon gli diedero quell’anno cento talenti d’argento, diecimila cori di grano e diecimila d’orzo; e altrettanto gli pagarono il secondo e il terzo anno. 2CH 27:6 Così Jotham divenne potente, perché camminò con costanza nel cospetto dell’Eterno, del suo Dio. 2CH 27:7 Il rimanente delle azioni di Jotham, tutte le sue guerre e le sue imprese si trovano scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda. 2CH 27:8 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. 2CH 27:9 Jotham s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. Ed Achaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 28:1 Achaz avea vent’anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Davide suo padre; 2CH 28:2 ma seguì la via dei re d’Israele, e fece perfino delle immagini di getto per i Baali, 2CH 28:3 bruciò dei profumi nella valle del figliuolo di Hinnom, ed arse i suoi figliuoli nel fuoco, seguendo le abominazioni delle genti che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele; 2CH 28:4 e offriva sacrifizi e profumi sugli alti luoghi, sulle colline, e sotto ogni albero verdeggiante. 2CH 28:5 Perciò l’Eterno, il suo Dio, lo die’ nelle mani del re di Siria; e i Siri lo sconfissero, e gli presero un gran numero di prigionieri che menarono a Damasco. E fu anche dato in mano del re d’Israele, che gl’inflisse una grande sconfitta. 2CH 28:6 Infatti Pekah, figliuolo di Remalia, uccise in un giorno, in Giuda, centoventimila uomini, tutta gente valorosa, perché aveano abbandonato l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. 2CH 28:7 Zicri, un prode d’Efraim, uccise Maaseia, figliuolo del re, Azrikam, maggiordomo della casa reale, ed Elkana, che teneva il secondo posto dopo il re. 2CH 28:8 E i figliuoli d’Israele menaron via, di tra i loro fratelli, duecentomila prigionieri, fra donne, figliuoli e figliuole; e ne trassero pure una gran preda, che portarono a Samaria. 2CH 28:9 Or v’era quivi un profeta dell’Eterno, per nome Oded. Egli uscì incontro all’esercito che tornava a Samaria, e disse loro: “Ecco, l’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, nella sua ira contro Giuda, ve li ha dati nelle mani; e voi li avete uccisi con tal furore, ch’è giunto fino al cielo. 2CH 28:10 Ed ora, pretendete di sottomettervi come schiavi e come schiave i figliuoli e le figliuole di Giuda e di Gerusalemme! Ma voi, voi stessi, non siete forse colpevoli verso l’Eterno, l’Iddio vostro? 2CH 28:11 Ascoltatemi dunque, e rimandate i prigionieri che avete fatti tra i vostri fratelli; poiché l’ardente ira dell’Eterno vi sovrasta”. 2CH 28:12 Allora alcuni tra i capi de’ figliuoli d’Efraim, Azaria figliuolo di Johanan, Berekia figliuolo di Mescillemoth, Ezechia figliuolo di Shallum e Amasa figliuolo di Hadlai, sorsero contro quelli che tornavano dalla guerra, 2CH 28:13 e dissero loro: “Voi non menerete qua dentro i prigionieri; perché voi vi proponete cosa che ci renderà colpevoli dinanzi all’Eterno, accrescendo il numero dei nostri peccati e delle nostre colpe; poiché noi siamo già grandemente colpevoli, e l’ira dell’Eterno arde contro Israele”. 2CH 28:14 Allora i soldati abbandonarono i prigionieri e la preda in presenza dei capi e di tutta la raunanza. 2CH 28:15 E gli uomini già ricordati per nome si levarono e presero i prigionieri; del bottino si servirono per rivestire tutti quelli di loro ch’erano ignudi; li rivestirono, li calzarono, diedero loro da mangiare e da bere, li unsero, condussero sopra degli asini tutti quelli che cascavan dalla fatica, e li menarono a Gerico, la città delle palme, dai loro fratelli; poi se ne tornarono a Samaria. 2CH 28:16 In quel tempo, il re Achaz mandò a chieder soccorso ai re d’Assiria. 2CH 28:17 Or gli Edomiti eran venuti di nuovo, aveano sconfitto Giuda e menati via de’ prigionieri. 2CH 28:18 I Filistei pure aveano invaso le città della pianura e del mezzogiorno di Giuda, e avean preso Beth-Scemesh, Ajalon, Ghederoth, Soco e le città che ne dipendevano, Timnah e le città che ne dipendevano, Ghimzo e le città che ne dipendevano, e vi s’erano stabiliti. 2CH 28:19 Poiché l’Eterno aveva umiliato Giuda a motivo di Achaz, re d’Israele, perché avea rotto ogni freno in Giuda, e avea commesso ogni sorta d’infedeltà contro l’Eterno. 2CH 28:20 E Tilgath-Pilneser, re d’Assiria, mosse contro di lui, lo ridusse alle strette, e non lo sostenne affatto. 2CH 28:21 Poiché Achaz avea spogliato la casa dell’Eterno, la casa del re e dei capi, e avea dato tutto al re d’Assiria; ma a nulla gli era giovato. 2CH 28:22 E nel tempo in cui si trovava alle strette, questo medesimo re Achaz continuò più che mai a commettere delle infedeltà contro l’Eterno. 2CH 28:23 Offrì dei sacrifizi agli dèi di Damasco, che l’aveano sconfitto, e disse: “Giacché gli dèi dei re di Siria aiutan quelli, io offrirò loro de’ sacrifizi ed aiuteranno anche me”. Ma furono invece la rovina di lui e di tutto Israele. 2CH 28:24 Achaz radunò gli utensili della casa di Dio, fece a pezzi gli utensili della casa di Dio, chiuse le porte della casa dell’Eterno, si fece degli altari a tutte le cantonate di Gerusalemme, 2CH 28:25 e stabilì degli alti luoghi in ognuna delle città di Giuda per offrire dei profumi ad altri dèi. Così provocò ad ira l’Eterno, l’Iddio de’ suoi padri. 2CH 28:26 Il rimanente delle sue azioni e di tutti i suoi portamenti, i primi e gli ultimi, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d’Israele. 2CH 28:27 Achaz si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in città, a Gerusalemme, perché non lo vollero mettere nei sepolcri dei re d’Israele. Ed Ezechia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 29:1 Ezechia avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abija, figliuola di Zaccaria. 2CH 29:2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Davide suo padre. 2CH 29:3 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, riaperse le porte della casa dell’Eterno, e le restaurò. 2CH 29:4 Fece venire i sacerdoti e i Leviti, li radunò sulla piazza orientale, 2CH 29:5 e disse loro: “Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi, e santificate la casa dell’Eterno, dell’Iddio de’ vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni immondezza. 2CH 29:6 Poiché i nostri padri sono stati infedeli e hanno fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, dell’Iddio nostro, l’hanno abbandonato, han cessato di volger la faccia verso la dimora dell’Eterno, e le han voltato le spalle. 2CH 29:7 Ed hanno chiuse le porte del portico, hanno spente le lampade, non hanno più bruciato profumi né offerto olocausti nel santuario all’Iddio d’Israele. 2CH 29:8 Perciò l’ira dell’Eterno ha colpito Giuda e Gerusalemme; ed ei li ha abbandonati alle vessazioni, alla desolazione ed agli scherni, come vedete con gli occhi vostri. 2CH 29:9 Ed ecco che, a causa di questo i nostri padri son periti di spada, e i nostri figliuoli, le nostre figliuole e le nostre mogli sono in cattività. 2CH 29:10 Or io ho in cuore di fare un patto con l’Eterno, coll’Iddio d’Israele, affinché l’ardore della sua ira si allontani da noi. 2CH 29:11 Figliuoli miei, non siate negligenti; poiché l’Eterno vi ha scelti affinché stiate davanti a lui per servirgli, per esser suoi ministri, e per offrirgli profumi”. 2CH 29:12 Allora i Leviti si levarono: Mahath, figliuolo d’Amasai, Joel, figliuolo di Azaria, de’ figliuoli di Kehath. De’ figliuoli di Merari: Kish, figliuolo d’Abdi, e Azaria, figliuolo di Jehalleleel. Dei Ghershoniti: Joah, figliuolo di Zimma, e Eden, figliuolo di Joah. 2CH 29:13 Dei figliuoli di Elitsafan: Scimri e Jeiel. Dei figliuoli di Asaf: Zaccaria e Mattania. 2CH 29:14 Dei figliuoli di Heman: Jehiel e Scimei. Dei figliuoli di Jeduthun: Scemaia e Uzziel. 2CH 29:15 Ed essi adunarono i loro fratelli e, dopo essersi santificati, vennero a purificare la casa dell’Eterno, secondo l’ordine del re, conformemente alle parole dell’Eterno. 2CH 29:16 E i sacerdoti entrarono nell’interno della casa dell’Eterno per purificarla, e portaron fuori, nel cortile della casa dell’Eterno, tutte le immondezze che trovarono nel tempio dell’Eterno; e i Leviti le presero per portarle fuori e gettarle nel torrente Kidron. 2CH 29:17 Cominciarono queste purificazioni il primo giorno del primo mese; e l’ottavo giorno dello stesso mese vennero al portico dell’Eterno, e misero otto giorni a purificare la casa dell’Eterno; il sedicesimo giorno del primo mese aveano finito. 2CH 29:18 Allora vennero al re Ezechia, nel suo palazzo, e gli dissero: “Noi abbiam purificata tutta la casa dell’Eterno, l’altare degli olocausti con tutti i suoi utensili, la tavola dei pani della presentazione con tutti i suoi utensili; 2CH 29:19 come pure abbiamo rimesso in buono stato e purificati tutti gli utensili che re Achaz avea profanati durante il suo regno, quando si rese infedele; ed ecco, stanno davanti all’altare dell’Eterno”. 2CH 29:20 Allora Ezechia, levatosi di buon’ora, adunò i capi della città, e salì alla casa dell’Eterno. 2CH 29:21 Essi menarono sette giovenchi, sette montoni e sette agnelli; e sette capri, come sacrifizio per il peccato, a pro del regno, del santuario e di Giuda. E il re ordinò ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, d’offrirli sull’altare dell’Eterno. 2CH 29:22 I sacerdoti scannarono i giovenchi, e ne raccolsero il sangue, e lo sparsero sull’altare; scannarono i montoni, e ne sparsero il sangue sull’altare; e scannarono gli agnelli, e ne sparsero il sangue sull’altare. 2CH 29:23 Poi menarono i capri del sacrifizio per il peccato, davanti al re e alla raunanza, e questi posarono su d’essi le loro mani. 2CH 29:24 I sacerdoti li scannarono, e ne offrirono il sangue sull’altare come sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione dei peccati di tutto Israele; giacché il re aveva ordinato che si offrisse l’olocausto e il sacrifizio per il peccato, a pro di tutto Israele. 2CH 29:25 Il re stabilì i Leviti nella casa dell’Eterno, con cembali, con saltèri e con cetre, secondo l’ordine di Davide, di Gad, il veggente del re, e del profeta Nathan; poiché tale era il comandamento dato dall’Eterno per mezzo de’ suoi profeti. 2CH 29:26 E i Leviti presero il loro posto con gli strumenti di Davide; e i sacerdoti, con le trombe. 2CH 29:27 Allora Ezechia ordinò che si offrisse l’olocausto sull’altare; e nel momento in cui si cominciò l’olocausto, cominciò pure il canto dell’Eterno e il suono delle trombe, con l’accompagnamento degli strumenti di Davide, re d’Israele. 2CH 29:28 E tutta la raunanza si prostrò, e i cantori cominciarono a cantare e le trombe a sonare; e tutto questo continuò sino alla fine dell’olocausto. 2CH 29:29 E quando l’offerta dell’olocausto fu finita, il re e tutti quelli ch’erano con lui s’inchinarono e si prostrarono. 2CH 29:30 Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai Leviti di celebrare le lodi dell’Eterno con le parole di Davide e del veggente Asaf; e quelli le celebrarono con gioia, e s’inchinarono e si prostrarono. 2CH 29:31 Allora Ezechia prese a dire: “Ora che vi siete consacrati all’Eterno, avvicinatevi, e offrite vittime e sacrifizi di lode nella casa dell’Eterno”. E la raunanza menò vittime e offrì sacrifizi di azioni di grazie; e tutti quelli che aveano il cuore ben disposto, offrirono olocausti. 2CH 29:32 Il numero degli olocausti offerti dalla raunanza fu di settanta giovenchi, cento montoni, duecento agnelli: tutto per l’olocausto all’Eterno. 2CH 29:33 E furon pure consacrati seicento buoi e tremila pecore. 2CH 29:34 Ma i sacerdoti erano troppo pochi, e non potevano scorticare tutti gli olocausti; perciò i loro fratelli, i Leviti, li aiutarono finché l’opera fu compiuta, e finché gli altri sacerdoti si furono santificati; perché i Leviti avean messo più rettitudine di cuore a santificarsi, dei sacerdoti. 2CH 29:35 E v’era pure abbondanza d’olocausti, oltre ai grassi de’ sacrifizi d’azioni di grazie e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito il servizio della casa dell’Eterno. 2CH 29:36 Ed Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che Dio avesse ben disposto il popolo, perché la cosa s’era fatta subitamente. 2CH 30:1 Poi Ezechia inviò de’ messi a tutto Israele e a Giuda, e scrisse pure lettere ad Efraim ed a Manasse, perché venissero alla casa dell’Eterno a Gerusalemme, a celebrar la Pasqua in onore dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. 2CH 30:2 Il re, i suoi capi e tutta la raunanza, in un consiglio tenuto a Gerusalemme, avevano deciso di celebrare la Pasqua il secondo mese; 2CH 30:3 giacché non la potevan celebrare al tempo debito, perché i sacerdoti non s’erano santificati in numero sufficiente, e il popolo non s’era radunato in Gerusalemme. 2CH 30:4 La cosa piacque al re e a tutta la raunanza; 2CH 30:5 e stabilirono di proclamare un bando per tutto Israele, da Beer-Sceba fino a Dan, perché la gente venisse a Gerusalemme a celebrar la Pasqua in onore dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; poiché per l’addietro essa non era stata celebrata in modo generale, secondo ch’è prescritto. 2CH 30:6 I corrieri dunque andarono con le lettere del re e dei suoi capi per tutto Israele e Giuda; e, conformemente all’ordine del re, dissero: “Figliuoli d’Israele, tornate all’Eterno, all’Iddio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, ond’egli torni al residuo che di voi è scampato dalle mani dei re d’Assiria. 2CH 30:7 E non siate come i vostri padri e come i vostri fratelli, che sono stati infedeli all’Eterno, all’Iddio dei loro padri, in guisa ch’ei li ha dati in preda alla desolazione, come voi vedete. 2CH 30:8 Ora non indurate le vostre cervici, come i padri vostri; date la mano all’Eterno, venite al suo santuario ch’egli ha santificato in perpetuo, e servite l’Eterno, il vostro Dio, onde l’ardente ira sua si ritiri da voi. 2CH 30:9 Poiché, se tornate all’Eterno, i vostri fratelli e i vostri figliuoli troveranno pietà in quelli che li hanno menati schiavi, e ritorneranno in questo paese; giacché l’Eterno, il vostro Dio, è clemente e misericordioso, e non volgerà la faccia lungi da voi, se a lui tornate”. 2CH 30:10 Quei corrieri dunque passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manasse, e fino a Zabulon; ma la gente si facea beffe di loro e li scherniva. 2CH 30:11 Nondimeno, alcuni uomini di Ascer, di Manasse e di Zabulon si umiliarono, e vennero a Gerusalemme. 2CH 30:12 Anche in Giuda la mano di Dio operò in guisa da dar loro un medesimo cuore per mettere ad effetto l’ordine del re e dei capi, secondo la parola del l’Eterno. 2CH 30:13 Un gran popolo si riunì a Gerusalemme per celebrare la festa degli azzimi, il secondo mese: fu una raunanza immensa. 2CH 30:14 Si levarono e tolsero via gli altari sui quali si offrivan sacrifizi a Gerusalemme, tolsero via tutti gli altari sui quali si offrivan profumi, e li gettarono nel torrente Kidron. 2CH 30:15 Poi immolarono l’agnello pasquale, il quattordicesimo giorno del secondo mese. I sacerdoti e i Leviti, i quali, presi da vergogna, s’eran santificati, offrirono olocausti nella casa dell’Eterno; 2CH 30:16 e occuparono il posto assegnato loro dalla legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano l’aspersione del sangue, che ricevevano dalle mani de’ Leviti. 2CH 30:17 Siccome ve n’erano molti, nella raunanza, che non s’erano santificati, i Leviti aveano l’incarico d’immolare gli agnelli pasquali, consacrandoli all’Eterno, per tutti quelli che non eran puri. 2CH 30:18 Poiché una gran parte del popolo, molti d’Efraim, di Manasse, d’Issacar e di Zabulon non s’erano purificati, e mangiarono la Pasqua, senza conformarsi a quello ch’è scritto. Ma Ezechia pregò per loro, dicendo: 2CH 30:19 “L’Eterno, che è buono, perdoni a chiunque ha disposto il proprio cuore alla ricerca di Dio, dell’Eterno, ch’è l’Iddio de’ suoi padri, anche senz’avere la purificazione richiesta dal santuario”. 2CH 30:20 E l’Eterno esaudì Ezechia, e perdonò al popolo. 2CH 30:21 Così i figliuoli d’Israele che si trovarono a Gerusalemme, celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande allegrezza; e ogni giorno i Leviti e i sacerdoti celebravano l’Eterno con gli strumenti consacrati ad accompagnar le sue lodi. 2CH 30:22 Ezechia parlò al cuore di tutti i Leviti che mostravano grande intelligenza nel servizio dell’Eterno; e si fecero i pasti della festa durante i sette giorni, offrendo sacrifizi di azioni di grazie, e lodando l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. 2CH 30:23 E tutta la raunanza deliberò di celebrare la festa per altri sette giorni; e la celebrarono con allegrezza durante questi sette giorni; 2CH 30:24 poiché Ezechia, re di Giuda, avea donato alla raunanza mille giovenchi e settemila pecore, e i capi pure avean donato alla raunanza mille tori e diecimila pecore; e i sacerdoti in gran numero, s’erano santificati. 2CH 30:25 Tutta la raunanza di Giuda, i sacerdoti, i Leviti, tutta la raunanza di quelli venuti da Israele e gli stranieri giunti dal paese d’Israele o stabiliti in Giuda, furono in festa. 2CH 30:26 Così vi fu gran gioia in Gerusalemme; dal tempo di Salomone, figliuolo di Davide, re d’Israele, non v’era stato nulla di simile in Gerusalemme. 2CH 30:27 Poi i sacerdoti Leviti si levarono e benedissero il popolo, e la loro voce fu udita, e la loro preghiera giunse fino al cielo, fino alla santa dimora dell’Eterno. 2CH 31:1 Quando tutte queste cose furon compiute, tutti gl’Israeliti che si trovavano quivi partirono per le città di Giuda, e frantumarono le statue, abbatterono gl’idoli d’Astarte, demolirono gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino, e in Efraim e in Manasse, in guisa che nulla più ne rimase. Poi tutti i figliuoli d’Israele se ne tornarono nelle loro città, ciascuno nel proprio possesso. 2CH 31:2 Ezechia ristabilì le classi de’ sacerdoti e de’ Leviti nelle loro funzioni, ognuno secondo il genere del suo servizio, sacerdoti e Leviti, per gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, per il servizio, per la lode e per il canto, entro le porte del campo dell’Eterno. 2CH 31:3 Stabilì pure la parte che il re preleverebbe dai suoi beni per gli olocausti, per gli olocausti del mattino e della sera, per gli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge dell’Eterno; 2CH 31:4 e ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di dare ai sacerdoti e ai Leviti la loro parte, affinché potessero darsi all’adempimento della legge dell’Eterno. 2CH 31:5 Non appena quest’ordine fu pubblicato, i figliuoli d’Israele dettero in gran quantità le primizie del grano, del vino, dell’olio, del miele, e di tutti i prodotti dei campi; e portarono la decima d’ogni cosa, in abbondanza. 2CH 31:6 I figliuoli d’Israele e di Giuda che abitavano nelle città di Giuda menarono anch’essi la decima dei buoi e delle pecore, e la decima delle cose sante che erano consacrate all’Eterno, al loro Dio, e delle quali si fecero tanti mucchi. 2CH 31:7 Cominciarono a fare que’ mucchi il terzo mese, e finirono il settimo mese. 2CH 31:8 Ezechia e i capi vennero a vedere que’ mucchi, e benedissero l’Eterno e il suo popolo d’Israele. 2CH 31:9 Ed Ezechia interrogò i sacerdoti e i Leviti, relativamente a que’ mucchi; 2CH 31:10 e il sommo sacerdote Azaria, della casa di Tsadok, gli rispose: “Da che s’è cominciato a portar le offerte nella casa dell’Eterno, noi abbiam mangiato, ci siamo saziati, e v’è rimasta roba in abbondanza, perché l’Eterno ha benedetto il suo popolo; ed ecco qui la gran quantità ch’è rimasta”. 2CH 31:11 Allora Ezechia ordinò che si preparassero delle stanze nella casa dell’Eterno; e furon preparate. 2CH 31:12 E vi riposero fedelmente le offerte, la decima e le cose consacrate; Conania, il Levita, n’ebbe la sovrintendenza, e Scimei, suo fratello, veniva in secondo luogo. 2CH 31:13 Jehiel, Ahazia, Nahath, Asahel, Jerimoth, Jozabad, Eliel, Ismakia, Mahath e Benaia erano impiegati sotto la direzione di Conania e del suo fratello Scimei, per ordine del re Ezechia e d’Azaria, capo della casa di Dio. 2CH 31:14 Il Levita Kore, figliuolo di Imna, guardiano della porta orientale, era preposto ai doni volontari fatti a Dio per distribuire le offerte fatte all’Eterno e le cose santissime. 2CH 31:15 Sotto di lui stavano Eden, Miniamin, Jeshua, Scemaia, Amaria, Scecania, nelle città dei sacerdoti, come uomini di fiducia, per fare le distribuzioni ai loro fratelli grandi e piccoli, secondo le loro classi, 2CH 31:16 eccettuati i maschi ch’erano registrati nelle loro genealogie dall’età di tre anni in su, cioè tutti quelli che entravano giornalmente nella casa dell’Eterno per fare il loro servizio secondo le loro funzioni e secondo le loro classi. 2CH 31:17 (La registrazione dei sacerdoti si faceva secondo le loro case patriarcali, e quella dei Leviti dall’età di vent’anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.) 2CH 31:18 Dovean fare le distribuzioni a quelli di tutta la raunanza ch’eran registrati con tutti i loro bambini, con le loro mogli, coi loro figliuoli e con le loro figliuole; poiché nel loro ufficio di fiducia amministravano i doni sacri. 2CH 31:19 E per i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, che dimoravano in campagna, nei contadi delle loro città, v’erano in ogni città degli uomini designati per nome per distribuire le porzioni a tutti i maschi di tra i sacerdoti, e a tutti i Leviti registrati nelle genealogie. 2CH 31:20 Ezechia fece così per tutto Giuda; fece ciò ch’è buono, retto e vero dinanzi all’Eterno, al suo Dio. 2CH 31:21 In tutto quello che prese a fare per il servizio della casa di Dio, per la legge e per i comandamenti, cercando il suo Dio, mise tutto il cuore nell’opera sua, e prosperò. 2CH 32:1 Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re d’Assiria, venne, entrò in Giuda, e cinse d’assedio le città fortificate, con l’intenzione d’impadronirsene. 2CH 32:2 E quando Ezechia vide che Sennacherib era giunto e si proponeva d’attaccar Gerusalemme, 2CH 32:3 deliberò coi suoi capi e con i suoi uomini valorosi di turar le sorgenti d’acqua ch’eran fuori della città; ed essi gli prestarono aiuto. 2CH 32:4 Si radunò dunque un gran numero gente e turarono tutte le sorgenti e il torrente che scorreva attraverso il paese. “E perché”, dicevan essi, “i re d’Assiria, venendo, troverebbero essi abbondanza d’acqua?” 2CH 32:5 Ezechia prese animo, ricostruì tutte le mura dov’erano rotte, rialzò le torri, costruì l’altro muro di fuori, fortificò Millo nella città di Davide, e fece fare gran quantità d’armi e di scudi. 2CH 32:6 Diede dei capi militari al popolo, li riunì presso di sé sulla piazza della porta della città, e parlò al loro cuore, dicendo: 2CH 32:7 “Siate forti, e fatevi animo! Non temete e non vi sgomentate a motivo del re d’Assiria e della gran gente che l’accompagna; giacché con noi è uno più grande di ciò ch’è con lui. 2CH 32:8 Con lui è un braccio di carne; con noi è l’Eterno, il nostro Dio, per aiutarci e combattere le nostre battaglie”. E il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda. 2CH 32:9 Dopo questo, Sennacherib, re d’Assiria, mentre stava di fronte a Lakis con tutte le sue forze, mandò i suoi servi a Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti que’ di Giuda che si trovavano a Gerusalemme: 2CH 32:10 “Così parla Sennacherib, re degli Assiri: In chi confidate voi per rimanervene così assediati in Gerusalemme? 2CH 32:11 Ezechia non v’inganna egli per ridurvi a morir di fame e di sete, quando dice: L’Eterno, il nostro Dio, ci libererà dalle mani del re d’Assiria! 2CH 32:12 Non è egli lo stesso Ezechia che ha soppresso gli alti luoghi e gli altari dell’Eterno, e che ha detto a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete dinanzi a un unico altare e su quello offrirete profumi? 2CH 32:13 Non sapete voi quello che io e i miei padri abbiam fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di que’ paesi hanno essi potuto liberare i loro paesi dalla mia mano? 2CH 32:14 Qual è fra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno sterminate, quello che abbia potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? E potrebbe il vostro Dio liberar voi dalla mia mano?! 2CH 32:15 Or dunque Ezechia non v’inganni e non vi seduca in questa maniera; non gli prestate fede! Poiché nessun dio d’alcuna nazione o d’alcun regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano de’ miei padri; quanto meno potrà l’Iddio vostro liberar voi dalla mia mano!” 2CH 32:16 I servi di Sennacherib parlarono ancora contro l’Eterno Iddio e contro il suo servo Ezechia. 2CH 32:17 Sennacherib scrisse pure delle lettere, insultando l’Eterno, l’Iddio d’Israele, e parlano contro di lui, in questi termini: “Come gli dèi delle nazioni degli altri paesi non han potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così neanche l’Iddio d’Ezechia potrà liberare dalla mia mano il popolo suo”. 2CH 32:18 I servi di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica, rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e potersi così impadronire della città. 2CH 32:19 E parlarono dell’Iddio di Gerusalemme come degli dèi dei popoli della terra, che sono opera di mano d’uomo. 2CH 32:20 Allora il re Ezechia e il profeta Isaia, figliuolo di Amots, pregarono a questo proposito, e alzarono fino al cielo il loro grido. 2CH 32:21 E l’Eterno mandò un angelo che sterminò nel campo del re d’Assiria tutti gli uomini forti e valorosi, i principi ed i capi. E il re se ne tornò svergognato al suo paese. E come fu entrato nella casa del suo dio, i suoi propri figliuoli lo uccisero quivi di spada. 2CH 32:22 Così l’Eterno salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re d’Assiria, e dalla mano di tutti gli altri, e li protesse d’ogn’intorno. 2CH 32:23 E molti portarono a Gerusalemme delle offerte all’Eterno, e degli oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, il quale, da allora, sorse in gran considerazione agli occhi di tutte le nazioni. 2CH 32:24 In quel tempo, Ezechia fu malato a morte; egli pregò l’Eterno, e l’Eterno gli parlò, e gli concesse un segno. 2CH 32:25 Ma Ezechia non fu riconoscente del beneficio che avea ricevuto; giacché il suo cuore s’inorgoglì, e l’ira dell’Eterno si volse contro di lui, contro Giuda e contro Gerusalemme. 2CH 32:26 Nondimeno Ezechia si umiliò dell’essersi inorgoglito in cuor suo: tanto egli, quanto gli abitanti di Gerusalemme; perciò l’ira dell’Eterno non venne sopra loro durante la vita d’Ezechia. 2CH 32:27 Ezechia ebbe immense ricchezze e grandissima gloria: e si fece de’ tesori per riporvi argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi, ogni sorta d’oggetti di valore; 2CH 32:28 de’ magazzini per i prodotti di grano, vino, olio; delle stalle per ogni sorta di bestiame, e degli ovili per le pecore. 2CH 32:29 Si edificò delle città, ed ebbe greggi a mandre in abbondanza, perché Dio gli avea dato dei beni in gran copia. 2CH 32:30 Ezechia fu quegli che turò la sorgente superiore delle acque di Ghihon, che condusse giù direttamente, dal lato occidentale della città di Davide. Ezechia riuscì felicemente in tutte le sue imprese. 2CH 32:31 Nondimeno, quando i capi di Babilonia gl’inviarono de’ messi per informarsi del prodigio ch’era avvenuto nel paese, Iddio lo abbandonò, per metterlo alla prova, affin di conoscere tutto quello ch’egli aveva in cuore. 2CH 32:32 Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie trovansi scritte nella visione del profeta Isaia, figliuolo d’Amots, inserita nel libro dei re di Giuda e d’Israele. 2CH 32:33 Ezechia s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto sulla salita dei sepolcri de’ figliuoli di Davide; e alla sua morte, tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. E Manasse, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 33:1 Manasse avea dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. 2CH 33:2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, seguendo le abominazioni delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 2CH 33:3 Riedificò gli alti luoghi che Ezechia suo padre avea demoliti, eresse altari ai Baali, fece degl’idoli d’Astarte, e adorò tutto l’esercito del cielo e lo servì. 2CH 33:4 Eresse pure degli altari ad altri dèi nella casa dell’Eterno, riguardo alla quale l’Eterno avea detto: “In Gerusalemme sarà in perpetuo il mio nome!” 2CH 33:5 Eresse altari a tutto l’esercito del cielo nei due cortili della casa dell’Eterno. 2CH 33:6 Fece passare i suoi figliuoli pel fuoco nella valle del figliuolo di Hinnom; si dette alla magia, agl’incantesimi, alla stregoneria, e istituì di quelli che evocavano gli spiriti e predicevan l’avvenire; s’abbandonò interamente a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira. 2CH 33:7 Mise l’immagine scolpita dell’idolo che avea fatto, nella casa di Dio, riguardo alla quale Dio avea detto a Davide e a Salomone suo figliuolo: “In questa casa, e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d’Israele, porrò il mio nome in perpetuo; 2CH 33:8 e farò che Israele non muova più il piede dal paese ch’io ho assegnato ai vostri padri, purché essi abbian cura di mettere in pratica tutto quello che ho loro comandato, cioè tutta la legge, i precetti e le prescrizioni, dati per mezzo di Mosè”. 2CH 33:9 Ma Manasse indusse Giuda e gli abitanti di Gerusalemme a sviarsi, e a far peggio delle nazioni che l’Eterno avea distrutte d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 2CH 33:10 L’Eterno parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non ne fecero caso. 2CH 33:11 Allora l’Eterno fece venire contro di loro i capi dell’esercito del re d’Assiria, che misero Manasse nei ferri; e, legatolo con catene di rame, lo menarono a Babilonia. 2CH 33:12 E quand’ei fu in distretta, implorò l’Eterno, il suo Dio, e s’umiliò profondamente davanti all’Iddio de’ suoi padri. 2CH 33:13 A lui rivolse le sue preghiere ed egli s’arrese ad esse, esaudì le sue supplicazioni, e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che l’Eterno Dio. 2CH 33:14 Dopo questo, Manasse costruì, fuori della città di Davide, a occidente, verso Ghihon nella valle, un muro che si prolungava fino alla porta dei pesci; lo fe’ girare attorno ad Ofel, e lo tirò su a grande altezza; e pose dei capi militari in tutte le città fortificate di Giuda; 2CH 33:15 e tolse dalla casa dell’Eterno gli dèi stranieri e l’idolo, abbatté tutti gli altari che aveva costruiti sul monte della casa dell’Eterno e a Gerusalemme, e gettò tutto fuori della città. 2CH 33:16 Poi ristabilì l’altare dell’Eterno e v’offrì sopra dei sacrifizi di azioni di grazie e di lode, e ordinò a Giuda che servisse all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 2CH 33:17 Nondimeno il popolo continuava a offrir sacrifizi sugli alti luoghi; però, soltanto all’Eterno, al suo Dio. 2CH 33:18 Il rimanente delle azioni di Manasse, la preghiera che rivolse al suo Dio, e le parole che i veggenti gli rivolsero nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, son cose scritte nella storia dei re d’Israele. 2CH 33:19 E la sua preghiera, e come Dio s’arrese ad essa, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, i luoghi dove costruì degli alti luoghi e pose degli idoli d’Astarte e delle immagini scolpite, prima che si fosse umiliato, sono cose scritte nel libro di Hozai. 2CH 33:20 Poi Manasse s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in casa sua. E Amon, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 33:21 Amon avea ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. 2CH 33:22 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Manasse suo padre; offriva sacrifizi a tutte le immagini scolpite fatte da Manasse suo padre, e le serviva. 2CH 33:23 Egli non s’umiliò dinanzi all’Eterno, come s’era umiliato Manasse suo padre; anzi Amon si rese sempre più colpevole. 2CH 33:24 E i suoi servi ordirono una congiura contro di lui, e lo uccisero in casa sua. 2CH 33:25 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avean congiurato contro il re Amon, e fece re, in sua vece, Giosia suo figliuolo. 2CH 34:1 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. 2CH 34:2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, e camminò per le vie di Davide suo padre senza scostarsene né a destra né a sinistra. 2CH 34:3 L’ottavo anno del suo regno, mentre era ancora giovinetto, cominciò a cercare l’Iddio di Davide suo padre; e il dodicesimo anno cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagl’idoli d’Astarte, dalle immagini scolpite e dalle immagini fuse. 2CH 34:4 E in sua presenza furon demoliti gli altari de’ Baali e abbattute le colonne solari che v’eran sopra; e frantumò gl’idoli d’Astarte, le immagini scolpite e le statue; e le ridusse in polvere, che sparse sui sepolcri di quelli che aveano offerto loro de’ sacrifizi; 2CH 34:5 e bruciò le ossa dei sacerdoti sui loro altari, e così purificò Giuda e Gerusalemme. 2CH 34:6 Lo stesso fece nelle città di Manasse, d’Efraim, di Simeone, e fino a Neftali: da per tutto, in mezzo alle loro rovine, 2CH 34:7 demolì gli altari, frantumò e ridusse in polvere gl’idoli d’Astarte e le immagini scolpite, abbatté tutte le colonne solari in tutto il paese d’Israele, e tornò a Gerusalemme. 2CH 34:8 L’anno diciottesimo del suo regno, dopo aver purificato il paese e la casa dell’Eterno, mandò Shafan, figliuolo di Atsalia, Maaseia, governatore della città, e Joah, figliuolo di Joachaz, l’archivista, per restaurare la casa dell’Eterno, del suo Dio. 2CH 34:9 E quelli si recarono dal sommo sacerdote Hilkia, e fu loro consegnato il danaro ch’era stato portato nella casa di Dio, e che i Leviti custodi della soglia aveano raccolto in Manasse, in Efraim, in tutto il rimanente d’Israele, in tutto Giuda e Beniamino, e fra gli abitanti di Gerusalemme. 2CH 34:10 Ed essi lo rimisero nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa dell’Eterno, e i direttori lo dettero a quelli che lavoravano nella casa dell’Eterno per ripararla e restaurarla. 2CH 34:11 Lo dettero ai legnaiuoli ed ai costruttori, per comprar delle pietre da tagliare, e del legname per l’armatura e la travatura delle case che i re di Giuda aveano distrutte. 2CH 34:12 E quegli uomini facevano il loro lavoro con fedeltà; ed ad essi eran preposti Jahath e Obadia, Leviti di tra i figliuoli di Merari, e Zaccaria e Meshullam di tra i figliuoli di Kehath, per la direzione, e tutti quelli tra i Leviti ch’erano abili a sonare strumenti musicali. 2CH 34:13 Questi sorvegliavan pure i portatori di pesi, e dirigevano tutti gli operai occupati nei diversi lavori; e fra i Leviti addetti a que’ lavori ve n’eran di quelli ch’erano segretari, commissari, portinai. 2CH 34:14 Or mentre si traeva fuori il danaro ch’era stato portato nella casa dell’Eterno, il sacerdote Hilkia trovò il libro della Legge dell’Eterno, data per mezzo di Mosè. 2CH 34:15 E Hilkia parlò a Shafan, il segretario, e gli disse: “Ho trovato nella casa dell’Eterno il libro della legge”. E Hilkia diede il libro a Shafan. 2CH 34:16 E Shafan portò il libro al re, e gli fece al tempo stesso la sua relazione, dicendo: “I tuoi servi hanno fatto tutto quello ch’è stato loro ordinato. 2CH 34:17 Hanno versato il danaro che s’è trovato nella casa dell’Eterno, e l’hanno consegnato a quelli che son preposti ai lavori e agli operai”. 2CH 34:18 E Shafan, il segretario, disse ancora al re: “Il sacerdote Hilkia m’ha dato un libro”. E Shafan lo lesse in presenza del re. 2CH 34:19 Quando il re ebbe udite le parole della legge, si stracciò le vesti. 2CH 34:20 Poi il re diede quest’ordine a Hilkia, ad Ahikam, figliuolo di Shafan, ad Abdon, figliuolo di Mica, a Shafan il segretario, e ad Asaia, servo del re: 2CH 34:21 “Andate a consultare l’Eterno per me e per ciò che rimane d’Israele e di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che s’è trovato; giacché grande e l’ira dell’Eterno che s’è riversata su noi, perché i nostri padri non hanno osservata la parola dell’Eterno, e non hanno messo in pratica tutto quello ch’è scritto in questo libro”. 2CH 34:22 Hilkia e quelli che il re avea designati andarono dalla profetessa Hulda, moglie di Shallum, figliuolo di Tokhath, figliuolo di Hasra, il guardaroba. Essa dimorava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quelli le parlarono nel senso indicato dal re. 2CH 34:23 Ed ella disse loro: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Dite all’uomo che vi ha mandati da me: 2CH 34:24 Così dice l’Eterno: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, farò venire tutte le maledizioni che sono scritte nel libro, ch’è stato letto in presenza del re di Giuda. 2CH 34:25 Poiché essi m’hanno abbandonato ed hanno offerto profumi ad altri dèi per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani, la mia ira s’è riversata su questo luogo, e non si estinguerà. 2CH 34:26 Quanto al re di Giuda che v’ha mandati a consultare l’Eterno, gli direte questo: Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle parole che tu hai udite: 2CH 34:27 Giacché il tuo cuore è stato toccato, giacché ti sei umiliato dinanzi a Dio, udendo le sue parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, giacché ti sei umiliato dinanzi a me e ti sei stracciate le vesti e ai pianto dinanzi a me, anch’io t’ho ascoltato, dice l’Eterno. 2CH 34:28 Ecco, io ti riunirò coi tuoi padri, e sarai raccolto in pace nel tuo sepolcro; e gli occhi tuoi non vedranno tutte le sciagure ch’io farò venire su questo luogo e sopra i suoi abitanti”. E quelli riferirono al re la risposta. 2CH 34:29 Allora il re mandò a far raunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2CH 34:30 E il re salì alla casa dell’Eterno con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti e i Leviti, e tutto il popolo, grandi e piccoli, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, ch’era stato trovato nella casa dell’Eterno. 2CH 34:31 Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto dinanzi all’Eterno, impegnandosi di seguire l’Eterno, d’osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per mettere in pratica le parole del patto scritte in quel libro. 2CH 34:32 E fece aderire al patto tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme e in Beniamino; e gli abitanti di Gerusalemme si conformarono al patto di Dio, dell’Iddio de’ loro padri. 2CH 34:33 E Giosia fece sparire tutte le abominazioni da tutti i paesi che appartenevano ai figliuoli d’Israele, e impose a tutti quelli che si trovavano in Israele, di servire all’Eterno, al loro Dio. Durante tutto il tempo della vita di Giosia essi non cessarono di seguire l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. 2CH 35:1 Giosia celebrò la Pasqua in onore dell’Eterno a Gerusalemme; e l’agnello pasquale fu immolato il quattordicesimo giorno del mese. 2CH 35:2 Egli stabilì i sacerdoti nei loro uffici, e li incoraggiò a compiere il servizio nella casa dell’Eterno. 2CH 35:3 E disse ai Leviti che ammaestravano tutto Israele ed erano consacrati all’Eterno: “Collocate pure l’arca santa nella casa che Salomone, figliuolo di Davide, re d’Israele, ha edificata; voi non dovete più portarla sulle spalle; ora servite l’Eterno, il vostro Dio, e il suo popolo d’Israele; 2CH 35:4 e tenetevi pronti secondo le vostre case patriarcali, secondo le vostre classi, conformemente a quello che hanno disposto per iscritto Davide, re d’Israele e Salomone suo figliuolo; 2CH 35:5 e statevene nel santuario secondo i rami delle case patriarcali dei vostri fratelli, figliuoli del popolo, e secondo la classificazione della casa paterna dei Leviti. 2CH 35:6 Immolate la Pasqua, santificatevi, e preparatela per i vostri fratelli, conformandovi alla parola dell’Eterno trasmessa per mezzo di Mosè”. 2CH 35:7 Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che si trovavan quivi, del bestiame minuto: agnelli e capretti, in numero di trentamila: tutti per la Pasqua; e tremila buoi; e questo proveniva dai beni particolari del re. 2CH 35:8 E i suoi principi fecero anch’essi un dono spontaneo al popolo, ai sacerdoti ed ai Leviti. Hilkia, Zaccaria e Jehiel, conduttori della casa di Dio, dettero ai sacerdoti per i sacrifizi della Pasqua, duemila seicento capi di minuto bestiame e trecento buoi. 2CH 35:9 Conania, Scemaia e Nethaneel suoi fratelli, e Hashabia, Jeiel e Jozabad, capi dei Leviti, dettero ai Leviti, per i sacrifizi della Pasqua, cinquemila capi di minuto bestiame e cinquecento buoi. 2CH 35:10 Così, il servizio essendo preparato, sacerdoti si misero al loro posto; e così pure i Leviti, secondo le loro classi conformemente all’ordine del re. 2CH 35:11 Poi fu immolata la Pasqua; i sacerdoti sparsero il sangue ricevuto dalle mani dei Leviti, e questi scorticarono le vittime. 2CH 35:12 E i Leviti misero da parte quello che doveva essere arso, per darlo ai figliuoli del popolo, secondo i rami delle case paterne, perché l’offrissero all’Eterno, secondo ch’è scritto nel libro di Mosè. E lo stesso fecero per i buoi. 2CH 35:13 Poi arrostirono le vittime pasquali sul fuoco, secondo ch’è prescritto; ma le altre vivande consacrate le cossero in pignatte, in caldaie ed in pentole, e s’affrettarono a portarle a tutti i figliuoli del popolo. 2CH 35:14 Poi prepararono la Pasqua per sé stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, furono occupati fino alla notte a mettere sull’altare ciò che doveva esser arso, e i grassi; perciò i Leviti fecero i preparativi per sé stessi e per i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne. 2CH 35:15 I cantori, figliuoli d’Asaf, erano al loro posto, conformemente all’ordine di Davide, d’Asaf, di Heman e di Jeduthun, il veggente del re; e i portinai stavano a ciascuna porta; essi non ebbero bisogno d’allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli, preparavan la Pasqua per loro. 2CH 35:16 Così, in quel giorno, tutto il servizio dell’Eterno fu preparato per far la Pasqua e per offrire olocausti sull’altare dell’Eterno, conformemente all’ordine del re Giosia. 2CH 35:17 I figliuoli d’Israele che si trovavan quivi, celebrarono allora la Pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. 2CH 35:18 Nessuna Pasqua, come quella, era stata celebrata in Israele dai giorni del profeta Samuele; né alcuno dei re d’Israele avea celebrato una Pasqua pari a quella celebrata da Giosia, dai sacerdoti e dai Leviti, da tutto Giuda e Israele che si trovavan colà, e dagli abitanti di Gerusalemme. 2CH 35:19 Questa Pasqua fu celebrata il diciottesimo anno del regno di Giosia. 2CH 35:20 Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe restaurato il tempio, Neco, re d’Egitto, salì per combattere a Carkemish, sull’Eufrate; e Giosia gli mosse contro. 2CH 35:21 Ma Neco gl’inviò dei messi per dirgli: “Che v’è egli fra me e te, o re di Giuda? Io non salgo oggi contro di te, ma contro una casa con la quale sono in guerra; e Dio m’ha comandato di far presto; bada dunque di non opporti a Dio, il quale è meco, affinch’egli non ti distrugga”. 2CH 35:22 Ma Giosia non volle tornare indietro; anzi, si travestì per assalirlo, e non diede ascolto alle parole di Neco, che venivano dalla bocca di Dio. E venne a dar battaglia nella valle di Meghiddo. 2CH 35:23 E gli arcieri tirarono al re Giosia; e il re disse ai suoi servi: “Portatemi via di qui, perché son ferito gravemente”. 2CH 35:24 I suoi servi lo tolsero dal carro e lo misero sopra un secondo carro ch’era pur suo, e lo menarono a Gerusalemme. E morì, e fu sepolto nel sepolcreto de’ suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme piansero Giosia. 2CH 35:25 Geremia compose un lamento sopra Giosia; e tutti i cantori e tutte le cantatrici hanno parlato di Giosia nei loro lamenti fino al dì d’oggi, e ne hanno stabilito un’usanza in Israele. Essi si trovano scritti tra i lamenti. 2CH 35:26 Il rimanente delle azioni di Giosia, le sue opere pie secondo i precetti della legge dell’Eterno, 2CH 35:27 le sue azioni prime ed ultime, sono cose scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda. 2CH 36:1 Allora il popolo del paese prese Joachaz, figliuolo di Giosia, e lo fece re a Gerusalemme, in luogo di suo padre. 2CH 36:2 Joachaz avea ventitre anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. 2CH 36:3 Il re d’Egitto lo depose a Gerusalemme, e gravò il paese di un’indennità di cento talenti d’argento e d’un talento d’oro. 2CH 36:4 E il re d’Egitto fece re sopra Giuda e sopra Gerusalemme Eliakim, fratello di Joachaz, e gli mutò il nome in quello di Joiakim. Neco prese Joachaz, fratello di lui, e lo menò in Egitto. 2CH 36:5 Joiakim avea venticinque anni quando cominciò a regnare; regnò undici anni a Gerusalemme, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, il suo Dio. 2CH 36:6 Nebucadnetsar, re di Babilonia, salì contro di lui, e lo legò con catene di rame per menarlo a Babilonia. 2CH 36:7 Nebucadnetsar portò pure a Babilonia parte degli utensili della casa dell’Eterno, e li mise nel suo palazzo a Babilonia. 2CH 36:8 Il rimanente delle azioni di Joiakim, le abominazioni che commise e tutto quello di cui si rese colpevole, sono cose scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda. E Joiakin, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 2CH 36:9 Joiakin aveva otto anni quando cominciò a regnare; regnò tre mesi e dieci giorni a Gerusalemme, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 2CH 36:10 L’anno seguente il re Nebucadnetsar mandò a prenderlo, lo fece menare a Babilonia con gli utensili preziosi della casa dell’Eterno, e fece re di Giuda e di Gerusalemme Sedekia, fratello di Joiakin. 2CH 36:11 Sedekia avea ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. 2CH 36:12 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, del suo Dio, e non s’umiliò dinanzi al profeta Geremia, che gli parlava da parte dell’Eterno. 2CH 36:13 E si ribellò pure a Nebucadnetsar, che l’avea fatto giurare nel nome di Dio; e indurò la sua cervice ed il suo cuore rifiutando di convertirsi all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 2CH 36:14 Tutti i capi dei sacerdoti e il popolo moltiplicarono anch’essi le loro infedeltà, seguendo tutte le abominazioni delle genti; e contaminarono la casa dell’Eterno, ch’egli avea santificata a Gerusalemme. 2CH 36:15 E l’Eterno, l’Iddio de’ loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri, poiché voleva risparmiare il suo popolo e la sua propria dimora: 2CH 36:16 ma quelli si beffarono de’ messaggeri di Dio, sprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira dell’Eterno contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio. 2CH 36:17 Allora egli fece salire contro ad essi il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non risparmiò né giovane, né fanciulla, né vecchiaia, né canizie. L’Eterno gli diè nelle mani ogni cosa. 2CH 36:18 Nebucadnetsar portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio, grandi e piccoli, i tesori della casa dell’Eterno, e i tesori del re e dei suoi capi. 2CH 36:19 I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di Gerusalemme, dettero alle fiamme tutti i suoi palazzi, e ne distrussero tutti gli oggetti preziosi. 2CH 36:20 E Nebucadnetsar menò in cattività a Babilonia quelli ch’erano scampati dalla spada; ed essi furono assoggettati a lui ed ai suoi figliuoli, fino all’avvento del regno di Persia 2CH 36:21 (affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto de’ suoi sabati; difatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furon compiuti i settant’anni. 2CH 36:22 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia, l’Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno quest’editto: 2CH 36:23 “Così dice Ciro, re di Persia: L’Eterno, l’Iddio de’ cieli, m’ha dato tutti i regni della terra, ed egli m’ha comandato di edificargli una casa in Gerusalemme, ch’è in Giuda. Chiunque tra voi è del suo popolo, sia l’Eterno, il suo Dio, con lui, e parta!” EZR 1:1 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia, l’Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno quest’editto: EZR 1:2 “Così dice Ciro, re di Persia: L’Eterno, l’Iddio de’ cieli, m’ha dato tutti i regni della terra, ed egli m’ha comandato di edificargli una casa a Gerusalemme, ch’è in Giuda. EZR 1:3 Chiunque tra voi è del suo popolo, sia il suo Dio con lui, e salga a Gerusalemme, ch’è in Giuda, ed edifichi la casa dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, dell’Iddio ch’è a Gerusalemme. EZR 1:4 Tutti quelli che rimangono ancora del popolo dell’Eterno, in qualunque luogo dimorino, la gente del luogo li assista con argento, con oro, con doni in natura, bestiame, aggiungendovi offerte volontarie per la casa dell’Iddio ch’è a Gerusalemme”. EZR 1:5 Allora i capi famiglia di Giuda e di Beniamino, i sacerdoti e i Leviti, tutti quelli ai quali Iddio avea destato lo spirito, si levarono per andare a ricostruire la casa dell’Eterno ch’è a Gerusalemme. EZR 1:6 E tutti i loro vicini d’ogn’intorno li fornirono d’oggetti d’argento, d’oro, di doni in natura, di bestiame, di cose preziose, oltre a tutte le offerte volontarie. EZR 1:7 Il re Ciro trasse fuori gli utensili della casa dell’Eterno che Nebucadnetsar avea portati via da Gerusalemme e posti nella casa del suo dio. EZR 1:8 Ciro, re di Persia, li fece ritirare per mezzo di Mithredath, il tesoriere, che li consegnò a Sceshbatsar, principe di Giuda. EZR 1:9 Eccone il numero: trenta bacini d’oro, mille bacini d’argento, ventinove coltelli, EZR 1:10 trenta coppe d’oro, quattrocentodieci coppe d’argento di second’ordine, mille altri utensili. EZR 1:11 Tutti gli oggetti d’oro e d’argento erano in numero di cinquemila quattrocento. Sceshbatsar li riportò tutti, quando gli esuli furon ricondotti da Babilonia a Gerusalemme. EZR 2:1 Questi son gli uomini della provincia che tornarono dalla cattività, quelli che Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea menati schiavi a Babilonia, e che tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ognuno nella sua città. EZR 2:2 Essi vennero con Zorobabel, Jeshua, Nehemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilshan, Mispar, Bigvai, Rehum, Baana. Numero degli uomini del popolo d’Israele. EZR 2:3 Figliuoli di Parosh, duemila centosettantadue. EZR 2:4 Figliuoli di Scefatia, trecento settantantadue. EZR 2:5 Figliuoli di Arah, settecento settantacinque. EZR 2:6 Figliuoli di Pahath-Moab, discendenti di Jeshua e di Joab, duemila ottocentododici. EZR 2:7 Figliuoli di Elam, milleduecento cinquantaquattro. EZR 2:8 Figliuoli di Zattu, novecento quarantacinque. EZR 2:9 Figliuoli di Zaccai, settecentosessanta. EZR 2:10 Figliuoli di Bani, seicento quarantadue. EZR 2:11 Figliuoli di Bebai, seicentoventitre. EZR 2:12 Figliuoli di Azgad, mille duecentoventidue. EZR 2:13 Figliuoli di Adonikam, seicentosessantasei. EZR 2:14 Figliuoli di Bigvai, duemilacinquantasei. EZR 2:15 Figliuoli di Adin, quattrocento cinquantaquattro. EZR 2:16 Figliuoli di Ater, della famiglia di Ezechia, novantotto. EZR 2:17 Figliuoli di Betsai, trecentoventitre. EZR 2:18 Figliuoli di Jorah, centododici. EZR 2:19 Figliuoli di Hashum, duecentoventitre. EZR 2:20 Figliuoli di Ghibbar, novantacinque. EZR 2:21 Figliuoli di Bethlehem, centoventitre. EZR 2:22 Gli uomini di Netofa, cinquantasei. EZR 2:23 Gli uomini di Anatoth, centoventotto. EZR 2:24 Gli uomini di Azmaveth, quarantadue. EZR 2:25 Gli uomini di Kiriath-Arim, di Kefira e di Beeroth, settecentoquarantatre. EZR 2:26 Gli uomini di Rama e di Gheba, seicentoventuno. EZR 2:27 Gli uomini di Micmas, centoventidue. EZR 2:28 Gli uomini di Bethel e d’Ai, duecentoventitre. EZR 2:29 I figliuoli di Nebo, cinquantadue. EZR 2:30 I figliuoli di Magbish, centocinquantasei. EZR 2:31 I figliuoli d’un altro Elam, milleduecento cinquantaquattro. EZR 2:32 I figliuoli di Harim, trecentoventi. EZR 2:33 I figliuoli di Lod, di Hadid e d’Ono, settecento venticinque. EZR 2:34 I figliuoli di Gerico, trecento quarantacinque. EZR 2:35 I figliuoli di Senea, tremila seicentotrenta. EZR 2:36 Sacerdoti: figliuoli di Jedaia, della casa di Jeshua, novecento settantatre. EZR 2:37 Figliuoli d’Immer, mille cinquantadue. EZR 2:38 Figliuoli di Pashur, milleduecento quarantasette. EZR 2:39 Figliuoli di Harim, millediciassette. EZR 2:40 Leviti: figliuoli di Jeshua e di Kadmiel, discendenti di Hodavia, settantaquattro. EZR 2:41 Cantori: figliuoli di Asaf, centoventotto. EZR 2:42 Figliuoli de’ portinai: figliuoli di Shallum, figliuoli di Ater, figliuoli di Talmon, figliuoli di Akkub, figliuoli di Hatita, figliuoli di Shobai, in tutto, centotrentanove. EZR 2:43 Nethinei: i figliuoli di Tsiha, i figliuoli di Hasufa, i figliuoli di Tabbaoth, EZR 2:44 i figliuoli di Keros, i figliuoli di Siaha, i figliuoli di Padon, EZR 2:45 i figliuoli di Lebana, i figliuoli di Hagaba, i figliuoli di Akkub, EZR 2:46 i figliuoli di Hagab, i figliuoli di Samlai, i figliuoli di Hanan, EZR 2:47 i figliuoli di Ghiddel, i figliuoli di Gahar, i figliuoli di Reaia, EZR 2:48 i figliuoli di Retsin, i figliuoli di Nekoda, i figliuoli di Gazzam, EZR 2:49 i figliuoli di Uzza, i figliuoli di Paseah, i figliuoli di Besai, EZR 2:50 i figliuoli d’Asna, i figliuoli di Mehunim, i figliuoli di Nefusim, EZR 2:51 i figliuoli di Bakbuk, i figliuoli di Hakufa, i figliuoli di Harhur, EZR 2:52 i figliuoli di Batsluth, i figliuoli di Mehida, i figliuoli di Harsha, i figliuoli di Barkos, EZR 2:53 i figliuoli di Sisera, i figliuoli di Thamah, EZR 2:54 i figliuoli di Netsiah, i figliuoli di Hatifa. EZR 2:55 Figliuoli dei servi di Salomone: i figliuoli di Sotai, i figliuoli di Soferet, i figliuoli di Peruda, i figliuoli di Jaala, EZR 2:56 i figliuoli di Darkon, i figliuoli di Ghiddel, EZR 2:57 i figliuoli di Scefatia, i figliuoli di Hattil, i figliuoli di Pokereth-Hatsebaim, i figliuoli d’Ami. EZR 2:58 Tutti i Nethinei e i figliuoli de’ servi di Salomone ammontarono a trecentonovantadue. EZR 2:59 Ed ecco quelli che tornarono da Tel-Melah, da Tel-Harsha, da Kerub-Addan, da Immer, e che non poterono indicare la loro casa patriarcale e la loro discendenza per provare ch’erano d’Israele: EZR 2:60 i figliuoli di Delaia, i figliuoli di Tobia, i figliuoli di Nekoda, in tutto, seicento cinquantadue. EZR 2:61 E di tra i figliuoli de’ sacerdoti: i figliuoli di Habaia, i figliuoli di Hakkots, i figliuoli di Barzillai, che avea preso per moglie una delle figliuole di Barzillai, il Galaadita, e fu chiamato col nome loro. EZR 2:62 Questi cercarono i loro titoli genealogici, ma non li trovarono; furon quindi esclusi, come impuri, dal sacerdozio; EZR 2:63 e il governatore disse loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote per consultar Dio con l’Urim e il Thummim. EZR 2:64 La raunanza, tutt’assieme, noverava quarantaduemila trecentosessanta persone, EZR 2:65 senza contare i loro servi e le loro serve, che ammontavano a settemila trecento trentasette. Avean pure duecento cantori e cantatrici. EZR 2:66 Aveano settecento trentasei cavalli, duecento quarantacinque muli, EZR 2:67 quattrocento trentacinque cammelli e seimilasettecento venti asini. EZR 2:68 Alcuni dei capi famiglia, come furon giunti alla casa dell’Eterno ch’è a Gerusalemme, offriron dei doni volontari per la casa di Dio, per rimetterla in piè sul luogo di prima. EZR 2:69 Dettero al tesoro dell’opera, secondo i loro mezzi, sessantunmila dariche d’oro, cinquemila mine d’argento e cento vesti sacerdotali. EZR 2:70 I sacerdoti, i Leviti, la gente del popolo, i cantori, i portinai, i Nethinei, si stabiliron nelle loro città; e tutti gl’Israeliti, nelle città rispettive. EZR 3:1 Or come fu giunto il settimo mese, e i figliuoli d’Israele si furono stabiliti nelle loro città, il popolo si adunò come un sol uomo a Gerusalemme. EZR 3:2 Allora Jeshua, figliuolo di Jotsadak, coi suoi fratelli sacerdoti, e Zorobabel, figliuolo di Scealtiel, coi suoi fratelli, si levarono e costruirono l’altare dell’Iddio d’Israele, per offrirvi sopra degli olocausti, com’è scritto nella legge di Mosè, uomo di Dio. EZR 3:3 Ristabilirono l’altare sulle sue basi, benché avessero paura a motivo dei popoli delle terre vicine, e vi offriron sopra olocausti all’Eterno: gli olocausti del mattino e della sera. EZR 3:4 E celebrarono la festa delle Capanne, nel modo ch’è scritto, e offersero giorno per giorno olocausti secondo il numero prescritto per ciascun giorno; EZR 3:5 poi offersero l’olocausto perpetuo, gli olocausti dei noviluni e di tutte le solennità sacre all’Eterno, e quelli di chiunque faceva qualche offerta volontaria all’Eterno. EZR 3:6 Dal primo giorno del settimo mese cominciarono a offrire olocausti all’Eterno; ma le fondamenta del tempio dell’Eterno non erano ancora state gettate. EZR 3:7 E diedero del danaro agli scalpellini ed ai legnaiuoli, e de’ viveri e delle bevande e dell’olio ai Sidoni e ai Tiri perché portassero per mare sino a Jafo del legname di cedro del Libano, secondo la concessione che Ciro, re di Persia, avea loro fatta. EZR 3:8 Il secondo anno del loro arrivo alla casa di Dio a Gerusalemme, il secondo mese, Zorobabel, figliuolo di Scealtiel, Jeshua, figliuolo di Jotsadak, con gli altri loro fratelli sacerdoti e Leviti, e tutti quelli ch’eran tornati dalla cattività a Gerusalemme, si misero all’opra; e incaricarono i Leviti dai vent’anni in su di dirigere i lavori della casa dell’Eterno. EZR 3:9 E Jeshua, coi suoi figliuoli, e i suoi fratelli, Kadmiel coi suoi figliuoli, figliuoli di Giuda, si presentarono come un sol uomo per dirigere quelli che lavoravano alla casa di Dio; lo stesso fecero i figliuoli di Henadad coi loro figliuoli e coi loro fratelli Leviti. EZR 3:10 E quando i costruttori gettaron le fondamenta del tempio dell’Eterno, vi si fecero assistere i sacerdoti vestiti de’ loro paramenti, con delle trombe, e i Leviti, figliuoli d’Asaf, con de’ cembali, per lodare l’Eterno, secondo le direzioni date da Davide, re d’Israele. EZR 3:11 Ed essi cantavano rispondendosi a vicenda, celebrando e lodando l’Eterno, “perch’egli è buono, perché la sua benignità verso Israele dura in perpetuo”. E tutto il popolo mandava alti gridi di gioia, lodando l’Eterno, perché s’eran gettate le fondamenta della casa dell’Eterno. EZR 3:12 E molti sacerdoti, Leviti e capi famiglia anziani che avean veduta la prima casa, piangevano ad alta voce mentre si gettavano le fondamenta della nuova casa. Molti altri invece alzavan le loro voci, gridando per allegrezza; EZR 3:13 in guisa che non si potea discernere il rumore delle grida d’allegrezza da quello del pianto del popolo; perché il popolo mandava di gran gridi, e il rumore se n’udiva di lontano. EZR 4:1 Or i nemici di Giuda e di Beniamino, avendo saputo che quelli ch’erano stati in cattività edificavano un tempio all’Eterno, all’Iddio d’Israele, EZR 4:2 s’avvicinarono a Zorobabel ed ai capi famiglia, e dissero loro: “Noi edificheremo con voi, giacché, come voi, noi cerchiamo il vostro Dio, e gli offriamo de’ sacrifizi dal tempo di Esar-Haddon, re d’Assiria, che ci fece salir qui”. EZR 4:3 Ma Zorobabel, Jeshua, e gli altri capi famiglia d’Israele risposero loro: “Non spetta a voi ed a noi insieme di edificare una casa al nostro Dio; noi soli la edificheremo all’Eterno, all’Iddio d’Israele, come Ciro, re di Persia, ce l’ha comandato”. EZR 4:4 Allora la gente del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda, a molestarlo per impedirgli di fabbricare, EZR 4:5 e a comprare de’ consiglieri per frustrare il suo divisamento; e questo durò per tutta la vita di Ciro, re di Persia, e fino al regno di Dario, re di Persia. EZR 4:6 Sotto il regno d’Assuero, al principio del suo regno, scrissero un’accusa contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme. EZR 4:7 Poi, al tempo d’Artaserse, Bishlam, Mithredath, Tabeel e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse, re di Persia. La lettera era scritta in caratteri aramaici e tradotta in aramaico. EZR 4:8 Rehum il governatore e Scimshai il segretario scrissero una lettera contro Gerusalemme al re Artaserse, in questi termini: EZR 4:9 La data. “Rehum il governatore, Scimshai il segretario, e gli altri loro colleghi di Din, d’Afarsathac, di Tarpel, d’Afaras, d’Erec, di Babilonia, di Shushan, di Deha, d’Elam, EZR 4:10 e gli altri popoli che il grande e illustre Osnapar ha trasportati e stabiliti nella città di Samaria, e gli altri che stanno di là dal fiume…” ecc. EZR 4:11 Ecco la copia della lettera che inviarono al re Artaserse: “I tuoi servi, la gente d’oltre il fiume, ecc. EZR 4:12 Sappia il re che i Giudei che son partiti da te e giunti fra noi a Gerusalemme, riedificano la città ribelle e malvagia, ne rialzano le mura e ne restaurano le fondamenta. EZR 4:13 Sappia dunque il re che, se questa città si riedifica e se le sue mura si rialzano, essi non pagheranno più né tributo né imposta né pedaggio, e il tesoro dei re n’avrà a soffrire. EZR 4:14 Or siccome noi mangiamo il sale del palazzo e non ci sembra conveniente lo stare a vedere il danno del re, mandiamo al re questa informazione. EZR 4:15 Si facciano delle ricerche nel libro delle memorie de’ tuoi padri; e nel libro delle memorie troverai e apprenderai che questa città è una città ribelle, perniciosa a re ed a province, e che fin da tempi antichi vi si son fatte delle sedizioni; per queste ragioni, la città è stata distrutta. EZR 4:16 Noi facciamo sapere al re che, se questa città si riedifica e le sue mura si rialzano, tu non avrai più possessi da questo lato del fiume”. EZR 4:17 Il re mandò questa risposta a Rehum il governatore, a Scimshai il segretario, e al resto dei loro colleghi che stavano a Samaria e altrove di là dal fiume: “Salute, ecc. EZR 4:18 La lettera che ci avete mandata, è stata esattamente letta in mia presenza; EZR 4:19 ed io ho dato ordine di far delle ricerche; e s’è trovato che fin da tempi antichi cotesta città è insorta contro ai re e vi si son fatte delle sedizioni e delle rivolte. EZR 4:20 Vi sono stati a Gerusalemme dei re potenti, che signoreggiarono su tutto il paese ch’è di là dal fiume, e ai quali si pagavano tributi, imposte e pedaggi. EZR 4:21 Date dunque ordine che quella gente sospenda i lavori, e che cotesta città non si riedifichi prima che ordine ne sia dato da me. EZR 4:22 E badate di non esser negligenti in questo, onde il danno non venga a crescere in pregiudizio dei re”. EZR 4:23 Non appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta in presenza di Rehum, di Scimshai il segretario, e dei loro colleghi, essi andarono in fretta a Gerusalemme dai Giudei, e li obbligarono, a mano armata, a sospendere i lavori. EZR 4:24 Allora fu sospesa l’opera della casa di Dio a Gerusalemme, e rimase sospesa fino al secondo anno del regno di Dario, re di Persia. EZR 5:1 Or i profeti Aggeo e Zaccaria, figliuolo d’Iddo, profetarono nel nome dell’Iddio d’Israele ai Giudei ch’erano in Giuda ed a Gerusalemme. EZR 5:2 Allora Zorobabel, figliuolo di Scealtiel, e Jeshua, figliuolo di Jotsadak, si levarono e ricominciarono a edificare la casa di Dio a Gerusalemme; e con essi erano i profeti di Dio, che li secondavano. EZR 5:3 In quel medesimo tempo giunsero da loro Tattenai, governatore d’oltre il fiume, Scethar-Boznai e i loro colleghi, e parlaron loro così: “Chi v’ha dato ordine di edificare questa casa e di rialzare queste mura?” EZR 5:4 Poi aggiunsero: “Quali sono i nomi degli uomini che costruiscono quest’edifizio?” EZR 5:5 Ma sugli anziani dei Giudei vegliava l’occhio del loro Dio e quelli non li fecero cessare i lavori, finché la cosa non fosse stata sottoposta a Dario, e da lui fosse giunta una risposta in proposito. EZR 5:6 Copia della lettera mandata al re Dario da Tattenai, governatore d’oltre il fiume, da Scethar-Boznai, e dai suoi colleghi, gli Afarsakiti, ch’erano oltre il fiume. EZR 5:7 Gl’inviarono un rapporto così concepito: “Al re Dario, perfetta salute! EZR 5:8 Sappia il re che noi siamo andati nella provincia di Giuda, alla casa del gran Dio. Essa si costruisce con blocchi di pietra, e nelle pareti s’interpongono de’ legnami; l’opera vien fatta con cura e progredisce nelle loro mani. EZR 5:9 Noi abbiamo interrogato quegli anziani, e abbiam parlato loro così: Chi v’ha dato ordine di edificare questa casa e di rialzare queste mura? EZR 5:10 Abbiamo anche domandato loro i loro nomi per notificarteli, mettendo in iscritto i nomi degli uomini che stanno loro a capo. EZR 5:11 E questa è la risposta che ci hanno data: Noi siamo i servi dell’Iddio del cielo e della terra, e riedifichiamo la casa ch’era stata edificata già molti anni fa: un gran re d’Israele l’aveva edificata e compiuta. EZR 5:12 Ma avendo i nostri padri provocato ad ira l’Iddio del cielo, Iddio li diede in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, il Caldeo, il quale distrusse questa casa, e menò il popolo in cattività a Babilonia. EZR 5:13 Ma il primo anno di Ciro, re di Babilonia, il re Ciro die’ ordine che questa casa di Dio fosse riedificata. EZR 5:14 E il re Ciro trasse pure dal tempio di Babilonia gli utensili d’oro e d’argento della casa di Dio, che Nebucadnetsar avea portati via dal tempio di Gerusalemme e trasportati nel tempio di Babilonia; li fece consegnare a uno chiamato Sceshbatsar, ch’egli aveva fatto governatore, e gli disse: EZR 5:15 Prendi questi utensili, va’ a riporli nel tempio di Gerusalemme, e la casa di Dio sia riedificata dov’era. EZR 5:16 Allora lo stesso Sceshbatsar venne e gettò le fondamenta della casa di Dio a Gerusalemme; da quel tempo fino ad ora essa è in costruzione, ma non è ancora finita. EZR 5:17 Or dunque, se così piaccia al re, si faccian delle ricerche nella casa dei tesori del re a Babilonia, per accertare se vi sia stato un ordine dato dal re Ciro per la costruzione di questa casa a Gerusalemme; e ci trasmetta il re il suo beneplacito a questo riguardo”. EZR 6:1 Allora il re Dario ordinò che si facessero delle ricerche nella casa degli archivi dov’erano riposti i tesori a Babilonia; EZR 6:2 e nel castello d’Ahmetha, ch’è nella provincia di Media, si trovò un rotolo, nel quale stava scritto così: EZR 6:3 “Memoria. Il primo anno del re Ciro, il re Ciro ha pubblicato quest’editto, concernente la casa di Dio a Gerusalemme: La casa sia riedificata per essere un luogo dove si offrono dei sacrifizi; e le fondamenta che se ne getteranno, siano solide. Abbia sessanta cubiti d’altezza, sessanta cubiti di larghezza, EZR 6:4 tre ordini di blocchi di pietra e un ordine di travatura nuova; e la spesa sia pagata dalla casa reale. EZR 6:5 E inoltre, gli utensili d’oro e d’argento della casa di Dio, che Nebucadnetsar avea tratti dal tempio di Gerusalemme e trasportati a Babilonia, siano restituiti e riportati al tempio di Gerusalemme, nel luogo dov’erano prima, e posti nella casa di Dio”. EZR 6:6 “Or dunque tu, Tattenai, governatore d’oltre il fiume, tu, Scethar-Boznai, e voi, loro colleghi d’Afarsak, che state di là dal fiume, statevene lontani da quel luogo! EZR 6:7 Lasciate continuare i lavori di quella casa di Dio; il governatore de’ Giudei e gli anziani de’ Giudei riedifichino quella casa di Dio nel sito di prima. EZR 6:8 E questo è l’ordine ch’io do relativamente al vostro modo di procedere verso quegli anziani de’ Giudei nella ricostruzione di quella casa di Dio: le spese, detratte dalle entrate del re provenienti dai tributi d’oltre il fiume, siano puntualmente pagate a quegli uomini, affinché i lavori non siano interrotti. EZR 6:9 E le cose necessarie per gli olocausti all’Iddio dei cieli: vitelli, montoni, agnelli; e frumento, sale, vino, olio, siano forniti ai sacerdoti di Gerusalemme a loro richiesta, giorno per giorno e senza fallo, EZR 6:10 affinché offrano sacrifizi di odor soave all’Iddio del cielo, e preghino per la vita del re e de’ suoi figliuoli. EZR 6:11 E questo è pure l’ordine ch’io do: Se qualcuno contravverrà a questo decreto, si tragga dalla casa di lui una trave, la si rizzi, vi sia egli inchiodato sopra, e la sua casa, per questo motivo, diventi un letamaio. EZR 6:12 L’Iddio che ha fatto di quel luogo la dimora del suo nome, distrugga ogni re ed ogni popolo che stendesse la mano per trasgredire la mia parola, per distruggere la casa di Dio ch’è in Gerusalemme! Io, Dario, ho emanato questo decreto: sia eseguito con ogni prontezza”. EZR 6:13 Allora Tattenai, governatore d’oltre il fiume, Scethar-Boznai e i loro colleghi, poiché il re Dario avea così decretato, eseguirono puntualmente i suoi ordini. EZR 6:14 E gli anziani de’ Giudei tirarono innanzi e fecero progredire la fabbrica, aiutati dalle parole ispirate del profeta Aggeo, e di Zaccaria figliuolo d’Iddo. E finirono i loro lavori di costruzione secondo il comandamento dell’Iddio d’Israele, e secondo gli ordini di Ciro, di Dario e d’Artaserse, re di Persia. EZR 6:15 E la casa fu finita il terzo giorno del mese d’Adar, il sesto anno del regno di Dario. EZR 6:16 I figliuoli d’Israele, i sacerdoti, i Leviti e gli altri reduci dalla cattività celebrarono con gioia la dedicazione di questa casa di Dio. EZR 6:17 E per la dedicazione di questa casa di Dio offrirono cento giovenchi, duecento montoni quattrocento agnelli; e come sacrifizio per il peccato per tutto Israele, dodici capri, secondo il numero delle tribù d’Israele. EZR 6:18 E stabilirono i sacerdoti secondo le loro classi, e i Leviti secondo le loro divisioni, per il servizio di Dio a Gerusalemme, come sta scritto nel libro di Mosè. EZR 6:19 Poi, i reduci dalla cattività celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese, EZR 6:20 poiché i sacerdoti e i Leviti s’erano purificati come se non fossero stati che un sol uomo; tutti erano puri; e immolarono la Pasqua per tutti i reduci dalla cattività, per i sacerdoti loro fratelli, e per loro stessi. EZR 6:21 Così i figliuoli d’Israele ch’eran tornati dalla cattività e tutti quelli che s’eran separati dall’impurità della gente del paese e che s’unirono a loro per cercare l’Eterno, l’Iddio d’Israele, mangiarono la Pasqua. EZR 6:22 E celebrarono con gioia la festa degli azzimi per sette giorni, perché l’Eterno li avea rallegrati, e avea piegato in lor favore il cuore del re d’Assiria, in modo da fortificare le loro mani nell’opera della casa di Dio, dell’Iddio d’Israele. EZR 7:1 Or dopo queste cose, sotto il regno d’Artaserse, re di Persia, giunse Esdra, figliuolo di Seraia, figliuolo d’Azaria, figliuolo di Hilkia, EZR 7:2 figliuolo di Shallum, figliuolo di Tsadok, figliuolo d’Ahitub, EZR 7:3 figliuolo d’Amaria, figliuolo d’Azaria, figliuolo di Meraioth, EZR 7:4 figliuolo di Zerahia, figliuolo di Uzzi, EZR 7:5 figliuolo di Bukki, figliuolo di Abishua, figliuolo di Fineas, figliuolo di Eleazar, figliuolo d’Aaronne il sommo sacerdote. EZR 7:6 Quest’Esdra veniva da Babilonia; era uno scriba versato nella legge di Mosè data dall’Eterno, dall’Iddio d’Israele; e siccome la mano dell’Eterno, del suo Dio, era su lui, il re gli concedette tutto quello che domandò. EZR 7:7 E alcuni de’ figliuoli d’Israele e alcuni de’ sacerdoti, de’ Leviti, de’ cantori, dei portinai e de’ Nethinei saliron pure con lui a Gerusalemme, il settimo anno del re Artaserse. EZR 7:8 Esdra giunse a Gerusalemme il quinto mese, nel settimo anno del re. EZR 7:9 Infatti, avea fissata la partenza da Babilonia per il primo giorno del primo mese, e arrivò a Gerusalemme il primo giorno del quinto mese, assistito dalla benefica mano del suo Dio. EZR 7:10 Poiché Esdra aveva applicato il cuore allo studio ed alla pratica della legge dell’Eterno, e ad insegnare in Israele le leggi e le prescrizioni divine. EZR 7:11 Or ecco la copia della lettera data dal re Artaserse a Esdra, sacerdote e scriba, scriba versato nei comandamenti e nelle leggi dati dall’Eterno ad Israele: EZR 7:12 “Artaserse, re dei re, a Esdra, sacerdote, scriba versato nella legge dell’Iddio del cielo, ecc. EZR 7:13 Da me è decretato che nel mio regno, chiunque del popolo d’Israele, de’ suoi sacerdoti e de’ Leviti sarà disposto a partire con te per Gerusalemme, vada pure; EZR 7:14 giacché tu sei mandato da parte del re e dai suoi sette consiglieri per informarti in Giuda e in Gerusalemme come vi sia osservata la legge del tuo Dio, la quale tu hai nelle mani, EZR 7:15 e per portare l’argento e l’oro che il re ed i suoi consiglieri hanno volenterosamente offerto all’Iddio d’Israele, la cui dimora e a Gerusalemme, EZR 7:16 e tutto l’argento e l’oro che troverai in tutta la provincia di Babilonia, e i doni volontari fatti dal popolo e dai sacerdoti per la casa del loro Dio a Gerusalemme. EZR 7:17 Tu avrai quindi cura di comprare con questo danaro de’ giovenchi, dei montoni, degli agnelli, e ciò che occorre per le relative oblazioni e libazioni, e li offrirai sull’altare della casa del vostro Dio ch’è a Gerusalemme. EZR 7:18 Del rimanente dell’argento e dell’oro farete, tu e i tuoi fratelli, quel che meglio vi parrà, conformandovi alla volontà del vostro Dio. EZR 7:19 Quanto agli utensili che ti son dati per il servizio della casa dell’Iddio tuo, rimettili davanti all’Iddio di Gerusalemme. EZR 7:20 E qualunque altra spesa ti occorrerà di fare per la casa del tuo Dio, ne trarrai l’ammontare dal tesoro della casa reale. EZR 7:21 Io, il re Artaserse, do ordine a tutti i tesorieri d’oltre il fiume di consegnare senza dilazione a Esdra, sacerdote e scriba, versato nella legge dell’Iddio del cielo, tutto quello che vi chiederà, EZR 7:22 fino a cento talenti d’argento, a cento cori di grano, a cento bati di vino, a cento bati d’olio, e a una quantità illimitata di sale. EZR 7:23 Tutto quello ch’è comandato dall’Iddio del cielo sia puntualmente fatto per la casa dell’Iddio del cielo. Perché l’ira di Dio dovrebbe ella venire sopra il regno, sopra il re e i suoi figliuoli? EZR 7:24 Vi facciamo inoltre sapere che non è lecito a nessuno esigere alcun tributo o imposta o pedaggio da alcuno de’ sacerdoti, de’ Leviti, de’ cantori, dei portinai, de’ Nethinei e de’ servi di questa casa di Dio. EZR 7:25 E tu, Esdra, secondo la sapienza di cui il tuo Dio ti ha dotato, stabilisci de’ magistrati e de’ giudici che amministrino la giustizia a tutto il popolo d’oltre il fiume, a tutti quelli che conoscono le leggi del tuo Dio; e fatele voi conoscere a chi non le conosce. EZR 7:26 E di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re farete pronta giustizia, punendolo con la morte o col bando o con multa pecuniaria o col carcere”. EZR 7:27 Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio de’ nostri padri, che ha così disposto il cuore del re ad onorare la casa dell’Eterno, a Gerusalemme, EZR 7:28 e che m’ha conciliato la benevolenza del re, de’ suoi consiglieri e di tutti i suoi potenti capi! Ed io, fortificato dalla mano dell’Eterno, del mio Dio, ch’era su me, radunai i capi d’Israele perché partissero meco. EZR 8:1 Questi sono i capi delle case patriarcali e la lista genealogica di quelli che tornaron meco da Babilonia, sotto il regno di Artaserse. EZR 8:2 Dei figliuoli di Fineas, Ghershom; de’ figliuoli d’Ithamar, Daniele; dei figliuoli di Davide, Hattush. EZR 8:3 Dei figliuoli di Scecania: dei figliuoli di Parosh, Zaccaria, e con lui furono registrati centocinquanta maschi. EZR 8:4 Dei figliuoli di Pahath-Moab, Elioenai, figliuolo di Zerahia, e con lui duecento maschi. EZR 8:5 Dei figliuoli di Scecania, il figliuolo di Jahaziel, e con lui trecento maschi. EZR 8:6 Dei figliuoli di Adin, Ebed, figliuolo di Jonathan, e con lui cinquanta maschi. EZR 8:7 Dei figliuoli di Elam, Isaia, figliuolo di Athalia, e con lui settanta maschi. EZR 8:8 Dei figliuoli di Scefatia, Zebadia, figliuolo di Micael, e con lui ottanta maschi. EZR 8:9 Dei figliuoli di Joab, Obadia, figliuolo di Jehiel, e con lui duecentodiciotto maschi. EZR 8:10 Dei figliuoli di Scelomith, il figliuolo di Josifia, e con lui centosessanta maschi. EZR 8:11 Dei figliuoli di Bebai, Zaccaria, figliuolo di Bebai, e con lui ventotto maschi. EZR 8:12 Dei figliuoli d’Azgad, Johanan, figliuolo di Hakkatan, e con lui centodieci maschi. EZR 8:13 Dei figliuoli d’Adonikam, gli ultimi, de’ quali questi sono i nomi: Elifelet, Jehiel, Scemaia, e con loro sessanta maschi. EZR 8:14 E dei figliuoli di Bigvai, Uthai e Zabbud, e con lui settanta maschi. EZR 8:15 Io li radunai presso al fiume che scorre verso Ahava, e quivi stemmo accampati tre giorni; e, avendo fatta la rassegna del popolo e dei sacerdoti, non trovai tra loro alcun figliuolo di Levi. EZR 8:16 Allora feci chiamare i capi Eliezer, Ariel, Scemaia, Elnathan, Jarib, Elnathan, Nathan, Zaccaria, Meshullam, e i dottori Joiarib ed Elnathan, EZR 8:17 e ordinai loro d’andare dal capo Iddo, che stava a Casifia, e posi loro in bocca le parole che dovean dire a Iddo e a suo fratello, ch’eran preposti al luogo di Casifia, perché ci menassero degli uomini per fare il servizio della casa del nostro Dio. EZR 8:18 E siccome la benefica mano del nostro Dio era su noi, ci menarono Scerebia, uomo intelligente, dei figliuoli di Mahli, figliuolo di Levi, figliuolo d’Israele, e con lui i suoi figliuoli e i suoi fratelli; in numero di diciotto; EZR 8:19 Hashabia, e con lui Isaia, dei figliuoli di Merari, i suoi fratelli e i suoi figliuoli, in numero di venti; EZR 8:20 e dei Nethinei, che Davide e i capi aveano messo al servizio de’ Leviti, duecentoventi Nethinei, tutti quanti designati per nome. EZR 8:21 E colà, presso il fiume Ahava, io bandii un digiuno per umiliarci nel cospetto del nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva; EZR 8:22 perché, io mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata e de’ cavalieri per difenderci per istrada dal nemico, giacché avevamo detto al re: “La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano; ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che l’abbandonano”. EZR 8:23 Così digiunammo e invocammo il nostro Dio a questo proposito, ed egli ci esaudì. EZR 8:24 Allora io separai dodici dei capi sacerdoti: Scerebia, Hashabia e dieci dei loro fratelli, EZR 8:25 e pesai loro l’argento, l’oro, gli utensili, ch’eran l’offerta fatta per la casa del nostro Dio dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi, e da tutti quei d’Israele che si trovan colà. EZR 8:26 Rimisi dunque nelle loro mani seicentocinquanta talenti d’argento, degli utensili d’argento per il valore di cento talenti, cento talenti d’oro, EZR 8:27 venti coppe d’oro del valore di mille dariche, due vasi di rame lucente finissimo, prezioso come l’oro, EZR 8:28 e dissi loro: “Voi siete consacrati all’Eterno; questi utensili sono sacri, e quest’argento e quest’oro sono un’offerta volontaria fatta all’Eterno, all’Iddio de’ vostri padri; EZR 8:29 vigilate e custoditeli, finché li pesiate in presenza dei capi sacerdoti, dei Leviti e dei capi delle famiglie d’Israele a Gerusalemme, nelle camere della casa dell’Eterno”. EZR 8:30 I sacerdoti e i Leviti dunque ricevettero pesato l’argento e l’oro, e gli utensili, per portarli a Gerusalemme nella casa del nostro Dio. EZR 8:31 E noi ci partimmo dal fiume d’Ahava il dodicesimo giorno del primo mese per andare a Gerusalemme; e la mano di Dio fu su noi, e ci liberò dalla mano del nemico e da ogni insidia, durante il viaggio. EZR 8:32 Arrivammo a Gerusalemme; e dopo esserci riposati quivi tre giorni, EZR 8:33 il quarto giorno pesammo nella casa del nostro Dio l’argento, l’oro e gli utensili, che consegnammo al sacerdote Meremoth figliuolo d’Uria; con lui era Eleazar, figliuolo di Fineas, e con loro erano i Leviti Jozabad, figliuolo di Jeshua, e Noadia, figliuolo di Binnu. EZR 8:34 Tutto fu contato e pesato; e nello stesso tempo il peso di tutto fu messo per iscritto. EZR 8:35 Gli esuli, tornati dalla cattività, offersero in olocausti all’Iddio d’Israele dodici giovenchi per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli; e, come sacrifizio per il peccato, dodici capri: tutto questo, in olocausto all’Eterno. EZR 8:36 E presentarono i decreti del re ai satrapi del re e ai governatori d’oltre il fiume, i quali favoreggiarono il popolo e la casa di Dio. EZR 9:1 Or quando queste cose furon finite, i capi s’accostarono a me, dicendo: “Il popolo d’Israele, i sacerdoti e i Leviti non si son separati dai popoli di questi paesi, ma si conformano alle abominazioni de’ Cananei, degli Hittei, de’ Ferezei, dei Gebusei, degli Ammoniti, dei Moabiti, degli Egiziani e degli Amorei. EZR 9:2 Poiché hanno preso delle loro figliuole per sé e per i propri figliuoli, e hanno mescolata la stirpe santa coi popoli di questi paesi; e i capi e i magistrati sono stati i primi a commettere questa infedeltà”. EZR 9:3 Quand’io ebbi udito questo, mi stracciai le vesti e il mantello, mi strappai i capelli della testa e della barba, e mi misi a sedere, costernato. EZR 9:4 Allora tutti quelli che tremavano alle parole dell’Iddio d’Israele si radunarono presso di me a motivo della infedeltà di quelli ch’eran tornati dalla cattività; e io rimasi così seduto e costernato, fino al tempo dell’oblazione della sera. EZR 9:5 E al momento dell’oblazione della sera, m’alzai dalla mia umiliazione, colle vesti e col mantello stracciati; caddi in ginocchi; stesi le mani verso l’Eterno, il mio Dio e dissi: EZR 9:6 “O mio Dio, io son confuso; e mi vergogno, o mio Dio, d’alzare a te la mia faccia; poiché le nostre iniquità si son moltiplicate fino al disopra del nostro capo, e la nostra colpa è sì grande che arriva al cielo. EZR 9:7 Dal tempo de’ nostri padri fino al dì d’oggi siamo stati grandemente colpevoli; e a motivo delle nostre iniquità, noi, i nostri re, i nostri sacerdoti, siamo stati dati in mano dei re dei paesi stranieri, in balìa della spada, dell’esilio, della rapina e dell’obbrobrio, come anch’oggi si vede. EZR 9:8 Ed ora, per un breve istante, l’Eterno, il nostro Dio, ci ha fatto grazia, lasciandoci alcuni superstiti, e concedendoci un asilo nel suo santo luogo, affin d’illuminare gli occhi nostri, e di darci un po’ di respiro in mezzo al nostro servaggio. EZR 9:9 Poiché noi siamo schiavi; ma il nostro Dio non ci ha abbandonati nel nostro servaggio; che anzi ha fatto sì che trovassimo benevolenza presso i re di Persia, i quali ci hanno dato tanto respiro da poter rimettere in piè la casa dell’Iddio nostro e restaurarne le rovine, e ci hanno concesso un ricovero in Giuda ed in Gerusalemme. EZR 9:10 Ed ora, o nostro Dio, che direm noi dopo questo? Poiché noi abbiamo abbandonati i tuoi comandamenti, EZR 9:11 quelli che ci desti per mezzo de’ tuoi servi i profeti, dicendo: Il paese nel quale entrate per prenderne possesso, è un paese reso impuro dalla impurità dei popoli di questi paesi, dalle abominazioni con le quali l’hanno riempito da un capo all’altro con le loro contaminazioni. EZR 9:12 Or dunque non date le vostre figliuole ai loro figliuoli, e non prendete le loro figliuole per i vostri figliuoli, e non cercate mai la loro prosperità né il loro benessere, e così diventerete forti, mangerete i migliori prodotti del paese, e lo lascerete in retaggio perpetuo ai vostri figliuoli. EZR 9:13 Ora, dopo tutto quello che ci è avvenuto a motivo delle nostre azioni malvage e delle nostre grandi colpe, giacché tu, o nostro Dio, ci hai puniti meno severamente di quanto le nostre iniquità avrebbero meritato, e hai conservato di noi un residuo come questo, EZR 9:14 torneremmo noi di nuovo a violare i tuoi comandamenti e ad imparentarci coi popoli che commettono queste abominazioni? L’ira tua non s’infiammerebbe essa contro di noi sino a consumarci e a non lasciar più né residuo né superstite? EZR 9:15 O Eterno, Dio d’Israele, tu sei giusto, e perciò noi siamo oggi ridotti ad un residuo di scampati. Ed eccoci dinanzi a te a riconoscere la nostra colpa; poiché per cagion d’essa, noi non potremmo sussistere nel tuo cospetto!” EZR 10:1 Or mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo e prostrato davanti alla casa di Dio, si raunò intorno a lui una grandissima moltitudine di gente d’Israele, uomini, donne e fanciulli; e il popolo piangeva dirottamente. EZR 10:2 Allora Scecania, figliuolo di Jehiel, uno de’ figliuoli di Elam, prese a dire a Esdra: “Noi siamo stati infedeli al nostro Dio, sposando donne straniere prese dai popoli di questo paese; nondimeno, rimane ancora, a questo riguardo, una speranza a Israele. EZR 10:3 Facciamo un patto col nostro Dio impegnandoci a rimandare tutte queste donne e i figliuoli nati da esse, come consigliano il mio signore e quelli che tremano dinanzi ai comandamenti del nostro Dio. E facciasi quel che vuole la legge. EZR 10:4 Lèvati, poiché questo e affar tuo, e noi sarem teco. Fatti animo, ed agisci!” EZR 10:5 Allora Esdra si levò, fece giurare ai capi de’ sacerdoti, de’ Leviti, e di tutto Israele che farebbero com’era stato detto. E quelli giurarono. EZR 10:6 Poi Esdra si levò d’innanzi alla casa di Dio, e andò nella camera di Johanan, figliuolo di Eliascib: e come vi fu entrato, non mangiò pane né bevve acqua, perché facea cordoglio per la infedeltà di quelli ch’erano stati in esilio. EZR 10:7 E si bandì in Giuda e a Gerusalemme che tutti quelli della cattività si adunassero a Gerusalemme; EZR 10:8 e che chiunque non venisse entro tre giorni seguendo il consiglio dei capi e degli anziani, tutti i suoi beni gli sarebbero confiscati, ed egli stesso sarebbe escluso dalla raunanza de’ reduci dalla cattività. EZR 10:9 Così tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino s’adunarono a Gerusalemme entro i tre giorni. Era il ventesimo giorno del nono mese. Tutto il popolo stava sulla piazza della casa di Dio, tremante per cagion di questa cosa ed a causa della gran pioggia. EZR 10:10 E il sacerdote Esdra si levò e disse loro: “Voi avete commesso una infedeltà, sposando donne straniere, e avete accresciuta la colpa d’Israele. EZR 10:11 Ma ora rendete omaggio all’Eterno, all’Iddio de’ vostri padri, e fate quel che a lui piace! Separatevi dai popoli di questo paese e dalle donne straniere!” EZR 10:12 Allora tutta la raunanza rispose e disse ad alta voce: “Sì, dobbiam fare come tu hai detto! EZR 10:13 Ma il popolo è in gran numero, e il tempo è molto piovoso e non possiamo stare allo scoperto; e questo non è affar d’un giorno o due, poiché siamo stati numerosi a commettere questo peccato. EZR 10:14 Rimangano dunque qui i capi di tutta la raunanza; e tutti quelli che nelle nostre città hanno sposato donne straniere vengano a tempi determinati, con gli anziani e i giudici d’ogni città, finché non sia rimossa da noi l’ardente ira del nostro Dio, per questa infedeltà”. EZR 10:15 Jonathan, figliuolo di Asael, e Jahzia, figliuolo di Tikva, appoggiati da Meshullam e dal Levita Hubbetai, furono i soli ad opporsi a questo; EZR 10:16 ma quei della cattività fecero a quel modo; e furono scelti il sacerdote Esdra e alcuni capi famiglia secondo le loro case patriarcali, tutti designati per nome, i quali cominciarono a tener adunanza il primo giorno del decimo mese, per esaminare i fatti. EZR 10:17 Il primo giorno del primo mese aveano finito quanto concerneva tutti quelli che aveano sposato donne straniere. EZR 10:18 Tra i figliuoli de’ sacerdoti questi si trovarono, che aveano sposato donne straniere: de’ figliuoli di Jeshua, figliuolo di Jotsadak, e tra i suoi fratelli: Maaseia, Eliezer, Jarib e Ghedalia, EZR 10:19 i quali promisero, dando la mano, di mandar via le loro mogli, e offrirono un montone come sacrifizio per la loro colpa. EZR 10:20 Dei figliuoli d’Immer: Hanani e Zebadia. EZR 10:21 De’ figliuoli di Harim: Maaseia, Elia, Scemaia, Jehiel ed Uzzia. EZR 10:22 De’ figliuoli di Pashur: Elioenai, Maaseia, Ishmael, Nethaneel, Jozabad, Elasa. EZR 10:23 Dei Leviti: Jozabad, Scimei, Kelaia, detto anche Kelita, Petahia, Giuda, ed Eliezer. EZR 10:24 De’ cantori: Eliascib. De’ portinai; Shallum, Telem e Uri. EZR 10:25 E degl’Israeliti: de’ figliuoli di Parosh: Ramia, Izzia, Malkia, Mijamin, Eleazar, Malkia e Benaia. EZR 10:26 De’ figliuoli di Elam: Mattania, Zaccaria, Jehiel, Abdi, Jeremoth ed Elia. EZR 10:27 De’ figliuoli di Zattu: Elioenai, Eliascib, Mattania, Jeremoth, Zabad e Aziza. EZR 10:28 De’ figliuoli di Bebai: Johanan, Hanania, Zabbai, Athlai. EZR 10:29 De’ figliuoli di Bani: Meshullam, Malluc, Adaia, Jashub, Sceal, e Ramoth. EZR 10:30 De’ figliuoli di Pahath-Moab: Adna, Kelal, Benaia, Maaseia, Mattania, Betsaleel, Binnui e Manasse. EZR 10:31 De’ figliuoli di Harim: Eliezer, Isscia, Malkia, Scemaia, Simeone, EZR 10:32 Beniamino, Malluc, Scemaria. EZR 10:33 De’ figliuoli di Hashum: Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifelet, Jeremai, Manasse, Scimei. EZR 10:34 De’ figliuoli di Bani: Maadai, Amram, Uel, EZR 10:35 Benaia, Bedia, Keluhu, EZR 10:36 Vania, Meremoth, Eliascib, EZR 10:37 Mattania, Mattenai, Jaasai, EZR 10:38 Bani, Binnui, Scimei, EZR 10:39 Scelemia, Nathan, Adaia, EZR 10:40 Macnadbai, Shashai, Sharai, EZR 10:41 Azarel, Scelemia, Scemaria, EZR 10:42 Shallum, Amaria, Giuseppe. EZR 10:43 De’ figliuoli di Nebo: Jeiel, Mattithia, Zabad, Zebina, Jaddai, Joel, Benaia. EZR 10:44 Tutti questi avean preso delle mogli straniere; e ve n’eran di quelli che da queste mogli avevano avuto de’ figliuoli. NEH 1:1 Parole di Nehemia, figliuolo di Hacalia. Or avvenne che nel mese di Kisleu dell’anno ventesimo, mentr’io mi trovavo nel castello di Susan, NEH 1:2 Hanani, uno de’ miei fratelli, e alcuni altri uomini arrivarono da Giuda. Io li interrogai riguardo ai Giudei scampati, superstiti della cattività, e riguardo a Gerusalemme. NEH 1:3 E quelli mi dissero: “I superstiti della cattività son là, nella provincia, in gran miseria e nell’obbrobrio; le mura di Gerusalemme restano rotte, e le sue porte, consumate dal fuoco”. NEH 1:4 Com’ebbi udite queste parole, io mi posi a sedere, piansi, feci cordoglio per parecchi giorni, e digiunai e pregai dinanzi all’Iddio del cielo. NEH 1:5 E dissi: “O Eterno, Dio del cielo, Dio grande e tremendo; che mantieni il patto e la misericordia con quei che t’amano e osservano i tuoi comandamenti, NEH 1:6 siano le tue orecchie attente, i tuoi occhi aperti, ed ascolta la preghiera del tuo servo, la quale io fo adesso dinanzi a te, giorno e notte, per i figliuoli d’Israele, tuoi servi, confessando i peccati de’ figliuoli d’Israele: peccati, che noi abbiam commessi contro di te; sì, che io e la casa di mio padre abbiamo commessi! NEH 1:7 Noi ci siam condotti malvagiamente contro di te, e non abbiamo osservato i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che tu desti a Mosè, tuo servo. NEH 1:8 Deh, ricordati della parola che ordinasti a Mosè, tuo servo, di pronunziare: Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli; NEH 1:9 ma se tornerete a me e osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica, quand’anche i vostri dispersi fossero gli estremi confini del mondo, io di là li raccoglierò; e li ricondurrò al luogo che ho scelto per farne la dimora del mio nome. NEH 1:10 Or questi sono tuoi servi, tuo popolo; tu li hai redenti con la tua gran potenza e con la tua forte mano. NEH 1:11 O Signore, te ne prego, siano le tue orecchie attente alla preghiera del tuo servo e alla preghiera de’ tuoi servi, che hanno a cuore di temere il tuo nome; e concedi oggi, ti prego, buon successo al tuo servo, e fa’ ch’ei trovi pietà agli occhi di quest’uomo”. Allora io ero coppiere del re. NEH 2:1 L’anno ventesimo del re Artaserse, nel mese di Nisan, come il vino stava dinanzi al re, io presi il vino e glielo porsi. Or io non ero mai stato triste in sua presenza. NEH 2:2 E il re mi disse: “Perché hai l’aspetto triste? eppure non sei malato; non può esser altro che un’afflizione del cuore”. Allora io ebbi grandissima paura, NEH 2:3 e dissi al re: “Viva il re in eterno! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri de’ miei padri è distrutta e le sue porte son consumate dal fuoco?” NEH 2:4 E il re mi disse: “Che cosa domandi?” Allora io pregai l’Iddio del cielo; NEH 2:5 poi risposi al re: “Se così piace al re e il tuo servo ha incontrato favore agli occhi tuoi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri de’ miei padri, perché io la riedifichi”. NEH 2:6 E il re, che avea la regina seduta allato, mi disse: “Quanto durerà il tuo viaggio? e quando ritornerai?” La cosa piacque al re, ei mi lasciò andare, e io gli fissai un termine di tempo. NEH 2:7 Poi dissi al re: “Se così piace al re, mi si diano delle lettere per i governatori d’oltre il fiume affinché mi lascino passare ed entrare in Giuda, NEH 2:8 e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, affinché mi dia del legname per costruire le porte del castello annesso alla casa dell’Eterno, per le mura della città, e per la casa che abiterò io”. E il re mi diede le lettere, perché la benefica mano del mio Dio era su me. NEH 2:9 Io giunsi presso i governatori d’oltre il fiume, e diedi loro le lettere del re. Il re avea mandati meco dei capi dell’esercito e dei cavalieri. NEH 2:10 E quando Samballat, lo Horonita, e Tobia, il servo Ammonita, furono informati del mio arrivo, ebbero gran dispiacere della venuta d’un uomo che procurava il bene de’ figliuoli d’Israele. NEH 2:11 Così giunsi a Gerusalemme; e quando v’ebbi passato tre giorni, NEH 2:12 mi levai di notte, presi meco pochi uomini, e non dissi nulla ad alcuno di quello che Dio m’avea messo in cuore di fare per Gerusalemme; non avevo meco altro giumento che quello ch’io cavalcavo. NEH 2:13 Ed uscii di notte per la porta della Valle, e mi diressi verso la sorgente del Dragone e la porta del Letame, considerando le mura di Gerusalemme, com’erano rotte e come le sue porte erano consumate dal fuoco. NEH 2:14 Passai presso la porta della Sorgente e il serbatoio del Re, ma non v’era posto per cui il giumento ch’io cavalcavo potesse passare. NEH 2:15 Allora risalii di notte la valle, sempre considerando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, me ne tornai a casa. NEH 2:16 I magistrati non sapevano né dov’io fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento, io non avevo detto nulla né ai Giudei né ai sacerdoti né ai notabili né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano di lavori. NEH 2:17 Allora io dissi loro: “Voi vedete la misera condizione nella quale ci troviamo; Gerusalemme è distrutta, e le sue porte son consumate dal fuoco! Venite, riedifichiamo le mura di Gerusalemme, e non sarem più nell’obbrobrio!” NEH 2:18 E narrai loro come la benefica mano del mio Dio era stata su me, senza omettere le parole che il re m’avea dette. E quelli dissero: “Leviamoci, e mettiamoci a costruire!” E si fecero animo per metter mano alla buona impresa. NEH 2:19 Ma quando Samballat, lo Horonita, e Tobia, il servo Ammonita, e Ghescem, l’Arabo, seppero la cosa, si fecero beffe di noi, e ci sprezzarono dicendo: “Che cosa state facendo? Vi volete forse ribellare contro al re?” NEH 2:20 Allora io risposi e dissi loro: “L’Iddio del cielo è quegli che ci darà buon successo. Noi, suoi servi, ci leveremo e costruiremo; ma voi non avete né parte né diritto né ricordanza in Gerusalemme”. NEH 3:1 Eliascib, sommo sacerdote, si levò coi suoi fratelli sacerdoti e costruirono la porta delle Pecore; la consacrarono e vi misero le sue imposte; continuarono a costruire fino alla torre di Mea, che consacrarono, e fino alla Torre di Hananeel. NEH 3:2 Allato a Eliascib lavorarono gli uomini di Gerico, e allato a loro lavorò Zaccur, figliuolo d’Imri. NEH 3:3 I figliuoli di Senaa costruirono la porta de’ Pesci, ne fecero l’intelaiatura, e vi posero le imposte, le serrature e le sbarre. NEH 3:4 Allato a loro lavoro alle riparazioni Meremoth, figliuolo d’Uria, figliuolo di Hakkots; allato a loro lavoro alle riparazioni Meshullam, figliuolo di Berekia, figliuolo di Mescezabeel; allato a loro lavorò alle riparazioni Tsadok, figliuolo di Baana; NEH 3:5 allato a loro lavorarono alle riparazioni i Tekoiti; ma i principali fra loro non piegarono i loro colli a lavorare all’opera del loro signore. NEH 3:6 Joiada, figliuolo di Paseah, e Meshullam, figliuolo di Besodeia, restaurarono la porta Vecchia; ne fecero l’intelaiatura, e vi posero le imposte, le serrature e le sbarre. NEH 3:7 Allato a loro lavorarono alle riparazioni Melatia, il Gabaonita, Jadon, il Meronothita, e gli uomini di Gabaon e di Mitspa, che dipendevano dalla sede del governatore d’oltre il fiume; NEH 3:8 allato a loro lavorò alle riparazioni Uzziel, figliuolo di Harhaia, di tra gli orefici, e allato a lui lavoro Hanania, di tra i profumieri. Essi lasciarono stare Gerusalemme com’era, fino al muro largo. NEH 3:9 Allato a loro lavorò alle riparazioni Refaia, figliuolo di Hur, capo della metà del distretto di Gerusalemme. NEH 3:10 Allato a loro lavoro alle riparazioni dirimpetto alla sua casa, Jedaia, figliuolo di Harumaf, e allato a lui lavoro Hattush figliuolo di Hashabneia. NEH 3:11 Malkia, figliuolo di Harim, e Hasshub, figliuolo di Pahath-Moab, restaurarono un’altra parte delle mura e la torre de’ Forni. NEH 3:12 Allato a loro lavorò alle riparazioni, con le sue figliuole, Shallum, figliuolo di Hallohesh, capo della metà del distretto di Gerusalemme. NEH 3:13 Hanun e gli abitanti di Zanoah restaurarono la porta della Valle; la costruirono, vi posero le imposte, le serrature e le sbarre. Fecero inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame. NEH 3:14 Malkia, figliuolo di Recab, capo del distretto di Beth-Hakkerem restaurò la porta del Letame; la costruì, vi pose le imposte, le serrature, le sbarre. NEH 3:15 Shallum, figliuolo di Col-Hozeh, capo del distretto di Mitspa, restaurò la porta della Sorgente; la costruì, la coperse, vi pose le imposte, le serrature e le sbarre. Fece inoltre il muro del serbatoio di Scelah, presso il giardino del re fino alla scalinata per cui si scende dalla città di Davide. NEH 3:16 Dopo di lui Neemia, figliuolo di Azbuk, capo della metà del distretto di Beth-Zur, lavorò alle riparazioni fin dirimpetto ai sepolcri di Davide, fino al serbatoio ch’era stato costruito, e fino alla casa de’ prodi. NEH 3:17 Dopo di lui lavorarono alle riparazioni i Leviti, sotto Rehum, figliuolo di Bani; e allato a lui lavorò per il suo distretto Hashabia, capo della metà del distretto di Keila. NEH 3:18 Dopo di lui lavorarono alle riparazioni i loro fratelli, sotto Bavvai, figliuolo di Henadad, capo della metà del distretto di Keila; NEH 3:19 e allato a lui Ezer, figliuolo di Jeshua, capo di Mitspa, restaurò un’altra parte delle mura, dirimpetto alla salita dell’arsenale, all’angolo. NEH 3:20 Dopo di lui Baruc, figliuolo di Zaccai, ne restaurò con ardore un’altra parte, dall’angolo fino alla porta della casa di Eliascib, il sommo sacerdote. NEH 3:21 Dopo di lui Meremoth, figliuolo di Uria, figliuolo di Hakkoz, ne restaurò un’altra parte, dalla porta della casa di Eliascib fino all’estremità della casa di Eliascib. NEH 3:22 Dopo di lui lavorarono i sacerdoti che abitavano il contado. NEH 3:23 Dopo di loro Beniamino e Hashub lavorarono dirimpetto alla loro casa. Dopo di loro Azaria, figliuolo di Maaseia, figliuolo di Anania, lavorò presso la sua casa. NEH 3:24 Dopo di lui Binnui, figliuolo di Henadad, restaurò un’altra parte delle mura, dalla casa di Azaria fino allo svolto, e fino all’angolo. NEH 3:25 Palal, figliuolo d’Uzai, lavorò dirimpetto allo svolto e alla torre sporgente dalla casa superiore del re, che da sul cortile della prigione. Dopo di lui lavorò Pedaia, figliuolo di Parosh. NEH 3:26 I Nethinei che abitavano sulla collina, lavorarono, fino dirimpetto alla porta delle Acque, verso oriente, e dirimpetto alla torre sporgente. NEH 3:27 Dopo di loro i Tekoiti ne restaurarono un’altra parte, dirimpetto alla gran torre sporgente e fino al muro della collina. NEH 3:28 I sacerdoti lavorarono alle riparazioni al disopra della porta de’ Cavalli, ciascuno dirimpetto alla propria casa. NEH 3:29 Dopo di loro Tsadok, figliuolo d’Immer, lavorò dirimpetto alla sua casa. Dopo di lui lavorò Scemaia figliuolo di Scecania, guardiano della porta orientale. NEH 3:30 Dopo di lui Hanania, figliuolo di Scelemia, e Hanun, sesto figliuolo di Tsalaf, restaurarono un’altra parte delle mura. Dopo di loro Meshullam, figliuolo di Berekia, lavorò difaccia alla sua camera. NEH 3:31 Dopo di lui Malkja, uno degli orefici, lavorò fino alle case de’ Nethinei e de’ mercanti, dirimpetto alla porta di Hammifkad e fino alla salita dell’angolo. NEH 3:32 E gli orefici e i mercanti lavorarono alle riparazioni fra la salita dell’angolo e la porta delle Pecore. NEH 4:1 Quando Samballat udì che noi edificavamo le mura, si adirò, s’indignò fuor di modo, si fe’ beffe de’ Giudei, NEH 4:2 e disse in presenza de’ suoi fratelli e de’ soldati di Samaria: “Che fanno questi spossati Giudei? Si lasceranno fare? Offriranno sacrifizi? Finiranno in un giorno? Faranno essi rivivere delle pietre sepolte sotto mucchi di polvere e consumate dal fuoco?” NEH 4:3 Tobia l’Ammonita, che gli stava accanto, disse: “Edifichino pure! Se una volpe vi salta su, farà crollare il loro muro di pietra!” NEH 4:4 Ascolta, o Dio nostro, come siamo sprezzati! Fa’ ricadere sul loro capo il loro vituperio, e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù! NEH 4:5 E non coprire la loro iniquità, e non sia cancellato dal tuo cospetto il loro peccato; poiché t’hanno provocato ad ira in presenza dei costruttori. NEH 4:6 Noi dunque riedificammo le mura che furon da pertutto compiute fino alla metà della loro altezza; e il popolo avea preso a cuore il lavoro. NEH 4:7 Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei ebbero udito che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva, e che le brecce cominciavano a chiudersi, n’ebbero grandissimo sdegno, NEH 4:8 e tutti quanti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine. NEH 4:9 Allora noi pregammo l’Iddio nostro, e mettemmo contro di loro delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi. NEH 4:10 Que’ di Giuda dicevano: “Le forze de’ portatori di pesi vengon meno, e le macerie sono molte; noi non potremo costruir le mura!” NEH 4:11 E i nostri avversari dicevano: “Essi non sapranno e non vedranno nulla, finché noi giungiamo in mezzo a loro; allora li uccideremo, e farem cessare i lavori”. NEH 4:12 E siccome i Giudei che dimoravano vicino a loro vennero dieci volte a riferirci la cosa da tutti i luoghi di loro provenienza, NEH 4:13 io, nelle parti più basse del posto, dietro le mura, in luoghi aperti, disposi il popolo per famiglie, con le loro spade le loro lance, i loro archi. NEH 4:14 E, dopo aver tutto ben esaminato, mi levai, e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: “Non li temete! Ricordatevi del Signore, grande e tremendo; e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figliuoli e figliuole, per le vostre mogli e per le vostre case!” NEH 4:15 Quando i nostri nemici udirono ch’eravamo informati della cosa, Iddio frustrò il loro disegno, e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro. NEH 4:16 Da quel giorno, la metà de’ miei servi lavorava, e l’altra metà stava armata di lance, di scudi, d’archi, di corazze; e i capi eran dietro a tutta la casa di Giuda. NEH 4:17 Quelli che costruivan le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi, con una mano lavoravano, e con l’altra tenevano la loro arma; NEH 4:18 e tutti i costruttori, lavorando, portavan ciascuno la spada cinta ai fianchi. Il trombettiere stava accanto a me. NEH 4:19 E io dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: “L’opera è grande ed estesa, e noi siamo sparsi sulle mura, e distanti l’uno dall’altro. NEH 4:20 Dovunque udrete il suon della tromba, quivi raccoglietevi presso di noi; l’Iddio nostro combatterà per noi”. NEH 4:21 Così continuavamo i lavori, mentre la metà della mia gente teneva impugnata la lancia, dallo spuntar dell’alba all’apparir delle stelle. NEH 4:22 In quel medesimo tempo, io dissi al popolo: Ciascuno di voi resti la notte dentro Gerusalemme coi suoi servi, per far con noi la guardia durante la notte e riprendere il lavoro di giorno”. NEH 4:23 Io poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano, non ci spogliavamo; ognuno avea l’arma a portata di mano. NEH 5:1 Or si levò un gran lamento da parte di que’ del popolo e delle loro mogli contro ai Giudei, loro fratelli. NEH 5:2 Ve n’eran che dicevano: “Noi, i nostri figliuoli e le nostre figliuole siamo numerosi; ci si dia del grano perché possiam mangiare e vivere!” NEH 5:3 Altri dicevano: “Impegnamo i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci del grano durante la carestia!” NEH 5:4 Altri ancora dicevano: “Noi abbiam preso del danaro a imprestito sui nostri campi e sulle nostre vigne per pagare il tributo del re. NEH 5:5 Ora la nostra carne è come la carne de’ nostri fratelli, i nostri figliuoli son come i loro figliuoli; ed ecco che dobbiam sottoporre i nostri figliuoli e le nostre figliuole alla schiavitù, e alcune delle nostre figliuole son già ridotte schiave; e noi non possiamo farci nulla, giacché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d’altri”. NEH 5:6 Quand’udii i loro lamenti e queste parole, io m’indignai forte. NEH 5:7 E, dopo matura riflessione, ripresi aspramente i notabili e i magistrati, e dissi loro: “Come! voi prestate su pegno ai vostri fratelli?” E convocai contro di loro una grande raunanza, NEH 5:8 e dissi loro: “Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli Giudei che s’eran venduti ai pagani; e voi stessi vendereste i vostri fratelli, ed essi si venderebbero a noi!” Allora quelli si tacquero, e non seppero che rispondere. NEH 5:9 Io dissi pure: “Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste voi camminare nel timore del nostro Dio per non essere oltraggiati dai pagani nostri nemici? NEH 5:10 Anch’io e i miei fratelli e i miei servi abbiam dato loro in prestito danaro e grano. Vi prego condoniamo loro questo debito! NEH 5:11 Rendete loro oggi i loro campi, le loro vigne, i loro uliveti e le loro case, e la centesima del danaro, del grano, del vino e dell’olio, che avete esatto da loro come interesse”. NEH 5:12 Quelli risposero: “Restituiremo tutto, e non domanderemo più nulla da loro; faremo come tu dici”. Allora chiamai i sacerdoti, e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuta la promessa. NEH 5:13 Io scossi inoltre il mio mantello, e dissi: “Così scuota Iddio dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa, e così sia egli scosso e resti senza nulla!” E tutta la raunanza disse: “Amen!” E celebrarono l’Eterno. E il popolo mantenne la promessa. NEH 5:14 Di più, dal giorno che il re mi stabilì loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, durante dodici anni, io e i miei fratelli non mangiammo della provvisione assegnata al governatore. NEH 5:15 I governatori che mi avean preceduto aveano gravato il popolo, ricevendone pane e vino oltre a quaranta sicli d’argento; perfino i loro servi angariavano il popolo; ma io non ho fatto così, perché ho avuto timor di Dio. NEH 5:16 Anzi ho messo mano ai lavori di riparazione di queste mura, e non abbiamo comprato verun campo, e tutta la mia gente s’è raccolta là a lavorare. NEH 5:17 E avevo alla mia mensa centocinquanta uomini, Giudei e magistrati, oltre quelli che venivano a noi dalle nazioni circonvicine. NEH 5:18 E quel che mi si preparava per ogni giorno era un bue, sei capri scelti di bestiame minuto, e dell’uccellame; e ogni dieci giorni si preparava ogni sorta di vini in abbondanza; e, nondimeno, io non ho mai chiesta la provvisione assegnata al governatore, perché il popolo era già gravato abbastanza a motivo de’ lavori. NEH 5:19 O mio Dio, ricordati, per farmi del bene, di tutto quello che ho fatto per questo popolo. NEH 6:1 Or quando Samballat e Tobia e Ghescem, l’Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che io avevo riedificate le mura e che non c’era più rimasta alcuna breccia quantunque allora io non avessi ancora messe le imposte alle porte NEH 6:2 Samballat e Ghescem mi mandarono a dire: “Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono”. Or essi pensavano a farmi del male. NEH 6:3 E io inviai loro dei messi per dire: “Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Perché il lavoro rimarrebb’egli sospeso mentr’io lo lascerei per scendere da voi?” NEH 6:4 Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro nello stesso modo. NEH 6:5 Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, NEH 6:6 nella quale stava scritto: “Corre voce fra queste genti, e Gashmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu diventeresti loro re, NEH 6:7 e avresti perfino stabiliti de’ profeti per far la tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo: V’è un re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e consultiamoci assieme”. NEH 6:8 Ma io gli feci rispondere: “Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!” NEH 6:9 Perché tutta quella gente ci voleva impaurire e diceva: “Le loro mani si rilasseranno e il lavoro non si farà più”. Ma tu, o Dio, fortifica ora le mie mani! NEH 6:10 Ed io andai a casa di Scemaia, figliuolo di Delaia, figliuolo di Mehetabeel, che s’era quivi rinchiuso; ed egli mi disse: “Troviamoci assieme nella casa di Dio, dentro al tempio, e chiudiamo le porte del tempio; poiché coloro verranno ad ucciderti, e verranno a ucciderti di notte”. NEH 6:11 Ma io risposi: “Un uomo come me si dà egli alla fuga? E un uomo qual son io potrebb’egli entrare nel tempio e vivere? No, io non v’entrerò”. NEH 6:12 E io compresi ch’ei non era mandato da Dio, ma avea pronunziata quella profezia contro di me, perché Tobia e Samballat l’aveano pagato. NEH 6:13 E l’aveano pagato per impaurirmi e indurmi ad agire a quel modo e a peccare, affin di aver materia da farmi una cattiva riputazione e da coprirmi d’onta. NEH 6:14 O mio Dio, ricordati di Tobia, di Samballat, e di queste loro opere! Ricordati anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che han cercato di spaventarmi! NEH 6:15 Or le mura furon condotte a fine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. NEH 6:16 E quando tutti i nostri nemici l’ebber saputo, tutte le nazioni circonvicine furon prese da timore, e restarono grandemente avvilite ai loro propri occhi perché riconobbero che quest’opera s’era compiuta con l’aiuto del nostro Dio. NEH 6:17 In que’ giorni, anche de’ notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia, e ne ricevevano da Tobia, NEH 6:18 giacché molti in Giuda gli eran legati per giuramento perch’egli era genero di Scecania figliuolo di Arah, e Johanan, suo figliuolo, avea sposata la figliuola di Meshullam, figliuolo di Berekia. NEH 6:19 Essi dicevan del bene di lui perfino in presenza mia, e gli riferivan le mie parole. E Tobia mandava lettere per impaurirmi. NEH 7:1 Or quando le mura furon riedificate ed io ebbi messo a posto le porte, e i portinai, i cantori e i Leviti furono stabiliti nei loro uffici, NEH 7:2 io detti il comando di Gerusalemme ad Hanani, mio fratello, e ad Hanania governatore del castello, perch’era un uomo fedele e timorato di Dio più di tanti altri. NEH 7:3 E dissi loro: “Le porte di Gerusalemme non s’aprano finché il sole scotti; e mentre le guardie saranno ancora al loro posto, si chiudano e si sbarrino le porte; e si stabiliscano per far la guardia, gli abitanti di Gerusalemme, ciascuno al suo turno e ciascuno davanti alla propria casa”. NEH 7:4 Or la città era spaziosa e grande; ma dentro v’era poca gente, e non vi s’eran fabbricate case. NEH 7:5 E il mio Dio mi mise in cuore di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento. E trovai il registro genealogico di quelli ch’eran tornati dall’esilio la prima volta, e vi trovai scritto quanto segue: NEH 7:6 Questi son quei della provincia che tornarono dalla cattività; quelli che Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea menati in cattività, e che tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ciascuno nella sua città. NEH 7:7 Essi tornarono con Zorobabele, Jeshua, Nehemia, Azaria, Raamia, Nahamani, Mardocheo, Bilshan, Mispereth, Bigvai, Nehum e Baana. Censimento degli uomini del popolo d’Israele: NEH 7:8 Figliuoli di Parosh, duemila centosettantadue. NEH 7:9 Figliuoli di Scefatia, trecentosettantadue. NEH 7:10 Figliuoli di Ara, seicento cinquantadue. NEH 7:11 Figliuoli di Pahath-Moab, dei figliuoli di Jeshua e di Joab, duemila ottocentodiciotto. NEH 7:12 Figliuoli di Elam, mille duecentocinquanta quattro. NEH 7:13 Figliuoli di Zattu, ottocentoquaranta cinque. NEH 7:14 Figliuoli di Zaccai, settecentosessanta. NEH 7:15 Figliuoli di Binnui, seicento quarantotto. NEH 7:16 Figliuoli di Bebai, seicento ventotto. NEH 7:17 Figliuoli di Azgad, duemila trecento ventidue. NEH 7:18 Figliuoli di Adonikam, seicento sessantasette. NEH 7:19 Figliuoli di Bigvai, duemila sessantasette. NEH 7:20 Figliuoli di Adin, seicento cinquantacinque. NEH 7:21 Figliuoli di Ater, della famiglia d’Ezechia, novantotto. NEH 7:22 Figliuoli di Hashum, trecentoventotto. NEH 7:23 Figliuoli di Bezai, trecento ventiquattro. NEH 7:24 Figliuoli di Harif, centododici. NEH 7:25 Figliuoli di Gabaon, novantacinque. NEH 7:26 Uomini di Bethlehem e di Netofa, centottantotto. NEH 7:27 Uomini di Anathoth, centoventotto. NEH 7:28 Uomini di Beth-Azmaveth, quarantadue. NEH 7:29 Uomini di Kiriath-Jearim, di Kefira e di Beeroth, settecentoquarantatre. NEH 7:30 Uomini di Rama e di Gheba, seicentoventuno. NEH 7:31 Uomini di Micmas, centoventidue. NEH 7:32 Uomini di Bethel e d’Ai, centoventitre. NEH 7:33 Uomini d’un altro Nebo, cinquantadue. NEH 7:34 Figliuoli d’un altro Elam, mille duecentocinquanta quattro. NEH 7:35 Figliuoli di Harim, trecentoventi. NEH 7:36 Figliuoli di Gerico, trecento quarantacinque. NEH 7:37 Figliuoli di Lod, di Hadid e d’Ono, settecentoventuno. NEH 7:38 Figliuoli di Senaa, tremila novecentotrenta. NEH 7:39 Sacerdoti: figliuoli di Jedaia, della casa di Jeshua, novecento sessantatre. NEH 7:40 Figliuoli di Immer, mille cinquantadue. NEH 7:41 Figliuoli di Pashur, mille duecento quarantasette. NEH 7:42 Figliuoli di Harim, mille diciassette. NEH 7:43 Leviti: figliuoli di Jeshua e di Kadmiel, de’ figliuoli di Hodeva, settantaquattro. NEH 7:44 Cantori: figliuoli di Asaf, cento quarantotto. NEH 7:45 Portinai: figliuoli di Shallum, figliuoli di Ater, figliuoli di Talmon, figliuoli di Akkub, figliuoli di Hatita, figliuoli di Shobai, centotrentotto. NEH 7:46 Nethinei: figliuoli di Tsiha, figliuoli di Hasufa, figliuoli di Tabbaoth, NEH 7:47 figliuoli di Keros, figliuoli di Sia, figliuoli di Padon, NEH 7:48 figliuoli di Lebana, figliuoli di Hagaba, figliuoli di Salmai, NEH 7:49 figliuoli di Hanan, figliuoli di Ghiddel, figliuoli di Gahar, NEH 7:50 figliuoli di Reaia, figliuoli di Retsin, figliuoli di Nekoda, NEH 7:51 figliuoli di Gazzam, figliuoli di Uzza, figliuoli di Paseah, NEH 7:52 figliuoli di Besai, figliuoli di Meunim, figliuoli di Nefiscesim, NEH 7:53 figliuoli di Bakbuk, figliuoli di Hakufa, figliuoli di Harhur, NEH 7:54 figliuoli di Bazlith, figliuoli di Mehida, figliuoli di Harsha, NEH 7:55 figliuoli di Barkos, figliuoli di Sisera, figliuoli di Temah, NEH 7:56 figliuoli di Netsiah, figliuoli di Hatifa. NEH 7:57 Figliuoli dei servi di Salomone: figliuoli di Sotai, figliuoli di Sofereth, figliuoli di Perida, NEH 7:58 figliuoli di Jala, figliuoli di Darkon, figliuoli di Ghiddel, NEH 7:59 figliuoli di Scefatia, figliuoli di Hattil, figliuoli di Pokereth-Hatsebaim, figliuoli di Amon. NEH 7:60 Totale dei Nethinei e de’ figliuoli de’ servi di Salomone, trecentonovantadue. NEH 7:61 Ed ecco quelli che tornarono da Tel-Melah, da Tel-Harsha, da Kerub-Addon e da Immer, e che non avean potuto stabilire la loro genealogia patriarcale per dimostrare ch’erano Israeliti: NEH 7:62 figliuoli di Delaia, figliuoli di Tobia, figliuoli di Nekoda, seicento quarantadue. NEH 7:63 Di tra i sacerdoti: figliuoli di Habaia, figliuoli di Hakkots, figliuoli di Barzillai, il quale avea sposato una delle figliuole di Barzillai, il Galaadita, e fu chiamato col nome loro. NEH 7:64 Questi cercarono i loro titoli genealogici, ma non li trovarono, e furon quindi esclusi, come impuri, dal sacerdozio; NEH 7:65 e il governatore disse loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote per consultar Dio con l’Urim e il Thummim. NEH 7:66 La raunanza, tutt’assieme, noverava quarantaduemila trecentosessanta persone, NEH 7:67 senza contare i loro servi e le loro serve, che ammontavano a settemila trecento trentasette. Avevan pure duecento quarantacinque cantori e cantatrici. NEH 7:68 Avevano settecento trentasei cavalli, duecento quarantacinque muli, NEH 7:69 quattrocento trentacinque cammelli, seimila settecentoventi asini. NEH 7:70 Alcuni dei capi famiglia offriron dei doni per l’opera. Il governatore diede al tesoro mille dariche d’oro, cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali. NEH 7:71 E tra i capi famiglia ve ne furono che dettero al tesoro dell’opera ventimila dariche d’oro e duemila duecento mine d’argento. NEH 7:72 Il resto del popolo dette ventimila dariche d’oro, duemila mine d’argento e sessantasette vesti sacerdotali. NEH 7:73 I sacerdoti, i Leviti i portinai, i cantori, la gente del popolo, i Nethinei e tutti gl’Israeliti si stabilirono nelle loro città. NEH 8:1 Come fu giunto il settimo mese, e i figliuoli d’Israele si furono stabiliti nelle loro città, tutto il popolo si radunò come un sol uomo sulla piazza ch’è davanti alla porta delle Acque, e disse a Esdra, lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che l’Eterno avea data a Israele. NEH 8:2 E il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti alla raunanza, composta d’uomini, di donne e di tutti quelli ch’eran capaci d’intendere. NEH 8:3 E lesse il libro sulla piazza ch’è davanti alla porta delle Acque, dalla mattina presto fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne, e di quelli ch’eran capaci d’intendere; e tutto il popolo teneva tese le orecchie a sentire il libro della legge. NEH 8:4 Esdra, lo scriba, stava sopra una tribuna di legno, ch’era stata fatta apposta, e accanto a lui stavano, a destra, Mattithia, Scema, Anania, Uria, Hilkia e Maaseia; a sinistra, Pedaia, Mishael, Malkia, Hashum, Hashbaddana, Zaccaria e Meshullam. NEH 8:5 Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava in luogo più eminente; e, com’ebbe aperto il libro, tutto il popolo s’alzò in piedi. NEH 8:6 Esdra benedisse l’Eterno, l’Iddio grande, e tutto il popolo rispose: “Amen, amen”, alzando le mani; e s’inchinarono, e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi all’Eterno. NEH 8:7 Jeshua, Bani, Scerebia, Jamin, Akkub, Shabbethai, Hodia, Maaseia, Kelita, Azaria, Jozabad, Hanan, Pelaia e gli altri Leviti spiegavano la legge al popolo, e il popolo stava in piedi al suo posto. NEH 8:8 Essi leggevano nel libro della legge di Dio distintamente; e ne davano il senso, per far capire ai popolo quel che s’andava leggendo. NEH 8:9 Nehemia, ch’era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti che ammaestravano il popolo, dissero a tutto il popolo: “Questo giorno è consacrato all’Eterno, al vostro Dio; non fate cordoglio e non piangete!” Poiché tutto il popolo piangeva, ascoltando le parole della legge. NEH 8:10 Poi Nehemia disse loro: “Andate, mangiate vivande grasse e bevete vini dolci, e mandate delle porzioni a quelli che nulla hanno di preparato per loro; perché questo giorno è consacrato al Signor nostro; non v’attristate; perché il gaudio dell’Eterno è la vostra forza”. NEH 8:11 I Leviti facevano far silenzio a tutto il popolo, dicendo: “Tacete, perché questo giorno è santo; non v’attristate!” NEH 8:12 E tutto il popolo se n’andò a mangiare, a bere, a mandar porzioni ai poveri, e a far gran festa, perché aveano intese le parole ch’erano state loro spiegate. NEH 8:13 Il secondo giorno, i capi famiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i Leviti si raunarono presso Esdra, lo scriba, per esaminare le parole della legge. NEH 8:14 E trovarono scritto nella legge che l’Eterno avea data per mezzo di Mosè, che i figliuoli d’Israele doveano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese, NEH 8:15 e che in tutte le loro città e in Gerusalemme si dovea pubblicar questo bando: “Andate al monte, e portatene rami d’ulivo, rami d’ulivastro, rami di mirto, rami di palma e rami d’alberi ombrosi, per fare delle capanne, come sta scritto”. NEH 8:16 Allora il popolo andò fuori, portò i rami, e si fecero ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque, e sulla piazza della porta d’Efraim. NEH 8:17 Così tutta la raunanza di quelli ch’eran tornati dalla cattività si fece delle capanne, e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè, figliuolo di Nun, fino a quel giorno, i figliuoli d’Israele non avean più fatto nulla di simile. E vi fu grandissima allegrezza. NEH 8:18 Ed Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all’ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni, e l’ottavo vi fu solenne raunanza, com’è ordinato. NEH 9:1 Or il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figliuoli d’Israele si radunarono, vestiti di sacco e coperti di terra, per celebrare un digiuno. NEH 9:2 Quelli che appartenevano alla progenie d’Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono dinanzi a Dio, e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri. NEH 9:3 S’alzarono in piè nel posto dove si trovavano, e fu fatta la lettura del libro della legge dell’Eterno, del loro Dio, per un quarto del giorno; e per un altro quarto essi fecero la confessione de’ peccati, e si prostrarono davanti all’Eterno, al loro Dio. NEH 9:4 Jeshua, Bani, Kadmiel, Scebania, Bunni, Scerebia, Bani e Kenani salirono sulla tribuna dei Leviti e gridarono ad alta voce all’Eterno, al loro Dio. NEH 9:5 E i Leviti Jeshua, Kadmiel, Bani, Hashabneia, Scerebia, Hodia, Scebania e Pethahia dissero: “Levatevi e benedite l’Eterno, il vostro Dio, d’eternità in eternità! Si benedica il nome tuo glorioso, ch’è esaltato al disopra d’ogni benedizione e d’ogni lode! NEH 9:6 Tu, tu solo sei l’Eterno! tu hai fatto i cieli, i cieli de’ cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che sta sovr’essa, i mari e tutto ciò ch’è in essi, e tu fai vivere tutte queste cose, e l’esercito de’ cieli t’adora. NEH 9:7 Tu sei l’Eterno, l’Iddio che scegliesti Abramo, lo traesti fuori da Ur de’ Caldei, e gli desti il nome d’Abrahamo; NEH 9:8 tu trovasti il cuor suo fedele davanti a te, e fermasti con lui un patto, promettendogli di dare alla sua progenie il paese de’ Cananei, degli Hittei, degli Amorei, de’ Ferezei, de’ Gebusei e de’ Ghirgasei; tu hai mantenuta la tua parola, perché sei giusto. NEH 9:9 Tu vedesti l’afflizione de’ nostri padri in Egitto e udisti il loro grido presso il mar Rosso; NEH 9:10 e operasti miracoli e prodigi contro Faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi ch’essi aveano trattato i nostri padri con prepotenza; e ti facesti un nome com’è quello che hai al dì d’oggi. NEH 9:11 E fendesti il mare davanti a loro, sì che passarono per mezzo al mare sull’asciutto; e quelli che l’inseguivano tu li precipitasti nell’abisso, come una pietra in fondo ad acque potenti. NEH 9:12 E li conducesti di giorno con una colonna di nuvola, e di notte con una colonna di fuoco per rischiarar loro la via per la quale dovean camminare. NEH 9:13 E scendesti sul monte Sinai e parlasti con loro dal cielo e desti loro prescrizioni giuste e leggi di verità, buoni precetti e buoni comandamenti; NEH 9:14 e facesti loro conoscere il tuo santo sabato, e desti loro comandamenti, precetti e una legge per mezzo di Mosè, tuo servo; NEH 9:15 e desti loro pane dal cielo quand’erano affamati, e facesti scaturire acqua dalla rupe quand’erano assetati, e dicesti loro che andassero a prender possesso del paese che avevi giurato di dar loro. NEH 9:16 Ma essi, i nostri padri, si condussero con superbia, indurarono le loro cervici, e non ubbidirono ai tuoi comandamenti; NEH 9:17 rifiutarono d’ubbidire, e non si ricordarono delle maraviglie che tu avevi fatte a pro loro; indurarono le loro cervici; e, nella loro ribellione, si vollero dare un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all’ira e di gran benignità, e non li abbandonasti. NEH 9:18 Neppure quando si fecero un vitello di getto e dissero: Ecco il tuo Dio che t’ha tratto fuori dall’Egitto! e t’oltraggiarono gravemente, NEH 9:19 tu nella tua immensa misericordia, non li abbandonasti nel deserto: la colonna di nuvola che stava su loro non cessò di guidarli durante il giorno per il loro cammino, e la colonna di fuoco non cessò di rischiarar loro la via per la quale doveano camminare. NEH 9:20 E desti loro il tuo buono spirito per istruirli, e non rifiutasti la tua manna alle loro bocche, e desti loro dell’acqua quand’erano assetati. NEH 9:21 Per quarant’anni li sostentasti nel deserto, e non mancò loro nulla; le loro vesti non si logorarono e i loro piedi non si gonfiarono. NEH 9:22 E desti loro regni e popoli, e li spartisti fra loro per contrade; ed essi possedettero il paese di Sihon, cioè il paese del re di Heshbon, e il paese di Og re di Bashan. NEH 9:23 E moltiplicasti i loro figliuoli come le stelle del cielo, e li introducesti nel paese in cui avevi detto ai padri loro che li faresti entrare per possederlo. NEH 9:24 E i loro figliuoli v’entrarono e presero possesso del paese; tu umiliasti dinanzi a loro i Cananei che abitavano il paese, e li desti nelle loro mani coi loro re e coi popoli del paese, perché li trattassero come loro piaceva. NEH 9:25 Ed essi s’impadronirono di città fortificate e d’una terra fertile, e possedettero case piene d’ogni bene, cisterne bell’e scavate, vigne, uliveti, alberi fruttiferi in abbondanza, e mangiarono e si saziarono e ingrassarono e vissero in delizie, per la tua gran bontà. NEH 9:26 Ma essi furon disubbidienti, si ribellarono contro di te, si gettaron la tua legge dietro le spalle, uccisero i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e t’oltraggiarono gravemente. NEH 9:27 Perciò tu li desti nelle mani de’ loro nemici, che li oppressero; ma al tempo della loro distretta essi gridarono a te, e tu li esaudisti dal cielo; e, nella tua immensa misericordia, tu desti loro de’ liberatori, che li salvarono dalle mani dei loro nemici. NEH 9:28 Ma quando aveano riposo, ricominciavano a fare il male dinanzi a te; perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, i quali diventavan loro dominatori; poi, quando ricominciavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; e così, nella tua misericordia, più volte li salvasti. NEH 9:29 Tu li scongiuravi per farli tornare alla tua legge; ma essi s’inorgoglivano e non ubbidivano ai tuoi comandamenti, peccavano contro le tue prescrizioni che fanno vivere chi le mette in pratica; la loro spalla rifiutava il giogo, essi induravano le loro cervici e non voleano ubbidire. NEH 9:30 E pazientasti con essi molti anni, e li scongiurasti per mezzo del tuo spirito e per bocca de’ tuoi profeti; ma essi non vollero prestare orecchio, e tu li desti nelle mani de’ popoli de’ paesi stranieri. NEH 9:31 Però, nella tua immensa compassione, tu non li sterminasti del tutto, e non li abbandonasti, perché sei un Dio clemente e misericordioso. NEH 9:32 Ora dunque, o Dio nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni il patto e la misericordia, non paian poca cosa agli occhi tuoi tutte queste afflizioni che son piombate addosso a noi, ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri sacerdoti, ai nostri profeti, ai nostri padri, a tutto il tuo popolo, dal tempo dei re d’Assiria al dì d’oggi. NEH 9:33 Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è avvenuto, poiché tu hai agito fedelmente, mentre noi ci siam condotti empiamente. NEH 9:34 I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messa in pratica la tua legge e non hanno ubbidito né ai comandamenti né agli ammonimenti coi quali tu li scongiuravi. NEH 9:35 Ed essi, mentre godevano del loro regno, dei grandi benefizi che tu largivi loro e del vasto e fertile paese che tu avevi messo a loro disposizione, non ti servirono e non abbandonarono le loro opere malvage. NEH 9:36 E oggi eccoci schiavi! eccoci schiavi nel paese che tu desti ai nostri padri, perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. NEH 9:37 Ed esso moltiplica i suoi prodotti per i re ai quali tu ci hai sottoposti a cagion dei nostri peccati, e che son padroni dei nostri corpi e del nostro bestiame a loro talento; e noi siamo in gran distretta”. NEH 9:38 A motivo di tutto questo, noi fermammo un patto stabile e lo mettemmo per iscritto; e i nostri capi, i nostri Leviti e i nostri sacerdoti vi apposero il loro sigillo. NEH 10:1 Quelli che v’apposero il loro sigillo furono i seguenti: Nehemia, il governatore, figliuolo di Hacalia, e Sedecia, NEH 10:2 Seraia, Azaria, Geremia, NEH 10:3 Pashur, Amaria, Malkija, NEH 10:4 Hattush, Scebania, Malluc, NEH 10:5 Harim, Meremoth, Obadia, NEH 10:6 Daniele, Ghinnethon, Baruc, NEH 10:7 Meshullam, Abija, Mijamin, NEH 10:8 Maazia, Bilgai, Scemaia. Questi erano sacerdoti. NEH 10:9 Leviti: Jeshua, figliuolo di Azania, Binnui de’ figliuoli di Henadad, Kadmiel, NEH 10:10 e i loro fratelli Scebania, Hodia, NEH 10:11 Kelita, Pelaia, Hanan, Mica, NEH 10:12 Rehob, Hashabia, Zaccur, Scerebia, NEH 10:13 Scebania, Hodia, Bani, Beninu. NEH 10:14 Capi del popolo: Parosh, Pahath-Moab, Elam, Zattu, Bani, NEH 10:15 Bunni, Azgad, NEH 10:16 Bebai, Adonia, Bigvai, Adin, NEH 10:17 Ater, Ezechia, Azzur, NEH 10:18 Hodia, Hashum, NEH 10:19 Betsai, Harif, Anatoth, NEH 10:20 Nebai, Magpiash, Meshullam, NEH 10:21 Hezir, Mescezabeel, Tsadok, NEH 10:22 Jaddua, Pelatia, Hanan, Anaia, NEH 10:23 Hosea, Hanania, Hasshub, NEH 10:24 Hallohesh, Pilha, Shobek, NEH 10:25 Rehum, Hashabna, Maaseia, NEH 10:26 Ahiah, Hanan, Anan, NEH 10:27 Malluc, Harim, Baana. NEH 10:28 Il resto del popolo, i sacerdoti, i Leviti, i portinai, i cantori, i Nethinei e tutti quelli che s’eran separati dai popoli dei paesi stranieri per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figliuoli e le loro figliuole, tutti quelli che aveano conoscimento e intelligenza, NEH 10:29 s’unirono ai loro fratelli più ragguardevoli tra loro, e s’impegnarono con esecrazione e giuramento a camminare nella legge di Dio data per mezzo di Mosè servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandamenti dell’Eterno, del Signor nostro, le sue prescrizioni e le sue leggi, NEH 10:30 a non dare le nostre figliuole ai popoli del paese e a non prendere le figliuole loro per i nostri figliuoli, NEH 10:31 a non comprar nulla in giorno di sabato o in altro giorno sacro, dai popoli che portassero a vendere in giorno di sabato qualsivoglia sorta di merci o di derrate, a lasciare in riposo la terra ogni settimo anno, e a non esigere il pagamento di verun debito. NEH 10:32 C’imponemmo pure per legge di dare ogni anno il terzo d’un siclo per il servizio della casa del nostro Dio, NEH 10:33 per i pani della presentazione, per l’oblazione perpetua, per l’olocausto perpetuo dei sabati, dei noviluni, delle feste, per le cose consacrate, per i sacrifizi d’espiazione a pro d’Israele, e per tutta l’opera della casa del nostro Dio; NEH 10:34 e tirando a sorte, noi sacerdoti, Leviti e popolo, regolammo quel che concerne l’offerta delle legna, affin di portarle, secondo le nostre case patriarcali alla casa del nostro Dio, a tempi fissi, anno per anno, perché bruciassero sull’altare dell’Eterno, del nostro Dio, come sta scritto nella legge; NEH 10:35 e c’impegnammo a portare ogni anno nella casa dell’Eterno le primizie del nostro suolo e le primizie d’ogni frutto di qualunque albero, NEH 10:36 come anche i primogeniti de’ nostri figliuoli e del nostro bestiame conforme sta scritto nella legge, e i primogeniti delle nostre mandre e de’ nostri greggi per presentarli nella casa del nostro Dio ai sacerdoti che fanno il servizio nella casa del nostro Dio. NEH 10:37 E c’impegnammo pure di portare ai sacerdoti nelle camere della casa del nostro Dio, le primizie della nostra pasta, le nostre offerte prelevate, le primizie de’ frutti di qualunque albero, del vino e dell’olio, di dare la decima delle rendite del nostro suolo ai Leviti, i quali debbon prendere essi stessi queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati. NEH 10:38 E un sacerdote, figliuolo d’Aaronne, sarà coi Leviti quando preleveranno le decime; e i Leviti porteranno la decima della decima alla casa del nostro Dio nelle stanze che servono di magazzino, NEH 10:39 poiché in quelle stanze i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Levi debbon portare l’offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull’olio; quivi sono gli utensili del santuario, i sacerdoti che fanno il servizio, i portinai e i cantori. Noi c’impegnammo così a non abbandonare la casa del nostro Dio. NEH 11:1 I capi del popolo si stabilirono a Gerusalemme; il resto del popolo tirò a sorte per farne venire uno su dieci ad abitar Gerusalemme, la città santa; gli altri nove doveano rimanere nelle altre città. NEH 11:2 E il popolo benedisse tutti quelli che s’offrirono volenterosamente d’abitare in Gerusalemme. NEH 11:3 Ecco i capi della provincia che si stabilirono a Gerusalemme, mentre che, nelle città di Giuda, ognuno si stabilì nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, Sacerdoti, Leviti, Nethinei, e figliuoli dei servi di Salomone. NEH 11:4 A Gerusalemme dunque si stabilirono de’ figliuoli di Giuda, e de’ figliuoli di Beniamino. De’ figliuoli di Giuda: Atahia, figliuolo d’Uzzia, figliuolo di Zaccaria, figliuolo d’Amaria, figliuolo di Scefatia, figliuolo di Mahalaleel, de’ figliuoli di Perets, NEH 11:5 e Maaseia, figliuolo di Baruc, figliuolo di Col-Hozeh, figliuolo di Hazaia, figliuolo di Adaia, figliuolo di Joiarib, figliuolo di Zaccaria, figliuolo dello Scilonita. NEH 11:6 Totale dei figliuoli di Perets che si stabilirono a Gerusalemme: quattrocento sessantotto uomini valorosi. NEH 11:7 De’ figliuoli di Beniamino, questi: Sallu, figliuolo di Mashullam, figliuolo di Joed, figliuolo di Pedaia, figliuolo di Kolaia, figliuolo di Maaseia, figliuolo d’Ithiel, figliuolo d’Isaia; NEH 11:8 e, dopo lui, Gabbai, Sallai: in tutto, novecentoventotto. NEH 11:9 Gioele, figliuolo di Zicri, era loro capo, e Giuda, figliuolo di Hassenua, era il secondo capo della città. NEH 11:10 Dei sacerdoti: Jedaia, figliuolo di Joiarib, Jakin, NEH 11:11 Seraia, figliuolo di Hilkia, figliuolo di Meshullam, figliuolo di Tsadok, figliuolo di Meraioth, figliuolo di Ahitub, preposto alla casa di Dio, NEH 11:12 e i loro fratelli addetti all’opera della casa, in numero di ottocentoventidue; e Adaia, figliuolo di Jeroham, figliuolo di Pelalia, figliuolo di Amtsi, figliuolo di Zaccaria, figliuolo di Pashur, figliuolo di Malkija, NEH 11:13 e i suoi fratelli, capi delle case patriarcali, in numero di duecentoquarantadue; e Amashsai, figliuolo d’Azareel, figliuolo d’Ahzai, figliuolo di Meshillemoth, figliuolo d’Immer, NEH 11:14 e i loro fratelli, uomini valorosi, in numero di centoventotto. Zabdiel, figliuolo di Ghedolim, era loro capo. NEH 11:15 Dei Leviti: Scemaia, figliuolo di Hashub, figliuolo di Azricam, figliuolo di Hashabia, figliuolo di Bunni, NEH 11:16 Shabbethai e Jozabad, preposti al servizio esterno della casa di Dio di fra i capi dei Leviti; NEH 11:17 e Mattania, figliuolo di Mica, figliuolo di Zabdi, figliuolo d’Asaf, il capo cantore che intonava le laudi al momento della preghiera, e Bakbukia che gli veniva secondo tra i suoi fratelli, e Abda figliuolo di Shammua, figliuolo di Galal, figliuolo di Jeduthun. NEH 11:18 Totale de’ Leviti nella città santa: duecentottantaquattro. NEH 11:19 I portinai: Akkub, Talmon, e i loro fratelli, custodi delle porte, centosettantadue. NEH 11:20 Il resto d’Israele, i sacerdoti, i Leviti, si stabilirono in tutte le città di Giuda, ciascuno nella sua proprietà. NEH 11:21 I Nethinei si stabilirono sulla collina, e Tsiha e Ghishpa erano a capo dei Nethinei. NEH 11:22 Il capo dei Leviti a Gerusalemme era Uzzi, figliuolo di Bani, figliuolo di Hashabia, figliuolo di Mattania, figliuolo di Mica, de’ figliuoli d’Asaf, ch’erano i cantori addetti al servizio della casa di Dio; NEH 11:23 poiché v’era un ordine del re che concerneva i cantori, e v’era una provvisione assicurata loro giorno per giorno. NEH 11:24 E Pethahia, figliuolo di Mescezabeel, de’ figliuoli di Zerach, figliuolo di Giuda, era commissario del re per tutti gli affari del popolo. NEH 11:25 Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni de’ figliuoli di Giuda si stabilirono in Kiriath-Arba e ne’ luoghi che ne dipendevano, in Dibon e nei luoghi che ne dipendevano, in Jekabtseel e ne’ villaggi che ne dipendevano, NEH 11:26 in Jeshua, in Molada in Beth-Paleth, NEH 11:27 in Atsar-Shual, in Beer-Sceba e ne’ luoghi che ne dipendevano, NEH 11:28 in Tsiklag, in Mecona e ne’ luoghi che ne dipendevano, NEH 11:29 in En-Rimmon, in Tsora, NEH 11:30 in Jarmuth, in Zanoah, in Adullam e ne’ loro villaggi, in Lakis e nelle sue campagne, in Azeka e ne’ luoghi che ne dipendevano. Si stabilirono da Beer-Sceba fino alla valle di Hinnom. NEH 11:31 I figliuoli di Beniamino si stabilirono da Gheba in là, a Micmas, ad Aijah, a Bethel e ne’ luoghi che ne dipendevano, NEH 11:32 ad Anathoth, a Nob, ad Anania, NEH 11:33 a Atsor, a Rama, a Ghittaim, NEH 11:34 a Hadid, a Tseboim, a Neballath, NEH 11:35 a Lod ed a Ono, valle degli artigiani. NEH 11:36 Dei Leviti alcune classi appartenenti a Giuda furono unite a Beniamino. NEH 12:1 Questi sono i sacerdoti e i Leviti che tornarono con Zorobabel, figliuolo di Scealthiel, e con Jeshua: Seraia, Geremia, NEH 12:2 Esdra, Amaria, Malluc, NEH 12:3 Hattush, Scecania, Rehum, NEH 12:4 Meremoth, Iddo, Ghinnethoi, NEH 12:5 Abija, Mijamin, Maadia, NEH 12:6 Bilga, Scemaia, Joiarib, NEH 12:7 Jedaia, Sallu, Amok, Hilkia, Jedaia. Questi erano i capi de’ sacerdoti e de’ loro fratelli al tempo di Jeshua. NEH 12:8 Leviti: Jeshua, Binnui, Kadmiel, Scerebia, Giuda, Mattania, che dirigeva coi suoi fratelli il canto delle laudi. NEH 12:9 Bakbukia e Unni, loro fratelli, s’alternavan con loro secondo il loro turno. NEH 12:10 Jeshua generò Joiakim; Joiakim generò Eliascib; Eliascib generò Joiada, NEH 12:11 Joiada generò Jonathan; Jonathan generò Jaddua. NEH 12:12 Ecco quali erano, al tempo di Joiakim, i capi di famiglie sacerdotali: della famiglia di Seraia, Meraia; di quella di Geremia, Hanania; NEH 12:13 di quella d’Esdra, Meshullam; di quella d’Amaria, Johanan; NEH 12:14 di quella di Melicu, Jonathan; di quella di Scebania, Giuseppe; NEH 12:15 di quella di Harim, Adna; di quella di Meraioth, Helkai; NEH 12:16 di quella d’Iddo, Zaccaria; di quella di Ghinnethon, Meshullam; NEH 12:17 di quella d’Abija, Zicri; di quella di Miniamin..; di quella di Moadia, Piltai; NEH 12:18 di quella di Bilga, Shammua; di quella di Scemaia, Jonathan; NEH 12:19 di quella di Joiarib, Mattenai; di quella di Jedaia, Uzzi; NEH 12:20 di quella di Sallai, Kallai; di quella di Amok, Eber; NEH 12:21 di quella di Hilkia, Hashabia; di quella di Jedaia, Nethaneel. NEH 12:22 Quanto ai Leviti, i capi famiglia furono iscritti al tempo di Eliascib, di Joiada, di Johanan e di Jaddua; e i sacerdoti, sotto il regno di Dario, il Persiano. NEH 12:23 I capi delle famiglie levitiche furono iscritti nel libro delle Cronache fino al tempo di Johanan, figliuolo di Eliascib. NEH 12:24 I capi dei Leviti Hashabia, Scerebia, Jeshua, figliuolo di Kadmiel, e i loro fratelli s’alternavano con essi per lodare e celebrare l’Eterno, conforme all’ordine di Davide, uomo di Dio, per mute, secondo il loro turno. NEH 12:25 Mattania, Bakbukia, Obadia, Meshullam, Talmon, Akkub erano portinai, e facevan la guardia ai magazzini delle porte. NEH 12:26 Questi vivevano al tempo di Joiakim, figliuolo di Jeshua, figliuolo di Jotsadak e al tempo di Nehemia, il governatore, e di Esdra, sacerdote e scriba. NEH 12:27 Alla dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i Leviti di tutti i luoghi dov’erano, per farli venire a Gerusalemme affin di fare la dedicazione con gioia, con laudi e cantici e suon di cembali, saltèri e cetre. NEH 12:28 E i figliuoli de’ cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofathiti, NEH 12:29 da Beth-Ghilgal e dal territorio di Gheba e d’Azmaveth; poiché i cantori s’erano edificati de’ villaggi ne’ dintorni di Gerusalemme. NEH 12:30 I sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. NEH 12:31 Poi io feci salire sulle mura i capi di Giuda, e formai due grandi cori coi relativi cortei. Il primo s’incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame; NEH 12:32 e dietro questo coro camminavano Hoshaia, la metà dei capi di Giuda, NEH 12:33 Azaria, Esdra, Meshullam, Giuda, NEH 12:34 Beniamino, Scemaia, Geremia, NEH 12:35 dei figliuoli di sacerdoti con le trombe. Zaccaria, figliuolo di Jonathan, figliuolo di Scemaia, figliuolo di Mattania, figliuolo di Micaia, figliuolo di Zaccur, figliuolo d’Asaf, NEH 12:36 e i suoi fratelli Scemaia, Azareel, Milalai, Ghilalai, Maai, Nethaneel, Giuda, Hanani, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio. Esdra, lo scriba, camminava alla loro testa. NEH 12:37 Giunti che furono alla porta della Sorgente, montarono, dirimpetto a loro la scalinata della città di Davide, là dove le mura salgono al disopra del livello della casa di Davide, e giunsero alla porta delle Acque, a oriente. NEH 12:38 Il secondo coro s’incamminò nel senso opposto; e io gli andavo dietro, con l’altra metà del popolo, sopra le mura. Passando al disopra della torre de’ Forni, esso andò fino alle mura larghe; NEH 12:39 poi al disopra della porta d’Efraim, della porta Vecchia, della porta dei Pesci, della torre di Hananeel, della torre di Mea, fino alla porta delle Pecore; e il coro si fermò alla porta della Prigione. NEH 12:40 I due cori si fermarono nella casa di Dio; e così feci io, con la metà de’ magistrati ch’era meco, NEH 12:41 e i sacerdoti Eliakim, Maaseia, Miniamin, Micaia, Elioenai, Zaccaria, Hanania con le trombe, NEH 12:42 e Maaseia, Scemaia, Eleazar, Uzzi Johanan, Malkija, Elam, Ezer. E i cantori fecero risonar forte le loro voci, diretti da Izrahia. NEH 12:43 In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifizi, e si rallegrò perché Iddio gli avea concesso una gran gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano. NEH 12:44 In quel tempo, degli uomini furon preposti alle stanze che servivan da magazzini delle offerte, delle primizie e delle decime, onde vi raccogliessero dai contadi delle città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai Leviti; poiché i Giudei gioivano a vedere i sacerdoti ed i Leviti ai loro posti; NEH 12:45 e questi osservavano ciò che si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portinai conforme all’ordine di Davide e di Salomone suo figliuolo. NEH 12:46 Poiché, anticamente, al tempo di Davide e di Asaf v’erano de’ capi de’ cantori e de’ canti di laude e di azioni di grazie a Dio. NEH 12:47 Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Nehemia, dava giorno per giorno le porzioni assegnate ai cantori ed ai portinai; dava ai Leviti le cose consacrate, e i Leviti davano ai figliuoli d’Aaronne le cose consacrate che loro spettavano. NEH 13:1 In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè, e vi si trovò scritto che l’Ammonita e il Moabita non debbono mai in perpetuo entrare nella raunanza di Dio, NEH 13:2 perché non eran venuti incontro ai figliuoli d’Israele con del pane e dell’acqua, e perché aveano prezzolato a loro danno Balaam, per maledirli; ma il nostro Iddio convertì la maledizione in benedizione. NEH 13:3 E quando il popolo ebbe udita la legge, separò da Israele ogni elemento straniero. NEH 13:4 Or prima di questo, il sacerdote Eliascib, ch’era preposto alle camere della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia, NEH 13:5 avea messo a disposizione di quest’ultimo una camera grande là dove, prima d’allora, si riponevano le offerte, l’incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell’olio, tutto ciò che spettava per legge ai Leviti, ai cantori, ai portinai, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti. NEH 13:6 Ma quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme; perché l’anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, ero tornato presso il re; e in capo a qualche tempo avendo ottenuto un congedo dal re, NEH 13:7 tornai a Gerusalemme, e m’accorsi del male che Eliascib avea fatto per amor di Tobia, mettendo a sua disposizione una camera nei cortili della casa di Dio. NEH 13:8 La cosa mi dispiacque fortemente, e feci gettare fuori dalla camera tutte le masserizie appartenenti a Tobia; NEH 13:9 poi ordinai che si purificassero quelle camere, e vi feci ricollocare gli utensili della casa di Dio, le offerte e l’incenso. NEH 13:10 Seppi pure che le porzioni dovute ai Leviti non erano state date, e che i Leviti e i cantori, incaricati del servizio, se n’eran fuggiti, ciascuno alla sua terra. NEH 13:11 E io censurai i magistrati, e dissi loro: “Perché la casa di Dio è ella stata abbandonata?” Poi radunai i Leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici. NEH 13:12 Allora tutto Giuda portò nei magazzini le decime del frumento, del vino e dell’olio; NEH 13:13 e affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Scelemia, allo scriba Tsadok, e a Pedaia uno dei Leviti; ai quali aggiunsi Hanan, figliuolo di Zaccur, figliuolo di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le repartizioni tra i loro fratelli. NEH 13:14 Ricordati per questo di me, o Dio mio, e non cancellare le opere pie che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio! NEH 13:15 In que’ giorni osservai in Giuda di quelli che calcavano l’uva negli strettoi in giorno di sabato, altri che portavano, caricandolo sugli asini, del grano ed anche del vino, dell’uva, dei fichi, e ogni sorta di cose, che facean venire a Gerusalemme in giorno di sabato; ed io li rimproverai a motivo del giorno in cui vendevano le loro derrate. NEH 13:16 C’erano anche dei Siri, stabiliti a Gerusalemme, che portavano del pesce e ogni sorta di cose, e le vendevano ai figliuoli di Giuda in giorni di sabato, e in Gerusalemme. NEH 13:17 Allora io censurai i notabili di Giuda, e dissi loro: “Che vuol dire questa mala azione che fate, profanando il giorno del sabato? NEH 13:18 I nostri padri non fecero essi così? e l’Iddio nostro fece, per questo, cader su noi e su questa città tutti questi mali. E voi accrescete l’ira ardente contro ad Israele, profanando il sabato!” NEH 13:19 E non appena le porte di Gerusalemme cominciarono ad esser nell’ombra, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse, e che non si riaprissero fino a dopo il sabato; e collocai alcuni de’ miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato. NEH 13:20 Così i mercanti e i venditori d’ogni sorta di cose una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme. NEH 13:21 Allora io li rimproverai, e dissi loro: “Perché passate voi la notte davanti alle mura? Se lo rifate, vi farò arrestare”. Da quel momento non vennero più il sabato. NEH 13:22 Io ordinai anche ai Leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, o mio Dio, e abbi pietà di me secondo la grandezza della tua misericordia! NEH 13:23 In que’ giorni vidi pure dei Giudei che s’erano ammogliati con donne di Ashdod, di Ammon e di Moab; NEH 13:24 e la metà dei loro figliuoli parlava l’asdodeo, ma non sapeva parlare la lingua de’ Giudei; conosceva soltanto la lingua di questo o quest’altro popolo. NEH 13:25 E io li censurai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli, e li feci giurare nel nome di Dio che non darebbero le loro figliuole ai figliuoli di costoro, e non prenderebbero le figliuole di coloro per i loro figliuoli né per loro stessi. NEH 13:26 E dissi: “Salomone, re d’Israele, non peccò egli forse appunto in questo? E, certo, fra le molte nazioni, non ci fu re simile a lui; era amato dal suo Dio, e Dio l’avea fatto re di tutto Israele; nondimeno, le donne straniere fecero peccare anche lui. NEH 13:27 E s’avrà egli a dir di voi che commettete questo gran male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?” NEH 13:28 Uno de’ figliuoli di Joiada, figliuolo di Eliascib, il sommo sacerdote, era genero di Samballat, lo Horonita; e io lo cacciai lungi da me. NEH 13:29 Ricordati di loro, o mio Dio, poiché hanno contaminato il sacerdozio e il patto fermato dal sacerdozio e dai Leviti! NEH 13:30 Così purificai il popolo da ogni elemento straniero, e ristabilii i servizi vari de’ sacerdoti e de’ Leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro. NEH 13:31 Ordinai pure il da farsi circa l’offerta delle legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie. (H13-32) Ricordati di me, mio Dio, per farmi del bene! EST 1:1 Al tempo d’Assuero, di quell’Assuero che regnava dall’India sino all’Etiopia sopra centoventisette province, EST 1:2 in quel tempo, dico, il re Assuero, che sedeva sul trono del suo regno a Susa, la residenza reale, EST 1:3 l’anno terzo del suo regno, fece un convito a tutti i suoi principi e ai suoi servi; l’esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti in sua presenza, EST 1:4 ed egli mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per centottanta giorni. EST 1:5 Scorsi che furon questi giorni, il re fece un altro convito di sette giorni, nel cortile del giardino del palazzo reale, per tutto il popolo che si trovava a Susa, la residenza reale dal più grande al più piccolo. EST 1:6 Arazzi di cotone finissimo, bianchi e violacei, stavan sospesi con cordoni di bisso e di scarlatto degli anelli d’argento e a delle colonne di marmo. V’eran dei divani d’oro e d’argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. EST 1:7 Si porgeva da bere in vasi d’oro di forme svariate, e il vino reale era abbondante, grazie alla liberalità del re. EST 1:8 E l’ordine era dato di non forzare alcuno a bere, poiché il re avea prescritto a tutti i grandi della sua casa che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà. EST 1:9 La regina Vashti fece anch’ella un convito alle donne nella casa reale del re Assuero. EST 1:10 Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore reso allegro dal vino, ordinò a Mehuman, a Biztha, a Harbona, a Bigtha, ad Abagtha, a Zethar ed a Carcas, i sette eunuchi che servivano in presenza del re Assuero, EST 1:11 che conducessero davanti a lui la regina Vashti con la corona reale, per far vedere ai popoli ed ai grandi la sua bellezza; poich’essa era bella d’aspetto. EST 1:12 Ma la regina Vashti rifiutò di venire secondo l’ordine che il re le avea dato per mezzo degli eunuchi; e il re ne fu irritatissimo, e l’ira divampò dentro di lui. EST 1:13 Allora il re interrogò i savi che aveano la conoscenza de’ tempi. Poiché gli affari del re si trattavano così in presenza di tutti quelli che conoscevano la legge e il diritto; EST 1:14 e i più vicini a lui erano Carscena, Scethar, Admatha, Tarscish, Meres, Marsena e Memucan, sette principi di Persia e di Media che vedevano la faccia del re e occupavano i primi posti nel regno. EST 1:15 “Secondo la legge”, disse, “che si dev’egli fare alla regina Vashti per non aver ella eseguito l’ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?” EST 1:16 Memucan rispose in presenza del re e dei principi: “La regina Vashti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i principi e tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero. EST 1:17 Poiché quello che la regina ha fatto si saprà da tutte le donne, e le indurrà disprezzare i loro propri mariti; giacché esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse in sua presenza la regina Vashti, ed ella non v’è andata. EST 1:18 Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media che avranno udito il fatto della regina ne parleranno a tutti i principi del re, e ne nascerà un gran disprezzo e molto sdegno. EST 1:19 Se così piaccia al re, venga da lui emanato un editto reale, e sia iscritto fra le leggi di Persia e di Media talché sia irrevocabile, per il quale Vashti non possa più comparire in presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità reale ad una sua compagna migliore di lei. EST 1:20 E quando l’editto che il re avrà emanato sarà conosciuto nell’intero suo regno ch’è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal più grande al più piccolo”. EST 1:21 La cosa piacque al re ed ai principi, e il re fece come avea detto Memucan; EST 1:22 e mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e ad ogni popolo secondo la sua lingua; per esse lettere ogni uomo doveva esser padrone in casa propria e parlare la lingua del suo popolo. EST 2:1 Dopo queste cose, quando l’ira del re fu calmata, egli si ricordò di Vashti, di ciò ch’ella avea fatto, e di quanto era stato deciso a suo riguardo. EST 2:2 E quelli che stavano al servizio del re dissero: “Si cerchino per il re delle fanciulle vergini e belle d’aspetto; EST 2:3 stabilisca il re in tutte le province del regno de’ commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle alla residenza reale di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Hegai, eunuco del re, guardiano delle donne, che darà loro i cosmetici di cui abbisognano; EST 2:4 e la fanciulla che piacerà al re diventi regina invece di Vashti”. La cosa piacque al re, e così si fece. EST 2:5 Or nella residenza reale di Susa v’era un giudeo per nome Mardocheo, figliuolo di Jair, figliuolo di Scimei, figliuolo di Kis, un Beniaminita, EST 2:6 ch’era stato menato via da Gerusalemme fra gli schiavi trasportati in cattività con Jeconia, re di Giuda, da Nebucadnetsar, re di Babilonia. EST 2:7 Egli aveva allevata la figliuola di suo zio, Hadassa, che è Ester, perch’essa non avea né padre né madre; e la fanciulla era formosa e di bell’aspetto; e alla morte del padre e della madre, Mardocheo l’aveva adottata per figliuola. EST 2:8 E come l’ordine del re e il suo editto furon divulgati, e un gran numero di fanciulle furon radunate nella residenza reale di Susa sotto la sorveglianza di Hegai, Ester fu menata anch’essa nella casa del re, sotto la sorveglianza di Hegai, guardiano delle donne. EST 2:9 La fanciulla piacque a Hegai, ed entrò nelle buone grazie di lui; ei s’affrettò a fornirle i cosmetici di cui ell’avea bisogno e i suoi alimenti, le diede sette donzelle scelte nella casa del re, e assegnò a lei e alle sue donzelle l’appartamento migliore della casa delle donne. EST 2:10 Ester non avea detto nulla né del suo popolo né del suo parentado, perché Mardocheo le avea proibito di parlarne. EST 2:11 E Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa si farebbe di lei. EST 2:12 Or quando veniva la volta per una fanciulla d’andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi perché tanto durava il tempo dei loro preparativi: sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, la fanciulla andava dal re, EST 2:13 e le si permetteva di portar seco, dalla casa delle donne alla casa del re, tutto quello che chiedeva. EST 2:14 V’andava la sera, e la mattina dipoi passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Shaashgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine. Ella non tornava più dal re, a meno che il re la desiderasse ed ella fosse chiamata nominatamente. EST 2:15 Quando venne la volta per Ester la figliuola d’Abihail, zio di Mardocheo che l’aveva adottata per figliuola d’andare dal re, ella non domandò altro fuori di quello che le fu indicato da Hegai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ed Ester si guadagnava il favore di tutti quelli che la vedevano. EST 2:16 Ester fu dunque condotta dal re Assuero, nella casa reale, il decimo mese, ch’è il mese di Tebeth, il settimo anno del regno di lui. EST 2:17 E il re amò Ester più di tutte le altre donne, ed ella trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre fanciulle. Ei le pose in testa la corona reale e la fece regina in luogo di Vashti. EST 2:18 E il re fece un gran convito a tutti i suoi principi ed ai suoi servi, che fu il convito d’Ester; concedette sgravi alle province, e fece doni con munificenza di re. EST 2:19 Or la seconda volta che si radunavano delle fanciulle, Mardocheo stava seduto alla porta del re. EST 2:20 Ester, secondo l’ordine che Mardocheo le avea dato, non avea detto nulla né del suo parentado né del suo popolo; perché ella faceva quello che Mardocheo le diceva, come quand’era sotto la tutela di lui. EST 2:21 In que’ giorni, come Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bightan e Teresh, due eunuchi del re di fra le guardie della soglia, irritatisi contro il re Assuero, cercarono d’attentargli alla vita. EST 2:22 Mardocheo, avuto sentore della cosa, ne informò la regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. EST 2:23 Investigato e verificato il fatto, i due eunuchi furono appiccati a un legno; e la cosa fu registrata nel libro delle Cronache, in presenza del re. EST 3:1 Dopo queste cose, il re Assuero promosse Haman, figliuolo di Hammedatha, l’Agaghita, alla più alta dignità, e pose il suo seggio al disopra di quelli di tutti i principi ch’eran con lui. EST 3:2 E tutti i servi del re che stavano alla porta del re s’inchinavano e si prostravano davanti a Haman, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non s’inchinava né si prostrava. EST 3:3 E i servi del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: “Perché trasgredisci l’ordine del re?” EST 3:4 Or com’essi glielo ripetevano tutti i giorni, ed egli non dava loro ascolto, quelli riferirono la cosa a Haman, per vedere se Mardocheo persisterebbe nel suo dire; perch’egli avea lor detto ch’era Giudeo. EST 3:5 Haman vide che Mardocheo non s’inchinava né si prostrava davanti a lui, e ne fu ripieno d’ira; EST 3:6 ma sdegnò di metter le mani addosso a Mardocheo soltanto, giacché gli avean detto a qual popolo Mardocheo apparteneva; e cercò di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d’Assuero. EST 3:7 Il primo mese, ch’è il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il Pur, vale a dire si tirò a sorte, in presenza di Haman, un giorno dopo l’altro e un mese dopo l’altro, finché sortì designato il dodicesimo mese, ch’è il mese di Adar. EST 3:8 E Haman disse al re Assuero: “V’è un popolo appartato e disperso fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle d’ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. EST 3:9 Se così piace al re, si scriva ch’esso sia distrutto; e io pagherò diecimila talenti d’argento in mano di quelli che fanno gli affari del re, perché sian portati nel tesoro reale”. EST 3:10 Allora il re si tolse l’anello di mano, e lo diede a Haman l’Agaghita figliuolo di Hammedatha, e nemico de’ Giudei. EST 3:11 E il re disse a Haman: “Il danaro t’è dato, e il popolo pure; fagli quel che ti pare”. EST 3:12 Il tredicesimo giorno del primo mese furon chiamati i segretari del re, e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Haman, ai satrapi del re, ai governatori d’ogni provincia e ai capi d’ogni popolo, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, e ad ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato col sigillo reale. EST 3:13 E furon mandate delle lettere, a mezzo di corrieri, in tutte le province del re perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del dodicesimo mese, ch’è il mese d’Adar, e si abbandonassero al saccheggio i loro beni. EST 3:14 Queste lettere contenevano una copia dell’editto che doveva esser pubblicato in ogni provincia, e invitavano tutti i popoli a tenersi pronti per quel giorno. EST 3:15 I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re, e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa; e mentre il re e Haman se ne stavano a sedere bevendo, la città di Susa era costernata. EST 4:1 Or quando Mardocheo seppe tutto quello ch’era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì d’un sacco, si cosparse di cenere, e uscì fuori in mezzo alla città, mandando alte ed amare grida; EST 4:2 e venne fin davanti alla porta del re, poiché a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di passare per la porta del re. EST 4:3 In ogni provincia, dovunque giungevano l’ordine del re e il suo decreto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiunavano, piangevano, si lamentavano, e a molti serviron di letto il sacco e la cenere. EST 4:4 Le donzelle d’Ester e i suoi eunuchi vennero a riferirle la cosa; e la regina ne fu fortemente angosciata; e mandò delle vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si levasse di dosso il sacco; egli non le accettò. EST 4:5 Allora Ester chiamò Hathac, uno degli eunuchi che il re avea messo al servizio di lei, e gli ordinò d’andare da Mardocheo per domandargli che cosa questo significasse, e perché agisse così. EST 4:6 Hathac dunque si recò da Mardocheo sulla piazza della città, di faccia alla porta del re. EST 4:7 E Mardocheo gli narrò tutto quello che gli era avvenuto, e gl’indicò la somma di danaro che Haman avea promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; EST 4:8 e gli diede pure una copia del testo del decreto ch’era stato promulgato a Susa per il loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto, e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere a pro del suo popolo. EST 4:9 E Hathac tornò da Ester, e le riferì le parole di Mardocheo. EST 4:10 Allora Ester ordinò a Hathac d’andare a dire Mardocheo: EST 4:11 “Tutti i servi del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge ch’è la stessa per tutti, ei dev’esser messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro; nel qual caso, colui ha salva la vita. E io son già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re”. EST 4:12 Le parole di Ester furon riferite a Mardocheo; EST 4:13 e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: “Non ti mettere in mente che tu sola scamperai fra tutti i Giudei perché sei nella casa del re. EST 4:14 Poiché se oggi tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete; e chi sa se non sei pervenuta ad esser regina appunto per un tempo come questo?” EST 4:15 Allora Ester ordinò che si rispondesse a Mardocheo: EST 4:16 “Va’, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me; state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch’io con le mie donzelle digiunerò nello stesso modo; e dopo entrerò dal re, quantunque ciò sia contro la legge; e, s’io debbo perire, ch’io perisca!” EST 4:17 Mardocheo se ne andò, e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato. EST 5:1 Il terzo giorno, Ester si mise la veste reale, e si presentò nel cortile interno della casa del re, di faccia all’appartamento del re. Il re era assiso sul trono reale nella casa reale, di faccia alla porta della casa. EST 5:2 E come il re ebbe veduta la regina Ester in piedi nel cortile, ella si guadagnò la sua grazia; e il re stese verso Ester lo scettro d’oro che teneva in mano; ed Ester s’appressò, e toccò la punta dello scettro. EST 5:3 Allora il re le disse: “Che hai, regina Ester? che domandi? Quand’anche tu chiedessi la metà del regno, ti sarà data”. EST 5:4 Ester rispose: “Se così piace al re, venga oggi il re con Haman al convito che gli ho preparato”. EST 5:5 E il re disse: “Fate venir subito Haman, per fare ciò che Ester ha detto”. Così il re e Haman vennero al convito che Ester avea preparato. EST 5:6 E il re disse ad Ester, mentre si beveva il vino: “Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, l’avrai”. EST 5:7 Ester rispose: “Ecco la mia richiesta, e quel che desidero: EST 5:8 se ho trovato grazia agli occhi del re, e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Haman al convito ch’io preparerò loro, e domani farò come il re ha detto”. EST 5:9 E Haman uscì, quel giorno, tutto allegro e col cuor contento; ma quando vide, alla porta del re, Mardocheo che non s’alzava né si moveva per lui, fu pieno d’ira contro Mardocheo. EST 5:10 Nondimeno Haman si contenne, se ne andò a casa, e mandò a chiamare i suoi amici e Zeresh, sua moglie. EST 5:11 E Haman parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero de’ suoi figliuoli, di tutto quello che il re aveva fatto per aggrandirlo, e del come l’aveva innalzato al disopra dei capi e dei servi del re. EST 5:12 E aggiunse: “Anche la regina Ester non ha fatto venire col re altri che me al convito che ha dato; e anche per domani sono invitato da lei col re. EST 5:13 Ma tutto questo non mi soddisfa finché vedrò quel Giudeo di Mardocheo sedere alla porta del re”. EST 5:14 Allora Zeresh sua moglie, e tutti i suoi amici gli dissero: “Si prepari una forca alta cinquanta cubiti; e domattina di’ al re che vi s’appicchi Mardocheo; poi vattene allegro al convito col re”. E la cosa piacque a Haman, che fece preparare la forca. EST 6:1 Quella notte il re, non potendo prender sonno, ordinò che gli si portasse il libro delle Memorie, le Cronache; e ne fu fatta la lettura in presenza del re. EST 6:2 Vi si trovò scritto che Mardocheo avea denunziato Bigthan e Teresh, i due eunuchi del re di fra i guardiani della soglia, i quali avean cercato d’attentare alla vita del re Assuero. EST 6:3 Allora il re chiese: “Qual onore e qual distinzione s’è dato a Mardocheo per questo?” Quelli che servivano il re risposero: “Non s’è fatto nulla per lui”. EST 6:4 E il re disse: “Chi è nel cortile?” Or Haman era venuto nel cortile esterno della casa del re, per dire al re di fare appiccare Mardocheo alla forca ch’egli avea preparata per lui. EST 6:5 I servi del re gli risposero: “Ecco, c’è Haman nel cortile”. E il re: “Fatelo entrare”. EST 6:6 Haman entrò, e il re gli disse: “Che bisogna fare a un uomo che il re voglia onorare?” Haman disse in cuor suo: “Chi altri vorrebbe il re onorare, se non me?” EST 6:7 E Haman rispose al re: “All’uomo che il re voglia onorare? EST 6:8 Si prenda la veste reale che il re suol portare, e il cavallo che il re suol montare, e sulla cui testa è posta una corona reale; EST 6:9 si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re; si rivesta di quella veste l’uomo che il re vuole onorare, lo si faccia percorrere a cavallo le vie della città, e si gridi davanti a lui: Così si fa all’uomo che il re vuole onorare!” EST 6:10 Allora il re disse a Haman: “Fa’ presto, e prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa’ a quel modo a Mardocheo, a quel Giudeo che siede alla porta del re; e non tralasciar nulla di quello che hai detto”. EST 6:11 E Haman prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo lo fece percorrere a cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: “Così si fa all’uomo che il re vuole onorare!”. EST 6:12 Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Haman s’affrettò d’andare a casa sua, tutto addolorato, e col capo coperto. EST 6:13 E Haman raccontò a Zeresh sua moglie e a tutti i suoi amici tutto quello che gli era accaduto. E i suoi savi e Zeresh sua moglie gli dissero: “Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della stirpe de’ Giudei, tu non potrai nulla contro di lui e cadrai completamente davanti ad esso”. EST 6:14 Mentr’essi parlavano ancora con lui, giunsero gli eunuchi del re, i quali s’affrettarono a condurre Haman al convito che Ester aveva preparato. EST 7:1 Il re e Haman andarono dunque al convito con la regina Ester. EST 7:2 E il re anche questo secondo giorno disse a Ester, mentre si beveva il vino: “Qual è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, l’avrai”. EST 7:3 Allora la regina Ester rispose dicendo: “Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia donata la vita; e il mio desiderio, che mi sia donato il mio popolo. EST 7:4 Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per esser distrutti, uccisi, sterminati. Ora se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, mi sarei taciuta; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte”. EST 7:5 Il re Assuero prese a dire alla regina Ester: “Chi è, e dov’è colui che ha tanta presunzione da far questo?” EST 7:6 Ester rispose: “L’avversario, il nemico, è quel malvagio di Haman”. Allora Haman fu preso da terrore in presenza del re e della regina. EST 7:7 E il re tutto adirato si alzò, e dal luogo del convito andò nel giardino del palazzo; ma Haman rimase per chieder la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che nell’animo del re la sua rovina era decisa. EST 7:8 Poi il re tornò dal giardino del palazzo nel luogo del convito; intanto Haman s’era gettato sul divano sul quale si trovava Ester; e il re esclamò: “Vuol egli anche far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?” Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, copersero a Haman la faccia; EST 7:9 e Harbona, uno degli eunuchi, disse in presenza del re: “Ecco, è perfino rizzata, in casa d’Haman, la forca alta cinquanta cubiti che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale avea parlato per il bene del re”. E il re disse: “Appiccatevi lui!” EST 7:10 Così Haman fu appiccato alla forca ch’egli avea preparata per Mardocheo. E l’ira del re si calmò. EST 8:1 In quello stesso giorno il re Assuero donò alla regina Ester la casa di Haman, il nemico dei Giudei. E Mardocheo si presentò al re, al quale Ester avea dichiarato la parentela che l’univa a lui. EST 8:2 E il re si cavò l’anello che avea fatto togliere a Haman, e lo diede a Mardocheo. Ed Ester diede a Mardocheo il governo della casa di Haman. EST 8:3 Poi Ester parlò di nuovo in presenza del re, gli si gittò ai piedi, e lo supplicò con le lacrime agli occhi d’impedire gli effetti della malvagità di Haman l’Agaghita, e delle trame ch’egli aveva ordite contro i Giudei. EST 8:4 Allora il re stese lo scettro d’oro verso Ester; ed Ester s’alzò, rimase in piedi davanti al re, EST 8:5 e disse: “Se così piace al re, se io ho trovato grazia agli occhi suoi, se la cosa gli par giusta, e se io gli sono gradita, si scriva per revocare le lettere scritte da Haman, figliuolo di Hammedatha, l’Agaghita, col perfido disegno di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. EST 8:6 Perché come potrei io reggere a vedere la calamità che colpirebbe il mio popolo? Come potrei reggere a vedere la distruzione della mia stirpe?” EST 8:7 Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: “Ecco, io ho dato a Ester la casa di Haman, e questi e stato appeso alla forca, perché avea voluto metter la mano addosso ai Giudei. EST 8:8 Scrivete dunque, a pro de’ Giudei, come vi parrà meglio, nel nome del re, e suggellate coll’anello reale; perché ciò ch’è scritto in nome del re e sigillato con l’anello reale, è irrevocabile?” EST 8:9 Senza perder tempo, il ventitreesimo giorno del terzo mese, ch’è il mese di Sivan, furon chiamati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l’ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall’India all’Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua, e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e nella loro lingua. EST 8:10 Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillaron le lettere con l’anello reale, e le si mandarono per mezzo di corrieri che cavalcavano veloci corsieri usati per il servizio del re, nati da stalloni reali. EST 8:11 In esse il re permetteva ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, non esclusi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia si fosse, che li assalisse, e di abbandonare al saccheggio i suoi beni; EST 8:12 e ciò, in un medesimo giorno, in tutte le province del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, ch’è il mese di Adar. EST 8:13 Queste lettere contenevano una copia dell’editto che doveva esser bandito in ogni provincia e pubblicato fra tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. EST 8:14 Così i corrieri che montavano veloci corsieri usati per il servizio del re partirono tosto, in tutta fretta, per ordine del re; e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa. EST 8:15 Mardocheo uscì dalla presenza del re con una veste reale di porpora e di lino bianco, con una grande corona d’oro, e un manto di bisso e di scarlatto; la città di Susa mandava gridi di gioia, ed era in festa. EST 8:16 I Giudei poi erano raggianti di gioia, d’allegrezza, di gloria. EST 8:17 E in ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l’ordine del re e il suo decreto, vi furon, tra i Giudei gioia, allegrezza, conviti, e giorni lieti. E molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché lo spavento dei Giudei s’era impossessato di loro. EST 9:1 Il dodicesimo mese, ch’è il mese d’Adar, il tredicesimo giorno del mese, quando l’ordine del re e il suo decreto doveano esser mandati ad effetto, il giorno che i nemici de’ Giudei speravano d’averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché furono i Giudei ch’ebbero in loro potere i loro nemici. EST 9:2 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per metter la mano su quelli che cercavano far ad essi del male; e nessuno poté resister loro, perché lo spavento de’ Giudei s’era impossessato di tutti i popoli. EST 9:3 E tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che facevano gli affari del re dettero man forte a i Giudei, perché lo spavento di Mardocheo s’era impossessato di loro. EST 9:4 Poiché Mardocheo era grande nella casa del re, e la sua fama si spandeva per tutte le province, perché quest’uomo, Mardocheo, diventava sempre più grande. EST 9:5 I Giudei dunque colpirono tutti i loro nemici, mettendoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero de’ loro nemici quello che vollero. EST 9:6 Alla residenza reale di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini, EST 9:7 e misero a morte Parshandatha, Dalfon, Aspatha, Poratha, EST 9:8 Adalia, Aridatha, EST 9:9 Parmashta, Arisai, Aridai, e Vaizatha, i dieci figliuoli di Haman, EST 9:10 figliuolo di Hammedatha, il nemico de’ Giudei, ma non si diedero al saccheggio. EST 9:11 Quel giorno stesso il numero di quelli ch’erano stati uccisi alla residenza reale di Susa fu recato a conoscenza del re. EST 9:12 E il re disse alla regina Ester: “Alla residenza reale di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figliuoli di Haman; che avranno essi mai fatto nelle altre province del re? Or che chiedi tu ancora? Ti sarà dato. Che altro desideri? L’avrai”. EST 9:13 Allora Ester disse: “Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello ch’era stato decretato per oggi; e siano appesi alla forca i dieci figliuoli di Haman”. EST 9:14 E il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa, e i dieci figliuoli di Haman furono appiccati. EST 9:15 E i Giudei ch’erano a Susa si radunarono ancora il quattordicesimo giorno del mese d’Adar e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. EST 9:16 Gli altri Giudei ch’erano nelle province del re si radunarono anch’essi, difesero la loro vita, ed ebbero requie dagli attacchi de’ loro nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li aveano in odio, ma non si diedero al saccheggio. EST 9:17 Questo avvenne il tredicesimo giorno del mese d’Adar; il quattordicesimo giorno si riposarono, e ne fecero un giorno di convito e di gioia. EST 9:18 Ma i Giudei ch’erano a Susa si radunarono il tredicesimo e il quattordicesimo giorno di quel mese; il quindicesimo giorno si riposarono, e ne fecero un giorno di conviti e di gioia. EST 9:19 Perciò i Giudei della campagna che abitano in città non murate fanno del quattordicesimo giorno del mese di Adar un giorno di gioia, di conviti e di festa, nel quale gli uni mandano dei regali agli altri. EST 9:20 Mardocheo scrisse queste cose, e mandò delle lettere a tutti i Giudei ch’erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, EST 9:21 ordinando loro che ogni anno celebrassero il quattordicesimo e il quindicesimo giorno del mese d’Adar, EST 9:22 come i giorni ne’ quali i Giudei ebbero requie dagli attacchi de’ loro nemici, e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia, il loro lutto in festa, e facessero di questi giorni de’ giorni di conviti e di gioia, nei quali gli uni manderebbero de’ regali agli altri, e si farebbero dei doni ai bisognosi. EST 9:23 I Giudei s’impegnarono a continuare quello che avean già cominciato a fare, e che Mardocheo avea loro scritto; EST 9:24 poiché Haman, figliuolo di Hammedatha, l’Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva ordito una trama contro i Giudei per distruggerli, e avea gettato il Pur, vale a dire la sorte, per sgominarli e farli perire; EST 9:25 ma quando Ester si fu presentata al cospetto del re, questi ordinò per iscritto che la scellerata macchinazione che Haman aveva ordita contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui, e ch’egli e i suoi figliuoli fossero appesi alla forca. EST 9:26 Perciò que’ giorni furon detti Purim, dal termine Pur. Conforme quindi a tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a tutto quello che avean visto a questo proposito e ch’era loro avvenuto, EST 9:27 i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro progenie e per tutti quelli che si aggiungerebbero a loro, l’impegno inviolabile di celebrare ogni anno que’ due giorni secondo il tenore di quello scritto e al tempo fissato. EST 9:28 Que’ giorni dovevano esser commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; e que’ giorni di Purim non dovevano cessar mai d’esser celebrati fra i Giudei, e il loro ricordo non dovea mai cancellarsi fra i loro discendenti. EST 9:29 La regina Ester, figliuola d’Abihail, e il Giudeo Mardocheo riscrissero con ogni autorità, per dar peso a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. EST 9:30 E si mandaron delle lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero: lettere contenenti parole di pace e di fedeltà, EST 9:31 per fissar bene que’ giorni di Purim nelle loro date precise, come li aveano ordinati il Giudeo Mardocheo e la regina Ester, e com’essi stessi li aveano stabiliti per sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e del loro grido. EST 9:32 Così l’ordine d’Ester fissò l’istituzione dei Purim, e ciò fu scritto in un libro. EST 10:1 Il re Assuero impose un tributo al paese e alle isole del mare. EST 10:2 Or quanto a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e del come il re lo ingrandì, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Media e di Persia. EST 10:3 Poiché il Giudeo Mardocheo era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei, e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; cercò il bene del suo popolo, e parlò per la pace di tutta la sua stirpe. JOB 1:1 C’era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe. Quest’uomo era integro e retto; temeva Iddio e fuggiva il male. JOB 1:2 Gli erano nati sette figliuoli e tre figliuole; JOB 1:3 possedeva settemila pecore, tremila cammelli, cinquecento paia di bovi, cinquecento asine e una servitù molto numerosa. E quest’uomo era il più grande di tutti gli Orientali. JOB 1:4 I suoi figliuoli solevano andare gli uni dagli altri e darsi un convito, ciascuno nel suo giorno: e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro. JOB 1:5 E quando la serie dei giorni di convito era finita Giobbe li faceva venire per purificarli; si levava di buon mattino, e offriva un olocausto per ciascun d’essi, perché diceva: “Può darsi che i miei figliuoli abbian peccato ed abbiano rinnegato Iddio in cuor loro”. E Giobbe faceva sempre così. JOB 1:6 Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro. JOB 1:7 E l’Eterno disse a Satana: “Donde vieni?” E Satana rispose all’Eterno: “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa”. JOB 1:8 E l’Eterno disse a Satana: “Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male”. JOB 1:9 E Satana rispose all’Eterno: “E’ egli forse per nulla che Giobbe teme Iddio? JOB 1:10 Non l’hai tu circondato d’un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l’opera delle e mani, e il suo bestiame ricopre tutto il paese. JOB 1:11 Ma stendi un po’ la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia”. JOB 1:12 E l’Eterno disse a Satana: “Ebbene! tutto quello che possiede e in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona”. E Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno. JOB 1:13 Or accadde che un giorno, mentre suoi figliuoli e le sue figliuole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore, giunse a Giobbe un messaggero a dirgli: JOB 1:14 “I buoi stavano arando e le asine pascevano lì appresso, JOB 1:15 quand’ecco i Sabei son piombati loro addosso e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada servitori, e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo”. JOB 1:16 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: “Il fuoco di Dio e caduto dal cielo, ha colpito le pecore e i servitori, e li ha divorati; e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo”. JOB 1:17 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: “I Caldei hanno formato tre bande, si son gettati sui cammelli e li han portati via; hanno passato a fil di spada i servitori, e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo”. JOB 1:18 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: “I tuoi figliuoli e le tue figliuole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore; JOB 1:19 ed ecco che un gran vento, venuto dall’altra parte del deserto, ha investito i quattro canti della casa, ch’è caduta sui giovani; ed essi sono morti; e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo”. JOB 1:20 Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello e si rase il capo e si prostrò a terra e adorò e disse: JOB 1:21 “Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; l’Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell’Eterno”. JOB 1:22 In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di mal fatto. JOB 2:1 Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro a presentarsi davanti all’Eterno. JOB 2:2 E l’Eterno disse a Satana: “Donde vieni?” E Satana rispose all’Eterno: “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa”. E l’Eterno disse a Satana: JOB 2:3 “Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità benché tu m’abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo”. JOB 2:4 E Satana rispose all’Eterno: “Pelle per pelle! L’uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita; JOB 2:5 ma stendi un po’ la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia”. JOB 2:6 E l’Eterno disse a Satana: “Ebbene esso è in tuo potere; soltanto, rispetta la sua vita”. JOB 2:7 E Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno e colpì Giobbe d’un’ulcera maligna dalla pianta de’ piedi al sommo del capo; e Giobbe prese un coccio per grattarsi, e stava seduto nella cenere. JOB 2:8 E sua moglie gli disse: “Ancora stai saldo nella tua integrità? JOB 2:9 Ma lascia stare Iddio, e muori!” JOB 2:10 E Giobbe a lei: “Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo d’accettare il male?” In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. JOB 2:11 Or tre amici di Giobbe, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Tsofar di Naama, avendo udito tutti questi mali che gli eran piombati addosso, partirono, ciascuno dal suo paese e si misero d’accordo per venire a condolersi con lui e a consolarlo. JOB 2:12 E, levati gli occhi da lontano, essi non lo riconobbero, e alzarono la voce e piansero; si stracciarono i mantelli e si cosparsero il capo di polvere gittandola verso il cielo. JOB 2:13 E rimasero seduti per terra, presso a lui, sette giorni e sette notti; e nessuno di loro gli disse verbo, perché vedevano che il suo dolore era molto grande. JOB 3:1 Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il giorno della sua nascita. JOB 3:2 E prese a dire così: JOB 3:3 “Perisca il giorno ch’io nacqui e la notte che disse: “E’ concepito un maschio!” JOB 3:4 Quel giorno si converta in tenebre, non se ne curi Iddio dall’alto, né splenda sovr’esso raggio di luce! JOB 3:5 Se lo riprendano le tenebre e l’ombra di morte, resti sovr’esso una fitta nuvola, le eclissi lo riempian di paura! JOB 3:6 Quella notte diventi preda d’un buio cupo, non abbia la gioia di contar tra i giorni dell’anno, non entri nel novero de’ mesi! JOB 3:7 Quella notte sia notte sterile, e non vi s’oda grido di gioia. JOB 3:8 La maledicano quei che maledicono i giorni e sono esperti nell’evocare il drago. JOB 3:9 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, aspetti la luce e la luce non venga, e non miri le palpebre dell’alba, JOB 3:10 poiché non chiuse la porta del seno che mi portava, e non celò l’affanno agli occhi miei. JOB 3:11 Perché non morii nel seno di mia madre? Perché non spirai appena uscito dalle sue viscere? JOB 3:12 Perché trovai delle ginocchia per ricevermi e delle mammelle da poppare? JOB 3:13 Ora mi giacerei tranquillo, dormirei, ed avrei così riposo JOB 3:14 coi re e coi consiglieri della terra che si edificarono mausolei, JOB 3:15 coi principi che possedean dell’oro e che empiron d’argento le lor case; JOB 3:16 o, come l’aborto nascosto, non esisterei, sarei come i feti che non videro la luce. JOB 3:17 Là cessano gli empi di tormentare gli altri. Là riposano gli stanchi, JOB 3:18 là i prigioni han requie tutti insieme, senz’udir voce d’aguzzino. JOB 3:19 Piccoli e grandi sono là del pari, e lo schiavo è libero del suo padrone. JOB 3:20 Perché dar la luce all’infelice e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza, JOB 3:21 i quali aspettano la morte che non viene, e la ricercano più che i tesori nascosti, JOB 3:22 e si rallegrerebbero fino a giubilarne, esulterebbero se trovassero una tomba? JOB 3:23 Perché dar vita a un uomo la cui via è oscura? e che Dio ha stretto in un cerchio? JOB 3:24 Io sospiro anche quando prendo il mio cibo, e i miei gemiti si spandono com’acqua. JOB 3:25 Non appena temo un male, ch’esso mi colpisce; e quel che pavento, mi piomba addosso. JOB 3:26 Non trovo posa, né requie, né pace, il tormento è continuo!” JOB 4:1 Allora Elifaz di Teman rispose disse: JOB 4:2 “Se provassimo a dirti una parola ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattener le parole? JOB 4:3 Ecco tu n’hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche; JOB 4:4 le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai raffermato le ginocchia vacillanti; JOB 4:5 e ora che il male piomba su te, tu ti lasci abbattere; ora ch’è giunto fino a te, sei tutto smarrito. JOB 4:6 La tua pietà non è forse la tua fiducia, e l’integrità della tua vita la speranza tua? JOB 4:7 Ricorda: quale innocente perì mai? e dove furono gli uomini retti mai distrutti? JOB 4:8 Io per me ho visto che coloro che arano iniquità e seminano tormenti, ne mietono i frutti. JOB 4:9 Al soffio di Dio essi periscono, dal vento del suo corruccio son consumati. JOB 4:10 Spenta è la voce del ruggente, sono spezzati i denti dei leoncelli. JOB 4:11 Perisce per mancanza di preda il forte leone, e restan dispersi i piccini della leonessa. JOB 4:12 Una parola m’è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha còlto il lieve sussurro. JOB 4:13 Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, JOB 4:14 uno spavento mi prese, un tremore che mi fece fremer tutte l’ossa. JOB 4:15 Uno spirito mi passò dinanzi, e i peli mi si rizzarono addosso. JOB 4:16 Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva: JOB 4:17 “Può il mortale esser giusto dinanzi a Dio? Può l’uomo esser puro dinanzi al suo Fattore? JOB 4:18 Ecco, Iddio non si fida de’ suoi propri servi, e trova difetti nei suoi angeli; JOB 4:19 quanto più in quelli che stanno in case d’argilla, che han per fondamento la polvere e son schiacciati al par delle tignuole! JOB 4:20 Tra la mattina e la sera sono infranti; periscono per sempre, senza che alcuno se ne accorga. JOB 4:21 La corda della lor tenda, ecco, è strappata, e muoion senza posseder la sapienza”. JOB 5:1 Chiama pure! C’è forse chi ti risponda? E a qual dei santi vorrai tu rivolgerti? JOB 5:2 No, il cruccio non uccide che l’insensato e l’irritazione non fa morir che lo stolto. JOB 5:3 Io ho veduto l’insensato prender radice, ma ben tosto ho dovuto maledirne la dimora. JOB 5:4 I suoi figli van privi di soccorso, sono oppressi alla porta, e non c’è chi li difenda. JOB 5:5 L’affamato gli divora la raccolta, gliela rapisce perfino di tra le spine; e l’assetato gli trangugia i beni. JOB 5:6 Ché la sventura non spunta dalla terra né il dolore germina dal suolo; JOB 5:7 ma l’uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto. JOB 5:8 Io però vorrei cercar di Dio, e a Dio vorrei esporre la mia causa: JOB 5:9 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, maraviglie senza numero; JOB 5:10 che spande la pioggia sopra la terra e manda le acque sui campi; JOB 5:11 che innalza quelli ch’erano abbassati e pone in salvo gli afflitti in luogo elevato; JOB 5:12 che sventa i disegni degli astuti sicché le loro mani non giungono ad eseguirli; JOB 5:13 che prende gli abili nella loro astuzia, sì che il consiglio degli scaltri va in rovina. JOB 5:14 Di giorno essi incorron nelle tenebre, in pien mezzodì brancolan come di notte; JOB 5:15 ma Iddio salva il meschino dalla spada della lor bocca, e il povero di man del potente. JOB 5:16 E così pel misero v’è speranza, mentre l’iniquità ha la bocca chiusa. JOB 5:17 Beato l’uomo che Dio castiga! E tu non isdegnar la correzione dell’Onnipotente; JOB 5:18 giacché egli fa la piaga, poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono. JOB 5:19 In sei distrette egli sarà il tuo liberatore e in sette il male non ti toccherà. JOB 5:20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. JOB 5:21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro. JOB 5:22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non paventerai le belve della terra; JOB 5:23 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali de’ campi saran teco in pace. JOB 5:24 Saprai sicura la tua tenda; e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla. JOB 5:25 Saprai che la tua progenie moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l’erba de’ campi. JOB 5:26 Scenderai maturo nella tomba, come la bica di mannelle che si ripone a suo tempo. JOB 5:27 Ecco quel che abbiam trovato, riflettendo. Così è. Tu ascolta, e fanne tuo pro”. JOB 6:1 Allora Giobbe rispose e disse: JOB 6:2 “Ah, se il mio travaglio si pesasse, se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia! JOB 6:3 Sarebbero trovati più pesanti che la sabbia del mare. Ecco perché le mie parole sono temerarie. JOB 6:4 Ché le saette dell’Onnipotente mi trafiggono, lo spirito mio ne sugge il veleno; i terrori di Dio si schierano in battaglia contro me. JOB 6:5 L’asino salvatico raglia forse quand’ha l’erba davanti? mugghia forse il bue davanti alla pastura? JOB 6:6 Si può egli mangiar ciò ch’è scipito e senza sale? c’è qualche gusto in un chiaro d’uovo? JOB 6:7 L’anima mia rifiuta di toccare una simil cosa, essa è per me come un cibo ripugnante. JOB 6:8 Oh, m’avvenisse pur quello che chiedo, e mi desse Iddio quello che spero! JOB 6:9 Volesse pure Iddio schiacciarmi, stender la mano e tagliare il filo de’ miei giorni! JOB 6:10 Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori ch’egli non mi risparmia; giacché non ho rinnegato le parole del Santo. JOB 6:11 Che è mai la mia forza perch’io speri ancora? Che fine m’aspetta perch’io sia paziente? JOB 6:12 La mia forza è essa forza di pietra? e la mia carne, carne di rame? JOB 6:13 Non son io ridotto senza energia, e non m’è forse tolta ogni speranza di guarire? JOB 6:14 Pietà deve l’amico a colui che soccombe, quand’anche abbandoni il timor dell’Onnipotente. JOB 6:15 Ma i fratelli miei si son mostrati infidi come un torrente, come l’acqua di torrenti che passano. JOB 6:16 Il ghiaccio li rende torbidi, e la neve vi si scioglie; JOB 6:17 ma passato il tempo delle piene, svaniscono; quando sentono il caldo, scompariscono dal loro luogo. JOB 6:18 Le carovane che si dirigon là mutano strada, s’inoltran nel deserto, e vi periscono. JOB 6:19 Le carovane di Tema li cercavan collo sguardo, i viandanti di Sceba ci contavan su, JOB 6:20 ma furon delusi nella loro fiducia; giunti sul luogo, rimasero confusi. JOB 6:21 Tali siete divenuti voi per me: vedete uno che fa orrore, e vi prende la paura. JOB 6:22 V’ho forse detto: “Datemi qualcosa” o “co’ vostri beni fate un donativo a favor mio”, JOB 6:23 o “liberatemi dalla stretta del nemico, o “scampatemi di man dei prepotenti”? JOB 6:24 Ammaestratemi, e mi starò in silenzio; fatemi capire in che cosa ho errato. JOB 6:25 Quanto sono efficaci le parole rette! Ma la vostra riprensione che vale? JOB 6:26 Volete dunque biasimar delle parole? Ma le parole d’un disperato se le porta il vento! JOB 6:27 Voi sareste capaci di trar la sorte sull’orfano, e di contrattare il vostro amico! JOB 6:28 Ma pure vi piaccia di rivolgervi a guardarmi, e vedete s’io vi menta in faccia. JOB 6:29 Mutate consiglio! Non vi sia in voi iniquità! Mutate consiglio, la mia giustizia sussiste. JOB 6:30 V’è qualche iniquità sulla mia lingua? Il mio palato non distingue più quel ch’è male? JOB 7:1 La vita dell’uomo sulla terra è una milizia; i giorni suoi son simili ai giorni d’un operaio. JOB 7:2 Come lo schiavo anela l’ombra e come l’operaio aspetta il suo salario, JOB 7:3 così a me toccan mesi di sciagura, e mi sono assegnate notti di dolore. JOB 7:4 Non appena mi corico, dico: “Quando mi leverò?” Ma la notte si prolunga, e mi sazio d’agitazioni infino all’alba. JOB 7:5 La mia carne è coperta di vermi e di croste terrose, la mia pelle si richiude, poi riprende a suppurare. JOB 7:6 I miei giorni sen vanno più veloci della spola, si consumano senza speranza. JOB 7:7 Ricordati, che la mia vita e un soffio! L’occhio mio non vedrà più il bene. JOB 7:8 Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà più scorgere; gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io non sarò più. JOB 7:9 La nuvola svanisce e si dilegua; così chi scende nel soggiorno de’ morti non ne risalirà; JOB 7:10 non tornerà più nella sua casa, e il luogo ove stava non lo riconoscerà più. JOB 7:11 Io, perciò, non terrò chiusa la bocca; nell’angoscia del mio spirito io parlerò, mi lamenterò nell’amarezza dell’anima mia. JOB 7:12 Son io forse il mare o un mostro marino che tu ponga intorno a me una guardia? JOB 7:13 Quando dico: “Il mio letto mi darà sollievo, il mio giaciglio allevierà la mia pena”, JOB 7:14 tu mi sgomenti con sogni, e mi spaventi con visioni; JOB 7:15 sicché l’anima mia preferisce soffocare, preferisce a queste ossa la morte. JOB 7:16 Io mi vo struggendo; non vivrò sempre; deh, lasciami stare; i giorni miei non son che un soffio. JOB 7:17 Che cosa è l’uomo che tu ne faccia tanto caso, che tu ponga mente ad esso, JOB 7:18 e lo visiti ogni mattina e lo metta alla prova ad ogni istante? JOB 7:19 Quando cesserai di tener lo sguardo fisso su me? Quando mi darai tempo d’inghiottir la mia saliva? JOB 7:20 Se ho peccato, che ho fatto a te, o guardiano degli uomini? Perché hai fatto di me il tuo bersaglio? A tal punto che son divenuto un peso a me stesso? JOB 7:21 E perché non perdoni le mie trasgressioni e non cancelli la mia iniquità? Poiché presto giacerò nella polvere; e tu mi cercherai, ma io non sarò più”. JOB 8:1 Allora Bildad di Suach rispose e disse: JOB 8:2 “Fino a quando terrai tu questi discorsi e saran le parole della tua bocca come un vento impetuoso? JOB 8:3 Iddio perverte egli il giudizio? L’Onnipotente perverte egli la giustizia? JOB 8:4 Se i tuoi figliuoli han peccato contro lui, egli li ha dati in balìa del loro misfatto; JOB 8:5 ma tu, se ricorri a Dio e implori grazia dall’Onnipotente, JOB 8:6 se proprio sei puro e integro, certo egli sorgerà in tuo favore, e restaurerà la dimora della tua giustizia. JOB 8:7 Così sarà stato piccolo il tuo principio, ma la tua fine sarà grande oltre modo. JOB 8:8 Interroga le passate generazioni, rifletti sull’esperienza de’ padri; JOB 8:9 giacché noi siam d’ieri e non sappiamo nulla; i nostri giorni sulla terra non son che un’ombra; JOB 8:10 ma quelli certo t’insegneranno, ti parleranno, e dal loro cuore trarranno discorsi. JOB 8:11 Può il papiro crescere ove non c’è limo? Il giunco viene egli su senz’acqua? JOB 8:12 Mentre son verdi ancora, e senza che li si tagli, prima di tutte l’erbe, seccano. JOB 8:13 Tale la sorte di tutti quei che dimenticano Dio, e la speranza dell’empio perirà. JOB 8:14 La sua baldanza è troncata, la sua fiducia e come una tela di ragno. JOB 8:15 Egli s’appoggia alla sua casa, ma essa non regge; vi s’aggrappa, ma quella non sta salda. JOB 8:16 Egli verdeggia al sole, e i suoi rami si protendono sul suo giardino; JOB 8:17 le sue radici s’intrecciano sul mucchio delle macerie, penetra fra le pietre della casa. JOB 8:18 Ma divelto che sia dal suo luogo, questo lo rinnega e gli dice: “Non ti ho mai veduto!” JOB 8:19 Ecco il gaudio che gli procura la sua condotta! E dalla polvere altri dopo lui germoglieranno. JOB 8:20 No, Iddio non rigetta l’uomo integro, ne porge aiuto a quelli che fanno il male. JOB 8:21 Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, e sulle tue labbra metterà canti d’esultanza. JOB 8:22 Quelli che t’odiano saran coperti di vergogna, e la tenda degli empi sparirà”. JOB 9:1 Allora Giobbe rispose e disse: JOB 9:2 “Sì, certo, io so ch’egli e così; e come sarebbe il mortale giusto davanti a Dio? JOB 9:3 Se all’uomo piacesse di piatir con Dio, non potrebbe rispondergli sovra un punto fra mille. JOB 9:4 Dio è savio di cuore, è grande in potenza; chi gli ha tenuto fronte e se n’è trovato bene? JOB 9:5 Egli trasporta le montagne senza che se ne avvedano, nel suo furore le sconvolge. JOB 9:6 Egli scuote la terra dalle sue basi, e le sue colonne tremano. JOB 9:7 Comanda al sole, ed esso non si leva; mette un sigillo sulle stelle. JOB 9:8 Da solo spiega i cieli, e cammina sulle più alte onde del mare. JOB 9:9 E’ il creatore dell’Orsa, d’Orione, delle Pleiadi, e delle misteriose regioni del cielo australe. JOB 9:10 Egli fa cose grandi e imperscrutabili, maraviglie senza numero. JOB 9:11 Ecco, ei mi passa vicino, ed io nol veggo; mi scivola daccanto e non me n’accorgo. JOB 9:12 Ecco afferra la preda, e chi si opporrà? Chi oserà dirgli: “Che fai?” JOB 9:13 Iddio non ritira la sua collera; sotto di lui si curvano i campioni della superbia. JOB 9:14 E io, come farei a rispondergli, a sceglier le mie parole per discuter con lui? JOB 9:15 Avessi anche ragione, non gli replicherei, ma chiederei mercé al mio giudice. JOB 9:16 S’io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non però crederei che avesse dato ascolto alla mia voce; JOB 9:17 egli che mi piomba addosso dal seno della tempesta, che moltiplica senza motivo le mie piaghe, JOB 9:18 che non mi lascia riprender fiato, e mi sazia d’amarezza. JOB 9:19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di diritto, ei dice: “Chi mi fisserà un giorno per comparire”? JOB 9:20 Fossi pur giusto, la mia bocca stessa mi condannerebbe; fossi pure integro, essa mi farebbe dichiarar perverso. JOB 9:21 Integro! Sì, lo sono! di me non mi preme, io disprezzo la vita! JOB 9:22 Per me è tutt’uno! perciò dico: “Egli distrugge ugualmente l’integro ed il malvagio. JOB 9:23 Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti. JOB 9:24 La terra è data in balìa dei malvagi; ei vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque”? JOB 9:25 E i miei giorni se ne vanno più veloci d’un corriere; fuggono via senz’aver visto il bene; JOB 9:26 passan rapidi come navicelle di giunchi, come l’aquila che piomba sulla preda. JOB 9:27 Se dico: “Voglio dimenticare il mio lamento, deporre quest’aria triste e rasserenarmi”, JOB 9:28 sono spaventato di tutti i miei dolori, so che non mi terrai per innocente. JOB 9:29 Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano? JOB 9:30 Quand’anche mi lavassi con la neve e mi nettassi le mani col sapone, JOB 9:31 tu mi tufferesti nel fango d’una fossa, le mie vesti stesse m’avrebbero in orrore. JOB 9:32 Dio non è un uomo come me, perch’io gli risponda e che possiam comparire in giudizio assieme. JOB 9:33 Non c’è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due! JOB 9:34 Ritiri Iddio d’addosso a me la sua verga; cessi dallo spaventarmi il suo terrore; JOB 9:35 allora io parlerò senza temerlo, giacché sento di non essere quel colpevole che sembro. JOB 10:1 L’anima mia prova disgusto della vita; vo’ dar libero corso al mio lamento, vo’ parlar nell’amarezza dell’anima mia! JOB 10:2 Io dirò a Dio: “Non mi condannare! Fammi sapere perché contendi meco!” JOB 10:3 Ti par egli ben fatto d’opprimere, di sprezzare l’opera delle tue mani e di favorire i disegni de’ malvagi? JOB 10:4 Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l’uomo? JOB 10:5 I tuoi giorni son essi come i giorni del mortale, i tuoi anni son essi come gli anni degli umani, JOB 10:6 che tu investighi tanto la mia iniquità, che t’informi così del mio peccato, JOB 10:7 pur sapendo ch’io non son colpevole, e che non v’è chi mi liberi dalla tua mano? JOB 10:8 Le tue mani m’hanno formato m’hanno fatto tutto quanto… e tu mi distruggi! JOB 10:9 Deh, ricordati che m’hai plasmato come argilla… e tu mi fai ritornare in polvere! JOB 10:10 Non m’hai tu colato come il latte e fatto rapprender come il cacio? JOB 10:11 Tu m’hai rivestito di pelle e di carne, e m’hai intessuto d’ossa e di nervi. JOB 10:12 Mi sei stato largo di vita e di grazia, la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito, JOB 10:13 ed ecco quello che nascondevi in cuore! Sì, lo so, questo meditavi: JOB 10:14 se avessi peccato, l’avresti ben tenuto a mente, e non m’avresti assolto dalla mia iniquità. JOB 10:15 Se fossi stato malvagio, guai a me! Se giusto, non avrei osato alzar la fronte, sazio d’ignominia, spettatore della mia miseria. JOB 10:16 Se l’avessi alzata, m’avresti dato la caccia come ad un leone e contro di me avresti rinnovato le tue maraviglie; JOB 10:17 m’avresti messo a fronte nuovi testimoni, e avresti raddoppiato il tuo sdegno contro di me; legioni su legioni m’avrebbero assalito. JOB 10:18 E allora, perché m’hai tratto dal seno di mia madre? Sarei spirato senza che occhio mi vedesse! JOB 10:19 Sarei stato come se non fossi mai esistito, m’avrebbero portato dal seno materno alla tomba! JOB 10:20 Non son forse pochi i giorni che mi restano? Cessi egli dunque, mi lasci stare, ond’io mi rassereni un poco, JOB 10:21 prima ch’io me ne vada, per non più tornare, nella terra delle tenebre e dell’ombra di morte: JOB 10:22 terra oscura come notte profonda, ove regnano l’ombra di morte ed il caos, il cui chiarore è come notte oscura”. JOB 11:1 Allora Tsofar di Naama rispose e disse: JOB 11:2 “Cotesta abbondanza di parole rimarrà ella senza risposta? Basterà egli esser loquace per aver ragione? JOB 11:3 Varranno le tue ciance a far tacere la gente? Farai tu il beffardo, senza che alcuno ti confonda? JOB 11:4 Tu dici a Dio: “Quel che sostengo è giusto, e io sono puro nel tuo cospetto”. JOB 11:5 Ma, oh se Iddio volesse parlare e aprir la bocca per risponderti JOB 11:6 e rivelarti i segreti della sua sapienza poiché infinita è la sua intelligenza vedresti allora come Iddio dimentichi parte della colpa tua. JOB 11:7 Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente? JOB 11:8 Si tratta di cose più alte del cielo… e tu che faresti? di cose più profonde del soggiorno de’ morti… come le conosceresti? JOB 11:9 La lor misura è più lunga della terra, più larga del mare. JOB 11:10 Se Dio passa, se incarcera, se chiama in giudizio, chi s’opporrà? JOB 11:11 Poich’egli conosce gli uomini perversi, scopre senza sforzo l’iniquità. JOB 11:12 Ma l’insensato diventerà savio, quando un puledro d’onàgro diventerà uomo. JOB 11:13 Tu, però, se ben disponi il cuore, e protendi verso Dio le palme, JOB 11:14 se allontani il male ch’è nelle tue mani, e non alberghi l’iniquità nelle tue tende, JOB 11:15 allora alzerai la fronte senza macchia, sarai incrollabile, e non avrai paura di nulla; JOB 11:16 dimenticherai i tuoi affanni; te ne ricorderai come d’acqua passata; JOB 11:17 la tua vita sorgerà più fulgida del meriggio, l’oscurità sarà come la luce del mattino. JOB 11:18 Sarai fiducioso perché avrai speranza; ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro. JOB 11:19 Ti metterai a giacere e niuno ti spaventerà; e molti cercheranno il tuo favore. JOB 11:20 Ma gli occhi degli empi verranno meno; non vi sarà più rifugio per loro, e non avranno altra speranza che di esalar l’anima”. JOB 12:1 Allora Giobbe rispose e disse: JOB 12:2 “Voi, certo, valete quanto un popolo, e con voi morrà la sapienza. JOB 12:3 Ma del senno ne ho anch’io al par di voi, non vi son punto inferiore; e cose come codeste chi non le sa? JOB 12:4 Io dunque dovrei essere il ludibrio degli amici! Io che invocavo Iddio, ed ei mi rispondeva; il ludibrio io, l’uomo giusto, integro! JOB 12:5 Lo sprezzo alla sventura è nel pensiero di chi vive contento; esso è sempre pronto per coloro a cui vacilla il piede. JOB 12:6 Sono invece tranquille le tende de’ ladroni e chi provoca Iddio, chi si fa un dio della propria forza, se ne sta al sicuro. JOB 12:7 Ma interroga un po’ gli animali, e te lo insegneranno; gli uccelli del cielo, e te lo mostreranno; JOB 12:8 o parla alla terra ed essa te lo insegnerà, e i pesci del mare te lo racconteranno. JOB 12:9 Chi non sa, fra tutte queste creature, che la mano dell’Eterno ha fatto ogni cosa, JOB 12:10 ch’egli tiene in mano l’anima di tutto quel che vive, e lo spirito di ogni essere umano? JOB 12:11 L’orecchio non discerne esso le parole, come il palato assaggia le vivande? JOB 12:12 Nei vecchi si trova la sapienza e lunghezza di giorni da intelligenza. JOB 12:13 Ma in Dio stanno la saviezza e la potenza, a lui appartengono il consiglio e l’intelligenza. JOB 12:14 Ecco, egli abbatte, e niuno può ricostruire; Chiude un uomo in prigione, e non v’è chi gli apra. JOB 12:15 Ecco, egli trattiene le acque, e tutto inaridisce; le lascia andare, ed esse sconvolgono la terra. JOB 12:16 Egli possiede la forza e l’abilità; da lui dipendono chi erra e chi fa errare. JOB 12:17 Egli manda scalzi i consiglieri, colpisce di demenza i giudici. JOB 12:18 Scioglie i legami dell’autorità dei re e cinge i loro fianchi di catene. JOB 12:19 Manda scalzi i sacerdoti, e rovescia i potenti. JOB 12:20 Priva della parola i più eloquenti, e toglie il discernimento ai vecchi. JOB 12:21 Sparge lo sprezzo sui nobili, e rallenta la cintura ai forti. JOB 12:22 Rivela le cose recondite, facendole uscir dalle tenebre, e trae alla luce ciò ch’è avvolto in ombra di morte. JOB 12:23 Aggrandisce i popoli e li annienta, amplia le nazioni e le riconduce nei loro confini; JOB 12:24 Toglie il senno ai capi della terra, e li fa errare in solitudini senza sentiero. JOB 12:25 Van brancolando nelle tenebre, senza alcuna luce, e li fa barcollare come ubriachi. JOB 13:1 Ecco, l’occhio mio tutto questo l’ha veduto; l’orecchio mio l’ha udito e l’ha inteso. JOB 13:2 Quel che sapete voi lo so pur io, non vi sono punto inferiore. JOB 13:3 Ma io vorrei parlare con l’Onnipotente, avrei caro di ragionar con Dio; JOB 13:4 giacché voi siete de’ fabbri di menzogne, siete tutti quanti de’ medici da nulla. JOB 13:5 Oh se serbaste il silenzio! esso vi conterebbe come sapienza. JOB 13:6 Ascoltate, vi prego, quel che ho da rimproverarvi; state attenti alle ragioni delle mie labbra! JOB 13:7 Volete dunque difendere Iddio parlando iniquamente? sostener la sua causa con parole di frode? JOB 13:8 Volete aver riguardo alla sua persona? e costituirvi gli avvocati di Dio? JOB 13:9 Sarà egli un bene per voi quando vi scruterà a fondo? credete ingannarlo come s’inganna un uomo? JOB 13:10 Certo egli vi riprenderà severamente se nel vostro segreto avete dei riguardi personali. JOB 13:11 La maestà sua non vi farà sgomenti? Il suo terrore non piomberà su di voi? JOB 13:12 I vostri detti memorandi son massime di cenere; i vostri baluardi son baluardi d’argilla. JOB 13:13 Tacete! lasciatemi stare! voglio parlare io, e m’avvenga quello che può! JOB 13:14 Perché prenderei la mia carne coi denti? Metterò piuttosto la mia vita nelle mie mani. JOB 13:15 Ecco, egli m’ucciderà; non spero più nulla; ma io difenderò in faccia a lui la mia condotta! JOB 13:16 Anche questo servirà alla mia salvezza; poiché un empio non ardirebbe presentarsi a lui. JOB 13:17 Ascoltate attentamente il mio discorso, porgete orecchio a quanto sto per dichiararvi. JOB 13:18 Ecco, io ho disposto ogni cosa per la causa; so che sarò riconosciuto giusto. JOB 13:19 V’è qualcuno che voglia farmi opposizione? Se v’è io mi taccio e vo’ morire. JOB 13:20 Ma, o Dio, concedimi solo due cose, e non mi nasconderò dal tuo cospetto: JOB 13:21 ritirami d’addosso la tua mano, e fa’ che i tuoi terrori non mi spaventin più. JOB 13:22 Poi interpellami, ed io risponderò; o parlerò io, e tu replicherai. JOB 13:23 Quante sono le mie iniquità, quanti i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione, il mio peccato! JOB 13:24 Perché nascondi il tuo volto, e mi tieni in conto di nemico? JOB 13:25 Vuoi tu atterrire una foglia portata via dal vento? Vuoi tu perseguitare una pagliuzza inaridita? JOB 13:26 tu che mi condanni a pene così amare, e mi fai espiare i falli della mia giovinezza, JOB 13:27 tu che metti i miei piedi nei ceppi, che spii tutti i miei movimenti, e tracci una linea intorno alla pianta de’ miei piedi? JOB 13:28 Intanto questo mio corpo si disfa come legno tarlato, come un abito roso dalle tignuole. JOB 14:1 L’uomo, nato di donna, vive pochi giorni, e sazio d’affanni. JOB 14:2 Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ombra, e non dura. JOB 14:3 E sopra un essere così, tu tieni gli occhi aperti! e mi fai comparir teco in giudizio! JOB 14:4 Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno. JOB 14:5 Giacché i suoi giorni son fissati, e il numero de’ suoi mesi dipende da te, e tu gli hai posto un termine ch’egli non può varcare, JOB 14:6 storna da lui lo sguardo, sì ch’egli abbia un po’ di requie, e possa godere come un operaio la fine della sua giornata. JOB 14:7 Per l’albero, almeno c’è speranza; se è tagliato, rigermoglia e continua a metter rampolli. JOB 14:8 Quando la sua radice è invecchiata sotto terra, e il suo tronco muore nel suolo, JOB 14:9 a sentir l’acqua, rinverdisce e mette rami come una pianta nuova. JOB 14:10 Ma l’uomo muore e perde ogni forza; il mortale spira e… dov’è egli? JOB 14:11 Le acque del lago se ne vanno, il fiume vien meno e si prosciuga; JOB 14:12 così l’uomo giace, e non risorge più; finché non vi sian più cieli, ei non si risveglierà né sarà più destato dal suo sonno. JOB 14:13 Oh, volessi tu nascondermi nel soggiorno de’ morti, tenermi occulto finché l’ira tua sia passata, fissarmi un termine, e poi ricordarti di me!… JOB 14:14 Se l’uomo, dopo morto, potesse ritornare in vita, aspetterei tutti i giorni della mia fazione, finché giungesse l’ora del mio cambio; JOB 14:15 tu mi chiameresti e io risponderei, tu brameresti rivedere l’opera delle tue mani. JOB 14:16 Ma ora tu conti i miei passi, tu osservi i miei peccati; JOB 14:17 le mie trasgressioni sono sigillate in un sacco, e alle mie iniquità, altre ne aggiungi. JOB 14:18 La montagna frana e scompare, la rupe e divelta dal suo luogo, JOB 14:19 le acque rodono la pietra, le loro inondazioni trascinan via la terra: così tu distruggi la speranza dell’uomo. JOB 14:20 Tu lo sopraffai una volta per sempre, ed egli se ne va; gli muti il sembiante, e lo mandi via. JOB 14:21 Se i suoi figliuoli salgono in onore, egli lo ignora; se vengono in dispregio, ei non lo vede; JOB 14:22 questo solo sente: che il suo corpo soffre, che l’anima sua è in lutto”. JOB 15:1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: JOB 15:2 “Il savio risponde egli con vana scienza? si gonfia egli il petto di vento? JOB 15:3 Si difende egli con ciarle inutili e con parole che non giovan nulla? JOB 15:4 Tu, poi, distruggi il timor di Dio, menomi il rispetto religioso che gli è dovuto. JOB 15:5 La tua iniquità ti detta le parole, e adoperi il linguaggio degli astuti. JOB 15:6 Non io, la tua bocca stessa ti condanna; le tue labbra stesse depongono contro a te. JOB 15:7 Sei tu il primo uomo che nacque? Fosti tu formato prima de’ monti? JOB 15:8 Hai tu sentito quel che s’è detto nel Consiglio di Dio? Hai tu fatto incetta della sapienza per te solo? JOB 15:9 Che sai tu che noi non sappiamo? Che conoscenza hai tu che non sia pur nostra? JOB 15:10 Ci son fra noi degli uomini canuti ed anche de’ vecchi più attempati di tuo padre. JOB 15:11 Fai tu sì poco caso delle consolazioni di Dio e delle dolci parole che t’abbiam rivolte? JOB 15:12 Dove ti trascina il cuore, e che voglion dire codeste torve occhiate? JOB 15:13 Come! tu volgi la tua collera contro Dio, e ti lasci uscir di bocca tali parole? JOB 15:14 Che è mai l’uomo per esser puro, il nato di donna per esser giusto? JOB 15:15 Ecco, Iddio non si fida nemmeno de’ suoi santi, i cieli non son puri agli occhi suoi; JOB 15:16 quanto meno quest’essere abominevole e corrotto, l’uomo, che tracanna l’iniquità come l’acqua! JOB 15:17 Io voglio ammaestrarti; porgimi ascolto, e ti racconterò quello che ho visto, JOB 15:18 quello che i Savi hanno riferito senza nulla celare di quel che sapean dai padri, JOB 15:19 ai quali soli è stato dato il paese; e in mezzo ai quali non è passato lo straniero. JOB 15:20 L’empio è tormentato tutti i suoi giorni, e pochi son gli anni riservati al prepotente. JOB 15:21 Sempre ha negli orecchi rumori spaventosi, e in piena pace gli piomba addosso il distruttore. JOB 15:22 Non ha speranza d’uscir dalle tenebre, e si sente destinato alla spada. JOB 15:23 Va errando in cerca di pane; dove trovarne? ei sa che a lui dappresso è pronto il giorno tenebroso. JOB 15:24 La distretta e l’angoscia lo riempion di paura, l’assalgono a guisa di re pronto alla pugna, JOB 15:25 perché ha steso la mano contro Dio, ha sfidato l’Onnipotente, JOB 15:26 gli s’è slanciato audacemente contro, sotto il folto de’ suoi scudi convessi. JOB 15:27 Avea la faccia coperta di grasso, i fianchi carichi di pinguedine; JOB 15:28 s’era stabilito in città distrutte, in case disabitate, destinate a diventar mucchi di sassi. JOB 15:29 Ei non s’arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile; né le sue possessioni si stenderanno sulla terra. JOB 15:30 Non potrà liberarsi dalle tenebre, il vento infocato farà seccare i suoi rampolli, e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio. JOB 15:31 Non confidi nella vanità; è un’illusione; poiché avrà la vanità per ricompensa. JOB 15:32 La sua fine verrà prima del tempo, e i suoi rami non rinverdiranno più. JOB 15:33 Sarà come vigna da cui si strappi l’uva ancor acerba, come l’ulivo da cui si scuota il fiore; JOB 15:34 poiché sterile è la famiglia del profano, e il fuoco divora le tende ov’entrano presenti. JOB 15:35 L’empio concepisce malizia, e partorisce rovina; ei si prepara in seno il disinganno”. JOB 16:1 Allora Giobbe rispose e disse: JOB 16:2 “Di cose come codeste, ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti! JOB 16:3 Non ci sarà egli una fine alle parole vane? Che cosa ti provoca a rispondere? JOB 16:4 Anch’io potrei parlare come voi, se voi foste al posto mio; potrei mettere assieme delle parole contro a voi e su di voi scrollare il capo; JOB 16:5 potrei farvi coraggio con la bocca; e il conforto delle mie labbra vi calmerebbe. JOB 16:6 Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito; e se cesso di parlare, che sollievo ne avrò? JOB 16:7 Ora, purtroppo, Dio m’ha ridotto senza forze, ha desolato tutta la mia casa; JOB 16:8 m’ha coperto di grinze e questo testimonia contro a me, la mia magrezza si leva ad accusarmi in faccia. JOB 16:9 La sua ira mi lacera, mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza gli occhi su di me. JOB 16:10 Apron larga contro a me la bocca, mi percuoton per obbrobrio le guance, si metton tutt’insieme a darmi addosso. JOB 16:11 Iddio mi dà in balìa degli empi, mi getta in mano dei malvagi. JOB 16:12 Vivevo in pace, ed egli m’ha scosso con violenza, m’ha preso per la nuca, m’ha frantumato, m’ha posto per suo bersaglio. JOB 16:13 I suoi arcieri mi circondano, egli mi trafigge i reni senza pietà, sparge a terra il mio fiele. JOB 16:14 Apre sopra di me breccia su breccia, mi corre addosso come un guerriero. JOB 16:15 Mi son cucito un cilicio sulla pelle, ho prostrato la mia fronte nella polvere. JOB 16:16 Il mio viso è rosso di pianto, e sulle mie palpebre si stende l’ombra di morte. JOB 16:17 Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura. JOB 16:18 O terra, non coprire il mio sangue, e non vi sia luogo ove si fermi il mio grido! JOB 16:19 Già fin d’ora, ecco, il mio Testimonio è in cielo, il mio Garante è nei luoghi altissimi. JOB 16:20 Gli amici mi deridono, ma a Dio si volgon piangenti gli occhi miei; JOB 16:21 sostenga egli le ragioni dell’uomo presso Dio, le ragioni del figliuol d’uomo contro i suoi compagni! JOB 16:22 Poiché, pochi anni ancora, e me ne andrò per una via senza ritorno. JOB 17:1 Il mio soffio vitale si spenge, i miei giorni si estinguono, il sepolcro m’aspetta! JOB 17:2 Sono attorniato di schernitori e non posso chiuder occhio per via delle lor parole amare. JOB 17:3 O Dio, da’ un pegno, sii tu il mio mallevadore presso di te; se no, chi metterà la sua nella mia mano? JOB 17:4 Poiché tu hai chiuso il cuor di costoro alla ragione, e però non li farai trionfare. JOB 17:5 Chi denunzia un amico sì che diventi preda altrui, vedrà venir meno gli occhi de’ suoi figli. JOB 17:6 Egli m’ha reso la favola dei popoli, e son divenuto un essere a cui si sputa in faccia. JOB 17:7 L’occhio mio si oscura pel dolore, tutte le mie membra non son più che un’ombra. JOB 17:8 Gli uomini retti ne son colpiti di stupore, e l’innocente insorge contro l’empio; JOB 17:9 ma il giusto si attiene saldo alla sua via, e chi ha le mani pure viepiù si fortifica. JOB 17:10 Quanto a voi tutti, tornate pure, fatevi avanti, ma fra voi non troverò alcun savio. JOB 17:11 I miei giorni passano, i miei disegni, i disegni cari al mio cuore, sono distrutti, JOB 17:12 e costoro pretendon che la notte sia giorno, che la luce sia vicina, quando tutto è buio! JOB 17:13 Se aspetto come casa mia il soggiorno de’ morti, se già mi son fatto il letto nelle tenebre, JOB 17:14 se ormai dico al sepolcro “tu sei mio padre” e ai vermi: “siete mia madre e mia sorella”, JOB 17:15 dov’è dunque la mia speranza? questa speranza mia chi la può scorgere? JOB 17:16 Essa scenderà alle porte del soggiorno de’ morti, quando nella polvere troverem riposo assieme”. JOB 18:1 Allora Bildad di Suach rispose e disse: JOB 18:2 “Quando porrete fine alle parole? Fate senno, e poi parleremo. JOB 18:3 Perché siamo considerati come bruti e perché siamo agli occhi vostri degli esseri impuri? JOB 18:4 O tu, che nel tuo cruccio laceri te stesso, dovrà la terra, per cagion tua, essere abbandonata e la roccia esser rimossa dal suo luogo? JOB 18:5 Sì, la luce dell’empio si spegne, e la fiamma del suo fuoco non brilla. JOB 18:6 La luce si oscura nella sua tenda, e la lampada che gli sta sopra si spegne. JOB 18:7 I passi che facea nella sua forza si raccorciano, e i suoi propri disegni lo menano a ruina. JOB 18:8 Poiché i suoi piedi lo traggon nel tranello, e va camminando sulle reti. JOB 18:9 Il laccio l’afferra pel tallone, e la trappola lo ghermisce. JOB 18:10 Sta nascosta in terra per lui un’insidia, e sul sentiero lo aspetta un agguato. JOB 18:11 Paure lo atterriscono d’ogn’intorno, lo inseguono, gli stanno alle calcagna. JOB 18:12 La sua forza vien meno dalla fame, la calamità gli sta pronta al fianco. JOB 18:13 Gli divora a pezzo a pezzo la pelle, gli divora le membra il primogenito della morte. JOB 18:14 Egli è strappato dalla sua tenda che credea sicura, e fatto scendere verso il re degli spaventi. JOB 18:15 Nella sua tenda dimora chi non è de’ suoi, e la sua casa è cosparsa di zolfo. JOB 18:16 In basso s’inaridiscono le sue radici, in alto son tagliati i suoi rami. JOB 18:17 La sua memoria scompare dal paese, più non s’ode il suo nome per le campagne. JOB 18:18 E’ cacciato dalla luce nelle tenebre, ed è bandito dal mondo. JOB 18:19 Non lascia tra il suo popolo né figli, né nipoti, nessun superstite dov’egli soggiornava. JOB 18:20 Quei d’occidente son stupiti della sua sorte, e quei d’oriente ne son presi d’orrore. JOB 18:21 Certo son tali le dimore dei perversi e tale è il luogo di chi non conosce Iddio”. JOB 19:1 Allora Giobbe rispose e disse: JOB 19:2 “Fino a quando affliggerete l’anima mia e mi tormenterete coi vostri discorsi? JOB 19:3 Son già dieci volte che m’insultate, e non vi vergognate di malmenarmi. JOB 19:4 Dato pure ch’io abbia errato, il mio errore concerne me solo. JOB 19:5 Ma se proprio volete insuperbire contro di me e rimproverarmi la vergogna in cui mi trovo, JOB 19:6 allora sappiatelo: chi m’ha fatto torto e m’ha avvolto nelle sue reti è Dio. JOB 19:7 Ecco, io grido: “Violenza!” e nessuno risponde; imploro aiuto, ma non c’è giustizia! JOB 19:8 Dio m’ha sbarrato la via e non posso passare, ha coperto di tenebre il mio cammino. JOB 19:9 M’ha spogliato della mia gloria, m’ha tolto dal capo la corona. JOB 19:10 M’ha demolito a brano a brano, e io me ne vo! ha sradicata come un albero la mia speranza. JOB 19:11 Ha acceso l’ira sua contro di me, e m’ha considerato come suo nemico. JOB 19:12 Le sue schiere son venute tutte insieme, si sono spianata la via fino a me, han posto il campo intorno alla mia tenda. JOB 19:13 Egli ha allontanato da me i miei fratelli, i miei conoscenti si son del tutto alienati da me. JOB 19:14 M’hanno abbandonato i miei parenti, gl’intimi miei m’hanno dimenticato. JOB 19:15 I miei domestici e le mie serve mi trattan da straniero; agli occhi loro io sono un estraneo. JOB 19:16 Chiamo il mio servo, e non risponde, devo supplicarlo con la mia bocca. JOB 19:17 Il mio fiato ripugna alla mia moglie, faccio pietà a chi nacque dal seno di mia madre. JOB 19:18 Perfino i bimbi mi sprezzano; se cerco d’alzarmi mi scherniscono. JOB 19:19 Tutti gli amici più stretti m’hanno in orrore, e quelli che amavo mi si son vòlti contro. JOB 19:20 Le mie ossa stanno attaccate alla mia pelle, alla mia carne, non m’è rimasto che la pelle de’ denti. JOB 19:21 Pietà, pietà di me, voi, miei amici! ché la man di Dio m’ha colpito. JOB 19:22 Perché perseguitarmi come fa Dio? Perché non siete mai sazi della mia carne? JOB 19:23 Oh se le mie parole fossero scritte! se fossero consegnate in un libro! JOB 19:24 se con lo scalpello di ferro e col piombo fossero incise nella roccia per sempre!… JOB 19:25 Ma io so che il mio Vindice vive, e che alla fine si leverà sulla polvere. JOB 19:26 E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Iddio. JOB 19:27 Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno gli occhi miei, non quelli d’un altro… il cuore, dalla brama, mi si strugge in seno! JOB 19:28 Se voi dite: Come lo perseguiteremo, come troveremo in lui la causa prima dei suoi mali? JOB 19:29 Temete per voi stessi la spada, ché furiosi sono i castighi della spada affinché sappiate che v’è una giustizia”. JOB 20:1 Allora Tsofar di Naama rispose e disse: JOB 20:2 “Quel che tu dici mi spinge a risponderti e ne suscita in me il fervido impulso. JOB 20:3 Ho udito rimproveri che mi fanno oltraggio; ma lo spirito mio mi darà una risposta assennata. JOB 20:4 Non lo sai tu che in ogni tempo, da che l’uomo è stato posto sulla terra, JOB 20:5 il trionfo de’ malvagi è breve, e la gioia degli empi non dura che un istante? JOB 20:6 Quando la sua altezza giungesse fino al cielo ed il suo capo toccasse le nubi, JOB 20:7 l’empio perirà per sempre come lo sterco suo; quelli che lo vedevano diranno: “Dov’è?” JOB 20:8 Se ne volerà via come un sogno, e non si troverà più; dileguerà come una visione notturna. JOB 20:9 L’occhio che lo guardava, cesserà di vederlo, e la sua dimora più non lo scorgerà. JOB 20:10 I suoi figli si raccomanderanno ai poveri, e le sue mani restituiranno la sua ricchezza. JOB 20:11 Il vigor giovanile che gli riempiva l’ossa giacerà nella polvere con lui. JOB 20:12 Il male è dolce alla sua bocca, se lo nasconde sotto la lingua, JOB 20:13 lo risparmia, non lo lascia andar giù, lo trattiene sotto al suo palato: JOB 20:14 ma il cibo gli si trasforma nelle viscere, e gli diventa in corpo veleno d’aspide. JOB 20:15 Ha trangugiato ricchezze e le vomiterà; Iddio stesso gliele ricaccerà dal ventre. JOB 20:16 Ha succhiato veleno d’aspide, la lingua della vipera l’ucciderà. JOB 20:17 Non godrà più la vista d’acque perenni, né di rivi fluenti di miele e di latte. JOB 20:18 Renderà il frutto delle sue fatiche, senza poterlo ingoiare. Pari alla sua ricchezza sarà la restituzione che ne dovrà fare, e così non godrà dei suoi beni. JOB 20:19 Perché ha oppresso e abbandonato il povero, s’è impadronito di case che non avea costruite; JOB 20:20 perché la sua ingordigia non conobbe requie, egli non salverà nulla di ciò che ha tanto bramato. JOB 20:21 La sua voracità non risparmiava nulla, perciò il suo benessere non durerà. JOB 20:22 Nel colmo dell’abbondanza, si troverà in penuria; la mano di chiunque ebbe a soffrir tormenti si leverà contro lui. JOB 20:23 Quando starà per riempirsi il ventre, ecco Iddio manderà contro a lui l’ardor della sua ira; gliela farà piovere addosso per servirgli di cibo. JOB 20:24 Se scampa alle armi di ferro, lo trafigge l’arco di rame. JOB 20:25 Si strappa il dardo, esso gli esce dal corpo, la punta sfolgorante gli vien fuori dal fiele, lo assalgono i terrori della morte. JOB 20:26 Buio profondo è riservato a’ suoi tesori; lo consumerà un fuoco non attizzato dall’uomo, che divorerà quel che resta nella sua tenda. JOB 20:27 Il cielo rivelerà la sua iniquità, e la terra insorgerà contro di lui. JOB 20:28 Le rendite della sua casa se n’andranno, portate via nel giorno dell’ira di Dio. JOB 20:29 Tale la parte che Dio riserba all’empio, tale il retaggio che Dio gli destina”. JOB 21:1 Allora Giobbe rispose e disse: JOB 21:2 “Porgete bene ascolto alle mie parole, e sia questa la consolazione che mi date. JOB 21:3 Sopportatemi, lasciate ch’io parli, e quando avrò parlato tu mi potrai deridere. JOB 21:4 Mi lagno io forse d’un uomo? E come farei a non perder la pazienza? JOB 21:5 Guardatemi, stupite, e mettetevi la mano sulla bocca. JOB 21:6 Quando ci penso, ne sono smarrito, e la mia carne e presa da raccapriccio. JOB 21:7 Perché mai vivono gli empi? Perché arrivano alla vecchiaia ed anche crescon di forze? JOB 21:8 La loro progenie prospera, sotto ai loro sguardi, intorno ad essi, e i lor rampolli fioriscon sotto gli occhi loro. JOB 21:9 La loro casa è in pace, al sicuro da spaventi, e la verga di Dio non li colpisce. JOB 21:10 Il loro toro monta e non falla, la loro vacca figlia senz’abortire. JOB 21:11 Mandan fuori come un gregge i loro piccini, e i loro figliuoli saltano e ballano. JOB 21:12 Cantano a suon di timpano e di cetra, e si rallegrano al suon della zampogna. JOB 21:13 Passano felici i loro giorni, poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti. JOB 21:14 Eppure, diceano a Dio: “Ritirati da noi! Noi non ci curiamo di conoscer le tue vie! JOB 21:15 Che è l’Onnipotente perché lo serviamo? che guadagneremo a pregarlo?” JOB 21:16 Ecco, non hanno essi in mano la loro felicita? (lungi da me il consiglio degli empi!) JOB 21:17 Quando avvien mai che la lucerna degli empi si spenga, che piombi loro addosso la ruina, e che Dio, nella sua ira, li retribuisca di pene? JOB 21:18 Quando son essi mai come paglia al vento, come pula portata via dall’uragano? JOB 21:19 “Iddio”, mi dite, “serba castigo pei figli dell’empio”. Ma punisca lui stesso! che lo senta lui, JOB 21:20 che vegga con gli occhi propri la sua ruina, e beva egli stesso l’ira dell’Onnipotente! JOB 21:21 E che importa all’empio della sua famiglia dopo di lui, quando il numero dei suoi mesi e ormai compiuto? JOB 21:22 S’insegnerà forse a Dio la scienza? a lui che giudica quelli di lassù? JOB 21:23 L’uno muore in mezzo al suo benessere, quand’è pienamente tranquillo e felice, JOB 21:24 ha i secchi pieni di latte, e fresco il midollo dell’ossa. JOB 21:25 L’altro muore con l’amarezza nell’anima, senz’aver mai gustato il bene. JOB 21:26 Ambedue giacciono ugualmente nella polvere, e i vermi li ricoprono. JOB 21:27 Ah! li conosco i vostri pensieri, e i piani che formate per abbattermi! JOB 21:28 Voi dite: “E dov’è la casa del prepotente? dov’è la tenda che albergava gli empi?” JOB 21:29 Non avete dunque interrogato quelli che hanno viaggiato? Voi non vorrete negare quello che attestano; JOB 21:30 che, cioè, il malvagio è risparmiato nel dì della ruina, che nel giorno dell’ira egli sfugge. JOB 21:31 Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta? Chi gli rende quel che ha fatto? JOB 21:32 Egli è portato alla sepoltura con onore, e veglia egli stesso sulla sua tomba. JOB 21:33 Lievi sono a lui le zolle della valle; dopo, tutta la gente segue le sue orme; e, anche prima, una folla immensa fu come lui. JOB 21:34 Perché dunque m’offrite consolazioni vane? Delle vostre risposte altro non resta che falsità”. JOB 22:1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: JOB 22:2 “Può l’uomo recar qualche vantaggio a Dio? No; il savio non reca vantaggio che a sé stesso. JOB 22:3 Se sei giusto, ne vien forse qualche diletto all’Onnipotente? Se sei integro nella tua condotta, ne ritrae egli un guadagno? JOB 22:4 E’ forse per la paura che ha di te ch’egli ti castiga o vien teco in giudizio? JOB 22:5 La tua malvagità non è essa grande e le tue iniquità non sono esse infinite? JOB 22:6 Tu, per un nulla, prendevi pegno da’ tuoi fratelli, spogliavi delle lor vesti i mezzo ignudi. JOB 22:7 Allo stanco non davi a bere dell’acqua, all’affamato rifiutavi del pane. JOB 22:8 La terra apparteneva al più forte, e l’uomo influente vi piantava la sua dimora. JOB 22:9 Rimandavi a vuoto le vedove, e le braccia degli orfani eran spezzate. JOB 22:10 Ecco perché sei circondato di lacci, e spaventato da sùbiti terrori. JOB 22:11 O non vedi le tenebre che t’avvolgono e la piena d’acque che ti sommerge? JOB 22:12 Iddio non è egli lassù ne’ cieli? Guarda lassù le stelle eccelse, come stanno in alto! JOB 22:13 E tu dici: “Iddio che sa? Può egli giudicare attraverso il buio? JOB 22:14 Fitte nubi lo coprono e nulla vede; egli passeggia sulla vòlta de’ cieli”. JOB 22:15 Vuoi tu dunque seguir l’antica via per cui camminarono gli uomini iniqui, JOB 22:16 che furon portati via prima del tempo, e il cui fondamento fu come un torrente che scorre? JOB 22:17 Essi dicevano a Dio: “Ritirati da noi!” e chiedevano che mai potesse far per loro l’Onnipotente. JOB 22:18 Eppure Iddio avea riempito le loro case di beni! Ah lungi da me il consiglio degli empi! JOB 22:19 I giusti, vedendo la loro ruina, ne gioiscono e l’innocente si fa beffe di loro: JOB 22:20 “Vedete se non son distrutti gli avversari nostri! la loro abbondanza l’ha divorata il fuoco!” JOB 22:21 Riconciliati dunque con Dio; avrai pace, e ti sarà resa la prosperità. JOB 22:22 Ricevi istruzioni dalla sua bocca, e riponi le sue parole nel tuo cuore. JOB 22:23 Se torni all’Onnipotente, se allontani l’iniquità dalle tue tende, sarai ristabilito. JOB 22:24 Getta l’oro nella polvere e l’oro d’Ophir tra i ciottoli del fiume JOB 22:25 e l’Onnipotente sarà il tuo oro, egli ti sarà come l’argento acquistato con fatica. JOB 22:26 Allora farai dell’Onnipotente la tua delizia, e alzerai la faccia verso Dio. JOB 22:27 Lo pregherai, egli t’esaudirà, e tu scioglierai i voti che avrai fatto. JOB 22:28 Quello che imprenderai, ti riuscirà; sul tuo cammino risplenderà la luce. JOB 22:29 Se ti abbassano, tu dirai: “In alto!” e Dio soccorrerà chi ha gli occhi a terra; JOB 22:30 libererà anche chi non è innocente, ei sarà salvo per la purità delle tue mani”. JOB 23:1 Allora Giobbe rispose e disse: JOB 23:2 “Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di comprimere il mio gemito. JOB 23:3 Oh sapessi dove trovarlo! potessi arrivare fino al suo trono! JOB 23:4 Esporrei la mia causa dinanzi a lui, riempirei d’argomenti la mia bocca. JOB 23:5 Saprei quel che mi risponderebbe, e capirei quello che avrebbe da dirmi. JOB 23:6 Contenderebbe egli meco con la sua gran potenza? No! invece, mi presterebbe attenzione. JOB 23:7 Là sarebbe un uomo retto a discutere con lui, e sarei dal mio giudice assolto per sempre. JOB 23:8 Ma, ecco, se vo ad oriente, egli non c’è; se ad occidente, non lo trovo; JOB 23:9 se a settentrione, quando vi opera, io non lo veggo; si nasconde egli nel mezzodì, io non lo scorgo. JOB 23:10 Ma la via ch’io batto ei la sa; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l’oro. JOB 23:11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi son tenuto sulla sua via senza deviare; JOB 23:12 non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho riposto nel mio seno le parole della sua bocca. JOB 23:13 Ma la sua decisione e una; chi lo farà mutare? Quello ch’ei desidera, lo fa; JOB 23:14 egli eseguirà quel che di me ha decretato; e di cose come queste ne ha molte in mente. JOB 23:15 Perciò nel suo cospetto io sono atterrito; quando ci penso, ho paura di lui. JOB 23:16 Iddio m’ha tolto il coraggio, l’Onnipotente mi ha spaventato. JOB 23:17 Questo mi annienta: non le tenebre, non la fitta oscurità che mi ricopre. JOB 24:1 Perché non sono dall’Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia? Perché quelli che lo conoscono non veggono quei giorni? JOB 24:2 Gli empi spostano i termini, rapiscono greggi e li menano a pascere; JOB 24:3 portano via l’asino dell’orfano, prendono in pegno il bove della vedova; JOB 24:4 mandano via dalla strada i bisognosi, i poveri del paese si nascondo tutti insieme. JOB 24:5 Eccoli, che come onàgri del deserto escono al lor lavoro in cerca di cibo; solo il deserto dà pane a’ lor figliuoli. JOB 24:6 Raccolgono nei campi la loro pastura, raspollano nella vigna dell’empio; JOB 24:7 passan la notte ignudi, senza vestito, senza una coperta che li ripari dal freddo. JOB 24:8 Bagnati dagli acquazzoni di montagna, per mancanza di rifugio, si stringono alle rocce. JOB 24:9 Ce n’è di quelli che strappano dalla mammella l’orfano, che prendono pegni da poveri! JOB 24:10 E questi se ne vanno, ignudi, senza vestiti; hanno fame, e portano i covoni. JOB 24:11 Fanno l’olio nel recinto dell’empio; calcan l’uva nel tino e patiscon la sete. JOB 24:12 Sale dalle città il gemito de’ morenti; l’anima de’ feriti implora aiuto, e Dio non si cura di codeste infamie! JOB 24:13 Ve ne son di quelli che si ribellano alla luce, non ne conoscono le vie, non ne battono i sentieri. JOB 24:14 L’assassino si leva sul far del giorno, e ammazza il meschino e il povero; la notte fa il ladro. JOB 24:15 L’occhio dell’adultero spia il crepuscolo, dicendo: “Nessuno mi vedrà!” e si copre d’un velo la faccia. JOB 24:16 I ladri, di notte, sfondano le case; di giorno, si tengono rinchiusi; non conoscono la luce. JOB 24:17 Il mattino è per essi come ombra di morte; appena lo scorgono provano i terrori del buio. JOB 24:18 Voi dite: “L’empio è una festuca sulla faccia dell’acque; la sua parte sulla terra è maledetta; non prenderà più la via delle vigne. JOB 24:19 Come la siccità e il calore assorbon le acque della neve, così il soggiorno de’ morti inghiottisce chi ha peccato. JOB 24:20 Il seno che lo portò l’oblia; i vermi ne fanno il loro pasto delizioso, nessuno più lo ricorda. JOB 24:21 L’iniquo sarà troncato come un albero: ei che divorava la sterile, priva di figli, e non faceva del bene alla vedova!” JOB 24:22 Invece, Iddio con la sua forza prolunga i giorni dei prepotenti, i quali risorgono, quand’ormai disperavan della vita. JOB 24:23 Dà loro sicurezza, fiducia, e i suoi occhi vegliano sul loro cammino. JOB 24:24 Salgono in alto, poi scompaiono ad un tratto; cadono, son mietuti come gli altri mortali; son falciati come le spighe del grano maturo. JOB 24:25 Se così non è, chi mi smentirà, chi annienterà il mio dire?” JOB 25:1 Allora Bildad di Suach rispose e disse: JOB 25:2 “A Dio appartiene il dominio e il terrore: egli fa regnare la pace ne’ suoi luoghi altissimi. JOB 25:3 Le sue legioni si posson forse contare? Su chi non si leva la sua luce? JOB 25:4 Come può dunque l’uomo esser giusto dinanzi a Dio? Come può esser puro il nato dalla donna? JOB 25:5 Ecco, la luna stessa manca di chiarore, e le stelle non son pure agli occhi di lui; JOB 25:6 quanto meno l’uomo, ch’è un verme, il figliuol d’uomo ch’è un vermicciuolo!” JOB 26:1 Allora Giobbe rispose e disse: JOB 26:2 “Come hai bene aiutato il debole! Come hai sorretto il braccio senza forza! JOB 26:3 Come hai ben consigliato chi è privo di sapienza! E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato! JOB 26:4 Ma a chi ti credi di aver parlato? E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo? JOB 26:5 Dinanzi a Dio tremano le ombre disotto alle acque ed ai loro abitanti. JOB 26:6 Dinanzi a lui il soggiorno dei morti è nudo, l’abisso è senza velo. JOB 26:7 Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla. JOB 26:8 Rinchiude le acque nelle sue nubi, e le nubi non scoppiano per il peso. JOB 26:9 Nasconde l’aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole. JOB 26:10 Ha tracciato un cerchio sulla faccia dell’acque, là dove la luce confina colle tenebre. JOB 26:11 Le colonne del cielo sono scosse, e tremano alla sua minaccia. JOB 26:12 Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l’orgoglio. JOB 26:13 Al suo soffio il cielo torna sereno, la sua mano trafigge il drago fuggente. JOB 26:14 Ecco, questi non son che gli estremi lembi dell’azione sua. Non ce ne giunge all’orecchio che un breve sussurro; Ma il tuono delle sue potenti opere chi lo può intendere?” JOB 27:1 Giobbe riprese il suo discorso e disse: JOB 27:2 “Come vive Iddio che mi nega giustizia, come vive l’Onnipotente che mi amareggia l’anima, JOB 27:3 finché avrò fiato e il soffio di Dio sarà nelle mie nari, JOB 27:4 le mie labbra, no, non diranno nulla d’ingiusto, e la mia lingua non proferirà falsità. JOB 27:5 Lungi da me l’idea di darvi ragione! Fino all’ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità. JOB 27:6 Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò; il cuore non mi rimprovera uno solo de’ miei giorni. JOB 27:7 Sia trattato da malvagio il mio nemico e da perverso chi si leva contro di me! JOB 27:8 Quale speranza rimane mai all’empio quando Iddio gli toglie, gli rapisce l’anima? JOB 27:9 Iddio presterà egli orecchio al grido di lui, quando gli verrà sopra la distretta? JOB 27:10 Potrà egli prendere il suo diletto nell’Onnipotente? invocare Iddio in ogni tempo? JOB 27:11 Io vi mostrerò il modo d’agire di Dio, non vi nasconderò i disegni dell’Onnipotente. JOB 27:12 Ma queste cose voi tutti le avete osservate e perché dunque vi perdete in vani discorsi? JOB 27:13 Ecco la parte che Dio riserba all’empio, l’eredità che l’uomo violento riceve dall’Onnipotente. JOB 27:14 Se ha figli in gran numero son per la spada; la sua progenie non avrà pane da saziarsi. JOB 27:15 I superstiti son sepolti dalla morte, e le vedove loro non li piangono. JOB 27:16 Se accumula l’argento come polvere, se ammucchia vestiti come fango; JOB 27:17 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto, e l’argento l’avrà come sua parte l’innocente. JOB 27:18 La casa ch’ei si edifica è come quella della tignuola, come il capanno che fa il guardiano della vigna. JOB 27:19 Va a letto ricco, ma per l’ultima volta; apre gli occhi e non è più. JOB 27:20 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuor della notte lo rapisce un uragano. JOB 27:21 Il vento d’oriente lo porta via, ed egli se ne va; lo spazza in un turbine dal luogo suo. JOB 27:22 Iddio gli scaglia addosso i suoi dardi, senza pietà, per quanto egli tenti di scampare a’ suoi colpi. JOB 27:23 La gente batte le mani quando cade, e fischia dietro a lui quando lascia il luogo dove stava. JOB 28:1 Ha una miniera l’argento, e l’oro un luogo dove lo si affina. JOB 28:2 Il ferro si cava dal suolo, e la pietra fusa dà il rame. JOB 28:3 L’uomo ha posto fine alle tenebre, egli esplora i più profondi recessi, per trovar le pietre che son nel buio, nell’ombra di morte. JOB 28:4 Scava un pozzo lontan dall’abitato; il piede più non serve a quei che vi lavorano; son sospesi, oscillano lungi dai mortali. JOB 28:5 Dalla terra esce il pane, ma, nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco. JOB 28:6 Le sue rocce son la dimora dello zaffiro, e vi si trova della polvere d’oro. JOB 28:7 L’uccello di rapina non conosce il sentiero che vi mena, né l’ha mai scorto l’occhio del falco. JOB 28:8 Le fiere superbe non vi hanno messo piede, e il leone non v’è passato mai. JOB 28:9 L’uomo stende la mano sul granito, rovescia dalle radici le montagne. JOB 28:10 Pratica trafori per entro le rocce, e l’occhio suo scorge quanto v’è di prezioso. JOB 28:11 Infrena le acque perché non gemano, e le cose nascoste trae fuori alla luce. JOB 28:12 Ma la Sapienza, dove trovarla? E dov’è il luogo della Intelligenza? JOB 28:13 L’uomo non ne sa la via, non la si trova sulla terra de’ viventi. JOB 28:14 L’abisso dice: “Non è in me”; il mare dice: “Non sta da me”. JOB 28:15 Non la si ottiene in cambio d’oro, né la si compra a peso d’argento. JOB 28:16 Non la si acquista con l’oro di Ofir, con l’onice prezioso o con lo zaffiro. JOB 28:17 L’oro ed il vetro non reggono al suo confronto, non la si dà in cambio di vasi d’oro fino. JOB 28:18 Non si parli di corallo, di cristallo; la Sapienza val più delle perle. JOB 28:19 Il topazio d’Etiopia non può starle a fronte, l’oro puro non ne bilancia il valore. JOB 28:20 Donde vien dunque la Sapienza? E dov’è il luogo della Intelligenza? JOB 28:21 Essa è nascosta agli occhi d’ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo. JOB 28:22 L’abisso e la morte dicono: “Ne abbiamo avuto qualche sentore”. JOB 28:23 Dio solo conosce la via che vi mena, egli solo sa il luogo dove dimora, JOB 28:24 perché il suo sguardo giunge sino alle estremità della terra, perch’egli vede tutto quel ch’è sotto i cieli. JOB 28:25 Quando regolò il peso del vento e fissò la misura dell’acque, JOB 28:26 quando dette una legge alla pioggia e tracciò la strada al lampo dei tuoni, JOB 28:27 allora la vide e la rivelò, la stabilì ed anche l’investigò. JOB 28:28 E disse all’uomo: “Ecco: temere il Signore: questa è la Sapienza, e fuggire il male è l’Intelligenza”.” JOB 29:1 Giobbe riprese il suo discorso e disse: JOB 29:2 “Oh foss’io come ne’ mesi d’una volta, come ne’ giorni in cui Dio mi proteggeva, JOB 29:3 quando la sua lampada mi risplendeva sul capo, e alla sua luce io camminavo nelle tenebre! JOB 29:4 Oh fossi com’ero a’ giorni della mia maturità, quando Iddio vegliava amico sulla mia tenda, JOB 29:5 quando l’Onnipotente stava ancora meco, e avevo i miei figliuoli d’intorno; JOB 29:6 quando mi lavavo i piedi nel latte e dalla roccia mi fluivano ruscelli d’olio! JOB 29:7 Allorché uscivo per andare alla porta della città e mi facevo preparare il seggio sulla piazza, JOB 29:8 i giovani, al vedermi, si ritiravano, i vecchi s’alzavano e rimanevano in piedi; JOB 29:9 i maggiorenti cessavan di parlare e si mettevan la mano sulla bocca; JOB 29:10 la voce dei capi diventava muta, la lingua s’attaccava al loro palato. JOB 29:11 L’orecchio che mi udiva, mi diceva beato; l’occhio che mi vedeva mi rendea testimonianza, JOB 29:12 perché salvavo il misero che gridava aiuto, e l’orfano che non aveva chi lo soccorresse. JOB 29:13 Scendea su me la benedizione di chi stava per perire, e facevo esultare il cuor della vedova. JOB 29:14 La giustizia era il mio vestimento ed io il suo; la probità era come il mio mantello e il mio turbante. JOB 29:15 Ero l’occhio del cieco, il piede dello zoppo; JOB 29:16 ero il padre de’ poveri, e studiavo a fondo la causa dello sconosciuto. JOB 29:17 Spezzavo la ganascia all’iniquo, e gli facevo lasciar la preda che avea fra i denti. JOB 29:18 E dicevo: “Morrò nel mio nido, e moltiplicherò i miei giorni come la rena; JOB 29:19 le mie radici si stenderanno verso l’acque, la rugiada passerà la notte sui miei rami; JOB 29:20 la mia gloria sempre si rinnoverà, e l’arco rinverdirà nella mia mano”. JOB 29:21 Gli astanti m’ascoltavano pieni d’aspettazione, si tacevan per udire il mio parere. JOB 29:22 Quand’avevo parlato, non replicavano; la mia parola scendeva su loro come una rugiada. JOB 29:23 E m’aspettavan come s’aspetta la pioggia; aprivan larga la bocca come a un acquazzone di primavera. JOB 29:24 Io sorridevo loro quand’erano sfiduciati; e non potevano oscurar la luce del mio volto. JOB 29:25 Quando andavo da loro, mi sedevo come capo, ed ero come un re fra le sue schiere, come un consolatore in mezzo agli afflitti. JOB 30:1 E ora servo di zimbello a dei più giovani di me, i cui padri non mi sarei degnato di mettere fra i cani del mio gregge! JOB 30:2 E a che m’avrebbe servito la forza delle lor mani? Gente incapace a raggiungere l’età matura, JOB 30:3 smunta dalla miseria e dalla fame, ridotta a brucare il deserto, la terra da tempo nuda e desolata, JOB 30:4 strappando erba salsa presso ai cespugli, ed avendo per pane radici di ginestra. JOB 30:5 Sono scacciati di mezzo agli uomini, grida lor dietro la gente come dietro al ladro, JOB 30:6 abitano in burroni orrendi, nelle caverne della terra e fra le rocce; JOB 30:7 ragliano fra i cespugli, si sdraiano alla rinfusa sotto i rovi; JOB 30:8 gente da nulla, razza senza nome, cacciata via dal paese a bastonate. JOB 30:9 E ora io sono il tema delle loro canzoni, il soggetto dei loro discorsi. JOB 30:10 Mi aborrono, mi fuggono, non si trattengono dallo sputarmi in faccia. JOB 30:11 Non han più ritegno, m’umiliano, rompono ogni freno in mia presenza. JOB 30:12 Questa genia si leva alla mia destra, m’incalzano, e si appianano le vie contro di me per distruggermi. JOB 30:13 Hanno sovvertito il mio cammino, lavorano alla mia ruina, essi che nessuno vorrebbe soccorrere! JOB 30:14 S’avanzano come per un’ampia breccia, si precipitano innanzi in mezzo alle ruine. JOB 30:15 Terrori mi si rovesciano addosso; l’onor mio è portato via come dal vento, è passata come una nube la mia felicità. JOB 30:16 E ora l’anima mia si strugge in me, m’hanno còlto i giorni dell’afflizione. JOB 30:17 La notte mi trafigge, mi stacca l’ossa, e i dolori che mi rodono non hanno posa. JOB 30:18 Per la gran violenza del mio male la mia veste si sforma, mi si serra addosso come la tunica. JOB 30:19 Iddio m’ha gettato nel fango, e rassomiglio alla polvere e alla cenere. JOB 30:20 Io grido a te, e tu non mi rispondi; ti sto dinanzi, e tu mi stai a considerare! JOB 30:21 Ti sei mutato in nemico crudele verso di me; mi perseguiti con la potenza della tua mano. JOB 30:22 Mi levi per aria, mi fai portar via dal vento, e mi annienti nella tempesta. JOB 30:23 Giacché, lo so, tu mi meni alla morte, alla casa di convegno di tutti i viventi. JOB 30:24 Ma chi sta per perire non protende la mano? e nell’angoscia sua non grida al soccorso? JOB 30:25 Non piangevo io forse per chi era nell’avversità? l’anima mia non era ella angustiata per il povero? JOB 30:26 Speravo il bene, ed è venuto il male; aspettavo la luce, ed è venuta l’oscurità! JOB 30:27 Le mie viscere bollono e non hanno requie, son venuti per me giorni d’afflizione. JOB 30:28 Me ne vo tutto annerito, ma non dal sole; mi levo in mezzo alla raunanza, e grido aiuto; JOB 30:29 son diventato fratello degli sciacalli, compagno degli struzzi. JOB 30:30 La mia pelle è nera, e cade a pezzi; le mie ossa son calcinate dall’arsura. JOB 30:31 La mia cetra non dà più che accenti di lutto, e la mia zampogna voce di pianto. JOB 31:1 Io avevo stretto un patto con gli occhi miei; come dunque avrei fissati gli sguardi sopra una vergine? JOB 31:2 Che parte mi avrebbe assegnata Iddio dall’alto e quale eredità m’avrebbe data l’Onnipotente dai luoghi eccelsi? JOB 31:3 La sventura non è ella per il perverso e le sciagure per quelli che fanno il male? JOB 31:4 Iddio non vede egli le mie vie? non conta tutti i miei passi? JOB 31:5 Se ho camminato insieme alla menzogna, se il piede mio s’è affrettato dietro alla frode JOB 31:6 (Iddio mi pesi con bilancia giusta e riconoscerà la mia integrità) JOB 31:7 se i miei passi sono usciti dalla retta via, se il mio cuore è ito dietro ai miei occhi, se qualche sozzura mi s’è attaccata alle mani, JOB 31:8 ch’io semini e un altro mangi, e quel ch’è cresciuto nei miei campi sia sradicato! JOB 31:9 Se il mio cuore s’è lasciato sedurre per amor d’una donna, se ho spiato la porta del mio prossimo, JOB 31:10 che mia moglie giri la macina ad un altro, e che altri abusino di lei! JOB 31:11 Poiché quella è una scelleratezza, un misfatto punito dai giudici, JOB 31:12 un fuoco che consuma fino a perdizione, e che avrebbe distrutto fin dalle radici ogni mia fortuna. JOB 31:13 Se ho disconosciuto il diritto del mio servo e della mia serva, quand’eran meco in lite, JOB 31:14 che farei quando Iddio si levasse per giudicarmi, e che risponderei quando mi esaminasse? JOB 31:15 Chi fece me nel seno di mia madre non fece anche lui? non ci ha formati nel seno materno uno stesso Iddio? JOB 31:16 Se ho rifiutato ai poveri quel che desideravano, se ho fatto languire gli occhi della vedova, JOB 31:17 se ho mangiato da solo il mio pezzo di pane senza che l’orfano ne mangiasse la sua parte, JOB 31:18 io che fin da giovane l’ho allevato come un padre, io che fin dal seno di mia madre sono stato guida alla vedova, JOB 31:19 se ho visto uno perire per mancanza di vesti o il povero senza una coperta, JOB 31:20 se non m’hanno benedetto i suoi fianchi, ed egli non s’è riscaldato colla lana dei miei agnelli, JOB 31:21 se ho levato la mano contro l’orfano perché mi sapevo sostenuto alla porta… JOB 31:22 che la mia spalla si stacchi dalla sua giuntura, il mio braccio si spezzi e cada! JOB 31:23 E invero mi spaventava il castigo di Dio, ed ero trattenuto dalla maestà di lui. JOB 31:24 Se ho riposto la mia fiducia nell’oro, se all’oro fino ho detto: “Tu sei la mia speranza”, JOB 31:25 se mi son rallegrato che le mie ricchezze fosser grandi e la mia mano avesse molto accumulato, JOB 31:26 se, contemplando il sole che raggiava e la luna che procedeva lucente nel suo corso, JOB 31:27 il mio cuore, in segreto, s’è lasciato sedurre e la mia bocca ha posato un bacio sulla mano JOB 31:28 (misfatto anche questo punito dai giudici ché avrei difatti rinnegato l’Iddio ch’è di sopra), JOB 31:29 se mi son rallegrato della sciagura del mio nemico ed ho esultato quando gli ha incolto sventura JOB 31:30 (io, che non ho permesso alle mie labbra di peccare chiedendo la sua morte con imprecazione), JOB 31:31 se la gente della mia tenda non ha detto: “Chi è che non si sia saziato della carne delle sue bestie?” JOB 31:32 (lo straniero non passava la notte fuori; le mie porte erano aperte al viandante), JOB 31:33 se, come fan gli uomini, ho coperto i miei falli celando nel petto la mia iniquità, JOB 31:34 perché avevo paura della folla e dello sprezzo delle famiglie al punto da starmene queto e non uscir di casa… JOB 31:35 Oh, avessi pure chi m’ascoltasse!… ecco qua la mia firma! l’Onnipotente mi risponda! Scriva l’avversario mio la sua querela, JOB 31:36 ed io la porterò attaccata alla mia spalla, me la cingerò come un diadema! JOB 31:37 Gli renderò conto di tutt’i miei passi, a lui m’appresserò come un principe! JOB 31:38 Se la mia terra mi grida contro, se tutti i suoi solchi piangono, JOB 31:39 se ne ho mangiato il frutto senza pagarla, se ho fatto sospirare chi la coltivava, JOB 31:40 che invece di grano mi nascano spine, invece d’orzo mi crescano zizzanie!” Qui finiscono i discorsi di Giobbe. JOB 32:1 Quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe perché egli si credeva giusto. JOB 32:2 Allora l’ira di Elihu, figliuolo di Barakeel il Buzita, della tribù di Ram, s’accese: JOB 32:3 s’accese contro Giobbe, perché riteneva giusto sé stesso anziché Dio; s’accese anche contro i tre amici di lui perché non avean trovato che rispondere, sebbene condannassero Giobbe. JOB 32:4 Ora, siccome quelli erano più attempati di lui, JOB 32:5 Elihu aveva aspettato a parlare a Giobbe; ma quando vide che dalla bocca di quei tre uomini non usciva più risposta, s’accese d’ira. JOB 32:6 Ed Elihu, figliuolo di Barakeel il Buzita, rispose e disse: “Io son giovine d’età e voi siete vecchi; perciò mi son tenuto indietro e non ho ardito esporvi il mio pensiero. JOB 32:7 Dicevo: “Parleranno i giorni, e il gran numero degli anni insegnerà la sapienza”. JOB 32:8 Ma, nell’uomo, quel che lo rende intelligente è lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente. JOB 32:9 Non quelli di lunga età sono sapienti, né i vecchi son quelli che comprendono il giusto. JOB 32:10 Perciò dico: “Ascoltatemi; vi esporrò anch’io il mio pensiero”. JOB 32:11 Ecco, ho aspettato i vostri discorsi, ho ascoltato i vostri argomenti, mentre andavate cercando altre parole. JOB 32:12 V’ho seguito attentamente, ed ecco, nessun di voi ha convinto Giobbe, nessuno ha risposto alle sue parole. JOB 32:13 Non avete dunque ragione di dire: “Abbiam trovato la sapienza! Dio soltanto lo farà cedere; non l’uomo!” JOB 32:14 Egli non ha diretto i suoi discorsi contro a me, ed io non gli risponderò colle vostre parole. JOB 32:15 Eccoli sconcertati! non rispondon più, non trovan più parole. JOB 32:16 Ed ho aspettato che non parlassero più, che restassero e non rispondessero più. JOB 32:17 Ma ora risponderò anch’io per mio conto, esporrò anch’io il mio pensiero! JOB 32:18 Perché son pieno di parole, e lo spirito ch’è dentro di me mi stimola. JOB 32:19 Ecco, il mio seno è come vin rinchiuso, è simile ad otri pieni di vin nuovo, che stanno per scoppiare. JOB 32:20 Parlerò dunque e mi solleverò, aprirò le labbra e risponderò! JOB 32:21 E lasciate ch’io parli senza riguardi personali, senza adulare alcuno; JOB 32:22 poiché adulare io non so; se lo facessi, il mio Fattore tosto mi torrebbe di mezzo. JOB 33:1 Ma pure, ascolta, o Giobbe, il mio dire, porgi orecchio a tutte le mie parole! JOB 33:2 Ecco, apro la bocca, la lingua parla sotto il mio palato. JOB 33:3 Nelle mie parole è la rettitudine del mio cuore; e le mie labbra diran sinceramente quello che so. JOB 33:4 Lo spirito di Dio mi ha creato, e il soffio dell’Onnipotente mi dà la vita. JOB 33:5 Se puoi, rispondimi; prepara le tue ragioni, fatti avanti! JOB 33:6 Ecco, io sono uguale a te davanti a Dio; anch’io, fui tratto dall’argilla. JOB 33:7 Spavento di me non potrà quindi sgomentarti, e il peso della mia autorità non ti potrà schiacciare. JOB 33:8 Davanti a me tu dunque hai detto (e ho bene udito il suono delle tue parole): JOB 33:9 “Io sono puro, senza peccato; sono innocente, non c’è iniquità in me; JOB 33:10 ma Dio trova contro me degli appigli ostili, mi tiene per suo nemico; JOB 33:11 mi mette i piedi nei ceppi, spia tutti i miei movimenti”. JOB 33:12 E io ti rispondo: In questo non hai ragione; giacché Dio è più grande dell’uomo. JOB 33:13 Perché contendi con lui? poich’egli non rende conto d’alcuno dei suoi atti. JOB 33:14 Iddio parla, bensì, una volta ed anche due, ma l’uomo non ci bada; JOB 33:15 parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti; JOB 33:16 allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti, JOB 33:17 per distoglier l’uomo dal suo modo d’agire e tener lungi da lui la superbia; JOB 33:18 per salvargli l’anima dalla fossa, la vita dal dardo mortale. JOB 33:19 L’uomo è anche ammonito sul suo letto, dal dolore, dall’agitazione incessante delle sue ossa; JOB 33:20 quand’egli ha in avversione il pane, e l’anima sua schifa i cibi più squisiti; JOB 33:21 la carne gli si consuma, e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escon fuori, JOB 33:22 l’anima sua si avvicina alla fossa, e la sua vita a quelli che dànno la morte. JOB 33:23 Ma se, presso a lui, v’è un angelo, un interprete, uno solo fra i mille, che mostri all’uomo il suo dovere, JOB 33:24 Iddio ha pietà di lui e dice: “Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto”. JOB 33:25 Allora la sua carne divien fresca più di quella d’un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza; JOB 33:26 implora Dio, e Dio gli è propizio; gli dà di contemplare il suo volto con giubilo, e lo considera di nuovo come giusto. JOB 33:27 Ed egli va cantando fra la gente e dice: “Avevo peccato, pervertito la giustizia, e non sono stato punito come meritavo. JOB 33:28 Iddio ha riscattato l’anima mia, onde non scendesse nella fossa e la mia vita si schiude alla luce!” JOB 33:29 Ecco, tutto questo Iddio lo fa due, tre volte, all’uomo, JOB 33:30 per ritrarre l’anima di lui dalla fossa, perché su di lei splenda la luce della vita. JOB 33:31 Sta’ attento, Giobbe, dammi ascolto; taci, ed io parlerò. JOB 33:32 Se hai qualcosa da dire, rispondimi, parla, ché io vorrei poterti dar ragione. JOB 33:33 Se no, tu dammi ascolto, taci, e t’insegnerò la saviezza”. JOB 34:1 Elihu riprese a parlare e disse: JOB 34:2 “O voi savi, ascoltate le mie parole! Voi che siete intelligenti, prestatemi orecchio! JOB 34:3 Poiché l’orecchio giudica dei discorsi, come il palato assapora le vivande. JOB 34:4 Scegliamo quello ch’è giusto, riconosciamo fra noi quello ch’è buono. JOB 34:5 Giobbe ha detto: “Sono giusto, ma Dio mi nega giustizia; JOB 34:6 ho ragione, e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile, e sono senza peccato”. JOB 34:7 Dov’è l’uomo che al par di Giobbe tracanni gli empi scherni come l’acqua, JOB 34:8 cammini in compagnia de’ malfattori, e vada assieme con gli scellerati? JOB 34:9 Poiché ha detto: “Non giova nulla all’uomo l’avere il suo diletto in Dio”. JOB 34:10 Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall’Onnipotente l’iniquità! JOB 34:11 Poich’egli rende all’uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il salario della sua condotta. JOB 34:12 No, di certo Iddio non commette ingiustizie! l’Onnipotente non perverte il diritto. JOB 34:13 Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l’universo alla sua cura? JOB 34:14 S’ei non ponesse mente che a sé stesso, se ritirasse a sé il suo spirito e il suo soffio, JOB 34:15 ogni carne perirebbe d’un tratto, l’uomo ritornerebbe in polvere. JOB 34:16 Se tu se’ intelligente, ascolta questo, porgi orecchio alla voce delle mie parole. JOB 34:17 Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare? E osi tu condannare il Giusto, il Potente, JOB 34:18 che chiama i re “uomini da nulla” e i principi: “scellerati”? JOB 34:19 che non porta rispetto all’apparenza de’ grandi, che non considera il ricco più del povero, perché son tutti opera delle sue mani? JOB 34:20 In un attimo, essi muoiono; nel cuor della notte, la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti son portati via, senza man d’uomo. JOB 34:21 Perché Iddio tien gli occhi aperti sulle vie de’ mortali, e vede tutti i lor passi. JOB 34:22 Non vi son tenebre, non v’è ombra di morte, ove possa nascondersi chi opera iniquamente. JOB 34:23 Dio non ha bisogno d’osservare a lungo un uomo per trarlo davanti a lui in giudizio. JOB 34:24 Egli fiacca i potenti, senza inchiesta; e ne stabilisce altri al loro posto; JOB 34:25 poich’egli conosce le loro azioni; li abbatte nella notte, e son fiaccati; JOB 34:26 li colpisce come dei malvagi, in presenza di tutti, JOB 34:27 perché si sono sviati da lui e non hanno posto mente ad alcuna delle sue vie; JOB 34:28 han fatto salire a lui il gemito del povero, ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici. JOB 34:29 Quando Iddio dà requie chi lo condannerà? Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto a una nazione ovvero a un individuo, JOB 34:30 per impedire all’empio di regnare, per allontanar dal popolo le insidie? JOB 34:31 Quell’empio ha egli detto a Dio: “Io porto la mia pena, non farò più il male, JOB 34:32 mostrami tu quel che non so vedere; se ho agito perversamente, non lo farò più”? JOB 34:33 Dovrà forse Iddio render la giustizia a modo tuo, che tu lo critichi? Ti dirà forse: “Scegli tu, non io, quello che sai, dillo”? JOB 34:34 La gente assennata e ogni uomo savio che m’ascolta, mi diranno: JOB 34:35 “Giobbe parla senza giudizio, le sue parole sono senza intendimento”. JOB 34:36 Ebbene, sia Giobbe provato sino alla fine! poiché le sue risposte son quelle degli iniqui, JOB 34:37 poiché aggiunge al peccato suo la ribellione, batte le mani in mezzo a noi, e moltiplica le sue parole contro Dio”. JOB 35:1 Poi Elihu riprese il discorso e disse: JOB 35:2 “Credi tu d’aver ragione quando dici: “Dio non si cura della mia giustizia”? JOB 35:3 Infatti hai detto: “Che mi giova? che guadagno io di più a non peccare?” JOB 35:4 Io ti darò la risposta: a te ed agli amici tuoi. JOB 35:5 Considera i cieli, e vedi! guarda le nuvole, come sono più in alto di te! JOB 35:6 Se pecchi, che torto gli fai? Se moltiplichi i tuoi misfatti, che danno gli rechi? JOB 35:7 Se sei giusto, che gli dài? Che ricev’egli dalla tua mano? JOB 35:8 La tua malvagità non nuoce che al tuo simile, e la tua giustizia non giova che ai figli degli uomini. JOB 35:9 Si grida per le molte oppressioni, si levano lamenti per la violenza dei grandi; JOB 35:10 ma nessuno dice: “Dov’è Dio, il mio creatore, che nella notte concede canti di gioia, JOB 35:11 che ci fa più intelligenti delle bestie de’ campi e più savi degli uccelli del cielo?” JOB 35:12 Si grida, sì, ma egli non risponde, a motivo della superbia dei malvagi. JOB 35:13 Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l’Onnipotente non ne fa nessun caso. JOB 35:14 E tu, quando dici che non lo scorgi, la causa tua gli sta dinanzi; sappilo aspettare! JOB 35:15 Ma ora, perché la sua ira non punisce, perch’egli non prende rigorosa conoscenza delle trasgressioni, JOB 35:16 Giobbe apre vanamente le labbra e accumula parole senza conoscimento”. JOB 36:1 Poi Elihu seguitando disse: JOB 36:2 “Aspetta un po’, io t’istruirò; perché c’è da dire ancora a pro di Dio. JOB 36:3 Io trarrò la mia scienza da lontano e renderò giustizia a colui che m’ha fatto. JOB 36:4 Per certo, le mie parole non son bugiarde; ti sta dinanzi un uomo dotato di perfetta scienza. JOB 36:5 Ecco, Iddio è potente, ma non disdegna nessuno; è potente per la forza dell’intelletto suo. JOB 36:6 Ei non lascia viver l’empio, e fa ragione ai miseri. JOB 36:7 Non storna lo sguardo suo dai giusti, ma li pone coi re sul trono, ve li fa sedere per sempre, e così li esalta JOB 36:8 Se gli uomini son talora stretti da catene se son presi nei legami dell’afflizione, JOB 36:9 Dio fa lor conoscere la lor condotta, le loro trasgressioni, giacché si sono insuperbiti; JOB 36:10 egli apre così i loro orecchi a’ suoi ammonimenti, e li esorta ad abbandonare il male. JOB 36:11 Se l’ascoltano, se si sottomettono, finiscono i loro giorni nel benessere, e gli anni loro nella gioia; JOB 36:12 ma, se non l’ascoltano, periscon trafitti da’ suoi dardi, muoiono per mancanza d’intendimento. JOB 36:13 Gli empi di cuore s’abbandonano alla collera, non implorano Iddio quand’ei gl’incatena; JOB 36:14 così muoiono nel fior degli anni, e la lor vita finisce come quella dei dissoluti; JOB 36:15 ma Dio libera l’afflitto mediante l’afflizione, e gli apre gli orecchi mediante la sventura. JOB 36:16 Te pure ei vuol trarre dalle fauci della distretta, al largo, dove non è più angustia, e coprir la tua mensa tranquilla di cibi succulenti. JOB 36:17 Ma, se giudichi le vie di Dio come fan gli empi, il giudizio e la sentenza di lui ti piomberanno addosso. JOB 36:18 Bada che la collera non ti trasporti alla bestemmia, e la grandezza del riscatto non t’induca a fuorviare! JOB 36:19 Farebbe egli caso delle tue ricchezze? Non han valore per lui, né l’oro, né tutta la possanza dell’opulenza. JOB 36:20 Non anelare a quella notte che porta via i popoli dal luogo loro. JOB 36:21 Guardati bene dal volgerti all’iniquità, tu che sembri preferirla all’afflizione. JOB 36:22 Vedi, Iddio è eccelso nella sua potenza; chi può insegnare come lui? JOB 36:23 Chi gli prescrive la via da seguire? Chi osa dirgli: “Tu hai fatto male?” JOB 36:24 Pensa piuttosto a magnificar le sue opere; gli uomini le celebrano nei loro canti, JOB 36:25 tutti le ammirano, il mortale le contempla da lungi. JOB 36:26 Sì, Iddio è grande e noi non lo possiam conoscere; incalcolabile è il numero degli anni suoi. JOB 36:27 Egli attrae a sé le gocciole dell’acqua; dai vapori ch’egli ha formato stilla la pioggia. JOB 36:28 Le nubi la spandono, la rovesciano sulla folla de’ mortali. JOB 36:29 E chi può capire lo spiegamento delle nubi, i fragori che scoppiano nel suo padiglione? JOB 36:30 Ecco, ora egli spiega intorno a sé la sua luce, or prende per coperta le profondità del mare. JOB 36:31 Per tal modo punisce i popoli, e dà loro del cibo in abbondanza. JOB 36:32 S’empie di fulmini le mani, e li lancia contro gli avversari. JOB 36:33 Il rombo del tuono annunzia ch’ei viene, gli animali lo presenton vicino. JOB 37:1 A tale spettacolo il cuor mi trema e balza fuor del suo luogo. JOB 37:2 Udite, udite il fragore della sua voce, il rombo che esce dalla sua bocca! JOB 37:3 Egli lo lancia sotto tutti i cieli e il suo lampo guizza fino ai lembi della terra. JOB 37:4 Dopo il lampo, una voce rugge; egli tuona con la sua voce maestosa; e quando s’ode la voce, il fulmine non e già più nella sua mano. JOB 37:5 Iddio tuona con la sua voce maravigliosamente; grandi cose egli fa che noi non intendiamo. JOB 37:6 Dice alla neve: “Cadi sulla terra!” lo dice al nembo della pioggia, al nembo delle piogge torrenziali. JOB 37:7 Rende inerte ogni mano d’uomo, onde tutti i mortali, che son opera sua, imparino a conoscerlo. JOB 37:8 Le bestie selvagge vanno nel covo, e stan ritirate entro le tane. JOB 37:9 Dai recessi del sud viene l’uragano, dagli aquiloni il freddo. JOB 37:10 Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e si contrae la distesa dell’acque. JOB 37:11 Egli carica pure le nubi d’umidità, disperde lontano le nuvole che portano i suoi lampi JOB 37:12 ed esse, da lui guidate, vanno vagando nei lor giri per eseguir quanto ei loro comanda sopra la faccia di tutta la terra; JOB 37:13 e le manda o come flagello, o come beneficio alla sua terra, o come prova della sua bontà. JOB 37:14 Porgi l’orecchio a questo, o Giobbe; fermati, e considera le maraviglie di Dio! JOB 37:15 Sai tu come Iddio le diriga e faccia guizzare il lampo dalle sue nubi? JOB 37:16 Conosci tu l’equilibrio delle nuvole, le maraviglie di colui la cui scienza è perfetta? JOB 37:17 Sai tu come mai gli abiti tuoi sono caldi quando la terra s’assopisce sotto il soffio dello scirocco? JOB 37:18 Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo? JOB 37:19 Insegnaci tu che dirgli!… Nelle tenebre nostre, noi non abbiam parole. JOB 37:20 Gli si annunzierà forse ch’io voglio parlare? Ma chi mai può bramare d’essere inghiottito? JOB 37:21 Nessuno può fissare il sole che sfolgora ne’ cieli quando v’è passato il vento a renderli tersi. JOB 37:22 Dal settentrione viene l’oro; ma Dio è circondato da una maestà terribile; JOB 37:23 l’Onnipotente noi non lo possiam scoprire. Egli è grande in forza, in equità, in perfetta giustizia; egli non opprime alcuno. JOB 37:24 Perciò gli uomini lo temono; ei non degna d’uno sguardo chi si presume savio”. JOB 38:1 Allora l’Eterno rispose a Giobbe dal seno della tempesta, e disse: JOB 38:2 “Chi è costui che oscura i miei disegni con parole prive di senno? JOB 38:3 Orsù, cingiti i lombi come un prode; io ti farò delle domande e tu insegnami! JOB 38:4 Dov’eri tu quand’io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. JOB 38:5 Chi ne fissò le dimensioni? giacché tu il sai! chi tirò sovr’essa la corda da misurare? JOB 38:6 Su che furon poggiate le sue fondamenta, o chi ne pose la pietra angolare JOB 38:7 quando le stelle del mattino cantavan tutte assieme e tutti i figli di Dio davan in gridi di giubilo? JOB 38:8 Chi chiuse con porte il mare balzante fuor dal seno materno, JOB 38:9 quando gli detti le nubi per vestimento e per fasce l’oscurità, JOB 38:10 quando gli tracciai de’ confini, gli misi sbarre e porte, JOB 38:11 e dissi: “Fin qui tu verrai, e non oltre; qui si fermerà l’orgoglio de’ tuoi flutti?” JOB 38:12 Hai tu mai, in vita tua, comandato al mattino? o insegnato il suo luogo all’aurora, JOB 38:13 perch’ella afferri i lembi della terra, e ne scuota via i malvagi? JOB 38:14 La terra si trasfigura come creta sotto il sigillo, e appar come vestita d’un ricco manto; JOB 38:15 i malfattori sono privati della luce loro, e il braccio, alzato già, è spezzato. JOB 38:16 Sei tu penetrato fino alle sorgenti del mare? hai tu passeggiato in fondo all’abisso? JOB 38:17 Le porte della morte ti son esse state scoperte? Hai tu veduto le porte dell’ombra di morte? JOB 38:18 Hai tu abbracciato collo sguardo l’ampiezza della terra? Parla, se la conosci tutta! JOB 38:19 Dov’è la via che guida al soggiorno della luce? E la tenebra dov’è la sua dimora? JOB 38:20 Le puoi tu menare verso i loro domini, e sai tu bene i sentieri per ricondurle a casa? JOB 38:21 Lo sai di sicuro! ché tu eri, allora, già nato, e il numero de’ tuoi giorni è grande!… JOB 38:22 Sei tu entrato ne’ depositi della neve? Li hai visti i depositi della grandine JOB 38:23 ch’io tengo in serbo per i tempi della distretta, pel giorno della battaglia e della guerra? JOB 38:24 Per quali vie si diffonde la luce e si sparge il vento orientale sulla terra? JOB 38:25 Chi ha aperto i canali all’acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni, JOB 38:26 perché la pioggia cada sulla terra inabitata, sul deserto ove non sta alcun uomo, JOB 38:27 e disseti le solitudini desolate, sì che vi germogli e cresca l’erba? JOB 38:28 Ha forse la pioggia un padre? o chi genera le gocce della rugiada? JOB 38:29 Dal seno di chi esce il ghiaccio, e la brina del cielo chi la dà alla luce? JOB 38:30 Le acque, divenute come pietra, si nascondono, e la superficie dell’abisso si congela. JOB 38:31 Sei tu che stringi i legami delle Pleiadi, o potresti tu scioglier le catene d’Orione? JOB 38:32 Sei tu che, al suo tempo, fai apparire le costellazioni e guidi la grand’Orsa insieme a’ suoi piccini? JOB 38:33 Conosci tu le leggi del cielo? e regoli tu il dominio di esso sulla terra? JOB 38:34 Puoi tu levar la voce fino alle nubi, e far che abbondanza di pioggia ti ricopra? JOB 38:35 I fulmini parton forse al tuo comando? Ti dicono essi: “Eccoci qua”? JOB 38:36 Chi ha messo negli strati delle nubi sapienza, o chi ha dato intelletto alla meteora? JOB 38:37 Chi conta con sapienza le nubi? e gli otri del cielo chi li versa JOB 38:38 allorché la polvere stemperata diventa come una massa in fusione e le zolle de’ campi si saldan fra loro? JOB 38:39 Sei tu che cacci la preda per la leonessa, che sazi la fame de’ leoncelli JOB 38:40 quando si appiattano nelle tane e si mettono in agguato nella macchia? JOB 38:41 Chi provvede il pasto al corvo quando i suoi piccini gridano a Dio e vanno errando senza cibo? JOB 39:1 Sai tu quando le capre selvagge delle rocce figliano? Hai tu osservato quando le cerve partoriscono? JOB 39:2 Conti tu i mesi della lor pregnanza e sai tu il momento in cui debbono sgravarsi? JOB 39:3 S’accosciano, fanno i lor piccini, e son tosto liberate dalle loro doglie; JOB 39:4 i lor piccini si fanno forti, crescono all’aperto, se ne vanno, e non tornan più alle madri. JOB 39:5 Chi manda libero l’onàgro, e chi scioglie i legami all’asino salvatico, JOB 39:6 al quale ho dato per dimora il deserto, e la terra salata per abitazione? JOB 39:7 Egli si beffa del frastuono della città, e non ode grida di padrone. JOB 39:8 Batte le montagne della sua pastura, e va in traccia d’ogni filo di verde. JOB 39:9 Il bufalo vorrà egli servirti o passar la notte presso alla tua mangiatoia? JOB 39:10 Legherai tu il bufalo con una corda perché faccia il solco? erpicherà egli le valli dietro a te? JOB 39:11 Ti fiderai di lui perché la sua forza è grande? Lascerai a lui il tuo lavoro? JOB 39:12 Conterai su lui perché ti porti a casa la raccolta e ti ammonti il grano sull’aia? JOB 39:13 Lo struzzo batte allegramente l’ali; ma le penne e le piume di lui son esse pietose? JOB 39:14 No, poich’egli abbandona sulla terra le proprie uova e le lascia scaldar sopra la sabbia. JOB 39:15 Egli dimentica che un piede le potrà schiacciare, e che le bestie dei campi le potran calpestare. JOB 39:16 Tratta duramente i suoi piccini, quasi non fosser suoi; la sua fatica sarà vana, ma ciò non lo turba, JOB 39:17 ché Iddio l’ha privato di sapienza, e non gli ha impartito intelligenza. JOB 39:18 Ma quando si leva e piglia lo slancio, si beffa del cavallo e di chi lo cavalca. JOB 39:19 Sei tu che dài al cavallo il coraggio? che gli vesti il collo d’una fremente criniera? JOB 39:20 Sei tu che lo fai saltar come la locusta? Il fiero suo nitrito incute spavento. JOB 39:21 Raspa la terra nella valle ed esulta della sua forza; si slancia incontro alle armi. JOB 39:22 Della paura si ride, non trema, non indietreggia davanti alla spada. JOB 39:23 Gli risuona addosso il turcasso, la folgorante lancia e il dardo. JOB 39:24 Con fremente furia divora la terra. Non sta più fermo quando suona la tromba. JOB 39:25 Com’ode lo squillo, dice: Aha! e fiuta da lontano la battaglia, la voce tonante dei capi, e il grido di guerra. JOB 39:26 E’ l’intelligenza tua che allo sparviere fa spiccare il volo e spiegar l’ali verso mezzogiorno? JOB 39:27 E’ forse al tuo comando che l’aquila si leva in alto e fa il suo nido nei luoghi elevati? JOB 39:28 Abita nelle rocce e vi pernotta; sta sulla punta delle rupi, sulle vette scoscese; JOB 39:29 di là spia la preda, e i suoi occhi miran lontano. JOB 39:30 I suoi piccini s’abbeveran di sangue, e dove son de’ corpi morti, ivi ella si trova”. JOB 40:1 L’Eterno continuò a rispondere a Giobbe e disse: JOB 40:2 “Il censore dell’Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Iddio ha egli una risposta a tutto questo?” JOB 40:3 Allora Giobbe rispose all’Eterno e disse: JOB 40:4 “Ecco, io son troppo meschino; che ti risponderei? Io mi metto la mano sulla bocca. JOB 40:5 Ho parlato una volta, ma non riprenderò la parola, due volte… ma non lo farò più”. JOB 40:6 L’Eterno allora rispose a Giobbe dal seno della tempesta, e disse: JOB 40:7 “Orsù, cingiti i lombi come un prode; ti farò delle domande e tu insegnami! JOB 40:8 Vuoi tu proprio annullare il mio giudizio? condannar me per giustificar te stesso? JOB 40:9 Hai tu un braccio pari a quello di Dio? o una voce che tuoni come la sua? JOB 40:10 Su via, adornati di maestà, di grandezza, rivestiti di splendore, di magnificenza! JOB 40:11 Da’ libero corso ai furori dell’ira tua; mira tutti i superbi e abbassali! JOB 40:12 Mira tutti i superbi e umiliali! e schiaccia gli empi dovunque stanno! JOB 40:13 Seppelliscili tutti assieme nella polvere, copri di bende la lor faccia nel buio della tomba! JOB 40:14 Allora, anch’io ti loderò, perché la tua destra t’avrà dato la vittoria. JOB 40:15 Guarda l’ippopotamo che ho fatto al par di te; esso mangia l’erba come il bove. JOB 40:16 Ecco la sua forza è nei suoi lombi, e il vigor suo nei muscoli del ventre. JOB 40:17 Stende rigida come un cedro la coda; i nervi delle sue cosce sono intrecciati insieme. JOB 40:18 Le sue ossa sono tubi di rame; le sue membra, sbarre di ferro. JOB 40:19 Esso è il capolavoro di Dio; colui che lo fece l’ha fornito di falce, JOB 40:20 perché i monti gli producon la pastura; e là tutte le bestie de’ campi gli scherzano intorno. JOB 40:21 Si giace sotto i loti, nel folto de’ canneti, in mezzo alle paludi. JOB 40:22 I loti lo copron dell’ombra loro, i salci del torrente lo circondano. JOB 40:23 Straripi pure il fiume, ei non trema; rimane calmo, anche se avesse un Giordano alla gola. JOB 40:24 Potrebbe alcuno impadronirsene assalendolo di fronte? o prenderlo colle reti per forargli il naso? JOB 41:1 (H40-25) Prenderai tu il coccodrillo all’amo? Gli assicurerai la lingua colla corda? JOB 41:2 (H40-26) Gli passerai un giunco per le narici? Gli forerai le mascelle con l’uncino? JOB 41:3 (H40-27) Ti rivolgerà egli molte supplicazioni? Ti dirà egli delle parole dolci? JOB 41:4 (H40-28) Farà egli teco un patto perché tu lo prenda per sempre al tuo servizio? JOB 41:5 (H40-29) Scherzerai tu con lui come fosse un uccello? L’attaccherai a un filo per divertir le tue ragazze? JOB 41:6 (H40-30) Ne trafficheranno forse i pescatori? Lo spartiranno essi fra i negozianti? JOB 41:7 (H40-31) Gli coprirai tu la pelle di dardi e la testa di ramponi? JOB 41:8 (H40-32) Mettigli un po’ le mani addosso!… Ti ricorderai del combattimento e non ci tornerai! JOB 41:9 (H41-1) Ecco, fallace è la speranza di chi l’assale; basta scorgerlo e s’è atterrati. JOB 41:10 (H41-2) Nessuno è tanto ardito da provocarlo. E chi dunque oserà starmi a fronte? JOB 41:11 (H41-3) Chi mi ha anticipato alcun che perch’io glielo debba rendere? Sotto tutti i cieli, ogni cosa è mia. JOB 41:12 (H41-4) E non vo’ tacer delle sue membra, della sua gran forza, della bellezza della sua armatura. JOB 41:13 (H41-5) Chi l’ha mai spogliato della sua corazza? Chi è penetrato fra la doppia fila de’ suoi denti? JOB 41:14 (H41-6) Chi gli ha aperti i due battenti della gola? Intorno alla chiostra de’ suoi denti sta il terrore. JOB 41:15 (H41-7) Superbe son le file de’ suoi scudi, strettamente uniti come da un sigillo. JOB 41:16 (H41-8) Uno tocca l’altro, e tra loro non passa l’aria. JOB 41:17 (H41-9) Sono saldati assieme, si tengono stretti, sono inseparabili. JOB 41:18 (H41-10) I suoi starnuti dànno sprazzi di luce; i suoi occhi son come le palpebre dell’aurora. JOB 41:19 (H41-11) Dalla sua bocca partono vampe, ne scappan fuori scintille di fuoco. JOB 41:20 (H41-12) Dalle sue narici esce un fumo, come da una pignatta che bolla o da una caldaia. JOB 41:21 (H41-13) L’alito suo accende i carboni, e una fiamma gli erompe dalla gola. JOB 41:22 (H41-14) Nel suo collo risiede la forza, dinanzi a lui salta il terrore. JOB 41:23 (H41-15) Compatte sono in lui le parti flosce della carne, gli stanno salde addosso, non si muovono. JOB 41:24 (H41-16) Il suo cuore è duro come il sasso, duro come la macina di sotto. JOB 41:25 (H41-17) Quando si rizza, tremano i più forti, e dalla paura son fuori di sé. JOB 41:26 (H41-18) Invano lo si attacca con la spada; a nulla valgon lancia, giavellotto, corazza. JOB 41:27 (H41-19) Il ferro è per lui come paglia; il rame, come legno tarlato. JOB 41:28 (H41-20) La figlia dell’arco non lo mette in fuga; le pietre della fionda si mutano per lui in stoppia. JOB 41:29 (H41-21) Stoppia gli par la mazza e si ride del fremer della lancia. JOB 41:30 (H41-22) Il suo ventre è armato di punte acute, e lascia come tracce d’erpice sul fango. JOB 41:31 (H41-23) Fa bollire l’abisso come una caldaia, del mare fa come un gran vaso da profumi. JOB 41:32 (H41-24) Si lascia dietro una scia di luce; l’abisso par coperto di bianca chioma. JOB 41:33 (H41-25) Non v’è sulla terra chi lo domi; è stato fatto per non aver paura. JOB 41:34 (H41-26) Guarda in faccia tutto ciò ch’è eccelso, è re su tutte le belve più superbe”. JOB 42:1 Allora Giobbe rispose all’Eterno e disse: JOB 42:2 “Io riconosco che tu puoi tutto, e che nulla può impedirti d’eseguire un tuo disegno. JOB 42:3 Chi è colui che senza intendimento offusca il tuo disegno?… Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; son cose per me troppo maravigliose ed io non le conosco. JOB 42:4 Deh, ascoltami, io parlerò; io ti farò delle domande e tu insegnami! JOB 42:5 Il mio orecchio avea sentito parlar di te ma ora l’occhio mio t’ha veduto. JOB 42:6 Perciò mi ritratto, mi pento sulla polvere e sulla cenere”. JOB 42:7 Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, l’Eterno disse a Elifaz di Teman: “L’ira mia è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe. JOB 42:8 Ora dunque prendetevi sette tori e sette montoni, venite a trovare il mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi; ed io avrò riguardo a lui per non punir la vostra follia; poiché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe”. JOB 42:9 Elifaz di Teman e Bildad di Suach e Tsofar di Naama se ne andarono e fecero come l’Eterno aveva loro ordinato; e l’Eterno ebbe riguardo a Giobbe. JOB 42:10 E quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, l’Eterno lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto. JOB 42:11 Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, gli fecero le loro condoglianze e lo consolarono di tutti i mali che l’Eterno gli avea fatto cadere addosso; e ognuno d’essi gli dette un pezzo d’argento e un anello d’oro. JOB 42:12 E l’Eterno benedì gli ultimi anni di Giobbe più de’ primi; ed ei s’ebbe quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di bovi e mille asine. JOB 42:13 E s’ebbe pure sette figliuoli e tre figliuole; JOB 42:14 e chiamò la prima, Colomba; la seconda, Cassia; la terza, Cornustibia. JOB 42:15 E in tutto il paese non c’eran donne così belle come le figliuole di Giobbe; e il padre assegnò loro una eredità tra i loro fratelli. JOB 42:16 Giobbe, dopo questo, visse centoquarant’anni, e vide i suoi figliuoli e i figliuoli dei suoi figliuoli, fino alla quarta generazione. JOB 42:17 Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni. PSA 1:1 Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via de’ peccatori, né si siede sul banco degli schernitori; PSA 1:2 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e su quella legge medita giorno e notte. PSA 1:3 Egli sarà come un albero piantato presso a rivi d’acqua, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e la cui fronda non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà. PSA 1:4 Non così gli empi; anzi son come pula che il vento porta via. PSA 1:5 Perciò gli empi non reggeranno dinanzi al giudizio, né i peccatori nella raunanza dei giusti. PSA 1:6 Poiché l’Eterno conosce la via de’ giusti, ma la via degli empi mena alla rovina. PSA 2:1 Perché tumultuano le nazioni, e meditano i popoli cose vane? PSA 2:2 I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano assieme contro l’Eterno e contro il suo Unto, dicendo: PSA 2:3 Rompiamo i loro legami e gettiamo via da noi le loro funi. PSA 2:4 Colui che siede ne’ cieli ne riderà; il Signore si befferà di loro. PSA 2:5 Allora parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti: PSA 2:6 Eppure, dirà, io ho stabilito il mio re sopra Sion, monte della mia santità. PSA 2:7 Io spiegherò il decreto: L’Eterno mi disse: Tu sei il mio figliuolo, oggi io t’ho generato. PSA 2:8 Chiedimi, io ti darò le nazioni per tua eredità e le estremità della terra per tuo possesso. PSA 2:9 Tu le fiaccherai con uno scettro di ferro; tu le spezzerai come un vaso di vasellaio. PSA 2:10 Ora dunque, o re, siate savi; lasciatevi correggere, o giudici della terra. PSA 2:11 Servite l’Eterno con timore, e gioite con tremore. PSA 2:12 Rendete omaggio al figlio, che talora l’Eterno non si adiri e voi non periate nella vostra via, perché d’un tratto l’ira sua può divampare. Beati tutti quelli che confidano in lui! PSA 3:1 Salmo di Davide composto quand’egli fuggì dinanzi ad Absalom suo figliuolo. O Eterno, quanto numerosi sono i miei nemici! Molti son quelli che si levano contro di me, PSA 3:2 molti quelli che dicono dell’anima mia: Non c’è salvezza per lui presso Dio! Sela. PSA 3:3 Ma tu, o Eterno, sei uno scudo attorno a me, sei la mia gloria, colui che mi rialza il capo. PSA 3:4 Con la mia voce io grido all’Eterno, ed egli mi risponde dal monte della sua santità. Sela. PSA 3:5 Io mi son coricato e ho dormito, poi mi sono risvegliato, perché l’Eterno mi sostiene. PSA 3:6 Io non temo le miriadi di popolo che si sono accampate contro a me d’ogn’intorno. PSA 3:7 Lèvati, o Eterno, salvami, Dio mio; giacché tu hai percosso tutti i miei nemici sulla guancia, hai rotto i denti degli empi. PSA 3:8 All’Eterno appartiene la salvezza; la tua benedizione riposi sul tuo popolo! Sela. PSA 4:1 Al Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Salmo di Davide. Quand’io grido, rispondimi, o Dio della mia giustizia; quand’ero in distretta, tu m’hai messo al largo; abbi pietà di me ed esaudisci la mia preghiera! PSA 4:2 Figliuoli degli uomini, fino a quando sarà la mia gloria coperta d’obbrobrio? Fino a quando amerete vanità e andrete dietro a menzogna? Sela. PSA 4:3 Sappiate che l’Eterno s’è appartato uno ch’egli ama; l’Eterno m’esaudirà quando griderò a lui. PSA 4:4 Tremate e non peccate; ragionate nel cuor vostro sui vostri letti e tacete. Sela. PSA 4:5 Offrite sacrifizi di giustizia, e confidate nell’Eterno. PSA 4:6 Molti van dicendo: Chi ci farà veder la prosperità? O Eterno, fa’ levare su noi la luce del tuo volto! PSA 4:7 Tu m’hai messo più gioia nel cuore che non provino essi quando il loro grano e il loro mosto abbondano. PSA 4:8 In pace io mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Eterno, mi fai abitare in sicurtà. PSA 5:1 Al Capo de’ musici. Per strumenti a fiato. Salmo di Davide. Porgi l’orecchio alle mie parole, o Eterno, sii attento ai miei sospiri. PSA 5:2 Odi la voce del mio grido, o mio Re e mio Dio, perché a te rivolgo la mia preghiera. PSA 5:3 O Eterno, al mattino tu ascolterai la mia voce; al mattino ti offrirò la mia preghiera e aspetterò; PSA 5:4 poiché tu non sei un Dio che prenda piacere nell’empietà; il malvagio non sarà tuo ospite. PSA 5:5 Quelli che si gloriano non sussisteranno dinanzi agli occhi tuoi; tu odii tutti gli operatori d’iniquità. PSA 5:6 Tu farai perire quelli che dicon menzogne; l’Eterno aborrisce l’uomo di sangue e di frode. PSA 5:7 Ma io, per la grandezza della tua benignità, entrerò nella tua casa; e, vòlto al tempio della tua santità, adorerò nel tuo timore. PSA 5:8 O Eterno, guidami per la tua giustizia, a cagion de’ miei insidiatori; ch’io veda diritta innanzi a me la tua via; PSA 5:9 poiché in bocca loro non v’è sincerità, il loro interno è pieno di malizia; la loro gola è un sepolcro aperto, lusingano con la loro lingua. PSA 5:10 Condannali, o Dio! non riescano nei loro disegni! Scacciali per la moltitudine de’ loro misfatti, poiché si son ribellati contro a te. PSA 5:11 E si rallegreranno tutti quelli che in te confidano; manderanno in perpetuo grida di gioia. Tu stenderai su loro la tua protezione, e quelli che amano il tuo nome festeggeranno in te, PSA 5:12 perché tu, o Eterno, benedirai il giusto; tu lo circonderai di benevolenza, come d’uno scudo. PSA 6:1 Al Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Su Sheminith. Salmo di Davide. O Eterno, non correggermi nella tua ira, e non castigarmi nel tuo cruccio. PSA 6:2 Abbi pietà di me, o Eterno, perché son tutto fiacco; sanami, o Eterno, perché le mie ossa son tutte tremanti. PSA 6:3 Anche l’anima mia è tutta tremante; e tu, o Eterno, infino a quando? PSA 6:4 Ritorna, o Eterno, libera l’anima mia; salvami, per amor della tua benignità. PSA 6:5 Poiché nella morte non c’è memoria di te; chi ti celebrerà nel soggiorno de’ morti? PSA 6:6 Io sono esausto a forza di gemere; ogni notte allago di pianto il mio letto e bagno delle mie lacrime il mio giaciglio. PSA 6:7 L’occhio mio si consuma dal dolore, invecchia a cagione di tutti i miei nemici. PSA 6:8 Ritraetevi da me, voi tutti operatori d’iniquità; poiché l’Eterno ha udita la voce del mio pianto. PSA 6:9 L’Eterno ha udita la mia supplicazione, l’Eterno accoglie la mia preghiera. PSA 6:10 Tutti i miei nemici saran confusi e grandemente smarriti; volteranno le spalle e saranno svergognati in un attimo. PSA 7:1 Shiggaion di Davide ch’egli cantò all’Eterno, a proposito delle parole di Cush, beniaminita. O Eterno, Dio mio, io mi confido in te; salvami da tutti quelli che mi perseguitano, e liberami; PSA 7:2 che talora il nemico, come un leone, non sbrani l’anima mia lacerandola, senza che alcuno mi liberi. PSA 7:3 O Eterno, Dio mio, se ho fatto questo, se v’è perversità nelle mie mani, PSA 7:4 se ho reso mal per bene a chi viveva meco in pace (io che ho liberato colui che m’era nemico senza cagione), PSA 7:5 perseguiti pure il nemico l’anima mia e la raggiunga, e calpesti al suolo la mia vita, e stenda la mia gloria nella polvere. Sela. PSA 7:6 Lèvati, o Eterno, nell’ira tua, innalzati contro i furori de’ miei nemici, e dèstati in mio favore. PSA 7:7 Tu hai ordinato il giudicio. Ti circondi l’assemblea de’ popoli, e ponti a sedere al di sopra d’essa in luogo elevato. PSA 7:8 L’Eterno giudica i popoli; giudica me, o Eterno, secondo la mia giustizia e la mia integrità. PSA 7:9 Deh, venga meno la malvagità de’ malvagi, ma stabilisci il giusto; poiché sei l’Iddio giusto che prova i cuori e le reni. PSA 7:10 Il mio scudo è in Dio, che salva i diritti di cuore. PSA 7:11 Iddio è un giusto giudice, un Dio che s’adira ogni giorno. PSA 7:12 Se il malvagio non si converte egli aguzzerà la sua spada; egli ha teso l’arco suo e lo tien pronto; PSA 7:13 dispone contro di lui strumenti di morte; le sue frecce le rende infocate. PSA 7:14 Ecco, il malvagio è in doglie per produrre iniquità. Egli ha concepito malizia e partorisce menzogna. PSA 7:15 Ha scavato una fossa e l’ha resa profonda, ma è caduto nella fossa che ha fatta. PSA 7:16 La sua malizia gli ritornerà sul capo, e la sua violenza gli scenderà sulla testa. PSA 7:17 Io loderò l’Eterno per la sua giustizia, e salmeggerò al nome dell’Eterno, dell’Altissimo. PSA 8:1 Al Capo de’ musici. Sulla Ghittea. Salmo di Davide. O Eterno, Signor nostro, quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra! O Tu che hai posta la tua maestà nei cieli. PSA 8:2 Dalla bocca de’ fanciulli e de’ lattanti tu hai tratto una forza, per cagione de’ tuoi nemici, per ridurre al silenzio l’avversario e il vendicatore. PSA 8:3 Quand’io considero i tuoi cieli, opra delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, PSA 8:4 che cos’è l’uomo che tu n’abbia memoria? e il figliuol dell’uomo che tu ne prenda cura? PSA 8:5 Eppure tu l’hai fatto poco minor di Dio, e l’hai coronato di gloria e d’onore. PSA 8:6 Tu l’hai fatto signoreggiare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi: PSA 8:7 pecore e buoi tutti quanti ed anche le fiere della campagna; PSA 8:8 gli uccelli del cielo e i pesci del mare, tutto quel che percorre i sentieri de’ mari. PSA 8:9 O Eterno, Signor nostro, quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra! PSA 9:1 Al Capo dei musici. Su “Muori pel figlio”. Salmo di Davide. Io celebrerò l’Eterno con tutto il mio cuore, io narrerò tutte le tue maraviglie. PSA 9:2 Io mi rallegrerò e festeggerò in te, salmeggerò al tuo nome, o Altissimo, PSA 9:3 poiché i miei nemici voltan le spalle, cadono e periscono dinanzi al tuo cospetto. PSA 9:4 Poiché tu hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; ti sei assiso sul trono come giusto giudice. PSA 9:5 Tu hai sgridate le nazioni, hai distrutto l’empio, hai cancellato il loro nome in sempiterno. PSA 9:6 E’ finita per il nemico! Son rovine perpetue! e delle città che tu hai distrutte perfin la memoria e perita. PSA 9:7 Ma l’Eterno siede come re in eterno; egli ha preparato il suo trono per il giudizio. PSA 9:8 Ed egli giudicherà il mondo con giustizia, giudicherà i popoli con rettitudine. PSA 9:9 E l’Eterno sarà un alto ricetto all’oppresso, un alto ricetto in tempi di distretta; PSA 9:10 e quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, perché, o Eterno, tu non abbandoni quelli che ti cercano. PSA 9:11 Salmeggiate all’Eterno che abita in Sion, raccontate tra i popoli le sue gesta. PSA 9:12 Perché colui che domanda ragion del sangue si ricorda dei miseri e non ne dimentica il grido. PSA 9:13 Abbi pietà di me, o Eterno! Vedi l’afflizione che soffro da quelli che m’odiano, o tu che mi trai su dalle porte della morte, PSA 9:14 acciocché io racconti tutte le tue lodi. Nelle porte della figliuola di Sion, io festeggerò per la tua salvazione. PSA 9:15 Le nazioni sono sprofondate nella fossa che avean fatta; il loro piede è stato preso nella rete che aveano nascosta. PSA 9:16 L’Eterno s’è fatto conoscere, ha fatto giustizia; l’empio è stato preso al laccio nell’opera delle proprie mani. Higgaion. Sela. PSA 9:17 Gli empi se n’andranno al soggiorno de’ morti, sì, tutte le nazioni che dimenticano Iddio. PSA 9:18 Poiché il povero non sarà dimenticato per sempre, né la speranza de’ miseri perirà in perpetuo. PSA 9:19 Lèvati, o Eterno! Non lasciar che prevalga il mortale; sian giudicate le nazioni in tua presenza. PSA 9:20 O Eterno, infondi spavento in loro; sappian le nazioni che non son altro che mortali. Sela. PSA 10:1 O Eterno, perché te ne stai lontano? Perché ti nascondi in tempi di distretta? PSA 10:2 L’empio nella sua superbia perseguita con furore i miseri; essi rimangon presi nelle macchinazioni che gli empi hanno ordite; PSA 10:3 poiché l’empio si gloria delle brame dell’anima sua, benedice il rapace e disprezza l’Eterno. PSA 10:4 L’empio, nell’alterezza della sua faccia, dice: l’Eterno non farà inchieste. Tutti i suoi pensieri sono: Non c’è Dio! PSA 10:5 Le sue vie son prospere in ogni tempo; cosa troppo alta per lui sono i tuoi giudizi; egli soffia contro tutti i suoi nemici. PSA 10:6 Egli dice nel suo cuore: Non sarò mai smosso; d’età in età non m’accadrà male alcuno. PSA 10:7 La sua bocca è piena di esecrazione, di frodi, e di oppressione; sotto la sua lingua v’è malizia ed iniquità. PSA 10:8 Egli sta negli agguati de’ villaggi; uccide l’innocente in luoghi nascosti; i suoi occhi spiano il meschino. PSA 10:9 Sta in agguato nel suo nascondiglio come un leone nella sua spelonca; sta in agguato per sorprendere il misero; egli sorprende il misero traendolo nella sua rete. PSA 10:10 Se ne sta quatto e chino, ed i meschini cadono tra le sue unghie. PSA 10:11 Egli dice nel cuor suo: Iddio dimentica, nasconde la sua faccia, mai lo vedrà. PSA 10:12 Lèvati, o Eterno! o Dio, alza la mano! Non dimenticare i miseri. PSA 10:13 Perché l’empio disprezza Iddio? perché dice in cuor suo: Non ne farai ricerca? PSA 10:14 Tu l’hai pur veduto; poiché tu riguardi ai travagli ed alle pene per prender la cosa in mano. A te si abbandona il meschino; tu sei l’aiutator dell’orfano. PSA 10:15 Fiacca il braccio dell’empio, cerca l’empietà del malvagio finché tu non ne trovi più. PSA 10:16 L’Eterno è re in sempiterno; le nazioni sono state sterminate dalla sua terra. PSA 10:17 O Eterno, tu esaudisci il desiderio degli umili; tu raffermerai il cuor loro, inclinerai le orecchie tue PSA 10:18 per far ragione all’orfano e all’oppresso, onde l’uomo, che è della terra, cessi dall’incutere spavento. PSA 11:1 Al Capo de’ musici. Di Davide. Io mi confido nell’Eterno. Come dite voi all’anima mia: Fuggi al tuo monte come un uccello? PSA 11:2 Poiché, ecco, gli empi tendono l’arco, accoccan le loro saette sulla corda per tirarle nell’oscurità contro i retti di cuore. PSA 11:3 Quando i fondamenti son rovinati che può fare il giusto? PSA 11:4 L’Eterno è nel tempio della sua santità; l’Eterno ha il suo trono nei cieli; i suoi occhi veggono, le sue palpebre scrutano i figliuoli degli uomini. PSA 11:5 L’Eterno scruta il giusto, ma l’anima sua odia l’empio e colui che ama la violenza. PSA 11:6 Egli farà piovere sull’empio carboni accesi; zolfo e vento infocato sarà la parte del loro calice. PSA 11:7 Poiché l’Eterno è giusto; egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno la sua faccia. PSA 12:1 Al Capo de’ musici. Sopra l’ottava. Salmo di Davide. Salva, o Eterno, poiché l’uomo pio vien meno, e i fedeli vengono a mancare tra i figliuoli degli uomini. PSA 12:2 Ciascuno mentisce parlando col prossimo; parlano con labbro lusinghiero e con cuor doppio. PSA 12:3 L’Eterno recida tutte le labbra lusinghiere, la lingua che parla alteramente, PSA 12:4 quelli che dicono: Con le nostre lingue prevarremo; le nostre labbra sono per noi; chi sarà signore su noi? PSA 12:5 Per l’oppressione dei miseri, per il grido d’angoscia de’ bisognosi, ora mi leverò, dice l’Eterno; darò loro la salvezza alla quale anelano. PSA 12:6 Le parole dell’Eterno son parole pure, sono argento affinato in un crogiuolo di terra, purificato sette volte. PSA 12:7 Tu, o Eterno, li proteggerai, li preserverai da questa generazione in perpetuo. PSA 12:8 Gli empi vanno attorno da tutte le parti quando la bassezza siede in alto tra i figliuoli degli uomini. PSA 13:1 Al Capo de’ musici. Salmo di Davide. Fino a quando, o Eterno, mi dimenticherai tu? Sarà egli per sempre? Fino a quando mi nasconderai la tua faccia? PSA 13:2 Fino a quando avrò l’ansia nell’anima e l’affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s’innalzerà il mio nemico sopra me? PSA 13:3 Riguarda, rispondimi, o Eterno, Iddio mio! Illumina gli occhi miei che talora io non m’addormenti del sonno della morte, PSA 13:4 che talora il mio nemico non dica: L’ho vinto! e i miei avversari non festeggino se io vacillo. PSA 13:5 Quant’è a me, io confido nella tua benignità; il mio cuore giubilerà per la tua salvazione; PSA 13:6 (H13-5) io canterò all’Eterno perché m’ha fatto del bene. PSA 14:1 Al Capo de’ musici. Di Davide. Lo stolto ha detto nel suo cuore: Non c’è Dio. Si sono corrotti, si son resi abominevoli nella loro condotta; non v’è alcuno che faccia il bene. PSA 14:2 L’Eterno ha riguardato dal cielo sui figliuoli degli uomini per vedere se vi fosse alcuno che avesse intelletto, che cercasse Iddio. PSA 14:3 Tutti si sono sviati, tutti quanti si son corrotti, non v’è alcuno che faccia il bene, neppur uno. PSA 14:4 Son essi senza conoscenza tutti questi operatori d’iniquità, che mangiano il mio popolo come mangiano il pane e non invocano l’Eterno? PSA 14:5 Ecco là, son presi da grande spavento perché Iddio è con la gente giusta. PSA 14:6 Voi, invece, fate onta al consiglio del misero, perché l’Eterno è il suo rifugio. PSA 14:7 Oh, chi recherà da Sion la salvezza d’Israele? Quando l’Eterno ritrarrà dalla cattività il suo popolo, Giacobbe festeggerà, Israele si rallegrerà. PSA 15:1 Salmo di Davide. O Eterno, chi dimorerà nella tua tenda? chi abiterà sul monte della tua santità? PSA 15:2 Colui che cammina in integrità ed opera giustizia e dice il vero come l’ha nel cuore; PSA 15:3 che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo compagno, né getta vituperio contro il suo prossimo. PSA 15:4 Agli occhi suoi è sprezzato chi è spregevole, ma onora quelli che temono l’Eterno. Se ha giurato, foss’anche a suo danno, non muta; PSA 15:5 non dà il suo danaro ad usura, né accetta presenti a danno dell’innocente. Chi fa queste cose non sarà mai smosso. PSA 16:1 Inno di Davide. Preservami, o Dio, perché io confido in te. PSA 16:2 Io ho detto all’Eterno: Tu sei il mio Signore; io non ho bene all’infuori di te; PSA 16:3 e quanto ai santi che sono in terra essi sono la gente onorata in cui ripongo tutta la mia affezione. PSA 16:4 I dolori di quelli che corron dietro ad altri dii saran moltiplicati; io non offrirò le loro libazioni di sangue, né le mie labbra proferiranno i loro nomi. PSA 16:5 L’Eterno è la parte della mia eredità e il mio calice; tu mantieni quel che m’è toccato in sorte. PSA 16:6 La sorte è caduta per me in luoghi dilettevoli; una bella eredità mi e pur toccata! PSA 16:7 Io benedirò l’Eterno che mi consiglia; anche la notte le mie reni mi ammaestrano. PSA 16:8 Io ho sempre posto l’Eterno davanti agli occhi miei; poich’egli è alla mia destra, io non sarò punto smosso. PSA 16:9 Perciò il mio cuore si rallegra e l’anima mia festeggia; anche la mia carne dimorerà al sicuro; PSA 16:10 poiché tu non abbandonerai l’anima mia in poter della morte, ne permetterai che il tuo santo vegga la fossa. PSA 16:11 Tu mi mostrerai il sentiero della vita; vi son gioie a sazietà nella tua presenza; vi son diletti alla tua destra in eterno. PSA 17:1 Preghiera di Davide. O Eterno, ascolta la giustizia, attendi al mio grido; porgi l’orecchio alla mia preghiera che non viene da labbra di frode. PSA 17:2 Dalla tua presenza venga alla luce il mio diritto, gli occhi tuoi riconoscano la rettitudine. PSA 17:3 Tu hai scrutato il mio cuore, l’hai visitato nella notte; m’hai provato e non hai rinvenuto nulla; la mia bocca non trapassa il mio pensiero. PSA 17:4 Quanto alle opere degli uomini, io, per ubbidire alla parola delle tue labbra, mi son guardato dalle vie de’ violenti. PSA 17:5 I miei passi si son tenuti saldi sui tuoi sentieri, i miei piedi non han vacillato. PSA 17:6 Io t’invoco, perché tu m’esaudisci, o Dio; inclina verso me il tuo orecchio, ascolta le mie parole! PSA 17:7 Spiega le maraviglie della tua bontà, o tu che con la tua destra salvi quelli che cercano un rifugio contro ai loro avversari. PSA 17:8 Preservami come la pupilla dell’occhio, nascondimi all’ombra delle tue ali PSA 17:9 dagli empi che voglion la mia rovina, dai miei mortali nemici che mi circondano. PSA 17:10 Chiudono il loro cuore nel grasso, parlano alteramente colla lor bocca. PSA 17:11 Ora ci attorniano, seguendo i nostri passi; ci spiano per atterrarci. PSA 17:12 Il mio nemico somiglia ad un leone che brama lacerare, ad un leoncello che s’appiatta ne’ nascondigli. PSA 17:13 Lèvati, o Eterno, vagli incontro, abbattilo; libera l’anima mia dall’empio con la tua spada; PSA 17:14 liberami, con la tua mano, dagli uomini, o Eterno, dagli uomini del mondo la cui parte è in questa vita, e il cui ventre tu empi co’ tuoi tesori; hanno figliuoli in abbondanza, e lasciano il resto de’ loro averi ai loro fanciulli. PSA 17:15 Quanto a me, per la mia giustizia, contemplerò la tua faccia, mi sazierò, al mio risveglio, della tua sembianza. PSA 18:1 Al Capo de’ musici. Di Davide, servo dell’Eterno, il quale rivolse all’Eterno le parole di questo cantico quando l’Eterno l’ebbe riscosso dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. Egli disse: Io t’amo, o Eterno, mia forza! PSA 18:2 L’Eterno è la mia ròcca, la mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio, la mia rupe, in cui mi rifugio, il mio scudo, il mio potente salvatore, il mio alto ricetto. PSA 18:3 Io invocai l’Eterno ch’è degno d’ogni lode e fui salvato dai miei nemici. PSA 18:4 I legami della morte m’aveano circondato e i torrenti della distruzione m’aveano spaventato. PSA 18:5 I legami del soggiorno de’ morti m’aveano attorniato, i lacci della morte m’aveano còlto. PSA 18:6 Nella mia distretta invocai l’Eterno e gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio e il mio grido pervenne a lui, ai suoi orecchi. PSA 18:7 Allora la terra fu scossa e tremò, i fondamenti de’ monti furono smossi e scrollati; perch’egli era acceso d’ira. PSA 18:8 Un fumo saliva dalle sue nari; un fuoco consumante gli usciva dalla bocca, e ne procedevano carboni accesi. PSA 18:9 Egli abbassò i cieli e discese, avendo sotto i piedi una densa caligine. PSA 18:10 Cavalcava sopra un cherubino e volava; volava veloce sulle ali del vento; PSA 18:11 avea fatto delle tenebre la sua stanza nascosta, avea posto intorno a sé per suo padiglione l’oscurità dell’acque, le dense nubi de’ cieli. PSA 18:12 Per lo splendore che lo precedeva, le dense nubi si sciolsero con gragnuola e con carboni accesi. PSA 18:13 L’Eterno tuonò ne’ cieli e l’Altissimo diè fuori la sua voce con gragnuola e con carboni accesi. PSA 18:14 E avventò le sue saette e disperse i nemici; lanciò folgori in gran numero e li mise in rotta. PSA 18:15 Allora apparve il letto delle acque, e i fondamenti del mondo furono scoperti al tuo sgridare, o Eterno, al soffio del vento delle tue nari. PSA 18:16 Egli distese dall’alto la mano e mi prese, mi trasse fuori delle grandi acque. PSA 18:17 Mi riscosse dal mio potente nemico, e da quelli che mi odiavano perch’eran più forti di me. PSA 18:18 Essi m’eran piombati addosso nel dì della mia calamità, ma l’Eterno fu il mio sostegno. PSA 18:19 Egli mi trasse fuori al largo, mi liberò, perché mi gradisce. PSA 18:20 L’Eterno mi ha retribuito secondo la mia giustizia, mi ha reso secondo la purità delle mie mani, PSA 18:21 poiché ho osservato le vie dell’Eterno e non mi sono empiamente sviato dal mio Dio. PSA 18:22 Poiché ho tenuto tutte le sue leggi davanti a me, e non ho rimosso da me i suoi statuti. PSA 18:23 E sono stato integro verso lui, e mi son guardato dalla mia iniquità. PSA 18:24 Ond’è che l’Eterno m’ha reso secondo la mia giustizia, secondo la purità delle mie mani nel suo cospetto. PSA 18:25 Tu ti mostri pietoso verso il pio, integro verso l’uomo integro; PSA 18:26 ti mostri puro col puro e ti mostri astuto col perverso; PSA 18:27 poiché tu sei quel che salvi la gente afflitta e fai abbassare gli occhi alteri. PSA 18:28 Sì, tu sei quel che fa risplendere la mia lampada; l’Eterno, il mio Dio, è quel che illumina le mie tenebre. PSA 18:29 Con te io assalgo tutta una schiera e col mio Dio salgo sulle mura. PSA 18:30 La via di Dio è perfetta; la parola dell’Eterno e purgata col fuoco; egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui. PSA 18:31 Poiché chi è Dio fuor dell’Eterno? E chi è Ròcca fuor del nostro Dio, PSA 18:32 l’Iddio che mi cinge di forza e rende la mia via perfetta? PSA 18:33 Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve, e mi rende saldo sui miei alti luoghi; PSA 18:34 ammaestra le mie mani alla battaglia e le mie braccia tendono un arco di rame. PSA 18:35 Tu m’hai anche dato lo scudo della tua salvezza, e la tua destra m’ha sostenuto, e la tua benignità m’ha fatto grande. PSA 18:36 Tu hai allargato la via ai miei passi; e i miei piedi non hanno vacillato. PSA 18:37 Io ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti; e non son tornato indietro prima d’averli distrutti. PSA 18:38 Io li ho abbattuti e non son potuti risorgere; son caduti sotto i miei piedi. PSA 18:39 Tu m’hai cinto di forza per la guerra; tu hai fatto piegare sotto di me i miei avversari; PSA 18:40 hai fatto voltar le spalle davanti a me ai miei nemici, e ho distrutto quelli che m’odiavano. PSA 18:41 Hanno gridato, ma non vi fu chi li salvasse; hanno gridato all’Eterno, ma egli non rispose loro. PSA 18:42 Io li ho tritati come polvere esposta al vento, li ho spazzati via come il fango delle strade. PSA 18:43 Tu m’hai liberato dalle dissensioni del popolo, m’hai costituito capo di nazioni; un popolo che non conoscevo mi e stato sottoposto. PSA 18:44 Al solo udir parlare di me, m’hanno ubbidito; i figli degli stranieri m’hanno reso omaggio. PSA 18:45 I figli degli stranieri son venuti meno, sono usciti tremanti dai loro ripari. PSA 18:46 Vive l’Eterno! Sia benedetta la mia ròcca! E sia esaltato l’Iddio della mia salvezza! PSA 18:47 l’Iddio che fa la mia vendetta e mi sottomette i popoli, PSA 18:48 che mi scampa dai miei nemici. Sì, tu mi sollevi sopra i miei avversari, mi riscuoti dall’uomo violento. PSA 18:49 Perciò, o Eterno, ti loderò fra le nazioni, e salmeggerò al tuo nome. PSA 18:50 Grandi liberazioni egli accorda al suo re, ed usa benignità verso il suo Unto, verso Davide e la sua progenie in perpetuo. PSA 19:1 Al Capo dei musici. Salmo di Davide. I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani. PSA 19:2 Un giorno sgorga parole all’altro, una notte comunica conoscenza all’altra. PSA 19:3 Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode. PSA 19:4 Ma il loro suono esce fuori per tutta la terra, e i loro accenti vanno fino all’estremità del mondo. Quivi Iddio ha posto una tenda per il sole, PSA 19:5 ed egli e simile a uno sposo ch’esce dalla sua camera nuziale; gioisce come un prode a correre l’arringo. PSA 19:6 La sua uscita e da una estremità de’ cieli, e il suo giro arriva fino all’altra estremità; e niente è nascosto al suo calore. PSA 19:7 La legge dell’Eterno è perfetta, ella ristora l’anima; la testimonianza dell’Eterno è verace, rende savio il semplice. PSA 19:8 I precetti dell’Eterno son giusti, rallegrano il cuore; il comandamento dell’Eterno è puro, illumina gli occhi. PSA 19:9 Il timore dell’Eterno è puro, dimora in perpetuo; i giudizi dell’Eterno sono verità, tutti quanti son giusti, PSA 19:10 son più desiderabili dell’oro, anzi più di molto oro finissimo, son più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi. PSA 19:11 Anche il tuo servitore è da essi ammaestrato; v’è gran ricompensa ad osservarli. PSA 19:12 Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti. PSA 19:13 Trattieni pure il tuo servitore dai peccati volontari, e fa’ che non signoreggino su me; allora sarò integro, e puro di grandi trasgressioni. PSA 19:14 Siano grate nel tuo cospetto le parole della mia bocca e la meditazione del cuor mio, o Eterno, mia ròcca e mio redentore! PSA 20:1 Al Capo de’ musici. Salmo di Davide. L’Eterno ti risponda nel dì della distretta; il nome dell’Iddio di Giacobbe ti levi in alto in salvo; PSA 20:2 ti mandi soccorso dal santuario, e ti sostenga da Sion; PSA 20:3 si ricordi di tutte le tue offerte ed accetti il tuo olocausto. Sela. PSA 20:4 Ti dia egli quel che il tuo cuore desidera, e adempia ogni tuo disegno. PSA 20:5 Noi canteremo d’allegrezza per la tua vittoria, e alzeremo le nostre bandiere nel nome dell’Iddio nostro. L’Eterno esaudisca tutte le tue domande. PSA 20:6 Già io so che l’Eterno ha salvato il suo Unto, e gli risponderà dal cielo della sua santità, con le potenti liberazioni della sua destra. PSA 20:7 Gli uni confidano in carri, e gli altri in cavalli; ma noi ricorderemo il nome dell’Eterno, dell’Iddio nostro. PSA 20:8 Quelli piegano e cadono; ma noi restiamo in piè e teniam fermo. PSA 20:9 O Eterno, salva il re! L’Eterno ci risponda nel giorno che noi l’invochiamo! PSA 21:1 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. O Eterno, il re si rallegra nella tua forza; ed oh quanto esulta per la tua salvezza! PSA 21:2 Tu gli hai dato il desiderio del suo cuore e non gli hai rifiutata la richiesta delle sue labbra. Sela. PSA 21:3 Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni eccellenti, gli hai posta in capo una corona d’oro finissimo. PSA 21:4 Egli t’avea chiesto vita, e tu gliel’hai data: lunghezza di giorni perpetua ed eterna. PSA 21:5 Grande è la sua gloria mercé la tua salvezza. Tu lo rivesti di maestà e di magnificenza; PSA 21:6 poiché lo ricolmi delle tue benedizioni in perpetuo, lo riempi di gioia nella tua presenza. PSA 21:7 Perché il re si confida nell’Eterno, e, per la benignità dell’Altissimo, non sarà smosso. PSA 21:8 La tua mano troverà tutti i tuoi nemici; la tua destra raggiungerà quelli che t’odiano. PSA 21:9 Tu li metterai come in una fornace ardente, quando apparirai; l’Eterno, nel suo cruccio, li inabisserà, e il fuoco li divorerà. PSA 21:10 Tu farai sparire il loro frutto dalla terra e la loro progenie di tra i figli degli uomini; PSA 21:11 perché hanno ordito del male contro a te; han formato malvagi disegni, che non potranno attuare; PSA 21:12 poiché tu farai loro voltar le spalle, col tuo arco mirerai diritto alla loro faccia. PSA 21:13 Innalzati, o Eterno, con la tua forza; noi canteremo e celebreremo la tua potenza. PSA 22:1 Per il Capo de’ musici. Su “Cerva dell’aurora”. Salmo di Davide. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Perché te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito? PSA 22:2 Dio mio, io grido di giorno, e tu non rispondi; di notte ancora, e non ho posa alcuna. PSA 22:3 Eppur tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d’Israele. PSA 22:4 I nostri padri confidarono in te; confidarono e tu li liberasti. PSA 22:5 Gridarono a te, e furon salvati; confidarono in te, e non furon confusi. PSA 22:6 Ma io sono un verme e non un uomo; il vituperio degli uomini, e lo sprezzato dal popolo. PSA 22:7 Chiunque mi vede si fa beffe di me; allunga il labbro, scuote il capo, dicendo: PSA 22:8 Ei si rimette nell’Eterno; lo liberi dunque; lo salvi, poiché lo gradisce! PSA 22:9 Sì, tu sei quello che m’hai tratto dal seno materno; m’hai fatto riposar fidente sulle mammelle di mia madre. PSA 22:10 A te fui affidato fin dalla mia nascita, tu sei il mio Dio fin dal seno di mia madre. PSA 22:11 Non t’allontanare da me, perché l’angoscia è vicina, e non v’è alcuno che m’aiuti. PSA 22:12 Grandi tori m’han circondato; potenti tori di Basan m’hanno attorniato; PSA 22:13 apron la loro gola contro a me, come un leone rapace e ruggente. PSA 22:14 Io son come acqua che si sparge, e tutte le mie ossa si sconnettono; il mio cuore è come la cera, si strugge in mezzo alle mie viscere. PSA 22:15 Il mio vigore s’inaridisce come terra cotta, e la lingua mi s’attacca al palato; tu m’hai posto nella polvere della morte. PSA 22:16 Poiché cani m’han circondato; uno stuolo di malfattori m’ha attorniato; m’hanno forato le mani e i piedi. PSA 22:17 Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e m’osservano; PSA 22:18 spartiscon fra loro i miei vestimenti e tirano a sorte la mia veste. PSA 22:19 Tu dunque, o Eterno, non allontanarti, tu che sei la mia forza, t’affretta a soccorrermi. PSA 22:20 Libera l’anima mia dalla spada, l’unica mia, dalla zampa del cane; PSA 22:21 salvami dalla gola del leone. Tu mi risponderai liberandomi dalle corna dei bufali. PSA 22:22 Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea. PSA 22:23 O voi che temete l’Eterno, lodatelo! Glorificatelo voi, tutta la progenie di Giacobbe, e voi tutta la progenie d’Israele, abbiate timor di lui! PSA 22:24 Poich’egli non ha sprezzata né disdegnata l’afflizione dell’afflitto, e non ha nascosta la sua faccia da lui; ma quand’ha gridato a lui, ei l’ha esaudito. PSA 22:25 Tu sei l’argomento della mia lode nella grande assemblea; io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono. PSA 22:26 Gli umili mangeranno e saranno saziati; quei che cercano l’Eterno lo loderanno; il loro cuore vivrà in perpetuo. PSA 22:27 Tutte le estremità della terra si ricorderan dell’Eterno e si convertiranno a lui; e tutte le famiglie delle nazioni adoreranno nel tuo cospetto. PSA 22:28 Poiché all’Eterno appartiene il regno, ed egli signoreggia sulle nazioni. PSA 22:29 Tutti gli opulenti della terra mangeranno e adoreranno; tutti quelli che scendon nella polvere e non possono mantenersi in vita s’inchineranno dinanzi a lui. PSA 22:30 La posterità lo servirà; si parlerà del Signore alla ventura generazione. PSA 22:31 Essi verranno e proclameranno la sua giustizia, al popolo che nascerà diranno come egli ha operato. PSA 23:1 Salmo di Davide. L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. PSA 23:2 Egli mi fa giacere in verdeggianti paschi, mi guida lungo le acque chete. PSA 23:3 Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amor del suo nome. PSA 23:4 Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei meco; il tuo bastone e la tua verga son quelli che mi consolano. PSA 23:5 Tu apparecchi davanti a me la mensa al cospetto dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca. PSA 23:6 Certo, beni e benignità m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; ed io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni. PSA 24:1 Salmo di Davide. All’Eterno appartiene la terra e tutto ciò ch’è in essa, il mondo e i suoi abitanti. PSA 24:2 Poich’egli l’ha fondata sui mari e l’ha stabilita sui fiumi. PSA 24:3 Chi salirà al monte dell’Eterno? e chi potrà stare nel luogo suo santo? PSA 24:4 L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità, e non giura con intenti di frode. PSA 24:5 Egli riceverà benedizione dall’Eterno, e giustizia dall’Iddio della sua salvezza. PSA 24:6 Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercan la tua faccia, o Dio di Giacobbe. Sela. PSA 24:7 O porte, alzate i vostri capi; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà. PSA 24:8 Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno, forte e potente, l’Eterno potente in battaglia. PSA 24:9 O porte, alzate i vostri capi; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà. PSA 24:10 Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno degli eserciti; egli è il Re di gloria. Sela. PSA 25:1 Di Davide. A te, o Eterno, io levo l’anima mia. PSA 25:2 Dio mio, in te mi confido; fa’ ch’io non sia confuso, che i miei nemici non trionfino di me. PSA 25:3 Nessuno di quelli che sperano in te sia confuso; sian confusi quelli che si conducono slealmente senza cagione. PSA 25:4 O Eterno, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. PSA 25:5 Guidami nella tua verità ed ammaestrami; poiché tu sei l’Iddio della mia salvezza: io spero in te del continuo. PSA 25:6 Ricordati, o Eterno, delle tue compassioni e delle tue benignità, perché sono ab eterno. PSA 25:7 Non ti ricordar de’ peccati della mia giovinezza, né delle mie trasgressioni; secondo la tua benignità ricordati di me per amor della tua bontà, o Eterno. PSA 25:8 L’Eterno è buono e diritto; perciò insegnerà la via ai peccatori. PSA 25:9 Guiderà i mansueti nella giustizia, insegnerà ai mansueti la sua via. PSA 25:10 Tutti i sentieri dell’Eterno sono benignità e verità per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze. PSA 25:11 Per amor del tuo nome, o Eterno, perdona la mia iniquità, perch’ella è grande. PSA 25:12 Chi è l’uomo che tema l’Eterno? Ei gl’insegnerà la via che deve scegliere. PSA 25:13 L’anima sua dimorerà nel benessere, e la sua progenie erederà la terra. PSA 25:14 Il segreto dell’Eterno è per quelli che lo temono, ed egli fa loro conoscere il suo patto. PSA 25:15 I miei occhi son del continuo verso l’Eterno, perch’egli è quel che trarrà i miei piedi dalla rete. PSA 25:16 Volgiti a me, ed abbi pietà di me, perch’io son solo ed afflitto. PSA 25:17 Le angosce del mio cuore si sono aumentate; traimi fuori dalle mie distrette. PSA 25:18 Vedi la mia afflizione ed il mio affanno, e perdonami tutti i miei peccati. PSA 25:19 Vedi i miei nemici, perché son molti, e m’odiano d’un odio violento. PSA 25:20 Guarda l’anima mia e salvami; fa’ ch’io non sia confuso, perché mi confido in te. PSA 25:21 L’integrità e la dirittura mi proteggano, perché spero in te. PSA 25:22 O Dio, libera Israele da tutte le sue tribolazioni. PSA 26:1 Di Davide. Fammi giustizia, o Eterno, perch’io cammino nella mia integrità, e confido nell’Eterno senza vacillare. PSA 26:2 Scrutami, o Eterno, e sperimentami; prova le mie reni ed il mio cuore. PSA 26:3 Poiché ho davanti agli occhi la tua benignità e cammino nella tua verità. PSA 26:4 Io non mi seggo con uomini bugiardi, e non vo con gente che simula. PSA 26:5 Io odio l’assemblea de’ malvagi, e non mi seggo con gli empi. PSA 26:6 Io lavo le mie mani nell’innocenza, e così fo il giro del tuo altare, o Eterno, PSA 26:7 per far risonare voci di lode, e per raccontare tutte le tue maraviglie. PSA 26:8 O Eterno, io amo il soggiorno della tua casa e il luogo ove risiede la tua gloria. PSA 26:9 Non metter l’anima mia in un fascio coi peccatori, né la mia vita con gli uomini di sangue, PSA 26:10 nelle cui mani è scelleratezza, e la cui destra è colma di presenti. PSA 26:11 Quant’è a me, io cammino nella mia integrità; liberami, ed abbi pietà di me. PSA 26:12 Il mio piè sta fermo in luogo piano. Io benedirò l’Eterno nelle assemblee. PSA 27:1 Di Davide. L’Eterno è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? L’Eterno è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura? PSA 27:2 Quando i malvagi che mi sono avversari e nemici, m’hanno assalito per divorar la mia carne, eglino stessi han vacillato e sono caduti. PSA 27:3 Quand’anche un esercito si accampasse contro a me, il mio cuore non avrebbe paura; quand’anche la guerra si levasse contro a me, anche allora sarei fiducioso. PSA 27:4 Una cosa ho chiesto all’Eterno, e quella ricerco: ch’io dimori nella casa dell’Eterno tutti i giorni della mia vita, per mirare la bellezza dell’Eterno e meditare nel suo tempio. PSA 27:5 Poich’egli mi nasconderà nella sua tenda nel giorno dell’avversità, m’occulterà nel luogo più segreto del suo padiglione, mi leverà in alto sopra una roccia. PSA 27:6 Già fin d’ora il mio capo s’eleva sui miei nemici che m’attorniano. Io offrirò nel suo padiglione sacrifici con giubilo; io canterò e salmeggerò all’Eterno. PSA 27:7 O Eterno, ascolta la mia voce, io t’invoco; abbi pietà di me, e rispondimi. PSA 27:8 Il mio cuore mi dice da parte tua: Cercate la mia faccia! Io cerco la tua faccia, o Eterno. PSA 27:9 Non mi nascondere il tuo volto, non rigettar con ira il tuo servitore; tu sei stato il mio aiuto; non mi lasciare, non m’abbandonare, o Dio della mia salvezza! PSA 27:10 Quando mio padre e mia madre m’avessero abbandonato, pure l’Eterno mi accoglierà. PSA 27:11 O Eterno, insegnami la tua via, e guidami per un sentiero diritto, a cagione de’ miei nemici. PSA 27:12 Non darmi in balìa de’ miei nemici; perché son sorti contro di me falsi testimoni, gente che respira violenza. PSA 27:13 Ah! se non avessi avuto fede di veder la bontà dell’Eterno sulla terra de’ viventi!… PSA 27:14 Spera nell’Eterno! Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi, sì, spera nell’Eterno! PSA 28:1 Di Davide. Io grido a te, o Eterno; Ròcca mia, non esser sordo alla mia voce, che talora, se t’allontani senza rispondermi, io non diventi simile a quelli che scendon nella fossa. PSA 28:2 Ascolta la voce delle mie supplicazioni quando grido a te, quando alzo le mani verso il santuario della tua santità. PSA 28:3 Non trascinarmi via con gli empi e con gli operatori d’iniquità, i quali parlano di pace col prossimo, ma hanno la malizia nel cuore. PSA 28:4 Rendi loro secondo le loro opere, secondo la malvagità de’ loro atti; rendi loro secondo l’opera delle loro mani; da’ loro ciò che si meritano. PSA 28:5 Perché non considerano gli atti dell’Eterno, né l’opera delle sue mani, ei li abbatterà e non li rileverà. PSA 28:6 Benedetto sia l’Eterno, poiché ha udito la voce delle mie supplicazioni. PSA 28:7 L’Eterno è la mia forza ed il mio scudo; in lui s’è confidato il mio cuore, e sono stato soccorso; perciò il mio cuore festeggia, ed io lo celebrerò col mio cantico. PSA 28:8 L’Eterno è la forza del suo popolo; egli è un baluardo di salvezza per il suo Unto. PSA 28:9 Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità; e pascili, e sostienli in perpetuo. PSA 29:1 Salmo di Davide. Date all’Eterno, o figliuoli de’ potenti, date all’Eterno gloria e forza! PSA 29:2 Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome; adorate l’Eterno, con santa magnificenza. PSA 29:3 La voce dell’Eterno è sulle acque; l’Iddio di gloria tuona; l’Eterno è sulle grandi acque. PSA 29:4 La voce dell’Eterno è potente, la voce dell’Eterno è piena di maestà. PSA 29:5 La voce dell’Eterno rompe i cedri; l’Eterno spezza i cedri del Libano. PSA 29:6 Fa saltellare i monti come vitelli, il Libano e il Sirio come giovani bufali. PSA 29:7 La voce dell’Eterno fa guizzare fiamme di fuoco. PSA 29:8 La voce dell’Eterno fa tremare il deserto; l’Eterno fa tremare il deserto di Cades. PSA 29:9 La voce dell’Eterno fa partorire le cerve e sfronda le selve. E nel suo tempio tutto esclama: Gloria! PSA 29:10 L’Eterno sedeva sovrano sul diluvio, anzi l’Eterno siede re in perpetuo. PSA 29:11 L’Eterno darà forza al suo popolo; l’Eterno benedirà il suo popolo dandogli pace. PSA 30:1 Salmo. Cantico per la dedicazione della Casa. Di Davide. Io t’esalto, o Eterno, perché m’hai tratto in alto, e non hai permesso che i miei nemici si rallegrassero di me. PSA 30:2 O Eterno, Dio mio, io ho gridato a te, e tu m’hai sanato. PSA 30:3 O Eterno, tu hai fatto risalir l’anima mia dal soggiorno de’ morti, tu m’hai ridato la vita perch’io non scendessi nella fossa. PSA 30:4 Salmeggiate all’Eterno, voi suoi fedeli, e celebrate la memoria della sua santità. PSA 30:5 Poiché l’ira sua è sol per un momento, ma la sua benevolenza e per tutta una vita. La sera alberga da noi il pianto; ma la mattina viene il giubilo. PSA 30:6 Quanto a me, nella mia prosperità, dicevo: Non sarò mai smosso. PSA 30:7 O Eterno, per il tuo favore, avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti la tua faccia, ed io fui smarrito. PSA 30:8 Io ho gridato a te, o Eterno; ho supplicato l’Eterno, dicendo: PSA 30:9 Che profitto avrai dal mio sangue s’io scendo nella fossa? Forse che la polvere ti celebrerà? predicherà essa la tua verità? PSA 30:10 Ascolta, o Eterno, ed abbi pietà di me; o Eterno, sii tu il mio aiuto! PSA 30:11 Tu hai mutato il mio duolo in danza; hai sciolto il mio cilicio a m’hai cinto d’allegrezza, PSA 30:12 affinché l’anima mia salmeggi a te e non si taccia. O Eterno, Dio mio, io ti celebrerò in perpetuo. PSA 31:1 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. O Eterno, io mi son confidato in te, fa’ ch’io non sia giammai confuso; liberami per la tua giustizia. PSA 31:2 Inclina a me il tuo orecchio; affrettati a liberarmi; siimi una forte ròcca, una fortezza ove tu mi salvi. PSA 31:3 Poiché tu sei la mia ròcca e la mia fortezza; per amor del tuo nome guidami e conducimi. PSA 31:4 Trammi dalla rete che m’han tesa di nascosto; poiché tu sei il mio baluardo. PSA 31:5 Io rimetto il mio spirito nelle tue mani; tu m’hai riscattato, o Eterno, Dio di verità. PSA 31:6 Io odio quelli che attendono alle vanità menzognere; e quanto a me confido nell’Eterno. PSA 31:7 Io festeggerò e mi rallegrerò per la tua benignità; poiché tu hai veduta la mia afflizione, hai preso conoscenza delle distrette dell’anima mia, PSA 31:8 e non m’hai dato in man del nemico; tu m’hai messo i piedi al largo. PSA 31:9 Abbi pietà di me, o Eterno, perché sono in distretta; l’occhio mio, l’anima mia, le mie viscere son rosi dal cordoglio. PSA 31:10 Poiché la mia vita vien meno dal dolore e i miei anni per il sospirare; la forza m’è venuta a mancare per la mia afflizione, e le mie ossa si consumano. PSA 31:11 A cagione di tutti i miei nemici son diventato un obbrobrio, un grande obbrobrio ai miei vicini, e uno spavento ai miei conoscenti. Quelli che mi veggono fuori fuggon lungi da me. PSA 31:12 Io son del tutto dimenticato come un morto; son simile a un vaso rotto. PSA 31:13 Perché odo il diffamare di molti, spavento m’è d’ogn’intorno, mentr’essi si consigliano a mio danno, e macchinano di tormi la vita. PSA 31:14 Ma io mi confido in te, o Eterno; io ho detto: Tu sei l’Iddio mio. PSA 31:15 I miei giorni sono in tua mano; liberami dalla mano de’ miei nemici e dai miei persecutori. PSA 31:16 Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servitore; salvami per la tua benignità. PSA 31:17 O Eterno, fa’ ch’io non sia confuso, perché io t’invoco; siano confusi gli empi, sian ridotti al silenzio nel soggiorno de’ morti. PSA 31:18 Ammutoliscano le labbra bugiarde che parlano arrogantemente contro al giusto con alterigia e con disprezzo. PSA 31:19 Quant’è grande la bontà che tu riserbi a quelli che ti temono, e di cui dài prova in presenza de’ figliuoli degli uomini, verso quelli che si confidano in te! PSA 31:20 Tu li nascondi all’ombra della tua presenza, lungi dalle macchinazioni degli uomini; tu li occulti in una tenda, lungi dagli attacchi delle lingue. PSA 31:21 Sia benedetto l’Eterno! poich’egli ha reso mirabile la sua benignità per me, ponendomi come in una città fortificata. PSA 31:22 Quanto a me, nel mio smarrimento, dicevo: Io son reietto dalla tua presenza; ma tu hai udita la voce delle mie supplicazioni, quand’ho gridato a te. PSA 31:23 Amate l’Eterno, voi tutti i suoi santi! L’Eterno preserva i fedeli, e rende ampia retribuzione a chi procede alteramente. PSA 31:24 Siate saldi, e il vostro cuore si fortifichi, o voi tutti che sperate nell’Eterno! PSA 32:1 Di Davide. Cantico. Beato colui la cui trasgressione e rimessa e il cui peccato è coperto! PSA 32:2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità e nel cui spirito non è frode alcuna! PSA 32:3 Mentr’io mi son taciuto le mie ossa si son consumate pel ruggire ch’io facevo tutto il giorno. PSA 32:4 Poiché giorno e notte la tua mano s’aggravava su me, il mio succo vitale s’era mutato come per arsura d’estate. Sela. PSA 32:5 Io t’ho dichiarato il mio peccato, non ho coperta la mia iniquità. Io ho detto: Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno; e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. Sela. PSA 32:6 Perciò ogni uomo pio t’invochi nel tempo che puoi esser trovato; e quando straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui. PSA 32:7 Tu sei il mio ricetto, tu mi guarderai da distretta, tu mi circonderai di canti di liberazione. Sela. PSA 32:8 Io t’ammaestrerò e t’insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su te. PSA 32:9 Non siate come il cavallo e come il mulo che non hanno intelletto, la cui bocca bisogna frenare con morso e con briglia, altrimenti non ti s’accostano! PSA 32:10 Molti dolori aspettano l’empio; ma chi confida nell’Eterno, la sua grazia lo circonderà. PSA 32:11 Rallegratevi nell’Eterno, e fate festa, o giusti! Giubilate voi tutti che siete diritti di cuore! PSA 33:1 Giubilate, o giusti, nell’Eterno; la lode s’addice agli uomini retti. PSA 33:2 Celebrate l’Eterno con la cetra; salmeggiate a lui col saltèro a dieci corde. PSA 33:3 Cantategli un cantico nuovo, sonate maestrevolmente con giubilo. PSA 33:4 Poiché la parola dell’Eterno è diritta e tutta l’opera sua è fatta con fedeltà. PSA 33:5 Egli ama la giustizia e l’equità; la terra è piena della benignità dell’Eterno. PSA 33:6 I cieli furon fatti dalla parola dell’Eterno, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca. PSA 33:7 Egli adunò le acque del mare come in un mucchio; egli ammassò gli abissi in serbatoi. PSA 33:8 Tutta la terra tema l’Eterno; lo paventino tutti gli abitanti del mondo. PSA 33:9 Poich’egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa sorse. PSA 33:10 L’Eterno dissipa il consiglio delle nazioni, egli annulla i disegni dei popoli. PSA 33:11 Il consiglio dell’Eterno sussiste in perpetuo, i disegni del suo cuore durano d’età in età. PSA 33:12 Beata la nazione il cui Dio è l’Eterno; beato il popolo ch’egli ha scelto per sua eredità. PSA 33:13 L’Eterno guarda dal cielo; egli vede tutti i figliuoli degli uomini: PSA 33:14 dal luogo ove dimora, osserva tutti gli abitanti della terra; PSA 33:15 egli, che ha formato il cuore di loro tutti, che considera tutte le opere loro. PSA 33:16 Il re non è salvato per grandezza d’esercito; il prode non scampa per la sua gran forza. PSA 33:17 Il cavallo è cosa fallace per salvare; esso non può liberare alcuno col suo grande vigore. PSA 33:18 Ecco, l’occhio dell’Eterno è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benignità, PSA 33:19 per liberare l’anima loro dalla morte e per conservarli in vita in tempo di fame. PSA 33:20 L’anima nostra aspetta l’Eterno; egli è il nostro aiuto e il nostro scudo. PSA 33:21 In lui, certo, si rallegrerà il cuor nostro, perché abbiam confidato nel nome della sua santità. PSA 33:22 La tua benignità, o Eterno, sia sopra noi, poiché noi abbiamo sperato in te. PSA 34:1 Di Davide, quando si finse insensato davanti ad Abimelec e, cacciato da lui, se ne andò. Io benedirò l’Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà del continuo nella mia bocca. PSA 34:2 L’anima mia si glorierà nell’Eterno; gli umili l’udranno e si rallegreranno. PSA 34:3 Magnificate meco l’Eterno, ed esaltiamo il suo nome tutti insieme. PSA 34:4 Io ho cercato l’Eterno, ed egli m’ha risposto e m’ha liberato da tutti i miei spaventi. PSA 34:5 Quelli che riguardano a lui sono illuminati, e le loro facce non sono svergognate. PSA 34:6 Quest’afflitto ha gridato, e l’Eterno l’ha esaudito e l’ha salvato da tutte le sue distrette. PSA 34:7 L’Angelo dell’Eterno s’accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera. PSA 34:8 Gustate e vedete quanto l’Eterno è buono! Beato l’uomo che confida in lui. PSA 34:9 Temete l’Eterno, voi suoi santi, poiché nulla manca a quelli che lo temono. PSA 34:10 I leoncelli soffron penuria e fame, ma quelli che cercano l’Eterno non mancano d’alcun bene. PSA 34:11 Venite, figliuoli, ascoltatemi; io v’insegnerò il timor dell’Eterno. PSA 34:12 Qual è l’uomo che prenda piacere nella vita, ed ami lunghezza di giorni per goder del bene? PSA 34:13 Guarda la tua lingua dal male a le tue labbra dal parlar con frode. PSA 34:14 Dipartiti dal male e fa’ il bene; cerca la pace, e procacciala. PSA 34:15 Gli occhi dell’Eterno sono sui giusti e le sue orecchie sono attente al loro grido. PSA 34:16 La faccia dell’Eterno è contro quelli che fanno il male per sterminare di sulla terra la loro memoria. PSA 34:17 I giusti gridano e l’Eterno li esaudisce e li libera da tutte le loro distrette. PSA 34:18 L’Eterno e vicino a quelli che hanno il cuor rotto, e salva quelli che hanno lo spirito contrito. PSA 34:19 Molte sono le afflizioni del giusto; ma l’Eterno lo libera da tutte. PSA 34:20 Egli preserva tutte le ossa di lui, non uno ne è rotto. PSA 34:21 La malvagità farà perire il malvagio, e quelli che odiano il giusto saranno condannati. PSA 34:22 L’Eterno riscatta l’anima de’ suoi servitori, e nessun di quelli che confidano in lui sarà condannato. PSA 35:1 Di Davide. O Eterno, contendi con quelli che contendono meco, combatti con quelli che combattono meco. PSA 35:2 Prendi lo scudo e la targa e lèvati in mio aiuto. PSA 35:3 Tira fuori la lancia e chiudi il passo ai miei persecutori; di’ all’anima mia: Io son la tua salvezza. PSA 35:4 Sian confusi e svergognati quelli che cercano l’anima mia; voltin le spalle e arrossiscano quei che macchinano la mia rovina. PSA 35:5 Sian come pula al vento e l’angelo dell’Eterno li scacci. PSA 35:6 Sia la via loro tenebrosa e sdrucciolevole, e l’insegua l’angelo dell’Eterno. PSA 35:7 Poiché, senza cagione, m’hanno teso di nascosto la loro rete, senza cagione hanno scavato una fossa per togliermi la vita. PSA 35:8 Li colga una ruina improvvisa e sian presi nella rete ch’essi stessi hanno nascosta; scendano nella rovina apparecchiata per me. PSA 35:9 Allora l’anima mia festeggerà nell’Eterno, e si rallegrerà nella sua salvezza. PSA 35:10 Tutte le mie ossa diranno: O Eterno, chi è pari a te che liberi il misero da chi è più forte di lui, il misero e il bisognoso da chi lo spoglia? PSA 35:11 Iniqui testimoni si levano; mi domandano cose delle quali non so nulla. PSA 35:12 Mi rendono male per bene; derelitta è l’anima mia. PSA 35:13 Eppure io, quand’eran malati, vestivo il cilicio, affliggevo l’anima mia col digiuno, e pregavo col capo curvo sul seno… PSA 35:14 Camminavo triste come per la perdita d’un amico, d’un fratello, andavo chino, abbrunato, come uno che pianga sua madre. PSA 35:15 Ma, quand’io vacillo, essi si rallegrano, s’adunano assieme; s’aduna contro di me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa. PSA 35:16 Come profani buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me. PSA 35:17 O Signore, fino a quando vedrai tu questo? Ritrai l’anima mia dalle loro ruine, l’unica mia, di fra i leoncelli. PSA 35:18 Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a gran popolo. PSA 35:19 Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né ammicchino con l’occhio quelli che m’odian senza cagione. PSA 35:20 Poiché non parlan di pace, anzi macchinan frodi contro la gente pacifica del paese. PSA 35:21 Apron larga la bocca contro me e dicono: Ah, ah! l’occhio nostro l’ha visto. PSA 35:22 Anche tu hai visto, o Eterno; non tacere! O Signore, non allontanarti da me. PSA 35:23 Risvegliati, destati, per farmi ragione, o mio Dio, mio Signore, per difender la mia causa. PSA 35:24 Giudicami secondo la tua giustizia o Eterno, Iddio mio, e fa’ ch’essi non si rallegrino su me; PSA 35:25 che non dicano in cuor loro: Ah, ecco il nostro desiderio! che non dicano: L’abbiamo inghiottito. PSA 35:26 Siano tutti insieme svergognati e confusi quelli che si rallegrano del mio male; sian rivestiti d’onta e di vituperio quelli che si levano superbi contro di me. PSA 35:27 Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia, e dican del continuo: Magnificato sia l’Eterno che vuole la pace del suo servitore! PSA 35:28 E la mia lingua parlerà della tua giustizia, e dirà del continuo la tua lode. PSA 36:1 Per il Capo de’ musici. Di Davide, servo dell’Eterno. L’iniquità parla all’empio nell’intimo del suo cuore; non c’è timor di Dio davanti ai suoi occhi. PSA 36:2 Essa lo lusinga che la sua empietà non sarà scoperta né presa in odio. PSA 36:3 Le parole della sua bocca sono iniquità e frode; egli ha cessato d’esser savio e di fare il bene. PSA 36:4 Egli medita iniquità sopra il suo letto; si tiene nella via che non è buona; non aborre il male. PSA 36:5 O Eterno, la tua benignità va fino al cielo, e la tua fedeltà fino alle nuvole. PSA 36:6 La tua giustizia è come le montagne di Dio, i tuoi giudizi sono un grande abisso. O Eterno, tu conservi uomini e bestie. PSA 36:7 O Dio, com’è preziosa la tua benignità! Perciò i figliuoli degli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali, PSA 36:8 son saziati dell’abbondanza della tua casa, e tu li abbeveri al torrente delle tue delizie. PSA 36:9 Poiché in te è la fonte della vita, e per la tua luce noi vediamo la luce. PSA 36:10 Continua la tua benignità verso di quelli che ti conoscono, e la tua giustizia verso i retti di cuore. PSA 36:11 Non mi venga sopra il piè del superbo, e la mano degli empi non mi metta in fuga. PSA 36:12 Ecco là, gli operatori d’iniquità sono caduti; sono atterrati, e non possono risorgere. PSA 37:1 Di Davide. Non ti crucciare a cagion de’ malvagi; non portare invidia a quelli che operano perversamente; PSA 37:2 perché saran di subito falciati come il fieno, e appassiranno come l’erba verde. PSA 37:3 Confidati nell’Eterno e fa’ il bene; abita il paese e coltiva la fedeltà. PSA 37:4 Prendi il tuo diletto nell’Eterno, ed egli ti darà quel che il tuo cuore domanda. PSA 37:5 Rimetti la tua sorte nell’Eterno; confidati in lui, ed egli opererà PSA 37:6 Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il mezzodì. PSA 37:7 Sta’ in silenzio dinanzi all’Eterno, e aspettalo; non ti crucciare per colui che prospera nella sua via, per l’uomo che riesce ne’ suoi malvagi disegni. PSA 37:8 Cessa dall’ira e lascia lo sdegno; non crucciarti; ciò non conduce che al mal fare. PSA 37:9 Poiché i malvagi saranno sterminati; ma quelli che sperano nell’Eterno possederanno la terra. PSA 37:10 Ancora un poco e l’empio non sarà più; tu osserverai il suo luogo, ed egli non vi sarà più. PSA 37:11 Ma i mansueti erederanno la terra e godranno abbondanza di pace. PSA 37:12 L’empio macchina contro il giusto e digrigna i denti contro lui. PSA 37:13 Il Signore si ride di lui, perché vede che il suo giorno viene. PSA 37:14 Gli empi han tratto la spada e teso il loro arco per abbattere il misero e il bisognoso, per sgozzare quelli che vanno per la via diritta. PSA 37:15 La loro spada entrerà loro nel cuore, e gli archi loro saranno rotti. PSA 37:16 Meglio vale il poco del giusto che l’abbondanza di molti empi. PSA 37:17 Perché le braccia degli empi saranno rotte; ma l’Eterno sostiene i giusti. PSA 37:18 L’Eterno conosce i giorni degli uomini integri; e la loro eredità durerà in perpetuo. PSA 37:19 Essi non saran confusi nel tempo dell’avversità, e saranno saziati nel tempo dalla fame. PSA 37:20 Ma gli empi periranno; e i nemici dell’Eterno, come grasso d’agnelli, saran consumati e andranno in fumo. PSA 37:21 L’empio prende a prestito e non rende; ma il giusto è pietoso e dona. PSA 37:22 Poiché quelli che Dio benedice erederanno la terra, ma quelli ch’ei maledice saranno sterminati. PSA 37:23 I passi dell’uomo dabbene son diretti dall’Eterno ed egli gradisce le vie di lui. PSA 37:24 Se cade, non è però atterrato, perché l’Eterno lo sostiene per la mano. PSA 37:25 Io sono stato giovane e son anche divenuto vecchio, ma non ho visto il giusto abbandonato, né la sua progenie accattare il pane. PSA 37:26 Egli tutti i giorni è pietoso e presta, e la sua progenie è in benedizione. PSA 37:27 Ritraiti dal male e fa’ il bene, e dimorerai nel paese in perpetuo. PSA 37:28 Poiché l’Eterno ama la giustizia e non abbandona i suoi santi; essi son conservati in perpetuo; ma la progenie degli empi sarà sterminata. PSA 37:29 I giusti erederanno la terra e l’abiteranno in perpetuo. PSA 37:30 La bocca del giusto proferisce sapienza e la sua lingua pronunzia giustizia. PSA 37:31 La legge del suo Dio è nel suo cuore; i suoi passi non vacilleranno. PSA 37:32 L’empio spia il giusto e cerca di farlo morire. PSA 37:33 L’Eterno non l’abbandonerà nelle sue mani, e non lo condannerà quando verrà in giudicio. PSA 37:34 Aspetta l’Eterno e osserva la sua via; egli t’innalzerà perché tu eredi la terra; e quando gli empi saranno sterminati, tu lo vedrai. PSA 37:35 Io ho veduto l’empio potente, e distendersi come albero verde sul suolo natìo; PSA 37:36 ma è passato via, ed ecco, non è più; io l’ho cercato, ma non s’è più trovato. PSA 37:37 Osserva l’uomo integro e considera l’uomo retto; perché v’è una posterità per l’uomo di pace. PSA 37:38 Mentre i trasgressori saranno tutti quanti distrutti; la posterità degli empi sarà sterminata. PSA 37:39 Ma la salvezza dei giusti procede dall’Eterno; egli è la loro fortezza nel tempo della distretta. PSA 37:40 L’Eterno li aiuta e li libera: li libera dagli empi e li salva, perché si sono rifugiati in lui. PSA 38:1 Salmo di Davide. Per far ricordare. O Eterno, non mi correggere nella tua ira, e non castigarmi nel tuo cruccio! PSA 38:2 Poiché le tue saette si sono confitte in me, e la tua mano m’è calata addosso. PSA 38:3 Non v’è nulla d’intatto nella mia carne a cagion della tua ira; non v’è requie per le mie ossa a cagion del mio peccato. PSA 38:4 Poiché le mie iniquità sorpassano il mio capo; son come un grave carico, troppo pesante per me. PSA 38:5 Le mie piaghe son fetide e purulenti per la mia follia. PSA 38:6 Io son tutto curvo e abbattuto, vo attorno tuttodì vestito a bruno. PSA 38:7 Poiché i miei fianchi son pieni d’infiammazione, e non v’è nulla d’intatto nella mia carne. PSA 38:8 Son tutto fiacco e rotto; io ruggisco per il fremito del mio cuore. PSA 38:9 Signore, ogni mio desiderio è nel tuo cospetto, e i miei sospiri non ti son nascosti. PSA 38:10 Il mio cuore palpita, la mia forza mi lascia, ed anche la luce de’ miei occhi m’è venuta meno. PSA 38:11 I miei amici, i miei compagni stan lontani dalla mia piaga, e i miei prossimi si fermano da lungi. PSA 38:12 Quelli che cercan la mia vita mi tendono reti, e quelli che procurano il mio male proferiscon cose maligne e tutto il giorno meditano frodi. PSA 38:13 Ma io, come un sordo, non odo: son come un muto che non apre la bocca. PSA 38:14 Son come un uomo che non ascolta, e nella cui bocca non è replica di sorta. PSA 38:15 Poiché, in te io spero, o Eterno; tu risponderai, o Signore, Iddio mio! PSA 38:16 Io ho detto: Non si rallegrino di me; e quando il mio piè vacilla, non s’innalzino superbi contro a me. PSA 38:17 Perché io sto per cadere, e il mio dolore è del continuo davanti a me. PSA 38:18 Io confesso la mia iniquità, e sono angosciato per il mio peccato. PSA 38:19 Ma quelli che senza motivo mi sono nemici sono forti, quelli che m’odiano a torto son moltiplicati. PSA 38:20 Anche quelli che mi rendon male per bene sono miei avversari, perché seguo il bene. PSA 38:21 O Eterno, non abbandonarmi; Dio mio, non allontanarti da me; PSA 38:22 affrettati in mio aiuto, o Signore, mia salvezza! PSA 39:1 Per il Capo de’ musici. Per Jeduthun. Salmo di Davide. Io dicevo: Farò attenzione alle mie vie per non peccare con la mia lingua; metterò un freno alla mia bocca, finché l’empio mi starà davanti. PSA 39:2 Io sono stato muto, in silenzio, mi son taciuto senz’averne bene; anzi il mio dolore s’è inasprito. PSA 39:3 Il mio cuore si riscaldava dentro di me; mentre meditavo, un fuoco s’è acceso; allora la mia lingua ha parlato. PSA 39:4 O Eterno, fammi conoscere la mia fine e qual è la misura de’ miei giorni. Fa’ ch’io sappia quanto son frale. PSA 39:5 Ecco, tu hai ridotto i miei giorni alla lunghezza di qualche palmo, e la mia durata è come nulla dinanzi a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piè, non è che vanità. Sela. PSA 39:6 Certo, l’uomo va e viene come un’ombra; certo, s’affanna per quel ch’è vanità: egli ammassa, senza sapere chi raccoglierà. PSA 39:7 E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. PSA 39:8 Liberami da tutte le mie trasgressioni; non far di me il vituperio dello stolto. PSA 39:9 Io me ne sto muto, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito. PSA 39:10 Toglimi d’addosso il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano. PSA 39:11 Quando castigando l’iniquità tu correggi l’uomo, tu distruggi come la tignuola quel che ha di più caro; certo, ogni uomo non è che vanità. Sela. PSA 39:12 O Eterno, ascolta la mia preghiera, e porgi l’orecchio al mio grido; non esser sordo alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero presso a te, un pellegrino, come tutti i miei padri. PSA 39:13 Distogli da me il tuo sguardo ond’io mi rianimi, prima che me ne vada, e non sia più. PSA 40:1 Per il Capo de’ musici. Di Davide. Salmo. Io ho pazientemente aspettato l’Eterno, ed egli s’è inclinato a me ed ha ascoltato il mio grido. PSA 40:2 Egli m’ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal pantano fangoso; ha fatto posare i miei piedi sulla roccia, ed ha stabilito i miei passi. PSA 40:3 Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico a lode del nostro Dio. Molti vedran questo e temeranno e confideranno nell’Eterno. PSA 40:4 Beato l’uomo che ripone nell’Eterno la sua fiducia, e non riguarda ai superbi né a quei che si svian dietro alla menzogna! PSA 40:5 O Eterno, Iddio mio, hai moltiplicato le tue maraviglie e i tuoi pensieri in favor nostro; non si può farne il conto dinanzi a te. Se volessi narrarli e parlarne, son tanti che non si posson contare. PSA 40:6 Tu non prendi piacere né in sacrifizio né in offerta; tu m’hai aperto gli orecchi. Tu non domandi né olocausto né sacrifizio per il peccato. PSA 40:7 Allora ho detto: Eccomi, vengo! Sta scritto di me nel rotolo del libro. PSA 40:8 Dio mio, io prendo piacere a far la tua volontà, e la tua legge è dentro al mio cuore. PSA 40:9 Io ho proclamato la tua giustizia nella grande assemblea; ecco, io non tengo chiuse le mie labbra, tu lo sai, o Eterno. PSA 40:10 Io non ho nascosto la tua giustizia entro il mio cuore; ho narrato la tua fedeltà e la tua salvezza; non ho celato la tua benignità né la tua verità alla grande assemblea. PSA 40:11 Tu, o Eterno, non rifiutarmi le tue compassioni; la tua benignità e la tua verità mi guardino del continuo! PSA 40:12 Poiché mali innumerevoli mi circondano; le mie iniquità m’hanno raggiunto, e non posso abbracciarle con lo sguardo. Sono in maggior numero de’ capelli del mio capo, e il mio cuore vien meno! PSA 40:13 Piacciati, o Eterno, di liberarmi! O Eterno, affrettati in mio aiuto! PSA 40:14 Siano confusi e svergognati tutti quanti quelli che cercano l’anima mia per farla perire! Voltin le spalle e siano coperti d’onta quelli che prendon piacere nel mio male! PSA 40:15 Restino muti di stupore per la loro ignominia quelli che mi dicono: Ah, ah!… PSA 40:16 Gioiscano e si rallegrino in te, tutti quelli che ti cercano; quelli che amano la tua salvezza dicano del continuo: Sia magnificato l’Eterno! PSA 40:17 Quanto a me son misero e bisognoso, ma il Signore ha cura di me. Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; o Dio mio, non tardare! PSA 41:1 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. Beato colui che si dà pensiero del povero! nel giorno della sventura l’Eterno lo libererà. PSA 41:2 L’Eterno lo guarderà e lo manterrà in vita; egli sarà reso felice sulla terra, e tu non lo darai in balìa de’ suoi nemici. PSA 41:3 L’Eterno lo sosterrà quando sarà nel letto della infermità; tu trasformerai interamente il suo letto di malattia. PSA 41:4 Io ho detto: O Eterno, abbi pietà di me; sana l’anima mia, perché ho peccato contro a te. PSA 41:5 I miei nemici mi augurano del male, dicendo: Quando morrà? e quando perirà il suo nome? PSA 41:6 E se un di loro viene a vedermi, parla con menzogna: il suo cuore intanto ammassa iniquità dentro di sé; appena uscito, egli parla. PSA 41:7 Tutti quelli che m’odiano bisbiglian fra loro contro a me; contro a me macchinano del male. PSA 41:8 Un male incurabile, essi dicono, gli s’è attaccato addosso; ed ora che giace, non si rileverà mai più. PSA 41:9 Perfino l’uomo col quale vivevo in pace, nel quale confidavo, che mangiava il mio pane, ha alzato il calcagno contro a me. PSA 41:10 Ma tu, o Eterno, abbi pietà di me e rialzami, ed io renderò loro quel che si meritano. PSA 41:11 Da questo io riconoscerò che tu mi gradisci, se il mio nemico non trionferà di me. PSA 41:12 Quanto a me, tu mi sostieni nella mia integrità e mi stabilisci nel tuo cospetto in perpetuo. PSA 41:13 Sia benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di secolo in secolo. Amen! Amen! PSA 42:1 Per il Capo de’ musici. Cantico de’ figliuoli di Core. Come la cerva agogna i rivi dell’acque, così l’anima mia agogna te, o Dio. PSA 42:2 L’anima mia è assetata di Dio, dell’Iddio vivente: Quando verrò e comparirò al cospetto di Dio? PSA 42:3 Le mie lacrime son diventate il mio cibo giorno e notte, da che mi van dicendo del continuo: Dov’è il tuo Dio? PSA 42:4 Non posso non ricordare con profonda commozione il tempo in cui procedevo con la folla e la guidavo alla casa di Dio, tra i canti di giubilo e di lode d’una moltitudine in festa. PSA 42:5 Perché t’abbatti anima mia? perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perch’io lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza e il mio Dio. PSA 42:6 L’anima mia è abbattuta in me; perciò io ripenso a te dal paese del Giordano, dai monti dell’Hermon, dal monte Mitsar. PSA 42:7 Un abisso chiama un altro abisso al rumore delle tue cascate; tutte le tue onde ed i tuoi flutti mi son passati addosso. PSA 42:8 L’Eterno, di giorno, mandava la sua benignità, e la notte eran meco i suoi cantici, la preghiera all’Iddio della mia vita. PSA 42:9 Io dirò a Dio, ch’è la mia ròcca: Perché mi hai dimenticato? Perché vo io vestito a bruno per l’oppression del nemico? PSA 42:10 Trafiggendomi le ossa, i miei nemici mi fanno onta dicendomi continuamente: Dov’è il tuo Dio? PSA 42:11 Perché t’abbatti anima mia? perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza e il mio Dio. PSA 43:1 Fammi ragione, o Dio, difendi la mia causa contro un’empia gente; liberami dall’uomo frodolento e iniquo. PSA 43:2 Poiché tu sei l’Iddio ch’è la mia fortezza; perché mi hai rigettato? Perché vo io vestito a bruno per l’oppression del nemico? PSA 43:3 Manda la tua luce e la tua verità; mi guidino esse, mi conducano al monte della tua santità, nei tuoi tabernacoli. PSA 43:4 Allora andrò all’altare di Dio, all’Iddio, ch’è la mia allegrezza ed il mio giubilo; e ti celebrerò con la cetra, o Dio, Dio mio! PSA 43:5 Perché t’abbatti anima mia? perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza ed il mio Dio. PSA 44:1 Al capo de’ musici. Dei figliuoli di Core. Cantico. O Dio, noi abbiamo udito coi nostri orecchi, i nostri padri ci hanno raccontato l’opera che compisti ai loro giorni, ai giorni antichi. PSA 44:2 Tu con la tua mano scacciasti le nazioni e stabilisti i nostri padri; distruggesti dei popoli per estender loro. PSA 44:3 Poiché essi non conquistarono il paese con la loro spada, né fu il loro braccio che li salvò, ma la tua destra, il tuo braccio, la luce del tuo volto, perché li gradivi. PSA 44:4 Tu sei il mio re, o Dio, ordina la salvezza di Giacobbe! PSA 44:5 Con te noi abbatteremo i nostri nemici, nel tuo nome calpesteremo quelli che si levan contro a noi. PSA 44:6 Poiché non è nel mio arco che io confido, e non è la mia spada che mi salverà; PSA 44:7 ma sei tu che ci salvi dai nostri nemici e rendi confusi quelli che ci odiano. PSA 44:8 In Dio noi ci glorieremo, ogni giorno e celebreremo il tuo nome in perpetuo. Sela. PSA 44:9 Ma ora ci hai reietti e coperti d’onta, e non esci più coi nostri eserciti. PSA 44:10 Tu ci fai voltar le spalle davanti al nemico, e quelli che ci odiano ci depredano. PSA 44:11 Ci hai dati via come pecore da mangiare, e ci hai dispersi fra le nazioni. PSA 44:12 Tu vendi il tuo popolo per un nulla, e non ti sei tenuto alto nel fissarne il prezzo. PSA 44:13 Tu ci fai oggetto d’obbrobrio per i nostri vicini, di beffe e di scherno per quelli che ci stan d’intorno. PSA 44:14 Tu ci rendi la favola delle nazioni, e i popoli scuotono il capo, quando si tratta di noi. PSA 44:15 Tuttodì l’onta mia mi sta dinanzi, e la vergogna mi cuopre la faccia PSA 44:16 all’udire chi mi vitupera e m’oltraggia, al vedere il nemico ed il vendicativo. PSA 44:17 Tutto questo ci è avvenuto. Eppure non t’abbiam dimenticato e non siamo stati infedeli al tuo patto. PSA 44:18 Il nostro cuore non si è rivolto indietro, e i nostri passi non si sono sviati dal tuo sentiero, PSA 44:19 perché tu ci avessi a fiaccare cacciandoci in dimore di sciacalli, perché tu avessi a stender su noi l’ombra della morte. PSA 44:20 Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio, e avessimo teso le mani verso un dio straniero, PSA 44:21 Dio non l’avrebbe egli scoperto? Poich’egli conosce i segreti del cuore. PSA 44:22 Anzi è per cagion tua che siamo ogni dì messi a morte, e reputati come pecore da macello. PSA 44:23 Risvegliati! Perché dormi, o Signore? Destati, non rigettarci in perpetuo! PSA 44:24 Perché nascondi la tua faccia e dimentichi la nostra afflizione e la nostra oppressione? PSA 44:25 Poiché l’anima nostra è abbattuta nella polvere; il nostro corpo aderisce alla terra. PSA 44:26 Lèvati in nostro aiuto, e liberaci, per amor della tua benignità. PSA 45:1 Per il Capo de’ musici. Sopra “i gigli”. De’ figliuoli di Core. Cantico. Inno nuziale. Mi ferve in cuore una parola soave; io dico: l’opera mia è per un re; la mia lingua sarà come la penna d’un veloce scrittore. PSA 45:2 Tu sei bello, più bello di tutti i figliuoli degli uomini; la grazia è sparsa sulle tue labbra; perciò Iddio ti ha benedetto in eterno. PSA 45:3 Cingiti la spada al fianco, o prode; vèstiti della tua gloria e della tua magnificenza. PSA 45:4 E, nella tua magnificenza, avanza sul carro, per la causa della verità, della clemenza e della giustizia; e la tua destra ti farà vedere cose tremende. PSA 45:5 Le tue frecce sono aguzze; i popoli cadranno sotto di te; esse penetreranno nel cuore dei nemici del re. PSA 45:6 Il tuo trono, o Dio, è per ogni eternità; lo scettro del tuo regno è uno scettro di dirittura. PSA 45:7 Tu ami la giustizia e odii l’empietà. Perciò Iddio, l’Iddio tuo, ti ha unto d’olio di letizia a preferenza de’ tuoi colleghi. PSA 45:8 Tutti i tuoi vestimenti sanno di mirra, d’aloe, di cassia; dai palazzi d’avorio la musica degli strumenti ti rallegra. PSA 45:9 Figliuole di re son fra le tue dame d’onore, alla tua destra sta la regina, adorna d’oro d’Ophir. PSA 45:10 Ascolta, o fanciulla, e guarda e porgi l’orecchio; dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; PSA 45:11 e il re porrà amore alla tua bellezza. Poich’egli è il tuo signore, prostrati dinanzi a lui. PSA 45:12 E la figliuola di Tiro, con de’ doni, e i ricchi del popolo ricercheranno il tuo favore. PSA 45:13 Tutta splendore è la figliuola del re, nelle sue stanze; la sua veste è tutta trapunta d’oro. PSA 45:14 Ella sarà condotta al re in vesti ricamate; seguìta dalle vergini sue compagne, che gli saranno presentate; PSA 45:15 saran condotte con letizia e con giubilo; ed esse entreranno nel palazzo del re. PSA 45:16 I tuoi figliuoli prenderanno il posto de’ tuoi padri; tu li costituirai principi per tutta la terra. PSA 45:17 Io renderò il tuo nome celebre per ogni età; perciò i popoli ti loderanno in sempiterno. PSA 46:1 Per il Capo de’ musici. Dei figliuoli di Core. Per voci di fanciulle. Canto. Dio è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle distrette. PSA 46:2 Perciò noi non temeremo, anche quando fosse sconvolta la terra, quando i monti fossero smossi in seno ai mari, PSA 46:3 quando le acque del mare muggissero e schiumassero, e per il loro gonfiarsi tremassero i monti. PSA 46:4 V’è un fiume, i cui rivi rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell’Altissimo. PSA 46:5 Iddio è nel mezzo di lei; essa non sarà smossa. Iddio la soccorrerà allo schiarire del mattino. PSA 46:6 Le nazioni romoreggiano, i regni si commuovono; egli fa udire la sua voce, la terra si strugge. PSA 46:7 L’Eterno degli eserciti è con noi, l’Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto. Sela. PSA 46:8 Venite, mirate le opere dell’Eterno, il quale compie sulla terra cose stupende. PSA 46:9 Egli fa cessar le guerre fino all’estremità della terra; rompe gli archi e spezza le lance, arde i carri nel fuoco. PSA 46:10 Fermatevi, ei dice, riconoscete che io sono Dio. Io sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato sulla terra. PSA 46:11 L’Eterno degli eserciti è con noi; l’Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto. Sela. PSA 47:1 Per il Capo de’ musici. Dei figliuoli di Core. Salmo. Battete le mani, o popoli tutti; acclamate Iddio con grida d’allegrezza! PSA 47:2 Poiché l’Eterno, l’Altissimo, è tremendo, re supremo su tutta la terra. PSA 47:3 Egli riduce i popoli sotto di noi, e le nazioni sotto i nostri piedi. PSA 47:4 Egli scelse per noi la nostra eredità, gloria di Giacobbe ch’egli ama. Sela. PSA 47:5 Iddio è salito in mezzo alle acclamazioni, l’Eterno è salito al suon delle trombe. PSA 47:6 Salmeggiate a Dio, salmeggiate; salmeggiate al nostro re, salmeggiate! PSA 47:7 Poiché Dio è re di tutta la terra; cantategli un bell’inno. PSA 47:8 Iddio regna sulle nazioni; Iddio siede sul trono della sua santità. PSA 47:9 I principi de’ popoli s’adunano assieme per essere il popolo dell’Iddio d’Abramo: perché a Dio appartengono i potenti della terra; egli è sommamente elevato. PSA 48:1 Canto. Salmo de’ figliuoli di Core. Grande è l’Eterno e lodato altamente nella città dell’Iddio nostro, sul monte della sua santità. PSA 48:2 Bello si erge, gioia di tutta la terra, il monte di Sion, dalle parti del settentrione, bella è la città del gran re. PSA 48:3 Nei palazzi d’essa Dio s’è fatto conoscere come un’alta fortezza. PSA 48:4 Poiché ecco, i re s’erano adunati, si avanzavano assieme. PSA 48:5 Appena la videro, rimasero attoniti, smarriti, si misero in fuga, PSA 48:6 un tremore li colse quivi, una doglia come di donna che partorisce. PSA 48:7 Col vento orientale tu spezzi le navi di Tarsis. PSA 48:8 Quel che avevamo udito l’abbiamo veduto nella città dell’Eterno degli eserciti, nella città del nostro Dio. Dio la renderà stabile in perpetuo. Sela. PSA 48:9 O Dio, noi abbiam meditato sulla tua benignità dentro al tuo tempio. PSA 48:10 O Dio, qual è il tuo nome, tale è la tua lode fino all’estremità della terra; la tua destra è piena di giustizia. PSA 48:11 Si rallegri il monte di Sion, festeggino le figliuole di Giuda per i tuoi giudizi! PSA 48:12 Circuite Sion, giratele attorno, contatene le torri, PSA 48:13 osservatene i bastioni, considerate i suoi palazzi, onde possiate parlarne alla futura generazione. PSA 48:14 Poiché questo Dio è il nostro Dio in sempiterno; egli sarà la nostra guida fino alla morte. PSA 49:1 Per il Capo de’ musici. De’ figliuoli di Core. Salmo. Udite questo, popoli tutti; porgete orecchio, voi tutti gli abitanti del mondo! PSA 49:2 Plebei e nobili, ricchi e poveri tutti insieme. PSA 49:3 La mia bocca proferirà cose savie, e la meditazione del mio cuore sarà piena di senno. PSA 49:4 Io presterò l’orecchio alle sentenze, spiegherò a suon di cetra il mio enigma. PSA 49:5 Perché temerei ne’ giorni dell’avversità quando mi circonda l’iniquità dei miei insidiatori, PSA 49:6 i quali confidano ne’ loro grandi averi e si gloriano della grandezza delle loro ricchezze? PSA 49:7 Nessuno però può in alcun modo redimere il fratello, né dare a Dio il prezzo del riscatto d’esso. PSA 49:8 Il riscatto dell’anima dell’uomo è troppo caro e farà mai sempre difetto. PSA 49:9 Non può farsi ch’ei continui a vivere in perpetuo e non vegga la fossa. PSA 49:10 Perché la vedrà. I savi muoiono; periscono del pari il pazzo e lo stolto e lasciano ad altri i loro beni. PSA 49:11 L’intimo lor pensiero è che le loro case dureranno in eterno e le loro abitazioni d’età in età; dànno i loro nomi alle loro terre. PSA 49:12 Ma l’uomo ch’è in onore non dura; egli è simile alle bestie che periscono. PSA 49:13 Questa loro condotta è una follia; eppure i loro successori approvano i lor detti. Sela. PSA 49:14 Son cacciati come pecore nel soggiorno de’ morti; la morte è il loro pastore; ed al mattino gli uomini retti li calpestano. La lor gloria ha da consumarsi nel soggiorno de’ morti, né avrà altra dimora. PSA 49:15 Ma Iddio riscatterà l’anima mia dal potere del soggiorno dei morti, perché mi prenderà con sé. Sela. PSA 49:16 Non temere quand’uno s’arricchisce, quando si accresce la gloria della sua casa. PSA 49:17 Perché, quando morrà, non porterà seco nulla; la sua gloria non scenderà dietro a lui. PSA 49:18 Benché tu, mentre vivi, ti reputi felice, e la gente ti lodi per i godimenti che ti procuri, PSA 49:19 tu te ne andrai alla generazione de’ tuoi padri, che non vedranno mai più la luce. PSA 49:20 L’uomo ch’è in onore e non ha intendimento è simile alle bestie che periscono. PSA 50:1 Salmo di Asaf. Il Potente, Iddio, l’Eterno ha parlato e ha convocato la terra dal sol levante al ponente. PSA 50:2 Da Sion, perfetta in bellezza, Dio è apparso nel suo fulgore. PSA 50:3 L’Iddio nostro viene e non se ne starà cheto; lo precede un fuoco divorante, lo circonda una fiera tempesta. PSA 50:4 Egli chiama i cieli di sopra e la terra per assistere al giudicio del suo popolo: PSA 50:5 Adunatemi, dice, i miei fedeli che han fatto meco un patto mediante sacrifizio. PSA 50:6 E i cieli proclameranno la sua giustizia; perché Dio stesso sta per giudicare. Sela. PSA 50:7 Ascolta, popolo mio, ed io parlerò; ascolta, o Israele, e io ti farò le mie rimostranze. Io sono Iddio, l’Iddio tuo. PSA 50:8 Io non ti riprenderò a motivo de’ tuoi sacrifizi; i tuoi olocausti stanno dinanzi a me del continuo. PSA 50:9 Io non prenderò giovenchi dalla tua casa né becchi dai tuoi ovili; PSA 50:10 perché mie son tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame ch’è per i monti a migliaia. PSA 50:11 Io conosco tutti gli uccelli del monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione. PSA 50:12 Se avessi fame, non te lo direi, perché il mondo, con tutto quel che contiene, è mio. PSA 50:13 Mangio io carne di tori, o bevo io sangue di becchi? PSA 50:14 Offri a Dio il sacrifizio della lode, e paga all’Altissimo i tuoi voti; PSA 50:15 e invocami nel giorno della distretta: io te ne trarrò fuori, e tu mi glorificherai. PSA 50:16 Ma quanto all’empio, Iddio gli dice: Spetta egli a te di parlar de’ miei statuti, e di aver sulle labbra il mio patto? PSA 50:17 A te che odii la correzione e ti getti dietro alle spalle le mie parole? PSA 50:18 Se vedi un ladro, tu ti diletti nella sua compagnia, e sei il socio degli adulteri. PSA 50:19 Tu abbandoni la tua bocca al male, e la tua lingua intesse frodi. PSA 50:20 Tu siedi e parli contro il tuo fratello, tu diffami il figlio di tua madre. PSA 50:21 Tu hai fatto queste cose, ed io mi son taciuto, e tu hai pensato ch’io fossi del tutto come te; ma io ti riprenderò, e ti metterò tutto davanti agli occhi. PSA 50:22 Deh, intendete questo, voi che dimenticate Iddio; che talora io non vi dilanii e non vi sia chi vi liberi. PSA 50:23 Chi mi offre il sacrifizio della lode mi glorifica, e a chi regola bene la sua condotta, io farò vedere la salvezza di Dio. PSA 51:1 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide, quando il profeta Natan venne a lui, dopo che Davide era stato da Batseba. Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua benignità; secondo la moltitudine delle tue compassioni, cancella i miei misfatti. PSA 51:2 Lavami del tutto della mia iniquità e nettami del mio peccato! PSA 51:3 Poiché io conosco i miei misfatti, e il mio peccato è del continuo davanti a me. PSA 51:4 Io ho peccato contro te, contro te solo, e ho fatto ciò ch’è male agli occhi tuoi; lo confesso, affinché tu sia riconosciuto giusto quando parli, e irreprensibile quando giudichi. PSA 51:5 Ecco, io sono stato formato nella iniquità, e la madre mia mi ha concepito nel peccato. PSA 51:6 Ecco, tu ami la sincerità nell’interiore; insegnami dunque sapienza nel segreto del cuore. PSA 51:7 Purificami con l’issopo, e sarò netto; lavami, e sarò più bianco che neve. PSA 51:8 Fammi udire gioia ed allegrezza; fa’ che le ossa che tu hai tritate festeggino. PSA 51:9 Nascondi la tua faccia dai miei peccati, e cancella tutte le mie iniquità. PSA 51:10 O Dio, crea in me un cuor puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo. PSA 51:11 Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi lo spirito tuo santo. PSA 51:12 Rendimi la gioia della tua salvezza e fa’ che uno spirito volonteroso mi sostenga. PSA 51:13 Io insegnerò le tue vie ai trasgressori, e i peccatori si convertiranno a te. PSA 51:14 Liberami dal sangue versato, o Dio, Dio della mia salvezza, e la mia lingua celebrerà la tua giustizia. PSA 51:15 Signore, aprimi le labbra, e la mia bocca pubblicherà la tua lode. PSA 51:16 Poiché tu non prendi piacere nei sacrifizi, altrimenti io li offrirei; tu non gradisci olocausto. PSA 51:17 I sacrifizi di Dio sono lo spirito rotto; o Dio, tu non sprezzi il cuor rotto e contrito. PSA 51:18 Fa’ del bene a Sion, per la tua benevolenza; edifica le mura di Gerusalemme. PSA 51:19 Allora prenderai piacere in sacrifizi di giustizia, in olocausti e in vittime arse per intero; allora si offriranno giovenchi sul tuo altare. PSA 52:1 Per il Capo de’ musici. Cantico di Davide, quando Doeg l’Edomita venne a riferire a Saul che Davide era entrato in casa di Ahimelec. Perché ti glorii del male, uomo potente? La benignità di Dio dura per sempre. PSA 52:2 La tua lingua medita rovine; essa è simile a un rasoio affilato, o artefice d’inganni. PSA 52:3 Tu ami il male più che il bene, e la menzogna più che il parlar secondo giustizia. Sela. PSA 52:4 Tu ami ogni parola che cagiona distruzione, o lingua fraudolenta! PSA 52:5 Iddio altresì ti distruggerà per sempre; ti afferrerà, ti strapperà dalla tua tenda e ti sradicherà dalla terra de’ viventi. Sela. PSA 52:6 I giusti lo vedranno e temeranno e si rideranno di quel tale, dicendo: PSA 52:7 Ecco l’uomo che non avea fatto di Dio la sua fortezza, ma confidava nell’abbondanza delle sue ricchezze, e si faceva forte della sua perversità! PSA 52:8 Ma io sono come un ulivo verdeggiante nella casa di Dio; io confido nella benignità di Dio in sempiterno. PSA 52:9 Io ti celebrerò del continuo per quel che tu avrai operato, e, nel cospetto dei tuoi fedeli, spererò nel tuo nome, perch’esso è buono. PSA 53:1 Al Capo de’ musici. Mestamente. Cantico di Davide. Lo stolto ha detto nel suo cuore: Non c’è Dio. Si sono corrotti, si son resi abominevoli con la loro malvagità, non v’è alcuno che faccia il bene. PSA 53:2 Iddio ha riguardato dal cielo sui figliuoli degli uomini per vedere se vi fosse alcuno che avesse intelletto, che cercasse Iddio. PSA 53:3 Tutti si son tratti indietro, tutti quanti si son corrotti, non v’è alcuno che faccia il bene, neppur uno. PSA 53:4 Son essi senza conoscenza questi operatori d’iniquità, che mangiano il mio popolo come mangiano il pane, e non invocano Iddio? PSA 53:5 Ecco là, son presi da grande spavento, ove prima non c’era spavento; poiché Dio ha disperse le ossa di quelli che ti assediavano; tu li hai coperti di confusione, perché Iddio li disdegna. PSA 53:6 Oh chi recherà da Sion la salvezza d’Israele? Quando Iddio farà ritornare gli esuli del suo popolo, Giacobbe festeggerà, Israele si rallegrerà. PSA 54:1 Per il Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Cantico di Davide quando gli Zifei vennero a dire a Saul: Davide non si tiene egli nascosto fra noi? O Dio, salvami per il tuo nome, e fammi giustizia per la tua potenza. PSA 54:2 O Dio, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio alle parole della mia bocca! PSA 54:3 Poiché degli stranieri si son levati contro a me e de’ violenti cercano l’anima mia. Essi non tengono Iddio presente innanzi a loro. Sela. PSA 54:4 Ecco, Iddio e colui che m’aiuta; il Signore è fra quelli che sostengon l’anima mia. PSA 54:5 Egli farà ricadere il male sopra i miei nemici. Nella tua fedeltà, distruggili! PSA 54:6 Con animo volonteroso io t’offrirò sacrifizi; celebrerò il tuo nome, o Eterno, perch’esso è buono; PSA 54:7 perché m’ha liberato da ogni distretta, e l’occhio mio ha visto sui miei nemici quel che desideravo. PSA 55:1 Per il Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Cantico di Davide. Porgi orecchio alla mia preghiera o Dio, e non rifiutar di udir la mia supplicazione. PSA 55:2 Attendi a me, e rispondimi; io non ho requie nel mio lamento, e gemo, PSA 55:3 per la voce del nemico, per l’oppressione dell’empio; poiché mi gettano addosso delle iniquità e mi perseguitano con furore. PSA 55:4 Il mio cuore spasima dentro di me e spaventi mortali mi son caduti addosso. PSA 55:5 Paura e tremito m’hanno assalito, e il terrore mi ha sopraffatto; PSA 55:6 onde ho detto: Oh avess’io delle ali come la colomba! Me ne volerei via, e troverei riposo. PSA 55:7 Ecco, me ne fuggirei lontano, andrei a dimorar nel deserto; Sela. PSA 55:8 m’affretterei a ripararmi dal vento impetuoso e dalla tempesta. PSA 55:9 Annienta, Signore, dividi le loro lingue, poiché io vedo violenza e rissa nella città. PSA 55:10 Giorno e notte essi fanno la ronda sulle sue mura; dentro di essa sono iniquità e vessazioni. PSA 55:11 Malvagità è in mezzo a lei, violenza e frode non si dipartono dalle sue piazze. PSA 55:12 Poiché non è stato un nemico che mi ha fatto vituperio; altrimenti, l’avrei comportato; non è stato uno che m’odiasse a levarmisi contro; altrimenti, mi sarei nascosto da lui; PSA 55:13 ma sei stato tu, l’uomo ch’io stimavo come mio pari, il mio compagno e il mio intimo amico. PSA 55:14 Insieme avevamo dolci colloqui, insieme ce n’andavamo tra la folla alla casa di Dio. PSA 55:15 Li sorprenda la morte! Scendano vivi nel soggiorno de’ morti! poiché nelle lor dimore e dentro di loro non v’è che malvagità. PSA 55:16 Quanto a me: io griderò, a Dio e l’Eterno mi salverà. PSA 55:17 La sera, la mattina e sul mezzodì mi lamenterò e gemerò, ed egli udrà la mia voce. PSA 55:18 Egli darà pace all’anima mia, riscuotendola dall’assalto che m’è dato, perché sono in molti contro di me. PSA 55:19 Iddio udirà e li umilierà, egli che siede sul trono ab antico; Sela. poiché in essi non v’è mutamento, e non temono Iddio. PSA 55:20 Il nemico ha steso la mano contro quelli ch’erano in pace con lui, ha violato il patto concluso. PSA 55:21 La sua bocca è più dolce del burro, ma nel cuore ha la guerra; le sue parole son più morbide dell’olio, ma sono spade sguainate. PSA 55:22 Getta sull’Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto sia smosso. PSA 55:23 Ma tu, o Dio, farai cader costoro nel profondo della fossa; gli uomini di sangue e di frode non arriveranno alla metà de’ lor giorni; ma io confiderò in te. PSA 56:1 Per il Capo de’ musici. Su: “Colomba de’ terebinti lontani”. Inno di Davide quando i Filistei lo presero in Gat. Abbi pietà di me, o Dio, poiché gli uomini anelano a divorarmi; mi tormentano con una guerra di tutti i giorni; PSA 56:2 i miei nemici anelano del continuo a divorarmi, poiché sono molti quelli che m’assalgono con superbia. PSA 56:3 Nel giorno in cui temerò, io confiderò in te. PSA 56:4 Coll’aiuto di Dio celebrerò la sua parola; in Dio confido, e non temerò; che mi può fare il mortale? PSA 56:5 Torcon del continuo le mie parole; tutti i lor pensieri son vòlti a farmi del male. PSA 56:6 Si radunano, stanno in agguato, spiano i miei passi, come gente che vuole la mia vita. PSA 56:7 Rendi loro secondo la loro iniquità! O Dio, abbatti i popoli nella tua ira! PSA 56:8 Tu conti i passi della mia vita errante; raccogli le mie lacrime negli otri tuoi; non sono esse nel tuo registro? PSA 56:9 Nel giorno ch’io griderò, i miei nemici indietreggeranno. Questo io so: che Dio è per me. PSA 56:10 Coll’aiuto di Dio celebrerò la sua parola; coll’aiuto dell’Eterno celebrerò la sua parola. PSA 56:11 In Dio confido e non temerò; che mi può far l’uomo? PSA 56:12 Tengo presenti i voti che t’ho fatti, o Dio; io t’offrirò sacrifizi di lode; PSA 56:13 poiché tu hai riscosso l’anima mia dalla morte, hai guardato i miei piedi da caduta, ond’io cammini, al cospetto di Dio, nella luce de’ viventi. PSA 57:1 Per il Capo de’ musici. “Non distruggere”. Inno di Davide, quando, perseguitato da Saul, fuggì nella spelonca. Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me, perché l’anima mia cerca rifugio in te; e all’ombra delle tue ali io mi rifugio, finché le calamità siano passate. PSA 57:2 Io griderò all’Iddio altissimo: a Dio, che compie i suoi disegni su me. PSA 57:3 Egli manderà dal cielo a salvarmi. Mentre colui che anela a divorarmi m’oltraggia, Sela. Iddio manderà la sua grazia e la sua fedeltà. PSA 57:4 L’anima mia è in mezzo a leoni; dimoro tra gente che vomita fiamme, in mezzo ad uomini, i cui denti son lance e saette, e la cui lingua è una spada acuta. PSA 57:5 Innalzati, o Dio, al disopra de’ cieli, risplenda su tutta la terra la tua gloria! PSA 57:6 Essi avevano teso una rete ai miei passi; l’anima mia era accasciata; avevano scavata una fossa dinanzi a me, ma essi vi son caduti dentro. Sela. PSA 57:7 Il mio cuore è ben disposto, o Dio, il mio cuore è ben disposto; io canterò e salmeggerò. PSA 57:8 Dèstati, o gloria mia, destatevi, saltèro e cetra, io voglio risvegliare l’alba. PSA 57:9 Io ti celebrerò fra i popoli, o Signore, a te salmeggerò fra le nazioni, PSA 57:10 perché grande fino al cielo e la tua benignità, e la tua fedeltà fino alle nuvole. PSA 57:11 Innalzati, o Dio, al di sopra de’ cieli, risplenda su tutta la terra la tua gloria! PSA 58:1 Per il Capo de’ musici. “Non distruggere”. Inno di Davide. E’ egli proprio secondo giustizia che voi parlate, o potenti? Giudicate voi rettamente i figliuoli degli uomini? PSA 58:2 Anzi, nel cuore voi commettete delle iniquità; nel paese, voi gettate nella bilancia la violenza delle vostre mani. PSA 58:3 Gli empi sono sviati fin dalla matrice, i mentitori son traviati fino dal seno materno. PSA 58:4 Han del veleno simile al veleno del serpente, son come l’aspide sordo che si tura le orecchie, PSA 58:5 che non ascolta la voce degl’incantatori, del mago esperto nell’affascinare. PSA 58:6 O Dio, rompi loro i denti in bocca; o Eterno, fracassa i mascellari de’ leoncelli! PSA 58:7 Si struggano com’acqua che scorre via; quando tirano le lor frecce, sian come spuntate. PSA 58:8 Siano essi come lumaca che si strugge mentre va: come l’aborto d’una donna, non veggano il sole. PSA 58:9 Prima che le vostre pignatte sentano il fuoco del pruno, verde od acceso che sia il legno, lo porti via la bufera. PSA 58:10 Il giusto si rallegrerà quando avrà visto la vendetta; si laverà i piedi nel sangue dell’empio; PSA 58:11 e la gente dirà: Certo, vi è una ricompensa per il giusto; certo c’è un Dio che giudica sulla terra! PSA 59:1 Per il Capo de’ musici. “Non distruggere”. Inno di Davide, quando Saul mandò a guardargli la casa per ucciderlo. Liberami dai miei nemici, o mio Dio; ponimi in luogo alto al sicuro dai miei aggressori. PSA 59:2 Liberami dagli operatori d’iniquità, e salvami dagli uomini di sangue. PSA 59:3 Perché, ecco essi pongono agguati all’anima mia; uomini potenti si radunano contro a me, senza che in me vi sia misfatto né peccato, o Eterno! PSA 59:4 Senza che in me vi sia iniquità, essi corrono e si preparano. Dèstati, vieni a me, e vedi! PSA 59:5 Tu, o Eterno, che sei l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele, lèvati a visitare tutte le genti! Non far grazia ad alcuno dei perfidi malfattori! Sela. PSA 59:6 Tornan la sera, urlano come cani e vanno attorno per la città. PSA 59:7 Ecco, vomitano ingiurie dalla lor bocca; hanno delle spade sulle labbra. Tanto, dicono essi, chi ci ode? PSA 59:8 Ma tu, o Eterno, ti riderai di loro; ti farai beffe di tutte le genti. PSA 59:9 O mia forza, a te io riguarderò, perché Dio è il mio alto ricetto. PSA 59:10 L’Iddio mio mi verrà incontro colla sua benignità, Iddio mi farà veder sui miei nemici quel che desidero. PSA 59:11 Non li uccidere, che talora il mio popolo non lo dimentichi: falli, per la tua potenza, andar vagando ed abbattili, o Signore, nostro scudo. PSA 59:12 Ogni parola delle loro labbra è peccato della lor bocca; siano dunque presi nei laccio della lor superbia; siano presi per le maledizioni e le menzogne che proferiscono. PSA 59:13 Distruggili nel tuo furore, distruggili sì che non siano più: e si conoscerà fino alle estremità della terra che Dio signoreggia su Giacobbe. Sela. PSA 59:14 Tornino pure la sera, urlino come cani e vadano attorno per la città. PSA 59:15 Vadano vagando per trovar da mangiare, e se non trovano da saziarsi, passino così la notte. PSA 59:16 Ma io canterò la tua potenza, e al mattino loderò ad alta voce la tua benignità, perché tu sei stato per me un alto ricetto, un rifugio nel giorno della mia distretta. PSA 59:17 O mia forza, a te salmeggerò, perché Dio è il mio alto ricetto, l’Iddio benigno per me. PSA 60:1 Per il Capo de’ musici. Su “il giglio della testimonianza”. Inno di Davide da insegnare; quand’egli mosse guerra ai Siri di Mesopotamia e ai Siri di Soba e Joab tornò, e sconfisse 12.000 Idumei nella valle del Sale. O Dio, tu ci hai rigettati, ci hai dispersi, tu ti sei adirato; deh, ci ristabilisci! PSA 60:2 Tu hai fatto tremare la terra, tu l’hai schiantata; restaura le sue rotture, perché vacilla. PSA 60:3 Tu hai fatto vedere al tuo popolo cose dure; tu ci hai dato a bere un vino che stordisce. PSA 60:4 Ma tu hai dato a quelli che ti temono una bandiera, perché si levino in favor della verità. Sela. PSA 60:5 Perché i tuoi diletti sian liberati, salvaci con la tua destra e rispondici. PSA 60:6 Iddio ha parlato nella sua santità: Io trionferò, spartirò Sichem e misurerò la valle di Succot. PSA 60:7 Mio è Galaad e mio è Manasse, ed Efraim è la forte difesa del mio capo; Giuda è il mio scettro. PSA 60:8 Moab è il bacino dove mi lavo; sopra Edom getterò il mio sandalo; o Filistia, fammi delle acclamazioni! PSA 60:9 Chi mi condurrà nella città forte? Chi mi menerà fino in Edom? PSA 60:10 Non sarai tu, o Dio, che ci hai rigettati e non esci più, o Dio, coi nostri eserciti? PSA 60:11 Dacci aiuto per uscir dalla distretta, poiché vano è il soccorso dell’uomo. PSA 60:12 Con Dio noi faremo prodezze, ed egli schiaccerà i nostri nemici. PSA 61:1 Per il Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Di Davide. O Dio, ascolta il mio grido, attendi alla mia preghiera. PSA 61:2 Dall’estremità della terra io grido a te, con cuore abbattuto; conducimi alla ròcca ch’è troppo alta per me; PSA 61:3 poiché tu mi sei stato un rifugio, una forte torre dinanzi al nemico. PSA 61:4 Io dimorerò nel tuo tabernacolo per sempre, mi riparerò all’ombra delle tue ali. Sela. PSA 61:5 Poiché tu, o Dio, hai esaudito i miei voti, m’hai dato l’eredità di quelli che temono il tuo nome. PSA 61:6 Aggiungi dei giorni ai giorni del re, siano i suoi anni come molte età! PSA 61:7 Segga sul trono nel cospetto di Dio in perpetuo! Ordina alla benignità e alla verità di guardarlo; PSA 61:8 così salmeggerò al tuo nome in perpetuo, e adempirò ogni giorno i miei voti. PSA 62:1 Per il Capo de’ musici. Per Jeduthun. Salmo di Davide. L’anima mia s’acqueta in Dio solo; da lui viene la mia salvezza. PSA 62:2 Egli solo è la mia ròcca e la mia salvezza, il mio alto ricetto; io non sarò grandemente smosso. PSA 62:3 Fino a quando vi avventerete sopra un uomo e cercherete tutti insieme di abbatterlo come una parete che pende, come un muricciuolo che cede? PSA 62:4 Essi non pensano che a farlo cadere dalla sua altezza; prendon piacere nella menzogna; benedicono con la bocca, ma internamente maledicono. Sela. PSA 62:5 Anima mia, acquetati in Dio solo, poiché da lui viene la mia speranza. PSA 62:6 Egli solo è la mia ròcca e la mia salvezza; egli è il mio alto ricetto; io non sarò smosso. PSA 62:7 In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; la mia forte ròcca e il mio rifugio sono in Dio. PSA 62:8 Confida in lui ogni tempo, o popolo; espandi il tuo cuore nel suo cospetto; Dio è il nostro rifugio. Sela. PSA 62:9 Gli uomini del volgo non sono che vanità, e i nobili non sono che menzogna; messi sulla bilancia vanno su, tutti assieme son più leggeri della vanità. PSA 62:10 Non confidate nell’oppressione, e non mettete vane speranze nella rapina; se le ricchezze abbondano, non vi mettete il cuore. PSA 62:11 Dio ha parlato una volta, due volte ho udito questo: che la potenza appartiene a Dio; PSA 62:12 e a te pure, o Signore, appartiene la misericordia; perché tu renderai a ciascuno secondo le sue opere. PSA 63:1 Salmo di Davide: quand’era nel deserto di Giuda. O Dio, tu sei l’Iddio mio, io ti cerco dall’alba; l’anima mia è assetata di te, la mia carne ti brama in una terra arida, che langue, senz’acqua. PSA 63:2 Così t’ho io mirato nel santuario per veder la tua forza e la tua gloria. PSA 63:3 Poiché la tua benignità val meglio della vita; le mie labbra ti loderanno. PSA 63:4 Così ti benedirò finché io viva, e alzerò le mani invocando il tuo nome. PSA 63:5 L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra giubilanti. PSA 63:6 Quand’io mi ricordo di te sul mio letto, medito di te nelle veglie della notte. PSA 63:7 Poiché tu sei stato il mio aiuto, ed io giubilo all’ombra delle tue ali. PSA 63:8 L’anima mia s’attacca a te per seguirti; la tua destra mi sostiene. PSA 63:9 Ma costoro che cercano la rovina dell’anima mia, entreranno nelle parti più basse della terra. PSA 63:10 Saran dati in balìa della spada, saranno la preda degli sciacalli. PSA 63:11 Ma il re si rallegrerà in Dio; chiunque giura per lui si glorierà, perché la bocca di quelli che dicon menzogne sarà turata. PSA 64:1 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. O Dio, ascolta la mia voce nel mio lamento! Guarda la mia vita dallo spavento del nemico. PSA 64:2 Mettimi al coperto dalle trame de’ maligni, dalla turba degli operatori d’iniquità, PSA 64:3 che hanno aguzzato la loro lingua come una spada e hanno scoccato come frecce le loro parole amare, PSA 64:4 per colpire da luoghi nascosti l’uomo integro; lo colpiscono all’improvviso, e non hanno paura. PSA 64:5 S’incoraggiano a vicenda in un’impresa malvagia; concertano di tender lacci di nascosto; e dicono: Chi li vedrà? PSA 64:6 Divisano nequizia e dicono: Abbiam compiuto il nostro divisamento. L’intimo pensiero e il cuore d’ognun di loro è un abisso. PSA 64:7 Ma Dio scoccherà contro di essi le sue frecce, e subito saran coperti di ferite; PSA 64:8 saranno fatti cadere; e il male fatto dalle loro lingue ricadrà su loro. Tutti quelli che li vedranno scrolleranno il capo, PSA 64:9 e tutti gli uomini temeranno, e racconteranno l’opera di Dio, e considereranno quello ch’egli avrà fatto. PSA 64:10 Il giusto si rallegrerà nell’Eterno e in lui cercherà rifugio; e tutti i diritti di cuore si glorieranno. PSA 65:1 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. Canto. A te, o Dio, nel raccoglimento, sale la lode in Sion, a te l’omaggio dei voti che si compiono. PSA 65:2 O tu ch’esaudisci la preghiera, ogni carne verrà a te. PSA 65:3 Le iniquità mi hanno sopraffatto, ma tu farai l’espiazione delle nostre trasgressioni. PSA 65:4 Beato colui che tu eleggi e fai accostare a te perché abiti ne’ tuoi cortili! Noi sarem saziati de’ beni della tua casa, della santità del tuo tempio. PSA 65:5 In modi tremendi tu ci rispondi, nella tua giustizia, o Dio della nostra salvezza, confidanza di tutte le estremità della terra e dei mari lontani. PSA 65:6 Egli con la sua potenza rende stabili i monti; egli è cinto di forza. PSA 65:7 Egli acqueta il rumore de’ mari, il rumore de’ loro flutti, e il tumulto de’ popoli. PSA 65:8 Perciò quelli che abitano alle estremità della terra temono alla vista de’ tuoi prodigi; tu fai giubilare i luoghi ond’escono la mattina e la sera. PSA 65:9 Tu visiti la terra e l’adacqui, tu l’arricchisci grandemente. I ruscelli di Dio son pieni d’acqua; tu prepari agli uomini il grano, quando prepari così la terra; PSA 65:10 tu adacqui largamente i suoi solchi, ne pareggi le zolle, l’ammollisci con le piogge, ne benedici i germogli. PSA 65:11 Tu coroni de’ tuoi beni l’annata, e dove passa il tuo carro stilla il grasso. PSA 65:12 Esso stilla sui pascoli del deserto, e i colli son cinti di gioia. PSA 65:13 I pascoli si riveston di greggi, e le valli si copron di frumento; dan voci di allegrezza e cantano. PSA 66:1 Al Capo de’ musici. Canto. Salmo. Fate acclamazioni a Dio, voi tutti abitanti della terra! PSA 66:2 Cantate la gloria del suo nome, rendete gloriosa la sua lode! PSA 66:3 Dite a Dio: Come son tremende le opere tue! Per la grandezza della tua forza i tuoi nemici ti aduleranno. PSA 66:4 Tutta la terra si prostrerà dinanzi a te e a te salmeggerà, salmeggerà al tuo nome. Sela. PSA 66:5 Venite e mirate le opere di Dio; egli è tremendo ne’ suoi atti verso i figliuoli degli uomini. PSA 66:6 Egli mutò il mare in terra asciutta; il popolo passò il fiume a piedi; quivi ci rallegrammo in lui. PSA 66:7 Egli, con la sua potenza, signoreggia in eterno; i suoi occhi osservan le nazioni; i ribelli non facciano i superbi! Sela. PSA 66:8 Benedite il nostro Dio, o popoli, e fate risonar la voce della sua lode! PSA 66:9 Egli ha conservato in vita l’anima nostra, non ha permesso che il nostro piè vacillasse. PSA 66:10 Poiché tu ci hai provati, o Dio, ci hai passati al crogiuolo come l’argento. PSA 66:11 Ci hai fatti entrar nella rete, hai posto un grave peso sulle nostre reni. PSA 66:12 Hai fatto cavalcar degli uomini sul nostro capo; siamo entrati nel fuoco e nell’acqua, ma tu ci traesti fuori in luogo di refrigerio. PSA 66:13 Io entrerò nella tua casa con olocausti, ti pagherò i miei voti, PSA 66:14 i voti che le mie labbra han proferito, che la mia bocca ha pronunziato nella mia distretta. PSA 66:15 Io t’offrirò olocausti di bestie grasse, con profumo di montoni; sacrificherò buoi e becchi. Sela. PSA 66:16 Venite e ascoltate, o voi tutti che temete Iddio! Io vi racconterò quel ch’egli ha fatto per l’anima mia. PSA 66:17 Io gridai a lui con la mia bocca, ed egli fu esaltato dalla mia lingua. PSA 66:18 Se nel mio cuore avessi avuto di mira l’iniquità, il Signore non m’avrebbe ascoltato. PSA 66:19 Ma certo Iddio m’ha ascoltato; egli ha atteso alla voce della mia preghiera. PSA 66:20 Benedetto sia Iddio, che non ha rigettato la mia preghiera, né m’ha ritirato la sua benignità. PSA 67:1 Per il Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Salmo. Canto. Iddio abbia mercé di noi, e ci benedica, Iddio faccia risplendere il suo volto su noi; Sela. PSA 67:2 affinché la tua via sia conosciuta sulla terra, e la tua salvezza fra tutte le genti. PSA 67:3 Ti celebrino i popoli, o Dio, tutti quanti i popoli ti celebrino! PSA 67:4 Le nazioni si rallegrino e giubilino, perché tu giudichi i popoli con equità, e sei la guida delle nazioni sulla terra. Sela. PSA 67:5 Ti celebrino i popoli, o Dio, tutti quanti i popoli ti celebrino! PSA 67:6 La terra ha prodotto il suo frutto; Dio, l’Iddio nostro, ci benedirà. PSA 67:7 Iddio ci benedirà, e tutte le estremità della terra lo temeranno. PSA 68:1 Al Capo de’ musici. Di Davide. Salmo. Canto. Lèvisi Iddio, e i suoi nemici saranno dispersi, e quelli che l’odiano fuggiranno dinanzi a lui. PSA 68:2 Tu li dissiperai come si dissipa il fumo; come la cera si strugge dinanzi al fuoco, così periranno gli empi dinanzi a Dio. PSA 68:3 Ma i giusti si rallegreranno, esulteranno nel cospetto di Dio, e gioiranno con letizia. PSA 68:4 Cantate a Dio, salmeggiate al suo nome, preparate la via a colui che cavalca attraverso i deserti; il suo nome è: l’Eterno, ed esultate dinanzi a lui. PSA 68:5 Padre degli orfani e difensore delle vedove è Iddio nella dimora della sua santità; PSA 68:6 Iddio dona al solitario una famiglia, trae fuori i prigionieri e dà loro prosperità; solo i ribelli dimorano in terra arida. PSA 68:7 O Dio, quando tu uscisti davanti al tuo popolo, quando ti avanzasti attraverso il deserto, Sela. PSA 68:8 la terra tremò; anche i cieli si strussero in pioggia per la presenza di Dio; lo stesso Sinai tremò alla presenza di Dio, dell’Iddio d’Israele. PSA 68:9 O Dio, tu spandesti una pioggia di benefizi sulla tua eredità; quand’essa era sfinita, tu la ristorasti. PSA 68:10 La tua greggia prese dimora nel paese, che tu avevi, o Dio, preparato nella tua bontà pei miseri. PSA 68:11 Il Signore dà un ordine: le messaggere di buone novelle sono una grande schiera. PSA 68:12 I re degli eserciti fuggono, fuggono, e la rimasta a casa divide le spoglie. PSA 68:13 Quando vi siete riposati tra gli ovili, le ali della colomba si son coperte d’argento, e le sue penne hanno preso il giallo dell’oro. PSA 68:14 Quando l’Onnipotente disperse i re nel paese, lo Tsalmon si coperse di neve. PSA 68:15 O monte di Dio, o monte di Basan, o monte dalle molte cime, o monte di Basan, PSA 68:16 perché, o monti dalle molte cime, guardate con invidia al monte che Dio s’è scelto per sua dimora? Sì, l’Eterno vi abiterà in perpetuo. PSA 68:17 I carri di Dio si contano a miriadi e miriadi, a migliaia di migliaia; il Signore viene dal Sinai nel santuario. PSA 68:18 Tu sei salito in alto, hai menato in cattività dei prigioni, hai preso doni dagli uomini, anche dai ribelli, per far quivi la tua dimora, o Eterno Iddio. PSA 68:19 Sia benedetto il Signore! Giorno per giorno porta per noi il nostro peso; egli ch’è l’Iddio della nostra salvezza. Sela. PSA 68:20 Iddio è per noi l’Iddio delle liberazioni; e all’Eterno, al Signore, appartiene il preservar dalla morte. PSA 68:21 Ma Dio schiaccerà il capo de’ suoi nemici, la testa chiomata di colui che cammina nelle sue colpe. PSA 68:22 Il Signore ha detto: Io ti ritrarrò da Basan, ti ritrarrò dalle profondità del mare, PSA 68:23 affinché tu affondi il tuo piè nel sangue, e la lingua de’ tuoi cani abbia la sua parte de’ tuoi nemici. PSA 68:24 Essi han veduto la tua entrata, o Dio, l’entrata del mio Dio, del mio Re, nel santuario. PSA 68:25 Precedevano i cantori, dietro venivano i sonatori, in mezzo alle fanciulle, che battevano i tamburi. PSA 68:26 Benedite Iddio nelle raunanze, benedite il Signore, voi che siete della fonte d’Israele! PSA 68:27 Ecco il piccolo Beniamino, che domina gli altri; i principi di Giuda e la loro schiera, i principi di Zabulon, i principi di Neftali. PSA 68:28 Il tuo Dio ha ordinato la tua forza; rafferma, o Dio, ciò che hai operato per noi! PSA 68:29 Nel tuo tempio, ch’è sopra Gerusalemme, i re ti recheranno doni. PSA 68:30 Minaccia la bestia de’ canneti, la moltitudine de’ tori coi giovenchi de’ popoli, che si prostrano recando verghe d’argento. Dissipa i popoli che si dilettano in guerre. PSA 68:31 Gran signori verranno dall’Egitto, l’Etiopia s’affretterà a tender le mani verso Dio. PSA 68:32 O regni della terra, cantate a Dio, salmeggiate al Signore, Sela. PSA 68:33 a colui che cavalca sui cieli dei cieli eterni! Ecco, egli fa risonar la sua voce, la sua voce potente. PSA 68:34 Riconoscete la potenza di Dio; la sua maestà è sopra Israele, e la sua potenza è ne’ cieli. PSA 68:35 O Dio, tu sei tremendo dai tuoi santuari! L’Iddio d’Israele è quel che dà forza e potenza al suo popolo. Benedetto sia Iddio! PSA 69:1 Al Capo de’ musici. Sopra “i gigli”. Di Davide. Salvami, o Dio, poiché le acque mi son giunte fino all’anima. PSA 69:2 Io sono affondato in un profondo pantano, ove non v’è da fermare il piede; son giunto in acque profonde e la corrente mi sommerge. PSA 69:3 Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa; gli occhi mi vengon meno, mentre aspetto il mio Dio. PSA 69:4 Quelli che m’odiano senza cagione sono più numerosi de’ capelli del mio capo; sono potenti quelli che mi vorrebbero distrutto e che a torto mi sono nemici; perfino quello che non avevo preso, l’ho dovuto restituire. PSA 69:5 O Dio, tu conosci la mia follia, e le mie colpe non ti sono occulte. PSA 69:6 Non sian confusi, per cagion mia, quelli che sperano in te, o Signore, Eterno degli eserciti! Non siano svergognati per cagion mia, quelli che ti cercano, o Dio d’Israele! PSA 69:7 Perché per amor tuo io porto il vituperio, e la vergogna mi copre la faccia. PSA 69:8 Io son divenuto un estraneo ai miei fratelli, e un forestiero ai figliuoli di mia madre. PSA 69:9 Poiché lo zelo della tua casa mi ha roso, e i vituperi di quelli che ti vituperano son caduti su me. PSA 69:10 Io ho pianto, ho afflitto l’anima mia col digiuno, ma questo è divenuto un motivo d’obbrobrio. PSA 69:11 Ho fatto d’un cilicio il mio vestito, ma son diventato il loro ludibrio. PSA 69:12 Quelli che seggono alla porta discorron di me, e sono oggetto di canzone ai bevitori di cervogia. PSA 69:13 Ma, quanto a me, la mia preghiera sale a te, o Eterno, nel tempo accettevole; o Dio, nella grandezza della tua misericordia, rispondimi, secondo la verità della tua salvezza. PSA 69:14 Tirami fuor del pantano, e ch’io non affondi! Fa’ ch’io sia liberato da quelli che m’odiano, e dalle acque profonde. PSA 69:15 Non mi sommerga la corrente delle acque, non m’inghiottisca il gorgo, e non chiuda il pozzo la sua bocca su di me! PSA 69:16 Rispondimi, o Eterno, perché la tua grazia è piena di bontà; secondo la grandezza delle tue compassioni, volgiti a me. PSA 69:17 E non nascondere il tuo volto dal tuo servo, perché sono in distretta; affrettati a rispondermi. PSA 69:18 Accostati all’anima mia, e redimila; riscattami per cagion de’ miei nemici. PSA 69:19 Tu conosci il mio vituperio, la mia onta e la mia ignominia; i miei nemici son tutti davanti a te. PSA 69:20 Il vituperio m’ha spezzato il cuore e son tutto dolente; ho aspettato chi si condolesse meco, non v’è stato alcuno; ho aspettato dei consolatori, ma non ne ho trovati. PSA 69:21 Anzi mi han dato del fiele per cibo, e, nella mia sete, m’han dato a ber dell’aceto. PSA 69:22 Sia la mensa, che sta loro dinanzi, un laccio per essi; e, quando si credon sicuri, sia per loro un tranello! PSA 69:23 Gli occhi loro si oscurino, sì che non veggano più, e fa’ loro del continuo vacillare i lombi. PSA 69:24 Spandi l’ira tua su loro, e l’ardore del tuo corruccio li colga. PSA 69:25 La loro dimora sia desolata, nessuno abiti nelle loro tende. PSA 69:26 Poiché perseguitano colui che tu hai percosso, e si raccontano i dolori di quelli che tu hai feriti. PSA 69:27 Aggiungi iniquità alla loro iniquità, e non abbian parte alcuna nella tua giustizia. PSA 69:28 Sian cancellati dal libro della vita, e non siano iscritti con i giusti. PSA 69:29 Quanto a me, io son misero e addolorato; la tua salvezza, o Dio, mi levi in alto. PSA 69:30 Io celebrerò il nome di Dio con un canto, e lo magnificherò con le mie lodi. PSA 69:31 E ciò sarà accettevole all’Eterno più d’un bue, più d’un giovenco con corna ed unghie. PSA 69:32 I mansueti lo vedranno e si rallegreranno; o voi che cercate Iddio, il cuor vostro riviva! PSA 69:33 Poiché l’Eterno ascolta i bisognosi, non sprezza i suoi prigionieri. PSA 69:34 Lo lodino i cieli e la terra, i mari e tutto ciò che si muove in essi! PSA 69:35 Poiché Dio salverà Sion, e riedificherà le città di Giuda; il suo popolo abiterà in Sion e la possederà. PSA 69:36 Anche la progenie de’ suoi servitori l’avrà per sua eredità, e quelli che amano il suo nome vi abiteranno. PSA 70:1 Per il Capo de’ musici. Di Davide; per far ricordare. Affrettati, o Dio, a liberarmi! O Eterno, affrettati in mio aiuto! PSA 70:2 Sian confusi e svergognati quelli che cercano l’anima mia! Voltin le spalle e sian coperti d’onta quelli che prendon piacere nel mio male! PSA 70:3 Indietreggino, in premio del loro vituperio, quelli che dicono: Ah! Ah!… PSA 70:4 Gioiscano e si rallegrino in te, tutti quelli che ti cercano; e quelli che amano la tua salvezza dicano del continuo: Sia magnificato Iddio! PSA 70:5 Quanto a me son misero e bisognoso; o Dio, affrettati a venire a me; tu sei il mio aiuto e il mio liberatore, o Eterno, non tardare! PSA 71:1 In te, o Eterno, io mi confido, fa’ ch’io non sia giammai confuso. PSA 71:2 Per la tua giustizia, liberami, fammi scampare! Inchina a me il tuo orecchio, e salvami! PSA 71:3 Siimi una ròcca, una dimora ove io possa sempre rifugiarmi! Tu hai prescritto ch’io sia salvato, perché sei la mia rupe e la mia fortezza. PSA 71:4 O mio Dio, liberami dalla man dell’empio dalla man del perverso e del violento! PSA 71:5 Poiché tu sei la mia speranza, o Signore, o Eterno, la mia fiducia fin dalla mia fanciullezza. PSA 71:6 Tu sei stato il mio sostegno fin dal seno materno, sei tu che m’hai tratto dalle viscere di mia madre; tu sei del continuo l’oggetto della mia lode. PSA 71:7 Io son per molti come un prodigio, ma tu sei il mio forte ricetto. PSA 71:8 Sia la mia bocca ripiena della tua lode, e celebri ogni giorno la tua gloria! PSA 71:9 Non rigettarmi al tempo della vecchiezza, non abbandonarmi quando le mie forze declinano. PSA 71:10 Perché i miei nemici parlan di me, e quelli che spiano l’anima mia cospirano assieme, PSA 71:11 dicendo: Iddio l’ha abbandonato; inseguitelo e prendetelo, perché non c’è alcuno che lo liberi. PSA 71:12 O Dio, non allontanarti da me, mio Dio, affrettati in mio aiuto! PSA 71:13 Sian confusi, siano consumati gli avversari dell’anima mia, sian coperti d’onta e di vituperio quelli che cercano il mio male! PSA 71:14 Ma io spererò del continuo, e a tutte le tue lodi ne aggiungerò delle altre. PSA 71:15 La mia bocca racconterà tuttodì la tua giustizia e le tue liberazioni, perché non ne conosco il numero. PSA 71:16 Io mi farò innanzi a dir de’ potenti atti del Signore, dell’Eterno; ricorderò la tua giustizia, la tua soltanto. PSA 71:17 O Dio, tu m’hai ammaestrato dalla mia fanciullezza, ed io, fino ad ora, ho annunziato le tue maraviglie. PSA 71:18 Ed anche quando sia giunto alla vecchiaia ed alla canizie, o Dio, non abbandonarmi, finché non abbia fatto conoscere il tuo braccio a questa generazione, e la tua potenza a quelli che verranno. PSA 71:19 Anche la tua giustizia, o Dio, è eccelsa; tu hai fatto cose grandi; o Dio, chi è pari a te? PSA 71:20 Tu, che ci hai fatto veder molte e gravi distrette, ci darai di nuovo la vita e ci trarrai di nuovo dagli abissi della terra; PSA 71:21 tu accrescerai la mia grandezza, e ti volgerai di nuovo a me per consolarmi. PSA 71:22 Io altresì ti celebrerò col saltèro, celebrerò la tua verità, o mio Dio! A te salmeggerò con la cetra, o Santo d’Israele! PSA 71:23 Le mie labbra giubileranno, quando salmeggerò a te e l’anima mia pure, che tu hai riscattata. PSA 71:24 Anche la mia lingua parlerà tuttodì della tua giustizia, perché sono stati svergognati, sono stati confusi quelli che cercavano il mio male. PSA 72:1 Di Salomone. O Dio, da’ i tuoi giudizi al re, e la tua giustizia al figliuolo del re; PSA 72:2 ed egli giudicherà il tuo popolo con giustizia, e i tuoi miseri con equità! PSA 72:3 I monti produrranno pace al popolo, e i colli pure, mediante la giustizia! PSA 72:4 Egli farà ragione ai miseri del popolo, salverà i figliuoli del bisognoso, e fiaccherà l’oppressore! PSA 72:5 Ti temeranno fin che duri il sole, finché duri la luna, per ogni età! PSA 72:6 Ei scenderà come pioggia sul prato segato, come acquazzone che adacqua la terra. PSA 72:7 Ai dì d’esso il giusto fiorirà, e vi sarà abbondanza di pace finché non vi sia più luna. PSA 72:8 Egli signoreggerà da un mare all’altro, e dal fiume fino all’estremità della terra. PSA 72:9 Davanti a lui s’inchineranno gli abitanti del deserto e i suoi nemici leccheranno la polvere. PSA 72:10 I re di Tarsis e le isole gli pagheranno il tributo, i re di Sceba e di Seba gli offriranno doni; PSA 72:11 e tutti i re gli si prostreranno dinanzi, tutte le nazioni lo serviranno. PSA 72:12 Poich’egli libererà il bisognoso che grida, e il misero che non ha chi l’aiuti. PSA 72:13 Egli avrà compassione dell’infelice e del bisognoso, e salverà l’anima de’ poveri. PSA 72:14 Egli redimerà l’anima loro dall’oppressione e dalla violenza, e il loro sangue sarà prezioso agli occhi suoi. PSA 72:15 Egli vivrà; e a lui sarà dato dell’oro di Sceba, e la gente pregherà per lui tuttodì, lo benedirà del continuo. PSA 72:16 Vi sarà abbondanza di grano nel paese, sulla sommità dei monti. Ondeggeranno le spighe come fanno gli alberi del Libano, e gli abitanti delle città fioriranno come l’erba della terra! PSA 72:17 Il suo nome durerà in eterno, il suo nome sarà perpetuato finché duri il sole; e gli uomini si benediranno a vicenda in lui; tutte le nazioni lo chiameranno beato! PSA 72:18 Sia benedetto l’Eterno Iddio, l’Iddio d’Israele, il quale solo fa maraviglie! PSA 72:19 Sia benedetto in eterno il suo nome glorioso, e tutta la terra sia ripiena della gloria! Amen! Amen! PSA 72:20 Qui finiscono le preghiere di Davide, figliuolo d’Isai. PSA 73:1 Salmo di Asaf. Certo, Iddio è buono verso Israele, verso quelli che son puri di cuore. PSA 73:2 Ma, quant’è a me, quasi inciamparono i miei piedi; poco mancò che i miei passi non sdrucciolassero. PSA 73:3 Poiché io portavo invidia agli orgogliosi, vedendo la prosperità degli empi. PSA 73:4 Poiché per loro non vi son dolori, il loro corpo è sano e pingue. PSA 73:5 Non sono travagliati come gli altri mortali, né son colpiti come gli altri uomini. PSA 73:6 Perciò la superbia li cinge a guisa di collana, la violenza li cuopre a guisa di vestito. PSA 73:7 Dal loro cuore insensibile esce l’iniquità; le immaginazioni del cuor loro traboccano. PSA 73:8 Sbeffeggiano e malvagiamente ragionan d’opprimere; parlano altezzosamente. PSA 73:9 Metton la loro bocca nel cielo, e la loro lingua passeggia per la terra. PSA 73:10 Perciò il popolo si volge dalla loro parte, e beve copiosamente alla loro sorgente, PSA 73:11 e dice: Com’è possibile che Dio sappia ogni cosa, che vi sia conoscenza nell’Altissimo? PSA 73:12 Ecco, costoro sono empi: eppure, tranquilli sempre, essi accrescono i loro averi. PSA 73:13 Invano dunque ho purificato il mio cuore, e ho lavato le mie mani nell’innocenza! PSA 73:14 Poiché son percosso ogni giorno, e il mio castigo si rinnova ogni mattina. PSA 73:15 Se avessi detto: Parlerò a quel modo, ecco, sarei stato infedele alla schiatta de’ tuoi figliuoli. PSA 73:16 Ho voluto riflettere per intender questo, ma la cosa mi è parsa molto ardua, PSA 73:17 finché non sono entrato nel santuario di Dio, e non ho considerata la fine di costoro. PSA 73:18 Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli, tu li fai cadere in rovina. PSA 73:19 Come sono stati distrutti in un momento, portati via, consumati per casi spaventevoli! PSA 73:20 Come avviene d’un sogno quand’uno si sveglia, così tu, o Signore, quando ti desterai, sprezzerai la loro vana apparenza. PSA 73:21 Quando il mio cuore s’inacerbiva ed io mi sentivo trafitto internamente, PSA 73:22 ero insensato e senza conoscimento; io ero verso di te come una bestia. PSA 73:23 Ma pure, io resto del continuo con te; tu m’hai preso per la man destra; PSA 73:24 tu mi condurrai col tuo consiglio, e poi mi riceverai in gloria. PSA 73:25 Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te. PSA 73:26 La mia carne e il mio cuore posson venir meno, ma Dio è la ròcca del mio cuore e la mia parte in eterno. PSA 73:27 Poiché, ecco, quelli che s’allontanan da te periranno; tu distruggi chiunque, fornicando, ti abbandona. PSA 73:28 Ma quanto a me, il mio bene è d’accostarmi a Dio; io ho fatto del Signore, dell’Eterno, il mio rifugio, per raccontare, o Dio, tutte le opere tue. PSA 74:1 Cantico di Asaf. O Dio, perché ci hai rigettati per sempre? Perché arde l’ira tua contro il gregge del tuo pasco? PSA 74:2 Ricordati della tua raunanza che acquistasti in antico, che redimesti per esser la tribù della tua eredità; ricordati del monte di Sion, di cui hai fatto la tua dimora! PSA 74:3 Dirigi i tuoi passi verso le ruine perpetue; il nemico ha tutto devastato nel tuo santuario. PSA 74:4 I tuoi avversari hanno ruggito dentro al luogo delle tue raunanze; vi hanno posto le loro insegne per emblemi. PSA 74:5 Parevano uomini levanti in alto le scuri nel folto d’un bosco. PSA 74:6 E invero con l’ascia e col martello, hanno spezzato tutte le sculture della tua casa. PSA 74:7 Hanno appiccato il fuoco al tuo santuario, han profanato, gettandola a terra, la dimora del tuo nome. PSA 74:8 Han detto in cuor loro: Distruggiamo tutto! Hanno arso tutti i luoghi delle raunanze divine nel paese. PSA 74:9 Noi non vediam più i nostri emblemi; non v’è più profeta, né v’è fra noi alcuno che sappia fino a quando. PSA 74:10 Fino a quando, o Dio, oltraggerà l’avversario? Il nemico sprezzerà egli il tuo nome in perpetuo? PSA 74:11 Perché ritiri la tua mano, la tua destra? Traila fuori dal tuo seno, e distruggili! PSA 74:12 Ma Dio è il mio Re ab antico, colui che opera liberazioni in mezzo alla terra. PSA 74:13 Tu, con la tua forza, spartisti il mare, tu spezzasti il capo ai mostri marini sulle acque, PSA 74:14 tu spezzasti il capo del leviatan, tu lo desti in pasto al popolo del deserto. PSA 74:15 Tu facesti sgorgare fonti e torrenti, tu asciugasti fiumi perenni. PSA 74:16 Tuo è il giorno, la notte pure è tua; tu hai stabilito la luna e il sole. PSA 74:17 Tu hai fissato tutti i confini della terra, tu hai fatto l’estate e l’inverno. PSA 74:18 Ricordati questo: che il nemico ha oltraggiato l’Eterno, e che un popolo stolto ha sprezzato il tuo nome. PSA 74:19 Non dare alle fiere la vita della tua tortora, non dimenticare per sempre il gregge dei tuoi poveri afflitti! PSA 74:20 Abbi riguardo al patto, poiché i luoghi tenebrosi della terra son pieni di ricetti di violenza. PSA 74:21 L’oppresso non se ne torni svergognato; fa’ che il misero e il bisognoso lodino il tuo nome. PSA 74:22 Lèvati, o Dio, difendi la tua causa! Ricordati dell’oltraggio che ti è fatto del continuo dallo stolto. PSA 74:23 Non dimenticare il grido de’ tuoi nemici, lo strepito incessante di quelli che si levano contro di te. PSA 75:1 Per il Capo de’ musici. “Non distruggere”. Salmo di Asaf. Canto. Noi ti celebriamo, o Dio, ti celebriamo; quelli che invocano il tuo nome narrano le tue maraviglie. PSA 75:2 Quando verrà il tempo che avrò fissato, io giudicherò dirittamente. PSA 75:3 Si dissolva la terra con tutti i suoi abitanti, io ne rendo stabili le colonne. Sela. PSA 75:4 Io dico agli orgogliosi: Non vi gloriate! e agli empi: non alzate il corno! PSA 75:5 Non levate il vostro corno in alto, non parlate col collo duro! PSA 75:6 Poiché non è dal levante né dal ponente, né dal mezzogiorno che vien l’elevazione; PSA 75:7 ma Dio è quel che giudica; egli abbassa l’uno ed innalza l’altro. PSA 75:8 L’Eterno ha in mano una coppa, ove spumeggia un vino pien di mistura. Egli ne mesce; certo, tutti gli empi della terra ne succeranno e berranno le fecce. PSA 75:9 Ma io proclamerò del continuo queste cose, salmeggerò all’Iddio di Giacobbe; PSA 75:10 spezzerò tutta la potenza degli empi, ma la potenza de’ giusti sarà accresciuta. PSA 76:1 Per il Capo de’ Musici. Per strumenti a corda. Salmo di Asaf. Canto. Iddio è conosciuto in Giuda; il suo nome è grande in Israele. PSA 76:2 Il suo tabernacolo e in Salem, e la sua dimora in Sion. PSA 76:3 Quivi ha spezzato le saette dell’arco, lo scudo, la spada e gli arnesi di guerra. Sela. PSA 76:4 Tremendo sei tu, o Potente, quando ritorni dalle montagne di preda. PSA 76:5 Gli animosi sono stati spogliati, han dormito il loro ultimo sonno, e tutti gli uomini prodi sono stati ridotti all’impotenza. PSA 76:6 Alla tua minaccia, o Dio di Giacobbe, carri e cavalli sono stati presi da torpore. PSA 76:7 Tu, tu sei tremendo; e chi può reggere davanti a te quando t’adiri? PSA 76:8 Dal cielo facesti udir la tua sentenza; la terra temette e tacque, PSA 76:9 quando Iddio si levò per far giudicio, per salvare tutti gl’infelici della terra. Sela. PSA 76:10 Certo, il furore degli uomini ridonderà alla tua lode; ti cingerai degli ultimi avanzi dei loro furori. PSA 76:11 Fate voti all’Eterno, all’Iddio vostro, e adempiteli; tutti quelli che gli stanno attorno portin doni al Tremendo. PSA 76:12 Egli recide lo spirito dei principi, egli è tremendo ai re della terra. PSA 77:1 Per il Capo de’ Musici. Secondo Jeduthun. Salmo di Asaf. La mia voce s’eleva a Dio, e io grido; la mia voce s’eleva a Dio, ed egli mi porge l’orecchio. PSA 77:2 Nel giorno della mia distretta, io ho cercato il Signore; la mia mano è stata tesa durante la notte senza stancarsi, l’anima mia ha rifiutato d’esser consolata. PSA 77:3 Io mi ricordo di Dio, e gemo; medito, e il mio spirito è abbattuto. Sela. PSA 77:4 Tu tieni desti gli occhi miei, sono turbato e non posso parlare. PSA 77:5 Ripenso ai giorni antichi, agli anni da lungo tempo passati. PSA 77:6 Mi ricordo de’ miei canti durante la notte, medito nel mio cuore, e lo spirito mio va investigando: PSA 77:7 Il Signore ripudia egli in perpetuo? E non mostrerà egli più il suo favore? PSA 77:8 E’ la sua benignità venuta meno per sempre? La sua parola ha ella cessato per ogni età? PSA 77:9 Iddio ha egli dimenticato d’aver pietà? Ha egli nell’ira chiuse le sue compassioni? Sela. PSA 77:10 E ho detto: La mia afflizione sta in questo, che la destra dell’Altissimo è mutata. PSA 77:11 Io rievocherò la memoria delle opere dell’Eterno; sì, ricorderò le tue maraviglie antiche, PSA 77:12 mediterò su tutte le opere tue, e ripenserò alle tue gesta. PSA 77:13 O Dio, le tue vie son sante; qual è l’Iddio grande come Dio? PSA 77:14 Tu sei l’Iddio che fai maraviglie; tu hai fatto conoscere la tua forza fra i popoli. PSA 77:15 Tu hai, col tuo braccio, redento il tuo popolo, i figliuoli di Giacobbe e di Giuseppe. Sela. PSA 77:16 Le acque ti videro, o Dio; le acque ti videro e furono spaventate; anche gli abissi tremarono. PSA 77:17 Le nubi versarono diluvi d’acqua; i cieli tuonarono; ed anche i tuoi strali volarono da ogni parte. PSA 77:18 La voce del tuo tuono era nel turbine; i lampi illuminarono il mondo; la terra fu scossa e tremò. PSA 77:19 La tua via fu in mezzo al mare, i tuoi sentieri in mezzo alle grandi acque, e le tue orme non furon riconosciute. PSA 77:20 Tu conducesti il tuo popolo come un gregge, per mano di Mosè e d’Aaronne. PSA 78:1 Cantico di Asaf. Ascolta, popolo mio, il mio insegnamento; porgete gli orecchi alle parole della mia bocca! PSA 78:2 Io aprirò la mia bocca per proferir parabole, esporrò i misteri de’ tempi antichi. PSA 78:3 Quel che noi abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato, PSA 78:4 non lo celeremo ai loro figliuoli; diremo alla generazione avvenire le lodi dell’Eterno, e la sua potenza e le maraviglie ch’egli ha operato. PSA 78:5 Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe, e pose una legge in Israele, ch’egli ordinò ai nostri padri di far conoscere ai loro figliuoli, PSA 78:6 perché fossero note alla generazione avvenire, ai figliuoli che nascerebbero, i quali alla loro volta le narrerebbero ai loro figliuoli, PSA 78:7 ond’essi ponessero in Dio la loro speranza e non dimenticassero le opere di Dio, ma osservassero i suoi comandamenti; PSA 78:8 e non fossero come i loro padri, una generazione caparbia e ribelle, una generazione dal cuore incostante, e il cui spirito non fu fedele a Dio. PSA 78:9 I figliuoli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, voltaron le spalle il dì della battaglia. PSA 78:10 Non osservarono il patto di Dio, e ricusarono di camminar secondo la sua legge; PSA 78:11 e dimenticarono le sue opere e i prodigi ch’egli avea loro fatto vedere. PSA 78:12 Egli avea compiuto maraviglie in presenza de’ loro padri, nel paese d’Egitto, nelle campagne di Zoan. PSA 78:13 Fendé il mare e li fece passare, e fermò le acque come in un mucchio. PSA 78:14 Di giorno li guidò con una nuvola, e tutta la notte con una luce di fuoco. PSA 78:15 Schiantò rupi nel deserto, e li abbeverò copiosamente, come da gorghi. PSA 78:16 Fece scaturire ruscelli dalla roccia e ne fece scender dell’acque a guisa di fiumi. PSA 78:17 Ma essi continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi contro l’Altissimo, nel deserto; PSA 78:18 e tentarono Dio in cuor loro, chiedendo cibo a lor voglia. PSA 78:19 E parlarono contro Dio, dicendo: Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto? PSA 78:20 Ecco, egli percosse la roccia e ne colarono acque, ne traboccaron torrenti; potrebb’egli darci anche del pane, e provveder di carne il suo popolo? PSA 78:21 Perciò l’Eterno, avendoli uditi, s’adirò fieramente, e un fuoco s’accese contro Giacobbe, e l’ira sua si levò contro Israele, PSA 78:22 perché non aveano creduto in Dio, né avevano avuto fiducia nella sua salvazione; PSA 78:23 eppure egli comandò alle nuvole di sopra, e aprì le porte del cielo, PSA 78:24 e fece piover su loro manna da mangiare, e dette loro del frumento del cielo. PSA 78:25 L’uomo mangiò del pane dei potenti; egli mandò loro del cibo a sazietà. PSA 78:26 Fece levare in cielo il vento orientale, e con la sua potenza addusse il vento di mezzodì; PSA 78:27 fece piover su loro della carne come polvere, degli uccelli alati, numerosi come la rena del mare; PSA 78:28 e li fece cadere in mezzo al loro campo, d’intorno alle loro tende. PSA 78:29 Così essi mangiarono e furon ben satollati, e Dio mandò loro quel che aveano bramato. PSA 78:30 Non si erano ancora distolti dalle loro brame, avevano ancora il loro cibo in bocca, PSA 78:31 quando l’ira di Dio si levò contro loro, e ne uccise tra i più fiorenti, e abbatté i giovani d’Israele. PSA 78:32 Con tutto ciò peccarono ancora, e non credettero alle sue maraviglie. PSA 78:33 Ond’egli consumò i loro giorni in vanità, e i loro anni in ispaventi. PSA 78:34 Quand’ei li uccideva, essi lo ricercavano e tornavano bramosi di ritrovare Iddio; PSA 78:35 e si ricordavano che Dio era la loro ròcca, l’Iddio altissimo il loro redentore. PSA 78:36 Essi però lo lusingavano con la loro bocca, e gli mentivano con la loro lingua. PSA 78:37 Il loro cuore non era diritto verso lui, e non eran fedeli al suo patto. PSA 78:38 Ma egli, che è pietoso, che perdona l’iniquità e non distrugge il peccatore, più volte rattenne la sua ira, e non lasciò divampare tutto il suo cruccio. PSA 78:39 Ei si ricordò ch’essi erano carne, un fiato che passa e non ritorna. PSA 78:40 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, e lo contristarono nella solitudine! PSA 78:41 E tornarono a tentare Iddio e a provocare il Santo d’Israele. PSA 78:42 Non si ricordaron più della sua mano, del giorno in cui egli li liberò dal nemico, PSA 78:43 quando operò i suoi miracoli in Egitto, e i suoi prodigi nelle campagne di Zoan; PSA 78:44 mutò i loro fiumi in sangue, e i loro rivi in guisa che non potean più bere; PSA 78:45 mandò contro loro mosche velenose che li divoravano, e rane che li distruggevano; PSA 78:46 dette il loro raccolto ai bruchi e la loro fatica alle locuste; PSA 78:47 distrusse le loro vigne con la gragnuola e i loro sicomori coi grossi chicchi d’essa; PSA 78:48 abbandonò il loro bestiame alla grandine e le lor gregge ai fulmini. PSA 78:49 Scatenò su loro l’ardore del suo cruccio, ira, indignazione e distretta, una torma di messaggeri di malanni. PSA 78:50 Dette libero corso alla sua ira; non preservò dalla morte la loro anima, ma abbandonò la loro vita alla pestilenza. PSA 78:51 Percosse tutti i primogeniti d’Egitto, le primizie del vigore nelle tende di Cham; PSA 78:52 ma fece partire il suo popolo a guisa di pecore, e lo condusse a traverso il deserto come una mandra. PSA 78:53 Lo guidò sicuramente sì che non ebbero da spaventarsi, mentre il mare inghiottiva i loro nemici. PSA 78:54 Li fece arrivare alla sua santa frontiera, alla montagna che la sua destra avea conquistato. PSA 78:55 Scacciò le nazioni dinanzi a loro, ne assegnò loro a sorte il paese quale eredità, e nelle tende d’esse fece abitare le tribù d’Israele. PSA 78:56 E nondimeno tentarono l’Iddio altissimo e si ribellarono e non osservarono le sue testimonianze. PSA 78:57 Si trassero indietro e furono sleali come i loro padri; si rivoltarono come un arco fallace; PSA 78:58 lo provocarono ad ira coi loro alti luoghi, lo mossero a gelosia con le loro sculture. PSA 78:59 Dio udì questo, e si adirò, prese Israele in grande avversione, PSA 78:60 onde abbandonò il tabernacolo di Silo, la tenda ov’era dimorato fra gli uomini; PSA 78:61 e lasciò menare la sua Forza in cattività, e lasciò cader la sua Gloria in man del nemico. PSA 78:62 Abbandonò il suo popolo alla spada, e s’adirò contro la sua eredità. PSA 78:63 Il fuoco consumo i loro giovani, e le loro vergini non ebber canto nuziale. PSA 78:64 I loro sacerdoti caddero per la spada, e le loro vedove non fecer lamento. PSA 78:65 Poi il Signore si risvegliò come uno che dormisse, come un prode che grida eccitato dal vino. PSA 78:66 E percosse i suoi nemici alle spalle, e mise loro addosso un eterno vituperio. PSA 78:67 Ma ripudiò la tenda di Giuseppe, e non elesse la tribù di Efraim; PSA 78:68 ma elesse la tribù di Giuda, il monte di Sion ch’egli amava. PSA 78:69 Edificò il suo santuario a guisa de’ luoghi eccelsi, come la terra ch’egli ha fondata per sempre. PSA 78:70 Elesse Davide, suo servitore, lo prese dagli ovili; PSA 78:71 lo trasse di dietro alle pecore lattanti, per pascere Giacobbe suo popolo, ed Israele sua eredità. PSA 78:72 Ed egli li pasturò secondo l’integrità del suo cuore, e li guidò con mano assennata. PSA 79:1 Salmo di Asaf. O Dio, le nazioni sono entrate nella tua eredità, hanno contaminato il tempio della tua santità, han ridotto Gerusalemme in un mucchio di rovine; PSA 79:2 hanno dato i cadaveri del tuoi servitori in pasto agli uccelli del cielo, la carne de’ tuoi santi alle fiere della terra. PSA 79:3 Hanno sparso il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, e non v’è stato alcuno che li seppellisse. PSA 79:4 Noi siam diventati un vituperio per i nostri vicini, un oggetto di scherno e di derisione per quelli che ci circondano. PSA 79:5 Fino a quando, o Eterno? Sarai tu adirato per sempre? La tua gelosia arderà essa come un fuoco? PSA 79:6 Spandi l’ira tua sulle nazioni che non ti conoscono, e sopra i regni che non invocano il tuo nome. PSA 79:7 Poiché hanno divorato Giacobbe, e hanno desolato la sua dimora. PSA 79:8 Non ricordare contro noi le iniquità de’ nostri antenati; affrettati, ci vengano incontro le tue compassioni, poiché siamo in molto misero stato. PSA 79:9 Soccorrici, o Dio della nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, e liberaci, e perdona i nostri peccati, per amor del tuo nome. PSA 79:10 Perché direbbero le nazioni: Dov’è l’Iddio loro? Fa’ che la vendetta del sangue sparso de’ tuoi servitori sia nota fra le nazioni, dinanzi agli occhi nostri. PSA 79:11 Giunga dinanzi a te il gemito de’ prigionieri; secondo la potenza del tuo braccio, scampa quelli che son condannati a morte. PSA 79:12 E rendi ai nostri vicini a sette doppi in seno il vituperio che t’hanno fatto, o Signore! PSA 79:13 E noi, tuo popolo e gregge del tuo pasco, ti celebreremo in perpetuo, pubblicheremo la tua lode per ogni età. PSA 80:1 Per il Capo de’ musici. Sopra “i gigli della testimonianza”. Salmo di Asaf. Porgi orecchio, o Pastore d’Israele, che guidi Giuseppe come un gregge; o tu che siedi sopra i cherubini, fa’ risplender la tua gloria! PSA 80:2 Dinanzi ad Efraim, a Beniamino ed a Manasse, risveglia la tua potenza, e vieni a salvarci! PSA 80:3 O Dio, ristabiliscici, fa’ risplendere il tuo volto, e saremo salvati. PSA 80:4 O Eterno, Dio degli eserciti, fino a quando sarai tu irritato contro la preghiera del tuo popolo? PSA 80:5 Tu li hai cibati di pan di pianto, e li hai abbeverati di lagrime in larga misura. PSA 80:6 Tu fai di noi un oggetto di contesa per i nostri vicini, e i nostri nemici ridon di noi fra loro. PSA 80:7 O Dio degli eserciti, ristabiliscici, fa’ risplendere il tuo volto, e saremo salvati. PSA 80:8 Tu trasportasti dall’Egitto una vite; cacciasti le nazioni e la piantasti; PSA 80:9 tu sgombrasti il terreno dinanzi a lei, ed essa mise radici, ed empì la terra. PSA 80:10 I monti furon coperti della sua ombra, e i suoi tralci furon come cedri di Dio. PSA 80:11 Stese i suoi rami fino al mare, e i suoi rampolli fino al fiume. PSA 80:12 Perché hai tu rotto i suoi ripari, sì che tutti i passanti la spogliano? PSA 80:13 Il cinghiale del bosco la devasta, e le bestie della campagna ne fanno il loro pascolo. PSA 80:14 O Dio degli eserciti, deh, ritorna; riguarda dal cielo, e vedi, e visita questa vigna; PSA 80:15 proteggi quel che la tua destra ha piantato, e il rampollo che hai fatto crescer forte per te. PSA 80:16 Essa è arsa dal fuoco, è recisa; il popolo perisce alla minaccia del tuo volto. PSA 80:17 Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figliuol dell’uomo che hai reso forte per te, PSA 80:18 e noi non ci ritrarremo da te. Facci rivivere, e noi invocheremo il tuo nome. PSA 80:19 O Eterno, Iddio degli eserciti, ristabiliscici, fa’ risplendere il tuo volto, e saremo salvati. PSA 81:1 Per il Capo de’ musici. Sulla Ghittea. Salmo di Asaf. Cantate con gioia a Dio nostra forza; mandate grida di allegrezza all’Iddio di Giacobbe! PSA 81:2 Intonate un salmo e fate risonare il cembalo, l’arpa deliziosa, col saltèro. PSA 81:3 Sonate la tromba alla nuova luna, alla luna piena, al giorno della nostra festa. PSA 81:4 Poiché questo è uno statuto per Israele, una legge dell’Iddio di Giacobbe. PSA 81:5 Egli lo stabilì come una testimonianza in Giuseppe, quando uscì contro il paese d’Egitto. Io udii allora il linguaggio di uno che m’era ignoto: PSA 81:6 O Israele, io sottrassi le tue spalle ai pesi, le tue mani han lasciato le corbe. PSA 81:7 Nella distretta gridasti a me ed io ti liberai; ti risposi nascosto in mezzo ai tuoni, ti provai alle acque di Meriba. Sela. PSA 81:8 Ascolta, o popolo mio, ed io ti darò degli ammonimenti; o Israele, volessi tu pure ascoltarmi! PSA 81:9 Non vi sia nel mezzo di te alcun dio straniero, e non adorare alcun dio forestiero: PSA 81:10 Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti fece risalire dal paese d’Egitto; allarga la tua bocca, ed io l’empirò. PSA 81:11 Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, e Israele non mi ha ubbidito. PSA 81:12 Ond’io li abbandonai alla durezza del cuor loro, perché camminassero secondo i loro consigli. PSA 81:13 Oh se il mio popolo volesse ascoltarmi, se Israele volesse camminar nelle mie vie! PSA 81:14 Tosto farei piegare i loro nemici, e rivolgerei la mia mano contro i loro avversari. PSA 81:15 Quelli che odiano l’Eterno dovrebbero sottomettersi a lui, ma la loro durata sarebbe in perpetuo. PSA 81:16 Io li nutrirei del fior di frumento, e li sazierei di miele stillante dalla roccia. PSA 82:1 Salmo di Asaf. Iddio sta nella raunanza di Dio; egli giudica in mezzo agli dèi. PSA 82:2 Fino a quando giudicherete ingiustamente, e avrete riguardo alle persone degli empi? Sela. PSA 82:3 Fate ragione al misero e all’orfano, rendete giustizia all’afflitto e al povero! PSA 82:4 Liberate il misero ed il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi! PSA 82:5 Essi non conoscono né intendono nulla; camminano nelle tenebre; tutti i fondamenti della terra sono smossi. PSA 82:6 Io ho detto: Voi siete dii, siete tutti figliuoli dell’Altissimo. PSA 82:7 Nondimeno morrete come gli altri uomini, e cadrete come qualunque altro de’ principi. PSA 82:8 Lèvati, o Dio, giudica la terra, poiché tutte le nazioni hanno da esser la tua eredità. PSA 83:1 Canto. Salmo di Asaf. O Dio, non startene cheto; non rimaner muto ed inerte, o Dio! PSA 83:2 Poiché, ecco, i tuoi nemici si agitano rumorosamente, e quelli che t’odiano alzano il capo. PSA 83:3 Tramano astuti disegni contro il tuo popolo, e si concertano contro quelli che tu nascondi presso di te. PSA 83:4 Dicono: Venite, distruggiamoli come nazione, e il nome d’Israele non sia più ricordato. PSA 83:5 Poiché si son concertati con uno stesso sentimento, fanno un patto contro di te: PSA 83:6 le tende di Edom e gl’Ismaeliti; Moab e gli Hagareni; PSA 83:7 Ghebal, Ammon ed Amalek; la Filistia con gli abitanti di Tiro; PSA 83:8 anche l’Assiria s’è aggiunta a loro; prestano il loro braccio ai figliuoli di Lot. Sela. PSA 83:9 Fa’ a loro come facesti a Midian, a Sisera, a Jabin presso al torrente di Chison, PSA 83:10 i quali furon distrutti a Endor, e serviron di letame alla terra. PSA 83:11 Rendi i loro capi simili ad Oreb e Zeeb, e tutti i loro principi simili a Zeba e Tsalmunna; PSA 83:12 poiché dicono: Impossessiamoci delle dimore di Dio. PSA 83:13 Dio mio, rendili simili al turbine, simili a stoppia dinanzi al vento. PSA 83:14 Come il fuoco brucia la foresta, e come la fiamma incendia i monti, PSA 83:15 così perseguitali con la tua tempesta, e spaventali col tuo uragano. PSA 83:16 Cuopri la loro faccia di vituperio, onde cerchino il tuo nome, o Eterno! PSA 83:17 Siano svergognati e costernati in perpetuo, siano confusi e periscano! PSA 83:18 E conoscano che tu, il cui nome e l’Eterno, sei il solo Altissimo sopra tutta la terra. PSA 84:1 Per il Capo de’ musici. Sulla Ghittea. Salmo de’ figliuoli di Kore. Oh quanto sono amabili le tue dimore, o Eterno degli eserciti! PSA 84:2 L’anima mia langue e vien meno, bramando i cortili dell’Eterno; il mio cuore e la mia carne mandan grida di gioia all’Iddio vivente. PSA 84:3 Anche il passero si trova una casa e la rondine un nido ove posare i suoi piccini… I tuoi altari, o Eterno degli eserciti, Re mio, Dio mio!… PSA 84:4 Beati quelli che abitano nella tua casa, e ti lodano del continuo! Sela. PSA 84:5 Beati quelli che hanno in te la loro forza, che hanno il cuore alle vie del Santuario! PSA 84:6 Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti; e la pioggia d’autunno la cuopre di benedizioni. PSA 84:7 Essi vanno di forza in forza, e compariscono alfine davanti a Dio in Sion. PSA 84:8 O Eterno, Iddio degli eserciti, ascolta la mia preghiera; porgi l’orecchio, o Dio di Giacobbe! Sela. PSA 84:9 O Dio, scudo nostro, vedi e riguarda la faccia del tuo unto! PSA 84:10 Poiché un giorno ne’ tuoi cortili val meglio che mille altrove. Io vorrei piuttosto starmene sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi. PSA 84:11 Perché l’Eterno Iddio è sole e scudo; l’Eterno darà grazia e gloria. Egli non ricuserà alcun bene a quelli che camminano nella integrità. PSA 84:12 O Eterno degli eserciti, beato l’uomo che confida in te! PSA 85:1 Per il Capo de’ musici. Salmo de’ figliuoli di Kore. O Eterno, tu sei stato propizio alla tua terra, tu hai ricondotto Giacobbe dalla cattività. PSA 85:2 Tu hai perdonato l’iniquità del tuo popolo, hai coperto tutti i loro peccati. Sela. PSA 85:3 Tu hai acquetato tutto il tuo cruccio, ti sei distolto dall’ardore della tua ira. PSA 85:4 Ristabiliscici, o Dio della nostra salvezza, e fa’ cessar la tua indignazione contro di noi. PSA 85:5 Sarai tu adirato contro di noi in perpetuo? Farai tu durar l’ira tua d’età in età? PSA 85:6 Non tornerai tu a ravvivarci, onde il tuo popolo si rallegri in te? PSA 85:7 Mostraci la tua benignità, o Eterno, e dacci la tua salvezza. PSA 85:8 Io ascolterò quel che dirà Iddio, l’Eterno, poiché egli parlerà di pace al suo popolo ed ai suoi fedeli; ma non ritornino più alla follia! PSA 85:9 Certo, la sua salvezza è vicina a quelli che lo temono, affinché la gloria abiti nel nostro paese. PSA 85:10 La benignità e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si son baciate. PSA 85:11 La verità germoglia dalla terra, e la giustizia riguarda dal cielo. PSA 85:12 Anche l’Eterno largirà ogni bene, e la nostra terra produrrà il suo frutto. PSA 85:13 La giustizia camminerà dinanzi a lui, e seguirà la via dei suoi passi. PSA 86:1 Preghiera di Davide. Inclina l’orecchio tuo, o Eterno, e rispondimi, perché io sono afflitto e misero. PSA 86:2 Proteggi l’anima mia, perché sono di quelli che t’amano. Tu, mio Dio, salva il tuo servitore che confida in te! PSA 86:3 Abbi pietà di me, o Signore, perché io grido a te tutto il giorno. PSA 86:4 Rallegra l’anima del tuo servitore, perché a te, o Signore, io elevo l’anima mia. PSA 86:5 Poiché tu, o Signore, sei buono, pronto a perdonare, e di gran benignità verso tutti quelli che t’invocano. PSA 86:6 Porgi l’orecchio, o Eterno, alla mia preghiera, e sii attento alla voce delle mie supplicazioni. PSA 86:7 Io t’invoco nel giorno della mia distretta, perché tu mi risponderai. PSA 86:8 Non v’è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore, né vi sono alcune opere pari alle tue. PSA 86:9 Tutte le nazioni che tu hai fatte verranno ad adorare nel tuo cospetto, o Signore, e glorificheranno il tuo nome. PSA 86:10 Poiché tu sei grande e fai maraviglie; tu solo sei Dio. PSA 86:11 O Eterno, insegnami la tua via; io camminerò nella tua verità; unisci il mio cuore al timor del tuo nome. PSA 86:12 Io ti celebrerò, Signore, Iddio mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in perpetuo. PSA 86:13 Perché grande è la tua benignità verso me, e tu hai riscossa l’anima mia dal fondo del soggiorno de’ morti. PSA 86:14 O Dio, gente superba s’è levata contro di me, e una turba di violenti cerca l’anima mia, e non pongono te davanti agli occhi loro. PSA 86:15 Ma tu, o Signore, sei un Dio pietoso e misericordioso, lento all’ira e grande in benignità e in verità. PSA 86:16 Volgiti a me, ed abbi pietà di me; da’ la tua forza al tuo servitore, e salva il figliuolo della tua servente. PSA 86:17 Mostrami un segno del tuo favore, onde quelli che m’odiano lo veggano e sian confusi, perché tu, o Eterno, m’avrai soccorso e consolato. PSA 87:1 Salmo dei figliuoli di Kore. Canto. L’Eterno ha fondato la sua città sui monti santi. PSA 87:2 Egli ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe. PSA 87:3 Cose gloriose son dette di te, o città di Dio! Sela. PSA 87:4 Io mentoverò l’Egitto e Babilonia fra quelli che mi conoscono: Ecco la Filistia e Tiro, con l’Etiopia: Ciascun d’essi è nato in Sion! PSA 87:5 E si dirà di Sion: Questo qui e quello là son nati in lei; e l’Altissimo stesso la renderà stabile. PSA 87:6 L’Eterno iscriverà, passando in rassegna i popoli: Questo è nato là. Sela. PSA 87:7 E cantando e danzando diranno: Tutte le fonti della mia gioia sono in te. PSA 88:1 Canto. Salmo dei figliuoli di Kore. Per il Capo de’ musici. Da cantarsi mestamente. Cantico di Heman, l’Ezrahita. O Eterno, Dio della mia salvezza, io grido giorno e notte nel tuo cospetto. PSA 88:2 Venga la mia preghiera dinanzi a te, inclina il tuo orecchio al mio grido; PSA 88:3 poiché l’anima mia è sazia di mali, e la mia vita è giunta presso al soggiorno dei morti. PSA 88:4 Io son contato fra quelli che scendon nella fossa; son come un uomo che non ha più forza. PSA 88:5 Prostrato sto fra i morti, come gli uccisi che giaccion nella tomba, de’ quali tu non ti ricordi più, e che son fuor della portata della tua mano. PSA 88:6 Tu m’hai posto nella fossa più profonda, in luoghi tenebrosi, negli abissi. PSA 88:7 L’ira tua pesa su me, e tu m’hai abbattuto con tutti i tuoi flutti. Sela. PSA 88:8 Tu hai allontanato da me i miei conoscenti, m’hai reso un’abominazione per loro. Io son rinchiuso e non posso uscire. PSA 88:9 L’occhio mio si consuma per l’afflizione; io t’invoco ogni giorno, o Eterno, stendo verso te le mie mani. PSA 88:10 Opererai tu qualche miracolo per i morti? I trapassati risorgeranno essi a celebrarti? Sela. PSA 88:11 La tua benignità sarà ella narrata nel sepolcro, o la tua fedeltà nel luogo della distruzione? PSA 88:12 Le tue maraviglie saranno esse note nelle tenebre, e la tua giustizia nella terra dell’oblìo? PSA 88:13 Ma, quant’è a me, o Eterno, io grido a te, e la mattina la mia preghiera ti viene incontro. PSA 88:14 Perché, o Eterno, rigetti tu l’anima mia? Perché nascondi il tuo volto da me? PSA 88:15 Io sono afflitto, e morente fin da giovane; io porto il peso dei tuoi terrori e sono smarrito. PSA 88:16 I tuoi furori mi son passati addosso; i tuoi terrori m’annientano, PSA 88:17 mi circondano come acque ogni giorno, mi attornian tutti assieme. PSA 88:18 Hai allontanato da me amici e compagni; i miei conoscenti sono le tenebre. PSA 89:1 Cantico di Etan l’Ezrahita. Io canterò in perpetuo le benignità dell’Eterno; con la mia bocca farò nota la tua fedeltà d’età in età. PSA 89:2 Poiché ho detto: La tua benignità sarà stabile in eterno; nei cieli stessi tu stabilisci la tua fedeltà. PSA 89:3 Io, dice l’Eterno, ho fatto un patto col mio eletto; ho fatto questo giuramento a Davide, mio servitore: PSA 89:4 Io stabilirò la tua progenie in eterno, ed edificherò il tuo trono per ogni età. Sela. PSA 89:5 Anche i cieli celebrano le tue maraviglie, o Eterno, e la tua fedeltà nell’assemblea dei santi. PSA 89:6 Poiché chi, nei cieli, è paragonabile all’Eterno? Chi è simile all’Eterno tra i figli di Dio? PSA 89:7 Iddio è molto terribile nell’assemblea dei santi, e più tremendo di tutti quelli che l’attorniano. PSA 89:8 O Eterno, Iddio degli eserciti, chi è potente come te, o Eterno? E la tua fedeltà ti circonda da ogni parte. PSA 89:9 Tu domi l’orgoglio del mare; quando le sue onde s’innalzano, tu le acqueti. PSA 89:10 Tu hai fiaccato l’Egitto, ferendolo a morte; col tuo braccio potente, hai disperso i tuoi nemici. PSA 89:11 I cieli son tuoi, tua pure è la terra; tu hai fondato il mondo e tutto ciò ch’è in esso. PSA 89:12 Hai creato il settentrione e il mezzodì; il Tabor e l’Hermon mandan grida di gioia al tuo nome. PSA 89:13 Tu hai un braccio potente; la tua mano è forte, alta è la tua destra. PSA 89:14 Giustizia e diritto son la base del tuo trono, benignità e verità van davanti alla tua faccia. PSA 89:15 Beato il popolo che conosce il grido di giubilo; esso cammina, o Eterno, alla luce del tuo volto; PSA 89:16 festeggia del continuo nel tuo nome, ed è esaltato dalla tua giustizia. PSA 89:17 Perché tu sei la gloria della loro forza; e la nostra potenza è esaltata dal tuo favore. PSA 89:18 Poiché il nostro scudo appartiene all’Eterno, e il nostro re al Santo d’Israele. PSA 89:19 Tu parlasti già in visione al tuo diletto, e dicesti: Ho prestato aiuto a un prode, ho innalzato un eletto d’infra il popolo. PSA 89:20 Ho trovato Davide, mio servitore, l’ho unto con l’olio mio santo; PSA 89:21 la mia mano sarà salda nel sostenerlo, e il mio braccio lo fortificherà. PSA 89:22 Il nemico non lo sorprenderà, e il perverso non l’opprimerà. PSA 89:23 Io fiaccherò dinanzi a lui i suoi nemici, e sconfiggerò quelli che l’odiano. PSA 89:24 La mia fedeltà e la mia benignità saranno con lui, e nel mio nome la sua potenza sarà esaltata. PSA 89:25 E stenderò la sua mano sul mare, e la sua destra sui fiumi. PSA 89:26 Egli m’invocherà, dicendo: Tu sei il mio Padre, il mio Dio, e la ròcca della mia salvezza. PSA 89:27 Io altresì lo farò il primogenito, il più eccelso dei re della terra. PSA 89:28 Io gli conserverò la mia benignità in perpetuo, e il mio patto rimarrà fermo con lui. PSA 89:29 Io renderò la sua progenie eterna, e il suo trono simile ai giorni de’ cieli. PSA 89:30 Se i suoi figliuoli abbandonan la mia legge e non camminano secondo i miei ordini, PSA 89:31 se violano i miei statuti e non osservano i miei comandamenti, PSA 89:32 io punirò la loro trasgressione con la verga, e la loro iniquità con percosse; PSA 89:33 ma non gli ritirerò la mia benignità, e non smentirò la mia fedeltà. PSA 89:34 Io non violerò il mio patto, e non muterò ciò ch’è uscito dalle mie labbra. PSA 89:35 Una cosa ho giurata per la mia santità, e non mentirò a Davide: PSA 89:36 La sua progenie durerà in eterno, e il suo trono sarà davanti a me come il sole, PSA 89:37 sarà stabile in perpetuo come la luna; e il testimone ch’è nei cieli è fedele. Sela. PSA 89:38 Eppure tu l’hai reietto e sprezzato, ti sei gravemente adirato contro il tuo unto. PSA 89:39 Tu hai rinnegato il patto stretto col tuo servitore, hai profanato la sua corona gettandola a terra. PSA 89:40 Tu hai rotto i suoi ripari, hai ridotto in ruine le sue fortezze. PSA 89:41 Tutti i passanti l’han saccheggiato, è diventato il vituperio de’ suoi vicini. PSA 89:42 Tu hai esaltato la destra de’ suoi avversari, hai rallegrato tutti i suoi nemici. PSA 89:43 Tu hai fatto ripiegare il taglio della sua spada, e non l’hai sostenuto nella battaglia. PSA 89:44 Tu hai fatto cessare il suo splendore, e hai gettato a terra il suo trono. PSA 89:45 Tu hai scorciato i giorni della sua giovinezza, l’hai coperto di vergogna. Sela. PSA 89:46 Fino a quando, o Eterno, ti nasconderai tu del continuo, e l’ira tua arderà come un fuoco? PSA 89:47 Ricordati quant’è fugace la mia vita, per qual nulla tu hai creato tutti i figliuoli degli uomini! PSA 89:48 Qual è l’uomo che viva senza veder la morte? che scampi l’anima sua dal potere del soggiorno de’ morti? Sela. PSA 89:49 Signore, dove sono le tue benignità antiche, le quali giurasti a Davide nella tua fedeltà? PSA 89:50 Ricorda, o Signore, il vituperio fatto ai tuoi servitori: ricordati ch’io porto in seno quello di tutti i grandi popoli, PSA 89:51 il vituperio di cui t’hanno coperto i tuoi nemici, o Eterno, il vituperio che han gettato sui passi del tuo unto. PSA 89:52 Benedetto sia l’Eterno in perpetuo. Amen, Amen! PSA 90:1 Preghiera di Mosè, uomo di Dio. O Signore, tu sei stato per noi un rifugio d’età in età. PSA 90:2 Avanti che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi, ab eterno in eterno, tu sei Dio. PSA 90:3 Tu fai tornare i mortali in polvere e dici: Ritornate, o figliuoli degli uomini. PSA 90:4 Perché mille anni, agli occhi tuoi, sono come il giorno d’ieri quand’è passato, e come una veglia nella notte. PSA 90:5 Tu li porti via come in una piena; son come un sogno. Son come l’erba che verdeggia la mattina; PSA 90:6 la mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è segata e si secca. PSA 90:7 Poiché noi siam consumati per la tua ira, e siamo atterriti per il tuo cruccio. PSA 90:8 Tu metti le nostre iniquità davanti a te, e i nostri peccati occulti, alla luce della tua faccia. PSA 90:9 Tutti i nostri giorni spariscono per il tuo cruccio; noi finiamo gli anni nostri come un soffio. PSA 90:10 I giorni de’ nostri anni arrivano a settant’anni; o, per i più forti, a ottant’anni; e quel che ne fa l’orgoglio, non è che travaglio e vanità; perché passa presto, e noi ce ne voliam via. PSA 90:11 Chi conosce la forza della tua ira e il tuo cruccio secondo il timore che t’è dovuto? PSA 90:12 Insegnaci dunque a così contare nostri giorni, che acquistiamo un cuor savio. PSA 90:13 Ritorna, o Eterno; fino a quando? e muoviti a pietà dei tuoi servitori. PSA 90:14 Saziaci al mattino della tua benignità, e noi giubileremo, ci rallegreremo tutti i dì nostri. PSA 90:15 Rallegraci in proporzione de’ giorni che ci hai afflitti, e degli anni che abbiam sentito il male. PSA 90:16 Apparisca l’opera tua a pro de’ tuo servitori, e la tua gloria sui loro figliuoli. PSA 90:17 La grazia del Signore Iddio nostro sia sopra noi, e rendi stabile l’opera delle nostre mani; sì, l’opera delle nostre mani rendila stabile. PSA 91:1 Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente. PSA 91:2 Io dico all’Eterno: Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido! PSA 91:3 Certo egli ti libererà dal laccio dell’uccellatore e dalla peste mortifera. PSA 91:4 Egli ti coprirà con le sue penne, e sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti è scudo e targa. PSA 91:5 Tu non temerai lo spavento notturno, né la saetta che vola di giorno, PSA 91:6 né la peste che va attorno nelle tenebre, né lo sterminio che infierisce in pien mezzodì. PSA 91:7 Mille te ne cadranno al fianco, e diecimila alla destra; ma tu non ne sarai colpito. PSA 91:8 Solo contemplerai coi tuoi occhi e vedrai la retribuzione degli empi. PSA 91:9 Poiché tu hai detto: O Eterno, tu sei il mio rifugio; tu hai preso l’Altissimo per il tuo asilo, PSA 91:10 male alcuno non ti coglierà, né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda. PSA 91:11 Poiché egli comanderà ai suoi angeli di guardarti in tutte le tue vie. PSA 91:12 Essi ti porteranno in palma di mano, che talora il tuo piè non urti in alcuna pietra. PSA 91:13 Tu camminerai sul leone e sull’aspide, calpesterai il leoncello e il serpente. PSA 91:14 Poich’egli ha posta in me la sua affezione, io lo libererò; lo leverò in alto, perché conosce il mio nome. PSA 91:15 Egli m’invocherà, ed io gli risponderò; sarò con lui nella distretta; lo libererò, e lo glorificherò. PSA 91:16 Lo sazierò di lunga vita, e gli farò vedere la mia salvezza. PSA 92:1 Salmo. Canto per il giorno del sabato. Buona cosa è celebrare l’Eterno, e salmeggiare al tuo nome, o Altissimo; PSA 92:2 proclamare la mattina la tua benignità, e la tua fedeltà ogni notte, PSA 92:3 sul decacordo e sul saltèro, con l’accordo solenne dell’arpa! PSA 92:4 Poiché, o Eterno, tu m’hai rallegrato col tuo operare; io celebro con giubilo le opere delle tue mani. PSA 92:5 Come son grandi le tue opere, o Eterno! I tuoi pensieri sono immensamente profondi. PSA 92:6 L’uomo insensato non conosce e il pazzo non intende questo: PSA 92:7 che gli empi germoglian come l’erba e gli operatori d’iniquità fioriscono, per esser distrutti in perpetuo. PSA 92:8 Ma tu, o Eterno, siedi per sempre in alto. PSA 92:9 Poiché, ecco, i tuoi nemici, o Eterno, ecco, i tuoi nemici periranno, tutti gli operatori d’iniquità saranno dispersi. PSA 92:10 Ma tu mi dài la forza del bufalo; io son unto d’olio fresco. PSA 92:11 L’occhio mio si compiace nel veder la sorte di quelli che m’insidiano, le mie orecchie nell’udire quel che avviene ai malvagi che si levano contro di me. PSA 92:12 Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro sul Libano. PSA 92:13 Quelli che son piantati nella casa dell’Eterno fioriranno nei cortili del nostro Dio. PSA 92:14 Porteranno ancora del frutto nella vecchiaia; saranno pieni di vigore e verdeggianti, PSA 92:15 per annunziare che l’Eterno è giusto; egli è la mia ròcca, e non v’è ingiustizia in lui. PSA 93:1 L’Eterno regna; egli s’è rivestito di maestà; l’Eterno s’è rivestito, s’è cinto di forza; il mondo quindi è stabile, e non sarà smosso. PSA 93:2 Il tuo trono è saldo ab antico, tu sei ab eterno. PSA 93:3 I fiumi hanno elevato, o Eterno, i fiumi hanno elevato la loro voce; i fiumi elevano il lor fragore. PSA 93:4 Più delle voci delle grandi, delle potenti acque, più dei flutti del mare, l’Eterno è potente ne’ luoghi alti. PSA 93:5 Le tue testimonianze sono perfettamente veraci; la santità s’addice alla tua casa, o Eterno, in perpetuo. PSA 94:1 O Dio delle vendette, o Eterno, Iddio delle vendette, apparisci nel tuo fulgore! PSA 94:2 Lèvati, o giudice della terra, rendi ai superbi la loro retribuzione! PSA 94:3 Fino a quando gli empi, o Eterno, fino a quando gli empi trionferanno? PSA 94:4 Si espandono in discorsi arroganti, si vantano tutti questi operatori d’iniquità. PSA 94:5 Schiacciano il tuo popolo, o Eterno, e affliggono la tua eredità. PSA 94:6 Uccidono la vedova e lo straniero, ammazzano gli orfani, PSA 94:7 e dicono: L’Eterno non vede, l’Iddio di Giacobbe non ci fa attenzione. PSA 94:8 Abbiate intendimento, voi gli stolti fra il popolo! E voi, pazzi, quando sarete savi? PSA 94:9 Colui che ha piantato l’orecchio non udirà egli? Colui che ha formato l’occhio non vedrà egli? PSA 94:10 Colui che castiga le nazioni non correggerà, egli che imparte all’uomo la conoscenza? PSA 94:11 L’Eterno conosce i pensieri dell’uomo, sa che son vanità. PSA 94:12 Beato l’uomo che tu correggi, o Eterno, ed ammaestri con la tua legge PSA 94:13 per dargli requie dai giorni dell’avversità, finché la fossa sia scavata per l’empio. PSA 94:14 Poiché l’Eterno non rigetterà il suo popolo, e non abbandonerà la sua eredità. PSA 94:15 Poiché il giudizio tornerà conforme a giustizia, e tutti i diritti di cuore lo seguiranno. PSA 94:16 Chi si leverà per me contro i malvagi? Chi si presenterà per me contro gli operatori d’iniquità? PSA 94:17 Se l’Eterno non fosse stato il mio aiuto, a quest’ora l’anima mia abiterebbe il luogo del silenzio. PSA 94:18 Quand’ho detto: Il mio piè vacilla, la tua benignità, o Eterno, m’ha sostenuto. PSA 94:19 Quando sono stato in grandi pensieri dentro di me, le tue consolazioni han rallegrato l’anima mia. PSA 94:20 Il trono della nequizia t’avrà egli per complice? esso, che ordisce oppressioni in nome della legge? PSA 94:21 Essi si gettano assieme contro l’anima del giusto, e condannano il sangue innocente. PSA 94:22 Ma l’Eterno è il mio alto ricetto, e il mio Dio è la ròcca in cui mi rifugio. PSA 94:23 Egli farà ricader sovr’essi la loro propria iniquità, e li distruggerà mediante la loro propria malizia; l’Eterno, il nostro Dio, li distruggerà. PSA 95:1 Venite, cantiamo con giubilo all’Eterno, mandiamo grida di gioia alla ròcca della nostra salvezza! PSA 95:2 Presentiamoci a lui con lodi, celebriamolo con salmi! PSA 95:3 Poiché l’Eterno è un Dio grande, e un gran Re sopra tutti gli dèi. PSA 95:4 Nelle sue mani stanno le profondità della terra, e le altezze de’ monti son sue. PSA 95:5 Suo è il mare, perch’egli l’ha fatto, e le sue mani han formato la terra asciutta. PSA 95:6 Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti all’Eterno che ci ha fatti! PSA 95:7 Poich’egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo ch’egli pasce, e il gregge che la sua mano conduce. PSA 95:8 Oggi, se udite la sua voce, non indurate il vostro cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, PSA 95:9 quando i vostri padri mi tentarono, mi provarono e videro l’opera mia. PSA 95:10 Quarant’anni ebbi in disgusto quella generazione, e dissi: E’ un popolo sviato di cuore, e non han conosciuto le mie vie. PSA 95:11 Perciò giurai nell’ira mia: Non entreranno nel mio riposo! PSA 96:1 Cantate all’Eterno un cantico nuovo, cantate all’Eterno, abitanti di tutta la terra! PSA 96:2 Cantate all’Eterno, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza! PSA 96:3 Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue maraviglie fra tutti i popoli! PSA 96:4 Perché l’Eterno è grande e degno di sovrana lode; egli è tremendo sopra tutti gli dèi. PSA 96:5 Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma l’Eterno ha fatto i cieli. PSA 96:6 Splendore e maestà stanno dinanzi a lui, forza e bellezza stanno nel suo santuario. PSA 96:7 Date all’Eterno, o famiglie dei popoli, date all’Eterno gloria e forza. PSA 96:8 Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite ne’ suoi cortili. PSA 96:9 Prostratevi dinanzi all’Eterno vestiti di sacri ornamenti, tremate dinanzi a lui, o abitanti di tutta la terra! PSA 96:10 Dite fra le nazioni: l’Eterno regna; il mondo quindi è stabile e non sarà smosso; l’Eterno giudicherà i popoli con rettitudine. PSA 96:11 Si rallegrino i cieli e gioisca la terra; risuoni il mare e quel ch’esso contiene; PSA 96:12 festeggi la campagna e tutto quello ch’è in essa; tutti gli alberi delle foreste dian voci di gioia PSA 96:13 nel cospetto dell’Eterno; poich’egli viene, viene a giudicare la terra. Egli giudicherà il mondo con giustizia, e i popoli secondo la sua fedeltà. PSA 97:1 L’Eterno regna; gioisca la terra, la moltitudine delle isole si rallegri. PSA 97:2 Nuvole ed oscurità lo circondano; giustizia ed equità son le basi del suo trono. PSA 97:3 Un fuoco lo precede e consuma i suoi nemici d’ogn’intorno. PSA 97:4 I suoi lampi illuminano il mondo; la terra lo vede e trema. PSA 97:5 I monti si struggono come cera alla presenza dell’Eterno, alla presenza del Signore di tutta la terra. PSA 97:6 I cieli annunziano la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria. PSA 97:7 Son confusi tutti quelli che adoran le immagini, che si glorian degl’idoli; si prostrano dinanzi a lui tutti gli dèi. PSA 97:8 Sion l’ha udito e si è rallegrata, e le figliuole di Giuda hanno esultato per i tuoi giudizi, o Eterno! PSA 97:9 Poiché tu, o Eterno, sei l’Altissimo su tutta la terra; tu sei sommamente elevato sopra tutti gli dèi. PSA 97:10 O voi che amate l’Eterno, odiate il male! Egli custodisce le anime de’ suoi fedeli, li libera dalla mano degli empi. PSA 97:11 La luce è seminata per il giusto, e la gioia per i diritti di cuore. PSA 97:12 Rallegratevi nell’Eterno, o giusti, e lodate il santo suo nome! PSA 98:1 Salmo. Cantate all’Eterno un cantico nuovo, perch’egli ha compiuto maraviglie; la sua destra e il braccio suo santo l’hanno reso vittorioso. PSA 98:2 L’Eterno ha fatto conoscere la sua salvezza, ha manifestato la sua giustizia nel cospetto delle nazioni. PSA 98:3 Si è ricordato della sua bontà e della sua fedeltà verso la casa d’Israele; tutte le estremità della terra han veduto la salvezza del nostro Dio. PSA 98:4 Acclamate l’Eterno, abitanti di tutta la terra, date in canti di giubilo e salmeggiate, PSA 98:5 salmeggiate all’Eterno con la cetra, con la cetra e la voce del canto. PSA 98:6 Con trombe e col suono del corno, fate acclamazioni al Re, all’Eterno. PSA 98:7 Risuoni il mare e tutto ciò ch’è in esso; il mondo ed i suoi abitanti. PSA 98:8 I fiumi battan le mani, i monti cantino assieme per gioia, dinanzi all’Eterno. Poich’egli viene a giudicare la terra; PSA 98:9 egli giudicherà il mondo con giustizia, e i popoli con rettitudine. PSA 99:1 L’Eterno regna; tremino i popoli; egli siede sui cherubini, la terra sia scossa. PSA 99:2 L’Eterno è grande in Sion, ed eccelso sopra tutti i popoli. PSA 99:3 Lodino essi il tuo nome grande e tremendo. Egli è santo. PSA 99:4 Lodino la forza del Re che ama la giustizia; sei tu che hai fondato il diritto, che hai esercitato in Giacobbe il giudicio e la giustizia. PSA 99:5 Esaltate l’Eterno, l’Iddio nostro, e prostratevi dinanzi allo sgabello de’ suoi piedi. Egli è santo. PSA 99:6 Mosè ed Aaronne fra i suoi sacerdoti, e Samuele fra quelli che invocavano il suo nome, invocaron l’Eterno, ed egli rispose loro. PSA 99:7 Parlò loro dalla colonna della nuvola; essi osservarono le sue testimonianze e gli statuti che diede loro. PSA 99:8 Tu li esaudisti, o Eterno, Iddio nostro! Fosti per loro un Dio perdonatore, benché tu punissi le loro male azioni. PSA 99:9 Esaltate l’Eterno, l’Iddio nostro, e adorate sul monte della sua santità; perché l’Eterno, l’Iddio nostro, è santo. PSA 100:1 Salmo di lode. Mandate gridi di gioia all’Eterno, o abitanti di tutta la terra! PSA 100:2 Servite l’Eterno con gioia, venite al suo cospetto con canti! PSA 100:3 Riconoscete che l’Eterno è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siam suoi; siamo il suo popolo e il gregge ch’egli pasce. PSA 100:4 Entrate nelle sue porte con ringraziamento, e nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome. PSA 100:5 Poiché l’Eterno è buono; la sua benignità dura in perpetuo, e la sua fedeltà per ogni età. PSA 101:1 Salmo di Davide. Io canterò la benignità e la giustizia; a te, o Eterno, salmeggerò. PSA 101:2 Io m’applicherò a seguire la via perfetta; quando verrai a me?… Io camminerò con integrità di cuore, in seno alla mia casa. PSA 101:3 Non mi proporrò cosa alcuna scellerata; io odio il fare degli sviati; esso non mi s’attaccherà. PSA 101:4 Il cuor perverso s’allontanerà da me; il malvagio non lo conoscerò. PSA 101:5 Io sterminerò chi sparla in segreto del suo prossimo; e chi ha l’occhio altero ed il cuor gonfio non lo sopporterò. PSA 101:6 Avrò gli occhi sui fedeli del paese perché dimorino meco; chi cammina per la via dell’integrità, quello sarà mio servitore. PSA 101:7 Chi pratica la frode non abiterà nella mia casa; chi proferisce menzogna non sussisterà davanti agli occhi miei. PSA 101:8 Ogni mattina distruggerò tutti gli empi del paese per estirpare dalla città dell’Eterno tutti gli operatori d’iniquità. PSA 102:1 Preghiera dell’afflitto quand’è abbattuto e spande il suo lamento dinanzi all’Eterno. Deh ascolta la mia preghiera, o Eterno, e venga fino a te il mio grido! PSA 102:2 Non mi nasconder la tua faccia nel dì della mia distretta; inclina a me il tuo orecchio; nel giorno che io grido, affrettati a rispondermi. PSA 102:3 Poiché i miei giorni svaniscono come fumo, e le mie ossa si consumano come un tizzone. PSA 102:4 Colpito è il mio cuore come l’erba, e si è seccato; perché ho dimenticato perfino di mangiare il mio pane. PSA 102:5 A cagion della voce dei miei gemiti, le mie ossa s’attaccano alla mia carne. PSA 102:6 Son simile al pellicano del deserto, son come il gufo de’ luoghi desolati. PSA 102:7 Io veglio, e sono come il passero solitario sul tetto. PSA 102:8 I miei nemici m’oltraggiano ogni giorno; quelli che son furibondi contro di me si servon del mio nome per imprecare. PSA 102:9 Poiché io mangio cenere come fosse pane, e mescolo con lagrime la mia bevanda, PSA 102:10 a cagione della tua indignazione e del tuo cruccio; poiché m’hai levato in alto e gettato via. PSA 102:11 I miei giorni son come l’ombra che s’allunga, e io son disseccato come l’erba. PSA 102:12 Ma tu, o Eterno, dimori in perpetuo, e la tua memoria dura per ogni età. PSA 102:13 Tu ti leverai ed avrai compassione di Sion, poiché è tempo d’averne pietà; il tempo fissato è giunto. PSA 102:14 Perché i tuoi servitori hanno affezione alle sue pietre, ed hanno pietà della sua polvere. PSA 102:15 Allora le nazioni temeranno il nome dell’Eterno, e tutti i re della terra la tua gloria, PSA 102:16 quando l’Eterno avrà riedificata Sion, sarà apparso nella sua gloria, PSA 102:17 avrà avuto riguardo alla preghiera dei desolati, e non avrà sprezzato la loro supplicazione. PSA 102:18 Questo sarà scritto per l’età a venire, e il popolo che sarà creato loderà l’Eterno, PSA 102:19 perch’egli avrà guardato dall’alto del suo santuario; dal cielo l’Eterno avrà mirato la terra PSA 102:20 per udire i gemiti de’ prigionieri, per liberare i condannati a morte, PSA 102:21 affinché pubblichino il nome dell’Eterno in Sion e la sua lode in Gerusalemme, PSA 102:22 quando i popoli e i regni si raduneranno insieme per servire l’Eterno. PSA 102:23 Egli ha abbattuto le mie forze durante il mio cammino; ha accorciato i miei giorni. PSA 102:24 Io ho detto: Dio mio, non mi portar via nel mezzo dei miei giorni; i tuoi anni durano per ogni età. PSA 102:25 Tu fondasti ab antico la terra, e i cieli son l’opera delle tue mani. PSA 102:26 Essi periranno, ma tu rimani; tutti quanti si logoreranno come un vestito; tu li muterai come una veste e saranno mutati. PSA 102:27 Ma tu sei sempre lo stesso, e gli anni tuoi non avranno mai fine. PSA 102:28 I figliuoli de’ tuoi servitori avranno una dimora, e la loro progenie sarà stabilita nel tuo cospetto. PSA 103:1 Di Davide. Benedici, anima mia, l’Eterno; e tutto quello ch’è in me, benedica il nome suo santo. PSA 103:2 Benedici, anima mia l’Eterno, e non dimenticare alcuno de’ suoi benefici. PSA 103:3 Egli è quel che ti perdona tutte le tue iniquità, che sana tutte le tue infermità, PSA 103:4 che redime la tua vita dalla fossa, che ti corona di benignità e di compassioni, PSA 103:5 che sazia di beni la tua bocca, che ti fa ringiovanire come l’aquila. PSA 103:6 L’Eterno fa giustizia e ragione a tutti quelli che sono oppressi. PSA 103:7 Egli fece conoscere a Mosè le sue vie e ai figliuoli d’Israele le sue opere. PSA 103:8 L’Eterno è pietoso e clemente, lento all’ira e di gran benignità. PSA 103:9 Egli non contende in eterno, né serba l’ira sua in perpetuo. PSA 103:10 Egli non ci ha trattati secondo i nostri peccati, né ci ha retribuiti secondo le nostre iniquità. PSA 103:11 Poiché quanto i cieli sono alti al disopra della terra, tanto è grande la sua benignità verso quelli che lo temono. PSA 103:12 Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre trasgressioni. PSA 103:13 Come un padre è pietoso verso i suoi figliuoli, così è pietoso l’Eterno verso quelli che lo temono. PSA 103:14 Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siam polvere. PSA 103:15 I giorni dell’uomo son come l’erba; egli fiorisce come il fiore del campo; PSA 103:16 se un vento gli passa sopra ei non è più, e il luogo dov’era non lo riconosce più. PSA 103:17 Ma la benignità dell’Eterno dura ab eterno e in eterno, sopra quelli che lo temono, e la sua giustizia sopra i figliuoli de’ figliuoli PSA 103:18 di quelli che osservano il suo patto, e si ricordano de’ suoi comandamenti per metterli in opra. PSA 103:19 L’Eterno ha stabilito il suo trono ne’ cieli, e il suo regno signoreggia su tutto. PSA 103:20 Benedite l’Eterno, voi suoi angeli, potenti e forti, che fate ciò ch’egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola! PSA 103:21 Benedite l’Eterno, voi tutti gli eserciti suoi, che siete suoi ministri, e fate ciò che gli piace! PSA 103:22 Benedite l’Eterno, voi tutte le opere sue, in tutti i luoghi della sua signoria! Anima mia, benedici l’Eterno! PSA 104:1 Anima mia, benedici l’Eterno! O Eterno, mio Dio, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà. PSA 104:2 Egli s’ammanta di luce come d’una veste; distende i cieli come un padiglione; PSA 104:3 egli costruisce le sue alte stanze nelle acque; fa delle nuvole il suo carro, s’avanza sulle ali del vento; PSA 104:4 fa dei venti i suoi messaggeri, delle fiamme di fuoco i suoi ministri. PSA 104:5 Egli ha fondato la terra sulle sue basi; non sarà smossa mai in perpetuo. PSA 104:6 Tu l’avevi coperta dell’abisso come d’una veste, le acque s’erano fermate sui monti. PSA 104:7 Alla tua minaccia esse si ritirarono, alla voce del tuo tuono fuggirono spaventate. PSA 104:8 Le montagne sorsero, le valli s’abbassarono nel luogo che tu avevi stabilito per loro. PSA 104:9 Tu hai posto alle acque un limite che non trapasseranno; esse non torneranno a coprire la terra. PSA 104:10 Egli manda fonti nelle valli, ed esse scorrono fra le montagne; PSA 104:11 abbeverano tutte le bestie della campagna, gli asini selvatici vi si dissetano. PSA 104:12 Presso a quelle si riparano gli uccelli del cielo; di mezzo alle fronde fanno udir la loro voce. PSA 104:13 Egli adacqua i monti dall’alto delle sue stanze, la terra è saziata col frutto delle tue opere. PSA 104:14 Egli fa germogliar l’erba per il bestiame e le piante per il servizio dell’uomo, facendo uscir dalla terra il nutrimento, PSA 104:15 e il vino che rallegra il cuor dell’uomo, e l’olio che gli fa risplender la faccia, e il pane che sostenta il cuore dei mortali. PSA 104:16 Gli alberi dell’Eterno sono saziati, i cedri del Libano, ch’egli ha piantati. PSA 104:17 Gli uccelli vi fanno i loro nidi; la cicogna fa dei cipressi la sua dimora; PSA 104:18 le alte montagne son per i camosci, le rocce sono il rifugio de’ conigli. PSA 104:19 Egli ha fatto la luna per le stagioni; il sole conosce il suo tramonto. PSA 104:20 Tu mandi le tenebre e vien la notte, nella quale tutte le bestie delle foreste si mettono in moto. PSA 104:21 I leoncelli ruggono dietro la preda e chiedono il loro pasto a Dio. PSA 104:22 Si leva il sole, esse si ritirano e vanno a giacere nei loro covi. PSA 104:23 L’uomo esce all’opera sua e al suo lavoro fino alla sera. PSA 104:24 Quanto son numerose le tue opere, o Eterno! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze. PSA 104:25 Ecco il mare, grande ed ampio, dove si muovon creature senza numero, animali piccoli e grandi. PSA 104:26 Là vogano le navi e quel leviatan che hai creato per scherzare in esso. PSA 104:27 Tutti quanti sperano in te che tu dia loro il lor cibo a suo tempo. PSA 104:28 Tu lo dài loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano ed essi son saziati di beni. PSA 104:29 Tu nascondi la tua faccia, essi sono smarriti; tu ritiri il loro fiato, ed essi muoiono e tornano nella loro polvere. PSA 104:30 Tu mandi il tuo spirito, essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra. PSA 104:31 Duri in perpetuo la gloria dell’Eterno, si rallegri l’Eterno nelle opere sue! PSA 104:32 Egli riguarda la terra, ed essa trema; egli tocca i monti, ed essi fumano. PSA 104:33 Io canterò all’Eterno finché io viva; salmeggerò al mio Dio finché io esista. PSA 104:34 Possa la mia meditazione essergli gradita! Io mi rallegrerò nell’Eterno. PSA 104:35 Spariscano i peccatori dalla terra, e gli empi non siano più! Anima mia, benedici l’Eterno. Alleluia. PSA 105:1 Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome; fate conoscere le sue gesta fra popoli. PSA 105:2 Cantategli, salmeggiategli, meditate su tutte le sue maraviglie. PSA 105:3 Gloriatevi nel santo suo nome; si rallegri il cuore di quelli che cercano l’Eterno! PSA 105:4 Cercate l’Eterno e la sua forza, cercate del continuo la sua faccia! PSA 105:5 Ricordatevi delle maraviglie ch’egli ha fatte, de’ suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca, PSA 105:6 o voi, progenie d’Abrahamo, suo servitore, figliuoli di Giacobbe, suoi eletti! PSA 105:7 Egli, l’Eterno, è l’Iddio nostro; i suoi giudizi s’esercitano su tutta la terra. PSA 105:8 Egli si ricorda in perpetuo del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, PSA 105:9 del patto che fece con Abrahamo, del giuramento che fece ad Isacco, PSA 105:10 e che confermò a Giacobbe come uno statuto, ad Israele come un patto eterno, PSA 105:11 dicendo: Io ti darò il paese di Canaan per vostra parte di eredità. PSA 105:12 Non erano allora che poca gente, pochissimi e stranieri nel paese, PSA 105:13 e andavano da una nazione all’altra, da un regno a un altro popolo. PSA 105:14 Egli non permise che alcuno li opprimesse; anzi, castigò dei re per amor loro PSA 105:15 dicendo: Non toccate i miei unti, e non fate alcun male ai miei profeti. PSA 105:16 Poi chiamò la fame sul paese, e fece mancar del tutto il sostegno del pane. PSA 105:17 Mandò dinanzi a loro un uomo. Giuseppe fu venduto come schiavo. PSA 105:18 I suoi piedi furon serrati nei ceppi, ei fu messo in catene di ferro, PSA 105:19 fino al tempo che avvenne quello che avea detto, e la parola dell’Eterno, nella prova, gli rese giustizia. PSA 105:20 Il re mandò a farlo sciogliere, il dominatore di popoli lo mise in libertà; PSA 105:21 lo costituì signore della sua casa e governatore di tutti i suoi beni PSA 105:22 per incatenare i principi a suo talento, e insegnare ai suoi anziani la sapienza. PSA 105:23 Allora Israele venne in Egitto, e Giacobbe soggiornò nel paese di Cham. PSA 105:24 Iddio fece moltiplicar grandemente il suo popolo, e lo rese più potente dei suoi avversari. PSA 105:25 Poi voltò il cuor loro perché odiassero il suo popolo, e macchinassero frodi contro i suoi servitori. PSA 105:26 Egli mandò Mosè, suo servitore, e Aaronne, che aveva eletto. PSA 105:27 Essi compiron fra loro i miracoli da lui ordinati, fecero dei prodigi nella terra di Cham. PSA 105:28 Mandò le tenebre e fece oscurar l’aria, eppure non osservarono le sue parole. PSA 105:29 Cangiò le acque loro in sangue, e fece morire i loro pesci. PSA 105:30 La loro terra brulicò di rane, fin nelle camere dei loro re. PSA 105:31 Egli parlò, e vennero mosche velenose e zanzare in tutto il loro territorio. PSA 105:32 Dette loro grandine invece di pioggia, fiamme di fuoco sul loro paese. PSA 105:33 Percosse le loro vigne e i loro fichi e fracassò gli alberi del loro territorio. PSA 105:34 Egli parlò e vennero le locuste e i bruchi senza numero, PSA 105:35 che divorarono tutta l’erba nel loro paese e mangiarono il frutto della loro terra. PSA 105:36 Poi percosse tutti i primogeniti nel loro paese, le primizie d’ogni loro forza. PSA 105:37 E fece uscire gli Israeliti con argento ed oro, e non vi fu alcuno, fra le sue tribù, che fosse fiacco. PSA 105:38 L’Egitto si rallegrò della loro partenza, poiché la paura d’essi era caduta su loro. PSA 105:39 Egli distese una nuvola per ripararli, e accese un fuoco per rischiararli di notte. PSA 105:40 A loro richiesta fece venire delle quaglie, e li saziò col pane del cielo. PSA 105:41 Egli aprì la roccia e ne scaturirono acque; esse corsero per luoghi aridi, come un fiume. PSA 105:42 Poiché egli si ricordò della sua parola santa e d’Abrahamo, suo servitore; PSA 105:43 e trasse fuori il suo popolo con allegrezza, e i suoi eletti con giubilo. PSA 105:44 E dette loro i paesi delle nazioni, ed essi presero possesso della fatica dei popoli, PSA 105:45 perché osservassero i suoi statuti e ubbidissero alle sue leggi. Alleluia. PSA 106:1 Alleluia! Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo. PSA 106:2 Chi può raccontare le gesta dell’Eterno, o pubblicar tutta la sua lode? PSA 106:3 Beati coloro che osservano ciò ch’è prescritto, che fanno ciò ch’è giusto, in ogni tempo! PSA 106:4 O Eterno, ricordati di me, con la benevolenza che usi verso il tuo popolo; visitami con la tua salvazione, PSA 106:5 affinché io vegga il bene de’ tuoi eletti, mi rallegri dell’allegrezza della tua nazione, e mi glori con la tua eredità. PSA 106:6 Noi e i nostri padri abbiamo peccato, abbiamo commesso l’iniquità, abbiamo agito empiamente. PSA 106:7 I nostri padri non prestarono attenzione alle tue maraviglie in Egitto; non si ricordarono della moltitudine delle tue benignità, ma si ribellarono presso al mare, al Mar rosso. PSA 106:8 Nondimeno egli li salvò per amor del suo nome, per far conoscere la sua potenza. PSA 106:9 Sgridò il Mar rosso ed esso si seccò; li condusse attraverso gli abissi come attraverso un deserto. PSA 106:10 E li salvò dalla mano di chi li odiava, e li redense dalla mano del nemico. PSA 106:11 E le acque copersero i loro avversari; non ne scampò neppur uno. PSA 106:12 Allora credettero alle sue parole, e cantarono la sua lode. PSA 106:13 Ben presto dimenticarono le sue opere; non aspettaron fiduciosi l’esecuzione dei suoi disegni, PSA 106:14 ma si accesero di cupidigia nel deserto, e tentarono Dio nella solitudine. PSA 106:15 Ed egli dette loro quel che chiedevano, ma mandò la consunzione nelle loro persone. PSA 106:16 Furon mossi d’invidia contro Mosè nel campo, e contro Aaronne, il santo dell’Eterno. PSA 106:17 La terra s’aprì, inghiottì Datan e coperse il sèguito d’Abiram. PSA 106:18 Un fuoco s’accese nella loro assemblea, la fiamma consumò gli empi. PSA 106:19 Fecero un vitello in Horeb, e adorarono un’immagine di getto; PSA 106:20 così mutarono la loro gloria nella figura d’un bue che mangia l’erba. PSA 106:21 Dimenticarono Dio, loro salvatore, che avea fatto cose grandi in Egitto, PSA 106:22 cose maravigliose nel paese di Cham, cose tremende al Mar rosso. PSA 106:23 Ond’egli parlò di sterminarli; ma Mosè, suo eletto, stette sulla breccia dinanzi a lui per stornar l’ira sua onde non li distruggesse. PSA 106:24 Essi disdegnarono il paese delizioso, non credettero alla sua parola; PSA 106:25 e mormorarono nelle loro tende, e non dettero ascolto alla voce dell’Eterno. PSA 106:26 Ond’egli, alzando la mano, giurò loro che li farebbe cader nel deserto, PSA 106:27 che farebbe perire la loro progenie fra le nazioni e li disperderebbe per tutti i paesi. PSA 106:28 Si congiunsero anche con Baal-Peor e mangiarono dei sacrifizi dei morti. PSA 106:29 Così irritarono Iddio colle loro azioni, e un flagello irruppe fra loro. PSA 106:30 Ma Fineas si levò e fece giustizia, e il flagello fu arrestato. PSA 106:31 E ciò gli fu imputato come giustizia per ogni età, in perpetuo. PSA 106:32 Lo provocarono ad ira anche alle acque di Meriba, e venne del male a Mosè per cagion loro; PSA 106:33 perché inasprirono il suo spirito ed egli parlò sconsigliatamente con le sue labbra. PSA 106:34 Essi non distrussero i popoli, come l’Eterno avea loro comandato; PSA 106:35 ma si mescolarono con le nazioni, e impararono le opere d’esse: PSA 106:36 e servirono ai loro idoli, i quali divennero per essi un laccio; PSA 106:37 e sacrificarono i loro figliuoli e le loro figliuole ai demoni, PSA 106:38 e sparsero il sangue innocente, il sangue dei loro figliuoli e delle loro figliuole, che sacrificarono agl’idoli di Canaan; e il paese fu profanato dal sangue versato. PSA 106:39 Essi si contaminarono con le loro opere, e si prostituirono coi loro atti. PSA 106:40 Onde l’ira dell’Eterno si accese contro il suo popolo, ed egli ebbe in abominio la sua eredità. PSA 106:41 E li dette nelle mani delle nazioni, e quelli che li odiavano li signoreggiarono. PSA 106:42 E i loro nemici li oppressero, e furono umiliati sotto la loro mano. PSA 106:43 Molte volte li liberò, ma essi si ribellavano, seguendo i loro propri voleri, e si rovinavano per la loro iniquità. PSA 106:44 Tuttavia, volse a loro lo sguardo quando furono in distretta, quando udì il loro grido; PSA 106:45 e si ricordò per loro del suo patto, e si pentì secondo la moltitudine delle sue benignità. PSA 106:46 Fece loro anche trovar compassione presso tutti quelli che li aveano menati in cattività. PSA 106:47 Salvaci, o Eterno, Iddio nostro, e raccoglici di fra le nazioni, affinché celebriamo il tuo santo nome, e mettiamo la nostra gloria nel lodarti. PSA 106:48 Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, d’eternità in eternità! E tutto il popolo dica: Amen! Alleluia. PSA 107:1 Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno! PSA 107:2 Così dicano i riscattati dall’Eterno, ch’egli ha riscattati dalla mano dell’avversario PSA 107:3 e raccolti da tutti i paesi, dal levante e dal ponente, dal settentrione e dal mezzogiorno. PSA 107:4 Essi andavano errando nel deserto per vie desolate; non trovavano città da abitare. PSA 107:5 Affamati e assetati, l’anima veniva meno in loro. PSA 107:6 Allora gridarono all’Eterno nella loro distretta, ed ei li trasse fuori dalle loro angosce. PSA 107:7 Li condusse per la diritta via perché giungessero a una città da abitare. PSA 107:8 Celebrino l’Eterno per la sua benignità, e per le sue maraviglie a pro dei figliuoli degli uomini! PSA 107:9 Poich’egli ha saziato l’anima assetata, ed ha ricolmato di beni l’anima affamata. PSA 107:10 Altri dimoravano in tenebre e in ombra di morte, prigionieri nell’afflizione e nei ferri, PSA 107:11 perché s’erano ribellati alle parole di Dio e aveano sprezzato il consiglio dell’Altissimo; PSA 107:12 ond’egli abbatté il cuor loro con affanno; essi caddero, e non ci fu alcuno che li soccorresse. PSA 107:13 Allora gridarono all’Eterno nella loro distretta, e li salvò dalle loro angosce; PSA 107:14 li trasse fuori dalle tenebre e dall’ombra di morte, e ruppe i loro legami. PSA 107:15 Celebrino l’Eterno per la sua benignità, e per le sue maraviglie a pro dei figliuoli degli uomini! PSA 107:16 Poich’egli ha rotte le porte di rame, e ha spezzato le sbarre di ferro. PSA 107:17 Degli stolti erano afflitti per la loro condotta ribelle e per le loro iniquità. PSA 107:18 L’anima loro abborriva ogni cibo, ed eran giunti fino alle porte della morte. PSA 107:19 Allora gridarono all’Eterno nella loro distretta, e li salvò dalle loro angosce. PSA 107:20 Mandò la sua parola e li guarì, e li scampò dalla fossa. PSA 107:21 Celebrino l’Eterno per la sua benignità, e per le sue maraviglie a pro dei figliuoli degli uomini! PSA 107:22 Offrano sacrifizi di lode, e raccontino le sue opere con giubilo! PSA 107:23 Ecco quelli che scendon nel mare su navi, che trafficano sulle grandi acque; PSA 107:24 essi veggono le opere dell’Eterno e le sue maraviglie nell’abisso. PSA 107:25 Poich’egli comanda e fa levare il vento di tempesta, che solleva le onde del mare. PSA 107:26 Salgono al cielo, scendono negli abissi; l’anima loro si strugge per l’angoscia. PSA 107:27 Traballano e barcollano come un ubriaco, e tutta la loro saviezza vien meno. PSA 107:28 Ma, gridando essi all’Eterno nella loro distretta, egli li trae fuori dalle loro angosce. PSA 107:29 Egli muta la tempesta in quiete, e le onde si calmano. PSA 107:30 Essi si rallegrano perché si sono calmate, ed ei li conduce al porto da loro desiderato. PSA 107:31 Celebrino l’Eterno per la sua benignità, e per le sue maraviglie a pro dei figliuoli degli uomini! PSA 107:32 Lo esaltino nell’assemblea del popolo, e lo lodino nel consiglio degli anziani! PSA 107:33 Egli cambia i fiumi in deserto, e le fonti dell’acqua in luogo arido; PSA 107:34 la terra fertile in pianura di sale, per la malvagità de’ suoi abitanti. PSA 107:35 Egli cambia il deserto in uno stagno, e la terra arida in fonti d’acqua. PSA 107:36 Egli fa quivi abitar gli affamati ed essi fondano una città da abitare. PSA 107:37 Vi seminano campi e vi piantano vigne, e ne raccolgono frutti abbondanti. PSA 107:38 Egli li benedice talché moltiplicano grandemente, ed egli non lascia scemare il loro bestiame. PSA 107:39 Ma poi sono ridotti a pochi, umiliati per l’oppressione, per l’avversità e gli affanni. PSA 107:40 Egli spande lo sprezzo sui principi, e li fa errare per deserti senza via; PSA 107:41 ma innalza il povero traendolo dall’afflizione, e fa moltiplicar le famiglie a guisa di gregge. PSA 107:42 Gli uomini retti lo vedono e si rallegrano, ed ogni iniquità ha la bocca chiusa. PSA 107:43 Chi è savio osservi queste cose, e consideri la benignità dell’Eterno. PSA 108:1 Canto. Salmo di Davide. Il mio cuore è ben disposto, o Dio, io canterò e salmeggerò, e la mia gloria pure. PSA 108:2 Destatevi, saltèro e cetra, io voglio risvegliare l’alba. PSA 108:3 Io ti celebrerò fra i popoli, o Eterno, e a te salmeggerò fra le nazioni. PSA 108:4 Perché grande al disopra de’ cieli è la tua benignità e la tua fedeltà giunge fino alle nuvole. PSA 108:5 Innalzati, o Dio, al disopra de’ cieli, risplenda su tutta la terra la tua gloria! PSA 108:6 Affinché i tuoi diletti sian liberati, salvaci con la tua destra e ci esaudisci. PSA 108:7 Iddio ha parlato nella sua santità: Io trionferò, spartirò Sichem e misurerò la valle di Succot. PSA 108:8 Mio è Galaad e mio è Manasse, ed Efraim è la forte difesa del mio capo; Giuda è il mio scettro. PSA 108:9 Moab è il bacino dove mi lavo; sopra Edom getterò il mio sandalo; sulla Filistia manderò gridi di trionfo. PSA 108:10 Chi mi condurrà nella città forte? Chi mi menerà fino in Edom? PSA 108:11 Non sarai tu, o Dio, che ci hai rigettati e non esci più, o Dio, coi nostri eserciti? PSA 108:12 Dacci aiuto per uscir dalla distretta, poiché vano è il soccorso dell’uomo. PSA 108:13 Con Dio noi faremo prodezze, ed egli schiaccerà i nostri nemici. PSA 109:1 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. O Dio della mia lode, non tacere, PSA 109:2 perché la bocca dell’empio e la bocca di frode si sono aperte contro di me; hanno parlato contro di me con lingua bugiarda. PSA 109:3 M’hanno assediato con parole d’odio, e m’hanno fatto guerra senza cagione. PSA 109:4 Invece dell’amore che porto loro, mi sono avversari, ed io non faccio che pregare. PSA 109:5 Essi m’hanno reso male per bene, e odio per il mio amore. PSA 109:6 Costituisci un empio su di lui, si tenga alla sua destra un avversario. PSA 109:7 Quando sarà giudicato, esca condannato, e la sua preghiera gli sia imputata come peccato. PSA 109:8 Siano i suoi giorni pochi: un altro prenda il suo ufficio. PSA 109:9 Siano i suoi figliuoli orfani e la sua moglie vedova. PSA 109:10 I suoi figliuoli vadan vagando e accattino, e cerchino il pane lungi dalle loro case in rovina. PSA 109:11 Getti l’usuraio le sue reti su tutto ciò ch’egli ha, e gli stranieri faccian lor preda delle sue fatiche. PSA 109:12 Nessuno estenda a lui la sua benignità, e non vi sia chi abbia pietà de’ suoi orfani. PSA 109:13 La sua progenie sia distrutta; nella seconda generazione sia cancellato il loro nome! PSA 109:14 L’iniquità dei suoi padri sia ricordata dall’Eterno, e il peccato di sua madre non sia cancellato. PSA 109:15 Sian quei peccati del continuo davanti all’Eterno, e faccia egli sparire dalla terra la di lui memoria, PSA 109:16 perch’egli non si è ricordato d’usar benignità, ma ha perseguitato il misero, il povero, il tribolato di cuore per ucciderlo. PSA 109:17 Egli ha amato la maledizione, e questa gli è venuta addosso; non si è compiaciuto nella benedizione, ed essa si tien lungi da lui. PSA 109:18 S’è vestito di maledizione come della sua veste, ed essa è penetrata come acqua, dentro di lui, e come olio, nelle sue ossa. PSA 109:19 Siagli essa come un vestito di cui si cuopra, come una cintura di cui sia sempre cinto! PSA 109:20 Tal sia, da parte dell’Eterno, la ricompensa dei miei avversari, e di quelli che proferiscono del male contro l’anima mia. PSA 109:21 Ma tu, o Eterno, o Signore, opera in mio favore, per amor del tuo nome; poiché la tua misericordia è buona, liberami, PSA 109:22 perché io son misero e povero, e il mio cuore è piagato dentro di me. PSA 109:23 Io me ne vo come l’ombra quando s’allunga, sono cacciato via come la locusta. PSA 109:24 Le mie ginocchia vacillano per i miei digiuni, e la mia carne deperisce e dimagra. PSA 109:25 Son diventato un obbrobrio per loro; quando mi vedono, scuotono il capo. PSA 109:26 Aiutami, o Eterno, mio Dio, salvami secondo la tua benignità, PSA 109:27 e sappiano essi che questo è opera della tua mano, che sei tu, o Eterno, che l’hai fatto. PSA 109:28 Essi malediranno, ma tu benedirai; s’innalzeranno e resteran confusi, ma il tuo servitore si rallegrerà. PSA 109:29 I miei avversari saranno vestiti di vituperio e avvolti nella loro vergogna come in un mantello! PSA 109:30 Io celebrerò altamente l’Eterno con la mia bocca, lo loderò in mezzo alla moltitudine; PSA 109:31 poiché egli sta alla destra del povero per salvarlo da quelli che lo condannano a morte. PSA 110:1 Salmo di Davide. L’Eterno ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io abbia fatto de’ tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi. PSA 110:2 L’Eterno estenderà da Sion lo scettro della sua potenza: Signoreggia in mezzo ai tuoi nemici! PSA 110:3 Il tuo popolo s’offre volenteroso nel giorno che raduni il tuo esercito. Parata di santità, dal seno dell’alba, la tua gioventù viene a te come la rugiada. PSA 110:4 L’Eterno l’ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec. PSA 110:5 Il Signore, alla tua destra, schiaccerà dei re nel giorno della sua ira, PSA 110:6 eserciterà il giudizio fra le nazioni, riempirà ogni luogo di cadaveri, PSA 110:7 schiaccerà il capo ai nemici sopra un vasto paese; berrà dal torrente per via, e perciò alzerà il capo. PSA 111:1 Alleluia. Io celebrerò l’Eterno con tutto il cuore nel consiglio degli uomini diritti, e nell’assemblea. PSA 111:2 Grandi sono le opere dell’Eterno, ricercate da tutti quelli che si dilettano in esse. PSA 111:3 Quel ch’egli fa è splendore e magnificenza, e la sua giustizia dimora in eterno. PSA 111:4 Egli ha fatto sì che le sue maraviglie fosser ricordate; l’Eterno è misericordioso e pieno di compassione. PSA 111:5 Egli ha dato da vivere a quelli che lo temono, egli si ricorda in eterno del suo patto. PSA 111:6 Egli ha fatto conoscere al suo popolo la potenza delle sue opere, dandogli l’eredità delle nazioni. PSA 111:7 Le opere delle sue mani sono verità e giustizia; tutti i suoi precetti sono fermi, PSA 111:8 stabili in sempiterno, fatti con verità e con dirittura. PSA 111:9 Egli ha mandato la redenzione al suo popolo, ha stabilito il suo patto per sempre; santo e tremendo è il suo nome. PSA 111:10 Il timor dell’Eterno è il principio della sapienza; buon senno hanno tutti quelli che mettono in pratica la sua legge. La sua lode dimora in perpetuo. PSA 112:1 Alleluia. Beato l’uomo che teme l’Eterno, che si diletta grandemente nei suoi comandamenti. PSA 112:2 Forte sulla terra sarà la sua progenie; la generazione degli uomini retti sarà benedetta. PSA 112:3 Abbondanza e ricchezze sono nella sua casa, e la sua giustizia dimora in perpetuo. PSA 112:4 La luce si leva nelle tenebre per quelli che son retti, per chi è misericordioso, pietoso e giusto. PSA 112:5 Felice l’uomo che ha compassione e presta! Egli guadagnerà la sua causa in giudizio, PSA 112:6 poiché non sarà mai smosso; la memoria del giusto sarà perpetua. PSA 112:7 Egli non temerà alcun sinistro rumore; il suo cuore è fermo, fidente nell’Eterno. PSA 112:8 Il suo cuore è saldo, esente da timori, e alla fine vedrà sui suoi nemici quel che desidera. PSA 112:9 Egli ha sparso, ha dato ai bisognosi, la sua giustizia dimora in perpetuo, la sua potenza s’innalzerà gloriosa. PSA 112:10 L’empio lo vedrà e ne avrà dispetto, digrignerà i denti e si struggerà; il desiderio degli empi perirà. PSA 113:1 Alleluia. Lodate, o servi dell’Eterno, lodate il nome dell’Eterno! PSA 113:2 Sia benedetto il nome dell’Eterno da ora in perpetuo! PSA 113:3 Dal sol levante fino al ponente sia lodato il nome dell’Eterno! PSA 113:4 L’Eterno è eccelso sopra tutte le nazioni, e la sua gloria è al disopra dei cieli. PSA 113:5 Chi è simile all’Eterno, all’Iddio nostro, che siede sul trono in alto, PSA 113:6 che s’abbassa a riguardare nei cieli e sulla terra? PSA 113:7 Egli rileva il misero dalla polvere, e trae su il povero dal letame, PSA 113:8 per farlo sedere coi principi, coi principi del suo popolo. PSA 113:9 Fa abitar la sterile in famiglia, qual madre felice di figliuoli. Alleluia. PSA 114:1 Quando Israele uscì dall’Egitto, e la casa di Giacobbe di fra un popolo dal linguaggio strano, PSA 114:2 Giuda divenne il santuario dell’Eterno; Israele, suo dominio. PSA 114:3 Il mare lo vide e fuggì, il Giordano tornò addietro. PSA 114:4 I monti saltarono come montoni, i colli come agnelli. PSA 114:5 Che avevi, o mare, che fuggisti? E tu, Giordano, che tornasti addietro? PSA 114:6 E voi, monti, che saltaste come montoni, e voi, colli, come agnelli? PSA 114:7 Trema, o terra, alla presenza del Signore, alla presenza dell’Iddio di Giacobbe, PSA 114:8 che mutò la roccia in istagno, il macigno in sorgente d’acqua. PSA 115:1 Non a noi, o Eterno, non a noi, ma al tuo nome da’ gloria, per la tua benignità e per la tua fedeltà! PSA 115:2 Perché direbbero le nazioni: Dov’è il loro Dio? PSA 115:3 Ma il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace. PSA 115:4 I loro idoli sono argento ed oro, opera di mano d’uomo. PSA 115:5 Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, PSA 115:6 hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, PSA 115:7 hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non rende alcun suono. PSA 115:8 Come loro sian quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. PSA 115:9 O Israele, confida nell’Eterno! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. PSA 115:10 O casa d’Aaronne, confida nell’Eterno! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. PSA 115:11 O voi che temete l’Eterno, confidate nell’Eterno! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. PSA 115:12 L’Eterno si è ricordato di noi; egli benedirà, sì, benedirà la casa d’Israele, benedirà la casa d’Aaronne, PSA 115:13 benedirà quelli che temono l’Eterno, piccoli e grandi. PSA 115:14 L’Eterno vi moltiplichi le sue grazie, a voi ed ai vostri figliuoli. PSA 115:15 Siate benedetti dall’Eterno, che ha fatto il cielo e la terra. PSA 115:16 I cieli sono i cieli dell’Eterno, ma la terra l’ha data ai figliuoli degli uomini. PSA 115:17 Non sono i morti che lodano l’Eterno, né alcuno di quelli che scendono nel luogo del silenzio; PSA 115:18 ma noi benediremo l’Eterno da ora in perpetuo. Alleluia. PSA 116:1 Io amo l’Eterno perch’egli ha udito la mia voce e le mie supplicazioni. PSA 116:2 Poiché egli ha inclinato verso me il suo orecchio, io lo invocherò per tutto il corso dei miei giorni. PSA 116:3 I legami della morte mi aveano circondato, le angosce del soggiorno dei morti m’aveano còlto; io avevo incontrato distretta e cordoglio. PSA 116:4 Ma io invocai il nome dell’Eterno: Deh, o Eterno, libera l’anima mia! PSA 116:5 L’Eterno è pietoso e giusto, e il nostro Dio è misericordioso. PSA 116:6 L’Eterno protegge i semplici; io ero ridotto in misero stato, egli mi ha salvato. PSA 116:7 Ritorna, anima mia, al tuo riposo, perché l’Eterno t’ha colmata di beni. PSA 116:8 Poiché tu hai liberata l’anima mia dalla morte, gli occhi miei da lacrime, i miei piedi da caduta. PSA 116:9 Io camminerò nel cospetto dell’Eterno, sulla terra dei viventi. PSA 116:10 Io ho creduto, perciò parlerò. Io ero grandemente afflitto. PSA 116:11 Io dicevo nel mio smarrimento: Ogni uomo è bugiardo. PSA 116:12 Che renderò io all’Eterno? tutti i suoi benefizi son sopra me. PSA 116:13 Io prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome dell’Eterno. PSA 116:14 Io compirò i miei voti all’Eterno, e lo farò in presenza di tutto il suo popolo. PSA 116:15 Cosa di gran momento è agli occhi dell’Eterno la morte de’ suoi diletti. PSA 116:16 Sì, o Eterno, io son tuo servitore, son tuo servitore, figliuolo della tua servente; tu hai sciolto i miei legami. PSA 116:17 Io t’offrirò il sacrifizio di lode e invocherò il nome dell’Eterno. PSA 116:18 Io compirò i miei voti all’Eterno, e lo farò in presenza di tutto il suo popolo, PSA 116:19 nei cortili della casa dell’Eterno, in mezzo a te, o Gerusalemme. Alleluia. PSA 117:1 Lodate l’Eterno, voi nazioni tutte! Celebratelo, voi tutti i popoli! PSA 117:2 Poiché la sua benignità verso noi è grande, e la fedeltà dell’Eterno dura in perpetuo. Alleluia. PSA 118:1 Celebrate l’Eterno, poiché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 118:2 Sì, dica Israele: La sua benignità dura in eterno. PSA 118:3 Sì, dica la casa d’Aaronne: La sua benignità dura in eterno. PSA 118:4 Sì, dicano quelli che temono l’Eterno: La sua benignità dura in eterno. PSA 118:5 Dal fondo della mia distretta invocai l’Eterno; l’Eterno mi rispose e mi mise al largo. PSA 118:6 L’Eterno è per me; io non temerò; che cosa mi può far l’uomo? PSA 118:7 L’Eterno è per me, fra quelli che mi soccorrono; ed io vedrò quel che desidero su quelli che m’odiano. PSA 118:8 E’ meglio rifugiarsi nell’Eterno che confidare nell’uomo; PSA 118:9 è meglio rifugiarsi nell’Eterno che confidare nei principi. PSA 118:10 Tutte le nazioni m’hanno circondato; nel nome dell’Eterno, eccole da me sconfitte. PSA 118:11 M’hanno circondato, sì, m’hanno accerchiato; nel nome dell’Eterno, eccole da me sconfitte. PSA 118:12 M’hanno circondato come api, ma sono state spente come fuoco di spine; nel nome dell’Eterno io le ho sconfitte. PSA 118:13 Tu m’hai spinto con violenza per farmi cadere, ma l’Eterno mi ha soccorso. PSA 118:14 L’Eterno è la mia forza e il mio cantico, ed è stato la mia salvezza. PSA 118:15 Un grido d’esultanza e di vittoria risuona nelle tende dei giusti: La destra dell’Eterno fa prodezze. PSA 118:16 La destra dell’Eterno è levata in alto, la destra dell’Eterno fa prodezze. PSA 118:17 Io non morrò, anzi vivrò, e racconterò le opere dell’Eterno. PSA 118:18 Certo, l’Eterno mi ha castigato, ma non mi ha dato in balìa della morte. PSA 118:19 Apritemi le porte della giustizia; io entrerò per esse, e celebrerò l’Eterno. PSA 118:20 Questa è la porta dell’Eterno; i giusti entreranno per essa. PSA 118:21 Io ti celebrerò perché tu m’hai risposto, e sei stato la mia salvezza. PSA 118:22 La pietra che gli edificatori avevano rigettata è divenuta la pietra angolare. PSA 118:23 Questa è opera dell’Eterno, è cosa maravigliosa agli occhi nostri. PSA 118:24 Questo è il giorno che l’Eterno ha fatto; festeggiamo e rallegriamoci in esso. PSA 118:25 Deh, o Eterno, salva! Deh, o Eterno, facci prosperare! PSA 118:26 Benedetto colui che viene nel nome dell’Eterno! Noi vi benediciamo dalla casa dell’Eterno. PSA 118:27 L’Eterno è Dio ed ha fatto risplender su noi la sua luce; legate con funi la vittima della solennità, e menatela ai corni dell’altare. PSA 118:28 Tu sei il mio Dio, io ti celebrerò; tu sei il mio Dio, io ti esalterò. PSA 118:29 Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 119:1 Beati quelli che sono integri nelle loro vie, che camminano secondo la legge dell’Eterno. PSA 119:2 Beati quelli che osservano le sue testimonianze, che lo cercano con tutto il cuore, PSA 119:3 ed anche non operano iniquità, ma camminano nelle sue vie. PSA 119:4 Tu hai ordinato i tuoi precetti perché siano osservati con cura. PSA 119:5 Oh siano le mie vie dirette all’osservanza dei tuoi statuti! PSA 119:6 Allora non sarò svergognato quando considererò tutti i tuoi comandamenti. PSA 119:7 Io ti celebrerò con dirittura di cuore, quando avrò imparato i tuoi giusti decreti. PSA 119:8 Io osserverò i tuoi statuti, non abbandonarmi del tutto. PSA 119:9 Come renderà il giovane la sua via pura? Col badare ad essa secondo la tua parola. PSA 119:10 Io ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciarmi deviare dai tuoi comandamenti. PSA 119:11 Io ho riposto la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te. PSA 119:12 Tu sei benedetto, o Eterno; insegnami i tuoi statuti. PSA 119:13 Ho raccontato con le mie labbra tutti i giudizi della tua bocca. PSA 119:14 Io gioisco nella via delle tue testimonianze, come se possedessi tutte le ricchezze. PSA 119:15 Io mediterò sui tuoi precetti e considerò i tuoi sentieri. PSA 119:16 Io mi diletterò nei tuoi statuti, non dimenticherò la tua parola. PSA 119:17 Fa’ del bene al tuo servitore perché io viva ed osservi la tua parola. PSA 119:18 Apri gli occhi miei ond’io contempli le maraviglie della tua legge. PSA 119:19 Io sono un forestiero sulla terra; non mi nascondere i tuoi comandamenti. PSA 119:20 L’anima mia si strugge dalla brama che ha dei tuoi giudizi in ogni tempo. PSA 119:21 Tu sgridi i superbi, i maledetti, che deviano dai tuoi comandamenti. PSA 119:22 Togli di sopra a me il vituperio e lo sprezzo, perché io ho osservato le tue testimonianze. PSA 119:23 Anche quando i principi siedono e parlano contro di me, il tuo servitore medita i tuoi statuti. PSA 119:24 Sì, le tue testimonianze sono il mio diletto e i miei consiglieri. PSA 119:25 L’anima mia è attaccata alla polvere; vivificami secondo la tua parola. PSA 119:26 Io ti ho narrato le mie vie, e tu m’hai risposto; insegnami i tuoi statuti. PSA 119:27 Fammi intendere la via dei tuoi precetti, ed io mediterò le tue maraviglie. PSA 119:28 L’anima mia, dal dolore, si strugge in lacrime; rialzami secondo la tua parola. PSA 119:29 Tieni lontana da me la via della menzogna, e, nella tua grazia, fammi intender la tua legge. PSA 119:30 Io ho scelto la via della fedeltà, mi son posto i tuoi giudizi dinanzi agli occhi. PSA 119:31 Io mi tengo attaccato alle tue testimonianze; o Eterno, non lasciare che io sia confuso. PSA 119:32 Io correrò per la via dei tuoi comandamenti, quando m’avrai allargato il cuore. PSA 119:33 Insegnami, o Eterno, la via dei tuoi statuti ed io la seguirò fino alla fine. PSA 119:34 Dammi intelletto e osserverò la tua legge; la praticherò con tutto il cuore. PSA 119:35 Conducimi per il sentiero dei tuoi comandamenti, poiché io mi diletto in esso. PSA 119:36 Inclina il mio cuore alle tue testimonianze e non alla cupidigia. PSA 119:37 Distogli gli occhi miei dal contemplare la vanità, e vivificami nelle tue vie. PSA 119:38 Mantieni al tuo servitore la tua parola, che inculca il tuo timore. PSA 119:39 Rimuovi da me il vituperio ch’io temo, perché i tuoi giudizi son buoni. PSA 119:40 Ecco, io bramo i tuoi precetti, vivificami nella tua giustizia. PSA 119:41 Vengano su me le tue benignità, o Eterno, e la tua salvezza, secondo la tua parola. PSA 119:42 E avrò di che rispondere a chi mi fa vituperio, perché confido nella tua parola. PSA 119:43 Non mi toglier del tutto dalla bocca la parola della verità, perché spero nei tuoi giudizi. PSA 119:44 Ed io osserverò la tua legge del continuo, in sempiterno. PSA 119:45 E camminerò con libertà, perché ho cercato i tuoi precetti. PSA 119:46 Parlerò delle tue testimonianze davanti ai re e non sarò svergognato. PSA 119:47 E mi diletterò nei tuoi comandamenti, i quali io amo. PSA 119:48 Alzerò le mie mani verso i tuoi comandamenti che amo, e mediterò i tuoi statuti. PSA 119:49 Ricordati della parola detta al tuo servitore; su di essa m’hai fatto sperare. PSA 119:50 Questo è il mio conforto nella mia afflizione; che la tua parola mi vivifica. PSA 119:51 I superbi mi cuopron di scherno, ma io non devìo dalla tua legge. PSA 119:52 Io mi ricordo de’ tuoi giudizi antichi, o Eterno, e mi consolo. PSA 119:53 Un’ira ardente mi prende a motivo degli empi, che abbandonano la tua legge. PSA 119:54 I tuoi statuti sono i miei cantici, nella casa del mio pellegrinaggio. PSA 119:55 Io mi ricordo la notte del tuo nome, o Eterno, e osservo la tua legge. PSA 119:56 Questo bene mi è toccato, di osservare i tuoi precetti. PSA 119:57 L’Eterno è la mia parte; ho promesso d’osservare le tue parole. PSA 119:58 Io ho cercato il tuo favore con tutto il cuore: abbi pietà di me, secondo la tua parola. PSA 119:59 Io ho riflettuto alle mie vie e ho rivolto i miei passi verso le tue testimonianze. PSA 119:60 Mi sono affrettato, e non ho indugiato ad osservare i tuoi comandamenti. PSA 119:61 I lacci degli empi m’hanno avviluppato, ma io non ho dimenticato la tua legge. PSA 119:62 A mezzanotte io mi levo per celebrarti a motivo dei tuoi giusti giudizi. PSA 119:63 Io sono il compagno di tutti quelli che ti temono e di quelli che osservano i tuoi precetti. PSA 119:64 O Eterno, la terra è piena della tua benignità; insegnami i tuoi statuti. PSA 119:65 Tu hai fatto del bene al tuo servitore, o Eterno, secondo la tua parola. PSA 119:66 Dammi buon senno e intelligenza, perché ho creduto nei tuoi comandamenti. PSA 119:67 Prima che io fossi afflitto, andavo errando; ma ora osservo la tua parola. PSA 119:68 Tu sei buono e fai del bene; insegnami i tuoi statuti. PSA 119:69 I superbi hanno ordito menzogne contro a me, ma io osservo i tuoi precetti con tutto il cuore. PSA 119:70 Il loro cuore è denso come grasso, ma io mi diletto nella tua legge. PSA 119:71 E’ stato un bene per me l’essere afflitto, ond’io imparassi i tuoi statuti. PSA 119:72 La legge della tua bocca mi val meglio di migliaia di monete d’oro e d’argento. PSA 119:73 Le tue mani m’hanno fatto e formato; dammi intelletto e imparerò i tuoi comandamenti. PSA 119:74 Quelli che ti temono mi vedranno e si rallegreranno, perché ho sperato nella tua parola. PSA 119:75 Io so, o Eterno, che i tuoi giudizi son giusti, e che nella tua fedeltà m’hai afflitto. PSA 119:76 Deh, sia la tua benignità il mio conforto, secondo la tua parola detta al tuo servitore. PSA 119:77 Vengan su me le tue compassioni, ond’io viva; perché la tua legge è il mio diletto. PSA 119:78 Sian contusi i superbi, perché, mentendo, pervertono la mia causa; ma io medito i tuoi precetti. PSA 119:79 Rivolgansi a me quelli che ti temono e quelli che conoscono le tue testimonianze. PSA 119:80 Sia il mio cuore integro nei tuoi statuti ond’io non sia confuso. PSA 119:81 L’anima mia vien meno bramando la tua salvezza; io spero nella tua parola. PSA 119:82 Gli occhi miei vengon meno bramando la tua parola, mentre dico: Quando mi consolerai? PSA 119:83 Poiché io son divenuto come un otre al fumo; ma non dimentico i tuoi statuti. PSA 119:84 Quanti sono i giorni del tuo servitore? Quando farai giustizia di quelli che mi perseguitano? PSA 119:85 I superbi mi hanno scavato delle fosse; essi, che non agiscono secondo la tua legge. PSA 119:86 Tutti i tuoi comandamenti sono fedeltà; costoro mi perseguitano a torto; soccorrimi! PSA 119:87 Mi hanno fatto quasi sparire dalla terra; ma io non ho abbandonato i tuoi precetti. PSA 119:88 Vivificami secondo la tua benignità, ed io osserverò la testimonianza della tua bocca. PSA 119:89 In perpetuo, o Eterno, la tua parola è stabile nei cieli. PSA 119:90 La tua fedeltà dura d’età in età; tu hai fondato la terra ed essa sussiste. PSA 119:91 Tutto sussiste anche oggi secondo i tuoi ordini, perché ogni cosa è al tuo servigio. PSA 119:92 Se la tua legge non fosse stata il mio diletto, sarei già perito nella mia afflizione. PSA 119:93 Io non dimenticherò mai i tuoi precetti, perché per essi tu mi hai vivificato. PSA 119:94 Io son tuo, salvami, perché ho cercato i tuoi precetti. PSA 119:95 Gli empi m’hanno aspettato per farmi perire, ma io considero le tue testimonianze. PSA 119:96 Io ho veduto che ogni cosa perfetta ha un limite, ma il tuo comandamento ha una estensione infinita. PSA 119:97 Oh, quanto amo la tua legge! è la mia meditazione di tutto il giorno. PSA 119:98 I tuoi comandamenti mi rendon più savio dei miei nemici; perché sono sempre meco. PSA 119:99 Io ho più intelletto di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze son la mia meditazione. PSA 119:100 Io ho più intelligenza de’ vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti. PSA 119:101 Io ho trattenuto i miei piedi da ogni sentiero malvagio, per osservare la tua parola. PSA 119:102 Io non mi sono distolto dai tuoi giudizi, perché tu m’hai ammaestrato. PSA 119:103 Oh come son dolci le tue parole al mio palato! Son più dolci del miele alla mia bocca. PSA 119:104 Mediante i tuoi precetti io divento intelligente; perciò odio ogni sentiero di falsità. PSA 119:105 La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero. PSA 119:106 Io ho giurato, e lo manterrò, d’osservare i tuoi giusti giudizi. PSA 119:107 Io sono sommamente afflitto; o Eterno, vivificami secondo la tua parola. PSA 119:108 Deh, o Eterno, gradisci le offerte volontarie della mia bocca, e insegnami i tuoi giudizi. PSA 119:109 La vita mia è del continuo in pericolo ma io non dimentico la tua legge. PSA 119:110 Gli empi mi hanno teso dei lacci, ma io non mi sono sviato dai tuoi precetti. PSA 119:111 Le tue testimonianze son la mia eredità in perpetuo, perché son la letizia del mio cuore. PSA 119:112 Io ho inclinato il mio cuore a praticare i tuoi statuti, in perpetuo, sino alla fine. PSA 119:113 Io odio gli uomini dal cuor doppio, ma amo la tua legge. PSA 119:114 Tu sei il mio rifugio ed il mio scudo; io spero nella tua parola. PSA 119:115 Dipartitevi da me, o malvagi, ed io osserverò i comandamenti del mio Dio. PSA 119:116 Sostienmi secondo la tua parola, ond’io viva, e non rendermi confuso nella mia speranza. PSA 119:117 Sii il mio sostegno, e sarò salvo, e terrò del continuo i tuoi statuti dinanzi agli occhi. PSA 119:118 Tu disprezzi tutti quelli che deviano dai tuoi statuti, perché la loro frode è falsità. PSA 119:119 Tu togli via come schiuma tutti gli empi dalla terra; perciò amo le tue testimonianze. PSA 119:120 La mia carne rabbrividisce per lo spavento di te, e io temo i tuoi giudizi. PSA 119:121 Io ho fatto ciò che è diritto e giusto; non abbandonarmi ai miei oppressori. PSA 119:122 Da’ sicurtà per il bene del tuo servitore, e non lasciare che i superbi m’opprimano. PSA 119:123 Gli occhi miei vengon meno, bramando la tua salvezza e la parola della tua giustizia. PSA 119:124 Opera verso il tuo servitore secondo la tua benignità, e insegnami i tuoi statuti. PSA 119:125 Io sono tuo servitore; dammi intelletto, perché possa conoscere le tue testimonianze. PSA 119:126 E’ tempo che l’Eterno operi; essi hanno annullato la tua legge. PSA 119:127 Perciò io amo i tuoi comandamenti più dell’oro, più dell’oro finissimo. PSA 119:128 Perciò ritengo diritti tutti i tuoi precetti, e odio ogni sentiero di menzogna. PSA 119:129 Le tue testimonianze sono maravigliose; perciò l’anima mia le osserva. PSA 119:130 La dichiarazione delle tue parole illumina; dà intelletto ai semplici. PSA 119:131 Io ho aperto la bocca e ho sospirato perché ho bramato i tuoi comandamenti. PSA 119:132 Volgiti a me ed abbi pietà di me, com’è giusto che tu faccia a chi ama il tuo nome. PSA 119:133 Rafferma i miei passi nella tua parola, e non lasciare che alcuna iniquità mi domini. PSA 119:134 Liberami dall’oppressione degli uomini, ed io osserverò i tuoi precetti. PSA 119:135 Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servitore, e insegnami i tuoi statuti. PSA 119:136 Rivi di lacrime mi scendon giù dagli occhi, perché la tua legge non è osservata. PSA 119:137 Tu sei giusto, o Eterno, e diritti sono i tuoi giudizi. PSA 119:138 Tu hai prescritto le tue testimonianze con giustizia e con grande fedeltà. PSA 119:139 Il mio zelo mi consuma perché i miei nemici han dimenticato le tue parole. PSA 119:140 La tua parola è pura d’ogni scoria; perciò il tuo servitore l’ama. PSA 119:141 Io son piccolo e sprezzato, ma non dimentico i tuoi precetti. PSA 119:142 La tua giustizia è una giustizia eterna, e la tua legge è verità. PSA 119:143 Distretta e tribolazione m’hanno còlto, ma i tuoi comandamenti sono il mio diletto. PSA 119:144 Le tue testimonianze sono giuste in eterno; dammi intelletto ed io vivrò. PSA 119:145 Io grido con tutto il cuore; rispondimi, o Eterno! Io osserverò i tuoi statuti. PSA 119:146 Io t’invoco; salvami, e osserverò le tue testimonianze. PSA 119:147 Io prevengo l’alba e grido; io spero nella tua parola. PSA 119:148 Gli occhi miei prevengono lo vigilie della notte, per meditare la tua parola. PSA 119:149 Ascolta la mia voce secondo la tua benignità; o Eterno, vivificami secondo la tua giustizia. PSA 119:150 Si accostano a me quelli che van dietro alla scelleratezza; essi son lontani dalla tua legge. PSA 119:151 Tu sei vicino, o Eterno, e tutti i tuoi comandamenti son verità. PSA 119:152 Da lungo tempo so dalle tue testimonianze che tu le hai stabilite in eterno. PSA 119:153 Considera la mia afflizione, e liberami; perché non ho dimenticato la tua legge. PSA 119:154 Difendi tu la mia causa e riscattami; vivificami secondo la tua parola. PSA 119:155 La salvezza è lungi dagli empi, perché non cercano i tuoi statuti. PSA 119:156 Le tue compassioni son grandi, o Eterno; vivificami secondo i tuoi giudizi. PSA 119:157 I miei persecutori e i miei avversari son molti, ma io non devìo dalle tue testimonianze. PSA 119:158 Io ho veduto gli sleali e ne ho provato orrore; perché non osservano la tua parola. PSA 119:159 Vedi come amo i tuoi precetti! O Eterno, vivificami secondo la tua benignità. PSA 119:160 La somma della tua parola è verità; e tutti i giudizi della tua giustizia durano in eterno. PSA 119:161 I principi m’hanno perseguitato senza ragione, ma il mio cuore ha timore delle tue parole. PSA 119:162 Io mi rallegro della tua parola, come uno che trova grandi spoglie. PSA 119:163 Io odio e abomino la menzogna, ma amo la tua legge. PSA 119:164 Io ti lodo sette volte al giorno per i giudizi della tua giustizia. PSA 119:165 Gran pace hanno quelli che amano la tua legge, e non c’è nulla che possa farli cadere. PSA 119:166 Io ho sperato nella tua salvezza, o Eterno, e ho messo in pratica i tuoi comandamenti. PSA 119:167 L’anima mia ha osservato le tue testimonianze, ed io le amo grandemente. PSA 119:168 Io ho osservato i tuoi precetti e le tue testimonianze, perché tutte le mie vie ti stanno dinanzi. PSA 119:169 Giunga il mio grido dinanzi a te, o Eterno; dammi intelletto secondo la tua parola. PSA 119:170 Giunga la mia supplicazione in tua presenza; liberami secondo la tua parola. PSA 119:171 Le mie labbra esprimeranno la tua lode, perché tu m’insegni i tuoi statuti. PSA 119:172 La mia lingua celebrerà la tua parola, perché tutti i tuoi comandamenti sono giustizia. PSA 119:173 La tua mano mi aiuti, perché ho scelto i tuoi precetti. PSA 119:174 Io bramo la tua salvezza, o Eterno, e la tua legge è il mio diletto. PSA 119:175 L’anima mia viva, ed essa ti loderà; e mi soccorrano i tuoi giudizi. PSA 119:176 Io vo errando come pecora smarrita; cerca il tuo servitore, perché io non dimentico i tuoi comandamenti. PSA 120:1 Canto dei pellegrinaggi. Nella mia distretta ho invocato l’Eterno, ed egli m’ha risposto. PSA 120:2 O Eterno, libera l’anima mia dalle labbra bugiarde, dalla lingua fraudolenta. PSA 120:3 Che ti sarà dato e che ti sarà aggiunto, o lingua fraudolenta? PSA 120:4 Frecce di guerriero, acute, con carboni di ginepro. PSA 120:5 Misero me che soggiorno in Mesec, e dimoro fra le tende di Kedar! PSA 120:6 L’anima mia troppo a lungo ha dimorato con colui che odia la pace! PSA 120:7 Io sono per la pace; ma, non appena parlo, essi sono per la guerra. PSA 121:1 Canto dei pellegrinaggi. Io alzo gli occhi ai monti… Donde mi verrà l’aiuto? PSA 121:2 Il mio aiuto vien dall’Eterno che ha fatto il cielo e la terra. PSA 121:3 Egli non permetterà che il tuo piè vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà. PSA 121:4 Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà. PSA 121:5 L’Eterno è colui che ti protegge; l’Eterno è la tua ombra; egli sta alla tua destra. PSA 121:6 Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. PSA 121:7 L’Eterno ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà l’anima tua. PSA 121:8 L’Eterno proteggerà il tuo uscire e il tuo entrare da ora in eterno. PSA 122:1 Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Io mi sono rallegrato quando m’han detto: Andiamo alla casa dell’Eterno. PSA 122:2 I nostri passi si son fermati entro le tue porte, o Gerusalemme; PSA 122:3 Gerusalemme, che sei edificata, come una città ben compatta, PSA 122:4 dove salgono le tribù, le tribù dell’Eterno, secondo l’ingiunzione fattane ad Israele, per celebrare il nome dell’Eterno. PSA 122:5 Perché quivi sono posti i troni per il giudizio, i troni della casa di Davide. PSA 122:6 Pregate per la pace di Gerusalemme! Prosperino quelli che t’amano! PSA 122:7 Pace sia entro i tuoi bastioni, e tranquillità nei tuoi palazzi! PSA 122:8 Per amore dei miei fratelli e dei miei amici, io dirò adesso: Sia pace in te! PSA 122:9 Per amore della casa dell’Eterno, dell’Iddio nostro, io procaccerò il tuo bene. PSA 123:1 Canto dei pellegrinaggi. A te io alzo gli occhi miei o tu che siedi nei cieli! PSA 123:2 Ecco, come gli occhi dei servi guardano la mano del loro padrone, come gli occhi della serva guardano la mano della sua padrona, PSA 123:3 così gli occhi nostri guardano all’Eterno, all’Iddio nostro, finché egli abbia pietà di noi. PSA 123:4 Abbi pietà di noi, o Eterno, abbi pietà di noi, perché siamo più che sazi di disprezzo. (H123-5) L’anima nostra è più che sazia dello scherno della gente agiata e del disprezzo dei superbi. PSA 124:1 Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Se non fosse stato l’Eterno che fu per noi, lo dica pure ora Israele, PSA 124:2 se non fosse stato l’Eterno che fu per noi, quando gli uomini si levarono contro noi, PSA 124:3 allora ci avrebbero inghiottiti tutti vivi, quando l’ira loro ardeva contro noi; PSA 124:4 allora le acque ci avrebbero sommerso, il torrente sarebbe passato sull’anima nostra; PSA 124:5 allora le acque orgogliose sarebbero passate sull’anima nostra. PSA 124:6 Benedetto sia l’Eterno che non ci ha dato in preda ai loro denti! PSA 124:7 L’anima nostra è scampata, come un uccello dal laccio degli uccellatori; il laccio è stato rotto, e noi siamo scampati. PSA 124:8 Il nostro aiuto è nel nome dell’Eterno, che ha fatto il cielo e la terra. PSA 125:1 Canto dei pellegrinaggi. Quelli che confidano nell’Eterno sono come il monte di Sion, che non può essere smosso, ma dimora in perpetuo. PSA 125:2 Gerusalemme è circondata dai monti; e così l’Eterno circonda il suo popolo, da ora in perpetuo. PSA 125:3 Poiché lo scettro dell’empietà non sempre rimarrà sulla eredità dei giusti, onde i giusti non mettan mano all’iniquità. PSA 125:4 O Eterno, fa’ del bene a quelli che son buoni, e a quelli che son retti nel loro cuore. PSA 125:5 Ma quanto a quelli che deviano per le loro vie tortuose, l’Eterno li farà andare con gli operatori d’iniquità. Pace sia sopra Israele. PSA 126:1 Canto dei pellegrinaggi. Quando l’Eterno fece tornare i reduci di Sion, ci pareva di sognare. PSA 126:2 Allora la nostra bocca fu piena di sorrisi, e la nostra lingua di canti d’allegrezza. Allora fu detto fra le nazioni: L’Eterno ha fatto cose grandi per loro. PSA 126:3 L’Eterno ha fatto cose grandi per noi, e noi siamo nella gioia. PSA 126:4 O Eterno, fa tornare i nostri che sono in cattività, come tornano i rivi nella terra del Mezzodì. PSA 126:5 Quelli che seminano con lagrime, mieteranno con canti di gioia. PSA 126:6 Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni. PSA 127:1 Canto dei pellegrinaggi. Di Salomone. Se l’Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se l’Eterno non guarda la città, invano vegliano le guardie. PSA 127:2 Invano vi levate di buon’ora e tardi andate a riposare e mangiate il pan di doglie; egli dà altrettanto ai suoi diletti, mentr’essi dormono. PSA 127:3 Ecco, i figliuoli sono un’eredità che viene dall’Eterno; il frutto del seno materno è un premio. PSA 127:4 Quali le frecce in man d’un prode, tali sono i figliuoli della giovinezza. PSA 127:5 Beati coloro che ne hanno il turcasso pieno! Non saranno confusi quando parleranno coi loro nemici alla porta. PSA 128:1 Canto dei pellegrinaggi. Beato chiunque teme l’Eterno e cammina nelle sue vie! PSA 128:2 Tu allora mangerai della fatica delle tue mani; sarai felice e prospererai. PSA 128:3 La tua moglie sarà come una vigna fruttifera nell’interno della tua casa; i tuoi figliuoli, come piante d’ulivo intorno alla tua tavola. PSA 128:4 Ecco, così sarà benedetto l’uomo che teme l’Eterno. PSA 128:5 L’Eterno ti benedica da Sion, e vedrai il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita, PSA 128:6 e vedrai i figliuoli dei tuoi figliuoli. Pace sia sopra Israele. PSA 129:1 Canto dei pellegrinaggi. Molte volte m’hanno oppresso dalla mia giovinezza! Lo dica pure Israele: PSA 129:2 Molte volte m’hanno oppresso dalla mia giovinezza; eppure, non hanno potuto vincermi. PSA 129:3 Degli aratori hanno arato sul mio dorso, v’hanno tracciato i loro lunghi solchi. PSA 129:4 L’Eterno è giusto; egli ha tagliato le funi degli empi. PSA 129:5 Siano confusi e voltin le spalle tutti quelli che odiano Sion! PSA 129:6 Siano come l’erba dei tetti, che secca prima di crescere! PSA 129:7 Non se n’empie la mano il mietitore, né le braccia chi lega i covoni; PSA 129:8 e i passanti non dicono: La benedizione dell’Eterno sia sopra voi; noi vi benediciamo nel nome dell’Eterno! PSA 130:1 Canto dei pellegrinaggi. O Eterno, io grido a te da luoghi profondi! PSA 130:2 Signore, ascolta il mio grido; siano le tue orecchie attente alla voce delle mie supplicazioni! PSA 130:3 O Eterno, se tu poni mente alle iniquità, Signore, chi potrà reggere? PSA 130:4 Ma presso te v’è perdono affinché tu sia temuto. PSA 130:5 Io aspetto l’Eterno, l’anima mia l’aspetta, ed io spero nella sua parola. PSA 130:6 L’anima mia anela al Signore più che le guardie non anelino al mattino, più che le guardie al mattino. PSA 130:7 O Israele, spera nell’Eterno, poiché presso l’Eterno è benignità e presso di lui è abbondanza di redenzione. PSA 130:8 Ed egli redimerà Israele da tutte le sue iniquità. PSA 131:1 Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. O Eterno, il mio cuore non è gonfio li superbia, e i miei occhi non sono alteri; non attendo a cose troppo grandi e troppo alte per me. PSA 131:2 In verità ho calmata e quietata l’anima mia, com’è quieto il bimbo divezzato sul seno di sua madre. Quale è il bimbo divezzato, tale è in me l’anima mia. PSA 131:3 O Israele, spera nell’Eterno, da ora in perpetuo. PSA 132:1 Canto dei pellegrinaggi. Ricordati, o Eterno, a favor di Davide, di tutte le sue fatiche: PSA 132:2 com’egli giurò all’Eterno e fece voto al Potente di Giacobbe, dicendo: PSA 132:3 Certo, non entrerò nella tenda della mia casa, né salirò sul letto ove mi corico, PSA 132:4 non darò sonno ai miei occhi, né riposo alle mie palpebre, PSA 132:5 finché abbia trovato un luogo per l’Eterno, una dimora per il Potente di Giacobbe. PSA 132:6 Ecco abbiamo udito che l’Arca era in Efrata; l’abbiam trovata nei campi di Jaar. PSA 132:7 Andiamo nella dimora dell’Eterno, adoriamo dinanzi allo sgabello de’ suoi piedi! PSA 132:8 Lèvati, o Eterno, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l’Arca della tua forza. PSA 132:9 I tuoi sacerdoti siano rivestiti di giustizia, e giubilino i tuoi fedeli. PSA 132:10 Per amor di Davide tuo servitore, non respingere la faccia del tuo unto. PSA 132:11 L’Eterno ha fatto a Davide questo giuramento di verità, e non lo revocherà: Io metterò sul tuo trono un frutto delle tue viscere. PSA 132:12 Se i tuoi figliuoli osserveranno il mio patto e la mia testimonianza che insegnerò loro, anche i loro figliuoli sederanno sul tuo trono in perpetuo. PSA 132:13 Poiché l’Eterno ha scelto Sion, l’ha desiderata per sua dimora. PSA 132:14 Questo è il mio luogo di riposo in eterno; qui abiterò, perché l’ho desiderata. PSA 132:15 Io benedirò largamente i suoi viveri, sazierò di pane i suoi poveri. PSA 132:16 I suoi sacerdoti li vestirò di salvezza, e i suoi fedeli giubileranno con gran gioia. PSA 132:17 Quivi farò crescere la potenza di Davide, e quivi terrò accesa una lampada al mio unto. PSA 132:18 I suoi nemici li vestirò di vergogna, ma su di lui fiorirà la sua corona. PSA 133:1 Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Ecco, quant’è buono e quant’è piacevole che fratelli dimorino assieme! PSA 133:2 E’ come l’olio squisito che, sparso sul capo, scende sulla barba, sulla barba d’Aaronne, che scende fino all’orlo de’ suoi vestimenti; PSA 133:3 è come la rugiada dell’Hermon, che scende sui monti di Sion; poiché quivi l’Eterno ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno. PSA 134:1 Canto dei pellegrinaggi. Ecco, benedite l’Eterno, voi tutti servitori dell’Eterno, che state durante la notte nella casa dell’Eterno! PSA 134:2 Levate le vostre mani verso il santuario, e benedite l’Eterno! PSA 134:3 L’Eterno ti benedica da Sion, egli che ha fatto il cielo e la terra. PSA 135:1 Alleluia. Lodate il nome dell’Eterno. Lodatelo, o servi dell’Eterno, PSA 135:2 che state nella casa dell’Eterno, nei cortili della casa del nostro Dio. PSA 135:3 Lodate l’Eterno, perché l’Eterno è buono; salmeggiate al suo nome, perché è amabile. PSA 135:4 Poiché l’Eterno ha scelto per sé Giacobbe, ha scelto Israele per suo speciale possesso. PSA 135:5 Sì, io conosco che l’Eterno è grande, e che il nostro Signore è al disopra di tutti gli dèi. PSA 135:6 L’Eterno fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli abissi. PSA 135:7 Egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa i lampi per la pioggia, fa uscire il vento dai suoi tesori. PSA 135:8 Egli percosse i primogeniti d’Egitto, così degli uomini come degli animali. PSA 135:9 Mandò segni e prodigi in mezzo a te, o Egitto, su Faraone e su tutti i suoi servitori. PSA 135:10 Egli percosse grandi nazioni, e uccise re potenti: PSA 135:11 Sihon, re degli Amorei, e Og, re di Basan, e tutti i regni di Canaan. PSA 135:12 E dette il loro paese in eredità, in eredità a Israele, suo popolo. PSA 135:13 O Eterno, il tuo nome dura in perpetuo; la memoria di te, o Eterno, dura per ogni età. PSA 135:14 Poiché l’Eterno farà giustizia al suo popolo, ed avrà compassione dei suoi servitori. PSA 135:15 Gl’idoli delle nazioni sono argento e oro, opera di mano d’uomo. PSA 135:16 Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono; PSA 135:17 hanno orecchi e non odono, e non hanno fiato alcuno nella loro bocca. PSA 135:18 Simili ad essi siano quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. PSA 135:19 Casa d’Israele, benedite l’Eterno! Casa d’Aaronne, benedite l’Eterno! PSA 135:20 Casa di Levi, benedite l’Eterno! Voi che temete l’Eterno, benedite l’Eterno! PSA 135:21 Sia benedetto da Sion l’Eterno, che abita in Gerusalemme! Alleluia. PSA 136:1 Celebrate l’Eterno, perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:2 Celebrate l’Iddio degli dèi, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:3 Celebrate li Signor dei signori, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:4 Colui che solo opera grandi maraviglie, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:5 Colui che ha fatto con intendimento i cieli, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:6 Colui che ha steso la terra sopra le acque, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:7 Colui che ha fatto i grandi luminari, perché la sua benignità dura in eterno: PSA 136:8 il sole per regnare sul giorno, perché la sua benignità dura in eterno; PSA 136:9 e la luna e le stelle per regnare sulla notte, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:10 Colui che percosse gli Egizi nei loro primogeniti, perché la sua benignità dura in eterno; PSA 136:11 e trasse fuori Israele dal mezzo di loro, perché la sua benignità dura in eterno; PSA 136:12 con mano potente e con braccio steso, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:13 Colui che divise il Mar rosso in due, perché la sua benignità dura in eterno; PSA 136:14 e fece passare Israele in mezzo ad esso, perché la sua benignità dura in eterno; PSA 136:15 e travolse Faraone e il suo esercito nel Mar Rosso, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:16 Colui che condusse il suo popolo attraverso il deserto, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:17 Colui che percosse re grandi, perché la sua benignità dura in eterno; PSA 136:18 e uccise re potenti, perché la sua benignità dura in eterno: PSA 136:19 Sihon, re degli Amorei, perché la sua benignità dura in eterno, PSA 136:20 e Og, re di Basan, perché la sua benignità dura in eterno; PSA 136:21 e dette il loro paese in eredità, perché la sua benignità dura in eterno, PSA 136:22 in eredità ad Israele, suo servitore, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:23 Colui che si ricordò di noi del nostro abbassamento, perché la sua benignità dura in eterno; PSA 136:24 e ci ha liberati dai nostri nemici, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:25 Colui che dà il cibo ad ogni carne, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 136:26 Celebrate l’Iddio dei cieli, perché la sua benignità dura in eterno. PSA 137:1 Là presso i fiumi di Babilonia, sedevamo ed anche piangevamo ricordandoci di Sion. PSA 137:2 Ai salici delle sponde avevamo appese le nostre cetre. PSA 137:3 Poiché là quelli che ci avevan menati in cattività ci chiedevano dei canti, quelli che ci predavano, delle canzoni d’allegrezza, dicendo: Cantateci delle canzoni di Sion! PSA 137:4 Come potremmo noi cantare le canzoni dell’Eterno in terra straniera? PSA 137:5 Se io ti dimentico, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra le sue funzioni, PSA 137:6 resti la mia lingua attaccata al palato se io non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al disopra d’ogni mia allegrezza. PSA 137:7 Ricordati, o Eterno, dei figliuoli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme dicevano: Spianatela, spianatela, fin dalle fondamenta! PSA 137:8 O figliuola di Babilonia, che devi esser distrutta, beati chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto! PSA 137:9 Beato chi piglierà i tuoi piccoli bambini e li sbatterà contro la roccia! PSA 138:1 Salmo di Davide. Io ti celebrerò con tutto il mio cuore, dinanzi agli dèi salmeggerò a te. PSA 138:2 Adorerò vòlto al tempio della tua santità, celebrerò il tuo nome per la tua benignità e per la tua fedeltà; poiché tu hai magnificato la tua parola oltre ogni tua rinomanza. PSA 138:3 Nel giorno che ho gridato a te, tu m’hai risposto, m’hai riempito di coraggio, dando forza all’anima mia. PSA 138:4 Tutti i re della terra ti celebreranno, o Eterno, quando avranno udito le parole della tua bocca; PSA 138:5 e canteranno le vie dell’Eterno, perché grande è la gloria dell’Eterno. PSA 138:6 Sì, eccelso è l’Eterno, eppure ha riguardo agli umili, e da lungi conosce l’altero. PSA 138:7 Se io cammino in mezzo alla distretta, tu mi ridai la vita; tu stendi la mano contro l’ira dei miei nemici, e la tua destra mi salva. PSA 138:8 L’Eterno compirà in mio favore l’opera sua; la tua benignità, o Eterno, dura in perpetuo; non abbandonare le opere delle tue mani. PSA 139:1 Per il capo de’ musici. Salmo di Davide. O Eterno tu m’hai investigato e mi conosci. PSA 139:2 Tu sai quando mi seggo e quando m’alzo, tu intendi da lungi il mio pensiero. PSA 139:3 Tu mi scruti quando cammino e quando mi giaccio, e conosci a fondo tutte le mie vie. PSA 139:4 Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, o Eterno, già la conosci appieno. PSA 139:5 Tu mi stringi di dietro e davanti, e mi metti la mano addosso. PSA 139:6 Una tal conoscenza è troppo maravigliosa per me, tanto alta, che io non posso arrivarci. PSA 139:7 Dove me ne andrò lungi dal tuo spirito? e dove fuggirò dal tuo cospetto? PSA 139:8 Se salgo in cielo tu vi sei; se mi metto a giacere nel soggiorno dei morti, eccoti quivi. PSA 139:9 Se prendo le ali dell’alba e vo a dimorare all’estremità del mare, PSA 139:10 anche quivi mi condurrà la tua mano, e la tua destra mi afferrerà. PSA 139:11 Se dico: Certo le tenebre mi nasconderanno, e la luce diventerà notte intorno a me, PSA 139:12 le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, e la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce son tutt’uno per te. PSA 139:13 Poiché sei tu che hai formato le mie reni, che m’hai intessuto nel seno di mia madre. PSA 139:14 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo maraviglioso, stupendo. Maravigliose sono le tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene. PSA 139:15 Le mie ossa non t’erano nascoste, quand’io fui formato in occulto e tessuto nelle parti più basse della terra. PSA 139:16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo; e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che m’eran destinati, quando nessun d’essi era sorto ancora. PSA 139:17 Oh quanto mi son preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande la somma d’essi! PSA 139:18 Se li voglio contare, son più numerosi della rena; quando mi sveglio sono ancora con te. PSA 139:19 Certo, tu ucciderai l’empio, o Dio; perciò dipartitevi da me, uomini di sangue. PSA 139:20 Essi parlano contro di te malvagiamente; i tuoi nemici usano il tuo nome a sostener la menzogna. PSA 139:21 O Eterno, non odio io quelli che t’odiano? E non aborro io quelli che si levano contro di te? PSA 139:22 Io li odio di un odio perfetto; li tengo per miei nemici. PSA 139:23 Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore. Provami, e conosci i miei pensieri. PSA 139:24 E vedi se v’è in me qualche via iniqua, e guidami per la via eterna. PSA 140:1 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. Liberami, o Eterno, dall’uomo malvagio; guardami dall’uomo violento, PSA 140:2 i quali macchinano delle malvagità nel loro cuore, e continuamente muovono guerre. PSA 140:3 Aguzzano la loro lingua come il serpente, hanno un veleno d’aspide sotto le loro labbra. Sela. PSA 140:4 Preservami, o Eterno, dalle mani dell’empio, guardami dall’uomo violento, i quali han macchinato di farmi cadere. PSA 140:5 I superbi hanno nascosto per me un laccio e delle funi, m’hanno teso una rete sull’orlo del sentiero, m’hanno posto degli agguati. Sela. PSA 140:6 Io ho detto all’Eterno: Tu sei il mio Dio; porgi l’orecchio, o Eterno, al grido delle mie supplicazioni. PSA 140:7 O Eterno, o Signore, che sei la forza della mia salvezza, tu hai coperto il mio capo nel giorno dell’armi. PSA 140:8 Non concedere, o Eterno, agli empi quel che desiderano; non dar compimento ai loro disegni, che talora non s’esaltino. Sela. PSA 140:9 Sulla testa di quelli che m’attorniano ricada la perversità delle loro labbra! PSA 140:10 Cadano loro addosso dei carboni accesi! Siano gettati nel fuoco, in fosse profonde, donde non possano risorgere. PSA 140:11 Il maldicente non sarà stabilito sulla terra; il male darà senza posa la caccia all’uomo violento. PSA 140:12 Io so che l’Eterno farà ragione all’afflitto e giustizia ai poveri. PSA 140:13 Certo i giusti celebreranno il tuo nome; li uomini retti abiteranno alla tua presenza. PSA 141:1 Salmo di Davide. O Eterno io t’invoco; affrettati a rispondermi. Porgi l’orecchio alla mia voce quand’io grido a te. PSA 141:2 La mia preghiera stia nel tuo cospetto come l’incenso, l’elevazione delle mie mani come il sacrifizio della sera. PSA 141:3 O Eterno, poni una guardia dinanzi alla mia bocca, guarda l’uscio delle mie labbra. PSA 141:4 Non inclinare il mio cuore ad alcuna cosa malvagia, per commettere azioni empie con gli operatori d’iniquità; e fa’ ch’io non mangi delle loro delizie. PSA 141:5 Mi percuota pure il giusto; sarà un favore; mi riprenda pure; sarà come olio sul capo; il mio capo non lo rifiuterà; anzi malgrado la loro malvagità, continuerò a pregare. PSA 141:6 I loro giudici saran precipitati per il fianco delle rocce, e si darà ascolto alle mie parole, perché sono piacevoli. PSA 141:7 Come quando si ara e si rompe la terra, le nostre ossa sono sparse all’ingresso del soggiorno dei morti. PSA 141:8 Poiché a te son vòlti gli occhi miei, o Eterno, o Signore; in te mi rifugio, non abbandonare l’anima mia. PSA 141:9 Guardami dal laccio che m’hanno teso, e dagli agguati degli operatori d’iniquità. PSA 141:10 Cadano gli empi nelle loro proprie reti, mentre io passerò oltre. PSA 142:1 Cantico di Davide, quand’era nella spelonca. Preghiera. Io grido con la mia voce all’Eterno; con la mia voce supplico l’Eterno. PSA 142:2 Effondo il mio lamento dinanzi a lui, espongo dinanzi a lui la mia tribolazione. PSA 142:3 Quando lo spirito mio è abbattuto in me, tu conosci il mio sentiero. Sulla via per la quale io cammino, essi hanno nascosto un laccio per me. PSA 142:4 Guarda alla mia destra e vedi; non v’è alcuno che mi riconosca. Ogni rifugio m’è venuto a mancare: non v’è alcuno che abbia cura dell’anima mia. PSA 142:5 Io grido a te, o Eterno. Io dico: Tu sei il mio rifugio, la mia parte nella terra dei viventi. PSA 142:6 Sii attento al mio grido, perché son ridotto in molto misero stato. Liberami da quelli che mi perseguitano, perché sono più forti di me. PSA 142:7 Trai di prigione l’anima mia, ond’io celebri il tuo nome. I giusti trionferanno meco, perché m’avrai colmato di beni. PSA 143:1 Salmo di Davide. O Eterno, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio alle mie supplicazioni; nella tua fedeltà e nella tua giustizia, rispondimi, PSA 143:2 e non venire a giudicio col tuo servitore, perché nessun vivente sarà trovato giusto nel tuo cospetto. PSA 143:3 Poiché il nemico perseguita l’anima mia; egli calpesta al suolo la mia vita; mi fa abitare in luoghi tenebrosi come quelli che son morti già da lungo tempo. PSA 143:4 Il mio spirito è abbattuto in me, il mio cuore è tutto smarrito dentro di me. PSA 143:5 Io mi ricordo dei giorni antichi; io medito tutti i tuoi fatti; io rifletto sull’opera delle tue mani. PSA 143:6 Io stendo le mie mani verso te; l’anima mia è assetata di te come terra asciutta. Sela. PSA 143:7 Affrettati a rispondermi, o Eterno; lo spirito mio vien meno; non nascondere da me la tua faccia, che talora io non diventi simile a quelli che scendono nella fossa. PSA 143:8 Fammi sentire la mattina la tua benignità, poiché in te mi confido; fammi conoscer la via per la quale devo camminare, poiché io elevo l’anima mia a te. PSA 143:9 Liberami dai miei nemici, o Eterno; io cerco rifugio presso di te. PSA 143:10 Insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio; il tuo buono Spirito mi guidi in terra piana. PSA 143:11 O Eterno, vivificami, per amor del tuo nome; nella tua giustizia, ritrai l’anima mia dalla distretta! PSA 143:12 E nella tua benignità distruggi i miei nemici, e fa’ perire tutti quelli che affliggono l’anima mia; perché io son tuo servitore. PSA 144:1 Salmo di Davide. Benedetto sia l’Eterno, la mia ròcca, che ammaestra le mie mani alla pugna e le mie dita alla battaglia; PSA 144:2 ch’è il mio benefattore e la mia fortezza, il mio alto ricetto, e il mio liberatore il mio scudo, colui nel quale mi rifugio, che mi rende soggetto il mio popolo. PSA 144:3 O Eterno, che cos’è l’uomo, che tu ne prenda conoscenza? o il figliuol dell’uomo che tu ne tenga conto? PSA 144:4 L’uomo è simile a un soffio, i suoi giorni son come l’ombra che passa. PSA 144:5 O Eterno, abbassa i tuoi cieli e scendi; tocca i monti e fa’ che fumino. PSA 144:6 Fa’ guizzare il lampo e disperdi i miei nemici. Lancia le tue saette, e mettili in rotta. PSA 144:7 Stendi le tue mani dall’alto, salvami e liberami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri, PSA 144:8 la cui bocca parla menzogna, e la cui destra è destra di frode. PSA 144:9 O Dio, a te canterò un nuovo cantico; sul saltèro a dieci corde a te salmeggerò, PSA 144:10 che dài la vittoria ai re, che liberi Davide tuo servitore dalla spada micidiale. PSA 144:11 Salvami e liberami dalla mano degli stranieri, la cui bocca parla menzogna, e la cui destra è destra di frode. PSA 144:12 I nostri figliuoli, nella loro giovinezza, sian come piante novelle che crescono, e le nostre figliuole come colonne scolpite nella struttura d’un palazzo. PSA 144:13 I nostri granai siano pieni e forniscano ogni specie di beni. Le nostre gregge moltiplichino a migliaia e a diecine di migliaia nelle nostre campagne. PSA 144:14 Le nostre giovenche siano feconde; e non vi sia né breccia, né fuga, né grido nelle nostre piazze. PSA 144:15 Beato il popolo che è in tale stato, beato il popolo il cui Dio è l’Eterno. PSA 145:1 Salmo di lode. Di Davide. Io t’esalterò, o mio Dio, mio Re, benedirò il tuo nome in sempiterno. PSA 145:2 Ogni giorno ti benedirò e loderò il tuo nome in sempiterno. PSA 145:3 L’Eterno è grande e degno di somma lode, e la sua grandezza non si può investigare. PSA 145:4 Un’età dirà all’altra le lodi delle tue opere, e farà conoscer le tue gesta. PSA 145:5 Io mediterò sul glorioso splendore della tua maestà e sulle tue opere maravigliose. PSA 145:6 E gli uomini diranno la potenza dei tuoi atti tremendi, e io racconterò la tua grandezza. PSA 145:7 Essi proclameranno il ricordo della tua gran bontà, e canteranno con giubilo la tua giustizia. PSA 145:8 L’Eterno è misericordioso e pieno di compassione, lento all’ira e di gran benignità. PSA 145:9 L’Eterno è buono verso tutti, e le sue compassioni s’estendono a tutte le sue opere. PSA 145:10 Tutte le tue opere ti celebreranno, o Eterno, e i tuoi fedeli ti benediranno. PSA 145:11 Diranno la gloria del tuo regno, e narreranno la tua potenza PSA 145:12 per far note ai figliuoli degli uomini le tue gesta e la gloria della maestà del tuo regno. PSA 145:13 Il tuo regno è un regno eterno, e la tua signoria dura per ogni età. PSA 145:14 L’Eterno sostiene tutti quelli che cadono e rialza tutti quelli che son depressi. PSA 145:15 Gli occhi di tutti sono intenti verso di te, e tu dài loro il loro cibo a suo tempo. PSA 145:16 Tu apri la tua mano, e sazi il desiderio di tutto ciò che vive. PSA 145:17 L’Eterno è giusto in tutte le sue vie e benigno in tutte le sue opere. PSA 145:18 L’Eterno è presso a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità. PSA 145:19 Egli adempie il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido, e li salva. PSA 145:20 L’Eterno guarda tutti quelli che l’amano, ma distruggerà tutti gli empi. PSA 145:21 La mia bocca proclamerà la lode dell’Eterno, e ogni carne benedirà il nome della sua santità, in sempiterno. PSA 146:1 Alleluia. Anima mia, loda l’Eterno. PSA 146:2 Io loderò l’Eterno finché vivrò, salmeggerò al mio Dio, finché esisterò. PSA 146:3 Non confidate nei principi, né in alcun figliuol d’uomo, che non può salvare. PSA 146:4 Il suo fiato se ne va, ed egli torna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi disegni. PSA 146:5 Beato colui che ha l’Iddio di Giacobbe per suo aiuto, e la cui speranza è nell’Eterno, suo Dio, PSA 146:6 che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò ch’è in essi; che mantiene la fedeltà in eterno, PSA 146:7 che fa ragione agli oppressi, che dà del cibo agli affamati. L’Eterno libera i prigionieri, PSA 146:8 l’Eterno apre gli occhi ai ciechi, l’Eterno rialza gli oppressi, l’Eterno ama i giusti, PSA 146:9 l’Eterno protegge i forestieri, solleva l’orfano e la vedova, ma sovverte la via degli empi. PSA 146:10 L’Eterno regna in perpetuo; il tuo Dio, o Sion, regna per ogni età. Alleluia. PSA 147:1 Lodate l’Eterno, perché è cosa buona salmeggiare al nostro Dio; perché è cosa dolce, e la lode è convenevole. PSA 147:2 L’Eterno edifica Gerusalemme, raccoglie i dispersi d’Israele; PSA 147:3 egli guarisce chi ha il cuor rotto, e fascia le loro piaghe. PSA 147:4 Egli conta il numero delle stelle, le chiama tutte per nome. PSA 147:5 Grande è il Signor nostro, e immenso è il suo potere; la sua intelligenza è infinita. PSA 147:6 L’Eterno sostiene gli umili, ma abbatte gli empi fino a terra. PSA 147:7 Cantate all’Eterno inni di lode, salmeggiate con la cetra all’Iddio nostro, PSA 147:8 che cuopre il cielo di nuvole, prepara la pioggia per la terra, e fa germogliare l’erba sui monti. PSA 147:9 Egli dà la pastura al bestiame e ai piccini dei corvi che gridano. PSA 147:10 Egli non si compiace della forza del cavallo, non prende piacere nelle gambe dell’uomo. PSA 147:11 L’Eterno prende piacere in quelli che lo temono, in quelli che sperano nella sua benignità. PSA 147:12 Celebra l’Eterno, o Gerusalemme! Loda il tuo Dio, o Sion! PSA 147:13 Perch’egli ha rinforzato le sbarre delle tue porte, ha benedetto i tuoi figliuoli in mezzo a te. PSA 147:14 Egli mantiene la pace entro i tuoi confini, ti sazia col frumento più fino. PSA 147:15 Egli manda i suoi ordini sulla terra, la sua parola corre velocissima. PSA 147:16 Egli dà la neve a guisa di lana, sparge la brina a guisa di cenere. PSA 147:17 Egli getta il suo ghiaccio come a pezzi; e chi può reggere dinanzi al suo freddo? PSA 147:18 Egli manda la sua parola e li fa struggere; fa soffiare il suo vento e le acque corrono. PSA 147:19 Egli fa conoscere la sua parola a Giacobbe, i suoi statuti e i suoi decreti a Israele. PSA 147:20 Egli non ha fatto così con tutte le nazioni; e i suoi decreti esse non li conoscono. Alleluia. PSA 148:1 Alleluia. Lodate l’Eterno dai cieli, lodatelo nei luoghi altissimi. PSA 148:2 Lodatelo, voi tutti gli angeli suoi, lodatelo, voi tutti i suoi eserciti! PSA 148:3 Lodatelo, sole e luna, lodatelo voi tutte, stelle lucenti! PSA 148:4 Lodatelo, cieli dei cieli, e voi acque al disopra dei cieli! PSA 148:5 Tutte queste cose lodino il nome dell’Eterno, perch’egli comandò, e furon create; PSA 148:6 ed egli le ha stabilite in sempiterno; ha dato loro una legge che non trapasserà. PSA 148:7 Lodate l’Eterno dalla terra, voi mostri marini e abissi tutti, PSA 148:8 fuoco e gragnuola, neve e vapori, vento impetuoso che eseguisci la sua parola; PSA 148:9 monti e colli tutti, alberi fruttiferi e cedri tutti; PSA 148:10 fiere e tutto il bestiame, rettili e uccelli alati; PSA 148:11 re della terra e popoli tutti principi e tutti, i giudici della terra; PSA 148:12 giovani ed anche fanciulle, vecchi e bambini! PSA 148:13 Lodino il nome dell’Eterno; perché il nome suo solo è esaltato; la sua maestà è al disopra della terra e del cielo. PSA 148:14 Egli ha ridato forza al suo popolo, dando motivo di lode a tutti i suoi fedeli, ai figliuoli d’Israele, al popolo che gli sta vicino. Alleluia. PSA 149:1 Alleluia. Cantate all’Eterno un nuovo cantico, cantate la sua lode nell’assemblea dei fedeli. PSA 149:2 Si rallegri Israele in colui che lo ha fatto, esultino i figliuoli di Sion nel loro re. PSA 149:3 Lodino il suo nome con danze, gli salmeggino col timpano e la cetra, PSA 149:4 perché l’Eterno prende piacere nel suo popolo, egli adorna di salvezza gli umili. PSA 149:5 Esultino i fedeli adorni di gloria, cantino di gioia sui loro letti. PSA 149:6 Abbiano in bocca le alte lodi di Dio, una spada a due tagli in mano PSA 149:7 per far vendetta delle nazioni e infligger castighi ai popoli; PSA 149:8 per legare i loro re con catene e i loro nobili con ceppi di ferro, PSA 149:9 per eseguir su loro il giudizio scritto. Questo è l’onore che hanno tutti i suoi fedeli. Alleluia. PSA 150:1 Alleluia. Lodate Iddio nel suo santuario, lodatelo nella distesa ove risplende la sua potenza. PSA 150:2 Lodatelo per le sue gesta, lodatelo secondo la sua somma grandezza. PSA 150:3 Lodatelo col suon della tromba, lodatelo col saltèro e la cetra. PSA 150:4 Lodatelo col timpano e le danze, lodatelo con gli strumenti a corda e col flauto. PSA 150:5 Lodatelo con cembali risonanti, lodatelo con cembali squillanti. PSA 150:6 Ogni cosa che respira lodi l’Eterno. Alleluia. PRO 1:1 Proverbi di Salomone, figliuolo di Davide, re d’Israele; PRO 1:2 perché l’uomo conosca la sapienza e l’istruzione, e intenda i detti sensati; PRO 1:3 perché riceva istruzione circa l’assennatezza, la giustizia, l’equità, la dirittura; PRO 1:4 per dare accorgimento ai semplici, e conoscenza e riflessione al giovane. PRO 1:5 Il savio ascolterà, e accrescerà il suo sapere; l’uomo intelligente ne ritrarrà buone direzioni PRO 1:6 per capire i proverbi e le allegorie, le parole dei savi e i loro enigmi. PRO 1:7 Il timore dell’Eterno è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione. PRO 1:8 Ascolta, figliuol mio, l’istruzione di tuo padre e non ricusare l’insegnamento di tua madre; PRO 1:9 poiché saranno una corona di grazia sul tuo capo, e monili al tuo collo. PRO 1:10 Figliuol mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non dar loro retta. PRO 1:11 Se dicono: “Vieni con noi; mettiamoci in agguato per uccidere; tendiamo insidie senza motivo all’innocente; PRO 1:12 inghiottiamoli vivi, come il soggiorno de’ morti, e tutt’interi come quelli che scendon nella fossa; PRO 1:13 noi troveremo ogni sorta di beni preziosi, empiremo le nostre case di bottino; PRO 1:14 tu trarrai a sorte la tua parte con noi, non ci sarà fra noi tutti che una borsa sola” PRO 1:15 figliuol mio, non t’incamminare con essi; trattieni il tuo piè lungi dal loro sentiero; PRO 1:16 poiché i loro piedi corrono al male ed essi s’affrettano a spargere il sangue. PRO 1:17 Si tende invano la rete dinanzi a ogni sorta d’uccelli; PRO 1:18 ma costoro pongono agguati al loro proprio sangue, e tendono insidie alla stessa loro vita. PRO 1:19 Tal è la sorte di chiunque è avido di guadagno; esso toglie la vita a chi lo possiede. PRO 1:20 La sapienza grida per le vie, fa udire la sua voce per le piazze; PRO 1:21 nei crocicchi affollati ella chiama, all’ingresso delle porte, in città, pronunzia i suoi discorsi: PRO 1:22 “Fino a quando, o scempi, amerete la scempiaggine? fino a quando gli schernitori prenderanno gusto a schernire e gli stolti avranno in odio la scienza? PRO 1:23 Volgetevi a udire la mia riprensione; ecco, io farò sgorgare su voi lo spirito mio, vi farò conoscere le mie parole… PRO 1:24 Ma poiché, quand’ho chiamato avete rifiutato d’ascoltare, quand’ho steso la mano nessun vi ha badato, PRO 1:25 anzi avete respinto ogni mio consiglio e della mia correzione non ne avete voluto sapere, PRO 1:26 anch’io mi riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando lo spavento vi piomberà addosso; PRO 1:27 quando lo spavento vi piomberà addosso come una tempesta quando la sventura v’investirà come un uragano, e vi cadranno addosso la distretta l’angoscia. PRO 1:28 Allora mi chiameranno, ma io non risponderò; mi cercheranno con premura ma non mi troveranno. PRO 1:29 Poiché hanno odiato la scienza e non hanno scelto il timor dell’Eterno PRO 1:30 e non hanno voluto sapere dei miei consigli e hanno disdegnato ogni mia riprensione, PRO 1:31 si pasceranno del frutto della loro condotta, e saranno saziati dei loro propri consigli. PRO 1:32 Poiché il pervertimento degli scempi li uccide, e lo sviarsi degli stolti li fa perire; PRO 1:33 ma chi m’ascolta se ne starà al sicuro, sarà tranquillo, senza paura d’alcun male”. PRO 2:1 Figliuol mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti, PRO 2:2 prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all’intelligenza; PRO 2:3 sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all’intelligenza, PRO 2:4 se la cerchi come l’argento e ti dài a scavarla come un tesoro, PRO 2:5 Allora intenderai il timor dell’Eterno, e troverai la conoscenza di Dio. PRO 2:6 Poiché l’Eterno dà la sapienza; dalla sua bocca procedono la scienza e l’intelligenza. PRO 2:7 Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano integramente, PRO 2:8 affin di proteggere i sentieri della equità e di custodire la via dei suoi fedeli. PRO 2:9 Allora intenderai la giustizia, l’equità, la rettitudine, tutte le vie del bene. PRO 2:10 Perché la sapienza t’entrerà nel cuore, e la scienza sarà gradevole all’anima tua; PRO 2:11 la riflessione veglierà su te, e l’intelligenza ti proteggerà; PRO 2:12 ti scamperà così dalla via malvagia, dalla gente che parla di cose perverse, PRO 2:13 da quelli che lasciano i sentieri della rettitudine per camminare nella via delle tenebre, PRO 2:14 che godono a fare il male e si compiacciono delle perversità del malvagio, PRO 2:15 che seguono sentieri storti e battono vie tortuose. PRO 2:16 Ti scamperà dalla donna adultera, dalla infedele che usa parole melate, PRO 2:17 che ha abbandonato il compagno della sua giovinezza e ha dimenticato il patto del suo Dio. PRO 2:18 Poiché la sua casa pende verso la morte, e i suoi sentieri menano ai defunti. PRO 2:19 Nessuno di quelli che vanno da lei ne ritorna, nessuno riprende i sentieri della vita. PRO 2:20 Così camminerai per la via dei buoni, e rimarrai nei sentieri dei giusti. PRO 2:21 Ché gli uomini retti abiteranno la terra, e quelli che sono integri vi rimarranno; PRO 2:22 ma gli empi saranno sterminati di sulla terra e gli sleali ne saranno divelti. PRO 3:1 Figliuol mio, non dimenticare il mio insegnamento, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, PRO 3:2 perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità. PRO 3:3 Bontà e verità non ti abbandonino; lègatele al collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore; PRO 3:4 troverai così grazia e buon senno agli occhi di Dio e degli uomini. PRO 3:5 Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. PRO 3:6 Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri. PRO 3:7 Non ti stimar savio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male; PRO 3:8 questo sarà la salute del tuo corpo, e un refrigerio alle tue ossa. PRO 3:9 Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie d’ogni tua rendita; PRO 3:10 i tuoi granai saran ripieni d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto. PRO 3:11 Figliuol mio, non disdegnare la correzione dell’Eterno, e non ti ripugni la sua riprensione; PRO 3:12 ché l’Eterno riprende colui ch’egli ama, come un padre il figliuolo che gradisce. PRO 3:13 Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene l’intelligenza! PRO 3:14 Poiché il guadagno ch’essa procura è preferibile a quel dell’argento, e il profitto che se ne trae val più dell’oro fino. PRO 3:15 Essa è più pregevole delle perle, e quanto hai di più prezioso non l’equivale. PRO 3:16 Lunghezza di vita è nella sua destra; ricchezza e gloria nella sua sinistra. PRO 3:17 Le sue vie son vie dilettevoli, e tutti i suoi sentieri sono pace. PRO 3:18 Essa è un albero di vita per quei che l’afferrano, e quei che la ritengon fermamente sono beati. PRO 3:19 Con la sapienza l’Eterno fondò la terra, e con l’intelligenza rese stabili i cieli. PRO 3:20 Per la sua scienza gli abissi furono aperti, e le nubi distillano la rugiada. PRO 3:21 Figliuol mio, queste cose non si dipartano mai dagli occhi tuoi! Ritieni la saviezza e la riflessione! PRO 3:22 Esse saranno la vita dell’anima tua e un ornamento al tuo collo. PRO 3:23 Allora camminerai sicuro per la tua via, e il tuo piede non inciamperà. PRO 3:24 Quando ti metterai a giacere non avrai paura; giacerai, e il sonno tuo sarà dolce. PRO 3:25 Non avrai da temere i sùbiti spaventi, né la ruina degli empi, quando avverrà; PRO 3:26 perché l’Eterno sarà la tua sicurezza, e preserverà il tuo piede da ogn’insidia. PRO 3:27 Non rifiutare un benefizio a chi vi ha diritto, quand’è in tuo potere di farlo. PRO 3:28 Non dire al tuo prossimo: “Va’ e torna” e “te lo darò domani”, quand’hai di che dare. PRO 3:29 Non macchinare il male contro il tuo prossimo, mentr’egli abita fiducioso con te. PRO 3:30 Non intentar causa ad alcuno senza motivo, allorché non t’ha fatto alcun torto. PRO 3:31 Non portare invidia all’uomo violento, e non scegliere alcuna delle sue vie; PRO 3:32 poiché l’Eterno ha in abominio l’uomo perverso, ma l’amicizia sua è per gli uomini retti. PRO 3:33 La maledizione dell’Eterno è nella casa dell’empio, ma egli benedice la dimora dei giusti. PRO 3:34 Se schernisce gli schernitori, fa grazia agli umili. PRO 3:35 I savi erederanno la gloria, ma l’ignominia è la parte degli stolti. PRO 4:1 Figliuoli, ascoltate l’istruzione di un padre, e state attenti a imparare il discernimento; PRO 4:2 perché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. PRO 4:3 Quand’ero ancora fanciullo presso mio padre, tenero ed unico presso mia madre, PRO 4:4 egli mi ammaestrava e mi diceva: “Il tuo cuore ritenga le mie parole; osserva i miei comandamenti, e vivrai. PRO 4:5 Acquista sapienza, acquista intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca, e non te ne sviare; PRO 4:6 non abbandonare la sapienza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà. PRO 4:7 Il principio della sapienza è: Acquista la sapienza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l’intelligenza. PRO 4:8 Esaltala, ed essa t’innalzerà; essa ti coprirà di gloria, quando l’avrai abbracciata. PRO 4:9 Essa ti metterà sul capo una corona di grazia, ti farà dono d’un magnifico diadema”. PRO 4:10 Ascolta, figliuol mio, ricevi le mie parole, e anni di vita ti saranno moltiplicati. PRO 4:11 Io ti mostro la via della sapienza, t’avvio per i sentieri della rettitudine. PRO 4:12 Se cammini, i tuoi passi non saran raccorciati; e se corri, non inciamperai. PRO 4:13 Afferra saldamente l’istruzione, non la lasciar andare; serbala, perch’essa è la tua vita. PRO 4:14 Non entrare nel sentiero degli empi, e non t’inoltrare per la via de’ malvagi; PRO 4:15 schivala, non passare per essa; allontanatene, e va’ oltre. PRO 4:16 Poiché essi non posson dormire se non han fatto del male, e il sonno è loro tolto se non han fatto cader qualcuno. PRO 4:17 Essi mangiano il pane dell’empietà, e bevono il vino della violenza; PRO 4:18 ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto. PRO 4:19 La via degli empi è come il buio; essi non scorgono ciò che li farà cadere. PRO 4:20 Figliuol mio, sta’ attento alle mie parole, inclina l’orecchio ai miei detti; PRO 4:21 non si dipartano mai dai tuoi occhi, serbali nel fondo del cuore; PRO 4:22 poiché sono vita per quelli che li trovano, e salute per tutto il loro corpo. PRO 4:23 Custodisci il tuo cuore più d’ogni altra cosa, poiché da esso procedono le sorgenti della vita. PRO 4:24 Rimuovi da te la perversità della bocca, e allontana da te la falsità delle labbra. PRO 4:25 Gli occhi tuoi guardino bene in faccia, e le tue palpebre si dirigano dritto davanti a te. PRO 4:26 Appiana il sentiero dei tuoi piedi, e tutte le tue vie siano ben preparate. PRO 4:27 Non piegare né a destra né a sinistra, ritira il tuo piede dal male. PRO 5:1 Figliuol mio, sta’ attento alla mia sapienza, inclina l’orecchio alla mia intelligenza, PRO 5:2 affinché tu conservi l’accorgimento, e le tue labbra ritengano la scienza. PRO 5:3 Poiché le labbra dell’adultera stillano miele, e la sua bocca è più morbida dell’olio; PRO 5:4 ma la fine cui mena è amara come l’assenzio, è acuta come una spada a due tagli. PRO 5:5 I suoi piedi scendono alla morte, i suoi passi fan capo al soggiorno dei defunti. PRO 5:6 Lungi dal prendere il sentiero della vita, le sue vie sono erranti, e non sa dove va. PRO 5:7 Or dunque, figliuoli, ascoltatemi, e non vi dipartite dalle parole della mia bocca. PRO 5:8 Tieni lontana da lei la tua via, e non t’accostare alla porta della sua casa, PRO 5:9 per non dare ad altri il fiore della tua gioventù, e i tuoi anni al tiranno crudele; PRO 5:10 perché degli stranieri non si sazino de’ tuoi beni, e le tue fatiche non vadano in casa d’altri; PRO 5:11 perché tu non abbia a gemere quando verrà la tua fine, quando la tua carne e il tuo corpo saran consumati, PRO 5:12 e tu non dica: “Come ho fatto a odiare la correzione, come ha potuto il cuor mio sprezzare la riprensione? PRO 5:13 come ho fatto a non ascoltare la voce di chi m’ammaestrava, e a non porger l’orecchio a chi m’insegnava? PRO 5:14 poco mancò che non mi trovassi immerso in ogni male, in mezzo al popolo ed all’assemblea”. PRO 5:15 Bevi l’acqua della tua cisterna, l’acqua viva del tuo pozzo PRO 5:16 Le tue fonti debbon esse spargersi al di fuori? e i tuoi rivi debbon essi scorrer per le strade? PRO 5:17 Siano per te solo, e non per degli stranieri con te. PRO 5:18 Sia benedetta la tua fonte, e vivi lieto con la sposa della tua gioventù. PRO 5:19 Cerva d’amore, cavriola di grazia, le sue carezze t’inebrino in ogni tempo, e sii del continuo rapito nell’affetto suo. PRO 5:20 E perché, figliuol mio, t’invaghiresti d’un’estranea, e abbracceresti il seno della donna altrui? PRO 5:21 Ché le vie dell’uomo stan davanti agli occhi dell’Eterno, il quale osserva tutti i sentieri di lui. PRO 5:22 L’empio sarà preso nelle proprie iniquità, e tenuto stretto dalle funi del suo peccato. PRO 5:23 Egli morrà per mancanza di correzione, andrà vacillando per la grandezza della sua follia. PRO 6:1 Figliuol mio, se ti sei reso garante per il tuo prossimo, se ti sei impegnato per un estraneo, PRO 6:2 sei còlto nel laccio dalle parole della tua bocca, sei preso dalle parole della tua bocca. PRO 6:3 Fa’ questo, figliuol mio; disimpegnati, perché sei caduto in mano del tuo prossimo. Va’, gettati ai suoi piedi, insisti, PRO 6:4 non dar sonno ai tuoi occhi né sopore alle tue palpebre; PRO 6:5 disimpegnati come il cavriolo di man del cacciatore, come l’uccello di mano dell’uccellatore. PRO 6:6 Va’, pigro, alla formica; considera il suo fare, e diventa savio! PRO 6:7 Essa non ha né capo, né sorvegliante, né padrone; PRO 6:8 prepara il suo cibo nell’estate, e raduna il suo mangiare durante la raccolta. PRO 6:9 Fino a quando, o pigro, giacerai? quando ti desterai dal tuo sonno? PRO 6:10 Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare… PRO 6:11 e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato. PRO 6:12 L’uomo da nulla, l’uomo iniquo cammina colla falsità sulle labbra; PRO 6:13 ammicca cogli occhi, parla coi piedi, fa segni con le dita; PRO 6:14 ha la perversità nel cuore, macchina del male in ogni tempo, semina discordie; PRO 6:15 perciò la sua ruina verrà ad un tratto, in un attimo sarà distrutto, senza rimedio. PRO 6:16 Sei cose odia l’Eterno, anzi sette gli sono in abominio: PRO 6:17 gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spandono sangue innocente, PRO 6:18 il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corron frettolosi al male, PRO 6:19 il falso testimonio che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli. PRO 6:20 Figliuol mio, osserva i precetti di tuo padre, e non trascurare gl’insegnamenti di tua madre; PRO 6:21 tienteli del continuo legati sul cuore e attaccati al collo. PRO 6:22 Quando camminerai, ti guideranno; quando giacerai, veglieranno su te; quando ti risveglierai, ragioneranno teco. PRO 6:23 Poiché il precetto è una lampada e l’insegnamento una luce, e le correzioni della disciplina son la via della vita, PRO 6:24 per guardarti dalla donna malvagia dalle parole lusinghevoli della straniera. PRO 6:25 Non bramare in cuor tuo la sua bellezza, e non ti lasciar prendere dalle sue palpebre; PRO 6:26 ché per una donna corrotta uno si riduce a un pezzo di pane, e la donna adultera sta in agguato contro un’anima preziosa. PRO 6:27 Uno si metterà forse del fuoco in seno senza che i suoi abiti si brucino? PRO 6:28 camminerà forse sui carboni accesi senza scottarsi i piedi? PRO 6:29 Così è di chi va dalla moglie del prossimo; chi la tocca non rimarrà impunito. PRO 6:30 Non si disprezza il ladro che ruba per saziarsi quand’ha fame; PRO 6:31 se è còlto, restituirà anche il settuplo, darà tutti i beni della sua casa. PRO 6:32 Ma chi commette un adulterio è privo di senno; chi fa questo vuol rovinar se stesso. PRO 6:33 Troverà ferite ed ignominia, e l’obbrobrio suo non sarà mai cancellato; PRO 6:34 ché la gelosia rende furioso il marito, il quale sarà senza pietà nel dì della vendetta; PRO 6:35 non avrà riguardo a riscatto di sorta, e anche se tu moltiplichi i regali, non sarà soddisfatto. PRO 7:1 Figliuol mio, ritieni le mie parole, e fa’ tesoro de’ miei comandamenti. PRO 7:2 Osserva i miei comandamenti e vivrai; custodisci il mio insegnamento come la pupilla degli occhi. PRO 7:3 Legateli alle dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore. PRO 7:4 Di’ alla sapienza: “Tu sei mia sorella”, e chiama l’intelligenza amica tua, PRO 7:5 affinché ti preservino dalla donna altrui, dall’estranea che usa parole melate. PRO 7:6 Ero alla finestra della mia casa, e dietro alla mia persiana stavo guardando, PRO 7:7 quando vidi, tra gli sciocchi, scorsi, tra i giovani, un ragazzo privo di senno, PRO 7:8 che passava per la strada, presso all’angolo dov’essa abitava, e si dirigeva verso la casa di lei, PRO 7:9 al crepuscolo, sul declinar del giorno, allorché la notte si faceva nera, oscura. PRO 7:10 Ed ecco farglisi incontro una donna in abito da meretrice e astuta di cuore, PRO 7:11 turbolenta e proterva, che non teneva piede in casa: PRO 7:12 ora in istrada, ora per le piazze, e in agguato presso ogni canto. PRO 7:13 Essa lo prese, lo baciò, e sfacciatamente gli disse: PRO 7:14 “Dovevo fare un sacrifizio di azioni di grazie; oggi ho sciolto i miei voti; PRO 7:15 perciò ti son venuta incontro per cercarti, e t’ho trovato. PRO 7:16 Ho guarnito il mio letto di morbidi tappeti, di coperte ricamate con filo d’Egitto; PRO 7:17 l’ho profumato di mirra, d’aloe e di cinnamomo. PRO 7:18 Vieni inebriamoci d’amore fino al mattino, sollazziamoci in amorosi piaceri; PRO 7:19 giacché il mio marito non è a casa; è andato in viaggio lontano; PRO 7:20 ha preso seco un sacchetto di danaro, non tornerà a casa che al plenilunio”. PRO 7:21 Ella lo sedusse con le sue molte lusinghe, lo trascinò con la dolcezza delle sue labbra. PRO 7:22 Egli le andò dietro subito, come un bove va al macello, come uno stolto è menato ai ceppi che lo castigheranno, PRO 7:23 come un uccello s’affretta al laccio, senza sapere ch’è teso contro la sua vita, finché una freccia gli trapassi il fegato. PRO 7:24 Or dunque, figliuoli, ascoltatemi, e state attenti alle parole della mia bocca. PRO 7:25 Il tuo cuore non si lasci trascinare nelle vie d’una tal donna; non ti sviare per i suoi sentieri; PRO 7:26 ché molti ne ha fatti cadere feriti a morte, e grande è la moltitudine di quelli che ha uccisi. PRO 7:27 La sua casa è la via del soggiorno de’ defunti, la strada che scende ai penetrali della morte. PRO 8:1 La sapienza non grida ella? e l’intelligenza non fa ella udire la sua voce? PRO 8:2 Ella sta in piè al sommo dei luoghi elevati, sulla strada, ai crocicchi; PRO 8:3 grida presso le porte, all’ingresso della città, nei viali che menano alle porte: PRO 8:4 “Chiamo voi, o uomini principali, e la mia voce si rivolge ai figli del popolo. PRO 8:5 Imparate, o semplici, l’accorgimento, e voi, stolti, diventate intelligenti di cuore! PRO 8:6 Ascoltate, perché dirò cose eccellenti, e le mie labbra s’apriranno a insegnar cose rette. PRO 8:7 Poiché la mia bocca esprime il vero, e le mie labbra abominano l’empietà. PRO 8:8 Tutte le parole della mia bocca son conformi a giustizia, non v’è nulla di torto o di perverso in esse. PRO 8:9 Son tutte piane per l’uomo intelligente, e rette per quelli che han trovato la scienza. PRO 8:10 Ricevete la mia istruzione anziché l’argento, e la scienza anziché l’oro scelto; PRO 8:11 poiché la sapienza val più delle perle, e tutti gli oggetti preziosi non la equivalgono. PRO 8:12 Io, la sapienza, sto con l’accorgimento, e trovo la scienza della riflessione. PRO 8:13 Il timore dell’Eterno è odiare il male; io odio la superbia, l’arroganza, la via del male e la bocca perversa. PRO 8:14 A me appartiene il consiglio e il buon successo; io sono l’intelligenza, a me appartiene la forza. PRO 8:15 Per mio mezzo regnano i re, e i principi decretano ciò ch’è giusto. PRO 8:16 Per mio mezzo governano i capi, i nobili, tutti i giudici della terra. PRO 8:17 Io amo quelli che m’amano, e quelli che mi cercano mi trovano. PRO 8:18 Con me sono ricchezze e gloria, i beni permanenti e la giustizia. PRO 8:19 Il mio frutto e migliore dell’oro fino, e il mio prodotto val più che argento eletto. PRO 8:20 Io cammino per la via della giustizia, per i sentieri dell’equità, PRO 8:21 per far eredi di beni reali quelli che m’amano, e per riempire i loro tesori. PRO 8:22 L’Eterno mi formò al principio de’ suoi atti, prima di fare alcuna delle opere sue, ab antico. PRO 8:23 Fui stabilita ab eterno, dal principio, prima che la terra fosse. PRO 8:24 Fui generata quando non c’erano ancora abissi, quando ancora non c’erano sorgenti rigurgitanti d’acqua. PRO 8:25 Fui generata prima che i monti fossero fondati, prima ch’esistessero le colline, PRO 8:26 quand’egli ancora non avea fatto né la terra né i campi né le prime zolle della terra coltivabile. PRO 8:27 Quand’egli disponeva i cieli io ero là; quando tracciava un circolo sulla superficie dell’abisso, PRO 8:28 quando condensava le nuvole in alto, quando rafforzava le fonti dell’abisso, PRO 8:29 quando assegnava al mare il suo limite perché le acque non oltrepassassero il suo cenno, quando poneva i fondamenti della terra, PRO 8:30 io ero presso di lui come un artefice, ero del continuo esuberante di gioia, mi rallegravo in ogni tempo nel suo cospetto; PRO 8:31 mi rallegravo nella parte abitabile della sua terra, e trovavo la mia gioia tra i figliuoli degli uomini. PRO 8:32 Ed ora, figliuoli, ascoltatemi; beati quelli che osservano le mie vie! PRO 8:33 Ascoltate l’istruzione, siate savi, e non la rigettate! PRO 8:34 Beato l’uomo che m’ascolta, che veglia ogni giorno alle mie porte, che vigila alla soglia della mia casa! PRO 8:35 Poiché chi mi trova trova la vita, e ottiene favore dall’Eterno. PRO 8:36 Ma chi pecca contro di me, fa torto all’anima sua; tutti quelli che m’odiano, amano la morte”. PRO 9:1 La sapienza ha fabbricato la sua casa, ha lavorato le sue colonne, in numero di sette; PRO 9:2 ha ammazzato i suoi animali, ha drogato il suo vino, ed ha anche apparecchiato la sua mensa. PRO 9:3 Ha mandato fuori le sue ancelle, dall’alto dei luoghi elevati della città ella grida: PRO 9:4 “Chi è sciocco venga qua!” A quelli che son privi di senno dice: PRO 9:5 “Venite, mangiate del mio pane e bevete del vino che ho drogato! PRO 9:6 Lasciate, o sciocchi, la stoltezza e vivrete, e camminate per la via dell’intelligenza!” PRO 9:7 Chi corregge il beffardo s’attira vituperio, e chi riprende l’empio riceve affronto. PRO 9:8 Non riprendere il beffardo, per tema che t’odi; riprendi il savio, e t’amerà. PRO 9:9 Istruisci il savio e diventerai più savio che mai; ammaestra il giusto e accrescerà il suo sapere. PRO 9:10 Il principio della sapienza è il timor dell’Eterno, e conoscere il Santo è l’intelligenza. PRO 9:11 Poiché per mio mezzo ti saran moltiplicati i giorni, e ti saranno aumentati anni di vita. PRO 9:12 Se sei savio, sei savio per te stesso; se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena. PRO 9:13 La follia è una donna turbolenta, sciocca, che non sa nulla, nulla. PRO 9:14 Siede alla porta di casa, sopra una sedia, ne’ luoghi elevati della città, PRO 9:15 per gridare a quelli che passan per la via, che van diritti per la loro strada: PRO 9:16 “Chi è sciocco venga qua!” E a chi è privo di senno dice: PRO 9:17 “Le acque rubate son dolci, e il pane mangiato di nascosto è soave”. PRO 9:18 Ma egli non sa che quivi sono i defunti, che i suoi convitati son nel fondo del soggiorno de’ morti. PRO 10:1 Proverbi di Salomone. Un figliuol savio rallegra suo padre, ma un figliuolo stolto è il cordoglio di sua madre. PRO 10:2 I tesori d’empietà non giovano, ma la giustizia libera dalla morte. PRO 10:3 L’Eterno non permette che il giusto soffra la fame, ma respinge insoddisfatta l’avidità degli empi. PRO 10:4 Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano dei diligenti fa arricchire. PRO 10:5 Chi raccoglie nella estate è un figliuolo prudente, ma chi dorme durante la raccolta è un figliuolo che fa vergogna. PRO 10:6 Benedizioni vengono sul capo dei giusti, ma la violenza cuopre la bocca degli empi. PRO 10:7 La memoria del giusto e in benedizione, ma il nome degli empi marcisce. PRO 10:8 Il savio di cuore accetta i precetti, ma lo stolto di labbra va in precipizio. PRO 10:9 Chi cammina nella integrità cammina sicuro, ma chi va per vie tortuose sarà scoperto. PRO 10:10 Chi ammicca con l’occhio cagiona dolore, e lo stolto di labbra va in precipizio. PRO 10:11 La bocca del giusto è una fonte di vita, ma la bocca degli empi nasconde violenza. PRO 10:12 L’odio provoca liti, ma l’amore cuopre ogni fallo. PRO 10:13 Sulle labbra dell’uomo intelligente si trova la sapienza, ma il bastone è per il dosso di chi è privo di senno. PRO 10:14 I savi tengono in serbo la scienza, ma la bocca dello stolto e una rovina imminente. PRO 10:15 I beni del ricco sono la sua città forte; la rovina de’ poveri è la loro povertà. PRO 10:16 Il lavoro del giusto serve alla vita, le entrate dell’empio servono al peccato. PRO 10:17 Chi tien conto della correzione, segue il cammino della vita; ma chi non fa caso della riprensione si smarrisce. PRO 10:18 Chi dissimula l’odio ha labbra bugiarde, e chi spande la calunnia è uno stolto. PRO 10:19 Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente. PRO 10:20 La lingua del giusto è argento eletto; il cuore degli empi val poco. PRO 10:21 Le labbra del giusto pascono molti, ma gli stolti muoiono per mancanza di senno. PRO 10:22 Quel che fa ricchi è la benedizione dell’Eterno e il tormento che uno si dà non le aggiunge nulla. PRO 10:23 Commettere un delitto, per lo stolto, è come uno spasso; tale è la sapienza per l’uomo accorto. PRO 10:24 All’empio succede quello che teme, ma ai giusti è concesso quel che desiderano. PRO 10:25 Come procella che passa, l’empio non è più, ma il giusto ha un fondamento eterno. PRO 10:26 Come l’aceto ai denti e il fumo agli occhi, così è il pigro per chi lo manda. PRO 10:27 Il timor dell’Eterno accresce i giorni ma gli anni degli empi saranno accorciati. PRO 10:28 L’aspettazione dei giusti è letizia, ma la speranza degli empi perirà. PRO 10:29 La via dell’Eterno è una fortezza per l’uomo integro, ma una rovina per gli operatori d’iniquità. PRO 10:30 Il giusto non sarà mai smosso, ma gli empi non abiteranno la terra. PRO 10:31 La bocca del giusto sgorga sapienza, ma la lingua perversa sarà soppressa. PRO 10:32 Le labbra del giusto conoscono ciò che è grato, ma la bocca degli empi e piena di perversità. PRO 11:1 La bilancia falsa è un abominio per l’Eterno, ma il peso giusto gli è grato. PRO 11:2 Venuta la superbia, viene anche l’ignominia; ma la sapienza è con gli umili. PRO 11:3 L’integrità degli uomini retti li guida, ma la perversità dei perfidi è la loro rovina. PRO 11:4 Le ricchezze non servono a nulla nel giorno dell’ira, ma la giustizia salva da morte. PRO 11:5 La giustizia dell’uomo integro gli appiana la via, ma l’empio cade per la sua empietà. PRO 11:6 La giustizia degli uomini retti li libera, ma i perfidi restan presi nella loro propria malizia. PRO 11:7 Quando un empio muore, la sua speranza perisce, e l’aspettazione degl’iniqui e annientata. PRO 11:8 Il giusto è tratto fuor dalla distretta, e l’empio ne prende il posto. PRO 11:9 Con la sua bocca l’ipocrita rovina il suo prossimo, ma i giusti sono liberati dalla loro perspicacia. PRO 11:10 Quando i giusti prosperano, la città gioisce; ma quando periscono gli empi son gridi di giubilo. PRO 11:11 Per la benedizione degli uomini retti la città è esaltata, ma è sovvertita dalla bocca degli empi. PRO 11:12 Chi sprezza il prossimo è privo di senno, ma l’uomo accorto tace. PRO 11:13 Chi va sparlando svela i segreti, ma chi ha lo spirito leale tien celata la cosa. PRO 11:14 Quando manca una savia direzione il popolo cade; nel gran numero de’ consiglieri sta la salvezza. PRO 11:15 Chi si fa mallevadore d’un altro ne soffre danno, ma chi odia la mallevadoria è sicuro. PRO 11:16 La donna graziosa ottiene la gloria, e gli uomini forti ottengon la ricchezza. PRO 11:17 L’uomo benigno fa del bene a se stesso, ma il crudele tortura la sua propria carne. PRO 11:18 L’empio fa un’opera fallace, ma chi semina giustizia ha una ricompensa sicura. PRO 11:19 Così la giustizia mena alla vita, ma chi va dietro al male s’incammina alla morte. PRO 11:20 I perversi di cuore sono un abominio per l’Eterno, ma gl’integri nella loro condotta gli sono graditi. PRO 11:21 No, certo, il malvagio non rimarrà impunito, ma la progenie dei giusti scamperà. PRO 11:22 Una donna bella, ma senza giudizio, è un anello d’oro nel grifo d’un porco. PRO 11:23 Il desiderio dei giusti è il bene soltanto, ma la prospettiva degli empi e l’ira. PRO 11:24 C’è chi spande liberalmente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del dovere e non fa che impoverire. PRO 11:25 L’anima benefica sarà nell’abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato. PRO 11:26 Chi detiene il grano è maledetto dal popolo, ma la benedizione è sul capo di chi lo vende. PRO 11:27 Chi procaccia il bene s’attira benevolenza, ma chi cerca il male, male gl’incoglierà. PRO 11:28 Chi confida nelle sue ricchezze cadrà, ma i giusti rinverdiranno a guisa di fronde. PRO 11:29 Chi getta lo scompiglio in casa sua erediterà vento, e lo stolto sarà lo schiavo di chi ha il cuor savio. PRO 11:30 Il frutto del giusto è un albero di vita, e il savio fa conquista d’anime. PRO 11:31 Ecco, il giusto riceve la sua retribuzione sulla terra, quanto più l’empio e il peccatore! PRO 12:1 Chi ama la correzione ama la scienza, ma chi odia la riprensione è uno stupido. PRO 12:2 L’uomo buono ottiene il favore dell’Eterno, ma l’Eterno condanna l’uomo pien di malizia. PRO 12:3 L’uomo non diventa stabile con l’empietà, ma la radice dei giusti non sarà mai smossa. PRO 12:4 La donna virtuosa è la corona del marito, ma quella che fa vergogna gli è un tarlo nell’ossa. PRO 12:5 I pensieri dei giusti sono equità, ma i disegni degli empi son frode. PRO 12:6 Le parole degli empi insidiano la vita, ma la bocca degli uomini retti procura liberazione. PRO 12:7 Gli empi, una volta rovesciati, non sono più, ma la casa dei giusti rimane in piedi. PRO 12:8 L’uomo è lodato in proporzione del suo senno, ma chi ha il cuore pervertito sarà sprezzato. PRO 12:9 E’ meglio essere in umile stato ed avere un servo, che fare il borioso e mancar di pane. PRO 12:10 Il giusto ha cura della vita del suo bestiame, ma le viscere degli empi sono crudeli. PRO 12:11 Chi coltiva la sua terra avrà pane da saziarsi, ma chi va dietro ai fannulloni e privo di senno. PRO 12:12 L’empio agogna la preda de’ malvagi, ma la radice dei giusti porta il suo frutto. PRO 12:13 Nel peccato delle labbra sta un’insidia funesta, ma il giusto uscirà dalla distretta. PRO 12:14 Per il frutto della sua bocca l’uomo è saziato di beni, e ad ognuno è reso secondo l’opera delle sue mani. PRO 12:15 La via dello stolto è diritta agli occhi suoi, ma chi ascolta i consigli è savio. PRO 12:16 Lo stolto lascia scorger subito il suo cruccio, ma chi dissimula un affronto è uomo accorto. PRO 12:17 Chi dice la verità proclama ciò ch’è giusto, ma il falso testimonio parla con inganno. PRO 12:18 C’è chi, parlando inconsultamente trafigge come spada, ma la lingua de’ savi reca guarigione. PRO 12:19 Il labbro veridico è stabile in perpetuo, ma la lingua bugiarda non dura che un istante. PRO 12:20 L’inganno è nel cuore di chi macchina il male, ma per chi nutre propositi di pace v’è gioia. PRO 12:21 Nessun male incoglie al giusto, ma gli empi son pieni di guai. PRO 12:22 Le labbra bugiarde sono un abominio per l’Eterno, ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi. PRO 12:23 L’uomo accorto nasconde quello che sa, ma il cuor degli stolti proclama la loro follia. PRO 12:24 La mano dei diligenti dominerà, ma la pigra sarà tributaria. PRO 12:25 Il cordoglio ch’è nel cuore dell’uomo l’abbatte, ma la parola buona lo rallegra. PRO 12:26 Il giusto indica la strada al suo compagno, ma la via degli empi li fa smarrire. PRO 12:27 Il pigro non arrostisce la sua caccia, ma la solerzia è per l’uomo un tesoro prezioso. PRO 12:28 Nel sentiero della giustizia sta la vita, e nella via ch’essa traccia non v’è morte. PRO 13:1 Il figliuol savio ascolta l’istruzione di suo padre, ma il beffardo non ascolta rimproveri. PRO 13:2 Per il frutto delle sue labbra uno gode del bene, ma il desiderio dei perfidi è la violenza. PRO 13:3 Chi custodisce la sua bocca preserva la propria vita; chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina. PRO 13:4 L’anima del pigro desidera, e non ha nulla, ma l’anima dei diligenti sarà soddisfatta appieno. PRO 13:5 Il giusto odia la menzogna, ma l’empio getta sugli altri vituperio ed onta. PRO 13:6 La giustizia protegge l’uomo che cammina nella integrità, ma l’empietà atterra il peccatore. PRO 13:7 C’è chi fa il ricco e non ha nulla; c’è chi fa il povero e ha di gran beni. PRO 13:8 La ricchezza d’un uomo serve come riscatto della sua vita, ma il povero non ode mai minacce. PRO 13:9 La luce dei giusti è gaia, ma la lampada degli empi si spegne. PRO 13:10 Dall’orgoglio non vien che contesa, ma la sapienza è con chi dà retta ai consigli. PRO 13:11 La ricchezza male acquistata va scemando, ma chi accumula a poco a poco l’aumenta. PRO 13:12 La speranza differita fa languire il cuore, ma il desiderio adempiuto è un albero di vita. PRO 13:13 Chi sprezza la parola si costituisce, di fronte ad essa, debitore, ma chi rispetta il comandamento sarà ricompensato. PRO 13:14 L’insegnamento del savio è una fonte di vita per schivare le insidie della morte. PRO 13:15 Buon senno procura favore, ma il procedere dei perfidi è duro. PRO 13:16 Ogni uomo accorto agisce con conoscenza, ma l’insensato fa sfoggio di follia. PRO 13:17 Il messo malvagio cade in sciagure, ma l’ambasciatore fedele reca guarigione. PRO 13:18 Miseria e vergogna a chi rigetta la correzione, ma chi dà retta alla riprensione è onorato. PRO 13:19 Il desiderio adempiuto è dolce all’anima, ma agl’insensati fa orrore l’evitare il male. PRO 13:20 Chi va coi savi diventa savio, ma il compagno degl’insensati diventa cattivo. PRO 13:21 Il male perseguita i peccatori ma il giusto è ricompensato col bene. PRO 13:22 L’uomo buono lascia una eredità ai figli de’ suoi figli, ma la ricchezza del peccatore è riserbata al giusto. PRO 13:23 Il campo lavorato dal povero dà cibo in abbondanza, ma v’è chi perisce per mancanza di equità. PRO 13:24 Chi risparmia la verga odia il suo figliuolo, ma chi l’ama, lo corregge per tempo. PRO 13:25 Il giusto ha di che mangiare a sazietà, ma il ventre degli empi manca di cibo. PRO 14:1 La donna savia edifica la sua casa, ma la stolta l’abbatte con le proprie mani. PRO 14:2 Chi cammina nella rettitudine teme l’Eterno, ma chi è pervertito nelle sue vie lo sprezza. PRO 14:3 Nella bocca dello stolto germoglia la superbia, ma le labbra dei savi son la loro custodia. PRO 14:4 Dove mancano i buoi è vuoto il granaio, ma l’abbondanza della raccolta sta nella forza del bove. PRO 14:5 Il testimonio fedele non mentisce, ma il testimonio falso spaccia menzogne. PRO 14:6 Il beffardo cerca la sapienza e non la trova, ma per l’uomo intelligente la scienza è cosa facile. PRO 14:7 Vattene lungi dallo stolto; sulle sue labbra certo non hai trovato scienza. PRO 14:8 La sapienza dell’uomo accorto sta nel discernere la propria strada, ma la follia degli stolti non è che inganno. PRO 14:9 Gli insensati si burlano delle colpe commesse, ma il favore dell’Eterno sta fra gli uomini retti. PRO 14:10 Il cuore conosce la sua propria amarezza, e alla sua gioia non può prender parte un estraneo. PRO 14:11 La casa degli empi sarà distrutta, ma la tenda degli uomini retti fiorirà. PRO 14:12 V’è tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte. PRO 14:13 Anche ridendo, il cuore può esser triste; e l’allegrezza può finire in dolore. PRO 14:14 Lo sviato di cuore avrà la ricompensa dal suo modo di vivere, e l’uomo dabbene, quella delle opere sue. PRO 14:15 Lo scemo crede tutto quel che si dice, ma l’uomo prudente bada ai suoi passi. PRO 14:16 Il savio teme, ed evita il male; ma lo stolto è arrogante e presuntuoso. PRO 14:17 Chi è pronto all’ira commette follie, e l’uomo pien di malizia diventa odioso. PRO 14:18 Gli scemi ereditano stoltezza, ma i prudenti s’incoronano di scienza. PRO 14:19 I malvagi si chinano dinanzi ai buoni, e gli empi alle porte de’ giusti. PRO 14:20 Il povero è odiato anche dal suo compagno, ma gli amici del ricco son molti. PRO 14:21 Chi sprezza il prossimo pecca, ma beato chi ha pietà dei miseri! PRO 14:22 Quelli che meditano il male non son forse traviati? ma quelli che meditano il bene trovan grazia e fedeltà. PRO 14:23 In ogni fatica v’è profitto, ma il chiacchierare mena all’indigenza. PRO 14:24 La corona de’ savi è la loro ricchezza, ma la follia degli stolti non è che follia. PRO 14:25 Il testimonio verace salva delle vite, ma chi spaccia bugie non fa che ingannare. PRO 14:26 V’è una gran sicurezza nel timor dell’Eterno; Egli sarà un rifugio per i figli di chi lo teme. PRO 14:27 Il timor dell’Eterno è fonte di vita e fa schivare le insidie della morte. PRO 14:28 La moltitudine del popolo è la gloria del re, ma la scarsezza de’ sudditi è la rovina del principe. PRO 14:29 Chi è lento all’ira ha un gran buon senso, ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia. PRO 14:30 Un cuor calmo è la vita del corpo, ma l’invidia è la carie dell’ossa. PRO 14:31 Chi opprime il povero oltraggia Colui che l’ha fatto, ma chi ha pietà del bisognoso, l’onora. PRO 14:32 L’empio è travolto dalla sua sventura, ma il giusto spera anche nella morte. PRO 14:33 La sapienza riposa nel cuore dell’uomo intelligente, ma in mezzo agli stolti si fa tosto conoscere. PRO 14:34 La giustizia innalza una nazione, ma il peccato è la vergogna dei popoli. PRO 14:35 Il favore del re è per il servo prudente, ma la sua ira è per chi gli fa onta. PRO 15:1 La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira. PRO 15:2 La lingua dei savi è ricca di scienza, ma la bocca degli stolti sgorga follia. PRO 15:3 Gli occhi dell’Eterno sono in ogni luogo, osservando i cattivi ed i buoni. PRO 15:4 La lingua che calma, è un albero di vita, ma la lingua perversa strazia lo spirito. PRO 15:5 L’insensato disdegna l’istruzione di suo padre, ma chi tien conto della riprensione diviene accorto. PRO 15:6 Nella casa del giusto v’è grande abbondanza, ma nell’entrate dell’empio c’è turbolenza. PRO 15:7 Le labbra dei savi spargono scienza, ma non così il cuore degli stolti. PRO 15:8 Il sacrifizio degli empi è in abominio all’Eterno, ma la preghiera degli uomini retti gli è grata. PRO 15:9 La via dell’empio è in abominio all’Eterno, ma egli ama chi segue la giustizia. PRO 15:10 Una dura correzione aspetta chi lascia la diritta via; chi odia la riprensione morrà. PRO 15:11 Il soggiorno de’ morti e l’abisso stanno dinanzi all’Eterno; quanto più i cuori de’ figliuoli degli uomini! PRO 15:12 Il beffardo non ama che altri lo riprenda; egli non va dai savi. PRO 15:13 Il cuore allegro rende ilare il volto, ma quando il cuore è triste, lo spirito è abbattuto. PRO 15:14 Il cuor dell’uomo intelligente cerca la scienza, ma la bocca degli stolti si pasce di follia. PRO 15:15 Tutt’i giorni dell’afflitto sono cattivi, ma il cuor contento è un convito perenne. PRO 15:16 Meglio poco col timor dell’Eterno, che gran tesoro con turbolenza. PRO 15:17 Meglio un piatto d’erbe, dov’è l’amore, che un bove ingrassato, dov’è l’odio. PRO 15:18 L’uomo iracondo fa nascere contese, ma chi è lento all’ira acqueta le liti. PRO 15:19 La via del pigro è come una siepe di spine, ma il sentiero degli uomini retti è piano. PRO 15:20 Il figliuol savio rallegra il padre, ma l’uomo stolto disprezza sua madre. PRO 15:21 La follia è una gioia per chi è privo di senno, ma l’uomo prudente cammina retto per la sua via. PRO 15:22 I disegni falliscono, dove mancano i consigli; ma riescono, dove son molti i consiglieri. PRO 15:23 Uno prova allegrezza quando risponde bene; e com’è buona una parola detta a tempo! PRO 15:24 Per l’uomo sagace la via della vita mena in alto e gli fa evitare il soggiorno de’ morti, in basso. PRO 15:25 L’Eterno spianta la casa dei superbi, ma rende stabili i confini della vedova. PRO 15:26 I pensieri malvagi sono in abominio all’Eterno, ma le parole benevole son pure agli occhi suoi. PRO 15:27 Chi è avido di lucro conturba la sua casa, ma chi odia i regali vivrà. PRO 15:28 Il cuor del giusto medita la sua risposta, ma la bocca degli empi sgorga cose malvage. PRO 15:29 L’Eterno è lungi dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti. PRO 15:30 Uno sguardo lucente rallegra il cuore; una buona notizia impingua l’ossa. PRO 15:31 L’orecchio attento alla riprensione che mena a vita, dimorerà fra i savi. PRO 15:32 Chi rigetta l’istruzione disprezza l’anima sua, ma chi dà retta alla riprensione acquista senno. PRO 15:33 Il timor dell’Eterno è scuola di sapienza; e l’umiltà precede la gloria. PRO 16:1 All’uomo, i disegni del cuore; ma la risposta della lingua vien dall’Eterno. PRO 16:2 Tutte le vie dell’uomo a lui sembran pure, ma l’Eterno pesa gli spiriti. PRO 16:3 Rimetti le cose tue nell’Eterno, e i tuoi disegni avran buona riuscita. PRO 16:4 L’Eterno ha fatto ogni cosa per uno scopo; anche l’empio, per il dì della sventura. PRO 16:5 Chi è altero d’animo è in abominio all’Eterno; certo è che non rimarrà impunito. PRO 16:6 Con la bontà e con la fedeltà l’iniquità si espia, e col timor dell’Eterno si evita il male. PRO 16:7 Quando l’Eterno gradisce le vie d’un uomo, riconcilia con lui anche i nemici. PRO 16:8 Meglio poco con giustizia, che grandi entrate senza equità. PRO 16:9 Il cuor dell’uomo medita la sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi. PRO 16:10 Sulle labbra del re sta una sentenza divina; quando pronunzia il giudizio la sua bocca non erra. PRO 16:11 La stadera e le bilance giuste appartengono all’Eterno, tutti i pesi del sacchetto son opera sua. PRO 16:12 I re hanno orrore di fare il male, perché il trono è reso stabile con la giustizia. PRO 16:13 Le labbra giuste sono gradite ai re; essi amano chi parla rettamente. PRO 16:14 Ira del re vuol dire messaggeri di morte, ma l’uomo savio la placherà. PRO 16:15 La serenità del volto del re dà la vita, e il suo favore è come nube di pioggia primaverile. PRO 16:16 L’acquisto della sapienza oh quanto è migliore di quello dell’oro, e l’acquisto dell’intelligenza preferibile a quel dell’argento! PRO 16:17 La strada maestra dell’uomo retto è evitare il male; chi bada alla sua via preserva l’anima sua. PRO 16:18 La superbia precede la rovina, e l’alterezza dello spirito precede la caduta. PRO 16:19 Meglio esser umile di spirito coi miseri, che spartir la preda coi superbi. PRO 16:20 Chi presta attenzione alla Parola se ne troverà bene, e beato colui che confida nell’Eterno! PRO 16:21 Il savio di cuore è chiamato intelligente, e la dolcezza delle labbra aumenta il sapere. PRO 16:22 Il senno, per chi lo possiede, è fonte di vita, ma la stoltezza è il castigo degli stolti. PRO 16:23 Il cuore del savio gli rende assennata la bocca, e aumenta il sapere sulle sue labbra. PRO 16:24 Le parole soavi sono un favo di miele: dolcezza all’anima, salute al corpo. PRO 16:25 V’è tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte. PRO 16:26 La fame del lavoratore lavora per lui, perché la sua bocca lo stimola. PRO 16:27 L’uomo cattivo va scavando ad altri del male, sulle sue labbra c’è come un fuoco divorante. PRO 16:28 L’uomo perverso semina contese, e il maldicente disunisce gli amici migliori. PRO 16:29 L’uomo violento trascina il compagno, e lo mena per una via non buona. PRO 16:30 Chi chiude gli occhi per macchinar cose perverse, chi si morde le labbra, ha già compiuto il male. PRO 16:31 I capelli bianchi sono una corona d’onore; la si trova sulla via della giustizia. PRO 16:32 Chi è lento all’ira val più del prode guerriero; chi padroneggia sé stesso val più di chi espugna città. PRO 16:33 Si gettan le sorti nel grembo, ma ogni decisione vien dall’Eterno. PRO 17:1 E’ meglio un tozzo di pan secco con la pace, che una casa piena di carni con la discordia. PRO 17:2 Il servo sagace dominerà sul figlio che fa onta, e avrà parte all’eredità insieme coi fratelli. PRO 17:3 La coppella è per l’argento e il fornello per l’oro, ma chi prova i cuori è l’Eterno. PRO 17:4 Il malvagio dà ascolto alle labbra inique, e il bugiardo dà retta alla cattiva lingua. PRO 17:5 Chi beffa il povero oltraggia Colui che l’ha fatto; chi si rallegra dell’altrui sventura non rimarrà impunito. PRO 17:6 I figliuoli de’ figliuoli son la corona de’ vecchi, e i padri son la gloria dei loro figliuoli. PRO 17:7 Un parlar solenne non s’addice all’uomo da nulla; quanto meno s’addicono ad un principe labbra bugiarde! PRO 17:8 Il regalo è una pietra preziosa agli occhi di chi lo possiede; dovunque si volga, egli riesce. PRO 17:9 Chi copre i falli si procura amore, ma chi sempre vi torna su, disunisce gli amici migliori. PRO 17:10 Un rimprovero fa più impressione all’uomo intelligente, che cento percosse allo stolto. PRO 17:11 Il malvagio non cerca che ribellione, ma un messaggero crudele gli sarà mandato contro. PRO 17:12 Meglio imbattersi in un’orsa derubata dei suoi piccini, che in un insensato nella sua follia. PRO 17:13 Il male non si dipartirà dalla casa di chi rende il male per il bene. PRO 17:14 Cominciare una contesa è dar la stura all’acqua; perciò ritirati prima che la lite s’inasprisca. PRO 17:15 Chi assolve il reo e chi condanna il giusto sono ambedue in abominio all’Eterno. PRO 17:16 A che serve il danaro in mano allo stolto? ad acquistar saviezza?… Ma se non ha senno! PRO 17:17 L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella distretta. PRO 17:18 L’uomo privo di senno dà la mano e fa sicurtà per altri davanti al suo prossimo. PRO 17:19 Chi ama le liti ama il peccato; chi alza troppo la sua porta, cerca la rovina. PRO 17:20 Chi ha il cuor falso non trova bene, e chi ha la lingua perversa cade nella sciagura. PRO 17:21 Chi genera uno stolto ne avrà cordoglio, e il padre dell’uomo da nulla non avrà gioia. PRO 17:22 Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto secca l’ossa. PRO 17:23 L’empio accetta regali di sottomano per pervertire le vie della giustizia. PRO 17:24 La sapienza sta dinanzi a chi ha intelligenza, ma gli occhi dello stolto vagano agli estremi confini della terra. PRO 17:25 Il figliuolo stolto è il cordoglio del padre e l’amarezza di colei che l’ha partorito. PRO 17:26 Non è bene condannare il giusto, foss’anche ad un’ammenda, né colpire i principi per la loro probità. PRO 17:27 Chi modera le sue parole possiede la scienza, e chi ha lo spirito calmo è un uomo prudente. PRO 17:28 Anche lo stolto, quando tace, passa per savio; chi tien chiuse le labbra è uomo intelligente. PRO 18:1 Chi si separa dagli altri cerca la propria soddisfazione e s’arrabbia contro tutto ciò ch’è profittevole. PRO 18:2 Lo stolto prende piacere, non nella prudenza, ma soltanto nel manifestare ciò che ha nel cuore. PRO 18:3 Quando viene l’empio, viene anche lo sprezzo; e, con la vergogna, viene l’obbrobrio. PRO 18:4 Le parole della bocca d’un uomo sono acque profonde; la fonte di sapienza è un rivo che scorre perenne. PRO 18:5 Non è bene aver per l’empio de’ riguardi personali, per far torto al giusto nel giudizio. PRO 18:6 Le labbra dello stolto menano alle liti, e la sua bocca chiama le percosse. PRO 18:7 La bocca dello stolto è la sua rovina, e le sue labbra sono un laccio per l’anima sua. PRO 18:8 Le parole del maldicente son come ghiottonerie, e penetrano fino nell’intimo delle viscere. PRO 18:9 Anche colui ch’è infingardo nel suo lavoro è fratello del dissipatore. PRO 18:10 Il nome dell’Eterno è una forte torre; il giusto vi corre, e vi trova un alto rifugio. PRO 18:11 I beni del ricco son la sua città forte; son come un’alta muraglia… nella sua immaginazione. PRO 18:12 Prima della rovina, il cuor dell’uomo s’innalza, ma l’umiltà precede la gloria. PRO 18:13 Chi risponde prima d’aver ascoltato, mostra la sua follia, e rimane confuso. PRO 18:14 Lo spirito dell’uomo lo sostiene quand’egli è infermo; ma lo spirito abbattuto chi lo solleverà? PRO 18:15 Il cuore dell’uomo intelligente acquista la scienza, e l’orecchio dei savi la cerca. PRO 18:16 I regali che uno fa gli apron la strada e gli dànno adito ai grandi. PRO 18:17 Il primo a perorare la propria causa par che abbia ragione; ma vien l’altra parte, e scruta quello a fondo. PRO 18:18 La sorte fa cessare le liti e decide fra i grandi. PRO 18:19 Un fratello offeso è più inespugnabile d’una città forte; e le liti tra fratelli son come le sbarre d’un castello. PRO 18:20 Col frutto della sua bocca l’uomo sazia il corpo; si sazia col provento delle sue labbra. PRO 18:21 Morte e vita sono in potere della lingua; chi l’ama ne mangerà i frutti. PRO 18:22 Chi ha trovato moglie ha trovato un bene e ha ottenuto un favore dall’Eterno. PRO 18:23 Il povero parla supplicando, il ricco risponde con durezza. PRO 18:24 Chi ha molti amici li ha per sua disgrazia; ma v’è tale amico, ch’è più affezionato d’un fratello. PRO 19:1 Meglio un povero che cammina nella sua integrità, di colui ch’è perverso di labbra ed anche stolto. PRO 19:2 L’ardore stesso, senza conoscenza, non è cosa buona: e chi cammina in fretta sbaglia strada. PRO 19:3 La stoltezza dell’uomo ne perverte la via, ma il cuor di lui s’irrita contro l’Eterno. PRO 19:4 Le ricchezze procurano gran numero d’amici, ma il povero è abbandonato anche dal suo compagno. PRO 19:5 Il falso testimonio non rimarrà impunito, e chi spaccia menzogne non avrà scampo. PRO 19:6 Molti corteggiano l’uomo generoso, e tutti sono amici dell’uomo munificente. PRO 19:7 Tutti i fratelli del povero l’odiano, quanto più gli amici suoi s’allontaneranno da lui! Ei li sollecita con parole, ma già sono scomparsi. PRO 19:8 Chi acquista senno ama l’anima sua; e chi serba con cura la prudenza troverà del bene. PRO 19:9 Il falso testimonio non rimarrà impunito, e chi spaccia menzogne perirà. PRO 19:10 Vivere in delizie non s’addice allo stolto; quanto meno s’addice allo schiavo dominare sui principi! PRO 19:11 Il senno rende l’uomo lento all’ira, ed egli stima sua gloria il passar sopra le offese. PRO 19:12 L’ira del re è come il ruggito d’un leone, ma il suo favore è come rugiada sull’erba. PRO 19:13 Un figliuolo stolto è una grande sciagura per suo padre, e le risse d’una moglie sono il gocciolar continuo d’un tetto. PRO 19:14 Casa e ricchezze sono un’eredità dei padri, ma una moglie giudiziosa è un dono dell’Eterno. PRO 19:15 La pigrizia fa cadere nel torpore, e l’anima indolente patirà la fame. PRO 19:16 Chi osserva il comandamento ha cura dell’anima sua, ma chi non si dà pensiero della propria condotta morrà. PRO 19:17 Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà l’opera buona. PRO 19:18 Castiga il tuo figliuolo, mentre c’è ancora speranza, ma non ti lasciar andare sino a farlo morire. PRO 19:19 L’uomo dalla collera violenta dev’esser punito; ché, se lo scampi, dovrai tornare daccapo. PRO 19:20 Ascolta il consiglio e ricevi l’istruzione, affinché tu diventi savio per il resto della vita. PRO 19:21 Ci sono molti disegni nel cuor dell’uomo, ma il piano dell’Eterno è quello che sussiste. PRO 19:22 Ciò che rende caro l’uomo è la bontà, e un povero val più d’un bugiardo. PRO 19:23 Il timor dell’Eterno mena alla vita; chi l’ha si sazia, e passa la notte non visitato da alcun male. PRO 19:24 Il pigro tuffa la mano nel piatto, e non fa neppur tanto da portarla alla bocca. PRO 19:25 Percuoti il beffardo, e il semplice si farà accorto; riprendi l’intelligente, e imparerà la scienza. PRO 19:26 Il figlio che fa vergogna e disonore, rovina suo padre e scaccia sua madre. PRO 19:27 Cessa, figliuol mio, d’ascoltar l’istruzione, se ti vuoi allontanare dalle parole della scienza. PRO 19:28 Il testimonio iniquo si burla della giustizia, e la bocca degli empi trangugia l’iniquità. PRO 19:29 I giudici son preparati per i beffardi e le percosse per il dosso degli stolti. PRO 20:1 Il vino è schernitore, la bevanda alcoolica è turbolenta, e chiunque se ne lascia sopraffare non è savio. PRO 20:2 Il terrore che incute il re è come il ruggito d’un leone; chi lo irrita pecca contro la propria vita. PRO 20:3 E’ una gloria per l’uomo l’astenersi dalle contese, ma chiunque è insensato mostra i denti. PRO 20:4 Il pigro non ara a causa del freddo; alla raccolta verrà a cercare, ma non ci sarà nulla. PRO 20:5 I disegni nel cuor dell’uomo sono acque profonde, ma l’uomo intelligente saprà attingervi. PRO 20:6 Molta gente vanta la propria bontà; ma un uomo fedele chi lo troverà? PRO 20:7 I figliuoli del giusto, che cammina nella sua integrità, saranno beati dopo di lui. PRO 20:8 Il re, assiso sul trono dove rende giustizia, dissipa col suo sguardo ogni male. PRO 20:9 Chi può dire: “Ho nettato il mio cuore, sono puro dal mio peccato?” PRO 20:10 Doppio peso e doppia misura sono ambedue in abominio all’Eterno. PRO 20:11 Anche il fanciullo dà a conoscere con i suoi atti se la sua condotta sarà pura e retta. PRO 20:12 L’orecchio che ascolta e l’occhio che vede, li ha fatti ambedue l’Eterno. PRO 20:13 Non amare il sonno, che tu non abbia a impoverire; tieni aperti gli occhi, e avrai pane da saziarti. PRO 20:14 “Cattivo! cattivo!” dice il compratore; ma, andandosene, si vanta dell’acquisto. PRO 20:15 C’è dell’oro e abbondanza di perle, ma le labbra ricche di scienza son cosa più preziosa. PRO 20:16 Prendigli il vestito, giacché ha fatta cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri. PRO 20:17 Il pane frodato è dolce all’uomo; ma, dopo, avrà la bocca piena di ghiaia. PRO 20:18 I disegni son resi stabili dal consiglio; fa’ dunque la guerra con una savia direzione. PRO 20:19 Chi va sparlando palesa i segreti; perciò non t’immischiare con chi apre troppo le labbra. PRO 20:20 Chi maledice suo padre e sua madre, la sua lucerna si spegnerà nelle tenebre più fitte. PRO 20:21 L’eredità acquistata troppo presto da principio, alla fine non sarà benedetta. PRO 20:22 Non dire: “Renderò il male”; spera nell’Eterno, ed egli ti salverà. PRO 20:23 Il peso doppio è in abominio all’Eterno, e la bilancia falsa non è cosa buona. PRO 20:24 I passi dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo capir la propria via? PRO 20:25 E’ pericoloso per l’uomo prender leggermente un impegno sacro, e non riflettere che dopo aver fatto un voto. PRO 20:26 Il re savio passa gli empi al vaglio, dopo aver fatto passare la ruota su loro. PRO 20:27 Lo spirito dell’uomo è una lucerna dell’Eterno che scruta tutti i recessi del cuore. PRO 20:28 La bontà e la fedeltà custodiscono il re; e con la bontà egli rende stabile il suo trono. PRO 20:29 La gloria dei giovani sta nella loro forza, e la bellezza dei vecchi, nella loro canizie. PRO 20:30 Le battiture che piagano guariscono il male; e così le percosse che vanno al fondo delle viscere. PRO 21:1 Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace. PRO 21:2 Tutte le vie dell’uomo gli paion diritte, ma l’Eterno pesa i cuori. PRO 21:3 Praticare la giustizia e l’equità è cosa che l’Eterno preferisce ai sacrifizi. PRO 21:4 Gli occhi alteri e il cuor gonfio, lucerna degli empi, sono peccato. PRO 21:5 I disegni dell’uomo diligente menano sicuramente all’abbondanza, ma chi troppo s’affretta non fa che cader nella miseria. PRO 21:6 I tesori acquistati con lingua bugiarda sono un soffio fugace di gente che cerca la morte. PRO 21:7 La violenza degli empi li porta via, perché rifiutano di praticare l’equità. PRO 21:8 La via del colpevole è tortuosa, ma l’innocente opera con rettitudine. PRO 21:9 Meglio abitare sul canto d’un tetto, che una gran casa con una moglie rissosa. PRO 21:10 L’anima dell’empio desidera il male; il suo amico stesso non trova pietà agli occhi di lui. PRO 21:11 Quando il beffardo è punito, il semplice diventa savio; e quando s’istruisce il savio, egli acquista scienza. PRO 21:12 Il Giusto tien d’occhio la casa dell’empio, e precipita gli empi nelle sciagure. PRO 21:13 Chi chiude l’orecchio al grido del povero, griderà anch’egli, e non gli sarà risposto. PRO 21:14 Un dono fatto in segreto placa la collera, e un regalo dato di sottomano, l’ira violenta. PRO 21:15 Far ciò ch’è retto è una gioia per il giusto, ma è una rovina per gli artefici d’iniquità. PRO 21:16 L’uomo che erra lungi dalle vie del buon senso, riposerà nell’assemblea dei trapassati. PRO 21:17 Chi ama godere sarà bisognoso, chi ama il vino e l’olio non arricchirà. PRO 21:18 L’empio serve di riscatto al giusto; e il perfido, agli uomini retti. PRO 21:19 Meglio abitare in un deserto, che con una donna rissosa e stizzosa. PRO 21:20 In casa del savio c’è dei tesori preziosi e dell’olio, ma l’uomo stolto dà fondo a tutto. PRO 21:21 Chi ricerca la giustizia e la bontà troverà vita, giustizia e gloria. PRO 21:22 Il savio dà la scalata alla città dei forti, e abbatte il baluardo in cui essa confidava. PRO 21:23 Chi custodisce la sua bocca e la sua lingua preserva l’anima sua dalle distrette. PRO 21:24 Il nome del superbo insolente è: beffardo; egli fa ogni cosa con furore di superbia. PRO 21:25 I desideri del pigro l’uccidono perché le sue mani rifiutano di lavorare. PRO 21:26 C’è chi da mane a sera brama avidamente, ma il giusto dona senza mai rifiutare. PRO 21:27 Il sacrifizio dell’empio è cosa abominevole; quanto più se l’offre con intento malvagio! PRO 21:28 Il testimonio bugiardo perirà, ma l’uomo che ascolta potrà sempre parlare. PRO 21:29 L’empio fa la faccia tosta, ma l’uomo retto rende ferma la sua condotta. PRO 21:30 Non c’è sapienza, non intelligenza, non consiglio che valga contro l’Eterno. PRO 21:31 Il cavallo è pronto per il dì della battaglia, ma la vittoria appartiene all’Eterno. PRO 22:1 La buona riputazione è da preferirsi alle molte ricchezze; e la stima, all’argento e all’oro. PRO 22:2 Il ricco e il povero s’incontrano; l’Eterno li ha fatti tutti e due. PRO 22:3 L’uomo accorto vede venire il male, e si nasconde; ma i semplici tirano innanzi, e ne portan la pena. PRO 22:4 Il frutto dell’umiltà e del timor dell’Eterno è ricchezza e gloria e vita. PRO 22:5 Spine e lacci sono sulla via del perverso; chi ha cura dell’anima sua se ne tien lontano. PRO 22:6 Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se e dipartirà. PRO 22:7 Il ricco signoreggia sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta. PRO 22:8 Chi semina iniquità miete sciagura, e la verga della sua collera è infranta. PRO 22:9 L’uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero. PRO 22:10 Caccia via il beffardo, se n’andranno le contese, e cesseran le liti e gli oltraggi. PRO 22:11 Chi ama la purità del cuore e ha la grazia sulle labbra, ha il re per amico. PRO 22:12 Gli occhi dell’Eterno proteggono la scienza, ma egli rende vane le parole del perfido. PRO 22:13 Il pigro dice: “Là fuori c’è un leone; sarò ucciso per la strada”. PRO 22:14 La bocca delle donne corrotte è una fossa profonda; colui ch’è in ira all’Eterno, vi cadrà dentro. PRO 22:15 La follia è legata al cuore del fanciullo, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui. PRO 22:16 Chi opprime il povero, l’arricchisce; chi dona al ricco, non fa che impoverirlo. PRO 22:17 Porgi l’orecchio e ascolta le parole dei Savi ed applica il cuore alla mia scienza. PRO 22:18 Ti sarà dolce custodirle in petto, e averle tutte pronte sulle tue labbra. PRO 22:19 Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nell’Eterno. PRO 22:20 Non ho io già da tempo scritto per te consigli e insegnamenti PRO 22:21 per farti conoscere cose certe, parole vere, onde tu possa risponder parole vere a chi t’interroga? PRO 22:22 Non derubare il povero perch’è povero, e non opprimere il misero alla porta; PRO 22:23 ché l’Eterno difenderà la loro causa, e spoglierà della vita chi avrà spogliato loro. PRO 22:24 Non fare amicizia con l’uomo iracondo e non andare con l’uomo violento, PRO 22:25 che tu non abbia ad imparare le sue vie e ad esporre a un’insidia l’anima tua. PRO 22:26 Non esser di quelli che dan la mano, che fanno sicurtà per debiti. PRO 22:27 Se non hai di che pagare, perché esporti a farti portar via il letto? PRO 22:28 Non spostare il termine antico, che fu messo dai tuoi padri. PRO 22:29 Hai tu veduto un uomo spedito nelle sue faccende? Egli starà al servizio dei re; non starà al servizio della gente oscura. PRO 23:1 Quando ti siedi a mensa con un principe, rifletti bene a chi ti sta dinanzi; PRO 23:2 e mettiti un coltello alla gola, se tu sei ingordo. PRO 23:3 Non bramare i suoi bocconi delicati; sono un cibo ingannatore. PRO 23:4 Non t’affannare per diventar ricco, smetti dall’applicarvi la tua intelligenza. PRO 23:5 Vuoi tu fissar lo sguardo su ciò che scompare? Giacché la ricchezza si fa dell’ali, come l’aquila che vola verso il cielo. PRO 23:6 Non mangiare il pane di chi ha l’occhio maligno e non bramare i suoi cibi delicati; PRO 23:7 poiché, nell’intimo suo, egli è calcolatore: “Mangia e bevi!” ti dirà; ma il cuor suo non è con te. PRO 23:8 Vomiterai il boccone che avrai mangiato, e avrai perduto le tue belle parole. PRO 23:9 Non rivolger la parola allo stolto, perché sprezzerà il senno de’ tuoi discorsi. PRO 23:10 Non spostare il termine antico, e non entrare nei campi degli orfani; PRO 23:11 ché il Vindice loro è potente; egli difenderà la causa loro contro di te. PRO 23:12 Applica il tuo cuore all’istruzione, e gli orecchi alle parole della scienza. PRO 23:13 Non risparmiare la correzione al fanciullo; se lo batti con la verga, non ne morrà; PRO 23:14 lo batterai con la verga, ma libererai l’anima sua dal soggiorno de’ morti. PRO 23:15 Figliuol mio, se il tuo cuore e savio, anche il mio cuore si rallegrerà; PRO 23:16 le viscere mie esulteranno quando le tue labbra diranno cose rette. PRO 23:17 Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma perseveri sempre nel timor dell’Eterno; PRO 23:18 poiché c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà frustrata. PRO 23:19 Ascolta, figliuol mio, sii savio, e dirigi il cuore per la diritta via. PRO 23:20 Non esser di quelli che son bevitori di vino, che son ghiotti mangiatori di carne; PRO 23:21 ché il beone ed il ghiotto impoveriranno e i dormiglioni n’andran vestiti di cenci. PRO 23:22 Da’ retta a tuo padre che t’ha generato, e non disprezzar tua madre quando sarà vecchia. PRO 23:23 Acquista verità e non la vendere, acquista sapienza, istruzione e intelligenza. PRO 23:24 Il padre del giusto esulta grandemente; chi ha generato un savio, ne avrà gioia. PRO 23:25 Possan tuo padre e tua madre rallegrarsi, e possa gioire colei che t’ha partorito! PRO 23:26 Figliuol mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie; PRO 23:27 perché la meretrice è una fossa profonda, e la straniera, un pozzo stretto. PRO 23:28 Anch’essa sta in agguato come un ladro, e accresce fra gli uomini il numero de’ traditori. PRO 23:29 Per chi sono gli “ahi”? per chi gli “ahimè”? per chi le liti? per chi i lamenti? per chi le ferite senza ragione? per chi gli occhi rossi? PRO 23:30 Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vin drogato. PRO 23:31 Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel calice e va giù così facilmente! PRO 23:32 Alla fine, esso morde come un serpente e punge come un basilisco. PRO 23:33 I tuoi occhi vedranno cose strane, il tuo cuore farà dei discorsi pazzi. PRO 23:34 Sarai come chi giace in mezzo al mare, come chi giace in cima a un albero di nave. PRO 23:35 Dirai: “M’hanno picchiato… e non m’han fatto male; m’hanno percosso… e non me ne sono accorto; quando mi sveglierò?… tornerò a cercarne ancora!” PRO 24:1 Non portare invidia ai malvagi, e non desiderare di star con loro, PRO 24:2 perché il loro cuore medita rapine, e le loro labbra parlan di nuocere. PRO 24:3 La casa si edifica con la sapienza, e si rende stabile con la prudenza; PRO 24:4 mediante la scienza, se ne riempiono le stanze d’ogni specie di beni preziosi e gradevoli. PRO 24:5 L’uomo savio è pien di forza, e chi ha conoscimento accresce la sua potenza; PRO 24:6 infatti, con savie direzioni potrai condur bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero de’ consiglieri. PRO 24:7 La sapienza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta di città. PRO 24:8 Chi pensa a mal fare sarà chiamato esperto in malizia. PRO 24:9 I disegni dello stolto sono peccato, e il beffardo è l’abominio degli uomini. PRO 24:10 Se ti perdi d’animo nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca. PRO 24:11 Libera quelli che son condotti a morte, e salva quei che, vacillando, vanno al supplizio. PRO 24:12 Se dici: “Ma noi non ne sapevamo nulla!…” Colui che pesa i cuori, non lo vede egli? Colui che veglia sull’anima tua non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le opere sue? PRO 24:13 Figliuol mio, mangia del miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato. PRO 24:14 Così conosci la sapienza per il bene dell’anima tua! Se la trovi, c’è un avvenire, e la speranza tua non sarà frustrata. PRO 24:15 O empio, non tendere insidie alla dimora del giusto! non devastare il luogo ove riposa! PRO 24:16 ché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi son travolti dalla sventura. PRO 24:17 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quand’è rovesciato, il cuor tuo non ne gioisca, PRO 24:18 che l’Eterno nol vegga e gli dispiaccia e non storni l’ira sua da lui. PRO 24:19 Non t’irritare a motivo di chi fa il male, e non portare invidia agli empi; PRO 24:20 perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta. PRO 24:21 Figliuol mio, temi l’Eterno e il re, e non far lega cogli amatori di novità; PRO 24:22 la loro calamità sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni? PRO 24:23 Anche queste sono massime dei Savi. Non è bene, in giudizio, aver de’ riguardi personali. PRO 24:24 Chi dice all’empio: “Tu sei giusto”, i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni. PRO 24:25 Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità. PRO 24:26 Dà un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta. PRO 24:27 Metti in buon ordine gli affari tuoi di fuori, metti in assetto i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa. PRO 24:28 Non testimoniare, senza motivo, contro il tuo prossimo; vorresti tu farti ingannatore con le tue parole? PRO 24:29 Non dire: “Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo l’opera sua”. PRO 24:30 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno; PRO 24:31 ed ecco le spine vi crescean da per tutto, i rovi ne coprivano il suolo, e il muro di cinta era in rovina. PRO 24:32 Considerai la cosa, e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione: PRO 24:33 Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare… PRO 24:34 e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato. PRO 25:1 Ecco altri proverbi di Salomone, raccolti dalla gente di Ezechia, re di Giuda. PRO 25:2 E’ gloria di Dio nascondere le cose; ma la gloria dei re sta nell’investigarle. PRO 25:3 L’altezza del cielo, la profondità della terra e il cuore dei re non si possono investigare. PRO 25:4 Togli dall’argento le scorie, e ne uscirà un vaso per l’artefice; PRO 25:5 togli l’empio dalla presenza del re, e il suo trono sarà reso stabile dalla giustizia. PRO 25:6 Non fare il vanaglorioso in presenza del re, e non ti porre nel luogo dei grandi; PRO 25:7 poiché è meglio ti sia detto: “Sali qui”, anziché essere abbassato davanti al principe che gli occhi tuoi hanno veduto. PRO 25:8 Non t’affrettare a intentar processi, che alla fine tu non sappia che fare, quando il tuo prossimo t’avrà svergognato. PRO 25:9 Difendi la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto d’un altro, PRO 25:10 onde chi t’ode non t’abbia a vituperare, e la tua infamia non si cancelli più. PRO 25:11 Le parole dette a tempo son come pomi d’oro in vasi d’argento cesellato. PRO 25:12 Per un orecchio docile, chi riprende con saviezza è un anello d’oro, un ornamento d’oro fino. PRO 25:13 Il messaggero fedele, per quelli che lo mandano, è come il fresco della neve al tempo della mèsse; esso ristora l’anima del suo padrone. PRO 25:14 Nuvole e vento, ma punta pioggia; ecco l’uomo che si vanta falsamente della sua liberalità. PRO 25:15 Con la pazienza si piega un principe, e la lingua dolce spezza dell’ossa. PRO 25:16 Se trovi del miele, mangiane quanto ti basta; che, satollandotene, tu non abbia poi a vomitarlo. PRO 25:17 Metti di rado il piede in casa del prossimo, ond’egli, stufandosi di te, non abbia ad odiarti. PRO 25:18 L’uomo che attesta il falso contro il suo prossimo, è un martello, una spada, una freccia acuta. PRO 25:19 La fiducia in un perfido, nel dì della distretta, è un dente rotto, un piede slogato. PRO 25:20 Cantar delle canzoni a un cuor dolente è come togliersi l’abito in giorno di freddo, e mettere aceto sul nitro. PRO 25:21 Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare: se ha sete, dagli dell’acqua da bere; PRO 25:22 ché, così, raunerai dei carboni accesi sul suo capo, e l’Eterno ti ricompenserà. PRO 25:23 Il vento del nord porta la pioggia, e la lingua che sparla di nascosto fa oscurare il viso. PRO 25:24 Meglio abitare sul canto d’un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa. PRO 25:25 Una buona notizia da paese lontano è come acqua fresca a persona stanca ed assetata. PRO 25:26 Il giusto che vacilla davanti all’empio, è come una fontana torbida e una sorgente inquinata. PRO 25:27 Mangiar troppo miele non è bene ma scrutare cose difficili è un onore. PRO 25:28 L’uomo che non si sa padroneggiare, è una città smantellata, priva di mura. PRO 26:1 Come la neve non conviene all’estate, né la pioggia al tempo della mèsse, così non conviene la gloria allo stolto. PRO 26:2 Come il passero vaga qua e là e la rondine vola, così la maledizione senza motivo, non raggiunge l’effetto. PRO 26:3 La frusta per il cavallo, la briglia per l’asino, e il bastone per il dosso degli stolti. PRO 26:4 Non rispondere allo stolto secondo la sua follia, che tu non gli abbia a somigliare. PRO 26:5 Rispondi allo stolto secondo la sua follia, perché non abbia a credersi savio. PRO 26:6 Chi affida messaggi a uno stolto si taglia i piedi e s’abbevera di pene. PRO 26:7 Come le gambe dello zoppo son senza forza, così è una massima in bocca degli stolti. PRO 26:8 Chi onora uno stolto fa come chi getta una gemma in un mucchio di sassi. PRO 26:9 Una massima in bocca agli stolti è come un ramo spinoso in mano a un ubriaco. PRO 26:10 Chi impiega lo stolto e il primo che capita, è come un arciere che ferisce tutti. PRO 26:11 Lo stolto che ricade nella sua follia, è come il cane che torna al suo vomito. PRO 26:12 Hai tu visto un uomo che si crede savio? C’è più da sperare da uno stolto che da lui. PRO 26:13 Il pigro dice: “C’è un leone nella strada, c’è un leone per le vie!” PRO 26:14 Come la porta si volge sui cardini così il pigro sul suo letto. PRO 26:15 Il pigro tuffa la mano nel piatto; gli par fatica riportarla alla bocca. PRO 26:16 Il pigro si crede più savio di sette uomini che dànno risposte sensate. PRO 26:17 Il passante che si riscalda per una contesa che non lo concerne, è come chi afferra un cane per le orecchie. PRO 26:18 Come un pazzo che avventa tizzoni, frecce e morte, PRO 26:19 così è colui che inganna il prossimo, e dice: “Ho fatto per ridere!” PRO 26:20 Quando mancan le legna, il fuoco si spegne; e quando non c’è maldicente, cessan le contese. PRO 26:21 Come il carbone da la brace, e le legna dànno la fiamma, così l’uomo rissoso accende le liti. PRO 26:22 Le parole del maldicente son come ghiottonerie, e penetrano fino nell’intimo delle viscere. PRO 26:23 Labbra ardenti e un cuor malvagio son come schiuma d’argento spalmata sopra un vaso di terra. PRO 26:24 Chi odia, parla con dissimulazione; ma, dentro, cova la frode. PRO 26:25 Quando parla con voce graziosa, non te ne fidare, perché ha sette abominazioni in cuore. PRO 26:26 L’odio suo si nasconde sotto la finzione, ma la sua malvagità si rivelerà nell’assemblea. PRO 26:27 Chi scava una fossa vi cadrà, e la pietra torna addosso a chi la rotola. PRO 26:28 La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito, e la bocca lusinghiera produce rovina. PRO 27:1 Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre. PRO 27:2 Altri ti lodi, non la tua bocca; un estraneo, non le tue labbra. PRO 27:3 La pietra è grave e la rena pesante, ma l’irritazione dello stolto pesa più dell’uno e dell’altra. PRO 27:4 L’ira è crudele e la collera impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia? PRO 27:5 Meglio riprensione aperta, che amore occulto. PRO 27:6 Fedeli son le ferite di chi ama; frequenti i baci di chi odia. PRO 27:7 Chi è sazio calpesta il favo di miele; ma, per chi ha fame, ogni cosa amara è dolce. PRO 27:8 Come l’uccello che va ramingo lungi dal nido, così è l’uomo che va ramingo lungi da casa. PRO 27:9 L’olio e il profumo rallegrano il cuore; così fa la dolcezza d’un amico coi suoi consigli cordiali. PRO 27:10 Non abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre, e non andare in casa del tuo fratello nel dì della tua sventura; un vicino dappresso val meglio d’un fratello lontano. PRO 27:11 Figliuol mio, sii savio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi vitupera. PRO 27:12 L’uomo accorto vede il male e si nasconde, ma gli scempi passan oltre e ne portan la pena. PRO 27:13 Prendigli il vestito giacché ha fatto cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri. PRO 27:14 Chi benedice il prossimo ad alta voce, di buon mattino, sarà considerato come se lo maledicesse. PRO 27:15 Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa son cose che si somigliano. PRO 27:16 Chi la vuol trattenere vuol trattenere il vento, e stringer l’olio nella sua destra. PRO 27:17 Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro. PRO 27:18 Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto; e chi veglia sul suo padrone sarà onorato. PRO 27:19 Come nell’acqua il viso risponde al viso, così il cuor dell’uomo risponde al cuore dell’uomo. PRO 27:20 Il soggiorno dei morti e l’abisso sono insaziabili, e insaziabili son gli occhi degli uomini. PRO 27:21 Il crogiuolo è per l’argento, il forno fusorio per l’oro, e l’uomo è provato dalla bocca di chi lo loda. PRO 27:22 Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio in mezzo al grano col pestello, la sua follia non lo lascerebbe. PRO 27:23 Guarda di conoscer bene lo stato delle tue pecore, abbi gran cura delle tue mandre; PRO 27:24 perché le ricchezze non duran sempre, e neanche una corona dura d’età in età. PRO 27:25 Quando è levato il fieno, subito rispunta la fresca verdura e le erbe dei monti sono raccolte. PRO 27:26 Gli agnelli ti dànno da vestire, i becchi di che comprarti un campo, PRO 27:27 e il latte delle capre basta a nutrir te, a nutrir la tua famiglia e a far vivere le tue serve. PRO 28:1 L’empio fugge senza che alcuno lo perseguiti, ma il giusto se ne sta sicuro come un leone. PRO 28:2 Per i suoi misfatti i capi d’un paese son numerosi, ma, con un uomo intelligente e pratico delle cose, l’ordine dura. PRO 28:3 Un povero che opprime i miseri è come una pioggia che devasta e non dà pane. PRO 28:4 Quelli che abbandonano la legge, lodano gli empi; ma quelli che l’osservano, fan loro la guerra. PRO 28:5 Gli uomini dati al male non comprendono ciò ch’è giusto, ma quelli che cercano l’Eterno comprendono ogni cosa. PRO 28:6 Meglio il povero che cammina nella sua integrità, del perverso che cammina nella doppiezza, ed è ricco. PRO 28:7 Chi osserva la legge è un figliuolo intelligente, ma il compagno dei ghiottoni fa vergogna a suo padre. PRO 28:8 Chi accresce i suoi beni con gl’interessi e l’usura, li aduna per colui che ha pietà dei poveri. PRO 28:9 Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge, la sua stessa preghiera è un abominio. PRO 28:10 Chi induce i giusti a battere una mala via cadrà egli stesso nella fossa che ha scavata; ma gli uomini integri erediteranno il bene. PRO 28:11 Il ricco si reputa savio, ma il povero ch’è intelligente, lo scruta. PRO 28:12 Quando i giusti trionfano, la gloria è grande; ma, quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde. PRO 28:13 Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia. PRO 28:14 Beato l’uomo ch’è sempre timoroso! ma chi indura il suo cuore cadrà nella sfortuna. PRO 28:15 Un empio che domina un popolo povero, è un leone ruggente, un orso affamato. PRO 28:16 Il principe senza prudenza fa molte estorsioni, ma chi odia il lucro disonesto prolunga i suoi giorni. PRO 28:17 L’uomo su cui pesa un omicidio, fuggirà fino alla fossa; nessuno lo fermi! PRO 28:18 Chi cammina integramente sarà salvato, ma il perverso che batte doppie vie, cadrà a un tratto. PRO 28:19 Chi lavora la sua terra avrà abbondanza di pane; ma chi va dietro ai fannulloni avrà abbondanza di miseria. PRO 28:20 L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta d’arricchire non rimarrà impunito. PRO 28:21 Aver de’ riguardi personali non è bene; per un pezzo di pane l’uomo talvolta diventa trasgressore. PRO 28:22 L’uomo invidioso ha fretta d’arricchire, e non sa che gli piomberà addosso la miseria. PRO 28:23 Chi riprende qualcuno gli sarà alla fine più accetto di chi lo lusinga con le sue parole. PRO 28:24 Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: “Non è un delitto!”, è compagno del dissipatore. PRO 28:25 Chi ha l’animo avido fa nascere contese, ma chi confida nell’Eterno sarà saziato. PRO 28:26 Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina saviamente scamperà. PRO 28:27 Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi, sarà coperto di maledizioni. PRO 28:28 Quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde; ma quando periscono, si moltiplicano i giusti. PRO 29:1 L’uomo che, essendo spesso ripreso, irrigidisce il collo, sarà di subito fiaccato, senza rimedio. PRO 29:2 Quando i giusti son numerosi, il popolo si rallegra: ma quando domina l’empio, il popolo geme. PRO 29:3 L’uomo che ama la sapienza, rallegra suo padre; ma chi frequenta le meretrici dissipa i suoi beni. PRO 29:4 Il re, con la giustizia, rende stabile il paese; ma chi pensa solo a imporre tasse, lo rovina. PRO 29:5 L’uomo che lusinga il prossimo, gli tende una rete davanti ai piedi. PRO 29:6 Nella trasgressione del malvagio v’è un’insidia; ma il giusto canta e si rallegra. PRO 29:7 Il giusto prende conoscenza della causa de’ miseri, ma l’empio non ha intendimento né conoscenza. PRO 29:8 I beffardi soffian nel fuoco delle discordie cittadine, ma i savi calmano le ire. PRO 29:9 Se un savio viene a contesa con uno stolto, quello va in collera e ride, e non c’è da intendersi. PRO 29:10 Gli uomini di sangue odiano chi è integro, ma gli uomini retti ne proteggono la vita. PRO 29:11 Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il savio rattiene la propria. PRO 29:12 Quando il sovrano dà retta alle parole menzognere, tutti i suoi ministri sono empi. PRO 29:13 Il povero e l’oppressore s’incontrano; l’Eterno illumina gli occhi d’ambedue. PRO 29:14 Il re che fa ragione ai miseri secondo verità, avrà il trono stabilito in perpetuo. PRO 29:15 La verga e la riprensione dànno sapienza; ma il fanciullo lasciato a sé stesso, fa vergogna a sua madre. PRO 29:16 Quando abbondano gli empi, abbondano le trasgressioni; ma i giusti ne vedranno la ruina. PRO 29:17 Correggi il tuo figliuolo; egli ti darà conforto, e procurerà delizie all’anima tua. PRO 29:18 Quando non c’è visioni, il popolo è senza freno; ma beato colui che osserva la legge! PRO 29:19 Uno schiavo non si corregge a parole; anche se comprende, non ubbidisce. PRO 29:20 Hai tu visto un uomo precipitoso nel suo parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui. PRO 29:21 Se uno alleva delicatamente da fanciullo il suo servo, questo finirà per voler essere figliuolo. PRO 29:22 L’uomo iracondo fa nascere contese, e l’uomo collerico abbonda in trasgressioni. PRO 29:23 L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria. PRO 29:24 Chi fa società col ladro odia l’anima sua; egli ode la esecrazione e non dice nulla. PRO 29:25 La paura degli uomini costituisce un laccio, ma chi confida nell’Eterno è al sicuro. PRO 29:26 Molti cercano il favore del principe, ma l’Eterno fa giustizia ad ognuno. PRO 29:27 L’uomo iniquo è un abominio per i giusti, e colui che cammina rettamente è un abominio per gli empi. PRO 30:1 Parole di Agur, figliuolo di Jaké. Sentenze pronunziate da quest’uomo per Itiel, per Itiel ed Ucal. PRO 30:2 Certo, io sono più stupido d’ogni altro, e non ho l’intelligenza d’un uomo. PRO 30:3 Non ho imparato la sapienza, e non ho la conoscenza del Santo. PRO 30:4 Chi è salito in cielo e n’è disceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuse l’acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome del suo figlio? Lo sai tu? PRO 30:5 Ogni parola di Dio è affinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui. PRO 30:6 Non aggiunger nulla alle sue parole, ch’egli non t’abbia a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo. PRO 30:7 Io t’ho chiesto due cose: non me le rifiutare, prima ch’io muoia: PRO 30:8 allontana da me vanità e parola mendace; non mi dare né povertà né ricchezze, cibami del pane che m’è necessario, PRO 30:9 ond’io, essendo sazio, non giunga a rinnegarti, e a dire: “Chi è l’Eterno?” ovvero, diventato povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio. PRO 30:10 Non calunniare il servo presso al suo padrone, ch’ei non ti maledica e tu non abbia a subirne la pena. PRO 30:11 V’è una razza di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre. PRO 30:12 V’è una razza di gente che si crede pura, e non è lavata dalla sua sozzura. PRO 30:13 V’è una razza di gente che ha gli occhi alteri e come! e le palpebre superbe. PRO 30:14 V’è una razza di gente i cui denti sono spade e i mascellari, coltelli, per divorare del tutto i miseri sulla terra, e i bisognosi fra gli uomini. PRO 30:15 La mignatta ha due figliuole, che dicono: “Dammi” “dammi!”. Ci son tre cose che non si sazian mai, anzi quattro, che non dicon mai: “Basta!” PRO 30:16 Il soggiorno dei morti, il seno sterile, la terra che non si sazia d’acqua, e il fuoco, che non dice mai: “Basta!” PRO 30:17 L’occhio di chi si fa beffe del padre e disdegna d’ubbidire alla madre, lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti. PRO 30:18 Ci son tre cose per me troppo maravigliose; anzi quattro, ch’io non capisco: PRO 30:19 la traccia dell’aquila nell’aria, la traccia del serpente sulla roccia, la traccia della nave in mezzo al mare, la traccia dell’uomo nella giovane. PRO 30:20 Tale è la condotta della donna adultera: essa mangia, si pulisce la bocca, e dice: “Non ho fatto nulla di male!” PRO 30:21 Per tre cose la terra trema, anzi per quattro, che non può sopportare: PRO 30:22 per un servo quando diventa re, per un uomo da nulla quando ha pane a sazietà, PRO 30:23 per una donna, non mai chiesta, quando giunge a maritarsi, e per una serva quando diventa erede della padrona. PRO 30:24 Ci son quattro animali fra i più piccoli della terra, e nondimeno pieni di saviezza: PRO 30:25 le formiche, popolo senza forze, che si preparano il cibo durante l’estate; PRO 30:26 i conigli, popolo non potente, che fissano la loro dimora nelle rocce; PRO 30:27 le locuste, che non hanno re, e procedon tutte, divise per schiere; PRO 30:28 la lucertola, che puoi prender con le mani, eppur si trova nei palazzi dei re. PRO 30:29 Queste tre creature hanno una bella andatura, anche queste quattro hanno un passo magnifico: PRO 30:30 il leone, ch’è il più forte degli animali, e non indietreggia dinanzi ad alcuno; PRO 30:31 il cavallo dai fianchi serrati, il capro, e il re alla testa dei suoi eserciti. PRO 30:32 Se hai agito follemente cercando d’innalzarti, o se hai pensato del male, mettiti la mano sulla bocca; PRO 30:33 perché, come chi sbatte la panna ne fa uscire il burro, chi comprime il naso ne fa uscire il sangue, così chi spreme l’ira ne fa uscire contese. PRO 31:1 Parole del re Lemuel. Sentenze con le quali sua madre lo ammaestrò. PRO 31:2 Che ti dirò, figlio mio? che ti dirò, figlio delle mie viscere? che ti dirò, o figlio dei miei voti? PRO 31:3 Non dare il tuo vigore alle donne, né i tuoi costumi a quelle che perdono i re. PRO 31:4 Non s’addice ai re, o Lemuel, non s’addice ai re bere del vino, né ai principi, bramar la cervogia: PRO 31:5 che a volte, avendo bevuto, non dimentichino la legge, e non disconoscano i diritti d’ogni povero afflitto. PRO 31:6 Date della cervogia a chi sta per perire, e del vino a chi ha l’anima amareggiata; PRO 31:7 affinché bevano, dimentichino la loro miseria, e non si ricordin più dei loro travagli. PRO 31:8 Apri la tua bocca in favore del mutolo, per sostener la causa di tutti i derelitti; PRO 31:9 apri la tua bocca, giudica con giustizia, fa’ ragione al misero ed al bisognoso. PRO 31:10 Elogio della donna forte e virtuosa. Una donna forte e virtuosa chi la troverà? il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle. PRO 31:11 Il cuore del suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste. PRO 31:12 Ella gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita. PRO 31:13 Ella si procura della lana e del lino, e lavora con diletto con le proprie mani. PRO 31:14 Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano. PRO 31:15 Ella si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue donne di servizio. PRO 31:16 Ella posa gli occhi sopra un campo, e l’acquista; col guadagno delle sue mani pianta una vigna. PRO 31:17 Ella si ricinge di forza i fianchi, e fa robuste le sue braccia. PRO 31:18 Ella s’accorge che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte. PRO 31:19 Ella mette la mano alla ròcca, e le sue dita maneggiano il fuso. PRO 31:20 Ella stende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso. PRO 31:21 Ella non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana scarlatta. PRO 31:22 Ella si fa dei tappeti, ha delle vesti di lino finissimo e di porpora. PRO 31:23 Il suo marito è rispettato alle porte, quando si siede fra gli Anziani del paese. PRO 31:24 Ella fa delle tuniche e le vende, e delle cinture che dà al mercante. PRO 31:25 Forza e dignità sono il suo manto, ed ella si ride dell’avvenire. PRO 31:26 Ella apre la bocca con sapienza, ed ha sulla lingua insegnamenti di bontà. PRO 31:27 Ella sorveglia l’andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia. PRO 31:28 I suoi figliuoli sorgono e la proclaman beata, e il suo marito la loda, dicendo: PRO 31:29 “Molte donne si son portate valorosamente, ma tu le superi tutte”! PRO 31:30 La grazia è fallace e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme l’Eterno è quella che sarà lodata. PRO 31:31 Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte! ECC 1:1 Parole dell’Ecclesiaste, figliuolo di Davide, re di Gerusalemme. ECC 1:2 Vanità delle vanità, dice l’Ecclesiaste; ECC 1:3 vanità delle vanità; tutto è vanità. Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che dura sotto il sole? ECC 1:4 Una generazione se ne va, un’altra viene, e la terra sussiste in perpetuo. ECC 1:5 Anche il sole si leva, poi tramonta, e s’affretta verso il luogo donde si leva di nuovo. ECC 1:6 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. ECC 1:7 Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non s’empie; al luogo dove i fiumi si dirigono, tornano a dirigersi sempre. ECC 1:8 Ogni cosa è in travaglio, più di quel che l’uomo possa dire; l’occhio non si sazia mai di vedere, e l’orecchio non è mai stanco d’udire. ECC 1:9 Quello ch’è stato è quel che sarà; quel che s’è fatto è quel che si farà; non v’è nulla di nuovo sotto il sole. ECC 1:10 V’ha egli qualcosa della quale si dica: “Guarda questo è nuovo?” Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. ECC 1:11 Non rimane memoria delle cose d’altri tempi; e di quel che succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi. ECC 1:12 Io, l’Ecclesiaste, sono stato re d’Israele a Gerusalemme, ECC 1:13 ed ho applicato il cuore a cercare e ad investigare con sapienza tutto ciò che si fa sotto il cielo: occupazione penosa, che Dio ha data ai figliuoli degli uomini perché vi si affatichino. ECC 1:14 Io ho veduto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità e un correr dietro al vento. ECC 1:15 Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può esser contato. ECC 1:16 Io ho detto, parlando in cuor mio: “Ecco io ho acquistato maggior sapienza di tutti quelli che hanno regnato prima di me in Gerusalemme”; sì, il mio cuore ha posseduto molta sapienza e molta scienza. ECC 1:17 Ed ho applicato il cuore a conoscer la sapienza, e a conoscere la follia e la stoltezza, ed ho riconosciuto che anche questo è un correr dietro al vento. ECC 1:18 Poiché dov’è molta sapienza v’è molto affanno, e chi accresce la sua scienza accresce il suo dolore. ECC 2:1 Io ho detto in cuor mio: “Andiamo! Io ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere!” Ed ecco che anche questo è vanità. ECC 2:2 Io ho detto del riso: “E’ una follia”; e della gioia: “A che giova?” ECC 2:3 Io presi in cuor mio la risoluzione di abbandonar la mia carne alle attrattive del vino, e, pur lasciando che il mio cuore mi guidasse saviamente, d’attenermi alla follia, finch’io vedessi ciò ch’è bene che gli uomini facciano sotto il cielo, durante il numero de’ giorni della loro vita. ECC 2:4 Io intrapresi de’ grandi lavori; mi edificai delle case; mi piantai delle vigne; ECC 2:5 mi feci de’ giardini e dei parchi, e vi piantai degli alberi fruttiferi d’ogni specie; ECC 2:6 mi costrussi degli stagni per adacquare con essi il bosco dove crescevano gli alberi; ECC 2:7 comprai servi e serve, ed ebbi de’ servi nati in casa; ebbi pure greggi ed armenti, in gran numero, più di tutti quelli ch’erano stati prima di me a Gerusalemme; ECC 2:8 accumulai argento, oro, e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei cantanti e delle cantanti, e ciò che fa la delizia de’ figliuoli degli uomini, delle donne in gran numero. ECC 2:9 Così divenni grande, e sorpassai tutti quelli ch’erano stati prima di me a Gerusalemme; e la mia sapienza rimase pur sempre meco. ECC 2:10 Di tutto quello che i miei occhi desideravano io nulla rifiutai loro; non privai il cuore d’alcuna gioia; poiché il mio cuore si rallegrava d’ogni mia fatica, ed è la ricompensa che m’è toccata d’ogni mia fatica. ECC 2:11 Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo durata a farle, ed ecco che tutto era vanità e un correr dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole. ECC 2:12 Allora mi misi ad esaminate la sapienza, la follia e la stoltezza. Che farà l’uomo che succederà al re? Quello ch’è già stato fatto. ECC 2:13 E vidi che la sapienza ha un vantaggio sulla stoltezza, come la luce ha un vantaggio sulle tenebre. ECC 2:14 Il savio ha gli occhi in testa, mentre lo stolto cammina nelle tenebre; ma ho riconosciuto pure che tutti e due hanno la medesima sorte. ECC 2:15 Ond’io ho detto in cuor mio: “La sorte che tocca allo stolto toccherà anche a me; perché dunque essere stato così savio?” E ho detto in cuor mio che anche questo è vanità. ECC 2:16 Poiché tanto del savio quanto dello stolto non rimane ricordo eterno; giacché, nei giorni a venire, tutto sarà da tempo dimenticato. Pur troppo il savio muore, al pari dello stolto! ECC 2:17 Perciò io ho odiata la vita, perché tutto ciò che si fa sotto il sole m’è divenuto odioso, poiché tutto è vanità e un correr dietro al vento. ECC 2:18 Ed ho odiata ogni fatica che ho durata sotto il sole, e di cui debbo lasciare il godimento a colui che verrà dopo di me. ECC 2:19 E chi sa s’egli sarà savio o stolto? Eppure sarà padrone di tutto il lavoro che io ho compiuto con fatica e con saviezza sotto il sole. Anche questo è vanità. ECC 2:20 Così sono arrivato a far perdere al mio cuore ogni speranza circa tutta la fatica che ho durato sotto il sole. ECC 2:21 Poiché, ecco un uomo che ha lavorato con saviezza, con intelligenza e con successo e lascia il frutto del suo lavoro in eredità a un altro, che non v’ha speso intorno alcuna fatica! Anche questo è vanità, e un male grande. ECC 2:22 Difatti, che profitto trae l’uomo da tutto il suo lavoro, dalle preoccupazioni del suo cuore, da tutto quel che gli è costato tanta fatica sotto il sole? ECC 2:23 Tutti i suoi giorni non sono che dolore, la sua occupazione non è che fastidio; perfino la notte il suo cuore non ha posa. Anche questo è vanità. ECC 2:24 Non v’è nulla di meglio per l’uomo del mangiare, del bere, e del far godere all’anima sua il benessere in mezzo alla fatica ch’ei dura; ma anche questo ho veduto che viene dalla mano di Dio. ECC 2:25 Difatti, chi, senza di lui, può mangiare o godere? ECC 2:26 Poiché Iddio dà all’uomo ch’egli gradisce, sapienza, intelligenza e gioia; ma al peccatore dà la cura di raccogliere, d’accumulare, per lasciar poi tutto a colui ch’è gradito agli occhi di Dio. Anche questo è vanità e un correre dietro al vento. ECC 3:1 Per tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: ECC 3:2 un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per svellere ciò ch’è piantato; ECC 3:3 un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire; ECC 3:4 un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare; ECC 3:5 un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracciamenti; ECC 3:6 un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttar via; ECC 3:7 un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; ECC 3:8 un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace. ECC 3:9 Che profitto trae dalla sua fatica colui che lavora? ECC 3:10 Io ho visto le occupazioni che Dio dà agli uomini perché vi si affatichino. ECC 3:11 Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo; egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero della eternità, quantunque l’uomo non possa comprendere dal principio alla fine l’opera che Dio ha fatta. ECC 3:12 Io ho riconosciuto che non v’è nulla di meglio per loro del rallegrarsi e del procurarsi del benessere durante la loro vita, ECC 3:13 ma che se uno mangia, beve e gode del benessere in mezzo a tutto il suo lavoro, è un dono di Dio. ECC 3:14 Io ho riconosciuto che tutto quello che Dio fa è per sempre; niente v’è da aggiungervi, niente da togliervi; e che Dio fa così perché gli uomini lo temano. ECC 3:15 Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato, e Dio riconduce ciò ch’è passato. ECC 3:16 Ho anche visto sotto il sole che nel luogo stabilito per giudicare v’è della empietà, e che nel luogo stabilito per la giustizia v’è della empietà, ECC 3:17 e ho detto in cuor mio: “Iddio giudicherà il giusto e l’empio poiché v’è un tempo per il giudicio di qualsivoglia azione e, nel luogo fissato, sarà giudicata ogni opera”. ECC 3:18 Io ho detto in cuor mio: “Così è, a motivo dei figliuoli degli uomini perché Dio li metta alla prova, ed essi stessi riconoscano che non sono che bestie”. ECC 3:19 Poiché la sorte de’ figliuoli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è vanità. ECC 3:20 Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengon dalla polvere, e tutti ritornano alla polvere. ECC 3:21 Chi sa se il soffio dell’uomo sale in alto, e se il soffio della bestia scende in basso nella terra? ECC 3:22 Io ho dunque visto che non v’è nulla di meglio per l’uomo del rallegrarsi, nel compiere il suo lavoro; tale è la sua parte; poiché chi lo farà tornare per godere di ciò che verrà dopo di lui? ECC 4:1 Mi son messo poi a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole; ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli e dal lato dei loro oppressori la violenza, mentre quelli non hanno chi li consoli. ECC 4:2 Ond’io ho stimato i morti, che son già morti, più felici de’ vivi che son vivi tuttora; ECC 4:3 è più felice degli uni e degli altri, colui che non è ancora venuto all’esistenza, e non ha ancora vedute le azioni malvage che si commettono sotto il sole. ECC 4:4 E ho visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell’uno contro l’altro. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento. ECC 4:5 Lo stolto incrocia le braccia e mangia la sua propria carne. ECC 4:6 Val meglio una mano piena di riposo, che ambo le mani piene di travaglio e di corsa dietro al vento. ECC 4:7 E ho visto anche un’altra vanità sotto il sole: ECC 4:8 un tale è solo, senz’alcuno che gli stia da presso; non ha né figlio né fratello, e nondimeno s’affatica senza fine, e i suoi occhi non si sazian mai di ricchezze. E non riflette: Ma per chi dunque m’affatico e privo l’anima mia d’ogni bene? Anche questa è una vanità e un’ingrata occupazione. ECC 4:9 Due valgon meglio d’un solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. ECC 4:10 Poiché, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a colui ch’è solo, e cade senz’avere un altro che lo rialzi! ECC 4:11 Così pure, se due dormono assieme, si riscaldano; ma chi è solo, come farà a riscaldarsi? ECC 4:12 E se uno tenta di sopraffare colui ch’è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto. ECC 4:13 Meglio un giovinetto povero e savio, d’un re vecchio e stolto che non sa più ricevere ammonimenti. ECC 4:14 E’ uscito di prigione per esser re: egli, ch’era nato povero nel suo futuro regno. ECC 4:15 Io ho visto tutti i viventi che vanno e vengono sotto il sole unirsi al giovinetto, che dovea succedere al re e regnare al suo posto. ECC 4:16 Senza fine eran tutto il popolo, tutti quelli alla testa dei quali ei si trovava. Eppure, quelli che verranno in seguito non si rallegreranno di lui! Anche questo è vanità e un correr dietro al vento. ECC 5:1 Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di Dio, e appressati per ascoltare, anziché per offrire il sacrifizio degli stolti, i quali non sanno neppure che fanno male. ECC 5:2 Non esser precipitoso nel parlare, e il tuo cuore non s’affretti a proferir verbo davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; le tue parole sian dunque poche; ECC 5:3 poiché colla moltitudine delle occupazioni vengono i sogni, e colla moltitudine delle parole, i ragionamenti insensati. ECC 5:4 Quand’hai fatto un voto a Dio, non indugiare ad adempierlo; poich’egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto. ECC 5:5 Meglio è per te non far voti, che farne e poi non adempierli. ECC 5:6 Non permettere alla tua bocca di render colpevole la tua persona; e non dire davanti al messaggero di Dio: “E’ stato uno sbaglio.” Perché Iddio s’adirerebbe egli per le tue parole, e distruggerebbe l’opera delle tue mani? ECC 5:7 Poiché, se vi son delle vanità nella moltitudine de’ sogni, ve ne sono anche nella moltitudine delle parole; perciò temi Iddio! ECC 5:8 Se vedi nella provincia l’oppressione del povero e la violazione del diritto e della giustizia, non te ne maravigliare; poiché sopra un uomo in alto veglia uno che sta più in alto e sovr’essi, sta un Altissimo. ECC 5:9 Ma vantaggioso per un paese è, per ogni rispetto, un re, che si faccia servo de’ campi. ECC 5:10 Chi ama l’argento non è saziato con l’argento; e chi ama le ricchezze non ne trae profitto di sorta. Anche questo è vanità. ECC 5:11 Quando abbondano i beni, abbondano anche quei che li mangiano; e che pro ne viene ai possessori, se non di veder quei beni coi loro occhi? ECC 5:12 Dolce è il sonno del lavoratore, abbia egli poco o molto da mangiare; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire. ECC 5:13 V’è un male grave ch’io ho visto sotto il sole; delle ricchezze conservate dal loro possessore, per sua sventura. ECC 5:14 Queste ricchezze vanno perdute per qualche avvenimento funesto; e se ha generato un figliuolo, questi resta con nulla in mano. ECC 5:15 Uscito ignudo dal seno di sua madre, quel possessore se ne va com’era venuto; e di tutta la sua fatica non può prender nulla da portar seco in mano. ECC 5:16 Anche questo è un male grave: ch’ei se ne vada tal e quale era venuto; e qual profitto gli viene dall’aver faticato per il vento? ECC 5:17 E per di più, durante tutta la vita egli mangia nelle tenebre, e ha molti fastidi, malanni e crucci. ECC 5:18 Ecco quello che ho veduto: buona e bella cosa è per l’uomo mangiare, bere, godere del benessere in mezzo a tutta la fatica ch’ei dura sotto il sole, tutti i giorni di vita che Dio gli ha dati; poiché questa è la sua parte. ECC 5:19 E ancora se Dio ha dato a un uomo delle ricchezze e dei tesori, e gli ha dato potere di goderne, di prenderne la sua parte e di gioire della sua fatica, è questo un dono di Dio; ECC 5:20 poiché un tal uomo non si ricorderà troppo dei giorni della sua vita, giacché Dio gli concede gioia nel cuore. ECC 6:1 V’è un male che ho veduto sotto il sole e che grava di frequente sugli uomini: ECC 6:2 eccone uno a cui Dio dà ricchezze, tesori e gloria, in guisa che nulla manca all’anima sua di tutto ciò che può desiderare, ma Dio non gli dà il potere di goderne; ne gode uno straniero. Ecco una vanità e un male grave. ECC 6:3 Se uno generasse cento figliuoli, vivesse molti anni sì che i giorni de’ suoi anni si moltiplicassero, se l’anima sua non si sazia di beni ed ei non ha sepoltura, io dico che un aborto è più felice di lui; ECC 6:4 poiché l’aborto nasce invano, se ne va nelle tenebre, e il suo nome resta coperto di tenebre; ECC 6:5 non ha neppur visto né conosciuto il sole e nondimeno ha più riposo di quell’altro. ECC 6:6 Quand’anche questi vivesse due volte mille anni, se non gode benessere, a che pro? Non va tutto a finire in un medesimo luogo? ECC 6:7 Tutta la fatica dell’uomo è per la sua bocca, e nondimeno l’appetito suo non è mai sazio. ECC 6:8 Che vantaggio ha il savio sopra lo stolto? O che vantaggio ha il povero che sa come condursi in presenza de’ viventi? ECC 6:9 Veder con gli occhi val meglio del lasciar vagare i propri desideri. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento. ECC 6:10 Ciò che esiste è già stato chiamato per nome da tempo, ed è noto che cosa l’uomo è, e che non può contendere con Colui ch’è più forte di lui. ECC 6:11 Moltiplicar le parole è moltiplicare la vanità; che pro ne viene all’uomo? ECC 6:12 Poiché chi sa ciò ch’è buono per l’uomo nella sua vita, durante tutti i giorni della sua vita vana, ch’egli passa come un’ombra? E chi sa dire all’uomo quel che sarà dopo di lui sotto il sole? ECC 7:1 Una buona reputazione val meglio dell’olio odorifero; e il giorno della morte, meglio del giorno della nascita. ECC 7:2 E’ meglio andare in una casa di duolo, che andare in una casa di convito; poiché là è la fine d’ogni uomo, e colui che vive vi porrà mente. ECC 7:3 La tristezza val meglio del riso; poiché quando il viso è mesto, il cuore diventa migliore. ECC 7:4 Il cuore del savio è nella casa del duolo; ma il cuore degli stolti è nella casa della gioia. ECC 7:5 Meglio vale udire la riprensione del savio, che udire la canzone degli stolti. ECC 7:6 Poiché qual è lo scoppiettio de’ pruni sotto una pentola, tal è il riso dello stolto. Anche questo è vanità. ECC 7:7 Certo, l’oppressione rende insensato il savio, e il dono fa perdere il senno. ECC 7:8 Meglio vale la fine d’una cosa, che il suo principio; e lo spirito paziente val meglio dello spirito altero. ECC 7:9 Non t’affrettare a irritarti nello spirito tuo, perché l’irritazione riposa in seno agli stolti. ECC 7:10 Non dire: “Come mai i giorni di prima eran migliori di questi?” poiché non è per sapienza che tu chiederesti questo. ECC 7:11 La sapienza è buona quanto un’eredità, e anche di più, per quelli che vedono il sole. ECC 7:12 Poiché la sapienza offre un riparo, come l’offre il danaro; ma l’eccellenza della scienza sta in questo, che la sapienza fa vivere quelli che la possiedono. ECC 7:13 Considera l’opera di Dio; chi potrà raddrizzare ciò che egli ha ricurvo? ECC 7:14 Nel giorno della prosperità godi del bene, e nel giorno dell’avversità rifletti. Dio ha fatto l’uno come l’altro, affinché l’uomo non scopra nulla di ciò che sarà dopo di lui. ECC 7:15 Io ho veduto tutto questo nei giorni della mia vanità. V’è tal giusto che perisce per la sua giustizia, e v’è tal empio che prolunga la sua vita con la sua malvagità. ECC 7:16 Non esser troppo giusto, e non ti far savio oltremisura; perché ti distruggeresti? ECC 7:17 Non esser troppo empio, né essere stolto; perché morresti tu prima del tempo? ECC 7:18 E’ bene che tu t’attenga fermamente a questo, e che tu non ritragga la mano da quello; poiché chi teme Iddio evita tutte queste cose. ECC 7:19 La sapienza dà al savio più forza che non facciano dieci capi in una città. ECC 7:20 Certo, non v’è sulla terra alcun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai. ECC 7:21 Non porre dunque mente a tutte le parole che si dicono, per non sentirti maledire dal tuo servo; ECC 7:22 poiché il tuo cuore sa che sovente anche tu hai maledetto altri. ECC 7:23 Io ho esaminato tutto questo con sapienza. Ho detto: “Voglio acquistare sapienza”; ma la sapienza è rimasta lungi da me. ECC 7:24 Una cosa ch’è tanto lontana e tanto profonda chi la potrà trovare? ECC 7:25 Io mi sono applicato nel cuor mio a riflettere, a investigare, a cercare la sapienza e la ragion delle cose, e a riconoscere che l’empietà è una follia e la stoltezza una pazzia; ECC 7:26 e ho trovato una cosa più amara della morte: la donna ch’è tutta tranelli, il cui cuore non è altro che reti, e le cui mani sono catene; colui ch’è gradito a Dio le sfugge, ma il peccatore riman preso da lei. ECC 7:27 Ecco, questo ho trovato, dice l’Ecclesiaste, dopo aver esaminato le cose una ad una per afferrarne la ragione; ECC 7:28 ecco quello che l’anima mia cerca ancora, senza ch’io l’abbia trovato: un uomo fra mille, l’ho trovato, ma una donna fra tutte, non l’ho trovata. ECC 7:29 Questo soltanto ho trovato: che Dio ha fatto l’uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi. ECC 8:1 Chi è come il savio? e chi conosce la spiegazione delle cose? La sapienza d’un uomo gli fa risplendere la faccia, e la durezza del suo volto n’è mutata. ECC 8:2 Io ti dico: “Osserva gli ordini del re”; e questo, a motivo del giuramento che hai fatto dinanzi a Dio. ECC 8:3 Non t’affrettare ad allontanarti dalla sua presenza, e non persistere in una cosa cattiva; poich’egli può fare tutto quello che gli piace, ECC 8:4 perché la parola del re è potente; e chi gli può dire: “Che fai?” ECC 8:5 Chi osserva il comandamento non conosce disgrazia, e il cuore dell’uomo savio sa che v’è un tempo e un giudizio; ECC 8:6 perché per ogni cosa v’è un tempo e un giudizio; giacché la malvagità dell’uomo pesa grave addosso a lui. ECC 8:7 L’uomo, infatti, non sa quel che avverrà; poiché chi gli dirà come andranno le cose? ECC 8:8 Non v’è uomo che abbia potere sul vento per poterlo trattenere, o che abbia potere sul giorno della morte; non v’è congedo in tempo di guerra, e l’iniquità non può salvare chi la commette. ECC 8:9 Io ho veduto tutto questo, ed ho posto mente a tutto quello che si fa sotto il sole, quando l’uomo signoreggia sugli uomini per loro sventura. ECC 8:10 Ed ho veduto allora degli empi ricever sepoltura ed entrare nel loro riposo, e di quelli che s’eran condotti con rettitudine andarsene lungi dal luogo santo, ed esser dimenticati nella città. Anche questo è vanità. ECC 8:11 Siccome la sentenza contro una mala azione non si eseguisce prontamente, il cuore dei figliuoli degli uomini è pieno della voglia di fare il male. ECC 8:12 Quantunque il peccatore faccia cento volte il male e pur prolunghi i suoi giorni, pure io so che il bene è per quelli che temono Dio, che provan timore nel suo cospetto. ECC 8:13 Ma non v’è bene per l’empio, ed ei non prolungherà i suoi giorni come fa l’ombra che s’allunga; perché non prova timore nel cospetto di Dio. ECC 8:14 V’è una vanità che avviene sulla terra; ed è che vi son dei giusti i quali son trattati come se avessero fatto l’opera degli empi, e vi son degli empi i quali son trattati come se avessero fatto l’opera de’ giusti. Io ho detto che anche questo è vanità. ECC 8:15 Così io ho lodata la gioia, perché non v’è per l’uomo altro bene sotto il sole, fuori del mangiare, del bere e del gioire; questo è quello che lo accompagnerà in mezzo al suo lavoro, durante i giorni di vita che Dio gli dà sotto il sole. ECC 8:16 Quand’io ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza e a considerare le cose che si fanno sulla terra perché gli occhi dell’uomo non godono sonno né giorno né notte, ECC 8:17 allora ho mirato tutta l’opera di Dio, e ho veduto che l’uomo è impotente a spiegare quello che si fa sotto il sole; egli ha un bell’affaticarsi a cercarne la spiegazione; non riesce a trovarla; e anche se il savio pretende di saperla, non però può trovarla. ECC 9:1 Sì, io ho applicato a tutto questo il mio cuore, e ho cercato di chiarirlo: che cioè i giusti e i savi e le loro opere sono nelle mani di Dio; l’uomo non sa neppure se amerà o se odierà; tutto è possibile. ECC 9:2 Tutto succede ugualmente a tutti; la medesima sorte attende il giusto e l’empio, il buono e puro e l’impuro, chi offre sacrifizi e chi non li offre; tanto è il buono quanto il peccatore, tanto è colui che giura quanto chi teme di giurare. ECC 9:3 Questo è un male fra tutto quello che si fa sotto il sole: che tutti abbiano una medesima sorte; e così il cuore dei figliuoli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono; poi, se ne vanno ai morti. ECC 9:4 Per chi è associato a tutti gli altri viventi c’è speranza; perché un cane vivo val meglio d’un leone morto. ECC 9:5 Difatti, i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla, e non v’è più per essi alcun salario; poiché la loro memoria è dimenticata. ECC 9:6 E il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole. ECC 9:7 Va’, mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha già gradito le tue opere. ECC 9:8 Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l’olio non manchi mai sul tuo capo. ECC 9:9 Godi la vita con la moglie che ami, durante tutti i giorni della vita della tua vanità, che Dio t’ha data sotto il sole per tutto il tempo della tua vanità; poiché questa è la tua parte nella vita, in mezzo a tutta la fatica che duri sotto il sole. ECC 9:10 Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno de’ morti dove vai, non v’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né sapienza. ECC 9:11 Io mi son rimesso a considerare che sotto il sole, per correre non basta esser agili, né basta per combattere esser valorosi, né esser savi per aver del pane, né essere intelligenti per aver delle ricchezze, né esser abili per ottener favore; poiché tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze. ECC 9:12 Poiché l’uomo non conosce la sua ora; come i pesci che son presi nella rete fatale, e come gli uccelli che son còlti nel laccio, così i figliuoli degli uomini son presi nel laccio al tempo dell’avversità, quando essa piomba su loro improvvisa. ECC 9:13 Ho visto sotto il sole anche questo esempio di sapienza che m’è parsa grande. ECC 9:14 C’era una piccola città, con entro pochi uomini; un gran re le marciò contro, la cinse d’assedio, e le costruì contro de’ grandi bastioni. ECC 9:15 Ora in essa si trovò un uomo povero e savio, che con la sua sapienza salvò la città. Eppure nessuno conservò ricordo di quell’uomo povero. ECC 9:16 Allora io dissi: “La sapienza val meglio della forza; ma la sapienza del povero è disprezzata, e le sue parole non sono ascoltate”. ECC 9:17 Le parole de’ savi, udite nella quiete, valgon meglio delle grida di chi domina fra gli stolti. ECC 9:18 La sapienza val meglio degli strumenti di guerra; ma un solo peccatore distrugge un gran bene. ECC 10:1 Le mosche morte fanno puzzare e imputridire l’olio del profumiere; un po’ di follia guasta il pregio della sapienza e della gloria. ECC 10:2 Il savio ha il cuore alla sua destra, ma lo stolto l’ha alla sua sinistra. ECC 10:3 Anche quando lo stolto va per la via, il senno gli manca e mostra a tutti ch’è uno stolto. ECC 10:4 Se il sovrano sale in ira contro di te, non lasciare il tuo posto; perché la dolcezza previene grandi peccati. ECC 10:5 C’è un male che ho veduto sotto il sole, un errore che procede da chi governa: ECC 10:6 che, cioè la stoltezza occupa posti altissimi, e i ricchi seggono in luoghi bassi. ECC 10:7 Ho veduto degli schiavi a cavallo, e de’ principi camminare a piedi come degli schiavi. ECC 10:8 Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi demolisce un muro sarà morso dalla serpe. ECC 10:9 Chi smuove le pietre ne rimarrà contuso, e chi spacca le legna corre un pericolo. ECC 10:10 Se il ferro perde il taglio e uno non l’arrota, bisogna che raddoppi la forza; ma la sapienza ha il vantaggio di sempre riuscire. ECC 10:11 Se il serpente morde prima d’essere incantato, l’incantatore diventa inutile. ECC 10:12 Le parole della bocca del savio son piene di grazia; ma le labbra dello stolto son causa della sua rovina. ECC 10:13 Il principio delle parole della sua bocca è stoltezza, e la fine del suo dire è malvagia pazzia. ECC 10:14 Lo stolto moltiplica le parole; eppure l’uomo non sa quel che gli avverrà; e chi gli dirà quel che succederà dopo di lui? ECC 10:15 La fatica dello stolto lo stanca, perch’egli non sa neppur la via della città. ECC 10:16 Guai a te, o paese, il cui re è un fanciullo, e i cui principi mangiano fin dal mattino! ECC 10:17 Beato te, o paese, il cui re è di nobile lignaggio, ed i cui principi si mettono a tavola al tempo convenevole, per ristorare le forze e non per ubriacarsi! ECC 10:18 Per la pigrizia sprofonda il soffitto; per la rilassatezza delle mani piove in casa. ECC 10:19 Il convito è fatto per gioire, il vino rende gaia la vita, e il danaro risponde a tutto. ECC 10:20 Non maledire il re, neppur col pensiero; e non maledire il ricco nella camera ove tu dormi; poiché un uccello del cielo potrebbe spargerne la voce, e un messaggero alato pubblicare la cosa. ECC 11:1 Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo tu lo ritroverai. ECC 11:2 Fanne parte a sette, ed anche a otto, perché tu non sai che male può avvenire sulla terra. ECC 11:3 Quando le nuvole son piene di pioggia, la riversano sulla terra; e se un albero cade verso il sud o verso il nord, dove cade, quivi resta. ECC 11:4 Chi bada al vento non seminerà; chi guarda alle nuvole non mieterà. ECC 11:5 Come tu non conosci la via del vento, né come si formino le ossa in seno alla donna incinta, così non conosci l’opera di Dio, che fa tutto. ECC 11:6 Fin dal mattino semina la tua semenza, e la sera non dar posa alle tue mani; poiché tu non sai quale dei due lavori riuscirà meglio: se questo o quello, o se ambedue saranno ugualmente buoni. ECC 11:7 La luce è dolce, ed è cosa piacevole agli occhi vedere il sole. ECC 11:8 Se dunque un uomo vive molti anni, si rallegri tutti questi anni, e pensi ai giorni delle tenebre, che saran molti; tutto quello che avverrà è vanità. ECC 11:9 (H12-1) Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il cuor tuo durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti mena il cuore e seguendo gli sguardi degli occhi tuoi; ma sappi che, per tutte queste cose, Iddio ti chiamerà in giudizio! ECC 11:10 (H12-2) Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la sofferenza; poiché la giovinezza e l’aurora sono vanità. ECC 12:1 (H12-3) Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: “Io non ci ho più alcun piacere”; ECC 12:2 (H12-4) prima che il sole, la luce, la luna e le stelle s’oscurino, e le nuvole tornino dopo la pioggia: ECC 12:3 (H12-5) prima dell’età in cui i guardiani della casa tremano, gli uomini forti si curvano, le macinatrici si fermano perché son ridotte a poche, quelli che guardan dalle finestre si oscurano, ECC 12:4 (H12-6) e i due battenti della porta si chiudono sulla strada perché diminuisce il rumore della macina; in cui l’uomo si leva al canto dell’uccello, tutte le figlie del canto s’affievoliscono, ECC 12:5 (H12-7) in cui uno ha paura delle alture, ha degli spaventi mentre cammina, in cui fiorisce il mandorlo, la locusta si fa pesante, e il cappero non fa più effetto perché l’uomo se ne va alla sua dimora eterna e i piagnoni percorrono le strade; ECC 12:6 (H12-8) prima che il cordone d’argento si stacchi, il vaso d’oro si spezzi, la brocca si rompa sulla fonte, la ruota infranta cada nel pozzo; ECC 12:7 (H12-9) prima che la polvere torni alla terra com’era prima, e lo spirito torni a Dio che l’ha dato. ECC 12:8 (H12-10) Vanità delle vanità, dice l’Ecclesiaste, tutto è vanità. ECC 12:9 (H12-11) L’Ecclesiaste, oltre ad essere un savio, ha anche insegnato al popolo la scienza, e ha ponderato, scrutato e messo in ordine un gran numero di sentenze. ECC 12:10 (H12-12) L’Ecclesiaste s’è applicato a trovare delle parole gradevoli; esse sono state scritte con dirittura, e sono parole di verità. ECC 12:11 (H12-13) Le parole dei savi son come degli stimoli, e le collezioni delle sentenze sono come de’ chiodi ben piantati; esse sono date da un solo pastore. ECC 12:12 (H12-14) Del resto, figliuol mio, sta’ in guardia: si fanno de’ libri in numero infinito; e molto studiare è una fatica per il corpo. ECC 12:13 (H12-15) Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo e il tutto dell’uomo. ECC 12:14 (H12-16) Poiché Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò ch’è occulto, sia bene, sia male. SOL 1:1 Il Cantico de’ Cantici di Salomone. SOL 1:2 Mi baci egli de’ baci della sua bocca!… poiché le tue carezze son migliori del vino. SOL 1:3 I tuoi profumi hanno un odore soave; il tuo nome è un profumo che si spande; perciò t’aman le fanciulle! SOL 1:4 Attirami a te! Noi ti correremo dietro! Il re m’ha condotta ne’ suoi appartamenti; noi gioiremo, ci rallegreremo a motivo di te; noi celebreremo le tue carezze più del vino! A ragione sei amato! SOL 1:5 Io son nera ma son bella, o figliuole di Gerusalemme, come le tende di Chedar, come i padiglioni di Salomone. SOL 1:6 Non guardate se son nera; è il sole che m’ha bruciata; i figliuoli di mia madre si sono adirati contro di me; m’hanno fatta guardiana delle vigne, ma io, la mia vigna, non l’ho guardata. SOL 1:7 O tu che il mio cuore ama, dimmi dove meni a pascere il tuo gregge, e dove lo fai riposare sul mezzogiorno. Poiché, perché sarei io come una donna sperduta, presso i greggi de’ tuoi compagni? SOL 1:8 Se non lo sai, o la più bella delle donne, esci e segui le tracce delle pecore, e fa’ pascere i tuoi capretti presso alle tende de’ pastori. SOL 1:9 Amica mia io t’assomiglio alla mia cavalla che s’attacca ai carri di Faraone. SOL 1:10 Le tue guance son belle in mezzo alle collane, e il tuo collo è bello tra i filari di perle. SOL 1:11 Noi ti faremo delle collane d’oro con de’ punti d’argento. SOL 1:12 Mentre il re è nel suo convito, il mio nardo esala il suo profumo. SOL 1:13 Il mio amico m’è un sacchetto di mirra, che passa la notte sul mio seno. SOL 1:14 Il mio amico m’è un grappolo di cipro delle vigne d’En-Ghedi. SOL 1:15 Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi son come quelli dei colombi. SOL 1:16 Come sei bello, amico mio, come sei amabile! Anche il nostro letto è verdeggiante. SOL 1:17 Le travi delle nostre case sono cedri, i nostri soffitti sono di cipresso. SOL 2:1 Io sono la rosa di Saron, il giglio delle valli. SOL 2:2 Quale un giglio tra le spine, tale è l’amica mia tra le fanciulle. SOL 2:3 Qual è un melo fra gli alberi del bosco, tal è l’amico mio fra i giovani. Io desidero sedermi alla sua ombra, e il suo frutto è dolce al mio palato. SOL 2:4 Egli m’ha condotta nella casa del convito, e l’insegna che spiega su di me è Amore. SOL 2:5 Fortificatemi con delle schiacciate d’uva, sostentatemi con de’ pomi, perch’io son malata d’amore. SOL 2:6 La sua sinistra sia sotto al mio capo, e la sua destra m’abbracci! SOL 2:7 O figliuole di Gerusalemme, io vi scongiuro per le gazzelle, per le cerve dei campi, non svegliate, non svegliate l’amor mio, finch’essa non lo desideri! SOL 2:8 Ecco la voce del mio amico! Eccolo che viene, saltando per i monti, balzando per i colli. SOL 2:9 L’amico mio è simile a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro al nostro muro, e guarda per la finestra, lancia occhiate attraverso alle persiane. SOL 2:10 Il mio amico parla e mi dice: Lèvati, amica mia, mia bella, e vientene, SOL 2:11 poiché, ecco, l’inverno è passato, il tempo delle piogge è finito, se n’è andato; SOL 2:12 i fiori appaion sulla terra, il tempo del cantare è giunto, e la voce della tortora si fa udire nelle nostre contrade. SOL 2:13 Il fico ha messo i suoi ficucci, e le viti fiorite esalano il loro profumo. Lèvati, amica mia, mia bella, e vientene”. SOL 2:14 O mia colomba, che stai nelle fessure delle rocce, nel nascondiglio delle balze, mostrami il tuo viso, fammi udire la tua voce; poiché la tua voce è soave, e il tuo viso è bello. SOL 2:15 Pigliateci le volpi, le volpicine che guastano le vigne, poiché le nostre vigne sono in fiore! SOL 2:16 Il mio amico è mio, ed io son sua: di lui, che pastura il gregge fra i gigli. SOL 2:17 Prima che spiri l’aura del giorno e che le ombre fuggano, torna, amico mio, come la gazzella od il cerbiatto sui monti che ci separano! SOL 3:1 Sul mio letto, durante la notte, ho cercato colui che l’anima mia ama; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. SOL 3:2 Ora mi leverò, e andrò attorno per la città, per le strade e per le piazze; cercherò colui che l’anima mia ama; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. SOL 3:3 Le guardie che vanno attorno per la città m’hanno incontrata; e ho chiesto loro: “Avete visto colui che l’anima mia ama?” SOL 3:4 Di poco le avevo passate, quando trovai colui che l’anima mia ama; io l’ho preso, e non lo lascerò, finché non l’abbia menato in casa di mia madre, e nella camera di colei che m’ha concepita. SOL 3:5 Io vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, per le gazzelle, per le cerve de’ campi, non svegliate, non svegliate l’amor mio, finch’essa non lo desideri! SOL 3:6 Chi è colei che sale dal deserto, simile a colonne di fumo, profumata di mirra e d’incenso e d’ogni aroma de’ mercanti? SOL 3:7 Ecco la lettiga di Salomone, intorno alla quale stanno sessanta prodi, fra i più prodi d’Israele. SOL 3:8 Tutti maneggiano la spada, sono esperti nelle armi; ciascuno ha la sua spada al fianco, per gli spaventi notturni. SOL 3:9 Il re Salomone s’è fatto una lettiga di legno del Libano. SOL 3:10 Ne ha fatto le colonne d’argento, la spalliera d’oro, il sedile di porpora; in mezzo è un ricamo, lavoro d’amore delle figliuole di Gerusalemme. SOL 3:11 Uscite, figliuole di Sion, mirate il re Salomone con la corona di cui l’ha incoronato sua madre, il giorno de’ suoi sponsali, il giorno dell’allegrezza del suo cuore. SOL 4:1 Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi, dietro al tuo velo, somiglian quelli delle colombe; i tuoi capelli son come un gregge di capre, sospese ai fianchi del monte di Galaad. SOL 4:2 I tuoi denti son come un branco di pecore tosate, che tornano dal lavatoio; tutte hanno de’ gemelli, non ve n’è alcuna che sia sterile. SOL 4:3 Le tue labbra somigliano un filo di scarlatto, e la tua bocca è graziosa; le tue gote, dietro al tuo velo, son come un pezzo di melagrana. SOL 4:4 Il tuo collo è come la torre di Davide, edificata per essere un’armeria; mille scudi vi sono appesi, tutte le targhe de’ prodi. SOL 4:5 Le tue due mammelle son due gemelli di gazzella, che pasturano fra i gigli. SOL 4:6 Prima che spiri l’aura del giorno e che le ombre fuggano, io me ne andrò al monte della mirra e al colle dell’incenso. SOL 4:7 Tu sei tutta bella, amica mia, e non v’è difetto alcuno in te. SOL 4:8 Vieni meco dal Libano, o mia sposa, vieni meco dal Libano! Guarda dalla sommità dell’Amana, dalla sommità del Senir e dell’Hermon, dalle spelonche de’ leoni, dai monti de’ leopardi. SOL 4:9 Tu m’hai rapito il cuore, o mia sorella, o sposa mia! Tu m’hai rapito il cuore con un solo de’ tuoi sguardi, con uno solo de’ monili del tuo collo. SOL 4:10 Quanto son dolci le tue carezze, o mia sorella, o sposa mia! Come le tue carezze son migliori del vino, come l’odore de’ tuoi profumi e più soave di tutti gli aromi! SOL 4:11 O sposa mia, le tue labbra stillano miele, miele e latte son sotto la tua lingua, e l’odore delle tue vesti è come l’odore del Libano. SOL 4:12 O mia sorella, o sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte sigillata. SOL 4:13 I tuoi germogli sono un giardino di melagrani e d’alberi di frutti deliziosi, di piante di cipro e di nardo; SOL 4:14 di nardo e di croco, di canna odorosa e di cinnamomo, e d’ogni albero da incenso; di mirra e d’aloe, e d’ogni più squisito aroma. SOL 4:15 Tu sei una fontana di giardino, una sorgente d’acqua viva, un ruscello che scende giù dal Libano. SOL 4:16 Lèvati, Aquilone, e vieni, o Austro! Soffiate sul mio giardino, sì che se ne spandano gli aromi! Venga l’amico mio nel suo giardino, e ne mangi i frutti deliziosi! SOL 5:1 Son venuto nel mio giardino, o mia sorella, o sposa mia; ho còlto la mia mirra e i miei aromi; ho mangiato il mio favo di miele; ho bevuto il mio vino ed il mio latte. Amici, mangiate, bevete, inebriatevi d’amore! SOL 5:2 Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio amico, che picchia e dice: “Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia perfetta! Poiché il mio capo e coperto di rugiada e le mie chiome son piene di gocce della notte”. SOL 5:3 Io mi son tolta la gonna; come me la rimetterei? Mi son lavata i piedi; come l’insudicerei? SOL 5:4 L’amico mio ha passato la mano per il buco della porta, e le mie viscere si son commosse per lui. SOL 5:5 Mi son levata per aprire al mio amico, e le mie mani hanno stillato mirra le mie dita mirra liquida, sulla maniglia della serratura. SOL 5:6 Ho aperto all’amico mio, ma l’amico mio s’era ritirato, era partito. Ero fuori di me mentr’egli parlava; l’ho cercato, ma non l’ho trovato; l’ho chiamato, ma non m’ha risposto. SOL 5:7 Le guardie che vanno attorno per la città m’hanno incontrata, m’hanno battuta, m’hanno ferita; le guardie delle mura m’hanno strappato il velo. SOL 5:8 Io vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, se trovate il mio amico, che gli direte?… Che son malata d’amore. SOL 5:9 Che è dunque, l’amico tuo, più d’un altro amico, o la più bella fra le donne? Che è dunque, l’amico tuo, più d’un altro amico, che così ci scongiuri? SOL 5:10 L’amico mio è bianco e vermiglio, e si distingue fra diecimila. SOL 5:11 Il suo capo è oro finissimo, le sue chiome sono crespe, nere come il corvo. SOL 5:12 I suoi occhi paion colombe in riva a de’ ruscelli, lavati nel latte, incassati ne’ castoni d’un anello. SOL 5:13 Le sue gote son come un’aia d’aromi, come aiuole di fiori odorosi; le sue labbra son gigli, e stillano mirra liquida. SOL 5:14 Le sue mani sono anelli d’oro, incastonati di berilli; il suo corpo è d’avorio terso, coperto di zaffiri. SOL 5:15 Le sue gambe son colonne di marmo, fondate su basi d’oro puro. Il suo aspetto è come il Libano, superbo come i cedri; SOL 5:16 il suo palato è tutto dolcezza, tutta la sua persona è un incanto. Tal è l’amor mio, tal è l’amico mio, o figliuole di Gerusalemme. SOL 6:1 Dov’è andato il tuo amico, o la più bella fra le donne? Da che parte s’è vòlto l’amico tuo? Noi lo cercheremo teco. SOL 6:2 Il mio amico è disceso nel suo giardino, nell’aie degli aromi a pasturare i greggi ne’ giardini, e coglier gigli. SOL 6:3 Io sono dell’amico mio; e l’amico mio, che pastura il gregge fra i gigli, è mio. SOL 6:4 Amica mia, tu sei bella come Tirtsa, vaga come Gerusalemme, tremenda come un esercito a bandiere spiegate. SOL 6:5 Storna da me gli occhi tuoi, che mi turbano. I tuoi capelli son come una mandra di capre, sospese ai fianchi di Galaad. SOL 6:6 I tuoi denti son come un branco di pecore, che tornano dal lavatoio; tutte hanno de’ gemelli, non ve n’è alcuna che sia sterile; SOL 6:7 le tue gote, dietro al tuo velo, son come un pezzo di melagrana. SOL 6:8 Ci son sessanta regine, ottanta concubine, e fanciulle senza numero; SOL 6:9 ma la mia colomba, la perfetta mia, è unica; è l’unica di sua madre, la prescelta di colei che l’ha partorita. Le fanciulle la vedono, e la proclaman beata; la vedon pure le regine e le concubine, e la lodano. SOL 6:10 Chi è colei che appare come l’alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate? SOL 6:11 Io son discesa nel giardino de’ noci a vedere le piante verdi della valle, a veder se le viti mettevan le loro gemme, se i melagrani erano in fiore. SOL 6:12 Io non so come, il mio desiderio m’ha resa simile ai carri d’Amminadab. SOL 6:13 (H7-1) Torna, torna, o Sulamita, torna, torna, che ti miriamo. Perché mirate la Sulamita come una danza a due schiere? SOL 7:1 (H7-2) Come son belli i tuoi piedi ne’ loro calzari, o figliuola di principe! I contorni delle tue anche son come monili, opera di mano d’artefice. SOL 7:2 (H7-3) Il tuo seno e una tazza rotonda, dove non manca mai vino profumato. Il tuo corpo è un mucchio di grano, circondato di gigli. SOL 7:3 (H7-4) Le tue due mammelle paion due gemelli di gazzella. SOL 7:4 (H7-5) Il tuo collo è come una torre d’avorio; i tuoi occhi son come le piscine d’Heshbon presso la porta di Bath-Rabbim. Il tuo naso e come la torre del Libano, che guarda verso Damasco. SOL 7:5 (H7-6) Il tuo capo s’eleva come il Carmelo, e la chioma del tuo capo sembra di porpora; un re è incatenato dalle tue trecce! SOL 7:6 (H7-7) Quanto sei bella, quanto sei piacevole, o amor mio, in mezzo alle delizie! SOL 7:7 (H7-8) La tua statura è simile alla palma, e le tue mammelle a de’ grappoli d’uva. SOL 7:8 (H7-9) Io ho detto: “Io salirò sulla palma, e m’appiglierò ai suoi rami”. Siano le tue mammelle come grappoli di vite, il profumo del tuo fiato, come quello de’ pomi, SOL 7:9 (H7-10) e la tua bocca come un vino generoso, che cola dolcemente per il mio amico, e scivola fra le labbra di quelli che dormono. SOL 7:10 (H7-11) Io sono del mio amico, e verso me va il suo desiderio. SOL 7:11 (H7-12) Vieni, amico mio, usciamo ai campi, passiam la notte ne’ villaggi! SOL 7:12 (H7-13) Fin dal mattino andremo nelle vigne; vedremo se la vite ha sbocciato, se il suo fiore s’apre, se i melagrani fioriscono. Quivi ti darò le mie carezze. SOL 7:13 (H7-14) Le mandragole mandano profumo, e sulle nostre porte stanno frutti deliziosi d’ogni sorta, nuovi e vecchi, che ho serbati per te, amico mio. SOL 8:1 Oh perché non sei tu come un mio fratello, allattato dalle mammelle di mia madre! Trovandoti fuori, ti bacerei, e nessuno mi sprezzerebbe. SOL 8:2 Ti condurrei, t’introdurrei in casa di mia madre, tu mi ammaestreresti, e io ti darei a bere del vino aromatico, del succo del mio melagrano. SOL 8:3 La sua sinistra sia sotto il mio capo, e la sua destra m’abbracci! SOL 8:4 O figliuole di Gerusalemme, io vi scongiuro, non svegliate, non svegliate l’amor mio, finch’essa non lo desideri! SOL 8:5 Chi è colei che sale dal deserto appoggiata all’amico suo? Io t’ho svegliata sotto il melo, dove tua madre t’ha partorito, dove quella che t’ha partorito, s’è sgravata di te. SOL 8:6 Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l’amore è forte come la morte, la gelosia è dura come il soggiorno de’ morti. I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma dell’Eterno. SOL 8:7 Le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore, e de’ fiumi non potrebbero sommergerlo. Se uno desse tutti i beni di casa sua in cambio dell’amore, sarebbe del tutto disprezzato. SOL 8:8 Noi abbiamo una piccola sorella, che non ha ancora mammelle; che farem noi della nostra sorella, quando si tratterà di lei? SOL 8:9 S’ella è un muro, costruiremo su lei una torretta d’argento; se ella è un uscio, la chiuderemo con una tavola di cedro. SOL 8:10 Io sono un muro, e le mie mammelle sono come torri; io sono stata ai suoi occhi come colei che ha trovato pace. SOL 8:11 Salomone aveva una vigna a Baal-Hamon; egli affidò la vigna a de’ guardiani, ognun de’ quali portava, come frutto, mille sicli d’argento. SOL 8:12 La mia vigna, ch’è mia, la guardo da me; tu, Salomone, tienti pure i tuoi mille sicli, e se n’abbian duecento quei che guardano il frutto della tua! SOL 8:13 O tu che dimori ne’ giardini, de’ compagni stanno intenti alla tua voce! Fammela udire! SOL 8:14 Fuggi, amico mio, come una gazzella od un cerbiatto, sui monti degli aromi! ISA 1:1 La visione d’Isaia, figliuolo d’Amots, ch’egli ebbe relativamente a Giuda e a Gerusalemme ai giorni di Uzzia, di Jotham, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda. ISA 1:2 Udite, o cieli! e tu, terra, presta orecchio! poiché l’Eterno parla: Io, dic’egli, ho nutrito de’ figliuoli e li ho allevati, ma essi si son ribellati a me. ISA 1:3 Il bue conosce il suo possessore, e l’asino la greppia del suo padrone; ma Israele non ha conoscenza, il mio popolo non ha discernimento. ISA 1:4 Ahi, nazione peccatrice, popolo carico d’iniquità, razza di malvagi, figliuoli corrotti! Hanno abbandonato l’Eterno, hanno sprezzato il Santo d’Israele, si son vòlti e ritratti indietro. ISA 1:5 A che pro colpirvi ancora? Aggiungereste altre rivolte. Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente. ISA 1:6 Dalla pianta del piè fino alla testa non v’è nulla di sano in esso: non vi son che ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state nettate, né fasciate, né lenite con olio. ISA 1:7 Il vostro paese è desolato, le vostre città son consumate dal fuoco, i vostri campi li divorano degli stranieri, sotto agli occhi vostri; tutto è devastato, come per sovvertimento dei barbari. ISA 1:8 E la figliuola di Sion è rimasta come un frascato in una vigna, come una capanna in un campo di cocomeri, come una città assediata. ISA 1:9 Se l’Eterno degli eserciti non ci avesse lasciato un picciol residuo, saremmo come Sodoma, somiglieremmo a Gomorra. ISA 1:10 Ascoltate la parola dell’Eterno, o capi di Sodoma! Prestate orecchio alla legge del nostro Dio, o popolo di Gomorra! ISA 1:11 Che m’importa la moltitudine de’ vostri sacrifizi? dice l’Eterno; io son sazio d’olocausti di montoni e di grasso di bestie ingrassate; il sangue dei giovenchi, degli agnelli e dei capri, io non li gradisco. ISA 1:12 Quando venite a presentarvi nel mio cospetto, chi v’ha chiesto di calcare i mie cortili? ISA 1:13 Cessate dal recare oblazioni vane; il profumo io l’ho in abominio; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocar raunanze, io non posso soffrire l’iniquità unita all’assemblea solenne. ISA 1:14 I vostri noviluni, le vostre feste stabilite l’anima mia li odia, mi sono un peso che sono stanco di portare. ISA 1:15 Quando stendete le mani, io rifiuto di vederlo; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani son piene di sangue. ISA 1:16 Lavatevi, purificatevi, togliete d’innanzi agli occhi miei la malvagità delle vostre azioni; cessate del far il male; ISA 1:17 imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate ragione all’orfano, difendete la causa della vedova! ISA 1:18 Eppoi venite, e discutiamo assieme, dice l’Eterno; quand’anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve quand’anche fossero rossi come la porpora, diventeranno come la lana. ISA 1:19 Se siete disposti ad ubbidire, mangerete i prodotti migliori del paese; ISA 1:20 ma se rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada; poiché la bocca dell’Eterno ha parlato. ISA 1:21 Come mai la città fedele è ella divenuta una prostituta? Era piena di rettitudine, la giustizia dimorava in lei, ed ora è ricetto d’assassini! ISA 1:22 Il tuo argento s’è cangiato in scorie, il tuo vino è stato tagliato con acqua. ISA 1:23 I tuoi principi sono ribelli e compagni di ladri; tutti amano i regali e corron dietro alle ricompense; non fanno ragione all’orfano, e la causa della vedova non viene davanti a loro. ISA 1:24 Perciò il Signore, l’Eterno degli eserciti, il Potente d’Israele, dice: Ah, io avrò soddisfazione dai miei nemici avversari, e mi vendicherò de’ miei nemici! ISA 1:25 E ti rimetterò la mano addosso, ti purgherò delle tue scorie come colla potassa, e ti toglierò da te ogni particella di piombo. ISA 1:26 Ristabilirò i tuoi giudici com’erano anticamente, e i tuoi consiglieri com’erano al principio. Dopo questo, sarai chiamata “la città della giustizia”, “la città fedele”. ISA 1:27 Sion sarà redenta mediante la rettitudine, e quelli in lei si convertiranno saran redenti mediante la giustizia; ISA 1:28 ma i ribelli e i peccatori saran fiaccati assieme, e quelli che abbandonano l’Eterno saranno distrutti. ISA 1:29 Allora avrete vergogna de’ terebinti che avete amati, e arrossirete dei giardini che vi siete scelti. ISA 1:30 Poiché sarete come un terebinto dalle foglie appassite, e come un giardino senz’acqua. ISA 1:31 L’uomo forte sarà come stoppa, e l’opera sua come una favilla; ambedue bruceranno assieme, e non vi sarà chi spenga. ISA 2:1 Parola che Isaia, figliuolo d’Amots, ebbe in visione, relativamente a Giuda e a Gerusalemme. ISA 2:2 Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa dell’Eterno si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al disopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno ad esso. ISA 2:3 Molti popoli v’accorreranno, e diranno: “Venite, saliamo al monte dell’Eterno, alla casa dell’Iddio di Giacobbe; egli ci ammaestrerà intorno alle sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri”. Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola dell’Eterno. ISA 2:4 Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; ed essi delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra. ISA 2:5 O casa di Giacobbe, venite e camminiamo alla luce dell’Eterno! ISA 2:6 Poiché tu, o Eterno, hai abbandonato il tuo popolo, la casa di Giacobbe, perché son pieni di pratiche orientali, praticano le arti occulte come i Filistei, fanno alleanza coi figli degli stranieri. ISA 2:7 Il loro paese è pieno d’argento e d’oro, e hanno tesori senza fine; il loro paese è pieno di cavalli, e hanno carri senza fine. ISA 2:8 Il loro paese è pieno d’idoli; si prostrano dinanzi all’opera delle loro mani, dinanzi a ciò che le lor dita han fatto. ISA 2:9 Perciò l’uomo del volgo è umiliato, e i grandi sono abbassati, e tu non li perdoni. ISA 2:10 Entra nella roccia, e nasconditi nella polvere per sottrarti al terrore dell’Eterno e allo splendore della sua maestà. ISA 2:11 Lo sguardo altero dell’uomo del volgo sarà abbassato, e l’orgoglio de’ grandi sarà umiliato; l’Eterno solo sarà esaltato in quel giorno. ISA 2:12 Poiché l’Eterno degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò ch’è orgoglioso ed altero, e contro chiunque s’innalza, per abbassarlo; ISA 2:13 contro tutti i cedri del Libano, alti, elevati, e contro tutte le querce di Basan; ISA 2:14 e contro tutti i monti alti, e contro tutti i colli elevati; ISA 2:15 contro ogni torre eccelsa, e contro ogni muro fortificato; ISA 2:16 contro tutte le navi di Tarsis, e contro tutto ciò che piace allo sguardo. ISA 2:17 L’alterigia dell’uomo del volgo sarà abbassata, e l’orgoglio de’ grandi sarà umiliato; l’Eterno solo sarà esaltato in quel giorno. ISA 2:18 Gl’idoli scompariranno del tutto. ISA 2:19 Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al terrore dell’Eterno e allo splendore della sua maestà, quand’ei si leverà per far tremare la terra. ISA 2:20 In quel giorno, gli uomini getteranno ai topi ed ai pipistrelli gl’idoli d’argento e gl’idoli d’oro, che s’eran fatti per adorarli; ISA 2:21 ed entreranno nelle fessure delle rocce e nei crepacci delle rupi per sottrarsi al terrore dell’Eterno e allo splendore della sua maestà, quand’ei si leverà per far tremare la terra. ISA 2:22 Cessate di confidarvi nell’uomo, nelle cui narici non è che un soffio; poiché qual caso se ne può fare? ISA 3:1 Ecco, il Signore, l’Eterno degli eserciti, sta per togliere a Gerusalemme ed a Giuda ogni risorsa ed ogni appoggio, ogni risorsa di pane e ogni risorsa di acqua, ISA 3:2 il prode ed il guerriero, il giudice ed il profeta, l’indovino e l’anziano, ISA 3:3 il capo di cinquantina e il notabile, il consigliere, l’artefice esperto, e l’abile incantatore. ISA 3:4 Io darò loro de’ giovinetti per principi, e de’ bambini domineranno sovr’essi. ISA 3:5 Il popolo sarà oppresso, uomo da uomo, ciascuno dal suo prossimo; il giovane insolentirà contro il vecchio, l’abietto contro colui che è onorato. ISA 3:6 Quand’uno prenderà il fratello nella sua casa paterna e gli dirà: “Tu hai un mantello, sii nostro capo, prendi queste ruine sotto la tua mano”, ISA 3:7 egli, in quel giorno, alzerà la voce, dicendo: “Io non sarò vostro medico, e nella mia casa non v’è né pane né mantello; non mi fate capo del popolo!” ISA 3:8 Poiché Gerusalemme vacilla e Giuda crolla, perché la loro lingua e le opere sono contro l’Eterno, sì da provocare ad ira il suo sguardo maestoso. ISA 3:9 L’aspetto del loro volto testimonia contr’essi, pubblicano il loro peccato, come Sodoma, e non lo nascondono. Guai all’anima loro! perché procurano a se stessi del male. ISA 3:10 Ditelo che il giusto avrà del bene, perch’ei mangerà il frutto delle opere sue! ISA 3:11 Guai all’empio! male gl’incoglierà, perché gli sarà reso quel che le sue mani han fatto. ISA 3:12 Il mio popolo ha per oppressori dei fanciulli, e delle donne lo signoreggiano. O popolo mio, quei che ti guidano ti sviano, e ti distruggono il sentiero per cui devi passare! ISA 3:13 L’Eterno si presenta per discutere la causa, e sta in piè per giudicare i popoli. ISA 3:14 L’Eterno entra in giudizio con gli anziani del suo popolo e coi principi d’esso: “Voi siete quelli che avete divorato la vigna! Le spoglie del povero sono nelle nostre case! ISA 3:15 Con qual diritto schiacciate voi il mio popolo e pestate la faccia de’ miseri?” dice il Signore, l’Eterno degli eserciti. ISA 3:16 L’Eterno dice ancora: Poiché le figliuolo di Sion sono altere, sen vanno col collo teso, lanciando sguardi provocanti, camminando a piccoli passi e facendo tintinnare gli anelli de’ lor piedi, ISA 3:17 il Signore renderà calvo il sommo del capo alle figliuole di Sion, e l’Eterno metterà a nudo le loro vergogne. ISA 3:18 In quel giorno, il Signore torrà via il lusso degli anelli de’ piedi, delle reti e delle mezzelune; ISA 3:19 gli orecchini, i braccialetti ed i veli; ISA 3:20 i diademi, le catenelle de’ piedi, le cinture, i vasetti di profumo e gli amuleti; ISA 3:21 gli anelli, i cerchietti da naso; ISA 3:22 gli abiti da festa, le mantelline, gli scialli e le borse; ISA 3:23 gli specchi, le camicie finissime, le tiare e le mantiglie. ISA 3:24 Invece del profumo s’avrà fetore; invece di cintura, una corda; invece di riccioli calvizie; invece d’ampio manto, un sacco stretto; un marchio di fuoco invece di bellezza. ISA 3:25 I tuoi uomini cadranno di spada, e i tuoi prodi, in battaglia. ISA 3:26 Le porte di Sion gemeranno e saranno in lutto; tutta desolata, ella sederà per terra. ISA 4:1 E, in quel giorno, sette donne afferreranno un uomo e diranno: “Noi mangeremo il nostro pane, ci vestiremo delle nostre vesti; facci solo portare il tuo nome! togli via il nostro obbrobrio!” ISA 4:2 In quel giorno, il germoglio dell’Eterno sarà lo splendore e la gloria degli scampati d’Israele, e il frutto della terra sarà il loro orgoglio ed il loro ornamento. ISA 4:3 Ed avverrà che i superstiti di Sion e i rimasti di Gerusalemme saran chiamati santi: chiunque, cioè, in Gerusalemme, sarà iscritto tra i vivi, ISA 4:4 una volta che il Signore avrà lavato le brutture delle figliuole di Sion, e avrà nettato Gerusalemme dal sangue ch’è in mezzo a lei, col soffio della giustizia, e col soffio dello sterminio. ISA 4:5 E l’Eterno creerà su tutta la distesa del monte Sion e sulle sue raunanze una nuvola di fumo durante il giorno, e uno splendore di fuoco fiammeggiante durante la notte; poiché, su tutta questa gloria vi sarà un padiglione. ISA 4:6 E vi sarà una tenda per far ombra di giorno e proteggere dal caldo, e per servir di rifugio e d’asilo durante la tempesta e la pioggia. ISA 5:1 Io vo’ cantare per il mio benamato il cantico dell’amico mio circa la sua vigna. Il mio benamato aveva una vigna sopra una fertile collina. ISA 5:2 La dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti di scelta, vi fabbricò in mezzo una torre, e vi scavò uno strettoio. Ei s’aspettava ch’essa gli facesse dell’uva, e gli ha fatto invece delle lambrusche. ISA 5:3 Or dunque, o abitanti di Gerusalemme e voi uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna! ISA 5:4 Che più si sarebbe potuto fare alla mia vigna di quello che io ho fatto per essa? Perché, mentr’io m’aspettavo che facesse dell’uva, ha essa fatto delle lambrusche? ISA 5:5 Ebbene, ora io vi farò conoscere quel che sto per fare alla mia vigna: ne torrò via la siepe e vi pascoleranno le bestie; ne abbatterò il muro di cinta e sarà calpestata. ISA 5:6 Ne farò un deserto; non sarà più né potata né zappata, vi cresceranno i rovi e le spine; e darò ordine alle nuvole che su lei non lascino cader pioggia. ISA 5:7 Or la vigna dell’Eterno degli eserciti è la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda son la piantagione ch’era la sua delizia; ei s’era aspettato rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia! ISA 5:8 Guai a quelli che aggiungon casa a casa, che uniscon campo a campo, finché non rimanga più spazio, e voi restiate soli ad abitare in mezzo al paese! ISA 5:9 Questo m’ha detto all’orecchio l’Eterno degli eserciti: In verità queste case numerose saranno desolate, queste case grandi e belle saran private d’abitanti; ISA 5:10 dieci iugeri di vigna non daranno che un bato, e un omer di seme non darà che un efa. ISA 5:11 Guai a quelli che la mattina s’alzano di buon’ora per correr dietro alle bevande alcooliche, e fan tardi la sera, finché il vino l’infiammi! ISA 5:12 La cetra, il saltèro, il tamburello, il flauto ed il vino, ecco i loro conviti! ma non pongon mente a quel che fa l’Eterno, e non considerano l’opera delle sue mani. ISA 5:13 Perciò il mio popolo sen va in cattività per mancanza di conoscimento, la sua nobiltà muore di fame, e le sue folle sono inaridite dalla sete. ISA 5:14 Perciò il soggiorno de’ morti s’è aperto bramoso, ed ha spalancata fuor di modo la gola; e laggiù scende lo splendore di Sion, la sua folla, il suo chiasso, e colui che in mezzo ad essa festeggia. ISA 5:15 E l’uomo del volgo è umiliato, i grandi sono abbassati, e abbassati son gli sguardi alteri; ISA 5:16 ma l’Eterno degli eserciti è esaltato mediante il giudizio e l’Iddio santo è santificato per la sua giustizia. ISA 5:17 Gli agnelli pastureranno come nei loro pascoli, e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi! ISA 5:18 Guai a quelli che tiran l’iniquità con le corde del vizio, e il peccato con le corde d’un occhio, ISA 5:19 e dicono: “Faccia presto, affretti l’opera sua, che noi la veggiamo! Venga e si eseguisca il disegno del Santo d’Israele, che noi lo conosciamo!” ISA 5:20 Guai a quelli che chiaman bene il male, e male il bene, che mutan le tenebre in luce e la luce in tenebre, che mutan l’amaro in dolce e il dolce in amaro! ISA 5:21 Guai a quelli che si reputano savi e si credono intelligenti! ISA 5:22 Guai a quelli che son prodi nel bevere il vino, e valorosi nel mescolar le bevande alcooliche; ISA 5:23 che assolvono il malvagio per un regalo, e privano il giusto del suo diritto! ISA 5:24 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l’erba secca, così la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rigettata la legge dell’Eterno degli eserciti, e hanno sprezzata la parola del Santo d’Israele. ISA 5:25 Per questo avvampa l’ira dell’Eterno contro il suo popolo; ed egli stende contr’esso la sua mano, e lo colpisce; tremano i monti, e i cadaveri son come spazzatura in mezzo alle vie; e, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimase distesa. ISA 5:26 Egli alza un vessillo per le nazioni lontane; fischia ad un popolo, ch’è all’estremità della terra; ed eccolo che arriva, pronto, leggero. ISA 5:27 In esso nessuno è stanco o vacilla, nessuno sonnecchia o dorme; a nessuno si scoglie la cintura de’ fianchi o si rompe il legaccio dei calzari. ISA 5:28 Le sue frecce sono acute, tutti i suoi archi son tesi; gli zoccoli de’ suoi cavalli paiono pietre, le ruote de’ suoi carri, un turbine. ISA 5:29 Il suo ruggito è come quello d’un leone; rugge come i leoncelli; rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro, senza che alcuno gliela strappi. ISA 5:30 In quel giorno, ei muggirà contro Giuda, come mugge il mare; e a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia, e la luce che s’oscura nel suo cielo. ISA 6:1 Nell’anno della morte del re Uzzia, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. ISA 6:2 Sopra di lui stavano dei serafini, ognun de’ quali aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. ISA 6:3 E l’uno gridava all’altro e diceva: Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria! ISA 6:4 Le porte furono scosse fin dalla loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu ripiena di fumo. ISA 6:5 Allora io dissi: “Ahi, lasso me, ch’io son perduto! Poiché io sono un uomo dalle labbra impure, e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e gli occhi miei han veduto il Re, l’Eterno degli eserciti!” ISA 6:6 Ma uno de’ serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che avea tolto con le molle di sull’altare. ISA 6:7 Mi toccò con esso la bocca, e disse: “Ecco, questo t’ha toccato le labbra, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato”. ISA 6:8 Poi udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò? E chi andrà per noi?” Allora io risposi: “Eccomi, manda me!” ISA 6:9 Ed egli disse: “Va’ e di’ a questo popolo: Ascoltate, sì, ma senza capire; guardate, sì, ma senza discernere! ISA 6:10 Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendigli duri gli orecchi, e chiudigli gli occhi, in guisa che non vegga co’ suoi occhi, non oda co’ suoi orecchi, non intenda col cuore, non si converta e non sia guarito!” ISA 6:11 E io dissi: “Fino a quando, Signore?” Ed egli rispose: “Finché le città siano devastate e senza abitanti e non vi si alcuno nelle case e il paese sia ridotto in desolazione; ISA 6:12 finché l’Eterno abbia allontanati gli uomini, e la solitudine sia grande in mezzo al paese. ISA 6:13 E se vi rimane ancora un decimo della popolazione, esso a sua volta sarà distrutto; ma, come al terebinto e alle querce, quando sono abbattuti, rimane il ceppo, così rimarrà al popolo, come ceppo, una progenie santa”. ISA 7:1 Or avvenne ai giorni d’Achaz, figliuolo di Jotham, figliuolo d’Uzzia, re di Giuda, che Retsin, re di Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra; ma non riuscirono ad espugnarla. ISA 7:2 E fu riferito alla casa di Davide questa notizia: “La Siria s’è confederata con Efraim”. E il cuore d’Achaz e il cuore del suo popolo furono agitati, come gli alberi della foresta sono agitati dal vento. ISA 7:3 Allora l’Eterno disse ad Isaia: “Va’ incontro ad Achaz, tu con Scear-Jashub, tuo figliuolo, verso l’estremità dell’acquedotto dello stagno superiore, sulla strada del campo del gualchieraio e digli: ISA 7:4 Guarda di startene calmo e tranquillo, non temere e non ti s’avvilisca il cuore a motivo di questi due avanzi di tizzone fumanti, a motivo dell’ira ardente di Retsin e della Siria e del figliuolo di Remalia. ISA 7:5 Siccome la Siria, Efraim e il figliuolo di Remalia meditano del male a tuo danno, dicendo ISA 7:6 Saliamo contro Giuda, terrorizzandolo, apriamovi una breccia e proclamiamo re in mezzo ad esso il figliuolo di Tabbeel, ISA 7:7 così dice il Signore, l’Eterno: Questo non avrà effetto; non succederà; ISA 7:8 poiché Damasco è il capo della Siria, e Retsin è il capo di Damasco. Fra sessantacinque anni Efraim sarà fiaccato in guisa che non sarà più popolo. ISA 7:9 E Samaria è il capo d’Efraim, e il figliuolo di Remalia è il capo di Samaria. Se voi non avete fede, certo, non potrete sussistere”. ISA 7:10 L’Eterno parlò di nuovo ad Achaz e gli disse: ISA 7:11 “Chiedi un segno all’Eterno, al tuo Dio! chiedilo giù nei luoghi sotterra o nei luoghi eccelsi!” ISA 7:12 Achaz rispose: “Io non chiederò nulla; non tenterò l’Eterno”. ISA 7:13 E Isaia disse: “Or ascoltate, o casa di Davide! E’ egli poca cosa per voi lo stancar degli uomini, che volete stancare anche l’Iddio mio? ISA 7:14 Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figliuolo e gli porrà nome Emmanuele. ISA 7:15 Egli mangerà crema e miele finché sappia riprovare il male e scegliere il bene. ISA 7:16 Ma prima che il fanciullo sappia riprovare il male e scegliere il bene, il paese del quale tu paventi i due re, sarà devastato. ISA 7:17 L’Eterno farà venire su te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre dei giorni, come non s’ebbero mai dal giorno che Efraim s’è separato da Giuda: vale a dire, il re d’Assiria. ISA 7:18 E in quel giorno l’Eterno fischierà alle mosche che sono all’estremità de’ fiumi d’Egitto, e alle api che sono nel paese d’Assiria. ISA 7:19 Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli deserte, nelle fessure delle rocce, su tutti gli spini e su tutti i pascoli. ISA 7:20 In quel giorno, il Signore, con un rasoi preso a nolo di là dal fiume, cioè col re d’Assiria, raderà la testa, i peli delle gambe, e porterà via anche la barba. ISA 7:21 In quel giorno avverrà che uno nutrirà una giovine vacca e due pecore, ISA 7:22 ed esse daranno tale abbondanza di latte, che egli mangerà della crema; poiché crema e miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite in mezzo al paese. ISA 7:23 In quel giorno, ogni terreno contenente mille viti del valore di mille sicli d’argento, sarà abbandonato in balìa de’ rovi e de’ pruni. ISA 7:24 Vi s’entrerà con le freccie e con l’arco, perché tutto il paese non sarà che rovi e pruni. ISA 7:25 E tutti i colli che si dissodavan con la vanga, non saran più frequentati per timore de’ rovi e dei pruni; vi si lasceran andare i buoi, e le pecore ne calpesteranno il suolo”. ISA 8:1 L’Eterno mi disse: “Prenditi una tavoletta grande e scrivici sopra in carattere leggibili: “Affrettate il saccheggio! Presto, al bottino!” ISA 8:2 E presi meco come testimoni, dei testimoni fededegni: il sacerdote Uria e Zaccaria, figliuolo di Jeberekia. ISA 8:3 M’accostai pure alla profetessa, ed ella concepì e partorì un figliuolo. Allora l’Eterno mi disse: “Chiamalo Maher-Shalal-Hash-Baz; ISA 8:4 poiché prima che il bambino sappia gridare: Padre mio, Madre mia, le ricchezze di Damasco e il bottino di Samaria saran portati davanti al re d’Assiria”. ISA 8:5 E l’Eterno mi parlò ancora e mi disse: ISA 8:6 poiché questo popolo ha sprezzato le acque di Siloe che corrono placidamente, e si rallegra a motivo di Retsin e del figliuolo di Remalia, ISA 8:7 perciò ecco, il Signore sta per far salire su loro le potenti e grandi acque del fiume, cioè il re d’Assiria e tutta la sua gloria; esso s’eleverà da per tutto sopra il suo livello, e strariperà su tutte le sponde. ISA 8:8 Passerà sopra Giuda, inonderà, e passerà oltre; arriverà fino al collo, e le sue ali spiegate copriranno tutta la larghezza del tuo paese, o Emmanuele! ISA 8:9 Mandate pur gridi di guerra, o popoli; sarete frantumati! Prestate orecchio, o voi tutti di paesi lontani! Preparatevi pure alla lotta; sarete frantumati! ISA 8:10 Fate pure de’ piani, e saranno sventati! Dite pur la parola, e rimarrà senza effetto, perché Dio è con noi. ISA 8:11 Poiché così m’ha parlato l’Eterno, quando la sua mano m’ha afferrato, ed egli m’ha avvertito di non camminare per la via di questo popolo, dicendo: ISA 8:12 “Non chiamate congiura tutto ciò che questo popolo chiama congiura; e non temete ciò ch’esso teme, e non vi spaventate. ISA 8:13 L’Eterno degli eserciti, quello, santificate! Sia lui quello che temete e paventate! ISA 8:14 Ed gli sarà un santuario, ma anche una pietra d’intoppo, un sasso d’inciampo per le due case d’Israele, un laccio e una rete per gli abitanti di Gerusalemme. ISA 8:15 Molti fra loro inciamperanno, cadranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio, e saranno presi”. ISA 8:16 “Chiudi questa testimonianza, suggella questa legge fra i miei discepoli”. ISA 8:17 Io aspetto l’Eterno che nasconde la sua faccia alla casa di Giacobbe; in lui ripongo la mia speranza. ISA 8:18 Ecco me, e i figliuoli che l’Eterno m’ha dati; noi siam de’ segni e dei presagi in Israele da parte dell’Eterno degli Eserciti, che abita sul monte Sion. ISA 8:19 Se vi si dice: “Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che susurranno e bisbigliano”, rispondete: “Un popolo non dev’egli consultare il suo Dio? Si rivolgerà egli ai morti a pro de’ vivi?” ISA 8:20 Alla legge! alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora! ISA 8:21 Andrà errando per il paese, affranto, affamato; e quando avrà fame, s’irriterà, maledirà il suo re e il suo Dio. Volgerà lo sguardo in alto, ISA 8:22 lo volgerà verso la terra, ed ecco, non vedrà che distretta, tenebre, oscurità piena d’angoscia, e sarà sospinto in fitta tenebria. ISA 9:1 (H8-23) Ma le tenebre non dureranno sempre per la terra ch’è ora nell’angoscia. Come ne’ tempi passati Iddio coprì d’obbrobrio il paese di Zabulon e il paese di Neftali, così nei tempi avvenire coprirà di gloria la terra vicina al mare, di là del Giordano, la Galilea de’ Gentili. ISA 9:2 (H9-1) Il popolo che camminava nelle tenebre, vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell’ombra della morte, la luce risplende. ISA 9:3 (H9-2) Tu moltiplichi il popolo, tu gli largisci una gran gioia; ed egli si rallegra nel tuo cospetto come uno si rallegra al tempo della mèsse, come uno giubila quando si spartisce il bottino. ISA 9:4 (H9-3) Poiché il giogo che gravava su lui, il bastone che gli percoteva il dosso, la verga di chi l’opprimeva tu li spezzi, come nel giorno di Madian. ISA 9:5 (H9-4) Poiché ogni calzatura portata dal guerriero nella mischia, ogni mantello avvoltolato nel sangue, saran dati alle fiamme, saran divorati dal fuoco. ISA 9:6 (H9-5) Poiché un fanciullo ci è nato, un fanciullo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre Eterno, Principe della Pace, ISA 9:7 (H9-6) per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti. ISA 9:8 (H9-7) il Signore manda una parola a Giacobbe, ed essa cade sopra a Israele. ISA 9:9 (H9-8) Tutto il popolo ne avrà conoscenza, Efraim e gli abitanti della Samaria, che nel loro orgoglio e nella superbia del loro cuore dicono: ISA 9:10 (H9-9) “I mattoni son caduti, ma noi costruiremo con pietre squadrate; i sicomori sono stati tagliati, ma noi li sostituiremo con dei cedri”. ISA 9:11 (H9-10) Per questo l’Eterno farà sorgere contro il popolo gli avversari di Retsin, ed ecciterà i suoi nemici: ISA 9:12 (H9-11) i Siri da oriente, i Filistei da occidente; ed essi divoreranno Israele a bocca spalancata. E, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa. ISA 9:13 (H9-12) Ma il popolo non torna a colui che lo colpisce, e non cerca l’Eterno degli eserciti. ISA 9:14 (H9-13) Perciò l’Eterno reciderà da Israele capo e coda, palmizio e giunco, in un medesimo giorno. ISA 9:15 (H9-14) (L’anziano e il notabile sono il capo, e il profeta che insegna la menzogna è la coda). ISA 9:16 (H9-15) Quelli che guidano questo popolo lo sviano, e quelli che si lascian guidare vanno in perdizione. ISA 9:17 (H9-16) Perciò l’Eterno non si compiacerà de’ giovani del popolo, né avrà compassione de’ suoi orfani e delle sue vedove; poiché tutti quanti son empi e perversi, ed ogni bocca proferisce follia. E, con tutto ciò, la sua ira non si calma, e la sua mano rimane distesa. ISA 9:18 (H9-17) Poiché la malvagità arde come il fuoco, che divora rovi e pruni e divampa nel folto della foresta, donde s’elevano vorticosamente colonne di fumo. ISA 9:19 (H9-18) Per l’ira dell’Eterno degli eserciti il paese è in fiamme, e il popolo è in preda al fuoco; nessuno risparmia il fratello. ISA 9:20 (H9-19) Si saccheggia a destra, e si ha fame; si divora a sinistra, e non si è saziati; ognuno divora la carne del proprio braccio: ISA 9:21 (H9-20) Manasse divora Efraim, ed Efraim Manasse; e insieme piomban su Giuda. E, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa. ISA 10:1 Guai a quelli che fanno decreti iniqui e a quelli che redigono in iscritto sentenze ingiuste, ISA 10:2 per negare giustizia ai miseri, per spogliare del loro diritto i poveri del mio popolo, per far delle vedove la loro preda e degli orfani il loro bottino! ISA 10:3 E che farete nel giorno che Dio vi visiterà, nel giorno che la ruina verrà di lontano? A chi fuggirete in cerca di soccorso? e dove lascerete quel ch’è la vostra gloria? ISA 10:4 Non rimarrà loro che curvarsi fra i prigionieri o cadere fra gli uccisi. E, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa. ISA 10:5 Guai all’Assiria, verga della mia ira! Il bastone che ha in mano, è lo strumento della mia indignazione. ISA 10:6 Io l’ho mandato contro una nazione empia, gli ho dato, contro il popolo del mio cruccio, l’ordine di darsi al saccheggio, di far bottino, di calpestarlo come il fango delle strade. ISA 10:7 Ma egli non la intende così; non così la pensa in cuor suo; egli ha in cuore di distruggere, di sterminare nazioni in gran numero. ISA 10:8 Poiché dice: “I miei principi non son eglino tanti re? ISA 10:9 Non è egli avvenuto di Calno come di Carkemish? Di Hamath come d’Arpad? di Samaria come di Damasco? ISA 10:10 Come la mia mano è giunta a colpire i regni degl’idoli dove le immagini eran più numerose che a Gerusalemme e a Samaria, ISA 10:11 come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, non farò io così a Gerusalemme e alle sue statue?” ISA 10:12 Ma quando il Signore avrà compiuta tutta l’opera sua sul monte di Sion e a Gerusalemme, io, dice l’Eterno, punirò il re d’Assiria per il frutto della superbia del cuor suo e dell’arroganza de’ suoi sguardi alteri. ISA 10:13 Poich’egli dice: “Io l’ho fatto per la forza della mia mano, e per la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini de’ popoli, ho predato i loro tesori; e, potente come sono, ho detronizzato dei re, ISA 10:14 la mia mano ha trovato, come un nido, le ricchezze dei popoli; e come uno raccoglie delle uova abbandonate, così ho io raccolta tutta la terra; e nessuno ha mosso l’ala o aperto il becco o mandato un grido”. ISA 10:15 La scure si gloria essa contro colui che la maneggia? la sega si magnifica essa contro colui che la mena? Come se la verga facesse muovere colui che l’alza, come se il bastone alzasse colui che non ne è di legno! ISA 10:16 Perciò il Signore, l’Eterno degli eserciti, manderà la consunzione tra i suoi più robusti; e sotto la sua gloria accenderà un fuoco, come il fuoco d’un incendio. ISA 10:17 La luce d’Israele diventerà un fuoco, e il suo Santo una fiamma, che arderà e divorerà i suoi rovi ed i suoi pruni in un sol giorno. ISA 10:18 E la gloria della sua foresta e della sua ferace campagna egli la consumerà, anima e corpo; sarà come il deperimento d’un uomo che langue. ISA 10:19 Il resto degli alberi della sua foresta sarà così minimo che un bambino potrebbe farne il conto. ISA 10:20 In quel giorno, il residuo d’Israele e gli scampati della casa di Giacobbe cesseranno d’appoggiarsi su colui che li colpiva, e s’appoggeranno con sincerità sull’Eterno, sul Santo d’Israele. ISA 10:21 Un residuo, il residuo di Giacobbe, tornerà all’Iddio potente. ISA 10:22 Poiché, quand’anche il tuo popolo, o Israele, fosse come la rena del mare, un residuo soltanto ne tornerà; uno sterminio è decretato, che farà traboccare la giustizia. ISA 10:23 Poiché lo sterminio, che ha decretato il Signore, l’Eterno degli eserciti, lo effettuerà in mezzo a tutta la terra. ISA 10:24 Così dunque dice il Signore, l’Eterno degli eserciti: O popolo mio, che abiti in Sion, non temere l’Assiro, benché ti batta di verga e alzi su te il bastone, come fece l’Egitto! ISA 10:25 Ancora un breve, brevissimo tempo, e la mia indignazione sarà finita, e l’ira mia si volgerà alla loro distruzione. ISA 10:26 L’Eterno degli eserciti leverà contro di lui la frustra, come quando colpì Madian, alla roccia d’Oreb; e come alzò il suo bastone sul mare, così l’alzerà ancora, come in Egitto. ISA 10:27 E, in quel giorno, il suo carico ti cadrà dalle spalle, e il suo giogo di sul collo; il giogo sarò scosso dalla tua forza rigogliosa. ISA 10:28 L’Assiro marcia contro Aiath, attraversa Migron, depone i suoi bagagli a Micmash. ISA 10:29 Valicano il passo, passano la notte a Gheba, Rama trema, Ghibea di Saul è in fuga. ISA 10:30 Grida forte a tutta voce, o figlia di Gallim! Tendi l’orecchio, o Laish! Povera Anathoth! ISA 10:31 Madmenah è in fuga precipitosa, gli abitanti di Ghebim cercano un rifugio. ISA 10:32 Oggi stesso sosterà a Nob, agitando il pugno contro il monte della figlia di Sion, contro la collina di Gerusalemme. ISA 10:33 Ecco, il Signore, l’Eterno degli Eserciti, stronca i rami in modo tremendo; i più alti sono tagliati, i più superbi sono atterrati. ISA 10:34 Egli abbatte col ferro il folto della foresta, e il Libano cade sotto i colpi del Potente. ISA 11:1 Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isai, e un rampollo spunterà dalle sue radici. ISA 11:2 Lo spirito dell’Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di forza, spirito di conoscenza e di timor dell’Eterno. ISA 11:3 Respirerà come profumo il timor dell’Eterno, non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, ISA 11:4 ma giudicherà i poveri con giustizia, farà ragione con equità agli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e col soffio delle sue labbra farà morir l’empio. ISA 11:5 La giustizia sarà la cintura delle sue reni, e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi. ISA 11:6 Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo giacerà col capretto, il vitello, il giovin leone e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. ISA 11:7 La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccini giaceranno assieme, e il leone mangerà lo strame come il bue. ISA 11:8 Il lattante si trastullerà sul buco dell’aspide, e il divezzato stenderà la mano sul covo del basilisco. ISA 11:9 Non si farà né male né guasto su tutto il mio monte santo, poiché la terra sarà ripiena della conoscenza dell’Eterno, come il fondo del mare dall’acque che lo coprono. ISA 11:10 In quel giorno, verso la radice d’Isai, issata come il vessillo de’ popoli, si volgeranno premurose le nazioni, e il luogo del suo riposo sarà glorioso. ISA 11:11 In quel giorno, il Signore stenderà una seconda volta la mano per riscattare il residuo del suo popolo rimasto in Assiria e in Egitto, a Pathros e in Etiopia, ad Elam, a Scinear ed a Hamath, e nelle isole del mare. ISA 11:12 Egli alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d’Israele e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra. ISA 11:13 La gelosia d’Efraim scomparirà, e gli avversari di Giuda saranno annientati; Efraim non invidierà più Giuda, e Giuda non sarà più ostile ad Efraim. ISA 11:14 Essi piomberanno a volo sulle spalle de’ Filistei ad occidente, insieme prederanno i figliuoli dell’oriente; metteran le mani addosso a Edom ed a Moab, e i figliuoli d’Ammon saran loro sudditi. ISA 11:15 L’Eterno metterà interamente a secco la lingua del mar dell’Egitto, scuoterà minacciosamente la mano sul fiume, e col suo soffio impetuoso, lo spartirà in sette canali, e farà si che lo si passi coi sandali. ISA 11:16 E ci farà una strada per il residuo del suo popolo rimasto in Assiria, come ve ne fu una per Israele il giorno che uscì dal paese d’Egitto. ISA 12:1 In quel giorno, dirai: “Io ti celebro, o Eterno! Poiché, dopo esserti adirato con me, l’ira tua s’è calmata, e tu m’hai consolato. ISA 12:2 Ecco, Iddio è la mia salvezza, io avrò fiducia, e non avrò paura di nulla; poiché l’Eterno, l’Eterno è la mia forza ed il mio cantico, ed egli è stato la mia salvezza”. ISA 12:3 Voi attingerete con gioia l’acqua dalle fonti della salvezza, ISA 12:4 e in quel giorno direte: “Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome, fate conoscere le sue opere tra i popoli, proclamate che il suo nome è eccelso! ISA 12:5 Salmeggiate all’Eterno, perché ha fatte cose magnifiche; siano esse note a tutta la terra! ISA 12:6 Manda de’ gridi, de’ gridi di gioia, o abitatrice di Sion! poiché il Santo d’Israele è grande in mezzo a te”. ISA 13:1 Oracolo contro Babilonia, rivelato a Isaia, figliuolo di Amots. ISA 13:2 Su di un nudo monte, innalzate un vessillo, chiamateli a gran voce, fate segno con la mano, ed entrino nelle porte de’ principi! ISA 13:3 Io ho dato ordine a quelli che mi son consacrati, ho chiamato i miei prodi, ministri della mia ira, quelli che esultano nella mia grandezza. ISA 13:4 S’ode sui monti un rumore di gente, come quello d’un popolo immenso; il rumor d’un tumulto di regni, di nazioni raunate: l’Eterno degli eserciti passa in rivista l’esercito, che va a combattere. ISA 13:5 Vengono da lontan paese, dalla estremità de’ cieli, l’Eterno e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutta la terra. ISA 13:6 Urlate, poiché il giorno dell’Eterno è vicino; esso viene come una devastazione dell’Onnipotente. ISA 13:7 Perciò, tutte le mani diventan fiacche, e ogni cuor d’uomo vien meno. ISA 13:8 Son còlti da spavento, son presi da spasimi e da doglie; si contorcono come donna che partorisce, si guardan l’un l’altro sbigottiti, le loro facce son facce di fuoco. ISA 13:9 Ecco il giorno dell’Eterno giunge: giorno crudele, d’indignazione e d’ira ardente, che farà della terra un deserto, e ne distruggerà i peccatori. ISA 13:10 Poiché le stelle e le costellazioni del cielo non far più brillare la loro luce, il sole s’oscurerà fin dalla sua levata, e la luna non farà più risplendere il suo chiarore. ISA 13:11 Io punirò il mondo per la sua malvagità, e gli empi per la loro iniquità; farò cessare l’alterigia de’ superbi e abbatterò l’arroganza de’ tiranni. ISA 13:12 Renderò gli uomini più rari dell’oro fino, più rari dell’oro d’Ofir. ISA 13:13 Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione dell’Eterno degli eserciti, nel giorno della sua ira ardente. ISA 13:14 Allora, come gazzella inseguita o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese. ISA 13:15 Chiunque sarà trovato sarò trafitto, chiunque sarà còlto cadrà di spada. ISA 13:16 I loro bimbi saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saran saccheggiate, le loro mogli saranno violentate. ISA 13:17 Ecco, io suscito contro di loro i Medi, i quali non faranno alcun caso dell’argento, e non prendono alcun piacere nell’oro. ISA 13:18 I loro archi atterreranno i giovani, ed essi non avran pietà del frutto delle viscere: l’occhio loro non risparmierà i bambini. ISA 13:19 E Babilonia, lo splendore de’ regni, la superba bellezza de’ Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando Iddio le sovvertì. ISA 13:20 Essa non sarà mai più abitata, d’età in età nessuno vi si stabilirà più; l’Arabo non vi pianterà più la sua tenda, né i pastori vi faran più riposare i lor greggi; ISA 13:21 ma vi riposeranno le bestie del deserto, e le sue case saran piene di gufi; vi faran la loro dimora gli struzzi, i satiri vi balleranno. ISA 13:22 Gli sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani salvatici nelle sue ville deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saran prolungati. ISA 14:1 Poiché l’Eterno avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero s’unirà ad essi, e si stringerà alla casa di Giacobbe. ISA 14:2 I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo, e la casa d’Israele li possederà nel paese dell’Eterno come servi e come serve; essi terranno in cattività quelli che li avean ridotti in cattività, e signoreggeranno sui loro oppressori. ISA 14:3 E il giorno che l’Eterno t’avrà dato requie dal tuo affanno, dalle tue agitazioni e dalla dura schiavitù alla quale eri stato assoggettato, tu pronunzierai questo canto sul re di Babilonia e dirai: ISA 14:4 Come! l’oppressore ha finito? ha finito l’esattrice d’oro? ISA 14:5 L’Eterno ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti. ISA 14:6 colui che furiosamente percoteva i popoli di colpi senza tregua, colui che dominava irosamente sulle nazioni, è inseguito senza misericordia. ISA 14:7 Tutta la terra è in riposo, è tranquilla, la gente manda gridi di gioia. ISA 14:8 Perfino i cipressi e i cedri del Libano si rallegrano a motivo di te. “Da che sei atterrato, essi dicono, il boscaiolo non sale più contro a noi”. ISA 14:9 Il soggiorno de’ morti, laggiù s’è commosso per te, per venire ad incontrarti alla tua venuta; esso sveglia per te le ombre, tutti i principi della terra; fa alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni. ISA 14:10 Tutti prendon la parola e ti dicono: “Anche tu dunque sei diventato debole come noi? anche tu sei dunque divenuto simile a noi? ISA 14:11 Il tuo fasto e il suon de’ tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno de’ morti; sotto di te sta un letto di vermi, e i vermi son la tua coperta”. ISA 14:12 Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora?! Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?! ISA 14:13 Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; ISA 14:14 salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo”. ISA 14:15 Invece t’han fatto discendere nel soggiorno de’ morti, nelle profondità della fossa! ISA 14:16 Quei che ti vedono fissano in te lo sguardo, ti considerano attentamente, e dicono: “E’ questo l’uomo che faceva tremare la terra, che scoteva i regni, ISA 14:17 che riduceva il mondo in un deserto, ne distruggeva le città, e non rimandava mai liberi a casa i suoi prigionieri?” ISA 14:18 Tutti i re delle nazioni, tutti quanti riposano in gloria ciascuno nella propria dimora; ISA 14:19 ma tu sei stato gettato lungi dalla tua tomba come un rampollo abominevole coperto di uccisi trafitti colla spada, calati sotto i sassi della fossa, come un cadavere calpestato. ISA 14:20 Tu non sarai riunito a loro nel sepolcro perché hai distrutto il tuo paese, hai ucciso il tuo popolo; della razza de’ malfattori non si ragionerà mai più. ISA 14:21 Preparate il massacro dei suoi figli, a motivo della iniquità dei loro padri! Che non si rialzino più a conquistare la terra, a riempire il mondo di città! ISA 14:22 Io mi leverò contro di loro, dice l’Eterno degli eserciti; sterminerò di Babilonia il nome, ed i superstiti, la razza e la progenie, dice l’Eterno. ISA 14:23 Ne farò il dominio del porcospino, un luogo di palude, la spazzerò con la scopa della distruzione, dice l’Eterno degli eserciti. ISA 14:24 L’Eterno degli eserciti l’ha giurato, dicendo: In verità, com’io penso, così sarà, come ho deciso, così avverrà. ISA 14:25 Frantumerò l’Assiro nel mio paese, lo calpesterò sui miei monti; allora il suo giogo sarà tolto di sovr’essi, e il suo carico sarà tolto di su le loro spalle. ISA 14:26 Questo è il piano deciso contro tutta la terra; questa è la mano stesa contro tutte le nazioni. ISA 14:27 L’Eterno degli eserciti ha fatto questo piano; Chi lo frusterà? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare? ISA 14:28 L’anno della morte di Achaz fu pronunziato questo oracolo: ISA 14:29 Non ti rallegrare, o Filistia tutta quanta, perché la verga che ti colpiva è spezzata! giacché dalla radice del serpente uscirà un basilisco, e il suo frutto sarà un serpente ardente e volante. ISA 14:30 I più poveri avran di che pascersi, e i bisognosi riposeranno al sicuro; ma io farò morir di fame la tua radice, e quel che rimarrà di te sarà ucciso. ISA 14:31 Urla, o porta! grida, o città! Struggiti, o Filistei tutta quanta! Poiché dal nord viene un fumo, e niuno si sbanda dalla sua schiera. ISA 14:32 E che si risponderà ai messi di questa nazione? Che l’Eterno ha fondata Sion, e che in essa gli afflitti del suo popolo trovano rifugio. ISA 15:1 Oracolo su Moab. Sì, nella notte in cui è devastata, Ar-Moab perisce! Sì, nella notte in cui è devastata, Kir-Moab perisce! ISA 15:2 Si sale al tempio e a Dibon, sugli alti luoghi, per piangere; Moab urla su Nebo e su Medeba: tutte le teste son rase, tutte le barbe, tagliate. ISA 15:3 Per le strade tutti indossano sacchi, sui tetti e per le piazze ognuno urla, piangendo a dirotto. ISA 15:4 Heshbon ed Elealeh gridano; la loro voce s’ode fino a Jahats; perciò i guerrieri di Moab si lamentano, l’anima loro trema. ISA 15:5 Il mio cuore geme per Moab, i cui fuggiaschi son già a Tsoar, a Eglath-Scelisciah; perché fanno, piangendo, la salita di Luhit e mandan grida d’angoscia sulla via di Horonaim; ISA 15:6 perché le acque di Nimrim sono una desolazione, l’erba è seccata, l’erba minuta è scomparsa, non c’è più verdura; ISA 15:7 onde le ricchezze che hanno accumulate, le provvisioni che han tenute accumulate in serbo, essi le trasportano oltre il torrente de’ salici. ISA 15:8 Le grida fanno il giro de’ confini di Moab, il suo urlo rintrona fino a Beer-Elim. ISA 15:9 Perché le acque di Dimon son piene di sangue, perché infliggerò a Dimon de’ nuovi guai: un leone contro gli scampati di Moab e contro quel che resta del paese. ISA 16:1 “Mandate gli agnelli per il dominatore del paese, mandateli da Sela, per la via del deserto, al monte della figliuola di Sion!” ISA 16:2 Come uccelli che fuggono, come una nidiata dispersa, così saranno le figliuole di Moab ai guadi dell’Arnon. ISA 16:3 “Consigliaci, fa giustizia! In pien mezzodì, stendi su noi l’ombra tua densa come la notte, nascondi gli esuli, non tradire i fuggiaschi; ISA 16:4 lascia dimorare presso di te gli esuli di Moab, si tu per loro un rifugio contro il devastatore! Poiché l’oppressione è finita, la devastazione è cessata, gl’invasori sono scomparsi dal paese, ISA 16:5 il trono è stabilito fermamente sulla clemenza, e sul trono sta assiso fedelmente, nella tenda di Davide, un giudice amico del diritto, e pronto a far giustizia”. ISA 16:6 “Noi conosciamo l’orgoglio di Moab, l’orgogliosissima, la sua alterigia, la sua superbia, la sua arroganza, il suo vantarsi senza fondamento!” ISA 16:7 Perciò gema Moab per Moab, tutti gemano! Rimpiangete, costernati, le schiacciate d’uva di Kir-Hareseth! ISA 16:8 Poiché le campagne di Heshbon languono; languono i vigneti di Sibmah, le cui viti scelte, che inebriavano i padroni delle nazioni, arrivavano fino a Jazer, erravano per il deserto, ed avean propaggini che s’espandevan lontano, e passavano il mare. ISA 16:9 Piango, perciò, come piange Jazer, i vigneti di Sibmah; io v’irrigo delle mie lacrime, o Heshbon, o Elealeh! poiché sui vostri frutti d’estate e sulle vostre mèssi s’è abbattuto un grido di guerra. ISA 16:10 La gioia, il giubilo sono scomparsi dalla ferace campagna; e nelle vigne non ci sono più canti, né grida d’allegrezza; il vendemmiatore non pigia più l’uva nei tini; io ho fatto cessare il grido di gioia della vendemmia. ISA 16:11 Perciò le mie viscere fremono per Moab come un’arpa, e geme il mio cuore per Kir-Heres. ISA 16:12 E quando Moab si presenterà, quando si affaticherà su l’alto luogo ed entrerà nel suo santuario a pregare, esso nulla otterrà. ISA 16:13 Questa è la parola che l’Eterno già da lungo tempo pronunziò contro Moab. ISA 16:14 E ora l’Eterno parla e dice: “Fra tre anni, contati come quelli d’un mercenario, la gloria di Moab cadrà in disprezzo, nonostante la sua gran moltitudine; e ciò che ne resterà sarà poca, pochissima cosa, senza forza”. ISA 17:1 Oracolo contro Damasco. Ecco, Damasco è tolto dal numero delle città, e non sarà più che un ammasso di rovine. ISA 17:2 Le città d’Aroer sono abbandonate; son lasciate alle mandre che vi si riposano e niuno le spaventa. ISA 17:3 Non vi sarà più fortezza in Efraim né reame in Damasco; e del residuo di Siria avverrà quel ch’è avvenuto della gloria de’ figliuoli d’Israele, dice l’Eterno degli eserciti. ISA 17:4 In quel giorno, la gloria di Giacobbe sarà menomata, e la pinguedine del suo corpo dimagrerà. ISA 17:5 Avverrà come quando il mietitore raccoglie il grano, e col braccio falcia le spighe; avverrà come quando si raccolgon le spighe nella valle di Refaim. ISA 17:6 Vi rimarrà qualcosa da spigolare, come quando si scuote l’ulivo restan due o tre ulive nelle cime più alte, quattro o cinque nei rami più carichi, dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele. ISA 17:7 In quel giorno, l’uomo volgerà lo sguardo verso il suo Creatore, e i suoi occhi guarderanno al Santo d’Israele; ISA 17:8 e non volgerà più lo sguardo verso gli altari, opera delle sue mani; e non guarderà più a quel che le sue dite han fatto, agl’idoli d’Astarte e alle colonne solari. ISA 17:9 In quel giorno, le sue città forti saranno abbandonate, come le foreste e le sommità dei monti furono abbandonate all’avvicinarsi de’ figliuoli d’Israele: sarà una desolazione. ISA 17:10 Perché hai dimenticato l’Iddio della tua salvezza e non ti sei ricordato della ròcca della tua forza; tu ti sei fatto delle piantagioni piacevoli, e hai piantato de’ magliuoli stranieri. ISA 17:11 Il giorno che li piantasti li circondasti d’una siepe, e ben presto facesti fiorire le tue piante: ma la raccolta ti sfugge nel dì dell’angoscia, del disperato dolore. ISA 17:12 Oh che rumore di popoli numerosi! muggono, come muggono i mari. ISA 17:13 Che tumulto di nazioni! tumultuano come tumultuan le grandi acque. Ma Egli le minaccia, ed esse fuggon lontane, cacciate, come la pula de’ monti dal vento, come un turbine di polvere dell’uragano. ISA 17:14 Alla sera, ecco il terrore; prima del mattino, non son più. Ecco la parte di quei che ci spogliano, ecco la sorte di chi ci saccheggia! ISA 18:1 Oh paese dall’ali strepitanti oltre i fiumi dell’Etiopia, ISA 18:2 che invia messi per mare in navicelle di papiro, vogati a pel d’acqua! Andate, o veloci messaggeri, verso la nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, verso il popolo temuto fin nelle regioni lontane, nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi! ISA 18:3 Voi tutti, abitanti del mondo, voi tutti che abitate sulla terra, quando il vessillo sarà issato sui monti, guardate! quando la tromba sonerà, ascoltate! ISA 18:4 Poiché così m’ha detto l’Eterno: Io me ne starò tranquillo e guarderò dalla mia dimora, come un calore sereno alla luce del sole, come una nube di rugiada nel calor della mèsse. ISA 18:5 Ma prima della mèsse, quando la fioritura sarà passata e il fiore sarà divenuto grappolo formato, Egli taglierà i tralci con delle roncole, torrà via e reciderà i pampini. ISA 18:6 Gli Assiri saran tutti insieme abbandonati agli uccelli rapaci de’ monti e alle bestie della terra: gli uccelli rapaci passeran l’estate sui loro cadaveri, e le bestie della terra vi passeran l’inverno. ISA 18:7 In quel tempo, delle offerte saran recate all’Eterno degli eserciti dalla nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, dal popolo temuto fin dalle regioni lontane, dalla nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi: saran recate al luogo dov’è il nome dell’Eterno degli eserciti, sul monte di Sion. ISA 19:1 Oracolo sull’Egitto. Ecco l’Eterno, che cavalcava portato da una nuvola leggera, e viene in Egitto; gl’idoli d’Egitto tremano dinanzi a lui, e all’Egitto si strugge, dentro, il cuore. ISA 19:2 Io inciterò Egiziani contro Egiziani, combatteranno il fratello contro il fratello, il vicino contro il vicino, città contro città, regno contro regno. ISA 19:3 Lo spirito che anima l’Egitto svanirà, io frustrerò i suoi disegni; e quelli consulteranno gl’idoli, gl’incantatori, gli evocatori di spiriti e gl’indovini. ISA 19:4 Io darò l’Egitto in mano d’un signore duro, e un re crudele signoreggerà su lui, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti. ISA 19:5 Le acque verranno meno al mare, il fiume diverrà secco, arido; ISA 19:6 i rivi diventeranno infetti, i canali d’Egitto scemeranno e resteranno asciutti, le canne ed i giunchi deperiranno. ISA 19:7 Le praterie sul Nilo, lungo le rive del Nilo, tutti i seminati presso il fiume seccheranno, diverranno brulli, spariranno. ISA 19:8 I pescatori gemeranno, tutti quelli che gettan l’amo nel Nilo saranno in lutto, e quei che stendono le reti sull’acque languiranno. ISA 19:9 Quei che lavorano il lino pettinato e i tessitori di cotone saranno confusi. ISA 19:10 Le colonne del paese saranno infrante, tutti quelli che vivon d’un salario avran l’anima rattristata. ISA 19:11 I principi di Tsoan non son che degli stolti; i più savi tra i consiglieri di Faraone dànno dei consigli insensati. Come potete mai dire a Faraone: “Io sono figliuolo de’ savi, figliuolo degli antichi re?” ISA 19:12 E dove sono i tuoi savi? Te lo annunziano essi e lo riconoscano essi stessi quel che l’Eterno degli eserciti ha deciso contro l’Egitto! ISA 19:13 I principi di Tsoan sono diventati stolti, i principi di Nof s’ingannano; han traviato l’Egitto, essi, la pietra angolare delle sue tribù. ISA 19:14 L’Eterno ha messo in loro uno spirito di vertigine, ed essi fan barcollare l’Egitto in ogni sua impresa, come l’ubriaco, che barcolla vomitando. ISA 19:15 E nulla gioverà all’Egitto di quel che potran fare il capo o la coda, la palma o il giunco. ISA 19:16 In quel giorno, l’Egitto sarà come le donne: tremerà, sarà spaventato, vedendo la mano dell’Eterno degli eserciti che s’agita, minacciosa contro di lui. ISA 19:17 E il paese di Giuda sarà il terrore dell’Egitto; tutte le volte che gli se ne farà menzione, l’Egitto sarà spaventato a motivo della decisione presa contro di lui dall’Eterno degli eserciti. ISA 19:18 In quel giorno, vi saranno nel paese d’Egitto cinque città che parleranno la lingua di Canaan, e che giureranno per l’Eterno degli eserciti; una d’esse si chiamerà “la città del sole”. ISA 19:19 In quel giorno, in mezzo al paese d’Egitto, vi sarà un altare eretto all’Eterno; e presso la frontiera, una colonna consacrata all’Eterno. ISA 19:20 Sarà per l’Eterno degli eserciti un segno e una testimonianza nel paese d’Egitto; quand’essi grideranno all’Eterno a motivo dei loro oppressori, egli manderà loro un salvatore e un difensore a liberarli. ISA 19:21 E l’Eterno si farà conoscere all’Egitto e gli Egiziani, in quel giorno, conosceranno l’Eterno, gli offriranno un culto con sacrifizi ed offerte, faranno voti all’Eterno e li adempiranno. ISA 19:22 Così l’Eterno colpirà gli Egiziani: li colpirà e li guarirà, ed essi si convertiranno all’Eterno, che s’arrenderà alle loro supplicazioni e li guarirà. ISA 19:23 In quel giorno, vi sarà una strada dall’Egitto in Assiria; gli Assiri andranno in Egitto, e gli Egiziani in Assiria, e gli Egiziani serviranno l’Eterno con gli Assiri. ISA 19:24 In quel giorno, Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra. ISA 19:25 L’Eterno degli eserciti li benedirà, dicendo: “Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità!” ISA 20:1 L’anno che Tartan, mandato da Sargon, re d’Assiria, mosse contro Asdod, la cinse d’assedio e la prese, ISA 20:2 verso quel tempo, l’Eterno parlò per mezzo d’Isaia, figliuolo di Amots, e gli disse: “Va’, sciogliti il sacco di su i fianchi, e togliti i calzari dai piedi”. Questi fece così, e camminò seminudo e scalzo. ISA 20:3 E l’Eterno disse: “Come il mio servo Isaia va seminudo e scalzo, segno e presagio, durante tre anni, contro l’Egitto e contro l’Etiopia, ISA 20:4 così il re d’Assiria menerà via i prigionieri dall’Egitto e i deportati dall’Etiopia, giovani e vecchi, seminudi e scalzi, con la natiche scoperte, a vergogna dell’Egitto. ISA 20:5 E quelli saranno costernati e confusi, a motivo dell’Etiopia in cui avevan riposta la loro speranza, e a motivo dell’Egitto in cui si gloriavano. ISA 20:6 E gli abitanti di questa costa diranno in quel giorno: “Ecco a che è ridotto il paese in cui speravamo, al quale avevamo ricorso in cerca d’aiuto, per essere liberati dal re d’Assiria! Come scamperemo noi?” ISA 21:1 Oracolo contro il deserto marittimo. Come gli uragani del mezzodì quando si scatenano, ei viene dal deserto, da un paese spaventoso. ISA 21:2 Una visione terribile m’è stata data: “Il perfido agisce con perfidia, il devastatore devasta. Sali, o Elam! Metti l’assedio o Media! Io fo cessare ogni gemito”. ISA 21:3 Perciò i miei fianchi son pieni si dolori; delle doglie m’han còlto, pari alle doglie d’una donna di parto; io mi contorco, per quel che sento; sono spaventato da quel che vedo. ISA 21:4 Il mio cuore si smarrisce, il terrore s’impossessa di me; la sera, alla quale anelavo, è diventato per me uno spavento. ISA 21:5 Si prepara la mensa, veglian le guardie, si mangia, si beve… “In piedi, o capi! ungete lo scudo!” ISA 21:6 Poiché così m’ha parlato il Signore: “Va, metti una sentinella; ch’essa annunzi quel che vedrà!” ISA 21:7 Essa vide della cavalleria, de’ cavalieri a due a due, della truppa a dorso d’asini, della truppa a dorso di cammelli; e quella ascoltava, ascoltava attentamente. ISA 21:8 Poi gridò come un leone: “O Signore, di giorni io sto del continuo sulla torre di vedetta, e tutte le notti sono in piè nel mio posto di guardia. ISA 21:9 Ed ecco venir della cavalleria, dei cavalieri a due a due”. E quella riprese a dire: “Caduta, caduta è Babilonia! e tutte le immagini scolpite de’ suoi dèi giaccion frantumate al suolo”. ISA 21:10 O popolo mio, che ti sei trebbiato come il grano della mia aia, ciò che ho udito dall’Eterno degli eserciti, dall’Iddio d’Israele, io te l’ho annunziato! ISA 21:11 Oracolo contro Duma. Mi si grida da Seir: “Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?” ISA 21:12 La sentinella risponde: “Vien la mattina, e vien anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure; tornate un’altra volta”. ISA 21:13 Oracolo contro l’Arabia. Passerete la notte nelle foreste, in Arabia, o carovane dei Dedaniti! ISA 21:14 Venite incontro all’assetato con dell’acqua, o abitanti del paese di Tema; recate del pane ai fuggiaschi. ISA 21:15 Poich’essi fuggon dinanzi alle spade, dinanzi alla spada snudata, dinanzi all’arco teso, dinanzi al furor della battaglia. ISA 21:16 Poiché così m’ha parlato il Signore: “Fra un anno, contato come quello d’un mercenario, tutta la gloria di Kedar sarà venuta meno, ISA 21:17 e ciò che resterà del numero dei valorosi arcieri di Kedar sarà poca cosa; poiché l’Eterno, l’Iddio d’Israele, l’ha detto”. ISA 22:1 Oracolo contro la Valle della Visione. Che hai tu dunque che tu sia tutta quanta salita sui tetti, ISA 22:2 o città piena di clamori, città di tumulti, città piena di gaiezza? I tuoi uccisi non sono uccisi di spada né morti in battaglia. ISA 22:3 Tutti i tuoi capi fuggono assieme, son fatti prigionieri senza che l’arco sia stato tirato; tutti quelli de’ tuoi che sono trovati son fatti prigionieri, benché fuggiti lontano. ISA 22:4 Perciò dico: “Stornate da me lo sguardo, io vo’ piangere amaramente; non insistete nel volermi consolare del disastro della figliuola del mio popolo!” ISA 22:5 Poiché è un giorno di tumulto, di calpestamento, di perplessità, il giorno del Signore, dell’Eterno degli eserciti, nella Valle delle Visioni. Si abbatton le mura, il grido d’angoscia giunge fino ai monti. ISA 22:6 Elam porta il turcasso con delle truppe sui carri, e dei cavalieri; Kir snuda lo scudo. ISA 22:7 Le tue più belle valli son piene di carri, e i cavalieri prendon posizioni davanti alle tue porte. ISA 22:8 Il velo è strappato a Giuda; in quel giorno, ecco che volgete lo sguardo all’arsenale del palazzo della Foresta, ISA 22:9 osservate che le brecce della città di Davide son numerose, e raccogliete le acque dal serbatoio disotto; ISA 22:10 contate le case di Gerusalemme, e demolite le case per fortificare mura; ISA 22:11 fate un bacino fra le due mura per le acque del serbatoio antico, ma non volgete lo sguardo a Colui che ha fatto queste cose, e non vedete Colui che da lungo tempo le ha preparate. ISA 22:12 Il Signore, l’Eterno degli eserciti, vi chiama in questo giorno a piangere, a far lamento, e radervi il capo, a cingere il sacco, ISA 22:13 ed ecco che tutto è gioia, tutto è festa! Si ammazzano buoi, si scannano pecore, si mangia carne, si beve vino… “Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo!” ISA 22:14 Ma l’Eterno degli eserciti me l’ha rivelato chiaramente: No, questa iniquità non la potrete espiare che con la vostra morte, dice il Signore, l’Iddio degli eserciti. ISA 22:15 Così parla il Signore, l’Eterno degli eserciti: Va’ a trovare questo cortigiano, Scebna, prefetto del palazzo e digli: ISA 22:16 Che hai tu qui, e chi hai tu qui, che ti sei fatto scavar qui un sepolcro? Scavarsi un sepolcro in alto!… Lavorarsi una dimora nella roccia!… ISA 22:17 Ecco, l’Eterno ti lancerà via con braccio vigoroso, farà di te un gomitolo, ISA 22:18 ti farà rotolare, rotolare come una palla sopra una spaziosa pianura. Quivi morrai, quivi saranno i tuoi carri superbi, o vituperio della casa del tuo Signore! ISA 22:19 Io ti caccerò dal tuo ufficio, e tu sarai buttato giù dal tuo posto! ISA 22:20 In quel giorno, io chiamerò il mio servo Eliakim, figliuolo di Hilkia; ISA 22:21 lo vestirò della tua tunica, lo ricingerò della tua cintura, rimetterò la tua autorità nelle sue mani; ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda. ISA 22:22 Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide: egli aprirà, e niuno chiuderà; egli chiuderà, e niuno aprirà. ISA 22:23 Lo pianterò come un chiodo in un luogo solido; ed egli diverrà un trono di gloria per la casa di suo padre. ISA 22:24 A lui sarà sospesa tutta la gloria della casa di suo padre, i suoi rampolli nobili e ignobili, tutti i vasi più piccoli, dalle coppe alle bottiglie. ISA 22:25 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, il chiodo piantato in luogo solido sarà tolto, sarà strappato, cadrà; e tutto ciò che v’era appeso sarà distrutto, poiché l’Eterno l’ha detto. ISA 23:1 Oracolo contro Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Poich’essa è distrutta; non più case! non più alcuno ch’entri in essa! Dalla terra di Kittim n’è giunta loro la notizia. ISA 23:2 Siate stupefatti, o abitanti della costa, che i mercanti di Sidon, passando il mare, affollavano! ISA 23:3 Attraverso le grandi acque, i grani del Nilo, la mèsse del fiume, eran la sua entrata; ell’era il mercato delle nazioni. ISA 23:4 Sii confusa, o Sidon! Poiché così parla il mare, la fortezza del mare: “Io non sono stata in doglie, e non ho partorito, non ho nutrito dei giovani, non ho allevato delle vergini”. ISA 23:5 Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentir le notizie di Tiro. ISA 23:6 Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa! ISA 23:7 E’ questa la vostra città sempre gaia, la cui origine data dai giorni antichi? I suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi. ISA 23:8 Chi mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano i principi, i cui negozianti eran dei nobili della terra? ISA 23:9 L’ha decretato l’Eterno degli eserciti, per offuscare l’orgoglio d’ogni splendore, per avvilire tutti i grandi della terra. ISA 23:10 Percorri liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figliuola di Tarsis! Nessun giogo più! ISA 23:11 L’Eterno ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tramare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan che sian distrutte le sue fortezze, ISA 23:12 e ha detto: “tu non continuerai più a rallegrarti, o figliuola di Sidon, vergine disonorata!” Lèvati, passa nel paese di Kittim! Neppur quivi troverai requie. ISA 23:13 Ecco il paese de’ Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l’Assiro assegnò a questi abitatori del deserto. Essi innalzano le loro torri d’assedio, distruggono i palazzi di tiro, ne fanno un monte di rovine. ISA 23:14 Urlate, o navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta. ISA 23:15 In quel giorno, Tiro cadrà nell’oblìo per settant’anni, per la durata della vita d’un re. In capo a settant’anni, avverrò di Tiro quel che dice la canzone della meretrice: ISA 23:16 Prendi la cetra, va’ attorno per la città, o meretrice dimenticata, suona bene, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te. ISA 23:17 E in capo a settant’anni, l’Eterno visiterà Tiro, ed essa tornerà ai suoi guadagni, e si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra. ISA 23:18 Ma i suoi guadagni e i suoi salari impuri saran consacrati all’Eterno, non saranno accumulati né riposti; poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno nel cospetto dell’Eterno, perché mangino, si sazino, e si vestano d’abiti sontuosi. ISA 24:1 Ecco, l’Eterno vuota la terra, e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti. ISA 24:2 Avverrà al sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso che al suo servo, alla padrona lo stesso che alla sua serva, a chi vende lo stesso che a chi compra, a chi presta lo stesso che a chi prende ad imprestito, al creditore lo stesso che al debitore. ISA 24:3 La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché l’Eterno ha pronunziato questa parola. ISA 24:4 La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono. ISA 24:5 La terra è profanata dai suoi abitanti, perch’essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno. ISA 24:6 Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che v’è rimasta. ISA 24:7 Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avean la gioia nel cuore sospirano. ISA 24:8 L’allegria de’ tamburelli è cessata, il chiasso de’ festanti è finito, il suono allegro dell’arpa è cessato. ISA 24:9 Non si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcoolica è amara ai bevitori. ISA 24:10 La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più v’entra. ISA 24:11 Per le strade s’odon lamenti, perché non c’è vino; ogni gioia è tramontata, l’allegrezza ha esulato dalla terra. ISA 24:12 Nella città non resta che la desolazione, e la porta sfondata cade in rovina. ISA 24:13 Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, quel che avviene quando si scuoton gli ulivi, quando si racimola dopo la vendemmia. ISA 24:14 I superstiti alzan la voce, mandan gridi di gioia, acclaman dal mare la maestà dell’Eterno: ISA 24:15 “Glorificate dunque l’Eterno nelle regioni dell’aurora, glorificate il nome dell’Eterno, l’Iddio d’Israele, nelle isole del mare! ISA 24:16 Dall’estremità della terra udiam cantare: “Gloria al giusto!” Ma io dico: Ahimè lasso! ahimè lasso! Guai a me! i perfidi agiscono perfidamente, sì, i perfidi raddoppian la perfidia. ISA 24:17 Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra! ISA 24:18 E avverrà che chi fuggirà dinanzi alle grida di spavento cadrà nella fossa; e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall’alto le cateratte, e le fondamenta della terra tremeranno. ISA 24:19 La terra si schianterà tutta, la terra si screpolerà interamente, la terrà tremerà, traballerà. ISA 24:20 La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su lei; essa cade, e non si rialzerò mai più. ISA 24:21 In quel giorno, l’Eterno punirà nei luoghi eccelsi l’esercito di lassù, e giù sulla terra, i re della terra; ISA 24:22 saranno raunati assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sottoterra; saranno rinchiusi nella prigione, e dopo gran numero di giorni saranno puniti. ISA 24:23 La luna sarà coperta di rossore, e il sole di vergogna; poiché l’Eterno degli eserciti regnerà sul monte di Sion ed in Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza de’ suoi anziani. ISA 25:1 O Eterno, tu sei il mio Dio; io t’esalterò, celebrerò il tuo nome, perché hai fatto cose maravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili. ISA 25:2 Poiché tu hai ridotto la città in un mucchio di pietre, la città forte in un monte di rovine; il castello degli stranieri non è più una città, non sarà mai più riedificato. ISA 25:3 Perciò il popolo forte ti glorifica, le città delle nazioni possenti ti temono, ISA 25:4 poiché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero nella sua distretta, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro l’arsura; giacché il soffio de’ tiranni era come una tempesta che batte la muraglia. ISA 25:5 Come il calore è domato in una terra arida, così tu hai domato il tumulto degli stranieri; come il calore è diminuito dall’ombra d’una nuvola, così il canto dei tiranni è stato abbassato. ISA 25:6 L’Eterno degli eserciti preparerà su questo monte a tutti i popoli un convito di cibi succulenti, un convito di vini vecchi, di cibi succulenti, pieni di midollo, di vini vecchi, ben chiariti. ISA 25:7 Distruggerà su quel monte il velo che cuopre la faccia di tutti i popoli, e la coperta stessa su tutte le nazioni. ISA 25:8 Annienterà per sempre la morte; il Signore, l’Eterno, asciugherà le lacrime da ogni viso, torrà via di su tutta la terra l’onta del suo popolo, perché l’Eterno ha parlato. ISA 25:9 In quel giorno, si dirà: “Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!” ISA 25:10 Poiché la mano dell’Eterno riposerà su questo monte, mentre Moab sarà trebbiato sulla sua terra come si pigia la paglia nel letamaio. ISA 25:11 Di mezzo al letamaio egli stenderà le mani come le stende il nuotatore per nuotare, ma l’Eterno farà cadere la sua superbia in un con le trame che ha ordite. ISA 25:12 E l’alta fortezza delle tua mura Ei la demolirà, l’abbatterà, l’atterrerà fin nella polvere. ISA 26:1 In quel giorno, si canterà questo cantico nel paese di Giuda: Noi abbiamo una città forte; l’Eterno vi pone la salvezza per mura e per bastioni. ISA 26:2 Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele. ISA 26:3 A colui ch’è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida. ISA 26:4 Confidate in perpetuo nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia dei secoli. ISA 26:5 Egli ha umiliato quelli che stavano in alto, Egli ha abbassato la città elevata, l’ha abbassata fino a terra, l’ha stesa nella polvere; ISA 26:6 i piedi la calpestano, i piedi del povero, vi passan sopra i meschini. ISA 26:7 La via del giusto è diritta; Tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto. ISA 26:8 Sulla via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi t’abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima nostra. ISA 26:9 Con l’anima mia ti desidero, durante al notte; con lo spirito ch’è dentro di me, ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compion sulla terra, gli abitanti del mondo imparan la giustizia. ISA 26:10 Se si fa grazia all’empio, ei non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine, e non considera la maestà dell’Eterno. ISA 26:11 O Eterno, la tua mano è levata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai per il tuo popolo, e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici. ISA 26:12 O Eterno, tu ci darai la pace; poiché ogni opera nostra sei tu che la compi per noi. ISA 26:13 O Eterno, Dio nostro, altri signori, fuori di te, han dominato su noi; ma, grazie a te solo, noi possiamo celebrare il tuo nome. ISA 26:14 Quelli son morti, e non rivivranno più; son ombre, e non risorgeranno più; tu li hai così puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo. ISA 26:15 Tu hai aumentata la nazione, o Eterno! hai aumentata la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese. ISA 26:16 O Eterno, essi, nella distretta ti hanno cercato, si sono effusi in umile preghiera, quando il tuo castigo li colpiva. ISA 26:17 Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida in mezzo alle sue doglie, così siamo stati noi dinanzi a te, o Eterno. ISA 26:18 Abbiamo concepito, siamo stati in doglie, e, quando abbiamo partorito, era vento; non abbiamo recata alcuna salvezza al paese, e non son nati degli abitanti nel mondo. ISA 26:19 Rivivano i tuoi morti! risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi e giubilate, o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada dell’aurora, e la terrà ridarà alla vita le ombre. ISA 26:20 Va’, o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l’indignazione. ISA 26:21 Poiché, ecco l’Eterno esce dalla sua dimora per punire l’iniquità degli abitanti della terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto, e non terrà più coperti gli uccisi. ISA 27:1 In quel giorno, l’Eterno punirà con la sua spada dura, grande e forte, il leviathan, l’agile serpente, il leviathan, il serpente tortuoso, e ucciderà il mostro che è nel mare! ISA 27:2 In quel giorno, cantate la vigna dal vin vermiglio! ISA 27:3 Io, l’Eterno, ne sono il guardiano, io l’adacquo ad ogni istante; la custodisco notte e giorno, affinché niuno la danneggi. ISA 27:4 Nessuna ira è in me. Ah! se avessi a combattere contro rovi e pruni, io muoverei contro a loro, e li brucerei tutti assieme! ISA 27:5 A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace meco, che non si faccia la pace meco. ISA 27:6 In avvenire, Giacobbe metterà radice, Israele fiorirà e germoglierà, e copriranno di frutta la faccia del mondo. ISA 27:7 L’Eterno ha egli colpito il suo popolo come ha colpito quelli che colpivan lui? L’ha egli ucciso come ha ucciso quelli che uccidevan lui? ISA 27:8 Tu l’hai punito con misura, mandandolo lontano, portandolo via con il tuo soffio impetuoso, in un giorno di vento orientale. ISA 27:9 In questo modo è stata espiata l’iniquità di Giacobbe, e questo è il frutto della rimozione del suo peccato: ch’Egli ha ridotte tutte le pietre degli altari come pietre di calce frantumate, in guisa che gl’idoli d’Astarte e le colonne solari non risorgeranno più. ISA 27:10 La città forte è una solitudine, una dimora inabitata, abbandonata come il deserto; vi pascoleranno i vitelli, vi giaceranno, e ne divoreranno gli arbusti. ISA 27:11 Quando i rami saran secchi, saran rotti; e verranno le donne a bruciarli; poiché è un popolo senza intelligenza; perciò Colui che l’ha fatto non ne avrà compassione. Colui che l’ha formato non gli farà grazia. ISA 27:12 In quel giorno, l’Eterno scoterà i suoi frutti, dal corso del fiume al torrente d’Egitto; e voi sarete raccolti ad uno ad uno, o figliuoli d’Israele. ISA 27:13 E in quel giorno sonerà una gran tromba; e quelli ch’eran perduti nel paese d’Assiria, e quelli ch’eran dispersi nel paese d’Egitto verranno e si prostreranno dinanzi all’Eterno, sul monte santo, a Gerusalemme. ISA 28:1 Guai alla superba corona degli ubriachi d’Efraim, e al fiore che appassisce, splendido ornamento che sta sul capo della grassa valle degli storditi dal vino! ISA 28:2 Ecco venire, da parte del Signore, un uomo forte, potente, come una tempesta di grandine, un uragano distruttore, come una piena di grandi acque che straripano; ei getta quella corona a terra con violenza. ISA 28:3 La superba corona degli ubriachi d’Efraim sarà calpestata; ISA 28:4 e il fiore che appassisce, lo splendido ornamento che sta sul capo della grassa valle sarà come il fico primaticcio d’avanti l’estate; appena uno lo scorge, l’ha in mano, e lo trangugia. ISA 28:5 In quel giorno, l’Eterno degli eserciti sarò una splendida corona, un diadema d’onore al resto del suo popolo, ISA 28:6 uno spirito di giustizia a colui che siede come giudice, la forza di quelli che respingono il nemico fino alle sue porte. ISA 28:7 Ma anche questi barcollan per il vino, e vacillano per le bevande inebrianti; sacerdote e profeta barcollan per le bevande inebrianti, affogano nel vino, vacillano per le bevande inebrianti, barcollano profetizzando, tentennano rendendo giustizia. ISA 28:8 Tutte le tavole son piene di vomito, di lordure, non v’è più posto pulito. ISA 28:9 “A chi vuol egli dare insegnamenti? A chi vuol egli far capire la lezione? A de’ bambini appena divezzati, staccati dalle mammelle? ISA 28:10 Poiché è un continuo dar precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là!” ISA 28:11 Ebbene, sarà mediante labbra balbuzienti e mediante lingua barbara che l’Eterno parlerà a questo popolo. ISA 28:12 Egli aveva detto loro: “Ecco il riposo: lasciar riposare lo stanco; questo è il refrigerio!” ISA 28:13 Ma quelli non han voluto ascoltare; e la parola dell’Eterno è stata per loro precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là, ond’essi andassero a cadere a rovescio, fossero fiaccati, còlti al laccio, e presi! ISA 28:14 Ascoltate dunque la parola dell’Eterno, o schernitori, che dominate su questo popolo di Gerusalemme! ISA 28:15 Voi dite: “Noi abbiamo fatto alleanza con la morte, abbiam fermato un patto col soggiorno de’ morti; quando l’inondante flagello passerà, non giungerà fino a noi, perché abbiam fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siamo messi al sicuro dietro la frode”. ISA 28:16 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: “Ecco, io ho posto come fondamento in Sion, una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire. ISA 28:17 Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino; la grandine spazzerà via il rifugio di menzogna, e le acque inonderanno il vostro ricetto. ISA 28:18 La vostra alleanza con la morte sarà annullata, e il vostro patto con il soggiorno de’ morti non reggerà; quando l’inondante flagello passerà, voi sarete da essi calpestati. ISA 28:19 Ogni volta che passerà, vi afferrerà: poiché passerà mattina dopo mattina, di giorno e di notte; e sarà spaventevole imparare una tal lezione! ISA 28:20 Poiché il letto sarà troppo corto per distendervisi e la coperta troppo stretta per avvolgervisi. ISA 28:21 Giacché l’Eterno si leverà come al monte Peratsim, s’adirerà come nella valle di Gabaon, per fare l’opera sua, l’opera sua singolare, per compiere il suo lavoro, lavoro inaudito. ISA 28:22 Or dunque, non fate gli schernitori, che i vostri legami non s’abbiano a rafforzare! Poiché io ho udito, da parte del Signore, dell’Eterno degli eserciti, ch’è deciso uno sterminio completo di tutto il paese. ISA 28:23 Porgete orecchio, e date ascolto alla mia voce! State attenti, e ascoltate la mia parola! ISA 28:24 L’agricoltore ara egli sempre per seminare? Rompe ed erpica sempre la sua terra? ISA 28:25 Quando ne ha appianata la superficie, non vi semina egli l’aneto, non vi sparge il comino, non vi mette il frumento a solchi, l’orzo nel luogo designato, e il farro entro i limiti ad esso assegnati? ISA 28:26 Il suo Dio gl’insegna la regola da seguire e l’ammaestra. ISA 28:27 L’aneto non si trebbia con la trebbia, né si fa passar sul comino la ruota del carro; ma l’aneto si batte col bastone, e il comino con la verga. ISA 28:28 Si trebbia il grano; nondimeno, non lo si trebbia sempre, vi si fan passar sopra la ruota del carro i cavalli, ma non si schiaccia. ISA 28:29 Anche questo procede dall’Eterno degli eserciti; maravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua sapienza. ISA 29:1 Guai ad Ariel, ad Ariel, città dove accampò Davide! Aggiungete anno ad anno, compiano le feste il loro ciclo! ISA 29:2 Poi stringerò Ariel da presso; vi saranno lamenti e gemiti, ed ella mi sarà come un Ariel. ISA 29:3 Io porrò il mio campo attorno a te come un cerchio, io ti ricingerò di fortilizi, eleverò contro di te opere d’assedio. ISA 29:4 Sarai abbassata, parlerai da terra, e la tua parola uscirà sommessamente dalla polvere; la tua voce salirà dal suolo come quella d’uno spettro, e la tua parola sorgerà dalla polvere come un bisbiglio. ISA 29:5 Ma la moltitudine dei tuoi nemici diventerà come polvere minuta, e la folla di que’ terribili, come pula che vola; e ciò avverrà ad un tratto, in un attimo. ISA 29:6 Sarà una visitazione dell’Eterno degli eserciti con tuoni, terremoti e grandi rumori, con turbine, tempesta, con fiamma di fuoco divorante. ISA 29:7 E la folla di tutte le nazioni che, marciano contro ad Ariel, di tutti quelli che attaccano lei e la sua cittadella, e la stringono da presso, sarà come un sogno, come una visione notturna. ISA 29:8 E come un affamato sogna ed ecco che mangia, poi si sveglia ed ha lo stomaco vuoto, e come una che ha sete sogna che beve, poi si sveglia ed eccolo stanco ed assetato, così avverrà della folla di tutte le nazioni che marciano contro al monte Sion. ISA 29:9 Stupitevi pure… sarete stupiti! Chiudete pure gli occhi… diventerete ciechi! Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non per bevande spiritose. ISA 29:10 E’ l’Eterno che ha sparso su voi uno spirito di torpore; ha chiuso i vostri occhi (i profeti), ha velato i vostri capi (i veggenti). ISA 29:11 Tutte le visioni profetiche son divenute per voi come le parole d’uno scritto sigillato che si desse a uno che sa leggere, dicendogli: “Ti prego, leggi questo!” il quale risponderebbe: “Non posso perch’è sigillato!” ISA 29:12 Ovvero come uno scritto che si desse ad uno che non sa leggere, dicendogli: “Ti prego, leggi questo!” il quale risponderebbe: “Non so leggere”. ISA 29:13 Il Signore ha detto: Giacché questo popolo s’avvicina a me colla bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lungi da me e il timore che ha di me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini, ISA 29:14 ecco ch’io continuerò a fare tra questo popolo delle maraviglie, maraviglie su maraviglie; e la saviezza dei suoi savi perirà, e l’intelligenza degl’intelligenti di esso sparirà. ISA 29:15 Guai a quelli che si ritraggono lungi dall’Eterno in luoghi profondi per nascondere i loro disegni, che fanno le opere loro nelle tenebre, e dicono: “Chi ci vede? chi ci conosce?” ISA 29:16 Che perversità è la vostra! Il vasaio sarà egli reputato al par dell’argilla sì che l’opera dica dell’operaio: “Ei non m’ha fatto?” sì che il vaso dica al vasaio: “Non ci capisce nulla?” ISA 29:17 Ancora un brevissimo tempo e il Libano sarà mutato in un frutteto, e il frutteto sarà considerato come una foresta. ISA 29:18 In quel giorno, i sordi udranno le parole del libro, e, liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno; ISA 29:19 gli umili avranno abbondanza di gioia nell’Eterno, e i più poveri tra gli uomini esulteranno nel Santo d’Israele. ISA 29:20 Poiché il violento sarà scomparso, il beffardo non sarà più, e saran distrutti tutti quelli che vegliano per commettere iniquità, ISA 29:21 che condannano un uomo per una parola, che tendon tranelli a chi difende le cause alla porta, e violano il diritto del giusto per un nulla. ISA 29:22 Perciò così dice l’Eterno alla casa di Giacobbe, l’Eterno che riscattò Abrahamo: Giacobbe non avrà più da vergognarsi, e la sua faccia non impallidirà più. ISA 29:23 Poiché quando i suoi figliuoli vedranno in mezzo a loro l’opera delle mie mani, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe, e temeranno grandemente l’Iddio d’Israele; ISA 29:24 i traviati di spirito impareranno la saviezza, e i mormoratori accetteranno l’istruzione. ISA 30:1 Guai, dice l’Eterno, ai figliuoli ribelli che forman dei disegni, ma senza di me, che contraggono alleanze, ma senza il mio spirito, per accumulare peccato su peccato; ISA 30:2 che vanno giù in Egitto senz’aver consultato la mia bocca, per rifugiarsi sotto la protezione di Faraone, e cercar ricetto all’ombra dell’Egitto! ISA 30:3 Ma la protezione di Faraone vi tornerà a confusione, e il ricetto all’ombra dell’Egitto, ad ignominia. ISA 30:4 I principi di Giuda son già a Tsoan, e i suoi ambasciatori son già arrivati a Hanes; ISA 30:5 ma tutti arrossiscono d’un popolo che a nulla giova loro, che non reca aiuto né giovamento alcuno, ma è la loro onta e la loro vergogna. ISA 30:6 E’ pronto il carico delle bestie pel mezzogiorno; attraverso un paese di distretta e d’angoscia, donde vengono la leonessa e il leone, la vipera e il serpente ardente che vola, essi portan le loro ricchezze sul dorso degli asinelli e i loro tesori sulla gobba de’ cammelli, a un popolo che non gioverà loro nulla. ISA 30:7 Poiché il soccorso dell’Egitto è un soffio, una vanità; per questo io chiamo quel paese: “Gran rumore per nulla”. ISA 30:8 Or vieni e traccia queste cose in loro presenza sopra una tavola, e scrivile in un libro, perché rimangono per i dì a venire, sempre, in perpetuo. ISA 30:9 Giacché questo è un popolo ribelle, son de’ figliuoli bugiardi, de’ figliuoli che non vogliono ascoltare la legge dell’Eterno, ISA 30:10 che dicono ai veggenti: “Non vedete!” e a quelli che han delle visioni: “Non ci annunziate visioni di cose vere! Diteci delle cose piacevoli, profetateci delle chimere! ISA 30:11 Uscite fuor di strada, abbandonate il sentiero retto, toglieteci d’innanzi agli occhi il Santo d’Israele!” ISA 30:12 Perciò così dice il Santo d’Israele: Giacché voi disprezzate questa parola e confidate nell’oppressione e nelle vie oblique, e ne fate il vostro appoggio, ISA 30:13 questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia rovina, che fa pancia in un alto muro, il cui crollo avviene a un tratto, in un istante ISA 30:14 e che si spezza come si spezza un vaso del vasaio che uno frantuma senza pietà, e tra i rottami del quale non si trova frammento che serva a prender del fuoco dal focolare o ad attinger dell’acqua dalla cisterna. ISA 30:15 Poiché così avea detto il Signore, l’Eterno, il Santo d’Israele: Nel tornare a me e nel tenervi in riposo starà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia starà la vostra forza; ma voi non l’avete voluto! ISA 30:16 Avete detto: “No, noi galopperemo sui nostri cavalli!” E per questo galopperete!… E: “Cavalcheremo su veloci destrieri!” E per questo quelli che v’inseguiranno saranno veloci!… ISA 30:17 Mille di voi fuggiranno alla minaccia d’uno solo; alla minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché rimaniate come un palo in vetta a un monte, come un’antenna sopra un colle. ISA 30:18 Perciò l’Eterno aspetterà onde farvi grazia, poi si leverà per aver compassione di voi; poiché l’Eterno è un Dio di giustizia. Beati tutti quelli che sperano in lui! ISA 30:19 Perocché, o popolo di Sion che abiti a Gerusalemme, tu non piangerai più! Ei, certo, ti farà grazia, all’udire il tuo grido; tosto che t’avrà udito, ti risponderà. ISA 30:20 E il Signore vi darà, sì, del pane d’angoscia e dell’acqua d’oppressione, ma quei che t’ammaestrano non dovran più nascondersi; e i tuoi occhi vedranno chi t’ammaestra; ISA 30:21 e quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: “Questa è la via; camminate per essa!” ISA 30:22 E considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite ricoperte d’argento, e le vostre immagini fuse rivestite d’oro; le getterete vie come una cosa impura, “Fuori di qui” direte loro! ISA 30:23 Egli ti darà la pioggia per la semenza di cui avrai seminato il suolo, e il pane, che il suolo produrrà saporito ed abbondante; e, in quel giorno, il tuo bestiame pascolerà in vasti pascoli; ISA 30:24 i buoi e gli asini che lavoran la terra mangeranno foraggi salati, ventilati con la pala e il ventilabro. ISA 30:25 Sopra ogni alto monte e sopra ogni elevato colle vi saranno ruscelli, acque correnti, nel giorno del gran massacro, quando cadran le torri. ISA 30:26 La luce della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte più viva, come la luce di sette giorni assieme, nel giorno che l’Eterno fascerà la ferita del suo popolo e guarirà la piaga da lui fatta con le sue percosse. ISA 30:27 Ecco, il nome dell’Eterno viene da lungi; la sua ira è ardente, grande n’è la conflagrazione; le sue labbra son piene d’indignazione, la sua lingua è come un fuoco divorante; ISA 30:28 il suo fiato è come un torrente che straripa, che arriva fino al collo. Ei viene a vagliar le nazioni col vaglio della distruzione, e a metter, tra le mascelle dei popoli, un freno che li faccia fuorviare. ISA 30:29 Allora intonerete de’ canti, come la notte quando si celebra una festa; e avrete la gioia nel cuore, come colui che cammina al suon del flauto per andare al monte dell’Eterno, alla Roccia d’Israele. ISA 30:30 E l’Eterno farà udire la sua voce maestosa, e mostrerà come colpisce col suo braccio nel suo furore della sua ira, tra le fiamme d’un fuoco divorante, in mezzo alla tempesta, a un diluvio di pioggia, a una gragnuola di sassi. ISA 30:31 Poiché, alla voce dell’Eterno, l’Assiro sarà costernato; l’Eterno lo colpirà col suo bastone; ISA 30:32 ed ogni passaggio del flagello destinatogli che l’Eterno gli farà piombare addosso, sarà accompagnato dal suono di tamburelli e di cetre; l’Eterno combatterà contro di lui a colpi raddoppiati. ISA 30:33 Poiché, da lungo tempo Tofet è preparato; è pronto anche per il re; è profondo ed ampio; sul suo rogo v’è del fuoco e legna in abbondanza; il soffio dell’Eterno, come un torrente di zolfo, sta per accenderlo. ISA 31:1 Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di soccorso, e s’appoggian su cavalli; e confidano nei carri perché son numerosi; e ne’ cavalieri, perché molto potenti, ma non guardano al Santo d’Israele, e non cercano l’Eterno! ISA 31:2 Eppure, anch’Egli è savio; fa venire il male, e non revoca le sue parole; ma insorge contro la casa de’ malvagi, e contro il soccorso degli artefici d’iniquità. ISA 31:3 Or gli Egiziani son uomini, e non Dio; i loro cavalli son carne, e non spirito; e quando l’Eterno stenderà la sua mano, il protettore inciamperà, cadrà il protetto, e periranno tutti assieme. ISA 31:4 Poiché così m’ha detto l’Eterno: Come il leone o il leoncello rugge sulla sua preda, e benché una folla di pastori gli sia chiamata contro non si spaventa alla lor voce né si lascia intimidire dallo strepito che fanno, così scenderà l’Eterno degli eserciti a combattere sul monte Sion e sul suo colle. ISA 31:5 Come gli uccelli spiegan l’ali sulla loro nidiata, così l’Eterno degli eserciti proteggerà Gerusalemme; la proteggerà, la libererà, la risparmierà, la farà scampare. ISA 31:6 Tornate a colui dal quale vi siete così profondamente allontanati, o figliuoli d’Israele! ISA 31:7 Poiché, in quel giorno, ognuno getterà via i suoi idoli d’argento e i suoi idoli d’oro, che le vostre proprie mani han fatti per peccare. ISA 31:8 Allora l’Assiro cadrà per una spada non d’uomo, e una spada, che non è d’uomo, lo divorerà; ed ei fuggirà d’innanzi alla spada, e i suoi giovani saranno asserviti. ISA 31:9 La sua ròcca fuggirà spaventata, e i suoi principi saranno atterriti dinanzi al vessillo, dice l’Eterno che ha il suo fuoco in Sion e la sua fornace in Gerusalemme. ISA 32:1 Ecco, un re regnerà secondo giustizia, e i principi governeranno con equità. ISA 32:2 Ognun d’essi sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l’uragano, come de’ corsi d’acqua in luogo arido, come l’ombra d’una gran roccia in una terra che langue. ISA 32:3 Gli occhi di quei che veggono non saranno più accecati, e gli orecchi di quei che odono staranno attenti. ISA 32:4 Il cuore degli inconsiderati capirà la saviezza, e la lingua dei balbuzienti parlerà spedita e distinta. ISA 32:5 Lo scellerato non sarà più chiamato nobile, e l’impostore non sarà più chiamato magnanimo. ISA 32:6 Poiché lo scellerato proferisce scelleratezze e il suo cuore si dà all’iniquità per commettere cose empie e dir cose malvage contro l’Eterno; per lasciar vuota l’anima di chi ha fame, e far mancar la bevanda a chi ha sete. ISA 32:7 Le armi dell’impostore sono malvage; ei forma criminosi disegni per distruggere il misero con parole bugiarde, e il bisognoso quando afferma il giusto. ISA 32:8 Ma l’uomo nobile forma nobile disegni, e sorge a pro di nobile cose. ISA 32:9 O donne spensierate, levatevi, e ascoltate la mia voce! O figlie troppo fiduciose, porgete orecchio alla mia parola! ISA 32:10 Fra una anno e qualche giorno, voi tremerete, o donne troppo fiduciose, poiché la vendemmia è ita, e non si farà raccolta. ISA 32:11 Abbiate spavento, o donne spensierate! tremate, o troppo fiduciose! Spogliatevi, nudatevi, cingetevi di cilicio i fianchi, ISA 32:12 picchiandovi il seno a motivo dei campi già così belli, e delle vigne già così feconde. ISA 32:13 Sulla terra del mio popolo, cresceranno pruni e rovi; sì, su tutte le case di piacere della città gioconda. ISA 32:14 Poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà resa deserta, la collina e la torre saran per sempre ridotte in caverne, in luogo di spasso per gli onàgri e di pascolo pe’ greggi, ISA 32:15 finché su noi sia sparso lo spirito dall’alto e il deserto divenga un frutteto, e il frutteto sia considerato come una foresta. ISA 32:16 Allora l’equità abiterà nel deserto, e la giustizia avrà la sua dimora nel frutteto. ISA 32:17 Il frutto della giustizia sarà la pace, e l’effetto della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre. ISA 32:18 Il mio popolo abiterà in un soggiorno di pace, in dimore sicure, in quieti luoghi di riposo. ISA 32:19 Ma la foresta cadrà sotto la grandine, e la città sarà profondamente abbassata. ISA 32:20 Beati voi che seminate in riva a tutte le acque, e che lasciate andar libero il piè del bove e dell’asino! ISA 33:1 Guai a te che devasti, e non sei stato devastato! che sei perfido, e non t’è stata usata perfidia! Quand’avrai finito di devastare sarai devastato; quand’avrai finito d’esser perfido, ti sarà usata perfidia. ISA 33:2 O Eterno, abbi pietà di noi! Noi speriamo in te. Sii tu il braccio del popolo ogni mattina, la nostra salvezza in tempo di distretta! ISA 33:3 Alla tua voce tonante fuggono i popoli, quando tu sorgi si disperdon le nazioni. ISA 33:4 Il vostro bottino sarà mietuto, come miete il bruco; altri vi si precipiterà sopra, come si precipita la locusta. ISA 33:5 L’Eterno è esaltato perché abita in alto; egli riempie Sion di equità e di giustizia. ISA 33:6 I tuoi giorni saranno resi sicuri; la saviezza e la conoscenza sono una ricchezza di liberazione, il timor dell’Eterno è il tesoro di Sion. ISA 33:7 Ecco, i loro eroi gridan di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente. ISA 33:8 Le strade son deserte, nessun passa più per le vie. Il nemico ha rotto il patto, disprezza la città, non tiene in alcun conto gli uomini. ISA 33:9 Il paese è nel lutto e langue; il Libano si vergogna ed intristisce; Saron è come un deserto, Basan e Carmel han perduto il fogliame. ISA 33:10 Ora mi leverò, dice l’Eterno; ora sarò esaltato, ora m’ergerò in alto. ISA 33:11 Voi avete concepito pula, e partorirete stoppia; il vostro fiato è un fuoco che vi divorerà. ISA 33:12 I popoli saranno come fornaci da calce, come rovi tagliati, che si dànno alle fiamme. ISA 33:13 O voi che siete lontani, udite quello che ho fatto! e voi che siete vicini, riconoscete la mia potenza! ISA 33:14 I peccatori son presi da spavento in Sion, un tremito s’è impadronito degli empi: “Chi di noi potrà resistere al fuoco divorante? Chi di noi potrà resistere alle fiamme eterne?” ISA 33:15 Colui che cammina per le vie della giustizia, e parla rettamente; colui che sprezza i guadagni estorti, che scuote le mani per non accettar regali, che si tura gli orecchi per non udir parlar di sangue, e chiude gli occhi per non vedere il male. ISA 33:16 Quegli dimorerà in luoghi elevati, le rocche fortificate saranno il suo rifugio; il suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata. ISA 33:17 Gli occhi tuoi mireranno il re nella sua bellezza, contempleranno il paese, che si estende lontano. ISA 33:18 Il tuo cuore mediterà sui terrori passati: “Dov’è il commissario? dove colui che pesava il denaro? dove colui che teneva il conto delle torri?” ISA 33:19 Tu non lo vedrai più quel popolo feroce, quel popolo dal linguaggio oscuro che non s’intende, che balbetta una lingua che non si capisce. ISA 33:20 Mira Sion, la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, soggiorno tranquillo, tenda che non sarà mai trasportata, i cui piuoli non saran mai divelti, il cui cordame non sarà mai strappato. ISA 33:21 Quivi l’Eterno sta per noi in tutta la sua maestà, in luogo di torrenti e di larghi fiumi, dove non giunge nave da remi, dove non passa potente vascello. ISA 33:22 Poiché l’Eterno è il nostro giudice, l’Eterno è il nostro legislatore, l’Eterno è il nostro re, egli è colui che ci salva. ISA 33:23 I tuoi cordami, o nemico, son rallentati, non tengon più fermo in piè l’albero, e non spiegan più le vele. Allora si partirà la preda d’un ricco bottino; gli stessi zoppi prenderanno parte la saccheggio. ISA 33:24 Nessun abitante dirà: “Io son malato”. Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità. ISA 34:1 Accostatevi, nazioni, per ascoltare! e voi, popoli, state attenti! Ascolti la terra con ciò che la riempie, e il mondo con tutto ciò che produce! ISA 34:2 Poiché l’Eterno è indignato contro tutte le nazioni, è adirato contro tutti i loro eserciti; ei le vota allo sterminio, le dà in balìa alla strage. ISA 34:3 I loro uccisi son gettati via, i loro cadaveri esalan fetore, e i monti si sciolgono nel loro sangue. ISA 34:4 Tutto l’esercito del cielo si dissolve; i cieli sono arrotolati come un libro, e tutto il loro esercito cade, come cade la foglia dalla vite, come cade il fogliame morto dal fico. ISA 34:5 La mia spada s’è inebriata nel cielo; ecco, essa sta per piombare su Edom, sul popolo che ho votato allo sterminio, per farne giustizia. ISA 34:6 La spada dell’Eterno è piena di sangue, è coperta di grasso, di sangue d’agnelli e di capri, di grasso d’arnioni di montoni; poiché l’Eterno fa un sacrifizio a Botsra, e un gran macello nel paese d’Edom. ISA 34:7 Cadon con quelli i bufali, i giovenchi ed i tori; il loro suolo è inebriato di sangue, la loro polvere è impregnata di grasso. ISA 34:8 Poiché è il giorno della vendetta dell’Eterno, l’anno della retribuzione per la causa di Sion. ISA 34:9 I torrenti d’Edom saran mutati in pece, e la sua polvere in zolfo, e la sua terra diventerà pece ardente. ISA 34:10 Non si spegnerà né notte né giorno, il fumo ne salirà in perpetuo; d’età in età rimarrà deserta, nessuno vi passerà mai più. ISA 34:11 Il pellicano e il porcospino ne prenderanno possesso, la civetta ed il corvo v’abiteranno; l’Eterno vi stenderà la corda della desolazione, il livello del deserto. ISA 34:12 Quanto ai suoi nobili, non ve ne saran più per proclamare un re, e tutti i suoi principi saran ridotti a nulla. ISA 34:13 Nei suoi palazzi cresceranno le spine; nelle sue fortezze, le ortiche ed i cardi; diventerà una dimora di sciacalli, un chiuso per gli struzzi. ISA 34:14 Le bestie del deserto vi s’incontreranno coi cani selvatici, il satiro vi chiamerà il compagno; quivi lo spettro notturno farà la sua dimora, e vi troverà il suo luogo di riposo. ISA 34:15 Quivi il serpente farà il suo nido, deporrà le sue uova, le coverà, e raccoglierà i suoi piccini sotto di sé; quivi si raccoglieranno gli avvoltoi, l’uno chiamando l’altro. ISA 34:16 cercate nel libro dell’Eterno, e leggete; nessuna di quelle bestie vi mancherà; nessuna sarà privata della sua compagna; poiché la sua bocca l’ha comandato, e il suo soffio li radunerà. ISA 34:17 Egli stesso ha tirato a sorte per essi, e la sua mano ha diviso tra loro con la corda il paese; quelli ne avranno il possesso in perpetuo, v’abiteranno d’età in età. ISA 35:1 Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa; ISA 35:2 si coprirà di fiori e festeggerà con giubilo e canti d’esultanza; le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Carmel e di Saron. Essi vedranno la gloria dell’Eterno, la magnificenza del nostro Dio. ISA 35:3 Fortificate le mani infiacchite, raffermate le ginocchia vacillanti! ISA 35:4 Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: “Siate forti, non temete!” Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi. ISA 35:5 Allora s’apriranno gli occhi dei ciechi, e saranno sturati gli orecchi de’ sordi; ISA 35:6 allora lo zoppo salterà come un cervo, e la lingua del muto canterà di gioia; perché delle acque sgorgheranno nel deserto, e de’ torrenti nella solitudine; ISA 35:7 il miraggio diventerà un lago, e il suolo assetato, un luogo di sorgenti d’acqua; nel ricetto che accoglieva gli sciacalli s’avrà un luogo da canne e da giunchi. ISA 35:8 Quivi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata “la via santa”; nessun impuro vi passerà; essa sarà per quelli soltanto; quei che la seguiranno, anche gl’insensati, non potranno smarrirvisi. ISA 35:9 In quella via non ci saranno leoni; nessuna bestia feroce vi metterà piede o vi apparirà; ma vi cammineranno i redenti; ISA 35:10 e i riscattati dall’Eterno torneranno, verranno a Sion con canti di gioia; un’allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore ed il gemito fuggiranno. ISA 36:1 Or avvenne, il quattordicesimo anno del re Ezechia, che Sennacherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda, e le prese. ISA 36:2 E il re d’Assiria mandò Rabshake da Lakis a Gerusalemme al re Ezechia con un grande esercito; e Rabshake si fermò presso l’acquedotto dello stagno superiore, sulla strada del campo gualchieraio. ISA 36:3 Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e Joah, figliuolo d’Asaf, l’archivista, si recarono da lui. ISA 36:4 E Rabshake disse loro: “Dite a Ezechia: Così parla il gran re, il re d’Assiria: Che fiducia è cotesta che tu hai? ISA 36:5 Io te lo dico; non sono che le parole delle labbra; per la guerra ci vuol prudenza e forza; ora, in chi hai tu riposta la tua fiducia per ribellarti a me? ISA 36:6 Ecco, tu confidi nell’Egitto, in quel sostegno di canna rotta, ch’entra nella mano e la fora a chi vi s’appoggia; tal è Faraone, re d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. ISA 36:7 E se mi dici: Noi confidiamo nell’Eterno, nel nostro Dio, non è egli quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete dinanzi a questo altare qui? ISA 36:8 Or dunque fa’ una scommessa col mio signore, il re d’Assiria: io ti darò duemila cavalli, se tu puoi fornire tanti cavalieri da montarli. ISA 36:9 E come potresti tu far voltar le spalle a un solo capitano fra i minimi servi del mio signore? Ma tu confidi nell’Egitto per avere de’ carri e dei cavalieri. ISA 36:10 E d’altronde è egli forse senza il voler dell’Eterno ch’io son salito contro questo paese per distruggerlo? E’ stato l’Eterno che m’ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo!” ISA 36:11 Allora Eliakim, Scebna e Joah dissero a Rabshake: “Deh! parla ai tuoi servi in lingua aramaica, poiché noi la intendiamo; e non in lingua giudaica, in guisa che il popolo ch’è sulle mura l’oda”. ISA 36:12 Ma Rabshake rispose: “Il mio signore m’ha egli forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te? Non m’ha egli mandato a dirle a questi uomini che stanno sulle mura, e che presto saran ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro orina con voi?” ISA 36:13 Poi Rabshake si levò in piedi e gridò con forte voce in lingua giudaica: “Ascoltate le parole del gran re, del re d’Assiria! ISA 36:14 Così parla il re: Ezechia non v’inganni, perch’egli non vi potrà liberare; ISA 36:15 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nell’Eterno, dicendo: L’Eterno ci libererà di certo; questa città non sarà data nelle mani del re d’Assiria. ISA 36:16 Non date retta ad Ezechia, perché così dice il re d’Assiria: Fate la pace con me, arrendetevi, e ciascun di voi mangerà della sua vite e del suo fico, e berrà dell’acqua della sua cisterna, ISA 36:17 finch’io venga a menarvi in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne. ISA 36:18 Guardate ch’Ezechia non vi seduca, dicendo: L’Eterno ci libererà. Ha qualcuno degli dèi delle nazioni potuto liberare il suo paese dalle mani del re d’Assiria? ISA 36:19 Dove sono gli dèi di Hamath e d’Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno essi forse liberata Samaria dalle mie mani? ISA 36:20 Fra tutti gli dèi di quei paesi, quali son quelli che abbian liberato il loro paese dalle mie mani? E l’Eterno avrebbe a liberare Gerusalemme dalle mie mani?” ISA 36:21 E quelli si tacquero e non risposero verbo, perché il re aveva dato quest’ordine: “Non gli rispondete”. ISA 36:22 Ed Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e Joah, figliuolo d’Asaf, l’archivista, vennero ad Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabshake. ISA 37:1 Quando il re Ezechia ebbe udito questo, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, ed entrò nella casa dell’Eterno. ISA 37:2 E mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e i più anziani dei sacerdoti, coperti dei sacchi, al profeta Isaia, figliuolo di Amots, i quali gli dissero: ISA 37:3 “Così parla Ezechia: Questo giorno è giorno d’angoscia, di castigo e d’onta; poiché i figliuoli sono giunti al punto d’uscir dal seno materno, e manca la forza per partorire. ISA 37:4 Forse, l’Eterno, il tuo Dio, ha udite le parole di Rabshake, il quale il re d’Assiria, suo signore, ha mandato a oltraggiare l’Iddio vivente; e forse l’Eterno, il tuo Dio, punirà le parole che ha udite. Fa’ dunque salire a Dio una preghiera per il residuo del popolo che sussiste ancora”. ISA 37:5 I servi del re Ezechia si recaron dunque da Isaia. ISA 37:6 E Isaia disse loro: “Dite al vostro signore: Così parla l’Eterno: Non temere per le parole che hai udite, con le quali i servi del re d’Assiria m’hanno oltraggiato. ISA 37:7 Ecco, io stesso metterò in lui un tale spirito che, all’udire una certa notizia, egli tornerà nel suo paese; e io lo farò cader di spada nel suo paese”. ISA 37:8 Or Rabshake se ne tornò, e trovò il re d’Assiria che assediava Libna; poiché avea saputo che il suo signore era partito da Lakis. ISA 37:9 Allora il re d’Assiria ricevette questa notizia, concernente Tirhaka, re d’Etiopia: “Egli s’è messo in marcia per farti guerra”. E com’ebbe udito questo, inviò de’ messi ad Ezechia, con questo messaggio: ISA 37:10 “Dite così a Ezechia, re di Giuda: il tuo Dio, nel quale confidi, non t’inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d’Assiria. ISA 37:11 Ecco, tu hai udito quello che i re d’Assiria hanno fatto a tutti gli altri paesi, votandoli allo sterminio; e tu ne scamperesti? ISA 37:12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Charan, di Retsef, e de’ figliuoli di Eden che sono a Telassar, valsero essi a liberarle? ISA 37:13 Dove sono il re di Hamath, il re d’Arpad, e il re della città di Sefarvaim, e quelli di Hena e d’Ivva?” ISA 37:14 Ezechia presa la lettera dalla mani de’ messi, e la lesse; poi salì dinanzi alla casa dell’Eterno, e la spiegò dinanzi all’Eterno. ISA 37:15 Ed Ezechia pregò l’Eterno, dicendo: ISA 37:16 “O Eterno degli eserciti, Dio d’Israele, che siedi sopra i cherubini! Tu solo sei l’Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. ISA 37:17 O Eterno, inclina il tuo orecchio, ed ascolta! O Eterno, apri i tuoi occhi, e vedi! Ascolta tutte le parole che Sennacherib ha mandate a dire per oltraggiare l’Iddio vivente! ISA 37:18 E’ vero, o Eterno; i re d’Assiria hanno devastato tutte quelle nazioni e le loro terre, ISA 37:19 e hanno date alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; ma erano opera di man d’uomo, legno e pietra, e li hanno distrutti. ISA 37:20 Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, liberaci dalle mani di Sennacherib, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei l’Eterno!” ISA 37:21 Allora Isaia, figliuolo di Amots, mandò a dire ad Ezechia: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: La preghiera che tu m’hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d’Assiria, io l’ho udita; ISA 37:22 e questa è la parola che l’Eterno ha pronunziata contro di lui: La vergine, figliuola di Sion, ti disprezza e si fa beffe di te; la figliuola di Gerusalemme scuote la testa dietro a te. ISA 37:23 Chi hai tu insultato e oltraggiato? Contro di chi tu hai alzata la voce e levati in alto gli occhi tuoi? Contro il Santo d’Israele. ISA 37:24 Per mezzo dei tuoi servi tu hai insultato il Signore, e hai detto: “Con la moltitudine de’ miei carri io son salito in vetta ai monti, nei recessi del Libano; io taglierò i suoi cedri più alti, i suoi cipressi più belli; io giungerò alla più alta sua cima, alla sua foresta più magnifica. ISA 37:25 Io ho scavato, e bevuto dell’acqua; con la pianta dei mie piedi prosciugherò tutti i fiumi d’Egitto”. ISA 37:26 Non hai tu udito? Già da lungo tempo io ho preparato queste cose, da tempi antichi ne ho formato il disegno. Ed ora le faccio accadere, e tu sei là per ridurre città forti in monti di rovine. ISA 37:27 I loro abitanti, ridotti all’impotenza, sono smarriti e confusi; sono come l’erba de’ campi, come la tenera verdura, come l’erba dei tetti, come grano riarso prima di spigare. ISA 37:28 Ma io so quando ti siedi, quand’esci, quand’entri, e quando t’infuri contro di me. ISA 37:29 E per codesto tuo infuriare contro di me, e perché la tua insolenza è giunta ai miei orecchi, io ti metterò nel naso il mio anello, e fra le lebbra il mio freno, e ti farò tornare per la via donde sei venuto. ISA 37:30 E questo, o Ezechia, te ne sarà il segno: quest’anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che cresce da sé; ma il terzo anno seminerete, mieterete, pianterete vigne, e ne mangerete il frutto. ISA 37:31 E il residuo della casa di Giuda che sarà scampato metterà ancora radici in basso, e porterà frutto in alto. ISA 37:32 Poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte di Sion usciranno degli scampati. Lo zelo dell’Eterno degli eserciti farà questo. ISA 37:33 Perciò così parla l’Eterno circa il re d’Assiria: Egli non entrerà in questa città, e non vi tirerà dentro alcuna freccia; non verrà davanti ad essa con scudi, e non eleverà trincee contro di lei. ISA 37:34 Ei se ne tornerà per la via donde è venuto, e non entrerà in questa città, dice l’Eterno. ISA 37:35 Poiché io proteggerò questa città per salvarla, per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo. ISA 37:36 E l’angelo dell’Eterno uscì e colpì, nel campo degli Assiri, cento ottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco ch’eran tanti cadaveri. ISA 37:37 Allora Sennacherib, re d’Assiria, levò il suo campo, partì e tornò a Ninive, dove rimase. ISA 37:38 E avvenne che, com’egli stava prostrato nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec e Saretser, suoi figliuoli, l’uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese d’Ararat. Ed Esarhaddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo. ISA 38:1 In quel tempo, Ezechia infermò a morte; e il profeta Isaia, figliuolo di Amots, venne a lui, e gli disse: “Così parla l’Eterno: Da’ i tuoi ordini alla tua casa, perché sei un uomo morto, e non vivrai più. ISA 38:2 Allora Ezechia voltò la faccia verso la parete, e fece all’Eterno questa preghiera: ISA 38:3 “O Eterno, ricordati, ti prego, che io ho camminato nel tuo cospetto con fedeltà e con cuore integro, e che ho fatto quel che è ben agli occhi tuoi!” Ed Ezechia diede in un gran pianto. ISA 38:4 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Isaia, in questi termini: ISA 38:5 “Va’ e di’ ad Ezechia: Così parla l’Eterno, l’Iddio di Davide, tuo padre: Io ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime: ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni; ISA 38:6 libererò te e questa città dalle mani del re d’Assiria, e proteggerò questa città. ISA 38:7 E questo ti sarà, da parte dell’Eterno, il segno che l’Eterno adempirà la parola che ha pronunziata: ISA 38:8 ecco, io farò retrocedere di dieci gradini l’ombra dei gradini che, per effetto del sole, s’è allungata sui gradini d’Achaz”. E il sole retrocedette di dieci gradini sui gradini dov’era disceso. ISA 38:9 Scritto di Ezechia, re di Giuda, in occasione della sua malattia e della sua guarigione del suo male. ISA 38:10 “Io dicevo: Nel meriggio de’ miei giorni debbo andarmene alle porte del soggiorno de’ morti; io son privato del resto de’ miei anni! ISA 38:11 Io dicevo: Non vedrò più l’Eterno, l’Eterno, sulla terra de’ viventi; fra gli abitanti del mondo dei trapassati, non vedrò più alcun uomo. ISA 38:12 La mia dimora è divelta e portata via lungi da me, come una tenda di pastore. Io ho arrotolata la mia vita, come fa il tessitore; Egli mi tagli via dalla trama; dal giorno alla notte tu m’avrai finito. ISA 38:13 Io speravo fino al mattino… ma come un leone, egli mi spezzava tutte l’ossa; dal giorno alla notte tu m’avrai finito. ISA 38:14 Io stridevo come la rondine, come la gru, io gemevo come la colomba: i miei occhi erano stanchi nel guardare in alto. O Eterno, mi si fa violenza; sii tu il mio garante. ISA 38:15 Che dirò? Ei m’ha parlato, ed ei l’ha fatto; io camminerò con umiltà durante tutti i miei anni, ricordando l’amarezza dell’anima mia. ISA 38:16 O Signore, mediante queste cose si vive, e in tutte queste cose sta la vita del mio spirito; guariscimi dunque, e rendimi la vita. ISA 38:17 Ecco, è per la mia pace che io ho avuto grande amarezza; ma tu, nel tuo amore, hai liberata l’anima mia dalla fossa della corruzione, perché ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati. ISA 38:18 Poiché non è il soggiorno de’ morti che possa lodarti, non è la morte che ti possa celebrare; quei che scendon nella fossa non possono più sperare nella tua fedeltà. ISA 38:19 Il vivente, il vivente è quel che ti loda, come fo io quest’oggi; il padre farà conoscere ai suoi figliuoli la tua fedeltà. ISA 38:20 Io ho l’Eterno che mi salva! e noi canteremo cantici al suon degli strumenti a corda, tutti i giorni della nostra vita, nella casa dell’Eterno”. ISA 38:21 Or Isaia aveva detto: “Si prenda una quantità di fichi, se ne faccia un impiastro, e lo si applichi sull’ulcera, ed Ezechia guarirà”. ISA 38:22 Ed Ezechia aveva detto: “A qual segno riconoscerò ch’io salirò alla casa dell’Eterno?” ISA 39:1 In quel tempo, Merodac-Baladan figliuolo di Baladan, re di Babilonia, mandò una lettera e un dono ad Ezechia, perché aveva udito ch’egli era stato infermo ed era guarito. ISA 39:2 Ed Ezechia se ne rallegrò, e mostrò ai messi la casa ove teneva i suoi oggetti di valore, l’argento, l’oro, gli aromi, gli oli preziosi, tutto il suo arsenale, e tutto quello che si trovava nei suoi tesori; non ci fu nulla, nella sua casa e in tutti i suoi domini, che Ezechia non mostrasse loro. ISA 39:3 Allora il profeta Isaia venne al re Ezechia, e gli disse: “Che hanno detto quegli uomini? e donde son venuti a te?” Ezechia rispose: “Son venuti a me da un paese lontano, da Babilonia”. ISA 39:4 E Isaia gli disse: “Che hanno veduto in casa tua?” Ezechia rispose: “Hanno veduto tutto quello ch’è in casa mia; non v’è nulla ne’ miei tesori ch’io non abbia mostrato loro”. ISA 39:5 Allora Isaia disse ad Ezechia: “Ascolta la parola dell’Eterno degli eserciti: ISA 39:6 Ecco, verranno dei giorni in cui tutto quello ch’è in casa tua e quello che i tuoi padri hanno accumulato fino a questo giorno sarà trasportato a Babilonia; e non né rimarrà nulla, dice l’Eterno. ISA 39:7 E vi saranno de’ tuoi figliuoli usciti da te e da te generati, che saranno presi e diventeranno degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia”. ISA 39:8 Ed Ezechia disse a Isaia: “La parola dell’Eterno che tu hai pronunziata, è buona”. Poi aggiunse: “Perché vi sarà almeno pace e sicurezza durante la mia vita”. ISA 40:1 Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. ISA 40:2 Parlate al cuor di Gerusalemme, e proclamatele che il tempo della sua servitù è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato, ch’ella ha ricevuto dalla mano dell’Eterno il doppio per tutti i suoi peccati. ISA 40:3 La voce d’uno grida: “Preparate nel deserto la via dell’Eterno, appianate ne’ luoghi aridi una strada per il nostro Dio! ISA 40:4 Ogni valle sia colmata, ogni monte ed ogni colle siano abbassati; i luoghi erti siano livellati, i luoghi scabri diventino pianura. ISA 40:5 Allora la gloria dell’Eterno sarà rivelata, e ogni carne, ad un tempo, la vedrà; perché la bocca dell’Eterno l’ha detto”. ISA 40:6 Una voce dice: “Grida!” E si risponde: “Che griderò?” “Grida che ogni carne è come l’erba, e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo. ISA 40:7 L’erba si secca, il fiore appassisce quando il soffio dell’Eterno vi passa sopra; certo, il popolo è come l’erba. ISA 40:8 L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio sussiste in eterno”. ISA 40:9 O tu che rechi la buona novella a Sion, sali sopra un alto monte! O tu che rechi la buona novella a Gerusalemme, alza forte la voce! Alzala, non temere! Di’ alle città di Giuda: “Ecco il vostro Dio!” ISA 40:10 Ecco, il Signore, l’Eterno, viene con potenza, e col suo braccio Ei domina. Ecco, la sua mercede è con lui, e la sua ricompensa lo precede. ISA 40:11 Come un pastore, egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio, se li torrà in seno, e condurrà pian piano le pecore che allattano. ISA 40:12 Chi ha misurato le acque nel cavo della sui mano o preso le dimensioni del cielo con la spanna? Chi ha raccolto la polvere della terra in una misura o pesato le montagne con la stadera ed i colli con la bilancia? ISA 40:13 Chi ha preso le dimensioni dello spirito dell’Eterno o chi gli è stato consigliere per insegnargli qualcosa? ISA 40:14 Chi ha egli consultato perché gli desse istruzione e gl’insegnasse il sentiero della giustizia, gl’impartisse la sapienza, e gli facesse conoscere la via del discernimento? ISA 40:15 Ecco, le nazioni sono, agli occhi suoi, come una gocciola della secchia, come la polvere minuta delle bilance; ecco, le isole son come pulviscolo che vola. ISA 40:16 Il libano non basterebbe a procurar il fuoco, e i suoi animali non basterebbero per l’olocausto. ISA 40:17 Tutte le nazioni son come nulla dinanzi a lui; ei le reputa meno che nulla, una vanità. ISA 40:18 A chi vorreste voi assomigliare Iddio? e con quale immagine lo rappresentereste? ISA 40:19 Un artista fonde l’idolo, l’orafo lo ricopre d’oro e vi salda delle catenelle d’argento. ISA 40:20 Colui che la povertà costrinse ad offrir poco sceglie un legno che non marcisca, e si procura un abile artista, che metta su un idolo che non si smova. ISA 40:21 Ma non lo sapete? non l’avete sentito? Non v’è stato annunziato fin dal principio? Non avete riflettuto alla fondazione della terra? ISA 40:22 Egli è colui che sta assiso sul globo della terra, e gli abitanti d’essa son per lui come locuste; egli distese i cieli come una cortina, e li spiega come una tenda per abitarvi; ISA 40:23 egli riduce i principi a nulla, e annienta i giudici della terra; ISA 40:24 appena piantati, appena seminati, appena il loro fusto ha preso radici in terra, Egli vi soffia contro, e quelli seccano, e l’uragano li porta via come stoppia. ISA 40:25 A chi dunque voi vorreste somigliare perch’io gli sia pari? dice il Santo. ISA 40:26 Levate gli occhi in alto, e guardate: Chi ha create queste cose? Colui che fa uscir fuori, e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome; e per la grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non una manca. ISA 40:27 Perché dici tu, o Giacobbe, e perché parli così, o Israele: “La mia via è occulta all’Eterno e al mio diritto non bada il mio Dio?” ISA 40:28 Non lo sai tu? non l’hai tu udito? L’Eterno è l’Iddio d’eternità, il creatore degli estremi confini della terra. Egli non s’affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile. ISA 40:29 Egli dà forza allo stanco, e accresce vigore a colui ch’è spossato. ISA 40:30 I giovani s’affaticano e si stancano; i giovani scelti vacillano e cadono, ISA 40:31 ma quelli che sperano nell’Eterno acquistan nuove forze, s’alzano a volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non s’affaticano. ISA 41:1 Isole, fate silenzio dinanzi a me! Riprendano nuove forze i popoli, s’accostino, e poi parlino! Veniamo assieme in giudizio! ISA 41:2 Chi ha suscitato dall’oriente colui che la giustizia chiama sui suoi passi? Egli dà in balìa di lui le nazioni, e lo fa dominare sui re; egli riduce la loro spada in polvere, e il loro arco come pula portata via dal vento. ISA 41:3 Ei li insegue, e passa in trionfo per una via che i suoi piedi non hanno mai calcato. ISA 41:4 Chi ha operato, chi ha fatto questo? Colui che fin dal principio ha chiamato le generazioni alla vita; io, l’Eterno, che sono il primo, e che sarò cogli ultimi sempre lo stesso. ISA 41:5 Le isole lo vedono, e son prese da paura; le estremità della terra tremano. Essi s’avvicinano, arrivano! ISA 41:6 S’aiutano a vicenda; ognuno dice al suo fratello: “Coraggio!” ISA 41:7 Il fabbro incoraggia l’orafo; il battiloro incoraggia colui che batte l’incudine, e dice della saldatura: “E’ buona!” e fissa l’idolo con de’ chiodi, perché non si smova. ISA 41:8 Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto, progenie d’Abrahamo, l’amico mio, ISA 41:9 tu che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dalle parti più remote d’essa, e a cui ho detto: “Tu sei il mio servo; t’ho scelto e non t’ho reietto”, ISA 41:10 tu, non temere, perché io son teco; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. ISA 41:11 Ecco, tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla, e periranno. ISA 41:12 Tu li cercherai, e non li troverai più quelli che contendevano teco; quelli che ti facevano guerra saranno ridotti come nulla, come cosa che più non è; ISA 41:13 perché io, l’Eterno, il tuo Dio, son quegli che ti prendo per la mia man destra e ti dico: “Non temere, io t’aiuto!” ISA 41:14 Non temere, o Giacobbe che sei come un verme, o residuo d’Israele! Son io che t’aiuto, dice l’Eterno; e il tuo redentore è il Santo d’Israele. ISA 41:15 Ecco, io faccio di te un erpice nuovo dai denti aguzzi; tu trebbierai i monti e li ridurrai in polvere, e renderai le colline simili alla pula. ISA 41:16 Tu li ventilerai, e il vento li porterà via, e il turbine li disperderà; ma tu giubilerai nell’Eterno, e ti glorierai nel Santo d’Israele. ISA 41:17 I miseri e poveri cercano acqua, e non v’è né; la loro lingua è secca dalla sete; io, l’Eterno, li esaudirò; io l’Iddio d’Israele, non li abbandonerò. ISA 41:18 Io farò scaturir de’ fiumi sulle nude alture, e delle fonti in mezzo alle valli; farò del deserto uno stagno d’acqua, e della terra arida una terra di sorgenti; ISA 41:19 pianterò nel deserto il cedro, l’acacia, il mirto, l’albero da olio; metterò ne’ luoghi sterili il cipresso, il platano ed il larice tutti assieme, ISA 41:20 affinché quelli veggano, sappiano, considerino e capiscano tutti quanti che la mano dell’Eterno ha operato questo, e che il santo d’Israele n’è il creatore. ISA 41:21 Presentate la vostra causa, dice l’Eterno, esponete le vostre ragioni, dice il Re di Giacobbe. ISA 41:22 Le espongan essi, e ci dichiarino quel che dovrà avvenire. Le vostre predizioni di prima quali sono? Ditecele, perché possiam porvi mente, e riconoscerne il compimento; ovvero fateci udire le cose avvenire. ISA 41:23 Annunziateci quel che succederà più tardi, e sapremo che siete degli dèi; si, fate del bene o del male onde noi lo veggiamo, e lo consideriamo assieme. ISA 41:24 Ecco, voi siete niente, e l’opera vostra è da nulla: E’ un abominio lo sceglier voi! ISA 41:25 Io l’ho suscitato dal settentrione, ed egli viene; dall’oriente, ed egli invoca il mio nome; egli calpesta i principi come fango, come il vasaio che calca l’argilla. ISA 41:26 Chi ha annunziato questo fin dal principio perché lo sapessimo? e molto prima perché dicessimo: “E’ vero?” Nessuno l’ha annunziato, nessuno l’ha predetto, e nessuno ha udito i vostri discorsi. ISA 41:27 Io pel primo ho detto a Sion: “Guardate, eccoli!” e a Gerusalemme ho inviato un messo di buone novelle. ISA 41:28 E guardo… e non v’è alcuno, non v’è tra loro alcuno che sappia dare un consiglio, e che, s’io l’interrogo, possa darmi risposta. ISA 41:29 Ecco, tutti quanti costoro non sono che vanità; le loro opere sono nulla, e i loro idoli non sono che vento e cose da niente. ISA 42:1 Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto in cui si compiace l’anima mia; io ho messo il mio spirito su lui, egli insegnerà la giustizia alle nazioni. ISA 42:2 Egli non griderà, non alzerà la voce, non la farà udire per le strade. ISA 42:3 Non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante; insegnerà la giustizia secondo verità. ISA 42:4 Egli non verrà meno e non s’abbatterà finché abbia stabilita la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge. ISA 42:5 Così parla Iddio, l’Eterno, che ha creato i cieli e li ha spiegati, che ha distesa la terra con tutto quello ch’essa produce, che dà il respiro al popolo che v’è sopra, e lo spirito a quelli che vi camminano. ISA 42:6 Io, l’Eterno, t’ho chiamato secondo giustizia, e ti prenderò per la mano, ti custodirò e farò di te l’alleanza del popolo, la luce delle nazioni, ISA 42:7 per aprire gli occhi dei ciechi, per trarre dal carcere i prigioni, e dalle segrete quei che giacciono nelle tenebre. ISA 42:8 Io sono l’Eterno; tale è il mio nome; e io non darò la mia gloria ad un altro, né la lode che m’appartiene agl’idoli. ISA 42:9 Ecco, le cose di prima sono avvenute, e io ve ne annunzio delle nuove; prima che germoglino, ve le rendo note. ISA 42:10 Cantate all’Eterno un cantico nuovo, cantate le sue lodi alle estremità della terra, o voi che scendeste sul mare, ed anche gli esseri ch’esso contiene, le isole e i loro abitanti! ISA 42:11 Il deserto e le sue città levino la voce! Levin la voce i villaggi occupati da Kedar! Esultino gli abitanti di Sela, diano in gridi di gioia dalla vetta dei monti! ISA 42:12 Diano gloria all’Eterno, proclamino la sua lode nelle isole! ISA 42:13 L’Eterno s’avanzerà come un eroe, ecciterà il suo ardore come un guerriero; manderà un grido, un grido tremendo, trionferà dei suoi nemici. ISA 42:14 Per lungo tempo mi son taciuto, me ne sono stato cheto, mi son trattenuto; ora griderò come una donna ch’è sopra parto, respirerò affannosamente e sbufferò ad un tempo. ISA 42:15 Io devasterò montagne e colline, ne farò seccare tutte l’erbe; ridurrò i fiumi in isole, asciugherò gli stagni. ISA 42:16 Farò camminare i ciechi per una via che ignorano, li menerò per sentieri che non conoscono; muterò dinanzi a loro le tenebre in luce, renderò piani i luoghi scabri. Son queste le cose ch’io farò, e non li abbandonerò. ISA 42:17 E volgeran le spalle, coperti d’onta, quelli che confidano negl’idoli scolpiti e dicono alle immagini fuse: “Voi siete i nostri dèi!” ISA 42:18 Ascoltate, o sordi, e voi, ciechi, guardate e vedete! ISA 42:19 Chi è cieco, se non il mio servo, e sordo come il messo che io invio? Chi è cieco come colui ch’è mio amico, cieco come il servo dell’Eterno? ISA 42:20 Tu hai visto molte cose, ma non v’hai posto mente; gli orecchi erano aperti, ma non hai udito nulla. ISA 42:21 L’Eterno s’è compiaciuto, per amor della sua giustizia, di rendere la sua legge grande e magnifica; ISA 42:22 ma questo è un popolo saccheggiato e spogliato; sono tutti legati in caverne, rinchiusi nelle segrete. Sono abbandonati al saccheggio, e non v’è chi li liberi; spogliati, e non v’è chi dica: “Restituisci!” ISA 42:23 Chi di voi presterà orecchio a questo? Chi starà attento e ascolterà in avvenire? ISA 42:24 Chi ha abbandonato Giacobbe al saccheggio e Israele in balìa de’ predoni? Non è egli stato l’Eterno? Colui contro il quale abbiamo peccato, e nelle cui vie non s’è voluto camminare, e alla cui legge non s’è ubbidito? ISA 42:25 Perciò egli ha riversato su Israele l’ardore della sua ira e la violenza della guerra; e la guerra l’ha avvolto nelle sue fiamme, ed ei non ha capito; l’ha consumato, ed egli non se l’è presa a cuore. ISA 43:1 Ma ora così parla l’Eterno, il tuo Creatore, o Giacobbe, Colui che t’ha formato, o Israele! Non temere, perché io t’ho riscattato, t’ho chiamato per nome; tu sei mio! ISA 43:2 Quando passerai per delle acque, io sarò teco; quando traverserai de’ fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco, non ne sarai arso, e la fiamma non ti consumerà. ISA 43:3 Poiché io sono l’Eterno, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore; io t’ho dato l’Egitto come tuo riscatto, l’Etiopia e Seba in vece tua. ISA 43:4 Perché tu sei prezioso agli occhi miei, perché sei pregiato ed io t’amo, io do degli uomini in vece tua, e dei popoli in cambio della tua vita. ISA 43:5 Non temere, perché, io sono teco; io ricondurrò la tua progenie dal levante, e ti raccoglierò dal ponente. ISA 43:6 Dirò al settentrione: “Da!” e al mezzogiorno: “Non ritenere; fa venire i miei figliuoli da lontano, e le mie figliuole dalle estremità della terra, ISA 43:7 tutti quelli cioè che portano il mio nome, che io ho creati per la mia gloria, che ho formati, che ho fatti. ISA 43:8 Fa’ uscire il popolo cieco che ha degli occhi, e i sordi che han degli orecchi! ISA 43:9 S’adunino tutte assieme le nazioni, si riuniscano i popoli! Chi fra loro può annunziar queste cose e farci udire delle predizioni antiche? Producano i loro testimoni e stabiliscano il loro diritto, affinché, dopo averli uditi, si dica: “E’ vero!” ISA 43:10 I miei testimoni siete voi, dice l’Eterno, voi, e il mio servo ch’io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che son io. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non v’è ne sarà alcuno. ISA 43:11 Io, io sono l’Eterno, e fuori di me non v’è salvatore. ISA 43:12 Io ho annunziato, salvato, predetto, e non è stato un dio straniero che fosse tra voi; e voi me ne siete testimoni, dice l’Eterno: Io sono Iddio. ISA 43:13 Lo sono da che fu il giorno, e nessuno può liberare dalla mia mano; io opererò; chi potrà impedire l’opera mia? ISA 43:14 Così parla l’Eterno, il vostro redentore, il Santo d’Israele: Per amor vostro io mando il nemico contro Babilonia; volgerò tutti in fuga, e i Caldei scenderanno sulle navi di cui sono sì fieri. ISA 43:15 Io sono l’Eterno, il vostro Santo, il creatore d’Israele, il vostro re. ISA 43:16 Così parla l’Eterno, che aprì una strada nel mare e un sentiero fra le acque potenti, ISA 43:17 che fece uscire carri e cavalli, un esercito di prodi guerrieri; e tutti quanti furono atterrati, né più si rialzarono; furono estinti, spenti come un lucignolo. ISA 43:18 Non ricordare più le cose passate, e non considerate più le cose antiche; ISA 43:19 ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete voi? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrer de’ fiumi nella solitudine. ISA 43:20 Le bestie de’ campi, gli sciacalli e gli struzzi, mi glorificheranno perché avrò dato dell’acqua al deserto, de’ fiumi alla solitudine per dar da bere al mio popolo, al mio eletto. ISA 43:21 Il mio popolo che mi sono formato pubblicherà le mie lodi. ISA 43:22 E tu non m’hai invocato, o Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, o Israele! ISA 43:23 Tu non m’hai portato l’agnello de’ tuoi olocausti, e non m’hai onorato coi tuoi sacrifizi; io non ti ho tormentato col chiederti offerte, né t’ho stancato col domandarti incenso. ISA 43:24 Tu non m’hai comprato con denaro della canna odorosa, e non m’hai saziato col grasso de’ tuoi sacrifizi; ma tu m’hai tormentato coi tuoi peccati, m’hai stancato con le tue iniquità. ISA 43:25 Io, io son quegli che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni, e non mi ricorderò più de tuoi peccati. ISA 43:26 Risveglia la mia memoria, discutiamo assieme, parla tu stesso per giustificarti! ISA 43:27 Il tuo primo padre ha peccato, i tuoi interpreti si sono ribellati a me; ISA 43:28 perciò io ho trattato come profani i capi del santuario, ho votato Giacobbe allo sterminio, ho abbandonato Israele all’obbrobrio. ISA 44:1 Ed ora ascolta, o Giacobbe, mio servo, o Israele, che io ho scelto! ISA 44:2 Così parla l’Eterno che t’ha fatto, che t’ha formato fin dal seno materno, Colui che ti soccorre: Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun ch’io ho scelto! ISA 44:3 Poiché io spanderò delle acque sul suolo assetato, e dei ruscelli sulla terra arida; spanderò il mio spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi rampolli; ISA 44:4 ed essi germoglieranno come in mezzo all’erba, come salci in riva a correnti d’acque. ISA 44:5 L’uno dirà: “Io sono dell’Eterno”; l’altro si chiamerà del nome di Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano: “Dell’Eterno”, e si onorerà di portare il nome d’Israele. ISA 44:6 Così parla l’Eterno, re d’Israele e suo redentore, l’Eterno degli eserciti: Io sono il primo e sono l’ultimo, e fuori di me non v’è Dio. ISA 44:7 Chi, come me, proclama l’avvenire fin da quando fondai questo popolo antico? Ch’ei lo dichiari e me lo provi! Lo annunzino essi l’avvenire, e quel che avverrà! ISA 44:8 Non vi spaventate, non temete! Non te l’ho io annunziato e dichiarato da tempo? Voi me ne siete testimoni. V’ha egli un Dio fuori di me? Non v’è altra Ròcca; io non ne conosco alcuna. ISA 44:9 Quelli che fabbricano immagini scolpite son tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro propri testimoni non vedono, non capiscono nulla, perch’essi siano coperti d’onta. ISA 44:10 Chi è che fabbrica un dio o fonde un’immagine perché non gli serve a nulla? ISA 44:11 Ecco, tutti quelli che vi lavorano saranno confusi, e gli artefici stessi non sono che uomini! Si radunino tutti, si presentino!… Saranno spaventati e coperti d’onta tutt’insieme. ISA 44:12 Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l’idolo a colpi di martello, e lo lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame, e la forza gli vien meno; non beve acqua, e si spossa. ISA 44:13 Il falegname stende la sua corda, disegna l’idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura col compasso, e ne fa una figura umana, una bella forma d’uomo, perché abiti in una casa. ISA 44:14 Si tagliano de’ cedri, si prendono degli elci, delle querci, si fa la scelta fra gli alberi della foresta, si piantano de’ pini che la pioggia fa crescere. ISA 44:15 Poi tutto questo serve all’uomo per far del fuoco, ed ei ne prende per riscaldarsi, ne accende anche il forno per cuocere il pane; e ne fa pure un dio e l’adora, ne scolpisce un’immagine, dinanzi alla quale si prostra. ISA 44:16 Ne brucia la metà nel fuoco, con l’altra metà allestisce la carne, ne cuoce l’arrosto, e si sazia. Ed anche si scalda e dice: “Ah! mi riscaldo, godo di veder questa fiamma!” ISA 44:17 E con l’avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, l’adora, lo prega e gli dice: “Salvami, poiché tu sei il mio dio!” ISA 44:18 Non sanno nulla, non capiscono nulla; hanno impiastrato loro gli occhi perché non veggano, e il cuore perché non comprendano. ISA 44:19 Nessuno rientra in se stesso, ed ha conoscimento e intelletto per dire: “Ne ho bruciata la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, v’ho arrostito la carne che ho mangiata, e farò col resto un’abominazione? e mi prostrerò davanti ad un pezzo di legno?” ISA 44:20 Un tal uomo si pasce di cenere, il suo cuore sedotto lo travia, sì ch’ei no può liberare l’anima sua e dire: “Questo che tengo nella mia destra non è una menzogna?” ISA 44:21 Ricordati di queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io t’ho formato, tu sei il mio servo, o Israele, tu non sarai da me dimenticato. ISA 44:22 Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola; torna a me, perché io t’ho riscattato. ISA 44:23 Cantate, o cieli, poiché l’Eterno ha operato! Giubilate, o profondità della terra! Date in grida di gioia, o montagne, o foreste con tutti gli alberi vostri! Poiché l’Eterno ha riscattato Giacobbe, e manifesta la sua gloria in Israele! ISA 44:24 Così parla l’Eterno, il tuo redentore, Colui che t’ha formato fin dal seno materno: Io sono l’Eterno, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho distesala terra, senza che vi fosse alcuno meco; ISA 44:25 io rendo vani i presagi degl’impostori, e rendo insensati gl’indovini; io faccio indietreggiare i savi, e muto la loro scienza in follia; ISA 44:26 io confermo la parola del mio servo, e mando ad effetto le predizioni de’ miei messaggeri; io dico di Gerusalemme: “Essa sarà abitata!” e delle città di Giuda: “Saranno riedificate” ed io ne rialzerò le rovine; ISA 44:27 io dico all’abisso: “Fatti asciutto, io prosciugherò i tuoi fiumi! ISA 44:28 io dico di Ciro: “Egli è il mio pastore; egli adempirà tutta la mia volontà, dicendo a Gerusalemme: “Sarai ricostruita!” e al tempio: “Sarai fondato!” ISA 45:1 Così parla l’Eterno al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la destra per atterrare dinanzi a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui le porte, sì che niuna gli resti chiusa. ISA 45:2 Io camminerò dinanzi a te, e appianerò i luoghi scabri; frantumerò le porte di rame, e spezzerò le sbarre di ferro; ISA 45:3 ti darò i tesori occulti nelle tenebre, e le ricchezze nascoste in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono l’Eterno che ti chiama per nome, l’Iddio d’Israele. ISA 45:4 Per amor di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io t’ho chiamato per nome, t’ho designato con speciale favore, quando non mi conoscevi. ISA 45:5 Io sono l’Eterno, e non ve n’è alcun altro; fuori di me non v’è alcun Dio! Io t’ho cinto, quando non mi conoscevi, ISA 45:6 perché dal levante al ponente si riconosca che non v’è altro Dio fuori di me. Io sono l’Eterno, e non ve n’è alcun altro; ISA 45:7 io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l’avversità; io, l’Eterno, son quegli che fa tutte queste cose. ISA 45:8 Cieli, stillate dall’alto, e faccian le nuvole piover la giustizia! S’apra la terra, e sia ferace di salvezza, e faccia germogliar la giustizia al tempo stesso. Io, l’Eterno, creo tutto questo. ISA 45:9 Guai a colui che contende col suo creatore, egli, rottame fra i rottami di vasi di terra! L’argilla dirà essa a colui che la forma: “Che fai?” o l’opera tua dirà essa; “Ei non ha mani?” ISA 45:10 Guai a colui che dice a suo padre: “Perché generi?” e a sua madre: “Perché partorisci?” ISA 45:11 Così parla l’Eterno, il Santo d’Israele, colui che l’ha formato: Voi m’interrogate circa le cose avvenire! Mi date degli ordini circa i miei figliuoli e circa l’opera delle mie mani! ISA 45:12 Ma io, io son quegli che ho fatto la terra, e che ho creato l’uomo sovr’essa; io, con le mie mani, ho spiegato i cieli, e comando a tutto l’esercito loro. ISA 45:13 Io ho suscitato Ciro, nella mia giustizia, e appianerò tutte le sue vie; egli riedificherà la mia città, e rimanderà liberi i miei esuli senza prezzo di riscatto e senza doni, dice l’Eterno degli eserciti. ISA 45:14 Così parla l’Eterno: Il frutto delle fatiche dell’Egitto e del traffico dell’Etiopia e dei Sabei dalla grande statura passeranno a te, e saranno tuoi; que’ popoli cammineranno dietro a te, passeranno incatenati, si prostreranno davanti a te, e ti supplicheranno dicendo: “Certo, Iddio è in te, e non ve n’è alcun altro; non v’è altro Dio”. ISA 45:15 In verità tu sei un Dio che ti nascondi, o Dio d’Israele, o Salvatore! ISA 45:16 Saranno svergognati, sì, tutti quanti confusi, se n’andranno tutti assieme coperti d’onta i fabbricanti d’idoli; ISA 45:17 ma Israele sarà salvato dall’Eterno d’una salvezza eterna, voi non sarete svergognati né confusi, mai più in eterno. ISA 45:18 Poiché così parla l’Eterno che ha creato i cieli, l’Iddio che ha formato la terra, l’ha fatta, l’ha stabilita, non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata: Io sono l’Eterno e non v’è alcun altro. ISA 45:19 Io non ho parlato in segreto: in qualche luogo tenebroso della terra; io non ho detto della progenie di Giacobbe: “Cercatemi invano!” Io, l’Eterno, parlo con giustizia, dichiaro le cose che son rette. ISA 45:20 Adunatevi, venite, accostatevi tutti assieme, voi che siete scampati dalle nazioni! Non hanno intelletto quelli che portano il loro idolo di legno, e pregano un dio che non può salvare. ISA 45:21 Annunziatelo, fateli appressare, prendano pure consiglio assieme! Chi ha annunziato queste cose fin dai tempi antichi e l’ha predette da lungo tempo? Non sono forse io, l’Eterno? E non v’è altro Dio fuori di me, un Dio giusto, e non v’è Salvatore fuori di me. ISA 45:22 Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ve n’è alcun altro. ISA 45:23 Per me stesso io l’ho giurato; è uscita dalla mia bocca una parola di giustizia, e non sarà revocata: Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento. ISA 45:24 Solo nell’Eterno, si dirà di me, è la giustizia e la forza; a lui verranno, pieni di confusione, tutti quelli ch’erano accesi d’ira contro di lui. ISA 45:25 Nell’Eterno sarà giustificata e si glorierà tutta la progenie d’Israele. ISA 46:1 Bel crolla, Nebo cade; le loro statue son messe sopra animali, su bestie da soma; quest’idoli che voi portavate qua e là son diventati un carico; un peso per la bestia stanca! ISA 46:2 Son caduti, son crollati assieme, non possono salvare il carico, ed essi stessi se ne vanno in cattività. ISA 46:3 Ascoltatemi, o casa di Giacobbe, e voi tutti, residuo della casa d’Israele, voi di cui mi son caricato dal dì che nasceste, che siete stati portati fin dal seno materno! ISA 46:4 Fino alla vostra vecchiaia io sarò lo stesso, fino alla vostra canizie io vi porterò; io vi ho fatti, ed io vi sosterrò; sì, vi porterò e vi salverò. ISA 46:5 A chi mi assomigliereste, a chi mi uguagliereste, a chi mi paragonereste quasi fossimo pari? ISA 46:6 Costoro profondono l’oro dalla loro borsa, pesano l’argento nella bilancia; pagano un orefice perché ne faccia un dio per prostrarglisi dinanzi, per adorarlo. ISA 46:7 Se lo caricano sulle spalle, lo portano, lo mettono al suo posto, ed esso sta in piè, e non si muove dal suo posto; e benché uno gridi a lui, esso non risponde né lo salva dalla sua distretta. ISA 46:8 Ricordatevi di questo, e mostratevi uomini! O trasgressori, rientrate in voi stessi! ISA 46:9 Ricordate il passato, le cose antiche: perché io sono Dio, e non ve n’è alcun altro; son Dio, e niuno è simile a me; ISA 46:10 che annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predìco le cose non ancora avvenute; che dico: “Il mio piano sussisterà, e metterò ad effetto tutta la mia volontà”; ISA 46:11 che chiamo dal levante un uccello da preda, e da una terra lontana l’uomo che effettui il mio disegno. Sì, io l’ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò. ISA 46:12 Ascoltatemi, o gente dal cuore ostinato, che siete lontani dalla giustizia! ISA 46:13 Io faccio avvicinare la mia giustizia; essa non è lungi, e la mia salvezza non tarderà; io porrò la salvezza in Sion, e la mia gloria sopra Israele. ISA 47:1 Scendi, e siedi sulla polvere, o vergine figliuola di Babilonia! Siediti in terra, senza trono, o figliuola de’ Caldei! poiché non ti si chiamerà più la delicata, la voluttuosa. ISA 47:2 Metti mano alle macine, e macina farina; lèvati il velo, alzati lo strascico, scopriti la gamba, e passa i fiumi! ISA 47:3 Si scopra la tua nudità, si vegga la tua onta; io farò vendetta, e non risparmierò anima viva. ISA 47:4 Il nostro redentore ha nome l’Eterno degli eserciti, il Santo d’Israele. ISA 47:5 Siediti in silenzio e va’ nelle tenebre, o figliuola de’ Caldei, poiché non sarai più chiamata la signora dei regni. ISA 47:6 Io mi corrucciai contro il mio popolo, profanai la mia eredità e li diedi in mano tua; tu non avesti per essi alcuna pietà; facesti gravar duramente il tuo giogo sul vecchio, ISA 47:7 e dicesti: “Io sarò signora in perpetuo; talché non prendesti a cuore e non ricordasti la fine di tutto questo. ISA 47:8 Or dunque ascolta questo, o voluttuosa, che te ne stai assisa in sicurtà, e dici in cuor tuo: “Io, e nessun altro che io! Io non rimarrò mai vedova, e non saprò che sia l’esser orbata dai figliuoli”; ISA 47:9 ma queste due cose t’avverranno in un attimo, in uno stesso giorno: privazione di figliuoli e vedovanza; ti piomberanno addosso tutte assieme, nonostante la moltitudine de’ tuoi sortilegi e la grande abbondanza de’ tuoi incantesimi. ISA 47:10 Tu ti fidavi della tua malizia, tu dicevi: “Nessuno mi vede, la tua saviezza e la tua scienza t’hanno sedotta, e tu dicevi in cuor tuo: ISA 47:11 “Io e nessun altro che io”. Ma un mala verrà sopra a te, che non saprai come scongiurare; una calamità ti piomberà addosso, che non potrai allontanar con alcuna espiazione; e ti cadrà repentinamente addosso una ruina, che non avrai preveduta. ISA 47:12 Stattene or là co’ tuoi incantesimi e con la moltitudine de’ tuoi sortilegi, ne’ quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza! forse potrai trarne profitto, forse riuscirai ad incutere terrore. ISA 47:13 Tu sei stanca di tutte le tue consultazioni; si levino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso! ISA 47:14 Ecco, essi sono come stoppia, il fuoco li consuma; non salveranno la loro vita dalla violenza della fiamma; non ne rimarrà brace a cui scaldarsi, né fuoco dinanzi al quale sedersi. ISA 47:15 Tale sarà la sorte di quelli intorno a cui ti sei affaticata. Quelli che han trafficato teco fin dalla giovinezza andranno errando ognuno dal suo lato, e non vi saranno alcuno che ti salvi. ISA 48:1 Ascoltate questo, o casa di Giacobbe, voi che siete chiamati del nome d’Israele, e che siete usciti dalla sorgente di Giuda; voi che giurate per il nome dell’Eterno, e menzionate l’Iddio d’Israele ma senza sincerità, senza rettitudine! ISA 48:2 Poiché prendono il loro nome dalla città santa, s’appoggiano sull’Iddio d’Israele, che ha nome l’Eterno degli eserciti! ISA 48:3 Già anticamente io annunziai le cose precedenti; esse uscirono dalla mia bocca, io le feci sapere; a un tratto io le effettuai, ed esse avvennero. ISA 48:4 Siccome io sapevo, o Israele, che tu sei ostinato, che il tuo collo ha muscoli di ferro e che la tua fronte è di rame, ISA 48:5 io t’annunziai queste cose anticamente; te le feci sapere prima che avvenissero, perché tu non avessi a dire: “Le ha fatte il mio idolo, le ha ordinate la mia immagine scolpita, la mia immagine fusa”. ISA 48:6 Tu ne hai udito l’annunzio; mirale avvenute tutte quante. Non lo proclamate voi stessi? Ora io t’annunzio delle cose nuove, delle cose occulte, a te ignote. ISA 48:7 Esse stanno per prodursi adesso, non da tempo antico; e, prima d’oggi non ne avevi udito parlare, perché tu non abbia a dire: “Ecco, io le sapevo”. ISA 48:8 No, tu non ne hai udito nulla, non ne hai saputo nulla, nulla in passato te ne mai venuto agli orecchi, perché sapevo che ti saresti condotto perfidamente, e che ti chiami “Ribelle” fin dal seno materno. ISA 48:9 Per amor del mio nome io differirò la mia ira, e per amor della mia gloria io mi raffreno per non sterminarti. ISA 48:10 Ecco, io t’ho voluto affinare, ma senza ottenere argento, t’ho provato nel crogiuolo d’afflizione. ISA 48:11 Per amor di me stesso, per amor di me stesso io voglio agire; poiché, come lascerei io profanare il mio nome? e la mia gloria io non la darò ad un altro. ISA 48:12 Ascoltami, o Giacobbe, e tu, Israele, che io ho chiamato. Io son Colui che è; io sono il primo, e son pure l’ultimo. ISA 48:13 La mia mano ha fondato la terra, e la mia destra ha spiegato i cieli; quand’io li chiamò, si presentano assieme. ISA 48:14 Adunatevi tutti quanti, ed ascoltate! Chi tra voi ha annunziato queste cose? Colui che l’Eterno ama eseguirà il suo volere contro Babilonia, e leverà il suo braccio contro i Caldei. ISA 48:15 Io, io ho parlato, io l’ho chiamato; io l’ho fatto venire, e la sua impresa riuscirà. ISA 48:16 Avvicinatevi a me, ascoltate questo: Fin dal principio io non ho parlato in segreto; quando questi fatti avvenivano, io ero presente; e ora, il Signore, l’Eterno, mi manda col suo spirito. ISA 48:17 Così parla l’Eterno, il tuo redentore, il Santo d’Israele: Io sono l’Eterno, il tuo Dio, che t’insegna per il tuo bene, che ti guida per la via che devi seguire. ISA 48:18 Oh fossi tu pur attento ai miei comandamenti! la tua pace sarebbe come un fiume, e la tua giustizia, come le onde del mare; ISA 48:19 la tua posterità sarebbe come la rena, e il frutto delle tue viscere come la sabbia ch’è nel mare; il suo nome non sarebbe cancellato né distrutto d’innanzi al mio cospetto. ISA 48:20 Uscite da Babilonia, fuggitevene lungi dai Caldei! Con voce di giubilo, annunziatelo, banditelo, datene voce fino all’estremità della terra! Dite: “L’Eterno ha redento il suo servo Giacobbe. ISA 48:21 Ed essi non hanno avuto sete quand’ei li ha condotti attraverso i deserti; egli ha fatto scaturire per essi dell’acqua dalla roccia; ha fenduto la roccia, e n’è colata l’acqua”. ISA 48:22 Non v’è pace per gli empi, dice l’Eterno. ISA 49:1 Isole, ascoltatemi! Popoli lontani, state attenti! L’Eterno m’ha chiamato fin dal seno materno, ha mentovato il mio nome fin dalle viscere di mia madre. ISA 49:2 Egli ha reso la mia bocca come una spada tagliente, m’ha nascosto nell’ombra della sua mano; ha fatto di me una freccia aguzza, m’ha riposto nel suo turcasso, ISA 49:3 e m’ha detto: “Tu sei il mio servo, Israele, nel quale io manifesterò la mia gloria”. ISA 49:4 Ma io dicevo: “Invano ho faticato, inutilmente, per nulla ho consumato la mia forza; ma certo, il mio diritto è presso l’Eterno, e la mia ricompensa è presso all’Iddio mio”. ISA 49:5 Ed ora parla l’Eterno che m’ha formato fin dal seno materno per esser suo servo, per ricondurgli Giacobbe, e per raccogliere intorno a lui Israele; ed io sono onorato agli occhi dell’Eterno, e il mio Dio è la mia forza. ISA 49:6 Egli dice: “E’ troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d’Israele; voglio far di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra”. ISA 49:7 Così parla l’Eterno, il redentore, il Santo d’Israele, a colui ch’è disprezzato dagli uomini, detestato dalla nazione, schiavo de’ potenti: Dei re lo vedranno e si riveleranno; dei principi pure, e si prostreranno, a motivo dell’Eterno ch’è fedele, del Santo d’Israele che t’ha scelto. ISA 49:8 Così parla l’Eterno: Nel tempo della grazia io t’esaudirò, nel giorno della salvezza t’aiuterò; ti preserverò, e farò di te l’alleanza del popolo, per rialzare il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate, ISA 49:9 per dire ai prigioni: “Uscite!” e a quelli che sono nelle tenebre: “Mostratevi!” Essi pasceranno lungo le vie, e troveranno il loro pascolo su tutte le alture; ISA 49:10 non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché Colui che ha pietà di loro li guiderà, e li menerà alle sorgenti d’acqua. ISA 49:11 Io muterò tutte le mie montagne in vie, e le mie strade saranno riattate. ISA 49:12 Guardate! Questi vengon di lontano; ecco, questi altri vengon da settentrione e da occidente, e questi dal paese de’ Sinim. ISA 49:13 Giubilate, o cieli, e tu, terra, festeggia! Date in gridi di gioia, o monti, poiché l’Eterno consola il suo popolo, ed ha pietà de’ suoi afflitti. ISA 49:14 Ma Sion ha detto: “L’Eterno m’ha abbandonata, il Signore m’ha dimenticata”. ISA 49:15 Una donna dimentica ella il bimbo che allatta, cessando d’aver pietà del frutto delle sue viscere? Quand’anche le madri dimenticassero, io non dimenticherò te. ISA 49:16 Ecco, io t’ho scolpita sulle palme delle mia mani; le tua mura mi stan del continuo davanti agli occhi. ISA 49:17 I tuoi figliuoli accorrono; i tuoi distruttori, i tuoi devastatori s’allontanano da te. ISA 49:18 Volgi lo sguardo all’intorno, e mira: Essi tutti si radunano, e vengono a te. Com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno, tu ti rivestirai d’essi come d’un ornamento, te ne cingerai come una sposa. ISA 49:19 Nelle tue ruine, ne’ tuoi luoghi desolati, nel tuo paese distrutto, sarai ora troppo allo stretto per i tuoi abitanti; e quelli che ti divoravano s’allontaneranno da te. ISA 49:20 I figliuoli di cui fosti orbata ti diranno ancora all’orecchio: “Questo posto è troppo stretto per me; fammi largo, perch’io possa stanziarmi”. ISA 49:21 E tu dirai in cuor tuo: “Questi, chi me li ha generati? giacché io ero orbata dei miei figliuoli, sterile, esule, scacciata. Questi, chi li ha allevati? Ecco, io ero rimasta sola; questi, dov’erano?” ISA 49:22 Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io leverò la mia mano verso le nazioni, alzerò la mia bandiera verso i popoli, ed essi ti ricondurranno i tuoi figliuoli in braccio, e ti riporteranno le tue figliuole sulle spalle. ISA 49:23 Dei re saranno tuoi balii, e le loro regine saranno tue balie; essi si prostreranno dinanzi a te con la faccia a terra, e leccheranno la polvere de’ tuoi piedi; e tu riconoscerai che io sono l’Eterno, e che coloro che sperano in me non saranno confusi. ISA 49:24 Si strapperà egli il bottino al potente? e i giusti fatti prigioni saranno essi liberati? ISA 49:25 Sì; così dice l’Eterno: Anche i prigioni del potente saran portati via, e il bottino del tiranno sarà ripreso; io combatterò con chi combatte teco, e salverò i tuoi figliuoli. ISA 49:26 E farò mangiare ai tuoi oppressori la loro propria carne, e s’inebrieranno col loro proprio sangue, come col mosto; e ogni carne riconoscerà che io, l’Eterno, sono il tuo salvatore, il tuo redentore, il Potente di Giacobbe. ISA 50:1 Così parla l’Eterno: Dov’è la lettera di divorzio di vostra madre per la quale io l’ho ripudiata? O qual è quello de’ miei creditori al quale io vi ho venduto? Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti, e per le vostre trasgressioni vostra madre è stata ripudiata. ISA 50:2 Perché, quand’io son venuto, non s’è trovato alcuno? Perché, quand’ho chiamato, nessuno ha risposto? La mia mano è ella davvero troppo corta per redimere? o no ho io forza da liberare? Ecco, con la mia minaccia io prosciugo il mare, riduco i fiumi in deserto; il loro pesce diventa fetido per mancanza d’acqua, e muore di sete. ISA 50:3 Io rivesto i cieli di nero, e do loro un cilicio per coperta. ISA 50:4 Il Signore, l’Eterno, m’ha dato una lingua esercitata perch’io sappia sostenere con la parola lo stanco; egli risveglia, ogni mattina risveglia il mio orecchio, perch’io ascolti, come fanno i discepoli. ISA 50:5 Il Signore, l’Eterno, m’ha aperto l’orecchio, ed io non sono stato ribelle e non mi son tratto indietro. ISA 50:6 Io ho presentato il mio dorso a chi mi percoteva, e le me guance, a chi mi strappava la barba; io non ho nascosto il mio volto all’onta e agli sputi. ISA 50:7 Ma il Signore, l’Eterno, m’ha soccorso; perciò non sono stato confuso; perciò ho reso la mia faccia simile ad un macigno, e so che non sarò svergognato. ISA 50:8 Vicino è colui che mi giustifica; chi contenderà meco? compariamo assieme! Chi è il mio avversario? Mi venga vicino! ISA 50:9 Ecco, il Signore, l’Eterno, mi verrà in aiuto; chi è colui che mi condannerà? Ecco, tutti costoro diventeranno logori come un vestito, la tignola li roderà. ISA 50:10 Chi è tra voi che tema l’Eterno, che ascolti la voce del servo di lui? Benché cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome dell’Eterno, e s’appoggi sul suo Dio! ISA 50:11 Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni, andatevene nelle fiamme del vostro fuoco, e fra i tizzoni che avete accesso! Questo avrete dalla mia mano; voi giacerete nel dolore. ISA 51:1 Ascoltatemi, voi che procacciate la giustizia, che cercate l’Eterno! Considerate la roccia onde foste tagliati, e la buca della cava onde foste cavati. ISA 51:2 Considerate Abrahamo vostro padre, e Sara che vi partorì; poiché io lo chiamai quand’egli era solo, lo benedissi e lo moltiplicai. ISA 51:3 Così l’Eterno sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue ruine; renderà il deserto di lei pari ad un Eden, e la sua solitudine pari a un giardino dell’Eterno. Gioia ed allegrezza si troveranno in mezzo a lei, inni di lode e melodia di canti. ISA 51:4 Prestami attenzione, o popolo mio! Porgimi orecchio, o mia nazione! Poiché la legge procederà da me, ed io porrò il mio diritto come una luce dei popoli. ISA 51:5 La mia giustizia è vicina, la mia salvezza sta per apparire, e le mie braccia giudicheranno i popoli; le isole spereranno in me, e confideranno nel mio braccio. ISA 51:6 Alzate gli occhi vostri al cielo, e abbassateli sulla terra! Poiché i cieli si dilegueranno come fumo, la terra invecchierà come un vestito, e i suoi abitanti parimente morranno; ma la mia salvezza durerà in eterno, e la mia giustizia non verrà mai meno. ISA 51:7 Ascoltatemi, o voi che conoscete la giustizia, o popolo che hai nel cuore la mia legge! Non temete l’obbrobrio degli uomini, né siate sgomenti per i loro oltraggi. ISA 51:8 Poiché la tignola li divorerà come un vestito, e la tarma li roderà come la lana; ma la mia giustizia rimarrà in eterno, e la mia salvezza, per ogni età. ISA 51:9 Risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza, o braccio dell’Eterno! Risvegliati come ne’ giorni andati, come nelle antiche età! Non sei tu che facesti a pezzi Rahab, che trafiggesti il dragone? ISA 51:10 Non sei tu che prosciugasti il mare, le acque del grande abisso, che facesti delle profondità del mare una via per il passaggio dei redenti? ISA 51:11 E i riscattati dall’Eterno torneranno, verranno con canti di gioia a Sion, e un’allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno letizia, allegrezza, il dolore e il gemito fuggiranno. ISA 51:12 Io, io son colui che vi consola; chi sei tu che tu tema l’uomo che deve morire, e il figliuol dell’uomo che passerà com’erba; ISA 51:13 che tu dimentichi l’Eterno, che t’ha fatto, che ha disteso i cieli e fondata la terra; che tu tremi continuamente, tutto il giorno, dinanzi al furore dell’oppressore, quando s’appresta a distruggere? E dov’è dunque il furore dell’oppressore? ISA 51:14 Colui ch’è curvo nei ceppi sarà bentosto liberato; non morrà nella fossa, e non gli mancherà il pane. ISA 51:15 Poiché io sono l’Eterno degli eserciti, il tuo Dio, che solleva il mare, e ne fa muggir le onde; il cui nome è: l’Eterno degli eserciti. ISA 51:16 Ed io ho messo le mie parole nella tua bocca, e t’ho coperto con l’ombra della mia mano per piantare de’ cieli e fondare una terra, e per dire a Sion: “Tu sei il mio popolo”. ISA 51:17 Risvegliati, risvegliati, lèvati, o Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano dell’Eterno la coppa del suo furore, che hai bevuto il calice, la coppa di stordimento, e l’hai succhiata fino in fondo! ISA 51:18 Fra tutti i figliuoli ch’ell’ha partoriti non v’è alcuno che la guidi; fra tutti i figliuoli ch’ell’ha allevati non v’è alcuno che la prenda per mano. ISA 51:19 Queste due cose ti sono avvenute: chi ti compiangerà? desolazione e rovina, fame e spada: Chi ti consolerà? ISA 51:20 I tuoi figliuoli venivano meno, giacevano a tutti i capi delle strade, come un’antilope nella rete, prostrati dal furore dell’Eterno, dalle minacce del tuo Dio. ISA 51:21 Perciò, ascolta or questo, o infelice, ed ebbra, ma non di vino! ISA 51:22 Così parla il tuo Signore, l’Eterno, il tuo Dio, che difende la causa del suo popolo: Ecco, io ti tolgo di mano la coppa di stordimento, il calice, la coppa del mio furore; tu non la berrai più! ISA 51:23 Io la metterò in mano de’ tuoi persecutori, che dicevano all’anima tua: “Chinati, che ti passiamo addosso!” e tu facevi del tuo dosso un suolo, una strada per i passanti! ISA 52:1 Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, o Sion! Mettiti le tue più splendide vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché da ora innanzi non entreranno più in te né l’incirconciso né l’impuro. ISA 52:2 Scuotiti di dosso la polvere, lèvati, mettiti a sedere, o Gerusalemme! Sciogliti le catene dal collo, o figliuola di Sion che sei in cattività! ISA 52:3 Poiché così parla l’Eterno: Voi siete stati venduti per nulla, e sarete riscattati senza denaro. ISA 52:4 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Il mio popolo discese già in Egitto per dimorarvi; poi l’Assiro l’oppresse senza motivo. ISA 52:5 Ed ora che faccio io qui, dice l’Eterno, quando il mio popolo è stato portato via per nulla? Quelli che lo dominano mandano urli, dice l’Eterno, e il mio nome è del continuo, tutto il giorno schernito; ISA 52:6 perciò il mio popolo conoscerà il mio nome; perciò saprà, in quel giorno, che sono io che ho parlato: “Eccomi!” ISA 52:7 Quanto son belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone novelle, che annunzia la pace, ch’è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza, che dici a Sion: “Il tuo Dio regna!” ISA 52:8 Odi le tue sentinelle! Esse levan la voce, mandan tutti assieme gridi di gioia; poich’esse veggon coi loro propri occhi l’Eterno che ritorna a Sion. ISA 52:9 Date assieme gridi di giubilo, o ruine di Gerusalemme! Poiché l’Eterno consola il suo popolo, redime Gerusalemme. ISA 52:10 L’Eterno ha nudato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. ISA 52:11 Dipartitevi, dipartitevi, uscite di là! Non toccate nulla d’impuro! Uscite di mezzo a lei! Purificatevi, voi che portate i vasi dell’Eterno! ISA 52:12 Poiché voi non partirete in fretta, e non ve n’andrete come chi fugge; giacché l’Eterno camminerà dinanzi a voi, e l’Iddio d’Israele sarà la vostra retroguardia. ISA 52:13 Ecco, il mio servo prospererà, sarà elevato, esaltato, reso sommamente eccelso. ISA 52:14 Come molti, vedendolo, son rimasti sbigottiti (tanto era disfatto il suo sembiante sì da non parer più un uomo, e il suo aspetto si da non parer più un figliuol d’uomo), ISA 52:15 così molte saran le nazioni, di cui egli detesterà l’ammirazione; i re chiuderanno la bocca dinanzi a lui, poiché vedranno quello che non era loro mai stato narrato, e apprenderanno quello che non avevano udito ISA 53:1 Chi ha creduto a quel che noi abbiamo annunziato? e a chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno? ISA 53:2 Egli è venuto su dinanzi a lui come un rampollo, come una radice ch’esce da un arido suolo; non avea forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza, da farcelo desiderare. ISA 53:3 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con il patire, pari a colui dinanzi al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. ISA 53:4 E, nondimeno, eran le nostre malattie ch’egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s’era caricato; e noi lo reputavamo colpito, battuto da Dio, ed umiliato! ISA 53:5 Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione. ISA 53:6 Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva la sua propria via; e l’Eterno ha fatto cader su lui l’iniquità di noi tutti. ISA 53:7 Maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca. Come l’agnello menato allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa, egli non aperse la bocca. ISA 53:8 Dall’oppressione e dal giudizio fu portato via; e fra quelli della sua generazione chi rifletté ch’egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a motivo delle trasgressioni del mio popolo? ISA 53:9 Gli avevano assegnata la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato col ricco, perché non aveva commesso violenze né v’era stata frode nella sua bocca. ISA 53:10 Ma piacque all’Eterno di fiaccarlo coi patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrifizio per la colpa, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e l’opera dell’Eterno prospererà nelle sue mani. ISA 53:11 Egli vedrà il frutto del tormento dell’anima sua, e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità. ISA 53:12 Perciò io gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino coi potenti, perché ha dato se stesso alla morte, ed è stato annoverato fra i trasgressori, perch’egli ha portato i peccati di molti, e ha interceduto per i trasgressori. ISA 54:1 Giubila, o sterile, tu che non partorivi! Da’ in gridi di gioia ed esulta, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figliuoli della derelitta saran più numerosi dei figliuoli di colei che ha marito, dice l’Eterno. ISA 54:2 Allarga il luogo della tua tenda e si spieghino le tele delle tue dimore, senza risparmio; allunga i tuoi cordami, rafforza i tuoi piuoli! ISA 54:3 Poiché tu ti spanderai a destra ed a sinistra; la tua progenie possederà le nazioni e popolerà le città deserte. ISA 54:4 Non temere, poiché tu non sarai più confusa; non aver vergogna, ché non avrai più da arrossire; ma dimenticherai l’onta della tua giovinezza, e non ricorderai più l’obbrobrio della tua vedovanza. ISA 54:5 Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è: l’Eterno degli eserciti; e il tuo redentore è il Santo d’Israele, che sarà chiamato l’Iddio di tutta la terra. ISA 54:6 Poiché l’Eterno ti richiama come una donna abbandonata e afflitta nel suo spirito, come la sposa della giovinezza ch’è stata ripudiata, dice il tuo Dio. ISA 54:7 Per un breve istante io t’ho abbandonata, ma con immensa compassione io ti raccoglierò. ISA 54:8 In un accesso d’ira, t’ho per un momento nascosta la mia faccia, ma con un amore eterno io avrò pietà di te, dice l’Eterno, il tuo redentore. ISA 54:9 Avverrà per me come delle acque di Noè; poiché, come giurai che le acque di Noè non si spanderebbero più sopra la terra, così io giuro di non più irritarmi contro di te, e di non minacciarti più. ISA 54:10 Quand’anche i monti s’allontanassero e i colli fossero rimossi, l’amor mio non s’allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso, dice l’Eterno, che ha pietà di te. ISA 54:11 O afflitta, sbattuta dalla tempesta, sconsolata, ecco, io incasserò le tue pietre nell’antimonio, e ti fonderò sopra zaffiri. ISA 54:12 Farò i tuoi merli di rubini, le tue porte di carbonchi, e tutto il tuo recinto di pietre preziose. ISA 54:13 Tutti i tuoi figliuoli saran discepoli dell’Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figliuoli. ISA 54:14 Tu sarai stabilita fermamente mediante la giustizia; sarai lungi dall’oppressione, ché non avrai niente da temere; e dalla ruina, ché non si accosterà a te. ISA 54:15 Ecco, potranno far delle leghe; ma senza di me. Chiunque farà lega contro di te, cadrà dinanzi a te. ISA 54:16 Ecco, io ho creato il fabbro che soffia nel fuoco sui carboni e ne trae uno strumento per il suo lavoro; ed io pure ho creato il devastatore per distruggere. ISA 54:17 Nessun’arma fabbricata contro di te riuscirà; e ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Tal è l’eredità dei servi dell’Eterno, e la giusta ricompensa che verrà loro da me, dice l’Eterno. ISA 55:1 O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete danaro venite, comprate, mangiate! Venite, comprate senza danaro, senza pagare, vino e latte! ISA 55:2 Perché spendete danaro per ciò che non è pane? e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò ch’è buono, e l’anima vostra godrà di cibi succulenti! ISA 55:3 Inclinate l’orecchio, e venite a me; ascoltate, e l’anima vostra vivrà; io fermerò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide. ISA 55:4 Ecco, io l’ho dato come testimonio ai popoli, come principe e governatore dei popoli. ISA 55:5 Ecco, tu chiamerai nazioni che non conosci, e nazioni che non ti conoscono accorreranno a te, a motivo dell’Eterno, del tuo Dio, del Santo d’Israele, perch’Ei ti avrà glorificato. ISA 55:6 Cercate l’Eterno, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentr’è vicino. ISA 55:7 Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all’Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio ch’è largo nel perdonare. ISA 55:8 Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno. ISA 55:9 Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così son le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. ISA 55:10 E come la pioggia e la neve scendon dal cielo e non vi ritornano senz’aver annaffiata la terra, senz’averla fecondata e fatta germogliare sì da dar seme al seminatore e pane da mangiare, ISA 55:11 così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz’aver compiuto quello ch’io voglio, e menato a buon fine ciò per cui l’ho mandata. ISA 55:12 Sì, voi partirete con gioia, e sarete ricondotti in pace; i monti e i colli daranno in gridi di gioia dinanzi a voi, e tutti gli alberi della campagna batteranno le mani. ISA 55:13 Nel luogo del pruno s’eleverà il cipresso, nel luogo del rovo crescerà il mirto; e sarà per l’Eterno un titolo di gloria, un monumento perpetuo che non sarà distrutto. ISA 56:1 Così parla l’Eterno: Rispettate il diritto, e fate ciò ch’è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, e la mia giustizia sta per essere rivelata. ISA 56:2 Beato l’uomo che fa così, e il figliuol dell’uomo che s’attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi male! ISA 56:3 Lo straniero che s’è unito all’Eterno non dica: “Certo, l’Eterno m’escluderà dal suo popolo!” Né dica l’eunuco: “Ecco, io son un albero secco!” ISA 56:4 Poiché così parla l’Eterno circa gli eunuchi che osserveranno i miei sabati, che sceglieranno ciò che a me piace, e s’atterranno al mio patto: ISA 56:5 Io darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto ed un nome, che varranno meglio di figli e di figlie; darò loro un nome eterno, che non perirà più. ISA 56:6 E anche gli stranieri che si sono uniti all’Eterno per servirlo, per amare il nome dell’Eterno, per essere suoi servi, tutti quelli che osserveranno il sabato astenendosi dal profanarlo e s’atterranno al mio patto, ISA 56:7 io li condurrò sul mio monte santo, e li rallegrerò nella mia casa d’orazione; i loro olocausti e i loro sacrifizi saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa d’orazione per tutti i popoli. ISA 56:8 Il Signore, l’Eterno, che raccoglie gli esuli d’Israele, dice: Io ne raccoglierò intorno a lui anche degli altri, oltre quelli de’ suoi che son già raccolti. ISA 56:9 O voi tutte, bestie de’ campi, venite a mangiare, venite, o voi tutte, bestie della foresta! ISA 56:10 I guardiani d’Israele son tutti ciechi, senza intelligenza; son tutti de’ cani muti, incapaci d’abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare. ISA 56:11 Son cani ingordi, che non sanno cosa sia l’esser satolli; son dei pastori che non capiscono nulla; son tutti vòlti alla loro propria via, ognuno mira al proprio interesse, dal primo all’ultimo. ISA 56:12 “Venite”, dicono, “io andrò a cercare del vino, e c’inebrieremo di bevande forti! E il giorno di domani sarà come questo, anzi sarà più grandioso ancora!” ISA 57:1 Il giusto muore, e nessuno vi pon mente; gli uomini pii sono tolti via, e nessuno considera che il giusto è tolto via per sottrarlo ai mali che vengono. ISA 57:2 Egli entra nella pace; quelli che han camminato per la diritta via riposano sui loro letti. ISA 57:3 Ma voi, avvicinatevi qua, o figliuoli della incantatrice, progenie dell’adultero e della prostituta! ISA 57:4 Alle spalle di chi vi divertite? Verso chi aprite larga la bocca e cacciate fuori la lingua? Non siete voi figliuoli della ribellione, progenie della menzogna, ISA 57:5 voi che v’infiammate fra i terebinti sotto ogni albero verdeggiante, che scannate i figliuoli nelle valli sotto le grotte delle rocce? ISA 57:6 La tua parte è fra le pietre lisce del torrente; quelle, quelle son la sorte che ti è toccata; a quelle tu hai fatto libazioni, e hai presentato oblazioni. Posso io tollerare in pace coteste cose? ISA 57:7 Tu poni il tuo letto sopra un monte alto, elevato, e quivi pure sali ad offrire sacrifizi. ISA 57:8 Hai messo il tuo memoriale dietro le porte e dietro gli stipiti; poiché, lungi da me, tu scopri il tuo letto, vi monti, l’allarghi, e fermi il patto con loro; tu ami il loro letto e in esso ti scegli un posto. ISA 57:9 Tu vai dal re con dell’olio, e gli rechi dei profumi in quantità, mandi lontano i tuoi ambasciatori, e t’abbassi fino al soggiorno de’ morti. ISA 57:10 Per il tuo lungo cammino ti stanchi, ma non dici: “E’ inutile!” Tu trovi ancora del vigore nella tua mano, e perciò non ti senti esausta. ISA 57:11 Chi dunque paventi? di chi hai paura per rinnegarmi così? per non più ricordarti di me, per non dartene più pensiero? Non me ne sono io rimasto in silenzio e da gran tempo? Per questo tu non mi temi più. ISA 57:12 Io proclamerò la tua rettitudine, e le tue opere… che non ti gioveranno nulla. ISA 57:13 Quando tu griderai, venga a salvarti la folla de’ tuoi idoli! Il vento li porterà via tutti, un soffio li torrà via; ma chi si rifugia in me possederà il paese ed erediterà il mio monte santo. ISA 57:14 E si dirà: Acconciate, acconciate, preparate la via, togliete gli ostacoli dalla via del mio popolo! ISA 57:15 Poiché così parla Colui ch’è l’Alto, l’eccelso, che abita l’eternità, e che ha nome “il Santo”: Io dimoro nel luogo alto e santo, ma son con colui ch’è contrito ed umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore dei contriti. ISA 57:16 Poiché io non voglio contendere in perpetuo né serbar l’ira in eterno, affinché gli spiriti, le anime che io ho fatte, non vengan meno dinanzi a me. ISA 57:17 Per la iniquità della sua cupidigia io mi sono adirato, e l’ho colpito; mi sono nascosto, mi sono indignato; ed egli ribelle, ha seguito la via del suo cuore. ISA 57:18 Io ho vedute le sue vie, e lo guarirò; lo guiderò, e ridarò le mie consolazioni a lui e a quelli dei suoi che sono afflitti. ISA 57:19 Io creo la lode ch’esce dalle labbra. Pace, pace a colui ch’è lontano e a colui ch’è vicino! dice l’Eterno; io lo guarirò. ISA 57:20 Ma gli empi sono come il mare agitato, quando non si può calmare e le sue acque caccian fuori fango e pantano. ISA 57:21 Non v’è pace per gli empi, dice il mio Dio. ISA 58:1 Grida a piena gola, non ti rattenere, alza la tua voce a guisa di tromba, e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, e alla casa di Giacobbe i suoi peccati! ISA 58:2 Mi cercano ogni giorno, prendon piacere a conoscer le mie vie; come una nazione che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonata la legge del suo Dio, mi domandano de’ giudizi giusti, prendon piacere ad accostarsi a Dio. ISA 58:3 “Perché, dicono essi, quando abbiam digiunato, non ci hai tu avuto riguardo?” “Perché quando abbiamo afflitte le anime nostre, non v’hai tu posto mente?” Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate i vostri affari, ed esigete che sian fatti tutti i vostri lavori. ISA 58:4 Ecco, voi digiunate per litigare, per questionare, e percuotere empiamente col pugno; oggi, voi non digiunate in modo da far ascoltare la vostra voce in alto. ISA 58:5 E’ questo il digiuno di cui io mi compiaccio? il giorno in cui l’uomo affligge l’anima sua? Curvar la testa come un giunco, sdraiarsi sul sacco e sulla cenere, è egli questo che tu chiami un digiuno, un giorno accetto all’Eterno? ISA 58:6 Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi, e che s’infranga ogni sorta di giogo? ISA 58:7 Non è egli questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu meni a casa tua gl’infelici senz’asilo, che quando vedi uno ignudo tu lo copra, e che tu non ti nasconda a colui ch’è carne della tua carne? ISA 58:8 Allora la tua luce spunterà come l’aurora, e la tua guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà, e la gloria dell’Eterno sarà la tua retroguardia. ISA 58:9 Allora chiamerai, e l’Eterno ti risponderà; griderai, ed egli dirà: “Eccomi!” Se tu togli di mezzo a te il giogo, il gesto minaccioso ed il parlare iniquo; ISA 58:10 se l’anima tua supplisce ai bisogni dell’affamato, e sazi l’anima afflitta, la tua luce si leverà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzodì; ISA 58:11 l’Eterno ti guiderà del continuo, sazierà l’anima tua ne’ luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; e tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai. ISA 58:12 I tuoi riedificheranno le antiche ruine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età, e sarai chiamato “il riparatore delle brecce”, “il restauratore de’ sentieri per rendere abitabile il paese”. ISA 58:13 Se tu trattieni il piè per non violare il sabato facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia, e venerabile ciò ch’è sacro all’Eterno, e se onori quel giorno anziché seguir le tue vie e fare i tuoi affari e discuter le tue cause, ISA 58:14 allora troverai la tua delizia nell’Eterno; io ti farò passare in cocchio sulle alture del paese, ti nutrirò delle eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell’Eterno ha parlato. ISA 59:1 Ecco, la mano dell’Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; ISA 59:2 ma son le vostre iniquità quelle che han posto una barriera fra voi e il vostro Dio; sono i vostri peccati quelli che han fatto sì ch’egli nasconda la sua faccia da voi, per non darvi più ascolto. ISA 59:3 Poiché le vostre mani son contaminate dal sangue, e le vostre dita dalla iniquità; le vostra labbra proferiscono menzogna, la vostra lingua sussurra perversità. ISA 59:4 Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con verità; s’appoggiano su quel che non è, dicon menzogne, concepiscono il male, partoriscono l’iniquità. ISA 59:5 Covano uova di basilisco, tessono tele di ragno; chi mangia delle loro uova muore, e l’uovo che uno schiaccia, dà fuori una vipera. ISA 59:6 Le loro tele non diventeranno vestiti, né costoro si copriranno delle loro opere; le loro opere son opere d’iniquità, e nelle loro mani vi sono atti di violenza. ISA 59:7 I loro piedi corrono al male, ed essi s’affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri son pensieri d’iniquità, la desolazione e la ruina sono sulla loro strada. ISA 59:8 La via della pace non la conoscono, e non v’è equità nel loro procedere; si fanno de’ sentieri tortuosi, chiunque vi cammina non conosce la pace. ISA 59:9 Perciò la sentenza liberatrice è lunge da noi, e non arriva fino a noi la giustizia; noi aspettiamo la luce, ed ecco le tenebre; aspettiamo il chiarore del dì, e camminiamo nel buio. ISA 59:10 Andiam tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pien mezzogiorno come nel crepuscolo, in mezzo all’abbondanza sembriamo de’ morti. ISA 59:11 Tutti quanti mugghiamo come orsi, andiam gemendo come colombe; aspettiamo la sentenza liberatrice, ed essa non viene; la salvezza, ed ella s’allontana da noi. ISA 59:12 Poiché le nostre trasgressioni si son moltiplicate dinanzi a te, e i nostri peccati testimoniano contro di noi; sì, le nostre trasgressioni ci sono presenti, e le nostre iniquità, le conosciamo. ISA 59:13 Siamo stati ribelli all’Eterno e l’abbiam rinnegato, ci siamo ritratti dal seguire il nostro Dio, abbiam parlato d’oppressione e di rivolta, abbiam concepito e meditato in cuore parole di menzogna… ISA 59:14 E la sentenza liberatrice s’è ritirata, e la salvezza s’è tenuta lontana; poiché la verità soccombe sulla piazza pubblica, e la rettitudine non può avervi accesso; ISA 59:15 la verità è scomparsa, e chi si ritrae dal male s’espone ad essere spogliato. E l’Eterno l’ha veduto, e gli è dispiaciuto che non vi sia più rettitudine; ISA 59:16 ha veduto che non v’era più un uomo, e s’è stupito che niuno s’interponesse; allora il suo braccio gli è venuto in aiuto, e la sua giustizia l’ha sostenuto; ISA 59:17 ei s’è rivestito di giustizia come d’una corazza, s’è messo in capo l’elmo della salvezza, ha indossato gli abiti della vendetta, s’è avvolto di gelosia come in un manto. ISA 59:18 Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere: il furore ai suoi avversari, il contraccambio ai suoi nemici; alle isole darà la lor retribuzione. ISA 59:19 Così si temerà il nome dell’Eterno dall’occidente, e la sua gloria dall’oriente; quando l’avversario verrà come una fiumana, lo spirito dell’Eterno lo metterà in fuga. ISA 59:20 E un redentore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta, dice l’Eterno. ISA 59:21 Quanto a me, dice l’Eterno, questo è il patto ch’io fermerò con loro: il mio spirito che riposa su te e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si dipartiranno mai dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della progenie della tua progenie, dice l’Eterno, da ora in perpetuo. ISA 60:1 Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria dell’Eterno s’è levata su te! ISA 60:2 Poiché, ecco, le tenebre coprono la terra, e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su te si leva l’Eterno, e la sua gloria appare su te. ISA 60:3 Le nazioni cammineranno alla tua luce, e i re allo splendore del tuo levare. ISA 60:4 Alza gli occhi tuoi, e guardati attorno: tutti s’adunano, e vengono a te; i tuoi figli giungono di lontano, arrivan le tue figliuole, portate in braccio. ISA 60:5 Allora guarderai e sarai raggiante, il tuo cuore palpiterà forte e s’allargherà, poiché l’abbondanza del mare si volgerà verso te, la ricchezza delle nazioni verrà a te. ISA 60:6 Stuoli di cammelli ti copriranno, dromedari di Madian e d’Efa; quelli di Sceba verranno tutti, portando oro ed incenso, e proclamando le lodi dell’Eterno. ISA 60:7 Tutti i greggi di Kedar s’aduneranno presso di te, i montoni di Nebaioth saranno al tuo servizio; saliranno sul mio altare come un’offerta gradita, ed io farò risplender la gloria della mia casa gloriosa. ISA 60:8 Chi mai son costoro che volan come una nuvola, come colombi verso il loro colombario? ISA 60:9 Son le isole che spereranno in me, ed avranno alla loro testa le navi di Tarsis, per ricondurre i tuoi figliuoli di lontano col loro argento o col loro oro, per onorare il nome dell’Eterno, del tuo Dio, del Santo d’Israele, che t’avrà glorificata. ISA 60:10 I figli dello straniero ricostruiranno le tue mura, e i loro re saranno al tuo servizio; poiché io t’ho colpita nel mio sdegno, ma nella mia benevolenza ha avuto pietà di te. ISA 60:11 Le tue porte saranno sempre aperte; non saran chiuse né giorno né notte, per lasciar entrare in te la ricchezza delle nazioni, e i loro re in corteggio. ISA 60:12 Poiché la nazione e il regno che non ti serviranno, periranno: quelle nazioni saranno interamente distrutte. ISA 60:13 La gloria del Libano verrà a te, il cipresso, il platano e il larice verranno assieme per ornare il luogo del mio santuario, ed io renderò glorioso il luogo ove posano i miei piedi. ISA 60:14 E i figliuoli di quelli che t’avranno oppressa verranno a te, abbassandosi; e tutti quelli che t’avranno disprezzata si prostreranno fino alla pianta dei tuoi piedi, e ti chiameranno “la città dell’Eterno”, “la Sion del Santo d’Israele”. ISA 60:15 Invece d’esser abbandonata, odiata, sì che anima viva più non passava per te, io farò di te l’orgoglio de’ secoli, la gioia di tutte le età. ISA 60:16 Tu popperai il latte delle nazioni, popperai il seno dei re, e riconoscerai che io, l’Eterno, sono il tuo salvatore, io, il Potente di Giacobbe, sono il tuo redentore. ISA 60:17 Invece del rame, farò venire dell’oro; invece del ferro, farò venir dell’argento; invece del legno, del rame; invece di pietre, ferro; io ti darò per magistrato la pace, per governatore la giustizia. ISA 60:18 Non s’udrà più parlar di violenza nel tuo paese, di devastazione e di ruina entro i tuoi confini; ma chiamerai le tue mura: “Salvezza”, e le tue porte: “Lode”. ISA 60:19 Non più il sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t’illuminerà col suo chiarore; ma l’Eterno sarà la tua luce perpetua, e il tuo Dio sarà la tua gloria. ISA 60:20 Il tuo sole non tramonterà più, e la tua luna non scemerà più; poiché l’Eterno sarà al tua luce perpetua, e i giorni del tuo lutto saranno finiti. ISA 60:21 Il tuo popolo sarà tutto quanto un popolo di giusti; essi possederanno il paese in perpetuo: essi, che sono il rampollo da me piantato, l’opera delle mie mani, da servire alla mia gloria. ISA 60:22 Il più piccolo diventerà un migliaio; il minimo, una nazione potente. Io, l’Eterno, affretterò le cose a suo tempo. ISA 61:1 Lo spirito del Signore, dell’Eterno è su me, perché l’Eterno m’ha unto per recare una buona novella agli umili; m’ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri, ISA 61:2 per proclamare l’anno di grazia dell’Eterno, e il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti quelli che fanno cordoglio; ISA 61:3 per mettere, per dare a quelli che fanno cordoglio in Sion, un diadema in luogo di cenere, l’olio della gioia in luogo di duolo, il manto della lode in luogo d’uno spirito abbattuto, onde possano esser chiamati terebinti di giustizia, la piantagione dell’Eterno da servire alla sua gloria. ISA 61:4 Ed essi riedificheranno le antiche ruine, rialzeranno i luoghi desolati nel passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse generazioni. ISA 61:5 E degli stranieri staran quivi a pascere i vostri greggi, i figli dello straniero saranno i vostri agricoltori e i vostri vignaiuoli. ISA 61:6 Ma voi sarete chiamati “sacerdoti dell’Eterno”, e la gente vi dirà “ministri del nostro Dio”; voi mangerete le ricchezze delle nazioni, e a voi toccherà la loro gloria. ISA 61:7 Invece della vostra onta, avrete una parte doppia; invece d’obbrobrio, giubilerete della vostra sorte. Sì, nel loro paese possederanno il doppio, ed avranno un’allegrezza eterna. ISA 61:8 Poiché io, L’Eterno, amo la giustizia, odio la rapina, frutto d’iniquità; io darò loro fedelmente la lor ricompensa, e fermerò con loro un patto eterno. ISA 61:9 E la lor razza sarà nota fra le nazioni, e la loro progenie, fra i popoli; tutti quelli che li vedranno riconosceranno che sono una razza benedetta dall’Eterno. ISA 61:10 Io mi rallegrerò grandemente nell’Eterno, l’anima mia festeggerà nel mio Dio; poich’egli m’ha rivestito delle vesti della salvezza, m’ha avvolto nel manto della giustizia, come uno sposo che s’adorna d’un diadema, come una sposa che si para de’ suoi gioielli. ISA 61:11 Sì, come la terra dà fuori la sua vegetazione, e come un giardino fa germogliare le sue semenze, così il Signore, l’Eterno, farà germogliare la giustizia e la lode nel cospetto di tutte le nazioni. ISA 62:1 Per amor di Sion io non mi tacerò, e per amor di Gerusalemme io non mi darò posa finché la sua giustizia non apparisca come l’aurora, e la sua salvezza, come una face ardente. ISA 62:2 Allora le nazioni vedranno la tua giustizia, e tutti i re, la tua gloria; e sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca dell’Eterno fisserà; ISA 62:3 e sarai una splendida corona in mano all’Eterno, un diadema regale nella palma del tuo Dio. ISA 62:4 Non ti si dirà più “Abbandonata”, la tua terra non sarà più detta “Desolazione”, ma tu sarai chiamata “La mia delizia è in lei”, e la tua terra “Maritata”; poiché l’Eterno riporrà in te il suo diletto, e la tua terra avrà uno sposo. ISA 62:5 Come una giovine sposa una vergine, così i tuoi figliuoli sposeranno te; e come la sposa è la gioia della sposo, così tu sarai la gioia del tuo Dio. ISA 62:6 Sulle tue mura, o Gerusalemme, io ho posto delle sentinelle, che non si taceranno mai, né giorno né notte: “O voi che destate il ricordo dell’Eterno, non abbiate requie, ISA 62:7 e non date requie a lui, finch’egli non abbia ristabilito Gerusalemme, e n’abbia fatta la lode di tutta la terra”. ISA 62:8 L’Eterno l’ha giurato per la sua destra e pel suo braccio potente: Io non darò mai più il tuo frumento per cibo ai tuoi nemici; e i figli dello straniero non berranno più il tuo vino, frutto delle tue fatiche; ISA 62:9 ma quelli che avranno raccolto il frumento lo mangeranno e loderanno l’Eterno, e quelli che avran vendemmiato berranno il vino nei cortili del mio santuario. ISA 62:10 Passate, passate per le porte! Preparate la via per il popolo! Acconciate, acconciate la strada, toglietene le pietre, alzate una bandiera dinanzi ai popoli! ISA 62:11 Ecco, l’Eterno proclama fino agli estremi confini della terra: “Dite alla figliuola di Sion: Ecco, la tua salvezza giunge; ecco egli ha seco il suo salario, e la sua retribuzione lo precede”. ISA 62:12 Quelli saran chiamati “Il popolo santo”, “I redenti dell’Eterno”, e tu sarai chiamata “Ricercata”, “La città non abbandonata”. ISA 63:1 “Chi è questi che giunge da Edom, da Botsra, in vestimenti splendidi? questi, magnificamente ammantato, che cammina fiero nella grandezza della sua forza?” “Son io, che parlo con giustizia, che son potente a salvare”. ISA 63:2 “Perché questo rosso nel tuo manto, e perché le tue vesti son come quelli di chi calca l’uva nello strettoio?” ISA 63:3 “Io sono stato solo a calcara l’uva nello strettoio, e nessuno uomo fra i popoli è stato meco; io li ho calcati nella mia ira, e li ho calpestati nel mio furore; il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti, e ho macchiati tutti i miei abiti. ISA 63:4 Poiché il giorno della vendetta, ch’era nel mio cuore, e il mio anno di redenzione son giunti. ISA 63:5 Io guardai, ma non v’era chi m’aiutasse; mi volsi attorno stupito, ma nessuno mi sosteneva; allora il mio braccio m’ha salvato, e il mio furore m’ha sostenuto. ISA 63:6 Ed ho calpestato dei popoli nella mia ira, li ho ubriacati del mio furore, e ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra”. ISA 63:7 Io voglio ricordare le benignità dell’Eterno, le lodi dell’Eterno, considerando tutto quello che l’Eterno ci ha largito; ricorderà la bontà di cui è stato largo versa la casa d’Israele, secondo le sue compassioni e secondo l’abbondanza della sue grazie. ISA 63:8 Egli aveva detto: “Certo, essi son mio popolo, figliuoli che non m’inganneranno”; e fu il loro salvatore. ISA 63:9 In tutte le loro distrette egli stesso fu in distretta, e l’angelo della sua faccia li salvò; nel suo amore e nella sua longanimità ei li redense; se li tolse in ispalla, e sempre li portò nei tempi andati; ISA 63:10 ma essi furono ribelli, contristarono il suo spirito santo: ond’egli si convertì in loro nemico, ed egli stesso combatté contro di loro. ISA 63:11 Allora il suo popolo si ricordò de’ giorni antichi di Mosè: “Dov’è colui che li trasse fuori dal mare col pastore del suo gregge? Dov’è colui che metteva in mezzo a loro lo spirito suo santo? ISA 63:12 che faceva andare il suo braccio glorioso alla destra di Mosè? che divise le acque innanzi a loro per acquistarsi una rinomanza eterna? ISA 63:13 che li menò attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, senza che inciampassero? ISA 63:14 Come il bestiame che scende nella valle, lo spirito dell’Eterno li condusse al riposo. Così tu guidasti il tuo popolo, per acquistarti una rinomanza gloriosa”. ISA 63:15 Guarda dal cielo, e mira, dalla tua dimora santa e gloriosa: Dove sono il tuo zelo, i tuoi atti potenti? Il fremito delle tue viscere e le tue compassioni non si fan più sentire verso di me. ISA 63:16 Nondimeno, tu sei nostro padre; poiché Abrahamo non sa chi siamo, e Israele non ci riconosce; tu, o Eterno, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è “Redentor nostro”. ISA 63:17 O Eterno, perché ci fai errare lungi dalla tue vie, e induri il nostro cuore perché non ti tema? Ritorna, per amor dei tuoi servi, delle tribù della tua eredità! ISA 63:18 Per ben poco tempo il tuo popolo santo ha posseduto il paese; i nostri nemici han calpestato il tuo santuario. ISA 63:19 Noi siam diventati come quelli che tu non hai mai governati, come quelli che non portano il tuo nome! ISA 64:1 Oh squarciassi tu pure i cieli, e scendessi! Dinanzi a te sarebbero scossi i monti. ISA 64:2 Come il fuoco accende i rami secchi, come il fuoco fa bollir l’acqua, tu faresti conoscere il tuo nome ai tuoi avversari, e le nazioni tremerebbero dinanzi a te. ISA 64:3 Quando facesti delle cose tremende che noi non aspettavamo, tu discendesti, e i monti furono scossi dinanzi a te. ISA 64:4 Mai s’era inteso, mai orecchio avea sentito dire, mai occhio aveva veduto che un altro Dio, fuori di te, agisse a pro di quegli che spera in lui. ISA 64:5 Tu vai incontro a chi gode nel praticar la giustizia, a chi, camminando nelle tue vie, si ricorda di te; ma tu ti sei adirato contro di noi, perché abbiamo peccato; e ciò ha durato da tanto tempo… sarem noi salvati? ISA 64:6 Tutti quanti siam diventati come l’uomo impuro e tutta la nostra giustizia come un abito lordato; tutti quanti appassiamo come una foglia, e le nostre iniquità ci portan via come il vento. ISA 64:7 Non v’è più alcuno che invochi il tuo nome, che si risvegli per attenersi a te; poiché tu ci hai nascosta la tua faccia, e ci lasci consumare dalle nostre iniquità. ISA 64:8 Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l’argilla; tu, colui che ci formi; e noi siam tutti l’opera delle tue mani. ISA 64:9 Non t’adirare fino all’estremo, o Eterno! e non ti ricordare dell’iniquità in perpetuo; ecco, guarda, ten preghiamo; noi siamo tutti tuo popolo. ISA 64:10 Le tue città sante sono un deserto; Sion è un deserto, Gerusalemme, una desolazione. ISA 64:11 La nostra casa santa e magnifica, dove i nostri padri ti celebrarono, è stata preda alle fiamme, e tutto quel che avevamo di più caro è stato devastato. ISA 64:12 Dinanzi a queste cose ti conterrai tu, o Eterno? tacerai tu e ci affliggerai fino all’estremo? ISA 65:1 Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano; ho detto: “Eccomi, eccomi”, a una nazione che non portava il mio nome. ISA 65:2 Ho stese tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri; ISA 65:3 verso un popolo che del continuo mi provoca sfacciatamente ad ira, che offre sacrifizi nei giardini e fa fumare profumi sui mattoni; ISA 65:4 che sta fra i sepolcri e passa le notti nelle caverne, che mangia carne di porco ed ha nei suoi vasi vivande impure; ISA 65:5 che dice: “Fatti in là non t’accostare perch’io son più santo di te”. Cose siffatte, sono per me un fumo nel naso, un fuoco che arde da mane a sera. ISA 65:6 Ecco, tutto ciò sta scritto dinanzi a me; io non mi tacerò, anzi vi darò la retribuzione, sì, vi verserò in seno la retribuzione ISA 65:7 delle iniquità vostre, dice l’Eterno, e al tempo stesso delle iniquità dei vostri padri, che hanno fatto fumare profumi sui monti e mi hanno oltraggiato sui colli; io misurerò loro in seno il salario della loro condotta passata. ISA 65:8 Così parla l’Eterno: Come quando si trova del succo nel grappolo si dice: “Non lo distruggere perché lì v’è una benedizione”, così farò io, per amor de’ miei servi, e non distruggerò tutto. ISA 65:9 Io farò uscire da Giacobbe una progenie e da Giuda un erede dei miei monti; e i eletti possederanno il paese, e i miei servi v’abiteranno. ISA 65:10 Saron sarà un chiuso di greggi, e la valle d’Acor, un luogo di riposo alle mandre, per il mio popolo che m’avrà cercato. ISA 65:11 Ma voi, che abbandonate l’Eterno, che dimenticate il monte mio santo, che apparecchiate la mensa a Gad ed empite la coppa del vin profumato a Meni, ISA 65:12 io vi destino alla spada, e vi chinerete tutti per essere scannati; poiché io ho chiamato, e voi non avete risposto; ho parlato, e voi non avete dato ascolto; ma avete fatto ciò ch’è male agli occhi miei, e avete preferito ciò che mi dispiace. ISA 65:13 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno, ma voi sarete confusi; ISA 65:14 ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per l’angoscia del cuor vostro, e urlerete perché avrete lo spirito affranto. ISA 65:15 E lascerete il vostro nome come una imprecazione fra i miei eletti: “Così il Signore, l’Eterno, faccia morir te!”; ma Egli darà ai suoi servi un altro nome, ISA 65:16 in guisa che chi s’augurerà d’esser benedetto nel paese, lo farà per l’Iddio di verità, e colui che giurerà nel paese, giurerà per l’Iddio di verità; perché le afflizioni di prima saran dimenticate, e saranno nascoste agli occhi miei. ISA 65:17 Poiché, ecco, io creo de’ nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria. ISA 65:18 Rallegratevi, sì, festeggiate in perpetuo per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio, e il suo popolo per la gioia. ISA 65:19 Ed io festeggerò a motivo di Gerusalemme, e gioirò del mio popolo; quivi non si udran più voci di pianto né gridi d’angoscia; ISA 65:20 non vi sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero de’ suoi anni; chi morrà a cent’anni morrà giovane, e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent’anni. ISA 65:21 Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. ISA 65:22 Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saran come i giorni degli alberi; e i miei eletti godranno a lungo dell’opera delle loro mani. ISA 65:23 Non si affaticheranno invano, e non avranno più figliuoli per vederli morire a un tratto; poiché saranno la progenie dei benedetti dall’Eterno, e i loro rampolli staran con essi. ISA 65:24 E avverrà che, prima che mi invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi. ISA 65:25 Il lupo e l’agnello pasceranno assieme, il leone mangerà la paglia come il bue, e il serpente si nutrirà di polvere. Non si farà più danno né guasto su tutto il mio monte santo, dice l’Eterno. ISA 66:1 Così parla l’Eterno: Il cielo è il mio trono, e la terra è lo sgabello de’ miei piedi; qual casa mi potreste voi edificare? e qual potrebb’essere il luogo del mio riposo? ISA 66:2 Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così son tutte venute all’esistenza, dice l’Eterno. Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui ch’è umile, che ha lo spirito contrito, e trema alla mia parola. ISA 66:3 Chi immola un bue è come se uccidesse un uomo; chi sacrifica un agnello, come se accoppasse un cane; chi presenta un’oblazione, come se offrisse sangue di porco; chi fa un profumo d’incenso, come se benedicesse un idolo. Come costoro hanno scelto le lor proprie vie e l’anima loro prende piacere nelle loro abominazioni, ISA 66:4 così sceglierò io la loro sventura, e farò piombar loro addosso quel che paventano; poiché io ho chiamato, e nessuno ha risposto; ho parlato, ed essi non han dato ascolto; ma han fatto ciò ch’è male agli occhi miei, e han preferito ciò che mi dispiace. ISA 66:5 Ascoltate la parola dell’Eterno, voi che tremate alla sua parola. I vostri fratelli che vi odiano e vi scacciano a motivo del mio nome, dicono: “Si mostri l’Eterno nella sua gloria, onde possiam mirare la vostra gioia!” Ma essi saran confusi. ISA 66:6 Uno strepito esce dalla città, un clamore viene dal tempio. E’ la voce dell’Eterno, che dà la retribuzione ai suoi nemici. ISA 66:7 Prima di provar le doglie del parto, ella ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio. ISA 66:8 Chi ha udito mai cosa siffatta? chi ha mai veduto alcun che di simile? Un paese nasce egli in un giorno? una nazione vien essa alla luce in una volta? Ma Sion, non appena ha sentito le doglie, ha subito partorito i suoi figli. ISA 66:9 Io che preparo la nascita non farei partorire? dice l’Eterno; Io che fo partorire chiuderei il seno materno? dice il tuo Dio. ISA 66:10 Rallegratevi con Gerusalemme e festeggiate a motivo di lei, o voi tutti che l’amate! Giubilate grandemente con lei, o voi che siete in lutto per essa! ISA 66:11 onde siate allattati e saziati al seno delle sue consolazioni; onde beviate a lunghi sorsi e con delizia l’abbondanza della sua gloria. ISA 66:12 Poiché così parla l’Eterno: Ecco, io dirigerò la pace verso di lei come un fiume, e la ricchezza delle nazioni come un torrente che straripa, e voi sarete allattati, sarete portati in braccio, carezzati sulle ginocchia. ISA 66:13 Come un uomo cui sua madre consola, così io consolerò voi, e sarete consolati in Gerusalemme. ISA 66:14 Voi lo vedrete; il vostro cuore si rallegrerà, e le vostre ossa, come l’erba, riprenderanno vigore; e la mano dell’Eterno si farà conoscere a pro dei suoi servi, e la sua indignazione, contro i suoi nemici. ISA 66:15 Poiché ecco, l’Eterno verrà nel fuoco, e i suoi carri saranno come l’uragano per dare la retribuzione della sua ira con furore, per eseguire le sue minacce con fiamme di fuoco. ISA 66:16 Poiché l’Eterno eserciterà il suo giudizio col fuoco e colla sua spada, contro ogni carne; e gli uccisi dall’Eterno saranno molti. ISA 66:17 Quelli che si santificano e si purificano per andar nei giardini dietro all’idolo ch’è quivi in mezzo, quelli che mangiano carne di porco, cose esecrande e dei topi, saranno tutti quanti consumati, dice l’Eterno. ISA 66:18 Io conosco le loro opere e i loro pensieri; il tempo è giunto per raccogliere tutte le nazioni e tutte le lingue; ed esse verranno, e vedranno la mia gloria. ISA 66:19 Ed io metterò un segnale fra loro, e manderò degli scampati di fra loro alle nazioni, a Tarsis, a Pul e a Lud che tiran d’arco, a Tubal e a Javan, alle isole lontane che non han mai udito la mia fama e non han mai veduta la mia gloria; ed essi proclameranno la mia gloria fra le nazioni. ISA 66:20 E ricondurranno tutti i vostri fratelli, di fra tutte le nazioni, come un’offerta all’Eterno, su cavalli, su carri, su lettighe, su muli, su dromedari, al monte mio santo, a Gerusalemme, dice l’Eterno, nel modo che i figliuoli d’Israele portano le loro offerte in un vaso puro alla casa dell’Eterno. ISA 66:21 E di tra loro ne prenderò pure per sacerdoti e per Leviti, dice l’Eterno. ISA 66:22 Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra ch’io sto per creare sussisteranno stabili dinanzi a me, dice l’Eterno, così sussisteranno la vostra progenie, e il vostro nome. ISA 66:23 E avverrà che, di novilunio in novilunio e di sabato in sabato, ogni carne verrà a prostrarsi dinanzi a me, dice l’Eterno. ISA 66:24 E quando gli adoratori usciranno, verranno i cadaveri degli uomini che si son ribellati a me; poiché il loro verme non morrà, e il fuoco non si estinguerà; e saranno in orrore ad ogni carne. JER 1:1 Parole di Geremia, figliuolo di Hilkia, uno dei sacerdoti che stavano ad Anatoth, nel paese di Beniamino. JER 1:2 La parola dell’Eterno gli fu rivolta al tempo di Giosia, figliuolo d’Amon, re di Giuda, l’anno tredicesimo del suo regno, e al tempo di Jehoiakim, JER 1:3 figliuolo di Giosia, re di Giuda, sino alla fine dell’anno undecimo di Sedechia, figliuolo di Giosia, re di Giuda, fino a quando Gerusalemme fu menata in cattività, il che avvenne nel quinto mese. JER 1:4 La parola dell’Eterno mi fu rivolta, dicendo: JER 1:5 “Prima ch’io ti avessi formato nel seno di tua madre, io t’ho conosciuto; e prima che tu uscissi dal suo seno, io t’ho consacrato e t’ho costituito profeta delle nazioni”. JER 1:6 E io risposi: “Ahimè, Signore, Eterno, io non so parlare, poiché non sono che un fanciullo”. JER 1:7 Ma l’Eterno mi disse: “Non dire: Sono un fanciullo, poiché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò, e dirai tutto quello che io ti comanderò. JER 1:8 Non li temere, perché io son teco per liberarti, dice l’Eterno”. JER 1:9 Poi l’Eterno stese la mano e mi toccò la bocca; e l’Eterno disse: “Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca. JER 1:10 Vedi, io ti costituisco oggi sulle nazioni e sopra i regni, per svellere, per demolire, per abbattere, per distruggere, per edificare e per piantare”. JER 1:11 Poi la parola dell’Eterno mi fu rivolta, dicendo: “Geremia, che vedi?” Io risposi: “Vedo un ramo di mandorlo”. E l’Eterno mi disse: JER 1:12 “Hai veduto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto”. JER 1:13 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta per la seconda volta, dicendo: “Che vedi?” Io risposi: “Vedo una caldaia che bolle ed ha la bocca vòlta dal settentrione in qua”. E l’Eterno mi disse: JER 1:14 “Dal settentrione verrà fuori la calamità su tutti gli abitanti del paese. JER 1:15 Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i popoli dei regni del settentrione, dice l’Eterno; essi verranno, e porranno ognuno il suo trono all’ingresso delle porte di Gerusalemme, contro tutte le sue mura all’intorno, e contro tutte le città di Giuda. JER 1:16 E pronunzierò i miei giudizi contro di loro, a motivo di tutta la loro malvagità, perché m’hanno abbandonato e hanno offerto il loro profumo ad altri dèi e si son prostrati dinanzi all’opera delle loro mani. JER 1:17 Tu dunque, cingiti i lombi, lèvati, e di’ loro tutto quello che io ti comanderò. Non ti sgomentare per via di loro, ond’io non ti renda sgomento in loro presenza. JER 1:18 Ecco, oggi io ti stabilisco come una città fortificata, come una colonna di ferro e come un muro di rame contro tutto il paese, contro i re di Giuda, contro i suoi principi, contro i suoi sacerdoti e contro il popolo del paese. JER 1:19 Essi ti faranno la guerra, ma non ti vinceranno, perché io son teco per liberarti, dice l’Eterno”. JER 2:1 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo: Va’, e grida agli orecchi di Gerusalemme: JER 2:2 Così dice l’Eterno: Io mi ricordo dell’affezione che avevi per me quand’eri giovane, del tuo amore quand’eri fidanzata, allorché tu mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. JER 2:3 Israele era consacrato all’Eterno, le primizie della sua rendita; tutti quelli che lo divoravano si rendevan colpevoli, e la calamità piombava su loro, dice l’Eterno. JER 2:4 Ascoltate la parola dell’Eterno, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d’Israele! JER 2:5 Così parla l’Eterno: Quale iniquità hanno trovata i vostri padri in me, che si sono allontanati da me, e sono andati dietro alla vanità, e son diventati essi stessi vanità? JER 2:6 Essi non hanno detto: “Dov’è l’Eterno che ci ha tratti fuori dal paese d’Egitto, che ci ha menati per il deserto, per un paese di solitudine e di crepacci, per un paese d’aridità e d’ombra di morte, per un paese per il quale nessuno passò mai e dove non abitò mai nessuno?” JER 2:7 E io v’ho condotti in un paese ch’è un frutteto, perché ne mangiaste i frutti ed i buoni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato il mio paese e avete fatto della mia eredità un’abominazione. JER 2:8 I sacerdoti non hanno detto: “Dov’è l’Eterno?” i depositari della legge non m’hanno conosciuto, i pastori mi sono stati infedeli, i profeti hanno profetato nel nome di Baal, e sono andati dietro a cose che non giovano a nulla. JER 2:9 Perciò io contenderò ancora in giudizio con voi, dice l’Eterno, e contenderò coi figliuoli de’ vostri figliuoli. JER 2:10 Passate dunque nelle isole di Kittim, e guardate! Mandate a Kedar e osservate bene, e guardate se avvenne mai qualcosa di simile! JER 2:11 V’ha egli una nazione che abbia cambiato i suoi dèi, quantunque non siano dèi? Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla. JER 2:12 O cieli, stupite di questo; inorridite e restate attoniti, dice l’Eterno. JER 2:13 Poiché il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d’acqua viva, e s’è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l’acqua. JER 2:14 Israele è egli uno schiavo? è egli uno schiavo nato in casa? Perché dunque è egli diventato una preda? JER 2:15 I leoncelli ruggono contro di lui, e fanno udire la loro voce, e riducono il suo paese in una desolazione; le sue città sono arse, e non vi son più abitanti. JER 2:16 Perfino gli abitanti di Nof e di Tahpanes ti divorano il cranio. JER 2:17 Tutto questo non ti succede egli perché hai abbandonato l’Eterno, il tuo Dio, mentr’egli ti menava per la buona via? JER 2:18 E ora, che hai tu da fare sulla via che mena in Egitto per andare a bere l’acqua del Nilo? o che hai tu da fare sulla via che mena in Assiria per andare a bere l’acqua del fiume? JER 2:19 La tua propria malvagità è quella che ti castiga, e le tue infedeltà sono la tua punizione. Sappi dunque e vedi che mala ed amara cosa è abbandonare l’Eterno, il tuo Dio, e il non aver di me alcun timore, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti. JER 2:20 Già da lungo tempo tu hai spezzato il tuo giogo, rotti i tuoi legami e hai detto: “Non voglio più servire!” Ma sopra ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante ti sei buttata giù come una prostituta. JER 2:21 Eppure, io t’avevo piantato come una nobile vigna tutta del miglior ceppo; come dunque mi ti sei mutato in rampolli degenerati di una vigna straniera? JER 2:22 Quand’anche tu ti lavassi col nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe una macchia dinanzi a me, dice il Signore, l’Eterno. JER 2:23 Come puoi tu dire: “Io non mi son contaminata, non sono andata dietro ai Baal?” Guarda i tuoi passi nella valle, riconosci quello che hai fatto, dromedaria leggera e vagabonda! JER 2:24 Asina salvatica, avvezza al deserto, che aspira l’aria nell’ardore della sua passione, chi le impedirà di soddisfare la sua brama? Tutti quelli che la cercano non hanno da affaticarsi; la trovano nel suo mese. JER 2:25 Guarda che il tuo piede non si scalzi e che la tua gola non s’inaridisca! Ma tu hai detto: “Non c’è rimedio; no, io amo gli stranieri, e andrò dietro a loro!” JER 2:26 Come il ladro è confuso quand’è còlto sul fatto, così son confusi quelli della casa d’Israele: essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, JER 2:27 i quali dicono al legno: “Tu sei mio padre”, e alla pietra: “Tu ci hai dato la vita!” Poich’essi m’han voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro sventura dicono: “Lèvati e salvaci!” JER 2:28 E dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si levino, se ti posson salvare nel tempo della tua sventura! Perché, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città. JER 2:29 Perché contendereste meco? Voi tutti mi siete stati infedeli, dice l’Eterno. JER 2:30 Invano ho colpito i vostri figliuoli; non ne hanno ricevuto correzione; la vostra spada ha divorato i vostri profeti, come un leone distruttore. JER 2:31 O generazione, considera la parola dell’Eterno! Son io stato un deserto per Israele? o un paese di fitte tenebre? Perché dice il mio popolo: “Noi siamo liberi, non vogliamo tornar più a te?” JER 2:32 La fanciulla può essa dimenticare i suoi ornamenti, o la sposa la sua cintura? Eppure, il mio popolo ha dimenticato me, da giorni innumerevoli. JER 2:33 Come sei brava a trovar la via per correr dietro ai tuoi amori! Perfino alle male femmine hai insegnato i tuoi modi! JER 2:34 Fino nei lembi della tua veste si trova il sangue di poveri innocenti, che tu non hai còlto in flagrante delitto di scasso; JER 2:35 eppure, dopo tutto questo, tu dici: “Io sono innocente; certo, l’ira sua s’è stornata da me”. Ecco, io entrerò in giudizio con te, perché hai detto: “Non ho peccato”. JER 2:36 Perché hai tanta premura di mutare il tuo cammino? Anche dall’Egitto riceverai confusione, come già l’hai ricevuta dall’Assiria. JER 2:37 Anche di là uscirai con le mani sul capo; perché l’Eterno rigetta quelli ne’ quali tu confidi, e tu non riuscirai nel tuo intento per loro mezzo. JER 3:1 L’Eterno dice: Se un uomo ripudia la sua moglie e questa se ne va da lui e si marita a un altro, quell’uomo torna egli forse ancora da lei? Il paese stesso non ne sarebb’egli tutto profanato? E tu, che ti sei prostituita con molti amanti, ritorneresti a me? dice l’Eterno. JER 3:2 Alza gli occhi verso le alture, e guarda: Dov’è che non ti sei prostituita? Tu sedevi per le vie ad aspettare i passanti, come fa l’Arabo nel deserto, e hai contaminato il paese con le tue prostituzioni e con le tue malvagità. JER 3:3 Perciò le grandi piogge sono state trattenute, e non v’è stata pioggia di primavera; ma tu hai avuto una fronte da prostituta, e non hai voluto vergognarti. JER 3:4 E ora, non è egli vero? tu gridi a me: “Padre mio, tu sei stato l’amico della mia giovinezza! JER 3:5 Sarà egli adirato in perpetuo? Serberà egli la sua ira sino alla fine?” Ecco, tu parli così, ma intanto commetti a tutto potere delle male azioni! JER 3:6 L’Eterno mi disse al tempo del re Giosia: “Hai tu veduto quello che la infedele Israele ha fatto? E’ andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante, e quivi s’è prostituita. JER 3:7 Io dicevo: Dopo che avrà fatto tutte queste cose, essa tornerà a me; ma non è ritornata; e la sua sorella, la perfida Giuda, l’ha visto. JER 3:8 E benché io avessi ripudiato l’infedele Israele a cagione di tutti i suoi adulteri e le avessi dato la sua lettera di divorzio, ho visto che la sua sorella, la perfida Giuda, non ha avuto alcun timore, ed è andata a prostituirsi anch’essa. JER 3:9 Col rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese, e ha commesso adulterio con la pietra e col legno; JER 3:10 e nonostante tutto questo, la sua perfida sorella non è tornata a me con tutto il suo cuore, ma con finzione, dice l’Eterno”. JER 3:11 E l’Eterno mi disse: “La infedele Israele s’è mostrata più giusta della perfida Giuda”. JER 3:12 Va’, proclama queste parole verso il settentrione, e di’: Torna, o infedele Israele, dice l’Eterno; io non vi mostrerò un viso accigliato, giacché io son misericordioso, dice l’Eterno, e non serbo l’ira in perpetuo. JER 3:13 Soltanto riconosci la tua iniquità: tu sei stata infedele all’Eterno, al tuo Dio, hai vòlto qua e là i tuoi passi verso gli stranieri, sotto ogni albero verdeggiante, e non hai dato ascolto alla mia voce, dice l’Eterno. JER 3:14 Tornate o figliuoli traviati, dice l’Eterno, poiché io sono il vostro signore, e vi prenderò, uno da una città, due da una famiglia, e vi ricondurrò a Sion; JER 3:15 e vi darò dei pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno con conoscenza e con intelligenza. JER 3:16 E quando sarete moltiplicati e avrete fruttato nel paese, allora, dice l’Eterno, non si dirà più: “L’arca del patto dell’Eterno!” non vi si penserà più, non la si menzionerà più, non la si rimpiangerà più, non se ne farà un’altra. JER 3:17 Allora Gerusalemme sarà chiamata “il trono dell’Eterno”; tutte le nazioni si raduneranno a Gerusalemme nel nome dell’Eterno, e non cammineranno più secondo la caparbietà del loro cuore malvagio. JER 3:18 In quei giorni, la casa di Giuda camminerà con la casa d’Israele, e verranno assieme dal paese del settentrione al paese ch’io detti in eredità ai vostri padri. JER 3:19 Io avevo detto: “Oh qual posto ti darò tra i miei figliuoli! Che paese delizioso ti darò! la più bella eredità delle nazioni!” Avevo detto: “Tu mi chiamerai: Padre mio! e non cesserai di seguirmi”. JER 3:20 Ma, proprio come una donna è infedele al suo amante, così voi mi siete stati infedeli, o casa d’Israele! dice l’Eterno. JER 3:21 Una voce s’è fatta udire sulle alture; sono i pianti, le supplicazioni de’ figliuoli d’Israele, perché hanno pervertito la loro via, hanno dimenticato l’Eterno, il loro Dio. JER 3:22 “Tornate, o figliuoli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!” “Eccoci, noi veniamo a te, perché tu sei l’Eterno, il nostro Dio. JER 3:23 Sì, certo, vano è il soccorso che s’aspetta dalle alture, dalle feste strepitose sui monti; sì, nell’Eterno, nel nostro Dio, sta la salvezza d’Israele. JER 3:24 Quella vergogna, che son gl’idoli, ha divorato il prodotto della fatica de’ nostri padri fin dalla nostra giovinezza, le loro pecore e i loro buoi, i loro figliuoli e le loro figliuole. JER 3:25 Giaciamoci nella nostra vergogna e ci copra la nostra ignominia! poiché abbiam peccato contro l’Eterno, il nostro Dio: noi e i nostri padri, dalla nostra fanciullezza fino a questo giorno; e non abbiam dato ascolto alla voce dell’Eterno, ch’è il nostro Dio”. JER 4:1 O Israele, se tu torni, dice l’Eterno, se tu torni a me, e se togli dal mio cospetto le tue abominazioni, se non vai più vagando qua e là JER 4:2 e giuri per l’Eterno che vive! con verità, con rettitudine e con giustizia, allora le nazioni saranno benedette in te, e in te si glorieranno. JER 4:3 Poiché così parla l’Eterno a quei di Giuda e di Gerusalemme: Dissodatevi un campo nuovo, e non seminate fra le spine! JER 4:4 Circoncidetevi per l’Eterno, circoncidete i vostri cuori, o uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, affinché il mio furore non scoppi come un fuoco, e non s’infiammi sì che nessuno possa spegnerlo, a motivo della malvagità delle vostre azioni! JER 4:5 Annunziate in Giuda, bandite questo in Gerusalemme, e dite: “Suonate le trombe nel paese!” gridate forte e dite: “Adunatevi ed entriamo nelle città forti!” JER 4:6 Alzate la bandiera verso Sion, cercate un rifugio, non vi fermate, perch’io faccio venire dal settentrione una calamità e una grande rovina. JER 4:7 Un leone balza fuori dal folto del bosco, e un distruttore di nazioni s’è messo in via, ha lasciato il suo luogo, per ridurre il tuo paese in desolazione, sì che le tue città saranno rovinate e prive d’abitanti. JER 4:8 Perciò, cingetevi di sacchi, fate cordoglio, mandate lamenti! perché l’ardente ira dell’Eterno non s’è stornata da noi. JER 4:9 E in quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che il cuore del re e il cuore de’ capi verranno meno, i sacerdoti saranno attoniti, e i profeti stupefatti. JER 4:10 Allora io dissi: “Ahi! Signore, Eterno! tu hai dunque ingannato questo popolo e Gerusalemme dicendo: Voi avrete pace mentre la spada penetra fino all’anima”. JER 4:11 In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: Un vento ardente viene dalle alture del deserto verso la figliuola del mio popolo, non per vagliare, non per nettare il grano; JER 4:12 un vento anche più impetuoso di quello verrà da parte mia; ora anch’io pronunzierò la sentenza contro di loro. JER 4:13 Ecco, l’invasore sale come fan le nuvole, e i suoi carri son come un turbine; i suoi cavalli son più rapidi delle aquile. “Guai a noi! poiché siam devastati!” JER 4:14 O Gerusalemme, netta il tuo cuore dalla malvagità, affinché tu sia salvata. Fino a quando albergheranno in te i tuoi pensieri iniqui? JER 4:15 Poiché una voce che viene da Dan annunzia la calamità, e la bandisce dai colli d’Efraim. JER 4:16 “Avvertitene le nazioni, fatelo sapere a Gerusalemme: degli assedianti vengono da un paese lontano, e mandan le loro grida contro le città di Giuda”. JER 4:17 Si son posti contro Gerusalemme da ogni lato, a guisa di guardie d’un campo, perch’ella s’è ribellata contro di me, dice l’Eterno. JER 4:18 Il tuo procedere e le tue azioni t’hanno attirato queste cose; quest’è il frutto della tua malvagità; sì, è amaro; sì, è cosa che t’arriva al cuore. JER 4:19 Le mie viscere! le mie viscere! Io sento un gran dolore! Oh le pareti del mio cuore! Il mio cuore mi batte in petto! Io non posso tacermi; poiché, anima mia, tu odi il suon della tromba, il grido di guerra. JER 4:20 S’annunzia rovina sopra rovina, poiché tutto il paese è devastato. Le mie tende sono distrutte ad un tratto, i miei padiglioni, in un attimo. JER 4:21 Fino a quando vedrò la bandiera e udrò il suon della tromba? JER 4:22 Veramente il mio popolo è stolto, non mi conosce; son de’ figliuoli insensati, e non hanno intelligenza; sono sapienti per fare il male; ma il bene non lo sanno fare. JER 4:23 Io guardo la terra, ed ecco è desolata e deserta; i cieli, e son senza luce. JER 4:24 Guardo i monti, ed ecco tremano, e tutti i colli sono agitati. JER 4:25 Guardo, ed ecco non c’è uomo, e tutti gli uccelli del cielo son volati via. JER 4:26 Guardo, ed ecco il Carmelo è un deserto, e tutte le sue città sono abbattute dinanzi all’Eterno, dinanzi all’ardente sua ira. JER 4:27 Poiché così parla l’Eterno: Tutto il paese sarà desolato, ma io non lo finirò del tutto. JER 4:28 A motivo di questo, la terra fa cordoglio, e i cieli di sopra s’oscurano; perché io l’ho detto, l’ho stabilito, e non me ne pento, e non mi ritratterò. JER 4:29 Al rumore dei cavalieri e degli arcieri tutte le città sono in fuga; tutti entrano nel folto de’ boschi, montano sulle rocce; tutte le città sono abbandonate, e non v’è più alcun abitante. JER 4:30 E tu che stai per esser devastata, che fai? Hai un bel vestirti di scarlatto, un bel metterti i tuoi ornamenti d’oro, un bell’ingrandirti gli occhi col belletto! Invano t’abbellisci; i tuoi amanti ti sprezzano, voglion la tua vita. JER 4:31 Poiché io odo de’ gridi come di donna ch’è nei dolori; un’angoscia come quella di donna nel suo primo parto; è la voce della figliuola di Sion, che sospira ansimando e stende le mani: “Ahi me lassa! che l’anima mia vien meno dinanzi agli uccisori”. JER 5:1 Andate attorno per le vie di Gerusalemme, e guardate, e informatevi, e cercate per le sue piazze se vi trovate un uomo, se ve n’è uno solo che operi giustamente, che cerchi la fedeltà; e io perdonerò Gerusalemme. JER 5:2 Anche quando dicono: “Com’è vero che l’Eterno vive”, è certo che giurano il falso. JER 5:3 O Eterno, gli occhi tuoi non cercano essi la fedeltà? Tu li colpisci, e quelli non sentono nulla; tu li consumi, e quelli rifiutano di ricevere la correzione; essi han reso il loro volto più duro della roccia, rifiutano di convertirsi. JER 5:4 Io dicevo: “Questi non son che i miseri; sono insensati perché non conoscono la via dell’Eterno, la legge del loro Dio; JER 5:5 io andrò dai grandi e parlerò loro, perch’essi conoscono la via dell’Eterno, la legge del loro Dio”; ma anch’essi tutti quanti hanno spezzato il giogo, hanno rotto i legami. JER 5:6 Perciò il leone della foresta li uccide, il lupo del deserto li distrugge, il leopardo sta in agguato presso le loro città; chiunque ne uscirà sarà sbranato, perché le loro trasgressioni son numerose, le loro infedeltà sono aumentate. JER 5:7 Perché ti perdonerei io? I tuoi figliuoli m’hanno abbandonato, e giurano per degli dèi che non esistono. Io li ho satollati ed essi si dànno all’adulterio, e s’affollano nelle case di prostituzione. JER 5:8 Sono come tanti stalloni ben pasciuti ed ardenti; ognun d’essi nitrisce dietro la moglie del prossimo. JER 5:9 Non li punirei io per queste cose? dice l’Eterno; e l’anima mia non si vendicherebbe d’una simile nazione? JER 5:10 Salite sulle sue mura e distruggete, ma non la finite del tutto; portate via i suoi tralci, perché non son dell’Eterno! JER 5:11 Poiché la casa d’Israele e la casa di Giuda m’hanno tradito, dice l’Eterno. JER 5:12 Rinnegano l’Eterno, e dicono: “Non esiste; nessun male ci verrà addosso, noi non vedremo né spada né fame; JER 5:13 i profeti non sono che vento, e nessuno parla in essi. Quel che minacciano sia fatto a loro!” JER 5:14 Perciò così parla l’Eterno, l’Iddio degli eserciti: Perché avete detto quelle parole, ecco, io farò che la parola mia sia come fuoco nella tua bocca, che questo popolo sia come legno, e che quel fuoco lo divori. JER 5:15 Ecco, io faccio venire da lungi una nazione contro di voi, o casa d’Israele, dice l’Eterno; una nazione valorosa, una nazione antica, una nazione della quale tu non conosci la lingua e non intendi le parole. JER 5:16 Il suo turcasso è un sepolcro aperto; tutti quanti son dei prodi. JER 5:17 Essa divorerà le tue mèssi e il tuo pane, divorerà i tuoi figliuoli e le tue figliuole, divorerà le tue pecore e i tuoi buoi, divorerà le tue vigne e i tuoi fichi; abbatterà con la spada le tue città forti nelle quali confidi. JER 5:18 Ma anche in quei giorni, dice l’Eterno, io non ti finirò del tutto. JER 5:19 E quando direte: “Perché l’Eterno, il nostro Dio, ci ha egli fatto tutto questo?” tu risponderai loro: “Come voi m’avete abbandonato e avete servito degli dèi stranieri nel vostro paese, così servirete degli stranieri in un paese che non è vostro”. JER 5:20 Annunziate questo alla casa di Giacobbe, banditelo in Giuda, e dite: JER 5:21 Ascoltate ora questo, o popolo stolto e senza cuore, che ha occhi e non vede, che ha orecchi e non ode. JER 5:22 Non mi temerete voi? dice l’Eterno; non temerete voi dinanzi a me che ho posto la rena per limite al mare, barriera eterna, ch’esso non oltrepasserà mai? I suoi flutti s’agitano, ma sono impotenti; muggono, ma non la sormontano. JER 5:23 Ma questo popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno. JER 5:24 Non dicono in cuor loro: “Temiamo l’Eterno, il nostro Dio, che dà la pioggia a suo tempo: la pioggia della prima e dell’ultima stagione, che ci mantiene le settimane fissate per la mietitura”. JER 5:25 Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose, e i vostri peccati v’han privato del benessere. JER 5:26 Poiché fra il mio popolo si trovan degli empi che spiano, come uccellatori in agguato; essi tendon tranelli, acchiappano uomini. JER 5:27 Come una gabbia e piena d’uccelli, così le loro case son piene di frode; perciò diventan grandi e s’arricchiscono. JER 5:28 Ingrassano, hanno il volto lucente, oltrepassano ogni limite di male. Non difendono la causa, la causa dell’orfano, eppur prosperano; e non fanno giustizia nei processi de’ poveri. JER 5:29 E non punirei io queste cose? dice l’Eterno; e l’anima mia non si vendicherebbe di una simile nazione? JER 5:30 Cose spaventevoli e orride si fanno nel paese: JER 5:31 i profeti profetano bugiardamente; i sacerdoti governano agli ordini de’ profeti; e il mio popolo ha piacere che sia così. E che farete voi quando verrà la fine? JER 6:1 O figliuoli di Beniamino, cercate un rifugio lungi dal mezzo di Gerusalemme, e sonate la tromba in Tekoa, e innalzate un segnale su Bethkerem! perché dal settentrione s’avanza una calamità, una grande ruina. JER 6:2 La bella, la voluttuosa figliuola di Sion io la distruggo! JER 6:3 Verso di lei vengono de’ pastori coi loro greggi; essi piantano le loro tende intorno a lei; ognun d’essi bruca dal suo lato. JER 6:4 “Preparate l’attacco contro di lei; levatevi, saliamo in pien mezzodì!” “Guai a noi! ché il giorno declina, e le ombre della sera s’allungano!” JER 6:5 “Levatevi, saliamo di notte, e distruggiamo i suoi palazzi!” JER 6:6 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: Abbattete i suoi alberi, ed elevate un bastione contro Gerusalemme; quella è la città che dev’esser punita; dovunque, in mezzo a lei, non v’è che oppressione. JER 6:7 Come un pozzo fa scaturire le sue acque, così ella fa scaturire la sua malvagità; in lei non si sente parlar che di violenza e di rovina; dinanzi a me stanno continuamente sofferenze e piaghe. JER 6:8 Correggiti, o Gerusalemme, affinché l’anima mia non si alieni da te, e io non faccia di te un deserto, una terra disabitata! JER 6:9 Così parla l’Eterno degli eserciti: Il resto d’Israele sarà interamente racimolato come una vigna; mettivi e rimettivi la mano, come fa il vendemmiatore sui tralci. JER 6:10 A chi parlerò io, chi prenderò a testimonio perché m’ascolti? Ecco, l’orecchio loro è incirconciso, ed essi sono incapaci di prestare attenzione; ecco, la parola dell’Eterno è diventata per loro un obbrobrio, e non vi trovano più alcun piacere. JER 6:11 Ma io son pieno del furore dell’Eterno; sono stanco di contenermi. Riversalo ad un tempo sui bambini per la strada e sulle adunate dei giovani; poiché il marito e la moglie, il vecchio e l’uomo carico d’anni saranno tutti presi. JER 6:12 Le loro case saran passate ad altri; e così pure i loro campi e le loro mogli; poiché io stenderò la mia mano sugli abitanti del paese, dice l’Eterno. JER 6:13 Perché dal più piccolo al più grande, son tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna. JER 6:14 Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: “Pace, pace”, mentre pace non v’è. JER 6:15 Saranno confusi perché commettono delle abominazioni; non si vergognano affatto, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quand’io li visiterò saranno rovesciati, dice l’Eterno. JER 6:16 Così dice l’Eterno: Fermatevi sulle vie, e guardate, e domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: “Non c’incammineremo per essa!” JER 6:17 Io ho posto presso a voi delle sentinelle: “State attenti al suon della tromba!” Ma quelli rispondono: “Non staremo attenti”. JER 6:18 Perciò, ascoltate, o nazioni! Sappiate, o assemblea de’ popoli, quello che avverrà loro. JER 6:19 Ascolta, o terra! Ecco, io fo venire su questo popolo una calamità, frutto de’ loro pensieri; perché non hanno prestato attenzione alle mie parole; e quanto alla mia legge, l’hanno rigettata. JER 6:20 Che m’importa dell’incenso che viene da Seba, della canna odorosa che vien dal paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi, e i vostri sacrifizi non mi piacciono. JER 6:21 Perciò così parla l’Eterno: Ecco, io porrò dinanzi a questo popolo delle pietre d’intoppo, nelle quali inciamperanno assieme padri e figliuoli, vicini ed amici, e periranno. JER 6:22 Così parla l’Eterno: Ecco, un popolo viene dal paese di settentrione, e una grande nazione si muove dalle estremità della terra. JER 6:23 Essi impugnano l’arco ed il dardo; son crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montan cavalli; son pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figliuola di Sion. JER 6:24 Noi ne abbiamo udito la fama, e le nostre mani si sono infiacchite; l’angoscia ci coglie, un dolore come di donna che partorisce. JER 6:25 Non uscite nei campi, non camminate per le vie, perché la spada del nemico è là, e il terrore d’ogn’intorno. JER 6:26 O figliuola del mio popolo, cingiti d’un sacco, avvoltolati nella cenere, prendi il lutto come per un figliuolo unico, fa’ udire un amaro lamento, perché il devastatore ci piomba addosso improvviso. JER 6:27 Io t’avevo messo fra il mio popolo come un saggiatore di metalli, perché tu conoscessi e saggiassi la loro via. JER 6:28 Essi son tutti de’ ribelli fra i ribelli, vanno attorno seminando calunnie, son rame e ferro, son tutti dei corrotti. JER 6:29 Il mantice soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano si cerca di raffinare, ché le scorie non si staccano. JER 6:30 Saranno chiamati: argento di rifiuto, perché l’Eterno li ha rigettati. JER 7:1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, dicendo: JER 7:2 Fermati alla porta della casa dell’Eterno, e quivi proclama questa parola: Ascoltate la parola dell’Eterno, o voi tutti uomini di Giuda ch’entrate per queste porte per prostrarvi dinanzi all’Eterno! JER 7:3 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Emendate le vostre vie e le vostre opere, ed io vi farò dimorare in questo luogo. JER 7:4 Non ponete la vostra fiducia in parole fallaci, dicendo: “Questo è il tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno!” JER 7:5 Ma se emendate veramente le vostre vie e le vostre opere, se praticate sul serio la giustizia gli uni verso gli altri, JER 7:6 se non opprimete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargete sangue innocente in questo luogo e non andate per vostra sciagura dietro ad altri dèi, JER 7:7 io altresì vi farò abitare in questo luogo, nel paese che ho dato ai vostri padri in sempiterno. JER 7:8 Ecco, voi mettete la vostra fiducia in parole fallaci, che non giovano a nulla. JER 7:9 Come! Voi rubate, uccidete, commettete adulteri, giurate il falso, offrite profumi a Baal, andate dietro ad altri dèi che prima non conoscevate, JER 7:10 e poi venite a presentarvi davanti a me, in questa casa, sulla quale è invocato il mio nome, e dite: “Siamo salvi!” e ciò per compiere tutte queste abominazioni?! E’ ella forse, agli occhi vostri, una spelonca di ladroni JER 7:11 questa casa sulla quale è invocato il mio nome? Ecco, tutto questo io l’ho veduto, dice l’Eterno. JER 7:12 Andate dunque al mio luogo ch’era a Silo, dove avevo da prima stanziato il mio nome, e guardate come l’ho trattato, a motivo della malvagità del mio popolo d’Israele. JER 7:13 Ed ora, poiché avete commesso tutte queste cose, dice l’Eterno, poiché v’ho parlato, parlato fin dal mattino, e voi non avete dato ascolto, poiché v’ho chiamati e voi non avete risposto, JER 7:14 io tratterò questa casa, sulla quale è invocato il mio nome e nella quale riponete la vostra fiducia, e il luogo che ho dato a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo; JER 7:15 e vi caccerò dal mio cospetto, come ho cacciato tutti i vostri fratelli, tutta la progenie d’Efraim. JER 7:16 E tu non intercedere per questo popolo, non innalzare per essi supplicazioni o preghiere, e non insistere presso di me, perché non t’esaudirò. JER 7:17 Non vedi tu quello che fanno nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme? JER 7:18 I figliuoli raccolgon le legna, i padri accendono il fuoco, e le donne intridon la pasta per far delle focacce alla regina del cielo e per far delle libazioni ad altri dèi, per offendermi. JER 7:19 E’ proprio me che offendono? dice l’Eterno; non offendon essi loro stessi, a loro propria confusione? JER 7:20 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, la mia ira, il mio furore, si riversa su questo luogo, sugli uomini e sulla bestie, sugli alberi della campagna e sui frutti della terra; essa consumerà ogni cosa e non si estinguerà. JER 7:21 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Aggiungete i vostri olocausti ai vostri sacrifizi, e mangiatene la carne! JER 7:22 Poiché io non parlai ai vostri padri e non diedi loro alcun comandamento, quando li trassi fuori dal paese d’Egitto, intorno ad olocausti ed a sacrifizi; JER 7:23 ma questo comandai loro: “Ascoltate la mia voce, e sarò il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie ch’io vi prescrivo affinché siate felici”. JER 7:24 Ma essi non ascoltarono, non prestarono orecchio, ma camminarono seguendo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e invece di andare avanti si sono vòlti indietro. JER 7:25 Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese d’Egitto fino al dì d’oggi, io v’ho mandato tutti i miei servi, i profeti, e ve l’ho mandati ogni giorno, fin dal mattino; JER 7:26 ma essi non m’hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio; hanno fatto il collo duro; si son condotti peggio de’ loro padri. JER 7:27 Di’ loro tutte queste cose, ma essi non t’ascolteranno; chiamali, ma essi non ti risponderanno. JER 7:28 Perciò dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce dell’Eterno, del suo Dio, e che non vuol accettare correzione; la fedeltà è perita, è venuta meno nella loro bocca. JER 7:29 Raditi la chioma, e buttala via, e leva sulle alture un lamento, poiché l’Eterno rigetta e abbandona la generazione ch’è divenuta oggetto della sua ira. JER 7:30 I figliuoli di Giuda hanno fatto ciò ch’è male agli occhi miei, dice l’Eterno; hanno collocato le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio nome, per contaminarla. JER 7:31 Hanno edificato gli alti luoghi di Tofet, nella valle del figliuolo di Hinnom, per bruciarvi nel fuoco i loro figliuoli e le loro figliuole: cosa che io non avevo comandata, e che non m’era mai venuta in mente. JER 7:32 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che non si dirà più “Tofet” né “la valle del figliuolo di Hinnom”, ma “la valle del massacro”, e, per mancanza di spazio, si seppelliranno i morti a Tofet. JER 7:33 E i cadaveri di questo popolo serviran di pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; e non vi sarà alcuno che li scacci. JER 7:34 E farò cessare nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme i gridi di gioia e i gridi d’esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, perché il paese sarà una desolazione. JER 8:1 In quel tempo, dice l’Eterno, si trarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi principi, le ossa dei sacerdoti, le ossa dei profeti, le ossa degli abitanti di Gerusalemme, JER 8:2 e le si esporranno dinanzi al sole, dinanzi alla luna e dinanzi a tutto l’esercito del cielo, i quali essi hanno amato, hanno servito, hanno seguito, hanno consultato, e dinanzi ai quali si sono prostrati; non si raccoglieranno, non si seppelliranno, ma saranno come letame sulla faccia della terra. JER 8:3 E la morte sarà preferibile alla vita per tutto il residuo che rimarrà di questa razza malvagia, in tutti i luoghi dove li avrò cacciati, dice l’Eterno degli eserciti. JER 8:4 E tu di’ loro: Così parla l’Eterno: Se uno cade non si rialza forse? Se uno si svia, non torna egli indietro? JER 8:5 Perché dunque questo popolo di Gerusalemme si svia egli d’uno sviamento perpetuo? Essi persistono nella malafede, e rifiutano di convertirsi. JER 8:6 Io sto attento ed ascolto: essi non parlano come dovrebbero; nessuno si pente della sua malvagità e dice: “Che ho io fatto?” Ognuno riprende la sua corsa, come il cavallo che si slancia alla battaglia. JER 8:7 Anche la cicogna conosce nel cielo le sue stagioni; la tortora, la rondine e la gru osservano il tempo quando debbon venire, ma il mio popolo non conosce quel che l’Eterno ha ordinato. JER 8:8 Come potete voi dire: “Noi siam savi e la legge dell’Eterno è con noi!” Sì certo, ma la penna bugiarda degli scribi ne ha falsato il senso. JER 8:9 I savi saranno confusi, saranno costernati, saranno presi; ecco, hanno rigettato la parola dell’Eterno; che sapienza possono essi avere? JER 8:10 Perciò io darò le loro mogli ad altri, e i loro campi a de’ nuovi possessori; poiché dal più piccolo al più grande, son tutti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna. JER 8:11 Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: “Pace, pace”, mentre pace non v’è. JER 8:12 Essi saranno confusi perché commettono delle abominazioni: non si vergognano affatto, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quand’io li visiterò saranno rovesciati, dice l’Eterno. JER 8:13 Certo io li sterminerò, dice l’Eterno. Non v’è più uva sulla vite, non più fichi sul fico, e le foglie sono appassite! Io ho dato loro de’ nemici che passeranno sui loro corpi. JER 8:14 “Perché ce ne stiamo qui seduti? Adunatevi ed entriamo nelle città forti per quivi perire! Poiché l’Eterno, il nostro Dio, ci condanna a perire, ci fa bere delle acque avvelenate, perché abbiam peccato contro l’Eterno. JER 8:15 Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene giunge; aspettavamo un tempo di guarigione, ed ecco il terrore!” JER 8:16 S’ode da Dan lo sbuffare de’ suoi cavalli; al rumore del nitrito de’ suoi destrieri, trema tutto il paese; poiché vengono, divorano il paese e tutto ciò che contiene, la città e i suoi abitanti. JER 8:17 Poiché, ecco, io mando contro di voi de’ serpenti, degli aspidi, contro i quali non v’è incantagione che valga; e vi morderanno, dice l’Eterno. JER 8:18 Ove trovar conforto nel mio dolore? Il cuore mi langue in seno. JER 8:19 Ecco il grido d’angoscia della figliuola del mio popolo da terra lontana: “L’Eterno non è egli più in Sion? Il suo re non è egli più in mezzo a lei?” “Perché m’hanno provocato ad ira con le loro immagini scolpite e con vanità straniere?” JER 8:20 “La mèsse è passata, l’estate è finita, e noi non siamo salvati”. JER 8:21 Per la piaga della figliuola del mio popolo io son tutto affranto; sono in lutto, sono in preda alla costernazione. JER 8:22 Non v’è egli balsamo in Galaad? Non v’è egli colà alcun medico? Perché dunque la piaga della figliuola del mio popolo non è stata medicata? JER 9:1 Oh fosse pur la mia testa mutata in acqua, e fosser gli occhi miei una fonte di lacrime! Io piangerei giorno e notte gli uccisi della figliuola del mio popolo! JER 9:2 Oh se avessi nel deserto un rifugio da viandanti! Io abbandonerei il mio popolo e me n’andrei lungi da costoro, perché son tutti adulteri, un’adunata di traditori. JER 9:3 Tendono la lingua, ch’è il loro arco, per scoccar menzogne; son diventati potenti nel paese, ma non per agir con fedeltà; poiché procedono di malvagità in malvagità, e non conoscono me, dice l’Eterno. JER 9:4 Si guardi ciascuno dal suo amico, e nessuno si fidi del suo fratello; poiché ogni fratello non fa che ingannare, ed ogni amico va spargendo calunnie. JER 9:5 L’uno gabba l’altro, e non dice la verità, esercitano la loro lingua a mentire, s’affannano a fare il male. JER 9:6 La tua dimora è la malafede; ed è per malafede che costoro rifiutano di conoscermi, dice l’Eterno. JER 9:7 Perciò, così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io li fonderò nel crogiuolo per saggiarli; poiché che altro farei riguardo alla figliuola del mio popolo? JER 9:8 La loro lingua è un dardo micidiale; essa non dice che menzogne; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie. JER 9:9 Non li punirei io per queste cose? dice l’Eterno; e l’anima mia non si vendicherebbe d’una simile nazione? JER 9:10 Io vo’ dare in pianto ed in gemito, per i monti, e vo’ dare in lamento per i pascoli del deserto, perché son arsi, talché niuno più vi passa, e non vi s’ode più voce di bestiame; gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggite, sono scomparse. JER 9:11 Io ridurrò Gerusalemme in un monte di ruine, in un ricetto di sciacalli; e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti. JER 9:12 Chi è il savio che capisca queste cose? Chi è colui al quale la bocca dell’Eterno ha parlato perché ei ne dia l’annunzio? Perché il paese è egli distrutto, desolato come un deserto talché niuno vi passa? JER 9:13 L’Eterno risponde: Perché costoro hanno abbandonato la mia legge ch’io avevo loro posta dinanzi e non hanno dato ascolto alla mia voce, e non l’hanno seguìta nella lor condotta, JER 9:14 ma han seguito la caparbietà dei cuor loro, e sono andati dietro ai Baali, come i loro padri insegnarono loro. JER 9:15 Perciò, così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io farò mangiar dell’assenzio a questo popolo e gli farò bere dell’acqua avvelenata. JER 9:16 Io li disperderò fra le nazioni, che né loro né i loro padri han conosciuto; e manderò dietro a loro la spada, finché io li abbia consumati. JER 9:17 Così parla l’Eterno degli eserciti: Pensate a chiamare delle piagnone, e ch’esse vengano! Mandate a cercare le più avvedute e ch’esse vengano JER 9:18 e s’affrettino a fare un lamento su noi, sì che i nostri occhi si struggano in lacrime, e l’acqua fluisca dalle nostre palpebre. JER 9:19 Poiché una voce di lamento si fa udire da Sion: “Come siamo devastati! Siamo coperti di confusione perché dobbiamo abbandonare il paese, ora che hanno abbattuto le nostre dimore”. JER 9:20 Donne, ascoltate la parola dell’Eterno, e i vostri orecchi ricevan la parola della sua bocca! Insegnate alle vostre figliuole del lamenti, e ognuna insegni alla sua compagna de’ canti funebri! JER 9:21 Poiché la morte è salita per le nostre finestre, è entrata nei nostri palazzi per far sparire i bambini dalle strade e i giovani dalle piazze. JER 9:22 Di’: Così parla l’Eterno: I cadaveri degli uomini giaceranno come letame sull’aperta campagna, come una mannella che il mietitore si lascia dietro e che nessuno raccoglie. JER 9:23 Così parla l’Eterno: Il savio non si glori della sua saviezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza; JER 9:24 ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono l’Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; perché di queste cose mi compiaccio, dice l’Eterno. JER 9:25 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io punirò tutti i circoncisi che sono incirconcisi: JER 9:26 l’Egitto, Giuda, Edom, i figliuoli di Ammon, Moab, e tutti quelli che si tagliano i canti della barba, e abitano nel deserto; poiché tutte le nazioni sono incirconcise, e tutta la casa d’Israele e incirconcisa di cuore. JER 10:1 Ascoltate la parola che l’Eterno vi rivolge, o casa d’Israele! JER 10:2 Così parla l’Eterno: Non imparate a camminare nella via delle nazioni, e non abbiate paura de’ segni del cielo, perché sono le nazioni quelle che ne hanno paura. JER 10:3 Poiché i costumi dei popoli sono vanità; giacché si taglia un albero nella foresta e le mani dell’operaio lo lavorano con l’ascia; JER 10:4 lo si adorna d’argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e coi martelli perché non si muova. JER 10:5 Cotesti dèi son come pali in un orto di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non posson camminare. Non li temete! perché non possono fare alcun male, e non è in loro potere di far del bene. JER 10:6 Non v’è alcuno pari a te, o Eterno; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome. JER 10:7 Chi non ti temerebbe, o re delle nazioni? Poiché questo t’è dovuto; giacché fra tutti i savi delle nazioni e in tutti i loro regni non v’è alcuno pari a te. JER 10:8 Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità; non è altro che legno; JER 10:9 argento battuto in lastre portato da Tarsis, oro venuto da Ufaz, opera di scultore e di man d’orefice; son vestiti di porpora e di scarlatto, son tutti lavoro d’abili artefici. JER 10:10 Ma l’Eterno è il vero Dio, egli è l’Iddio vivente, e il re eterno; per l’ira sua trema la terra, e le nazioni non posson reggere dinanzi al suo sdegno. JER 10:11 Così direte loro: “Gli dèi che non han fatto i cieli e la terra, scompariranno di sulla terra e di sotto il cielo”. JER 10:12 Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua sapienza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli. JER 10:13 Quando fa udire la sua voce v’è un rumor d’acque nel cielo; ei fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e trae il vento dai suoi serbatoi; JER 10:14 ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono una menzogna, e non v’è soffio vitale in loro. JER 10:15 Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo, periranno. JER 10:16 A loro non somiglia Colui ch’è la parte di Giacobbe; perché Egli è quel che ha formato tutte le cose, e Israele è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l’Eterno degli eserciti. JER 10:17 Raccogli da terra il tuo bagaglio, o tu che sei cinta d’assedio! JER 10:18 Poiché così parla l’Eterno: Ecco, questa volta io lancerò lontano gli abitanti del paese, e li stringerò da presso affinché non isfuggano. JER 10:19 Guai a me a motivo della mia ferita! La mia piaga è dolorosa; ma io ho detto: “Questo è il mio male, e lo devo sopportare”. JER 10:20 Le mie tende son guaste, e tutto il mio cordame è rotto; i miei figliuoli sono andati lungi da me e non sono più; non v’è più alcuno che stenda la mia tenda, che drizzi i miei padiglioni. JER 10:21 Perché i pastori sono stati stupidi, e non hanno cercato l’Eterno; perciò non hanno prosperato, e tutto il loro gregge è stato disperso. JER 10:22 Ecco, un rumore giunge, un gran tumulto arriva dal paese del settentrione, per ridurre le città di Giuda in desolazione, in un ricetto di sciacalli. JER 10:23 O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in poter dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi. JER 10:24 O Eterno, correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, che tu non abbia a ridurmi a poca cosa! JER 10:25 Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, e sui popoli che non invocano il tuo nome; poiché hanno divorato Giacobbe; sì, lo hanno divorato, l’han consumato, han desolato la sua dimora. JER 11:1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, in questi termini: JER 11:2 “Ascoltate le parole di questo patto, e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme! JER 11:3 Di’ loro: Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Maledetto l’uomo che non ascolta le parole di questo patto, JER 11:4 che io comandai ai vostri padri il giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto, dalla fornace di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce e fate tutto quello che vi comanderò, e voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio, JER 11:5 affinché io possa mantenere il giuramento che feci ai vostri padri, di dar loro un paese dove scorre il latte e il miele, come oggi vedete ch’esso è”. Allora io risposi: “Amen, o Eterno!” JER 11:6 L’Eterno mi disse: “Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questo patto, e mettetele ad effetto! JER 11:7 Poiché io ho scongiurato i vostri padri dal giorno che li trassi fuori dal paese d’Egitto fino a questo giorno, li ho scongiurati fin dal mattino, dicendo: Ascoltate la mia voce! JER 11:8 Ma essi non l’hanno ascoltata, non hanno prestato orecchio, e hanno camminato, seguendo ciascuno la caparbietà del loro cuore malvagio; perciò io ho fatto venir su loro tutto quello che avevo detto in quel patto che io avevo comandato loro d’osservare, e ch’essi non hanno osservato”. JER 11:9 Poi l’Eterno mi disse: “Esiste una congiura fra gli uomini di Giuda e fra gli abitanti di Gerusalemme. JER 11:10 Son tornati alle iniquità dei loro padri antichi, i quali ricusarono di ascoltare le mie parole; e sono andati anch’essi dietro ad altri dèi, per servirli; la casa d’Israele e la casa di Giuda hanno rotto il patto, che io avevo fatto coi loro padri. JER 11:11 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io faccio venir su loro una calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò. JER 11:12 Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme andranno a gridare agli dèi ai quali offron profumi; ma essi non li salveranno, nel tempo della calamità! JER 11:13 Poiché, o Giuda, tu hai tanti dèi quante sono le tue città; e quante sono le strade di Gerusalemme, tanti altari avete eretti all’infamia, altari per offrir profumi a Baal. JER 11:14 E tu non pregare per questo popolo, non ti mettere a gridare né a far supplicazioni per loro; perché io non li esaudirò quando grideranno a me a motivo della calamità che li avrà colpiti. JER 11:15 Che ha da fare l’amato mio nella mia casa? Delle scelleratezze? Forse che dei voti e della carne consacrata allontaneranno da te la calamità perché tu possa rallegrarti? JER 11:16 L’Eterno t’aveva chiamato “Ulivo verdeggiante, adorno di bei frutti”. Al rumore di un gran tumulto, egli v’appicca il fuoco e i rami ne sono infranti. JER 11:17 L’Eterno degli eserciti che t’avea piantato pronunzia del male contro di te, a motivo della malvagità commessa a loro danno dalla casa d’Israele e dalla casa di Giuda allorché m’hanno provocato ad ira, offrendo profumi a Baal”. JER 11:18 L’Eterno me l’ha fatto sapere, ed io l’ho saputo; allora tu m’hai mostrato le loro azioni. JER 11:19 Io ero come un docile agnello che si mena al macello; io non sapevo che ordissero macchinazioni contro di me dicendo: Distruggiamo l’albero col suo frutto e sterminiamolo dalla terra de’ viventi; affinché il suo nome non sia più ricordato”. JER 11:20 Ma, o Eterno degli eserciti, giusto giudice, che scruti le reni ed il cuore, io vedrò la tua vendetta su di loro, poiché a te io rimetto la mia causa. JER 11:21 Perciò, così parla l’Eterno riguardo a que’ di Anatoth, che cercan la tua vita e dicono: “Non profetare nel nome dell’Eterno, se non vuoi morire per le nostre mani”; JER 11:22 perciò, così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io sto per punirli; i giovani morranno per la spada, i loro figliuoli e le loro figliuole morranno di fame; JER 11:23 e non resterà di loro alcun residuo; poiché io farò venire la calamità su quei d’Anatoth, l’anno in cui li visiterò. JER 12:1 Tu sei giusto, o Eterno, quand’io contendo teco; nondimeno io proporrò le mie ragioni: Perché prospera la via degli empi? Perché son tutti a loro agio quelli che procedono perfidamente? JER 12:2 Tu li hai piantati, essi hanno messo radice, crescono ed anche portano frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro interiore. JER 12:3 E tu, o Eterno, tu mi conosci, tu mi vedi, tu provi qual sia il mio cuore verso di te. Trascinali al macello come pecore, e preparali per il giorno del massacro! JER 12:4 Fino a quando farà cordoglio il paese, e si seccherà l’erba di tutta la campagna? Per la malvagità degli abitanti, le bestie e gli uccelli sono sterminati. Poiché quelli dicono: “Egli non vedrà la nostra fine”. JER 12:5 Se, correndo con de’ pedoni, questi ti stancano, come potrai lottare coi cavalli? E se non ti senti al sicuro che in terra di pace, come farai quando il Giordano sarà gonfio? JER 12:6 Perché perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre ti tradiscono; anch’essi ti gridan dietro a piena voce; non li credere quando ti diranno delle buone parole. JER 12:7 Io ho lasciato la mia casa, ho abbandonato la mia eredità; ho dato quello che l’anima mia ha di più caro, nelle mani de’ suoi nemici. JER 12:8 La mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha mandato contro di me il suo ruggito; perciò io l’ho odiata. JER 12:9 La mia eredità è stata per me come l’uccello rapace screziato; gli uccelli rapaci si gettan contro di lei da ogni parte. Andate, radunate tutte le bestie della campagna, fatele venire a divorare! JER 12:10 Molti pastori guastano la mia vigna, calpestano la porzione che m’è toccata, riducono la mia deliziosa porzione in un deserto desolato. JER 12:11 La riducono in una desolazione; e, tutta desolata, fa cordoglio dinanzi a me; tutto il paese è desolato, perché nessuno lo prende a cuore. JER 12:12 Su tutte le alture del deserto giungono devastatori, perché la spada dell’Eterno divora il paese da un’estremità all’altra; nessuna carne ha pace. JER 12:13 Han seminato grano, e raccolgono spine; si sono affannati senz’alcun profitto. Vergognatevi di ciò che raccogliete a motivo dell’ardente ira dell’Eterno! JER 12:14 Così parla l’Eterno contro tutti i miei malvagi vicini, che toccano l’eredità ch’io ho data a possedere al mio popolo d’Israele: Ecco, io li svellerò dal loro paese, svellerò la casa di Giuda di fra loro; JER 12:15 ma, dopo che li avrò divelti, avrò di nuovo compassione di loro, e li ricondurrò ciascuno nella sua eredità, ciascuno nel suo paese. JER 12:16 E se pure imparano le vie del mio popolo e a giurare per il mio nome dicendo: “l’Eterno vive”, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno saldamente stabiliti in mezzo al mio popolo. JER 12:17 Ma, se non dànno ascolto, io svellerò quella nazione; la svellerò e la distruggerò, dice l’Eterno. JER 13:1 Così mi ha detto l’Eterno: “Va’, còmprati una cintura di lino, mettitela sui fianchi, ma non la porre nell’acqua”. JER 13:2 Così io comprai la cintura, secondo la parola dell’Eterno, e me la misi sui fianchi. JER 13:3 E la parola dell’Eterno mi fu indirizzata per la seconda volta, in questi termini: JER 13:4 “Prendi la cintura che hai comprata e che hai sui fianchi; va’ verso l’Eufrate, e quivi nascondila nella fessura d’una roccia”. JER 13:5 E io andai, e la nascosi presso l’Eufrate, come l’Eterno mi aveva comandato. JER 13:6 Dopo molti giorni l’Eterno mi disse: “Lèvati, va’ verso l’Eufrate, e togli di là la cintura, che io t’avevo comandato di nascondervi”. JER 13:7 E io andai verso l’Eufrate, e scavai, e tolsi la cintura dal luogo dove l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era guasta, e non era più buona a nulla. JER 13:8 Allora la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: JER 13:9 Così parla l’Eterno: “In questo modo io distruggerò l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme, JER 13:10 di questo popolo malvagio che ricusa di ascoltare le mie parole, che cammina seguendo la caparbietà del suo cuore, e va dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarsi dinanzi a loro; esso diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. JER 13:11 Poiché, come la cintura aderisce ai fianchi dell’uomo, così io avevo strettamente unita a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda, dice l’Eterno, perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode, mia gloria; ma essi non han voluto dare ascolto. JER 13:12 Tu dirai dunque loro questa parola: Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: “Ogni vaso sarà riempito di vino”; e quando essi ti diranno: “Non lo sappiamo noi che ogni vaso si riempie di vino?” JER 13:13 Allora tu di’ loro: Così parla l’Eterno: Ecco, io empirò d’ebbrezza tutti gli abitanti di questo paese, i re che seggono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti, e tutti gli abitanti di Gerusalemme. JER 13:14 Li sbatterò l’uno contro l’altro, padri e figli assieme, dice l’Eterno; io non risparmierò alcuno; nessuna pietà, nessuna compassione m’impedirà di distruggerli. JER 13:15 Ascoltate, porgete orecchio! non insuperbite, perché l’Eterno parla. JER 13:16 Date gloria all’Eterno, al vostro Dio, prima ch’ei faccia venir le tenebre, e prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, e voi aspettiate la luce ed egli ne faccia un’ombra di morte, e la muti in oscurità profonda. JER 13:17 Ma se voi non date ascolto, l’anima mia piangerà in segreto, a motivo del vostro orgoglio, gli occhi miei piangeranno dirottamente, si scioglieranno in lacrime, perché il gregge dell’Eterno sarà menato in cattività. JER 13:18 Di’ al re e alla regina: “Sedetevi in terra! perché la vostra gloriosa corona vi cade di testa”. JER 13:19 Le città del mezzogiorno sono chiuse, e non v’è più chi le apra; tutto Giuda è menato in cattività, è menato in esilio tutto quanto. JER 13:20 Alzate gli occhi, e guardate quelli che vengono dal settentrione; dov’è il gregge, il magnifico gregge, che t’era stato dato? JER 13:21 Che dirai tu quand’Egli ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato ai tuoi amici a dominar su te. Non ti piglieranno i dolori, come piglian la donna che sta per partorire? JER 13:22 E se tu dici in cuor tuo: “Perché m’avvengon queste cose?” Per la grandezza della tua iniquità i lembi della tua veste ti son rimboccati, e i tuoi calcagni sono violentemente scoperti. JER 13:23 Un moro può egli mutar la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Allora anche voi, abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene? JER 13:24 E io li disperderò, come stoppia portata via dal vento del deserto. JER 13:25 E’ questa la tua sorte, la parte ch’io ti misuro, dice l’Eterno, perché tu m’hai dimenticato, e hai riposto la tua fiducia nella menzogna. JER 13:26 E io pure ti rovescerò i lembi della veste sul viso, sì che si vegga la tua vergogna. JER 13:27 Io ho visto le tue abominazioni, i tuoi adulteri, i tuoi nitriti, l’infamia della tua prostituzione sulle colline e per i campi. Guai a te, o Gerusalemme! Quando avverrà mai che tu ti purifichi?” JER 14:1 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Geremia in occasione della siccità. JER 14:2 Giuda è in lutto, e le assemblee delle sue porte languiscono, giacciono per terra in abito lugubre; il grido di Gerusalemme sale al cielo. JER 14:3 I nobili fra loro mandano i piccoli a cercar dell’acqua; e questi vanno alle cisterne, non trovano acqua, e tornano coi loro vasi vuoti; sono pieni di vergogna, di confusione, e si coprono il capo. JER 14:4 Il suolo e costernato perché non v’è stata pioggia nel paese; i lavoratori sono pieni di confusione e si coprono il capo. JER 14:5 Perfino la cerva nella campagna figlia, e abbandona il suo parto perché non v’è erba; JER 14:6 e gli onàgri si fermano sulle alture, aspirano l’aria come gli sciacalli; i loro occhi sono spenti, perché non c’è verdura. JER 14:7 O Eterno, se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amor del tuo nome; poiché le nostre infedeltà son molte; noi abbiam peccato contro di te. JER 14:8 O speranza d’Israele, suo salvatore in tempo di distretta, perché saresti nel paese come un forestiero, come un viandante che vi si ferma per passarvi la notte? JER 14:9 Perché saresti come un uomo sopraffatto, come un prode che non può salvare? Eppure, o Eterno, tu sei in mezzo a noi, e il tuo nome è invocato su noi; non ci abbandonare! JER 14:10 Così parla l’Eterno a questo popolo: Essi amano andar vagando; non trattengono i loro piedi; perciò l’Eterno non li gradisce, si ricorda ora della loro iniquità, e punisce i loro peccati. JER 14:11 E l’Eterno mi disse: “Non pregare per il bene di questo popolo. JER 14:12 Se digiunano, non ascolterò il loro grido; se fanno degli olocausti e delle offerte, non li gradirò; anzi io sto per consumarli con la spada, con la fame, con la peste”. JER 14:13 Allora io dissi: “Ah, Signore, Eterno! ecco, i profeti dicon loro: Voi non vedrete la spada, né avrete mai la fame; ma io vi darò una pace sicura in questo luogo”. JER 14:14 E l’Eterno mi disse: “Que’ profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro alcun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del loro proprio cuore. JER 14:15 Perciò così parla l’Eterno riguardo ai profeti che profetano nel mio nome benché io non li abbia mandati, e dicono: Non vi sarà né spada né fame in questo paese; que’ profeti saranno consumati dalla spada e dalla fame; JER 14:16 e quelli ai quali essi profetizzano saranno gettati per le vie di Gerusalemme morti di fame e di spada, essi, le loro mogli, i loro figliuoli e le loro figliuole, né vi sarà chi dia loro sepoltura; e riverserò su loro la loro malvagità”. JER 14:17 Di’ loro dunque questa parola: Struggansi gli occhi miei in lacrime giorno e notte, senza posa; poiché la vergine figliuola del mio popolo è stata fiaccata in modo straziante, ha ricevuto un colpo tremendo. JER 14:18 Se esco per i campi, ecco degli uccisi per la spada; se entro in città, ecco i languenti per fame; perfino il profeta, perfino il sacerdote vanno a mendicare in un paese che non conoscono. JER 14:19 Hai tu dunque reietto Giuda? Ha l’anima tua preso in disgusto Sion? Perché ci colpisci senza che ci sia guarigione per noi? Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene giunge; aspettavamo un tempo di guarigione, ed ecco il terrore. JER 14:20 O Eterno, noi riconosciamo la nostra malvagità, l’iniquità dei nostri padri; poiché noi abbiam peccato contro di te. JER 14:21 Per amor del tuo nome, non disdegnare, non disonorare il trono della tua gloria; ricordati del tuo patto con noi; non lo annullare! JER 14:22 Fra gl’idoli vani delle genti, ve n’ha egli che possan far piovere? O è forse il cielo che dà gli acquazzoni? Non sei tu, o Eterno, tu, l’Iddio nostro? Perciò noi speriamo in te, poiché tu hai fatto tutte queste cose. JER 15:1 Ma l’Eterno mi disse: “Quand’anche Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, l’anima mia non si piegherebbe verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza, e ch’ei se ne vada! JER 15:2 E se pur ti dicono: Dove ce ne andremo? tu risponderai loro: Così dice l’Eterno: Alla morte, i destinati alla morte; alla spada, i destinati alla spada; alla fame, i destinati alla fame; alla cattività, i destinati alla cattività. JER 15:3 Io manderò contro di loro quattro specie di flagelli, dice l’Eterno: la spada, per ucciderli; i cani, per trascinarli; gli uccelli del cielo e le bestie della terra, per divorarli e per distruggerli. JER 15:4 E farò sì che saranno agitati per tutti i regni della terra, a cagione di Manasse, figliuolo di Ezechia, re di Giuda, e di tutto quello ch’egli ha fatto in Gerusalemme. JER 15:5 Poiché chi avrebbe pietà di te, o Gerusalemme? Chi ti compiangerebbe? Chi s’incomoderebbe per domandarti come stai? JER 15:6 Tu m’hai respinto, dice l’Eterno; ti sei tirata indietro; perciò io stendo la mano contro di te, e ti distruggo; sono stanco di pentirmi. JER 15:7 Io ti ventolo col ventilabro alle porte del paese, privo di figli il mio popolo, e lo faccio perire, poiché non si converte dalle sue vie. JER 15:8 Le sue vedove son più numerose della rena del mare; io faccio venire contro di loro, contro la madre de’ giovani, un nemico che devasta in pien mezzodì; faccio piombar su lei, a un tratto, angoscia e terrore. JER 15:9 Colei che avea partorito sette figliuoli è languente, esala lo spirito; il suo sole tramonta mentr’è giorno ancora; è coperta di vergogna, di confusione; e il rimanente di loro io lo do in balìa della spada de’ loro nemici, dice l’Eterno”. JER 15:10 Me infelice! o madre mia, poiché m’hai fatto nascere uomo di lite e di contesa per tutto il paese! Io non do né prendo in imprestito, e nondimeno tutti mi maledicono. JER 15:11 L’Eterno dice: Per certo, io ti riserbo un avvenire felice; io farò che il nemico ti rivolga supplicazioni nel tempo dell’avversità, nel tempo dell’angoscia. JER 15:12 Il ferro potrà esso spezzare il ferro del settentrione ed il rame? JER 15:13 Le tue facoltà e i tuoi tesori io li darò gratuitamente come preda, a cagione di tutti i tuoi peccati, e dentro tutti i tuoi confini. JER 15:14 E li farò passare coi tuoi nemici in un paese che non conosci; perché un fuoco s’è acceso nella mia ira, che arderà contro di voi. JER 15:15 Tu sai tutto, o Eterno; ricordati di me, visitami, e vendicami de’ miei persecutori; nella tua longanimità, non mi portar via! riconosci che per amor tuo io porto l’obbrobrio. JER 15:16 Tosto che ho trovato le tue parole, io le ho divorate; e le tue parole sono state la mia gioia, l’allegrezza del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su me, o Eterno, Dio degli eserciti. JER 15:17 Io non mi son seduto nell’assemblea di quelli che ridono, e non mi son rallegrato, ma per cagion della tua mano mi son seduto solitario, perché tu mi riempivi d’indignazione. JER 15:18 Perché il mio dolore è desso perpetuo, e la mia piaga, incurabile, ricusa di guarire? Vuoi tu essere per me come una sorgente fallace, come un’acqua che non dura? JER 15:19 Perciò, così parla l’Eterno: Se tu torni a me, io ti ricondurrò, e tu ti terrai dinanzi a me; e se tu separi ciò ch’è prezioso da ciò ch’è vile, tu sarai come la mia bocca; ritorneranno essi a te, ma tu non tornerai a loro. JER 15:20 Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di rame; essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò teco per salvarti e per liberarti, dice l’Eterno. JER 15:21 (H15-20) E ti libererò dalla mano de’ malvagi, e ti redimerò dalla mano de’ violenti. JER 16:1 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: JER 16:2 Non ti prender moglie e non aver figliuoli né figliuole in questo luogo. JER 16:3 Poiché così parla l’Eterno riguardo ai figliuoli e alle figliuole che nascono in questo paese, e alle madri che li partoriscono, e ai padri che li generano in questo paese: JER 16:4 Essi morranno consunti dalle malattie, non saranno rimpianti, e non avranno sepoltura; serviranno di letame sulla faccia del suolo; saranno consumati dalla spada e dalla fame, e i loro cadaveri saran pasto agli uccelli del cielo, e alle bestie della terra. JER 16:5 Poiché così parla l’Eterno: Non entrare nella casa del lutto, non andare a far cordoglio con loro né a compiangerli, perché, dice l’Eterno, io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia benignità, la mia compassione. JER 16:6 Grandi e piccoli morranno in questo paese; non avranno sepoltura, non si farà cordoglio per loro, nessuno si farà incisioni addosso o si raderà per loro; JER 16:7 non si romperà per loro il pane del lutto per consolarli d’un morto, e non si offrirà loro a bere la coppa della consolazione per un padre o per una madre. JER 16:8 Parimente non entrare in alcuna casa di convito per sederti con loro a mangiare ed a bere. JER 16:9 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io farò cessare in questo luogo, davanti ai vostri occhi, ai giorni vostri, il grido di gioia, il grido d’allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa. JER 16:10 E avverrà che quando tu annunzierai a questo popolo tutte queste cose, essi ti diranno: Perché l’Eterno ha egli pronunziato contro di noi tutta questa grande calamità? Qual è la nostra iniquità? Qual è il peccato che abbiam commesso contro l’Eterno, il nostro Dio? JER 16:11 Allora tu risponderai loro: “Perché i vostri padri m’hanno abbandonato, dice l’Eterno, sono andati dietro ad altri dèi, li hanno serviti e si son prostrati dinanzi a loro, hanno abbandonato me e non hanno osservato la mia legge. JER 16:12 E voi avete fatto anche peggio de’ vostri padri; perché, ecco, ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio, per non dare ascolto a me; JER 16:13 perciò io vi caccerò da questo paese in un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto; e quivi servirete giorno e notte ad altri dèi, perché io non vi farò grazia di sorta”. JER 16:14 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che non si dirà più: “L’Eterno è vivente, egli che trasse i figliuoli d’Israele fuori del paese d’Egitto”, JER 16:15 ma: “L’Eterno è vivente, egli che ha tratto i figliuoli d’Israele fuori del paese del settentrione e di tutti gli altri paesi ne’ quali egli li aveva cacciati”; e io li ricondurrò nel loro paese, che avevo dato ai loro padri. JER 16:16 Ecco, io mando gran numero di pescatori a pescarli, dice l’Eterno; e poi manderò gran numero di cacciatori a dar loro la caccia sopra ogni monte, sopra ogni collina e nelle fessure delle rocce. JER 16:17 Poiché i miei occhi sono su tutte le loro vie; esse non sono nascoste d’innanzi alla mia faccia, e la loro iniquità non rimane occulta agli occhi miei. JER 16:18 E prima darò loro al doppio la retribuzione della loro iniquità e del loro peccato, perché hanno profanato il mio paese, con quei cadaveri che sono i loro idoli esecrandi, ed hanno empito la mia eredità delle loro abominazioni. JER 16:19 O Eterno, mia forza, mia fortezza, e mio rifugio nel giorno della distretta! A te verranno le nazioni dalle estremità della terra, e diranno: “I nostri padri non hanno ereditato che menzogne, vanità, e cose che non giovano a nulla”. JER 16:20 L’uomo si farebbe egli degli dèi? Ma già cotesti non sono dèi. JER 16:21 Perciò, ecco, io farò loro conoscere, questa volta farò loro conoscere la mia mano e la mia potenza; e sapranno che il mio nome è l’Eterno. JER 17:1 Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante; è scolpito sulla tavola del loro cuore e sui corni de’ vostri altari. JER 17:2 Come si ricordano dei loro figliuoli, così si ricordano dei loro altari e dei loro idoli d’Astarte presso gli alberi verdeggianti sugli alti colli. JER 17:3 O mia montagna che domini la campagna, io darò i tuoi beni e tutti i tuoi tesori e i tuoi alti luoghi come preda, a cagione de’ peccati che tu hai commessi entro tutti i tuoi confini! JER 17:4 E tu, per tua colpa, perderai l’eredità ch’io t’avevo data, e ti farò servire ai tuoi nemici, in un paese che non conosci; perché avete acceso il fuoco della mia ira, ed esso arderà in perpetuo. JER 17:5 Così parla l’Eterno: Maledetto L’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si ritrae dall’Eterno! JER 17:6 Egli è come un tamerice nella pianura sterile; e quando giunge il bene, ei non lo vede; dimora in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti. JER 17:7 Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno, e la cui fiducia è l’Eterno! JER 17:8 Egli è come un albero piantato presso all’acque, che distende le sue radici lungo il fiume; non s’accorge quando vien la caldura, e il suo fogliame riman verde; nell’anno della siccità non è in affanno, e non cessa di portar frutto. JER 17:9 Il cuore è ingannevole più d’ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà? JER 17:10 Io, l’Eterno, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni. JER 17:11 Chi acquista ricchezze, ma non con giustizia, è come la pernice che cova uova che non ha fatte; nel bel mezzo de’ suoi giorni egli deve lasciarle, e quando arriva la sua fine, non è che uno stolto. JER 17:12 Trono di gloria, eccelso fin dal principio, è il luogo del nostro santuario. JER 17:13 Speranza d’Israele, o Eterno, tutti quelli che t’abbandonano saranno confusi; quelli che s’allontanano da te saranno iscritti sulla polvere, perché hanno abbandonato l’Eterno, la sorgente delle acque vive. JER 17:14 Guariscimi, o Eterno, e sarò guarito; salvami e sarò salvo; poiché tu sei la mia lode. JER 17:15 Ecco, essi mi dicono: “Dov’è la parola dell’Eterno? ch’essa si compia, dunque!” JER 17:16 Quanto a me, io non mi son rifiutato d’esser loro pastore agli ordini tuoi, né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai; quello ch’è uscito dalle mie labbra è stato manifesto dinanzi a te. JER 17:17 Non esser per me uno spavento; tu sei il mio rifugio nel giorno della calamità. JER 17:18 Siano confusi i miei persecutori; non io sia confuso; siano spaventati essi; non io sia spaventato; fa’ venir su loro il giorno della calamità, e colpiscili di doppia distruzione! JER 17:19 Così m’ha detto l’Eterno: Va’, e fermati alla porta de’ figliuoli del popolo per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme e di’ loro: JER 17:20 Ascoltate la parola dell’Eterno, o re di Giuda e tutto Giuda, e voi tutti gli abitanti di Gerusalemme, ch’entrate per queste porte! JER 17:21 Così parla l’Eterno: Per amore delle anime vostre, guardatevi dal portare alcun carico e dal farlo passare per le porte di Gerusalemme, in giorno di sabato; JER 17:22 e non traete fuori delle vostre case alcun carico e non fate lavoro alcuno in giorno di sabato; ma santificate il giorno del sabato, com’io comandai ai vostri padri. JER 17:23 Essi, però, non diedero ascolto, non porsero orecchio, ma indurarono la loro cervice per non ascoltare, e per non ricevere istruzione. JER 17:24 E se voi mi date attentamente ascolto, dice l’Eterno, se non fate entrare alcun carico per le porte di questa città in giorno di sabato, ma santificate il giorno del sabato e non fate in esso alcun lavoro, JER 17:25 i re ed i principi che seggono sul trono di Davide entreranno per le porte di questa città montati su carri e su cavalli: v’entreranno essi, i loro principi, gli uomini di Giuda, gli abitanti di Gerusalemme; e questa città sarà abitata in perpetuo. JER 17:26 E dalle città di Giuda, dai luoghi circonvicini di Gerusalemme, dal paese di Beniamino, dal piano, dal monte e dal mezzodì, si verrà a portare olocausti, vittime, oblazioni, incenso, e ad offrire sacrifizi d’azioni di grazie nella casa dell’Eterno. JER 17:27 Ma, se non mi date ascolto e non santificate il giorno del sabato e non v’astenete dal portar de’ carichi e dall’introdurne per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle porte della città, ed esso divorerà i palazzi di Gerusalemme, e non s’estinguerà. JER 18:1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, in questi termini: JER 18:2 “Lèvati, scendi in casa del vasaio, e quivi ti farò udire le mie parole”. JER 18:3 Allora io scesi in casa del vasaio, ed ecco egli stava lavorando alla ruota; JER 18:4 e il vaso che faceva si guastò, come succede all’argilla in man del vasaio, ed egli da capo ne fece un altro vaso come a lui parve bene di farlo. JER 18:5 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: JER 18:6 “O casa d’Israele, non posso io far di voi quello che fa questo vasaio? dice l’Eterno. Ecco, quel che l’argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, o casa d’Israele! JER 18:7 A un dato momento io parlo riguardo a una nazione, riguardo a un regno, di svellere, d’abbattere, di distruggere; JER 18:8 ma, se quella nazione contro la quale ho parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di farle. JER 18:9 E ad un altro dato momento io parlo riguardo a una nazione, a un regno, di edificare e di piantare; JER 18:10 ma, se quella nazione fa ciò ch’è male agli occhi miei senza dare ascolto alla mia voce, io mi pento del bene di cui avevo parlato di colmarla. JER 18:11 Or dunque parla agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme, e di’: Così parla l’Eterno: Ecco, io preparo contro di voi del male, e formo contro di voi un disegno. Si converta ora ciascun di voi dalla sua via malvagia, ed emendate le vostre vie e le vostre azioni! JER 18:12 Ma costoro dicono: “E’ inutile; noi vogliamo camminare seguendo i nostri propri pensieri, e vogliamo agire ciascuno seguendo la caparbietà del nostro cuore malvagio”. JER 18:13 Perciò, così parla l’Eterno: Chiedete dunque fra le nazioni chi ha udito cotali cose! La vergine d’Israele ha fatto una cosa orribile, enorme. JER 18:14 La neve del Libano scompare essa mai dalle rocce che dominano la campagna? O le acque che vengon di lontano, fresche, correnti, s’asciugan esse mai? JER 18:15 Eppure il mio popolo m’ha dimenticato, offre profumi agl’idoli vani; l’han tratto a inciampare nelle sue vie, ch’erano i sentieri antichi, per seguire sentieri laterali, una via non appianata, JER 18:16 e per far così del loro paese una desolazione, un oggetto di perpetuo scherno; talché tutti quelli che vi passano rimangono stupiti e scuotono il capo. JER 18:17 Io li disperderò dinanzi al nemico, come fa il vento orientale; io volterò loro le spalle e non la faccia nel giorno della loro calamità. JER 18:18 Ed essi hanno detto: “Venite, ordiamo macchinazioni contro Geremia; poiché l’insegnamento della legge non verrà meno per mancanza di sacerdoti, né il consiglio per mancanza di savi, né la parola per mancanza di profeti. Venite, colpiamolo con la lingua, e non diamo retta ad alcuna delle sue parole”. JER 18:19 Tu dunque, o Eterno, volgi a me la tua attenzione, e odi la voce di quelli che contendono meco. JER 18:20 Il male sarà esso reso per il bene? Poiché essi hanno scavato una fossa per l’anima mia. Ricordati com’io mi son presentato dinanzi a te per parlare in loro favore, e per stornare da loro l’ira tua. JER 18:21 Perciò abbandona i loro figliuoli alla fame; dalli essi stessi in balìa della spada; le loro mogli siano orbate di figliuoli, rimangan vedove; i loro mariti sian feriti a morte; i loro giovani sian colpiti dalla spada in battaglia. JER 18:22 Un grido s’oda uscire dalle loro case, quando tu farai piombar su loro a un tratto le bande nemiche: poiché hanno scavata una fossa per pigliarmi, e han teso de’ lacci ai miei piedi. JER 18:23 E tu, o Eterno, conosci tutti i loro disegni contro di me per farmi morire; non perdonare la loro iniquità, non cancellare il loro peccato d’innanzi ai tuoi occhi! Siano essi rovesciati davanti a te! Agisci contro di loro nel giorno della tua ira! JER 19:1 Così ha detto l’Eterno: Va’, compra una brocca di terra da un vasaio, e prendi teco alcuni degli anziani del popolo e degli anziani de’ sacerdoti; JER 19:2 récati nella valle del figliuolo d’Hinnom ch’è all’ingresso della porta dei Vasai, e quivi proclama le parole che io ti dirò. JER 19:3 Dirai così: Ascoltate la parola dell’Eterno, o re di Giuda, e abitanti di Gerusalemme! Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco io fo venire sopra questo luogo una calamità, che farà intronar gli orecchi di chi n’udrà parlare; JER 19:4 poiché m’hanno abbandonato, hanno profanato questo luogo, e vi hanno offerto profumi ad altri dèi, che né essi, né i loro padri, né i re di Giuda hanno conosciuti, e hanno riempito questo luogo di sangue d’innocenti; JER 19:5 hanno edificato degli alti luoghi a Baal, per bruciare nel fuoco i loro figliuoli in olocausto a Baal; cosa che io non avevo comandata, della quale non avevo parlato mai, e che non m’era mai venuta in cuore. JER 19:6 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che questo luogo non sarà più chiamato “Tofet”, né “la valle del figliuolo d’Hinnom”, ma “la valle del Massacro”. JER 19:7 Ed io frustrerò i disegni di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo, e farò sì che costoro cadano per la spada dinanzi ai loro nemici, e per man di coloro che cercano la loro vita; e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra. JER 19:8 E farò di questa città una desolazione, un oggetto di scherno; chiunque passerà presso di lei rimarrà stupito, e si metterà a fischiare per tutte le sue piaghe. JER 19:9 E farò loro mangiare la carne de’ loro figliuoli e la carne delle loro figliuole, e mangeranno la carne gli uni degli altri, durante l’assedio e la distretta in cui li stringeranno i loro nemici e quelli che cercano la loro vita. JER 19:10 Poi tu spezzerai la brocca in presenza di quegli uomini che saranno andati teco, e dirai loro: JER 19:11 Così parla l’Eterno degli eserciti: Così spezzerò questo popolo e questa città, come si spezza un vaso di vasaio, che non si può più accomodare; e si seppelliranno i morti a Tofet, per mancanza di luogo per seppellire. JER 19:12 Così, dice l’Eterno, farò a questo luogo ed ai suoi abitanti, rendendo questa città simile a Tofet. JER 19:13 E le case di Gerusalemme, e le case dei re di Giuda, saranno come il luogo di Tofet, immonde; tutte le case, cioè, sopra i cui tetti essi hanno offerto profumi a tutto l’esercito del cielo, e han fatto libazioni ad altri dèi. JER 19:14 E Geremia tornò da Tofet, dove l’Eterno l’avea mandato a profetare; si fermò nel cortile della casa dell’Eterno, e disse a tutto il popolo: JER 19:15 “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io fo venire sopra questa città e sopra tutte le città che da lei dipendono tutte le calamità che ho annunziate contro di lei, perché hanno indurato la loro cervice, per non dare ascolto alle mie parole”. JER 20:1 Or Pashur, figliuolo d’Immer, sacerdote e capo-soprintendente della casa dell’Eterno, udì Geremia che profetizzava queste cose. JER 20:2 E Pashur percosse il profeta Geremia, e lo mise nei ceppi nella prigione ch’era nella porta superiore di Beniamino, nella casa dell’Eterno. JER 20:3 E il giorno seguente, Pashur fe’ uscire Geremia di carcere. E Geremia gli disse: “L’Eterno non ti chiama più Pashur, ma Magor-Missabib. JER 20:4 Poiché così parla l’Eterno: Io ti renderò un oggetto di terrore a te stesso e a tutti i tuoi amici; essi cadranno per la spada dei loro nemici, e i tuoi occhi lo vedranno; e darò tutto Giuda in mano del re di Babilonia, che li menerà in cattività in Babilonia, e li colpirà con la spada. JER 20:5 E darò tutte le ricchezze di questa città e tutto il suo guadagno e tutte le sue cose preziose, darò tutti i tesori dei re di Giuda in mano dei loro nemici che ne faranno lor preda, li piglieranno, e li porteranno via a Babilonia. JER 20:6 E tu, Pashur, e tutti quelli che abitano in casa tua, andrete in cattività; tu andrai a Babilonia, e quivi morrai, e quivi sarai sepolto, tu, con tutti i tuoi amici, ai quali hai profetizzato menzogne”. JER 20:7 Tu m’hai persuaso, o Eterno, e io mi son lasciato persuadere, tu m’hai fatto forza, e m’hai vinto; io son diventato ogni giorno un oggetto di scherno, ognuno si fa beffe di me. JER 20:8 Poiché ogni volta ch’io parlo, grido, grido: “Violenza e saccheggio!” Sì, la parola dell’Eterno è per me un obbrobrio, uno scherno d’ogni giorno. JER 20:9 E s’io dico: “Io non lo mentoverò più, non parlerò più nel suo nome”, v’è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; e mi sforzo di contenerlo, ma non posso. JER 20:10 Poiché odo le diffamazioni di molti, lo spavento mi vien da ogni lato: “Denunziatelo, e noi lo denunzieremo”. Tutti quelli coi quali vivevo in pace spiano s’io inciampo, e dicono: “Forse si lascerà sedurre, e noi prevarremo contro di lui, e ci vendicheremo di lui”. JER 20:11 Ma l’Eterno è meco, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno; saranno coperti di confusione, perché non sono riusciti; l’onta loro sarà eterna, non sarà dimenticata. JER 20:12 Ma, o Eterno degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni e il cuore, io vedrò, sì, la vendetta che prenderai di loro, poiché a te io affido la mia causa! JER 20:13 Cantate all’Eterno, lodate l’Eterno, poich’egli libera l’anima dell’infelice dalla mano dei malfattori! JER 20:14 Maledetto sia il giorno ch’io nacqui! Il giorno che mia madre mi partorì non sia benedetto! JER 20:15 Maledetto sia l’uomo che portò a mio padre la notizia: “T’è nato un maschio”, e lo colmò di gioia! JER 20:16 Sia quell’uomo come le città che l’Eterno ha distrutte senza pentirsene! Oda egli delle grida il mattino, e clamori di guerra sul mezzodì; JER 20:17 poich’egli non m’ha fatto morire fin dal seno materno. Così mia madre sarebbe stata la mia tomba, e la sua gravidanza, senza fine. JER 20:18 Perché son io uscito dal seno materno per vedere tormento e dolore, e per finire i miei giorni nella vergogna? JER 21:1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, quando il re Sedechia gli mandò Pashur, figliuolo di Malchia, e Sefonia, figliuolo di Maaseia, il sacerdote, per dirgli: JER 21:2 “Deh, consulta per noi l’Eterno; poiché Nebucadnetsar, re di Babilonia, ci fa la guerra; forse l’Eterno farà a pro nostro qualcuna delle sue maraviglie, in guisa che quegli si ritragga da noi”. JER 21:3 Allora Geremia disse loro: Direte così a Sedechia: JER 21:4 Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ecco, io sto per far rientrare nella città le armi di guerra che sono nelle vostre mani e con le quali voi combattete, fuori delle mura, contro il re di Babilonia, e contro i Caldei che vi assediano, e le raccoglierò in mezzo a questa città. JER 21:5 E io stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con ira, con furore, con grande indignazione. JER 21:6 E colpirò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; e morranno d’un’orrenda peste. JER 21:7 Poi, dice l’Eterno, io darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi servi, il popolo, e coloro che in questa città saranno scampati dalla peste, dalla spada e dalla fame, in mano di Nebucadnetsar re di Babilonia, in mano dei loro nemici, in mano di quelli che cercano la loro vita; e Nebucadnetsar li passerà a fil di spada; non li risparmierà, e non ne avrà né pietà né compassione. JER 21:8 E a questo popolo dirai: Così parla l’Eterno: Ecco, io pongo dinanzi a voi la via della vita e la via della morte. JER 21:9 Colui che rimarrà in questa città morrà per la spada, per la fame o per la peste; ma chi ne uscirà per arrendersi ai Caldei che vi assediano vivrà, e avrà la vita per suo bottino. JER 21:10 Poiché io volgo la mia faccia contro questa città per farle del male e non del bene, dice l’Eterno; essa sarà data in mano del re di Babilonia, ed egli la darà alle fiamme. JER 21:11 E alla casa dei re di Giuda di’: Ascoltate la parola dell’Eterno: JER 21:12 O casa di Davide, così dice l’Eterno: Amministrate la giustizia fin dal mattino, e liberate dalla mano dell’oppressore, colui a cui è tolto il suo, affinché l’ira mia non divampi a guisa di fuoco, e arda sì che nessuno la possa spengere, per la malvagità delle vostre azioni. JER 21:13 Eccomi contro te, o abitatrice della valle, roccia della pianura, dice l’Eterno. Voi che dite: “Chi scenderà contro di noi? Chi entrerà nelle nostre dimore?” JER 21:14 io vi punirò secondo il frutto delle vostre azioni, dice l’Eterno; e appiccherò il fuoco a questa selva di Gerusalemme, ed esso divorerà tutto quello che la circonda. JER 22:1 Così parla l’Eterno: Scendi nella casa del re di Giuda, e pronunzia quivi questa parola, e di’: JER 22:2 Ascolta la parola dell’Eterno, o re di Giuda, che siedi sul trono di Davide: tu, i tuoi servitori e il tuo popolo, che entrate per queste porte! JER 22:3 Così parla l’Eterno: Fate ragione e giustizia, liberate dalla mano dell’oppressore colui al quale è tolto il suo, non fate torto né violenza allo straniero, all’orfano e alla vedova, e non spargete sangue innocente, in questo luogo. JER 22:4 Poiché, se metterete realmente ad effetto questa parola, dei re assisi sul trono di Davide entreranno per le porte di questa casa, montati su carri e su cavalli: essi, i loro servitori e il loro popolo. JER 22:5 Ma, se non date ascolto a queste parole, io giuro per me stesso, dice l’Eterno, che questa casa sarà ridotta in una rovina. JER 22:6 Poiché così parla l’Eterno riguardo alla casa del re di Giuda: Tu eri per me come Galaad, come la vetta del Libano. Ma, certo, io ti ridurrò simile a un deserto, a delle città disabitate. JER 22:7 Preparo contro di te dei devastatori armati ciascuno delle sue armi; essi abbatteranno i cedri tuoi più belli, e li getteranno nel fuoco. JER 22:8 Molte nazioni passeranno presso questa città, e ognuno dirà all’altro: “Perché l’Eterno ha egli fatto così a questa grande città?” JER 22:9 E si risponderà: “Perché hanno abbandonato il patto dell’Eterno, del loro Dio, perché si son prostrati davanti ad altri dèi, e li hanno serviti”. JER 22:10 Non piangete per il morto, non vi affliggete per lui; ma piangete, piangete per colui che se ne va, perché non tornerà più, e non vedrà più il suo paese natìo. JER 22:11 Poiché così parla l’Eterno, riguardo a Shallum, figliuolo di Giosia, re di Giuda, che regnava in luogo di Giosia suo padre, e ch’è uscito da questo luogo: Egli non vi ritornerà più; JER 22:12 ma morrà nel luogo dove l’hanno menato in cattività, e non vedrà più questo paese. JER 22:13 Guai a colui ch’edifica la sua casa senza giustizia, e le sue camere senza equità; che fa lavorare il prossimo per nulla, e non gli paga il suo salario; JER 22:14 e dice: “Mi edificherò una casa grande e delle camere spaziose”, e vi fa eseguire delle finestre, la riveste di legno di cedro e la dipinge di rosso! JER 22:15 Regni tu forse perché hai la passione del cedro? Tuo padre non mangiava egli e non beveva? Ma faceva ciò ch’è retto e giusto, e tutto gli andava bene. JER 22:16 Egli giudicava la causa del povero e del bisognoso, e tutto gli andava bene. Questo non è egli conoscermi? dice l’Eterno. JER 22:17 Ma tu non hai occhi né cuore che per la tua cupidigia, per spargere sangue innocente, e per fare oppressione e violenza. JER 22:18 Perciò, così parla l’Eterno riguardo a Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda: Non se ne farà cordoglio, dicendo: “Ahimè, fratel mio, ahimè sorella!” Non se ne farà cordoglio, dicendo: “Ahimè, signore, ahimè sua maestà!” JER 22:19 Sarà sepolto come si seppellisce un asino, trascinato e gettato fuori delle porte di Gerusalemme. JER 22:20 Sali sul Libano e grida, alza la voce in Basan, e grida dall’Abarim, perché tutti i tuoi amanti sono distrutti. JER 22:21 Io t’ho parlato al tempo della tua prosperità, ma tu dicevi: “Io non ascolterò”. Questo è stato il tuo modo di fare fin dalla tua fanciullezza; tu non hai mai dato ascolto alla mia voce. JER 22:22 Tutti i tuoi pastori saranno pastura del vento e i tuoi amanti andranno in cattività; allora sarai svergognata, confusa, per tutta la tua malvagità. JER 22:23 O tu che dimori sul Libano, che t’annidi fra i cedri, come farai pietà quando ti coglieranno i dolori, le doglie pari a quelle d’una donna di parto! JER 22:24 Com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno, quand’anche Conia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, fosse un sigillo nella mia destra, io ti strapperei di lì. JER 22:25 Io ti darò in mano di quelli che cercan la tua vita, in mano di quelli de’ quali hai paura, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, in mano de’ Caldei. JER 22:26 E caccerò te e tua madre che t’ha partorito, in un paese straniero dove non siete nati, e quivi morrete. JER 22:27 Ma quanto al paese al quale brameranno tornare, essi non vi torneranno. JER 22:28 Questo Conia è egli dunque un vaso spezzato, infranto? E’ egli un oggetto che non fa più alcun piacere? Perché son dunque cacciati, egli e la sua progenie, lanciati in un paese che non conoscono? JER 22:29 O paese, o paese o paese, ascolta la parola dell’Eterno! JER 22:30 Così parla l’Eterno: Inscrivete quest’uomo come privo di figliuoli, come un uomo che non prospererà durante i suoi giorni; perché nessuno della sua progenie giungerà a sedersi sul trono di Davide, ed a regnare ancora su Giuda. JER 23:1 Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo! dice l’Eterno. JER 23:2 Perciò così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo ai pastori che pascono il mio popolo: Voi avete disperse le mie pecore, le avete scacciate, e non ne avete avuto cura; ecco, io vi punirò, per la malvagità delle vostre azioni, dice l’Eterno. JER 23:3 E raccoglierò il rimanente delle mie pecore da tutti i paesi dove le ho cacciate, e le ricondurrò ai loro pascoli, e saranno feconde, e moltiplicheranno. JER 23:4 E costituirò su loro de’ pastori che le pastureranno, ed esse non avranno più paura né spavento, e non ne mancherà alcuna, dice l’Eterno. JER 23:5 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quand’io farò sorgere a Davide un germoglio giusto, il quale regnerà da re e prospererà, e farà ragione e giustizia nel paese. JER 23:6 Ai giorni d’esso, Giuda sarà salvato, e Israele starà sicuro nella sua dimora: e questo sarà il nome col quale sarà chiamato: “l’Eterno nostra giustizia”. JER 23:7 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che non si dirà più: “L’Eterno è vivente, egli che ha tratto i figliuoli d’Israele fuori del paese d’Egitto”, JER 23:8 ma: “l’Eterno è vivente, egli che ha tratto fuori e ha ricondotto la progenie della casa d’Israele dal paese del settentrione, e da tutti i paesi dove io li avevo cacciati”; ed essi dimoreranno nel loro paese. JER 23:9 Contro i profeti. Il cuore mi si spezza in seno, tutte le mie ossa tremano; io sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a cagione dell’Eterno e a cagione delle sue parole sante. JER 23:10 Poiché il paese è pieno di adulteri; poiché il paese fa cordoglio a motivo della maledizione che lo colpisce; i pascoli del deserto sono inariditi. La corsa di costoro è diretta al male, la loro forza non tende al bene. JER 23:11 Profeti e sacerdoti sono empi, nella mia casa stessa ho trovato la loro malvagità, dice l’Eterno. JER 23:12 Perciò la loro via sarà per loro come luoghi lùbrici in mezzo alle tenebre; essi vi saranno spinti, e cadranno; poiché io farò venir su loro la calamità, l’anno in cui li visiterò, dice l’Eterno. JER 23:13 Avevo ben visto cose insulse tra i profeti di Samaria; profetizzavano nel nome di Baal, e traviavano il mio popolo d’Israele. JER 23:14 Ma fra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, procedono con falsità, fortificano le mani de’ malfattori, talché nessuno si converte dalla sua malvagità; tutti quanti sono per me come Sodoma, e gli abitanti di Gerusalemme, come quei di Gomorra. JER 23:15 Perciò così parla l’Eterno degli eserciti riguardo ai profeti: Ecco, io farò loro mangiare dell’assenzio, e farò loro bere dell’acqua avvelenata; poiché dai profeti di Gerusalemme l’empietà s’è sparsa per tutto il paese. JER 23:16 Così parla l’Eterno degli eserciti: Non ascoltate le parole de’ profeti che vi profetizzano; essi vi pascono di cose vane; vi espongono le visioni del loro proprio cuore, e non ciò che procede dalla bocca dell’Eterno. JER 23:17 Dicono del continuo a quei che mi sprezzano: “L’Eterno ha detto: Avrete pace”; e a tutti quelli che camminano seguendo la caparbietà del proprio cuore: “Nessun male v’incoglierà”; JER 23:18 poiché chi ha assistito al consiglio dell’Eterno, chi ha veduto, chi ha udito la sua parola? Chi ha prestato orecchio alla sua parola e l’ha udita? JER 23:19 Ecco, la tempesta dell’Eterno, il furore scoppia, la tempesta scroscia, scroscia sul capo degli empi. JER 23:20 L’ira dell’Eterno non si acqueterà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni, lo capirete appieno. JER 23:21 Io non ho mandato que’ profeti; ed essi son corsi; io non ho parlato loro, ed essi hanno profetizzato. JER 23:22 Se avessero assistito al mio consiglio, avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo, e li avrebbero stornati dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle loro azioni. JER 23:23 Son io soltanto un Dio da vicino, dice l’Eterno, e non un Dio da lungi? JER 23:24 Potrebbe uno nascondersi in luogo occulto sì ch’io non lo vegga? dice l’Eterno. Non riempio io il cielo e la terra? dice l’Eterno. JER 23:25 Io ho udito quel che dicono i profeti che profetizzano menzogne nel mio nome, dicendo: “Ho avuto un sogno! ho avuto un sogno!” JER 23:26 Fino a quando durerà questo? Hanno essi in mente, questi profeti che profetizzan menzogne, questi profeti dell’inganno del cuor loro, JER 23:27 pensan essi di far dimenticare il mio nome al mio popolo coi loro sogni che si raccontan l’un l’altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal? JER 23:28 Il profeta che ha avuto un sogno, racconti il sogno, e colui che ha udito la mia parola riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia col frumento? dice l’Eterno. JER 23:29 La mia parola non è essa come il fuoco? dice l’Eterno; e come un martello che spezza il sasso? JER 23:30 Perciò, ecco, dice l’Eterno, io vengo contro i profeti che ruban gli uni agli altri le mie parole. JER 23:31 Ecco, dice l’Eterno, io vengo contro i profeti che fan parlar la loro propria lingua, eppure dicono: “Egli dice”. JER 23:32 Ecco, dice l’Eterno, io vengo contro quelli che profetizzano sogni falsi, che li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con la loro temerità, benché io non li abbia mandati e non abbia dato loro alcun ordine, ed essi non possan recare alcun giovamento a questo popolo, dice l’Eterno. JER 23:33 Se questo popolo o un profeta o sacerdote ti domandano: “Qual è l’oracolo dell’Eterno?” Tu risponderai loro: “Qual oracolo? Io vi rigetterò, dice l’Eterno”. JER 23:34 E quanto al profeta, al sacerdote, o al popolo che dirà: “Oracolo dell’Eterno”, io lo punirò: lui, e la sua casa. JER 23:35 Direte così, ognuno al suo vicino, ognuno al suo fratello: “Che ha risposto l’Eterno?” e: “Che ha detto l’Eterno?” JER 23:36 Ma l’oracolo dell’Eterno non lo mentoverete più; poiché la parola di ciascuno sarà per lui il suo oracolo, giacché avete tòrte le parole dell’Iddio vivente, dell’Eterno degli eserciti, dell’Iddio nostro. JER 23:37 Tu dirai così al profeta: “Che t’ha risposto l’Eterno?” e: “Che ha detto l’Eterno?” JER 23:38 E se dite ancora: “Oracolo dell’Eterno”, allora l’Eterno parla così: “Siccome avete detto questa parola “oracolo dell’Eterno”, benché io v’avessi mandato a dire: “Non dite più: Oracolo dell’Eterno”, JER 23:39 ecco, io vi dimenticherò del tutto, e vi rigetterò lungi dalla mia faccia, voi e la città che avevo data a voi e ai vostri padri, JER 23:40 e vi coprirò d’un obbrobrio eterno e d’un’eterna vergogna, che non saran mai dimenticati”. JER 24:1 L’Eterno mi fece vedere due canestri di fichi, posti davanti al tempio dell’Eterno, dopo che Nebucadnetsar, re di Babilonia, ebbe menato via da Gerusalemme e trasportato in cattività a Babilonia Jeconia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, i capi di Giuda, i falegnami e i fabbri. JER 24:2 Uno de’ canestri conteneva de’ fichi molto buoni, come sono i fichi primaticci; e l’altro canestro conteneva de’ fichi molto cattivi, che non si potevano mangiare, tanto eran cattivi. JER 24:3 E l’Eterno mi disse: “Che vedi, Geremia?” Io risposi: “De’ fichi; quelli buoni, molto buoni, e quelli cattivi, molto cattivi, da non potersi mangiare, tanto sono cattivi”. JER 24:4 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: JER 24:5 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Quali sono questi fichi buoni, tali saranno que’ di Giuda che ho mandati da questo luogo in cattività nel paese de’ Caldei; io li riguarderò con favore; JER 24:6 l’occhio mio si poserà con favore su loro; e li ricondurrò in questo paese; li stabilirò fermamente, e non li distruggerò più; li pianterò, e non li sradicherò più. JER 24:7 E darò loro un cuore, per conoscer me che sono l’Eterno; saranno mio popolo, e io sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore. JER 24:8 E come si trattano questi fichi cattivi che non si posson mangiare, tanto son cattivi, così, dice l’Eterno, io tratterò Sedekia, re di Giuda, e i suoi principi, e il residuo di que’ di Gerusalemme, quelli che son rimasti in questo paese e quelli che abitano nel paese d’Egitto; JER 24:9 e farò sì che saranno agitati e maltrattati per tutti i regni della terra; che diventeranno oggetto d’obbrobrio, di proverbio, di sarcasmo e di maledizione in tutti i luoghi dove li caccerò. JER 24:10 E manderò contro di loro la spada, la fame, la peste, finché siano scomparsi dal suolo che avevo dato a loro e ai loro padri. JER 25:1 La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda, nel quarto anno di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda (era il primo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia), JER 25:2 e che Geremia pronunziò davanti a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme, dicendo: JER 25:3 Dal tredicesimo anno di Giosia, figliuolo di Amon, re di Giuda, fino ad oggi, son già ventitre anni che la parola dell’Eterno m’è stata rivolta, e che io v’ho parlato del continuo, fin dal mattino, ma voi non avete dato ascolto. JER 25:4 L’Eterno vi ha pure mandato tutti i suoi servitori, i profeti; ve li ha mandati del continuo fin dal mattino, ma voi non avete ubbidito, né avete pòrto l’orecchio per ascoltare. JER 25:5 Essi hanno detto: “Convertasi ciascun di voi dalla sua cattiva via e dalla malvagità delle sue azioni, e voi abiterete di secolo in secolo sul suolo che l’Eterno ha dato a voi e ai vostri padri; JER 25:6 e non andate dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarvi dinanzi a loro; non mi provocate con l’opera delle vostre mani, e io non vi farò male alcuno”. JER 25:7 Ma voi non mi avete dato ascolto, dice l’Eterno per provocarmi, a vostro danno, con l’opera delle vostre mani. JER 25:8 Perciò, così dice l’Eterno degli eserciti: Giacché non avete dato ascolto alle mie parole, ecco, JER 25:9 io manderò a prendere tutte le nazioni del settentrione, dice l’Eterno, e manderò a chiamare Nebucadnetsar re di Babilonia, mio servitore, e le farò venire contro questo paese e contro i suoi abitanti, e contro tutte le nazioni che gli stanno d’intorno, e li voterò allo sterminio e li abbandonerò alla desolazione, alla derisione, a una solitudine perpetua. JER 25:10 E farò cessare fra loro i gridi di gioia e i gridi d’esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, il rumore della macina, e la luce della lampada. JER 25:11 E tutto questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant’anni. JER 25:12 Ma quando saran compiuti i settant’anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione, dice l’Eterno, a motivo della loro iniquità, e punirò il paese de’ Caldei, e lo ridurrò in una desolazione perpetua. JER 25:13 E farò venire su quel paese tutte le cose che ho annunziate contro di lui, tutto ciò ch’è scritto in questo libro, ciò che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni. JER 25:14 Infatti, nazioni numerose e re potenti ridurranno in servitù i Caldei stessi; io li retribuirò secondo le loro azioni, secondo l’opera delle loro mani. JER 25:15 Poiché così m’ha parlato l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Prendi di mano mia questa coppa del vino della mia ira, e danne a bere a tutte le nazioni alle quali ti manderò. JER 25:16 Esse berranno, barcolleranno, saran come pazze, a motivo della spada ch’io manderò fra loro. JER 25:17 E io presi la coppa di mano dell’Eterno, e ne diedi a bere a tutte le nazioni alle quali l’Eterno mi mandava: JER 25:18 a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re ed ai suoi principi, per abbandonarli alla rovina, alla desolazione, alla derisione, alla maledizione, come oggi si vede; JER 25:19 a Faraone, re d’Egitto, ai suoi servitori, ai suoi principi, a tutto il suo popolo; JER 25:20 a tutta la mescolanza di popoli, a tutti i re del paese di Ur, a tutti i re del paese de’ Filistei, ad Askalon, a Gaza, a Ekron, e al residuo d’Asdod; JER 25:21 a Edom, a Moab, e ai figliuoli d’Ammon; JER 25:22 a tutti i re di Tiro, a tutti i re di Sidon, e ai re delle isole d’oltremare; JER 25:23 a Dedan, a Tema, a Buz, e a tutti quelli che si radono i canti della barba; JER 25:24 tutti i re d’Arabia, e a tutti i re della mescolanza di popoli che abita nel deserto; JER 25:25 a tutti i re di Zimri, a tutti i re d’Elam, JER 25:26 e a tutti i re di Media e a tutti i re del settentrione, vicini o lontani, agli uni e agli altri, e a tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. E il re di Sceshac ne berrà dopo di loro. JER 25:27 Tu dirai loro: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Bevete, ubriacatevi, vomitate, cadete senza rialzarvi più, dinanzi alla spada ch’io mando fra voi. JER 25:28 E se ricusano di prender dalla tua mano la coppa per bere, di’ loro: Così dice l’Eterno degli eserciti: Voi berrete in ogni modo! JER 25:29 Poiché, ecco, io comincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome, e voi rimarreste del tutto impuniti? Voi non rimarrete impuniti; poiché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra, dice l’Eterno degli eserciti. JER 25:30 E tu, profetizza loro tutte queste cose, e di’ loro: l’Eterno rugge dall’alto, e fa risonare la sua voce dalla sua santa dimora; egli rugge fieramente contro la sua residenza; manda un grido, come quelli che calcan l’uva, contro tutti gli abitanti della terra. JER 25:31 Il rumore ne giunge fino all’estremità della terra; poiché l’Eterno ha una lite con le nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi, li dà in balìa della spada, dice l’Eterno. JER 25:32 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, una calamità passa di nazione in nazione, e un gran turbine si leva dalle estremità della terra. JER 25:33 In quel giorno, gli uccisi dall’Eterno copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, e non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia del suolo. JER 25:34 Urlate, o pastori, gridate, voltolatevi nella polvere, o guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io vi frantumerò, e cadrete come un vaso prezioso. JER 25:35 Ai pastori mancherà ogni rifugio, e le guide del gregge non avranno via di scampo. JER 25:36 S’ode il grido de’ pastori e l’urlo delle guide del gregge; poiché l’Eterno devasta il loro pascolo; JER 25:37 e i tranquilli ovili son ridotti al silenzio, a motivo dell’ardente ira dell’Eterno. JER 25:38 Egli ha abbandonato il suo ricetto, come un leoncello, perché il loro paese è diventato una desolazione, a motivo del furor della spada crudele, a motivo dell’ardente ira dell’Eterno. JER 26:1 Nel principio del regno di Joiakim figliuolo di Giosia, re di Giuda, fu pronunziata questa parola da parte dell’Eterno: JER 26:2 Così parla l’Eterno: “Presentati nel cortile della casa dell’Eterno, e di’ a tutte le città di Giuda che vengono a prostrarsi nella casa dell’Eterno tutte le parole che io ti comando di dir loro; non ne detrarre verbo. JER 26:3 Forse daranno ascolto, e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di far loro per la malvagità delle loro azioni. JER 26:4 Tu dirai loro: Così parla l’Eterno: Se non date ascolto, se non camminate secondo la mia legge che vi ho posta dinanzi, JER 26:5 se non date ascolto alle parole de’ miei servitori, i profeti, i quali vi mando, che vi ho mandati fin dal mattino e non li avete ascoltati, JER 26:6 io tratterò questa casa come Sciloh, e farò che questa città serva di maledizione presso tutte le nazioni della terra”. JER 26:7 Or i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che pronunziava queste parole nella casa dell’Eterno. JER 26:8 E avvenne che, come Geremia ebbe finito di pronunziare tutto quello che l’Eterno gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero, dicendo: “Tu devi morire! JER 26:9 Perché hai profetizzato nel nome dell’Eterno dicendo: Questa casa sarà come Sciloh e questa città sarà devastata, e priva d’abitanti?” E tutto il popolo s’adunò contro Geremia nella casa dell’Eterno. JER 26:10 Quando i capi di Giuda ebbero udite queste cose, salirono dalla casa del re alla casa dell’Eterno, e si sedettero all’ingresso della porta nuova della casa dell’Eterno. JER 26:11 E i sacerdoti e i profeti parlarono ai capi e a tutto il popolo, dicendo: “Quest’uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro questa città, nel modo che avete udito coi vostri propri orecchi”. JER 26:12 Allora Geremia parlò a tutti i capi e a tutto il popolo, dicendo: “L’Eterno mi ha mandato a profetizzare contro questa casa e contro questa città tutte le cose che avete udite. JER 26:13 Or dunque, emendate le vostre vie e le vostre azioni, date ascolto alla voce dell’Eterno, del vostro Dio, e l’Eterno si pentirà del male che ha pronunziato contro di voi. JER 26:14 Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me quello che vi parrà buono e giusto. JER 26:15 Soltanto sappiate per certo che, se mi fate morire, mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti, perché l’Eterno m’ha veramente mandato a voi per farvi udire tutte queste parole”. JER 26:16 Allora i capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: “Quest’uomo non merita la morte, perché ci ha parlato nel nome dell’Eterno, del nostro Dio”. JER 26:17 E alcuni degli anziani del paese si levarono e parlaron così a tutta la raunanza del popolo: JER 26:18 “Michea, il Morashtita, profetizzò ai giorni d’Ezechia, re di Giuda, e parlò a tutto il popolo di Giuda in questi termini: Così dice l’Eterno degli eserciti: Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un monte di ruine, e la montagna del tempio, un’altura boscosa. JER 26:19 Ezechia, re di Giuda, e tutto Giuda lo misero essi a morte? Ezechia non temette egli l’Eterno, e non supplicò egli l’Eterno sì che l’Eterno si pentì del male che aveva pronunziato contro di loro? E noi stiamo per fare un gran male a danno delle anime nostre”. JER 26:20 Vi fu anche un altro uomo che profetizzò nel nome dell’Eterno: Uria, figliuolo di Scemaia di Kiriath-Jearim, il quale profetizzò contro questa città e contro questo paese, in tutto e per tutto come Geremia; JER 26:21 e quando il re Joiakim, tutti i suoi uomini prodi e tutti i suoi capi ebbero udito le sue parole, il re cercò di farlo morire; ma Uria lo seppe, ebbe paura, fuggì e andò in Egitto; JER 26:22 e il re Joiakim mandò degli uomini in Egitto, cioè Elnathan, figliuolo di Acbor, e altra gente con lui. JER 26:23 Questi trassero Uria fuori d’Egitto, e lo menarono al re Joiakim, il quale lo colpì con la spada, e gettò il suo cadavere fra le sepolture de’ figliuoli del popolo. JER 26:24 Ma la mano di Ahikam, figliuolo di Shafan, fu con Geremia, e impedì che fosse dato in man del popolo per esser messo a morte. JER 27:1 Nel principio del regno di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta dall’Eterno a Geremia in questi termini: JER 27:2 “Così m’ha detto l’Eterno: Fatti de’ legami e dei gioghi, e mettiteli sul collo; JER 27:3 poi mandali al re di Edom, al re di Moab, al re de’ figliuoli di Ammon, al re di Tiro e al re di Sidone, mediante gli ambasciatori che son venuti a Gerusalemme da Sedekia, re di Giuda; JER 27:4 e ordina loro che dicano ai loro signori: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Direte questo ai vostri signori: JER 27:5 Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali che sono sulla faccia della terra, con la mia gran potenza e col mio braccio steso; e do la terra a chi mi par bene. JER 27:6 E ora do tutti questi paesi in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, mio servitore; e gli do pure gli animali della campagna perché gli siano soggetti. JER 27:7 E tutte le nazioni saranno soggette a lui, al suo figliuolo e al figliuolo del suo figliuolo, finché giunga il tempo anche pel suo paese; e allora molte nazioni e grandi re lo ridurranno in servitù. JER 27:8 E avverrà che la nazione o il regno che non vorrà sottomettersi a lui, a Nebucadnetsar re di Babilonia, e non vorrà piegare il collo sotto il giogo del re di Babilonia, quella nazione io la punirò, dice l’Eterno, con la spada, con la fame, con la peste, finché io non l’abbia sterminata per mano di lui. JER 27:9 Voi dunque non ascoltate i vostri profeti, né i vostri indovini, né i vostri sognatori, né i vostri pronosticatori, né vostri maghi che vi dicono: Non sarete asserviti al re di Babilonia! JER 27:10 Poiché essi vi profetizzano menzogna, per allontanarvi dal vostro paese perché io vi scacci e voi periate. JER 27:11 Ma la nazione che piegherà il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia e gli sarà soggetta, io la lascerò stare nel suo paese, dice l’Eterno; ed essa lo coltiverà e vi dimorerà”. JER 27:12 Io parlai dunque a Sedekia, re di Giuda, in conformità di tutte queste parole, e dissi: “Piegate il collo sotto il giogo del re di Babilonia, sottomettetevi a lui e al suo popolo, e vivrete. JER 27:13 Perché morreste, tu e il tuo popolo, per la spada, per la fame e per la peste, come l’Eterno ha detto della nazione che non si assoggetterà al re di Babilonia? JER 27:14 E non date ascolto alle parole de’ profeti che vi dicono: Non sarete asserviti al re di Babilonia! perché vi profetizzano menzogna. JER 27:15 Poiché io non li ho mandati, dice l’Eterno; ma profetizzano falsamente nel mio nome, perché io vi scacci, e voi periate: voi e i profeti che vi profetizzano”. JER 27:16 Parlai pure ai sacerdoti e a tutto questo popolo, e dissi: “Così parla l’Eterno: Non date ascolto alle parole dei vostro profeti i quali vi profetizzano, dicendo: Ecco, gli arredi della casa dell’Eterno saranno in breve riportati da Babilonia, perché vi profetizzano menzogna. JER 27:17 Non date loro ascolto; sottomettetevi al re di Babilonia, e vivrete. Perché questa città sarebb’ella ridotta una desolazione? JER 27:18 Se sono profeti, e se la parola dell’Eterno è con loro, intercedano ora presso l’Eterno degli eserciti perché gli arredi che son rimasti nella casa dell’Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme non vadano a Babilonia. JER 27:19 Perché così parla l’Eterno degli eserciti riguardo alle colonne, al mare, alle basi e al resto degli arredi rimasti in questa città, JER 27:20 e che non furon presi da Nebucadnetsar, re di Babilonia quando menò in cattività da Gerusalemme in Babilonia, Jeconia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, e tutti i nobili di Giuda e di Gerusalemme; JER 27:21 così, dico, parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, riguardo agli arredi che rimangono nella casa dell’Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme: JER 27:22 saranno portati a Babilonia, e quivi resteranno, finché io li cercherò, dice l’Eterno, e li farò risalire e ritornare in questo luogo”. JER 28:1 In quello stesso anno, al principio del regno di Sedekia, re di Giuda, l’anno quarto, il quinto mese, Anania, figliuolo di Azzur, profeta, ch’era di Gabaon, mi parlò nella casa dell’Eterno, in presenza dei sacerdoti e di tutto il popolo, dicendo: JER 28:2 “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Io spezzo il giogo del re di Babilonia. JER 28:3 Entro due anni, io farò tornare in questo luogo tutti gli arredi della casa dell’Eterno, che Nebucadnetsar, re di Babilonia, ha tolti da questo luogo e ha portati a Babilonia; JER 28:4 e ricondurrò in questo luogo, dice l’Eterno, Jeconia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, e tutti que’ di Giuda che sono stati menati in cattività in Babilonia; perché spezzerò il giogo del re di Babilonia”. JER 28:5 E il profeta Geremia rispose al profeta Anania in presenza de’ sacerdoti e in presenza di tutto il popolo che si trovava nella casa dell’Eterno. JER 28:6 Il profeta Geremia disse: “Amen! Così faccia l’Eterno! L’Eterno mandi ad effetto quel che tu hai profetizzato, e faccia tornare da Babilonia in questo luogo gli arredi della casa dell’Eterno e tutti quelli che sono stati menati in cattività! JER 28:7 Però, ascolta ora questa parola che io pronunzio in presenza tua e in presenza di tutto il popolo. JER 28:8 I profeti che apparvero prima di me e prima di te fin dai tempi antichi, profetarono contro molti paesi e contro grandi regni la guerra, la fame, la peste. JER 28:9 Quanto al profeta che profetizza la pace, allorché si sarà adempiuta la sua parola, egli sarà riconosciuto come un vero mandato dall’Eterno”. JER 28:10 Allora il profeta Anania prese il giogo di sul collo del profeta Geremia e lo spezzò. JER 28:11 E Anania parlò in presenza di tutto il popolo, e disse: “Così parla l’Eterno: In questo modo io spezzerò il giogo di Nebucadnetsar, re di Babilonia, di sul collo di tutte le nazioni, entro lo spazio di due anni”. E il profeta Geremia se ne andò. JER 28:12 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia, dopo che il profeta Anania ebbe spezzato il giogo di sul collo del profeta Geremia, e disse: JER 28:13 “Va’, e di’ ad Anania: Così parla l’Eterno: Tu hai spezzato un giogo di legno, ma hai fatto, invece di quello, un giogo di ferro. JER 28:14 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Io metto un giogo di ferro su collo di tutte queste nazioni perché siano assoggettate a Nebucadnetsar, re di Babilonia; ed esse gli saranno assoggettate; e gli do pure gli animali della campagna”. JER 28:15 E il profeta Geremia disse al profeta Anania: “Ascolta, Anania! L’Eterno non t’ha mandato, e tu hai indotto questo popolo a confidar nella menzogna. JER 28:16 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io ti scaccio di sulla faccia della terra: quest’anno morrai, perché hai parlato di ribellione contro l’Eterno”. JER 28:17 E il profeta Anania morì quello stesso anno, nel settimo mese. JER 29:1 Or queste son le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al residuo degli anziani in cattività, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nebucadnetsar avea menato in cattività da Gerusalemme in Babilonia, JER 29:2 dopo che il re Jeconia, la regina, gli eunuchi, i principi di Giuda e di Gerusalemme, i falegnami e i fabbri furono usciti da Gerusalemme. JER 29:3 La lettera fu portata per man di Elasa, figliuolo di Shafan, e di Ghemaria, figliuolo di Hilkia, che Sedekia, re di Giuda, mandava a Babilonia da Nebucadnetsar, re di Babilonia. Essa diceva: JER 29:4 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, a tutti i deportati ch’egli ha fatto menare in cattività da Gerusalemme in Babilonia: JER 29:5 Fabbricate delle case e abitatele; piantate de’ giardini e mangiatene il frutto; JER 29:6 prendete delle mogli e generate figliuoli e figliuole; prendete delle mogli per i vostri figliuoli; date marito alle vostre figliuole perché faccian figliuoli e figliuole; e moltiplicate là dove siete, e non diminuite. JER 29:7 Cercate il bene della città dove io vi ho fatti menare in cattività, e pregate l’Eterno per essa; poiché dal bene d’essa dipende il vostro bene. JER 29:8 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: I vostri profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini non v’ingannino, e non date retta ai sogni che fate. JER 29:9 Giacché quelli vi profetano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati, dice l’Eterno. JER 29:10 Poiché così parla l’Eterno: Quando settant’anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi tornare in questo luogo. JER 29:11 Poiché io so i pensieri che medito per voi, dice l’Eterno: pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. JER 29:12 Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io v’esaudirò. JER 29:13 Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; JER 29:14 e io mi lascerò trovare da voi, dice l’Eterno, e vi farò tornare dalla vostra cattività; vi raccoglierò di fra tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho cacciati, dice l’Eterno; e vi ricondurrò nel luogo donde vi ho fatti andare in cattività. JER 29:15 Voi dite: “L’Eterno ci ha suscitato de’ profeti in Babilonia”. JER 29:16 Ebbene, così parla l’Eterno riguardo al re che siede sul trono di Davide, riguardo a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono andati con voi in cattività; JER 29:17 così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io manderò contro di loro la spada, la fame, la peste, e li renderò come quegli orribili fichi che non si posson mangiare, tanto sono cattivi. JER 29:18 E li inseguirò con la spada, con la fame, con la peste; farò sì che saranno agitati fra tutti i regni della terra, e li abbandonerò alla esecrazione, allo stupore, alla derisione e al vituperio fra tutte le nazioni dove li caccerò; JER 29:19 perché non han dato ascolto alle mie parole, dice l’Eterno, che io ho mandate loro a dire dai miei servitori i profeti del continuo, fin dal mattino; ma essi non han dato ascolto, dice l’Eterno. JER 29:20 Ascoltate dunque la parola dell’Eterno, o voi tutti, che io ho mandati in cattività da Gerusalemme in Babilonia! JER 29:21 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, riguardo ad Achab, figliuolo di Kolaia, e riguardo a Sedekia, figliuolo di Maaseia, che vi profetizzano la menzogna nel mio nome: Ecco, io do costoro in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, ed ei li metterà a morte davanti agli occhi vostri; JER 29:22 da essi si trarrà una formula di maledizione fra tutti quei di Giuda che sono in cattività in Babilonia, e si dirà: “L’Eterno ti tratti come Sedekia e come Achab, che il re di Babilonia ha fatti arrostire al fuoco!” JER 29:23 Perché costoro han fatto delle cose nefande in Israele, han commesso adulterio con le mogli del loro prossimo, e hanno pronunziato in mio nome parole di menzogna; il che io non avevo loro comandato. Io stesso lo so, e ne son testimone, dice l’Eterno. JER 29:24 E quanto a Scemaia il Nehelamita, gli parlerai in questo modo: JER 29:25 Così dice l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Tu hai mandato in tuo nome una lettera a tutto il popolo che è in Gerusalemme, a Sofonia, figliuolo di Maaseia il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, per dire: JER 29:26 “L’Eterno ti ha costituito sacerdote in luogo del sacerdote Jehoiada, perché vi siano nella casa dell’Eterno de’ sovrintendenti per sorvegliare ogni uomo che è pazzo e che fa il profeta, e perché tu lo metta ne’ ceppi e ai ferri. JER 29:27 E ora perché non reprimi tu Geremia d’Anatoth che fa il profeta tra voi, JER 29:28 e ci ha perfino mandato a dire a Babilonia: La cattività sarà lunga; fabbricate delle case e abitatele; piantate de’ giardini e mangiatene il frutto?” JER 29:29 Or il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia. JER 29:30 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo: JER 29:31 Manda a dire a tutti quelli che sono in cattività: Così parla l’Eterno riguardo a Scemaia il Nehelamita: Poiché Scemaia vi ha profetato, benché io non l’abbia mandato, e vi ha fatto confidare nella menzogna, JER 29:32 così parla l’Eterno: Ecco, io punirò Scemaia il Nehelamita, e la sua progenie; non vi sarà alcuno de’ suoi discendenti che abiti in mezzo a questo popolo, ed egli non vedrà il bene che io farò al mio popolo, dice l’Eterno; poich’egli ha parlato di ribellione contro l’Eterno. JER 30:1 La parola che fu rivolta a Geremia dall’Eterno, in questi termini: JER 30:2 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Scriviti in un libro tutte le parole che t’ho dette; JER 30:3 poiché, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quando io ritrarrò dalla cattività il mio popolo d’Israele e di Giuda, dice l’Eterno, e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno”. JER 30:4 Queste sono le parole che l’Eterno ha pronunziate riguardo ad Israele ed a Giuda. JER 30:5 Così parla l’Eterno: Noi udiamo un grido di terrore, di spavento, e non di pace. JER 30:6 Informatevi e guardate se un maschio partorisce! Perché dunque vedo io tutti gli uomini con le mani sui fianchi come donna partoriente? Perché tutte le facce son diventate pallide? JER 30:7 Ahimè, perché quel giorno è grande; non ve ne fu mai altro di simile; è un tempo di distretta per Giacobbe; ma pure ei ne sarà salvato. JER 30:8 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, io spezzerò il suo giogo di sul tuo collo, e romperò i tuoi legami; e gli stranieri non ti faran più loro schiavo; JER 30:9 ma quei d’Israele serviranno l’Eterno, il loro Dio, e Davide lor re, che io susciterò loro. JER 30:10 Tu dunque, o Giacobbe, mio servitore, non temere, dice l’Eterno; non ti sgomentare, o Israele; poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua progenie dalla terra della sua cattività; Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo, e nessuno più lo spaventerà. JER 30:11 Poiché io son teco, dice l’Eterno, per salvarti; io annienterò tutte le nazioni fra le quali t’ho disperso, ma non annienterò te; però, ti castigherò con giusta misura, e non ti lascerò del tutto impunito. JER 30:12 Così parla l’Eterno: La tua ferita è incurabile, la tua piaga è grave. JER 30:13 Nessuno prende in mano la tua causa per fasciar la tua piaga; tu non hai medicamenti atti a guarirla. JER 30:14 Tutti i tuoi amanti t’hanno dimenticata, non si curano più di te; poiché io t’ho percossa come si percuote un nemico, t’ho inflitto la correzione d’un uomo crudele, per la grandezza della tua iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. JER 30:15 Perché gridi a causa della tua ferita? Il tuo dolore è insanabile. Io ti ho fatto queste cose per la grandezza della tua iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. JER 30:16 Nondimeno, tutti quelli che ti divorano saran divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti, andranno in cattività; quelli che ti spogliano saranno spogliati, quelli che ti saccheggiano li abbandonerò al saccheggio. JER 30:17 Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò delle tue piaghe, dice l’Eterno, poiché ti chiaman “la scacciata”, “la Sion di cui nessuno si cura”. JER 30:18 Così parla l’Eterno: Ecco, io traggo dalla cattività le tende di Giacobbe, ed ho pietà delle sue dimore; le città saranno riedificate sulle loro rovine, e i palazzi saranno abitati come di consueto. JER 30:19 E ne usciranno azioni di grazie, voci di gente festeggiante. Io li moltiplicherò e non saranno più ridotti a pochi; li renderò onorati e non saran più avviliti. JER 30:20 I suoi figliuoli saranno come furono un tempo, la sua raunanza sarà stabilita dinanzi a me, e io punirò tutti i loro oppressori. JER 30:21 Il loro principe sarà uno d’essi, e chi li signoreggerà uscirà di mezzo a loro; io lo farò avvicinare, ed egli verrà a me; poiché chi disporrebbe il suo cuore ad accostarsi a me? dice l’Eterno. JER 30:22 Voi sarete mio popolo, e io sarò vostro Dio. JER 30:23 Ecco la tempesta dell’Eterno; il furore scoppia; la tempesta imperversa; scroscia sul capo degli empi. JER 30:24 L’ardente ira dell’Eterno non s’acqueterà, finché non abbia eseguiti, compiuti i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni, lo capirete. JER 31:1 In quel tempo, dice l’Eterno, io sarò l’Iddio di tutte le famiglie d’Israele, ed esse saranno il mio popolo. JER 31:2 Così parla l’Eterno: Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto; io sto per dar riposo a Israele. JER 31:3 Da tempi lontani l’Eterno m’è apparso. “Sì, io t’amo d’un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà. JER 31:4 Io ti riedificherò, e tu sarai riedificata, o vergine d’Israele! Tu sarai di nuovo adorna de’ tuoi tamburelli, e uscirai in mezzo alle danze di quei che si rallegrano. JER 31:5 Pianterai ancora delle vigne sui monti di Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto. JER 31:6 Poiché il giorno verrà, quando le guardie grideranno sul monte d’Efraim: Levatevi, saliamo a Sion, all’Eterno ch’è il nostro Dio”. JER 31:7 Poiché così parla l’Eterno: Levate canti di gioia per Giacobbe, date in gridi, per il capo delle nazioni; fate dire delle laudi, e dite: “O Eterno, salva il tuo popolo, il residuo d’Israele!” JER 31:8 Ecco, io li riconduco dal paese del settentrione, e li raccolgo dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e quella in doglie di parto: una gran moltitudine, che ritorna qua. JER 31:9 Vengono piangenti; li conduco supplichevoli; li meno ai torrenti d’acqua, per una via diritta dove non inciamperanno; perché son diventato un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito. JER 31:10 O nazioni, ascoltate la parola dell’Eterno, e proclamatela alle isole lontane, e dite: “Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, e lo custodisce come un pastore il suo gregge”. JER 31:11 Poiché l’Eterno ha riscattato Giacobbe, l’ha redento della mano d’uno più forte di lui. JER 31:12 E quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion, e affluiranno verso i beni dell’Eterno: al frumento, al vino, all’olio, al frutto de’ greggi e degli armenti; e l’anima loro sarà come un giardino annaffiato, e non continueranno più a languire. JER 31:13 Allora la vergine si rallegrerà nella danza, i giovani gioiranno insieme ai vecchi; io muterò il loro lutto in gioia, li consolerò, li rallegrerò liberandoli del loro dolore. JER 31:14 Satollerò di grasso l’anima de’ sacerdoti, ed il mio popolo sarà saziato dei miei beni, dice l’Eterno. JER 31:15 Così parla l’Eterno: S’è udita una voce in Rama, un lamento, un pianto amaro; Rachele piange i suoi figliuoli; ella rifiuta d’esser consolata de’ suoi figliuoli, perché non sono più. JER 31:16 Così parla l’Eterno: Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versar lagrime; poiché l’opera tua sarà ricompensata, dice l’Eterno: essi ritorneranno dal paese del nemico; JER 31:17 e v’è speranza per il tuo avvenire, dice l’Eterno; i tuoi figliuoli ritorneranno nelle loro frontiere. JER 31:18 Io odo, odo Efraim che si rammarica: “Tu m’hai castigato, e io sono stato castigato, come un giovenco non domato; convertimi, e io mi convertirò, giacché tu sei l’Eterno, il mio Dio. JER 31:19 Dopo che mi sono sviato, io mi son pentito; e dopo che ho riconosciuto il mio stato, mi son battuto l’anca; io son coperto di vergogna, confuso, perché porto l’obbrobrio della mia giovinezza”. JER 31:20 Efraim è egli dunque per me un figliuolo sì caro? un figliuolo prediletto? Dacché io parlo contro di lui, è più vivo e continuo il ricordo che ho di esso; perciò le mie viscere si commuovono per lui, ed io certo ne avrò pietà, dice l’Eterno. JER 31:21 Rizza delle pietre miliari, fatti de’ pali indicatori, poni ben mente alla strada, alla via che hai seguìta. Ritorna, o vergine d’Israele, torna a queste città che son tue! JER 31:22 Fino a quando n’andrai tu vagabonda, o figliuola infedele? Poiché l’Eterno crea una cosa nuova sulla terra: la donna che corteggia l’uomo. JER 31:23 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ancora si dirà questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando li avrò fatti tornare dalla cattività: “L’Eterno ti benedica, o dimora di giustizia, o monte di santità!” JER 31:24 Là si stabiliranno assieme Giuda e tutte le sue città: gli agricoltori e quei che menano i greggi. JER 31:25 Poiché io ristorerò l’anima stanca, e sazierò ogni anima languente. JER 31:26 A questo punto mi sono svegliato e ho guardato; e il mio sonno m’è stato dolce. JER 31:27 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io seminerò la casa d’Israele e la casa di Giuda di semenza d’uomini e di semenza d’animali. JER 31:28 E avverrà che, come ho vegliato su loro per svellere e per demolire, per rovesciare, per distruggere e per nuocere, così veglierò su loro per edificare e per piantare, dice l’Eterno. JER 31:29 In quei giorni non si dirà più: “I padri han mangiato l’agresto, e i denti de’ figliuoli si sono allegati”, JER 31:30 ma ognuno morrà per la propria iniquità: chiunque mangerà l’agresto ne avrà i denti allegati. JER 31:31 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che io farò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda; JER 31:32 non come il patto che fermai coi loro padri il giorno che li presi per mano per trarli fuori dal paese d’Egitto: patto ch’essi violarono, benché io fossi loro signore, dice l’Eterno; JER 31:33 ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni, dice l’Eterno: io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. JER 31:34 E non insegneranno più ciascuno il suo compagno e ciascuno il suo fratello, dicendo: “Conoscete l’Eterno!” poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice l’Eterno. Poiché io perdonerò la loro iniquità, e non mi ricorderò più del loro peccato. JER 31:35 Così parla l’Eterno, che ha dato il sole come luce del giorno, e le leggi alla luna e alle stelle perché sian luce alla notte; che solleva il mare sì che ne muggon le onde; colui che ha nome: l’Eterno degli eserciti. JER 31:36 Se quelle leggi vengono a mancare dinanzi a me, dice l’Eterno, allora anche la progenie d’Israele cesserà d’essere in perpetuo una nazione nel mio cospetto. JER 31:37 Così parla l’Eterno: Se i cieli di sopra possono esser misurati, e le fondamenta della terra di sotto, scandagliate, allora anch’io rigetterò tutta la progenie d’Israele per tutto quello ch’essi hanno fatto, dice l’Eterno. JER 31:38 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che questa città sarà riedificata in onore dell’Eterno, dalla torre di Hananeel alla porta dell’angolo. JER 31:39 E di là la corda per misurare sarà tirata in linea retta fino al colle di Gareb, e girerà dal lato di Goah. JER 31:40 E tutta la valle de’ cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente di Kidron, fino all’angolo della porta de’ cavalli verso oriente, saranno consacrati all’Eterno, e non saranno più sconvolti né distrutti in perpetuo. JER 32:1 La parola che fu rivolta a Geremia dall’Eterno nel decimo anno di Sedekia, re di Giuda, che fu l’anno diciottesimo di Nebucadnetsar. JER 32:2 L’esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme, e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione ch’era nella casa del re di Giuda. JER 32:3 Ve l’aveva fatto rinchiudere Sedekia, re di Giuda, col dirgli: “Perché vai tu profetizzando dicendo: Così parla l’Eterno: Ecco, io do questa città in man del re di Babilonia, ed ei la prenderà; JER 32:4 e Sedekia, re di Giuda, non scamperà dalle mani de’ Caldei, ma sarà per certo dato in man del re di Babilonia, e parlerà con lui bocca a bocca, e lo vedrà faccia a faccia; JER 32:5 e Nebucadnetsar menerà Sedekia a Babilonia, ed egli resterà quivi finch’io lo visiti, dice l’Eterno; se combattete contro i Caldei voi non riuscirete a nulla”. JER 32:6 E Geremia disse: “La parola dell’Eterno m’è stata rivolta in questi termini: JER 32:7 Ecco, Hanameel, figliuolo di Shallum, tuo zio, viene da te per dirti: Còmprati il mio campo ch’è ad Anatoth, poiché tu hai diritto di riscatto per comprarlo”. JER 32:8 E Hanameel, figliuolo del mio zio, venne da me, secondo la parola dell’Eterno, nel cortile della prigione, e mi disse: Ti prego, compra il mio campo ch’è ad Anatoth, nel territorio di Beniamino; giacché tu hai il diritto di successione e il diritto di riscatto, compratelo!” Allora riconobbi che questa era parola dell’Eterno. JER 32:9 E io comprai da Hanameel, figliuolo del mio zio, il campo ch’era ad Anatoth, gli pesai il danaro, diciassette sicli d’argento. JER 32:10 Scrissi tutto questo in un atto, lo sigillai, chiamai i testimoni, e pesai il danaro nella bilancia. JER 32:11 Poi presi l’atto di compra, quello sigillato contenente i termini e le condizioni, e quello aperto, JER 32:12 e consegnai l’atto di compra a Baruc, figliuolo di Neria, figliuolo di Mahseia, in presenza di Hanameel mio cugino, in presenza dei testimoni che avevano sottoscritto l’atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione. JER 32:13 Poi, davanti a loro, diedi quest’ordine a Baruc: JER 32:14 “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Prendi questi atti, l’atto di compra, tanto quello ch’è sigillato, quanto quello ch’è aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino lungo tempo. JER 32:15 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Si compreranno ancora delle case, de’ campi e delle vigne, in questo paese”. JER 32:16 E dopo ch’io ebbi consegnato l’atto di compra a Baruc, figliuolo di Neria, pregai l’Eterno, dicendo: JER 32:17 “Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua gran potenza e col tuo braccio disteso: non v’è nulla di troppo difficile per te; JER 32:18 tu usi benignità verso mille generazioni, e retribuisci l’iniquità dei padri in seno ai figliuoli, dopo di loro; tu sei l’Iddio grande, potente, il cui nome e l’Eterno degli eserciti; JER 32:19 tu sei grande in consiglio e potente in opere; e hai gli occhi aperti su tutte le vie de’ figliuoli degli uomini, per rendere a ciascuno secondo le sue opere e secondo il frutto delle sue azioni; JER 32:20 tu hai fatto nel paese d’Egitto, in Israele e fra gli altri uomini, fino a questo giorno, miracoli e prodigi, e ti sei acquistato un nome qual è oggi; JER 32:21 tu traesti il tuo popolo fuori dal paese d’Egitto con miracoli e prodigi, con mano potente e braccio steso, con gran terrore; JER 32:22 e desti loro questo paese che avevi giurato ai loro padri di dar loro: un paese dove scorre il latte e il miele. JER 32:23 Ed essi v’entrarono e ne presero possesso, ma non hanno ubbidito alla tua voce e non han camminato secondo la tua legge; tutto quello che avevi loro comandato di fare essi non l’hanno fatto; perciò tu hai fatto venir su di essi tutti questi mali. JER 32:24 Ecco, le opere d’assedio giungono fino alla città per prenderla; e la città, vinta dalla spada, dalla fame e dalla peste, è data in man de’ Caldei che combattono contro di lei. Quello che tu hai detto è avvenuto, ed ecco, tu lo vedi. JER 32:25 Eppure, o Signore, o Eterno, tu m’hai detto: Còmprati con danaro il campo, e chiama de’ testimoni… e la città è data in man de’ Caldei”. JER 32:26 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: JER 32:27 “Ecco, io sono l’Eterno, l’Iddio d’ogni carne; v’ha egli qualcosa di troppo difficile per me? JER 32:28 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io do questa città in man de’ Caldei, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, il quale la prenderà; JER 32:29 e i Caldei che combattono contro questa città v’entreranno, v’appiccheranno il fuoco e la incendieranno, con le case sui tetti delle quali hanno offerto profumi a Baal e fatto libazioni ad altri dèi, per provocarmi ad ira. JER 32:30 Poiché i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda, non hanno fatto altro, fin dalla loro fanciullezza, che quel ch’è male agli occhi miei; giacché i figliuoli d’Israele non hanno fatto che provocarmi ad ira con l’opera delle loro mani, dice l’Eterno. JER 32:31 Poiché questa città, dal giorno che fu edificata fino ad oggi, è stata una continua provocazione alla mia ira e al mio furore, sicché la voglio toglier via dalla mia presenza, JER 32:32 a motivo di tutto il male che i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda hanno fatto per provocarmi ad ira; essi, i loro re, i loro principi, i loro sacerdoti, i loro profeti, gli uomini di Giuda, e gli abitanti di Gerusalemme. JER 32:33 E m’hanno voltato non la faccia, ma le spalle; e sebbene io li abbia ammaestrati del continuo fin dalla mattina, essi non han dato ascolto per ricevere la correzione. JER 32:34 Ma hanno messo le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio nome, per contaminarla. JER 32:35 E hanno edificato gli alti luoghi di Baal che sono nella valle de’ figliuoli d’Hinnom, per far passare per il fuoco i loro figliuoli e le loro figliuole offrendoli a Moloc; una cosa siffatta io non l’ho comandata loro; e non m’è venuto mai in mente che si dovesse commettere una tale abominazione, facendo peccare Giuda. JER 32:36 Ma ora, in seguito a tutto questo, così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo a questa città, della quale voi dite: Ella è data in mano del re di Babilonia, per la spada, per la fame e per la peste: JER 32:37 Ecco, li raccoglierò da tutti i paesi dove li ho cacciati nella mia ira, nel mio furore, nella mia grande indignazione; e li farò tornare in questo luogo, e ve li farò dimorare al sicuro; JER 32:38 ed essi saranno mio popolo, e io sarò loro Dio; JER 32:39 e darò loro uno stesso cuore, una stessa via, perché mi temano in perpetuo per il loro bene e per quello dei loro figliuoli dopo di loro. JER 32:40 E farò con loro un patto eterno, che non mi ritrarrò più da loro per cessare di far loro del bene; e metterò il mio timore nel loro cuore, perché non si dipartano da me. JER 32:41 E metterò la mia gioia nel far loro del bene e li pianterò in questo paese con fedeltà, con tutto il mio cuore, con tutta l’anima mia. JER 32:42 Poiché così parla l’Eterno: Come ho fatto venire su questo popolo tutto questo gran male, così farò venire su lui tutto il bene che gli prometto. JER 32:43 Si compreranno de’ campi in questo paese, del quale voi dite: E’ desolato; non v’è più né uomo né bestia; è dato in man de’ Caldei. JER 32:44 Si compreranno de’ campi con danaro, se ne scriveranno gli atti, si sigilleranno, si chiameranno testimoni, nel paese di Beniamino e ne’ luoghi intorno a Gerusalemme, nelle città di Giuda, nelle città della contrada montuosa, nelle città della pianura, nelle città del mezzogiorno; poiché io farò tornare quelli che sono in cattività, dice l’Eterno”. JER 33:1 La parola dell’Eterno fu rivolta per la seconda volta a Geremia in questi termini, mentr’egli era ancora rinchiuso nel cortile della prigione: JER 33:2 Così parla l’Eterno, che sta per far questo, l’Eterno che lo concepisce per mandarlo ad effetto, colui che ha nome l’Eterno: JER 33:3 Invocami, e io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci. JER 33:4 Poiché così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle case di questa città, e riguardo alle case dei re di Giuda che saran diroccate per far fronte ai terrapieni ed alla spada del nemico JER 33:5 quando si verrà a combattere contro i Caldei, e a riempire quelle case di cadaveri d’uomini, che io percuoterò nella mia ira e nel mio furore, e per le cui malvagità io nasconderò la mia faccia a questa città: JER 33:6 Ecco, io recherò ad essa medicazione e rimedi, e guarirò i suoi abitanti, e aprirò loro un tesoro di pace e di verità. JER 33:7 E farò tornare dalla cattività Giuda e Israele, e li ristabilirò com’erano prima; JER 33:8 e li purificherò di tutta l’iniquità, colla quale hanno peccato contro di me; e perdonerò loro tutte le iniquità colle quali hanno peccato contro di me, e si sono ribellati a me. JER 33:9 E questa città sarà per me un palese argomento di gioia, di lode e di gloria fra tutte le nazioni della terra, che udranno tutto il bene ch’io sto per far loro, e temeranno e tremeranno a motivo di tutto il bene e di tutta la pace ch’io procurerò a Gerusalemme. JER 33:10 Così parla l’Eterno: In questo luogo, del quale voi dite: “E’ un deserto, non v’è più uomo né bestia”, nelle città di Giuda, e per le strade di Gerusalemme che son desolate e dove non è più né uomo, né abitante, né bestia, JER 33:11 s’udranno ancora i gridi di gioia, i gridi d’esultanza, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di quelli che dicono: “Celebrate l’Eterno degli eserciti, poiché l’Eterno è buono, poiché la sua benignità dura in perpetuo”, e che portano offerte di azioni di grazie nella casa dell’Eterno. Poiché io farò tornare i deportati del paese, e lo ristabilirò com’era prima, dice l’Eterno. JER 33:12 Così parla l’Eterno degli eserciti: In questo luogo ch’è deserto, dove non v’è più né uomo né bestia, e in tutte le sue città vi saranno ancora delle dimore di pastori, che faranno riposare i loro greggi. JER 33:13 Nelle città della contrada montuosa, nelle città della pianura, nelle città del mezzogiorno, nel paese di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda le pecore passeranno ancora sotto la mano di colui che le conta, dice l’Eterno. JER 33:14 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che io manderò ad effetto la buona parola che ho pronunziata riguardo alla casa d’Israele e riguardo alla casa di Giuda. JER 33:15 In que’ giorni e in quel tempo, io farò germogliare a Davide un germe di giustizia, ed esso farà ragione e giustizia nel paese. JER 33:16 In que’ giorni, Giuda sarà salvato, e Gerusalemme abiterà al sicuro, e questo è il nome onde sarà chiamata: “l’Eterno, nostra giustizia”. JER 33:17 Poiché così parla l’Eterno: Non verrà mai meno a Davide chi segga sul trono della casa d’Israele, JER 33:18 e ai sacerdoti levitici non verrà mai meno nel mio cospetto chi offra olocausti, chi faccia fumare le offerte, e chi faccia tutti i giorni i sacrifizi. JER 33:19 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: JER 33:20 Così parla l’Eterno: Se voi potete annullare il mio patto col giorno e il mio patto con la notte, sì che il giorno e la notte non vengano al tempo loro, JER 33:21 allora si potrà anche annullare il mio patto con Davide mio servitore, sì ch’egli non abbia più figliuolo che regni sul suo trono, e coi sacerdoti levitici miei ministri. JER 33:22 Come non si può contare l’esercito del cielo né misurare la rena del mare, così io moltiplicherò la progenie di Davide, mio servitore, e i Leviti che fanno il mio servizio. JER 33:23 La parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: JER 33:24 Non hai tu posto mente alle parole di questo popolo quando va dicendo: “Le due famiglie che l’Eterno aveva scelte, le ha rigettate?” Così disprezzano il mio popolo, che agli occhi loro non è più una nazione. JER 33:25 Così parla l’Eterno: Se io non ho stabilito il mio patto col giorno e con la notte, e se non ho fissato le leggi del cielo e della terra, JER 33:26 allora rigetterò anche la progenie di Giacobbe e di Davide mio servitore, e non prenderò più dal suo lignaggio i reggitori della progenie d’Abrahamo, d’Isacco e di Giacobbe! poiché io farò tornare i loro esuli, e avrò pietà di loro. JER 34:1 La parola che fu rivolta dall’Eterno in questi termini a Geremia, quando Nebucadnetsar, re di Babilonia, e tutto il suo esercito, e tutti i regni della terra sottoposti al suo dominio, e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le sue città: JER 34:2 Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Va’, parla a Sedekia, re di Giuda, e digli: Così parla l’Eterno: Ecco, io do questa città in mano del re di Babilonia, il quale la darà alle fiamme; JER 34:3 e tu non scamperai dalla sua mano, ma sarai certamente preso, e sarai dato in sua mano; i tuoi occhi vedranno gli occhi del re di Babilonia; egli ti parlerà da bocca a bocca, e tu andrai a Babilonia. JER 34:4 Nondimeno, o Sedekia, re di Giuda, ascolta la parola dell’Eterno: Così parla l’Eterno riguardo a te: Tu non morrai per la spada; JER 34:5 tu morrai in pace; e come si arsero aromi per i tuoi padri, gli antichi re tuoi predecessori, così se ne arderanno per te; e si farà cordoglio per te, dicendo: “Ahimè, signore!…” poiché son io quegli che pronunzia questa parola, dice l’Eterno. JER 34:6 E il profeta Geremia disse tutte queste parole a Sedekia, re di Giuda, a Gerusalemme, JER 34:7 mentre l’esercito del re di Babilonia combatteva contro Gerusalemme e contro tutte le città di Giuda che resistevano ancora, cioè contro Lachis e Azeka, ch’eran tutto quello che rimaneva, in fatto di città fortificate, fra le città di Giuda. JER 34:8 La parola che fu rivolta dall’Eterno a Geremia, dopo che il re Sedekia ebbe fatto un patto con tutto il popolo di Gerusalemme di proclamare l’emancipazione, JER 34:9 per la quale ognuno doveva rimandare in libertà il suo schiavo e la sua schiava, ebreo ed ebrea, e nessuno doveva tener più in ischiavitù alcun suo fratello giudeo. JER 34:10 E tutti i capi e tutto il popolo ch’erano entrati nel patto di rimandare in libertà ciascuno il proprio servo e la propria serva e di non tenerli più in ischiavitù ubbidirono e li rimandarono; JER 34:11 ma poi mutarono, e fecero ritornare gli schiavi e le schiave che avevano affrancati, e li riassoggettarono ad essere loro schiavi e schiave. JER 34:12 La parola dell’Eterno fu dunque rivolta dall’Eterno a Geremia, in questi termini: JER 34:13 Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io fermai un patto coi vostri padri il giorno che li trassi fuori dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù, e dissi loro: JER 34:14 “Al termine di sette anni, ciascuno di voi rimandi libero il suo fratello ebreo, che si sarà venduto a lui; ti serva sei anni, poi rimandalo da casa tua libero”; ma i vostri padri non ubbidirono e non prestarono orecchio. JER 34:15 E voi eravate oggi tornati a fare ciò ch’è retto agli occhi miei, proclamando l’emancipazione ciascuno al suo prossimo, e avevate fermato un patto nel mio cospetto, nella casa sulla quale è invocato il mio nome; JER 34:16 ma siete tornati indietro, e avete profanato il mio nome; ciascun di voi ha fatto ritornare il suo schiavo e la sua schiava che avevate rimandati in libertà a loro piacere, e li avete assoggettati ad essere vostri schiavi e schiave. JER 34:17 Perciò, così parla l’Eterno: Voi non mi avete ubbidito proclamando l’emancipazione ciascuno al suo fratello e ciascuno al suo prossimo; ecco: io proclamo la vostra emancipazione, dice l’Eterno, per andare incontro alla spada, alla peste e alla fame, e farò che sarete agitati per tutti i regni della terra. JER 34:18 E darò gli uomini che hanno trasgredito il mio patto e non hanno messo ad effetto le parole del patto che aveano fermato nel mio cospetto, passando in mezzo alle parti del vitello che aveano tagliato in due; JER 34:19 darò, dico, i capi di Giuda e i capi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese che passarono in mezzo alle parti del vitello, JER 34:20 in mano dei loro nemici, e in mano di quelli che cercano la loro vita; e i loro cadaveri serviranno di pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra. JER 34:21 E darò Sedekia, re di Giuda, e i suoi capi in mano dei loro nemici, e in mano di quelli che cercano la loro vita, e in mano dell’esercito del re di Babilonia, che s’è allontanato da voi. JER 34:22 Ecco, io darò l’ordine, dice l’Eterno, e li farò ritornare contro questa città; essi combatteranno contro di lei, la prenderanno, la daranno alle fiamme; e io farò delle città di Giuda una desolazione senz’abitanti. JER 35:1 La parola che fu rivolta a Geremia dall’Eterno, al tempo di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, in questi termini: JER 35:2 “Va’ alla casa dei Recabiti, e parla loro; menali nella casa dell’Eterno, in una delle camere, e offri loro del vino da bere”. JER 35:3 Allora io presi Jaazania, figliuolo di Geremia, figliuolo di Habazzinia, i suoi fratelli, tutti i suoi figliuoli e tutta la casa dei Recabiti, JER 35:4 e li menai nella casa dell’Eterno, nella camera de’ figliuoli di Hanan, figliuolo d’Igdalia, uomo di Dio, la quale era presso alla camera de’ capi, sopra la camera di Maaseia, figliuolo di Shallum, guardiano della soglia; JER 35:5 e misi davanti ai figliuoli della casa dei Recabiti dei vasi pieni di vino e delle coppe, e dissi loro: “Bevete del vino”. JER 35:6 Ma quelli risposero: “Noi non beviamo vino; perché Gionadab, figliuolo di Recab, nostro padre, ce l’ha proibito, dicendo: Non berrete mai in perpetuo vino, né voi né i vostri figliuoli; JER 35:7 e non edificherete case, non seminerete alcuna semenza, non pianterete vigne, e non ne possederete alcuna, ma abiterete in tende tutti i giorni della vostra vita, affinché viviate lungamente nel paese dove state come forestieri. JER 35:8 E noi abbiamo ubbidito alla voce di Gionadab, figliuolo di Recab, nostro padre, in tutto quello che ci ha comandato: non beviamo vino durante tutti i nostri giorni, tanto noi, che le nostre mogli, i nostri figliuoli e le nostre figliuole; JER 35:9 non edifichiamo case per abitarvi, non abbiamo vigna, campo, né sementa; JER 35:10 abitiamo in tende, e abbiamo ubbidito e fatto tutto quello che Gionadab, nostro padre, ci ha comandato. JER 35:11 Ma quando Nebucadnetsar, re di Babilonia, è salito contro il paese, abbiam detto: Venite, ritiriamoci a Gerusalemme, per paura dell’esercito dei Caldei e dell’esercito di Siria. E così ci siamo stabiliti a Gerusalemme”. JER 35:12 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: JER 35:13 “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Va’ e di’ agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non riceverete voi dunque la lezione, imparando ad ubbidire alle mie parole? dice l’Eterno. JER 35:14 Le parole di Gionadab, figliuolo di Recab, che comandò ai suoi figliuoli di non bever vino, sono state messe ad effetto, ed essi fino al dì d’oggi non hanno bevuto vino, in ubbidienza all’ordine del padre loro; e io v’ho parlato, parlato fin dal mattino, e voi non m’avete dato ascolto; JER 35:15 ho continuato a mandarvi ogni mattina tutti i miei servitori i profeti per dirvi: Convertitevi dunque ciascuno dalla sua via malvagia, emendate le vostre azioni, non andate dietro ad altri dèi per servirli, e abiterete nel paese che ho dato a voi ed ai vostri padri; ma voi non avete prestato orecchio, e non m’avete ubbidito. JER 35:16 Sì, i figliuoli di Gionadab, figliuolo di Recab, hanno messo ad effetto l’ordine dato dal padre loro, ma questo popolo non mi ha ubbidito! JER 35:17 Perciò, così parla l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io faccio venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho pronunziato contro di loro, perché ho parlato loro, ed essi non hanno ascoltato; perché li ho chiamati, ed essi non hanno risposto”. JER 35:18 E alla casa dei Recabiti Geremia disse: “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Poiché avete ubbidito all’ordine di Gionadab, vostro padre, e avete osservato tutti i suoi precetti, e avete fatto tutto quello ch’egli vi avea prescritto, JER 35:19 così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: A Gionadab, figliuolo di Recab, non verranno mai meno in perpetuo discendenti, che stiano davanti alla mia faccia”. JER 36:1 Or avvenne, l’anno quarto di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, che questa parola fu rivolta dall’Eterno a Geremia, in questi termini: JER 36:2 “Prenditi un rotolo da scrivere e scrivici tutte la parole che t’ho dette contro Israele, contro Giuda e contro tutte le nazioni, dal giorno che cominciai a parlarti, cioè dal tempo di Giosia, fino a quest’oggi. JER 36:3 Forse quei della casa di Giuda, udendo tutto il male ch’io penso di far loro, si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia, e io perdonerò la loro iniquità e il loro peccato”. JER 36:4 Allora Geremia chiamò Baruc, figliuolo di Neria; e Baruc scrisse in un rotolo da scrivere, a dettatura di Geremia, tutte le parole che l’Eterno avea dette a Geremia. JER 36:5 Poi Geremia diede quest’ordine a Baruc: “Io sono impedito, e non posso entrare nella casa dell’Eterno; JER 36:6 perciò, va’ tu, e leggi dal libro che hai scritto a mia dettatura, le parole dell’Eterno, in presenza del popolo, nella casa dell’Eterno, il giorno del digiuno; e leggile anche in presenza di tutti quei di Giuda, che saran venuti dalle loro città. JER 36:7 Forse presenteranno le loro supplicazioni all’Eterno, e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; perché l’ira e il furore che l’Eterno ha espresso contro questo popolo, sono grandi”. JER 36:8 E Baruc, figliuolo di Neria, fece tutto quello che gli aveva ordinato il profeta Geremia, e lesse dal libro le parole dell’Eterno. JER 36:9 Or l’anno quinto di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, il nono mese, fu pubblicato un digiuno nel cospetto dell’Eterno, per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. JER 36:10 E Baruc lesse dal libro le parole di Geremia in presenza di tutto il popolo, nella casa dell’Eterno, nella camera di Ghemaria, figliuolo di Shafan, segretario, nel cortile superiore, all’ingresso della porta nuova della casa dell’Eterno. JER 36:11 Or Micaia, figliuolo di Ghemaria, figliuolo di Shafan, udì tutte le parole dell’Eterno, lette dal libro; JER 36:12 scese nella casa del re, nella camera del segretario, ed ecco che quivi stavan seduti tutti i capi: Elishama il segretario, Delaia figliuolo di Scemaia, Elnathan figliuolo di Acbor, Ghemaria figliuolo di Shafan, Sedekia figliuolo di Hanania, e tutti gli altri capi. JER 36:13 E Micaia riferì loro tutte le parole che aveva udite mentre Baruc leggeva il libro in presenza del popolo. JER 36:14 Allora tutti i capi mandarono Jehudi, figliuolo di Nethania, figliuolo di Scelemia, figliuolo di Cusci, a Baruc per dirgli: “Prendi in mano il rotolo dal quale tu hai letto in presenza del popolo, e vieni”. E Baruc, figliuolo di Neria, prese in mano il rotolo, e venne a loro. JER 36:15 Ed essi gli dissero: “Siediti, e leggilo qui a noi”. E Baruc lo lesse in loro presenza. JER 36:16 E quand’essi ebbero udito tutte quelle parole, si volsero spaventati gli uni agli altri, e dissero a Baruc: “Non mancheremo di riferire tutte queste parole al re”. JER 36:17 Poi chiesero a Baruc: “Dicci ora come hai scritto tutte queste parole uscite dalla sua bocca”. JER 36:18 E Baruc rispose loro: “Egli m’ha dettato di bocca sua tutte queste parole, e io le ho scritte con inchiostro nel libro”. JER 36:19 Allora i capi dissero a Baruc: “Vatti a nascondere tanto tu quanto Geremia; e nessuno sappia dove siete”. JER 36:20 Poi andarono dal re, nel cortile, riposero il rotolo nella camera di Elishama, segretario, e riferirono al re tutte quelle parole. JER 36:21 E il re mandò Jehudi a prendere il rotolo; ed egli lo prese dalla camera di Elishama, segretario. E Jehudi lo lesse in presenza del re, e in presenza di tutti i capi che stavano in piè allato al re. JER 36:22 Or il re stava seduto nel suo palazzo d’inverno era il nono mese, e il braciere ardeva davanti a lui. JER 36:23 E quando Jehudi ebbe letto tre o quattro colonne, il re tagliò il libro col temperino, lo gettò nel fuoco del braciere, dove il rotolo fu interamente consumato dal fuoco del braciere. JER 36:24 Né il re né alcuno dei suoi servitori che udirono tutte quelle parole, rimasero spaventati o si stracciarono le vesti. JER 36:25 E benché Elnathan, Delaia e Ghemaria supplicassero il re perché non bruciasse il rotolo, egli non volle dar loro ascolto. JER 36:26 E il re ordinò a Jerahmeel, figliuolo del re, a Sesaia figliuolo di Azriel, e a Scelemia figliuolo di Abdeel, di pigliare Baruc, segretario, e il profeta Geremia. Ma l’Eterno li nascose. JER 36:27 E dopo che il re ebbe bruciato il rotolo e le parole che Baruc aveva scritte a dettatura di Geremia, la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: JER 36:28 “Prenditi di nuovo un altro rotolo, e scrivici tutte le parole di prima ch’erano nel primo rotolo, che Joiakim re di Giuda ha bruciato. JER 36:29 E riguardo a Joiakim, re di Giuda, tu dirai: Così parla l’Eterno: Tu hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché hai scritto in esso che il re di Babilonia verrà certamente e distruggerà questo paese e farà sì che non vi sarà più né uomo né bestia? JER 36:30 Perciò così parla l’Eterno riguardo a Joiakim re di Giuda: Egli non avrà alcuno che segga sul trono di Davide, e il suo cadavere sarà gettato fuori, esposto al caldo del giorno e al gelo della notte. JER 36:31 E io punirò lui, la sua progenie e i suoi servitori della loro iniquità, e farò venire su loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda tutto il male che ho pronunziato contro di loro, senza ch’essi abbian dato ascolto”. JER 36:32 E Geremia prese un altro rotolo e lo diede a Baruc, figliuolo di Neria, segretario, il quale vi scrisse, a dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Joiakim, re di Giuda, avea bruciato nel fuoco; e vi furono aggiunte molte altre parole simili a quelle. JER 37:1 Or il re Sedekia, figliuolo di Giosia, regnò in luogo di Conia, figliuolo di Joiakim, e fu costituito re nel paese di Giuda da Nebucadnetsar, re di Babilonia. JER 37:2 Ma né egli, né i suoi servitori, né il popolo del paese dettero ascolto alle parole che l’Eterno avea pronunziate per mezzo del profeta Geremia. JER 37:3 Il re Sedekia mandò Jehucal, figliuolo di Scelemia, e Sofonia, figliuolo di Maaseia, il sacerdote, dal profeta Geremia, per dirgli: “Deh, prega per noi l’Eterno, l’Iddio nostro”. JER 37:4 Or Geremia andava e veniva fra il popolo, e non era ancora stato messo in prigione. JER 37:5 L’esercito di Faraone era uscito d’Egitto; e come i Caldei che assediavano Gerusalemme n’ebbero ricevuto la notizia, tolsero l’assedio a Gerusalemme. JER 37:6 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta al profeta Geremia, in questi termini: JER 37:7 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Dite così al re di Giuda che vi ha mandati da me per consultarmi: Ecco, l’esercito di Faraone ch’era uscito in vostro soccorso, è tornato nel suo paese, in Egitto; JER 37:8 e i Caldei torneranno, e combatteranno contro questa città, la prenderanno, e la daranno alle fiamme. JER 37:9 Così parla l’Eterno: Non ingannate voi stessi dicendo: Certo, i Caldei se n’andranno da noi, perché non se n’andranno. JER 37:10 Anzi, quand’anche voi sconfiggeste tutto l’esercito de’ Caldei che combatte contro di voi, e non ne rimanesse che degli uomini feriti, questi si leverebbero, ciascuno nella sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme”. JER 37:11 Or quando l’esercito de’ Caldei si fu ritirato d’innanzi a Gerusalemme a motivo dell’esercito di Faraone, JER 37:12 Geremia uscì da Gerusalemme per andare nel paese di Beniamino, per ricever quivi la sua porzione in mezzo al popolo. JER 37:13 Ma quando fu alla porta di Beniamino, c’era quivi un capitano della guardia, per nome Ireia, figliuolo di Scelemia, figliuolo di Hanania, il quale arrestò il profeta Geremia, dicendo: “Tu vai ad arrenderti ai Caldei”. JER 37:14 E Geremia rispose: “E’ falso; io non vado ad arrendermi ai Caldei”; ma l’altro non gli diede ascolto; arrestò Geremia, e lo menò dai capi. JER 37:15 E i capi s’adirarono contro Geremia, lo percossero, e lo misero in prigione nella casa di Gionathan, il segretario; perché di quella avean fatto un carcere. JER 37:16 Quando Geremia fu entrato nella prigione sotterranea fra le segrete, e vi fu rimasto molti giorni, JER 37:17 il re Sedekia lo mandò a prendere, lo interrogò in casa sua, di nascosto, e gli disse: “C’è egli qualche parola da parte dell’Eterno?” E Geremia rispose: “Sì, c’è”. E aggiunse: “Tu sarai dato in mano del re di Babilonia”. JER 37:18 Geremia disse inoltre al re Sedekia: “Che peccato ho io commesso contro di te o contro i tuoi servitori o contro questo popolo, che m’avete messo in prigione? JER 37:19 E dove sono ora i vostri profeti che vi profetavano dicendo: Il re di Babilonia non verrà contro di voi né contro questo paese? JER 37:20 Ora ascolta, ti prego, o re, mio signore; e la mia supplicazione giunga bene accolta nel tuo cospetto; non mi far tornare nella casa di Gionathan lo scriba, sì ch’io vi muoia”. JER 37:21 Allora il re Sedekia ordinò che Geremia fosse custodito nel cortile della prigione, e gli fosse dato tutti i giorni un pane dalla via de’ fornai, finché tutto il pane della città fosse consumato. Così Geremia rimase nel cortile della prigione. JER 38:1 Scefatia figliuolo di Mattan, Ghedalia figliuolo di Pashur, Jucal figliuolo di Scelamia, e Pashur figliuolo di Malkia, udirono le parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo dicendo: JER 38:2 “Così parla l’Eterno: Chi rimarrà in questa città morrà di spada, di fame, o di peste; ma chi andrà ad arrendersi ai Caldei avrà salva la vita, la vita sarà il suo bottino, e vivrà. JER 38:3 Così parla l’Eterno: Questa città sarà certamente data in mano dell’esercito del re di Babilonia, che la prenderà”. JER 38:4 E i capi dissero al re: “Deh, sia quest’uomo messo a morte! poich’egli rende fiacche le mani degli uomini di guerra che rimangono in questa città, e le mani di tutto il popolo, tenendo loro cotali discorsi; quest’uomo non cerca il bene, ma il male di questo popolo”. JER 38:5 Allora il re Sedekia disse: “Ecco egli è in mano vostra; poiché il re non può nulla contro di voi”. JER 38:6 Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malkia, figliuolo del re, ch’era nel cortile della prigione; vi calarono Geremia con delle funi. Nella cisterna non c’era acqua ma solo fango e Geremia affondò nel fango. JER 38:7 Or Ebed-melec, etiopo, eunuco che stava nella casa del re, udì che aveano messo Geremia nella cisterna. Il re stava allora seduto alla porta di Beniamino. JER 38:8 Ebed-melec uscì dalla casa del re, e parlò al re dicendo: JER 38:9 “O re, mio signore, quegli uomini hanno male agito in tutto quello che hanno fatto al profeta Geremia, che hanno gettato nella cisterna; egli morrà di fame là dov’è, giacché non v’è più pane in città”. JER 38:10 E il re diede quest’ordine ad Ebed-melec, l’etiopo: “Prendi teco di qui trenta uomini, e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia”. JER 38:11 Ebed-melec prese seco quegli uomini, entrò nella casa del re, sotto il Tesoro; prese di lì dei pezzi di stoffa logora e de’ vecchi stracci, e li calò a Geremia, nella cisterna, con delle funi. JER 38:12 Ed Ebed-melec, l’etiopo, disse a Geremia: “Mettiti ora questi pezzi di stoffa logora e questi stracci sotto le ascelle, sotto le funi”. E Geremia fece così. JER 38:13 E quelli trassero su Geremia con quelle funi, e lo fecero salir fuori dalla cisterna. E Geremia rimase nel cortile della prigione. JER 38:14 Allora il re Sedekia mandò a prendere il profeta Geremia, e se lo fece condurre al terzo ingresso della casa dell’Eterno; e il re disse a Geremia: “Io ti domando una cosa; non mi celar nulla”. JER 38:15 E Geremia rispose a Sedekia: “Se te la dico, non è egli certo che mi farai morire? E se ti do qualche consiglio, non mi darai ascolto”. JER 38:16 E il re Sedekia giurò in segreto a Geremia, dicendo: “Com’è vero che l’Eterno, il quale ci ha dato questa vita, vive, io non ti farò morire, e non ti darò in mano di questi uomini che cercan la tua vita”. JER 38:17 Allora Geremia disse a Sedekia: “Così parla l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Se tu ti vai ad arrendere ai capi del re di Babilonia, avrai salva la vita; questa città non sarà data alle fiamme, e vivrai tu con la tua casa; JER 38:18 ma se non vai ad arrenderti ai capi del re di Babilonia, questa città sarà data in mano de’ Caldei che la daranno alle fiamme, e tu non scamperai dalle loro mani”. JER 38:19 E il re Sedekia disse a Geremia: “Io temo que’ Giudei che si sono arresi ai Caldei, ch’io non abbia ad esser dato nelle loro mani, e ch’essi non mi scherniscano”. JER 38:20 Ma Geremia rispose: “Tu non sarai dato nelle loro mani. Deh! ascolta la voce dell’Eterno in questo che ti dico: tutto andrà bene per te, e tu vivrai. JER 38:21 Ma se rifiuti d’uscire, ecco quello che l’Eterno m’ha fatto vedere: JER 38:22 Tutte le donne rimaste nella casa del re di Giuda saranno menate fuori ai capi del re di Babilonia; e queste donne diranno: I tuoi familiari amici t’hanno incitato, t’hanno vinto; i tuoi piedi sono affondati nel fango, e quelli si son ritirati”. JER 38:23 E tutte le tue mogli coi tuoi figliuoli saranno menate ai Caldei; e tu non scamperai dalle loro mani, ma sarai preso e dato in mano del re di Babilonia, e questa città sarà data alle fiamme”. JER 38:24 E Sedekia disse a Geremia: “Nessuno sappia nulla di queste parole, e tu non morrai. JER 38:25 E se i capi odono che io ho parlato teco e vengono da te a dirti: Dichiaraci quello che tu hai detto al re; non ce lo celare, e non ti faremo morire; e il re che t’ha detto?… JER 38:26 rispondi loro: Io ho presentato al re la mia supplicazione, ch’egli non mi facesse ritornare nella casa di Gionathan, per morirvi”. JER 38:27 E tutti i capi vennero a Geremia, e lo interrogarono; ma egli rispose loro secondo tutte le parole che il re gli aveva comandate, e quelli lo lasciarono in pace perché la cosa non s’era divulgata. JER 38:28 E Geremia rimase nel cortile della prigione fino al giorno che Gerusalemme fu presa. JER 39:1 Quando Gerusalemme fu presa il nono anno di Sedekia, re di Giuda, il decimo mese, Nebucadnetsar, re di Babilonia venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e la cinse d’assedio; JER 39:2 l’undecimo anno di Sedekia, il quarto mese, il nono giorno, una breccia fu fatta nella città JER 39:3 tutti i capi del re di Babilonia entrarono, e si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-saretser, Samgar-nebu, Sarsekim, capo degli eunuchi, Nergal-saretser, capo dei magi, e tutti gli altri capi del re di Babilonia. JER 39:4 E quando Sedekia, re di Giuda, e tutta la gente di guerra li ebbero veduti, fuggirono, uscirono di notte dalla città per la via del giardino reale, per la porta fra le due mura, e presero la via della pianura. JER 39:5 Ma l’esercito de’ Caldei li inseguì, e raggiunse Sedekia nelle campagne di Gerico. Lo presero, lo menaron su da Nebucadnetsar, re di Babilonia, a Ribla, nel paese di Hamath, dove il re pronunziò la sua sentenza su di lui. JER 39:6 E il re di Babilonia fece scannare i figliuoli di Sedekia, a Ribla, sotto gli occhi di lui; il re di Babilonia fece pure scannare tutti i notabili di Giuda; JER 39:7 poi fece cavar gli occhi a Sedekia, e lo fe’ legare con una doppia catena di rame per menarlo in Babilonia. JER 39:8 I Caldei incendiarono la casa del re e le case del popolo, e abbatterono le mura di Gerusalemme; JER 39:9 e Nebuzaradan, capo delle guardie, menò in cattività a Babilonia il residuo della gente ch’era ancora nella città, quelli ch’erano andati ad arrendersi a lui, e il resto del popolo. JER 39:10 Ma Nebuzaradan, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda alcuni de’ più poveri fra il popolo i quali non avevano nulla, e diede loro in quel giorno vigne e campi. JER 39:11 Or Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea dato a Nebuzaradan, capo delle guardie, quest’ordine riguardo a Geremia: JER 39:12 “Prendilo, veglia su lui, e non gli fare alcun male ma comportati verso di lui com’egli ti dirà”. JER 39:13 Così Nebuzaradan, capo delle guardie, Nebushazban, capo degli eunuchi, Nergal-saretser, capo de’ magi, e tutti i capi del re di Babilonia JER 39:14 mandarono a far trarre Geremia fuori dal cortile della prigione, e lo consegnarono a Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, perché fosse menato a casa; e così egli abitò fra il popolo. JER 39:15 Or la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini, mentr’egli era rinchiuso nel cortile della prigione: JER 39:16 “Va’ e parla ad Ebed-melec, l’etiopo digli: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io sto per adempiere su questa città, per il suo male e non per il suo bene, le parole che ho pronunziate, ed in quel giorno esse si avvereranno in tua presenza. JER 39:17 Ma in quel giorno io ti libererò, dice l’Eterno; e tu non sarai dato in mano degli uomini che temi; JER 39:18 poiché, certo, io ti farò scampare, e tu non cadrai per la spada; la tua vita sarà il tuo bottino, giacché hai posto la tua fiducia in me, dice l’Eterno”. JER 40:1 La parola che fu rivolta dall’Eterno a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, l’ebbe rimandato da Rama. Quando questi lo fece prendere, Geremia era incatenato in mezzo a tutti quelli di Gerusalemme e di Giuda, che dovevano esser menati in cattività a Babilonia. JER 40:2 Il capo delle guardie prese dunque Geremia, e gli disse: “L’Eterno, il tuo Dio, aveva pronunziato questo male contro questo luogo; JER 40:3 e l’Eterno l’ha fatto venire e ha fatto come aveva detto, perché voi avete peccato contro l’Eterno, e non avete dato ascolto alla sua voce; perciò questo v’è avvenuto. JER 40:4 Ora ecco, io ti sciolgo oggi dalle catene che hai alle mani; se ti piace di venire con me a Babilonia, vieni; e io avrò cura di te; ma se non t’aggrada di venir con me a Babilonia, rimantene; ecco, tutto il paese ti sta dinanzi; va’ dove ti piacerà e ti converrà d’andare”. JER 40:5 E come Geremia non si decideva a tornare con lui, l’altro aggiunse: “Torna da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, che il re di Babilonia ha stabilito sulle città di Giuda, e dimora con lui in mezzo al popolo; ovvero va’ dovunque ti piacerà”. E il capo delle guardie gli diede delle provviste e un regalo, e l’accomiatò. JER 40:6 E Geremia andò da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, a Mitspa, e dimorò con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese. JER 40:7 Or quando tutti i capi delle forze che erano per le campagne ebbero inteso, essi e la loro gente, che il re di Babilonia aveva stabilito Ghedalia, figliuolo di Ahikam, sul paese, e che gli aveva affidato gli uomini, le donne, i bambini, e quelli tra i poveri del paese che non erano stati menati in cattività a Babilonia, JER 40:8 si recarono da Ghedalia a Mitspa: erano Ismael, figliuolo di Nethania, Johanan e Gionathan, figliuoli di Kareah, Seraia, figliuolo di Tanhumeth, i figliuoli di Efai di Netofa, e Jezania, figliuolo del Maacatita: essi e i loro uomini. JER 40:9 E Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, giurò loro e alla lor gente, dicendo: “Non temete di servire i Caldei; abitate nel paese, servite il re di Babilonia, e tutto andrà bene per voi. JER 40:10 Quanto a me, ecco, io risiederò a Mitspa per tenermi agli ordini dei Caldei, che verranno da noi; e voi raccogliete il vino, le frutta d’estate e l’olio; metteteli nei vostri vasi, e dimorate nelle città di cui avete preso possesso”. JER 40:11 Anche tutti i Giudei ch’erano in Moab, fra gli Ammoniti, nel paese d’Edom e in tutti i paesi, quand’udirono che il re di Babilonia aveva lasciato un residuo in Giuda e che avea stabilito su di loro Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, JER 40:12 se ne tornarono da tutti i luoghi dov’erano stati dispersi, e si recarono nel paese di Giuda, da Ghedalia, a Mitspa; e raccolsero vino e frutta d’estate in grande abbondanza. JER 40:13 Or Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze che erano per la campagna, vennero da Ghedalia a Mitspa, e gli dissero: JER 40:14 “Sai tu che Baalis, re degli Ammoniti, ha mandato Ismael, figliuolo di Nethania, per toglierti la vita?” Ma Ghedalia, figliuolo di Ahikam, non credette loro. JER 40:15 Allora Johanan, figliuolo di Kareah, disse segretamente a Ghedalia, a Mitspa: “Lasciami andare a uccidere Ismael, figliuolo di Nethania; nessuno lo risaprà; e perché ti toglierebbe egli la vita, e tutti i Giudei che si son raccolti presso di te andrebbero essi dispersi, e il residuo di Giuda perirebb’egli?” JER 40:16 Ma Ghedalia, figliuolo di Ahikam, disse a Johanan, figliuolo di Kareah: “Non lo fare perché quello che tu dici d’Ismael è falso”. JER 41:1 E il settimo mese, Ismael, figliuolo di Nethania, figliuolo di Elishama della stirpe reale e uno dei grandi del re, venne con dieci uomini, da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, a Mitspa; e quivi, a Mitspa, mangiarono assieme. JER 41:2 Poi Ismael, figliuolo di Nethania, si levò coi dieci uomini ch’eran con lui, e colpirono con la spada Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafam. Così fecero morire colui che il re di Babilonia aveva stabilito sul paese. JER 41:3 Ismael uccise pure tutti i Giudei ch’erano con Ghedalia a Mitspa, e i Caldei, uomini di guerra, che si trovavan quivi. JER 41:4 Il giorno dopo ch’egli ebbe ucciso Ghedalia, prima che alcuno ne sapesse nulla, JER 41:5 giunsero da Sichem, da Sciloh e da Samaria, ottanta uomini che avevano la barba rasa, le vesti stracciate e delle incisioni sul corpo; e avevano in mano delle offerte e dell’incenso per presentarli nella casa dell’Eterno. JER 41:6 E Ismael, figliuolo di Nethania, uscì loro incontro da Mitspa; e, camminando, piangeva; e come li ebbe incontrati, disse loro: “Venite da Ghedalia, figliuolo di Ahikam”. JER 41:7 E quando furono entrati in mezzo alla città, Ismael, figliuolo di Nethania, assieme agli uomini che aveva seco, li scannò e li gettò nella cisterna. JER 41:8 Or fra quelli, ci furon dieci uomini, che dissero a Ismael: “Non ci uccidere, perché abbiamo nei campi delle provviste nascoste di grano, d’orzo, d’olio e di miele”. Allora egli si trattenne, e non li mise a morte coi loro fratelli. JER 41:9 Or la cisterna nella quale Ismael gettò tutti i cadaveri degli uomini ch’egli uccise con Ghedalia, è quella che il re Asa aveva fatta fare per tema di Baasa, re d’Israele; e Ismael, figliuolo di Nethania, la riempì di uccisi. JER 41:10 Poi Ismael menò via prigionieri tutto il rimanente del popolo che si trovava a Mitspa: le figliuole del re, e tutto il popolo ch’era rimasto a Mitspa, e sul quale Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva stabilito Ghedalia, figliuolo di Ahikam; Ismael, figliuolo di Nethania, li menò via prigionieri, e partì per recarsi dagli Ammoniti. JER 41:11 Ma quando Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze ch’eran con lui furono informati di tutto il male che Ismael, figliuolo di Nethania, aveva fatto, JER 41:12 presero tutti gli uomini, e andarono a combattere contro Ismael, figliuolo di Nethania; e lo trovarono presso le grandi acque che sono a Gabaon. JER 41:13 E quando tutto il popolo ch’era con Ismael vide Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze ch’erano con lui, si rallegrò; JER 41:14 e tutto il popolo che Ismael aveva menato prigioniero da Mitspa fece voltafaccia, e andò a unirsi a Johanan, figliuolo di Kareah. JER 41:15 Ma Ismael, figliuolo di Nethania, scampò con otto uomini d’innanzi a Johanan, e se ne andò fra gli Ammoniti. JER 41:16 E Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze ch’erano con lui, presero tutto il rimanente del popolo, che Ismael, figliuolo di Nethania, aveva menati via da Mitspa, dopo ch’egli ebbe ucciso Ghedalia, figliuolo d’Ahikam: uomini, gente di guerra, donne, fanciulli, eunuchi; e li ricondussero da Gabaon; JER 41:17 e partirono, e si fermarono a Geruth-Kimham presso Bethlehem, per poi continuare e recarsi in Egitto, JER 41:18 a motivo de’ Caldei dei quali avevano paura, perché Ismael, figliuolo di Nethania, aveva ucciso Ghedalia figliuolo di Ahikam, che il re di Babilonia aveva stabilito sul paese. JER 42:1 Tutti i capi delle forze, Johanan, figliuolo di Kareah, Jezania, figliuolo di Hosaia, e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, s’accostarono, JER 42:2 e dissero al profeta Geremia: “Deh, siati accetta la nostra supplicazione, e prega l’Eterno, il tuo Dio, per noi, per tutto questo residuo (poiché, di molti che eravamo, siamo rimasti pochi, come lo vedono gli occhi tuoi); JER 42:3 affinché l’Eterno, il tuo Dio, ci mostri la via per la quale dobbiamo camminare, e che cosa dobbiam fare”. JER 42:4 E il profeta Geremia disse loro: “Ho inteso; ecco, io pregherò l’Eterno, il vostro Dio, come avete detto; e tutto quello che l’Eterno vi risponderà ve lo farò conoscere; e nulla ve ne celerò”. JER 42:5 E quelli dissero a Geremia: “L’Eterno sia un testimonio verace e fedele contro di noi, se non facciamo tutto quello che l’Eterno, il tuo Dio, ti manderà a dirci. JER 42:6 Sia la sua risposta gradevole o sgradevole, noi ubbidiremo alla voce dell’Eterno, del nostro Dio, al quale ti mandiamo, affinché bene ce ne venga, per aver ubbidito alla voce dell’Eterno, del nostro Dio”. JER 42:7 Dopo dieci giorni, la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia. JER 42:8 E Geremia chiamò Johanan, figliuolo di Kareah; tutti i capi delle forze ch’erano con lui, e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, e disse loro: JER 42:9 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, al quale m’avete mandato perché io gli presentassi la vostra supplicazione: JER 42:10 Se continuate a dimorare in questo paese, io vi ci stabilirò, e non vi distruggerò; vi pianterò, e non vi sradicherò; perché mi pento del male che v’ho fatto. JER 42:11 Non temete il re di Babilonia, del quale avete paura; non lo temete, dice l’Eterno, perché io sono con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano; JER 42:12 io vi farò trovar compassione dinanzi a lui; egli avrà compassione di voi, e vi farà tornare nel vostro paese. JER 42:13 Ma se dite: Noi non rimarremo in questo paese, se non ubbidite alla voce dell’Eterno, del vostro Dio, e dite: JER 42:14 No, andremo nel paese d’Egitto, dove non vedremo la guerra, non udremo suon di tromba, e dove non avrem più fame di pane, e quivi dimoreremo, JER 42:15 ebbene, ascoltate allora la parola dell’Eterno, o superstiti di Giuda! Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Se siete decisi a recarvi in Egitto, e se andate a dimorarvi, JER 42:16 la spada che temete vi raggiungerà là, nel paese d’Egitto, e la fame che paventate vi starà alle calcagna là in Egitto, e quivi morrete. JER 42:17 Tutti quelli che avranno deciso di andare in Egitto per dimorarvi, vi morranno di spada, di fame o di peste; nessun di loro scamperà, sfuggirà al male ch’io farò venire su loro. JER 42:18 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Come la mia ira e il mio furore si son riversati sugli abitanti di Gerusalemme, così il mio furore si riverserà su voi, quando sarete entrati in Egitto; e sarete abbandonati alla esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all’obbrobrio, e non vedrete mai più questo luogo. JER 42:19 O superstiti di Giuda! l’Eterno parla a voi: Non andate in Egitto! Sappiate bene che quest’oggi io v’ho premuniti. JER 42:20 Voi ingannate voi stessi, a rischio della vostra vita; poiché m’avete mandato dall’Eterno, dal vostro Dio, dicendo: Prega l’Eterno, il nostro Dio, per noi; e tutto quello che l’Eterno, il nostro Dio, dirà, faccelo sapere esattamente, e noi lo faremo. JER 42:21 E io ve l’ho fatto sapere quest’oggi; ma voi non ubbidite alla voce dell’Eterno, del vostro Dio, né a nulla di quanto egli m’ha mandato a dirvi. JER 42:22 Or dunque sappiate bene che voi morrete di spada, di fame e di peste, nel luogo dove desiderate andare per dimorarvi”. JER 43:1 Or quando Geremia ebbe finito di dire al popolo tutte le parole dell’Eterno, del loro Dio tutte le parole che l’Eterno, il loro Dio, l’aveva incaricato di dir loro, JER 43:2 Azaria, figliuolo di Hosaia, e Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti gli uomini superbi dissero a Geremia: “Tu dici il falso; l’Eterno, il nostro Dio, non t’ha mandato a dire: Non entrate in Egitto per dimorarvi, JER 43:3 ma Baruc, figliuolo di Neria, t’incita contro di noi per darci in man de’ Caldei, per farci morire o per farci menare in cattività a Babilonia”. JER 43:4 Così Johanan, figliuolo di Kareah, tutti i capi delle forze e tutto il popolo non ubbidirono alla voce dell’Eterno, che ordinava loro di dimorare nel paese di Giuda. JER 43:5 E Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze presero tutti i superstiti di Giuda i quali di fra tutte le nazioni dov’erano stati dispersi, erano ritornati per dimorare nel paese di Giuda: JER 43:6 gli uomini, le donne, i fanciulli, le figliuole del re e tutte le persone che Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva lasciate con Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, come pure il profeta Geremia, e Baruc, figliuolo di Neria, JER 43:7 ed entrarono nel paese d’Egitto, perché non ubbidirono alla voce dell’Eterno; e giunsero a Tahpanes. JER 43:8 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia a Tahpanes in questi termini: JER 43:9 “Prendi nelle tue mani delle grosse pietre, e nascondile nell’argilla della fornace da mattoni ch’è all’ingresso della casa di Faraone a Tahpanes, in presenza degli uomini di Giuda. JER 43:10 E di’ loro: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io manderò a prendere Nebucadnetsar, re di Babilonia, mio servitore, e porrò il suo trono su queste pietre che io ho nascoste, ed egli stenderà su d’esse il suo padiglione reale, JER 43:11 e verrà e colpirà il paese d’Egitto: chi deve andare alla morte, andrà alla morte; chi in cattività, andrà in cattività; chi deve cader di spada, cadrà per la spada. JER 43:12 Ed io appiccherò il fuoco alle case degli dèi d’Egitto. Nebucadnetsar brucerà le case e menerà in cattività gl’idoli, e s’avvolgerà del paese d’Egitto come il pastore s’avvolge nella sua veste; e ne uscirà in pace. JER 43:13 Frantumerà pure le statue del tempio del sole, che è nel paese d’Egitto, e darà alle fiamme le case degli dèi d’Egitto”. JER 44:1 La parola che fu rivolta a Geremia in questi termini, riguardo a tutti i Giudei che dimoravano nel paese di Egitto, che dimoravano a Migdol, a Tahpanes, a Nof e nel paese di Pathros: JER 44:2 Così parla l’Eterno degli eserciti l’Iddio d’Israele: Voi avete veduto tutto il male che io ho fatto venire sopra Gerusalemme e sopra tutte le città di Giuda; ed ecco, oggi sono una desolazione e non v’è chi abiti in esse, JER 44:3 a motivo della malvagità che hanno commessa per provocarmi ad ira, andando a far profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avevate mai conosciuti. JER 44:4 E io vi ho mandato tutti i miei servitori, i profeti; ve li ho mandati del continuo, fin dal mattino, a dirvi: Deh, non fate questa cosa abominevole che io odio; JER 44:5 ma essi non hanno ubbidito, non han prestato orecchio, non si sono stornati dalla loro malvagità, non han cessato d’offrir profumi ad altri dèi; JER 44:6 perciò il mio furore, la mia ira si son riversati, e han divampato nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, che son ridotte deserte e desolate, come oggi si vede. JER 44:7 E ora così parla l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Perché commettete questo gran male contro voi stessi, tanto da farvi sterminare dal mezzo di Giuda, uomini e donne, bambini e lattanti, sì che non rimanga di voi alcun residuo? JER 44:8 Perché provocarmi ad ira con l’opera delle vostre mani, facendo profumi ad altri dèi nel paese d’Egitto dove siete venuti a dimorare? Così vi farete sterminare e sarete abbandonati alla maledizione e all’obbrobrio fra tutte le nazioni della terra. JER 44:9 Avete voi dimenticato le malvagità dei vostri padri, le malvagità dei re di Giuda, le malvagità delle loro mogli, le malvagità vostre e le malvagità commesse dalle vostre mogli nel paese di Giuda e per le vie di Gerusalemme? JER 44:10 Fino ad oggi, non v’è stata contrizione da parte loro, non hanno avuto timore, non hanno camminato secondo la mia legge e secondo i miei statuti, che io avevo messo dinanzi a voi e dinanzi ai vostri padri. JER 44:11 Perciò così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco io volgo la mia faccia contro di voi per il vostro male, e per distruggere tutto Giuda. JER 44:12 E prenderò i superstiti di Giuda che si sono ostinati a venire nel paese d’Egitto per dimorarvi, e saranno tutti consumati; cadranno nel paese d’Egitto; saranno consumati dalla spada e dalla fame, dal più piccolo al più grande; periranno per la spada e per la fame, e saranno abbandonati alla esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all’obbrobrio. JER 44:13 E punirò quelli che dimorano nel paese d’Egitto, come ho punito Gerusalemme con la spada, con la fame e con la peste; JER 44:14 e nessuno si salverà o scamperà dei superstiti di Giuda che son venuti a stare nel paese d’Egitto colla speranza di tornare poi nel paese di Giuda, ove desiderano rientrare per dimorarvi; essi, ad eccezione di alcuni fuggiaschi, non vi ritorneranno. JER 44:15 Allora tutti gli uomini i quali sapevano che le loro mogli offrivan profumi ad altri dèi, tutte le donne che si trovavan quivi, riunite in gran numero e tutto il popolo che dimorava nel paese d’Egitto a Pathros, risposero a Geremia, dicendo: JER 44:16 “Quanto alla parola che ci hai detta nel nome dell’Eterno, noi non ti ubbidiremo, JER 44:17 ma vogliamo mettere interamente ad effetto tutto quello che la nostra bocca ha espresso: offrir profumi alla regina del cielo, farle delle libazioni, come già abbiam fatto noi, i nostri padri, i nostri re, i nostri capi, nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme; e avevamo allora abbondanza di pane, stavamo bene e non sentivamo alcun male; JER 44:18 ma da che abbiam cessato d’offrir profumi alla regina del cielo e di farle delle libazioni, abbiamo avuto mancanza d’ogni cosa, e siamo stati consumati dalla spada e dalla fame. JER 44:19 E quando offriamo profumi alla regina del cielo e le facciamo delle libazioni, è egli senza il consenso dei nostri mariti che le facciamo delle focacce a sua immagine e le offriamo delle libazioni?” JER 44:20 E Geremia parlò a tutto il popolo, agli uomini, alle donne e a tutto il popolo che gli aveva risposto a quel modo, e disse: JER 44:21 “Non sono forse i profumi che avete offerti nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, voi, i vostri padri, i vostri re, i vostri capi e il popolo del paese, quelli che l’Eterno ha ricordato e che gli son tornati in mente? JER 44:22 L’Eterno non l’ha più potuto sopportare, a motivo della malvagità delle vostre azioni, e a motivo delle abominazioni che avete commesse; perciò il vostro paese è stato abbandonato alla devastazione, alla desolazione e alla maledizione, senza che vi sia più chi l’abiti, come si vede al dì d’oggi. JER 44:23 Perché voi avete offerto que’ profumi e avete peccato contro l’Eterno e non avete ubbidito alla voce dell’Eterno e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi statuti e le sue testimonianze, perciò v’è avvenuto questo male che oggi si vede”. JER 44:24 Poi Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: “Ascoltate la parola dell’Eterno, o voi tutti di Giuda, che siete nel paese d’Egitto! JER 44:25 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Voi e le vostre mogli lo dite con la vostra bocca e lo mettete ad effetto con le vostre mani; voi dite: Vogliamo adempiere i voti che abbiamo fatti, offrendo profumi alla regina del cielo e facendole delle libazioni. Sì, voi adempite i vostri voti; sì, voi mandate ad effetto i vostri voti; JER 44:26 perciò ascoltate la parola dell’Eterno, o voi tutti di Giuda, che dimorate nel paese d’Egitto! Ecco, io lo giuro per il mio gran nome, dice l’Eterno; in tutto il paese d’Egitto il mio nome non sarà più invocato dalla bocca d’alcun uomo di Giuda che dica: Il Signore, l’Eterno, vive! JER 44:27 Ecco, io vigilo su loro per il loro male, e non per il loro bene; e tutti gli uomini di Giuda che sono nel paese d’Egitto saranno consumati dalla spada e dalla fame, finché non siano interamente scomparsi. JER 44:28 E quelli che saranno scampati dalla spada ritorneranno dal paese d’Egitto nel paese di Giuda in ben piccolo numero; e tutto il rimanente di Giuda, quelli che son venuti nel paese d’Egitto per dimorarvi, riconosceranno qual è la parola che sussiste, la mia o la loro. JER 44:29 E questo vi sarà per segno dice l’Eterno, che io vi punirò in questo luogo, affinché riconosciate che le mie parole contro di voi saranno del tutto messe ad effetto, per il vostro male: JER 44:30 così parla l’Eterno: Ecco, io darò Faraone Hofra, re d’Egitto, in mano de’ suoi nemici, in mano di quelli che cercano la sua vita, come ho dato Sedekia, re di Giuda, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, suo nemico, che cercava la vita di lui”. JER 45:1 La parola che il profeta Geremia rivolse a Baruc, figliuolo di Neria, quando questi scrisse queste parole in un libro, a dettatura di Geremia, l’anno quarto di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda. Egli disse: JER 45:2 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo a te, Baruc: JER 45:3 Tu dici: Guai a me! poiché l’Eterno aggiunge tristezza al mio dolore; io m’affanno a gemere, e non trovo requie. JER 45:4 Digli così: Così parla l’Eterno: Ecco, ciò che ho edificato, io lo distruggerò; ciò che ho piantato, io lo sradicherò; e questo farò in tutto il paese. JER 45:5 E tu cercheresti grandi cose per te? Non le cercare! poiché, ecco, io farò venir del male sopra ogni carne, dice l’Eterno, ma a te darò la vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai”. JER 46:1 Parola dell’Eterno che fu rivolta a Geremia riguardo alle nazioni. JER 46:2 Riguardo all’Egitto. Circa l’esercito di Faraone Neco, re d’Egitto, che era presso al fiume Eufrate a Carkemish, e che Nebucadnetsar, re di Babilonia, sconfisse il quarto anno di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda. JER 46:3 Preparate lo scudo e la targa, e avvicinatevi per la battaglia. JER 46:4 Attaccate i cavalli, e voi, cavalieri, montate, e presentatevi con gli elmi in capo; forbite le lance, indossate le corazze! JER 46:5 Perché li veggo io sbigottiti, vòlti in rotta? I loro prodi sono sconfitti, si dànno alla fuga senza volgersi indietro; d’ogn’intorno è terrore, dice l’Eterno. JER 46:6 Il veloce non fugga, il prode non scampi! Al settentrione, presso il fiume Eufrate vacillano e cadono. JER 46:7 Chi è colui che sale come il Nilo, e le cui acque s’agitano come quelle de’ fiumi? JER 46:8 E’ l’Egitto, che sale come il Nilo, e le cui acque s’agitano come quelle de’ fiumi. Egli dice: “Io salirò, ricoprirò la terra, distruggerò le città e i loro abitanti”. JER 46:9 All’assalto! cavalli; al galoppo! carri; si facciano avanti i prodi, quei d’Etiopia e di Put che portan lo scudo e que’ di Lud che maneggiano e tendono l’arco. JER 46:10 Questo giorno, per il Signore, per l’Eterno degli eserciti, è giorno di vendetta, in cui si vendica de’ suoi nemici. La spada divorerà, si sazierà, s’inebrierà del loro sangue; poiché il Signore, l’Eterno degli eserciti, immola le vittime nel paese del settentrione, presso il fiume Eufrate. JER 46:11 Sali a Galaad, prendi del balsamo, o vergine, figliuola d’Egitto! Invano moltiplichi i rimedi; non v’è medicatura che valga per te. JER 46:12 Le nazioni odono la tua ignominia, e la terra è piena del tuo grido; poiché il prode vacilla appoggiandosi al prode, ambedue cadono assieme. JER 46:13 Parola che l’Eterno rivolse al profeta Geremia sulla venuta di Nebucadnetsar, re di Babilonia, per colpire il paese d’Egitto. JER 46:14 Annunziatelo in Egitto, banditelo a Migdol, banditelo a Nof e a Tahpanes! Dite: “Lèvati, preparati, poiché la spada divora tutto ciò che ti circonda”. JER 46:15 Perché i tuoi prodi son essi atterrati? Non posson resistere perché l’Eterno li abbatte. JER 46:16 Egli ne fa vacillar molti; essi cadono l’un sopra l’altro, e dicono: “Andiamo, torniamo al nostro popolo e al nostro paese natìo, sottraendoci alla spada micidiale”. JER 46:17 Là essi gridano: “Faraone, re d’Egitto, non è che un vano rumore, ha lasciato passare il tempo fissato”. JER 46:18 Com’è vero ch’io vivo, dice il Re che ha nome l’Eterno degli eserciti, il nemico verrà come un Tabor fra le montagne, come un Carmel che s’avanza sul mare. JER 46:19 O figliuola che abiti l’Egitto, fa’ il tuo bagaglio per la cattività! poiché Nof diventerà una desolazione sarà devastata, nessuno v’abiterà più. JER 46:20 L’Egitto è una giovenca bellissima, ma viene un tafano, viene dal settentrione. JER 46:21 Anche i mercenari che sono in mezzo all’Egitto son come vitelli da ingrasso; anch’essi volgono il dorso, fuggon tutti assieme, non resistono; poiché piomba su loro il giorno della loro calamità, il tempo della loro visitazione. JER 46:22 La sua voce giunge come quella d’un serpente; poiché s’avanzano con un esercito, marcian contro a lui con scuri, come tanti tagliaboschi. JER 46:23 Essi abbattono la sua foresta, dice l’Eterno, benché sia impenetrabile, perché quelli son più numerosi delle locuste, non si posson contare. JER 46:24 La figliuola dell’Egitto è coperta d’onta, è data in mano del popolo del settentrione. JER 46:25 L’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, dice: Ecco, io punirò Amon di No, Faraone, l’Egitto, i suoi dèi, i suoi re, Faraone e quelli che confidano in lui; JER 46:26 li darò in mano di quei che cercano la loro vita, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, e in mano de’ suoi servitori; ma, dopo questo, l’Egitto sarà abitato come ai giorni di prima, dice l’Eterno. JER 46:27 Tu dunque non temere, o Giacobbe mio servitore, non ti sgomentare, o Israele! poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua progenie dalla terra della sua cattività; Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo, e nessuno più lo spaventerà. JER 46:28 Tu non temere, o Giacobbe, mio servitore, dice l’Eterno; poiché io son teco, io annienterò tutte le nazioni fra le quali t’ho disperso, ma non annienterò te; però ti castigherò con giusta misura, e non ti lascerò del tutto impunito. JER 47:1 La parola dell’Eterno che fu rivolta al profeta Geremia riguardo ai Filistei prima che Faraone colpisse Gaza. JER 47:2 Così parla l’Eterno: Ecco, delle acque salgono dal settentrione; formano un torrente che straripa; esse inondano il paese e tutto ciò che contiene, le città e i loro abitanti; gli uomini mandano grida, tutti gli abitanti del paese urlano. JER 47:3 Per lo strepito dell’unghie de’ suoi potenti destrieri, per il rumore de’ suoi carri e il fracasso delle ruote, i padri non si voltan verso i figliuoli, tanto le lor mani son divenute fiacche, JER 47:4 perché giunge il giorno in cui tutti i Filistei saranno devastati, in cui saran soppressi i restanti ausiliari di Tiro e di Sidone, poiché l’Eterno devasterà i Filistei, ciò che resta dell’isola di Caftor. JER 47:5 Gaza è divenuta calva, Askalon è ridotta al silenzio. Resti degli Anakim, fino a quando vi farete delle incisioni? JER 47:6 O spada dell’Eterno, quando sarà che ti riposerai? Rientra nel tuo fodero, fermati e rimani tranquilla! JER 47:7 Come ti potresti tu riposare? L’Eterno le dà i suoi ordini le addita Askalon e il lido del mare. JER 48:1 Riguardo a Moab. Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Guai a Nebo! poiché è devastata; Kiriathaim è coperta d’onta, è presa; Misgab è coperta d’onta e sbigottita. JER 48:2 Il vanto di Moab non è più; in Heshbon macchinan del male contro di lui: “Venite, distruggiamolo, e non sia più nazione”. Tu pure, o Madmen, sarai ridotta al silenzio; la spada t’inseguirà. JER 48:3 Delle grida vengon da Horonaim: Devastazione e gran rovina! JER 48:4 Moab è infranto, i suoi piccini fanno udire i lor gridi. JER 48:5 Poiché su per la salita di Luhith si piange, si sale piangendo perché giù per la discesa di Horonaim s’ode il grido, angoscioso della rotta. JER 48:6 Fuggite, salvate le vostre persone, siano esse come una tamerice nel deserto! JER 48:7 Poiché, siccome ti sei confidato nelle tue opere e nei tuoi tesori anche tu sarai preso; e Kemosh andrà in cattività, coi suoi sacerdoti e coi suoi capi. JER 48:8 Il devastatore verrà contro tutte le città, e nessuna città scamperà; la valle perirà e la pianura sarà distrutta, come l’Eterno ha detto. JER 48:9 Date delle ali a Moab, poiché bisogna che voli via; le sue città diventeranno una desolazione, senza che più v’abiti alcuno. JER 48:10 Maledetto colui che fa l’opera dell’Eterno fiaccamente, maledetto colui che trattiene la spada dallo spargere il sangue! JER 48:11 Moab era tranquillo fin dalla sua giovinezza, riposava sulle sue fecce, non è stato travasato da vaso a vaso, non è andato in cattività; per questo ha conservato il suo sapore, e il suo profumo non s’è alterato. JER 48:12 Perciò ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io gli manderò de’ travasatori, che lo travaseranno; vuoteranno i suoi vasi, frantumeranno le sue anfore. JER 48:13 E Moab avrà vergogna di Kemosh, come la casa d’Israele ha avuto vergogna di Bethel, in cui avea riposto la sua fiducia. JER 48:14 Come potete dire: “Noi siam uomini prodi, uomini valorosi per la battaglia?” JER 48:15 Moab è devastato; le sue città salgono in fumo, il fiore de’ suoi giovani scende al macello, dice il Re, che ha nome l’Eterno degli eserciti. JER 48:16 La calamità di Moab sta per giungere, la sua sciagura viene a gran passi. JER 48:17 Compiangetelo voi tutti che lo circondate, e voi tutti che conoscete il suo nome, dite: “Come s’è spezzato quel forte scettro, quel magnifico bastone?” JER 48:18 O figliuola che abiti in Dibon, scendi dalla tua gloria, siedi sul suolo riarso, poiché il devastatore di Moab sale contro di te, distrugge le tue fortezze. JER 48:19 O tu che abiti in Aroer, fermati per la strada, e guarda; interroga il fuggiasco e colei che scampa, e di’: “Che è successo?” JER 48:20 Moab è coperto d’onta, perché è infranto; mandate urli! gridate! annunziate sull’Arnon che Moab è devastato! JER 48:21 Un castigo è venuto sul paese della pianura, sopra Holon, sopra Jahats, su Mefaath, JER 48:22 su Dibon, su Nebo, su Beth-Diblathaim, JER 48:23 su Kiriathaim, su Beth-Gamul, su Beth-Meon, JER 48:24 su Kerioth, su Botsra, su tutte le città del paese di Moab, lontane e vicine. JER 48:25 Il corno di Moab è tagliato, il suo braccio è spezzato, dice l’Eterno. JER 48:26 Inebriatelo, poich’egli s’è innalzato contro l’Eterno, e si rotoli Moab nel suo vomito, e diventi anch’egli un oggetto di scherno! JER 48:27 Israele non è egli stato per te un oggetto di scherno? Era egli forse stato trovato fra i ladri, che ogni volta che parli di lui tu scuoti il capo? JER 48:28 Abbandonate le città e andate a stare nelle rocce, o abitanti di Moab! Siate come le colombe che fanno il lor nido sull’orlo de’ precipizi. JER 48:29 Noi abbiamo udito l’orgoglio di Moab, l’orgogliosissimo popolo, la sua arroganza, la sua superbia, la sua fierezza, l’alterigia del suo cuore. JER 48:30 Io conosco la sua tracotanza, dice l’Eterno, ch’è mal fondata; le sue vanterie non hanno approdato a nulla di stabile. JER 48:31 Perciò, io alzo un lamento su Moab, io do in gridi per tutto Moab; perciò si geme per quei di Kir-Heres. JER 48:32 O vigna di Sibma, io piango per te più ancora che per Jazer; i tuoi rami andavan oltre il mare, arrivavano fino al mare di Jazer; il devastatore è piombato sui tuoi frutti d’estate e sulla tua vendemmia. JER 48:33 La gioia e l’allegrezza sono scomparse dalla fertile campagna e dal paese di Moab; io ho fatto venir meno il vino negli strettoi; non si pigia più l’uva con gridi di gioia; il grido che s’ode non è più il grido di gioia. JER 48:34 Gli alti lamenti di Heshbon giungon fino a Elealeh; si fanno udire fin verso Jahats; da Tsoar fino a Horonaim, fino a Eglath-Sceliscia; perfino le acque di Nimrim son prosciugate. JER 48:35 E io farò venir meno in Moab, dice l’Eterno, chi salga sull’alto luogo, e chi offra profumi ai suoi dèi. JER 48:36 Perciò il mio cuore geme per Moab come gemono i flauti, il mio cuore geme come gemono i flauti per quei di Kir-Heres, perché tutto quello che aveano ammassato è perduto. JER 48:37 Poiché tutte le teste sono rasate, tutte le barbe sono tagliate, su tutte le mani ci son delle incisioni, e sui fianchi, dei sacchi. JER 48:38 Su tutti i tetti di Moab e nelle sue piazze, da per tutto, è lamento; poiché io ho frantumato Moab, come un vaso di cui non si fa stima di sorta, dice l’Eterno. JER 48:39 Com’è stato infranto! Urlate! Come Moab ha vòlto vergognosamente le spalle! Come Moab è diventato lo scherno e lo spavento di tutti quelli che gli stanno dintorno! JER 48:40 Poiché così parla l’Eterno: Ecco, il nemico fende l’aria come l’aquila, spiega le sue ali verso Moab. JER 48:41 Kerioth è presa, le fortezze sono occupate, e il cuore dei prodi di Moab, in quel giorno, è come il cuore d’una donna in doglie di parto. JER 48:42 Moab sarà distrutto, non sarà più popolo, perché s’è innalzato contro l’Eterno. JER 48:43 Spavento, fossa, laccio ti soprastanno, o abitante di Moab! dice l’Eterno. JER 48:44 Chi fugge dinanzi allo spavento, cade nella fossa; chi risale dalla fossa, riman preso ai laccio; perché io fo venire su lui, su Moab, l’anno in cui dovrà render conto, dice l’Eterno. JER 48:45 All’ombra di Heshbon i fuggiaschi si fermano, spossati; ma un fuoco esce da Heshbon, una fiamma di mezzo a Sihon, che divora i fianchi di Moab, il sommo del capo dei figli del tumulto. JER 48:46 Guai a te, o Moab! Il popolo di Kemosh è perduto! poiché i tuoi figliuoli son portati via in cattività, e in cattività son menate le tue figliuole. JER 48:47 Ma io farò tornar Moab dalla cattività negli ultimi giorni, dice l’Eterno. Fin qui il giudizio su Moab. JER 49:1 Riguardo ai figliuoli di Ammon. Così parla l’Eterno: Israele non ha egli figliuoli? Non ha egli erede? Perché dunque Malcom prend’egli possesso di Gad, e il suo popolo abita nelle città d’esso? JER 49:2 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io farò udire il grido di guerra contro Rabbah de’ figliuoli d’Ammon; essa diventerà un mucchio di ruine, le sue città saranno consumate dal fuoco; allora Israele spodesterà quelli che l’aveano spodestato, dice l’Eterno. JER 49:3 Urla, o Heshbon, poiché Ai è devastata; gridate, o città di Rabbah, cingetevi di sacchi, date in lamenti, correte qua e là lungo le chiusure, poiché Malcom va in cattività insieme coi suoi sacerdoti e coi suoi capi. JER 49:4 Perché ti glori tu delle tue valli, della tua fertile valle, o figliuola infedele, che confidavi nei tuoi tesori e dicevi: “Chi verrà contro di me?” JER 49:5 Ecco, io ti fo venire addosso da tutti i tuoi dintorni il terrore, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti; e voi sarete scacciati, in tutte le direzioni, e non vi sarà chi raduni i fuggiaschi. JER 49:6 Ma, dopo questo, io trarrò dalla cattività i figliuoli di Ammon, dice l’Eterno. JER 49:7 Riguardo a Edom. Così parla l’Eterno degli eserciti: Non v’è egli più saviezza in Teman? Gl’intelligenti non sanno essi più consigliare? La loro saviezza è dessa svanita? JER 49:8 Fuggite, voltate le spalle, nascondetevi profondamente, o abitanti di Dedan! Poiché io fo venire la calamità sopra Esaù, il tempo della sua punizione. JER 49:9 Se de’ vendemmiatori venissero a te non lascerebbero essi dei racimoli? Se de’ ladri venissero a te di notte non guasterebbero più di quanto a loro bastasse. JER 49:10 Ma io nuderò Esaù, scoprirò i suoi nascondigli, ed ei non si potrà nascondere; la sua prole, i suoi fratelli, i suoi vicini saran distrutti, ed ei non sarà più. JER 49:11 Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere, e le tue vedove confidino in me! JER 49:12 Poiché così parla l’Eterno: Ecco, quelli che non eran destinati a bere la coppa, la dovranno bere; e tu andresti del tutto impunito? Non andrai impunito, tu la berrai certamente. JER 49:13 Poiché io lo giuro per me stesso, dice l’Eterno, Botsra diverrà una desolazione, un obbrobrio, un deserto, una maledizione, e tutte le sue città saranno delle solitudini eterne. JER 49:14 Io ho ricevuto un messaggio dall’Eterno, e un messaggero e stato inviato fra le nazioni: “Adunatevi, venite contro di lei, levatevi per la battaglia!” JER 49:15 Poiché, ecco, io ti rendo piccolo fra le nazioni, e sprezzato fra gli uomini. JER 49:16 Lo spavento che ispiravi, l’orgoglio del tuo cuore t’han sedotto, o tu che abiti nelle fessure delle rocce, che occupi il sommo delle colline; ma quand’anche tu facessi il tuo nido tant’alto quanto quello dell’aquila, io ti farò precipitar di lassù, dice l’Eterno. JER 49:17 E Edom diventerà una desolazione; chiunque passerà presso di lui rimarrà stupito, e si darà a fischiare a motivo di tutte le sue piaghe. JER 49:18 Come avvenne al sovvertimento di Sodoma di Gomorra e di tutte le città a loro vicine, dice l’Eterno, nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun figliuol d’uomo. JER 49:19 Ecco, egli sale come un leone dalle rive lussureggianti del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire a un tratto Edom, e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è simile a me? Chi m’ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi a fronte? JER 49:20 Perciò, ascoltate il disegno che l’Eterno ha concepito contro Edom, e i pensieri che medita contro gli abitanti di Teman! Certo, saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata. JER 49:21 Al rumore della loro caduta trema la terra; s’ode il loro grido fino al mar Rosso. JER 49:22 Ecco, il nemico sale, fende l’aria, come l’aquila, spiega le sue ali verso Botsra; e il cuore dei prodi d’Edom, in quel giorno, è come il cuore d’una donna in doglie di parto. JER 49:23 Riguardo a Damasco. Hamath e Arpad sono confuse, poiché hanno udito una cattiva notizia; vengon meno; è un’agitazione come quella del mare, che non può calmarsi. JER 49:24 Damasco divien fiacca, si volta per fuggire, un tremito l’ha còlta; angoscia e dolori si sono impadroniti di lei, come di donna che partorisce. JER 49:25 “Come mai non è stata risparmiata la città famosa, la città della mia gioia?” JER 49:26 Così i suoi giovani cadranno nelle sue piazze, e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti. JER 49:27 Ed io appiccherò il fuoco alle mura di Damasco, ed esso divorerà i palazzi di Ben-Hadad. JER 49:28 Riguardo a Kedar e ai regni di Hatsor, che Nebucadnetsar, re di Babilonia, sconfisse. Così parla l’Eterno: Levatevi, salite contro Kedar, distruggete i figliuoli dell’oriente! JER 49:29 Le lor tende, i loro greggi saranno presi; saranno portati via i loro padiglioni, tutti i loro bagagli, i loro cammelli; si griderà loro: “Spavento da tutte le parti!” JER 49:30 Fuggite, dileguatevi ben lungi, nascondetevi profondamente, o abitanti di Hatsor, dice l’Eterno; poiché Nebucadnetsar, re di Babilonia, ha formato un disegno contro di voi, ha concepito un piano contro di voi. JER 49:31 Levatevi, salite contro una nazione che gode pace ed abita in sicurtà, dice l’Eterno; che non ha né porte né sbarre, e dimora solitaria. JER 49:32 Siano i loro cammelli dati in preda, e la moltitudine del loro bestiame diventi bottino! Io disperderò a tutti i venti quelli che si tagliano i canti della barba, e farò venire la loro calamità da tutte le parti, dice l’Eterno. JER 49:33 Hatsor diventerà un ricetto di sciacalli una desolazione in perpetuo; nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun figliuol d’uomo. JER 49:34 La parola dell’Eterno che fu rivolta in questi termini al profeta Geremia riguardo ad Elam, al principio del regno di Sedekia, re di Giuda: JER 49:35 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io spezzo l’arco di Elam, la sua principal forza. JER 49:36 Io farò venire contro Elam i quattro venti dalle quattro estremità del cielo; li disperderò a tutti quei venti, e non ci sarà nazione, dove non arrivino de’ fuggiaschi d’Elam. JER 49:37 Renderò gli Elamiti spaventati dinanzi ai loro nemici, e dinanzi a quelli che cercan la loro vita; farò piombare su loro la calamità, la mia ira ardente, dice l’Eterno; manderò la spada ad inseguirli, finch’io non li abbia consumati. JER 49:38 E metterò il mio trono in Elam, e ne farò perire i re ed i capi, dice l’Eterno. JER 49:39 Ma negli ultimi giorni avverrà ch’io trarrò Elam dalla cattività, dice l’Eterno. JER 50:1 Parola che l’Eterno pronunziò riguardo a Babilonia, riguardo al paese de’ Caldei, per mezzo del profeta Geremia: JER 50:2 Annunziatelo fra le nazioni, proclamatelo, issate una bandiera, proclamatelo, non lo celate! Dite: “Babilonia è presa! Bel è coperto d’onta, Merodac è infranto! le sue immagini son coperte d’onta; i suoi idoli, infranti!” JER 50:3 Poiché dal settentrione sale contro di lei una nazione che ne ridurrà il paese in un deserto, e non vi sarà più alcuno che abiti in lei; uomini e bestie fuggiranno, se n’andranno. JER 50:4 In que’ giorni, in quel tempo, dice l’Eterno, i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda torneranno assieme; cammineranno piangendo, e cercheranno l’Eterno, il loro Dio. JER 50:5 Domanderanno qual è la via di Sion, volgeranno le loro facce in direzione d’essa, e diranno: “Venite, unitevi all’Eterno con un patto eterno, che non si dimentichi più!” JER 50:6 Il mio popolo era un gregge di pecore smarrite; i loro pastori le aveano sviate, sui monti dell’infedeltà; esse andavano di monte in colle, avean dimenticato il luogo del loro riposo. JER 50:7 Tutti quelli che le trovavano, le divoravano; e i loro nemici dicevano: “Noi non siamo colpevoli, poich’essi han peccato contro l’Eterno, dimora della giustizia, contro l’Eterno, speranza de’ loro padri”. JER 50:8 Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese de’ Caldei, e siate come de’ capri davanti al gregge! JER 50:9 Poiché, ecco, io suscito e fo salire contro Babilonia un’adunata di grandi nazioni dal paese del settentrione, ed esse si schiereranno contro di lei; e da quel lato sarà presa. Le loro frecce son come quelle d’un valente arciere; nessuna d’esse ritorna a vuoto. JER 50:10 E la Caldea sarà depredata; tutti quelli che la prederanno saranno saziati, dice l’Eterno. JER 50:11 Sì, gioite, sì, rallegratevi, o voi che avete saccheggiato la mia eredità, sì, saltate come una giovenca che trebbia il grano, nitrite come forti destrieri! JER 50:12 La madre vostra è tutta coperta d’onta, colei che v’ha partoriti, arrossisce; ecco, essa è l’ultima delle nazioni, un deserto, una terra arida, una solitudine. JER 50:13 A motivo dell’ira dell’Eterno non sarà più abitata, sarà una completa solitudine; chiunque passerà presso a Babilonia rimarrà stupito, e fischierà per tutte le sue piaghe. JER 50:14 Schieratevi contro Babilonia d’ogn’intorno, o voi tutti che tirate d’arco! Tirate contro di lei, non risparmiate le frecce! poich’essa ha peccato contro l’Eterno. JER 50:15 Levate contro di lei il grido di guerra, d’ogn’intorno; ella si arrende; le sue colonne cadono, le sue mura crollano, perché questa è la vendetta dell’Eterno! Vendicatevi di lei! Fate a lei com’essa ha fatto! JER 50:16 Sterminate da Babilonia colui che semina, e colui che maneggia la falce al tempo della mèsse. Per scampare alla spada micidiale ritorni ciascuno al suo popolo, fugga ciascuno verso il proprio paese! JER 50:17 Israele è una pecora smarrita, a cui de’ leoni han dato la caccia; il re d’Assiria, pel primo, l’ha divorata; e quest’ultimo, Nebucadnetsar, re di Babilonia, le ha frantumate le ossa. JER 50:18 Perciò così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come ho punito il re d’Assiria. JER 50:19 E ricondurrò Israele ai suoi pascoli; egli pasturerà al Carmel e in Basan, e l’anima sua si sazierà sui colli d’Efraim e in Galaad. JER 50:20 In quei giorni, in quel tempo, dice l’Eterno, si cercherà l’iniquità d’Israele, ma essa non sarà più, e i peccati di Giuda, ma non si troveranno; poiché io perdonerò a quelli che avrò lasciati di resto. JER 50:21 Sali contro il paese di Merathaim e contro gli abitanti di Pekod! Inseguili colla spada, votali allo sterminio, dice l’Eterno, e fa’ esattamente come io t’ho comandato! JER 50:22 S’ode nel paese un grido di guerra, e grande è il disastro. JER 50:23 Come mai s’è rotto, s’è spezzato il martello di tutta la terra? Come mai Babilonia è divenuta una desolazione fra le nazioni? JER 50:24 Io t’ho teso un laccio, e tu, o Babilonia, vi sei stata presa, senza che te n’accorgessi; sei stata trovata, ed arrestata, perché ti sei messa in guerra contro l’Eterno. JER 50:25 L’Eterno ha aperto la sua armeria, e ha tratto fuori le armi della sua indignazione; poiché questa è un’opera che il Signore, l’Eterno degli eserciti, ha da compiere nel paese de’ Caldei. JER 50:26 Venite contro a lei da tutte le parti, aprite i suoi granai, ammucchiatela come tante mannelle, votatela allo sterminio, che nulla ne resti! JER 50:27 Uccidete tutti i suoi tori, fateli scendere al macello! Guai a loro! poiché il loro giorno è giunto, il giorno della loro visitazione. JER 50:28 S’ode la voce di quelli che fuggono, che scampano dal paese di Babilonia per annunziare in Sion la vendetta dell’Eterno, del nostro Dio, la vendetta del suo tempio. JER 50:29 Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che tirano d’arco; accampatevi contro a lei d’ogn’intorno, nessuno ne scampi; rendetele secondo le sue opere, fate interamente a lei com’ella ha fatto; poich’ella è stata arrogante contro l’Eterno, contro il Santo d’Israele. JER 50:30 Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze, e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno, dice l’Eterno. JER 50:31 Eccomi a te, o arrogante, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti; poiché il tuo giorno è giunto, il tempo ch’io ti visiterò. JER 50:32 L’arrogante vacillerà, cadrà, e non vi sarà chi lo rialzi; e io appiccherò il fuoco alle sue città, ed esso divorerà tutti i suoi dintorni. JER 50:33 Così parla l’Eterno degli eserciti: I figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda sono oppressi insieme; tutti quelli che li han menati in cattività li tengono, e rifiutano di lasciarli andare. JER 50:34 Il loro vindice è forte; ha nome l’Eterno degli eserciti; certo egli difenderà la loro causa, dando requie alla terra e gettando lo scompiglio fra gli abitanti di Babilonia. JER 50:35 La spada sovrasta ai Caldei, dice l’Eterno, agli abitanti di Babilonia, ai suoi capi, ai suoi savi. JER 50:36 La spada sovrasta ai millantatori, che risulteranno insensati; la spada sovrasta ai suoi prodi, che saranno atterriti; JER 50:37 la spada sovrasta ai suoi cavalli, ai suoi carri, a tutta l’accozzaglia di gente ch’è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante donne; la spada sovrasta ai suoi tesori, che saran saccheggiati. JER 50:38 La siccità sovrasta alle sue acque, che saran prosciugate, poiché è un paese d’immagini scolpite, vanno in delirio per quegli spauracchi dei loro idoli. JER 50:39 Perciò gli animali del deserto con gli sciacalli si stabiliranno quivi, e vi si stabiliranno gli struzzi; nessuno vi dimorerà più in perpetuo, non sarà più abitata d’età in età. JER 50:40 Come avvenne quando Dio sovvertì Sodoma, Gomorra, e le città loro vicine, dice l’Eterno, nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun figliuol d’uomo. JER 50:41 Ecco, un popolo viene dal settentrione; una grande nazione e molti re sorgono dalle estremità della terra. JER 50:42 Essi impugnano l’arco ed il dardo; son crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montan cavalli; son pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figliuola di Babilonia! JER 50:43 Il re di Babilonia n’ode la fama, e le sue mani s’illanguidiscono; l’angoscia lo coglie, un dolore come di donna che partorisce. JER 50:44 Ecco, egli sale come un leone dalle rive lussureggianti del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire ad un tratto gli abitanti e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è simile a me? chi m’ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi a fronte? JER 50:45 Perciò, ascoltate il disegno che l’Eterno ha concepito contro Babilonia, e i pensieri che medita contro il paese de’ Caldei! Certo, saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata. JER 50:46 Al rumore della presa di Babilonia trema la terra, e se n’ode il grido fra le nazioni. JER 51:1 Così parla l’Eterno: Ecco, io faccio levare contro Babilonia e contro gli abitanti di questo paese, ch’è il cuore de’ miei nemici, un vento distruttore. JER 51:2 E mando contro Babilonia degli stranieri che la ventoleranno, e vuoteranno il suo paese; poiché, nel giorno della calamità, piomberanno su di lei da tutte le parti. JER 51:3 Tenda l’arciere il suo arco contro chi tende l’arco, e contro chi s’erge fieramente nella sua corazza! Non risparmiate i suoi giovani, votate allo sterminio tutto il suo esercito! JER 51:4 Cadano uccisi nel paese de’ Caldei, crivellati di ferite per le vie di Babilonia! JER 51:5 Poiché Israele e Giuda non son vedovati del loro Dio, dell’Eterno degli eserciti; e il paese de’ Caldei è pieno di colpe contro il Santo d’Israele. JER 51:6 Fuggite di mezzo a Babilonia, e salvi ognuno la sua vita, guardate di non perire per l’iniquità di lei! Poiché questo è il tempo della vendetta dell’Eterno; egli le dà la sua retribuzione. JER 51:7 Babilonia era nelle mani dell’Eterno una coppa d’oro, che inebriava tutta la terra; le nazioni han bevuto del suo vino, perciò le nazioni son divenute deliranti. JER 51:8 A un tratto Babilonia è caduta, è frantumata. Mandato su di lei alti lamenti, prendete del balsamo pel suo dolore; forse guarirà! JER 51:9 Noi abbiam voluto guarire Babilonia, ma essa non è guarita; abbandonatela, e andiamocene ognuno al nostro paese; poiché la sua punizione arriva sino al cielo, s’innalza fino alle nuvole. JER 51:10 L’Eterno ha prodotto in luce la giustizia della nostra causa: venite, raccontiamo in Sion l’opera dell’Eterno, del nostro Dio. JER 51:11 Forbite le saette, imbracciate gli scudi! L’Eterno ha eccitato lo spirito dei re dei Medi, perché il suo disegno contro Babilonia è di distruggerla; poiché questa è la vendetta dell’Eterno, la vendetta del suo tempio. JER 51:12 Alzate la bandiera contro le mura di Babilonia! Rinforzate le guardie, ponete le sentinelle, preparate gli agguati! Poiché l’Eterno ha divisato e già mette ad effetto ciò che ha detto contro gli abitanti di Babilonia. JER 51:13 O tu che abiti in riva alle grandi acque, tu che abbondi di tesori, la tua fine è giunta, il termine delle tue rapine! JER 51:14 L’Eterno degli eserciti l’ha giurato per se stesso: Sì, certo, io t’empirò d’uomini come di locuste ed essi leveranno contro di te gridi di trionfo. JER 51:15 Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra, con la sua sapienza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli. JER 51:16 Quando fa udire la sua voce, v’è un rumor d’acque nel cielo, ei fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e trae il vento dai suoi serbatoi; JER 51:17 ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza, ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono una menzogna, e non v’è soffio vitale in loro. JER 51:18 Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo, periranno. JER 51:19 A loro non somiglia Colui ch’è la parte di Giacobbe; perché Egli è quel che ha formato tutte le cose, e Israele è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l’Eterno degli eserciti. JER 51:20 O Babilonia, tu sei stata per me un martello, uno strumento di guerra; con te ho schiacciato le nazioni, con te ho distrutto i regni; JER 51:21 con te ho schiacciato cavalli e cavalieri, con te ho schiacciato i carri e chi vi stava sopra; JER 51:22 con te ho schiacciato uomini e donne, con te ho schiacciato vecchi e bambini, con te ho schiacciato giovani e fanciulle; JER 51:23 con te ho schiacciato i pastori e i lor greggi, con te ho schiacciato i lavoratori e i lor buoi aggiogati; con te ho schiacciato governatori e magistrati. JER 51:24 Ma, sotto gli occhi vostri, io renderò a Babilonia e a tutti gli abitanti della Caldea tutto il male che han fatto a Sion, dice l’Eterno. JER 51:25 Eccomi a te, o montagna di distruzione, dice l’Eterno; a te che distruggi tutta la terra! Io stenderò la mia mano su di te, ti rotolerò giù dalle rocce, e farò di te una montagna bruciata. JER 51:26 E da te non si trarrà più pietra angolare, né pietre da fondamenta; ma tu sarai una desolazione perpetua, dice l’Eterno. JER 51:27 Issate una bandiera sulla terra! Sonate la tromba fra le nazioni! Preparate le nazioni contro di lei, chiamate a raccolta contro di lei i regni d’Ararat, di Minni e d’Ashkenaz! Costituite contro di lei de’ generali! Fate avanzare i cavalli come locuste dalle ali ritte. JER 51:28 Preparate contro di lei le nazioni, i re di Media, i suoi governatori, tutti i suoi magistrati, e tutti i paesi de’ suoi domini. JER 51:29 La terra trema, è in doglia, perché i disegni dell’Eterno contro Babilonia s’effettuano: di ridurre il paese di Babilonia in un deserto senz’abitanti. JER 51:30 I prodi di Babilonia cessan di combattere; se ne stanno nelle loro fortezze; la loro bravura è venuta meno, son come donne; le sue abitazioni sono in fiamme, le sbarre delle sue porte sono spezzate. JER 51:31 Un corriere incrocia l’altro, un messaggero incrocia l’altro, per annunziare al re di Babilonia che la sua città è presa da ogni lato, JER 51:32 che i guadi son occupati, che le paludi sono in preda alle fiamme, che gli uomini di guerra sono allibiti. JER 51:33 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: La figliuola di Babilonia è come un’aia al tempo in cui la si trebbia; ancora un poco, e verrà per lei il tempo della mietitura. JER 51:34 Nebucadnetsar, re di Babilonia, ci ha divorati, ci ha schiacciati, ci ha posti là come un vaso vuoto; ci ha inghiottiti come un dragone; ha empito il suo ventre con le nostre delizie, ci ha cacciati via. JER 51:35 “La violenza che m’è fatta e la mia carne ricadano su Babilonia”, dirà l’abitante di Sion; “Il mio sangue ricada sugli abitanti di Caldea”, dirà Gerusalemme. JER 51:36 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io difenderò la tua causa, e farò la tua vendetta! Io prosciugherò il suo mare, disseccherò la sua sorgente, JER 51:37 e Babilonia diventerà un monte di ruine, un ricetto di sciacalli, un oggetto di stupore e di scherno, un luogo senz’abitanti. JER 51:38 Essi ruggiranno assieme come leoni, grideranno come piccini di leonesse. JER 51:39 Quando saranno riscaldati, darò loro da bere, li inebrierò perché stiano allegri, e poi s’addormentino d’un sonno perpetuo, e non si risveglino più, dice l’Eterno. JER 51:40 Io li farò scendere al macello come agnelli, come montoni, come capri. JER 51:41 Come mai è stata presa Sceshac, ed è stata conquistata colei ch’era il vanto di tutta la terra? Come mai Babilonia è ella diventata una desolazione fra le nazioni? JER 51:42 Il mare è salito su Babilonia; essa è stata coperta dal tumulto de’ suoi flutti. JER 51:43 Le sue città son diventate una desolazione, una terra arida, un deserto, un paese dove non abita alcuno, per dove non passa alcun figliuol d’uomo. JER 51:44 Io punirò Bel in Babilonia, e gli trarrò di gola ciò che ha trangugiato, e le nazioni non affluiranno più a lui; perfin le mura di Babilonia son cadute. JER 51:45 O popolo mio, uscite di mezzo a lei, e salvi ciascuno la sua vita d’innanzi all’ardente ira dell’Eterno! JER 51:46 Il vostro cuore non s’avvilisca, e non vi spaventate delle voci che s’udranno nel paese; poiché un anno correrà una voce, e l’anno seguente correrà un’altra voce; vi sarà nel paese violenza, dominatore contro dominatore. JER 51:47 Perciò, ecco, i giorni vengono ch’io farò giustizia delle immagini scolpite di Babilonia, e tutto il suo paese sarà coperto d’onta, e tutti i suoi feriti a morte cadranno in mezzo a lei. JER 51:48 E i cieli, la terra, e tutto ciò ch’è in essi, giubileranno su Babilonia, perché i devastatori piomberanno su lei dal settentrione, dice l’Eterno. JER 51:49 Come Babilonia ha fatto cadere i feriti a morte d’Israele, così in Babilonia cadranno i feriti a morte di tutto il paese. JER 51:50 O voi che siete scampati dalla spada, partite, non vi fermate, ricordatevi da lungi dell’Eterno, e Gerusalemme vi ritorni in cuore! JER 51:51 Noi eravamo coperti d’onta all’udire gli oltraggi, la vergogna ci copriva la faccia, perché gli stranieri eran venuti nel santuario della casa dell’Eterno. JER 51:52 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io farò giustizia delle sue immagini scolpite, e in tutto il suo paese gemeranno i feriti a morte. JER 51:53 Quand’anche Babilonia s’elevasse fino al cielo, quand’anche rendesse inaccessibili i suoi alti baluardi, le verranno da parte mia dei devastatori, dice l’Eterno. JER 51:54 Giunge da Babilonia un grido, la notizia d’un gran disastro dalla terra de’ Caldei. JER 51:55 Poiché l’Eterno devasta Babilonia, e fa cessare il suo grande rumore; le onde dei devastatori muggono come grandi acque, se ne ode il fracasso; JER 51:56 poiché il devastatore piomba su lei, su Babilonia, i suoi prodi son presi, i loro archi spezzati, giacché l’Eterno è l’Iddio delle retribuzioni, non manca di rendere ciò ch’è dovuto. JER 51:57 Io inebrierò i suoi capi e i suoi savi, i suoi governatori, i suoi magistrati, i suoi prodi, ed essi s’addormenteranno d’un sonno eterno, e non si risveglieranno più, dice il Re, che ha nome l’Eterno degli eserciti. JER 51:58 Così parla l’Eterno degli eserciti: Le larghe mura di Babilonia saranno spianate al suolo, le sue alte porte saranno incendiate, sicché i popoli avran lavorato per nulla, le nazioni si saranno stancate per il fuoco. JER 51:59 Ordine dato dal profeta Geremia a Seraia, figliuolo di Neria, figliuolo di Mahaseia, quando si recò a Babilonia con Sedekia, re di Giuda, il quarto anno del regno di Sedekia. Seraia era capo dei ciambellani. JER 51:60 Geremia scrisse in un libro tutto il male che doveva accadere a Babilonia, cioè tutte queste parole che sono scritte riguardo a Babilonia. JER 51:61 E Geremia disse a Seraia: “Quando sarai arrivato a Babilonia, avrai cura di leggere tutte queste parole, JER 51:62 e dirai: O Eterno, tu hai detto di questo luogo che lo avresti distrutto, sì che non sarebbe più abitato né da uomo, né da bestia, e che sarebbe ridotto in una desolazione perpetua. JER 51:63 E quando avrai finito di leggere questo libro, tu vi legherai una pietra, lo getterai in mezzo all’Eufrate, JER 51:64 e dirai: Così affonderà Babilonia, e non si rialzerà più, a motivo del male ch’io faccio venire su di lei; cadrà esausta”. Fin qui, le parole di Geremia. JER 52:1 Sedekia avea ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figliuola di Geremia da Libna. JER 52:2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come avea fatto Joiakim. JER 52:3 E a causa dell’ira dell’Eterno contro Gerusalemme e Giuda, le cose arrivarono al punto che l’Eterno li cacciò dalla sua presenza. E Sedekia si ribellò al re di Babilonia. JER 52:4 L’anno nono del regno di Sedekia, il decimo giorno del decimo mese, Nebucadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; s’accampò contro di lei, e la circondò di posti fortificati. JER 52:5 E la città fu assediata fino all’undecimo anno del re Sedekia. JER 52:6 Il nono giorno del quarto mese, la carestia era grave nella città; e non c’era più pane per il popolo del paese. JER 52:7 Allora fu fatta una breccia alla città, e tutta la gente di guerra fuggì uscendo di notte dalla città, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte; e i fuggiaschi presero la via della pianura; JER 52:8 ma l’esercito dei Caldei inseguì il re, raggiunse Sedekia nelle pianure di Gerico, e tutto l’esercito di lui si disperse e l’abbandonò. JER 52:9 Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a Ribla nel paese di Hamath; ed egli pronunziò la sua sentenza contro di lui. JER 52:10 Il re di Babilonia fece scannare i figliuoli di Sedekia in presenza di lui; fece pure scannare tutti i capi di Giuda a Ribla. JER 52:11 Poi fece cavar gli occhi a Sedekia; e il re di Babilonia lo fece incatenare con una doppia catena di rame e lo menò a Babilonia, e lo mise in prigione, dove rimase fino al giorno della sua morte. JER 52:12 Or il decimo giorno del quinto mese era il diciannovesimo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, JER 52:13 e arse la casa dell’Eterno e la casa del re, diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, e arse tutte le case ragguardevoli. JER 52:14 E tutto l’esercito dei Caldei ch’era col capitano della guardia atterrò da tutte le parti le mura di Gerusalemme. JER 52:15 Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività una parte de’ più poveri del popolo, i superstiti ch’erano rimasti nella città, i fuggiaschi che s’erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. JER 52:16 Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei più poveri del paese a coltivar le vigne ed i campi. JER 52:17 I Caldei spezzarono le colonne di rame ch’erano nella casa dell’Eterno, le basi, il mar di rame ch’era nella casa dell’Eterno, e ne portaron via il rame a Babilonia. JER 52:18 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, i bacini, le coppe, e tutti gli utensili di rame coi quali si faceva il servizio. JER 52:19 Il capo della guardia prese pure le coppe, i bracieri, i bacini, le pignatte, i candelabri, le tazze e i calici, l’oro di ciò ch’era d’oro e l’argento di ciò ch’era d’argento. JER 52:20 Quanto alle due colonne, al mare e ai dodici buoi di rame che servivano di base e che Salomone avea fatti per la casa dell’Eterno, il rame di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. JER 52:21 L’altezza di una di queste colonne era di diciotto cubiti, e a misurarla in giro ci voleva un filo di dodici cubiti; aveva uno spessore di quattro dita, ed era vuota; JER 52:22 e v’era su un capitello di rame; e l’altezza d’ogni capitello era di cinque cubiti; attorno al capitello v’erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di rame; lo stesso era della seconda colonna, adorna pure di melagrane. JER 52:23 V’erano novantasei melagrane da ogni lato, e tutte le melagrane attorno al reticolato ammontavano a cento. JER 52:24 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della soglia, JER 52:25 e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, sette uomini di fra i consiglieri intimi del re che furon trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito che arruolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch’essi trovati nella città. JER 52:26 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse al re di Babilonia a Ribla, JER 52:27 e il re di Babilonia li fece colpire e mettere a morte a Ribla, nel paese di Hamath. JER 52:28 Così Giuda fu menato in cattività lungi dal suo paese. Questo è il popolo che Nebucadnetsar menò in cattività: il settimo anno, tremila ventitre Giudei; JER 52:29 il diciottesimo anno del suo regno, menò in cattività da Gerusalemme ottocento trentadue persone; JER 52:30 il ventitreesimo anno di Nebucadnetsar, Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività settecento quarantacinque Giudei: in tutto, quattromila seicento persone. JER 52:31 Il trentasettesimo anno della cattività di Joiakin, re di Giuda, il venticinquesimo giorno del dodicesimo mese, Evil-Merodac, re di Babilonia, l’anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Joiakin, re di Giuda, e lo trasse di prigione; JER 52:32 gli parlò benignamente, e mise il trono d’esso più in alto di quello degli altri re ch’eran con lui a Babilonia. JER 52:33 Gli fece mutare i suoi vestiti di prigione; e Joiakin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo ch’ei visse. JER 52:34 E quanto al suo mantenimento, durante tutto il tempo che visse, esso gli fu dato del continuo da parte del re di Babilonia, giorno per giorno, fino al giorno della sua morte. LAM 1:1 Come mai siede solitaria la città già così popolata? Come mai è diventata simile a una vedova, quella ch’era grande fra le nazioni; ed è stata ridotta tributaria colei ch’era principessa fra le province? LAM 1:2 Ella piange, piange, durante la notte, le lacrime le copron le guance; fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli; tutti i suoi amici l’hanno tradita, le son diventati nemici. LAM 1:3 Giuda è andato in esilio, a motivo dell’afflizione e del duro servaggio; abita in mezzo alle nazioni, non trova riposo; tutti i suoi persecutori l’han raggiunto quand’era fra le gole strette. LAM 1:4 Le vie di Sion fanno cordoglio, perché nessuno vien più alle solenni assemblee; tutte le sue porte sono deserte; i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono addolorate, ed ella stessa è piena d’amarezza. LAM 1:5 I suoi avversari han preso il sopravvento, i suoi nemici prosperano; poiché l’Eterno l’ha afflitta per la moltitudine delle sue trasgressioni; i suoi bambini sono andati in cattività, davanti all’avversario. LAM 1:6 E dalla figliuola di Sion se n’è andato tutto il suo splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovan pastura e se ne vanno spossati dinanzi a colui che l’insegue. LAM 1:7 Nei giorni della sua afflizione, della sua vita errante, Gerusalemme si ricorda di tutti i beni preziosi che possedeva fino dai giorni antichi; ora che il suo popolo è caduto in man dell’avversario, e nessuno la soccorre, i suoi avversari la guardano, e ridono del suo misero stato. LAM 1:8 Gerusalemme ha gravemente peccato; perciò è divenuta come una cosa impura; tutti quelli che l’onoravano la sprezzano, perché han visto la sua nudità; ella stessa sospira, e volta la faccia. LAM 1:9 La sua lordura era nelle pieghe della sua veste; ella non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, non ha chi la consoli. “O Eterno, vedi la mia afflizione, poiché il nemico trionfa!” LAM 1:10 L’avversario ha steso la mano su quanto ella avea di più caro; poich’ella ha visto i pagani entrare nel suo santuario; que’ pagani, riguardo ai quali tu avevi comandato che non entrassero nella tua raunanza. LAM 1:11 Tutto il suo popolo sospira, cerca del pane; dà le cose sue più preziose in cambio di cibo, per rianimar la sua vita. “Guarda, o Eterno, vedi in che stato abietto io son ridotta! LAM 1:12 Nulla di simile v’avvenga, o voi che passate di qui! Mirate, guardate, se v’è dolore pari al dolore da cui sono oppressa, e col quale l’Eterno m’ha afflitta nel giorno dell’ardente sua ira. LAM 1:13 Dall’alto egli ha mandato un fuoco nelle mie ossa, che se n’è impadronito; egli ha teso una rete ai miei piedi, m’ha rovesciata a terra; m’ha gettata nella desolazione, in un languore di tutti i giorni. LAM 1:14 Dalla sua mano è legato il giogo delle mie trasgressioni, che s’intrecciano, gravano sul mio collo; egli ha fiaccato la mia forza; il Signore m’ha dato in mani, alle quali non posso resistere. LAM 1:15 Il Signore ha atterrati entro il mio recinto tutti i miei prodi; ha convocato contro di me una gran raunanza, per schiacciare i miei giovani; il Signore ha calcato, come in un tino, la vergine figliuola di Giuda. LAM 1:16 Per questo, io piango; i miei occhi, i miei occhi si struggono in lacrime, perché lungi da me è il consolatore, che potrebbe rianimarmi la vita. I miei figliuoli son desolati, perché il nemico ha trionfato”. LAM 1:17 Sion stende le mani… non v’è alcuno che la consoli; l’Eterno ha comandato ai nemici di Giacobbe di circondarlo da tutte le parti. Gerusalemme è, in mezzo a loro, come una cosa impura. LAM 1:18 “L’Eterno è giusto, poiché io mi son ribellata alla sua parola. Deh, ascoltate, o popoli tutti, e vedete il mio dolore! Le mie vergini ed i miei giovani sono andati in cattività. LAM 1:19 Io ho chiamato i miei amanti, ma essi m’hanno ingannata; i miei sacerdoti e i miei anziani hanno esalato l’anima nella città, mentre cercavan del cibo per rianimarsi la vita. LAM 1:20 O Eterno, guarda, ch’io sono in angoscia! Le mie viscere si commuovono, il cuore mi si sconvolge in seno, perché la mia ribellione è stata grave. Fuori, la spada mi orba de’ miei figliuoli; dentro, sta la morte. LAM 1:21 M’odon sospirare… non v’è chi mi consoli. Tutti i miei nemici hanno udita la mia sciagura, e si rallegrano che tu l’abbia cagionata; tu farai venire il giorno che hai annunziato, e allora saranno come me. LAM 1:22 Venga dinanzi a te tutta la loro malvagità, e trattali come hai trattato me a motivo di tutte le mie trasgressioni! Poiché i miei sospiri son numerosi, e il mio cuore è languente”. LAM 2:1 Come mai ha il Signore, nella sua ira, coperto d’una nube oscura la figliuola di Sion? Egli ha gettato di cielo in terra la gloria d’Israele, e non s’è ricordato dello sgabello de’ suoi piedi, nel giorno della sua ira! LAM 2:2 Il Signore ha distrutto senza pietà tutte le dimore di Giacobbe; nella sua ira, ha rovesciato, ha stese al suolo le fortezze della figliuola di Giuda, ne ha profanato il regno e i capi. LAM 2:3 Nell’ardente sua ira, ha infranta tutta la potenza d’Israele; ha ritirato la propria destra in presenza del nemico; ha consumato Giacobbe a guisa di fuoco fiammeggiante che divora d’ogn’intorno. LAM 2:4 Ha teso il suo arco come il nemico, ha alzata la destra come un avversario, ha trucidato tutti quelli ch’eran più cari a vedersi; ha riversato il suo furore come un fuoco sulla tenda della figliuola di Sion. LAM 2:5 Il Signore è divenuto come un nemico; ha divorato Israele; ha divorato tutti i suoi palazzi, ha distrutto le sue fortezze, ha moltiplicato nella figliuola di Giuda i lamenti e i gemiti. LAM 2:6 Ha devastato la propria tenda come un giardino, ha distrutto il luogo della sua raunanza; l’Eterno ha fatto dimenticare in Sion le feste solenni ed i sabati, e, nell’indignazione della sua ira, ha reietto re e sacerdoti. LAM 2:7 Il Signore ha preso in disgusto il suo altare, ha aborrito il suo santuario, ha dato i muri de’ palazzi di Sion in mano dei nemici, i quali han levato grida nella casa dell’Eterno, come in un giorno di festa. LAM 2:8 L’Eterno ha deciso di distruggere le mura della figliuola di Sion; ha steso la corda, non ha ritirato la mano, prima d’averli distrutti; ha coperto di lutto bastioni e mura; gli uni e le altre languiscono. LAM 2:9 Le sue porte sono affondate in terra; egli ha distrutto, spezzato le sue sbarre; il suo re e i suoi capi sono fra le nazioni; non v’è più legge, ed anche i suoi profeti non ricevono più visioni dall’Eterno. LAM 2:10 Gli anziani della figliuola di Sion seggono in terra in silenzio; si son gettati della polvere sul capo, si son cinti di sacchi; le vergini di Gerusalemme curvano il capo al suolo. LAM 2:11 I miei occhi si consumano pel tanto lacrimare, le mie viscere si commuovono, il mio fegato si spande in terra per il disastro della figliuola del mio popolo, al pensiero de’ bambini e de’ lattanti che venivano meno per le piazze della città. LAM 2:12 Essi chiedevano alle loro madri: “Dov’è il pane, dov’è il vino?…” e intanto venivano meno come de’ feriti a morte nelle piazze della città, e rendevano l’anima sul seno delle madri loro. LAM 2:13 Che ti dirò? A che ti paragonerò, o figliuola di Gerusalemme? Che troverò di simile a te per consolarti, o vergine figliuola di Gerusalemme? Poiché la tua ferita è larga quanto il mare; chi ti potrà guarire? LAM 2:14 I tuoi profeti hanno avuto per te visioni vane e delusorie; non hanno messo a nudo la tua nequizia, per stornare da te la cattività; le profezie che hanno fatto a tuo riguardo non eran che oracoli vani e seduttori. LAM 2:15 Tutti i passanti batton le mani al vederti; fischiano e scuotono il capo al veder la figliuola di Gerusalemme: “E’ questa la città che la gente chiamava una bellezza perfetta, la gioia di tutta la terra?” LAM 2:16 Tutti i tuoi nemici apron larga la bocca contro di te; fischiano, digrignano i denti, dicono: “L’abbiamo inghiottita! Sì, questo è il giorno che aspettavamo; ci siam giunti, lo vediamo!” LAM 2:17 L’Eterno ha fatto quello che s’era proposto; ha adempiuta la parola che avea pronunziata fino dai giorni antichi; ha distrutto senza pietà, ha fatto di te la gioia del nemico, ha esaltato la potenza de’ tuoi avversari. LAM 2:18 Il loro cuore grida al Signore: “O mura della figliuola di Sion, spandete lacrime come un torrente, giorno e notte! Non vi date requie, non abbiano riposo le pupille degli occhi vostri! LAM 2:19 Levatevi, gridate di notte, al principio d’ogni vigilia! Spandete com’acqua il cuor vostro davanti alla faccia del Signore! Levate le mani verso di lui per la vita de’ vostri bambini, che vengon meno per la fame ai canti di tutte le strade!” LAM 2:20 “Guarda, o Eterno, considera! Chi mai hai trattato così? Delle donne han divorato il frutto delle loro viscere, i bambini che accarezzavano! Sacerdoti e profeti sono stati massacrati nel santuario del Signore! LAM 2:21 Fanciulli e vecchi giacciono per terra nelle vie; le mie vergini e i miei giovani son caduti per la spada; tu li hai uccisi nel dì della tua ira, li hai massacrati senza pietà. LAM 2:22 Tu hai convocato, come ad un giorno di festa solenne, i miei terrori da tutte le parti; e nel giorno dell’ira dell’Eterno non v’è stato né scampato né fuggiasco, quelli ch’io avevo accarezzati e allevati, il mio nemico li ha consumati!” LAM 3:1 Io sono un uomo che ha veduto l’afflizione sotto la verga del suo furore. LAM 3:2 Egli m’ha condotto, m’ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. LAM 3:3 Sì, contro di me di nuovo volge la sua mano tutto il giorno. LAM 3:4 Egli ha consunta la mia carne e la mia pelle, ha fiaccato le mie ossa. LAM 3:5 Ha costituito una cinta contro di me, m’ha circondato d’amarezza e d’affanno. LAM 3:6 M’ha fatto abitare in luoghi tenebrosi, come quelli che son morti da lungo tempo. LAM 3:7 Egli m’ha circondato d’un muro, perché non esca: m’ha caricato di pesanti catene. LAM 3:8 Anche quando grido e chiamo al soccorso, egli chiude l’accesso alla mia preghiera. LAM 3:9 Egli m’ha sbarrato la via di blocchi di pietra, ha sconvolti i miei sentieri. LAM 3:10 Egli è stato per me come un orso in agguato, come un leone in luoghi nascosti. LAM 3:11 Egli m’ha sviato dal mio cammino e m’ha squarciato, m’ha reso desolato. LAM 3:12 Ha teso il suo arco, m’ha preso come mira delle sue frecce. LAM 3:13 M’ha fatto penetrar nelle reni le saette del suo turcasso. LAM 3:14 Io son diventato lo scherno di tutto il mio popolo, la sua canzone di tutto il giorno. LAM 3:15 Egli m’ha saziato d’amarezza, m’ha abbeverato d’assenzio. LAM 3:16 M’ha spezzato i denti con della ghiaia, m’ha affondato nella cenere. LAM 3:17 Tu hai allontanata l’anima mia dalla pace, io ho dimenticato il benessere. LAM 3:18 Io ho detto: “E’ sparita la mia fiducia, non ho più speranza nell’Eterno!” LAM 3:19 Ricordati della mia afflizione, della mia vita raminga, dell’assenzio e dell’amarezza! LAM 3:20 L’anima mia se ne ricorda del continuo, e n’è abbattuta dentro di me. LAM 3:21 Questo voglio richiamarmi alla mente, per questo voglio sperare: LAM 3:22 E’ una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente distrutti; poiché le sue compassioni non sono esaurite; LAM 3:23 si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà! LAM 3:24 “L’Eterno è la mia parte”, dice l’anima mia, “perciò spererò in lui”. LAM 3:25 L’Eterno è buono per quelli che sperano in lui, per l’anima che lo cerca. LAM 3:26 Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell’Eterno. LAM 3:27 Buona cosa è per l’uomo portare il giogo nella sua giovinezza. LAM 3:28 Si segga egli solitario e stia in silenzio quando l’Eterno glielo impone! LAM 3:29 Metta la sua bocca nella polvere! forse, v’è ancora speranza. LAM 3:30 Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi pure di vituperio! LAM 3:31 Poiché il Signore non ripudia in perpetuo; LAM 3:32 ma, se affligge, ha altresì compassione, secondo la moltitudine delle sue benignità; LAM 3:33 giacché non è volentieri ch’egli umilia ed affligge i figliuoli degli uomini. LAM 3:34 Quand’uno schiaccia sotto i piedi tutti i prigionieri della terra, LAM 3:35 quand’uno perverte il diritto d’un uomo nel cospetto dell’Altissimo, LAM 3:36 quando si fa torto ad alcuno nella sua causa, il Signore non lo vede egli? LAM 3:37 Chi mai dice una cosa che s’avveri, se il Signore non l’ha comandato? LAM 3:38 Il male ed il bene non procedon essi dalla bocca dell’Altissimo? LAM 3:39 Perché il vivente si rammaricherebbe? Ognuno si rammarichi del proprio peccato! LAM 3:40 Esaminiamo le nostre vie, scrutiamole, e torniamo all’Eterno! LAM 3:41 Eleviamo insiem con le mani, i nostri cuori a Dio ne’ cieli! LAM 3:42 Noi abbiam peccato, siamo stati ribelli, e tu non hai perdonato. LAM 3:43 Tu ti sei avvolto nella tua ira, e ci hai inseguiti; tu hai ucciso senza pietà; LAM 3:44 ti sei avvolto in una nuvola, perché la preghiera non potesse passare; LAM 3:45 tu hai fatto di noi delle spazzature, dei rifiuti, in mezzo ai popoli. LAM 3:46 Tutti i nostri nemici aprono larga la bocca contro di noi. LAM 3:47 Ci son toccati il terrore, la fossa, la desolazione e la ruina. LAM 3:48 I miei occhi si sciolgono in rivi d’acqua, a motivo della ruina della figliuola del mio popolo. LAM 3:49 L’occhio mio si scioglie in lacrime, senza posa, senza intermittenza, LAM 3:50 finché dal cielo l’Eterno non guardi e non veda il nostro stato. LAM 3:51 L’occhio mio m’affanna l’anima a motivo di tutte le figliuole della mia città. LAM 3:52 Quelli che mi son nemici senza cagione, m’han dato la caccia come a un uccello. LAM 3:53 M’hanno annientato la vita nella fossa, m’han gettato delle pietre addosso. LAM 3:54 Le acque salivano fin sopra al mio capo, io dicevo: “E’ finita per me!” LAM 3:55 Io ho invocato il tuo nome, o Eterno, dal fondo della fossa; LAM 3:56 tu hai udito la mia voce; non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, al mio grido! LAM 3:57 Nel giorno ch’io t’ho invocato ti sei avvicinato; tu hai detto: “Non temere!” LAM 3:58 O Signore, tu hai difesa la causa dell’anima mia, tu hai redento la mia vita. LAM 3:59 O Eterno, tu vedi il torto che m’è fatto, giudica tu la mia causa! LAM 3:60 Tu vedi tutto il loro rancore, tutte le loro macchinazioni contro di me. LAM 3:61 Tu odi i loro oltraggi, o Eterno, tutte le loro macchinazioni contro di me, LAM 3:62 il linguaggio di quelli che si levano contro di me, quello che meditano contro di me tutto il giorno! LAM 3:63 Guarda! quando si seggono, quando s’alzano, io sono la loro canzone. LAM 3:64 Tu li retribuirai, o Eterno, secondo l’opera delle loro mani. LAM 3:65 Darai loro induramento di cuore, la tua maledizione. LAM 3:66 Li inseguirai nella tua ira, e li sterminerai di sotto i cieli dell’Eterno. LAM 4:1 Come mai s’è oscurato l’oro, s’è alterato l’oro più puro? Come mai le pietre del santuario si trovano sparse qua e là ai canti di tutte le strade? LAM 4:2 I nobili figliuoli di Sion, pregiati al pari dell’oro fino, come mai son reputati quali vasi di terra, opera di mani di vasaio? LAM 4:3 Perfino gli sciacalli porgon le mammelle e allattano i lor piccini; la figliuola del mio popolo è divenuta crudele, come gli struzzi del deserto. LAM 4:4 La lingua del lattante gli s’attacca al palato, per la sete; i bambini chiedon del pane, e non v’è chi gliene dia. LAM 4:5 Quelli che si nutrivan di cibi delicati cadon d’inedia per le strade; quelli ch’erano allevati nella porpora abbracciano il letamaio. LAM 4:6 Il castigo dell’iniquità della figliuola del mio popolo e maggiore di quello del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d’uomo la colpisse. LAM 4:7 I suoi principi erano più splendenti della neve, più bianchi del latte; aveano il corpo più vermiglio del corallo, il lor volto era uno zaffiro. LAM 4:8 Il loro aspetto è ora più cupo del nero; non si riconoscon più per le vie; la loro pelle è attaccata alle ossa, è secca, è diventata come un legno. LAM 4:9 Più felici sono stati gli uccisi di spada di quelli che muoion di fame; poiché questi deperiscono estenuati, per mancanza de’ prodotti dei campi. LAM 4:10 Delle donne, pur sì pietose, hanno con le lor mani fatto cuocere i loro bambini, che han servito loro di cibo, nella ruina della figliuola del mio popolo. LAM 4:11 L’Eterno ha esaurito il suo furore, ha riservata l’ardente sua ira, ha acceso in Sion un fuoco, che ne ha divorato le fondamenta. LAM 4:12 Né i re della terra né alcun abitante del mondo avrebbero mai creduto che l’avversario, il nemico, sarebbe entrato nelle porte di Gerusalemme. LAM 4:13 Così è avvenuto per via de’ peccati de’ suoi profeti, delle iniquità de’ suoi sacerdoti, che hanno sparso nel mezzo di lei il sangue dei giusti. LAM 4:14 Essi erravan come ciechi per le strade, lordati di sangue, in guisa che non si potevano toccare le loro vesti. LAM 4:15 “Fatevi in là! Un impuro!” si gridava al loro apparire; “Fatevi in là! Fatevi in là! Non lo toccate!” Quando fuggivano, erravan qua e là, e si diceva fra le nazioni: “Non restino più qui!” LAM 4:16 La faccia dell’Eterno li ha dispersi, egli non volge più verso loro il suo sguardo; non s’è portato rispetto ai sacerdoti, né s’è avuto pietà de’ vecchi. LAM 4:17 E a noi si consumavano ancora gli occhi in cerca d’un soccorso, aspettato invano; dai nostri posti di vedetta scrutavamo la venuta d’una nazione che non potea salvarci. LAM 4:18 Si spiavano i nostri passi, impedendoci di camminare per le nostre piazze. “La nostra fine è prossima”, dicevamo: “I nostri giorni son compiuti, la nostra fine è giunta!” LAM 4:19 I nostri persecutori sono stati più leggeri delle aquile de’ cieli; ci han dato la caccia su per le montagne, ci han teso agguati nel deserto. LAM 4:20 Colui che ci fa respirare, l’unto dell’Eterno è stato preso nelle loro fosse; egli, del quale dicevamo: “Alla sua ombra noi vivremo fra le nazioni”. LAM 4:21 Rallegrati, gioisci, o figliuola d’Edom, che dimori nel paese di Uts! Anche fino a te passerà la coppa; tu t’inebrierai e ti nuderai. LAM 4:22 Il castigo della tua iniquità è finito, o figliuola di Sion! Egli non ti manderà più in cattività; egli punisce l’iniquità tua, o figliuola d’Edom, mette allo scoperto i tuoi peccati. LAM 5:1 Ricordati, Eterno, di quello che ci è avvenuto! Guarda e vedi il nostro obbrobrio! LAM 5:2 La nostra eredità è passata a degli stranieri, le nostre case, a degli estranei. LAM 5:3 Noi siam diventati orfani, senza padre, le nostre madri son come vedove. LAM 5:4 Noi beviamo la nostr’acqua a prezzo di danaro, le nostre legna ci vengono a pagamento. LAM 5:5 Col collo carico noi siamo inseguiti, siamo spossati, non abbiamo requie. LAM 5:6 Abbiam teso la mano verso l’Egitto e verso l’Assiria, per saziarci di pane. LAM 5:7 I nostri padri hanno peccato, e non sono più; e noi portiamo la pena delle loro iniquità. LAM 5:8 Degli schiavi dominano su noi, e non v’è chi ci liberi dalle loro mani. LAM 5:9 Noi raccogliamo il nostro pane col rischio della nostra vita, affrontando la spada del deserto. LAM 5:10 La nostra pelle brucia come un forno, per l’arsura della fame. LAM 5:11 Essi hanno disonorato le donne in Sion, le vergini nelle città di Giuda. LAM 5:12 I capi sono stati impiccati dalle loro mani, la persona de’ vecchi non è stata rispettata. LAM 5:13 I giovani han portato le macine, i giovanetti han vacillato sotto il carico delle legna. LAM 5:14 I vecchi hanno abbandonato la porta, i giovani la musica dei loro strumenti. LAM 5:15 La gioia de’ nostri cuori è cessata, le nostre danze son mutate in lutto. LAM 5:16 La corona ci è caduta dal capo; guai a noi, poiché abbiamo peccato! LAM 5:17 Per questo langue il nostro cuore, per questo s’oscuran gli occhi nostri: LAM 5:18 perché il monte di Sion è desolato, e vi passeggian le volpi. LAM 5:19 Ma tu, o Eterno, regni in perpetuo; il tuo trono sussiste d’età in età. LAM 5:20 Perché ci dimenticheresti tu in perpetuo, e ci abbandoneresti per un lungo tempo? LAM 5:21 Facci tornare a te, o Eterno, e noi torneremo! Ridonaci de’ giorni come quelli d’un tempo! LAM 5:22 Ché, ora, tu ci hai veramente reietti, e ti sei grandemente adirato contro di noi! EZE 1:1 Or avvenne l’anno trentesimo, il quinto giorno del quarto mese, che, essendo presso al fiume Kebar, fra quelli ch’erano stati menati in cattività, i cieli s’aprirono, e io ebbi delle visioni divine. EZE 1:2 Il quinto giorno del mese (era il quinto anno della cattività del re Joiakin), EZE 1:3 la parola dell’Eterno fu espressamente rivolta al sacerdote Ezechiele, figliuolo di Buzi, nel paese dei Caldei, presso al fiume Kebar; e la mano dell’Eterno fu quivi sopra lui. EZE 1:4 Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento di tempesta, una grossa nuvola con un globo di fuoco che spandeva tutto all’intorno d’essa uno splendore; e nel centro di quel fuoco si vedeva come del rame sfavillante in mezzo al fuoco. EZE 1:5 Nel centro del fuoco appariva la forma di quattro esseri viventi; e questo era l’aspetto loro: avevano sembianza umana. EZE 1:6 Ognuno d’essi aveva quattro facce, e ognuno quattro ali. EZE 1:7 I loro piedi eran diritti, e la pianta de’ loro piedi era come la pianta del piede d’un vitello; e sfavillavano come il rame terso. EZE 1:8 Avevano delle mani d’uomo sotto le ali ai loro quattro lati; e tutti e quattro avevano le loro facce e le loro ali. EZE 1:9 Le loro ali s’univano l’una all’altra; camminando, non si voltavano; ognuno camminava dritto dinanzi a sé. EZE 1:10 Quanto all’aspetto delle loro facce, essi avevan tutti una faccia d’uomo, tutti e quattro una faccia di leone a destra, tutti e quattro una faccia di bue a sinistra, e tutti e quattro una faccia d’aquila. EZE 1:11 Le loro facce e le loro ali erano separate nella parte superiore; ognuno aveva due ali che s’univano a quelle dell’altro, e due che coprivan loro il corpo. EZE 1:12 Camminavano ognuno dritto davanti a sé, andavano dove lo spirito li faceva andare, e, camminando, non si voltavano. EZE 1:13 Quanto all’aspetto degli esseri viventi, esso era come di carboni ardenti, come di fiaccole; quel fuoco circolava in mezzo agli esseri viventi, era un fuoco sfavillante, e dal fuoco uscivan de’ lampi. EZE 1:14 E gli esseri viventi correvano in tutti i sensi, simili al fulmine. EZE 1:15 Or com’io stavo guardando gli esseri viventi, ecco una ruota in terra, presso a ciascun d’essi, verso le loro quattro facce. EZE 1:16 L’aspetto delle ruote e la loro forma eran come l’aspetto del crisolito; tutte e quattro si somigliavano; il loro aspetto e la loro forma eran quelli d’una ruota che fosse attraversata da un’altra ruota. EZE 1:17 Quando si movevano, andavano tutte e quattro dal proprio lato, e, andando, non si voltavano. EZE 1:18 Quanto ai loro cerchi, essi erano alti e formidabili; e i cerchi di tutte e quattro eran pieni d’occhi d’ogn’intorno. EZE 1:19 Quando gli esseri viventi camminavano, le ruote si movevano allato a loro; e quando gli esseri viventi s’alzavan su da terra, s’alzavano anche le ruote. EZE 1:20 Dovunque lo spirito voleva andare, andavano anch’essi; e le ruote s’alzavano allato a quelli, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote. EZE 1:21 Quando quelli camminavano, anche le ruote si movevano; quando quelli si fermavano, anche queste si fermavano; e quando quelli s’alzavano su da terra, anche queste s’alzavano allato d’essi, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote. EZE 1:22 Sopra le teste degli esseri viventi c’era come una distesa di cielo, di colore simile a cristallo d’ammirabile splendore, e s’espandeva su in alto, sopra alle loro teste. EZE 1:23 Sotto la distesa si drizzavano le loro ali, l’una verso l’altra; e ne avevano ciascuno due che coprivano loro il corpo. EZE 1:24 E quand’essi camminavano, io sentivo il rumore delle loro ali, come il rumore delle grandi acque, come la voce dell’Onnipotente: un rumore di gran tumulto, come il rumore d’un accampamento; quando si fermavano, abbassavano le loro ali; EZE 1:25 e s’udiva un rumore che veniva dall’alto della distesa ch’era sopra le loro teste. EZE 1:26 E al disopra della distesa che stava sopra le loro teste, c’era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura d’un uomo, che vi stava assiso sopra, su in alto. EZE 1:27 Vidi pure come del rame terso, come del fuoco, che lo circondava d’ogn’intorno dalla sembianza dei suoi fianchi in su; e dalla sembianza dei suoi fianchi in giù vidi come del fuoco, come uno splendore tutto attorno a lui. EZE 1:28 Qual è l’aspetto dell’arco ch’è nella nuvola in un giorno di pioggia, tal era l’aspetto di quello splendore che lo circondava. Era una apparizione dell’immagine della gloria dell’Eterno. A questa vista caddi sulla mia faccia, e udii la voce d’uno che parlava. EZE 2:1 E mi disse: “Figliuol d’uomo, rizzati in piedi, e io ti parlerò”. EZE 2:2 E com’egli mi parlava, lo spirito entrò in me, e mi fece rizzare in piedi; e io udii colui che mi parlava. EZE 2:3 Egli mi disse: “Figliuol d’uomo, io ti mando ai figliuoli d’Israele, a nazioni ribelli, che si son ribellate a me; essi e i loro padri si son rivoltati contro di me fino a questo giorno. EZE 2:4 A questi figliuoli dalla faccia dura e dal cuore ostinato io ti mando, e tu dirai loro: Così parla il Signore, l’Eterno. EZE 2:5 E sia che t’ascoltino o non t’ascoltino giacché è una casa ribelle essi sapranno che v’è un profeta in mezzo a loro. EZE 2:6 E tu, figliuol d’uomo, non aver paura di loro, né delle loro parole, giacché tu stai colle ortiche e colle spine, e abiti fra gli scorpioni; non aver paura delle loro parole, non ti sgomentare davanti a loro, poiché sono una casa ribelle. EZE 2:7 Ma tu riferirai loro le mie parole, sia che t’ascoltino o non t’ascoltino, poiché sono ribelli. EZE 2:8 E tu, figliuol d’uomo, ascolta ciò che ti dico; non esser ribelle com’è ribelle questa casa; apri la bocca, e mangia ciò che ti do”. EZE 2:9 Io guardai, ed ecco una mano stava stesa verso di me, la quale teneva il rotolo d’un libro; EZE 2:10 ed egli lo spiegò davanti a me; era scritto di dentro e di fuori, e conteneva delle lamentazioni, de’ gemiti e dei guai. EZE 3:1 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, mangia ciò che tu trovi; mangia questo rotolo, e va’ e parla alla casa d’Israele”. EZE 3:2 Io aprii la bocca, ed egli mi fece mangiare quel rotolo. EZE 3:3 E mi disse: “Figliuol d’uomo, nutriti il ventre e riempiti le viscere di questo rotolo che ti do”. E io lo mangiai, e mi fu dolce in bocca, come del miele. EZE 3:4 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, va’, récati alla casa d’Israele, e riferisci loro le mie parole; EZE 3:5 poiché tu sei mandato, non a un popolo dal parlare oscuro e dalla lingua non intelligibile, ma alla casa d’Israele: EZE 3:6 non a molti popoli dal parlare oscuro e dalla lingua non intelligibile, di cui tu non intenda le parole. Certo, s’io ti mandassi a loro, essi ti darebbero ascolto; EZE 3:7 ma la casa d’Israele non ti vorrà ascoltare, perché non vogliono ascoltar me; giacché tutta la casa d’Israele ha la fronte dura e il cuore ostinato. EZE 3:8 Ecco, io t’induro la faccia, perché tu l’opponga alla faccia loro; induro la tua fronte, perché l’opponga alla fronte loro; EZE 3:9 io rendo la tua fronte come un diamante, più dura della selce; non li temere, non ti sgomentare davanti a loro, perché sono una casa ribelle”. EZE 3:10 Poi mi disse: “Figliuol d’uomo, ricevi nel cuor tuo tutte le parole che io ti dirò, e ascoltale con le tue orecchie. EZE 3:11 E va’ dai figliuoli del tuo popolo che sono in cattività, parla loro, e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno; sia che t’ascoltino o non ti ascoltino”. EZE 3:12 E lo spirito mi levò in alto, e io udii dietro a me il suono d’un gran fragore che diceva: “Benedetta sia la gloria dell’Eterno dalla sua dimora!” EZE 3:13 e udii pure il rumore delle ali degli esseri viventi che battevano l’una contro l’altra, il rumore delle ruote allato ad esse, e il suono d’un gran fragore. EZE 3:14 E lo spirito mi levò in alto, e mi portò via; e io andai, pieno d’amarezza nello sdegno del mio spirito; e la mano dell’Eterno era forte su di me. EZE 3:15 E giunsi da quelli ch’erano in cattività a Tel-abib presso al fiume Kebar, e mi fermai dov’essi dimoravano; e dimorai quivi sette giorni, mesto e silenzioso, in mezzo a loro. EZE 3:16 E in capo a sette giorni, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 3:17 “Figliuol d’uomo, io t’ho stabilito come sentinella per la casa d’Israele; e quando tu udrai dalla mia bocca una parola, tu l’avvertirai da parte mia. EZE 3:18 Quando io dirò all’empio: Certo morrai, se tu non l’avverti, e non parli per avvertire quell’empio di abbandonar la sua via malvagia, e salvargli così la vita, quell’empio morrà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. EZE 3:19 Ma, se tu avverti l’empio, ed egli non si ritrae dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morrà per la sua iniquità, ma tu avrai salvata l’anima tua. EZE 3:20 E quando un giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, se io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morrà, perché tu non l’avrai avvertito; morrà per il suo peccato, e le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. EZE 3:21 Però, se tu avverti quel giusto perché non pecchi, e non pecca, egli certamente vivrà, perch’è stato avvertito, e tu avrai salvata l’anima tua”. EZE 3:22 E la mano dell’Eterno fu quivi sopra me, ed egli mi disse: “Lèvati, va’ nella pianura, e quivi io parlerò teco”. EZE 3:23 Io dunque mi levai, uscii nella pianura, ed ecco che quivi stava la gloria dell’Eterno, gloria simile a quella che avevo veduta presso al fiume Kebar; e caddi sulla mia faccia. EZE 3:24 Ma lo spirito entrò in me; mi fece rizzare in piedi, e l’Eterno mi parlò e mi disse: “Va’, chiuditi in casa tua! EZE 3:25 E a te, figliuol d’uomo, ecco, ti si metteranno addosso delle corde, con esse ti si legherà, e tu non andrai in mezzo a loro. EZE 3:26 E io farò che la lingua ti s’attacchi al palato, perché tu rimanga muto e tu non possa esser per essi un censore; perché sono una casa ribelle. EZE 3:27 Ma quando io ti parlerò, t’aprirò la bocca, e tu dirai loro: Così parla il Signore, l’Eterno; chi ascolta, ascolti; chi non vuole ascoltare non ascolti; poiché sono una casa ribelle. EZE 4:1 E tu, figliuol d’uomo, prenditi un mattone, mettitelo davanti e disegnavi sopra una città, Gerusalemme; EZE 4:2 cingila d’assedio, costruisci contro di lei una torre, fa’ contro di lei dei bastioni, circondala di vari accampamenti, e disponi contro di lei, d’ogn’intorno, degli arieti. EZE 4:3 Prenditi poi una piastra di ferro, e collocala come un muro di ferro fra te e la città; vòlta la tua faccia contro di lei; sia ella assediata, e tu cingila d’assedio. Questo sarà un segno per la casa d’Israele. EZE 4:4 Poi sdraiati sul tuo lato sinistro, e metti sul questo lato l’iniquità della casa d’Israele; e per il numero di giorni che starai sdraiato su quel lato, tu porterai la loro iniquità. EZE 4:5 E io ti conterò gli anni della loro iniquità in un numero pari a quello di que’ giorni: trecentonovanta giorni. Tu porterai così l’iniquità della casa d’Israele. EZE 4:6 E quando avrai compiuti que’ giorni, ti sdraierai di nuovo sul tuo lato destro, e porterai l’iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni: t’impongo un giorno per ogni anno. EZE 4:7 Tu volgerai la tua faccia e il tuo braccio nudo verso l’assedio di Gerusalemme, e profeterai contro di lei. EZE 4:8 Ed ecco, io ti metterò addosso delle corde, e tu non potrai voltarti da un lato sull’altro, finché tu non abbia compiuti i giorni del tuo assedio. EZE 4:9 Prenditi anche del frumento, dell’orzo, delle fave, delle lenticchie, del miglio, del farro, mettili in un vaso, fattene del pane durante tutto il tempo che starai sdraiato sul tuo lato; ne mangerai per trecentonovanta giorni. EZE 4:10 Il cibo che mangerai sarà del peso di venti sicli per giorno; lo mangerai di tempo in tempo. EZE 4:11 Berrai pure dell’acqua a misura: la sesta parte d’un hin; la berrai di tempo in tempo. EZE 4:12 Mangerai delle focacce d’orzo, che cuocerai in loro presenza con escrementi d’uomo”. EZE 4:13 E l’Eterno disse: “Così i figliuoli d’Israele mangeranno il loro pane contaminato, fra le nazioni dove io li caccerò”. EZE 4:14 Allora io dissi: “Ahimè, Signore, Eterno, ecco, l’anima mia non è stata contaminata; dalla mia fanciullezza a ora, non ho mai mangiato carne di bestia morta da sé o sbranata, e non m’è mai entrata in bocca alcuna carne infetta”. EZE 4:15 Ed egli mi disse: “Guarda io ti do dello sterco bovino, invece d’escrementi d’uomo; sopra quello cuocerai il tuo pane!” EZE 4:16 Poi mi disse: “Figliuol d’uomo, io farò mancar del tutto il sostegno del pane a Gerusalemme; essi mangeranno il pane a peso e con angoscia e berranno l’acqua a misura e con costernazione, EZE 4:17 perché mancheranno di pane e d’acqua; e saranno costernati tutti quanti, e si struggeranno a motivo della loro iniquità. EZE 5:1 E tu, figliuol d’uomo, prenditi un ferro tagliente, prenditi un rasoio da barbiere, e fattelo passare sul capo e sulla barba; poi prenditi una bilancia da pesare, e dividi i peli che avrai tagliati. EZE 5:2 Bruciane una terza parte nel fuoco in mezzo alla città, quando i giorni dell’assedio saranno compiuti; poi prendine un’altra terza parte, e percuotila con la spada attorno alla città; e disperdi al vento l’ultima terza parte, dietro alla quale io sguainerò la spada. EZE 5:3 E di questa prendi una piccola quantità, e legala nei lembi della tua veste; EZE 5:4 e di questa prendi ancora una parte, gettala nel fuoco, e bruciala nel fuoco; di là uscirà un fuoco contro tutta la casa d’Israele. EZE 5:5 Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco Gerusalemme! Io l’avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano; EZE 5:6 ed ella, per darsi all’empietà, s’è ribellata alle mie leggi; più delle nazioni, e alle mie prescrizioni più de’ paesi che la circondano; poiché ha sprezzato le mie leggi, e non ha camminato seguendo le mie prescrizioni. EZE 5:7 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Poiché voi siete stati più insubordinati delle nazioni che vi circondano, in quanto non avete camminato seguendo le mie prescrizioni e non avete messo ad effetto le mie leggi e non avete neppure agito seguendo le leggi delle nazioni che vi circondano, EZE 5:8 così parla il Signore, l’Eterno: “Eccomi, vengo io da te! ed eseguirò in mezzo a te i miei giudizi, nel cospetto delle nazioni; EZE 5:9 e farò a te quello che non ho mai fatto e che non farò mai più così, a motivo di tutte le tue abominazioni. EZE 5:10 Perciò, in mezzo a te, dei padri mangeranno i loro figliuoli, e dei figliuoli mangeranno i loro padri; e io eseguirò su di te dei giudizi, e disperderò a tutti i venti quel che rimarrà di te. EZE 5:11 Perciò, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, perché tu hai contaminato il mio santuario con tutte le tue infamie e con tutte le tue abominazioni, anch’io ti raderò, l’occhio mio non risparmierà nessuno e anch’io non avrò pietà. EZE 5:12 Una terza parte di te morrà di peste, e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà per la spada attorno a te, e ne disperderò a tutti i venti l’altra terza parte, e sguainerò contro ad essa la spada. EZE 5:13 Così si sfogherà la mia ira, e io soddisfarò su loro il mio furore, e sarò pago; ed essi conosceranno che io, l’Eterno, ho parlato nella mia gelosia, quando avrò sfogato su loro il mio furore. EZE 5:14 E farò di te, sotto gli occhi di tutti i passanti, una desolazione, il vituperio delle nazioni che ti circondano. EZE 5:15 E il tuo obbrobrio e la tua ignominia saranno un ammaestramento e un oggetto di stupore per le nazioni che ti circondano, quand’io avrò eseguito su di te i miei giudizi con ira, con furore, con indignati castighi son io l’Eterno, che parlo EZE 5:16 quando avrò scoccato contro di loro i letali dardi della fame, apportatori di distruzione e che io tirerò per distruggervi, quando avrò aggravata su voi la fame e vi avrò fatto venir meno il sostegno del pane, EZE 5:17 quando avrò mandato contro di voi la fame e le male bestie che ti priveranno de’ figliuoli, quando la peste e il sangue saran passati per mezzo a te, e quando io avrò fatto venire su di te la spada. Io, l’Eterno, son quegli che parla!” EZE 6:1 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: “Figliuol d’uomo, EZE 6:2 volgi la tua faccia verso i monti d’Israele, profetizza contro di loro, e di’: EZE 6:3 O monti d’Israele, ascoltate la parola del Signore, dell’Eterno! Così parla il Signore, l’Eterno, ai monti ed ai colli, ai burroni ed alle valli: Eccomi, io fo venire su di voi la spada, e distruggerò i vostri alti luoghi. EZE 6:4 I vostri altari saranno desolati, le vostre colonne solari saranno infranti, e io farò cadere i vostri uccisi davanti ai vostri idoli. EZE 6:5 E metterò i cadaveri de’ figliuoli d’Israele davanti ai loro idoli, e spargerò le vostre ossa attorno ai vostri altari. EZE 6:6 Dovunque abitate, le città saranno deserte e gli alti luoghi desolati, affinché i vostri altari siano deserti e desolati, i vostri idoli siano infranti e scompaiano, le vostre colonne solari siano abbattute, e tutte le vostre opere siano spazzate via. EZE 6:7 I morti cadranno in mezzo a voi, e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 6:8 Nondimeno, io vi lascerò un residuo; poiché avrete alcuni scampati dalla spada fra le nazioni, quando sarete dispersi in vari paesi. EZE 6:9 E i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti dove saranno stati menati in cattività, poiché io spezzerò il loro cuore adultero che s’è stornato da me, e farò piangere i loro occhi che han commesso adulterio con i loro idoli; e avranno disgusto di loro stessi, per i mali che hanno commessi con tutte le loro abominazioni. EZE 6:10 E conosceranno che io sono l’Eterno, e che non invano li ho minacciati di far loro questo male. EZE 6:11 Così parla il Signore, l’Eterno: Batti le mani, batti del piede, e di’: Ahimè! a motivo di tutte le scellerate abominazioni della casa d’Israele, che cadrà per la spada, per la fame, per la peste. EZE 6:12 Chi sarà lontano morirà di peste; chi sarà vicino cadrà per la spada; e chi sarà rimasto e sarà assediato, perirà di fame; e io sfogherò così il mio furore su di loro. EZE 6:13 E voi conoscerete che io sono l’Eterno, quando i loro morti saranno in mezzo ai loro idoli, attorno ai loro altari, sopra ogni alto colle, su tutte le vette dei monti, sotto ogni albero verdeggiante, sotto ogni querce dal folto fogliame, là dove essi offrivano profumi d’odor soave a tutti i loro idoli. EZE 6:14 E io stenderò su di loro la mia mano, e renderò il paese più solitario e desolato del deserto di Dibla, dovunque essi abitano; e conosceranno che io sono l’Eterno”. EZE 7:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 7:2 “E tu, figliuol d’uomo, così parla il Signore, l’Eterno, riguardo al paese d’Israele: La fine! la fine viene sulle quattro estremità del paese! EZE 7:3 Ora ti sovrasta la fine, e io manderò contro di te la mia ira, ti giudicherò secondo la tua condotta, e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni. EZE 7:4 E l’occhio mio non ti risparmierà, io sarò senza pietà, ti farò ricadere addosso la tua condotta e le tue abominazioni saranno in mezzo a te; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 7:5 Così parla il Signore, l’Eterno: Una calamità! ecco viene una calamità! EZE 7:6 La fine viene! viene la fine! Ella si desta per te! ecco ella viene! EZE 7:7 Vien la tua volta, o abitante del paese! Il tempo viene, il giorno s’avvicina: giorno di tumulto, e non di grida di gioia su per i monti. EZE 7:8 Ora, in breve, io spanderò su di te il mio furore, sfogherò su di te la mia ira, ti giudicherò secondo la tua condotta, e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni. EZE 7:9 E l’occhio mio non ti risparmierà, io non avrò pietà, ti farò ricadere addosso la tua condotta, le tue abominazioni saranno in mezzo a te, e voi conoscerete che io, l’Eterno, son quegli che colpisce. EZE 7:10 Ecco il giorno! ecco ei viene! giunge la tua volta! La tua verga è fiorita! l’orgoglio è sbocciato! EZE 7:11 La violenza s’eleva e divien la verga dell’empietà; nulla più riman d’essi, della loro folla tumultuosa, del loro fracasso, nulla della loro magnificenza! EZE 7:12 Giunge il tempo, il giorno s’avvicina! Chi compra non si rallegri, chi vende non si dolga, perché un’ira ardente sovrasta a tutta la loro moltitudine. EZE 7:13 Poiché chi vende non tornerà in possesso di ciò che avrà venduto, anche se fosse tuttora in vita; poiché la visione contro tutta la loro moltitudine non sarà revocata, e nessuno potrà col suo peccato mantenere la propria vita. EZE 7:14 Suona la tromba, tutto è pronto, ma nessuno va alla battaglia; poiché l’ardore della mia ira sovrasta a tutta la loro moltitudine. EZE 7:15 Di fuori, la spada; di dentro, la peste e la fame! Chi è nei campi morrà per la spada: chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. EZE 7:16 E quelli di loro che riusciranno a scampare staranno su per i monti come le colombe delle valli, tutti quanti gemendo, ognuno per la propria iniquità. EZE 7:17 Tutte le mani diverranno fiacche, tutte le ginocchia si scioglieranno in acqua. EZE 7:18 E si cingeranno di sacchi, e lo spavento sarà la loro coperta; la vergogna sarà su tutti i volti, e avran tutti il capo rasato. EZE 7:19 Getteranno il loro argento per le strade, e il loro oro sarà per essi una immondezza; il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore dell’Eterno; non potranno saziare la loro fame, né empir loro le viscere, perché furon quelli la pietra d’intoppo per cui caddero nella loro iniquità. EZE 7:20 La bellezza dei loro ornamenti era per loro fonte d’orgoglio; e ne han fatto delle immagini delle loro abominazioni, delle loro divinità esecrande; perciò io farò che siano per essi una cosa immonda EZE 7:21 e abbandonerò tutto come preda in man degli stranieri e come bottino in man degli empi della terra, che lo profaneranno. EZE 7:22 E stornerò la mia faccia da loro; e i nemici profaneranno il mio intimo santuario; de’ furibondi entreranno in Gerusalemme, e la profaneranno. EZE 7:23 Prepara le catene! poiché questo paese è pieno di delitti di sangue, e questa città è piena di violenza. EZE 7:24 E io farò venire le più malvagie delle nazioni, che s’impossesseranno delle loro case: farò venir meno la superbia de’ potenti, e i loro santuari saran profanati. EZE 7:25 Vien la ruina! Essi cercheranno la pace, ma non ve ne sarà alcuna. EZE 7:26 Verrà calamità su calamità, allarme sopra allarme; essi chiederanno delle visioni al profeta e la legge mancherà ai sacerdoti, il consiglio agli anziani. EZE 7:27 Il re farà cordoglio, il principe si rivestirà di desolazione, e le mani del popolo del paese tremeranno di spavento. Io li tratterò secondo la loro condotta, e li giudicherò secondo che meritano: e conosceranno che io sono l’Eterno”. EZE 8:1 E il sesto anno, il quinto giorno del sesto mese, avvenne che, come io stavo seduto in casa mia e gli anziani di Giuda eran seduti in mia presenza, la mano del Signore, dell’Eterno, cadde quivi su me. EZE 8:2 Io guardai, ed ecco una figura d’uomo, che aveva l’aspetto del fuoco; dai fianchi in giù pareva di fuoco; e dai fianchi in su aveva un aspetto risplendente, come di terso rame. EZE 8:3 Egli stese una forma di mano, e mi prese per una ciocca de’ miei capelli; e lo spirito mi sollevò fra terra e cielo, e mi trasportò in visioni divine a Gerusalemme, all’ingresso della porta interna che guarda verso il settentrione, dov’era posto l’idolo della gelosia, che eccita a gelosia. EZE 8:4 Ed ecco che quivi era la gloria dell’Iddio d’Israele, come nella visione che avevo avuta nella valle. EZE 8:5 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, alza ora gli occhi verso il settentrione”. Ed io alzai gli occhi verso il settentrione, ed ecco che al settentrione della porta dell’altare, all’ingresso, stava quell’idolo della gelosia. EZE 8:6 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, vedi tu quello che costoro fanno? le grandi abominazioni che la casa d’Israele commette qui, perché io m’allontani dal mio santuario? Ma tu vedrai ancora altre più grandi abominazioni”. EZE 8:7 Ed egli mi condusse all’ingresso del cortile. Io guardai, ed ecco un buco nel muro. EZE 8:8 Allora egli mi disse: “Figliuol d’uomo, adesso fora il muro”. E quand’io ebbi forato il muro, ecco una porta. EZE 8:9 Ed egli mi disse: “Entra, e guarda le scellerate abominazioni che costoro commettono qui”. EZE 8:10 Io entrai, e guardai: ed ecco ogni sorta di figure di rettili e di bestie abominevoli, e tutti gl’idoli della casa d’Israele dipinti sul muro attorno attorno; EZE 8:11 e settanta fra gli anziani della casa d’Israele, in mezzo ai quali era Jaazania, figliuol di Shafan, stavano in piè davanti a quelli, avendo ciascuno un turibolo in mano, dal quale saliva il profumo d’una nuvola d’incenso. EZE 8:12 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, hai tu visto quello che gli anziani della casa d’Israele fanno nelle tenebre, ciascuno nelle camere riservate alle sue immagini? poiché dicono: L’Eterno non ci vede, l’Eterno ha abbandonato il paese”. EZE 8:13 Poi mi disse: “Tu vedrai ancora altre più grandi abominazioni che costoro commettono”. EZE 8:14 E mi menò all’ingresso della porta della casa dell’Eterno, che è verso il settentrione; ed ecco quivi sedevano delle donne che piangevano Tammuz. EZE 8:15 Ed egli mi disse: “Hai tu visto, figliuol d’uomo? Tu vedrai ancora delle abominazioni più grandi di queste”. EZE 8:16 E mi menò nel cortile della casa dell’Eterno; ed ecco, all’ingresso del tempio dell’Eterno, fra il portico e l’altare, circa venticinque uomini che voltavano le spalle alla casa dell’Eterno, e la faccia verso l’oriente; e si prostravano verso l’oriente, davanti al sole. EZE 8:17 Ed egli mi disse: “Hai visto, figliuol d’uomo? E’ egli poca cosa per la casa di Giuda di commettere le abominazioni che commette qui, perché abbia anche a riempire il paese di violenza, e a tornar sempre a provocarmi ad ira? Ed ecco che s’accostano il ramo al naso. EZE 8:18 E anch’io agirò con furore; l’occhio mio non li risparmierà, e io non avrò pietà; e per quanto gridino ad alta voce ai miei orecchi, io non darò loro ascolto”. EZE 9:1 Poi gridò ad alta voce ai miei orecchi, dicendo: “Fate accostare quelli che debbon punire la città, e ciascuno abbia in mano la sua arma di distruzione”. EZE 9:2 Ed ecco venire dal lato della porta superiore che guarda verso settentrione sei uomini, ognun dei quali aveva in mano la sua arma di distruzione; e in mezzo a loro stava un uomo vestito di lino, che aveva un corno da scrivano alla cintura; e vennero a mettersi di fianco all’altare di rame. EZE 9:3 E la gloria dell’Iddio d’Israele s’alzò di sul cherubino sul quale stava, e andò verso la soglia della casa; e l’Eterno chiamò l’uomo vestito di lino, che aveva il corno da scrivano alla cintura, e gli disse: EZE 9:4 “Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fa’ un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo di lei”. EZE 9:5 E agli altri disse, in modo ch’io intesi: “Passate per la città dietro a lui, e colpite; il vostro occhio non risparmi alcuno, e siate senza pietà; EZE 9:6 uccidete, sterminate vecchi, giovani, vergini, bambini e donne, ma non vi avvicinate ad alcuno che porti il segno; e cominciate dal mio santuario”. Ed essi cominciarono da quegli anziani che stavano davanti alla casa. EZE 9:7 Poi egli disse loro: “Contaminate la casa ed empite di morti i cortili! Uscite!” E quelli uscirono, e andarono colpendo per la città. EZE 9:8 E com’essi colpivano ed io ero rimasto solo, caddi sulla mia faccia e gridai: “Ahimè, Signore, Eterno, distruggerai tu tutto ciò che rimane d’Israele, riversando il tuo furore su Gerusalemme?” EZE 9:9 Ed egli mi rispose: “L’iniquità della casa d’Israele e di Giuda è oltremodo grande; il paese è pieno di sangue, e la città è piena di prevaricazioni; poiché dicono: L’Eterno ha abbandonato il paese, l’Eterno non vede nulla. EZE 9:10 Perciò, anche l’occhio mio non risparmierà nessuno, io non avrò pietà, e farò ricadere sul loro capo la loro condotta”. EZE 9:11 Ed ecco, l’uomo vestito di lino, che aveva il corno dello scrivano alla cintura, venne a fare il suo rapporto, dicendo: “Ho fatto come tu hai comandato”. EZE 10:1 Io guardai, ed ecco, sulla distesa sopra il capo dei cherubini, v’era come una pietra di zaffiro; si vedeva come una specie di trono che stava sopra loro. EZE 10:2 E l’Eterno parlò all’uomo vestito di lino, e disse: “Va’ fra le ruote sotto i cherubini, empiti le mani di carboni ardenti tolti di fra i cherubini, e spargili sulla città”. Ed egli v’andò in mia presenza. EZE 10:3 Or i cherubini stavano al lato destro della casa, quando l’uomo entrò là; e la nuvola riempì il cortile interno. EZE 10:4 E la gloria dell’Eterno s’alzò di sui cherubini, movendo verso la soglia della casa; e la casa fu ripiena della nuvola; e il cortile fu ripieno dello splendore della gloria dell’Eterno. EZE 10:5 E il rumore delle ali dei cherubini s’udì fino al cortile esterno, simile alla voce dell’Iddio onnipotente quand’egli parla. EZE 10:6 E quando l’Eterno ebbe dato all’uomo vestito di lino l’ordine di prender del fuoco di fra le ruote che son tra i cherubini, quegli venne a fermarsi presso una delle ruote. EZE 10:7 E uno dei cherubini stese la mano fra gli altri cherubini verso il fuoco ch’era fra i cherubini, ne prese e lo mise nelle mani dell’uomo vestito di lino, che lo ricevette, ed uscì. EZE 10:8 Or ai cherubini si vedeva una forma di mano d’uomo sotto alle ali. EZE 10:9 E io guardai, ed ecco quattro ruote presso ai cherubini, una ruota presso ogni cherubino; e le ruote avevano l’aspetto d’una pietra di crisolito. EZE 10:10 E, a vederle, tutte e quattro avevano una medesima forma, come se una ruota passasse attraverso all’altra. EZE 10:11 Quando si movevano, si movevano dai loro quattro lati; e, movendosi, non si voltavano, ma seguivano la direzione del luogo verso il quale guardava il capo, e, andando, non si voltavano. EZE 10:12 E tutto il corpo dei cherubini, i loro dossi, le loro mani, le loro ali, come pure le ruote, le ruote di tutti e quattro, eran pieni d’occhi tutto attorno. EZE 10:13 E udii che le ruote eran chiamate “Il Turbine”. EZE 10:14 E ogni cherubino aveva quattro facce: la prima faccia era una faccia di cherubino; la seconda faccia, una faccia d’uomo; la terza, una faccia di leone; la quarta, una faccia d’aquila. EZE 10:15 E i cherubini s’alzarono. Erano gli stessi esseri viventi, che avevo veduti presso il fiume Kebar. EZE 10:16 E quando i cherubini si movevano, anche le ruote si movevano allato a loro; e quando i cherubini spiegavano le ali per alzarsi da terra, anche le ruote non deviavano da presso a loro. EZE 10:17 Quando quelli si fermavano, anche queste si fermavano; quando quelli s’innalzavano, anche queste s’innalzavano con loro, perché lo spirito degli esseri viventi era in esse. EZE 10:18 E la gloria dell’Eterno si partì di sulla soglia della casa, e si fermò sui cherubini. EZE 10:19 E i cherubini spiegarono le loro ali e s’innalzarono su dalla terra; e io li vidi partire, con le ruote allato a loro. Si fermarono all’ingresso della porta orientale della casa dell’Eterno; e la gloria dell’Iddio d’Israele stava sopra di loro, su in alto. EZE 10:20 Erano gli stessi esseri viventi, che avevano veduti sotto l’Iddio d’Israele presso il fiume Kebar; e riconobbi che erano cherubini. EZE 10:21 Ognun d’essi avevan quattro facce, ognuno quattro ali; e sotto le loro ali appariva la forma di mani d’uomo. EZE 10:22 E quanto all’aspetto delle loro facce, eran le facce che avevo vedute presso il fiume Kebar; erano gli stessi aspetti, i medesimi cherubini. Ognuno andava dritto davanti a sé. EZE 11:1 Poi lo spirito mi levò in alto, e mi menò alla porta orientale della casa dell’Eterno che guarda verso levante; ed ecco, all’ingresso della porta, venticinque uomini; e in mezzo ad essi vidi Jaazania, figliuolo d’Azzur, e Pelatia, figliuolo di Benaia, capi del popolo. EZE 11:2 E l’Eterno mi disse: “Figliuol d’uomo, questi sono gli uomini che meditano l’iniquità, e dànno cattivi consigli in questa città. EZE 11:3 Essi dicono: Il tempo non è così vicino! Edifichiamo pur case! Questa città è la pentola e noi siamo la carne. EZE 11:4 Perciò profetizza contro di loro, profetizza, figliuol d’uomo!” EZE 11:5 E lo spirito dell’Eterno cadde su di me, e mi disse: “Di’: Così parla l’Eterno: Voi parlate a quel modo, o casa d’Israele, e io conosco le cose che vi passan per la mente. EZE 11:6 Voi avete moltiplicato i vostri omicidi in questa città, e ne avete riempite d’uccisi le strade. EZE 11:7 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: I vostri morti che avete stesi in mezzo a questa città sono la carne, e la città è la pentola; ma voi ne sarete tratti fuori. EZE 11:8 Voi avete paura della spada, e io farò venire su di voi la spada, dice il Signore, l’Eterno. EZE 11:9 Io vi trarrò fuori dalla città, e vi darò in man di stranieri; ed eseguirò su di voi i miei giudizi. EZE 11:10 Voi cadrete per la spada, io vi giudicherò sulle frontiere d’Israele, e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 11:11 Questa città non sarà per voi una pentola, e voi non sarete in mezzo a lei la carne; io vi giudicherò sulle frontiere d’Israele; EZE 11:12 e voi conoscerete che io sono l’Eterno, del quale non avete seguito le prescrizioni né messe in pratica le leggi, ma avete agito secondo le leggi delle nazioni che vi circondano”. EZE 11:13 Or avvenne che, come io profetavo a Pelatia, figliuolo di Benaia, morì; e io mi gettai con la faccia a terra, e gridai ad alta voce: “Ahimè, Signore, Eterno, farai tu una completa distruzione di quel che rimane d’Israele?” EZE 11:14 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 11:15 “Figliuol d’uomo, i tuoi fratelli, i tuoi fratelli, gli uomini del tuo parentado e tutta quanta la casa d’Israele son quelli ai quali gli abitanti di Gerusalemme hanno detto: Statevene lontani dall’Eterno! a noi è dato il possesso del paese. EZE 11:16 Perciò di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Benché io li abbia allontanati fra le nazioni e li abbia dispersi per i paesi, io sarò per loro, per qualche tempo, un santuario nei paesi dove sono andati. EZE 11:17 Perciò di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Io vi raccoglierò di fra i popoli, vi radunerò dai paesi dove siete stati dispersi, e vi darò il suolo d’Israele. EZE 11:18 E quelli vi verranno, e ne torranno via tutte le cose esecrande e tutte le abominazioni. EZE 11:19 E io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro un nuovo spirito, torrò via dalla loro carne il cuore di pietra, e darò loro un cuor di carne, EZE 11:20 perché camminino secondo le mie prescrizioni, e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; ed essi saranno il mio popolo, e io sarò il loro Dio. EZE 11:21 Ma quanto a quelli il cui cuore segue l’affetto che hanno alle loro cose esecrande e alle loro abominazioni, io farò ricadere sul loro capo la loro condotta, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 11:22 Poi i cherubini spiegarono le loro ali, e le ruote si mossero allato a loro; e la gloria dell’Iddio d’Israele stava su loro, in alto. EZE 11:23 E la gloria dell’Eterno s’innalzò di su mezzo alla città, e si fermò sul monte ch’è ad oriente della città. EZE 11:24 E lo spirito mi trasse in alto, e mi menò in Caldea presso quelli ch’erano in cattività, in visione, mediante lo spirito di Dio; e la visione che avevo avuta scomparve d’innanzi a me; EZE 11:25 e io riferii a quelli ch’erano in cattività tutte le parole che l’Eterno m’aveva dette in visione. EZE 12:1 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: EZE 12:2 “Figliuol d’uomo, tu abiti in mezzo a una casa ribelle che ha occhi per vedere e non vede, orecchi per udire e non ode perché è una casa ribelle. EZE 12:3 Perciò, figliuol d’uomo, preparati un bagaglio da esiliato e parti di giorno in loro presenza, come se tu andassi in esilio; parti, in loro presenza, dal luogo dove tu sei, per un altro luogo; forse vi porranno mente; perché sono una casa ribelle. EZE 12:4 Metti dunque fuori, di giorno, in loro presenza, il tuo bagaglio, simile a quello di chi va in esilio; poi la sera, esci tu stesso, in loro presenza, come fanno quelli che sen vanno esuli. EZE 12:5 Fa’, in loro presenza, un foro nel muro, e porta fuori per esso il tuo bagaglio. EZE 12:6 Portalo sulle spalle in loro presenza; portalo fuori quando farà buio; copriti la faccia per non veder la terra; perché io faccio di te un segno per la casa d’Israele”. EZE 12:7 E io feci così come m’era stato comandato; trassi fuori di giorno il mio bagaglio, bagaglio di esiliato, e sulla sera feci con le mie mani un foro nel muro; e quando fu buio portai fuori il bagaglio, e me lo misi su le spalle in loro presenza. EZE 12:8 E la mattina la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 12:9 “Figliuol d’uomo, la casa d’Israele, questa casa ribelle, non t’ha ella detto: Che fai? EZE 12:10 Di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Quest’oracolo concerne il principe ch’è in Gerusalemme, e tutta la casa d’Israele di cui essi fan parte. EZE 12:11 Di’: Io sono per voi un segno: come ho fatto io, così sarà fatto a loro: essi andranno in esilio, in cattività. EZE 12:12 Il principe ch’è in mezzo a loro porterà il suo bagaglio sulle spalle quando farà buio, e partirà; si farà un foro nel muro, per farlo uscire di lì; egli si coprirà la faccia per non veder coi suoi occhi la terra; EZE 12:13 e io stenderò su lui la mia rete, ed egli sarà preso nel mio laccio; lo menerò a Babilonia, nella terra dei Caldei, ma egli non la vedrà, e quivi morrà. EZE 12:14 E io disperderò a tutti i venti quelli che lo circondano per aiutarlo, e tutti i suoi eserciti, e sguainerò la spada dietro a loro. EZE 12:15 Ed essi conosceranno che io sono l’Eterno quando li avrò sparsi tra le nazioni e dispersi nei paesi stranieri. EZE 12:16 Ma lascerò di loro alcuni pochi uomini scampati dalla spada, dalla fame e dalla peste, affinché narrino tutte le loro abominazioni fra le nazioni dove saran giunti; e conosceranno che io sono l’Eterno”. EZE 12:17 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: EZE 12:18 “Figliuol d’uomo, mangia il tuo pane con tremore, e bevi la tua acqua con trepidazione ed ansietà; EZE 12:19 e di’ al popolo del paese: Così parla il Signore, l’Eterno, riguardo agli abitanti di Gerusalemme nella terra d’Israele: Mangeranno il loro pane con ansietà e berranno la loro acqua con desolazione, poiché il loro paese sarà desolato, spogliato di tutto ciò che contiene, a motivo della violenza di tutti quelli che l’abitano. EZE 12:20 Le città abitate saranno ridotte in rovina, e il paese sarà desolato; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 12:21 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 12:22 “Figliuol d’uomo: Che proverbio è questo che voi ripetete nel paese d’Israele quando dite: I giorni si prolungano e ogni visione è venuta meno? EZE 12:23 Perciò di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Io farò cessare questo proverbio, e non lo si ripeterà più in Israele; di’ loro, invece: I giorni s’avvicinano, e s’avvicina l’avveramento d’ogni visione; EZE 12:24 poiché nessuna visione sarà più vana, né vi sarà più divinazione ingannevole in mezzo alla casa d’Israele. EZE 12:25 Poiché io sono l’Eterno; qualunque sia la parola che avrò detta, ella sarà messa ad effetto; non sarà più differita; poiché nei vostri giorni, o casa ribelle, io pronunzierò una parola, e la metterò ad effetto, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 12:26 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: EZE 12:27 “Figliuol d’uomo, ecco, quelli della casa d’Israele dicono: La visione che costui contempla concerne lunghi giorni a venire, ed egli profetizza per dei tempi lontani. EZE 12:28 Perciò di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Nessuna della mie parole sarà più differita; la parola che avrò pronunziata sarà messa ad effetto, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 13:1 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 13:2 “Figliuol d’uomo, profetizza contro i profeti d’Israele che profetano, e di’ a quelli che profetano di loro senno: Ascoltate la parola dell’Eterno. EZE 13:3 Così parla il Signore, l’Eterno: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro proprio spirito, e parlano di cose che non hanno vedute! EZE 13:4 O Israele, i tuoi profeti sono stati come volpi tra le ruine! EZE 13:5 Voi non siete saliti alle brecce e non avete costruito riparo attorno alla casa d’Israele, per poter resistere alla battaglia nel giorno dell’Eterno. EZE 13:6 Hanno delle visioni vane, delle divinazioni menzognere, costoro che dicono: L’Eterno ha detto! mentre l’Eterno non li ha mandati; e sperano che la loro parola s’adempirà! EZE 13:7 Non avete voi delle visioni vane e non pronunziate voi divinazioni menzognere, quando dite: l’Eterno ha detto e io non ho parlato? EZE 13:8 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Poiché proferite cose vane e avete visioni menzognere, eccomi contro di voi, dice il Signore, l’Eterno. EZE 13:9 La mia mano sarà contro i profeti dalle visioni vane e dalle divinazioni menzognere; essi non saranno più nel consiglio del mio popolo, non saranno più iscritti nel registro della casa d’Israele, e non entreranno nel paese d’Israele; e voi conoscerete che io sono il Signore, l’Eterno. EZE 13:10 Giacché, sì, giacché sviano il mio popolo, dicendo: Pace! quando non v’è alcuna pace, e giacché quando il popolo edifica un muro, ecco che costoro lo intonacano di malta che non regge, EZE 13:11 di’ a quelli che lo intonacano di malta che non regge, ch’esso cadrà; verrà una pioggia scrosciante, e voi, o pietre di grandine, cadrete; e si scatenerà un vento tempestoso; EZE 13:12 ed ecco, quando il muro cadrà, non vi si dirà egli: E dov’è la malta con cui l’avevate intonacato? EZE 13:13 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Io, nel mio furore, farò scatenare un vento tempestoso, e, nella mia ira, farò cadere una pioggia scrosciante, e, nella mia indignazione, delle pietre di grandine sterminatrice. EZE 13:14 E demolirò il muro che voi avete intonacato con malta che non regge, lo rovescerò a terra, e i suoi fondamenti saranno messi allo scoperto; ed esso cadrà, e voi sarete distrutti in mezzo alle sue ruine, e conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 13:15 Così sfogherò il mio furore su quel muro, e su quelli che l’hanno intonacato di malta che non regge; e vi dirò: Il muro non è più, e quelli che lo intonacavano non sono più: EZE 13:16 cioè i profeti d’Israele, che profetano riguardo a Gerusalemme e hanno per lei delle visioni di pace, benché non vi sia pace alcuna, dice il Signore, l’Eterno. EZE 13:17 E tu, figliuol d’uomo, volgi la faccia verso le figliuole del tuo popolo che profetano di loro senno, e profetizza contro di loro, EZE 13:18 e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Guai alle donne che cuciono de’ cuscini per tutti i gomiti, e fanno de’ guanciali per le teste d’ogni altezza, per prendere le anime al laccio! Vorreste voi prendere al laccio le anime del mio popolo e salvare le vostre proprie anime? EZE 13:19 Voi mi profanate fra il mio popolo per delle manate d’orzo e per de’ pezzi di pane, facendo morire anime che non devono morire, e facendo vivere anime che non devono vivere, mentendo al mio popolo, che dà ascolto alle menzogne. EZE 13:20 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno; Eccomi ai vostri cuscini, coi quali voi prendete le anime al laccio, come uccelli! io ve li strapperò dalle braccia, e lascerò andare le anime: le anime, che voi prendete al laccio come gli uccelli. EZE 13:21 Strapperò pure i vostri guanciali, e libererò il mio popolo dalle vostre mani; ed egli non sarà più nelle vostre mani per cadere nei lacci, e voi saprete che io sono l’Eterno. EZE 13:22 Poiché avete contristato il cuore del giusto con delle menzogne, quand’io non lo contristavo, e avete fortificate le mani dell’empio perché non si convertisse dalla sua via malvagia per ottenere la vita, EZE 13:23 voi non avrete più visioni vane e non praticherete più la divinazione; e io libererò il mio popolo dalle vostre mani, e voi conoscerete che io sono l’Eterno”. EZE 14:1 Or vennero a me alcuni degli anziani d’Israele, e si sedettero davanti a me. EZE 14:2 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 14:3 “Figliuol d’uomo, questi uomini hanno innalzato i loro idoli nel loro cuore, e si son messi davanti l’intoppo che li fa cadere nella loro iniquità; come potrei io esser consultato da costoro? EZE 14:4 Perciò parla e di’ loro: Così dice il Signore, l’Eterno: Chiunque della casa d’Israele innalza i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l’intoppo che lo fa cadere nella sua iniquità, e poi viene al profeta, io, l’Eterno, gli risponderò come si merita per la moltitudine de’ suoi idoli, EZE 14:5 affin di prendere per il loro cuore quelli della casa d’Israele che si sono alienati da me tutti quanti per i loro idoli. EZE 14:6 Perciò di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Tornate, ritraetevi dai vostri idoli, stornate le vostre facce da tutte le vostre abominazioni. EZE 14:7 Poiché, a chiunque della casa d’Israele o degli stranieri che soggiornano in Israele si separa da me, innalza i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l’intoppo che lo fa cadere nella sua iniquità e poi viene al profeta per consultarmi per suo mezzo, risponderò io, l’Eterno, da me stesso. EZE 14:8 Io volgerò la mia faccia contro a quell’uomo, ne farò un segno e un proverbio, e lo sterminerò di mezzo al mio popolo; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 14:9 E se il profeta si lascia sedurre e dice qualche parola, io, l’Eterno, son quegli che avrò sedotto quel profeta; e stenderò la mia mano contro di lui, e lo distruggerò di mezzo al mio popolo d’Israele. EZE 14:10 E ambedue porteranno la pena della loro iniquità: la pena del profeta sarà pari alla pena di colui che lo consulta, EZE 14:11 affinché quelli della casa d’Israele non vadano più errando lungi da me, e non si contaminino più con tutte le loro trasgressioni, e siano invece mio popolo, e io sia il loro Dio, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 14:12 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: EZE 14:13 “Figliuol d’uomo, se un paese peccasse contro di me commettendo qualche prevaricazione, e io stendessi la mia mano contro di lui, e gli spezzassi il sostegno del pane, e gli mandassi contro la fame, e ne sterminassi uomini e bestie, EZE 14:14 e in mezzo ad esso si trovassero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, questi non salverebbero che le loro persone, per la loro giustizia, dice il Signore, l’Eterno. EZE 14:15 Se io facessi passare per quel paese delle male bestie che lo spopolassero, sì ch’esso rimanesse un deserto dove nessuno passasse più a motivo di quelle bestie, EZE 14:16 se in mezzo ad esso si trovassero quei tre uomini, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, essi non salverebbero né figliuoli né figliuole; essi soltanto sarebbero salvati, ma il paese rimarrebbe desolato. EZE 14:17 O se io facessi venire la spada contro quel paese, e dicessi: Passi la spada per il paese! in guisa che ne sterminasse uomini e bestie, EZE 14:18 se in mezzo ad esso si trovassero quei tre uomini, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, essi non salverebbero né figliuoli né figliuole, ma essi soltanto sarebbero salvati. EZE 14:19 O se contro quel paese mandassi la peste, e riversassi su d’esso il mio furore fino al sangue, per sterminare uomini e bestie, EZE 14:20 se in mezzo ad esso si trovassero Noè, Daniele e Giobbe, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, essi non salverebbero né figliuoli né figliuole; non salverebbero che le loro persone, per la loro giustizia. EZE 14:21 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Non altrimenti avverrà quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi giudizi: la spada, la fame, le male bestie e la peste, per sterminare uomini e bestie. EZE 14:22 Ma ecco, ne scamperà un residuo, de’ figliuoli e delle figliuole, che saran menati fuori, che giungeranno a voi, e di cui vedrete la condotta e le azioni; e allora vi consolerete del male che io faccio venire su Gerusalemme, di tutto quello che faccio venire su di lei. EZE 14:23 Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro azioni, e riconoscerete che, non senza ragione, io faccio quello che faccio contro di lei, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 15:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 15:2 “Figliuol d’uomo, il legno della vite che cos’è egli più di qualunque altro legno? che cos’è il tralcio ch’è fra gli alberi della foresta? EZE 15:3 Se ne può egli prendere il legno per farne un qualche lavoro? Si può egli trarne un cavicchio da appendervi un qualche oggetto? EZE 15:4 Ecco, esso è gettato nel fuoco, perché si consumi; il fuoco ne consuma i due capi, e il mezzo si carbonizza; è egli atto a farne qualcosa? EZE 15:5 Ecco, mentr’era intatto, non se ne poteva fare alcun lavoro; quanto meno se ne potrà fare qualche lavoro, quando il fuoco l’abbia consumato o carbonizzato! EZE 15:6 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: com’è fra gli alberi della foresta il legno della vite che io destino al fuoco perché lo consumi, così farò degli abitanti di Gerusalemme. EZE 15:7 Io volgerò la mia faccia contro di loro; dal fuoco sono usciti, e il fuoco li consumerà; e riconoscerete che io sono l’Eterno, quando avrò vòlto la mia faccia contro di loro. EZE 15:8 E renderò il paese desolato, perché hanno agito in modo infedele, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 16:1 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: EZE 16:2 “Figliuol d’uomo, fa’ conoscere a Gerusalemme le sue abominazioni, EZE 16:3 e di’: Così parla il Signore, l’Eterno, a Gerusalemme: Per la tua origine e per la tua nascita sei del paese del Cananeo; tuo padre era un Amoreo, tua madre una Hittea. EZE 16:4 Quanto alla tua nascita, il giorno che nascesti l’ombelico non ti fu tagliato, non fosti lavata con acqua per nettarti, non fosti sfregata con sale, né fosti fasciata. EZE 16:5 Nessuno ebbe sguardi di pietà per te; per farti una sola di queste cose, avendo compassione di te, ma fosti gettata nell’aperta campagna il giorno che nascesti, pel disprezzo che si aveva di te. EZE 16:6 E io ti passai accanto, vidi che ti dibattevi nel sangue, e ti dissi: Vivi, tu che sei nel sangue! E ti ripetei: Vivi, tu che sei nel sangue! EZE 16:7 Io ti farò moltiplicare per miriadi, come il germe dei campi. E tu ti sviluppasti, crescesti, giungesti al colmo della bellezza, il tuo seno si formò, la tua capigliatura crebbe abbondante, ma tu eri nuda e scoperta. EZE 16:8 Io ti passai accanto, ti guardai, ed ecco il tuo tempo era giunto: il tempo degli amori; io stesi su di te il lembo della mia veste e copersi la tua nudità; ti feci un giuramento, fermai un patto con te, dice il Signore, l’Eterno, e tu fosti mia. EZE 16:9 Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue che avevi addosso, e ti unsi con olio. EZE 16:10 Ti misi delle vesti ricamate, de’ calzari di pelle di tasso, ti cinsi il capo di lino fino, ti ricopersi di seta. EZE 16:11 Ti fornii d’ornamenti, ti misi dei braccialetti ai polsi, e una collana al collo. EZE 16:12 Ti misi un anello al naso, dei pendenti agli orecchi, e una magnifica corona in capo. EZE 16:13 Così fosti adorna d’oro e d’argento, e fosti vestita di lino fino, di seta e di ricami; e tu mangiasti fior di farina, miele e olio; diventasti sommamente bella, e giungesti fino a regnare. EZE 16:14 E la tua fama si sparse fra le nazioni, per la tua bellezza; poich’essa era perfetta, avendoti io coperta della mia magnificenza, dice il Signore, l’Eterno. EZE 16:15 Ma tu confidasti nella tua bellezza, e ti prostituisti in grazie della tua fama, e prodigasti le tue prostituzioni ad ogni passante, a chi voleva. EZE 16:16 Tu prendesti delle tue vesti, ti facesti degli alti luoghi parati di vari colori, e quivi ti prostituisti: cose tali, che non ne avvennero mai, e non ne avverranno più. EZE 16:17 Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io t’avevo dati, te ne facesti delle immagini d’uomo, e ad esse ti prostituisti; EZE 16:18 e prendeste le tue vesti ricamate e ne ricopristi quelle immagini, dinanzi alle quali tu ponesti il mio olio e il mio profumo. EZE 16:19 Parimenti il mio pane che t’avevo dato, il fior di farina, l’olio e il miele con cui ti nutrivo, tu li ponesti davanti a loro, come un profumo di soave odore. Questo si fece! dice il Signore, l’Eterno. EZE 16:20 Prendesti inoltre i tuoi figliuoli e le tue figliuole che mi avevi partoriti, e li offristi loro in sacrificio, perché li divorassero. Non bastavan esse le tue prostituzioni, EZE 16:21 perché tu avessi anche a scannare i miei figliuoli, e a darli loro facendoli passare per il fuoco? EZE 16:22 E in mezzo a tutte le tue abominazioni e alle tue prostituzioni, non ti sei ricordata de’ giorni della tua giovinezza, quand’eri nuda, scoperta, e ti dibattevi nel sangue. EZE 16:23 Ora dopo tutta la tua malvagità guai! guai a te! dice il Signore, l’Eterno, EZE 16:24 ti sei costruita un bordello, e ti sei fatto un alto luogo in ogni piazza pubblica: EZE 16:25 hai costruito un alto luogo a ogni capo di strada, hai reso abominevole la tua bellezza, ti sei offerta ad ogni passante, ed hai moltiplicato le tue prostituzioni. EZE 16:26 Ti sei pure prostituita agli Egiziani, tuoi vicini dalle membra vigorose, e hai moltiplicato le tue prostituzioni per provocarmi ad ira. EZE 16:27 Perciò, ecco, io ho steso la mia mano contro di te, ho diminuito la provvisione che ti avevo fissata, e t’ho abbandonata in balìa delle figliuole dei Filistei, che t’odiano e hanno vergogna della tua condotta scellerata. EZE 16:28 Non sazia ancora, ti sei pure prostituita agli Assiri; ti sei prostituita a loro; e neppure allora sei stata sazia; EZE 16:29 e hai moltiplicato le tue prostituzioni col paese di Canaan fino in Caldea, e neppure con questo sei stata sazia. EZE 16:30 Com’è vile il tuo cuore, dice il Signore, l’Eterno, a ridurti a fare tutte queste cose, da sfacciata prostituta! EZE 16:31 Quando ti costruivi il bordello a ogni capo di strada e ti facevi gli alti luoghi in ogni piazza pubblica, tu non eri come una prostituta, giacché sprezzavi il salario, EZE 16:32 ma come una donna adultera, che riceve gli stranieri invece del suo marito. EZE 16:33 A tutte le prostitute si dànno dei regali: ma tu hai fatto de’ regali a tutti i tuoi amanti, e li hai sedotti con de’ doni, perché venissero da te, da tutte le parti, per le tue prostituzioni. EZE 16:34 Con te, nelle tue prostituzioni, è avvenuto il contrario delle altre donne; giacché non eri tu la sollecitata; in quanto tu pagavi, invece d’esser pagata, facevi il contrario delle altre. EZE 16:35 Perciò, o prostituta, ascolta la parola dell’Eterno. EZE 16:36 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché il tuo denaro è stato dissipato e la tua nudità è stata scoperta nelle tue prostituzioni coi tuoi amanti, e a motivi di tutti i tuoi idoli abominevoli, e a cagione del sangue dei tuoi figliuoli che hai dato loro, EZE 16:37 ecco, io radunerò tutti i tuoi amanti ai quali ti sei resa gradita, e tutti quelli che hai amati insieme a quelli che hai odiati; li radunerò da tutte le parti contro di te, e scoprirò davanti a loro la tua nudità, ed essi vedranno tutta la tua nudità. EZE 16:38 Io ti giudicherò alla stregua delle donne che commettono adulterio e spandono il sangue, e farò che il tuo sangue sia sparso dal furore e dalla gelosia. EZE 16:39 E ti darò nelle loro mani, ed essi abbatteranno il tuo bordello, distruggeranno i tuoi alti luoghi, ti spoglieranno delle tue vesti, ti prenderanno i bei gioielli, e ti lasceranno nuda e scoperta; EZE 16:40 e faranno salire contro di te una folla, e ti lapideranno e ti trafiggeranno con le loro spade; EZE 16:41 daranno alle fiamme le tue case, faranno giustizia di te nel cospetto di molte donne, e io ti farò cessare dal far la prostituta, e tu non pagherai più nessuno. EZE 16:42 Così io sfogherò il mio furore su di te, e la mia gelosia di stornerà da te; m’acqueterò, e non sarò più adirato. EZE 16:43 Poiché tu non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza e m’hai provocato ad ira con tutte queste cose, ecco, anch’io ti farò ricadere sul capo la tua condotta, dice il Signore, l’Eterno, e tu non aggiungerai altri delitti a tutte le tue abominazioni. EZE 16:44 Ecco, tutti quelli che usano proverbi faranno di te un proverbio, e diranno: Quale la madre, tale la figlia. EZE 16:45 Tu sei figliuola di tua madre, ch’ebbe a sdegno il suo marito e i suoi figliuoli, e sei sorella delle tue sorelle, ch’ebbero a sdegno i loro mariti e i loro figliuoli. Vostra madre era una Hittea, e vostro padre un Amoreo. EZE 16:46 La tua sorella maggiore, che ti sta a sinistra, è Samaria, con le sue figliuole; e la tua sorella minore, che ti sta a destra, è Sodoma, con le sue figliuole. EZE 16:47 E tu, non soltanto hai camminato nelle loro vie e commesso le stesse loro abominazioni; era troppo poco; ma in tutte le tue vie ti sei corrotta più di loro. EZE 16:48 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, Sodoma, la tua sorella, e le sue figliuole, non hanno fatto quel che avete fatto tu e le figliuole tue. EZE 16:49 Ecco, questa fu l’iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figliuole vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane, e nell’ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero. EZE 16:50 Erano altezzose, e commettevano abominazioni nel mio cospetto; perciò le feci sparire, quando vidi ciò. EZE 16:51 E Samaria non ha commesso la metà de’ tuoi peccati; tu hai moltiplicato le tue abominazioni più che l’una e l’altra, e hai giustificato le tue sorelle, con tutte le abominazioni che hai commesse. EZE 16:52 Anche tu porta il vituperio che hai inflitto alle tue sorelle! Coi tuoi peccati tu ti sei resa più abominevole di loro, ed esse son più giuste di te; tu pure dunque, vergognati e porta il tuo vituperio, poiché tu hai giustificato le tue sorelle! EZE 16:53 Io farò tornare dalla cattività quelli che là si trovano di Sodoma e delle sue figliuole, quelli di Samaria e delle sue figliuole e quelli de’ tuoi che sono in mezzo ad essi, EZE 16:54 affinché tu porti il tuo vituperio, che tu senta l’onta di tutto quello che hai fatto, e sii così loro di conforto. EZE 16:55 La tua sorella Sodoma e le sue figliuole torneranno nella loro condizione di prima, Samaria e le sue figliuole torneranno nella loro condizione di prima, e tu e le tue figliuole tornerete nella vostra condizione di prima. EZE 16:56 Sodoma, la tua sorella, non era neppur mentovata dalla tua bocca, ne’ giorni della tua superbia, EZE 16:57 prima che la tua malvagità fosse messa a nudo, come avvenne quando fosti oltraggiata dalla figliuole della Siria e da tutti i paesi circonvicini, dalle figliuole dei Filistei, che t’insultavano da tutte le parti. EZE 16:58 Tu porti alla tua volta il peso della tua scelleratezza e delle tue abominazioni, dice l’Eterno. EZE 16:59 Poiché, così parla il Signore, l’Eterno: Io farò a te come hai fatto tu, che hai sprezzato il giuramento, infrangendo il patto. EZE 16:60 Nondimeno io mi ricorderò del patto che fermai teco nei giorni della tua giovinezza, e stabilirò per te un patto eterno. EZE 16:61 E tu ti ricorderai della tua condotta, e ne avrai vergogna, quando riceverai le tue sorelle, quelle che son più grandi e quelle che son più piccole di te, e io te le darò per figliuole, ma non in virtù del tuo patto. EZE 16:62 E io fermerò il mio patto con te, e tu conoscerai che io sono l’Eterno, EZE 16:63 affinché tu ricordi, e tu arrossisca, e tu non possa più aprir bocca dalla vergogna, quand’io t’avrò perdonato tutto quello che hai fatto, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 17:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 17:2 “Figliuol d’uomo, proponi un enigma e narra una parabola alla casa d’Israele, e di’: EZE 17:3 Così parla il Signore, l’Eterno: Una grande aquila, dalle ampie ali, dalle lunghe penne, coperta di piume di svariati colori, venne al Libano, e tolse la cima a un cedro; EZE 17:4 ne spiccò il più alto dei ramoscelli, lo portò in un paese di commercio, e lo mise in una città di mercanti. EZE 17:5 poi prese un germoglio del paese, e lo mise in un campo di sementa; lo collocò presso acque abbondanti, e lo piantò a guisa di magliolo. EZE 17:6 Esso crebbe, e diventò una vite estesa, di pianta bassa, in modo da avere i suoi tralci vòlti verso l’aquila, e le sue radici sotto di lei. Così diventò una vite che fece de’ pampini e mise de rami. EZE 17:7 Ma c’era un’altra grande aquila, dalla ampie ali, e dalle piume abbondanti; ed ecco che questa vite volse le sue radici verso di lei, e, dal suolo dov’era piantata, stese verso l’aquila i suoi tralci perch’essa l’annaffiasse. EZE 17:8 Or essa era piantata in buon terreno, presso acque abbondanti, in modo da poter mettere de’ rami, portar frutto e diventare una vite magnifica. EZE 17:9 Di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Può essa prosperare? La prima aquila non svellerà essa le sue radici e non taglierà essa via i suoi frutti sì che si secchi, e si secchino tutte le giovani foglie che metteva? Né ci sarà bisogno di molta forza né di molta gente per svellerla dalle radici. EZE 17:10 Ecco, essa è piantata. Prospererà? Non si seccherà essa del tutto dacché l’avrà toccata il vento d’oriente? Seccherà sul suolo dove ha germogliato”. EZE 17:11 Poi la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 17:12 “Di’ dunque a questa casa ribelle: Non sapete voi che cosa voglian dire queste cose? Di’ loro: Ecco, il re di Babilonia è venuto a Gerusalemme, ne ha preso il re ed i capi, e li ha menati con sé a Babilonia. EZE 17:13 Poi ha preso uno del sangue reale, ha fermato un patto con lui, e gli ha fatto prestar giuramento; e ha preso pure gli uomini potenti del paese, EZE 17:14 perché il regno fosse tenuto basso senza potersi innalzare, e quegli osservasse il patto fermato con lui, per poter sussistere. EZE 17:15 Ma il nuovo re s’è ribellato contro di lui, e ha mandato i suoi ambasciatori in Egitto perché gli fossero dati cavalli e gran gente. Colui che fa tali cose potrà prosperare? Scamperà? Ha rotto il patto e scamperebbe? EZE 17:16 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, nella residenza stessa di quel re che l’avea fatto re, e verso il quale non ha tenuto il giuramento fatto né osservato il patto concluso vicino a lui, in mezzo a Babilonia, egli morrà: EZE 17:17 Faraone non andrà col suo potente esercito e con gran gente a soccorrerlo in guerra, quando si eleveranno dei bastioni e si costruiranno delle torri per sterminare gran numero d’uomini. EZE 17:18 Egli ha violato il giuramento, infrangendo il patto eppure, avea dato la mano! Ha fatto tutte queste cose, e non scamperà. EZE 17:19 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Com’è vero ch’io vivo, il mio giuramento ch’egli ha violato, il mio patto ch’egli ha infranto, io glieli farò ricadere sul capo. EZE 17:20 Io stenderò su lui la mia rete, ed egli rimarrà preso nel mio laccio; lo menerò a Babilonia, e quivi entrerò in giudizio con lui, per la perfidia di cui si è reso colpevole verso di me. EZE 17:21 E tutti i fuggiaschi delle sue schiere cadranno per la spada; e quelli che rimarranno saranno dispersi a tutti i venti; e voi conoscerete che io, l’Eterno, son quegli che ho parlato. EZE 17:22 Così dice il Signore, l’Eterno: Ma io prenderò l’alta vetta del cedro, e la porrò in terra; dai più elevati dei suoi giovani rami spiccherò un tenero ramoscello, e lo pianterò sopra un monte alto, eminente. EZE 17:23 Lo pianterò sull’alto monte d’Israele; ed esso metterà rami, porterà frutto, e diventerà un cedro magnifico. Gli uccelli d’ogni specie faranno sotto di lui la loro dimora; faran la loro dimora all’ombra dei suoi rami. EZE 17:24 E tutti gli alberi della campagna sapranno che io, l’Eterno, son quegli che ho abbassato l’albero ch’era su in alto, che ho innalzato l’albero ch’era giù in basso, che ho fatto seccare l’albero verde, e che ho fatto germogliare l’albero secco. Io, l’Eterno, l’ho detto, e lo farò”. EZE 18:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 18:2 “Perché dite nel paese d’Israele questo proverbio: i padri han mangiato l’agresto e ai figliuoli s’allegano i denti? EZE 18:3 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, non avrete più occasione di dire questo proverbio in Israele. EZE 18:4 Ecco, tutte le anime sono mie; è mia tanto l’anima del padre quanto quella del figliuolo; l’anima che pecca sarà quella che morrà. EZE 18:5 Se uno è giusto e pratica l’equità e la giustizia, EZE 18:6 se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gli idoli della casa d’Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non s’accosta a donna mentre è impura, EZE 18:7 se non opprime alcuno, se rende al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti l’ignudo, EZE 18:8 se non presta a interesse e non dà ad usura, se ritrae la sua mano dall’iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo, EZE 18:9 se segue le mie leggi e osserva le mie prescrizioni operando con fedeltà, quel tale è giusto; certamente egli vivrà, dice il Signore, l’Eterno. EZE 18:10 Ma se ha generato un figliuolo ch’è un violento, che spande il sangue e fa al suo fratello qualcuna di queste cose EZE 18:11 (cose che il padre non commette affatto), e mangia sui monti, e contamina la moglie del suo prossimo, EZE 18:12 opprime l’afflitto e il povero, commette rapine, non rende il pegno, alza gli occhi verso gli idoli, fa delle abominazioni, EZE 18:13 presta a interesse e dà ad usura, questo figlio vivrà egli? No, non vivrà! Egli ha commesso tutte queste abominazioni, e sarà certamente messo a morte; il suo sangue ricadrà su lui. EZE 18:14 Ma ecco che questi ha generato un figliuolo, il quale, avendo veduto tutti i peccati che suo padre ha commesso, vi pon mente, e non fa cotali cose: EZE 18:15 non mangia sui monti, non alza gli occhi verso gli idoli della casa d’Israele, non contamina la moglie del suo prossimo, EZE 18:16 non opprime alcuno, non prende pegni, non commette rapine, ma dà il suo pane a chi ha fame, copre di vesti l’ignudo, EZE 18:17 non fa pesar la mano sul povero, non prende interesse né usura, osserva le mie prescrizioni e segue le mie leggi, questo figliuolo non morrà per l’iniquità del padre; egli certamente vivrà. EZE 18:18 Suo padre, siccome è stato un oppressore, ha commesso rapine a danno del fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco che muore per la sua iniquità. EZE 18:19 Che se diceste: Perché il figliuolo non porta l’iniquità del padre? Egli è perché quel figliuolo pratica l’equità e la giustizia, osserva tutte le mie leggi e le mette ad effetto. Certamente egli vivrà. EZE 18:20 L’anima che pecca è quella che morrà, il figliuolo non porterà l’iniquità del padre, e il padre non porterà l’iniquità del figliuolo, la giustizia del giusto sarà sul giusto, l’empietà dell’empio sarà sull’empio. EZE 18:21 E se l’empio si ritrae da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica l’equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morrà. EZE 18:22 Nessuna delle trasgressioni che ha commesse sarà più ricordata contro di lui; per la giustizia che pratica, egli vivrà. EZE 18:23 Provo io forse piacere se l’empio muore? dice il Signore, l’Eterno. Non ne provo piuttosto quand’egli si converte dalle sue vie e vive? EZE 18:24 E se il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità e imita tutte le abominazioni che l’empio fa, vivrà egli? Nessuno de’ suoi atti di giustizia sarà ricordato; per la prevaricazione di cui s’è reso colpevole e per il peccato che ha commesso, per tutto questo, morrà. EZE 18:25 Ma voi dite: “La via del Signore non è retta…” Ascoltate dunque, o casa d’Israele! E’ proprio la mia via quella che non è retta? Non son piuttosto le vie vostre quelle che non son rette? EZE 18:26 Se il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, e per questo muore, muore per l’iniquità che ha commessa. EZE 18:27 E se l’empio si ritrae dall’empietà che commetteva e pratica l’equità e la giustizia, farà vivere l’anima sua. EZE 18:28 Se ha cura di ritrarsi da tutte le trasgressioni che commetteva, certamente vivrà; non morrà. EZE 18:29 Ma la casa d’Israele dice: La via del Signore non è retta. Son proprio le mie vie quelle che non son rette, o casa d’Israele? Non son piuttosto le vie vostre quelle che non son rette? EZE 18:30 Perciò, io vi giudicherò ciascuno secondo le vie sue, o casa d’Israele! dice il Signore, l’Eterno. Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni, e non avrete più occasione di caduta nell’iniquità! EZE 18:31 Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo; e perché morreste, o casa d’Israele? EZE 18:32 Poiché io non ho alcun piacere nella morte di colui che muore, dice il Signore, l’Eterno. Convertitevi dunque, e vivete! EZE 19:1 E tu pronunzia una lamentazione sui principi d’Israele, e di’: EZE 19:2 Che cos’era tua madre? Una leonessa. Fra i leoni stava accovacciata; in mezzo ai leoncelli, allevava i suoi piccini. EZE 19:3 Allevò uno de’ suoi piccini, il quale divenne un leoncello, imparò a sbranar la preda, e divorò gli uomini. EZE 19:4 Ma le nazioni ne sentiron parlare, ed ei fu preso nella lor fossa; lo menaron, con de’ raffi alle mascelle, nel paese d’Egitto. EZE 19:5 E quando ella vide che aspettava invano e la sua speranza era delusa, prese un altro de’ suoi piccini, e ne fece un leoncello. EZE 19:6 Questo andava e veniva fra i leoni, e divenne un leoncello; imparò a sbranar la preda, e divorò gli uomini. EZE 19:7 Devastò i loro palazzi, desolò le loro città; il paese, con tutto quello che conteneva, fu atterrito al rumore dei suoi ruggiti. EZE 19:8 Ma da tutte le provincie all’intorno le nazioni gli diedero addosso, gli tesero contro le loro reti, e fu preso nella loro fossa. EZE 19:9 Lo misero in una gabbia con dei raffi alle mascelle e lo menarono al re di Babilonia; lo menarono in una fortezza, perché la sua voce non fosse più udita sui monti d’Israele. EZE 19:10 Tua madre era, come te, simile a una vigna, piantata presso alle acque; era feconda, ricca di tralci, per l’abbondanza dell’acque. EZE 19:11 aveva de’ rami forti, da servire di scettri a sovrani; s’ergeva nella sua sublimità, fra il folto dei tralci; era appariscente per la sua elevatezza, per la moltitudine de’ suoi sarmenti. EZE 19:12 Ma è stata divelta con furore, e gettata a terra; il vento orientale ne ha seccato il frutto, i rami forti ne sono stati rotti e seccati, il fuoco li ha divorati. EZE 19:13 Ed ora è piantata nel deserto in un suolo arido ed assetato; EZE 19:14 un fuoco è uscito dal suo ramo fronzuto, e ne ha divorato il frutto, sì che non v’è in essa più ramo forte né scettro per governare”. Questa la lamentazione, ch’è diventata una lamentazione. EZE 20:1 Or avvenne, il settimo anno, il decimo giorno del quinto mese, che alcuni degli anziani d’Israele vennero a consultare l’Eterno, e si misero a sedere davanti a me. EZE 20:2 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 20:3 “Figliuol d’uomo, parla agli anziani d’Israele, e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Siete venuti per consultarmi? Com’è vero ch’io vivo, io non mi lascerò consultare da voi! dice il Signore, l’Eterno. EZE 20:4 Giudicali tu, figliuol d’uomo! giudicali tu! Fa’ loro conoscere le abominazioni dei loro padri; e di’ loro: EZE 20:5 Così parla il Signore, l’Eterno: Il giorno ch’io scelsi Israele e alzai la mano per fare un giuramento alla progenie della casa di Giacobbe, e mi feci loro conoscere nel paese d’Egitto, e alzai la mano per loro, dicendo: Io son l’Eterno, il vostro Dio, EZE 20:6 quel giorno alzai la mano, giurando che li trarrei fuori dal paese d’Egitto per introdurli in un paese che io avevo cercato per loro, paese ove scorre il latte e il miele, il più splendido di tutti i paesi. EZE 20:7 E dissi loro: Gettate via, ognun di voi, le abominazioni che attirano i vostri sguardi, e non vi contaminate con gl’idoli d’Egitto; io sono l’Eterno, il vostro Dio! EZE 20:8 Ma essi si ribellarono contro di me, e non mi vollero dare ascolto; nessun d’essi gettò via le abominazioni che attiravano il suo sguardo, e non abbandonò gl’idoli d’Egitto; allora parlai di voler riversare su loro il mio furore e sfogare su loro la mia ira in mezzo al paese d’Egitto. EZE 20:9 Nondimeno, io agii per amor del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni in mezzo alle quali essi si trovavano, in presenza delle quali io m’ero fatto loro conoscere, allo scopo di trarli fuori dal paese d’Egitto. EZE 20:10 E li trassi fuori dal paese d’Egitto, e li condussi nel deserto. EZE 20:11 Diedi loro le mie leggi e feci loro conoscere le mie prescrizioni, per le quali l’uomo che le metterà in pratica vivrà. EZE 20:12 E diedi pur loro i miei Sabati perché servissero di segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono l’Eterno che li santifico. EZE 20:13 Ma la casa d’Israele si ribellò contro di me nel deserto; non camminarono secondo le mie leggi e rigettarono le mie prescrizioni, per le quali l’uomo che le metterà in pratica vivrà, e profanarono gravemente i miei Sabati; perciò io parlai di riversare su loro il mio furore nel deserto, per consumarli. EZE 20:14 Nondimeno io agii per amor del mio nome, perché non fosse profanata agli occhi delle nazioni, in presenza delle quali io l’avevo tratti fuori dall’Egitto. EZE 20:15 E alzai perfino la mano nel deserto, giurando loro che non li farei entrare nel paese che avevo loro dato, paese ove scorre latte e miele, il più splendido di tutti i paesi, EZE 20:16 perché avevano rigettato le mie prescrizioni, non avean camminato secondo le mie leggi e avevano profanato i miei Sabati, poiché il loro cuore andava dietro ai loro idoli. EZE 20:17 Ma l’occhio mio li risparmiò dalla distruzione, e io non li sterminai del tutto nel deserto. EZE 20:18 E dissi ai loro figliuoli nel deserto: Non camminate secondo i precetti de’ vostri padri, non osservate le loro prescrizioni, e non vi contaminate mediante i loro idoli! EZE 20:19 Io sono l’Eterno, il vostro Dio; camminate secondo le mie leggi, osservate le mie prescrizioni, e mettetele in pratica; EZE 20:20 santificate i miei sabati, e siano un segno fra me e voi, dal quale si conosca che io sono l’Eterno, il vostro Dio. EZE 20:21 Ma i figliuoli si ribellarono contro di me; non camminarono secondo le mie leggi, e non osservarono le mie prescrizioni per metterle in pratica: le leggi per le quali l’uomo che le mette in pratica vivrà, profanarono i miei sabati, ond’io parlai di riversare su loro il mio furore e di sfogare su loro la mia ira nel deserto. EZE 20:22 Nondimeno io ritirai la mia mano, ed agii per amor del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni, in presenza delle quali li avevo tratti fuori dall’Egitto. EZE 20:23 Ma alzai pure la mano nel deserto, giurando loro che li disperderei fra le nazioni e li spargerei per tutti i paesi, EZE 20:24 perché non mettevano in pratica le mie prescrizioni, rigettavano le mie leggi, profanavano i miei sabati, e i loro occhi andavan dietro agli idoli dei loro padri. EZE 20:25 E detti loro perfino delle leggi non buone e delle prescrizioni per le quali non potevano vivere; EZE 20:26 e li contaminai coi loro propri doni, quando facevan passare per il fuoco ogni primogenito, per ridurli alla desolazione affinché conoscessero che io sono l’Eterno. EZE 20:27 Perciò, figliuol d’uomo, parla alla casa d’Israele e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: I vostri padri m’hanno ancora oltraggiato in questo, conducendosi perfidamente verso di me: EZE 20:28 quando li ebbi introdotti nel paese che avevo giurato di dar loro, portarono i loro sguardi sopra ogni alto colle, e sopra ogni alberi fronzuto, e quivi offrirono i loro sacrifizi, quivi presentarono le loro offerte provocanti, quivi misero i loro profumi d’odor soave, e quivi sparsero le loro libazioni. EZE 20:29 Ed io dissi loro: Che cos’è l’alto luogo dove andate? E nondimeno, s’è continuato a chiamarlo “alto luogo” fino al dì d’oggi. EZE 20:30 Perciò, di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Quando vi contaminate seguendo le vie de’ vostri padri e vi prostituite ai loro idoli esecrandi EZE 20:31 e quando, offrendo i vostri doni e facendo passare per il fuoco i vostri figliuoli, vi contaminate fino al dì d’oggi con tutti i vostri idoli, mi lascerei io consultare da voi, o casa d’Israele? Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io non mi lascerò consultare da voi. EZE 20:32 E non avverrà affatto quello che vi passa per la mente quando dite: Noi saremo come le nazioni, come le famiglie degli altri paesi, e renderemo un culto al legno ed alla pietra! EZE 20:33 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, con mano forte, con braccio disteso, con scatenamento di furore, io regnerò su voi! EZE 20:34 E vi trarrò fuori di fra i popoli, e vi raccoglierò dai paesi dove sarete stati dispersi, con mano forte, con braccio disteso e con scatenamento di furore, EZE 20:35 e vi condurrò nel deserto dei popoli, e quivi verrò in giudizio con voi a faccia a faccia; EZE 20:36 come venni in giudizio con i vostri padri nel deserto del paese d’Egitto, così verrò in giudizio con voi, dice il Signore, l’Eterno; EZE 20:37 e vi farò passare sotto la verga, e vi rimetterò nei vincoli del patto; EZE 20:38 e separerò da voi i ribelli e quelli che mi sono infedeli; io li trarrò fuori dal paese dove sono stranieri, ma non entreranno nel paese d’Israele, e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 20:39 Voi dunque, casa d’Israele, così parla il Signore, l’Eterno: Andate, servite ognuno ai vostri idoli, giacché non mi volete ascoltare! Ma il mio santo nome non lo profanerete più con i vostri doni e coi vostri idoli! EZE 20:40 Poiché sul mio monte santo, e sull’alto monte d’Israele, dice il Signore, l’Eterno, là tutti quelli della casa d’Israele, tutti quanti saranno nel paese, mi serviranno; là io mi compiacerò di loro, là io chiederò le vostre offerte e le primizie dei vostri doni in tutto quello che mi consacrerete. EZE 20:41 Io mi compiacerò di voi come d’un profumo d’odore soave, quando vi avrò tratto fuori di fra i popoli, e vi avrò radunati dai paesi dove sarete stati dispersi; e io sarò santifico in voi nel cospetto delle nazioni; EZE 20:42 e voi conoscerete che io sono l’Eterno, quando v’avrò condotti nella terra d’Israele, paese che giurai di dare ai vostri padri. EZE 20:43 E là vi ricorderete della vostra condotta e di tutte le azioni con le quali vi siete contaminati, e sarete disgustati di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesse; EZE 20:44 e conoscerete che io sono l’Eterno, quando avrò agito con voi per amor del mio nome, e non secondo la vostra condotta malvagia, né secondo le vostre azioni corrotte, o casa d’Israele! dice il Signore, l’Eterno”. EZE 20:45 (H21-1) E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 20:46 (H21-2) “Figliuol d’uomo, vòlta la faccia dal lato di mezzogiorno, rivolgi la parola al mezzogiorno, e profetizza contro la foresta della campagna meridionale, EZE 20:47 (H21-3) e di’ alla foresta del mezzodì: ascolta la parola dell’Eterno! Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io accendo in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco; la fiamma dell’incendio non si estinguerà, e tutto ciò ch’è sulla faccia del suolo ne sarà divampato, dal mezzogiorno al settentrione; EZE 20:48 (H21-4) e ogni carne vedrà che io, l’Eterno, son quegli che ho acceso il fuoco, che non s’estinguerà”. EZE 20:49 (H21-5) E io dissi: “Ahimè, Signore, Eterno! Costoro dicon di me: Egli non fa che parlare in parabole”. EZE 21:1 (H21-6) E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 21:2 (H21-7) “Figliuol d’uomo, vòlta la faccia verso Gerusalemme, e rivolgi la parola ai luoghi santi, e profetizza contro il paese d’Israele; EZE 21:3 (H21-8) e di’ al paese d’Israele: Così parla l’Eterno: Eccomi a te! Io trarrò la mia spada dal suo fodero, e sterminerò in mezzo a te giusti e malvagi. EZE 21:4 (H21-9) Appunto perché voglio sterminare in mezzo a te giusti e malvagi, la mia spada uscirà dal suo fodero per colpire ogni carne dal mezzogiorno al settentrione; EZE 21:5 (H21-10) e ogni carne conoscerà che io, l’Eterno, ho tratto la mia spada dal suo fodero; e non vi sarà più rimessa. EZE 21:6 (H21-11) E tu, figliuol d’uomo, gemi! Coi lombi rotti e con dolore amaro, gemi dinanzi agli occhi loro. EZE 21:7 (H21-12) E quando ti chiederanno: Perché gemi? rispondi: Per la notizia che sta per giungere; ogni cuore si struggerà, tutte le mani diverran fiacche, tutti gli spiriti verranno meno, tutte le ginocchia si scioglieranno in acqua. Ecco, la cosa giunge, ed avverrà! dice il Signore, l’Eterno”. EZE 21:8 (H21-13) E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 21:9 (H21-14) “Figliuol d’uomo, profetizza, e di’: Così parla il Signore. Di’: La spada! la spada! è aguzzata ed anche forbita: EZE 21:10 (H21-15) aguzzata, per fare un macello; forbita, perché folgoreggi. Ci rallegrerem noi dunque? ripetendo: “Lo scettro del mio figliuolo disprezza ogni legno”. EZE 21:11 (H21-16) Il Signore l’ha data a forbire, perché la s’impugni; la spada è aguzza, essa è forbita, per metterla in mano di chi uccide. EZE 21:12 (H21-17) Grida e urla, figliuol d’uomo, poich’essa è per il mio popolo, e per tutti i principi d’Israele; essi son dati in balìa della spada col mio popolo; perciò percuotiti la coscia! EZE 21:13 (H21-18) Poiché la prova è stata fatta; e che dunque, se perfino lo scettro sprezzante non sarà più? dice il Signore, l’Eterno. EZE 21:14 (H21-19) E tu, figliuol d’uomo, profetizza, e batti le mani; la spada raddoppi, triplichi i suoi colpi, la spada che fa strage, la spada che uccide anche chi è grande, la spada che li attornia. EZE 21:15 (H21-20) Io ho rivolto la punta della spada contro tutte le loro porte, perché il loro cuore si strugga e cresca il numero dei caduti; sì, essa è fatta per folgoreggiare, è aguzzata per il macello. EZE 21:16 (H21-21) Spada! raccogliti! volgiti a destra, attenta! Volgiti a sinistra, dovunque è diretto il tuo filo! EZE 21:17 (H21-22) E anch’io batterò le mani, e sfogherò il mio furore! Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato”. EZE 21:18 (H21-23) E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 21:19 (H21-24) “E tu, figliuol d’uomo, fatti due vie, per le quali passi la spada del re di Babilonia; partano ambedue dal medesimo paese; e traccia un indicatore, tracciato al capo della strada d’una città. EZE 21:20 (H21-25) Fa’ una strada per la quale la spada vada a Rabba, città de’ figliuoli d’Ammon, e un’altra perché vada in Giuda, a Gerusalemme, città fortificata. EZE 21:21 (H21-26) Poiché il re di Babilonia sta sul bivio, in capo alle due strade, per tirare presagi: scuote le freccie, consulta gl’idoli, esamina il fegato. EZE 21:22 (H21-27) La sorte, ch’è nella destra, designa Gerusalemme per collocargli degli arieti, per aprir la bocca a ordinare il massacro, per alzar la voce in gridi di guerra, per collocare gli arieti contro le porte, per elevare bastioni, per costruire delle torri. EZE 21:23 (H21-28) Ma essi non vedono in questo che una divinazione bugiarda; essi, a cui sono stati fatti tanti giuramenti! Ma ora egli si ricorderà della loro iniquità, perché siano presi. EZE 21:24 (H21-29) Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Poiché avete fatto ricordare la vostra iniquità mediante le vostre manifeste trasgressioni, sì che i vostri peccati si manifestano in tutte le vostre azioni, poiché ne rievocate il ricordo, sarete presi dalla sua mano. EZE 21:25 (H21-30) E tu, o empio, dannato alla spada, o principe d’Israele, il cui giorno è giunto al tempo del colmo dell’iniquità; EZE 21:26 (H21-31) così parla il Signore, l’Eterno: La tiara sarà tolta, il diadema sarà levato; tutto sarà mutato; ciò che in basso sarà innalzato; ciò ch’è in alto sarà abbassato. EZE 21:27 (H21-32) Ruina! ruina! ruina! Questo farò di lei; anch’essa non sarà più, finché non venga colui a cui appartiene il giudizio, e al quale lo rimetterò. EZE 21:28 (H21-33) E tu, figliuol d’uomo, profetizza, e di’: Così parla il Signore, l’Eterno, riguardo ai figliuoli d’Ammon ed al loro obbrobrio; e di’: La spada, la spada è sguainata; è forbita per massacrare, per divorare, per folgoreggiare. EZE 21:29 (H21-34) Mentre s’hanno per te delle visioni vane, mentre s’hanno per te divinazioni bugiarde, essa ti farà cadere fra i cadaveri degli empi, il cui giorno è giunto al tempo del colmo dell’iniquità. EZE 21:30 (H21-35) Riponi la spada nel suo fodero! Io ti giudicherò nel luogo stesso dove fosti creata, nel paese della tua origine; EZE 21:31 (H21-36) e riverserò su di te la mia indignazione, soffierò contro di te nel fuoco della mia ira, e ti darò in mano d’uomini brutali, artefici di distruzione. EZE 21:32 (H21-37) Tu sarai pascolo al fuoco, il tuo sangue sarà in mezzo al paese; tu non sarai più ricordata, perché io, l’Eterno, son quegli che ho parlato”. EZE 22:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 22:2 “Ora, figliuol d’uomo, non giudicherai tu, non giudicherai tu questa città di sangue? Falle dunque conoscere tutte le sue abominazioni! e di’: EZE 22:3 Così parla il Signore, l’Eterno: O città, che spandi il sangue in mezzo a te perché il tuo tempo giunga, e che ti fai degl’idoli per contaminarti! EZE 22:4 Per il sangue che hai sparso ti sei resa colpevole, e per gl’idoli che hai fatto ti sei contaminata; tu hai fatto avvicinare i tuoi giorni, e sei giunta al termine de’ tuoi anni, perciò io ti espongo al vituperio delle nazioni e allo scherno di tutti i paesi. EZE 22:5 Quelli che ti son vicini e quelli che son lontani da te si faran beffe di te, o tu contaminata di fama, e piena di disordine! EZE 22:6 Ecco, i principi d’Israele, ognuno secondo il suo potere, sono occupati in te a spandere il sangue; EZE 22:7 in te si sprezza padre e madre; in mezzo a te si opprime lo straniero; in te si calpesta l’orfano e la vedova. EZE 22:8 Tu disprezzi le mie cose sante, tu profani i miei sabati. EZE 22:9 In te c’è della gente che calunnia per spandere il sangue, in te si mangia sui monti, in mezzo a te si commettono scelleratezze. EZE 22:10 E in te si scoprono le vergogne del padre, in te si violenta la donna durante la sua impurità; EZE 22:11 in te l’uno commette abominazione con la moglie del suo prossimo, l’altro contamina d’incesto la sua nuora, l’altro violenta la sua sorella, figliuola di suo padre. EZE 22:12 In te si ricevono regali per spandere del sangue; tu prendi interesse, dài ad usura, trai guadagno dal prossimo con la violenza, e dimentichi me, dice il Signore, l’Eterno. EZE 22:13 Ma ecco, io batto le mani, a motivo del disonesto guadagno che fai, e del sangue da te sparso, ch’è in mezzo di te. EZE 22:14 Il tuo cuore reggerà egli, o le tue mani saranno esse forti il giorno che io agirò contro di te? Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato, e lo farò. EZE 22:15 Io ti disperderò fra le nazioni, ti spargerò per i paesi, e torrò via da te tutta la tua immondezza; EZE 22:16 e tu sarai profanata da te stessa agli occhi delle nazioni, e conoscerai che io sono l’Eterno”. EZE 22:17 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 22:18 “Figliuol d’uomo, quelli della casa d’Israele mi son diventati tante scorie: tutti quanti non son che rame, stagno, ferro, piombo, in mezzo al fornello; son tutti scorie d’argento. EZE 22:19 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Poiché siete tutti diventati tante scorie, ecco, io vi raduno in mezzo a Gerusalemme. EZE 22:20 Come si raduna l’argento, il rame, il ferro, il piombo e lo stagno in mezzo al fornello e si soffia nel fuoco per fonderli, così, nella mia ira e nel mio furore io vi radunerò, vi metterò là, e vi fonderò. EZE 22:21 Vi radunerò, soffierò contro di voi nel fuoco del mio furore e voi sarete fusi in mezzo a Gerusalemme. EZE 22:22 Come l’argento è fuso in mezzo al fornello, così voi sarete fusi in mezzo alla città; e voi saprete che io, l’Eterno, sono quegli che riverso su di voi il mio furore”. EZE 22:23 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 22:24 “Figliuol d’uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra che non è stata purificata, che non è stata bagnata da pioggia in un giorno d’indignazione. EZE 22:25 V’è una cospirazione de’ suoi profeti in mezzo a lei; come un leone ruggente che sbrana una preda, costoro divorano le anime, piglian tesori e cose preziose, moltiplican le vedove in mezzo a lei. EZE 22:26 I suoi sacerdoti violano la mia legge, e profanano le mie cose sante; non distinguono fra santo e profano, non fan conoscere la differenza che passa fra ciò ch’è impuro e ciò ch’è puro, chiudon gli occhi sui miei sabati, e io son profanato in mezzo a loro. EZE 22:27 E i suoi capi, in mezzo a lei, son come lupi che sbranano la loro preda: spandono il sangue, perdono le anime per saziare la loro cupidigia. EZE 22:28 E i loro profeti intonacan loro tutto questo con malta che non regge: hanno delle visioni vane, pronostican loro la menzogna, e dicono: Così parla il Signore, l’Eterno mentre l’Eterno non ha parlato affatto. EZE 22:29 Il popolo del paese si dà alla violenza, commette rapine, calpesta l’afflitto e il povero, opprime lo straniero, contro ogni equità. EZE 22:30 Ed io ho cercato fra loro qualcuno che riparasse la cinta e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese, perché io non lo distruggessi; ma non l’ho trovato. EZE 22:31 Perciò, io riverserò su loro la mia indignazione; io li consumerò col fuoco della mia ira, e farò ricadere sul loro capo la loro condotta, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 23:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 23:2 “Figliuol d’uomo, c’erano due donne, figliuole d’una medesima madre, EZE 23:3 le quali si prostituirono in Egitto; si prostituirono nella loro giovinezza; là furon premute le loro mammelle, e la fu compresso il loro vergine seno. EZE 23:4 I loro nomi sono: quello della maggiore, Ohola; quella della sorella, Oholiba. Esse divennero mie, e mi partorirono figliuoli e figliuole; e questi sono i loro veri nomi: Ohola è Samaria, Oholiba è Gerusalemme. EZE 23:5 E, mentre era mia, Ohola si prostituì, e s’appassionò per i suoi amanti, EZE 23:6 gli Assiri, ch’eran suoi vicini, vestiti di porpora, governatori e magistrati, tutti bei giovani, cavalieri montati sui loro cavalli. EZE 23:7 Ella si prostituì con loro, ch’eran tutti il fior fiore de’ figliuoli d’Assiria, e si contaminò con tutti quelli per i quali s’appassionava, con tutti i loro idoli. EZE 23:8 Ed ella non abbandonò le prostituzioni che commetteva con gli Egiziani, quando questi giacevano con lei nella sua giovinezza, quando comprimevano il suo vergine seno e sfogavano su lei la loro lussuria. EZE 23:9 Perciò io l’abbandonai in balìa de’ suoi amanti, in balìa de’ figliuoli d’Assiria, per i quali s’era appassionata. EZE 23:10 Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figliuoli e le sue figliuole, e la uccisero con la spada. Ed ella diventò famosa fra le donne, e su di lei furono eseguiti dei giudizi. EZE 23:11 E la sua sorella vide questo, e nondimeno si corruppe più di lei ne’ suoi amori, e le sue prostituzioni sorpassarono le prostituzioni della sua sorella. EZE 23:12 S’appassionò per i figliuoli d’Assiria, ch’eran suoi vicini, governatori e magistrati, vestiti pomposamente, cavalieri montati sui loro cavalli, tutti giovani e belli. EZE 23:13 E io vidi ch’ella si contaminava; ambedue seguivano la medesima via; EZE 23:14 ma questa superò l’altra nelle sue prostituzioni; vide degli uomini disegnati sui muri, delle immagini di Caldei dipinte in rosso, EZE 23:15 con delle cinture ai fianchi, con degli ampi turbanti in capo, dall’aspetto di capitani, tutti quanti, ritratti de’ figliuoli di Babilonia, della Caldea, loro terra natia; EZE 23:16 e, come li vide, s’appassionò per loro e mandò ad essi de’ messaggeri, in Caldea. EZE 23:17 E i figliuoli di Babilonia vennero a lei, al letto degli amori, e la contaminarono con le loro fornicazioni; ed ella si contaminò con essi; poi, l’anima sua s’alienò da loro. EZE 23:18 Ella mise a nudo le sue prostituzioni, mise a nudo la sua vergogna, e l’anima mia s’alienò da lei, come l’anima mia s’era alienata dalla sua sorella. EZE 23:19 Nondimeno, ella moltiplicò le sue prostituzioni, ricordandosi dei giorni della sua giovinezza quando s’era prostituita nel paese d’Egitto; EZE 23:20 e s’appassionò per quei fornicatori dalle membra d’asino, dall’ardor di stalloni. EZE 23:21 Così tu tornasti alle turpitudini della tua giovinezza, quando gli egiziani ti premevan le mammelle a motivo del tuo vergine seno. EZE 23:22 Perciò, Oholiba, così parla il Signore, l’Eterno: ecco, io susciterò contro di te i tuoi amanti, dai quali l’anima tua s’è alienata, li farò venire contro di te da tutte le parti: EZE 23:23 i figliuoli di Babilonia e tutti i Caldei, principi, ricchi e grandi, e tutti i figliuoli d’Assiria con loro, giovani e belli, tutti governatori e magistrati, capitani e consiglieri, tutti montati sui loro cavalli. EZE 23:24 Essi vengono contro di te con armi, carri e ruote, e con una folla di popoli; con targhe, scudi, ed elmi si schierano contro di te d’ogn’intorno; io rimetto in mano loro il giudizio, ed essi ti giudicheranno secondo le loro leggi. EZE 23:25 Io darò corso alla mia gelosia contro di te, ed essi ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi, e ciò che rimarrà di te cadrà per la spada; prenderanno i tuoi figliuoli e le tue figliuole e ciò che rimarrà di te sarà divorato dal fuoco. EZE 23:26 E ti spoglieranno delle tue vesti, e porteran via gli oggetti di cui t’adorni. EZE 23:27 E io farò cessare la tua lussuria e la tua prostituzione cominciata nel paese d’Egitto, e tu non alzerai più gli occhi verso di loro, e non ti ricorderai più dell’Egitto. EZE 23:28 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io ti do in mano di quelli che tu hai in odio, in mano di quelli, dai quali l’anima tua s’è alienata. EZE 23:29 Essi ti tratteranno con odio, porteran via tutto il frutto del tuo lavoro, e ti lasceranno nuda e scoperta; e così saran messe allo scoperto la vergogna della tua impudicizia, la tua lussuria e le tue prostituzioni. EZE 23:30 Queste cose ti saran fatte, perché ti sei prostituita correndo dietro alle nazioni, perché ti sei contaminata coi loro idoli. EZE 23:31 Tu hai camminato per la via della tua sorella, e io ti metto in mano la sua coppa. EZE 23:32 Così parla il Signore, l’Eterno: Tu berrai la coppa della tua sorella: coppa profonda ed ampia, sarai esposta alle risa ed alle beffe; la coppa è di gran capacità. EZE 23:33 Tu sarai riempita d’ebbrezza e di dolore: e la coppa della desolazione e della devastazione, è la coppa della tua sorella Samaria. EZE 23:34 E tu la berrai, la vuoterai, ne morderai i pezzi, e te ne squarcerai il seno; poiché son io quegli che ho parlato, dice il Signore, l’Eterno. EZE 23:35 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu m’hai dimenticato e m’hai buttato dietro le spalle, porta dunque anche tu, la pena della tua scelleratezza e delle tue prostituzioni”. EZE 23:36 E l’Eterno mi disse: “Figliuol d’uomo non giudicherai tu Ohola e Oholiba? Dichiara loro dunque le loro abominazioni! EZE 23:37 Poiché han commesso adulterio, han del sangue sulle mani; han commesso adulterio coi loro idoli, e gli stessi figliuoli che m’avean partorito, li ha fatti passare per il fuoco perché servissero loro di pasto. EZE 23:38 E anche questo m’hanno fatto: in quel medesimo giorno han contaminato il mio santuario, e han profanato i miei sabati. EZE 23:39 Dopo aver immolato i loro figliuoli ai loro idoli, in quello stesso giorno son venute nel mio santuario per profanarlo; ecco, quello che hanno fatto in mezzo alla mia casa. EZE 23:40 E, oltre a questo, hanno mandato a cercare uomini che vengon da lontano; ad essi hanno invitato de’ messaggeri, ed ecco che son venuti. Per loro ti sei lavata, ti sei imbellettata gli occhi, ti sei parata d’ornamenti; EZE 23:41 ti sei assisa sopra un letto sontuoso, davanti al quale era disposta una tavola; e su quella hai messo il mio profumo e il mio olio. EZE 23:42 E là s’udiva il rumore d’una folla sollazzante, e oltre alla gente presa tra la folla degli uomini, sono stati introdotti degli ubriachi venuti dal deserto, che han messo de’ braccialetti hai polsi delle due sorelle, e de’ magnifici diademi sul loro capo. EZE 23:43 E io ho detto di quella invecchiata negli adulteri: Anche ora commettono prostituzioni con lei!… proprio con lei! EZE 23:44 E si viene ad essa, come si va da una prostituta! Così si viene da Ohola e Oholiba, da queste donne scellerate. EZE 23:45 Ma degli uomini giusti le giudicheranno, come si giudican le adultere, come si giudican le donne che spandono il sangue; perché sono adultere, e hanno del sangue sulle mani. EZE 23:46 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Sarà fatta salire contro di loro una moltitudine, ed esse saranno date in balìa del terrore e del saccheggio. EZE 23:47 E quella moltitudine le lapiderà, e le farà a pezzi con la spada; ucciderà i loro figliuoli e le loro figliuole, e darà alle fiamme le loro case. EZE 23:48 E io farò cessare la scelleratezza nel paese, e tutte le donne saranno ammaestrate a non commetter più turpitudini come le vostre. EZE 23:49 E la vostra scelleratezza vi sarà fatta ricadere addosso, e voi porterete la pena della vostra idolatria, e conoscerete che io sono il Signore, l’Eterno”. EZE 24:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta il nono anno, il decimo mese, il decimo giorno del mese, in questi termini: EZE 24:2 “Figliuol d’uomo, scriviti la data di questo giorno, di quest’oggi! Oggi stesso, il re di Babilonia investe Gerusalemme. EZE 24:3 E proponi una parabola a questa casa ribelle, e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Metti, metti la pentola al fuoco, e versaci dentro dell’acqua; EZE 24:4 raccoglici dentro i pezzi di carne, tutti i buoni pezzi, coscia e spalla; riempila d’ossa scelte. EZE 24:5 Prendi il meglio del gregge, ammonta sotto la pentola le legna per far bollire le ossa; falla bollire a gran bollore, affinché anche le ossa che ci son dentro, cuociano. EZE 24:6 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Guai alla città sanguinaria, pentola piena di verderame, il cui verderame non si stacca! Vuotala de’ pezzi, uno a uno, senza tirare a sorte! EZE 24:7 Poiché il sangue che ha versato è in mezzo a lei; essa lo ha posto sulla roccia nuda; non l’ha sparso in terra, per coprirlo di polvere. EZE 24:8 Per eccitare il furore, per farne vendetta, ho fatto mettere quel sangue sulla roccia nuda, perché non fosse coperto. EZE 24:9 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Guai alla città sanguinaria! Anch’io voglio fare un gran fuoco! EZE 24:10 Ammonta le legna, fa’ levar la fiamma, fa’ cuocer bene la carne, fa’ struggere il grasso, e fa’ che le ossa si consumino! EZE 24:11 Poi metti la pentola vuota sui carboni perché si riscaldi e il suo rame diventi rovente, affinché la sua impurità si strugga in mezzo ad essa, e il suo verderame sia consumato. EZE 24:12 Ogni sforzo è inutile; il suo abbondante verderame non si stacca; il suo verderame non se n’andrà che mediante il fuoco. EZE 24:13 V’è della scelleratezza nella tua impurità; poiché io t’ho voluto purificare e tu non sei diventata pura; non sarai più purificata dalla tua impurità, finché io non abbia sfogato su di te il mio furore. EZE 24:14 Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato; la cosa avverrà, io la compirò; non indietreggerò, non avrò pietà, non mi pentirò; tu sarai giudicata secondo la tua condotta, secondo le tue azioni, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 24:15 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 24:16 “Figliuol d’uomo, ecco, come un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; e tu non far cordoglio, non piangere, non spander lacrime. EZE 24:17 Sospira in silenzio; non portar lutto per i morti, cingiti il capo col turbante, mettiti i calzari ai piedi, non ti coprire la barba, non mangiare il pane che la gente ti manda”. EZE 24:18 La mattina parlai al popolo, e la sera mi morì la moglie; e la mattina dopo feci come mi era stato comandato. EZE 24:19 E il popolo mi disse: “Non ci spiegherai tu che cosa significhi quello che fai?” EZE 24:20 E io risposi loro: “La parola dell’Eterno mi è stata rivolta, in questi termini: EZE 24:21 Di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io profanerò il mio santuario, l’orgoglio della vostra forza, la delizia degli occhi vostri, il desìo dell’anima vostra; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole che avete lasciati a Gerusalemme, cadranno per la spada. EZE 24:22 E voi farete come ho fatto io: non vi coprirete la barba e non mangerete il pane che la gente vi manda; EZE 24:23 avrete i vostri turbanti in capo, e i vostri calzari ai piedi; non farete cordoglio e non piangerete, ma vi consumerete di languore per le vostre iniquità, e gemerete l’uno con l’altro. EZE 24:24 Ed Ezechiele sarà per voi un simbolo; tutto quello che fa lui, lo farete voi; e, quando queste cose accadranno, voi conoscerete che io sono il Signore, l’Eterno. EZE 24:25 E tu, figliuol d’uomo, il giorno ch’io torrò loro ciò che fa la loro forza, la gioia della loro gloria, il desìo de’ loro occhi, la brama dell’anima loro, i loro figliuoli e le loro figliuole, EZE 24:26 in quel giorno un fuggiasco verrà da te a recartene la notizia. EZE 24:27 In quel giorno la tua bocca s’aprirà, all’arrivo del fuggiasco; e tu parlerai, non sarai più muto, e sarai per loro un simbolo; ed essi conosceranno che io sono l’Eterno”. EZE 25:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 25:2 “Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia verso i figliuoli d’Ammon, e profetizza contro di loro; e di’ ai figliuoli d’Ammon: EZE 25:3 Ascoltate la parola del Signore, dell’Eterno: Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu hai detto: Ah! Ah! quando il mio santuario è stato profanato, quando il suolo d’Israele è stato desolato, e quando la casa di Giuda è andata in cattività, EZE 25:4 ecco, io ti do in possesso de’ figliuoli d’Oriente, ed essi porranno in te i loro accampamenti, e stabiliranno in mezzo a te le loro dimore; e saranno essi che mangeranno i tuoi frutti, essi che berranno il tuo latte. EZE 25:5 Io farò di Rabba un pascolo per i cammelli, e del paese de’ figliuoli d’Ammon, un ovile per le pecore; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 25:6 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu hai applaudito, e battuto de’ piedi, e ti sei rallegrato con tutto lo sprezzo che nutrivi dell’anima per la terra d’Israele, EZE 25:7 ecco, io stendo la mia mano contro di te, ti do in pascolo alle nazioni, ti stermino di fra i popoli, ti fo sparire dal novero dei paesi, ti distruggo, e tu conoscerai che io sono l’Eterno. EZE 25:8 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché Moab e Seir dicono: Ecco, la casa di Giuda è come tutte le altre nazioni, EZE 25:9 ecco, io aprirò il fianco di Moab dal lato delle città, dal lato delle città che stanno alle sue frontiere e sono lo splendore del paese, Beth-Ieschimoth, Baal-meon e Kiriathaim; EZE 25:10 aprirò il fianco di Moab ai figliuoli dell’Oriente, nello stesso modo che aprirò loro il fianco de’ figliuoli d’Ammon; e darò questi paesi in loro possesso, affinché i figliuoli d’Ammon non sian più mentovati fra le nazioni; EZE 25:11 ed eserciterò i miei giudizi su Moab, ed essi conosceranno che io sono l’Eterno. EZE 25:12 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché quelli d’Edom si sono crudelmente vendicati della casa di Giuda e si sono resi gravemente colpevoli vendicandosi d’essa, EZE 25:13 così parla il Signore, l’Eterno: Io stenderò la mia mano contro Edom, sterminerò uomini e bestie, ne farò un deserto fino da Theman, e fino a Dedan cadranno per la spada. EZE 25:14 E rimetterò la mia vendetta sopra Edom nelle mani del mio popolo d’Israele; esso tratterà Edom secondo la mia ira e secondo il mio furore; ed essi conosceranno la mia vendetta, dice il Signore, l’Eterno. EZE 25:15 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché i Filistei si sono abbandonati alla vendetta e si sono crudelmente vendicati, collo sprezzo che nutrivano nell’anima, dandosi alla distruzione per odio antico, EZE 25:16 così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io stenderò la mia mano contro i Filistei, sterminerò i Kerethei, e distruggerò il rimanente della costa del mare; EZE 25:17 ed esercitò su loro grandi vendette, e li riprenderò con furore; ed essi conosceranno che io sono l’Eterno, quando avrò fatto loro sentire la mia vendetta”. EZE 26:1 E avvenne, l’anno undecimo, il primo giorno del mese, che la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 26:2 “Figliuol d’uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: Ah! Ah! è infranta colei ch’era la porta dei popoli! La gente si volge verso di me! Io mi riempirò di lei ch’è deserta! EZE 26:3 perciò così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro di te, o Tiro! Io farò salire contro di te molti popoli, come il mare fa salire le proprie onde. EZE 26:4 Ed essi distruggeranno le mura di Tiro, e abbatteranno le sue torri: io spazzerò via di su lei la sua polvere, e farò di lei una roccia nuda. EZE 26:5 Ella sarà, in mezzo al mare, un luogo da stender le reti, poiché son io quegli che ho parlato, dice il Signore, l’Eterno; ella sarà abbandonata al saccheggio delle nazioni; EZE 26:6 e le sue figliuole che sono nei campi saranno uccise dalla spada, e quei di Tiro sapranno che io sono l’Eterno. EZE 26:7 Poiché così dice il Signore, l’Eterno: Ecco, io fo venire dal settentrione contro Tiro, Nebucadnetsar, re di Babilonia, il re dei re, con de’ cavalli, con de’ carri e con de’ cavalieri, e una gran folla di gente. EZE 26:8 Egli ucciderà con la spada le tue figliuole che sono nei campi, farà contro di te delle torri, innalzerà contro di te de’ bastioni, leverà contro di te le targhe; EZE 26:9 dirigerà contro le tue mura i suoi arieti, e coi suoi picconi abbatterà le tue torri. EZE 26:10 La moltitudine de’ suoi cavalli sarà tale che la polvere sollevata da loro ti coprirà; lo strepito de’ suoi cavalieri, delle sue ruote e de’ suoi carri, farà tremare le tue mura, quand’egli entrerà per le tue porte, come s’entra in una città dove s’è aperta una breccia. EZE 26:11 Con gli zoccoli de’ suoi cavalli egli calpesterà tutte le tue strade; ucciderà il tuo popolo con la spada, e le colonne in cui riponi la tua forza cadranno a terra. EZE 26:12 Essi faran lor bottino delle tue ricchezze, saccheggeranno le tue mercanzie; abbatteranno le tue mura, distruggeranno le tue case deliziose, e getteranno in mezzo alle acque le tue pietre, il tuo legname, la tua polvere. EZE 26:13 Io farò cessare il rumore de’ tuoi canti, e il suono delle tue arpe non s’udrà più. EZE 26:14 E ti ridurrò ad essere una roccia nuda; tu sarai un luogo da stendervi le reti; tu non sarai più riedificata, perché io, l’Eterno, son quegli che ho parlato, dice il Signore, l’Eterno. EZE 26:15 Così parla il Signore, l’Eterno, a Tiro: Sì, al rumore della tua caduta, al gemito dei feriti a morte, al massacro che si farà in mezzo a te, tremeranno le isole. EZE 26:16 Tutti i principi del mare scenderanno dai loro troni, si torranno i loro manti, deporranno le loro vesti ricamate; s’avvolgeranno nello spavento, si sederanno per terra, tremeranno ad ogni istante, saranno costernati per via di te. EZE 26:17 E prenderanno a fare su di te un lamento, e ti diranno: Come mai sei distrutta, tu che eri abitata da gente di mare, la città famosa, ch’eri così potente in mare, tu che al pari dei tuoi abitanti incutevi terrore a tutti gli abitanti della terra! EZE 26:18 Ora le isole tremeranno il giorno della tua caduta, le isole del mare saranno spaventate per la tua fine. EZE 26:19 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Quando farò di te una città desolata come le città che non han più abitanti, quando farò salire su di te l’abisso e le grandi acque ti copriranno, EZE 26:20 allora ti trarrò giù, con quelli che scendon nella fossa, fra il popolo d’un tempo, ti farò dimorare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendon nella fossa, perché tu non sia più abitata; mentre rimetterò lo splendore sulla terra dei viventi. EZE 26:21 Io ti ridurrò uno spavento, e non sarai più; ti si cercherà ma non ti si troverà mai più, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 27:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 27:2 “E tu, figliuol d’uomo, pronunzia una lamentazione su Tiro, EZE 27:3 e di’ a Tiro che sta agli approdi del mare, che porta le mercanzie de’ popoli a molte isole: Così parla il Signore, l’Eterno: O Tiro, tu dici: Io sono di una perfetta bellezza. EZE 27:4 Il tuo dominio è nel cuore dei mari; i tuoi edificatori t’hanno fatto di una bellezza perfetta; EZE 27:5 hanno costruito di cipresso di Senir tutte le tue pareti; hanno preso dei cedri del Libano per fare l’alberatura delle tue navi; EZE 27:6 han fatto i tuoi remi di quercia di Bashan, han fatto i ponti del tuo naviglio d’avorio incastonato in larice, portato dalle isole di Kittim. EZE 27:7 Il lino fino d’Egitto lavorato in ricami, t’ha servito per le tue vele e per le tue bandiere; la porpora e lo scarlatto delle isole d’Elisha formano i tuoi padiglioni. EZE 27:8 Gli abitanti di Sidon e d’Arvad sono i tuoi rematori; i tuoi savi, o Tiro, sono in mezzo a te; son dessi i tuoi piloti. EZE 27:9 Tu hai in mezzo a te gli anziani di Ghebel e i suoi savi, a calafatare le tue falle; in te son tutte le navi del mare coi loro marinai, per far lo scambio delle tue mercanzie. EZE 27:10 Dei Persiani, dei Lidi, dei Libi servono nel tuo esercito; son uomini di guerra, che sospendono in mezzo a te lo scudo e l’elmo; sono la tua magnificenza. EZE 27:11 I figliuoli d’Arvad e il tuo esercito guarniscono d’ogn’intorno le tue mura, e degli uomini prodi stanno nelle tue torri; essi sospendono le loro targhe tutt’intorno alle tue mura; essi rendon perfetta la tua bellezza. EZE 27:12 Tarsis traffica teco con la sua abbondanza d’ogni sorta di ricchezze; fornisce i tuoi mercati d’argento, di ferro, di stagno e di piombo. EZE 27:13 Javan, Tubal e Mescec anch’essi traffican teco; dànno anime umane e utensili di rame in scambio delle tue mercanzie. EZE 27:14 Quelli della casa di Togarma pagano le tue mercanzie con cavalli da tiro, con cavalli da corsa, e con muli. EZE 27:15 I figliuoli di Dedan trafficano teco; il commercio di molte isole passa per le tue mani; ti pagano con denti d’avorio e con ebano. EZE 27:16 La Siria commercia con te, per la moltitudine de’ suoi prodotti; fornisce i tuoi scambi di carbonchi, di porpora, di stoffe ricamate, di bisso, di corallo, di rubini. EZE 27:17 Giuda e il paese d’Israele anch’essi trafficano teco, ti dànno in pagamento grano di Minnith, pasticcerie, miele, olio e balsamo. EZE 27:18 Damasco commercia teco, scambiando i tuoi numerosi prodotti con abbondanza d’ogni sorta di beni, con vino di Helbon e con lana candida. EZE 27:19 Vedan Javan d’Uzzal provvedono i tuoi mercanti; ferro lavorato, cassia, canna aromatica, sono fra i prodotti di scambio. EZE 27:20 Dedan traffica teco in coperte da cavalcatura. EZE 27:21 L’Arabia e tutti i principi di Kedar fanno commercio teco, trafficando in agnelli, in montoni, e in capri. EZE 27:22 I mercanti di Sceba e di Raama anch’essi trafficano teco; provvedono i tuoi mercati di tutti i migliori aromi, d’ogni sorta di pietre preziose, e d’oro. EZE 27:23 Haran, Canné e Eden, i mercati di Sceba, d’Assiria, di Kilmad, trafficano teco; EZE 27:24 trafficano teco in oggetti di lusso, in mantelli di porpora, in ricami, in casse di stoffe preziose legate con corde, e fatte di cedro. EZE 27:25 Le navi di Tarsis son la tua flotta per il tuo commercio. Così ti sei riempita, e ti sei grandemente arricchita nel cuore dei mari. EZE 27:26 I tuoi rematori t’han menata nelle grandi acque; il vento d’oriente s’infrange nel cuore de’ mari. EZE 27:27 Le tue ricchezze, i tuoi mercati, la tua mercanzia, i tuoi marinai, i tuoi piloti, i tuoi calafati, i tuoi negozianti, tutta la tua gente di guerra ch’è in te, e tutta la moltitudine ch’è in mezzo a te, cadranno nel cuore de’ mari, il giorno della tua rovina. EZE 27:28 Alle grida de’ tuoi piloti, i lidi tremeranno; EZE 27:29 e tutti quelli che maneggiano il remo, e i marinai e tutti i piloti del mare scenderanno dalle loro navi, e si terranno sulla terra ferma. EZE 27:30 E faranno sentir la lor voce su di te; grideranno amaramente, si getteranno della polvere sul capo, si rotoleranno nella cenere. EZE 27:31 A causa di te si raderanno il capo, si cingeranno di sacchi; per te piangeranno con amarezza d’animo, con cordoglio amaro; EZE 27:32 e, nella loro angoscia, pronunzieranno su di te una lamentazione, e si lamenteranno così riguardo a te: Chi fu mai come Tiro, come questa città, ora muta in mezzo al mare? EZE 27:33 Quando i tuoi prodotti uscivano dai mari, tu saziavi gran numero di popoli; con l’abbondanza delle ricchezze e del tuo traffico, arricchivi i re della terra. EZE 27:34 Quando sei stata infranta dai mari, nelle profondità delle acque, la tua mercanzia e tutta la moltitudine ch’era in mezzo di te, sono cadute. EZE 27:35 Tutti gli abitanti delle isole sono sbigottiti a causa di te; i loro re son presi da orribile paura, il loro aspetto è sconvolto. EZE 27:36 I mercanti fra i popoli fischiano su di te; sei diventata uno spavento, e non esisterai mai più!” EZE 28:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 28:2 “Figliuol d’uomo, di’ al principe di Tiro: Così parla il Signore, l’Eterno: Il tuo cuore s’è fatto altero, e tu dici: Io sono un dio! Io sto assiso sopra un trono di Dio nel cuore de’ mari! mentre sei un uomo e non un Dio, quantunque tu ti faccia un cuore simile a un cuore d’un Dio. EZE 28:3 Ecco, tu sei più savio di Daniele, nessun mistero è oscuro per te; EZE 28:4 con la tua saviezza e con la tua intelligenza ti sei procurato ricchezza, hai ammassato oro e argento nei tuoi tesori; EZE 28:5 con la tua gran saviezza e col tuo commercio hai accresciuto le tue ricchezze, e a motivo delle tue ricchezze il tuo cuore s’è fatto altero. EZE 28:6 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu ti sei fatto un cuore come un cuore di Dio, EZE 28:7 ecco, io fo venire contro di te degli stranieri, i più violenti di fra le nazioni; ed essi sguaineranno le loro spade contro lo splendore della tua saviezza, e contamineranno la tua bellezza; EZE 28:8 ti trarranno giù nella fossa, e tu morrai della morte di quelli che sono trafitti nei cuori de’ mari. EZE 28:9 Continuerai tu a dire: “Io sono un Dio”, in presenza di colui che ti ucciderà? Sarai un uomo e non un Dio nelle mani di chi ti trafiggerà! EZE 28:10 Tu morrai della morte degli incirconcisi, per man di stranieri; poiché io ho parlato, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 28:11 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 28:12 “Figliuol d’uomo, pronunzia una lamentazione sul re di Tiro, e digli: Così parla il Signore, l’Eterno: Tu mettevi il suggello alla perfezione, eri pieno di saviezza, di una bellezza perfetta; EZE 28:13 eri in Eden il giardino di Dio; eri coperto d’ogni sorta di pietre preziose: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici, diaspri, zaffiri, carbonchi, smeraldi, oro; tamburi e flauti erano al tuo servizio, preparati il giorno che fosti creato. EZE 28:14 Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Io t’avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. EZE 28:15 Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, perché non si trovò in te la perversità. EZE 28:16 Per l’abbondanza del tuo commercio, tutto in te s’è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio come un profano dal monte di Dio, e ti farò sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco. EZE 28:17 Il tuo cuore s’è fatto altero per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saviezza a motivo del tuo splendore; io ti gettò a terra, ti do in ispettacolo ai re. EZE 28:18 Con la moltitudini delle tue iniquità, colla disonestà del tuo commercio, tu hai profanato i tuoi santuari; ed io faccio uscire di mezzo a te un fuoco che ti divori, e ti riduco in cenere sulla terra, in presenza di tutti quelli che ti guardano. EZE 28:19 Tutti quelli che ti conoscevano fra i popoli restano stupefatti al vederti; tu sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più”. EZE 28:20 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 28:21 “Figliuol d’uomo, volgi la faccia verso Sidon, profetizza contro di lei, EZE 28:22 e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro di te, o Sidon! e io mi glorificherò in mezzo di te: e si conoscerà che io sono l’Eterno, quando avrò eseguiti i miei giudizi contro di lei, e mi sarò santificato in lei. EZE 28:23 Io manderò contro di lei la peste, e ci sarà del sangue nelle sue strade; e in mezzo ad essa cadranno gli uccisi dalla spada, che piomberà su lei da tutte le parti; e si conoscerà che io sono l’Eterno. EZE 28:24 E non ci sarà più per la casa d’Israele né spina maligna né rovo irritante fra tutti i suoi vicini che la disprezzano; e si conoscerà che io sono il Signore, l’Eterno. EZE 28:25 Così parla il Signore, l’Eterno: Quando avrò raccolto la casa d’Israele di mezzo ai popoli fra i quali essa è dispersa, io mi santificherò in loro nel cospetto delle nazioni, ed essi abiteranno il loro paese che io ho dato al mio servo Giacobbe; EZE 28:26 vi abiteranno al sicuro; edificheranno case e pianteranno vigne; abiteranno al sicuro, quand’io avrò eseguito i miei giudizi su tutti quelli che li circondano e li disprezzano; e conosceranno che io sono l’Eterno, il loro Dio”. EZE 29:1 L’anno decimo, il decimo mese, il dodicesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 29:2 “Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia contro Faraone, re d’Egitto, e profetizza contro di lui e contro l’Egitto tutto quanto; EZE 29:3 parla e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro di te, Faraone, re d’Egitto, gran coccodrillo, che giaci in mezzo ai tuoi fiumi, e dici: Il mio fiume è mio, e sono io che me lo son fatto! EZE 29:4 Io metterò dei ganci nelle tue mascelle, e farò sì che i pesci de’ tuoi fiumi s’attaccheranno alle tue scaglie, e ti trarrò fuori di mezzo ai tuoi fiumi, con tutti i pesci de’ tuoi fiumi attaccati alle tue scaglie. EZE 29:5 E ti getterò nel deserto, te e tutti i pesci de’ tuoi fiumi, e tu cadrai sulla faccia de’ campi; non sarai né adunato né raccolto, e io ti darò in pasto alle bestie della terra e agli uccelli del cielo. EZE 29:6 E tutti gli abitanti dell’Egitto conosceranno che io sono l’Eterno, perché essi sono stati per la casa d’Israele un sostegno di canna. EZE 29:7 Quando t’hanno preso in mano tu ti sei rotto e hai forato loro tutta la spalla, e quando si sono appoggiati su di te tu ti sei spezzato e li hai fatti stare tutti ritti sui loro fianchi. EZE 29:8 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io farò venire sopra di te la spada e sterminerò in mezzo a te uomini e bestie: EZE 29:9 il paese d’Egitto sarà ridotto in una desolazione, in un deserto, e si conoscerà che io sono l’Eterno, perché Faraone ha detto: Il fiume è mio, e son io che l’ho fatto! EZE 29:10 Perciò, eccomi contro di te e contro il tuo fiume; e ridurrò il paese d’Egitto in un deserto, in una desolazione, da Migdol a Syene, fino alle frontiere dell’Etiopia. EZE 29:11 Non vi passerà piè d’uomo, non vi passerà piè di bestia, né sarà più abitato per quarant’anni; EZE 29:12 e ridurrò il paese d’Egitto in una desolazione in mezzo a contrade desolate, e le sue città saranno una desolazione, per quarant’anni, in mezzo a città devastate; e disperderò gli Egiziani fra le nazioni, e li spargerò per tutti i paesi. EZE 29:13 Poiché, così parla il Signore, l’Eterno: Alla fine dei quarant’anni io raccoglierò gli Egiziani di fra i popoli dove saranno stati dispersi, EZE 29:14 e farò tornare gli Egiziani dalla loro cattività e li condurrò nel paese di Patros, nel loro paese natìo, e quivi saranno un umile regno. EZE 29:15 L’Egitto sarà il più umile dei regni, e non si eleverà più sopra le nazioni; e io ridurrò il loro numero, perché non dominino più sulle nazioni; EZE 29:16 e la casa d’Israele non riporrà più la sua fiducia in quelli che le ricorderanno l’iniquità da lei commessa quando si volgeva verso di loro; e si conoscerà che io sono il Signore, l’Eterno”. EZE 29:17 E il ventisettesimo anno, il primo mese, il primo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 29:18 “Figliuol d’uomo, Nebucadnetsar, re di Babilonia, ha fatto fare al suo esercito un duro servizio contro Tiro; ogni testa n’è divenuta calva, ogni spalla scorticata; e né egli e né il suo esercito hanno ricavato da Tiro alcun salario del servizio ch’egli ha fatto contro di essa. EZE 29:19 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io do a Nebucadnetsar, re di Babilonia, il paese d’Egitto; ed egli ne porterà via le ricchezze, lo spoglierà d’ogni sua spoglia, vi prederà ciò che v’è da predare, e questo sarà il salario del suo esercito. EZE 29:20 Come retribuzione del servizio ch’egli ha fatto contro Tiro, io gli do il paese d’Egitto, poiché han lavorato per me, dice il Signore, l’Eterno. EZE 29:21 In quel giorno io farò rispuntare la potenza della casa d’Israele, e darò a te di parlar liberamente in mezzo a loro, ed essi conosceranno che io sono l’Eterno”. EZE 30:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 30:2 “Figliuol d’uomo, profetizza e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Urlate: Ahi, che giorno! EZE 30:3 Poiché il giorno è vicino, è vicino il giorno dell’Eterno: Giorno di nuvole, il tempo delle nazioni. EZE 30:4 La spada verrà sull’Egitto, e vi sarà terrore in Etiopia quando in Egitto cadranno i feriti a morte, quando si porteran via le sue ricchezze, e le sue fondamenta saranno rovesciate. EZE 30:5 L’Etiopia, la Libia, la Lidia, Put, Lud, gli stranieri d’ogni sorta, Cub e i figli del paese dell’alleanza, cadranno con loro per la spada. EZE 30:6 Così parla l’Eterno: Quelli che sostengono l’Egitto cadranno, e l’orgoglio della sua forza sarà abbattuto: da Migdol a Syene essi cadranno per la spada, dice il Signore, l’Eterno, EZE 30:7 e saranno desolati in mezzo a terre desolate, e le loro città saranno devastate in mezzo a città devastate; EZE 30:8 e conosceranno che io sono l’Eterno, quando metterò il fuoco all’Egitto, e tutti i suoi ausiliari saranno fiaccati. EZE 30:9 In quel giorno, partiranno de’ messi dalla mia presenza su delle navi per spaventare l’Etiopia nella sua sicurtà; e regnerà fra loro il terrore come nel giorno dell’Egitto; poiché, ecco, la cosa sta per avvenire. EZE 30:10 Così parla il Signore, l’Eterno: Io farò sparire la moltitudine dell’Egitto per mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia. EZE 30:11 Egli e il suo popolo con lui, i più violenti fra le nazioni, saran condotti a distruggere il paese; sguaineranno le spade contro l’Egitto, e riempiranno il paese d’uccisi. EZE 30:12 E io muterò i fiumi in luoghi aridi, darò il paese in balìa di gente malvagia, e per man di stranieri desolerò il paese e tutto ciò che contiene. Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato. EZE 30:13 Così parla il Signore, l’Eterno: Io sterminerò da Nof gl’idoli, e ne farò sparire i falsi dèi; non ci sarà più principe che venga dal paese d’Egitto, e metterò la spavento nel paese d’Egitto. EZE 30:14 Desolerò Patros, darò alle fiamme Tsoan, eserciterò i miei giudizi su No, EZE 30:15 riverserò il mio furore sopra Sin, la fortezza dell’Egitto, e sterminerò la moltitudine di No. EZE 30:16 Appiccherò il fuoco all’Egitto; Sin si torcerà dal dolore, No sarà squarciata, Nof sarà presa da nemici in pieno giorno. EZE 30:17 I giovani di Aven e di Pibeseth cadranno per la spada, e queste città andranno in cattività. EZE 30:18 E a Tahpanes il giorno s’oscurerà, quand’io spezzerò quivi i gioghi imposti dall’Egitto; e l’orgoglio della sua forza avrà fine. Quanto a lei, una nuvola la coprirà, e le sue figliuole andranno in cattività. EZE 30:19 Così eserciterò i miei giudizi sull’Egitto, e si conoscerà che io sono l’Eterno”. EZE 30:20 L’anno undicesimo, il primo mese, il settimo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 30:21 “Figliuol d’uomo, io ho spezzato il braccio di Faraone, re d’Egitto; ed ecco, il suo braccio non è stato fasciato applicandovi rimedi e mettendovi delle bende per fasciarlo e fortificarlo, in guisa da poter maneggiare una spada. EZE 30:22 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro Faraone, re d’Egitto, per spezzargli le braccia, tanto quello ch’è ancora forte, quanto quello ch’è già spezzato; farò cader di mano la spada. EZE 30:23 E disperderò gli Egiziani fra le nazioni, e li spargerò per tutti i paesi; EZE 30:24 e fortificherò le braccia del re di Babilonia, e gli metterò in mano la mia spada; e spezzerò le braccia di Faraone, ed egli gemerà davanti a lui, come geme un uomo ferito a morte. EZE 30:25 Fortificherò le braccia del re di Babilonia, e le braccia di Faraone cadranno; e si conoscerà che io sono l’Eterno, quando metterò la mia spada in man del re di Babilonia, ed egli la volgerà contro il paese d’Egitto. EZE 30:26 E io disperderò gli Egiziani fra le nazioni, e li spargerò per tutti i paesi; e si conoscerà che io sono l’Eterno”. EZE 31:1 L’anno undicesimo, il terzo mese, il primo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 31:2 “Figliuol d’uomo, di’ a Faraone re d’Egitto, e alla sua moltitudine: A chi somigli tu nella tua grandezza? EZE 31:3 Ecco, l’Assiro era un cedro del Libano, dai bei rami, dall’ombra folta, dal tronco slanciato, dalla vetta sporgente fra il folto de’ rami. EZE 31:4 Le acque lo nutrivano, l’abisso lo facea crescere, andando, coi suoi fiumi, intorno al luogo dov’era piantato, mentre mandava i suoi canali a tutti gli alberi dei campi. EZE 31:5 Perciò la sua altezza era superiore a quella di tutti gli alberi della campagna, i suoi rami s’eran moltiplicati, e i suoi ramoscelli s’erano allungati per l’abbondanza delle acque che lo faceano sviluppare. EZE 31:6 Tutti gli uccelli del cielo s’annidavano fra i suoi rami, tutte le bestie dei campi figliavano sotto i suoi ramoscelli, e tutte le grandi nazioni dimoravano alla sua ombra. EZE 31:7 Era bello per la sua grandezza, per la lunghezza dei suoi rami, perché la sua radice era presso acque abbondanti. EZE 31:8 I cedri non lo sorpassavano nel giardino di Dio; i cipressi non uguagliavano i suoi ramoscelli, e i platani non eran neppure come i suoi rami; nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in bellezza. EZE 31:9 Io l’avevo reso bello per l’abbondanza de’ suoi rami, e tutti gli alberi d’Eden, che sono nel giardino di Dio, gli portavano invidia. EZE 31:10 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Perché era salito a tanta altezza e sporgeva la sua vetta tra il folto de’ rami e perché il suo cuore s’era insuperbito della sua altezza, EZE 31:11 io lo diedi in mano del più forte fra le nazioni perché lo trattasse a suo piacimento; per la sua empietà io lo scacciai. EZE 31:12 Degli stranieri, i più violenti fra le nazioni, l’hanno tagliato e l’han lasciato in abbandono; sui monti e in tutte le valli son caduti i suoi rami, i suoi ramoscelli sono stati spezzati in tutti i burroni del paese, e tutti i popoli della terra si son ritirati dalla sua ombra, e l’hanno abbandonato. EZE 31:13 Sul suo tronco caduto si posano tutti gli uccelli del cielo, e sopra i suoi rami stanno tutte le bestie de’ campi. EZE 31:14 Così è avvenuto affinché gli alberi tutti piantati presso alle acque non sian fieri della propria altezza, non sporgan più la vetta fra il folto de’ rami, e tutti gli alberi potenti che si dissetano alle acque non persistano nella loro fierezza; poiché tutti quanti son dati alla morte, alle profondità della terra, assieme ai figliuoli degli uomini, a quelli che scendon nella fossa. EZE 31:15 Così parla il Signore, l’Eterno: Il giorno ch’ei discese nel soggiorno de’ morti, io feci fare cordoglio; a motivo di lui velai l’abisso, ne arrestai i fiumi, e le grandi acque furon fermate; a motivo di lui abbrunai il Libano, e tutti gli alberi de’ campi vennero meno a motivo di lui. EZE 31:16 Al rumore della sua caduta fece tremare le nazioni, quando lo feci scendere nel soggiorno de’ morti con quelli che scendono nella fossa; e nelle profondità della terra si consolarono tutti gli alberi di Eden, i più scelti e i più belli del Libano, tutti quelli che si dissetavano alle acque. EZE 31:17 Anch’essi discesero con lui nel soggiorno de’ morti, verso quelli che la spada ha uccisi: verso quelli che erano il suo braccio, e stavano alla sua ombra in mezzo alle nazioni. EZE 31:18 A chi dunque somigli tu per gloria e per grandezza fra gli alberi d’Eden? Così tu sarai precipitato con gli alberi d’Eden nelle profondità della terra; tu giacerai in mezzo agl’incirconcisi, fra quelli che la spada ha uccisi. Tal sarà di Faraone con tutta la sua moltitudine, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 32:1 L’anno dodicesimo, il dodicesimo mese, il primo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 32:2 “Figliuol d’uomo, pronunzia una lamentazione su Faraone, re d’Egitto, e digli: Tu eri simile ad un leoncello fra le nazioni; eri come un coccodrillo nei mari; ti slanciavi ne’ tuoi fiumi, e coi tuoi piedi agitavi le acque e ne intorbidavi i canali. EZE 32:3 Così parla il Signore, l’Eterno: Io stenderò su di te la mia rete mediante gran moltitudine di popoli, i quali ti trarranno fuori con la mia rete; EZE 32:4 e t’abbandonerò sulla terra e ti getterò sulla faccia dei campi, e farò che su di te verranno a posarsi tutti gli uccelli del cielo, e sazierò di te le bestie di tutta la terra; EZE 32:5 metterò la tua carne su per i monti, e riempirò le valli de’ tuoi avanzi; EZE 32:6 annaffierò del tuo sangue, fin sui monti, il paese dove nuoti; e i canali saran ripieni di te. EZE 32:7 Quando t’estinguerò, velerò i cieli e ne oscurerò le stelle; coprirò il sole di nuvole, e le luna non darà la sua luce. EZE 32:8 Per via di te, oscurerò tutti i luminari che splendono in cielo, e stenderò le tenebre sul tuo paese, dice il Signore, l’Eterno. EZE 32:9 Affliggerò il cuore di molti popoli, quando farò giungere la notizia della tua ruina fra le nazioni, in paesi che tu non conosci; EZE 32:10 e farò sì che di te resteranno attoniti molti popoli, e i loro re saran presi da spavento per causa tua, quand’io brandirò la mia spada dinanzi a loro; e ognun d’essi tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua caduta. EZE 32:11 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: La spada del re di Babilonia ti piomberà addosso. EZE 32:12 Io farò cadere la moltitudine del tuo popolo per la spada d’uomini potenti, tutti quanti i più violenti fra le nazioni, ed essi distruggeranno il fasto dell’Egitto, e tutta la sua moltitudine sarà annientata. EZE 32:13 E farò perire tutto il suo bestiame di sulle rive delle grandi acque; nessun piede d’uomo le intorbiderà più, non le intorbiderà più unghia di bestia. EZE 32:14 Allora lascerò posare le loro acque, e farò scorrere i loro fiumi come olio, dice il Signore, l’Eterno, EZE 32:15 quando avrò ridotto il paese d’Egitto in una desolazione, in un paese spogliato di ciò che conteneva, e quando ne avrò colpito tutti gli abitanti; e si conoscerà che io sono l’Eterno. EZE 32:16 Ecco la lamentazione che sarà pronunziata; la pronunzieranno le figliuole delle nazioni; pronunzieranno questa lamentazione sull’Egitto e su tutta la sua moltitudine, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 32:17 Il dodicesimo anno, il quindicesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 32:18 “Figliuol d’uomo, intuona un lamento sulla moltitudine dell’Egitto, e falle scendere, lei e le figliuole delle nazioni illustri, nelle profondità della terra, con quelli che scendono nella fossa. EZE 32:19 Chi mai sorpassi tu in bellezza? Scendi, e sarai posto a giacere con gl’incirconcisi! EZE 32:20 Essi cadranno in mezzo agli uccisi per la spada. La spada v’è data; trascinate l’Egitto con tutte le sue moltitudini! EZE 32:21 I più forti fra i prodi e quelli che gli davan soccorso gli rivolgeranno la parola, di mezzo al soggiorno de’ morti. Sono scesi, gl’incirconcisi; giacciono uccisi dalla spada. EZE 32:22 Là è l’Assiro con tutta la sua moltitudine; attorno a lui stanno i suoi sepolcri; tutti son uccisi, caduti per la spada. EZE 32:23 I suoi sepolcri son posti nelle profondità della fossa, e la sua moltitudine sta attorno al suo sepolcro; tutti son uccisi, caduti per la spada, essi che spandevano il terrore sulla terra de’ viventi. EZE 32:24 Là è Elam con tutta la sua moltitudine, attorno al suo sepolcro; tutti son uccisi, caduti per la spada, incirconcisi scesi nella profondità della terra: essi, che spandevano il terrore sulla terra de’ viventi; e han portato il loro obbrobrio con quelli che scendono nella fossa. EZE 32:25 Han fatto un letto, per lui e per la sua moltitudine, in mezzo a quelli che sono stati uccisi; attorno a lui stanno i suoi sepolcri; tutti costoro sono incirconcisi, sono morti per la spada, perché spandevano il terrore sulla terra de’ viventi; e hanno portato il loro obbrobrio con quelli che scendono nella fossa; sono stati messi fra gli uccisi. EZE 32:26 Là è Mescec, Tubal e tutta la loro moltitudine; attorno a loro stanno i lor sepolcri; tutti costoro sono incirconcisi, uccisi dalla spada, perché spandevano il terrore sulla terra de’ viventi. EZE 32:27 Non giacciono coi prodi che sono caduti fra gli incirconcisi, che sono scesi nel soggiorno de’ morti con le loro armi da guerra, e sotto il capo de’ quali sono state poste le loro spade; ma le loro iniquità stanno sulle loro ossa, perché erano il terrore de’ prodi sulla terra de’ viventi. EZE 32:28 Tu pure sarai fiaccato in mezzo agl’incirconcisi e giacerai con gli uccisi dalla spada. EZE 32:29 Là è Edom coi suoi re e con tutti i suoi principi, i quali, nonostante tutto il loro valore, sono stati messi con gli uccisi di spada. Anch’essi giacciono con gl’incirconcisi e con quelli che scendono nella fossa. EZE 32:30 Là son tutti i principi del settentrione e tutti i Sidoni, che son discesi in mezzo agli uccisi, coperti d’onta, nonostante il terrore che incuteva la loro bravura. Giacciono gl’incirconcisi con gli uccisi di spada, e portano il loro obbrobrio con quelli che scendono nella fossa. EZE 32:31 Faraone li vedrà, e si consolerà d’aver perduto tutta la sua moltitudine; Faraone e tutto il suo esercito saranno uccisi per la spada, dice il Signore, l’Eterno, EZE 32:32 poiché io spanderò il mio terrore nella terra de’ viventi; e Faraone con tutta la sua moltitudine sarà posto a giacere in mezzo agl’incirconcisi, con quelli che sono stati uccisi dalla spada, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 33:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 33:2 “Figliuol d’uomo, parla ai figliuoli del tuo popolo, e di’ loro: Quando io farò venire la spada contro un paese, e il popolo di quel paese prenderà nel proprio seno un uomo e se lo stabilirà come sentinella, EZE 33:3 ed egli, vedendo venire la spada contro il paese, sonerà il corno e avvertirà il popolo, EZE 33:4 se qualcuno, pur udendo il suono del corno, non se ne cura, e la spada viene e lo porta via, il sangue di quel tale sarà sopra il suo capo; EZE 33:5 egli ha udito il suono del corno, e non se n’è curato; il suo sangue sarà sopra lui; se se ne fosse curato, avrebbe scampato la sua vita. EZE 33:6 Ma se la sentinella vede venir la spada e non suona il corno, e il popolo non è stato avvertito, e la spada viene e porta via qualcuno di loro, questi sarà portato via per la propria iniquità, ma io domanderò contro del suo sangue alla sentinella. EZE 33:7 Ora, o figliuol d’uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d’Israele; quando dunque udrai qualche parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia. EZE 33:8 Quando avrò detto all’empio: Empio, per certo tu morrai! e tu non avrai parlato per avvertir l’empio che si ritragga dalla sua via, quell’empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. EZE 33:9 Ma, se tu avverti l’empio che si ritragga dalla sua via, e quegli non se ne ritrae, esso morrà per la sua iniquità, ma tu avrai scampato l’anima tua. EZE 33:10 E tu, figliuol d’uomo, di’ alla casa d’Israele: Voi dite così: Le nostre trasgressioni e i nostri peccati sono su noi, e a motivo d’essi noi languiamo: come potremmo noi vivere? EZE 33:11 Di’ loro: Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvage! E perché morreste voi, o casa d’Israele? EZE 33:12 E tu, figliuol d’uomo, di’ ai figliuoli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salverà nel giorno della sua trasgressione; e l’empio non cadrà per la sua empietà nel giorno in cui si sarà ritratto dalla sua empietà; nello stesso modo che il giusto non potrà vivere per la sua giustizia nel giorno in cui peccherà. EZE 33:13 Quand’io avrò detto al giusto che per certo egli vivrà, s’egli confida nella propria giustizia e commette l’iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno più ricordati, e morrà per l’iniquità che avrà commessa. EZE 33:14 E quando avrò detto all’empio: Per certo tu morrai, s’egli si ritrae dal suo peccato e pratica ciò ch’è conforme al diritto e alla giustizia, EZE 33:15 se rende il pegno, se restituisce ciò che ha rapito, se cammina secondo i precetti che dànno la vita, senza commettere l’iniquità, per certo egli vivrà, non morrà; EZE 33:16 tutti i peccati che ha commessi non saranno più ricordati contro di lui; egli ha praticato ciò ch’è conforme al diritto ed alla giustizia; per certo vivrà. EZE 33:17 Ma i figliuoli del tuo popolo dicono: La via del Signore non è ben regolata; ma è la via loro quella che non è ben regolata. EZE 33:18 Quando il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, egli muore a motivo di questo; EZE 33:19 e quando l’empio si ritrae dalla sua empietà e si conduce secondo il diritto e la giustizia, a motivo di questo, vive. EZE 33:20 Voi dite: La via del Signore non è ben regolata! Io vi giudicherò ciascuno secondo le vostre vie, o casa d’Israele!” EZE 33:21 Il dodicesimo anno della nostra cattività, il decimo mese, il quinto giorno del mese, un fuggiasco da Gerusalemme venne a me, e mi disse: La città è presa! EZE 33:22 La sera avanti la venuta del fuggiasco, la mano dell’Eterno era stata sopra di me, ed egli m’aveva aperta la bocca, prima che quegli venisse a me la mattina; la bocca mi fu aperta, ed io non fui più muto. EZE 33:23 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 33:24 “Figliuol d’uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d’Israele, dicono: Abrahamo era solo, eppure ebbe il possesso del paese; e noi siamo molti, il possesso del paese è dato a noi. EZE 33:25 Perciò di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Voi mangiate la carne col sangue, alzate gli occhi verso i vostri idoli, spargete il sangue, e possedereste il paese? EZE 33:26 Voi v’appoggiate sulla vostra spada, commettete abominazioni, ciascun di voi contamina la moglie del prossimo, e possedereste il paese? EZE 33:27 Di’ loro così: Così parla il Signore, l’Eterno: Com’è vero ch’io vivo, quelli che stanno fra quelle ruine cadranno per la spada; quelli che son per i campi li darò in pasto alle bestie; e quelli che son nelle fortezze e nelle caserme morranno di peste! EZE 33:28 E io ridurrò il paese in una desolazione, in un deserto; l’orgoglio della sua forza verrà meno, e i monti d’Israele saranno così desolati, che nessuno vi passerà più. EZE 33:29 Ed essi conosceranno che io sono l’Eterno, quando avrò ridotto il paese in una desolazione, in un deserto, per tutte le abominazioni che hanno commesse. EZE 33:30 E quant’è a te, figliuol d’uomo, i figliuoli del tuo popolo discorrono di te presso le mura e sulle porte delle case; e parlano l’uno con l’altro e ognuno col suo fratello, e dicono: Venite dunque ad ascoltare qual è la parola che procede dall’Eterno! EZE 33:31 E vengon da te come fa la folla, e il mio popolo si siede davanti a te, e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché, con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro la cupidigia. EZE 33:32 Ed ecco, tu sei per loro come una canzone d’amore d’uno che abbia una bella voce, e sappia suonar bene; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica; EZE 33:33 ma quando la cosa avverrà ed ecco che sta per avvenire essi conosceranno che in mezzo a loro c’è stato un profeta”. EZE 34:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 34:2 “Figliuol d’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele; profetizza, e di’ a quei pastori: Così parla il Signore, l’Eterno: Guai ai pastori d’Israele, che non han fatto se non pascer se stessi! Non è forse il gregge quello che i pastori debbon pascere? EZE 34:3 Voi mangiate il latte, vi vestite della lana, ammazzate ciò ch’è ingrassato, ma non pascete il gregge. EZE 34:4 Voi non avete fortificato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella ch’era ferita, non avete ricondotto la smarrita, non avete cercato la perduta, ma avete dominato su loro con violenza e con asprezza. EZE 34:5 Ed esse, per mancanza di pastore, si sono disperse, son diventate pasto a tutte le fiere dei campi, e si sono disperse. EZE 34:6 Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la faccia del paese, e non v’è alcuno che ne domandi, alcuno che le cerchi! EZE 34:7 Perciò, o pastori, ascoltate la parola dell’Eterno! EZE 34:8 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, poiché le mie pecore sono abbandonate alla rapina; poiché le mie pecore, essendo senza pastore, servon di pasto a tutte le fiere de’ campi, e i miei pastori non cercano le mie pecore; poiché i pastori pascon se stessi e non pascono le mie pecore, EZE 34:9 perciò, ascoltate, o pastori, la parola dell’Eterno! EZE 34:10 Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro i pastori; io ridomanderò le mie pecore alle loro mani; li farò cessare dal pascere le pecore; i pastori non pasceranno più se stessi; io strapperò le mie pecore dalla loro bocca, ed esse non serviran più loro di pasto. EZE 34:11 Poiché, così dice il Signore, l’Eterno: Eccomi! io stesso domanderò delle mie pecore, e ne andrò in cerca. EZE 34:12 Come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno che si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io andrò in cerca delle mie pecore, e le ritrarrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di tenebre; EZE 34:13 e le trarrò di fra i popoli e le radunerò dai diversi paesi, e le ricondurrò sul loro suolo, e le pascerò sui monti d’Israele, lungo i ruscelli e in tutti i luoghi abitati del paese. EZE 34:14 Io le pascerò in buoni pascoli, e i loro ovili saranno sugli alti monti d’Israele; esse riposeranno quivi in buoni ovili, e pascoleranno in grassi pascoli sui monti d’Israele. EZE 34:15 Io stesso pascerò le mie pecore, e io stesso le farò riposare, dice il Signore, l’Eterno. EZE 34:16 Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata, ma distruggerò la grassa e la forte: io le pascerò con giustizia. EZE 34:17 E quant’è a voi, o pecore mie, così dice il Signore, l’Eterno: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. EZE 34:18 Vi par egli troppo poco il pascolar in questo buon pascolo, che abbiate a pestare co’ piedi ciò che rimane del vostro pascolo? il bere le acque più chiare, che abbiate a intorbidare co’ piedi quel che ne resta? EZE 34:19 E le mie pecore hanno per pascolo quello che i vostri piedi han calpestato; e devono bere, ciò che i vostri piedi hanno intorbidato! EZE 34:20 Perciò, così dice loro il Signore, l’Eterno: Eccomi, io stesso giudicherò fra la pecora grassa e la pecora magra. EZE 34:21 Siccome voi avete spinto col fianco e con la spalla e avete cozzato con le corna tutte le pecore deboli finché non le avete disperse e cacciate fuori, EZE 34:22 io salverò le mie pecore, ed esse non saranno più abbandonate alla rapina; e giudicherò fra pecora e pecora. EZE 34:23 E susciterò sopra d’esse un solo pastore, che le pascolerà: il mio servo Davide; egli le pascolerà, egli sarà il loro pastore. EZE 34:24 E io, l’Eterno, sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato. EZE 34:25 E fermerò con esse un patto di pace; farò sparire le male bestie dal paese, e le mie pecore dimoreranno al sicuro nel deserto e dormiranno nelle foreste. EZE 34:26 E farò ch’esse e i luoghi attorno al mio colle saranno una benedizione; farò scenderà la pioggia a sua tempo, e saran piogge di benedizione. EZE 34:27 L’albero dei campi darà il suo frutto, e la terra darà i suoi prodotti. Esse staranno al sicuro sul loro suolo, e conosceranno che io sono l’Eterno, quando spezzerò le sbarre del loro giogo e le libererò dalla mano di quelli che le tenevano schiave. EZE 34:28 E non saranno più preda alle nazioni; le fiere dei campi non le divoreranno più, ma se ne staranno al sicuro, senza che nessuno più le spaventi. EZE 34:29 E farò sorgere per loro una vegetazione, che le farà salire in fama; e non saranno più consumate dalla fame nel paese, e non porteranno più l’obbrobrio delle nazioni. EZE 34:30 E conosceranno che io, l’Eterno, l’Iddio loro, sono con esse, e che esse, la casa d’Israele, sono il mio popolo, dice il Signore, l’Eterno. EZE 34:31 E voi, pecore mie, pecore del mio pascolo, siete uomini, e io sono il vostro Dio, dice l’Eterno”. EZE 35:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 35:2 “Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia verso il monte di Seir, e profetizza contro di esso, EZE 35:3 e digli: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi a te, o monte di Seir! Io stenderò la mia mano contro di te, e ti renderò una solitudine, un deserto. EZE 35:4 Io ridurrò le tue città in rovine, tu diventerai una solitudine, e conoscerai che io sono l’Eterno. EZE 35:5 Poiché tu hai avuto una inimicizia eterna e hai abbandonato i figliuoli d’Israele in balìa della spada nel giorno della loro calamità, nel giorno che l’iniquità era giunta al colmo, EZE 35:6 com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io ti metterò a sangue, e il sangue t’inseguirà; giacché non hai avuto in odio il sangue, il sangue t’inseguirà. EZE 35:7 E ridurrò il monte di Seir in una solitudine, in un deserto, e ne sterminerò chi va e chi viene. EZE 35:8 Io riempirò i suoi monti dei suoi uccisi; sopra i tuoi colli, nelle tue valli, in tutti i tuoi burroni cadranno gli uccisi dalla spada. EZE 35:9 Io ti ridurrò in una desolazione perpetua, e le tue città non saranno più abitate; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 35:10 Siccome tu hai detto: Quelle due nazioni e que’ due paesi saranno miei, e noi ne prenderemo possesso (e l’Eterno era quivi!), EZE 35:11 com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io agirò con l’ira e con la gelosia, che tu hai mostrate nel tuo odio contro di loro; e mi farò conoscere in mezzo a loro, quando ti giudicherò. EZE 35:12 Tu conoscerai che io, l’Eterno, ho udito tutti gli oltraggi che hai proferiti contro i monti d’Israele, dicendo: Essi son desolati; son dati a noi, perché ne facciam nostra preda. EZE 35:13 Voi, con la vostra bocca, vi siete inorgogliti contro di me, e avete moltiplicato contro di me i vostri discorsi. Io l’ho udito! EZE 35:14 Così parla il Signore, l’Eterno: Quando tutta la terra si rallegrerà, io ti ridurrò in una desolazione. EZE 35:15 Siccome tu ti sei rallegrato perché l’eredità della casa d’Israele era devastata, io farò lo stesso di te: tu diventerai una desolazione, o monte di Seir: tu, e Edom tutto quanto; e si conoscerà che io sono l’Eterno. EZE 36:1 E tu, figliuol d’uomo, profetizza ai monti d’Israele, e di’: O monti d’Israele, ascoltate la parola dell’Eterno! EZE 36:2 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! ah! queste alture eterne son diventate nostro possesso! tu profetizza, e di’: EZE 36:3 Così parla il Signore, l’Eterno: Sì, poiché da tutte le parti han voluto distruggervi e inghiottirvi perché diventaste possesso del resto delle nazioni, e perché siete stati oggetto de’ discorsi delle male lingue e delle maldicenze della gente, EZE 36:4 perciò, o monti d’Israele, ascoltate la parola del Signore, dell’Eterno! Così parla il Signore, l’Eterno, ai monti e ai colli, ai burroni ed alle valli, alle ruine desolate e alle città abbandonate, che sono state date in balìa del saccheggio e delle beffe delle altre nazioni d’ogn’intorno; EZE 36:5 così parla il Signore, l’Eterno: Sì, nel fuoco della mia gelosia, io parlo contro il resto delle altre nazioni e contro Edom tutto quanto, che hanno fatto del mio paese il loro possesso con tutta la gioia del loro cuore e con tutto lo sprezzo dell’anima loro, per ridurlo in bottino. EZE 36:6 Perciò, profetizza sopra la terra d’Israele, e di’ ai monti e ai colli, ai burroni ed alle valli: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io parlo nella mia gelosia e nel mio furore, perché voi portate l’obbrobrio delle nazioni. EZE 36:7 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Io l’ho giurato! Le nazioni che vi circondano porteranno anch’esse il loro obbrobrio; EZE 36:8 ma voi, monti d’Israele, metterete i vostri rami e porterete i vostri frutti al mio popolo d’Israele, perch’egli sta per arrivare. EZE 36:9 Poiché, ecco, io vengo a voi, mi volgerò verso voi, e voi sarete coltivati e seminati; EZE 36:10 Io moltiplicherò su voi gli uomini, tutta quanta la casa d’Israele; le città saranno abitate, e le ruine saranno ricostruite; EZE 36:11 moltiplicherò su voi uomini e bestie; essi moltiplicheranno e saranno fecondi, e farò sì che sarete abitati come eravate prima, e vi farò del bene più che nei vostri primi tempi; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. EZE 36:12 Io farò camminar su voi degli uomini, il mio popolo d’Israele. Essi ti possederanno, o paese; tu sarai la loro eredità, e non li priverai più de’ loro figliuoli. EZE 36:13 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché vi si dice: Tu, o paese, hai divorato gli uomini, hai privato la tua nazioni dei suoi figliuoli, EZE 36:14 tu non divorerai più gli uomini, e non priverai più la tua nazione de’ suoi figliuoli, dice il Signore, l’Eterno. EZE 36:15 Io non ti farò più udire gli oltraggi delle nazioni, e tu non porterai più l’obbrobrio dei popoli, e non farai più cader le tua gente, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 36:16 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 36:17 “Figliuol d’uomo, quando quelli della casa d’Israele abitavano il loro paese, lo contaminavano con la loro condotta e con le loro azioni; la loro condotta era nel mio cospetto come la immondezza della donna quand’è impura. EZE 36:18 Ond’io riversai su loro il mio furore a motivo del sangue che avevano sparso sul paese, e perché l’avevano contaminato coi loro idoli; EZE 36:19 e li dispersi fra le nazioni, ed essi furono sparsi per tutti i paesi; Io li giudicai secondo la loro condotta e secondo le loro azioni. EZE 36:20 E, giunti fra le nazioni dove sono andati, hanno profanato il nome mio santo, giacché si diceva di loro: Costoro sono il popolo dell’Eterno, e sono usciti dal suo paese. EZE 36:21 Ed io ho avuto pietà del nome mio santo, che la casa d’Israele profanava fra le nazioni dov’è andata. EZE 36:22 Perciò, di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Io agisco così, non per cagion di voi, o casa d’Israele, ma per amore del nome mio santo, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati. EZE 36:23 E io santificherò il mio gran nome ch’è stato profanato fra le nazioni, in mezzo alle quali voi l’avete profanato; e le nazioni conosceranno che io sono l’Eterno, dice il Signore, l’Eterno, quand’io mi santificherò in voi, sotto gli occhi loro. EZE 36:24 Io vi trarrò di fra le nazioni, vi radunerò da tutti i paese, e vi ricondurrò nel vostro paese; EZE 36:25 v’aspergerò d’acqua pura, e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli. EZE 36:26 E vi darò un cuor nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; torrò dalla vostra carne il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. EZE 36:27 Metterò dentro di voi il mio spirito, e farò sì che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni. EZE 36:28 E voi abiterete nel paese ch’io detti ai vostri padri, e voi sarete mio popolo, e io sarò vostro Dio. EZE 36:29 Io vi libererò da tutte le vostre impurità; chiamerò il frumento, lo farò abbondare, e non manderò più contro di voi la fame; EZE 36:30 e farò moltiplicare il frutto degli alberi e il prodotto de’ campi, affinché non siate più esposti all’obbrobrio della fame tra le nazioni. EZE 36:31 Allora vi ricorderete delle vostre vie malvagie e delle vostre azioni, che non eran buone, e prenderete disgusto di voi stessi a motivo delle vostre iniquità e delle vostre abominazioni. EZE 36:32 Non è per amor di voi che agisco così, dice il Signore, l’Eterno: siavi pur noto! Vergognatevi, e siate confusi a motivo delle vostre vie, o casa d’Israele! EZE 36:33 Così parla il Signore, l’Eterno: Il giorno che io vi purificherò di tutte le vostre iniquità, farò sì che le città saranno abitate, e le ruine saranno ricostruite; EZE 36:34 la terra desolata sarà coltivata, invece d’essere una desolazione agli occhi di tutti i passanti; EZE 36:35 e si dirà: Questa terra ch’era desolata, è divenuta come il giardino d’Eden; e queste città ch’erano deserte, desolate, ruinate, sono fortificate e abitate. EZE 36:36 E le nazioni che saran rimaste attorno a voi conosceranno che io, l’Eterno, son quegli che ho ricostruito i luoghi ruinati, e ripiantato il luogo deserto. Io, l’Eterno, son quegli che parlo, e che mando la cosa ad effetto. EZE 36:37 Così parla il Signore, l’Eterno: Anche in questo mi lascerò supplicare dalla casa d’Israele, e glielo concederò: io moltiplicherò loro gli uomini come un gregge. EZE 36:38 Come greggi di pecore consacrate, come greggi di Gerusalemme nelle sue feste solenni, così le città deserte saranno riempite di greggi d’uomini; e si conoscerà che io sono l’Eterno”. EZE 37:1 La mano dell’Eterno fu sopra me, e l’Eterno mi trasportò in ispirito, e mi depose in mezzo a una valle ch’era piena d’ossa. EZE 37:2 E mi fece passare presso d’esse, tutt’attorno; ed ecco erano numerosissime sulla superficie della valle, ed erano anche molto secche. EZE 37:3 E mi disse: “Figliuol d’uomo, queste ossa potrebbero esse rivivere?” E io risposi: “O Signore, o Eterno, tu il sai”. EZE 37:4 Ed egli mi disse: “Profetizza su queste ossa, e di’ loro: Ossa secche, ascoltate la parola dell’Eterno! EZE 37:5 Così dice il Signore, l’Eterno, a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito, e voi rivivrete; EZE 37:6 e metterò su voi de’ muscoli, farò nascere su voi della carne, vi coprirò di pelle, metterò in voi lo spirito, e rivivrete; e conoscerete che io sono l’Eterno”. EZE 37:7 E io profetizzai come mi era stato comandato; e come io profetizzavo, si fece rumore; ed ecco un movimento, e le ossa s’accostarono le une alle altre. EZE 37:8 Io guardai, ed ecco venir su d’esse de’ muscoli, crescervi della carne, e la pelle ricoprirle; ma non c’era in esse spirito alcuno. EZE 37:9 Allora egli mi disse: “Profetizza allo spirito, profetizza, figliuol d’uomo, e di’ allo spirito: Così parla il Signore, l’Eterno: Vieni dai quattro venti o spirito, soffia su questi uccisi, e fa’ che rivivano!” EZE 37:10 E io profetizzai, com’egli m’aveva comandato; e lo spirito entrò in essi, e tornarono alla vita, e si rizzarono in piedi: erano un esercito grande, grandissimo. EZE 37:11 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele. Ecco, essi dicono: Le nostra ossa sono secche, la nostra speranza e perita, noi siam perduti! EZE 37:12 Perciò, profetizza e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io aprirò i vostri sepolcri, vi trarrò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d’Israele. EZE 37:13 E voi conoscerete che io sono l’Eterno, quando aprirò i vostri sepolcri e vi trarrò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio! EZE 37:14 E metterò in voi il mio spirito, e voi tornerete alla vita; vi porrò sul vostro suolo, e conoscerete che io, l’Eterno, ho parlato e ho messo la cosa ad effetto, dice l’Eterno”. EZE 37:15 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 37:16 “E tu, figliuol d’uomo, prenditi un pezzo di legno, e scrivici sopra: Per Giuda, e per i figliuoli d’Israele, che sono associati. Poi prenditi un altro pezzo di legno, e scrivici sopra: Per Giuseppe, bastone d’Efraim e di tutta la casa d’Israele, che gli è associata. EZE 37:17 Poi accostali l’un all’altro per farne un solo pezzo di legno in modo che siano uniti nella tua mano. EZE 37:18 E quando i figliuoli del tuo popolo ti parleranno e ti diranno: Non ci spiegherai tu che cosa vuoi dire con queste cose? EZE 37:19 tu rispondi loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io prenderò il pezzo di legno di Giuseppe ch’è in mano d’Efraim e le tribù d’Israele che sono a lui associate, e li unirò a questo, ch’è il pezzo di legno di Giuda, e ne farò un solo legno, in modo che saranno una sola cosa nella mia mano. EZE 37:20 E i legni sui quali tu avrai scritto, li terrai in mano tua, sotto i loro occhi. EZE 37:21 E di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io prenderò i figliuoli d’Israele di fra le nazioni dove sono andati, li radunerò da tutte le parti, e li ricondurrò nel loro paese; EZE 37:22 e farò di loro una stessa nazione, nel paese, sui monti d’Israele; un solo re sarà re di tutti loro; e non saranno più due nazioni, e non saranno più divisi in due regni. EZE 37:23 E non si contamineranno più con i loro idoli, con le loro abominazioni né colle loro numerose trasgressioni; io trarrò fuori da tutti i luoghi dove hanno abitato e dove hanno peccato, e li purificherò, essi saranno mio popolo, e io sarò loro Dio. EZE 37:24 Il mio servo Davide sarà re sopra loro, ed essi avranno tutti un medesimo pastore; cammineranno secondo le mie prescrizioni, osserveranno le mie leggi, e le metteranno in pratica; EZE 37:25 e abiteranno nel paese che io detti al mio servo Giacobbe, e dove abitarono i vostri padri; vi abiteranno essi, i loro figliuoli e i figliuoli dei loro figliuoli in perpetuo; e il mio servo Davide sarà loro principe in perpetuo. EZE 37:26 E io fermerò con loro un patto di pace: sarà un patto perpetuo con loro; li stabilirò fermamente, li moltiplicherò, e metterò il mio santuario in mezzo a loro per sempre; EZE 37:27 la mia dimora sarà presso di loro, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. EZE 37:28 E le nazioni conosceranno che io sono l’Eterno che santifico Israele, quando il mio santuario sarà per sempre in mezzo ad essi. EZE 38:1 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: EZE 38:2 “Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia verso Gog del paese di Magog, principe sovrano di Mescec e di Tubal, e profetizza contro di lui, e di’: EZE 38:3 Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi da te, o Gog, principe sovrano di Mescec e di Tubal! EZE 38:4 Io ti menerò via, ti metterò degli uncini nelle mascelle e ti trarrò fuori, te e tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri, tutti quanti vestiti pomposamente, gran moltitudine con targhe e scudi, tutti maneggianti la spada; EZE 38:5 e con loro Persiani, Etiopi e gente di Put, tutti con scudi ed elmi. EZE 38:6 Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarma dell’estremità del settentrione e tutte le sue schiere, de’ popoli numerosi saranno con te. EZE 38:7 Mettiti in ordine, preparati, tu con tutte le tue moltitudini che s’adunano attorno a te, e sii tu per essi colui al quale si ubbidisce. EZE 38:8 Dopo molti giorni tu riceverai l’ordine; negli ultimi anni verrai contro il paese sottratto alla spada, contro la nazione raccolta di fra molti popoli sui monti d’Israele, che sono stati per tanto tempo deserti; ma, tratta fuori di fra i popoli, essa abiterà tutta quanta al sicuro. EZE 38:9 Tu salirai, verrai come un uragano; sarai come una nuvola che sta per coprire il paese, tu con tutte le tue schiere e coi popoli numerosi che son teco. EZE 38:10 Così parla il Signore, l’Eterno: In quel giorno, de’ pensieri ti sorgeranno in cuore, e concepirai un malvagio disegno. EZE 38:11 Dirai: Io salirò contro questo paese di villaggi aperti; piomberò su questa gente che vive tranquilla ed abita al sicuro, che dimora tutta in luoghi senza mura, e non ha né sbarre né porte. EZE 38:12 Verrai per far bottino e predare, per stendere la tua mano contro queste ruine ora ripopolate, contro questo popolo raccolto di fra le nazioni, che s’è procurato bestiame e facoltà, e dimora sulle alture del paese. EZE 38:13 Sceba, Dedan, i mercanti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti diranno: Vieni tu per far bottino? Hai tu adunato la tua moltitudine per predare, per portar via l’argento e l’oro, per pigliare bestiame e beni, per fare un gran bottino? EZE 38:14 Perciò, figliuol d’uomo, profetizza, e di’ a Gog: Così parla il Signore, l’Eterno: in quel giorno, quando il mio popolo d’Israele dimorerà al sicuro, tu lo saprai; EZE 38:15 e verrai dal luogo dove stai, dall’estremità del settentrione, tu con de’ popoli numerosi teco, tutti quanti a cavallo, una grande moltitudine, un potente esercito; EZE 38:16 e salirai contro il mio popolo d’Israele, come una nuvola che sta per coprire il paese. Questo avverrà alla fine de’ giorni: io ti condurrò contro il mio paese affinché le nazioni mi conoscano, quand’io mi santificherò in te sotto gli occhi loro, o Gog! EZE 38:17 Così parla il Signore, l’Eterno: Non sei tu quello del quale io parlai ai tempi antichi mediante i miei servi, i profeti d’Israele, i quali profetarono allora per degli anni che io ti farei venire contro di loro? EZE 38:18 In quel giorno, nel giorno che Gog verrà contro la terra d’Israele, dice il Signore, l’Eterno, il mio furore mi monterà nelle narici; EZE 38:19 e nella mia gelosia, e nel fuoco della mia ira, io te lo dico, certo, in quel giorno, vi sarà un gran commovimento nel paese d’Israele: EZE 38:20 i pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie de’ campi, tutti i rettili che strisciano sul suolo e tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra, tremeranno alla mia presenza; i monti saranno rovesciati, le balze crolleranno, e tutte le mura cadranno al suolo. EZE 38:21 Io chiamerò contro di lui la spada su tutti i miei monti, dice il Signore, l’Eterno; la spada d’ognuno si volgerà contro il suo fratello. EZE 38:22 E verrò in giudizio contro di lui, con la peste e col sangue; e farò piovere torrenti di pioggia e grandine, e fuoco e zolfo su lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui. EZE 38:23 Così mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni, ed esse sapranno che io sono l’Eterno. EZE 39:1 E tu, figliuol d’uomo, profetizza contro Gog, e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi da te, o Gog, principe sovrano di Mescec e di Tubal! EZE 39:2 Io ti menerò via, ti spingerò innanzi, ti farò salire dalle estremità del settentrione e ti condurrò sui monti d’Israele; EZE 39:3 butterò giù l’arco dalla tua mano sinistra, e ti farò cadere le frecce dalla destra. EZE 39:4 Tu cadrai sui monti d’Israele, tu con tutte le tue schiere e coi popoli che saranno teco; ti darò in pasto agli uccelli rapaci, agli uccelli d’ogni specie, e alle bestie de’ campi. EZE 39:5 Tu cadrai sulla faccia de’ campi, poiché io ho parlato, dice il Signore, l’Eterno. EZE 39:6 E manderò il fuoco su Magog e su quelli che abitano sicuri nelle isole; e conosceranno che io sono l’Eterno. EZE 39:7 E farò conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo d’Israele, e non lascerò più profanare il mio nome santo; e le nazioni conosceranno che io sono l’Eterno, il Santo in Israele. EZE 39:8 Ecco, la cosa sta per avvenire, si effettuerà, dice il Signore, l’Eterno; questo è il giorno di cui io ho parlato. EZE 39:9 E gli abitanti delle città d’Israele usciranno e faranno de’ fuochi, bruciando armi, scudi, targhe, archi, frecce, picche e lance; e ne faranno del fuoco per sette anni; EZE 39:10 non porteranno legna dai campi, e non ne taglieranno nelle foreste; giacché faran del fuoco con quelle armi; e spoglieranno quelli che li spogliavano, e prederanno quelli che li predavano, dice il Signore, l’Eterno. EZE 39:11 In quel giorno, io darò a Gog un luogo che gli servirà di sepoltura in Israele, la Valle de’ viandanti, a oriente del mare; e quel sepolcro chiuderà la via ai viandanti; quivi sarà sepolto Gog con tutta la sua moltitudine; e quel luogo sarà chiamato la Valle d’Hamon-Gog. EZE 39:12 La casa d’Israele li sotterrerà per purificare il paese; e ciò durerà sette mesi. EZE 39:13 Tutto il popolo del paese li sotterrerà; e per questo ei salirà in fama il giorno in cui mi glorificherò, dice il Signore, l’Eterno. EZE 39:14 E metteranno da parte degli uomini i quali percorreranno del continuo il paese a sotterrare, con l’aiuto de’ viandanti, i corpi che saran rimasti sul suolo del paese, per purificarlo; alla fine dei sette mesi faranno questa ricerca. EZE 39:15 E quando i viandanti passeranno per il paese, chiunque di loro vedrà delle ossa umane, rizzerà lì vicino un segnale, finché i seppellitori non li abbiano sotterrate nella Valle di Hamon-Gog. EZE 39:16 E Hamonah sarà pure il nome di una città. E così purificheranno il paese. EZE 39:17 E tu, figliuol d’uomo, così parla il Signore, l’Eterno: Di’ agli uccelli d’ogni specie e a tutte le bestie dei campi: Riunitevi, e venite! Raccoglietevi da tutte le parti attorno al banchetto del sacrificio che sto per immolare per voi, del gran sacrificio sui monti d’Israele! Voi mangerete carne e berrete sangue. EZE 39:18 Mangerete carne di prodi e berrete sangue di principi della terra: montoni, agnelli, capri, giovenchi, tutti quanti ingrassati in Basan. EZE 39:19 Mangerete del grasso a sazietà, e berrete del sangue fino a inebriarvi, al banchetto del sacrificio che io immolerò per voi; EZE 39:20 e alla mia mensa sarete saziati di carne di cavalli e di bestie da tiro, di prodi e di guerrieri d’ogni sorta, dice il Signore, l’Eterno. EZE 39:21 E io manifesterò la mia gloria fra le nazioni, e tutte le nazioni vedranno il giudizio che io eseguirò, e la mia mano che metterò su loro. EZE 39:22 E da quel giorno in poi la casa d’Israele conoscerà che io sono l’Eterno, il suo Dio; EZE 39:23 e le nazioni conosceranno che la casa d’Israele è stata menata in cattività a motivo della sua iniquità, perché m’era stata infedele; ond’io ho nascosto a loro la mia faccia, e li ho dati in mano de’ loro nemici; e tutti quanti son caduti per la spada. EZE 39:24 Io li ho trattati secondo la loro impurità e secondo le loro trasgressioni, e ho nascosto loro la mia faccia. EZE 39:25 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Ora io farò tornare Giacobbe dalla cattività, e avrò pietà di tutta la casa d’Israele, e sarò geloso del mio santo nome. EZE 39:26 Ed essi avran finito di portare il loro obbrobrio e la pena di tutte le infedeltà che hanno commesse contro di me, quando dimoreranno al sicuro nel loro paese, e non vi sarà più alcun che li spaventi; EZE 39:27 quando li ricondurrò di fra i popoli e li raccoglierò dai paesi de’ loro nemici, e mi santificherò in loro in presenza di molte nazioni; EZE 39:28 ed essi conosceranno che io sono l’Eterno, il loro Dio, quando, dopo averli fatti andare in cattività fra le nazioni, li avrò raccolti nel loro paese; e non lascerò più là più alcuno d’essi; EZE 39:29 e non nasconderò più loro la mia faccia, perché avrò sparso il mio spirito sulla casa d’Israele, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 40:1 L’anno venticinquesimo della nostra cattività, al principio dell’anno, il decimo giorno del mese, quattordici anni dopo la presa della città, in quello stesso giorno, la mano dell’Eterno fu sopra me, ed egli mi trasportò nel paese d’Israele. EZE 40:2 In una visione divisione divina mi trasportò là, e mi posò sopra un monte altissimo, sul quale stava, dal lato di mezzogiorno, come la costruzione d’una città. EZE 40:3 Egli mi menò là, ed ecco che v’era un uomo, il cui aspetto era come aspetto di rame; aveva in mano una corda di lino e una canna da misurare, e stava in piè sulla porta. EZE 40:4 E quell’uomo mi disse: “Figliuol d’uomo, apri gli occhi e guarda, porgi l’orecchio e ascolta, e poni mente a tutte le cose che io ti mostrerò; poiché tu sei stato menato qua perché io te le mostri. Riferisci alla casa d’Israele tutto quello che vedrai”. EZE 40:5 Ed ecco un muro esterno circondava la casa d’ogn’intorno. L’uomo aveva in mano una canna da misurare, lunga sei cubiti, ogni cubito d’un cubito e un palmo. Egli misurò la larghezza del muro, ed era una canna; l’altezza, ed era una canna. EZE 40:6 Poi venne alla porta che guardava verso oriente, ne salì la gradinata, e misurò la soglia della porta, ch’era della larghezza d’una canna: questa prima soglia aveva la larghezza d’una canna. EZE 40:7 Ogni camera di guardia aveva una canna di lunghezza, e una canna di larghezza. Fra le camere era uno spazio di cinque cubiti. La soglia della porta verso il vestibolo della porta, dal lato della casa, era d’una canna. EZE 40:8 Misurò il vestibolo della porta dal lato della casa, ed era una canna. EZE 40:9 Misurò il vestibolo della porta, ed era otto cubiti; i suoi pilastri, ed erano due cubiti. Il vestibolo della porta era dal lato della casa. EZE 40:10 Le camere di guardia della porta orientale erano tre da un lato e tre dall’altro; tutte e tre avevano la stessa misura; e i pilastri, da ogni lato, avevano pure la stessa misura. EZE 40:11 Misurò la larghezza dell’apertura della porta, ed era dieci cubiti; e la lunghezza della porta, ed era tredici cubiti. EZE 40:12 E davanti alle camere c’era una chiusura d’un cubito da un lato, e una chiusura d’un cubito dall’altro; e ogni camera aveva sei cubiti da un lato, e sei dall’altro. EZE 40:13 E misurò la porta dal tetto d’una delle camere al tetto dell’altra; e c’era una larghezza di venticinque cubiti, da porta a porta. EZE 40:14 Contò sessanta cubiti per i pilastri, e dopo i pilastri veniva il cortile tutt’attorno alle porte. EZE 40:15 Lo spazio fra la porta d’ingresso e il vestibolo della porta interna era di cinquanta cubiti. EZE 40:16 E c’erano delle finestre, con delle grate, alle camere e ai loro pilastri, verso l’interno della porta, tutt’all’intorno; lo stesso agli archi; così c’erano delle finestre tutt’all’intorno, verso l’interno; e sopra i pilastri c’erano delle palme. EZE 40:17 Poi mi menò nel cortile esterno, ed ecco c’erano delle camere, e un lastrico tutt’all’intorno del cortile: trenta camere davano su quel lastrico. EZE 40:18 Il lastrico era allato alle porte, e corrispondeva alla lunghezza delle porte; era il lastrico inferiore. EZE 40:19 Poi misurò la larghezza dal davanti della porta inferiore fino alla cinta del cortile interno: cento cubiti a oriente e a settentrione. EZE 40:20 Misurò la lunghezza e la larghezza della porta settentrionale del cortile esterno; EZE 40:21 Le sue camere di guardia erano tre di qua e tre di là; i suoi pilastri e i suoi archi avevano la stessa misura della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque di larghezza. EZE 40:22 Le sue finestre, i suoi archi, le sue palme avevano la stessa misura della porta orientale; vi si saliva per sette gradini, davanti ai quali stavano i suoi archi. EZE 40:23 Al cortile interno c’era una porta di faccia alla porta settentrionale e difaccia alla porta orientale; ed egli misurò da porta a porta: cento cubiti. EZE 40:24 Poi mi menò verso mezzogiorno, ed ecco una porta che guardava a mezzogiorno; egli ne misurò i pilastri e gli archi, che avevano le stesse dimensioni. EZE 40:25 Questa porta e i suoi archi avevano delle finestre tutt’all’intorno, come le altre finestre: cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. EZE 40:26 Vi si saliva per sette gradini, davanti ai quali stavano gli archi; ed essa aveva le sue palme, una di qua e una di là sopra i suoi pilastri. EZE 40:27 E il cortile interno aveva una porta dal lato di mezzogiorno; ed egli misurò da porta a porta, in direzione di mezzogiorno, cento cubiti. EZE 40:28 Poi mi menò nel cortile interno per la porta di mezzogiorno, e misurò la porta di mezzogiorno, che aveva quelle stesse dimensioni. EZE 40:29 Le sue camere di guardia, i suoi pilastri, e i suoi archi avevano le stesse dimensioni. Questa porta e i suoi archi avevano delle finestre tutt’all’intorno; aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque di larghezza. EZE 40:30 E c’erano tutt’all’intorno degli archi di venticinque cubiti di lunghezza e di cinque cubiti di larghezza. EZE 40:31 Gli archi della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri, e vi si saliva per otto gradini. EZE 40:32 Poi mi menò nel cortile interno per la porta orientale, e misurò la porta, che aveva le stesse dimensioni. EZE 40:33 Le sue camere, i suoi pilastri e i suoi archi avevano quelle stesse dimensioni. Questa porta e i suoi archi avevano tutt’all’intorno delle finestre; aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. EZE 40:34 Gli archi della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri di qua e di là e vi si saliva per otto gradini. EZE 40:35 E mi menò alla porta settentrionale; la misurò, e aveva le stesse dimensioni; EZE 40:36 così delle sue camere, de’ suoi pilastri e de’ suoi archi; e c’erano delle finestre tutt’all’intorno, e aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. EZE 40:37 I pilastri della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri di qua e di là, e vi si saliva per otto gradini. EZE 40:38 E c’era una camera con l’ingresso vicino ai pilastri delle porte; quivi si lavavano gli olocausti. EZE 40:39 E nel vestibolo della porta c’erano due tavole di qua e due tavole di là per scannarvi su gli olocausti, i sacrifizi per il peccato e per la colpa. EZE 40:40 E a uno de’ lati esterni, a settentrione di chi saliva all’ingresso della porta, c’erano due tavole; e dall’altro lato, verso il vestibolo della porta, c’erano due tavole. EZE 40:41 Così c’erano quattro tavole di qua e quattro tavole di là, ai lati della porta: in tutto otto tavole, per scannarvi su i sacrifizi. EZE 40:42 C’erano ancora, per gli olocausti, quattro tavole di pietra tagliata, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito, per porvi su gli strumenti coi quali si scannavano gli olocausti e gli altri sacrifizi. EZE 40:43 E degli uncini d’un palmo erano fissati nella casa tutt’all’intorno; e sulle tavole doveva esser messa la carne delle offerte. EZE 40:44 E fuori della porta interna c’erano due camere, nel cortile interno: una era allato alla porta settentrionale, e guardava a mezzogiorno; l’altra era allato alla porta meridionale, e guardava a settentrione. EZE 40:45 Ed egli mi disse: “Questa camera che guarda verso mezzogiorno è per i sacerdoti che sono incaricati del servizio della casa; EZE 40:46 e la camera che guarda verso settentrione è per i sacerdoti incaricati del servizio dell’altare; i figliuoli di Tsadok son quelli che, tra i figliuoli di Levi, s’accostano all’Eterno per fare il suo servizio”. EZE 40:47 Ed egli misurò il cortile, ch’era quadrato, e aveva cento cubiti di lunghezza, e cento cubiti di larghezza; e l’altare stava davanti alla casa. EZE 40:48 Poi mi menò nel vestibolo della casa, e misurò i pilastri del vestibolo: cinque cubiti di qua e cinque di là; la larghezza della porta era di tre cubiti di qua e di tre di là. EZE 40:49 La larghezza del vestibolo era di venti cubiti; e la larghezza, di undici cubiti; vi si saliva per de’ gradini; e presso ai pilastri c’erano delle colonne, una di qua e una di là. EZE 41:1 Poi mi condusse nel tempio, e misurò i pilastri: sei cubiti di larghezza da un lato e sei cubiti di larghezza dall’altro, larghezza della tenda. EZE 41:2 La larghezza dell’ingresso era di dieci cubiti; le pareti laterali dell’ingresso avevano cinque cubiti da un lato e cinque cubiti dall’altro. Egli misurò la lunghezza del tempio: quaranta cubiti, e venti cubiti di larghezza. EZE 41:3 Poi entrò dentro, e misurò i pilastri dell’ingresso: due cubiti; e l’ingresso: sei cubiti; e la larghezza dell’ingresso: sette cubiti. EZE 41:4 E misurò una lunghezza di venti cubiti e una larghezza di venti cubiti in fondo al tempio; e mi disse: “Questo è il luogo santissimo”. EZE 41:5 Poi misurò il muro della casa: sei cubiti; e la larghezza delle camere laterali tutt’attorno alla casa: quattro cubiti. EZE 41:6 Le camere laterali erano una accanto all’altra, in numero di trenta, e c’erano tre piani; stavano in un muro, costruito per queste camere tutt’attorno alla casa, perché fossero appoggiate senz’appoggiarsi al muro della casa. EZE 41:7 E le camere occupavano maggiore spazio man mano che si salì di piano in piano, poiché la casa aveva una scala circolare a ogni piano tutt’attorno alla casa; perciò questa parte della casa si allargava a ogni piano, e si saliva dal piano inferiore al superiore per quello di mezzo. EZE 41:8 E io vidi pure che la casa tutta intorno stava sopra un piano elevato; così le camere laterali avevano un fondamento: una buona canna, e sei cubiti fino all’angolo. EZE 41:9 La larghezza del muro esterno delle camere laterali era di cinque cubiti; EZE 41:10 e lo spazio libero intorno alle camere laterali della casa e fino alle stanze attorno alla casa aveva una larghezza di venti cubiti tutt’attorno. EZE 41:11 Le porte delle camere laterali davano sullo spazio libero: una porta a settentrione, una porta a mezzogiorno; e la larghezza dello spazio libero era di cinque cubiti tutt’all’intorno. EZE 41:12 L’edifizio ch’era davanti allo spazio vuoto dal lato d’occidente aveva settanta cubiti di larghezza, il muro dell’edifizio aveva cinque cubiti di spessore tutt’attorno, e una lunghezza di novanta cubiti. EZE 41:13 Poi misurò la casa, che aveva cento cubiti di lunghezza. Lo spazio vuoto, l’edifizio e i suoi muri avevano una lunghezza di cento cubiti. EZE 41:14 La larghezza della facciata della casa e dello spazio vuoto dal lato d’oriente era di cento cubiti. EZE 41:15 Egli misurò la lunghezza dell’edifizio davanti allo spazio vuoto, sul di dietro, e le sue gallerie da ogni lato: cento cubiti. L’interno del tempio, i vestiboli che davano sul cortile, EZE 41:16 gli stipiti, le finestre a grata, le gallerie tutt’attorno ai tre piani erano ricoperti, all’altezza degli stipiti, di legno tutt’attorno. Dall’impiantito fino alle finestre (le finestre erano sbarrate), EZE 41:17 fino al di sopra della porta, l’interno della casa, l’esterno, e tutte le pareti tutt’attorno, all’interno e all’esterno, tutto era fatto secondo precise misure. EZE 41:18 E v’erano degli ornamenti di cherubini e di palme, una palma fra cherubino e cherubino, EZE 41:19 e ogni cherubino aveva due facce: una faccia d’uomo, vòlta verso la palma da un lato, e una faccia di leone vòlta verso l’altra palma, dall’altro lato. E ve n’era per tutta la casa, tutt’attorno. EZE 41:20 Dall’impiantito fino al di sopra della porta c’erano dei cherubini e delle palme; così pure sul muro del tempio. EZE 41:21 Gli stipiti del tempio erano quadrati, e la facciata del santuario aveva lo stesso aspetto. EZE 41:22 L’altare era di legno, alto tre cubiti, lungo due cubiti; aveva degli angoli; e le sue pareti, per tutta la lunghezza, erano di legno. L’uomo mi disse: “Questa è la tavola che sta davanti all’Eterno”. EZE 41:23 Il tempio e il santuario avevano due porte; EZE 41:24 E ogni porta aveva due battenti; due battenti che si piegano in due pezzi: due pezzi per ogni battente. EZE 41:25 E su d’esse, sulle porte del tempio, erano scolpiti dei cherubini e delle palme, come quelli sulle pareti. E sulla facciata del vestibolo, all’esterno c’era una tettoia di legno. EZE 41:26 E c’erano delle finestre a grata e delle palme, da ogni lato, alle pareti laterali del vestibolo, alle camere laterali della casa e alle tettoie. EZE 42:1 Poi egli mi menò fuori verso il cortile esterno dal lato di settentrione, e mi condusse nelle camere che si trovavano davanti allo spazio vuoto, e di fronte all’edificio verso settentrione. EZE 42:2 Sulla facciata, dov’era la porta settentrionale, la lunghezza era di cento cubiti, e la larghezza era di cinquanta cubiti: EZE 42:3 dirimpetto ai venti cubiti del cortile interno, e dirimpetto al lastrico del cortile esterno, dove si trovavano tre gallerie a tre piani. EZE 42:4 Davanti alle camere c’era corridoio largo dieci cubiti; e per andare nell’interno c’era un passaggio d’un cubito; e le loro porte guardavano a settentrione. EZE 42:5 Le camere superiori erano più strette di quelle inferiori e di quelle del centro dell’edifizio, perché le loro galleria toglievano dello spazio. EZE 42:6 Poiché esse erano a tre piani, e non avevano colonne come le colonne dei cortili; perciò a partire dal suolo, le camere superiori erano più strette di quelle in basso, e di quelle del centro. EZE 42:7 Il muro esterno, parallelo alle camere dal lato del cortile esterno, difaccia alle camere, aveva cinquanta cubiti di lunghezza; EZE 42:8 poiché la lunghezza delle camere, dal lato del cortile esterno, era di cinquanta cubiti, mentre dal lato della facciata del tempio era di cento cubiti. EZE 42:9 In basso a queste camere c’era un ingresso dal lato d’oriente per chi v’entrava dal cortile esterno. EZE 42:10 Nella larghezza del muro del cortile, in direzione d’oriente, difaccia allo spazio vuoto e difaccia all’edifizio, c’erano delle camere; EZE 42:11 e, davanti a queste, c’era un corridoio come quello delle camere di settentrione; la loro lunghezza e la loro larghezza erano come la lunghezza e la larghezza di quelle, e così tutte le loro uscite, le loro disposizioni e le loro porte. EZE 42:12 Così erano anche le porte delle camere di mezzogiorno; c’erano parimenti una porta in capo al corridoio: al corridoio che si trovava proprio davanti al muro, dal lato d’oriente di chi v’entrava. EZE 42:13 Ed egli mi disse: “Le camere di settentrione e le camere di mezzogiorno che stanno difaccia allo spazio vuoto, sono le camere sante, dove i sacerdoti che s’accostano all’Eterno mangeranno le cose santissime; quivi deporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime per il peccato e per la colpa; poiché quel luogo è santo. EZE 42:14 Quando i sacerdoti saranno entrati, non usciranno dal luogo santo per andare nel cortile esterno, senz’aver prima deposti quivi i paramenti coi quali fanno il servizio, perché questi paramenti sono santi; indosseranno altre vesti, poi potranno accostarsi alla parte che è riservata al popolo”. EZE 42:15 Quando ebbe finito di misurare così l’interno della casa, egli mi menò fuori per la porta ch’era al lato d’oriente e misurò il recinto tutt’attorno. EZE 42:16 Misurò il lato orientale con la canna da misurare: cinquecento cubiti della canna da misurare, tutt’attorno. EZE 42:17 Misurò il lato settentrionale: cinquecento cubiti della canna da misurare, tutt’attorno. EZE 42:18 Misurò il lato meridionale con la canna da misurare: cinquecento cubiti. EZE 42:19 Si volse al lato occidentale, e misurò: cinquecento cubiti della canna da misurare. EZE 42:20 Misurò dai quattro lati il muro che formava il recinto: tutt’attorno la lunghezza era di cinquecento e la larghezza di cinquecento; il muro faceva la separazione fra il sacro e il profano. EZE 43:1 Poi mi condusse alla porta, alla porta che guardava a oriente. EZE 43:2 Ed ecco, la gloria dell’Iddio d’Israele veniva dal lato d’oriente. La sua voce era come il rumore di grandi acque, e la terra risplendeva della sua gloria. EZE 43:3 La visione ch’io n’ebbi era simile a quella ch’io ebbi quando venni per distruggere la città; e queste visioni erano simili a quella che avevo avuta presso il fiume Kebar; e io caddi sulla mia faccia. EZE 43:4 E la gloria dell’Eterno entrò nella casa per la via della porta che guardava a oriente. EZE 43:5 Lo spirito mi levò in alto, e mi menò nel cortile interno; ed ecco, la gloria dell’Eterno riempiva la casa. EZE 43:6 Ed io udii qualcuno che mi parlava dalla casa, e un uomo era in piedi presso di me. EZE 43:7 Egli mi disse: “Figliuol d’uomo, questo è il luogo del mio trono, e il luogo dove poserò la pianta dei miei piedi; io vi abiterò in perpetuo in mezzo ai figliuoli d’Israele; e la casa d’Israele e i suoi re non contamineranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con le carogne dei loro re sui loro alti luoghi, EZE 43:8 come facevano quando mettevano la loro soglia presso la mia soglia, i loro stipiti presso i miei stipiti, talché non c’era che una parete fra me e loro. Essi contaminavano così il mio santo nome con le abominazioni che commettevano; ond’io li consumai, nella mia ira. EZE 43:9 Ora allontaneranno da me le loro prostituzioni e le carogne dei loro re, e io abiterò in mezzo a loro in perpetuo. EZE 43:10 E tu, figliuol d’uomo, mostra questa casa alla casa d’Israele, e si vergognino delle loro iniquità. EZE 43:11 Ne misurino il piano, e se si vergognano di tutto quello che hanno fatto, fa’ loro conoscere la forma di questa casa, la sua disposizione, le sue uscite e i suoi ingressi, tutti i suoi disegni e tutti i suoi regolamenti, tutti i suoi riti e tutte le sue leggi; mettili per iscritto sotto ai loro occhi affinché osservino tutti i suoi riti e i suoi regolamenti, e li mettano in pratica. EZE 43:12 Tal è la legge della casa. Sulla sommità del monte, tutto lo spazio che deve occupare tutt’attorno sarà santissimo. Ecco, tal è la legge della casa. EZE 43:13 E queste sono le misure dell’altare, in cubiti, de’ quali ogni cubito è un cubito e un palmo. La base ha un cubito d’altezza e un cubito di larghezza; l’orlo che termina tutto il suo contorno, una spanna di larghezza; tale, il sostegno dell’altare. EZE 43:14 Dalla base, sul suolo, fino al gradino inferiore, due cubiti, e un cubito di larghezza; dal piccolo gradino fino al gran gradino, quattro cubiti, e un cubito di larghezza. EZE 43:15 La parte superiore dell’altare ha quattro cubiti d’altezza: e dal fornello dell’altare s’elevano quattro corni; EZE 43:16 il fornello dell’altare ha dodici cubiti di lunghezza e dodici cubiti di larghezza, e forma un quadrato perfetto. EZE 43:17 Il gradino ha dai quattro lati quattordici cubiti di lunghezza e quattordici cubiti di larghezza; e l’orlo che termina il suo contorno ha un mezzo cubito; la base ha tutt’attorno un cubito, e i suoi scalini son vòlti verso oriente”. EZE 43:18 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, così parla il Signore, l’Eterno: Ecco i regolamenti dell’altare per il giorno che sarà costruito per offrirvi su l’olocausto e per farvi l’aspersione del sangue. EZE 43:19 Ai sacerdoti levitici che sono della stirpe di Tsadok, i quali s’accostano a me per servirmi, dice il Signore, l’Eterno, darai un giovenco per un sacrifizio per il peccato. EZE 43:20 E prenderai del suo sangue, e ne metterai sopra i quattro corni dell’altare e ai quattro angoli dei gradini e sull’orlo tutt’attorno, e purificherai così l’altare e farai l’espiazione per esso. EZE 43:21 E prenderai il giovenco del sacrifizio per il peccato, e lo si brucerà in un luogo designato della casa, fuori del santuario. EZE 43:22 E il secondo giorno offrirai come sacrifizio per il peccato un capro senza difetto, e con esso si purificherà l’altare come lo si è purificato col giovenco. EZE 43:23 Quando avrai finito di fare quella purificazione, offrirai un giovenco senza difetto, e un capro del gregge, senza difetto. EZE 43:24 Li presenterai davanti all’Eterno; e i sacerdoti vi getteranno su del sale, e li offriranno in olocausto all’Eterno. EZE 43:25 Per sette giorni offrirai ogni giorno un capro, come sacrifizio per il peccato; e s’offrirà pure un giovenco e un montone del gregge, senza difetto. EZE 43:26 Per sette giorni si farà l’espiazione per l’altare, lo si purificherà, e lo si consacrerà. EZE 43:27 E quando que’ giorni saranno compiuti, l’ottavo giorno e in seguito, i sacerdoti offriranno sull’altare i vostri olocausti e i vostri sacrifizi d’azioni di grazie; e io vi gradirò, dice il Signore, l’Eterno”. EZE 44:1 Poi egli mi ricondusse verso la porta esterna del santuario, che guarda a oriente. Essa era chiusa. EZE 44:2 E l’Eterno mi disse: “Questa porta sarà chiusa, essa non s’aprirà, e nessuno entrerà per essa, poiché per essa è entrato l’Eterno, l’Iddio d’Israele; perciò rimarrà chiusa. EZE 44:3 Quanto al principe, siccome è principe, egli potrà sedervi per mangiare il pane davanti all’Eterno; egli entrerà per la via del vestibolo della porta, e uscirà per la medesima via”. EZE 44:4 Poi mi menò davanti alla casa per la via della porta settentrionale. Io guardai, ed ecco, la gloria dell’Eterno riempiva la casa dell’Eterno; e io caddi sulla mia faccia. EZE 44:5 E l’Eterno mi disse: “Figliuol d’uomo, sta’ bene attento, apri gli occhi per guardare e gli orecchi per udire tutto quello che ti dirò circa tutti i regolamenti della casa dell’Eterno e tutte le sue leggi; e considera attentamente l’ingresso della casa e tutti gli egressi del santuario. EZE 44:6 E dì a questi ribelli, alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: O casa d’Israele, bastano tutte le vostre abominazioni! EZE 44:7 Avete fatto entrare degli stranieri, incirconcisi di cuore e incirconcisi di carne, perché stessero nel mio santuario a profanare la mia casa, quando offrivate il mio pane, il grasso e il sangue, violando così il mio patto con tutte le vostre abominazioni. EZE 44:8 Voi non avete serbato l’incarico che avevate delle mie cose sante; ma ne avete fatti custodi quegli stranieri, nel mio santuario, a vostro pro. EZE 44:9 Così parla il Signore, l’Eterno: Nessuno straniero incirconciso di cuore, e incirconciso di carne, entrerà nel mio santuario: nessuno degli stranieri che saranno in mezzo dei figliuoli d’Israele. EZE 44:10 Inoltre, i Leviti che si sono allontanati da me quando Israele si sviava, e si sono sviati da me per seguire i loro idoli, porteranno la pena della loro iniquità; EZE 44:11 e saranno nel mio santuario come de’ servi, con l’incarico di guardare le porte della casa; e faranno il servizio della casa: scanneranno per il popolo le vittime degli olocausto e degli altri sacrifizi, e si terranno davanti a lui per essere al suo servizio. EZE 44:12 Siccome han servito il popolo davanti agl’idoli suoi e sono stati per la casa d’Israele un’occasione di caduta nell’iniquità, io alzo la mia mano contro di loro, dice il Signore, l’Eterno, giurando ch’essi porteranno la pena della loro iniquità. EZE 44:13 E non s’accosteranno più a me per esercitare il sacerdozio, e non s’accosteranno ad alcuna delle mia cose sante, alle cose che sono santissime; ma porteranno il loro obbrobrio, e la pena delle abominazioni che hanno commesse; EZE 44:14 ne farò dei guardiani della casa, incaricati di tutto il servigio d’essa e di tutto ciò che vi si deve fare. EZE 44:15 Ma i sacerdoti Leviti, figliuoli di Tsadok, i quali hanno serbato l’incarico che avevano del mio santuario quando i figliuoli d’Israele si sviavano da me, saranno quelli che si accosteranno a me per fare il mio servizio, e che si terranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue, dice il Signore, l’Eterno. EZE 44:16 Essi entreranno nel mio santuario, essi s’accosteranno alla mia tavola per servirmi, e compiranno tutto il mio servizio. EZE 44:17 E quando entreranno per le porte del cortile interno, indosseranno vesti di lino; non avranno addosso lana di sorta, quando faranno il servizio alle porte del cortile interno e nella casa. EZE 44:18 Avranno in capo delle tiare di lino, e delle brache di lino ai fianchi; non si cingeranno con ciò che fa sudare. EZE 44:19 Ma quando usciranno per andare nel cortile esterno, nel cortile esterno verso il popolo, si toglieranno i paramenti coi quali avranno fatto il servizio, e li deporranno nelle camere del santuario; e indosseranno altre vesti, per non santificare il popolo con i loro paramenti. EZE 44:20 Non si raderanno il capo, e non si lasceranno crescere i capelli; non porteranno i capelli corti. EZE 44:21 Nessun sacerdote berrà vino, quand’entrerà nel cortile interno. EZE 44:22 Non prenderanno per moglie né una vedova, né una donna ripudiata, ma prenderanno delle vergini della progenie della casa d’Israele; potranno però prendere delle vedove, che sian vedove di sacerdoti. EZE 44:23 Insegneranno al mio popolo a distinguere fra il sacro e il profano, e gli faranno conoscere la differenza tra ciò ch’è impuro e ciò ch’è puro. EZE 44:24 In casi di processo, spetterà a loro il giudicare; e giudicheranno secondo le mie prescrizioni, e osserveranno le mie leggi e i miei statuti in tutte le mie feste, e santificheranno i miei sabati. EZE 44:25 Il sacerdote non entrerà dov’è un morto, per non rendersi impuro, non si potrà rendere impuro che per un padre, per una madre, per un figliuolo, per una figliuola, per un fratello o una sorella non maritata. EZE 44:26 Dopo la sua purificazione, gli si conteranno sette giorni; EZE 44:27 e il giorno che entrerà nel santuario, nel cortile interno, per fare il servizio nel santuario, offrirà il suo sacrifizio per il peccato, dice il Signore, l’Eterno. EZE 44:28 E avranno una eredità: Io sarò la loro eredità; e voi non darete loro alcun possesso in Israele: Io sono il loro possesso. EZE 44:29 Essi si nutriranno delle oblazioni, dei sacrifizi per il peccato e dei sacrifizi per la colpa: e ogni cosa votata allo sterminio in Israele sarà loro. EZE 44:30 E le primizie dei primi prodotti d’ogni sorta, tutte le offerte di qualsivoglia cosa che offrirete per elevazione, saranno dei sacerdoti; darete parimente al sacerdote le primizie della vostra pasta, affinché la benedizione riposi sulla vostra casa. EZE 44:31 I sacerdoti non mangeranno carne di nessun uccello né d’alcun animale morto da sé o sbranato. EZE 45:1 Quando spartirete a sorte il paese per esser vostra eredità, preleverete come offerta all’Eterno una parte consacrata del paese, della lunghezza di venticinquemila cubiti e della larghezza di diecimila; sarà sacra in tutta la sua estensione. EZE 45:2 Di questa parte prenderete per il santuario un quadrato di cinquecento per cinquecento cubiti, e cinquanta cubiti per uno spazio libero, tutt’attorno. EZE 45:3 Su quest’estensione di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza misurerai un’area per il santuario, per il luogo santissimo. EZE 45:4 E’ la parte consacrata del paese, la quale apparterrà ai sacerdoti, che fanno il servizio del santuario, che s’accostano all’Eterno per servirlo; sarà un luogo per le loro case, un santuario per il santuario. EZE 45:5 Venticinquemila cubiti di lunghezza e diecimila di larghezza saranno per i Leviti che faranno il servizio della casa; sarà il loro possesso, con venti camere. EZE 45:6 Come possesso della città destinerete cinquemila cubiti di larghezza venticinquemila di lunghezza, parallelamente alla parte sacra prelevata; esso sarà per tutta la casa d’Israele. EZE 45:7 Per il principe riserberete uno spazio ai due lati della parte sacra e del possesso della città, difaccia alla parte sacra offerta, e difaccia al possesso della città, dal lato d’occidente verso occidente, e dal lato d’oriente verso oriente, per una lunghezza parallela a una delle divisioni del paese, dal confine occidentale al confine orientale. EZE 45:8 Questo sarà territorio suo, suo possesso in Israele; e i miei principi non opprimeranno più il mio popolo, ma lasceranno il paese alla casa d’Israele secondo le sue tribù. EZE 45:9 Così parla il Signore, l’Eterno: Basta, o principi d’Israele! Lasciate da parte la violenza e le rapine, praticate il diritto e la giustizia, liberate il mio popolo dalle vostre estorsioni! dice il Signore, l’Eterno. EZE 45:10 Abbiate bilance giuste, efa giusto, bat giusto. EZE 45:11 L’efa e il bat avranno la stessa capacità: il bat conterrà la decima parte d’un omer e l’efa la decima parte d’un omer; la loro capacità sarà regolata dall’omer. EZE 45:12 Il siclo sarà di venti ghere; venti sicli, venticinque sicli, quindici sicli, formeranno la vostra mina. EZE 45:13 Questa è l’offerta che preleverete: la sesta parte d’un efa da un omer di frumento, e la sesta parte d’un efa da un omer d’orzo. EZE 45:14 Questa è la norma per l’olio: un decimo di bat d’olio per un cor, che è dieci bati, cioè un omer; poiché dieci bati fanno un omer. EZE 45:15 Una pecora su di un gregge di dugento capi nei grassi pascoli d’Israele sarà offerta per le oblazioni, gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, per fare la propiziazione per essi, dice il Signore, l’Eterno. EZE 45:16 Tutto il popolo del paese dovrà prelevare quest’offerta per il principe d’Israele. EZE 45:17 E al principe toccherà di fornire gli olocausti, le oblazioni e le libazioni per le feste, per i noviluni, per i sabati, per tutte le solennità della casa d’Israele; egli provvederà i sacrifizi per il peccato, l’oblazione, l’olocausto e i sacrifizi di azioni di grazie, per fare la propiziazione per la casa d’Israele. EZE 45:18 Così parla il Signore, l’Eterno: Il primo mese, il primo giorno del mese, prenderai un giovenco senza difetto, e purificherai il santuario. EZE 45:19 Il sacerdote prenderà del sangue della vittima per il peccato, e ne metterà sugli stipiti della porta della casa, sui quattro angoli de’ gradini dell’altare, e sugli stipiti della porta del cortile interno. EZE 45:20 Farai lo stesso il settimo giorno del mese per chi avrà peccato per errore, e per il semplice; e così purificherete la casa. EZE 45:21 Il quattordicesimo giorno del primo mese avrete la Pasqua. La festa durerà sette giorni; si mangeranno pani senza lievito. EZE 45:22 In quel giorno, il principe offrirà per sé e per tutto il popolo del paese un giovenco, come sacrifizio per il peccato. EZE 45:23 Durante i sette giorni della festa, offrirà in olocausto all’Eterno, sette giovenchi e sette montoni senza difetto, ognuno de’ sette giorni, e un capro per giorno come sacrifizio per il peccato. EZE 45:24 E v’aggiungerà l’offerta d’un efa per ogni giovenco e d’un efa per ogni montone, con un hin d’olio per efa. EZE 45:25 Il settimo mese, il quindicesimo giorno del mese, alla festa, egli offrirà per sette giorni gli stessi sacrifizi per il peccato, gli stessi olocausti, le stesse oblazioni e la stessa quantità d’olio. EZE 46:1 Così parla il Signore, l’Eterno: La porta del cortile interno, che guarda verso levante, resterà chiusa durante i sei giorni di lavoro; ma sarà aperta il giorno di sabato; sarà pure aperta il giorno del novilunio. EZE 46:2 Il principe entrerà per la via del vestibolo della porta esteriore, e si fermerà presso allo stipite della porta; e i sacerdoti offriranno il suo olocausto e i suoi sacrifizi di azioni di grazie. Egli si prostrerà sulla soglia della porta, poi uscirà; ma la porta non sarà chiusa fino alla sera. EZE 46:3 Parimente il popolo del paese si prostrerà davanti all’Eterno all’ingresso di quella porta, nei giorni di sabato e nei noviluni. EZE 46:4 E l’olocausto che il principe offrirà all’Eterno il giorno del sabato sarà di sei agnelli senza difetto, e d’un montone senza difetto; EZE 46:5 e la sua oblazione sarà d’un efa per il montone, e l’oblazione per gli agnelli sarà quello che vorrà dare, e d’un hin d’olio per efa. EZE 46:6 Il giorno del novilunio offrirà un giovenco senza difetto, sei agnelli e un montone, che saranno senza difetti; EZE 46:7 e darà come oblazione un efa per il giovenco, un efa per montone, per gli agnelli nella misura de suoi mezzi, e un hin d’olio per efa. EZE 46:8 Quando il principe entrerà, passerà per la via del vestibolo della porta, e uscirà per la stessa via. EZE 46:9 Ma quando il popolo del paese verrà davanti all’Eterno nelle solennità, chi sarà entrato per la via della porta settentrionale per prostrarsi, uscirà per la via della porta meridionale; e chi sarà entrato per la via della porta meridionale uscirà per la via della porta settentrionale; nessuno se ne tornerà per la via della porta per la quale sarà entrato, ma si uscirà per la porta opposta. EZE 46:10 E il principe, quando quelli entreranno, entrerà in mezzo a loro; e quando quelli usciranno, egli uscirà insieme ad essi. EZE 46:11 Nelle feste e nelle solennità, l’oblazione sarà d’un efa per giovenco, d’un efa per montone, per gli agnelli quello che vorrà dare, e un hin d’olio per efa. EZE 46:12 E quando il principe farà all’Eterno un’offerta volontaria, olocausto o sacrifizio d’azioni di grazie, come offerta volontaria all’Eterno, gli si aprirà la porta che guarda al levante, ed egli offrirà il suo olocausto e il suo sacrifizio d’azioni di grazie come fa nel giorno del sabato; poi uscirà; e, quando sarà uscito, si chiuderà la porta. EZE 46:13 Tu offrirai ogni giorno, come olocausto all’Eterno, un agnello d’un anno, senza difetto; l’offrirai ogni mattina. EZE 46:14 E v’aggiungerai ogni mattina, come oblazione, la sesta parte d’un efa e la terza parte d’un hin d’olio per intridere il fior di farina: è un’oblazione all’Eterno, da offrirsi del continuo per prescrizione perpetua. EZE 46:15 Si offriranno l’agnello, l’oblazione e l’olio ogni mattina, come olocausto continuo. EZE 46:16 Così parla il Signore, l’Eterno: Se il principe fa a qualcuno dei suoi figliuoli un dono preso dal proprio possesso, questo dono apparterrà ai suoi figliuoli; sarà loro proprietà ereditaria. EZE 46:17 Ma se egli fa a uno de’ suoi servi un dono preso dal proprio possesso, questo dono apparterrà al servo fino all’anno della liberazione; poi, tornerà al principe; la sua eredità apparterrà soltanto ai suoi figliuoli. EZE 46:18 E il principe non prenderà nulla dell’eredità del popolo, spogliandolo delle sue possessioni; quello che darà come eredità ai suoi figliuoli, lo prenderà da ciò che possiede, affinché nessuno del mio popolo sia cacciato dalla sua possessione”. EZE 46:19 Poi egli mi menò per l’ingresso ch’era allato alla porta, nelle camere sante destinate ai sacerdoti, le quali guardavano a settentrione; ed ecco che là in fondo, verso occidente, c’era un luogo. EZE 46:20 Ed egli mi disse: “Questo è il luogo dove i sacerdoti faranno cuocere la carne dei sacrifizi per la colpa e per il peccato, e faranno cuocere l’oblazione, per non farle portare fuori nel cortile esterno, in guisa che il popolo sia santificato”. EZE 46:21 Poi mi menò fuori nel cortile esterno, e mi fece passar presso i quattro angoli del cortile; ed ecco, in ciascun angolo del cortile c’era un cortile. EZE 46:22 Nei quattro angoli del cortile c’erano de’ cortili chiusi, di quaranta cubiti di lunghezza e di trenta di larghezza; questi quattro cortili negli angoli avevano le stesse dimensioni. EZE 46:23 E intorno a tutti e quattro c’era un recinto, e de’ fornelli per cuocere erano praticati in basso al recinto, tutt’attorno. EZE 46:24 Ed egli mi disse: “Queste son le cucine dove quelli che fanno il servizio della casa faranno cuocere i sacrifizi del popolo”. EZE 47:1 Ed egli mi rimenò all’ingresso della casa; ed ecco delle acque uscivano di sotto la soglia della casa, dal lato d’oriente; perché la facciata della casa guardava a oriente; e le acque uscite di là scendevano dal lato meridionale della casa, a mezzogiorno dell’altare. EZE 47:2 Poi mi menò fuori per la via della porta settentrionale, e mi fece fare il giro, di fuori, fino alla porta esterna, che guarda a oriente; ed ecco, le acque scendevano dal lato destro. EZE 47:3 Quando l’uomo fu uscito verso oriente, aveva in mano una cordicella, e misurò mille cubiti; mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano alle calcagna. EZE 47:4 Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano alle ginocchia. Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano sino ai fianchi. EZE 47:5 E ne misurò altri mille: era un torrente che io non potevo attraversare, perché le acque erano ingrossate; erano acque che bisognava attraversare a nuoto: un torrente, che non si poteva guadare. EZE 47:6 Ed egli mi disse: “Hai visto, figliuol d’uomo?” e mi ricondusse sulla riva del torrente. EZE 47:7 Tornato che vi fu, ecco che sulla riva del torrente c’erano moltissimi alberi, da un lato all’altro. EZE 47:8 Ed egli mi disse: “Queste acque si dirigono verso la regione orientale, scenderanno nella pianura ed entreranno nel mare; e quando saranno entrate nel mare, le acque del mare saran rese sane. EZE 47:9 E avverrà che ogni essere vivente che si muove, dovunque giungerà il torrente ingrossato, vivrà, e ci sarà grande abbondanza di pesce; poiché queste acque entreranno là, quelle del mare saranno risanate, e tutto vivrà dovunque arriverà il torrente. EZE 47:10 E dei pescatori staranno sulle rive del mare; da En-ghedi fino ad En-eglaim si stenderanno le reti; vi sarà del pesce di diverse specie come il pesce del mar Grande, e in grande abbondanza. EZE 47:11 Ma le sue paludi e le sue lagune non saranno rese sane; saranno abbandonate al sale. EZE 47:12 E presso il torrente, sulle sue rive, da un lato e dall’altro, crescerà ogni specie d’alberi fruttiferi, le cui foglie non appassiranno e il cui frutto non verrà mai meno; ogni mese faranno dei frutti nuovi, perché quelle acque escono dal santuario; e quel loro frutto servirà di cibo, e quelle loro foglie, di medicamento”. EZE 47:13 Così parla il Signore, l’Eterno: “Questa è la frontiera del paese che voi spartirete come eredità fra le dodici tribù d’Israele. Giuseppe ne avrà due parti. EZE 47:14 Voi avrete ciascuno, tanto l’uno quanto l’altro, una parte di questo paese, che io giurai di dare ai vostri padri. Questo paese vi toccherà in eredità. EZE 47:15 E queste saranno le frontiere del paese. Dalla parte di settentrione: partendo dal mar Grande, in direzione di Hethlon, venendo verso Tsedad; EZE 47:16 Hamath, Berotha, Sibraim, che è tra la frontiera di Damasco, e la frontiera di Hamath; Hatser-hattikon, che è sulla frontiera dell’Hauran. EZE 47:17 Così la frontiera sarà dal mare fino a Hatsar-Enon, frontiera di Damasco, avendo a settentrione il paese settentrionale e la frontiera di Hamath. Tale, la parte di settentrione. EZE 47:18 Dalla parte d’oriente: partendo di fra l’Hauran e Damasco, poi di fra Galaad e il paese d’Israele, verso il Giordano, misurerete dalla frontiera di settentrione, fino al mare orientale. Tale, la parte d’oriente. EZE 47:19 La parte meridionale si dirigerà verso mezzogiorno, da Tamar fino alle acque di Meriboth di Kades, fino al torrente che va nel mar Grande. Tale, la parte meridionale, verso mezzogiorno. EZE 47:20 La parte occidentale sarà il mar Grande, da quest’ultima frontiera, fino difaccia all’entrata di Hamath. Tale, la parte occidentale. EZE 47:21 Dividerete così questo paese fra voi, secondo le tribù d’Israele. EZE 47:22 Ne spartirete a sorte de’ lotti d’eredità fra voi e gli stranieri che soggiorneranno fra voi, i quali avranno generato dei figliuoli fra voi. Questi saranno per voi come dei nativi di tra i figliuoli d’Israele; trarranno a sorte con voi la loro parte d’eredità in mezzo alle tribù d’Israele. EZE 47:23 E nella tribù nella quale lo straniero soggiorna, quivi gli darete la sua parte, dice il Signore, l’Eterno. EZE 48:1 E questi sono i nomi delle tribù. Partendo dall’estremità settentrionale, lungo la via d’Hethlon per andare a Hamath, fino ad Hatsar-Enon, frontiera di Damasco a settentrione verso Hamath, avranno questo: dal confine orientale al confine occidentale, Dan, una parte. EZE 48:2 Sulla frontiera di Dan, dal confine orientale al confine occidentale: Ascer, una parte. EZE 48:3 Sulla frontiera di Ascer, dal confine orientale al confine occidentale: Neftali, una parte. EZE 48:4 Sulla frontiera di Neftali, dal confine orientale al confine occidentale: Manasse, una parte. EZE 48:5 Sulla frontiera di Manasse, dal confine orientale al confine occidentale: Efraim, una parte. EZE 48:6 Sulla frontiera di Efraim, dal confine orientale al confine occidentale: Ruben, una parte. EZE 48:7 Sulla frontiera di Ruben dal confine orientale al confine occidentale: Giuda, una parte. EZE 48:8 Sulla frontiera di Giuda, dal confine orientale al confine occidentale, sarà la parte che preleverete di venticinquemila cubiti di larghezza, e lunga come una delle altre parti dal confine orientale al confine occidentale; e quivi in mezzo sarà il santuario. EZE 48:9 La parte che preleverete per l’Eterno avrà venticinquemila cubiti di lunghezza diecimila di larghezza. EZE 48:10 E questa parte santa prelevata apparterrà ai sacerdoti: venticinquemila cubiti di lunghezza al settentrione, diecimila di larghezza all’occidente, diecimila di larghezza all’oriente, e venticinquemila di lunghezza al mezzogiorno; e il santuario dell’Eterno sarà quivi in mezzo. EZE 48:11 Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati di tra i figliuoli di Tsadok che hanno fatto il mio servizio, e non si sono sviati quando i figliuoli d’Israele si sviarono, come si sviavano i Leviti. EZE 48:12 Essa apparterrà loro come parte prelevata dalla parte del paese che sarà stata prelevata: una cosa santissima, verso la frontiera dei Leviti. EZE 48:13 I Leviti avranno, parallelamente alla frontiera de’ sacerdoti, una lunghezza di venticinquemila cubiti e una larghezza di diecimila cubiti: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila, e la larghezza di diecimila. EZE 48:14 Essi non potranno venderne nulla; questa primizia del paese non potrà essere né scambiata né alienata, perché è cosa consacrata all’Eterno. EZE 48:15 I cinquemila cubiti che rimarranno di larghezza sui venticinquemila, formeranno un’area non consacrata destinata alla città, per le abitazioni e per il contado; la città sarà in mezzo, EZE 48:16 ed eccone le dimensioni: dal lato settentrionale, quattromila cinquecento cubiti; dal lato meridionale, quattromila cinquecento; dal lato orientale, quattromila cinquecento; e dal lato occidentale, quattromila cinquecento. EZE 48:17 La città avrà un contado di duecentocinquanta cubiti a settentrione, di duecentocinquanta a mezzogiorno; di duecentocinquanta a oriente, e di duecentocinquanta a occidente. EZE 48:18 Il resto della lunghezza, parallelamente alla parte santa, cioè diecimila cubiti a oriente e diecimila a occidente, parallelamente alla parte santa servirà, coi suoi prodotti, al mantenimento dei lavoratori della città. EZE 48:19 I lavoratori della città, di tutte le tribù d’Israele, ne lavoreranno il suolo. EZE 48:20 Tutta la parte prelevata sarà di venticinquemila cubiti di lunghezza per venticinquemila di larghezza; ne preleverete così una parte uguale al quarto della parte santa, come possesso della città. EZE 48:21 Il rimanente sarà del principe, da un lato e dall’altro della parte santa prelevata e del possesso della città, difaccia ai venticinquemila cubiti della parte santa sino alla frontiera d’oriente e a occidente difaccia ai venticinquemila cubiti verso la frontiera d’occidente, parallelamente alle parti; questo sarà del principe; e la parte santa e il santuario della casa saranno in mezzo. EZE 48:22 Così, toltone il possesso dei Leviti e il possesso della città situati in mezzo a quello del principe, ciò che si troverà tra la frontiera di Giuda e la frontiera di Beniamino, apparterrà al principe. EZE 48:23 Poi verrà il resto della tribù. Dal confine orientale al confine occidentale: Beniamino, una parte. EZE 48:24 Sulla frontiera di Beniamino, dal confine orientale al confine occidentale: Simeone, una parte. EZE 48:25 Sulla frontiera di Simeone, dal confine orientale al confine occidentale: Issacar, una parte. EZE 48:26 Sulla frontiera di Issacar, dal confine orientale al confine occidentale: Zabulon, una parte. EZE 48:27 Sulla frontiera di Zabulon, dal confine orientale al confine occidentale: Gad, una parte. EZE 48:28 Sulla frontiera di Gad, dal lato meridionale verso mezzogiorno, la frontiera sarà da Tamar fino alle acque di Meriba di Kades, fino al torrente che va nel mar Grande. EZE 48:29 Tale è il paese che vi spartirete a sorte, come eredità delle tribù d’Israele, e tali ne sono le parti, dice il Signore, l’Eterno. EZE 48:30 E queste sono le uscite della città. Dal lato settentrionale, quattromila cinquecento cubiti misurati; EZE 48:31 le porte della città porteranno i nomi delle tribù d’Israele, e ci saranno tre porte a settentrione: la Porta di Ruben, l’una; la Porta di Giuda, l’altra; la Porta di Levi, l’altra. EZE 48:32 Dal lato orientale, quattromila cinquecento cubiti, e tre porte: la Porta di Giuseppe, l’una; la Porta di Beniamino, l’altra; la Porta di Dan, l’altra. EZE 48:33 Dal lato meridionale, quattromila cinquecento cubiti, e tre porte: la Porta di Simeone, l’una; la Porta di Issacar, l’altra; la Porta di Zabulon, l’altra. EZE 48:34 Dal lato occidentale, quattromila cinquecento cubiti, e tre porte: la Porta di Gad, l’una; la Porta d’Ascer, l’altra; la Porta di Neftali, l’altra. EZE 48:35 La circonferenza sarà di diciottomila cubiti. E, da quel giorno, il nome della città sarà: L’Eterno è quivi”. DAN 1:1 Il terzo anno del regno di Joiakim, re di Giuda, Nebucadnetsar, re di Babilonia, venne contro Gerusalemme, e l’assediò. DAN 1:2 Il Signore gli diede nelle mani Joiakim, re di Giuda, e una parte degli utensili della casa di Dio; e Nebucadnetsar portò gli utensili nel paese di Scinear, nella casa del suo dio, e li mise nella casa del tesoro del suo dio. DAN 1:3 E il re disse a Ashpenaz, capo de’ suoi eunuchi, di menargli alcuni de’ figliuoli d’Israele di stirpe reale e di famiglie nobili, DAN 1:4 giovani senza difetti fisici, belli d’aspetto, dotati d’ogni sorta di talenti, istruiti e intelligenti, tali che avessero attitudine a stare nel palazzo del re; e d’insegnar loro la letteratura e la lingua de’ Caldei. DAN 1:5 Il re assegnò loro una porzione giornaliera delle vivande della mensa reale, e del vino ch’egli beveva; e disse di mantenerli per tre anni, dopo i quali sarebbero passati al servizio del re. DAN 1:6 Or fra questi c’erano, di tra i figliuoli di Giuda, Daniele, Hanania, Mishael e Azaria; DAN 1:7 e il capo degli eunuchi diede loro altri nomi: a Daniele pose nome Beltsatsar; ad Hanania, Shadrac; a Mishael, Meshac, e ad Azaria, Abed-nego. DAN 1:8 E Daniele prese in cuor suo la risoluzione di non contaminarsi con le vivande del re e col vino che il re beveva; e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi; DAN 1:9 e Dio fece trovare a Daniele grazia e compassione presso il capo degli eunuchi. DAN 1:10 E il capo degli eunuchi disse a Daniele: “Io temo il re, mio signore, il quale ha fissato il vostro cibo e le vostre bevande; e perché vedrebb’egli il vostro volto più triste di quello dei giovani della vostra medesima età? Voi mettereste in pericolo la mia testa presso il re”. DAN 1:11 Allora Daniele disse al maggiordomo, al quale il capo degli eunuchi aveva affidato la cura di Daniele, di Hanania, di Mishael e d’Azaria: DAN 1:12 “Ti prego, fa’ coi tuoi servi una prova di dieci giorni, e ci siano dati de’ legumi per mangiare, e dell’acqua per bere; DAN 1:13 poi ti si faccia vedere l’aspetto nostro e l’aspetto de’ giovani che mangiano le vivande del re; e secondo quel che vedrai, ti regolerai coi tuoi servi”. DAN 1:14 Quegli accordò loro quanto domandavano, e li mise alla prova per dieci giorni. DAN 1:15 E alla fine de’ dieci giorni, essi avevano migliore aspetto ed erano più grassi di tutti i giovani che aveano mangiato le vivande del re. DAN 1:16 Così il maggiordomo portò via il cibo e il vino ch’eran loro destinati, e dette loro de’ legumi. DAN 1:17 E a tutti questi quattro giovani Iddio dette conoscenza e intelligenza in tutta la letteratura, e sapienza; e Daniele s’intendeva d’ogni sorta di visioni e di sogni. DAN 1:18 E alla fine del tempo fissato dal re perché que’ giovani gli fossero menati, il capo degli eunuchi li presentò a Nebucadnetsar. DAN 1:19 Il re parlò con loro; e fra tutti que’ giovani non se ne trovò alcuno che fosse come Daniele, Hanania, Mishael e Azaria; e questi furono ammessi al servizio del re. DAN 1:20 E su tutti i punti che richiedevano sapienza e intelletto, e sui quali il re li interrogasse, il re li trovava dieci volte superiori a tutti i magi ed astrologi ch’erano in tutto il suo regno. DAN 1:21 Così continuò Daniele fino al primo anno del re Ciro. DAN 2:1 Il secondo anno del regno di Nebucadnetsar, Nebucadnetsar ebbe dei sogni; il suo spirito ne fu turbato, e il suo sonno fu rotto. DAN 2:2 Il re fece chiamare i magi, gli astrologi, gl’incantatori e i Caldei, perché gli spiegassero i suoi sogni. Ed essi vennero e si presentarono al re. DAN 2:3 E il re disse loro: “Ho fatto un sogno; e il mio spirito è turbato, perché vorrei comprendere il sogno”. DAN 2:4 Allora i Caldei risposero al re, in aramaico: “O re, possa tu vivere in perpetuo! Racconta il sogno ai tuoi servi, e noi ne daremo la interpretazione”. DAN 2:5 Il re replicò, e disse ai Caldei: “La mia decisione è presa: se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua interpretazione, sarete fatti a pezzi; e le vostre case saran ridotte in tanti immondezzai; DAN 2:6 ma se mi dite il sogno e la sua interpretazione, riceverete da me doni, ricompense e grandi onori; ditemi dunque il sogno e la sua interpretazione”. DAN 2:7 Quelli risposero una seconda volta, e dissero: “Dica il re il sogno ai suoi servi, e noi ne daremo l’interpretazione”. DAN 2:8 Il re replicò, e disse: “Io m’accorgo che di certo voi volete guadagnar tempo, perché vedete che la mia decisione è presa; DAN 2:9 se dunque non mi fate conoscere il sogno, non c’è che un’unica sentenza per voi; e voi vi siete messi d’accordo per dire davanti a me delle parole bugiarde e perverse, aspettando che mutino i tempi. Perciò ditemi il sogno, e io saprò che siete in grado di darmene l’interpretazione”. DAN 2:10 I Caldei risposero in presenza del re, e dissero: “Non c’è uomo sulla terra che possa far conoscere quello che il re domanda; così non c’è mai stato re, per grande e potente che fosse, il quale abbia domandato una cosa siffatta a un mago, a un astrologo, o a un Caldeo. DAN 2:11 La cosa che il re domanda è ardua; e non v’è alcuno che la possa far conoscere al re, tranne gli dèi, la cui dimora non è fra i mortali”. DAN 2:12 A questo, il re s’adirò, montò in furia, e ordinò che tutti i savi di Babilonia fossero fatti perire. DAN 2:13 E il decreto fu promulgato, e i savi dovevano essere uccisi; e si cercavano Daniele e i suoi compagni per uccidere anche loro. DAN 2:14 Allora Daniele si rivolse in modo prudente e sensato ad Arioc, capo delle guardie del re, il quale era uscito per uccidere i savi di Babilonia. DAN 2:15 Prese la parola e disse ad Arioc, ufficiale del re: “Perché questo decreto così perentorio da parte del re?” Allora Arioc fece sapere la cosa a Daniele. DAN 2:16 E Daniele entrò dal re, e gli chiese di dargli tempo; che avrebbe fatto conoscere al re l’interpretazione del sogno. DAN 2:17 Allora Daniele andò a casa sua, e informò della cosa Hanania, Mishael e Azaria, suoi compagni, DAN 2:18 perché implorassero la misericordia dell’Iddio del cielo, a proposito di questo segreto, onde Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte col resto dei savi di Babilonia. DAN 2:19 Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. E Daniele benedisse l’Iddio del cielo. DAN 2:20 Daniele prese a dire: “Sia benedetto il nome di Dio, d’eternità in eternità! poiché a lui appartengono la sapienza e la forza. DAN 2:21 Egli muta i tempi e le stagioni; depone i re e li stabilisce, dà la sapienza ai savi, e la scienza a quelli che hanno intelletto. DAN 2:22 Egli rivela le cose profonde e occulte; conosce ciò ch’è nelle tenebre, e la luce dimora con lui. DAN 2:23 O Dio de’ miei padri, io ti rendo gloria e lode, perché m’hai dato sapienza e forza, e m’hai fatto conoscere quello che t’abbiam domandato, rivelandoci la cosa che il re vuole”. DAN 2:24 Daniele entrò quindi da Arioc, a cui il re aveva dato l’incarico di far perire i savi di Babilonia; entrò, e gli disse così: “Non far perire i savi di Babilonia! Conducimi davanti al re, e io darò al re l’interpretazione”. DAN 2:25 Allora Arioc menò in tutta fretta Daniele davanti al re, e gli parlò così: “Io ha trovato, fra i Giudei che sono in cattività, un uomo che darà al re l’interpretazione”. DAN 2:26 Il re prese a dire a Daniele, che si chiamava Beltsatsar: “Sei tu capace di farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua interpretazione?” DAN 2:27 Daniele rispose in presenza del re, e disse: “Il segreto che il re domanda, né savi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re; DAN 2:28 Ma v’è nel cielo un Dio che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nebucadnetsar quello che avverrà negli ultimi giorni. Ecco quali erano il tuo sogno e le visioni della tua mente quand’eri a letto. DAN 2:29 I tuoi pensieri, o re, quand’eri a letto, si riferivano a quello che deve avvenire da ora innanzi; e colui che rivela i segreti t’ha fatto conoscere quello che avverrà. DAN 2:30 E quanto a me, questo segreto m’è stato rivelato, non per una sapienza ch’io possegga superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché l’interpretazione ne sia data al re, e tu possa conoscere quel che preoccupava il tuo cuore. DAN 2:31 Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, ch’era immensa e d’uno splendore straordinario, si ergeva dinanzi a te, e il suo aspetto era terribile. DAN 2:32 La testa di questa statua era d’oro fino; il suo petto e le sue braccia eran d’argento; il suo ventre e le sue cosce, di rame; DAN 2:33 le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di ferro e in parte d’argilla. DAN 2:34 Tu stavi guardando, quand’ecco una pietra si staccò, senz’opera di mano, e colpì i piedi di ferro e d’argilla della statua, e li frantumò. DAN 2:35 Allora il ferro, l’argilla, il rame, l’argento e l’oro furon frantumati insieme, e diventarono come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via, e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte, che riempì tutta la terra. DAN 2:36 Questo è il sogno; ora ne daremo l’interpretazione davanti al re. DAN 2:37 Tu, o re, sei il re dei re, al quale l’Iddio del cielo ha dato l’impero, la potenza, la forza e la gloria; DAN 2:38 e dovunque dimorano i figliuoli degli uomini, le bestie della compagna e gli uccelli del cielo, egli te li ha dati nelle mani, e t’ha fatto dominare sopra essi tutti. La testa d’oro sei tu; DAN 2:39 e dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di rame, che dominerà sulla terra; DAN 2:40 poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza ed abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa. DAN 2:41 E come hai visto i piedi e le dita, in parte d’argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno sarà diviso; ma vi sarà in lui qualcosa della consistenza del ferro, giacché tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla. DAN 2:42 E come le dita de’ piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. DAN 2:43 Tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante connubi umani; ma non saranno uniti l’un all’altro, nello stesso modo che il ferro non s’amalgama con l’argilla. DAN 2:44 E al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo, DAN 2:45 nel modo che hai visto la pietra staccarsi dal monte, senz’opera di mano, e spezzare il ferro, il rame, l’argilla, l’argento e l’oro. Il grande Iddio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d’ora innanzi; il sogno è verace, e la interpretazione n’è sicura”. DAN 2:46 Allora il re Nebucadnetsar cadde sulla sua faccia, si prostrò davanti a Daniele, e ordinò che gli fossero presentati offerte e profumi. DAN 2:47 Il re parlò a Daniele, e disse: “In verità il vostro Dio è l’Iddio degli dèi, il Signore dei re, e il rivelatore dei segreti, giacché tu hai potuto rivelare questo segreto”. DAN 2:48 Allora il re elevò Daniele in dignità, lo colmò di numerosi e ricchi doni, gli diede il comando di tutta la provincia di Babilonia, e lo stabilì capo supremo di tutti i savi di Babilonia. DAN 2:49 E Daniele ottenne dal re che Shadrac, Meshac e Abed-nego fossero preposti agli affari della provincia di Babilonia; ma Daniele stava alla corte del re. DAN 3:1 Il re Nebucadnetsar fece una statua d’oro, alta sessanta cubiti e larga sei cubiti, e la eresse nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. DAN 3:2 E il re Nebucadnetsar mandò a radunare i satrapi, i prefetti, i governatori, i giudici, i tesorieri, i giureconsulti, i presidenti e tutte le autorità delle province, perché venissero alla inaugurazione della statua che il re Nebucadnetsar aveva eretta. DAN 3:3 Allora i satrapi, i prefetti e i governatori, i giudici, i tesorieri, i giureconsulti, i presidenti e tutte le autorità delle province s’adunarono per la inaugurazione della statua, che il re Nebucadnetsar aveva eretta; e stavano in piedi davanti la statua che Nebucadnetsar aveva eretta. DAN 3:4 E l’araldo gridò forte: “A voi, popoli, nazioni e lingue è imposto che, DAN 3:5 nel momento in cui udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèro, della zampogna e d’ogni sorta di strumenti, vi prostriate per adorare la statua d’oro che il re Nebucadnetsar ha eretta; DAN 3:6 e chiunque non si prostrerà per adorare, sarà immantinente gettato in mezzo ad una fornace di fuoco ardente”. DAN 3:7 non appena quindi tutti i popoli ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèro e d’ogni sorta di strumenti, tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue si prostrarono e adorarono la statua d’oro, che il re Nebucadnetsar aveva eretta. DAN 3:8 Allora, in quello stesso momento, alcuni uomini Caldei si fecero avanti, e accusarono i Giudei; DAN 3:9 e, rivolgendosi al re Nebucadnetsar, gli dissero: “O re, possa tu vivere in perpetuo! DAN 3:10 Tu, o re, hai emanato un decreto, per il quale chiunque ha udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèro, della zampogna e d’ogni sorta di strumenti deve prostrarsi per adorare la statua d’oro; DAN 3:11 e chiunque non si prostra e non adora, dev’esser gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente. DAN 3:12 Or vi sono degli uomini giudei, che tu hai preposti agli affari della provincia di Babilonia: Shadrac, Meshac, e Abed-nego; codesti uomini, o re, non ti tengono in alcun conto; non servono i tuoi dèi, e non adorano la statua d’oro che tu hai eretta”. DAN 3:13 Allora Nebucadnetsar, irritato e furioso, ordinò che gli fossero menati Shadrac, Meshac e Abed-nego; e quegli uomini furon menati in presenza del re. DAN 3:14 Nebucadnetsar, rivolgendosi a loro, disse: “Shadrac, Meshac, Abed-nego, lo fate deliberatamente di non servire i miei dèi e di non adorare la statua d’oro che io ho eretto? DAN 3:15 Ora, se non appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèro, della zampogna e d’ogni sorta di strumenti, siete pronti a prostrarvi per adorare la statua che io ho fatto, bene; ma se non l’adorate, sarete immantinente gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente; e qual è quel dio che vi libererà dalle mie mani?” DAN 3:16 Shadrac, Meshac e Abed-nego risposero al re, dicendo: “O Nebucadnetsar, noi non abbiam bisogno di darti risposta su questo. DAN 3:17 Ecco, il nostro Dio che noi serviamo, è potente da liberarci, e ci libererà dalla fornace del fuoco ardente, e dalla tua mano, o re. DAN 3:18 Se no, sappi o re, che noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto”. DAN 3:19 Allora Nebucadnetsar fu ripieno di furore, e l’aspetto del suo viso fu mutato verso Shadrac, Meshac e Abed-nego. Egli riprese la parola, e si ordinò che si accendesse la fornace sette volte più di quello che s’era pensato di fare; DAN 3:20 Poi comandò ad alcuni uomini de’ più vigorosi del suo esercito di legare Shadrac, Meshac e Abed-nego, e di gettarli nella fornace del fuoco ardente. DAN 3:21 Allora questi tre uomini furono legati con le loro tuniche, le loro sopravvesti, i loro mantelli e tutti i loro vestiti, e furon gettati in mezzo alla fornace del fuoco ardente. DAN 3:22 E siccome l’ordine del re era perentorio e la fornace era straordinariamente riscaldata, la fiamma del fuoco uccise gli uomini che vi avevan gettato dentro Shadrac, Meshac e Abed-nego. DAN 3:23 E quei tre uomini, Shadrac, Meshac e Abed-nego, caddero legati in mezzo alla fornace del fuoco ardente. DAN 3:24 Allora il re Nebucadnetsar fu spaventato, si levò in gran fretta, e prese a dire ai suoi consiglieri: “Non abbiam noi gettato in mezzo al fuoco tre uomini legati?” quelli risposero e dissero al re: “Certo, o re!” DAN 3:25 Ed egli riprese a dire: “Ecco, io vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senz’aver sofferto danno alcuno; e l’aspetto del quarto è come quello d’un figlio degli dèi”. DAN 3:26 Poi Nebucadnetsar s’avvicinò alla bocca della fornace del fuoco ardente, e prese a dire: “Shadrac, Meshac, Abed-nego, servi dell’Iddio altissimo, uscite, venite!” E Shadrac, Meshac e Abed-nego uscirono di mezzo al fuoco. DAN 3:27 E i satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re, essendosi adunati, guardarono quegli uomini, e videro che il fuoco non aveva avuto alcun potere sul loro corpo, che i capelli del loro capo non erano stati arsi, che le loro tuniche non erano alterate, e ch’essi non avevano odor di fuoco. DAN 3:28 E Nebucadnetsar prese a dire: “Benedetto sia l’Iddio di Shadrac, di Meshac e di Abed-nego, il quale ha mandato il suo angelo, e ha liberato i suoi servi che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l’ordine del re, e hanno esposto i loro corpi, per non servire e non adorare altro dio che il loro! DAN 3:29 Perciò, io faccio questo decreto: che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male dell’Iddio di Shadrac, Meshac e Abed-nego, sia fatto a pezzi, e la sua casa sia ridotta in un immondezzaio; perché non v’è alcun altro dio che possa salvare a questo modo”. DAN 3:30 Allora il re fece prosperare Shadrac, Meshac e Abed-nego nella provincia di Babilonia. DAN 4:1 “Il re Nebucadnetsar a tutti i popoli, a tutte le nazioni e le lingue, che abitano su tutta la terra. La vostra pace abbondi. DAN 4:2 M’è parso bene di far conoscere i segni e i prodigi che l’Iddio altissimo ha fatto nella mia persona. DAN 4:3 Come son grandi i suoi segni! Come son potenti i suoi prodigi! Il suo regno è un regno eterno, e il suo dominio dura di generazione in generazione. DAN 4:4 Io, Nebucadnetsar, stavo tranquillo in casa mia, e fiorente nel mio palazzo. DAN 4:5 Ebbi un sogno, che mi spaventò; e i pensieri che m’assalivano sul mio letto, e le visioni del mio spirito m’empiron di terrore. DAN 4:6 Ordine fu dato da parte mia di condurre davanti a me tutti i savi di Babilonia, perché mi facessero conoscere l’interpretazione del sogno. DAN 4:7 Allora vennero i magi, gl’incantatori, i Caldei e gli astrologi; io dissi loro il sogno, ma essi non poterono farmene conoscere l’interpretazione. DAN 4:8 Alla fine si presentò davanti a me Daniele, che si chiama Beltsatsar, dal nome del mio dio, e nel quale è lo spirito degli dèi santi; e io gli raccontai il sogno: DAN 4:9 Beltsatsar, capo de’ magi, siccome io so che lo spirito degli dèi santi è in te, e che nessun segreto t’è difficile, dimmi le visioni che ho avuto nel mio sogno, e la loro interpretazione. DAN 4:10 Ed ecco le visioni della mia mente quand’ero sul mio letto. Io guardavo, ed ecco un albero in mezzo alla terra, la cui altezza era grande. DAN 4:11 l’albero era cresciuto e diventato forte, e la sua vetta giungeva al cielo, e lo si vedeva dalle estremità di tutta al terra. DAN 4:12 Il suo fogliame era bello, il suo frutto abbondante, c’era in lui nutrimento per tutti; le bestie de’ campi si riparavano sotto la sua ombra, gli uccelli del cielo dimoravano fra i suoi rami, e ogni creatura si nutriva d’esso. DAN 4:13 Nelle visioni della mia mente, quand’ero sul mio letto, io guardavo, ed ecco uno dei santi Veglianti scese dal cielo, DAN 4:14 gridò con forza, e disse così: Abbattete l’albero, e tagliatene i rami; scotetene il fogliame, e dispergetene il frutto; fuggano gli animali di sotto a lui, e gli uccelli di tra i suoi rami! DAN 4:15 Però, lasciate in terra il ceppo delle sue radici, ma in catene di ferro e di rame, fra l’erba de’ campi, e sia bagnato dalla rugiada del cielo, e abbia con gli animali la sua parte d’erba della terra. DAN 4:16 Gli sia mutato il cuore; e invece d’un cuor d’uomo, gli sia dato un cuore di bestia; e passino si di lui sette tempi. DAN 4:17 La cosa è decretata dai Veglianti, e la sentenza emana dai santi, affinché i viventi conoscano che l’Altissimo domina sul regno degli uomini, ch’egli lo dà a chi vuole, e vi innalza l’infimo degli uomini. DAN 4:18 Questo è il sogno che io, il re Nebucadnetsar, ho fatto; e tu, Beltsatsar, danne l’interpretazione, giacché tutti i savi del mio regno non me lo possono interpretare; ma tu puoi, perché lo spirito degli dèi santi è in te” DAN 4:19 Allora Daniele il cui nome è Beltsatsar, rimase per un momento stupefatto, e i suoi pensieri lo spaventavano. Il re prese a dire: “Beltsatsar, il sogno e la interpretazione non ti spaventino!” Beltsatsar rispose, e disse: “Signor mio, il sogno s’avveri per i tuoi nemici, e la sua interpretazione per i tuoi avversari! DAN 4:20 L’albero che il re ha visto, ch’era divenuto grande e forte, la cui vetta giungeva al cielo e che si vedeva da tutti i punti della terra, DAN 4:21 l’albero dal fogliame bello, dal frutto abbondante e in cui era nutrimento per tutti, sotto il quale si riparavano le bestie dei campi e fra i cui rami dimoravano gli uccelli del cielo, DAN 4:22 sei tu, o re; tu, che sei divenuto grande e forte, la cui grandezza s’è accresciuta e giunge fino al cielo, e il cui dominio s’estende fino all’estremità della terra. DAN 4:23 E quanto al santo Vegliante che hai visto scendere dal cielo e che ha detto: Abbattete l’albero e distruggetelo, ma lasciate in terra il ceppo delle radici, in catene di ferro e di rame, fra l’erba de’ campi, e sia bagnato dalla rugiada del cielo, e abbia la sua parte con gli animali della campagna finché sian passati sopra di lui sette tempi DAN 4:24 eccone l’interpretazione, o re; è un decreto dell’Altissimo, che sarà eseguito sul re mio signore: DAN 4:25 tu sarai cacciato di fra gli uomini e la tua dimora sarà con le bestie dei campi; ti sarà data a mangiare dell’erba come ai buoi; sarai bagnato dalla rugiada del cielo, e passeranno su di te sette tempi, finché tu non riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini, e lo dà a chi vuole. DAN 4:26 E quanto all’ordine di lasciare il ceppo delle radici dell’albero, ciò significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, dopo che avrai riconosciuto che il cielo domina. DAN 4:27 Perciò, o re, ti sia gradito il mio consiglio! Poni fine ai tuoi peccati con la giustizia, e alle tue iniquità con la compassione verso gli afflitti; e, forse, la tua prosperità potrà esser prolungata”. DAN 4:28 Tutto questo avvenne al re Nebucadnetsar. DAN 4:29 In capo a dodici mesi egli passeggiava sul palazzo reale di Babilonia. DAN 4:30 Il re prese a dire: “Non è questa la gran Babilonia che io ho edificata come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?” DAN 4:31 Il re aveva ancora la parola in bocca, quando una voce discese dal cielo: “Sappi, o re Nebucadnetsar, che il tuo regno t’è tolto; DAN 4:32 e tu sarai cacciato di fra gli uomini, la tua dimora sarà con le bestie de’ campi; ti sarà data a mangiare dell’erba come ai buoi, e passeranno su di te sette tempi, finché tu non riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole”. DAN 4:33 In quel medesimo istante quella parola si adempì su Nebucadnetsar. Egli fu cacciato di fra gli uomini, mangiò l’erba come ai buoi, e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché il pelo gli crebbe come le penne alle aquile, e le unghie come agli uccelli. DAN 4:34 “Alla fine di que’ giorni, io, Nebucadnetsar, alzai gli occhi al cielo, la ragione mi tornò, e benedissi l’Altissimo, e lodai e glorificai colui che vive in eterno, il cui dominio è un dominio perpetuo, e il cui regno dura di generazione in generazione. DAN 4:35 Tutti gli abitanti della terra son da lui reputati un nulla; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non v’è alcuno che possa fermare la sua mano o dirgli: Che fai? DAN 4:36 In quel tempo la ragione mi tornò; la gloria del mio regno, la mia maestà, il mio splendore mi furono restituiti; i miei consiglieri e i miei grandi mi cercarono, e io fui ristabilito nel mio regno, e la mia grandezza fu accresciuta più che mai. DAN 4:37 Ora, io, Nebucadnetsar, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono, verità, e le sue vie, giustizia, ed egli ha il potere di umiliare quelli che camminano superbamente. DAN 5:1 Il re Belsatsar fece un gran convito a mille de’ suoi grandi; e bevve del vino in presenza dei mille. DAN 5:2 Belsatsar, mentre stava assaporando il vino, ordinò che si recassero i vasi d’oro e d’argento che Nebucadnetsar suo padre aveva portati via dal tempio di Gerusalemme, perché il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servissero per bere. DAN 5:3 Allora furono recati i vasi d’oro ch’erano stati portati via dal tempio, dalla casa di Dio, ch’era in Gerusalemme; e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servirono per bere. DAN 5:4 Bevvero del vino e lodarono gli dèi d’oro, d’argento, di rame, di ferro, di legno e di pietra. DAN 5:5 In quel momento apparvero delle dita d’una mano d’uomo, che si misero a scrivere difaccia al candelabro, sull’intonaco della parete del palazzo reale. E il re vide quel mozzicone di mano che scriveva. DAN 5:6 Allora il re mutò di colore, e i suoi pensieri lo spaventarono; le giunture de’ suoi fianchi si rilassarono, e i suoi ginocchi cominciarono ad urtarsi l’uno contro l’altro. DAN 5:7 Il re gridò forte che si facessero entrare gl’incantatori, i Caldei e gli astrologi; e il re prese a dire ai savi di Babilonia: “Chiunque leggerà questo scritto e me ne darà l’interpretazione sarà rivestito di porpora, avrà al collo una collana d’oro, e sarà terzo nel governo del regno”. DAN 5:8 Allora entrarono tutti i savi del re; ma non poteron leggere lo scritto, né darne al re l’interpretazione. DAN 5:9 Allora il re Belsatsar fu preso da grande spavento, mutò di colore, e i suoi grandi furono costernati. DAN 5:10 La regina, com’ebbe udito le parole del re e dei suoi grandi, entrò nella sala del convito. La regina prese a dire: “O re, possa tu vivere in perpetuo! I tuoi pensieri non ti spaventino, e non mutar di colore! DAN 5:11 C’è un uomo nel tuo regno, in cui è lo spirito degli dei santi; e al tempo di tuo padre si trovò in lui una luce, un intelletto e una sapienza, pari alla sapienza degli dèi; e il re Nebucadnetsar tuo padre, il padre tuo, o re, lo stabilì capo dei magi, degli incantatori, de’ Caldei e degli astrologi, DAN 5:12 perché in lui, in questo Daniele, a cui il re avea posto nome Beltsatsar, fu trovato uno spirito straordinario, conoscenza, intelletto, facoltà d’interpretare i sogni, di spiegare enigmi, e di risolvere questioni difficili. Si chiami dunque Daniele ed egli darà l’interpretazione”. DAN 5:13 Allora Daniele fu introdotto alla presenza del re; e il re parlò a Daniele, e gli disse: “Sei tu Daniele, uno dei Giudei che il mio re padre menò in cattività da Giuda? DAN 5:14 Io ha sentito dire di te che lo spirito degli dèi è in te, e che in te si trova luce, intelletto, e una sapienza straordinaria. DAN 5:15 Ora, i savi e gl’incantatori sono stati introdotti alla mia presenza, per leggere questo scritto e farmene conoscere l’interpretazione; ma non hanno potuto darmi l’interpretazione della cosa. DAN 5:16 Però, ho sentito dire di te che tu puoi dare interpretazioni e risolvere questioni difficili; ora, se puoi leggere questo scritto e farmene conoscere l’interpretazione, tu sarai rivestito di porpora, avrai al collo una collana d’oro, e sarai terzo nel governo del regno”. DAN 5:17 Allora Daniele prese a dire in presenza del re: “Tieniti i tuoi doni e da’ a un altro le tue ricompense; nondimeno io leggerò lo scritto al re e gliene farò conoscere l’interpretazione. DAN 5:18 O re, l’Iddio altissimo aveva dato a Nebucadnetsar tuo padre, regno, grandezza, gloria e maestà; DAN 5:19 e a motivo della grandezza ch’Egli gli aveva dato, tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue temevano e tremavano alla sua presenza; egli faceva morire chi voleva, lasciava in vita chi voleva; innalzava chi voleva, abbassava chi voleva. DAN 5:20 Ma quando il suo cuore divenne altero e il suo spirito s’indurò fino a diventare arrogante, fu deposto dal suo trono reale e gli fu tolta la sua gloria; DAN 5:21 fu cacciato di tra i figliuoli degli uomini, il suo cuore fu reso simile a quello delle bestie, e la sua dimora fu con gli asini selvatici; gli fu data a mangiare dell’erba come ai buoi, e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché non riconobbe che l’Iddio altissimo, domina sul regno degli uomini, e ch’egli vi stabilisce sopra chi vuole. DAN 5:22 E tu, o Belsatsar, suo figliuolo, non hai umiliato il tuo cuore, quantunque tu sapessi tutto questo; DAN 5:23 ma ti sei innalzato contro il Signore del cielo; ti sono stati portati davanti i vasi della sua casa, e tu, i tuoi grandi, le tue mogli e le tue concubine ve ne siete serviti per bere; e tu hai lodato gli dèi d’argento, d’oro, di rame, di ferro, di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non hanno conoscenza di sorta, e non hai glorificato l’Iddio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e da cui dipendono tutte le tue vie. DAN 5:24 Perciò è stato mandato, da parte sua, quel mozzicone di mano, che ha tracciato quello scritto. DAN 5:25 Questo e lo scritto ch’è stato tracciato: MENE, MENE, TEKEL, UFARSIN. DAN 5:26 E questa è l’interpretazione delle parole: MENE: Dio ha fatto il conto del tuo regno, e vi ha posto fine. DAN 5:27 TEKEL: tu sei stato pesato con la bilancia, e sei stato trovato mancante. DAN 5:28 PERES: il tuo regno è diviso, e dato ai Medi e ai Persiani”. DAN 5:29 Allora, per ordine di Belsatsar, Daniele fu rivestito di porpora, gli fu messa al collo una collana d’oro, e fu proclamato che egli sarebbe terzo nel governo del regno. DAN 5:30 In quella stessa notte, Belsatsar, re de’ Caldei, fu ucciso; DAN 5:31 e Dario il Medo, ricevette il regno, all’età di sessantadue anni. DAN 6:1 Parve bene a Dario di stabilire sul regno centoventi satrapi, i quali fossero per tutto il regno; DAN 6:2 E sopra questi, tre capi, uno de’ quali era Daniele, perché questi satrapi rendessero loro conto, e il re non avesse a soffrire alcun danno. DAN 6:3 Or questo Daniele si distingueva più dei capi e dei satrapi, perché c’era in lui uno spirito straordinario; e il re pensava di stabilirlo sopra tutto il regno. DAN 6:4 Allora i capi e i satrapi cercarono di trovare un’occasione d’accusar Daniele circa l’amministrazione del regno; ma non potevano trovare alcuna occasione, né alcun motivo di riprensione, perch’egli era fedele, e non c’era da trovare il lui alcunché di male o da riprendere. DAN 6:5 Quegli uomini dissero dunque: “Noi non troveremo occasione alcuna d’accusar questo Daniele, se non la troviamo in quel che concerne la legge del suo Dio”. DAN 6:6 Allora quei capi e quei satrapi vennero tumultuosamente presso al re, e gli dissero: “O re Dario, possa tu vivere in perpetuo! DAN 6:7 Tutti i capi del regno, i prefetti e i satrapi, i consiglieri e i governatori si sono concertati perché il re promulghi un decreto e pubblichi un severo divieto, per i quali chiunque, entro lo spazio di trenta giorni, rivolgerà qualche richiesta a qualsivoglia dio o uomo tranne che a te, o re, sia gettato nella fossa de’ leoni. DAN 6:8 Ora, o re, promulga il divieto e firmane l’atto perché sia immutabile, conformemente alla legge dei Medi e de’ Persiani, che è irrevocabile”. DAN 6:9 Il re Dario quindi firmò il decreto e il divieto. DAN 6:10 E quando Daniele seppe che il decreto era firmato, entrò in casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchi, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come soleva fare per l’addietro. DAN 6:11 Allora quegli uomini accorsero tumultuosamente, e trovarono Daniele che faceva richieste e supplicazioni al suo Dio. DAN 6:12 Poi s’accostarono al re, e gli parlarono del divieto reale: “Non hai tu firmato un divieto, per il quale chiunque entro lo spazio di trenta giorni farà qualche richiesta a qualsivoglia dio o uomo tranne che a te, o re, deve essere gettato nella fossa de’ leoni?” Il re rispose e disse: “La cosa è stabilita, conformemente alla legge dei Medi e de’ Persiani, che è irrevocabile”. DAN 6:13 Allora quelli ripresero a dire in presenza del re: “Daniele, che è fra quelli che son stati menati in cattività da Giuda, non tiene in alcun conto né te, o re, né il divieto che tu hai firmato, ma prega il suo Dio tre volte al giorno”. DAN 6:14 Quand’ebbe udito questo, il re ne fu dolentissimo, e si mise in cuore di liberar Daniele; e fino al tramonto del sole fece di tutto per salvarlo. DAN 6:15 Ma quegli uomini vennero tumultuosamente al re, e gli dissero: “Sappi, o re, che è legge dei Medi e de’ Persiani che nessun divieto o decreto promulgato dal re possa essere mutato”. DAN 6:16 Allora il re diede l’ordine, e Daniele fu menato e gettato nella fossa de’ leoni. E il re parlò a Daniele, e gli disse: “L’Iddio tuo, che tu servi del continuo, sarà quegli che ti libererà”. DAN 6:17 E fu portata una pietra, che fu messa sulla bocca della fossa; e il re la sigillò col suo anello e con l’anello de’ suoi grandi, perché nulla fosse mutato riguardo a Daniele. DAN 6:18 Allora il re se ne andò al suo palazzo, e passò la notte in digiuno; non si fece venire alcuna concubina e il sonno fuggì da lui. DAN 6:19 Poi il re si levò la mattina di buon’ora, appena fu giorno, e si recò in fretta alla fossa de’ leoni. DAN 6:20 E come fu vicino alla fossa, chiamò Daniele con voce dolorosa, e il re prese a dire a Daniele: “Daniele, servo dell’Iddio vivente! Il tuo Dio, che tu servi del continuo, t’ha egli potuto liberare dai leoni?” DAN 6:21 Allora Daniele disse al re: “O re, possa tu vivere in perpetuo! DAN 6:22 Il mio Dio ha mandato il suo angelo e ha chiuso la bocca de’ leoni che non m’hanno fatto alcun male, perché io sono stato trovato innocente nel suo cospetto; e anche davanti a te, o re, non ho fatto alcun male”. DAN 6:23 Allora il re fu ricolmo di gioia, e ordinò che Daniele fosse tratto fuori dalla fossa; e Daniele fu tratto fuori dalla fossa, e non si trovò su di lui lesione di sorta, perché s’era confidato nel suo Dio. DAN 6:24 E per ordine del re furon menati quegli uomini che avevano accusato Daniele, e furon gettati nella fossa de’ leoni, essi, i loro figliuoli e le loro mogli; e non erano ancora giunti in fondo alla fossa, che i leoni furono loro addosso, e fiaccaron loro tutte le ossa. DAN 6:25 Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, a tutte le nazioni e lingue che abitavano su tutta la terra: “La vostra pace abbondi! DAN 6:26 Io decreto che in tutto il dominio del mio regno si tema e si tremi nel cospetto dell’Iddio di Daniele; perch’egli è l’Iddio vivente, che sussiste in eterno; il suo regno non sarà mai distrutto, e il suo dominio durerà sino alla fine. DAN 6:27 Egli libera e salva, e opera segni e prodigi in cielo e in terra; egli è quei che ha liberato Daniele dalle branche dei leoni”. DAN 6:28 E questo Daniele prosperò sotto il regno di Dario, e sotto il regno di Ciro, il Persiano. DAN 7:1 Il primo anno di Belsatsar, re di Babilonia, Daniele, mentr’era a letto, fece un sogno, ed ebbe delle visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno, e narrò la sostanza delle cose. DAN 7:2 Daniele dunque prese a dire: Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar grande i quattro venti del cielo. DAN 7:3 E quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall’altra. DAN 7:4 La prima era come un leone, ed avea delle ali d’aquila. Io guardai, finché non le furono strappate le ali; e fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo, e le fu dato un cuor d’uomo. DAN 7:5 Ed ecco una seconda bestia, simile ad un orso; essa rizzavasi sopra un lato, avea tre costole in bocca fra i denti; e le fu detto: “Lèvati, mangia molta carne!” DAN 7:6 Dopo questo, io guardavo, ed eccone un’altra simile ad un leopardo, che aveva addosso quattro ali d’uccello; questa bestia aveva quattro teste, e le fu dato il dominio. DAN 7:7 Dopo questo, io guardavo, nelle visione notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; aveva dei denti grandi, di ferro; divorava e sbranava, e calpestava il resto coi piedi; era diversa da tutte le bestie che l’avevano preceduta, e aveva dieci corna. DAN 7:8 Io esaminavo quelle corna, ed ecco un altro piccolo corno spuntò tra quelle, e tre delle prime corna furono divelte dinanzi ad esso; ed ecco che quel corno avea degli occhi simili a occhi d’uomo, e una bocca che proferiva grandi cose. DAN 7:9 Io continuai a guardare fino al momento in cui furon collocati de’ troni, e un vegliardo s’assise. La sua veste era bianca come la neve, e i capelli del suo capo eran come lana pura; fiamme di fuoco erano il suo trono e le ruote d’esso erano fuoco ardente. DAN 7:10 Un fiume di fuoco sgorgava e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano, e diecimila miriadi gli stavan davanti. Il giudizio si tenne, e i libri furono aperti. DAN 7:11 Allora io guardai a motivo delle parole orgogliose che il corno proferiva; guardai, finché la bestia non fu uccisa, e il suo corpo distrutto, gettato nel fuoco per esser arso. DAN 7:12 Quanto alle altre bestie, il dominio fu loro tolto; ma fu loro concesso un prolungamento di vita per un tempo determinato. DAN 7:13 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figliuol d’uomo; egli giunse fino al vegliardo, e fu fatto accostare a lui. DAN 7:14 E gli furon dati dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno, un regno che non sarà distrutto. DAN 7:15 Quanto a me, Daniele, il mio spirito fu turbato dentro di me, e le visioni della mia mente mi spaventarono. DAN 7:16 M’accostai a uno degli astanti, e gli domandai la verità intorno a tutto questo; ed egli mi parlò, e mi dette l’interpretazione di quelle cose: DAN 7:17 “Queste quattro grandi bestie, sono quattro re che sorgeranno dalla terra; DAN 7:18 poi i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, d’eternità in eternità”. DAN 7:19 Allora desiderai sapere la verità intorno alla quarta bestia, ch’era diversa da tutte le altre, straordinariamente terribile, che aveva i denti di ferro e le unghie di rame, che divorava, sbranava, e calpestava il resto con i piedi, DAN 7:20 e intorno alle dieci corna che aveva in capo, e intorno all’altro corno che spuntava, e davanti al quale tre erano cadute: a quel corno che avea degli occhi, e una bocca proferenti cose grandi, e che appariva maggiore delle altre corna. DAN 7:21 Io guardai, e quello stesso corno faceva guerra ai santi e aveva il sopravvento, DAN 7:22 finché non giunse il vegliardo e il giudicio fu dato ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo che i santi possederono il regno. DAN 7:23 Ed egli mi parlò così: “La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. DAN 7:24 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e, dopo quelli, ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti, e abbatterà tre re. DAN 7:25 Egli proferirà parole contro l’Altissimo, ridurrà allo stremo i santi dell’Altissimo, e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saran dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi, e la metà d’un tempo. DAN 7:26 Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà distrutto ed annientato per sempre. DAN 7:27 E il regno e il dominio e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno”. DAN 7:28 Qui finirono le parole rivoltemi. Quanto a me, Daniele, i miei pensieri mi spaventarono molto, e mutai di colore; ma serbai la cosa nel cuore. DAN 8:1 Il terzo anno del regno del re Belsatsar, io, Daniele, ebbi una visione, dopo quella che avevo avuta al principio del regno. DAN 8:2 Ero in visione; e, mentre guardavo, ero a Susan, la residenza reale, che è nella provincia di Elam; e, nella visione, mi trovavo presso il fiume Ulai. DAN 8:3 Alzai gli occhi, guardai, ed ecco, ritto davanti al fiume, un montone che aveva due corna; e le due corna erano alte, ma una era più alta dell’altra, e la più alta veniva su l’ultima. DAN 8:4 Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno; nessuna bestia gli poteva tener fronte, e non c’era nessuno che la potesse liberare dalla sua potenza; esso faceva quel che voleva, e diventò grande. DAN 8:5 E com’io stavo considerando questo, ecco venire dall’occidente un capro, che percorreva tutta la superficie della terra senza toccare il suolo; e questo capro aveva un corno cospicuo fra i suoi occhi. DAN 8:6 Esso venne fino al montone dalle due corna che avevo visto ritto davanti al fiume, e gli s’avventò contro, nel furore della sua forza. DAN 8:7 E lo vidi giungere vicino al montone, pieno di rabbia contro di lui, investirlo, e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di tenergli fronte, e il capro lo atterrò e lo calpestò; e non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dalla potenza d’esso. DAN 8:8 Il capro diventò sommamente grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno si spezzò; e, in luogo di quello, sorsero quattro corna cospicue, verso i quattro venti del cielo. DAN 8:9 E dall’una d’esse uscì un piccolo corno, che diventò molto grande verso mezzogiorno, verso levante, e verso il paese splendido. DAN 8:10 S’ingrandì, fino a giungere all’esercito del cielo; fece cader in terra parte di quell’esercito e delle stelle, e le calpestò. DAN 8:11 S’elevò anzi fino al capo di quell’esercito, gli tolse il sacrifizio perpetuo, e il luogo del suo santuario fu abbattuto. DAN 8:12 L’esercito gli fu dato in mano col sacrifizio perpetuo a motivo della ribellione; e il corno gettò a terra la verità, e prosperò nelle sue imprese. DAN 8:13 Poi udii un santo che parlava; e un altro santo disse a quello che parlava: “Fino a quando durerà la visione del sacrifizio continuo e la ribellione che produce la desolazione, abbandonando il luogo santo e l’esercito ad essere calpestati?” DAN 8:14 Egli mi disse: “Fino a duemila trecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato”. DAN 8:15 E avvenne che, mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo d’intenderla, ecco starmi ritta davanti come una figura d’uomo. DAN 8:16 E udii la voce d’un uomo in mezzo all’Ulai, che gridò, e disse: “Gabriele, spiega a colui la visione”. DAN 8:17 Ed esso venne presso al luogo dove io stavo; alla sua venuta io fui spaventato, e caddi sulla mia faccia; ma egli mi disse: “Intendi bene, o figliuol d’uomo! perché questa visione concerne il tempo della fine”. DAN 8:18 E com’egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò, e mi fece stare in piedi. DAN 8:19 E disse: “Ecco, io ti farò conoscere quello che avverrà nell’ultimo tempo dell’indignazione; poiché si tratta del tempo fissato per la fine. DAN 8:20 Il montone con due corna che hai veduto, rappresenta i re di Media e di Persia. DAN 8:21 Il becco peloso è il re di Grecia; e il gran corno fra i suoi due occhi è il primo re. DAN 8:22 Quanto al corno spezzato, al cui posto ne son sorti quattro, questi sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza. DAN 8:23 E alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall’aspetto feroce, ed esperto in strattagemmi. DAN 8:24 La sua potenza sarà grande, ma non sarà potenza sua; egli farà prodigiose ruine, prospererà nelle sue imprese, e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. DAN 8:25 A motivo della sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; s’inorgoglirà in cuor suo, e in piena pace distruggerà molta gente; insorgerà contro il principe de’ principi, ma sarà infranto, senz’opera di mano. DAN 8:26 E la visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Tu tieni segreta la visione, perché si riferisce ad un tempo lontano”. DAN 8:27 E io, Daniele, svenni, e fui malato vari giorni; poi m’alzai, e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne avvide. DAN 9:1 Nell’anno primo di Dario, figliuolo d’Assuero, della stirpe dei Medi, che fu fatto re del regno dei Caldei, DAN 9:2 il primo anno del suo regno, io, Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui l’Eterno avea parlato al profeta Geremia, e durante i quali Gerusalemme dovea essere in ruine, era di settant’anni. DAN 9:3 E volsi la mia faccia verso il Signore Iddio, per dispormi alla preghiera e alle supplicazioni, col digiuno, col sacco e con la cenere. DAN 9:4 E feci la mia preghiera e la mia confessione all’Eterno, al mio Dio, dicendo: “O Signore, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e continui la benignità a quelli che t’amano e osservano i tuoi comandamenti! DAN 9:5 Noi abbiamo peccato, ci siam condotti iniquamente, abbiamo operato malvagiamente, ci siamo ribellati, e ci siamo allontanati da i tuoi comandamenti e dalle tue prescrizioni, DAN 9:6 non abbiamo dato ascolto ai profeti, tuoi servi, che hanno parlato in tuo nome ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri, e a tutto il popolo del paese. DAN 9:7 A te, o Signore, la giustizia; a noi, la confusione della faccia, come avviene al dì d’oggi: agli uomini di Giuda, agli abitanti di Gerusalemme e a tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove li hai cacciati, a motivo delle infedeltà che hanno commesse contro di te. DAN 9:8 O Signore, a noi la confusione della faccia, ai nostri re, ai nostri capi, e ai nostri padri, perché abbiam peccato contro te. DAN 9:9 Al Signore, ch’è il nostro Dio, appartengono la misericordia e il perdono; poiché noi ci siamo ribellati a lui, DAN 9:10 e non abbiamo dato ascolto alla voce dell’Eterno, dell’Iddio nostro, per camminare secondo le sue leggi, ch’egli ci aveva poste dinanzi mediante i profeti suoi servi. DAN 9:11 Sì, tutto Israele ha trasgredito la tua legge, s’è sviato per non ubbidire alla tua voce; e così su noi si sono riversate le maledizioni e imprecazioni che sono scritte nella legge di Mosè, servo di Dio, perché noi abbiam peccato contro di lui. DAN 9:12 Ed egli ha mandato ad effetto le parole che avea pronunziate contro di noi e contro i nostri giudici che ci governano, facendo venir su noi una calamità così grande, che sotto tutto il cielo nulla mai è stato fatto di simile a quello ch’è stato fatto a Gerusalemme. DAN 9:13 Com’è scritto nella legge di Mosè, tutta questa calamità ci è venuta addosso; e, nondimeno, non abbiamo implorato il favore dell’Eterno, del nostro Dio, ritraendoci dalle nostre iniquità e rendendoci attenti alla sua verità. DAN 9:14 E l’Eterno ha vegliato su questa calamità, e ce l’ha fatta venire addosso; perché l’Eterno, il nostro Dio, è giusto in tutto quello che ha fatto, ma noi non abbiamo ubbidito alla sua voce. DAN 9:15 Ed ora, o Signore, Iddio nostro, che traesti il tuo popolo fuori del paese d’Egitto con mano potente, e ti facesti il nome che hai oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo operato malvagiamente. DAN 9:16 O Signore, secondo tutte le tue opere di giustizia, fa’, ti prego, che la tua ira e il tuo furore si ritraggano dalla tua città di Gerusalemme, il tuo monte santo; poiché per i nostri peccati e per le iniquità de’ nostri padri, Gerusalemme e il tuo popolo sono esposti al vituperio di tutti quelli che ci circondano. DAN 9:17 Ora dunque, o Dio nostro, ascolta la preghiera del tuo servo e le sue supplicazioni, e fa’ risplendere il tuo volto sul tuo desolato santuario, per amor del Signore! DAN 9:18 O mio Dio, inclina il tuo orecchio, ed ascolta; apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni, e la città sulla quale è invocato il tuo nome; perché noi umilmente presentiamo le nostre supplicazioni nel tuo cospetto, fondati non sulle nostre opere giuste, ma sulle tue grandi compassioni. DAN 9:19 O Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, sii attento ed agisci; non indugiare, per amor di te stesso, o mio Dio, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo!” DAN 9:20 Mentre io parlavo ancora, pregando e confessando il mio peccato e il peccato del mio popolo d’Israele, e presentavo la mia supplicazione all’Eterno, al mio Dio, per il monte santo del mio Dio, DAN 9:21 mentre stavo ancora parlando in preghiera, quell’uomo, Gabriele, che avevo visto nella visione da principio, mandato con rapido volo, s’avvicinò a me, verso l’ora dell’oblazione della sera. DAN 9:22 E mi ammaestrò, mi parlò, e disse: “Daniele, io son venuto ora per darti intendimento. DAN 9:23 Al principio delle tue supplicazioni, una parola è uscita; e io son venuto a comunicartela, poiché tu sei grandemente amato. Fa’ dunque attenzione alla parola, e intendi la visione! DAN 9:24 Settanta settimane son fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la trasgressione, per metter fine al peccato, per espiare l’iniquità e addurre una giustizia eterna, per suggellare visione e profezia, e per ungere un luogo santissimo. DAN 9:25 Sappilo dunque, e intendi! Dal momento in cui è uscito l’ordine di restaurare e riedificare Gerusalemme fino all’apparire di un unto, di un capo, vi sono sette settimane; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita, piazze e mura, ma in tempi angosciosi. DAN 9:26 Dopo le sessantadue settimane, un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. E il popolo d’un capo che verrà, distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un’inondazione; ed è decretato che vi saranno delle devastazioni sino alla fine della guerra. DAN 9:27 Egli stabilirà un saldo patto con molti, durante una settimana; e in mezzo alla settimana farà cessare sacrifizio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore; e questo, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore”. DAN 10:1 Il terzo anno di Ciro, re di Persia, una parola fu rivelata a Daniele, che si chiamava Beltsatsar; e la parola è verace, e predice una gran lotta. Egli capì la parola, ed ebbe l’intelligenza della visione. DAN 10:2 In quel tempo, io, Daniele, feci cordoglio per tre settimane intere. DAN 10:3 Non mangiai alcun cibo prelibato, né carne né vino entraron nella mia bocca, e non mi unsi affatto, sino alla fine delle tre settimane. DAN 10:4 E il ventiquattresimo giorno del primo mese, come io mi trovavo in riva al gran fiume, che è lo Hiddekel, DAN 10:5 alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo, vestito di lino, con attorno ai fianchi una cintura d’oro d’Ufaz. DAN 10:6 Il suo corpo era come un crisolito, la sua faccia aveva l’aspetto della folgore, i suoi occhi eran come fiamme di fuoco, le sue braccia e i suoi piedi parevano terso rame, e il suono della sua voce era come un rumore d’una moltitudine. DAN 10:7 Io solo, Daniele, vidi la visione; gli uomini ch’erano meco non la videro, ma un gran terrore piombò su loro, e fuggirono a nascondersi. DAN 10:8 E io rimasi solo, ed ebbi questa grande visione. In me non rimase più forza; il mio viso mutò colore fino a rimanere sfigurato, e non mi restò alcun vigore. DAN 10:9 Udii il suono delle sue parole; e, all’udire il suono delle sue parole, caddi profondamente assopito, con la faccia a terra. DAN 10:10 Ed ecco, una mano mi toccò, e mi fece stare sulle ginocchia e sulle palme delle mani. DAN 10:11 E mi disse: “Daniele, uomo grandemente amato, cerca d’intendere le parole che ti dirò, e rizzati in piedi nel luogo dove sei; perché ora io sono mandato da te”. E quand’egli m’ebbe detta questa parola, io mi rizzai in piedi, tutto tremante. DAN 10:12 Ed egli mi disse: “Non temere, Daniele; poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore d’intendere e d’umiliarti nel cospetto del tuo Dio, le tue parole furono udite, e io son venuto a motivo delle tue parole. DAN 10:13 Ma il capo del regno di Persia m’ha resistito ventun giorni; però ecco, Micael, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso, e io son rimasto là presso i re di Persia. DAN 10:14 E ora son venuto a farti comprendere ciò che avverrà al tuo popolo negli ultimi giorni; perché è ancora una visione che concerne l’avvenire”. DAN 10:15 E mentr’egli mi rivolgeva queste parole, io abbassai gli occhi al suolo, e rimasi muto. DAN 10:16 Ed ecco uno che aveva sembianza d’un figliuol d’uomo, mi toccò le labbra. Allora io aprii la bocca, parlai, e dissi a colui che mi stava davanti: “Signor mio, a motivo di questa visione m’ha colto lo spasimo, e non m’è più rimasto alcun vigore. DAN 10:17 E come potrebbe questo servo del mio signore parlare a cotesto signor mio? Poiché oramai nessun vigore mi resta, e mi manca fino il respiro”. DAN 10:18 Allora colui che aveva la sembianza d’uomo mi toccò di nuovo, e mi fortificò. DAN 10:19 E disse: “O uomo grandemente amato, non temere! La pace sia teco! Sii forte, sii forte”. E quand’egli ebbe parlato meco, io ripresi forza, e dissi: “Il mio signore, parli pure poiché tu m’hai fortificato”. DAN 10:20 Ed egli disse: “Sai tu perché io son venuto da te? Ora me ne torno a combattere col capo della Persia; e quand’io uscirò a combattere ecco che verrà il capo di Javan. DAN 10:21 Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non v’è nessuno che mi sostenga contro quelli là tranne Micael vostro capo. DAN 11:1 E io, il primo anno di Dario, il Medo, mi tenni presso di lui per sostenerlo e difenderlo. DAN 11:2 E ora ti farò conoscere la verità. Ecco, sorgeranno ancora in Persia tre re; poi il quarto diventerà molto più ricco di tutti gli altri; e quando sarà diventato forte per le sue ricchezze, solleverà tutti contro il regno di Javan. DAN 11:3 Allora sorgerà un re potente, che eserciterà un gran dominio e farà quel che vorrà. DAN 11:4 Ma quando sarà sorto, il suo regno sarà infranto, e sarà diviso verso i quattro venti del cielo; esso non apparterrà alla progenie di lui, né avrà una potenza pari a quella che aveva lui; giacché il suo regno sarà sradicato e passerà ad altri; non ai suoi eredi. DAN 11:5 E il re del mezzogiorno diventerà forte; ma uno dei suoi capi diventerà più forti di lui, e dominerà; il suo dominio sarà potente. DAN 11:6 E alla fine di vari anni, essi faran lega assieme; e la figliuola del re del mezzogiorno verrà al re del settentrione per fare un accordo; ma essa non potrà conservare la forza del proprio braccio, né quegli e il suo braccio potranno resistere; e lei e quelli che l’hanno condotta, e colui che l’ha generata, e colui che l’ha sostenuta per un tempo, saran dati alla morte. DAN 11:7 E uno de’ rampolli delle sue radici sorgerà a prendere il posto di quello; esso verrà all’esercito, entrerà nelle fortezze del re di settentrione, verrà alle prese con quelli, e rimarrà vittorioso; DAN 11:8 e menerà anche in cattività in Egitto i loro dèi, con le loro immagini fuse e coi loro preziosi arredi d’argento e d’oro; e per vari anni si terrà lungi dal re del settentrione. DAN 11:9 E questi marcerà contro il re del mezzogiorno, ma tornerà nel proprio paese. DAN 11:10 E i suoi figliuoli entreranno in guerra, e raduneranno una moltitudine di grandi forze; l’un d’essi si farà avanti, si spanderà come un torrente, e passerà oltre; poi tornerà e spingerà le ostilità sino alla fortezza del re del mezzogiorno. DAN 11:11 Il re del mezzogiorno s’inasprirà, si farà innanzi e moverà guerra a lui, al re del settentrione, il quale arrolerà una gran moltitudine; ma quella moltitudine sarà data in mano del re del mezzogiorno. DAN 11:12 La moltitudine sarà portata via, e il cuore di lui s’inorgoglirà; ma, per quanto ne abbia abbattuto delle decine di migliaia, non sarà per questo più forte. DAN 11:13 E il re del settentrione arrolerà di nuovo una moltitudine più numerosa della prima; e in capo ad un certo numero d’anni egli si farà avanti con un grosso esercito e con molto materiale. DAN 11:14 E in quel tempo molti insorgeranno contro il re del mezzogiorno; e degli uomini violenti di fra il tuo popolo insorgeranno per dar compimento alla visione, ma cadranno. DAN 11:15 E il re del settentrione verrà; innalzerà de’ bastioni, e s’impadronirà di una città fortificata; e né le forze del mezzogiorno, né le truppe scelte avran la forza di resistere. DAN 11:16 E quegli che sarà venuto contro di lui farà ciò che gli piacerà, non essendovi chi possa stargli a fronte; e si fermerà nel paese splendido, il quale sarà interamente in suo potere. DAN 11:17 Egli si proporrà di venire con le forze di tutto il suo regno, ma farà un accomodamento col re del mezzogiorno; e gli darà la figliuola per distruggergli il regno; ma il piano non riuscirà, e il paese non gli apparterrà. DAN 11:18 Poi si dirigerà verso le isole, e ne prenderà molte; ma un generale farà cessare l’obbrobrio ch’ei voleva infliggergli, e lo farà ricadere addosso a lui. DAN 11:19 Poi il re si dirigerà verso le fortezze del proprio paese; ma inciamperà, cadrà, e non lo si troverà più. DAN 11:20 Poi, in luogo di lui, sorgerà uno che farà passare un esattore di tributi attraverso il paese che è la gloria del regno; ma in pochi giorni sarà distrutto, non nell’ira, né in battaglia. DAN 11:21 Poi, in luogo suo, sorgerà un uomo spregevole, a cui non sarà stata conferita la maestà reale; ma verrà senza rumore, e s’impadronirà del regno a forza di lusinghe. DAN 11:22 E le forze che inonderanno il paese saranno sommerse davanti a lui, saranno infrante, come pure un capo dell’alleanza. DAN 11:23 E, nonostante la lega fatta con quest’ultimo, agirà con frode, salirà, e diverrà vittorioso con poca gente. DAN 11:24 E, senza rumore, invaderà le parti più grasse della provincia, e farà quello che non fecero mai né i suoi padri, né i padri dei suoi padri: distribuirà bottino, spoglie e beni e mediterà progetti contro le fortezze; questo, per un certo tempo. DAN 11:25 Poi raccoglierà le sue forze e il suo coraggio contro il re del mezzogiorno, mediante un grande esercito. E il re del mezzogiorno s’impegnerà in guerra con un grande e potentissimo esercito; ma non potrà tener fronte, perché si faranno delle macchinazioni contro di lui. DAN 11:26 Quelli che mangeranno alla sua mensa saranno la sua rovina, il suo esercito si dileguerà come un torrente, e molti cadranno uccisi. DAN 11:27 E quei due re cercheranno in cuor loro di farsi del male; e, alla stessa mensa, si diranno delle menzogne; ma ciò non riuscirà, perché la fine non verrà che al tempo fissato. DAN 11:28 E quegli tornerà al suo paese con grandi ricchezze; il suo cuore formerà dei disegni contro al patto santo, ed egli li eseguirà, poi tornerà al suo paese. DAN 11:29 Al tempo stabilito egli marcerà di nuovo contro il mezzogiorno; ma quest’ultima volta la cosa non riuscirà come la prima; DAN 11:30 poiché delle navi di Kittim moveranno contro di lui; ed egli si perderà d’animo; poi di nuovo s’indignerà contro il patto santo, ed eseguirà i suoi disegni, e tornerà ad intendersi con quelli che avranno abbandonato il patto santo. DAN 11:31 Delle forze mandate da lui si presenteranno e profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il sacrifizio continuo, e vi collocheranno l’abominazione, che cagiona la desolazione. DAN 11:32 E per via di lusinghe corromperà quelli che agiscono empiamente contro il patto; ma il popolo di quelli che conoscono il loro Dio mostrerà fermezza, e agirà. DAN 11:33 E i savi fra il popolo ne istruiranno molti; ma saranno abbattuti dalla spada e dal fuoco, dalla cattività e dal saccheggio, per un certo tempo. DAN 11:34 E quando saranno così abbattuti, saran soccorsi con qualche piccolo aiuto; ma molti s’uniranno a loro con finti sembianti. DAN 11:35 E di que’ savi ne saranno abbattuti alcuni, per affinarli, per purificarli e per imbiancarli sino al tempo della fine, perché questa non avverrà che al tempo stabilito. DAN 11:36 E il re agirà a suo talento, si estollerà, si magnificherà al disopra d’ogni dio, e proferirà cose inaudite contro l’Iddio degli dèi; prospererà finché l’indignazione sia esaurita; poiché quello ch’è decretato si compirà. DAN 11:37 Egli non avrà riguardo agli dèi de’ suoi padri; non avrà riguardo né alla divinità favorita delle donne, né ad alcun dio, perché si magnificherà al disopra di tutti. DAN 11:38 Ma onorerà l’iddio delle fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con oro, con argento, con pietre preziose e con oggetti di valore un dio che i suoi padri non conobbero. DAN 11:39 E agirà contro le fortezze ben munite, aiutato da un dio straniero; quelli che lo riconosceranno egli ricolmerà di gloria, li farà dominare su molti, e spartirà fra loro delle terre come ricompense. DAN 11:40 E al tempo della fine, il re del mezzogiorno verrà a cozzo con lui; e il re del settentrione gli piomberà addosso come la tempesta, con carri e cavalieri, e con molte navi; penetrerà ne’ paesi e, tutto inondando, passerà oltre. DAN 11:41 Entrerà pure nel paese splendido, e molte popolazioni saranno abbattute; ma queste scamperanno dalle sue mani: Edom, Moab e la parte principale de’ figliuoli di Ammon. DAN 11:42 Egli stenderà la mano anche su diversi paesi, e il paese d’Egitto non scamperà. DAN 11:43 E s’impadronirà de’ tesori d’oro e d’argento, e di tutte le cose preziose dell’Egitto; e i Libi e gli Etiopi saranno al suo séguito. DAN 11:44 Ma notizie dall’oriente e dal settentrione lo spaventeranno; ed egli partirà con gran furore, per distruggere e votare allo stermino molti. DAN 11:45 E pianterà le tende del suo palazzo fra i mari e il bel monte santo; poi giungerà alla sua fine, e nessuno gli darà aiuto. DAN 12:1 E in quel tempo sorgerà Micael, il gran capo, il difensore de’ figliuoli del tuo popolo; e sarà un tempo d’angoscia, quale non n’ebbe mai da quando esiston nazioni fino a quell’epoca; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; tutti quelli, cioè, che saran trovati iscritti nel libro. DAN 12:2 E molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni per la vita eterna, gli altri per l’obbrobrio, per una eterna infamia. DAN 12:3 E i savi risplenderanno come lo splendore della distesa, e quelli che ne avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle, in sempiterno. DAN 12:4 E tu, Daniele, tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino al tempo della fine; molti lo studieranno con cura, e la conoscenza aumenterà”. DAN 12:5 Poi, io, Daniele, guardai, ed ecco due altri uomini in piedi: l’uno di qua sulla sponda del fiume, DAN 12:6 e l’altro di là, sull’altra sponda del fiume. E l’un d’essi disse all’uomo vestito di lino che stava sopra le acque del fiume: “Quando sarà la fine di queste maraviglie?” DAN 12:7 E io udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume, il quale, alzata la man destra e la man sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno, che ciò sarà per un tempo, per dei tempi e la metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno. DAN 12:8 E io udii, ma non compresi; e dissi: “Signor mio, qual sarà la fine di queste cose?” DAN 12:9 Ed egli rispose: “Va’, Daniele; poiché queste parole son nascoste e sigillate sino al tempo della fine. DAN 12:10 Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente, e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi. DAN 12:11 E dal tempo che sarà soppresso il sacrifizio continuo e sarà rizzata l’abominazione che cagiona la desolazione, vi saranno milleduecento novanta giorni. DAN 12:12 Beato chi aspetta e giunge a milletrecento trentacinque giorni! DAN 12:13 Ma tu avviati verso la fine; tu ti riposerai, e poi sorgerai per ricevere la tua parte di eredità, alla fine de’ giorni”. HOS 1:1 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Osea, figliuolo di Beeri, ai giorni di Uzzia, di Jotham, d’Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e ai giorni di Geroboamo, figliuolo di Joas, re d’Israele. HOS 1:2 Quando l’Eterno cominciò a parlare a Osea, l’Eterno disse ad Osea: “Va’, prenditi per moglie una meretrice, e genera de’ figliuoli di prostituzione; perché il paese si prostituisce, abbandonando l’Eterno”. HOS 1:3 Ed egli andò e prese Gomer, figliuola di Diblaim: ed essa concepì, e gli partorì un figliuolo. HOS 1:4 E l’Eterno gli disse: “Mettigli nome Jizreel; poiché ancora un po’ di tempo, e io punirò la casa di Jehu a motivo del sangue sparso a Jizreel e farò cessare il regno della casa d’Israele. HOS 1:5 E in quel giorno avverrà che io spezzerò l’arco d’Israele nella valle d’Jizreel”. HOS 1:6 Ed essa concepì di nuovo, e partorì una figliuola. E l’Eterno disse ad Osea: “Mettile nome Lo-ruhama; perché io non avrò più compassione della casa d’Israele in guisa da perdonarla. HOS 1:7 Ma avrò compassione della casa di Giuda; li salverò mediante l’Eterno, il loro Dio; non li salverò mediante arco, né spada, né battaglia, né cavalli, né cavalieri”. HOS 1:8 Or quand’ella ebbe divezzato Lo-ruhama, concepì e partorì un figliuolo. HOS 1:9 E l’Eterno disse ad Osea: “Mettigli nome Lo-ammi; poiché voi non siete mio popolo, e io non son vostro”. HOS 1:10 Nondimeno, il numero de’ figliuoli d’Israele sarà come la rena del mare, che non si può misurare né contare; e avverrà che invece di dir loro, come si diceva: “Voi non siete mio popolo”, sarà loro detto: “Siete figliuoli dell’Iddio vivente”. HOS 1:11 E i figliuoli di Giuda e i figliuoli d’Israele si aduneranno assieme, si daranno un capo unico, e saliranno fuor dal paese; poiché grande è il giorno di Jizreel. HOS 2:1 Dite ai vostri fratelli: “Ammi!” e alle vostre sorelle “Ruhama!” HOS 2:2 Contendete con vostra madre, contendete! poich’essa non è mia moglie, né io son suo marito! Allontani dalla sua faccia le sue prostituzioni, e i suoi adulteri di fra le sue mammelle; HOS 2:3 altrimenti, io la spoglierò nuda, la metterò com’era nel dì che nacque, la renderò simile a un deserto, la ridurrò come una terra arida, e la farò morir di sete. HOS 2:4 E non avrò pietà de’ suoi figliuoli, perché son figliuoli di prostituzione; HOS 2:5 giacché la madre loro s’è prostituita; colei che li ha concepiti ha fatto cose vergognose, poiché ha detto: “Andrò dietro ai miei amanti, che mi dànno il mio pane, la mia acqua, la mia lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande”. HOS 2:6 Perciò, ecco, io ti sbarrerò la via con delle spine; la circonderò d’un muro, sì che non troverà più i suoi sentieri. HOS 2:7 E correrà dietro ai suoi amanti, ma non li raggiungerà; li cercherà, ma non li troverà. Allora dirà: “Tornerò al mio primo marito, perché allora stavo meglio di adesso”. HOS 2:8 Essa non ha riconosciuto ch’ero io che le davo il grano, il vino, l’olio, che le prodigavo l’argento e l’oro, di cui essi hanno fatto uso per Baal! HOS 2:9 Perciò io riprenderò il mio grano a suo tempo, e il mio vino nella sua stagione; e le strapperò la mia lana e il mio lino, che servivano a coprire la sua nudità. HOS 2:10 E ora scoprirò la sua vergogna agli occhi de’ suoi amanti, e nessuno la salverà dalla mia mano. HOS 2:11 E farò cessare tutte le sue gioie, le sue feste, i suoi noviluni, e i suoi sabati, e tutte le sue solennità. HOS 2:12 E devasterò le sue vigne e i suoi fichi, di cui diceva: “Sono il salario, che m’han dato i miei amanti”; e li ridurrò in un bosco, e le bestie della campagna li divoreranno. HOS 2:13 E la punirò a motivo de’ giorni de’ Baali, quando offriva loro profumi, e s’adornava de’ suoi pendenti e de’ suoi gioielli e se n’andava dietro ai suoi amanti, e mi dimenticava, dice l’Eterno. HOS 2:14 Perciò, ecco, io l’attrarrò, la condurrò nel deserto, e parlerò al suo cuore. HOS 2:15 Di là le darò le sue vigne, e la valle d’Acor come porta di speranza; quivi ella mi risponderà come ai giorni della sua giovinezza, come ai giorni che uscì fuori dal paese d’Egitto. HOS 2:16 E in quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chiamerai: “Marito mio!” e non mi chiamerai più: “Mio Baal!” HOS 2:17 Io torrò via dalla sua bocca i nomi de’ Baali, ed il loro nome non sarà più mentovato. HOS 2:18 E in quel giorno io farò per loro un patto con le bestie de’ campi, con gli uccelli del cielo, e coi rettili del suolo; e spezzerò e allontanerò dal paese l’arco, la spada, la guerra, e farò ch’essi riposino al sicuro. HOS 2:19 E io ti fidanzerò a me per l’eternità; ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni. HOS 2:20 Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l’Eterno. HOS 2:21 E in quel giorno avverrà ch’io ti risponderò, dice l’Eterno: risponderò al cielo, ed esso risponderà alla terra; HOS 2:22 e la terra risponderà al grano, al vino, all’olio, e questi risponderanno a Jizreel. HOS 2:23 Io lo seminerò per me in questa terra, e avrò compassione di Lo-ruhama; e dirò a Lo-ammi: “Tu sei il popolo mio!” ed egli mi risponderà: “Mio Dio!” HOS 3:1 E l’Eterno mi disse: “Va’ ancora, e ama una donna amata da un amante e adultera, come l’Eterno ama i figliuoli d’Israele, i quali anch’essi si volgono ad altri dèi, e amano le schiacciate d’uva”. HOS 3:2 Io me la comprai dunque per quindici sicli d’argento, per un omer d’orzo e per un lethec d’orzo, HOS 3:3 e le dissi: “Stattene per parecchio tempo aspettando me: non ti prostituire e non darti ad alcun uomo; e io farò lo stesso per te”. HOS 3:4 Poiché i figliuoli d’Israele staranno per parecchio tempo senza re, senza capo, senza sacrifizio e senza statua, senza efod e senza idoli domestici. HOS 3:5 Poi i figliuoli d’Israele torneranno a cercare l’Eterno, il loro Dio, e Davide loro re, e ricorreranno tremanti all’Eterno e alla sua bontà, negli ultimi giorni. HOS 4:1 Ascoltate la parola dell’Eterno, o figliuoli d’Israele; poiché l’Eterno ha una contestazione con gli abitanti del paese, poiché non v’è né verità, né misericordia, né conoscenza di Dio nel paese. HOS 4:2 Si spergiura, si mentisce, si uccide, si ruba, si commette adulterio; si rompe ogni limite, sangue tocca sangue. HOS 4:3 Per questo il paese sarà in lutto, tutti quelli che l’abitano languiranno, e con essi le bestie de’ campi e gli uccelli del cielo; perfino i pesci del mare scompariranno. HOS 4:4 Pur nondimeno, nessuno contenda, nessuno rimproveri! poiché il tuo popolo è come quelli che contendono col sacerdote. HOS 4:5 Perciò tu cadrai di giorno, e anche il profeta cadrà con te di notte; e io distruggerò tua madre. HOS 4:6 Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai sdegnata la conoscenza, anch’io sdegnerò d’averti per sacerdote; giacché tu hai dimenticata la legge del tuo Dio, anch’io dimenticherò i tuoi figliuoli. HOS 4:7 Più si son moltiplicati, e più han peccato contro di me; io muterò la loro gloria in ignominia. HOS 4:8 Si nutrono de’ peccati del mio popolo, e il loro cuore brama la sua iniquità. HOS 4:9 E sarà del sacerdote quello che del popolo: io lo punirò per la sua condotta, e gli darò la retribuzione delle sue azioni. HOS 4:10 Mangeranno, ma non saranno saziati; si prostituiranno, ma non moltiplicheranno, perché hanno disertato il servizio dell’Eterno. HOS 4:11 Prostituzione, vino e mosto tolgono il senno. HOS 4:12 Il mio popolo consulta il suo legno, e il suo bastone gli dà delle istruzioni; poiché lo spirito della prostituzione lo svia, egli si prostituisce, sottraendosi al suo Dio. HOS 4:13 Sacrificano sulla sommità dei monti, offron profumi sui colli, sotto la quercia, il pioppo e il terebinto, perché l’ombra n’è buona; perciò le vostre figliuole si prostituiscono, e le vostre nuore commettono adulterio. HOS 4:14 Io non punirò le vostre figliuole perché si prostituiscono, né le vostre nuore perché commettono adulterio; poiché essi stessi s’appartano con le meretrici, e sacrificano con donne impudiche; e il popolo, ch’è senza intelletto, corre alla rovina. HOS 4:15 Se tu, o Israele, ti prostituisci, Giuda almeno non si renda colpevole! Non andate a Ghilgal, e non salite a Beth-aven, e non giurate dicendo: “Vive l’Eterno!” HOS 4:16 Poiché Israele è restio come una giovenca restia, ora l’Eterno lo farà pascere come un agnello abbandonato al largo. HOS 4:17 Efraim s’è congiunto con gli idoli; lascialo! HOS 4:18 Quando han finito di sbevazzare si dànno alla prostituzione; i loro capi amano con passione l’ignominia. HOS 4:19 Il vento si legherà Efraim alle proprie ali ed essi avranno vergogna dei loro sacrifizi. HOS 5:1 Ascoltate questo, o sacerdoti! State attenti, voi della casa d’Israele! Porgete l’orecchio, voi della casa del re! Poiché contro di voi è il giudizio, perché siete stati un laccio a Mitspa, e una rete tesa sul Tabor. HOS 5:2 Coi loro sacrifizi rendon più profonde le loro infedeltà, ma io li castigherò tutti. HOS 5:3 Io conosco Efraim, e Israele non mi è occulto; perché ora, o Efraim, tu ti sei prostituito, e Israele s’è contaminato. HOS 5:4 Le loro azioni non permetton loro di tornare al loro Dio; poiché lo spirito di prostituzione è in loro, e non conoscono l’Eterno. HOS 5:5 Ma l’orgoglio d’Israele testimonia contro di lui, e Israele ed Efraim cadranno per la loro iniquità; e Giuda pure cadrà con essi. HOS 5:6 Andranno coi loro greggi e con le loro mandre in cerca dell’Eterno, ma non lo troveranno; egli s’è ritirato da loro. HOS 5:7 Hanno agito perfidamente contro l’Eterno, poiché han generato dei figliuoli bastardi; ora basterà un mese a divorarli coi loro beni. HOS 5:8 Sonate il corno in Ghibea, sonate la tromba in Rama! Date l’allarme a Beth-aven! Alle tue spalle, o Beniamino! HOS 5:9 Efraim sarà desolato nel giorno del castigo; io annunzio fra le tribù d’Israele una cosa certa. HOS 5:10 I capi di Giuda son come quelli che spostano i termini; io riverserò la mia ira su loro come acqua. HOS 5:11 Efraim è oppresso, schiacciato nel suo diritto, perché ha seguito i precetti che più gli piacevano; HOS 5:12 perciò io sono per Efraim come una tignuola, e per la casa di Giuda come un tarlo. HOS 5:13 Quando Efraim ha veduto il suo male e Giuda la sua piaga, Efraim è andato verso l’Assiria, ed ha mandato dei messi a un re che lo difendesse; ma questi non potrà risanarvi, né vi guarirà della vostra piaga. HOS 5:14 Poiché io sarò per Efraim come un leone, e per la casa di Giuda come un leoncello; io, io sbranerò e me ne andrò; porterò via, e non vi sarà chi salvi. HOS 5:15 Io me n’andrò e tornerò al mio luogo, finch’essi non si riconoscan colpevoli, e cercan la mia faccia; quando saranno nell’angoscia, ricorreranno a me. HOS 6:1 E diranno: “Venite, torniamo all’Eterno perch’egli ha lacerato, ma ci risanerà; ha percosso, ma ci fascerà. HOS 6:2 In due giorni ci ridarà la vita; il terzo giorno ci rimetterà in piedi, e noi vivremo alla sua presenza. HOS 6:3 Conosciamo l’Eterno, sforziamoci di conoscerlo! Il suo levarsi è certo, come quello dell’aurora; egli verrà a noi come la pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra”. HOS 6:4 Che ti farò, o Efraim? Che ti farò o Giuda? La vostra pietà è come una nuvola mattutina, come la rugiada che di buon’ora scompare. HOS 6:5 Per questo li taglio colla scura dei profeti, li uccido con le parole della mia bocca, e il mio giudizio verrà fuori come la luce. HOS 6:6 Poiché io amo la pietà e non i sacrifizi, e la conoscenza di Dio anziché gli olocausti. HOS 6:7 Ma essi, come Adamo, han trasgredito il patto, si son condotti perfidamente verso di me. HOS 6:8 Galaad è una città d’operatori d’iniquità, e coperta d’orme di sangue. HOS 6:9 Come una banda di briganti aspetta la gente, così fa la congrega de’ sacerdoti: assassinano sulla via di Sichem, commettono scelleratezze. HOS 6:10 Nella casa d’Israele ho visto cose orribili: là è la prostituzione d’Efraim! là Israele si contamina. HOS 6:11 A te pure, o Giuda, una mèsse è assegnata, quando io ricondurrò dalla cattività il mio popolo. HOS 7:1 Quand’ho voluto guarire Israele, allora s’è scoperta l’iniquità d’Efraim e la malvagità di Samaria; poiché praticano la falsità; il ladro entra, e i briganti scorrazzano fuori. HOS 7:2 E non dicono in cuor loro che io tengo a mente tutta la loro malvagità. Ora le loro azioni li circondano; esse stanno davanti alla mia faccia. HOS 7:3 Essi rallegrano il re con la loro malvagità, e i capi con le loro menzogne. HOS 7:4 Sono tutti degli adulteri; sono come un forno scaldato dal fornaio, che cessa d’attizzare il fuoco dacché ha intriso la pasta finché sia lievitata. HOS 7:5 Nel giorno del nostro re, i capi si rendon malati a forza di scaldarsi col vino; il re stende la mano ai giullari. HOS 7:6 Nelle loro insidie, essi rendono il cuor loro simile ad un forno; il loro fornaio dorme tutta la notte, e la mattina il forno arde come un fuoco divampante. HOS 7:7 Tutti sono ardenti come un forno, e divorano i loro reggitori; tutti i loro re cadono, non ve n’è uno fra loro che gridi a me. HOS 7:8 Efraim si mescola coi popoli, Efraim è una focaccia non rivoltata. HOS 7:9 Degli stranieri divorano la sua forza, ed egli non vi pon mente; dei capelli bianche gli appaiono qua e là sul capo, ed egli non vi pon mente. HOS 7:10 L’orgoglio d’Israele testimonia contro di lui, ma essi non tornano all’Eterno, al loro Dio, e non lo cercano, nonostante tutto questo. HOS 7:11 Efraim è come una colomba stupida e senza giudizio; essi invocano l’Egitto, vanno in Assiria. HOS 7:12 Mentre andranno, io stenderò su loro la mia rete; ve li farò cascare, come gli uccelli del cielo; li castigherò, com’è stato annunziato alla loro raunanza. HOS 7:13 Guai a loro, perché si sono sviati da me! Ruina su loro perché mi si son ribellati! Io li redimerei, ma essi dicon menzogne contro di me. HOS 7:14 Essi non gridano a me col cuor loro, ma si lamentano sui loro letti; si radunano ansiosi per il grano ed il vino, e si ribellano a me! HOS 7:15 Io li ho educati, ho fortificato le loro braccia ma essi macchinano del male contro di me. HOS 7:16 Essi tornano, ma non all’Altissimo; sono diventati come un arco fallace; i loro capi cadranno per la spada, a motivo della rabbia della lor lingua; nel paese d’Egitto si faran beffe di loro. HOS 8:1 Imbocca il corno! Come un’aquila, piomba il nemico sulla casa dell’Eterno, perché han violato il mio patto, han trasgredito la mia legge. HOS 8:2 Essi grideranno a me: “Mio Dio, noi d’Israele ti conosciamo!…” HOS 8:3 Israele ha in avversione il bene; il nemico lo inseguirà. HOS 8:4 Si son stabiliti dei re, senz’ordine mio; si sono eletti dei capi a mia insaputa; si son fatti, col loro argento e col loro oro, degl’idoli destinati ad esser distrutti. HOS 8:5 Il tuo vitello, o Samaria è un’abominazione. La mia ira è accesa contro di loro; Quanto tempo passerà prima che possano essere assolti? HOS 8:6 Poiché vien da Israele anche questo vitello; un operaio l’ha fatto, e non è un dio; e infatti il vitello di Samaria sarà ridotto in frantumi. HOS 8:7 Poiché costoro seminano vento, e mieteranno tempesta; la semenza non farà stelo, i germogli non daranno farina; e, se ne facessero, gli stranieri la divorerebbero. HOS 8:8 Israele è divorato; essi son diventati, fra le nazioni, come un vaso di cui non si fa caso. HOS 8:9 Poiché son saliti in Assiria, come un onàgro cui piace appartarsi; Efraim coi suoi doni s’è procurato degli amanti. HOS 8:10 Benché spandano i loro doni fra le nazioni, ora io li radunerò, e cominceranno a decrescere sotto il peso del re dei principi. HOS 8:11 Efraim ha moltiplicato gli altari per peccare, e gli altari lo faran cadere in peccato. HOS 8:12 Scrivessi pur per lui le mie leggi a miriadi, sarebbero considerate come cosa che non lo concerne. HOS 8:13 Quanto ai sacrifizi che m’offrono, immolano carne e la mangiano; l’Eterno non li gradisce. Ora l’Eterno si ricorderà della loro iniquità, e punirà i loro peccati; essi torneranno in Egitto. HOS 8:14 Israele ha dimenticato colui che li ha fatti, e ha edificato palazzi, e Giuda ha moltiplicato le città fortificate; ma io manderò il fuoco nelle loro città, ed esso divorerà i loro castelli. HOS 9:1 Non ti rallegrare, o Israele, fino all’esultanza, come i popoli; poiché ti sei prostituito, abbandonando il tuo Dio; hai amato il salario della prostituzione sopra tutte le aie da frumento! HOS 9:2 L’aia e lo strettoio non li nutriranno, e il mosto deluderà la loro speranza. HOS 9:3 Essi non dimoreranno nel paese dell’Eterno, ma Efraim tornerà in Egitto, e, in Assiria, mangeranno cibi impuri. HOS 9:4 Non faranno più libazioni di vino all’Eterno, e i loro sacrifizi non gli saranno accetti; saran per essi come un cibo di lutto; chiunque ne mangerà sarà contaminato; poiché il loro pane sarà per loro; non entrerà nella casa dell’Eterno. HOS 9:5 Che farete nei giorni delle solennità, e nei giorni di festa dell’Eterno? HOS 9:6 Poiché, ecco, essi se ne vanno a motivo della devastazione; l’Egitto li raccoglierà, Memfi li seppellirà; le loro cose preziose, comprate con danaro, le possederanno le ortiche; le spine cresceranno nelle loro tende. HOS 9:7 I giorni della punizione vengono; vengono i giorno della retribuzione; Israele lo saprà! Il profeta è fuor de’ sensi, l’uomo ispirato è in delirio, a motivo della grandezza della tua iniquità e della grandezza della tua ostilità: HOS 9:8 Efraim sta alla vedetta contro il mio Dio; il profeta trova un laccio d’uccellatore su tutte le sue vie, e ostilità nella casa del suo Dio. HOS 9:9 Essi si sono profondamente corrotti come ai giorni di Ghibea! L’Eterno si ricorderà della loro iniquità, punirà i loro peccati. HOS 9:10 Io trovai Israele come delle uve nel deserto; vidi i vostri padri come i fichi primaticci d’un fico che frutta la prima volta; ma, non appena giunsero a Baal-peor, si appartarono per darsi all’ignominia degl’idoli, e divennero abominevoli come la cosa che amavano. HOS 9:11 La gloria d’Efraim volerà via come un uccello; non più nascita, non più gravidanza, non più concepimento! HOS 9:12 Se pure allevano i loro figliuoli, io li priverò d’essi, in guisa che non rimanga loro alcun uomo; sì, guai ad essi quando m’allontanerò da loro! HOS 9:13 Efraim, quand’io lo vedo stendendo lo sguardo fino a Tiro, è piantato in luogo gradevole; ma Efraim dovrà menare i suoi figliuoli a colui che li ucciderà. HOS 9:14 Da’ loro, o Eterno!… che darai tu loro?… Da’ loro un seno che abortisce e delle mammelle asciutte. HOS 9:15 Tutta la loro malvagità è a Ghilgal; quivi li ho presi in odio. Per la malvagità delle loro azioni io li caccerò dalla mia casa; non li amerò più; tutti i loro capi sono ribelli. HOS 9:16 Efraim è colpito, la sua radice è seccata; essi non faranno più frutto; anche se generassero, io farei morire i cari frutti delle loro viscere. HOS 9:17 Il mio Dio li rigetterà, perché non gli han dato ascolto; ed essi andranno errando fra le nazioni. HOS 10:1 Israele era una vigna lussureggiante, che dava frutto in abbondanza; più abbondava il suo frutto, più moltiplicava gli altari; più bello era il suo paese, più belle faceva le sue statue. HOS 10:2 Il loro cuore è ingannatore; ora ne porteranno la pena; egli abbatterà i loro altari, distruggerà le loro statue. HOS 10:3 Sì, allora diranno: “Non abbiamo più re, perché non abbiam temuto l’Eterno; e il re che potrebbe fare per noi?” HOS 10:4 Essi dicon delle parole, giurano il falso, fermano patti; perciò il castigo germoglia, com’erba venefica nei solchi dei campi. HOS 10:5 Gli abitanti di Samaria trepideranno per le vitelle di Beth-aven; sì, il popolo farà cordoglio per l’idolo, e i suoi sacerdoti tremeranno per esso, per la sua gloria, perch’ella si dipartirà da lui. HOS 10:6 E l’idolo stesso sarà portato in Assiria, come un dono al re difensore; la vergogna s’impadronirà d’Efraim, e Israele sarà coperto d’onta per i suoi disegni. HOS 10:7 Quanto a Samaria, il suo re sarà annientato, come schiuma sull’acqua. HOS 10:8 Gli alti luoghi di Aven, peccato d’Israele, saran pure distrutti. Le spine e i rovi cresceranno sui loro altari; ed essi diranno ai monti: “Copriteci!” e ai colli: “Cadeteci addosso!” HOS 10:9 Fin dai giorni Ghibea tu hai peccato, o Israele! Quivi essi resistettero, perché la guerra, mossa ai figliuoli d’iniquità, non li colpisse in Ghibea. HOS 10:10 Io li castigherò a mio talento; e i popoli s’aduneranno contro di loro, quando saran legati alle loro due iniquità. HOS 10:11 Efraim è una giovenca bene ammaestrata, che ama trebbiare; ma io passerò il mio giogo sul suo bel collo; attaccherò Efraim al carro, Giuda arerà, Giacobbe erpicherà. HOS 10:12 Seminate secondo la giustizia, mietete secondo la misericordia, dissodatevi un campo nuovo! Poiché è tempo di cercare l’Eterno, finch’egli non venga, e non spanda su voi la pioggia della giustizia. HOS 10:13 Voi avete arata la malvagità, avete mietuto l’iniquità, avete mangiato il frutto della menzogna; poiché tu hai confidato nelle tue vie, nella moltitudine de’ tuoi prodi. HOS 10:14 Perciò un tumulto si leverà fra il tuo popolo, e tutte le tue fortezze saranno distrutte, come Salman distrusse Beth-arbel, il dì della battaglia, quando la madre fu schiacciata coi figliuoli. HOS 10:15 Così vi farà Bethel, a motivo della vostra immensa malvagità. All’alba, il re d’Israele sarà perduto senza rimedio. HOS 11:1 Quando Israele era fanciullo, io l’amai, e fin dall’Egitto, chiamai il mio figliuolo. HOS 11:2 Egli è stato chiamato, ma s’è allontanato da chi lo chiamava; hanno sacrificato ai Baali, hanno offerto profumi a immagini scolpite! HOS 11:3 Son io che insegnai ad Efraim a camminare, sorreggendolo per le braccia; ma essi non hanno riconosciuto ch’io cercavo di guarirli. HOS 11:4 Io li attiravo con corde umane, con legami d’amore; ero per loro come chi sollevasse il giogo d’in su le loro mascelle, e porgevo loro dolcemente da mangiare. HOS 11:5 Israele non tornerà nel paese d’Egitto; ma l’Assiro sarà il suo re, perché han rifiutato di convertirsi. HOS 11:6 E la spada sarà brandita contro alle sue città, ne spezzerà le sbarre, ne divorerà gli abitanti, a motivo de’ loro disegni. HOS 11:7 Il mio popolo persiste a sviarsi da me; lo s’invita a guardare in alto, ma nessun d’essi alza lo sguardo. HOS 11:8 …Come farei a lasciarti, o Efraim? come farei a darti in mano altrui, o Israele? a renderti simile ad Adma? a ridurti allo stato di Tseboim? Il mio cuore si commuove tutto dentro di me, tutte le mie compassioni s’accendono. HOS 11:9 Io non sfogherò l’ardente mia ira, non distruggerò Efraim di nuovo, perché sono Dio, e non un uomo, sono il Santo in mezzo a te, e non verrò nel mio furore. HOS 11:10 Essi seguiranno l’Eterno, che ruggirà come un leone, perch’egli ruggirà, e i figliuoli accorreranno in fretta dall’occidente. HOS 11:11 Accorreranno in fretta dall’Egitto come uccelli, e dal paese d’Assiria come colombe; e io li farò abitare nelle loro case, dice l’Eterno. HOS 11:12 (H12-1) Efraim mi circonda di menzogne, e la casa d’Israele, di frode. Giuda pure è sempre ancora incostante di fronte a Dio, di fronte al Santo fedele. HOS 12:1 (H12-2) Efraim si pasce di vento e va dietro al vento d’oriente; ogni giorno moltiplica le menzogna e le violenze; fa alleanza con l’Assiria, e porta dell’olio in Egitto. HOS 12:2 (H12-3) L’Eterno è anche in lite con Giuda, e punirà Giacobbe per la sua condotta, gli renderà secondo le sue opere. HOS 12:3 (H12-4) Nel seno materno egli prese il fratello per il calcagno, e, nel suo vigore, lottò con Dio; HOS 12:4 (H12-5) lottò con l’angelo, e restò vincitore; egli pianse e lo supplicò. A Bethel lo trovò, e quivi egli parlò con noi. HOS 12:5 (H12-6) Or l’Eterno è l’Iddio degli eserciti; il suo nome è l’Eterno HOS 12:6 (H12-7) Tu, dunque, torna al tuo Dio, pratica la misericordia e la giustizia, e spera sempre nel tuo Dio. HOS 12:7 (H12-8) Efraim è un Cananeo che tiene in mano bilance false; egli ama estorcere. HOS 12:8 (H12-9) Efraim dice: “E’ vero, io mi sono arricchito, mi sono acquistato de’ beni; però, in tutti i frutti delle mie fatiche non si troverà alcuna mia iniquità, alcunché di peccaminoso”. HOS 12:9 (H12-10) Ma io sono l’Eterno, il tuo Dio, fin dal paese d’Egitto: io ti farò ancora abitare in tende, come nei giorni di solennità. HOS 12:10 (H12-11) Ed ho parlato hai profeti, ho moltiplicato le visioni, e per mezzo de’ profeti ha proposto parabole. HOS 12:11 (H12-12) Se Galaad è vanità, sarà ridotto in nulla. A Ghilgal immolano buoi; così i loro altari saran come mucchi di pietre sui solchi dei campi. HOS 12:12 (H12-13) Giacobbe fuggì nella pianura d’Aram, e Israele servì per una moglie, e per una moglie si fe’ guardiano di greggi. HOS 12:13 (H12-14) Mediante un profeta, l’Eterno trasse Israele fuori d’Egitto; e Israele fu custodito da un profeta. HOS 12:14 (H12-15) Efraim ha provocato amaramente il suo Signore; perciò questi gli farà ricadere addosso il sangue che ha versato; e farà tornare su lui i suoi obbrobri. HOS 13:1 Quando Efraim parlava, era uno spavento; egli s’era innalzato in Israele, ma, quando si rese colpevole col servire a Baal, morì. HOS 13:2 E ora continuano a peccare, si fanno col loro argento delle immagini fuse, degl’idoli di loro invenzione, che son tutti opera d’artefici. E di loro si dice: “Scannano uomini, baciano vitelli!” HOS 13:3 Perciò saranno come la nuvola mattutina, come la rugiada che di buon’ora scompare, come la pula che il vento porta via dall’aia, come il fumo ch’esce dalla finestra. HOS 13:4 Eppure, io sono l’Eterno, il tuo Dio, fin dal paese d’Egitto; e tu non devi riconoscere altro Dio fuori di me, e fuori di me non c’è altro salvatore. HOS 13:5 Io ti conobbi nel deserto, nel paese della grande aridità. HOS 13:6 Quando aveano pastura, si saziavano; quand’erano sazi, il loro cuore s’inorgogliva; perciò mi dimenticarono. HOS 13:7 Ond’è ch’io son diventato per loro come un leone; e li spierò sulla strada come un leopardo; HOS 13:8 li affronterò come un’orsa privata de’ suoi piccini, e sbranerò loro l’involucro del cuore; li divorerò come una leonessa, le belve de’ campi li squarceranno. HOS 13:9 E’ la tua perdizione, o Israele, l’esser contro di me, contro il tuo aiuto. HOS 13:10 Dov’è dunque il tuo re? Ti salvi egli in tutte le tue città! E dove sono i tuoi giudici, de’ quali dicevi: “Dammi un re e dei capi!” HOS 13:11 Io ti do un re nella mia ira, e te lo ripiglio nel mio furore. HOS 13:12 L’iniquità di Efraim è legata in fascio, il suo peccato è tenuto in serbo. HOS 13:13 Dolori di donna di parto verranno per lui; egli è un figliuolo non savio; poiché, quand’è giunto il momento, non si presenta per nascere. HOS 13:14 Io li riscatterei dal potere del soggiorno de’ morti, li redimerei dalla morte; sarei la tua peste, o morte, sarei la tua distruzione, o soggiorno de’ morti; ma il lor pentimento è nascosto agli occhi miei! HOS 13:15 Sia egli pur fertile tra i suoi fratelli, il vento d’oriente verrà, il vento dell’Eterno, che sale dal deserto; e le sue sorgenti saranno essiccate, e le sue fonti, prosciugate. Il nemico porterà via il tesoro de’ suoi oggetti preziosi. HOS 13:16 Samaria sarà punita della sua colpa, perché si è ribellata al suo Dio. Cadranno per la spada; i loro bambini saranno schiacciati, le loro donne incinte saranno sventrate. HOS 14:1 O Israele, torna all’Eterno, al tuo Dio! poiché tu sei caduto per la tua iniquità. HOS 14:2 Prendete con voi delle parole, e tornate all’Eterno! Ditegli: “Perdona tutta l’iniquità, e accetta questo bene; e noi t’offriremo, invece di giovenchi, l’offerta di lode delle nostre labbra. HOS 14:3 L’Assiria non ci salverà, noi non monteremo più su cavalli, e non diremo più Dio nostro all’opera delle nostre mani; poiché presso di te l’orfano trova misericordia”. HOS 14:4 Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore, poiché la mia ira s’è stornata da loro. HOS 14:5 Io sarò per Israele come la rugiada; egli fiorirà come il giglio, e spanderà le sue radici come il Libano. HOS 14:6 I suoi rami si stenderanno; la sua bellezza sarà come quella dell’ulivo, e la sua fragranza, come quella del Libano. HOS 14:7 Quelli che abiteranno alla sua ombra faranno di nuovo crescere il grano, e fioriranno come la vite; saranno famosi come il vino del Libano. HOS 14:8 Efraim potrà dire: “Che cosa ho io più da fare con gl’idoli?” Io lo esaudirò, e veglierò su lui; io, che sono come un verdeggiante cipresso; da me verrà il tuo frutto. HOS 14:9 Chi è savio ponga mente a queste parole! Chi è intelligente le riconosca! Poiché le vie dell’Eterno sono rette; i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno. JOE 1:1 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Gioele, figliuolo di Pethuel. JOE 1:2 Udite questo, o vecchi! Porgete orecchio, voi tutti abitanti del paese! Avvenne egli mai simil cosa ai giorni vostri o ai giorni de’ vostri padri? JOE 1:3 Raccontatelo ai vostri figliuoli, e i vostri figliuoli ai loro figliuoli, e i loro figliuoli all’altra generazione! JOE 1:4 L’avanzo lasciato dal bruco l’ha mangiato il grillo; l’avanzo lasciato dal grillo l’ha mangiato la cavalletta; l’avanzo lasciato dalla cavalletta l’ha mangiato la locusta. JOE 1:5 Destatevi, ubriachi, e piangete! Urlate voi tutti, bevitori di vino, poiché il mosto v’è tolto di bocca! JOE 1:6 Un popolo forte e senza numero è salito contro al mio paese. I suoi denti son denti di leone, e ha mascellari da leonessa. JOE 1:7 Ha devastato la mia vigna, ha ridotto in minuti pezzi i miei fichi, li ha del tutto scorzati, e lasciati là, coi rami tutti bianchi. JOE 1:8 Laméntati come vergine cinta di sacco che piange lo sposo della sua giovinezza! JOE 1:9 Offerta e libazione sono scomparsi dalla casa dell’Eterno; i sacerdoti, ministri dell’Eterno, fanno cordoglio. JOE 1:10 La campagna è devastata, il suolo fa cordoglio, perché il frumento è distrutto, il mosto è seccato, e l’olio languisce. JOE 1:11 Siate confusi, o agricoltori, urlate, o vignaiuoli, a motivo del frumento e dell’orzo, perché il raccolto dei campi è perduto. JOE 1:12 La vite è secca, il fico languisce; il melagrano, la palma, il melo, tutti gli alberi della campagna son secchi; la gioia è venuta meno tra i figliuoli degli uomini. JOE 1:13 Cingetevi di sacchi e fate cordoglio, o sacerdoti! Urlate, voi ministri dell’altare! Venite, passate la notte vestiti di sacchi, o ministri del mio Dio! poiché l’offerta e la libazione sono scomparse dalla casa del vostro Dio. JOE 1:14 Bandite un digiuno, convocate una solenne raunanza! Radunate gli anziani, tutti gli abitanti del paese, nella casa dell’Eterno, del vostro Dio, e gridate all’Eterno! JOE 1:15 Ahi, che giorno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino, e verrà come una devastazione mandata dall’Onnipotente. JOE 1:16 Il nutrimento non ci è esso tolto sotto i nostri occhi? La gioia e l’esultanza non son esse scomparse dalla casa del nostro Dio? JOE 1:17 I semi marciscono sotto le zolle, i depositi son vuoti, i granai cadranno in rovina, perché il grano è perito per la siccità. JOE 1:18 Oh come geme il bestiame! Gli armenti son costernati, perché non c’è pastura per loro; i greggi di pecore patiscono anch’essi. JOE 1:19 A te, o Eterno, io grido, perché un fuoco ha divorato i pascoli del deserto, e una fiamma ha divampato tutti gli alberi della campagna. JOE 1:20 Anche le bestie dei campi anelano a te, perché i rivi d’acqua sono seccati, e un fuoco ha divorato i pascoli del deserto. JOE 2:1 Sonate la tromba in Sion! Date l’allarme sul monte mio santo! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno dell’Eterno viene, perch’è vicino, JOE 2:2 giorno di tenebre, di densa oscurità, giorno di nubi, di fitta nebbia! Come l’alba si spande sui monti, viene un popolo numeroso e potente, quale non si vide mai prima, né mai più si vedrà poi negli anni delle età più remote. JOE 2:3 Davanti a lui un fuoco divora, e dietro a lui divampa una fiamma; prima di lui, il paese era come un giardino d’Eden; dopo di lui, è un desolato deserto; nulla gli sfugge. JOE 2:4 A vederli, paion cavalli, e corron come de’ cavalieri. JOE 2:5 Si fa come uno strepito di carri, quando saltano sulle vette de’ monti; fanno un crepitìo di fiamma che divora la stoppia; son come un popolo poderoso, schierato in battaglia. JOE 2:6 Davanti a loro i popoli sono in angoscia, ogni volto impallidisce. JOE 2:7 Corrono come uomini prodi, dànno la scalata alle mura come gente di guerra; ognuno va diritto davanti a sé, e non devìa dal proprio sentiero; JOE 2:8 nessuno sospinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo ai dardi, non rompon le file. JOE 2:9 Invadono la città, corrono sulle mura; montano sulle case, entrano per le finestre come un ladro. JOE 2:10 Davanti a loro trema la terra, i cieli sono scossi, il sole e la luna s’oscurano, le stelle ritirano il loro splendore. JOE 2:11 L’Eterno dà fuori la sua voce davanti al suo esercito, perché immenso è il suo campo e potente l’esecutore della sua parola. Sì, il giorno dell’Eterno è grande, oltremodo terribile; chi lo potrà sopportare? JOE 2:12 E, non di meno, anche adesso, dice l’Eterno, tornate a me con tutto il cuor vostro, con digiuni, con pianti, con lamenti! JOE 2:13 Stracciatevi il cuore e non le vesti e tornate all’Eterno, al vostro Dio, poich’egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda. JOE 2:14 Chi sa ch’ei non si volga e si penta lasciando dietro a sé una benedizione, delle offerte e delle libazioni per l’Eterno, per l’Iddio vostro? JOE 2:15 Sonate la tromba in Sion, bandite un digiuno, convocate una solenne raunanza! JOE 2:16 Radunare il popolo, bandite una santa assemblea! Radunate i vecchi, radunate i fanciulli, e quelli che poppano ancora! Esca lo sposo dalla sua camera, e la sposa dalla propria alcova! JOE 2:17 Fra il portico e l’altare piangano i sacerdoti, ministri dell’Eterno, e dicano: “Risparmia, o Eterno, il tuo popolo, e non esporre la tua eredità all’obbrobrio, ai motteggi delle nazioni! Perché si direbbe fra i popoli: Dov’è il loro Dio?” JOE 2:18 L’Eterno s’è mosso a gelosia per il suo paese, ed ha avuto pietà del suo popolo. JOE 2:19 L’Eterno ha risposto, e ha detto al suo popolo: “Ecco, io vi manderò del grano, del vino, dell’olio, e voi ne sarete saziati; e non vi esporrò più all’obbrobrio fra le nazioni. JOE 2:20 Allontanerò da voi il nemico che viene dal settentrione e lo caccerò in una terra arida e desolata; la sua avanguardia, verso il mare orientale; la sua retroguardia, verso il mare occidentale; la sua infezione, salirà il suo fetore, perché ha fatto cose grandi”. JOE 2:21 Non temere, o suolo del paese, gioisci, rallegrati, poiché l’Eterno ha fatto cose grandi! JOE 2:22 Non temete, o bestie della campagna, perché i pascoli del deserto riverdeggiano, perché gli alberi portano il loro frutto, il fico e la vite producono largamente! JOE 2:23 E voi, figliuoli di Sion, gioite, rallegratevi nell’Eterno, nel vostro Dio, perché vi dà la pioggia d’autunno in giusta misura, e fa cadere per voi la pioggia, quella d’autunno e quella di primavera, al principio della stagione. JOE 2:24 Le aie saran piene di grano, e i tini traboccheranno di vino e d’olio; JOE 2:25 e vi compenserò delle annate che han mangiato il grillo, la cavalletta, la locusta e il bruco, il mio grande esercito che avevo mandato contro di voi. JOE 2:26 E voi mangerete a sazietà, e loderete il nome dell’Eterno, del vostro Dio, che avrà operato per voi delle maraviglie, e il mio popolo non sarà mai più coperto d’onta. JOE 2:27 E voi conoscerete che io sono in mezzo ad Israele, e che io sono l’Eterno, il vostro Dio, e non ve n’è alcun altro; e il mio popolo non sarà mai più coperto d’onta. JOE 2:28 E, dopo questo, avverrà che io spanderò il mio spirito sopra ogni carne, e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profetizzeranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. JOE 2:29 E anche sui servi e sulle serve, spanderò in quei giorni il mio spirito. JOE 2:30 E farò dei prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. JOE 2:31 Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue prima che venga il grande e terribile giorno dell’Eterno. JOE 2:32 E avverrà che chiunque invocherà il nome dell’Eterno sarà salvato; poiché sul monte Sion ed in Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto l’Eterno, e fra gli scampati che l’Eterno chiamerà. JOE 3:1 Poiché ecco, in quei giorni, in quel tempo, quando ricondurrò dalla cattività quei di Giuda e di Gerusalemme, JOE 3:2 io radunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle di Giosafat; e verrò quivi in giudizio con esse, a proposito del mio popolo e d’Israele, mia eredità, ch’esse hanno disperso fra le nazioni, e del mio paese che hanno spartito fra loro. JOE 3:3 Han tirato a sorte il mio popolo; han dato un fanciullo in cambio d’una meretrice, han venduto una fanciulla per del vino, e si son messi a bere. JOE 3:4 E anche voi, che pretendete da me, Tiro e Sidone, e voi tutte, regioni di Filistia? Volete voi darmi una retribuzione, o volete far del male contro di me? Tosto, in un attimo, io farò ricadere la vostra retribuzione sul vostro capo, JOE 3:5 poiché avete preso il mio argento e il mio oro, e avete portato nei vostri templi il meglio delle mie cose preziose, JOE 3:6 e avete venduto ai figliuoli degli Javaniti i figliuoli di Giuda e i figliuoli di Gerusalemme, per allontanarli dai loro confini. JOE 3:7 Ecco, io li farò muovere dal luogo dove voi li avete venduti, e farò ricadere la vostra retribuzione sul vostro capo; JOE 3:8 e venderò i vostri figliuoli e le vostre figliuole ai figliuoli di Giuda, che li venderanno ai Sabei, nazione lontana; poiché l’Eterno ha parlato. JOE 3:9 Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Fate sorgere i prodi! S’accostino, salgano tutti gli uomini di guerra! JOE 3:10 Fabbricate spade con i vostri vomeri, e lance con le vostre roncole! Dica il debole: “Son forte!” JOE 3:11 Affrettatevi, venite, nazioni d’ogn’intorno, e radunatevi! Là, o Eterno, fa’ scendere i tuoi prodi! JOE 3:12 Si muovano e salgan le nazioni alla valle di Giosafat! Poiché là io mi assiderò a giudicar le nazioni d’ogn’intorno. JOE 3:13 Mettete la falce, poiché la mèsse è matura! Venite, calcate, poiché lo strettoio è pieno, i tini traboccano; poiché grande è la loro malvagità. JOE 3:14 Moltitudini! moltitudini! Nella valle del Giudizio! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino, nella valle del Giudizio. JOE 3:15 Il sole e la luna s’oscurano, e le stelle ritirano il loro splendore. JOE 3:16 L’Eterno ruggirà da Sion, farà risonar la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terrà saranno scossi; ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figliuoli d’Israele. JOE 3:17 E voi saprete che io sono l’Eterno, il vostro Dio, che dimora in Sion, mio monte santo; e Gerusalemme sarà santa, e gli stranieri non vi passeranno più. JOE 3:18 E in quel giorno avverrà che i monti stilleranno mosto, il latte scorrerà dai colli, e l’acqua fluirà da tutti i rivi di Giuda; e dalla casa dell’Eterno sgorgherà una fonte, che irrigherà la valle di Sittim. JOE 3:19 L’Egitto diventerà una desolazione, e Edom diventerà un desolato deserto a motivo della violenza fatta ai figliuoli di Giuda, sulla terra de’ quali hanno sparso sangue innocente. JOE 3:20 Ma Giuda sussisterà per sempre, e Gerusalemme, d’età in età; JOE 3:21 Io vendicherò il loro sangue, non lo lascerò impunito; e l’Eterno dimorerà in Sion. AMO 1:1 Parole di Amos, uno dei pastori di Tekoa, rivelategli in visione, intorno ad Israele, ai giorni di Uzzia, re di Giuda, e ai giorni di Geroboamo, figliuolo di Joas, re d’Israele, due anni prima del terremoto. AMO 1:2 Egli disse: L’Eterno rugge da Sion, e fa risonar la sua voce da Gerusalemme; i pascoli dei pastori fanno cordoglio, e la vetta del Carmelo è inaridita. AMO 1:3 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Damasco, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché hanno tritano Galaad con trebbie di ferro, AMO 1:4 io manderò nella casa di Hazael un fuoco, che divorerà i palazzi di Ben-hadad; AMO 1:5 e romperò le sbarre di Damasco, sterminerò da Bikath-aven ogni abitante e da Beth-eden colui che tiene lo scettro; e il popolo di Siria andrà in cattività a Kir, dice l’Eterno. AMO 1:6 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Gaza, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché hanno menato in cattività intere popolazioni per darle in mano ad Edom, AMO 1:7 io manderò dentro alle mura di Gaza un fuoco, che ne divorerà i palazzi; AMO 1:8 e sterminerò da Asdod ogni abitante, e da Askalon colui che tiene lo scettro, volgerò la mia mano contro Ekron, e il resto dei Filistei perirà, dice il Signore, l’Eterno. AMO 1:9 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Tiro, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché han dato in mano ad Edom intere popolazioni, da loro menate in cattività, e non si sono ricordati del patto fraterno, AMO 1:10 io manderò dentro alle mura di Tiro un fuoco, che ne divorerà i palazzi. AMO 1:11 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti d’Edom, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché ha inseguito il suo fratello con la spada, soffocando ogni compassione, e perché la sua ira dilania sempre, ed egli serba la sua collera in perpetuo, AMO 1:12 io manderò in Teman un fuoco, che divorerà i palazzi di Botsra. AMO 1:13 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti dei figliuoli d’Ammon, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché hanno sventrato le donne incinte di Galaad per allargare i loro confini, AMO 1:14 io accenderò dentro alle mure di Rabba un fuoco, che ne divorerà i palazzi in mezzo ai clamori d’un giorno di battaglia, in mezzo alla burrasca in un giorno di tempesta; AMO 1:15 e il loro re andrà in cattività: egli, insieme coi suoi capi, dice l’Eterno. AMO 2:1 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Moab, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché ha bruciato, calcinato le ossa del re d’Edom, AMO 2:2 io manderò in Moab un fuoco, che divorerà i palazzi di Keriot; e Moab perirà in mezzo al tumulto, ai gridi di guerra e al suon delle trombe; AMO 2:3 e sterminerò di mezzo ad esso il giudice, e ucciderò tutti i suoi capi con lui, dice l’Eterno. AMO 2:4 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Giuda, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché han sprezzato al legge dell’Eterno e non hanno osservato i suoi statuti, e perché si son lasciati sviare dai loro falsi dèi, dietro ai quali già i padri loro erano andati, AMO 2:5 io manderò in Giuda un fuoco, che divorerà i palazzi di Gerusalemme. AMO 2:6 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti d’Israele, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché vendono il giusto per danaro, e il povero se deve loro un paio di sandali; AMO 2:7 perché bramano veder la polvere della terra sul capo de’ miseri, e violano il diritto degli umili, e figlio e padre vanno dalla stessa femmina, per profanare il nome mio santo. AMO 2:8 Si stendono presso ogni altare su vesti ricevute in pegno, e nella casa dei loro dèi bevono il vino di quelli che han colpito d’ammenda. AMO 2:9 Eppure, io distrussi dinanzi a loro l’Amoreo, la cui altezza era come l’altezza dei cedri, e ch’era forte come le querce; e io distrussi il suo frutto in alto e le sue radici in basso. AMO 2:10 Eppure, io vi trassi fuori del paese d’Egitto, e vi condussi per quarant’anni nel deserto, per farvi possedere il paese dell’Amoreo. AMO 2:11 E suscitai tra i vostri figliuoli de’ profeti, e fra i vostri giovani dei nazirei. Non è egli così, o figliuoli d’Israele? Dice l’Eterno. AMO 2:12 Ma voi avete dato a bere del vino ai nazirei, e avete ordinato ai profeti di non profetare! AMO 2:13 Ecco, io farò scricchiolare il suolo sotto di voi, come lo fa scricchiolare un carro pien di covoni. AMO 2:14 All’agile mancherà modo di darsi alla fuga, al forte non gioverà la sua forza, e il valoroso non salverà la sua vita; AMO 2:15 colui che maneggia l’arco non potrà resistere; chi ha il piè veloce non potrà scampare, e il cavaliere sul suo cavallo non salverà la sua vita; AMO 2:16 il più coraggioso fra i prodi, fuggirà nudo in quel giorno, dice l’Eterno. AMO 3:1 Ascoltate questa parola che l’Eterno pronunzia contro di voi, o figliuoli d’Israele, contro tutta la famiglia ch’io trassi fuori dal paese d’Egitto: AMO 3:2 Voi soli ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra; perciò io vi punirò per tutte le vostre iniquità. AMO 3:3 Due uomini camminano eglino assieme, se prima non si sono concertati? AMO 3:4 Il leone rugge egli nella foresta, se non ha una preda? il leoncello fa egli udir la sua voce dalla sua tana, se non ha preso nulla? AMO 3:5 L’uccello cade egli nella rete in terra, se non gli è tesa un insidia? La tagliuola scatta essa dal suolo, se non ha preso qualcosa? AMO 3:6 La tromba suona essa in una città, senza che il popolo tremi? Una sciagura piomba ella sopra una città, senza che l’Eterno ne sia l’autore? AMO 3:7 Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti. AMO 3:8 Il leone rugge, chi non temerà? Il Signore, l’Eterno, parla, chi non profeterà? AMO 3:9 Proclamate questo sui palazzi d’Asdod e sui palazzi del paese d’Egitto; dite: “Adunatevi sui monti di Samaria, e vedete che grandi disordini esistono in mezzo ad essa, e quali oppressioni han luogo nel suo seno”. AMO 3:10 Essi non sanno fare ciò ch’è retto, dice l’Eterno; accumulano nei loro palazzi i frutti della violenza e della rapina. AMO 3:11 perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Ecco il nemico, tutt’attorno al paese; egli abbatterà la tua forza, e i tuoi palazzi saran saccheggiati. AMO 3:12 Così parla l’Eterno: Come il pastore strappa dalla gola del leone due gambe o un pezzo d’orecchio, così scamperanno i figliuoli d’Israele che in Samaria stanno ora seduti sull’angolo d’un divano o sui damaschi d’un letto. AMO 3:13 Ascoltate questo e attestatelo alla casa di Giacobbe! dice il Signore, l’Eterno, l’Iddio degli eserciti: AMO 3:14 (H3-13) Il giorno che io punirò Israele delle sue trasgressioni, punirò anche gli altari di Bethel; e i corni dell’altare saranno spezzati e cadranno al suolo. AMO 3:15 (H3-14) E abbatterò le case d’inverno e le case d’estate; le case d’avorio saranno distrutte, e le grandi case spariranno, dice l’Eterno. AMO 4:1 Ascoltate questa parola, vacche di Basan, che state sul monte di Samaria, voi, che opprimete gli umili, che maltrattate i poveri, che dite ai vostri signori: “Portate qua, che beviamo!” AMO 4:2 Il Signore, l’Eterno, l’ha giurato per la sua santità: Ecco, verranno per voi de’ giorni, in cui sarete tratte fiori con degli uncini, e i vostri figliuoli con gli ami da pesca; AMO 4:3 voi uscirete per le brecce, ognuna dritto davanti a sé, e abbandonerete i vostri palazzi. AMO 4:4 Andate a Bethel, e peccate! a Ghilgal e peccate anche di più! Recate ogni mattina i vostri sacrifizi, e ogni tre giorni le vostre decime! AMO 4:5 Fate fumare sacrifizi d’azioni di grazie con lievito! Bandite delle offerte volontarie, proclamatele! Poiché così amate di fare, o figliuoli d’Israele, dice il Signore, l’Eterno. AMO 4:6 E io, dal canto mio, v’ho lasciati a denti asciutti in tutte le vostre città; v’ho fatto mancare il pane in tutte le vostre dimore; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. AMO 4:7 E v’ho pure rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho fatto piovere sopra una città, e non ho fatto piovere sopra un’altra città; una parte di campo ha ricevuto la pioggia, e la parte di su cui non ha piovuto è seccata. AMO 4:8 Due, tre città vagavano verso un’altra città per bever dell’acqua, e non potean dissetarsi; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. AMO 4:9 Io vi ho colpito di ruggine e di carbonchio; le locuste han divorato i vostri numerosi giardini, le vostre vigne, i vostri fichi, i vostri ulivi; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. AMO 4:10 Io ha mandato fra voi la peste, come in Egitto; ho ucciso i vostri giovani per la spada, e ho catturato i vostri cavalli; v’ho fatto salire al naso il puzzo de’ vostri accampamenti; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. AMO 4:11 Io vi ho sovvertiti, come quando Dio sovvertì Sodoma e Gomorra, e voi siete stati come un tizzone strappato dal fuoco; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. AMO 4:12 Perciò, io ti farò come ho detto, o Israele; e poiché io farò questo contro di te, preparati, o Israele, a incontrare il tuo Dio! AMO 4:13 Poiché, eccolo colui che forma i monti e crea il vento, e fa conoscere all’uomo qual è il suo pensiero; colui che muta l’aurora in tenebre, e cammina sugli alti luoghi della terra; il suo nome è l’Eterno, l’Iddio degli eserciti. AMO 5:1 Ascoltate questa parola; questo lamento che io pronunzio su voi, o casa d’Israele! AMO 5:2 La vergine d’Israele è caduta, e non risorgerà più; giace distesa sul suo suolo né v’è chi la rialzi. AMO 5:3 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Alla città che metteva in campagna mille uomini, non ne resteranno che cento; alla città che ne metteva in campagna cento, non ne resteranno che dieci per la casa d’Israele. AMO 5:4 Poiché così parla l’Eterno alla casa d’Israele: Cercatemi e vivrete! AMO 5:5 Non cercate Bethel, non andate a Ghilgal non vi recate fino a Beer-Sceba; perché Ghilgal andrà di sicuro in cattività, e Bethel sarà ridotto a niente. AMO 5:6 Cercate l’Eterno e vivrete, per tema ch’egli non s’avventi come un fuoco sulla casa di Giuseppe, e la divori senza che in Bethel ci sia chi spenga AMO 5:7 o voi che mutate il diritto in assenzio, e gettate a terra la giustizia. AMO 5:8 Egli ha fatto le Pleiadi e Orione, muta l’ombra di morte in aurora, e fa del giorno una notte oscura; chiama le acque del mare, e le riversa sulla faccia della terra: il suo nome è l’Eterno. AMO 5:9 Egli fa sorger d’improvviso la ruina sui potenti, sì ché la ruina piomba sulle fortezze. AMO 5:10 Essi odiano colui che li riprende alla porta, e hanno in orrore che parla con integrità. AMO 5:11 Perciò, visto che calpestate il povero ed esigete da lui donativi di frumento, voi fabbricate case di pietre da taglio, ma non le abiterete; piantate vigne deliziose, ma non ne berrete il vino. AMO 5:12 Poiché io conosco come son numerose le vostre trasgressioni, come son gravi i vostri peccati; voi sopprimete il giusto, accettate regali e fate torto ai poveri alla porta. AMO 5:13 Ecco perché, in tempi come questi, il savio si tace; perché i tempi sono malvagi. AMO 5:14 Cercate il bene e non il male, onde viviate, e l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, sia con voi, come dite. AMO 5:15 Odiate il male, amate il bene, e, alle porte, stabilite saldamente il diritto. Forse, l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, avrà pietà del rimanente di Giuseppe. AMO 5:16 Perciò, così dice l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, il Signore: In tutte le piazze si farà lamento, e in tutte le strade si dirà: “Ahimè! ahimè!” Si chiameranno gli agricoltori perché prendano il lutto, e si ordineranno lamentazioni a quelli che le sanno fare. AMO 5:17 In tutte le vigne si farà lamento, perché io passerò in mezzo a te, dice l’Eterno. AMO 5:18 Guai a voi che desiderate il giorno dell’Eterno! Che v’aspettate voi dal giorno dell’Eterno? Sarà un giorno di tenebre, non di luce. AMO 5:19 Sarà di voi come d’uno che fugge davanti a un leone, e lo incontra un orso; come d’uno ch’entra in casa, appoggia la mano sulla parete, e un serpente lo morde. AMO 5:20 Il giorno dell’Eterno non è esso forse tenebre, e non luce? oscurissimo e senza splendore? AMO 5:21 Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere nelle vostre solenni raunanze. AMO 5:22 Se m’offrite i vostri olocausti e le vostre oblazioni, io non li gradisco; e non fo conto delle bestie grasse, che m’offrite in sacrifizi di azioni di grazie. AMO 5:23 Lungi da me il rumore de’ tuoi canti! ch’io non oda più la musica de’ tuoi saltèri! AMO 5:24 Ma corra il diritto com’acqua, e la giustizia, come un rivo perenne! AMO 5:25 O casa d’Israele, mi presentaste voi sacrifizi e oblazioni nel deserto, durante i quarant’anni? AMO 5:26 Orbene voi vi toglierete in ispalla il baldacchino del vostro re, e il piedistallo delle vostre immagini, la stella dei vostri dèi, che voi vi siete fatti; AMO 5:27 e vi farò andare in cattività al di là di Damasco, dice l’Eterno, che ha nome l’Iddio degli eserciti. AMO 6:1 Guai a quelli che vivon tranquilli in Sion, e fiduciosi sul monte di Samaria! Ai notabili della prima fra le nazioni, dietro ai quali va la casa d’Israele! AMO 6:2 Passate a Calne e guadate, e di là andate fino a Hamath la grande, poi scendete a Gath dei Filistei: Quelle città stanno esse meglio di questi regni? O il loro territorio è esso più vasto del vostro? AMO 6:3 Voi volete allontanare il giorno malvagio e fate avvicinare il regno della violenza. AMO 6:4 Giacciono sul letti d’avorio, si sdraiano sui loro divani, mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli tratti dalla stalla. AMO 6:5 Vaneggiano al suon del saltèro, s’inventano strumenti musicali come Davide; AMO 6:6 bevono il vino in larghe coppe e s’ungono con gli oli più squisiti, ma non s’addolorano per la ruina di Giuseppe. AMO 6:7 Perciò se n’andranno in cattività alla testa dei deportati; e cesseranno i clamori di questi banchettanti. AMO 6:8 Il Signore, l’Eterno l’ha giurato per sé stesso, dice l’Eterno, l’Iddio degli eserciti: Io detesto la magnificenza di Giacobbe, odio i suoi palazzi, e darò in man del nemico la città con tutto quel che contiene. AMO 6:9 E avverrà che, se restan dieci uomini in una casa, morranno. AMO 6:10 Un parente verrà con colui che brucia i corpi a prendere il morto, e portarne via di casa le ossa; e dirà a colui che è in fondo alla casa: “Ce n’è altri con te?” L’altro risponderà: “No”. E il primo dirà: “Zitto! Non è il momento di menzionare il nome dell’Eterno”. AMO 6:11 Poiché, ecco, l’Eterno comanda, e fa cadere a pezzi la casa grande e riduce la piccola in frantumi. AMO 6:12 I cavalli corrono essi sulle rocce, vi si ara egli coi bovi, che voi mutiate il diritto in veleno, e il frutto della giustizia in assenzio? AMO 6:13 Voi, che vi rallegrate di cose da nulla; voi, che dite: “Non è egli con la nostra forza che abbiamo acquistato potenza?” AMO 6:14 Poiché, ecco, o casa d’Israele, dice l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, io faccio sorgere contro di voi, una nazione che vi opprimerà dall’ingresso di Hamath fino al torrente del deserto. AMO 7:1 Il Signore, l’Eterno, mi diede questa visione: ecco che egli formava delle locuste al primo spuntar delle guaime: era il guaime dopo la falciatura per il re. AMO 7:2 E quand’esse ebbero finito di divorare l’erba della terra, io dissi: “Signore, Eterno, deh, perdona! Come potrebbe sussistere Giacobbe piccolo com’egli è?” AMO 7:3 L’Eterno si pentì di questo: “Ciò non avverrà”; disse l’Eterno. AMO 7:4 Il Signore, l’Eterno, mi diede questa visione: Ecco, il Signore, l’Eterno, proclamava di voler difender la sua causa mediante il fuoco; e il fuoco divorò il grande abisso, e stava per divorare l’eredità. AMO 7:5 Allora io dissi: “Signore, Eterno, deh, cessa! Come potrebbe sussistere Giacobbe, piccolo com’egli è?” AMO 7:6 L’Eterno si pentì di questo: “Neppur quello avverrà”, disse il Signore, l’Eterno. AMO 7:7 Egli mi diede questa visione: Ecco, il Signore stava sopra un muro tirato a piombo, e aveva in mano un piombino. AMO 7:8 E l’Eterno mi disse: “Amos, che vedi?” Io risposi: “Un piombino”. E il Signore disse: “Ecco, io pongo il piombino in mezzo al mio popolo d’Israele; io non gli userò più oltre tolleranza; AMO 7:9 saranno devastati gli alti luoghi d’Isacco, i santuari d’Israele saranno distrutti, ed io mi leverò con la spada contro la casa di Geroboamo”. AMO 7:10 Allora Amatsia, sacerdote di Bethel, mandò a dire a Geroboamo, re d’Israele: “Amos congiura contro di te in mezzo alla casa d’Israele; il paese non può sopportare tutte le sue parole. AMO 7:11 Amos, infatti, ha detto: Geroboamo morrà di spada e Israele sarà menato in cattività lungi dal suo paese”. AMO 7:12 E Amatsia disse ad Amos: “Veggente, vattene, fuggi nel paese di Giuda; mangia colà il tuo pane, e là profetizza; AMO 7:13 ma a Bethel non profetar più, perché è un santuario del re e una residenza reale”. AMO 7:14 Allora Amos rispose e disse: “Io non sono profeta, né discepolo di profeta; ero un mandriano, e coltivavo i sicomori; AMO 7:15 l’Eterno mi perse di dietro al gregge, e l’Eterno mi disse: Va’, profetizza al mio popolo d’Israele. AMO 7:16 Or dunque ascolta la parola dell’Eterno: Tu dici: Non profetare contro Israele, e non predicare contro la casa d’Isacco! AMO 7:17 Perciò così parla l’Eterno: La tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figliuoli e le tue figliuole cadranno per la spada, il tuo paese sarà spartito con la cordicella, e tu stesso morrai su terra impura e Israele sarà certamente menato in cattività, lungi dal suo paese”. AMO 8:1 Il Signore, l’Eterno, mi diede questa visione: Ecco, era un paniere di frutti maturi. AMO 8:2 Egli mi disse: “Amos, che vedi?” Io risposi: “Un paniere di frutti maturi”. E l’Eterno mi disse: Matura è la fine del mio popolo d’Israele; io non gli userò più tolleranza. AMO 8:3 In quel giorno, dice il Signore, l’Eterno, i canti del palazzo diventeranno degli urli; grande sarà il numero dei cadaveri; saran gettati da per tutto in silenzio. AMO 8:4 Ascoltate questo, o voi che vorreste trangugiare il povero e distruggere gli umili del paese; AMO 8:5 voi che dite: “Quando finirà il novilunio, perché possiam vendere il grano? Quando finirà il sabato, perché possiamo aprire i granai, scemando l’efa, aumentando il siclo, falsificando le bilance per frodare, AMO 8:6 comprando il misero per denaro, e il povero se deve un paio di sandali? E venderemo anche la vagliatura del grano!” AMO 8:7 L’Eterno l’ha giurato per colui ch’è la gloria di Giacobbe: Mai dimenticherò alcuna delle vostre opere. AMO 8:8 Il paese non tremerà esso a motivo di questo? Ogni suo abitante non ne farà egli cordoglio? Il paese si solleverà tutto quanto come il fiume, ondeggerà, e s’abbasserà come il fiume d’Egitto. AMO 8:9 E in quel giorno avverrà, dice il Signore, l’Eterno, che io farò tramontare il sole a mezzodì, e in pieno giorno farò venire le tenebre sulla terra. AMO 8:10 Muterò le vostre feste in lutto, e tutti i vostri conti in lamento; coprirò di sacchi tutti i fianchi, e ogni testa sarà rasa. Getterò il paese in lutto come un figlio unico, e la sua fine sarà come un giorno d’amarezza. AMO 8:11 Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, l’Eterno, ch’io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete d’udire le parole dell’Eterno. AMO 8:12 Allora, errando da un mare all’altro, dal settentrione al levante, correranno qua e là in cerca della parola dell’Eterno, e non la troveranno. AMO 8:13 In quel giorno, le belle vergini e i giovani verranno meno per la sete. AMO 8:14 Quelli che giurano per il peccato di Samaria e dicono: “Com’è vero che il tuo Dio vive; o Dan” e: “Viva la via di Beer-Sceba!” cadranno e non risorgeranno più. AMO 9:1 Io vidi il Signore che stava in piedi sull’altare, e disse: “Percuoti i capitelli e siano scrollati gli architravi! Spezzali sul capo di tutti quanti, ed io ucciderò il resto con la spada! Nessun d’essi si salverà con la fuga, nessun d’essi scamperà. AMO 9:2 Quand’anche penetrassero nel soggiorno dei morti, la mia mano li strapperà di là; quand’anche salissero in cielo, di là io li trarrò giù. AMO 9:3 Quand’anche si nascondessero in vetta al Carmelo, io li scoverò colà e li prenderò; quand’anche s’occultassero al mio sguardo in fondo al mare, là comanderò al serpente di morderli, AMO 9:4 e quand’anche andassero in cattività davanti ai loro nemici, là comanderò alla spada di ucciderli; io fisserò su di essi i miei occhi per il loro male, e non per il loro bene. AMO 9:5 Il Signore, l’Iddio degli eserciti, è quegli che tocca la terra, ed essa si strugge, e tutti i suoi abitanti fanno cordoglio; essa si solleva tutta quanta come il fiume, e s’abbassa come il fiume d’Egitto. AMO 9:6 Egli è colui che costruisce nei cieli le sue stanze superiori, e ha fondato la sua vòlta sulla terra; egli chiama le acque del mare, e le spande sulla faccia della terra; il suo nome è l’Eterno. AMO 9:7 Non siete voi per me come i figliuoli degli Etiopi, o figliuoli d’Israele? dice l’Eterno. Non trassi io Israele fuori dal paese d’Egitto, e i Filistei da Caftor, e i Siri da Kir? AMO 9:8 Ecco, gli occhi del Signore, dell’Eterno, stanno sul regno peccatore, e io lo distruggerò di sulla faccia della terra; nondimeno, io non distruggerò del tutto la casa di Giacobbe, dice l’Eterno. AMO 9:9 Poiché, ecco, io darò l’ordine, e scuoterò la casa d’Israele fra tutte le nazioni, come si fa col vaglio; e non cadrà un granello in terra. AMO 9:10 Tutti i peccatori del mio popolo morranno per la spada; essi, che dicono: “Il male non giungerà fino a noi, e non ci toccherà”. AMO 9:11 In quel giorno, io rialzerò la capanna di Davide ch’è caduta, ne riparerò le rotture, ne rileverò le rovine, la ricostruirò com’era ai giorni antichi, AMO 9:12 affinché possegga il resto d’Edom e tutte le nazioni sulle quali è invocato il mio nome, dice l’Eterno che farà questo. AMO 9:13 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quando l’aratore raggiungerà il mietitore, e il pigiator dell’uva colui che sparge il seme; quando i monti stilleranno mosto e tutti i colli si struggeranno. AMO 9:14 E io trarrò dalla cattività il mio popolo d’Israele; ed essi riedificheranno le città desolate, e le abiteranno; pianteranno vigne, e ne berranno il vino; faranno giardini, e ne mangeranno i frutti. AMO 9:15 Io li pianterò sul loro suolo, e non saranno mai più divelti dal suolo che io ho dato loro, dice l’Eterno, il tuo Dio. OBA 1:1 Visione di Abdia. Così parla il Signore, l’Eterno, riguardo a Edom: Noi abbiam ricevuto un messaggio dall’Eterno, e un ambasciatore è stato mandato alle nazioni: “Levatevi! Leviamoci contro Edom a combattere!” OBA 1:2 Ecco, io ti rendo piccolo tra le nazioni, tu sei profondamente sprezzato. OBA 1:3 L’orgoglio del tuo cuore t’ha ingannato, o tu che abiti fra le spaccature delle rocce, che son l’alta tua dimora, tu che dici in cuor tuo: “Chi mi trarrà giù a terra?” OBA 1:4 Quand’anche tu facessi il tuo nido in alto come l’aquila, quand’anche tu lo ponessi fra le stelle, io ti trarrò giù di là, dice l’Eterno. OBA 1:5 Se dei ladri e de’ briganti venissero a te di notte, come saresti ruinato! Non ruberebbero essi quanto bastasse loro? Se venissero da te de’ vendemmiatori, non lascerebbero qualcosa da racimolare? OBA 1:6 Oh com’è stato frugato Esaù! Come sono stati cercati i suoi tesori nascosti! OBA 1:7 Tutti i tuoi alleati t’han menato alla frontiera; quelli ch’erano in pace con te t’hanno ingannato, hanno prevalso contro di te; quelli che mangiano il tuo pane tendono un’insidia sotto i tuoi piedi, e tu non hai discernimento! OBA 1:8 In quel giorno, dice l’Eterno, io farò sparire da Edom i savi e dal monte d’Esaù il discernimento. OBA 1:9 E i tuoi prodi, o Teman, saranno costernati, affinché l’ultimo uomo sia sterminato dal monte di Esaù, nel massacro. OBA 1:10 A cagione della violenza fatta al tuo fratello Giacobbe, tu sarai coperto d’onta e sarai sterminato per sempre. OBA 1:11 Il giorno che tu gli stavi a fronte, il giorno che degli stranieri menavano in cattività il suo esercito, e degli estranei entravano per le sue porte e gettavan le sorti su Gerusalemme, anche tu eri come uno di loro. OBA 1:12 Ah! non ti pascer lo sguardo del giorno del tuo fratello, del giorno della sua sventura. Non gioire de’ figliuoli di Giuda il giorno della loro ruina; e non parlare con tanta arroganza nel giorno della distretta. OBA 1:13 Non entrare per la porta del mio popolo il giorno della sua calamità; non pascerti lo sguardo, anche tu, della sua afflizione il giorno della sua calamità; e non metter le mani sulle sue sostanze il giorno della sua calamità. OBA 1:14 Non ti fermare sui bivi per sterminare i suoi fuggiaschi; e non dare in man del nemico i suoi superstiti, nel giorno della distretta! OBA 1:15 Poiché il giorno dell’Eterno è vicino per tutte le nazioni; come hai fatto, così ti sarà fatto; le tue azioni ti ricadranno sul capo. OBA 1:16 Poiché come voi avete bevuto sul mio monte santo, così berranno tutte le nazioni, del continuo; berranno, inghiottiranno, e saranno come se non fossero mai state. OBA 1:17 Ma sul monte di Sion vi saranno degli scampati, ed esso sarà santo; e la casa di Giacobbe riavrà le sue possessioni. OBA 1:18 La casa di Giacobbe sarà un fuoco, e la casa di Giuseppe una fiamma; e la casa d’Esaù come stoppia, ch’essi incendieranno e divoreranno: e nulla più rimarrà della casa d’Esaù, perché l’Eterno ha parlato. OBA 1:19 Quelli del mezzogiorno possederanno il monte d’Esaù; quelli della pianura il paese de’ Filistei; possederanno i campi d’Efraim e i campi di Samaria; e Beniamino possederà Galaad. OBA 1:20 I deportati di questo esercito dei figliuoli d’Israele che sono fra i Cananei fino a Sarepta, e i deportati di Gerusalemme che sono a Sefarad, possederanno le città del mezzogiorno. OBA 1:21 E dei liberatori saliranno sul monte Sion per giudicare il monte d’Esaù; e il regno sarà dell’Eterno. JON 1:1 La parola dell’Eterno fu rivolta Giona, figliuolo di Amittai, in questi termini: JON 1:2 “Lèvati, va’ a Ninive, la gran città, e predica contro di lei; perché la loro malvagità è salita nel mio cospetto”. JON 1:3 Ma Giona si levò per fuggirsene a Tarsis, lungi dal cospetto dell’Eterno; e scese a Giaffa, dove trovò una nave che andava a Tarsis; e, pagato il prezzo del suo passaggio, s’imbarcò per andare con quei della nave a Tarsis, lungi dal cospetto dell’Eterno. JON 1:4 Ma l’Eterno scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una forte tempesta, sì che la nave minacciava di sfasciarsi. JON 1:5 I marinari ebbero paura, e ognuno gridò al suo dio e gettarono a mare le mercanzie ch’erano a bordo, per alleggerire la nave; ma Giona era sceso nel fondo della nave, s’era coricato, e dormiva profondamente. JON 1:6 Il capitano gli si avvicinò, e gli disse: “Che fai tu qui a dormire? Lèvati, invoca il tuo dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo”. JON 1:7 Poi dissero l’uno all’altro: “Venite, tiriamo a sorte, per sapere a cagione di chi ci capita questa disgrazia”. Tirarono a sorte, e la sorte cadde su Giona. JON 1:8 Allora essi gli dissero: “Dicci dunque a cagione di chi ci capita questa disgrazia! Qual è la tua occupazione? donde vieni? qual è il tuo paese? e a che popolo appartieni?” JON 1:9 Egli rispose loro: “Sono Ebreo, e temo l’Eterno, l’Iddio del cielo, che ha fatto il mare e la terra ferma”. JON 1:10 Allora quegli uomini furon presi da grande spavento, e gli dissero: “Perché hai fatto questo?” Poiché quegli uomini sapevano ch’egli fuggiva lungi dal cospetto dell’Eterno, giacché egli avea dichiarato loro la cosa. JON 1:11 E quelli gli dissero: “Che ti dobbiam fare perché il mare si calmi per noi?” Poiché il mare si faceva sempre più tempestoso. JON 1:12 Egli rispose loro: “Pigliatemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa forte tempesta vi piomba addosso per cagion mia”. JON 1:13 Nondimeno quegli uomini davan forte nei remi per ripigliar terra; ma non potevano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso e minaccioso. JON 1:14 Allora gridarono all’Eterno, e dissero: “Deh, o Eterno, non lasciar che periamo per risparmiar la vita di quest’uomo, e non ci mettere addosso del sangue innocente; poiché tu, o Eterno, hai fatto quel che ti è piaciuto”. JON 1:15 Poi presero Giona e lo gettarono in mare; e la furia del mare si calmò. JON 1:16 E quegli uomini furon presi da un gran timore dell’Eterno; offrirono un sacrifizio all’Eterno, e fecero dei voti. JON 1:17 (H2-1) E l’Eterno fece venire un gran pesce per inghiottir Giona; e Giona fu nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. JON 2:1 (H2-2) E Giona pregò l’Eterno, il suo Dio, nel ventre del pesce, e disse: JON 2:2 (H2-3) Io ho gridato all’Eterno dal fondo della mia distretta, ed egli m’ha risposto; dalle viscere del soggiorno dei morti ho gridato, e tu hai udito la mia voce. JON 2:3 (H2-4) Tu m’hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato e tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi son passati sopra. JON 2:4 (H2-5) E io dicevo: Io son cacciato via lungi dal tuo sguardo! Come vedrei io ancora il tuo tempio santo? JON 2:5 (H2-6) Le acque m’hanno attorniato fino all’anima; l’abisso m’ha avvolto; le alghe mi si son attorcigliate al capo. JON 2:6 (H2-7) Io son disceso fino alle radici dei monti; la terra con le sue sbarre mi ha rinchiuso per sempre; ma tu hai fatto risalir la mia vita dalla fossa, o Eterno, Dio mio! JON 2:7 (H2-8) Quando l’anima mia veniva meno in me, io mi son ricordato dell’Eterno, e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. JON 2:8 (H2-9) Quelli che onorano le vanità bugiarde abbandonano la fonte della loro grazia; JON 2:9 (H2-10) ma io t’offrirò sacrifizi, con canti di lode; adempirò i voti che ho fatto. La salvezza appartiene all’Eterno. JON 2:10 (H2-11) E l’Eterno diè l’ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sull’asciutto. JON 3:1 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Giona per la seconda volta, in questi termini: JON 3:2 “Lèvati, va’ a Ninive, la gran città e proclamale quello che io ti comando”. JON 3:3 E Giona si levò, e andò a Ninive, secondo la parola dell’Eterno. Or Ninive era una grande città dinanzi a Dio, di tre giornate di cammino. JON 3:4 E Giona cominciò a inoltrarsi nella città per il cammino di una giornata, e predicava e diceva: “Ancora quaranta giorni, e Ninive sarà distrutta!” JON 3:5 E i Niniviti credettero a Dio, bandirono un digiuno, e si vestirono di sacchi, dai più grandi ai più piccoli. JON 3:6 Ed essendo la notizia giunta al re di Ninive, questi s’alzò dal trono, si tolse di dosso il manto, si coprì d’un sacco, e si mise a sedere sulla cenere. JON 3:7 E per decreto del re e dei suoi grandi, fu pubblicato in Ninive un bando di questo tenore: “Uomini e bestie, armenti e greggi, non assaggino nulla; non si pascano e non bevano acqua; JON 3:8 uomini e bestie si coprano di sacchi e gridino con forza a Dio; e ognuno si converta dalla sua via malvagia, e dalla violenza perpetrata dalle sue mani. JON 3:9 Chi sa che Dio non si volga, non si penta, e non acqueti l’ardente sua ira, sì che noi non periamo”. JON 3:10 E Dio vide quel che facevano, vide che si convertivano dalla loro via malvagia, e si pentì del male che avea parlato di far loro: e non lo fece. JON 4:1 Ma Giona ne provò un gran dispiacere, e ne fu irritato; e pregò l’Eterno, dicendo: JON 4:2 “O Eterno, non è egli questo ch’io dicevo, mentr’ero ancora nel mio paese? Perciò m’affrettai a fuggirmene a Tarsis; perché sapevo che sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all’ira, di gran benignità, e che ti penti del male minacciato. JON 4:3 Or dunque, o Eterno, ti prego, riprenditi la mia vita; perché per me val meglio morire che vivere”. JON 4:4 E l’Eterno gli disse: “Fai tu bene a irritarti così?” JON 4:5 Poi Giona uscì dalla città, e si mise a sedere a oriente della città; si fece quivi una capanna, e vi sedette sotto, all’ombra, stando a vedere quello che succederebbe alla città. JON 4:6 E Dio, l’Eterno, per guarirlo dalla sua irritazione, fece crescere un ricino, che montò su di sopra a Giona, per fargli ombra al capo; e Giona provò una grandissima gioia a motivo di quel ricino. JON 4:7 Ma l’indomani, allo spuntar dell’alba, Iddio fece venire un verme, il quale attaccò il ricino, ed esso si seccò. JON 4:8 E come il sole fu levato, Iddio fece soffiare un vento soffocante d’oriente, e il sole picchiò sul capo di Giona, sì ch’egli venne meno, e chiese di morire, dicendo: “Meglio è per me morire che vivere”. JON 4:9 E Dio disse a Giona: “Fai tu bene a irritarti così a motivo del ricino?” Egli rispose: “Sì, faccio bene a irritarmi fino alla morte”. JON 4:10 E l’Eterno disse: “Tu hai pietà del ricino per il quale non hai faticato, e che non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito: JON 4:11 e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?” MIC 1:1 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Michea, il Morashtita, ai giorni di Jotham, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda, e ch’egli ebbe in visione intorno a Samaria e a Gerusalemme. MIC 1:2 Ascoltate, o popoli tutti! Presta attenzione, o terra, con tutto quello ch’è in te! E il Signore, l’Eterno sia testimonio contro di voi: Il Signore dal suo tempio santo. MIC 1:3 Poiché, ecco, l’Eterno esce dalla sua dimora, scende, cammina sulle alture della terra; MIC 1:4 i monti si struggono sotto di lui, e le valli si schiantano, come cera davanti al fuoco, come acque sopra un pendio. MIC 1:5 E tutto questo, per via della trasgressione di Giacobbe, e per via dei peccati della casa d’Israele. Qual è la trasgressione di Giacobbe? Non è Samaria? Quali sono gli alti luoghi di Giuda? Non sono Gerusalemme? MIC 1:6 Perciò io farò di Samaria un mucchio di pietre nella campagna, un luogo da piantarci le vigne; ne farò rotolare le pietre giù nella valle, ne metterò allo scoperto le fondamenta. MIC 1:7 Tutte le sue immagini scolpite saranno spezzate, tutti i salari della sua impudicizia saranno arsi col fuoco, e tutti i suoi idoli io li distruggerò; raccolti col salario della prostituzione, torneranno ad esser salari di prostituzione. MIC 1:8 Per questo io farò cordoglio e urlerò, andrò spogliato e nudo; manderò de’ lamenti come lo sciacallo, grida lugubri come lo struzzo. MIC 1:9 Poiché la sua piaga è incurabile; si estende fino a Giuda, giunge fino alla porta del mio popolo, fino a Gerusalemme. MIC 1:10 Non l’annunziate in Gad! Non piangete in Acco! A Beth-Leafra io mi rotolo nella polvere. MIC 1:11 Passa, vattene, o abitatrice di Shafir, in vergognosa nudità; non esce più l’abitatrice di Tsaanan; il cordoglio di Bet-Haetsel vi priva di questo rifugio. MIC 1:12 L’abitatrice di Marot è dolente per i suoi beni, perché una sciagura è scesa da parte dell’Eterno fino alla porta di Gerusalemme. MIC 1:13 Attacca i destrieri al carro, o abitatrice di Lakis! Essa è stata il principio del peccato per la figliuola di Sion, poiché in te si son trovate le trasgressioni d’Israele. MIC 1:14 Perciò tu darai un regalo d’addio a Moresheth-Gath; le case d’Aczib saranno una cosa ingannevole per i re d’Israele. MIC 1:15 Io ti condurrò un nuovo possessore, o abitatrice di Maresha; fino ad Adullam andrà la gloria d’Israele. MIC 1:16 Tagliati i capelli, raditi il capo, a motivo de’ figliuoli delle tue delizie! Fatti calva come l’avvoltoio, poich’essi vanno in cattività, lungi da te! MIC 2:1 Guai a quelli che meditano l’iniquità e macchinano il male sui loro letti, per metterlo ad effetto allo spuntar del giorno, quando ne hanno il potere in mano! MIC 2:2 Agognano dei campi, e li rapiscono; delle case, e se le prendono; così opprimono l’uomo e la sua casa, l’individuo e la sua proprietà. MIC 2:3 Perciò così parla l’Eterno: Ecco, io medito contro questa stirpe un male, al quale non potrete sottrarre il collo; e non camminerete più a test’alta, perché saranno tempi cattivi. MIC 2:4 In quel giorno si farà su di voi un proverbio, si canterà un lamento, e si dirà: “E’ finito! Noi siamo interamente rovinati! Egli passa ad altri la parte del mio popolo! Vedete, com’egli me la toglie! I nostri campi li distribuisce agli infedeli!” MIC 2:5 Perciò tu non avrai più alcuno che tiri la cordicella per far le parti, nelle raunanza dell’Eterno. MIC 2:6 “Non profetate!” Vanno essi ripetendo. Anche se non si profetizzino cotali cose, non si eviterà l’ignominia. MIC 2:7 O tu che porti il nome di casa di Giacobbe, è forse l’Eterno pronto all’ira? E’ questo il suo modo d’agire? Le mie parole non son esse favorevoli a colui che cammina rettamente? MIC 2:8 Ma da qualche tempo il mio popolo insorge come un nemico; voi portate via il mantello di sopra alla veste a quelli che passan tranquillamente, che tornano dalla guerra. MIC 2:9 Voi cacciate le donne del mio popolo dalla case che son la loro delizia; voi rapite per sempre la mia gloria ai loro figliuoletti. MIC 2:10 Levatevi, andatevene! Perché questo non è luogo di riposo; a motivo della sua contaminazione, esso vi distruggerà d’una distruzione orrenda. MIC 2:11 Se uno andasse dietro al vento, e spacciasse menzogne, dicendo: “Io predirò per te vino e bevande forti!” quello sarebbe l’oracolo di questo popolo. MIC 2:12 Io ti radunerò, o Giacobbe, ti radunerò tutto quanto! Certo io raccoglierò il rimanente d’Israele; io li farò venire assieme come pecore in un ovile, come un gregge in mezzo al suo pascolo; il luogo sarà affollato di uomini. MIC 2:13 Chi farà la breccia salirà innanzi a loro; essi faran la breccia, e passeranno per la porta e per essa usciranno, il loro re camminerà davanti a loro, e l’Eterno sarà alla loro testa. MIC 3:1 Io dissi: Ascoltate, vi prego, o capi di Giacobbe, e voi magistrati della casa d’Israele: Non spetta a voi conoscer ciò ch’è giusto? MIC 3:2 Ma voi odiate il bene e amate il male, scorticate il mio popolo e gli strappate la carne di sulle ossa. MIC 3:3 Costoro divorano la carne del mio popolo, gli strappan di dosso la pelle, gli fiaccan le ossa; lo fanno a pezzi, come ciò che si mette in pentola, come carne da metter nella caldaia. MIC 3:4 Allora grideranno all’Eterno, ma egli non risponderà loro; in quel tempo, egli nasconderà loro la sua faccia, perché le loro azioni sono state malvage. MIC 3:5 Così parla l’Eterno riguardo ai profeti che traviano il mio popolo, che gridano: “Pace”, quando i loro denti han di che mordere, e bandiscono la guerra contro a chi non mette loro nulla in bocca. MIC 3:6 Perciò vi si farà notte, e non avrete più visioni; vi si farà buio e non avrete più divinazioni; il sole tramonterà su questi profeti, e il giorno s’oscurerà sul loro. MIC 3:7 I veggenti saran coperti d’onta, e gli indovini arrossiranno; tutti quanti si copriranno la barba, perché non vi sarà risposta da Dio. MIC 3:8 Ma, quanto a me, io son pieno di forza, dello spirito dell’Eterno, di retto giudizio e di coraggio, per far conoscere a Giacobbe la sua trasgressione, e ad Israele il suo peccato. MIC 3:9 Deh! ascoltate, vi prego, o capi della casa di Giacobbe, e voi magistrati della casa d’Israele, che aborrite ciò ch’è giusto e pervertite tutto ciò ch’è retto, MIC 3:10 che edificate Sion col sangue e Gerusalemme con l’iniquità! MIC 3:11 I suoi capi giudicano per dei presenti, i suoi sacerdoti insegnano per un salario, i suoi profeti fanno predizioni per danaro, e nondimeno s’appoggiano all’Eterno, e dicono: “L’Eterno non è egli in mezzo a noi? non ci verrà addosso male alcuno!” MIC 3:12 Perciò, per cagion vostra, Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un mucchio di rovine, e il monte del tempio un’altura boscosa. MIC 4:1 Ma avverrà, negli ultimi tempi, che il monte della casa dell’Eterno si ergerà sopra la sommità de’ monti, e s’innalzerà al disopra delle colline, e i popoli affluiranno ad esso. MIC 4:2 Verranno delle nazioni in gran numero e diranno: “Venite, saliamo al monte dell’Eterno e alla casa dell’Iddio di Giacobbe; egli c’insegnerà le sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri!” Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola dell’Eterno. MIC 4:3 Egli sarà giudice fra molti popoli, e sederà come arbitro fra nazioni potenti e lontane. Delle loro spade fabbricheranno vomeri, delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro l’altra, e non impareranno più la guerra. MIC 4:4 Sederanno ciascuno sotto la sua vigna e sotto il suo fico senza che alcuno li spaventi; poiché la bocca dell’Eterno degli eserciti ha parlato. MIC 4:5 Mentre tutti i popoli camminano ciascuno nel nome del suo dio, noi cammineremo nel nome dell’Eterno, del nostro Dio, in perpetuo. MIC 4:6 In quel giorno, dice l’Eterno, io raccoglierò le pecore zoppe, radunerò quelle ch’erano state scacciate, e quelle ch’io avevo trattato duramente. MIC 4:7 Di quelle che zoppicano farò un resto, che sussisterà; di quelle scacciate lontano una nazione potente; e l’Eterno regnerà su loro sul monte Sion, da allora in perpetuo. MIC 4:8 E tu, torre del gregge, colle della figliuola di Sion, a te verrà, a te verrà l’antico dominio, il regno che spetta alla figliuola di Gerusalemme. MIC 4:9 Ora, perché gridi tu così forte? Non v’è egli alcun re dentro di te? Il tuo consigliere è egli perito che l’angoscia ti colga come di donna che partorisce? MIC 4:10 Soffri e gemi, o figliuola di Sion, come donna che partorisce! Poiché ora uscirai dalla città, dimorerai per i campi, e andrai fino a Babilonia. Là tu sarai liberata, là l’Eterno ti riscatterà dalla mano dei tuoi nemici. MIC 4:11 Ora molte nazioni si son radunate contro di te, le quali dicono: “Sia profanata! e i nostri si pascan della vista di Sion!” MIC 4:12 Ma esse non conoscono i pensieri dell’Eterno, non intendono i suoi disegni: poich’egli le raduna come mannelle sull’aia. MIC 4:13 Figliuola di Sion, lèvati, trebbia! perché io farò che sia di ferro il tuo corno, che le tue unghie sian di rame; e tu triterai molti popoli; e consacrerò come interdetto i loro guadagni all’Eterno, e le loro ricchezze al Signore di tutta la terra. MIC 5:1 (H4-14) Ora, o figliuola di schiere, raduna le tue schiere! Ci cingono d’assedio: colpiscon con la verga la guancia del giudice d’Israele! MIC 5:2 (H5-1) Ma da te, o Bethlehem Efrata, piccola per essere tra i migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni. MIC 5:3 (H5-2) Perciò egli li darà in man dei loro nemici, fino al tempo in cui colei che deve partorire, partorirà; e il resto de’ suoi fratelli tornerà a raggiungere i figliuoli d’Israele. MIC 5:4 (H5-3) Egli starà là e pascerà il suo gregge colla forza dell’Eterno, colla maestà del nome dell’Eterno, del suo Dio. E quelli dimoreranno in pace, perché allora ei sarà grande fino all’estremità della terra. MIC 5:5 (H5-4) E sarà lui che recherà la pace. Quando l’Assiro verrà nel nostro paese, e metterà il piede nei nostri palazzi, noi faremo sorgere contro di lui sette pastori e otto principi di fra il popolo. MIC 5:6 (H5-5) Essi pasceranno il paese dell’Assiro con la spada, e la terra di Nimrod nelle sue proprie città; ed egli ci libererà dall’Assiro, quando questi verrà nel nostro paese, e metterà il piede nei nostri confini. MIC 5:7 (H5-6) Il resto di Giacobbe sarà, in mezzo a molti popoli, come una rugiada che vien dall’Eterno, come una fitta pioggia sull’erba, le quali non aspettano ordine d’uomo, e non dipendono dai figliuoli degli uomini. MIC 5:8 (H5-7) Il resto di Giacobbe sarà fra le nazioni, in mezzo a molti popoli, come un leone tra le bestie della foresta, come un leoncello fra i greggi di pecore, il quale, quando passa, calpesta e sbrana, senza che alcuno possa liberare. MIC 5:9 (H5-8) Si levi la tua mano sopra i tuoi avversari, e tutti i tuoi nemici siano sterminati! MIC 5:10 (H5-9) E in quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che io sterminerò i tuoi cavalli in mezzo a te, e distruggerò i tuoi carri; MIC 5:11 (H5-10) sterminerò le città del tuo paese, e atterrerò tutte le tue fortezze; MIC 5:12 (H5-11) sterminerò dalla tua mano i sortilegi, e tu non avrai più pronosticatori; MIC 5:13 (H5-12) sterminerò in mezzo a te le tue immagini scolpite e le tue statue, e tu non ti prostrerai più davanti all’opera delle tue mani. MIC 5:14 (H5-13) Io estirperò di mezzo a te i tuoi idoli d’Astarte, e distruggerò le tue città. MIC 5:15 (H5-14) E farò vendetta nella mia ira e nel mio furore delle nazioni che non avran dato ascolto. MIC 6:1 Deh, ascoltate ciò che dice l’Eterno: Lèvati, perora davanti a questi monti, e odano i colli la tua voce! MIC 6:2 Ascoltate, o monti, la causa dell’Eterno, e voi, saldi fondamenti della terra! poiché l’Eterno ha una causa col suo popolo, e vuol discutere con Israele. MIC 6:3 Popolo mio, che t’ho io fatto? In che t’ho io travagliato? Testimonia pure contro di me! MIC 6:4 Poiché io ti trassi fuori dal paese d’Egitto, ti redensi dalla casa di schiavitù, mandai davanti a te Mosè, Aaronne e Maria. MIC 6:5 O popolo mio, ricorda dunque quel che Balak, re di Moab, macchinava, e che cosa gli rispose Balaam, figliuolo di Beor, da Sittim a Ghilgal, affinché tu riconosca il giusto procedere dell’Eterno. MIC 6:6 “Con che verrò io davanti all’Eterno e m’inchinerò davanti all’Iddio eccelso? Verrò io davanti a lui con degli olocausti, con de’ vitelli d’un anno? MIC 6:7 L’Eterno gradirà egli le migliaia de’ montoni, le miriadi dei rivi d’olio? Darò il mio primogenito per la mia trasgressione? Il frutto delle mie viscere per il peccato dell’anima mia?” MIC 6:8 O uomo, egli t’ha fatto conoscere ciò ch’è bene; e che altro richiede da te l’Eterno, se non che tu pratichi ciò ch’è giusto, che tu ami la misericordia, e cammini umilmente col tuo Dio? MIC 6:9 La voce dell’Eterno grida alla città, (e chi ha senno avrà riguardo al suo nome): Ascoltate la verga, e colui che l’ha fatta venire! MIC 6:10 Vi son eglino ancora, nella casa dell’empio, dei tesori empiamente acquistati, e l’efa scarso, c’è cosa abominevole? MIC 6:11 Sarei io puro se tollerassi bilance false e il sacchetto dai pesi frodolenti? MIC 6:12 Poiché i ricchi della città son pieni di violenza, i suoi abitanti proferiscono menzogne, e la loro lingua non è che frode nella loro bocca. MIC 6:13 Perciò anch’io ti colpirò, e ti produrrò gravi ferite, ti desolerò a motivo de’ tuoi peccati. MIC 6:14 Tu mangerai, ma non sarai saziato, e l’inanizione rimarrà dentro di te; porterai via, ma non salverai, e ciò che avrai salvato, lo darò in balìa della spada. MIC 6:15 Tu seminerai, ma non mieterai; pigerai le ulive, ma non t’ungerai d’olio; spremerai il mosto, ma non berrai il vino. MIC 6:16 Si osservano con cura gli statuti d’Omri, e tutte le pratiche della casa d’Achab, e voi camminate seguendo i loro consigli, perch’io abbandoni te alla desolazione e i tuoi abitanti ai fischi! E voi porterete l’obbrobrio del mio popolo! MIC 7:1 Ahimè! ch’io mi trovo come dopo la raccolta de’ frutti, come dopo la racimolatura, quand’è fatta la vendemmia; non v’è più grappolo da mangiare; l’anima mia brama invano un fico primaticcio. MIC 7:2 L’uomo pio è scomparso dalla terra; non c’è più, fra gli uomini, gente retta; tutti stanno in agguato per spargere il sangue, ognuno fa la caccia al suo fratello con la rete. MIC 7:3 Le loro mani sono pronte al male, per farlo con tutta cura: il principe chiede, il giudice acconsente mediante ricompensa, il grande manifesta la cupidigia dell’anima sua, e ordiscono così le loro trame. MIC 7:4 Il migliore di loro è come un pruno; il più retto è peggiore d’una siepe di spine. Il giorno annunziato dalle tue sentinelle, il giorno della tua punizione viene; allora saranno nella costernazione. MIC 7:5 Non vi fidate del compagno, non riponete fiducia nell’intimo amico; guarda gli usci della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo seno. MIC 7:6 Poiché il figliuolo svillaneggia il padre, la figliuola insorge contro la madre, la nuora contro la suocera, i nemici d’ognuno son la sua gente di casa. MIC 7:7 “Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso l’Eterno, spererò nell’Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà. MIC 7:8 Non ti rallegrare di me, o mia nemica! Se son caduta, mi rialzerò, se seggo nelle tenebre, l’Eterno è la mia luce. MIC 7:9 Io sopporterò l’indignazione dell’Eterno, perché ho peccato contro di lui, finch’egli prenda in mano la mia causa, e mi faccia ragione; egli mi trarrà fuori alla luce, e io contemplerò la sua giustizia. MIC 7:10 Allora la mia nemica lo vedrà, e sarà coperta d’onta; lei, che mi diceva: Dov’è l’Eterno, il tuo Dio? I miei occhi la mireranno, quando sarà calpestata come il fango delle strade”. MIC 7:11 Verrà giorno che la tua cinta sarà riedificata; in quel giorno sarà rimosso il decreto che ti concerne. MIC 7:12 In quel giorno si verrà a te, dalla Siria fino alle città d’Egitto, dall’Egitto sino al fiume, da un mare all’altro, e da monte a monte. MIC 7:13 Ma il paese ha da esser ridotto in desolazione a cagione de’ suoi abitanti, a motivo del frutto delle loro azioni. MIC 7:14 Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta in mezzo al Carmelo. Pasturi esso in Basan, e in Galaad, come ai giorni antichi. MIC 7:15 Come ai giorni in cui uscisti dal paese d’Egitto, io ti farò vedere cose maravigliose. MIC 7:16 Le nazioni lo vedranno e saran confuse, nonostante tutta la loro potenza; si metteranno la mano sulla bocca, le loro orecchie saranno assordite. MIC 7:17 Leccheranno la polvere come il serpente; come i rettili della terra usciranno spaventate dai loro ripari; verranno tremanti all’Eterno, al nostro Dio, e avranno timore di te. MIC 7:18 Qual Dio è come te, che perdoni l’iniquità e passi sopra la trasgressione del residuo della tua eredità? Egli non serba l’ira sua in perpetuo, perché si compiace d’usar misericordia. MIC 7:19 Egli tornerà ad aver pietà di noi, si metterà sotto i piedi le nostre iniquità, e getterà nel fondo del mare tutti i nostri peccati. MIC 7:20 Tu mostrerai la tua fedeltà a Giacobbe, la tua misericordia ad Abrahamo, come giurasti ai nostri padri, fino dai giorni antichi. NAH 1:1 Oracolo relativo a Ninive; libro della visione di Nahum d’Elkosh. NAH 1:2 L’Eterno è un Dio geloso e vendicatore; L’Eterno è vendicatore e pieno di furore; l’Eterno si vendica dei suoi avversari, e serba il cruccio per i suoi nemici. NAH 1:3 L’Eterno è lento all’ira, è grande in forza, ma non tiene il colpevole per innocente. L’Eterno cammina nel turbine e nella tempesta, e le nuvole son la polvere de’ suoi piedi. NAH 1:4 Egli sgrida il mare e lo prosciuga, dissecca tutti i fiumi. Basan langue, langue il Carmelo, e langue il fiore del Libano. NAH 1:5 I monti tremano davanti a lui, si struggono i colli; la terra si solleva alla sua presenza, e il mondo con tutti i suoi abitanti. NAH 1:6 Chi può reggere davanti alla sua indignazione? Chi può sussistere sotto l’ardore della sua ira? Il suo furore si spande come fuoco, e le scoscendono davanti a lui. NAH 1:7 L’Eterno è buono; è una fortezza nel giorno della distretta, ed egli conosce quelli che si rifugiano in lui. NAH 1:8 Ma con una irrompente inondazione egli farà una totale distruzione del luogo ov’è Ninive, e inseguirà i propri nemici fin nelle tenebre. NAH 1:9 Che meditate voi contro l’Eterno? Egli farà una distruzione totale; la distretta non sorgerà due volte. NAH 1:10 Poiché fossero pur intrecciati come spine e fradici pel vino ingollato, saran divorati del tutto, come stoppia secca. NAH 1:11 Da te è uscito colui che ha meditato del male contro l’Eterno, che ha macchinato scelleratezze. NAH 1:12 Così parla l’Eterno: Anche se in piena forza e numerosi, saranno falciati e scompariranno, e s’io t’ho afflitta non t’affliggerò più. NAH 1:13 Ora spezzerò il suo giogo d’addosso a te, e infrangerò i tuoi legami. NAH 1:14 E quanto a te, popolo di Ninive, l’Eterno ha dato quest’ordine: Che non vi sia più posterità del tuo nome; io sterminerò dalla casa delle tue divinità le immagini scolpite e le immagini fuse; io ti preparerò la tomba perché sei divenuto spregevole. NAH 1:15 Ecco, sui monti, i piedi di colui che reca buone novelle, che annunzia la pace! Celebra le tue feste, o Giuda, sciogli i tuoi voti; poiché lo scellerato non passerà più in mezzo a te; egli è sterminato interamente. NAH 2:1 Un distruttore sale contro di te, o Ninive; custodisci bene la fortezza, sorveglia le strade, fortìficati i fianchi, raccogli tutte quante le tue forze! NAH 2:2 Poiché l’Eterno ristabilisce la gloria di Giacobbe, e la gloria d’Israele, perché i saccheggiatori li han saccheggiati, e han distrutto i loro tralci. NAH 2:3 Lo scudo de’ suoi prodi è tinto in rosso, i suoi guerrieri veston di scarlatto; il giorno in cui ei si prepara, l’acciaio dei carri scintilla, e si brandiscon le lance di cipresso. NAH 2:4 I carri si slancian furiosamente per le strade, si precipitano per le piazze; il loro aspetto è come di fiaccole, guizzan come folgori. NAH 2:5 Il re si ricorda de’ suoi prodi ufficiali; essi inciampano nella loro marcia, si precipitano verso le mura, e la difesa è preparata. NAH 2:6 Le porte de’ fiumi s’aprono, e il palazzo crolla. NAH 2:7 E’ fatto! Ninive è spogliata nuda e portata via; le sue serve gemono con voce di colombe, e si picchiano il petto. NAH 2:8 Essa è stata come un serbatoio pieno d’acqua, dal giorno che esiste; e ora fuggono! “Fermate! fermate!” ma nessuno si vòlta. NAH 2:9 Predate l’argento, predate l’oro! Vi son de’ tesori senza fine, dei monti d’oggetti preziosi d’ogni sorta. NAH 2:10 Essa è vuotata, spogliata, devastata; i cuori si struggono, le ginocchia tremano, tutti i fianchi si contorcono, tutti i volti impallidiscono. NAH 2:11 Dov’è questo ricetto di leoni, questo luogo dove facevano il pasto i leoncelli, dove passeggiavano il leone, la leonessa e i leoncini, senza che alcuno li spaventasse? NAH 2:12 Quivi il leone sbranava per i suoi piccini, strangolava per le sue leonesse, ed empiva le sue grotte di preda, e le sue tane di rapina. NAH 2:13 Eccomi a te, dice l’Eterno degli eserciti; io arderò i tuoi carri che andranno in fumo, e la spada divorerà i tuoi leoncelli; io sterminerò dalla terra la tua preda, e più non s’udrà la voce de’ tuoi messaggeri. NAH 3:1 Guai alla città di sangue, che è tutta piena di menzogna e di violenza e che non cessa di far preda! NAH 3:2 S’ode rumor di sferza, strepito di ruote, galoppo di cavalli, balzar di carri. NAH 3:3 I cavalieri dànno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgoran le lance, i feriti abbondano, s’ammontano i cadaveri, sono infiniti i morti, s’inciampa nei cadaveri. NAH 3:4 E questo a cagione delle tante fornicazioni dell’avvenente prostituta, dell’abile incantatrice, che vendeva le nazioni con le sue fornicazioni, e i popoli con i suoi incantesimi. NAH 3:5 Eccomi a te, dice l’Eterno degli eserciti; io t’alzerò i lembi della veste fin sulla faccia e mostrerò alle nazioni la tua nudità, e ai regni la tua vergogna; NAH 3:6 E ti getterò a dosso delle immondizie, t’avvilirò e ti esporrò in spettacolo. NAH 3:7 Tutti quelli che ti vedranno fuggiranno lungi da te, e diranno: “Ninive è devastata! Chi la compiangerà? Dove ti cercherei dei consolatori? NAH 3:8 Vali tu meglio di No-Amon, ch’era assisa tra i fiumi, circondata dalle acque, che aveva il mare per baluardo, il mare per mura? NAH 3:9 L’Etiopia e l’Egitto eran la sua forza, e non avea limiti; Put ed i Libi erano i suoi ausiliari. NAH 3:10 Eppure, anch’essa è stata deportata, è andata in cattività; anche i bambini suoi sono stati sfracellati a ogni canto di strada; s’è tirata la sorte sopra i suoi uomini onorati, e tutti i suoi grandi sono stati messi in catene. NAH 3:11 Tu pure sarai ubriacata, t’andrai a nascondere; tu pure cercherai un rifugio davanti al nemico. NAH 3:12 Tutte le tue fortezze saranno come fichi dai frutti primaticci, che, quando li si scuote, cadono in bocca di chi li vuol mangiare. NAH 3:13 Ecco, il tuo popolo, in mezzo a te, son tante donne; le porte del tuo paese sono spalancate davanti ai tuoi nemici, il fuoco ha divorato le tue sbarre. NAH 3:14 Attingiti pure acqua per l’assedio! Rinforza le tue fortificazioni! Entra nella malta, pesta l’argilla! Restaura la fornace da mattoni! NAH 3:15 Là il fuoco ti divorerà, la spada ti distruggerà; ti divorerà come la cavalletta, fossi tu pur numerosa come le cavallette, fossi tu pur numerosa come le locuste. NAH 3:16 Tu hai moltiplicato i tuoi mercanti, più delle stelle del cielo; le cavallette spogliano ogni cosa e volano via. NAH 3:17 I tuoi principi son come le locuste, i tuoi ufficiali come sciami di giovani locuste, che s’accampano lungo le siepi in giorno di freddo, e quando il sole si leva volano via, e non si conosce più il posto dov’erano. NAH 3:18 O re d’Assiria, i tuoi pastori si sono addormentati; i tuoi valorosi ufficiali riposano; il tuo popolo è disperso su per i monti, e non v’è chi li raduni. NAH 3:19 Non v’è rimedio per la tua ferita; la tua piaga è grave; tutti quelli che udranno parlare di te batteranno le mani alla tua sorte; poiché su chi non è passata del continuo la tua malvagità? HAB 1:1 Oracolo che il profeta Habacuc ebbe per visione. HAB 1:2 Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: “Violenza!” e tu non salvi. HAB 1:3 Perché mi fai veder l’iniquità, e tolleri lo spettacolo della perversità? e perché mi stanno dinanzi la rapina e la violenza? Vi son liti, e sorge la discordia. HAB 1:4 Perciò la legge è senza forza e il diritto non fa strada, perché l’empio aggira il giusto, e il diritto n’esce pervertito. HAB 1:5 Vedete fra le nazioni, guardate, maravigliatevi, e siate stupefatti! Poiché io sto per fare ai vostri giorni un’opera, che voi non credereste, se ve la raccontassero. HAB 1:6 Perché, ecco, io sto per suscitare i Caldei, questa nazione aspra e impetuosa, che percorre la terra quant’è larga, per impadronirsi di dimore, che non son sue. HAB 1:7 E’ terribile, formidabile; il suo diritto e la sua grandezza emanano da lui stesso. HAB 1:8 I suoi cavalli son più veloci de’ leopardi, più agili de’ lupi della sera; i suoi cavalieri procedon con fierezza; i suoi cavalieri vengon di lontano, volan come l’aquila che piomba sulla preda. HAB 1:9 Tutta quella gente viene per darsi alla violenza, le lor facce bramose son tese in avanti, e ammassan prigionieri senza numero come la rena. HAB 1:10 Si fan beffe dei re, e i principi son per essi oggetto di scherno; si ridono di tutte le fortezze; ammontano un po’ di terra, e le prendono. HAB 1:11 Poi passan come il vento; passan oltre e si rendon colpevoli, questa lor forza è il loro dio. HAB 1:12 Non sei tu ab antico; o Eterno, il mio Dio, il mio Santo? Noi non morremo! O Eterno, tu l’hai posto, questo popolo, per esercitare i tuoi giudizi, tu, o Ròcca, l’hai stabilito per infliggere i tuoi castighi. HAB 1:13 Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportar la vista del male, e che non puoi tollerar lo spettacolo dell’iniquità, perché guardi i perfidi, e taci quando il malvagio divora l’uomo ch’è più giusto di lui? HAB 1:14 E perché rendi gli uomini come i pesci del mare e come i rettili, che non hanno signore? HAB 1:15 Il Caldeo li trae tutti su con l’amo, li piglia nella sua rete, li raccoglie nel suo giacchio; perciò si rallegra ed esulta. HAB 1:16 Per questo fa sacrifizi alla sua rete, e offre profumi al suo giacchio; perché per essi la sua parte è grassa, e il suo cibo è succulento. HAB 1:17 Dev’egli per questo seguitare a vuotare la sua rete, e massacrar del continuo le nazioni senza pietà? HAB 2:1 Io starò alla mia vedetta, mi porrò sopra una torre, e starò attento a quello che l’Eterno mi dirà, e a quello che dovrò rispondere circa la rimostranza che ho fatto. HAB 2:2 E l’Eterno mi rispose e disse: “Scrivi la visione, incidila su delle tavole, perché si possa leggere speditamente; HAB 2:3 poiché è una visione per un tempo già fissato; ella s’affretta verso la fine, e non mentirà; se tarda, aspettala; poiché per certo verrà; non tarderà”. HAB 2:4 Ecco, l’anima sua è gonfia, non è retta in lui; ma il giusto vivrà per la sua fede. HAB 2:5 E poi, il vino è perfido; l’uomo arrogante non può starsene tranquillo; egli allarga le sue brame come il soggiorno de’ morti; è come la morte e non si può saziare, ma raduna presso di sé tutte le nazioni, raccoglie intorno a sé tutti i popoli. HAB 2:6 Tutti questi non faranno contro di lui proverbi, sarcasmi, enigmi? Si dirà: “Guai a colui che accumula ciò che non è suo! Fino a quando? Guai a colui che si carica di pegni!” HAB 2:7 I tuoi creditori non si leveranno essi ad un tratto? I tuoi tormentatori non si desteranno essi? E tu diventerai loro preda. HAB 2:8 Poiché tu hai saccheggiato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti saccheggerà, a motivo del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti i loro abitanti. HAB 2:9 Guai a colui ch’è avido d’illecito guadagno per la sua casa, per porre il suo nido in alto e mettersi al sicuro dalla mano della sventura! HAB 2:10 Tu hai divisato l’onta della tua casa, sterminando molti popoli; e hai peccato contro te stesso. HAB 2:11 Poiché la pietra grida dalla parete, e la trave le risponde dall’armatura di legname. HAB 2:12 Guai a colui che edifica la città col sangue, e fonda una città sull’iniquità! HAB 2:13 Ecco, questo non procede egli dall’Eterno che i popoli s’affatichino per il fuoco, e le nazioni si stanchino per nulla? HAB 2:14 Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza della gloria dell’Eterno, come le acque coprono il fondo del mare. HAB 2:15 Guai a colui che dà da bere al prossimo, a te che gli versi il tuo veleno e l’ubriachi, per guardare la sua nudità! HAB 2:16 Tu sarai saziato d’onta anziché di gloria; bevi anche tu, e scopri la tua incirconcisione! La coppa della destra dell’Eterno farà il giro fino a te, e l’ignominia coprirà la tua gloria. HAB 2:17 Poiché la violenza fatta al Libano e la devastazione che spaventava le bestie, ricadranno su te, a motivo del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti loro abitanti. HAB 2:18 A che giova l’immagine scolpita perché l’artefice la scolpisca? A che giova l’immagine fusa che insegna la menzogna, perché l’artefice si confidi nel suo lavoro, fabbricando idoli muti? HAB 2:19 Guai a chi dice al legno: “Svegliati!” e alla pietra muta: “Lèvati!” Può essa ammaestrare? Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento, ma non v’è in lei spirito alcuno. HAB 2:20 Ma l’Eterno è nel suo tempio santo; tutta la terra faccia silenzio in presenza sua! HAB 3:1 Preghiera del profeta Habacuc. Sopra Scighionoth. HAB 3:2 O Eterno, io ho udito il tuo messaggio, e son preso da timore; o Eterno, da’ vita all’opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere! Nell’ira, ricordati d’aver pietà! HAB 3:3 Iddio viene da Teman, e il santo viene dal monte di Paran. Sela. La sua gloria copre i cieli, e la terra è piena della sua lode. HAB 3:4 Il suo splendore è pari alla luce; dei raggi partono dalla sua mano; ivi si nasconde la sua potenza. HAB 3:5 Davanti a lui cammina la peste, la febbre ardente segue i suoi passi. HAB 3:6 Egli si ferma, e scuote la terra; guarda, e fa tremar le nazioni; i monti eterni si frantumano, i colli antichi s’abbassano; le sue vie son quelle d’un tempo. HAB 3:7 Io vedo nell’afflizione le tende d’Etiopia; i padiglioni del paese di Madian tremano. HAB 3:8 O Eterno, t’adiri tu contro i fiumi? E’ egli contro i fiumi che s’accende l’ira tua, o contro il mare che va il tuo sdegno, che tu avanzi sui tuoi cavalli, sui tuoi carri di vittoria? HAB 3:9 Il tuo arco è messo a nudo; i dardi lanciati dalla tua parola sono esecrazioni. Sela. Tu fendi la terra in tanti letti di fiumi. HAB 3:10 I monti ti vedono e tremano; passa una piena d’acque: l’abisso fa udir la sua voce, e leva un alto le mani. HAB 3:11 Il sole e la luna si fermano nella loro dimora; si cammina alla luce delle tue saette, al lampeggiare della tua lancia sfolgorante. HAB 3:12 Tu percorri la terra nella tua indignazione, tu schiacci le nazioni nella tua ira. HAB 3:13 Tu esci per salvare il tuo popolo, per liberare il tuo unto; tu abbatti la sommità della casa dell’empio, e la demolisci da capo a fondo. Sela. HAB 3:14 Tu trafiggi coi lor propri dardi la testa de’ suoi capi, che vengon come un uragano per disperdermi, mandando gridi di gioia, come se già divorassero il misero nei loro nascondigli. HAB 3:15 Coi tuoi cavalli tu calpesti il mare, le grandi acque spumeggianti. HAB 3:16 Ho udito, e le mie viscere fremono, le mie labbra tremano a quella voce; un tarlo m’entra nelle ossa, e io tremo qui dove sto, a dover aspettare in silenzio il dì della distretta, quando il nemico salirà contro il popolo per assalirlo. HAB 3:17 Poiché il fico non fiorirà, non ci sarà più frutto nelle vigne; il prodotto dell’ulivo fallirà, i campi non daran più cibo, i greggi verranno a mancare negli ovili, e non ci saran più buoi nelle stalle; HAB 3:18 ma io mi rallegrerò nell’Eterno, esulterò nell’Iddio della mia salvezza. HAB 3:19 l’Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve, e mi farà camminare sui miei alti luoghi. Al Capo de Musici. Per strumenti a corda. ZEP 1:1 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Sofonia, figliuolo di Cusci, figliuolo di Ghedalia, figliuolo d’Amaria, figliuolo d’Ezechia, ai giorni di Giosia, figliuolo d’Amon, re di Giuda. ZEP 1:2 Io farò del tutto perire ogni cosa di sulla faccia della terra, dice l’Eterno. ZEP 1:3 Farò perire uomini e bestie; farò perire uccelli del cielo e pesci del mare, le cause d’intoppo assieme con gli empi, e sterminerò gli uomini di sulla faccia della terra, dice l’Eterno. ZEP 1:4 E stenderò la mano su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme; e sterminerò da questo luogo i resti di Baal, il nome dei preti degli idoli, coi sacerdoti, ZEP 1:5 e quelli che si prostrano sui tetti davanti all’esercito celeste, e quelli che si prostrano prestando giuramento all’Eterno, e prestando giuramento anche a Malcom, ZEP 1:6 e quelli che si ritraggono dall’Eterno, e quelli che non cercano l’Eterno e non lo consultano. ZEP 1:7 Silenzio, davanti al Signore, all’Eterno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino, poiché l’Eterno ha preparato un sacrifizio, ha santificato i suoi convitati. ZEP 1:8 E, nel giorno del sacrifizio dell’Eterno, avverrà che io punirò tutti i principi e i figliuoli del re, e tutti quelli che indossano vesti straniere. ZEP 1:9 In quel giorno, punirò tutti quelli che saltano sopra la soglia, che riempion di violenza e di frode le case dei loro signori. ZEP 1:10 In quel giorno, dice l’Eterno, s’udrà un grido dalla porta dei pesci, un urlo dalla seconda cinta, e un gran fracasso dalle colline. ZEP 1:11 Urlate, o abitanti del mortaio! poiché tutto il popolo de’ mercanti è annientato, tutti quelli ch’eran carichi di danaro sono sterminati. ZEP 1:12 E in quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con delle torce, e punirò gli uomini che, immobili sulle loro fecce, dicon in cuor loro: “l’Eterno non fa né ben né male”. ZEP 1:13 Le loro ricchezze saranno abbandonate al saccheggio, e le loro case ridotte in una desolazione; essi avranno costruito delle case, ma non le abiteranno; avran piantato delle vigne, ma non ne berranno il vino. ZEP 1:14 Il gran giorno dell’Eterno è vicino; è vicino, e viene in gran fretta; s’ode venire il giorno dell’Eterno e il più valoroso grida amaramente. ZEP 1:15 Quel giorno è un giorno d’ira, un giorno di distretta e d’angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, ZEP 1:16 un giorno di suon di tromba e d’allarme contro le città fortificate e le alte torri. ZEP 1:17 E io metterò gli uomini nella distretta, ed essi cammineranno come ciechi, perché han peccato contro l’Eterno; e il loro sangue sarà sparso come polvere, e la loro carne come escrementi. ZEP 1:18 Né il loro argento né il loro oro li potrà liberare nel giorno dell’ira dell’Eterno; ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; giacché egli farà una totale, una subitanea distruzione di tutti gli abitanti del paese. ZEP 2:1 Raccoglietevi, raccoglietevi, o nazione spudorata, ZEP 2:2 prima che il decreto partorisca, e il giorno passi come la pula, prima che vi piombi addosso l’ardente ira dell’Eterno, prima che vi sorprenda il giorno dell’ira dell’Eterno! ZEP 2:3 Cercate l’Eterno, voi tutti, umili della terra, che avete praticato le sue prescrizioni! Cercate la giustizia, cercate l’umiltà! Forse, sarete messi al coperto nel giorno dell’ira dell’Eterno. ZEP 2:4 Poiché Gaza sarà abbandonata, e Askalon ridotta una desolazione; Asdod sarà cacciata in pien mezzogiorno, ed Ekron sarà sradicata. ZEP 2:5 Guai agli abitanti della regione marittima, alla nazione dei Keretei! La parola dell’Eterno è rivolta contro di te, o Canaan, paese de’ Filistei! E io ti distruggerò, sì che nessuno più ti abiterà. ZEP 2:6 E la regione marittima non sarà più che pascoli, grotte di pastori, e chiusi da greggi. ZEP 2:7 E sarà una regione per il resto della casa di Giuda; quivi pascoleranno; la sera si coricheranno nelle case di Askalon, perché l’Eterno, il loro Dio, li visiterà, e li farà tornare dalla cattività. ZEP 2:8 Io ho udito gl’insulti di Moab e gli oltraggi de’ figliuoli d’Ammon, che hanno insultato il mio popolo e si sono ingranditi, invadendo i suoi confini. ZEP 2:9 Perciò, com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, Moab sarà come Sodoma, e i figliuoli d’Ammon come Gomorra, un dominio d’ortiche, una salina, una desolazione in perpetuo. Il resto del mio popolo li saccheggerà, e il residuo della mia nazione li possederà. ZEP 2:10 Questo avverrà loro per il loro orgoglio, perché hanno insultato e trattato con insolenza il popolo dell’Eterno degli eserciti. ZEP 2:11 L’Eterno sarà terribile contro di loro; perché annienterà tutti gli dèi della terra; e tutte le isole delle nazioni lo adoreranno, ciascuno dal luogo ove si trova. ZEP 2:12 Voi pure, Etiopi, sarete uccisi dalla mia spada. ZEP 2:13 Ed egli stenderà la mano contro il settentrione e distruggerà l’Assiria, e ridurrà Ninive una desolazione, un luogo arido come il deserto. ZEP 2:14 E in mezzo a lei giaceranno greggi e animali d’ogni specie; perfino il pellicano ed il riccio pernotteranno tra i suoi capitelli; s’udranno canti d’uccelli dalle finestre; la devastazione sarà sulle soglie, perché sarà spogliata dei suoi rivestimenti di cedro. ZEP 2:15 Tale sarà la festante città, che se ne sta sicura, e dice in cuor suo: “Io, e nessun altro fuori di me!” Come mai è diventata una desolazione, un ricetto di bestie? Chiunque le passerà vicino fischierà e agiterà la mano. ZEP 3:1 Guai alla città ribelle, contaminata, alla città d’oppressione! ZEP 3:2 Essa non dà ascolto ad alcuna voce, non accetta correzione, non si confida nell’Eterno, non s’accosta al suo Dio. ZEP 3:3 I suoi capi, in mezzo a lei, sono leoni ruggenti; i suoi giudici son lupi della sera, che non serban nulla per la mattina. ZEP 3:4 I suoi profeti son millantatori, perfidi, i suoi sacerdoti profanano le cose sante, fanno violenza alla legge. ZEP 3:5 L’Eterno è giusto in mezzo a lei; egli non commette iniquità; ogni mattina egli mette in luce i suoi giudizi, e non manca mai; ma il perverso non conosce vergogna. ZEP 3:6 Io ha sterminato delle nazioni; le loro torri sono distrutte; ho rovinato le loro strade, sì che non vi passa più alcuno; le loro città son distrutte, sì che non v’è più alcuno, più alcun abitante. ZEP 3:7 Io dicevo: “Se soltanto tu volessi, temermi, accettar la correzione! la tua dimora non sarebbe distrutta, nonostante tutte le punizioni che t’ho inflitte”. Ma essi si sono affrettati a pervertire tutte le loro azioni. ZEP 3:8 Perciò aspettami dice l’Eterno, per il giorno che mi leverò per il bottino; poiché il mio decreto è di radunare le nazioni, di riunire i regni, per versare su di loro la mia indignazione, tutto l’ardore della mia ira; poiché tutta la terra sarà divorata dal fuoco della mia gelosia. ZEP 3:9 Poiché allora io muterò in labbra pure le labbra dei popoli, affinché tutti invochino il nome dell’Eterno, per servirlo di pari consentimento. ZEP 3:10 Di là dai fiumi d’Etiopia i miei supplicanti, i miei figliuoli dispersi, mi porteranno le loro offerte. ZEP 3:11 In quel giorno, tu non avrai da vergognarti di tutte le tue azioni con le quali hai peccato contro di me; perché, allora, io torrò in mezzo a te quelli che trionfano superbamente, e tu non farai più l’altera sul mio monte santo. ZEP 3:12 E lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero, che confiderà nel nome dell’Eterno. ZEP 3:13 Il residuo d’Israele non commetterà iniquità, non dirà menzogne, né si troverà nella lor bocca lingua ingannatrice; poiché essi pascoleranno, si coricheranno, né vi sarà chi li spaventi. ZEP 3:14 Manda gridi di gioia, o figliuola di Sion! Manda gridi d’allegrezza, o Israele! Rallegrati ed esulta con tutto il cuore, o figliuola di Gerusalemme! ZEP 3:15 L’Eterno ha revocato le sue sentenze contro di te, ha cacciato via il tuo nemico, il Re d’Israele, l’Eterno, è in mezzo a te, non avrai più da temere alcun male. ZEP 3:16 In quel giorno, si dirà a Gerusalemme: “Non temere, o Sion, le tue mani non s’infiacchiscano! ZEP 3:17 L’Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un Potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per via di te, si acqueterà nell’amor suo, esulterà, per via di te, con gridi di gioia”. ZEP 3:18 Io raccoglierò quelli che sono nel dolore lungi dalle feste solenni; sono tuoi; su loro grava l’obbrobrio! ZEP 3:19 Ecco, in quel tempo, io agirò contro tutti quelli che t’opprimono; salverò la pecora che zoppica, e raccoglierò quella ch’è stata cacciata, e li renderò gloriosi e rinomati, in tutti i paesi dove sono stati nell’onta. ZEP 3:20 In quel tempo, io vi ricondurrò, in quel tempo, vi raccoglierò; poiché vi renderò rinomati e gloriosi fra tutti i popoli della terra, quando farò tornare, sotto i vostri occhi, quelli che sono in cattività, dice l’Eterno. HAG 1:1 Il secondo anno del re Dario, il sesto mese, il primo giorno del mese, la parola dell’Eterno fu rivolta, per mezzo del profeta Aggeo, a Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, in questi termini: HAG 1:2 “Così parla l’Eterno degli eserciti: Questo popolo dice: Il tempo non è giunto, il tempo in cui la casa dell’Eterno dev’essere riedificata”. HAG 1:3 Perciò la parola dell’Eterno fu rivolta loro per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: HAG 1:4 “E’ egli il tempo per voi stessi d’abitare le vostre case ben rivestite di legno mentre questa casa giace in rovina? HAG 1:5 Or dunque così parla l’Eterno degli eserciti: Ponete ben mente alle vostre vie! HAG 1:6 Voi avete seminato molto, e avete raccolto poco; voi mangiate, ma non fino ad esser sazi; bevete, ma non fino a soddisfare la sete; vi vestite, ma non v’è chi si riscaldi; chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa forata. HAG 1:7 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ponete ben mente alle vostre vie! HAG 1:8 Salite nella contrada montuosa, recate del legname, e costruite la casa; e io mi compiacerò d’essa, e sarò glorificato, dice l’Eterno. HAG 1:9 Voi v’aspettate molto, ed ecco v’è poco; e quando l’avete portato in casa, io ci ho soffiato sopra. Perché? dice l’Eterno degli eserciti. A motivo della mia casa che giace in rovina, mentre ognun di voi si dà premura per la propria casa. HAG 1:10 Perciò il cielo, sopra di voi, è rimasto chiuso, sì che non c’è stata rugiada, e la terra ha ritenuto il suo prodotto. HAG 1:11 Ed io ho chiamato la siccità sul paese, sui monti, sul grano, sul vino, sull’olio, su tutto ciò che il suolo produce, sugli uomini, sul bestiame, e su tutto il lavoro delle mani”. HAG 1:12 E Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, e Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, il sommo sacerdote, e tutto il rimanente del popolo, diedero ascolto alla voce dell’Eterno, del loro Dio, e alle parole del profeta Aggeo, secondo il messaggio che l’Eterno, il loro Dio, gli aveva affidato; e il popolo temette l’Eterno. HAG 1:13 E Aggeo, messaggero dell’Eterno, disse al popolo, in virtù della missione avuta dall’Eterno: “Io son con voi, dice l’Eterno”. HAG 1:14 E l’Eterno destò lo spirito di Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; ed essi vennero e misero mano all’opera nella casa dell’Eterno degli eserciti, il loro Dio, HAG 1:15 il ventiquattresimo giorno del mese, il sesto mese, il secondo anno del re Dario. HAG 2:1 Il settimo mese, il ventunesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: HAG 2:2 “Parla ora a Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, e al resto del popolo, e dì loro: HAG 2:3 Chi è rimasto fra voi che abbia veduto questa casa nella sua prima gloria? E come la vedete adesso? Così com’è, non è essa come nulla agli occhi vostri? HAG 2:4 E ora, fortìficati, Zorobabele! dice l’Eterno; fortìficati, Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote! fortìficati, o popolo tutto del paese! dice l’Eterno; e mettetevi all’opra! poiché io sono con voi, dice l’Eterno degli eserciti, HAG 2:5 secondo il patto che feci con voi quando usciste dall’Egitto, e il mio spirito dimora tra voi, non temete! HAG 2:6 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli, la terra, il mare, e l’asciutto; HAG 2:7 farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno, ed io empirò di gloria questa casa, dice l’Eterno degli eserciti. HAG 2:8 Mio è l’argento e mio è l’oro, dice l’Eterno degli eserciti. HAG 2:9 La gloria di quest’ultima casa sarà più grande di quella della prima, dice l’Eterno degli eserciti; e in questo luogo io darò la pace, dice l’Eterno degli eserciti”. HAG 2:10 Il ventiquattresimo giorno del nono mese, il secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: HAG 2:11 “Così parla l’Eterno degli eserciti: Interroga i sacerdoti sulla legge intorno a questo punto: HAG 2:12 Se uno porta nel lembo della sua veste della carne consacrata, e con quel suo lembo tocca del pane, o una vivanda cotta, o del vino, o dell’olio, o qualsivoglia altro cibo, quelle cose diventeranno esse consacrate? I sacerdoti riposero e dissero: No. HAG 2:13 E Aggeo disse: Se uno, essendo impuro a motivo d’un morto, tocca qualcuna di quelle cose, diventerà essa impura? I sacerdoti risposero e dissero: Sì, diventerà impura. HAG 2:14 Allora Aggeo replicò e disse: Così è questo popolo, così è questa nazione nel mio cospetto, dice l’Eterno; e così è tutta l’opera delle loro mani; e tutto quello che m’offrono là è impuro. HAG 2:15 Ed ora, ponete ben mente a ciò ch’è avvenuto fino a questo giorno, prima che fosse messa pietra su pietra nel tempio dell’Eterno! HAG 2:16 Durante tutto quel tempo, quand’uno veniva a un mucchio di venti misure, non ve n’eran che dieci; quand’uno veniva al tino per cavarne cinquanta misure, non ve n’eran che venti. HAG 2:17 Io vi colpii col carbonchio, colla ruggine, con la grandine, in tutta l’opera delle vostre mani; ma voi non tornaste a me, dice l’Eterno. HAG 2:18 Ponete ben mente a ciò ch’è avvenuto fino a questo giorno, fino al ventiquattresimo giorno del nono mese, dal giorno che il tempio dell’Eterno fu fondato; ponetevi ben mente! HAG 2:19 V’è egli ancora del grano nel granaio? La stessa vigna, il fico, il melagrano, l’ulivo, nulla producono! Da questo giorno, io vi benedirò”. HAG 2:20 E la parola dell’Eterno fu indirizzata per la seconda volta ad Aggeo, il ventiquattresimo giorno del mese, in questi termini: HAG 2:21 “Parla a Zorobabele, governatore di Giuda, e digli: Io farò tremare i cieli e la terra, HAG 2:22 rovescerò il trono dei regni e distruggerò la forza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l’uno per la spada dell’altro. HAG 2:23 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, io ti prenderò, o Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, mio servo, dice l’Eterno, e ti terrò come un sigillo, perché io t’ho scelto, dice l’Eterno degli eserciti”. ZEC 1:1 L’ottavo mese, il secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivolta al profeta Zaccaria, figliuolo di Berekia, figliuolo d’Iddo, il profeta, in questi termini: ZEC 1:2 “L’Eterno è stato gravemente adirato contro i vostri padri. ZEC 1:3 Tu, dunque, di’ loro: Così parla l’Eterno degli eserciti: Tornate a me, dice l’Eterno degli eserciti, e io tornerò a voi; dice l’Eterno degli eserciti. ZEC 1:4 Non siate come i vostri padri, ai quali i profeti precedenti si rivolgevano, dicendo: Così parla l’Eterno degli eserciti: Ritraetevi dalle vostre vie malvage, dalle vostre malvage azioni! Ma essi non dettero ascolto, e non prestarono attenzione a me, dice l’Eterno. ZEC 1:5 I vostri padri dove son essi? E i profeti potevan essi vivere in perpetuo? ZEC 1:6 Ma le mie parole e i miei decreti, dei quali avevo dato incarico ai miei servi i profeti, non arrivarono essi a colpire i padri vostri? Allora essi si convertirono, e dissero: L’Eterno degli eserciti ci ha trattati secondo le nostre vie e secondo le nostre azioni, come avea risoluto di fare”. ZEC 1:7 Il ventiquattresimo giorno dell’undecimo mese, che è il mese di Scebat, nel secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivolta a Zaccaria, figliuolo di Berekia, figliuolo d’Iddo, il profeta, in questi termini: ZEC 1:8 Io ebbi, di notte, una visione; ed ecco un uomo montato sopra un cavallo rosso; egli stava fra le piante di mortella in un luogo profondo; e dietro a lui c’eran de’ cavalli rossi, sauri e bianchi. ZEC 1:9 E io dissi: “Che son questi, signor mio?” E l’angelo che parlava meco mi disse: “Io ti farò vedere che cosa son questi”. ZEC 1:10 E l’uomo che stava fra le piante di mortella prese a dire: “Questi son quelli che l’Eterno ha mandati a percorrere la terra”. ZEC 1:11 E quelli si rivolsero all’angelo dell’Eterno che stava fra le piante di mortella, e dissero: “Noi abbiam percorso la terra, ed ecco tutta la terra è in riposo e tranquilla”. ZEC 1:12 Allora l’angelo dell’Eterno prese a dire: “O Eterno degli eserciti, fino a quando non avrai tu pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato indignato durante quei settant’anni?” ZEC 1:13 E l’Eterno rivolse all’angelo che parlava meco, delle buone parole, delle parole di conforto. ZEC 1:14 E l’angelo che parlava meco mi disse: “Grida e di’: Così parla l’Eterno degli eserciti: Io provo una gran gelosia per Gerusalemme e per Sion; ZEC 1:15 e provo un grande sdegno contro le nazioni che se ne stanno ora tranquille, e che, quand’io m’indignai un poco contro di essa, contribuirono ad accrescer la sua disgrazia. ZEC 1:16 Perciò così parla l’Eterno: Io mi volgo di nuovo a Gerusalemme con compassione; la mia casa vi sarà ricostruita, dice l’Eterno degli eserciti, e la corda sarà di nuovo tirata su Gerusalemme. ZEC 1:17 Grida ancora, e di’: Così parla l’Eterno degli eserciti: le mie città rigurgiteranno ancora di beni, e l’Eterno consolerà ancora Sion, e sceglierà ancora Gerusalemme”. ZEC 1:18 Poi alzai gli occhi, e guardai, ed ecco quattro corna. ZEC 1:19 E io dissi all’angelo che parlava meco: “Che son queste?” Egli mi rispose: “Queste son le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme”. ZEC 1:20 E l’Eterno mi fece vedere quattro fabbri. ZEC 1:21 E io dissi: “Questi, che vengono a fare?” Egli rispose e mi disse: “Quelle là son le corna che hanno disperso Giuda, sì che nessuno alzava più il capo; ma questi qui vengono per spaventarle, per abbattere le corna della nazioni, che hanno alzato il loro corno contro il paese di Giuda per disperderne gli abitanti”. ZEC 2:1 E alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo che aveva in mano una corda da misurare. ZEC 2:2 E io dissi: “Dove vai?” Egli mi rispose: “Vado a misurar Gerusalemme, per vedere qual ne sia la larghezza, e quale la lunghezza”. ZEC 2:3 Ed ecco, l’angelo che parlava meco si fece avanti, e un altro gli uscì incontro, ZEC 2:4 e gli disse: “Corri, parla a quel giovane, e digli: Gerusalemme sarà abitata come una città senza mura, tanta sarà la quantità di gente e di bestiame che si troverà in mezzo ad essa; ZEC 2:5 e io, dice l’Eterno, sarò per lei un muro di fuoco tutt’attorno, e sarò la sua gloria in mezzo a lei. ZEC 2:6 Olà, fuggite dal paese del settentrione, dice l’Eterno: perché io vi ho sparsi ai quattro venti dei cieli, dice l’Eterno. ZEC 2:7 Olà, Sion, mettiti in salvo, tu che abiti con la figliuola di Babilonia! ZEC 2:8 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: E’ per rivendicare la sua gloria, ch’egli mi ha mandato verso le nazioni che han fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi tocca la pupilla dell’occhio suo. ZEC 2:9 Infatti, ecco, io sto per agitare la mia mano contro di loro, ed esse diventeranno preda di quelli ch’eran loro asserviti, e voi conoscerete che l’Eterno degli eserciti m’ha mandato. ZEC 2:10 Manda gridi di gioia, rallegrati, o figliuola di Sion! poiché ecco, io sto per venire, e abiterò in mezzo a te, dice l’Eterno. ZEC 2:11 E in quel giorno molte nazioni s’uniranno all’Eterno, e diventeranno mio popolo; e io abiterò in mezzo a te, e tu conoscerai che l’Eterno degli eserciti m’ha mandato a te. ZEC 2:12 E l’Eterno possederà Giuda come sua parte nella terra santa, e sceglierà ancora Gerusalemme. ZEC 2:13 Ogni carne faccia silenzio in presenza dell’Eterno! poich’egli s’è destato dalla sua santa dimora”. ZEC 3:1 E mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava in piè davanti all’angelo dell’Eterno, e Satana che gli stava alla destra per accusarlo. ZEC 3:2 E l’Eterno disse a Satana: “Ti sgridi l’Eterno, o Satana! ti sgridi l’Eterno che ha scelto Gerusalemme! Non è questi un tizzone strappato dal fuoco?” ZEC 3:3 Or Giosuè era vestito di vestiti sudici, e stava in piè davanti all’angelo. ZEC 3:4 E l’angelo prese a dire a quelli che gli stavano davanti: “Levategli di dosso i vestiti sudici!” Poi disse a Giosuè: “Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità, e t’ho vestito di abiti magnifici. ZEC 3:5 E io dissi: “Gli sia messa in capo una tiara pura!” E quelli gli posero in capo una tiara pura, e gli misero delle vesti; e l’angelo dell’Eterno era quivi presente. ZEC 3:6 E l’angelo dell’Eterno fece a Giosuè questo solenne ammonimento: ZEC 3:7 “Così parla l’Eterno degli eserciti: se tu cammini nelle mie vie, e osservi quello che t’ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me. ZEC 3:8 Ascolta dunque, o Giosuè, sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stan seduti davanti a te! Poiché questi uomini servon di segni. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio. ZEC 3:9 Poiché, guardate la pietra che io ho posta davanti a Giosuè; sopra un’unica pietra stanno sette occhi; ecco, io v’inciderò quello che vi deve essere inciso, dice l’Eterno degli eserciti; e torrò via l’iniquità di questo paese in un sol giorno. ZEC 3:10 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, voi vi inviterete gli uni gli altri sotto la vigna e sotto il fico”. ZEC 4:1 E l’angelo che parlava meco tornò, e mi svegliò come si sveglia un uomo dal sonno. ZEC 4:2 E mi disse: “Che vedi?” Io risposi: “Ecco, vedo un candelabro tutto d’oro, che ha in cima un vaso, ed è munito delle sue sette lampade, e di sette tubi per le lampade che stanno in cima; ZEC 4:3 e vicino al candelabro stanno due ulivi; l’uno a destra del vaso, e l’altro alla sua sinistra”. ZEC 4:4 E io presi a dire all’angelo che parlava meco: “Che significan queste cose, signor mio?” ZEC 4:5 L’angelo che parlava meco rispose e disse: “Non sai quel che significhino queste cose?” E io dissi: “No, mio signore”. ZEC 4:6 Allora egli rispondendo, mi disse: “E’ questa la parola che l’Eterno rivolge a Zorobabele: Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito mio, dice l’Eterno degli eserciti. ZEC 4:7 Chi sei tu, o gran monte, davanti a Zorobabele? Tu diventerai pianura; ed egli porterà innanzi la pietra della vetta, in mezzo alle grida di: Grazia, grazia, su di lei!”. ZEC 4:8 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: ZEC 4:9 “Le mani di Zorobabele hanno gettato le fondamenta di questa casa, e le sue mani la finiranno; e tu saprai che l’Eterno degli eserciti mi ha mandato a voi. ZEC 4:10 Poiché chi potrebbe sprezzare il giorno delle piccole cose, quando quei sette là, gli occhi dell’Eterno che percorrono tutta la terra, vedono con gioia il piombino in mano a Zorobabele?” ZEC 4:11 E io riposi e gli dissi: “Che significano questi due ulivi a destra e a sinistra del candelabro?” ZEC 4:12 E per la seconda volta io presi a dire: “Che significano questi due ramoscelli d’ulivo che stanno allato ai due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato?” ZEC 4:13 Ed egli rispose e mi disse: “Non sai che significhino queste cose?” Io risposi: “No, signor mio”. ZEC 4:14 Allora egli disse: “Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra”. ZEC 5:1 E io alzai di nuovo gli occhi, guardai, ed ecco un rotolo che volava. ZEC 5:2 E l’angelo mi disse: “Che vedi?” Io risposi: “Vedo un rotolo che vola, la cui lunghezza è di venti cubiti, e la larghezza di dieci cubiti”. ZEC 5:3 Ed egli mi disse: “Questa è la maledizione che si spande sopra tutto il paese; poiché ogni ladro, a tenor di essa, sarà estirpato da questo luogo, e ogni spergiuro, a tenor di essa, sarà estirpato da questo luogo. ZEC 5:4 Io la faccio uscire, dice l’Eterno degli eserciti, ed essa entrerà nella casa del ladro, e nella casa di colui che giura il falso nel mio nome; si stabilirà in mezzo a quella casa, e la consumerà col legname e le pietre che contiene”. ZEC 5:5 E l’angelo che parlava meco uscì, e mi disse: “Alza gli occhi, e guarda che cosa esce là”. ZEC 5:6 Io risposi: “Che cos’è?” Egli disse: “E’ l’efa che esce”. Poi aggiunse: “In tutto il paese non hanno occhio che per quello”. ZEC 5:7 Ed ecco, fu alzata una piastra di piombo, e in mezzo all’efa stava seduta una donna. ZEC 5:8 Ed egli disse: “Questa è la malvagità”; e la gettò in mezzo all’efa, e poi gettò la piastra di piombo sulla bocca dell’efa. ZEC 5:9 Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco due donne che s’avanzavano; il vento soffiava nelle loro ali, e le ali che avevano eran come ali di cicogna; ed esse sollevarono l’efa fra terra e cielo. ZEC 5:10 E io dissi all’angelo che parlava meco: “Dove portano esse l’efa?” ZEC 5:11 Egli mi rispose: “Nel paese di Scinear, per costruirgli quivi una casa; e quando sarà preparata, esso sarà posto quivi al suo luogo”. ZEC 6:1 E alzai di nuovo gli occhi, guardai, ed ecco quattro carri che uscivano di fra i due monti; e i monti eran monti di rame. ZEC 6:2 Al primo carro c’erano dei cavalli rossi; al secondo carro, dei cavalli neri; ZEC 6:3 al terzo carro, dei cavalli bianchi, e al quarto carro dei cavalli chiazzati di rosso. ZEC 6:4 E io presi a dire all’angelo che parlava meco: “Che son questi, mio signore?” ZEC 6:5 L’angelo rispose e mi disse: “Questi sono i quattro venti del cielo, che escono, dopo essersi presentati al Signore di tutta la terra. ZEC 6:6 Il carro dei cavalli neri va verso il paese del settentrione; i cavalli bianchi lo seguono; i chiazzati vanno verso il paese di mezzogiorno, ZEC 6:7 e i rossi escono e chiedono d’andare a percorrere la terra”. E l’angelo disse loro: “Andate, percorrete la terra!” Ed essi percorsero la terra. ZEC 6:8 Poi egli mi chiamò, e mi parlò così: “Ecco, quelli che escono verso il paese del settentrione acquetano la mia ira sul paese del settentrione”. ZEC 6:9 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: ZEC 6:10 Prendi da quelli della cattività, cioè da Heldai, da Tobia e da Jedaia e récati oggi stesso in casa di Giosia, figliuolo di Sofonia, dov’essi sono giunti da Babilonia, ZEC 6:11 prendi dell’argento e dell’oro, fanne delle corone, e mettile sul capo di Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, ZEC 6:12 e parlagli, e digli: “Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco un uomo, che ha nome il Germoglio; egli germoglierà nel suo luogo, ed edificherà il tempio dell’Eterno; ZEC 6:13 egli edificherà il tempio dell’Eterno, e porterà le insegne della gloria, e si assiderà e dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono, e vi sarà fra i due un consiglio di pace. ZEC 6:14 E le corone saranno per Helem, per Tobia, per Jedaia e per Hen, figliuolo di Sofonia, un ricordo nel tempio dell’Eterno. ZEC 6:15 E quelli che son lontani verranno e lavoreranno alla costruzione del tempio dell’Eterno, e voi conoscerete che l’Eterno degli eserciti m’ha mandato a voi. Questo avverrà se date veramente ascolto alla voce dell’Eterno, del vostro Dio”. ZEC 7:1 E avvenne che il quarto anno del re Dario la parola dell’Eterno fu rivolta a Zaccaria, il quarto giorno del nono mese, cioè di Chisleu. ZEC 7:2 Quelli di Bethel avean mandato Saretser e Reghem-melec con la loro gente per implorare il favore dell’Eterno, ZEC 7:3 e per parlare ai sacerdoti della casa dell’Eterno degli eserciti e ai profeti, in questo modo: “Dobbiam noi continuare a piangere il quinto mese e a fare astinenza come abbiam fatto per tanti anni?” ZEC 7:4 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: ZEC 7:5 “Parla a tutto il popolo del paese e ai sacerdoti, e di’: Quando avete digiunato e fatto cordoglio il quinto e il settimo mese durante questi settant’anni, avete voi digiunato per me, proprio per me? ZEC 7:6 E quando mangiate e quando bevete, non siete voi che mangiate, voi che bevete? ZEC 7:7 Non dovreste voi dare ascolto alle parole che l’Eterno degli eserciti ha proclamate per mezzo dei profeti di prima, quando Gerusalemme era abitata e tranquilla, con le sue città all’intorno, ed eran pure abitati il mezzogiorno e la pianura?” ZEC 7:8 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Zaccaria, in questi termini: ZEC 7:9 “Così parlava l’Eterno degli eserciti: Fate giustizia fedelmente, e mostrate l’uno per l’altro bontà e compassione; ZEC 7:10 e non opprimete la vedova né l’orfano, lo straniero né il povero; e nessuno di voi macchini del male contro il fratello nel suo cuore. ZEC 7:11 Ma essi rifiutarono di fare attenzione, opposero una spalla ribelle, e si tapparono gli orecchi per non udire. ZEC 7:12 Resero il loro cuore duro come il diamante, per non ascoltare la legge e le parole che l’Eterno degli eserciti mandava loro per mezzo del suo spirito, per mezzo dei profeti di prima; perciò ci fu grande indignazione da parte dell’Eterno degli eserciti. ZEC 7:13 E avvenne che siccome egli chiamava, e quelli non davano ascolto, così quelli chiameranno, e io non darò ascolto, dice l’Eterno degli eserciti; ZEC 7:14 e li disperderò tra tutte le nazioni ch’essi non hanno mai conosciute, e il paese rimarrà desolato dietro a loro, senza più nessuno che vi passi o vi ritorni. D’un paese delizioso essi han fatto una desolazione”. ZEC 8:1 E la parola dell’Eterno degli eserciti mi fu rivolta in questi termini: ZEC 8:2 “Così parla l’Eterno degli eserciti: Io provo per Sion una grande gelosia, e sono furiosamente geloso di lei. ZEC 8:3 Così parla l’Eterno: Io torno a Sion, e dimorerò in mezzo a Gerusalemme; Gerusalemme si chiamerà la Città della fedeltà, e il monte dell’Eterno degli eserciti, Monte della santità. ZEC 8:4 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ci saranno ancora dei vecchi e delle vecchie che si sederanno nelle piazze di Gerusalemme, e ognuno avrà il bastone in mano a motivo della grava età. ZEC 8:5 E le piazze della città saranno piene di ragazzi e di ragazze che si divertiranno nelle piazze. ZEC 8:6 Così parla l’Eterno degli eserciti: Se questo parrà maraviglioso agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà esso maraviglioso anche agli occhi miei? dice l’Eterno degli eserciti. ZEC 8:7 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io salvo il mio popolo dal paese del levante e dal paese del ponente; ZEC 8:8 e li ricondurrò, ed essi abiteranno in mezzo a Gerusalemme; ed essi saranno mio popolo, ed io sarò loro Dio con fedeltà e con giustizia. ZEC 8:9 Così parla l’Eterno degli eserciti: Le vostre mani sian forti, o voi che udite in questi giorni queste parole dalla bocca dei profeti che parlarono al tempo che la casa dell’Eterno, il tempio, fu fondata, per esser ricostruita. ZEC 8:10 Prima di quel tempo non v’era salario per il lavoro dell’uomo, né salario per il lavoro delle bestie; non v’era alcuna sicurezza per quelli che andavano e venivano, a motivo del nemico; e io mettevo gli uni alle prese con gli altri. ZEC 8:11 Ma ora io non son più per il rimanente di questo popolo com’ero nei tempi addietro, dice l’Eterno degli eserciti. ZEC 8:12 Poiché vi sarà sementa di pace; la vigna darà il suo frutto, il suolo i suoi prodotti, e i cieli daranno la loro rugiada; e darò al rimanente di questo popolo il possesso di tutte queste cose. ZEC 8:13 E avverrà che, come siete stati una maledizione tra le nazioni, così, o casa di Giuda e casa d’Israele, io vi salverò e sarete una benedizione. Non temete! Le vostre mani siano forti! ZEC 8:14 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: Come io pensai di farvi del male quando i vostri padri mi provocarono ad ira, dice l’Eterno degli eserciti, e non mi pentii, ZEC 8:15 così di nuovo ho pensato in questi giorni di far del bene a Gerusalemme e alla casa di Guida; non temete! ZEC 8:16 Queste son le cose che dovete fare: dite la verità ciascuno al suo prossimo; fate giustizia, alle vostre porte, secondo verità e per la pace; ZEC 8:17 nessuno macchini in cuor suo alcun male contro il suo prossimo, e non amate il falso giuramento; perché tutte queste cose io le odio, dice l’Eterno”. ZEC 8:18 E la parola dell’Eterno degli eserciti mi vi rivolta in questi termini: ZEC 8:19 “Così parla l’Eterno degli eserciti: il digiuno del quarto, il digiuno del quinto, il digiuno del settimo e il digiuno del decimo mese diventeranno per la casa di Giuda una gioia, un gaudio, delle feste d’esultanza; amate dunque la verità e la pace. ZEC 8:20 Così parla l’Eterno degli eserciti: Verranno ancora dei popoli e gli abitanti di molte città; ZEC 8:21 e gli abitanti dell’una andranno all’altra e diranno: Andiamo, andiamo a implorare il favore dell’Eterno, e a cercare l’Eterno degli eserciti! Anch’io voglio andare! ZEC 8:22 E molti popoli e delle nazioni potenti verranno a cercare l’Eterno degli eserciti a Gerusalemme, e a implorare il favore dell’Eterno. ZEC 8:23 Così parla l’Eterno degli eserciti: In quei giorni avverrà che dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste, e diranno: Noi andremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi”. ZEC 9:1 Oracolo, parola dell’Eterno, contro il paese di Hadrac, e che si ferma sopra Damasco; poiché l’Eterno ha l’occhio su tutti gli uomini e su tutte le tribù d’Israele. ZEC 9:2 Essa si ferma pure sopra Hamath, ai confini di Damasco, su Tiro e Sidone perché son così savie! ZEC 9:3 Tiro s’è costruita una fortezza, ed ha ammassato argento come polvere, e oro come fango di strada. ZEC 9:4 Ecco, l’Eterno s’impadronirà di essa, getterà la sua potenza nel mare, ed essa sarà consumata dal fuoco. ZEC 9:5 Askalon lo vedrà e avrà paura; anche Gaza, e si torcerà dal gran dolore; e così Ekron, perché la sua speranza sarà confusa; e Gaza non avrà più re, e Askalon non sarà più abitata. ZEC 9:6 Dei bastardi abiteranno in Asdod, ed io annienterò l’orgoglio dei Filistei. ZEC 9:7 Ma io toglierò il sangue della bocca del Filisteo e le abominazioni di fra i suoi denti, e anch’egli sarà un residuo per il nostro Dio; sarà come un capo in Giuda, ed Ekron, come il Gebuseo. ZEC 9:8 Ed io m’accamperò attorno alla mia casa per difenderla da ogni esercito, da chi va e viene; e nessun esattor di tributi passerà più da loro; perché ora ho visto con gli occhi miei. ZEC 9:9 Esulta grandemente, o figliuola di Sion, manda gridi d’allegrezza, o figliuola di Gerusalemme; ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d’asina. ZEC 9:10 Io farò sparire i carri da Efraim, i cavalli da Gerusalemme, e gli archi di guerra saranno annientati. Egli parlerà di pace alle nazioni, il suo dominio si estenderà da un mare all’altro, e dal fiume sino alle estremità della terra. ZEC 9:11 E te pure, Israele, a motivo del sangue del tuo patto, io trarrò i tuoi prigionieri dalla fossa senz’acqua. ZEC 9:12 Tornate alla fortezza, o voi prigionieri della speranza! Anch’oggi io ti dichiaro che ti renderò il doppio. ZEC 9:13 Poiché io piego Giuda come un arco, armo l’arco con Efraim, e solleverò i tuoi figliuoli, o Sion, contro i tuoi figliuoli, o Javan, e ti renderò simile alla spada di un prode. ZEC 9:14 L’Eterno apparirà sopra di loro, e la sua freccia partirà come un lampo. Il Signore, l’Eterno, sonerà la tromba, e avanzerà coi turbini del mezzogiorno. ZEC 9:15 L’Eterno degli eserciti li proteggerà; ed essi divoreranno, calpesteranno le pietre di fionda: berranno, schiamazzeranno come eccitati dal vino, e saran pieni come coppe da sacrifizi, come i canti dell’altare. ZEC 9:16 E l’Eterno, il loro Dio, li salverà, in quel giorno, come il gregge del suo popolo; poiché saranno come pietre d’un diadema, che rifulgeranno sulla sua terra. ZEC 9:17 Poiché qual prosperità sarà la loro! e quanta sarà la loro bellezza! Il grano farà crescere i giovani, e il mosto le fanciulle. ZEC 10:1 Chiedete all’Eterno la pioggia nella stagione di primavera! L’Eterno che produce i lampi, darà loro abbondanza di pioggia, ad ognuno erba nel proprio campo. ZEC 10:2 Poiché gl’idoli domestici dicono cose vane, gl’indovini vedono menzogne, i sogni mentiscono e dànno un vano conforto; perciò costoro vanno errando come pecore, sono afflitti, perché non v’è pastore. ZEC 10:3 La mia ira s’è accesa contro i pastori, e io punirò i capri; poiché l’Eterno degli eserciti visita il suo gregge, la casa di Giuda, e ne fa come il suo cavallo d’onore nella battaglia. ZEC 10:4 Da lui uscirà la pietra angolare, da lui il piuolo, da lui l’arco di battaglia, da lui usciranno tutti i capi assieme. ZEC 10:5 E saranno come prodi che calpesteranno il nemico in battaglia, nel fango delle strade; e combatteranno perché l’Eterno è con loro; ma quelli che son montati sui cavalli saran confusi. ZEC 10:6 E io fortificherò la casa di Giuda, e salverò la casa di Giuseppe, e li ricondurrò perché ho pietà di loro; e saranno come se non li avessi mai scacciati, perché io sono l’Eterno, il loro Dio, e li esaudirò. ZEC 10:7 E quelli d’Efraim saranno come un prode, e il loro cuore si rallegrerà come per effetto del vino; i loro figliuoli lo vedranno e si rallegreranno, il loro cuore esulterà nell’Eterno. ZEC 10:8 Io fischierò loro e li raccoglierò, perché io li voglio riscattare; ed essi moltiplicheranno come già moltiplicarono. ZEC 10:9 Io li disseminerò fra i popoli, ed essi si ricorderanno di me nei paesi lontani; e vivranno coi loro figliuoli, e torneranno. ZEC 10:10 Io li farò tornare dal paese d’Egitto, e li raccoglierò dall’Assiria; li farò venire nel paese di Galaad e al Libano, e non vi si troverà posto sufficiente per loro. ZEC 10:11 Egli passerà per il mare della distretta; ma nel mare egli colpirà i flutti, e tutte le profondità del fiume saranno prosciugate; l’orgoglio dell’Assiria sarà abbattuto, e lo scettro d’Egitto sarà tolto via. ZEC 10:12 Io li renderò forti nell’Eterno, ed essi cammineranno nel suo nome, dice l’Eterno. ZEC 11:1 Libano, apri le tue porte, e il fuoco divori i tuoi cedri! ZEC 11:2 Urla, cipresso, perché il cedro è caduto, e gli alberi magnifici son devastati! Urlate, querce di Basan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta! ZEC 11:3 S’odono i lamenti de’ pastori perché la loro magnificenza è devastata; s’ode il ruggito dei leoncelli perché le rive lussureggianti del Giordano son devastate. ZEC 11:4 Così parla l’Eterno, il mio Dio: “Pasci le mie pecore destinate al macello, ZEC 11:5 che i compratori uccidono senza rendersi colpevoli, e delle quali i venditori dicono: Sia benedetto l’Eterno! Io m’arricchisco, e che i loro pastori non risparmiano affatto. ZEC 11:6 Poiché io non risparmierò più gli abitanti del paese, dice l’Eterno, anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balìa del suo prossimo e in balìa del suo re; essi schiacceranno il paese, e io non libererò alcun dalle lor mani. ZEC 11:7 Allora io mi misi a pascere le pecore destinate al macello, e perciò le più misere del gregge; e mi presi due verghe; chiamai l’una Favore e l’altra Vincoli, e mi misi a pascere il gregge. ZEC 11:8 E sterminai i tre pastori in un mese; l’anima mia perdette la pazienza con loro, e anche l’anima loro m’avea preso a sdegno. ZEC 11:9 E io dissi: “Non vi pascerò più; la moribonda muoia, quella che sta per perire perisca, e quelle che restano, divorino l’una la carne dell’altra”. ZEC 11:10 E presi la mia verga Favore e la spezzai, per annullare il patto che avevo stretto con tutti i popoli. ZEC 11:11 E quello fu annullato in quel giorno; e le pecore più misere del gregge che m’osservavano, conobbero che quella era la parola dell’Eterno. ZEC 11:12 E io dissi loro: “Se vi par bene, datemi il mio salario; se no, lasciate stare”. Ed essi mi pesarono il mio salario; trenta sicli d’argento. ZEC 11:13 E l’Eterno mi disse: “Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo, al quale m’hanno stimato!” E io presi i trenta sicli d’argento, e li gettai nella casa dell’Eterno per il vasaio. ZEC 11:14 Poi spezzai l’altra verga Vincoli, per rompere la fratellanza fra Guida e Israele. ZEC 11:15 E l’Eterno mi disse: “Prenditi anche gli arnesi d’un pastore insensato. ZEC 11:16 Perché, ecco, io susciterò nel paese un pastore che non si curerà delle pecore che periscono, non cercherà le disperse, non guarirà le ferite, non nutrirà quelle che stanno in piè, ma mangerà la carne delle grasse, e strapperà loro fino le unghie”. ZEC 11:17 Guai al pastore da nulla, che abbandona il gregge! La spada gli colpirà il braccio e l’occhio destro. Il braccio gli seccherà del tutto, e l’occhio destro gli si spegnerà interamente. ZEC 12:1 Oracolo, parola dell’Eterno, riguardo a Israele. Parola dell’Eterno che ha disteso i cieli e fondata la terra, e che ha formato lo spirito dell’uomo dentro di lui: ZEC 12:2 Ecco, io farò di Gerusalemme una coppa di stordimento per tutti i popoli all’intorno; e questo concernerà anche Giuda, quando si cingerà d’assedio Gerusalemme. ZEC 12:3 E in quel giorno avverrà che io farò di Gerusalemme una pietra pesante per tutti i popoli; tutti quelli che se la caricheranno addosso ne saranno malamente feriti, e tutte le nazioni della terra s’aduneranno contro di lei. ZEC 12:4 In quel giorno, dice l’Eterno, io colpirò di smarrimento tutti i cavalli, e di delirio quelli che li montano; io aprirò i miei occhi sulla casa di Giuda, ma colpirò di cecità tutti i cavalli dei popoli. ZEC 12:5 E i capi di Giuda diranno in cuor loro: “Gli abitanti di Gerusalemme son la mia forza nell’Eterno degli eserciti, loro Dio”. ZEC 12:6 In quel giorno, io renderò i capi di Giuda come un braciere ardente in mezzo a delle legna, come una torcia accesa in mezzo a dei covoni; essi divoreranno a destra e a sinistra tutti i popoli d’ogn’intorno; e Gerusalemme sarà ancora abitata nel suo proprio luogo, a Gerusalemme. ZEC 12:7 L’Eterno salverà prima le tende di Giuda, perché la gloria della casa di Davide e la gloria degli abitanti di Gerusalemme non s’innalzi al disopra di Giuda. ZEC 12:8 In quel giorno l’Eterno proteggerà gli abitanti di Gerusalemme; e colui che fra loro vacilla sarà in quel giorno come Davide, e la casa di Davide sarà come Dio, come l’angelo dell’Eterno davanti a loro. ZEC 12:9 E in quel giorno avverrà che io avrò cura di distruggere tutte le nazioni che verranno contro Gerusalemme. ZEC 12:10 E spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; ed essi riguarderanno a me, a colui ch’essi hanno trafitto, e ne faran cordoglio come si fa cordoglio per un figliuolo unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito. ZEC 12:11 In quel giorno vi sarà un gran lutto in Gerusalemme, pari al lutto di Hadadrimmon nella valle di Meghiddon. ZEC 12:12 E il paese farà cordoglio, ogni famiglia da sé; la famiglia della casa di Davide da sé, e le loro mogli da sé; la famiglia della casa di Nathan da sé, e le loro mogli da sé; ZEC 12:13 la famiglia della casa di Levi da sé, le loro mogli da sé; la famiglia degli Scimeiti da sé, e le loro mogli da sé; ZEC 12:14 tutte le famiglie rimaste ognuna da sé, e le mogli da sé. ZEC 13:1 In quel giorno vi sarà una fonte aperta per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l’impurità. ZEC 13:2 E in quel giorno avverrà, dice l’Eterno degli eserciti, che io sterminerò dal paese i nomi degli idoli, e non se ne farà più menzione; e i profeti pure, e gli spiriti immondi farò sparire dal paese. ZEC 13:3 E avverrà, che se qualcuno farà ancora il profeta, suo padre e sua madre che l’hanno generato gli diranno: “Tu non vivrai, perché dici delle menzogne nel nome dell’Eterno”; e suo padre e sua madre che l’hanno generato lo trafiggeranno perché fa il profeta. ZEC 13:4 E in quel giorno avverrà che i profeti avranno vergogna, ognuno della visione che proferiva quando profetava; e non si metteranno più il mantello di pelo per mentire. ZEC 13:5 E ognuno d’essi dirà: “Io non son profeta; sono un coltivatore del suolo; qualcuno mi comprò fin dalla mia giovinezza”. ZEC 13:6 E gli si dirà: “Che son quelle ferite che hai nelle mani?” Ed egli risponderà: “Son le ferite che ho ricevuto nella casa dei miei amici”. ZEC 13:7 Dèstati, o spada, contro il mio pastore, e contro l’uomo che mi è compagno! Dice l’Eterno degli eserciti. Colpisci il pastore, e sian disperse le pecore! Ma io volgerò la mia mano sui piccoli. ZEC 13:8 E in tutto il paese avverrà, dice l’Eterno, che i due terzi vi saranno sterminati, periranno ma l’altro terzo vi sarà lasciato. ZEC 13:9 E metterò quel terzo nel fuoco e lo affinerò come si affina l’argento, lo proverò come si prova l’oro; essi invocheranno il mio nome e io li esaudirò; io dirò: “E’ il mio popolo! Ed esso dirà: “L’Eterno è il mio Dio!” ZEC 14:1 Ecco vien un giorno dell’Eterno, in cui le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. ZEC 14:2 Io adunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme, e la città sarà presa, le case saranno saccheggiate, e le donne violate; la metà della città andrà in cattività, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città. ZEC 14:3 Poi l’Eterno si farà innanzi e combatterà contro quelle nazioni, com’egli combatté, le tante volte, il dì della battaglia. ZEC 14:4 I suoi piedi si poseranno in quel giorno sul monte degli Ulivi ch’è dirimpetto a Gerusalemme a levante, e il monte degli Ulivi si spaccherà per il mezzo, da levante a ponente, sì da formare una gran valle, e metà del monte si ritirerà verso settentrione, e l’altra metà verso mezzogiorno. ZEC 14:5 E voi fuggirete per la valle de’ miei monti, poiché la valle de’ monti s’estenderà fino ad Atsal; fuggirete, come fuggiste davanti al terremoto ai giorni di Uzzia, re di Giuda; e l’Eterno, il mio Dio, verrà, e tutti i suoi santi con lui. ZEC 14:6 E in quel giorno avverrà che non vi sarà più luce; gli astri brillanti ritireranno il loro splendore. ZEC 14:7 Sarà un giorno unico, conosciuto dall’Eterno; non sarà né giorno né notte, ma in sulla sera vi sarà luce. ZEC 14:8 E in quel giorno avverrà che delle acque vive usciranno da Gerusalemme; metà delle quali volgerà verso il mare orientale, e metà verso il mare occidentale, tanto d’estate quanto d’inverno. ZEC 14:9 E l’Eterno sarà re di tutta la terra; in quel giorno l’Eterno sarà l’unico, e unico sarà il suo nome. ZEC 14:10 Tutto il paese sarà mutato in pianura da Gheba a Rimmon a mezzogiorno di Gerusalemme; e Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo, dalla porta di Beniamino al luogo della prima porta, la porta degli angoli, e dalla torre di Hananeel agli strettoi del re. ZEC 14:11 E la gente abiterà in essa, e non ci sarà più nulla di votato allo sterminio, e Gerusalemme se ne starà al sicuro. ZEC 14:12 E questa sarà la piaga con la quale l’Eterno colpirà tutti i popoli che avran mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, gli occhi si struggeranno loro nelle orbite, la lor lingua si consumerà nella lor bocca. ZEC 14:13 E avverrà in quel giorno che vi sarà tra loro un gran tumulto prodotto dall’Eterno; ognun d’essi afferrerà la mano dell’altro, e la mano dell’uno si leverà contro la mano dell’altro. ZEC 14:14 E Giuda stesso combatterà contro Gerusalemme; e le ricchezze di tutte le nazioni all’intorno saranno ammassate: oro, argento, vesti in grande abbondanza. ZEC 14:15 E la piaga che colpirà i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie che saranno in quegli accampamenti, sarà simile a quell’altra piaga. ZEC 14:16 E avverrà che tutti quelli che saran rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno d’anno in anno a prostrarsi davanti al Re, all’Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne. ZEC 14:17 E quanto a quelli delle famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme per prostrarsi davanti al re, all’Eterno degli eserciti, non cadrà pioggia su loro. ZEC 14:18 E se la famiglia d’Egitto non sale e non viene, neppur su lei ne cadrà; sarà colpita dalla piaga con cui l’Eterno colpirà le nazioni che non saliranno a celebrare le festa delle Capanne. ZEC 14:19 Tale sarà la punizione dell’Egitto, e la punizione di tutte le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle Capanne. ZEC 14:20 In quel giorno si leggerà sui sonagli dei cavalli: SANTITA’ ALL’ETERNO! E le caldaie nella casa dell’Eterno saranno come i bacini davanti all’altare. ZEC 14:21 Ogni caldaia in Gerusalemme ed in Giuda sarà consacrata all’Eterno degli eserciti; tutti quelli che offriranno sacrifizi ne verranno a prendere per cuocervi le carni; e in quel giorno non vi saran più Cananei nella casa dell’Eterno degli eserciti. MAL 1:1 Oracolo, parola dell’Eterno, rivolta a Israele per mezzo di Malachia. MAL 1:2 Io v’ho amati, dice l’Eterno; e voi dite: “In che ci hai tu amati?” Esaù non era egli fratello di Giacobbe? Dice l’Eterno; e nondimeno io ho amato Giacobbe, MAL 1:3 e ho odiato Esaù, ho fatto de’ suoi monti una desolazione, ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto. MAL 1:4 Se Edom dice: “Noi siamo stati atterrati, ma torneremo e riedificheremo i luoghi ridotti in ruina”, così parla l’Eterno degli eserciti: Essi edificheranno, ma io distruggerò; e saran chiamati Territorio della nequizia, e “Popolo contro il quale l’Eterno è indignato per sempre”. MAL 1:5 E i vostri occhi lo vedranno, e voi direte: L’Eterno è magnificato oltre i confini di Israele. MAL 1:6 Un figlio onora suo padre, e un servo il suo Signore; se dunque io son padre, dov’è l’onore che m’è dovuto? E se son Signore, dov’è il timore che m’appartiene? Dice l’Eterno degli eserciti a voi, o sacerdoti, che sprezzate il mio nome, e che pur dite: “In che abbiamo sprezzato il tuo nome?” MAL 1:7 Voi offrite sul mio altare cibi contaminati, e dite: “In che t’abbiam contaminato?” L’avete fatto col dire: “La mensa dell’Eterno è spregevole”. MAL 1:8 Quand’offrite una bestia cieca per immolarla non è male? quando ne offrite una zoppa o malata, non è male? Presentala dunque al tuo governatore! Te ne sarà egli grato? Avrà egli de’ riguardi per la tua persona? dice l’Eterno degli eserciti. MAL 1:9 Ora dunque, implorate pure il favore di Dio, perch’egli abbia pietà di noi! Sono le vostre mani quelle che han fatto ciò; e avrebbe egli, riguardo alla persona di alcuno di voi? dice l’Eterno degli eserciti. MAL 1:10 Oh ci fosse pur qualcuno di voi che chiudesse le porte! Voi non accendereste invano il fuoco sul mio altare! Io non prendo alcun piacere in voi, dice l’Eterno degli eserciti, e le offerte delle vostre mani io non le gradisco. MAL 1:11 Poiché dal sol levante fino al ponente grande è il mio nome fra le nazioni, e in ogni luogo s’offrono al mio nome profumo e oblazioni pure; poiché grande è il mio nome fra le nazioni, dice l’Eterno degli eserciti. MAL 1:12 Ma voi lo profanate, col dire: “La mensa dell’Eterno è contaminata, e ciò che rende, come alimento, è cosa di nessun conto”. MAL 1:13 Voi dite pure: “Ah, che fatica!” e la trattate con disprezzo, dice l’Eterno degli eserciti. E menate vittime rubate, zoppe o malate, e queste sono le offerte che fate! Potrei io gradirle dalle vostre mani? dice l’Eterno. MAL 1:14 Maledetto il fraudolento che ha nel suo gregge un maschio, e vota e offre in sacrifizio all’Eterno una bestia difettosa! Poiché io sono un re grande, dice l’Eterno degli eserciti, e il mio nome è tremendo fra le nazioni. MAL 2:1 E ora, questo comandamento è per voi, o sacerdoti! MAL 2:2 Se non date ascolto, se non prendete a cuore di dar gloria al mio nome, dice l’Eterno degli eserciti, io manderò su voi la maledizione, e maledirò le vostre benedizioni; sì, già le ho maledette perché non prendete la cosa a cuore. MAL 2:3 Ecco, io sgriderò le vostre semente perché non producano, vi getterò degli escrementi in faccia, gli escrementi delle vittime offerte nelle vostre feste, e voi sarete portati fuori con essi. MAL 2:4 Allora saprete ch’io v’ho mandato questo comandamento affinché il mio patto con Levi sussista, dice l’Eterno degli eserciti. MAL 2:5 Il mio patto con lui era un patto di vita e di pace, cose ch’io gli detti, perché mi temesse; ed ei mi temette, e tremò dinanzi al mio nome. MAL 2:6 La legge di verità era nella sua bocca, e non si trovava perversità sulle sue labbra; camminava con me nella pace e nella rettitudine, e molti ne ritrasse dall’iniquità. MAL 2:7 Poiché le labbra del sacerdote son le guardiane della scienza, e dalla sua bocca uno cerca la legge, perch’egli è il messaggero dell’Eterno degli eserciti. MAL 2:8 Ma voi vi siete sviati, avete fatto intoppar molti nella legge, avete violato il patto di Levi, dice l’Eterno degli eserciti. MAL 2:9 E io pure vi rendo spregevoli e abietti agli occhi di tutto il popolo, perché non osservate le mie vie, e avete de’ riguardi personali quando applicate la legge. MAL 2:10 Non abbiam noi tutti uno stesso padre? Non ci ha creati uno stesso Dio? Perché dunque siamo perfidi l’uno verso l’altro profanando il patto dei nostri padri? MAL 2:11 Giuda agisce perfidamente, e l’abominazione si commette in Israele e in Gerusalemme; perché Giuda profana ciò ch’è santo all’Eterno, ciò ch’Egli ama, e sposa figliuole di dèi stranieri. MAL 2:12 A colui che fa questo l’Eterno sterminerà dalle tende di Giacobbe chi veglia e chi risponde, e chi offre l’oblazione all’Eterno degli eserciti! MAL 2:13 Ed ecco un’altra cosa che voi fate: coprite l’altare dell’Eterno di lacrime, di pianto e di gemiti, in guisa ch’egli non bada più alle offerte e non le accetta con gradimento dalle vostre mani. MAL 2:14 Eppure dite: “Perché?” Perché l’Eterno è testimonio fra te e la moglie della tue giovinezza, verso la quali ti conduci perfidamente, bench’ella sia la tua compagna, la moglie alla quale sei legato da un patto. MAL 2:15 Ma, direte voi, non ve n’è uno che fece così? E nondimeno, lo spirito rimase in lui. Ma perché quell’uno lo fece? Perché cercava la progenie promessagli da Dio. Badate dunque allo spirito vostro, e niuno agisca perfidamente verso la moglie della sua giovinezza. MAL 2:16 Poiché io odio il ripudio, dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele; e chi ripudia copre di violenza la sua veste, dice l’Eterno degli eserciti. Badate dunque allo spirito vostro, e non agite perfidamente. MAL 2:17 Voi stancate l’Eterno con le vostre parole, eppur dite: “In che lo stanchiamo noi?” In questo, che dite: “Chiunque fa il male è gradito all’Eterno, il quale prende piacere in lui!” o quando dite: “Dov’è l’Iddio di giustizia?” MAL 3:1 Ecco, io vi mando il mio messaggero; egli preparerà la via davanti a me. E subito il Signore, che voi cercate, l’Angelo del patto, che voi bramate, entrerà nel suo tempio. Ecco ei viene, dice l’Eterno degli eserciti; MAL 3:2 e chi potrà sostenere il giorno della sua venuta? Chi potrà rimanere in piè quand’egli apparirà? Poich’egli è come un fuoco d’affinatore, come la potassa dei lavatori di panni. MAL 3:3 Egli si sederà, affinando e purificando l’argento; e purificherà i figliuoli di Levi, e li depurerà come si fa dell’oro e dell’argento, ed essi offriranno all’Eterno offerte con giustizia. MAL 3:4 Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradevole all’Eterno, come ne’ giorni antichi, come negli anni di prima. MAL 3:5 E io m’accosterò a voi per il giudizio, e, senza indugio, io sarò testimonio contro gl’incantatori, contro gli adulteri, contro quelli che giurano il falso, contro quelli che frodano l’operaio del suo salario, che opprimono la vedova e l’orfano, che fanno torto allo straniero, e non temono me, dice l’Eterno degli eserciti. MAL 3:6 Poiché io, l’Eterno, non muto; e perciò voi, o figliuoli di Giacobbe, non siete consumati. MAL 3:7 Fin dai giorni de’ vostri padri voi vi siete scostati dalle mie prescrizioni, e non le avete osservate. Tornate a me, ed io tornerò a voi, dice l’Eterno degli eserciti. Ma voi dite: “In che dobbiam tornare?” MAL 3:8 L’uomo dev’egli derubare Iddio? Eppure voi mi derubate. Ma voi dite: “In che t’abbiam noi derubato?” Nelle decime e nelle offerte. MAL 3:9 Voi siete colpiti di maledizione, perché mi derubate, voi, tutta quanta la nazione! MAL 3:10 Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla. MAL 3:11 E, per amor vostro, io minaccerò l’insetto divoratore; ed egli non distruggerà più i frutti del vostro suolo, e la vostra vigna non abortirà più nella campagna, dice l’Eterno degli eserciti. MAL 3:12 E tutte le nazioni vi diranno beati, perché sarete un paese di delizie, dice l’Eterno degli eserciti. MAL 3:13 Voi usate parole dure contro di me, dice l’Eterno. Eppure voi dite: “Che abbiam detto contro di te?” MAL 3:14 Voi avete detto: “E’ vano servire Iddio; e che abbiam guadagnato a osservare le sue prescrizioni, e ad andare vestiti a lutto a motivo dell’Eterno degli eserciti? MAL 3:15 Ora dunque noi proclamiam beati i superbi; sì, quelli che operano malvagiamente prosperano; sì, tentano Dio, e scampano!” MAL 3:16 Allora quelli che temono l’Eterno si son parlati l’un all’altro e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome. MAL 3:17 Essi saranno, nel giorno ch’io preparo, saranno la mia proprietà particolare, dice l’Eterno degli eserciti; e io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve. MAL 3:18 E voi vedrete di nuovo la differenza che v’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve. MAL 4:1 Poiché, ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti i superbi e chiunque opera empiamente saranno come stoppia; e il giorno che viene li divamperà, dice l’Eterno degli eserciti, e non lascerà loro né radice né ramo. MAL 4:2 Ma per voi che temete il mio nome si leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali; e voi uscirete e salterete, come vitelli di stalla. MAL 4:3 E calpesterete gli empi, perché saran come cenere sotto la pianta de’ vostri piedi, nel giorno ch’io preparo, dice l’Eterno degli eserciti. MAL 4:4 Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi in Horeb, per tutto Israele, leggi e prescrizioni. MAL 4:5 Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole. MAL 4:6 Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli, e il cuore dei figliuoli verso i padri, ond’io, venendo, non abbia a colpire il paese di sterminio. MAT 1:1 Genealogia di Gesù Cristo figliuolo di Davide, figliuolo d’Abramo. MAT 1:2 Abramo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli; MAT 1:3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram; MAT 1:4 Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon; MAT 1:5 Salmon generò Booz da Rahab; Booz generò Obed da Ruth; Obed generò Iesse, MAT 1:6 e Iesse generò Davide, il re. E Davide generò Salomone da quella ch’era stata moglie d’Uria; MAT 1:7 Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa; MAT 1:8 Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Uzzia; MAT 1:9 Uzzia generò Ioatam; Ioatam generò Achaz; Achaz generò Ezechia; MAT 1:10 Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; MAT 1:11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. MAT 1:12 E dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel; Salatiel generò Zorobabel; MAT 1:13 Zorobabel generò Abiud; Abiud generò Eliachim; Eliachim generò Azor; MAT 1:14 Azor generò Sadoc; Sadoc generò Achim; Achim generò Eliud; MAT 1:15 Eliud generò Eleazaro; Eleazaro generò Mattan; Mattan generò Giacobbe; MAT 1:16 Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo. MAT 1:17 Così da Abramo fino a Davide sono in tutto quattordici generazioni; e da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni. MAT 1:18 Or la nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe; e prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo. MAT 1:19 E Giuseppe, suo marito, essendo uomo giusto e non volendo esporla ad infamia, si propose di lasciarla occultamente. MAT 1:20 Ma mentre avea queste cose nell’animo, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: Giuseppe, figliuol di Davide, non temere di prender teco Maria tua moglie; perché ciò che in lei è generato, è dallo Spirito Santo. MAT 1:21 Ed ella partorirà un figliuolo, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati. MAT 1:22 Or tutto ciò avvenne, affinché si adempiesse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: MAT 1:23 Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figliuolo, al quale sarà posto nome Emmanuele, che, interpretato, vuol dire: “Iddio con noi”. MAT 1:24 E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli avea comandato, e prese con sé sua moglie; MAT 1:25 e non la conobbe finch’ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù. MAT 2:1 Or essendo Gesù nato in Betleem di Giudea, ai dì del re Erode, ecco dei magi d’Oriente arrivarono in Gerusalemme, dicendo: MAT 2:2 Dov’è il re de’ Giudei che è nato? Poiché noi abbiam veduto la sua stella in Oriente e siam venuti per adorarlo. MAT 2:3 Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. MAT 2:4 E radunati tutti i capi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informò da loro dove il Cristo dovea nascere. MAT 2:5 Ed essi gli dissero: In Betleem di Giudea; poiché così è scritto per mezzo del profeta: MAT 2:6 E tu, Betleem, terra di Giuda, non sei punto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un Principe, che pascerà il mio popolo Israele. MAT 2:7 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparita; MAT 2:8 e mandandoli a Betleem, disse loro: Andate e domandate diligentemente del fanciullino; e quando lo avrete trovato, fatemelo sapere, affinché io pure venga ad adorarlo. MAT 2:9 Essi dunque, udito il re, partirono; ed ecco la stella che aveano veduta in Oriente, andava dinanzi a loro, finché, giunta al luogo dov’era il fanciullino, vi si fermò sopra. MAT 2:10 Ed essi, veduta la stella, si rallegrarono di grandissima allegrezza. MAT 2:11 Ed entrati nella casa, videro il fanciullino con Maria sua madre; e prostratisi, lo adorarono; ed aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. MAT 2:12 Poi, essendo stati divinamente avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, per altra via tornarono al loro paese. MAT 2:13 Partiti che furono, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: Lèvati, prendi il fanciullino e sua madre, e fuggi in Egitto, e sta’ quivi finch’io non tel dica; perché Erode cercherà il fanciullino per farlo morire. MAT 2:14 Egli dunque, levatosi, prese di notte il fanciullino e sua madre, e si ritirò in Egitto; MAT 2:15 ed ivi stette fino alla morte di Erode, affinché si adempiesse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta: Fuor d’Egitto chiamai il mio figliuolo. MAT 2:16 Allora Erode, vedutosi beffato dai magi, si adirò gravemente, e mandò ad uccidere tutti i maschi ch’erano in Betleem e in tutto il suo territorio dall’età di due anni in giù, secondo il tempo del quale s’era esattamente informato dai magi. MAT 2:17 Allora si adempié quello che fu detto per bocca del profeta Geremia: MAT 2:18 Un grido è stato udito in Rama; un pianto ed un lamento grande: Rachele piange i suoi figliuoli e ricusa d’esser consolata, perché non sono più. MAT 2:19 Ma dopo che Erode fu morto, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto, e gli disse: MAT 2:20 Lèvati, prendi il fanciullino e sua madre, e vattene nel paese d’Israele; perché son morti coloro che cercavano la vita del fanciullino. MAT 2:21 Ed egli, levatosi, prese il fanciullino e sua madre ed entrò nel paese d’Israele. MAT 2:22 Ma udito che in Giudea regnava Archelao invece d’Erode, suo padre, temette d’andar colà; ed essendo stato divinamente avvertito in sogno, si ritirò nelle parti della Galilea, MAT 2:23 e venne ad abitare in una città detta Nazaret, affinché si adempiesse quello ch’era stato detto dai profeti, ch’egli sarebbe chiamato Nazareno. MAT 3:1 Or in que’ giorni comparve Giovanni il Battista, predicando nel deserto della Giudea e dicendo: MAT 3:2 Ravvedetevi, poiché il regno de’ cieli è vicino. MAT 3:3 Di lui parlò infatti il profeta Isaia quando disse: V’è una voce d’uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri. MAT 3:4 Or esso Giovanni aveva il vestimento di pelo di cammello ed una cintura di cuoio intorno a’ fianchi; ed il suo cibo erano locuste e miele selvatico. MAT 3:5 Allora Gerusalemme e tutta la Giudea e tutto il paese d’intorno al Giordano presero ad accorrere a lui; MAT 3:6 ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. MAT 3:7 Ma vedendo egli molti dei Farisei e dei Sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Razza di vipere, chi v’ha insegnato a fuggir dall’ira a venire? MAT 3:8 Fate dunque de’ frutti degni del ravvedimento. MAT 3:9 E non pensate di dir dentro di voi: Abbiamo per padre Abramo; perché io vi dico che Iddio può da queste pietre far sorgere de’ figliuoli ad Abramo. MAT 3:10 E già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sta per esser tagliato e gittato nel fuoco. MAT 3:11 Ben vi battezzo io con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, ed io non son degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con fuoco. MAT 3:12 Egli ha il suo ventilabro in mano, e netterà interamente l’aia sua, e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile. MAT 3:13 Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per esser da lui battezzato. MAT 3:14 Ma questi vi si opponeva dicendo: Son io che ho bisogno d’esser battezzato da te, e tu vieni a me? MAT 3:15 Ma Gesù gli rispose: Lascia fare per ora; poiché conviene che noi adempiamo così ogni giustizia. Allora Giovanni lo lasciò fare. MAT 3:16 E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell’acqua; ed ecco i cieli s’apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venir sopra lui. MAT 3:17 Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto. Matteo Capitolo 4 MAT 4:1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito su nel deserto, per esser tentato dal diavolo. MAT 4:2 E dopo che ebbe digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. MAT 4:3 E il tentatore, accostatosi, gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, di’ che queste pietre divengan pani. MAT 4:4 Ma egli rispondendo disse: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio. MAT 4:5 Allora il diavolo lo menò seco nella santa città e lo pose sul pinnacolo del tempio, MAT 4:6 e gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordine di suoi angeli intorno a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra. MAT 4:7 Gesù gli disse: Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo. MAT 4:8 Di nuovo il diavolo lo menò seco sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la lor gloria, e gli disse: MAT 4:9 Tutte queste cose io te le darò, se, prostrandoti, tu mi adori. MAT 4:10 Allora Gesù gli disse: Va’, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto. MAT 4:11 Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli vennero a lui e lo servivano. MAT 4:12 Or Gesù, avendo udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò in Galilea. MAT 4:13 E, lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum, città sul mare, ai confini di Zabulon e di Neftali, MAT 4:14 affinché si adempiesse quello ch’era stato detto dal profeta Isaia: MAT 4:15 Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, la Galilea dei Gentili, MAT 4:16 il popolo che giaceva nelle tenebre, ha veduto una gran luce; su quelli che giacevano nella contrada e nell’ombra della morte, una luce s’è levata. MAT 4:17 Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: Ravvedetevi, perché il regno de’ cieli è vicino. MAT 4:18 Or passeggiando lungo il mare della Galilea, egli vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare; poiché erano pescatori. MAT 4:19 E disse loro: Venite dietro a me, e vi farò pescatori d’uomini. MAT 4:20 Ed essi, lasciate prontamente le reti, lo seguirono. MAT 4:21 E passato più oltre, vide due altri fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, i quali nella barca, con Zebedeo loro padre, rassettavano le reti; e li chiamò. MAT 4:22 Ed essi, lasciata subito la barca e il padre loro, lo seguirono. MAT 4:23 E Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l’evangelo del Regno, sanando ogni malattia ed ogni infermità fra il popolo. MAT 4:24 E la sua fama si sparse per tutta la Siria; e gli recarono tutti i malati colpiti da varie infermità e da vari dolori, indemoniati, lunatici, paralitici; ed ei li guarì. MAT 4:25 E grandi folle lo seguirono dalla Galilea e dalla Decapoli e da Gerusalemme e dalla Giudea e d’oltre il Giordano. MAT 5:1 E Gesù, vedendo le folle, salì sul monte; e postosi a sedere, i suoi discepoli si accostarono a lui. MAT 5:2 Ed egli, aperta la bocca, li ammaestrava dicendo: MAT 5:3 Beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno de’ cieli. MAT 5:4 Beati quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati. MAT 5:5 Beati i mansueti, perché essi erederanno la terra. MAT 5:6 Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati. MAT 5:7 Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta. MAT 5:8 Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Iddio. MAT 5:9 Beati quelli che s’adoperano alla pace, perché essi saran chiamati figliuoli di Dio. MAT 5:10 Beati i perseguitati per cagion di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. MAT 5:11 Beati voi, quando v’oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia. MAT 5:12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande ne’ cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi. MAT 5:13 Voi siete il sale della terra; ora, se il sale diviene insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non ad esser gettato via e calpestato dagli uomini. MAT 5:14 Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può rimaner nascosta; MAT 5:15 e non si accende una lampada per metterla sotto il moggio; anzi la si mette sul candeliere ed ella fa lume a tutti quelli che sono in casa. MAT 5:16 Così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è ne’ cieli. MAT 5:17 Non pensate ch’io sia venuto per abolire la legge od i profeti; io son venuto non per abolire ma per compire: MAT 5:18 poiché io vi dico in verità che finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto. MAT 5:19 Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti ed avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno de’ cieli; ma chi li avrà messi in pratica ed insegnati, esso sarà chiamato grande nel regno dei cieli. MAT 5:20 Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e de’ Farisei, voi non entrerete punto nel regno dei cieli. MAT 5:21 Voi avete udito che fu detto agli antichi: Non uccidere, e Chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale; MAT 5:22 ma io vi dico: Chiunque s’adira contro al suo fratello, sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto al suo fratello “raca”, sarà sottoposto al Sinedrio; e chi gli avrà detto “pazzo”, sarà condannato alla geenna del fuoco. MAT 5:23 Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull’altare, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, MAT 5:24 lascia quivi la tua offerta dinanzi all’altare, e va’ prima a riconciliarti col tuo fratello; e poi vieni ad offrir la tua offerta. MAT 5:25 Fa’ presto amichevole accordo col tuo avversario mentre sei ancora per via con lui; che talora il tuo avversario non ti dia in man del giudice, e il giudice in man delle guardie, e tu sii cacciato in prigione. MAT 5:26 Io ti dico in verità che di là non uscirai, finché tu non abbia pagato l’ultimo quattrino. MAT 5:27 Voi avete udito che fu detto: Non commettere adulterio. MAT 5:28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. MAT 5:29 Ora, se l’occhio tuo destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; poiché val meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, e non sia gettato l’intero tuo corpo nella geenna. MAT 5:30 E se la tua man destra ti fa cadere in peccato, mozzala e gettala via da te; poiché val meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, e non vada l’intero tuo corpo nella geenna. MAT 5:31 Fu detto: Chiunque ripudia sua moglie, le dia l’atto del divorzio. MAT 5:32 Ma io vi dico: Chiunque manda via la moglie, salvo che per cagion di fornicazione, la fa essere adultera; e chiunque sposa colei ch’è mandata via, commette adulterio. MAT 5:33 Avete udito pure che fu detto agli antichi: Non ispergiurare, ma attieni al Signore i tuoi giuramenti. MAT 5:34 Ma io vi dico: Del tutto non giurate, né per il cielo, perché è il trono di Dio; MAT 5:35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. MAT 5:36 Non giurar neppure per il tuo capo, poiché tu non puoi fare un solo capello bianco o nero. MAT 5:37 Ma sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più vien dal maligno. MAT 5:38 Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. MAT 5:39 Ma io vi dico: Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; MAT 5:40 ed a chi vuol litigar teco e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. MAT 5:41 E se uno ti vuol costringere a far seco un miglio, fanne con lui due. MAT 5:42 Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un imprestito, non voltar le spalle. MAT 5:43 Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico. MAT 5:44 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, MAT 5:45 affinché siate figliuoli del Padre vostro che è nei cieli; poiché Egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. MAT 5:46 Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno anche i pubblicani lo stesso? MAT 5:47 E se fate accoglienza soltanto ai vostri fratelli, che fate di singolare? Non fanno anche i pagani altrettanto? MAT 5:48 Voi dunque siate perfetti, com’è perfetto il Padre vostro celeste. Matteo Capitolo 6 MAT 6:1 Guardatevi dal praticare la vostra giustizia nel cospetto degli uomini per esser osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli. MAT 6:2 Quando dunque fai limosina, non far sonar la tromba dinanzi a te, come fanno gl’ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno. MAT 6:3 Ma quando tu fai limosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, MAT 6:4 affinché la tua limosina si faccia in segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. MAT 6:5 E quando pregate, non siate come gl’ipocriti; poiché essi amano di fare orazione stando in piè nelle sinagoghe e ai canti delle piazze per esser veduti dagli uomini. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno. MAT 6:6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l’uscio fa’ orazione al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. MAT 6:7 E nel pregare non usate soverchie dicerie come fanno i pagani, i quali pensano d’essere esauditi per la moltitudine delle loro parole. MAT 6:8 Non li rassomigliate dunque, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. MAT 6:9 Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; MAT 6:10 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo. MAT 6:11 Dacci oggi il nostro pane cotidiano; MAT 6:12 e rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; MAT 6:13 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. MAT 6:14 Poiché se voi perdonate agli uomini i loro falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; MAT 6:15 ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri falli. MAT 6:16 E quando digiunate, non siate mesti d’aspetto come gl’ipocriti; poiché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno. MAT 6:17 Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e làvati la faccia, MAT 6:18 affinché non apparisca agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. MAT 6:19 Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano; MAT 6:20 ma fatevi tesori in cielo, ove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sconficcano né rubano. MAT 6:21 Perché dov’è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore. MAT 6:22 La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque l’occhio tuo è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato; MAT 6:23 ma se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, esse tenebre quanto grandi saranno! MAT 6:24 Niuno può servire a due padroni; perché o odierà l’uno ed amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. MAT 6:25 Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il vostro corpo di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? MAT 6:26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutrisce. Non siete voi assai più di loro? MAT 6:27 E chi di voi può con la sua sollecitudine aggiungere alla sua statura pure un cubito? MAT 6:28 E intorno al vestire, perché siete con ansietà solleciti? Considerate come crescono i gigli della campagna; essi non faticano e non filano; MAT 6:29 eppure io vi dico che nemmeno Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. MAT 6:30 Or se Iddio riveste in questa maniera l’erba de’ campi che oggi è e domani è gettata nel forno, non vestirà Egli molto più voi, o gente di poca fede? MAT 6:31 Non siate dunque con ansietà solleciti, dicendo: Che mangeremo? che berremo? o di che ci vestiremo? MAT 6:32 Poiché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; e il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. MAT 6:33 Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. MAT 6:34 Non siate dunque con ansietà solleciti del domani; perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. MAT 7:1 Non giudicate acciocché non siate giudicati; MAT 7:2 perché col giudicio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura onde misurate, sarà misurato a voi. MAT 7:3 E perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo? MAT 7:4 Ovvero, come potrai tu dire al tuo fratello: Lascia ch’io ti tragga dall’occhio il bruscolo, mentre ecco la trave è nell’occhio tuo? MAT 7:5 Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo dall’occhio del tuo fratello. MAT 7:6 Non date ciò ch’è santo ai cani e non gettate le vostre perle dinanzi ai porci, che talora non le pestino co’ piedi e rivolti contro a voi non vi sbranino. MAT 7:7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto; MAT 7:8 perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. MAT 7:9 E qual è l’uomo fra voi, il quale, se il figliuolo gli chiede un pane gli dia una pietra? MAT 7:10 Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente? MAT 7:11 Se dunque voi che siete malvagi, sapete dar buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il Padre vostro che è ne’ cieli darà egli cose buone a coloro che gliele domandano! MAT 7:12 Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge ed i profeti. MAT 7:13 Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entran per essa. MAT 7:14 Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano. MAT 7:15 Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci. MAT 7:16 Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si colgon forse delle uve dalle spine, o dei fichi dai triboli? MAT 7:17 Così, ogni albero buono fa frutti buoni; ma l’albero cattivo fa frutti cattivi. MAT 7:18 Un albero buono non può far frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. MAT 7:19 Ogni albero che non fa buon frutto, è tagliato e gettato nel fuoco. MAT 7:20 Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti. MAT 7:21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli. MAT 7:22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? MAT 7:23 E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità. MAT 7:24 Perciò chiunque ode queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato ad un uomo avveduto che ha edificata la sua casa sopra la roccia. MAT 7:25 E la pioggia è caduta, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma ella non è caduta, perché era fondata sulla roccia. MAT 7:26 E chiunque ode queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato ad un uomo stolto che ha edificata la sua casa sulla rena. MAT 7:27 E la pioggia è caduta, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato ed hanno fatto impeto contro quella casa; ed ella è caduta, e la sua ruina è stata grande. MAT 7:28 Ed avvenne che quando Gesù ebbe finiti questi discorsi, le turbe stupivano del suo insegnamento, MAT 7:29 perch’egli le ammaestrava come avendo autorità, e non come i loro scribi. MAT 8:1 Or quando egli fu sceso dal monte, molte turbe lo seguirono. MAT 8:2 Ed ecco un lebbroso, accostatosi, gli si prostrò dinanzi dicendo: Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi. MAT 8:3 E Gesù, stesa la mano, lo toccò dicendo: Lo voglio, sii mondato. E in quell’istante egli fu mondato dalla sua lebbra. MAT 8:4 E Gesù gli disse: Guarda di non dirlo a nessuno: ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta che Mosè ha prescritto; e ciò serva loro di testimonianza. MAT 8:5 Or quand’egli fu entrato in Capernaum, un centurione venne a lui pregandolo e dicendo: MAT 8:6 Signore, il mio servitore giace in casa paralitico, gravemente tormentato. MAT 8:7 Gesù gli disse: Io verrò e lo guarirò. Ma il centurione, rispondendo disse: MAT 8:8 Signore, io non son degno che tu entri sotto al mio tetto ma di’ soltanto una parola e il mio servitore sarà guarito. MAT 8:9 Poiché anch’io son uomo sottoposto ad altri ed ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: Va’, ed egli va; e ad un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa. MAT 8:10 E Gesù, udito questo, ne restò maravigliato, e disse a quelli che lo seguivano: Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato cotanta fede. MAT 8:11 Or io vi dico che molti verranno di Levante e di Ponente e sederanno a tavola con Abramo e Isacco e Giacobbe, nel regno dei cieli; MAT 8:12 ma i figliuoli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Quivi sarà il pianto e lo stridor dei denti. MAT 8:13 E Gesù disse al centurione: Va’: e come hai creduto, siati fatto. E il servitore fu guarito in quell’ora stessa. MAT 8:14 Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva in letto con la febbre; ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò. MAT 8:15 Ella si alzò e si mise a servirlo. MAT 8:16 Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, MAT 8:17 affinché si adempisse quel che fu detto per bocca del profeta Isaia: Egli stesso ha preso le nostre infermità, ed ha portato le nostre malattie. MAT 8:18 Or Gesù, vedendo una gran folla intorno a sé, comandò che si passasse all’altra riva. MAT 8:19 Allora uno scriba, accostatosi, gli disse: Maestro, io ti seguirò dovunque tu vada. MAT 8:20 E Gesù gli disse: Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo. MAT 8:21 E un altro dei discepoli gli disse: Signore, permettimi d’andare prima a seppellir mio padre. MAT 8:22 Ma Gesù gli disse: Seguitami, e lascia i morti seppellite i loro morti. MAT 8:23 Ed essendo egli entrato nella barca, i suoi discepoli lo seguirono. MAT 8:24 Ed ecco farsi in mare una così gran burrasca, che la barca era coperta dalle onde; ma Gesù dormiva. MAT 8:25 E i suoi discepoli, accostatisi, lo svegliarono dicendo: Signore, salvaci, siam perduti. MAT 8:26 Ed egli disse loro: Perché avete paura, o gente di poca fede? Allora, levatosi, sgridò i venti ed il mare, e si fece gran bonaccia. MAT 8:27 E quegli uomini ne restaron maravigliati e dicevano: Che uomo è mai questo che anche i venti e il mare gli ubbidiscono? MAT 8:28 E quando fu giunto all’altra riva, nel paese de’ Gadareni, gli si fecero incontro due indemoniati, usciti dai sepolcri, così furiosi, che niuno potea passar per quella via. MAT 8:29 Ed ecco si misero a gridare: Che v’è fra noi e te, Figliuol di Dio? Sei tu venuto qua prima del tempo per tormentarci? MAT 8:30 Or lungi da loro v’era un gran branco di porci che pasceva. MAT 8:31 E i demoni lo pregavano dicendo: Se tu ci scacci, mandaci in quel branco di porci. MAT 8:32 Ed egli disse loro: Andate. Ed essi, usciti, se ne andarono nei porci; ed ecco tutto il branco si gettò a precipizio giù nel mare, e perirono nelle acque. MAT 8:33 E quelli che li pasturavano fuggirono; e andati nella città raccontarono ogni cosa e il fatto degl’indemoniati. MAT 8:34 Ed ecco tutta la città uscì incontro a Gesù; e, come lo videro lo pregarono che si partisse dai loro confini. MAT 9:1 E Gesù, entrato in una barca, passò all’altra riva e venne nella sua città. MAT 9:2 Ed ecco gli portarono un paralitico steso sopra un letto. E Gesù, veduta la fede loro, disse al paralitico: Figliuolo, sta’ di buon animo, i tuoi peccati ti sono rimessi. MAT 9:3 Ed ecco alcuni degli scribi dissero dentro di sé: Costui bestemmia. MAT 9:4 E Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: Perché pensate voi cose malvage ne’ vostri cuori? MAT 9:5 Poiché, che cos’è più facile, dire: I tuoi peccati ti sono rimessi, o dire: Lèvati e cammina? MAT 9:6 Or affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha sulla terra autorità di rimettere i peccati: Lèvati (disse al paralitico), prendi il tuo letto e vattene a casa. MAT 9:7 Ed egli, levatosi, se ne andò a casa sua. MAT 9:8 E le turbe, veduto ciò, furon prese da timore, e glorificarono Iddio che avea data cotale autorità agli uomini. MAT 9:9 Poi Gesù, partitosi di là, passando, vide un uomo, chiamato Matteo, che sedeva al banco della gabella; e gli disse: Seguimi. Ed egli, levatosi, lo seguì. MAT 9:10 Ed avvenne che, essendo Gesù a tavola in casa di Matteo, ecco, molti pubblicani e peccatori vennero e si misero a tavola con Gesù e co’ suoi discepoli. MAT 9:11 E i Farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: Perché il vostro maestro mangia coi pubblicani e coi peccatori? MAT 9:12 Ma Gesù, avendoli uditi, disse: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. MAT 9:13 Or andate e imparate che cosa significhi: Voglio misericordia, e non sacrifizio; poiché io non son venuto a chiamar de’ giusti, ma dei peccatori. MAT 9:14 Allora gli s’accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: Perché noi ed i Farisei digiuniamo, e i tuoi discepoli non digiunano? MAT 9:15 E Gesù disse loro: Gli amici dello sposo possono essi far cordoglio, finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto, ed allora digiuneranno. MAT 9:16 Or niuno mette un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; perché quella toppa porta via qualcosa dal vestito, e lo strappo si fa peggiore. MAT 9:17 Neppur si mette del vin nuovo in otri vecchi; altrimenti gli otri si rompono, il vino si spande e gli otri si perdono; ma si mette il vin nuovo in otri nuovi, e l’uno e gli altri si conservano. MAT 9:18 Mentr’egli diceva loro queste cose, ecco uno dei capi della sinagoga, accostatosi, s’inchinò dinanzi a lui e gli disse: La mia figliuola è pur ora trapassata; ma vieni, metti la mano su lei ed ella vivrà. MAT 9:19 E Gesù, alzatosi, lo seguiva co’ suoi discepoli. MAT 9:20 Ed ecco una donna, malata d’un flusso di sangue da dodici anni, accostatasi per di dietro, gli toccò il lembo della veste. MAT 9:21 Perché, diceva fra sé: Sol ch’io tocchi la sua veste, sarò guarita. MAT 9:22 E Gesù, voltatosi e vedutala, disse: Sta’ di buon animo, figliuola; la tua fede t’ha guarita. E da quell’ora la donna fu guarita. MAT 9:23 E quando Gesù fu giunto alla casa del capo della sinagoga, ed ebbe veduto i sonatori di flauto e la moltitudine che facea grande strepito, disse loro: Ritiratevi; MAT 9:24 perché la fanciulla non è morta, ma dorme. E si ridevano di lui. MAT 9:25 Ma quando la moltitudine fu messa fuori, egli entrò, e prese la fanciulla per la mano, ed ella si alzò. MAT 9:26 E se ne divulgò la fama per tutto quel paese. MAT 9:27 Come Gesù partiva di là, due ciechi lo seguirono, gridando e dicendo: Abbi pietà di noi, o Figliuol di Davide! MAT 9:28 E quand’egli fu entrato nella casa, que’ ciechi si accostarono a lui. E Gesù disse loro: Credete voi ch’io possa far questo? Essi gli risposero: Sì, o Signore. MAT 9:29 Allora toccò loro gli occhi, dicendo: Siavi fatto secondo la vostra fede. MAT 9:30 E gli occhi loro furono aperti. E Gesù fece loro un severo divieto, dicendo: Guardate che niuno lo sappia. MAT 9:31 Ma quelli, usciti fuori, sparsero la fama di lui per tutto quel paese. MAT 9:32 Or come quei ciechi uscivano, ecco che gli fu presentato un uomo muto indemoniato. MAT 9:33 E cacciato che fu il demonio, il muto parlò. E le turbe si maravigliarono dicendo: Mai non s’è vista cosa tale in Israele. MAT 9:34 Ma i Farisei dicevano: Egli caccia i demoni per l’aiuto del principe dei demoni. MAT 9:35 E Gesù andava attorno per tutte le città e per i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l’evangelo del Regno, e sanando ogni malattia ed ogni infermità. MAT 9:36 E vedendo le turbe, n’ebbe compassione, perch’erano stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore. MAT 9:37 Allora egli disse ai suoi discepoli: Ben è la mèsse grande, ma pochi son gli operai. MAT 9:38 Pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse. MAT 10:1 Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potestà di cacciare gli spiriti immondi, e di sanare qualunque malattia e qualunque infermità. MAT 10:2 Or i nomi de’ dodici apostoli son questi: Il primo Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello; MAT 10:3 Filippo e Bartolomeo; Toma e Matteo il pubblicano; Giacomo d’Alfeo e Taddeo; MAT 10:4 Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, quello stesso che poi lo tradì. MAT 10:5 Questi dodici mandò Gesù, dando loro queste istruzioni: Non andate fra i Gentili, e non entrate in alcuna città de’ Samaritani, MAT 10:6 ma andate piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. MAT 10:7 E andando, predicate e dite: Il regno de’ cieli è vicino. MAT 10:8 Sanate gl’infermi, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, cacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. MAT 10:9 Non fate provvisione né d’oro, né d’argento, né di rame nelle vostre cinture, MAT 10:10 né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l’operaio è degno del suo nutrimento. MAT 10:11 Or in qualunque città o villaggio sarete entrati, informatevi chi sia ivi degno, e dimorate da lui finché partiate. MAT 10:12 E quando entrerete nella casa, salutatela. MAT 10:13 E se quella casa n’è degna, venga la pace vostra su lei: se poi non ne è degna la vostra pace torni a voi. MAT 10:14 E se alcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scotete la polvere da’ vostri piedi. MAT 10:15 In verità io vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città. MAT 10:16 Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. MAT 10:17 E guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in man de’ tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; MAT 10:18 e sarete menati davanti a governatori e re per cagion mia, per servir di testimonianza dinanzi a loro ed ai Gentili. MAT 10:19 Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non siate in ansietà del come parlerete o di quel che avrete a dire; perché in quell’ora stessa vi sarà dato ciò che avrete a dire. MAT 10:20 Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. MAT 10:21 Or il fratello darà il fratello a morte, e il padre il figliuolo; e i figliuoli si leveranno contro i genitori e li faranno morire. MAT 10:22 E sarete odiati da tutti a cagion del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. MAT 10:23 E quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; perché io vi dico in verità che non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che il Figliuol dell’uomo sia venuto. MAT 10:24 Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo signore. MAT 10:25 Basti al discepolo di essere come il suo maestro, e al servo d’essere come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebub il padrone, quanto più chiameranno così quei di casa sua! MAT 10:26 Non li temete dunque; poiché non v’è niente di nascosto che non abbia ad essere scoperto, né di occulto che non abbia a venire a notizia. MAT 10:27 Quello ch’io vi dico nelle tenebre, ditelo voi nella luce; e quel che udite dettovi all’orecchio, predicatelo sui tetti. MAT 10:28 E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccider l’anima; temete piuttosto colui che può far perire e l’anima e il corpo nella geenna. MAT 10:29 Due passeri non si vendon essi per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. MAT 10:30 Ma quant’è a voi, perfino i capelli del vostro capo son tutti contati. MAT 10:31 Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri. MAT 10:32 Chiunque dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è ne’ cieli. MAT 10:33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. MAT 10:34 Non pensate ch’io sia venuto a metter pace sulla terra; non son venuto a metter pace, ma spada. MAT 10:35 Perché son venuto a dividere il figlio da suo padre, e la figlia da sua madre, e la nuora dalla suocera; MAT 10:36 e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. MAT 10:37 Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figliuolo o figliuola più di me, non è degno di me; MAT 10:38 e chi non prende la sua croce e non vien dietro a me, non è degno di me. MAT 10:39 Chi avrà trovato la vita sua la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per cagion mia, la troverà. MAT 10:40 Chi riceve voi riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato. MAT 10:41 Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto. MAT 10:42 E chi avrà dato da bere soltanto un bicchier d’acqua fresca ad uno di questi piccoli, perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà punto il suo premio. MAT 11:1 Ed avvenne che quando ebbe finito di dar le sue istruzioni ai suoi dodici discepoli, Gesù si partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. MAT 11:2 Or Giovanni, avendo nella prigione udito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo de’ suoi discepoli: MAT 11:3 Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro? MAT 11:4 E Gesù rispondendo disse loro: Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: MAT 11:5 i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morti risuscitano, e l’Evangelo è annunziato ai poveri. MAT 11:6 E beato colui che non si sarà scandalizzato di me! MAT 11:7 Or com’essi se ne andavano, Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni: Che andaste a vedere nel deserto? Una canna dimenata dal vento? Ma che andaste a vedere? MAT 11:8 Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, quelli che portano delle vesti morbide stanno nelle dimore dei re. MAT 11:9 Ma perché andaste? Per vedere un profeta? Sì, vi dico e uno più che profeta. MAT 11:10 Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo cospetto, che preparerà la via dinanzi a te. MAT 11:11 In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto alcuno maggiore di Giovanni Battista; però, il minimo nel regno dei cieli è maggiore di lui. MAT 11:12 Or dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno de’ cieli è preso a forza ed i violenti se ne impadroniscono. MAT 11:13 Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni. MAT 11:14 E se lo volete accettare, egli è l’Elia che dovea venire. Chi ha orecchi oda. MAT 11:15 Ma a chi assomiglierò io questa generazione? MAT 11:16 Ella è simile ai fanciulli seduti nelle piazze che gridano ai loro compagni e dicono: MAT 11:17 Vi abbiam sonato il flauto, e voi non avete ballato; abbiam cantato de’ lamenti, e voi non avete fatto cordoglio. MAT 11:18 Difatti è venuto Giovanni non mangiando né bevendo, e dicono: Ha un demonio! MAT 11:19 E’ venuto il Figliuol dell’uomo mangiando e bevendo, e dicono: Ecco un mangiatore ed un beone, un amico dei pubblicani e de’ peccatori! Ma la sapienza è stata giustificata dalle opere sue. MAT 11:20 Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute. MAT 11:21 Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute fra voi, già da gran tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere. MAT 11:22 E però vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra. MAT 11:23 E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell’Ades. Perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, ella sarebbe durata fino ad oggi. MAT 11:24 E però, io lo dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua. MAT 11:25 In quel tempo Gesù prese a dire: Io ti rendo lode, o Padre, Signor del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. MAT 11:26 Sì, Padre, perché così t’è piaciuto. MAT 11:27 Ogni cosa m’è stata data in mano dal Padre mio; e niuno conosce appieno il Figliuolo, se non il Padre, e niuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo avrà voluto rivelarlo. MAT 11:28 Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo. MAT 11:29 Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perch’io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; MAT 11:30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero. MAT 12:1 In quel tempo Gesù passò in giorno di sabato per i seminati; e i suoi discepoli ebbero fame e presero a svellere delle spighe ed a mangiare. MAT 12:2 E i Farisei, veduto ciò, gli dissero: Ecco, i tuoi discepoli fanno quel che non è lecito di fare in giorno di sabato. MAT 12:3 Ma egli disse loro: Non avete voi letto quel che fece Davide, quando ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui? MAT 12:4 Come egli entrò nella casa di Dio, e come mangiarono i pani di presentazione i quali non era lecito di mangiare né a lui, né a quelli ch’eran con lui, ma ai soli sacerdoti? MAT 12:5 Ovvero, non avete voi letto nella legge che nei giorni di sabato, i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne son colpevoli? MAT 12:6 Or io vi dico che v’è qui qualcosa di più grande del tempio. MAT 12:7 E se sapeste che cosa significhi: Voglio misericordia e non sacrifizio, voi non avreste condannato gl’innocenti; MAT 12:8 perché il Figliuol dell’uomo è signore del sabato. MAT 12:9 E, partitosi di là, venne nella loro sinagoga. MAT 12:10 Ed ecco un uomo che avea una mano secca. Ed essi, affin di poterlo accusare, fecero a Gesù questa domanda: E’ egli lecito far delle guarigioni in giorno di sabato? MAT 12:11 Ed egli disse loro: Chi è colui fra voi che, avendo una pecora, s’ella cade in giorno di sabato in una fossa non la prenda e la tragga fuori? MAT 12:12 Or quant’è un uomo da più d’una pecora! E’ dunque lecito di far del bene in giorno di sabato. MAT 12:13 Allora disse a quell’uomo: Stendi la tua mano. E colui la stese, ed ella tornò sana come l’altra. MAT 12:14 Ma i Farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui, col fine di farlo morire. MAT 12:15 Ma Gesù, saputolo, si partì di là; e molti lo seguirono, ed egli li guari tutti; MAT 12:16 e ordinò loro severamente di non farlo conoscere, MAT 12:17 affinché si adempisse quanto era stato detto per bocca del profeta Isaia: MAT 12:18 Ecco il mio Servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l’anima mia si è compiaciuta. Io metterò lo Spirito mio sopra lui, ed egli annunzierà giudicio alle genti. MAT 12:19 Non contenderà, né griderà, né alcuno udrà la sua voce nelle piazze. MAT 12:20 Ei non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfar la giustizia. MAT 12:21 E nel nome di lui le genti spereranno. MAT 12:22 Allora gli fu presentato un indemoniato, cieco e muto; ed egli lo sanò, talché il mutolo parlava e vedeva. MAT 12:23 E tutte le turbe stupivano e dicevano: Non è costui il figliuol di Davide? MAT 12:24 Ma i Farisei, udendo ciò, dissero: Costui non caccia i demoni se non per l’aiuto di Beelzebub, principe dei demoni. MAT 12:25 E Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro: Ogni regno diviso in parti contrarie sarà ridotto in deserto; ed ogni città o casa divisa in parti contrarie non potrà reggere. MAT 12:26 E se Satana caccia Satana, egli è diviso contro se stesso; come dunque potrà sussistere il suo regno? MAT 12:27 E se io caccio i demoni per l’aiuto di Beelzebub, per l’aiuto di chi li cacciano i vostri figliuoli? Per questo, essi stessi saranno i vostri giudici. MAT 12:28 Ma se è per l’aiuto dello Spirito di Dio che io caccio i demoni, è dunque pervenuto fino a voi il regno di Dio. MAT 12:29 Ovvero, come può uno entrar nella casa dell’uomo forte e rapirgli le sue masserizie, se prima non abbia legato l’uomo forte? Allora soltanto gli prederà la casa. MAT 12:30 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. MAT 12:31 Perciò io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. MAT 12:32 Ed a chiunque parli contro il Figliuol dell’uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello a venire. MAT 12:33 O voi fate l’albero buono e buono pure il suo frutto, o fate l’albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce l’albero. MAT 12:34 Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla. MAT 12:35 L’uomo dabbene dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvage. MAT 12:36 Or io vi dico che d’ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderan conto nel giorno del giudizio; MAT 12:37 poiché dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai condannato. MAT 12:38 Allora alcuni degli scribi e dei Farisei presero a dirgli: Maestro, noi vorremmo vederti operare un segno. MAT 12:39 Ma egli rispose loro: Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona. MAT 12:40 Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così starà il Figliuolo dell’uomo nel cuor della terra tre giorni e tre notti. MAT 12:41 I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui vi è più che Giona! MAT 12:42 La regina del Mezzodì risusciterà nel giudizio con questa generazione e la condannerà; perché ella venne dalle estremità della terra per udir la sapienza di Salomone; ed ecco qui v’è più che Salomone! MAT 12:43 Or quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, va attorno per luoghi aridi, cercando riposo e non lo trova. MAT 12:44 Allora dice: Ritornerò nella mia casa donde sono uscito; e giuntovi, la trova vuota, spazzata e adorna. MAT 12:45 Allora va e prende seco altri sette spiriti peggiori di lui, i quali, entrati, prendon quivi dimora; e l’ultima condizione di cotest’uomo divien peggiore della prima. Così avverrà anche a questa malvagia generazione. MAT 12:46 Mentre Gesù parlava ancora alle turbe, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di parlargli. MAT 12:47 E uno gli disse: Ecco, tua madre e i tuoi fratelli son la fuori che cercano di parlarti. MAT 12:48 Ma egli, rispondendo, disse a colui che gli parlava: Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli? MAT 12:49 E, stendendo la mano sui suoi discepoli, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli! MAT 12:50 Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è ne’ cieli, esso mi è fratello e sorella e madre. MAT 13:1 In quel giorno Gesù, uscito di casa, si pose a sedere presso al mare; MAT 13:2 e molte turbe si raunarono attorno a lui; talché egli, montato in una barca, vi sedette; e tutta la moltitudine stava sulla riva. MAT 13:3 Ed egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo: MAT 13:4 Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. MAT 13:5 E un’altra cadde ne’ luoghi rocciosi ove non avea molta terra; e subito spuntò, perché non avea terreno profondo; MAT 13:6 ma, levatosi il sole, fu riarsa; e perché non avea radice, si seccò. MAT 13:7 E un’altra cadde sulle spine; e le spine crebbero e l’affogarono. MAT 13:8 E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno. MAT 13:9 Chi ha orecchi da udire oda. MAT 13:10 Allora i discepoli, accostatisi, gli dissero: Perché parli loro in parabole MAT 13:11 Ed egli rispose loro: Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. MAT 13:12 Perché a chiunque ha, sarà dato, e sarà nell’abbondanza; ma a chiunque non ha, sarà tolto anche quello che ha. MAT 13:13 Perciò parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono e non intendono. MAT 13:14 E s’adempie in loro la profezia d’Isaia che dice: Udrete co’ vostri orecchi e non intenderete; guarderete co’ vostri occhi e non vedrete: MAT 13:15 perché il cuore di questo popolo s’è fatto insensibile, son divenuti duri d’orecchi ed hanno chiuso gli occhi, che talora non veggano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non intendano col cuore e non si convertano, ed io non li guarisca. MAT 13:16 Ma beati gli occhi vostri, perché veggono; ed i vostri orecchi, perché odono! MAT 13:17 Poiché in verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono di vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e di udire le cose che voi udite, e non le udirono. MAT 13:18 Voi dunque ascoltate che cosa significhi la parabola del seminatore: MAT 13:19 Tutte le volte che uno ode la parola del Regno e non la intende, viene il maligno e porta via quel ch’è stato seminato nel cuore di lui: questi è colui che ha ricevuto la semenza lungo la strada. MAT 13:20 E quegli che ha ricevuto la semenza in luoghi rocciosi, è colui che ode la Parola e subito la riceve con allegrezza; MAT 13:21 però non ha radice in sé, ma è di corta durata; e quando venga tribolazione o persecuzione a cagion della Parola, è subito scandalizzato. MAT 13:22 E quegli che ha ricevuto la semenza fra le spine, è colui che ode la Parola; poi le cure mondane e l’inganno delle ricchezze affogano la Parola; e così riesce infruttuosa. MAT 13:23 Ma quei che ha ricevuto la semenza in buona terra, è colui che ode la Parola e l’intende; che porta del frutto e rende l’uno il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta. MAT 13:24 Egli propose loro un’altra parabola, dicendo: Il regno de’ cieli è simile ad un uomo che ha seminato buona semenza nel suo campo. MAT 13:25 Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò delle zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. MAT 13:26 E quando l’erba fu nata ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. MAT 13:27 E i servitori del padron di casa vennero a dirgli: Signore, non hai tu seminato buona semenza nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania? MAT 13:28 Ed egli disse loro: Un nemico ha fatto questo. E i servitori gli dissero: Vuoi tu che l’andiamo a cogliere? MAT 13:29 Ma egli rispose: No, che talora, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insiem con esse il grano. MAT 13:30 Lasciate che ambedue crescano assieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura, io dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio. MAT 13:31 Egli propose loro un’altra parabola dicendo: Il regno de’ cieli è simile ad un granel di senapa che un uomo prende e semina nel suo campo. MAT 13:32 Esso è bene il più piccolo di tutti i semi; ma quando è cresciuto, è maggiore de’ legumi e diviene albero; tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami. MAT 13:33 Disse loro un’altra parabola: Il regno de’ cieli è simile al lievito che una donna prende e nasconde in tre staia di farina, finché la pasta sia tutta lievitata. MAT 13:34 Tutte queste cose disse Gesù in parabole alle turbe e senza parabola non diceva loro nulla, MAT 13:35 affinché si adempisse quel ch’era stato detto per mezzo del profeta: Aprirò in parabole la mia bocca; esporrò cose occulte fin dalla fondazione del mondo. MAT 13:36 Allora Gesù, lasciate le turbe, tornò a casa; e suoi discepoli gli s’accostarono, dicendo: Spiegaci la parabola delle zizzanie del campo. MAT 13:37 Ed egli, rispondendo, disse loro: Colui che semina la buona semenza, è il Figliuol dell’uomo; MAT 13:38 il campo è il mondo; la buona semenza sono i figliuoli del Regno; le zizzanie sono i figliuoli del maligno; MAT 13:39 il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono gli angeli. MAT 13:40 Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano col fuoco, così avverrà alla fine dell’età presente. MAT 13:41 Il Figliuol dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità, MAT 13:42 e li getteranno nella fornace del fuoco. Quivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. MAT 13:43 Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, oda. MAT 13:44 Il regno de’ cieli è simile ad un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e per l’allegrezza che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo. MAT 13:45 Il regno de’ cieli è anche simile ad un mercante che va in cerca di belle perle; MAT 13:46 e trovata una perla di gran prezzo, se n’è andato, ha venduto tutto quel che aveva, e l’ha comperata. MAT 13:47 Il regno de’ cieli è anche simile ad una rete che, gettata in mare, ha raccolto ogni sorta di pesci; MAT 13:48 quando è piena, i pescatori la traggono a riva; e, postisi a sedere, raccolgono il buono in vasi, e buttano via quel che non val nulla. MAT 13:49 Così avverrà alla fine dell’età presente. Verranno gli angeli, toglieranno i malvagi di mezzo ai giusti, MAT 13:50 e li getteranno nella fornace del fuoco. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. MAT 13:51 Avete intese tutte queste cose? Essi gli risposero: Sì. MAT 13:52 Allora disse loro: Per questo, ogni scriba ammaestrato pel regno de’ cieli è simile ad un padron di casa il quale trae fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie. MAT 13:53 Or quando Gesù ebbe finite queste parabole, partì di là. MAT 13:54 E recatosi nella sua patria, li ammaestrava nella lor sinagoga, talché stupivano e dicevano: Onde ha costui questa sapienza e queste opere potenti? MAT 13:55 Non è questi il figliuol del falegname? Sua madre non si chiama ella Maria, e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? MAT 13:56 E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Donde dunque vengono a lui tutte queste cose? MAT 13:57 E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: Un profeta non è sprezzato che nella sua patria e in casa sua. MAT 13:58 E non fece quivi molte opere potenti a cagione della loro incredulità. MAT 14:1 In quel tempo Erode, il tetrarca, udì la fama di Gesù, MAT 14:2 e disse ai suoi servitori: Costui è Giovanni Battista; egli è risuscitato dai morti, e però agiscono in lui le potenze miracolose. MAT 14:3 Perché Erode, fatto arrestare Giovanni, lo aveva incatenato e messo in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello; perché Giovanni gli diceva: MAT 14:4 E’ non t’è lecito d’averla. MAT 14:5 E benché desiderasse farlo morire, temette il popolo che lo teneva per profeta. MAT 14:6 Ora, come si celebrava il giorno natalizio di Erode, la figliuola di Erodiada ballò nel convito e piacque ad Erode; MAT 14:7 ond’egli promise con giuramento di darle tutto quello che domanderebbe. MAT 14:8 Ed ella, spintavi da sua madre, disse: Dammi qui in un piatto la testa di Giovanni Battista. MAT 14:9 E il re ne fu contristato; ma, a motivo de’ giuramenti e de’ commensali, comandò che le fosse data, MAT 14:10 e mandò a far decapitare Giovanni nella prigione. MAT 14:11 E la testa di lui fu portata in un piatto e data alla fanciulla, che la portò a sua madre. MAT 14:12 E i discepoli di Giovanni andarono a prenderne il corpo e lo seppellirono; poi vennero a darne la nuova a Gesù. MAT 14:13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; e le turbe, saputolo, lo seguitarono a piedi dalle città. MAT 14:14 E Gesù, smontato dalla barca, vide una gran moltitudine; n’ebbe compassione, e ne guarì gl’infermi. MAT 14:15 Or, facendosi sera, i suoi discepoli gli si accostarono e gli dissero: Il luogo è deserto e l’ora è già passata; licenzia dunque le folle, affinché vadano pei villaggi a comprarsi da mangiare. MAT 14:16 Ma Gesù disse loro: Non hanno bisogno d’andarsene; date lor voi da mangiare! MAT 14:17 Ed essi gli risposero: Non abbiam qui altro che cinque pani e due pesci. MAT 14:18 Ed egli disse: Portatemeli qua. MAT 14:19 Ed avendo ordinato alle turbe di accomodarsi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alle turbe. MAT 14:20 E tutti mangiarono e furon sazi; e si portaron via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. MAT 14:21 E quelli che avevano mangiato eran circa cinquemila uomini, oltre le donne e i fanciulli. MAT 14:22 Subito dopo, Gesù obbligò i suoi discepoli a montar nella barca ed a precederlo sull’altra riva, mentr’egli licenzierebbe le turbe. MAT 14:23 E licenziatele si ritirò in disparte sul monte per pregare. E fattosi sera, era quivi tutto solo. MAT 14:24 Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. MAT 14:25 Ma alla quarta vigilia della notte Gesù andò verso loro, camminando sul mare. MAT 14:26 E i discepoli, vedendolo camminar sul mare, si turbarono e dissero: E’ un fantasma! E dalla paura gridarono. MAT 14:27 Ma subito Gesù parlò loro e disse: State di buon animo, son io; non temete! MAT 14:28 E Pietro gli rispose: Signore, se sei tu, comandami di venir a te sulle acque. MAT 14:29 Ed egli disse: Vieni! E Pietro, smontato dalla barca, camminò sulle acque e andò verso Gesù. MAT 14:30 Ma vedendo il vento, ebbe paura; e cominciando a sommergersi, gridò: Signore, salvami! MAT 14:31 E Gesù, stesa subito la mano, lo afferrò e gli disse: O uomo di poca fede, perché hai dubitato? MAT 14:32 E quando furono montati nella barca, il vento s’acquetò. MAT 14:33 Allora quelli che erano nella barca si prostrarono dinanzi a lui, dicendo: Veramente tu sei Figliuol di Dio! MAT 14:34 E, passati all’altra riva, vennero nel paese di Gennezaret. MAT 14:35 E la gente di quel luogo, avendolo riconosciuto, mandò per tutto il paese all’intorno, e gli presentaron tutti i malati, MAT 14:36 e lo pregavano che lasciasse loro toccare non foss’altro che il lembo del suo vestito; e tutti quelli che lo toccarono furon completamente guariti. MAT 15:1 Allora s’accostarono a Gesù dei Farisei e degli scribi venuti da Gerusalemme, e gli dissero: MAT 15:2 Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? poiché non si lavano le mani quando prendono cibo. MAT 15:3 Ma egli rispose loro: E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione? MAT 15:4 Dio, infatti, ha detto: Onora tuo padre e tua madre; e: Chi maledice padre o madre sia punito di morte; voi, invece, dite: MAT 15:5 Se uno dice a suo padre o a sua madre: Quello con cui potrei assisterti è offerta a Dio, MAT 15:6 egli non è più obbligato ad onorar suo padre o sua madre. E avete annullata la parola di Dio a cagion della vostra tradizione. MAT 15:7 Ipocriti, ben profetò Isaia di voi quando disse: MAT 15:8 Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro e lontano da me. MAT 15:9 Ma invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che son precetti d’uomini. MAT 15:10 E chiamata a sé la moltitudine, disse loro: Ascoltate e intendete: MAT 15:11 Non è quel che entra nella bocca che contamina l’uomo; ma quel che esce dalla bocca, ecco quel che contamina l’uomo. MAT 15:12 Allora i suoi discepoli, accostatisi, gli dissero: Sai tu che i Farisei, quand’hanno udito questo discorso, ne son rimasti scandalizzati? MAT 15:13 Ed egli rispose loro: Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà sradicata. MAT 15:14 Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; or se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa. MAT 15:15 Pietro allora prese a dirgli: Spiegaci la parabola. MAT 15:16 E Gesù disse: Siete anche voi tuttora privi d’intendimento? MAT 15:17 Non capite voi che tutto quello che entra nella bocca va nel ventre ed è gittato fuori nella latrina? MAT 15:18 Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore, ed e quello che contamina l’uomo. MAT 15:19 Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. MAT 15:20 Queste son le cose che contaminano l’uomo; ma il mangiare con le mani non lavate non contamina l’uomo. MAT 15:21 E partitosi di là, Gesù si ritirò nelle parti di Tiro e di Sidone. MAT 15:22 Quand’ecco, una donna cananea di que’ luoghi venne fuori e si mise a gridare: Abbi pietà di me, Signore, figliuol di Davide; la mia figliuola è gravemente tormentata da un demonio. MAT 15:23 Ma egli non le rispose parola. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: Licenziala, perché ci grida dietro. MAT 15:24 Ma egli rispose: Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele. MAT 15:25 Ella però venne e gli si prostrò dinanzi, dicendo: Signore, aiutami! MAT 15:26 Ma egli rispose: Non è bene prendere il pan de’ figliuoli per buttarlo ai cagnolini. MAT 15:27 Ma ella disse: Dici bene, Signore; eppure anche i cagnolini mangiano dei minuzzoli che cadono dalla tavola dei lor padroni. MAT 15:28 Allora Gesù le disse: O donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi. E da quell’ora la sua figliuola fu guarita. MAT 15:29 Partitosi di là, Gesù venne presso al mar di Galilea; e, salito sul monte, si pose quivi a sedere. MAT 15:30 E gli si accostarono molte turbe che avean seco degli zoppi, dei ciechi, de’ muti, degli storpi e molti altri malati; li deposero a’ suoi piedi, e Gesù li guarì; MAT 15:31 talché la folla restò ammirata a veder che i muti parlavano, che gli storpi eran guariti, che gli zoppi camminavano, che i ciechi vedevano, e ne dette gloria all’Iddio d’Israele. MAT 15:32 E Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: Io ho pietà di questa moltitudine; poiché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare; e non voglio rimandarli digiuni, che talora non vengano meno per via. MAT 15:33 E i discepoli gli dissero: Donde potremmo avere, in un luogo deserto, tanti pani da saziare così gran folla? MAT 15:34 E Gesù chiese loro: Quanti pani avete? Ed essi risposero: Sette e pochi pescetti. MAT 15:35 Allora egli ordinò alla folla di accomodarsi per terra. MAT 15:36 Poi prese i sette pani ed i pesci; e dopo aver rese grazie, li spezzò e diede ai discepoli, e i discepoli alle folle. MAT 15:37 E tutti mangiarono e furon saziati; e de’ pezzi avanzati si levaron sette panieri pieni. MAT 15:38 Or quelli che aveano mangiato erano quattromila persone, senza contare le donne e i fanciulli. MAT 15:39 E, licenziate le turbe, Gesù entrò nella barca e venne al paese di Magadan. MAT 16:1 Ed accostatisi a lui i Farisei e i Sadducei, per metterlo alla prova, gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo. MAT 16:2 Ma egli, rispondendo, disse loro: Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia! MAT 16:3 e la mattina dite: Oggi tempesta, perché il cielo rosseggia cupo! L’aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni de’ tempi non arrivate a discernerli? MAT 16:4 Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno, e segno non le sarà dato se non quello di Giona. E, lasciatili, se ne andò. MAT 16:5 Or i discepoli, passati all’altra riva, s’erano dimenticati di prender de’ pani. MAT 16:6 E Gesù disse loro: Vedete di guardarvi dal lievito de’ Farisei e de’ Sadducei. MAT 16:7 Ed essi ragionavan fra loro e dicevano: Egli è perché non abbiam preso de’ pani. MAT 16:8 Ma Gesù, accortosene, disse: O gente di poca fede, perché ragionate fra voi del non aver de’ pani? MAT 16:9 Non capite ancora e non vi ricordate de’ cinque pani dei cinquemila uomini e quante ceste ne levaste? MAT 16:10 né dei sette pani de’ quattromila uomini e quanti panieri ne levaste? MAT 16:11 Come mai non capite che non è di pani ch’io vi parlavo? Ma guardatevi dal lievito de’ Farisei e de’ Sadducei. MAT 16:12 Allora intesero che non avea loro detto di guardarsi dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei Farisei e de’ Sadducei. MAT 16:13 Poi Gesù, venuto nelle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia il Figliuol dell’uomo? MAT 16:14 Ed essi risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti. Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? MAT 16:15 Simon Pietro, rispondendo, disse: MAT 16:16 Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. MAT 16:17 E Gesù, replicando, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. MAT 16:18 E io altresì ti dico: Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere. MAT 16:19 Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; e tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato ne’ cieli, e tutto ciò che avrai sciolto in terra sarà sciolto ne’ cieli. MAT 16:20 Allora vietò ai suoi discepoli di dire ad alcuno ch’egli era il Cristo. MAT 16:21 Da quell’ora Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrir molte cose dagli anziani, dai capi sacerdoti e dagli scribi, ed esser ucciso, e risuscitare il terzo giorno. MAT 16:22 E Pietro, trattolo da parte, cominciò a rimproverarlo, dicendo: Tolga ciò Iddio, Signore; questo non ti avverrà mai. MAT 16:23 Ma Gesù, rivoltosi, disse a Pietro: Vattene via da me, Satana; tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini. MAT 16:24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua. MAT 16:25 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. MAT 16:26 E che gioverà egli a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua? MAT 16:27 Perché il Figliuol dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, ed allora renderà a ciascuno secondo l’opera sua. MAT 16:28 In verità io vi dico che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian visto il Figliuol dell’uomo venire nel suo regno. MAT 17:1 Sei giorni dopo, Gesù prese seco Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. MAT 17:2 E fu trasfigurato dinanzi a loro; la sua faccia risplendé come il sole, e i suoi vestiti divennero candidi come la luce. MAT 17:3 Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che stavan conversando con lui. MAT 17:4 E Pietro prese a dire a Gesù: Signore, egli è bene che stiamo qui; se vuoi, farò qui tre tende: una per te, una per Mosè ed una per Elia. MAT 17:5 Mentr’egli parlava ancora, ecco una nuvola luminosa li coperse della sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo. MAT 17:6 E i discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra, e furon presi da gran timore. MAT 17:7 Ma Gesù, accostatosi, li toccò e disse: Levatevi, e non temete. MAT 17:8 Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno, se non Gesù tutto solo. MAT 17:9 Poi, mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro quest’ordine: Non parlate di questa visione ad alcuno, finché il Figliuol dell’uomo sia risuscitato dai morti. MAT 17:10 E i discepoli gli domandarono: Perché dunque dicono gli scribi che prima deve venir Elia? MAT 17:11 Ed egli, rispondendo, disse loro: Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa. MAT 17:12 Ma io vi dico: Elia è già venuto, e non l’hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto; così anche il Figliuol dell’uomo ha da patire da loro. MAT 17:13 Allora i discepoli intesero ch’era di Giovanni Battista ch’egli aveva loro parlato. MAT 17:14 E quando furon venuti alla moltitudine, un uomo gli s’accostò, gettandosi in ginocchio davanti a lui, MAT 17:15 e dicendo: Signore, abbi pietà del mio figliuolo, perché è lunatico e soffre molto; spesso, infatti, cade nel fuoco e spesso nell’acqua. MAT 17:16 L’ho menato ai tuoi discepoli, e non l’hanno potuto guarire. MAT 17:17 E Gesù, rispondendo, disse: O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Menatemelo qua. MAT 17:18 E Gesù sgridò l’indemoniato, e il demonio uscì da lui; e da quell’ora il fanciullo fu guarito. MAT 17:19 Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: Perché non l’abbiam potuto cacciar noi? MAT 17:20 E Gesù rispose loro: A cagion della vostra poca fede; perché in verità io vi dico: Se avete fede quanto un granel di senapa, potrete dire a questo monte: Passa di qua là, e passerà; e niente vi sarà impossibile. MAT 17:21 Or questa specie di demoni non esce se non mediante la preghiera e il digiuno. MAT 17:22 Or com’essi percorrevano insieme la Galilea Gesù disse loro: Il Figliuol dell’uomo sta per esser dato nelle mani degli uomini; MAT 17:23 e l’uccideranno, e al terzo giorno risusciterà. Ed essi ne furono grandemente contristati. MAT 17:24 E quando furon venuti a Capernaum, quelli che riscotevano le didramme si accostarono a Pietro e dissero: Il vostro maestro non paga egli le didramme? MAT 17:25 Egli rispose: Sì. E quando fu entrato in casa, Gesù lo prevenne e gli disse: Che te ne pare, Simone? i re della terra da chi prendono i tributi o il censo? dai loro figliuoli o dagli stranieri? MAT 17:26 Dagli stranieri, rispose Pietro. Gesù gli disse: I figliuoli, dunque, ne sono esenti. MAT 17:27 Ma, per non scandalizzarli, vattene al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che verrà su; e, apertagli la bocca, troverai uno statere. Prendilo, e dallo loro per me e per te. MAT 18:1 In quel mentre i discepoli s’accostarono a Gesù, dicendo: Chi è dunque il maggiore nel regno de’ cieli? MAT 18:2 Ed egli, chiamato a sé un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse: MAT 18:3 In verità io vi dico: Se non mutate e non diventate come i piccoli fanciulli, non entrerete punto nel regno de’ cieli. MAT 18:4 Chi pertanto si abbasserà come questo piccolo fanciullo, è lui il maggiore nel regno de’ cieli. MAT 18:5 E chiunque riceve un cotal piccolo fanciullo nel nome mio, riceve me. MAT 18:6 Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse sommerso nel fondo del mare. MAT 18:7 Guai al mondo per gli scandali! Poiché, ben è necessario che avvengan degli scandali; ma guai all’uomo per cui lo scandalo avviene! MAT 18:8 Ora, se la tua mano od il tuo piede t’è occasion di peccato, mozzali e gettali via da te; meglio è per te l’entrar nella vita monco o zoppo che l’aver due mani o due piedi ed esser gettato nel fuoco eterno. MAT 18:9 E se l’occhio tuo t’è occasion di peccato, cavalo e gettalo via da te; meglio è per te l’entrar nella vita con un occhio solo, che l’aver due occhi ed esser gettato nella geenna del fuoco. MAT 18:10 Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli; perché io vi dico che gli angeli loro, ne’ cieli, vedono del continuo la faccia del Padre mio che è ne’ cieli. MAT 18:11 Poiché il Figliuol dell’uomo è venuto a salvare ciò che era perito. MAT 18:12 Che vi par egli? Se un uomo ha cento pecore e una di queste si smarrisce, non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca della smarrita? MAT 18:13 E se gli riesce di ritrovarla, in verità vi dico ch’ei si rallegra più di questa che delle novantanove che non si erano smarrite. MAT 18:14 Così è voler del Padre vostro che è nei cieli, che neppure un di questi piccoli perisca. MAT 18:15 Se poi il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo. Se t’ascolta, avrai guadagnato il tuo fratello; MAT 18:16 ma, se non t’ascolta, prendi teco ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. MAT 18:17 E se rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, siati come il pagano e il pubblicano. MAT 18:18 Io vi dico in verità che tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo. MAT 18:19 Ed anche in verità vi dico: Se due di voi sulla terra s’accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. MAT 18:20 Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro. MAT 18:21 Allora Pietro, accostatosi, gli disse: Signore, quante volte, peccando il mio fratello contro di me, gli perdonerò io? fino a sette volte? MAT 18:22 E Gesù a lui: lo non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. MAT 18:23 Perciò il regno de’ cieli è simile ad un re che volle fare i conti co’ suoi servitori. MAT 18:24 E avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno, ch’era debitore di diecimila talenti. MAT 18:25 E non avendo egli di che pagare, il suo signore comandò che fosse venduto lui con la moglie e i figliuoli e tutto quant’avea, e che il debito fosse pagato. MAT 18:26 Onde il servitore, gettatosi a terra, gli si prostrò dinanzi, dicendo: Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto. MAT 18:27 E il signore di quel servitore, mosso a compassione, lo lasciò andare, e gli rimise il debito. MAT 18:28 Ma quel servitore, uscito, trovò uno de’ suoi conservi che gli dovea cento denari; e afferratolo, lo strangolava, dicendo: Paga quel che devi! MAT 18:29 Onde il conservo, gettatosi a terra, lo pregava dicendo: Abbi pazienza con me, e ti pagherò. MAT 18:30 Ma colui non volle; anzi andò e lo cacciò in prigione, finché avesse pagato il debito. MAT 18:31 Or i suoi conservi, veduto il fatto, ne furono grandemente contristati, e andarono a riferire al loro signore tutto l’accaduto. MAT 18:32 Allora il suo signore lo chiamò a sé e gli disse: Malvagio servitore, io t’ho rimesso tutto quel debito, perché tu me ne supplicasti; MAT 18:33 non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, com’ebbi anch’io pietà di te? MAT 18:34 E il suo signore, adirato, lo diede in man degli aguzzini fino a tanto che avesse pagato tutto quel che gli doveva. MAT 18:35 Così vi farà anche il Padre mio celeste, se ognun di voi non perdona di cuore al proprio fratello. MAT 19:1 Or avvenne che quando Gesù ebbe finiti questi ragionamenti, si partì dalla Galilea e se ne andò sui confini della Giudea oltre il Giordano. MAT 19:2 E molte turbe lo seguirono, e quivi guarì i loro malati. MAT 19:3 E de’ Farisei s’accostarono a lui tentandolo, e dicendo: E’ egli lecito di mandar via, per qualunque ragione, la propria moglie? MAT 19:4 Ed egli, rispondendo, disse loro: Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina, e disse: MAT 19:5 Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre e s’unirà con la sua moglie e i due saranno una sola carne? MAT 19:6 Talché non son più due, ma una sola carne; quello dunque che Iddio ha congiunto, l’uomo nol separi. MAT 19:7 Essi gli dissero: Perché dunque comandò Mosè di darle un atto di divorzio e mandarla via? MAT 19:8 Gesù disse loro: Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così. MAT 19:9 Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio. MAT 19:10 I discepoli gli dissero: Se tale è il caso dell’uomo rispetto alla donna, non conviene di prender moglie. MAT 19:11 Ma egli rispose loro: Non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato. MAT 19:12 Poiché vi son degli eunuchi, i quali son nati così dal seno della madre; vi son degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi da sé a cagion del regno de’ cieli. Chi è in grado di farlo lo faccia. MAT 19:13 Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli sgridarono coloro che glieli presentavano. MAT 19:14 Gesù però disse: Lasciate i piccoli fanciulli e non vietate loro di venire a me, perché di tali è il regno de’ cieli. MAT 19:15 E imposte loro le mani, si partì di là. MAT 19:16 Ed ecco un tale, che gli s’accostò e gli disse: Maestro, che farò io di buono per aver la vita eterna? MAT 19:17 E Gesù gli rispose: Perché m’interroghi tu intorno a ciò ch’è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrar nella vita osserva i comandamenti. MAT 19:18 Quali? gli chiese colui. E Gesù rispose: Questi: Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dir falsa testimonianza; MAT 19:19 onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso. MAT 19:20 E il giovane a lui: Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora? MAT 19:21 Gesù gli disse: Se vuoi esser perfetto, va’ vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami. MAT 19:22 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò contristato, perché avea di gran beni. MAT 19:23 E Gesù disse ai suoi discepoli: Io vi dico in verità che un ricco malagevolmente entrerà nel regno dei cieli. MAT 19:24 E da capo vi dico: E’ più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio. MAT 19:25 I suoi discepoli, udito questo, sbigottirono forte e dicevano: Chi dunque può esser salvato? MAT 19:26 E Gesù, riguardatili fisso, disse loro: Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile. MAT 19:27 Allora Pietro, replicando, gli disse: Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e t’abbiam seguitato; che ne avremo dunque? MAT 19:28 E Gesù disse loro: Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figliuol del l’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che m’avete seguitato, sederete su dodici troni a giudicar le dodici tribù d’Israele. MAT 19:29 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figliuoli, o campi per amor del mio nome, ne riceverà cento volte tanti, ed erederà la vita eterna. MAT 19:30 Ma molti primi saranno ultimi; e molti ultimi, primi. MAT 20:1 Poiché il regno de’ cieli è simile a un padron di casa, il quale, in sul far del giorno, uscì a prender ad opra de’ lavoratori per la sua vigna. MAT 20:2 E avendo convenuto coi lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. MAT 20:3 Ed uscito verso l’ora terza, ne vide degli altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati, MAT 20:4 e disse loro: Andate anche voi nella vigna, e vi darò quel che sarà giusto. Ed essi andarono. MAT 20:5 Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. MAT 20:6 Ed uscito verso l’undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi? MAT 20:7 Essi gli dissero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Egli disse loro: Andate anche voi nella vigna. MAT 20:8 Poi, fattosi sera, il padron della vigna disse al suo fattore: Chiama i lavoratori e paga loro la mercede, cominciando dagli ultimi fino ai primi. MAT 20:9 Allora, venuti quei dell’undicesima ora, ricevettero un denaro per uno. MAT 20:10 E venuti i primi, pensavano di ricever di più; ma ricevettero anch’essi un denaro per uno. MAT 20:11 E ricevutolo, mormoravano contro al padron di casa, dicendo: MAT 20:12 Questi ultimi non han fatto che un’ora e tu li hai fatti pari a noi che abbiamo portato il peso della giornata e il caldo. MAT 20:13 Ma egli, rispondendo a un di loro, disse: Amico, io non ti fo alcun torto; non convenisti meco per un denaro? MAT 20:14 Prendi il tuo, e vattene; ma io voglio dare a quest’ultimo quanto a te. MAT 20:15 Non m’è lecito far del mio ciò che voglio? o vedi tu di mal occhio ch’io sia buono? MAT 20:16 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi. MAT 20:17 Poi Gesù, stando per salire a Gerusalemme, trasse da parte i suoi dodici discepoli; e, cammin facendo, disse loro: MAT 20:18 Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figliuol dell’uomo sarà dato nelle mani de’ capi sacerdoti e degli scribi; MAT 20:19 ed essi lo condanneranno a morte, e lo metteranno nelle mani dei Gentili per essere schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà. MAT 20:20 Allora la madre de’ figliuoli di Zebedeo s’accostò a lui co’ suoi figliuoli, prostrandosi e chiedendogli qualche cosa. MAT 20:21 Ed egli le domandò: Che vuoi? Ella gli disse: Ordina che questi miei due figliuoli seggano l’uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra, nel tuo regno. MAT 20:22 E Gesù, rispondendo, disse: Voi non sapete quel che chiedete. Potete voi bere il calice che io sto per bere? Essi gli dissero: Sì, lo possiamo. MAT 20:23 Egli disse loro: Voi certo berrete il mio calice; ma quant’è al sedermi a destra o a sinistra non sta a me il darlo, ma è per quelli a cui è stato preparato dal Padre mio. MAT 20:24 E i dieci, udito ciò, furono indignati contro i due fratelli. MAT 20:25 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: Voi sapete che i principi delle nazioni le signoreggiano, e che i grandi usano potestà sopra di esse. MAT 20:26 Ma non è così tra voi; anzi, chiunque vorrà esser grande fra voi, sarà vostro servitore; MAT 20:27 e chiunque fra voi vorrà esser primo, sarà vostro servitore; MAT 20:28 appunto come il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti. MAT 20:29 E come uscivano da Gerico, una gran moltitudine lo seguì. MAT 20:30 Ed ecco che due ciechi, seduti presso la strada, avendo udito che Gesù passava, si misero a gridare: Abbi pietà di noi, Signore, figliuol di Davide! MAT 20:31 Ma la moltitudine li sgridava, perché tacessero; essi però gridavan più forte: Abbi pietà di noi, Signore, figliuol di Davide! MAT 20:32 E Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: Che volete ch’io vi faccia? MAT 20:33 Ed essi: Signore, che s’aprano gli occhi nostri. MAT 20:34 Allora Gesù, mosso a pietà, toccò gli occhi loro, e in quell’istante ricuperarono la vista e lo seguirono. Matteo Capitolo 21 MAT 21:1 E quando furon vicini a Gerusalemme e furon giunti a Betfage, presso al monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, MAT 21:2 dicendo loro: Andate nella borgata che è dirimpetto a voi; e subito troverete un’asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e menatemeli. MAT 21:3 E se alcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà. MAT 21:4 Or questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta: MAT 21:5 Dite alla figliuola di Sion: Ecco il tuo re viene a te, mansueto, e montato sopra un’asina, e un asinello, puledro d’asina. MAT 21:6 E i discepoli andarono e fecero come Gesù avea loro ordinato; MAT 21:7 menarono l’asina e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli, e Gesù vi si pose a sedere. MAT 21:8 E la maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; e altri tagliavano de’ rami dagli alberi e li stendeano sulla via. MAT 21:9 E le turbe che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: Osanna al Figliuolo di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna ne’ luoghi altissimi! MAT 21:10 Ed essendo egli entrato in Gerusalemme, tutta la città fu commossa e si diceva: MAT 21:11 Chi è costui? E le turbe dicevano: Questi è Gesù, il profeta che è da Nazaret di Galilea. MAT 21:12 E Gesù entrò nel tempio e cacciò fuori tutti quelli che quivi vendevano e compravano; e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie de’ venditori di colombi. MAT 21:13 E disse loro: Egli è scritto: La mia casa sarà chiamata casa d’orazione; ma voi ne fate una spelonca di ladroni. MAT 21:14 Allora vennero a lui, nel tempio, de’ ciechi e degli zoppi, ed egli li sanò. MAT 21:15 Ma i capi sacerdoti e gli scribi, vedute le maraviglie che avea fatte, e i fanciulli che gridavano nel tempio: Osanna al figliuol di Davide, ne furono indignati, e gli dissero: Odi tu quel che dicono costoro? MAT 21:16 E Gesù disse loro: Sì. Non avete mai letto: Dalla bocca de’ fanciulli e de’ lattanti hai tratto lode? MAT 21:17 E, lasciatili, se ne andò fuor della città a Betania, dove albergò. MAT 21:18 E la mattina, tornando in città, ebbe fame. MAT 21:19 E vedendo un fico sulla strada, gli si accostò, ma non vi trovò altro che delle foglie; e gli disse: Mai più in eterno non nasca frutto da te. E subito il fico si seccò. MAT 21:20 E i discepoli, veduto ciò, si maravigliarono, dicendo: Come s’è in un attimo seccato il fico? MAT 21:21 E Gesù, rispondendo, disse loro: Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quel ch’è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, sarebbe fatto. MAT 21:22 E tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete. MAT 21:23 E quando fu venuto nel tempio, i capi sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentr’egli insegnava, e gli dissero: Con quale autorità fai tu queste cose? E chi t’ha data codesta autorità? MAT 21:24 E Gesù, rispondendo, disse loro: Anch’io vi domanderò una cosa: e se voi mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio queste cose. MAT 21:25 Il battesimo di Giovanni, d’onde veniva? dal cielo o dagli uomini? Ed essi ragionavan fra loro, dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli ci dirà: Perché dunque non gli credeste? MAT 21:26 E se diciamo: Dagli uomini, temiamo la moltitudine, perché tutti tengono Giovanni per profeta. MAT 21:27 Risposero dunque a Gesù, dicendo: Non lo sappiamo. E anch’egli disse loro: E neppur io vi dirò con quale autorità io fo queste cose. MAT 21:28 Or che vi par egli? Un uomo avea due figliuoli. Accostatosi al primo disse: Figliuolo, va’ oggi a lavorare nella vigna. MAT 21:29 Ed egli, rispondendo, disse: Vado, signore; ma non vi andò. MAT 21:30 E accostatosi al secondo, gli disse lo stesso. Ma egli, rispondendo, disse: Non voglio; ma poi, pentitosi, v’andò. MAT 21:31 Qual de’ due fece la volontà del padre? Essi gli dissero: L’ultimo. E Gesù a loro: Io vi dico in verità: I pubblicani e le meretrici vanno innanzi a voi nel regno di Dio. MAT 21:32 Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le meretrici gli hanno creduto; e voi, che avete veduto questo, neppur poi vi siete pentiti per credere a lui. MAT 21:33 Udite un’altra parabola: Vi era un padron di casa, il quale piantò una vigna e le fece attorno una siepe, e vi scavò un luogo da spremer l’uva, e vi edificò una torre; poi l’allogò a de’ lavoratori, e se n’andò in viaggio. MAT 21:34 Or quando fu vicina la stagione de’ frutti, mandò i suoi servitori dai lavoratori per ricevere i frutti della vigna. MAT 21:35 Ma i lavoratori, presi i servitori, uno ne batterono, uno ne uccisero, e un altro ne lapidarono. MAT 21:36 Da capo mandò degli altri servitori, in maggior numero de’ primi; e coloro li trattarono nello stesso modo. MAT 21:37 Finalmente, mandò loro il suo figliuolo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo. MAT 21:38 Ma i lavoratori, veduto il figliuolo, dissero tra di loro: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e facciam nostra la sua eredità. MAT 21:39 E presolo, lo cacciaron fuori della vigna, e l’uccisero. MAT 21:40 Quando dunque sarà venuto il padron della vigna, che farà egli a que’ lavoratori? MAT 21:41 Essi gli risposero: Li farà perir malamente, cotesti scellerati, e allogherà la vigna ad altri lavoratori, i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo. MAT 21:42 Gesù disse loro: Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch’è divenuta pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa maravigliosa agli occhi nostri? MAT 21:43 Perciò io vi dico che il Regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato ad una gente che ne faccia i frutti. MAT 21:44 E chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed ella stritolerà colui sul quale cadrà. MAT 21:45 E i capi sacerdoti e i Farisei, udite le sue parabole, si avvidero che parlava di loro; MAT 21:46 e cercavano di pigliarlo, ma temettero le turbe, che lo teneano per profeta. MAT 22:1 E Gesù prese di nuovo a parlar loro in parabole dicendo: MAT 22:2 Il regno de’ cieli è simile ad un re, il quale fece le nozze del suo figliuolo. MAT 22:3 E mandò i suoi servitori a chiamare gl’invitati alle nozze; ma questi non vollero venire. MAT 22:4 Di nuovo mandò degli altri servitori, dicendo: Dite agli invitati: Ecco, io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi ed i miei animali ingrassati sono ammazzati, e tutto è pronto; venite alle nozze. MAT 22:5 Ma quelli, non curandosene, se n’andarono, chi al suo campo, chi al suo traffico; MAT 22:6 gli altri poi, presi i suoi servitori, li oltraggiarono e li uccisero. MAT 22:7 Allora il re s’adirò, e mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e ad ardere la loro città. MAT 22:8 Quindi disse ai suoi servitori: Le nozze, si, sono pronte; ma gl’invitati non ne erano degni. MAT 22:9 Andate dunque sui crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete. MAT 22:10 E quei servitori, usciti per le strade, raunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu ripiena di commensali. MAT 22:11 Or il re, entrato per vedere quelli che erano a tavola, notò quivi un uomo che non vestiva l’abito di nozze. MAT 22:12 E gli disse: Amico, come sei entrato qua senza aver un abito da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa. MAT 22:13 Allora il re disse ai servitori: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. MAT 22:14 Poiché molti son chiamati, ma pochi eletti. MAT 22:15 Allora i Farisei, ritiratisi, tennero consiglio per veder di coglierlo in fallo nelle sue parole. MAT 22:16 E gli mandarono i loro discepoli con gli Erodiani a dirgli: Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza delle persone. MAT 22:17 Dicci dunque: Che te ne pare? E’ egli lecito pagare il tributo a Cesare, o no? MAT 22:18 Ma Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: Perché mi tentate, ipocriti? MAT 22:19 Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli porsero un denaro. Ed egli domandò loro: MAT 22:20 Di chi è questa effigie e questa iscrizione? MAT 22:21 Gli risposero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. MAT 22:22 Ed essi, udito ciò, si maravigliarono; e, lasciatolo, se ne andarono. MAT 22:23 In quell’istesso giorno vennero a lui de’ Sadducei, i quali dicono che non v’è risurrezione, e gli domandarono: MAT 22:24 Maestro, Mosè ha detto: Se uno muore senza figliuoli, il fratel suo sposi la moglie di lui e susciti progenie al suo fratello. MAT 22:25 Or v’erano fra di noi sette fratelli; e il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie al suo fratello. MAT 22:26 Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. MAT 22:27 Infine, dopo tutti, morì anche la donna. MAT 22:28 Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l’hanno avuta. MAT 22:29 Ma Gesù, rispondendo, disse loro: Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. MAT 22:30 Perché alla risurrezione né si prende né si dà moglie; ma i risorti son come angeli ne’ cieli. MAT 22:31 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete voi letto quel che vi fu insegnato da Dio, MAT 22:32 quando disse: Io sono l’Iddio di Abramo e l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe? Egli non è l’Iddio de’ morti, ma de’ viventi. MAT 22:33 E le turbe, udite queste cose, stupivano della sua dottrina. MAT 22:34 Or i Farisei, udito ch’egli avea chiusa la bocca a’ Sadducei, si raunarono insieme; MAT 22:35 e uno di loro, dottor della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: MAT 22:36 Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento? MAT 22:37 E Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. MAT 22:38 Questo è il grande e il primo comandamento. MAT 22:39 Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. MAT 22:40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti. MAT 22:41 Or essendo i Farisei raunati, Gesù li interrogò dicendo: MAT 22:42 Che vi par egli del Cristo? di chi è egli figliuolo? Essi gli risposero: Di Davide. MAT 22:43 Ed egli a loro: Come dunque Davide, parlando per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: MAT 22:44 Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? MAT 22:45 Se dunque Davide lo chiama Signore, com’è egli suo figliuolo? MAT 22:46 E nessuno potea replicargli parola; e da quel giorno nessuno ardì più interrogarlo. MAT 23:1 Allora Gesù parlò alle turbe e ai suoi discepoli, MAT 23:2 dicendo: Gli scribi e i Farisei seggono sulla cattedra di Mosè. MAT 23:3 Fate dunque ed osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le opere loro; perché dicono e non fanno. MAT 23:4 Difatti, legano de’ pesi gravi e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li voglion muovere neppure col dito. MAT 23:5 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; difatti allargano le lor filatterie ed allungano le frange de’ mantelli; MAT 23:6 ed amano i primi posti ne’ conviti e i primi seggi nelle sinagoghe MAT 23:7 e i saluti nelle piazze e d’esser chiamati dalla gente: “Maestro!” MAT 23:8 Ma voi non vi fate chiamar “Maestro”, perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli. MAT 23:9 E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è ne’ cieli. MAT 23:10 E non vi fate chiamar guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo: MAT 23:11 ma il maggiore fra voi sia vostro servitore. MAT 23:12 Chiunque s’innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato. MAT 23:13 Ma guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de’ cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. MAT 23:14 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove, e fate per apparenza lunghe orazioni; perciò riceverete maggior condanna. MAT 23:15 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito; e fatto che sia, lo rendete figliuol della geenna il doppio di voi. MAT 23:16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non è nulla; ma se giura per l’oro del tempio, resta obbligato. MAT 23:17 Stolti e ciechi, poiché qual è maggiore: l’oro, o il tempio che santifica l’oro? MAT 23:18 E se uno, voi dite, giura per l’altare, non è nulla; ma se giura per l’offerta che c’è sopra, resta obbligato. MAT 23:19 Ciechi, poiché qual è maggiore: l’offerta, o l’altare che santifica l’offerta? MAT 23:20 Chi dunque giura per l’altare, giura per esso e per tutto quel che c’è sopra; MAT 23:21 e chi giura per il tempio, giura per esso e per Colui che l’abita; MAT 23:22 e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi siede sopra. MAT 23:23 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più gravi della legge: il giudicio, e la misericordia, e la fede. Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre. MAT 23:24 Guide cieche, che colate il moscerino e inghiottite il cammello. MAT 23:25 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché nettate il di fuori del calice e del piatto, mentre dentro son pieni di rapina e d’intemperanza. MAT 23:26 Fariseo cieco, netta prima il di dentro del calice e del piatto, affinché anche il di fuori diventi netto. MAT 23:27 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaion belli di fuori, ma dentro son pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia. MAT 23:28 Così anche voi, di fuori apparite giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità. MAT 23:29 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché edificate i sepolcri ai profeti, e adornate le tombe de’ giusti e dite: MAT 23:30 Se fossimo stati ai dì de’ nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti! MAT 23:31 Talché voi testimoniate contro voi stessi, che siete figliuoli di coloro che uccisero i profeti. MAT 23:32 E voi, colmate pure la misura dei vostri padri! MAT 23:33 Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna? MAT 23:34 Perciò, ecco, io vi mando de’ profeti e de’ savi e degli scribi; di questi, alcuni ne ucciderete e metterete in croce; altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, MAT 23:35 affinché venga su voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figliuol di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l’altare. MAT 23:36 Io vi dico in verità che tutte queste cose verranno su questa generazione. MAT 23:37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! MAT 23:38 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. MAT 23:39 Poiché vi dico che d’ora innanzi non mi vedrete più, finché diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! MAT 24:1 E come Gesù usciva dal tempio e se n’andava, i suoi discepoli gli s’accostarono per fargli osservare gli edifizi del tempio. MAT 24:2 Ma egli rispose loro: Le vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata. MAT 24:3 E stando egli seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli s’accostarono in disparte, dicendo: Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente? MAT 24:4 E Gesù, rispondendo, disse loro: Guardate che nessuno vi seduca. MAT 24:5 Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti. MAT 24:6 Or voi udirete parlar di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. MAT 24:7 Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; MAT 24:8 ma tutto questo non sarà che principio di dolori. MAT 24:9 Allora vi getteranno in tribolazione e v’uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagion del mio nome. MAT 24:10 E allora molti si scandalizzeranno, e si tradiranno e si odieranno a vicenda. MAT 24:11 E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. MAT 24:12 E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà. MAT 24:13 Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. MAT 24:14 E questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. MAT 24:15 Quando dunque avrete veduta l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge pongavi mente), MAT 24:16 allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; MAT 24:17 chi sarà sulla terrazza non scenda per toglier quello che è in casa sua; MAT 24:18 e chi sarà nel campo non torni indietro a prender la sua veste. MAT 24:19 Or guai alle donne che saranno incinte, ed a quelle che allatteranno in que’ giorni! MAT 24:20 E pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno né di sabato; MAT 24:21 perché allora vi sarà una grande afflizione; tale, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. MAT 24:22 E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati. MAT 24:23 Allora, se alcuno vi dice: “Il Cristo eccolo qui, eccolo là”, non lo credete; MAT 24:24 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. MAT 24:25 Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Eccolo, è nel deserto, non v’andate; MAT 24:26 eccolo, è nelle stanze interne, non lo credete; MAT 24:27 perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo. MAT 24:28 Dovunque sarà il carname, quivi si raduneranno le aquile. MAT 24:29 Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate. MAT 24:30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. MAT 24:31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli. MAT 24:32 Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. MAT 24:33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte. MAT 24:34 Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. MAT 24:35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. MAT 24:36 Ma quant’è a quel giorno ed a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli dei cieli, neppure il Figliuolo, ma il Padre solo. MAT 24:37 E come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figliuol dell’uomo. MAT 24:38 Infatti, come ne’ giorni innanzi al diluvio si mangiava e si beveva, si prendea moglie e s’andava a marito, sino al giorno che Noè entrò nell’arca, MAT 24:39 e di nulla si avvide la gente, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figliuol dell’uomo. MAT 24:40 Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato; MAT 24:41 due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata. MAT 24:42 Vegliate, dunque, perché non sapete in qual giorno il vostro Signore sia per venire. MAT 24:43 Ma sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a qual vigilia il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe forzar la sua casa. MAT 24:44 Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà. MAT 24:45 Qual è mai il servitore fedele e prudente che il padrone abbia costituito sui domestici per dar loro il vitto a suo tempo? MAT 24:46 Beato quel servitore che il padrone, arrivando, troverà così occupato! MAT 24:47 Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni. MAT 24:48 Ma, s’egli è un malvagio servitore che dica in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire; MAT 24:49 e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e bere con gli ubriaconi, MAT 24:50 il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta, e nell’ora che non sa; MAT 24:51 e lo farà lacerare a colpi di flagello, e gli assegnerà la sorte degl’ipocriti. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. MAT 25:1 Allora il regno de’ cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrar lo sposo. MAT 25:2 Or cinque d’esse erano stolte e cinque avvedute; MAT 25:3 le stolte, nel prendere le loro lampade, non avean preso seco dell’olio; MAT 25:4 mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avean preso dell’olio ne’ vasi. MAT 25:5 Or tardando lo sposo, tutte divennero sonnacchiose e si addormentarono. MAT 25:6 E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, uscitegli incontro! MAT 25:7 Allora tutte quelle vergini si destarono e acconciaron le loro lampade. MAT 25:8 E le stolte dissero alle avvedute: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. MAT 25:9 Ma le avvedute risposero: No, che talora non basti per noi e per voi; andate piuttosto da’ venditori e compratevene! MAT 25:10 Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che eran pronte, entraron con lui nella sala delle nozze, e l’uscio fu chiuso. MAT 25:11 All’ultimo vennero anche le altre vergini, dicendo: Signore, Signore, aprici! MAT 25:12 Ma egli, rispondendo, disse: Io vi dico in verità: Non vi conosco. MAT 25:13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. MAT 25:14 Poiché avverrà come di un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servitori e affidò loro i suoi beni; MAT 25:15 e all’uno diede cinque talenti, a un altro due, e a un altro uno; a ciascuno secondo la sua capacità; e partì. MAT 25:16 Subito, colui che avea ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. MAT 25:17 Parimente, quello de’ due ne guadagnò altri due. MAT 25:18 Ma colui che ne avea ricevuto uno, andò e, fatta una buca in terra, vi nascose il danaro del suo padrone. MAT 25:19 Or dopo molto tempo, ecco il padrone di que’ servitori a fare i conti con loro. MAT 25:20 E colui che avea ricevuto i cinque talenti, venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: Signore, tu m’affidasti cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. MAT 25:21 E il suo padrone gli disse: Va bene, buono e fedel servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore. MAT 25:22 Poi, presentatosi anche quello de’ due talenti, disse: Signore, tu m’affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due. MAT 25:23 Il suo padrone gli disse: Va bene, buono e fedel servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore. MAT 25:24 Poi, accostatosi anche quello che avea ricevuto un talento solo, disse: Signore, io sapevo che tu sei uomo duro, che mieti dove non hai seminato, e raccogli dove non hai sparso; MAT 25:25 ebbi paura, e andai a nascondere il tuo talento sotterra; eccoti il tuo. MAT 25:26 E il suo padrone, rispondendo, gli disse: Servo malvagio ed infingardo, tu sapevi ch’io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; MAT 25:27 dovevi dunque portare il mio danaro dai banchieri; e al mio ritorno, avrei ritirato il mio con interesse. MAT 25:28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a colui che ha i dieci talenti. MAT 25:29 Poiché a chiunque ha sarà dato, ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. MAT 25:30 E quel servitore disutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor dei denti. MAT 25:31 Or quando il Figliuol dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria. MAT 25:32 E tutte le genti saranno radunate dinanzi a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; MAT 25:33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. MAT 25:34 Allora il Re dirà a quelli della sua destra: Venite, voi, i benedetti del Padre mio; eredate il regno che v’è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. MAT 25:35 Perché ebbi fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui forestiere, e m’accoglieste; MAT 25:36 fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi visitaste; fui in prigione, e veniste a trovarmi. MAT 25:37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai t’abbiam veduto aver fame e t’abbiam dato da mangiare? o aver sete e t’abbiam dato da bere? MAT 25:38 Quando mai t’abbiam veduto forestiere e t’abbiamo accolto? o ignudo e t’abbiam rivestito? MAT 25:39 Quando mai t’abbiam veduto infermo o in prigione e siam venuti a trovarti? MAT 25:40 E il Re, rispondendo, dirà loro: In verità vi dico che in quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me. MAT 25:41 Allora dirà anche a coloro della sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato pel diavolo e per i suoi angeli! MAT 25:42 Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; MAT 25:43 fui forestiere e non m’accoglieste; ignudo, e non mi rivestiste; infermo ed in prigione, e non mi visitaste. MAT 25:44 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: Signore, quando t’abbiam veduto aver fame, o sete, o esser forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione, e non t’abbiamo assistito? MAT 25:45 Allora risponderà loro, dicendo: In verità vi dico che in quanto non l’avete fatto ad uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me. MAT 25:46 E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna. MAT 26:1 Ed avvenne che quando Gesù ebbe finiti tutti questi ragionamenti, disse ai suoi discepoli: MAT 26:2 Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua, e il Figliuol dell’uomo sarà consegnato per esser crocifisso. MAT 26:3 Allora i capi sacerdoti e gli anziani del popolo si raunarono nella corte del sommo sacerdote detto Caiàfa, MAT 26:4 e deliberarono nel loro consiglio di pigliar Gesù con inganno e di farlo morire. MAT 26:5 Ma dicevano: Non durante la festa, perché non accada tumulto nel popolo. MAT 26:6 Or essendo Gesù in Betania, in casa di Simone il lebbroso, MAT 26:7 venne a lui una donna che aveva un alabastro d’olio odorifero di gran prezzo, e lo versò sul capo di lui che stava a tavola. MAT 26:8 Veduto ciò, i discepoli furono indignati e dissero: A che questa perdita? MAT 26:9 Poiché quest’olio si sarebbe potuto vender caro, e il denaro darlo ai poveri. MAT 26:10 Ma Gesù, accortosene, disse loro: Perché date noia a questa donna? Ella ha fatto un’azione buona verso di me. MAT 26:11 Perché i poveri li avete sempre con voi; ma me non mi avete sempre. MAT 26:12 Poiché costei, versando quest’olio sul mio corpo, l’ha fatto in vista della mia sepoltura. MAT 26:13 In verità vi dico che per tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo evangelo, anche quello che costei ha fatto, sarà raccontato in memoria di lei. MAT 26:14 Allora uno dei dodici, detto Giuda Iscariot, andò dai capi sacerdoti e disse loro: MAT 26:15 Che mi volete dare, e io ve lo consegnerò? Ed essi gli contarono trenta sicli d’argento. MAT 26:16 E da quell’ora cercava il momento opportuno di tradirlo. MAT 26:17 Or il primo giorno degli azzimi, i discepoli s’accostarono a Gesù e gli dissero: Dove vuoi che ti prepariamo da mangiar la pasqua? MAT 26:18 Ed egli disse: Andate in città dal tale, e ditegli: Il Maestro dice: il mio tempo è vicino; farò la pasqua da te, co’ miei discepoli. MAT 26:19 E i discepoli fecero come Gesù avea loro ordinato, e prepararono la pasqua. MAT 26:20 E quando fu sera, si mise a tavola co’ dodici discepoli. MAT 26:21 E mentre mangiavano, disse: In verità io vi dico: Uno di voi mi tradirà. MAT 26:22 Ed essi, grandemente attristati, cominciarono a dirgli ad uno ad uno: Sono io quello, Signore? MAT 26:23 Ma egli, rispondendo, disse: Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. MAT 26:24 Certo, il Figliuol dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell’uomo per cui il Figliuol dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per cotest’uomo, se non fosse mai nato. MAT 26:25 E Giuda, che lo tradiva, prese a dire: Sono io quello, Maestro? E Gesù a lui: L’hai detto. MAT 26:26 Or mentre mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe, e dandolo a’ suoi discepoli, disse: Prendete, mangiate, questo è il mio corpo. MAT 26:27 Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: MAT 26:28 Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per la remissione dei peccati. MAT 26:29 Io vi dico che d’ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio. MAT 26:30 E dopo ch’ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi. MAT 26:31 Allora Gesù disse loro: Questa notte voi tutti avrete in me un’occasion di caduta; perché è scritto: Io percoterò il pastore, e le pecore della greggia saranno disperse. MAT 26:32 Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea. MAT 26:33 Ma Pietro, rispondendo, gli disse: Quand’anche tu fossi per tutti un’occasion di caduta, non lo sarai mai per me. MAT 26:34 Gesù gli disse: In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. MAT 26:35 E Pietro a lui: Quand’anche mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. E lo stesso dissero pure tutti i discepoli. MAT 26:36 Allora Gesù venne con loro in un podere detto Getsemani, e disse ai discepoli: Sedete qui finché io sia andato là ed abbia orato. MAT 26:37 E presi seco Pietro e i due figliuoli di Zebedeo, cominciò ad esser contristato ed angosciato. MAT 26:38 Allora disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate meco. MAT 26:39 E andato un poco innanzi, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi. MAT 26:40 Poi venne a’ discepoli, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Così, non siete stati capaci di vegliar meco un’ora sola? MAT 26:41 Vegliate ed orate, affinché non cadiate in tentazione; ben è lo spirito pronto, ma la carne è debole. MAT 26:42 Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza ch’io lo beva, sia fatta la tua volontà. MAT 26:43 E tornato, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano aggravati. MAT 26:44 E lasciatili, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole. MAT 26:45 Poi venne ai discepoli e disse loro: Dormite pure oramai, e riposatevi! Ecco, l’ora e giunta, e il Figliuol dell’uomo è dato nelle mani dei peccatori. MAT 26:46 Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino. MAT 26:47 E mentre parlava ancora, ecco arrivar Giuda, uno dei dodici, e con lui una gran turba con spade e bastoni, da parte de’ capi sacerdoti e degli anziani del popolo. MAT 26:48 Or colui che lo tradiva, avea dato loro un segnale, dicendo: Quello che bacerò, è lui; pigliatelo. MAT 26:49 E in quell’istante, accostatosi a Gesù, gli disse: Ti saluto, Maestro! e gli dette un lungo bacio. MAT 26:50 Ma Gesù gli disse: Amico, a far che sei tu qui? Allora, accostatisi, gli misero le mani addosso, e lo presero. MAT 26:51 Ed ecco, un di coloro ch’eran con lui, stesa la mano alla spada, la sfoderò; e percosso il servitore del sommo sacerdote, gli spiccò l’orecchio. MAT 26:52 Allora Gesù gli disse: Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendon la spada, periscon per la spada. MAT 26:53 Credi tu forse ch’io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest’istante più di dodici legioni d’angeli? MAT 26:54 Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga? MAT 26:55 In quel punto Gesù disse alle turbe: Voi siete usciti con spade e bastoni come contro ad un ladrone, per pigliarmi. Ogni giorno sedevo nel tempio ad insegnare, e voi non m’avete preso; MAT 26:56 ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le scritture de’ profeti. Allora tutti i discepoli, lasciatolo, se ne fuggirono. MAT 26:57 Or quelli che aveano preso Gesù, lo menarono a Caiàfa, sommo sacerdote, presso il quale erano raunati gli scribi e gli anziani. MAT 26:58 E Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero alla corte del sommo sacerdote; ed entrato dentro, si pose a sedere con le guardie, per veder la fine. MAT 26:59 Or i capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro a Gesù per farlo morire; MAT 26:60 e non ne trovavano alcuna, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni. MAT 26:61 Finalmente, se ne fecero avanti due che dissero: Costui ha detto: Io posso disfare il tempio di Dio e riedificarlo in tre giorni. MAT 26:62 E il sommo sacerdote, levatosi in piedi, gli disse: Non rispondi tu nulla? Che testimoniano costoro contro a te? Ma Gesù taceva. MAT 26:63 E il sommo sacerdote gli disse: Ti scongiuro per l’Iddio vivente a dirci se tu se’ il Cristo, il Figliuol di Dio. MAT 26:64 Gesù gli rispose: Tu l’hai detto; anzi vi dico che da ora innanzi vedrete il Figliuol dell’uomo sedere alla destra della Potenza, e venire su le nuvole del cielo. MAT 26:65 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti, dicendo: Egli ha bestemmiato: che bisogno abbiamo più di testimoni? Ecco, ora avete udita la sua bestemmia; MAT 26:66 che ve ne pare? Ed essi, rispondendo, dissero: E’ reo di morte. MAT 26:67 Allora gli sputarono in viso e gli diedero de’ pugni; e altri lo schiaffeggiarono, MAT 26:68 dicendo: O Cristo profeta, indovinaci: chi t’ha percosso? MAT 26:69 Pietro, intanto, stava seduto fuori nella corte; e una serva gli si accostò, dicendo: Anche tu eri con Gesù il Galileo. MAT 26:70 Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: Non so quel che tu dica. MAT 26:71 E come fu uscito fuori nell’antiporto, un’altra lo vide e disse a coloro ch’eran quivi: Anche costui era con Gesù Nazareno. MAT 26:72 Ed egli daccapo lo negò giurando: Non conosco quell’uomo. MAT 26:73 Di li a poco, gli astanti, accostatisi, dissero a Pietro: Per certo tu pure sei di quelli, perché anche la tua parlata ti dà a conoscere. MAT 26:74 Allora egli cominciò ad imprecare ed a giurare: Non conosco quell’uomo! E in quell’istante il gallo cantò. MAT 26:75 E Pietro si ricordò della parola di Gesù che gli avea detto: Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. E uscito fuori, pianse amaramente. MAT 27:1 Poi, venuta la mattina, tutti i capi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro a Gesù per farlo morire. MAT 27:2 E legatolo, lo menarono via e lo consegnarono a Pilato, il governatore. MAT 27:3 Allora Giuda, che l’avea tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì, e riportò i trenta sicli d’argento ai capi sacerdoti ed agli anziani, MAT 27:4 dicendo: Ho peccato, tradendo il sangue innocente. Ma essi dissero: Che c’importa? MAT 27:5 Pensaci tu. Ed egli, lanciati i sicli nel tempio, s’allontanò e andò ad impiccarsi. MAT 27:6 Ma i capi sacerdoti, presi quei sicli, dissero: Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché son prezzo di sangue. MAT 27:7 E tenuto consiglio, comprarono con quel danaro il campo del vasaio da servir di sepoltura ai forestieri. MAT 27:8 Perciò quel campo, fino al dì d’oggi, è stato chiamato: Campo di sangue. MAT 27:9 Allora s’adempì quel che fu detto dal profeta Geremia: E presero i trenta sicli d’argento, prezzo di colui ch’era stato messo a prezzo, messo a prezzo dai figliuoli d’Israele; MAT 27:10 e li dettero per il campo del vasaio, come me l’avea ordinato il Signore. MAT 27:11 Or Gesù comparve davanti al governatore; e il governatore lo interrogò, dicendo: Sei tu il re de’ Giudei? E Gesù gli disse: Sì, lo sono. MAT 27:12 E accusato da’ capi sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla. MAT 27:13 Allora Pilato gli disse: Non odi tu quante cose testimoniano contro di te? MAT 27:14 Ma egli non gli rispose neppure una parola: talché il governatore se ne maravigliava grandemente. MAT 27:15 Or ogni festa di Pasqua il governatore soleva liberare alla folla un carcerato, qualunque ella volesse. MAT 27:16 Avevano allora un carcerato famigerato di nome Barabba. MAT 27:17 Essendo dunque radunati, Pilato domandò loro: Chi volete che vi liberi, Barabba, o Gesù detto Cristo? MAT 27:18 Poiché egli sapeva che glielo aveano consegnato per invidia. MAT 27:19 Or mentre egli sedeva in tribunale, la moglie gli mandò a dire: Non aver nulla a che fare con quel giusto, perché oggi ho sofferto molto in sogno a cagion di lui. MAT 27:20 Ma i capi sacerdoti e gli anziani persuasero le turbe a chieder Barabba e far perire Gesù. MAT 27:21 E il governatore prese a dir loro: Qual de’ due volete che vi liberi? E quelli dissero: Barabba. MAT 27:22 E Pilato a loro: Che farò dunque di Gesù detto Cristo? Tutti risposero: Sia crocifisso. MAT 27:23 Ma pure, riprese egli, che male ha fatto? Ma quelli viepiù gridavano: Sia crocifisso! MAT 27:24 E Pilato, vedendo che non riusciva a nulla, ma che si sollevava un tumulto, prese dell’acqua e si lavò le mani in presenza della moltitudine, dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi. MAT 27:25 E tutto il popolo, rispondendo, disse: Il suo sangue sia sopra noi e sopra i nostri figliuoli. MAT 27:26 Allora egli liberò loro Barabba; e dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. MAT 27:27 Allora i soldati del governatore, tratto Gesù nel pretorio, radunarono attorno a lui tutta la coorte. MAT 27:28 E spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto; MAT 27:29 e intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, e una canna nella man destra; e inginocchiatisi dinanzi a lui, lo beffavano, dicendo: Salve, re de’ Giudei! MAT 27:30 E sputatogli addosso, presero la canna, e gli percotevano il capo. MAT 27:31 E dopo averlo schernito, lo spogliarono del manto, e lo rivestirono delle sue vesti; poi lo menaron via per crocifiggerlo. MAT 27:32 Or nell’uscire trovarono un Cireneo chiamato Simone, e lo costrinsero a portar la croce di Gesù. MAT 27:33 E venuti ad un luogo detto Golgota, che vuol dire: Luogo del teschio, gli dettero a bere del vino mescolato con fiele; MAT 27:34 ma Gesù, assaggiatolo, non volle berne. MAT 27:35 Poi, dopo averlo crocifisso, spartirono i suoi vestimenti, tirando a sorte; MAT 27:36 e postisi a sedere, gli facevan quivi la guardia. MAT 27:37 E al disopra del capo gli posero scritto il motivo della condanna: QUESTO E’ GESU’, IL RE DE’ GIUDEI. MAT 27:38 Allora furon con lui crocifissi due ladroni, uno a destra e l’altro a sinistra. MAT 27:39 E coloro che passavano di lì, lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: MAT 27:40 Tu che disfai il tempio e in tre giorni lo riedifichi, salva te stesso, se tu sei Figliuol di Dio, e scendi giù di croce! MAT 27:41 Similmente, i capi sacerdoti con gli scribi e gli anziani, beffandosi, dicevano: MAT 27:42 Ha salvato altri e non può salvar se stesso! Da che è il re d’Israele, scenda ora giù di croce, e noi crederemo in lui. MAT 27:43 S’è confidato in Dio; lo liberi ora, s’Ei lo gradisce, poiché ha detto: Son Figliuol di Dio. MAT 27:44 E nello stesso modo lo vituperavano anche i ladroni crocifissi con lui. MAT 27:45 Or dall’ora sesta si fecero tenebre per tutto il paese, fino all’ora nona. MAT 27:46 E verso l’ora nona Gesù gridò con gran voce: Elì, Elì, lamà sabactanì? cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? MAT 27:47 Ma alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Costui chiama Elia. MAT 27:48 E subito un di loro corse a prendere una spugna; e inzuppatala d’aceto e postala in cima ad una canna, gli die’ da bere. MAT 27:49 Ma gli altri dicevano: Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo. MAT 27:50 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rendé lo spirito. MAT 27:51 Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, e la terra tremò, e le rocce si schiantarono, MAT 27:52 e le tombe s’aprirono, e molti corpi de’ santi che dormivano, risuscitarono; MAT 27:53 ed usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di lui, entrarono nella santa città, ed apparvero a molti. MAT 27:54 E il centurione e quelli che con lui facean la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, temettero grandemente, dicendo: Veramente, costui era Figliuol di Dio. MAT 27:55 Ora quivi erano molte donne che guardavano da lontano, le quali avean seguitato Gesù dalla Galilea per assisterlo; MAT 27:56 tra le quali erano Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo e di Jose, e la madre de’ figliuoli di Zebedeo. MAT 27:57 Poi, fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era divenuto anche egli discepolo di Gesù. MAT 27:58 Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse rilasciato. MAT 27:59 E Giuseppe, preso il corpo, lo involse in un panno lino netto, MAT 27:60 e lo pose nella propria tomba nuova, che aveva fatta scavare nella roccia, e dopo aver rotolata una gran pietra contro l’apertura del sepolcro, se ne andò. MAT 27:61 Or Maria Maddalena e l’altra Maria eran quivi, sedute dirimpetto al sepolcro. MAT 27:62 E l’indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi sacerdoti ed i Farisei si radunarono presso Pilato, dicendo: MAT 27:63 Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: Dopo tre giorni, risusciterò. MAT 27:64 Ordina dunque che il sepolcro sia sicuramente custodito fino al terzo giorno; che talora i suoi discepoli non vengano a rubarlo e dicano al popolo: E’ risuscitato dai morti; così l’ultimo inganno sarebbe peggiore del primo. MAT 27:65 Pilato disse loro: Avete una guardia: andate, assicuratevi come credete. MAT 27:66 Ed essi andarono ad assicurare il sepolcro, sigillando la pietra, e mettendovi la guardia. MAT 28:1 Or nella notte del sabato, quando già albeggiava, il primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria vennero a visitare il sepolcro. MAT 28:2 Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra, e vi sedette sopra. MAT 28:3 Il suo aspetto era come di folgore; e la sua veste, bianca come neve. MAT 28:4 E per lo spavento che n’ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte. MAT 28:5 Ma l’angelo prese a dire alle donne: Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. MAT 28:6 Egli non è qui, poiché è risuscitato come avea detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. MAT 28:7 E andate presto a dire a’ suoi discepoli: Egli è risuscitato da’ morti, ed ecco, vi precede in Galilea; quivi lo vedrete. Ecco, ve l’ho detto. MAT 28:8 E quelle, andatesene prestamente dal sepolcro con spavento ed allegrezza grande, corsero ad annunziar la cosa a’ suoi discepoli. MAT 28:9 Quand’ecco Gesù si fece loro incontro, dicendo: Vi saluto! Ed esse, accostatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono. MAT 28:10 Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunziare a’ miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno. MAT 28:11 Or mentre quelle andavano, ecco alcuni della guardia vennero in città, e riferirono ai capi sacerdoti tutte le cose ch’erano avvenute. MAT 28:12 Ed essi, radunatisi con gli anziani, e tenuto consiglio, dettero una forte somma di danaro a’ soldati, dicendo: MAT 28:13 Dite così: I suoi discepoli vennero di notte e lo rubarono mentre dormivamo. MAT 28:14 E se mai questo viene alle orecchie del governatore, noi lo persuaderemo e vi metteremo fuor di pena. MAT 28:15 Ed essi, preso il danaro, fecero secondo le istruzioni ricevute; e quel dire è stato divulgato fra i Giudei, fino al dì d’oggi. MAT 28:16 Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù avea loro designato. MAT 28:17 E vedutolo, l’adorarono; alcuni però dubitarono. MAT 28:18 E Gesù, accostatosi, parlò loro, dicendo: Ogni potestà m’è stata data in cielo e sulla terra. MAT 28:19 Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, MAT 28:20 insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente. MAR 1:1 Principio dell’evangelo di Gesù Cristo, Figliuolo di Dio. MAR 1:2 Secondo ch’egli è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero a prepararti la via… MAR 1:3 V’è una voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri, MAR 1:4 apparve Giovanni il Battista nel deserto predicando un battesimo di ravvedimento per la remissione dei peccati. MAR 1:5 E tutto il paese della Giudea e tutti quei di Gerusalemme accorrevano a lui; ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. MAR 1:6 Or Giovanni era vestito di pel di cammello, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi, e si nutriva di locuste e di miele selvatico. MAR 1:7 E predicava, dicendo: Dopo di me vien colui che è più forte di me; al quale io non son degno di chinarmi a sciogliere il legaccio dei calzari. MAR 1:8 Io vi ho battezzati con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo. MAR 1:9 Ed avvenne in que’ giorni che Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. MAR 1:10 E ad un tratto, com’egli saliva fuori dell’acqua, vide fendersi i cieli, e lo Spirito scendere su di lui in somiglianza di colomba. MAR 1:11 E una voce venne dai cieli: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto. MAR 1:12 E subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; MAR 1:13 e nel deserto rimase per quaranta giorni, tentato da Satana; e stava tra le fiere e gli angeli lo servivano. MAR 1:14 Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando l’evangelo di Dio e dicendo: MAR 1:15 Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete all’evangelo. MAR 1:16 Or passando lungo il mar della Galilea, egli vide Simone e Andrea, il fratello di Simone, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E Gesù disse loro: MAR 1:17 Seguitemi, ed io farò di voi dei pescatori d’uomini. MAR 1:18 Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono. MAR 1:19 Poi, spintosi un po’ più oltre, vide Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che anch’essi in barca rassettavano le reti; MAR 1:20 e subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo loro padre nella barca con gli operai, se n’andarono dietro a lui. MAR 1:21 E vennero in Capernaum; e subito, il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. MAR 1:22 E la gente stupiva della sua dottrina, perch’egli li ammaestrava come avente autorità e non come gli scribi. MAR 1:23 In quel mentre, si trovava nella loro sinagoga un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale prese a gridare: MAR 1:24 Che v’è fra noi e te, o Gesù Nazareno? Se’ tu venuto per perderci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio! MAR 1:25 E Gesù lo sgridò, dicendo: Ammutolisci ed esci da costui! MAR 1:26 E lo spirito immondo, straziatolo e gridando forte, uscì da lui. MAR 1:27 E tutti sbigottirono talché si domandavano fra loro: Che cos’è mai questo? E’ una dottrina nuova! Egli comanda con autorità perfino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono! MAR 1:28 E la sua fama si divulgò subito per ogni dove, in tutta al circostante contrada della Galilea. MAR 1:29 Ed appena usciti dalla sinagoga, vennero con Giacomo e Giovanni in casa di Simone e d’Andrea. MAR 1:30 Or la suocera di Simone era a letto con la febbre; ed essi subito gliene parlarono; MAR 1:31 ed egli, accostatosi, la prese per la mano e la fece levare; e la febbre la lasciò ed ella si mise a servirli. MAR 1:32 Poi, fattosi sera, quando il sole fu tramontato, gli menarono tutti i malati e gl’indemoniati. MAR 1:33 E tutta la città era raunata all’uscio. MAR 1:34 Ed egli ne guarì molti che soffrivan di diverse malattie, e cacciò molti demoni; e non permetteva ai demoni di parlare; poiché sapevano chi egli era. MAR 1:35 Poi, la mattina, essendo ancora molto buio, Gesù, levatosi, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e quivi pregava. MAR 1:36 Simone e quelli ch’eran con lui gli tennero dietro; MAR 1:37 e trovatolo, gli dissero: Tutti ti cercano. MAR 1:38 Ed egli disse loro: Andiamo altrove, per i villaggi vicini, ond’io predichi anche là; poiché è per questo che io sono uscito. MAR 1:39 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e cacciando i demoni. MAR 1:40 E un lebbroso venne a lui e buttandosi in ginocchio lo pregò dicendo: Se tu vuoi, tu puoi mondarmi! MAR 1:41 E Gesù, mosso a pietà, stese la mano, lo toccò e gli disse: Lo voglio; sii mondato! MAR 1:42 E subito la lebbra sparì da lui, e fu mondato. MAR 1:43 E Gesù, avendogli fatte severe ammonizioni, lo mandò subito via e gli disse: MAR 1:44 Guardati dal farne parola ad alcuno; ma va’, mostrati al sacerdote ed offri per la tua purificazione quel che Mosè ha prescritto; e questo serva loro di testimonianza. MAR 1:45 Ma colui, appena partito, si dette a proclamare e a divulgare il fatto; di modo che Gesù non poteva più entrar palesemente in città; ma se ne stava fuori in luoghi deserti, e da ogni parte la gente accorreva a lui. MAR 2:1 E dopo alcuni giorni, egli entrò di nuovo in Capernaum, e si seppe che era in casa; MAR 2:2 e si raunò tanta gente che neppure lo spazio dinanzi alla porta la potea contenere. Ed egli annunziava loro la Parola. MAR 2:3 E vennero a lui alcuni che menavano un paralitico portato da quattro. MAR 2:4 E non potendolo far giungere fino a lui a motivo della calca, scoprirono il tetto dalla parte dov’era Gesù; e fattavi un’apertura, calarono il lettuccio sul quale il paralitico giaceva. MAR 2:5 E Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: Figliuolo, i tuoi peccati ti sono rimessi. MAR 2:6 Or alcuni degli scribi eran quivi seduti e così ragionavano in cuor loro: MAR 2:7 Perché parla costui in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può rimettere i peccati, se non un solo, cioè Dio? MAR 2:8 E Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che ragionavano così dentro di sé, disse loro: Perché fate voi cotesti ragionamenti ne’ vostri cuori? MAR 2:9 Che è più agevole, dire al paralitico: I tuoi peccati ti sono rimessi, oppur dirgli: Lèvati, togli il tuo lettuccio e cammina? MAR 2:10 Ora, affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha potestà in terra di rimettere i peccati: MAR 2:11 Io tel dico (disse al paralitico), lèvati, togli il tuo lettuccio, e vattene a casa tua. MAR 2:12 E colui s’alzò, e subito, preso il suo lettuccio, se ne andò via in presenza di tutti; talché tutti stupivano e glorificavano Iddio dicendo: Una cosa così non la vedemmo mai. MAR 2:13 E Gesù uscì di nuovo verso il mare; e tutta la moltitudine andava a lui, ed egli li ammaestrava. MAR 2:14 E passando, vide Levi d’Alfeo seduto al banco della gabella, e gli disse: Seguimi. Ed egli, alzatosi, lo seguì. MAR 2:15 Ed avvenne che, mentre Gesù era a tavola in casa di lui, molti pubblicani e peccatori erano anch’essi a tavola con lui e coi suoi discepoli; poiché ve ne erano molti e lo seguivano. MAR 2:16 E gli scribi d’infra i Farisei, vedutolo mangiar coi pubblicani e coi peccatori, dicevano ai suoi discepoli: Come mai mangia e beve coi pubblicani e i peccatori? MAR 2:17 E Gesù, udito ciò, disse loro: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non son venuto a chiamar de’ giusti, ma dei peccatori. MAR 2:18 Or i discepoli di Giovanni e i Farisei solevano digiunare. E vennero a Gesù e gli dissero: Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei Farisei digiunano, e i discepoli tuoi non digiunano? MAR 2:19 E Gesù disse loro: Possono gli amici dello sposo digiunare, mentre lo sposo è con loro? Finché hanno con sé lo sposo, non possono digiunare. MAR 2:20 Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto; ed allora, in quei giorni, digiuneranno. MAR 2:21 Niuno cuce un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; altrimenti la toppa nuova porta via del vecchio, e lo strappo si fa peggiore. MAR 2:22 E niuno mette del vin nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino fa scoppiare gli otri; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi. MAR 2:23 Or avvenne che in un giorno di sabato egli passava per i seminati, e i suoi discepoli, cammin facendo, si misero a svellere delle spighe. MAR 2:24 E i Farisei gli dissero: Vedi! Perché fanno di sabato quel che non è lecito? MAR 2:25 Ed egli disse loro: Non avete voi mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui? MAR 2:26 Com’egli, sotto il sommo sacerdote Abiatar, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani di presentazione, che a nessuno è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a coloro che eran con lui? MAR 2:27 Poi disse loro: Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato; MAR 2:28 perciò il Figliuol dell’uomo è Signore anche del sabato. MAR 3:1 Poi entrò di nuovo in una sinagoga; e quivi era un uomo che avea la mano secca. MAR 3:2 E l’osservavano per vedere se lo guarirebbe in giorno di sabato, per poterlo accusare. MAR 3:3 Ed egli disse all’uomo che avea la mano secca: Lèvati là nel mezzo! MAR 3:4 Poi disse loro: E’ egli lecito, in giorno di sabato, di far del bene o di far del male? di salvare una persona o di ucciderla? Ma quelli tacevano. MAR 3:5 Allora Gesù, guardatili tutt’intorno con indignazione, contristato per l’induramento del cuor loro, disse all’uomo: Stendi la mano! Egli la stese, e la sua mano tornò sana. MAR 3:6 E i Farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli Erodiani contro di lui, con lo scopo di farlo morire. MAR 3:7 Poi Gesù co’ suoi discepoli si ritirò verso il mare; e dalla Galilea gran moltitudine lo seguitò; MAR 3:8 e dalla Giudea e da Gerusalemme e dalla Idumea e da oltre il Giordano e dai dintorni di Tiro e di Sidone una gran folla, udendo quante cose egli facea, venne a lui. MAR 3:9 Ed egli disse ai suoi discepoli che gli tenessero sempre pronta una barchetta a motivo della calca, che talora non l’affollasse. MAR 3:10 Perché egli ne aveva guariti molti; cosicché tutti quelli che aveano qualche flagello gli si precipitavano addosso per toccarlo. MAR 3:11 E gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si gittavano davanti a lui e gridavano: Tu sei il Figliuol di Dio! MAR 3:12 Ed egli li sgridava forte, affinché non facessero conoscere chi egli era. MAR 3:13 Poi Gesù salì sul monte e chiamò a sé quei ch’egli stesso volle, ed essi andarono a lui. MAR 3:14 E ne costituì dodici per tenerli con sé MAR 3:15 e per mandarli a predicare con la potestà di cacciare i demoni. MAR 3:16 Costituì dunque i dodici, cioè: Simone, al quale mise nome Pietro; MAR 3:17 e Giacomo di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali pose nome Boanerges, che vuol dire figliuoli del tuono; MAR 3:18 e Andrea e Filippo e Bartolomeo e Matteo e Toma e Giacomo di Alfeo e Taddeo e Simone il Cananeo MAR 3:19 e Giuda Iscariot quello che poi lo tradì. MAR 3:20 Poi entrò in una casa, e la moltitudine si adunò di nuovo, talché egli ed i suoi non potevan neppur prender cibo. MAR 3:21 or i suoi parenti, udito ciò, vennero per impadronirsi di lui, perché dicevano: MAR 3:22 E’ fuori di sé. E gli scribi, ch’eran discesi da Gerusalemme, dicevano: Egli ha Beelzebub, ed è per l’aiuto del principe dei demoni, ch’ei caccia i demoni. MAR 3:23 Ma egli, chiamatili a sé, diceva loro in parabole: Come può Satana cacciar Satana? MAR 3:24 E se un regno è diviso in parti contrarie, quel regno non può durare. MAR 3:25 E se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non potrà reggere. MAR 3:26 E se Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può reggere, ma deve finire. MAR 3:27 Ed anzi niuno può entrar nella casa dell’uomo forte e rapirgli le sue masserizie, se prima non abbia legato l’uomo forte; allora soltanto gli prenderà la casa. MAR 3:28 In verità io vi dico: Ai figliuoli degli uomini saranno rimessi tutti i peccati e qualunque bestemmia avranno proferita; MAR 3:29 ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha remissione in eterno, ma è reo d’un peccato eterno. MAR 3:30 Or egli parlava così perché dicevano: Ha uno spirito immondo. MAR 3:31 E giunsero sua madre ed i suoi fratelli; e fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. MAR 3:32 Una moltitudine gli stava seduta attorno, quando gli fu detto: Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano. MAR 3:33 Ed egli rispose loro: Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli? MAR 3:34 E guardati in giro coloro che gli sedevano d’intorno, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli! MAR 3:35 Chiunque avrà fatta la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre. MAR 4:1 Gesù prese di nuovo ad insegnare presso il mare: e una gran moltitudine si radunò intorno a lui; talché egli, montato in una barca, vi sedette stando in mare, mentre tutta la moltitudine era a terra sulla riva. MAR 4:2 Ed egli insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: MAR 4:3 Udite: Ecco, il seminatore uscì a seminare. MAR 4:4 Ed avvenne che mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. MAR 4:5 Ed un’altra cadde in un suolo roccioso ove non avea molta terra; e subito spuntò, perché non avea terreno profondo; MAR 4:6 ma quando il sole si levò, fu riarsa; perché non aveva radice, si seccò. MAR 4:7 Ed un’altra cadde fra le spine; e le spine crebbero e l’affogarono e non fece frutto. MAR 4:8 Ed altre parti caddero nella buona terra; e portaron frutto che venne su e crebbe, e giunsero a dare qual trenta, qual sessanta e qual cento. MAR 4:9 Poi disse: Chi ha orecchi da udire oda. MAR 4:10 Quand’egli fu in disparte, quelli che gli stavano intorno coi dodici, lo interrogarono sulle parabole. MAR 4:11 Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che son di fuori, tutto è presentato per via di parabole, affinché: MAR 4:12 vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non intendano; che talora non si convertano, e i peccati non siano loro rimessi. MAR 4:13 Poi disse loro: Non intendete voi questa parabola? E come intenderete voi tutte le parabole? MAR 4:14 Il seminatore semina la Parola. MAR 4:15 Quelli che sono lungo la strada, sono coloro nei quali è seminata la Parola; e quando l’hanno udita, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. MAR 4:16 E parimente quelli che ricevono la semenza in luoghi rocciosi sono coloro che, quando hanno udito la Parola, la ricevono subito con allegrezza; MAR 4:17 e non hanno in sé radice ma son di corta durata; e poi, quando venga tribolazione o persecuzione a cagion della Parola, son subito scandalizzati. MAR 4:18 Ed altri sono quelli che ricevono la semenza fra le spine; cioè coloro che hanno udita la Parola; MAR 4:19 poi le cure mondane e l’inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, penetrati in loro, affogano la Parola, e così riesce infruttuosa. MAR 4:20 Quelli poi che hanno ricevuto il seme in buona terra, sono coloro che odono la Parola e l’accolgono e fruttano qual trenta, qual sessanta e qual cento. MAR 4:21 Poi diceva ancora: Si reca forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? Non è ella recata per esser messa sul candeliere? MAR 4:22 Poiché non v’è nulla che sia nascosto se non in vista d’esser manifestato; e nulla è stato tenuto segreto, se non per esser messo in luce. MAR 4:23 Se uno ha orecchi da udire oda. MAR 4:24 Diceva loro ancora: Ponete mente a ciò che voi udite. Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi; e a voi sarà data anche la giunta; MAR 4:25 poiché a chi ha sarà dato, e a chi non ha, anche quello che ha gli sarà tolto. MAR 4:26 Diceva ancora: Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme in terra, MAR 4:27 e dorma e si levi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce nel modo ch’egli stesso ignora. MAR 4:28 La terra da se stessa dà il suo frutto: prima l’erba; poi la spiga; poi, nella spiga, il grano ben formato. MAR 4:29 E quando il frutto è maturo, subito e’ vi mette la falce perché la mietitura è venuta. MAR 4:30 Diceva ancora: A che assomiglieremo il regno di Dio, o con qual parabola lo rappresenteremo? MAR 4:31 Esso è simile ad un granello di senapa, il quale, quando lo si semina in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sulla terra; MAR 4:32 ma quando è seminato, cresce e diventa maggiore di tutti i legumi; e fa de’ rami tanto grandi, che all’ombra sua possono ripararsi gli uccelli del cielo. MAR 4:33 E con molte cosiffatte parabole esponeva loro la Parola, secondo che potevano intendere; MAR 4:34 e non parlava loro senza una parabola; ma in privato spiegava ogni cosa ai suoi discepoli. MAR 4:35 In quel medesimo giorno, fattosi sera, Gesù disse loro: Passiamo all’altra riva. MAR 4:36 E i discepoli, licenziata la moltitudine, lo presero, così com’era, nella barca. E vi erano delle altre barche con lui. MAR 4:37 Ed ecco levarsi un gran turbine di vento che cacciava le onde nella barca, talché ella già si riempiva. MAR 4:38 Or egli stava a poppa, dormendo sul guanciale. I discepoli lo destano e gli dicono: Maestro, non ti curi tu che noi periamo? MAR 4:39 Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati! E il vento cessò, e si fece gran bonaccia. MAR 4:40 Ed egli disse loro: Perché siete così paurosi? Come mai non avete voi fede? MAR 4:41 Ed essi furon presi da gran timore e si dicevano gli uni agli altri: Chi è dunque costui, che anche il vento ed il mare gli obbediscono? MAR 5:1 E giunsero all’altra riva del mare nel paese de’ Geraseni. MAR 5:2 E come Gesù fu smontato dalla barca, subito gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, MAR 5:3 il quale nei sepolcri avea la sua dimora; e neppure con una catena poteva più alcuno tenerlo legato; MAR 5:4 poiché spesso era stato legato con ceppi e catene; e le catene erano state da lui rotte, ed i ceppi spezzati, e niuno avea forza da domarlo. MAR 5:5 E di continuo, notte e giorno, fra i sepolcri e su per i monti, andava urlando e percotendosi con delle pietre. MAR 5:6 Or quand’ebbe veduto Gesù da lontano, corse e gli si prostrò dinanzi; MAR 5:7 e dato un gran grido, disse: Che v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi; MAR 5:8 perché Gesù gli diceva: Spirito immondo, esci da quest’uomo! MAR 5:9 E Gesù gli domandò: Qual è il tuo nome? Ed egli rispose: Il mio nome è Legione perché siamo molti. MAR 5:10 E lo pregava con insistenza che non li mandasse via dal paese. MAR 5:11 Or quivi pel monte stava a pascolare un gran branco di porci. MAR 5:12 E gli spiriti lo pregarono dicendo: Mandaci ne’ porci, perché entriamo in essi. MAR 5:13 Ed egli lo permise loro. E gli spiriti immondi, usciti, entrarono ne’ porci, ed il branco si avventò giù a precipizio nel mare. MAR 5:14 Eran circa duemila ed affogarono nel mare. E quelli che li pasturavano fuggirono e portaron la notizia in città e per la campagna; e la gente andò a vedere ciò che era avvenuto. MAR 5:15 E vennero a Gesù, e videro l’indemoniato seduto, vestito ed in buon senno, lui che aveva avuto la legione; e s’impaurirono. MAR 5:16 E quelli che aveano visto, raccontarono loro ciò che era avvenuto all’indemoniato e il fatto de’ porci. MAR 5:17 Ed essi presero a pregar Gesù che se ne andasse dai loro confini, MAR 5:18 E come egli montava nella barca, l’uomo che era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui. MAR 5:19 E Gesù non glielo permise, ma gli disse: Va’ a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatto, e come egli ha avuto pietà di te. MAR 5:20 E quello se ne andò e cominciò a pubblicare per la Decapoli le grandi cose che Gesù aveva fatto per lui. E tutti si maravigliarono. MAR 5:21 Ed essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, una gran moltitudine si radunò attorno a lui; ed egli stava presso il mare. MAR 5:22 Ed ecco venire uno dei capi della sinagoga, chiamato Iairo, il quale, vedutolo, gli si getta ai piedi MAR 5:23 e lo prega istantemente, dicendo: La mia figliuola è agli estremi. Vieni a metter sopra lei le mani, affinché sia salva e viva. MAR 5:24 E Gesù andò con lui, e gran moltitudine lo seguiva e l’affollava. MAR 5:25 Or una donna che avea un flusso di sangue da dodici anni, MAR 5:26 e molto avea sofferto da molti medici, ed avea speso tutto il suo senz’alcun giovamento, anzi era piuttosto peggiorata, MAR 5:27 avendo udito parlar di Gesù, venne per di dietro fra la calca e gli toccò la vesta, perché diceva: MAR 5:28 Se riesco a toccare non foss’altro che le sue vesti, sarò salva. MAR 5:29 E in quell’istante il suo flusso ristagnò; ed ella sentì nel corpo d’esser guarita di quel flagello. MAR 5:30 E subito Gesù, conscio della virtù ch’era emanata da lui, voltosi indietro in quella calca, disse: Chi mi ha toccato le vesti? MAR 5:31 E i suoi discepoli gli dicevano: Tu vedi come la folla ti si serra addosso e dici: Chi mi ha toccato? MAR 5:32 Ed egli guardava attorno per vedere colei che avea ciò fatto. MAR 5:33 Ma la donna, paurosa e tremante, ben sapendo quel che era avvenuto in lei, venne e gli si gettò ai piedi, e gli disse tutta la verità. MAR 5:34 Ma Gesù le disse: Figliuola, la tua fede t’ha salvata; vattene in pace e sii guarita del tuo flagello. MAR 5:35 Mentr’egli parlava ancora, ecco arrivar gente da casa del capo della sinagoga, che gli dice: La tua figliuola è morta; perché incomodare più oltre il Maestro? MAR 5:36 Ma Gesù, inteso quel che si diceva, disse al capo della sinagoga: Non temere; solo abbi fede! MAR 5:37 E non permise ad alcuno di accompagnarlo, salvo che a Pietro, a Giacomo e a Giovanni, fratello di Giacomo. MAR 5:38 E giungono a casa del capo della sinagoga; ed egli vede del tumulto e gente che piange ed urla forte. MAR 5:39 Ed entrato, dice loro: Perché fate tanto strepito e piangete? La fanciulla non è morta, ma dorme. MAR 5:40 E si ridevano di lui. Ma egli, messili tutti fuori, prende seco il padre la madre della fanciulla e quelli che eran con lui, ed entra là dove era la fanciulla. MAR 5:41 E presala per la mano le dice: Talithà cumì! che interpretato vuole dire: Giovinetta, io tel dico, lèvati! MAR 5:42 E tosto la giovinetta s’alzò e camminava, perché avea dodici anni. E furono subito presi da grande stupore; MAR 5:43 ed egli comandò loro molto strettamente che non lo risapesse alcuno: e disse loro che le fosse dato da mangiare. MAR 6:1 Poi si partì di là e venne nel suo paese e i suoi discepoli lo seguitarono. MAR 6:2 E venuto il sabato, si mise ad insegnar nella sinagoga; e la maggior parte, udendolo, stupivano dicendo: Donde ha costui queste cose? e che sapienza è questa che gli è data? e che cosa sono cotali opere potenti fatte per mano sua? MAR 6:3 Non è costui il falegname, il figliuol di Maria, e il fratello di Giacomo e di Giosè, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi? E si scandalizzavano di lui. MAR 6:4 Ma Gesù diceva loro: Niun profeta è sprezzato se non nella sua patria e tra i suoi parenti e in casa sua. MAR 6:5 E non poté far quivi alcun’opera potente, salvo che, imposte le mani ad alcuni pochi infermi, li guarì. MAR 6:6 E si maravigliava della loro incredulità. E andava attorno per i villaggi circostanti, insegnando. MAR 6:7 Poi chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due; e dette loro potestà sugli spiriti immondi. MAR 6:8 E comandò loro di non prender nulla per viaggio, se non un bastone soltanto; non pane, non sacca, non danaro nella cintura: MAR 6:9 ma di calzarsi di sandali e di non portar tunica di ricambio. MAR 6:10 E diceva loro: Dovunque sarete entrati in una casa, trattenetevi quivi, finché non ve ne andiate di là; MAR 6:11 e se in qualche luogo non vi ricevono né v’ascoltano, andandovene di là, scotetevi la polvere di sotto ai piedi; e ciò serva loro di testimonianza. MAR 6:12 E partiti, predicavano che la gente si ravvedesse; MAR 6:13 cacciavano molti demoni, ungevano d’olio molti infermi e li guarivano. MAR 6:14 Ora il re Erode udì parlar di Gesù (ché la sua rinomanza s’era sparsa), e diceva: Giovanni Battista è risuscitato dai morti; ed è per questo che agiscono in lui le potenze miracolose. MAR 6:15 Altri invece dicevano: E’ Elia! Ed altri: E’ un profeta come quelli di una volta. MAR 6:16 Ma Erode, udito ciò, diceva: Quel Giovanni ch’io ho fatto decapitare, è lui che è risuscitato! MAR 6:17 Poiché esso Erode avea fatto arrestare Giovanni e l’avea fatto incatenare in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello, ch’egli, Erode, avea sposata. MAR 6:18 Giovanni infatti gli diceva: E’ non t’è lecito di tener la moglie di tuo fratello! MAR 6:19 Ed Erodiada gli serbava rancore e bramava di farlo morire, ma non poteva; MAR 6:20 perché Erode avea soggezione di Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e lo proteggeva; dopo averlo udito era molto perplesso, e l’ascoltava volentieri. MAR 6:21 Ma venuto un giorno opportuno che Erode, nel suo natalizio, fece un convito ai grandi della sua corte, ai capitani ad ai primi della Galilea, MAR 6:22 la figliuola della stessa Erodiada, essendo entrata, ballò e piacque ad Erode ed ai commensali. E il re disse alla fanciulla: Chiedimi quello che vuoi e te lo darò. MAR 6:23 E le giurò: Ti darò quel che mi chiederai; fin la metà del mio regno. MAR 6:24 Costei, uscita, domandò a sua madre: Che chiederò? E quella le disse: La testa di Giovanni Battista. MAR 6:25 E rientrata subito frettolosamente dal re, gli fece così la domanda: Voglio che sul momento tu mi dia in un piatto la testa di Giovanni Battista. MAR 6:26 Il re ne fu grandemente attristato; ma a motivo de’ giuramenti fatti e dei commensali, non volle dirle di no; MAR 6:27 e mandò subito una guardia con l’ordine di portargli la testa di lui. MAR 6:28 E quegli andò, lo decapitò nella prigione, e ne portò la testa in un piatto, e la dette alla fanciulla, e la fanciulla la dette a sua madre. MAR 6:29 I discepoli di Giovanni, udita la cosa, andarono a prendere il suo corpo e lo deposero in un sepolcro. MAR 6:30 Or gli apostoli, essendosi raccolti presso Gesù gli riferirono tutto quello che avean fatto e insegnato. MAR 6:31 Ed egli disse loro: Venitevene ora in disparte, in luogo solitario, e riposatevi un po’. Difatti, era tanta la gente che andava e veniva, che essi non aveano neppur tempo di mangiare. MAR 6:32 Partirono dunque nella barca per andare in un luogo solitario in disparte. MAR 6:33 E molti li videro partire e li riconobbero; e da tutte le città accorsero là a piedi e vi giunsero prima di loro. MAR 6:34 E come Gesù fu sbarcato, vide una gran moltitudine e n’ebbe compassione, perché erano come pecore che non hanno pastore; e si mise ad insegnar loro molte cose. MAR 6:35 Ed essendo già tardi, i discepoli gli s’accostarono e gli dissero: Questo luogo è deserto ed è già tardi; MAR 6:36 licenziali, affinché vadano per le campagne e per i villaggi d’intorno a comprarsi qualcosa da mangiare. MAR 6:37 Ma egli rispose loro: Date lor voi da mangiare. Ed essi a lui: Andremo noi a comprare per dugento danari di pane e daremo loro da mangiare? MAR 6:38 Ed egli domandò loro: Quanti pani avete? andate a vedere. Ed essi, accertatisi, risposero: Cinque, e due pesci. MAR 6:39 Allora egli comandò loro di farli accomodar tutti a brigate sull’erba verde; MAR 6:40 e si assisero per gruppi di cento e di cinquanta. MAR 6:41 Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, e levati gli occhi al cielo, benedisse e spezzò i pani, e li dava ai discepoli, affinché li mettessero dinanzi alla gente; e i due pesci spartì pure fra tutti. MAR 6:42 E tutti mangiarono e furon sazi; MAR 6:43 e si portaron via dodici ceste piene di pezzi di pane, ed anche i resti dei pesci. MAR 6:44 E quelli che avean mangiato i pani erano cinquemila uomini. MAR 6:45 Subito dopo Gesù obbligò i suoi discepoli a montar nella barca e a precederlo sull’altra riva, verso Betsaida, mentre egli licenzierebbe la moltitudine. MAR 6:46 E preso commiato, se ne andò sul monte a pregare. MAR 6:47 E fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era solo a terra. MAR 6:48 E vedendoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte, andò alla loro volta, camminando sul mare; e voleva oltrepassarli; MAR 6:49 ma essi, vedutolo camminar sul mare, pensarono che fosse un fantasma e si dettero a gridare; MAR 6:50 perché tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: State di buon cuore, son io; non temete! MAR 6:51 E montò nella barca con loro, e il vento s’acquetò; ed essi più che mai sbigottirono in loro stessi, MAR 6:52 perché non avean capito il fatto de’ pani, anzi il cuor loro era indurito. MAR 6:53 Passati all’altra riva, vennero a Gennesaret e vi presero terra. MAR 6:54 E come furono sbarcati, subito la gente, riconosciutolo, MAR 6:55 corse per tutto il paese e cominciarono a portare qua e là i malati sui loro lettucci, dovunque sentivano dire ch’egli si trovasse. MAR 6:56 E da per tutto dov’egli entrava, ne’ villaggi, nelle città, e nelle campagne, posavano gl’infermi per le piazze e lo pregavano che li lasciasse toccare non foss’altro che il lembo del suo vestito. E tutti quelli che lo toccavano, erano guariti. MAR 7:1 Allora si radunarono presso di lui i Farisei ed alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. MAR 7:2 E videro che alcuni de’ suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate. MAR 7:3 Poiché i Farisei e tutti i Giudei non mangiano se non si sono con gran cura lavate le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi; MAR 7:4 e quando tornano dalla piazza non mangiano se non si sono purificati con delle aspersioni. E vi sono molto altre cose che ritengono per tradizione: lavature di calici, d’orciuoli e di vasi di rame. MAR 7:5 E i Farisei e gli scribi domandarono: Perché i tuoi discepoli non seguono essi la tradizione degli antichi, ma prendon cibo con mani impure? MAR 7:6 Ma Gesù disse loro: Ben profetò Isaia di voi ipocriti, com’è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me. MAR 7:7 Ma invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che son precetti d’uomini. MAR 7:8 Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini. MAR 7:9 E diceva loro ancora: Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra! MAR 7:10 Mosè infatti ha detto: Onora tuo padre e tua madre; e: Chi maledice padre o madre, sia punito di morte; MAR 7:11 voi, invece, se uno dice a suo padre od a sua madre: Quello con cui potrei assisterti è Corban (vale a dire, offerta a Dio), MAR 7:12 non gli permettete più di far cosa alcuna a pro di suo padre o di sua madre; MAR 7:13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. E di cose consimili ne fate tante! MAR 7:14 Poi, chiamata a sé di nuovo la moltitudine, diceva loro: Ascoltatemi tutti ed intendete: MAR 7:15 Non v’è nulla fuori dell’uomo che entrando in lui possa contaminarlo; ma son le cose che escono dall’uomo quelle che contaminano l’uomo. MAR 7:16 Se uno ha orecchi da udire oda. MAR 7:17 E quando, lasciata la moltitudine, fu entrato in casa, i suoi discepoli lo interrogarono intorno alla parabola. MAR 7:18 Ed egli disse loro: Siete anche voi così privi d’intendimento? Non capite voi che tutto ciò che dal di fuori entra nell’uomo non lo può contaminare, MAR 7:19 perché gli entra non nel cuore ma nel ventre e se ne va nella latrina? Così dicendo, dichiarava pure puri tutti quanti i cibi. MAR 7:20 Diceva inoltre: E’ quel che esce dall’uomo che contamina l’uomo; MAR 7:21 poiché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, MAR 7:22 adulteri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. MAR 7:23 Tutte queste cose malvage escono dal di dentro e contaminano l’uomo. MAR 7:24 Poi, partitosi di là, se ne andò vero i confini di Tiro. Ed entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse; ma non poté restar nascosto, MAR 7:25 ché anzi, subito, una donna la cui figliuolina aveva uno spirito immondo, avendo udito parlar di lui, venne e gli si gettò ai piedi. MAR 7:26 Quella donna era pagana, di nazione sirofenicia, e lo pregava di cacciare il demonio dalla sua figliuola. MAR 7:27 Ma Gesù le disse: Lascia che prima siano saziati i figliuoli; ché non è bene prendere il pane dei figliuoli per buttarlo a’ cagnolini. MAR 7:28 Ma ella rispose: Dici bene, Signore; e i cagnolini, sotto la tavola, mangiano de’ minuzzoli dei figliuoli. MAR 7:29 E Gesù le disse: Per cotesta parola, va’; il demonio è uscito dalla tua figliuola. MAR 7:30 E la donna, tornata a casa sua, trovò la figliuolina coricata sul letto e il demonio uscito di lei. MAR 7:31 Partitosi di nuovo dai confini di Tiro, Gesù, passando per Sidone, tornò verso il mar di Galilea traversano il territorio della Decapoli. MAR 7:32 E gli menarono un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gl’imponesse la mano. MAR 7:33 Ed egli, trattolo in disparte fuor dalla folla, gli mise le dite negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; MAR 7:34 poi, levati gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: Effathà! che vuol dire: Apriti! MAR 7:35 E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse lo scilinguagnolo e parlava bene. MAR 7:36 E Gesù ordinò loro di non parlarne ad alcuno; ma lo più lo divietava loro e più lo divulgavano; MAR 7:37 e stupivano oltremodo, dicendo: Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i mutoli li fa parlare. MAR 8:1 In que’ giorni, essendo di nuovo la folla grandissima, e non avendo ella da mangiare, Gesù, chiamati a sé i discepoli, disse loro: MAR 8:2 Io ho pietà di questa moltitudine; poiché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare. MAR 8:3 E se li rimando a casa digiuni, verranno meno per via; e ve n’hanno alcuni che son venuti da lontano. MAR 8:4 E i suoi discepoli gli risposero: Come si potrebbe mai saziarli di pane qui, in un deserto? MAR 8:5 Ed egli domandò loro: Quanti pani avete? Essi dissero: Sette. MAR 8:6 Ed egli ordinò alla folla di accomodarsi per terra; e prese i sette pani, dopo aver rese grazie, li spezzò e diede ai discepoli perché li ponessero dinanzi alla folla; ed essi li posero. MAR 8:7 Avevano anche alcuni pochi pescetti ed egli, fatta la benedizione, comandò di porre anche quelli dinanzi a loro. MAR 8:8 E mangiarono e furono saziati; e de’ pezzi avanzati si levarono sette panieri. MAR 8:9 Or erano circa quattromila persone. Poi Gesù li licenziò; MAR 8:10 e subito, montato nella barca co’ suoi discepoli, andò dalle parti di Dalmanuta. MAR 8:11 E i Farisei si recarono colà e si misero a disputar con lui, chiedendogli, per metterlo alla prova, un segno dal cielo. MAR 8:12 Ma egli, dopo aver sospirato nel suo spirito, disse: Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: Non sarà dato alcun segno a questa generazione. MAR 8:13 E lasciatili, montò di nuovo nella barca e passò all’altra riva. MAR 8:14 Or i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani, e non avevano seco nella barca che un pane solo. MAR 8:15 Ed egli dava loro de’ precetti dicendo: Badate, guardatevi dal lievito de’ Farisei e dal lievito d’Erode! MAR 8:16 Ed essi si dicevano gli uni agli altri: Egli è perché non abbiam pane. MAR 8:17 E Gesù, accortosene, disse loro: Perché ragionate voi del non aver pane? Non riflettete e non capite voi ancora? Avete il cuore indurito? MAR 8:18 Avendo occhi non vedete? e avendo orecchie non udite? e non avete memoria alcuna? MAR 8:19 Quand’io spezzai i cinque pani per i cinquemila, quante ceste piene di pezzi levaste? Essi dissero: Dodici. MAR 8:20 E quando spezzai i sette pani per i quattromila, quanti panieri pieni levaste? MAR 8:21 Ed essi risposero: Sette. E diceva loro: Non capite ancora? MAR 8:22 E vennero in Betsaida; e gli fu menato un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. MAR 8:23 Ed egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuor dal villaggio; e sputatogli negli occhi e impostegli le mani, gli domandò: MAR 8:24 Vedi tu qualche cosa? Ed egli, levati gli occhi, disse: Scorgo gli uomini, perché li vedo camminare, e mi paion alberi. MAR 8:25 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli riguardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. MAR 8:26 E Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: Non entrar neppure nel villaggio. MAR 8:27 Poi Gesù, co’ suoi discepoli, se ne andò verso le borgate di Cesare di Filippo; e cammin facendo domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente ch’io sia? MAR 8:28 Ed essi risposero: Gli uni, Giovanni Battista: altri, Elia; ed altri, uno de’ profeti. MAR 8:29 Ed egli domandò loro: E voi, chi dite ch’io sia? E Pietro rispose: Tu sei il Cristo. MAR 8:30 Ed egli vietò loro severamente di dir ciò di lui ad alcuno. MAR 8:31 Poi cominciò ad insegnar loro ch’era necessario che il Figliuol dell’uomo soffrisse molte cose, e fosse reietto dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, e fosse ucciso, e in capo a tre giorni risuscitasse. MAR 8:32 E diceva queste cose apertamente. E Pietro, trattolo da parte, prese a rimproverarlo. MAR 8:33 Ma egli, rivoltosi e guardati i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini. MAR 8:34 E chiamata a sé la folla coi suoi discepoli, disse loro: Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua. MAR 8:35 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor di me e del Vangelo, la salverà. MAR 8:36 E che giova egli all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? MAR 8:37 E infatti, che darebbe l’uomo in cambio dell’anima sua? MAR 8:38 Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figliuol dell’uomo si vergognerà di lui quando sarà venuto nella gloria del Padre suo coi santi angeli. MAR 9:1 E diceva loro: In verità io vi dico che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian visto il regno di Dio venuto con potenza. MAR 9:2 Sei giorni dopo, Gesù prese seco Pietro e Giacomo e Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. MAR 9:3 E fu trasfigurato in presenza loro; e i suoi vestiti divennero sfolgoranti, candidissimi, di un tal candore che niun lavator di panni sulla terra può dare. MAR 9:4 Ed apparve loro Elia con Mosè, i quali stavano conversando con Gesù. MAR 9:5 E Pietro rivoltosi a Gesù: Maestro, disse, egli è bene che stiamo qui; facciamo tre tende; una per te, una per Mosè ed una per Elia. MAR 9:6 Poiché non sapeva che cosa dire, perché erano stati presi da spavento. MAR 9:7 E venne una nuvola che li coperse della sua ombra; e dalla nuvola una voce: Questo è il mio diletto figliuolo; ascoltatelo. MAR 9:8 E ad un tratto, guardatisi attorno, non videro più alcuno con loro, se non Gesù solo. MAR 9:9 Or come scendevano dal monte, egli ordinò loro di non raccontare ad alcuno le cose che aveano vedute, se non quando il Figliuol dell’uomo sarebbe risuscitato dai morti. MAR 9:10 Ed essi tennero in sé la cosa, domandandosi fra loro che cosa fosse quel risuscitare dai morti. MAR 9:11 Poi gli chiesero: Perché dicono gli scribi che prima deve venir Elia? MAR 9:12 Ed egli disse loro: Elia deve venir prima e ristabilire ogni cosa; e come mai è egli scritto del Figliuol dell’uomo che egli ha da patir molte cose e da essere sprezzato? MAR 9:13 Ma io vi dico che Elia è già venuto, ed anche gli hanno fatto quello che hanno voluto, com’è scritto di lui. MAR 9:14 E venuti ai discepoli, videro intorno a loro una gran folla, e degli scribi che discutevan con loro. MAR 9:15 E subito tutta la folla, veduto Gesù, sbigottì e accorse a salutarlo. MAR 9:16 Ed egli domandò loro: Di che discutete voi con loro? MAR 9:17 E uno della folla gli rispose: Maestro, io t’ho menato il mio figliuolo che ha uno spirito mutolo; MAR 9:18 e dovunque esso lo prende, lo atterra; ed egli schiuma, stride dei denti e rimane stecchito. Ho detto a’ tuoi discepoli che lo cacciassero, ma non hanno potuto. MAR 9:19 E Gesù, rispondendo, disse loro: O generazione incredula! Fino a quando sarò io con voi? Fino a quando vi sopporterò? Menatemelo. MAR 9:20 E glielo menarono; e come vide Gesù, subito lo spirito lo torse in convulsione; e caduto in terra, si rotolava schiumando. E Gesù domandò al padre: MAR 9:21 Da quanto tempo gli avviene questo? Ed egli disse: MAR 9:22 Dalla sua infanzia e spesse volte l’ha gettato anche nel fuoco e nell’acqua per farlo perire; ma tu, se ci puoi qualcosa, abbi pietà di noi ed aiutaci. MAR 9:23 E Gesù: Dici: Se puoi?! Ogni cosa è possibile a chi crede. MAR 9:24 E subito il padre del fanciullo esclamò: Io credo; sovvieni alla mia incredulità. MAR 9:25 E Gesù, vedendo che la folla accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli: Spirito muto e sordo, io tel comando, esci da lui e non entrar più in lui. MAR 9:26 E lo spirito, gridando e straziandolo forte, uscì; e il fanciullo rimase come morto; talché quasi tutti dicevano: E’ morto. MAR 9:27 Ma Gesù lo sollevò, ed egli si rizzò in piè. MAR 9:28 E quando Gesù fu entrato in casa, i suoi discepoli gli domandarono in privato: Perché non abbiam potuto cacciarlo noi? MAR 9:29 Ed egli disse loro: Cotesta specie di spiriti non si può far uscir in altro modo che con la preghiera. MAR 9:30 Poi, essendosi partiti di là, traversarono la Galilea; e Gesù non voleva che alcuno lo sapesse. MAR 9:31 Poich’egli ammaestrava i suoi discepoli, e diceva loro: Il Figliuol dell’uomo sta per esser dato nelle mani degli uomini ed essi l’uccideranno; e tre giorni dopo essere stato ucciso, risusciterà. MAR 9:32 Ma essi non intendevano il suo dire e temevano d’interrogarlo. MAR 9:33 E vennero a Capernaum; e quand’egli fu in casa, domandò loro: Di che discorrevate per via? MAR 9:34 Ed essi tacevano, perché per via aveano questionato fra loro chi fosse il maggiore. MAR 9:35 Ed egli postosi a sedere, chiamò i dodici e disse loro: Se alcuno vuol essere il primo, dovrà essere l’ultimo di tutti e il servitor di tutti. MAR 9:36 E preso un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro; e recatoselo in braccio, disse a loro: MAR 9:37 Chiunque riceve uno di tali piccoli fanciulli nel nome mio, riceve me; e chiunque riceve me, non riceve me, ma colui che mi ha mandato. MAR 9:38 Giovanni gli disse: Maestro, noi abbiam veduto uno che cacciava i demoni nel nome tuo, il quale non ci seguita; e glielo abbiam vietato perché non ci seguitava. MAR 9:39 E Gesù disse: Non glielo vietate, poiché non v’è alcuno che faccia qualche opera potente nel mio nome, e che subito dopo possa dir male di me. MAR 9:40 Poiché chi non è contro a noi, è per noi. MAR 9:41 Perché chiunque vi avrà dato a bere un bicchiere d’acqua in nome mio perché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà punto il suo premio. MAR 9:42 E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino, e fosse gettato in mare. MAR 9:43 E se la tua mano ti fa intoppare, mozzala; meglio è per te entrar monco nella vita, che aver due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile. MAR 9:44 dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. MAR 9:45 E se il tuo piede ti fa intoppare, mozzalo; meglio è per te entrar zoppo nella vita, che aver due occhi piedi ed esser gittato nella geenna. MAR 9:46 dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. MAR 9:47 E se l’occhio tuo ti fa intoppare, cavalo; meglio è per te entrar con un occhio solo nel regno di Dio, che aver due occhi ed esser gittato nella geenna, MAR 9:48 dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. MAR 9:49 Poiché ognuno sarà salato con fuoco. MAR 9:50 Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli darete sapore? (G9-51) Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri. MAR 10:1 Poi, levatosi di là, se ne andò sui confini della Giudea, ed oltre il Giordano; e di nuovo di raunarono presso a lui delle turbe; ed egli di nuovo, come soleva, le ammaestrava. MAR 10:2 E de’ Farisei, accostatisi, gli domandarono, tentandolo: E’ egli lecito ad un marito di mandar via la moglie? MAR 10:3 Ed egli rispose loro: Mosè che v’ha egli comandato? MAR 10:4 Ed essi dissero: Mosè permise di scrivere una atto di divorzio e mandarla via. MAR 10:5 E Gesù disse loro: E’ per la durezza del vostro cuore ch’egli scrisse per voi quel precetto; MAR 10:6 ma al principio della creazione Iddio li fece maschio e femmina. MAR 10:7 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre, e i due saranno una sola carne. MAR 10:8 Talché non sono più due, ma una stessa carne. MAR 10:9 Quello dunque che Iddio ha congiunto l’uomo nol separi. MAR 10:10 E in casa i discepoli lo interrogarono di nuovo sullo stesso soggetto. MAR 10:11 Ed egli disse loro: Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; MAR 10:12 e se la moglie, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio. MAR 10:13 Or gli presentavano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli sgridavan coloro che glieli presentavano. MAR 10:14 E Gesù, veduto ciò, s’indignò e disse loro: Lasciate i piccoli fanciulli venire a me; non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio. MAR 10:15 In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso. MAR 10:16 E presili in braccio ed imposte loro le mani, li benediceva. MAR 10:17 Or com’egli usciva per mettersi in cammino, un tale accorse e inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna? MAR 10:18 E Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Iddio. MAR 10:19 Tu sai i comandamenti: Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dir falsa testimonianza; non far torto ad alcuno; onora tuo padre e tua madre. MAR 10:20 Ed egli rispose: Maestro, tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza. MAR 10:21 E Gesù, riguardatolo in viso, l’amò e gli disse: Una cosa ti manca; va’, vendi tutto ciò che hai, e dallo ai poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi. MAR 10:22 Ma egli, attristato da quella parola, se ne andò dolente, perché avea di gran beni. MAR 10:23 E Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: Quanto malagevolmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio! MAR 10:24 E i discepoli sbigottirono a queste sue parole. E Gesù da capo replicò loro: Figliuoli, quant’è malagevole a coloro che si confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio! MAR 10:25 E’ più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio. MAR 10:26 Ed essi vie più stupivano, dicendo fra loro: Chi dunque può esser salvato? MAR 10:27 E Gesù, riguardatili, disse: Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché tutto è possibile a Dio. MAR 10:28 E Pietro prese a dirgli: Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e t’abbiam seguitato. MAR 10:29 E Gesù rispose: Io vi dico in verità che non v’è alcuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figliuoli, o campi, per amor di me e per amor dell’evangelo, MAR 10:30 il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figliuoli, campi, insieme a persecuzioni; e nel secolo avvenire, la vita eterna. MAR 10:31 Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi, primi. MAR 10:32 Or erano per cammino salendo a Gerusalemme, e Gesù andava innanzi a loro; ed essi erano sbigottiti; e quelli che lo seguivano eran presi da timore. Ed egli, tratti di nuovo da parte i dodici, prese a dir loro le cose che gli avverrebbero: MAR 10:33 Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figliuol dell’uomo sarà dato nelle mani de’ capi sacerdoti e degli scribi; ed essi lo condanneranno a morte e lo metteranno nelle mani dei Gentili; MAR 10:34 e lo scherniranno e gli sputeranno addosso e lo flagelleranno e l’uccideranno; e dopo tre giorni egli risusciterà. MAR 10:35 E Giacomo e Giovanni, figliuoli di Zebedeo, si accostarono a lui, dicendogli: Maestro, desideriamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo. MAR 10:36 Ed egli disse loro: Che volete ch’io vi faccia? MAR 10:37 Essi gli dissero: Concedici di sedere uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra nella tua gloria. Ma Gesù disse loro: MAR 10:38 Voi non sapete quel che chiedete. Potete voi bere il calice ch’io bevo, o esser battezzati del battesimo del quale io son battezzato? Essi gli dissero: Sì, lo possiamo. MAR 10:39 E Gesù disse loro: Voi certo berrete il calice ch’io bevo e sarete battezzati del battesimo del quale io sono battezzato; MAR 10:40 ma quant’è al sedermi a destra o a sinistra, non sta a me il darlo, ma è per quelli cui è stato preparato. MAR 10:41 E i dieci, udito ciò, presero a indignarsi di Giacomo e di Giovanni. MAR 10:42 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: Voi sapete che quelli che son reputati principi delle nazioni, le signoreggiano; e che i loro grandi usano potestà sopra di esse. MAR 10:43 Ma non è così tra voi; anzi chiunque vorrà esser grande fra voi, sarà vostro servitore; MAR 10:44 e chiunque fra voi vorrà esser primo, sarà servo di tutti. MAR 10:45 Poiché anche il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito, ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti. MAR 10:46 Poi vennero in Gerico. E come egli usciva di Gerico coi suoi discepoli e con gran moltitudine, il figliuol di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada. MAR 10:47 E udito che chi passava era Gesù il Nazareno, prese a gridare e a dire: Gesù, figliuol di Davide, abbi pietà di me! MAR 10:48 E molti lo sgridavano perché tacesse; ma quello gridava più forte: Figliuol di Davide, abbi pietà di me! MAR 10:49 E Gesù, fermatosi, disse: Chiamatelo! E chiamarono il cieco, dicendogli: Sta’ di buon cuore! Alzati! Egli ti chiama. MAR 10:50 E il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne a Gesù. MAR 10:51 E Gesù, rivoltosi a lui, gli disse: Che vuoi ch’io ti faccia? E il cieco gli rispose: Rabbuni, ch’io recuperi la vista. MAR 10:52 E Gesù gli disse: Va’, la tua fede ti ha salvato. E in quell’istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via. MAR 11:1 E quando furon giunti vicino a Gerusalemme, a Betfage e Betania, presso al monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli, e disse loro: MAR 11:2 Andate nella borgata che è di rimpetto a voi; e subito, appena entrati, troverete legato un puledro d’asino, sopra il quale non è montato ancora alcuno; scioglietelo e menatemelo. MAR 11:3 E se qualcuno vi dice: Perché fate questo? rispondete: Il Signore ne ha bisogno, e lo rimanderà subito qua. MAR 11:4 Ed essi andarono e trovarono un puledro legato ad una porta, fuori, sulla strada, e lo sciolsero. MAR 11:5 Ed alcuni di coloro ch’eran lì presenti, dissero loro: Che fate, che sciogliete il puledro? MAR 11:6 Ed essi risposero come Gesù aveva detto. E quelli li lasciaron fare. MAR 11:7 Ed essi menarono il puledro a Gesù, e gettarono su quello i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. MAR 11:8 E molti stendevano i loro mantelli sulla via; ed altri, delle fronde che avean tagliate nei campi. MAR 11:9 E coloro che andavano avanti e coloro che venivano dietro, gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! MAR 11:10 Benedetto il regno che viene, il regno di Davide nostro padre! Osanna ne’ luoghi altissimi! MAR 11:11 E Gesù entrò in Gerusalemme, nel tempio; e avendo riguardata ogni cosa attorno attorno, essendo già l’ora tarda, uscì per andare a Betania coi dodici. MAR 11:12 E il giorno seguente, quando furon usciti da Betania, egli ebbe fame. MAR 11:13 E veduto di lontano un fico che avea delle foglie, andò a vedere se per caso vi trovasse qualche cosa; ma venuto al fico non vi trovò nient’altro che foglie; perché non era la stagion dei fichi. MAR 11:14 E Gesù prese a dire al fico: Niuno mangi mai più in perpetuo frutto da te! E i suoi discepoli udirono. MAR 11:15 E vennero a Gerusalemme; e Gesù, entrato nel tempio, prese a cacciarne coloro che vendevano e che compravano nel tempio; e rovesciò le tavole de’ cambiamonete e le sedie de’ venditori di colombi; MAR 11:16 e non permetteva che alcuno portasse oggetti attraverso il tempio. MAR 11:17 Ed insegnava, dicendo loro: Non è egli scritto: La mia casa sarà chiamata casa d’orazione per tutte le genti? ma voi ne avete fatta una spelonca di ladroni. MAR 11:18 Ed i capi sacerdoti e gli scribi udirono queste cose e cercavano il modo di farli morire, perché lo temevano; poiché tutta la moltitudine era rapita in ammirazione della sua dottrina. MAR 11:19 E quando fu sera, uscirono dalla città. MAR 11:20 E la mattina, passando, videro il fico seccato fin dalle radici; MAR 11:21 e Pietro, ricordatosi, gli disse: Maestro, vedi, il fico che tu maledicesti, è seccato. MAR 11:22 E Gesù, rispondendo, disse loro: Abbiate fede in Dio! MAR 11:23 In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto. MAR 11:24 Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete. MAR 11:25 E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro a qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro che è nei cieli, vi perdoni i vostri falli. MAR 11:26 Ma se voi non perdonate, neppure il Padre vostro che è nei cieli vi perdonerà i vostri falli. MAR 11:27 Poi vennero di nuovo in Gerusalemme; e mentr’egli passeggiava per il tempio, i capi sacerdoti e gli scribi e gli anziani s’accostarono a lui e gli dissero: MAR 11:28 Con quale autorità fai tu queste cose? O chi ti ha data codesta autorità di far queste cose? MAR 11:29 E Gesù disse loro: Io vi domanderò una cosa; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. MAR 11:30 Il battesimo di Giovanni era esso dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi. MAR 11:31 Ed essi ragionavan fra loro dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli dirà: Perché dunque non gli credeste? MAR 11:32 Diremo invece: Dagli uomini?… Essi temevano il popolo, perché tutti stimavano che Giovanni fosse veramente profeta. MAR 11:33 E risposero a Gesù: Non lo sappiamo. E Gesù disse loro: E neppur io vi dico con quale autorità fo queste cose. MAR 12:1 E prese a dir loro in parabole: Un uomo piantò una vigna e le fece attorno una siepe e vi scavò un luogo da spremer l’uva e vi edificò una torre; l’allogò a de’ lavoratori, e se ne andò in viaggio. MAR 12:2 E a suo tempo mandò a que’ lavoratori un servitore per ricevere da loro de’ frutti della vigna. MAR 12:3 Ma essi, presolo, lo batterono e lo rimandarono a vuoto. MAR 12:4 Ed egli di nuovo mandò loro un altro servitore; e anche lui ferirono nel capo e vituperarono. MAR 12:5 Ed egli ne mandò un altro, e anche quello uccisero; e poi molti altri, de’ quali alcuni batterono ed alcuni uccisero. MAR 12:6 Aveva ancora un unico figliuolo diletto; e quello mandò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo. MAR 12:7 Ma que’ lavoratori dissero fra loro: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e l’eredità sarà nostra. MAR 12:8 E presolo, l’uccisero, e lo gettarono fuor dalla vigna. MAR 12:9 Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà e distruggerà quei lavoratori, e darà la vigna ad altri. MAR 12:10 Non avete voi neppur letta questa Scrittura: La pietra che gli edificatori hanno riprovata, è quella che è divenuta pietra angolare; MAR 12:11 ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa maravigliosa agli occhi nostri? MAR 12:12 Ed essi cercavano di pigliarlo, ma temettero la moltitudine; perché si avvidero bene ch’egli aveva detto quella parabola per loro. E lasciatolo, se ne andarono. MAR 12:13 E gli mandarono alcuni dei Farisei e degli Erodiani per coglierlo in parole. MAR 12:14 Ed essi, venuti, gli dissero: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e che non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. E’ egli lecito pagare il tributo a Cesare o no? Dobbiamo darlo o non darlo? MAR 12:15 Ma egli, conosciuta la loro ipocrisia, disse loro: Perché mi tentante? Portatemi un denaro, ch’io lo vegga. MAR 12:16 Ed essi glielo portarono. Ed egli disse loro: Di chi è questa effigie e questa iscrizione? Essi gli dissero: MAR 12:17 Di Cesare. Allora Gesù disse loro: Rendete a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. Ed essi si maravigliarono di lui. MAR 12:18 Poi vennero a lui de’ Sadducei, i quali dicono che non v’è risurrezione, e gli domandarono: MAR 12:19 Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se il fratello di uno muore e lascia moglie senza figliuoli, il fratello ne prenda la moglie e susciti progenie a suo fratello. MAR 12:20 Or v’erano sette fratelli. Il primo prese moglie; e morendo, non lasciò progenie. MAR 12:21 E il secondo la prese e morì senza lasciare progenie. MAR 12:22 Così il terzo. E i sette non lasciarono progenie. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. MAR 12:23 nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà ella moglie? Poiché tutti i sette l’hanno avuta per moglie. MAR 12:24 Gesù disse loro: Non errate voi per questo, che non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? MAR 12:25 Poiché quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né dànno moglie, ma son come angeli ne’ cieli. MAR 12:26 Quando poi ai morti ed alla loro risurrezione, non avete voi letto nel libro di Mosè, nel passo del “pruno”, come Dio gli parlò dicendo: Io sono l’Iddio d’Abramo e l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe? MAR 12:27 Egli non è un Dio di morti, ma di viventi. Voi errate grandemente. MAR 12:28 Or uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto ch’egli aveva loro ben risposto, si accostò e gli domandò: Qual è il comandamento primo fra tutti? MAR 12:29 Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’unico Signore: MAR 12:30 ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua. MAR 12:31 Il secondo è questo: Ama il tuo prossimo come te stesso. Non v’è alcun altro comandamento maggiore di questi. MAR 12:32 E lo scriba gli disse: Maestro, ben hai detto secondo verità che v’è un Dio solo e che fuor di lui non ve n’è alcun altro; MAR 12:33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l’intelletto e con tutta la forza e amare il prossimo come te stesso, è assai più che tutti gli olocausti e i sacrifici. MAR 12:34 E Gesù, vedendo ch’egli avea risposto avvedutamente, gli disse: Tu non sei lontano dal regno di Dio. E niuno ardiva più interrogarlo. MAR 12:35 E Gesù, insegnando nel tempio, prese a dire: Come dicono gli scribi che il Cristo è figliuolo di Davide? MAR 12:36 Davide stesso ha detto, per lo Spirito Santo: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello dei tuoi piedi. MAR 12:37 Davide stesso lo chiama Signore; e onde viene ch’egli è suo figliuolo? E la massa del popolo l’ascoltava con piacere. MAR 12:38 E diceva nel suo insegnamento: Guardatevi dagli scribi, i quali amano passeggiare in lunghe vesti, ed esser salutati nelle piazze, MAR 12:39 ed avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti ne’ conviti; MAR 12:40 essi che divorano le case delle vedove, e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno una maggiore condanna. MAR 12:41 E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai. MAR 12:42 E venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli che fanno un quarto di soldo. MAR 12:43 E Gesù, chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: in verità io vi dico che questa povera vedova ha gettato nella cassa delle offerte più di tutti gli altri; MAR 12:44 poiché tutti han gettato del superfluo; ma costei, del suo necessario, vi ha gettato tutto ciò che possedeva, tutto quanto avea per vivere. MAR 13:1 E com’egli usciva dal tempio uno de’ suoi discepoli gli disse: Maestro, guarda che pietre e che edifizi! MAR 13:2 E Gesù gli disse: Vedi tu questi grandi edifizi? Non sarà lasciata pietra sopra pietra che non sia diroccata. MAR 13:3 Poi sedendo egli sul monte degli Ulivi dirimpetto al tempio, Pietro e Giacomo e Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte: MAR 13:4 Dicci, quando avverranno queste cose, e qual sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi? MAR 13:5 E Gesù prese a dir loro: Guardate che nessuno vi seduca! MAR 13:6 Molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Son io; e ne sedurranno molti. MAR 13:7 Or quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. MAR 13:8 Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno: vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie. Questo non sarà che un principio di dolori. MAR 13:9 Or badate a voi stessi! Vi daranno in mano dei tribunali e sarete battuti nelle sinagoghe e sarete fatti comparire davanti a governatori e re, per cagion mia, affinché ciò serva loro di testimonianza. MAR 13:10 E prima convien che fra tutte le genti sia predicato l’evangelo. MAR 13:11 E quando vi meneranno per mettervi nelle loro mani, non state innanzi in sollecitudine di ciò che avrete a dire: ma dite quel che vi sarà dato in quell’ora; perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo. MAR 13:12 E il fratello darà il fratello alla morte, e il padre il figliuolo; e i figliuoli si leveranno contro i genitori e li faranno morire. MAR 13:13 E sarete odiati da tutti a cagion del mio nome; ma chi avrà sostenuto sino alla fine, sarà salvato. MAR 13:14 Quando poi avrete veduta l’abominazione della desolazione posta là dove non si conviene (chi legge pongavi mente), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; MAR 13:15 e chi sarà sulla terrazza non scendi e non entri in casa sua per toglierne cosa alcuna; MAR 13:16 e chi sarà nel campo non torni indietro a prender la sua veste. MAR 13:17 Or guai alle donne che saranno incinte ed a quelle che allatteranno in que’ giorni! MAR 13:18 E pregate che ciò non avvenga d’inverno! MAR 13:19 Poiché quelli saranno giorni di tale tribolazione, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo che Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà. MAR 13:20 E se il Signore non avesse abbreviato quei giorni, nessuno scamperebbe; ma a cagion dei suoi propri eletti, egli ha abbreviato quei giorni. MAR 13:21 E allora, se alcuno vi dice: “Il Cristo eccolo qui, eccola là”, non lo credete; MAR 13:22 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. MAR 13:23 Ma voi, state attenti; io v’ho predetta ogni cosa. MAR 13:24 Ma in que’ giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore; MAR 13:25 e le stelle cadranno dal cielo e le potenze che son nei cieli saranno scrollate. MAR 13:26 E allora si vedrà il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole con gran potenza e gloria. MAR 13:27 Ed egli allora manderà gli angeli e raccoglierà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremo della terra all’estremo del cielo. MAR 13:28 Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. MAR 13:29 Così anche voi, quando vedrete avvenir queste cose, sappiate ch’egli è vicino, alle porte. MAR 13:30 In verità io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. MAR 13:31 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. MAR 13:32 Ma quant’è a quel giorno ed al quell’ora, nessuno li sa, neppur gli angeli nel cielo, né il Figliuolo, ma solo il Padre. MAR 13:33 State in guardia, vegliate, poiché non sapete quando sarà quel tempo. MAR 13:34 Egli è come se un uomo, andando in un viaggio, lasciasse la sua casa e ne desse la potestà ai suoi servitori, a ciascuno il compito suo, e al portinaio comandasse di vegliare. MAR 13:35 Vegliate dunque perché non sapete quando viene il padron di casa: se a sera, a mezzanotte, o al cantar del gallo la mattina; MAR 13:36 che talora, venendo egli all’improvviso, non vi trovi addormentati. MAR 13:37 Ora, quel che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate. MAR 14:1 Ora, due giorni dopo, era la pasqua e gli azzimi; e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di pigliar Gesù con inganno ed ucciderlo; MAR 14:2 perché dicevano: Non lo facciamo durante la festa, che talora non vi sia qualche tumulto del popolo. MAR 14:3 Ed essendo egli in Betania, nella casa di Simone il lebbroso, mentre era a tavola, venne una donna che aveva un alabastro d’olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo; e rotto l’alabastro, glielo versò sul capo. MAR 14:4 E alcuni, sdegnatisi, dicevano fra loro: Perché s’è fatta questa perdita dell’olio? MAR 14:5 Questo olio si sarebbe potuto vendere più di trecento denari e darli ai poveri. E fremevano contro a lei. MAR 14:6 Ma Gesù disse: Lasciatela stare! Perché le date noia? Ella ha fatto un’azione buona inverso me. MAR 14:7 Poiché i poveri li avete sempre con voi; e quando vogliate, potete far loro del bene; ma a me non mi avete sempre. MAR 14:8 Ella ha fatto ciò che per lei si poteva; ha anticipato d’ungere il mio corpo per la sepoltura. MAR 14:9 E in verità io vi dico che per tutto il mondo, dovunque sarà predicato l’evangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei. MAR 14:10 E Giuda Iscariot, uno dei dodici, andò dai capi sacerdoti per darglielo nelle mani. MAR 14:11 Ed essi, uditolo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava il modo opportuno di tradirlo. MAR 14:12 E il primo giorno degli azzimi, quando si sacrificava la pasqua, i suoi discepoli gli dissero: Dove vuoi che andiamo ad apparecchiarti da mangiar la pasqua? MAR 14:13 Ed egli mandò due dei suoi discepoli, e disse loro: Andate nella città, e vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d’acqua; seguitelo; MAR 14:14 e dove sarà entrato, dite al padron di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza da mangiarvi la pasqua coi miei discepoli? MAR 14:15 Ed egli vi mostrerà di sopra una gran sala ammobiliata e pronta; quivi apparecchiate per noi. MAR 14:16 E i discepoli andarono e giunsero nella città e trovarono come egli avea lor detto, e apparecchiarono la pasqua. MAR 14:17 E quando fu sera Gesù venne co’ dodici. MAR 14:18 E mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: In verità io vi dico che uno di voi, il quale mangia meco, mi tradirà. MAR 14:19 Essi cominciarono ad attristarsi e a dirgli ad uno ad uno: Sono io desso? MAR 14:20 Ed egli disse loro: E’ uno dei dodici, che intinge meco nel piatto. MAR 14:21 Certo il Figliuol dell’uomo se ne va, com’è scritto di lui; ma guai a quell’uomo per cui il Figliuol dell’uomo è tradito! Ben sarebbe per quell’uomo di non esser nato! MAR 14:22 E mentre mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe e lo diede loro e disse: Prendete, questo è il mio corpo. MAR 14:23 Poi, preso il calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. MAR 14:24 E disse loro: Questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti. MAR 14:25 In verità io vi dico che non berrò più del frutto della vigna fino a quel giorno che lo berrò nuovo nel regno di Dio. MAR 14:26 E dopo ch’ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi. MAR 14:27 E Gesù disse loro: Voi tutti sarete scandalizzati; perché è scritto: Io percoterò il pastore e le pecore saranno disperse. MAR 14:28 Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea. MAR 14:29 Ma Pietro gli disse: Quand’anche tutti fossero scandalizzati, io però non lo sarò. MAR 14:30 E Gesù gli disse: In verità io ti dico che tu, oggi, in questa stessa notte, avanti che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte. MAR 14:31 Ma egli vie più fermamente diceva: Quantunque mi convenisse morir teco non però ti rinnegherò. E lo stesso dicevano pure tutti gli altri. MAR 14:32 Poi vennero in un podere detto Getsemani; ed egli disse ai suoi discepoli: Sedete qui finché io abbia pregato. MAR 14:33 E prese seco Pietro e Giacomo e Giovanni e cominciò ad essere spaventato ed angosciato. MAR 14:34 E disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate. MAR 14:35 E andato un poco innanzi, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell’ora passasse oltre da lui. MAR 14:36 E diceva: Abba, Padre! ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi. MAR 14:37 E venne, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Simone, dormi tu? non sei stato capace di vegliare un’ora sola? MAR 14:38 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; ben è lo spirito pronto, ma la carne è debole. MAR 14:39 E di nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole. MAR 14:40 E tornato di nuovo, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano aggravati; e non sapevano che rispondergli. MAR 14:41 E venne la terza volta, e disse loro: Dormite pure oramai, e riposatevi! Basta! L’ora è venuta: ecco, il Figliuol dell’uomo è dato nelle mani dei peccatori. MAR 14:42 Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce, è vicino. MAR 14:43 E in quell’istante, mentr’egli parlava ancora, arrivò Giuda, l’uno dei dodici, e con lui una gran turba con ispade e bastoni, da parte de’ capi sacerdoti, degli scribi e degli anziani. MAR 14:44 Or colui che lo tradiva, avea dato loro un segnale, dicendo: Colui che bacerò è desso; pigliatelo e menatelo via sicuramente. MAR 14:45 E come fu giunto, subito si accostò a lui e gli disse: Maestro! e lo baciò. MAR 14:46 Allora quelli gli misero le mani addosso e lo presero; MAR 14:47 ma uno di coloro ch’erano quivi presenti, tratta la spada, percosse il servitore del somma sacerdote, e gli spiccò l’orecchio. MAR 14:48 E Gesù, rivolto a loro, disse: Voi siete usciti con ispade e bastoni come contro ad un ladrone per pigliarmi. MAR 14:49 Ogni giorno ero fra voi insegnando nel tempio, e voi non mi avete preso; ma ciò è avvenuto, affinché le Scritture fossero adempiute. MAR 14:50 E tutti, lasciatolo, se ne fuggirono. MAR 14:51 Ed un certo giovane lo seguiva, avvolto in un panno lino sul nudo; e lo presero; MAR 14:52 ma egli, lasciando andare il panno lino, se ne fuggì ignudo. MAR 14:53 E menarono Gesù al sommo sacerdote; e s’adunarono tutti i capi sacerdoti e gli anziani e egli scribi. MAR 14:54 E Pietro lo avea seguito da lungi, fin dentro la corte del sommo sacerdote, ove stava a sedere con le guardie e si scaldava al fuoco. MAR 14:55 Or i capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche testimonianza contro a Gesù per farlo morire; e non ne trovavano alcuna. MAR 14:56 Poiché molti deponevano il falso contro a lui; ma le testimonianze non erano concordi. MAR 14:57 Ed alcuni, levatisi, testimoniarono falsamente contro a lui, dicendo: MAR 14:58 Noi l’abbiamo udito che diceva: Io disfarò questo tempio fatto di man d’uomo, e in tre giorni ne riedificherò un altro, che non sarà fatto di mano d’uomo. MAR 14:59 Ma neppur così la loro testimonianza era concorde. MAR 14:60 Allora il sommo sacerdote, levatosi in piè quivi in mezzo, domandò a Gesù: Non rispondi tu nulla? Che testimoniano costoro contro a te? MAR 14:61 Ma egli tacque e non rispose nulla. Daccapo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: Sei tu il Cristo, il Figliuol del Benedetto? MAR 14:62 E Gesù disse: Sì, lo sono: e vedrete il Figliuol dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nuvole del cielo. MAR 14:63 Ed il sommo sacerdote, stracciatesi le vesti, disse: Che abbiam noi più bisogno di testimoni? MAR 14:64 Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare? E tutti lo condannarono come reo di morte. MAR 14:65 Ed alcuni presero a sputargli addosso ed a velargli la faccia e a dargli dei pugni e a dirgli: Indovina, profeta! E le guardie presero a schiaffeggiarlo. MAR 14:66 Ed essendo Pietro giù nella corte, venne una delle serve del sommo sacerdote; MAR 14:67 e veduto Pietro che si scaldava, lo riguardò in viso e disse: Anche tu eri con Gesù Nazareno. MAR 14:68 Ma egli lo negò, dicendo: Io non so, né capisco quel che tu dica. Ed uscì fuori nell’antiporto, e il gallo cantò. MAR 14:69 E la serva, vedutolo, cominciò di nuovo a dire a quelli ch’eran quivi presenti: Costui è di quelli. Ma egli daccapo lo negò. MAR 14:70 E di nuovo di lì a poco, quelli ch’erano quivi, dicevano a Pietro: Per certo tu sei di quelli, perché poi sei galileo. MAR 14:71 Ma egli prese ad imprecare ed a giurare: Non conosco quell’uomo che voi dite. MAR 14:72 E subito per la seconda volta, il gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: Avanti che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte. Ed a questo pensiero si mise a piangere. MAR 15:1 E subito la mattina, i capi sacerdoti, con gli anziani e gli scribi e tutto il Sinedrio, tenuto consiglio, legarono Gesù e lo menarono via e lo misero in man di Pilato. MAR 15:2 E Pilato gli domandò: Sei tu il re dei Giudei? Ed egli, rispondendo, gli disse: Sì, lo sono. MAR 15:3 E i capi sacerdoti l’accusavano di molte cose; MAR 15:4 e Pilato daccapo lo interrogò dicendo: Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano! MAR 15:5 Ma Gesù non rispose più nulla; talché Pilato se ne maravigliava. MAR 15:6 Or ogni festa di pasqua ei liberava loro un carcerato, qualunque chiedessero. MAR 15:7 C’era allora in prigione un tale chiamato Barabba, insieme a de’ sediziosi, i quali, nella sedizione, avean commesso omicidio. MAR 15:8 E la moltitudine, venuta su, cominciò a domandare ch’e’ facesse come sempre avea lor fatto. MAR 15:9 E Pilato rispose loro: Volete ch’io vi liberi il Re de’ Giudei? MAR 15:10 Poiché capiva bene che i capi sacerdoti glielo aveano consegnato per invidia. MAR 15:11 Ma i capi sacerdoti incitarono la moltitudine a chiedere che piuttosto liberasse loro Barabba. MAR 15:12 E Pilato, daccapo replicando, diceva loro: Che volete dunque ch’io faccia di colui che voi chiamate il Re de’ Giudei? MAR 15:13 Ed essi di nuovo gridarono: Crocifiggilo! MAR 15:14 E Pilato diceva loro: Ma pure, che male ha egli fatto? Ma essi gridarono più forte che mai: Crocifiggilo! MAR 15:15 E Pilato, volendo soddisfare la moltitudine, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, per esser crocifisso. MAR 15:16 Allora i soldati lo menarono dentro la corte che è il Pretorio, e radunarono tutta la coorte. MAR 15:17 E lo vestirono di porpora; e intrecciata una corona di spine, gliela misero intorno al capo, MAR 15:18 e cominciarono a salutarlo: Salve, Re de’ Giudei! MAR 15:19 E gli percotevano il capo con una canna, e gli sputavano addosso, e postisi inginocchioni, si prostravano dinanzi a lui. MAR 15:20 E dopo che l’ebbero schernito, lo spogliarono della porpora e lo rivestirono dei suoi propri vestimenti. E lo menaron fuori per crocifiggerlo. MAR 15:21 E costrinsero a portar la croce di lui un certo Simon cireneo, il padre di Alessandro e di Rufo, il quale passava di là, tornando dai campi. MAR 15:22 E menarono Gesù al luogo detto Golgota; il che, interpretato, vuol dire luogo del teschio. MAR 15:23 E gli offersero da bere del vino mescolato con mirra; ma non ne prese. MAR 15:24 Poi lo crocifissero e si spartirono i suoi vestimenti, tirandoli a sorte per sapere quel che ne toccherebbe a ciascuno. MAR 15:25 Era l’ora terza quando lo crocifissero. MAR 15:26 E l’iscrizione indicante il motivo della condanna, diceva: IL RE DE’ GIUDEI. MAR 15:27 E con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. MAR 15:28 E si adempié la Scrittura che dice: Egli è stato annoverato fra gli iniqui. MAR 15:29 E quelli che passavano lì presso lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: Eh, tu che disfai il tempio e lo riedifichi in tre giorni, MAR 15:30 salva te stesso e scendi giù di croce! MAR 15:31 Parimente anche i capi sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l’uno all’altro: Ha salvato altri e non può salvar se stesso! MAR 15:32 Il Cristo, il Re d’Israele, scenda ora giù di croce, affinché vediamo e crediamo! Anche quelli che erano stati crocifissi con lui, lo insultavano. MAR 15:33 E venuta l’ora sesta, si fecero tenebre per tutto il paese, fino all’ora nona. MAR 15:34 Ed all’ora nona, Gesù gridò con gran voce: Eloì, Eloì, lamà sabactanì? il che, interpretato, vuol dire: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? MAR 15:35 E alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Ecco, chiama Elia! MAR 15:36 E uno di loro corse, e inzuppata d’aceto una spugna, e postala in cima ad una canna, gli diè da bere dicendo: Aspettate, vediamo se Elia viene a trarlo giù. MAR 15:37 E Gesù, gettato un gran grido, rendé lo spirito. MAR 15:38 E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. MAR 15:39 E il centurione ch’era quivi presente dirimpetto a Gesù, avendolo veduto spirare a quel modo, disse: Veramente, quest’uomo era Figliuol di Dio! MAR 15:40 Or v’erano anche delle donne, che guardavan da lontano; fra le quali era Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il piccolo e di Iose, e Salome; MAR 15:41 le quali, quand’egli era in Galilea, lo seguivano e lo servivano; e molte altre, che eran salite con lui a Gerusalemme. MAR 15:42 Ed essendo già sera (poiché era Preparazione, cioè la vigilia del sabato), MAR 15:43 venne Giuseppe d’Arimatea, consigliere onorato, il quale aspettava anch’egli il Regno di Dio; e, preso ardire, si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù. MAR 15:44 Pilato si maravigliò ch’egli fosse già morto; e chiamato a sé il centurione, gli domandò se era morto da molto tempo; MAR 15:45 e saputolo dal centurione, donò il corpo a Giuseppe. MAR 15:46 E questi, comprato un panno lino e tratto Gesù giù di croce, l’involse nel panno e lo pose in una tomba scavata nella roccia, e rotolò una pietra contro l’apertura del sepolcro. MAR 15:47 E Maria Maddalena e Maria madre di Iose stavano guardando dove veniva deposto. MAR 16:1 E passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Salome comprarono degli aromi per andare a imbalsamar Gesù. MAR 16:2 E la mattina del primo giorno della settimana, molto per tempo, vennero al sepolcro sul levar del sole. MAR 16:3 E dicevano tra loro: Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro? MAR 16:4 E alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pur molto grande. MAR 16:5 Ed essendo entrate nel sepolcro, videro un giovinetto, seduto a destra, vestito d’una veste bianca, e furono spaventate. MAR 16:6 Ma egli disse loro: Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l’aveano posto. MAR 16:7 Ma andate a dire ai suoi discepoli ed a Pietro, ch’egli vi precede in Galilea; quivi lo vedrete, come v’ha detto. MAR 16:8 Ed esse, uscite, fuggiron via dal sepolcro, perché eran prese da tremito e da stupore, e non dissero nulla ad alcuno, perché aveano paura. MAR 16:9 Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale avea cacciato sette demoni. MAR 16:10 Costei andò ad annunziarlo a coloro ch’eran stati con lui, i quali facean cordoglio e piangevano. MAR 16:11 Ed essi, udito ch’egli viveva ed era stato veduto da lei, non lo credettero. MAR 16:12 Or dopo questo, apparve in altra forma a due di loro ch’eran in cammino per andare ai campi; MAR 16:13 e questi andarono ad annunziarlo agli altri; ma neppure a quelli credettero. MAR 16:14 Di poi, apparve agli undici, mentre erano a tavola; e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perché non avean creduto a quelli che l’avean veduto risuscitato. MAR 16:15 E disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura. MAR 16:16 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. MAR 16:17 Or questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio cacceranno i demoni; parleranno in lingue nuove; MAR 16:18 prenderanno in mano dei serpenti; e se pur bevessero alcunché di mortifero, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agl’infermi ed essi guariranno. MAR 16:19 Il Signor Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu assunto nel cielo, e sedette alla destra di Dio. MAR 16:20 E quelli se ne andarono a predicare da per tutto, operando il Signore con essi e confermando la Parola coi segni che l’accompagnavano. LUK 1:1 Poiché molti hanno intrapreso ad ordinare una narrazione de’ fatti che si son compiuti tra noi, LUK 1:2 secondo che ce li hanno tramandati quelli che da principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola, LUK 1:3 è parso bene anche, a me dopo essermi accuratamente informato d’ogni cosa dall’origine, di scrivertene per ordine, o eccellentissimo Teofilo, LUK 1:4 affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate. LUK 1:5 Ai dì d’Erode, re della Giudea, v’era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della muta di Abia; e sua moglie era delle figliuole d’Aronne e si chiamava Elisabetta. LUK 1:6 Or erano ambedue giusti nel cospetto di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e precetti del Signore. LUK 1:7 E non aveano figliuoli, perché Elisabetta era sterile, ed erano ambedue avanzati in età. LUK 1:8 Or avvenne che esercitando Zaccaria il sacerdozio dinanzi a Dio nell’ordine della sua muta, LUK 1:9 secondo l’usanza del sacerdozio, gli toccò a sorte d’entrar Del tempio del Signore per offrirvi il profumo; LUK 1:10 e tutta la moltitudine del popolo stava di fuori in preghiera nell’ora del profumo. LUK 1:11 E gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare de’ profumi. LUK 1:12 E Zaccaria, vedutolo, fu turbato e preso da spavento. LUK 1:13 Ma l’angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo, al quale porrai nome Giovanni. LUK 1:14 E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. LUK 1:15 Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, LUK 1:16 e convertirà molti de’ figliuoli d’Israele al Signore Iddio loro; LUK 1:17 ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia, per volgere i cuori de’ padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza de’ giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto. LUK 1:18 E Zaccaria disse all’angelo: A che conoscerò io questo? Perch’io son vecchio e mia moglie è avanti nell’età. LUK 1:19 E l’angelo, rispondendo, gli disse: Io son Gabriele, che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti questa buona notizia. LUK 1:20 Ed ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a suo tempo. LUK 1:21 Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si maravigliava che s’indugiasse tanto nel tempio. LUK 1:22 Ma quando fu uscito, non potea parlar loro; e capirono che avea avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto. LUK 1:23 E quando furon compiuti i giorni del suo ministero, egli se ne andò a casa sua. LUK 1:24 Or dopo que’ giorni, Elisabetta sua moglie rimase incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo: LUK 1:25 Ecco quel che il Signore ha fatto per me ne’ giorni nei quali ha rivolto a me lo sguardo per togliere il mio vituperio fra gli uomini. LUK 1:26 Al sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret LUK 1:27 ad una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. LUK 1:28 E l’angelo, entrato da lei, disse: Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è teco. LUK 1:29 Ed ella fu turbata a questa parola, e si domandava che cosa volesse dire un tal saluto. LUK 1:30 E l’angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. LUK 1:31 Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. LUK 1:32 Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell’Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre, LUK 1:33 ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine. LUK 1:34 E Maria disse all’angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo? LUK 1:35 E l’angelo, rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò ancora il santo che nascerà sarà chiamato Figliuolo di Dio. LUK 1:36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figliuolo nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, ch’era chiamata sterile; LUK 1:37 poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace. LUK 1:38 E Maria disse: Ecco, io son l’ancella del Signore; siami fatto secondo la tua parola. E l’angelo si partì da lei. LUK 1:39 In que’ giorni Maria si levò e se ne andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, LUK 1:40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. LUK 1:41 E avvenne che come Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, LUK 1:42 e a gran voce esclamò: Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! LUK 1:43 E come mai m’è dato che la madre del mio Signore venga da me? LUK 1:44 Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto m’è giunta agli orecchi, il bambino m’è per giubilo balzato nel seno. LUK 1:45 E beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento. LUK 1:46 E Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore, LUK 1:47 e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore, LUK 1:48 poich’egli ha riguardato alla bassezza della sua ancella. Perché ecco, d’ora innanzi tutte le età mi chiameranno beata, LUK 1:49 poiché il Potente mi ha fatto grandi cose. Santo è il suo nome LUK 1:50 e la sua misericordia è d’età in età per quelli che lo temono. LUK 1:51 Egli ha operato potentemente col suo braccio ha disperso quelli ch’eran superbi ne’ pensieri del cuor loro; LUK 1:52 ha tratto giù dai troni i potenti, ed ha innalzato gli umili; LUK 1:53 ha ricolmato di beni i famelici, e ha rimandati a vuoto i ricchi. LUK 1:54 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia LUK 1:55 di cui avea parlato ai nostri padri, verso Abramo e verso la sua progenie in perpetuo”. LUK 1:56 E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua. LUK 1:57 Or compiutosi per Elisabetta il tempo di partorire, diè alla luce un figliuolo. LUK 1:58 E i suoi vicini e i parenti udirono che il Signore avea magnificata la sua misericordia verso di lei, e se ne rallegravano con essa. LUK 1:59 Ed ecco che nell’ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino, e lo chiamavano Zaccaria dal nome di suo padre. LUK 1:60 Allora sua madre prese a parlare e disse: No, sarà invece chiamato Giovanni. LUK 1:61 Ed essi le dissero: Non v’è alcuno nel tuo parentado che porti questo nome. LUK 1:62 E per cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato. LUK 1:63 Ed egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: Il suo nome è Giovanni. E tutti si maravigliarono. LUK 1:64 In quell’istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava benedicendo Iddio. LUK 1:65 E tutti i lor vicini furon presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea. LUK 1:66 E tutti quelli che le udirono, le serbarono in cuor loro e diceano: Che sarà mai questo bambino? Perché la mano del Signore era con lui. LUK 1:67 E Zaccaria, suo padre, fu ripieno dello Spirito Santo, e profetò dicendo: LUK 1:68 “Benedetto sia il Signore, l’Iddio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, LUK 1:69 e ci ha suscitato un potente salvatore nella casa di Davide suo servitore LUK 1:70 (come avea promesso ab antico per bocca de’ suoi profeti); LUK 1:71 uno che ci salverà da’ nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. LUK 1:72 Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, LUK 1:73 del giuramento che fece ad Abramo nostro padre, LUK 1:74 affine di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, gli servissimo senza paura, LUK 1:75 in santità e giustizia, nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita. LUK 1:76 E tu, piccol fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai davanti alla faccia del Signore per preparar le sue vie, LUK 1:77 per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante la remissione de’ loro peccati, LUK 1:78 dovuta alle viscere di misericordia del nostro Dio, per le quali l’Aurora dall’alto ci visiterà LUK 1:79 per risplendere su quelli che giacciono in tenebre ed in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace”. LUK 1:80 Or il bambino cresceva e si fortificava in ispirito; e stette ne’ deserti fino al giorno in cui dovea manifestarsi ad Israele. LUK 2:1 Or in que’ di avvenne che un decreto uscì da parte di Cesare Augusto, che si facesse un censimento di tutto l’impero. LUK 2:2 Questo censimento fu il primo fatto mentre Quirinio governava la Siria. LUK 2:3 E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. LUK 2:4 Or anche Giuseppe salì di Galilea, dalla città di Nazaret, in Giudea, alla città di Davide, chiamata Betleem, perché era della casa e famiglia di Davide, LUK 2:5 a farsi registrare con Maria sua sposa, che era incinta. LUK 2:6 E avvenne che, mentre eran quivi, si compié per lei il tempo del parto; LUK 2:7 ed ella diè alla luce il suo figliuolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non v’era posto per loro nell’albergo. LUK 2:8 Or in quella medesima contrada v’eran de’ pastori che stavano ne’ campi e facean di notte la guardia al loro gregge. LUK 2:9 E un angelo del Signore si presentò ad essi e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e temettero di gran timore. LUK 2:10 E l’angelo disse loro: Non temete, perché ecco, vi reco il buon annunzio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà: LUK 2:11 Oggi, nella città di Davide, v’è nato un Salvatore, che è Cristo, il Signore. LUK 2:12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino fasciato e coricato in una mangiatoia. LUK 2:13 E ad un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Iddio e diceva: LUK 2:14 Gloria a Dio ne’ luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini ch’Egli gradisce! LUK 2:15 E avvenne che quando gli angeli se ne furono andati da loro verso il cielo, i pastori presero a dire tra loro: Passiamo fino a Betleem e vediamo questo che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere. LUK 2:16 E andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe ed il bambino giacente nella mangiatoia; LUK 2:17 e vedutolo, divulgarono ciò ch’era loro stato detto di quel bambino. LUK 2:18 E tutti quelli che li udirono si maravigliarono delle cose dette loro dai pastori. LUK 2:19 Or Maria serbava in sé tutte quelle cose, collegandole insieme in cuor suo. LUK 2:20 E i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Iddio per tutto quello che aveano udito e visto, com’era loro stato annunziato. LUK 2:21 E quando furono compiuti gli otto giorni in capo ai quali e’ doveva esser circonciso, gli fu posto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima ch’ei fosse concepito nel seno. LUK 2:22 E quando furon compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino in Gerusalemme per presentarlo al Signore, LUK 2:23 com’è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore, LUK 2:24 e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani piccioni. LUK 2:25 Ed ecco, v’era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; e quest’uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d’Israele; e lo Spirito Santo era sopra lui; LUK 2:26 e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima d’aver veduto il Cristo del Signore. LUK 2:27 Ed egli, mosso dallo Spirito, venne nel tempio; e come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, LUK 2:28 se lo prese anch’egli nelle braccia, e benedisse Iddio e disse: LUK 2:29 “Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; LUK 2:30 poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza, LUK 2:31 che hai preparata dinanzi a tutti i popoli LUK 2:32 per esser luce da illuminar le genti, e gloria del tuo popolo Israele”. LUK 2:33 E il padre e la madre di Gesù restavano maravigliati delle cose che dicevan di lui. LUK 2:34 E Simeone li benedisse, e disse a Maria, madre di lui: Ecco, questi è posto a caduta ed a rialzamento di molti in Israele, e per segno a cui si contradirà LUK 2:35 (e a te stessa una spada trapasserà l’anima), affinché i pensieri di molti cuori sieno rivelati. LUK 2:36 V’era anche Anna, profetessa, figliuola di Fanuel, della tribù di Aser, la quale era molto attempata. Dopo esser vissuta col marito sette anni dalla sua verginità, LUK 2:37 era rimasta vedova ed avea raggiunto gli ottantaquattro anni. Ella non si partiva mai dal tempio, servendo a Dio notte e giorno con digiuni ed orazioni. LUK 2:38 Sopraggiunta in quell’istessa ora, lodava anch’ella Iddio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme. LUK 2:39 E come ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città. LUK 2:40 E il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era sopra lui. LUK 2:41 Or i suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. LUK 2:42 E quando egli fu giunto ai dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo l’usanza della festa; LUK 2:43 e passati i giorni della festa, come se ne tornavano, il fanciullo Gesù rimase in Gerusalemme all’insaputa dei genitori; LUK 2:44 i quali, stimando ch’egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, e si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti; LUK 2:45 e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme facendone ricerca. LUK 2:46 Ed avvenne che tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo a’ dottori, che li ascoltava e faceva loro delle domande; LUK 2:47 e tutti quelli che l’udivano, stupivano del suo senno e delle sue risposte. LUK 2:48 E, vedutolo, sbigottirono; e sua madre gli disse: Figliuolo, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io ti cercavamo, stando in gran pena. LUK 2:49 Ed egli disse loro: Perché mi cercavate? Non sapevate ch’io dovea trovarmi nella casa del Padre mio? LUK 2:50 Ed essi non intesero la parola ch’egli avea lor detta. LUK 2:51 E discese con loro, e venne a Nazaret, e stava loro sottomesso. E sua madre serbava tutte queste cose in cuor suo. LUK 2:52 E Gesù cresceva in sapienza e in statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini. LUK 3:1 Or nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell’Abilene, LUK 3:2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiàfa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figliuol di Zaccaria, nel deserto. LUK 3:3 Ed egli andò per tutta la contrada d’intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per la remissione de’ peccati, LUK 3:4 secondo che è scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: V’è una voce d’uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri. LUK 3:5 Ogni valle sarà colmata ed ogni monte ed ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose saran fatte diritte e le scabre saranno appianate; LUK 3:6 ed ogni carne vedrà la salvezza di Dio. LUK 3:7 Giovanni dunque diceva alle turbe che uscivano per esser battezzate da lui: Razza di vipere, chi v’ha mostrato a fuggir dall’ira a venire? LUK 3:8 Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento, e non vi mettete a dire in voi stessi: Noi abbiamo Abramo per padre! Perché vi dico che Iddio può da queste pietre far sorgere dei figliuoli ad Abramo. LUK 3:9 E ormai è anche posta la scure alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, vien tagliato e gittato nel fuoco. LUK 3:10 E le turbe lo interrogavano, dicendo: E allora, che dobbiam fare? LUK 3:11 Ed egli rispondeva loro: Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto. LUK 3:12 Or vennero anche dei pubblicani per esser battezzati, e gli dissero: Maestro, che dobbiam fare? LUK 3:13 Ed egli rispose loro: Non riscotete nulla di più di quello che v’è ordinato. LUK 3:14 Lo interrogaron pure de’ soldati, dicendo: E noi, che dobbiam fare? Ed egli a loro: Non fate estorsioni, né opprimete alcuno con false denunzie e contentatevi della vostra paga. LUK 3:15 Or stando il popolo in aspettazione e domandandosi tutti in cuor loro riguardo a Giovanni se talora non fosse lui il Cristo, LUK 3:16 Giovanni rispose, dicendo a tutti: Ben vi battezzo io con acqua; ma vien colui che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco. LUK 3:17 Egli ha in mano il suo ventilabro per nettare interamente l’aia sua, e raccogliere il grano nel suo granaio; ma quant’è alla pula la brucerà con fuoco inestinguibile. LUK 3:18 Così, con molte e varie esortazioni, evangelizzava il popolo; LUK 3:19 ma Erode, il tetrarca, essendo da lui ripreso riguardo ad Erodiada, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità ch’esso Erode avea commesse, LUK 3:20 aggiunse a tutte le altre anche questa, di rinchiudere Giovanni in prigione. LUK 3:21 Or avvenne che come tutto il popolo si faceva battezzare, essendo anche Gesù stato battezzato, mentre stava pregando, s’aprì il cielo, LUK 3:22 e lo Spirito Santo scese su lui in forma corporea a guisa di colomba; e venne una voce dal cielo: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto. LUK 3:23 E Gesù, quando cominciò anch’egli ad insegnare, avea circa trent’anni ed era figliuolo come credevasi, di Giuseppe, LUK 3:24 di Heli, di Matthat, di Levi, di Melchi, di Jannai, di Giuseppe, LUK 3:25 di Mattatia, di Amos, di Naum, di Esli, di Naggai, LUK 3:26 di Maath, di Mattatia, di Semein, di Josech, di Joda, LUK 3:27 di Joanan, di Rhesa, di Zorobabele, di Salatiel, di Neri, LUK 3:28 di Melchi, di Addi, di Cosam, di Elmadam, di Er, LUK 3:29 di Gesù, di Eliezer, di Jorim, di Matthat, LUK 3:30 di Levi, di Simeone, di Giuda, di Giuseppe, di Jonam, di Eliakim, LUK 3:31 di Melea, di Menna, di Mattatha, di Nathan, di Davide, LUK 3:32 di Jesse, di Jobed, di Boos, di Sala, di Naasson, LUK 3:33 di Aminadab, di Admin, di Arni, di Esrom, di Fares, di Giuda, LUK 3:34 di Giacobbe, d’Isacco, d’Abramo, di Tara, di Nachor, LUK 3:35 di Seruch, di Ragau, di Falek, di Eber, di Sala, LUK 3:36 di Cainam, di Arfacsad, di Sem, di Noè, LUK 3:37 di Lamech, di Mathusala, di Enoch, di Jaret, di Maleleel, di Cainam, LUK 3:38 di Enos, di Seth, di Adamo, di Dio. LUK 4:1 Or Gesù, ripieno dello Spirito Santo, se ne ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, ed era tentato dal diavolo. LUK 4:2 E durante quei giorni non mangiò nulla; e dopo che quelli furon trascorsi, ebbe fame. LUK 4:3 E il diavolo gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane. LUK 4:4 E Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo. LUK 4:5 E il diavolo, menatolo in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: LUK 4:6 Ti darò tutta quanta questa potenza e la gloria di questi regni; perch’essa mi è stata data, e la do a chi voglio. LUK 4:7 Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua. LUK 4:8 E Gesù, rispondendo, gli disse: Sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, e a lui solo rendi il tuo culto. LUK 4:9 Poi lo menò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, gettati giù di qui; LUK 4:10 perché sta scritto: Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano; LUK 4:11 ed essi ti porteranno sulle mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra. LUK 4:12 E Gesù, rispondendo, gli disse: E’ stato detto: Non tentare il Signore Iddio tuo. LUK 4:13 Allora il diavolo, finita che ebbe ogni sorta di tentazione, si partì da lui fino ad altra occasione. LUK 4:14 E Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea; e la sua fama si sparse per tutta la contrada circonvicina. LUK 4:15 E insegnava nelle loro sinagoghe, glorificato da tutti. LUK 4:16 E venne a Nazaret, dov’era stato allevato; e com’era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga, e alzatosi per leggere, LUK 4:17 gli fu dato il libro del profeta Isaia; e aperto il libro trovò quel passo dov’era scritto: LUK 4:18 Lo Spirito del Signore è sopra me; per questo egli mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato a bandir liberazione a’ prigionieri, ed ai ciechi ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, LUK 4:19 e a predicare l’anno accettevole del Signore. LUK 4:20 Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi in lui. LUK 4:21 Ed egli prese a dir loro: Oggi, s’è adempiuta questa scrittura, e voi l’udite. LUK 4:22 E tutti gli rendeano testimonianza, e si maravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: Non è costui il figliuol di Giuseppe? LUK 4:23 Ed egli disse loro: Certo, voi mi citerete questo proverbio: Medico, cura te stesso; fa’ anche qui nella tua patria tutto quello che abbiamo udito essere avvenuto in Capernaum! LUK 4:24 Ma egli disse: In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria. LUK 4:25 Anzi, vi dico in verità che ai dì d’Elia, quando il cielo fu serrato per tre anni e sei mesi e vi fu gran carestia in tutto il paese, c’eran molte vedove in Israele; LUK 4:26 eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma fu mandato a una vedova in Sarepta di Sidon. LUK 4:27 E al tempo del profeta Eliseo, c’eran molti lebbrosi in Israele; eppure nessun di loro fu mondato, ma lo fu Naaman il Siro. LUK 4:28 E tutti, nella sinagoga, furon ripieni d’ira all’udir queste cose. LUK 4:29 E levatisi, lo cacciaron fuori della città, e lo menarono fin sul ciglio del monte sul quale era fabbricata la loro città, per precipitarlo giù. LUK 4:30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. LUK 4:31 E scese a Capernaum città di Galilea; e vi stava ammaestrando la gente nei giorni di sabato. LUK 4:32 Ed essi stupivano della sua dottrina perché parlava con autorità. LUK 4:33 Or nella sinagoga si trovava un uomo posseduto da uno spirito d’immondo demonio, il quale gridò con gran voce: Ahi! LUK 4:34 Che v’è fra noi e te, o Gesù Nazareno? Se’ tu venuto per perderci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio! LUK 4:35 E Gesù lo sgridò, dicendo: Ammutolisci, ed esci da quest’uomo! E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui senza fargli alcun male. LUK 4:36 E tutti furon presi da sbigottimento e ragionavan fra loro, dicendo: Qual parola è questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi, ed essi escono. LUK 4:37 E la sua fama si spargeva in ogni parte della circostante contrada. LUK 4:38 Poi, levatosi ed uscito dalla sinagoga, entrò in casa di Simone. Or la suocera di Simone era travagliata da una gran febbre; e lo pregarono per lei. LUK 4:39 Ed egli, chinatosi verso di lei, sgridò la febbre, e la febbre la lasciò; ed ella alzatasi prontamente, si mise a servirli. LUK 4:40 E sul tramontar del sole, tutti quelli che aveano degli infermi di varie malattie, li menavano a lui; ed egli li guariva, imponendo le mani a ciascuno. LUK 4:41 Anche i demoni uscivano da molti gridando, e dicendo: Tu sei il Figliuol di Dio! Ed egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perché sapevano ch’egli era il Cristo. LUK 4:42 Poi, fattosi giorno, uscì e andò in un luogo deserto; e le turbe lo cercavano e giunsero fino a lui; e lo trattenevano perché non si partisse da loro. LUK 4:43 Ma egli disse loro: Anche alle altre città bisogna ch’io evangelizzi il regno di Dio; poiché per questo sono stato mandato. LUK 4:44 E andava predicando per le sinagoghe della Galilea. LUK 5:1 Or avvenne che essendogli la moltitudine addosso per udir la parola di Dio, e stando egli in piè sulla riva del lago di Gennesaret, LUK 5:2 vide due barche ferme a riva, dalle quali erano smontati i pescatori e lavavano le reti. LUK 5:3 E montato in una di quelle barche che era di Simone, lo pregò di scostarsi un po’ da terra; poi, sedutosi, d’in sulla barca ammaestrava le turbe. LUK 5:4 E com’ebbe cessato di parlare, disse a Simone: Prendi il largo, e calate le reti per pescare. LUK 5:5 E Simone, rispondendo, disse: Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiam preso nulla; però, alla tua parola, calerò le reti. LUK 5:6 E fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano. LUK 5:7 E fecero segno a’ loro compagni dell’altra barca, di venire ad aiutarli. E quelli vennero, e riempirono ambedue le barche, talché affondavano. LUK 5:8 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò a’ ginocchi di Gesù, dicendo: Signore, dipartiti da me, perché son uomo peccatore. LUK 5:9 Poiché spavento avea preso lui e tutti quelli che eran con lui, per la presa di pesci che avean fatta; LUK 5:10 e così pure Giacomo e Giovanni, figliuoli di Zebedeo, ch’eran soci di Simone. E Gesù disse a Simone: Non temere: da ora innanzi sarai pescator d’uomini. LUK 5:11 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono. LUK 5:12 Ed avvenne che, trovandosi egli in una di quelle città, ecco un uomo pien di lebbra, il quale, veduto Gesù e gettatosi con la faccia a terra, lo pregò dicendo: Signore, se tu vuoi, tu puoi mondarmi. LUK 5:13 Ed egli, stesa la mano, lo toccò dicendo: Lo voglio, sii mondato. E in quell’istante la lebbra sparì da lui. LUK 5:14 E Gesù gli comandò di non dirlo a nessuno: Ma va’, gli disse, mostrati al sacerdote ed offri per la tua purificazione quel che ha prescritto Mosè; e ciò serva loro di testimonianza. LUK 5:15 Però la fama di lui si spandeva sempre più; e molte turbe si adunavano per udirlo ed esser guarite delle loro infermità. LUK 5:16 Ma egli si ritirava ne’ luoghi deserti e pregava. LUK 5:17 Ed avvenne, in uno di que’ giorni, ch’egli stava insegnando; ed eran quivi seduti de’ Farisei e de’ dottori della legge, venuti da tutte le borgate della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compier delle guarigioni. LUK 5:18 Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un paralitico, e cercavano di portarlo dentro e di metterlo davanti a lui. LUK 5:19 E non trovando modo d’introdurlo a motivo della calca, salirono sul tetto, e fatta un’apertura fra i tegoli, lo calaron giù col suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù. LUK 5:20 Ed egli, veduta la loro fede, disse: O uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi. LUK 5:21 Allora gli scribi e i Farisei cominciarono a ragionare, dicendo: Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può rimettere i peccati se non Dio solo? LUK 5:22 Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, prese a dir loro: Che ragionate nei vostri cuori? LUK 5:23 Che cosa è più agevole dire: I tuoi peccati ti son rimessi, oppur dire: Lèvati e cammina? LUK 5:24 Ora, affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha sulla terra autorità di rimettere i peccati: Io tel dico (disse al paralitico), lèvati, togli il tuo lettuccio e vattene a casa tua. LUK 5:25 E in quell’istante, alzatosi in presenza loro e preso il suo giaciglio, se ne andò a casa sua, glorificando Iddio. LUK 5:26 E tutti furon presi da stupore e glorificavano Iddio; e pieni di spavento, dicevano: Oggi abbiamo visto cose strane. LUK 5:27 E dopo queste cose, egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva al banco della gabella, e gli disse: Seguimi. LUK 5:28 Ed egli, lasciata ogni cosa, si levò e si mise a seguirlo. LUK 5:29 E Levi gli fece un gran convito in casa sua; e c’era gran folla di pubblicani e d’altri che erano a tavola con loro. LUK 5:30 E i Farisei ed i loro scribi mormoravano contro i discepoli di Gesù, dicendo: Perché mangiate e bevete coi pubblicani e coi peccatori? LUK 5:31 E Gesù rispondendo, disse loro: I sani non hanno bisogno del medico, bensì i malati. LUK 5:32 Io non son venuto a chiamare i de’ giusti, ma de’ peccatori a ravvedimento. LUK 5:33 Ed essi gli dissero: I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli de’ Farisei; mentre i tuoi mangiano e bevono. LUK 5:34 E Gesù disse loro: Potete voi far digiunare gli amici dello sposo, mentre lo sposo è con loro? LUK 5:35 Ma verranno i giorni per questo; e quando lo sposo sarà loro tolto, allora, in que’ giorni, digiuneranno. LUK 5:36 Disse loro anche una parabola: Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo ad un vestito vecchio; altrimenti strappa il nuovo, e il pezzo tolto dal nuovo non adatta al vecchio. LUK 5:37 E nessuno mette vin nuovo in otri vecchi; altrimenti vin nuovo rompe gli otri, il vino si spande, e gli otri vanno perduti. LUK 5:38 Ma il vin nuovo va messo in otri nuovi. LUK 5:39 E nessuno che abbia bevuto del vin vecchio, ne desidera del nuovo, perché dice: Il vecchio è buono. LUK 6:1 Or avvenne che in un giorno di sabato egli passava per i seminati; e i suoi discepoli svellevano delle spighe, e sfregandole con le mani, mangiavano. LUK 6:2 Ed alcuni de’ Farisei dissero: Perché fate quel che non è lecito nel giorno del sabato? LUK 6:3 E Gesù, rispondendo, disse loro: Non avete letto neppure quel che fece Davide, quand’ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui? LUK 6:4 Com’entrò nella casa di Dio, e prese i pani di presentazione, e ne mangiò e ne diede anche a coloro che eran con lui, quantunque non sia lecito mangiarne se non ai soli sacerdoti? LUK 6:5 E diceva loro: Il Figliuol dell’uomo è Signore del sabato. LUK 6:6 Or avvenne in un altro sabato ch’egli entrò nella sinagoga, e si mise ad insegnare. E quivi era un uomo che avea la mano destra secca. LUK 6:7 Or gli scribi e i Farisei l’osservavano per vedere se farebbe una guarigione in giorno di sabato, per trovar di che accusarlo. LUK 6:8 Ma egli conosceva i loro pensieri, e disse all’uomo che avea la man secca: Lèvati, e sta su nel mezzo! Ed egli, alzatosi, stette su. LUK 6:9 Poi Gesù disse loro: Io domando a voi: E’ lecito, in giorno di sabato, di far del bene o di far del male? di salvare una persona o di ucciderla? LUK 6:10 E girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell’uomo: Stendi la mano! Egli fece così, e la sua mano tornò sana. LUK 6:11 Ed essi furon ripieni di furore e discorreano fra loro di quel che potrebbero fare a Gesù. LUK 6:12 Or avvenne in que’ giorni ch’egli se ne andò sul monte a pregare, e passò la notte in orazione a Dio. LUK 6:13 E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne elesse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli: LUK 6:14 Simone, che nominò anche Pietro, e Andrea, fratello di lui, e Giacomo e Giovanni, e Filippo e Bartolommeo, LUK 6:15 e Matteo e Toma, e Giacomo d’Alfeo e Simone chiamato Zelota, LUK 6:16 e Giuda di Giacomo, e Giuda Iscariot che divenne poi traditore. LUK 6:17 E sceso con loro, si fermò sopra un ripiano, insieme con gran folla dei suoi discepoli e gran quantità di popolo da tutta la Giudea e da Gerusalemme e dalla marina di Tiro e di Sidone, LUK 6:18 i quali eran venuti per udirlo e per esser guariti delle loro infermità. LUK 6:19 E quelli che erano tormentati da spiriti immondi, erano guariti; e tutta la moltitudine cercava di toccarlo, perché usciva da lui una virtù che sanava tutti. LUK 6:20 Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: Beati voi che siete poveri, perché il Regno di Dio è vostro. LUK 6:21 Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. LUK 6:22 Beati voi, quando gli uomini v’avranno odiati, e quando v’avranno sbanditi d’infra loro, e v’avranno vituperati ed avranno ripudiato il vostro nome come malvagio, per cagione del Figliuol dell’uomo. LUK 6:23 Rallegratevi in quel giorno e saltate di letizia perché, ecco, il vostro premio è grande ne’ cieli; poiché i padri loro facean lo stesso a’ profeti. LUK 6:24 Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. LUK 6:25 Guai a voi che siete ora satolli, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché farete cordoglio piangerete. LUK 6:26 Guai a voi quando tutti gli uomini diran bene di voi, perché i padri loro facean lo stesso coi falsi profeti. LUK 6:27 Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che v’odiano; LUK 6:28 benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che v’oltraggiano. LUK 6:29 A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello non impedire di prenderti anche la tunica. LUK 6:30 Da’ a chiunque ti chiede; e a chi ti toglie il tuo, non glielo ridomandare. LUK 6:31 E come volete che gli uomini facciano a voi, fate voi pure a loro. LUK 6:32 E se amate quelli che vi amano, qual grazia ve ne viene? poiché anche i peccatori amano quelli che li amano. LUK 6:33 E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, qual grazia ve ne viene? anche i peccatori fanno lo stesso. LUK 6:34 E se prestate a quelli dai quali sperate ricevere, qual grazia ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccatori per riceverne altrettanto. LUK 6:35 Ma amate i vostri nemici, e fate del bene e prestate senza sperarne alcun che, e il vostro premio sarà grande e sarete figliuoli dell’Altissimo; poich’Egli è benigno verso gl’ingrati e malvagi. LUK 6:36 Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre vostro. LUK 6:37 Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. LUK 6:38 Date, e vi sarà dato: vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura onde misurate, sarà rimisurato a voi. LUK 6:39 Poi disse loro anche una parabola: Un cieco può egli guidare un cieco? Non cadranno tutti e due nella fossa? LUK 6:40 Un discepolo non è da più del maestro; ma ogni discepolo perfetto sarà come il suo maestro. LUK 6:41 Or perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo proprio? LUK 6:42 Come puoi dire al tuo fratello: Fratello, lascia ch’io ti tragga il bruscolo che hai nell’occhio, mentre tu stesso non vedi la trave ch’è nell’occhio tuo? Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello. LUK 6:43 Non v’è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né v’è albero cattivo che faccia frutto buono; LUK 6:44 poiché ogni albero si riconosce dal suo proprio frutto; perché non si colgon fichi dalle spine, ne si vendemmia uva dal pruno. LUK 6:45 L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore reca fuori il bene; e l’uomo malvagio, dal malvagio tesoro reca fuori il male; poiché dall’abbondanza del cuore parla la sua bocca. LUK 6:46 Perché mi chiamate Signore, Signore, e non fate quel che dico? LUK 6:47 Chiunque viene a me ed ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi somiglia. LUK 6:48 Somiglia ad un uomo il quale, edificando una casa, ha scavato e scavato profondo, ed ha posto il fondamento sulla roccia; e venuta una piena, la fiumana ha investito quella casa e non ha potuto scrollarla per che era stata edificata bene. LUK 6:49 Ma chi ha udito e non ha messo in pratica, somiglia ad un uomo che ha edificato una casa sulla terra, senza fondamento; la fiumana l’ha investita, e subito è crollata; e la ruina di quella casa è stata grande. LUK 7:1 Dopo ch’egli ebbe finiti tutti i suoi ragionamenti al popolo che l’ascoltava, entrò in Capernaum. LUK 7:2 Or il servitore d’un certo centurione, che l’avea molto caro, era malato e stava per morire; LUK 7:3 e il centurione, avendo udito parlar di Gesù, gli mandò degli anziani de’ giudei per pregarlo che venisse a salvare il suo servitore. LUK 7:4 Ed essi, presentatisi a Gesù, lo pregavano istantemente, dicendo: Egli è degno che tu gli conceda questo; LUK 7:5 perché ama la nostra nazione, ed è lui che ci ha edificata la sinagoga. LUK 7:6 E Gesù s’incamminò con loro; e ormai non si trovava più molto lontano dalla casa, quando il centurione mandò degli amici a dirgli: Signore, non ti dare questo incomodo, perch’io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; LUK 7:7 e perciò non mi son neppure reputato degno di venire da te; ma dillo con una parola, e sia guarito il mio servitore. LUK 7:8 Poiché anch’io son uomo sottoposto alla potestà altrui, ed ho sotto di me de’ soldati; e dico ad uno: Va’, ed egli va; e ad un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servitore: Fa’ questo, ed egli lo fa. LUK 7:9 Udito questo, Gesù restò maravigliato di lui; e rivoltosi alla moltitudine che lo seguiva, disse: Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una cotanta fede! LUK 7:10 E quando gl’inviati furon tornati a casa, trovarono il servitore guarito. LUK 7:11 E avvenne in seguito, ch’egli s’avviò ad una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e una gran moltitudine andavano con lui. LUK 7:12 E come fu presso alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figliuolo unico di sua madre; e questa era vedova; e una gran moltitudine della città era con lei. LUK 7:13 E il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: Non piangere! LUK 7:14 E accostatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono, ed egli disse: Giovinetto, io tel dico, lèvati! LUK 7:15 E il morto si levò a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo diede a sua madre. LUK 7:16 Tutti furon presi da timore, e glorificavano Iddio dicendo: Un gran profeta è sorto fra noi; e: Dio ha visitato il suo popolo. LUK 7:17 E questo dire intorno a Gesù si sparse per tutta la Giudea e per tutto il paese circonvicino. LUK 7:18 E i discepoli di Giovanni gli riferirono tutte queste cose. LUK 7:19 Ed egli, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò al Signore a dirgli: Sei tu colui che ha da venire o ne aspetteremo noi un altro? LUK 7:20 E quelli, presentatisi a Gesù, gli dissero: Giovanni Battista ci ha mandati da te a dirti: Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro? LUK 7:21 In quella stessa ora, Gesù guarì molti di malattie, di flagelli e di spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista. LUK 7:22 E, rispondendo, disse loro: Andate a riferire a Giovanni quel che avete veduto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, l’Evangelo è annunziato ai poveri. LUK 7:23 E beato colui che non si sarà scandalizzato di me! LUK 7:24 Quando i messi di Giovanni se ne furono andati, Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni: Che andaste a vedere nel deserto? Una canna dimenata dal vento? LUK 7:25 Ma che andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, quelli che portano de’ vestimenti magnifici e vivono in delizie, stanno nei palazzi dei re. LUK 7:26 Ma che andaste a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e uno più che profeta. LUK 7:27 Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo cospetto che preparerà la tua via dinanzi a te. LUK 7:28 Io ve lo dico: Fra i nati di donna non ve n’è alcuno maggiore di Giovanni; però, il minimo nel regno di Dio è maggiore di lui. LUK 7:29 E tutto il popolo che l’ha udito, ed anche i pubblicani, hanno reso giustizia a Dio, facendosi battezzare del battesimo di Giovanni; LUK 7:30 ma i Farisei e i dottori della legge hanno reso vano per loro stessi il consiglio di Dio, non facendosi battezzare da lui. LUK 7:31 A chi dunque assomiglierò gli uomini di questa generazione? E a chi sono simili? LUK 7:32 Sono simili ai fanciulli che stanno a sedere in piazza, e gridano gli uni agli altri: Vi abbiam sonato il flauto e non avete ballato; abbiam cantato dei lamenti e non avete pianto. LUK 7:33 Difatti è venuto Giovanni Battista non mangiando pane ne bevendo vino, e voi dite: Ha un demonio. LUK 7:34 E’ venuto il Figliuol dell’uomo mangiando e bevendo, e voi dite: Ecco un mangiatore ed un beone, un amico dei pubblicani e de’ peccatori! LUK 7:35 Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figliuoli. LUK 7:36 Or uno de’ Farisei lo pregò di mangiare da lui; ed egli, entrato in casa del Fariseo, si mise a tavola. LUK 7:37 Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo ch’egli era a tavola in casa del Fariseo, portò un alabastro d’olio odorifero; LUK 7:38 e stando a’ piedi di lui, di dietro, piangendo cominciò a rigargli di lagrime i piedi, e li asciugava coi capelli del suo capo; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio. LUK 7:39 Il Fariseo che l’avea invitato, veduto ciò, disse fra sé: Costui, se fosse profeta, saprebbe chi e quale sia la donna che lo tocca; perché è una peccatrice. LUK 7:40 E Gesù, rispondendo, gli disse: Simone, ho qualcosa da dirti. Ed egli: LUK 7:41 Maestro, di’ pure. Un creditore avea due debitori; l’uno gli dovea cinquecento denari e l’altro cinquanta. LUK 7:42 E non avendo essi di che pagare, condonò il debito ad ambedue. Chi di loro dunque l’amerà di più? LUK 7:43 Simone, rispondendo, disse: Stimo sia colui al quale ha condonato di più. E Gesù gli disse: Hai giudicato rettamente. LUK 7:44 E voltosi alla donna, disse a Simone: Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non m’hai dato dell’acqua ai piedi; ma ella mi ha rigato i piedi di lagrime e li ha asciugati co’ suoi capelli. LUK 7:45 Tu non m’hai dato alcun bacio; ma ella, da che sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. LUK 7:46 Tu non m’hai unto il capo d’olio; ma ella m’ha unto i piedi di profumo. LUK 7:47 Per la qual cosa, io ti dico: Le sono rimessi i suoi molti peccati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è rimesso, poco ama. LUK 7:48 Poi disse alla donna: I tuoi peccati ti sono rimessi. LUK 7:49 E quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire dentro di sé: Chi è costui che rimette anche i peccati? LUK 7:50 Ma egli disse alla donna: La tua fede t’ha salvata; vattene in pace. LUK 8:1 Ed avvenne in appresso che egli andava attorno di città in città e di villaggio in villaggio, predicando ed annunziando la buona novella del regno di Dio; LUK 8:2 e con lui erano i dodici e certe donne che erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni, LUK 8:3 e Giovanna, moglie di Cuza, amministratore d’Erode, e Susanna ed altre molte che assistevano Gesù ed i suoi coi loro beni. LUK 8:4 Or come si raunava gran folla e la gente d’ogni città accorreva a lui, egli disse in parabola: LUK 8:5 Il seminatore uscì a seminar la sua semenza; e mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada, e fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono. LUK 8:6 Ed un’altra cadde sulla roccia; e come fu nato seccò perché non avea umore. LUK 8:7 Ed un’altra cadde in mezzo alle spine; e le spine, nate insieme col seme, lo soffocarono. LUK 8:8 Ed un’altra parte cadde nella buona terra; e nata che fu, fruttò il cento per uno. Dicendo queste cose, esclamava: Chi ha orecchi da udire, oda. LUK 8:9 E i suoi discepoli gli domandarono che volesse dir questa parabola. LUK 8:10 Ed egli disse: A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri se ne parla in parabole, affinché vedendo non veggano, e udendo non intendano. LUK 8:11 Or questo è il senso della parabola: Il seme è la parola di Dio. LUK 8:12 Quelli lungo la strada son coloro che hanno udito; ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal cuor loro, affinché non credano e non siano salvati. LUK 8:13 E quelli sulla roccia son coloro i quali, quando hanno udito la Parola, la ricevono con allegrezza; ma costoro non hanno radice, credono per un tempo, e quando viene la prova, si traggono indietro. LUK 8:14 E quel ch’è caduto fra le spine, son coloro che hanno udito, ma se ne vanno e restan soffocati dalle cure e dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità. LUK 8:15 E quel ch’è in buona terra, son coloro i quali, dopo aver udita la Parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portan frutto con perseveranza. LUK 8:16 Or niuno, accesa una lampada, la copre con un vaso, o la mette sotto il letto; anzi la mette sul candeliere, acciocché chi entra vegga la luce. LUK 8:17 Poiché non v’è nulla di nascosto che non abbia a diventar manifesto, né di segreto che non abbia a sapersi ed a farsi palese. LUK 8:18 Badate dunque come ascoltate: perché a chi ha sarà dato; ma a chi non ha, anche quel che pensa d’avere gli sarà tolto. LUK 8:19 Or sua madre e i suoi fratelli vennero a lui; e non poteano avvicinarglisi a motivo della folla. LUK 8:20 E gli fu riferito: Tua madre e i tuoi fratelli son là fuori, che ti voglion vedere. LUK 8:21 Ma egli, rispondendo, disse loro: Mia madre e miei fratelli son quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. LUK 8:22 Or avvenne, in un di quei giorni, ch’egli entrò in una barca co’ suoi discepoli, e disse loro: Passiamo all’altra riva del lago. E presero il largo. LUK 8:23 E mentre navigavano, egli si addormentò; e calò sul lago un turbine di vento, talché la barca s’empiva d’acqua, ed essi pericolavano. LUK 8:24 E accostatisi, lo svegliarono, dicendo: Maestro, Maestro, noi periamo! Ma egli, destatosi, sgridò il vento e i flutti che s’acquetarono, e si fe’ bonaccia. LUK 8:25 Poi disse loro: Dov’è la fede vostra? Ma essi, impauriti e maravigliati, diceano l’uno all’altro: Chi è mai costui che comanda anche ai venti ed all’acqua e gli ubbidiscono? LUK 8:26 E navigarono verso il paese dei Geraseni che è dirimpetto alla Galilea. LUK 8:27 E quando egli fu smontato a terra, gli si fece incontro un uomo della città, il quale era posseduto da demoni, e da lungo tempo non indossava vestito, e non abitava casa ma stava ne’ sepolcri. LUK 8:28 Or quando ebbe veduto Gesù, dato un gran grido, gli si prostrò dinanzi, e disse con gran voce: Che v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo? Ti prego, non mi tormentare. LUK 8:29 Poiché Gesù comandava allo spirito immondo d’uscir da quell’uomo; molte volte infatti esso se n’era impadronito; e benché lo si fosse legato con catene e custodito in ceppi, avea spezzato i legami, ed era portato via dal demonio ne’ deserti. LUK 8:30 E Gesù gli domandò: Qual è il tuo nome? Ed egli rispose: Legione; perché molti demoni erano entrati in lui. LUK 8:31 Ed essi lo pregavano che non comandasse loro d’andar nell’abisso. LUK 8:32 Or c’era quivi un branco numeroso di porci che pascolava pel monte; e que’ demoni lo pregarono di permetter loro d’entrare in quelli. Ed egli lo permise loro. LUK 8:33 E i demoni, usciti da quell’uomo, entrarono ne’ porci; e quel branco si avventò a precipizio giù nel lago ed affogò. LUK 8:34 E quando quelli che li pasturavano videro ciò ch’era avvenuto, se ne fuggirono e portaron la notizia in città e per la campagna. LUK 8:35 E la gente uscì fuori a veder l’accaduto; e venuta a Gesù, trovò l’uomo, dal quale erano usciti i demoni, che sedeva a’ piedi di Gesù, vestito ed in buon senno; e s’impaurirono. LUK 8:36 E quelli che aveano veduto, raccontarono loro come l’indemoniato era stato liberato. LUK 8:37 E l’intera popolazione della circostante regione de’ Geraseni pregò Gesù che se n’andasse da loro; perch’eran presi da grande spavento. Ed egli, montato nella barca, se ne tornò indietro. LUK 8:38 E l’uomo dal quale erano usciti i demoni, lo pregava di poter stare con lui, ma Gesù lo licenziò, dicendo: LUK 8:39 Torna a casa tua, e racconta le grandi cose che Iddio ha fatte per te. Ed egli se ne andò per tutta la città, proclamando quanto grandi cose Gesù avea fatte per lui. LUK 8:40 Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, perché tutti lo stavano aspettando. LUK 8:41 Ed ecco venire un uomo, chiamato Iairo, che era capo della sinagoga; e gittatosi ai piedi di Gesù, lo pregava d’entrare in casa sua, LUK 8:42 perché avea una figlia unica di circa dodici anni, e quella stava per morire. Or mentre Gesù v’andava, la moltitudine l’affollava. LUK 8:43 E una donna che avea un flusso di sangue da dodici anni ed avea spesa ne’ medici tutta la sua sostanza senza poter esser guarita da alcuno, LUK 8:44 accostatasi per di dietro, gli toccò il lembo della veste; e in quell’istante il suo flusso ristagnò. LUK 8:45 E Gesù domandò: Chi m’ha toccato? E siccome tutti negavano, Pietro e quelli ch’eran con lui, risposero: Maestro, le turbe ti stringono e t’affollano. LUK 8:46 Ma Gesù replicò: Qualcuno m’ha toccato, perché ho sentito che una virtù è uscita da me. LUK 8:47 E la donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante, e gittatasi a’ suoi piedi, dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per qual motivo l’avea toccato e com’era stata guarita in un istante. LUK 8:48 Ma egli le disse: Figliuola, la tua fede t’ha salvata; vattene in pace. LUK 8:49 Mentr’egli parlava ancora, venne uno da casa del capo della sinagoga, a dirgli: La tua figliuola è morta; non incomodar più oltre il Maestro. LUK 8:50 Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: Non temere; solo abbi fede, ed ella sarà salva. LUK 8:51 Ed arrivato alla casa, non permise ad alcuno d’entrarvi con lui, salvo che a Pietro, a Giovanni, a Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. LUK 8:52 Or tutti piangevano e facean cordoglio per lei. Ma egli disse: Non piangete; ella non è morta, ma dorme. LUK 8:53 E si ridevano di lui, sapendo ch’era morta. LUK 8:54 Ma egli, presala per la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, lèvati! LUK 8:55 E lo spirito di lei tornò; ella s’alzò subito, ed egli comandò che le si desse da mangiare. LUK 8:56 E i gentori di lei sbigottirono: ma egli ordinò loro di non dire ad alcuno quel che era accenuto. LUK 9:1 Ora Gesù, chiamati assieme i dodici, diede loro potestà ed autorità su tutti i demoni e di guarir le malattie. LUK 9:2 E li mandò a predicare il regno di Dio e a guarire gl’infermi. LUK 9:3 E disse loro: Non prendete nulla per viaggio: né bastone, né sacca, né pane, né danaro, e non abbiate tunica di ricambio. LUK 9:4 E in qualunque casa sarete entrati, in quella dimorate e da quella ripartite. LUK 9:5 E quant’è a quelli che non vi riceveranno, uscendo dalla loro città, scotete la polvere dai vostri piedi, in testimonianza contro a loro. LUK 9:6 Ed essi, partitisi, andavano attorno di villaggio in villaggio, evangelizzando e facendo guarigioni per ogni dove. LUK 9:7 Ora, Erode il tetrarca udì parlare di tutti que’ fatti; e n’era perplesso, perché taluni dicevano: Giovanni è risuscitato dai morti; LUK 9:8 altri dicevano: E’ apparso Elia; ed altri: E’ risuscitato uno degli antichi profeti. LUK 9:9 Ma Erode disse: Giovanni l’ho fatto decapitare; chi è dunque costui del quale sento dir tali cose? E cercava di vederlo. LUK 9:10 E gli apostoli, essendo ritornati, raccontarono a Gesù tutte le cose che aveano fatte; ed egli, presili seco, si ritirò in disparte verso una città chiamata Betsaida. LUK 9:11 Ma le turbe, avendolo saputo, lo seguirono; ed egli, accoltele, parlava loro del regno di Dio, e guariva quelli che avean bisogno di guarigione. LUK 9:12 Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, accostatisi, gli dissero: Licenzia la moltitudine, affinché se ne vada per i villaggi e per le campagne d’intorno per albergarvi e per trovarvi da mangiare, perché qui siamo in un luogo deserto. LUK 9:13 Ma egli disse loro: Date lor voi da mangiare. Ed essi risposero: Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci; se pur non andiamo noi a comprar dei viveri per tutto questo popolo. LUK 9:14 Poiché v’eran cinquemila uomini. Ed egli disse ai suoi discepoli: Fateli accomodare a cerchi d’una cinquantina. LUK 9:15 E così li fecero accomodar tutti. LUK 9:16 Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci; e levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li dava ai suoi discepoli per metterli dinanzi alla gente. LUK 9:17 E tutti mangiarono e furon sazi; e de’ pezzi loro avanzati si portaron via dodici ceste. LUK 9:18 Or avvenne che mentr’egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli domandò loro: Chi dicono le turbe ch’io sia? LUK 9:19 E quelli risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; ed altri, uno dei profeti antichi risuscitato. LUK 9:20 Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? E Pietro, rispondendo, disse: Il Cristo di Dio. LUK 9:21 Ed egli vietò loro severamente di dirlo ad alcuno, e aggiunse: LUK 9:22 Bisogna che il Figliuol dell’uomo soffra molte cose, e sia reietto dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, e sia ucciso, e risusciti il terzo giorno. LUK 9:23 Diceva poi a tutti: Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi seguiti. LUK 9:24 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per me, esso la salverà. LUK 9:25 Infatti, che giova egli all’uomo l’aver guadagnato tutto il mondo, se poi ha perduto o rovinato se stesso? LUK 9:26 Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figliuol dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e de’ santi angeli. LUK 9:27 Or io vi dico in verità che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian veduto il regno di Dio. LUK 9:28 Or avvenne che circa otto giorni dopo questi ragionamenti, Gesù prese seco Pietro, Giovanni e Giacomo, e salì sul monte per pregare. LUK 9:29 E mentre pregava, l’aspetto del suo volto fu mutato, e la sua veste divenne candida sfolgorante. LUK 9:30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui; ed erano Mosè ed Elia, LUK 9:31 i quali, appariti in gloria, parlavano della dipartenza ch’egli stava per compiere in Gerusalemme. LUK 9:32 Or Pietro e quelli ch’eran con lui, erano aggravati dal sonno; e quando si furono svegliati, videro la sua gloria e i due uomini che stavan con lui. LUK 9:33 E come questi si partivano da lui, Pietro disse a Gesù: Maestro, egli è bene che stiamo qui; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè, ed una per Elia; non sapendo quel che si dicesse. LUK 9:34 E mentre diceva così, venne una nuvola che li coperse della sua ombra; e i discepoli temettero quando quelli entrarono nella nuvola. LUK 9:35 Ed una voce venne dalla nuvola, dicendo: Questo è il mio figliuolo, l’eletto mio; ascoltatelo. LUK 9:36 E mentre si faceva quella voce, Gesù si trovò solo. Ed essi tacquero, e non riferirono in quei giorni ad alcuno nulla di quel che aveano veduto. LUK 9:37 Or avvenne il giorno seguente che essendo essi scesi dal monte, una gran moltitudine venne incontro a Gesù. LUK 9:38 Ed ecco, un uomo dalla folla esclamò: Maestro, te ne prego, volgi lo sguardo al mio figliuolo; è l’unico ch’io abbia; LUK 9:39 ed ecco uno spirito lo prende, e subito egli grida, e lo spirito lo getta in convulsione facendolo schiumare, e a fatica si diparte da lui, fiaccandolo tutto. LUK 9:40 Ed ho pregato i tuoi discepoli di cacciarlo, ma non hanno potuto. LUK 9:41 E Gesù, rispondendo, disse: O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò io con voi e vi sopporterò? LUK 9:42 Mena qua il tuo figliuolo. E mentre il fanciullo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e lo torse in convulsione; ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il fanciullo, e lo rese a suo padre. LUK 9:43 E tutti sbigottivano della grandezza di Dio. LUK 9:44 Ora, mentre tutti si maravigliavano di tutte le cose che Gesù faceva, egli disse ai suoi discepoli: Voi, tenete bene a mente queste parole: Il Figliuol dell’uomo sta per esser dato nelle mani degli uomini. LUK 9:45 Ma essi non capivano quel detto ch’era per loro coperto d’un velo, per modo che non lo intendevano, e temevano d’interrogarlo circa quel detto. LUK 9:46 Poi sorse fra loro una disputa sul chi di loro fosse il maggiore. LUK 9:47 Ma Gesù, conosciuto il pensiero del loro cuore, prese un piccolo fanciullo, se lo pose accanto, e disse loro: LUK 9:48 Chi riceve questo piccolo fanciullo nel nome mio, riceve me; e chi riceve me, riceve Colui che m’ha mandato. Poiché chi è il minimo fra tutti voi, quello è grande. LUK 9:49 Or Giovanni prese a dirgli: Maestro, noi abbiam veduto un tale che cacciava i demoni nel tuo nome, e glielo abbiamo vietato perché non ti segue con noi. LUK 9:50 Ma Gesù gli disse: Non glielo vietate, perché chi non è contro voi è per voi. LUK 9:51 Poi, come s’avvicinava il tempo della sua assunzione, Gesù si mise risolutamente in via per andare a Gerusalemme. LUK 9:52 E mandò davanti a sé de’ messi, i quali, partitisi, entrarono in un villaggio de’ Samaritani per preparargli alloggio. LUK 9:53 Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme. LUK 9:54 Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni dissero: Signore, vuoi tu che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi? LUK 9:55 Ma egli, rivoltosi, li sgridò. LUK 9:56 E se ne andarono in un altro villaggio. LUK 9:57 Or avvenne che mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: Io ti seguiterò dovunque tu andrai. LUK 9:58 E Gesù gli rispose: Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo. LUK 9:59 E ad un altro disse: Seguitami. Ed egli rispose: Permettimi prima d’andare a seppellir mio padre. LUK 9:60 Ma Gesù gli disse: Lascia i morti seppellire i loro morti; ma tu va’ ad annunziare il regno di Dio. LUK 9:61 E un altro ancora gli disse: Ti seguiterò, Signore, ma permettimi prima d’accomiatarmi da que’ di casa mia. LUK 9:62 Ma Gesù gli disse: Nessuno che abbia messo la mano all’aratro e poi riguardi indietro, è adatto al regno di Dio. LUK 10:1 Or dopo queste cose, il Signore designò altri settanta discepoli, e li mandò a due a due dinanzi a sé, in ogni città e luogo dove egli stesso era per andare. LUK 10:2 E diceva loro: Ben è la mèsse grande, ma gli operai son pochi; pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse. LUK 10:3 Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. LUK 10:4 Non portate né borsa, né sacca, né calzari, e non salutate alcuno per via. LUK 10:5 In qualunque casa sarete entrati, dite prima: Pace a questa casa! LUK 10:6 E se v’è quivi alcun figliuolo di pace, la vostra pace riposerà su lui; se no, ella tornerà a voi. LUK 10:7 Or dimorate in quella stessa casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. LUK 10:8 E in qualunque città sarete entrati, se vi ricevono, mangiate di ciò che vi sarà messo dinanzi, LUK 10:9 guarite gl’infermi che saranno in essa, e dite loro: Il regno di Dio s’è avvicinato a voi. LUK 10:10 Ma in qualunque città sarete entrati, se non vi ricevono, uscite sulle piazze e dite: LUK 10:11 Perfino la polvere che dalla vostra città s’è attaccata a’ nostri piedi, noi la scotiamo contro a voi; sappiate tuttavia questo, che il regno di Dio s’è avvicinato a voi. LUK 10:12 Io vi dico che in quel giorno la sorte di Sodoma sarà più tollerabile della sorte di quella città. LUK 10:13 Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida; perché se in Tiro e in Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute fra voi, già anticamente si sarebbero ravvedute, prendendo il cilicio, e sedendo nella cenere. LUK 10:14 E però, nel giorno del giudicio, la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra. LUK 10:15 E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu sarai abbassata fino nell’Ades! LUK 10:16 Chi ascolta voi ascolta me; chi sprezza voi sprezza me, e chi sprezza me sprezza Colui che mi ha mandato. LUK 10:17 Or i settanta tornarono con allegrezza, dicendo: Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome. LUK 10:18 Ed egli disse loro: Io mirava Satana cader dal cielo a guisa di folgore. LUK 10:19 Ecco, io v’ho dato la potestà di calcar serpenti e scorpioni, e tutta la potenza del nemico; e nulla potrà farvi del male. LUK 10:20 Pure, non vi rallegrate perché gli spiriti vi son sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti ne’ cieli. LUK 10:21 In quella stessa ora, Gesù giubilò per lo Spirito Santo, e disse: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agl’intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli! Sì, o Padre, perché così ti è piaciuto. LUK 10:22 Ogni cosa m’è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce chi è il Figliuolo, se non il Padre; né chi è il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo voglia rivelarlo. LUK 10:23 E rivoltosi a’ suoi discepoli, disse loro in disparte: Beati gli occhi che veggono le cose che voi vedete! LUK 10:24 Poiché vi dico che molti profeti e re han bramato di veder le cose che voi vedete, e non le hanno vedute; e di udir le cose che voi udite, e non le hanno udite. LUK 10:25 Ed ecco, un certo dottor della legge si levò per metterlo alla prova, e gli disse: Maestro, che dovrò fare per eredar la vita eterna? LUK 10:26 Ed egli gli disse: Nella legge che sta scritto? Come leggi? LUK 10:27 E colui, rispondendo, disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l’anima tua, e con tutta la forza tua, e con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso. LUK 10:28 E Gesù gli disse: Tu hai risposto rettamente; fa, questo, e vivrai. LUK 10:29 Ma colui, volendo giustificarsi, disse a Gesù: E chi è il mio prossimo? LUK 10:30 Gesù, replicando, disse: Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté in ladroni i quali, spogliatolo e feritolo, se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. LUK 10:31 Or, per caso, un sacerdote scendeva per quella stessa via; e veduto colui, passò oltre dal lato opposto. LUK 10:32 Così pure un levita, giunto a quel luogo e vedutolo, passò oltre dal lato opposto. LUK 10:33 Ma un Samaritano che era in viaggio giunse presso a lui; e vedutolo, n’ebbe pietà; LUK 10:34 e accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra dell’olio e del vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo menò ad un albergo e si prese cura di lui. LUK 10:35 E il giorno dopo, tratti fuori due denari, li diede all’oste e gli disse: Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, quando tornerò in su, te lo renderò. LUK 10:36 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté ne’ ladroni? LUK 10:37 E quello rispose: Colui che gli usò misericordia. E Gesù gli disse: Va’, e fa’ tu il simigliante. LUK 10:38 Or mentre essi erano in cammino, egli entrò in un villaggio; e una certa donna, per nome Marta, lo ricevette in casa sua. LUK 10:39 Ell’avea una sorella chiamata Maria la quale, postasi a sedere a’ piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. LUK 10:40 Ma Marta era affaccendata intorno a molti servigi; e venne e disse: Signore, non t’importa che mia sorella m’abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che m’aiuti. LUK 10:41 Ma il Signore, rispondendo, le disse: Marta, Marta, tu ti affanni e t’inquieti di molte cose, ma di una cosa sola fa bisogno. LUK 10:42 E Maria ha scelto la buona parte che non le sarà tolta. LUK 11:1 Ed avvenne che essendo egli in orazione in un certo luogo, com’ebbe finito, uno de’ suoi discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli LUK 11:2 Ed egli disse loro: Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; LUK 11:3 dacci di giorno in giorno il nostro pane cotidiano; LUK 11:4 e perdonaci i nostri peccati, poiché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore; e non ci esporre alla tentazione. LUK 11:5 Poi disse loro: Se uno d’infra voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: Amico, prestami tre pani, LUK 11:6 perché m’è giunto di viaggio in casa un amico, e non ho nulla da mettergli dinanzi; LUK 11:7 e se colui dal di dentro gli risponde: Non mi dar molestia; già è serrata la porta, e i miei fanciulli son meco a letto, io non posso alzarmi per darteli, LUK 11:8 io vi dico che quand’anche non s’alzasse a darglieli perché gli è amico, pure, per la importunità sua, si leverà e gliene darà quanti ne ha di bisogno. LUK 11:9 Io altresì vi dico: Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate, e vi sarà aperto. LUK 11:10 Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. LUK 11:11 E chi è quel padre tra voi che, se il figliuolo gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece una serpe? LUK 11:12 Oppure anche se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? LUK 11:13 Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano! LUK 11:14 Or egli stava cacciando un demonio che era muto; ed avvenne che quando il demonio fu uscito, il muto parlò; e le turbe si maravigliarono. LUK 11:15 Ma alcuni di loro dissero: E’ per l’aiuto di Beelzebub, principe dei demoni, ch’egli caccia i demoni. LUK 11:16 Ed altri, per metterlo alla prova, chiedevano da lui un segno dal cielo. LUK 11:17 Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: Ogni regno diviso in parti contrarie è ridotto in deserto, e una casa divisa contro se stessa, rovina. LUK 11:18 Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come potrà reggere il suo regno? Poiché voi dite che è per l’aiuto di Beelzebub che io caccio i demoni. LUK 11:19 E se io caccio i demoni per l’aiuto di Beelzebub, i vostri figliuoli per l’aiuto di chi li caccian essi? Perciò, essi stessi saranno i vostri giudici. LUK 11:20 Ma se è per il dito di Dio che io caccio i demoni, è dunque pervenuto fino a voi il regno di Dio. LUK 11:21 Quando l’uomo forte, ben armato, guarda l’ingresso della sua dimora, quel ch’e’ possiede è al sicuro; LUK 11:22 ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l’armatura nella quale si confidava, e ne spartisce le spoglie. LUK 11:23 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. LUK 11:24 Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, va attorno per luoghi aridi, cercando riposo; e non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa donde sono uscito; LUK 11:25 e giuntovi, la trova spazzata e adorna. LUK 11:26 Allora va e prende seco altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrano ad abitarla; e l’ultima condizione di quell’uomo divien peggiore della prima. LUK 11:27 Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna di fra la moltitudine alzò la voce e gli disse: Beato il seno che ti portò e le mammelle che tu poppasti! Ma egli disse: LUK 11:28 Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano! LUK 11:29 E affollandosi intorno a lui le turbe, egli prese a dire: Questa generazione è una generazione malvagia; ella chiede un segno; e segno alcuno non le sarà dato, salvo il segno di Giona. LUK 11:30 Poiché come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figliuol dell’uomo sarà per questa generazione. LUK 11:31 La regina del Mezzodì risusciterà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché ella venne dalle estremità della terra per udir la sapienza di Salomone; ed ecco qui v’è più che Salomone. LUK 11:32 I Niniviti risusciteranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui v’è più che Giona. LUK 11:33 Nessuno, quand’ha acceso una lampada, la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio; anzi la mette sul candeliere, affinché coloro che entrano veggano la luce. LUK 11:34 La lampada del tuo corpo è l’occhio; se l’occhio tuo è sano, anche tutto il tuo corpo è illuminato; ma se è viziato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. LUK 11:35 Guarda dunque che la luce che è in te non sia tenebre. LUK 11:36 Se dunque tutto il tuo corpo è illuminato, senz’aver parte alcuna tenebrosa, sarà tutto illuminato come quando la lampada t’illumina col suo splendore. LUK 11:37 Or mentr’egli parlava, un Fariseo lo invitò a desinare da lui. Ed egli, entrato, si mise a tavola. LUK 11:38 E il Fariseo, veduto questo, si maravigliò che non si fosse prima lavato, avanti il desinare. LUK 11:39 E il Signore gli disse: Voi altri Farisei nettate il di fuori della coppa e del piatto, ma l’interno vostro è pieno di rapina e di malvagità. LUK 11:40 Stolti, Colui che ha fatto il di fuori, non ha anche fatto il di dentro? LUK 11:41 Date piuttosto in elemosina quel ch’è dentro al piatto; ed ecco, ogni cosa sarà netta per voi. LUK 11:42 Ma guai a voi, Farisei, poiché pagate la decima della menta, della ruta e d’ogni erba, e trascurate la giustizia e l’amor di Dio! Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre. LUK 11:43 Guai a voi, Farisei, perché amate i primi seggi nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze. LUK 11:44 Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi cammina sopra non ne sa niente. LUK 11:45 Allora uno dei dottori della legge, rispondendo, gli disse: Maestro, parlando così, fai ingiuria anche a noi. LUK 11:46 Ed egli disse: Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate le genti di pesi difficili a portare e voi non toccate quei pesi neppur con un dito! LUK 11:47 Guai a voi, perché edificate i sepolcri de’ profeti, e i vostri padri li uccisero. LUK 11:48 Voi dunque testimoniate delle opere de’ vostri padri e le approvate; perché essi li uccisero, e voi edificate loro de’ sepolcri. LUK 11:49 E per questo la sapienza di Dio ha detto: Io manderò loro dei profeti e degli apostoli; e ne uccideranno alcuni e ne perseguiteranno altri, LUK 11:50 affinché il sangue di tutti i profeti sparso dalla fondazione del mondo sia ridomandato a questa generazione; LUK 11:51 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria che fu ucciso fra l’altare ed il tempio; sì, vi dico, sarà ridomandato a questa generazione. LUK 11:52 Guai a voi, dottori della legge, poiché avete tolta la chiave della scienza! Voi stessi non siete entrati, ed avete impedito quelli che entravano. LUK 11:53 E quando fu uscito di là, gli scribi e i Farisei cominciarono a incalzarlo fieramente ed a trargli di bocca risposte a molte cose; tendendogli de’ lacci, LUK 11:54 per coglier qualche parola che gli uscisse di bocca. LUK 12:1 Intanto, essendosi la moltitudine radunata a migliaia, così da calpestarsi gli uni gli altri, Gesù cominciò prima di tutto a dire ai suoi discepoli: Guardatevi dal lievito de’ Farisei, che è ipocrisia. LUK 12:2 Ma non v’è niente di coperto che non abbia ad essere scoperto, né di occulto che non abbia ad esser conosciuto. LUK 12:3 Perciò tutto quel che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e quel che avete detto all’orecchio nelle stanze interne, sarà proclamato sui tetti. LUK 12:4 Ma a voi che siete miei amici, io dico: Non temete coloro che uccidono il corpo, e che dopo ciò, non possono far nulla di più; LUK 12:5 ma io vi mostrerò chi dovete temere: Temete colui che, dopo aver ucciso, ha potestà di gettar nella geenna. Sì, vi dico, temete Lui. LUK 12:6 Cinque passeri non si vendon per due soldi? Eppure non uno d’essi è dimenticato dinanzi a Dio; LUK 12:7 anzi, perfino i capelli del vostro capo son tutti contati. Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri. LUK 12:8 Or io vi dico: Chiunque mi avrà riconosciuto davanti agli uomini, anche il Figliuol dell’uomo riconoscerà lui davanti agli angeli di Dio; LUK 12:9 ma chi mi avrà rinnegato davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. LUK 12:10 Ed a chiunque avrà parlato contro il Figliuol dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato. LUK 12:11 Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe e ai magistrati e alle autorità, non state in ansietà del come o del che avrete a rispondere a vostra difesa, o di quel che avrete a dire; LUK 12:12 perché lo Spirito Santo v’insegnerà in quell’ora stessa quel che dovrete dire. LUK 12:13 Or uno della folla gli disse: Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità. LUK 12:14 Ma Gesù gli rispose: O uomo, chi mi ha costituito su voi giudice o spartitore? Poi disse loro: LUK 12:15 Badate e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall’abbondanza de’ beni che uno possiede, ch’egli ha la sua vita. LUK 12:16 E disse loro questa parabola: La campagna d’un certo uomo ricco fruttò copiosamente; LUK 12:17 ed egli ragionava così fra sé medesimo: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: LUK 12:18 Questo farò: demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, LUK 12:19 e dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi. LUK 12:20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà? LUK 12:21 Così è di chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio. LUK 12:22 Poi disse ai suoi discepoli: Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete; né per il corpo di che vi vestirete; LUK 12:23 poiché la vita è più dei nutrimento, e il corpo è più del vestito. LUK 12:24 Considerate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutrisce. Di quanto non siete voi da più degli uccelli? LUK 12:25 E chi di voi può con la sua sollecitudine aggiungere alla sua statura pure un cubito? LUK 12:26 Se dunque non potete far nemmeno ciò ch’è minimo, perché siete in ansiosa sollecitudine del rimanente? LUK 12:27 Considerate i gigli, come crescono; non faticano e non filano; eppure io vi dico che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro. LUK 12:28 Or se Dio riveste così l’erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, o gente di poca fede? LUK 12:29 Anche voi non cercate che mangerete e che berrete, e non ne state in sospeso; LUK 12:30 poiché tutte queste cose son le genti del mondo che le ricercano; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. LUK 12:31 Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno sopraggiunte. LUK 12:32 Non temere, o piccol gregge; poiché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno. LUK 12:33 Vendete i vostri beni, e fatene elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno ne’ cieli, ove ladro non s’accosta e tignuola non guasta. LUK 12:34 Perché dov’è il vostro tesoro, quivi sarà anche il vostro cuore. LUK 12:35 I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese; LUK 12:36 e voi siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e picchierà. LUK 12:37 Beati que’ servitori che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si cingerà, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. LUK 12:38 E se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro! LUK 12:39 Or sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe sconficcar la casa. LUK 12:40 Anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà. LUK 12:41 E Pietro disse: Signore, questa parabola la dici tu per noi, o anche per tutti? LUK 12:42 E il Signore rispose: E qual è mai l’economo fedele e avveduto che il padrone costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la loro misura di viveri? LUK 12:43 Beato quel servitore che il padrone, al suo arrivo, troverà facendo così. LUK 12:44 In verità io vi dico che lo costituirà su tutti i suoi beni. LUK 12:45 Ma se quel servitore dice in cuor suo: Il mio padrone mette indugio a venire; e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare e bere ed ubriacarsi, LUK 12:46 il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta e nell’ora che non sa; e lo farà lacerare a colpi di flagello, e gli assegnerà la sorte degl’infedeli. LUK 12:47 Or quel servitore che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la volontà di lui, sarà battuto di molti colpi; LUK 12:48 ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, sarà battuto di pochi colpi. E a chi molto è stato dato, molto sarà ridomandato; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà. LUK 12:49 Io son venuto a gettare un fuoco sulla terra; e che mi resta a desiderare, se già è acceso? LUK 12:50 Ma v’è un battesimo del quale ho da esser battezzato; e come sono angustiato finché non sia compiuto! LUK 12:51 Pensate voi ch’io sia venuto a metter pace in terra? No, vi dico; ma piuttosto divisione; LUK 12:52 perché, da ora innanzi, se vi sono cinque persone in una casa, saranno divise tre contro due, e due contro tre; LUK 12:53 saranno divisi il padre contro il figliuolo, e il figliuolo contro li padre; la madre contro la figliuola, e la figliuola contro la madre; la suocera contro la nuora, e la nuora contro la suocera. LUK 12:54 Diceva poi ancora alle turbe: Quando vedete una nuvola venir su da ponente, voi dite subito: Viene la pioggia; e così succede. LUK 12:55 E quando sentite soffiar lo scirocco, dite: Farà caldo, e avviene così. LUK 12:56 Ipocriti, ben sapete discernere l’aspetto della terra e del cielo; e come mai non sapete discernere questo tempo? LUK 12:57 E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? LUK 12:58 Quando vai col tuo avversario davanti al magistrato, fa’ di tutto, mentre sei per via, per liberarti da lui; che talora e’ non ti tragga dinanzi al giudice, e il giudice ti dia in man dell’esecutore giudiziario, e l’esecutore ti cacci in prigione. LUK 12:59 Io ti dico che non uscirai di là, finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo. LUK 13:1 In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato coi loro sacrifici. LUK 13:2 E Gesù, rispondendo, disse loro: Pensate voi che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei perché hanno sofferto tali cose? LUK 13:3 No, vi dico; ma se non vi ravvedete, tutti similmente perirete. LUK 13:4 O quei diciotto sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, pensate voi che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? LUK 13:5 No, vi dico; ma se non vi ravvedete, tutti al par di loro perirete. LUK 13:6 Disse pure questa parabola: Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; e andò a cercarvi del frutto, e non ne trovò. LUK 13:7 Disse dunque al vignaiuolo: Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercar frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a rendere improduttivo anche il terreno? LUK 13:8 Ma l’altro, rispondendo, gli disse: Signore, lascialo ancora quest’anno, finch’io l’abbia scalzato e concimato; LUK 13:9 e forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai. LUK 13:10 Or egli stava insegnando in una delle sinagoghe in giorno di sabato. LUK 13:11 Ed ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito d’infermità, ed era tutta curvata e incapace di raddrizzarsi in alcun modo. LUK 13:12 E Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: Donna, tu sei liberata dalla tua infermità. LUK 13:13 E pose le mani su lei, ed ella in quell’istante fu raddrizzata e glorificava Iddio. LUK 13:14 Or il capo della sinagoga, sdegnato che Gesù avesse fatta una guarigione in giorno di sabato, prese a dire alla moltitudine: Ci son sei giorni ne’ quali s’ha da lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di sabato. LUK 13:15 Ma il Signore gli rispose e disse: Ipocriti, non scioglie ciascun di voi, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per menarlo a bere? LUK 13:16 E costei, ch’è figliuola d’Abramo, e che Satana avea tenuta legata per ben diciott’anni, non doveva esser sciolta da questo legame in giorno di sabato? LUK 13:17 E mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano confusi, e tutta la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute. LUK 13:18 Diceva dunque: A che è simile il regno di Dio, e a che l’assomiglierò io? LUK 13:19 Esso è simile ad un granel di senapa che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo si son riparati sui suoi rami. LUK 13:20 E di nuovo disse: A che assomiglierò il regno di Dio? LUK 13:21 Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché tutta sia lievitata. LUK 13:22 Ed egli attraversava man mano le città ed i villaggi, insegnando, e facendo cammino verso Gerusalemme. LUK 13:23 E un tale gli disse: Signore, son pochi i salvati? LUK 13:24 Ed egli disse loro: Sforzatevi d’entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno d’entrare e non potranno. LUK 13:25 Da che il padron di casa si sarà alzato ed avrà serrata la porta, e voi, stando di fuori, comincerete a picchiare alla porta, dicendo: Signore, aprici, egli, rispondendo, vi dirà: Io non so d’onde voi siate. LUK 13:26 Allora comincerete a dire: Noi abbiam mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze! LUK 13:27 Ed egli dirà: Io vi dico che non so d’onde voi siate; dipartitevi da me voi tutti operatori d’iniquità. LUK 13:28 Quivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti, quando vedrete Abramo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e che voi ne sarete cacciati fuori. LUK 13:29 E ne verranno d’oriente e d’occidente, e da settentrione e da mezzogiorno, che si porranno a mensa nel regno di Dio. LUK 13:30 Ed ecco, ve ne son degli ultimi che saranno primi, e de’ primi che saranno ultimi. LUK 13:31 In quello stesso momento vennero alcuni Farisei a dirgli: Parti, e vattene di qui, perché Erode ti vuol far morire. LUK 13:32 Ed egli disse loro: Andate a dire a quella volpe: Ecco, io caccio i demoni e compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno giungo al mio termine. LUK 13:33 D’altronde, bisogna ch’io cammini oggi e domani e posdomani, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. LUK 13:34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti son mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! LUK 13:35 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. E io vi dico che non mi vedrete più, finché venga il giorno che diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! LUK 14:1 E avvenne che, essendo egli entrato in casa di uno de’ principali Farisei in giorno di sabato per prender cibo, essi lo stavano osservando. LUK 14:2 Ed ecco, gli stava dinanzi un uomo idropico. LUK 14:3 E Gesù prese a dire ai dottori della legge ed ai Farisei: E’ egli lecito o no far guarigioni in giorno di sabato? Ma essi tacquero. LUK 14:4 Allora egli, presolo, lo guarì e lo licenziò. LUK 14:5 Poi disse loro: Chi di voi, se un figliuolo od un bue cade in un pozzo, non lo trae subito fuori in giorno di sabato? LUK 14:6 Ed essi non potevano risponder nulla in contrario. LUK 14:7 Notando poi come gl’invitati sceglievano i primi posti, disse loro questa parabola: LUK 14:8 Quando sarai invitato a nozze da qualcuno, non ti mettere a tavola al primo posto, che talora non sia stato invitato da lui qualcuno più ragguardevole di te, LUK 14:9 e chi ha invitato te e lui non venga a dirti: Cedi il posto a questo! e tu debba con tua vergogna cominciare allora ad occupare l’ultimo posto. LUK 14:10 Ma quando sarai invitato, va a metterti all’ultimo posto, affinché quando colui che t’ha invitato verrà, ti dica: Amico, sali più in su. Allora ne avrai onore dinanzi a tutti quelli che saran teco a tavola. LUK 14:11 Poiché chiunque s’innalza sarà abbassato, e chi si abbassa sarà innalzato. LUK 14:12 E diceva pure a colui che lo aveva invitato: Quando fai un desinare o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; che talora anch’essi non t’invitino, e ti sia reso il contraccambio; LUK 14:13 ma quando fai un convito, chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi, i ciechi; LUK 14:14 e sarai beato, perché non hanno modo di rendertene il contraccambio; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione de’ giusti. LUK 14:15 Or uno de’ commensali, udite queste cose, gli disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio! LUK 14:16 Ma Gesù gli disse: Un uomo fece una gran cena e invitò molti; LUK 14:17 e all’ora della cena mandò il suo servitore a dire agl’invitati: Venite, perché tutto è già pronto. LUK 14:18 E tutti, ad una voce, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comprato un campo e ho necessità d’andarlo a vedere; ti prego, abbimi per iscusato. LUK 14:19 E un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi, e vado a provarli; ti prego, abbimi per iscusato. LUK 14:20 E un altro disse: Ho preso moglie, e perciò non posso venire. LUK 14:21 E il servitore, tornato, riferì queste cose al suo signore. Allora il padron di casa, adiratosi, disse al suo servitore: Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e mena qua i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi. LUK 14:22 Poi il servitore disse: Signore, s’è fatto come hai comandato, e ancora c’è posto. LUK 14:23 E il signore disse al servitore: Va’ fuori per le strade e lungo le siepi, e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena. LUK 14:24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini ch’erano stati invitati assaggerà la mia cena. LUK 14:25 Or molte turbe andavano con lui; ed egli, rivoltosi, disse loro: LUK 14:26 Se uno viene a me e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i fratelli, e le sorelle, e finanche la sua propria vita, non può esser mio discepolo. LUK 14:27 E chi non porta la sua croce e non vien dietro a me, non può esser mio discepolo. LUK 14:28 Infatti chi è fra voi colui che, volendo edificare una torre, non si metta prima a sedere e calcoli la spesa per vedere se ha da poterla finire? LUK 14:29 Che talora, quando ne abbia posto il fondamento e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno prendano a beffarsi di lui, dicendo: LUK 14:30 Quest’uomo ha cominciato a edificare e non ha potuto finire. LUK 14:31 Ovvero, qual è il re che, partendo per muover guerra ad un altro re, non si metta prima a sedere ed esamini se possa con diecimila uomini affrontare colui che gli vien contro con ventimila? LUK 14:32 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un’ambasciata e chiede di trattar la pace. LUK 14:33 Così dunque ognun di voi che non rinunzi a tutto quello che ha, non può esser mio discepolo. LUK 14:34 Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che gli si darà sapore? LUK 14:35 Non serve né per terra, né per concime; lo si butta via. Chi ha orecchi da udire, oda. LUK 15:1 Or tutti i pubblicani e i peccatori s’accostavano a lui per udirlo. LUK 15:2 E così i Farisei come gli scribi mormoravano, dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro. LUK 15:3 Ed egli disse loro questa parabola: LUK 15:4 Chi è l’uomo fra voi, che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l’abbia ritrovata? LUK 15:5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; LUK 15:6 e giunto a casa, chiama assieme gli amici e i vicini, e dice loro: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la mia pecora ch’era perduta. LUK 15:7 Io vi dico che così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di ravvedimento. LUK 15:8 Ovvero, qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l’abbia ritrovata? LUK 15:9 E quando l’ha trovata, chiama assieme le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. LUK 15:10 Così, vi dico, v’è allegrezza dinanzi agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede. LUK 15:11 Disse ancora: Un uomo avea due figliuoli; LUK 15:12 e il più giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte de’ beni che mi tocca. Ed egli spartì fra loro i beni. LUK 15:13 E di li a poco, il figliuolo più giovane, messa insieme ogni cosa, se ne partì per un paese lontano, e quivi dissipò la sua sostanza, vivendo dissolutamente. LUK 15:14 E quand’ebbe speso ogni cosa, una gran carestia sopravvenne in quel paese, sicché egli cominciò ad esser nel bisogno. LUK 15:15 E andò, e si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi, a pasturare i porci. LUK 15:16 Ed egli avrebbe bramato empirsi il corpo de’ baccelli che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava. LUK 15:17 Ma rientrato in sé, disse: Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io qui mi muoio di fame! LUK 15:18 Io mi leverò e me n’andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te: LUK 15:19 non son più degno d’esser chiamato tuo figliuolo; trattami come uno de’ tuoi servi. LUK 15:20 Egli dunque si levò e venne a suo padre; ma mentr’egli era ancora lontano, suo padre lo vide e fu mosso a compassione, e corse, e gli si gettò al collo, e lo baciò e ribaciò. LUK 15:21 E il figliuolo gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te; non son più degno d’esser chiamato tuo figliuolo. LUK 15:22 Ma il padre disse ai suoi servitori: Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e de’ calzari a’ piedi; LUK 15:23 e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci, LUK 15:24 perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a far gran festa. LUK 15:25 Or il figliuolo maggiore era a’ campi; e come tornando fu vicino alla casa, udì la musica e le danze. LUK 15:26 E chiamato a sé uno de’ servitori, gli domandò che cosa ciò volesse dire. LUK 15:27 Quello gli disse: E’ giunto tuo fratello, e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché l’ha riavuto sano e salvo. LUK 15:28 Ma egli si adirò e non volle entrare; onde suo padre uscì fuori e lo pregava d’entrare. LUK 15:29 Ma egli, rispondendo, disse al padre: Ecco, da tanti anni ti servo, e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto da far festa con i miei amici; LUK 15:30 ma quando è venuto questo tuo figliuolo che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato. LUK 15:31 E il padre gli disse: Figliuolo, tu sei sempre meco, ed ogni cosa mia è tua; LUK 15:32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. LUK 16:1 Gesù diceva ancora ai suoi discepoli: V’era un uomo ricco che avea un fattore, il quale fu accusato dinanzi a lui di dissipare i suoi beni. LUK 16:2 Ed egli lo chiamò e gli disse: Che cos’è questo che odo di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi più esser mio fattore. LUK 16:3 E il fattore disse fra sé: Che farò io, dacché il padrone mi toglie l’amministrazione? A zappare non son buono; a mendicare mi vergogno. LUK 16:4 So bene quel che farò, affinché, quando dovrò lasciare l’amministrazione, ci sia chi mi riceva in casa sua. LUK 16:5 Chiamati quindi a se ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: LUK 16:6 Quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento bati d’olio. Egli disse: Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: Cinquanta. LUK 16:7 Poi disse ad un altro: E tu, quanto devi? Quello rispose: Cento cori di grano. Egli disse: Prendi la tua scritta, e scrivi: Ottanta. LUK 16:8 E il padrone lodò il fattore infedele perché aveva operato con avvedutezza; poiché i figliuoli di questo secolo, nelle relazioni con que’ della loro generazione, sono più accorti dei figliuoli della luce. LUK 16:9 Ed io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; affinché, quand’esse verranno meno, quelli vi ricevano ne’ tabernacoli eterni. LUK 16:10 Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi. LUK 16:11 Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere? LUK 16:12 E se non siete stati fedeli nell’altrui, chi vi darà il vostro? LUK 16:13 Nessun domestico può servire a due padroni: perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. LUK 16:14 Or i Farisei, che amavano il danaro, udivano tutte queste cose e si facean beffe di lui. LUK 16:15 Ed egli disse loro: Voi siete quelli che vi proclamate giusti dinanzi agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; poiché quel che è eccelso fra gli uomini, è abominazione dinanzi a Dio. LUK 16:16 La legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona novella del regno di Dio, ed ognuno v’entra a forza. LUK 16:17 Più facile è che passino cielo e terra, che un apice solo della legge cada. LUK 16:18 Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio. LUK 16:19 Or v’era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; LUK 16:20 e v’era un pover’uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d’ulceri, LUK 16:21 e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. LUK 16:22 Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito. LUK 16:23 E nell’Ades, essendo ne’ tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; LUK 16:24 ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché son tormentato in questa fiamma. LUK 16:25 Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. LUK 16:26 E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di la si passi da noi. LUK 16:27 Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, LUK 16:28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch’essi a venire in questo luogo di tormento. LUK 16:29 Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltin quelli. LUK 16:30 Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno. LUK 16:31 Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse. LUK 17:1 Disse poi ai suoi discepoli: E’ impossibile che non avvengano scandali: ma guai a colui per cui avvengono! LUK 17:2 Meglio per lui sarebbe che una macina da mulino gli fosse messa al collo e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare un solo di questi piccoli. LUK 17:3 Badate a voi stessi! Se il tuo fratello pecca, riprendilo; e se si pente, perdonagli. LUK 17:4 E se ha peccato contro te sette volte al giorno, e sette volte torna a te e ti dice: Mi pento, perdonagli. LUK 17:5 Allora gli apostoli dissero al Signore: Aumentaci la fede. LUK 17:6 E il Signore disse: Se aveste fede quant’è un granel di senapa, potreste dire a questo moro: Sradicati e trapiantati nel mare, e vi ubbidirebbe. LUK 17:7 Or chi di voi, avendo un servo ad arare o pascere, quand’ei torna a casa dai campi, gli dirà: Vieni presto a metterti a tavola? LUK 17:8 Non gli dirà invece: Preparami la cena, e cingiti a servirmi finch’io abbia mangiato e bevuto, e poi mangerai e berrai tu? LUK 17:9 Si ritiene egli forse obbligato al suo servo perché ha fatto le cose comandategli? LUK 17:10 Così anche voi, quand’avrete fatto tutto ciò che v’è comandato, dite: Noi siamo servi inutili; abbiam fatto quel ch’eravamo in obbligo di fare. LUK 17:11 Ed avvenne che, nel recarsi a Gerusalemme, egli passava sui confini della Samaria e della Galilea. LUK 17:12 E come entrava in un certo villaggio, gli si fecero incontro dieci uomini lebbrosi, i quali, fermatisi da lontano, LUK 17:13 alzaron la voce dicendo: Gesù, Maestro, abbi pietà di noi! LUK 17:14 E, vedutili, egli disse loro: Andate a mostrarvi a’ sacerdoti. E avvenne che, mentre andavano, furon mondati. LUK 17:15 E uno di loro, vedendo che era guarito, tornò indietro, glorificando Iddio ad alta voce; LUK 17:16 e si gettò ai suoi piedi con la faccia a terra, ringraziandolo; e questo era un Samaritano. LUK 17:17 Gesù, rispondendo, disse: I dieci non sono stati tutti mondati? E i nove altri dove sono? LUK 17:18 Non si è trovato alcuno che sia tornato per dar gloria a Dio fuor che questo straniero? LUK 17:19 E gli disse: Lèvati e vattene: la tua fede t’ha salvato. LUK 17:20 Interrogato poi dai Farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro dicendo: Il regno di Dio non viene in maniera da attirar gli sguardi; né si dirà: LUK 17:21 Eccolo qui, o eccolo là; perché ecco, il regno di Dio è dentro di voi. LUK 17:22 Disse pure ai suoi discepoli: Verranno giorni che desidererete vedere uno de’ giorni del Figliuol dell’uomo, e non lo vedrete. LUK 17:23 E vi si dirà: Eccolo là, eccolo qui; non andate, e non li seguite; LUK 17:24 perché com’è il lampo che balenando risplende da un’estremità all’altra del cielo, così sarà il Figliuol dell’uomo nel suo giorno. LUK 17:25 Ma prima bisogna ch’e’ soffra molte cose, e sia reietto da questa generazione. LUK 17:26 E come avvenne ai giorni di Noè, così pure avverrà a’ giorni del Figliuol dell’uomo. LUK 17:27 Si mangiava, si beveva, si prendea moglie, s’andava a marito, fino al giorno che Noè entrò nell’arca, e venne il diluvio che li fece tutti perire. LUK 17:28 Nello stesso modo che avvenne anche ai giorni di Lot; si mangiava, si beveva, si comprava, si vendeva, si piantava, si edificava; LUK 17:29 ma nel giorno che Lot uscì di Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo, che li fece tutti perire. LUK 17:30 Lo stesso avverrà nel giorno che il Figliuol dell’uomo sarà manifestato. LUK 17:31 In quel giorno, chi sarà sulla terrazza ed avrà la sua roba in casa, non scenda a prenderla; e parimente, chi sarà nei campi non torni indietro. LUK 17:32 Ricordatevi della moglie di Lot. LUK 17:33 Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; ma chi la perderà, la preserverà. LUK 17:34 Io ve lo dico: In quella notte, due saranno in un letto; l’uno sarà preso, e l’altro lasciato. LUK 17:35 Due donne macineranno assieme; l’una sarà presa, e l’altra lasciata. LUK 17:36 Due uomini saranno ai campi, l’uno sarà preso e l’altro lasciato. LUK 17:37 I discepoli risposero: Dove sarà, Signore? Ed egli disse loro: Dove sarà il corpo, ivi anche le aquile si raduneranno. LUK 18:1 Propose loro ancora questa parabola per mostrare che doveano del continuo pregare e non stancarsi. LUK 18:2 In una certa città v’era un giudice, che non temeva Iddio né avea rispetto per alcun uomo; LUK 18:3 e in quella città vi era una vedova, la quale andava da lui dicendo: Fammi giustizia del mio avversario. LUK 18:4 Ed egli per un tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: benché io non tema Iddio e non abbia rispetto per alcun uomo, LUK 18:5 pure, poiché questa vedova mi dà molestia, le farò giustizia, che talora, a forza di venire, non finisca col rompermi la testa. LUK 18:6 E il Signore disse: Ascoltate quel che dice il giudice iniquo. LUK 18:7 E Dio non farà egli giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui, e sarà egli tardo per loro? LUK 18:8 Io vi dico che farà loro prontamente giustizia. Ma quando il Figliuol dell’uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra? LUK 18:9 E disse ancora questa parabola per certuni che confidavano in se stessi di esser giusti e disprezzavano gli altri: LUK 18:10 Due uomini salirono al tempio per pregare; l’uno Fariseo, e l’altro pubblicano. LUK 18:11 Il Fariseo, stando in piè, pregava così dentro di sé: O Dio, ti ringrazio ch’io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri; né pure come quel pubblicano. LUK 18:12 Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quel che posseggo. LUK 18:13 Ma il pubblicano, stando da lungi, non ardiva neppure alzar gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, sii placato verso me peccatore! LUK 18:14 Io vi dico che questi scese a casa sua giustificato, piuttosto che quell’altro; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato. LUK 18:15 Or gli recavano anche i bambini, perché li toccasse; ma i discepoli, veduto questo, sgridavano quelli che glieli recavano. LUK 18:16 Ma Gesù chiamò a sé i bambini, e disse: Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio. LUK 18:17 In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso. LUK 18:18 E uno dei principali lo interrogò, dicendo: Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna? LUK 18:19 E Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, salvo uno solo, cioè Iddio. LUK 18:20 Tu sai i comandamenti: Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre. LUK 18:21 Ed egli rispose: Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza. LUK 18:22 E Gesù, udito questo, gli disse: Una cosa ti manca ancora; vendi tutto ciò che hai, e distribuiscilo ai poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguitami. LUK 18:23 Ma egli, udite queste cose, ne fu grandemente attristato, perché era molto ricco. LUK 18:24 E Gesù, vedendolo a quel modo, disse: Quanto malagevolmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio! LUK 18:25 Poiché è più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio. LUK 18:26 E quelli che udiron questo dissero: Chi dunque può esser salvato? LUK 18:27 Ma egli rispose: Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio. LUK 18:28 E Pietro disse: Ecco, noi abbiam lasciato le nostre case, e t’abbiam seguitato. LUK 18:29 Ed egli disse loro: Io vi dico in verità che non v’è alcuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figliuoli per amor del regno di Dio, LUK 18:30 il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nel secolo avvenire la vita eterna. LUK 18:31 Poi, presi seco i dodici, disse loro: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e saranno adempiute rispetto al Figliuol dell’uomo tutte le cose scritte dai profeti; LUK 18:32 poiché egli sarà dato in man de’ Gentili, e sarà schernito ed oltraggiato e gli sputeranno addosso; LUK 18:33 e dopo averlo flagellato, l’uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà. LUK 18:34 Ed essi non capirono nulla di queste cose; quel parlare era per loro oscuro, e non intendevano le cose dette loro. LUK 18:35 Or avvenne che com’egli si avvicinava a Gerico, un certo cieco sedeva presso la strada, mendicando; LUK 18:36 e, udendo la folla che passava, domandò che cosa fosse. LUK 18:37 E gli fecero sapere che passava Gesù il Nazareno. LUK 18:38 Allora egli gridò: Gesù figliuol di Davide, abbi pietà di me! LUK 18:39 E quelli che precedevano lo sgridavano perché tacesse; ma lui gridava più forte: Figliuol di Davide, abbi pietà di me! LUK 18:40 E Gesù, fermatosi, comandò che gli fosse menato; e quando gli fu vicino, gli domandò: LUK 18:41 Che vuoi tu ch’io ti faccia? Ed egli disse: Signore, ch’io ricuperi la vista. LUK 18:42 E Gesù gli disse: Ricupera la vista; la tua fede t’ha salvato. LUK 18:43 E in quell’istante ricuperò la vista, e lo seguiva glorificando Iddio; e tutto il popolo, veduto ciò, diede lode a Dio. LUK 19:1 E Gesù, essendo entrato in Gerico, attraversava la città. LUK 19:2 Ed ecco, un uomo, chiamato per nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, LUK 19:3 cercava di veder chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. LUK 19:4 Allora corse innanzi, e montò sopra un sicomoro, per vederlo, perch’egli avea da passar per quella via. LUK 19:5 E come Gesù fu giunto in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: Zaccheo, scendi presto, perché oggi debbo albergare in casa tua. LUK 19:6 Ed egli s’affrettò a scendere e lo accolse con allegrezza. LUK 19:7 E veduto ciò, tutti mormoravano, dicendo: E’ andato ad albergare da un peccatore! LUK 19:8 Ma Zaccheo, presentatosi al Signore, gli disse: Ecco, Signore, la metà de’ miei beni la do ai poveri; e se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo. LUK 19:9 E Gesù gli disse: Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figliuolo d’Abramo: LUK 19:10 poiché il Figliuol dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perito. LUK 19:11 Or com’essi ascoltavano queste cose, Gesù aggiunse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio stesse per esser manifestato immediatamente. LUK 19:12 Disse dunque: Un uomo nobile se n’andò in un paese lontano per ricevere l’investitura d’un regno e poi tornare. LUK 19:13 E chiamati a sé dieci suoi servitori, diede loro dieci mine, e disse loro: Trafficate finch’io venga. LUK 19:14 Ma i suoi concittadini l’odiavano, e gli mandaron dietro un’ambasciata per dire: Non vogliamo che costui regni su noi. LUK 19:15 Ed avvenne, quand’e’ fu tornato, dopo aver ricevuto l’investitura del regno, ch’egli fece venire quei servitori ai quali avea dato il danaro, per sapere quanto ognuno avesse guadagnato, trafficando. LUK 19:16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ne ha fruttate altre dieci. LUK 19:17 Ed egli gli disse: Va bene, buon servitore; poiché sei stato fedele in cosa minima, abbi podestà su dieci città. LUK 19:18 Poi venne il secondo, dicendo: La tua mina, signore, ha fruttato cinque mine. LUK 19:19 Ed egli disse anche a questo: E tu sii sopra cinque città. LUK 19:20 Poi ne venne un altro che disse: Signore, ecco la tua mina che ho tenuta riposta in un fazzoletto, LUK 19:21 perché ho avuto paura di te che sei uomo duro; tu prendi quel che non hai messo, e mieti quel che non hai seminato. LUK 19:22 E il padrone a lui: Dalle tue parole ti giudicherò, servo malvagio! Tu sapevi ch’io sono un uomo duro, che prendo quel che non ho messo e mieto quel che non ho seminato; LUK 19:23 e perché non hai messo il mio danaro alla banca, ed io, al mio ritorno, l’avrei riscosso con l’interesse? LUK 19:24 Poi disse a coloro ch’eran presenti: Toglietegli la mina, e date la a colui che ha le dieci mine. LUK 19:25 Essi gli dissero: Signore, egli ha dieci mine. LUK 19:26 Io vi dico che a chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. LUK 19:27 Quanto poi a quei miei nemici che non volevano che io regnassi su loro, menateli qua e scannateli in mia presenza. LUK 19:28 E dette queste cose, Gesù andava innanzi, salendo a Gerusalemme. LUK 19:29 E avvenne che come fu vicino a Betfage e a Betania presso al monte detto degli Ulivi, mandò due de’ discepoli, dicendo: LUK 19:30 Andate nella borgata dirimpetto, nella quale entrando, troverete legato un puledro d’asino, sopra il quale non è mai montato alcuno; scioglietelo e menatemelo. LUK 19:31 E se qualcuno vi domanda perché lo sciogliete, direte così: Il Signore ne ha bisogno. LUK 19:32 E quelli ch’erano mandati, partirono e trovarono le cose com’egli avea lor detto. LUK 19:33 E com’essi scioglievano il puledro, i suoi padroni dissero loro: Perché sciogliete il puledro? LUK 19:34 Essi risposero: Il Signore ne ha bisogno. LUK 19:35 E lo menarono a Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero montar Gesù. LUK 19:36 E mentre egli andava innanzi, stendevano i loro mantelli sulla via. LUK 19:37 E com’era già presso la città, alla scesa del monte degli Ulivi, tutta la moltitudine dei discepoli cominciò con allegrezza a lodare Iddio a gran voce per tutte le opere potenti che aveano vedute, LUK 19:38 dicendo: Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria ne’ luoghi altissimi! LUK 19:39 E alcuni de’ Farisei di tra la folla gli dissero: Maestro, sgrida i tuoi discepoli! LUK 19:40 Ed egli, rispondendo, disse: Io vi dico che se costoro si tacciono, le pietre grideranno. LUK 19:41 E come si fu avvicinato, vedendo la città, pianse su lei, dicendo: LUK 19:42 Oh se tu pure avessi conosciuto in questo giorno quel ch’è per la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi. LUK 19:43 Poiché verranno su te de’ giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, e ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; LUK 19:44 e atterreranno te e i tuoi figliuoli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata. LUK 19:45 Poi, entrato nel tempio, cominciò a cacciar quelli che in esso vendevano, LUK 19:46 dicendo loro: Egli è scritto: La mia casa sarà una casa d’orazione, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni. LUK 19:47 Ed ogni giorno insegnava nel tempio. Ma i capi sacerdoti e gli scribi e i primi fra il popolo cercavano di farlo morire; LUK 19:48 ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo, ascoltandolo, pendeva dalle sue labbra. LUK 20:1 E avvenne un di quei giorni, che mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli parlaron così: LUK 20:2 Dicci con quale autorità tu fai queste cose, e chi t’ha data codesta autorità. LUK 20:3 Ed egli, rispondendo, disse loro: Anch’io vi domanderò una cosa: LUK 20:4 Il battesimo di Giovanni era dal cielo a dagli uomini? LUK 20:5 Ed essi ragionavan fra loro, dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli ci dirà: Perché non gli credeste? LUK 20:6 Ma se diciamo: Dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni era un profeta. LUK 20:7 E risposero che non sapevano d’onde fosse. LUK 20:8 E Gesù disse loro: Neppur io vi dico con quale autorità fo queste cose. LUK 20:9 Poi prese a dire al popolo questa parabola: Un uomo piantò una vigna, l’allogò a dei lavoratori, e se n’andò in viaggio per lungo tempo. LUK 20:10 E nella stagione mandò a que’ lavoratori un servitore perché gli dessero del frutto della vigna; ma i lavoratori, battutolo, lo rimandarono a mani vuote. LUK 20:11 Ed egli di nuovo mandò un altro servitore; ma essi, dopo aver battuto e vituperato anche questo, lo rimandarono a mani vuote. LUK 20:12 Ed egli ne mandò ancora un terzo; ed essi, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono. LUK 20:13 Allora il padron della vigna disse: Che farò? Manderò il mio diletto figliuolo; forse a lui porteranno rispetto. LUK 20:14 Ma quando i lavoratori lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: Costui è l’erede; uccidiamolo, affinché l’eredità diventi nostra. LUK 20:15 E cacciatolo fuor dalla vigna, lo uccisero. Che farà loro dunque il padron della vigna? LUK 20:16 Verrà e distruggerà que’ lavoratori, e darà la vigna ad altri. Ed essi, udito ciò, dissero: Così non sia! LUK 20:17 Ma egli, guardatili in faccia, disse: Che vuol dir dunque questo che è scritto: La pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella che è divenuta pietra angolare? LUK 20:18 Chiunque cadrà su quella pietra sarà sfracellato; ed ella stritolerà colui sul quale cadrà. LUK 20:19 E gli scribi e i capi sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso in quella stessa ora, ma temettero il popolo; poiché si avvidero bene ch’egli avea detto quella parabola per loro. LUK 20:20 Ed essendosi messi ad osservarlo, gli mandarono delle spie che simulassero d’esser giusti per coglierlo in parole, affin di darlo in man dell’autorità e del potere del governatore. LUK 20:21 E quelli gli fecero una domanda, dicendo: Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni dirittamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità: LUK 20:22 E’ egli lecito a noi pagare il tributo a Cesare o no? LUK 20:23 Ma egli, avvedutosi della loro astuzia, disse loro: LUK 20:24 Mostratemi un denaro; di chi porta l’effigie e l’iscrizione? Ed essi dissero: Di Cesare. LUK 20:25 Ed egli a loro: Rendete dunque a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. LUK 20:26 Ed essi non poteron coglierlo in parole dinanzi al popolo; e maravigliati della sua risposta, si tacquero. LUK 20:27 Poi, accostatisi alcuni dei Sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, lo interrogarono, dicendo: LUK 20:28 Maestro, Mosè ci ha scritto che se il fratello di uno muore avendo moglie ma senza figliuoli, il fratello ne prenda la moglie e susciti progenie a suo fratello. LUK 20:29 Or v’erano sette fratelli. Il primo prese moglie, e morì senza figliuoli. LUK 20:30 Il secondo pure la sposò; LUK 20:31 poi il terzo; e così fu dei sette; non lasciaron figliuoli, e morirono. LUK 20:32 In ultimo, anche la donna morì. LUK 20:33 Nella risurrezione dunque, la donna, di chi di loro sarà moglie? Perché i sette l’hanno avuta per moglie. LUK 20:34 E Gesù disse loro: I figliuoli di questo secolo sposano e sono sposati; LUK 20:35 ma quelli che saranno reputati degni d’aver parte al secolo avvenire e alla risurrezione dai morti, non sposano e non sono sposati, LUK 20:36 perché neanche possono più morire, giacché son simili agli angeli e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione. LUK 20:37 Che poi i morti risuscitino anche Mosè lo dichiarò nel passo del “pruno”, quando chiama il Signore l’Iddio d’Abramo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe. LUK 20:38 Or Egli non è un Dio di morti, ma di viventi; poiché per lui vivono tutti. LUK 20:39 E alcuni degli scribi, rispondendo, dissero: Maestro, hai detto bene. LUK 20:40 E non ardivano più fargli alcuna domanda. LUK 20:41 Ed egli disse loro: Come dicono che il Cristo è figliuolo di Davide? LUK 20:42 Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, LUK 20:43 finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello de’ tuoi piedi. LUK 20:44 Davide dunque lo chiama Signore; e com’è egli suo figliuolo? LUK 20:45 E udendolo tutto il popolo, egli disse a’ suoi discepoli: LUK 20:46 Guardatevi dagli scribi, i quali passegian volentieri in lunghe vesti ed amano le salutazioni nelle piazze e i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; LUK 20:47 essi che divorano le case delle vedove e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno maggior condanna. LUK 21:1 Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che gettavano i loro doni nella cassa delle offerte. LUK 21:2 Vide pure una vedova poveretta che vi gettava due spiccioli; LUK 21:3 e disse: In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti; LUK 21:4 poiché tutti costoro hanno gettato nelle offerte del loro superfluo; ma costei, del suo necessario, v’ha gettato tutto quanto avea per vivere. LUK 21:5 E facendo alcuni notare come il tempio fosse adorno di belle pietre e di doni consacrati, egli disse: LUK 21:6 Quant’è a queste cose che voi contemplate, verranno i giorni che non sarà lasciata pietra sopra pietra che non sia diroccata. LUK 21:7 Ed essi gli domandarono: Maestro, quando avverranno dunque queste cose? e quale sarà il segno del tempo in cui queste cose staranno per succedere? LUK 21:8 Ed egli disse: Guardate di non esser sedotti; perché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Son io; e: Il tempo è vicino; non andate dietro a loro. LUK 21:9 E quando udrete parlar di guerre e di sommosse, non siate spaventati; perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà subito dopo. LUK 21:10 Allora disse loro: Si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; LUK 21:11 vi saranno gran terremoti, e in diversi luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventevoli e gran segni dal cielo. LUK 21:12 Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, dandovi in man delle sinagoghe e mettendovi in prigione, traendovi dinanzi a re e governatori, a cagion del mio nome. LUK 21:13 Ma ciò vi darà occasione di render testimonianza. LUK 21:14 Mettetevi dunque in cuore di non premeditar come rispondere a vostra difesa, LUK 21:15 perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno contrastare né contraddire. LUK 21:16 Or voi sarete traditi perfino da genitori, da fratelli, da parenti e da amici; faranno morire parecchi di voi; LUK 21:17 e sarete odiati da tutti a cagion del mio nome; LUK 21:18 ma neppure un capello del vostro capo perirà. LUK 21:19 Con la vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre. LUK 21:20 Quando vedrete Gerusalemme circondata d’eserciti, sappiate allora che la sua desolazione è vicina. LUK 21:21 Allora quelli che sono in Giudea, fuggano ai monti; e quelli che sono nella città, se ne partano; e quelli che sono per la campagna, non entrino in lei. LUK 21:22 Perché quelli son giorni di vendetta, affinché tutte le cose che sono scritte, siano adempite. LUK 21:23 Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in que’ giorni! Perché vi sarà gran distretta nel paese ed ira su questo popolo. LUK 21:24 E cadranno sotto il taglio della spada, e saran menati in cattività fra tutte le genti; e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché i tempi de’ Gentili siano compiti. LUK 21:25 E vi saranno de’ segni nel sole, nella luna e nelle stelle; e sulla terra, angoscia delle nazioni, sbigottite dal rimbombo del mare e delle onde; LUK 21:26 gli uomini venendo meno per la paurosa aspettazione di quel che sarà per accadere al mondo; poiché le potenze de’ cieli saranno scrollate. LUK 21:27 E allora vedranno il Figliuol dell’uomo venir sopra le nuvole con potenza e gran gloria. LUK 21:28 Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina. LUK 21:29 E disse loro una parabola: Guardate il fico e tutti gli alberi; LUK 21:30 quando cominciano a germogliare, voi, guardando, riconoscete da voi stessi che l’estate è oramai vicina. LUK 21:31 Così anche voi quando vedrete avvenir queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. LUK 21:32 In verità io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. LUK 21:33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. LUK 21:34 Badate a voi stessi, che talora i vostri cuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all’improvviso come un laccio; LUK 21:35 perché verrà sopra tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. LUK 21:36 Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere, e di comparire dinanzi al Figliuol dell’uomo. LUK 21:37 Or di giorno egli insegnava nel tempio; e la notte usciva e la passava sul monte detto degli Ulivi. LUK 21:38 E tutto il popolo, la mattina di buon’ora, veniva a lui nel tempio per udirlo. LUK 22:1 Or la festa degli azzimi, detta la Pasqua, s’avvicinava; LUK 22:2 e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farlo morire, perché temevano il popolo. LUK 22:3 E Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era del numero de’ dodici. LUK 22:4 Ed egli andò a conferire coi capi sacerdoti e i capitani sul come lo darebbe loro nelle mani. LUK 22:5 Ed essi se ne rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro. LUK 22:6 Ed egli prese l’impegno, e cercava l’opportunità di farlo di nascosto alla folla. LUK 22:7 Or venne il giorno degli azzimi, nel quale si dovea sacrificar la Pasqua. LUK 22:8 E Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: Andate a prepararci la pasqua, affinché la mangiamo. LUK 22:9 Ed essi gli dissero: Dove vuoi che la prepariamo? LUK 22:10 Ed egli disse loro: Ecco, quando sarete entrati nella città, vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d’acqua; seguitelo nella casa dov’egli entrerà. LUK 22:11 E dite al padron di casa: Il Maestro ti manda a dire: Dov’è la stanza nella quale mangerò la pasqua co’ miei discepoli? LUK 22:12 Ed egli vi mostrerà di sopra una gran sala ammobiliata; quivi apparecchiate. LUK 22:13 Ed essi andarono e trovaron com’egli avea lor detto, e prepararon la pasqua. LUK 22:14 E quando l’ora fu venuta, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. LUK 22:15 Ed egli disse loro: Ho grandemente desiderato di mangiar questa pasqua con voi, prima ch’io soffra; LUK 22:16 poiché io vi dico che non la mangerò più finché sia compiuta nel regno di Dio. LUK 22:17 E avendo preso un calice, rese grazie e disse: Prendete questo e distribuitelo fra voi; LUK 22:18 perché io vi dico che oramai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio. LUK 22:19 Poi, avendo preso del pane, rese grazie e lo ruppe e lo diede loro, dicendo: Questo è il mio corpo il quale è dato per voi: fate questo in memoria di me. LUK 22:20 Parimente ancora, dopo aver cenato, dette loro il calice dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, il quale è sparso per voi. LUK 22:21 Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce e meco a tavola. LUK 22:22 Poiché il Figliuol dell’uomo, certo, se ne va, secondo che è determinato; ma guai a quell’uomo dal quale è tradito! LUK 22:23 Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni agli altri chi sarebbe mai quel di loro che farebbe questo. LUK 22:24 Nacque poi anche una contesa fra loro per sapere chi di loro fosse reputato il maggiore. LUK 22:25 Ma egli disse loro: I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che hanno autorità su di esse son chiamati benefattori. LUK 22:26 Ma tra voi non ha da esser così; anzi, il maggiore fra voi sia come il minore, e chi governa come colui che serve. LUK 22:27 Poiché, chi è maggiore, colui che è a tavola oppur colui che serve? Non è forse colui che e a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve. LUK 22:28 Or voi siete quelli che avete perseverato meco nelle mie prove; LUK 22:29 e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, LUK 22:30 affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni, giudicando le dodici tribù d’Israele. LUK 22:31 Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; LUK 22:32 ma io ho pregato per te affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, conferma i tuoi fratelli. LUK 22:33 Ma egli gli disse: Signore, con te son pronto ad andare e in prigione e alla morte. LUK 22:34 E Gesù: Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi. LUK 22:35 Poi disse loro: Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi mancò mai niente? Ed essi risposero: Niente. Ed egli disse loro: LUK 22:36 Ma ora, chi ha una borsa la prenda; e parimente una sacca; e chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. LUK 22:37 Poiché io vi dico che questo che è scritto deve esser adempito in me: Ed egli è stato annoverato tra i malfattori. Infatti, le cose che si riferiscono a me stanno per compiersi. LUK 22:38 Ed essi dissero: Signore, ecco qui due spade! Ma egli disse loro: Basta! LUK 22:39 Poi, essendo uscito, andò, secondo il suo solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono. LUK 22:40 E giunto che fu sul luogo, disse loro: Pregate, chiedendo di non entrare in tentazione. LUK 22:41 Ed egli si staccò da loro circa un tiro di sasso; e postosi in ginocchio pregava, dicendo: LUK 22:42 Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice! Però, non la mia volontà, ma la tua sia fatta. LUK 22:43 E un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo. LUK 22:44 Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra. LUK 22:45 E alzatosi dall’orazione, venne ai discepoli e li trovò che dormivano di tristezza, LUK 22:46 e disse loro: Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione. LUK 22:47 Mentre parlava ancora, ecco una turba; e colui che si chiamava Giuda, uno dei dodici, la precedeva, e si accostò a Gesù per baciarlo. LUK 22:48 Ma Gesù gli disse: Giuda, tradisci tu il Figliuol dell’uomo con un bacio? LUK 22:49 E quelli ch’eran con lui, vedendo quel che stava per succedere, dissero: Signore, percoterem noi con la spada? LUK 22:50 E uno di loro percosse il servitore del sommo sacerdote, e gli spiccò l’orecchio destro. LUK 22:51 Ma Gesù rivolse loro la parola e disse: Lasciate, basta! E toccato l’orecchio di colui, lo guarì. LUK 22:52 E Gesù disse ai capi sacerdoti e ai capitani del tempio e agli anziani che eran venuti contro a lui: Voi siete usciti con spade e bastoni, come contro a un ladrone; LUK 22:53 mentre ero ogni giorno con voi nel tempio, non mi avete mai messe le mani addosso; ma questa è l’ora vostra e la potestà delle tenebre. LUK 22:54 E presolo, lo menaron via e lo condussero dentro la casa del sommo sacerdote; e Pietro seguiva da lontano. LUK 22:55 E avendo essi acceso un fuoco in mezzo alla corte ed essendosi posti a sedere insieme, Pietro si sedette in mezzo a loro. LUK 22:56 E una certa serva, vedutolo sedere presso il fuoco, e avendolo guardato fisso, disse: Anche costui era con lui. LUK 22:57 Ma egli negò, dicendo: Donna, io non lo conosco. LUK 22:58 E poco dopo, un altro, vedutolo, disse: Anche tu sei di quelli. Ma Pietro rispose: O uomo, non lo sono. LUK 22:59 E trascorsa circa un’ora, un altro affermava lo stesso, dicendo: Certo, anche costui era con lui, poich’egli è Galileo. LUK 22:60 Ma Pietro disse: O uomo, io non so quel che tu ti dica. E subito, mentr’egli parlava ancora, il gallo cantò. LUK 22:61 E il Signore, voltatosi, riguardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola del Signore com’ei gli avea detto: Prima che il gallo canti oggi, tu mi rinnegherai tre volte. LUK 22:62 E uscito fuori pianse amaramente. LUK 22:63 E gli uomini che tenevano Gesù, lo schernivano percuotendolo; LUK 22:64 e avendolo bendato gli domandavano: Indovina, profeta, chi t’ha percosso? LUK 22:65 E molte altre cose dicevano contro a lui, bestemmiando. LUK 22:66 E come fu giorno, gli anziani del popolo, i capi sacerdoti e gli scribi si adunarono, e lo menarono nel loro Sinedrio, dicendo: LUK 22:67 Se tu sei il Cristo, diccelo. Ma egli disse loro: Se ve lo dicessi, non credereste; LUK 22:68 e se io vi facessi delle domande, non rispondereste. LUK 22:69 Ma da ora innanzi il Figliuol dell’uomo sarà seduto alla destra della potenza di Dio. LUK 22:70 E tutti dissero: Sei tu dunque il Figliuol di Dio? Ed egli rispose loro: Voi lo dite, poiché io lo sono. LUK 22:71 E quelli dissero: Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? Noi stessi l’abbiamo udito dalla sua propria bocca. LUK 23:1 Poi, levatasi tutta l’assemblea, lo menarono a Pilato. LUK 23:2 E cominciarono ad accusarlo, dicendo: Abbiam trovato costui che sovvertiva la nostra nazione e che vietava di pagare i tributi a Cesare, e diceva d’esser lui il Cristo re. LUK 23:3 E Pilato lo interrogò, dicendo: Sei tu il re dei Giudei? Ed egli, rispondendo, gli disse: Sì, lo sono. LUK 23:4 E Pilato disse ai capi sacerdoti e alle turbe: Io non trovo colpa alcuna in quest’uomo. LUK 23:5 Ma essi insistevano, dicendo: Egli solleva il popolo insegnando per tutta la Giudea; ha cominciato dalla Galilea ed è giunto fin qui. LUK 23:6 Quando Pilato udì questo, domandò se quell’uomo fosse Galileo. LUK 23:7 E saputo ch’egli era della giurisdizione d’Erode, lo rimandò a Erode ch’era anch’egli a Gerusalemme in que’ giorni. LUK 23:8 Erode, come vide Gesù, se ne rallegrò grandemente, perché da lungo tempo desiderava vederlo, avendo sentito parlar di lui; e sperava di vedergli fare qualche miracolo. LUK 23:9 E gli rivolse molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla. LUK 23:10 Or i capi sacerdoti e gli scribi stavan là, accusandolo con veemenza. LUK 23:11 Ed Erode co’ suoi soldati, dopo averlo vilipeso e schernito, lo vestì di un manto splendido, e lo rimandò a Pilato. LUK 23:12 E in quel giorno, Erode e Pilato divennero amici, perché per l’addietro arano stati in inimicizia fra loro. LUK 23:13 E Pilato, chiamati assieme i capi sacerdoti e i magistrati e il popolo, disse loro: LUK 23:14 Voi mi avete fatto comparir dinanzi quest’uomo come sovvertitore del popolo; ed ecco, dopo averlo in presenza vostra esaminato, non ho trovato in lui alcuna delle colpe di cui l’accusate; LUK 23:15 e neppure Erode, poiché egli l’ha rimandato a noi; ed ecco, egli non ha fatto nulla che sia degno di morte. LUK 23:16 Io dunque, dopo averlo castigato, lo libererò. LUK 23:17 Or egli era in obbligo di liberar loro un carcerato in occasion della festa. LUK 23:18 Ma essi gridarono tutti insieme: Fa’ morir costui, e liberaci Barabba! LUK 23:19 (Barabba era stato messo in prigione a motivo di una sedizione avvenuta in città e di un omicidio). LUK 23:20 E Pilato da capo parlò loro, desiderando liberar Gesù; LUK 23:21 ma essi gridavano: Crocifiggilo, crocifiggilo! LUK 23:22 E per la terza volta egli disse loro: Ma che male ha egli fatto? Io non ho trovato nulla in lui, che meriti la morte. Io dunque, dopo averlo castigato, lo libererò. LUK 23:23 Ma essi insistevano con gran grida, chiedendo che fosse crocifisso; e le loro grida finirono con avere il sopravvento. LUK 23:24 E Pilato sentenziò che fosse fatto quello che domandavano. LUK 23:25 E liberò colui che era stato messo in prigione per sedizione ed omicidio, e che essi aveano richiesto; ma abbandonò Gesù alla loro volontà. LUK 23:26 E mentre lo menavan via, presero un certo Simon, cireneo, che veniva dalla campagna, e gli misero addosso la croce, perché la portasse dietro a Gesù. LUK 23:27 Or lo seguiva una gran moltitudine di popolo e di donne che facean cordoglio e lamento per lui. LUK 23:28 Ma Gesù, voltatosi verso di loro, disse: Figliuole di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figliuoli. LUK 23:29 Perché ecco, vengono i giorni nei quali si dirà: Beate le sterili, e i seni che non han partorito, e le mammelle che non hanno allattato. LUK 23:30 Allora prenderanno a dire ai monti: Cadeteci addosso; ed ai colli: Copriteci. LUK 23:31 Poiché se fan queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al secco? LUK 23:32 Or due altri, due malfattori, eran menati con lui per esser fatti morire. LUK 23:33 E quando furon giunti al luogo detto “il Teschio”, crocifissero quivi lui e i malfattori, l’uno a destra e l’altro a sinistra. LUK 23:34 E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. Poi, fatte delle parti delle sue vesti, trassero a sorte. LUK 23:35 E il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si facean beffe di lui, dicendo: Ha salvato altri, salvi se stesso, se è il Cristo, l’Eletto di Dio! LUK 23:36 E i soldati pure lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell’aceto e dicendo: LUK 23:37 Se tu sei il re de’ Giudei, salva te stesso! LUK 23:38 E v’era anche questa iscrizione sopra il suo capo: QUESTO E IL RE DEI GIUDEI. LUK 23:39 E uno de’ malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: Non se’ tu il Cristo? Salva te stesso e noi! LUK 23:40 Ma l’altro, rispondendo, lo sgridava e diceva: Non hai tu nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? LUK 23:41 E per noi è cosa giusta, perché riceviamo la condegna pena de’ nostri fatti; ma questi non ha fatto nulla di male. LUK 23:42 E diceva: Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno! LUK 23:43 E Gesù gli disse: Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco in paradiso. LUK 23:44 Ora era circa l’ora sesta, e si fecero tenebre per tutto il paese, fino all’ora nona, essendosi oscurato il sole. LUK 23:45 La cortina del tempio si squarciò pel mezzo. LUK 23:46 E Gesù, gridando con gran voce, disse: Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio. E detto questo spirò. LUK 23:47 E il centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Iddio dicendo: Veramente, quest’uomo era giusto. LUK 23:48 E tutte le turbe che si erano raunate a questo spettacolo, vedute le cose che erano successe, se ne tornavano battendosi il petto. LUK 23:49 Ma tutti i suoi conoscenti e le donne che lo aveano accompagnato dalla Galilea, stavano a guardare queste cose da lontano. LUK 23:50 Ed ecco un uomo per nome Giuseppe, che era consigliere, uomo dabbene e giusto, LUK 23:51 il quale non avea consentito alla deliberazione e all’operato degli altri, ed era da Arimatea, città de’ Giudei, e aspettava il regno di Dio, LUK 23:52 venne a Pilato e chiese il corpo di Gesù. LUK 23:53 E trattolo giù di croce, lo involse in un panno lino e lo pose in una tomba scavata nella roccia, dove niuno era ancora stato posto. LUK 23:54 Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato. LUK 23:55 E le donne che eran venute con Gesù dalla Galilea, avendo seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come v’era stato posto il corpo di Gesù. LUK 23:56 Poi, essendosene tornate, prepararono aromi ed oli odoriferi. LUK 24:1 Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento; ma il primo giorno della settimana, la mattina molto per tempo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che aveano preparato. LUK 24:2 E trovarono la pietra rotolata dal sepolcro. LUK 24:3 Ma essendo entrate, non trovarono il corpo del Signor Gesù. LUK 24:4 Ed avvenne che mentre se ne stavano perplesse di ciò, ecco che apparvero dinanzi a loro due uomini in vesti sfolgoranti; LUK 24:5 ed essendo esse impaurite, e chinando il viso a terra, essi dissero loro: Perché cercate il vivente fra i morti? LUK 24:6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordatevi com’egli vi parlò quand’era ancora in Galilea, LUK 24:7 dicendo che il Figliuol dell’uomo doveva esser dato nelle mani d’uomini peccatori ed esser crocifisso, e il terzo giorno risuscitare. LUK 24:8 Ed esse si ricordarono delle sue parole; LUK 24:9 e tornate dal sepolcro, annunziarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri. LUK 24:10 Or quelle che dissero queste cose agli apostoli erano: Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo, e le altre donne che eran con loro. LUK 24:11 E quelle parole parvero loro un vaneggiare, e non prestaron fede alle donne. LUK 24:12 Ma Pietro, levatosi, corse al sepolcro; ed essendosi chinato a guardare, vide le sole lenzuola; e se ne andò maravigliandosi fra se stesso di quel che era avvenuto. LUK 24:13 Ed ecco, due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio nominato Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; LUK 24:14 e discorrevano tra loro di tutte le cose che erano accadute. LUK 24:15 Ed avvenne che mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si accostò e cominciò a camminare con loro. LUK 24:16 Ma gli occhi loro erano impediti così da non riconoscerlo. LUK 24:17 Ed egli domandò loro: Che discorsi son questi che tenete fra voi cammin facendo? Ed essi si fermarono tutti mesti. LUK 24:18 E l’un de’ due, per nome Cleopa, rispondendo, gli disse: Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che sono in essa avvenute in questi giorni? LUK 24:19 Ed egli disse loro: Quali? Ed essi gli risposero: Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole dinanzi a Dio e a tutto il popolo; LUK 24:20 e come i capi sacerdoti e i nostri magistrati l’hanno fatto condannare a morte, e l’hanno crocifisso. LUK 24:21 Or noi speravamo che fosse lui che avrebbe riscattato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da che queste cose sono avvenute. LUK 24:22 Vero è che certe donne d’infra noi ci hanno fatto stupire; essendo andate la mattina di buon’ora al sepolcro, LUK 24:23 e non avendo trovato il corpo di lui, son venute dicendo d’aver avuto anche una visione d’angeli, i quali dicono ch’egli vive. LUK 24:24 E alcuni de’ nostri sono andati al sepolcro, e hanno trovato la cosa così come aveano detto le donne; ma lui non l’hanno veduto. LUK 24:25 Allora Gesù disse loro: O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! LUK 24:26 Non bisognava egli che il Cristo soffrisse queste cose ed entrasse quindi nella sua gloria? LUK 24:27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo concernevano. LUK 24:28 E quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse andar più oltre. LUK 24:29 Ed essi gli fecero forza, dicendo: Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato. Ed egli entrò per rimaner con loro. LUK 24:30 E quando si fu messo a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse, e spezzatolo lo dette loro. LUK 24:31 E gli occhi loro furono aperti, e lo riconobbero; ma egli sparì d’innanzi a loro. LUK 24:32 Ed essi dissero l’uno all’altro: Non ardeva il cuor nostro in noi mentr’egli ci parlava per la via, mentre ci spiegava le Scritture? LUK 24:33 E levatisi in quella stessa ora, tornarono a Gerusalemme e trovarono adunati gli undici e quelli ch’eran con loro, LUK 24:34 i quali dicevano: Il Signore è veramente risuscitato ed è apparso a Simone. LUK 24:35 Ed essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane. LUK 24:36 Or mentr’essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro, e disse: Pace a voi! LUK 24:37 Ma essi, smarriti e impauriti, pensavano di vedere uno spirito. LUK 24:38 Ed egli disse loro: Perché siete turbati? E perché vi sorgono in cuore tali pensieri? LUK 24:39 Guardate le mie mani ed i miei piedi, perché son ben io; palpatemi e guardate; perché uno spirito non ha carne e ossa come vedete che ho io. LUK 24:40 E detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. LUK 24:41 Ma siccome per l’allegrezza non credevano ancora, e si stupivano, disse loro: Avete qui nulla da mangiare? LUK 24:42 Essi gli porsero un pezzo di pesce arrostito; LUK 24:43 ed egli lo prese, e mangiò in loro presenza. LUK 24:44 Poi disse loro: Queste son le cose che io vi dicevo quand’ero ancora con voi: che bisognava che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, ne’ profeti e nei Salmi, fossero adempiute. LUK 24:45 Allora apri loro la mente per intendere le Scritture, e disse loro: LUK 24:46 Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno, LUK 24:47 e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remission dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. LUK 24:48 Or voi siete testimoni di queste cose. LUK 24:49 Ed ecco, io mando su voi quello che il Padre mio ha promesso; quant’è a voi, rimanete in questa città, finché dall’alto siate rivestiti di potenza. LUK 24:50 Poi li condusse fuori fino presso Betania; e levate in alto le mani, li benedisse. LUK 24:51 E avvenne che mentre li benediceva, si dipartì da loro e fu portato su nel cielo. LUK 24:52 Ed essi, adoratolo, tornarono a Gerusalemme con grande allegrezza; LUK 24:53 ed erano del continuo nel tempio, benedicendo Iddio. JOH 1:1 Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. JOH 1:2 Essa era nel principio con Dio. JOH 1:3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. JOH 1:4 In lei era la vita; e la vita era la luce degli uomini; JOH 1:5 e la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno ricevuta. JOH 1:6 Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. JOH 1:7 Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. JOH 1:8 Egli stesso non era la luce, ma venne per render testimonianza alla luce. JOH 1:9 La vera luce che illumina ogni uomo, era per venire nel mondo. JOH 1:10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. JOH 1:11 E’ venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto; JOH 1:12 ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; JOH 1:13 i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio. JOH 1:14 E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre. JOH 1:15 Giovanni gli ha resa testimonianza ed ha esclamato, dicendo: Era di questo che io dicevo: Colui che vien dietro a me mi ha preceduto, perché era prima di me. JOH 1:16 Infatti, è della sua pienezza che noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia sopra grazia. JOH 1:17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo. JOH 1:18 Nessuno ha mai veduto Iddio; l’unigenito Figliuolo, che è nel seno del Padre, è quel che l’ha fatto conoscere. JOH 1:19 E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei mandarono da Gerusalemme de’ sacerdoti e dei leviti per domandargli: Tu chi sei? JOH 1:20 Ed egli lo confessò e non lo negò; lo confessò dicendo: Io non sono il Cristo. JOH 1:21 Ed essi gli domandarono: Che dunque? Sei Elia? Ed egli rispose: Non lo sono. Sei tu il profeta? Ed egli rispose: No. JOH 1:22 Essi dunque gli dissero: Chi sei? affinché diamo una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che dici tu di te stesso? JOH 1:23 Egli disse: Io son la voce d’uno che grida nel deserto: Addirizzate la via del Signore, come ha detto il profeta Isaia. JOH 1:24 Or quelli ch’erano stati mandati a lui erano de’ Farisei: JOH 1:25 e gli domandarono: Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? JOH 1:26 Giovanni rispose loro, dicendo: Io battezzo con acqua; nel mezzo di voi è presente uno che voi non conoscete, JOH 1:27 colui che viene dietro a me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio de’ calzari. JOH 1:28 Queste cose avvennero in Betania al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. JOH 1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva a lui, e disse: Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! JOH 1:30 Questi è colui del quale dicevo: Dietro a me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me. JOH 1:31 E io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato ad Israele, son io venuto a battezzar con acqua. JOH 1:32 E Giovanni rese la sua testimonianza, dicendo: Ho veduto lo Spirito scendere dal cielo a guisa di colomba, e fermarsi su di lui. JOH 1:33 E io non lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. JOH 1:34 E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figliuol di Dio. JOH 1:35 Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là con due de’ suoi discepoli; JOH 1:36 e avendo fissato lo sguardo su Gesù che stava passando, disse: Ecco l’Agnello di Dio! JOH 1:37 E i suoi due discepoli, avendolo udito parlare, seguirono Gesù. JOH 1:38 E Gesù, voltatosi, e osservando che lo seguivano, domandò loro: Che cercate? Ed essi gli dissero: Rabbì (che, interpretato, vuol dire: Maestro), ove dimori? JOH 1:39 Egli rispose loro: Venite e vedrete. Essi dunque andarono, e videro ove dimorava, e stettero con lui quel giorno. Era circa la decima ora. JOH 1:40 Andrea, il fratello di Simon Pietro, era uno dei due che aveano udito Giovanni ed avean seguito Gesù. JOH 1:41 Egli pel primo trovò il proprio fratello Simone e gli disse: Abbiam trovato il Messia (che, interpretato, vuol dire: Cristo); e lo menò da Gesù. JOH 1:42 E Gesù, fissato in lui lo sguardo, disse: Tu sei Simone, il figliuol di Giovanni; tu sarai chiamato Cefa (che significa Pietro). JOH 1:43 Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: Seguimi. JOH 1:44 Or Filippo era di Betsaida, della città d’Andrea e di Pietro. JOH 1:45 Filippo trovò Natanaele, e gli disse: Abbiam trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge, ed i profeti: Gesù figliuolo di Giuseppe, da Nazaret. JOH 1:46 E Natanaele gli disse: Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret? Filippo gli rispose: Vieni a vedere. JOH 1:47 Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro, e disse di lui: Ecco un vero israelita in cui non c’è frode. JOH 1:48 Natanaele gli chiese: Da che mi conosci? Gesù gli rispose: Prima che Filippo ti chiamasse, quand’eri sotto il fico, io t’ho veduto. JOH 1:49 Natanaele gli rispose: Maestro, tu sei il Figliuol di Dio, tu sei il Re d’Israele. JOH 1:50 Gesù rispose e gli disse: Perché t’ho detto che t’avevo visto sotto il fico, tu credi? Tu vedrai cose maggiori di queste. JOH 1:51 Poi gli disse: In verità, in verità vi dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figliuol dell’uomo. JOH 2:1 Tre giorni dopo, si fecero delle nozze in Cana di Galilea, e c’era la madre di Gesù. JOH 2:2 E Gesù pure fu invitato co’ suoi discepoli alle nozze. JOH 2:3 E venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: Non han più vino. JOH 2:4 E Gesù le disse: Che v’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta. JOH 2:5 Sua madre disse ai servitori: Fate tutto quel che vi dirà. JOH 2:6 Or c’erano quivi sei pile di pietra, destinate alla purificazione de’ Giudei, le quali contenevano ciascuna due o tre misure. JOH 2:7 Gesù disse loro: Empite d’acqua le pile. Ed essi le empirono fino all’orlo. JOH 2:8 Poi disse loro: Ora attingete, e portatene al maestro di tavola. Ed essi gliene portarono. JOH 2:9 E quando il maestro di tavola ebbe assaggiata l’acqua ch’era diventata vino (or egli non sapea donde venisse, ma ben lo sapeano i servitori che aveano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: JOH 2:10 Ognuno serve prima il vin buono; e quando si è bevuto largamente, il men buono; tu, invece, hai serbato il vin buono fino ad ora. JOH 2:11 Gesù fece questo primo de’ suoi miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria; e i suoi discepoli credettero in lui. JOH 2:12 Dopo questo, scese a Capernaum, egli con sua madre, co’ suoi fratelli e i suoi discepoli; e stettero quivi non molti giorni. JOH 2:13 Or la Pasqua de’ Giudei era vicina, e Gesù salì a Gerusalemme. JOH 2:14 E trovò nel tempio quelli che vendevano buoi e pecore e colombi, e i cambiamonete seduti. JOH 2:15 E fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio, pecore e buoi; e sparpagliò il danaro dei cambiamonete, e rovesciò le tavole; JOH 2:16 e a quelli che vendeano i colombi, disse: Portate via di qui queste cose; non fate della casa del Padre mio una casa di mercato. JOH 2:17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo della tua casa mi consuma. JOH 2:18 I Giudei allora presero a dirgli: Qual segno ci mostri tu che fai queste cose? JOH 2:19 Gesù rispose loro: Disfate questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere. JOH 2:20 Allora i Giudei dissero: Quarantasei anni è durata la fabbrica di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni? JOH 2:21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. JOH 2:22 Quando dunque fu risorto da’ morti, i suoi discepoli si ricordarono ch’egli avea detto questo; e credettero alla Scrittura e alla parola che Gesù avea detta. JOH 2:23 Mentr’egli era in Gerusalemme alla festa di Pasqua, molti credettero nel suo nome, vedendo i miracoli ch’egli faceva. JOH 2:24 Ma Gesù non si fidava di loro, perché conosceva tutti, JOH 2:25 e perché non avea bisogno della testimonianza d’alcuno sull’uomo, poiché egli stesso conosceva quello che era nell’uomo. JOH 3:1 Or v’era tra i Farisei un uomo, chiamato Nicodemo, un de’ capi de’ Giudei. JOH 3:2 Egli venne di notte a Gesù, e gli disse: Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui. JOH 3:3 Gesù gli rispose dicendo: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio. JOH 3:4 Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quand’è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere? JOH 3:5 Gesù rispose: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. JOH 3:6 Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito. JOH 3:7 Non ti maravigliare se t’ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo. JOH 3:8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né d’onde viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito. JOH 3:9 Nicodemo replicò e gli disse: Come possono avvenir queste cose? JOH 3:10 Gesù gli rispose: Tu se’ il dottor d’Israele e non sai queste cose? JOH 3:11 In verità, in verità io ti dico che noi parliamo di quel che sappiamo, e testimoniamo di quel che abbiamo veduto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. JOH 3:12 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? JOH 3:13 E nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figliuol dell’uomo che è nel cielo. JOH 3:14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figliuol dell’uomo sia innalzato, JOH 3:15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. JOH 3:16 Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. JOH 3:17 Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. JOH 3:18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figliuol di Dio. JOH 3:19 E il giudizio è questo: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvage. JOH 3:20 Poiché chiunque fa cose malvage odia la luce e non viene alla luce, perché le sue opere non siano riprovate; JOH 3:21 ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le opere sue siano manifestate, perché son fatte in Dio. JOH 3:22 Dopo queste cose, Gesù venne co’ suoi discepoli nelle campagne della Giudea; quivi si trattenne con loro, e battezzava. JOH 3:23 Or anche Giovanni stava battezzando a Enon, presso Salim, perché c’era là molt’acqua; e la gente veniva a farsi battezzare. JOH 3:24 Poiché Giovanni non era ancora stato messo in prigione. JOH 3:25 Nacque dunque una discussione fra i discepoli di Giovanni e un Giudeo intorno alla purificazione. JOH 3:26 E vennero a Giovanni e gli dissero: Maestro, colui che era con te di là dal Giordano, e al quale tu rendesti testimonianza, eccolo che battezza, e tutti vanno a lui. JOH 3:27 Giovanni rispose dicendo: L’uomo non può ricever cosa alcuna, se non gli è data dal cielo. JOH 3:28 Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Io non sono il Cristo; ma son mandato davanti a lui. JOH 3:29 Colui che ha la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; questa allegrezza che è la mia è perciò completa. JOH 3:30 Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca. JOH 3:31 Colui che vien dall’alto è sopra tutti; colui che vien dalla terra è della terra e parla com’essendo della terra; colui che vien dal cielo è sopra tutti. JOH 3:32 Egli rende testimonianza di quel che ha veduto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza. JOH 3:33 Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è verace. JOH 3:34 Poiché colui che Dio ha mandato, proferisce le parole di Dio; perché Dio non gli dà lo Spirito con misura. JOH 3:35 Il Padre ama il Figliuolo, e gli ha dato ogni cosa in mano. JOH 3:36 Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui. JOH 4:1 Quando dunque il Signore ebbe saputo che i Farisei aveano udito ch’egli faceva e battezzava più discepoli di Giovanni JOH 4:2 (quantunque non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli), JOH 4:3 lasciò la Giudea e se n’andò di nuovo in Galilea. JOH 4:4 Or doveva passare per la Samaria. JOH 4:5 Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sichar, vicina al podere che Giacobbe dette a Giuseppe, suo figliuolo; JOH 4:6 e quivi era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l’ora sesta. JOH 4:7 Una donna samaritana venne ad attinger l’acqua. Gesù le disse: Dammi da bere. JOH 4:8 (Giacché i suoi discepoli erano andati in città a comprar da mangiare). JOH 4:9 Onde la donna samaritana gli disse: Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono una donna samaritana? Infatti i Giudei non hanno relazioni co’ Samaritani. JOH 4:10 Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t’avrebbe dato dell’acqua viva. JOH 4:11 La donna gli disse: Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; donde hai dunque cotest’acqua viva? JOH 4:12 Sei tu più grande di Giacobbe nostro padre che ci dette questo pozzo e ne bevve egli stesso co’ suoi figliuoli e il suo bestiame? JOH 4:13 Gesù rispose e le disse: Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; JOH 4:14 ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna. JOH 4:15 La donna gli disse: Signore, dammi di cotest’acqua, affinché io non abbia più sete, e non venga più sin qua ad attingere. JOH 4:16 Gesù le disse: Va’ a chiamar tuo marito e vieni qua. JOH 4:17 La donna gli rispose: Non ho marito. E Gesù: Hai detto bene: Non ho marito; JOH 4:18 perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto il vero. JOH 4:19 La donna gli disse: Signore, io vedo che tu sei un profeta. JOH 4:20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare. JOH 4:21 Gesù le disse: Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. JOH 4:22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvazione vien da’ Giudei. JOH 4:23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità; poiché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. JOH 4:24 Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità. JOH 4:25 La donna gli disse: Io so che il Messia (ch’è chiamato Cristo) ha da venire; quando sarà venuto, ci annunzierà ogni cosa. JOH 4:26 Gesù le disse: Io che ti parlo, son desso. JOH 4:27 In quel mentre giunsero i suoi discepoli, e si maravigliarono ch’egli parlasse con una donna; ma pur nessuno gli chiese: Che cerchi? o: Perché discorri con lei? JOH 4:28 La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: JOH 4:29 Venite a vedere un uomo che m’ha detto tutto quello che ho fatto; non sarebb’egli il Cristo? JOH 4:30 La gente uscì dalla città e veniva a lui. JOH 4:31 Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: Maestro, mangia. JOH 4:32 Ma egli disse loro: Io ho un cibo da mangiare che voi non sapete. JOH 4:33 Perciò i discepoli si dicevano l’uno all’altro: Forse qualcuno gli ha portato da mangiare? JOH 4:34 Gesù disse loro: Il mio cibo è di far la volontà di Colui che mi ha mandato, e di compiere l’opera sua. JOH 4:35 Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi vien la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate gli occhi e mirate le campagne come già son bianche da mietere. JOH 4:36 Il mietitore riceve premio e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore ed il mietitore si rallegrino assieme. JOH 4:37 Poiché in questo è vero il detto: L’uno semina e l’altro miete. JOH 4:38 Io v’ho mandati a mieter quello intorno a cui non avete faticato; altri hanno faticato, e voi siete entrati nella lor fatica. JOH 4:39 Or molti de’ Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della testimonianza resa da quella donna: Egli m’ha detto tutte le cose che ho fatte. JOH 4:40 Quando dunque i Samaritani furono venuti a lui, lo pregarono di trattenersi da loro; ed egli si trattenne quivi due giorni. JOH 4:41 E più assai credettero a motivo della sua parola; JOH 4:42 e dicevano alla donna: Non è più a motivo di quel che tu ci hai detto, che crediamo; perché abbiamo udito da noi, e sappiamo che questi è veramente il Salvator del mondo. JOH 4:43 Passati que’ due giorni, egli partì di là per andare in Galilea; JOH 4:44 poiché Gesù stesso aveva attestato che un profeta non è onorato nella sua propria patria. JOH 4:45 Quando dunque fu venuto in Galilea, fu accolto dai Galilei, perché avean vedute tutte le cose ch’egli avea fatte in Gerusalemme alla festa; poiché anch’essi erano andati alla festa. JOH 4:46 Gesù dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove avea cambiato l’acqua in vino. E v’era un certo ufficial reale, il cui figliuolo era infermo a Capernaum. JOH 4:47 Come egli ebbe udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, andò a lui e lo pregò che scendesse e guarisse il suo figliuolo, perché stava per morire. JOH 4:48 Perciò Gesù gli disse: Se non vedete segni e miracoli, voi non crederete. JOH 4:49 L’ufficial reale gli disse: Signore, scendi prima che il mio bambino muoia. JOH 4:50 Gesù gli disse: Va’, il tuo figliuolo vive. Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli avea detta, e se ne andò. JOH 4:51 E come già stava scendendo, i suoi servitori gli vennero incontro e gli dissero: Il tuo figliuolo vive. JOH 4:52 Allora egli domandò loro a che ora avesse cominciato a star meglio; ed essi gli risposero: Ieri, all’ora settima, la febbre lo lasciò. JOH 4:53 Così il padre conobbe che ciò era avvenuto nell’ora che Gesù gli avea detto: Il tuo figliuolo vive; e credette lui con tutta la sua casa. JOH 4:54 Questo secondo miracolo fece di nuovo Gesù, tornando dalla Giudea in Galilea. JOH 5:1 Dopo queste cose ci fu una festa de’ Giudei, e Gesù salì a Gerusalemme. JOH 5:2 Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, v’è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. JOH 5:3 Sotto questi portici giaceva un gran numero d’infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici, i quali aspettavano l’agitarsi dell’acqua; JOH 5:4 perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l’acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l’acqua era stata agitata, era guarito di qualunque malattia fosse colpito. JOH 5:5 E quivi era un uomo, che da trentott’anni era infermo. JOH 5:6 Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da gran tempo stava così, gli disse: Vuoi esser risanato? JOH 5:7 L’infermo gli rispose: Signore, io non ho alcuno che, quando l’acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me. JOH 5:8 Gesù gli disse: Lèvati, prendi il tuo lettuccio, e cammina. JOH 5:9 E in quell’istante quell’uomo fu risanato; e preso il suo lettuccio, si mise a camminare. JOH 5:10 Or quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all’uomo guarito: E’ sabato, e non ti è lecito portare il tuo lettuccio. JOH 5:11 Ma egli rispose loro: E’ colui che m’ha guarito, che m’ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina. JOH 5:12 Essi gli domandarono: Chi è quell’uomo che t’ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina? JOH 5:13 Ma colui ch’era stato guarito non sapeva chi fosse; perché Gesù era scomparso, essendovi in quel luogo molta gente. JOH 5:14 Di poi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: Ecco, tu sei guarito; non peccar più, che non t’accada di peggio. JOH 5:15 Quell’uomo se ne andò, e disse ai Giudei che Gesù era quel che l’avea risanato. JOH 5:16 E per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavan d’ucciderlo; perché facea quelle cose di sabato. JOH 5:17 Gesù rispose loro: Il Padre mio opera fino ad ora, ed anche io opero. JOH 5:18 Perciò dunque i Giudei più che mai cercavan d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. JOH 5:19 Gesù quindi rispose e disse loro: In verità, in verità io vi dico che il Figliuolo non può da se stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente. JOH 5:20 Poiché il Padre ama il Figliuolo, e gli mostra tutto quello che Egli fa; e gli mostrerà delle opere maggiori di queste, affinché ne restiate maravigliati. JOH 5:21 Difatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figliuolo vivifica chi vuole. JOH 5:22 Oltre a ciò, il Padre non giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudicio al Figliuolo, JOH 5:23 affinché tutti onorino il Figliuolo come onorano il Padre. Chi non onora il Figliuolo non onora il Padre che l’ha mandato. JOH 5:24 In verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. JOH 5:25 In verità, in verità io vi dico: L’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figliuol di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno. JOH 5:26 Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figliuolo d’aver vita in se stesso; JOH 5:27 e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figliuol dell’uomo. JOH 5:28 Non vi maravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne verranno fuori: JOH 5:29 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezion di giudicio. JOH 5:30 Io non posso far nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudicio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. JOH 5:31 Se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza non è verace. JOH 5:32 V’è un altro che rende testimonianza di me; e io so che la testimonianza ch’egli rende di me, è verace. JOH 5:33 Voi avete mandato da Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. JOH 5:34 Io però la testimonianza non la prendo dall’uomo, ma dico questo affinché voi siate salvati. JOH 5:35 Egli era la lampada ardente e splendente e voi avete voluto per breve ora godere alla sua luce. JOH 5:36 Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha dato a compiere, quelle opere stesse che io fo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. JOH 5:37 E il Padre che mi ha mandato, ha Egli stesso reso testimonianza di me. La sua voce, voi non l’avete mai udita; e il suo sembiante, non l’avete mai veduto; JOH 5:38 e la sua parola non l’avete dimorante in voi, perché non credete in colui ch’Egli ha mandato. JOH 5:39 Voi investigate le Scritture, perché pensate aver per mezzo d’esse vita eterna, ed esse son quelle che rendon testimonianza di me; JOH 5:40 eppure non volete venire a me per aver la vita! JOH 5:41 Io non prendo gloria dagli uomini; JOH 5:42 ma vi conosco che non avete l’amor di Dio in voi. JOH 5:43 Io son venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, voi lo riceverete. JOH 5:44 Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che vien da Dio solo? JOH 5:45 Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; v’è chi v’accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposta la vostra speranza. JOH 5:46 Perché se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. JOH 5:47 Ma se non credete agli scritti di lui, come crederete alle mie parole? JOH 6:1 Dopo queste cose, Gesù se ne andò all’altra riva del mar di Galilea, ch’è il mar di Tiberiade. JOH 6:2 E una gran moltitudine lo seguiva, perché vedeva i miracoli ch’egli faceva sugl’infermi. JOH 6:3 Ma Gesù salì sul monte e quivi si pose a sedere co’ suoi discepoli. JOH 6:4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. JOH 6:5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva a lui, disse a Filippo: Dove comprerem noi del pane perché questa gente abbia da mangiare? JOH 6:6 Diceva così per provarlo; perché sapeva bene quel che stava per fare. JOH 6:7 Filippo gli rispose: Dugento denari di pane non bastano perché ciascun di loro n’abbia un pezzetto. JOH 6:8 Uno de’ suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: JOH 6:9 V’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente? JOH 6:10 Gesù disse: Fateli sedere. Or v’era molt’erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed eran circa cinquemila uomini. JOH 6:11 Gesù quindi prese i pani; e dopo aver rese grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece de’ pesci, quanto volevano. JOH 6:12 E quando furon saziati, disse ai suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, ché nulla se ne perda. JOH 6:13 Essi quindi li raccolsero, ed empiron dodici ceste di pezzi che di que’ cinque pani d’orzo erano avanzati a quelli che avean mangiato. JOH 6:14 La gente dunque, avendo veduto il miracolo che Gesù avea fatto, disse: Questi è certo il profeta che ha da venire al mondo. JOH 6:15 Gesù quindi, sapendo che stavan per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo. JOH 6:16 E quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare; JOH 6:17 e montati in una barca, si dirigevano all’altra riva, verso Capernaum. Già era buio, e Gesù non era ancora venuto a loro. JOH 6:18 E il mare era agitato, perché tirava un gran vento. JOH 6:19 Or com’ebbero vogato circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù che camminava sul mare e s’accostava alla barca; ed ebbero paura. JOH 6:20 Ma egli disse loro: Son io, non temete. JOH 6:21 Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove eran diretti. JOH 6:22 La folla che era rimasta all’altra riva del mare avea notato che non v’era quivi altro che una barca sola, e che Gesù non v’era entrato co’ suoi discepoli, ma che i discepoli eran partiti soli. JOH 6:23 Or altre barche eran giunte da Tiberiade, presso al luogo dove avean mangiato il pane dopo che il Signore avea reso grazie. JOH 6:24 La folla, dunque, quando l’indomani ebbe veduto che Gesù non era quivi, né che v’erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e venne a Capernaum in cerca di Gesù. JOH 6:25 E trovatolo di là dal mare, gli dissero: Maestro, quando se’ giunto qua? JOH 6:26 Gesù rispose loro e disse: In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete veduto dei miracoli, ma perché avete mangiato de’ pani e siete stati saziati. JOH 6:27 Adopratevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, il quale il Figliuol dell’uomo vi darà; poiché su lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio suggello. JOH 6:28 Essi dunque gli dissero: Che dobbiam fare per operare le opere di Dio? JOH 6:29 Gesù rispose e disse loro: Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che Egli ha mandato. JOH 6:30 Allora essi gli dissero: Qual segno fai tu dunque perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? JOH 6:31 I nostri padri mangiaron la manna nel deserto, com’è scritto: Egli diè loro da mangiare del pane venuto dal cielo. JOH 6:32 E Gesù disse loro: In verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che vien dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. JOH 6:33 Poiché il pan di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo. Essi quindi gli dissero: JOH 6:34 Signore, dacci sempre di codesto pane. JOH 6:35 Gesù disse loro: Io son il pan della vita; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà mai sete. JOH 6:36 Ma io ve l’ho detto: Voi m’avete veduto, eppur non credete! JOH 6:37 Tutto quel che il Padre mi dà, verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori; JOH 6:38 perché son disceso dal cielo per fare non la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. JOH 6:39 E questa è la volontà di Colui che mi ha mandato: ch’io non perda nulla di tutto quel ch’Egli m’ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. JOH 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figliuolo e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. JOH 6:41 I Giudei perciò mormoravano di lui perché avea detto: Io sono il pane che è disceso dal cielo. JOH 6:42 E dicevano: Non è costui Gesù, il figliuol di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai dice egli ora: Io son disceso dal cielo? JOH 6:43 Gesù rispose e disse loro: Non mormorate fra voi. JOH 6:44 Niuno può venire a me se non che il Padre, il quale mi ha mandato, lo attiri; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. JOH 6:45 E’ scritto nei profeti: E saranno tutti ammaestrati da Dio. Ogni uomo che ha udito il Padre ed ha imparato da lui, viene a me. JOH 6:46 Non che alcuno abbia veduto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha veduto il Padre. JOH 6:47 In verità, in verità io vi dico: Chi crede ha vita eterna. JOH 6:48 Io sono il pan della vita. JOH 6:49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. JOH 6:50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. JOH 6:51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo. JOH 6:52 I Giudei dunque disputavano fra di loro, dicendo: Come mai può costui darci a mangiare la sua carne? JOH 6:53 Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità io vi dico che se non mangiate la carne del Figliuol dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. JOH 6:54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. JOH 6:55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. JOH 6:56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. JOH 6:57 Come il vivente Padre mi ha mandato e io vivo a cagion del Padre, così chi mi mangia vivrà anch’egli a cagion di me. JOH 6:58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non qual era quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno. JOH 6:59 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. JOH 6:60 Onde molti dei suoi discepoli, udite che l’ebbero, dissero: Questo parlare è duro; chi lo può ascoltare? JOH 6:61 Ma Gesù, conoscendo in se stesso che i suoi discepoli mormoravan di ciò, disse loro: Questo vi scandalizza? JOH 6:62 E che sarebbe se vedeste il Figliuol dell’uomo ascendere dov’era prima? JOH 6:63 E’ lo spirito quel che vivifica; la carne non giova nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. JOH 6:64 Ma fra voi ve ne sono alcuni che non credono. Poiché Gesù sapeva fin da principio chi eran quelli che non credevano, e chi era colui che lo tradirebbe. JOH 6:65 E diceva: Per questo v’ho detto che niuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre. JOH 6:66 D’allora molti de’ suoi discepoli si ritrassero indietro e non andavan più con lui. JOH 6:67 Perciò Gesù disse ai dodici: Non ve ne volete andare anche voi? JOH 6:68 Simon Pietro gli rispose: Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; JOH 6:69 e noi abbiam creduto e abbiam conosciuto che tu sei il Santo di Dio. JOH 6:70 Gesù rispose loro: Non ho io scelto voi dodici? Eppure, un di voi è un diavolo. JOH 6:71 Or egli parlava di Giuda, figliuol di Simone Iscariota, perché era lui, uno di quei dodici, che lo dovea tradire. JOH 7:1 Dopo queste cose, Gesù andava attorno per la Galilea; non voleva andare attorno per la Giudea perché i Giudei cercavan d’ucciderlo. JOH 7:2 Or la festa de’ Giudei, detta delle Capanne, era vicina. JOH 7:3 Perciò i suoi fratelli gli dissero: Partiti di qua e vattene in Giudea, affinché i tuoi discepoli veggano anch’essi le opere che tu fai. JOH 7:4 Poiché niuno fa cosa alcuna in segreto, quando cerca d’esser riconosciuto pubblicamente. Se tu fai codeste cose, palesati al mondo. JOH 7:5 Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui. JOH 7:6 Gesù quindi disse loro: Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo, invece, è sempre pronto. JOH 7:7 Il mondo non può odiar voi; ma odia me, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvagie. JOH 7:8 Salite voi alla festa; io non salgo ancora a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto. JOH 7:9 E dette loro queste cose, rimase in Galilea. JOH 7:10 Quando poi i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora vi salì anche lui; non palesemente, ma come di nascosto. JOH 7:11 I Giudei dunque lo cercavano durante la festa, e dicevano: Dov’è egli? JOH 7:12 E v’era fra le turbe gran mormorio intorno a lui. Gli uni dicevano: E’ un uomo dabbene! Altri dicevano: No, anzi, travia la moltitudine! JOH 7:13 Nessuno però parlava di lui apertamente, per paura de’ Giudei. JOH 7:14 Or quando s’era già a metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. JOH 7:15 Onde i Giudei si maravigliavano e dicevano: Come mai s’intende costui di lettere, senz’aver fatto studi? JOH 7:16 E Gesù rispose loro e disse: La mia dottrina non è mia, ma di Colui che mi ha mandato. JOH 7:17 Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio. JOH 7:18 Chi parla di suo cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato, egli è verace e non v’è ingiustizia in lui. JOH 7:19 Mosè non v’ha egli data la legge? Eppure nessun di voi mette ad effetto la legge! Perché cercate d’uccidermi? JOH 7:20 La moltitudine rispose: Tu hai un demonio! Chi cerca d’ucciderti? JOH 7:21 Gesù rispose e disse loro: Un’opera sola ho fatto, e tutti ve ne maravigliate. JOH 7:22 Mosè v’ha dato la circoncisione (non che venga da Mosè, ma viene dai padri); e voi circoncidete l’uomo in giorno di sabato. JOH 7:23 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato affinché la legge di Mosè non sia violata, vi adirate voi contro a me perché in giorno di sabato ho guarito un uomo tutto intero? JOH 7:24 Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio. JOH 7:25 Dicevano dunque alcuni di Gerusalemme: Non è questi colui che cercano di uccidere? JOH 7:26 Eppure, ecco, egli parla liberamente, e non gli dicon nulla. Avrebbero mai i capi riconosciuto per davvero ch’egli è il Cristo? JOH 7:27 Eppure, costui sappiamo donde sia; ma quando il Cristo verrà, nessuno saprà donde egli sia. JOH 7:28 Gesù dunque, insegnando nel tempio, esclamò: Voi e mi conoscete e sapete di dove sono; però io non son venuto da me, ma Colui che mi ha mandato è verità, e voi non lo conoscete. JOH 7:29 Io lo conosco, perché vengo da lui, ed è Lui che mi ha mandato. JOH 7:30 Cercavan perciò di pigliarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché l’ora sua non era ancora venuta. JOH 7:31 Ma molti della folla credettero in lui, e dicevano: Quando il Cristo sarà venuto, farà egli più miracoli che questi non abbia fatto? JOH 7:32 I Farisei udirono la moltitudine mormorare queste cose di lui; e i capi sacerdoti e i Farisei mandarono delle guardie a pigliarlo. JOH 7:33 Perciò Gesù disse loro: Io sono ancora con voi per poco tempo; poi me ne vo a Colui che mi ha mandato. JOH 7:34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove io sarò, voi non potete venire. JOH 7:35 Perciò i Giudei dissero fra loro: Dove dunque andrà egli che noi non lo troveremo? Andrà forse a quelli che son dispersi fra i Greci, ad ammaestrare i Greci? JOH 7:36 Che significa questo suo dire: Voi mi cercherete e non mi troverete; e: Dove io sarò voi non potete venire? JOH 7:37 Or nell’ultimo giorno, il gran giorno della festa, Gesù, stando in piè, esclamò: Se alcuno ha sete, venga a me e beva. JOH 7:38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno. JOH 7:39 Or disse questo dello Spirito, che doveano ricevere quelli che crederebbero in lui; poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato. JOH 7:40 Una parte dunque della moltitudine, udite quelle parole, diceva: Questi è davvero il profeta. JOH 7:41 Altri dicevano: Questi è il Cristo. Altri, invece, dicevano: Ma è forse dalla Galilea che viene il Cristo? JOH 7:42 La Scrittura non ha ella detto che il Cristo viene dalla progenie di Davide e da Betleem, il villaggio dove stava Davide? JOH 7:43 Vi fu dunque dissenso fra la moltitudine, a motivo di lui; JOH 7:44 e alcuni di loro lo voleano pigliare, ma nessuno gli mise le mani addosso. JOH 7:45 Le guardie dunque tornarono dai capi sacerdoti e dai Farisei, i quali dissero loro: Perché non l’avete condotto? JOH 7:46 Le guardie risposero: Nessun uomo parlò mai come quest’uomo! JOH 7:47 Onde i Farisei replicaron loro: Siete stati sedotti anche voi? JOH 7:48 Ha qualcuno de’ capi o de’ Farisei creduto in lui? JOH 7:49 Ma questa plebe, che non conosce la legge, è maledetta! JOH 7:50 Nicodemo (un di loro, quello che prima era venuto a lui) disse loro: JOH 7:51 La nostra legge giudica ella un uomo prima che sia stato udito e che si sappia quel che ha fatto? JOH 7:52 Essi gli risposero: sei anche tu di Galilea? Investiga, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta. JOH 7:53 E ognuno se ne andò a casa sua. JOH 8:1 Gesù andò al monte degli Ulivi. JOH 8:2 E sul far del giorno, tornò nel tempio, e tutto il popolo venne a lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava. JOH 8:3 Allora gli scribi e i Farisei gli menarono una donna còlta in adulterio; e fattala stare in mezzo, JOH 8:4 gli dissero: Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. JOH 8:5 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare queste tali; e tu che ne dici? JOH 8:6 Or dicean questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito in terra. JOH 8:7 E siccome continuavano a interrogarlo, egli, rizzatosi, disse loro: Chi di voi è senza peccato, scagli il primo la pietra contro di lei. JOH 8:8 E chinatosi di nuovo, scriveva in terra. JOH 8:9 Ed essi, udito ciò, e ripresi dalla loro coscienza, si misero ad uscire ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. JOH 8:10 E Gesù, rizzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: Donna, dove sono que’ tuoi accusatori? Nessuno t’ha condannata? JOH 8:11 Ed ella rispose: Nessuno, Signore. E Gesù le disse: Neppure io ti condanno; va’ e non peccar più. JOH 8:12 Or Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: Io son la luce del mondo; chi mi seguita non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. JOH 8:13 Allora i Farisei gli dissero: Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è verace. JOH 8:14 Gesù rispose e disse loro: Quand’anche io testimoni di me stesso, la mia testimonianza è verace, perché so donde son venuto e donde vado; ma voi non sapete donde io vengo né dove vado. JOH 8:15 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico alcuno. JOH 8:16 E anche se giudico, il mio giudizio è verace, perché non son solo, ma son io col Padre che mi ha mandato. JOH 8:17 D’altronde nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è verace. JOH 8:18 Or son io a testimoniar di me stesso, e il Padre che mi ha mandato testimonia pur di me. JOH 8:19 Onde essi gli dissero: Dov’è tuo padre? Gesù rispose: Voi non conoscete né me né il Padre mio: se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio. JOH 8:20 Queste parole disse Gesù nel tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo prese, perché l’ora sua non era ancora venuta. JOH 8:21 Egli dunque disse loro di nuovo: Io me ne vado, e voi mi cercherete, e morrete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire. JOH 8:22 Perciò i Giudei dicevano: S’ucciderà egli forse, poiché dice: Dove vado io voi non potete venire? JOH 8:23 Ed egli diceva loro: Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. JOH 8:24 Perciò v’ho detto che morrete ne’ vostri peccati; perché se non credete che sono io (il Cristo), morrete nei vostri peccati. JOH 8:25 Allora gli domandarono: Chi sei tu? Gesù rispose loro: Sono per l’appunto quel che vo dicendovi. JOH 8:26 Ho molte cose da dire e da giudicare sul conto vostro; ma Colui che mi ha mandato è verace, e le cose che ho udite da lui, le dico al mondo. JOH 8:27 Essi non capirono ch’egli parlava loro del Padre. JOH 8:28 Gesù dunque disse loro: Quando avrete innalzato il Figliuol dell’uomo, allora conoscerete che son io (il Cristo) e che non fo nulla da me, ma dico queste cose secondo che il Padre m’ha insegnato. JOH 8:29 E Colui che mi ha mandato è meco; Egli non mi ha lasciato solo, perché fo del continuo le cose che gli piacciono. JOH 8:30 Mentr’egli parlava così, molti credettero in lui. JOH 8:31 Gesù allora prese a dire a que’ Giudei che aveano creduto in lui: Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; JOH 8:32 e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi. JOH 8:33 Essi gli risposero: noi siamo progenie d’Abramo, e non siamo mai stati schiavi di alcuno; come puoi tu dire: Voi diverrete liberi? JOH 8:34 Gesù rispose loro: In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. JOH 8:35 Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figliuolo vi dimora per sempre. JOH 8:36 Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi. JOH 8:37 Io so che siete progenie d’Abramo; ma cercate d’uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi. JOH 8:38 Io dico quel che ho veduto presso il Padre mio; e voi pure fate le cose che avete udite dal padre vostro. JOH 8:39 Essi risposero e gli dissero: Il padre nostro è Abramo. Gesù disse loro: Se foste figliuoli d’Abramo, fareste le opere d’Abramo; JOH 8:40 ma ora cercate d’uccider me, uomo che v’ho detta la verità che ho udita da Dio; così non fece Abramo. JOH 8:41 Voi fate le opere del padre vostro. Essi gli dissero: Noi non siam nati di fornicazione; abbiamo un solo Padre: Iddio. JOH 8:42 Gesù disse loro: Se Dio fosse vostro Padre, amereste me, perché io son proceduto e vengo da Dio, perché io non son venuto da me, ma è Lui che mi ha mandato. JOH 8:43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. JOH 8:44 Voi siete progenie del diavolo, ch’è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando parla il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna. JOH 8:45 E a me, perché dico la verità, voi non credete. JOH 8:46 Chi di voi mi convince di peccato? Se vi dico la verità, perché non mi credete? JOH 8:47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio. JOH 8:48 I Giudei risposero e gli dissero: Non diciam noi bene che sei un Samaritano e che hai un demonio? JOH 8:49 Gesù rispose: Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. JOH 8:50 Ma io non cerco la mia gloria; v’è Uno che la cerca e che giudica. JOH 8:51 In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte. JOH 8:52 I Giudei gli dissero: Or vediam bene che tu hai un demonio. Abramo e i profeti son morti, e tu dici: Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte. JOH 8:53 Sei tu forse maggiore del padre nostro Abramo, il quale è morto? Anche i profeti son morti; chi pretendi d’essere? JOH 8:54 Gesù rispose: S’io glorifico me stesso, la mia gloria è un nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, che voi dite esser vostro Dio, JOH 8:55 e non l’avete conosciuto; ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. JOH 8:56 Abramo, vostro padre, ha giubilato nella speranza di vedere il mio giorno; e l’ha veduto, e se n’è rallegrato. JOH 8:57 I Giudei gli dissero: Tu non hai ancora cinquant’anni e hai veduto Abramo? JOH 8:58 Gesù disse loro: In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse nato, io sono. JOH 8:59 Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose ed uscì dal tempio. JOH 9:1 E passando vide un uomo ch’era cieco fin dalla nascita. JOH 9:2 E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco? JOH 9:3 Gesù rispose: Né lui peccò, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. JOH 9:4 Bisogna che io compia le opere di Colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. JOH 9:5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo. JOH 9:6 Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, JOH 9:7 e gli disse: Va’, làvati nella vasca di Siloe (che significa: mandato). Egli dunque andò e si lavò, e tornò che ci vedeva. JOH 9:8 Perciò i vicini e quelli che per l’innanzi l’avean veduto, perché era mendicante, dicevano: Non è egli quello che stava seduto a chieder l’elemosina? JOH 9:9 Gli uni dicevano: E’ lui. Altri dicevano: No, ma gli somiglia. Egli diceva: Son io. JOH 9:10 Allora essi gli domandarono: Com’è che ti sono stati aperti gli occhi? JOH 9:11 Egli rispose: Quell’uomo che si chiama Gesù fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: Vattene a Siloe e làvati. Io quindi sono andato, e mi son lavato e ho ricuperato la vista. JOH 9:12 Ed essi gli dissero: Dov’è costui? Egli rispose: Non so. JOH 9:13 Menarono a’ Farisei colui ch’era stato cieco. JOH 9:14 Or era in giorno di sabato che Gesù avea fatto il fango e gli avea aperto gli occhi. JOH 9:15 I Farisei dunque gli domandaron di nuovo anch’essi com’egli avesse ricuperata la vista. Ed egli disse loro: Egli mi ha messo del fango sugli occhi, mi son lavato, e ci veggo. JOH 9:16 Perciò alcuni dei Farisei dicevano: Quest’uomo non è da Dio perché non osserva il sabato. Ma altri dicevano: Come può un uomo peccatore far tali miracoli? E v’era disaccordo fra loro. JOH 9:17 Essi dunque dissero di nuovo al cieco: E tu, che dici di lui, dell’averti aperto gli occhi? Egli rispose: E’ un profeta. JOH 9:18 I Giudei dunque non credettero di lui che fosse stato cieco e avesse ricuperata la vista, finché non ebbero chiamati i genitori di colui che avea ricuperata la vista, JOH 9:19 e li ebbero interrogati così: E’ questo il vostro figliuolo che dite esser nato cieco? Com’è dunque che ora ci vede? JOH 9:20 I suoi genitori risposero: Sappiamo che questo è nostro figliuolo, e che è nato cieco; JOH 9:21 ma come ora ci veda, non sappiamo; né sappiamo chi gli abbia aperti gli occhi; domandatelo a lui; egli è d’età; parlerà lui di sé. JOH 9:22 Questo dissero i suoi genitori perché avean paura de’ Giudei; poiché i Giudei avean già stabilito che se uno riconoscesse Gesù come Cristo, fosse espulso dalla sinagoga. JOH 9:23 Per questo dissero i suoi genitori: Egli è d’età, domandatelo a lui. JOH 9:24 Essi dunque chiamarono per la seconda volta l’uomo ch’era stato cieco, e gli dissero: Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quell’uomo è un peccatore. JOH 9:25 Egli rispose: S’egli sia un peccatore, non so, una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo. JOH 9:26 Essi allora gli dissero: Che ti fece egli? Come t’aprì gli occhi? JOH 9:27 Egli rispose loro: Ve l’ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse anche voi diventar suoi discepoli? JOH 9:28 Essi l’ingiuriarono e dissero: Sei tu discepolo di costui; ma noi siam discepoli di Mosè. JOH 9:29 Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma quant’è a costui, non sappiamo di dove sia. JOH 9:30 Quell’uomo rispose e disse loro: Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia; eppure, m’ha aperto gli occhi! JOH 9:31 Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, quello egli esaudisce. JOH 9:32 Da che mondo è mondo non s’è mai udito che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato. JOH 9:33 Se quest’uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla. JOH 9:34 Essi risposero e gli dissero: Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi? E lo cacciaron fuori. JOH 9:35 Gesù udì che l’avean cacciato fuori; e trovatolo gli disse: Credi tu nel Figliuol di Dio? JOH 9:36 Colui rispose: E chi è egli, Signore, perché io creda in lui? JOH 9:37 Gesù gli disse: Tu l’hai già veduto; e quei che parla teco, è lui. JOH 9:38 Ed egli disse: Signore, io credo. E gli si prostrò dinanzi. JOH 9:39 E Gesù disse: Io son venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi. JOH 9:40 E quelli de’ Farisei che eran con lui udirono queste cose e gli dissero: Siamo ciechi anche noi? JOH 9:41 Gesù rispose loro: Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane. JOH 10:1 In verità, in verità io vi dico che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, esso è un ladro e un brigante. JOH 10:2 Ma colui che entra per la porta è pastore delle pecore. JOH 10:3 A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le mena fuori. JOH 10:4 Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. JOH 10:5 Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei. JOH 10:6 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono di che cosa parlasse loro. JOH 10:7 Onde Gesù di nuovo disse loro: In verità, in verità vi dico: Io sono la porta delle pecore. JOH 10:8 Tutti quelli che son venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. JOH 10:9 Io son la porta; se uno entra per me, sarà salvato, ed entrerà ed uscirà, e troverà pastura. JOH 10:10 Il ladro non viene se non per rubare e ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbian la vita e l’abbiano ad esuberanza. JOH 10:11 Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le pecore. JOH 10:12 Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde. JOH 10:13 Il mercenario si dà alla fuga perché è mercenario e non si cura delle pecore. JOH 10:14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie mi conoscono, JOH 10:15 come il Padre mi conosce ed io conosco il Padre; e metto la mia vita per le pecore. JOH 10:16 Ho anche delle altre pecore, che non son di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. JOH 10:17 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita, per ripigliarla poi. JOH 10:18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho podestà di deporla e ho podestà di ripigliarla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio. JOH 10:19 Nacque di nuovo un dissenso fra i Giudei a motivo di queste parole. JOH 10:20 E molti di loro dicevano: Egli ha un demonio ed è fuori di sé; perché l’ascoltate? JOH 10:21 Altri dicevano: Queste non son parole di un indemoniato. Può un demonio aprir gli occhi a’ ciechi? JOH 10:22 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, JOH 10:23 e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. JOH 10:24 I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente. JOH 10:25 Gesù rispose loro: Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che fo nel nome del Padre mio, son quelle che testimoniano di me; JOH 10:26 ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. JOH 10:27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono; JOH 10:28 e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. JOH 10:29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle di mano al Padre. JOH 10:30 Io ed il Padre siamo uno. JOH 10:31 I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo. JOH 10:32 Gesù disse loro: Molte buone opere v’ho mostrate da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate voi? JOH 10:33 I Giudei gli risposero: Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio. JOH 10:34 Gesù rispose loro: Non è egli scritto nella vostra legge: Io ho detto: Voi siete dèi? JOH 10:35 Se chiama dèi coloro a’ quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), JOH 10:36 come mai dite voi a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, che bestemmia, perché ho detto: Son Figliuolo di Dio? JOH 10:37 Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; JOH 10:38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel padre. JOH 10:39 Essi cercavan di nuovo di pigliarlo; ma egli sfuggì loro dalle mani. JOH 10:40 E Gesù se ne andò di nuovo al di là del Giordano, nel luogo dove Giovanni da principio stava battezzando; e quivi dimorò. JOH 10:41 E molti vennero a lui, e dicevano: Giovanni, è vero, non fece alcun miracolo; ma tutto quello che Giovanni disse di quest’uomo, era vero. JOH 10:42 E quivi molti credettero in lui. JOH 11:1 Or v’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. JOH 11:2 Maria era quella che unse il Signore d’olio odorifero e gli asciugò i piedi co’ suoi capelli; e Lazzaro, suo fratello, era malato. JOH 11:3 Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: Signore, ecco, colui che tu ami è malato. JOH 11:4 Gesù, udito ciò, disse: Questa malattia non è a morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo d’essa il Figliuol di Dio sia glorificato. JOH 11:5 Or Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. JOH 11:6 Come dunque ebbe udito ch’egli era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dov’era; JOH 11:7 poi dopo, disse a’ discepoli: Torniamo in Giudea! JOH 11:8 I discepoli gli dissero: Maestro, i Giudei cercavano or ora di lapidarti, e tu vuoi tornar là? JOH 11:9 Gesù rispose: Non vi son dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; JOH 11:10 ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui. JOH 11:11 Così parlò; e poi disse loro: Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo. JOH 11:12 Perciò i discepoli gli dissero: Signore, s’egli dorme, sarà salvo. JOH 11:13 Or Gesù avea parlato della morte di lui; ma essi pensarono che avesse parlato del dormir del sonno. JOH 11:14 Allora Gesù disse loro apertamente: Lazzaro è morto; JOH 11:15 e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo a lui! JOH 11:16 Allora Toma, detto Didimo, disse ai suoi condiscepoli: Andiamo anche noi, per morire con lui! JOH 11:17 Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. JOH 11:18 Or Betania non distava da Gerusalemme che circa quindici stadi; JOH 11:19 e molti Giudei eran venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. JOH 11:20 Come dunque Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. JOH 11:21 Marta dunque disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; JOH 11:22 e anche adesso so che tutto quel che chiederai a Dio, Dio te lo darà. JOH 11:23 Gesù le disse: Tuo fratello risusciterà. JOH 11:24 Marta gli disse: Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno. JOH 11:25 Gesù le disse: Io son la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà; JOH 11:26 e chiunque vive e crede in me, non morrà mai. Credi tu questo? JOH 11:27 Ella gli disse: Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio che dovea venire nel mondo. JOH 11:28 E detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: il Maestro è qui, e ti chiama. JOH 11:29 Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e venne a lui. JOH 11:30 Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove Marta l’aveva incontrato. JOH 11:31 Quando dunque i Giudei ch’erano in casa con lei e la consolavano, videro che Maria s’era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere. JOH 11:32 Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e l’ebbe veduto, gli si gettò a’ piedi dicendogli: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. JOH 11:33 E quando Gesù la vide piangere, e vide i Giudei ch’eran venuti con lei piangere anch’essi, fremé nello spirito, si conturbò, e disse: JOH 11:34 Dove l’avete posto? Essi gli dissero: Signore, vieni a vedere! JOH 11:35 Gesù pianse. JOH 11:36 Onde i Giudei dicevano: Guarda come l’amava! JOH 11:37 Ma alcuni di loro dicevano: Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, fare anche che questi non morisse? JOH 11:38 Gesù dunque, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro. Era una grotta, e una pietra era posta all’apertura. JOH 11:39 Gesù disse: Togliete via la pietra! Marta, la sorella del morto, gli disse: Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno. JOH 11:40 Gesù le disse: Non t’ho io detto che se credi, tu vedrai la gloria di Dio? JOH 11:41 Tolsero dunque la pietra. E Gesù, alzati gli occhi in alto, disse: Padre, ti ringrazio che m’hai esaudito. JOH 11:42 Io ben sapevo che tu m’esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu m’hai mandato. JOH 11:43 E detto questo, gridò con gran voce: Lazzaro vieni fuori! JOH 11:44 E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare. JOH 11:45 Perciò molti dei Giudei che eran venuti da Maria e avean veduto le cose fatte da Gesù, credettero in lui. JOH 11:46 Ma alcuni di loro andarono dai Farisei e raccontaron loro quel che Gesù avea fatto. JOH 11:47 I capi sacerdoti quindi e i Farisei radunarono il Sinedrio e dicevano: Che facciamo? perché quest’uomo fa molti miracoli. JOH 11:48 Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci distruggeranno e città e nazione. JOH 11:49 E un di loro, Caiàfa, che era sommo sacerdote di quell’anno, disse loro: Voi non capite nulla; JOH 11:50 e non riflettete come vi torni conto che un uomo solo muoia per il popolo, e non perisca tutta la nazione. JOH 11:51 Or egli non disse questo di suo; ma siccome era sommo sacerdote di quell’anno, profetò che Gesù dovea morire per la nazione; JOH 11:52 e non soltanto per la nazione, ma anche per raccogliere in uno i figliuoli di Dio dispersi. JOH 11:53 Da quel giorno dunque deliberarono di farlo morire. JOH 11:54 Gesù quindi non andava più apertamente fra i Giudei, ma si ritirò di là nella contrada vicino al deserto, in una città detta Efraim; e quivi si trattenne co’ suoi discepoli. JOH 11:55 Or la Pasqua de’ Giudei era vicina; e molti di quella contrada salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. JOH 11:56 Cercavan dunque Gesù; e stando nel tempio dicevano tra loro: Che ve ne pare? Che non abbia venire alla festa? JOH 11:57 Or i capi sacerdoti e i Farisei avean dato ordine che se alcuno sapesse dove egli era, ne facesse denunzia perché potessero pigliarlo. JOH 12:1 Gesù dunque, sei giorni avanti la Pasqua, venne a Betania dov’era Lazzaro ch’egli avea risuscitato dai morti. JOH 12:2 E quivi gli fecero una cena; Marta serviva, e Lazzaro era uno di quelli ch’erano a tavola con lui. JOH 12:3 Allora Maria, presa una libbra d’olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò co’ suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo dell’olio. JOH 12:4 Ma Giuda Iscariot, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: JOH 12:5 Perché non s’è venduto quest’olio per trecento denari e non si son dati ai poveri? JOH 12:6 Diceva così, non perché si curasse de’ poveri, ma perché era ladro, e tenendo la borsa, ne portava via quel che vi si metteva dentro. JOH 12:7 Gesù dunque disse: Lasciala stare; ella lo ha serbato per il giorno della mia sepoltura. JOH 12:8 Poiché i poveri li avete sempre con voi; ma me non avete sempre. JOH 12:9 La gran folla dei Giudei seppe dunque ch’egli era quivi; e vennero non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli avea risuscitato dai morti. JOH 12:10 Ma i capi sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro, JOH 12:11 perché, per cagion sua, molti de’ Giudei andavano e credevano in Gesù. JOH 12:12 Il giorno seguente, la gran folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, JOH 12:13 prese de’ rami di palme, e uscì ad incontrarlo, e si mise a gridare: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il Re d’Israele! JOH 12:14 E Gesù, trovato un asinello, vi montò su, secondo ch’è scritto: JOH 12:15 Non temere, o figliuola di Sion! Ecco, il tuo Re viene, montato sopra un puledro d’asina! JOH 12:16 Or i suoi discepoli non intesero da prima queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui, e che essi gliele aveano fatte. JOH 12:17 La folla dunque che era con lui quando avea chiamato Lazzaro fuor dal sepolcro e l’avea risuscitato dai morti, ne rendea testimonianza. JOH 12:18 E per questo la folla gli andò incontro, perché aveano udito ch’egli avea fatto quel miracolo. JOH 12:19 Onde i Farisei dicevano fra loro: Vedete che non guadagnate nulla? Ecco, il mondo gli corre dietro! JOH 12:20 Or fra quelli che salivano alla festa per adorare, v’erano certi Greci. JOH 12:21 Questi dunque, accostatisi a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, gli fecero questa richiesta: Signore, vorremmo veder Gesù. JOH 12:22 Filippo lo venne a dire ad Andrea; e Andrea e Filippo vennero a dirlo a Gesù. JOH 12:23 E Gesù rispose loro dicendo: L’ora è venuta, che il Figliuol dell’uomo ha da esser glorificato. JOH 12:24 In verità, in verità io vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, riman solo; ma se muore, produce molto frutto. JOH 12:25 Chi ama la sua vita, la perde; e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. JOH 12:26 Se uno mi serve, mi segua; e là dove son io, quivi sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l’onorerà. JOH 12:27 Ora è turbata l’anima mia; e che dirò? Padre, salvami da quest’ora! Ma è per questo che son venuto incontro a quest’ora. JOH 12:28 Padre, glorifica il tuo nome! Allora venne una voce dal cielo: E l’ho glorificato, e lo glorificherò di nuovo! JOH 12:29 Onde la moltitudine ch’era quivi presente e aveva udito, diceva ch’era stato un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato. JOH 12:30 Gesù rispose e disse: Questa voce non s’è fatta per me, ma per voi. JOH 12:31 Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo; JOH 12:32 e io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me. JOH 12:33 Così diceva per significare di qual morte dovea morire. JOH 12:34 La moltitudine quindi gli rispose: Noi abbiamo udito dalla legge che il Cristo dimora in eterno: come dunque dici tu che bisogna che il Figliuolo dell’uomo sia innalzato? Chi è questo Figliuol dell’uomo? JOH 12:35 Gesù dunque disse loro: Ancora per poco la luce è fra voi. Camminate mentre avete la luce, affinché non vi colgano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove vada. JOH 12:36 Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figliuoli di luce. Queste cose disse Gesù, poi se ne andò e si nascose da loro. JOH 12:37 E sebbene avesse fatti tanti miracoli in loro presenza, pure non credevano in lui; JOH 12:38 affinché s’adempisse la parola detta dal profeta Isaia: Signore, chi ha creduto a quel che ci è stato predicato? E a chi è stato rivelato il braccio del Signore? JOH 12:39 Perciò non potevano credere, per la ragione detta ancora da Isaia: JOH 12:40 Egli ha accecato gli occhi loro e ha indurato i loro cuori, affinché non veggano con gli occhi, e non intendano col cuore, e non si convertano, e io non li sani. JOH 12:41 Queste cose disse Isaia, perché vide la gloria di lui e di lui parlò. JOH 12:42 Pur nondimeno molti, anche fra i capi, credettero in lui; ma a cagione dei Farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; JOH 12:43 perché amarono la gloria degli uomini più della gloria di Dio. JOH 12:44 Ma Gesù ad alta voce avea detto: Chi crede in me, crede non in me, ma in Colui che mi ha mandato; JOH 12:45 e chi vede me, vede Colui che mi ha mandato. JOH 12:46 Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre. JOH 12:47 E se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. JOH 12:48 Chi mi respinge e non accetta le mie parole, ha chi lo giudica: la parola che ho annunziata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno. JOH 12:49 Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre che m’ha mandato, m’ha comandato lui quel che debbo dire e di che debbo ragionare; JOH 12:50 ed io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che dico, così le dico, come il Padre me le ha dette. JOH 13:1 Or avanti la festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. JOH 13:2 E durante la cena, quando il diavolo avea già messo in cuore a Giuda Iscariot, figliuol di Simone, di tradirlo, JOH 13:3 Gesù, sapendo che il Padre gli avea dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, JOH 13:4 si levò da tavola, depose le sue vesti, e preso un asciugatoio, se ne cinse. JOH 13:5 Poi mise dell’acqua nel bacino, e cominciò a lavare i piedi a’ discepoli, e ad asciugarli con l’asciugatoio del quale era cinto. JOH 13:6 Venne dunque a Simon Pietro, il quale gli disse: Tu, Signore, lavare i piedi a me? JOH 13:7 Gesù gli rispose: Tu non sai ora quello che io fo, ma lo capirai dopo. JOH 13:8 Pietro gli disse: Tu non mi laverai mai i piedi! Gesù gli rispose: Se non ti lavo, non hai meco parte alcuna. JOH 13:9 E Simon Pietro: Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo! JOH 13:10 Gesù gli disse: Chi è lavato tutto non ha bisogno che d’aver lavati i piedi; è netto tutto quanto; e voi siete netti, ma non tutti. JOH 13:11 Perché sapeva chi era colui che lo tradirebbe; per questo disse: Non tutti siete netti. JOH 13:12 Come dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: Capite quel che v’ho fatto? JOH 13:13 Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. JOH 13:14 Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, v’ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. JOH 13:15 Poiché io v’ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come v’ho fatto io. JOH 13:16 In verità, in verità vi dico che il servitore non è maggiore del suo signore, né il messo è maggiore di colui che l’ha mandato. JOH 13:17 Se sapete queste cose, siete beati se le fate. JOH 13:18 Io non parlo di voi tutti; io so quelli che ho scelti; ma, perché sia adempita la Scrittura, colui che mangia il mio pane, ha levato contro di me il suo calcagno. JOH 13:19 Fin da ora ve lo dico, prima che accada; affinché, quando sia accaduto, voi crediate che sono io (il Cristo). JOH 13:20 In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve Colui che mi ha mandato. JOH 13:21 Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e così apertamente si espresse: In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà. JOH 13:22 I discepoli si guardavano l’un l’altro, stando in dubbio di chi parlasse. JOH 13:23 Or, a tavola, inclinato sul seno di Gesù, stava uno de’ discepoli, quello che Gesù amava. JOH 13:24 Simon Pietro quindi gli fe’ cenno e gli disse: Di’, chi è quello del quale parla? JOH 13:25 Ed egli, chinatosi così sul petto di Gesù, gli domandò: Signore, chi è? Gesù rispose: JOH 13:26 E’ quello al quale darò il boccone dopo averlo intinto. E intinto un boccone, lo prese e lo diede a Giuda figlio di Simone Iscariota. JOH 13:27 E allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Per cui Gesù gli disse: Quel che fai, fallo presto. JOH 13:28 Ma nessuno de’ commensali intese perché gli avesse detto così. JOH 13:29 Difatti alcuni pensavano, siccome Giuda tenea la borsa, che Gesù gli avesse detto: Compra quel che ci abbisogna per la festa; ovvero che desse qualcosa ai poveri. JOH 13:30 Egli dunque, preso il boccone, uscì subito; ed era notte. JOH 13:31 Quand’egli fu uscito, Gesù disse: Ora il Figliuol dell’uomo è glorificato, e Dio è glorificato in lui. JOH 13:32 Se Dio è glorificato in lui, Dio lo glorificherà anche in se stesso, e presto lo glorificherà. JOH 13:33 Figliuoletti, è per poco che sono ancora con voi. Voi mi cercherete; e, come ho detto ai Giudei: “Dove vo io, voi non potete venire”, così lo dico ora a voi. JOH 13:34 Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Com’io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. JOH 13:35 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri. JOH 13:36 Simon Pietro gli domandò: Signore, dove vai? Gesù rispose: Dove io vado, non puoi per ora seguirmi; ma mi seguirai più tardi. JOH 13:37 Pietro gli disse: Signore, perché non posso seguirti ora? Metterò la mia vita per te! JOH 13:38 Gesù gli rispose: Metterai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico che il gallo non canterà che già tu non m’abbia rinnegato tre volte. JOH 14:1 Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! JOH 14:2 Nella casa del Padre mio ci son molte dimore; se no, ve l’avrei detto; io vo a prepararvi un luogo; JOH 14:3 e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi; JOH 14:4 e del dove io vo sapete anche la via. JOH 14:5 Toma gli disse: Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo saper la via? JOH 14:6 Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. JOH 14:7 Se m’aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete veduto. JOH 14:8 Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre, e ci basta. JOH 14:9 Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre? JOH 14:10 Non credi tu ch’io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. JOH 14:11 Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credete a cagion di quelle opere stesse. JOH 14:12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che fo io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vo al Padre; JOH 14:13 e quel che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figliuolo. JOH 14:14 Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. JOH 14:15 Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti. JOH 14:16 E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo, JOH 14:17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. JOH 14:18 Non vi lascerò orfani; tornerò a voi. JOH 14:19 Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. JOH 14:20 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi. JOH 14:21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi manifesterò a lui. JOH 14:22 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo? JOH 14:23 Gesù rispose e gli disse: Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui. JOH 14:24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato. JOH 14:25 Queste cose v’ho detto, stando ancora con voi; JOH 14:26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto. JOH 14:27 Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. JOH 14:28 Avete udito che v’ho detto: “Io me ne vo, e torno a voi”; se voi m’amaste, vi rallegrereste ch’io vo al Padre, perché il Padre è maggiore di me. JOH 14:29 E ora ve l’ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. JOH 14:30 Io non parlerò più molto con voi, perché viene il principe di questo mondo. Ed esso non ha nulla in me; JOH 14:31 ma così avviene, affinché il mondo conosca che amo il Padre, e opero come il Padre m’ha ordinato. Levatevi, andiamo via di qui. JOH 15:1 Io sono la vera vite, e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, JOH 15:2 Egli lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo rimonda affinché ne dia di più. JOH 15:3 Voi siete già mondi a motivo della parola che v’ho annunziata. JOH 15:4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppur voi, se non dimorate in me. JOH 15:5 Io son la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. JOH 15:6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; cotesti tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. JOH 15:7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. JOH 15:8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli. JOH 15:9 Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. JOH 15:10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; com’io ho osservato i comandamenti del Padre mio, e dimoro nel suo amore. JOH 15:11 Queste cose vi ho detto, affinché la mia allegrezza dimori in voi, e la vostra allegrezza sia resa completa. JOH 15:12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. JOH 15:13 Nessuno ha amore più grande che quello di dar la sua vita per i suoi amici. JOH 15:14 Voi siete miei amici, se fate le cose che vi comando. JOH 15:15 Io non vi chiamo più servi; perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma voi vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. JOH 15:16 Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v’ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia. JOH 15:17 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. JOH 15:18 Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. JOH 15:19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe quel ch’è suo; ma perché non siete del mondo, ma io v’ho scelti di mezzo al mondo, perciò vi odia il mondo. JOH 15:20 Ricordatevi della parola che v’ho detta: Il servitore non è da più del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. JOH 15:21 Ma tutto questo ve lo faranno a cagion del mio nome, perché non conoscono Colui che m’ha mandato. JOH 15:22 S’io non fossi venuto e non avessi loro parlato, non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa del loro peccato. JOH 15:23 Chi odia me, odia anche il Padre mio. JOH 15:24 Se non avessi fatto tra loro le opere che nessun altro ha fatte mai, non avrebbero colpa; ma ora le hanno vedute, ed hanno odiato e me e il Padre mio. JOH 15:25 Ma quest’è avvenuto affinché sia adempita la parola scritta nella loro legge: Mi hanno odiato senza cagione. JOH 15:26 Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; JOH 15:27 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati meco fin dal principio. JOH 16:1 Io vi ho dette queste cose, affinché non siate scandalizzati. JOH 16:2 Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque v’ucciderà, crederà di offrir servigio a Dio. JOH 16:3 E questo faranno, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. JOH 16:4 Ma io v’ho dette queste cose, affinché quando sia giunta l’ora in cui avverranno, vi ricordiate che ve l’ho dette. Non ve le dissi da principio, perché ero con voi. JOH 16:5 Ma ora me ne vo a Colui che mi ha mandato; e niun di voi mi domanda: Dove vai? JOH 16:6 Invece, perché v’ho detto queste cose, la tristezza v’ha riempito il cuore. JOH 16:7 Pure, io vi dico la verità, egli v’è utile ch’io me ne vada; perché, se non me ne vo, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vo, io ve lo manderò. JOH 16:8 E quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia, e al giudizio. JOH 16:9 Quanto al peccato, perché non credono in me; JOH 16:10 quanto alla giustizia, perché me ne vo al Padre e non mi vedrete più; JOH 16:11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. JOH 16:12 Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; JOH 16:13 ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire. JOH 16:14 Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. JOH 16:15 Tutte le cose che ha il Padre, son mie: per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà. JOH 16:16 Fra poco non mi vedrete più; e fra un altro poco mi vedrete, perché me ne vo al Padre. JOH 16:17 Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: Che cos’è questo che ci dice: “Fra poco non mi vedrete più”; e “Fra un altro poco mi vedrete”; e: “Perché me ne vo al Padre?” JOH 16:18 Dicevano dunque: che cos’è questo “fra poco” che egli dice? Noi non sappiamo quello ch’egli voglia dire. JOH 16:19 Gesù conobbe che lo volevano interrogare, e disse loro: Vi domandate voi l’un l’altro che significhi quel mio dire “Fra poco non mi vedrete più”, e “fra un altro poco mi vedrete?” JOH 16:20 In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete contristati, ma la vostra tristezza sarà mutata in letizia. JOH 16:21 La donna, quando partorisce, è in dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia, per l’allegrezza che sia nata al mondo una creatura umana. JOH 16:22 E così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi torrà la vostra allegrezza. JOH 16:23 E in quel giorno non rivolgerete a me alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che quel che chiederete al Padre, Egli ve lo darà nel nome mio. JOH 16:24 Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra allegrezza sia completa. JOH 16:25 Queste cose v’ho dette in similitudini; l’ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre. JOH 16:26 In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; JOH 16:27 poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che son proceduto da Dio. JOH 16:28 Son proceduto dal Padre e son venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e torno al Padre. JOH 16:29 I suoi discepoli gli dissero: Ecco, adesso tu parli apertamente e non usi similitudine. JOH 16:30 Ora sappiamo che sai ogni cosa, e non hai bisogno che alcuno t’interroghi; perciò crediamo che sei proceduto da Dio. JOH 16:31 Gesù rispose loro: Adesso credete? JOH 16:32 Ecco, l’ora viene, anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascun dal canto suo, e mi lascerete solo; ma io non son solo, perché il Padre è meco. JOH 16:33 V’ho dette queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo. JOH 17:1 Queste cose disse Gesù; poi levati gli occhi al cielo, disse: Padre, l’ora è venuta; glorifica il tuo Figliuolo, affinché il Figliuolo glorifichi te, JOH 17:2 poiché gli hai data potestà sopra ogni carne, onde egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dato. JOH 17:3 E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. JOH 17:4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu m’hai data a fare. JOH 17:5 Ed ora, o Padre, glorificami tu presso te stesso della gloria che avevo presso di te avanti che il mondo fosse. JOH 17:6 Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu m’hai dati dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola. JOH 17:7 Ora hanno conosciuto che tutte le cose che tu m’hai date, vengon da te; JOH 17:8 poiché le parole che tu mi hai date, le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute, e hanno veramente conosciuto ch’io son proceduto da te, e hanno creduto che tu m’hai mandato. JOH 17:9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu m’hai dato, perché son tuoi; JOH 17:10 e tutte le cose mie son tue, e le cose tue son mie; e io son glorificato in loro. JOH 17:11 E io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, essi che tu m’hai dati, affinché siano uno, come noi. JOH 17:12 Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e niuno di loro è perito, tranne il figliuol di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. JOH 17:13 Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compita in se stessi la mia allegrezza. JOH 17:14 Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. JOH 17:15 Io non ti prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. JOH 17:16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. JOH 17:17 Santificali nella verità: la tua parola è verità. JOH 17:18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo. JOH 17:19 E per loro io santifico me stesso, affinché anch’essi siano santificati in verità. JOH 17:20 Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: JOH 17:21 che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. JOH 17:22 E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno; JOH 17:23 io in loro, e tu in me; acciocché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu m’hai mandato, e che li ami come hai amato me. JOH 17:24 Padre, io voglio che dove son io, siano meco anche quelli che tu m’hai dati, affinché veggano la mia gloria che tu m’hai data; poiché tu m’hai amato avanti la fondazion del mondo. JOH 17:25 Padre giusto, il mondo non t’ha conosciuto, ma io t’ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato; JOH 17:26 ed io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l’amore del quale tu m’hai amato sia in loro, ed io in loro. JOH 18:1 Dette queste cose, Gesù uscì coi suoi discepoli di là dal torrente Chedron, dov’era un orto, nel quale egli entrò co’ suoi discepoli. JOH 18:2 Or Giuda, che lo tradiva, conosceva anch’egli quel luogo, perché Gesù s’era molte volte ritrovato là coi suoi discepoli. JOH 18:3 Giuda dunque, presa la coorte e delle guardie mandate dai capi sacerdoti e dai Farisei, venne là con lanterne e torce ed armi. JOH 18:4 Onde Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: Chi cercate? JOH 18:5 Gli risposero: Gesù il Nazareno! Gesù disse loro: Son io. E Giuda, che lo tradiva, era anch’egli là con loro. JOH 18:6 Come dunque ebbe detto loro: “Son io”, indietreggiarono e caddero in terra. JOH 18:7 Egli dunque domandò loro di nuovo: Chi cercate? Ed essi dissero: Gesù il Nazareno. JOH 18:8 Gesù rispose: V’ho detto che son io; se dunque cercate me, lasciate andar questi. JOH 18:9 E ciò affinché s’adempisse la parola ch’egli avea detta: Di quelli che tu m’hai dato, non ne ho perduto alcuno. JOH 18:10 Allora Simon Pietro, che avea una spada, la trasse, e percosse il servo del sommo sacerdote, e gli recise l’orecchio destro. Quel servo avea nome Malco. JOH 18:11 Per il che Gesù disse a Pietro: Rimetti la tua spada nel fodero; non berrò io il calice che il Padre mi ha dato? JOH 18:12 La coorte dunque e il tribuno e le guardie de’ Giudei, presero Gesù e lo legarono, JOH 18:13 e lo menaron prima da Anna, perché era suocero di Caiàfa, il quale era sommo sacerdote di quell’anno. JOH 18:14 Or Caiàfa era quello che avea consigliato a’ Giudei esser cosa utile che un uomo solo morisse per il popolo. JOH 18:15 Or Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesù; e quel discepolo era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesù nella corte del sommo sacerdote; JOH 18:16 ma Pietro stava di fuori, alla porta. Allora quell’altro discepolo che era noto al sommo sacerdote, uscì, parlò con la portinaia e fece entrar Pietro. JOH 18:17 La serva portinaia dunque disse a Pietro: Non sei anche tu de’ discepoli di quest’uomo? Egli disse: Non lo sono. JOH 18:18 Or i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e stavan lì a scaldarsi; e anche Pietro stava con loro e si scaldava. JOH 18:19 Il sommo sacerdote dunque interrogò Gesù intorno ai suoi discepoli e alla sua dottrina. JOH 18:20 Gesù gli rispose: Io ho parlato apertamente al mondo; ho sempre insegnato nelle sinagoghe e nel tempio, dove tutti i Giudei si radunano; e non ho detto nulla in segreto. Perché m’interroghi? JOH 18:21 Domanda a quelli che m’hanno udito, quel che ho detto loro; ecco, essi sanno le cose che ho detto. JOH 18:22 E com’ebbe detto questo, una delle guardie che gli stava vicino, dette uno schiaffo a Gesù, dicendo: Così rispondi tu al sommo sacerdote? JOH 18:23 Gesù gli disse: Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti? JOH 18:24 Quindi Anna lo mandò legato a Caiàfa, sommo sacerdote. JOH 18:25 Or Simon Pietro stava quivi a scaldarsi; e gli dissero: Non sei anche tu dei suoi discepoli? Egli lo negò e disse: Non lo sono. JOH 18:26 Uno de’ servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro avea tagliato l’orecchio, disse: Non t’ho io visto nell’orto con lui? JOH 18:27 E Pietro da capo lo negò, e subito il gallo cantò. JOH 18:28 Poi, da Caiàfa, menarono Gesù nel pretorio. Era mattina, ed essi non entrarono nel pretorio per non contaminarsi e così poter mangiare la pasqua. JOH 18:29 Pilato dunque uscì fuori verso di loro, e domandò: Quale accusa portate contro quest’uomo? JOH 18:30 Essi risposero e gli dissero: Se costui non fosse un malfattore, non te lo avremmo dato nelle mani. JOH 18:31 Pilato quindi disse loro: Pigliatelo voi, e giudicatelo secondo la vostra legge. I Giudei gli dissero: A noi non è lecito far morire alcuno. JOH 18:32 E ciò affinché si adempisse la parola che Gesù aveva detta, significando di qual morte dovea morire. JOH 18:33 Pilato dunque rientrò nel pretorio; chiamò Gesù e gli disse: Sei tu il Re dei Giudei? JOH 18:34 Gesù gli rispose: Dici tu questo di tuo, oppure altri te l’hanno detto di me? JOH 18:35 Pilato gli rispose: Son io forse giudeo? La tua nazione e i capi sacerdoti t’hanno messo nelle mie mani; che hai fatto? JOH 18:36 Gesù rispose: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perch’io non fossi dato in man de’ Giudei; ma ora il mio regno non è di qui. JOH 18:37 Allora Pilato gli disse: Ma dunque, sei tu re? Gesù rispose: Tu lo dici; io sono re; io sono nato per questo, e per questo son venuto nel mondo, per testimoniare della verità. Chiunque è per la verità ascolta la mia voce. JOH 18:38 Pilato gli disse: Che cos’è verità? E detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei, e disse loro: Io non trovo alcuna colpa in lui. JOH 18:39 Ma voi avete l’usanza ch’io vi liberi uno per la Pasqua; volete dunque che vi liberi il Re de’ Giudei? JOH 18:40 Allora gridaron di nuovo: Non costui, ma Barabba! Or Barabba era un ladrone. JOH 19:1 Allora dunque Pilato prese Gesù e lo fece flagellare. JOH 19:2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, e gli misero addosso un manto di porpora; e s’accostavano a lui e dicevano: JOH 19:3 Salve, Re de’ Giudei! e gli davan degli schiaffi. JOH 19:4 Pilato uscì di nuovo, e disse loro: Ecco, ve lo meno fuori, affinché sappiate che non trovo in lui alcuna colpa. JOH 19:5 Gesù dunque uscì, portando la corona di spine e il manto di porpora. E Pilato disse loro: Ecco l’uomo! JOH 19:6 Come dunque i capi sacerdoti e le guardie l’ebbero veduto, gridarono: Crocifiggilo, crocifiggilo! Pilato disse loro: Prendetelo voi e crocifiggetelo; perché io non trovo in lui alcuna colpa. JOH 19:7 I Giudei gli risposero: Noi abbiamo una legge, e secondo questa legge egli deve morire, perché egli s’è fatto Figliuol di Dio. JOH 19:8 Quando Pilato ebbe udita questa parola, temette maggiormente; JOH 19:9 e rientrato nel pretorio, disse a Gesù: Donde sei tu? Ma Gesù non gli diede alcuna risposta. JOH 19:10 Allora Pilato gli disse: Non mi parli? Non sai che ho potestà di liberarti e potestà di crocifiggerti? JOH 19:11 Gesù gli rispose: Tu non avresti potestà alcuna contro di me, se ciò non ti fosse stato dato da alto; Perciò chi m’ha dato nelle tue mani, ha maggior colpa. JOH 19:12 Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridavano, dicendo: Se liberi costui, non sei amico di Cesare. Chiunque si fa re, si oppone a Cesare. JOH 19:13 Pilato dunque, udite queste parole, menò fuori Gesù, e si assise al tribunale nel luogo detto Lastrico, e in ebraico Gabbatà. JOH 19:14 Era la preparazione della Pasqua, ed era circa l’ora sesta. Ed egli disse ai Giudei: Ecco il vostro Re! JOH 19:15 Allora essi gridarono: Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo! Pilato disse loro: Crocifiggerò io il vostro Re? I capi sacerdoti risposero: Noi non abbiamo altro re che Cesare. JOH 19:16 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. JOH 19:17 Presero dunque Gesù; ed egli, portando la sua croce, venne al luogo del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota, JOH 19:18 dove lo crocifissero, assieme a due altri, uno di qua, l’altro di là, e Gesù nel mezzo. JOH 19:19 E Pilato fece pure un’iscrizione, e la pose sulla croce. E v’era scritto: GESU’ IL NAZARENO, IL RE DE’ GIUDEI. JOH 19:20 Molti dunque dei Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; e l’iscrizione era in ebraico, in latino e in greco. JOH 19:21 Perciò i capi sacerdoti dei Giudei dicevano a Pilato: Non scrivere: Il Re dei Giudei; ma che egli ha detto: Io sono il Re de’ Giudei. JOH 19:22 Pilato rispose: Quel che ho scritto, ho scritto. JOH 19:23 I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tunica. Or la tunica era senza cuciture, tessuta per intero dall’alto in basso. JOH 19:24 Dissero dunque tra loro: Non la stracciamo, ma tiriamo a sorte a chi tocchi; affinché si adempisse la Scrittura che dice: Hanno spartito fra loro le mie vesti, e han tirato la sorte sulla mia tunica. Questo dunque fecero i soldati. JOH 19:25 Or presso la croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria moglie di Cleopa, e Maria Maddalena. JOH 19:26 Gesù dunque, vedendo sua madre e presso a lei il discepolo ch’egli amava, disse a sua madre: Donna, ecco il tuo figlio! JOH 19:27 Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua. JOH 19:28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era già compiuta, affinché la Scrittura fosse adempiuta, disse: Ho sete. JOH 19:29 V’era quivi un vaso pieno d’aceto; i soldati dunque, posta in cima a un ramo d’issopo una spugna piena d’aceto, gliel’accostarono alla bocca. JOH 19:30 E quando Gesù ebbe preso l’aceto, disse: E’ compiuto! E chinato il capo, rese lo spirito. JOH 19:31 Allora i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato (poiché era la Preparazione, e quel giorno del sabato era un gran giorno), chiesero a Pilato che fossero loro fiaccate le gambe, e fossero tolti via. JOH 19:32 I soldati dunque vennero e fiaccarono le gambe al primo, e poi anche all’altro che era crocifisso con lui; JOH 19:33 ma venuti a Gesù, come lo videro già morto, non gli fiaccarono le gambe, JOH 19:34 ma uno de’ soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua. JOH 19:35 E colui che l’ha veduto, ne ha reso testimonianza, e la sua testimonianza è verace; ed egli sa che dice il vero, affinché anche voi crediate. JOH 19:36 Poiché questo è avvenuto affinché si adempisse la Scrittura: Niun osso d’esso sarà fiaccato. JOH 19:37 E anche un’altra Scrittura dice: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. JOH 19:38 Dopo queste cose, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma occulto per timore de’ Giudei, chiese a Pilato di poter togliere il corpo di Gesù; e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e tolse il corpo di Gesù. JOH 19:39 E Nicodemo, che da prima era venuto a Gesù di notte, venne anche egli, portando una mistura di mirra e d’aloe di circa cento libbre. JOH 19:40 Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in pannilini con gli aromi, com’è usanza di seppellire presso i Giudei. JOH 19:41 Or nel luogo dov’egli fu crocifisso c’era un orto; e in quell’orto un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato posto. JOH 19:42 Quivi dunque posero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino. JOH 20:1 Or il primo giorno della settimana, la mattina per tempo, mentr’era ancora buio, Maria Maddalena venne al sepolcro, e vide la pietra tolta dal sepolcro. JOH 20:2 Allora corse e venne da Simon Pietro e dall’altro discepolo che Gesù amava, e disse loro: Han tolto il Signore dal sepolcro, e non sappiamo dove l’abbiano posto. JOH 20:3 Pietro dunque e l’altro discepolo uscirono e si avviarono al sepolcro. JOH 20:4 Correvano ambedue assieme; ma l’altro discepolo corse innanzi più presto di Pietro, e giunse primo al sepolcro; JOH 20:5 e chinatosi, vide i pannilini giacenti, ma non entrò. JOH 20:6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide i pannilini giacenti, JOH 20:7 e il sudario ch’era stato sul capo di Gesù, non giacente coi pannilini, ma rivoltato in un luogo a parte. JOH 20:8 Allora entrò anche l’altro discepolo che era giunto primo al sepolcro, e vide, e credette. JOH 20:9 Perché non aveano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti. JOH 20:10 I discepoli dunque se ne tornarono a casa. JOH 20:11 Ma Maria se ne stava di fuori presso al sepolcro a piangere. E mentre piangeva, si chinò per guardar dentro al sepolcro, JOH 20:12 ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l’altro ai piedi, là dov’era giaciuto il corpo di Gesù. JOH 20:13 Ed essi le dissero: Donna, perché piangi? Ella disse loro: Perché han tolto il mio Signore, e non so dove l’abbiano posto. JOH 20:14 Detto questo, si voltò indietro, e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che era Gesù. JOH 20:15 Gesù le disse: Donna, perché piangi? Chi cerchi? Ella, pensando che fosse l’ortolano, gli disse: Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai posto, e io lo prenderò. JOH 20:16 Gesù le disse: Maria! Ella, rivoltasi, gli disse in ebraico: Rabbunì! che vuol dire: Maestro! JOH 20:17 Gesù le disse: Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, all’Iddio mio e Iddio vostro. JOH 20:18 Maria Maddalena andò ad annunziare ai discepoli che avea veduto il Signore, e ch’egli le avea dette queste cose. JOH 20:19 Or la sera di quello stesso giorno, ch’era il primo della settimana, ed essendo, per timor de’ Giudei, serrate le porte del luogo dove si trovavano i discepoli, Gesù venne e si presentò quivi in mezzo, e disse loro: JOH 20:20 Pace a voi! E detto questo, mostrò loro le mani ed il costato. I discepoli dunque, com’ebbero veduto il Signore, si rallegrarono. JOH 20:21 Allora Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi. JOH 20:22 E detto questo, soffiò su loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo. JOH 20:23 A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi li riterrete, saranno ritenuti. JOH 20:24 Or Toma, detto Didimo, uno de’ dodici, non era con loro quando venne Gesù. JOH 20:25 Gli altri discepoli dunque gli dissero: Abbiam veduto il Signore! Ma egli disse loro: Se io non vedo nelle sue mani il segno de’ chiodi, e se non metto il mio dito nel segno de’ chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò. JOH 20:26 E otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Toma era con loro. Venne Gesù, a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: Pace a voi! JOH 20:27 Poi disse a Toma: Porgi qua il dito, e vedi le mie mani; e porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente. JOH 20:28 Toma gli rispose e disse: Signor mio e Dio mio! JOH 20:29 Gesù gli disse: Perché m’hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non han veduto, e hanno creduto! JOH 20:30 Or Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri miracoli, che non sono scritti in questo libro; JOH 20:31 ma queste cose sono scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figliuol di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome. JOH 21:1 Dopo queste cose, Gesù si fece veder di nuovo ai discepoli presso il mar di Tiberiade; e si fece vedere in questa maniera. JOH 21:2 Simon Pietro, Toma detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figliuoli di Zebedeo e due altri de’ suoi discepoli erano insieme. JOH 21:3 Simon Pietro disse loro: Io vado a pescare. Essi gli dissero: Anche noi veniamo con te. Uscirono, e montarono nella barca; e quella notte non presero nulla. JOH 21:4 Or essendo già mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che fosse Gesù. JOH 21:5 Allora Gesù disse loro: Figliuoli, avete voi del pesce? Essi gli risposero: No. JOH 21:6 Ed egli disse loro: Gettate la rete dal lato destro della barca, e ne troverete. Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero dei pesci. JOH 21:7 Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: E’ il Signore! E Simon Pietro, udito ch’era il Signore, si cinse il camiciotto, perché era nudo, e si gettò nel mare. JOH 21:8 Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), traendo la rete coi pesci. JOH 21:9 Come dunque furono smontati a terra, videro quivi della brace, e del pesce messovi su, e del pane. JOH 21:10 Gesù disse loro: Portate qua de’ pesci che avete presi ora. JOH 21:11 Simon Pietro quindi montò nella barca, e tirò a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò. JOH 21:12 Gesù disse loro: Venite a far colazione. E niuno dei discepoli ardiva domandargli: Chi sei? sapendo che era il Signore. JOH 21:13 Gesù venne, e prese il pane e lo diede loro; e il pesce similmente. JOH 21:14 Quest’era già la terza volta che Gesù si faceva vedere ai suoi discepoli, dopo essere risuscitato da’ morti. JOH 21:15 Or quand’ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: Simon di Giovanni, m’ami tu più di questi? Ei gli rispose: Sì, Signore, tu sai che io t’amo. Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli. JOH 21:16 Gli disse di nuovo una seconda volta: Simon di Giovanni, m’ami tu? Ei gli rispose: Sì, Signore; tu sai che io t’amo. Gesù gli disse: Pastura le mie pecorelle. JOH 21:17 Gli disse per la terza volta: Simon di Giovanni, mi ami tu? Pietro fu attristato ch’ei gli avesse detto per la terza volta: Mi ami tu? E gli rispose: Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che io t’amo. Gesù gli disse: Pasci le mie pecore. JOH 21:18 In verità, in verità ti dico che quand’eri più giovane, ti cingevi da te e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani, e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti. JOH 21:19 Or disse questo per significare con qual morte egli glorificherebbe Iddio. E dopo aver così parlato, gli disse: Seguimi. JOH 21:20 Pietro, voltatosi, vide venirgli dietro il discepolo che Gesù amava; quello stesso, che durante la cena stava inclinato sul seno di Gesù e avea detto: Signore, chi è che ti tradisce? JOH 21:21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: Signore, e di lui che ne sarà? JOH 21:22 Gesù gli rispose: Se voglio che rimanga finch’io venga, che t’importa? Tu, seguimi. JOH 21:23 Ond’è che si sparse tra i fratelli la voce che quel discepolo non morrebbe; Gesù però non gli avea detto che non morrebbe, ma: Se voglio che rimanga finch’io venga, che t’importa? JOH 21:24 Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose, e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è verace. JOH 21:25 Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte, le quali se si scrivessero ad una ad una, credo che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero. ACT 1:1 Nel mio primo libro, o Teofilo, parlai di tutto quel che Gesù prese e a fare e ad insegnare, ACT 1:2 fino al giorno che fu assunto in cielo, dopo aver dato per lo Spirito Santo dei comandamenti agli apostoli che avea scelto. ACT 1:3 Ai quali anche, dopo ch’ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi veder da loro per quaranta giorni, e ragionando delle cose relative al regno di Dio. ACT 1:4 E trovandosi con essi, ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udita da me. ACT 1:5 Poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni. ACT 1:6 Quelli dunque che erano raunati, gli domandarono: Signore, è egli in questo tempo che ristabilirai il regno ad Israele? ACT 1:7 Egli rispose loro: Non sta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riserbato alla sua propria autorità. ACT 1:8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra. ACT 1:9 E dette queste cose, mentr’essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo tolse d’innanzi agli occhi loro. ACT 1:10 E come essi aveano gli occhi fissi in cielo, mentr’egli se ne andava, ecco che due uomini in vesti bianche si presentaron loro e dissero: ACT 1:11 Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete veduto andare in cielo. ACT 1:12 Allora essi tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato dell’Uliveto, il quale è vicino a Gerusalemme, non distandone che un cammin di sabato. ACT 1:13 E come furono entrati, salirono nella sala di sopra ove solevano trattenersi Pietro e Giovanni e Giacomo e Andrea, Filippo e Toma, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d’Alfeo, e Simone lo Zelota, e Giuda di Giacomo. ACT 1:14 Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui. ACT 1:15 E in que’ giorni, Pietro, levatosi in mezzo ai fratelli (il numero delle persone adunate saliva a circa centoventi), disse: ACT 1:16 Fratelli, bisognava che si adempisse la profezia della Scrittura pronunziata dallo Spirito Santo per bocca di Davide intorno a Giuda, che fu la guida di quelli che arrestarono Gesù. ACT 1:17 Poiché egli era annoverato fra noi, e avea ricevuto la sua parte di questo ministerio. ACT 1:18 Costui dunque acquistò un campo col prezzo della sua iniquità; ed essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero. ACT 1:19 E ciò è divenuto così noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel campo è stato chiamato nel loro proprio linguaggio Acheldama, cioè, Campo di sangue. ACT 1:20 Poiché è scritto nel libro dei Salmi: Divenga la sua dimora deserta, e non vi sia chi abiti in essa; e: L’ufficio suo lo prenda un altro. ACT 1:21 Bisogna dunque che fra gli uomini che sono stati in nostra compagnia tutto il tempo che il Signor Gesù è andato e venuto fra noi, ACT 1:22 a cominciare dal battesimo di Giovanni fino al giorno ch’egli, tolto da noi, è stato assunto in cielo, uno sia fatto testimone con noi della risurrezione di lui. ACT 1:23 E ne presentarono due: Giuseppe, detto Barsabba, il quale era soprannominato Giusto, e Mattia. ACT 1:24 E, pregando, dissero: Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto ACT 1:25 per prendere in questo ministerio ed apostolato il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo. ACT 1:26 E li trassero a sorte, e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli. ACT 2:1 E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. ACT 2:2 E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano. ACT 2:3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. ACT 2:4 E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi. ACT 2:5 Or in Gerusalemme si trovavan di soggiorno dei Giudei, uomini religiosi d’ogni nazione di sotto il cielo. ACT 2:6 Ed essendosi fatto quel suono, la moltitudine si radunò e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nel suo proprio linguaggio. ACT 2:7 E tutti stupivano e si maravigliavano, dicendo: Ecco, tutti costoro che parlano non son eglino Galilei? ACT 2:8 E com’è che li udiamo parlare ciascuno nel nostro proprio natìo linguaggio? ACT 2:9 Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, ACT 2:10 della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia Cirenaica, e avventizi Romani, ACT 2:11 tanto Giudei che proseliti, Cretesi ed Arabi, li udiamo parlar delle cose grandi di Dio nelle nostre lingue. ACT 2:12 E tutti stupivano ed eran perplessi dicendosi l’uno all’altro: Che vuol esser questo? ACT 2:13 Ma altri, beffandosi, dicevano: Son pieni di vin dolce. ACT 2:14 Ma Pietro, levatosi in piè con gli undici, alzò la voce e parlò loro in questa maniera: Uomini giudei, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, siavi noto questo, e prestate orecchio alle mie parole. ACT 2:15 Perché costoro non sono ebbri, come voi supponete, poiché non è che la terza ora del giorno: ACT 2:16 ma questo è quel che fu detto per mezzo del profeta Gioele: ACT 2:17 E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. ACT 2:18 E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno. ACT 2:19 E farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra; sangue e fuoco, e vapor di fumo. ACT 2:20 Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno, che è il giorno del Signore. ACT 2:21 Ed avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. ACT 2:22 Uomini israeliti, udite queste parole: Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra voi mediante opere potenti e prodigi e segni che Dio fece per mezzo di lui fra voi, come voi stessi ben sapete, ACT 2:23 quest’uomo, allorché vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, voi, per man d’iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ACT 2:24 ma Dio lo risuscitò, avendo sciolto gli angosciosi legami della morte, perché non era possibile ch’egli fosse da essa ritenuto. ACT 2:25 Poiché Davide dice di lui: Io ho avuto del continuo il Signore davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso. ACT 2:26 Perciò s’è rallegrato il cuor mio, e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne riposerà in isperanza; ACT 2:27 poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione. ACT 2:28 Tu m’hai fatto conoscere le vie della vita; tu mi riempirai di letizia con la tua presenza. ACT 2:29 Uomini fratelli, ben può liberamente dirvisi intorno al patriarca Davide, ch’egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al dì d’oggi fra noi. ACT 2:30 Egli dunque, essendo profeta e sapendo che Dio gli avea con giuramento promesso che sul suo trono avrebbe fatto sedere uno dei suoi discendenti, ACT 2:31 antivedendola, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades, e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione. ACT 2:32 Questo Gesù, Iddio l’ha risuscitato; del che noi tutti siamo testimoni. ACT 2:33 Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio, e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite. ACT 2:34 Poiché Davide non è salito in cielo; anzi egli stesso dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, ACT 2:35 finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello de’ tuoi piedi. ACT 2:36 Sappia dunque sicuramente tutta la casa d’Israele che Iddio ha fatto e Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso. ACT 2:37 Or essi, udite queste cose, furon compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Fratelli, che dobbiam fare? ACT 2:38 E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. ACT 2:39 Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che son lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà. ACT 2:40 E con molte altre parole li scongiurava e li esortava dicendo: Salvatevi da questa perversa generazione. ACT 2:41 Quelli dunque i quali accettarono la sua parola, furon battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone. ACT 2:42 Ed erano perseveranti nell’attendere all’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. ACT 2:43 E ogni anima era presa da timore; e molti prodigi e segni eran fatti dagli apostoli. ACT 2:44 E tutti quelli che credevano erano insieme, ed aveano ogni cosa in comune; ACT 2:45 e vendevano le possessioni ed i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. ACT 2:46 E tutti i giorni, essendo di pari consentimento assidui al tempio, e rompendo il pane nelle case, prendevano il loro cibo assieme con letizia e semplicità di cuore, ACT 2:47 lodando Iddio, e avendo il favore di tutto il popolo. E il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che erano sulla via della salvazione. ACT 3:1 Or Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell’ora nona. ACT 3:2 E si portava un certo uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano alla porta del tempio detta “Bella”, per chieder l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. ACT 3:3 Costui, veduto Pietro e Giovanni che stavan per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina. ACT 3:4 E Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su lui, disse: Guarda noi! ACT 3:5 Ed egli li guardava intentamente, aspettando di ricever qualcosa da loro. ACT 3:6 Ma Pietro disse: Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina! ACT 3:7 E presolo per la man destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante e le caviglie de’ piedi gli si raffermarono. ACT 3:8 E d’un salto si rizzò in piè e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, e saltando, e lodando Iddio. ACT 3:9 E tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Iddio; ACT 3:10 e lo riconoscevano per quello che sedeva a chieder l’elemosina alla porta “Bella” del tempio; e furono ripieni di sbigottimento e di stupore per quel che gli era avvenuto. ACT 3:11 E mentre colui teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, attonito, accorse a loro al portico detto di Salomone. ACT 3:12 E Pietro, veduto ciò, parlò al popolo, dicendo: Uomini israeliti, perché vi maravigliate di questo? O perché fissate gli occhi su noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminar quest’uomo? ACT 3:13 L’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe, l’Iddio de’ nostri padri ha glorificato il suo Servitore Gesù, che voi metteste in man di Pilato e rinnegaste dinanzi a lui, mentre egli avea giudicato di doverlo liberare. ACT 3:14 Ma voi rinnegaste il Santo ed il Giusto, e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; ACT 3:15 e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti; del che noi siamo testimoni. ACT 3:16 E per la fede nel suo nome, il suo nome ha raffermato quest’uomo che vedete e conoscete; ed è la fede che si ha per mezzo di lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione in presenza di voi tutti. ACT 3:17 Ed ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, al pari dei vostri rettori. ACT 3:18 Ma quello che Dio avea preannunziato per bocca di tutti i profeti, cioè, che il suo Cristo soffrirebbe, Egli l’ha adempiuto in questa maniera. ACT 3:19 Ravvedetevi dunque e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati, ACT 3:20 affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio e ch’Egli vi mandi il Cristo che v’è stato destinato, ACT 3:21 cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; tempi dei quali Iddio parlò per bocca dei suoi santi profeti che sono stati fin dal principio. ACT 3:22 Mosè, infatti, disse: Il Signore Iddio vi susciterà di fra i vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. ACT 3:23 E avverrà che ogni anima la quale non avrà ascoltato codesto profeta, sarà del tutto distrutta di fra il popolo. ACT 3:24 E tutti i profeti, da Samuele in poi, quanti hanno parlato, hanno anch’essi annunziato questi giorni. ACT 3:25 Voi siete i figliuoli de’ profeti e del patto che Dio fece coi vostri padri, dicendo ad Abramo: E nella tua progenie tutte le nazioni della terra saranno benedette. ACT 3:26 A voi per i primi Iddio, dopo aver suscitato il suo Servitore, l’ha mandato per benedirvi, convertendo ciascun di voi dalle sue malvagità. ACT 4:1 Or mentr’essi parlavano al popolo, i sacerdoti e il capitano del tempio e i Sadducei sopraggiunsero, ACT 4:2 essendo molto crucciati perché ammaestravano il popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dei morti. ACT 4:3 E misero loro le mani addosso, e li posero in prigione fino al giorno seguente, perché già era sera. ACT 4:4 Ma molti di coloro che aveano udito la Parola credettero; e il numero degli uomini salì a circa cinquemila. ACT 4:5 E il dì seguente, i loro capi, con gli anziani e gli scribi, si radunarono in Gerusalemme, ACT 4:6 con Anna, il sommo sacerdote, e Caiàfa, e Giovanni, e Alessandro e tutti quelli che erano della famiglia dei sommi sacerdoti. ACT 4:7 E fatti comparir quivi in mezzo Pietro e Giovanni, domandarono: Con qual podestà, o in nome di chi avete voi fatto questo? ACT 4:8 Allora Pietro, ripieno dello Spirito Santo, disse loro: Rettori del popolo ed anziani, ACT 4:9 se siamo oggi esaminati circa un beneficio fatto a un uomo infermo, per sapere com’è che quest’uomo è stato guarito, ACT 4:10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtù d’esso quest’uomo comparisce guarito, in presenza vostra. ACT 4:11 Egli è la pietra che è stata da voi edificatori sprezzata, ed è divenuta la pietra angolare. ACT 4:12 E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati. ACT 4:13 Or essi, veduta la franchezza di Pietro e di Giovanni, e avendo capito che erano popolani senza istruzione, si maravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù. ACT 4:14 E vedendo l’uomo, ch’era stato guarito, quivi presente con loro, non potevano dir nulla contro. ACT 4:15 Ma quand’ebbero comandato loro di uscire dal concistoro, conferiron fra loro dicendo: ACT 4:16 Che faremo a questi uomini? Che un evidente miracolo sia stato fatto per loro mezzo, è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non lo possiamo negare. ACT 4:17 Ma affinché ciò non si sparga maggiormente fra il popolo, divietiam loro con minacce che non parlino più ad alcuno in questo nome. ACT 4:18 E avendoli chiamati, ingiunsero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù. ACT 4:19 Ma Pietro e Giovanni, rispondendo, dissero loro: Giudicate voi se è giusto, nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anzi che a Dio. ACT 4:20 Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiam vedute e udite. ACT 4:21 Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando nulla da poterli castigare, per cagion del popolo; perché tutti glorificavano Iddio per quel ch’era stato fatto. ACT 4:22 Poiché l’uomo in cui questo miracolo della guarigione era stato compiuto, avea più di quarant’anni. ACT 4:23 Or essi, essendo stati rimandati vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che i capi sacerdoti e gli anziani aveano loro dette. ACT 4:24 Ed essi, uditele, alzaron di pari consentimento la voce a Dio, e dissero: Signore, tu sei Colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; ACT 4:25 Colui che mediante lo Spirito Santo, per bocca del padre nostro e tuo servitore Davide, ha detto: Perché hanno fremuto le genti, e hanno i popoli divisate cose vane? ACT 4:26 I re della terra si son fatti avanti, e i principi si son raunati assieme contro al Signore, e contro al suo Unto. ACT 4:27 E invero in questa città, contro al tuo santo Servitore Gesù che tu hai unto, si son raunati Erode e Ponzio Pilato, insiem coi Gentili e con tutto il popolo d’Israele, ACT 4:28 per far tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio aveano innanzi determinato che avvenissero. ACT 4:29 E adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servitori di annunziar la tua parola con ogni franchezza, ACT 4:30 stendendo la tua mano per guarire, e perché si faccian segni e prodigi mediante il nome del tuo santo Servitore Gesù. ACT 4:31 E dopo ch’ebbero pregato, il luogo dov’erano raunati tremò; e furon tutti ripieni dello Spirito Santo, e annunziavano la parola di Dio con franchezza. ACT 4:32 E la moltitudine di coloro che aveano creduto, era d’un sol cuore e d’un’anima sola; né v’era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva, ma tutto era comune tra loro. ACT 4:33 E gli apostoli con gran potenza rendevan testimonianza della risurrezione del Signor Gesù; e gran grazia era sopra tutti loro. ACT 4:34 Poiché non v’era alcun bisognoso fra loro; perché tutti coloro che possedevan poderi o case li vendevano, portavano il prezzo delle cose vendute, ACT 4:35 e lo mettevano ai piedi degli apostoli; poi, era distribuito a ciascuno, secondo il bisogno. ACT 4:36 Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (il che, interpretato, vuol dire: Figliuol di consolazione), levita, cipriota di nascita, ACT 4:37 avendo un campo, lo vendé, e portò i danari e li mise ai piedi degli apostoli. ACT 5:1 Ma un certo uomo, chiamato Anania, con Saffira sua moglie, vendé un possesso, ACT 5:2 e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie; e portatane una parte, la pose ai piedi degli apostoli. ACT 5:3 Ma Pietro disse: Anania, perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prezzo del podere? ACT 5:4 Se questo restava invenduto, non restava tuo? E una volta venduto, non ne era il prezzo in tuo potere? Perché ti sei messa in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio. ACT 5:5 E Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E gran paura prese tutti coloro che udiron queste cose. ACT 5:6 E i giovani, levatisi, avvolsero il corpo, e portatolo fuori, lo seppellirono. ACT 5:7 Or avvenne, circa tre ore dopo, che la moglie di lui, non sapendo ciò che era avvenuto, entrò. ACT 5:8 E Pietro, rivolgendosi a lei: Dimmi, le disse, avete voi venduto il podere per tanto? Ed ella rispose: Sì, per tanto. ACT 5:9 Ma Pietro a lei: Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di quelli che hanno seppellito il tuo marito sono all’uscio e ti porteranno via. ACT 5:10 Ed ella in quell’istante cadde ai suoi piedi, e spirò. E i giovani, entrati, la trovarono morta; e portatala via, la seppellirono presso al suo marito. ACT 5:11 E gran paura ne venne alla chiesa intera e a tutti coloro che udivano queste cose. ACT 5:12 E molti segni e prodigi eran fatti fra il popolo per le mani degli apostoli; e tutti di pari consentimento si ritrovavano sotto il portico di Salomone. ACT 5:13 Ma, degli altri, nessuno ardiva unirsi a loro; il popolo però li magnificava. ACT 5:14 E di più in più si aggiungevano al Signore dei credenti, uomini e donne, in gran numero; ACT 5:15 tanto che portavano perfino gli infermi per le piazze, e li mettevano su lettucci e giacigli, affinché, quando Pietro passava, l’ombra sua almeno ne adombrasse qualcuno. ACT 5:16 E anche la moltitudine accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando dei malati e dei tormentati da spiriti immondi; e tutti quanti eran sanati. ACT 5:17 Or il sommo sacerdote e tutti quelli che eran con lui, cioè la setta de’ Sadducei, si levarono, pieni di invidia, ACT 5:18 e misero le mani sopra gli apostoli, e li gettarono nella prigione pubblica. ACT 5:19 Ma un angelo del Signore, nella notte, aprì le porte della prigione; e condottili fuori, disse: ACT 5:20 Andate, presentatevi nel tempio e quivi annunziate al popolo tutte le parole di questa Vita. ACT 5:21 Ed essi, avendo ciò udito, entrarono sullo schiarir del giorno nel tempio, e insegnavano. Or il sommo sacerdote e coloro che eran con lui vennero, e convocarono il Sinedrio e tutti gli anziani de’ figliuoli d’Israele, e mandarono alla prigione per far menare dinanzi a loro gli apostoli. ACT 5:22 Ma le guardie che vi andarono, non li trovarono nella prigione; e tornate, fecero il loro rapporto, ACT 5:23 dicendo: La prigione l’abbiam trovata serrata con ogni diligenza, e le guardie in piè davanti alle porte; ma, avendo aperto, non abbiam trovato alcuno dentro. ACT 5:24 Quando il capitano del tempio e i capi sacerdoti udiron queste cose, erano perplessi sul conto loro, non sapendo che cosa ciò potesse essere. ACT 5:25 Ma sopraggiunse uno che disse loro: Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione sono nel tempio, e stanno quivi ammaestrando il popolo. ACT 5:26 Allora il capitano del tempio, con le guardie, andò e li menò via, non però con violenza, perché temevano d’esser lapidati dal popolo. ACT 5:27 E avendoli menati, li presentarono al Sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò, ACT 5:28 dicendo: Noi vi abbiamo del tutto vietato di insegnare in cotesto nome; ed ecco, avete riempita Gerusalemme della vostra dottrina, e volete trarci addosso il sangue di cotesto uomo. ACT 5:29 Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. ACT 5:30 L’Iddio de’ nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno. ACT 5:31 Esso ha Iddio esaltato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e remission dei peccati. ACT 5:32 E noi siam testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono. ACT 5:33 Ma essi, udendo queste cose, fremevano d’ira, e facevan proposito d’ucciderli. ACT 5:34 Ma un certo Fariseo, chiamato per nome Gamaliele, dottor della legge, onorato da tutto il popolo, levatosi in piè nel Sinedrio, comandò che gli apostoli fossero per un po’ messi fuori. ACT 5:35 Poi disse loro: Uomini Israeliti, badate bene, circa questi uomini, a quel che state per fare. ACT 5:36 Poiché, prima d’ora, sorse Teuda, dicendosi esser qualche gran cosa; e presso a lui si raccolsero intorno a quattrocento uomini; ed egli fu ucciso e tutti quelli che gli aveano prestata fede, furono sbandati e ridotti a nulla. ACT 5:37 Dopo costui, sorse Giuda il Galileo, a’ dì del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch’egli perì, e tutti coloro che gli aveano prestata fede, furon dispersi. ACT 5:38 E adesso io vi dico: Non vi occupate di questi uomini, e lasciateli stare; perché, se questo disegno o quest’opera e dagli uomini, sarà distrutta; ACT 5:39 ma se è da Dio, voi non li potrete distruggere, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio. ACT 5:40 Ed essi furon del suo parere; e chiamati gli apostoli, li batterono, e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù, e li lasciaron andare. ACT 5:41 Ed essi se ne andarono dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi d’essere stati reputati degni di esser vituperati per il nome di Gesù. ACT 5:42 E ogni giorno, nel tempio e per le case, non ristavano d’insegnare e di annunziare la buona novella che Gesù è il Cristo. ACT 6:1 Or in que’ giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell’assistenza quotidiana. ACT 6:2 E i dodici, raunata la moltitudine dei discepoli, dissero: Non è convenevole che noi lasciamo la parola di Dio per servire alle mense. ACT 6:3 Perciò, fratelli, cercate di trovar fra voi sette uomini, de’ quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, e che noi incaricheremo di quest’opera. ACT 6:4 Ma quant’è a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministerio della Parola. ACT 6:5 E questo ragionamento piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia; ACT 6:6 e li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. ACT 6:7 E la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche una gran quantità di sacerdoti ubbidiva alla fede. ACT 6:8 Or Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva gran prodigi e segni fra il popolo. ACT 6:9 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, e de’ Cirenei, e degli Alessandrini, e di quei di Cilicia e d’Asia, si levarono a disputare con Stefano; ACT 6:10 e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. ACT 6:11 Allora subornarono degli uomini che dissero: Noi l’abbiamo udito dir parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio. ACT 6:12 E commossero il popolo e gli anziani e gli scribi; e venutigli addosso, lo afferrarono e lo menarono al Sinedrio; ACT 6:13 e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: Quest’uomo non cessa di proferir parole contro il luogo santo e contro la legge. ACT 6:14 Infatti gli abbiamo udito dire che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e muterà gli usi che Mosè ci ha tramandati. ACT 6:15 E tutti coloro che sedevano nel Sinedrio, avendo fissati in lui gli occhi, videro la sua faccia simile alla faccia d’un angelo. ACT 7:1 E il sommo sacerdote disse: Stanno queste cose proprio così? ACT 7:2 Ed egli disse: Fratelli e padri, ascoltate. L’Iddio della gloria apparve ad Abramo, nostro padre, mentr’egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran, ACT 7:3 e gli disse: Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e vieni nel paese che io ti mostrerò. ACT 7:4 Allora egli uscì dal paese de’ Caldei, e abitò in Carran; e di là, dopo che suo padre fu morto, Iddio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate. ACT 7:5 E non gli diede alcuna eredità in esso, neppure un palmo di terra, ma gli promise di darne la possessione a lui e alla sua progenie dopo di lui, quand’egli non aveva ancora alcun figliuolo. ACT 7:6 E Dio parlò così: La sua progenie soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in servitù e maltrattata per quattrocent’anni. ACT 7:7 Ma io giudicherò la nazione alla quale avranno servito, disse Iddio; e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo. ACT 7:8 E gli dette il patto della circoncisione; e così Abramo generò Isacco, e lo circoncise l’ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi. ACT 7:9 E i patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo venderono perché fosse menato in Egitto; ma Dio era con lui, ACT 7:10 e lo liberò da tutte le sue distrette, e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d’Egitto, che lo costituì governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa. ACT 7:11 Or sopravvenne una carestia e una gran distretta in tutto l’Egitto e in Canaan; e i nostri padri non trovavano viveri. ACT 7:12 Ma avendo Giacobbe udito che in Egitto v’era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri. ACT 7:13 E la seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e Faraone conobbe di che stirpe fosse Giuseppe. ACT 7:14 E Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre, e tutto il suo parentado, che era di settantacinque anime. ACT 7:15 E Giacobbe scese in Egitto, e morirono egli e i padri nostri, ACT 7:16 i quali furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo avea comprato a prezzo di danaro dai figliuoli di Emmor in Sichem. ACT 7:17 Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatta ad Abramo, il popolo crebbe e moltiplicò in Egitto, ACT 7:18 finché sorse sull’Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe. ACT 7:19 Costui, procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri, li costrinse ad esporre i loro piccoli fanciulli perché non vivessero. ACT 7:20 In quel tempo nacque Mosè, ed era divinamente bello; e fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre; ACT 7:21 e quando fu esposto, la figliuola di Faraone lo raccolse e se lo allevò come figliuolo. ACT 7:22 E Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente nelle sue parole ed opere. ACT 7:23 Ma quando fu pervenuto all’età di quarant’anni, gli venne in animo d’andare a visitare i suoi fratelli, i figliuoli d’Israele. ACT 7:24 E vedutone uno a cui era fatto torto, lo difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egizio. ACT 7:25 Or egli pensava che i suoi fratelli intenderebbero che Dio li voleva salvare per mano di lui; ma essi non l’intesero. ACT 7:26 E il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre contendevano, e cercava di riconciliarli, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri? ACT 7:27 Ma colui che facea torto al suo prossimo lo respinse dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice su noi? ACT 7:28 Vuoi tu uccider me come ieri uccidesti l’Egizio? ACT 7:29 A questa parola Mosè fuggì, e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figliuoli. ACT 7:30 E in capo a quarant’anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma d’un pruno ardente. ACT 7:31 E Mosè, veduto ciò, si maravigliò della visione; e come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore: ACT 7:32 Io son l’Iddio de’ tuoi padri, l’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. E Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare. ACT 7:33 E il Signore gli disse: Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è terra santa. ACT 7:34 Certo, io ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e son disceso per liberarli; or dunque vieni; io ti manderò in Egitto. ACT 7:35 Quel Mosè che aveano rinnegato dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice? Iddio lo mandò loro come capo e come liberatore con l’aiuto dell’angelo che gli era apparito nel pruno. ACT 7:36 Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quaranta anni. ACT 7:37 Questi è il Mosè che disse ai figliuoli d’Israele: Il Signore Iddio vostro vi susciterà un Profeta d’infra i vostri fratelli, come me. ACT 7:38 Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul monte Sinai, e co’ padri nostri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele. ACT 7:39 A lui i nostri padri non vollero essere ubbidienti, ma lo ripudiarono, e rivolsero i loro cuori all’Egitto, ACT 7:40 dicendo ad Aronne: Facci degl’iddii che vadano davanti a noi; perché quant’è a questo Mosè che ci ha condotti fuori del paese d’Egitto, noi non sappiamo quel che ne sia avvenuto. ACT 7:41 E in quei giorni fecero un vitello, e offersero un sacrificio all’idolo, e si rallegrarono delle opere delle loro mani. ACT 7:42 Ma Dio si rivolse da loro e li abbandonò al culto dell’esercito del cielo, com’è scritto nel libro dei profeti: Casa d’Israele, mi offriste voi vittime e sacrifici durante quarant’anni nel deserto? ACT 7:43 Anzi, voi portaste la tenda di Moloc e la stella del dio Romfàn, immagini che voi faceste per adorarle. Perciò io vi trasporterò al di là di Babilonia. ACT 7:44 Il tabernacolo della testimonianza fu coi nostri padri nel deserto, come avea comandato Colui che avea detto a Mosè che lo facesse secondo il modello che avea veduto. ACT 7:45 E i nostri padri, guidati da Giosuè, ricevutolo, lo introdussero nel paese posseduto dalle genti che Dio scacciò d’innanzi ai nostri padri. Quivi rimase fino ai giorni di Davide, ACT 7:46 il quale trovò grazia nel cospetto di Dio, e chiese di preparare una dimora all’Iddio di Giacobbe. ACT 7:47 Ma Salomone fu quello che gli edificò una casa. ACT 7:48 L’Altissimo però non abita in templi fatti da man d’uomo, come dice il profeta: ACT 7:49 Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello de’ miei piedi. Qual casa mi edificherete voi? dice il Signore; o qual sarà il luogo del mio riposo? ACT 7:50 Non ha la mia mano fatte tutte queste cose? ACT 7:51 Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d’orecchi, voi contrastate sempre allo Spirito Santo; come fecero i padri vostri, così fate anche voi. ACT 7:52 Qual dei profeti non perseguitarono i padri vostri? E uccisero quelli che preannunziavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete stati i traditori e gli uccisori; ACT 7:53 voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli, e non l’avete osservata. ACT 7:54 Essi, udendo queste cose, fremevan di rabbia ne’ loro cuori e digrignavano i denti contro di lui. ACT 7:55 Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio, ACT 7:56 e disse: Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figliuol dell’uomo in piè alla destra di Dio. ACT 7:57 Ma essi, gettando di gran gridi, si turarono gli orecchi, e tutti insieme si avventarono sopra lui; ACT 7:58 e cacciatolo fuor della città, si diedero a lapidarlo; e i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. ACT 7:59 E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: Signor Gesù, ricevi il mio spirito. ACT 7:60 Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò. ACT 8:1 E Saulo era consenziente all’uccisione di lui. E vi fu in quel tempo una gran persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme. Tutti furon dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria, salvo gli apostoli. ACT 8:2 E degli uomini timorati seppellirono Stefano e fecero gran cordoglio di lui. ACT 8:3 Ma Saulo devastava la chiesa, entrando di casa in casa; e trattine uomini e donne, li metteva in prigione. ACT 8:4 Coloro dunque che erano stati dispersi se ne andarono di luogo in luogo, annunziando la Parola. ACT 8:5 E Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. ACT 8:6 E le folle di pari consentimento prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, udendo e vedendo i miracoli ch’egli faceva. ACT 8:7 Poiché gli spiriti immondi uscivano da molti che li avevano, gridando con gran voce; e molti paralitici e molti zoppi erano guariti. ACT 8:8 E vi fu grande allegrezza in quella città. ACT 8:9 Or v’era un certo uomo, chiamato Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e facea stupire la gente di Samaria, dandosi per un qualcosa di grande. ACT 8:10 Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto, dicendo: Costui è “la potenza di Dio”, che si chiama “la Grande”. ACT 8:11 E gli davano ascolto, perché già da lungo tempo li avea fatti stupire con le sue arti magiche. ACT 8:12 Ma quand’ebbero creduto a Filippo che annunziava loro la buona novella relativa al regno di Dio e al nome di Gesù Cristo, furon battezzati, uomini e donne. ACT 8:13 E Simone credette anch’egli; ed essendo stato battezzato, stava sempre con Filippo; e vedendo i miracoli e le gran potenti opere ch’eran fatti, stupiva. ACT 8:14 Or gli apostoli ch’erano a Gerusalemme, avendo inteso che la Samaria avea ricevuto la parola di Dio, vi mandarono Pietro e Giovanni. ACT 8:15 I quali, essendo discesi là, pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; ACT 8:16 poiché non era ancora disceso sopra alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signor Gesù. ACT 8:17 Allora imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo. ACT 8:18 Or Simone, vedendo che per l’imposizione delle mani degli apostoli era dato lo Spirito Santo, offerse loro del danaro, ACT 8:19 dicendo: Date anche a me questa podestà, che colui al quale io imponga le mani riceva lo Spirito Santo. ACT 8:20 Ma Pietro gli disse: Vada il tuo danaro teco in perdizione, poiché hai stimato che il dono di Dio si acquisti con danaro. ACT 8:21 Tu, in questo, non hai parte né sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto dinanzi a Dio. ACT 8:22 Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti sia perdonato il pensiero del tuo cuore. ACT 8:23 Poiché io ti veggo in fiele amaro e in legami di iniquità. ACT 8:24 E Simone, rispondendo, disse: Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi venga addosso. ACT 8:25 Essi dunque, dopo aver reso testimonianza alla parola del Signore, ed averla annunziata, se ne tornarono a Gerusalemme, evangelizzando molti villaggi dei Samaritani. ACT 8:26 Or un angelo del Signore parlò a Filippo, dicendo: Lèvati, e vattene dalla parte di mezzodì, sulla via che scende da Gerusalemme a Gaza. Ella e una via deserta. ACT 8:27 Ed egli, levatosi, andò. Ed ecco un Etiopo, un eunuco, ministro di Candace, regina degli Etiopi, il quale era sovrintendente di tutti i tesori di lei, era venuto a Gerusalemme per adorare ACT 8:28 e stava tornandosene, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. ACT 8:29 E lo Spirito disse a Filippo: Accostati, e raggiungi codesto carro. ACT 8:30 Filippo accorse, l’udì che leggeva il profeta Isaia, e disse: Intendi tu le cose che leggi? ACT 8:31 Ed egli rispose: E come potrei intenderle, se alcuno non mi guida? E pregò Filippo che montasse e sedesse con lui. ACT 8:32 Or il passo della Scrittura ch’egli leggeva era questo: Egli è stato menato all’uccisione come una pecora; e come un agnello che è muto dinanzi a colui che lo tosa, così egli non ha aperta la bocca. ACT 8:33 Nel suo abbassamento fu tolta via la sua condanna; chi descriverà la sua generazione? Poiché la sua vita e stata tolta dalla terra. ACT 8:34 E l’eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di sé stesso, oppure d’un altro? ACT 8:35 E Filippo prese a parlare, e cominciando da questo passo della Scrittura gli annunziò Gesù. ACT 8:36 E cammin facendo, giunsero a una cert’acqua. E l’eunuco disse: Ecco dell’acqua; che impedisce che io sia battezzato? ACT 8:37 Filippo disse: Se tu credi con tutto il cuore, è possibile. L’eunuco rispose: Io credo che Gesù Cristo è il Figliuol di Dio. ACT 8:38 E comandò che il carro si fermasse; e discesero ambedue nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò. ACT 8:39 E quando furon saliti fuori dell’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e l’eunuco, continuando il suo cammino tutto allegro, non lo vide più. ACT 8:40 Poi Filippo si ritrovò in Azot; e, passando, evangelizzò tutte le città, finché venne a Cesarea. ACT 9:1 Or Saulo, tuttora spirante minaccia e strage contro i discepoli del Signore, venne al sommo sacerdote, ACT 9:2 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco, affinché, se ne trovasse di quelli che seguivano la nuova via, uomini e donne, li potesse menar legati a Gerusalemme. ACT 9:3 E mentre era in cammino, avvenne che, avvicinandosi a Damasco, di subito una luce dal cielo gli sfolgorò d’intorno. ACT 9:4 Ed essendo caduto in terra, udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ACT 9:5 Ed egli disse: Chi sei, Signore? E il Signore: Io son Gesù che tu perseguiti. Ti è duro ricalcitrar contro gli stimoli. ACT 9:6 Ed egli, tutto tremante e spaventato, disse: Signore, che vuoi tu ch’io faccia? Ed il Signore gli disse: lèvati, entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare. ACT 9:7 Or gli uomini che faceano il viaggio con lui ristettero attoniti, udendo ben la voce, ma non vedendo alcuno. ACT 9:8 E Saulo si levò da terra; ma quando aprì gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, menandolo per la mano, lo condussero a Damasco. ACT 9:9 E rimase tre giorni senza vedere, e non mangiò né bevve. ACT 9:10 Or in Damasco v’era un certo discepolo, chiamato Anania; e il Signore gli disse in visione: Anania! Ed egli rispose: Eccomi, Signore. ACT 9:11 E il Signore a lui: Lèvati, vattene nella strada detta Diritta, e cerca, in casa di Giuda, un uomo chiamato Saulo, da Tarso; poiché ecco, egli è in preghiera, ACT 9:12 e ha veduto un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista. ACT 9:13 Ma Anania rispose: Signore, io ho udito dir da molti di quest’uomo, quanti mali abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. ACT 9:14 E qui ha podestà dai capi sacerdoti d’incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome. ACT 9:15 Ma il Signore gli disse: Va’, perché egli è uno strumento che ho eletto per portare il mio nome davanti ai Gentili, ed ai re, ed ai figliuoli d’Israele; ACT 9:16 poiché io gli mostrerò quante cose debba patire per il mio nome. ACT 9:17 E Anania se ne andò, ed entrò in quella casa; e avendogli imposte le mani, disse: Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale tu venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno dello Spirito Santo. ACT 9:18 E in quell’istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e ricuperò la vista; poi, levatosi, fu battezzato. ACT 9:19 E avendo preso cibo, riacquistò le forze. E Saulo rimase alcuni giorni coi discepoli che erano a Damasco. ACT 9:20 E subito si mise a predicar nelle sinagoghe che Gesù è il Figliuol di Dio. ACT 9:21 E tutti coloro che l’udivano, stupivano e dicevano: Non è costui quel che in Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed è venuto qui allo scopo di menarli incatenati ai capi sacerdoti? ACT 9:22 Ma Saulo vie più si fortificava e confondeva i Giudei che abitavano in Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. ACT 9:23 E passati molti giorni, i Giudei si misero d’accordo per ucciderlo; ACT 9:24 ma il loro complotto venne a notizia di Saulo. Essi facevan perfino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo; ACT 9:25 ma i discepoli, presolo di notte, lo calarono a basso giù dal muro in una cesta. ACT 9:26 E quando fu giunto a Gerusalemme, tentava d’unirsi ai discepoli; ma tutti lo temevano, non credendo ch’egli fosse un discepolo. ACT 9:27 Ma Barnaba, presolo con sé, lo menò agli apostoli, e raccontò loro come per cammino avea veduto il Signore e il Signore gli avea parlato, e come in Damasco avea predicato con franchezza nel nome di Gesù. ACT 9:28 Da allora, Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore; ACT 9:29 discorreva pure e discuteva con gli Ellenisti; ma questi cercavano d’ucciderlo. ACT 9:30 E i fratelli, avendolo saputo, lo condussero a Cesarea, e di là lo mandarono a Tarso. ACT 9:31 Così la Chiesa, per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria avea pace, essendo edificata; e camminando nel timor del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, moltiplicava. ACT 9:32 Or avvenne che Pietro, andando qua e là da tutti, venne anche ai santi che abitavano in Lidda. ACT 9:33 E quivi trovò un uomo, chiamato Enea, che già da otto anni giaceva in un lettuccio, essendo paralitico. ACT 9:34 E Pietro gli disse: Enea, Gesù Cristo ti sana; lèvati e rifatti il letto. Ed egli subito si levò. ACT 9:35 E tutti gli abitanti di Lidda e del pian di Saron lo videro e si convertirono al Signore. ACT 9:36 Or in Ioppe v’era una certa discepola, chiamata Tabita, il che, interpretato, vuol dire Gazzella. Costei abbondava in buone opere e faceva molte elemosine. ACT 9:37 E avvenne in que’ giorni ch’ella infermò e morì. E dopo averla lavata, la posero in una sala di sopra. ACT 9:38 E perché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, gli mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio venisse fino a loro. ACT 9:39 Pietro allora, levatosi, se ne venne con loro. E come fu giunto, lo menarono nella sala di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, e mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentr’era con loro. ACT 9:40 Ma Pietro, messi tutti fuori, si pose in ginocchio, e pregò; e voltatosi verso il corpo, disse: Tabita lèvati. Ed ella aprì gli occhi; e veduto Pietro, si mise a sedere. ACT 9:41 Ed egli le diè la mano, e la sollevò; e chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. ACT 9:42 E ciò fu saputo per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore. ACT 9:43 E Pietro dimorò molti giorni in Ioppe, da un certo Simone coiaio. ACT 10:1 Or v’era in Cesarea un uomo, chiamato Cornelio, centurione della coorte detta l’ “Italica”, ACT 10:2 il quale era pio e temente Iddio con tutta la sua casa, e faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo. ACT 10:3 Egli vide chiaramente in visione, verso l’ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: Cornelio! ACT 10:4 Ed egli, guardandolo fisso, e preso da spavento, rispose: Che v’è, Signore? E l’angelo gli disse: Le tue preghiere e le tue elemosine son salite come una ricordanza davanti a Dio. ACT 10:5 Ed ora, manda degli uomini a Ioppe, e fa’ chiamare un certo Simone, che è soprannominato Pietro. ACT 10:6 Egli alberga da un certo Simone coiaio, che ha la casa presso al mare. ACT 10:7 E come l’angelo che gli parlava se ne fu partito, Cornelio chiamò due dei suoi domestici, e un soldato pio di quelli che si tenean del continuo presso di lui; ACT 10:8 e raccontata loro ogni cosa, li mandò a Ioppe. ACT 10:9 Or il giorno seguente, mentre quelli erano in viaggio e si avvicinavano alla città, Pietro salì sul terrazzo della casa, verso l’ora sesta, per pregare. ACT 10:10 E avvenne ch’ebbe fame e desiderava prender cibo; e come gliene preparavano, fu rapito in estasi; ACT 10:11 e vide il cielo aperto, e scenderne una certa cosa, simile a un gran lenzuolo che, tenuto per i quattro capi, veniva calato in terra. ACT 10:12 In esso erano dei quadrupedi, dei rettili della terra e degli uccelli del cielo, di ogni specie. ACT 10:13 E una voce gli disse: Lèvati, Pietro; ammazza e mangia. ACT 10:14 Ma Pietro rispose: In niun modo, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla d’immondo né di contaminato. ACT 10:15 E una voce gli disse di nuovo la seconda volta: Le cose che Dio ha purificate, non le far tu immonde. ACT 10:16 E questo avvenne per tre volte; e subito il lenzuolo fu ritirato in cielo. ACT 10:17 E come Pietro stava perplesso in se stesso sul significato della visione avuta, ecco gli uomini mandati da Cornelio, i quali, avendo domandato della casa di Simone, si fermarono alla porta. ACT 10:18 E avendo chiamato, domandarono se Simone, soprannominato Pietro, albergasse lì. ACT 10:19 E come Pietro stava pensando alla visione, lo Spirito gli disse: Ecco tre uomini che ti cercano. ACT 10:20 Lèvati dunque, scendi, e va’ con loro, senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati. ACT 10:21 E Pietro, sceso verso quegli uomini, disse loro: Ecco, io son quello che cercate; qual è la cagione per la quale siete qui? ACT 10:22 Ed essi risposero: Cornelio centurione, uomo giusto e temente Iddio, e del quale rende buona testimonianza tutta la nazion de’ Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo, di farti chiamare in casa sua e d’ascoltar quel che avrai da dirgli. ACT 10:23 Allora, fattili entrare, li albergò. Ed il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe l’accompagnarono. ACT 10:24 E il giorno di poi entrarono in Cesarea. Or Cornelio li stava aspettando e avea chiamato i suoi parenti e i suoi intimi amici. ACT 10:25 E come Pietro entrava, Cornelio, fattoglisi incontro, gli si gittò ai piedi, e l’adorò. ACT 10:26 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: Lèvati, anch’io sono uomo! ACT 10:27 E discorrendo con lui, entrò e trovò molti radunati quivi. ACT 10:28 E disse loro: Voi sapete come non sia lecito ad un Giudeo di aver relazioni con uno straniero o d’entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che non debbo chiamare alcun uomo immondo o contaminato. ACT 10:29 E’ per questo che, essendo stato chiamato, venni senza far obiezioni. Io vi domando dunque: Per qual cagione m’avete mandato a chiamare? ACT 10:30 E Cornelio disse: Sono appunto adesso quattro giorni che io stavo pregando, all’ora nona, in casa mia, quand’ecco un uomo mi presentò davanti, in veste risplendente, ACT 10:31 e disse: Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita, e le tue elemosine sono state ricordate nel cospetto di Dio. ACT 10:32 Manda dunque a Ioppe a far chiamare Simone, soprannominato Pietro; egli alberga in casa di Simone coiaio, presso al mare. ACT 10:33 Perciò, in quell’istante io mandai da te, e tu hai fatto bene a venire; ora dunque siamo tutti qui presenti davanti a Dio, per udir tutte le cose che ti sono state comandate dal Signore. ACT 10:34 Allora Pietro, prendendo a parlare, disse: In verità io comprendo che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone; ACT 10:35 ma che in qualunque nazione, chi lo teme ed opera giustamente gli e accettevole. ACT 10:36 E questa è la parola ch’Egli ha diretta ai figliuoli d’Israele, annunziando pace per mezzo di Gesù Cristo. Esso è il Signore di tutti. ACT 10:37 Voi sapete quello che è avvenuto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; ACT 10:38 vale a dire, la storia di Gesù di Nazaret; come Iddio l’ha unto di Spirito Santo e di potenza; e come egli è andato attorno facendo del bene, e guarendo tutti coloro che erano sotto il dominio del diavolo, perché Iddio era con lui. ACT 10:39 E noi siam testimoni di tutte le cose ch’egli ha fatte nel paese de’ Giudei e in Gerusalemme; ed essi l’hanno ucciso, appendendolo ad un legno. ACT 10:40 Esso ha Iddio risuscitato il terzo giorno, e ha fatto sì ch’egli si manifestasse ACT 10:41 non a tutto il popolo, ma ai testimoni ch’erano prima stati scelti da Dio; cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. ACT 10:42 Ed egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare ch’egli è quello che da Dio è stato costituito Giudice dei vivi e dei morti. ACT 10:43 Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la remission de’ peccati mediante suo nome. ACT 10:44 Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola. ACT 10:45 E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; ACT 10:46 poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio. ACT 10:47 Allora Pietro prese a dire: Può alcuno vietar l’acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi? ACT 10:48 E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro. ACT 11:1 Or gli apostoli e i fratelli che erano per la Giudea, intesero che i Gentili aveano anch’essi ricevuto la parola di Dio. ACT 11:2 E quando Pietro fu salito a Gerusalemme, quelli della circoncisione questionavano con lui, dicendo: ACT 11:3 Tu sei entrato da uomini incirconcisi, e hai mangiato con loro. ACT 11:4 Ma Pietro prese a raccontar loro le cose per ordine fin dal principio, dicendo: ACT 11:5 Io ero nella città di Ioppe in preghiera, ed in un’estasi, ebbi una visione; una certa cosa simile a un gran lenzuolo tenuto per i quattro capi, scendeva giù dal cielo, e veniva fino a me; ACT 11:6 ed io, fissatolo, lo considerai bene, e vidi i quadrupedi della terra, le fiere, i rettili, e gli uccelli del cielo. ACT 11:7 E udii anche una voce che mi diceva: Pietro, lèvati, ammazza e mangia. ACT 11:8 Ma io dissi: In niun modo, Signore; poiché nulla d’immondo o di contaminato mi è mai entrato in bocca. ACT 11:9 Ma una voce mi rispose per la seconda volta dal cielo: Le cose che Dio ha purificate, non le far tu immonde. ACT 11:10 E ciò avvenne per tre volte; poi ogni cosa fu ritirata in cielo. ACT 11:11 Ed ecco che in quell’istante tre uomini, mandatimi da Cesarea, si presentarono alla casa dov’eravamo. ACT 11:12 E lo Spirito mi disse che andassi con loro, senza farmene scrupolo. Or anche questi sei fratelli vennero meco, ed entrammo in casa di quell’uomo. ACT 11:13 Ed egli ci raccontò come avea veduto l’angelo che si era presentato in casa sua e gli avea detto: Manda a Ioppe, e fa chiamare Simone, soprannominato Pietro; ACT 11:14 il quale ti parlerà di cose, per le quali sarai salvato tu e tutta la casa tua. ACT 11:15 E come avevo cominciato a parlare, lo Spirito Santo scese su loro, com’era sceso su noi da principio. ACT 11:16 Mi ricordai allora della parola del Signore, che diceva: “Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo”. ACT 11:17 Se dunque Iddio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato anche a noi che abbiam creduto nel Signor Gesù Cristo, chi ero io da potermi opporre a Dio? ACT 11:18 Essi allora, udite queste cose, si acquetarono e glorificarono Iddio, dicendo: Iddio dunque ha dato il ravvedimento anche ai Gentili affinché abbiano vita. ACT 11:19 Quelli dunque ch’erano stati dispersi dalla persecuzione avvenuta a motivo di Stefano, passarono fino in Fenicia, in Cipro e in Antiochia, non annunziando la Parola ad alcuno se non ai Giudei soltanto. ACT 11:20 Ma alcuni di loro, che erano Ciprioti e Cirenei, venuti in Antiochia, si misero a parlare anche ai Greci, annunziando il Signor Gesù. ACT 11:21 E la mano del Signore era con loro; e gran numero di gente, avendo creduto, si convertì al Signore. ACT 11:22 E la notizia del fatto venne agli orecchi della chiesa ch’era in Gerusalemme; onde mandarono Barnaba fino ad Antiochia. ACT 11:23 Ed esso, giunto là e veduta la grazia di Dio, si rallegrò, e li esortò tutti ad attenersi al Signore con fermo proponimento di cuore, ACT 11:24 poiché egli era un uomo dabbene, e pieno di Spirito Santo e di fede. E gran moltitudine fu aggiunta al Signore. ACT 11:25 Poi Barnaba se ne andò a Tarso, a cercar Saulo; e avendolo trovato, lo menò ad Antiochia. ACT 11:26 E avvenne che per lo spazio d’un anno intero parteciparono alle raunanze della chiesa, ed ammaestrarono un gran popolo; e fu in Antiochia che per la prima volta i discepoli furon chiamati Cristiani. ACT 11:27 Or in que’ giorni, scesero de’ profeti da Gerusalemme ad Antiochia. ACT 11:28 E un di loro, chiamato per nome Agabo, levatosi, predisse per lo Spirito che ci sarebbe stata una gran carestia per tutta la terra; ed essa ci fu sotto Claudio. ACT 11:29 E i discepoli determinarono di mandare, ciascuno secondo le sue facoltà, una sovvenzione ai fratelli che abitavano in Giudea, ACT 11:30 il che difatti fecero, mandandola agli anziani, per mano di Barnaba e di Saulo. ACT 12:1 Or intorno a quel tempo, il re Erode mise mano a maltrattare alcuni della chiesa; ACT 12:2 e fece morir per la spada Giacomo, fratello di Giovanni. ACT 12:3 E vedendo che ciò era grato ai Giudei, continuo e fece arrestare anche Pietro. Or erano i giorni degli azzimi. ACT 12:4 E presolo, lo mise in prigione, dandolo in guardia a quattro mute di soldati di quattro l’una; perché, dopo la Pasqua, voleva farlo comparire dinanzi al popolo. ACT 12:5 Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere eran fatte dalla chiesa a Dio per lui. ACT 12:6 Or quando Erode stava per farlo comparire, la notte prima, Pietro stava dormendo in mezzo a due soldati, legato con due catene; e le guardie davanti alla porta custodivano la prigione. ACT 12:7 Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse, e una luce risplendé nella cella; e l’angelo, percosso il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo: Lèvati prestamente. E le catene gli caddero dalle mani. ACT 12:8 E l’angelo disse: Cingiti, e lègati i sandali. E Pietro fece così. Poi gli disse: Mettiti il mantello, e seguimi. ACT 12:9 Ed egli, uscito, lo seguiva, non sapendo che fosse vero quel che avveniva per mezzo dell’angelo, ma pensando di avere una visione. ACT 12:10 Or com’ebbero passata la prima e la seconda guardia, vennero alla porta di ferro che mette in città, la quale si aperse loro da sé; ed essendo usciti, s’inoltrarono per una strada: e in quell’istante l’angelo si partì da lui. ACT 12:11 E Pietro, rientrato in sé, disse: Ora conosco per certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di Erode e da tutta l’aspettazione del popolo dei Giudei. ACT 12:12 E considerando la cosa, venne alla casa di Maria, madre di Giovanni soprannominato Marco, dove molti fratelli stavano raunati e pregavano. ACT 12:13 E avendo Pietro picchiato all’uscio del vestibolo, una serva, chiamata Rode venne ad ascoltare; ACT 12:14 e riconosciuta la voce di Pietro, per l’allegrezza non aprì l’uscio, ma corse dentro ad annunziare che Pietro stava davanti alla porta. ACT 12:15 E quelli le dissero: Tu sei pazza! Ma ella asseverava che era così. Ed essi dicevano: E’ il suo angelo. ACT 12:16 Ma Pietro continuava a picchiare, e quand’ebbero aperto, lo videro e stupirono. ACT 12:17 Ma egli, fatto lor cenno con la mano che tacessero, raccontò loro in qual modo il Signore l’avea tratto fuor della prigione. Poi disse: Fate sapere queste cose a Giacomo ed ai fratelli. Ed essendo uscito, se ne andò in un altro luogo. ACT 12:18 Or, fattosi giorno, vi fu non piccol turbamento fra i soldati, perché non sapevano che cosa fosse avvenuto di Pietro. ACT 12:19 Ed Erode, cercatolo, e non avendolo trovato, esaminate le guardie, comandò che fosser menate al supplizio. Poi, sceso di Giudea a Cesarea, vi si trattenne. ACT 12:20 Or Erode era fortemente adirato contro i Tiri e i Sidoni; ma essi di pari consentimento si presentarono a lui; e guadagnato il favore di Blasto, ciambellano del re, chiesero pace, perché il loro paese traeva i viveri dal paese del re. ACT 12:21 Nel giorno fissato, Erode, indossato l’abito reale, e postosi a sedere sul trono, li arringava pubblicamente. ACT 12:22 E il popolo si mise a gridare: Voce d’un dio, e non d’un uomo! ACT 12:23 In quell’istante, un angelo del Signore lo percosse, perché non avea dato a Dio la gloria; e morì, roso dai vermi. ACT 12:24 Ma la parola di Dio progrediva e si spandeva di più in più. ACT 12:25 E Barnaba e Saulo, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme, prendendo seco Giovanni soprannominato Marco. ACT 13:1 Or nella chiesa d’Antiochia v’eran dei profeti e dei dottori: Barnaba, Simeone chiamato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, fratello di latte di Erode il tetrarca, e Saulo. ACT 13:2 E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati. ACT 13:3 Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani, e li accomiatarono. ACT 13:4 Essi dunque, mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia, e di là navigarono verso Cipro. ACT 13:5 E giunti a Salamina, annunziarono la parola di Dio nelle sinagoghe de’ Giudei: e aveano seco Giovanni come aiuto. ACT 13:6 Poi, traversata tutta l’isola fino a Pafo, trovarono un certo mago, un falso profeta giudeo, che avea nome Bar-Gesù, ACT 13:7 il quale era col proconsole Sergio Paolo, uomo intelligente. Questi, chiamati a sé Barnaba e Saulo, chiese d’udir la parola di Dio. ACT 13:8 Ma Elima, il mago (perché così s’interpreta questo suo nome), resisteva loro, cercando di stornare il proconsole dalla fede. ACT 13:9 Ma Saulo, chiamato anche Paolo, pieno dello Spirito Santo, guardandolo fisso gli disse: ACT 13:10 O pieno d’ogni frode e d’ogni furberia, figliuol del diavolo, nemico d’ogni giustizia, non cesserai tu di pervertir le diritte vie del Signore? ACT 13:11 Ed ora, ecco, la mano del Signore è sopra te, e sarai cieco, senza vedere il sole, per un certo tempo. E in quel l’istante, caligine e tenebre caddero su lui; e andando qua e là cercava chi lo menasse per la mano. ACT 13:12 Allora il proconsole, visto quel che era accaduto credette, essendo stupito della dottrina del Signore. ACT 13:13 Or Paolo e i suoi compagni, imbarcatisi a Pafo, arrivarono a Perga di Panfilia; ma Giovanni, separatosi da loro, ritornò a Gerusalemme. ACT 13:14 Ed essi, passando oltre Perga, giunsero ad Antiochia di Pisidia; e recatisi il sabato nella sinagoga, si posero a sedere. ACT 13:15 E dopo la lettura della legge e dei profeti, i capi della sinagoga mandarono a dir loro: Fratelli, se avete qualche parola d’esortazione da rivolgere al popolo, ditela. ACT 13:16 Allora Paolo, alzatosi, e fatto cenno con la mano, disse: Uomini israeliti, e voi che temete Iddio, udite. ACT 13:17 L’Iddio di questo popolo d’Israele elesse i nostri padri, e fece grande il popolo durante la sua dimora nel paese di Egitto, e con braccio levato, ne lo trasse fuori. ACT 13:18 E per lo spazio di circa quarant’anni, sopportò i loro modi nel deserto. ACT 13:19 Poi, dopo aver distrutte sette nazioni nel paese di Canaan, distribuì loro come eredità il paese di quelle. ACT 13:20 E dopo queste cose, per circa quattrocentocinquanta anni, diede loro de’ giudici fino al profeta Samuele. ACT 13:21 Dopo chiesero un re; e Dio diede loro Saul, figliuolo di Chis, della tribù di Beniamino, per lo spazio di quarant’anni. ACT 13:22 Poi, rimossolo, suscitò loro Davide per re, al quale rese anche questa testimonianza: Io ho trovato Davide, figliuolo di Iesse, un uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere. ACT 13:23 Dalla progenie di lui Iddio, secondo la sua promessa, ha suscitato a Israele un Salvatore nella persona di Gesù, ACT 13:24 avendo Giovanni, prima della venuta di lui, predicato il battesimo del ravvedimento a tutto il popolo d’Israele. ACT 13:25 E come Giovanni terminava la sua carriera diceva: Che credete voi che io sia? Io non sono il Messia; ma ecco, dietro a me viene uno, del quale io non son degno di sciogliere i calzari. ACT 13:26 Fratelli miei, figliuoli della progenie d’Abramo, e voi tutti che temete Iddio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza. ACT 13:27 Poiché gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi, avendo disconosciuto questo Gesù e le dichiarazioni de’ profeti che si leggono ogni sabato, le adempirono, condannandolo. ACT 13:28 E benché non trovassero in lui nulla che fosse degno di morte, chiesero a Pilato che fosse fatto morire. ACT 13:29 E dopo ch’ebber compiute tutte le cose che erano scritte di lui, lo trassero giù dal legno, e lo posero in un sepolcro. ACT 13:30 Ma Iddio lo risuscitò dai morti; ACT 13:31 e per molti giorni egli si fece vedere da coloro ch’eran con lui saliti dalla Galilea a Gerusalemme, i quali sono ora suoi testimoni presso il popolo. ACT 13:32 E noi vi rechiamo la buona novella che la promessa fatta ai padri, ACT 13:33 Iddio l’ha adempiuta per noi, loro figliuoli, risuscitando Gesù, siccome anche è scritto nel salmo secondo: Tu sei il mio Figliuolo, oggi Io ti ho generato. ACT 13:34 E siccome lo ha risuscitato dai morti per non tornar più nella corruzione, Egli ha detto così: Io vi manterrò le sacre e fedeli promesse fatte a Davide. ACT 13:35 Difatti egli dice anche in un altro luogo: Tu non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione. ACT 13:36 Poiché Davide, dopo aver servito al consiglio di Dio nella sua generazione, si è addormentato, ed è stato riunito coi suoi padri, e ha veduto la corruzione; ACT 13:37 ma colui che Dio ha risuscitato, non ha veduto la corruzione. ACT 13:38 Siavi dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui v’è annunziata la remissione dei peccati; ACT 13:39 e per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè. ACT 13:40 Guardate dunque che non venga su voi quello che è detto nei profeti: ACT 13:41 Vedete, o sprezzatori, e maravigliatevi, e dileguatevi, perché io fo un’opera ai dì vostri, un’opera che voi non credereste, se qualcuno ve la narrasse. ACT 13:42 Or, mentre uscivano, furon pregati di parlar di quelle medesime cose al popolo il sabato seguente. ACT 13:43 E dopo che la raunanza si fu sciolta, molti de’ Giudei e de’ proseliti pii seguiron Paolo e Barnaba; i quali, parlando loro, li persuasero a perseverare nella grazia di Dio. ACT 13:44 E il sabato seguente, quasi tutta la città si radunò per udir la parola di Dio. ACT 13:45 Ma i Giudei, vedendo le moltitudini, furon ripieni d’invidia, e bestemmiando contradicevano alle cose dette da Paolo. ACT 13:46 Ma Paolo e Barnaba dissero loro francamente: Era necessario che a voi per i primi si annunziasse la parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci volgiamo ai Gentili. ACT 13:47 Perché così ci ha ordinato il Signore, dicendo: Io ti ho posto per esser luce de’ Gentili, affinché tu sia strumento di salvezza fino alle estremità della terra. ACT 13:48 E i Gentili, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero. ACT 13:49 E la parola del Signore si spandeva per tutto il paese. ACT 13:50 Ma i Giudei istigarono le donne pie e ragguardevoli e i principali uomini della città, e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba, e li scacciarono dai loro confini. ACT 13:51 Ma essi, scossa la polvere de’ lor piedi contro loro, se ne vennero ad Iconio. ACT 13:52 E i discepoli eran pieni d’allegrezza e di Spirito Santo. ACT 14:1 Or avvenne che in Iconio pure Paolo e Barnaba entrarono nella sinagoga dei Giudei e parlarono in maniera che una gran moltitudine di Giudei e di Greci credette. ACT 14:2 Ma i Giudei, rimasti disubbidienti, misero su e inasprirono gli animi dei Gentili contro i fratelli. ACT 14:3 Essi dunque dimoraron quivi molto tempo, predicando con franchezza, fidenti nel Signore, il quale rendeva testimonianza alla parola della sua grazia, concedendo che per le lor mani si facessero segni e prodigi. ACT 14:4 Ma la popolazione della città era divisa; gli uni tenevano per i Giudei, e gli altri per gli apostoli. ACT 14:5 Ma essendo scoppiato un moto dei Gentili e dei Giudei coi loro capi, per recare ingiuria agli apostoli e lapidarli, ACT 14:6 questi, conosciuta la cosa, se ne fuggirono nelle città di Licaonia, Listra e Derba e nel paese d’intorno; ACT 14:7 e quivi si misero ad evangelizzare. ACT 14:8 Or in Listra c’era un certo uomo, impotente nei piedi, che stava sempre a sedere, essendo zoppo dalla nascita, e non aveva mai camminato. ACT 14:9 Egli udì parlare Paolo, il quale, fissati in lui gli occhi, e vedendo che avea fede da esser sanato, ACT 14:10 disse ad alta voce: Lèvati ritto in piè. Ed egli saltò su, e si mise a camminare. ACT 14:11 E le turbe, avendo veduto ciò che Paolo avea fatto, alzarono la voce, dicendo in lingua licaonica: Gli dèi hanno preso forma umana, e sono discesi fino a noi. ACT 14:12 E chiamavano Barnaba, Giove, e Paolo, Mercurio, perché era il primo a parlare. ACT 14:13 E il sacerdote di Giove, il cui tempio era all’entrata della città, menò dinanzi alle porte tori e ghirlande, e volea sacrificare con le turbe. ACT 14:14 Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si stracciarono i vestimenti, e saltarono in mezzo alla moltitudine, esclamando: ACT 14:15 Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo uomini della stessa natura che voi; e vi predichiamo che da queste cose vane vi convertiate all’Iddio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; ACT 14:16 che nelle età passate ha lasciato camminare nelle loro vie tutte le nazioni, ACT 14:17 benché non si sia lasciato senza testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo piogge e stagioni fruttifere, dandovi cibo in abbondanza, e letizia ne’ vostri cuori. ACT 14:18 E dicendo queste cose, a mala pena trattennero le turbe dal sacrificar loro. ACT 14:19 Or sopraggiunsero quivi de’ Giudei da Antiochia e da Iconio; i quali, avendo persuaso le turbe, lapidarono Paolo e lo trascinaron fuori della città, credendolo morto. ACT 14:20 Ma essendosi i discepoli raunati intorno a lui, egli si rialzò, ed entrò nella città; e il giorno seguente, partì con Barnaba per Derba. ACT 14:21 E avendo evangelizzata quella città e fatti molti discepoli se ne tornarono a Listra, a Iconio ed Antiochia, ACT 14:22 confermando gli animi dei discepoli, esortandoli a perseverare nella fede, dicendo loro che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni. ACT 14:23 E fatti eleggere per ciascuna chiesa degli anziani, dopo aver pregato e digiunato, raccomandarono i fratelli al Signore, nel quale aveano creduto. ACT 14:24 E traversata la Pisidia, vennero in Panfilia. ACT 14:25 E dopo aver annunziata la Parola in Perga, discesero ad Attalia; ACT 14:26 e di là navigarono verso Antiochia, di dove erano stati raccomandati alla grazia di Dio, per l’opera che aveano compiuta. ACT 14:27 Giunti colà e raunata la chiesa, riferirono tutte le cose che Dio avea fatte per mezzo di loro, e come avea aperta la porta della fede ai Gentili. ACT 14:28 E stettero non poco tempo coi discepoli. ACT 15:1 Or alcuni, discesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete esser salvati. ACT 15:2 Ed essendo nata una non piccola dissensione e controversia fra Paolo e Barnaba, e costoro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri dei fratelli salissero a Gerusalemme agli apostoli ed anziani per trattar questa questione. ACT 15:3 Essi dunque, accompagnati per un tratto dalla chiesa, traversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei Gentili; e cagionavano grande allegrezza a tutti i fratelli. ACT 15:4 Poi, giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quanto grandi cose Dio avea fatte con loro. ACT 15:5 Ma alcuni della setta de’ Farisei che aveano creduto, si levarono dicendo: Bisogna circoncidere i Gentili, e comandar loro d’osservare la legge di Mosè. ACT 15:6 Allora gli apostoli e gli anziani si raunarono per esaminar la questione. ACT 15:7 Ed essendone nata una gran discussione, Pietro si levò in piè, e disse loro: Fratelli, voi sapete che fin dai primi giorni Iddio scelse fra voi me, affinché dalla bocca mia i Gentili udissero la parola del Vangelo e credessero. ACT 15:8 E Dio, conoscitore dei cuori, rese loro testimonianza, dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; ACT 15:9 e non fece alcuna differenza fra noi e loro, purificando i cuori loro mediante la fede. ACT 15:10 Perché dunque tentate adesso Iddio mettendo sul collo de’ discepoli un giogo che né i padri nostri né noi abbiam potuto portare? ACT 15:11 Anzi, noi crediamo d’esser salvati per la grazia del Signor Gesù, nello stesso modo che loro. ACT 15:12 E tutta la moltitudine si tacque; e stavano ad ascoltar Barnaba e Paolo che narravano quali segni e prodigi Iddio aveva fatto per mezzo di loro fra i Gentili. ACT 15:13 E quando si furon taciuti, Giacomo prese a dire: ACT 15:14 Fratelli, ascoltatemi. Simone ha narrato come Dio ha primieramente visitato i Gentili, per trarre da questi un popolo per il suo nome. ACT 15:15 E con ciò s’accordano le parole de’ profeti, siccome è scritto: ACT 15:16 Dopo queste cose io tornerò e edificherò di nuovo la tenda di Davide, che è caduta; e restaurerò le sue ruine, e la rimetterò in piè, ACT 15:17 affinché il rimanente degli uomini e tutti i Gentili sui quali e invocato il mio nome, ACT 15:18 cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose, le quali a lui son note ab eterno. ACT 15:19 Per la qual cosa io giudico che non si dia molestia a quelli dei Gentili che si convertono a Dio; ACT 15:20 ma che si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agl’idoli, dalla fornicazione, dalle cose soffocate, e dal sangue. ACT 15:21 Poiché Mosè fin dalle antiche generazioni ha chi lo predica in ogni città, essendo letto nelle sinagoghe ogni sabato. ACT 15:22 Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa, di mandare ad Antiochia con Paolo e Barnaba, certi uomini scelti fra loro, cioè: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli; ACT 15:23 e scrissero così per loro mezzo: Gli apostoli e i fratelli anziani, ai fratelli di fra i Gentili che sono in Antiochia, in Siria ed in Cilicia, salute. ACT 15:24 Poiché abbiamo inteso che alcuni, partiti di fra noi, vi hanno turbato coi loro discorsi, sconvolgendo le anime vostre, benché non avessimo dato loro mandato di sorta, ACT 15:25 è parso bene a noi, riuniti di comune accordo, di scegliere degli uomini e di mandarveli assieme ai nostri cari Barnaba e Paolo, ACT 15:26 i quali hanno esposto la propria vita per il nome del Signor nostro Gesù Cristo. ACT 15:27 Vi abbiam dunque mandato Giuda e Sila; anch’essi vi diranno a voce le medesime cose. ACT 15:28 Poiché è parso bene allo Spirito Santo ed a noi di non imporvi altro peso all’infuori di queste cose, che sono necessarie; ACT 15:29 cioè: che v’asteniate dalle cose sacrificate agl’idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione; dalle quali cose ben farete a guardarvi. State sani. ACT 15:30 Essi dunque, dopo essere stati accomiatati, scesero ad Antiochia; e radunata la moltitudine, consegnarono la lettera. ACT 15:31 E quando i fratelli l’ebbero letta, si rallegrarono della consolazione che recava. ACT 15:32 E Giuda e Sila, anch’essi, essendo profeti, con molte parole li esortarono e li confermarono. ACT 15:33 E dopo che furon dimorati quivi alquanto tempo, furon dai fratelli congedati in pace perché se ne tornassero a quelli che li aveano inviati. ACT 15:34 E parve bene a Sila di rimaner quivi. ACT 15:35 Ma Paolo e Barnaba rimasero ad Antiochia insegnando ed evangelizzando, con molti altri ancora, la parola del Signore. ACT 15:36 E dopo vari giorni, Paolo disse a Barnaba: Torniamo ora a visitare i fratelli in ogni città dove abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno. ACT 15:37 Barnaba voleva prender con loro anche Giovanni, detto Marco. ACT 15:38 Ma Paolo giudicava che non dovessero prendere a compagno colui che si era separato da loro fin dalla Panfilia, e che non era andato con loro all’opera. ACT 15:39 E ne nacque un’aspra contesa, tanto che si separarono; e Barnaba, preso seco Marco, navigò verso Cipro; ACT 15:40 ma Paolo, sceltosi Sila, partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore. ACT 15:41 E percorse la Siria e la Cilicia, confermando le chiese. ACT 16:1 E venne anche a Derba e a Listra; ed ecco, quivi era un certo discepolo, di nome Timoteo, figliuolo di una donna giudea credente, ma di padre greco. ACT 16:2 Di lui rendevano buona testimonianza i fratelli che erano in Listra ed in Iconio. ACT 16:3 Paolo volle ch’egli partisse con lui; e presolo, lo circoncise a cagion de’ Giudei che erano in quei luoghi; perché tutti sapevano che il padre di lui era greco. ACT 16:4 E passando essi per le città, trasmisero loro, perché le osservassero, le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani che erano a Gerusalemme. ACT 16:5 Le chiese dunque erano confermate nella fede, e crescevano in numero di giorno in giorno. ACT 16:6 Poi traversarono la Frigia e il paese della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro d’annunziar la Parola in Asia; ACT 16:7 e giunti sui confini della Misia, tentavano d’andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; ACT 16:8 e passata la Misia, discesero in Troas. ACT 16:9 E Paolo ebbe di notte una visione: Un uomo macedone gli stava dinanzi, e lo pregava dicendo: Passa in Macedonia e soccorrici. ACT 16:10 E com’egli ebbe avuta quella visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, tenendo per certo che Dio ci avea chiamati là, ad annunziar loro l’Evangelo. ACT 16:11 Perciò, salpando da Troas, tirammo diritto, verso Samotracia, e il giorno seguente verso Neapoli; ACT 16:12 e di là ci recammo a Filippi, che è città primaria di quella parte della Macedonia, ed è colonia romana; e dimorammo in quella città alcuni giorni. ACT 16:13 E nel giorno di sabato andammo fuori della porta, presso al fiume, dove supponevamo fosse un luogo d’orazione; e postici a sedere, parlavamo alle donne ch’eran quivi radunate. ACT 16:14 E una certa donna, di nome Lidia, negoziante di porpora, della città di Tiatiri, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare; e il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo. ACT 16:15 E dopo che fu battezzata con quei di casa, ci pregò dicendo: Se mi avete giudicata fedele al Signore, entrate in casa mia, e dimoratevi. E ci fece forza. ACT 16:16 E avvenne, come andavamo al luogo d’orazione, che incontrammo una certa serva, che avea uno spirito indovino e con l’indovinare procacciava molto guadagno ai suoi padroni. ACT 16:17 Costei, messasi a seguir Paolo e noi, gridava: Questi uomini son servitori dell’Iddio altissimo, e vi annunziano la via della salvezza. ACT 16:18 Così fece per molti giorni; ma essendone Paolo annoiato, si voltò e disse allo spirito: Io ti comando, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei. Ed esso uscì in quell’istante. ACT 16:19 Ma i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila, e li trassero sulla pubblica piazza davanti ai magistrati, ACT 16:20 e presentatili ai pretori, dissero: Questi uomini, che son Giudei, perturbano la nostra città, ACT 16:21 e predicano dei riti che non è lecito a noi che siam Romani né di ricevere, né di osservare. ACT 16:22 E la folla si levò tutta insieme contro a loro; e i pretori, strappate loro di dosso le vesti, comandarono che fossero battuti con le verghe. ACT 16:23 E dopo aver loro date molte battiture, li cacciarono in prigione, comandando al carceriere di custodirli sicuramente. ACT 16:24 Il quale, ricevuto un tal ordine, li cacciò nella prigione più interna, e serrò loro i piedi nei ceppi. ACT 16:25 Or sulla mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano. ACT 16:26 E ad un tratto, si fece un gran terremoto, talché la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in quell’istante tutte le porte si apersero, e i legami di tutti si sciolsero. ACT 16:27 Il carceriere, destatosi, e vedute le porte della prigione aperte, tratta la spada, stava per uccidersi, pensando che i carcerati fossero fuggiti. ACT 16:28 Ma Paolo gridò ad alta voce: Non ti far male alcuno, perché siam tutti qui. ACT 16:29 E quegli, chiesto un lume, saltò dentro, e tutto tremante si gettò ai piedi di Paolo e di Sila; ACT 16:30 e menatili fuori, disse: Signori, che debbo io fare per esser salvato? ACT 16:31 Ed essi risposero: Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua. ACT 16:32 Poi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua. ACT 16:33 Ed egli, presili in quell’istessa ora della notte, lavò loro le piaghe; e subito fu battezzato lui con tutti i suoi. ACT 16:34 E menatili su in casa sua, apparecchiò loro la tavola, e giubilava con tutta la sua casa, perché avea creduto in Dio. ACT 16:35 Or come fu giorno, i pretori mandarono i littori a dire: Lascia andar quegli uomini. ACT 16:36 E il carceriere riferì a Paolo queste parole, dicendo: I pretori hanno mandato a mettervi in libertà; or dunque uscite, e andatevene in pace. ACT 16:37 Ma Paolo disse loro: Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati, noi che siam cittadini romani, ci hanno cacciato in prigione; e ora ci mandan via celatamente? No davvero! Anzi, vengano essi stessi a menarci fuori. ACT 16:38 E i littori riferirono queste parole ai pretori; e questi ebbero paura quando intesero che eran Romani; ACT 16:39 e vennero, e li pregarono di scusarli; e menatili fuori, chiesero loro d’andarsene dalla città. ACT 16:40 Allora essi, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia; e veduti i fratelli, li confortarono, e si partirono. ACT 17:1 Ed essendo passati per Amfipoli e per Apollonia, vennero a Tessalonica, dov’era una sinagoga de’ Giudei; ACT 17:2 e Paolo, secondo la sua usanza, entrò da loro, e per tre sabati tenne loro ragionamenti tratti dalle Scritture, ACT 17:3 spiegando e dimostrando ch’era stato necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti; e il Cristo, egli diceva, è quel Gesù che io v’annunzio. ACT 17:4 E alcuni di loro furon persuasi, e si unirono a Paolo e Sila; e così fecero una gran moltitudine di Greci pii, e non poche delle donne principali. ACT 17:5 Ma i Giudei, mossi da invidia, presero con loro certi uomini malvagi fra la gente di piazza; e raccolta una turba, misero in tumulto la città; e, assalita la casa di Giasone, cercavano di trar Paolo e Sila fuori al popolo. ACT 17:6 Ma non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni de’ fratelli dinanzi ai magistrati della città, gridando: Costoro che hanno messo sossopra il mondo, son venuti anche qua, ACT 17:7 e Giasone li ha accolti; ed essi tutti vanno contro agli statuti di Cesare, dicendo che c’è un altro re, Gesù. ACT 17:8 E misero sossopra la moltitudine e i magistrati della città, che udivano queste cose. ACT 17:9 E questi, dopo che ebbero ricevuta una cauzione da Giasone e dagli altri, li lasciarono andare. ACT 17:10 E i fratelli, subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, giuntivi, si recarono nella sinagoga de’ Giudei. ACT 17:11 Or questi furono più generosi di quelli di Tessalonica, in quanto che ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavan così. ACT 17:12 Molti di loro, dunque, credettero, e non piccol numero di nobildonne greche e d’uomini. ACT 17:13 Ma quando i Giudei di Tessalonica ebbero inteso che la parola di Dio era stata annunziata da Paolo anche in Berea, vennero anche là, agitando e mettendo sossopra le turbe. ACT 17:14 E i fratelli, allora, fecero partire immediatamente Paolo, conducendolo fino al mare; e Sila e Timoteo rimasero ancora quivi. ACT 17:15 Ma coloro che accompagnavano Paolo, lo condussero fino ad Atene; e ricevuto l’ordine di dire a Sila e a Timoteo che quanto prima venissero a lui, si partirono. ACT 17:16 Or mentre Paolo li aspettava in Atene, lo spirito gli s’inacerbiva dentro a veder la città piena d’idoli. ACT 17:17 Egli dunque ragionava nella sinagoga coi Giudei e con le persone pie; e sulla piazza, ogni giorno, con quelli che vi si trovavano. ACT 17:18 E anche certi filosofi epicurei e stoici conferivan con lui. E alcuni dicevano: Che vuol dire questo cianciatore? E altri: Egli pare essere un predicatore di divinità straniere; perché annunziava Gesù e la risurrezione. ACT 17:19 E presolo con sé, lo condussero su nell’Areopàgo, dicendo: Potremmo noi sapere qual sia questa nuova dottrina che tu proponi? ACT 17:20 Poiché tu ci rechi agli orecchi delle cose strane. Noi vorremmo dunque sapere che cosa voglian dire queste cose. ACT 17:21 Or tutti gli Ateniesi e i forestieri che dimoravan quivi, non passavano il tempo in altro modo che a dire o ad ascoltare quel che c’era di più nuovo. ACT 17:22 E Paolo, stando in piè in mezzo all’Areopàgo, disse: Ateniesi, io veggo che siete in ogni cosa quasi troppo religiosi. ACT 17:23 Poiché, passando, e considerando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: Al dio sconosciuto. Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l’annunzio. ACT 17:24 L’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti d’opera di mano; ACT 17:25 e non è servito da mani d’uomini; come se avesse bisogno di alcuna cosa; Egli, che dà a tutti la vita, il fiato ed ogni cosa. ACT 17:26 Egli ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, ACT 17:27 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi. ACT 17:28 Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni de’ vostri poeti han detto: “Poiché siamo anche sua progenie”. ACT 17:29 Essendo dunque progenie di Dio, non dobbiam credere che la Divinità sia simile ad oro, ad argento, o a pietra scolpiti dall’arte e dall’immaginazione umana. ACT 17:30 Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi, ACT 17:31 perché ha fissato un giorno, nei quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’uomo ch’Egli ha stabilito; del che ha fatto fede a tutti, avendolo risuscitato dai morti. ACT 17:32 Quando udiron mentovar la risurrezione de’ morti, alcuni se ne facevano beffe; ed altri dicevano: Su questo noi ti sentiremo un’altra volta. ACT 17:33 Così Paolo uscì dal mezzo di loro. ACT 17:34 Ma alcuni si unirono a lui e credettero; fra i quali anche Dionisio l’Areopagita, una donna chiamata Damaris, e altri con loro. ACT 18:1 Dopo queste cose egli, partitosi da Atene, venne a Corinto. ACT 18:2 E trovato un certo Giudeo, per nome Aquila, oriundo del Ponto, venuto di recente dall’Italia insieme con Priscilla sua moglie, perché Claudio avea comandato che tutti i Giudei se ne andassero da Roma, s’unì a loro. ACT 18:3 E siccome era del medesimo mestiere, dimorava con loro, e lavoravano; poiché, di mestiere, eran fabbricanti di tende. ACT 18:4 E ogni sabato discorreva nella sinagoga, e persuadeva Giudei e Greci. ACT 18:5 Ma quando Sila e Timoteo furon venuti dalla Macedonia, Paolo si diè tutto quanto alla predicazione, testimoniando ai Giudei che Gesù era il Cristo. ACT 18:6 Però, contrastando essi e bestemmiando, egli scosse le sue vesti e disse loro: Il vostro sangue ricada sul vostro capo; io ne son netto; da ora innanzi andrò ai Gentili. ACT 18:7 E partitosi di là, entrò in casa d’un tale, chiamato Tizio Giusto, il quale temeva Iddio, ed aveva la casa contigua alla sinagoga. ACT 18:8 E Crispo, il capo della sinagoga, credette nel Signore con tutta la sua casa; e molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano, ed eran battezzati. ACT 18:9 E il Signore disse di notte in visione a Paolo: Non temere ma parla e non tacere; ACT 18:10 perché io son teco, e nessuno metterà le mani su te per farti del male; poiché io ho un gran popolo in questa città. ACT 18:11 Ed egli dimorò quivi un anno e sei mesi, insegnando fra loro la parola di Dio. ACT 18:12 Poi, quando Gallione fu proconsole d’Acaia, i Giudei, tutti d’accordo, si levaron contro Paolo, e lo menarono dinanzi al tribunale, dicendo: ACT 18:13 Costui va persuadendo gli uomini ad adorare Iddio in modo contrario alla legge. ACT 18:14 E come Paolo stava per aprir la bocca, Gallione disse ai Giudei: Se si trattasse di qualche ingiustizia o di qualche mala azione, o Giudei, io vi ascolterei pazientemente, come ragion vuole. ACT 18:15 Ma se si tratta di questioni intorno a parole, a nomi, e alla vostra legge, provvedeteci voi; io non voglio esser giudice di codeste cose. ACT 18:16 E li mandò via dal tribunale. ACT 18:17 Allora tutti, afferrato Sostene, il capo della sinagoga, lo battevano davanti al tribunale. E Gallione non si curava affatto di queste cose. ACT 18:18 Quanto a Paolo, ei rimase ancora molti giorni a Corinto; poi, preso commiato dai fratelli, navigò verso la Siria, con Priscilla ed Aquila, dopo essersi fatto tosare il capo a Cencrea, perché avea fatto un voto. ACT 18:19 Come furon giunti ad Efeso, Paolo li lasciò quivi; egli, intanto, entrato nella sinagoga, si pose a discorrere coi Giudei. ACT 18:20 E pregandolo essi di dimorare da loro più a lungo, non acconsentì; ACT 18:21 ma dopo aver preso commiato e aver detto che, Dio volendo, sarebbe tornato da loro un’altra volta, salpò da Efeso. ACT 18:22 E sbarcato a Cesarea, salì a Gerusalemme, e salutata la chiesa, scese ad Antiochia. ACT 18:23 Ed essendosi fermato quivi alquanto tempo, si partì, percorrendo di luogo in luogo il paese della Galazia e la Frigia, confermando tutti i discepoli. ACT 18:24 Or un certo Giudeo, per nome Apollo, oriundo d’Alessandria, uomo eloquente e potente nelle Scritture, arrivò ad Efeso. ACT 18:25 Egli era stato ammaestrato nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, parlava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni. ACT 18:26 Egli cominciò pure a parlar francamente nella sinagoga. Ma Priscilla ed Aquila, uditolo, lo presero seco e gli esposero più appieno la via di Dio. ACT 18:27 Poi, volendo egli passare in Acaia, i fratelli ve lo confortarono, e scrissero ai discepoli che l’accogliessero. Giunto là, egli fu di grande aiuto a quelli che avevan creduto mediante la grazia; ACT 18:28 perché con gran vigore confutava pubblicamente i Giudei, dimostrando per le Scritture che Gesù è il Cristo. ACT 19:1 Or avvenne, mentre Apollo era a Corinto, che Paolo, avendo traversato la parte alta del paese, venne ad Efeso; e vi trovò alcuni discepoli, ai quali disse: ACT 19:2 Riceveste voi lo Spirito Santo quando credeste? Ed essi a lui: Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo. ACT 19:3 Ed egli disse loro: Di che battesimo siete dunque stati battezzati? Ed essi risposero: Del battesimo di Giovanni. ACT 19:4 E Paolo disse: Giovanni battezzò col battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo che credesse in colui che veniva dopo di lui, cioè, in Gesù. ACT 19:5 Udito questo, furon battezzati nel nome del Signor Gesù; ACT 19:6 e dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese su loro, e parlavano in altre lingue, e profetizzavano. ACT 19:7 Erano, in tutto, circa dodici uomini. ACT 19:8 Poi entrò nella sinagoga, e quivi seguitò a parlare francamente per lo spazio di tre mesi, discorrendo con parole persuasive delle cose relative al regno di Dio. ACT 19:9 Ma siccome alcuni s’indurivano e rifiutavano di credere, dicendo male della nuova Via dinanzi alla moltitudine, egli, ritiratosi da loro, separò i discepoli, discorrendo ogni giorno nella scuola di Tiranno. ACT 19:10 E questo continuò due anni; talché tutti coloro che abitavano nell’Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signore. ACT 19:11 E Iddio faceva de’ miracoli straordinari per le mani di Paolo; ACT 19:12 al punto che si portavano sui malati degli asciugatoi e de’ grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie si partivano da loro, e gli spiriti maligni se ne uscivano. ACT 19:13 Or alcuni degli esorcisti giudei che andavano attorno, tentarono anch’essi d’invocare il nome del Signor Gesù su quelli che aveano degli spiriti maligni, dicendo: Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo predica. ACT 19:14 E quelli che facevan questo, eran sette figliuoli di un certo Sceva, Giudeo, capo sacerdote. ACT 19:15 E lo spirito maligno, rispondendo, disse loro: Gesù, lo conosco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete? ACT 19:16 E l’uomo che avea lo spirito maligno si avventò su due di loro; li sopraffece, e fe’ loro tal violenza, che se ne fuggirono da quella casa, nudi e feriti. ACT 19:17 E questo venne a notizia di tutti, Giudei e Greci, che abitavano in Efeso; e tutti furon presi da spavento, e il nome del Signor Gesù era magnificato. ACT 19:18 E molti di coloro che aveano creduto, venivano a confessare e a dichiarare le cose che aveano fatte. ACT 19:19 E buon numero di quelli che aveano esercitato le arti magiche, portarono i loro libri assieme, e li arsero in presenza di tutti; e calcolatone il prezzo, trovarono che ascendeva a cinquantamila dramme d’argento. ACT 19:20 Così la parola di Dio cresceva potentemente e si rafforzava. ACT 19:21 Compiute che furon queste cose, Paolo si mise in animo d’andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e per l’Acaia. Dopo che sarò stato là, diceva, bisogna ch’io veda anche Roma. ACT 19:22 E mandati in Macedonia due di quelli che lo aiutavano, Timoteo ed Erasto, egli si trattenne ancora in Asia per qualche tempo. ACT 19:23 Or in quel tempo nacque non piccol tumulto a proposito della nuova Via. ACT 19:24 Poiché un tale, chiamato Demetrio, orefice, che faceva de’ tempietti di Diana in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani. ACT 19:25 Raunati questi e gli altri che lavoravan di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene la nostra prosperità. ACT 19:26 E voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato gran moltitudine non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia dicendo che quelli fatti con le mani, non sono dèi. ACT 19:27 E non solo v’è pericolo che questo ramo della nostra arte cada in discredito, ma che anche il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla, e che sia perfino spogliata della sua maestà colei, che tutta l’Asia e il mondo adorano. ACT 19:28 Ed essi, udite queste cose, accesi di sdegno, si misero a gridare: Grande è la Diana degli Efesini! ACT 19:29 E tutta la città fu ripiena di confusione; e traendo seco a forza Gaio e Aristarco, Macedoni, compagni di viaggio di Paolo, si precipitaron tutti d’accordo verso il teatro. ACT 19:30 Paolo voleva presentarsi al popolo, ma i discepoli non glielo permisero. ACT 19:31 E anche alcuni de’ magistrati dell’Asia che gli erano amici, mandarono a pregarlo che non s’arrischiasse a venire nel teatro. ACT 19:32 Gli uni dunque gridavano una cosa, e gli altri un’altra; perché l’assemblea era una confusione; e i più non sapevano per qual cagione si fossero raunati. ACT 19:33 E di fra la moltitudine trassero Alessandro, che i Giudei spingevano innanzi. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare il popolo a loro difesa. ACT 19:34 Ma quando ebbero riconosciuto che era Giudeo, tutti, ad una voce, per circa due ore, si posero a gridare: Grande è la Diana degli Efesini! ACT 19:35 Ma il segretario, avendo acquetata la turba, disse: Uomini di Efeso, chi è che non sappia che la città degli Efesini è la guardiana del tempio della gran Diana e dell’immagine caduta da Giove? ACT 19:36 Essendo dunque queste cose fuor di contestazione, voi dovete acquetarvi e non far nulla di precipitato; ACT 19:37 poiché avete menato qua questi uomini, i quali non sono né sacrileghi, né bestemmiatori della nostra dea. ACT 19:38 Se dunque Demetrio e gli artigiani che son con lui hanno qualcosa contro qualcuno, ci sono i tribunali, e ci sono i proconsoli; si facciano citare gli uni e gli altri. ACT 19:39 Se poi volete ottenere qualcosa intorno ad altri affari, la questione si risolverà in un’assemblea legale. ACT 19:40 Perché noi siamo in pericolo d’essere accusati di sedizione per la raunata d’oggi, non essendovi ragione alcuna con la quale noi possiamo giustificare questo assembramento. ACT 19:41 E dette queste cose, sciolse l’adunanza. ACT 20:1 Or dopo che fu cessato il tumulto, Paolo, fatti chiamare i discepoli ed esortatili, li abbracciò e si partì per andare in Macedonia. ACT 20:2 E dopo aver traversato quelle parti, e averli con molte parole esortati, venne in Grecia. ACT 20:3 Quivi si fermò tre mesi; poi, avendogli i Giudei teso delle insidie mentre stava per imbarcarsi per la Siria, decise di tornare per la Macedonia. ACT 20:4 E lo accompagnarono Sòpatro di Berea, figlio di Pirro, e i Tessalonicesi Aristarco e Secondo, e Gaio di Derba e Timoteo, e della provincia d’Asia Tichico e Trofimo. ACT 20:5 Costoro, andati innanzi, ci aspettarono a Troas. ACT 20:6 E noi, dopo i giorni degli azzimi, partimmo da Filippi, e in capo a cinque giorni li raggiungemmo a Troas, dove dimorammo sette giorni. ACT 20:7 E nel primo giorno della settimana, mentre eravamo radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, si mise a ragionar con loro, e prolungò il suo discorso fino a mezzanotte. ACT 20:8 Or nella sala di sopra, dove eravamo radunati, c’erano molte lampade; ACT 20:9 e un certo giovinetto, chiamato Eutico, che stava seduto sul davanzale della finestra, fu preso da profondo sonno; e come Paolo tirava in lungo il suo dire, sopraffatto dal sonno, cadde giù dal terzo piano, e fu levato morto. ACT 20:10 Ma Paolo, sceso a basso, si buttò su di lui, e abbracciatolo, disse: Non fate tanto strepito, perché l’anima sua e in lui. ACT 20:11 Ed essendo risalito, ruppe il pane e prese cibo; e dopo aver ragionato lungamente sino all’alba, senz’altro si partì. ACT 20:12 Il ragazzo poi fu ricondotto vivo, ed essi ne furono oltre modo consolati. ACT 20:13 Quanto a noi, andati innanzi a bordo, navigammo verso Asso, con intenzione di prender quivi Paolo con noi; poiché egli avea fissato così, volendo fare quel tragitto per terra. ACT 20:14 E avendoci incontrati ad Asso, lo prendemmo con noi, e venimmo a Mitilene. ACT 20:15 E di là, navigando, arrivammo il giorno dopo dirimpetto a Chio; e il giorno seguente approdammo a Samo, e il giorno dipoi giungemmo a Mileto. ACT 20:16 Poiché Paolo avea deliberato di navigare oltre Efeso, per non aver a consumar tempo in Asia; giacché si affrettava per trovarsi, se gli fosse possibile, a Gerusalemme il giorno della Pentecoste. ACT 20:17 E da Mileto mandò ad Efeso a far chiamare gli anziani della chiesa. ACT 20:18 E quando furon venuti a lui, egli disse loro: Voi sapete in qual maniera, dal primo giorno che entrai nell’Asia, io mi son sempre comportato con voi, ACT 20:19 servendo al Signore con ogni umiltà, e con lacrime, fra le prove venutemi dalle insidie dei Giudei; ACT 20:20 come io non mi son tratto indietro dall’annunziarvi e dall’insegnarvi in pubblico e per le case, cosa alcuna di quelle che vi fossero utili, ACT 20:21 scongiurando Giudei e Greci a ravvedersi dinanzi a Dio e a credere nel Signor nostro Gesù Cristo. ACT 20:22 Ed ora, ecco, vincolato nel mio spirito, io vo a Gerusalemme, non sapendo le cose che quivi mi avverranno; ACT 20:23 salvo che lo Spirito Santo mi attesta in ogni città che legami ed afflizioni m’aspettano. ACT 20:24 Ma io non fo alcun conto della vita, quasi mi fosse cara, pur di compiere il mio corso e il ministerio che ho ricevuto dal Signor Gesù, che è di testimoniare dell’Evangelo della grazia di Dio. ACT 20:25 Ed ora, ecco, io so che voi tutti fra i quali sono passato predicando il Regno, non vedrete più la mia faccia. ACT 20:26 Perciò io vi protesto quest’oggi che son netto del sangue di tutti; ACT 20:27 perché io non mi son tratto indietro dall’annunziarvi tutto il consiglio di Dio. ACT 20:28 Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue. ACT 20:29 Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi de’ lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; ACT 20:30 e di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé. ACT 20:31 Perciò vegliate, ricordandovi che per lo spazio di tre anni, notte e giorno, non ho cessato d’ammonire ciascuno con lacrime. ACT 20:32 E ora, io vi raccomando a Dio e alla parola della sua grazia; a lui che può edificarvi e darvi l’eredità con tutti i santificati. ACT 20:33 Io non ho bramato né l’argento, né l’oro, né il vestito d’alcuno. ACT 20:34 Voi stessi sapete che queste mani hanno provveduto ai bisogni miei e di coloro che eran meco. ACT 20:35 In ogni cosa vi ho mostrato ch’egli è con l’affaticarsi così, che bisogna venire in aiuto ai deboli, e ricordarsi delle parole del Signor Gesù, il quale disse egli stesso: Più felice cosa è il dare che il ricevere. ACT 20:36 Quando ebbe dette queste cose, si pose in ginocchio e pregò con tutti loro. ACT 20:37 E si fece da tutti un gran piangere; e gettatisi al collo di Paolo, lo baciavano, ACT 20:38 dolenti sopra tutto per la parola che avea detta, che non vedrebbero più la sua faccia. E l’accompagnarono alla nave. ACT 21:1 Or dopo che ci fummo staccati da loro, salpammo, e per diritto corso giungemmo a Cos, e il giorno seguente a Rodi, e di là a Patara; ACT 21:2 e trovata una nave che passava in Fenicia, vi montammo su, e facemmo vela. ACT 21:3 Giunti in vista di Cipro, e lasciatala a sinistra, navigammo verso la Siria, e approdammo a Tiro, perché quivi si dovea scaricar la nave. ACT 21:4 E trovati i discepoli, dimorammo quivi sette giorni. Essi, mossi dallo Spirito, dicevano a Paolo di non metter piede in Gerusalemme; ACT 21:5 quando però fummo al termine di quei giorni, partimmo per continuare il viaggio, accompagnati da tutti loro, con le mogli e i figliuoli, fin fuori della città; e postici in ginocchio sul lido, facemmo orazione e ci dicemmo addio; ACT 21:6 poi montammo sulla nave, e quelli se ne tornarono alle case loro. ACT 21:7 E noi, terminando la navigazione, da Tiro arrivammo a Tolemaide; e salutati i fratelli, dimorammo un giorno con loro. ACT 21:8 E partiti l’indomani, giungemmo a Cesarea; ed entrati in casa di Filippo l’evangelista, ch’era uno dei sette, dimorammo con lui. ACT 21:9 Or egli avea quattro figliuole non maritate, le quali profetizzavano. ACT 21:10 Eravamo quivi da molti giorni, quando scese dalla Giudea un certo profeta, di nome Agabo, ACT 21:11 il quale, venuto da noi, prese la cintura di Paolo, se ne legò i piedi e le mani, e disse: Questo dice lo Spirito Santo: Così legheranno i Giudei a Gerusalemme l’uomo di cui è questa cintura, e lo metteranno nelle mani dei Gentili. ACT 21:12 Quando udimmo queste cose, tanto noi che quei del luogo lo pregavamo di non salire a Gerusalemme. ACT 21:13 Paolo allora rispose: Che fate voi, piangendo e spezzandomi il cuore? Poiché io son pronto non solo ad esser legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signor Gesù. ACT 21:14 E non lasciandosi egli persuadere, ci acquetammo, dicendo: Sia fatta la volontà del Signore. ACT 21:15 Dopo que’ giorni, fatti i nostri preparativi, salimmo a Gerusalemme. ACT 21:16 E vennero con noi anche alcuni de’ discepoli di Cesarea, menando seco un certo Mnasone di Cipro, antico discepolo, presso il quale dovevamo albergare. ACT 21:17 Quando fummo giunti a Gerusalemme, i fratelli ci accolsero lietamente. ACT 21:18 E il giorno seguente, Paolo si recò con noi da Giacomo; e vi si trovarono tutti gli anziani. ACT 21:19 Dopo averli salutati, Paolo si mise a raccontare ad una ad una le cose che Dio avea fatte fra i Gentili, per mezzo del suo ministerio. ACT 21:20 Ed essi, uditele, glorificavano Iddio. Poi, dissero a Paolo: Fratello, tu vedi quante migliaia di Giudei ci sono che hanno creduto; e tutti sono zelanti per la legge. ACT 21:21 Or sono stati informati di te, che tu insegni a tutti i Giudei che sono fra i Gentili, ad abbandonare Mosè, dicendo loro di non circoncidere i figliuoli, e di non conformarsi ai riti. ACT 21:22 Che devesi dunque fare? E’ inevitabile che una moltitudine di loro si raduni, perché udranno che tu se’ venuto. ACT 21:23 Fa’ dunque questo che ti diciamo: Noi abbiamo quattro uomini che hanno fatto un voto; ACT 21:24 prendili teco, e purificati con loro, e paga le spese per loro, onde possano radersi il capo; così tutti conosceranno che non c’è nulla di vero nelle informazioni che hanno ricevute di te; ma che tu pure ti comporti da osservatore della legge. ACT 21:25 Quanto ai Gentili che hanno creduto, noi abbiamo loro scritto, avendo deciso che debbano astenersi dalle cose sacrificate agl’idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione. ACT 21:26 Allora Paolo, il giorno seguente, prese seco quegli uomini, e dopo essersi con loro purificato, entrò nel tempio, annunziando di voler compiere i giorni della purificazione, fino alla presentazione dell’offerta per ciascun di loro. ACT 21:27 Or come i sette giorni eran presso che compiuti, i Giudei dell’Asia, vedutolo nel tempio, sollevarono tutta la moltitudine, e gli misero le mani addosso, gridando: ACT 21:28 Uomini Israeliti, venite al soccorso; questo è l’uomo che va predicando a tutti e da per tutto contro il popolo, contro la legge, e contro questo luogo; e oltre a ciò, ha menato anche de’ Greci nel tempio, e ha profanato questo santo luogo. ACT 21:29 Infatti, aveano veduto prima Trofimo d’Efeso in città con Paolo, e pensavano ch’egli l’avesse menato nel tempio. ACT 21:30 Tutta la città fu commossa, e si fece un concorso di popolo; e preso Paolo, lo trassero fuori del tempio; e subito le porte furon serrate. ACT 21:31 Or com’essi cercavano d’ucciderlo, arrivò su al tribuno della coorte la voce che tutta Gerusalemme era sossopra. ACT 21:32 Ed egli immediatamente prese con sé de’ soldati e de’ centurioni, e corse giù ai Giudei, i quali, veduto il tribuno e i soldati, cessarono di batter Paolo. ACT 21:33 Allora il tribuno, accostatosi, lo prese, e comandò che fosse legato con due catene; poi domandò chi egli fosse, e che cosa avesse fatto. ACT 21:34 E nella folla gli uni gridavano una cosa, e gli altri un’altra; onde, non potendo saper nulla di certo a cagion del tumulto, comandò ch’egli fosse menato nella fortezza. ACT 21:35 Quando Paolo arrivò alla gradinata dovette, per la violenza della folla, esser portato dai soldati, ACT 21:36 perché il popolo in gran folla lo seguiva, gridando: Toglilo di mezzo! ACT 21:37 Or come Paolo stava per esser introdotto nella fortezza, disse al tribuno: Mi è egli lecito dirti qualcosa? Quegli rispose: Sai tu il greco? ACT 21:38 Non sei tu dunque quell’Egiziano che tempo fa sollevò e menò nel deserto que’ quattromila briganti? ACT 21:39 Ma Paolo disse: Io sono un Giudeo, di Tarso, cittadino di quella non oscura città di Cilicia; e ti prego che tu mi permetta di parlare al popolo. ACT 21:40 E avendolo egli permesso, Paolo, stando in piè sulla gradinata, fece cenno con la mano al popolo. E fattosi gran silenzio, parlò loro in lingua ebraica dicendo: ACT 22:1 Fratelli e padri, ascoltate ciò che ora vi dico a mia difesa. ACT 22:2 E quand’ebbero udito ch’egli parlava loro in lingua ebraica, tanto più fecero silenzio. Poi disse: ACT 22:3 Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, ai piedi di Gamaliele, educato nella rigida osservanza della legge dei padri, e fui zelante per la causa di Dio, come voi tutti siete oggi; ACT 22:4 e perseguitai a morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne, ACT 22:5 come me ne son testimoni il sommo sacerdote e tutto il concistoro degli anziani, dai quali avendo pure ricevuto lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per menare legati a Gerusalemme anche quelli ch’eran quivi, perché fossero puniti. ACT 22:6 Or avvenne che mentre ero in cammino e mi avvicinavo a Damasco, sul mezzogiorno, di subito dal cielo mi folgoreggiò d’intorno una gran luce. ACT 22:7 Caddi in terra, e udii una voce che mi disse: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ACT 22:8 E io risposi: Chi sei, Signore? Ed egli mi disse: Io son Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. ACT 22:9 Or coloro ch’eran meco, videro ben la luce ma non udirono la voce di colui che mi parlava. ACT 22:10 E io dissi: Signore, che debbo fare? E il Signore mi disse: Lèvati, va’ a Damasco, e quivi ti saranno dette tutte le cose che t’è ordinato di fare. ACT 22:11 E siccome io non ci vedevo più per il fulgore di quella luce, fui menato per mano da coloro che eran meco, e così venni a Damasco. ACT 22:12 Or un certo Anania, uomo pio secondo la legge, al quale tutti i Giudei che abitavan quivi rendevan buona testimonianza, ACT 22:13 venne a me; e standomi vicino, mi disse: Fratello Saulo, ricupera la vista. Ed io in quell’istante ricuperai la vista, e lo guardai. ACT 22:14 Ed egli disse: L’Iddio de’ nostri padri ti ha destinato a conoscer la sua volontà, e a vedere il Giusto, e a udire una voce dalla sua bocca. ACT 22:15 Poiché tu gli sarai presso tutti gli uomini un testimone delle cose che hai vedute e udite. ACT 22:16 Ed ora, che indugi? Lèvati, e sii battezzato, e lavato dei tuoi peccati, invocando il suo nome. ACT 22:17 Or avvenne, dopo ch’io fui tornato a Gerusalemme, che mentre pregavo nel tempio fui rapito in estasi, ACT 22:18 e vidi Gesù che mi diceva: Affrettati, ed esci prestamente da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza intorno a me. ACT 22:19 E io dissi: Signore, eglino stessi sanno che io incarceravo e battevo nelle sinagoghe quelli che credevano in te; ACT 22:20 e quando si spandeva il sangue di Stefano tuo testimone, anch’io ero presente e approvavo, e custodivo le vesti di coloro che l’uccidevano. ACT 22:21 Ed egli mi disse: Va’, perché io ti manderò lontano, ai Gentili. ACT 22:22 L’ascoltarono fino a questa parola; e poi alzarono la voce, dicendo: Togli via un tal uomo dal mondo; perché non è degno di vivere. ACT 22:23 Com’essi gridavano e gettavan via le loro vesti e lanciavano la polvere in aria, ACT 22:24 il tribuno comandò ch’egli fosse menato dentro la fortezza e inquisito mediante i flagelli, affin di sapere per qual cagione gridassero così contro a lui. ACT 22:25 E come l’ebbero disteso e legato con le cinghie, Paolo disse al centurione ch’era presente: V’è egli lecito flagellare un uomo che è cittadino romano, e non è stato condannato? ACT 22:26 E il centurione, udito questo, venne a riferirlo al tribuno, dicendo: Che stai per fare? perché quest’uomo è Romano. ACT 22:27 Il tribuno venne a Paolo, e gli chiese: Dimmi, sei tu Romano? Ed egli rispose: Sì. ACT 22:28 E il tribuno replicò: Io ho acquistato questa cittadinanza per gran somma di denaro. E Paolo disse: Io, invece, l’ho di nascita. ACT 22:29 Allora quelli che stavan per inquisirlo, si ritrassero subito da lui; e anche il tribuno ebbe paura, quand’ebbe saputo che egli era Romano; perché l’avea fatto legare. ACT 22:30 E il giorno seguente, volendo saper con certezza di che cosa egli fosse accusato dai Giudei, lo sciolse, e comandò ai capi sacerdoti e a tutto il Sinedrio di radunarsi; e menato giù Paolo, lo fe’ comparire dinanzi a loro. ACT 23:1 E Paolo, fissati gli occhi nel Sinedrio, disse: Fratelli, fino a questo giorno, mi son condotto dinanzi a Dio in tutta buona coscienza. ACT 23:2 E il sommo sacerdote Anania comandò a coloro ch’eran presso a lui di percuoterlo sulla bocca. ACT 23:3 Allora Paolo gli disse: Iddio percoterà te, parete scialbata; tu siedi per giudicarmi secondo la legge, e violando la legge comandi che io sia percosso? ACT 23:4 E coloro ch’eran quivi presenti, dissero: Ingiurii tu il sommo sacerdote di Dio? ACT 23:5 E Paolo disse: Fratelli, io non sapevo che fosse sommo sacerdote; perché sta scritto: “Non dirai male del principe del tuo popolo”. ACT 23:6 Or Paolo, sapendo che una parte eran Sadducei e l’altra Farisei, esclamò nel Sinedrio: Fratelli, io son Fariseo, figliuol di Farisei; ed è a motivo della speranza e della risurrezione dei morti, che son chiamato in giudizio. ACT 23:7 E com’ebbe detto questo, nacque contesa tra i Farisei e i Sadducei, e l’assemblea fu divisa. ACT 23:8 Poiché i Sadducei dicono che non v’è risurrezione, né angelo, né spirito; mentre i Farisei affermano l’una e l’altra cosa. ACT 23:9 E si fece un gridar grande; e alcuni degli scribi del partito de’ Farisei, levatisi, cominciarono a disputare, dicendo: Noi non troviamo male alcuno in quest’uomo; e se gli avesse parlato uno spirito o un angelo? ACT 23:10 E facendosi forte la contesa, il tribuno, temendo che Paolo non fosse da loro fatto a pezzi, comandò ai soldati di scendere giù, e di portarlo via dal mezzo di loro, e di menarlo nella fortezza. ACT 23:11 E la notte seguente il Signore si presentò a Paolo, e gli disse: Sta’ di buon cuore; perché come hai reso testimonianza di me a Gerusalemme, così bisogna che tu la renda anche a Roma. ACT 23:12 E quando fu giorno, i Giudei s’adunarono, e con imprecazioni contro sé stessi fecer voto di non mangiare né bere finché non avessero ucciso Paolo. ACT 23:13 Or coloro che avean fatta questa congiura eran più di quaranta. ACT 23:14 E vennero ai capi sacerdoti e agli anziani, e dissero: Noi abbiam fatto voto con imprecazione contro noi stessi, di non mangiare cosa alcuna, finché non abbiam ucciso Paolo. ACT 23:15 Or dunque voi col Sinedrio presentatevi al tribuno per chiedergli di menarlo giù da voi, come se voleste conoscer più esattamente il fatto suo; e noi, innanzi ch’ei giunga, siam pronti ad ucciderlo. ACT 23:16 Ma il figliuolo della sorella di Paolo, udite queste insidie, venne; ed entrato nella fortezza, riferì la cosa a Paolo. ACT 23:17 E Paolo, chiamato a sé uno dei centurioni, disse: Mena questo giovane al tribuno, perché ha qualcosa da riferirgli. ACT 23:18 Egli dunque, presolo, lo menò al tribuno, e disse: Paolo, il prigione, mi ha chiamato e m’ha pregato che ti meni questo giovane, il quale ha qualcosa da dirti. ACT 23:19 E il tribuno, presolo per la mano e ritiratosi in disparte gli domando: Che cos’hai da riferirmi? ACT 23:20 Ed egli rispose: I Giudei si son messi d’accordo per pregarti che domani tu meni giù Paolo nel Sinedrio, come se volessero informarsi più appieno del fatto suo; ACT 23:21 ma tu non dar loro retta, perché più di quaranta uomini di loro gli tendono insidie e con imprecazioni contro sé stessi han fatto voto di non mangiare né bere, finché non l’abbiano ucciso; ed ora son pronti, aspettando la tua promessa. ACT 23:22 Il tribuno dunque licenziò il giovane, ordinandogli di non palesare ad alcuno che gli avesse fatto saper queste cose. ACT 23:23 E chiamati due de’ centurioni, disse loro: Tenete pronti fino dalla terza ora della notte duecento soldati, settanta cavalieri e duecento lancieri, per andar fino a Cesarea; ACT 23:24 e abbiate pronte delle cavalcature per farvi montar su Paolo e condurlo sano e salvo al governatore Felice. ACT 23:25 E scrisse una lettera del seguente tenore: ACT 23:26 Claudio Lisia, all’eccellentissimo governatore Felice, salute. ACT 23:27 Quest’uomo era stato preso dai Giudei, ed era sul punto d’esser da loro ucciso, quand’io son sopraggiunto coi soldati e l’ho sottratto dalle loro mani, avendo inteso che era Romano. ACT 23:28 E volendo sapere di che l’accusavano, l’ho menato nel loro Sinedrio. ACT 23:29 E ho trovato che era accusato intorno a questioni della loro legge, ma che non era incolpato di nulla che fosse degno di morte o di prigione. ACT 23:30 Essendomi però stato riferito che si tenderebbe un agguato contro quest’uomo, l’ho subito mandato a te, ordinando anche ai suoi accusatori di dir davanti a te quello che hanno contro di lui. ACT 23:31 I soldati dunque, secondo ch’era loro stato ordinato, presero Paolo e lo condussero di notte ad Antipatrìda. ACT 23:32 E il giorno seguente, lasciati partire i cavalieri con lui, tornarono alla fortezza. ACT 23:33 E quelli, giunti a Cesarea e consegnata la lettera al governatore, gli presentarono anche Paolo. ACT 23:34 Ed egli avendo letta la lettera e domandato a Paolo di qual provincia fosse, e inteso che era di Cilicia, gli disse: ACT 23:35 Io ti udirò meglio quando saranno arrivati anche i tuoi accusatori. E comandò che fosse custodito nel palazzo d’Erode. ACT 24:1 Cinque giorni dopo, il sommo sacerdote Anania discese con alcuni anziani e con un certo Tertullo, oratore; e si presentarono al governatore per accusar Paolo. ACT 24:2 Questi essendo stato chiamato, Tertullo comincio ad accusarlo, dicendo: ACT 24:3 Siccome in grazia tua godiamo molta pace, e per la tua previdenza sono state fatte delle riforme a pro di questa nazione, noi in tutto e per tutto lo riconosciamo, o eccellentissimo Felice, con ogni gratitudine. ACT 24:4 Ora, per non trattenerti troppo a lungo, ti prego che, secondo la tua condiscendenza, tu ascolti quel che abbiamo a dirti in breve. ACT 24:5 Abbiam dunque trovato che quest’uomo è una peste, che eccita sedizioni fra tutti i Giudei del mondo, ed è capo della setta de’ Nazarei. ACT 24:6 Egli ha perfino tentato di profanare il tempio; onde noi l’abbiamo preso; e noi lo volevamo giudicare secondo la nostra legge: ACT 24:7 ma il tribuno Lisia, sopraggiunto, ce l’ha strappato con violenza dalle mani, ACT 24:8 ordinando che i suoi accusatori si presentassero dinanzi a te; e da lui, esaminandolo, potrai tu stesso aver piena conoscenza di tutte le cose, delle quali noi l’accusiamo. ACT 24:9 I Giudei si unirono anch’essi nelle accuse, affermando che le cose stavan così. ACT 24:10 E Paolo, dopo che il governatore gli ebbe fatto cenno che parlasse, rispose: Sapendo che già da molti anni tu sei giudice di questa nazione, parlo con più coraggio a mia difesa. ACT 24:11 Poiché tu puoi accertarti che non son più di dodici giorni ch’io salii a Gerusalemme per adorare; ACT 24:12 ed essi non mi hanno trovato nel tempio, né nelle sinagoghe, né in città a discutere con alcuno, né a far adunata di popolo; ACT 24:13 e non posson provarti le cose delle quali ora m’accusano. ACT 24:14 Ma questo ti confesso, che secondo la Via ch’essi chiamano setta, io adoro l’Iddio de’ padri, credendo tutte le cose che sono scritte nella legge e nei profeti; ACT 24:15 avendo in Dio la speranza che nutrono anche costoro che ci sarà una risurrezione de’ giusti e degli ingiusti. ACT 24:16 Per questo anch’io m’esercito ad aver del continuo una coscienza pura dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini. ACT 24:17 Or dopo molti anni, io son venuto a portar elemosine alla mia nazione e a presentar offerte. ACT 24:18 Mentre io stavo facendo questo, mi hanno trovato purificato nel tempio, senza assembramento e senza tumulto; ACT 24:19 ed erano alcuni Giudei dell’Asia; questi avrebbero dovuto comparire dinanzi a te ed accusarmi, se avevano cosa alcuna contro a me. ACT 24:20 D’altronde dicano costoro qual misfatto hanno trovato in me, quando mi presentai dinanzi al Sinedrio; ACT 24:21 se pur non si tratti di quest’unica parola che gridai, quando comparvi dinanzi a loro: E’ a motivo della risurrezione de’ morti, che io son oggi giudicato da voi. ACT 24:22 Or Felice, che ben conosceva quel che concerneva questa Via, li rimandò a un’altra volta, dicendo: Quando sarà sceso il tribuno Lisia, esaminerò il fatto vostro. ACT 24:23 E ordinò al centurione che Paolo fosse custodito, ma lasciandogli una qualche libertà, e non vietando ad alcuno de’ suoi di rendergli de’ servigi. ACT 24:24 Or alcuni giorni dopo, Felice, venuto con Drusilla sua moglie, che era giudea, mandò a chiamar Paolo, e l’ascoltò circa la fede in Cristo Gesù. ACT 24:25 Ma ragionando Paolo di giustizia, di temperanza e del giudizio a venire, Felice, tutto spaventato, replicò: Per ora, vattene; e quando ne troverò l’opportunità, ti manderò a chiamare. ACT 24:26 Egli sperava, in pari tempo, che da Paolo gli sarebbe dato del denaro; per questo lo mandava spesso a chiamare e discorreva con lui. ACT 24:27 Or in capo a due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo; e Felice, volendo far cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo in prigione. ACT 25:1 Festo dunque, essendo giunto nella sua provincia, tre giorni dopo salì da Cesarea a Gerusalemme. ACT 25:2 E i capi sacerdoti e i principali de’ Giudei gli presentarono le loro accuse contro a Paolo; ACT 25:3 e lo pregavano, chiedendo per favore contro a lui, che lo facesse venire a Gerusalemme. Essi intanto avrebbero posto insidie per ucciderlo per via. ACT 25:4 Festo allora rispose che Paolo era custodito a Cesarea, e che egli stesso dovea partir presto. ACT 25:5 Quelli dunque di voi, diss’egli, che possono, scendano meco; e se v’è in quest’uomo qualche colpa, lo accusino. ACT 25:6 Rimasto presso di loro non più di otto o dieci giorni, discese in Cesarea; e il giorno seguente, postosi a sedere in tribunale, comandò che Paolo gli fosse menato dinanzi. ACT 25:7 E com’egli fu giunto, i Giudei che eran discesi da Gerusalemme, gli furono attorno, portando contro lui molte e gravi accuse, che non potevano provare; mentre Paolo diceva a sua difesa: ACT 25:8 Io non ho peccato né contro la legge de’ Giudei, né contro il tempio, né contro Cesare. ACT 25:9 Ma Festo, volendo far cosa grata ai Giudei, disse a Paolo: Vuoi tu salire a Gerusalemme ed esser quivi giudicato davanti a me intorno a queste cose? ACT 25:10 Ma Paolo rispose: Io sto qui dinanzi al tribunale di Cesare, ove debbo esser giudicato; io non ho fatto torto alcuno ai Giudei, come anche tu sai molto bene. ACT 25:11 Se dunque sono colpevole e ho commesso cosa degna di morte, non ricuso di morire; ma se nelle cose delle quali costoro mi accusano non c’è nulla di vero, nessuno mi può consegnare per favore nelle loro mani. Io mi appello a Cesare. ACT 25:12 Allora Festo, dopo aver conferito col consiglio, rispose: Tu ti sei appellato a Cesare; a Cesare andrai. ACT 25:13 E dopo alquanti giorni il re Agrippa e Berenice arrivarono a Cesarea, per salutar Festo. ACT 25:14 E trattenendosi essi quivi per molti giorni, Festo raccontò al re il caso di Paolo, dicendo: V’è qui un uomo che è stato lasciato prigione da Felice, contro il quale, ACT 25:15 quando fui a Gerusalemme, i capi sacerdoti e gli anziani de’ Giudei mi sporsero querela, chiedendomi di condannarlo. ACT 25:16 Risposi loro che non è usanza de’ Romani di consegnare alcuno, prima che l’accusato abbia avuto gli accusatori a faccia, e gli sia stato dato modo di difendersi dall’accusa. ACT 25:17 Essendo eglino dunque venuti qua, io, senza indugio, il giorno seguente, sedetti in tribunale, e comandai che quell’uomo mi fosse menato dinanzi. ACT 25:18 I suoi accusatori però, presentatisi, non gli imputavano alcuna delle male azioni che io supponevo; ACT 25:19 ma aveano contro lui certe questioni intorno alla propria religione e intorno a un certo Gesù morto, che Paolo affermava esser vivente. ACT 25:20 Ed io, stando in dubbio sul come procedere in queste cose, gli dissi se voleva andare a Gerusalemme, e quivi esser giudicato intorno a queste cose. ACT 25:21 Ma avendo Paolo interposto appello per esser riserbato al giudizio dell’imperatore, io comandai che fosse custodito, finché lo mandassi a Cesare. ACT 25:22 E Agrippa disse a Festo: Anch’io vorrei udir cotesto uomo. Ed egli rispose: Domani l’udrai. ACT 25:23 Il giorno seguente dunque, essendo venuti Agrippa e Berenice con molta pompa, ed entrati nella sala d’udienza coi tribuni e coi principali della città, Paolo, per ordine di Festo, fu menato quivi. ACT 25:24 E Festo disse: Re Agrippa, e voi tutti che siete qui presenti con noi, voi vedete quest’uomo, a proposito del quale tutta la moltitudine de’ Giudei s’è rivolta a me, e in Gerusalemme e qui, gridando che non deve viver più oltre. ACT 25:25 Io però non ho trovato che avesse fatto cosa alcuna degna di morte, ed essendosi egli stesso appellato all’imperatore, ho deliberato di mandarglielo. ACT 25:26 E siccome non ho nulla di certo da scriverne al mio signore, l’ho menato qui davanti a voi, e principalmente davanti a te, o re Agrippa, affinché, dopo esame, io abbia qualcosa da scrivere. ACT 25:27 Perché non mi par cosa ragionevole mandare un prigioniero, senza notificar le accuse che gli son mosse contro. ACT 26:1 E Agrippa disse a Paolo: T’è permesso parlare a tua difesa. Allora Paolo, distesa la mano, disse a sua difesa: ACT 26:2 Re Agrippa, io mi reputo felice di dovermi oggi scolpare dinanzi a te di tutte le cose delle quali sono accusato dai Giudei, ACT 26:3 principalmente perché tu hai conoscenza di tutti i riti e di tutte le questioni che son fra i Giudei; perciò ti prego di ascoltarmi pazientemente. ACT 26:4 Quale sia stato il mio modo di vivere dalla mia giovinezza, fin dal principio trascorsa in mezzo alla mia nazione e in Gerusalemme, tutti i Giudei lo sanno, ACT 26:5 poiché mi hanno conosciuto fin d’allora, e sanno, se pur vogliono renderne testimonianza, che, secondo la più rigida setta della nostra religione, son vissuto Fariseo. ACT 26:6 E ora son chiamato in giudizio per la speranza della promessa fatta da Dio ai nostri padri; ACT 26:7 della qual promessa le nostre dodici tribù, che servono con fervore a Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento. E per questa speranza, o re, io sono accusato dai Giudei! ACT 26:8 Perché mai si giudica da voi cosa incredibile che Dio risusciti i morti? ACT 26:9 Quant’è a me, avevo sì pensato anch’io di dover fare molte cose contro il nome di Gesù il Nazareno. ACT 26:10 E questo difatti feci a Gerusalemme; e avutane facoltà dai capi sacerdoti serrai nelle prigioni molti de’ santi; e quando erano messi a morte, io detti il mio voto. ACT 26:11 E spesse volte, per tutte le sinagoghe, li costrinsi con pene a bestemmiare; e infuriato oltremodo contro di loro, li perseguitai fino nelle città straniere. ACT 26:12 Il che facendo, come andavo a Damasco con potere e commissione de’ capi sacerdoti, ACT 26:13 io vidi, o re, per cammino a mezzo giorno, una luce dal cielo, più risplendente del sole, la quale lampeggiò intorno a me ed a coloro che viaggiavan meco. ACT 26:14 Ed essendo noi tutti caduti in terra, udii una voce che mi disse in lingua ebraica: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ei t’è duro ricalcitrar contro gli stimoli. ACT 26:15 E io dissi: Chi sei tu, Signore? E il Signore rispose: Io son Gesù, che tu perseguiti. ACT 26:16 Ma lèvati, e sta’ in piè; perché per questo ti sono apparito: per stabilirti ministro e testimone delle cose che tu hai vedute, e di quelle per le quali ti apparirò ancora, ACT 26:17 liberandoti da questo popolo e dai Gentili, ai quali io ti mando ACT 26:18 per aprir loro gli occhi, onde si convertano dalle tenebre alla luce e dalla podestà di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, la remissione dei peccati e la loro parte d’eredità fra i santificati. ACT 26:19 Perciò, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla celeste visione; ACT 26:20 ma, prima a que’ di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e ai Gentili, ho annunziato che si ravveggano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento. ACT 26:21 Per questo i Giudei, avendomi preso nel tempio, tentavano d’uccidermi. ACT 26:22 Ma per l’aiuto che vien da Dio, son durato fino a questo giorno, rendendo testimonianza a piccoli e a grandi, non dicendo nulla all’infuori di quello che i profeti e Mosè hanno detto dover avvenire, cioè: ACT 26:23 che il Cristo soffrirebbe, e che egli, il primo a risuscitar dai morti, annunzierebbe la luce al popolo ed ai Gentili. ACT 26:24 Or mentre ei diceva queste cose a sua difesa, Festo disse ad alta voce: Paolo, tu vaneggi; la molta dottrina ti mette fuor di senno. ACT 26:25 Ma Paolo disse: Io non vaneggio, eccellentissimo Festo; ma pronunzio parole di verità, e di buon senno. ACT 26:26 Poiché il re, al quale io parlo con franchezza, conosce queste cose; perché son persuaso che nessuna di esse gli è occulta; poiché questo non è stato fatto in un cantuccio. ACT 26:27 O re Agrippa, credi tu ai profeti? Io so che tu ci credi. ACT 26:28 E Agrippa disse a Paolo: Per poco non mi persuadi a diventar cristiano. ACT 26:29 E Paolo: Piacesse a Dio che per poco o per molto, non solamente tu, ma anche tutti quelli che oggi m’ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all’infuori di questi legami. ACT 26:30 Allora il re si alzò, e con lui il governatore, Berenice, e quanti sedevano con loro; ACT 26:31 e ritiratisi in disparte, parlavano gli uni agli altri, dicendo: Quest’uomo non fa nulla che meriti morte o prigione. ACT 26:32 E Agrippa disse a Festo: Quest’uomo poteva esser liberato, se non si fosse appellato a Cesare. ACT 27:1 Or quando fu determinato che faremmo vela per l’Italia, Paolo e certi altri prigionieri furon consegnati a un centurione, per nome Giulio, della coorte Augusta. ACT 27:2 E montati sopra una nave adramittina, che dovea toccare i porti della costa d’Asia, salpammo, avendo con noi Aristarco, Macedone di Tessalonica. ACT 27:3 Il giorno seguente arrivammo a Sidone; e Giulio, usando umanità verso Paolo, gli permise d’andare dai suoi amici per ricevere le loro cure. ACT 27:4 Poi, essendo partiti di là, navigammo sotto Cipro, perché i venti eran contrari. ACT 27:5 E passato il mar di Cilicia e di Panfilia, arrivammo a Mira di Licia. ACT 27:6 E il centurione, trovata quivi una nave alessandrina che facea vela per l’Italia, ci fe’ montare su quella. ACT 27:7 E navigando per molti giorni lentamente, e pervenuti a fatica, per l’impedimento del vento, di faccia a Gnido, veleggiammo sotto Creta, di rincontro a Salmone; ACT 27:8 e costeggiandola con difficoltà, venimmo a un certo luogo, detto Beiporti, vicino al quale era la città di Lasea. ACT 27:9 Or essendo trascorso molto tempo, ed essendo la navigazione ormai pericolosa, poiché anche il Digiuno era già passato, Paolo li ammonì dicendo loro: ACT 27:10 Uomini, io veggo che la navigazione si farà con pericolo e grave danno, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre persone. ACT 27:11 Ma il centurione prestava più fede al pilota e al padron della nave che alle cose dette da Paolo. ACT 27:12 E siccome quel porto non era adatto a svernare, i più furono di parere di partir di là per cercare d’arrivare a Fenice, porto di Creta che guarda a Libeccio e a Maestro, e di passarvi l’inverno. ACT 27:13 Essendosi intanto levato un leggero scirocco, e credendo essi d’esser venuti a capo del loro proposito, levate le àncore, si misero a costeggiare l’isola di Creta più da presso. ACT 27:14 Ma poco dopo, si scatenò giù dall’isola un vento turbinoso, che si chiama Euraquilone; ACT 27:15 ed essendo la nave portata via e non potendo reggere al vento, la lasciammo andare, ed eravamo portati alla deriva. ACT 27:16 E passati rapidamente sotto un’isoletta chiamata Clauda, a stento potemmo avere in nostro potere la scialuppa. ACT 27:17 E quando l’ebbero tirata su, ricorsero a ripari, cingendo la nave di sotto; e temendo di esser gettati sulla Sirti, calarono le vele, ed eran così portati via. ACT 27:18 E siccome eravamo fieramente sbattuti dalla tempesta, il giorno dopo cominciarono a far getto del carico. ACT 27:19 E il terzo giorno, con le loro proprie mani, buttarono in mare gli arredi della nave. ACT 27:20 E non apparendo né sole né stelle già da molti giorni, ed essendoci sopra non piccola tempesta, era ormai tolta ogni speranza di scampare. ACT 27:21 Or dopo che furono stati lungamente senza prender cibo, Paolo si levò in mezzo a loro, e disse: Uomini, bisognava darmi ascolto, non partire da Creta, e risparmiar così questo pericolo e questa perdita. ACT 27:22 Ora però vi esorto a star di buon cuore, perché non vi sarà perdita della vita d’alcun di voi ma solo della nave. ACT 27:23 Poiché un angelo dell’Iddio, al quale appartengo e ch’io servo, m’è apparso questa notte, ACT 27:24 dicendo: Paolo, non temere; bisogna che tu comparisca dinanzi a Cesare ed ecco, Iddio ti ha donato tutti coloro che navigano teco. ACT 27:25 Perciò, o uomini, state di buon cuore, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto. ACT 27:26 Ma dobbiamo esser gettati sopra un’isola. ACT 27:27 E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l’Adriatico, verso la mezzanotte i marinari sospettavano d’esser vicini a terra; ACT 27:28 e calato lo scandaglio trovarono venti braccia; poi, passati un po’ più oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia. ACT 27:29 Temendo allora di percuotere in luoghi scogliosi, gettarono da poppa quattro àncore, aspettando ansiosamente che facesse giorno. ACT 27:30 Or cercando i marinari di fuggir dalla nave, e avendo calato la scialuppa in mare col pretesto di voler calare le àncore dalla prua, ACT 27:31 Paolo disse al centurione ed ai soldati: Se costoro non restano nella nave, voi non potete scampare. ACT 27:32 Allora i soldati tagliaron le funi della scialuppa, e la lasciaron cadere. ACT 27:33 E mentre si aspettava che facesse giorno, Paolo esortava tutti a prender cibo, dicendo: Oggi son quattordici giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza prender nulla. ACT 27:34 Perciò, io v’esorto a prender cibo, perché questo contribuirà alla vostra salvezza; poiché non perirà neppure un capello del capo d’alcun di voi. ACT 27:35 Detto questo, preso del pane, rese grazie a Dio, in presenza di tutti; poi, rottolo, cominciò a mangiare. ACT 27:36 E tutti, fatto animo, presero anch’essi del cibo. ACT 27:37 Or eravamo sulla nave, fra tutti, dugentosettantasei persone. ACT 27:38 E saziati che furono, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare. ACT 27:39 Quando fu giorno, non riconoscevano il paese; ma scorsero una certa baia che aveva una spiaggia, e deliberarono, se fosse loro possibile, di spingervi la nave. ACT 27:40 E staccate le àncore, le lasciarono andare in mare; sciolsero al tempo stesso i legami dei timoni, e alzato l’artimone al vento, traevano al lido. ACT 27:41 Ma essendo incorsi in un luogo che avea il mare d’ambo i lati, vi fecero arrenar la nave; e mentre la prua, incagliata, rimaneva immobile, la poppa si sfasciava per la violenza delle onde. ACT 27:42 Or il parere de’ soldati era d’uccidere i prigionieri, perché nessuno fuggisse a nuoto. ACT 27:43 Ma il centurione, volendo salvar Paolo, li distolse da quel proposito, e comandò che quelli che sapevan nuotare si gettassero in mare per andarsene i primi a terra, ACT 27:44 e gli altri vi arrivassero, chi sopra tavole, e chi sopra altri pezzi della nave. E così avvenne che tutti giunsero salvi a terra. ACT 28:1 E dopo che fummo scampati, riconoscemmo che l’isola si chiamava Malta. ACT 28:2 E i barbari usarono verso noi umanità non comune; poiché, acceso un gran fuoco, ci accolsero tutti, a motivo della pioggia che cadeva, e del freddo. ACT 28:3 Or Paolo, avendo raccolto una quantità di legna secche e avendole poste sul fuoco, una vipera, sentito il caldo, uscì fuori, e gli si attaccò alla mano. ACT 28:4 E quando i barbari videro la bestia che gli pendeva dalla mano, dissero fra loro: Certo, quest’uomo e un’omicida, perché essendo scampato dal mare, pur la Giustizia divina non lo lascia vivere. ACT 28:5 Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne risentì male alcuno. ACT 28:6 Or essi si aspettavano ch’egli enfierebbe o cadrebbe di subito morto; ma dopo aver lungamente aspettato, veduto che non gliene avveniva alcun male, mutarono parere, e cominciarono a dire ch’egli era un dio. ACT 28:7 Or ne’ dintorni di quel luogo v’erano dei poderi dell’uomo principale dell’isola, chiamato Publio, il quale ci accolse, e ci albergò tre giorni amichevolmente. ACT 28:8 E accadde che il padre di Publio giacea malato di febbre e di dissenteria. Paolo andò a trovarlo; e dopo aver pregato, gl’impose le mani e lo guarì. ACT 28:9 Avvenuto questo, anche gli altri che aveano delle infermità nell’isola, vennero, e furon guariti; ACT 28:10 ed essi ci fecero grandi onori; e quando salpammo, ci portarono a bordo le cose necessarie. ACT 28:11 Tre mesi dopo, partimmo sopra una nave alessandrina che avea per insegna Castore e Polluce, e che avea svernato nell’isola. ACT 28:12 E arrivati a Siracusa, vi restammo tre giorni. ACT 28:13 E di là, costeggiando, arrivammo a Reggio. E dopo un giorno, levatosi un vento di scirocco, in due giorni arrivammo a Pozzuoli. ACT 28:14 E avendo quivi trovato de’ fratelli, fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E così venimmo a Roma. ACT 28:15 Or i fratelli, avute nostre notizie, di là ci vennero incontro sino al Foro Appio e alle Tre Taverne; e Paolo, quando li ebbe veduti, rese grazie a Dio e prese animo. ACT 28:16 E giunti che fummo a Roma, a Paolo fu concesso d’abitar da sé col soldato che lo custodiva. ACT 28:17 E tre giorni dopo, Paolo convocò i principali fra i Giudei; e quando furon raunati, disse loro: Fratelli, senza aver fatto nulla contro il popolo né contro i riti de’ padri, io fui arrestato in Gerusalemme e di là dato in man de’ Romani. ACT 28:18 I quali, avendomi esaminato, volevano rilasciarmi perché non era in me colpa degna di morte. ACT 28:19 Ma opponendovisi i Giudei, fui costretto ad appellarmi a Cesare, senza però aver in animo di portare alcuna accusa contro la mia nazione. ACT 28:20 Per questa ragione dunque vi ho chiamati per vedervi e per parlarvi; perché egli è a causa della speranza d’Israele ch’io sono stretto da questa catena. ACT 28:21 Ma essi gli dissero: Noi non abbiamo ricevuto lettere dalla Giudea intorno a te, né è venuto qui alcuno de’ fratelli a riferire o a dir male di te. ACT 28:22 Ben vorremmo però sentir da te quel che tu pensi; perché, quant’è a cotesta setta, ci è noto che da per tutto essa incontra opposizione. ACT 28:23 E avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli da mane a sera esponeva loro le cose, testimoniando del regno di Dio e persuadendoli di quel che concerne Gesù, con la legge di Mosè e coi profeti. ACT 28:24 E alcuni restaron persuasi delle cose dette; altri invece non credettero. ACT 28:25 E non essendo d’accordo fra loro, si ritirarono, dopo che Paolo ebbe detta quest’unica parola: Ben parlò lo Spirito Santo ai vostri padri per mezzo del profeta Isaia dicendo: ACT 28:26 Va’ a questo popolo e di’: Voi udrete coi vostri orecchi e non intenderete; guarderete coi vostri occhi, e non vedrete; ACT 28:27 perché il cuore di questo popolo s’è fatto insensibile, son divenuti duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, che talora non veggano con gli occhi, e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io non li guarisca. ACT 28:28 Sappiate dunque che questa salvazione di Dio è mandata ai Gentili; ed essi presteranno ascolto. ACT 28:29 Quand’ebbe detto questo, i Giudei se ne andarono discutendo vivamente fra loro. ACT 28:30 E Paolo dimorò due anni interi in una casa da lui presa a fitto, e riceveva tutti coloro che venivano a trovarlo, ACT 28:31 predicando il regno di Dio, e insegnando le cose relative al Signor Gesù Cristo con tutta franchezza e senza che alcuno glielo impedisse. ROM 1:1 Paolo, servo di Cristo Gesù, chiamato ad essere apostolo, appartato per l’Evangelo di Dio, ROM 1:2 ch’Egli avea già promesso per mezzo de’ suoi profeti nelle sante Scritture ROM 1:3 e che concerne il suo Figliuolo, ROM 1:4 nato dal seme di Davide secondo la carne, dichiarato Figliuolo di Dio con potenza secondo lo spirito di santità mediante la sua risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo nostro Signore, ROM 1:5 per mezzo del quale noi abbiam ricevuto grazia e apostolato per trarre all’ubbidienza della fede tutti i Gentili, per amore del suo nome ROM 1:6 fra i quali Gentili siete voi pure, chiamati da Gesù Cristo ROM 1:7 a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati ad esser santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. ROM 1:8 Prima di tutto io rendo grazie all’Iddio mio per mezzo di Gesù Cristo per tutti voi perché la vostra fede è pubblicata per tutto il mondo. ROM 1:9 Poiché Iddio, al quale servo nello spirito mio annunziando l’Evangelo del suo Figliuolo, mi è testimone ch’io non resto dal far menzione di voi in tutte le mie preghiere, ROM 1:10 chiedendo che in qualche modo mi sia porta finalmente, per la volontà di Dio, l’occasione propizia di venire a voi. ROM 1:11 Poiché desidero vivamente di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale affinché siate fortificati; ROM 1:12 o meglio, perché quando sarò tra voi ci confortiamo a vicenda mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io. ROM 1:13 Or, fratelli, non voglio che ignoriate che molte volte mi sono proposto di recarmi da voi (ma finora ne sono stato impedito) per avere qualche frutto anche fra voi come fra il resto dei Gentili. ROM 1:14 Io son debitore tanto ai Greci quanto ai Barbari, tanto ai savi quanto agli ignoranti; ROM 1:15 ond’è che, per quanto sta in me, io son pronto ad annunziar l’Evangelo anche a voi che siete in Roma. ROM 1:16 Poiché io non mi vergogno dell’Evangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente; del Giudeo prima e poi del Greco; ROM 1:17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede. ROM 1:18 Poiché l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; ROM 1:19 infatti quel che si può conoscer di Dio è manifesto in loro, avendolo Iddio loro manifestato; ROM 1:20 poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedon chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue; ROM 1:21 ond’è che essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Iddio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti, e l’insensato loro cuore s’è ottenebrato. ROM 1:22 Dicendosi savi, son divenuti stolti, ROM 1:23 e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Iddio in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, e d’uccelli e di quadrupedi e di rettili. ROM 1:24 Per questo, Iddio li ha abbandonati, nelle concupiscenze de’ loro cuori, alla impurità, perché vituperassero fra loro i loro corpi; ROM 1:25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. ROM 1:26 Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami: poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura, ROM 1:27 e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento. ROM 1:28 E siccome non si sono curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti, ROM 1:29 essendo essi ricolmi d’ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, d’omicidio, di contesa, di frode, di malignità; ROM 1:30 delatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, inventori di mali, disubbidienti ai genitori, ROM 1:31 insensati, senza fede nei patti, senza affezione naturale, spietati; ROM 1:32 i quali, pur conoscendo che secondo il giudizio di Dio quelli che fanno codeste cose son degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette. ROM 2:1 Perciò, o uomo, chiunque tu sii che giudichi, sei inescusabile; poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose. ROM 2:2 Or noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità. ROM 2:3 E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio? ROM 2:4 Ovvero sprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e della sua longanimità, non riconoscendo che la benignità di Dio ti trae a ravvedimento? ROM 2:5 Tu invece, seguendo la tua durezza e il tuo cuore impenitente, t’accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, ROM 2:6 il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: ROM 2:7 vita eterna a quelli che con la perseveranza nel bene oprare cercano gloria e onore e immortalità; ROM 2:8 ma a quelli che son contenziosi e non ubbidiscono alla verità ma ubbidiscono alla ingiustizia, ira e indignazione. ROM 2:9 Tribolazione e angoscia sopra ogni anima d’uomo che fa il male; del Giudeo prima, e poi del Greco; ROM 2:10 ma gloria e onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco; ROM 2:11 poiché dinanzi a Dio non c’è riguardo a persone. ROM 2:12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge, periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo legge, saranno giudicati con quella legge; ROM 2:13 poiché non quelli che ascoltano la legge son giusti dinanzi a Dio, ma quelli che l’osservano saranno giustificati. ROM 2:14 Infatti, quando i Gentili che non hanno legge, adempiono per natura le cose della legge, essi, che non hanno legge, son legge a se stessi; ROM 2:15 essi mostrano che quel che la legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si accusano od anche si scusano a vicenda. ROM 2:16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio Evangelo. ROM 2:17 Or se tu ti chiami Giudeo, e ti riposi sulla legge, e ti glorii in Dio, ROM 2:18 e conosci la sua volontà, e discerni la differenza delle cose essendo ammaestrato dalla legge, ROM 2:19 e ti persuadi d’esser guida de’ ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre, ROM 2:20 educatore degli scempi, maestro dei fanciulli, perché hai nella legge la formula della conoscenza e della verità, ROM 2:21 come mai, dunque, tu che insegni agli altri non insegni a te stesso? Tu che predichi che non si deve rubare, rubi? ROM 2:22 Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che hai in abominio gl’idoli, saccheggi i templi? ROM 2:23 Tu che meni vanto della legge, disonori Dio trasgredendo la legge? ROM 2:24 Poiché, siccome è scritto, il nome di Dio, per cagion vostra, è bestemmiato fra i Gentili. ROM 2:25 Infatti ben giova la circoncisione se tu osservi la legge; ma se tu sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione. ROM 2:26 E se l’incirconciso osserva i precetti della legge, la sua incirconcisione non sarà essa reputata circoncisione? ROM 2:27 E così colui che è per natura incirconciso, se adempie la legge, giudicherà te, che con la lettera e la circoncisione sei un trasgressore della legge. ROM 2:28 Poiché Giudeo non è colui che è tale all’esterno; né è circoncisione quella che è esterna, nella carne; ROM 2:29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, in ispirito, non in lettera; d’un tal Giudeo la lode procede non dagli uomini, ma da Dio. ROM 3:1 Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? O qual è la utilità della circoncisione? ROM 3:2 Grande per ogni maniera; prima di tutto, perché a loro furono affidati gli oracoli di Dio. ROM 3:3 Poiché che vuol dire se alcuni sono stati increduli? Annullerà la loro incredulità la fedeltà di Dio? ROM 3:4 Così non sia; anzi, sia Dio riconosciuto verace, ma ogni uomo bugiardo, siccome è scritto: Affinché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole, e resti vincitore quando sei giudicato. ROM 3:5 Ma se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo noi? Iddio è egli ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Io parlo umanamente). ROM 3:6 Così non sia; perché, altrimenti, come giudicherà egli il mondo? ROM 3:7 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio è abbondata a sua gloria, perché son io ancora giudicato come peccatore? ROM 3:8 E perché (secondo la calunnia che ci è lanciata e la massima che taluni ci attribuiscono), perché non “facciamo il male affinché ne venga il bene?” La condanna di quei tali è giusta. ROM 3:9 Che dunque? Abbiam noi qualche superiorità? Affatto; perché abbiamo dianzi provato che tutti, Giudei e Greci, sono sotto il peccato, ROM 3:10 siccome è scritto: Non v’è alcun giusto, neppur uno. ROM 3:11 Non v’è alcuno che abbia intendimento, non v’è alcuno che ricerchi Dio. ROM 3:12 Tutti si sono sviati, tutti quanti son divenuti inutili. Non v’è alcuno che pratichi la bontà, no, neppur uno. ROM 3:13 La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno usato frode; v’è un veleno di aspidi sotto le loro labbra. ROM 3:14 La loro bocca è piena di maledizione e d’amarezza. ROM 3:15 I loro piedi son veloci a spargere il sangue. ROM 3:16 Sulle lor vie è rovina e calamità, ROM 3:17 e non hanno conosciuto la via della pace. ROM 3:18 Non c’è timor di Dio dinanzi agli occhi loro. ROM 3:19 Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che son sotto la legge, affinché ogni bocca sia turata, e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio; ROM 3:20 poiché per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto; giacché mediante la legge è data la conoscenza del peccato. ROM 3:21 Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: ROM 3:22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione; ROM 3:23 difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, ROM 3:24 e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù, ROM 3:25 il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d’esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; ROM 3:26 per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond’Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù. ROM 3:27 Dov’è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; ROM 3:28 poiché noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge. ROM 3:29 Iddio è Egli forse soltanto l’Iddio de’ Giudei? Non è Egli anche l’Iddio de’ Gentili? Certo lo è anche de’ Gentili, ROM 3:30 poiché v’è un Dio solo, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l’incirconciso parimente mediante la fede. ROM 3:31 Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia; anzi, stabiliamo la legge. ROM 4:1 Che diremo dunque che l’antenato nostro Abramo abbia ottenuto secondo la carne? ROM 4:2 Poiché se Abramo è stato giustificato per le opere, egli avrebbe di che gloriarsi; ma dinanzi a Dio egli non ha di che gloriarsi; infatti, che dice la Scrittura? ROM 4:3 Or Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia. ROM 4:4 Or a chi opera, la mercede non è messa in conto di grazia, ma di debito; ROM 4:5 mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia. ROM 4:6 Così pure Davide proclama la beatitudine dell’uomo al quale Iddio imputa la giustizia senz’opere, dicendo: ROM 4:7 Beati quelli le cui iniquità son perdonate, e i cui peccati sono coperti. ROM 4:8 Beato l’uomo al quale il Signore non imputa il peccato. ROM 4:9 Questa beatitudine è ella soltanto per i circoncisi o anche per gli incirconcisi? Poiché noi diciamo che la fede fu ad Abramo messa in conto di giustizia. ROM 4:10 In che modo dunque gli fu messa in conto? Quand’era circonciso, o quand’era incirconciso? Non quand’era circonciso, ma quand’era incirconciso; ROM 4:11 poi ricevette il segno della circoncisione, qual suggello della giustizia ottenuta per la fede che avea quand’era incirconciso, affinché fosse il padre di tutti quelli che credono essendo incirconcisi, onde anche a loro sia messa in conto la giustizia; ROM 4:12 e il padre dei circoncisi, di quelli, cioè, che non solo sono circoncisi, ma seguono anche le orme della fede del nostro padre Abramo quand’era ancora incirconciso. ROM 4:13 Poiché la promessa d’esser erede del mondo non fu fatta ad Abramo o alla sua progenie in base alla legge, ma in base alla giustizia che vien dalla fede. ROM 4:14 Perché, se quelli che son della legge sono eredi, la fede è resa vana, e la promessa è annullata; ROM 4:15 poiché la legge genera ira; ma dove non c’è legge, non c’è neppur trasgressione. ROM 4:16 Perciò l’eredità è per fede, affinché sia per grazia; onde la promessa sia sicura per tutta la progenie; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che ha la fede d’Abramo, il quale è padre di noi tutti ROM 4:17 (secondo che è scritto: Io ti ho costituito padre di molte nazioni) dinanzi al Dio a cui egli credette, il quale fa rivivere i morti, e chiama le cose che non sono, come se fossero. ROM 4:18 Egli, sperando contro speranza, credette, per diventar padre di molte nazioni, secondo quel che gli era stato detto: Così sarà la tua progenie. ROM 4:19 E senza venir meno nella fede, egli vide bensì che il suo corpo era svigorito (avea quasi cent’anni), e che Sara non era più in grado d’esser madre; ROM 4:20 ma, dinanzi alla promessa di Dio, non vacillò per incredulità, ma fu fortificato per la sua fede dando gloria a Dio ROM 4:21 ed essendo pienamente convinto che ciò che avea promesso, Egli era anche potente da effettuarlo. ROM 4:22 Ond’è che ciò gli fu messo in conto di giustizia. ROM 4:23 Or non per lui soltanto sta scritto che questo gli fu messo in conto di giustizia, ROM 4:24 ma anche per noi ai quali sarà così messo in conto; per noi che crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, ROM 4:25 il quale è stato dato a cagione delle nostre offese, ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione. ROM 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, ROM 5:2 mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; ROM 5:3 e non soltanto questo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, ROM 5:4 e la esperienza speranza. ROM 5:5 Or la speranza non rende confusi, perché l’amor di Dio è stato sparso nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci è stato dato. ROM 5:6 Perché, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. ROM 5:7 Poiché a mala pena uno muore per un giusto; ma forse per un uomo dabbene qualcuno ardirebbe morire; ROM 5:8 ma Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. ROM 5:9 Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dall’ira. ROM 5:10 Perché, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del suo Figliuolo, tanto più ora, essendo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. ROM 5:11 E non soltanto questo, ma anche ci gloriamo in Dio per mezzo del nostro Signor Gesù Cristo, per il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione. ROM 5:12 Perciò, siccome per mezzo d’un sol uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato… ROM 5:13 Poiché, fino alla legge, il peccato era nel mondo; ma il peccato non è imputato quando non v’è legge. ROM 5:14 Eppure, la morte regnò, da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avean peccato con una trasgressione simile a quella d’Adamo, il quale è il tipo di colui che dovea venire. ROM 5:15 Però, la grazia non è come il fallo. Perché, se per il fallo di quell’uno i molti sono morti, molto più la grazia di Dio e il dono fattoci dalla grazia dell’unico uomo Gesù Cristo, hanno abbondato verso i molti. ROM 5:16 E riguardo al dono non avviene quel che è avvenuto nel caso dell’uno che ha peccato; poiché il giudizio da un unico fallo ha fatto capo alla condanna; mentre la grazia, da molti falli, ha fatto capo alla giustificazione. ROM 5:17 Perché, se per il fallo di quell’uno la morte ha regnato mediante quell’uno, tanto più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia, regneranno nella vita per mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo. ROM 5:18 Come dunque con un sol fallo la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così, con un solo atto di giustizia la giustificazione che dà vita s’è estesa a tutti gli uomini. ROM 5:19 Poiché, siccome per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’ubbidienza d’un solo, i molti saran costituiti giusti. ROM 5:20 Or la legge è intervenuta affinché il fallo abbondasse; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata, ROM 5:21 affinché, come il peccato regnò nella morte, così anche la grazia regni, mediante la giustizia, a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. ROM 6:1 Che direm dunque? Rimarremo noi nel peccato onde la grazia abbondi? ROM 6:2 Così non sia. Noi che siam morti al peccato, come vivremmo ancora in esso? ROM 6:3 O ignorate voi che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? ROM 6:4 Noi siam dunque stati con lui seppelliti mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. ROM 6:5 Perché, se siamo divenuti una stessa cosa con lui per una morte somigliante alla sua, lo saremo anche per una risurrezione simile alla sua, sapendo questo: ROM 6:6 che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, affinché il corpo del peccato fosse annullato, onde noi non serviamo più al peccato; ROM 6:7 poiché colui che è morto, è affrancato dal peccato. ROM 6:8 Ora, se siamo morti con Cristo, noi crediamo che altresì vivremo con lui, ROM 6:9 sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non lo signoreggia più. ROM 6:10 Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre; ma il suo vivere è un vivere a Dio. ROM 6:11 Così anche voi fate conto d’esser morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù. ROM 6:12 Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidirgli nelle sue concupiscenze; ROM 6:13 e non prestate le vostre membra come strumenti d’iniquità al peccato; ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; ROM 6:14 perché il peccato non vi signoreggerà, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia. ROM 6:15 Che dunque? Peccheremo noi perché non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? Così non sia. ROM 6:16 Non sapete voi che se vi date a uno come servi per ubbidirgli, siete servi di colui a cui ubbidite: o del peccato che mena alla morte o dell’ubbidienza che mena alla giustizia? ROM 6:17 Ma sia ringraziato Iddio che eravate bensì servi del peccato, ma avete di cuore ubbidito a quel tenore d’insegnamento che v’è stato trasmesso; ROM 6:18 ed essendo stati affrancati dal peccato, siete divenuti servi della giustizia. ROM 6:19 Io parlo alla maniera degli uomini, per la debolezza della vostra carne; poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio della impurità e della iniquità per commettere l’iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione. ROM 6:20 Poiché, quando eravate servi del peccato, eravate liberi riguardo alla giustizia. ROM 6:21 Qual frutto dunque avevate allora delle cose delle quali oggi vi vergognate? poiché la fine loro è la morte. ROM 6:22 Ma ora, essendo stati affrancati dal peccato e fatti servi a Dio, voi avete per frutto la vostra santificazione, e per fine la vita eterna: ROM 6:23 poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. ROM 7:1 O ignorate voi, fratelli (poiché io parlo a persone che hanno conoscenza della legge), che la legge signoreggia l’uomo per tutto il tempo ch’egli vive? ROM 7:2 Infatti la donna maritata è per la legge legata al marito mentre egli vive; ma se il marito muore, ella è sciolta dalla legge che la lega al marito. ROM 7:3 Ond’è che se mentre vive il marito ella passa ad un altro uomo, sarà chiamata adultera; ma se il marito muore, ella è libera di fronte a quella legge; in guisa che non è adultera se divien moglie d’un altro uomo. ROM 7:4 Così, fratelli miei, anche voi siete divenuti morti alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere ad un altro, cioè a colui che è risuscitato dai morti, e questo affinché portiamo del frutto a Dio. ROM 7:5 Poiché, mentre eravamo nella carne, le passioni peccaminose, destate dalla legge, agivano nelle nostre membra per portar del frutto per la morte; ROM 7:6 ma ora siamo stati sciolti dai legami della legge, essendo morti a quella che ci teneva soggetti, talché serviamo in novità di spirito, e non in vecchiezza di lettera. ROM 7:7 Che diremo dunque? La legge è essa peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non per mezzo della legge; poiché io non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non concupire. ROM 7:8 Ma il peccato, còlta l’occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto. ROM 7:9 E ci fu un tempo, nel quale, senza legge, vivevo; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita, e io morii; ROM 7:10 e il comandamento ch’era inteso a darmi vita, risultò che mi dava morte. ROM 7:11 Perché il peccato, còlta l’occasione, per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno; e, per mezzo d’esso, m’uccise. ROM 7:12 Talché la legge è santa, e il comandamento è santo e giusto e buono. ROM 7:13 Ciò che è buono diventò dunque morte per me? Così non sia; ma è il peccato che m’è divenuto morte, onde si palesasse come peccato, cagionandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante. ROM 7:14 Noi sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io son carnale, venduto schiavo al peccato. ROM 7:15 Perché io non approvo quello che faccio; poiché non faccio quel che voglio, ma faccio quello che odio. ROM 7:16 Ora, se faccio quello che non voglio, io ammetto che la legge è buona; ROM 7:17 e allora non son più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. ROM 7:18 Difatti, io so che in me, vale a dire nella mia carne, non abita alcun bene; poiché ben trovasi in me il volere, ma il modo di compiere il bene, no. ROM 7:19 Perché il bene che voglio, non lo fo; ma il male che non voglio, quello fo. ROM 7:20 Ora, se ciò che non voglio è quello che fo, non son più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me. ROM 7:21 Io mi trovo dunque sotto questa legge: che volendo io fare il bene, il male si trova in me. ROM 7:22 Poiché io mi diletto nella legge di Dio, secondo l’uomo interno; ROM 7:23 ma veggo un’altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente, e mi rende prigione della legge del peccato che è nelle mie membra. ROM 7:24 Misero me uomo! chi mi trarrà da questo corpo di morte? ROM 7:25 Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io stesso con la mente servo alla legge di Dio, ma con la carne alla legge del peccato. ROM 8:1 Non v’è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù; ROM 8:2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del peccato e della morte. ROM 8:3 Poiché quel che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Iddio l’ha fatto; mandando il suo proprio Figliuolo in carne simile a carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, ROM 8:4 affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo spirito. ROM 8:5 Poiché quelli che son secondo la carne, hanno l’animo alle cose della carne; ma quelli che son secondo lo spirito, hanno l’animo alle cose dello spirito. ROM 8:6 Perché ciò a cui la carne ha l’animo è morte, ma ciò a cui lo spirito ha l’animo, è vita e pace; ROM 8:7 poiché ciò a cui la carne ha l’animo è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio, e neppure può esserlo; ROM 8:8 e quelli che sono nella carne, non possono piacere a Dio. ROM 8:9 Or voi non siete nella carne ma nello spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui. ROM 8:10 E se Cristo è in voi, ben è il corpo morto a cagione del peccato; ma lo spirito è vita a cagion della giustizia. ROM 8:11 E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. ROM 8:12 Così dunque, fratelli, noi siam debitori non alla carne per viver secondo la carne; ROM 8:13 perché se vivete secondo la carne, voi morrete; ma se mediante lo Spirito mortificate gli atti del corpo, voi vivrete; ROM 8:14 poiché tutti quelli che son condotti dallo Spirito di Dio, son figliuoli di Dio. ROM 8:15 Poiché voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per ricader nella paura; ma avete ricevuto lo spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre! ROM 8:16 Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio; ROM 8:17 e se siamo figliuoli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con lui, affinché siamo anche glorificati con lui. ROM 8:18 Perché io stimo che le sofferenze del tempo presente non siano punto da paragonare con la gloria che ha da essere manifestata a nostro riguardo. ROM 8:19 Poiché la creazione con brama intensa aspetta la manifestazione dei figliuoli di Dio; ROM 8:20 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a cagion di colui che ve l’ha sottoposta, ROM 8:21 non senza speranza però che la creazione stessa sarà anch’ella liberata dalla servitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figliuoli di Dio. ROM 8:22 Poiché sappiamo che fino ad ora tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio; ROM 8:23 non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, anche noi stessi gemiamo in noi medesimi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo. ROM 8:24 Poiché noi siamo stati salvati in isperanza. Or la speranza di quel che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe egli ancora? ROM 8:25 Ma se speriamo quel che non vediamo, noi l’aspettiamo con pazienza. ROM 8:26 Parimente ancora, lo Spirito sovviene alla nostra debolezza; perché noi non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; ROM 8:27 e Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito, perché esso intercede per i santi secondo Iddio. ROM 8:28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali son chiamati secondo il suo proponimento. ROM 8:29 Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra molti fratelli; ROM 8:30 e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. ROM 8:31 Che diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? ROM 8:32 Colui che non ha risparmiato il suo proprio Figliuolo, ma l’ha dato per tutti noi, come non ci donerà egli anche tutte le cose con lui? ROM 8:33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. ROM 8:34 Chi sarà quel che li condanni? Cristo Gesù è quel che è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi. ROM 8:35 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? ROM 8:36 Come è scritto: Per amor di te noi siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati considerati come pecore da macello. ROM 8:37 Anzi, in tutte queste cose, noi siam più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. ROM 8:38 Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, ROM 8:39 né potestà, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore. ROM 9:1 Io dico la verità in Cristo, non mento, la mia coscienza me lo attesta per lo Spirito Santo: ROM 9:2 io ho una grande tristezza e un continuo dolore nel cuore mio; ROM 9:3 perché vorrei essere io stesso anatema, separato da Cristo, per amor dei miei fratelli, miei parenti secondo la carne, ROM 9:4 che sono Israeliti, ai quali appartengono l’adozione e la gloria e i patti e la legislazione e il culto e le promesse; ROM 9:5 dei quali sono i padri, e dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen. ROM 9:6 Però non è che la parola di Dio sia caduta a terra; perché non tutti i discendenti da Israele sono Israele; ROM 9:7 né per il fatto che son progenie d’Abramo, son tutti figliuoli d’Abramo; anzi: In Isacco ti sarà nominata una progenie. ROM 9:8 Cioè, non i figliuoli della carne sono figliuoli di Dio: ma i figliuoli della promessa son considerati come progenie. ROM 9:9 Poiché questa è una parola di promessa: In questa stagione io verrò, e Sara avrà un figliuolo. ROM 9:10 Non solo; ma anche a Rebecca avvenne la medesima cosa quand’ebbe concepito da uno stesso uomo, vale a dire Isacco nostro padre, due gemelli; ROM 9:11 poiché, prima che fossero nati e che avessero fatto alcun che di bene o di male, affinché rimanesse fermo il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui che chiama, ROM 9:12 le fu detto: Il maggiore servirà al minore; ROM 9:13 secondo che è scritto: Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù. ROM 9:14 Che diremo dunque? V’è forse ingiustizia in Dio? Così non sia. ROM 9:15 Poiché Egli dice a Mosè: Io avrò mercé di chi avrò mercé, e avrò compassione di chi avrò compassione. ROM 9:16 Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia. ROM 9:17 Poiché la Scrittura dice a Faraone: Appunto per questo io t’ho suscitato: per mostrare in te la mia potenza, e perché il mio nome sia pubblicato per tutta la terra. ROM 9:18 Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole. ROM 9:19 Tu allora mi dirai: Perché si lagna Egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà? ROM 9:20 Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa formata dirà essa a colui che la formò: Perché mi facesti così? ROM 9:21 Il vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile? ROM 9:22 E che v’è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità de’ vasi d’ira preparati per la perdizione, ROM 9:23 e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de’ vasi di misericordia che avea già innanzi preparati per la gloria, ROM 9:24 li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei ma anche di fra i Gentili? ROM 9:25 Così Egli dice anche in Osea: Io chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo, e “amata” quella che non era amata; ROM 9:26 e avverrà che nel luogo ov’era loro stato detto: “Voi non siete mio popolo”, quivi saran chiamati figliuoli dell’Iddio vivente. ROM 9:27 E Isaia esclama riguardo a Israele: Quand’anche il numero dei figliuoli d’Israele fosse come la rena del mare, il rimanente solo sarà salvato; ROM 9:28 perché il Signore eseguirà la sua parola sulla terra, in modo definitivo e reciso. ROM 9:29 E come Isaia avea già detto prima: Se il Signor degli eserciti non ci avesse lasciato un seme, saremmo divenuti come Sodoma e saremmo stati simili a Gomorra. ROM 9:30 Che diremo dunque? Diremo che i Gentili, i quali non cercavano la giustizia, hanno conseguito la giustizia, ma la giustizia che vien dalla fede; ROM 9:31 mentre Israele, che cercava la legge della giustizia, non ha conseguito la legge della giustizia. ROM 9:32 Perché? Perché l’ha cercata non per fede, ma per opere. Essi hanno urtato nella pietra d’intoppo, ROM 9:33 siccome è scritto: Ecco, io pongo in Sion una pietra d’intoppo e una roccia d’inciampo; ma chi crede in lui non sarà svergognato. ROM 10:1 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati. ROM 10:2 Poiché io rendo loro testimonianza che hanno zelo per le cose di Dio, ma zelo senza conoscenza. ROM 10:3 Perché, ignorando la giustizia di Dio, e cercando di stabilir la loro propria, non si sono sottoposti alla giustizia di Dio; ROM 10:4 poiché il termine della legge è Cristo, per esser giustizia a ognuno che crede. ROM 10:5 Infatti Mosè descrive così la giustizia che vien dalla legge: L’uomo che farà quelle cose, vivrà per esse. ROM 10:6 Ma la giustizia che vien dalla fede dice così: Non dire in cuor tuo: Chi salirà in cielo? (questo è un farne scendere Cristo) né: ROM 10:7 Chi scenderà nell’abisso? (questo è un far risalire Cristo d’infra i morti). ROM 10:8 Ma che dice ella? La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore; questa è la parola della fede che noi predichiamo; ROM 10:9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; ROM 10:10 infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati. ROM 10:11 Difatti la Scrittura dice: Chiunque crede in lui, non sarà svergognato. ROM 10:12 Poiché non v’è distinzione fra Giudeo e Greco; perché lo stesso Signore è Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano; ROM 10:13 poiché chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato. ROM 10:14 Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non v’è chi predichi? ROM 10:15 E come predicheranno se non son mandati? Siccome è scritto: Quanto son belli i piedi di quelli che annunziano buone novelle! ROM 10:16 Ma tutti non hanno ubbidito alla Buona Novella; perché Isaia dice: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? ROM 10:17 Così la fede vien dall’udire e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo. ROM 10:18 Ma io dico: Non hanno essi udito? Anzi, la loro voce è andata per tutta la terra, e le loro parole fino agli estremi confini del mondo. ROM 10:19 Ma io dico: Israele non ha egli compreso? Mosè pel primo dice: Io vi moverò a gelosia di una nazione che non è nazione; contro una nazione senza intelletto provocherò il vostro sdegno. ROM 10:20 E Isaia si fa ardito e dice: Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano; sono stato chiaramente conosciuto da quelli che non chiedevan di me. ROM 10:21 Ma riguardo a Israele dice: Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contradicente. ROM 11:1 Io dico dunque: Iddio ha egli reietto il suo popolo? Così non sia; perché anch’io sono Israelita, della progenie d’Abramo, della tribù di Beniamino. ROM 11:2 Iddio non ha reietto il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete voi quel che la Scrittura dice, nella storia d’Elia? Com’egli ricorre a Dio contro Israele, dicendo: ROM 11:3 Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demoliti i tuoi altari, e io son rimasto solo, e cercano la mia vita? ROM 11:4 Ma che gli rispose la voce divina? Mi son riserbato settemila uomini, che non han piegato il ginocchio davanti a Baal. ROM 11:5 E così anche nel tempo presente, v’è un residuo secondo l’elezione della grazia. ROM 11:6 Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, grazia non è più grazia. ROM 11:7 Che dunque? Quel che Israele cerca, non l’ha ottenuto; mentre il residuo eletto l’ha ottenuto; ROM 11:8 e gli altri sono stati indurati, secondo che è scritto: Iddio ha dato loro uno spirito di stordimento, degli occhi per non vedere e degli orecchi per non udire, fino a questo giorno. ROM 11:9 E Davide dice: La loro mensa sia per loro un laccio, una rete, un inciampo, e una retribuzione. ROM 11:10 Siano gli occhi loro oscurati in guisa che non veggano, e piega loro del continuo la schiena. ROM 11:11 Io dico dunque: Hanno essi così inciampato da cadere? Così non sia; ma per la loro caduta la salvezza è giunta ai Gentili per provocar loro a gelosia. ROM 11:12 Or se la loro caduta è la ricchezza del mondo e la loro diminuzione la ricchezza de’ Gentili, quanto più lo sarà la loro pienezza! ROM 11:13 Ma io parlo a voi, o Gentili. In quanto io sono apostolo dei Gentili, glorifico il mio ministerio, ROM 11:14 per veder di provocare a gelosia quelli del mio sangue, e di salvarne alcuni. ROM 11:15 Poiché, se la loro reiezione è la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non una vita d’infra i morti? ROM 11:16 E se la primizia è santa, anche la massa è santa; e se la radice è santa, anche i rami son santi. ROM 11:17 E se pure alcuni de’ rami sono stati troncati, e tu, che sei olivastro, sei stato innestato in luogo loro e sei divenuto partecipe della radice e della grassezza dell’ulivo, ROM 11:18 non t’insuperbire contro ai rami; ma, se t’insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma la radice che porta te. ROM 11:19 Allora tu dirai: Sono stati troncati dei rami perché io fossi innestato. ROM 11:20 Bene: sono stati troncati per la loro incredulità, e tu sussisti per la fede; non t’insuperbire, ma temi. ROM 11:21 Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppur te. ROM 11:22 Vedi dunque la benignità e la severità di Dio; la severità verso quelli che son caduti; ma verso te la benignità di Dio, se pur tu perseveri nella sua benignità; altrimenti, anche tu sarai reciso. ROM 11:23 Ed anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità, saranno innestati; perché Dio è potente da innestarli di nuovo. ROM 11:24 Poiché se tu sei stato tagliato dall’ulivo per sua natura selvatico, e sei stato contro natura innestato nell’ulivo domestico, quanto più essi, che son dei rami naturali, saranno innestati nel lor proprio ulivo? ROM 11:25 Perché, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi; che cioè, un induramento parziale s’è prodotto in Israele, finché sia entrata la pienezza dei Gentili; ROM 11:26 e così tutto Israele sarà salvato, secondo che è scritto: Il liberatore verrà da Sion; ROM 11:27 Egli allontanerà da Giacobbe l’empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quand’io torrò via i loro peccati. ROM 11:28 Per quanto concerne l’Evangelo, essi sono nemici per via di voi; ma per quanto concerne l’elezione, sono amati per via dei loro padri; ROM 11:29 perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento. ROM 11:30 Poiché, siccome voi siete stati in passato disubbidienti a Dio ma ora avete ottenuto misericordia per la loro disubbidienza, ROM 11:31 così anch’essi sono stati ora disubbidienti, onde, per la misericordia a voi usata, ottengano essi pure misericordia. ROM 11:32 Poiché Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a tutti. ROM 11:33 O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi, e incomprensibili le sue vie! ROM 11:34 Poiché: Chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato il suo consigliere? ROM 11:35 O chi gli ha dato per primo, e gli sarà contraccambiato? ROM 11:36 Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui son tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen. ROM 12:1 Io vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio; il che è il vostro culto spirituale. ROM 12:2 E non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà. ROM 12:3 Per la grazia che m’è stata data, io dico quindi a ciascuno fra voi che non abbia di sé un concetto più alto di quel che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo al misura della fede che Dio ha assegnata a ciascuno. ROM 12:4 Poiché, siccome in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno un medesimo ufficio, ROM 12:5 così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro. ROM 12:6 E siccome abbiamo dei doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo secondo la proporzione della nostra fede; ROM 12:7 se di ministerio, attendiamo al ministerio; se d’insegnamento, all’insegnare; ROM 12:8 se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere pietose, le faccia con allegrezza. ROM 12:9 L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male, e attenetevi fermamente al bene. ROM 12:10 Quanto all’amor fraterno, siate pieni d’affezione gli uni per gli altri; quanto all’onore, prevenitevi gli uni gli altri; ROM 12:11 quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; ROM 12:12 siate allegri nella speranza, pazienti nell’afflizione, perseveranti nella preghiera; ROM 12:13 provvedete alle necessità dei santi, esercitate con premura l’ospitalità. ROM 12:14 Benedite quelli che vi perseguitano; benedite e non maledite. ROM 12:15 Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. ROM 12:16 Abbiate fra voi un medesimo sentimento; non abbiate l’animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili. Non vi stimate savi da voi stessi. ROM 12:17 Non rendete ad alcuno male per male. Applicatevi alle cose che sono oneste, nel cospetto di tutti gli uomini. ROM 12:18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. ROM 12:19 Non fate le vostre vendette, cari miei, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: A me la vendetta; io darò la retribuzione, dice il Signore. ROM 12:20 Anzi, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu raunerai dei carboni accesi sul suo capo. ROM 12:21 Non esser vinto dal male, ma vinci il male col bene. ROM 13:1 Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori; perché non v’è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono ordinate da Dio: ROM 13:2 talché chi resiste all’autorità, si oppone all’ordine di Dio; e quelli che vi si oppongono, si attireranno addosso una pena; ROM 13:3 poiché i magistrati non son di spavento alle opere buone, ma alle cattive. Vuoi tu non aver paura dell’autorità? Fa’ quel ch’è bene, e avrai lode da essa; ROM 13:4 perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai quel ch’è male, temi, perché egli non porta la spada invano; poich’egli è un ministro di Dio, per infliggere una giusta punizione contro colui che fa il male. ROM 13:5 Perciò è necessario star soggetti non soltanto a motivo della punizione, ma anche a motivo della coscienza. ROM 13:6 Poiché è anche per questa ragione che voi pagate i tributi; perché si tratta di ministri di Dio, i quali attendono del continuo a questo ufficio. ROM 13:7 Rendete a tutti quel che dovete loro: il tributo a chi dovete il tributo; la gabella a chi la gabella; il timore a chi il timore; l’onore a chi l’onore. ROM 13:8 Non abbiate altro debito con alcuno se non d’amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. ROM 13:9 Infatti il non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non concupire e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola: Ama il prossimo tuo come te stesso. ROM 13:10 L’amore non fa male alcuno al prossimo; l’amore, quindi, è l’adempimento della legge. ROM 13:11 E questo tanto più dovete fare, conoscendo il tempo nel quale siamo; poiché è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché la salvezza ci è adesso più vicina di quando credemmo. ROM 13:12 La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiam dunque via le opere delle tenebre, e indossiamo le armi della luce. ROM 13:13 Camminiamo onestamente, come di giorno; non in gozzoviglie ed ebbrezze; non in lussuria e lascivie; non in contese ed invidie; ROM 13:14 ma rivestitevi del Signor Gesù Cristo, e non abbiate cura della carne per soddisfarne le concupiscenze. ROM 14:1 Quanto a colui che è debole nella fede, accoglietelo, ma non per discutere opinioni. ROM 14:2 L’uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l’altro, che è debole, mangia legumi. ROM 14:3 Colui che mangia di tutto, non sprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto, non giudichi colui che mangia di tutto: perché Dio l’ha accolto. ROM 14:4 Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piè, perché il Signore è potente da farlo stare in piè. ROM 14:5 L’uno stima un giorno più d’un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente. ROM 14:6 Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, perché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e rende grazie a Dio. ROM 14:7 Poiché nessuno di noi vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso; ROM 14:8 perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore; sia dunque che viviamo o che moriamo, noi siamo del Signore. ROM 14:9 Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore e de’ morti e de’ viventi. ROM 14:10 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; ROM 14:11 infatti sta scritto: Com’io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ed ogni lingua darà gloria a Dio. ROM 14:12 Così dunque ciascun di noi renderà conto di se stesso a Dio. ROM 14:13 Non ci giudichiamo dunque più gli uni gli altri, ma giudicate piuttosto che non dovete porre pietra d’inciampo sulla via del fratello, né essergli occasione di caduta. ROM 14:14 Io so e son persuaso nel Signor Gesù che nessuna cosa è impura in se stessa; però se uno stima che una cosa è impura, per lui è impura. ROM 14:15 Ora, se a motivo di un cibo il tuo fratello è contristato, tu non procedi più secondo carità. Non perdere, col tuo cibo, colui per il quale Cristo è morto! ROM 14:16 Il privilegio che avete, non sia dunque oggetto di biasimo; ROM 14:17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace ed allegrezza nello Spirito Santo. ROM 14:18 Poiché chi serve in questo a Cristo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini. ROM 14:19 Cerchiamo dunque le cose che contribuiscono alla pace e alla mutua edificazione. ROM 14:20 Non disfare, per un cibo, l’opera di Dio. Certo, tutte le cose son pure ma è male quand’uno mangia dando intoppo. ROM 14:21 E’ bene non mangiar carne, né bever vino, né far cosa alcuna che possa esser d’intoppo al fratello. ROM 14:22 Tu, la convinzione che hai, serbala per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che approva. ROM 14:23 Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con convinzione; e tutto quello che non vien da convinzione è peccato. ROM 15:1 Or noi che siam forti, dobbiam sopportare le debolezze de’ deboli e non compiacere a noi stessi. ROM 15:2 Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, a scopo di edificazione. ROM 15:3 Poiché anche Cristo non compiacque a se stesso; ma com’è scritto: Gli oltraggi di quelli che ti oltraggiano son caduti sopra di me. ROM 15:4 Perché tutto quello che fu scritto per l’addietro, fu scritto per nostro ammaestramento, affinché mediante la pazienza e mediante la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza. ROM 15:5 Or l’Iddio della pazienza e della consolazione vi dia d’aver fra voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù, ROM 15:6 affinché d’un solo animo e d’una stessa bocca glorifichiate Iddio, il Padre del nostro Signor Gesù Cristo. ROM 15:7 Perciò accoglietevi gli uni gli altri, siccome anche Cristo ha accolto noi per la gloria di Dio; ROM 15:8 poiché io dico che Cristo è stato fatto ministro de’ circoncisi, a dimostrazione della veracità di Dio, per confermare le promesse fatte ai padri; ROM 15:9 mentre i Gentili hanno da glorificare Iddio per la sua misericordia, secondo che è scritto: Per questo ti celebrerò fra i Gentili e salmeggerò al tuo nome. ROM 15:10 Ed è detto ancora: Rallegratevi, o Gentili, col suo popolo. ROM 15:11 E altrove: Gentili, lodate tutti il Signore, e tutti i popoli lo celebrino. ROM 15:12 E di nuovo Isaia dice: Vi sarà la radice di Iesse, e Colui che sorgerà a governare i Gentili; in lui spereranno i Gentili. ROM 15:13 Or l’Iddio della speranza vi riempia d’ogni allegrezza e d’ogni pace nel vostro credere, onde abbondiate nella speranza, mediante la potenza dello Spirito Santo. ROM 15:14 Ora, fratelli miei, sono io pure persuaso, a riguardo vostro, che anche voi siete ripieni di bontà, ricolmi d’ogni conoscenza, capaci anche d’ammonirvi a vicenda. ROM 15:15 Ma vi ho scritto alquanto arditamente, come per ricordarvi quel che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio, ROM 15:16 d’esser ministro di Cristo Gesù per i Gentili, esercitando il sacro servigio del Vangelo di Dio, affinché l’offerta de’ Gentili sia accettevole, essendo santificata dallo Spirito Santo. ROM 15:17 Io ho dunque di che gloriarmi in Cristo Gesù, per quel che concerne le cose di Dio; ROM 15:18 perché io non ardirei dir cosa che Cristo non abbia operata per mio mezzo, in vista dell’ubbidienza de’ Gentili, in parola e in opera, ROM 15:19 con potenza di segni e di miracoli, con potenza dello Spirito Santo. Così, da Gerusalemme e dai luoghi intorno fino all’Illiria, ho predicato dovunque l’Evangelo di Cristo, ROM 15:20 avendo l’ambizione di predicare l’Evangelo là dove Cristo non fosse già stato nominato, per non edificare sul fondamento altrui; ROM 15:21 come è scritto: Coloro ai quali nulla era stato annunziato di lui, lo vedranno; e coloro che non ne avevano udito parlare, intenderanno. ROM 15:22 Per questa ragione appunto sono stato le tante volte impedito di venire a voi; ROM 15:23 ma ora, non avendo più campo da lavorare in queste contrade, e avendo già da molti anni gran desiderio di recarmi da voi, ROM 15:24 quando andrò in Ispagna, spero, passando, di vedervi e d’esser da voi aiutato nel mio viaggio a quella volta, dopo che mi sarò in parte saziato di voi. ROM 15:25 Ma per ora vado a Gerusalemme a portarvi una sovvenzione per i santi; ROM 15:26 perché la Macedonia e l’Acaia si son compiaciute di raccogliere una contribuzione a pro dei poveri fra i santi che sono in Gerusalemme. ROM 15:27 Si sono compiaciute, dico; ed è anche un debito ch’esse hanno verso di loro; perché se i Gentili sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di sovvenir loro con i beni materiali. ROM 15:28 Quando dunque avrò compiuto questo servizio e consegnato questo frutto, andrò in Ispagna passando da voi; ROM 15:29 e so che, recandomi da voi, verrò con la pienezza delle benedizioni di Cristo. ROM 15:30 Ora, fratelli, io v’esorto per il Signor nostro Gesù Cristo e per la carità dello Spirito, a combatter meco nelle vostre preghiere a Dio per me, ROM 15:31 affinché io sia liberato dai disubbidienti di Giudea, e la sovvenzione che porto a Gerusalemme sia accettevole ai santi, ROM 15:32 in modo che, se piace a Dio, io possa recarmi da voi con allegrezza e possa con voi ricrearmi. ROM 15:33 Or l’Iddio della pace sia con tutti voi. Amen. ROM 16:1 Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea, ROM 16:2 perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza, in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi; poiché ella pure ha prestato assistenza a molti e anche a me stesso. ROM 16:3 Salutate Prisca ed Aquila, miei compagni d’opera in Cristo Gesù, ROM 16:4 i quali per la vita mia hanno esposto il loro proprio collo; ai quali non io solo ma anche tutte le chiese dei Gentili rendono grazie. ROM 16:5 Salutate anche la chiesa che è in casa loro. Salutate il mio caro Epeneto, che è la primizia dell’Asia per Cristo. ROM 16:6 Salutate Maria, che si è molto affaticata per voi. ROM 16:7 Salutate Andronico e Giunio, miei parenti e compagni di prigione, i quali sono segnalati fra gli apostoli, e anche sono stati in Cristo prima di me. ROM 16:8 Salutate Ampliato, il mio diletto nel Signore. ROM 16:9 Salutate Urbano, nostro compagno d’opera in Cristo, e il mio caro Stachi. ROM 16:10 Salutate Apelle, che ha fatto le sue prove in Cristo. Salutate que’ di casa di Aristobulo. ROM 16:11 Salutate Erodione, mio parente. Salutate que’ di casa di Narcisso che sono nel Signore. ROM 16:12 Salutate Trifena e Trifosa, che si affaticano nel Signore. Salutate la cara Perside che si è molto affaticata nel Signore. ROM 16:13 Salutate Rufo, l’eletto nel Signore, e sua madre, che è pur mia. ROM 16:14 Salutate Asincrito, Flegonte, Erme, Patroba, Erma, e i fratelli che son con loro. ROM 16:15 Salutate Filologo e Giulia, Nereo e sua sorella, e Olimpia, e tutti i santi che son con loro. ROM 16:16 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. Tutte le chiese di Cristo vi salutano. ROM 16:17 Or io v’esorto, fratelli, tenete d’occhio quelli che fomentano le dissensioni e gli scandali contro l’insegnamento che avete ricevuto, e ritiratevi da loro. ROM 16:18 Poiché quei tali non servono al nostro Signor Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore de’ semplici. ROM 16:19 Quanto a voi, la vostra ubbidienza è giunta a conoscenza di tutti. Io dunque mi rallegro per voi, ma desidero che siate savi nel bene e semplici per quel che concerne il male. ROM 16:20 E l’Iddio della pace triterà tosto Satana sotto ai vostri piedi. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi. ROM 16:21 Timoteo, mio compagno d’opera, vi saluta, e vi salutano pure Lucio, Giasone e Sosipatro, miei parenti. ROM 16:22 Io, Terzio, che ho scritto l’epistola, vi saluto nel Signore. ROM 16:23 Gaio, che ospita me e tutta la chiesa, vi saluta. Erasto, il tesoriere della città, e il fratello Quarto vi salutano. ROM 16:24 La grazia del nostro Signor Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen. ROM 16:25 Or a Colui che vi può fortificare secondo il mio Evangelo e la predicazione di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu tenuto occulto fin dai tempi più remoti ROM 16:26 ma è ora manifestato, e, mediante le Scritture profetiche, secondo l’ordine dell’eterno Iddio, è fatto conoscere a tutte le nazioni per addurle all’ubbidienza della fede, ROM 16:27 a Dio solo savio, per mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. 1CO 1:1 Paolo, chiamato ad essere apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Sostene, 1CO 1:2 alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati ad esser santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signor nostro Gesù Cristo, Signor loro e nostro, 1CO 1:3 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. 1CO 1:4 Io rendo del continuo grazie all’Iddio mio per voi della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù; 1CO 1:5 perché in lui siete stati arricchiti in ogni cosa, in ogni dono di parola e in ogni conoscenza, 1CO 1:6 essendo stata la testimonianza di Cristo confermata tra voi; 1CO 1:7 in guisa che non difettate d’alcun dono, mentre aspettate la manifestazione del Signor nostro Gesù Cristo, 1CO 1:8 il quale anche vi confermerà sino alla fine, onde siate irreprensibili nel giorno del nostro Signor Gesù Cristo. 1CO 1:9 Fedele è l’Iddio dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figliuolo Gesù Cristo, nostro Signore. 1CO 1:10 Ora, fratelli, io v’esorto, per il nome del nostro Signor Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare, e a non aver divisioni fra voi, ma a stare perfettamente uniti in una medesima mente e in un medesimo sentire. 1CO 1:11 Perché, fratelli miei, m’è stato riferito intorno a voi da quei di casa Cloe, che vi son fra voi delle contese. 1CO 1:12 Voglio dire che ciascun di voi dice: Io son di Paolo; e io d’Apollo; e io di Cefa; e io di Cristo. 1CO 1:13 Cristo è egli diviso? Paolo è egli stato crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo? 1CO 1:14 Io ringrazio Dio che non ho battezzato alcun di voi, salvo Crispo e Gaio; 1CO 1:15 cosicché nessuno può dire che foste battezzati nel mio nome. 1CO 1:16 Ho battezzato anche la famiglia di Stefana; del resto non so se ho battezzato alcun altro. 1CO 1:17 Perché Cristo non mi ha mandato a battezzare ma ad evangelizzare; non con sapienza di parola, affinché la croce di Cristo non sia resa vana. 1CO 1:18 Poiché la parola della croce è pazzia per quelli che periscono; ma per noi che siam sulla via della salvazione, è la potenza di Dio; poich’egli è scritto: 1CO 1:19 Io farò perire la sapienza dei savi, e annienterò l’intelligenza degli intelligenti. 1CO 1:20 Dov’è il savio? Dov’è lo scriba? Dov’è il disputatore di questo secolo? Iddio non ha egli resa pazza la sapienza di questo mondo? 1CO 1:21 Poiché, visto che nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio con la propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare i credenti mediante la pazzia della predicazione. 1CO 1:22 Poiché i Giudei chiedon de’ miracoli, e i Greci cercan sapienza; 1CO 1:23 ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia; 1CO 1:24 ma per quelli i quali son chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; 1CO 1:25 poiché la pazzia di Dio è più savia degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. 1CO 1:26 Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione: non ci son tra voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili; 1CO 1:27 ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i savi; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; 1CO 1:28 e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo, e le cose sprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, 1CO 1:29 affinché nessuna carne si glori nel cospetto di Dio. 1CO 1:30 E a lui voi dovete d’essere in Cristo Gesù, il quale ci è stato fatto da Dio sapienza, e giustizia, e santificazione, e redenzione, 1CO 1:31 affinché, com’è scritto: Chi si gloria, si glori nel Signore. 1CO 2:1 Quant’è a me, fratelli, quando venni a voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; 1CO 2:2 poiché mi proposi di non saper altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso. 1CO 2:3 Ed io sono stato presso di voi con debolezza, e con timore, e con gran tremore; 1CO 2:4 e la mia parola e la mia predicazione non hanno consistito in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, 1CO 2:5 affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio. 1CO 2:6 Nondimeno fra quelli che son maturi noi esponiamo una sapienza, una sapienza però non di questo secolo né de’ principi di questo secolo che stan per essere annientati, 1CO 2:7 ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa ed occulta che Dio avea innanzi i secoli predestinata a nostra gloria, 1CO 2:8 e che nessuno de’ principi di questo mondo ha conosciuta; perché, se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 1CO 2:9 Ma, com’è scritto: Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non son salite in cuor d’uomo, son quelle che Dio ha preparate per coloro che l’amano. 1CO 2:10 Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; perché lo spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio. 1CO 2:11 Infatti, chi, fra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? E così nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio. 1CO 2:12 Or noi abbiam ricevuto non lo spirito del mondo, ma lo Spirito che vien da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio; 1CO 2:13 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 1CO 2:14 Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente. 1CO 2:15 Ma l’uomo spirituale giudica d’ogni cosa, ed egli stesso non è giudicato da alcuno. 1CO 2:16 Poiché chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo ammaestrare? Ma noi abbiamo la mente di Cristo. 1CO 3:1 Ed io, fratelli, non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. 1CO 3:2 V’ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate ancora da tanto; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. 1CO 3:3 Infatti, poiché v’è tra voi gelosia e contesa, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l’uomo? 1CO 3:4 Quando uno dice: Io son di Paolo; e un altro: Io son d’Apollo; non siete voi uomini carnali? 1CO 3:5 Che cos’è dunque Apollo? E che cos’è Paolo? Son dei ministri, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono secondo che il Signore ha dato a ciascuno di loro. 1CO 3:6 Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere; 1CO 3:7 talché né colui che pianta né colui che annaffia sono alcun che, ma Iddio che fa crescere, è tutto. 1CO 3:8 Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica. 1CO 3:9 Poiché noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio. 1CO 3:10 Io, secondo la grazia di Dio che m’è stata data, come savio architetto, ho posto il fondamento; altri vi edifica sopra. Ma badi ciascuno com’egli vi edifica sopra; 1CO 3:11 poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù. 1CO 3:12 Ora, se uno edifica su questo fondamento oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, 1CO 3:13 l’opera d’ognuno sarà manifestata, perché il giorno di Cristo la paleserà; poiché quel giorno ha da apparire qual fuoco; e il fuoco farà la prova di quel che sia l’opera di ciascuno. 1CO 3:14 Se l’opera che uno ha edificata sul fondamento sussiste, ei ne riceverà ricompensa; 1CO 3:15 se l’opera sua sarà arsa, ei ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo, però come attraverso il fuoco. 1CO 3:16 Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi? 1CO 3:17 Se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi. 1CO 3:18 Nessuno s’inganni. Se qualcuno fra voi s’immagina d’esser savio in questo secolo, diventi pazzo affinché diventi savio; 1CO 3:19 perché la sapienza di questo mondo è pazzia presso Dio. Infatti è scritto: Egli prende i savi nella loro astuzia; 1CO 3:20 e altrove: Il Signore conosce i pensieri dei savi, e sa che sono vani. 1CO 3:21 Nessuno dunque si glori degli uomini, perché ogni cosa è vostra: 1CO 3:22 e Paolo, e Apollo, e Cefa, e il mondo, e la vita, e la morte, e le cose presenti, e le cose future, tutto è vostro; 1CO 3:23 e voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio. 1CO 4:1 Così ci stimi ognuno come dei ministri di Cristo e degli amministratori de’ misteri di Dio. 1CO 4:2 Del resto quel che si richiede dagli amministratori, è che ciascuno sia trovato fedele. 1CO 4:3 A me poi pochissimo importa d’esser giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, non mi giudico neppur da me stesso. 1CO 4:4 Poiché non ho coscienza di colpa alcuna; non per questo però sono giustificato; ma colui che mi giudica, è il Signore. 1CO 4:5 Cosicché non giudicate di nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre, e manifesterà i consigli de’ cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio. 1CO 4:6 Or, fratelli, queste cose le ho per amor vostro applicate a me stesso e ad Apollo, onde per nostro mezzo impariate a praticare il “non oltre quel che è scritto”; affinché non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro. 1CO 4:7 Infatti chi ti distingue dagli altri? E che hai tu che non l’abbia ricevuto? E se pur l’hai ricevuto, perché ti glori come se tu non l’avessi ricevuto? 1CO 4:8 Già siete saziati, già siete arricchiti, senza di noi siete giunti a regnare! E fosse pure che voi foste giunti a regnare, affinché anche noi potessimo regnare con voi! 1CO 4:9 Poiché io stimo che Dio abbia messi in mostra noi, gli apostoli, ultimi fra tutti, come uomini condannati a morte; poiché siamo divenuti uno spettacolo al mondo, e agli angeli, e agli uomini. 1CO 4:10 Noi siamo pazzi a cagion di Cristo; ma voi siete savi in Cristo; noi siamo deboli, ma voi siete forti; voi siete gloriosi, ma noi siamo sprezzati. 1CO 4:11 Fino a questa stessa ora, noi abbiamo e fame e sete; noi siamo ignudi, e siamo schiaffeggiati, e non abbiamo stanza ferma, 1CO 4:12 e ci affatichiamo lavorando con le nostre proprie mani; ingiuriati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; diffamati, esortiamo; 1CO 4:13 siamo diventati e siam tuttora come la spazzatura del mondo, come il rifiuto di tutti. 1CO 4:14 Io vi scrivo queste cose non per farvi vergogna, ma per ammonirvi come miei cari figliuoli. 1CO 4:15 Poiché quand’anche aveste diecimila pedagoghi in Cristo, non avete però molti padri; poiché son io che vi ho generati in Cristo Gesù, mediante l’Evangelo. 1CO 4:16 Io vi esorto dunque: Siate miei imitatori. 1CO 4:17 Appunto per questo vi ho mandato Timoteo, che è mio figliuolo diletto e fedele nel Signore; egli vi ricorderà quali siano le mie vie in Cristo Gesù, com’io insegni da per tutto, in ogni chiesa. 1CO 4:18 Or alcuni si son gonfiati come se io non dovessi recarmi da voi; 1CO 4:19 ma, se il Signore vorrà, mi recherò presto da voi, e conoscerò non il parlare ma la potenza di coloro che si son gonfiati; 1CO 4:20 perché il regno di Dio non consiste in parlare, ma in potenza. 1CO 4:21 Che volete? Che venga da voi con la verga, o con amore e con spirito di mansuetudine? 1CO 5:1 Si ode addirittura affermare che v’è tra voi fornicazione; e tale fornicazione, che non si trova neppure fra i Gentili; al punto che uno di voi si tiene la moglie di suo padre. 1CO 5:2 E siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi! 1CO 5:3 Quanto a me, assente di persona ma presente in ispirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha perpetrato un tale atto. 1CO 5:4 Nel nome del Signor Gesù, essendo insieme adunati voi e lo spirito mio, con la potestà del Signor nostro Gesù, 1CO 5:5 ho deciso che quel tale sia dato in man di Satana, a perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo nel giorno del Signor Gesù. 1CO 5:6 Il vostro vantarvi non è buono. Non sapete voi che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? 1CO 5:7 Purificatevi del vecchio lievito, affinché siate una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. 1CO 5:8 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità. 1CO 5:9 V’ho scritto nella mia epistola di non mischiarvi coi fornicatori; 1CO 5:10 non del tutto però coi fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i rapaci, e con gl’idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; 1CO 5:11 ma quel che v’ho scritto è di non mischiarvi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, o un avaro, o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un rapace; con un tale non dovete neppur mangiare. 1CO 5:12 Poiché, ho io forse da giudicar que’ di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? 1CO 5:13 Que’ di fuori li giudica Iddio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi. 1CO 6:1 Ardisce alcun di voi, quando ha una lite con un altro, chiamarlo in giudizio dinanzi agli ingiusti anziché dinanzi ai santi? 1CO 6:2 Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime? 1CO 6:3 Non sapete voi che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita! 1CO 6:4 Quando dunque avete da giudicar di cose di questa vita, costituitene giudici quelli che sono i meno stimati nella chiesa. 1CO 6:5 Io dico questo per farvi vergogna. Così non v’è egli tra voi neppure un savio che sia capace di pronunziare un giudizio fra un fratello e l’altro? 1CO 6:6 Ma il fratello processa il fratello, e lo fa dinanzi agl’infedeli. 1CO 6:7 Certo è già in ogni modo un vostro difetto l’aver fra voi dei processi. Perché non patite piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno? 1CO 6:8 Invece, siete voi che fate torto e danno; e ciò a dei fratelli. 1CO 6:9 Non sapete voi che gli ingiusti non erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, 1CO 6:10 né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. 1CO 6:11 E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro. 1CO 6:12 Ogni cosa m’è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa m’è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna. 1CO 6:13 Le vivande son per il ventre, e il ventre è per le vivande; ma Iddio distruggerà e queste e quello. Il corpo però non è per la fornicazione, ma è per il Signore, e il Signore è per il corpo; 1CO 6:14 e Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza. 1CO 6:15 Non sapete voi che i vostri corpi sono membra di Cristo? Torrò io dunque le membra di Cristo per farne membra d’una meretrice? Così non sia. 1CO 6:16 Non sapete voi che chi si unisce a una meretrice è un corpo solo con lei? Poiché, dice Iddio, i due diventeranno una sola carne. 1CO 6:17 Ma chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui. 1CO 6:18 Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l’uomo commetta è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo. 1CO 6:19 E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 1CO 6:20 Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo. 1CO 7:1 Or quant’è alle cose delle quali m’avete scritto, è bene per l’uomo di non toccar donna; 1CO 7:2 ma, per evitar le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie, e ogni donna il proprio marito. 1CO 7:3 Il marito renda alla moglie quel che le è dovuto; e lo stesso faccia la moglie verso il marito. 1CO 7:4 La moglie non ha potestà sul proprio corpo, ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha potestà sul proprio corpo, ma la moglie. 1CO 7:5 Non vi private l’un dell’altro, se non di comun consenso, per un tempo, affin di darvi alla preghiera; e poi ritornate assieme, onde Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza. 1CO 7:6 Ma questo dico per concessione, non per comando; 1CO 7:7 perché io vorrei che tutti gli uomini fossero come son io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio; l’uno in un modo, l’altro in un altro. 1CO 7:8 Ai celibi e alle vedove, però, dico che è bene per loro che se ne stiano come sto anch’io. 1CO 7:9 Ma se non si contengono, sposino; perché è meglio sposarsi che ardere. 1CO 7:10 Ma ai coniugi ordino non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito, 1CO 7:11 (e se mai si separa, rimanga senza maritarsi o si riconcili col marito); e che il marito non lasci la moglie. 1CO 7:12 Ma agli altri dico io, non il Signore: Se un fratello ha una moglie non credente ed ella è contenta di abitar con lui, non la lasci; 1CO 7:13 e la donna che ha un marito non credente, s’egli consente ad abitar con lei, non lasci il marito; 1CO 7:14 perché il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito credente; altrimenti i vostri figliuoli sarebbero impuri, mentre ora sono santi. 1CO 7:15 Però, se il non credente si separa, si separi pure; in tali casi, il fratello o la sorella non sono vincolati; ma Dio ci ha chiamati a vivere in pace; 1CO 7:16 perché, o moglie, che sai tu se salverai il marito? Ovvero tu, marito, che sai tu se salverai la moglie? 1CO 7:17 Del resto, ciascuno seguiti a vivere nella condizione assegnatagli dal Signore, e nella quale si trovava quando Iddio lo chiamò. E così ordino in tutte le chiese. 1CO 7:18 E’ stato alcuno chiamato essendo circonciso? Non faccia sparir la sua circoncisione. E’ stato alcuno chiamato essendo incirconciso? Non si faccia circoncidere. 1CO 7:19 La circoncisione è nulla e la incirconcisione è nulla; ma l’osservanza de’ comandamenti di Dio è tutto. 1CO 7:20 Ognuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. 1CO 7:21 Sei tu stato chiamato essendo schiavo? Non curartene, ma se puoi divenir libero è meglio valerti dell’opportunità. 1CO 7:22 Poiché colui che è stato chiamato nel Signore, essendo schiavo, è un affrancato del Signore; parimente colui che è stato chiamato essendo libero, è schiavo di Cristo. 1CO 7:23 Voi siete stati riscattati a prezzo; non diventate schiavi degli uomini. 1CO 7:24 Fratelli, ognuno rimanga dinanzi a Dio nella condizione nella quale si trovava quando fu chiamato. 1CO 7:25 Or quanto alle vergini, io non ho comandamento dal Signore; ma do il mio parere, come avendo ricevuto dal Signore la grazia d’esser fedele. 1CO 7:26 Io stimo dunque che a motivo della imminente distretta sia bene per loro di restar come sono; poiché per l’uomo in genere è bene di starsene così. 1CO 7:27 Sei tu legato a una moglie? Non cercar d’esserne sciolto. Sei tu sciolto da moglie? Non cercar moglie. 1CO 7:28 Se però prendi moglie, non pecchi; e se una vergine si marita, non pecca; ma tali persone avranno tribolazione nella carne, e io vorrei risparmiarvela. 1CO 7:29 Ma questo io dichiaro, fratelli, che il tempo è ormai abbreviato; talché, d’ora innanzi, anche quelli che hanno moglie, siano come se non l’avessero; 1CO 7:30 e quelli che piangono, come se non piangessero; e quelli che si rallegrano, come se non si rallegrassero; e quelli che comprano, come se non possedessero; 1CO 7:31 e quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero, perché la figura di questo mondo passa. 1CO 7:32 Or io vorrei che foste senza sollecitudine. Chi non è ammogliato ha cura delle cose del Signore, del come potrebbe piacere al Signore; 1CO 7:33 ma colui che è ammogliato, ha cura delle cose del mondo, del come potrebbe piacere alla moglie. 1CO 7:34 E v’è anche una differenza tra la donna maritata e la vergine: la non maritata ha cura delle cose del Signore, affin d’esser santa di corpo e di spirito; ma la maritata ha cura delle cose del mondo, del come potrebbe piacere al marito. 1CO 7:35 Or questo dico per l’utile vostro proprio; non per tendervi un laccio, ma in vista di ciò che è decoroso e affinché possiate consacrarvi al Signore senza distrazione. 1CO 7:36 Ma se alcuno crede far cosa indecorosa verso la propria figliuola nubile s’ella passi il fior dell’età, e se così bisogna fare, faccia quel che vuole; egli non pecca; la dia a marito. 1CO 7:37 Ma chi sta fermo in cuor suo, e non è stretto da necessità ma è padrone della sua volontà, e ha determinato in cuor suo di serbar vergine la sua figliuola, fa bene. 1CO 7:38 Perciò, chi dà la sua figliuola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio. 1CO 7:39 La moglie è vincolata per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di maritarsi a chi vuole, purché sia nel Signore. 1CO 7:40 Nondimeno ella è più felice, a parer mio, se rimane com’è; e credo d’aver anch’io lo Spirito di Dio. 1CO 8:1 Quanto alle carni sacrificate agl’idoli, noi sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma la carità edifica. 1CO 8:2 Se alcuno si pensa di conoscer qualcosa, egli non conosce ancora come si deve conoscere; 1CO 8:3 ma se alcuno ama Dio, esso è conosciuto da lui. 1CO 8:4 Quanto dunque al mangiar delle carni sacrificate agl’idoli, noi sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo, e che non c’è alcun Dio fuori d’un solo. 1CO 8:5 Poiché, sebbene vi siano de’ cosiddetti dèi tanto in cielo che in terra, come infatti ci sono molti dèi e molti signori, 1CO 8:6 nondimeno, per noi c’è un Dio solo, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per la gloria sua, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale siam noi. 1CO 8:7 Ma non in tutti è la conoscenza; anzi, alcuni, abituati finora all’idolo, mangiano di quelle carni com’essendo cosa sacrificata a un idolo; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminata. 1CO 8:8 Ora non è un cibo che ci farà graditi a Dio; se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo, non abbiamo nulla di più. 1CO 8:9 Ma badate che questo vostro diritto non diventi un intoppo per i deboli. 1CO 8:10 Perché se alcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio d’idoli, la sua coscienza, s’egli è debole, non sarà ella incoraggiata a mangiar delle carni sacrificate agl’idoli? 1CO 8:11 E così, per la tua conoscenza, perisce il debole, il fratello per il quale Cristo è morto. 1CO 8:12 Ora, peccando in tal modo contro i fratelli, e ferendo la loro coscienza che è debole, voi peccate contro Cristo. 1CO 8:13 Perciò, se un cibo scandalizza il mio fratello, io non mangerò mai più carne, per non scandalizzare il mio fratello. 1CO 9:1 Non sono io libero? Non sono io apostolo? Non ho io veduto Gesù, il Signor nostro? Non siete voi l’opera mia nel Signore? 1CO 9:2 Se per altri non sono apostolo lo sono almeno per voi; perché il suggello del mio apostolato siete voi, nel Signore. 1CO 9:3 Questa è la mia difesa di fronte a quelli che mi sottopongono ad inchiesta. 1CO 9:4 Non abbiam noi il diritto di mangiare e di bere? 1CO 9:5 Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno con noi una moglie, sorella in fede, siccome fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? 1CO 9:6 O siamo soltanto io e Barnaba a non avere il diritto di non lavorare? 1CO 9:7 Chi è mai che fa il soldato a sue proprie spese? Chi è che pianta una vigna e non ne mangia del frutto? O chi è che pasce un gregge e non si ciba del latte del gregge? 1CO 9:8 Dico io queste cose secondo l’uomo? Non le dice anche la legge? 1CO 9:9 Difatti, nella legge di Mosè è scritto: Non metter la musoliera al bue che trebbia il grano. Forse che Dio si dà pensiero dei buoi? 1CO 9:10 O non dice Egli così proprio per noi? Certo, per noi fu scritto così; perché chi ara deve arare con speranza; e chi trebbia il grano deve trebbiarlo colla speranza d’averne la sua parte. 1CO 9:11 Se abbiam seminato per voi i beni spirituali, e egli gran che se mietiamo i vostri beni materiali? 1CO 9:12 Se altri hanno questo diritto su voi, non l’abbiamo noi molto più? Ma noi non abbiamo fatto uso di questo diritto; anzi sopportiamo ogni cosa, per non creare alcun ostacolo all’Evangelo di Cristo. 1CO 9:13 Non sapete voi che quelli i quali fanno il servigio sacro mangiano di quel che è offerto nel tempio? e che coloro i quali attendono all’altare, hanno parte all’altare? 1CO 9:14 Così ancora, il Signore ha ordinato che coloro i quali annunziano l’Evangelo vivano dell’Evangelo. 1CO 9:15 Io però non ho fatto uso d’alcuno di questi diritti, e non ho scritto questo perché si faccia così a mio riguardo; poiché preferirei morire, anziché veder qualcuno render vano il mio vanto. 1CO 9:16 Perché se io evangelizzo, non ho da trarne vanto, poiché necessità me n’è imposta; e guai a me, se non evangelizzo! 1CO 9:17 Se lo faccio volenterosamente, ne ho ricompensa; ma se non lo faccio volenterosamente è pur sempre un’amministrazione che m’è affidata. 1CO 9:18 Qual è dunque la mia ricompensa? Questa: che annunziando l’Evangelo, io offra l’Evangelo gratuitamente, senza valermi del mio diritto nell’Evangelo. 1CO 9:19 Poiché, pur essendo libero da tutti, mi son fatto servo a tutti, per guadagnarne il maggior numero; 1CO 9:20 e coi Giudei, mi son fatto Giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che son sotto la legge, mi son fatto come uno sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che son sotto la legge; 1CO 9:21 con quelli che son senza legge, mi son fatto come se fossi senza legge (benché io non sia senza legge riguardo a Dio, ma sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che son senza legge. 1CO 9:22 Coi deboli mi son fatto debole, per guadagnare i deboli; mi faccio ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni. 1CO 9:23 E tutto fo a motivo dell’Evangelo, affin d’esserne partecipe anch’io. 1CO 9:24 Non sapete voi che coloro i quali corrono nello stadio, corrono ben tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. 1CO 9:25 Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, una incorruttibile. 1CO 9:26 Io quindi corro ma non in modo incerto, lotto la pugilato, ma non come chi batte l’aria; 1CO 9:27 anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia riprovato. 1CO 10:1 Perché, fratelli, non voglio che ignoriate che i nostri padri furon tutti sotto la nuvola, e tutti passarono attraverso il mare, 1CO 10:2 e tutti furon battezzati, nella nuvola e nel mare, per esser di Mosè, 1CO 10:3 e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 1CO 10:4 e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale, perché beveano alla roccia spirituale che li seguiva; e la roccia era Cristo. 1CO 10:5 Ma della maggior parte di loro Iddio non si compiacque, poiché furono atterrati nel deserto. 1CO 10:6 Or queste cose avvennero per servir d’esempio a noi, onde non siam bramosi di cose malvage, come coloro ne furon bramosi; 1CO 10:7 onde non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo che è scritto: Il popolo si sedette per mangiare e per bere, poi s’alzò per divertirsi; 1CO 10:8 onde non fornichiamo come taluni di loro fornicarono, e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila; 1CO 10:9 onde non tentiamo il Signore, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono morsi dai serpenti. 1CO 10:10 E non mormorate come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. 1CO 10:11 Or queste cose avvennero loro per servire d’esempio, e sono state scritte per ammonizione di noi, che ci troviamo agli ultimi termini dei tempi. 1CO 10:12 Perciò, chi si pensa di stare ritto, guardi di non cadere. 1CO 10:13 Niuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; or Iddio è fedele e non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, onde la possiate sopportare. 1CO 10:14 Perciò, cari miei, fuggite l’idolatria. 1CO 10:15 Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi di quello che dico. 1CO 10:16 Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è egli la comunione col sangue di Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è egli la comunione col corpo di Cristo? 1CO 10:17 Siccome v’è un unico pane, noi, che siam molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane. 1CO 10:18 Guardate l’Israele secondo la carne; quelli che mangiano i sacrifici non hanno essi comunione con l’altare? 1CO 10:19 Che dico io dunque? Che la carne sacrificata agl’idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? 1CO 10:20 Tutt’altro; io dico che le carni che i Gentili sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio; or io non voglio che abbiate comunione coi demoni. 1CO 10:21 Voi non potete bere il calice del Signore e il calice de’ demoni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. 1CO 10:22 O vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui? 1CO 10:23 Ogni cosa è lecita ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita ma non ogni cosa edifica. 1CO 10:24 Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi l’altrui. 1CO 10:25 Mangiate di tutto quello che si vende al macello senza fare inchieste per motivo di coscienza; 1CO 10:26 perché al Signore appartiene la terra e tutto quello ch’essa contiene. 1CO 10:27 Se qualcuno de’ non credenti v’invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza. 1CO 10:28 Ma se qualcuno vi dice: Questa è cosa di sacrifici, non ne mangiate per riguardo a colui che v’ha avvertito, e per riguardo alla coscienza; 1CO 10:29 alla coscienza, dico, non tua, ma di quell’altro; infatti, perché la mia libertà sarebb’ella giudicata dalla coscienza altrui? 1CO 10:30 E se io mangio di una cosa con rendimento di grazie, perché sarei biasimato per quello di cui io rendo grazie? 1CO 10:31 Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio. 1CO 10:32 Non siate d’intoppo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio: 1CO 10:33 sì come anch’io compiaccio a tutti in ogni cosa, non cercando l’utile mio proprio, ma quello de’ molti, affinché siano salvati. 1CO 11:1 Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo. 1CO 11:2 Or io vi lodo perché vi ricordate di me in ogni cosa, e ritenete i miei insegnamenti quali ve li ho trasmessi. 1CO 11:3 Ma io voglio che sappiate che il capo d’ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio. 1CO 11:4 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, fa disonore al suo capo; 1CO 11:5 ma ogni donna che prega o profetizza senz’avere il capo coperto da un velo, fa disonore al suo capo, perché è lo stesso che se fosse rasa. 1CO 11:6 Perché se la donna non si mette il velo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è cosa vergognosa per una donna il farsi tagliare i capelli o radere il capo, si metta un velo. 1CO 11:7 Poiché, quanto all’uomo, egli non deve velarsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell’uomo; 1CO 11:8 perché l’uomo non viene dalla donna, ma la donna dall’uomo; 1CO 11:9 e l’uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell’uomo. 1CO 11:10 Perciò la donna deve, a motivo degli angeli, aver sul capo un segno dell’autorità da cui dipende. 1CO 11:11 D’altronde, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna. 1CO 11:12 Poiché, siccome la donna viene dall’uomo, così anche l’uomo esiste per mezzo della donna, e ogni cosa è da Dio. 1CO 11:13 Giudicatene voi stessi: E’ egli conveniente che una donna preghi Iddio senz’esser velata? 1CO 11:14 La natura stessa non v’insegna ella che se l’uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore? 1CO 11:15 Mentre se una donna porta la chioma, ciò è per lei un onore; perché la chioma le è data a guisa di velo. 1CO 11:16 Se poi ad alcuno piace d’esser contenzioso, noi non abbiamo tale usanza; e neppur le chiese di Dio. 1CO 11:17 Mentre vi do queste istruzioni, io non vi lodo del fatto che vi radunate non per il meglio ma per il peggio. 1CO 11:18 Poiché, prima di tutto, sento che quando v’adunate in assemblea, ci son fra voi delle divisioni; e in parte lo credo; 1CO 11:19 perché bisogna che ci sian fra voi anche delle sètte, affinché quelli che sono approvati, siano manifesti fra voi. 1CO 11:20 Quando poi vi radunate assieme, quel che fate, non è mangiar la Cena del Signore; 1CO 11:21 poiché, al pasto comune, ciascuno prende prima la propria cena; e mentre l’uno ha fame, l’altro è ubriaco. 1CO 11:22 Non avete voi delle case per mangiare e bere? O disprezzate voi la chiesa di Dio e fate vergogna a quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Vi loderò io? In questo io non vi lodo. 1CO 11:23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che anche v’ho trasmesso; cioè, che il Signor Gesù, nella notte che fu tradito, prese del pane; 1CO 11:24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me. 1CO 11:25 Parimente, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. 1CO 11:26 Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finch’egli venga. 1CO 11:27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo ed il sangue del Signore. 1CO 11:28 Or provi l’uomo se stesso, e così mangi del pane e beva del calice; 1CO 11:29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudicio su se stesso, se non discerne il corpo del Signore. 1CO 11:30 Per questa cagione molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. 1CO 11:31 Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; 1CO 11:32 ma quando siamo giudicati, siam corretti dal Signore, affinché non siam condannati col mondo. 1CO 11:33 Quando dunque, fratelli miei, v’adunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. 1CO 11:34 Se qualcuno ha fame, mangi a casa, onde non vi aduniate per attirar su voi un giudicio. Le altre cose regolerò quando verrò. 1CO 12:1 Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza. 1CO 12:2 Voi sapete che quando eravate Gentili eravate trascinati dietro agl’idoli muti, secondo che vi si menava. 1CO 12:3 Perciò vi fo sapere che nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: Gesù è anatema! e nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo. 1CO 12:4 Or vi è diversità di doni, ma v’è un medesimo Spirito. 1CO 12:5 E vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 1CO 12:6 E vi è varietà di operazioni, ma non v’è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti. 1CO 12:7 Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utile comune. 1CO 12:8 Infatti, a uno è data mediante lo Spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; 1CO 12:9 a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza d’operar miracoli; 1CO 12:10 a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue, e ad un altro, la interpretazione delle lingue; 1CO 12:11 ma tutte queste cose le opera quell’uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole. 1CO 12:12 Poiché, siccome il corpo è uno ed ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un unico corpo, così ancora è di Cristo. 1CO 12:13 Infatti noi tutti abbiam ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo, e Giudei e Greci, e schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un unico Spirito. 1CO 12:14 E infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. 1CO 12:15 Se il piè dicesse: Siccome io non sono mano, non son del corpo, non per questo non sarebbe del corpo. 1CO 12:16 E se l’orecchio dicesse: Siccome io non son occhio, non son del corpo, non per questo non sarebbe del corpo. 1CO 12:17 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? 1CO 12:18 Ma ora Iddio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto. 1CO 12:19 E se tutte le membra fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo? 1CO 12:20 Ma ora ci son molte membra, ma c’è un unico corpo; 1CO 12:21 e l’occhio non può dire alla mano: Io non ho bisogno di te; né il capo può dire ai piedi: Non ho bisogno di voi. 1CO 12:22 Al contrario, le membra del corpo che paiono essere più deboli, sono invece necessarie; 1CO 12:23 e quelle parti del corpo che noi stimiamo esser le meno onorevoli, noi le circondiamo di maggior onore; e le parti nostre meno decorose son fatte segno di maggior decoro, 1CO 12:24 mentre le parti nostre decorose non ne hanno bisogno; ma Dio ha costrutto il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne mancava, 1CO 12:25 affinché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. 1CO 12:26 E se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; e se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. 1CO 12:27 Or voi siete il corpo di Cristo, e membra d’esso, ciascuno per parte sua. 1CO 12:28 E Dio ha costituito nella Chiesa primieramente degli apostoli; in secondo luogo dei profeti; in terzo luogo de’ dottori; poi, i miracoli; poi i doni di guarigione, le assistenze, i doni di governo, la diversità delle lingue. 1CO 12:29 Tutti sono eglino apostoli? Son forse tutti profeti? Son forse tutti dottori? Fan tutti de’ miracoli? 1CO 12:30 Tutti hanno eglino i doni delle guarigioni? Parlan tutti in altre lingue? Interpretano tutti? 1CO 12:31 Ma desiderate ardentemente i doni maggiori. E ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza. 1CO 13:1 Quand’io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se non ho carità, divento un rame risonante o uno squillante cembalo. 1CO 13:2 E quando avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e avessi tutta la fede in modo da trasportare i monti, se non ho carità, non son nulla. 1CO 13:3 E quando distribuissi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri, e quando dessi il mio corpo ad essere arso, se non ho carità, ciò niente mi giova. 1CO 13:4 La carità è paziente, è benigna; la carità non invidia; la carità non si vanta, non si gonfia, 1CO 13:5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non sospetta il male, 1CO 13:6 non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; 1CO 13:7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 1CO 13:8 La carità non verrà mai meno. Quanto alle profezie, esse verranno abolite; quanto alle lingue, esse cesseranno; quanto alla conoscenza, essa verrà abolita; 1CO 13:9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; 1CO 13:10 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. 1CO 13:11 Quand’ero fanciullo, parlavo da fanciullo, pensavo da fanciullo, ragionavo da fanciullo; ma quando son diventato uomo, ho smesso le cose da fanciullo. 1CO 13:12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto. 1CO 13:13 Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità. 1CO 14:1 Procacciate la carità, non lasciando però di ricercare i doni spirituali, e principalmente il dono di profezia. 1CO 14:2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l’intende, ma in ispirito proferisce misteri. 1CO 14:3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. 1CO 14:4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. 1CO 14:5 Or io ben vorrei che tutti parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch’egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione. 1CO 14:6 Infatti, fratelli, s’io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi gioverei se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento? 1CO 14:7 Perfino le cose inanimate che dànno suono, quali il flauto o la cetra, se non dànno distinzione di suoni, come si conoscerà quel ch’è suonato col flauto o con la cetra? 1CO 14:8 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia? 1CO 14:9 Così anche voi, se per il vostro dono di lingue non proferite un parlare intelligibile, come si capirà quel che dite? Parlerete in aria. 1CO 14:10 Ci sono nel mondo tante e tante specie di parlari, e niun parlare è senza significato. 1CO 14:11 Se quindi io non intendo il significato del parlare, sarò un barbaro per chi parla, e chi parla sarà un barbaro per me. 1CO 14:12 Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa. 1CO 14:13 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare; 1CO 14:14 poiché, se prego in altra lingua, ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa. 1CO 14:15 Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza. 1CO 14:16 Altrimenti, se tu benedici Iddio soltanto con lo spirito, come potrà colui che occupa il posto del semplice uditore dire “Amen” al tuo rendimento di grazie, poiché non sa quel che tu dici? 1CO 14:17 Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l’altro non è edificato. 1CO 14:18 Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi; 1CO 14:19 ma nella chiesa preferisco dir cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua. 1CO 14:20 Fratelli, non siate fanciulli per senno; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto a senno, siate uomini fatti. 1CO 14:21 Egli è scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo per mezzo di gente d’altra lingua, e per mezzo di labbra straniere; e neppur così mi ascolteranno, dice il Signore. 1CO 14:22 Pertanto le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti: la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti. 1CO 14:23 Quando dunque tutta la chiesa si raduna assieme, se tutti parlano in altre lingue, ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno essi che siete pazzi? 1CO 14:24 Ma se tutti profetizzano, ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti, 1CO 14:25 è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore son palesati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi. 1CO 14:26 Che dunque, fratelli? Quando vi radunate, avendo ciascun di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o una interpretazione, facciasi ogni cosa per l’edificazione. 1CO 14:27 Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l’un dopo l’altro; e uno interpreti; 1CO 14:28 e se non v’è chi interpreti, si tacciano nella chiesa e parlino a se stessi e a Dio. 1CO 14:29 Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino; 1CO 14:30 e se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente si taccia. 1CO 14:31 Poiché tutti, uno ad uno, potete profetare; affinché tutti imparino e tutti sian consolati; 1CO 14:32 e gli spiriti de’ profeti son sottoposti a’ profeti, 1CO 14:33 perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace. 1CO 14:34 Come si fa in tutte le chiese de’ santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbon star soggette, come dice anche la legge. 1CO 14:35 E se vogliono imparar qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea. 1CO 14:36 La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è dessa forse pervenuta a voi soli? 1CO 14:37 Se qualcuno si stima esser profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo son comandamenti del Signore. 1CO 14:38 E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori. 1CO 14:39 Pertanto, fratelli, bramate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue; 1CO 14:40 ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine. 1CO 15:1 Fratelli, io vi rammento l’Evangelo che v’ho annunziato, che voi ancora avete ricevuto, nel quale ancora state saldi, e mediante il quale siete salvati, 1CO 15:2 se pur lo ritenete quale ve l’ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano. 1CO 15:3 Poiché io v’ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; 1CO 15:4 che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; 1CO 15:5 che apparve a Cefa, poi ai Dodici. 1CO 15:6 Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. 1CO 15:7 Poi apparve a Giacomo; poi a tutti gli Apostoli; 1CO 15:8 e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all’aborto; 1CO 15:9 perché io sono il minimo degli apostoli; e non son degno di esser chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. 1CO 15:10 Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di loro tutti; non già io, però, ma la grazia di Dio che è con me. 1CO 15:11 Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto. 1CO 15:12 Or se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni fra voi dicono che non v’è risurrezione de’ morti? 1CO 15:13 Ma se non v’è risurrezione dei morti, neppur Cristo è risuscitato; 1CO 15:14 e se Cristo non è risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione, e vana pure è la vostra fede. 1CO 15:15 E noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, ch’Egli ha risuscitato il Cristo; il quale Egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. 1CO 15:16 Difatti, se i morti non risuscitano, neppur Cristo è risuscitato; 1CO 15:17 e se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. 1CO 15:18 Anche quelli che dormono in Cristo, son dunque periti. 1CO 15:19 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini. 1CO 15:20 Ma ora Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono. 1CO 15:21 Infatti, poiché per mezzo d’un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo d’un uomo è venuta la resurrezione dei morti. 1CO 15:22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saran tutti vivificati; 1CO 15:23 ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo, la primizia; poi quelli che son di Cristo, alla sua venuta; 1CO 15:24 poi verrà la fine, quand’egli avrà rimesso il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà ed ogni potenza. 1CO 15:25 Poiché bisogna ch’egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 1CO 15:26 L’ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte. 1CO 15:27 Difatti, Iddio ha posto ogni cosa sotto i piedi di esso; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 1CO 15:28 E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti. 1CO 15:29 Altrimenti, che faranno quelli che son battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque son essi battezzati per loro? 1CO 15:30 E perché anche noi siamo ogni momento in pericolo? 1CO 15:31 Ogni giorno sono esposto alla morte; si, fratelli, com’è vero ch’io mi glorio di voi, in Cristo Gesù, nostro Signore. 1CO 15:32 Se soltanto per fini umani ho lottato con le fiere ad Efeso, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo. 1CO 15:33 Non v’ingannate: le cattive compagnie corrompono i buoni costumi. 1CO 15:34 Svegliatevi a vita di giustizia, e non peccate; perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna. 1CO 15:35 Ma qualcuno dirà: come risuscitano i morti? E con qual corpo tornano essi? 1CO 15:36 Insensato, quel che tu semini non è vivificato, se prima non muore; 1CO 15:37 e quanto a quel che tu semini, non semini il corpo che ha da nascere, ma un granello ignudo, come capita, di frumento, o di qualche altro seme; 1CO 15:38 e Dio gli dà un corpo secondo che l’ha stabilito; e ad ogni seme, il proprio corpo. 1CO 15:39 Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci. 1CO 15:40 Ci sono anche de’ corpi celesti e de’ corpi terrestri; ma altra è la gloria de’ celesti, e altra quella de’ terrestri. 1CO 15:41 Altra è la gloria del sole, altra la gloria della luna, e altra la gloria delle stelle; perché un astro è differente dall’altro in gloria. 1CO 15:42 Così pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita incorruttibile; 1CO 15:43 è seminato ignobile, e risuscita glorioso; è seminato debole, e risuscita potente; 1CO 15:44 è seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale. 1CO 15:45 Così anche sta scritto: il primo uomo, Adamo, fu fatto anima vivente; l’ultimo Adamo è spirito vivificante. 1CO 15:46 Però, ciò che è spirituale non vien prima; ma prima, ciò che è naturale; poi vien ciò che è spirituale. 1CO 15:47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terreno; il secondo uomo è dal cielo. 1CO 15:48 Quale è il terreno, tali sono anche i terreni; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 1CO 15:49 E come abbiamo portato l’immagine del terreno, così porteremo anche l’immagine del celeste. 1CO 15:50 Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono eredare il regno di Dio né la corruzione può eredare la incorruttibilità. 1CO 15:51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, 1CO 15:52 in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati. 1CO 15:53 Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità. 1CO 15:54 E quando questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità, e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata sommersa nella vittoria. 1CO 15:55 O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo? 1CO 15:56 Or il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; 1CO 15:57 ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. 1CO 15:58 Perciò, fratelli miei diletti, state saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore. 1CO 16:1 Or quanto alla colletta per i santi, come ho ordinato alle chiese di Galazia, così fate anche voi. 1CO 16:2 Ogni primo giorno della settimana ciascun di voi metta da parte a casa quel che potrà secondo la prosperità concessagli, affinché, quando verrò, non ci sian più collette da fare. 1CO 16:3 E quando sarò giunto, quelli che avrete approvati, io li manderò con lettere a portare la vostra liberalità a Gerusalemme; 1CO 16:4 e se converrà che ci vada anch’io, essi verranno meco. 1CO 16:5 Io poi mi recherò da voi, quando sarò passato per la Macedonia; 1CO 16:6 perché passerò per la Macedonia; ma da voi forse mi fermerò alquanto, ovvero anche passerò l’inverno, affinché voi mi facciate proseguire per dove mi recherò. 1CO 16:7 Perché, questa volta, io non voglio vedervi di passaggio; poiché spero di fermarmi qualche tempo da voi, se il Signore lo permette. 1CO 16:8 Ma mi fermerò in Efeso fino alla Pentecoste, 1CO 16:9 perché una larga porta mi è qui aperta ad un lavoro efficace, e vi son molti avversari. 1CO 16:10 Or se viene Timoteo, guardate che stia fra voi senza timore; perch’egli lavora nell’opera del Signore, come faccio anch’io. 1CO 16:11 Nessuno dunque lo sprezzi; ma fatelo proseguire in pace, affinché venga da me; poiché io l’aspetto coi fratelli. 1CO 16:12 Quanto al fratello Apollo, io l’ho molto esortato a recarsi da voi coi fratelli; ma egli assolutamente non ha avuto volontà di farlo adesso; andrà però quando ne avrà l’opportunità. 1CO 16:13 Vegliate, state fermi nella fede, portatevi virilmente, fortificatevi. 1CO 16:14 Tutte le cose vostre sian fatte con carità. 1CO 16:15 Or, fratelli, voi conoscete la famiglia di Stefana; sapete che è la primizia dell’Acaia, e che si è dedicata al servizio dei santi; 1CO 16:16 io v’esorto a sottomettervi anche voi a cotali persone, e a chiunque lavora e fatica nell’opera comune. 1CO 16:17 E io mi rallegro della venuta di Stefana, di Fortunato e d’Acaico, perché essi hanno riempito il vuoto prodotto dalla vostra assenza; 1CO 16:18 poiché hanno ricreato lo spirito mio ed il vostro; sappiate apprezzare cotali persone. 1CO 16:19 Le chiese dell’Asia vi salutano. Aquila e Priscilla, con la chiesa che è in casa loro, vi salutano molto nel Signore. 1CO 16:20 Tutti i fratelli vi salutano. Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. 1CO 16:21 Il saluto, di mia propria mano: di me, Paolo. 1CO 16:22 Se qualcuno non ama il Signore, sia anatema. Maràn-atà. 1CO 16:23 La grazia del Signor Gesù sia con voi. 1CO 16:24 L’amor mio è con tutti voi in Cristo Gesù. 2CO 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che sono in tutta l’Acaia, 2CO 1:2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. 2CO 1:3 Benedetto sia Iddio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e l’Iddio d’ogni consolazione, 2CO 1:4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione onde noi stessi siam da Dio consolati, possiam consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione. 2CO 1:5 Perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 2CO 1:6 Talché se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; e se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi patiamo. 2CO 1:7 E la nostra speranza di voi è ferma, sapendo che come siete partecipi delle sofferenze siete anche partecipi della consolazione. 2CO 1:8 Poiché, fratelli, non vogliamo che ignoriate, circa l’afflizione che ci colse in Asia, che siamo stati oltremodo aggravati, al di là delle nostre forze, tanto che stavamo in gran dubbio anche della vita. 2CO 1:9 Anzi, avevamo già noi stessi pronunciata la nostra sentenza di morte, affinché non ci confidassimo in noi medesimi, ma in Dio che risuscita i morti, 2CO 1:10 il quale ci ha liberati e ci libererà da un così gran pericolo di morte, e nel quale abbiamo la speranza che ci libererà ancora; 2CO 1:11 aiutandoci anche voi con le vostre supplicazioni, affinché del favore ottenutoci per mezzo di tante persone, grazie siano rese per noi da molti. 2CO 1:12 Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza, che ci siam condotti nel mondo, e più che mai verso voi, con santità e sincerità di Dio, non con sapienza carnale, ma con la grazia di Dio. 2CO 1:13 Poiché noi non vi scriviamo altro se non quel che leggete o anche riconoscete; 2CO 1:14 e spero che sino alla fine riconoscerete, come in parte avete già riconosciuto, che noi siamo il vostro vanto, come anche voi sarete il nostro nel giorno del nostro Signore, Gesù. 2CO 1:15 E in questa fiducia, per procurarvi un duplice beneficio, io volevo venire prima da voi, 2CO 1:16 e, passando da voi, volevo andare in Macedonia; e poi dalla Macedonia venir di nuovo a voi, e da voi esser fatto proseguire per la Giudea. 2CO 1:17 Prendendo dunque questa decisione ho io agito con leggerezza? Ovvero, le cose che delibero, le delibero io secondo la carne, talché un momento io dica “Sì, sì” e l’altro “No, no?” 2CO 1:18 Or com’è vero che Dio è fedele, la parola che vi abbiamo rivolta non è “sì” e “no”. 2CO 1:19 Perché il Figliuol di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato “sì” e “no”; ma è “sì” in lui. 2CO 1:20 Poiché quante sono le promesse di Dio, tutte hanno in lui il loro “sì”; perciò pure per mezzo di lui si pronuncia l’Amen alla gloria di Dio, in grazia del nostro ministerio. 2CO 1:21 Or Colui che con voi ci rende fermi in Cristo e che ci ha unti, è Dio, 2CO 1:22 il quale ci ha pur segnati col proprio sigillo, e ci ha data la caparra dello Spirito nei nostri cuori. 2CO 1:23 Or io chiamo Iddio a testimone sull’anima mia ch’egli è per risparmiarvi ch’io non son più venuto a Corinto. 2CO 1:24 Non già che signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo aiutatori della vostra allegrezza; poiché nella fede voi state saldi. 2CO 2:1 Io avevo dunque meco stesso determinato di non venire a voi per rattristarvi una seconda volta. 2CO 2:2 Perché, se io vi contristo, chi sarà dunque colui che mi rallegrerà, se non colui che sarà stato da me contristato? 2CO 2:3 E vi ho scritto a quel modo onde, al mio arrivo, io non abbia tristezza da coloro dai quali dovrei avere allegrezza; avendo di voi tutti fiducia che la mia allegrezza è l’allegrezza di tutti voi. 2CO 2:4 Poiché in grande afflizione ed in angoscia di cuore vi scrissi con molte lagrime, non già perché foste contristati, ma perché conosceste l’amore che nutro abbondantissimo per voi. 2CO 2:5 Or se qualcuno ha cagionato tristezza, egli non ha contristato me, ma, in parte, per non esagerare, voi tutti. 2CO 2:6 Basta a quel tale la riprensione inflittagli dalla maggioranza; 2CO 2:7 onde ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, che talora non abbia a rimaner sommerso da soverchia tristezza. 2CO 2:8 Perciò vi prego di confermargli l’amor vostro; 2CO 2:9 poiché anche per questo vi ho scritto: per conoscere alla prova se siete ubbidienti in ogni cosa. 2CO 2:10 Or a chi voi perdonate qualcosa, perdono anch’io; poiché anch’io quel che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l’ho fatto per amor vostro, nel cospetto di Cristo, 2CO 2:11 affinché non siamo soverchiati da Satana, giacché non ignoriamo le sue macchinazioni. 2CO 2:12 Or essendo venuto a Troas per l’Evangelo di Cristo ed essendomi aperta una porta nel Signore, 2CO 2:13 non ebbi requie nel mio spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; così, accomiatatomi da loro, partii per la Macedonia. 2CO 2:14 Ma grazie siano rese a Dio che sempre ci conduce in trionfo in Cristo, e che per mezzo nostro spande da per tutto il profumo della sua conoscenza. 2CO 2:15 Poiché noi siamo dinanzi a Dio il buon odore di Cristo fra quelli che son sulla via della salvezza e fra quelli che son sulla via della perdizione; 2CO 2:16 a questi, un odore di morte, a morte; a quelli, un odore di vita, a vita. E chi è sufficiente a queste cose? 2CO 2:17 Poiché noi non siamo come quei molti che adulterano la parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo. 2CO 3:1 Cominciamo noi di nuovo a raccomandar noi stessi? O abbiam noi bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? 2CO 3:2 Siete voi la nostra lettera, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini; 2CO 3:3 essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro ministerio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito dell’Iddio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che son cuori di carne. 2CO 3:4 E una tal confidanza noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. 2CO 3:5 Non già che siam di per noi stessi capaci di pensare alcun che, come venendo da noi; 2CO 3:6 ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha anche resi capaci d’esser ministri d’un nuovo patto, non di lettera, ma di spirito; perché la lettera uccide, ma lo spirito vivifica. 2CO 3:7 Ora se il ministerio della morte scolpito in lettere su pietre fu circondato di gloria, talché i figliuoli d’Israele non poteano fissar lo sguardo nel volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 2CO 3:8 non sarà il ministerio dello Spirito circondato di molto maggior gloria? 2CO 3:9 Se, infatti, il ministerio della condanna fu con gloria, molto più abbonda in gloria il ministerio della giustizia. 2CO 3:10 Anzi, quel che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti colla gloria di tanto superiore del secondo; 2CO 3:11 perché, se ciò che aveva da sparire fu circondato di gloria, molto più ha da esser glorioso ciò che ha da durare. 2CO 3:12 Avendo dunque una tale speranza, noi usiamo grande franchezza, 2CO 3:13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sulla faccia, perché i figliuoli d’Israele non fissassero lo sguardo nella fine di ciò che doveva sparire. 2CO 3:14 Ma le loro menti furon rese ottuse; infatti, sino al dì d’oggi, quando fanno la lettura dell’antico patto, lo stesso velo rimane, senz’essere rimosso, perché è in Cristo ch’esso è abolito. 2CO 3:15 Ma fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul cuor loro; 2CO 3:16 quando però si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. 2CO 3:17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dov’è lo Spirito del Signore, quivi è libertà. 2CO 3:18 E noi tutti contemplando a viso scoperto, come in uno specchio, la gloria del Signore, siamo trasformati nell’istessa immagine di lui, di gloria in gloria, secondo che opera il Signore, che è Spirito. 2CO 4:1 Perciò, avendo questo ministerio in virtù della misericordia che ci è stata fatta, noi non veniam meno nell’animo, 2CO 4:2 ma abbiam rinunziato alle cose nascoste e vergognose, non procedendo con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo nel cospetto di Dio. 2CO 4:3 E se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che son sulla via della perdizione, 2CO 4:4 per gl’increduli, dei quali l’iddio di questo secolo ha accecato le menti, affinché la luce dell’evangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro. 2CO 4:5 Poiché noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù qual Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servitori per amor di Gesù; 2CO 4:6 perché l’Iddio che disse: Splenda la luce fra le tenebre, è quel che risplendé ne’ nostri cuori affinché noi facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo. 2CO 4:7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi. 2CO 4:8 Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; 2CO 4:9 perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi; 2CO 4:10 portiam sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; 2CO 4:11 poiché noi che viviamo, siam sempre esposti alla morte per amor di Gesù, onde anche la vita di Gesù sia manifestata nella nostra carne mortale. 2CO 4:12 Talché la morte opera in noi, ma la vita in voi. 2CO 4:13 Ma siccome abbiam lo stesso spirito di fede, ch’è in quella parola della Scrittura: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo, e perciò anche parliamo, 2CO 4:14 sapendo che Colui che risuscitò il Signor Gesù, risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparir con voi alla sua presenza. 2CO 4:15 Poiché tutte queste cose avvengono per voi, affinché la grazia essendo abbondata, faccia sì che sovrabbondi per bocca di un gran numero il ringraziamento alla gloria di Dio. 2CO 4:16 Perciò noi non veniamo meno nell’animo; ma quantunque il nostro uomo esterno si disfaccia, pure il nostro uomo interno si rinnova di giorno in giorno. 2CO 4:17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 2CO 4:18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono son solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. 2CO 5:1 Noi sappiamo infatti che se questa tenda ch’è la nostra dimora terrena viene disfatta, noi abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna nei cieli. 2CO 5:2 Poiché in questa tenda noi gemiamo, bramando di esser sopravvestiti della nostra abitazione che è celeste, 2CO 5:3 se pur sarem trovati vestiti e non ignudi. 2CO 5:4 Poiché noi che stiamo in questa tenda, gemiamo, aggravati; e perciò desideriamo non già d’esser spogliati, ma d’esser sopravvestiti, onde ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 2CO 5:5 Or Colui che ci ha formati per questo stesso è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito. 2CO 5:6 Noi siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo, siamo assenti dal Signore 2CO 5:7 (poiché camminiamo per fede e non per visione); 2CO 5:8 ma siamo pieni di fiducia e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e d’abitare col Signore. 2CO 5:9 Ed è perciò che ci studiamo d’essergli grati, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo. 2CO 5:10 Poiché dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione della cose fatte quand’era nel corpo, secondo quel che avrà operato, o bene, o male. 2CO 5:11 Sapendo dunque il timor che si deve avere del Signore, noi persuadiamo gli uomini; e Dio ci conosce a fondo, e spero che nelle vostre coscienze anche voi ci conoscete. 2CO 5:12 Noi non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l’occasione di gloriarvi di noi, affinché abbiate di che rispondere a quelli che si gloriano di ciò che è apparenza e non di ciò che è nel cuore. 2CO 5:13 Perché, se siamo fuor di senno, lo siamo a gloria di Dio e se siamo di buon senno lo siamo per voi; 2CO 5:14 poiché l’amore di Cristo ci costringe; perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; 2CO 5:15 e ch’egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 2CO 5:16 Talché, da ora in poi, noi non conosciamo più alcuno secondo la carne; e se anche abbiam conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così. 2CO 5:17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove. 2CO 5:18 E tutto questo vien da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ha dato a noi il ministerio della riconciliazione; 2CO 5:19 in quanto che Iddio riconciliava con sé il mondo in Cristo non imputando agli uomini i loro falli, e ha posta in noi la parola della riconciliazione. 2CO 5:20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: Siate riconciliati con Dio. 2CO 5:21 Colui che non ha conosciuto peccato, Egli l’ha fatto esser peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui. 2CO 6:1 Come collaboratori di Dio, noi v’esortiamo pure a far sì che non abbiate ricevuta la grazia di Dio invano; 2CO 6:2 poiché egli dice: T’ho esaudito nel tempo accettevole, e t’ho soccorso nel giorno della salvezza. Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza! 2CO 6:3 Noi non diamo motivo di scandalo in cosa alcuna, onde il ministerio non sia vituperato; 2CO 6:4 ma in ogni cosa ci raccomandiamo come ministri di Dio per una grande costanza, per afflizioni, necessità, angustie, 2CO 6:5 battiture, prigionie, sommosse, fatiche, veglie, digiuni, 2CO 6:6 per purità, conoscenza, longanimità, benignità, per lo Spirito Santo, per carità non finta; 2CO 6:7 per la parola di verità, per la potenza di Dio; per le armi di giustizia a destra e a sinistra, 2CO 6:8 in mezzo alla gloria e all’ignominia, in mezzo alla buona ed alla cattiva riputazione; tenuti per seduttori, eppur veraci; 2CO 6:9 sconosciuti, eppur ben conosciuti; moribondi, eppur eccoci viventi; castigati, eppur non messi a morte; 2CO 6:10 contristati, eppur sempre allegri; poveri, eppure arricchenti molti; non avendo nulla, eppur possedenti ogni cosa! 2CO 6:11 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, o Corinzi; il nostro cuore s’è allargato. 2CO 6:12 Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. 2CO 6:13 Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figliuoli), allargate il cuore anche voi! 2CO 6:14 Non vi mettete con gl’infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunanza v’è egli fra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? 2CO 6:15 E quale armonia fra Cristo e Beliar? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? 2CO 6:16 E quale accordo fra il tempio di Dio e gl’idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente, come disse Iddio: Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. 2CO 6:17 Perciò Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo; ed io v’accoglierò, 2CO 6:18 e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente. 2CO 7:1 Poiché dunque abbiam queste promesse, diletti, purifichiamoci d’ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timor di Dio. 2CO 7:2 Fateci posto nei vostri cuori! Noi non abbiam fatto torto ad alcuno, non abbiam nociuto ad alcuno, non abbiam sfruttato alcuno. 2CO 7:3 Non lo dico per condannarvi, perché ho già detto prima che voi siete nei nostri cuori per la morte e per la vita. 2CO 7:4 Grande è la franchezza che uso con voi; molto ho da gloriarmi di voi; son ripieno di consolazione, io trabocco d’allegrezza in tutta la nostra afflizione. 2CO 7:5 Poiché, anche dopo che fummo giunti in Macedonia, la nostra carne non ha avuto requie alcuna, ma siamo stati afflitti in ogni maniera; combattimenti di fuori, di dentro timori. 2CO 7:6 Ma Iddio che consola gli abbattuti, ci consolò con la venuta di Tito; 2CO 7:7 e non soltanto con la venuta di lui, ma anche con la consolazione da lui provata a vostro riguardo. Egli ci ha raccontato la vostra bramosia di noi, il vostro pianto, il vostro zelo per me; ond’io mi son più che mai rallegrato. 2CO 7:8 Poiché, quand’anche io v’abbia contristati con la mia epistola, non me ne rincresce; e se pur ne ho provato rincrescimento (poiché vedo che quella epistola, quantunque per un breve tempo, vi ha contristati), 2CO 7:9 ora mi rallegro, non perché siete stati contristati, ma perché siete stati contristati a ravvedimento; poiché siete stati contristati secondo Iddio, onde non aveste a ricevere alcun danno da noi. 2CO 7:10 Poiché, la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che mena alla salvezza, e del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte. 2CO 7:11 Infatti, questo essere stati contristati secondo Iddio, vedete quanta premura ha prodotto in voi! Anzi, quanta giustificazione, quanto sdegno, quanto timore, quanta bramosia, quanto zelo, qual punizione! In ogni maniera avete dimostrato d’esser puri in quest’affare. 2CO 7:12 Sebbene dunque io v’abbia scritto, non è a motivo di chi ha fatto l’ingiuria né a motivo di chi l’ha patita, ma perché la premura che avete per noi fosse manifestata presso di voi nel cospetto di Dio. 2CO 7:13 Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per l’allegrezza di Tito, perché il suo spirito è stato ricreato da voi tutti. 2CO 7:14 Che se mi sono in qualcosa gloriato di voi con lui, non sono stato confuso; ma come v’abbiam detto in ogni cosa la verità, così anche il nostro vanto di voi con Tito è risultato verità. 2CO 7:15 Ed egli vi ama più che mai svisceratamente, quando si ricorda dell’ubbidienza di voi tutti, e come l’avete ricevuto con timore e tremore. 2CO 7:16 Io mi rallegro che in ogni cosa posso aver fiducia in voi. 2CO 8:1 Or, fratelli, vogliamo farvi sapere la grazia di Dio concessa alle chiese di Macedonia. 2CO 8:2 In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l’abbondanza della loro allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. 2CO 8:3 Poiché, io ne rendo testimonianza, secondo il poter loro, anzi al di là del poter loro, hanno dato volenterosi, 2CO 8:4 chiedendoci con molte istanze la grazia di contribuire a questa sovvenzione destinata ai santi. 2CO 8:5 E l’hanno fatto non solo come avevamo sperato; ma prima si sono dati loro stessi al Signore, e poi a noi, per la volontà di Dio. 2CO 8:6 Talché abbiamo esortato Tito che, come l’ha già cominciata, così porti a compimento fra voi anche quest’opera di carità. 2CO 8:7 Ma siccome voi abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell’amore che avete per noi, vedete d’abbondare anche in quest’opera di carità. 2CO 8:8 Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l’esempio dell’altrui premura, anche la schiettezza del vostro amore. 2CO 8:9 Perché voi conoscete la carità del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, s’è fatto povero per amor vostro, onde, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi. 2CO 8:10 E qui vi do un consiglio; il che conviene a voi i quali fin dall’anno passato avete per i primi cominciato non solo a fare ma anche a volere: 2CO 8:11 Portate ora a compimento anche il fare; onde, come ci fu la prontezza del volere, così ci sia anche il compiere secondo i vostri mezzi. 2CO 8:12 Poiché, se c’è la prontezza dell’animo, essa è gradita in ragione di quello che uno ha, e non di quello che non ha. 2CO 8:13 Poiché questo non si fa per recar sollievo ad altri ed aggravio a voi, ma per principio di uguaglianza; 2CO 8:14 nelle attuali circostanze, la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, onde la loro abbondanza supplisca altresì al bisogno vostro, affinché ci sia uguaglianza, secondo che è scritto: 2CO 8:15 Chi avea raccolto molto non n’ebbe di soverchio, e chi avea raccolto poco, non n’ebbe mancanza. 2CO 8:16 Or ringraziato sia Iddio che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi; 2CO 8:17 poiché non solo egli ha accettata la nostra esortazione, ma mosso da zelo anche maggiore si è spontaneamente posto in cammino per venire da voi. 2CO 8:18 E assieme a lui abbiam mandato questo fratello, la cui lode nella predicazione dell’Evangelo è sparsa per tutte le chiese; 2CO 8:19 non solo, ma egli è stato anche eletto dalle chiese a viaggiare con noi per quest’opera di carità, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell’animo nostro. 2CO 8:20 Evitiamo così che qualcuno abbia a biasimarci circa quest’abbondante colletta che è da noi amministrata; 2CO 8:21 perché ci preoccupiamo d’agire onestamente non solo nel cospetto del Signore, ma anche nel cospetto degli uomini. 2CO 8:22 E con loro abbiamo mandato quel nostro fratello del quale spesse volte e in molte cose abbiamo sperimentato lo zelo, e che ora è più zelante che mai per la gran fiducia che ha in voi. 2CO 8:23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono gli inviati delle chiese, e gloria di Cristo. 2CO 8:24 Date loro dunque, nel cospetto delle chiese, la prova del vostro amore e mostrate loro che abbiamo ragione di gloriarci di voi. 2CO 9:1 Quanto alla sovvenzione destinata ai santi, è superfluo ch’io ve ne scriva, 2CO 9:2 perché conosco la prontezza dell’animo vostro, per la quale mi glorio di voi presso i Macedoni, dicendo che l’Acaia è pronta fin dall’anno passato; e il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi. 2CO 9:3 Ma ho mandato i fratelli onde il nostro gloriarci di voi non riesca vano per questo rispetto; affinché, come dissi, siate pronti; 2CO 9:4 che talora, se venissero meco dei Macedoni e vi trovassero non preparati, noi (per non dir voi) non avessimo ad essere svergognati per questa nostra fiducia. 2CO 9:5 Perciò ho reputato necessario esortare i fratelli a venire a voi prima di me e preparare la vostra già promessa liberalità, ond’essa sia pronta come atto di liberalità e non d’avarizia. 2CO 9:6 Or questo io dico: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente. 2CO 9:7 Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro. 2CO 9:8 E Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate in ogni opera buona; 2CO 9:9 siccome è scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno. 2CO 9:10 Or Colui che fornisce al seminatore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra ed accrescerà i frutti della vostra giustizia. 2CO 9:11 Sarete così arricchiti in ogni cosa onde potere esercitare una larga liberalità, la quale produrrà per nostro mezzo rendimento di grazie a Dio. 2CO 9:12 Poiché la prestazione di questo servigio sacro non solo supplisce ai bisogni dei santi ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio; 2CO 9:13 in quanto che la prova pratica fornita da questa sovvenzione li porta a glorificare Iddio per l’ubbidienza con cui professate il Vangelo di Cristo, e per la liberalità con cui partecipate ai bisogni loro e di tutti. 2CO 9:14 E con le loro preghiere a pro vostro essi mostrano d’esser mossi da vivo affetto per voi a motivo della sovrabbondante grazia di Dio che è sopra voi. 2CO 9:15 Ringraziato sia Dio del suo dono ineffabile! 2CO 10:1 Io poi, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la mitezza di Cristo, io che quando sono presente fra voi son umile, ma quando sono assente sono ardito verso voi, 2CO 10:2 vi prego di non obbligarmi, quando sarò presente, a procedere arditamente con quella sicurezza onde fo conto d’essere audace contro taluni che ci stimano come se camminassimo secondo la carne. 2CO 10:3 Perché sebbene camminiamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; 2CO 10:4 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; 2CO 10:5 poiché distruggiamo i ragionamenti ed ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciam prigione ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo; 2CO 10:6 e siam pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà completa. 2CO 10:7 Voi guardate all’apparenza delle cose. Se uno confida dentro di sé d’esser di Cristo, consideri anche questo dentro di sé: che com’egli è di Cristo, così siamo anche noi. 2CO 10:8 Poiché, quand’anche io mi gloriassi un po’ di più dell’autorità che il Signore ci ha data per la edificazione vostra e non per la vostra rovina, non ne sarei svergognato. 2CO 10:9 Dico questo perché non paia ch’io cerchi di spaventarvi con le mie lettere. 2CO 10:10 Difatti, dice taluno, ben sono le sue lettere gravi e forti; ma la sua presenza personale è debole, e la sua parola è cosa da nulla. 2CO 10:11 Quel tale tenga questo per certo: che quali siamo a parole, per via di lettere, quando siamo assenti, tali saremo anche a fatti quando saremo presenti. 2CO 10:12 Poiché noi non osiamo annoverarci o paragonarci con certuni che si raccomandano da sé; i quali però, misurandosi alla propria stregua e paragonando sé con se stessi, sono senza giudizio. 2CO 10:13 Noi, invece, non ci glorieremo oltre misura, ma entro la misura del campo di attività di cui Dio ci ha segnato i limiti, dandoci di giungere anche fino a voi. 2CO 10:14 Poiché non ci estendiamo oltre il dovuto, quasi che non fossimo giunti fino a voi; perché fino a voi siamo realmente giunti col Vangelo di Cristo. 2CO 10:15 E non ci gloriamo oltre misura di fatiche altrui, ma nutriamo speranza che, crescendo la fede vostra, noi, senza uscire dai nostri limiti, saremo fra voi ampiamente ingranditi 2CO 10:16 in guisa da poter evangelizzare anche i paesi che sono al di là del vostro, e da non gloriarci, entrando nel campo altrui, di cose bell’e preparate. 2CO 10:17 Ma chi si gloria, si glori nel Signore. 2CO 10:18 Poiché non colui che raccomanda se stesso è approvato, ma colui che il Signore raccomanda. 2CO 11:1 Oh quanto desidererei che voi sopportaste da parte mia un po’ di follia! Ma pure, sopportatemi! 2CO 11:2 Poiché io son geloso di voi d’una gelosia di Dio, perché v’ho fidanzati ad un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. 2CO 11:3 Ma temo che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo. 2CO 11:4 Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Vangelo diverso da quello che avete accettato, voi ben lo sopportate! 2CO 11:5 Ora io stimo di non essere stato in nulla da meno di cotesti sommi apostoli. 2CO 11:6 Che se pur sono rozzo nel parlare, tale non sono nella conoscenza; e l’abbiamo dimostrato fra voi, per ogni rispetto e in ogni cosa. 2CO 11:7 Ho io commesso peccato quando, abbassando me stesso perché voi foste innalzati, v’ho annunziato l’evangelo di Dio gratuitamente? 2CO 11:8 Ho spogliato altre chiese, prendendo da loro uno stipendio, per poter servir voi; 2CO 11:9 e quando, durante il mio soggiorno fra voi, mi trovai nel bisogno, non fui d’aggravio a nessuno, perché i fratelli, venuti dalla Macedonia, supplirono al mio bisogno; e in ogni cosa mi sono astenuto e m’asterrò ancora dall’esservi d’aggravio. 2CO 11:10 Com’è vero che la verità di Cristo è in me, questo vanto non mi sarà tolto nelle contrade dell’Acaia. 2CO 11:11 Perché? Forse perché non v’amo? Lo sa Iddio. 2CO 11:12 Ma quel che fo lo farò ancora per togliere ogni occasione a coloro che desiderano un’occasione; affinché in quello di cui si vantano siano trovati uguali a noi. 2CO 11:13 Poiché cotesti tali sono dei falsi apostoli, degli operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. 2CO 11:14 E non c’è da maravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. 2CO 11:15 Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere. 2CO 11:16 Lo dico di nuovo: Nessuno mi prenda per pazzo; o se no, anche come pazzo accettatemi, onde anch’io possa gloriarmi un poco. 2CO 11:17 Quello che dico, quando mi vanto con tanta fiducia, non lo dico secondo il Signore, ma come in pazzia. 2CO 11:18 Dacché molti si gloriano secondo la carne, anch’io mi glorierò. 2CO 11:19 Difatti, voi, che siete assennati, li sopportate volentieri i pazzi. 2CO 11:20 Che se uno vi riduce in schiavitù, se uno vi divora, se uno vi prende il vostro, se uno s’innalza sopra voi, se uno vi percuote in faccia, voi lo sopportate. 2CO 11:21 Lo dico a nostra vergogna, come se noi fossimo stati deboli; eppure, in qualunque cosa uno possa essere baldanzoso (parlo da pazzo), sono baldanzoso anch’io. 2CO 11:22 Son dessi Ebrei? Lo sono anch’io. Son dessi Israeliti? Lo sono anch’io. Son dessi progenie d’Abramo? Lo sono anch’io. 2CO 11:23 Son dessi ministri di Cristo? (Parlo come uno fuor di sé), io lo sono più di loro; più di loro per le fatiche, più di loro per le carcerazioni, assai più di loro per le battiture sofferte. Sono spesso stato in pericolo di morte. 2CO 11:24 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; 2CO 11:25 tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte sull’abisso. 2CO 11:26 Spesse volte in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo di ladroni, in pericoli per parte de’ miei connazionali, in pericoli per parte dei Gentili, in pericoli in città, in pericoli nei deserti, in pericoli sul mare, in pericoli tra falsi fratelli; 2CO 11:27 in fatiche ed in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità. 2CO 11:28 E per non parlar d’altro, c’è quel che m’assale tutti i giorni, l’ansietà per tutte le chiese. 2CO 11:29 Chi è debole ch’io non sia debole? Chi è scandalizzato, che io non arda? 2CO 11:30 Se bisogna gloriarsi, io mi glorierò delle cose che concernono la mia debolezza. 2CO 11:31 L’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù che è benedetto in eterno, sa ch’io non mento. 2CO 11:32 A Damasco, il governatore del re Areta avea posto delle guardie alla città dei Damasceni per pigliarmi; 2CO 11:33 e da una finestra fui calato, in una cesta, lungo il muro, e scampai dalle sue mani. 2CO 12:1 Bisogna gloriarmi: non è cosa giovevole, ma pure, verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. 2CO 12:2 Io conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa (se fu col corpo non so, né so se fu senza il corpo; Iddio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. 2CO 12:3 E so che quel tale (se fu col corpo o senza il corpo non so; 2CO 12:4 Iddio lo sa) fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all’uomo di proferire. 2CO 12:5 Di quel tale io mi glorierò; ma di me stesso non mi glorierò se non nelle mie debolezze. 2CO 12:6 Che se pur volessi gloriarmi, non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma me ne astengo, perché nessuno mi stimi al di là di quel che mi vede essere, ovvero ode da me. 2CO 12:7 E perché io non avessi ad insuperbire a motivo della eccellenza delle rivelazioni, m’è stata messa una scheggia nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi ond’io non insuperbisca. 2CO 12:8 Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me; 2CO 12:9 ed egli mi ha detto: La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza. Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, onde la potenza di Cristo riposi su me. 2CO 12:10 Per questo io mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando son debole, allora sono forte. 2CO 12:11 Son diventato pazzo; siete voi che mi ci avete costretto; poiché io avrei dovuto esser da voi raccomandato; perché in nulla sono stato da meno di cotesti sommi apostoli, benché io non sia nulla. 2CO 12:12 Certo, i segni dell’apostolo sono stati manifestati in atto fra voi nella perseveranza a tutta prova, nei miracoli, nei prodigi ed opere potenti. 2CO 12:13 In che siete voi stati da meno delle altre chiese se non nel fatto che io stesso non vi sono stato d’aggravio? Perdonatemi questo torto. 2CO 12:14 Ecco, questa è la terza volta che son pronto a recarmi da voi; e non vi sarò d’aggravio, poiché io non cerco i vostri beni, ma voi; perché non sono i figliuoli che debbono far tesoro per i genitori, ma i genitori per i figliuoli. 2CO 12:15 E io molto volentieri spenderò e sarò speso per le anime vostre. Se io v’amo tanto, devo esser da voi amato meno? 2CO 12:16 Ma sia pure così, ch’io non vi sia stato d’aggravio; ma, forse, da uomo astuto, v’ho presi con inganno. 2CO 12:17 Mi son io approfittato di voi per mezzo di qualcuno di quelli ch’io v’ho mandato? 2CO 12:18 Ho pregato Tito di venire da voi, e ho mandato quell’altro fratello con lui. Tito si è forse approfittato di voi? Non abbiam noi camminato col medesimo spirito e seguito le medesime orme? 2CO 12:19 Da tempo voi v’immaginate che noi ci difendiamo dinanzi a voi. Egli è nel cospetto di Dio, in Cristo, che noi parliamo; e tutto questo, diletti, per la vostra edificazione. 2CO 12:20 Poiché io temo, quando verrò, di trovarvi non quali vorrei, e d’essere io stesso da voi trovato quale non mi vorreste; temo che vi siano tra voi contese, gelosie, ire, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie, tumulti; 2CO 12:21 e che al mio arrivo l’Iddio mio abbia di nuovo ad umiliarmi dinanzi a voi, ed io abbia a pianger molti di quelli che hanno per lo innanzi peccato, e non si sono ravveduti della impurità, della fornicazione e della dissolutezza a cui si erano dati. 2CO 13:1 Questa è la terza volta ch’io vengo da voi. Ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o di tre testimoni. 2CO 13:2 Ho avvertito quand’ero presente fra voi la seconda volta, e avverto, ora che sono assente, tanto quelli che hanno peccato per l’innanzi, quanto tutti gli altri, che, se tornerò da voi, non userò indulgenza; 2CO 13:3 giacché cercate la prova che Cristo parla in me: Cristo che verso voi non è debole, ma è potente in voi. 2CO 13:4 Poiché egli fu crocifisso per la sua debolezza; ma vive per la potenza di Dio; e anche noi siam deboli in lui, ma vivremo con lui per la potenza di Dio, nel nostro procedere verso di voi. 2CO 13:5 Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi medesimi che Gesù Cristo è in voi? A meno che proprio siate riprovati. 2CO 13:6 Ma io spero che riconoscerete che noi non siamo riprovati. 2CO 13:7 Or noi preghiamo Iddio che non facciate alcun male; non già per apparir noi approvati, ma perché voi facciate quello che è bene, anche se noi abbiam da passare per riprovati. 2CO 13:8 Perché noi non possiamo nulla contro la verità; quel che possiamo è per la verità. 2CO 13:9 Poiché noi ci rallegriamo quando siamo deboli e voi siete forti; e i nostri voti sono per il vostro perfezionamento. 2CO 13:10 Perciò vi scrivo queste cose mentre sono assente, affinché, quando sarò presente, io non abbia a procedere rigorosamente secondo l’autorità che il Signore mi ha data per edificare, e non per distruggere. 2CO 13:11 Del resto, fratelli, rallegratevi, procacciate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi. 2CO 13:12 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. 2CO 13:13 (G13-12) Tutti i santi vi salutano. 2CO 13:14 (G13-13) La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. GAL 1:1 Paolo, apostolo (non dagli uomini né per mezzo d’alcun uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che l’ha risuscitato dai morti), GAL 1:2 e tutti i fratelli che sono meco, alle chiese della Galazia; GAL 1:3 grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signor nostro Gesù Cristo, GAL 1:4 che ha dato se stesso per i nostri peccati affin di strapparci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre, GAL 1:5 al quale sia la gloria né secoli dei secoli. Amen. GAL 1:6 Io mi maraviglio che così presto voi passiate da Colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. GAL 1:7 Il quale poi non è un altro vangelo; ma ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire l’Evangelo di Cristo. GAL 1:8 Ma quand’anche noi, quand’anche un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che v’abbiamo annunziato, sia egli anatema. GAL 1:9 Come l’abbiamo detto prima d’ora, torno a ripeterlo anche adesso: se alcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema. GAL 1:10 Vado io forse cercando di conciliarmi il favore degli uomini, ovvero quello di Dio? O cerco io di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo. GAL 1:11 E invero, fratelli, io vi dichiaro che l’Evangelo da me annunziato non è secondo l’uomo; GAL 1:12 poiché io stesso non l’ho ricevuto né l’ho imparato da alcun uomo, ma l’ho ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo. GAL 1:13 Difatti voi avete udito quale sia stata la mia condotta nel passato, quando ero nel giudaismo; come perseguitavo a tutto potere la Chiesa di Dio e la devastavo, GAL 1:14 e mi segnalavo nel giudaismo più di molti della mia età fra i miei connazionali, essendo estremamente zelante delle tradizioni dei miei padri. GAL 1:15 Ma quando Iddio, che m’aveva appartato fin dal seno di mia madre e m’ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque GAL 1:16 di rivelare in me il suo Figliuolo perch’io lo annunziassi fra i Gentili, io non mi consigliai con carne e sangue, GAL 1:17 e non salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma subito me ne andai in Arabia; quindi tornai di nuovo a Damasco. GAL 1:18 Di poi, in capo a tre anni, salii a Gerusalemme per visitar Cefa, e stetti da lui quindici giorni; GAL 1:19 e non vidi alcun altro degli apostoli; ma solo Giacomo, il fratello del Signore. GAL 1:20 Ora, circa le cose che vi scrivo, ecco, nel cospetto di Dio vi dichiaro che non mentisco. GAL 1:21 Poi venni nelle contrade della Siria e della Cilicia; GAL 1:22 ma ero sconosciuto, di persona, alle chiese della Giudea, che sono in Cristo; GAL 1:23 esse sentivan soltanto dire: colui che già ci perseguitava, ora predica la fede, che altra volta cercava di distruggere. GAL 1:24 E per causa mia glorificavano Iddio. GAL 2:1 Poi, passati quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, prendendo anche Tito con me. GAL 2:2 E vi salii in seguito ad una rivelazione, ed esposi loro l’Evangelo che io predico fra i Gentili, ma lo esposi privatamente ai più ragguardevoli, onde io non corressi o non avessi corso in vano. GAL 2:3 Ma neppur Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto a farsi circoncidere; GAL 2:4 e questo a cagione dei falsi fratelli, introdottisi di soppiatto, i quali s’erano insinuati fra noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, col fine di ridurci in servitù. GAL 2:5 Alle imposizioni di costoro noi non cedemmo neppur per un momento, affinché la verità del Vangelo rimanesse ferma tra voi. GAL 2:6 Ma quelli che godono di particolare considerazione (quali già siano stati a me non importa; Iddio non ha riguardi personali), quelli, dico, che godono maggior considerazione non m’imposero nulla di più; GAL 2:7 anzi, quando videro che a me era stata affidata la evangelizzazione degli incirconcisi, come a Pietro quella de’ circoncisi GAL 2:8 (poiché Colui che avea operato in Pietro per farlo apostolo della circoncisione aveva anche operato in me per farmi apostolo dei Gentili), GAL 2:9 e quando conobbero la grazia che m’era stata accordata, Giacomo e Cefa e Giovanni, che son reputati colonne, dettero a me ed a Barnaba la mano d’associazione perché noi andassimo ai Gentili, ed essi ai circoncisi; GAL 2:10 soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri; e questo mi sono studiato di farlo. GAL 2:11 Ma quando Cefa fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perch’egli era da condannare. GAL 2:12 Difatti, prima che fossero venuti certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi Gentili; ma quando costoro furono arrivati, egli prese a ritrarsi e a separarsi per timor di quelli della circoncisione. GAL 2:13 E gli altri Giudei si misero a simulare anch’essi con lui; talché perfino Barnaba fu trascinato dalla loro simulazione. GAL 2:14 Ma quando vidi che non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo, io dissi a Cefa in presenza di tutti: se tu, che sei Giudeo, vivi alla Gentile e non alla giudaica, come mai costringi i Gentili a giudaizzare? GAL 2:15 Noi che siam Giudei di nascita e non peccatori di fra i Gentili, GAL 2:16 avendo pur nondimeno riconosciuto che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma lo è soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù affin d’esser giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della legge, poiché per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata. GAL 2:17 Ma se nel cercare d’esser giustificati in Cristo, siamo anche noi trovati peccatori, Cristo è Egli un ministro di peccato? Così non sia. GAL 2:18 Perché se io riedifico le cose che ho distrutte, mi dimostro trasgressore. GAL 2:19 Poiché per mezzo della legge io sono morto alla legge per vivere a Dio. GAL 2:20 Sono stato crocifisso con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figliuol di Dio il quale m’ha amato, e ha dato se stesso per me. GAL 2:21 Io non annullo la grazia di Dio; perché se la giustizia si ottiene per mezzo della legge, Cristo è dunque morto inutilmente. GAL 3:1 O Galati insensati, chi v’ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi dei quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo? GAL 3:2 Questo soltanto desidero sapere da voi: avete voi ricevuto lo Spirito per la via delle opere della legge o per la predicazione della fede? GAL 3:3 Siete voi così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? GAL 3:4 Avete voi sofferto tante cose invano? se pure è proprio invano. GAL 3:5 Colui dunque che vi somministra lo Spirito ed opera fra voi dei miracoli, lo fa Egli per la via delle opere della legge o per la predicazione della fede? GAL 3:6 Siccome Abramo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia, GAL 3:7 riconoscete anche voi che coloro i quali hanno la fede, son figliuoli d’Abramo. GAL 3:8 E la Scrittura, prevedendo che Dio giustificherebbe i Gentili per la fede, preannunziò ad Abramo questa buona novella: In te saranno benedette tutte le genti. GAL 3:9 Talché coloro che hanno la fede, sono benedetti col credente Abramo. GAL 3:10 Poiché tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica! GAL 3:11 Or che nessuno sia giustificato per la legge dinanzi a Dio, è manifesto perché il giusto vivrà per fede. GAL 3:12 Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: Chi avrà messe in pratica queste cose, vivrà per via di esse. GAL 3:13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno), GAL 3:14 affinché la benedizione d’Abramo venisse sui Gentili in Cristo Gesù, affinché ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso. GAL 3:15 Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: Un patto che sia stato validamente concluso, sia pur soltanto un patto d’uomo, nessuno l’annulla o vi aggiunge alcun che. GAL 3:16 Or le promesse furono fatte ad Abramo e alla sua progenie. Non dice: “E alla progenie”, come se si trattasse di molte; ma come parlando di una sola, dice: “E alla tua progenie”, ch’è Cristo. GAL 3:17 Or io dico: Un patto già prima debitamente stabilito da Dio, la legge, che venne quattrocento trent’anni dopo, non lo invalida in guisa da annullare la promessa. GAL 3:18 Perché, se l’eredità viene dalla legge, essa non viene più dalla promessa; ora ad Abramo Dio l’ha donata per via di promessa. GAL 3:19 Che cos’è dunque la legge? Essa fu aggiunta a motivo delle trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa; e fu promulgata per mezzo d’angeli, per mano d’un mediatore. GAL 3:20 Ora, un mediatore non è mediatore d’uno solo; Dio, invece, è uno solo. GAL 3:21 La legge è essa dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, la giustizia sarebbe venuta dalla legge; GAL 3:22 ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi alla fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti. GAL 3:23 Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi in custodia sotto la legge, in attesa della fede che doveva esser rivelata. GAL 3:24 Talché la legge è stata il nostro pedagogo per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede. GAL 3:25 Ma ora che la fede è venuta, noi non siamo più sotto pedagogo; GAL 3:26 perché siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù. GAL 3:27 Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. GAL 3:28 Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. GAL 3:29 E se siete di Cristo, siete dunque progenie d’Abramo; eredi, secondo la promessa. GAL 4:1 Or io dico: Fin tanto che l’erede è fanciullo, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto; GAL 4:2 ma è sotto tutori e curatori fino al tempo prestabilito dal padre. GAL 4:3 Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo; GAL 4:4 ma quando giunse la pienezza de’ tempi, Iddio mandò il suo Figliuolo, nato di donna, nato sotto la legge, GAL 4:5 per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione di figliuoli. GAL 4:6 E perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre. GAL 4:7 Talché tu non sei più servo, ma figliuolo; e se sei figliuolo, sei anche erede per grazia di Dio. GAL 4:8 In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, voi avete servito a quelli che per natura non sono dèi; GAL 4:9 ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, ai quali volete di bel nuovo ricominciare a servire? GAL 4:10 Voi osservate giorni e mesi e stagioni ed anni. GAL 4:11 Io temo, quanto a voi, d’essermi invano affaticato per voi. GAL 4:12 Siate come son io, fratelli, ve ne prego, perché anch’io sono come voi. GAL 4:13 Voi non mi faceste alcun torto; anzi sapete bene che fu a motivo di una infermità della carne che vi evangelizzai la prima volta; GAL 4:14 e quella mia infermità corporale che era per voi una prova, voi non la sprezzaste né l’aveste a schifo; al contrario, mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù stesso. GAL 4:15 Dove son dunque le vostre proteste di gioia? Poiché io vi rendo questa testimonianza: che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati. GAL 4:16 Son io dunque divenuto vostro nemico dicendovi la verità? GAL 4:17 Costoro son zelanti di voi, ma non per fini onesti; anzi vi vogliono staccare da noi perché il vostro zelo si volga a loro. GAL 4:18 Or è una bella cosa essere oggetto dello zelo altrui nel bene, in ogni tempo, e non solo quando son presente fra voi. GAL 4:19 Figliuoletti miei, per i quali io son di nuovo in doglie finché Cristo sia formato in voi, GAL 4:20 oh come vorrei essere ora presente fra voi e cambiar tono perché son perplesso riguardo a voi! GAL 4:21 Ditemi: Voi che volete esser sotto la legge, non ascoltate voi la legge? GAL 4:22 Poiché sta scritto che Abramo ebbe due figliuoli: uno dalla schiava, e uno dalla donna libera; GAL 4:23 ma quello dalla schiava nacque secondo la carne; mentre quello dalla libera nacque in virtù della promessa. GAL 4:24 Le quali cose hanno un senso allegorico; poiché queste donne sono due patti, l’uno, del monte Sinai, genera per la schiavitù, ed è Agar. GAL 4:25 Infatti Agar è il monte Sinai in Arabia, e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente, la quale è schiava coi suoi figliuoli. GAL 4:26 Ma la Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre. GAL 4:27 Poich’egli è scritto: Rallegrati, o sterile che non partorivi! Prorompi in grida, tu che non avevi sentito doglie di parto! Poiché i figliuoli dell’abbandonata saranno più numerosi di quelli di colei che aveva il marito. GAL 4:28 Ora voi, fratelli, siete figliuoli della promessa alla maniera d’Isacco. GAL 4:29 Ma come allora colui ch’era nato secondo la carne perseguitava il nato secondo lo Spirito, così succede anche ora. GAL 4:30 Ma che dice la Scrittura? Caccia via la schiava e il suo figliuolo; perché il figliuolo della schiava non sarà erede col figliuolo della libera. GAL 4:31 Perciò, fratelli, noi non siamo figliuoli della schiava, ma della libera. GAL 5:1 Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non vi lasciate di nuovo porre sotto il giogo della schiavitù! GAL 5:2 Ecco, io, Paolo, vi dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla. GAL 5:3 E da capo protesto ad ogni uomo che si fa circoncidere, ch’egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge. GAL 5:4 Voi che volete esser giustificati per la legge, avete rinunziato a Cristo; siete scaduti dalla grazia. GAL 5:5 Poiché, quanto a noi, è in ispirito, per fede, che aspettiamo la speranza della giustizia. GAL 5:6 Infatti, in Cristo Gesù, né la circoncisione né l’incirconcisione hanno valore alcuno; quel che vale è la fede operante per mezzo dell’amore. GAL 5:7 Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità? GAL 5:8 Una tal persuasione non viene da Colui che vi chiama. GAL 5:9 Un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta. GAL 5:10 Riguardo a voi, io ho questa fiducia nel Signore, che non la penserete diversamente; ma colui che vi conturba ne porterà la pena, chiunque egli sia. GAL 5:11 Quanto a me, fratelli, s’io predico ancora la circoncisione, perché sono ancora perseguitato? Lo scandalo della croce sarebbe allora tolto via. GAL 5:12 Si facessero pur anche evirare quelli che vi mettono sottosopra! GAL 5:13 Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione alla carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri; GAL 5:14 poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: Ama il tuo prossimo come te stesso. GAL 5:15 Ma se vi mordete e divorate gli uni gli altri, guardate di non esser consumati gli uni dagli altri. GAL 5:16 Or io dico: Camminate per lo Spirito e non adempirete i desideri della carne. GAL 5:17 Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte fra loro; in guisa che non potete fare quel che vorreste. GAL 5:18 Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge. GAL 5:19 Or le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, GAL 5:20 idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, GAL 5:21 sètte, invidie, ubriachezze, gozzoviglie, e altre simili cose; circa le quali vi prevengo, come anche v’ho già prevenuti, che quelli che fanno tali cose non erederanno il regno di Dio. GAL 5:22 Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza; GAL 5:23 contro tali cose non c’è legge. GAL 5:24 E quelli che son di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. GAL 5:25 Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito. GAL 5:26 Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri. GAL 6:1 Fratelli, quand’anche uno sia stato còlto in qualche fallo, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. E bada bene a te stesso, che talora anche tu non sii tentato. GAL 6:2 Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo. GAL 6:3 Poiché se alcuno si stima esser qualcosa pur non essendo nulla, egli inganna se stesso. GAL 6:4 Ciascuno esamini invece l’opera propria; e allora avrà motivo di gloriarsi rispetto a se stesso soltanto, e non rispetto ad altri. GAL 6:5 Poiché ciascuno porterà il suo proprio carico. GAL 6:6 Colui che viene ammaestrato nella Parola faccia parte di tutti i suoi beni a chi l’ammaestra. GAL 6:7 Non v’ingannate; non si può beffarsi di Dio; poiché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà. GAL 6:8 Perché chi semina per la propria carne, mieterà dalla carne corruzione; ma chi semina per lo Spirito, mieterà dallo Spirito vita eterna. GAL 6:9 E non ci scoraggiamo nel far il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo. GAL 6:10 Così dunque, secondo che ne abbiamo l’opportunità, facciam del bene a tutti; ma specialmente a quei della famiglia dei credenti. GAL 6:11 Guardate con che grosso carattere v’ho scritto, di mia propria mano. GAL 6:12 Tutti coloro che vogliono far bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, e ciò al solo fine di non esser perseguitati per la croce di Cristo. GAL 6:13 Poiché neppur quelli stessi che son circoncisi, osservano la legge; ma vogliono che siate circoncisi per potersi gloriare della vostra carne. GAL 6:14 Ma quanto a me, non sia mai ch’io mi glori d’altro che della croce del Signor nostro Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso, e io sono stato crocifisso per il mondo. GAL 6:15 Poiché tanto la circoncisione che l’incirconcisione non son nulla; quel che importa è l’essere una nuova creatura. GAL 6:16 E su quanti cammineranno secondo questa regola siano pace e misericordia, e così siano sull’Israele di Dio. GAL 6:17 Da ora in poi nessuno mi dia molestia, perché io porto nel mio corpo le stimmate di Gesù. GAL 6:18 La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia col vostro spirito, fratelli. Amen. EPH 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso ed ai fedeli in Cristo Gesù. EPH 1:2 Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signor Gesù Cristo. EPH 1:3 Benedetto sia l’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il quale ci ha benedetti d’ogni benedizione spirituale ne’ luoghi celesti in Cristo, EPH 1:4 siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell’amore, EPH 1:5 avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà: EPH 1:6 a lode della gloria della sua grazia, la quale Egli ci ha largita nell’amato suo. EPH 1:7 Poiché in Lui noi abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione de’ peccati, secondo le ricchezze della sua grazia; EPH 1:8 della quale Egli è stato abbondante in verso noi, dandoci ogni sorta di sapienza e di intelligenza, EPH 1:9 col farci conoscere il mistero della sua volontà, giusta il disegno benevolo ch’Egli aveva già prima in se stesso formato, EPH 1:10 per tradurlo in atto nella pienezza dei tempi, e che consiste nel raccogliere sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che son nei cieli, quanto quelle che son sopra la terra. EPH 1:11 In lui, dico, nel quale siamo pur stati fatti eredi, a ciò predestinati conforme al proposito di Colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della propria volontà, EPH 1:12 affinché fossimo a lode della sua gloria, noi, che per i primi abbiamo sperato in Cristo. EPH 1:13 In lui voi pure, dopo avere udito la parola della verità, l’evangelo della vostra salvazione, in lui avendo creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, EPH 1:14 il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio s’è acquistati, a lode della sua gloria. EPH 1:15 Perciò anch’io, avendo udito parlare della fede vostra nel Signor Gesù e del vostro amore per tutti i santi, EPH 1:16 non resto mai dal render grazie per voi, facendo di voi menzione nelle mie orazioni, EPH 1:17 affinché l’Iddio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per la piena conoscenza di lui, EPH 1:18 ed illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza Egli v’abbia chiamati, qual sia la ricchezza della gloria della sua eredità nei santi, EPH 1:19 e qual sia verso noi che crediamo, l’immensità della sua potenza. EPH 1:20 La qual potente efficacia della sua forza Egli ha spiegata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra ne’ luoghi celesti, EPH 1:21 al di sopra di ogni principato e autorità e potestà e signoria, e d’ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello a venire. EPH 1:22 Ogni cosa Ei gli ha posta sotto ai piedi, e l’ha dato per capo supremo alla Chiesa, EPH 1:23 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. EPH 2:1 E voi pure ha vivificati, voi ch’eravate morti ne’ vostri falli e ne’ vostri peccati, EPH 2:2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potestà dell’aria, di quello spirito che opera al presente negli uomini ribelli; EPH 2:3 nel numero dei quali noi tutti pure, immersi nelle nostre concupiscenze carnali, siamo vissuti altra volta ubbidendo alle voglie della carne e dei pensieri, ed eravamo per natura figliuoli d’ira, come gli altri. EPH 2:4 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, EPH 2:5 anche quand’eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (egli è per grazia che siete stati salvati), EPH 2:6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere ne’ luoghi celesti in Cristo Gesù, EPH 2:7 per mostrare nelle età a venire l’immensa ricchezza della sua grazia, nella benignità ch’Egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. EPH 2:8 Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. EPH 2:9 Non è in virtù d’opere, affinché niuno si glori; EPH 2:10 perché noi siamo fattura di lui, essendo stati creati in Cristo Gesù per le buone opere, le quali Iddio ha innanzi preparate affinché le pratichiamo. EPH 2:11 Perciò, ricordatevi che un tempo voi, Gentili di nascita, chiamati i non circoncisi da quelli che si dicono i circoncisi, perché tali sono nella carne per mano d’uomo, voi, dico, ricordatevi che EPH 2:12 in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, non avendo speranza, ed essendo senza Dio nel mondo. EPH 2:13 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che già eravate lontani, siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. EPH 2:14 Poiché è lui ch’è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto un solo ed ha abbattuto il muro di separazione EPH 2:15 con l’abolire nella sua carne la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, affin di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace; EPH 2:16 ed affin di riconciliarli ambedue in un corpo unico con Dio, mediante la sua croce, sulla quale fece morire l’inimicizia loro. EPH 2:17 E con la sua venuta ha annunziato la buona novella della pace a voi che eravate lontani, e della pace a quelli che eran vicini. EPH 2:18 Poiché per mezzo di lui e gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito. EPH 2:19 Voi dunque non siete più né forestieri né avventizi; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, EPH 2:20 essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e de’ profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, EPH 2:21 sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. EPH 2:22 Ed in lui voi pure entrate a far parte dell’edificio, che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito. EPH 3:1 Per questa cagione io, Paolo, il carcerato di Cristo Gesù per voi, o Gentili… EPH 3:2 (Poiché senza dubbio avete udito di quale grazia Iddio m’abbia fatto dispensatore per voi; EPH 3:3 come per rivelazione mi sia stato fatto conoscere il mistero, di cui più sopra vi ho scritto in poche parole; EPH 3:4 le quali leggendo, potete capire la intelligenza che io ho del mistero di Cristo. EPH 3:5 Il quale mistero, nelle altre età, non fu dato a conoscere ai figliuoli degli uomini nel modo che ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di Lui; EPH 3:6 vale a dire, che i Gentili sono eredi con noi, membra con noi d’un medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù mediante l’Evangelo, EPH 3:7 del quale io sono stato fatto ministro, in virtù del dono della grazia di Dio largitami secondo la virtù della sua potenza. EPH 3:8 A me, dico, che son da meno del minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di recare ai Gentili il buon annunzio delle non investigabili ricchezze di Cristo, EPH 3:9 e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il creatore di tutte le cose, EPH 3:10 affinché nel tempo presente, ai principati ed alle potestà, ne’ luoghi celesti, sia data a conoscere, per mezzo della Chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, EPH 3:11 conforme al proponimento eterno ch’Egli ha mandato ad effetto nel nostro Signore, Cristo Gesù; EPH 3:12 nel quale abbiamo la libertà d’accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui. EPH 3:13 Perciò io vi chieggo che non veniate meno nell’animo a motivo delle tribolazioni ch’io patisco per voi, poiché esse sono la vostra gloria). EPH 3:14 …Per questa cagione, dico, io piego le ginocchia dinanzi al Padre, EPH 3:15 dal quale ogni famiglia ne’ cieli e sulla terra prende nome, EPH 3:16 perch’Egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, d’esser potentemente fortificati mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, EPH 3:17 e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, EPH 3:18 affinché, essendo radicati e fondati nell’amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo, EPH 3:19 e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché giungiate ad esser ripieni di tutta la pienezza di Dio. EPH 3:20 Or a Colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente al di là di quel che domandiamo o pensiamo, EPH 3:21 a Lui sia la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù, per tutte le età, ne’ secoli de’ secoli. Amen. EPH 4:1 Io dunque, il carcerato nel Signore, vi esorto a condurvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, EPH 4:2 con ogni umiltà e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri con amore, EPH 4:3 studiandovi di conservare l’unità dello Spirito col vincolo della pace. EPH 4:4 V’è un corpo unico ed un unico Spirito, come pure siete stati chiamati ad un’unica speranza, quella della vostra vocazione. EPH 4:5 V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, EPH 4:6 un Dio unico e Padre di tutti, che è sopra tutti, fra tutti ed in tutti. EPH 4:7 Ma a ciascun di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono largito da Cristo. EPH 4:8 Egli è per questo che è detto: Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigioni ed ha fatto dei doni agli uomini. EPH 4:9 Or questo è salito che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? EPH 4:10 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa. EPH 4:11 Ed è lui che ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori, EPH 4:12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministerio, per la edificazione del corpo di Cristo, EPH 4:13 finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; EPH 4:14 affinché non siamo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore, EPH 4:15 ma che, seguitando verità in carità, noi cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. EPH 4:16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore d’ogni singola parte, per edificar se stesso nell’amore. EPH 4:17 Questo dunque io dico ed attesto nel Signore, che non vi conduciate più come si conducono i pagani nella vanità de’ loro pensieri, EPH 4:18 con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo della ignoranza che è in loro, a motivo dell’induramento del cuor loro. EPH 4:19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni sorta di impurità con insaziabile avidità. EPH 4:20 Ma quant’è a voi, non è così che avete imparato a conoscer Cristo. EPH 4:21 Se pur l’avete udito ed in lui siete stati ammaestrati secondo la verità che è in Gesù, EPH 4:22 avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; EPH 4:23 ad essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, EPH 4:24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità. EPH 4:25 Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. EPH 4:26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra il vostro cruccio EPH 4:27 e non fate posto al diavolo. EPH 4:28 Chi rubava non rubi più, ma s’affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, onde abbia di che far parte a colui che ha bisogno. EPH 4:29 Niuna mala parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete alcuna buona che edifichi, secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia a chi l’ascolta. EPH 4:30 E non contristate lo Spirito Santo di Dio col quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione. EPH 4:31 Sia tolta via da voi ogni amarezza, ogni cruccio ed ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di malignità. EPH 4:32 Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo. EPH 5:1 Siate dunque imitatori di Dio, come figliuoli suoi diletti; EPH 5:2 camminate nell’amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio, qual profumo d’odor soave. EPH 5:3 Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; EPH 5:4 né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie. EPH 5:5 Poiché voi sapete molto bene che niun fornicatore o impuro, o avaro (che è un idolatra), ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. EPH 5:6 Niuno vi seduca con vani ragionamenti; poiché è per queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli. EPH 5:7 Non siate dunque loro compagni; EPH 5:8 perché già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Conducetevi come figliuoli di luce EPH 5:9 (poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità), EPH 5:10 esaminando che cosa sia accetto al Signore. EPH 5:11 E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto riprendetele; EPH 5:12 poiché egli è disonesto pur di dire le cose che si fanno da costoro in occulto. EPH 5:13 Ma tutte le cose, quando sono riprese dalla luce, diventano manifeste; poiché tutto ciò che è manifesto, è luce. EPH 5:14 Perciò dice: Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi da’ morti, e Cristo t’inonderà di luce. EPH 5:15 Guardate dunque con diligenza come vi conducete; non da stolti, ma da savi; EPH 5:16 approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi. EPH 5:17 Perciò non siate disavveduti, ma intendete bene quale sia la volontà del Signore. EPH 5:18 E non v’inebriate di vino; esso porta alla dissolutezza; ma siate ripieni dello Spirito, EPH 5:19 parlandovi con salmi ed inni e canzoni spirituali, cantando e salmeggiando col cuor vostro al Signore; EPH 5:20 rendendo del continuo grazie d’ogni cosa a Dio e Padre, nel nome del Signor nostro Gesù Cristo; EPH 5:21 sottoponendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo. EPH 5:22 Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come al Signore; EPH 5:23 poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, egli, che è il Salvatore del corpo. EPH 5:24 Ma come la Chiesa è soggetta a Cristo, così debbono anche le mogli esser soggette a’ loro mariti in ogni cosa. EPH 5:25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, EPH 5:26 affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la Parola, EPH 5:27 affin di far egli stesso comparire dinanzi a sé questa Chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile. EPH 5:28 Allo stesso modo anche i mariti debbono amare le loro mogli, come i loro propri corpi. Chi ama sua moglie ama se stesso. EPH 5:29 Poiché niuno ebbe mai in odio la sua carne; anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la Chiesa, EPH 5:30 poiché noi siamo membra del suo corpo. EPH 5:31 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e s’unirà a sua moglie, e i due diverranno una stessa carne. EPH 5:32 Questo mistero è grande; dico questo, riguardo a Cristo ed alla Chiesa. EPH 5:33 Ma d’altronde, anche fra voi, ciascuno individualmente così ami sua moglie, come ama se stesso; e altresì la moglie rispetti il marito. EPH 6:1 Figliuoli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, poiché ciò è giusto. EPH 6:2 Onora tuo padre e tua madre (è questo il primo comandamento con promessa) EPH 6:3 affinché ti sia bene e tu abbia lunga vita sulla terra. EPH 6:4 E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figliuoli, ma allevateli in disciplina e in ammonizione del Signore. EPH 6:5 Servi, ubbidite ai vostri signori secondo la carne, con timore e tremore, nella semplicità del cuor vostro, come a Cristo, EPH 6:6 non servendo all’occhio come per piacere agli uomini, ma, come servi di Cristo, facendo il voler di Dio d’animo; EPH 6:7 servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini; EPH 6:8 sapendo che ognuno, quand’abbia fatto qualche bene, ne riceverà la retribuzione dal Signore, servo o libero che sia. EPH 6:9 E voi, signori, fate altrettanto rispetto a loro; astenendovi dalle minacce, sapendo che il Signor vostro e loro è nel cielo, e che dinanzi a lui non v’è riguardo a qualità di persone. EPH 6:10 Del rimanente, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua possanza. EPH 6:11 Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo; EPH 6:12 poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono ne’ luoghi celesti. EPH 6:13 Perciò, prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver compiuto tutto il dover vostro, restare in piè. EPH 6:14 State dunque saldi, avendo presa la verità a cintura dei fianchi, essendovi rivestiti della corazza della giustizia EPH 6:15 e calzati i piedi della prontezza che dà l’Evangelo della pace; EPH 6:16 prendendo oltre a tutto ciò lo scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. EPH 6:17 Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio; EPH 6:18 orando in ogni tempo, per lo Spirito, con ogni sorta di preghiere e di supplicazioni; ed a questo vegliando con ogni perseveranza e supplicazione per tutti i santi, EPH 6:19 ed anche per me, acciocché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero dell’Evangelo, EPH 6:20 per il quale io sono ambasciatore in catena; affinché io l’annunzi francamente, come convien ch’io ne parli. EPH 6:21 Or acciocché anche voi sappiate lo stato mio e quello ch’io fo, Tichico, il caro fratello e fedel ministro del Signore, vi farà saper tutto. EPH 6:22 Ve l’ho mandato apposta affinché abbiate conoscenza dello stato nostro ed ei consoli i vostri cuori. EPH 6:23 Pace a’ fratelli e amore con fede, da Dio Padre e dal Signor Gesù Cristo. EPH 6:24 La grazia sia con tutti quelli che amano il Signor nostro Gesù Cristo con purità incorrotta. PHI 1:1 Paolo e Timoteo, servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, coi vescovi e coi diaconi, PHI 1:2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. PHI 1:3 Io rendo grazie all’Iddio mio di tutto il ricordo che ho di voi; PHI 1:4 e sempre, in ogni mia preghiera, prego per voi tutti con allegrezza PHI 1:5 a cagion della vostra partecipazione al progresso del Vangelo, dal primo giorno fino ad ora; PHI 1:6 avendo fiducia in questo: che Colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. PHI 1:7 Ed è ben giusto ch’io senta così di tutti voi; perché io vi ho nel cuore, voi tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del Vangelo, siete partecipi con me della grazia. PHI 1:8 Poiché Iddio mi è testimone com’io sospiri per voi tutti con affetto sviscerato in Cristo Gesù. PHI 1:9 E la mia preghiera è che il vostro amore sempre più abbondi in conoscenza e in ogni discernimento, PHI 1:10 onde possiate distinguere fra il bene ed il male, affinché siate sinceri e irreprensibili per il giorno di Cristo, PHI 1:11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. PHI 1:12 Or, fratelli, io voglio che sappiate che le cose mie son riuscite piuttosto al progresso del Vangelo; PHI 1:13 tanto che a tutta la guardia pretoriana e a tutti gli altri è divenuto notorio che io sono in catene per Cristo; PHI 1:14 e la maggior parte de’ fratelli nel Signore, incoraggiati dai miei legami, hanno preso vie maggiore ardire nell’annunziare senza paura la Parola di Dio. PHI 1:15 Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per contenzione; ma ce ne sono anche altri che lo predicano di buon animo. PHI 1:16 Questi lo fanno per amore, sapendo che sono incaricato della difesa del Vangelo; PHI 1:17 ma quelli annunziano Cristo con spirito di parte, non sinceramente, credendo cagionarmi afflizione nelle mie catene. PHI 1:18 Che importa? Comunque sia, o per pretesto o in sincerità, Cristo è annunziato; e io di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora, PHI 1:19 perché so che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre supplicazioni e l’assistenza dello Spirito di Gesù Cristo, PHI 1:20 secondo la mia viva aspettazione e la mia speranza di non essere svergognato in cosa alcuna; ma che con ogni franchezza, ora come sempre Cristo sarà magnificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. PHI 1:21 Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno. PHI 1:22 Ma se il continuare a vivere nella carne rechi frutto all’opera mia e quel ch’io debba preferire, non saprei dire. PHI 1:23 Io sono stretto dai due lati: ho desiderio di partire e d’esser con Cristo, perché è cosa di gran lunga migliore; PHI 1:24 ma il mio rimanere nella carne è più necessario per voi. PHI 1:25 Ed ho questa ferma fiducia ch’io rimarrò e dimorerò con tutti voi per il vostro progresso e per la gioia della vostra fede; PHI 1:26 onde il vostro gloriarvi abbondi in Cristo Gesù a motivo di me, per la mia presenza di nuovo in mezzo a voi. PHI 1:27 Soltanto, conducetevi in modo degno del Vangelo di Cristo, affinché, o che io venga a vedervi o che sia assente, oda di voi che state fermi in uno stesso spirito, combattendo assieme di un medesimo animo per la fede del Vangelo, PHI 1:28 e non essendo per nulla spaventati dagli avversari: il che per loro è una prova evidente di perdizione; ma per voi, di salvezza; e ciò da parte di Dio. PHI 1:29 Poiché a voi è stato dato, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in lui, ma anche di soffrire per lui, PHI 1:30 sostenendo voi la stessa lotta che mi avete veduto sostenere, e nella quale ora udite ch’io mi trovo. PHI 2:1 Se dunque v’è qualche consolazione in Cristo, se v’è qualche conforto d’amore, se v’è qualche comunione di Spirito, se v’è qualche tenerezza d’affetto e qualche compassione, PHI 2:2 rendente perfetta la mia allegrezza, avendo un medesimo sentimento, un medesimo amore, essendo d’un animo, di un unico sentire; PHI 2:3 non facendo nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascun di voi, con umiltà, stimando altrui da più di se stesso, PHI 2:4 avendo ciascun di voi riguardo non alle cose proprie, ma anche a quelle degli altri. PHI 2:5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù; PHI 2:6 il quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio, PHI 2:7 ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini; PHI 2:8 ed essendo trovato nell’esteriore come un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce. PHI 2:9 Ed è perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d’ogni nome, PHI 2:10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, PHI 2:11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. PHI 2:12 Così, miei cari, come sempre siete stati ubbidienti, non solo come s’io fossi presente, ma molto più adesso che sono assente, compiete la vostra salvezza con timore e tremore; PHI 2:13 poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza. PHI 2:14 Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, PHI 2:15 affinché siate irreprensibili e schietti, figliuoli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita, PHI 2:16 onde nel giorno di Cristo io abbia da gloriarmi di non aver corso invano, né invano faticato. PHI 2:17 E se anche io debba essere offerto a mo’ di libazione sul sacrificio e sul servigio della vostra fede, io ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi; PHI 2:18 e nello stesso modo gioitene anche voi e rallegratevene meco. PHI 2:19 Or io spero nel Signor Gesù di mandarvi tosto Timoteo affinché io pure sia incoraggiato, ricevendo notizie dello stato vostro. PHI 2:20 Perché non ho alcuno d’animo pari al suo, che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne. PHI 2:21 Poiché tutti cercano il loro proprio; non ciò che è di Cristo Gesù. PHI 2:22 Ma voi lo conoscete per prova, poiché nella maniera che un figliuolo serve al padre egli ha servito meco nella causa del Vangelo. PHI 2:23 Spero dunque di mandarvelo, appena avrò veduto come andranno i fatti miei; PHI 2:24 ma ho fiducia nel Signore che io pure verrò presto. PHI 2:25 Però ho stimato necessario di mandarvi Epafròdito, mio fratello, mio collaboratore e commilitone, inviatomi da voi per supplire ai miei bisogni, PHI 2:26 giacché egli avea gran brama di vedervi tutti ed era angosciato perché avevate udito ch’egli era stato infermo. PHI 2:27 E difatti è stato infermo, e ben vicino alla morte; ma Iddio ha avuto pietà di lui; e non soltanto di lui, ma anche di me, perch’io non avessi tristezza sopra tristezza. PHI 2:28 Perciò ve l’ho mandato con tanta maggior premura, affinché, vedendolo di nuovo, vi rallegriate, e anch’io sia men rattristato. PHI 2:29 Accoglietelo dunque nel Signore con ogni allegrezza, e abbiate stima di uomini cosiffatti; PHI 2:30 perché, per l’opera di Cristo egli è stato vicino alla morte, avendo arrischiata la propria vita per supplire ai servizi che non potevate rendermi voi stessi. PHI 3:1 Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore. A me certo non è grave lo scrivervi le medesime cose, e per voi è sicuro. PHI 3:2 Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quei della mutilazione; PHI 3:3 poiché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci gloriamo in Cristo Gesù, e non ci confidiamo nella carne; PHI 3:4 benché anche nella carne io avessi di che confidarmi. Se qualcun altro pensa aver di che confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; PHI 3:5 io, circonciso l’ottavo giorno, della razza d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo d’ebrei; quanto alla legge, Fariseo; PHI 3:6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. PHI 3:7 Ma le cose che m’eran guadagni, io le ho reputate danno a cagion di Cristo. PHI 3:8 Anzi, a dir vero, io reputo anche ogni cosa essere un danno di fronte alla eccellenza della conoscenza do Cristo Gesù, mio Signore, per il quale rinunziai a tutte codeste cose e le reputo tanta spazzatura affin di guadagnare Cristo, PHI 3:9 e d’esser trovato in lui avendo non una giustizia mia, derivante dalla legge, ma quella che si ha mediante la fede in Cristo; la giustizia che vien da Dio, basata sulla fede; PHI 3:10 in guisa ch’io possa conoscere esso Cristo, e la potenza della sua risurrezione, e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme a lui nella sua morte, PHI 3:11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. PHI 3:12 Non ch’io abbia già ottenuto il premio o che sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il corso se mai io possa afferrare il premio; poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù. PHI 3:13 Fratelli, io non reputo d’avere ancora ottenuto il premio; ma una cosa fo: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno dinanzi, PHI 3:14 proseguo il corso verso la mèta per ottenere il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù. PHI 3:15 Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; e se in alcuna cosa voi sentite altrimenti, Iddio vi rivelerà anche quella. PHI 3:16 Soltanto, dal punto al quale siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via. PHI 3:17 Siate miei imitatori, fratelli, e riguardate a coloro che camminano secondo l’esempio che avete in noi. PHI 3:18 Perché molti camminano (ve l’ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), da nemici della croce di Cristo; PHI 3:19 la fine de’ quali è la perdizione, il cui dio è il ventre, e la cui gloria è in quel che torna a loro vergogna; gente che ha l’animo alle cose della terra. PHI 3:20 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è ne’ cieli, d’onde anche aspettiamo come Salvatore il Signor Gesù Cristo, PHI 3:21 il quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, in virtù della potenza per la quale egli può anche sottoporsi ogni cosa. PHI 4:1 Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera fermi nel Signore, o diletti. PHI 4:2 Io esorto Evodìa ed esorto Sintìche ad avere un medesimo sentimento nel Signore. PHI 4:3 Sì, io prego te pure, mio vero collega, vieni in aiuto a queste donne, le quali hanno lottato meco per l’Evangelo, assieme con Clemente e gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita. PHI 4:4 Rallegratevi del continuo nel Signore. Da capo dico: Rallegratevi. PHI 4:5 La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. PHI 4:6 Il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e supplicazione con azioni di grazie. PHI 4:7 E la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. PHI 4:8 Del rimanente, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. PHI 4:9 Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e vedute in me, fatele; e l’Iddio della pace sarà con voi. PHI 4:10 Or io mi sono grandemente rallegrato nel Signore che finalmente avete fatto rinverdire le vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l’opportunità. PHI 4:11 Non lo dico perché io mi trovi in bisogno; giacché ho imparato ad esser contento nello stato in cui mi trovo. PHI 4:12 Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad esser saziato e ad aver fame; ad esser nell’abbondanza e ad esser nella penuria. PHI 4:13 Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica. PHI 4:14 Nondimeno avete fatto bene a prender parte alla mia afflizione. PHI 4:15 Anche voi sapete, o Filippesi, che quando cominciai a predicar l’Evangelo, dopo aver lasciato la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l’avere, se non voi soli; PHI 4:16 poiché anche a Tessalonica m’avete mandato una prima e poi una seconda volta di che sovvenire al mio bisogno. PHI 4:17 Non già ch’io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a conto vostro. PHI 4:18 Or io ho ricevuto ogni cosa, e abbondo. Sono pienamente provvisto, avendo ricevuto da Epafròdito quel che m’avete mandato, e che è un profumo d’odor soave, un sacrificio accettevole, gradito a Dio. PHI 4:19 E l’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù. PHI 4:20 Or all’Iddio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. PHI 4:21 Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù. PHI 4:22 I fratelli che sono meco vi salutano. Tutti i santi vi salutano, e specialmente quelli della casa di Cesare. PHI 4:23 La grazia del Signor Gesù Cristo sia con lo spirito vostro. COL 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, COL 1:2 ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre. COL 1:3 Noi rendiamo grazie a Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, nelle continue preghiere che facciamo per voi, COL 1:4 avendo udito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e dell’amore che avete per tutti i santi, COL 1:5 a motivo della speranza che vi è riposta nei cieli; speranza che avete da tempo conosciuta mediante la predicazione della verità del Vangelo COL 1:6 che è pervenuto sino a voi, come sta portando frutto e crescendo in tutto il mondo nel modo che fa pure tra voi dal giorno che udiste e conosceste la grazia di Dio in verità, COL 1:7 secondo quel che avete imparato da Epafra, il nostro caro compagno di servizio, che è fedel ministro di Cristo per voi, COL 1:8 e che ci ha anche fatto conoscere il vostro amore nello Spirito. COL 1:9 Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo ciò udito, non cessiamo di pregare per voi, e di domandare che siate ripieni della profonda conoscenza della volontà di Dio in ogni sapienza e intelligenza spirituale, COL 1:10 affinché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; COL 1:11 essendo fortificati in ogni forza secondo la potenza della sua gloria, onde possiate essere in tutto pazienti e longanimi; COL 1:12 e rendendo grazie con allegrezza al Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. COL 1:13 Egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figliuolo, COL 1:14 nel quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati; COL 1:15 il quale è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito d’ogni creatura; COL 1:16 poiché in lui sono state create tutte le cose, che sono nei cieli e sulla terra; le visibili e le invisibili; siano troni, siano signorie, siano principati, siano potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui; COL 1:17 ed egli è avanti ogni cosa, e tutte le cose sussistono in lui. COL 1:18 Ed egli è il capo del corpo, cioè della Chiesa; egli che è il principio, il primogenito dai morti, onde in ogni cosa abbia il primato. COL 1:19 Poiché in lui si compiacque il Padre di far abitare tutta la pienezza COL 1:20 e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della croce d’esso; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. COL 1:21 E voi, che già eravate estranei e nemici nella vostra mente e nelle vostre opere malvage, COL 1:22 ora Iddio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della morte d’esso, per farvi comparire davanti a sé santi e immacolati e irreprensibili, COL 1:23 se pur perseverate nella fede, fondati e saldi, e non essendo smossi dalla speranza dell’Evangelo che avete udito, che fu predicato in tutta la creazione sotto il cielo, e del quale io, Paolo, sono stato fatto ministro. COL 1:24 Ora io mi rallegro nelle mie sofferenze per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a pro del corpo di lui che è la Chiesa; COL 1:25 della quale io sono stato fatto ministro, secondo l’ufficio datomi da Dio per voi di annunziare nella sua pienezza la parola di Dio, COL 1:26 cioè, il mistero, che è stato occulto da tutti i secoli e da tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai santi di lui; COL 1:27 ai quali Iddio ha voluto far conoscere qual sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra i Gentili, che è Cristo in voi, speranza della gloria; COL 1:28 il quale noi proclamiamo, ammonendo ciascun uomo e ciascun uomo ammaestrando in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo, perfetto in Cristo. COL 1:29 A questo fine io m’affatico, combattendo secondo l’energia sua, che opera in me con potenza. COL 2:1 Poiché desidero che sappiate qual arduo combattimento io sostengo per voi e per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non hanno veduto la mia faccia; COL 2:2 affinché siano confortati nei loro cuori essendo stretti insieme dall’amore, mirando a tutte le ricchezze della piena certezza dell’intelligenza, per giungere alla completa conoscenza del mistero di Dio: COL 2:3 cioè di Cristo, nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti. COL 2:4 Questo io dico affinché nessuno v’inganni con parole seducenti, COL 2:5 perché, sebbene sia assente di persona, pure son con voi in ispirito, rallegrandomi e mirando il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in Cristo. COL 2:6 Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù il Signore, così camminate uniti a lui, COL 2:7 essendo radicati ed edificati in lui e confermati nella fede, come v’è stato insegnato, e abbondando in azioni di grazie. COL 2:8 Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo; COL 2:9 poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità, COL 2:10 e in lui voi avete tutto pienamente. Egli è il capo d’ogni principato e d’ogni potestà; COL 2:11 in lui voi siete anche stati circoncisi d’una circoncisione non fatta da mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne: COL 2:12 essendo stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che ha risuscitato lui dai morti. COL 2:13 E voi, che eravate morti ne’ falli e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Egli ha vivificati con lui, avendoci perdonato tutti i falli, COL 2:14 avendo cancellato l’atto accusatore scritto in precetti, il quale ci era contrario; e quell’atto ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; COL 2:15 e avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce. COL 2:16 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, o a noviluni o a sabati, COL 2:17 che sono l’ombra di cose che doveano avvenire; ma il corpo è di Cristo. COL 2:18 Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli angeli affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale, COL 2:19 e non attenendosi al Capo, dal quale tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme per via delle giunture e articolazioni, prende l’accrescimento che viene da Dio. COL 2:20 Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre de’ precetti, quali: COL 2:21 Non toccare, non assaggiare, non maneggiare COL 2:22 (cose tutte destinate a perire con l’uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? COL 2:23 Quelle cose hanno, è vero, riputazione di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà, e di austerità nel trattare il corpo; ma non hanno alcun valore e servon solo a soddisfare la carne. COL 3:1 Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. COL 3:2 Abbiate l’animo alle cose di sopra, non a quelle che son sulla terra; COL 3:3 poiché voi moriste, e la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio. COL 3:4 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria. COL 3:5 Fate dunque morire le vostre membra che son sulla terra: fornicazione, impurità, lussuria, mala concupiscenza e cupidigia, la quale è idolatria. COL 3:6 Per queste cose viene l’ira di Dio sui figliuoli della disubbidienza; COL 3:7 e in quelle camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. COL 3:8 Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, maldicenza, e non vi escano di bocca parole disoneste. COL 3:9 Non mentite gli uni agli altri, COL 3:10 giacché avete svestito l’uomo vecchio con i suoi atti e rivestito il nuovo, che si va rinnovando in conoscenza ad immagine di Colui che l’ha creato. COL 3:11 Qui non c’è Greco e Giudeo, circoncisione e incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è in ogni cosa e in tutti. COL 3:12 Vestitevi dunque, come eletti di Dio, santi ed amati, di tenera compassione, di benignità, di umiltà, di dolcezza, di longanimità; COL 3:13 sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi a vicenda, se uno ha di che dolersi d’un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. COL 3:14 E sopra tutte queste cose vestitevi della carità che è il vincolo della perfezione. COL 3:15 E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti. COL 3:16 La parola di Cristo abiti in voi doviziosamente; ammaestrandovi ed ammonendovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni, e cantici spirituali. COL 3:17 E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signor Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui. COL 3:18 Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come si conviene nel Signore. COL 3:19 Mariti, amate le vostre mogli, e non v’inasprite contro a loro. COL 3:20 Figliuoli, ubbidite ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è accettevole al Signore. COL 3:21 Padri, non irritate i vostri figliuoli, affinché non si scoraggino. COL 3:22 Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore. COL 3:23 Qualunque cosa facciate, operate di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini; COL 3:24 sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. COL 3:25 Servite a Cristo il Signore! Poiché chi fa torto riceverà la retribuzione del torto che avrà fatto; e non ci son riguardi personali. COL 4:1 Padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un Padrone nel cielo. COL 4:2 Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie; COL 4:3 pregando in pari tempo anche per noi, affinché Iddio ci apra una porta per la Parola onde possiamo annunziare il mistero di Cristo, a cagion del quale io mi trovo anche prigione; COL 4:4 e che io lo faccia conoscere, parlandone come debbo. COL 4:5 Conducetevi con saviezza verso quelli di fuori, approfittando delle opportunità. COL 4:6 Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno. COL 4:7 Tutte le cose mie ve le farà sapere Tichico, il caro fratello e fedel ministro e mio compagno di servizio nel Signore. COL 4:8 Ve l’ho mandato appunto per questo: affinché sappiate lo stato nostro ed egli consoli i vostri cuori; COL 4:9 e con lui ho mandato il fedele e caro fratello Onesimo, che è dei vostri. Essi vi faranno sapere tutte le cose di qua. COL 4:10 Vi salutano Aristarco, il mio compagno di prigione, e Marco, il cugino di Barnaba (intorno al quale avete ricevuto degli ordini; se viene da voi, accoglietelo), e Gesù, detto Giusto, i quali sono della circoncisione; COL 4:11 e fra questi sono i soli miei collaboratori per il regno di Dio, che mi siano stati di conforto. COL 4:12 Epafra, che è dei vostri e servo di Cristo Gesù, vi saluta. Egli lotta sempre per voi nelle sue preghiere affinché perfetti e pienamente accertati stiate fermi in tutta la volontà di Dio. COL 4:13 Poiché io gli rendo questa testimonianza ch’egli si dà molta pena per voi e per quelli di Laodicea e per quelli di Jerapoli. COL 4:14 Luca, il medico diletto, e Dema vi salutano. COL 4:15 Salutate i fratelli che sono in Laodicea, e Ninfa e la chiesa che è in casa sua. COL 4:16 E quando questa epistola sarà stata letta fra voi, fate che sia letta anche nella chiesa dei Laodicesi, e che anche voi leggiate quella che vi sarà mandata da Laodicea. COL 4:17 E dite ad Archippo: Bada al ministerio che hai ricevuto nel Signore, per adempierlo. COL 4:18 Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi. 1TH 1:1 Paolo, Silvano e Timoteo alla chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signor Gesù Cristo, grazia a voi e pace. 1TH 1:2 Noi rendiamo del continuo grazie a Dio per voi tutti, facendo di voi menzione nelle nostre preghiere, 1TH 1:3 ricordandoci del continuo nel cospetto del nostro Dio e Padre, dell’opera della vostra fede, delle fatiche del vostro amore e della costanza della vostra speranza nel nostro Signor Gesù Cristo; 1TH 1:4 conoscendo, fratelli amati da Dio, la vostra elezione. 1TH 1:5 Poiché il nostro Evangelo non vi è stato annunziato soltanto con parole, ma anche con potenza, con lo Spirito Santo e con gran pienezza di convinzione; e infatti voi sapete quel che siamo stati fra voi per amor vostro. 1TH 1:6 E voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la Parola in mezzo a molte afflizioni, con allegrezza dello Spirito Santo; 1TH 1:7 talché siete diventati un esempio a tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia. 1TH 1:8 Poiché da voi la parola del Signore ha echeggiato non soltanto nella Macedonia e nell’Acaia, ma la fama della fede che avete in Dio si è sparsa in ogni luogo; talché non abbiam bisogno di parlarne; 1TH 1:9 perché eglino stessi raccontano di noi quale sia stata la nostra venuta tra voi, e come vi siete convertiti dagl’idoli a Dio per servire all’Iddio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il suo Figliuolo, 1TH 1:10 il quale Egli ha risuscitato dai morti: cioè, Gesù che ci libera dall’ira a venire. 1TH 2:1 Voi stessi, fratelli, sapete che la nostra venuta tra voi non è stata invano; 1TH 2:2 anzi, sebbene avessimo prima patito e fossimo stati oltraggiati, come sapete, a Filippi, pur ci siamo rinfrancati nell’Iddio nostro, per annunziarvi l’Evangelo di Dio in mezzo a molte lotte. 1TH 2:3 Poiché la nostra esortazione non procede da impostura, né da motivi impuri, né è fatta con frode; 1TH 2:4 ma siccome siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare l’Evangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori. 1TH 2:5 Difatti, non abbiamo mai usato un parlar lusinghevole, come ben sapete, né pretesti ispirati da cupidigia; Iddio ne è testimone. 1TH 2:6 E non abbiam cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, quantunque, come apostoli di Cristo, avessimo potuto far valere la nostra autorità; 1TH 2:7 invece, siamo stati mansueti in mezzo a voi, come una nutrice che cura teneramente i propri figliuoli. 1TH 2:8 Così, nel nostro grande affetto per voi, eravamo disposti a darvi non soltanto l’Evangelo di Dio, ma anche le nostre proprie vite, tanto ci eravate divenuti cari. 1TH 2:9 Perché, fratelli, voi la ricordate la nostra fatica e la nostra pena; egli è lavorando notte e giorno per non essere d’aggravio ad alcuno di voi, che v’abbiam predicato l’Evangelo di Dio. 1TH 2:10 Voi siete testimoni, e Dio lo è pure, del modo santo, giusto e irreprensibile con cui ci siamo comportati verso voi che credete; 1TH 2:11 e sapete pure che, come fa un padre coi suoi figliuoli, noi abbiamo esortato, 1TH 2:12 confortato e scongiurato ciascun di voi a condursi in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. 1TH 2:13 E per questa ragione anche noi rendiamo del continuo grazie a Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione, cioè la parola di Dio, voi l’accettaste non come parola d’uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete. 1TH 2:14 Poiché, fratelli, voi siete divenuti imitatori delle chiese di Dio che sono in Cristo Gesù nella Giudea; in quanto che anche voi avete sofferto dai vostri connazionali le stesse cose che quelle chiese hanno sofferto dai Giudei, 1TH 2:15 i quali hanno ucciso e il Signor Gesù e i profeti, hanno cacciato noi, e non piacciono a Dio, e sono avversi a tutti gli uomini, 1TH 2:16 divietandoci di parlare ai Gentili perché sieno salvati. Essi vengon così colmando senza posa la misura dei loro peccati; ma ormai li ha raggiunti l’ira finale. 1TH 2:17 Quant’è a noi, fratelli, orbati di voi per breve tempo, di persona, non di cuore, abbiamo tanto maggiormente cercato, con gran desiderio, di veder la vostra faccia. 1TH 2:18 Perciò abbiam voluto, io Paolo almeno, non una ma due volte, venir a voi; ma Satana ce lo ha impedito. 1TH 2:19 Qual è infatti la nostra speranza, o la nostra allegrezza, o la corona di cui ci gloriamo? Non siete forse voi, nel cospetto del nostro Signor Gesù quand’egli verrà? 1TH 2:20 Sì, certo, la nostra gloria e la nostra allegrezza siete voi. 1TH 3:1 Perciò, non potendo più reggere, stimammo bene di esser lasciati soli ad Atene; 1TH 3:2 e mandammo Timoteo, nostro fratello e ministro di Dio nella propagazione del Vangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede, 1TH 3:3 affinché nessuno fosse scosso in mezzo a queste afflizioni; poiché voi stessi sapete che a questo siamo destinati. 1TH 3:4 Perché anche quando eravamo fra voi, vi predicevamo che saremmo afflitti; come anche è avvenuto, e voi lo sapete. 1TH 3:5 Perciò anch’io, non potendo più resistere, mandai ad informarmi della vostra fede, per tema che il tentatore vi avesse tentati, e la nostra fatica fosse riuscita vana. 1TH 3:6 Ma ora che Timoteo è giunto qui da presso a voi e ci ha recato liete notizie della vostra fede e del vostro amore, e ci ha detto che serbate del continuo buona ricordanza di noi bramando di vederci, come anche noi bramiamo vedervi, 1TH 3:7 per questa ragione, fratelli, siamo stati consolati a vostro riguardo, in mezzo a tutte le nostre distrette e afflizioni, mediante la vostra fede; 1TH 3:8 perché ora viviamo, se voi state saldi nel Signore. 1TH 3:9 Poiché quali grazie possiam noi rendere a Dio, a vostro riguardo, per tutta l’allegrezza della quale ci rallegriamo a cagion di voi nel cospetto dell’Iddio nostro, 1TH 3:10 mentre notte e giorno preghiamo intensamente di poter vedere la vostra faccia e supplire alle lacune della vostra fede? 1TH 3:11 Ora Iddio stesso, nostro Padre, e il Signor nostro Gesù ci appianino la via per venir da voi; 1TH 3:12 e quant’è a voi, il Signore vi accresca e vi faccia abbondare in amore gli uni verso gli altri e verso tutti, come anche noi abbondiamo verso voi, 1TH 3:13 per confermare i vostri cuori, onde siano irreprensibili in santità nel cospetto di Dio nostro Padre, quando il Signor nostro Gesù verrà con tutti i suoi santi. 1TH 4:1 Del rimanente, fratelli, come avete imparato da noi il modo in cui vi dovete condurre e piacere a Dio (ed è così che già vi conducete), vi preghiamo e vi esortiamo nel Signor Gesù a vie più progredire. 1TH 4:2 Poiché sapete quali comandamenti vi abbiamo dati per la grazia del Signor Gesù. 1TH 4:3 Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che v’asteniate dalla fornicazione, 1TH 4:4 che ciascun di voi sappia possedere il proprio corpo in santità ed onore, 1TH 4:5 non dandosi a passioni di concupiscenza come fanno i pagani i quali non conoscono Iddio; 1TH 4:6 e che nessuno soverchi il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, siccome anche v’abbiamo innanzi detto e protestato. 1TH 4:7 Poiché Iddio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. 1TH 4:8 Chi dunque sprezza questi precetti, non sprezza un uomo, ma quell’Iddio, il quale anche vi comunica il dono del suo Santo Spirito. 1TH 4:9 Or quanto all’amor fraterno non avete bisogno che io ve ne scriva, giacché voi stessi siete stati ammaestrati da Dio ad amarvi gli uni gli altri; 1TH 4:10 e invero voi lo fate verso tutti i fratelli che sono nell’intera Macedonia. Ma v’esortiamo, fratelli, che vie più abbondiate in questo, e vi studiate di vivere in quiete, 1TH 4:11 di fare i fatti vostri e di lavorare con le vostre mani, come v’abbiamo ordinato di fare, 1TH 4:12 onde camminiate onestamente verso quelli di fuori, e non abbiate bisogno di nessuno. 1TH 4:13 Or, fratelli, non vogliamo che siate in ignoranza circa quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza. 1TH 4:14 Poiché, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, così pure, quelli che si sono addormentati, Iddio, per mezzo di Gesù, li ricondurrà con esso lui. 1TH 4:15 Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 1TH 4:16 perché il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; 1TH 4:17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insiem con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore. 1TH 4:18 Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. 1TH 5:1 Or quanto ai tempi ed ai momenti, fratelli, non avete bisogno che vi se ne scriva; 1TH 5:2 perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. 1TH 5:3 Quando diranno: Pace e sicurezza, allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto. 1TH 5:4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, sì che quel giorno abbia a cogliervi a guisa di ladro; 1TH 5:5 poiché voi tutti siete figliuoli di luce e figliuoli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre; 1TH 5:6 non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri. 1TH 5:7 Poiché quelli che dormono, dormono di notte; e quelli che s’inebriano, s’inebriano di notte; 1TH 5:8 ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore, e preso per elmo la speranza della salvezza. 1TH 5:9 Poiché Iddio non ci ha destinati ad ira, ma ad ottener salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo, 1TH 5:10 il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. 1TH 5:11 Perciò, consolatevi gli uni gli altri, ed edificatevi l’un l’altro, come d’altronde già fate. 1TH 5:12 Or, fratelli, vi preghiamo di avere in considerazione coloro che faticano fra voi, che vi son preposti nel Signore e vi ammoniscono, 1TH 5:13 e di tenerli in grande stima ed amarli a motivo dell’opera loro. Vivete in pace fra voi. 1TH 5:14 V’esortiamo, fratelli, ad ammonire i disordinati, a confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli, ad esser longanimi verso tutti. 1TH 5:15 Guardate che nessuno renda ad alcuno male per male; anzi procacciate sempre il bene gli uni degli altri, e quello di tutti. 1TH 5:16 Siate sempre allegri; 1TH 5:17 non cessate mai di pregare; 1TH 5:18 in ogni cosa rendete grazie, poiché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 1TH 5:19 Non spegnete lo Spirito; 1TH 5:20 non disprezzate le profezie; 1TH 5:21 ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; 1TH 5:22 astenetevi da ogni specie di male. 1TH 5:23 Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo. 1TH 5:24 Fedele è Colui che vi chiama, ed Egli farà anche questo. 1TH 5:25 Fratelli, pregate per noi. 1TH 5:26 Salutate tutti i fratelli con un santo bacio. 1TH 5:27 Io vi scongiuro per il Signore a far sì che questa epistola sia letta a tutti i fratelli. 1TH 5:28 La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi. 2TH 1:1 Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi, che è in Dio nostro Padre e nel Signor Gesù Cristo, 2TH 1:2 grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signor Gesù Cristo. 2TH 1:3 Noi siamo in obbligo di render sempre grazie a Dio per voi, fratelli, com’è ben giusto che facciamo, perché cresce sommamente la vostra fede, e abbonda vie più l’amore di ciascun di voi tutti per gli altri; 2TH 1:4 in guisa che noi stessi ci gloriamo di voi nelle chiese di Dio, a motivo della vostra costanza e fede in tutte le vostre persecuzioni e nelle afflizioni che voi sostenete. 2TH 1:5 Questa è una prova del giusto giudicio di Dio, affinché siate riconosciuti degni del regno di Dio, per il quale anche patite. 2TH 1:6 Poiché è cosa giusta presso Dio il rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; 2TH 1:7 e a voi che siete afflitti, requie con noi, quando il Signor Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 2TH 1:8 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Iddio, e di coloro che non ubbidiscono al Vangelo del nostro Signor Gesù. 2TH 1:9 I quali saranno puniti di eterna distruzione, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza, 2TH 1:10 quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, e in voi pure, poiché avete creduto alla nostra testimonianza dinanzi a voi. 2TH 1:11 Ed è a quel fine che preghiamo anche del continuo per voi affinché l’Iddio nostro vi reputi degni di una tal vocazione e compia con potenza ogni vostro buon desiderio e l’opera della vostra fede, 2TH 1:12 onde il nome del nostro Signor Gesù sia glorificato in voi, e voi in lui, secondo la grazia dell’Iddio nostro e del Signor Gesù Cristo. 2TH 2:1 Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, 2TH 2:2 vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. 2TH 2:3 Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, 2TH 2:4 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch’egli è Dio. 2TH 2:5 Non vi ricordate che quand’ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose? 2TH 2:6 E ora voi sapete quel che lo ritiene ond’egli sia manifestato a suo tempo. 2TH 2:7 Poiché il mistero dell’empietà è già all’opra: soltanto v’è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. 2TH 2:8 E allora sarà manifestato l’empio, che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta. 2TH 2:9 La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; 2TH 2:10 e con ogni sorta d’inganno d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amor della verità per esser salvati. 2TH 2:11 E perciò Iddio manda loro efficacia d’errore onde credano alla menzogna; 2TH 2:12 affinché tutti quelli che non han creduto alla verità, ma si son compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati. 2TH 2:13 Ma noi siamo in obbligo di render del continuo grazie di voi a Dio, fratelli amati dal Signore, perché Iddio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. 2TH 2:14 A questo Egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro Evangelo, onde giungiate a ottenere la gloria del Signor nostro Gesù Cristo. 2TH 2:15 Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiam trasmessi sia con la parola, sia con una nostra epistola. 2TH 2:16 Or lo stesso Signor nostro Gesù Cristo e Iddio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, 2TH 2:17 consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola. 2TH 3:1 Del rimanente, fratelli, pregate per noi perché la parola del Signore si spanda e sia glorificata com’è tra voi, 2TH 3:2 e perché noi siamo liberati dagli uomini molesti e malvagi, poiché non tutti hanno la fede. 2TH 3:3 Ma il Signore è fedele, ed egli vi renderà saldi e vi guarderà dal maligno. 2TH 3:4 E noi abbiam di voi questa fiducia nel Signore, che fate e farete le cose che vi ordiniamo. 2TH 3:5 E il Signore diriga i vostri cuori all’amor di Dio e alla paziente aspettazione di Cristo. 2TH 3:6 Or, fratelli, noi v’ordiniamo nel nome del Signor nostro Gesù Cristo che vi ritiriate da ogni fratello che si conduce disordinatamente e non secondo l’insegnamento che avete ricevuto da noi. 2TH 3:7 Poiché voi stessi sapete com’è che ci dovete imitare: perché noi non ci siamo condotti disordinatamente fra voi; 2TH 3:8 né abbiam mangiato gratuitamente il pane d’alcuno, ma con fatica e con pena abbiam lavorato notte e giorno per non esser d’aggravio ad alcun di voi. 2TH 3:9 Non già che non abbiamo il diritto di farlo, ma abbiam voluto darvi noi stessi ad esempio, perché c’imitaste. 2TH 3:10 E invero quand’eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se alcuno non vuol lavorare, neppure deve mangiare. 2TH 3:11 Perché sentiamo che alcuni si conducono fra voi disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose vane. 2TH 3:12 A quei tali noi ordiniamo e li esortiamo nel Signor Gesù Cristo che mangino il loro proprio pane, quietamente lavorando. 2TH 3:13 Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene. 2TH 3:14 E se qualcuno non ubbidisce a quel che diciamo in questa epistola, notatelo quel tale, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni. 2TH 3:15 Però non lo tenete per nemico, ma ammonitelo come fratello. 2TH 3:16 Or il Signore della pace vi dia egli stesso del continuo la pace in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi. 2TH 3:17 Il saluto è di mia propria mano; di me, Paolo; questo serve di segno in ogni mia epistola; scrivo così. 2TH 3:18 La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. 1TI 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comandamento di Dio nostro Salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, 1TI 1:2 a Timoteo mio vero figliuolo in fede, grazia, misericordia, pace, da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore. 1TI 1:3 Ti ripeto l’esortazione che ti feci quando andavo in Macedonia, di rimanere ad Efeso per ordinare a certuni che non insegnino dottrina diversa 1TI 1:4 né si occupino di favole e di genealogie senza fine, le quali producono questioni, anziché promuovere la dispensazione di Dio, che è in fede. 1TI 1:5 Ma il fine di quest’incarico è l’amore procedente da un cuor puro, da una buona coscienza e da fede non finta; 1TI 1:6 dalle quali cose certuni avendo deviato, si sono rivolti a un vano parlare, 1TI 1:7 volendo esser dottori della legge, quantunque non intendano quello che dicono, né quello che dànno per certo. 1TI 1:8 Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno l’usa legittimamente, 1TI 1:9 riconoscendo che la legge è fatta non per il giusto, ma per gl’iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per gli scellerati e gl’irreligiosi, per i percuotitori di padre e madre, 1TI 1:10 per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i ladri d’uomini, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, 1TI 1:11 secondo l’evangelo della gloria del beato Iddio, che m’è stato affidato. 1TI 1:12 Io rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della sua fiducia, ponendo al ministerio me, 1TI 1:13 che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un oltraggiatore; ma misericordia mi è stata fatta, perché lo feci ignorantemente nella mia incredulità; 1TI 1:14 e la grazia del Signor nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù. 1TI 1:15 Certa è questa parola e degna d’essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 1TI 1:16 Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me per il primo tutta la sua longanimità, ed io servissi d’esempio a quelli che per l’avvenire crederebbero in lui per aver la vita eterna. 1TI 1:17 Or al re dei secoli, immortale, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria ne’ secoli de’ secoli. Amen. 1TI 1:18 Io t’affido quest’incarico, o figliuol mio Timoteo, in armonia con le profezie che sono state innanzi fatte a tuo riguardo, affinché tu guerreggi in virtù d’esse la buona guerra, 1TI 1:19 avendo fede e buona coscienza; della quale alcuni avendo fatto getto, hanno naufragato quanto alla fede. 1TI 1:20 Fra questi sono Imeneo ed Alessandro, i quali ho dati in man di Satana affinché imparino a non bestemmiare. 1TI 2:1 Io esorto dunque, prima d’ogni altra cosa, che si facciano supplicazioni, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, 1TI 2:2 per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo menare una vita tranquilla e quieta, in ogni pietà e onestà. 1TI 2:3 Questo è buono e accettevole nel cospetto di Dio, nostro Salvatore, 1TI 2:4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. 1TI 2:5 Poiché v’è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, 1TI 2:6 il quale diede se stesso qual prezzo di riscatto per tutti; fatto che doveva essere attestato a suo tempo, 1TI 2:7 e per attestare il quale io fui costituito banditore ed apostolo (io dico il vero, non mentisco), dottore dei Gentili in fede e in verità. 1TI 2:8 Io voglio dunque che gli uomini faccian orazione in ogni luogo, alzando mani pure, senz’ira e senza dispute. 1TI 2:9 Similmente che le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce d’oro o di perle o di vesti sontuose, 1TI 2:10 ma d’opere buone, come s’addice a donne che fanno professione di pietà. 1TI 2:11 La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. 1TI 2:12 Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. 1TI 2:13 Perché Adamo fu formato il primo, e poi Eva; 1TI 2:14 e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione 1TI 2:15 nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia. 1TI 3:1 Certa è questa parola: se uno aspira all’ufficio di vescovo, desidera un’opera buona. 1TI 3:2 Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, 1TI 3:3 non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non amante del danaro 1TI 3:4 che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza 1TI 3:5 (che se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), 1TI 3:6 che non sia novizio, affinché, divenuto gonfio d’orgoglio, non cada nella condanna del diavolo. 1TI 3:7 Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada in vituperio e nel laccio del diavolo. 1TI 3:8 Parimente i diaconi debbono esser dignitosi, non doppi in parole, non proclivi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; 1TI 3:9 uomini che ritengano il mistero della fede in pura coscienza. 1TI 3:10 E anche questi siano prima provati; poi assumano l’ufficio di diaconi se sono irreprensibili. 1TI 3:11 Parimente siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa. 1TI 3:12 I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figliuoli e le loro famiglie. 1TI 3:13 Perché quelli che hanno ben fatto l’ufficio di diaconi, si acquistano un buon grado e una gran franchezza nella fede che è in Cristo Gesù. 1TI 3:14 Io ti scrivo queste cose sperando di venir tosto da te; 1TI 3:15 e, se mai tardo, affinché tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la Chiesa dell’Iddio vivente, colonna e base della verità. 1TI 3:16 E, senza contraddizione, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra i Gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria. 1TI 4:1 Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni 1TI 4:2 per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza; 1TI 4:3 i quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l’astensione da cibi che Dio ha creati affinché quelli che credono e hanno ben conosciuta la verità, ne usino con rendimento di grazie. 1TI 4:4 Poiché tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da riprovare, se usato con rendimento di grazie; 1TI 4:5 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera. 1TI 4:6 Rappresentando queste cose ai fratelli, tu sarai un buon ministro di Cristo Gesù, nutrito delle parole della fede e della buona dottrina che hai seguìta da presso. 1TI 4:7 Ma schiva le favole profane e da vecchie; esèrcitati invece alla pietà; 1TI 4:8 perché l’esercizio corporale è utile ad poca cosa, mentre la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella a venire. 1TI 4:9 Certa è questa parola, e degna d’esser pienamente accettata. 1TI 4:10 Poiché per questo noi fatichiamo e lottiamo: perché abbiamo posto la nostra speranza nell’Iddio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, principalmente dei credenti. 1TI 4:11 Ordina queste cose e insegnale. Nessuno sprezzi la tua giovinezza; 1TI 4:12 ma sii d’esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità. 1TI 4:13 Attendi finché io torni, alla lettura, all’esortazione, all’insegnamento. 1TI 4:14 Non trascurare il dono che è in te, il quale ti fu dato per profezia quando ti furono imposte le mani dal collegio degli anziani. 1TI 4:15 Cura queste cose e datti ad esse interamente, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 1TI 4:16 Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano. 1TI 5:1 Non riprendere aspramente l’uomo anziano, ma esortalo come un padre; 1TI 5:2 i giovani, come fratelli; le donne anziane, come madri; le giovani, come sorelle, con ogni castità. 1TI 5:3 Onora le vedove che son veramente vedove. 1TI 5:4 Ma se una vedova ha dei figliuoli o de’ nipoti, imparino essi prima a mostrarsi pii verso la propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro genitori, perché questo è accettevole nel cospetto di Dio. 1TI 5:5 Or la vedova che è veramente tale e sola al mondo, ha posto la sua speranza in Dio, e persevera in supplicazioni e preghiere notte e giorno; 1TI 5:6 ma quella che si dà ai piaceri, benché viva, è morta. 1TI 5:7 Anche queste cose ordina, onde siano irreprensibili. 1TI 5:8 Che se uno non provvede ai suoi, e principalmente a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore dell’incredulo. 1TI 5:9 Sia la vedova iscritta nel catalogo quando non abbia meno di sessant’anni: quando sia stata moglie d’un marito solo, 1TI 5:10 quando sia conosciuta per le sue buone opere: per avere allevato figliuoli, esercitato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso ad ogni opera buona. 1TI 5:11 Ma rifiuta le vedove più giovani, perché, dopo aver lussureggiato contro Cristo, vogliono maritarsi, 1TI 5:12 e sono colpevoli perché hanno rotta la prima fede; 1TI 5:13 ed oltre a ciò imparano ad essere oziose, andando attorno per le case; e non soltanto ad esser oziose, ma anche cianciatrici e curiose, parlando di cose delle quali non si deve parlare. 1TI 5:14 Io voglio dunque che le vedove giovani si maritino, abbiano figliuoli, governino la casa, non diano agli avversari alcuna occasione di maldicenza, 1TI 5:15 poiché già alcune si sono sviate per andar dietro a Satana. 1TI 5:16 Se qualche credente ha delle vedove, le soccorra, e la chiesa non ne sia gravata, onde possa soccorrer quelle che son veramente vedove. 1TI 5:17 Gli anziani che tengon bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nella predicazione e nell’insegnamento; 1TI 5:18 poiché la scrittura dice: Non metter la museruola al bue che trebbia; e l’operaio è degno della sua mercede. 1TI 5:19 Non ricevere accusa contro un anziano, se non sulla deposizione di due o tre testimoni. 1TI 5:20 Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, onde anche gli altri abbian timore. 1TI 5:21 Io ti scongiuro, dinanzi a Dio, dinanzi a Cristo Gesù e agli angeli eletti, che tu osservi queste cose senza prevenzione, non facendo nulla con parzialità. 1TI 5:22 Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno, e non partecipare ai peccati altrui; conservati puro. 1TI 5:23 Non continuare a bere acqua soltanto, ma prendi un poco di vino a motivo del tuo stomaco e delle tue frequenti infermità. 1TI 5:24 I peccati d’alcuni uomini sono manifesti e vanno innanzi a loro al giudizio; ad altri uomini, invece, essi tengono dietro. 1TI 5:25 Similmente, anche le opere buone sono manifeste; e quelle che lo sono, non possono rimanere occulte. 1TI 6:1 Tutti coloro che sono sotto il giogo della servitù, reputino i loro padroni come degni d’ogni onore, affinché il nome di Dio e la dottrina non vengano biasimati. 1TI 6:2 E quelli che hanno padroni credenti non li disprezzino perché son fratelli, ma tanto più li servano, perché quelli che ricevono il beneficio del loro servizio sono fedeli e diletti. Queste cose insegna e ad esse esorta. 1TI 6:3 Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non s’attiene alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, 1TI 6:4 esso è gonfio e non sa nulla; ma langue intorno a questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contenzione, maldicenza, cattivi sospetti, 1TI 6:5 acerbe discussioni d’uomini corrotti di mente e privati della verità, i quali stimano la pietà esser fonte di guadagno. 1TI 6:6 Or la pietà con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno; 1TI 6:7 poiché non abbiam portato nulla nel mondo, perché non ne possiamo neanche portar via nulla; 1TI 6:8 ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti. 1TI 6:9 Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione. 1TI 6:10 Poiché l’amor del danaro è radice d’ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori. 1TI 6:11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose, e procaccia giustizia, pietà, fede, amore, costanza, dolcezza. 1TI 6:12 Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale facesti quella bella confessione in presenza di molti testimoni. 1TI 6:13 Nel cospetto di Dio che vivifica tutte le cose, e di Cristo Gesù che rese testimonianza dinanzi a Ponzio Pilato con quella bella confessione, 1TI 6:14 io t’ingiungo d’osservare il comandamento divino da uomo immacolato, irreprensibile, fino all’apparizione del nostro Signor Gesù Cristo, 1TI 6:15 la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signor dei signori, 1TI 6:16 il quale solo possiede l’immortalità ed abita una luce inaccessibile; il quale nessun uomo ha veduto né può vedere; al quale siano onore e potenza eterna. Amen. 1TI 6:17 A quelli che son ricchi in questo mondo ordina che non siano d’animo altero, che non ripongano la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, il quale ci somministra copiosamente ogni cosa perché ne godiamo; 1TI 6:18 che facciano del bene, che siano ricchi in buone opere, pronti a dare, a far parte dei loro averi, 1TI 6:19 in modo da farsi un tesoro ben fondato per l’avvenire, a fin di conseguire la vera vita. 1TI 6:20 O Timoteo, custodisci il deposito, schivando le profane vacuità di parole e le opposizioni di quella che falsamente si chiama scienza, 1TI 6:21 della quale alcuni facendo professione, si sono sviati dalla fede. La grazia sia con voi. 2TI 1:1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, 2TI 1:2 a Timoteo, mio diletto figliuolo, grazia, misericordia, pace da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore. 2TI 1:3 Io rendo grazie a Dio, il quale servo con pura coscienza, come l’han servito i miei antenati, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere giorno e notte, 2TI 1:4 bramando, memore come sono delle tue lacrime, di vederti per esser ricolmo d’allegrezza. 2TI 1:5 Io ricordo infatti la fede non finta che è in te, la quale abitò prima della tua nonna Loide e nella tua madre Eunice, e, son persuaso, abita in te pure. 2TI 1:6 Per questa ragione ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per la imposizione delle mie mani. 2TI 1:7 Poiché Iddio ci ha dato uno spirito non di timidità, ma di forza e d’amore e di correzione. 2TI 1:8 Non aver dunque vergogna della testimonianza del Signor nostro, né di me che sono in catene per lui; ma soffri anche tu per l’Evangelo, sorretto dalla potenza di Dio; 2TI 1:9 il quale ci ha salvati e ci ha rivolto una sua santa chiamata, non secondo le nostre opere, ma secondo il proprio proponimento e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù avanti i secoli, 2TI 1:10 ma che è stata ora manifestata coll’apparizione del Salvator nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha prodotto in luce la vita e l’immortalità mediante l’Evangelo, 2TI 1:11 in vista del quale io sono stato costituito banditore ed apostolo e dottore. 2TI 1:12 Ed è pure per questa cagione che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e son persuaso ch’egli è potente da custodire il mio deposito fino a quel giorno. 2TI 1:13 Attienti con fede e con l’amore che è in Cristo Gesù al modello delle sane parole che udisti da me. 2TI 1:14 Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi. 2TI 1:15 Tu sai questo: che tutti quelli che sono in Asia mi hanno abbandonato; fra i quali, Figello ed Ermogene. 2TI 1:16 Conceda il Signore misericordia alla famiglia d’Onesiforo, poiché egli m’ha spesse volte confortato e non si è vergognato della mia catena; 2TI 1:17 anzi, quando è venuto a Roma, mi ha cercato premurosamente e m’ha trovato. 2TI 1:18 Gli conceda il Signore di trovar misericordia presso il Signore in quel giorno; e quanti servigi egli abbia reso in Efeso tu sai molto bene. 2TI 2:1 Tu dunque, figliuol mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, 2TI 2:2 e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale ad uomini fedeli, i quali siano capaci d’insegnarle anche ad altri. 2TI 2:3 Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. 2TI 2:4 Uno che va alla guerra non s’impaccia delle faccende della vita; e ciò, affin di piacere a colui che l’ha arruolato. 2TI 2:5 Parimente se uno lotta come atleta non è coronato, se non ha lottato secondo le leggi. 2TI 2:6 Il lavoratore che fatica dev’essere il primo ad aver la sua parte de’ frutti. 2TI 2:7 Considera quello che dico, poiché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa. 2TI 2:8 Ricordati di Gesù Cristo, risorto d’infra i morti, progenie di Davide, secondo il mio Vangelo; 2TI 2:9 per il quale io soffro afflizione fino ad essere incatenato come un malfattore, ma la parola di Dio non è incatenata. 2TI 2:10 Perciò io sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù con gloria eterna. 2TI 2:11 Certa è questa parola: che se muoiamo con lui, con lui anche vivremo; 2TI 2:12 se abbiam costanza nella prova, con lui altresì regneremo; 2TI 2:13 se lo rinnegheremo, anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. 2TI 2:14 Ricorda loro queste cose, scongiurandoli nel cospetto di Dio che non faccian dispute di parole, che a nulla giovano e sovvertono chi le ascolta. 2TI 2:15 Studiati di presentar te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che non abbia ad esser confuso, che tagli rettamente la parola della verità. 2TI 2:16 Ma schiva le profane ciance, perché quelli che vi si danno progrediranno nella empietà 2TI 2:17 e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; fra i quali sono Imeneo e Fileto; 2TI 2:18 uomini che si sono sviati dalla verità, dicendo che la resurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni. 2TI 2:19 Ma pure il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: “Il Signore conosce quelli che son suoi”, e: “Ritraggasi dall’iniquità chiunque nomina il nome del Signore”. 2TI 2:20 Or in una gran casa non ci son soltanto dei vasi d’oro e d’argento, ma anche dei vasi di legno e di terra; e gli uni son destinati a un uso nobile e gli altri ad un uso ignobile. 2TI 2:21 Se dunque uno si serba puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, atto al servigio del padrone, preparato per ogni opera buona. 2TI 2:22 Ma fuggi gli appetiti giovanili e procaccia giustizia, fede, amore, pace con quelli che di cuor puro invocano il Signore. 2TI 2:23 Ma schiva le questioni stolte e scempie, sapendo che generano contese. 2TI 2:24 Or il servitore del Signore non deve contendere, ma dev’essere mite inverso tutti, atto ad insegnare, paziente, 2TI 2:25 correggendo con dolcezza quelli che contradicono, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità; 2TI 2:26 in guisa che, tornati in sé, escano dal laccio del diavolo, che li avea presi prigionieri perché facessero la sua volontà. 2TI 3:1 Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili; 2TI 3:2 perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi, 2TI 3:3 senz’affezione naturale, mancatori di fede, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, 2TI 3:4 traditori, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio, 2TI 3:5 aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza. 2TI 3:6 Anche costoro schiva! Poiché del numero di costoro son quelli che s’insinuano nelle case e cattivano donnicciuole cariche di peccati, agitate da varie cupidigie, 2TI 3:7 che imparan sempre e non possono mai pervenire alla conoscenza della verità. 2TI 3:8 E come Jannè e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede. 2TI 3:9 Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini. 2TI 3:10 Quanto a te, tu hai tenuto dietro al mio insegnamento, alla mia condotta, a’ miei propositi, alla mia fede, alla mia pazienza, al mio amore, alla mia costanza, 2TI 3:11 alle mie persecuzioni, alle mie sofferenze, a quel che mi avvenne ad Antiochia, ad Iconio ed a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportato; e il Signore mia ha liberato da tutte. 2TI 3:12 E d’altronde tutti quelli che voglion vivere pienamente in Cristo Gesù saranno perseguitati; 2TI 3:13 mentre i malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti. 2TI 3:14 Ma tu persevera nelle cose che hai imparate e delle quali sei stato accertato, sapendo da chi le hai imparate, 2TI 3:15 e che fin da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono renderti savio a salute mediante la fede che è in Cristo Gesù. 2TI 3:16 Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, 2TI 3:17 affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona. 2TI 4:1 Io te ne scongiuro nel cospetto di Dio e di Cristo Gesù che ha da giudicare i vivi e i morti, e per la sua apparizione e per il suo regno: 2TI 4:2 Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo. 2TI 4:3 Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie 2TI 4:4 e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. 2TI 4:5 Ma tu sii vigilante in ogni cosa, soffri afflizioni, fa l’opera d’evangelista, compi tutti i doveri del tuo ministerio. 2TI 4:6 Quanto a me io sto per esser offerto a mo’ di libazione, e il tempo della mia dipartenza è giunto. 2TI 4:7 Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbata la fede; 2TI 4:8 del rimanente mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione. 2TI 4:9 Studiati di venir tosto da me; 2TI 4:10 poiché Dema, avendo amato il presente secolo, mi ha lasciato e se n’è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Luca solo è meco. 2TI 4:11 Prendi Marco e menalo teco; poich’egli mi è molto utile per il ministerio. 2TI 4:12 Quanto a Tichico l’ho mandato ad Efeso. 2TI 4:13 Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene. 2TI 4:14 Alessandro, il ramaio, mi ha fatto del male assai. Il Signore gli renderà secondo le sue opere. 2TI 4:15 Da lui guardati anche tu, poiché egli ha fortemente contrastato alle nostre parole. 2TI 4:16 Nella mia prima difesa nessuno s’è trovato al mio fianco, ma tutti mi hanno abbandonato; non sia loro imputato! 2TI 4:17 Ma il Signore è stato meco e m’ha fortificato, affinché il Vangelo fosse per mezzo mio pienamente proclamato e tutti i Gentili l’udissero; e sono stato liberato dalla gola del leone. 2TI 4:18 Il Signore mi libererà da ogni mala azione e mi salverà nel suo regno celeste. A lui sia la gloria ne’ secoli dei secoli. Amen. 2TI 4:19 Saluta Prisca ed Aquila e la famiglia d’Onesiforo. 2TI 4:20 Erasto è rimasto a Corinto; e Trofimo l’ho lasciato infermo a Mileto. 2TI 4:21 Studiati di venire prima dell’inverno. Ti salutano Eubulo e Pudente e Lino e Claudia e i fratelli tutti. 2TI 4:22 Il Signore sia col tuo spirito. La grazia sia con voi. TIT 1:1 Paolo, servitore di Dio e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è secondo pietà, TIT 1:2 nella speranza della vita eterna la quale Iddio, che non può mentire, promise avanti i secoli, TIT 1:3 manifestando poi nei suoi propri tempi la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per mandato di Dio, nostro Salvatore, TIT 1:4 a Tito, mio vero figliuolo secondo la fede che ci è comune, grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro Salvatore. TIT 1:5 Per questa ragione t’ho lasciato in Creta: perché tu dia ordine alle cose che rimangono a fare, e costituisca degli anziani per ogni città, come t’ho ordinato; TIT 1:6 quando si trovi chi sia irreprensibile, marito d’una sola moglie, avente figliuoli fedeli, che non sieno accusati di dissolutezza né insubordinati. TIT 1:7 Poiché il vescovo bisogna che sia irreprensibile, come economo di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non manesco, non cupido di disonesto guadagno, TIT 1:8 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, TIT 1:9 attaccato alla fedel Parola quale gli è stata insegnata, onde sia capace d’esortare nella sana dottrina e di convincere i contradittori. TIT 1:10 Poiché vi son molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca; TIT 1:11 uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno. TIT 1:12 Uno dei loro, un loro proprio profeta, disse: “I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri”. TIT 1:13 Questa testimonianza è verace. Riprendili perciò severamente, affinché siano sani nella fede, TIT 1:14 non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d’uomini che voltan le spalle alla verità. TIT 1:15 Tutto è puro per quelli che son puri; ma per i contaminati ed increduli niente è puro; anzi, tanto la mente che la coscienza loro son contaminate. TIT 1:16 Fanno professione di conoscere Iddio; ma lo rinnegano con le loro opere, essendo abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona. TIT 2:1 Ma tu esponi le cose che si convengono alla sana dottrina: TIT 2:2 Che i vecchi siano sobri, gravi, assennati, sani nella fede, nell’amore, nella pazienza: TIT 2:3 che le donne attempate abbiano parimente un portamento convenevole a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre di ciò che è buono; TIT 2:4 onde insegnino alle giovani ad amare i mariti, ad amare i figliuoli, TIT 2:5 ad esser assennate, caste, date ai lavori domestici, buone, soggette ai loro mariti, affinché la Parola di Dio non sia bestemmiata. TIT 2:6 Esorta parimente i giovani ad essere assennati, TIT 2:7 dando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell’insegnamento purità incorrotta, gravità, TIT 2:8 parlar sano, irreprensibile, onde l’avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire di noi. TIT 2:9 Esorta i servi ad esser sottomessi ai loro padroni, a compiacerli in ogni cosa, a non contradirli, TIT 2:10 a non frodarli, ma a mostrar sempre lealtà perfetta, onde onorino la dottrina di Dio, nostro Salvatore, in ogni cosa. TIT 2:11 Poiché la grazia di Dio, salutare per tutti gli uomini, è apparsa TIT 2:12 e ci ammaestra a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, per vivere in questo mondo temperatamente, giustamente e piamente, TIT 2:13 aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Iddio e Salvatore, Cristo Gesù; TIT 2:14 il quale ha dato se stesso per noi al fine di riscattarci da ogni iniquità e di purificarsi un popolo suo proprio, zelante nelle opere buone. TIT 2:15 Insegna queste cose, ed esorta e riprendi con ogni autorità. Niuno ti sprezzi. TIT 3:1 Ricorda loro che stiano soggetti ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona, TIT 3:2 che non dicano male d’alcuno, che non siano contenziosi, che siano benigni, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini. TIT 3:3 Perché anche noi eravamo una volta insensati, ribelli, traviati, servi di varie concupiscenze e voluttà, menanti la vita in malizia ed invidia, odiosi ed odiantici gli uni gli altri. TIT 3:4 Ma quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini sono stati manifestati, TIT 3:5 Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, TIT 3:6 ch’Egli ha copiosamente sparso su noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, TIT 3:7 affinché, giustificati per la sua grazia, noi fossimo fatti eredi secondo la speranza della vita eterna. TIT 3:8 Certa è questa parola, e queste cose voglio che tu affermi con forza, affinché quelli che han creduto a Dio abbiano cura di attendere a buone opere. Queste cose sono buone ed utili agli uomini. TIT 3:9 Ma quanto alle questioni stolte, alle genealogie, alle contese, e alle dispute intorno alla legge, stattene lontano, perché sono inutili e vane. TIT 3:10 L’uomo settario, dopo una prima e una seconda ammonizione, schivalo, TIT 3:11 sapendo che un tal uomo è pervertito e pecca, condannandosi da sé. TIT 3:12 Quando t’avrò mandato Artemas o Tichico, studiati di venir da me a Nicopoli, perché ho deciso di passar quivi l’inverno. TIT 3:13 Provvedi con cura al viaggio di Zena, il legista, e d’Apollo, affinché nulla manchi loro. TIT 3:14 Ed imparino anche i nostri ad attendere a buone opere per provvedere alle necessità, onde non stiano senza portar frutto. TIT 3:15 Tutti quelli che son meco ti salutano. Saluta quelli che ci amano in fede. La grazia sia con tutti voi! PHM 1:1 Paolo, prigione di Cristo Gesù, e il fratello Timoteo, a Filemone, nostro diletto e compagno d’opera, PHM 1:2 e alla sorella Apfia, e ad Archippo, nostro compagno d’armi, alla chiesa che è in casa tua, PHM 1:3 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. PHM 1:4 Io rendo sempre grazie all’Iddio mio, facendo menzione di te nelle mie preghiere, PHM 1:5 giacché odo parlare dell’amore e della fede che hai nel Signor Gesù e verso tutti i santi, PHM 1:6 e domando che la nostra comunione di fede sia efficace nel farti riconoscere ogni bene che si compia in noi alla gloria di Cristo. PHM 1:7 Poiché ho provato una grande allegrezza e consolazione pel tuo amore, perché il cuore dei santi è stato ricreato per mezzo tuo, o fratello. PHM 1:8 Perciò, benché io abbia molta libertà in Cristo di comandarti quel che convien fare, PHM 1:9 preferisco fare appello alla tua carità, semplicemente come Paolo, vecchio, e adesso anche prigione di Cristo Gesù; PHM 1:10 ti prego per il mio figliuolo che ho generato nelle mie catene, PHM 1:11 per Onesimo che altra volta ti fu disutile, ma che ora è utile a te ed a me. PHM 1:12 Io te l’ho rimandato, lui, ch’è quanto dire, le viscere mie. PHM 1:13 Avrei voluto tenerlo presso di me, affinché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del Vangelo; PHM 1:14 ma, senza il tuo parere, non ho voluto far nulla, affinché il tuo beneficio non fosse come forzato, ma volontario. PHM 1:15 Infatti, per questo, forse, egli è stato per breve tempo separato da te, perché tu lo recuperassi per sempre; PHM 1:16 non più come uno schiavo, ma come da più di uno schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora quanto più a te, e nella carne e nel Signore! PHM 1:17 Se dunque tu mi tieni per un consocio, ricevilo come faresti di me. PHM 1:18 che se t’ha fatto alcun torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me. PHM 1:19 Io, Paolo, lo scrivo di mio proprio pugno: io lo pagherò; per non dirti che tu mi sei debitore perfino di te stesso. PHM 1:20 Sì, fratello, io vorrei da te un qualche utile nel Signore; deh, ricrea il mio cuore in Cristo. PHM 1:21 Ti scrivo confidando nella tua ubbidienza, sapendo che tu farai anche al di là di quel che dico. PHM 1:22 Preparami al tempo stesso un alloggio, perché spero che, per le vostre preghiere, io vi sarò donato. PHM 1:23 Epafra, mio compagno di prigione in Cristo Gesù, ti saluta. PHM 1:24 Così fanno Marco, Aristarco, Dema, Luca, miei compagni d’opera. PHM 1:25 La grazia del Signor Gesù Cristo sia con lo spirito vostro. HEB 1:1 Iddio, dopo aver in molte volte e in molte maniere parlato anticamente ai padri per mezzo de’ profeti, HEB 1:2 in questi ultimi giorni ha parlato a noi mediante il suo Figliuolo, ch’Egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale pure ha creato i mondi; HEB 1:3 il quale, essendo lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, quand’ebbe fatta la purificazione dei peccati, si pose a sedere alla destra della Maestà ne’ luoghi altissimi, HEB 1:4 diventato così di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha eredato è più eccellente del loro. HEB 1:5 Infatti, a qual degli angeli diss’Egli mai: Tu sei il mio Figliuolo, oggi ti ho generato? e di nuovo: Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figliuolo? HEB 1:6 E quando di nuovo introduce il Primogenito nel mondo, dice: Tutti gli angeli di Dio l’adorino! HEB 1:7 E mentre degli angeli dice: Dei suoi angeli Ei fa dei venti, e dei suoi ministri fiamme di fuoco, HEB 1:8 dice del Figliuolo: Il tuo trono, o Dio, è ne’ secoli dei secoli, e lo scettro di rettitudine è lo scettro del tuo regno. HEB 1:9 Tu hai amata la giustizia e hai odiata l’iniquità; perciò Dio, l’Iddio tuo, ha unto te d’olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni. HEB 1:10 E ancora: Tu, Signore, nel principio, fondasti la terra, e i cieli son opera delle tue mani. HEB 1:11 Essi periranno, ma tu dimori; invecchieranno tutti come un vestito, HEB 1:12 e li avvolgerai come un mantello, e saranno mutati; ma tu rimani lo stesso, e i tuoi anni non verranno meno. HEB 1:13 Ed a qual degli angeli diss’Egli mai: Siedi alla mia destra finché abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi? HEB 1:14 Non sono eglino tutti spiriti ministratori, mandati a servire a pro di quelli che hanno da eredare la salvezza? HEB 2:1 Perciò bisogna che ci atteniamo vie più alle cose udite, che talora non siam portati via lungi da esse. HEB 2:2 Perché, se la parola pronunziata per mezzo d’angeli si dimostrò ferma, e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, HEB 2:3 come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? La quale, dopo essere stata prima annunziata dal Signore, ci è stata confermata da quelli che l’aveano udita, HEB 2:4 mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro, con de’ segni e de’ prodigi, con opere potenti svariate, e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà. HEB 2:5 Difatti, non è ad angeli ch’Egli ha sottoposto il mondo a venire del quale parliamo; HEB 2:6 anzi, qualcuno ha in un certo luogo attestato dicendo: Che cos’è l’uomo che tu ti ricordi di lui o il figliuol dell’uomo che tu ti curi di lui? HEB 2:7 Tu l’hai fatto di poco inferiore agli angeli; l’hai coronato di gloria e d’onore; HEB 2:8 tu gli hai posto ogni cosa sotto i piedi. Col sottoporgli tutte le cose, Egli non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto. Ma al presente non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte; HEB 2:9 ben vediamo però colui che è stato fatto di poco inferiore agli angeli, cioè Gesù, coronato di gloria e d’onore a motivo della morte che ha patita, onde, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti. HEB 2:10 Infatti, per condurre molti figliuoli alla gloria, ben s’addiceva a Colui per cagion del quale son tutte le cose e per mezzo del quale son tutte le cose, di rendere perfetto, per via di sofferenze, il duce della loro salvezza. HEB 2:11 Poiché e colui che santifica e quelli che son santificati, provengon tutti da uno; per la qual ragione egli non si vergogna di chiamarli fratelli, HEB 2:12 dicendo: Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli; in mezzo alla raunanza canterò la tua lode. HEB 2:13 E di nuovo: Io metterò la mia fiducia in Lui. E di nuovo: Ecco me e i figliuoli che Dio mi ha dati. HEB 2:14 Poiché dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne, anch’egli vi ha similmente partecipato, affinché, mediante la morte, distruggesse colui che avea l’impero della morte, cioè il diavolo, HEB 2:15 e liberasse tutti quelli che per il timor della morte erano per tutta la vita soggetti a schiavitù. HEB 2:16 Poiché, certo, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla progenie d’Abramo. HEB 2:17 Laonde egli doveva esser fatto in ogni cosa simile ai suoi fratelli, affinché diventasse un misericordioso e fedel sommo sacerdote nelle cose appartenenti a Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo. HEB 2:18 Poiché, in quanto egli stesso ha sofferto essendo tentato, può soccorrere quelli che son tentati. HEB 3:1 Perciò, fratelli santi, che siete partecipi d’una celeste vocazione, considerate Gesù, l’Apostolo e il Sommo Sacerdote della nostra professione di fede, HEB 3:2 il quale è fedele a Colui che l’ha costituito, come anche lo fu Mosè in tutta la casa di Dio. HEB 3:3 Poiché egli è stato reputato degno di tanta maggior gloria che Mosè, di quanto è maggiore l’onore di Colui che fabbrica la casa, in confronto di quello della casa stessa. HEB 3:4 Poiché ogni casa è fabbricata da qualcuno; ma chi ha fabbricato tutte le cose è Dio. HEB 3:5 E Mosè fu bensì fedele in tutta la casa di Dio come servitore per testimoniar delle cose che dovevano esser dette; HEB 3:6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa siamo noi se riteniam ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza. HEB 3:7 Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce, HEB 3:8 non indurate i vostri cuori, come nel dì della provocazione, come nel dì della tentazione nel deserto HEB 3:9 dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova, e videro le mie opere per quarant’anni! HEB 3:10 Perciò mi disgustai di quella generazione, e dissi: Sempre erra in cuor loro; ed essi non han conosciuto le mie vie, HEB 3:11 talché giurai nell’ira mia: Non entreranno nel mio riposo! HEB 3:12 Guardate, fratelli, che talora non si trovi in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che vi porti a ritrarvi dall’Iddio vivente; HEB 3:13 ma esortatevi gli uni gli altri tutti i giorni, finché si può dire: “Oggi”, onde nessuno di voi sia indurato per inganno del peccato; HEB 3:14 poiché siam diventati partecipi di Cristo, a condizione che riteniam ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio, HEB 3:15 mentre ci vien detto: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori, come nel dì della provocazione. HEB 3:16 Infatti, chi furon quelli che dopo averlo udito lo provocarono? Non furon forse tutti quelli ch’erano usciti dall’Egitto, condotti da Mosè? HEB 3:17 E chi furon quelli di cui si disgustò durante quarant’anni? Non furon essi quelli che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto? HEB 3:18 E a chi giurò Egli che non entrerebbero nel suo riposo, se non a quelli che furon disubbidienti? HEB 3:19 E noi vediamo che non vi poterono entrare a motivo dell’incredulità. HEB 4:1 Temiamo dunque che talora, rimanendo una promessa d’entrare nel suo riposo, alcuno di voi non appaia esser rimasto indietro. HEB 4:2 Poiché a noi come a loro è stata annunziata una buona novella; ma la parola udita non giovò loro nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano udita. HEB 4:3 Poiché noi che abbiam creduto entriamo in quel riposo, siccome Egli ha detto: Talché giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo! e così disse, benché le sue opere fossero terminate fin dalla fondazione del mondo. HEB 4:4 Perché in qualche luogo, a proposito del settimo giorno, è detto così: E Dio si riposò il settimo giorno da tutte le sue opere; HEB 4:5 e in questo passo di nuovo: Non entreranno nel mio riposo! HEB 4:6 Poiché dunque è riserbato ad alcuni d’entrarvi e quelli ai quali la buona novella fu prima annunziata non v’entrarono a motivo della loro disubbidienza, HEB 4:7 Egli determina di nuovo un giorno “Oggi” dicendo nei Salmi, dopo lungo tempo, come s’è detto dianzi: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori! HEB 4:8 Infatti, se Giosuè avesse dato loro il riposo, Iddio non avrebbe di poi parlato d’un altro giorno. HEB 4:9 Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio; HEB 4:10 poiché chi entra nel riposo di Lui si riposa anch’egli dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue. HEB 4:11 Studiamoci dunque d’entrare in quel riposo, onde nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza. HEB 4:12 Perché la parola di Dio è vivente ed efficace, e più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore. HEB 4:13 E non v’è creatura alcuna che sia occulta davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale abbiam da render ragione. HEB 4:14 Avendo noi dunque un gran Sommo Sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figliuol di Dio, riteniamo fermamente la professione della nostra fede. HEB 4:15 Perché non abbiamo un Sommo Sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre infermità; ma ne abbiamo uno che in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare. HEB 4:16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per esser soccorsi al momento opportuno. HEB 5:1 Poiché ogni sommo sacerdote, preso di fra gli uomini, è costituito a pro degli uomini, nelle cose concernenti Dio, affinché offra doni e sacrifici per i peccati; HEB 5:2 e può aver convenevole compassione verso gl’ignoranti e gli erranti, perché anch’egli è circondato da infermità; HEB 5:3 ed è a cagion di questa ch’egli è obbligato ad offrir dei sacrifici per i peccati, tanto per se stesso quanto per il popolo. HEB 5:4 E nessuno si prende da sé quell’onore; ma lo prende quando sia chiamato da Dio, come nel caso d’Aronne. HEB 5:5 Così anche Cristo non si prese da sé la gloria d’esser fatto Sommo Sacerdote; ma l’ebbe da Colui che gli disse: Tu sei il mio Figliuolo; oggi t’ho generato; HEB 5:6 come anche in altro luogo Egli dice: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. HEB 5:7 Il quale, ne’ giorni della sua carne, avendo con gran grida e con lagrime offerto preghiere e supplicazioni a Colui che lo potea salvar dalla morte, ed avendo ottenuto d’esser liberato dal timore, HEB 5:8 benché fosse figliuolo, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; HEB 5:9 ed essendo stato reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, HEB 5:10 autore d’una salvezza eterna, essendo da Dio proclamato Sommo Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec. HEB 5:11 Del quale abbiamo a dir cose assai, e malagevoli a spiegare, perché siete diventati duri d’orecchi. HEB 5:12 Poiché, mentre per ragion di tempo dovreste esser maestri, avete di nuovo bisogno che vi s’insegnino i primi elementi degli oracoli di Dio; e siete giunti a tale che avete bisogno di latte e non di cibo sodo. HEB 5:13 Perché chiunque usa il latte non ha esperienza della parola della giustizia, poiché è bambino; HEB 5:14 ma il cibo sodo è per uomini fatti; per quelli, cioè, che per via dell’uso hanno i sensi esercitati a discernere il bene e il male. HEB 6:1 Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello perfetto, e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, HEB 6:2 della dottrina dei battesimi e della imposizione delle mani, della risurrezione de’ morti e del giudizio eterno. HEB 6:3 E così faremo, se pur Dio lo permette. HEB 6:4 Perché quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo HEB 6:5 e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, HEB 6:6 se cadono, è impossibile rinnovarli da capo a ravvedimento, poiché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figliuol di Dio, e lo espongono ad infamia. HEB 6:7 Infatti, la terra che beve la pioggia che viene spesse volte su lei, e produce erbe utili a quelli per i quali è coltivata, riceve benedizione da Dio; HEB 6:8 ma se porta spine e triboli, è riprovata e vicina ad esser maledetta; e la sua fine è d’esser arsa. HEB 6:9 Peraltro, diletti, quantunque parliamo così, siamo persuasi, riguardo a voi, di cose migliori e attinenti alla salvezza; HEB 6:10 poiché Dio non è ingiusto da dimenticare l’opera vostra e l’amore che avete mostrato verso il suo nome coi servizi che avete reso e che rendete tuttora ai santi. HEB 6:11 Ma desideriamo che ciascun di voi dimostri fino alla fine il medesimo zelo per giungere alla pienezza della speranza, HEB 6:12 onde non diventiate indolenti ma siate imitatori di quelli che per fede e pazienza eredano le promesse. HEB 6:13 Poiché, quando Iddio fece la promessa ad Abramo, siccome non potea giurare per alcuno maggiore di lui, giurò per se stesso, HEB 6:14 dicendo: Certo, ti benedirò e ti moltiplicherò grandemente. HEB 6:15 E così, avendo aspettato con pazienza, Abramo ottenne la promessa. HEB 6:16 Perché gli uomini giurano per qualcuno maggiore di loro; e per essi il giuramento è la conferma che pone fine ad ogni contestazione. HEB 6:17 Così, volendo Iddio mostrare vie meglio agli eredi della promessa la immutabilità del suo consiglio, intervenne con un giuramento, HEB 6:18 affinché, mediante due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito, troviamo una potente consolazione noi, che abbiam cercato il nostro rifugio nell’afferrar saldamente la speranza che ci era posta dinanzi, HEB 6:19 la quale noi teniamo qual àncora dell’anima, sicura e ferma e penetrante di là dalla cortina, HEB 6:20 dove Gesù è entrato per noi qual precursore, essendo divenuto Sommo Sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec. HEB 7:1 Poiché questo Melchisedec, re di Salem, sacerdote dell’Iddio altissimo, che andò incontro ad Abramo quand’egli tornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse, HEB 7:2 a cui Abramo diede anche la decima d’ogni cosa, il quale in prima, secondo la interpretazione del suo nome, è Re di giustizia, e poi anche Re di Salem, vale a dire Re di pace, HEB 7:3 senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fin di vita, ma rassomigliato al Figliuol di Dio, questo Melchisedec rimane sacerdote in perpetuo. HEB 7:4 Or considerate quanto grande fosse colui al quale Abramo, il patriarca, dette la decima del meglio della preda. HEB 7:5 Or quelli d’infra i figliuoli di Levi che ricevono il sacerdozio, hanno bensì ordine, secondo la legge, di prender le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli, benché questi siano usciti dai lombi d’Abramo; HEB 7:6 quello, invece, che non è della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che avea le promesse! HEB 7:7 Ora, senza contraddizione, l’inferiore è benedetto dal superiore; HEB 7:8 e poi, qui, quelli che prendon le decime son degli uomini mortali; ma là le prende uno di cui si attesta che vive. HEB 7:9 E, per così dire, nella persona d’Abramo, Levi stesso, che prende le decime, fu sottoposto alla decima; HEB 7:10 perch’egli era ancora ne’ lombi di suo padre, quando Melchisedec incontrò Abramo. HEB 7:11 Ora, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c’era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec e non scelto secondo l’ordine d’Aronne? HEB 7:12 Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge. HEB 7:13 Difatti, colui a proposito del quale queste parole son dette, ha appartenuto a un’altra tribù, della quale nessuno s’è accostato all’altare; HEB 7:14 perché è ben noto che il nostro Signore è sorto dalla tribù di Giuda, circa la quale Mosè non disse nulla che concernesse il sacerdozio. HEB 7:15 E la cosa è ancora vie più evidente se sorge, a somiglianza di Melchisedec, HEB 7:16 un altro sacerdote che è stato fatto tale non a tenore di una legge dalle prescrizioni carnali, ma in virtù della potenza di una vita indissolubile; HEB 7:17 poiché gli è resa questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. HEB 7:18 Giacché qui v’è bensì l’abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità HEB 7:19 (poiché la legge non ha condotto nulla a compimento); ma v’è altresì l’introduzione d’una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio. HEB 7:20 E in quanto ciò non è avvenuto senza giuramento (poiché quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento, HEB 7:21 ma egli lo è con giuramento, per opera di Colui che ha detto: Il Signore l’ha giurato e non si pentirà: tu sei sacerdote in eterno), HEB 7:22 è di tanto più eccellente del primo il patto del quale Gesù è divenuto garante. HEB 7:23 Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché per la morte erano impediti di durare; HEB 7:24 ma questi, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette; HEB 7:25 ond’è che può anche salvar appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro. HEB 7:26 E infatti a noi conveniva un sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al disopra de’ cieli; HEB 7:27 il quale non ha ogni giorno bisogno, come gli altri sommi sacerdoti, d’offrir de’ sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; perché questo egli ha fatto una volta per sempre, quando ha offerto se stesso. HEB 7:28 La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a infermità; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge costituisce il Figliuolo, che è stato reso perfetto per sempre. HEB 8:1 Ora, il punto capitale delle cose che stiamo dicendo, è questo: che abbiamo un tal Sommo Sacerdote, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, HEB 8:2 ministro del santuario e del vero tabernacolo, che il Signore, e non un uomo, ha eretto. HEB 8:3 Poiché ogni sommo sacerdote è costituito per offrir doni e sacrifici; ond’è necessario che anche questo Sommo Sacerdote abbia qualcosa da offrire. HEB 8:4 Or, se fosse sulla terra, egli non sarebbe neppur sacerdote, perché ci son quelli che offrono i doni secondo la legge, HEB 8:5 i quali ministrano in quel che è figura e ombra delle cose celesti, secondo che fu detto da Dio a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: Guarda, Egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte. HEB 8:6 Ma ora egli ha ottenuto un ministerio di tanto più eccellente, ch’egli è mediatore d’un patto anch’esso migliore, fondato su migliori promesse. HEB 8:7 Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo. HEB 8:8 Difatti, Iddio, biasimando il popolo, dice: Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda, un patto nuovo; HEB 8:9 non un patto come quello che feci coi loro padri nel giorno che li presi per la mano per trarli fuori dal paese d’Egitto; perché essi non han perseverato nel mio patto, ed io alla mia volta non mi son curato di loro, dice il Signore. HEB 8:10 E questo è il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Io porrò le mie leggi nelle loro menti, e le scriverò sui loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. HEB 8:11 E non istruiranno più ciascuno il proprio concittadino e ciascuno il proprio fratello, dicendo: Conosci il Signore! Perché tutti mi conosceranno, dal minore al maggiore di loro, HEB 8:12 poiché avrò misericordia delle loro iniquità, e non mi ricorderò più dei loro peccati. HEB 8:13 Dicendo: Un nuovo patto, Egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è vicino a sparire. HEB 9:1 Or anche il primo patto avea delle norme per il culto e un santuario terreno. HEB 9:2 Infatti fu preparato un primo tabernacolo, nel quale si trovavano il candeliere, la tavola, e la presentazione de’ pani; e questo si chiamava il Luogo santo. HEB 9:3 E dietro la seconda cortina v’era il tabernacolo detto il Luogo santissimo, HEB 9:4 contenente un turibolo d’oro, e l’arca del patto, tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovavano un vaso d’oro contenente la manna, la verga d’Aronne che avea fiorito, e le tavole del patto. HEB 9:5 E sopra l’arca, i cherubini della gloria, che adombravano il propiziatorio. Delle quali cose non possiamo ora parlare partitamente. HEB 9:6 Or essendo le cose così disposte, i sacerdoti entrano bensì continuamente nel primo tabernacolo per compiervi gli atti del culto; HEB 9:7 ma nel secondo, entra una volta solamente all’anno il solo sommo sacerdote, e non senza sangue, il quale egli offre per se stesso e per gli errori del popolo. HEB 9:8 Lo Spirito Santo volea con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché sussisteva ancora il primo tabernacolo. HEB 9:9 Esso è una figura per il tempo attuale, conformemente alla quale s’offron doni e sacrifici che non possono, quanto alla coscienza, render perfetto colui che offre il culto, HEB 9:10 poiché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo della riforma. HEB 9:11 Ma venuto Cristo, Sommo Sacerdote dei futuri beni, egli, attraverso il tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto con mano, vale a dire, non di questa creazione, HEB 9:12 e non mediante il sangue di becchi e di vitelli, ma mediante il proprio sangue, è entrato una volta per sempre nel santuario, avendo acquistata una redenzione eterna. HEB 9:13 Perché, se il sangue di becchi e di tori e la cenere d’una giovenca sparsa su quelli che son contaminati santificano in modo da dar la purità della carne, HEB 9:14 quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d’ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all’Iddio vivente? HEB 9:15 Ed è per questa ragione che egli è mediatore d’un nuovo patto, affinché, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa. HEB 9:16 Infatti, dove c’è un testamento, bisogna che sia accertata la morte del testatore. HEB 9:17 Perché un testamento è valido quand’è avvenuta la morte; poiché non ha valore finché vive il testatore. HEB 9:18 Ond’è che anche il primo patto non è stato inaugurato senza sangue. HEB 9:19 Difatti, quando tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue de’ vitelli e de’ becchi con acqua, lana scarlatta ed issopo, e ne asperse il libro stesso e tutto il popolo, HEB 9:20 dicendo: Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato sia fatto con voi. HEB 9:21 E parimente asperse di sangue il tabernacolo e tutti gli arredi del culto. HEB 9:22 E secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e senza spargimento di sangue non c’è remissione. HEB 9:23 Era dunque necessario che le cose raffiguranti quelle nei cieli fossero purificate con questi mezzi, ma le cose celesti stesse doveano esserlo con sacrifici più eccellenti di questi. HEB 9:24 Poiché Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio, per noi; HEB 9:25 e non per offrir se stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo; HEB 9:26 ché, in questo caso, avrebbe dovuto soffrir più volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine de’ secoli, è stato manifestato, per annullare il peccato col suo sacrificio. HEB 9:27 E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, HEB 9:28 così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza. HEB 10:1 Poiché la legge, avendo un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, render perfetti quelli che s’accostano a Dio. HEB 10:2 Altrimenti non si sarebb’egli cessato d’offrirli, non avendo più gli adoratori, una volta purificati, alcuna coscienza di peccati? HEB 10:3 Invece in quei sacrifici è rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati; HEB 10:4 perché è impossibile che il sangue di tori e di becchi tolga i peccati. HEB 10:5 Perciò, entrando nel mondo, egli dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo; HEB 10:6 non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. HEB 10:7 Allora ho detto: Ecco, io vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà. HEB 10:8 Dopo aver detto prima: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato (i quali sono offerti secondo la legge), egli dice poi: HEB 10:9 Ecco, io vengo per fare la tua volontà. Egli toglie via il primo per stabilire il secondo. HEB 10:10 In virtù di questa “volontà” noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre. HEB 10:11 E mentre ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati, HEB 10:12 questi, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è posto a sedere alla destra di Dio, HEB 10:13 aspettando solo più che i suoi nemici sian ridotti ad essere lo sgabello dei suoi piedi. HEB 10:14 Perché con un’unica offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che son santificati. HEB 10:15 E anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto: HEB 10:16 Questo è il patto che farò con loro dopo que’ giorni, dice il Signore: Io metterò le mie leggi ne’ loro cuori; e le scriverò nelle loro menti, egli aggiunge: HEB 10:17 E non mi ricorderò più de’ loro peccati e delle loro iniquità. HEB 10:18 Ora, dov’è remissione di queste cose, non c’è più luogo a offerta per il peccato. HEB 10:19 Avendo dunque, fratelli, libertà d’entrare nel santuario in virtù del sangue di Gesù, HEB 10:20 per quella via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, HEB 10:21 e avendo noi un gran Sacerdote sopra la casa di Dio, HEB 10:22 accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica dalla mala coscienza, e il corpo lavato d’acqua pura. HEB 10:23 Riteniam fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è Colui che ha fatte le promesse. HEB 10:24 E facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a buone opere, HEB 10:25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni son usi di fare, ma esortandoci a vicenda; e tanto più, che vedete avvicinarsi il gran giorno. HEB 10:26 Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati; HEB 10:27 rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversari. HEB 10:28 Uno che abbia violato la legge di Mosè, muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni. HEB 10:29 Di qual peggior castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia? HEB 10:30 Poiché noi sappiamo chi è Colui che ha detto: A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. HEB 10:31 E’ cosa spaventevole cadere nelle mani dell’Iddio vivente. HEB 10:32 Ma ricordatevi dei giorni di prima, quando, dopo essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti: HEB 10:33 sia coll’essere esposti a vituperio e ad afflizioni, sia coll’esser partecipi della sorte di quelli che erano così trattati. HEB 10:34 Infatti, voi simpatizzaste coi carcerati, e accettaste con allegrezza la ruberia de’ vostri beni, sapendo d’aver per voi una sostanza migliore e permanente. HEB 10:35 Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa! HEB 10:36 Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quel che v’è promesso. Perché: HEB 10:37 Ancora un brevissimo tempo, e colui che ha da venire verrà e non tarderà; HEB 10:38 ma il mio giusto vivrà per fede; e se si trae indietro, l’anima mia non lo gradisce. HEB 10:39 Ma noi non siamo di quelli che si traggono indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per salvar l’anima. HEB 11:1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono. HEB 11:2 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi. HEB 11:3 Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti. HEB 11:4 Per fede Abele offerse a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo d’essa gli fu resa testimonianza ch’egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo d’essa, benché morto, egli parla ancora. HEB 11:5 Per fede Enoc fu trasportato perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio l’avea trasportato; poiché avanti che fosse trasportato fu di lui testimoniato ch’egli era piaciuto a Dio. HEB 11:6 Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano. HEB 11:7 Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, mosso da pio timore, preparò un’arca per la salvezza della propria famiglia; e per essa fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha mediante la fede. HEB 11:8 Per fede Abramo, essendo chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo ch’egli avea da ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. HEB 11:9 Per fede soggiornò nella terra promessa, come in terra straniera, abitando in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, HEB 11:10 perché aspettava la città che ha i veri fondamenti e il cui architetto e costruttore è Dio. HEB 11:11 Per fede Sara anch’ella, benché fuori d’età, ricevette forza di concepire, perché reputò fedele Colui che avea fatto la promessa. HEB 11:12 E perciò, da uno solo, e già svigorito, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la rena lungo la riva del mare che non si può contare. HEB 11:13 In fede moriron tutti costoro, senz’aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano, e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra. HEB 11:14 Poiché quelli che dicon tali cose dimostrano che cercano una patria. HEB 11:15 E se pur si ricordavano di quella ond’erano usciti, certo avean tempo di ritornarvi. HEB 11:16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste; perciò Iddio non si vergogna d’esser chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città. HEB 11:17 Per fede Abramo, quando fu provato, offerse Isacco; ed egli, che avea ricevuto le promesse, offerse il suo unigenito: egli, a cui era stato detto: HEB 11:18 E’ in Isacco che ti sarà chiamata una progenie, HEB 11:19 ritenendo che Dio è potente anche da far risuscitare dai morti; ond’è che lo riebbe per una specie di risurrezione. HEB 11:20 Per fede Isacco diede a Giacobbe e ad Esaù una benedizione concernente cose future. HEB 11:21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figliuoli di Giuseppe, e adorò appoggiato in cima al suo bastone. HEB 11:22 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell’esodo de’ figliuoli d’Israele, e diede ordini intorno alle sue ossa. HEB 11:23 Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché vedevano che il bambino era bello; e non temettero il comandamento del re. HEB 11:24 Per fede Mosè, divenuto grande, rifiutò d’esser chiamato figliuolo della figliuola di Faraone, HEB 11:25 scegliendo piuttosto d’esser maltrattato col popolo di Dio, che di godere per breve tempo i piaceri del peccato; HEB 11:26 stimando egli il vituperio di Cristo ricchezza maggiore de’ tesori d’Egitto, perché riguardava alla rimunerazione. HEB 11:27 Per fede abbandonò l’Egitto, non temendo l’ira del re, perché stette costante, come vedendo Colui che è invisibile. HEB 11:28 Per fede celebrò la Pasqua e fece lo spruzzamento del sangue affinché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti. HEB 11:29 Per fede passarono il Mar Rosso come per l’asciutto; il che tentando fare gli Egizi, furono inabissati. HEB 11:30 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo essere state circuite per sette giorni. HEB 11:31 Per fede Raab, la meretrice, non perì coi disubbidienti, avendo accolto le spie in pace. HEB 11:32 E che dirò di più? poiché il tempo mi verrebbe meno se narrassi di Gedeone, di Barac, di Sansone, di Jefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, HEB 11:33 i quali per fede vinsero regni, operarono giustizia, ottennero adempimento di promesse, turaron le gole di leoni, HEB 11:34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri. HEB 11:35 Le donne ricuperarono per risurrezione i loro morti; e altri furon martirizzati non avendo accettata la loro liberazione affin di ottenere una risurrezione migliore; HEB 11:36 altri patirono scherni e flagelli, e anche catene e prigione. HEB 11:37 Furon lapidati, furon segati, furono uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, HEB 11:38 maltrattati (di loro il mondo non era degno), vaganti per deserti e monti e spelonche e per le grotte della terra. HEB 11:39 E tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero quello ch’era stato promesso, HEB 11:40 perché Iddio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, ond’essi non giungessero alla perfezione senza di noi. HEB 12:1 Anche noi, dunque, poiché siam circondati da sì gran nuvolo di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza l’arringo che ci sta dinanzi, riguardando a Gesù, HEB 12:2 duce e perfetto esempio di fede, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi sopportò la croce sprezzando il vituperio, e s’è posto a sedere alla destra del trono di Dio. HEB 12:3 Poiché, considerate colui che sostenne una tale opposizione dei peccatori contro a sé, onde non abbiate a stancarvi, perdendovi d’animo. HEB 12:4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato; HEB 12:5 e avete dimenticata l’esortazione a voi rivolta come a figliuoli: Figliuol mio, non far poca stima della disciplina del Signore, e non ti perder d’animo quando sei da lui ripreso; HEB 12:6 perché il Signore corregge colui ch’Egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce. HEB 12:7 E’ a scopo di disciplina che avete a sopportar queste cose. Iddio vi tratta come figliuoli; poiché qual è il figliuolo che il padre non corregga? HEB 12:8 Che se siete senza quella disciplina della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque bastardi, e non figliuoli. HEB 12:9 Inoltre, abbiamo avuto per correttori i padri della nostra carne, eppur li abbiamo riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti per aver vita? HEB 12:10 Quelli, infatti, per pochi giorni, come parea loro, ci correggevano; ma Egli lo fa per l’util nostro, affinché siamo partecipi della sua santità. HEB 12:11 Or ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non esser causa d’allegrezza, ma di tristizia; però rende poi un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per essa esercitati. HEB 12:12 Perciò, rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti; HEB 12:13 e fate de’ sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuor di strada, ma sia piuttosto guarito. HEB 12:14 Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore; HEB 12:15 badando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia sì che molti di voi restino infetti; HEB 12:16 che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. HEB 12:17 Poiché voi sapete che anche quando più tardi volle eredare la benedizione fu respinto, perché non trovò luogo a pentimento, sebbene la richiedesse con lagrime. HEB 12:18 Poiché voi non siete venuti al monte che si toccava con la mano, avvolto nel fuoco, né alla caligine, né alla tenebria, né alla tempesta, HEB 12:19 né al suono della tromba, né alla voce che parlava in modo che quelli che la udirono richiesero che niuna parola fosse loro più rivolta HEB 12:20 perché non poteano sopportar l’ordine: Se anche una bestia tocchi il monte sia lapidata; HEB 12:21 e tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: Io son tutto spaventato e tremante; HEB 12:22 ma voi siete venuti al monte di Sion, e alla città dell’Iddio vivente, che è la Gerusalemme celeste, e alla festante assemblea delle miriadi degli angeli, HEB 12:23 e alla Chiesa de’ primogeniti che sono scritti nei cieli, e a Dio, il Giudice di tutti, e agli spiriti de’ giusti resi perfetti, HEB 12:24 e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell’aspersione che parla meglio di quello d’Abele. HEB 12:25 Guardate di non rifiutare Colui che parla; perché, se quelli non scamparono quando rifiutarono Colui che rivelava loro in terra la sua volontà, molto meno scamperemo noi se voltiam le spalle a Colui che parla dal cielo; HEB 12:26 la cui voce scosse allora la terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo. HEB 12:27 Or questo “ancora una volta” indica la remozione delle cose scosse, come di cose fatte, onde sussistan ferme quelle che non sono scosse. HEB 12:28 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo così a Dio un culto accettevole, con riverenza e timore! HEB 12:29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante. HEB 13:1 L’amor fraterno continui fra voi. Non dimenticate l’ospitalità; HEB 13:2 perché, praticandola, alcuni, senza saperlo, hanno albergato degli angeli. HEB 13:3 Ricordatevi de’ carcerati, come se foste in carcere con loro; di quelli che sono maltrattati, ricordando che anche voi siete nel corpo. HEB 13:4 Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poiché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. HEB 13:5 Non siate amanti del danaro, siate contenti delle cose che avete; poiché Egli stesso ha detto: Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò. HEB 13:6 Talché possiam dire con piena fiducia: Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che mi potrà far l’uomo? HEB 13:7 Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali v’hanno annunziato la parola di Dio; e considerando com’hanno finito la loro carriera, imitate la loro fede. HEB 13:8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno. HEB 13:9 Non siate trasportati qua e là da diverse e strane dottrine; poiché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia, e non da pratiche relative a vivande, dalle quali non ritrassero alcun giovamento quelli che le osservarono. HEB 13:10 Noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono il tabernacolo. HEB 13:11 Poiché i corpi degli animali il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario come un’offerta per il peccato, sono arsi fuori dal campo. HEB 13:12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo col proprio sangue, soffrì fuor della porta. HEB 13:13 Usciamo quindi fuori del campo e andiamo a lui, portando il suo vituperio. HEB 13:14 Poiché non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura. HEB 13:15 Per mezzo di lui, dunque, offriam del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome! HEB 13:16 E non dimenticate di esercitar la beneficenza e di far parte agli altri de’ vostri beni; perché è di tali sacrifici che Dio si compiace. HEB 13:17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime, come chi ha da renderne conto; affinché facciano questo con allegrezza e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe d’alcun utile. HEB 13:18 Pregate per noi, perché siam persuasi d’aver una buona coscienza, desiderando di condurci onestamente in ogni cosa. HEB 13:19 E vie più v’esorto a farlo, onde io vi sia più presto restituito. HEB 13:20 Or l’Iddio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il gran Pastore delle pecore, Gesù nostro Signore, HEB 13:21 vi renda compiuti in ogni bene, onde facciate la sua volontà, operando in voi quel che è gradito nel suo cospetto, per mezzo di Gesù Cristo; a Lui sia la gloria ne’ secoli dei secoli. Amen. HEB 13:22 Or, fratelli, comportate, vi prego, la mia parola d’esortazione; perché v’ho scritto brevemente. HEB 13:23 Sappiate che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà; con lui, se vien presto, io vi vedrò. HEB 13:24 Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quei d’Italia vi salutano. HEB 13:25 La grazia sia con tutti voi. Amen. JAM 1:1 Giacomo, servitore di Dio e del Signor Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella dispersione, salute. JAM 1:2 Fratelli miei, considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi, JAM 1:3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. JAM 1:4 E la costanza compia appieno l’opera sua in voi, onde siate perfetti e completi, di nulla mancanti. JAM 1:5 Che se alcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata. JAM 1:6 Ma chiegga con fede, senza star punto in dubbio; perché chi dubita è simile a un’onda di mare, agitata dal vento e spinta qua e là. JAM 1:7 Non pensi già quel tale di ricever nulla dal Signore, JAM 1:8 essendo uomo d’animo doppio, instabile in tutte le sue vie. JAM 1:9 Or il fratello d’umil condizione si glori della sua elevazione; JAM 1:10 e il ricco, della sua umiliazione, perché passerà come fior d’erba. JAM 1:11 Il sole si leva col suo calore ardente e fa seccare l’erba, e il fiore d’essa cade, e la bellezza della sua apparenza perisce; così anche il ricco appassirà nelle sue imprese. JAM 1:12 Beato l’uomo che sostiene la prova; perché, essendosi reso approvato, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che l’amano. JAM 1:13 Nessuno, quand’è tentato, dica: Io son tentato da Dio; perché Dio non può esser tentato dal male, né Egli stesso tenta alcuno; JAM 1:14 ma ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo adesca. JAM 1:15 Poi la concupiscenza avendo concepito partorisce il peccato; e il peccato, quand’è compiuto, produce la morte. JAM 1:16 Non errate, fratelli miei diletti; JAM 1:17 ogni donazione buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto, discendendo dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra prodotta da rivolgimento. JAM 1:18 Egli ci ha di sua volontà generati mediante la parola di verità, affinché siamo in certo modo le primizie delle sue creature. JAM 1:19 Questo lo sapete, fratelli miei diletti; ma sia ogni uomo pronto ad ascoltare, tardo al parlare, lento all’ira; JAM 1:20 perché l’ira dell’uomo non mette in opra la giustizia di Dio. JAM 1:21 Perciò, deposta ogni lordura e resto di malizia, ricevete con mansuetudine la Parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre. JAM 1:22 Ma siate facitori della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi stessi. JAM 1:23 Perché, se uno è uditore della Parola e non facitore, è simile a un uomo che mira la sua natural faccia in uno specchio; JAM 1:24 e quando s’è mirato se ne va, e subito dimentica qual era. JAM 1:25 Ma chi riguarda bene addentro nella legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera, questi, non essendo un uditore dimentichevole ma facitore dell’opera, sarà beato nel suo operare. JAM 1:26 Se uno pensa d’esser religioso, e non tiene a freno la sua lingua ma seduce il cuor suo, la religione di quel tale è vana. JAM 1:27 La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitar gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo. JAM 2:1 Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signor Gesù Cristo, il Signor della gloria, sia scevra da riguardi personali. JAM 2:2 Perché, se nella vostra raunanza entra un uomo con l’anello d’oro, vestito splendidamente, e v’entra pure un povero vestito malamente, JAM 2:3 e voi avete riguardo a quello che veste splendidamente e gli dite: Tu, siedi qui in un posto onorevole; e al povero dite: Tu, stattene là in piè, o siedi appiè del mio sgabello, JAM 2:4 non fate voi una differenza nella vostra mente, e non diventate giudici dai pensieri malvagi? JAM 2:5 Ascoltate, fratelli miei diletti: Iddio non ha egli scelto quei che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del Regno che ha promesso a coloro che l’amano? JAM 2:6 Ma voi avete disprezzato il povero! Non son forse i ricchi quelli che vi opprimono e che vi traggono ai tribunali? JAM 2:7 Non sono essi quelli che bestemmiano il buon nome che è stato invocato su di voi? JAM 2:8 Certo, se adempite la legge reale, secondo che dice la Scrittura: Ama il tuo prossimo come te stesso, fate bene; JAM 2:9 ma se avete dei riguardi personali, voi commettete un peccato essendo dalla legge convinti quali trasgressori. JAM 2:10 Poiché chiunque avrà osservato tutta la legge, e avrà fallito in un sol punto, si rende colpevole su tutti i punti. JAM 2:11 Poiché Colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere. Ora, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei diventato trasgressore della legge. JAM 2:12 Parlate e operate come dovendo esser giudicati da una legge di libertà. JAM 2:13 Perché il giudicio è senza misericordia per colui che non ha usato misericordia: la misericordia trionfa del giudicio. JAM 2:14 Che giova, fratelli miei, se uno dice d’aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? JAM 2:15 Se un fratello o una sorella son nudi e mancanti del cibo quotidiano, JAM 2:16 e un di voi dice loro: Andatevene in pace, scaldatevi e satollatevi; ma non date loro le cose necessarie al corpo, che giova? JAM 2:17 Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. JAM 2:18 Anzi uno piuttosto dirà: Tu hai la fede, ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. JAM 2:19 Tu credi che v’è un sol Dio, e fai bene; anche i demoni lo credono e tremano. JAM 2:20 Ma vuoi tu, o uomo vano, conoscere che la fede senza le opere non ha valore? JAM 2:21 Abramo, nostro padre, non fu egli giustificato per le opere quando offrì il suo figliuolo Isacco sull’altare? JAM 2:22 Tu vedi che la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta; JAM 2:23 e così fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio. JAM 2:24 Voi vedete che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. JAM 2:25 Parimente, Raab, la meretrice, non fu anch’ella giustificata per le opere quando accolse i messi e li mandò via per un altro cammino? JAM 2:26 Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. JAM 3:1 Fratelli miei, non siate molti a far da maestri, sapendo che ne riceveremo un più severo giudicio. JAM 3:2 Poiché tutti falliamo in molte cose. Se uno non falla nel parlare, esso è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. JAM 3:3 Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi guidiamo anche tutto quanto il loro corpo. JAM 3:4 Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e sian sospinte da fieri venti, son dirette da un piccolissimo timone, dovunque vuole l’impulso di chi le governa. JAM 3:5 Così anche la lingua è un piccol membro, e si vanta di gran cose. Vedete un piccol fuoco, che gran foresta incendia! JAM 3:6 Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e infiamma la ruota della vita, ed è infiammata dalla geenna. JAM 3:7 Ogni sorta di fiere e d’uccelli, di rettili e di animali marini si doma, ed è stata domata dalla razza umana; JAM 3:8 ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male senza posa, è piena di mortifero veleno. JAM 3:9 Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che son fatti a somiglianza di Dio. JAM 3:10 Dalla medesima bocca procede benedizione e maledizione. JAM 3:11 Fratelli miei, non dev’essere così. La fonte getta essa dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? JAM 3:12 Può, fratelli miei, un fico fare ulive, o una vite fichi? Neppure può una fonte salata dare acqua dolce. JAM 3:13 Chi è savio e intelligente fra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere in mansuetudine di sapienza. JAM 3:14 Ma se avete nel cuor vostro dell’invidia amara e uno spirito di contenzione, non vi gloriate e non mentite contro la verità. JAM 3:15 Questa non è la sapienza che scende dall’alto, anzi ella è terrena, carnale, diabolica. JAM 3:16 Poiché dove sono invidia e contenzione, quivi è disordine ed ogni mala azione. JAM 3:17 Ma la sapienza che è da alto, prima è pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità senza ipocrisia. JAM 3:18 Or il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che s’adoprano alla pace. JAM 4:1 Donde vengono le guerre e le contese fra voi? Non è egli da questo: cioè dalle vostre voluttà che guerreggiano nelle vostre membra? JAM 4:2 Voi bramate e non avete; voi uccidete ed invidiate e non potete ottenere; voi contendete e guerreggiate; non avete, perché non domandate; JAM 4:3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. JAM 4:4 O gente adultera, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. JAM 4:5 Ovvero pensate voi che la Scrittura dichiari invano che lo Spirito ch’Egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia? JAM 4:6 Ma Egli dà maggior grazia; perciò la Scrittura dice: JAM 4:7 Iddio resiste ai superbi e dà grazia agli umili. Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. JAM 4:8 Appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a voi. Nettate le vostre mani, o peccatori, e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo! JAM 4:9 Siate afflitti e fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegrezza in mestizia! JAM 4:10 Umiliatevi nel cospetto del Signore, ed Egli vi innalzerà. JAM 4:11 Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli. Chi parla contro un fratello, o giudica il suo fratello, parla contro la legge e giudica la legge. Ora, se tu giudichi la legge, non sei un osservatore della legge, ma un giudice. JAM 4:12 Uno soltanto è il legislatore e il giudice, Colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo? JAM 4:13 Ed ora a voi che dite: oggi o domani andremo nella tal città e vi staremo un anno, e trafficheremo, e guadagneremo; JAM 4:14 mentre non sapete quel che avverrà domani! Che cos’è la vita vostra? Poiché siete un vapore che appare per un po’ di tempo e poi svanisce. JAM 4:15 Invece di dire: se piace al Signore, saremo in vita e faremo questo o quest’altro. JAM 4:16 Ma ora vi vantate con le vostre millanterie. Ogni cotal vanto è cattivo. JAM 4:17 Colui dunque che sa fare il bene, e non lo fa, commette peccato. JAM 5:1 A voi ora, o ricchi; piangete e urlate per le calamità che stanno per venirvi addosso! JAM 5:2 Le vostre ricchezze sono marcite, e le vostre vesti son rose dalle tignuole. JAM 5:3 Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro a voi, e divorerà le vostre carni a guisa di fuoco. Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. JAM 5:4 Ecco, il salario dei lavoratori che han mietuto i vostri campi, e del quale li avete frodati, grida; e le grida di quelli che han mietuto sono giunte alle orecchie del Signor degli eserciti. JAM 5:5 Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. JAM 5:6 Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste. JAM 5:7 Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Ecco, l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. JAM 5:8 Siate anche voi pazienti; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. JAM 5:9 Fratelli, non mormorate gli uni contro gli altri, onde non siate giudicati; ecco il Giudice è alla porta. JAM 5:10 Prendete, fratelli, per esempio di sofferenza e di pazienza i profeti che han parlato nel nome del Signore. JAM 5:11 Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sofferto con costanza. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e avete veduto la fine riserbatagli dal Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso. JAM 5:12 Ma, innanzi tutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento; ma sia il vostro sì, sì, e il vostro no, no, affinché non cadiate sotto giudicio. JAM 5:13 C’è fra voi qualcuno che soffre? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Salmeggi. JAM 5:14 C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; JAM 5:15 e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi. JAM 5:16 Confessate dunque i falli gli uni agli altri, e pregate gli uni per gli altri onde siate guariti; molto può la supplicazione del giusto, fatta con efficacia. JAM 5:17 Elia era un uomo sottoposto alle stesse passioni che noi, e pregò ardentemente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. JAM 5:18 Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto. JAM 5:19 Fratelli miei, se qualcuno fra voi si svia dalla verità e uno lo converte, JAM 5:20 sappia colui che chi converte un peccatore dall’error della sua via salverà l’anima di lui dalla morte e coprirà moltitudine di peccati. 1PE 1:1 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri nella dispersione del Ponto, della Galazia, della Cappadocia, dell’Asia e della Bitinia, 1PE 1:2 eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, ad ubbidire e ad esser cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate. 1PE 1:3 Benedetto sia l’Iddio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua gran misericordia ci ha fatti rinascere, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, 1PE 1:4 ad una speranza viva in vista di una eredità incorruttibile, immacolata ed immarcescibile, conservata ne’ cieli per voi, 1PE 1:5 che dalla potenza di Dio, mediante la fede, siete custoditi per la salvazione che sta per esser rivelata negli ultimi tempi. 1PE 1:6 Nel che voi esultate, sebbene ora, per un po’ di tempo, se così bisogna, siate afflitti da svariate prove, 1PE 1:7 affinché la prova della vostra fede, molto più preziosa dell’oro che perisce, eppure è provato col fuoco, risulti a vostra lode, gloria ed onore alla rivelazione di Gesù Cristo: 1PE 1:8 il quale, benché non l’abbiate veduto, voi amate; nel quale credendo, benché ora non lo vediate, voi gioite d’un’allegrezza ineffabile e gloriosa, 1PE 1:9 ottenendo il fine della fede: la salvezza della anime. 1PE 1:10 Questa salvezza è stata l’oggetto delle ricerche e delle investigazioni dei profeti che profetizzarono della grazia a voi destinata. 1PE 1:11 Essi indagavano qual fosse il tempo e quali le circostanze a cui lo Spirito di Cristo che era in loro accennava, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo, e delle glorie che dovevano seguire. 1PE 1:12 E fu loro rivelato che non per se stessi ma per voi ministravano quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno evangelizzato per mezzo dello Spirito Santo mandato dal cielo; nelle quali cose gli angeli desiderano riguardare bene addentro. 1PE 1:13 Perciò, avendo cinti i fianchi della vostra mente, e stando sobri, abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata nella rivelazione di Gesù Cristo; 1PE 1:14 e, come figliuoli d’ubbidienza, non vi conformate alle concupiscenze del tempo passato quando eravate nell’ignoranza; 1PE 1:15 ma come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta; 1PE 1:16 poiché sta scritto: Siate santi, perché io son santo. 1PE 1:17 E se invocate come Padre Colui che senza riguardi personali giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore durante il tempo del vostro pellegrinaggio; 1PE 1:18 sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai padri, 1PE 1:19 ma col prezioso sangue di Cristo, come d’agnello senza difetto né macchia, 1PE 1:20 ben preordinato prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, 1PE 1:21 i quali per mezzo di lui credete in Dio che l’ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, onde la vostra fede e la vostra speranza fossero in Dio. 1PE 1:22 Avendo purificate le anime vostre coll’ubbidienza alla verità per arrivare a un amor fraterno non finto, amatevi l’un l’altro di cuore, intensamente, 1PE 1:23 poiché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la parola di Dio vivente e permanente. 1PE 1:24 Poiché Ogni carne è com’erba, e ogni sua gloria come il fior dell’erba. L’erba si secca, e il fiore cade; 1PE 1:25 ma la parola del Signore permane in eterno. E questa è la Parola della Buona Novella che vi è stata annunziata. 1PE 2:1 Gettando dunque lungi da voi ogni malizia, e ogni frode, e le ipocrisie, e le invidie, ed ogni sorta di maldicenze, come bambini pur ora nati, 1PE 2:2 appetite il puro latte spirituale, onde per esso cresciate per la salvezza, 1PE 2:3 se pure avete gustato che il Signore è buono. 1PE 2:4 Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, 1PE 2:5 come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per esser un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. 1PE 2:6 Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso. 1PE 2:7 Per voi dunque che credete ell’è preziosa; ma per gl’increduli la pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch’è divenuta la pietra angolare, e una pietra d’inciampo e un sasso d’intoppo: 1PE 2:8 essi, infatti, essendo disubbidienti, intoppano nella Parola; ed a questo sono stati anche destinati. 1PE 2:9 Ma voi siete una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua maravigliosa luce; 1PE 2:10 voi, che già non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia. 1PE 2:11 Diletti, io v’esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dalle carnali concupiscenze, che guerreggiano contro l’anima, 1PE 2:12 avendo una buona condotta fra i Gentili; affinché laddove sparlano di voi come di malfattori, essi, per le vostre buone opere che avranno osservate, glorifichino Iddio nel giorno ch’Egli li visiterà. 1PE 2:13 Siate soggetti, per amor del Signore, ad ogni autorità creata dagli uomini: al re, come al sovrano; 1PE 2:14 ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dar lode a quelli che fanno il bene. 1PE 2:15 Poiché questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca alla ignoranza degli uomini stolti; 1PE 2:16 come liberi, ma non usando già della libertà quel manto che copra la malizia, ma come servi di Dio. 1PE 2:17 Onorate tutti. Amate la fratellanza. Temete Iddio. Rendete onore al re. 1PE 2:18 Domestici, siate con ogni timore soggetti ai vostri padroni; non solo ai buoni e moderati, ma anche a quelli che son difficili. 1PE 2:19 Poiché questo è accettevole: se alcuno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni, patendo ingiustamente. 1PE 2:20 Infatti, che vanto c’è se, peccando ed essendo malmenati, voi sopportate pazientemente? Ma se facendo il bene, eppur patendo, voi sopportate pazientemente, questa è cosa grata a Dio. 1PE 2:21 Perché a questo siete stati chiamati: poiché anche Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme; 1PE 2:22 egli, che non commise peccato, e nella cui bocca non fu trovata alcuna frode; 1PE 2:23 che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; che, soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente; 1PE 2:24 egli, che ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo, sul legno, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le cui lividure siete stati sanati. 1PE 2:25 Poiché eravate erranti come pecore; ma ora siete tornati al Pastore e Vescovo delle anime vostre. 1PE 3:1 Parimente voi, mogli, siate soggette ai vostri mariti, affinché se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, 1PE 3:2 quand’avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa. 1PE 3:3 Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose 1PE 3:4 ma l’essere occulto del cuore fregiato dell’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo. 1PE 3:5 E così infatti si adornavano una volta le sante donne speranti in Dio, stando soggette ai loro mariti, 1PE 3:6 come Sara che ubbidiva ad Abramo, chiamandolo signore; della quale voi siete ora figliuole, se fate il bene e non vi lasciate turbare da spavento alcuno. 1PE 3:7 Parimente, voi, mariti, convivete con esse colla discrezione dovuta al vaso più debole ch’è il femminile. Portate loro onore, poiché sono anch’esse eredi con voi della grazia della vita, onde le vostre preghiere non siano impedite. 1PE 3:8 Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni d’amor fraterno, pietosi, umili; 1PE 3:9 non rendendo male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati onde ereditiate la benedizione. 1PE 3:10 Perché: Chi vuol amar la vita e veder buoni giorni, rattenga la sua lingua dal male e le sue labbra dal parlar con frode; 1PE 3:11 si ritragga dal male e faccia il bene; cerchi la pace e la procacci; 1PE 3:12 perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro supplicazioni; ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male. 1PE 3:13 E chi è colui che vi farà del male, se siete zelanti del bene? 1PE 3:14 Ma anche se aveste a soffrire per cagione di giustizia, beati voi! E non vi sgomenti la paura che incutono e non vi conturbate; 1PE 3:15 anzi abbiate nei vostri cuori un santo timore di Cristo il Signore, pronti sempre a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione della speranza che è in voi, ma con dolcezza e rispetto; avendo una buona coscienza; 1PE 3:16 onde laddove sparlano di voi, siano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo. 1PE 3:17 Perché è meglio, se pur tale è la volontà di Dio, che soffriate facendo il bene, anziché facendo il male. 1PE 3:18 Poiché anche Cristo ha sofferto un volta per i peccati, egli giusto per gl’ingiusti, per condurci a Dio; essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito; 1PE 3:19 e in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere, 1PE 3:20 i quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca; nella quale poche anime, cioè otto, furon salvate tra mezzo all’acqua. 1PE 3:21 Alla qual figura corrisponde il battesimo (non il nettamento delle sozzure della carne ma la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio), il quale ora salva anche voi, mediante la resurrezione di Gesù Cristo, 1PE 3:22 che, essendo andato in cielo, è alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli son sottoposti. 1PE 4:1 Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi di questo stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne ha cessato dal peccato, 1PE 4:2 per consacrare il tempo che resta da passare nella carne, non più alle concupiscenze degli uomini, ma alla volontà di Dio. 1PE 4:3 Poiché basta l’aver dato il vostro passato a fare la volontà de’ Gentili col vivere nelle lascivie, nelle concupiscenze, nelle ubriachezze, nelle gozzoviglie, negli sbevazzamenti, e nelle nefande idolatrie. 1PE 4:4 Per la qual cosa trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza, e dicon male di voi. 1PE 4:5 Essi renderanno ragione a colui ch’è pronto a giudicare i vivi ed i morti. 1PE 4:6 Poiché per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti; onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito. 1PE 4:7 Or la fine di ogni cosa è vicina; siate dunque temperati e vigilanti alle orazioni. 1PE 4:8 Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre moltitudine di peccati. 1PE 4:9 Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. 1PE 4:10 Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo faccia valere al servizio degli altri. 1PE 4:11 Se uno parla, lo faccia come annunziando oracoli di Dio; se uno esercita un ministerio, lo faccia come con la forza che Dio fornisce, onde in ogni cosa sia glorificato Iddio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e l’imperio nei secoli de’ secoli. Amen. 1PE 4:12 Diletti, non vi stupite della fornace accesa in mezzo a voi per provarvi, quasiché vi avvenisse qualcosa di strano. 1PE 4:13 Anzi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevene, affinché anche alla rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi giubilando. 1PE 4:14 Se siete vituperati per il nome di Cristo, beati voi! perché lo Spirito di gloria, lo spirito di Dio, riposa su voi. 1PE 4:15 Nessuno di voi patisca come omicida, o ladro, o malfattore, o come ingerentesi nei fatti altrui; 1PE 4:16 ma se uno patisce come Cristiano, non se ne vergogni, ma glorifichi Iddio portando questo nome. 1PE 4:17 Poiché è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio? 1PE 4:18 E se il giusto è appena salvato, dove comparirà l’empio e il peccatore? 1PE 4:19 Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino le anime loro al fedel Creatore, facendo il bene. 1PE 5:1 Io esorto dunque gli anziani che sono fra voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sarò pure partecipe della gloria che ha da essere manifestata: 1PE 5:2 Pascete il gregge di Dio che è fra voi, non forzatamente, ma volonterosamente secondo Dio; non per un vil guadagno, ma di buon animo; 1PE 5:3 e non come signoreggiando quelli che vi son toccati in sorte, ma essendo gli esempi del gregge. 1PE 5:4 E quando sarà apparito il sommo Pastore, otterrete la corona della gloria che non appassisce. 1PE 5:5 Parimente, voi più giovani, siate soggetti agli anziani. E tutti rivestitevi d’umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. 1PE 5:6 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli v’innalzi a suo tempo, 1PE 5:7 gettando su lui ogni vostra sollecitudine, perch’Egli ha cura di voi. 1PE 5:8 Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno a guisa di leon ruggente cercando chi possa divorare. 1PE 5:9 Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo. 1PE 5:10 Or l’Iddio d’ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà Egli stesso, vi renderà saldi, vi fortificherà. 1PE 5:11 A lui sia l’imperio, nei secoli dei secoli. Amen. 1PE 5:12 Per mezzo di Silvano, nostro fedel fratello, com’io lo stimo, v’ho scritto brevemente esortandovi; e attestando che questa è la vera grazia di Dio; in essa state saldi. 1PE 5:13 La chiesa che è in Babilonia eletta come voi, vi saluta; e così fa Marco, il mio figliuolo. 1PE 5:14 Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d’amore. Pace a voi tutti che siete in Cristo. 2PE 1:1 Simon Pietro, servitore e apostolo di Gesù Cristo, a quelli che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo: 2PE 1:2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù nostro Signore. 2PE 1:3 Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé la propria gloria e virtù, 2PE 1:4 per le quali Egli ci ha largito le sue preziose e grandissime promesse onde per loro mezzo voi foste fatti partecipi della natura divina dopo esser fuggiti dalla corruzione che è nel mondo per via della concupiscenza, 2PE 1:5 voi, per questa stessa ragione, mettendo in ciò dal canto vostro ogni premura, aggiungete alla fede vostra la virtù; alla virtù la conoscenza; 2PE 1:6 alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l’amor fraterno; 2PE 1:7 e all’amor fraterno la carità. 2PE 1:8 Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né oziosi né sterili nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo. 2PE 1:9 Poiché colui nel quale queste cose non si trovano, è cieco, ha la vista corta avendo dimenticato il purgamento dei suoi vecchi peccati. 2PE 1:10 Perciò, fratelli, vie più studiatevi di render sicura la vostra vocazione ad elezione; perché, facendo queste cose, non inciamperete giammai, 2PE 1:11 poiché così vi sarà largamente provveduta l’entrata nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. 2PE 1:12 Perciò avrò cura di ricordarvi del continuo queste cose, benché le conosciate, e siate stabiliti nella verità che vi è stata recata. 2PE 1:13 E stimo cosa giusta finché io sono in questa tenda, di risvegliarvi ricordandovele, 2PE 1:14 perché so che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come il Signor nostro Gesù Cristo me lo ha dichiarato. 2PE 1:15 Ma mi studierò di far sì che dopo la mia dipartenza abbiate sempre modo di ricordarvi di queste cose. 2PE 1:16 Poiché non è coll’andar dietro a favole artificiosamente composte che vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signor Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. 2PE 1:17 Poiché egli ricevette da Dio Padre onore e gloria quando giunse a lui quella voce dalla magnifica gloria: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto. 2PE 1:18 E noi stessi udimmo quella voce che veniva dal cielo, quand’eravamo con lui sul monte santo. 2PE 1:19 Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga ne’ vostri cuori; 2PE 1:20 sapendo prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; 2PE 1:21 poiché non è dalla volontà dell’uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo. 2PE 2:1 Ma sorsero anche falsi profeti fra il popolo, come ci saranno anche fra voi falsi dottori che introdurranno di soppiatto eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina. 2PE 2:2 E molti seguiranno le loro lascivie; e a cagion loro la via della verità sarà diffamata. 2PE 2:3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole finte; il loro giudicio già da tempo è all’opera, e la loro ruina non sonnecchia. 2PE 2:4 Perché se Dio non risparmiò gli angeli che aveano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi pel giudizio; 2PE 2:5 e se non risparmiò il mondo antico ma salvò Noè predicator di giustizia, con sette altri, quando fece venir il diluvio sul mondo degli empi; 2PE 2:6 e se, riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, le condannò alla distruzione perché servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente; 2PE 2:7 e se salvò il giusto Lot che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati 2PE 2:8 (perché quel giusto, che abitava fra loro, per quanto vedeva e udiva si tormentava ogni giorno l’anima giusta a motivo delle loro inique opere), 2PE 2:9 il Signore sa trarre i pii dalla tentazione e riserbare gli ingiusti ad esser puniti nel giorno del giudizio; 2PE 2:10 e massimamente quelli che van dietro alla carne nelle immonde concupiscenze, e sprezzano l’autorità. Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità; 2PE 2:11 mentre gli angeli, benché maggiori di loro per forza e potenza, non portarono contro ad esse, dinanzi al Signore, alcun giudizio maldicente. 2PE 2:12 Ma costoro, come bruti senza ragione, nati alla vita animale per esser presi e distrutti, dicendo male di quel che ignorano, periranno per la loro propria corruzione, ricevendo il salario della loro iniquità. 2PE 2:13 Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; son macchie e vergogne, godendo dei loro inganni mentre partecipano ai vostri conviti; 2PE 2:14 hanno occhi pieni d’adulterio e che non possono smettere di peccare; adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; son figliuoli di maledizione. 2PE 2:15 Lasciata la dritta strada, si sono smarriti, seguendo la via di Balaam, figliuolo di Beor che amò il salario d’iniquità, 2PE 2:16 ma fu ripreso per la sua prevaricazione: un’asina muta, parlando con voce umana, represse la follia del profeta. 2PE 2:17 Costoro son fonti senz’acqua, e nuvole sospinte dal turbine; a loro è riserbata la caligine delle tenebre. 2PE 2:18 Perché, con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore, 2PE 2:19 promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione; giacché uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto. 2PE 2:20 Poiché, se dopo esser fuggiti dalle contaminazioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lascian di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima. 2PE 2:21 Perché meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuta la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento ch’era loro stato dato. 2PE 2:22 E’ avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: Il cane è tornato al suo vomito, e: La troia lavata è tornata a voltolarsi nel fango. 2PE 3:1 Diletti, questa è già la seconda epistola che vi scrivo; e in ambedue io tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria, 2PE 3:2 onde vi ricordiate delle parole dette già dai santi profeti, e del comandamento del Signore e Salvatore, trasmessovi dai vostri apostoli; 2PE 3:3 sapendo questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno degli schernitori coi loro scherni i quali si condurranno secondo le loro concupiscenze 2PE 3:4 e diranno: Dov’è la promessa della sua venuta? perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano nel medesimo stato come dal principio della creazione. 2PE 3:5 Poiché costoro dimenticano questo volontariamente: che ab antico, per effetto della parola di Dio, esistettero de’ cieli e una terra tratta dall’acqua e sussistente in mezzo all’acqua; 2PE 3:6 per i quali mezzi il mondo d’allora, sommerso dall’acqua, perì; 2PE 3:7 mentre i cieli d’adesso e la terra, per la medesima Parola son custoditi, essendo riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi. 2PE 3:8 Ma voi, diletti, non dimenticate quest’unica cosa, che per il Signore, un giorno è come mille anni, e mille anni son come un giorno. 2PE 3:9 Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia; ma egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano a ravvedersi. 2PE 3:10 Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse. 2PE 3:11 Poiché dunque tutte queste cose hanno da dissolversi, quali non dovete voi essere, per santità di condotta e per pietà, 2PE 3:12 aspettando ed affrettando la venuta del giorno di Dio, a cagion del quale i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si distruggeranno? 2PE 3:13 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, ne’ quali abiti la giustizia. 2PE 3:14 Perciò, diletti, aspettando queste cose, studiatevi d’esser trovati, agli occhi suoi, immacolati e irreprensibili nella pace; 2PE 3:15 e ritenete che la pazienza del Signor nostro è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo ve l’ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 2PE 3:16 e questo egli fa in tutte le sue epistole, parlando in esse di questi argomenti; nelle quali epistole sono alcune cose difficili a capire, che gli uomini ignoranti e instabili torcono, come anche le altre Scritture, a loro propria perdizione. 2PE 3:17 Voi dunque, diletti, sapendo queste cose innanzi, state in guardia, che talora, trascinati anche voi dall’errore degli scellerati, non iscadiate dalla vostra fermezza; 2PE 3:18 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in sempiterno. Amen. 1JO 1:1 Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo veduto con gli occhi nostri, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita 1JO 1:2 (e la vita è stata manifestata e noi l’abbiam veduta e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), 1JO 1:3 quello, dico, che abbiamo veduto e udito, noi l’annunziamo anche a voi, affinché voi pure abbiate comunione con noi, e la nostra comunione è col Padre e col suo Figliuolo, Gesù Cristo. 1JO 1:4 E noi vi scriviamo queste cose affinché la nostra allegrezza sia compiuta. 1JO 1:5 Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: che Dio è luce, e che in Lui non vi son tenebre alcune. 1JO 1:6 Se diciamo che abbiam comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; 1JO 1:7 ma se camminiamo nella luce, com’Egli è nella luce, abbiam comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato. 1JO 1:8 Se diciamo d’esser senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. 1JO 1:9 Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 1JO 1:10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi. 1JO 2:1 Figliuoletti miei, io vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto; 1JO 2:2 ed egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. 1JO 2:3 E da questo sappiamo che l’abbiam conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 1JO 2:4 Chi dice: io l’ho conosciuto e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo, e la verità non è in lui; 1JO 2:5 ma chi osserva la sua parola, l’amor di Dio è in lui veramente compiuto. 1JO 2:6 Da questo conosciamo che siamo in lui: chi dice di dimorare in lui, deve, nel modo ch’egli camminò, camminare anch’esso. 1JO 2:7 Diletti, non è un nuovo comandamento ch’io vi scrivo, ma un comandamento vecchio, che aveste dal principio: il comandamento vecchio è la Parola che avete udita. 1JO 2:8 E però è un comandamento nuovo ch’io vi scrivo; il che è vero in lui ed in voi; perché le tenebre stanno passando, e la vera luce già risplende. 1JO 2:9 Chi dice d’esser nella luce e odia il suo fratello, è tuttora nelle tenebre. 1JO 2:10 Chi ama il suo fratello dimora nella luce e non v’è in lui nulla che lo faccia inciampare. 1JO 2:11 Ma chi odia il suo fratello è nelle tenebre e cammina nelle tenebre e non sa ov’egli vada, perché le tenebre gli hanno accecato gli occhi. 1JO 2:12 Figliuoletti, io vi scrivo perché i vostri peccati vi sono rimessi per il suo nome. 1JO 2:13 Padri, vi scrivo perché avete conosciuto Colui che è dal principio. Giovani, vi scrivo perché avete vinto il maligno. 1JO 2:14 Figliuoletti, v’ho scritto perché avete conosciuto il Padre. Padri, v’ho scritto perché avete conosciuto Colui che è dal principio. Giovani, v’ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi, e avete vinto il maligno. 1JO 2:15 Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amor del Padre non è in lui. 1JO 2:16 Poiché tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non è dal Padre, ma è dal mondo. 1JO 2:17 E il mondo passa via con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio dimora in eterno. 1JO 2:18 Figliuoletti, è l’ultima ora; e come avete udito che l’anticristo deve venire, fin da ora sono sorti molti anticristi; onde conosciamo che è l’ultima ora. 1JO 2:19 Sono usciti di fra noi, ma non erano de’ nostri; perché, se fossero stati de’ nostri, sarebbero rimasti con noi; ma sono usciti affinché fossero manifestati e si vedesse che non tutti sono dei nostri. 1JO 2:20 Quanto a voi, avete l’unzione dal Santo, e conoscete ogni cosa. 1JO 2:21 Io vi ho scritto non perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete, e perché tutto quel ch’è menzogna non ha a che fare con la verità. 1JO 2:22 Chi è il mendace se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Esso è l’anticristo, che nega il Padre e il Figliuolo. 1JO 2:23 Chiunque nega il Figliuolo, non ha neppure il Padre; chi confessa il Figliuolo ha anche il Padre. 1JO 2:24 Quant’è a voi, dimori in voi quel che avete udito dal principio. Se quel che avete udito dal principio dimora in voi, anche voi dimorerete nel Figliuolo e nel Padre. 1JO 2:25 E questa è la promessa ch’egli ci ha fatta: cioè la vita eterna. 1JO 2:26 Vi ho scritto queste cose intorno a quelli che cercano di sedurvi. 1JO 2:27 Ma quant’è a voi, l’unzione che avete ricevuta da lui dimora in voi, e non avete bisogno che alcuno v’insegni; ma siccome l’unzione sua v’insegna ogni cosa, ed è verace, e non è menzogna, dimorate in lui, come essa vi ha insegnato. 1JO 2:28 Ed ora, figliuoletti, dimorate in lui, affinché, quando egli apparirà, abbiam confidanza e alla sua venuta non abbiam da ritrarci da lui, coperti di vergogna. 1JO 2:29 Se sapete che egli è giusto, sappiate che anche tutti quelli che praticano la giustizia son nati da lui. 1JO 3:1 Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci d’esser chiamati figliuoli di Dio! E tali siamo. Per questo non ci conosce il mondo: perché non ha conosciuto lui. 1JO 3:2 Diletti, ora siamo figliuoli di Dio, e non è ancora reso manifesto quel che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è. 1JO 3:3 E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com’esso è puro. 1JO 3:4 Chi fa il peccato commette una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge. 1JO 3:5 E voi sapete ch’egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in lui non c’è peccato. 1JO 3:6 Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha veduto, né l’ha conosciuto. 1JO 3:7 Figliuoletti, nessuno vi seduca. Chi opera la giustizia è giusto, come egli è giusto. 1JO 3:8 Chi commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio. Per questo il Figliuol di Dio è stato manifestato: per distruggere le opere del diavolo. 1JO 3:9 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme d’Esso dimora in lui; e non può peccare perché è nato da Dio. 1JO 3:10 Da questo sono manifesti i figliuoli di Dio e i figliuoli del diavolo: chiunque non opera la giustizia non è da Dio; e così pure chi non ama il suo fratello. 1JO 3:11 Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio: 1JO 3:12 che ci amiamo gli uni gli altri, e non facciamo come Caino, che era dal maligno, e uccise il suo fratello. E perché l’uccise? Perché le sue opere erano malvage, e quelle del suo fratello erano giuste. 1JO 3:13 Non vi maravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. 1JO 3:14 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. 1JO 3:15 Chiunque odia il suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in se stesso. 1JO 3:16 Noi abbiamo conosciuto l’amore da questo: che Egli ha data la sua vita per noi; noi pure dobbiam dare la nostra vita per i fratelli. 1JO 3:17 Ma se uno ha dei beni di questo mondo, e vede il suo fratello nel bisogno, e gli chiude le proprie viscere, come dimora l’amor di Dio in lui? 1JO 3:18 Figliuoletti, non amiamo a parole e con la lingua, ma a fatti e in verità. 1JO 3:19 Da questo conosceremo che siam della verità e renderem sicuri i nostri cuori dinanzi a Lui. 1JO 3:20 Poiché se il cuor nostro ci condanna, Dio è più grande del cuor nostro, e conosce ogni cosa. 1JO 3:21 Diletti, se il cuor nostro non ci condanna, noi abbiam confidanza dinanzi a Dio; 1JO 3:22 e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da Lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciam le cose che gli son grate. 1JO 3:23 E questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del suo Figliuolo Gesù Cristo, e ci amiamo gli uni gli altri, com’Egli ce ne ha dato il comandamento. 1JO 3:24 E chi osserva i suoi comandamenti dimora in Lui, ed Egli in esso. E da questo conosciamo ch’Egli dimora in noi: dallo Spirito ch’Egli ci ha dato. 1JO 4:1 Diletti, non crediate ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se son da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo. 1JO 4:2 Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito che confessa Gesù Cristo venuto in carne, è da Dio; 1JO 4:3 e ogni spirito che non confessa Gesù, non è da Dio; e quello è lo spirito dell’anticristo, del quale avete udito che deve venire; ed ora è già nel mondo. 1JO 4:4 Voi siete da Dio, figliuoletti, e li avete vinti; perché Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. 1JO 4:5 Costoro sono del mondo; perciò parlano come chi è del mondo, e il mondo li ascolta. 1JO 4:6 Noi siamo da Dio; chi conosce Iddio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo conosciamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore. 1JO 4:7 Diletti, amiamoci gli uni gli altri; perché l’amore è da Dio, e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio. 1JO 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Iddio; perché Dio è amore. 1JO 4:9 In questo s’è manifestato per noi l’amor di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo. 1JO 4:10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati. 1JO 4:11 Diletti, se Dio ci ha così amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 1JO 4:12 Nessuno vide giammai Iddio; se ci amiamo gli uni gli altri, Iddio dimora in noi, e l’amor di Lui diventa perfetto in noi. 1JO 4:13 Da questo conosciamo che dimoriamo in lui ed Egli in noi: ch’Egli ci ha dato del suo Spirito. 1JO 4:14 E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figliuolo per essere il Salvatore del mondo. 1JO 4:15 Chi confessa che Gesù è il Figliuol di Dio, Iddio dimora in lui, ed egli in Dio. 1JO 4:16 E noi abbiam conosciuto l’amore che Dio ha per noi, e vi abbiam creduto. Dio è amore; e chi dimora nell’amore dimora in Dio, e Dio dimora in lui. 1JO 4:17 In questo l’amore è reso perfetto in noi, affinché abbiamo confidanza nel giorno del giudizio: che quale Egli è, tali siamo anche noi in questo mondo. 1JO 4:18 Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amor perfetto caccia via la paura; perché la paura implica apprensione di castigo; e chi ha paura non è perfetto nell’amore. 1JO 4:19 Noi amiamo perché Egli ci ha amati il primo. 1JO 4:20 Se uno dice: io amo Dio, e odia il suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama il suo fratello che ha veduto, non può amar Dio che non ha veduto. 1JO 4:21 E questo è il comandamento che abbiam da lui: che chi ama Dio ami anche il suo fratello. 1JO 5:1 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama Colui che ha generato, ama anche chi è stato da lui generato. 1JO 5:2 Da questo conosciamo che amiamo i figliuoli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. 1JO 5:3 Perché questo è l’amor di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 1JO 5:4 Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. 1JO 5:5 Chi è colui che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figliuol di Dio? 1JO 5:6 Questi è colui che è venuto con acqua e con sangue, cioè, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e col sangue. Ed è lo Spirito che ne rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. 1JO 5:7 Poiché tre son quelli che rendon testimonianza: 1JO 5:8 lo Spirito, l’acqua ed il sangue, e i tre sono concordi. 1JO 5:9 Se accettiamo la testimonianza degli uomini, maggiore è la testimonianza di Dio; e la testimonianza di Dio è quella ch’Egli ha resa circa il suo Figliuolo. 1JO 5:10 Chi crede nel Figliuol di Dio ha quella testimonianza in sé; chi non crede a Dio l’ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha reso circa il proprio Figliuolo. 1JO 5:11 E la testimonianza è questa: Iddio ci ha data la vita eterna, e questa vita è nel suo Figliuolo. 1JO 5:12 Chi ha il Figliuolo ha la vita; chi non ha il Figliuolo di Dio, non ha la vita. 1JO 5:13 Io v’ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figliuol di Dio. 1JO 5:14 E questa è la confidanza che abbiamo in lui: che se domandiamo qualcosa secondo la sua volontà, Egli ci esaudisce; 1JO 5:15 e se sappiamo ch’Egli ci esaudisce in quel che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo domandate. 1JO 5:16 Se uno vede il suo fratello commettere un peccato che non meni a morte, pregherà, e Dio gli darà la vita: a quelli, cioè, che commettono peccato che non meni a morte. V’è un peccato che mena a morte; non è per quello che dico di pregare. 1JO 5:17 Ogni iniquità è peccato; e v’è un peccato che non mena a morte. 1JO 5:18 Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; ma colui che nacque da Dio lo preserva, e il maligno non lo tocca. 1JO 5:19 Noi sappiamo che siam da Dio, e che tutto il mondo giace nel maligno; 1JO 5:20 ma sappiamo che il Figliuol di Dio è venuto e ci ha dato intendimento per conoscere Colui che è il vero; e noi siamo in Colui che è il vero Dio, nel suo Figliuolo Gesù Cristo. Quello è il vero Dio e la vita eterna. 1JO 5:21 Figliuoletti, guardatevi dagl’idoli. 2JO 1:1 L’anziano alla signora eletta e ai suoi figliuoli che io amo in verità (e non io soltanto ma anche tutti quelli che hanno conosciuto la verità), 2JO 1:2 a cagione della verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno: 2JO 1:3 grazia, misericordia, pace saran con noi da Dio Padre e da Gesù Cristo il Figliuolo del Padre, in verità e in carità. 2JO 1:4 Mi sono grandemente rallegrato d’aver trovato dei tuoi figliuoli che camminano nella verità, come ne abbiamo ricevuto comandamento dal Padre. 2JO 1:5 Ed ora ti prego, signora, non come se ti scrivessi un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto dal principio: Amiamoci gli uni gli altri! 2JO 1:6 E questo è l’amore: che camminiamo secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete udito fin dal principio onde camminiate in esso. 2JO 1:7 Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo esser venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo. 2JO 1:8 Badate a voi stessi affinché non perdiate il frutto delle opere compiute, ma riceviate piena ricompensa. 2JO 1:9 Chi passa oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Iddio. Chi dimora nella dottrina ha il Padre e il Figliuolo. 2JO 1:10 Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non lo ricevete in casa, e non lo salutate; 2JO 1:11 perché chi lo saluta partecipa alle malvage opere di lui. 2JO 1:12 Pur avendo molte cose da scrivervi, non ho voluto farlo per mezzo di carta e d’inchiostro; ma spero di venire da voi e di parlarvi a voce, affinché la vostra allegrezza sia compiuta. 2JO 1:13 I figliuoli della tua sorella eletta ti salutano. 3JO 1:1 L’anziano al diletto Gaio, che io amo nella verità. 3JO 1:2 Diletto, io faccio voti che tu prosperi in ogni cosa e stii sano, come prospera l’anima tua. 3JO 1:3 Perché mi sono grandemente rallegrato quando son venuti dei fratelli che hanno reso testimonianza della tua verità, del modo nel quale tu cammini in verità. 3JO 1:4 Io non ho maggiore allegrezza di questa, d’udire che i miei figliuoli camminano nella verità. 3JO 1:5 Diletto, tu operi fedelmente in quel che fai a pro dei fratelli che sono, per di più, forestieri. 3JO 1:6 Essi hanno reso testimonianza del tuo amore, dinanzi alla chiesa; e farai bene a provvedere al loro viaggio in modo degno di Dio; 3JO 1:7 perché sono partiti per amor del nome di Cristo, senza prendere alcun che dai pagani. 3JO 1:8 Noi dunque dobbiamo accogliere tali uomini, per essere cooperatori con la verità. 3JO 1:9 Ho scritto qualcosa alla chiesa; ma Diotrefe che cerca d’avere il primato fra loro, non ci riceve. 3JO 1:10 Perciò, se vengo, io ricorderò le opere che fa, cianciando contro di noi con male parole; e non contento di questo, non solo non riceve egli stesso i fratelli, ma a quelli che vorrebbero riceverli impedisce di farlo, e li caccia fuori dalla chiesa. 3JO 1:11 Diletto, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha veduto Iddio. 3JO 1:12 A Demetrio è resa testimonianza da tutti e dalla verità stessa; e anche noi ne testimoniamo; e tu sai che la nostra testimonianza è vera. 3JO 1:13 Avevo molte cose da scriverti, ma non voglio scrivertele con inchiostro e penna. 3JO 1:14 Ma spero vederti tosto, e ci parleremo a voce. (G1-15) La pace sia teco. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno. JUD 1:1 Giuda, servitore di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, ai chiamati che sono amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo, JUD 1:2 misericordia e pace e carità vi sian moltiplicate. JUD 1:3 Diletti, ponendo io ogni studio nello scrivervi della nostra comune salvazione, mi sono trovato costretto a scrivervi per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata una volta per sempre tramandata ai santi. JUD 1:4 Poiché si sono intrusi fra noi certi uomini, (per i quali già ab antico è scritta questa condanna), empi che volgon in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo. JUD 1:5 Or voglio ricordare a voi che avete da tempo conosciuto tutto questo, che il Signore, dopo aver tratto in salvo il popolo dal paese di Egitto, fece in seguito perire quelli che non credettero, JUD 1:6 e che Egli ha serbato in catene eterne, nelle tenebre, per il giudicio del gran giorno, gli angeli che non serbarono la loro dignità primiera, ma lasciarono la loro propria dimora. JUD 1:7 Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizi contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno. JUD 1:8 E ciò nonostante, anche costoro, nello stesso modo, trasognati, mentre contaminano la carne, disprezzano l’autorità e dicon male della dignità. JUD 1:9 Invece, l’arcangelo Michele quando, contendendo col diavolo, disputava circa il corpo di Mosè, non ardì lanciare contro a lui un giudizio ingiurioso, ma disse: Ti sgridi il Signore! JUD 1:10 Ma costoro dicon male di tutte le cose che non sanno; e in quelle che sanno per natura, come le bestie senza ragione, si corrompono. JUD 1:11 Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si son gettati nei traviamenti di Balaam, e son periti per la ribellione di Core. JUD 1:12 Costoro son delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senz’acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; JUD 1:13 furiose onde del mare, schiumanti la lor bruttura; stelle erranti, a cui è riserbata la caligine delle tenebre in eterno. JUD 1:14 Per loro pure profetizzò Enoc, il settimo da Adamo, dicendo: Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi per fare giudicio contro tutti, JUD 1:15 e per convincere tutti gli empi di tutte le opere d’empietà che hanno empiamente commesse, e di tutti gli insulti che gli empi peccatori hanno proferiti contro di lui. JUD 1:16 Costoro son mormoratori, querimoniosi; camminano secondo le loro concupiscenze; la loro bocca proferisce cose sopra modo gonfie, e circondano d’ammirazione le persone per motivi interessati. JUD 1:17 Ma voi, diletti, ricordatevi delle parole dette innanzi dagli apostoli del Signor nostro Gesù Cristo; JUD 1:18 com’essi vi dicevano: Nell’ultimo tempo vi saranno degli schernitori che cammineranno secondo le loro empie concupiscenze. JUD 1:19 Costoro son quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito. JUD 1:20 Ma voi, diletti, edificando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo, JUD 1:21 conservatevi nell’amor di Dio, aspettando la misericordia del Signor nostro Gesù Cristo per aver la vita eterna. JUD 1:22 E abbiate pietà degli uni che sono nel dubbio; JUD 1:23 salvateli, strappandoli dal fuoco; e degli altri abbiate pietà mista a timore, odiando perfino la veste macchiata dalla carne. JUD 1:24 Or a Colui che è potente da preservarvi da ogni caduta e da farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili, con giubilo, JUD 1:25 all’Iddio unico, Salvator nostro per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, siano gloria, maestà, forza e potestà, da ogni eternità, ora e per tutti i secoli. Amen. REV 1:1 La rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve; ed egli l’ha fatta conoscere mandandola per mezzo del suo angelo al suo servitore Giovanni, REV 1:2 il quale ha attestato la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, tutto ciò ch’egli ha veduto. REV 1:3 Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e serbano le cose che sono scritte in essa, poiché il tempo è vicino! REV 1:4 Giovanni alle sette chiese che sono nell’Asia: Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, e dai sette Spiriti che son davanti al suo trono, REV 1:5 e da Gesù Cristo, il fedel testimone, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue, REV 1:6 e ci ha fatti essere un regno e sacerdoti all’Iddio e Padre suo, a lui siano la gloria e l’imperio nei secoli dei secoli. Amen. REV 1:7 Ecco, egli viene colle nuvole; ed ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, Amen. REV 1:8 Io son l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Iddio che è, che era e che viene, l’Onnipotente. REV 1:9 Io, Giovanni, vostro fratello e partecipe con voi della tribolazione, del regno e della costanza in Gesù, ero nell’isola chiamata Patmo a motivo della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. REV 1:10 Fui rapito in Ispirito nel giorno di Domenica, e udii dietro a me una gran voce, come d’una tromba, che diceva: REV 1:11 Quel che tu vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea. REV 1:12 E io mi voltai per veder la voce che mi parlava; e come mi fui voltato, vidi sette candelabri d’oro; REV 1:13 e in mezzo ai candelabri Uno somigliante a un figliuol d’uomo, vestito d’una veste lunga fino ai piedi, e cinto d’una cintura d’oro all’altezza del petto. REV 1:14 E il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come candida lana, come neve; e i suoi occhi erano come una fiamma di fuoco; REV 1:15 e i suoi piedi eran simili a terso rame, arroventato in una fornace; e la sua voce era come la voce di molte acque. REV 1:16 Ed egli teneva nella sua man destra sette stelle; e dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, acuta, e il suo volto era come il sole quando splende nella sua forza. REV 1:17 E quando l’ebbi veduto, caddi ai suoi piedi come morto; ed egli mise la sua man destra su di me, dicendo: Non temere; REV 1:18 io sono il primo e l’ultimo, e il Vivente; e fui morto, ma ecco son vivente per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades. REV 1:19 Scrivi dunque le cose che hai vedute, quelle che sono e quelle che devono avvenire in appresso, REV 1:20 il mistero delle sette stelle che hai vedute nella mia destra, e dei sette candelabri d’oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette chiese. REV 2:1 All’angelo della chiesa d’Efeso scrivi: Queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra, e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro: REV 2:2 Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli e non lo sono, e li hai trovati mendaci; REV 2:3 e hai costanza e hai sopportato molte cose per amor del mio nome, e non ti sei stancato. REV 2:4 Ma ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. REV 2:5 Ricordati dunque donde sei caduto, e ravvediti, e fa’ le opere di prima; se no, verrò a te, e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se tu non ti ravvedi. REV 2:6 Ma tu hai questo: che odii le opere dei Nicolaiti, le quali odio anch’io. REV 2:7 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò a mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio. REV 2:8 E all’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: REV 2:9 Io conosco la tua tribolazione e la tua povertà (ma pur sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono d’esser Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. REV 2:10 Non temere quel che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, perché siate provati: e avrete una tribolazione di dieci giorni. Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita. REV 2:11 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà punto offeso dalla morte seconda. REV 2:12 E all’angelo della chiesa di Pergamo scrivi: Queste cose dice colui che ha la spada acuta a due tagli: REV 2:13 Io conosco dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana; eppur tu ritieni fermamente il mio nome, e non rinnegasti la mia fede, neppure nei giorni in cui Antipa, il mio fedel testimone, fu ucciso tra voi, dove abita Satana. REV 2:14 Ma ho alcune poche cose contro di te: cioè, che tu hai quivi di quelli che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac a porre un intoppo davanti ai figliuoli d’Israele, inducendoli a mangiare delle cose sacrificate agli idoli e a fornicare. REV 2:15 Così hai anche tu di quelli che in simil guisa professano la dottrina dei Nicolaiti. REV 2:16 Ravvediti dunque; se no, verrò tosto a te, e combatterò contro a loro con la spada della mia bocca. REV 2:17 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò della manna nascosta, e gli darò una pietruzza bianca, e sulla pietruzza scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve. REV 2:18 E all’angelo della chiesa di Tiatiri scrivi: Queste cose dice il Figliuol di Dio, che ha gli occhi come fiamma di fuoco, e i cui piedi son come terso rame: REV 2:19 Io conosco le tue opere e il tuo amore e la tua fede e il tuo ministerio e la tua costanza, e che le tue opere ultime sono più abbondanti delle prime. REV 2:20 Ma ho questo contro a te: che tu tolleri quella donna Jezabel, che si dice profetessa e insegna e seduce i miei servitori perché commettano fornicazione e mangino cose sacrificate agl’idoli. REV 2:21 E io le ho dato tempo per ravvedersi, ed ella non vuol ravvedersi della sua fornicazione. REV 2:22 Ecco, io getto lei sopra un letto di dolore, e quelli che commettono adulterio con lei in una gran tribolazione, se non si ravvedono delle opere d’essa. REV 2:23 E metterò a morte i suoi figliuoli; e tutte le chiese conosceranno che io son colui che investigo le reni ed i cuori; e darò a ciascun di voi secondo le opere vostre. REV 2:24 Ma agli altri di voi in Tiatiri che non professate questa dottrina e non avete conosciuto le profondità di Satana (come le chiaman loro), io dico: Io non v’impongo altro peso. REV 2:25 Soltanto, quel che avete tenetelo fermamente finché io venga. REV 2:26 E a chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine io darò potestà sulle nazioni, REV 2:27 ed egli le reggerà con una verga di ferro frantumandole a mo’ di vasi d’argilla; come anch’io ho ricevuto potestà dal Padre mio. REV 2:28 E gli darò la stella mattutina. REV 2:29 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. REV 3:1 E all’angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice colui che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle: Io conosco le tue opere: tu hai nome di vivere e sei morto. REV 3:2 Sii vigilante e rafferma il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le opere tue compiute nel cospetto del mio Dio. REV 3:3 Ricordati dunque di quanto hai ricevuto e udito; e serbalo, e ravvediti. Che se tu non vegli, io verrò come un ladro, e tu non saprai a quale ora verrò su di te. REV 3:4 Ma tu hai alcuni pochi in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti; essi cammineranno meco in vesti bianche, perché ne son degni. REV 3:5 Chi vince sarà così vestito di vesti bianche, ed io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, e confesserò il suo nome nel cospetto del Padre mio e nel cospetto dei suoi angeli. REV 3:6 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. REV 3:7 E all’angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: Queste cose dice il santo, il verace, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, colui che chiude e nessuno apre: REV 3:8 Io conosco le tue opere. Ecco, io ti ho posta dinanzi una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbata la mia parola, e non hai rinnegato il mio nome. REV 3:9 Ecco, io ti do di quelli della sinagoga di Satana, i quali dicono d’esser Giudei e non lo sono, ma mentiscono; ecco, io li farò venire a prostrarsi dinanzi ai tuoi piedi, e conosceranno ch’io t’ho amato. REV 3:10 Perché tu hai serbata la parola della mia costanza, anch’io ti guarderò dall’ora del cimento che ha da venire su tutto il mondo, per mettere alla prova quelli che abitano sulla terra. REV 3:11 Io vengo tosto; tieni fermamente quello che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona. REV 3:12 Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; e scriverò su lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo d’appresso all’Iddio mio, ed il mio nuovo nome. REV 3:13 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. REV 3:14 E all’angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio: REV 3:15 Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh fossi tu pur freddo o fervente! REV 3:16 Così, perché sei tiepido, e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca. REV 3:17 Poiché tu dici: Io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo, REV 3:18 io ti consiglio di comprare da me dell’oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga. REV 3:19 Tutti quelli che amo, io li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti. REV 3:20 Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco. REV 3:21 A chi vince io darò di seder meco sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi son posto a sedere col Padre mio sul suo trono REV 3:22 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. REV 4:1 Dopo queste cose io vidi, ed ecco una porta aperta nel cielo, e la prima voce che avevo udita parlante meco a guisa di tromba, mi disse: Sali qua, e io ti mostrerò le cose che debbono avvenire da ora innanzi. REV 4:2 E subito fui rapito in ispirito; ed ecco un trono era posto nel cielo, e sul trono v’era uno a sedere. REV 4:3 E Colui che sedeva era nell’aspetto simile a una pietra di diaspro e di sardonico; e attorno al trono c’era un arcobaleno che, a vederlo, somigliava a uno smeraldo. REV 4:4 E attorno al trono c’erano ventiquattro troni; e sui troni sedevano ventiquattro anziani, vestiti di bianche vesti, e aveano sui loro capi delle corone d’oro. REV 4:5 E dal trono procedevano lampi e voci e tuoni; e davanti al trono c’erano sette lampade ardenti, che sono i sette Spiriti di Dio; REV 4:6 e davanti al trono c’era come un mare di vetro, simile al cristallo; e in mezzo al trono e attorno al trono, quattro creature viventi, piene d’occhi davanti e di dietro. REV 4:7 E la prima creatura vivente era simile a un leone, e la seconda simile a un vitello, e la terza avea la faccia come d’un uomo, e la quarta era simile a un’aquila volante. REV 4:8 E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed eran piene d’occhi all’intorno e di dentro, e non restavan mai, giorno e notte, di dire: Santo, santo, santo è il Signore Iddio, l’Onnipotente, che era, che è, e che viene. REV 4:9 E ogni volta che le creature viventi rendon gloria e onore e grazie a Colui che siede sul trono, a Colui che vive nei secoli dei secoli, REV 4:10 i ventiquattro anziani si prostrano davanti a Colui che siede sul trono e adorano Colui che vive ne’ secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: REV 4:11 Degno sei, o Signore e Iddio nostro, di ricever la gloria e l’onore e la potenza: poiché tu creasti tutte le cose, e per la tua volontà esistettero e furon create. REV 5:1 E vidi nella destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette suggelli. REV 5:2 E vidi un angelo potente che bandiva con gran voce: Chi è degno d’aprire il libro e di romperne i suggelli? REV 5:3 E nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, o guardarlo. REV 5:4 E io piangevo forte perché non s’era trovato nessuno che fosse degno d’aprire il libro, o di guardarlo. REV 5:5 E uno degli anziani mi disse: Non piangere; ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette suggelli. REV 5:6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che pareva essere stato immolato, ed avea sette corna e sette occhi che sono i sette Spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. REV 5:7 Ed esso venne e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. REV 5:8 E quando ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. REV 5:9 E cantavano un nuovo cantico, dicendo: Tu sei degno di prendere il libro e d’aprirne i suggelli, perché sei stato immolato e hai comprato a Dio, col tuo sangue, gente d’ogni tribù e lingua e popolo e nazione, REV 5:10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e de’ sacerdoti; e regneranno sulla terra. REV 5:11 E vidi, e udii una voce di molti angeli attorno al trono e alle creature viventi e agli anziani; e il numero loro era di miriadi di miriadi, e di migliaia di migliaia, REV 5:12 che dicevano con gran voce: Degno è l’Agnello che è stato immolato di ricever la potenza e le ricchezze e la sapienza e la forza e l’onore e la gloria e la benedizione. REV 5:13 E tutte le creature che sono nel cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare e tutte le cose che sono in essi, le udii che dicevano: A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e l’imperio, nei secoli dei secoli. REV 5:14 E le quattro creature viventi dicevano: Amen! E gli anziani si prostrarono e adorarono. REV 6:1 Poi vidi quando l’Agnello ebbe aperto uno dei sette suggelli; e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: Vieni. REV 6:2 E vidi, ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì fuori da vincitore, e per vincere. REV 6:3 E quando ebbe aperto il secondo suggello, io udii la seconda creatura vivente che diceva: Vieni. REV 6:4 E uscì fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di toglier la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada. REV 6:5 E quando ebbe aperto il terzo suggello, io udii la terza creatura vivente che diceva: Vieni. Ed io vidi, ed ecco un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. REV 6:6 E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi che diceva: Una chènice di frumento per un denaro e tre chènici d’orzo per un denaro; e non danneggiare né l’olio né il vino. REV 6:7 E quando ebbe aperto il quarto suggello, io udii la voce della quarta creatura vivente che diceva: Vieni. REV 6:8 E io vidi, ed ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava avea nome la Morte; e gli teneva dietro l’Ades. E fu loro data potestà sopra la quarta parte della terra di uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le fiere della terra. REV 6:9 E quando ebbe aperto il quinto suggello, io vidi sotto l’altare le anime di quelli ch’erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che aveano resa; REV 6:10 e gridarono con gran voce, dicendo: Fino a quando, o nostro Signore che sei santo e verace, non fai tu giudicio e non vendichi il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra? REV 6:11 E a ciascun d’essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completo il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che hanno ad essere uccisi come loro. REV 6:12 Poi vidi quand’ebbe aperto il sesto suggello: e si fece un gran terremoto; e il sole divenne nero come un cilicio di crine, e tutta la luna diventò come sangue; REV 6:13 e le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. REV 6:14 E il cielo si ritrasse come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola fu rimossa dal suo luogo. REV 6:15 E i re della terra e i grandi e i capitani e i ricchi e i potenti e ogni servo e ogni libero si nascosero nelle spelonche e nelle rocce dei monti; REV 6:16 e dicevano ai monti e alle rocce: Cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; REV 6:17 perché è venuto il gran giorno della sua ira, e chi può reggere in piè? REV 7:1 Dopo questo, io vidi quattro angeli che stavano in piè ai quattro canti della terra, ritenendo i quattro venti della terra affinché non soffiasse vento alcuno sulla terra, né sopra il mare, né sopra alcun albero. REV 7:2 E vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il suggello dell’Iddio vivente; ed egli gridò con gran voce ai quattro angeli ai quali era dato di danneggiare la terra e il mare, dicendo: REV 7:3 Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché abbiam segnato in fronte col suggello i servitori dell’Iddio nostro. REV 7:4 E udii il numero dei segnati: centoquaranta quattromila segnati di tutte le tribù dei figliuoli d’Israele: REV 7:5 Della tribù di Giuda dodicimila segnati, della tribù di Ruben dodicimila, della tribù di Gad dodicimila, REV 7:6 della tribù di Aser dodicimila, della tribù di Neftali dodicimila, della tribù di Manasse dodicimila, REV 7:7 della tribù di Simeone dodicimila, della tribù di Levi dodicimila, della tribù di Issacar dodicimila, REV 7:8 della tribù di Zabulon dodicimila, della tribù di Giuseppe dodicimila, della tribù di Beniamino dodicimila segnati. REV 7:9 Dopo queste cose vidi, ed ecco una gran folla che nessun uomo poteva noverare, di tutte le nazioni e tribù e popoli e lingue, che stava in piè davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di vesti bianche e con delle palme in mano. REV 7:10 E gridavano con gran voce dicendo: La salvezza appartiene all’Iddio nostro il quale siede sul trono, ed all’Agnello. REV 7:11 E tutti gli angeli stavano in piè attorno al trono e agli anziani e alle quattro creature viventi; e si prostrarono sulle loro facce davanti al trono, e adorarono Iddio dicendo: REV 7:12 Amen! All’Iddio nostro la benedizione e la gloria e la sapienza e le azioni di grazie e l’onore e la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen. REV 7:13 E uno degli anziani mi rivolse la parola dicendomi: Questi che son vestiti di vesti bianche chi son dessi, e donde son venuti? REV 7:14 Io gli risposi: Signor mio, tu lo sai. Ed egli mi disse: Essi son quelli che vengono dalla gran tribolazione, e hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. REV 7:15 Perciò son davanti al trono di Dio, e gli servono giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda. REV 7:16 Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; REV 7:17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pasturerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Iddio asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro. REV 8:1 E quando l’Agnello ebbe aperto il settimo suggello, si fece silenzio nel cielo per circa lo spazio di mezz’ora. REV 8:2 E io vidi i sette angeli che stanno in piè davanti a Dio, e furon date loro sette trombe. REV 8:3 E un altro angelo venne e si fermò presso l’altare, avendo un turibolo d’oro; e gli furon dati molti profumi affinché li unisse alle preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che era davanti al trono. REV 8:4 E il fumo dei profumi, unendosi alle preghiere dei santi, salì dalla mano dell’angelo al cospetto di Dio. REV 8:5 Poi l’angelo prese il turibolo e l’empì del fuoco dell’altare e lo gettò sulla terra; e ne seguirono tuoni e voci e lampi e un terremoto. REV 8:6 E i sette angeli che avean le sette trombe si prepararono a sonare. REV 8:7 E il primo sonò, e vi fu grandine e fuoco, mescolati con sangue, che furon gettati sulla terra; e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa, ed ogni erba verde fu arsa. REV 8:8 Poi sonò il secondo angelo, e una massa simile ad una gran montagna ardente fu gettata nel mare; e la terza parte del mare divenne sangue, REV 8:9 e la terza parte delle creature viventi che erano nel mare morì, e la terza parte delle navi perì. REV 8:10 Poi sonò il terzo angelo, e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia; e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle fonti delle acque. REV 8:11 Il nome della stella è Assenzio; e la terza parte delle acque divenne assenzio; e molti uomini morirono a cagione di quelle acque, perché eran divenute amare. REV 8:12 Poi sonò il quarto angelo, e la terza parte del sole fu colpita e la terza parte della luna e la terza parte delle stelle affinché la loro terza parte si oscurasse e il giorno non risplendesse per la sua terza parte e lo stesso avvenisse della notte. REV 8:13 E guardai e udii un’aquila che volava in mezzo al cielo e diceva con gran voce: Guai, guai, guai a quelli che abitano sulla terra, a cagione degli altri suoni di tromba dei tre angeli che debbono ancora sonare REV 9:1 Poi sonò il quinto angelo, e io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra; e ad esso fu data la chiave del pozzo dell’abisso. REV 9:2 Ed egli aprì il pozzo dell’abisso; e dal pozzo salì un fumo simile al fumo di una gran fornace; e il sole e l’aria furono oscurati dal fumo del pozzo. REV 9:3 E dal fumo uscirono sulla terra delle locuste; e fu dato loro un potere pari al potere che hanno gli scorpioni della terra. REV 9:4 E fu loro detto di non danneggiare l’erba della terra, né alcuna verdura, né albero alcuno, ma soltanto gli uomini che non aveano il suggello di Dio in fronte. REV 9:5 E fu loro dato, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi; e il tormento che cagionavano era come quello prodotto da uno scorpione quando ferisce un uomo. REV 9:6 E in quei giorni gli uomini cercheranno la morte e non la troveranno, e desidereranno di morire, e la morte fuggirà da loro. REV 9:7 E nella forma le locuste eran simili a cavalli pronti alla guerra; e sulle teste aveano come delle corone simili ad oro e le loro facce eran come facce d’uomini. REV 9:8 E aveano dei capelli come capelli di donne, e i denti eran come denti di leoni. REV 9:9 E aveano degli usberghi come usberghi di ferro; e il rumore delle loro ali era come il rumore di carri, tirati da molti cavalli correnti alla battaglia. REV 9:10 E aveano delle code come quelle degli scorpioni, e degli aculei; e nelle code stava il loro potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi. REV 9:11 E aveano come re sopra di loro l’angelo dell’abisso, il cui nome in ebraico è Abaddon, e in greco Apollion. REV 9:12 Il primo guaio è passato: ecco, vengono ancora due guai dopo queste cose. REV 9:13 Poi il sesto angelo sonò, e io udii una voce dalle quattro corna dell’altare d’oro che era davanti a Dio, REV 9:14 la quale diceva al sesto angelo che avea la tromba: Sciogli i quattro angeli che son legati sul gran fiume Eufrate. REV 9:15 E furono sciolti i quattro angeli che erano stati preparati per quell’ora, per quel giorno e mese e anno, per uccidere la terza parte degli uomini. REV 9:16 E il numero degli eserciti della cavalleria era di venti migliaia di decine di migliaia; io udii il loro numero. REV 9:17 Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: aveano degli usberghi di fuoco, di giacinto e di zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni; e dalle loro bocche usciva fuoco e fumo e zolfo. REV 9:18 Da queste tre piaghe: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche fu uccisa la terza parte degli uomini. REV 9:19 Perché il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; poiché le loro code eran simili a serpenti e aveano delle teste, e con esse danneggiavano. REV 9:20 E il resto degli uomini che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvidero delle opere delle loro mani si da non adorar più i demoni e gl’idoli d’oro e d’argento e di rame e di pietra e di legno, i quali non possono né vedere, né udire, né camminare; REV 9:21 e non si ravvidero dei loro omicidi, né delle loro malìe, né delle loro fornicazione, né dei loro furti. REV 10:1 Poi vidi un altro angelo potente che scendeva dal cielo, avvolto in una nuvola; sopra il suo capo era l’arcobaleno; la sua faccia era come il sole, e i suoi piedi come colonne di fuoco; REV 10:2 e aveva in mano un libretto aperto; ed egli posò il suo piè destro sul mare e il sinistro sulla terra; REV 10:3 e gridò con gran voce, nel modo che rugge il leone; e quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le loro voci. REV 10:4 E quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per scrivere; ma udii una voce dal cielo che mi disse: Suggella le cose che i sette tuoni hanno proferite, e non le scrivere. REV 10:5 E l’angelo che io avea veduto stare in piè sul mare e sulla terra, REV 10:6 levò la man destra al cielo e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso e la terra e le cose che sono in essa e il mare e le cose che sono in esso, che non ci sarebbe più indugio; REV 10:7 ma che nei giorni della voce del settimo angelo, quand’egli sonerebbe, si compirebbe il mistero di Dio, secondo ch’Egli ha annunziato ai suoi servitori, i profeti. REV 10:8 E la voce che io avevo udita dal cielo mi parlò di nuovo e disse: Va’, prendi il libro che è aperto in mano all’angelo che sta in piè sul mare e sulla terra. REV 10:9 E io andai dall’angelo, dicendogli di darmi il libretto. Ed egli mi disse: Prendilo, e divoralo: esso sarà amaro alle tue viscere, ma in bocca ti sarà dolce come miele. REV 10:10 Presi il libretto di mano all’angelo, e lo divorai; e mi fu dolce in bocca, come miele; ma quando l’ebbi divorato, le mie viscere sentirono amarezza. REV 10:11 E mi fu detto: Bisogna che tu profetizzi di nuovo sopra molti popoli e nazioni e lingue e re. REV 11:1 Poi mi fu data una canna simile a una verga; e mi fu detto: Lèvati e misura il tempio di Dio e l’altare e novera quelli che vi adorano; REV 11:2 ma tralascia il cortile che è fuori del tempio, e non lo misurare, perché esso è stato dato ai Gentili, e questi calpesteranno la santa città per quarantadue mesi. REV 11:3 E io darò ai miei due testimoni di profetare, ed essi profeteranno per milleduecento sessanta giorni, vestiti di cilicio. REV 11:4 Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno nel cospetto del Signor della terra. REV 11:5 E se alcuno li vuole offendere, esce dalla lor bocca un fuoco che divora i loro nemici; e se alcuno li vuole offendere bisogna ch’ei sia ucciso in questa maniera. REV 11:6 Essi hanno il potere di chiudere il cielo onde non cada pioggia durante i giorni della loro profezia; e hanno potestà sulle acque di convertirle in sangue, e potestà di percuotere la terra di qualunque piaga, quante volte vorranno. REV 11:7 E quando avranno compiuta la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso moverà loro guerra e li vincerà e li ucciderà. REV 11:8 E i loro corpi morti giaceranno sulla piazza della gran città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il Signor loro è stato crocifisso. REV 11:9 E gli uomini dei vari popoli e tribù e lingue e nazioni vedranno i loro corpi morti per tre giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro corpi morti siano posti in un sepolcro. REV 11:10 E gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due profeti avranno tormentati gli abitanti della terra. REV 11:11 E in capo ai tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro, ed essi si drizzarono in piè e grande spavento cadde su quelli che li videro. REV 11:12 Ed essi udirono una gran voce dal cielo che diceva loro: Salite qua. Ed essi salirono al cielo nella nuvola, e i loro nemici li videro. REV 11:13 E in quell’ora si fece un gran terremoto, e la decima parte della città cadde, e settemila persone furono uccise nel terremoto; e il rimanente fu spaventato e dette gloria all’Iddio del cielo. REV 11:14 Il secondo guaio è passato; ed ecco, il terzo guaio verrà tosto. REV 11:15 Ed il settimo angelo sonò, e si fecero gran voci nel cielo, che dicevano: Il regno del mondo è venuto ad essere del Signor nostro e del suo Cristo; ed egli regnerà ne’ secoli dei secoli. REV 11:16 E i ventiquattro anziani seduti nel cospetto di Dio sui loro troni si gettaron giù sulle loro facce e adorarono Iddio, dicendo: REV 11:17 Noi ti ringraziamo, o Signore Iddio onnipotente che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo gran potere, ed hai assunto il regno. REV 11:18 Le nazioni s’erano adirate, ma l’ira tua è giunta, ed è giunto il tempo di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servitori, i profeti, ed ai santi e a quelli che temono il tuo nome, e piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggon la terra. REV 11:19 E il tempio di Dio che è nel cielo fu aperto, e si vide nel suo tempio l’arca del suo patto, e vi furono lampi e voci e tuoni e un terremoto ed una forte gragnuola. REV 12:1 Poi apparve un gran segno nel cielo: una donna rivestita del sole con la luna sotto i piedi, e sul capo una corona di dodici stelle. REV 12:2 Ella era incinta, e gridava nelle doglie tormentose del parto. REV 12:3 E apparve un altro segno nel cielo; ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. REV 12:4 E la sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra. E il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, affin di divorarne il figliuolo, quando l’avrebbe partorito. REV 12:5 Ed ella partorì un figliuolo maschio che ha da reggere tutte le nazioni con verga di ferro; e il figliuolo di lei fu rapito presso a Dio ed al suo trono. REV 12:6 E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, affinché vi sia nutrita per milleduecento sessanta giorni. REV 12:7 E vi fu battaglia in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, REV 12:8 ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. REV 12:9 E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furon gettati gli angeli suoi. REV 12:10 Ed io udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora è venuta la salvezza e la potenza ed il regno dell’Iddio nostro, e la potestà del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusava dinanzi all’Iddio nostro, giorno e notte. REV 12:11 Ma essi l’hanno vinto a cagion del sangue dell’Agnello e a cagion della parola della loro testimonianza; e non hanno amata la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte. REV 12:12 Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Guai a voi, o terra, o mare! Perché il diavolo è disceso a voi con gran furore, sapendo di non aver che breve tempo. REV 12:13 E quando il dragone si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna che avea partorito il figliuolo maschio. REV 12:14 Ma alla donna furon date le due ali della grande aquila affinché se ne volasse nel deserto, nel suo luogo, dove è nutrita un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo, lungi dalla presenza del serpente. REV 12:15 E il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell’acqua a guisa di fiume, per farla portar via dalla fiumana. REV 12:16 Ma la terra soccorse la donna; e la terra aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il dragone avea gettato fuori dalla propria bocca. REV 12:17 E il dragone si adirò contro la donna e andò a far guerra col rimanente della progenie d’essa, che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù. REV 13:1 (G12-18) E si fermò sulla riva del mare. (G13-1) E vidi salir dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi, e sulle teste nomi di bestemmia. REV 13:2 E la bestia ch’io vidi era simile a un leopardo, e i suoi piedi erano come di orso, e la sua bocca come bocca di leone; e il dragone le diede la propria potenza e il proprio trono e grande potestà. REV 13:3 E io vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu sanata; e tutta la terra maravigliata andò dietro alla bestia; REV 13:4 e adorarono il dragone perché avea dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: Chi è simile alla bestia? e chi può guerreggiare con lei? REV 13:5 E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie e le fu data potestà di agire per quarantadue mesi. REV 13:6 Ed essa apri la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome e il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. REV 13:7 E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione. REV 13:8 E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno. REV 13:9 Se uno ha orecchio, ascolti. Se uno mena in cattività, andrà in cattività; REV 13:10 se uno uccide con la spada, bisogna che sia ucciso con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei santi. REV 13:11 Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed avea due corna come quelle d’un agnello, ma parlava come un dragone. REV 13:12 Ed esercitava tutta la potestà della prima bestia, alla sua presenza; e facea sì che la terra e quelli che abitano in essa adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata sanata. REV 13:13 E operava grandi segni, fino a far scendere del fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. REV 13:14 E seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che le era dato di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare una immagine della bestia che avea ricevuta la ferita della spada ed era tornata in vita. REV 13:15 E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, onde l’immagine della bestia parlasse e facesse sì che tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia fossero uccisi. REV 13:16 E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte; REV 13:17 e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. REV 13:18 Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d’uomo; e il suo numero è 666. REV 14:1 Poi vidi, ed ecco l’Agnello che stava in piè sul monte Sion, e con lui erano centoquaranta quattoromila persone che aveano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti. REV 14:2 E udii una voce dal cielo come rumore di molte acque e come rumore di gran tuono; e la voce che udii era come il suono prodotto da arpisti che suonano le loro arpe. REV 14:3 E cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti alle quattro creature viventi ed agli anziani; e nessuno poteva imparare il cantico se non quei centoquaranta quattromila, i quali sono stati riscattati dalla terra. REV 14:4 Essi son quelli che non si sono contaminati con donne, poiché son vergini. Essi son quelli che seguono l’Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati di fra gli uomini per esser primizie a Dio ed all’Agnello. REV 14:5 E nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili. REV 14:6 Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante l’evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo; REV 14:7 e diceva con gran voce: Temete Iddio e dategli gloria poiché l’ora del suo giudizio è venuta; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque. REV 14:8 Poi un altro, un secondo angelo, seguì dicendo: Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino dell’ira della sua fornicazione. REV 14:9 E un altro, un terzo angelo, tenne dietro a quelli, dicendo con gran voce: Se qualcuno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, REV 14:10 beverà anch’egli del vino dell’ira di Dio, mesciuto puro nel calice della sua ira: e sarà tormentato con fuoco e zolfo nel cospetto dei santi angeli e nel cospetto dell’Agnello. REV 14:11 E il fumo del loro tormento sale ne’ secoli dei secoli; e non hanno requie né giorno né notte quelli che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome. REV 14:12 Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. REV 14:13 E udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essendo che si riposano dalle loro fatiche, poiché le loro opere li seguono. REV 14:14 E vidi ed ecco una nuvola bianca; e sulla nuvola assiso uno simile a un figliuol d’uomo, che avea sul capo una corona d’oro, e in mano una falce tagliente. REV 14:15 E un altro angelo uscì dal tempio, gridando con gran voce a colui che sedeva sulla nuvola: Metti mano alla tua falce, e mieti; poiché l’ora di mietere giunta, perché la mèsse della terra è ben matura. REV 14:16 E colui che sedeva sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. REV 14:17 E un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, avendo anch’egli una falce tagliente. REV 14:18 E un altro angelo, che avea potestà sul fuoco, uscì dall’altare, e gridò con gran voce a quello che avea la falce tagliente, dicendo: Metti mano alla tua falce tagliente, e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature. REV 14:19 E l’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò le uve nel gran tino dell’ira di Dio. REV 14:20 E il tino fu calcato fuori della città, e dal tino uscì del sangue che giungeva sino ai freni dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi. REV 15:1 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e maraviglioso: sette angeli che aveano sette piaghe, le ultime; poiché con esse si compie l’ira di Dio. REV 15:2 E vidi come un mare di vetro e di fuoco e quelli che aveano ottenuta vittoria sulla bestia e sulla sua immagine e sul numero del suo nome, i quali stavano in piè sul mare di vetro avendo delle arpe di Dio. REV 15:3 E cantavano il cantico di Mosè, servitore di Dio, e il cantico dell’Agnello, dicendo: Grandi e maravigliose sono le tue opere, o Signore Iddio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni. REV 15:4 Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno nel tuo cospetto, poiché i tuoi giudici sono stati manifestati. REV 15:5 E dopo queste cose vidi, e il tempio del tabernacolo della testimonianza fu aperto nel cielo; REV 15:6 e i sette angeli che recavano le sette piaghe usciron dal tempio, vestiti di lino puro e risplendente, e col petto cinto di cinture d’oro. REV 15:7 E una delle quattro creature viventi diede ai sette angeli sette coppe d’oro piene dell’ira di Dio, il quale vive nei secoli dei secoli. REV 15:8 E il tempio fu ripieno di fumo a cagione della gloria di Dio e della sua potenza; e nessuno poteva entrare nel tempio finché fosser compiute le sette piaghe dei sette angeli. REV 16:1 E udii una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio. REV 16:2 E il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che aveano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine. REV 16:3 Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; ed esso divenne sangue come di morto; ed ogni essere vivente che si trovava nel mare morì. REV 16:4 Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle fonti delle acque; e le acque diventarono sangue. REV 16:5 E udii l’angelo delle acque che diceva: Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. REV 16:6 Hanno sparso il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro a bere del sangue; essi ne son degni! REV 16:7 E udii l’altare che diceva: Sì, o Signore Iddio onnipotente, i tuoi giudici sono veraci e giusti. REV 16:8 Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole; e al sole fu dato di bruciare gli uomini col fuoco. REV 16:9 E gli uomini furon arsi dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha la potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria. REV 16:10 Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia; e il regno d’essa divenne tenebroso, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, REV 16:11 e bestemmiarono l’Iddio del cielo a motivo de’ loro dolori e delle loro ulceri; e non si ravvidero delle loro opere. REV 16:12 Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e l’acqua ne fu asciugata affinché fosse preparata la via ai re che vengono dal levante. REV 16:13 E vidi uscir dalla bocca del dragone e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi simili a rane; REV 16:14 perché sono spiriti di demoni che fan de’ segni e si recano dai re di tutto il mondo per radunarli per la battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente. REV 16:15 (Ecco, io vengo come un ladro; beato colui che veglia e serba le sue vesti onde non cammini ignudo e non si veggano le sue vergogne). REV 16:16 Ed essi li radunarono nel luogo che si chiama in ebraico Harmaghedon. REV 16:17 Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria; e una gran voce uscì dal tempio, dal trono, dicendo: E’ fatto. REV 16:18 E si fecero lampi e voci e tuoni e ci fu un gran terremoto, tale, che da quando gli uomini sono stati sulla terra, non si ebbe mai terremoto così grande e così forte. REV 16:19 E la gran città fu divisa in tre parti, e le città delle nazioni caddero; e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle il calice del vino del furor dell’ira sua. REV 16:20 Ed ogni isola fuggì e i monti non furon più trovati. REV 16:21 E cadde dal cielo sugli uomini una gragnuola grossa del peso di circa un talento; e gli uomini bestemmiarono Iddio a motivo della piaga della gragnuola; perché la piaga d’essa era grandissima. REV 17:1 E uno dei sette angeli che aveano le sette coppe venne, e mi parlò dicendo: Vieni; io ti mostrerò il giudicio della gran meretrice, che siede su molte acque REV 17:2 e con la quale hanno fornicato i re della terra; e gli abitanti della terra sono stati inebriati del vino della sua fornicazione. REV 17:3 Ed egli, nello Spirito, mi trasportò in un deserto; e io vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e avente sette teste e dieci corna. REV 17:4 E la donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle; aveva in mano un calice d’oro pieno di abominazioni e delle immondizie della sua fornicazione, REV 17:5 e sulla fronte avea scritto un nome: Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra. REV 17:6 E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. E quando l’ebbi veduta, mi maravigliai di gran maraviglia. REV 17:7 E l’angelo mi disse: Perché ti maravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia che la porta, la quale ha le sette teste e le dieci corna. REV 17:8 La bestia che hai veduta era, e non è, e deve salire dall’abisso e andare in perdizione. E quelli che abitano sulla terra i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si maraviglieranno vedendo che la bestia era, e non è, e verrà di nuovo. REV 17:9 Qui sta la mente che ha sapienza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede; REV 17:10 e sono anche sette re: cinque son caduti, uno è, e l’altro non è ancora venuto; e quando sarà venuto, ha da durar poco. REV 17:11 E la bestia che era, e non è, è anch’essa un ottavo re, e viene dai sette, e se ne va in perdizione. REV 17:12 E le dieci corna che hai vedute sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potestà, come re, assieme alla bestia, per un’ora. REV 17:13 Costoro hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia. REV 17:14 Costoro guerreggeranno contro l’Agnello, e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signor dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e fedeli. REV 17:15 Poi mi disse: Le acque che hai vedute e sulle quali siede la meretrice, son popoli e moltitudini e nazioni e lingue. REV 17:16 E le dieci corna che hai vedute e la bestia odieranno la meretrice e la renderanno desolata e nuda, e mangeranno le sue carni e la consumeranno col fuoco. REV 17:17 Poiché Iddio ha messo in cuor loro di eseguire il suo disegno e di avere un medesimo pensiero e di dare il loro regno alla bestia finché le parole di Dio siano adempite. REV 17:18 E la donna che hai veduta è la gran città che impera sui re della terra. REV 18:1 E dopo queste cose vidi un altro angelo che scendeva dal cielo, il quale aveva gran potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. REV 18:2 Ed egli gridò con voce potente, dicendo: Caduta, caduta è Babilonia la grande, ed è divenuta albergo di demoni e ricetto d’ogni spirito immondo e ricetto d’ogni uccello immondo e abominevole. REV 18:3 Poiché tutte le nazioni han bevuto del vino dell’ira della sua fornicazione, e i re della terra han fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con la sua sfrenata lussuria. REV 18:4 Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate partecipi de’ suoi peccati e non abbiate parte alle sue piaghe; REV 18:5 poiché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle iniquità di lei. REV 18:6 Rendetele il contraccambio di quello ch’ella vi ha fatto, e rendetele al doppio la retribuzione delle sue opere; nel calice in cui ha mesciuto ad altri, mescetele il doppio. REV 18:7 Quanto ella ha glorificato se stessa ed ha lussureggiato, tanto datele di tormento e di cordoglio. Poiché ella dice in cuor suo: Io seggo regina e non son vedova e non vedrò mai cordoglio, REV 18:8 perciò in uno stesso giorno verranno le sue piaghe, mortalità e cordoglio e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è il Signore Iddio che l’ha giudicata. REV 18:9 E i re della terra che fornicavano e lussureggiavan con lei la piangeranno e faran cordoglio per lei quando vedranno il fumo del suo incendio; REV 18:10 e standosene da lungi per tema del suo tormento diranno: Ahi! ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! il tuo giudicio è venuto in un momento! REV 18:11 I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei, perché nessuno compera più le loro mercanzie: REV 18:12 mercanzie d’oro, d’argento, di pietre preziose, di perle, di lino fino, di porpora, di seta, di scarlatto; e ogni sorta di legno odoroso, e ogni sorta d’oggetti d’avorio e ogni sorta d’oggetti di legno preziosissimo e di rame, di ferro e di marmo, REV 18:13 e la cannella e le essenze, e i profumi, e gli unguenti, e l’incenso, e il vino, e l’olio, e il fior di farina, e il grano, e i buoi, e le pecore, e i cavalli, e i carri, e i corpi e le anime d’uomini. REV 18:14 E i frutti che l’anima tua appetiva se ne sono andati lungi da te; e tutte le cose delicate e sontuose son perdute per te e non si troveranno mai più. REV 18:15 I mercanti di queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno da lungi per tema del suo tormento, piangendo e facendo cordoglio, e dicendo: REV 18:16 Ahi! ahi! la gran città ch’era vestita di lino fino e di porpora e di scarlatto, e adorna d’oro e di pietre preziose e di perle! Una cotanta ricchezza è stata devastata in un momento. REV 18:17 E tutti i piloti e tutti i naviganti e i marinari e quanti trafficano sul mare se ne staranno da lungi; REV 18:18 e vedendo il fumo dell’incendio d’essa esclameranno dicendo: Qual città era simile a questa gran città? REV 18:19 E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangendo e facendo cordoglio e dicendo: Ahi! ahi! la gran città nella quale tutti coloro che aveano navi in mare si erano arricchiti con la sua magnificenza! In un momento ella è stata ridotta in un deserto. REV 18:20 Rallegrati d’essa, o cielo, e voi santi, ed apostoli e profeti, rallegratevi poiché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia. REV 18:21 Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una gran macina, e la gettò nel mare dicendo: Così sarà con impeto precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più ritrovata. REV 18:22 E in te non sarà più udito suono di arpisti né di musici né di flautisti né di sonatori di tromba; né sarà più trovato in te artefice alcuno d’arte qualsiasi, né s’udrà più in te rumor di macina. REV 18:23 E non rilucerà più in te lume di lampada e non s’udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi mercanti erano i principi della terra, perché tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue malìe, REV 18:24 e in lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sopra la terra. REV 19:1 Dopo queste cose udii come una gran voce d’una immensa moltitudine nel cielo, che diceva: Alleluia! La salvazione e la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio; REV 19:2 perché veraci e giusti sono i suoi giudici; poiché Egli ha giudicata la gran meretrice che corrompeva la terra con la sua fornicazione e ha vendicato il sangue de’ suoi servitori, ridomandandolo dalla mano di lei. REV 19:3 E dissero una seconda volta: Alleluia! Il suo fumo sale per i secoli dei secoli. REV 19:4 E i ventiquattro anziani e le quattro creature viventi si gettarono giù e adorarono Iddio che siede sul trono, dicendo: Amen! Alleluia! REV 19:5 E una voce partì dal trono dicendo: Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servitori, voi che lo temete piccoli e grandi. REV 19:6 Poi udii come la voce di una gran moltitudine e come il suono di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva: Alleluia! poiché il Signore Iddio nostro, l’Onnipotente, ha preso a regnare. REV 19:7 Rallegriamoci e giubiliamo e diamo a lui la gloria, poiché son giunte le nozze dell’Agnello, e la sua sposa s’è preparata; REV 19:8 e le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino son le opere giuste dei santi. REV 19:9 E l’angelo mi disse: Scrivi: Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello. E mi disse: Queste sono le veraci parole di Dio. REV 19:10 E io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ed egli mi disse: Guardati dal farlo; io sono tuo conservo e de’ tuoi fratelli che serbano la testimonianza di Gesù: adora Iddio! Perché la testimonianza di Gesù; è lo spirito della profezia. REV 19:11 Poi vidi il cielo aperto ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia. REV 19:12 E i suoi occhi erano una fiamma di fuoco, e sul suo capo v’eran molti diademi; e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. REV 19:13 Era vestito d’una veste tinta di sangue, e il suo nome è: la Parola di Dio. REV 19:14 Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed eran vestiti di lino fino bianco e puro. REV 19:15 E dalla bocca gli usciva una spada affilata per percuoter con essa le nazioni; ed egli le reggerà con una verga di ferro, e calcherà il tino del vino dell’ardente ira dell’Onnipotente Iddio. REV 19:16 E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE, SIGNOR DEI SIGNORI. REV 19:17 Poi vidi un angelo che stava in piè nel sole, ed egli gridò con gran voce, dicendo a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: REV 19:18 Venite, adunatevi per il gran convito di Dio, per mangiar carni di re e carni di capitani e carni di prodi e carni di cavalli e di cavalieri, e carni d’ogni sorta d’uomini liberi e schiavi, piccoli e grandi. REV 19:19 E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per muover guerra a colui che cavalcava il cavallo e all’esercito suo. REV 19:20 E la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che avea fatto i miracoli davanti a lei, coi quali aveva sedotto quelli che aveano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Ambedue furon gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo. REV 19:21 E il rimanente fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo; e tutti gli uccelli si satollarono delle loro carni. REV 20:1 Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e avea la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. REV 20:2 Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni, REV 20:3 lo gettò nell’abisso che chiuse e suggellò sopra di lui onde non seducesse più le nazioni finché fossero compiti i mille anni; dopo di che egli ha da essere sciolto per un po’ di tempo. REV 20:4 Poi vidi dei troni; e a coloro che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decollati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non aveano adorata la bestia né la sua immagine, e non aveano preso il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano; ed essi tornarono in vita, e regnarono con Cristo mille anni. REV 20:5 Il rimanente dei morti non tornò in vita prima che fosser compiti i mille anni. Questa è la prima risurrezione. REV 20:6 Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni. REV 20:7 E quando i mille anni saranno compiti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione REV 20:8 e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro canti della terra, Gog e Magog, per adunarle per la battaglia: il loro numero è come la rena del mare. REV 20:9 E salirono sulla distesa della terra e attorniarono il campo dei santi e la città diletta; ma dal cielo discese del fuoco e le divorò. REV 20:10 E il diavolo che le avea sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saran tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. REV 20:11 Poi vidi un gran trono bianco e Colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggiron terra e cielo; e non fu più trovato posto per loro. REV 20:12 E vidi i morti, grandi e piccoli che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro. REV 20:13 E il mare rese i morti ch’erano in esso; e la morte e l’Ades resero i loro morti, ed essi furon giudicati, ciascuno secondo le sue opere. REV 20:14 E la morte e l’Ades furon gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè, lo stagno di fuoco. REV 20:15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. REV 21:1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non era più. REV 21:2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scender giù dal cielo d’appresso a Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. REV 21:3 E udii una gran voce dal trono, che diceva: Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini; ed Egli abiterà con loro, ed essi saranno suoi popoli, e Dio stesso sarà con loro e sarà loro Dio; REV 21:4 e asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro e la morte non sarà più; né ci saran più cordoglio, né grido, né dolore, poiché le cose di prima sono passate. REV 21:5 E Colui che siede sul trono disse: Ecco, io fo ogni cosa nuova, ed aggiunse: Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veraci. REV 21:6 Poi mi disse: E’ compiuto. Io son l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. REV 21:7 Chi vince erediterà queste cose; e io gli sarò Dio, ed egli mi sarà figliuolo; REV 21:8 ma quanto ai codardi, agl’increduli, agli abominevoli, agli omicidi, ai fornicatori, agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda. REV 21:9 E venne uno dei sette angeli che aveano le sette coppe piene delle sette ultime piaghe; e parlò meco, dicendo: Vieni e ti mostrerò la sposa, la moglie dell’Agnello. REV 21:10 E mi trasportò in ispirito su di una grande ed alta montagna, e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo d’appresso a Dio, avendo la gloria di Dio. REV 21:11 Il suo luminare era simile a una pietra preziosissima, a guisa d’una pietra di diaspro cristallino. REV 21:12 Avea un muro grande ed alto; avea dodici porte, e alle porte dodici angeli, e sulle porte erano scritti dei nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figliuoli d’Israele. REV 21:13 A oriente c’eran tre porte; a settentrione tre porte; a mezzogiorno tre porte, e ad occidente tre porte. REV 21:14 E il muro della città avea dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. REV 21:15 E colui che parlava meco aveva una misura, una canna d’oro, per misurare la città, le sue porte e il suo muro. REV 21:16 E la città era quadrangolare, e la sua lunghezza era uguale alla larghezza; egli misurò la città con la canna, ed era dodicimila stadi; la sua lunghezza, la sua larghezza e la sua altezza erano uguali. REV 21:17 Ne misurò anche il muro, ed era di centoquarantaquattro cubiti, a misura d’uomo, cioè d’angelo. REV 21:18 Il muro era costruito di diaspro e la città era d’oro puro, simile a vetro puro. REV 21:19 I fondamenti del muro della città erano adorni d’ogni maniera di pietre preziose. Il primo fondamento era di diaspro; il secondo di zaffiro; il terzo di calcedonio; il quarto di smeraldo; REV 21:20 il quinto di sardonico; il sesto di sardio; il settimo di crisolito; l’ottavo di berillo; il nono di topazio; il decimo di crisopazio; l’undecimo di giacinto; il dodicesimo di ametista. REV 21:21 E le dodici porte eran dodici perle, e ognuna delle porte era fatta d’una perla; e la piazza della città era d’oro puro, simile a vetro trasparente. REV 21:22 E non vidi in essa alcun tempio, perché il Signore Iddio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. REV 21:23 E la città non ha bisogno di sole, né di luna che risplendano in lei perché la illumina la gloria di Dio, e l’Agnello è il suo luminare. REV 21:24 E le nazioni cammineranno alla sua luce; e i re della terra vi porteranno la loro gloria. REV 21:25 E le sue porte non saranno mai chiuse di giorno (la notte quivi non sarà più); REV 21:26 e in lei si porterà la gloria e l’onore delle nazioni. REV 21:27 E niente d’immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità, v’entreranno; ma quelli soltanto che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello. REV 22:1 Poi mi mostrò il fiume dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che procedeva dal trono di Dio e dell’Agnello. REV 22:2 In mezzo alla piazza della città e d’ambo i lati del fiume stava l’albero della vita che dà dodici raccolti, e porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni. REV 22:3 E non ci sarà più alcuna cosa maledetta; e in essa sarà il trono di Dio e dell’Agnello; REV 22:4 i suoi servitori gli serviranno ed essi vedranno la sua faccia e avranno in fronte il suo nome. REV 22:5 E non ci sarà più notte; ed essi non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché li illuminerà il Signore Iddio, ed essi regneranno nei secoli dei secoli. REV 22:6 Poi mi disse: Queste parole sono fedeli e veraci; e il Signore, l’Iddio degli spiriti dei profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve. REV 22:7 Ecco, io vengo tosto. Beato chi serba le parole della profezia di questo libro. REV 22:8 E io, Giovanni, son quello che udii e vidi queste cose. E quando le ebbi udite e vedute, mi prostrai per adorare ai piedi dell’angelo che mi avea mostrate queste cose. REV 22:9 Ma egli mi disse: Guardati dal farlo; io sono tuo conservo e de’ tuoi fratelli, i profeti, e di quelli che serbano le parole di questo libro. Adora Iddio. REV 22:10 Poi mi disse: Non suggellare le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino. REV 22:11 Chi è ingiusto sia ingiusto ancora; chi è contaminato si contamini ancora; e chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è santo si santifichi ancora. REV 22:12 Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l’opera sua. REV 22:13 Io son l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine. REV 22:14 Beati coloro che lavano le loro vesti per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte nella città! REV 22:15 Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. REV 22:16 Io Gesù ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io son la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina. REV 22:17 E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni. E chi ha sete venga: chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. REV 22:18 Io lo dichiaro a ognuno che ode le parole della profezia di questo libro: Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro; REV 22:19 e se alcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Iddio gli torrà la sua parte dell’albero della vita e della città santa, delle cose scritte in questo libro. REV 22:20 Colui che attesta queste cose, dice: Sì; vengo tosto! Amen! Vieni, Signor Gesù! REV 22:21 La grazia del Signor Gesù sia con tutti.