# File Name: Holy-Bible---Italian---Conferenza-Episcopale-Italiana---Aionian-Edition.noia # File Size: 4406219 # File Date: 03/27/2024 23:20:29 # File Purpose: Supporting resource for the Aionian Bible project # File Location: https://resources.AionianBible.org # File Copyright: Creative Commons Attribution No Derivative Works 4.0, 2018-2024 # File Generator: ABCMS (alpha) # File Accuracy: Contact publisher with corrections to file format or content # Publisher Name: Nainoia Inc # Publisher Contact: https://www.AionianBible.org/Publisher # Publisher Mission: https://www.AionianBible.org/Preface # Publisher Website: https://NAINOIA-INC.signedon.net # Publisher Facebook: https://www.Facebook.com/AionianBible # Bible Name: Conferenza Episcopale Italiana # Bible Name English: Italian Catholic Church Bible # Bible Language: Italiano # Bible Language English: Italian # Bible Copyright Format: CC Attribution NoDerivatives 4.0, 2018-2024 # Bible Copyright Text: Public Domain # Bible Source: Italian Catholic Church # Bible Source Version: 11/21/2022 # Bible Source Link: https://bible4u.net/en/download#CEI # Bible Source Year: 1971 # Bible Format: Aionian Glossary annotations to 265 verses # INDEX BOOK CHAPTER VERSE TEXT # # BOOK 001 GEN Genesis Genesi 001 GEN 001 001 In principio Dio creò il cielo e la terra. 001 GEN 001 002 Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. 001 GEN 001 003 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 001 GEN 001 004 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 001 GEN 001 005 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. 001 GEN 001 006 Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». 001 GEN 001 007 Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. 001 GEN 001 008 Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. 001 GEN 001 009 Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. 001 GEN 001 010 Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. 001 GEN 001 011 E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: 001 GEN 001 012 la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. 001 GEN 001 013 E fu sera e fu mattina: terzo giorno. 001 GEN 001 014 Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni 001 GEN 001 015 e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: 001 GEN 001 016 Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. 001 GEN 001 017 Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra 001 GEN 001 018 e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. 001 GEN 001 019 E fu sera e fu mattina: quarto giorno. 001 GEN 001 020 Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». 001 GEN 001 021 Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 001 GEN 001 022 Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». 001 GEN 001 023 E fu sera e fu mattina: quinto giorno. 001 GEN 001 024 Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: 001 GEN 001 025 Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 001 GEN 001 026 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 001 GEN 001 027 Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. 001 GEN 001 028 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». 001 GEN 001 029 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 001 GEN 001 030 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. 001 GEN 001 031 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. 001 GEN 002 001 Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. 001 GEN 002 002 Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. 001 GEN 002 003 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 001 GEN 002 004 Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 001 GEN 002 005 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 001 GEN 002 006 e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -; 001 GEN 002 007 allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. 001 GEN 002 008 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. 001 GEN 002 009 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. 001 GEN 002 010 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. 001 GEN 002 011 Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro 001 GEN 002 012 e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. 001 GEN 002 013 Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. 001 GEN 002 014 Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate. 001 GEN 002 015 Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. 001 GEN 002 016 Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 001 GEN 002 017 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti». 001 GEN 002 018 Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». 001 GEN 002 019 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 001 GEN 002 020 Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. 001 GEN 002 021 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 001 GEN 002 022 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 001 GEN 002 023 «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta». Allora l'uomo disse: 001 GEN 002 024 Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. 001 GEN 002 025 Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna. 001 GEN 003 001 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». 001 GEN 003 002 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 001 GEN 003 003 ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». 001 GEN 003 004 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 001 GEN 003 005 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». 001 GEN 003 006 Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. 001 GEN 003 007 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. 001 GEN 003 008 Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 001 GEN 003 009 Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». 001 GEN 003 010 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». 001 GEN 003 011 Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». 001 GEN 003 012 Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». 001 GEN 003 013 Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». 001 GEN 003 014 «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Allora il Signore Dio disse al serpente: 001 GEN 003 015 Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stripe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». 001 GEN 003 016 «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». Alla donna disse: 001 GEN 003 017 All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. 001 GEN 003 018 Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. 001 GEN 003 019 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finchè tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!». 001 GEN 003 020 L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi. 001 GEN 003 021 Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì. 001 GEN 003 022 Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!». 001 GEN 003 023 Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. 001 GEN 003 024 Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita. 001 GEN 004 001 Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore». 001 GEN 004 002 Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo. 001 GEN 004 003 Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; 001 GEN 004 004 anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 001 GEN 004 005 ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 001 GEN 004 006 Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 001 GEN 004 007 Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo». 001 GEN 004 008 Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. 001 GEN 004 009 Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». 001 GEN 004 010 Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 001 GEN 004 011 Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. 001 GEN 004 012 Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». 001 GEN 004 013 Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? 001 GEN 004 014 Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere». 001 GEN 004 015 Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. 001 GEN 004 016 Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden. 001 GEN 004 017 Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. 001 GEN 004 018 A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamech. 001 GEN 004 019 Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla. 001 GEN 004 020 Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. 001 GEN 004 021 Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. 001 GEN 004 022 Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama. 001 GEN 004 023 Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire: Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Lamech disse alle mogli: 001 GEN 004 024 Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette». 001 GEN 004 025 Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché - disse - Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso». 001 GEN 004 026 Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore. 001 GEN 005 001 Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 001 GEN 005 002 maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati. 001 GEN 005 003 Adamo aveva centotrenta anni quando generò a sua immagine, a sua somiglianza, un figlio e lo chiamò Set. 001 GEN 005 004 Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 005 L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì. 001 GEN 005 006 Set aveva centocinque anni quando generò Enos; 001 GEN 005 007 dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 008 L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì. 001 GEN 005 009 Enos aveva novanta anni quando generò Kenan; 001 GEN 005 010 Enos, dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 011 L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi morì. 001 GEN 005 012 Kenan aveva settanta anni quando generò Maalaleèl; 001 GEN 005 013 Kenan dopo aver generato Maalaleèl visse ancora ottocentoquaranta anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 014 L'intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi morì. 001 GEN 005 015 Maalaleèl aveva sessantacinque anni quando generò Iared; 001 GEN 005 016 Maalaleèl dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentrenta anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 017 L'intera vita di Maalaleèl fu di ottocentonovantacinque anni; poi morì. 001 GEN 005 018 Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch; 001 GEN 005 019 Iared, dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 020 L'intera vita di Iared fu di novecentosessantadue anni; poi morì. 001 GEN 005 021 Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 001 GEN 005 022 Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 023 L'intera vita di Enoch fu di trecentosessantacique anni. 001 GEN 005 024 Poi Enoch cammino con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso. 001 GEN 005 025 Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech; 001 GEN 005 026 Matusalemme, dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 027 L'intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi morì. 001 GEN 005 028 Lamech aveva centottantadue anni quando generò un figlio 001 GEN 005 029 e lo chiamò Noè, dicendo: «Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto». 001 GEN 005 030 Lamech, dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie. 001 GEN 005 031 L'intera vita di Lamech fu di settecentosettantasette anni; poi morì. 001 GEN 005 032 Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet. 001 GEN 006 001 Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, 001 GEN 006 002 i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. 001 GEN 006 003 Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». 001 GEN 006 004 C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi. 001 GEN 006 005 Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. 001 GEN 006 006 E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. 001 GEN 006 007 Il Singore disse: «Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti». 001 GEN 006 008 Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore. 001 GEN 006 009 Questa è la storia di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. 001 GEN 006 010 Noè generò tre figli: Sem, Cam, e Iafet. 001 GEN 006 011 Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza. 001 GEN 006 012 Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. 001 GEN 006 013 Allora Dio disse a Noè: «E' venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. 001 GEN 006 014 Fatti un'arca di legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori. 001 GEN 006 015 Ecco come devi farla: l'arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza. 001 GEN 006 016 Farai nell'arca un tetto e a un cubito più sopra la terminerai; da un lato metterai la porta dell'arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore. 001 GEN 006 017 Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla terra perirà. 001 GEN 006 018 Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. 001 GEN 006 019 Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina. 001 GEN 006 020 Degli uccelli secondo la loro specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie, due d'ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. 001 GEN 006 021 Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sarà di nutrimento per te e per loro». 001 GEN 006 022 Noè eseguì tutto; come Dio gli aveva comandato, così egli fece. 001 GEN 007 001 Il Signore disse a Noè: «Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione. 001 GEN 007 002 D'ogni animale mondo prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio e la sua femmina. 001 GEN 007 003 Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. 001 GEN 007 004 Perché tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto». 001 GEN 007 005 Noè fece quanto il Signore gli aveva comandato. 001 GEN 007 006 Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioè le acque sulla terra. 001 GEN 007 007 Noè entrò nell'arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. 001 GEN 007 008 Degli animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo 001 GEN 007 009 entrarono a due a due con Noè nell'arca, maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè. 001 GEN 007 010 Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; 001 GEN 007 011 nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono. 001 GEN 007 012 Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. 001 GEN 007 013 In quello stesso giorno entrò nell'arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli: 001 GEN 007 014 essi e tutti i viventi secondo la loro specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. 001 GEN 007 015 Vennero dunque a Noè nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui è il soffio di vita. 001 GEN 007 016 Quelli che venivano, maschio e femmina d'ogni carne, entrarono come gli aveva comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui. 001 GEN 007 017 Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l'arca che si innalzò sulla terra. 001 GEN 007 018 Le acque divennero poderose e crebbero molto sopra la terra e l'arca galleggiava sulle acque. 001 GEN 007 019 Le acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo. 001 GEN 007 020 Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto. 001 GEN 007 021 Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. 001 GEN 007 022 Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto era sulla terra asciutta morì. 001 GEN 007 023 Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono sterminati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell'arca. 001 GEN 007 024 Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni. 001 GEN 008 001 Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono. 001 GEN 008 002 Le fonti dell'abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo; 001 GEN 008 003 le acque andarono via via ritirandosi dalla terra e calarono dopo centocinquanta giorni. 001 GEN 008 004 Nel settimo mese, il diciasette del mese, l'arca si posò sui monti dell'Ararat. 001 GEN 008 005 Le acque andarono via via diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le cime dei monti. 001 GEN 008 006 Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatta nell'arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate. 001 GEN 008 007 Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra. 001 GEN 008 008 Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; 001 GEN 008 009 ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell'arca. 001 GEN 008 010 Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca 001 GEN 008 011 e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. 001 GEN 008 012 Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui. 001 GEN 008 013 L'anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la copertura dell'arca ed ecco la superficie del suolo era asciutta. 001 GEN 008 014 Nel secondo mese, il ventisette del mese, tutta la terra fu asciutta. 001 GEN 008 015 Dio ordinò a Noè: 001 GEN 008 016 «Esci dall'arca tu e tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. 001 GEN 008 017 Tutti gli animali d'ogni specie che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa». 001 GEN 008 018 Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli. 001 GEN 008 019 Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall'arca. 001 GEN 008 020 Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di uccelli mondi e offrì olocausti sull'altare. 001 GEN 008 021 Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. 001 GEN 008 022 Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno». 001 GEN 009 001 Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 001 GEN 009 002 Il timore e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere. 001 GEN 009 003 Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come gia le verdi erbe. 001 GEN 009 004 Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue. 001 GEN 009 005 Del sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello. 001 GEN 009 006 Chi sparge il sangue dell'uomo dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo. 001 GEN 009 007 E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e dominatela». 001 GEN 009 008 Dio disse a Noè e ai sui figli con lui: 001 GEN 009 009 «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza coni vostri discendenti dopo di voi; 001 GEN 009 010 con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e bestie selvatiche, con tutti gli animali che sono usciti dall'arca. 001 GEN 009 011 Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, né più il diluvio devasterà la terra». 001 GEN 009 012 «Questo è il segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne. Dio disse: 001 GEN 009 013 Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sarà il segno dell'alleanza tra me e la terra. 001 GEN 009 014 Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi 001 GEN 009 015 ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne e noi ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne. 001 GEN 009 016 L'arco sarà sulle nubi e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra». 001 GEN 009 017 Disse Dio a Noè: «Questo è il segno dell'alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra». 001 GEN 009 018 I figli di Noè che uscirono dall'arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam è il padre di Canaan. 001 GEN 009 019 Questi tre sono i figli di Noè e da questi fu popolata tutta la terra. 001 GEN 009 020 Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. 001 GEN 009 021 Avendo bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda. 001 GEN 009 022 Cam, padre di Canaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli che stavano fuori. 001 GEN 009 023 Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto. 001 GEN 009 024 Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore; 001 GEN 009 025 «Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!». allora disse: 001 GEN 009 026 Disse poi: «Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo! 001 GEN 009 027 Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!». 001 GEN 009 028 Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni. 001 GEN 009 029 L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, poi morì. 001 GEN 010 001 Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio. 001 GEN 010 002 I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras. 001 GEN 010 003 I figli di Gomer: Askenaz, Rifat e Togarma. 001 GEN 010 004 I figli di Iavan: Elisa, Tarsis, quelli di Cipro e quelli di Rodi. 001 GEN 010 005 Da costoro derivarono le nazioni disperse per le isole nei loro territori, ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni. 001 GEN 010 006 I figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan. 001 GEN 010 007 I figli di Etiopia: Seba, Avìla, Sabta, Raama e Sàbteca. I figli di Raama: Saba e Dedan. 001 GEN 010 008 Ora Etiopia generò Nimrod: costui cominciò a essere potente sulla terra. 001 GEN 010 009 Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice: «Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore». 001 GEN 010 010 L'inizio del suo regno fu Babele, Uruch, Accad e Calne, nel paese di Sennaar. 001 GEN 010 011 Da quella terra si portò ad Assur e costruì Ninive, Recobot-Ir e Càlach 001 GEN 010 012 e Resen tra Ninive e Càlach; quella è la grande città. 001 GEN 010 013 Egitto generò quelli di Lud, Anam, Laab, Naftuch, 001 GEN 010 014 Patros, Casluch e Caftor, da dove uscirono i Filistei. 001 GEN 010 015 Canaan generò Sidone, suo primogenito, e Chet 001 GEN 010 016 e il Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo, 001 GEN 010 017 l'Eveo, l'Archita e il Sineo, 001 GEN 010 018 l'Arvadita, il Semarita e l'Amatita. In seguito si dispersero le famiglie dei Cananei. 001 GEN 010 019 Il confine dei Cananei andava da Sidone in direzione di Gerar fino a Gaza, poi in direzione di Sòdoma, Gomorra, Adma e Zeboim, fino a Lesa. 001 GEN 010 020 Questi furono i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro territori e nei loro popoli. 001 GEN 010 021 Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber, fratello maggiore di Jafet, nacque una dicendenza. 001 GEN 010 022 I figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram. 001 GEN 010 023 I figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mas. 001 GEN 010 024 Arpacsad generò Selach e Selach generò Eber. 001 GEN 010 025 A Eber nacquero due figli: uno si chiamò Peleg, perché ai suoi tempi fu divisa la terra, e il fratello si chiamò Joktan. 001 GEN 010 026 Joktan generò Almodad, Selef, Ascarmavet, Jerach, 001 GEN 010 027 Adòcam, Uzal, Dikla, 001 GEN 010 028 Obal, Abimaèl, Saba, 001 GEN 010 029 Ofir, Avìla e Ibab. Tutti questi furono i figli di Joktan; 001 GEN 010 030 la loro sede era sulle montagne dell'oriente, da Mesa in direzione di Sefar. 001 GEN 010 031 Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro lingue, territori, secondo i loro popoli. 001 GEN 010 032 Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le loro generazioni, nei loro popoli. Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra dopo il diluvio. 001 GEN 011 001 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. 001 GEN 011 002 Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. 001 GEN 011 003 Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. 001 GEN 011 004 Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». 001 GEN 011 005 Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. 001 GEN 011 006 Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. 001 GEN 011 007 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». 001 GEN 011 008 Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi essarono di costruire la città. 001 GEN 011 009 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. 001 GEN 011 010 Questa è la discendenza di Sem: Sem aveva cento anni quando generò Arpacsad, due anni dopo il diluvio; 001 GEN 011 011 Sem, dopo aver generato Arpacsad, visse cinquecento anni e generò figli e figlie. 001 GEN 011 012 Arpacsad aveva trentacinque anni quando generò Selach; 001 GEN 011 013 Arpacsad, dopo aver generato Selach, visse quattrocentotrè anni e generò figli e figlie. 001 GEN 011 014 Selach aveva trent'anni quando generò Eber; 001 GEN 011 015 Selach, dopo aver generato Eber, visse quattrocentotrè anni e generò figli e figlie. 001 GEN 011 016 Eber aveva trentaquattro anni quando generò Peleg; 001 GEN 011 017 Eber, dopo aver generato Peleg, visse quattrocentotrenta anni e generò figli e figlie. 001 GEN 011 018 Peleg aveva trent'anni quando generò Reu; 001 GEN 011 019 Peleg, dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figli e figlie. 001 GEN 011 020 Reu aveva trentadue anni quando generò Serug; 001 GEN 011 021 Reu, dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figli e figlie. 001 GEN 011 022 Serug aveva trent'anni quando generò Nacor; 001 GEN 011 023 Serug, dopo aver generato Nacor, visse duecento anni e generò figli e figlie. 001 GEN 011 024 Nacor aveva ventinove anni quando generò Terach; 001 GEN 011 025 Nacor, dopo aver generato Terach, visse centodiciannove anni e generò figli e figlie. 001 GEN 011 026 Terach aveva settant'anni quando generò Abram, Nacor e Aran. 001 GEN 011 027 Questa è la posterità di Terach: Terach generò Abram, Nacor e Aran: Aran generò Lot. 001 GEN 011 028 Aran poi morì alla presenza di suo padre Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei. 001 GEN 011 029 Abram e Nacor si presero delle mogli; la moglie di Abram si chiamava Sarai e la moglie di Nacor Milca, ch'era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. 001 GEN 011 030 Sarai era sterile e non aveva figli. 001 GEN 011 031 Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè del suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono. 001 GEN 011 032 L'età della vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì in Carran. 001 GEN 012 001 «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Il Signore disse ad Abram: 001 GEN 012 002 Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. 001 GEN 012 003 Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». 001 GEN 012 004 Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. 001 GEN 012 005 Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan. Arrivarono al paese di Canaan 001 GEN 012 006 e Abram attraversò il paese fino alla località di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i Cananei. 001 GEN 012 007 Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questo paese». Allora Abram costruì in quel posto un altare al Signore che gli era apparso. 001 GEN 012 008 Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. 001 GEN 012 009 Poi Abram levò la tenda per accamparsi nel Negheb. 001 GEN 012 010 Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese. 001 GEN 012 011 Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie Sarai: «Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente. 001 GEN 012 012 Quando gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei è sua moglie, e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita. 001 GEN 012 013 Dì dunque che tu sei mia sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te». 001 GEN 012 014 Appunto quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto avvenente. 001 GEN 012 015 La osservarono gli ufficiali del faraone e ne fecero le lodi al faraone; così la donna fu presa e condotta nella casa del faraone. 001 GEN 012 016 Per riguardo a lei, egli trattò bene Abram, che ricevette greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli. 001 GEN 012 017 Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai, moglie di Abram. 001 GEN 012 018 Allora il faraone convocò Abram e gli disse: «Che mi hai fatto? Perché non mi hai dichiarato che era tua moglie? 001 GEN 012 019 Perché hai detto: E' mia sorella, così che io me la sono presa in moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vàttene!». 001 GEN 012 020 Poi il faraone lo affidò ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera insieme con la moglie e tutti i suoi averi. 001 GEN 013 001 Dall'Egitto Abram ritornò nel Negheb con la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui. 001 GEN 013 002 Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. 001 GEN 013 003 Poi di accampamento in accampamento egli dal Negheb si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata gia prima la sua tenda, tra Betel e Ai, 001 GEN 013 004 al luogo dell'altare, che aveva là costruito prima: lì Abram invocò il nome del Signore. 001 GEN 013 005 Ma anche Lot, che andava con Abram, aveva greggi e armenti e tende. 001 GEN 013 006 Il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. 001 GEN 013 007 Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot, mentre i Cananei e i Perizziti abitavano allora nel paese. 001 GEN 013 008 Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. 001 GEN 013 009 Non sta forse davanti a te tutto il paese? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io antra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra». 001 GEN 013 010 Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra -; era come il giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar. 001 GEN 013 011 Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro: 001 GEN 013 012 Abram si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. 001 GEN 013 013 Ora gli uomini di Sòdoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore. 001 GEN 013 014 Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. 001 GEN 013 015 Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre. 001 GEN 013 016 Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. 001 GEN 013 017 Alzati, percorri il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te». 001 GEN 013 018 Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore. 001 GEN 014 001 Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim, 001 GEN 014 002 costoro mossero guerra contro Bera re di Sòdoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. 001 GEN 014 003 Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto. 001 GEN 014 004 Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati. 001 GEN 014 005 Nell'anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim 001 GEN 014 006 e gli Hurriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto. 001 GEN 014 007 Poi mutarono direzione e vennero a En-Mispat, cioè Kades, e devastarono tutto il territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano in Azazon-Tamar. 001 GEN 014 008 Allora il re di Sòdoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Zeboim e il re di Bela, cioè Zoar, uscirono e si schierarono a battaglia nella valle di Siddim contro di esso, 001 GEN 014 009 e cioè contro Chedorlaomer re dell'Elam, Tideal re di Goim, Amrafel re di Sennaar e Arioch re di Ellasar: quattro re contro cinque. 001 GEN 014 010 Ora la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; mentre il re di Sòdoma e il re di Gomorra si davano alla fuga, alcuni caddero nei pozzi e gli altri fuggirono sulle montagne. 001 GEN 014 011 Gli invasori presero tutti i beni di Sodoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono. 001 GEN 014 012 Andandosene catturarono anche Lot, figlio del fratello di Abram, e i suoi beni: egli risiedeva appunto in Sòdoma. 001 GEN 014 013 Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo che si trovava alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner i quali erano alleati di Abram. 001 GEN 014 014 Quando Abram seppe che il suo parente era stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento fino a Dan. 001 GEN 014 015 Piombò sopra di essi di notte, lui con i suoi servi, li sconfisse e proseguì l'inseguimento fino a Coba, a settentrione di Damasco. 001 GEN 014 016 Ricuperò così tutta la roba e anche Lot suo parente, i suoi beni, con le donne e il popolo. 001 GEN 014 017 Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. 001 GEN 014 018 Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 001 GEN 014 019 «Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedisse Abram con queste parole: 001 GEN 014 020 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici». Abram gli diede la decima di tutto. 001 GEN 014 021 Poi il re di Sòdoma disse ad Abram: «Dammi le persone; i beni prendili per te». 001 GEN 014 022 Ma Abram disse al re di Sòdoma: «Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra: 001 GEN 014 023 né un filo, né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram. 001 GEN 014 024 Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte». 001 GEN 015 001 Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». 001 GEN 015 002 Rispose Abram: «Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Eliezer di Damasco». 001 GEN 015 003 Soggiunse Abram: «Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». 001 GEN 015 004 Ed ecco gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non costui sarà il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». 001 GEN 015 005 Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». 001 GEN 015 006 Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. 001 GEN 015 007 E gli disse: «Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese». 001 GEN 015 008 Rispose: «Signore mio Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». 001 GEN 015 009 Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un piccione». 001 GEN 015 010 Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. 001 GEN 015 011 Gli uccelli rapaci calavano su quei cadaveri, ma Abram li scacciava. 001 GEN 015 012 Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì. 001 GEN 015 013 Allora il Signore disse ad Abram: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. 001 GEN 015 014 Ma la nazione che essi avranno servito, la giudicherò io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze. 001 GEN 015 015 Quanto a te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia felice. 001 GEN 015 016 Alla quarta generazione torneranno qui, perché l'iniquità degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo». 001 GEN 015 017 Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi. 001 GEN 015 018 In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questo paese dal fiume d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate; 001 GEN 015 019 il paese dove abitano i Keniti, i Kenizziti, i Kadmoniti, 001 GEN 015 020 gli Hittiti, i Perizziti, i Refaim, 001 GEN 015 021 gli Amorrei, i Cananei, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei». 001 GEN 016 001 Sarai, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, 001 GEN 016 002 Sarai disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò la voce di Sarai. 001 GEN 016 003 Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai, moglie di Abram, prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in moglie ad Abram, suo marito. 001 GEN 016 004 Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei. 001 GEN 016 005 Allora Sarai disse ad Abram: «L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». 001 GEN 016 006 Abram disse a Sarai: «Ecco, la tua schiava è in tuo potere: falle ciò che ti pare». Sarai allora la maltrattò tanto che quella si allontanò. 001 GEN 016 007 La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, 001 GEN 016 008 e le disse: «Agar, schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Vado lontano dalla mia padrona Sarai». 001 GEN 016 009 Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». 001 GEN 016 010 Le disse ancora l'angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla per la sua moltitudine». 001 GEN 016 011 «Ecco, sei incinta: partorirai un figlio e lo chiamarai Ismaele, perché il Signore ha ascoltato la tua afflizione. Soggiunse poi l'angelo del Signore: 001 GEN 016 012 Egli sarà come un ònagro; la sua mano sarà contro tutti e la mano di tutti contro di lui e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli». 001 GEN 016 013 Agar chiamò il Signore, che le aveva parlato: «Tu sei il Dio della visione», perché diceva: «Qui dunque sono riuscita ancora a vedere, dopo la mia visione?». 001 GEN 016 014 Per questo il pozzo si chiamò Pozzo di Lacai-Roi; è appunto quello che si trova tra Kades e Bered. 001 GEN 016 015 Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. 001 GEN 016 016 Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele. 001 GEN 017 001 «Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: 001 GEN 017 002 Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò numeroso molto, molto». 001 GEN 017 003 Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: 001 GEN 017 004 «Eccomi: la mia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli. 001 GEN 017 005 Non ti chiamerai più Abram ma ti chiamerai Abraham perché padre di una moltitudine di popoli ti renderò. 001 GEN 017 006 E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re. 001 GEN 017 007 Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. 001 GEN 017 008 Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio». 001 GEN 017 009 Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. 001 GEN 017 010 Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio. 001 GEN 017 011 Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell'alleanza tra me e voi. 001 GEN 017 012 Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe. 001 GEN 017 013 Deve essere circonciso chi è nato in casa e chi viene comperato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne. 001 GEN 017 014 Il maschio non circonciso, di cui cioè non sarà stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza». 001 GEN 017 015 Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara. 001 GEN 017 016 Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e re di popoli nasceranno da lei». 001 GEN 017 017 Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novanta anni potrà partorire?». 001 GEN 017 018 Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». 001 GEN 017 019 E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. 001 GEN 017 020 Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici principi egli genererà e di lui farò una grande nazione. 001 GEN 017 021 Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l'anno venturo». 001 GEN 017 022 Dio terminò così di parlare con lui e, salendo in alto, lasciò Abramo. 001 GEN 017 023 Allora Abramo prese Ismaele suo figlio e tutti i nati nella sua casa e tutti quelli comperati con il suo denaro, tutti i maschi appartenenti al personale della casa di Abramo, e circoncise la carne del loro membro in quello stesso giorno, come Dio gli aveva detto. 001 GEN 017 024 Ora Abramo aveva novantanove anni, quando si fece circoncidere la carne del membro. 001 GEN 017 025 Ismaele suo figlio aveva tredici anni quando gli fu circoncisa la carne del membro. 001 GEN 017 026 In quello stesso giorno furono circoncisi Abramo e Ismaele suo figlio. 001 GEN 017 027 E tutti gli uomini della sua casa, i nati in casa e i comperati con denaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui. 001 GEN 018 001 Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. 001 GEN 018 002 Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, 001 GEN 018 003 dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo. 001 GEN 018 004 Si vada a prendere un pò di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. 001 GEN 018 005 Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fà pure come hai detto». 001 GEN 018 006 Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce». 001 GEN 018 007 All'armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. 001 GEN 018 008 Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così, mentr'egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. 001 GEN 018 009 Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «E' là nella tenda». 001 GEN 018 010 Il Signore riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di lui. 001 GEN 018 011 Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. 001 GEN 018 012 Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!». 001 GEN 018 013 Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia? 001 GEN 018 014 C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te alla stessa data e Sara avrà un figlio». 001 GEN 018 015 Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma quegli disse: «Sì, hai proprio riso». 001 GEN 018 016 Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. 001 GEN 018 017 Il Signore diceva: «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, 001 GEN 018 018 mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? 001 GEN 018 019 Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso». 001 GEN 018 020 Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 001 GEN 018 021 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». 001 GEN 018 022 Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 001 GEN 018 023 Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 001 GEN 018 024 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 001 GEN 018 025 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». 001 GEN 018 026 Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città». 001 GEN 018 027 Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... 001 GEN 018 028 Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». 001 GEN 018 029 Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». 001 GEN 018 030 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». 001 GEN 018 031 Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 001 GEN 018 032 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». 001 GEN 018 033 Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione. 001 GEN 019 001 I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. 001 GEN 019 002 E disse: «Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza». 001 GEN 019 003 Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e così mangiarono. 001 GEN 019 004 Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 001 GEN 019 005 Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». 001 GEN 019 006 Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, 001 GEN 019 007 disse: «No, fratelli miei, non fate del male! 001 GEN 019 008 Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto». 001 GEN 019 009 Ma quelli risposero: «Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!». E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. 001 GEN 019 010 Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero il battente; 001 GEN 019 011 quanto agli uomini che erano alla porta della casa, essi li colpirono con un abbaglio accecante dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta. 001 GEN 019 012 Quegli uomini dissero allora a Lot: «Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da questo luogo. 001 GEN 019 013 Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandati a distruggerli». 001 GEN 019 014 Lot uscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!». Ma parve ai suoi generi che egli volesse scherzare. 001 GEN 019 015 Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della città». 001 GEN 019 016 Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. 001 GEN 019 017 Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». 001 GEN 019 018 Ma Lot gli disse: «No, mio Signore! 001 GEN 019 019 Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. 001 GEN 019 020 Vedi questa città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva». 001 GEN 019 021 Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. 001 GEN 019 022 Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Zoar. 001 GEN 019 023 Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar, 001 GEN 019 024 quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. 001 GEN 019 025 Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. 001 GEN 019 026 Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale. 001 GEN 019 027 Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; 001 GEN 019 028 contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. 001 GEN 019 029 Così, quando Dio distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato. 001 GEN 019 030 Poi Lot partì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme con le due figlie, perché temeva di restare in Zoar, e si stabilì in una caverna con le sue due figlie. 001 GEN 019 031 Ora la maggiore disse alla più piccola: «Il nostro padre è veccho e non c'è nessuno in questo territorio per unirsi a noi, secondo l'uso di tutta la terra. 001 GEN 019 032 Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così faremo sussistere una discendenza da nostro padre». 001 GEN 019 033 Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò. 001 GEN 019 034 All'indomani la maggiore disse alla più piccola: «Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e và tu a coricarti con lui; così faremo sussistere una discendenza da nostro padre». 001 GEN 019 035 Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò. 001 GEN 019 036 Così le due figlie di Lot concepirono dal loro padre. 001 GEN 019 037 La maggiore partorì un figlio e lo chiamò Moab. Costui è il padre dei Moabiti che esistono fino ad oggi. 001 GEN 019 038 Anche la più piccola partorì un figlio e lo chiamò «Figlio del mio popolo». Costui è il padre degli Ammoniti che esistono fino ad oggi. 001 GEN 020 001 Abramo levò le tende di là, dirigendosi nel Negheb, e si stabilì tra Kades e Sur; poi soggiornò come straniero a Gerar. 001 GEN 020 002 Siccome Abramo aveva detto della moglie Sara: «E' mia sorella», Abimèlech, re di Gerar, mandò a prendere Sara. 001 GEN 020 003 Ma Dio venne da Abimèlech di notte, in sogno, e gli disse: «Ecco stai per morire a causa della donna che tu hai presa; essa appartiene a suo marito». 001 GEN 020 004 Abimèlech, che non si era ancora accostato a lei, disse: «Mio Signore, vuoi far morire anche la gente innocente? 001 GEN 020 005 Non mi ha forse detto: E' mia sorella? E anche lei ha detto: E' mio fratello. Con retta coscienza e mani innocenti ho fatto questo». 001 GEN 020 006 Gli rispose Dio nel sogno: «Anch'io so che con retta coscienza hai fatto questo e ti ho anche impedito di peccare contro di me: perciò non ho permesso che tu la toccassi. 001 GEN 020 007 Ora restituisci la donna di quest'uomo: egli è un profeta: preghi egli per te e tu vivrai. Ma se tu non la restituisci, sappi che sarai degno di morte con tutti i tuoi». 001 GEN 020 008 Allora Abimèlech si alzò di mattina presto e chiamò tutti i suoi servi, ai quali riferì tutte queste cose, e quegli uomini si impaurirono molto. 001 GEN 020 009 Poi Abimèlech chiamò Abramo e gli disse: «Che ci hai fatto? E che colpa ho commesso contro di te, perché tu abbia esposto me e il mio regno ad un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio riguardo azioni che non si fanno». 001 GEN 020 010 Poi Abimèlech disse ad Abramo: «A che miravi agendo in tal modo?». 001 GEN 020 011 Rispose Abramo: «Io mi sono detto: certo non vi sarà timor di Dio in questo luogo e mi uccideranno a causa di mia moglie. 001 GEN 020 012 Inoltre essa è veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è divenuta mia moglie. 001 GEN 020 013 Allora, quando Dio mi ha fatto errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai: in ogni luogo dove noi arriveremo dirai di me: è mio fratello». 001 GEN 020 014 Allora Abimèlech prese greggi e armenti, schiavi e schiave, li diede ad Abramo e gli restituì la moglie Sara. 001 GEN 020 015 Inoltre Abimèlech disse: «Ecco davanti a te il mio territorio: và ad abitare dove ti piace!». 001 GEN 020 016 A Sara disse: «Ecco, ho dato mille pezzi d'argento a tuo fratello: sarà per te come un risarcimento di fronte a quanti sono con te. Così tu sei in tutto riabilitata». 001 GEN 020 017 Abramo pregò Dio e Dio guarì Abimèlech, sua moglie e le sue serve, sì che poterono ancora partorire. 001 GEN 020 018 Perché il Signore aveva reso sterili tutte le donne della casa di Abimèlech, per il fatto di Sara, moglie di Abramo. 001 GEN 021 001 Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso. 001 GEN 021 002 Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. 001 GEN 021 003 Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito. 001 GEN 021 004 Abramo circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli aveva comandato. 001 GEN 021 005 Abramo aveva cento anni, quando gli nacque il figlio Isacco. 001 GEN 021 006 Allora Sara disse: «Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo saprà sorriderà di me!». 001 GEN 021 007 Poi disse: «Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara deve allattare figli! Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!». 001 GEN 021 008 Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato. 001 GEN 021 009 Ma Sara vide che il figlio di Agar l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. 001 GEN 021 010 Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». 001 GEN 021 011 La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio. 001 GEN 021 012 Ma Dio disse ad Abramo: «Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. 001 GEN 021 013 Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole». 001 GEN 021 014 Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. 001 GEN 021 015 Tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio 001 GEN 021 016 e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Quando gli si fu seduta di fronte, egli alzò la voce e pianse. 001 GEN 021 017 Ma Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. 001 GEN 021 018 Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione». 001 GEN 021 019 Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua. Allora andò a riempire l'otre e fece bere il fanciullo. 001 GEN 021 020 E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d'arco. 001 GEN 021 021 Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie del paese d'Egitto. 001 GEN 021 022 In quel tempo Abimèlech con Picol, capo del suo esercito, disse ad Abramo: «Dio è con te in quanto fai. 001 GEN 021 023 Ebbene, giurami qui per Dio che tu non ingannerai né me né i miei figli né i miei discendenti: come io ho agito amichevolmente con te, così tu agirai con me e con il paese nel quale sei forestiero». 001 GEN 021 024 Rispose Abramo: «Io lo giuro». 001 GEN 021 025 Ma Abramo rimproverò Abimèlech a causa di un pozzo d'acqua, che i servi di Abimèlech avevano usurpato. 001 GEN 021 026 Abimèlech disse: «Io non so chi abbia fatto questa cosa: né tu me ne hai informato, né io ne ho sentito parlare se non oggi». 001 GEN 021 027 Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e dell'armento, li diede ad Abimèlech: tra loro due conclusero un'alleanza. 001 GEN 021 028 Poi Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge. 001 GEN 021 029 Abimèlech disse ad Abramo: «Che significano quelle sette agnelle che hai messe in disparte?». 001 GEN 021 030 Rispose: «Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano, perché ciò mi valga di testimonianza che io ho scavato questo pozzo». 001 GEN 021 031 Per questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due. 001 GEN 021 032 E dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimèlech si alzò con Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei. 001 GEN 021 033 Abramo piantò un tamerice in Bersabea, e lì invocò il nome del Signore, Dio dell'eternità. 001 GEN 021 034 E fu forestiero nel paese dei Filistei per molto tempo. 001 GEN 022 001 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 001 GEN 022 002 Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». 001 GEN 022 003 Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. 001 GEN 022 004 Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. 001 GEN 022 005 Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». 001 GEN 022 006 Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme. 001 GEN 022 007 Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». 001 GEN 022 008 Abramo rispose: «Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutt'e due insieme; 001 GEN 022 009 così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. 001 GEN 022 010 Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. 001 GEN 022 011 Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 001 GEN 022 012 L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio». 001 GEN 022 013 Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 001 GEN 022 014 Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede», perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore provvede». 001 GEN 022 015 Poi l'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta 001 GEN 022 016 e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, 001 GEN 022 017 io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. 001 GEN 022 018 Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». 001 GEN 022 019 Poi Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea. 001 GEN 022 020 Dopo queste cose, ad Abramo fu portata questa notizia: «Ecco Milca ha partorito figli a Nacor tuo fratello»: 001 GEN 022 021 Uz, il primogenito, e suo fratello Buz e Kamuèl il padre di Aram 001 GEN 022 022 e Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuèl; 001 GEN 022 023 Betuèl generò Rebecca: questi otto figli partorì Milca a Nacor, fratello di Abramo. 001 GEN 022 024 Anche la sua concubina, chiamata Reuma, partorì figli: Tebach, Gacam, Tacas e Maaca. 001 GEN 023 001 Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara. 001 GEN 023 002 Sara morì a Kiriat-Arba, cioè Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla. 001 GEN 023 003 Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli Hittiti: 001 GEN 023 004 «Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via la salma e seppellirla». 001 GEN 023 005 Allora gli Hittiti risposero: 001 GEN 023 006 «Ascolta noi, piuttosto, signore: tu sei un principe di Dio in mezzo a noi: seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri. Nessuno di noi ti proibirà di seppellire la tua defunta nel suo sepolcro». 001 GEN 023 007 Abramo si alzò, si prostrò davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti e parlò loro: 001 GEN 023 008 «Se è secondo il vostro desiderio che io porti via il mio morto e lo seppellisca, ascoltatemi e insistete per me presso Efron, figlio di Zocar, 001 GEN 023 009 perché mi dia la sua caverna di Macpela, che è all'estremità del suo campo. Me la ceda per il suo prezzo intero come proprietà sepolcrale in mezzo a voi». 001 GEN 023 010 Ora Efron stava seduto in mezzo agli Hittiti. Efron l'Hittita rispose ad Abramo, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, quanti entravano per la porta della sua città, e disse: 001 GEN 023 011 «Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo te la cedo: seppellisci il tuo morto». 001 GEN 023 012 Allora Abramo si prostrò a lui alla presenza della gente del paese. 001 GEN 023 013 Parlò ad Efron, mentre lo ascoltava la gente del paese, e disse: «Se solo mi volessi ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me, così io seppellirò là il mio morto». 001 GEN 023 014 Efron rispose ad Abramo: 001 GEN 023 015 «Ascolta me piuttosto, mio signore: un terreno del valore di quattrocento sicli d'argento che cosa è mai tra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto». 001 GEN 023 016 Abramo accettò le richieste di Efron e Abramo pesò ad Efron il prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, cioè quattrocento sicli d'argento, nella moneta corrente sul mercato. 001 GEN 023 017 Così il campo di Efron che si trovava in Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo limite, 001 GEN 023 018 passarono in proprietà ad Abramo, alla presenza degli Hittiti, di quanti entravano nella porta della città. 001 GEN 023 019 Dopo, Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan. 001 GEN 023 020 Il campo e la caverna che vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale. 001 GEN 024 001 Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. 001 GEN 024 002 Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia 001 GEN 024 003 e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 001 GEN 024 004 ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco». 001 GEN 024 005 Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?». 001 GEN 024 006 Gli rispose Abramo: «Guardati dal ricondurre là mio figlio! 001 GEN 024 007 Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio. 001 GEN 024 008 Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio figlio». 001 GEN 024 009 Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e gli prestò giuramento riguardo a questa cosa. 001 GEN 024 010 Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città di Nacor. 001 GEN 024 011 Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso il pozzo d'acqua, nell'ora della sera, quando le donne escono ad attingere. 001 GEN 024 012 E disse: «Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo! 001 GEN 024 013 Ecco, io sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della città escono per attingere acqua. 001 GEN 024 014 Ebbene, la ragazza alla quale dirò: Abbassa l'anfora e lasciami bere, e che risponderà: Bevi, anche ai tuoi cammelli darò da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo riconoscerò che tu hai usato benevolenza al mio padrone». 001 GEN 024 015 Non aveva ancora finito di parlare, quand'ecco Rebecca, che era nata a Betuèl figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l'anfora sulla spalla. 001 GEN 024 016 La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e risalì. 001 GEN 024 017 Il servo allora le corse incontro e disse: «Fammi bere un pò d'acqua dalla tua anfora». 001 GEN 024 018 Rispose: «Bevi, mio signore». In fretta calò l'anfora sul braccio e lo fece bere. 001 GEN 024 019 Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Anche per i tuoi cammelli ne attingerò, finché finiranno di bere». 001 GEN 024 020 In fretta vuotò l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per tutti i cammelli di lui. 001 GEN 024 021 Intanto quell'uomo la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al suo viaggio. 001 GEN 024 022 Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell'uomo prese un pendente d'oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le pose sulle braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro. 001 GEN 024 023 E disse: «Di chi sei figlia? Dimmelo. C'è posto per noi in casa di tuo padre, per passarvi la notte?». 001 GEN 024 024 Gli rispose: «Io sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca partorì a Nacor». 001 GEN 024 025 E soggiunse: «C'è paglia e foraggio in quantità da noi e anche posto per passare la notte». 001 GEN 024 026 Quell'uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore 001 GEN 024 027 e disse: «Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha cessato di usare benevolenza e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone». 001 GEN 024 028 La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua madre tutte queste cose. 001 GEN 024 029 Ora Rebecca aveva un fratello chiamato Làbano e Làbano corse fuori da quell'uomo al pozzo. 001 GEN 024 030 Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: «Così mi ha parlato quell'uomo», venne da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo. 001 GEN 024 031 Gli disse: «Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?». 001 GEN 024 032 Allora l'uomo entrò in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, fornì paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini. 001 GEN 024 033 Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; «Non mangerò, finché non avrò detto quello che devo dire». Gli risposero: «Dì pure». 001 GEN 024 034 E disse: «Io sono un servo di Abramo. 001 GEN 024 035 Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. 001 GEN 024 036 Sara, la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni. 001 GEN 024 037 E il mio padrone mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 001 GEN 024 038 ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio. 001 GEN 024 039 Io dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguirà. 001 GEN 024 040 Mi rispose: Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te il suo angelo e darà felice esito al tuo viaggio, così che tu possa prendere una moglie per il mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. 001 GEN 024 041 Solo quando sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione. 001 GEN 024 042 Così oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone Abramo, se stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo, 001 GEN 024 043 ecco, io sto presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscirà ad attingere, alla quale io dirò: Fammi bere un pò d'acqua dalla tua anfora, 001 GEN 024 044 e mi risponderà: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingerò, quella sarà la moglie che il Signore ha destinata al figlio del mio padrone. 001 GEN 024 045 Io non avevo ancora finito di pensare, quand'ecco Rebecca uscire con l'anfora sulla spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere. 001 GEN 024 046 Subito essa calò l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli darò da bere. Così io bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli. 001 GEN 024 047 E io la interrogai: Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca ha partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle braccia. 001 GEN 024 048 Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. 001 GEN 024 049 Ora, se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove». 001 GEN 024 050 Allora Làbano e Betuèl risposero: «Dal Signore la cosa procede, non possiamo dirti nulla. 001 GEN 024 051 Ecco Rebecca davanti a te: prendila e và e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore». 001 GEN 024 052 Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore. 001 GEN 024 053 Poi il servo tirò fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al fratello e alla madre di lei. 001 GEN 024 054 Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: «Lasciatemi andare dal mio padrone». 001 GEN 024 055 Ma il fratello e la madre di lei dissero: «Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una decina di giorni; dopo, te ne andrai». 001 GEN 024 056 Rispose loro: «Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!». 001 GEN 024 057 Dissero allora: «Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa». 001 GEN 024 058 Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest'uomo?». Essa rispose: «Andrò». 001 GEN 024 059 Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. 001 GEN 024 060 «Tu, sorella nostra, diventa migliaia di miriadi e la tua stirpe conquisti la porta dei suoi nemici!». Benedissero Rebecca e le dissero: 001 GEN 024 061 Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. 001 GEN 024 062 Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb. 001 GEN 024 063 Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. 001 GEN 024 064 Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. 001 GEN 024 065 E disse al servo: «Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «E' il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì. 001 GEN 024 066 Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte. 001 GEN 024 067 Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre. 001 GEN 025 001 Abramo prese un'altra moglie: essa aveva nome Chetura. 001 GEN 025 002 Essa gli partorì Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach. 001 GEN 025 003 Ioksan generò Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i Leummim. 001 GEN 025 004 I figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi sono i figli di Chetura. 001 GEN 025 005 Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco. 001 GEN 025 006 Quanto invece ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni e, mentre era ancora in vita, li licenziò, mandandoli lontano da Isacco suo figlio, verso il levante, nella regione orientale. 001 GEN 025 007 La durata della vita di Abramo fu di centosettantacinque anni. 001 GEN 025 008 Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai suoi antenati. 001 GEN 025 009 Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di fronte a Mamre. 001 GEN 025 010 E' appunto il campo che Abramo aveva comperato dagli Hittiti: ivi furono sepolti Abramo e sua moglie Sara. 001 GEN 025 011 Dopo la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abitò presso il pozzo di Lacai-Roi. 001 GEN 025 012 Questa è la discendenza di Ismaele, figlio di Abramo, che gli aveva partorito Agar l'Egiziana, schiava di Sara. 001 GEN 025 013 Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, con il loro elenco in ordine di generazione: il primogenito di Ismaele è Nebaiòt, poi Kedar, Adbeèl, Mibsam, 001 GEN 025 014 Misma, Duma, Massa, 001 GEN 025 015 Adad, Tema, Ietur, Nafis e Kedma. 001 GEN 025 016 Questi sono gli Ismaeliti e questi sono i loro nomi secondo i loro recinti e accampamenti. Sono i dodici principi delle rispettive tribù. 001 GEN 025 017 La durata della vita di Ismaele fu di centotrentasette anni; poi morì e si riunì ai suoi antenati. 001 GEN 025 018 Egli abitò da Avìla fino a Sur, che è lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli. 001 GEN 025 019 Questa è la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva generato Isacco. 001 GEN 025 020 Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano l'Arameo. 001 GEN 025 021 Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta. 001 GEN 025 022 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore. 001 GEN 025 023 «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo». Il Signore le rispose: 001 GEN 025 024 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. 001 GEN 025 025 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 001 GEN 025 026 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero. 001 GEN 025 027 I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende. 001 GEN 025 028 Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe. 001 GEN 025 029 Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. 001 GEN 025 030 Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un pò di questa minestra rossa, perché io sono sfinito» - Per questo fu chiamato Edom -. 001 GEN 025 031 Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura». 001 GEN 025 032 Rispose Esaù: «Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?». 001 GEN 025 033 Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. 001 GEN 025 034 Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura. 001 GEN 026 001 Venne una carestia nel paese oltre la prima che era avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlech, re dei Filistei. 001 GEN 026 002 Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nel paese che io ti indicherò. 001 GEN 026 003 Rimani in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendeza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre. 001 GEN 026 004 Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra saranno benedette per la tua discendenza; 001 GEN 026 005 per il fatto che Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi». 001 GEN 026 006 Così Isacco dimorò in Gerar. 001 GEN 026 007 Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: «E' mia sorella»; infatti aveva timore di dire: «E' mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto. 001 GEN 026 008 Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca. 001 GEN 026 009 Abimèlech chiamò Isacco e disse: «Sicuramente essa è tua moglie. E perché tu hai detto: E' mia sorella?». Gli rispose Isacco: «Perché mi son detto: io non muoia per causa di lei!». 001 GEN 026 010 Riprese Abimèlech: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa». 001 GEN 026 011 Abimèlech diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chi tocca questo uomo o la sua moglie sarà messo a morte!». 001 GEN 026 012 Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. 001 GEN 026 013 E l'uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo: 001 GEN 026 014 possedeva greggi di piccolo e di grosso bestiame e numerosi schiavi e i Filistei cominciarono ad invidiarlo. 001 GEN 026 015 Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai tempi del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di terra. 001 GEN 026 016 Abimèlech disse ad Isacco: «Vàttene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi». 001 GEN 026 017 Isacco andò via di là, si accampò sul torrente di Gerar e vi si stabilì. 001 GEN 026 018 Isacco tornò a scavare i pozzi d'acqua, che avevano scavati i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre. 001 GEN 026 019 I servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. 001 GEN 026 020 Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra!». Allora egli chiamò Esech il pozzo, perché quelli avevano litigato con lui. 001 GEN 026 021 Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna. 001 GEN 026 022 Allora si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: «Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché noi prosperiamo nel paese». 001 GEN 026 023 Di là andò a Bersabea. 001 GEN 026 024 «Io sono il Dio di Abramo, tuo padre; non temere perché io sono con te. Ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abramo, mio servo». E in quella notte gli apparve il Signore e disse: 001 GEN 026 025 Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome del Signore; lì piantò la tenda. E i servi di Isacco scavarono un pozzo. 001 GEN 026 026 Intanto Abimèlech da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzat, suo amico, e Picol, capo del suo esercito. 001 GEN 026 027 Isacco disse loro: «Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da voi?». 001 GEN 026 028 Gli risposero: «Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e concludiamo un'alleanza con te: 001 GEN 026 029 tu non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore». 001 GEN 026 030 Allora imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero. 001 GEN 026 031 Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace. 001 GEN 026 032 Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: «Abbiamo trovato l'acqua». 001 GEN 026 033 Allora egli lo chiamò Sibea: per questo la città si chiama Bersabea fino ad oggi. 001 GEN 026 034 Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita. 001 GEN 026 035 Esse furono causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca. 001 GEN 027 001 Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi». 001 GEN 027 002 Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. 001 GEN 027 003 Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina. 001 GEN 027 004 Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire». 001 GEN 027 005 Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. 001 GEN 027 006 Rebecca disse al figlio Giacobbe: «Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù: 001 GEN 027 007 Portami la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al Signore prima della morte. 001 GEN 027 008 Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine: 001 GEN 027 009 Và subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto. 001 GEN 027 010 Così tu lo porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua morte». 001 GEN 027 011 Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: «Sai che mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia. 001 GEN 027 012 Forse mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione». 001 GEN 027 013 Ma sua madre gli disse: «Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti». 001 GEN 027 014 Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre. 001 GEN 027 015 Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; 001 GEN 027 016 con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. 001 GEN 027 017 Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato. 001 GEN 027 018 Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». 001 GEN 027 019 Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogento. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». 001 GEN 027 020 Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!». Rispose: «Il Signore me l'ha fatta capitare davanti». 001 GEN 027 021 Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no». 001 GEN 027 022 Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù». 001 GEN 027 023 Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse. 001 GEN 027 024 Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono». 001 GEN 027 025 Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. 001 GEN 027 026 Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!». 001 GEN 027 027 «Ecco l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto. Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse: 001 GEN 027 028 Dio ti conceda rugiada del cielo e terre grasse e abbondanza di frumento e di mosto. 001 GEN 027 029 Ti servano i popoli e si prostrino davanti a te le genti. Sii il signore dei tuoi fratelli e si prostrino davanti a te i figli di tua madre. Chi ti maledice sia maledetto e chi ti benedice sia benedetto!». 001 GEN 027 030 Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù suo fratello. 001 GEN 027 031 Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: «Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica». 001 GEN 027 032 Gli disse suo padre Isacco: «Chi sei tu?». Rispose: «Io sono il tuo figlio primogenito Esaù». 001 GEN 027 033 Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: «Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto e benedetto resterà». 001 GEN 027 034 Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!». 001 GEN 027 035 Rispose: «E' venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione». 001 GEN 027 036 Riprese: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato gia due volte? Gia ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!». Poi soggiunse: «Non hai forse riservato qualche benedizione per me?». 001 GEN 027 037 Isacco rispose e disse a Esaù: «Ecco, io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?». 001 GEN 027 038 Esaù disse al padre: «Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre mio!». Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse. 001 GEN 027 039 «Ecco, lungi dalle terre grasse sarà la tua sede e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto. Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse: 001 GEN 027 040 Vivrai della tua spada e servirai tuo fratello; ma poi, quando ti riscuoterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo». 001 GEN 027 041 Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: «Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe». 001 GEN 027 042 Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed essa mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: «Esaù tuo fratello vuol vendicarsi di te uccidendoti. 001 GEN 027 043 Ebbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano. 001 GEN 027 044 Rimarrai con lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata; 001 GEN 027 045 finché si sarà palcata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?». 001 GEN 027 046 Poi Rebecca disse a Isacco: «Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?». 001 GEN 028 001 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo comando: «Tu non devi prender moglie tra le figlie di Canaan. 001 GEN 028 002 Su, và in Paddan-Aram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e prenditi di là la moglie tra le figlie di Làbano, fratello di tua madre. 001 GEN 028 003 Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì che tu divenga una assemblea di popoli. 001 GEN 028 004 Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei stato forestiero, che Dio ha dato ad Abramo». 001 GEN 028 005 Così Isacco fece partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram presso Làbano, figlio di Betuèl, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù. 001 GEN 028 006 Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e che, mentre lo benediceva, gli aveva dato questo comando: «Non devi prender moglie tra le Cananee». 001 GEN 028 007 Giacobbe aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per Paddan-Aram. 001 GEN 028 008 Esaù comprese che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco. 001 GEN 028 009 Allora si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiòt. 001 GEN 028 010 Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. 001 GEN 028 011 Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. 001 GEN 028 012 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 001 GEN 028 013 Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. 001 GEN 028 014 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. 001 GEN 028 015 Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». 001 GEN 028 016 Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». 001 GEN 028 017 Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». 001 GEN 028 018 Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. 001 GEN 028 019 E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. 001 GEN 028 020 Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, 001 GEN 028 021 se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. 001 GEN 028 022 Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima». 001 GEN 029 001 Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli orientali. 001 GEN 029 002 Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo bestiame, accovacciati vicino, perché a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 001 GEN 029 003 Quando tutti i greggi si erano radunati là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del pozzo. 001 GEN 029 004 Giacobbe disse loro: «Fratelli miei, di dove siete?». Risposero: «Siamo di Carran». 001 GEN 029 005 Disse loro: «Conoscete Làbano, figlio di Nacor?». Risposero: «Lo conosciamo». 001 GEN 029 006 Disse loro: «Sta bene?». Risposero: «Sì; ecco la figlia Rachele che viene con il gregge». 001 GEN 029 007 Riprese: «Eccoci ancora in pieno giorno: non è tempo di radunare il bestiame. Date da bere al bestiame e andate a pascolare!». 001 GEN 029 008 Risposero: «Non possiamo, finché non siano radunati tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il gregge». 001 GEN 029 009 Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivò Rachele con il bestiame del padre, perché era una pastorella. 001 GEN 029 010 Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame di Làbano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di Làbano, fratello di sua madre. 001 GEN 029 011 Poi Giacobbe baciò Rachele e pianse ad alta voce. 001 GEN 029 012 Giacobbe rivelò a Rachele che egli era parente del padre di lei, perché figlio di Rebecca. Allora essa corse a riferirlo al padre. 001 GEN 029 013 Quando Làbano seppe che era Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbracciò, lo baciò e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Làbano tutte le sue vicende. 001 GEN 029 014 Allora Làbano gli disse: «Davvero tu sei mio osso e mia carne!». Così dimorò presso di lui per un mese. 001 GEN 029 015 Poi Làbano disse a Giacobbe: «Poiché sei mio parente, mi dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo salario». 001 GEN 029 016 Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. 001 GEN 029 017 Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, 001 GEN 029 018 perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore». 001 GEN 029 019 Rispose Làbano: «Preferisco darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me». 001 GEN 029 020 Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei. 001 GEN 029 021 Poi Giacobbe disse a Làbano: «Dammi la mia sposa, perché il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei». 001 GEN 029 022 Allora Làbano radunò tutti gli uomini del luogo e diede un banchetto. 001 GEN 029 023 Ma quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si unì a lei. 001 GEN 029 024 Làbano diede la propria schiava Zilpa alla figLia, come schiava. 001 GEN 029 025 Quando fu mattina... ecco era Lia! Allora Giacobbe disse a Làbano: «Che mi hai fatto? Non è forse per Rachele che sono stato al tuo servizio? Perché mi hai ingannato?». 001 GEN 029 026 Rispose Làbano: «Non si usa far così nel nostro paese, dare, cioè, la più piccola prima della maggiore. 001 GEN 029 027 Finisci questa settimana nuziale, poi ti darò anche quest'altra per il servizio che tu presterai presso di me per altri sette anni». 001 GEN 029 028 Giacobbe fece così: terminò la settimana nuziale e allora Làbano gli diede in moglie la figlia Rachele. 001 GEN 029 029 Làbano diede alla figlia Rachele la propria schiava Bila, come schiava. 001 GEN 029 030 Egli si unì anche a Rachele e amò Rachele più di Lia. Fu ancora al servizio di lui per altri sette anni. 001 GEN 029 031 Ora il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese feconda, mentre Rachele rimaneva sterile. 001 GEN 029 032 Così Lia concepì e partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: «Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amerà». 001 GEN 029 033 Poi concepì ancora un figlio e disse: «Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi ha dato anche questo». E lo chiamò Simeone. 001 GEN 029 034 Poi concepì ancora e partorì un figlio e disse: «Questa volta mio marito mi si affezionerà, perché gli ho partorito tre figli». Per questo lo chiamò Levi. 001 GEN 029 035 Concepì ancora e partorì un figlio e disse: «Questa volta loderò il Signore». Per questo lo chiamò Giuda. Poi cessò di avere figli. 001 GEN 030 001 Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio!». 001 GEN 030 002 Giacobbe s'irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?». 001 GEN 030 003 Allora essa rispose: «Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io una mia prole per mezzo di lei». 001 GEN 030 004 Così essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei. 001 GEN 030 005 Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio. 001 GEN 030 006 Rachele disse: «Dio mi ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio». Per questo essa lo chiamò Dan. 001 GEN 030 007 Poi Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figlio. 001 GEN 030 008 Rachele disse: «Ho sostenuto contro mia sorella lotte difficili e ho vinto!». Perciò lo chiamò Nèftali. 001 GEN 030 009 Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria schiava Zilpa e la diede in moglie e Giacobbe. 001 GEN 030 010 Zilpa, la schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio. 001 GEN 030 011 Lia disse: «Per fortuna!» e lo chiamò Gad. 001 GEN 030 012 Poi Zilpa, la schiava di Lia, partorì un secondo figlio a Giacobbe. 001 GEN 030 013 Lia disse: «Per mia felicità! Perché le donne mi diranno felice». Perciò lo chiamò Aser. 001 GEN 030 014 Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore, che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: «Dammi un pò delle mandragore di tuo figlio». 001 GEN 030 015 Ma Lia rispose: «E' forse poco che tu mi abbia portato via il marito perché voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?». Riprese Rachele: «Ebbene, si corichi pure con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio». 001 GEN 030 016 Alla sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: «Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio». Così egli si coricò con lei quella notte. 001 GEN 030 017 Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. 001 GEN 030 018 Lia disse: «Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a mio marito». Perciò lo chiamò Issacar. 001 GEN 030 019 Poi Lia concepì e partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe. 001 GEN 030 020 Lia disse: «Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli». Perciò lo chiamò Zàbulon. 001 GEN 030 021 In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina. 001 GEN 030 022 Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda. 001 GEN 030 023 Essa concepì e partorì un figlio e disse: «Dio ha tolto il mio disonore». 001 GEN 030 024 E lo chiamò Giuseppe dicendo: «Il Signore mi aggiunga un altro figlio!». 001 GEN 030 025 Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano: «Lasciami andare e tornare a casa mia, nel mio paese. 001 GEN 030 026 Dammi le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini perché possa partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato». 001 GEN 030 027 Gli disse Làbano: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa tua». 001 GEN 030 028 E aggiunse: «Fissami il tuo salario e te lo darò». 001 GEN 030 029 Gli rispose: «Tu stesso sai come ti ho servito e quanti sono diventati i tuoi averi per opera mia. 001 GEN 030 030 Perché il poco che avevi prima della mia venuta è cresciuto oltre misura e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorerò anch'io per la mia casa?». 001 GEN 030 031 Riprese Làbano: «Che ti devo dare?». Giacobbe rispose: «Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a custodirlo. 001 GEN 030 032 Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il mio salario. 001 GEN 030 033 In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si troverà presso di me, sarà come rubato». 001 GEN 030 034 Làbano disse: «Bene, sia come tu hai detto!». 001 GEN 030 035 In quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li affidò ai suoi figli 001 GEN 030 036 e stabilì una distanza di tre giorni di cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l'altro bestiame di Làbano. 001 GEN 030 037 Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne intagliò la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami. 001 GEN 030 038 Poi egli mise i rami così scortecciati nei truogoli agli abbeveratoi dell'acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle bestie, le quali si accoppiavano quando venivano a bere. 001 GEN 030 039 Così le bestie si accoppiarono di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati. 001 GEN 030 040 Quanto alle pecore, Giacobbe le separò e fece sì che le bestie avessero davanti a sé gli animali striati e tutti quelli di colore scuro del gregge di Làbano. E i branchi che si era così costituiti per conto suo, non li mise insieme al gregge di Làbano. 001 GEN 030 041 Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami. 001 GEN 030 042 Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli erano per Làbano e quelli robusti per Giacobbe. 001 GEN 030 043 Egli si arricchì oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli e asini. 001 GEN 031 001 Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano dicevano: «Giacobbe si è preso quanto era di nostro padre e con quanto era di nostro padre si è fatta tutta questa fortuna». 001 GEN 031 002 Giacobbe osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che non era più verso di lui come prima. 001 GEN 031 003 Il Signore disse a Giacobbe: «Torna al paese dei tuoi padri, nella tua patria e io sarò con te». 001 GEN 031 004 Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge 001 GEN 031 005 e disse loro: «Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me non è più come prima; eppure il Dio di mio padre è stato con me. 001 GEN 031 006 Voi stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze, 001 GEN 031 007 mentre vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male. 001 GEN 031 008 Se egli diceva: Le bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto il gregge figliava bestie striate. 001 GEN 031 009 Così Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l'ha dato a me. 001 GEN 031 010 Una volta, quando il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati. 001 GEN 031 011 L'angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi. 001 GEN 031 012 Riprese: Alza gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e chiazzati, perché ho visto quanto Làbano ti fa. 001 GEN 031 013 Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!». 001 GEN 031 014 Rachele e Lia gli risposero: «Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella casa di nostro padre? 001 GEN 031 015 Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro danaro? 001 GEN 031 016 Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è nostra e dei nostri figli. Ora fà pure quanto Dio ti ha detto». 001 GEN 031 017 Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli 001 GEN 031 018 e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistati, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo padre, nel paese di Canaan. 001 GEN 031 019 Làbano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre. 001 GEN 031 020 Giacobbe eluse l'attenzione di Làbano l'Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire; 001 GEN 031 021 così potè andarsene con tutti i suoi averi. Si alzò dunque, passò il fiume e si diresse verso le montagne di Gàlaad. 001 GEN 031 022 Al terzo giorno fu riferito a Làbano che Giacobbe era fuggito. 001 GEN 031 023 Allora egli prese con sé i suoi parenti, lo inseguì per sette giorni di cammino e lo raggiunse sulle montagne di Gàlaad. 001 GEN 031 024 Ma Dio venne da Làbano l'Arameo in un sogno notturno e gli disse: «Bada di non dir niente a Giacobbe, proprio nulla!». 001 GEN 031 025 Làbano andò dunque a raggiungere Giacobbe; ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Làbano si era accampato con i parenti sulle montagne di Gàlaad. 001 GEN 031 026 Disse allora Làbano a Giacobbe: «Che hai fatto? Hai eluso la mia attenzione e hai condotto via le mie figlie come prigioniere di guerra! 001 GEN 031 027 Perché sei fuggito di nascosto, mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con festa e con canti, a suon di timpani e di cetre! 001 GEN 031 028 E non mi hai permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Certo hai agito in modo insensato. 001 GEN 031 029 Sarebbe in mio potere di farti del male, ma il Dio di tuo padre mi ha parlato la notte scorsa: Bada di non dir niente a Giacobbe, né in bene né in male! 001 GEN 031 030 Certo, sei partito perché soffrivi di nostalgia per la casa di tuo padre; ma perché mi hai rubato i miei dei?». 001 GEN 031 031 Giacobbe rispose a Làbano e disse: «Perché avevo paura e pensavo che mi avresti tolto con la forza le tue figlie. 001 GEN 031 032 Ma quanto a colui presso il quale tu troverai i tuoi dei, non resterà in vita! Alla presenza dei nostri parenti riscontra quanto vi può essere di tuo presso di me e prendilo». Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele. 001 GEN 031 033 Allora Làbano entrò nella tenda di Giacobbe e poi nella tenda di Lia e nella tenda delle due schiave, ma non trovò nulla. Poi uscì dalla tenda di Lia ed entrò nella tenda di Rachele. 001 GEN 031 034 Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Làbano frugò in tutta la tenda, ma non li trovò. 001 GEN 031 035 Essa parlò al padre: «Non si offenda il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che avviene di regola alle donne». Làbano cercò dunque il tutta la tenda e non trovò gli idoli. 001 GEN 031 036 Giacobbe allora si adirò e apostrofò Làbano, al quale disse: «Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti sia messo a inseguirmi? 001 GEN 031 037 Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che hai trovato di tutte le robe di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi parenti e siano essi giudici tra noi due. 001 GEN 031 038 Vent'anni ho passato con te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e i montoni del tuo gregge non ho mai mangiato. 001 GEN 031 039 Nessuna bestia sbranata ti ho portato: io ne compensavo il danno e tu reclamavi da me ciò che veniva rubato di giorno e ciò che veniva rubato di notte. 001 GEN 031 040 Di giorno mi divorava il caldo e di notte il gelo e il sonno fuggiva dai miei occhi. 001 GEN 031 041 Vent'anni sono stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte. 001 GEN 031 042 Se non fosse stato con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro». 001 GEN 031 043 Làbano allora rispose e disse a Giacobbe: «Queste figlie sono mie figlie e questi figli sono miei figli; questo bestiame è il mio bestiame e quanto tu vedi è mio. E che potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che esse hanno messi al mondo? 001 GEN 031 044 Ebbene, vieni, concludiamo un'alleanza io e te e ci sia un testimonio tra me e te». 001 GEN 031 045 Giacobbe prese una pietra e la eresse come una stele. 001 GEN 031 046 Poi disse ai suoi parenti: «Raccogliete pietre», e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio. Poi mangiarono là su quel mucchio. 001 GEN 031 047 Làbano lo chiamò Iegar-Saaduta, mentre Giacobbe lo chiamò Gal-Ed. 001 GEN 031 048 Làbano disse: «Questo mucchio sia oggi un testimonio tra me e te»; per questo lo chiamò Gal-Ed 001 GEN 031 049 e anche Mizpa, perché disse: «Il Signore starà di vedetta tra me e te, quando noi non ci vedremo più l'un l'altro. 001 GEN 031 050 Se tu maltratterai le mie figlie e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, non un uomo sarà con noi, ma bada, Dio sarà testimonio tra me e te». 001 GEN 031 051 Soggiunse Làbano a Giacobbe: «Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho eretta tra me e te. 001 GEN 031 052 Questo mucchio è testimonio e questa stele è testimonio che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte per fare il male. 001 GEN 031 053 Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi». Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco. 001 GEN 031 054 Poi offrì un sacrificio sulle montagne e invitò i suoi parenti a prender cibo. Essi mangiarono e passarono la notte sulle montagne. 001 GEN 031 055 Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa. 001 GEN 032 001 Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio. 001 GEN 032 002 Giacobbe al vederli disse: «Questo è l'accampamento di Dio» e chiamò quel luogo Macanaim. 001 GEN 032 003 Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nel paese di Seir, la campagna di Edom. 001 GEN 032 004 Diede loro questo comando: «Direte al mio signore Esaù: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono stato forestiero presso Làbano e vi sono restato fino ad ora. 001 GEN 032 005 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi». 001 GEN 032 006 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini». 001 GEN 032 007 Giacobbe si spaventò molto e si sentì angosciato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli. 001 GEN 032 008 Pensò infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salverà». 001 GEN 032 009 Poi Giacobbe disse: «Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti farò del bene, 001 GEN 032 010 io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio bastone soltanto avevo passato questo Giordano e ora sono divenuto tale da formare due accampamenti. 001 GEN 032 011 Salvami dalla mano del mio fratello Esaù, perché io ho paura di lui: egli non arrivi e colpisca me e tutti, madre e bambini! 001 GEN 032 012 Eppure tu hai detto: Ti farò del bene e renderò la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non si può contare». 001 GEN 032 013 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, di ciò che gli capitava tra mano, di che fare un dono al fratello Esaù: 001 GEN 032 014 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni, 001 GEN 032 015 trenta cammelle allattanti con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli. 001 GEN 032 016 Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: «Passate davanti a me e lasciate un certo spazio tra un branco e l'altro». 001 GEN 032 017 Diede questo ordine al primo: «Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: Di chi sei tu? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?, 001 GEN 032 018 tu risponderai: Del tuo fratello Giacobbe: è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco egli stesso ci segue». 001 GEN 032 019 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: «Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo troverete; 001 GEN 032 020 gli direte: Anche il tuo servo Giacobbe ci segue». Pensava infatti: «Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza». 001 GEN 032 021 Così il dono passò prima di lui, mentr'egli trascorse quella notte nell'accampamento. 001 GEN 032 022 Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok. 001 GEN 032 023 Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi. 001 GEN 032 024 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 001 GEN 032 025 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. 001 GEN 032 026 Quegli disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». 001 GEN 032 027 Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». 001 GEN 032 028 Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». 001 GEN 032 029 Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. 001 GEN 032 030 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel «Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». 001 GEN 032 031 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca. 001 GEN 032 032 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico. 001 GEN 033 001 Poi Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù che aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i figli tra Lia, Rachele e le due schiave; 001 GEN 033 002 mise in testa le schiave con i loro figli, più indietro Lia con i suoi figli e più indietro Rachele e Giuseppe. 001 GEN 033 003 Egli passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al fratello. 001 GEN 033 004 Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero. 001 GEN 033 005 Poi alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: «Chi sono questi con te?». Rispose: «Sono i figli di cui Dio ha favorito il tuo servo». 001 GEN 033 006 Allora si fecero avanti le schiave con i loro figli e si prostrarono. 001 GEN 033 007 Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono. 001 GEN 033 008 Domandò ancora: «Che è tutta questa carovana che ho incontrata?». Rispose: «E' per trovar grazia agli occhi del mio signore». 001 GEN 033 009 Esaù disse: «Ne ho abbastanza del mio, fratello, resti per te quello che è tuo!». 001 GEN 033 010 Ma Giacobbe disse: «No, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché appunto per questo io sono venuto alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai gradito. 001 GEN 033 011 Accetta il mio dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!». Così egli insistette e quegli accettò. 001 GEN 033 012 Poi Esaù disse: «Leviamo l'accampamento e mettiamoci in viaggio: io camminerò davanti a te». 001 GEN 033 013 Gli rispose: «Il mio signore sa che i fanciulli sono delicati e che ho a mio carico i greggi e gli armenti che allattano: se si affaticano anche un giorno solo, tutte le bestie moriranno. 001 GEN 033 014 Il mio signore passi prima del suo servo, mentre io mi sposterò a tutto mio agio, al passo di questo bestiame che mi precede e al passo dei fanciulli, finché arriverò presso il mio signore a Seir». 001 GEN 033 015 Disse allora Esaù: «Almeno possa lasciare con te una parte della gente che ho con me!». Rispose: «Ma perché? Possa io solo trovare grazia agli occhi del mio signore!». 001 GEN 033 016 Così in quel giorno stesso Esaù ritornò sul suo cammino verso Seir. 001 GEN 033 017 Giacobbe invece si trasportò a Succot, dove costruì una casa per sé e fece capanne per il gregge. Per questo chiamò quel luogo Succot. 001 GEN 033 018 Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nel paese di Canaan, quando tornò da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. 001 GEN 033 019 Poi acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento, quella porzione di campagna dove aveva piantato la tenda. 001 GEN 033 020 Ivi eresse un altare e lo chiamò «El, Dio d'Israele». 001 GEN 034 001 Dina, la figlia che Lia aveva partorita a Giacobbe, uscì a vedere le ragazze del paese. 001 GEN 034 002 Ma la vide Sichem, figlio di Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapì, si unì a lei e le fece violenza. 001 GEN 034 003 Egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; amò la fanciulla e le rivolse parole di conforto. 001 GEN 034 004 Poi disse a Camor suo padre: «Prendimi in moglie questa ragazza». 001 GEN 034 005 Intanto Giacobbe aveva saputo che quegli aveva disonorato Dina, sua figlia, ma i suoi figli erano in campagna con il suo bestiame. Giacobbe tacque fino al loro arrivo. 001 GEN 034 006 Venne dunque Camor, padre di Sichem, da Giacobbe per parlare con lui. 001 GEN 034 007 Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito l'accaduto, ne furono addolorati e s'indignarono molto, perché quelli aveva commesso un'infamia in Israele, unendosi alla figlia di Giacobbe: così non si doveva fare! 001 GEN 034 008 Camor disse loro: «Sichem, mio figlio, è innamorato della vostra figlia; dategliela in moglie! 001 GEN 034 009 Anzi, alleatevi con noi: voi darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le nostre figlie. 001 GEN 034 010 Abiterete con noi e il paese sarà a vostra disposizione; risiedetevi, percorretelo in lungo e in largo e acquistate proprietà in esso». 001 GEN 034 011 Poi Sichem disse al padre e ai fratelli di lei: «Possa io trovare grazia agli occhi vostri; vi darò quel che mi direte. 001 GEN 034 012 Alzate pure molto a mio carico il prezzo nuziale e il valore del dono; vi darò quanto mi chiederete, ma datemi la giovane in moglie!». 001 GEN 034 013 Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor e parlarono con astuzia, perché quegli aveva disonorato la loro sorella Dina. 001 GEN 034 014 Dissero loro: «Non possiamo fare questo, dare cioè la nostra sorella ad un uomo non circonciso, perché ciò sarebbe un disonore per noi. 001 GEN 034 015 Solo a questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta, se cioè voi diventerete come noi, circoncidendo ogni vostro maschio. 001 GEN 034 016 Allora noi vi daremo le nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo un solo popolo. 001 GEN 034 017 Ma se voi non ci ascoltate a proposito della nostra circoncisione, allora prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo». 001 GEN 034 018 Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor. 001 GEN 034 019 Il giovane non indugiò ad eseguire la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe; d'altra parte era il più onorato di tutto il casato di suo padre. 001 GEN 034 020 Vennero dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro città e parlarono agli uomini della città: 001 GEN 034 021 «Questi uomini sono gente pacifica: abitino pure con noi nel paese e lo percorrano in lungo e in largo; esso è molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere per mogli le loro figlie e potremo dare a loro le nostre. 001 GEN 034 022 Ma solo ad una condizione questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi, a diventare un sol popolo: se cioè noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi. 001 GEN 034 023 I loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non saranno forse nostri? Accontentiamoli dunque e possano abitare con noi!». 001 GEN 034 024 Allora quanti avevano accesso alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio Sichem: tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della città, si fecero circoncidere. 001 GEN 034 025 Ma il terzo giorno, quand'essi erano sofferenti, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, i fratelli di Dina, presero ciascuno una spada, entrarono nella città con sicurezza e uccisero tutti i maschi. 001 GEN 034 026 Passarono così a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e si allontanarono. 001 GEN 034 027 I figli di Giacobbe si buttarono sui cadaveri e saccheggiarono la città, perché quelli avevano disonorato la loro sorella. 001 GEN 034 028 Presero così i loro greggi e i loro armenti, i loro asini e quanto era nella città e nella campagna. 001 GEN 034 029 Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e saccheggiarono quanto era nelle case. 001 GEN 034 030 Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: «Voi mi avete messo in difficoltà, rendendomi odioso agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Perizziti, mentre io ho pochi uomini; essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io sarò annientato con la mia casa». 001 GEN 034 031 Risposero: «Si tratta forse la nostra sorella come una prostituta?». 001 GEN 035 001 Dio disse a Giacobbe: «Alzati, và a Betel e abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti è apparso quando fuggivi Esaù, tuo fratello». 001 GEN 035 002 Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui: «Eliminate gli dei stranieri che avete con voi, purificatevi e cambiate gli abiti. 001 GEN 035 003 Poi alziamoci e andiamo a Betel, dove io costruirò un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della mia angoscia e che è stato con me nel cammino che ho percorso». 001 GEN 035 004 Essi consegnarono a Giacobbe tutti gli dei stranieri che possedevano e i pendenti che avevano agli orecchi; Giacobbe li sotterrò sotto la quercia presso Sichem. 001 GEN 035 005 Poi levarono l'accampamento e un terrore molto forte assalì i popoli che stavano attorno a loro, così che non inseguirono i figli di Giacobbe. 001 GEN 035 006 Giacobbe e tutta la gente ch'era con lui arrivarono a Luz, cioè Betel, che è nel paese di Canaan. 001 GEN 035 007 Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogo «El-Betel», perché là Dio gli si era rivelato, quando sfuggiva al fratello. 001 GEN 035 008 Allora morì Dèbora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel, ai piedi della quercia, che perciò si chiamò Quercia del Pianto. 001 GEN 035 009 Dio apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da Paddan-Aram, e lo benedisse. 001 GEN 035 010 «Il tuo nome è Giacobbe. Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele sarà il tuo nome». Dio gli disse: Così lo si chiamò Israele. 001 GEN 035 011 «Io sono Dio onnipotente. Sii fecondo e diventa numeroso, popolo e assemblea di popoli verranno da te, re usciranno dai tuoi fianchi. Dio gli disse: 001 GEN 035 012 Il paese che ho concesso ad Abramo e a Isacco darò a te e alla tua stirpe dopo di te darò il paese». 001 GEN 035 013 Dio scomparve da lui, nel luogo dove gli aveva parlato. 001 GEN 035 014 Allora Giacobbe eresse una stele, dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libazione e versò olio. 001 GEN 035 015 Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato. 001 GEN 035 016 Poi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare ad Efrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile. 001 GEN 035 017 Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: «Non temere: anche questo è un figlio!». 001 GEN 035 018 Mentre esalava l'ultimo respiro, perché stava morendo, essa lo chiamò Ben-Oni, ma suo padre lo chiamò Beniamino. 001 GEN 035 019 Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso Efrata, cioè Betlemme. 001 GEN 035 020 Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. Questa stele della tomba di Rachele esiste fino ad oggi. 001 GEN 035 021 Poi Israele levò l'accampamento e piantò la tenda al di là di Migdal-Eder. 001 GEN 035 022 Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò a unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere. I figli di Giacobbe furono dodici. 001 GEN 035 023 I figli di Lia: il primogenito di Giacobbe, Ruben, poi Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zàbulon. 001 GEN 035 024 I figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino. 001 GEN 035 025 I figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nèftali. 001 GEN 035 026 I figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram. 001 GEN 035 027 Poi Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arba, cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri. 001 GEN 035 028 Isacco raggiunse l'età di centottat'anni. 001 GEN 035 029 Poi Isacco spirò, morì e si riunì al suo parentado, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esaù e Giacobbe. 001 GEN 036 001 Questa è la discendenza di Esaù, cioè Edom. 001 GEN 036 002 Esaù prese le mogli tra le figlie dei Cananei: Ada, figlia di Elon, l'Hittita; Oolibama, figlia di Ana, figlio di Zibeon, l'Hurrita; 001 GEN 036 003 Basemat, figlia di Ismaele, sorella di Nebaiòt. 001 GEN 036 004 Ada partorì ad Esaù Elifaz, Basemat partorì Reuel, 001 GEN 036 005 Oolibama partorì Ieus, Iaalam e Core. Questi sono i figli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Canaan. 001 GEN 036 006 Poi Esaù prese le mogli e i figli e le figlie e tutte le persone della sua casa, il suo gregge e tutto il suo bestiame e tutti i suoi beni che aveva acquistati nel paese di Canaan e andò nel paese di Seir, lontano dal fratello Giacobbe. 001 GEN 036 007 Infatti i loro possedimenti erano troppo grandi perché essi potessero abitare insieme e il territorio, dove essi soggiornavano, non poteva sostenerli per causa del loro bestiame. 001 GEN 036 008 Così Esaù si stabilì sulle montagne di Seir. Ora Esaù è Edom. 001 GEN 036 009 Questa è la discendenza di Esaù, padre degli Idumei, nelle montagne di Seir. 001 GEN 036 010 Questi sono i nomi dei figli di Esaù: Elifaz, figlio di Ada, moglie di Esaù; Reuel, figlio di Basemat, moglie di Esaù. 001 GEN 036 011 I figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Zefo, Gatam, Kenaz. 001 GEN 036 012 Elifaz, figlio di Esaù, aveva per concubina Timna, la quale ad Elifaz partorì Amalek. Questi sono i figli di Ada, moglie di Esaù. 001 GEN 036 013 Questi sono i figli di Reuel: Naat e Zerach, Samma e Mizza. Questi furono i figli di Basemat, moglie di Esaù. 001 GEN 036 014 Questi furono i figli di Oolibama, moglie di Esaù, figlia di Ana, figlio di Zibeon; essa partorì a Esaù Ieus, Iaalam e Core. 001 GEN 036 015 Questi sono i capi dei figli di Esaù: i figli di Elifaz primogenito di Esaù: il capo di Teman, il capo di Omar, il capo di Zefo, il capo di Kenaz, 001 GEN 036 016 il capo di Core, il capo di Gatam, il capo di Amalek. Questi sono i capi di Elifaz nel paese di Edom: questi sono i figli di Ada. 001 GEN 036 017 Questi i figli di Reuel, figlio di Esaù: il capo di Naat, il capo di Zerach, il capo di Samma, il capo di Mizza. Questi sono i capi di Reuel nel paese di Edom; questi sono i figli di Basemat, moglie di Esaù. 001 GEN 036 018 Questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esaù: il capo di Ieus, il capo di Iaalam, il capo di Core. Questi sono i capi di Oolibama, figlia di Ana, moglie di Esaù. 001 GEN 036 019 Questi sono i figli di Esaù e questi i loro capi. Egli è Edom. 001 GEN 036 020 Questi sono i figli di Seir l'Hurrita, che abitano il paese: Lotan, Sobal, Zibeon, Ana, 001 GEN 036 021 Dison, Eser e Disan. Questi sono i capi degli Hurriti, figli di Seir, nel paese di Edom. 001 GEN 036 022 I figli di Lotan furono Ori e Emam e la sorella di Lotan era Timna. 001 GEN 036 023 I figli di Sobal sono Alvan, Manacat, Ebal, Sefo e Onam. 001 GEN 036 024 I figli di Zibeon sono Aia e Ana; questo è l'Ana che trovò le sorgenti calde nel deserto, mentre pascolava gli asini del padre Zibeon. 001 GEN 036 025 I figli di Ana sono Dison e Oolibama, figlia di Ana. 001 GEN 036 026 I figli di Dison sono Emdam, Esban, Itran e Cheran. 001 GEN 036 027 I figli di Eser sono Bilan, Zaavan e Akan. 001 GEN 036 028 I figli di Disan sono Uz e Aran. 001 GEN 036 029 Questi sono i capi degli Hurriti: il capo di Lotan, il capo di Sobal, il capo di Zibeon, il capo di Ana, 001 GEN 036 030 il capo di Dison, il capo di Eser, il capo di Disan. Questi sono i capi degli Hurriti, secondo le loro tribù nel paese di Seir. 001 GEN 036 031 Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che regnasse un re degli Israeliti. 001 GEN 036 032 Regnò dunque in Edom Bela, figlio di Beor, e la sua città si chiama Dinaba. 001 GEN 036 033 Poi morì Bela e regnò al suo posto Iobab, figlio di Zerach, da Bosra. 001 GEN 036 034 Poi morì Iobab e regnò al suo posto Usam, del territorio dei Temaniti. 001 GEN 036 035 Poi morì Usam e regnò al suo posto Adad, figlio di Bedad, colui che vinse i Madianiti nelle steppe di Moab; la sua città si chiama Avit. 001 GEN 036 036 Poi morì Adad e regnò al suo posto Samla da Masreka. 001 GEN 036 037 Poi morì Samla e regnò al suo posto Saul da Recobot-Naar. 001 GEN 036 038 Poi morì Saul e regnò al suo posto Baal-Canan, figlio di Acbor. 001 GEN 036 039 Poi morì Baal-Canan, figlio di Acbor, e regnò al suo posto Adar: la sua città si chiama Pau e la moglie si chiamava Meetabel, figlia di Matred, da Me-Zaab. 001 GEN 036 040 Questi sono i nomi dei capi di Esaù, secondo le loro famiglie, le loro località, con i loro nomi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di Ietet, 001 GEN 036 041 il capo di Oolibama, il capo di Ela, il capo di Pinon, 001 GEN 036 042 il capo di Kenan, il capo di Teman, il capo di Mibsar, 001 GEN 036 043 il capo di Magdiel, il capo di Iram. Questi sono i capi di Edom secondo le loro sedi nel territorio di loro proprietà. E' appunto questo Esaù il padre degli Idumei. 001 GEN 037 001 Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paese di Canaan. 001 GEN 037 002 Questa è la storia della discendenza di Giacobbe. Giuseppe all'età di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto. 001 GEN 037 003 Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. 001 GEN 037 004 I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente. 001 GEN 037 005 Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più. 001 GEN 037 006 Disse dunque loro: «Ascoltate questo sogno che ho fatto. 001 GEN 037 007 Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio». 001 GEN 037 008 Gli dissero i suoi fratelli: «Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?». Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole. 001 GEN 037 009 Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me». 001 GEN 037 010 Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?». 001 GEN 037 011 I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne in mente la cosa. 001 GEN 037 012 I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. 001 GEN 037 013 Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Gli rispose: «Eccomi!». 001 GEN 037 014 Gli disse: «Và a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem. 001 GEN 037 015 Mentr'egli andava errando per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: «Che cerchi?». 001 GEN 037 016 Rispose: «Cerco i miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare». 001 GEN 037 017 Quell'uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan». Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. 001 GEN 037 018 Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire. 001 GEN 037 019 Si dissero l'un l'altro: «Ecco, il sognatore arriva! 001 GEN 037 020 Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». 001 GEN 037 021 Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: «Non togliamogli la vita». 001 GEN 037 022 Poi disse loro: «Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre. 001 GEN 037 023 Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava, 001 GEN 037 024 poi lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua. 001 GEN 037 025 Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto. 001 GEN 037 026 Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue? 001 GEN 037 027 Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli lo ascoltarono. 001 GEN 037 028 Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. 001 GEN 037 029 Quando Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era più. Allora si stracciò le vesti, 001 GEN 037 030 tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c'è più, dove andrò io?». 001 GEN 037 031 Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. 001 GEN 037 032 Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste parole: «L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo figlio». 001 GEN 037 033 Egli la riconobbe e disse: «E' la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe è stato sbranato». 001 GEN 037 034 Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni. 001 GEN 037 035 Tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: «No, io voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba». E il padre suo lo pianse. (Sheol h7585) 001 GEN 037 036 Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie. 001 GEN 038 001 In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si stabilì presso un uomo di Adullam, di nome Chira. 001 GEN 038 002 Qui Giuda vide la figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si unì a lei. 001 GEN 038 003 Essa concepì e partorì un figlio e lo chiamò Er. 001 GEN 038 004 Poi concepì ancora e partorì un figlio e lo chiamò Onan. 001 GEN 038 005 Ancora un'altra volta partorì un figlio e lo chiamò Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partorì. 001 GEN 038 006 Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar. 001 GEN 038 007 Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. 001 GEN 038 008 Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello». 001 GEN 038 009 Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. 001 GEN 038 010 Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui. 001 GEN 038 011 Allora Giuda disse alla nuora Tamar: «Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio Sela sarà cresciuto». Perché pensava: «Che non muoia anche questo come i suoi fratelli!». Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa del padre. 001 GEN 038 012 Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam. 001 GEN 038 013 Fu portata a Tamar questa notizia: «Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge». 001 GEN 038 014 Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie. 001 GEN 038 015 Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. 001 GEN 038 016 Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: «Lascia che io venga con te!». Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse: «Che mi darai per venire con me?». 001 GEN 038 017 Rispose: «Io ti manderò un capretto del gregge». Essa riprese: «Mi dai un pegno fin quando me lo avrai mandato?». 001 GEN 038 018 Egli disse: «Qual è il pegno che ti devo dare?». Rispose: «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano». Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì da lui. 001 GEN 038 019 Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e rivestì gli abiti vedovili. 001 GEN 038 020 Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la trovò. 001 GEN 038 021 Domandò agli uomini di quel luogo: «Dov'è quella prostituta che stava in Enaim sulla strada?». Ma risposero: «Non c'è stata qui nessuna prostituta». 001 GEN 038 022 Così tornò da Giuda e disse: «Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'è stata qui nessuna prostituta». 001 GEN 038 023 Allora Giuda disse: «Se li tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata». 001 GEN 038 024 Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: «Tamar, la tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della prostituzione». Giuda disse: «Conducetela fuori e sia bruciata!». 001 GEN 038 025 Essa veniva gia condotta fuori, quando mandò a dire al suocero: «Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti io sono incinta». E aggiunse: «Riscontra, dunque, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone». 001 GEN 038 026 Giuda li riconobbe e disse: «Essa è più giusta di me, perché io non l'ho data a mio figlio Sela». E non ebbe più rapporti con lei. 001 GEN 038 027 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli. 001 GEN 038 028 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». 001 GEN 038 029 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez. 001 GEN 038 030 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach. 001 GEN 039 001 Giuseppe era stato condotto in Egitto e Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da quegli Ismaeliti che l'avevano condotto laggiù. 001 GEN 039 002 Allora il Signore fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano, suo padrone. 001 GEN 039 003 Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che quanto egli intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani. 001 GEN 039 004 Così Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi quegli lo nominò suo maggiordomo e gli diede in mano tutti i suoi averi. 001 GEN 039 005 Da quando egli lo aveva fatto suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi, il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per causa di Giuseppe e la benedizione del Signore fu su quanto aveva, in casa e nella campagna. 001 GEN 039 006 Così egli lasciò tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non gli domandava conto di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e avvenente di aspetto. 001 GEN 039 007 Dopo questi fatti, la moglie del padrone gettò gli occhi su Giuseppe e gli disse: «Unisciti a me!». 001 GEN 039 008 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Vedi, il mio signore non mi domanda conto di quanto è nella sua casa e mi ha dato in mano tutti i suoi averi. 001 GEN 039 009 Lui stesso non conta più di me in questa casa; non mi ha proibito nulla, se non te, perché sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?». 001 GEN 039 010 E, benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe, egli non acconsentì di unirsi, di darsi a lei. 001 GEN 039 011 Ora un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre non c'era nessuno dei domestici. 001 GEN 039 012 Essa lo afferrò per la veste, dicendo: «Unisciti a me!». Ma egli le lasciò tra le mani la veste, fuggì e uscì. 001 GEN 039 013 Allora essa, vedendo ch'egli le aveva lasciato tra le mani la veste ed era fuggito fuori, 001 GEN 039 014 chiamò i suoi domestici e disse loro: «Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per scherzare con noi! Mi si è accostato per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce. 001 GEN 039 015 Egli, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a me, è fuggito ed è uscito». 001 GEN 039 016 Ed essa pose accanto a sé la veste di lui finché il padrone venne a casa. 001 GEN 039 017 Allora gli disse le stesse cose: «Quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, mi si è accostato per scherzare con me. 001 GEN 039 018 Ma appena io ho gridato e ho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed è fuggito fuori». 001 GEN 039 019 Quando il padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava: «Proprio così mi ha fatto il tuo servo!», si accese d'ira. 001 GEN 039 020 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, dove erano detenuti i carcerati del re. Così egli rimase là in prigione. 001 GEN 039 021 Ma il Signore fu con Giuseppe, gli conciliò benevolenza e gli fece trovare grazia agli occhi del comandante della prigione. 001 GEN 039 022 Così il comandante della prigione affidò a Giuseppe tutti i carcerati che erano nella prigione e quanto c'era da fare là dentro, lo faceva lui. 001 GEN 039 023 Il comandante della prigione non si prendeva cura più di nulla di quanto gli era affidato, perché il Signore era con lui e quello che egli faceva il Signore faceva riuscire. 001 GEN 040 001 Dopo queste cose il coppiere del re d'Egitto e il panettiere offesero il loro padrone, il re d'Egitto. 001 GEN 040 002 Il faraone si adirò contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei coppieri e contro il capo dei panettieri, 001 GEN 040 003 e li fece mettere in carcere nella casa del comandante delle guardie, nella prigione dove Giuseppe era detenuto. 001 GEN 040 004 Il comandante delle guardie assegnò loro Giuseppe, perché li servisse. Così essi restarono nel carcere per un certo tempo. 001 GEN 040 005 Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno, ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare. 001 GEN 040 006 Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti. 001 GEN 040 007 Allora interrogò gli eunuchi del faraone che erano con lui in carcere nella casa del suo padrone e disse: «Perché quest'oggi avete la faccia così triste?». 001 GEN 040 008 Gli dissero: «Abbiamo fatto un sogno e non c'è chi lo interpreti». Giuseppe disse loro: «Non è forse Dio che ha in suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque». 001 GEN 040 009 Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli disse: «Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite, 001 GEN 040 010 sulla quale erano tre tralci; non appena essa cominciò a germogliare, apparvero i fiori e i suoi grappoli maturarono gli acini. 001 GEN 040 011 Io avevo in mano il calice del faraone; presi gli acini, li spremetti nella coppa del faraone e diedi la coppa in mano al faraone». 001 GEN 040 012 Giuseppe gli disse: «Eccone la spiegazione: i tre tralci sono tre giorni. 001 GEN 040 013 Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti restituirà nella tua carica e tu porgerai il calice al faraone, secondo la consuetudine di prima, quando eri suo coppiere. 001 GEN 040 014 Ma se, quando sarai felice, ti vorrai ricordare che io sono stato con te, fammi questo favore: parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa. 001 GEN 040 015 Perché io sono stato portato via ingiustamente dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla perché mi mettessero in questo sotterraneo». 001 GEN 040 016 Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato un'interpretazione favorevole, disse a Giuseppe: «Quanto a me, nel mio sogno mi stavano sulla testa tre canestri di pane bianco 001 GEN 040 017 e nel canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il faraone, quali si preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano dal canestro che avevo sulla testa». 001 GEN 040 018 Giuseppe rispose e disse: «Questa è la spiegazione: i tre canestri sono tre giorni. 001 GEN 040 019 Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti impiccherà ad un palo e gli uccelli ti mangeranno la carne addosso». 001 GEN 040 020 Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del faraone - egli fece un banchetto a tutti i suoi ministri e allora sollevò la testa del capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi ministri. 001 GEN 040 021 Restituì il capo dei coppieri al suo ufficio di coppiere, perché porgesse la coppa al faraone, 001 GEN 040 022 e invece impiccò il capo dei panettieri, secondo l'interpretazione che Giuseppe aveva loro data. 001 GEN 040 023 Ma il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò. 001 GEN 041 001 Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo. 001 GEN 041 002 Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi. 001 GEN 041 003 Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo. 001 GEN 041 004 Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò. 001 GEN 041 005 Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco sette spighe spuntavano da un unico stelo, grosse e belle. 001 GEN 041 006 Ma ecco sette spighe vuote e arse dal vento d'oriente spuntavano dopo quelle. 001 GEN 041 007 Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Poi il faraone si svegliò: era stato un sogno. 001 GEN 041 008 Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò tutti gli indovini e tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone raccontò loro il sogno, ma nessuno lo sapeva interpretare al faraone. 001 GEN 041 009 Allora il capo dei coppieri parlò al faraone: «Io devo ricordare oggi le mie colpe. 001 GEN 041 010 Il faraone si era adirato contro i suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo delle guardie, me e il capo dei panettieri. 001 GEN 041 011 Noi facemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un significato particolare. 001 GEN 041 012 Ora era là con noi un giovane ebreo, schiavo del capo delle guardie; noi gli raccontammo i nostri sogni ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno spiegazione del suo sogno. 001 GEN 041 013 Proprio come ci aveva interpretato, così avvenne: io fui restituito alla mia carica e l'altro fu impiccato». 001 GEN 041 014 Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal sotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone. 001 GEN 041 015 Il faraone disse a Giuseppe: «Ho fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare; ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito». 001 GEN 041 016 Giuseppe rispose al faraone: «Non io, ma Dio darà la risposta per la salute del faraone!». 001 GEN 041 017 Allora il faraone disse a Giuseppe: «Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo. 001 GEN 041 018 Quand'ecco salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi. 001 GEN 041 019 Ed ecco sette altre vacche salirono dopo quelle, deboli, brutte di forma e magre: non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d'Egitto. 001 GEN 041 020 Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse. 001 GEN 041 021 Queste entrarono nel loro corpo, ma non si capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai. 001 GEN 041 022 Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo, piene e belle. 001 GEN 041 023 Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento d'oriente, spuntavano dopo quelle. 001 GEN 041 024 Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe belle. Ora io l'ho detto agli indovini, ma nessuno mi dà la spiegazione». 001 GEN 041 025 Allora Giuseppe disse al faraone: «Il sogno del faraone è uno solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone. 001 GEN 041 026 Le sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è un solo sogno. 001 GEN 041 027 E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d'oriente, sono sette anni: vi saranno sette anni di carestia. 001 GEN 041 028 E' appunto ciò che ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l'ha manifestato al faraone. 001 GEN 041 029 Ecco stanno per venire sette anni, in cui sarà grande abbondanza in tutto il paese d'Egitto. 001 GEN 041 030 Poi a questi succederanno sette anni di carestia; si dimenticherà tutta quella abbondanza nel paese d'Egitto e la carestia consumerà il paese. 001 GEN 041 031 Si dimenticherà che vi era stata l'abbondanza nel paese a causa della carestia venuta in seguito, perché sarà molto dura. 001 GEN 041 032 Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla. 001 GEN 041 033 Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo metta a capo del paese d'Egitto. 001 GEN 041 034 Il faraone inoltre proceda ad istituire funzionari sul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese d'Egitto durante i sette anni di abbondanza. 001 GEN 041 035 Essi raccoglieranno tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l'autorità del faraone e lo terranno in deposito nelle città. 001 GEN 041 036 Questi viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che verranno nel paese d'Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia». 001 GEN 041 037 La cosa piacque al faraone e a tutti i suoi ministri. 001 GEN 041 038 Il faraone disse ai ministri: «Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo spirito di Dio?». 001 GEN 041 039 Poi il faraone disse a Giuseppe: «Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo, nessuno è intelligente e saggio come te. 001 GEN 041 040 Tu stesso sarai il mio maggiordomo e ai tuoi ordini si schiererà tutto il mio popolo: solo per il trono io sarò più grande di te». 001 GEN 041 041 Il faraone disse a Giuseppe: «Ecco, io ti metto a capo di tutto il paese d'Egitto». 001 GEN 041 042 Il faraone si tolse di mano l'anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivestì di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un monile d'oro. 001 GEN 041 043 Poi lo fece montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: «Abrech». E così lo si stabilì su tutto il paese d'Egitto. 001 GEN 041 044 Poi il faraone disse a Giuseppe: «Sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà alzare la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto». 001 GEN 041 045 E il faraone chiamò Giuseppe Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. Giuseppe uscì per tutto il paese d'Egitto. 001 GEN 041 046 Giuseppe aveva trent'anni quando si presentò al faraone re d'Egitto. Poi Giuseppe si allontanò dal faraone e percorse tutto il paese d'Egitto. 001 GEN 041 047 Durante i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione. 001 GEN 041 048 Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nel paese d'Egitto, e ripose i viveri nelle città, cioè in ogni città ripose i viveri della campagna circostante. 001 GEN 041 049 Giuseppe ammassò il grano come la sabbia del mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece più il computo, perché era incalcolabile. 001 GEN 041 050 Intanto nacquero a Giuseppe due figli, prima che venisse l'anno della carestia; glieli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. 001 GEN 041 051 Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, «perché - disse - Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre». 001 GEN 041 052 E il secondo lo chiamò Efraim, «perché - disse - Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione». 001 GEN 041 053 Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto 001 GEN 041 054 e cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane. 001 GEN 041 055 Poi tutto il paese d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». 001 GEN 041 056 La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto. 001 GEN 041 057 E da tutti i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra. 001 GEN 042 001 Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano; perciò disse ai figli: «Perché state a guardarvi l'un l'altro?». 001 GEN 042 002 E continuò: «Ecco, ho sentito dire che vi è il grano in Egitto. Andate laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita e non morire». 001 GEN 042 003 Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento in Egitto. 001 GEN 042 004 Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli perché diceva: «Non gli succeda qualche disgrazia!». 001 GEN 042 005 Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nel paese di Canaan c'era la carestia. 001 GEN 042 006 Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. 001 GEN 042 007 Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: «Di dove siete venuti?». Risposero: «Dal paese di Canaan per comperare viveri». 001 GEN 042 008 Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero. 001 GEN 042 009 Si ricordò allora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: «Voi siete spie! Voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese». 001 GEN 042 010 Gli risposero: «No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri. 001 GEN 042 011 Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non sono spie!». 001 GEN 042 012 Ma egli disse loro: «No, voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese!». 001 GEN 042 013 Allora essi dissero: «Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di un solo uomo, nel paese di Canaan; ecco il più giovane è ora presso nostro padre e uno non c'è più». 001 GEN 042 014 Giuseppe disse loro: «Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie. 001 GEN 042 015 In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto il vostro fratello più giovane. 001 GEN 042 016 Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!». 001 GEN 042 017 E li tenne in carcere per tre giorni. 001 GEN 042 018 Al terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! 001 GEN 042 019 Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. 001 GEN 042 020 Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. 001 GEN 042 021 Allora si dissero l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia». 001 GEN 042 022 Ruben prese a dir loro: «Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue». 001 GEN 042 023 Non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete. 001 GEN 042 024 Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi. 001 GEN 042 025 Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro provviste per il viaggio. E così venne loro fatto. 001 GEN 042 026 Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là. 001 GEN 042 027 Ora in un luogo dove passavano la notte uno di essi aprì il sacco per dare il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco. 001 GEN 042 028 Disse ai fratelli: «Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco!». Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un l'altro: «Che è mai questo che Dio ci ha fatto?». 001 GEN 042 029 Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli riferirono tutte le cose che erano loro capitate: 001 GEN 042 030 «Quell'uomo che è il signore del paese ci ha parlato duramente e ci ha messi in carcere come spie del paese. 001 GEN 042 031 Allora gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri; non siamo spie! 001 GEN 042 032 Noi siamo dodici fratelli, figli di nostro padre: uno non c'è più e il più giovane è ora presso nostro padre nel paese di Canaan. 001 GEN 042 033 Ma l'uomo, signore del paese, ci ha risposto: In questo modo io saprò se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli, prendete il grano necessario alle vostre case e andate. 001 GEN 042 034 Poi conducetemi il vostro fratello più giovane; così saprò che non siete spie, ma che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potrete percorrere il paese in lungo e in largo». 001 GEN 042 035 Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro, furono presi dal timore. 001 GEN 042 036 E il padre loro Giacobbe disse: «Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non c'è più e Beniamino me lo volete prendere. Su di me tutto questo ricade!». 001 GEN 042 037 Allora Ruben disse al padre: «Farai morire i miei due figli, se non te lo ricondurrò. Affidalo a me e io te lo restituirò». 001 GEN 042 038 Ma egli rispose: «Il mio figlio non verrà laggiù con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio che volete fare, voi fareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi». (Sheol h7585) 001 GEN 043 001 La carestia continuava a gravare sul paese. 001 GEN 043 002 Quando ebbero finito di consumare il grano che avevano portato dall'Egitto, il padre disse loro: «Tornate là e acquistate per noi un pò di viveri». 001 GEN 043 003 Ma Giuda gli disse: «Quell'uomo ci ha dichiarato severamente: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello! 001 GEN 043 004 Se tu sei disposto a lasciar partire con noi nostro fratello, andremo laggiù e ti compreremo il grano. 001 GEN 043 005 Ma se tu non lo lasci partire, noi non ci andremo, perché quell'uomo ci ha detto: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!». 001 GEN 043 006 Israele disse: «Perché mi avete fatto questo male, cioè far sapere a quell'uomo che avevate ancora un fratello?». 001 GEN 043 007 Risposero: «Quell'uomo ci ha interrogati con insistenza intorno a noi e alla nostra parentela: E' ancora vivo vostro padre? Avete qualche fratello? e noi abbiamo risposto secondo queste domande. Potevamo sapere ch'egli avrebbe detto: Conducete qui vostro fratello?». 001 GEN 043 008 Giuda disse a Israele suo padre: «Lascia venire il giovane con me; partiremo subito per vivere e non morire, noi, tu e i nostri bambini. 001 GEN 043 009 Io mi rendo garante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo ricondurrò, se non te lo riporterò, io sarò colpevole contro di te per tutta la vita. 001 GEN 043 010 Se non avessimo indugiato, ora saremmo gia di ritorno per la seconda volta». 001 GEN 043 011 Israele loro padre rispose: «Se è così, fate pure: mettete nei vostri bagagli i prodotti più scelti del paese e portateli in dono a quell'uomo: un pò di balsamo, un pò di miele, resina e laudano, pistacchi e mandorle. 001 GEN 043 012 Prendete con voi doppio denaro, il denaro cioè che è stato rimesso nella bocca dei vostri sacchi lo porterete indietro: forse si tratta di un errore. 001 GEN 043 013 Prendete anche vostro fratello, partite e tornate da quell'uomo. 001 GEN 043 014 Dio onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell'uomo, così che vi rilasci l'altro fratello e Beniamino. Quanto a me, una volta che non avrò più i miei figli, non li avrò più...!». 001 GEN 043 015 Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del denaro e anche Beniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe. 001 GEN 043 016 Quando Giuseppe ebbe visto Beniamino con loro, disse al suo maggiordomo: «Conduci questi uomini in casa, macella quello che occorre e prepara, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno». 001 GEN 043 017 Il maggiordomo fece come Giuseppe aveva ordinato e introdusse quegli uomini nella casa di Giuseppe. 001 GEN 043 018 Ma quegli uomini si spaventarono, perché venivano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: «A causa del denaro, rimesso nei nostri sacchi l'altra volta, ci si vuol condurre là: per assalirci, piombarci addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini». 001 GEN 043 019 Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e parlarono con lui all'ingresso della casa; 001 GEN 043 020 dissero: «Mio signore, noi siamo venuti gia un'altra volta per comperare viveri. 001 GEN 043 021 Quando fummo arrivati ad un luogo per passarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco il denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco: proprio il nostro denaro con il suo peso esatto. Allora noi l'abbiamo portato indietro 001 GEN 043 022 e, per acquistare i viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non sappiamo chi abbia messo nei sacchi il nostro denaro!». 001 GEN 043 023 Ma quegli disse: «State in pace, non temete! Il vostro Dio e il Dio dei padri vostri vi ha messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro è pervenuto a me». E portò loro Simeone. 001 GEN 043 024 Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede loro acqua, perché si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini. 001 GEN 043 025 Essi prepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perché avevano saputo che avrebbero preso cibo in quel luogo. 001 GEN 043 026 Quando Giuseppe arrivò a casa, gli presentarono il dono, che avevano con sé, e si prostrarono davanti a lui con la faccia a terra. 001 GEN 043 027 Egli domandò loro come stavano e disse: «Sta bene il vostro vecchio padre, di cui mi avete parlato? Vive ancora?». 001 GEN 043 028 Risposero: «Il tuo servo, nostro padre, sta bene, è ancora vivo» e si inginocchiarono prostrandosi. 001 GEN 043 029 Egli alzò gli occhi e guardò Beniamino, suo fratello, il figlio di sua madre, e disse: «E' questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete parlato?» e aggiunse: «Dio ti conceda grazia, figlio mio!». 001 GEN 043 030 Giuseppe uscì in fretta, perché si era commosso nell'intimo alla presenza di suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella sua camera e pianse. 001 GEN 043 031 Poi si lavò la faccia, uscì e, facendosi forza, ordinò: «Servite il pasto». 001 GEN 043 032 Fu servito per lui a parte, per loro a parte e per i commensali egiziani a parte, perché gli Egiziani non possono prender cibo con gli Ebrei: ciò sarebbe per loro un abominio. 001 GEN 043 033 Presero posto davanti a lui dal primogenito al più giovane, ciascuno in ordine di età ed essi si guardavano con meraviglia l'un l'altro. 001 GEN 043 034 Egli fece portare loro porzioni prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte più abbondante di quella di tutti gli altri. E con lui bevvero fino all'allegria. 001 GEN 044 001 Diede poi questo ordine al maggiordomo della sua casa: «Riempi i sacchi di quegli uomini di tanti viveri quanti ne possono contenere e metti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco. 001 GEN 044 002 Insieme metterai la mia coppa, la coppa d'argento, alla bocca del sacco del più giovane, con il denaro del suo grano». Quegli fece secondo l'ordine di Giuseppe. 001 GEN 044 003 Al mattino, fattosi chiaro, quegli uomini furono fatti partire con i loro asini. 001 GEN 044 004 Erano appena usciti dalla città e ancora non si erano allontanati, quando Giuseppe disse al maggiordomo della sua casa: «Su, insegui quegli uomini, raggiungili e dì loro: Perché avete reso male per bene? 001 GEN 044 005 Non è forse questa la coppa in cui beve il mio signore e per mezzo della quale egli suole trarre i presagi? Avete fatto male a fare così». 001 GEN 044 006 Egli li raggiunse e ripetè loro queste parole. 001 GEN 044 007 Quelli gli dissero: «Perché il mio signore dice queste cose? Lungi dai tuoi servi il fare una tale cosa! 001 GEN 044 008 Ecco, il denaro che abbiamo trovato alla bocca dei nostri sacchi te lo abbiamo riportato dal paese di Canaan e come potremmo rubare argento od oro dalla casa del tuo padrone? 001 GEN 044 009 Quello dei tuoi servi, presso il quale si troverà, sarà messo a morte e anche noi diventeremo schiavi del mio signore». 001 GEN 044 010 Rispose: «Ebbene, come avete detto, così sarà: colui, presso il quale si troverà, sarà mio schiavo e voi sarete innocenti». 001 GEN 044 011 Ciascuno si affrettò a scaricare a terra il suo sacco e lo aprì. 001 GEN 044 012 Quegli li frugò dal maggiore al più piccolo, e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino. 001 GEN 044 013 Allora essi si stracciarono le vesti, ricaricarono ciascuno il proprio asino e tornarono in città. 001 GEN 044 014 Giuda e i suoi fratelli vennero nella casa di Giuseppe, che si trovava ancora là, e si gettarono a terra davanti a lui. 001 GEN 044 015 Giuseppe disse loro: «Che azione avete commessa? Non sapete che un uomo come me è capace di indovinare?». 001 GEN 044 016 Giuda disse: «Che diremo al mio signore? Come parlare? Come giustificarci? Dio ha scoperto la colpa dei tuoi servi... Eccoci schiavi del mio signore, noi e colui che è stato trovato in possesso della coppa». 001 GEN 044 017 Ma egli rispose: «Lungi da me il far questo! L'uomo trovato in possesso della coppa, lui sarà mio schiavo: quanto a voi, tornate in pace da vostro padre». 001 GEN 044 018 Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: «Mio signore, sia permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore; non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perché il faraone è come te! 001 GEN 044 019 Il mio signore aveva interrogato i suoi servi: Avete un padre o un fratello? 001 GEN 044 020 E noi avevamo risposto al mio signore: Abbiamo un padre vecchio e un figlio ancor giovane natogli in vecchiaia, suo fratello è morto ed egli è rimasto il solo dei figli di sua madre e suo padre lo ama. 001 GEN 044 021 Tu avevi detto ai tuoi servi: Conducetelo qui da me, perché lo possa vedere con i miei occhi. 001 GEN 044 022 Noi avevamo risposto al mio signore: Il giovinetto non può abbandonare suo padre: se lascerà suo padre, questi morirà. 001 GEN 044 023 Ma tu avevi soggiunto ai tuoi servi: Se il vostro fratello minore non verrà qui con voi, non potrete più venire alla mia presenza. 001 GEN 044 024 Quando dunque eravamo ritornati dal tuo servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore. 001 GEN 044 025 E nostro padre disse: Tornate ad acquistare per noi un pò di viveri. 001 GEN 044 026 E noi rispondemmo: Non possiamo ritornare laggiù: se c'è con noi il nostro fratello minore, andremo; altrimenti, non possiamo essere ammessi alla presenza di quell'uomo senza avere con noi il nostro fratello minore. 001 GEN 044 027 Allora il tuo servo, mio padre, ci disse: Voi sapete che due figli mi aveva procreato mia moglie. 001 GEN 044 028 Uno partì da me e dissi: certo è stato sbranato! Da allora non l'ho più visto. 001 GEN 044 029 Se ora mi porterete via anche questo e gli capitasse una disgrazia, voi fareste scendere con dolore la mia canizie nella tomba. (Sheol h7585) 001 GEN 044 030 Ora, quando io arriverò dal tuo servo, mio padre, e il giovinetto non sarà con noi, mentre la vita dell'uno è legata alla vita dell'altro, 001 GEN 044 031 appena egli avrà visto che il giovinetto non è con noi, morirà e i tuoi servi avranno fatto scendere con dolore negli inferi la canizie del tuo servo, nostro padre. (Sheol h7585) 001 GEN 044 032 Ma il tuo servo si è reso garante del giovinetto presso mio padre: Se non te lo ricondurrò, sarò colpevole verso mio padre per tutta la vita. 001 GEN 044 033 Ora, lascia che il tuo servo rimanga invece del giovinetto come schiavo del mio signore e il giovinetto torni lassù con i suoi fratelli! 001 GEN 044 034 Perché, come potrei tornare da mio padre senz'avere con me il giovinetto? Ch'io non veda il male che colpirebbe mio padre!». 001 GEN 045 001 Allora Giuseppe non potè più contenersi dinanzi ai circostanti e gridò: «Fate uscire tutti dalla mia presenza!». Così non restò nessuno presso di lui, mentre Giuseppe si faceva conoscere ai suoi fratelli. 001 GEN 045 002 Ma diede in un grido di pianto e tutti gli Egiziani lo sentirono e la cosa fu risaputa nella casa del faraone. 001 GEN 045 003 Giuseppe disse ai fratelli: «Io sono Giuseppe! Vive ancora mio padre?». Ma i suoi fratelli non potevano rispondergli, perché atterriti dalla sua presenza. 001 GEN 045 004 Allora Giuseppe disse ai fratelli: «Avvicinatevi a me!». Si avvicinarono e disse loro: «Io sono Giuseppe, il vostro fratello, che voi avete venduto per l'Egitto. 001 GEN 045 005 Ma ora non vi rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita. 001 GEN 045 006 Perché gia da due anni vi è la carestia nel paese e ancora per cinque anni non vi sarà né aratura né mietitura. 001 GEN 045 007 Dio mi ha mandato qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nel paese e per salvare in voi la vita di molta gente. 001 GEN 045 008 Dunque non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio ed Egli mi ha stabilito padre per il faraone, signore su tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto. 001 GEN 045 009 Affrettatevi a salire da mio padre e ditegli: Dice il tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha stabilito signore di tutto l'Egitto. Vieni quaggiù presso di me e non tardare. 001 GEN 045 010 Abiterai nel paese di Gosen e starai vicino a me tu, i tuoi figli e i figli dei tuoi figli, i tuoi greggi e i tuoi armenti e tutti i tuoi averi. 001 GEN 045 011 Là io ti darò sostentamento, poiché la carestia durerà ancora cinque anni, e non cadrai nell'indigenza tu, la tua famiglia e quanto possiedi. 001 GEN 045 012 Ed ecco, i vostri occhi lo vedono e lo vedono gli occhi di mio fratello Beniamino: è la mia bocca che vi parla! 001 GEN 045 013 Riferite a mio padre tutta la gloria che io ho in Egitto e quanto avete visto; affrettatevi a condurre quaggiù mio padre». 001 GEN 045 014 Allora egli si gettò al collo di Beniamino e pianse. Anche Beniamino piangeva stretto al suo collo. 001 GEN 045 015 Poi baciò tutti i fratelli e pianse stringendoli a sé. Dopo, i suoi fratelli si misero a conversare con lui. 001 GEN 045 016 Intanto nella casa del faraone si era diffusa la voce: «Sono venuti i fratelli di Giuseppe!» e questo fece piacere al faraone e ai suoi ministri. 001 GEN 045 017 Allora il faraone disse a Giuseppe: «Dì ai tuoi fratelli: Fate questo: caricate le cavalcature, partite e andate nel paese di Canaan. 001 GEN 045 018 Poi prendete vostro padre e le vostre famiglie e venite da me e io vi darò il meglio del paese d'Egitto e mangerete i migliori prodotti della terra. 001 GEN 045 019 Quanto a te, dà loro questo comando: Fate questo: prendete con voi dal paese d'Egitto carri per i vostri bambini e le vostre donne, prendete vostro padre e venite. 001 GEN 045 020 Non abbiate rincrescimento per la vostra roba, perché il meglio di tutto il paese sarà vostro». 001 GEN 045 021 Così fecero i figli di Israele. Giuseppe diede loro carri secondo l'ordine del faraone e diede loro una provvista per il viaggio. 001 GEN 045 022 Diede a tutti una muta di abiti per ciascuno, ma a Beniamino diede trecento sicli d'argento e cinque mute di abiti. 001 GEN 045 023 Allo stesso modo mandò al padre dieci asini carichi dei migliori prodotti dell'Egitto e dieci asine cariche di grano, pane e viveri per il viaggio del padre. 001 GEN 045 024 Poi congedò i fratelli e, mentre partivano, disse loro: «Non litigate durante il viaggio!». 001 GEN 045 025 Così essi ritornarono dall'Egitto e arrivarono nel paese di Canaan, dal loro padre Giacobbe 001 GEN 045 026 e subito gli riferirono: «Giuseppe è ancora vivo, anzi governa tutto il paese d'Egitto!». Ma il suo cuore rimase freddo, perché non poteva credere loro. 001 GEN 045 027 Quando però essi gli riferirono tutte le parole che Giuseppe aveva detto loro ed egli vide i carri che Giuseppe gli aveva mandati per trasportarlo, allora lo spirito del loro padre Giacobbe si rianimò. 001 GEN 045 028 Israele disse: «Basta! Giuseppe, mio figlio, è vivo. Andrò a vederlo prima di morire!». 001 GEN 046 001 Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco. 001 GEN 046 002 Dio disse a Israele in una visione notturna: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!». 001 GEN 046 003 Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te un grande popolo. 001 GEN 046 004 Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi». 001 GEN 046 005 Giacobbe si alzò da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandati per trasportarlo. 001 GEN 046 006 Essi presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistati nel paese di Canaan e vennero in Egitto; Giacobbe cioè e con lui tutti i suoi discendenti; 001 GEN 046 007 i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con sé in Egitto. 001 GEN 046 008 Questi sono i nomi dei figli d'Israele che entrarono in Egitto: Giacobbe e i suoi figli, il primogenito di Giacobbe, Ruben. 001 GEN 046 009 I figli di Ruben: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi. 001 GEN 046 010 I figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea. 001 GEN 046 011 I figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 001 GEN 046 012 I figli di Giuda: Er, Onan, Sela, Perez e Zerach; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan. Furono figli di Perez: Chezron e Amul. 001 GEN 046 013 I figli di Issacar: Tola, Puva, Giobbe e Simron. 001 GEN 046 014 I figli di Zàbulon: Sered, Elon e Iacleel. 001 GEN 046 015 Questi sono i figli che Lia partorì a Giacobbe in Paddan-Aram insieme con la figlia Dina; tutti i suoi figli e le sue figlie erano trentatrè persone. 001 GEN 046 016 I figli di Gad: Zifion, Agghi, Suni, Esbon, Eri, Arodi e Areli. 001 GEN 046 017 I figli di Aser: Imma, Isva, Isvi, Beria e la loro sorella Serach. I figli di Beria: Eber e Malchiel. 001 GEN 046 018 Questi sono i figli di Zilpa, che Làbano aveva dato alla figlia Lia; essa li partorì a Giacobbe: sono sedici persone. 001 GEN 046 019 I figli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino. 001 GEN 046 020 A Giuseppe nacquero in Egitto Efraim e Manasse, che gli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. 001 GEN 046 021 I figli di Beniamino: Bela, Becher e Asbel, Ghera, Naaman, Echi, Ros, Muppim, Uppim e Arde. 001 GEN 046 022 Questi sono i figli che Rachele partorì a Giacobbe; in tutto sono quattordici persone. 001 GEN 046 023 I figli di Dan: Usim. 001 GEN 046 024 I figli di Nèftali: Iacseel, Guni, Ieser e Sillem. 001 GEN 046 025 Questi sono i figli di Bila, che Làbano diede alla figlia Rachele, ed essa li partorì a Giacobbe; in tutto sette persone. 001 GEN 046 026 Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei. 001 GEN 046 027 I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta. 001 GEN 046 028 Ora egli aveva mandato Giuda avanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi arrivarono al paese di Gosen. 001 GEN 046 029 Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì in Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo stretto al suo collo. 001 GEN 046 030 Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo». 001 GEN 046 031 Allora Giuseppe disse ai fratelli e alla famiglia del padre: «Vado ad informare il faraone e a dirgli: I miei fratelli e la famiglia di mio padre, che erano nel paese di Canaan, sono venuti da me. 001 GEN 046 032 Ora questi uomini sono pastori di greggi, si occupano di bestiame, e hanno condotto i loro greggi, i loro armenti e tutti i loro averi. 001 GEN 046 033 Quando dunque il faraone vi chiamerà e vi domanderà: Qual è il vostro mestiere?, 001 GEN 046 034 voi risponderete: Gente dedita al bestiame sono stati i tuoi servi, dalla nostra fanciullezza fino ad ora, noi e i nostri padri. Questo perché possiate risiedere nel paese di Gosen». Perché tutti i pastori di greggi sono un abominio per gli Egiziani. 001 GEN 047 001 Giuseppe andò ad informare il faraone dicendogli: «Mio padre e i miei fratelli con i loro greggi e armenti e con tutti i loro averi sono venuti dal paese di Canaan; eccoli nel paese di Gosen». 001 GEN 047 002 Intanto prese cinque uomini dal gruppo dei suoi fratelli e li presentò al faraone. 001 GEN 047 003 Il faraone disse ai suoi fratelli: «Qual è il vostro mestiere?». Essi risposero al faraone: «Pastori di greggi sono i tuoi servi, noi e i nostri padri». 001 GEN 047 004 Poi dissero al faraone: «Siamo venuti per soggiornare come forestieri nel paese perché non c'è più pascolo per il gregge dei tuoi servi; infatti è grave la carestia nel paese di Canaan. E ora lascia che i tuoi servi risiedano nel paese di Gosen!». 001 GEN 047 005 Allora il faraone disse a Giuseppe: «Tuo padre e i tuoi fratelli sono dunque venuti da te. 001 GEN 047 006 Ebbene, il paese d'Egitto è a tua disposizione: fà risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese. Risiedano pure nel paese di Gosen. Se tu sai che vi sono tra di loro uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi in qualità di sovrintendenti al bestiame». 001 GEN 047 007 Poi Giuseppe introdusse Giacobbe, suo padre, e lo presentò al faraone e Giacobbe benedisse il faraone. 001 GEN 047 008 Il faraone domandò a Giacobbe: «Quanti anni hai?». 001 GEN 047 009 Giacobbe rispose al faraone: «Centotrenta di vita errabonda, pochi e tristi sono stati gli anni della mia vita e non hanno raggiunto il numero degli anni dei miei padri, al tempo della loro vita nomade». 001 GEN 047 010 Poi Giacobbe benedisse il faraone e si allontanò dal faraone. 001 GEN 047 011 Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede loro una proprietà nel paese d'Egitto, nella parte migliore del paese, nel territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone. 001 GEN 047 012 Giuseppe diede il sostentamento al padre, ai fratelli e a tutta la famiglia di suo padre, fornendo pane secondo il numero dei bambini. 001 GEN 047 013 Ora non c'era pane in tutto il paese, perché la carestia era molto grave: il paese d'Egitto e il paese di Canaan languivano per la carestia. 001 GEN 047 014 Giuseppe raccolse tutto il denaro che si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegnò questo denaro alla casa del faraone. 001 GEN 047 015 Quando fu esaurito il denaro del paese di Egitto e del paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: «Dacci il pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro». 001 GEN 047 016 Rispose Giuseppe: «Cedetemi il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame, se non c'è più denaro». 001 GEN 047 017 Allora condussero a Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e delle pecore, dei buoi e degli asini; così in quell'anno li nutrì di pane in cambio di tutto il loro bestiame. 001 GEN 047 018 Passato quell'anno, vennero a lui l'anno dopo e gli dissero: «Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro e anche il possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno. 001 GEN 047 019 Perché dovremmo perire sotto i tuoi occhi, noi e la nostra terra? Acquista noi e la nostra terra in cambio di pane e diventeremo servi del faraone noi con la nostra terra; ma dacci di che seminare, così che possiamo vivere e non morire e il suolo non diventi un deserto!». 001 GEN 047 020 Allora Giuseppe acquistò per il faraone tutto il terreno dell'Egitto, perché gli Egiziani vendettero ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Così la terra divenne proprietà del faraone. 001 GEN 047 021 Quanto al popolo, egli lo fece passare nelle città da un capo all'altro della frontiera egiziana. 001 GEN 047 022 Soltanto il terreno dei sacerdoti egli non acquistò, perché i sacerdoti avevano un'assegnazione fissa da parte del faraone e si nutrivano dell'assegnazione che il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno. 001 GEN 047 023 Poi Giuseppe disse al popolo: «Vedete, io ho acquistato oggi per il faraone voi e il vostro terreno. Eccovi il seme: seminate il terreno. 001 GEN 047 024 Ma quando vi sarà il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone e quattro parti saranno vostre, per la semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini». 001 GEN 047 025 Gli risposero: «Ci hai salvato la vita! Ci sia solo concesso di trovar grazia agli occhi del mio signore e saremo servi del faraone!». 001 GEN 047 026 Così Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni d'Egitto, per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei sacerdoti non divennero del faraone. 001 GEN 047 027 Gli Israeliti intanto si stabilirono nel paese d'Egitto, nel territorio di Gosen, ebbero proprietà e furono fecondi e divennero molto numerosi. 001 GEN 047 028 Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni e gli anni della sua vita furono centoquarantasette. 001 GEN 047 029 Quando fu vicino il tempo della sua morte, Israele chiamò il figlio Giuseppe e gli disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto la mia coscia e usa con me bontà e fedeltà: non seppellirmi in Egitto! 001 GEN 047 030 Quando io mi sarò coricato con i miei padri, portami via dall'Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro». Rispose: «Io agirò come hai detto». 001 GEN 047 031 Riprese: «Giuramelo!». E glielo giurò; allora Israele si prostrò sul capezzale del letto. 001 GEN 048 001 Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: «Ecco, tuo padre è malato!». Allora egli condusse con sé i due figli Manasse ed Efraim. 001 GEN 048 002 Fu riferita la cosa a Giacobbe: «Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te». Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere sul letto. 001 GEN 048 003 Giacobbe disse a Giuseppe: «Dio onnipotente mi apparve a Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse 001 GEN 048 004 dicendomi: Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò diventare un insieme di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne. 001 GEN 048 005 Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come Ruben e Simeone. 001 GEN 048 006 Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi, saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredità. 001 GEN 048 007 Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua madre, mi morì nel paese di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di Efrata, cioè Betlemme». 001 GEN 048 008 Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: «Chi sono questi?». 001 GEN 048 009 Giuseppe disse al padre: «Sono i figli che Dio mi ha dati qui». Riprese: «Portameli perché io li benedica!». 001 GEN 048 010 Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò e li abbracciò. 001 GEN 048 011 Israele disse a Giuseppe: «Io non pensavo più di vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!». 001 GEN 048 012 Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra. 001 GEN 048 013 Poi li prese tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicinò a lui. 001 GEN 048 014 Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito. 001 GEN 048 015 «Il Dio, davanti al quale hanno camminato i miei padri Abramo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi, E così benedisse Giuseppe: 001 GEN 048 016 l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri Abramo e Isacco e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!». 001 GEN 048 017 Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. 001 GEN 048 018 Disse al padre: «Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!». 001 GEN 048 019 Ma il padre ricusò e disse: «Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni». 001 GEN 048 020 «Di voi si servirà Israele per benedire, dicendo: Dio ti renda come Efraim e come Manasse!». E li benedisse in quel giorno: Così pose Efraim prima di Manasse. 001 GEN 048 021 Poi Israele disse a Giuseppe: «Ecco, io sto per morire, ma Dio sarà con voi e vi farà tornare al paese dei vostri padri. 001 GEN 048 022 Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la spada e l'arco». 001 GEN 049 001 Quindi Giacobbe chiamò i figli e disse: «Radunatevi, perché io vi annunzi quello che vi accadrà nei tempi futuri. 001 GEN 049 002 Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, ascoltate Israele, vostro padre! 001 GEN 049 003 Ruben, tu sei il mio primogenito, il mio vigore e la primizia della mia virilità, esuberante in fierezza ed esuberante in forza! 001 GEN 049 004 Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza, perchè hai invaso il talamo di tuo padre e hai violato il mio giaciglio su cui eri salito. 001 GEN 049 005 Simeone e Levi sono fratelli, strumenti di violenza sono i loro coltelli. 001 GEN 049 006 Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia, al loro convegno non si unisca il mio cuore. Perchè con ira hanno ucciso gli uomini e con passione hanno storpiato i tori. 001 GEN 049 007 Maledetta la loro ira, perché violenta, e la loro collera, perché crudele! Io li dividerò in Giacobbe e li disperderò in Israele. 001 GEN 049 008 Giuda, te loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici; davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre. 001 GEN 049 009 Un giovane leone è Giuda: dalla preda, figlio mio, sei tornato; si è sdraiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa; chi oserà farlo alzare? 001 GEN 049 010 Non sarà tolto lo scettro da Giuda nè il bastone del comando tra i suoi piedi, finchè verra colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli. 001 GEN 049 011 Egli lega alla vite il suo asinello e a scelta vite il figlio della sua asina, lava nel vino la veste e nel sangue dell'uva il manto; 001 GEN 049 012 lucidi ha gli occhi per il vino e bianchi i denti per il latte. 001 GEN 049 013 Zàbulon abiterà lungo il lido del mare e sarà l'approdo delle navi, con il fianco rivolto a Sidòne. 001 GEN 049 014 Issacar è un asino robusto, accovacciato tra un doppio recinto. 001 GEN 049 015 Ha visto che il luogo di riposo era bello, che il paese era ameno; ha piegato il dorso a portar la soma ed è stato ridotto ai lavori forzati. 001 GEN 049 016 Dan giudicherà il suo popolo come ogni altra tribù d'Israele. 001 GEN 049 017 Sia Dan un serpente sulla strada, una vipera cornuta sul sentiero, che morde i garretti del cavallo e il cavaliere cade all'indietro. 001 GEN 049 018 Io spero nella tua salvezza, Signore! 001 GEN 049 019 Gad, assalito da un'orda, ne attacca la retroguardia. 001 GEN 049 020 Aser, il suo pane è pingue: egli fornisce delizie da re. 001 GEN 049 021 Nèftali è una cerva slanciata che dà bei cerbiatti. 001 GEN 049 022 Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe; germoglio di ceppo fecondo presso una fonte, i cui rami si stendono sul muro. 001 GEN 049 023 Lo hanno esasperato e colpito, lo hanno perseguitato i tiratori di frecce. 001 GEN 049 024 Ma è rimasto intatto il suo arco e le sue braccia si muovon veloci per le mani del Potente di Giacobbe, per il nome del Pastore, Pietra d'Israele. 001 GEN 049 025 Per il Dio di tuo padre - egli ti aiuti! e per il Dio onnipotente - egli ti benedica! Con benedizioni del cielo dall'alto, benedizioni dell'abisso nel profondo, benedizioni delle mammelle e del grembo. 001 GEN 049 026 Le benedizioni di tuo padre sono superiori alle benedizioni dei monti antichi, alle attrattive dei colli eterni. Vengano sul capo di Giuseppe e sulla testa del principe tra i suoi fratelli! 001 GEN 049 027 Beniamino è un lupo che sbrana: al mattino divora la preda e alla sera spartisce il bottino. 001 GEN 049 028 Tutti questi formano le dodici tribù d'Israele, questo è ciò che disse loro il loro padre, quando li ha benedetti; ognuno egli benedisse con una benedizione particolare. 001 GEN 049 029 Poi diede loro quest'ordine: «Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l'Hittita, 001 GEN 049 030 nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nel paese di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l'Hittita come proprietà sepolcrale. 001 GEN 049 031 Là seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia. 001 GEN 049 032 La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso proveniva dagli Hittiti. 001 GEN 049 033 Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli, ritrasse i piedi nel letto e spirò e fu riunito ai suoi antenati. 001 GEN 050 001 Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre, pianse su di lui e lo baciò. 001 GEN 050 002 Poi Giuseppe ordinò ai suoi medici di imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono Israele 001 GEN 050 003 e vi impiegarono quaranta giorni, perché tanti ne occorrono per l'imbalsamazione. Gli Egiziani lo piansero settanta giorni. 001 GEN 050 004 Passati i giorni del lutto, Giuseppe parlò alla casa del faraone: «Se ho trovato grazia ai vostri occhi, vogliate riferire agli orecchi del faraone queste parole: 001 GEN 050 005 Mio padre mi ha fatto giurare: Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel sepolcro che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora, possa io andare a seppellire mio padre e tornare». 001 GEN 050 006 Il faraone rispose: «Và e seppellisci tuo padre com'egli ti ha fatto giurare». 001 GEN 050 007 Allora Giuseppe andò a seppellire suo padre e con lui andarono tutti i ministri del faraone, gli anziani della sua casa, tutti gli anziani del paese d'Egitto, 001 GEN 050 008 tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Soltanto i loro bambini e i loro greggi e i loro armenti essi lasciarono nel paese di Gosen. 001 GEN 050 009 Andarono con lui anche i carri da guerra e la cavalleria, così da formare una carovana imponente. 001 GEN 050 010 Quando arrivarono all'Aia di Atad, che è al di là del Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne ed egli celebrò per suo padre un lutto di sette giorni. 001 GEN 050 011 I Cananei che abitavano il paese videro il lutto alla Aia di Atad e dissero: «E' un lutto grave questo per gli Egiziani». Per questo la si chiamò Abel-Mizraim, che si trova al di là del Giordano. 001 GEN 050 012 Poi i suoi figli fecero per lui così come aveva loro comandato. 001 GEN 050 013 I suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l'Hittita, e che si trova di fronte a Mamre. 001 GEN 050 014 Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe tornò in Egitto insieme con i suoi fratelli e con quanti erano andati con lui a seppellire suo padre. 001 GEN 050 015 Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era morto, e dissero: «Chissà se Giuseppe non ci tratterà da nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?». 001 GEN 050 016 Allora mandarono a dire a Giuseppe: «Tuo padre prima di morire ha dato quest'ordine: 001 GEN 050 017 Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male! Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!». Giuseppe pianse quando gli si parlò così. 001 GEN 050 018 E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: «Eccoci tuoi schiavi!». 001 GEN 050 019 Ma Giuseppe disse loro: «Non temete. Sono io forse al posto di Dio? 001 GEN 050 020 Se voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. 001 GEN 050 021 Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò e fece loro coraggio. 001 GEN 050 022 Ora Giuseppe con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; Giuseppe visse centodieci anni. 001 GEN 050 023 Così Giuseppe vide i figli di Efraim fino alla terza generazione e anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. 001 GEN 050 024 Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questo paese verso il paese ch'egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe». 001 GEN 050 025 Giuseppe fece giurare ai figli di Israele così: «Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa». 001 GEN 050 026 Poi Giuseppe morì all'età di centodieci anni; lo imbalsamarono e fu posto in un sarcofago in Egitto. # # BOOK 002 EXO Exodus Esodo 002 EXO 001 001 Questi sono i nomi dei figli d'Israele entrati in Egitto con Giacobbe e arrivati ognuno con la sua famiglia: 002 EXO 001 002 Ruben, Simeone, Levi e Giuda, 002 EXO 001 003 Issacar, Zàbulon e Beniamino, 002 EXO 001 004 Dan e Nèftali, Gad e Aser. 002 EXO 001 005 Tutte le persone nate da Giacobbe erano settanta, Giuseppe si trovava gia in Egitto. 002 EXO 001 006 Giuseppe poi morì e così tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. 002 EXO 001 007 I figli d'Israele prolificarono e crebbero, divennero numerosi e molto potenti e il paese ne fu ripieno. 002 EXO 001 008 Allora sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. 002 EXO 001 009 E disse al suo popolo: «Ecco che il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più forte di noi. 002 EXO 001 010 Prendiamo provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese». 002 EXO 001 011 Allora vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati per opprimerli con i loro gravami, e così costruirono per il faraone le città-deposito, cioè Pitom e Ramses. 002 EXO 001 012 Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva oltre misura; si cominciò a sentire come un incubo la presenza dei figli d'Israele. 002 EXO 001 013 Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli duramente. 002 EXO 001 014 Resero loro amara la vita costringendoli a fabbricare mattoni di argilla e con ogni sorta di lavoro nei campi: e a tutti questi lavori li obbligarono con durezza. 002 EXO 001 015 Poi il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle quali una si chiamava Sifra e l'altra Pua: 002 EXO 001 016 «Quando assistete al parto delle donne ebree, osservate quando il neonato è ancora tra le due sponde del sedile per il parto: se è un maschio, lo farete morire; se è una femmina, potrà vivere». 002 EXO 001 017 Ma le levatrici temettero Dio: non fecero come aveva loro ordinato il re d'Egitto e lasciarono vivere i bambini. 002 EXO 001 018 Il re d'Egitto chiamò le levatrici e disse loro: «Perché avete fatto questo e avete lasciato vivere i bambini?». 002 EXO 001 019 Le levatrici risposero al faraone: «Le donne ebree non sono come le egiziane: sono piene di vitalità: prima che arrivi presso di loro la levatrice, hanno gia partorito!». 002 EXO 001 020 Dio beneficò le levatrici. Il popolo aumentò e divenne molto forte. 002 EXO 001 021 E poiché le levatrici avevano temuto Dio, egli diede loro una numerosa famiglia. 002 EXO 001 022 Allora il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: «Ogni figlio maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete vivere ogni figlia». 002 EXO 002 001 Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una figlia di Levi. 002 EXO 002 002 La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. 002 EXO 002 003 Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. 002 EXO 002 004 La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto. 002 EXO 002 005 Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. 002 EXO 002 006 L'aprì e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e disse: «E' un bambino degli Ebrei». 002 EXO 002 007 La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: «Devo andarti a chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?». 002 EXO 002 008 «Và», le disse la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. 002 EXO 002 009 La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario». La donna prese il bambino e lo allattò. 002 EXO 002 010 Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: «Io l'ho salvato dalle acque!». 002 EXO 002 011 In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. 002 EXO 002 012 Voltatosi attorno e visto che non c'era nessuno, colpì a morte l'Egiziano e lo seppellì nella sabbia. 002 EXO 002 013 Il giorno dopo, uscì di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che aveva torto: «Perché percuoti il tuo fratello?». 002 EXO 002 014 Quegli rispose: «Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi, come hai ucciso l'Egiziano?». Allora Mosè ebbe paura e pensò: «Certamente la cosa si è risaputa». 002 EXO 002 015 Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo. 002 EXO 002 016 Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e far bere il gregge del padre. 002 EXO 002 017 Ma arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difenderle e fece bere il loro bestiame. 002 EXO 002 018 Tornate dal loro padre Reuel, questi disse loro: «Perché oggi avete fatto ritorno così in fretta?». 002 EXO 002 019 Risposero: «Un Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; è stato lui che ha attinto per noi e ha dato da bere al gregge». 002 EXO 002 020 Quegli disse alle figlie: «Dov'è? Perché avete lasciato là quell'uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!». 002 EXO 002 021 Così Mosè accettò di abitare con quell'uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Zippora. 002 EXO 002 022 Ella gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché diceva: «Sono un emigrato in terra straniera!». 002 EXO 002 023 Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. 002 EXO 002 024 Allora Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. 002 EXO 002 025 Dio guardò la condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero. 002 EXO 003 001 Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. 002 EXO 003 002 L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. 002 EXO 003 003 Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». 002 EXO 003 004 Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». 002 EXO 003 005 Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!». 002 EXO 003 006 E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio. 002 EXO 003 007 Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. 002 EXO 003 008 Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. 002 EXO 003 009 Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. 002 EXO 003 010 Ora và! Io ti mando dal faraone. Fà uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». 002 EXO 003 011 Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti?». 002 EXO 003 012 Rispose: «Io sarò con te. Eccoti il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su questo monte». 002 EXO 003 013 Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?». 002 EXO 003 014 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi». 002 EXO 003 015 Dio aggiunse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. 002 EXO 003 016 Và! Riunisci gli anziani d'Israele e dì loro: Il Signore, Dio dei vostri padri, mi è apparso, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, dicendo: Sono venuto a vedere voi e ciò che vien fatto a voi in Egitto. 002 EXO 003 017 E ho detto: Vi farò uscire dalla umiliazione dell'Egitto verso il paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, del Perizzita, dell'Eveo e del Gebuseo, verso un paese dove scorre latte e miele. 002 EXO 003 018 Essi ascolteranno la tua voce e tu e gli anziani d'Israele andrete dal re di Egitto e gli riferirete: Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio. 002 EXO 003 019 Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di partire, se non con l'intervento di una mano forte. 002 EXO 003 020 Stenderò dunque la mano e colpirò l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà andare. 002 EXO 003 021 Farò sì che questo popolo trovi grazia agli occhi degli Egiziani: quando partirete, non ve ne andrete a mani vuote. 002 EXO 003 022 Ogni donna domanderà alla sua vicina e all'inquilina della sua casa oggetti di argento e oggetti d'oro e vesti; ne caricherete i vostri figli e le vostre figlie e spoglierete l'Egitto». 002 EXO 004 001 Mosè rispose: «Ecco, non mi crederanno, non ascolteranno la mia voce, ma diranno: Non ti è apparso il Signore!». 002 EXO 004 002 Il Signore gli disse: «Che hai in mano?». Rispose: «Un bastone». 002 EXO 004 003 Riprese: «Gettalo a terra!». Lo gettò a terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si mise a fuggire. 002 EXO 004 004 Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano e prendilo per la coda!». Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella sua mano. 002 EXO 004 005 «Questo perché credano che ti è apparso il Signore, il Dio dei loro padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». 002 EXO 004 006 Il Signore gli disse ancora: «Introduci la mano nel seno!». Egli si mise in seno la mano e poi la ritirò: ecco la sua mano era diventata lebbrosa, bianca come la neve. 002 EXO 004 007 Egli disse: «Rimetti la mano nel seno!». Rimise in seno la mano e la tirò fuori: ecco era tornata come il resto della sua carne. 002 EXO 004 008 «Dunque se non ti credono e non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo! 002 EXO 004 009 Se non credono neppure a questi due segni e non ascolteranno la tua voce, allora prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra asciutta: l'acqua che avrai presa dal Nilo diventerà sangue sulla terra asciutta». 002 EXO 004 010 Mosè disse al Signore: «Mio Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua». 002 EXO 004 011 Il Signore gli disse: «Chi ha dato una bocca all'uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? 002 EXO 004 012 Ora và! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire». 002 EXO 004 013 Mosè disse: «Perdonami, Signore mio, manda chi vuoi mandare!». 002 EXO 004 014 Allora la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: «Non vi è forse il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene. Anzi sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. 002 EXO 004 015 Tu gli parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con lui mentre parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare. 002 EXO 004 016 Parlerà lui al popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di Dio. 002 EXO 004 017 Terrai in mano questo bastone, con il quale tu compirai i prodigi». 002 EXO 004 018 Mosè partì, tornò da Ietro suo suocero e gli disse: «Lascia che io parta e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono ancora vivi!». Ietro disse a Mosè: «Và pure in pace!». 002 EXO 004 019 Il Signore disse a Mosè in Madian: «Và, torna in Egitto, perché sono morti quanti insidiavano la tua vita!». 002 EXO 004 020 Mosè prese la moglie e i figli, li fece salire sull'asino e tornò nel paese di Egitto. Mosè prese in mano anche il bastone di Dio. 002 EXO 004 021 Il Signore disse a Mosè: «Mentre tu parti per tornare in Egitto, sappi che tu compirai alla presenza del faraone tutti i prodigi che ti ho messi in mano; ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il mio popolo. 002 EXO 004 022 Allora tu dirai al faraone: Dice il Signore: Israele è il mio figlio primogenito. 002 EXO 004 023 Io ti avevo detto: lascia partire il mio figlio perché mi serva! Ma tu hai rifiutato di lasciarlo partire. Ecco io faccio morire il tuo figlio primogenito!». 002 EXO 004 024 Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. 002 EXO 004 025 Allora Zippora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con quello gli toccò i piedi e disse: «Tu sei per me uno sposo di sangue». 002 EXO 004 026 Allora si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a causa della circoncisione. 002 EXO 004 027 Il Signore disse ad Aronne: «Và incontro a Mosè nel deserto!». Andò e lo incontrò al monte di Dio e lo baciò. 002 EXO 004 028 Mosè riferì ad Aronne tutte le parole con le quali il Signore lo aveva inviato e tutti i segni con i quali l'aveva accreditato. 002 EXO 004 029 Mosè e Aronne andarono e adunarono tutti gli anziani degli Israeliti. 002 EXO 004 030 Aronne parlò al popolo, riferendo tutte le parole che il Signore aveva dette a Mosè, e compì i segni davanti agli occhi del popolo. 002 EXO 004 031 Allora il popolo credette. Essi intesero che il Signore aveva visitato gli Israeliti e che aveva visto la loro afflizione; si inginocchiarono e si prostrarono. 002 EXO 005 001 Dopo, Mosè e Aronne vennero dal Faraone e gli annunziarono: «Dice il Signore, il Dio d'Israele: Lascia partire il mio popolo perché mi celebri una festa nel deserto!». 002 EXO 005 002 Il faraone rispose: «Chi è il Signore, perché io debba ascoltare la sua voce per lasciar partire Israele? Non conosco il Signore e neppure lascerò partire Israele!». 002 EXO 005 003 Ripresero: «Il Dio degli Ebrei si è presentato a noi. Ci sia dunque concesso di partire per un viaggio di tre giorni nel deserto e celebrare un sacrificio al Signore, nostro Dio, perché non ci colpisca di peste o di spada!». 002 EXO 005 004 Il re di Egitto disse loro: «Perché, Mosè e Aronne, distogliete il popolo dai suoi lavori? Tornate ai vostri lavori!». 002 EXO 005 005 Il faraone aggiunse: «Ecco, ora sono numerosi più del popolo del paese, voi li vorreste far cessare dai lavori forzati!». 002 EXO 005 006 In quel giorno il faraone diede questi ordini ai sorveglianti del popolo e ai suoi scribi: « 002 EXO 005 007 Non darete più la paglia al popolo per fabbricare i mattoni come facevate prima. Si procureranno da sé la paglia. 002 EXO 005 008 Però voi dovete esigere il numero di mattoni che facevano prima, senza ridurlo. Perché sono fannulloni; per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al nostro Dio! 002 EXO 005 009 Pesi dunque il lavoro su questi uomini e vi si trovino impegnati; non diano retta a parole false!». 002 EXO 005 010 I sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e parlarono al popolo: «Ha ordinato il faraone: Io non vi dò più paglia. 002 EXO 005 011 Voi stessi andate a procurarvela dove ne troverete, ma non diminuisca il vostro lavoro». 002 EXO 005 012 Il popolo si disperse in tutto il paese d'Egitto a raccattare stoppie da usare come paglia. 002 EXO 005 013 Ma i sorveglianti li sollecitavano dicendo: «Porterete a termine il vostro lavoro; ogni giorno il quantitativo giornaliero, come quando vi era la paglia». 002 EXO 005 014 Bastonarono gli scribi degli Israeliti, quelli che i sorveglianti del faraone avevano costituiti loro capi, dicendo: «Perché non avete portato a termine anche ieri e oggi, come prima, il vostro numero di mattoni?». 002 EXO 005 015 Allora gli scribi degli Israeliti vennero dal faraone a reclamare, dicendo: «Perché tratti così i tuoi servi? 002 EXO 005 016 Paglia non vien data ai tuoi servi, ma i mattoni - ci si dice - fateli! Ed ecco i tuoi servi sono bastonati e la colpa è del tuo popolo!». 002 EXO 005 017 Rispose: «Fannulloni siete, fannulloni! Per questo dite: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al Signore. 002 EXO 005 018 Ora andate, lavorate! Non vi sarà data paglia, ma voi darete lo stesso numero di mattoni». 002 EXO 005 019 Gli scribi degli Israeliti si videro ridotti a mal partito, quando fu loro detto: «Non diminuirete affatto il numero giornaliero dei mattoni». 002 EXO 005 020 Quando, uscendo dalla presenza del faraone, incontrarono Mosè e Aronne che stavano ad aspettarli, 002 EXO 005 021 dissero loro: «Il Signore proceda contro di voi e giudichi; perché ci avete resi odiosi agli occhi del faraone e agli occhi dei suoi ministri, mettendo loro in mano la spada per ucciderci!». 002 EXO 005 022 Allora Mosè si rivolse al Signore e disse: «Mio Signore, perché hai maltrattato questo popolo? Perché dunque mi hai inviato? 002 EXO 005 023 Da quando sono venuto dal faraone per parlargli in tuo nome, egli ha fatto del male a questo popolo e tu non hai per nulla liberato il tuo popolo!». 002 EXO 006 001 Il Signore disse a Mosè: «Ora vedrai quello che sto per fare al faraone con mano potente, li lascerà andare, anzi con mano potente li caccerà dal suo paese!». 002 EXO 006 002 Dio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono il Signore! 002 EXO 006 003 Sono apparso ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio onnipotente, ma con il mio nome di Signore non mi son manifestato a loro. 002 EXO 006 004 Ho anche stabilito la mia alleanza con loro, per dar loro il paese di Canaan, quel paese dov'essi soggiornarono come forestieri. 002 EXO 006 005 Sono ancora io che ho udito il lamento degli Israeliti asserviti dagli Egiziani e mi sono ricordato della mia alleanza. 002 EXO 006 006 Per questo dì agli Israeliti: Io sono il Signore! Vi sottrarrò ai gravami degli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi libererò con braccio teso e con grandi castighi. 002 EXO 006 007 Io vi prenderò come mio popolo e diventerò il vostro Dio. Voi saprete che io sono il Signore, il vostro Dio, che vi sottrarrà ai gravami degli Egiziani. 002 EXO 006 008 Vi farò entrare nel paese che ho giurato a mano alzata di dare ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, e ve lo darò in possesso: io sono il Signore!». 002 EXO 006 009 Mosè parlò così agli Israeliti, ma essi non ascoltarono Mosè, perché erano all'estremo della sopportazione per la dura schiavitù. 002 EXO 006 010 Il Signore parlò a Mosè: 002 EXO 006 011 «Và e parla al faraone re d'Egitto, perché lasci partire dal suo paese gli Israeliti!». 002 EXO 006 012 Mosè disse alla presenza del Signore: «Ecco gli Israeliti non mi hanno ascoltato: come vorrà ascoltarmi il faraone, mentre io ho la parola impacciata?». 002 EXO 006 013 Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e diede loro un incarico presso gli Israeliti e presso il faraone re d'Egitto, per far uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto. 002 EXO 006 014 Questi sono i capi delle loro famiglie. Figli di Ruben, primogenito d'Israele: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi; queste sono le famiglie di Ruben. 002 EXO 006 015 Figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea; queste sono le famiglie di Simeone. 002 EXO 006 016 Questi sono i nomi dei figli di Levi secondo le loro generazioni: Gherson, Keat, Merari. Ora gli anni della vita di Levi furono centotrentasette. 002 EXO 006 017 Figli di Gherson: Libni e Simei secondo le loro famiglie. 002 EXO 006 018 Figli di Keat: Amran, Isear, Ebron e Uzziel. Ora gli anni della vita di Keat furono centotrentatrè. 002 EXO 006 019 Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di Levi secondo le loro generazioni. 002 EXO 006 020 Amram prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli partorì Aronne e Mosè. Ora gli anni della vita di Amram furono centotrentasette. 002 EXO 006 021 Figli di Isear: Core, Nefeg e Zicri. 002 EXO 006 022 Figli di Uzziel: Misael, Elsafan, Sitri. 002 EXO 006 023 Aronne prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadab, sorella di Nacason, dalla quale ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar. 002 EXO 006 024 Figli di Core: Assir, Elkana e Abiasaf; queste sono le famiglie dei Coreiti. 002 EXO 006 025 Eleazaro, figlio di Aronne, prese in moglie una figlia di Putiel, la quale gli partorì Pincas. Questi sono i capi delle casate dei leviti, ordinati con le loro famiglie. 002 EXO 006 026 Sono questi quell'Aronne e quel Mosè ai quali il Signore disse: «Fate uscire dal paese d'Egitto gli Israeliti, secondo le loro schiere!». 002 EXO 006 027 Questi dissero al faraone re d'Egitto di lasciar uscire dall'Egitto gli Israeliti: Sono Mosè e Aronne. 002 EXO 006 028 Questo avvenne quando il Signore parlò a Mosè nel paese di Egitto: 002 EXO 006 029 il Signore disse a Mosè: «Io sono il Signore! Riferisci al faraone, re d'Egitto, quanto io ti dico». 002 EXO 006 030 Mosè disse alla presenza del Signore: «Ecco ho la parola impacciata e come il faraone vorrà ascoltarmi?». 002 EXO 007 001 Il Signore disse a Mosè: «Vedi, io ti ho posto a far le veci di Dio per il faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. 002 EXO 007 002 Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli Israeliti dal suo paese. 002 EXO 007 003 Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto. 002 EXO 007 004 Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l'intervento di grandi castighi. 002 EXO 007 005 Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!». 002 EXO 007 006 Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato; operarono esattamente così. 002 EXO 007 007 Mosè aveva ottant'anni e Aronne ottantatrè, quando parlarono al faraone. 002 EXO 007 008 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 002 EXO 007 009 «Quando il faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad Aronne: Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!». 002 EXO 007 010 Mosè e Aronne vennero dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente. 002 EXO 007 011 Allora il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. 002 EXO 007 012 Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. 002 EXO 007 013 Però il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. 002 EXO 007 014 Poi il Signore disse a Mosè: «Il cuore del faraone è irremovibile: si è rifiutato di lasciar partire il popolo. 002 EXO 007 015 Và dal faraone al mattino quando uscirà verso le acque. Tu starai davanti a lui sulla riva del Nilo, tenendo in mano il bastone che si è cambiato in serpente. 002 EXO 007 016 Gli riferirai: Il Signore, il Dio degli Ebrei, mi ha inviato a dirti: Lascia partire il mio popolo, perché possa servirmi nel deserto; ma tu finora non hai obbedito. 002 EXO 007 017 Dice il Signore: Da questo fatto saprai che io sono il Signore; ecco, con il bastone che ho in mano io batto un colpo sulle acque che sono nel Nilo: esse si muteranno in sangue. 002 EXO 007 018 I pesci che sono nel Nilo moriranno e il Nilo ne diventerà fetido, così che gli Egiziani non potranno più bere le acque del Nilo!». 002 EXO 007 019 Il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle acque degli Egiziani, sui loro fiumi, canali, stagni, e su tutte le loro raccolte di acqua; diventino sangue, e ci sia sangue in tutto il paese d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e di pietra!». 002 EXO 007 020 Mosè e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il Signore: Aronne alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del faraone e dei suoi servi. Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue. 002 EXO 007 021 I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto. 002 EXO 007 022 Ma i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. Il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. 002 EXO 007 023 Il faraone voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo fatto. 002 EXO 007 024 Tutti gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo per attingervi acqua da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo. 002 EXO 007 025 Sette giorni trascorsero dopo che il Signore aveva colpito il Nilo. 002 EXO 008 001 Poi il Signore disse a Mosè: «Và a riferire al faraone: Dice il Signore: Lascia andare il mio popolo perché mi possa servire! 002 EXO 008 002 Se tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutto il tuo territorio con le rane: 002 EXO 008 003 il Nilo comincerà a pullulare di rane; esse usciranno, ti entreranno in casa, nella camera dove dormi e sul tuo letto, nella casa dei tuoi ministri e tra il tuo popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie. 002 EXO 008 004 Contro di te e contro tutti i tuoi ministri usciranno le rane». 002 EXO 008 005 Il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Stendi la mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni e fà uscire le rane sul paese d'Egitto!». 002 EXO 008 006 Aronne stese la mano sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono il paese d'Egitto. 002 EXO 008 007 Ma i maghi, con le loro magie, operarono la stessa cosa e fecero uscire le rane sul paese d'Egitto. 002 EXO 008 008 Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Pregate il Signore, perché allontani le rane da me e dal mio popolo; io lascerò andare il popolo, perché possa sacrificare al Signore!». 002 EXO 008 009 Mosè disse al faraone: «Fammi l'onore di comandarmi per quando io devo pregare in favore tuo e dei tuoi ministri e del tuo popolo, per liberare dalle rane te e le tue case, in modo che ne rimangano soltanto nel Nilo». 002 EXO 008 010 Rispose: «Per domani». Riprese: «Secondo la tua parola! Perché tu sappia che non esiste nessuno pari al Signore, nostro Dio, 002 EXO 008 011 le rane si ritireranno da te e dalle tue case, dai tuoi servitori e dal tuo popolo: ne rimarranno soltanto nel Nilo». 002 EXO 008 012 Mosè e Aronne si allontanarono dal faraone e Mosè supplicò il Signore riguardo alle rane, che aveva mandate contro il faraone. 002 EXO 008 013 Il Signore operò secondo la parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. 002 EXO 008 014 Le raccolsero in tanti mucchi e il paese ne fu ammorbato. 002 EXO 008 015 Ma il faraone vide ch'era intervenuto il sollievo, si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. 002 EXO 008 016 Quindi il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Stendi il tuo bastone, percuoti la polvere della terra: essa si muterà in zanzare in tutto il paese d'Egitto». 002 EXO 008 017 Così fecero: Aronne stese la mano con il suo bastone, colpì la polvere della terra e infierirono le zanzare sugli uomini e sulle bestie; tutta la polvere del paese si era mutata in zanzare in tutto l'Egitto. 002 EXO 008 018 I maghi fecero la stessa cosa con le loro magie, per produrre zanzare, ma non riuscirono e le zanzare infierivano sugli uomini e sulle bestie. 002 EXO 008 019 Allora i maghi dissero al faraone: «E' il dito di Dio!». Ma il cuore del faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. 002 EXO 008 020 Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino e presentati al faraone quando andrà alle acque; gli riferirai: Dice il Signore: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 002 EXO 008 021 Se tu non lasci partire il mio popolo, ecco manderò su di te, sui tuoi ministri, sul tuo popolo e sulle tue case i mosconi: le case degli Egiziani saranno piene di mosconi e anche il suolo sul quale essi si trovano. 002 EXO 008 022 Ma in quel giorno io eccettuerò il paese di Gosen, dove dimora il mio popolo, in modo che là non vi siano mosconi, perché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al paese! 002 EXO 008 023 Così farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo segno». 002 EXO 008 024 Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò nella casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese d'Egitto; la regione era devastata a causa dei mosconi. 002 EXO 008 025 Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Andate a sacrificare al vostro Dio nel paese!». 002 EXO 008 026 Ma rispose Mosè: «Non è opportuno far così perché quello che noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio, è abominio per gli Egiziani. Se noi facciamo un sacrificio abominevole agli Egiziani sotto i loro occhi, forse non ci lapideranno? 002 EXO 008 027 Andremo nel deserto, a tre giorni di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo quanto egli ci ordinerà!». 002 EXO 008 028 Allora il faraone replicò: «Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo lontano e pregate per me». 002 EXO 008 029 Rispose Mosè: «Ecco, uscirò dalla tua presenza e pregherò il Signore; domani i mosconi si ritireranno dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi di noi, non lasciando partire il popolo, perché possa sacrificare al Signore!». 002 EXO 008 030 Mosè si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 002 EXO 008 031 Il Signore agì secondo la parola di Mosè e allontanò i mosconi dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno. 002 EXO 008 032 Ma il faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo. 002 EXO 009 001 Allora il Signore si rivolse a Mosè: «Và a riferire al faraone: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 002 EXO 009 002 Se tu rifiuti di lasciarlo partire e lo trattieni ancora, 002 EXO 009 003 ecco la mano del Signore viene sopra il tuo bestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gli asini, i cammelli, sopra gli armenti e le greggi, con una peste assai grave! 002 EXO 009 004 Ma il Signore farà distinzione tra il bestiame di Israele e quello degli Egiziani, così che niente muoia di quanto appartiene agli Israeliti». 002 EXO 009 005 Il Signore fissò la data, dicendo: «Domani il Signore compirà questa cosa nel paese!». 002 EXO 009 006 Appunto il giorno dopo, il Signore compì questa cosa: morì tutto il bestiame degli Egiziani, ma del bestiame degli Israeliti non morì neppure un capo. 002 EXO 009 007 Il faraone mandò a vedere ed ecco neppur un capo era morto del bestiame d'Israele. Ma il cuore del faraone rimase ostinato e non lasciò partire il popolo. 002 EXO 009 008 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Procuratevi una manciata di fuliggine di fornace: Mosè la getterà in aria sotto gli occhi del faraone. 002 EXO 009 009 Essa diventerà un pulviscolo diffuso su tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli uomini e sulle bestie, un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto». 002 EXO 009 010 Presero dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del faraone, Mosè la gettò in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni su uomini e bestie. 002 EXO 009 011 I maghi non poterono stare alla presenza di Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli Egiziani. 002 EXO 009 012 Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non diede loro ascolto, come il Signore aveva predetto a Mosè. 002 EXO 009 013 Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino, presentati al faraone e annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 002 EXO 009 014 Perché questa volta io mando tutti i miei flagelli contro di te, contro i tuoi ministri e contro il tuo popolo, perché tu sappia che nessuno è come me su tutta la terra. 002 EXO 009 015 Se fin da principio io avessi steso la mano per colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai cancellato dalla terra; 002 EXO 009 016 invece ti ho lasciato vivere, per dimostrarti la mia potenza e per manifestare il mio nome in tutta la terra. 002 EXO 009 017 Ancora ti opponi al mio popolo e non lo lasci partire! 002 EXO 009 018 Ecco, io faccio cadere domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c'era mai stata in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi. 002 EXO 009 019 Manda dunque fin d'ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna. Su tutti gli uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno». 002 EXO 009 020 Chi tra i ministri del faraone temeva il Signore fece ricoverare nella casa i suoi schiavi e il suo bestiame; 002 EXO 009 021 chi invece non diede retta alla parola del Signore lasciò schiavi e bestiame in campagna. 002 EXO 009 022 Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: vi sia grandine in tutto il paese di Egitto, sugli uomini, sulle bestie e su tutte le erbe dei campi nel paese di Egitto!». 002 EXO 009 023 Mosè stese il bastone verso il cielo e il Signore mandò tuoni e grandine; un fuoco guizzò sul paese e il Signore fece piovere grandine su tutto il paese d'Egitto. 002 EXO 009 024 Ci furono grandine e folgori in mezzo alla grandine: grandinata così violenta non vi era mai stata in tutto il paese d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione! 002 EXO 009 025 La grandine colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto era nella campagna: uomini e bestie; la grandine colpì anche tutta l'erba della campagna e schiantò tutti gli alberi della campagna. 002 EXO 009 026 Soltanto nel paese di Gosen, dove stavano gli Israeliti, non vi fu grandine. 002 EXO 009 027 Allora il faraone mandò a chiamare Mosè e Aronne e disse loro: «Questa volta ho peccato: il Signore ha ragione; io e il mio popolo siamo colpevoli. 002 EXO 009 028 Pregate il Signore: basta con i tuoni e la grandine! Vi lascerò partire e non resterete qui più oltre». 002 EXO 009 029 Mosè gli rispose: «Quando sarò uscito dalla città, stenderò le mani verso il Signore: i tuoni cesseranno e non vi sarà più grandine, perché tu sappia che la terra è del Signore. 002 EXO 009 030 Ma quanto a te e ai tuoi ministri, io so che ancora non temerete il Signore Dio». 002 EXO 009 031 Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore; 002 EXO 009 032 ma il grano e la spelta non erano stati colpiti, perché tardivi. 002 EXO 009 033 Mosè si allontanò dal faraone e dalla città; stese allora le mani verso il Signore: i tuoni e la grandine cessarono e la pioggia non si rovesciò più sulla terra. 002 EXO 009 034 Il faraone vide che la pioggia era cessata, come anche la grandine e i tuoni, e allora continuò a peccare e si ostinò, insieme con i suoi ministri. 002 EXO 009 035 Il cuore del faraone si ostinò ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come aveva predetto il Signore per mezzo di Mosè. 002 EXO 010 001 Allora il Signore disse a Mosè: «Và dal faraone, perché io ho reso irremovibile il suo cuore e il cuore dei suoi ministri, per operare questi miei prodigi in mezzo a loro 002 EXO 010 002 e perché tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e di tuo nipote come io ho trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti in mezzo a loro e così saprete che io sono il Signore!». 002 EXO 010 003 Mosè e Aronne entrarono dal faraone e gli dissero: «Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Fino a quando rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire. 002 EXO 010 004 Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io manderò da domani le cavallette sul tuo territorio. 002 EXO 010 005 Esse copriranno il paese, così da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che germoglia nella vostra campagna. 002 EXO 010 006 Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi ministri e le case di tutti gli Egiziani, cosa che non videro i tuoi padri, né i padri dei tuoi padri, da quando furono su questo suolo fino ad oggi!». Poi voltarono le spalle e uscirono dalla presenza del faraone. 002 EXO 010 007 I ministri del faraone gli dissero: «Fino a quando costui resterà tra noi come una trappola? Lascia partire questa gente perché serva il Signore suo Dio! Non sai ancora che l'Egitto va in rovina?». 002 EXO 010 008 Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone, che disse loro: «Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli che devono partire?». 002 EXO 010 009 Mosè disse: «Andremo con i nostri giovani e i nostri vecchi, con i figli e le figlie, con il nostro bestiame e le nostre greggi perché per noi è una festa del Signore». 002 EXO 010 010 Rispose: «Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar partire voi e i vostri bambini! Ma badate che voi avete di mira un progetto malvagio. 002 EXO 010 011 Così non va! Partite voi uomini e servite il Signore, se davvero voi cercate questo!». Li allontanarono dal faraone. 002 EXO 010 012 Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le cavallette: assalgano il paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!». 002 EXO 010 013 Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il Signore diresse sul paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la notte. Quando fu mattina, il vento di oriente aveva portato le cavallette. 002 EXO 010 014 Le cavallette assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto il territorio d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai state prima, né vi furono in seguito. 002 EXO 010 015 Esse coprirono tutto il paese, così che il paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d'albero che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei campi in tutto il paese di Egitto. 002 EXO 010 016 Il faraone allora convocò in fretta Mosè e Aronne e disse: «Ho peccato contro il Signore, vostro Dio, e contro di voi. 002 EXO 010 017 Ma ora perdonate il mio peccato anche questa volta e pregate il Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa morte!». 002 EXO 010 018 Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 002 EXO 010 019 Il Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con grande forza: esso portò via le cavallette e le abbattè nel Mare Rosso; neppure una cavalletta rimase in tutto il territorio di Egitto. 002 EXO 010 020 Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti. 002 EXO 010 021 Poi il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!». 002 EXO 010 022 Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d'Egitto, per tre giorni. 002 EXO 010 023 Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano. 002 EXO 010 024 Allora il faraone convocò Mosè e disse: «Partite, servite il Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri bambini potranno partire con voi». 002 EXO 010 025 Rispose Mosè: «Anche tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e noi li offriremo al Signore nostro Dio. 002 EXO 010 026 Anche il nostro bestiame partirà con noi: neppure un'unghia ne resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo come servire il Signore finché non saremo arrivati in quel luogo». 002 EXO 010 027 Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli partire. 002 EXO 010 028 Gli rispose dunque il faraone: «Vattene da me! Guardati dal ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia morirai». 002 EXO 010 029 Mosè disse: «Hai parlato bene: non vedrò più la tua faccia!». 002 EXO 011 001 Il Signore disse a Mosè: «Ancora una piaga manderò contro il faraone e l'Egitto; dopo, egli vi lascerà partire di qui. Vi lascerà partire senza restrizione, anzi vi caccerà via di qui. 002 EXO 011 002 Dì dunque al popolo, che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua vicina si facciano dare oggetti d'argento e oggetti d'oro». 002 EXO 011 003 Ora il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nel paese d'Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo. 002 EXO 011 004 Mosè riferì: «Dice il Signore: Verso la metà della notte io uscirò attraverso l'Egitto: 002 EXO 011 005 morirà ogni primogenito nel paese di Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. 002 EXO 011 006 Un grande grido si alzerà in tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più. 002 EXO 011 007 Ma contro tutti gli Israeliti neppure un cane punterà la lingua, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che il Signore fa distinzione tra l'Egitto e Israele. 002 EXO 011 008 Tutti questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno davanti a me, dicendo: Esci tu e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io uscirò!». Mosè acceso di collera, si allontanò dal faraone. 002 EXO 011 009 Il Signore aveva appunto detto a Mosè: «Il faraone non vi ascolterà, perché si moltiplichino i miei prodigi nel paese d'Egitto». 002 EXO 011 010 Mosè e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dal suo paese. 002 EXO 012 001 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: 002 EXO 012 002 «Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. 002 EXO 012 003 Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. 002 EXO 012 004 Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. 002 EXO 012 005 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre 002 EXO 012 006 e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. 002 EXO 012 007 Preso un pò del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. 002 EXO 012 008 In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. 002 EXO 012 009 Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. 002 EXO 012 010 Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. 002 EXO 012 011 Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. E' la pasqua del Signore! 002 EXO 012 012 In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto. Io sono il Signore! 002 EXO 012 013 Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. 002 EXO 012 014 Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne. 002 EXO 012 015 Per sette giorni voi mangerete azzimi. Gia dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà eliminata da Israele. 002 EXO 012 016 Nel primo giorno avrete una convocazione sacra; nel settimo giorno una convocazione sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; potrà esser preparato solo ciò che deve essere mangiato da ogni persona. 002 EXO 012 017 Osservate gli azzimi, perché in questo stesso giorno io ho fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete questo giorno di generazione in generazione come rito perenne. 002 EXO 012 018 Nel primo mese, il giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi fino al ventuno del mese, alla sera. 002 EXO 012 019 Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà del lievito, sarà eliminato dalla comunità di Israele, forestiero o nativo del paese. 002 EXO 012 020 Non mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangerete azzimi». 002 EXO 012 021 Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la pasqua. 002 EXO 012 022 Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete l'architrave e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla porta della sua casa fino al mattino. 002 EXO 012 023 Il Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti: allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. 002 EXO 012 024 Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre. 002 EXO 012 025 Quando poi sarete entrati nel paese che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. 002 EXO 012 026 Allora i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? 002 EXO 012 027 Voi direte loro: E' il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le nostre case». Il popolo si inginocchiò e si prostrò. 002 EXO 012 028 Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; in tal modo essi fecero. 002 EXO 012 029 A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame. 002 EXO 012 030 Si alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò in Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un morto! 002 EXO 012 031 Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse: «Alzatevi e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate a servire il Signore come avete detto. 002 EXO 012 032 Prendete anche il vostro bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite anche me!». 002 EXO 012 033 Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi a mandarli via dal paese, perché dicevano: «Stiamo per morire tutti!». 002 EXO 012 034 Il popolo portò con sé la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte nei mantelli. 002 EXO 012 035 Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti. 002 EXO 012 036 Il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani, i quali annuirono alle loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani. 002 EXO 012 037 Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini. 002 EXO 012 038 Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti in gran numero. 002 EXO 012 039 Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio. 002 EXO 012 040 Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. 002 EXO 012 041 Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese d'Egitto. 002 EXO 012 042 Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione. 002 EXO 012 043 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Questo è il rito della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare. 002 EXO 012 044 Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e allora ne potrà mangiare. 002 EXO 012 045 L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno. 002 EXO 012 046 In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso. 002 EXO 012 047 Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. 002 EXO 012 048 Se un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore, sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare. 002 EXO 012 049 Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è domiciliato in mezzo a voi». 002 EXO 012 050 Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono. 002 EXO 012 051 Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere. 002 EXO 013 001 Il Signore disse a Mosè: 002 EXO 013 002 «Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me». 002 EXO 013 003 Mosè disse al popolo: «Ricordati di questo giorno, nel quale siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché con mano potente il Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che è lievitato. 002 EXO 013 004 Oggi voi uscite nel mese di Abib. 002 EXO 013 005 Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, dell'Eveo e del Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di dare a te, terra dove scorre latte e miele, allora tu compirai questo rito in questo mese. 002 EXO 013 006 Per sette giorni mangerai azzimi. Nel settimo vi sarà una festa in onore del Signore. 002 EXO 013 007 Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso di te ciò che è lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro tutti i tuoi confini. 002 EXO 013 008 In quel giorno tu istruirai tuo figlio: E' a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto. 002 EXO 013 009 Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto. 002 EXO 013 010 Osserverai questo rito alla sua ricorrenza ogni anno. 002 EXO 013 011 Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso, 002 EXO 013 012 tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso maschile, appartiene al Signore. 002 EXO 013 013 Riscatterai ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli. 002 EXO 013 014 Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto, dalla condizione servile. 002 EXO 013 015 Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. 002 EXO 013 016 Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto». 002 EXO 013 017 Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse per la strada del paese dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio pensava: «Altrimenti il popolo, vedendo imminente la guerra, potrebbe pentirsi e tornare in Egitto». 002 EXO 013 018 Dio guidò il popolo per la strada del deserto verso il Mare Rosso. Gli Israeliti, ben armati uscivano dal paese d'Egitto. 002 EXO 013 019 Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto giurare solennemente gli Israeliti: «Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa». 002 EXO 013 020 Partirono da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. 002 EXO 013 021 Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. 002 EXO 013 022 Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte. 002 EXO 014 001 Il Signore disse a Mosè: 002 EXO 014 002 «Comanda agli Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achirot, tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon; di fronte ad esso vi accamperete presso il mare. 002 EXO 014 003 Il faraone penserà degli Israeliti: Vanno errando per il paese; il deserto li ha bloccati! 002 EXO 014 004 Io renderò ostinato il cuore del faraone ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che io sono il Signore!». Essi fecero in tal modo. 002 EXO 014 005 Quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: «Che abbiamo fatto, lasciando partire Israele, così che più non ci serva!». 002 EXO 014 006 Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati. 002 EXO 014 007 Prese poi seicento carri scelti e tutti i carri di Egitto con i combattenti sopra ciascuno di essi. 002 EXO 014 008 Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re di Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. 002 EXO 014 009 Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare: tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito si trovarono presso Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon. 002 EXO 014 010 Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi: ecco, gli Egiziani muovevano il campo dietro di loro! Allora gli Israeliti ebbero grande paura e gridarono al Signore. 002 EXO 014 011 Poi dissero a Mosè: «Forse perché non c'erano sepolcri in Egitto ci hai portati a morire nel deserto? Che hai fatto, portandoci fuori dall'Egitto? 002 EXO 014 012 Non ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l'Egitto che morire nel deserto?». 002 EXO 014 013 Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza che il Signore oggi opera per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più! 002 EXO 014 014 Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli». 002 EXO 014 015 Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. 002 EXO 014 016 Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all'asciutto. 002 EXO 014 017 Ecco io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. 002 EXO 014 018 Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri». 002 EXO 014 019 L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro. 002 EXO 014 020 Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte. 002 EXO 014 021 Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. 002 EXO 014 022 Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 002 EXO 014 023 Gli Egiziani li inseguirono con tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri, entrando dietro di loro in mezzo al mare. 002 EXO 014 024 Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 002 EXO 014 025 Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». 002 EXO 014 026 Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». 002 EXO 014 027 Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. 002 EXO 014 028 Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. 002 EXO 014 029 Invece gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 002 EXO 014 030 In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; 002 EXO 014 031 Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto e il popolo temette il Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè. 002 EXO 015 001 «Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere. Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero: 002 EXO 015 002 Mia forza e mio canto è il Signore, egli mi ha salvato. E' il mio Dio e lo voglio lodare, è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare! 002 EXO 015 003 Il Signore è prode in guerra, si chiama Signore. 002 EXO 015 004 I carri del faraone e il suo esercito ha gettato nel mare e i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mare Rosso. 002 EXO 015 005 Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono come pietra. 002 EXO 015 006 La tua destra, Signore, terribile per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico; 002 EXO 015 007 con sublime grandezza abbatti i tuoi avversari, scateni il tuo furore che li divora come paglia. 002 EXO 015 008 Al soffio della tua ira si accumularono le acque, si alzarono le onde come un argine, si rappresero gli abissi in fondo al mare. 002 EXO 015 009 Il nemico aveva detto: Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama; sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano! 002 EXO 015 010 Soffiasti con il tuo alito: il mare li coprì, sprofondarono come piombo in acque profonde. 002 EXO 015 011 Chi è come te fra gli dei, Signore? Chi è come te, maestoso in santità, tremendo nelle imprese, operatore di prodigi? 002 EXO 015 012 Stendesti la destra: la terra li inghiottì. 002 EXO 015 013 Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato, lo conducesti con forza alla tua santa dimora. 002 EXO 015 014 Hanno udito i popoli e tremano; dolore incolse gli abitanti della Filistea. 002 EXO 015 015 Gia si spaventano i capi di Edom, i potenti di Moab li prende il timore; tremano tutti gli abitanti di Canaan. 002 EXO 015 016 Piombano sopra di loro la paura e il terrore; per la potenza del tuo braccio restano immobili come pietra, finché sia passato il tuo popolo, Signore, finché sia passato questo tuo popolo che ti sei acquistato. 002 EXO 015 017 Lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. 002 EXO 015 018 Il Signore regna in eterno e per sempre!». 002 EXO 015 019 Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare. 002 EXO 015 020 Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani, formando cori di danze. 002 EXO 015 021 «Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere!». Maria fece loro cantare il ritornello: 002 EXO 015 022 Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. 002 EXO 015 023 Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate Mara. 002 EXO 015 024 Allora il popolo mormorò contro Mosè: «Che berremo?». 002 EXO 015 025 Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova. 002 EXO 015 026 Disse: «Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!». 002 EXO 015 027 Poi arrivarono a Elim, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso l'acqua. 002 EXO 016 001 Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto. 002 EXO 016 002 Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. 002 EXO 016 003 Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». 002 EXO 016 004 Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no. 002 EXO 016 005 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno». 002 EXO 016 006 Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; 002 EXO 016 007 domani mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?». 002 EXO 016 008 Mosè disse: «Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore». 002 EXO 016 009 Mosè disse ad Aronne: «Dà questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!». 002 EXO 016 010 Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube. 002 EXO 016 011 Il Signore disse a Mosè: 002 EXO 016 012 «Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro Dio». 002 EXO 016 013 Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno all'accampamento. 002 EXO 016 014 Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. 002 EXO 016 015 Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: « Man hu: che cos'è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «E' il pane che il Signore vi ha dato in cibo. 002 EXO 016 016 Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda». 002 EXO 016 017 Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi poco. 002 EXO 016 018 Si misurò con l' omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo, colui che ne aveva preso di meno non ne mancava: avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. 002 EXO 016 019 Poi Mosè disse loro: «Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino». 002 EXO 016 020 Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro. 002 EXO 016 021 Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva. 002 EXO 016 022 Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa. Allora tutti i principi della comunità vennero ad informare Mosè. 002 EXO 016 023 E disse loro: «E' appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani mattina». 002 EXO 016 024 Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi. 002 EXO 016 025 Disse Mosè: «Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non lo troverete nella campagna. 002 EXO 016 026 Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà». 002 EXO 016 027 Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 002 EXO 016 028 Disse allora il Signore a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? 002 EXO 016 029 Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova». 002 EXO 016 030 Il popolo dunque riposò nel settimo giorno. 002 EXO 016 031 La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele. 002 EXO 016 032 Mosè disse: «Questo ha ordinato il Signore: Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto». 002 EXO 016 033 Mosè disse quindi ad Aronne: «Prendi un'urna e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti». 002 EXO 016 034 Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti alla Testimonianza. 002 EXO 016 035 Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché furono arrivati ai confini del paese di Canaan. 002 EXO 016 036 L' omer è la decima parte di un efa. 002 EXO 017 001 Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento dal deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e si accampò a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo. 002 EXO 017 002 Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?». 002 EXO 017 003 In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». 002 EXO 017 004 Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore, dicendo: «Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». 002 EXO 017 005 Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e và! 002 EXO 017 006 Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè così fece sotto gli occhi degli anziani d'Israele. 002 EXO 017 007 Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?». 002 EXO 017 008 Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim. 002 EXO 017 009 Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in mano il bastone di Dio». 002 EXO 017 010 Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle. 002 EXO 017 011 Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. 002 EXO 017 012 Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 002 EXO 017 013 Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada. 002 EXO 017 014 Allora il Signore disse a Mosè: «Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!». 002 EXO 017 015 Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò «Il Signore è il mio vessillo» 002 EXO 017 016 «Una mano s'è levata sul trono del Signore: vi sarà guerra del Signore contro Amalek di generazione in generazione!». e disse: 002 EXO 018 001 Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come il Signore aveva fatto uscire Israele dall'Egitto. 002 EXO 018 002 Allora Ietro prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata, 002 EXO 018 003 e insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Gherson, perché egli aveva detto: «Sono un emigrato in terra straniera», 002 EXO 018 004 e l'altro si chiamava Eliezer, perché «Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone». 002 EXO 018 005 Ietro dunque, suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio. 002 EXO 018 006 Egli fece dire a Mosè: «Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due figli!». 002 EXO 018 007 Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l'uno della salute dell'altro ed entrarono sotto la tenda. 002 EXO 018 008 Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. 002 EXO 018 009 Ietro gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano degli Egiziani. 002 EXO 018 010 Disse Ietro: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell'Egitto! 002 EXO 018 011 Ora io so che il Signore è più grande di tutti gli dei, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano». 002 EXO 018 012 Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d'Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio. 002 EXO 018 013 Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 002 EXO 018 014 Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos'è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?». 002 EXO 018 015 Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 002 EXO 018 016 Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l'uno e l'altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi». 002 EXO 018 017 Il suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai! 002 EXO 018 018 Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. 002 EXO 018 019 Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu stà davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. 002 EXO 018 020 A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere. 002 EXO 018 021 Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 002 EXO 018 022 Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. 002 EXO 018 023 Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta». 002 EXO 018 024 Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. 002 EXO 018 025 Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 002 EXO 018 026 Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 002 EXO 018 027 Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese. 002 EXO 019 001 Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di Egitto, proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. 002 EXO 019 002 Levato l'accampamento da Refidim, arrivarono al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte. 002 EXO 019 003 Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: 002 EXO 019 004 Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. 002 EXO 019 005 Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! 002 EXO 019 006 Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti». 002 EXO 019 007 Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. 002 EXO 019 008 Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo. 002 EXO 019 009 Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te». Mosè riferì al Signore le parole del popolo. 002 EXO 019 010 Il Signore disse a Mosè: «Và dal popolo e purificalo oggi e domani: lavino le loro vesti 002 EXO 019 011 e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista di tutto il popolo. 002 EXO 019 012 Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal toccare le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. 002 EXO 019 013 Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o colpito con tiro di arco. Animale o uomo non dovrà sopravvivere. Quando suonerà il corno, allora soltanto essi potranno salire sul monte». 002 EXO 019 014 Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece purificare il popolo ed essi lavarono le loro vesti. 002 EXO 019 015 Poi disse al popolo: «Siate pronti in questi tre giorni: non unitevi a donna». 002 EXO 019 016 Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. 002 EXO 019 017 Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. 002 EXO 019 018 Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. 002 EXO 019 019 Il suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono. 002 EXO 019 020 Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì. 002 EXO 019 021 Poi il Signore disse a Mosè: «Scendi, scongiura il popolo di non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine! 002 EXO 019 022 Anche i sacerdoti, che si avvicinano al Signore, si tengano in stato di purità, altrimenti il Signore si avventerà contro di loro!». 002 EXO 019 023 Mosè disse al Signore: «Il popolo non può salire al monte Sinai, perché tu stesso ci hai avvertiti dicendo: Fissa un limite verso il monte e dichiaralo sacro». 002 EXO 019 024 Il Signore gli disse: «Và, scendi, poi salirai tu e Aronne con te. Ma i sacerdoti e il popolo non si precipitino per salire verso il Signore, altrimenti egli si avventerà contro di loro!». 002 EXO 019 025 Mosè scese verso il popolo e parlò. 002 EXO 020 001 Dio allora pronunciò tutte queste parole: 002 EXO 020 002 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 002 EXO 020 003 non avrai altri dei di fronte a me. 002 EXO 020 004 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 002 EXO 020 005 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 002 EXO 020 006 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi. 002 EXO 020 007 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano. 002 EXO 020 008 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 002 EXO 020 009 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 002 EXO 020 010 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 002 EXO 020 011 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro. 002 EXO 020 012 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio. 002 EXO 020 013 Non uccidere. 002 EXO 020 014 Non commettere adulterio. 002 EXO 020 015 Non rubare. 002 EXO 020 016 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. 002 EXO 020 017 Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo». 002 EXO 020 018 Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano. 002 EXO 020 019 Allora dissero a Mosè: «Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!». 002 EXO 020 020 Mosè disse al popolo: «Non abbiate timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e non pecchiate». 002 EXO 020 021 Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura, nella quale era Dio. 002 EXO 020 022 Il Signore disse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Avete visto che vi ho parlato dal cielo! 002 EXO 020 023 Non fate dei d'argento e dei d'oro accanto a me: non fatene per voi! 002 EXO 020 024 Farai per me un altare di terra e, sopra, offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò. 002 EXO 020 025 Se tu mi fai un altare di pietra, non lo costruirai con pietra tagliata, perché alzando la tua lama su di essa, tu la renderesti profana. 002 EXO 020 026 Non salirai sul mio altare per mezzo di gradini, perché là non si scopra la tua nudità. 002 EXO 021 001 Queste sono le norme che tu esporrai loro. 002 EXO 021 002 Quando tu avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni e nel settimo potrà andarsene libero, senza riscatto. 002 EXO 021 003 Se è entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua moglie se ne andrà con lui. 002 EXO 021 004 Se il suo padrone gli ha dato moglie e questa gli ha partorito figli o figlie, la donna e i suoi figli saranno proprietà del padrone ed egli se ne andrà solo. 002 EXO 021 005 Ma se lo schiavo dice: Io sono affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai miei figli; non voglio andarmene in libertà, 002 EXO 021 006 allora il suo padrone lo condurrà davanti a Dio, lo farà accostare al battente o allo stipite della porta e gli forerà l'orecchio con la lesina; quegli sarà suo schiavo per sempre. 002 EXO 021 007 Quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa non se ne andrà come se ne vanno gli schiavi. 002 EXO 021 008 Se essa non piace al padrone, che così non se la prende come concubina, la farà riscattare. Comunque egli non può venderla a gente straniera, agendo con frode verso di lei. 002 EXO 021 009 Se egli la vuol dare come concubina al proprio figlio, si comporterà nei suoi riguardi secondo il diritto delle figlie. 002 EXO 021 010 Se egli ne prende un'altra per sé, non diminuirà alla prima il nutrimento, il vestiario, la coabitazione. 002 EXO 021 011 Se egli non fornisce a lei queste cose, essa potrà andarsene, senza che sia pagato il prezzo del riscatto. 002 EXO 021 012 Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte. 002 EXO 021 013 Però per colui che non ha teso insidia, ma che Dio gli ha fatto incontrare, io ti fisserò un luogo dove potrà rifugiarsi. 002 EXO 021 014 Ma, quando un uomo attenta al suo prossimo per ucciderlo con inganno, allora lo strapperai anche dal mio altare, perché sia messo a morte. 002 EXO 021 015 Colui che percuote suo padre o sua madre sarà messo a morte. 002 EXO 021 016 Colui che rapisce un uomo e lo vende, se lo si trova ancora in mano a lui, sarà messo a morte. 002 EXO 021 017 Colui che maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte. 002 EXO 021 018 Quando alcuni uomini rissano e uno colpisce il suo prossimo con una pietra o con il pugno e questi non è morto, ma debba mettersi a letto, 002 EXO 021 019 se poi si alza ed esce con il bastone, chi lo ha colpito sarà ritenuto innocente, ma dovrà pagare il riposo forzato e procurargli le cure. 002 EXO 021 020 Quando un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la sua schiava e gli muore sotto le sue mani, si deve fare vendetta. 002 EXO 021 021 Ma se sopravvive un giorno o due, non sarà vendicato, perché è acquisto del suo denaro. 002 EXO 021 022 Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un'ammenda, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato. 002 EXO 021 023 Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: 002 EXO 021 024 occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, 002 EXO 021 025 bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido. 002 EXO 021 026 Quando un uomo colpisce l'occhio del suo schiavo o della sua schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso dell'occhio. 002 EXO 021 027 Se fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, gli darà la libertà in compenso del dente. 002 EXO 021 028 Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna e ne segue la morte, il bue sarà lapidato e non se ne mangerà la carne. Però il proprietario del bue è innocente. 002 EXO 021 029 Ma se il bue era solito cozzare con le corna gia prima e il padrone era stato avvisato e non lo aveva custodito, se ha causato la morte di un uomo o di una donna, il bue sarà lapidato e anche il suo padrone dev'essere messo a morte. 002 EXO 021 030 Se invece gli viene imposta una compensazione, egli pagherà il riscatto della propria vita, secondo quanto gli verrà imposto. 002 EXO 021 031 Se cozza con le corna contro un figlio o se cozza contro una figlia, si procederà nella stessa maniera. 002 EXO 021 032 Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si pagheranno al padrone trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato. 002 EXO 021 033 Quando un uomo lascia una cisterna aperta oppure quando un uomo scava una cisterna e non la copre, se vi cade un bue o un asino, 002 EXO 021 034 il proprietario della cisterna deve dare l'indennizzo: verserà il denaro al padrone della bestia e l'animale morto gli apparterrà. 002 EXO 021 035 Quando il bue di un uomo cozza contro il bue del suo prossimo e ne causa la morte, essi venderanno il bue vivo e se ne divideranno il prezzo; si divideranno anche la bestia morta. 002 EXO 021 036 Ma se è notorio che il bue cozzava gia prima e il suo padrone non lo ha custodito, egli dovrà dare come indennizzo bue per bue e la bestia morta gli apparterrà. 002 EXO 022 001 Quando un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o lo vende, darà come indennizzo cinque capi di grosso bestiame per il bue e quattro capi di bestiame per il montone. 002 EXO 022 002 Se un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una breccia in un muro e viene colpito e muore, non vi è vendetta di sangue. 002 EXO 022 003 Ma se il sole si era gia alzato su di lui, a suo riguardo vi è vendetta di sangue. Il ladro dovrà dare l'indennizzo: se non avrà di che pagare, sarà venduto in compenso dell'oggetto rubato. 002 EXO 022 004 Se si trova ancora in vita e in suo possesso ciò che è stato rubato, si tratti di bue, di asino o di montone, restituirà il doppio. 002 EXO 022 005 Quando un uomo usa come pascolo un campo o una vigna e lascia che il suo bestiame vada a pascolare nel campo altrui, deve dare l'indennizzo con il meglio del suo campo e con il meglio della sua vigna. 002 EXO 022 006 Quando un fuoco si propaga e si attacca ai cespugli spinosi, se viene bruciato un mucchio di covoni o il grano in spiga o il grano in erba, colui che ha provocato l'incendio darà l'indennizzo. 002 EXO 022 007 Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo argento od oggetti e poi nella casa di questo uomo viene commesso un furto, se si trova il ladro, restituirà il doppio. 002 EXO 022 008 Se il ladro non si trova, il padrone della casa si accosterà a Dio per giurare che non ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo. 002 EXO 022 009 Qualunque sia l'oggetto di una frode, si tratti di un bue, di un asino, di un montone, di una veste, di qualunque oggetto perduto, di cui uno dice: «E' questo!», la causa delle due parti andrà fino a Dio: colui che Dio dichiarerà colpevole restituirà il doppio al suo prossimo. 002 EXO 022 010 Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo un asino o un bue o un capo di bestiame minuto o qualsiasi bestia, se la bestia è morta o si è prodotta una frattura o è stata rapita senza testimone, 002 EXO 022 011 tra le due parti interverrà un giuramento per il Signore, per dichiarare che il depositario non ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo. Il padrone della bestia accetterà e l'altro non dovrà restituire. 002 EXO 022 012 Ma se la bestia è stata rubata quando si trovava presso di lui, pagherà l'indennizzo al padrone di essa. 002 EXO 022 013 Se invece è stata sbranata, la porterà in testimonianza e non dovrà dare l'indennizzo per la bestia sbranata. 002 EXO 022 014 Quando un uomo prende in prestito dal suo prossimo una bestia e questa si è prodotta una frattura o è morta in assenza del padrone, dovrà pagare l'indennizzo. 002 EXO 022 015 Ma se il padrone si trova presente, non deve restituire; se si tratta di una bestia presa a nolo, la sua perdita è compensata dal prezzo del noleggio. 002 EXO 022 016 Quando un uomo seduce una vergine non ancora fidanzata e pecca con lei, ne pagherà la dote nuziale ed essa diverrà sua moglie. 002 EXO 022 017 Se il padre di lei si rifiuta di dargliela, egli dovrà versare una somma di denaro pari alla dote nuziale delle vergini. 002 EXO 022 018 Non lascerai vivere colei che pratica la magìa. 002 EXO 022 019 Chiunque si abbrutisce con una bestia sia messo a morte. 002 EXO 022 020 Colui che offre un sacrificio agli dei, oltre al solo Signore, sarà votato allo sterminio. 002 EXO 022 021 Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. 002 EXO 022 022 Non maltratterai la vedova o l'orfano. 002 EXO 022 023 Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, 002 EXO 022 024 la mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani. 002 EXO 022 025 Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse. 002 EXO 022 026 Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai al tramonto del sole, 002 EXO 022 027 perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso. 002 EXO 022 028 Non bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo popolo. 002 EXO 022 029 Non ritarderai l'offerta di ciò che riempie il tuo granaio e di ciò che stilla dal tuo frantoio. Il primogenito dei tuoi figli lo darai a me. 002 EXO 022 030 Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto: sette giorni resterà con sua madre, l'ottavo giorno me lo darai. 002 EXO 022 031 Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di una bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani. 002 EXO 023 001 Non spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia. 002 EXO 023 002 Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare verso la maggioranza, per falsare la giustizia. 002 EXO 023 003 Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo. 002 EXO 023 004 Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. 002 EXO 023 005 Quando vedrai l'asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo. 002 EXO 023 006 Non farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a te nel suo processo. 002 EXO 023 007 Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l'innocente e il giusto, perché io non assolvo il colpevole. 002 EXO 023 008 Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli occhi aperti e perverte anche le parole dei giusti. 002 EXO 023 009 Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d'Egitto. 002 EXO 023 010 Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto, 002 EXO 023 011 ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che lasceranno sarà divorato dalle bestie della campagna. Così farai per la tua vigna e per il tuo oliveto. 002 EXO 023 012 Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno farai riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero. 002 EXO 023 013 Farete attenzione a quanto vi ho detto: non pronunciate il nome di altri dei; non si senta sulla tua bocca! 002 EXO 023 014 Tre volte all'anno farai festa in mio onore: 002 EXO 023 015 Osserverai la festa degli azzimi: mangerai azzimi durante sette giorni, come ti ho ordinato, nella ricorrenza del mese di Abib, perché in esso sei uscito dall'Egitto. Non si dovrà comparire davanti a me a mani vuote. 002 EXO 023 016 Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi. 002 EXO 023 017 Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla presenza del Signore Dio. 002 EXO 023 018 Non offrirai con pane lievitato il sangue del sacrificio in mio onore e il grasso della vittima per la mia festa non starà fino al mattino. 002 EXO 023 019 Il meglio delle primizie del tuo suolo lo porterai alla casa del Signore, tuo Dio. Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre. 002 EXO 023 020 Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. 002 EXO 023 021 Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. 002 EXO 023 022 Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari. 002 EXO 023 023 Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare presso l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, il Cananeo, l'Eveo e il Gebuseo e io li distruggerò, 002 EXO 023 024 tu non ti prostrerai davanti ai loro dei e non li servirai; tu non ti comporterai secondo le loro opere, ma dovrai demolire e dovrai frantumare le loro stele. 002 EXO 023 025 Voi servirete al Signore, vostro Dio. Egli benedirà il tuo pane e la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia. 002 EXO 023 026 Non vi sarà nel tuo paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero completo dei tuoi giorni. 002 EXO 023 027 Manderò il mio terrore davanti a te e metterò in rotta ogni popolo in mezzo al quale entrerai; farò voltar le spalle a tutti i tuoi nemici davanti a te. 002 EXO 023 028 Manderò i calabroni davanti a te ed essi scacceranno dalla tua presenza l'Eveo, il Cananeo e l'Hittita. 002 EXO 023 029 Non li scaccerò dalla tua presenza in un solo anno, perché il paese non resti deserto e le bestie selvatiche si moltiplichino contro di te. 002 EXO 023 030 A poco a poco li scaccerò dalla tua presenza, finché avrai tanti figli da occupare il paese. 002 EXO 023 031 Stabilirò il tuo confine dal Mare Rosso fino al mare dei Filistei e dal deserto fino al fiume, perché ti consegnerò in mano gli abitanti del paese e li scaccerò dalla tua presenza. 002 EXO 023 032 Ma tu non farai alleanza con loro e con i loro dei; 002 EXO 023 033 essi non abiteranno più nel tuo paese, altrimenti ti farebbero peccare contro di me, perché tu serviresti i loro dei e ciò diventerebbe una trappola per te». 002 EXO 024 001 Aveva detto a Mosè: «Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete da lontano, 002 EXO 024 002 poi Mosè avanzerà solo verso il Signore, ma gli altri non si avvicineranno e il popolo non salirà con lui». 002 EXO 024 003 Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo!». 002 EXO 024 004 Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. 002 EXO 024 005 Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. 002 EXO 024 006 Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. 002 EXO 024 007 Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!». 002 EXO 024 008 Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!». 002 EXO 024 009 Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani di Israele. 002 EXO 024 010 Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso. 002 EXO 024 011 Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e tuttavia mangiarono e bevvero. 002 EXO 024 012 Il Signore disse a Mosè: «Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli». 002 EXO 024 013 Mosè si alzò con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio. 002 EXO 024 014 Agli anziani aveva detto: «Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro». 002 EXO 024 015 Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. 002 EXO 024 016 La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. 002 EXO 024 017 La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. 002 EXO 024 018 Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti. 002 EXO 025 001 Il Signore disse a Mosè: 002 EXO 025 002 «Ordina agli Israeliti che raccolgano per me un'offerta. La raccoglierete da chiunque sia generoso di cuore. 002 EXO 025 003 Ed ecco che cosa raccoglierete da loro come contributo: oro, argento e rame, 002 EXO 025 004 tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, 002 EXO 025 005 pelle di montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno di acacia, 002 EXO 025 006 olio per il candelabro, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, 002 EXO 025 007 pietre di ònice e pietre da incastonare nell' efod e nel pettorale. 002 EXO 025 008 Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro. 002 EXO 025 009 Eseguirete ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello di tutti i suoi arredi. 002 EXO 025 010 Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 002 EXO 025 011 La rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo d'oro. 002 EXO 025 012 Fonderai per essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. 002 EXO 025 013 Farai stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. 002 EXO 025 014 Introdurrai le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca con esse. 002 EXO 025 015 Le stanghe dovranno rimanere negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì. 002 EXO 025 016 Nell'arca collocherai la Testimonianza che io ti darò. 002 EXO 025 017 Farai il coperchio, o propiziatorio, d'oro puro; avrà due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. 002 EXO 025 018 Farai due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio. 002 EXO 025 019 Fà un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio alle sue due estremità. 002 EXO 025 020 I cherubini avranno le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio. 002 EXO 025 021 Porrai il coperchio sulla parte superiore dell'arca e collocherai nell'arca la Testimonianza che io ti darò. 002 EXO 025 022 Io ti darò convegno appunto in quel luogo: parlerò con te da sopra il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno sull'arca della Testimonianza, ti darò i miei ordini riguardo agli Israeliti. 002 EXO 025 023 Farai una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti di lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 002 EXO 025 024 La rivestirai d'oro puro e le farai intorno un bordo d'oro. 002 EXO 025 025 Le farai attorno una cornice di un palmo e farai un bordo d'oro per la cornice. 002 EXO 025 026 Le farai quattro anelli d'oro e li fisserai ai quattro angoli che costituiranno i suoi quattro piedi. 002 EXO 025 027 Gli anelli saranno contigui alla cornice e serviranno a inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola. 002 EXO 025 028 Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro; con esse si trasporterà la tavola. 002 EXO 025 029 Farai anche i suoi accessori, piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni: li farai d'oro puro. 002 EXO 025 030 Sulla tavola collocherai i pani dell'offerta: saranno sempre alla mia presenza. 002 EXO 025 031 Farai anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo. 002 EXO 025 032 Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro lato. 002 EXO 025 033 Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla e così anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro. 002 EXO 025 034 Il fusto del candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: 002 EXO 025 035 un bulbo sotto i due bracci che si dipartano da esso e un bulbo sotto gli altri due bracci e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartano da esso; così per tutti i sei bracci che escono dal candelabro. 002 EXO 025 036 I bulbi e i relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola massa d'oro puro lavorata a martello. 002 EXO 025 037 Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da illuminare lo spazio davanti ad esso. 002 EXO 025 038 I suoi smoccolatoi e i suoi portacenere saranno d'oro puro. 002 EXO 025 039 Lo si farà con un talento di oro puro, esso con tutti i suoi accessori. 002 EXO 025 040 Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte. 002 EXO 026 001 Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai figure di cherubini, lavoro d'artista. 002 EXO 026 002 Lunghezza di un telo: ventotto cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per tutti i teli. 002 EXO 026 003 Cinque teli saranno uniti l'uno all'altro e anche gli altri cinque saranno uniti l'uno all'altro. 002 EXO 026 004 Farai cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura; così farai sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. 002 EXO 026 005 Farai cinquanta cordoni al primo telo e farai cinquanta cordoni all'estremità della seconda sutura: i cordoni corrisponderanno l'uno all'altro. 002 EXO 026 006 Farai cinquanta fibbie d'oro e unirai i teli l'uno all'altro mediante le fibbie, così il tutto formerà una sola Dimora. 002 EXO 026 007 Farai poi teli di pelo di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne farai undici teli. 002 EXO 026 008 Lunghezza di un telo: trenta cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo. La stessa dimensione per gli undici teli. 002 EXO 026 009 Unirai insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. Piegherai indietro il sesto telo raddoppiandolo sulla parte anteriore della tenda. 002 EXO 026 010 Farai cinquanta cordoni sull'orlo del primo telo, che è all'estremità della sutura, e cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura. 002 EXO 026 011 Farai cinquanta fibbie di rame, introdurrai le fibbie nei cordoni e unirai insieme la tenda; così essa formerà un tutto unico. 002 EXO 026 012 La parte che pende in eccedenza nei teli della tenda, la metà cioè di un telo che sopravanza, penderà sulla parte posteriore della Dimora. 002 EXO 026 013 Il cubito in eccedenza da una parte, come il cubito in eccedenza dall'altra parte, nel senso della lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui due lati della Dimora per coprirla da una parte e dall'altra. 002 EXO 026 014 Farai poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso. 002 EXO 026 015 Poi farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da porsi verticali. 002 EXO 026 016 Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito e mezzo la larghezza. 002 EXO 026 017 Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora. 002 EXO 026 018 Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. 002 EXO 026 019 Farai anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse, per i suoi due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi sostegni. 002 EXO 026 020 Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, 002 EXO 026 021 come anche le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 002 EXO 026 022 Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, farai sei assi. 002 EXO 026 023 Farai inoltre due assi per gli angoli della Dimora sulla parte posteriore. 002 EXO 026 024 Esse saranno formate ciascuna da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così sarà per ambedue: esse formeranno i due angoli. 002 EXO 026 025 Vi saranno dunque otto assi con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 002 EXO 026 026 Farai inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora 002 EXO 026 027 e cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 002 EXO 026 028 La traversa mediana, a mezza altezza delle assi, le attraverserà da una estremità all'altra. 002 EXO 026 029 Rivestirai d'oro le assi, farai in oro i loro anelli, che serviranno per inserire le traverse, e rivestirai d'oro anche le traverse. 002 EXO 026 030 Costruirai la Dimora nel modo che ti è stato mostrato sul monte. 002 EXO 026 031 Farai il velo di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo si farà con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. 002 EXO 026 032 Lo appenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d'oro, con uncini d'oro e poggiate su quattro basi d'argento. 002 EXO 026 033 Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell'interno oltre il velo, introdurrai l'arca della Testimonianza. Il velo sarà per voi la separazione tra il Santo e il Santo dei santi. 002 EXO 026 034 Porrai il coperchio sull'arca della Testimonianza nel Santo dei santi. 002 EXO 026 035 Collocherai la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora; collocherai la tavola sul lato settentrionale. 002 EXO 026 036 Poi farai una cortina all'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore. 002 EXO 026 037 Farai per la cortina cinque colonne di acacia e le rivestirai d'oro. I loro uncini saranno d'oro e fonderai per esse cinque basi di rame. 002 EXO 027 001 Farai l'altare di legno di acacia: avrà cinque cubiti di lunghezza e cinque cubiti di larghezza. L'altare sarà quadrato e avrà l'altezza di tre cubiti. 002 EXO 027 002 Farai ai suoi quattro angoli quattro corni e saranno tutti di un pezzo. Lo rivestirai di rame. 002 EXO 027 003 Farai i suoi recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi per la aspersione, le sue forchette e i suoi bracieri. Farai di rame tutti questi accessori. 002 EXO 027 004 Farai per esso una graticola di rame alle sue quattro estremità. 002 EXO 027 005 La porrai sotto la cornice dell'altare, in basso: la rete arriverà a metà dell'altezza dell'altare. 002 EXO 027 006 Farai anche stanghe per l'altare: saranno stanghe di legno di acacia e le rivestirai di rame. 002 EXO 027 007 Si introdurranno queste stanghe negli anelli e le stanghe saranno sui due lati dell'altare quando lo si trasporta. 002 EXO 027 008 Lo farai di tavole, vuoto nell'interno: lo si farà come ti fu mostrato sul monte. 002 EXO 027 009 Farai poi il recinto della Dimora. Sul lato meridionale, verso sud, il recinto avrà tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato. 002 EXO 027 010 Vi saranno venti colonne con venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali saranno d'argento. 002 EXO 027 011 Allo stesso modo sul lato rivolto a settentrione: tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento. 002 EXO 027 012 La larghezza del recinto verso occidente avrà cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative dieci colonne e le dieci basi. 002 EXO 027 013 La larghezza del recinto sul lato orientale verso levante sarà di cinquanta cubiti: 002 EXO 027 014 quindici cubiti di tendaggi con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; 002 EXO 027 015 all'altra ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. 002 EXO 027 016 Alla porta del recinto vi sarà una cortina di venti cubiti, lavoro di ricamatore, di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, con le relative quattro colonne e le quattro basi. 002 EXO 027 017 Tutte le colonne intorno al recinto saranno fornite di aste trasversali d'argento: i loro uncini saranno d'argento e le loro basi di rame. 002 EXO 027 018 La lunghezza del recinto sarà di cento cubiti, la larghezza di cinquanta, l'altezza di cinque cubiti; di bisso ritorto, con le basi di rame. 002 EXO 027 019 Tutti gli arredi della Dimora per tutti i suoi servizi e tutti i picchetti come anche i picchetti del recinto saranno di rame. 002 EXO 027 020 Tu ordinerai agli Israeliti che ti procurino olio puro di olive schiacciate per il candelabro, per tener sempre accesa una lampada. 002 EXO 027 021 Nella tenda del convegno, al di fuori del velo che sta davanti alla Testimonianza, Aronne e i suoi figli la prepareranno, perché dalla sera alla mattina essa sia davanti al Signore: rito perenne presso gli Israeliti di generazione in generazione. 002 EXO 028 001 Tu fà avvicinare a te tra gli Israeliti, Aronne tuo fratello e i suoi figli con lui, perché siano miei sacerdoti; Aronne e Nadab, Abiu, Eleazaro, Itamar, figli di Aronne. 002 EXO 028 002 Farai per Aronne, tuo fratello, abiti sacri, che esprimano gloria e maestà. 002 EXO 028 003 Tu parlerai a tutti gli artigiani più esperti, ai quali io ho dato uno spirito di saggezza, ed essi faranno gli abiti di Aronne per la sua consacrazione e per l'esercizio del sacerdozio in mio onore. 002 EXO 028 004 Ed ecco gli abiti che faranno: il pettorale e l' efod, il manto, la tunica damascata, il turbante e la cintura. Faranno vesti sacre per Aronne tuo fratello e per i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. 002 EXO 028 005 Essi dovranno usare oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso. 002 EXO 028 006 Faranno l' efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, artisticamente lavorati. 002 EXO 028 007 Avrà due spalline attaccate alle due estremità e in tal modo formerà un pezzo ben unito. 002 EXO 028 008 La cintura per fissarlo e che sta sopra di esso sarà della stessa fattura e sarà d'un sol pezzo: sarà intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. 002 EXO 028 009 Prenderai due pietre di ònice e inciderai su di esse i nomi degli Israeliti: 002 EXO 028 010 sei dei loro nomi sulla prima pietra e gli altri sei nomi sulla seconda pietra, in ordine di nascita. 002 EXO 028 011 Inciderai le due pietre con i nomi degli Israeliti, seguendo l'arte dell'intagliatore di pietre per l'incisione di un sigillo; le inserirai in castoni d'oro. 002 EXO 028 012 Fisserai le due pietre sulle spalline dell' efod, come pietre che ricordino presso di me gli Israeliti; così Aronne porterà i loro nomi sulle sue spalle davanti al Signore, come un memoriale. 002 EXO 028 013 Farai anche i castoni d'oro 002 EXO 028 014 e due catene d'oro in forma di cordoni, con un lavoro d'intreccio; poi fisserai le catene a intreccio sui castoni. 002 EXO 028 015 Farai il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato, di fattura uguale a quella dell' efod: con oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. 002 EXO 028 016 Sarà quadrato, doppio; avrà una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. 002 EXO 028 017 Lo coprirai con una incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo: così la prima fila. 002 EXO 028 018 La seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. 002 EXO 028 019 La terza fila: un giacinto, un'àgata e un'ametista. 002 EXO 028 020 La quarta fila: un crisòlito, un ònice e un diaspro. Saranno inserite nell'oro mediante i loro castoni. 002 EXO 028 021 Le pietre corrisponderanno ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi, e saranno incise come sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù. 002 EXO 028 022 Poi farai sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. 002 EXO 028 023 Farai sul pettorale due anelli d'oro e metterai i due anelli alle estremità del pettorale. 002 EXO 028 024 Metterai le due catene d'oro sui due anelli alle estremità del pettorale. 002 EXO 028 025 Quanto alle due altre estremità delle catene, le fisserai sui due castoni e le farai passare sulle due spalline dell' efod nella parte anteriore. 002 EXO 028 026 Farai due anelli d'oro e li metterai sulle due estremità del pettorale sul suo bordo che è dalla parte dell' efod, verso l'interno. 002 EXO 028 027 Farai due altri anelli d'oro e li metterai sulle due spalline dell' efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell' efod. 002 EXO 028 028 Si legherà il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell' efod mediante un cordone di porpora viola, perché stia al di sopra della cintura dell' efod e perché il pettorale non si distacchi dall' efod. 002 EXO 028 029 Così Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra il suo cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre. 002 EXO 028 030 Unirai al pettorale del giudizio gli urim e i tummim. Saranno così sopra il cuore di Aronne quando entrerà alla presenza del Signore: Aronne porterà il giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre. 002 EXO 028 031 Farai il manto dell' efod, tutto di porpora viola 002 EXO 028 032 con in mezzo una scollatura per la testa; il bordo attorno alla scollatura sarà un lavoro di tessitore come la scollatura di una corazza, che non si lacera. 002 EXO 028 033 Farai sul suo lembo melagrane di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, intorno al suo lembo, e in mezzo porrai sonagli d'oro: 002 EXO 028 034 un sonaglio d'oro e una melagrana, un sonaglio d'oro e una melagrana intorno all'orlo del manto. 002 EXO 028 035 Esso rivestirà Aronne nelle funzioni sacerdotali e se ne sentirà il suono quando egli entrerà nel Santo alla presenza del Signore e quando ne uscirà; così non morirà. 002 EXO 028 036 Farai una lamina d'oro puro e vi inciderai, come su di un sigillo: «Sacro al Signore». 002 EXO 028 037 L'attaccherai con un cordone di porpora viola al turbante, sulla parte anteriore. 002 EXO 028 038 Starà sulla fronte di Aronne; Aronne porterà il carico delle colpe che potranno commettere gli Israeliti, in occasione delle offerte sacre da loro presentate. Aronne la porterà sempre sulla sua fronte, per attirare su di essi il favore del Signore. 002 EXO 028 039 Tesserai la tunica di bisso. Farai un turbante di bisso e una cintura, lavoro di ricamo. 002 EXO 028 040 Per i figli di Aronne farai tuniche e cinture. Per essi farai anche berretti a gloria e decoro. 002 EXO 028 041 Farai indossare queste vesti ad Aronne, tuo fratello, e ai suoi figli. Poi li ungerai, darai loro l'investitura e li consacrerai, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. 002 EXO 028 042 Farai loro inoltre calzoni di lino, per coprire la loro nudità; dovranno arrivare dai fianchi fino alle cosce. 002 EXO 028 043 Aronne e i suoi figli li indosseranno quando entreranno nella tenda del convegno o quando si avvicineranno all'altare per officiare nel santuario, perché non incorrano in una colpa che li farebbe morire. E' una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti. 002 EXO 029 001 Osserverai questo rito per consacrarli al mio sacerdozio. Prendi un giovenco e due arieti senza difetto; 002 EXO 029 002 poi pani azzimi, focacce azzime impastate con olio e schiacciate azzime cosparse di olio: di fior di farina di frumento. 002 EXO 029 003 Le disporrai in un solo canestro e le offrirai nel canestro insieme con il giovenco e i due arieti. 002 EXO 029 004 Farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li farai lavare con acqua. 002 EXO 029 005 Prenderai le vesti e rivestirai Aronne della tunica, del manto dell' efod, dell' efod e del pettorale; lo cingerai con la cintura dell' efod; 002 EXO 029 006 gli porrai sul capo il turbante e fisserai il diadema sacro sopra il turbante. 002 EXO 029 007 Poi prenderai l'olio dell'unzione, lo verserai sul suo capo e lo ungerai. 002 EXO 029 008 Quanto ai suoi figli, li farai avvicinare, li rivestirai di tuniche; 002 EXO 029 009 li cingerai con la cintura e legherai loro i berretti. Il sacerdozio apparterrà loro per decreto perenne. Così darai l'investitura ad Aronne e ai suoi figli. 002 EXO 029 010 Farai poi avvicinare il giovenco davanti alla tenda del convegno. Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa. 002 EXO 029 011 Immolerai il giovenco davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. 002 EXO 029 012 Prenderai parte del suo sangue e con il dito lo spalmerai sui corni dell'altare. Il resto del sangue lo verserai alla base dell'altare. 002 EXO 029 013 Prenderai tutto il grasso che avvolge le viscere, il lobo del fegato, i reni con il grasso che vi è sopra, e li farai ardere in sacrificio sull'altare. 002 EXO 029 014 Ma la carne del giovenco, la sua pelle e i suoi escrementi, li brucerai fuori del campo, perché si tratta di un sacrificio per il peccato. 002 EXO 029 015 Prenderai poi uno degli arieti; Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa. 002 EXO 029 016 Immolerai l'ariete, ne raccoglierai il sangue e lo spargerai intorno all'altare. 002 EXO 029 017 Poi farai a pezzi l'ariete, ne laverai le viscere e le zampe e le disporrai sui quarti e sulla testa. 002 EXO 029 018 Allora brucerai in soave odore sull'altare tutto l'ariete. E' un olocausto in onore del Signore, un profumo gradito, una offerta consumata dal fuoco per il Signore. 002 EXO 029 019 Poi prenderai il secondo ariete; Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa. 002 EXO 029 020 Lo immolerai, prenderai parte del suo sangue e ne porrai sul lobo dell'orecchio destro di Aronne, sul lobo dell'orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro; poi spargerai il sangue intorno all'altare. 002 EXO 029 021 Prenderai di questo sangue dall'altare e insieme un pò d'olio dell'unzione e ne spruzzerai Aronne e le sue vesti, i figli di Aronne e le loro vesti: così sarà consacrato lui con le sue vesti e insieme con lui i suoi figli con le loro vesti. 002 EXO 029 022 Poi prenderai il grasso dell'ariete: la coda, il grasso che copre le viscere, il lobo del fegato, i due reni con il grasso che vi è sopra, e la coscia destra, perché è l'ariete dell'investitura. 002 EXO 029 023 Prenderai anche un pane rotondo, una focaccia all'olio e una schiacciata dal canestro di azzimi deposto davanti al Signore. 002 EXO 029 024 Metterai il tutto sulle palme di Aronne e sulle palme dei suoi figli e farai compiere il gesto di presentazione proprio dell'offerta agitata davanti al Signore. 002 EXO 029 025 Poi riprenderai ogni cosa dalle loro mani e la brucerai in odore soave sull'altare, sopra l'olocausto, come profumo gradito davanti al Signore: è un'offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. 002 EXO 029 026 Prenderai il petto dell'ariete dell'investitura di Aronne e compirai il gesto di presentazione dell'offerta, agitandola davanti al Signore: sarà la tua porzione. 002 EXO 029 027 Consacrerai il petto, presentato con il gesto dell'offerta, e la coscia del contributo, prelevati dall'ariete dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e dei suoi figli. 002 EXO 029 028 Dovranno appartenere ad Aronne e ai suoi figli come porzione loro riservata dagli Israeliti in forza di legge perenne. Perché è un contributo, un prelevamento cioè che gli Israeliti dovranno operare in tutti i loro sacrifici di comunione, un prelevamento dovuto al Signore. 002 EXO 029 029 Le vesti sacre di Aronne passeranno, dopo di lui, ai suoi figli, che se ne rivestiranno per ricevere l'unzione e l'investitura. 002 EXO 029 030 Quello dei figli di Aronne, che gli succederà nel sacerdozio ed entrerà nella tenda del convegno per officiare nel santuario, porterà queste vesti per sette giorni. 002 EXO 029 031 Poi prenderai l'ariete dell'investitura e ne cuocerai le carni in luogo santo. 002 EXO 029 032 Aronne e i suoi figli mangeranno la carne dell'ariete e il pane contenuto nel canestro all'ingresso della tenda del convegno. 002 EXO 029 033 Mangeranno così ciò che sarà servito per fare la espiazione, nel corso della loro investitura e consacrazione. Nessun estraneo ne deve mangiare, perché sono cose sante. 002 EXO 029 034 Nel caso che al mattino ancora restasse carne del sacrificio d'investitura e del pane, brucerai questo avanzo nel fuoco. Non lo si mangerà: è cosa santa. 002 EXO 029 035 Farai dunque ad Aronne e ai suoi figli secondo quanto ti ho comandato. Per sette giorni ne farai l'investitura. 002 EXO 029 036 In ciascun giorno offrirai un giovenco in sacrificio per il peccato, in espiazione; toglierai il peccato dall'altare facendo per esso il sacrificio espiatorio e in seguito lo ungerai per consacrarlo. 002 EXO 029 037 Per sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l'altare e lo consacrerai. Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l'altare sarà santo. 002 EXO 029 038 Ecco ciò che tu offrirai sull'altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre. 002 EXO 029 039 Offrirai uno di questi agnelli al mattino, il secondo al tramonto. 002 EXO 029 040 Con il primo agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina impastata con un quarto di hin di olio vergine e una libazione di un quarto di hin di vino. 002 EXO 029 041 Offrirai il secondo agnello al tramonto con un'oblazione e una libazione come quelle del mattino: profumo soave, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. 002 EXO 029 042 Questo è l'olocausto perenne per le vostre generazioni, all'ingresso della tenda del convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlare con te. 002 EXO 029 043 Io darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà consacrato dalla mia Gloria. 002 EXO 029 044 Consacrerò la tenda del convegno e l'altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché siano miei sacerdoti. 002 EXO 029 045 Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. 002 EXO 029 046 Sapranno che io sono il Signore, il loro Dio, che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio. 002 EXO 030 001 Farai poi un altare sul quale bruciare l'incenso: lo farai di legno di acacia. 002 EXO 030 002 Avrà un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, sarà cioè quadrato; avrà due cubiti di altezza e i suoi corni saranno tutti di un pezzo. 002 EXO 030 003 Rivestirai d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno un bordo d'oro. 002 EXO 030 004 Farai anche due anelli d'oro al di sotto del bordo, sui due fianchi, ponendoli cioè sui due lati opposti: serviranno per inserire le stanghe destinate a trasportarlo. 002 EXO 030 005 Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. 002 EXO 030 006 Porrai l'altare davanti al velo che nasconde l'arca della Testimonianza, di fronte al coperchio che è sopra la Testimonianza, dove io ti darò convegno. 002 EXO 030 007 Aronne brucerà su di esso l'incenso aromatico: lo brucerà ogni mattina quando riordinerà le lampade 002 EXO 030 008 e lo brucerà anche al tramonto, quando Aronne riempirà le lampade: incenso perenne davanti al Signore per le vostre generazioni. 002 EXO 030 009 Non vi offrirete sopra incenso estraneo, né olocausto, né oblazione; né vi verserete libazione. 002 EXO 030 010 Una volta all'anno Aronne farà il rito espiatorio sui corni di esso: con il sangue del sacrificio per il peccato vi farà sopra una volta all'anno il rito espiatorio per le vostre generazioni. E' cosa santissima per il Signore». 002 EXO 030 011 Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 002 EXO 030 012 «Quando per il censimento farai la rassegna degli Israeliti, ciascuno di essi pagherà al Signore il riscatto della sua vita all'atto del censimento, perché non li colpisca un flagello in occasione del loro censimento. 002 EXO 030 013 Chiunque verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato secondo il siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore. 002 EXO 030 014 Ogni persona sottoposta al censimento, dai venti anni in su, paghi l'offerta prelevata per il Signore. 002 EXO 030 015 Il ricco non darà di più e il povero non darà di meno di mezzo siclo, per soddisfare all'offerta prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite. 002 EXO 030 016 Prenderai il denaro di questo riscatto ricevuto dagli Israeliti e lo impiegherai per il servizio della tenda del convegno. Esso sarà per gli Israeliti come un memoriale davanti al Signore per il riscatto delle vostre vite». 002 EXO 030 017 Il Signore parlò a Mosè: 002 EXO 030 018 «Farai una conca di rame con il piedestallo di rame, per le abluzioni; la collocherai tra la tenda del convegno e l'altare e vi metterai acqua. 002 EXO 030 019 Aronne e i suoi figli vi attingeranno per lavarsi le mani e i piedi. 002 EXO 030 020 Quando entreranno nella tenda del convegno, faranno una abluzione con l'acqua, perché non muoiano; così quando si avvicineranno all'altare per officiare, per bruciare un'offerta da consumare con il fuoco in onore del Signore, 002 EXO 030 021 si laveranno le mani e i piedi e non moriranno. E' una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti, in tutte le loro generazioni». 002 EXO 030 022 Il Signore parlò a Mosè: 002 EXO 030 023 «Procùrati balsami pregiati: mirra vergine per il peso di cinquecento sicli, cinnamòmo odorifero, la metà, cioè duecentocinquanta sicli, canna odorifera, duecentocinquanta, 002 EXO 030 024 cassia, cinquecento sicli, secondo il siclo del santuario, e un hin d'olio d'oliva. 002 EXO 030 025 Ne farai l'olio per l'unzione sacra, un unguento composto secondo l'arte del profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra. 002 EXO 030 026 Con esso ungerai la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, 002 EXO 030 027 la tavola e tutti i suoi accessori, il candelabro con i suoi accessori, l'altare del profumo, 002 EXO 030 028 l'altare degli olocausti e tutti i suoi accessori; la conca e il suo piedestallo. 002 EXO 030 029 Consacrerai queste cose, le quali diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo. 002 EXO 030 030 Ungerai anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai perché esercitino il mio sacerdozio. 002 EXO 030 031 Agli Israeliti dirai: Questo sarà per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre generazioni. 002 EXO 030 032 Non si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile a questo non ne dovrete fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere. 002 EXO 030 033 Chi ne farà di simile a questo o ne porrà sopra un uomo estraneo sarà eliminato dal suo popolo». 002 EXO 030 034 Il Signore disse a Mosè: «Procùrati balsami: storàce, ònice, galbano come balsami e incenso puro: il tutto in parti uguali. 002 EXO 030 035 Farai con essi un profumo da bruciare, una composizione aromatica secondo l'arte del profumiere, salata, pura e santa. 002 EXO 030 036 Ne pesterai un poco riducendola in polvere minuta e ne metterai davanti alla Testimonianza, nella tenda del convegno, dove io ti darò convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta. 002 EXO 030 037 Non farete per vostro uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi fare: lo riterrai una cosa santa in onore del Signore. 002 EXO 030 038 Chi ne farà di simile per sentirne il profumo sarà eliminato dal suo popolo». 002 EXO 031 001 Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 002 EXO 031 002 «Vedi, ho chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. 002 EXO 031 003 L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, 002 EXO 031 004 per concepire progetti e realizzarli in oro, argento e rame, 002 EXO 031 005 per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro. 002 EXO 031 006 Ed ecco gli ho dato per compagno Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho comandato: 002 EXO 031 007 la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, il coperchio sopra di essa e tutti gli accessori della tenda; 002 EXO 031 008 la tavola con i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori, l'altare dei profumi 002 EXO 031 009 e l'altare degli olocausti con tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo, 002 EXO 031 010 le vesti ornamentali, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio; 002 EXO 031 011 l'olio dell'unzione e il profumo degli aromi per il santuario. Essi eseguiranno ogni cosa secondo quanto ti ho ordinato». 002 EXO 031 012 Il Signore disse a Mosè: 002 EXO 031 013 «Quanto a te, parla agli Israeliti e riferisci loro: In tutto dovrete osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi, per le vostre generazioni, perché si sappia che io sono il Signore che vi santifica. 002 EXO 031 014 Osserverete dunque il sabato, perché lo dovete ritenere santo. Chi lo profanerà sarà messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sarà eliminato dal suo popolo. 002 EXO 031 015 Durante sei giorni si lavori, ma il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un lavoro di sabato sarà messo a morte. 002 EXO 031 016 Gli Israeliti osserveranno il sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni come un'alleanza perenne. 002 EXO 031 017 Esso è un segno perenne fra me e gli Israeliti, perché il Signore in sei giorni ha fatto il cielo e la terra, ma nel settimo ha cessato e si è riposato». 002 EXO 031 018 Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio. 002 EXO 032 001 Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: «Facci un dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto». 002 EXO 032 002 Aronne rispose loro: «Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me». 002 EXO 032 003 Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. 002 EXO 032 004 Egli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!». 002 EXO 032 005 Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore». 002 EXO 032 006 Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento. 002 EXO 032 007 Allora il Signore disse a Mosè: «Và, scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è pervertito. 002 EXO 032 008 Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto». 002 EXO 032 009 Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice. 002 EXO 032 010 Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione». 002 EXO 032 011 Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto con grande forza e con mano potente? 002 EXO 032 012 Perché dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. 002 EXO 032 013 Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre». 002 EXO 032 014 Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo. 002 EXO 032 015 Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra. 002 EXO 032 016 Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole. 002 EXO 032 017 Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C'è rumore di battaglia nell'accampamento». 002 EXO 032 018 «Non è il grido di chi canta: Vittoria! Non è il grido di chi canta: Disfatta! Il grido di chi canta a due cori io sento». Ma rispose Mosè: 002 EXO 032 019 Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. 002 EXO 032 020 Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti. 002 EXO 032 021 Mosè disse ad Aronne: «Che ti ha fatto questo popolo, perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?». 002 EXO 032 022 Aronne rispose: «Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male. 002 EXO 032 023 Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. 002 EXO 032 024 Allora io dissi: Chi ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello». 002 EXO 032 025 Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari. 002 EXO 032 026 Mosè si pose alla porta dell'accampamento e disse: «Chi sta con il Signore, venga da me!». Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi. 002 EXO 032 027 Gridò loro: «Dice il Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente». 002 EXO 032 028 I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo. 002 EXO 032 029 Allora Mosè disse: «Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione». 002 EXO 032 030 Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa». 002 EXO 032 031 Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. 002 EXO 032 032 Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!». 002 EXO 032 033 Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. 002 EXO 032 034 Ora và, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato». 002 EXO 032 035 Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne. 002 EXO 033 001 Il Signore parlò a Mosè: «Su, esci di qui tu e il popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso la terra che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Alla tua discendenza la darò. 002 EXO 033 002 Manderò davanti a te un angelo e scaccerò il Cananeo, l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo. 002 EXO 033 003 Và pure verso la terra dove scorre latte e miele... Ma io non verrò in mezzo a te, per non doverti sterminare lungo il cammino, perché tu sei un popolo di dura cervice». 002 EXO 033 004 Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto: nessuno più indossò i suoi ornamenti. 002 EXO 033 005 Il Signore disse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: Voi siete un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo a te, io ti sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti e poi saprò che cosa dovrò farti». 002 EXO 033 006 Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte Oreb in poi. 002 EXO 033 007 Mosè a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, ad una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore. 002 EXO 033 008 Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: guardavano passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda. 002 EXO 033 009 Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè. 002 EXO 033 010 Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda. 002 EXO 033 011 Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda. 002 EXO 033 012 Mosè disse al Signore: «Vedi, tu mi ordini: Fà salire questo popolo, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi. 002 EXO 033 013 Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa gente è il tuo popolo». 002 EXO 033 014 Rispose: «Io camminerò con voi e ti darò riposo». 002 EXO 033 015 Riprese: «Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui. 002 EXO 033 016 Come si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla terra». 002 EXO 033 017 Disse il Signore a Mosè: «Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome». 002 EXO 033 018 Gli disse: «Mostrami la tua Gloria!». 002 EXO 033 019 Rispose: «Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia». 002 EXO 033 020 Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». 002 EXO 033 021 Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: 002 EXO 033 022 quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato. 002 EXO 033 023 Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere». 002 EXO 034 001 Poi il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate. 002 EXO 034 002 Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima al monte. 002 EXO 034 003 Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla cima del monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano a pascolare davanti a questo monte». 002 EXO 034 004 Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. 002 EXO 034 005 Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. 002 EXO 034 006 Il Signore passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, 002 EXO 034 007 che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione». 002 EXO 034 008 Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. 002 EXO 034 009 Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fà di noi la tua eredità». 002 EXO 034 010 Il Signore disse: «Ecco io stabilisco un'alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te. 002 EXO 034 011 Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io scaccerò davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo. 002 EXO 034 012 Guardati bene dal far alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te. 002 EXO 034 013 Anzi distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri. 002 EXO 034 014 Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso. 002 EXO 034 015 Non fare alleanza con gli abitanti di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dei e faranno sacrifici ai loro dei, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le loro vittime sacrificali. 002 EXO 034 016 Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dei, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dei. 002 EXO 034 017 Non ti farai un dio di metallo fuso. 002 EXO 034 018 Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abib; perché nel mese di Abib sei uscito dall'Egitto. 002 EXO 034 019 Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso e minuto. 002 EXO 034 020 Il primogenito dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare. Nessuno venga davanti a me a mani vuote. 002 EXO 034 021 Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura. 002 EXO 034 022 Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al volgere dell'anno. 002 EXO 034 023 Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del Signore Dio, Dio d'Israele. 002 EXO 034 024 Perché io scaccerò le nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all'anno, salirai per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere il tuo paese. 002 EXO 034 025 Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima sacrificale; la vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà rimanere fino alla mattina. 002 EXO 034 026 Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra. Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre». 002 EXO 034 027 Il Signore disse a Mosè: «Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con te e con Israele». 002 EXO 034 028 Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole. 002 EXO 034 029 Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. 002 EXO 034 030 Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. 002 EXO 034 031 Mosè allora li chiamò e Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè parlò a loro. 002 EXO 034 032 Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. 002 EXO 034 033 Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. 002 EXO 034 034 Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. 002 EXO 034 035 Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui. 002 EXO 035 001 Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse loro: «Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare: 002 EXO 035 002 Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte. 002 EXO 035 003 Non accenderete il fuoco in giorno di sabato, in nessuna delle vostre dimore». 002 EXO 035 004 Mosè disse a tutta la comunità degli Israeliti: «Questo il Signore ha comandato: 002 EXO 035 005 Prelevate su quanto possedete un contributo per il Signore. Quanti hanno cuore generoso, portino questo contributo volontario per il Signore: oro, argento e rame, 002 EXO 035 006 tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, 002 EXO 035 007 pelli di montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia, 002 EXO 035 008 olio per l'illuminazione, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, 002 EXO 035 009 pietre di ònice e pietre da incastonare nell' efod e nel pettorale. 002 EXO 035 010 Tutti gli artisti che sono tra di voi vengano ed eseguiscano quanto il Signore ha comandato: 002 EXO 035 011 la Dimora, la sua tenda, la sua copertura, le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, 002 EXO 035 012 l'arca e le sue stanghe, il coperchio e il velo che lo nasconde, 002 EXO 035 013 la tavola con le sue stanghe e tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, 002 EXO 035 014 il candelabro per illuminare con i suoi accessori, le sue lampade e l'olio per l'illuminazione, 002 EXO 035 015 l'altare dei profumi con le sue stanghe, l'olio dell'unzione e il profumo aromatico, la cortina d'ingresso alla porta della Dimora, 002 EXO 035 016 l'altare degli olocausti con la sua graticola, le sue sbarre e tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo, 002 EXO 035 017 i tendaggi del recinto, le sue colonne e le sue basi e la cortina alla porta del recinto, 002 EXO 035 018 i picchetti della Dimora, i picchetti del recinto e le loro corde, 002 EXO 035 019 le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le vesti sacre per il sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio». 002 EXO 035 020 Allora tutta la comunità degli Israeliti si ritirò dalla presenza di Mosè. 002 EXO 035 021 Poi quanti erano di cuore generoso ed erano mossi dal loro spirito, vennero a portare l'offerta per il Signore, per la costruzione della tenda del convegno, per tutti i suoi oggetti di culto e per le vesti sacre. 002 EXO 035 022 Vennero uomini e donne, quanti erano di cuore generoso, e portarono fermagli, pendenti, anelli, collane, ogni sorta di gioielli d'oro: quanti volevano presentare un'offerta di oro al Signore la portarono. 002 EXO 035 023 Quanti si trovavano in possesso di tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso, di pelo di capra, di pelli di montone tinte di rosso e di pelli di tasso ne portarono. 002 EXO 035 024 Quanti potevano offrire un'offerta in argento o rame ne offrirono per il Signore. Così anche quanti si trovavano in possesso di legno di acacia per qualche opera della costruzione, ne portarono. 002 EXO 035 025 Inoltre tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso. 002 EXO 035 026 Tutte le donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono il pelo di capra. 002 EXO 035 027 I capi portarono le pietre di ònice e le pietre preziose da incastonare nell' efod e nel pettorale, 002 EXO 035 028 balsami e olio per l'illuminazione, per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico. 002 EXO 035 029 Così tutti, uomini e donne, che erano di cuore generoso a portare qualche cosa per la costruzione che il Signore per mezzo di Mosè aveva comandato di fare, la portarono: gli Israeliti portarono la loro offerta volontaria al Signore. 002 EXO 035 030 Mosè disse agli Israeliti: «Vedete, il Signore ha chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. 002 EXO 035 031 L'ha riempito dello spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, 002 EXO 035 032 per concepire progetti e realizzarli in oro, argento, rame, 002 EXO 035 033 per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro ingegnoso. 002 EXO 035 034 Gli ha anche messo nel cuore il dono di insegnare e così anche ha fatto con Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan. 002 EXO 035 035 Li ha riempiti di saggezza per compiere ogni genere di lavoro d'intagliatore, di disegnatore, di ricamatore in porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in bisso, e di tessitore: capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di progetti. 002 EXO 036 001 Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti che il Signore aveva dotati di saggezza e d'intelligenza, perché fossero in grado di eseguire i lavori della costruzione del santuario, fecero ogni cosa secondo ciò che il Signore aveva ordinato. 002 EXO 036 002 Mosè chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti, nel cuore dei quali il Signore aveva messo saggezza, quanti erano portati a prestarsi per l'esecuzione dei lavori. 002 EXO 036 003 Essi ricevettero da Mosè ogni contributo portato dagli Israeliti per il lavoro della costruzione del santuario. Ma gli Israeliti continuavano a portare ogni mattina offerte volontarie. 002 EXO 036 004 Allora tutti gli artisti, che eseguivano i lavori per il santuario, lasciarono il lavoro che stavano facendo 002 EXO 036 005 e vennero a dire a Mosè: «Il popolo porta più di quanto è necessario per il lavoro che il Signore ha ordinato». 002 EXO 036 006 Mosè allora fece proclamare nel campo: «Nessuno, uomo o donna, offra più alcuna cosa come contributo per il santuario». Così si impedì al popolo di portare altre offerte; 002 EXO 036 007 perché quanto il popolo aveva gia offerto era sufficiente, anzi sovrabbondante, per l'esecuzione di tutti i lavori. 002 EXO 036 008 Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Bezaleel la fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. La fece con figure di cherubini artisticamente lavorati. 002 EXO 036 009 Lunghezza di ciascun telo ventotto cubiti; larghezza quattro cubiti per ciascun telo; la stessa dimensione per tutti i teli. 002 EXO 036 010 Unì cinque teli l'uno all'altro e anche i cinque altri teli unì l'uno all'altro. 002 EXO 036 011 Fece cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. 002 EXO 036 012 Fece cinquanta cordoni al primo telo e fece anche cinquanta cordoni all'estremità del telo della seconda sutura: i cordoni corrispondevano l'uno all'altro. 002 EXO 036 013 Fece cinquanta fibbie d'oro e unì i teli l'uno all'altro mediante le fibbie; così il tutto venne a formare una sola Dimora. 002 EXO 036 014 Fece poi teli di peli di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne fece undici teli. 002 EXO 036 015 Lunghezza di un telo trenta cubiti; larghezza quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per gli undici teli. 002 EXO 036 016 Unì insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. 002 EXO 036 017 Fece cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura. 002 EXO 036 018 Fece cinquanta fibbie di rame, per unire insieme la tenda, così da formare un tutto unico. 002 EXO 036 019 Fece poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso. 002 EXO 036 020 Poi fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali. 002 EXO 036 021 Dieci cubiti la lunghezza di un asse e un cubito e mezzo la larghezza. 002 EXO 036 022 Ogni asse aveva due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così fece per tutte le assi della Dimora. 002 EXO 036 023 Fece dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. 002 EXO 036 024 Fece anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse per i suoi due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi due sostegni. 002 EXO 036 025 Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, 002 EXO 036 026 come le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 002 EXO 036 027 Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, fece sei assi. 002 EXO 036 028 Fece inoltre due assi per gli angoli della Dimora nella parte posteriore. 002 EXO 036 029 Esse erano formate ciascuna da due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così fece per ambedue: esse vennero a formare i due angoli. 002 EXO 036 030 Vi erano dunque otto assi con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 002 EXO 036 031 Fece inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora, 002 EXO 036 032 cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 002 EXO 036 033 Fece la traversa mediana che, a mezza altezza delle assi, le attraversava da una estremità all'altra. 002 EXO 036 034 Rivestì d'oro le assi, fece in oro i loro anelli, che servivano per inserire le traverse, e rivestì d'oro anche le traverse. 002 EXO 036 035 Fece il velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo fece con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. 002 EXO 036 036 Fece per esso quattro colonne di acacia, le rivestì d'oro; anche i loro uncini erano d'oro e fuse per esse quattro basi d'argento. 002 EXO 036 037 Fecero poi una cortina per l'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore; 002 EXO 036 038 le sue cinque colonne con i loro uncini. Rivestì d'oro i loro capitelli e le loro aste trasversali e fece le loro cinque basi di rame. 002 EXO 037 001 Bezaleel fece l'arca di legno di acacia: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 002 EXO 037 002 La rivestì d'oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno un bordo d'oro. 002 EXO 037 003 Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. 002 EXO 037 004 Fece stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 002 EXO 037 005 Introdusse le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca. 002 EXO 037 006 Fece il coperchio d'oro puro: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. 002 EXO 037 007 Fece due cherubini d'oro: li fece lavorati a martello sulle due estremità del coperchio: 002 EXO 037 008 un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Fece i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio, alle sue due estremità. 002 EXO 037 009 I cherubini avevano le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; erano rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini erano rivolte verso il coperchio. 002 EXO 037 010 Fece la tavola di legno di acacia: aveva due cubiti di lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 002 EXO 037 011 La rivestì d'oro puro e le fece intorno un bordo d'oro. 002 EXO 037 012 Le fece attorno una cornice di un palmo e un bordo d'oro per la cornice. 002 EXO 037 013 Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai quattro angoli che costituivano i suoi quattro piedi. 002 EXO 037 014 Gli anelli erano fissati alla cornice e servivano per inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola. 002 EXO 037 015 Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 002 EXO 037 016 Fece anche gli accessori della tavola: piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni; li fece di oro puro. 002 EXO 037 017 Fece il candelabro d'oro puro; lo fece lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle facevano corpo con esso. 002 EXO 037 018 Sei bracci uscivano dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro. 002 EXO 037 019 Vi erano su un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla; anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così era per i sei bracci che uscivano dal candelabro. 002 EXO 037 020 Il fusto del candelabro aveva quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: 002 EXO 037 021 un bulbo sotto due bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso; così per tutti i sei bracci che uscivano dal candelabro. 002 EXO 037 022 I bulbi e i relativi bracci facevano corpo con esso: il tutto era formato da una sola massa d'oro puro lavorata a martello. 002 EXO 037 023 Fece le sue sette lampade, i suoi smoccolatoi e i suoi portacenere d'oro puro. 002 EXO 037 024 Impiegò un talento d'oro puro per esso e per tutti i suoi accessori. 002 EXO 037 025 Fece l'altare per bruciare l'incenso, di legno di acacia; aveva un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, era cioè quadrato; aveva due cubiti di altezza e i suoi corni erano di un sol pezzo. 002 EXO 037 026 Rivestì d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli fece intorno un orlo d'oro. 002 EXO 037 027 Fece anche due anelli d'oro sotto l'orlo, sui due fianchi, cioè sui due lati opposti; servivano per inserire le stanghe destinate a trasportarlo. 002 EXO 037 028 Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 002 EXO 037 029 Preparò l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico da bruciare, puro, secondo l'arte del profumiere. 002 EXO 038 001 Fece l'altare di legno di acacia: aveva cinque cubiti di lunghezza e cinque cubiti di larghezza, era cioè quadrato, e aveva l'altezza di tre cubiti. 002 EXO 038 002 Fece i suoi corni ai suoi quattro angoli: i suoi corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì di rame. 002 EXO 038 003 Fece anche tutti gli accessori dell'altare: i recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi per aspersione, le sue forchette e i bracieri: fece di rame tutti i suoi accessori. 002 EXO 038 004 Fece per l'altare una graticola, lavorata a forma di rete, di rame, e la pose sotto la cornice dell'altare in basso: la rete arrivava a metà altezza dell'altare. 002 EXO 038 005 Fuse quattro anelli e li pose alle quattro estremità della graticola di rame, per inserirvi le stanghe. 002 EXO 038 006 Fece anche le stanghe di legno di acacia e le rivestì di rame. 002 EXO 038 007 Introdusse le stanghe negli anelli sui lati dell'altare: servivano a trasportarlo. Fece l'altare di tavole, vuoto all'interno. 002 EXO 038 008 Fece la conca di rame e il suo piedestallo di rame, impiegandovi gli specchi delle donne, che nei tempi stabiliti venivano a prestar servizio all'ingresso della tenda del convegno. 002 EXO 038 009 Fece il recinto: sul lato meridionale, verso sud, il recinto aveva tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato. 002 EXO 038 010 Vi erano le loro venti colonne con le venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali erano d'argento. 002 EXO 038 011 Anche sul lato rivolto a settentrione vi erano tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento. 002 EXO 038 012 Sul lato verso occidente vi erano cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative dieci colonne e le dieci basi, 002 EXO 038 013 i capitelli delle colonne e i loro uncini d'argento. Sul lato orientale, verso levante, vi erano cinquanta cubiti: 002 EXO 038 014 quindici cubiti di tendaggi, con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; 002 EXO 038 015 all'altra ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. 002 EXO 038 016 Tutti i tendaggi che delimitavano il recinto erano di bisso ritorto. 002 EXO 038 017 Le basi delle colonne erano di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali erano d'argento; il rivestimento dei loro capitelli era d'argento e tutte le colonne del recinto avevano aste trasversali d'argento. 002 EXO 038 018 Alla porta del recinto vi era una cortina, lavoro di ricamatore, di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto: la sua lunghezza era di venti cubiti, la sua altezza, nel senso della larghezza, era di cinque cubiti, come i tendaggi del recinto. 002 EXO 038 019 Le colonne relative erano quattro, con le quattro basi di rame, i loro uncini d'argento, il rivestimento dei loro capitelli e le loro aste trasversali d'argento. 002 EXO 038 020 Tutti i picchetti della Dimora e del recinto circostante erano di rame. 002 EXO 038 021 Questo è il computo dei metalli impiegati per la Dimora, la Dimora della Testimonianza, redatto per ordine di Mosè e per opera dei leviti, sotto la direzione d'Itamar, figlio del sacerdote Aronne. 002 EXO 038 022 Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda, eseguì quanto il Signore aveva ordinato a Mosè; 002 EXO 038 023 insieme con lui Ooliab, figlio di Achisamach della tribù di Dan, intagliatore, decoratore e ricamatore di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso. 002 EXO 038 024 Totale dell'oro impiegato per il lavoro, cioè per tutto il lavoro del santuario - era l'oro presentato in offerta -: ventinove talenti e settecentotrenta sicli, in sicli del santuario. 002 EXO 038 025 L'argento raccolto, in occasione del censimento della comunità, pesava cento talenti e millesettecentosettantacinque sicli, in sicli del santuario, 002 EXO 038 026 cioè un beka a testa, vale a dire mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, per ciascuno di coloro che furono sottoposti al censimento, dai vent'anni in su. Erano seicentotremilacinquecentocinquanta. 002 EXO 038 027 Cento talenti di argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento basi per cento talenti, cioè un talento per ogni base. 002 EXO 038 028 Con i millesettecentosettantacinque sicli fece gli uncini delle colonne, rivestì i loro capitelli e le riunì con le aste trasversali. 002 EXO 038 029 Il rame presentato in offerta assommava a settanta talenti e duemilaquattrocento sicli. 002 EXO 038 030 Con esso fece le basi per l'ingresso della tenda del convegno, l'altare di rame con la sua graticola di rame e tutti gli accessori dell'altare, 002 EXO 038 031 le basi del recinto, le basi della porta del recinto, tutti i picchetti della Dimora e tutti i picchetti del recinto. 002 EXO 039 001 Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e bisso fece le vesti liturgiche per officiare nel santuario. Fecero le vesti sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 002 Fecero l' efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. 002 EXO 039 003 Fecero placche d'oro battuto e le tagliarono in striscie sottili, per intrecciarle con la porpora viola, la porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista. 002 EXO 039 004 Fecero all' efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due estremità; così ne risultò un pezzo tutto unito. 002 EXO 039 005 La cintura, che lo teneva legato e che stava sopra di esso, era della stessa fattura ed era di un sol pezzo: era intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 006 Lavorarono le pietre di ònice, inserite in castoni d'oro, incise con i nomi degli Israeliti, secondo l'arte d'incidere i sigilli. 002 EXO 039 007 Fissarono le due pietre sulle spalline dell' efod, come pietre a ricordo degli Israeliti, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 008 Fecero il pettorale, lavoro d'artista, come l' efod: con oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. 002 EXO 039 009 Era quadrato e lo fecero doppio; aveva una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. 002 EXO 039 010 Lo coprirono con una incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file di pietre. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo, così la prima fila. 002 EXO 039 011 La seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. 002 EXO 039 012 La terza fila: un giacinto, un'àgata e una ametista. 002 EXO 039 013 La quarta fila: un crisòlito, un ònice e un diaspro. Erano inserite nell'oro mediante i loro castoni. 002 EXO 039 014 Le pietre corrispondevano ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano incise come i sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù. 002 EXO 039 015 Fecero sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. 002 EXO 039 016 Fecero due castoni d'oro e due anelli d'oro e misero i due anelli alle due estremità del pettorale. 002 EXO 039 017 Misero le due catene d'oro sui due anelli alle due estremità del pettorale. 002 EXO 039 018 Quanto alle due altre estremità delle catene, le fissarono sui due castoni e le fecero passare sulle spalline dell' efod, nella parte anteriore. 002 EXO 039 019 Fecero due altri anelli d'oro e li collocarono alle due estremità del pettorale sull'orlo che era dalla parte dell' efod, verso l'interno. 002 EXO 039 020 Fecero due altri anelli d'oro e li posero sulle due spalline dell' efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell' efod. 002 EXO 039 021 Poi legarono il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell' efod mediante un cordone di porpora viola, perché stesse al di sopra della cintura dell' efod e perché il pettorale non si distaccasse dall' efod, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 022 Fece il manto dell' efod, lavoro di tessitore, tutto di porpora viola; 002 EXO 039 023 la scollatura del manto, in mezzo, era come la scollatura di una corazza: intorno aveva un bordo, perché non si lacerasse. 002 EXO 039 024 Fecero sul lembo del manto melagrane di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. 002 EXO 039 025 Fecero sonagli d'oro puro e collocarono i sonagli in mezzo alle melagrane, intorno all'orlo del manto: 002 EXO 039 026 un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana lungo tutto il giro del lembo del manto, per l'esercizio del ministero, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 027 Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per i suoi figli; 002 EXO 039 028 il turbante di bisso, gli ornamenti dei berretti di bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto; 002 EXO 039 029 la cintura di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, lavoro di ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 030 Fecero la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi scrissero sopra a caratteri incisi come un sigillo: «Sacro al Signore». 002 EXO 039 031 Vi fissarono un cordone di porpora viola per porre il diadema sopra il turbante, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 032 Così fu finito tutto il lavoro della Dimora, della tenda del convegno. Gli Israeliti eseguirono ogni cosa come il Signore aveva ordinato a Mosè: così essi fecero. 002 EXO 039 033 Portarono dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i suoi accessori: le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, 002 EXO 039 034 la copertura di pelli di montone tinte di rosso, la copertura di pelli di tasso e il velo per far da cortina, 002 EXO 039 035 l'arca della Testimonianza con le sue stanghe e il coperchio, 002 EXO 039 036 la tavola con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, 002 EXO 039 037 il candelabro d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano essere collocate sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per l'illuminazione, 002 EXO 039 038 l'altare d'oro, l'olio dell'unzione, il profumo aromatico da bruciare e la cortina per l'ingresso della tenda. 002 EXO 039 039 L'altare di rame con la sua graticola di rame, le sue stanghe e tutti i suoi accessori, la conca e il suo piedestallo, 002 EXO 039 040 i tendaggi del recinto, le sue colonne, le sue basi e la cortina per la porta del recinto, le sue corde, i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio della Dimora, per la tenda del convegno, 002 EXO 039 041 le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per l'esercizio del sacerdozio. 002 EXO 039 042 Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, gli Israeliti avevano eseguito ogni lavoro. 002 EXO 039 043 Mosè vide tutta l'opera e riscontrò che l'avevano eseguita come il Signore aveva ordinato. Allora Mosè li benedisse. 002 EXO 040 001 Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 002 EXO 040 002 «Il primo giorno del primo mese erigerai la Dimora, la tenda del convegno. 002 EXO 040 003 Dentro vi collocherai l'arca della Testimonianza, davanti all'arca tenderai il velo. 002 EXO 040 004 Vi introdurrai la tavola e disporrai su di essa ciò che vi deve essere disposto; introdurrai anche il candelabro e vi preparerai sopra le sue lampade. 002 EXO 040 005 Metterai l'altare d'oro per i profumi davanti all'arca della Testimonianza e metterai infine la cortina all'ingresso della tenda. 002 EXO 040 006 Poi metterai l'altare degli olocausti di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno. 002 EXO 040 007 Metterai la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi porrai l'acqua. 002 EXO 040 008 Disporrai il recinto tutt'attorno e metterai la cortina alla porta del recinto. 002 EXO 040 009 Poi prenderai l'olio dell'unzione e ungerai con esso la Dimora e quanto vi sarà dentro e la consacrerai con tutti i suoi arredi; così diventerà cosa santa. 002 EXO 040 010 Ungerai anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai l'altare e l'altare diventerà cosa santissima. 002 EXO 040 011 Ungerai anche la conca con il suo piedestallo e la consacrerai. 002 EXO 040 012 Poi farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li laverai con acqua. 002 EXO 040 013 Farai indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli eserciterà il mio sacerdozio. 002 EXO 040 014 Farai avvicinare anche i suoi figli e farai loro indossare le tuniche. 002 EXO 040 015 Li ungerai, come il loro padre, e così eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà loro un sacerdozio perenne, per le loro generazioni». 002 EXO 040 016 Mosè fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva ordinato. Così fece: 002 EXO 040 017 nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. 002 EXO 040 018 Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; 002 EXO 040 019 poi stese la tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato. 002 EXO 040 020 Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le stanghe all'arca e pose il coperchio sull'arca; 002 EXO 040 021 poi introdusse l'arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 022 Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato settentrionale della Dimora, al di fuori del velo. 002 EXO 040 023 Dispose su di essa il pane in focacce sovrapposte alla presenza del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 024 Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora, 002 EXO 040 025 e vi preparò sopra le lampade davanti al Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 026 Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno, davanti al velo, 002 EXO 040 027 e bruciò su di esso il profumo aromatico, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 028 Mise infine la cortina all'ingresso della Dimora. 002 EXO 040 029 Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno, e offrì su di esso l'olocausto e l'offerta, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 030 Collocò la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi mise dentro l'acqua per le abluzioni. 002 EXO 040 031 Mosè, Aronne e i suoi figli si lavavano con essa le mani e i piedi: 002 EXO 040 032 quando entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano all'altare, essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 033 Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare e mise la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò l'opera. 002 EXO 040 034 Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora. 002 EXO 040 035 Mosè non potè entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora. 002 EXO 040 036 Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano l'accampamento. 002 EXO 040 037 Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. 002 EXO 040 038 Perché la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio. # # BOOK 003 LEV Leviticus Levitico 003 LEV 001 001 Il Signore chiamò Mosè e dalla tenda del convegno gli disse: 003 LEV 001 002 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno di voi vorrà fare un'offerta al Signore, offrirete bestiame grosso o minuto. 003 LEV 001 003 Se l'offerta è un olocausto di grosso bestiame, egli offrirà un maschio senza difetto; l'offrirà all'ingresso della tenda del convegno, per ottenere il favore del Signore. 003 LEV 001 004 Poserà la mano sulla testa della vittima, che sarà accettata in suo favore per fare il rito espiatorio per lui. 003 LEV 001 005 Poi immolerà il capo di grosso bestiame davanti al Signore, e i sacerdoti, figli di Aronne, offriranno il sangue e lo spargeranno intorno all'altare, che è all'ingresso della tenda del convegno. 003 LEV 001 006 Scorticherà la vittima e la taglierà a pezzi. 003 LEV 001 007 I figli del sacerdote Aronne porranno il fuoco sull'altare e metteranno la legna sul fuoco, 003 LEV 001 008 poi sulla legna e sul fuoco che è sull'altare disporranno i pezzi, la testa e il grasso. 003 LEV 001 009 Laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote brucerà il tutto sull'altare come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. 003 LEV 001 010 Se la sua offerta è un olocausto di bestiame minuto, pecora o capra, egli offrirà un maschio senza difetto. 003 LEV 001 011 Lo immolerà dal lato settentrionale dell'altare davanti al Signore e i sacerdoti, figli di Aronne, spargeranno il sangue attorno all'altare. 003 LEV 001 012 Lo taglierà a pezzi, con la testa e il grasso, e il sacerdote li disporrà sulla legna, collocata sul fuoco dell'altare. 003 LEV 001 013 Laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote offrirà il tutto e lo brucerà sull'altare: olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. 003 LEV 001 014 Se la sua offerta al Signore è un olocausto di uccelli, offrirà tortore o colombi. 003 LEV 001 015 Il sacerdote li offrirà all'altare, ne staccherà la testa, che farà bruciare sull'altare, e il sangue sarà spruzzato sulla parete dell'altare. 003 LEV 001 016 Poi toglierà il gozzo con le sue immondezze e lo getterà al lato orientale dell'altare, dov'è il luogo delle ceneri. 003 LEV 001 017 Dividerà l'uccello in due metà prendendolo per le ali, ma senza separarlo, e il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna che è sul fuoco, come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. 003 LEV 002 001 Se qualcuno presenterà al Signore un'oblazione, la sua offerta sarà di fior di farina, sulla quale verserà olio e porrà incenso. 003 LEV 002 002 La porterà ai figli di Aronne, i sacerdoti; il sacerdote prenderà da essa una manciata di fior di farina e d'olio, con tutto l'incenso, e lo brucerà sull'altare come memoriale: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. 003 LEV 002 003 Il resto dell'offerta di oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. 003 LEV 002 004 Quando offrirai una oblazione cotta nel forno, essa consisterà in focacce azzime di fior di farina impastata con olio e anche di schiacciate azzime spalmate di olio. 003 LEV 002 005 Se la tua offerta sarà un'oblazione cotta sulla teglia, sarà di fior di farina, azzima e impastata con olio; 003 LEV 002 006 la farai a pezzi e sopra vi verserai olio: è un'oblazione. 003 LEV 002 007 Se la tua offerta sarà una oblazione cotta nella pentola, sarà fatta con fior di farina nell'olio: 003 LEV 002 008 porterai al Signore l'oblazione così preparata e la presenterai al sacerdote, che la offrirà sull'altare. 003 LEV 002 009 Il sacerdote preleverà dall'oblazione il memoriale e lo brucerà sull'altare: sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. 003 LEV 002 010 Il resto dell'oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco per il Signore. 003 LEV 002 011 Nessuna delle oblazioni che offrirete al Signore sarà lievitata: non brucerete né lievito, né miele come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore; 003 LEV 002 012 potrete offrire queste cose al Signore come offerta di primizie, ma non saliranno sull'altare a titolo di profumo soave. 003 LEV 002 013 Dovrai salare ogni tua offerta di oblazione: nella tua oblazione non lascerai mancare il sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta offrirai del sale. 003 LEV 002 014 Se offrirai al Signore una oblazione di primizie, offrirai come tua oblazione di primizie spighe di grano fresche abbrustolite sul fuoco e chicchi pestati di grano nuovo. 003 LEV 002 015 Verserai olio sopra di essa, vi metterai incenso: è una oblazione. 003 LEV 002 016 Il sacerdote brucerà come memoriale una parte dei chicchi e dell'olio insieme con tutto l'incenso: è un sacrificio consumato dal fuoco per il Signore. 003 LEV 003 001 Nel caso che la sua offerta sia un sacrificio di comunione e se offre un capo di bestiame grosso, sarà un maschio o una femmina, senza difetto; l'offrirà davanti al Signore, 003 LEV 003 002 poserà la mano sulla testa della vittima e la immolerà all'ingresso della tenda del convegno e i figli di Aronne, i sacerdoti, spargeranno il sangue attorno all'altare. 003 LEV 003 003 Di questo sacrificio di comunione offrirà come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore il grasso che avvolge le viscere e tutto quello che vi è sopra, 003 LEV 003 004 i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni; 003 LEV 003 005 i figli di Aronne lo bruceranno sull'altare, sopra l'olocausto, posto sulla legna che è sul fuoco: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore. 003 LEV 003 006 Se la sua offerta di sacrificio di comunione per il Signore è di bestiame minuto sarà un maschio o una femmina, senza difetto. 003 LEV 003 007 Se presenta una pecora in offerta, la offrirà davanti al Signore; 003 LEV 003 008 poserà la mano sulla testa della vittima e la immolerà davanti alla tenda del convegno; i figli di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare; 003 LEV 003 009 di questo sacrificio di comunione offrirà quale sacrificio consumato dal fuoco per il Signore il grasso e cioè l'intiera coda presso l'estremità della spina dorsale, il grasso che avvolge le viscere e tutto quello che vi è sopra, 003 LEV 003 010 i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni; 003 LEV 003 011 il sacerdote li brucerà sull'altare: è un alimento consumato dal fuoco per il Signore. 003 LEV 003 012 Se la sua offerta è una capra, la offrirà davanti al Signore; 003 LEV 003 013 poserà la mano sulla sua testa e la immolerà davanti alla tenda del convegno; i figli di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare. 003 LEV 003 014 Di essa preleverà, come offerta consumata dal fuoco in onore del Signore, il grasso che avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra, 003 LEV 003 015 i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni; 003 LEV 003 016 il sacerdote li brucerà sull'altare: è un cibo consumato dal fuoco per il Signore. Ogni parte grassa appartiene al Signore. 003 LEV 003 017 E' una prescrizione rituale perenne per le vostre generazioni in ogni vostra dimora: non dovrete mangiare né grasso né sangue». 003 LEV 004 001 Il Signore disse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: 003 LEV 004 002 Quando un uomo inavvertitamente trasgredisce un qualsiasi divieto della legge del Signore, facendo una cosa proibita: 003 LEV 004 003 se chi ha peccato è il sacerdote che ha ricevuto l'unzione e così ha reso colpevole il popolo, offrirà al Signore per il peccato da lui commesso un giovenco senza difetto come sacrificio di espiazione. 003 LEV 004 004 Condurrà il giovenco davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno; poserà la mano sulla testa del giovenco e l'immolerà davanti al Signore. 003 LEV 004 005 Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione prenderà il sangue del giovenco e lo porterà nell'interno della tenda del convegno; 003 LEV 004 006 intingerà il dito nel sangue e farà sette aspersioni davanti al Signore di fronte al velo del santuario. 003 LEV 004 007 Bagnerà con il sangue i corni dell'altare dei profumi che bruciano davanti al Signore nella tenda del convegno; verserà il resto del sangue alla base dell'altare degli olocausti, che si trova all'ingresso della tenda del convegno. 003 LEV 004 008 Poi dal giovenco del sacrificio toglierà tutto il grasso: il grasso che avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra, 003 LEV 004 009 i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni. 003 LEV 004 010 Farà come si fa per il giovenco del sacrificio di comunione e brucerà il tutto sull'altare degli olocausti. 003 LEV 004 011 Ma la pelle del giovenco, la carne con la testa, le viscere, le zampe e gli escrementi, 003 LEV 004 012 cioè tutto il giovenco, egli lo porterà fuori dell'accampamento in luogo puro, dove si gettano le ceneri, e lo brucerà sulla legna: dovrà essere bruciato sul mucchio delle ceneri. 003 LEV 004 013 Se tutta la comunità d'Israele ha commesso una inavvertenza, senza che tutta l'assemblea la conosca, violando così un divieto della legge del Signore e rendendosi colpevole, 003 LEV 004 014 quando il peccato commesso sarà conosciuto, l'assemblea offrirà come sacrificio espiatorio un giovenco, un capo di grosso bestiame senza difetto e lo condurrà davanti alla tenda del convegno. 003 LEV 004 015 Gli anziani della comunità poseranno le mani sulla testa del giovenco e lo si immolerà davanti al Signore. 003 LEV 004 016 Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione porterà il sangue del giovenco nell'interno della tenda del convegno; 003 LEV 004 017 intingerà il dito nel sangue, e farà sette aspersioni davanti al Signore di fronte al velo. 003 LEV 004 018 Bagnerà con il sangue i corni dell'altare che è davanti al Signore nella tenda del convegno e verserà il resto del sangue alla base dell'altare degli olocausti, all'ingresso della tenda del convegno. 003 LEV 004 019 Toglierà al giovenco tutte le parti grasse, per bruciarle sull'altare. 003 LEV 004 020 Farà di questo giovenco come di quello offerto in sacrificio di espiazione: tutto allo stesso modo. Il sacerdote farà per loro il rito espiatorio e sarà loro perdonato. 003 LEV 004 021 Poi porterà il giovenco fuori del campo e lo brucerà come ha bruciato il primo: è il sacrificio di espiazione per l'assemblea. 003 LEV 004 022 Se è un capo chi ha peccato, violando per inavvertenza un divieto del Signore suo Dio e così si è reso colpevole, 003 LEV 004 023 quando conosca il peccato commesso, porterà come offerta un capro maschio senza difetto. 003 LEV 004 024 Poserà la mano sulla testa del capro e lo immolerà nel luogo dove si immolano gli olocausti davanti al Signore: è un sacrificio espiatorio. 003 LEV 004 025 Il sacerdote prenderà con il dito il sangue del sacrificio espiatorio e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti; verserà il resto del sangue alla base dell'altare degli olocausti. 003 LEV 004 026 Poi brucerà sull'altare ogni parte grassa, come il grasso del sacrificio di comunione. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il suo peccato e gli sarà perdonato. 003 LEV 004 027 Se chi ha peccato è stato qualcuno del popolo, violando per inavvertenza un divieto del Signore, e così si è reso colpevole, 003 LEV 004 028 quando conosca il peccato commesso, porti come offerta una capra femmina, senza difetto, in espiazione del suo peccato. 003 LEV 004 029 Poserà la mano sulla testa della vittima di espiazione e la immolerà nel luogo dove si immolano gli olocausti. 003 LEV 004 030 Il sacerdote prenderà con il dito un pò di sangue di essa e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti; poi verserà il resto del sangue alla base dell'altare. 003 LEV 004 031 Preleverà tutte le parti grasse, come si preleva il grasso del sacrificio di comunione, e il sacerdote le brucerà sull'altare, profumo soave in onore del Signore. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio e gli sarà perdonato. 003 LEV 004 032 Se porta una pecora come offerta per il peccato, porterà una femmina senza difetto. 003 LEV 004 033 Poserà la mano sulla testa della vittima espiatoria e la immolerà in espiazione nel luogo dove si immolano gli olocausti. 003 LEV 004 034 Il sacerdote prenderà con il dito un pò di sangue della vittima espiatoria e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti; poi verserà il resto del sangue alla base dell'altare. 003 LEV 004 035 Preleverà tutte le parti grasse, come si preleva il grasso della pecora del sacrificio di comunione e il sacerdote le brucerà sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato commesso e gli sarà perdonato. 003 LEV 005 001 Se una persona pecca perché nulla dichiara, benché abbia udito la formula di scongiuro e sia essa stessa testimone o abbia visto o sappia, sconterà la sua iniquità. 003 LEV 005 002 Oppure quando qualcuno, senza avvedersene, tocca una cosa immonda, come il cadavere d'una bestia o il cadavere d'un animale domestico o quello d'un rettile, rimarrà egli stesso immondo e colpevole. 003 LEV 005 003 Oppure quando, senza avvedersene, tocca una immondezza umana - una qualunque delle cose per le quali l'uomo diviene immondo - quando verrà a saperlo, sarà colpevole. 003 LEV 005 004 Oppure quando uno, senza badarvi, parlando con leggerezza, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che gli uomini proferiscono alla leggera, di fare qualche cosa di male o di bene, se lo saprà, ne sarà colpevole. 003 LEV 005 005 Quando uno dunque si sarà reso colpevole d'una di queste cose, confesserà il peccato commesso; 003 LEV 005 006 porterà al Signore, come riparazione della sua colpa per il peccato commesso, una femmina del bestiame minuto, pecora o capra, come sacrificio espiatorio; il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il suo peccato. 003 LEV 005 007 Se non ha mezzi per procurarsi una pecora o una capra, porterà al Signore, come riparazione della sua colpa per il suo peccato, due tortore o due colombi: uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto. 003 LEV 005 008 Li porterà al sacerdote, il quale offrirà prima quello per l'espiazione: gli spaccherà la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla; 003 LEV 005 009 poi spargerà il sangue del sacrificio per il peccato sopra la parete dell'altare e ne spremerà il resto alla base dell'altare. Questo è un sacrificio espiatorio. 003 LEV 005 010 Dell'altro uccello offrirà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato che ha commesso e gli sarà perdonato. 003 LEV 005 011 Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due colombi, porterà, come offerta per il peccato commesso, un decimo di efa di fior di farina, come sacrificio espiatorio; non vi metterà né olio né incenso, perché è un sacrificio per il peccato. 003 LEV 005 012 Porterà la farina al sacerdote, che ne prenderà una manciata come memoriale, facendola bruciare sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. E' un sacrificio espiatorio. 003 LEV 005 013 Così il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato commesso in uno dei casi suddetti e gli sarà perdonato. Il resto sarà per il sacerdote, come nell'oblazione». 003 LEV 005 014 Il Signore aggiunse a Mosè: 003 LEV 005 015 «Se qualcuno commetterà una mancanza e peccherà per errore riguardo a cose consacrate al Signore, porterà al Signore, in sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto, preso dal gregge, che valuterai in sicli d'argento in base al siclo del santuario; 003 LEV 005 016 risarcirà il danno fatto al santuario, aggiungendovi un quinto, e lo darà al sacerdote, il quale farà per lui il rito espiatorio con l'ariete offerto come sacrificio di riparazione e gli sarà perdonato. 003 LEV 005 017 Quando uno peccherà facendo, senza saperlo, una cosa vietata dal Signore, sarà colpevole e dovrà scontare la mancanza. 003 LEV 005 018 Presenterà al sacerdote, come sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto, preso dal bestiame minuto, secondo la tua stima; il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per l'errore commesso per ignoranza e gli sarà perdonato. 003 LEV 005 019 E' un sacrificio di riparazione; quell'individuo si era certo reso colpevole verso il Signore». 003 LEV 006 001 Il Signore disse a Mosè: 003 LEV 006 002 «Quando uno peccherà e commetterà una mancanza verso il Signore, rifiutando al suo prossimo un deposito da lui ricevuto o un pegno consegnatogli o una cosa rubata o estorta con frode 003 LEV 006 003 o troverà una cosa smarrita, mentendo a questo proposito e giurando il falso circa qualcuna delle cose per cui un uomo può peccare, 003 LEV 006 004 se avrà così peccato e si sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta con frode o il deposito che gli era stato affidato o l'oggetto smarrito che aveva trovato 003 LEV 006 005 o qualunque cosa per cui abbia giurato il falso. Farà la restituzione per intero, aggiungendovi un quinto e renderà ciò al proprietario il giorno stesso in cui offrirà il sacrificio di riparazione. 003 LEV 006 006 Porterà al sacerdote, come sacrificio di riparazione in onore del Signore, un ariete senza difetto, preso dal bestiame minuto secondo la tua stima. 003 LEV 006 007 Il sacerdote farà il rito espiatorio per lui davanti al Signore e gli sarà perdonato, qualunque sia la mancanza di cui si è reso colpevole». 003 LEV 006 008 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 006 009 «Dà quest'ordine ad Aronne e ai suoi figli: Questa è la legge per l'olocausto. L'olocausto rimarrà acceso sul braciere sopra l'altare tutta la notte, fino al mattino; il fuoco dell'altare sarà tenuto acceso. 003 LEV 006 010 Il sacerdote, indossata la tunica di lino e vestiti i calzoni di lino, toglierà la cenere, in cui il fuoco avrà ridotto l'olocausto sull'altare, e la deporrà al fianco dell'altare. 003 LEV 006 011 Poi, spogliatosi delle vesti e indossatene altre, porterà la cenere fuori del campo, in un luogo mondo. 003 LEV 006 012 Il fuoco sarà tenuto acceso sull'altare e non si lascerà spegnere; il sacerdote vi brucerà legna ogni mattina, vi disporrà sopra l'olocausto e vi brucerà sopra il grasso dei sacrifici. 003 LEV 006 013 Il fuoco dev'esser sempre tenuto acceso sull'altare, senza lasciarlo spegnere. 003 LEV 006 014 Questa è la legge dell'oblazione. I figli di Aronne la offriranno al Signore, dinanzi all'altare. 003 LEV 006 015 Il sacerdote preleverà una manciata di fior di farina con il suo olio e con tutto l'incenso che è sopra l'offerta e brucerà ogni cosa sull'altare con soave profumo in ricordo del Signore. 003 LEV 006 016 Aronne e i suoi figli mangeranno quel che rimarrà dell'oblazione; lo si mangerà senza lievito, in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno. 003 LEV 006 017 Non si cuocerà con lievito; è la parte che ho loro assegnata delle offerte a me bruciate con il fuoco. E' cosa santissima come il sacrificio espiatorio. 003 LEV 006 018 Ogni maschio tra i figli di Aronne potrà mangiarne. E' un diritto perenne delle vostre generazioni sui sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Tutto ciò che verrà a contatto con queste cose sarà sacro». 003 LEV 006 019 Il Signore aggiunse a Mosè: 003 LEV 006 020 «L'offerta che Aronne e i suoi figli faranno al Signore il giorno in cui riceveranno l'unzione è questa: un decimo di efa di fior di farina, come oblazione perpetua, metà la mattina e metà la sera. 003 LEV 006 021 Essa sarà preparata con olio, nella teglia: la presenterai in una misura stemperata; l'offrirai in pezzi, come profumo soave per il Signore. 003 LEV 006 022 Anche il sacerdote che, tra i figli di Aronne, sarà unto per succedergli, farà questa offerta; è una prescrizione perenne: sarà bruciata tutta in onore del Signore. 003 LEV 006 023 Ogni oblazione del sacerdote sarà bruciata tutta; non se ne potrà mangiare». 003 LEV 006 024 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 006 025 «Parla ad Aronne e ai suoi figli e dì loro: Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel luogo dove si immola l'olocausto sarà immolata davanti al Signore la vittima per il peccato. E' cosa santissima. 003 LEV 006 026 La mangerà il sacerdote che l'offrirà per il peccato; dovrà mangiarla in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno. 003 LEV 006 027 Qualunque cosa ne toccherà le carni sarà sacra; se parte del suo sangue schizza sopra una veste, il posto dove sarà schizzato il sangue lo laverai in luogo santo. 003 LEV 006 028 Ma il vaso di terra, che sarà servito a cuocerla, sarà spezzato; che se è stata cotta in un vaso di rame, questo sarà strofinato bene e sciacquato con acqua. 003 LEV 006 029 Ogni maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; è cosa santissima. 003 LEV 006 030 Ma non si potrà mangiare alcuna vittima espiatoria, il cui sangue va portato nella tenda del convegno, per il rito espiatorio nel santuario. Essa sarà bruciata nel fuoco. 003 LEV 007 001 Questa è la legge del sacrificio di riparazione; è cosa santissima. 003 LEV 007 002 Nel luogo, dove si immola l'olocausto, si immolerà la vittima di riparazione; se ne spargerà il sangue attorno all'altare 003 LEV 007 003 e se ne offrirà tutto il grasso: la coda, il grasso che copre le viscere, 003 LEV 007 004 i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato che si distaccherà sopra i reni. 003 LEV 007 005 Il sacerdote brucerà tutto questo sull'altare come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. Questo è un sacrificio di riparazione. 003 LEV 007 006 Ogni maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima. 003 LEV 007 007 Il sacrificio di riparazione è come il sacrificio espiatorio; la stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che avrà compiuta l'espiazione. 003 LEV 007 008 Il sacerdote, che avrà fatto l'olocausto per qualcuno, avrà per sé la pelle dell'olocausto da lui offerto. 003 LEV 007 009 Così anche ogni oblazione, cotta nel forno o preparata nella pentola o nella teglia, sarà del sacerdote che l'ha offerta. 003 LEV 007 010 Ogni oblazione impastata con olio o asciutta sarà per tutti i figli di Aronne in misura uguale. 003 LEV 007 011 Questa è la legge del sacrificio di comunione, che si offrirà al Signore. 003 LEV 007 012 Se uno l'offre in ringraziamento, offrirà, con il sacrificio di comunione, focacce senza lievito intrise con olio, schiacciate senza lievito unte con olio e fior di farina cotta, in forma di focacce intrise con olio. 003 LEV 007 013 Presenterà anche, come offerta, oltre le dette focacce, focacce di pan lievitato, insieme con il sacrificio di ringraziamento. 003 LEV 007 014 Di ognuna di queste offerte una parte si presenterà come oblazione prelevata in onore del Signore; essa sarà del sacerdote che ha sparso il sangue della vittima del sacrificio di comunione. 003 LEV 007 015 La carne del sacrificio di ringraziamento dovrà mangiarsi il giorno stesso in cui esso viene offerto; non se ne lascerà nulla fino alla mattina. 003 LEV 007 016 Ma se il sacrificio che uno offre è votivo o volontario, la vittima si mangerà il giorno in cui verrà offerta, il resto dovrà esser mangiato il giorno dopo; 003 LEV 007 017 ma quel che sarà rimasto della carne del sacrificio fino al terzo giorno, dovrà bruciarsi nel fuoco. 003 LEV 007 018 Se uno mangia la carne del sacrificio di comunione il terzo giorno, l'offerente non sarà gradito; dell'offerta non gli sarà tenuto conto; sarà un abominio; chi ne avrà mangiato subirà la pena della sua iniquità. 003 LEV 007 019 La carne che sarà stata in contatto con qualche cosa di immondo, non si potrà mangiare; sarà bruciata nel fuoco. 003 LEV 007 020 Chiunque sarà mondo potrà mangiare la carne del sacrificio di comunione; ma la persona che, immonda, mangerà la carne del sacrificio di comunione offerto al Signore sarà eliminata dal suo popolo. 003 LEV 007 021 Se uno toccherà qualsiasi cosa immonda: un'immondezza umana, un animale immondo o qualsiasi cosa abominevole, immonda, e mangerà la carne d'un sacrificio di comunione offerto al Signore, quel tale sarà eliminato dal suo popolo». 003 LEV 007 022 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 007 023 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né di pecora, né di capra. 003 LEV 007 024 Il grasso di una bestia che è morta naturalmente o il grasso d'una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto; 003 LEV 007 025 perché chiunque mangerà il grasso di animali che si possono offrire in sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, sarà eliminato dal suo popolo. 003 LEV 007 026 E non mangerete affatto sangue, né di uccelli né di animali domestici, dovunque abitiate. 003 LEV 007 027 Chiunque mangerà sangue di qualunque specie sarà eliminato dal suo popolo». 003 LEV 007 028 Il Signore aggiunse a Mosè: 003 LEV 007 029 «Parla agli Israeliti e dì loro: Chi offrirà al Signore il sacrificio di comunione porterà una offerta al Signore, prelevandola dal sacrificio di comunione. 003 LEV 007 030 Porterà con le proprie mani ciò che deve essere offerto al Signore con il fuoco: porterà il grasso insieme con il petto, il petto per presentarlo con il rito d'agitazione davanti al Signore. 003 LEV 007 031 Il sacerdote brucerà il grasso sopra l'altare; il petto sarà di Aronne e dei suoi figli. 003 LEV 007 032 Darete anche in tributo al sacerdote la coscia destra dei vostri sacrifici di comunione. 003 LEV 007 033 Essa spetterà, come sua parte, al figlio di Aronne che avrà offerto il sangue e il grasso dei sacrifici di comunione. 003 LEV 007 034 Poiché, dai sacrifici di comunione offerti dagli Israeliti, io mi riservo il petto della vittima offerta con l'agitazione di rito e la coscia della vittima offerta con l'elevazione di rito e li dò al sacerdote Aronne e ai suoi figli per legge perenne, che gli Israeliti osserveranno. 003 LEV 007 035 Questa è la parte dovuta ad Aronne e ai suoi figli, dei sacrifici bruciati in onore del Signore, dal giorno in cui eserciteranno il sacerdozio del Signore. 003 LEV 007 036 Agli Israeliti il Signore ha ordinato di dar loro questo, dal giorno della loro unzione. E' una parte che è loro dovuta per sempre, di generazione in generazione. 003 LEV 007 037 Questa è la legge per l'olocausto, l'oblazione, il sacrificio espiatorio, il sacrificio di riparazione, l'investitura e il sacrificio di comunione: legge che il Signore ha dato a Mosè sul monte Sinai, quando ordinò agli Israeliti di presentare le offerte al Signore nel deserto del Sinai». 003 LEV 008 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 008 002 «Prendi Aronne insieme ai suoi figli, le vesti, l'olio dell'unzione, il giovenco del sacrificio espiatorio, i due arieti e il cesto dei pani azzimi; 003 LEV 008 003 convoca tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno». 003 LEV 008 004 Mosè fece come il Signore gli aveva ordinato e la comunità fu convocata all'ingresso della tenda del convegno. 003 LEV 008 005 Mosè disse alla comunità: «Questo il Signore ha ordinato di fare». 003 LEV 008 006 Mosè fece accostare Aronne e i suoi figli e li lavò con acqua. 003 LEV 008 007 Poi rivestì Aronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto, gli mise l' efod e lo cinse con la cintura dell' efod, nel quale avvolse l' efod. 003 LEV 008 008 Gli mise anche il pettorale, e nel pettorale pose gli Urim e i Tummin. 003 LEV 008 009 Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante pose la lamina d'oro, il sacro diadema, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 008 010 Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse la Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le consacrò. 003 LEV 008 011 Fece sette volte l'aspersione sull'altare, unse l'altare con tutti i suoi accessori, la conca e la sua base, per consacrarli. 003 LEV 008 012 Versò l'olio della unzione sul capo d'Aronne e unse Aronne, per consacrarlo. 003 LEV 008 013 Poi Mosè fece avvicinare i figli d'Aronne, li vestì di tuniche, li cinse con le cinture e legò sul loro capo i turbanti, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 008 014 Fece quindi accostare il giovenco del sacrificio espiatorio e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa del giovenco del sacrificio espiatorio. 003 LEV 008 015 Mosè lo immolò, ne prese del sangue, bagnò con il dito i corni attorno all'altare e purificò l'altare; poi sparse il resto del sangue alla base dell'altare e lo consacrò per fare su di esso l'espiazione. 003 LEV 008 016 Poi prese tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i due reni con il loro grasso e Mosè bruciò tutto sull'altare. 003 LEV 008 017 Ma il giovenco, la sua pelle, la sua carne e le feci, bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento, come il Signore gli aveva ordinato. 003 LEV 008 018 Fece quindi avvicinare l'ariete dell'olocausto e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. 003 LEV 008 019 Mosè lo immolò e ne sparse il sangue attorno all'altare. 003 LEV 008 020 Poi fece a pezzi l'ariete e ne bruciò testa, pezzi e grasso. 003 LEV 008 021 Dopo averne lavato le viscere e le zampe con acqua, bruciò tutto l'ariete sull'altare: olocausto di soave odore, un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, come il Signore gli aveva ordinato. 003 LEV 008 022 Poi fece accostare il secondo ariete, l'ariete della investitura, e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. 003 LEV 008 023 Mosè lo immolò, ne prese del sangue e bagnò il lobo dell'orecchio destro di Aronne e il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 003 LEV 008 024 Poi Mosè fece avvicinare i figli di Aronne e bagnò con quel sangue il lobo del loro orecchio destro, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro; sparse il resto del sangue attorno all'altare. 003 LEV 008 025 Poi prese il grasso, la coda, tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i reni con il loro grasso e la coscia destra; 003 LEV 008 026 dal canestro dei pani azzimi, che era davanti al Signore, prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pasta intrisa nell'olio e una schiacciata e le pose sulle parti grasse e sulla coscia destra. 003 LEV 008 027 Poi mise tutte queste cose sulle mani di Aronne e sulle mani dei suoi figli e le agitò con l'agitazione rituale davanti al Signore. 003 LEV 008 028 Mosè quindi le prese dalle loro mani e le bruciò sull'altare sopra l'olocausto: sacrificio di investitura, di soave odore, sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. 003 LEV 008 029 Poi Mosè prese il petto dell'ariete e lo agitò come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore; questa fu la parte dell'ariete dell'investitura toccata a Mosè, come il Signore gli aveva ordinato. 003 LEV 008 030 Mosè prese quindi l'olio dell'unzione e il sangue che era sopra l'altare; ne asperse Aronne e le sue vesti, i figli di lui e le loro vesti; così consacrò Aronne e le sue vesti e similmente i suoi figli e le loro vesti. 003 LEV 008 031 Poi Mosè disse ad Aronne e ai suoi figli: «Fate cuocere la carne all'ingresso della tenda del convegno e là mangiatela con il pane che è nel canestro dell'investitura, come mi è stato ordinato. La mangeranno Aronne e i suoi figli. 003 LEV 008 032 Quel che avanza della carne e del pane, bruciatelo nel fuoco. 003 LEV 008 033 Per sette giorni non uscirete dall'ingresso della tenda del convegno, finché cioè non siano compiuti i giorni della vostra investitura, perché la vostra investitura durerà sette giorni. 003 LEV 008 034 Come si è fatto oggi così il Signore ha ordinato che si faccia per compiere il rito espiatorio su di voi. 003 LEV 008 035 Rimarrete sette giorni all'ingresso della tenda del convegno, giorno e notte, osservando il comandamento del Signore, perché non moriate, poiché così mi è stato ordinato». 003 LEV 008 036 Aronne e i suoi figli fecero quanto era stato ordinato dal Signore per mezzo di Mosè. 003 LEV 009 001 L'ottavo giorno, Mosè chiamò Aronne, i suoi figli e gli anziani d'Israele 003 LEV 009 002 e disse ad Aronne: «Prendi un vitello per il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto, tutti e due senza difetto, e offrili al Signore. 003 LEV 009 003 Agli Israeliti dirai: Prendete un capro per il sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello, tutti e due di un anno, senza difetto, per l'olocausto, 003 LEV 009 004 un toro e un ariete per il sacrificio di comunione, per immolarli davanti al Signore, un'oblazione intrisa nell'olio, perché oggi il Signore si manifesterà a voi». 003 LEV 009 005 Essi dunque condussero davanti alla tenda del convegno quanto Mosè aveva ordinato; tutta la comunità si avvicinò e stette davanti al Signore. 003 LEV 009 006 Mosè disse: «Ecco ciò che il Signore vi ha ordinato; fatelo e la gloria del Signore vi apparirà». 003 LEV 009 007 Mosè disse ad Aronne: «Avvicinati all'altare: offri il tuo sacrificio espiatorio e il tuo olocausto e compi il rito espiatorio per te e per il tuo casato; presenta anche l'offerta del popolo e fà l'espiazione per esso, come il Signore ha ordinato». 003 LEV 009 008 Aronne dunque si avvicinò all'altare e immolò il vitello del sacrificio espiatorio, che era per sé. 003 LEV 009 009 I suoi figli gli porsero il sangue ed egli vi intinse il dito, ne bagnò i corni dell'altare e sparse il resto del sangue alla base dell'altare; 003 LEV 009 010 ma il grasso, i reni e il lobo del fegato della vittima espiatoria li bruciò sopra l'altare come il Signore aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 009 011 La carne e la pelle le bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento. 003 LEV 009 012 Poi immolò l'olocausto; i figli di Aronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse attorno all'altare. 003 LEV 009 013 Gli porsero anche la vittima dell'olocausto fatta a pezzi e la testa e li bruciò sull'altare. 003 LEV 009 014 Lavò le interiora e le gambe e le bruciò sull'olocausto sopra l'altare. 003 LEV 009 015 Poi presentò l'offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrificio espiatorio per il popolo, lo immolò e ne fece un sacrificio espiatorio, come il precedente. 003 LEV 009 016 Poi offrì l'olocausto secondo il rito. 003 LEV 009 017 Presentò quindi l'oblazione, ne prese una manciata piena e la bruciò sull'altare, oltre l'olocausto della mattina. 003 LEV 009 018 Immolò il toro e l'ariete in sacrificio di comunione per il popolo. I figli di Aronne gli porgevano il sangue ed egli lo spargeva attorno all'altare. 003 LEV 009 019 Gli porgevano le parti grasse del toro e dell'ariete, la coda, il grasso aderente alle viscere, i reni e il lobo del fegato: 003 LEV 009 020 mettevano i grassi sui petti ed egli li bruciava sull'altare. 003 LEV 009 021 I petti e la coscia destra, Aronne li agitava davanti al Signore come offerta da agitare secondo il rito, nel modo che Mosè aveva ordinato. 003 LEV 009 022 Poi Aronne, alzate le mani verso il popolo, lo benedisse e, dopo aver fatto il sacrificio espiatorio, l'olocausto e i sacrifici di comunione, scese dall'altare. 003 LEV 009 023 Mosè e Aronne entrarono nella tenda del convegno; poi uscirono e benedissero il popolo e la gloria del Signore si manifestò a tutto il popolo. 003 LEV 009 024 Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e consumò sull'altare l'olocausto e i grassi; tutto il popolo vide, mandò grida d'esultanza e si prostrò con la faccia a terra. 003 LEV 010 001 Ora Nadab e Abiu, figli di Aronne, presero ciascuno un braciere, vi misero dentro il fuoco e il profumo e offrirono davanti al Signore un fuoco illegittimo, che il Signore non aveva loro ordinato. 003 LEV 010 002 Ma un fuoco si staccò dal Signore e li divorò e morirono così davanti al Signore. 003 LEV 010 003 Allora Mosè disse ad Aronne: «Di questo il Signore ha parlato quando ha detto: A chi si avvicina a me mi mostrerò santo e davanti a tutto il popolo sarò onorato». Aronne tacque. 003 LEV 010 004 Mosè chiamò Misael ed Elsafan, figli di Uziel, zio di Aronne, e disse loro: «Avvicinatevi, portate via questi vostri congiunti dal santuario, fuori dell'accampamento». 003 LEV 010 005 Essi si avvicinarono e li portarono via con le loro tuniche, fuori dell'accampamento, come Mosè aveva detto. 003 LEV 010 006 Ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, suoi figli, Mosè disse: «Non vi scarmigliate i capelli del capo e non vi stracciate le vesti, perché non moriate e il Signore non si adiri contro tutta la comunità; ma i vostri fratelli, tutta la casa d'Israele, facciano pure lutto a causa della morte fulminea inflitta dal Signore. 003 LEV 010 007 Non vi allontanate dall'ingresso della tenda del convegno, così che non moriate; perché l'olio dell'unzione del Signore è su di voi». Essi fecero come Mosè aveva detto. 003 LEV 010 008 Il Signore parlò ad Aronne: 003 LEV 010 009 «Non bevete vino o bevanda inebriante né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del convegno, perché non moriate; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; 003 LEV 010 010 questo perché possiate distinguere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è immondo da ciò che è mondo 003 LEV 010 011 e possiate insegnare agli Israeliti tutte le leggi che il Signore ha date loro per mezzo di Mosè». 003 LEV 010 012 Poi Mosè disse ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, figli superstiti di Aronne: «Prendete quel che è avanzato dell'oblazione dei sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore e mangiatelo senza lievito, presso l'altare; perché è cosa sacrosanta. 003 LEV 010 013 Dovete mangiarlo in luogo santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figli, tra i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore: così mi è stato ordinato. 003 LEV 010 014 Il petto della vittima offerta da agitare secondo il rito e la coscia da elevare secondo il rito, li mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te in luogo mondo; perché vi sono stati dati come parte tua e dei tuoi figli, tra i sacrifici di comunione degli Israeliti. 003 LEV 010 015 Essi presenteranno, insieme con le parti grasse da bruciare, la coscia della vittima da elevare secondo il rito e il petto da agitare secondo il rito, perché siano agitati davanti al Signore; questo spetterà a te e ai tuoi figli con te, per diritto perenne, come il Signore ha ordinato». 003 LEV 010 016 Mosè poi si informò accuratamente circa il capro del sacrificio espiatorio e seppe che era stato bruciato; allora si sdegnò contro Eleazaro e contro Itamar, figli superstiti di Aronne, dicendo: 003 LEV 010 017 «Perché non avete mangiato la vittima espiatrice nel luogo santo, trattandosi di cosa sacrosanta? Il Signore ve l'ha data, perché porti l'iniquità della comunità, perché su di essa compiate l'espiazione davanti al Signore. 003 LEV 010 018 Ecco, il sangue della vittima non è stato portato dentro il santuario; voi avreste dovuto mangiarla nel santuario, come io avevo ordinato». 003 LEV 010 019 Aronne allora disse a Mosè: «Ecco, oggi essi hanno offerto il loro sacrificio espiatorio e l'olocausto davanti al Signore; dopo le cose che mi sono capitate, se oggi avessi mangiato la vittima del sacrificio espiatorio, sarebbe piaciuto al Signore?». 003 LEV 010 020 Quando Mosè udì questo, rimase soddisfatto. 003 LEV 011 001 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 003 LEV 011 002 «Riferite agli Israeliti: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra. 003 LEV 011 003 Potrete mangiare d'ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina. 003 LEV 011 004 Ma fra i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia divisa, non mangerete i seguenti: il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; 003 LEV 011 005 l'ìrace, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; 003 LEV 011 006 la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, la considererete immonda; 003 LEV 011 007 il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. 003 LEV 011 008 Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi. 003 LEV 011 009 Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei fiumi. 003 LEV 011 010 Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio. 003 LEV 011 011 Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro cadaveri. 003 LEV 011 012 Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio. 003 LEV 011 013 Fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete mangiare, perché ripugnanti: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, 003 LEV 011 014 il nibbio e ogni specie di falco, 003 LEV 011 015 ogni specie di corvo, 003 LEV 011 016 lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviere, 003 LEV 011 017 il gufo, l'alcione, l'ibis, 003 LEV 011 018 il cigno, il pellicano, la fòlaga, 003 LEV 011 019 la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello. 003 LEV 011 020 Sarà per voi in abominio anche ogni insetto alato, che cammina su quattro piedi. 003 LEV 011 021 Però fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, potrete mangiare quelli che hanno due zampe sopra i piedi, per saltare sulla terra. 003 LEV 011 022 Perciò potrete mangiare i seguenti: ogni specie di cavalletta, ogni specie di locusta, ogni specie di acrìdi e ogni specie di grillo. 003 LEV 011 023 Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi lo terrete in abominio! 003 LEV 011 024 Per i seguenti animali diventerete immondi: chiunque toccherà il loro cadavere sarà immondo fino alla sera 003 LEV 011 025 e chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 011 026 Riterrete immondo ogni animale che ha l'unghia, ma non divisa da fessura, e non rumina: chiunque li toccherà sarà immondo. 003 LEV 011 027 Considererete immondi tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei piedi; chiunque ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 011 028 E chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla sera. Tali animali riterrete immondi. 003 LEV 011 029 Fra gli animali che strisciano per terra riterrete immondi: la talpa, il topo e ogni specie di sauri, 003 LEV 011 030 il toporagno, la lucertola, il geco, il ramarro, il camaleonte. 003 LEV 011 031 Questi animali, fra quanti strisciano, saranno immondi per voi; chiunque li toccherà morti, sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 011 032 Ogni oggetto sul quale cadrà morto qualcuno di essi, sarà immondo: si tratti di utensili di legno o di veste o pelle o sacco o qualunque altro oggetto di cui si faccia uso; si immergerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera; poi sarà mondo. 003 LEV 011 033 Se ne cade qualcuno in un vaso di terra, quanto vi si troverà dentro sarà immondo e spezzerete il vaso. 003 LEV 011 034 Ogni cibo che serve di nutrimento, sul quale cada quell'acqua, sarà immondo; ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà immonda. 003 LEV 011 035 Ogni oggetto sul quale cadrà qualche parte del loro cadavere, sarà immondo; il forno o il fornello sarà spezzato: sono immondi e li dovete ritenere tali. 003 LEV 011 036 Però, una fonte o una cisterna, cioè una raccolta di acqua, sarà monda; ma chi toccherà i loro cadaveri sarà immondo. 003 LEV 011 037 Se qualcosa dei loro cadaveri cade su qualche seme che deve essere seminato, questo sarà mondo; 003 LEV 011 038 ma se è stata versata acqua sul seme e vi cade qualche cosa dei loro cadaveri, lo riterrai immondo. 003 LEV 011 039 Se muore un animale, di cui vi potete cibare, colui che ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 011 040 Colui che mangerà di quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera; anche colui che trasporterà quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 011 041 Ogni essere che striscia sulla terra è un abominio; non se ne mangerà. 003 LEV 011 042 Di tutti gli animali che strisciano sulla terra non ne mangerete alcuno che cammini sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti piedi, poiché sono un abominio. 003 LEV 011 043 Non rendete le vostre persone abominevoli con alcuno di questi animali che strisciano; non vi rendete immondi per causa loro, in modo da rimaner così contaminati. 003 LEV 011 044 Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che strisciano per terra. 003 LEV 011 045 Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io sono santo. 003 LEV 011 046 Questa è la legge che riguarda i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia per terra, 003 LEV 011 047 perché sappiate distinguere ciò che è immondo da ciò che è mondo, l'animale che si può mangiare da quello che non si deve mangiare». 003 LEV 012 001 Il Signore aggiunse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: 003 LEV 012 002 Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. 003 LEV 012 003 L'ottavo giorno si circonciderà il bambino. 003 LEV 012 004 Poi essa resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. 003 LEV 012 005 Ma, se partorisce una femmina sarà immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue. 003 LEV 012 006 Quando i giorni della sua purificazione per un figlio o per una figlia saranno compiuti, porterà al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno un agnello di un anno come olocausto e un colombo o una tortora in sacrificio di espiazione. 003 LEV 012 007 Il sacerdote li offrirà davanti al Signore e farà il rito espiatorio per lei; essa sarà purificata dal flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna, che partorisce un maschio o una femmina. 003 LEV 012 008 Se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due colombi: uno per l'olocausto e l'altro per il sacrificio espiatorio. Il sacerdote farà il rito espiatorio per lei ed essa sarà monda». 003 LEV 013 001 Il Signore aggiunse a Mosè e ad Aronne: 003 LEV 013 002 «Quando uno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli. 003 LEV 013 003 Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se il pelo della piaga è diventato bianco e la piaga appare depressa rispetto alla pelle del corpo, è piaga di lebbra; il sacerdote, dopo averlo esaminato, dichiarerà quell'uomo immondo. 003 LEV 013 004 Ma se la macchia sulla pelle del corpo è bianca e non appare depressa rispetto alla pelle e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga. 003 LEV 013 005 Al settimo giorno il sacerdote l'esaminerà ancora; se gli parrà che la piaga si sia fermata senza allargarsi sulla pelle, il sacerdote lo isolerà per altri sette giorni. 003 LEV 013 006 Il sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; se vedrà che la piaga non è più bianca e non si è allargata sulla pelle, dichiarerà quell'uomo mondo: è una pustola. Quegli si laverà le vesti e sarà mondo. 003 LEV 013 007 Ma se la pustola si è allargata sulla pelle, dopo che egli si è mostrato al sacerdote per essere dichiarato mondo, si farà esaminare di nuovo dal sacerdote; 003 LEV 013 008 il sacerdote l'esaminerà e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è lebbra. 003 LEV 013 009 Quando uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà condotto al sacerdote, 003 LEV 013 010 ed egli lo esaminerà; se vedrà che sulla pelle c'è un tumore bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare il pelo e che nel tumore si trova carne viva, 003 LEV 013 011 è lebbra inveterata nella pelle del corpo e il sacerdote lo dichiarerà immondo; non lo terrà isolato, perché certo è immondo. 003 LEV 013 012 Se la lebbra si propaga sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote guardi, 003 LEV 013 013 questi lo esaminerà; se vedrà che la lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà mondo colui che ha la piaga: essendo tutto bianco, è mondo. 003 LEV 013 014 Ma quando apparirà in lui carne viva, sarà chiamato immondo. 003 LEV 013 015 Il sacerdote, vista la carne viva, lo dichiarerà immondo; la carne viva è immonda: è lebbra. 003 LEV 013 016 Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli vada dal sacerdote e il sacerdote lo esaminerà; 003 LEV 013 017 se vedrà che la piaga è ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà mondo colui che ha la piaga: è mondo. 003 LEV 013 018 Quando uno ha avuto sulla pelle della carne un'ulcera che sia guarita 003 LEV 013 019 e poi, sul luogo dell'ulcera, appaia un tumore bianco o una macchia bianca, rosseggiante, quel tale si mostrerà al sacerdote, 003 LEV 013 020 il quale l'esaminerà e se vedrà che la macchia è depressa rispetto alla pelle e che il pelo è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà immondo; è una piaga di lebbra che è scoppiata nell'ulcera. 003 LEV 013 021 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi, che non è depressa rispetto alla pelle e che si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni. 003 LEV 013 022 Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. 003 LEV 013 023 Ma se la macchia è rimasta allo stesso punto, senza allargarsi, è una cicatrice di ulcera e il sacerdote lo dichiarerà mondo. 003 LEV 013 024 Quando uno ha sulla pelle del corpo una scottatura prodotta da fuoco e su questa appaia una macchia lucida, bianca, rossastra o soltanto bianca, 003 LEV 013 025 il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che il pelo della macchia è diventato bianco e la macchia appare depressa rispetto alla pelle, è lebbra scoppiata nella scottatura. Il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. 003 LEV 013 026 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c'è pelo bianco nella macchia e che essa non è depressa rispetto alla pelle e si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni. 003 LEV 013 027 Al settimo giorno il sacerdote lo esaminerà e se la macchia si è diffusa sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra. 003 LEV 013 028 Ma se la macchia è rimasta ferma nella stessa zona e non si è diffusa sulla pelle, ma si è attenuata, è un tumore di bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale mondo, perché si tratta di una cicatrice della bruciatura. 003 LEV 013 029 Quando un uomo o una donna ha una piaga sul capo o nella barba, 003 LEV 013 030 il sacerdote esaminerà la piaga; se riscontra che essa è depressa rispetto alla pelle e che v'è del pelo gialliccio e sottile, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è tigna, lebbra del capo o della barba. 003 LEV 013 031 Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, riscontra che non è depressa rispetto alla pelle e che non vi è pelo scuro, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna. 003 LEV 013 032 Se il sacerdote, esaminando al settimo giorno la piaga, vedrà che la tigna non si è allargata e che non v'è pelo gialliccio e che la tigna non appare depressa rispetto alla pelle, 003 LEV 013 033 quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dove è la tigna; il sacerdote lo terrà isolato per altri sette giorni. 003 LEV 013 034 Al settimo giorno, il sacerdote esaminerà la tigna; se riscontra che la tigna non si è allargata sulla pelle e non appare depressa rispetto alla pelle, il sacerdote lo dichiarerà mondo; egli si laverà le vesti e sarà mondo. 003 LEV 013 035 Ma se, dichiarato mondo, la tigna si è allargata sulla pelle, 003 LEV 013 036 il sacerdote l'esaminerà; se nota che la tigna si è allargata sulla pelle, non cercherà se vi è il pelo giallo; quel tale è immondo. 003 LEV 013 037 Ma se vedrà che la tigna si è fermata e vi è cresciuto il pelo scuro, la tigna è guarita; quel tale è mondo e il sacerdote lo dichiarerà tale. 003 LEV 013 038 Quando un uomo o una donna ha sulla pelle del corpo macchie lucide, bianche, 003 LEV 013 039 il sacerdote le esaminerà; se vedrà che le macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è un'eruzione cutanea; quel tale è mondo. 003 LEV 013 040 Chi perde i capelli del capo è calvo, ma è mondo. 003 LEV 013 041 Se i capelli gli sono caduti dal lato della fronte, è calvo davanti, ma è mondo. 003 LEV 013 042 Ma se sulla calvizie del cranio o della fronte appare una piaga bianca tendente al rosso, è lebbra scoppiata sulla calvizie del cranio o della fronte; 003 LEV 013 043 il sacerdote lo esaminerà: se riscontra che il tumore della piaga nella parte calva del cranio o della fronte è bianco tendente al rosso, simile alla lebbra della pelle del corpo, 003 LEV 013 044 quel tale è un lebbroso; è immondo e lo dovrà dichiarare immondo; la piaga è sul suo capo. 003 LEV 013 045 Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! 003 LEV 013 046 Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento. 003 LEV 013 047 Quando apparirà una macchia di lebbra su una veste, di lana o di lino, 003 LEV 013 048 nel tessuto o nel manufatto di lino o di lana, su una pelliccia o qualunque altra cosa di cuoio, 003 LEV 013 049 se la macchia sarà verdastra o rossastra, sulla veste o sulla pelliccia, sul tessuto o sul manufatto o su qualunque cosa di cuoio, è macchia di lebbra e sarà mostrata al sacerdote. 003 LEV 013 050 Il sacerdote esaminerà la macchia e rinchiuderà per sette giorni l'oggetto che ha la macchia. 003 LEV 013 051 Al settimo giorno esaminerà la macchia; se la macchia si sarà allargata sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sulla pelliccia o sull'oggetto di cuoio per qualunque uso, è una macchia di lebbra maligna, è cosa immonda. 003 LEV 013 052 Egli brucerà quella veste o il tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale è la macchia; perché è lebbra maligna, saranno bruciati nel fuoco. 003 LEV 013 053 Ma se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la macchia non si è allargata sulle vesti o sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto di cuoio, 003 LEV 013 054 il sacerdote ordinerà che si lavi l'oggetto su cui è la macchia e lo rinchiuderà per altri sette giorni. 003 LEV 013 055 Il sacerdote esaminerà la macchia, dopo che sarà stata lavata; se vedrà che la macchia non ha mutato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo brucerai nel fuoco; vi è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul diritto o sul rovescio dell'oggetto. 003 LEV 013 056 Se il sacerdote, esaminandola, vede che la macchia, dopo essere stata lavata, è diventata pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto o dal manufatto. 003 LEV 013 057 Se appare ancora sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sull'oggetto di cuoio, è una eruzione in atto; brucerai nel fuoco l'oggetto su cui è la macchia. 003 LEV 013 058 La veste o il tessuto o il manufatto o qualunque oggetto di cuoio che avrai lavato e dal quale la macchia sarà scomparsa, si laverà una seconda volta e sarà mondo. 003 LEV 013 059 Questa è la legge relativa alla macchia di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto di pelle, per dichiararli mondi o immondi». 003 LEV 014 001 Il Signore aggiunse a Mosè: 003 LEV 014 002 «Questa è la legge da applicare per il lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà condotto al sacerdote. 003 LEV 014 003 Il sacerdote uscirà dall'accampamento e lo esaminerà; se riscontrerà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso, 003 LEV 014 004 ordinerà che si prendano, per la persona da purificare, due uccelli vivi, mondi, legno di cedro, panno scarlatto e issòpo. 003 LEV 014 005 Il sacerdote ordinerà di immolare uno degli uccelli in un vaso di terracotta con acqua viva. 003 LEV 014 006 Poi prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, il panno scarlatto e l'issòpo e li immergerà, con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato sopra l'acqua viva. 003 LEV 014 007 Ne aspergerà sette volte colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà mondo e lascerà andare libero per i campi l'uccello vivo. 003 LEV 014 008 Colui che è purificato, si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell'acqua e sarà mondo. Dopo questo potrà entrare nell'accampamento, ma resterà per sette giorni fuori della sua tenda. 003 LEV 014 009 Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le ciglia, insomma tutti i peli; si laverà le vesti e si bagnerà il corpo nell'acqua e sarà mondo. 003 LEV 014 010 L'ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un'agnella di un anno senza difetto, tre decimi di efa di fior di farina, intrisa nell'olio, come oblazione, e un log di olio; 003 LEV 014 011 il sacerdote che fa la purificazione, presenterà l'uomo che si purifica e le cose suddette davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. 003 LEV 014 012 Il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio di riparazione, con il log d'olio, e li agiterà come offerta da agitare secondo il rito davanti al Signore. 003 LEV 014 013 Poi immolerà l'agnello nel luogo dove si immolano le vittime espiatorie e gli olocausti, cioè nel luogo sacro poiché il sacrificio di riparazione è per il sacerdote, come quello espiatorio: è cosa sacrosanta. 003 LEV 014 014 Il sacerdote prenderà sangue del sacrificio di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 003 LEV 014 015 Poi, preso l'olio dal log, lo verserà sulla palma della sua mano sinistra; 003 LEV 014 016 intingerà il dito della destra nell'olio che ha nella sinistra; con il dito spruzzerà sette volte quell'olio davanti al Signore. 003 LEV 014 017 E del rimanente olio che tiene nella palma della mano, il sacerdote bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della destra e l'alluce del piede destro, sopra il sangue del sacrificio di riparazione. 003 LEV 014 018 Il resto dell'olio che ha nella palma, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica; così farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore. 003 LEV 014 019 Poi il sacerdote offrirà il sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per colui che si purifica della sua immondezza; quindi immolerà l'olocausto. 003 LEV 014 020 Offerto l'olocausto e l'oblazione sull'altare, il sacerdote eseguirà per lui il rito espiatorio e sarà mondo. 003 LEV 014 021 Se quel tale è povero e non ha mezzi sufficienti, prenderà un agnello come sacrificio di riparazione da offrire con il rito dell'agitazione e compiere l'espiazione per lui e un decimo di efa di fior di farina intrisa con olio, come oblazione, e un log di olio. 003 LEV 014 022 Prenderà anche due tortore o due colombi, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrificio espiatorio e l'altro per l'olocausto. 003 LEV 014 023 L'ottavo giorno porterà per la sua purificazione queste cose al sacerdote, all'ingresso della tenda del convegno, davanti al Signore. 003 LEV 014 024 Il sacerdote prenderà l'agnello del sacrificio di riparazione e il log d'olio e li agiterà come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore. 003 LEV 014 025 Poi immolerà l'agnello del sacrificio di riparazione, prenderà sangue della vittima di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. 003 LEV 014 026 Il sacerdote si verserà di quell'olio sulla palma della mano sinistra. 003 LEV 014 027 Con il dito della sua destra spruzzerà sette volte quell'olio che tiene nella palma sinistra davanti al Signore. 003 LEV 014 028 Poi bagnerà con l'olio che tiene nella palma, il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro, sul luogo dove ha messo il sangue del sacrificio di riparazione. 003 LEV 014 029 Il resto dell'olio che ha nella palma della mano, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica, per fare espiazione per lui davanti al Signore. 003 LEV 014 030 Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due colombi, che ha potuto procurarsi; 003 LEV 014 031 delle vittime che ha in mano, una l'offrirà come sacrificio espiatorio e l'altra come olocausto, insieme con l'oblazione; il sacerdote farà il rito espiatorio davanti al Signore per lui. 003 LEV 014 032 Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra e non ha mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua purificazione». 003 LEV 014 033 Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 003 LEV 014 034 «Quando sarete entrati nel paese di Canaan, che io sto per darvi in possesso, qualora io mandi un'infezione di lebbra in una casa del paese di vostra proprietà, 003 LEV 014 035 il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: Mi pare che in casa mia ci sia come della lebbra. 003 LEV 014 036 Allora il sacerdote ordinerà di sgomberare la casa prima che egli vi entri per esaminare la macchia sospetta perché quanto è nella casa non diventi immondo. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminare la casa. 003 LEV 014 037 Esaminerà dunque la macchia; se vedrà che l'infezione sui muri della casa consiste in cavità verdastre o rossastre, che appaiono più profonde della superficie della parete, 003 LEV 014 038 il sacerdote uscirà dalla casa, alla porta, e farà chiudere la casa per sette giorni. 003 LEV 014 039 Il settimo giorno il sacerdote vi tornerà e se, esaminandola, riscontrerà che la macchia si è allargata sulle pareti della casa, 003 LEV 014 040 il sacerdote ordinerà che si rimuovano le pietre intaccate e si gettino in luogo immondo, fuori di città. 003 LEV 014 041 Farà raschiare tutto l'interno della casa e butteranno i calcinacci raschiati fuor di città, in luogo immondo. 003 LEV 014 042 Poi si prenderanno altre pietre e si metteranno al posto delle prime e si intonacherà la casa con altra calce. 003 LEV 014 043 Se l'infezione spunta di nuovo nella casa dopo che le pietre ne sono state rimosse e la casa è stata raschiata e intonacata, 003 LEV 014 044 il sacerdote entrerà ad esaminare la casa; trovato che la macchia vi si è allargata, nella casa vi è lebbra maligna; la casa è immonda. 003 LEV 014 045 Perciò si demolirà la casa; pietre, legname e calcinacci si porteranno fuori della città, in luogo immondo. 003 LEV 014 046 Inoltre chiunque sarà entrato in quella casa mentre era chiusa, sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 014 047 Chi avrà dormito in quella casa o chi vi avrà mangiato, si laverà le vesti. 003 LEV 014 048 Se invece il sacerdote che è entrato nella casa e l'ha esaminata, riscontra che la macchia non si è allargata nella casa, dopo che la casa è stata intonacata, dichiarerà la casa monda, perché la macchia è risanata. 003 LEV 014 049 Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, legno di cedro, panno scarlatto e issòpo; 003 LEV 014 050 immolerà uno degli uccelli in un vaso di terra con dentro acqua viva. 003 LEV 014 051 Prenderà il legno di cedro, l'issòpo, il panno scarlatto e l'uccello vivo e li immergerà nel sangue dell'uccello immolato e nell'acqua viva e ne aspergerà sette volte la casa. 003 LEV 014 052 Purificata la casa con il sangue dell'uccello, con l'acqua viva, con l'uccello vivo, con il legno di cedro, con l'issòpo e con lo scarlatto, 003 LEV 014 053 lascerà andare libero l'uccello vivo, fuori città, per i campi; così farà il rito espiatorio per la casa ed essa sarà monda. 003 LEV 014 054 Questa è la legge per ogni sorta di infezione di lebbra o di tigna, 003 LEV 014 055 la lebbra delle vesti e della casa, 003 LEV 014 056 i tumori, le pustole e le macchie, 003 LEV 014 057 per insegnare quando una cosa è immonda e quando è monda. Questa è la legge per la lebbra». 003 LEV 015 001 Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 003 LEV 015 002 «Parlate agli Israeliti e riferite loro: Se un uomo soffre di gonorrea nella sua carne, la sua gonorrea è immonda. 003 LEV 015 003 Questa è la condizione d'immondezza per la gonorrea: sia che la carne lasci uscire il liquido, sia che lo trattenga, si tratta d'immondezza. 003 LEV 015 004 Ogni giaciglio sul quale si coricherà chi è affetto da gonorrea, sarà immondo; ogni oggetto sul quale si siederà sarà immondo. 003 LEV 015 005 Chi toccherà il giaciglio di costui, dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 006 Chi si siederà sopra un oggetto qualunque, sul quale si sia seduto colui che soffre di gonorrea, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 007 Chi toccherà il corpo di colui che è affetto da gonorrea si laverà le vesti, si bagnerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 008 Se colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è mondo, questi dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 009 Ogni sella su cui monterà chi ha la gonorrea sarà immonda. 003 LEV 015 010 Chiunque toccherà cosa, che sia stata sotto quel tale, sarà immondo fino alla sera. Chi porterà tali oggetti dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 011 Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea, se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 012 Il vaso di terracotta toccato da colui che soffre di gonorrea sarà spezzato; ogni vaso di legno sarà lavato nell'acqua. 003 LEV 015 013 Quando chi è affetto da gonorrea sarà guarito dal male, conterà sette giorni dalla sua guarigione; poi si laverà le vesti, bagnerà il suo corpo nell'acqua viva e sarà mondo. 003 LEV 015 014 L'ottavo giorno, prenderà due tortore o due colombi, verrà davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, e li darà al sacerdote, 003 LEV 015 015 il quale ne offrirà uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto; il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per la sua gonorrea. 003 LEV 015 016 L'uomo che avrà avuto un'emissione seminale, si laverà tutto il corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 017 Ogni veste o pelle, su cui vi sarà un'emissione seminale, dovrà essere lavata nell'acqua e sarà immonda fino alla sera. 003 LEV 015 018 La donna e l'uomo che abbiano avuto un rapporto con emissione seminale si laveranno nell'acqua e saranno immondi fino alla sera. 003 LEV 015 019 Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 020 Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. 003 LEV 015 021 Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 022 Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 023 Se l'uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 024 Se un uomo ha rapporto intimo con essa, l'immondezza di lei lo contamina: egli sarà immondo per sette giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà sarà immondo. 003 LEV 015 025 La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà immonda per tutto il tempo del flusso, secondo le norme dell'immondezza mestruale. 003 LEV 015 026 Ogni giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei come il giaciglio sul quale si corica quando ha le regole; ogni mobile sul quale siederà sarà immondo, come lo è quando essa ha le regole. 003 LEV 015 027 Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 028 Quando essa sia guarita dal flusso, conterà sette giorni e poi sarà monda. 003 LEV 015 029 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due colombi e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno. 003 LEV 015 030 Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio espiatorio e l'altro come olocausto e farà per lei il rito espiatorio, davanti al Signore, per il flusso che la rendeva immonda. 003 LEV 015 031 Avvertite gli Israeliti di ciò che potrebbe renderli immondi, perché non muoiano per la loro immondezza, quando contaminassero la mia Dimora che è in mezzo a loro. 003 LEV 015 032 Questa è la legge per colui che ha la gonorrea o un'emissione seminale che lo rende immondo 003 LEV 015 033 e la legge per colei che è indisposta a causa delle regole, cioè per l'uomo o per la donna che abbia il flusso e per l'uomo che abbia rapporti intimi con una donna in stato d'immondezza». 003 LEV 016 001 Il Signore parlò a Mosè dopo che i due figli di Aronne erano morti mentre presentavano un'offerta davanti al Signore. 003 LEV 016 002 Il Signore disse a Mosè: «Parla ad Aronne, tuo fratello, e digli di non entrare in qualunque tempo nel santuario, oltre il velo, davanti al coperchio che è sull'arca; altrimenti potrebbe morire, quando io apparirò nella nuvola sul coperchio. 003 LEV 016 003 Aronne entrerà nel santuario in questo modo: prenderà un giovenco per il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto. 003 LEV 016 004 Si metterà la tunica sacra di lino, indosserà sul corpo i calzoni di lino, si cingerà della cintura di lino e si metterà in capo il turbante di lino. Sono queste le vesti sacre che indosserà dopo essersi lavato la persona con l'acqua. 003 LEV 016 005 Dalla comunità degli Israeliti prenderà due capri per un sacrificio espiatorio e un ariete per un olocausto. 003 LEV 016 006 Aronne offrirà il proprio giovenco in sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per sé e per la sua casa. 003 LEV 016 007 Poi prenderà i due capri e li farà stare davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno 003 LEV 016 008 e getterà le sorti per vedere quale dei due debba essere del Signore e quale di Azazel. 003 LEV 016 009 Farà quindi avvicinare il capro che è toccato in sorte al Signore e l'offrirà in sacrificio espiatorio; 003 LEV 016 010 invece il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio su di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto. 003 LEV 016 011 Aronne offrirà dunque il proprio giovenco in sacrificio espiatorio per sé e, fatta l'espiazione per sé e per la sua casa, immolerà il giovenco del sacrificio espiatorio per sé. 003 LEV 016 012 Poi prenderà l'incensiere pieno di brace tolta dall'altare davanti al Signore e due manciate di incenso odoroso polverizzato; porterà ogni cosa oltre il velo. 003 LEV 016 013 Metterà l'incenso sul fuoco davanti al Signore, perché la nube dell'incenso copra il coperchio che è sull'arca e così non muoia. 003 LEV 016 014 Poi prenderà un pò di sangue del giovenco e ne aspergerà con il dito il coperchio dal lato d'oriente e farà sette volte l'aspersione del sangue con il dito, davanti al coperchio. 003 LEV 016 015 Poi immolerà il capro del sacrificio espiatorio, quello per il popolo, e ne porterà il sangue oltre il velo; farà con questo sangue quello che ha fatto con il sangue del giovenco: lo aspergerà sul coperchio e davanti al coperchio. 003 LEV 016 016 Così farà l'espiazione sul santuario per l'impurità degli Israeliti, per le loro trasgressioni e per tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda del convegno che si trova fra di loro, in mezzo alle loro impurità. 003 LEV 016 017 Nella tenda del convegno non dovrà esserci alcuno, da quando egli entrerà nel santuario per farvi il rito espiatorio, finché egli non sia uscito e non abbia compiuto il rito espiatorio per sé, per la sua casa e per tutta la comunità d'Israele. 003 LEV 016 018 Uscito dunque verso l'altare, che è davanti al Signore, compirà il rito espiatorio per esso, prendendo il sangue del giovenco e il sangue del capro e bagnandone intorno i corni dell'altare. 003 LEV 016 019 Farà per sette volte l'aspersione del sangue con il dito sopra l'altare; così lo purificherà e lo santificherà dalle impurità degli Israeliti. 003 LEV 016 020 Quando avrà finito l'aspersione per il santuario, per la tenda del convegno e per l'altare, farà accostare il capro vivo. 003 LEV 016 021 Aronne poserà le mani sul capo del capro vivo, confesserà sopra di esso tutte le iniquità degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò, lo manderà via nel deserto. 003 LEV 016 022 Quel capro, portandosi addosso tutte le loro iniquità in una regione solitaria, sarà lasciato andare nel deserto. 003 LEV 016 023 Poi Aronne entrerà nella tenda del convegno, si toglierà le vesti di lino che aveva indossate per entrare nel santuario e le deporrà in quel luogo. 003 LEV 016 024 Laverà la sua persona nell'acqua in luogo santo, indosserà le sue vesti e uscirà ad offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo e a compiere il rito espiatorio per sé e per il popolo. 003 LEV 016 025 E farà ardere sull'altare le parti grasse del sacrificio espiatorio. 003 LEV 016 026 Colui che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo. 003 LEV 016 027 Si porterà fuori del campo il giovenco del sacrificio espiatorio e il capro del sacrificio, il cui sangue è stato introdotto nel santuario per compiere il rito espiatorio, se ne bruceranno nel fuoco la pelle, la carne e gli escrementi. 003 LEV 016 028 Poi colui che li avrà bruciati dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi il corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo. 003 LEV 016 029 Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, nel decimo giorno del mese, vi umilierete, vi asterrete da qualsiasi lavoro, sia colui che è nativo del paese, sia il forestiero che soggiorna in mezzo a voi. 003 LEV 016 030 Poiché in quel giorno si compirà il rito espiatorio per voi, al fine di purificarvi; voi sarete purificati da tutti i vostri peccati, davanti al Signore. 003 LEV 016 031 Sarà per voi un sabato di riposo assoluto e voi vi umilierete; è una legge perenne. 003 LEV 016 032 Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione ed è rivestito del sacerdozio al posto di suo padre, compirà il rito espiatorio; si vestirà delle vesti di lino, delle vesti sacre. 003 LEV 016 033 Farà l'espiazione per il santuario, per la tenda del convegno e per l'altare; farà l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della comunità. 003 LEV 016 034 Questa sarà per voi legge perenne: una volta all'anno, per gli Israeliti, si farà l'espiazione di tutti i loro peccati». E si fece come il Signore aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 017 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 017 002 «Parla ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti e riferisci loro: Questo il Signore ha ordinato: 003 LEV 017 003 Qualunque Israelita scanna un bue o un agnello o una capra entro il campo o fuori del campo 003 LEV 017 004 e non lo conduce all'ingresso della tenda del convegno per presentarlo come offerta al Signore davanti alla Dimora del Signore, sarà considerato colpevole di delitto di sangue: ha sparso il sangue e questo uomo sarà eliminato dal suo popolo. 003 LEV 017 005 Perciò gli Israeliti, invece d'immolare, come fanno, le loro vittime nei campi, li portino al Signore, presentandoli al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno, e li offrano al Signore come sacrifici di comunione. 003 LEV 017 006 Il sacerdote ne spanderà il sangue sull'altare del Signore, all'ingresso della tenda del convegno, e brucerà il grasso in profumo soave per il Signore. 003 LEV 017 007 Essi non offriranno più i loro sacrifici ai satiri, ai quali sogliono prostituirsi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione. 003 LEV 017 008 Dirai loro ancora: Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro che offrirà un olocausto o un sacrificio, 003 LEV 017 009 senza portarlo all'ingresso della tenda del convegno per immolarlo al Signore, quest'uomo sarà eliminato dal suo popolo. 003 LEV 017 010 Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro, che mangi di qualsiasi specie di sangue, contro di lui, che ha mangiato il sangue, io volgerò la faccia e lo eliminerò dal suo popolo. 003 LEV 017 011 Poiché la vita della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita. 003 LEV 017 012 Perciò ho detto agli Israeliti: Nessuno tra voi mangerà il sangue, neppure lo straniero che soggiorna fra voi mangerà sangue. 003 LEV 017 013 Se uno qualunque degli Israeliti o degli stranieri che soggiornano fra di loro prende alla caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il sangue e coprirlo di terra; 003 LEV 017 014 perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto sua vita; perciò ho ordinato agli Israeliti: Non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita d'ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato. 003 LEV 017 015 Qualunque persona, nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta naturalmente o sbranata, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immonda fino alla sera; allora sarà monda. 003 LEV 017 016 Ma se non si lava le vesti e il corpo, porterà la pena della sua iniquità». 003 LEV 018 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 018 002 «Parla agli Israeliti e riferisci loro. Io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 018 003 Non farete come si fa nel paese d'Egitto dove avete abitato, né farete come si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi. 003 LEV 018 004 Metterete in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 018 005 Osserverete dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali, chiunque le metterà in pratica, vivrà. Io sono il Signore. 003 LEV 018 006 Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per avere rapporti con lei. Io sono il Signore. 003 LEV 018 007 Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità. 003 LEV 018 008 Non scoprirai la nudità della tua matrigna; è la nudità di tuo padre. 003 LEV 018 009 Non scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, sia nata in casa o fuori. 003 LEV 018 010 Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, perché è la tua propria nudità. 003 LEV 018 011 Non scoprirai la nudità della figlia della tua matrigna, generata nella tua casa: è tua sorella. 003 LEV 018 012 Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è carne di tuo padre. 003 LEV 018 013 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è carne di tua madre. 003 LEV 018 014 Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, cioè non ti accosterai alla sua moglie: è tua zia. 003 LEV 018 015 Non scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la sua nudità. 003 LEV 018 016 Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di tuo fratello. 003 LEV 018 017 Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; né prenderai la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità: sono parenti carnali: è un'infamia. 003 LEV 018 018 E quanto alla moglie, non prenderai inoltre la sorella di lei, per farne una rivale, mentre tua moglie è in vita. 003 LEV 018 019 Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'immondezza mestruale. 003 LEV 018 020 Non peccherai con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei. 003 LEV 018 021 Non lascerai passare alcuno dei tuoi figli a Moloch e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. 003 LEV 018 022 Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio. 003 LEV 018 023 Non ti abbrutirai con alcuna bestia per contaminarti con essa; la donna non si abbrutirà con una bestia; è una perversione. 003 LEV 018 024 Non vi contaminate con nessuna di tali nefandezze; poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. 003 LEV 018 025 Il paese ne è stato contaminato; per questo ho punito la sua iniquità e il paese ha vomitato i suoi abitanti. 003 LEV 018 026 Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni e non commetterete nessuna di queste pratiche abominevoli: né colui che è nativo del paese, né il forestiero in mezzo a voi. 003 LEV 018 027 Poiché tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che vi era prima di voi e il paese ne è stato contaminato. 003 LEV 018 028 Badate che, contaminandolo, il paese non vomiti anche voi, come ha vomitato la gente che vi abitava prima di voi. 003 LEV 018 029 Perché quanti commetteranno qualcuna di queste pratiche abominevoli saranno eliminati dal loro popolo. 003 LEV 018 030 Osserverete dunque i miei ordini e non imiterete nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati praticati prima di voi, né vi contaminerete con essi. Io sono il Signore, il Dio vostro». 003 LEV 019 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 019 002 «Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo. 003 LEV 019 003 Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei sabati. Io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 019 004 Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 019 005 Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di comunione, offritela in modo da essergli graditi. 003 LEV 019 006 La si mangerà il giorno stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che avanzerà fino al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco. 003 LEV 019 007 Se invece si mangiasse il terzo giorno, sarebbe cosa abominevole; il sacrificio non sarebbe gradito. 003 LEV 019 008 Chiunque ne mangiasse, porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò che è sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo. 003 LEV 019 009 Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; 003 LEV 019 010 quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 019 011 Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri. 003 LEV 019 012 Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. 003 LEV 019 013 Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo. 003 LEV 019 014 Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore. 003 LEV 019 015 Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. 003 LEV 019 016 Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore. 003 LEV 019 017 Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui. 003 LEV 019 018 Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore. 003 LEV 019 019 Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie. 003 LEV 019 020 Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava sposata ad altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e due puniti; ma non messi a morte, perché essa non è libera. 003 LEV 019 021 L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete; 003 LEV 019 022 con questo ariete il sacerdote farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per il peccato da lui commesso; il peccato commesso gli sarà perdonato. 003 LEV 019 023 Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare. 003 LEV 019 024 Ma nel quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati al Signore, come dono festivo. 003 LEV 019 025 Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi; così essi continueranno a fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 019 026 Non mangerete carne con il sangue. Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia. 003 LEV 019 027 Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba. 003 LEV 019 028 Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore. 003 LEV 019 029 Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie. 003 LEV 019 030 Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore. 003 LEV 019 031 Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 019 032 Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore. 003 LEV 019 033 Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto. 003 LEV 019 034 Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 019 035 Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. 003 LEV 019 036 Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto. 003 LEV 019 037 Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore». 003 LEV 020 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 020 002 «Dirai agli Israeliti: Chiunque tra gli Israeliti o tra i forestieri che soggiornano in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloch, dovrà essere messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà. 003 LEV 020 003 Anch'io volgerò la faccia contro quell'uomo e lo eliminerò dal suo popolo, perché ha dato qualcuno dei suoi figli a Moloch con l'intenzione di contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome. 003 LEV 020 004 Se il popolo del paese chiude gli occhi quando quell'uomo dà qualcuno dei suoi figli a Moloch e non lo mette a morte, 003 LEV 020 005 io volgerò la faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia ed eliminerò dal suo popolo lui con quanti si danno all'idolatria come lui, abbassandosi a venerare Moloch. 003 LEV 020 006 Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo. 003 LEV 020 007 Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono il Signore, vostro Dio. 003 LEV 020 008 Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il Signore che vi vuole fare santi. 003 LEV 020 009 Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte; ha maltrattato suo padre o sua madre: il suo sangue ricadrà su di lui. 003 LEV 020 010 Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adultero e l'adùltera dovranno esser messi a morte. 003 LEV 020 011 Se uno ha rapporti con la matrigna, egli scopre la nudità del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di essi. 003 LEV 020 012 Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi a morte; hanno commesso un abominio; il loro sangue ricadrà su di essi. 003 LEV 020 013 Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. 003 LEV 020 014 Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un delitto; si bruceranno con il fuoco lui ed esse, perché non ci sia fra di voi tale delitto. 003 LEV 020 015 L'uomo che si abbrutisce con una bestia dovrà essere messo a morte; dovrete uccidere anche la bestia. 003 LEV 020 016 Se una donna si accosta a una bestia per lordarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. 003 LEV 020 017 Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la nudità di lei ed essa vede la nudità di lui, è un'infamia; tutti e due saranno eliminati alla presenza dei figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; dovrà portare la pena della sua iniquità. 003 LEV 020 018 Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue regole e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo. 003 LEV 020 019 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre; chi lo fa scopre la sua stessa carne; tutti e due porteranno la pena della loro iniquità. 003 LEV 020 020 Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la nudità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato; dovranno morire senza figli. 003 LEV 020 021 Se uno prende la moglie del fratello, è una impurità, egli ha scoperto la nudità del fratello; non avranno figli. 003 LEV 020 022 Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica, perché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi rigetti. 003 LEV 020 023 Non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare dinanzi a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, perciò le ho in abominio 003 LEV 020 024 e vi ho detto: Voi possiederete il loro paese; ve lo darò in proprietà; è un paese dove scorre il latte e il miele. Io il Signore vostro Dio vi ho separati dagli altri popoli. 003 LEV 020 025 Farete dunque distinzione tra animali mondi e immondi, fra uccelli immondi e mondi e non vi renderete abominevoli, mangiando animali, uccelli o esseri che strisciano sulla terra e che io vi ho fatto distinguere come immondi. 003 LEV 020 026 Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei. 003 LEV 020 027 Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno lapidati e il loro sangue ricadrà su di essi». 003 LEV 021 001 Il Signore disse a Mosè: «Parla ai sacerdoti, figli di Aronne, e riferisci loro: Un sacerdote non dovrà rendersi immondo per il contatto con un morto della sua parentela, 003 LEV 021 002 se non per un suo parente stretto, cioè per sua madre, suo padre, suo figlio, sua figlia, suo fratello 003 LEV 021 003 e sua sorella ancora vergine, che viva con lui e non sia ancora maritata; per questa può esporsi alla immondezza. 003 LEV 021 004 Signore tra i suoi parenti, non si dovrà contaminare, profanando se stesso. 003 LEV 021 005 I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, né si raderanno ai lati la barba né si faranno incisioni nella carne. 003 LEV 021 006 Saranno santi per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perché offrono al Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio; perciò saranno santi. 003 LEV 021 007 Non prenderanno in moglie una prostituta o gia disonorata; né una donna ripudiata dal marito, perché sono santi per il loro Dio. 003 LEV 021 008 Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo Dio: sarà per te santo, perché io, il Signore, che vi santifico, sono santo. 003 LEV 021 009 Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco. 003 LEV 021 010 Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e ha ricevuto l'investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti. 003 LEV 021 011 Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà immondo neppure per suo padre e per sua madre. 003 LEV 021 012 Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del suo Dio, perché la consacrazione è su di lui mediante l'olio dell'unzione del suo Dio. Io sono il Signore. 003 LEV 021 013 Sposerà una vergine. 003 LEV 021 014 Non potrà sposare né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta; ma prenderà in moglie una vergine della sua gente. 003 LEV 021 015 Così non disonorerà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono il Signore che lo santifico». 003 LEV 021 016 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 021 017 «Parla ad Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; 003 LEV 021 018 perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso, 003 LEV 021 019 né chi abbia una frattura al piede o alla mano, 003 LEV 021 020 né un gobbo, né un nano, né chi abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia eunuco. 003 LEV 021 021 Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio. 003 LEV 021 022 Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e le cose sante; 003 LEV 021 023 ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi all'altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico». 003 LEV 021 024 Così parlò ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti. 003 LEV 022 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 022 002 «Ordina ad Aronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me consacrate dagli Israeliti e non profanino il mio santo nome. Io sono il Signore. 003 LEV 022 003 Ordina loro: Qualunque uomo della vostra discendenza che nelle generazioni future si accosterà, in stato d'immondezza, alle cose sante consacrate dagli Israeliti al Signore, sarà eliminato davanti a me. Io sono il Signore. 003 LEV 022 004 Nessun uomo della stirpe di Aronne, affetto da lebbra o da gonorrea, potrà mangiare le cose sante, finché non sia mondo. Così sarà di chi abbia toccato qualunque persona immonda per contatto con un cadavere o abbia avuto una emissione seminale 003 LEV 022 005 o di chi abbia toccato qualsiasi rettile da cui abbia contratto immondezza oppure un uomo che gli abbia comunicato un'immondezza di qualunque specie. 003 LEV 022 006 La persona che abbia avuto tali contatti sarà immonda fino alla sera e non mangerà le cose sante prima di essersi lavato il corpo nell'acqua; 003 LEV 022 007 dopo il tramonto del sole sarà monda e allora potrà mangiare le cose sante, perché esse sono il suo vitto. 003 LEV 022 008 Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta naturalmente o sbranata, per non rendersi immondo. Io sono il Signore. 003 LEV 022 009 Osserveranno dunque ciò che ho comandato, altrimenti porteranno la pena del loro peccato e moriranno per aver profanato le cose sante. Io sono il Signore che li santifico. 003 LEV 022 010 Nessun estraneo mangerà le cose sante: né l'ospite di un sacerdote o il salariato potrà mangiare le cose sante. 003 LEV 022 011 Ma una persona, che il sacerdote avrà comprata con il denaro, ne potrà mangiare: così anche quelli che gli sono nati in casa: questi potranno mangiare il suo pane. 003 LEV 022 012 La figlia di un sacerdote, sposata con un estraneo, non potrà mangiare le cose sante offerte mediante il rito dell'elevazione. 003 LEV 022 013 Se invece la figlia del sacerdote è rimasta vedova o è stata ripudiata e non ha figli, se torna a stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del padre; mentre nessun estraneo al sacerdozio potrà mangiarne. 003 LEV 022 014 Se uno mangia per errore una cosa santa, darà al sacerdote il valore della cosa santa, aggiungendovi un quinto. 003 LEV 022 015 I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante degli Israeliti, che essi offrono al Signore con la rituale elevazione, 003 LEV 022 016 e non faranno portare loro la pena del peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché io sono il Signore che le santifico». 003 LEV 022 017 Il Signore disse a Mosè: 003 LEV 022 018 «Parla ad Aronne, ai suoi figli, a tutti gli Israeliti e ordina loro: Chiunque della casa d'Israele o dei forestieri dimoranti in Israele presenta in olocausto al Signore un'offerta per qualsiasi voto o dono volontario, 003 LEV 022 019 per essere gradito, dovrà offrire un maschio, senza difetto, di buoi, di pecore o di capre. 003 LEV 022 020 Non offrirete nulla con qualche difetto, perché non sarebbe gradito. 003 LEV 022 021 Se uno offre al Signore, in sacrificio di comunione, un bovino o un ovino, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima, perché sia gradita, dovrà essere perfetta: senza difetti. 003 LEV 022 022 Non offrirete al Signore nessuna vittima cieca o storpia o mutilata o con ulceri o con la scabbia o con piaghe purulente; non ne farete sull'altare un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. 003 LEV 022 023 Come offerta volontaria potrai presentare un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo corto; ma come offerta per qualche voto non sarebbe gradita. 003 LEV 022 024 Non offrirete al Signore un animale con i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati. Tali cose non farete nel vostro paese, 003 LEV 022 025 né accetterete dallo straniero alcuna di queste vittime per offrirla come pane in onore del vostro Dio; essendo mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene». 003 LEV 022 026 Il Signore aggiunse a Mosè: 003 LEV 022 027 «Quando nascerà un vitello o un agnello o un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall'ottavo giorno in poi, sarà gradito come vittima da consumare con il fuoco per il Signore. 003 LEV 022 028 Non scannerete vacca o pecora lo stesso giorno con il suo piccolo. 003 LEV 022 029 Quando offrirete al Signore un sacrificio di ringraziamento, offritelo in modo che sia gradito. 003 LEV 022 030 La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino al mattino. Io sono il Signore. 003 LEV 022 031 Osserverete dunque i miei comandi e li metterete in pratica. Io sono il Signore. 003 LEV 022 032 Non profanerete il mio santo nome, perché io mi manifesti santo in mezzo agli Israeliti. Io sono il Signore che vi santifico, 003 LEV 022 033 che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per essere vostro Dio. Io sono il Signore». 003 LEV 023 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 023 002 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Ecco le solennità del Signore, che voi proclamerete come sante convocazioni. Queste sono le mie solennità. 003 LEV 023 003 Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è sabato, giorno di assoluto riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è un riposo in onore del Signore in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 023 004 Queste sono le solennità del Signore, le sante convocazioni che proclamerete nei tempi stabiliti. 003 LEV 023 005 Il primo mese, al decimoquarto giorno, al tramonto del sole sarà la pasqua del Signore; 003 LEV 023 006 il quindici dello stesso mese sarà la festa degli azzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza lievito. 003 LEV 023 007 Il primo giorno sarà per voi santa convocazione; non farete in esso alcun lavoro servile; 003 LEV 023 008 per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà la santa convocazione: non farete alcun lavoro servile». 003 LEV 023 009 Il Signore aggiunse a Mosè: 003 LEV 023 010 «Parla agli Israeliti e ordina loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi dò e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto; 003 LEV 023 011 il sacerdote agiterà con gesto rituale il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote l'agiterà il giorno dopo il sabato. 003 LEV 023 012 Quando farete il rito di agitazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza difetto, in olocausto al Signore. 003 LEV 023 013 L'oblazione che l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa nell'olio, come sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave in onore del Signore; la libazione sarà di un quarto di hin di vino. 003 LEV 023 014 Non mangerete pane, né grano abbrustolito, né spighe fresche, prima di quel giorno, prima di aver portato l'offerta al vostro Dio. E' una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 023 015 Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avrete portato il covone da offrire con il rito di agitazione, conterete sette settimane complete. 003 LEV 023 016 Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione. 003 LEV 023 017 Porterete dai luoghi dove abiterete due pani per offerta con rito di agitazione, i quali saranno di due decimi di efa di fior di farina e li farete cuocere lievitati; sono le primizie in onore del Signore. 003 LEV 023 018 Oltre quei pani offrirete sette agnelli dell'anno, senza difetto, un torello e due arieti: saranno un olocausto per il Signore insieme con la loro oblazione e le loro libazioni; sarà un sacrificio di soave profumo, consumato dal fuoco in onore del Signore. 003 LEV 023 019 Offrirete un capro come sacrificio espiatorio e due agnelli dell'anno come sacrificio di comunione. 003 LEV 023 020 Il sacerdote agiterà ritualmente gli agnelli insieme con il pane delle primizie come offerta da agitare davanti al Signore; tanto i pani, quanto i due agnelli consacrati al Signore saranno riservati al sacerdote. 003 LEV 023 021 In quel medesimo giorno dovrete indire una festa e avrete la santa convocazione. Non farete alcun lavoro servile. E' una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 023 022 Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino al margine del campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare del tuo raccolto; lo lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, il vostro Dio». 003 LEV 023 023 Il Signore disse a Mosè: 003 LEV 023 024 «Parla agli Israeliti e ordina loro: Nel settimo mese, il primo giorno del mese sarà per voi riposo assoluto, una proclamazione fatta a suon di tromba, una santa convocazione. 003 LEV 023 025 Non farete alcun lavoro servile e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore». 003 LEV 023 026 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 023 027 «Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno dell'espiazione; terrete una santa convocazione, vi mortificherete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. 003 LEV 023 028 In quel giorno non farete alcun lavoro; poiché è il giorno dell'espiazione, per espiare per voi davanti al Signore, vostro Dio. 003 LEV 023 029 Ogni persona che non si mortificherà in quel giorno, sarà eliminata dal suo popolo. 003 LEV 023 030 Ogni persona che farà in quel giorno un qualunque lavoro, io la eliminerò dal suo popolo. 003 LEV 023 031 Non farete alcun lavoro. E' una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 023 032 Sarà per voi un sabato di assoluto riposo e dovrete mortificarvi: il nono giorno del mese, dalla sera alla sera dopo, celebrerete il vostro sabato». 003 LEV 023 033 Il Signore aggiunse a Mosè: 003 LEV 023 034 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Il quindici di questo settimo mese sarà la festa delle capanne per sette giorni, in onore del Signore. 003 LEV 023 035 Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile. 003 LEV 023 036 Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L'ottavo giorno terrete la santa convocazione e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. E' giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile. 003 LEV 023 037 Queste sono le solennità del Signore nelle quali proclamerete sante convocazioni, perché si offrano al Signore sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa nel giorno stabilito, oltre i sabati del Signore, 003 LEV 023 038 oltre i vostri doni, oltre tutti i vostri voti e tutte le offerte volontarie che presenterete al Signore. 003 LEV 023 039 Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni; il primo giorno sarà di assoluto riposo e così l'ottavo giorno. 003 LEV 023 040 Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni. 003 LEV 023 041 Celebrerete questa festa in onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. E' una legge perenne di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. 003 LEV 023 042 Dimorerete in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in capanne, 003 LEV 023 043 perché i vostri discendenti sappiano che io ho fatto dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio». 003 LEV 023 044 E Mosè diede così agli Israeliti le istruzioni relative alle solennità del Signore. 003 LEV 024 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 024 002 «Ordina agli Israeliti che ti portino olio puro di olive schiacciate per il candelabro, per tenere le lampade sempre accese. 003 LEV 024 003 Aronne lo preparerà nella tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano sempre, da sera a mattina, davanti al Signore. E' una legge perenne, di generazione in generazione. 003 LEV 024 004 Egli le disporrà sul candelabro d'oro puro, perché ardano sempre davanti al Signore. 003 LEV 024 005 Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa. 003 LEV 024 006 Le disporrai su due pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al Signore. 003 LEV 024 007 Porrai incenso puro sopra ogni pila e sarà sul pane come memoriale, come sacrificio espiatorio consumato dal fuoco in onore del Signore. 003 LEV 024 008 Ogni giorno di sabato si disporranno i pani davanti al Signore sempre; saranno forniti dagli Israeliti; è alleanza. 003 LEV 024 009 I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici in onore del Signore. E' una legge perenne». 003 LEV 024 010 Ora il figlio di una donna israelita e di un egiziano uscì in mezzo agli Israeliti; nell'accampamento, fra questo figlio della donna israelita e un israelita, scoppiò una lite. 003 LEV 024 011 Il figlio della Israelita bestemmiò il nome del Signore, imprecando; perciò fu condotto da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selòmit, figlia di Dibri, della tribù di Dan. 003 LEV 024 012 Lo misero sotto sorveglianza, finché fosse deciso che cosa fare per ordine del Signore. 003 LEV 024 013 Il Signore parlò a Mosè: 003 LEV 024 014 «Conduci quel bestemmiatore fuori dell'accampamento; quanti lo hanno udito posino le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapiderà. 003 LEV 024 015 Parla agli Israeliti e dì loro: Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato. 003 LEV 024 016 Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte. 003 LEV 024 017 Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte. 003 LEV 024 018 Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita. 003 LEV 024 019 Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro: 003 LEV 024 020 frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro. 003 LEV 024 021 Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte. 003 LEV 024 022 Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio». 003 LEV 024 023 Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli Israeliti eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 025 001 Il Signore disse ancora a Mosè sul monte Sinai: 003 LEV 025 002 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi dò, la terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore. 003 LEV 025 003 Per sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; 003 LEV 025 004 ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna. 003 LEV 025 005 Non mieterai quello che nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra. 003 LEV 025 006 Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua schiava, al tuo bracciante e al forestiero che è presso di te; 003 LEV 025 007 anche al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese servirà di nutrimento quanto essa produrrà. 003 LEV 025 008 Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. 003 LEV 025 009 Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione; nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. 003 LEV 025 010 Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. 003 LEV 025 011 Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. 003 LEV 025 012 Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. 003 LEV 025 013 In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo. 003 LEV 025 014 Quando vendete qualche cosa al vostro prossimo o quando acquistate qualche cosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. 003 LEV 025 015 Regolerai l'acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l'ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di rendita. 003 LEV 025 016 Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo; perché egli ti vende la somma dei raccolti. 003 LEV 025 017 Nessuno di voi danneggi il fratello, ma temete il vostro Dio, poiché io sono il Signore vostro Dio. 003 LEV 025 018 Metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie prescrizioni, le adempirete e abiterete il paese tranquilli. 003 LEV 025 019 La terra produrrà frutti, voi ne mangerete a sazietà e vi abiterete tranquilli. 003 LEV 025 020 Se dite: Che mangeremo il settimo anno, se non semineremo e non raccoglieremo i nostri prodotti?, 003 LEV 025 021 io disporrò in vostro favore un raccolto abbondante per il sesto anno ed esso vi darà frutti per tre anni. 003 LEV 025 022 L'ottavo anno seminerete e consumerete il vecchio raccolto fino al nono anno; mangerete il raccolto vecchio finché venga il nuovo. 003 LEV 025 023 Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. 003 LEV 025 024 Perciò, in tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per quanto riguarda il suolo. 003 LEV 025 025 Se il tuo fratello, divenuto povero, vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, cioè il suo parente più stretto, verrà e riscatterà ciò che il fratello ha venduto. 003 LEV 025 026 Se uno non ha chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, 003 LEV 025 027 conterà le annate passate dopo la vendita, restituirà al compratore il valore degli anni che ancora rimangono e rientrerà così in possesso del suo patrimonio. 003 LEV 025 028 Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano al compratore fino all'anno del giubileo; al giubileo il compratore uscirà e l'altro rientrerà in possesso del suo patrimonio. 003 LEV 025 029 Se uno vende una casa abitabile in una città recinta di mura, ha diritto al riscatto fino allo scadere dell'anno dalla vendita; il suo diritto di riscatto durerà un anno intero. 003 LEV 025 030 Ma se quella casa, posta in una città recinta di mura, non è riscattata prima dello scadere di un intero anno, rimarrà sempre proprietà del compratore e dei suoi discendenti; il compratore non sarà tenuto a uscire al giubileo. 003 LEV 025 031 Però le case dei villaggi non attorniati da mura vanno considerate come parte dei fondi campestri; potranno essere riscattate e al giubileo il compratore dovrà uscire. 003 LEV 025 032 Quanto alle città dei leviti e alle case che essi vi possederanno, i leviti avranno il diritto perenne di riscatto. 003 LEV 025 033 Se chi riscatta è un levita, in occasione del giubileo il compratore uscirà dalla casa comprata nella città levitica, perché le case delle città levitiche sono loro proprietà, in mezzo agli Israeliti. 003 LEV 025 034 Neppure campi situati nei dintorni delle città levitiche si potranno vendere, perché sono loro proprietà perenne. 003 LEV 025 035 Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché possa vivere presso di te. 003 LEV 025 036 Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio e fà vivere il tuo fratello presso di te. 003 LEV 025 037 Non gli presterai il denaro a interesse, né gli darai il vitto a usura. 003 LEV 025 038 Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto, per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio. 003 LEV 025 039 Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; 003 LEV 025 040 sia presso di te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all'anno del giubileo; 003 LEV 025 041 allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi padri. 003 LEV 025 042 Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non debbono essere venduti come si vendono gli schiavi. 003 LEV 025 043 Non lo tratterai con asprezza, ma temerai il tuo Dio. 003 LEV 025 044 Quanto allo schiavo e alla schiava, che avrai in proprietà, potrete prenderli dalle nazioni che vi circondano; da queste potrete comprare lo schiavo e la schiava. 003 LEV 025 045 Potrete anche comprarne tra i figli degli stranieri, stabiliti presso di voi e tra le loro famiglie che sono presso di voi, tra i loro figli nati nel vostro paese; saranno vostra proprietà. 003 LEV 025 046 Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi potrete servire sempre di loro come di schiavi; ma quanto ai vostri fratelli, gli Israeliti, ognuno nei riguardi dell'altro, non lo tratterai con asprezza. 003 LEV 025 047 Se un forestiero stabilito presso di te diventa ricco e il tuo fratello si grava di debiti con lui e si vende al forestiero stabilito presso di te o a qualcuno della sua famiglia, 003 LEV 025 048 dopo che si è venduto, ha il diritto di riscatto; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli 003 LEV 025 049 o suo zio o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare uno dei parenti dello stesso suo sangue o, se ha i mezzi di farlo, potrà riscattarsi da sé. 003 LEV 025 050 Farà il calcolo con il suo compratore, dall'anno che gli si è venduto all'anno del giubileo; il prezzo da pagare sarà in proporzione del numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un bracciante. 003 LEV 025 051 Se vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il riscatto in ragione di questi anni e in proporzione del prezzo per il quale fu comprato; 003 LEV 025 052 se rimangono pochi anni per arrivare al giubileo, farà il calcolo con il suo compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni. 003 LEV 025 053 Resterà presso di lui come un bracciante preso a servizio anno per anno; il padrone non dovrà trattarlo con asprezza sotto i suoi occhi. 003 LEV 025 054 Se non è riscattato in alcuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del giubileo: lui con i suoi figli. 003 LEV 025 055 Poiché gli Israeliti sono miei servi; miei servi, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio». 003 LEV 026 001 «Non vi farete idoli, né vi erigerete immagini scolpite o stele, né permetterete che nel vostro paese vi sia pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono il Signore vostro Dio. 003 LEV 026 002 Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore. 003 LEV 026 003 Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li metterete in pratica, 003 LEV 026 004 io vi darò le piogge alla loro stagione, la terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno frutti. 003 LEV 026 005 La trebbiatura durerà per voi fino alla vendemmia e la vendemmia durerà fino alla semina; avrete cibo a sazietà e abiterete tranquilli il vostro paese. 003 LEV 026 006 Io stabilirò la pace nel paese; nessuno vi incuterà terrore; vi coricherete e farò sparire dal paese le bestie nocive e la spada non passerà per il vostro paese. 003 LEV 026 007 Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno dinanzi a voi colpiti di spada. 003 LEV 026 008 Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i vostri nemici cadranno dinanzi a voi colpiti di spada. 003 LEV 026 009 Io mi volgerò a voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò e confermerò la mia alleanza con voi. 003 LEV 026 010 Voi mangerete del vecchio raccolto, serbato a lungo, e dovrete metter via il raccolto vecchio per far posto al nuovo. 003 LEV 026 011 Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi respingerò. 003 LEV 026 012 Camminerò in mezzo a voi, sarò vostro Dio e voi sarete il mio popolo. 003 LEV 026 013 Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta. 003 LEV 026 014 Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti questi comandi, 003 LEV 026 015 se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia alleanza, 003 LEV 026 016 ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita. Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i vostri nemici. 003 LEV 026 017 Volgerò la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici; quelli che vi odiano vi opprimeranno e vi darete alla fuga, senza che alcuno vi insegua. 003 LEV 026 018 Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. 003 LEV 026 019 Spezzerò la vostra forza superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame. 003 LEV 026 020 Le vostre energie si consumeranno invano, poiché la vostra terra non darà prodotti e gli alberi della campagna non daranno frutti. 003 LEV 026 021 Se vi opporrete a me e non mi ascolterete, io vi colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati. 003 LEV 026 022 Manderò contro di voi le bestie selvatiche, che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero e le vostre strade diventeranno deserte. 003 LEV 026 023 Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi per tornare a me, ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi 003 LEV 026 024 e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati. 003 LEV 026 025 Manderò contro di voi la spada, vindice della mia alleanza; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al nemico. 003 LEV 026 026 Quando io avrò spezzato le riserve del pane, dieci donne faranno cuocere il vostro pane in uno stesso forno, ve lo riporteranno a peso e mangerete, ma non vi sazierete. 003 LEV 026 027 Se, nonostante tutto questo, non vorrete darmi ascolto, ma vi opporrete a me, 003 LEV 026 028 anch'io mi opporrò a voi con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. 003 LEV 026 029 Mangerete perfino la carne dei vostri figli e mangerete la carne delle vostre figlie. 003 LEV 026 030 Devasterò le vostre alture di culto, distruggerò i vostri altari per l'incenso, butterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli e io vi avrò in abominio. 003 LEV 026 031 Ridurrò le vostre città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò più il profumo dei vostri incensi. 003 LEV 026 032 Devasterò io stesso il vostro paese e i vostri nemici, che vi prenderanno dimora, ne saranno stupefatti. 003 LEV 026 033 Quanto a voi, vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò con la spada sguainata; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte. 003 LEV 026 034 Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in cui rimarrà desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà e si compenserà dei suoi sabati. 003 LEV 026 035 Finché rimarrà desolata, avrà il riposo che non le fu concesso da voi con i sabati, quando l'abitavate. 003 LEV 026 036 A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscìo di una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua. 003 LEV 026 037 Precipiteranno uno sopra l'altro come di fronte alla spada, senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici. 003 LEV 026 038 Perirete fra le nazioni: il paese dei vostri nemici vi divorerà. 003 LEV 026 039 Quelli che tra di voi saranno superstiti nei paesi dei loro nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a causa delle iniquità dei loro padri periranno. 003 LEV 026 040 Dovranno confessare la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri: per essere stati infedeli nei miei riguardi ed essersi opposti a me; 003 LEV 026 041 peccati per i quali anche io mi sono opposto a loro e li ho deportati nel paese dei loro nemici. Allora il loro cuore non circonciso si umilierà e allora sconteranno la loro colpa. 003 LEV 026 042 Io mi ricorderò della mia alleanza con Giacobbe, dell'alleanza con Isacco e dell'alleanza con Abramo e mi ricorderò del paese. 003 LEV 026 043 Quando dunque il paese sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà deserto, senza di loro, essi sconteranno la loro colpa, per avere disprezzato le mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie leggi. 003 LEV 026 044 Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non li rigetterò e non mi stancherò di essi fino al punto d'annientarli del tutto e di rompere la mia alleanza con loro; poiché io sono il Signore loro Dio; 003 LEV 026 045 ma per loro amore mi ricorderò dell'alleanza con i loro antenati, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto davanti alle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono il Signore». 003 LEV 026 046 Questi sono gli statuti, le prescrizioni e le leggi che il Signore stabilì fra sé e gli Israeliti, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè. 003 LEV 027 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 003 LEV 027 002 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno deve soddisfare un voto, per la stima che dovrai fare delle persone votate al Signore, 003 LEV 027 003 la tua stima sarà: per un maschio dai venti ai sessant'anni, cinquanta sicli d'argento, secondo il siclo del santuario; 003 LEV 027 004 invece per una donna, la tua stima sarà di trenta sicli. 003 LEV 027 005 Dai cinque ai venti anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. 003 LEV 027 006 Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d'argento per un maschio e di tre sicli d'argento per una femmina. 003 LEV 027 007 Dai sessant'anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. 003 LEV 027 008 Se colui che ha fatto il voto è troppo povero per pagare la somma fissata da te, sarà presentato al sacerdote e il sacerdote ne farà la stima. Il sacerdote farà la stima in proporzione dei mezzi di colui che ha fatto il voto. 003 LEV 027 009 Se si tratta di animali che possono essere presentati in offerta al Signore, ogni animale ceduto al Signore sarà cosa santa. 003 LEV 027 010 Non lo si potrà commutare; né si potrà sostituire uno buono con uno cattivo né uno cattivo con uno buono; se anche uno vuole sostituire un animale all'altro, i due animali saranno cosa sacra. 003 LEV 027 011 Se invece si tratta di qualunque animale immondo di cui non si può fare offerta al Signore, l'animale sarà presentato davanti al sacerdote; 003 LEV 027 012 egli ne farà la stima, secondo che l'animale sarà buono o cattivo e si starà alla stima stabilita dal sacerdote. 003 LEV 027 013 Ma se uno lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto alla stima. 003 LEV 027 014 Se uno consacra la sua casa come cosa sacra al Signore, il sacerdote ne farà la stima secondo che essa sarà buona o cattiva; si starà alla stima stabilita dal sacerdote. 003 LEV 027 015 Se colui che ha consacrato la sua casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al pezzo della stima e sarà sua. 003 LEV 027 016 Se uno consacra al Signore un pezzo di terra di sua proprietà ereditaria, ne farai la stima in ragione della semente: cinquanta sicli d'argento per un homer di seme d'orzo. 003 LEV 027 017 Se consacra la sua terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà intero secondo la stima; 003 LEV 027 018 ma se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione degli anni che rimangono fino al giubileo e si farà una detrazione dalla stima. 003 LEV 027 019 Se colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della stima e resterà suo. 003 LEV 027 020 Se non riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non lo si potrà più riscattare; 003 LEV 027 021 ma quel pezzo di terra, quando al giubileo il compratore ne uscirà, sarà sacro al Signore, come un campo votato allo sterminio, e diventerà proprietà del sacerdote. 003 LEV 027 022 Se uno consacra al Signore un pezzo di terra comprato, che non fa parte della sua proprietà ereditaria, 003 LEV 027 023 il sacerdote valuterà la misura del prezzo fino all'anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato, come cosa consacrata al Signore. 003 LEV 027 024 Nell'anno del giubileo la terra tornerà a colui da cui fu comprata e del cui patrimonio faceva parte. 003 LEV 027 025 Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti ghera. 003 LEV 027 026 Tuttavia nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i quali appartengono gia al Signore, perché primogeniti: sia esso di grosso bestiame o di bestiame minuto, appartiene al Signore. 003 LEV 027 027 Se si tratta di un animale immondo, lo si riscatterà al prezzo di stima, aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo di stima. 003 LEV 027 028 Nondimeno quanto uno avrà consacrato al Signore con voto di sterminio, fra le cose che gli appartengono: persona, animale o pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto né riscattato; ogni cosa votata allo sterminio è cosa santissima, riservata al Signore. 003 LEV 027 029 Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte. 003 LEV 027 030 Ogni decima della terra, cioè delle granaglie del suolo, dei frutti degli alberi, appartiene al Signore; è cosa consacrata al Signore. 003 LEV 027 031 Se uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. 003 LEV 027 032 Ogni decima del bestiame grosso o minuto, e cioè il decimo capo di quanto passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata al Signore. 003 LEV 027 033 Non si farà cernita fra animale buono e cattivo, né si faranno sostituzioni; né si sostituisce un animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si potranno riscattare». 003 LEV 027 034 Questi sono i comandi che il Signore diede a Mosè per gli Israeliti, sul monte Sinai. # # BOOK 004 NUM Numbers Numeri 004 NUM 001 001 Il Signore parlò a Mosè, nel deserto del Sinai, nella tenda del convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno dell'uscita dal paese d'Egitto, e disse: 004 NUM 001 002 «Fate il censimento di tutta la comunità degli Israeliti, secondo le loro famiglie, secondo il casato dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, testa per testa, 004 NUM 001 003 dall'età di venti anni in su, quanti in Israele possono andare in guerra; tu e Aronne ne farete il censimento, schiera per schiera. 004 NUM 001 004 A voi si associerà un uomo per ciascuna tribù, un uomo che sia capo del casato dei suoi padri. 004 NUM 001 005 Questi sono i nomi degli uomini che vi assisteranno. Di Ruben: Elisur, figlio di Sedeur; 004 NUM 001 006 di Simeone: Selumiel, figlio di Surisaddai; 004 NUM 001 007 di Giuda: Nacason, figlio di Amminadab; 004 NUM 001 008 di Issacar: Netanaeel, figlio di Suar; 004 NUM 001 009 di Zàbulon: Eliab, figlio di Chelon; 004 NUM 001 010 dei figli di Giuseppe, per Efraim: Elisama, figlio di Ammiud; per Manasse: Gamliel, figlio di Pedasur; 004 NUM 001 011 di Beniamino: Abidan, figlio di Ghideoni; 004 NUM 001 012 di Dan: Achiezer, figlio di Ammisaddai; 004 NUM 001 013 di Aser: Paghiel, figlio di Ocran; 004 NUM 001 014 di Gad: Eliasaf, figlio di Deuel; 004 NUM 001 015 di Nèftali: Achira, figlio di Enan». 004 NUM 001 016 Questi furono i prescelti della comunità, erano i capi delle loro tribù paterne, i capi delle migliaia d'Israele. 004 NUM 001 017 Mosè e Aronne presero questi uomini che erano stati designati per nome 004 NUM 001 018 e convocarono tutta la comunità, il primo giorno del secondo mese; furono registrati secondo le famiglie, secondo i loro casati paterni, contando il numero delle persone dai venti anni in su, uno per uno. 004 NUM 001 019 Come il Signore gli aveva ordinato, Mosè ne fece il censimento nel deserto del Sinai. 004 NUM 001 020 Figli di Ruben, primogenito d'Israele, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 021 i registrati della tribù di Ruben risultarono quarantaseimilacinquecento. 004 NUM 001 022 Figli di Simeone, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 023 i registrati della tribù di Simeone risultarono cinquantanovemilatrecento. 004 NUM 001 024 Figli di Gad, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 025 i registrati della tribù di Gad risultarono quarantacinquemilaseicentocinquanta. 004 NUM 001 026 Figli di Giuda, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 027 i registrati della tribù di Giuda risultarono settantaquattromilaseicento. 004 NUM 001 028 Figli di Issacar, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 029 i registrati della Il censimentotribù di Issacar risultarono cinquantaquattromilaquattrocento. 004 NUM 001 030 Figli di Zàbulon, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 031 i registrati della tribù di Zàbulon risultarono cinquantasettemilaquattrocento. 004 NUM 001 032 Figli di Giuseppe: figli di Efraim, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 033 i registrati della tribù di Efraim risultarono quarantamilacinquecento. 004 NUM 001 034 Figli di Manasse, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 035 della tribù di Manasse i registrati risultarono trentaduemiladuecento. 004 NUM 001 036 Figli di Beniamino, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 037 i registrati della Il censimentoIl censimentoIl censimentoIl censimentotribù di Beniamino risultarono trentacinquemilaquattrocento. 004 NUM 001 038 Figli di Dan, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 039 i registrati della tribù di Dan risultarono sessantaduemilasettecento. 004 NUM 001 040 Figli di Aser, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 041 i registrati della tribù di Aser risultarono quarantunmilacinquecento. 004 NUM 001 042 Figli di Nèftali, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra: 004 NUM 001 043 i registrati della tribù di Nèftali risultarono cinquantatremilaquattrocento. 004 NUM 001 044 Di quelli Mosè e Aronne fecero il censimento, con i dodici uomini capi d'Israele: ce n'era uno per ciascuno dei loro casati paterni. 004 NUM 001 045 Tutti gli Israeliti dei quali fu fatto il censimento secondo i loro casati paterni, dall'età di vent'anni in su, cioè tutti gli uomini che in Israele potevano andare in guerra, 004 NUM 001 046 quanti furono registrati risultarono seicentotremilacinquecentocinquanta. 004 NUM 001 047 Ma quanti erano leviti, secondo la loro tribù paterna, non furono registrati insieme con gli altri. 004 NUM 001 048 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 001 049 «Della tribù di Levi non farai il censimento e non unirai la somma a quella degli Israeliti; 004 NUM 001 050 ma incarica tu stesso i leviti del servizio della Dimora della testimonianza, di tutti i suoi accessori e di quanto le appartiene. Essi porteranno la Dimora e tutti i suoi accessori, vi presteranno servizio e staranno accampati attorno alla Dimora. 004 NUM 001 051 Quando la Dimora dovrà partire, i leviti la smonteranno; quando la Dimora dovrà accamparsi in qualche luogo, i leviti la erigeranno; ogni estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte. 004 NUM 001 052 Gli Israeliti pianteranno le tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua insegna, secondo le loro schiere. 004 NUM 001 053 Ma i leviti pianteranno le tende attorno alla Dimora della testimonianza; così la mia ira non si accenderà contro la comunità degli Israeliti. I leviti avranno la cura della Dimora». 004 NUM 001 054 Gli Israeliti si conformarono in tutto agli ordini che il Signore aveva dato a Mosè e così fecero. 004 NUM 002 001 Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 004 NUM 002 002 «Gli Israeliti si accamperanno ciascuno vicino alla sua insegna con i simboli dei casati paterni; si accamperanno di fronte a tutti intorno alla tenda del convegno. 004 NUM 002 003 A est, verso oriente, si accamperà l'insegna del campo di Giuda con le sue schiere; 004 NUM 002 004 il capo dei figli di Giuda è Nacason, figlio di Amminadab, e la sua formazione è di sessantaquattromilaseicento registrati. 004 NUM 002 005 Accanto a lui si accamperà la tribù di Issacar; il capo dei figli di Issacar è Netaneel, figlio di Suar, 004 NUM 002 006 e la sua formazione è di cinquantaquattromilaquattrocento registrati. 004 NUM 002 007 Poi la tribù di Zàbulon; il capo dei figli di Zàbulon è Eliab, figlio di Chelon, 004 NUM 002 008 e la sua formazione è di cinquantasettemilaquattrocento registrati. 004 NUM 002 009 Il totale dei registrati del campo di Giuda è di centottantaseimilaquattrocento uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia per primi. 004 NUM 002 010 A mezzogiorno starà l'insegna del campo di Ruben con le sue schiere; il capo dei figli di Ruben è Elisur, figlio di Sedeur, 004 NUM 002 011 e la sua formazione è di quarantaseimilacinquecento registrati. 004 NUM 002 012 Accanto a lui si accamperà la tribù di Simeone; il capo dei figli di Simeone è Selumiel, figlio di Surisaddai, 004 NUM 002 013 e la sua formazione è di cinquantanovemilatrecento registrati. 004 NUM 002 014 Poi la tribù di Gad: il capo dei figli di Gad è Eliasaf, figlio di Deuel, 004 NUM 002 015 e la sua formazione è di quarantacinquemilaseicentocinquanta registrati. 004 NUM 002 016 Il totale del campo di Ruben è di centocinquantamilaquattrocentocinquanta uomini, registrati secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in seconda linea. 004 NUM 002 017 Poi si metterà in marcia la tenda del convegno con il campo dei leviti in mezzo agli altri campi. Seguiranno nella marcia l'ordine nel quale erano accampati, ciascuno al suo posto, con la sua insegna. 004 NUM 002 018 Ad occidente starà l'insegna del campo di Efraim con le sue schiere; il capo dei figli di Efraim è Elisama, figlio di Ammiud, 004 NUM 002 019 la sua formazione è di quarantamilacinquecento registrati. 004 NUM 002 020 Accanto a lui si accamperà la tribù di Manasse; il capo dei figli di Manasse è Gamliel, figlio di Pedasur, 004 NUM 002 021 e la sua formazione è di trentaduemiladuecento registrati. 004 NUM 002 022 Poi la tribù di Beniamino; il capo dei figli di Beniamino è Abidan, figlio di Ghideoni, 004 NUM 002 023 e la sua formazione è di trentacinquemilaquattrocento registrati. 004 NUM 002 024 Il totale dei registrati del campo di Efraim è di centottomilacento uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in terza linea. 004 NUM 002 025 A settentrione starà l'insegna del campo di Dan con le sue schiere; il capo dei figli di Dan è Achiezer, figlio di Ammisaddai, 004 NUM 002 026 e la sua formazione è di sessantaduemilasettecento registrati. 004 NUM 002 027 Accanto a lui si accamperà la tribù di Aser; il capo dei figli di Aser è Paghiel, figlio di Ocran, 004 NUM 002 028 e la sua formazione è di quarantunmilacinquecento registrati. 004 NUM 002 029 Poi la tribù di Nèftali; il capo dei figli di Nèftali è Achira, figlio di Enan, 004 NUM 002 030 e la sua formazione è di cinquantatremilaquattrocento registrati. 004 NUM 002 031 Il totale dei registrati del campo di Dan è dunque centocinquantasettemilaseicento. Si metteranno in marcia per ultimi, secondo le loro insegne». 004 NUM 002 032 Questi sono gli Israeliti registrati secondo i loro casati paterni. Tutti gli uomini dei quali si fece il censimento e che formarono i campi secondo le loro formazioni, furono seicentotremilacinquecentocinquanta. 004 NUM 002 033 Ma i leviti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Mosè, non furono registrati nel censimento, insieme con gli Israeliti. 004 NUM 002 034 Gli Israeliti agirono secondo gli ordini che il Signore aveva dato a Mosè; così si accampavano secondo le loro insegne e così si mettevano in marcia, ciascuno secondo la sua famiglia e secondo il casato dei suoi padri. 004 NUM 003 001 Questi sono i discendenti di Aronne e di Mosè quando il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai. 004 NUM 003 002 Questi sono i nomi dei figli di Aronne: Nadab il primogenito, Abiu, Eleazaro e Itamar. 004 NUM 003 003 Tali i nomi dei figli di Aronne che ricevettero l'unzione come sacerdoti e furono consacrati per esercitare il sacerdozio. 004 NUM 003 004 Nadab e Abiu morirono davanti al Signore, quando offrirono fuoco profano davanti al Signore, nel deserto del Sinai. Essi non avevano figli ed Eleazaro e Itamar esercitarono il sacerdozio in presenza di Aronne, loro padre. 004 NUM 003 005 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 003 006 «Fà avvicinare la tribù dei leviti e presentala al sacerdote Aronne, perché sia al suo servizio. 004 NUM 003 007 Essi custodiranno quanto è affidato a lui e a tutta la comunità davanti alla tenda del convegno e presteranno servizio alla Dimora. 004 NUM 003 008 Avranno in custodia tutti gli arredi della tenda del convegno e di quanto è affidato agli Israeliti e presteranno servizio alla Dimora. 004 NUM 003 009 Assegnerai i leviti ad Aronne e ai suoi figli; essi gli sono dati tutti tra gli Israeliti. 004 NUM 003 010 Tu stabilirai Aronne e i suoi figli, perché custodiscano le funzioni del loro sacerdozio; l'estraneo che vi si accosterà sarà messo a morte». 004 NUM 003 011 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 003 012 «Ecco, io ho scelto i leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei, 004 NUM 003 013 perché ogni primogenito è mio. Quando io colpii tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, io mi riservai in Israele tutti i primogeniti degli uomini e degli animali; essi saranno miei. Io sono il Signore». 004 NUM 003 014 Il Signore disse a Mosè nel deserto del Sinai: 004 NUM 003 015 «Fà il censimento dei figli di Levi, secondo i casati dei loro padri e le loro famiglie; farai il censimento di tutti i maschi dall'età di un mese in su». 004 NUM 003 016 Mosè ne fece il censimento secondo l'ordine del Signore, come gli era stato comandato di fare. 004 NUM 003 017 Questi sono i figli di Levi secondo i loro nomi: Gherson, Keat e Merari. 004 NUM 003 018 Questi i nomi dei figli di Gherson, secondo le loro famiglie: Libni e Simei. 004 NUM 003 019 I figli di Keat secondo le loro famiglie: Amram, Isear, Ebron e Uzziel. 004 NUM 003 020 I figli di Merari secondo le loro famiglie: Macli e Musi. Queste sono le famiglie dei leviti secondo i loro casati paterni. 004 NUM 003 021 Da Gherson discendono la famiglia dei Libniti e la famiglia dei Simeiti, che formano le famiglie dei Ghersoniti. 004 NUM 003 022 Coloro che furono registrati, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano settemilacinquecento. 004 NUM 003 023 Le famiglie dei Ghersoniti avevano il campo dietro la Dimora, a occidente. 004 NUM 003 024 Il capo del casato paterno per i Ghersoniti era Eliasaf, figlio di Lael. 004 NUM 003 025 Per quello che riguarda la tenda del convegno i figli di Gherson avevano la custodia della Dimora e della tenda, della sua coperta, della cortina all'ingresso della tenda del convegno, 004 NUM 003 026 dei tendaggi del recinto e della cortina alla porta del recinto intorno alla Dimora e all'altare e delle corde per tutto il suo impianto. 004 NUM 003 027 Da Keat discendono la famiglia degli Amramiti, la famiglia degli Iseariti, la famiglia degli Ebroniti e la famiglia degli Uzzieliti, che formano le famiglie dei Keatiti. 004 NUM 003 028 Contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano ottomilaseicento, che avevano la custodia del santuario. 004 NUM 003 029 Le famiglie dei figli di Keat avevano il campo al lato meridionale della Dimora. 004 NUM 003 030 Il capo del casato paterno per i Keatiti era Elisafan, figlio di Uzziel. 004 NUM 003 031 Alla loro custodia erano affidati l'arca, la tavola, il candelabro, gli altari e gli arredi del santuario con cui si esercita il ministero, il velo e quanto si riferisce al suo impianto. 004 NUM 003 032 Il capo supremo dei leviti era Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne; egli aveva la sorveglianza di quelli che attendevano alla custodia del santuario. 004 NUM 003 033 Da Merari discendono la famiglia dei Macliti e la famiglia dei Musiti che formano le famiglie di Merari. 004 NUM 003 034 Coloro che furono registrati, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano seimiladuecento. 004 NUM 003 035 Il capo del casato paterno per le famiglie di Merari era Suriel, figlio di Abicail. Essi avevano il campo dal lato settentrionale della Dimora. 004 NUM 003 036 Alla custodia dei figli di Merari furono affidati le tavole della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne e le loro basi, tutti i suoi arredi e quanto si riferisce al suo impianto, 004 NUM 003 037 le colonne del recinto tutto intorno, le loro basi, i loro picchetti e le loro corde. 004 NUM 003 038 Sul davanti della Dimora a oriente, di fronte alla tenda del convegno, verso levante, avevano il campo Mosè, Aronne e i suoi figli; essi avevano la custodia del santuario invece degli Israeliti; l'estraneo che vi si avvicinava sarebbe stato messo a morte. 004 NUM 003 039 Tutti i leviti di cui Mosè e Aronne fecero il censimento secondo le loro famiglie per ordine del Signore, tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano ventiduemila. 004 NUM 003 040 Il Signore disse a Mosè: «Fà il censimento di tutti i primogeniti maschi tra gli Israeliti dall'età di un mese in su e fà il censimento dei loro nomi. 004 NUM 003 041 Prenderai i leviti per me - Io sono il Signore - invece di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei leviti invece dei primi parti del bestiame degli Israeliti». 004 NUM 003 042 Mosè fece il censimento di tutti i primogeniti tra gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore gli aveva dato. 004 NUM 003 043 Tutti i primogeniti maschi che furono registrati, contando i nomi dall'età di un mese in su, furono ventiduemiladuecentosettantatrè. 004 NUM 003 044 Il Signore parlò a Mosè: 004 NUM 003 045 «Prendi i leviti invece di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei leviti invece del loro bestiame; i leviti saranno miei. Io sono il Signore. 004 NUM 003 046 Per il riscatto dei duecentosettantatrè primogeniti degli Israeliti che oltrepassano il numero dei leviti, 004 NUM 003 047 prenderai cinque sicli a testa; li prenderai secondo il siclo del santuario, che è di venti ghera. 004 NUM 003 048 Darai il denaro ad Aronne e ai suoi figli per il riscatto di quelli che oltrepassano il numero dei leviti». 004 NUM 003 049 Mosè prese il denaro per il riscatto di quelli che oltrepassavano il numero dei primogeniti riscattati dai leviti; 004 NUM 003 050 prese il denaro dai primogeniti degli Israeliti: milletrecentosessantacinque sicli, secondo il siclo del santuario. 004 NUM 003 051 Mosè diede il denaro del riscatto ad Aronne e ai suoi figli, secondo l'ordine del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 004 001 Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 004 NUM 004 002 «Fate il censimento dei figli di Keat, tra i figli di Levi, secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, 004 NUM 004 003 dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera e prestano la loro opera nella tenda del convegno. 004 NUM 004 004 Questo è il servizio che i figli di Keat dovranno fare nella tenda del convegno e che riguarda le cose santissime. 004 NUM 004 005 Quando il campo si dovrà muovere, Aronne e i suoi figli verranno a smontare il velo della cortina e copriranno con esso l'arca della testimonianza; 004 NUM 004 006 poi porranno sull'arca una coperta di pelli di tasso, vi stenderanno sopra un drappo tutto di porpora viola e metteranno a posto le stanghe. 004 NUM 004 007 Poi stenderanno un drappo di porpora viola sulla tavola dell'offerta e vi metteranno sopra i piatti, le coppe, le anfore, le tazze per le libazioni; vi sarà sopra anche il pane perenne; 004 NUM 004 008 su queste cose stenderanno un drappo scarlatto e sopra questo una coperta di pelli di tasso e metteranno le stanghe alla tavola. 004 NUM 004 009 Poi prenderanno un drappo di porpora viola, con cui copriranno il candelabro della luce, le sue lampade, i suoi smoccolatoi, i suoi portacenere e tutti i vasi per l'olio destinati al suo servizio; 004 NUM 004 010 metteranno il candelabro con tutti i suoi accessori in una coperta di pelli di tasso e lo metteranno sopra la portantina. 004 NUM 004 011 Poi stenderanno sull'altare d'oro un drappo di porpora viola e sopra questo una coperta di pelli di tasso e metteranno le stanghe all'altare. 004 NUM 004 012 Prenderanno tutti gli arredi che si usano per il servizio nel santuario, li metteranno in un drappo di porpora viola, li avvolgeranno in una coperta di pelli di tasso e li metteranno sopra la portantina. 004 NUM 004 013 Poi toglieranno le ceneri dall'altare e stenderanno sull'altare un drappo scarlatto; 004 NUM 004 014 vi metteranno sopra tutti gli arredi che si usano nel suo servizio, i bracieri, le forchette, le pale, i vasi per l'aspersione, tutti gli accessori dell'altare e vi stenderanno sopra una coperta di pelli di tasso, poi porranno le stanghe all'altare. 004 NUM 004 015 Quando Aronne e i suoi figli avranno finito di coprire il santuario e tutti gli arredi del santuario, al momento di muovere il campo, i figli di Keat verranno per trasportare quelle cose; ma non toccheranno le cose sante, perché non muoiano. Questo è l'incarico dei figli di Keat nella tenda del convegno. 004 NUM 004 016 Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, avrà la sorveglianza dell'olio per il candelabro, del profumo aromatico dell'offerta perenne e dell'olio dell'unzione e la sorveglianza di tutta la Dimora e di quanto contiene, del santuario e dei suoi arredi». 004 NUM 004 017 Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne: 004 NUM 004 018 «Badate che la tribù delle famiglie dei Keatiti non venga eliminata dai leviti; 004 NUM 004 019 ma fate questo per loro, perché vivano e non muoiano quando si accostano al luogo santissimo: Aronne e i suoi figli vengano e assegnino a ciascuno di essi il proprio servizio e il proprio incarico. 004 NUM 004 020 Non entrino essi a guardare neanche per un istante le cose sante, perché morirebbero». 004 NUM 004 021 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 004 022 «Fà il censimento anche dei figli di Gherson, secondo i loro casati paterni e secondo le loro famiglie. 004 NUM 004 023 Farai il censimento dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni di quanti fanno parte di una schiera e prestano servizio nella tenda del convegno. 004 NUM 004 024 Questo è il servizio delle famiglie dei Ghersoniti, quel che dovranno fare e quello che dovranno portare. 004 NUM 004 025 Essi porteranno i teli della Dimora e la tenda del convegno, la sua copertura, la copertura di pelli di tasso che vi è sopra e la cortina all'ingresso della tenda del convegno; 004 NUM 004 026 i tendaggi del recinto con la cortina all'ingresso del recinto, i tendaggi che stanno intorno alla Dimora e all'altare; le loro corde e tutti gli arredi necessari al loro impianto; faranno tutto il servizio che si riferisce a queste cose. 004 NUM 004 027 Tutto il servizio dei figli dei Ghersoniti sarà sotto gli ordini di Aronne e dei suoi figli per quanto dovranno portare e per quanto dovranno fare; voi affiderete alla loro custodia quanto dovranno portare. 004 NUM 004 028 Tale è il servizio delle famiglie dei figli dei Ghersoniti nella tenda del convegno; la loro sorveglianza sarà affidata a Itamar, figlio del sacerdote Aronne. 004 NUM 004 029 Farai il censimento dei figli di Merari secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni; 004 NUM 004 030 farai il censimento, dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera e prestano servizio nella tenda del convegno. 004 NUM 004 031 Ciò è quanto è affidato alla loro custodia e quello che dovranno portare come loro servizio nella tenda del convegno: le assi della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne, le sue basi, 004 NUM 004 032 le colonne che sono intorno al recinto, le loro basi, i loro picchetti, le loro corde, tutti i loro arredi e tutto il loro impianto. Elencherete per nome gli oggetti affidati alla loro custodia e che essi dovranno portare. 004 NUM 004 033 Tale è il servizio delle famiglie dei figli di Merari, tutto il loro servizio nella tenda del convegno, sotto gli ordini di Itamar, figlio del sacerdote Aronne». 004 NUM 004 034 Mosè, Aronne e i capi della comunità fecero dunque il censimento dei figli dei Keatiti secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, 004 NUM 004 035 di quanti dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni potevano far parte di una schiera e prestar servizio nella tenda del convegno. 004 NUM 004 036 Quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie furono duemilasettecentocinquanta. 004 NUM 004 037 Questi appartengono alle famiglie dei Keatiti dei quali si fece il censimento: quanti prestavano servizio nella tenda del convegno; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva dato per mezzo di Mosè. 004 NUM 004 038 I figli di Gherson, di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, 004 NUM 004 039 dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una schiera e prestar servizio nella tenda del convegno, 004 NUM 004 040 quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, furono duemilaseicentotrenta. 004 NUM 004 041 Questi appartengono alle famiglie dei figli di Gherson, di cui si fece il censimento: quanti prestavano servizio nella tenda del convegno; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine del Signore. 004 NUM 004 042 Quelli delle famiglie dei figli di Merari dei quali si fece il censimento secondo le loro famiglie e i loro casati paterni, 004 NUM 004 043 dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una schiera e prestar servizio nella tenda del convegno, 004 NUM 004 044 quelli di cui si fece il censimento, secondo le loro famiglie, furono tremiladuecento. 004 NUM 004 045 Questi appartengono alle famiglie dei figli di Merari, di cui si fece il censimento; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva dato per mezzo di Mosè. 004 NUM 004 046 Tutti i leviti dei quali Mosè, Aronne e i capi d'Israele fecero il censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, 004 NUM 004 047 dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una schiera e prestar servizio e portare pesi nella tenda del convegno, 004 NUM 004 048 tutti quelli di cui si fece il censimento, furono ottomilacinquecentottanta. 004 NUM 004 049 Ne fu fatto il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva dato per mezzo di Mosè, assegnando a ciascuno il servizio che doveva fare e ciò che doveva portare. Così ne fu fatto il censimento come il Signore aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 005 001 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 005 002 «Ordina agli Israeliti che allontanino dall'accampamento ogni lebbroso, chiunque soffre di gonorrea o è impuro per il contatto con un cadavere. 004 NUM 005 003 Allontanerete sia i maschi sia le femmine; li allontanerete dall'accampamento perché non contaminino il loro accampamento in mezzo al quale io abito». 004 NUM 005 004 Gli Israeliti fecero così e li allontanarono dall'accampamento. Come il Signore aveva ordinato a Mosè, così fecero gli Israeliti. 004 NUM 005 005 Il Signore aggiunse a Mosè: 004 NUM 005 006 «Ordina agli Israeliti: Quando un uomo o una donna avrà fatto un torto a qualcuno, peccando contro il Signore, questa persona si sarà resa colpevole. 004 NUM 005 007 Dovrà confessare il peccato commesso e restituirà: il reo rifonderà per intero il danno commesso, aggiungendovi un quinto e lo darà a colui verso il quale è responsabile. 004 NUM 005 008 Ma se costui non ha stretto parente a cui si possa rifondere il danno commesso, questo spetterà al Signore, cioè al sacerdote, oltre l'ariete dell'espiazione, mediante il quale si farà l'espiazione per il colpevole. 004 NUM 005 009 Ogni tributo su tutte le cose consacrate che gli Israeliti offriranno, è del sacerdote, apparterrà a lui; 004 NUM 005 010 le cose che uno consacrerà saranno sue e ciò che uno darà al sacerdote apparterrà a lui». 004 NUM 005 011 Il Signore aggiunse a Mosè: 004 NUM 005 012 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Se una donna si sarà traviata e avrà commesso una infedeltà verso il marito 004 NUM 005 013 e un uomo avrà avuto rapporti con lei, ma la cosa è rimasta nascosta agli occhi del marito; se essa si è contaminata in segreto e non vi siano testimoni contro di lei perché non è stata colta sul fatto, 004 NUM 005 014 qualora lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie che si è contaminata oppure lo spirito di gelosia si impadronisca di lui e questi diventi geloso della moglie che non si è contaminata, 004 NUM 005 015 quell'uomo condurrà la moglie al sacerdote e porterà una offerta per lei: un decimo di efa di farina d'orzo; non vi spanderà sopra olio, né vi metterà sopra incenso, perché è un'oblazione di gelosia, un'offerta commemorativa per ricordare una iniquità. 004 NUM 005 016 Il sacerdote farà avvicinare la donna e la farà stare davanti al Signore. 004 NUM 005 017 Poi il sacerdote prenderà acqua santa in un vaso di terra; prenderà anche polvere che è sul pavimento della Dimora e la metterà nell'acqua. 004 NUM 005 018 Il sacerdote farà quindi stare la donna davanti al Signore, le scoprirà il capo e porrà nelle mani di lei l'oblazione commemorativa, che è l'oblazione di gelosia, mentre il sacerdote avrà in mano l'acqua amara che porta maledizione. 004 NUM 005 019 Il sacerdote farà giurare quella donna e le dirà: Se nessun uomo ha avuto rapporti disonesti con te e se non ti sei traviata per contaminarti ricevendo un altro invece di tuo marito, quest'acqua amara, che porta maledizione, non ti faccia danno! 004 NUM 005 020 Ma se ti sei traviata ricevendo un altro invece di tuo marito e ti sei contaminata e un uomo che non è tuo marito ha avuto rapporti disonesti con te... 004 NUM 005 021 Allora il sacerdote farà giurare alla donna con un'imprecazione; poi dirà alla donna: Il Signore faccia di te un oggetto di maledizione e di imprecazione in mezzo al tuo popolo, facendoti avvizzire i fianchi e gonfiare il ventre; 004 NUM 005 022 quest'acqua che porta maledizione ti entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e avvizzire i fianchi! E la donna dirà: Amen, Amen! 004 NUM 005 023 Poi il sacerdote scriverà queste imprecazioni su un rotolo e le cancellerà con l'acqua amara. 004 NUM 005 024 Farà bere alla donna quell'acqua amara che porta maledizione e l'acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrle amarezza; 004 NUM 005 025 il sacerdote prenderà dalle mani della donna l'oblazione di gelosia, agiterà l'oblazione davanti al Signore e l'offrirà sull'altare; 004 NUM 005 026 il sacerdote prenderà una manciata di quell'oblazione come memoriale di lei e la brucerà sull'altare; poi farà bere l'acqua alla donna. 004 NUM 005 027 Quando le avrà fatto bere l'acqua, se essa si è contaminata e ha commesso un'infedeltà contro il marito, l'acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il ventre le si gonfierà e i suoi fianchi avvizziranno e quella donna diventerà un oggetto di maledizione in mezzo al suo popolo. 004 NUM 005 028 Ma se la donna non si è contaminata ed è pura, sarà riconosciuta innocente e avrà figli. 004 NUM 005 029 Questa è la legge della gelosia, nel caso in cui la moglie di uno si sia traviata ricevendo un altro invece del marito e si contamini 004 NUM 005 030 e per il caso in cui lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie; egli farà comparire sua moglie davanti al Signore e il sacerdote le applicherà questa legge integralmente. 004 NUM 005 031 Il marito sarà immune da colpa, ma la donna porterà la pena della sua iniquità». 004 NUM 006 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 004 NUM 006 002 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando un uomo o una donna farà un voto speciale, il voto di nazireato, per consacrarsi al Signore, 004 NUM 006 003 si asterrà dal vino e dalle bevande inebrianti; non berrà aceto fatto di vino né aceto fatto di bevanda inebriante; non berrà liquori tratti dall'uva e non mangerà uva, né fresca né secca. 004 NUM 006 004 Per tutto il tempo del suo nazireato non mangerà alcun prodotto della vigna, dai chicchi acerbi alle vinacce. 004 NUM 006 005 Per tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà sul suo capo; finché non siano compiuti i giorni per i quali si è consacrato al Signore, sarà santo; si lascerà crescere la capigliatura. 004 NUM 006 006 Per tutto il tempo in cui rimane consacrato al Signore, non si avvicinerà a un cadavere; 004 NUM 006 007 si trattasse anche di suo padre, di sua madre, di suo fratello e di sua sorella, non si contaminerà per loro alla loro morte, perché porta sul capo il segno della sua consacrazione a Dio. 004 NUM 006 008 Per tutto il tempo del suo nazireato egli è consacrato al Signore. 004 NUM 006 009 Se uno gli muore accanto improvvisamente e il suo capo consacrato rimane così contaminato, si raderà il capo nel giorno della sua purificazione; se lo raderà il settimo giorno; 004 NUM 006 010 l'ottavo giorno porterà due tortore o due colombi al sacerdote, all'ingresso della tenda del convegno. 004 NUM 006 011 Il sacerdote ne offrirà uno in sacrificio espiatorio e l'altro in olocausto e farà per lui il rito espiatorio del peccato in cui è incorso a causa di quel morto; in quel giorno stesso, il nazireo consacrerà così il suo capo. 004 NUM 006 012 Consacrerà di nuovo al Signore i giorni del suo nazireato e offrirà un agnello dell'anno come sacrificio di riparazione; i giorni precedenti non saranno contati, perché il suo nazireato è stato contaminato. 004 NUM 006 013 Questa è la legge del nazireato; quando i giorni del suo nazireato saranno compiuti, lo si farà venire all'ingresso della tenda del convegno; 004 NUM 006 014 egli presenterà l'offerta al Signore: un agnello dell'anno, senza difetto, per l'olocausto; una pecora dell'anno, senza difetto, per il sacrificio espiatorio, un ariete senza difetto, come sacrificio di comunione; 004 NUM 006 015 un canestro di pani azzimi fatti con fior di farina, di focacce intrise in olio, di schiacciate senza lievito unte d'olio, insieme con l'oblazione e le libazioni relative. 004 NUM 006 016 Il sacerdote presenterà quelle cose davanti al Signore e offrirà il suo sacrificio espiatorio e il suo olocausto; 004 NUM 006 017 offrirà l'ariete come sacrificio di comunione al Signore, con il canestro dei pani azzimi; il sacerdote offrirà anche l'oblazione e la libazione. 004 NUM 006 018 Il nazireo raderà, all'ingresso della tenda del convegno, il suo capo consacrato; prenderà i capelli del suo capo consacrato e li metterà sul fuoco che è sotto il sacrificio di comunione. 004 NUM 006 019 Il sacerdote prenderà la spalla dell'ariete, quando sarà cotta, una focaccia non lievitata dal canestro e una schiacciata senza lievito e le porrà nelle mani del nazireo, dopo che questi si sarà raso il capo consacrato. 004 NUM 006 020 Il sacerdote le agiterà, come offerta da farsi secondo il rito dell'agitazione, davanti al Signore; è cosa santa che appartiene al sacerdote, insieme con il petto dell'offerta da agitare ritualmente e con la spalla dell'offerta da elevare ritualmente. Dopo, il nazireo potrà bere il vino. 004 NUM 006 021 Questa è la legge per chi ha fatto voto di nazireato, tale è la sua offerta al Signore per il suo nazireato, oltre quello che i suoi mezzi gli permetteranno di fare. Egli si comporterà secondo il voto che avrà fatto in base alla legge del suo nazireato». 004 NUM 006 022 Il Signore aggiunse a Mosè: 004 NUM 006 023 «Parla ad Aronne e ai suoi figli e riferisci loro: Voi benedirete così gli Israeliti; direte loro: 004 NUM 006 024 Ti benedica il Signore e ti protegga. 004 NUM 006 025 Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. 004 NUM 006 026 Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace. 004 NUM 006 027 Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò». 004 NUM 007 001 Quando Mosè ebbe finito di erigere la Dimora e l'ebbe unta e consacrata con tutti i suoi arredi, quando ebbe eretto l'altare con tutti i suoi arredi e li ebbe unti e consacrati, 004 NUM 007 002 i capi di Israele, capi dei loro casati paterni, che erano capitribù e avevano presieduto al censimento, presentarono una offerta 004 NUM 007 003 e la portarono davanti al Signore: sei carri e dodici buoi, cioè un carro per due capi e un bue per ogni capo e li offrirono davanti alla Dimora. 004 NUM 007 004 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 007 005 «Prendili da loro per impiegarli al servizio della tenda del convegno e assegnali ai leviti; a ciascuno secondo il suo servizio». 004 NUM 007 006 Mosè prese dunque i carri e i buoi e li diede ai leviti. 004 NUM 007 007 Diede due carri e quattro buoi ai figli di Gherson, secondo il loro servizio; 004 NUM 007 008 diede quattro carri e otto buoi ai figli di Merari, secondo il loro servizio, sotto la sorveglianza di Itamar, figlio del sacerdote Aronne; 004 NUM 007 009 ma ai figli di Keat non ne diede, perché avevano il servizio degli oggetti sacri e dovevano portarli sulle spalle. 004 NUM 007 010 I capi presentarono l'offerta per la dedicazione dell'altare, il giorno in cui esso fu unto; 004 NUM 007 011 i capi presentarono l'offerta uno per giorno, per la dedicazione dell'altare. 004 NUM 007 012 Colui che presentò l'offerta il primo giorno fu Nacason, figlio di Amminadab, della tribù di Giuda; 004 NUM 007 013 la sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 014 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 015 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 016 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 017 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Nacason, figlio di Amminadab. 004 NUM 007 018 Il secondo giorno, Netaneel, figlio di Suar, capo di Issacar, presentò l'offerta. 004 NUM 007 019 Offrì un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 020 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 021 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 022 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 023 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Netaneel, figlio di Suar. 004 NUM 007 024 Il terzo giorno fu Eliab, figlio di Chelon, capo dei figli di Zàbulon. 004 NUM 007 025 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 026 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 027 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 028 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 029 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Eliab, figlio di Chelon. 004 NUM 007 030 Il quarto giorno fu Elisur, figlio di Sedeur, capo dei figli di Ruben. 004 NUM 007 031 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 032 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 033 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 034 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 035 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Elisur, figlio di Sedeur. 004 NUM 007 036 Il quinto giorno fu Selumiel, figlio di Surisaddai, capo dei figli di Simeone. 004 NUM 007 037 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 038 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 039 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 040 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 041 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Selumiel, figlio di Surisaddai. 004 NUM 007 042 Il sesto giorno fu Eliasaf, figlio di Deuel, capo dei figli di Gad. 004 NUM 007 043 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 044 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 045 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 046 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 047 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Eliasaf, figlio di Deuel. 004 NUM 007 048 Il settimo giorno fu Elesama, figlio di Ammiud, capo dei figli di Efraim. 004 NUM 007 049 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento del peso di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 050 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 051 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 052 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 053 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Elesama, figlio di Ammiud. 004 NUM 007 054 L'ottavo giorno fu Gamliel, figlio di Pedasur, capo dei figli di Manasse. 004 NUM 007 055 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 056 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 057 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 058 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 059 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Gamliel, figlio di Pedasur. 004 NUM 007 060 Il nono giorno fu Abidan, figlio di Ghideoni, capo dei figli di Beniamino. 004 NUM 007 061 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 062 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 063 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 064 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 065 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Abidan, figlio di Ghideoni. 004 NUM 007 066 Il decimo giorno fu Achiezer, figlio di Ammisaddai, capo dei figli di Dan. 004 NUM 007 067 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 068 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 069 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 070 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 071 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Achiezer, figlio di Ammisaddai. 004 NUM 007 072 L'undicesimo giorno fu Paghiel, figlio di Ocran, capo dei figli di Aser. 004 NUM 007 073 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 074 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 075 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 076 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 077 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Paghiel, figlio di Ocran. 004 NUM 007 078 Il decimosecondo giorno fu Achira, figlio di Enan, capo dei figli di Nèftali. 004 NUM 007 079 La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione, 004 NUM 007 080 una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 081 un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto, 004 NUM 007 082 un capro per il sacrificio espiatorio 004 NUM 007 083 e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Achira, figlio di Enan. 004 NUM 007 084 Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare da parte dei capi d'Israele, il giorno in cui esso fu unto: dodici piatti d'argento, dodici vassoi d'argento, dodici coppe d'oro; 004 NUM 007 085 ogni piatto d'argento pesava centotrenta sicli e ogni vassoio d'argento settanta; il totale dell'argento dei vasi fu duemilaquattrocento sicli, secondo il siclo del santuario; 004 NUM 007 086 dodici coppe d'oro piene di profumo, le quali, a dieci sicli per coppa, secondo il siclo del santuario, diedero per l'oro delle coppe un totale di centoventi sicli. 004 NUM 007 087 Totale del bestiame per l'olocausto: dodici giovenchi, dodici arieti, dodici agnelli dell'anno, con le oblazioni consuete, e dodici capri per il sacrificio espiatorio. 004 NUM 007 088 Totale del bestiame per il sacrificio di comunione: ventiquattro giovenchi, sessanta arieti, sessanta capri, sessanta agnelli dell'anno. Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare, dopo che esso fu unto. 004 NUM 007 089 Quando Mosè entrava nella tenda del convegno per parlare con il Signore, udiva la voce che gli parlava dall'alto del coperchio che è sull'arca della testimonianza fra i due cherubini; il Signore gli parlava. 004 NUM 008 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 004 NUM 008 002 «Parla ad Aronne e riferisci: Quando collocherai le lampade, le sette lampade dovranno proiettare la luce davanti al candelabro». 004 NUM 008 003 Aronne fece così: collocò le lampade in modo che facessero luce davanti al candelabro, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 008 004 Ora il candelabro aveva questa fattura: era d'oro lavorato a martello, dal suo fusto alle sue corolle era un solo lavoro a martello. Mosè aveva fatto il candelabro secondo la figura che il Signore gli aveva mostrato. 004 NUM 008 005 Il Signore parlò a Mosè: 004 NUM 008 006 «Prendi i leviti tra gli Israeliti e purificali. 004 NUM 008 007 Per purificarli farai così: li aspergerai con l'acqua dell'espiazione; faranno passare il rasoio su tutto il loro corpo, laveranno le loro vesti e si purificheranno. 004 NUM 008 008 Poi prenderanno un giovenco con l'oblazione consueta di fior di farina intrisa in olio e tu prenderai un altro giovenco per il sacrificio espiatorio. 004 NUM 008 009 Farai avvicinare i leviti dinanzi alla tenda del convegno e convocherai tutta la comunità degli Israeliti. 004 NUM 008 010 Farai avvicinare i leviti davanti al Signore e gli Israeliti porranno le mani sui leviti; 004 NUM 008 011 Aronne presenterà i leviti come offerta da farsi con il rito di agitazione davanti al Signore da parte degli Israeliti ed essi faranno il servizio del Signore. 004 NUM 008 012 Poi i leviti porranno le mani sulla testa dei giovenchi e tu ne offrirai uno in sacrificio espiatorio per i leviti. 004 NUM 008 013 Farai stare i leviti davanti ad Aronne e davanti ai suoi figli e li presenterai come un'offerta da farsi con il rito di agitazione in onore del Signore. 004 NUM 008 014 Così separerai i leviti dagli Israeliti e i leviti saranno miei. 004 NUM 008 015 Dopo, i leviti verranno a fare il servizio nella tenda del convegno; tu li purificherai e li presenterai come un'offerta fatta con la rituale agitazione; 004 NUM 008 016 poiché mi sono tutti dediti tra gli Israeliti, io li ho presi con me, invece di quanti nascono per primi dalla madre, invece dei primogeniti di tutti gli Israeliti. 004 NUM 008 017 Poiché tutti i primogeniti degli Israeliti, tanto degli uomini quanto del bestiame, sono miei; io me li sono consacrati il giorno in cui percossi tutti i primogeniti nel paese d'Egitto. 004 NUM 008 018 Ho preso i leviti invece di tutti i primogeniti degli Israeliti. 004 NUM 008 019 Ho dato in dono ad Aronne e ai suoi figli i leviti tra gli Israeliti, perché facciano il servizio degli Israeliti nella tenda del convegno e perché compiano il rito espiatorio per gli Israeliti, perché nessun flagello colpisca gli Israeliti, qualora gli Israeliti si accostino al santuario». 004 NUM 008 020 Così fecero Mosè, Aronne e tutta la comunità degli Israeliti per i leviti; gli Israeliti fecero per i leviti quanto il Signore aveva ordinato a Mosè a loro riguardo. 004 NUM 008 021 I leviti si purificarono e lavarono le loro vesti; Aronne li presentò come un'offerta da agitare secondo il rito davanti al Signore e fece l'espiazione per essi, per purificarli. 004 NUM 008 022 Dopo, i leviti vennero a fare il servizio nella tenda del convegno alla presenza di Aronne e dei suoi figli. Come il Signore aveva ordinato a Mosè per i leviti, così si fece per loro. 004 NUM 008 023 Il Signore parlò a Mosè: 004 NUM 008 024 «Questo riguarda i leviti: da venticinque anni in su il levita entrerà a formare la squadra per il servizio nella tenda del convegno. 004 NUM 008 025 Dall'età di cinquant'anni si ritirerà dalla squadra del servizio e non servirà più. 004 NUM 008 026 Aiuterà i suoi fratelli nella tenda del convegno sorvegliando ciò che è affidato alla loro custodia; ma non farà più servizio. Così farai per i leviti, per quel che riguarda i loro uffici». 004 NUM 009 001 Il Signore parlò ancora a Mosè nel deserto del Sinai, il primo mese del secondo anno, da quando uscirono dal paese d'Egitto, dicendo: 004 NUM 009 002 «Gli Israeliti celebreranno la pasqua nel tempo stabilito. 004 NUM 009 003 La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordici di questo mese tra le due sere; la celebrerete secondo tutte le leggi e secondo tutte le prescrizioni e le usanze». 004 NUM 009 004 Mosè parlò agli Israeliti perché celebrassero la pasqua. 004 NUM 009 005 Essi celebrarono la pasqua il quattordici del mese al tramonto, nel deserto del Sinai; gli Israeliti agirono secondo tutti gli ordini che il Signore aveva dato a Mosè. 004 NUM 009 006 Ora vi erano alcuni uomini che essendo immondi per aver toccato un morto, non potevano celebrare la pasqua in quel giorno. Si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aronne; 004 NUM 009 007 quegli uomini dissero a Mosè: «Noi siamo immondi per aver toccato un cadavere; perché dovremo essere impediti di presentare l'offerta del Signore, al tempo stabilito, in mezzo agli Israeliti?». 004 NUM 009 008 Mosè rispose loro: «Aspettate e sentirò quello che il Signore ordinerà a vostro riguardo». 004 NUM 009 009 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 009 010 «Parla agli Israeliti e ordina loro: Se uno di voi o dei vostri discendenti sarà immondo per il contatto con un cadavere o sarà lontano in viaggio, potrà ugualmente celebrare la pasqua in onore del Signore. 004 NUM 009 011 La celebreranno il quattordici del secondo mese al tramonto; mangeranno la vittima pasquale con pane azzimo e con erbe amare; 004 NUM 009 012 non ne serberanno alcun resto fino al mattino e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo tutte le leggi della pasqua. 004 NUM 009 013 Ma chi è mondo e non è in viaggio, se si astiene dal celebrare la pasqua, sarà eliminato dal suo popolo; perché non ha presentato l'offerta al Signore nel tempo stabilito, quell'uomo porterà la pena del suo peccato. 004 NUM 009 014 Se uno straniero che soggiorna in mezzo a voi celebra la pasqua del Signore, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della pasqua. Avrete un'unica legge per lo straniero e per il nativo del paese». 004 NUM 009 015 Nel giorno in cui la Dimora fu eretta, la nube coprì la Dimora, ossia la tenda della testimonianza; alla sera essa aveva sulla Dimora l'aspetto di un fuoco che durava fino alla mattina. 004 NUM 009 016 Così avveniva sempre: la nube copriva la Dimora e di notte aveva l'aspetto del fuoco. 004 NUM 009 017 Tutte le volte che la nube si alzava sopra la tenda, gli Israeliti si mettevano in cammino; dove la nuvola si fermava, in quel luogo gli Israeliti si accampavano. 004 NUM 009 018 Gli Israeliti si mettevano in cammino per ordine del Signore e per ordine del Signore si accampavano; rimanevano accampati finché la nube restava sulla Dimora. 004 NUM 009 019 Quando la nube rimaneva per molti giorni sulla Dimora, gli Israeliti osservavano la prescrizione del Signore e non partivano. 004 NUM 009 020 Se la nube rimaneva pochi giorni sulla Dimora, per ordine del Signore rimanevano accampati e per ordine del Signore levavano il campo. 004 NUM 009 021 Se la nube si fermava dalla sera alla mattina e si alzava la mattina, subito riprendevano il cammino; o se dopo un giorno e una notte la nube si alzava, allora riprendevano il cammino. 004 NUM 009 022 Se la nube rimaneva ferma sulla Dimora due giorni o un mese o un anno, gli Israeliti rimanevano accampati e non partivano: ma quando si alzava, levavano il campo. 004 NUM 009 023 Per ordine del Signore si accampavano e per ordine del Signore levavano il campo; osservavano le prescrizioni del Signore, secondo l'ordine dato dal Signore per mezzo di Mosè. 004 NUM 010 001 Il Signore disse ancora a Mosè: 004 NUM 010 002 «Fatti due trombe d'argento; le farai lavorate a martello e ti serviranno per convocare la comunità e per levare l'accampamento. 004 NUM 010 003 Al suono di esse tutta la comunità si radunerà presso di te all'ingresso della tenda del convegno. 004 NUM 010 004 Al suono di una tromba sola, i principi, i capi delle migliaia d'Israele, converranno presso di te. 004 NUM 010 005 Quando suonerete uno squillo di acclamazione, gli accampamenti che sono a levante si metteranno in cammino. 004 NUM 010 006 Quando suonerete una seconda volta lo squillo di acclamazione, gli accampamenti che si trovano a mezzogiorno si metteranno in cammino; si suoneranno squilli di acclamazione quando dovranno mettersi in cammino. 004 NUM 010 007 Quando deve essere convocata la comunità, suonerete, ma non uno squillo di acclamazione. 004 NUM 010 008 I sacerdoti figli di Aronne suoneranno le trombe; sarà una legge perenne per voi e per i vostri discendenti. 004 NUM 010 009 Quando nel vostro paese andrete in guerra contro il nemico che vi attaccherà, suonerete le trombe con squilli di acclamazione e sarete ricordati davanti al Signore vostro Dio e sarete liberati dai vostri nemici. 004 NUM 010 010 Così anche nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe quando offrirete olocausti e sacrifici di comunione; esse vi ricorderanno davanti al vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio». 004 NUM 010 011 Il secondo anno, il secondo mese, il venti del mese, la nube si alzò sopra la Dimora della testimonianza. 004 NUM 010 012 Gli Israeliti partirono dal deserto del Sinai secondo il loro ordine di marcia; la nube si fermò nel deserto di Paran. 004 NUM 010 013 Così si misero in cammino la prima volta, secondo l'ordine del Signore, dato per mezzo di Mosè. 004 NUM 010 014 Per prima si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Giuda, diviso secondo le loro schiere. Nacason, figlio di Amminadab, comandava la schiera di Giuda. 004 NUM 010 015 Netaneel, figlio di Suar, comandava la schiera della tribù dei figli di Issacar; 004 NUM 010 016 Eliab, figlio di Chelon, comandava la schiera della tribù dei figli di Zàbulon. 004 NUM 010 017 La Dimora fu smontata e i figli di Gherson e i figli di Merari si misero in cammino portando la Dimora. 004 NUM 010 018 Poi si mosse l'insegna dell'accampamento di Ruben, diviso secondo le sue schiere. Elisur, figlio di Sedeur, comandava la schiera di Ruben. 004 NUM 010 019 Selumiel, figlio di Surisaddai, comandava la schiera della tribù dei figli di Simeone. 004 NUM 010 020 Eliasaf, figlio di Deuel, comandava la schiera della tribù dei figli di Gad. 004 NUM 010 021 Poi si mossero i Keatiti, portando gli oggetti sacri; gli altri dovevano erigere la Dimora, prima che questi arrivassero. 004 NUM 010 022 Poi si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Efraim, diviso secondo le sue schiere. Elisama, figlio di Ammiud, comandava la schiera di Efraim. 004 NUM 010 023 Gamliel, figlio di Pedasur, comandava la schiera della tribù dei figli di Manàsse. 004 NUM 010 024 Abidau, figlio di Ghideoni, comandava la schiera della tribù dei figli di Beniamino. 004 NUM 010 025 Poi si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Dan, diviso secondo le sue schiere, formando la retroguardia di tutti gli accampamenti. Achiezer, figlio di Ammisaddai, comandava la schiera di Dan. 004 NUM 010 026 Paghiel, figlio di Ocran, comandava la schiera della tribù dei figli di Aser, 004 NUM 010 027 e Achira, figlio di Enan, comandava la schiera della tribù dei figli di Nèftali. 004 NUM 010 028 Questo era l'ordine con cui gli Israeliti si misero in cammino, secondo le loro schiere. Così levarono l'accampamento. 004 NUM 010 029 Mosè disse a Obab, figlio di Reuel, Madianita, suocero di Mosè: «Noi stiamo per partire, verso il luogo del quale il Signore ha detto: Io ve lo darò in possesso. Vieni con noi e ti faremo del bene, perché il Signore ha promesso di fare il bene a Israele». 004 NUM 010 030 Gli rispose: «Io non verrò ma tornerò al mio paese e dai miei parenti». Mosè disse: 004 NUM 010 031 «Non ci lasciare poiché tu conosci i luoghi dove ci accamperemo nel deserto e sarai per noi come gli occhi. 004 NUM 010 032 Se vieni con noi, qualunque bene il Signore farà a noi, noi lo faremo a te». 004 NUM 010 033 Così partirono dal monte del Signore e fecero tre giornate di cammino; l'arca dell'alleanza del Signore li precedeva durante le tre giornate di cammino, per cercare loro un luogo di sosta. 004 NUM 010 034 La nube del Signore era sopra di loro durante il giorno da quando erano partiti. 004 NUM 010 035 Quando l'arca partiva, Mosè diceva: «Sorgi, Signore, e siano dispersi i tuoi nemici e fuggano da te coloro che ti odiano». 004 NUM 010 036 Quando si posava, diceva: «Torna, Signore, alle miriadi di migliaia di Israele». 004 NUM 011 001 Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente agli orecchi del Signore. Li udì il Signore e il suo sdegno si accese e il fuoco del Signore divampò in mezzo a loro e divorò l'estremità dell'accampamento. 004 NUM 011 002 Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense. 004 NUM 011 003 Quel luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era divampato in mezzo a loro. 004 NUM 011 004 La gente raccogliticcia, che era tra il popolo, fu presa da bramosia; anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: «Chi ci potrà dare carne da mangiare? 004 NUM 011 005 Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell'aglio. 004 NUM 011 006 Ora la nostra vita inaridisce; non c'è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna». 004 NUM 011 007 Ora la manna era simile al seme del coriandolo e aveva l'aspetto della resina odorosa. 004 NUM 011 008 Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta all'olio. 004 NUM 011 009 Quando di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna. 004 NUM 011 010 Mosè udì il popolo che si lamentava in tutte le famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; lo sdegno del Signore divampò e la cosa dispiacque anche a Mosè. 004 NUM 011 011 Mosè disse al Signore: «Perché hai trattato così male il tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, tanto che tu mi hai messo addosso il carico di tutto questo popolo? 004 NUM 011 012 L'ho forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: Pòrtatelo in grembo, come la balia porta il bambino lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? 004 NUM 011 013 Da dove prenderei la carne da dare a tutto questo popolo? Perché si lamenta dietro a me, dicendo: Dacci da mangiare carne! 004 NUM 011 014 Io non posso da solo portare il peso di tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. 004 NUM 011 015 Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; io non veda più la mia sventura!». 004 NUM 011 016 Il Signore disse a Mosè: «Radunami settanta uomini tra gli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi; conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te. 004 NUM 011 017 Io scenderò e parlerò in quel luogo con te; prenderò lo spirito che è su di te per metterlo su di loro, perché portino con te il carico del popolo e tu non lo porti più da solo. 004 NUM 011 018 Dirai al popolo: Santificatevi per domani e mangerete carne, perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci farà mangiare carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene il Signore vi darà carne e voi ne mangerete. 004 NUM 011 019 Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni, 004 NUM 011 020 ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a noia, perché avete respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché siamo usciti dall'Egitto?». 004 NUM 011 021 Mosè disse: «Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: Io darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero! 004 NUM 011 022 Si possono uccidere per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? O si radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che ne abbiano abbastanza?». 004 NUM 011 023 Il Signore rispose a Mosè: «Il braccio del Signore è forse raccorciato? Ora vedrai se la parola che ti ho detta si realizzerà o no». 004 NUM 011 024 Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda del convegno. 004 NUM 011 025 Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si fu posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. 004 NUM 011 026 Intanto, due uomini, uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento e lo spirito si posò su di essi; erano fra gli iscritti ma non erano usciti per andare alla tenda; si misero a profetizzare nell'accampamento. 004 NUM 011 027 Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell'accampamento». 004 NUM 011 028 Allora Giosuè, figlio di Nun, che dalla sua giovinezza era al servizio di Mosè, disse: «Mosè, signor mio, impediscili!». 004 NUM 011 029 Ma Mosè gli rispose: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!». 004 NUM 011 030 Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele. 004 NUM 011 031 Intanto si era alzato un vento, per ordine del Signore, e portò quaglie dalla parte del mare e le fece cadere presso l'accampamento sulla distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino dall'altro, intorno all'accampamento e a un'altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo. 004 NUM 011 032 Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer; le distesero intorno all'accampamento. 004 NUM 011 033 Avevano ancora la carne fra i denti e non l'avevano ancora masticata, quando lo sdegno del Signore si accese contro il popolo e il Signore percosse il popolo con una gravissima piaga. 004 NUM 011 034 Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taava, perché qui fu sepolta la gente che si era lasciata dominare dalla ingordigia. 004 NUM 011 035 Da Kibrot-Taava il popolo partì per Caserot e a Caserot fece sosta. 004 NUM 012 001 Maria e Aronne parlarono contro Mosè a causa della donna etiope che aveva sposata; infatti aveva sposato una Etiope. 004 NUM 012 002 Dissero: «Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato anche per mezzo nostro?». Il Signore udì. 004 NUM 012 003 Ora Mosè era molto più mansueto di ogni uomo che è sulla terra. 004 NUM 012 004 Il Signore disse subito a Mosè, ad Aronne e a Maria: «Uscite tutti e tre e andate alla tenda del convegno». Uscirono tutti e tre. 004 NUM 012 005 Il Signore allora scese in una colonna di nube, si fermò all'ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti. 004 NUM 012 006 Il Signore disse: «Ascoltate le mie parole! Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui. 004 NUM 012 007 Non così per il mio servo Mosè: egli è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa. 004 NUM 012 008 Bocca a bocca parlo con lui, in visione e non con enigmi ed egli guarda l'immagine del Signore. Perchè non avete temuto di parlare contro il mio servo Mosè?». 004 NUM 012 009 L'ira del Signore si accese contro di loro ed Egli se ne andò; 004 NUM 012 010 la nuvola si ritirò di sopra alla tenda ed ecco Maria era lebbrosa, bianca come neve; Aronne guardò Maria ed ecco era lebbrosa. 004 NUM 012 011 Aronne disse a Mosè: «Signor mio, non addossarci la pena del peccato che abbiamo stoltamente commesso, 004 NUM 012 012 essa non sia come il bambino nato morto, la cui carne è gia mezzo consumata quando esce dal seno della madre». 004 NUM 012 013 Mosè gridò al Signore: «Guariscila, Dio!». 004 NUM 012 014 Il Signore rispose a Mosè: «Se suo padre le avesse sputato in viso, non ne porterebbe essa vergogna per sette giorni? Stia dunque isolata fuori dell'accampamento sette giorni; poi vi sarà di nuovo ammessa». 004 NUM 012 015 Maria dunque rimase isolata, fuori dell'accampamento sette giorni; il popolo non riprese il cammino, finché Maria non fu riammessa nell'accampamento. 004 NUM 012 016 Poi il popolo partì da Caserot e si accampò nel deserto di Paran. 004 NUM 013 001 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 013 002 «Manda uomini a esplorare il paese di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Mandate un uomo per ogni tribù dei loro padri; siano tutti dei loro capi». 004 NUM 013 003 Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore; quegli uomini erano tutti capi degli Israeliti. 004 NUM 013 004 Questi erano i loro nomi: per la tribù di Ruben, Sammua figlio di Zaccur; 004 NUM 013 005 per la tribù di Simeone, Safat figlio di Cori; 004 NUM 013 006 per la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne; 004 NUM 013 007 per la tribù di Issacar, Igheal figlio di Giuseppe; per la tribù di Efraim, 004 NUM 013 008 Osea figlio di Nun; 004 NUM 013 009 per la tribù di Beniamino, Palti figlio di Rafu; 004 NUM 013 010 per la tribù di Zàbulon, Gaddiel figlio di Sodi; 004 NUM 013 011 per la tribù di Giuseppe, cioè per la tribù di Manàsse, Gaddi figlio di Susi; 004 NUM 013 012 per la tribù di Dan, Ammiel figlio di Ghemalli; 004 NUM 013 013 per la tribù di Aser, Setur figlio di Michele; 004 NUM 013 014 per la tribù di Nèftali, Nacbi figlio di Vofsi; 004 NUM 013 015 per la tribù di Gad, Gheuel figlio di Machi. 004 NUM 013 016 Questi sono i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. Mosè diede ad Osea, figlio di Nun, il nome di Giosuè. 004 NUM 013 017 Mosè dunque li mandò a esplorare il paese di Canaan e disse loro: «Salite attraverso il Negheb; poi salirete alla regione montana 004 NUM 013 018 e osserverete che paese sia, che popolo l'abiti, se forte o debole, se poco o molto numeroso; 004 NUM 013 019 come sia la regione che esso abita, se buona o cattiva, e come siano le città dove abita, se siano accampamenti o luoghi fortificati; 004 NUM 013 020 come sia il terreno, se fertile o sterile, se vi siano alberi o no. Siate coraggiosi e portate frutti del paese». Era il tempo in cui cominciava a maturare l'uva. 004 NUM 013 021 Quelli dunque salirono ed esplorarono il paese dal deserto di Sin, fino a Recob, in direzione di Amat. 004 NUM 013 022 Salirono attraverso il Negheb e andarono fino a Ebron, dove erano Achiman, Sesai e Talmai, figli di Anak. Ora Ebron era stata edificata sette anni prima di Tanis in Egitto. 004 NUM 013 023 Giunsero fino alla valle di Escol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche melagrane e fichi. 004 NUM 013 024 Quel luogo fu chiamato valle di Escol a causa del grappolo d'uva che gli Israeliti vi tagliarono. 004 NUM 013 025 Alla fine di quaranta giorni tornarono dall'esplorazione del paese 004 NUM 013 026 e andarono a trovare Mosè e Aronne e tutta la comunità degli Israeliti nel deserto di Paran, a Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta la comunità e mostrarono loro i frutti del paese. 004 NUM 013 027 Raccontarono: «Noi siamo arrivati nel paese dove tu ci avevi mandato ed è davvero un paese dove scorre latte e miele; ecco i suoi frutti. 004 NUM 013 028 Ma il popolo che abita il paese è potente, le città sono fortificate e immense e vi abbiamo anche visto i figli di Anak. 004 NUM 013 029 Gli Amaleciti abitano la regione del Negheb; gli Hittiti, i Gebusei e gli Amorrei le montagne; i Cananei abitano presso il mare e lungo la riva del Giordano». 004 NUM 013 030 Caleb calmò il popolo che mormorava contro Mosè e disse: «Andiamo presto e conquistiamo il paese, perché certo possiamo riuscirvi». 004 NUM 013 031 Ma gli uomini che vi erano andati con lui dissero: «Noi non saremo capaci di andare contro questo popolo, perché è più forte di noi». 004 NUM 013 032 Screditarono presso gli Israeliti il paese che avevano esplorato, dicendo: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vi abbiamo notata è gente di alta statura; 004 NUM 013 033 vi abbiamo visto i giganti, figli di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro». 004 NUM 014 001 Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; il popolo pianse tutta quella notte. 004 NUM 014 002 Tutti gli Israeliti mormoravano contro Mosè e contro Aronne e tutta la comunità disse loro: «Oh! fossimo morti nel paese d'Egitto o fossimo morti in questo deserto! 004 NUM 014 003 E perché il Signore ci conduce in quel paese per cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri bambini saranno preda. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?». 004 NUM 014 004 Si dissero l'un l'altro: «Diamoci un capo e torniamo in Egitto». 004 NUM 014 005 Allora Mosè e Aronne si prostrarono a terra dinanzi a tutta la comunità riunita degli Israeliti. 004 NUM 014 006 Giosuè figlio di Nun e Caleb figlio di Iefunne, che erano fra coloro che avevano esplorato il paese, si stracciarono le vesti 004 NUM 014 007 e parlarono così a tutta la comunità degli Israeliti: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese molto buono. 004 NUM 014 008 Se il Signore ci è favorevole, ci introdurrà in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre latte e miele. 004 NUM 014 009 Soltanto, non vi ribellate al Signore e non abbiate paura del popolo del paese; è pane per noi e la loro difesa li ha abbandonati mentre il Signore è con noi; non ne abbiate paura». 004 NUM 014 010 Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la Gloria del Signore apparve sulla tenda del convegno a tutti gli Israeliti. 004 NUM 014 011 Il Signore disse a Mosè: «Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? E fino a quando non avranno fede in me, dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a loro? 004 NUM 014 012 Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di esso». 004 NUM 014 013 Mosè disse al Signore: «Ma gli Egiziani hanno saputo che tu hai fatto uscire questo popolo con la tua potenza 004 NUM 014 014 e lo hanno detto agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, Signore, sei in mezzo a questo popolo, e ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nube si ferma sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nube e di notte in una colonna di fuoco. 004 NUM 014 015 Ora se fai perire questo popolo come un solo uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: 004 NUM 014 016 Siccome il Signore non è stato in grado di far entrare questo popolo nel paese che aveva giurato di dargli, li ha ammazzati nel deserto. 004 NUM 014 017 Ora si mostri grande la potenza del mio Signore, perché tu hai detto: 004 NUM 014 018 Il Signore è lento all'ira e grande in bontà, perdona la colpa e la ribellione, ma non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione. 004 NUM 014 019 Perdona l'iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua bontà, così come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto fin qui». 004 NUM 014 020 Il Signore disse: «Io perdono come tu hai chiesto; 004 NUM 014 021 ma, per la mia vita, com'è vero che tutta la terra sarà piena della gloria del Signore, 004 NUM 014 022 tutti quegli uomini che hanno visto la mia gloria e i prodigi compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla prova gia dieci volte e non hanno obbedito alla mia voce, 004 NUM 014 023 certo non vedranno il paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; 004 NUM 014 024 ma il mio servo Caleb che è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito fedelmente io lo introdurrò nel paese dove è andato; la sua stirpe lo possiederà. 004 NUM 014 025 Gli Amaleciti e i Cananei abitano nella valle; domani tornate indietro, incamminatevi verso il deserto, per la via del Mare Rosso». 004 NUM 014 026 Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 004 NUM 014 027 «Fino a quando sopporterò io questa comunità malvagia che mormora contro di me? Io ho udito le lamentele degli Israeliti contro di me. 004 NUM 014 028 Riferisci loro: Per la mia vita, dice il Signore, io vi farò quello che ho sentito dire da voi. 004 NUM 014 029 I vostri cadaveri cadranno in questo deserto. Nessuno di voi, di quanti siete stati registrati dall'età di venti anni in su e avete mormorato contro di me, 004 NUM 014 030 potrà entrare nel paese nel quale ho giurato di farvi abitare, se non Caleb, figlio di Iefunne, e Giosuè figlio di Nun. 004 NUM 014 031 I vostri bambini, dei quali avete detto che sarebbero diventati una preda di guerra, quelli ve li farò entrare; essi conosceranno il paese che voi avete disprezzato. 004 NUM 014 032 Ma i vostri cadaveri cadranno in questo deserto. 004 NUM 014 033 I vostri figli saranno nòmadi nel deserto per quarant'anni e porteranno il peso delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri siano tutti quanti nel deserto. 004 NUM 014 034 Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per esplorare il paese, quaranta giorni, sconterete le vostre iniquità per quarant'anni, un anno per ogni giorno e conoscerete la mia ostilità. 004 NUM 014 035 Io, il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia che si è riunita contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui moriranno». 004 NUM 014 036 Gli uomini che Mosè aveva mandati a esplorare il paese e che, tornati, avevano fatto mormorare tutta la comunità contro di lui diffondendo il discredito sul paese, 004 NUM 014 037 quegli uomini che avevano propagato cattive voci su quel paese, morirono colpiti da un flagello, davanti al Signore. 004 NUM 014 038 Ma di quelli che erano andati a esplorare il paese rimasero vivi Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Iefunne. 004 NUM 014 039 Mosè riferì quelle parole a tutti gli Israeliti; il popolo ne fu molto turbato. 004 NUM 014 040 La mattina si alzarono presto per salire verso la cima del monte, dicendo: «Eccoci qua; noi saliremo al luogo del quale il Signore ha detto che noi abbiamo peccato». 004 NUM 014 041 Ma Mosè disse: «Perché trasgredite l'ordine del Signore? La cosa non vi riuscirà. 004 NUM 014 042 Poiché il Signore non è in mezzo a voi, non salite perché non siate sconfitti dai vostri nemici! 004 NUM 014 043 Perché di fronte a voi stanno gli Amaleciti e i Cananei e voi cadrete di spada; perché avete abbandonato il Signore, il Signore non sarà con voi». 004 NUM 014 044 Si ostinarono a salire verso la cima del monte, ma l'arca dell'alleanza del Signore e Mosè non si mossero dall'accampamento. 004 NUM 014 045 Allora gli Amaleciti e i Cananei che abitavano su quel monte scesero, li batterono e ne fecero strage fino a Corma. 004 NUM 015 001 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 015 002 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando sarete entrati nel paese che dovrete abitare e che io vi dò 004 NUM 015 003 e offrirete al Signore un sacrificio consumato dal fuoco, olocausto o sacrificio per soddisfare un voto, o per un'offerta volontaria, o nelle vostre solennità, per fare un profumo soave per il Signore con il vostro bestiame grosso o minuto, 004 NUM 015 004 colui che presenterà l'offerta al Signore, offrirà in oblazione un decimo di efa di fior di farina intrisa in un quarto di hin di olio. 004 NUM 015 005 Farai una libazione di un quarto di hin di vino oltre l'olocausto o sacrificio per ogni agnello. 004 NUM 015 006 Se è per un ariete, offrirai in oblazione due decimi di efa di fior di farina con un terzo di hin di olio 004 NUM 015 007 e farai una libazione di un terzo di hin di vino come offerta di odore soave in onore del Signore. 004 NUM 015 008 Se offri un giovenco in olocausto o in sacrificio per soddisfare un voto o in sacrificio di comunione al Signore, 004 NUM 015 009 oltre il giovenco si offrirà, in oblazione, tre decimi di efa di fior di farina intrisa in mezzo hin di olio 004 NUM 015 010 e farai una libazione di un mezzo hin di vino; è un sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 004 NUM 015 011 Così si farà per ogni bue, per ogni ariete, per ogni agnello o capretto. 004 NUM 015 012 Qualunque sia il numero degli animali che immolerete, farete così per ciascuna vittima. 004 NUM 015 013 Quanti sono nativi del paese faranno così, quando offriranno un sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 004 NUM 015 014 Se uno straniero che soggiorna da voi o chiunque dimorerà in mezzo a voi in futuro, offrirà un sacrificio con il fuoco, soave profumo per il Signore, farà come fate voi. 004 NUM 015 015 Vi sarà una sola legge per tutta la comunità, per voi e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti al Signore. 004 NUM 015 016 Ci sarà una stessa legge e uno stesso rito per voi e per lo straniero che soggiorna presso di voi». 004 NUM 015 017 Il Signore disse ancora a Mosè: 004 NUM 015 018 «Parla agli Israeliti e riferisci loro. Quando sarete arrivati nel paese dove io vi conduco 004 NUM 015 019 e mangerete il pane di quel paese, ne preleverete un'offerta da presentare al Signore. 004 NUM 015 020 Delle primizie della vostra madia, metterete da parte una focaccia come offerta da elevare secondo il rito, la preleverete come si preleva dall'aia l'offerta che si fa con il rito di elevazione. 004 NUM 015 021 Delle primizie della vostra madia darete al Signore una parte come offerta che si fa elevandola, di generazione in generazione. 004 NUM 015 022 Se avrete mancato per inavvertenza e non avrete osservato tutti questi comandi che il Signore ha dati a Mosè, 004 NUM 015 023 quanto il Signore vi ha comandato per mezzo di Mosè, dal giorno in cui il Signore vi ha dato comandi e in seguito, nelle vostre successive generazioni, 004 NUM 015 024 se il peccato è stato commesso per inavvertenza da parte della comunità, senza che la comunità se ne sia accorta, tutta la comunità offrirà un giovenco come olocausto di soave profumo per il Signore, con la sua oblazione e la sua libazione secondo il rito, e un capro come sacrificio espiatorio. 004 NUM 015 025 Il sacerdote farà il rito espiatorio per tutta la comunità degli Israeliti e sarà loro perdonato; infatti si tratta di un peccato commesso per inavvertenza ed essi hanno portato l'offerta, il sacrificio fatto in onore del Signore mediante il fuoco e il loro sacrificio espiatorio davanti al Signore, a causa della loro inavvertenza. 004 NUM 015 026 Sarà perdonato a tutta la comunità degli Israeliti e allo straniero che soggiorna in mezzo a loro, perché tutto il popolo ha peccato per inavvertenza. 004 NUM 015 027 Se è una persona sola che ha peccato per inavvertenza, offra una capra di un anno come sacrificio espiatorio. 004 NUM 015 028 Il sacerdote farà il rito espiatorio davanti al Signore per la persona che avrà mancato commettendo un peccato per inavvertenza; quando avrà fatto l'espiazione per essa, le sarà perdonato. 004 NUM 015 029 Si tratti di un nativo del paese tra gli Israeliti o di uno straniero che soggiorna in mezzo a voi, avrete un'unica legge per colui che pecca per inavvertenza. 004 NUM 015 030 Ma la persona che agisce con deliberazione, nativo del paese o straniero, insulta il Signore; essa sarà eliminata dal suo popolo. 004 NUM 015 031 Poiché ha disprezzato la parola del Signore e ha violato il suo comando, quella persona dovrà essere eliminata; porterà il peso della sua colpa». 004 NUM 015 032 Mentre gli Israeliti erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato. 004 NUM 015 033 Quelli che l'avevano trovato a raccogliere legna, lo condussero a Mosè, ad Aronne e a tutta la comunità. 004 NUM 015 034 Lo misero sotto sorveglianza, perché non era stato ancora stabilito che cosa gli si dovesse fare. 004 NUM 015 035 Il Signore disse a Mosè: «Quell'uomo deve essere messo a morte; tutta la comunità lo lapiderà fuori dell'accampamento». 004 NUM 015 036 Tutta la comunità lo condusse fuori dell'accampamento e lo lapidò; quegli morì secondo il comando che il Signore aveva dato a Mosè. 004 NUM 015 037 Il Signore aggiunse a Mosè: 004 NUM 015 038 «Parla agli Israeliti e ordina loro che si facciano, di generazione in generazione, fiocchi agli angoli delle loro vesti e che mettano al fiocco di ogni angolo un cordone di porpora viola. 004 NUM 015 039 Avrete tali fiocchi e, quando li guarderete, vi ricorderete di tutti i comandi del Signore per metterli in pratica; non andrete vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi prostituite. 004 NUM 015 040 Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio. 004 NUM 015 041 Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese di Egitto per essere il vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio». 004 NUM 016 001 Ora Core figlio di Izear, figlio di Keat, figlio di Levi, e Datan e Abiram, figli di Eliab, figlio di Pallu, figlio di Ruben, 004 NUM 016 002 presero altra gente e insorsero contro Mosè, con duecentocinquanta uomini tra gli Israeliti, capi della comunità, membri del consiglio, uomini stimati; 004 NUM 016 003 radunatisi contro Mosè e contro Aronne, dissero loro: «Basta! Tutta la comunità, tutti sono santi e il Signore è in mezzo a loro; perché dunque vi innalzate sopra l'assemblea del Signore?». 004 NUM 016 004 Quando Mosè ebbe udito questo, si prostrò con la faccia a terra; 004 NUM 016 005 poi disse a Core e a tutta la gente che era con lui: «Domani mattina il Signore farà conoscere chi è suo e chi è santo e se lo farà avvicinare: farà avvicinare a sé colui che egli avrà scelto. 004 NUM 016 006 Fate questo: prendete gli incensieri tu e tutta la gente che è con te; 004 NUM 016 007 domani vi metterete il fuoco e porrete profumo aromatico davanti al Signore; colui che il Signore avrà scelto sarà santo. Basta, figli di Levi!». 004 NUM 016 008 Mosè disse poi a Core: «Ora ascoltate, figli di Levi! 004 NUM 016 009 E' forse poco per voi che il Dio d'Israele vi abbia segregati dalla comunità d'Israele e vi abbia fatti avvicinare a sé per prestare servizio nella Dimora del Signore e per tenervi davanti alla comunità, esercitando per essa il vostro ministero? 004 NUM 016 010 Egli vi ha fatti avvicinare a sé, te e tutti i tuoi fratelli figli di Levi con te e ora pretendete anche il sacerdozio? 004 NUM 016 011 Per questo tu e tutta la gente che è con te siete convenuti contro il Signore! E chi è Aronne perché vi mettiate a mormorare contro di lui?». 004 NUM 016 012 Poi Mosè mandò a chiamare Datan e Abiram, figli di Eliab; ma essi dissero: «Noi non verremo. 004 NUM 016 013 E' forse poco per te l'averci fatti partire da un paese dove scorre latte e miele per farci morire nel deserto, perché tu voglia fare il nostro capo e dominare su di noi? 004 NUM 016 014 Non ci hai davvero condotti in un paese dove scorre latte e miele, né ci hai dato il possesso di campi e di vigne! Credi tu di poter privare degli occhi questa gente? Noi non verremo». 004 NUM 016 015 Allora Mosè si adirò molto e disse al Signore: «Non gradire la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un asino e non ho fatto torto ad alcuno di loro». 004 NUM 016 016 Mosè disse a Core: «Tu e tutta la tua gente trovatevi domani davanti al Signore: tu e loro con Aronne; 004 NUM 016 017 ciascuno di voi prenda l'incensiere, vi metta il profumo aromatico e porti ciascuno il suo incensiere davanti al Signore: duecentocinquanta incensieri. Anche tu e Aronne; ciascuno prenda un incensiere». 004 NUM 016 018 Essi dunque presero ciascuno un incensiere, vi misero il fuoco, vi posero profumo aromatico e si fermarono all'ingresso della tenda del convegno; lo stesso fecero Mosè e Aronne. 004 NUM 016 019 Core convocò tutta la comunità presso Mosè e Aronne all'ingresso della tenda del convegno; la gloria del Signore apparve a tutta la comunità. 004 NUM 016 020 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 004 NUM 016 021 «Allontanatevi da questa comunità e io li consumerò in un istante». 004 NUM 016 022 Ma essi, prostratisi con la faccia a terra, dissero: «Dio, Dio degli spiriti di ogni essere vivente! Un uomo solo ha peccato e ti vorresti adirare contro tutta la comunità?». 004 NUM 016 023 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 016 024 «Parla alla comunità e ordinale: Ritiratevi dalle vicinanze della dimora di Core, Datan e Abiram». 004 NUM 016 025 Mosè si alzò e andò da Datan e da Abiram; gli anziani di Israele lo seguirono. 004 NUM 016 026 Egli disse alla comunità: «Allontanatevi dalle tende di questi uomini empi e non toccate nulla di ciò che è loro, perché non periate a causa di tutti i loro peccati». 004 NUM 016 027 Così quelli si ritirarono dal luogo dove stavano Core, Datan e Abiram. Datan e Abiram uscirono e si fermarono all'ingresso delle loro tende con le mogli, i figli e i bambini. 004 NUM 016 028 Mosè disse: «Da questo saprete che il Signore mi ha mandato per fare tutte queste opere e che io non ho agito di mia iniziativa. 004 NUM 016 029 Se questa gente muore come muoiono tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte comune a tutti gli uomini, il Signore non mi ha mandato; 004 NUM 016 030 ma se il Signore fa una cosa meravigliosa, se la terra spalanca la bocca e li ingoia con quanto appartiene loro e se essi scendono vivi agli inferi, allora saprete che questi uomini hanno disprezzato il Signore». (Sheol h7585) 004 NUM 016 031 Come egli ebbe finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo si profondò sotto i loro piedi, 004 NUM 016 032 la terra spalancò la bocca e li inghiottì: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Core e tutta la loro roba. 004 NUM 016 033 Scesero vivi agli inferi essi e quanto loro apparteneva; la terra li ricoprì ed essi scomparvero dall'assemblea. (Sheol h7585) 004 NUM 016 034 Tutto Israele che era attorno ad essi fuggì alle loro grida; perché dicevano: «La terra non inghiottisca anche noi!». 004 NUM 016 035 Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e divorò i duecentocinquanta uomini, che offrivano l'incenso. 004 NUM 016 036 Poi il Signore disse a Mosè: 004 NUM 016 037 «Dì a Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, di tirar fuori gli incensieri dall'incendio e di disperdere qua e là il fuoco, perché quelli sono sacri; 004 NUM 016 038 degli incensieri di quegli uomini, che hanno peccato al prezzo della loro vita, si facciano tante lamine battute per rivestirne l'altare, poiché sono stati presentati davanti al Signore e quindi sono sacri; saranno un monito per gli Israeliti». 004 NUM 016 039 Il sacerdote Eleazaro prese gli incensieri di rame presentati dagli uomini che erano stati arsi; furono ridotti in lamine per rivestirne l'altare, 004 NUM 016 040 perché servano da memoriale agli Israeliti: nessun estraneo che non sia della discendenza di Aronne si accosti a bruciare incenso davanti al Signore e abbia la sorte di Core e di quelli che erano con lui. Eleazaro fece come il Signore gli aveva ordinato per mezzo di Mosè. 004 NUM 016 041 Il giorno dopo tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e Aronne dicendo: «Voi avete fatto morire il popolo del Signore». 004 NUM 016 042 Come la comunità si radunava contro Mosè e contro Aronne, gli Israeliti si volsero verso la tenda del convegno; ed ecco la nube la ricoprì e apparve la gloria del Signore. 004 NUM 016 043 Mosè e Aronne vennero davanti alla tenda del convegno. 004 NUM 016 044 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 016 045 «Allontanatevi da questa comunità e io li consumerò in un istante». Ma essi si prostrarono con la faccia a terra. 004 NUM 016 046 Mosè disse ad Aronne: «Prendi l'incensiere, mettici il fuoco preso dall'altare, ponici sopra l'incenso; portalo presto in mezzo alla comunità e fà il rito espiatorio per essi; poiché l'ira del Signore è divampata, il flagello è gia cominciato». 004 NUM 016 047 Aronne prese l'incensiere, come Mosè aveva detto, corse in mezzo all'assemblea; ecco il flagello era gia cominciato in mezzo al popolo; mise l'incenso nel braciere e fece il rito espiatorio per il popolo. 004 NUM 016 048 Si fermò tra i morti e i vivi e il flagello fu arrestato. 004 NUM 016 049 Ora quelli che morirono di quel flagello furono quattordicimilasettecento, oltre quelli che morirono per il fatto di Core. 004 NUM 016 050 Aronne tornò da Mosè all'ingresso della tenda del convegno: il flagello era stato fermato. 004 NUM 017 001 Poi il Signore disse a Mosè: 004 NUM 017 002 «Parla agli Israeliti e fatti dare da loro dei bastoni, uno per ogni loro casato paterno: cioè dodici bastoni da parte di tutti i loro capi secondo i loro casati paterni; scriverai il nome di ognuno sul suo bastone, 004 NUM 017 003 scriverai il nome di Aronne sul bastone di Levi, poiché ci sarà un bastone per ogni capo dei loro casati paterni. 004 NUM 017 004 Riporrai quei bastoni nella tenda del convegno, davanti alla testimonianza, dove io sono solito darvi convegno. 004 NUM 017 005 L'uomo che io avrò scelto sarà quello il cui bastone fiorirà e così farò cessare davanti a me le mormorazioni che gli Israeliti fanno contro di voi». 004 NUM 017 006 Mosè parlò agli Israeliti e tutti i loro capi gli diedero un bastone ciascuno, secondo i loro casati paterni, cioè dodici bastoni; il bastone di Aronne era in mezzo ai loro bastoni. 004 NUM 017 007 Mosè ripose quei bastoni davanti al Signore nella tenda della testimonianza. 004 NUM 017 008 Il giorno dopo, Mosè entrò nella tenda della testimonianza ed ecco il bastone di Aronne per il casato di Levi era fiorito: aveva prodotto germogli, aveva fatto sbocciare fiori e maturato mandorle. 004 NUM 017 009 Allora Mosè tolse tutti i bastoni dalla presenza del Signore e li portò a tutti gli Israeliti; essi li videro e presero ciascuno il suo bastone. 004 NUM 017 010 Il Signore disse a Mosè: «Riporta il bastone di Aronne davanti alla Testimonianza, perché sia conservato come un monito per i ribelli e si ponga fine alle loro mormorazioni contro di me ed essi non ne muoiano». 004 NUM 017 011 Mosè fece come il Signore gli aveva comandato. 004 NUM 017 012 Gli Israeliti dissero a Mosè: «Ecco, moriamo, siamo perduti, siamo tutti perduti! 004 NUM 017 013 Chiunque si accosta alla Dimora del Signore muore; dovremo morire tutti?». 004 NUM 018 001 Il Signore disse ad Aronne: «Tu, i tuoi figli e la casa di tuo padre con te porterete il peso delle iniquità commesse nel santuario; tu e i tuoi figli porterete il peso delle iniquità commesse nell'esercizio del vostro sacerdozio. 004 NUM 018 002 Anche i tuoi fratelli, la tribù di Levi, la tribù di tuo padre, farai accostare a te, perché ti siano accanto e ti servano quando tu e i tuoi figli con te sarete davanti alla tenda della testimonianza. 004 NUM 018 003 Essi staranno al tuo servizio e al servizio di tutta la tenda; soltanto non si accosteranno agli arredi del santuario né all'altare, perché non moriate gli uni e gli altri. 004 NUM 018 004 Essi saranno accanto a te e saranno addetti alla custodia della tenda del convegno per tutto il servizio della tenda e nessun estraneo si accosterà a voi. 004 NUM 018 005 Voi sarete addetti alla custodia del santuario e dell'altare, perché non vi sia più ira contro gli Israeliti. 004 NUM 018 006 Quanto a me, ecco, io ho preso i vostri fratelli, i leviti, tra gli Israeliti; dati al Signore, essi sono rimessi in dono a voi per prestare servizio nella tenda del convegno. 004 NUM 018 007 Tu e i tuoi figli con te eserciterete il vostro sacerdozio per quanto riguarda l'altare ciò che è oltre il velo; compirete il vostro ministero. Io vi dò l'esercizio del sacerdozio come un dono; l'estraneo che si accosterà sarà messo a morte». 004 NUM 018 008 Il Signore disse ancora ad Aronne: «Ecco, io ti dò il diritto a tutte le cose consacrate dagli Israeliti, cioè a quelle che mi sono offerte per elevazione: io le dò a te e ai tuoi figli, come diritto della tua unzione, per legge perenne. 004 NUM 018 009 Questo ti apparterrà fra le cose santissime, fra le loro offerte consumate dal fuoco: ogni oblazione, ogni sacrificio espiatorio e ogni sacrificio di riparazione che mi presenteranno; sono tutte cose santissime che apparterranno a te e ai tuoi figli. 004 NUM 018 010 Le mangerai in luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; le tratterai come cose sante. 004 NUM 018 011 Questo ancora ti apparterrà: i doni che gli Israeliti presenteranno con l'elevazione e tutte le loro offerte fatte con il rito di agitazione; io le dò a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te per legge perenne. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare. 004 NUM 018 012 Ti dò anche tutte le primizie che al Signore offriranno: il meglio dell'olio, il meglio del mosto e del grano. 004 NUM 018 013 Le primizie di quanto produrrà la loro terra che essi presenteranno al Signore saranno tue. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare. 004 NUM 018 014 Quanto sarà consacrato per voto di sterminio in Israele sarà tuo. 004 NUM 018 015 Ogni essere che nasce per primo da ogni essere vivente, offerto al Signore, così degli uomini come degli animali, sarà tuo; però farai riscattare il primogenito dell'uomo e farai anche riscattare il primo nato di un animale immondo. 004 NUM 018 016 Quanto al riscatto, li farai riscattare dall'età di un mese, secondo la stima di cinque sicli d'argento, in base al siclo del santuario, che è di venti ghera. 004 NUM 018 017 Ma non farai riscattare il primo nato della vacca, né il primo nato della pecora, né il primo nato della capra; sono cosa sacra; verserai il loro sangue sull'altare e brucerai le loro parti grasse come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 004 NUM 018 018 La loro carne sarà tua; sarà tua come il petto dell'offerta che si fa con la agitazione rituale e come la coscia destra. 004 NUM 018 019 Io dò a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te, per legge perenne, tutte le offerte di cose sante che gli Israeliti presenteranno al Signore con il rito dell'elevazione. E' un'alleanza inviolabile, perenne, davanti al Signore, per te e per la tua discendenza con te». 004 NUM 018 020 Il Signore disse ad Aronne: «Tu non avrai alcun possesso nel loro paese e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e il tuo possesso in mezzo agli Israeliti. 004 NUM 018 021 Ai figli di Levi io dò in possesso tutte le decime in Israele per il servizio che fanno, il servizio della tenda del convegno. 004 NUM 018 022 Gli Israeliti non si accosteranno più alla tenda del convegno per non caricarsi di un peccato che li farebbe morire. 004 NUM 018 023 Ma il servizio nella tenda del convegno lo faranno soltanto i leviti; essi porteranno il peso della loro responsabilità; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; non possiederanno nulla tra gli Israeliti; 004 NUM 018 024 poiché io dò in possesso ai leviti le decime che gli Israeliti presenteranno al Signore come offerta fatta con il rito di elevazione; per questo dico di loro: Non possiederanno nulla tra gli Israeliti». 004 NUM 018 025 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 018 026 «Parlerai inoltre ai leviti e dirai loro: Quando riceverete dagli Israeliti le decime che io vi dò per conto loro in vostro possesso, ne preleverete un'offerta secondo la rituale elevazione da fare al Signore: una decima della decima; 004 NUM 018 027 l'offerta che avrete prelevata vi sarà calcolata come il grano che viene dall'aia e come il mosto che esce dal torchio. 004 NUM 018 028 Così anche voi preleverete un'offerta per il Signore da tutte le decime che riceverete dagli Israeliti e darete al sacerdote Aronne l'offerta che avrete prelevato per il Signore. 004 NUM 018 029 Da tutte le cose che vi saranno concesse preleverete tutte le offerte per il Signore; di tutto ciò che vi sarà di meglio preleverete quel tanto che è da consacrare. 004 NUM 018 030 Dirai loro: Quando ne avrete prelevato il meglio, quel che rimane sarà calcolato come il provento dell'aia e come il provento del torchio. 004 NUM 018 031 Lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è il vostro salario in cambio del vostro servizio nella tenda del convegno. 004 NUM 018 032 Così non sarete rei di alcun peccato, perché ne avrete messa da parte la parte migliore; non profanerete le cose sante degli Israeliti; così non morirete». 004 NUM 019 001 Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne: 004 NUM 019 002 «Questa è una disposizione della legge che il Signore ha prescritta: Ordina agli Israeliti che ti portino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e che non abbia mai portato il giogo. 004 NUM 019 003 La darete al sacerdote Eleazaro, che la condurrà fuori del campo e la farà immolare in sua presenza. 004 NUM 019 004 Il sacerdote Eleazaro prenderà con il dito il sangue della giovenca e ne farà sette volte l'aspersione davanti alla tenda del convegno; 004 NUM 019 005 poi si brucerà la giovenca sotto i suoi occhi; se ne brucerà la pelle, la carne e il sangue con gli escrementi. 004 NUM 019 006 Il sacerdote prenderà legno di cedro, issòpo, colore scarlatto e getterà tutto nel fuoco che consuma la giovenca. 004 NUM 019 007 Poi il sacerdote laverà le sue vesti e farà un bagno al suo corpo nell'acqua; quindi rientrerà nel campo e il sacerdote rimarrà in stato d'immondezza fino alla sera. 004 NUM 019 008 Colui che avrà bruciato la giovenca si laverà le vesti nell'acqua, farà un bagno al suo corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. 004 NUM 019 009 Un uomo mondo raccoglierà le ceneri della giovenca e le depositerà fuori del campo in luogo mondo, dove saranno conservate per la comunità degli Israeliti per l'acqua di purificazione: è un rito espiatorio. 004 NUM 019 010 Colui che avrà raccolto le ceneri della giovenca si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera. Questa sarà una legge perenne per gli Israeliti e per lo straniero che soggiornerà presso di loro. 004 NUM 019 011 Chi avrà toccato un cadavere umano sarà immondo per sette giorni. 004 NUM 019 012 Quando uno si sarà purificato con quell'acqua il terzo e il settimo giorno, sarà mondo; ma se non si purifica il terzo e il settimo giorno, non sarà mondo. 004 NUM 019 013 Chiunque avrà toccato un cadavere, cioè il corpo di una persona umana morta, e non si sarà purificato, avrà profanato la Dimora del Signore e sarà sterminato da Israele. Siccome l'acqua di purificazione non è stata spruzzata su di lui, egli è in stato di immondezza; ha ancora addosso l'immondezza. 004 NUM 019 014 Questa è la legge per quando un uomo muore in una tenda: chiunque entrerà nella tenda e chiunque sarà nella tenda sarà immondo per sette giorni. 004 NUM 019 015 Ogni vaso scoperto, sul quale non sia un coperchio o una legatura, sarà immondo. 004 NUM 019 016 Chiunque per i campi avrà toccato un uomo ucciso di spada o morto di morte naturale o un osso d'uomo o un sepolcro sarà immondo per sette giorni. 004 NUM 019 017 Per colui che sarà divenuto immondo si prenderà la cenere della vittima bruciata per l'espiazione e vi si verserà sopra l'acqua viva, in un vaso; 004 NUM 019 018 poi un uomo mondo prenderà issòpo, lo intingerà nell'acqua e ne spruzzerà la tenda, tutti gli arredi e tutte le persone che vi stanno e colui che ha toccato l'osso o l'ucciso o chi è morto di morte naturale o il sepolcro. 004 NUM 019 019 L'uomo mondo spruzzerà l'immondo il terzo giorno e il settimo giorno e lo purificherà il settimo giorno; poi colui che è stato immondo si sciacquerà le vesti, si laverà con l'acqua e diventerà mondo alla sera. 004 NUM 019 020 Ma colui che, divenuto immondo, non si purificherà, sarà eliminato dalla comunità, perché ha contaminato il santuario del Signore e l'acqua della purificazione non è stata spruzzata su di lui; è immondo. 004 NUM 019 021 Sarà per loro una legge perenne. Colui che avrà spruzzato l'acqua di purificazione si laverà le vesti; chi avrà toccato l'acqua di purificazione sarà immondo fino alla sera. 004 NUM 019 022 Quanto l'immondo avrà toccato sarà immondo; chi lo avrà toccato sarà immondo fino alla sera». 004 NUM 020 001 Ora tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin il primo mese e il popolo si fermò a Kades. Qui morì e fu sepolta Maria. 004 NUM 020 002 Mancava l'acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè e contro Aronne. 004 NUM 020 003 Il popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo: «Magari fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti al Signore! 004 NUM 020 004 Perché avete condotto la comunità del Signore in questo deserto per far morire noi e il nostro bestiame? 004 NUM 020 005 E perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per condurci in questo luogo inospitale? Non è un luogo dove si possa seminare, non ci sono fichi, non vigne, non melograni e non c'è acqua da bere». 004 NUM 020 006 Allora Mosè e Aronne si allontanarono dalla comunità per recarsi all'ingresso della tenda del convegno; si prostrarono con la faccia a terra e la gloria del Signore apparve loro. 004 NUM 020 007 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 020 008 «Prendi il bastone e tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e alla loro presenza parlate a quella roccia, ed essa farà uscire l'acqua; tu farai sgorgare per loro l'acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al suo bestiame». 004 NUM 020 009 Mosè dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il Signore gli aveva ordinato. 004 NUM 020 010 Mosè e Aronne convocarono la comunità davanti alla roccia e Mosè disse loro: «Ascoltate, o ribelli: vi faremo noi forse uscire acqua da questa roccia?». 004 NUM 020 011 Mosè alzò la mano, percosse la roccia con il bastone due volte e ne uscì acqua in abbondanza; ne bevvero la comunità e tutto il bestiame. 004 NUM 020 012 Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Poiché non avete avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete questa comunità nel paese che io le dò». 004 NUM 020 013 Queste sono le acque di Mèriba, dove gli Israeliti contesero con il Signore e dove Egli si dimostrò santo in mezzo a loro. 004 NUM 020 014 Mosè mandò da Kades messaggeri al re di Edom per dirgli: «Dice Israele tuo fratello: Tu sai tutte le tribolazioni che ci sono avvenute: 004 NUM 020 015 come i nostri padri scesero in Egitto e noi in Egitto dimorammo per lungo tempo e gli Egiziani maltrattarono noi e i nostri padri. 004 NUM 020 016 Noi gridammo al Signore ed egli udì la nostra voce e mandò un angelo e ci fece uscire dall'Egitto; eccoci ora in Kades, che è città ai tuoi estremi confini. 004 NUM 020 017 Permettici di passare per il tuo paese; non passeremo né per campi, né per vigne e non berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia, senza deviare né a destra né a sinistra, finché avremo oltrepassati i tuoi confini». 004 NUM 020 018 Ma Edom gli rispose: «Tu non passerai sul mio territorio; altrimenti uscirò contro di te con la spada». 004 NUM 020 019 Gli Israeliti gli dissero: «Passeremo per la strada maestra; se noi e il nostro bestiame berremo la tua acqua, te la pagheremo; lasciaci soltanto transitare a piedi». 004 NUM 020 020 Ma quegli rispose: «Non passerai!». Edom mosse contro Israele con molta gente e con mano potente. 004 NUM 020 021 Così Edom rifiutò a Israele il transito per i suoi confini e Israele si allontanò da lui. 004 NUM 020 022 Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento da Kades e arrivò al monte Cor. 004 NUM 020 023 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne al monte Cor, sui confini del paese di Edom: 004 NUM 020 024 «Aronne sta per essere riunito ai suoi antenati e non entrerà nel paese che ho dato agli Israeliti, perché siete stati ribelli al mio comandamento alle acque di Mèriba. 004 NUM 020 025 Prendi Aronne e suo figlio Eleazaro e falli salire sul monte Cor. 004 NUM 020 026 Spoglia Aronne delle sue vesti e falle indossare a suo figlio Eleazaro; in quel luogo Aronne sarà riunito ai suoi antenati e morirà». 004 NUM 020 027 Mosè fece come il Signore aveva ordinato ed essi salirono sul monte Cor, in vista di tutta la comunità. 004 NUM 020 028 Mosè spogliò Aronne delle sue vesti e le fece indossare a Eleazaro suo figlio; Aronne morì in quel luogo sulla cima del monte. Poi Mosè ed Eleazaro scesero dal monte. 004 NUM 020 029 Quando tutta la comunità vide che Aronne era morto, tutta la casa d'Israele lo pianse per trenta giorni. 004 NUM 021 001 Il re cananeo di Arad, che abitava il Negheb, appena seppe che Israele veniva per la via di Atarim, attaccò battaglia contro Israele e fece alcuni prigionieri. 004 NUM 021 002 Allora Israele fece un voto al Signore e disse: «Se tu mi metti nelle mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio». 004 NUM 021 003 Il Signore ascoltò la voce di Israele e gli mise nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio i Cananei e le loro città e quel luogo fu chiamato Corma. 004 NUM 021 004 Poi gli Israeliti partirono dal monte Cor, dirigendosi verso il Mare Rosso per aggirare il paese di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. 004 NUM 021 005 Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». 004 NUM 021 006 Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d'Israeliti morì. 004 NUM 021 007 Allora il popolo venne a Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. 004 NUM 021 008 Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita». 004 NUM 021 009 Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita. 004 NUM 021 010 Poi gli Israeliti partirono e si accamparono a Obot; 004 NUM 021 011 partiti da Obot si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che sta di fronte a Moab dal lato dove sorge il sole. 004 NUM 021 012 Di là partirono e si accamparono nella valle di Zered. 004 NUM 021 013 Poi di lì si mossero e si accamparono sull'altra riva dell'Arnon, che scorre nel deserto e proviene dai confini degli Amorrei; l'Arnon infatti è il confine di Moab fra Moab e gli Amorrei. 004 NUM 021 014 «Vaeb in Sufa e i torrenti, l'Arnon Per questo si dice nel libro delle Guerre del Signore: 004 NUM 021 015 e il pendio dei torrenti, che declina verso la sede di Ar e si appoggia alla frontiera di Moab». 004 NUM 021 016 Di là andarono a Beer. Questo è il pozzo di cui il Signore disse a Mosè: «Raduna il popolo e io gli darò l'acqua». 004 NUM 021 017 «Sgorga, o pozzo: cantatelo! Allora Israele cantò questo canto: 004 NUM 021 018 Pozzo che i principi hanno scavato, che i nobili del popolo hanno perforato con lo scettro, con i loro bastoni». Poi dal deserto andarono a Mattana, 004 NUM 021 019 da Mattana a Nacaliel, da Nacaliel a Bamot 004 NUM 021 020 e da Bamot alla valle che si trova nelle steppe di Moab presso la cima del Pisga, che è di fronte al deserto. 004 NUM 021 021 Israele mandò ambasciatori a Sicon, re degli Amorrei, per dirgli: 004 NUM 021 022 «Lasciami passare per il tuo paese; noi non devieremo per i campi, né per le vigne, non berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini». 004 NUM 021 023 Ma Sicon non permise a Israele di passare per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente e uscì contro Israele nel deserto; giunse a Iaas e diede battaglia a Israele. 004 NUM 021 024 Israele lo sconfisse, passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall'Arnon fino allo Iabbok, estendendosi fino alla regione degli Ammoniti, perché la frontiera degli Ammoniti era forte. 004 NUM 021 025 Israele prese tutte quelle città e abitò in tutte le città degli Amorrei, cioè in Chesbon e in tutte le città del suo territorio; 004 NUM 021 026 Chesbon infatti era la città di Sicon, re degli Amorrei, il quale aveva mosso guerra al precedente re di Moab e gli aveva tolto tutto il suo paese fino all'Arnon. 004 NUM 021 027 «Entrate in Chesbon! Ben costruita e fondata è la città di Sicon! Per questo dicono i poeti: 004 NUM 021 028 Perché un fuoco uscì da Chesbon, una fiamma dalla città di Sicon divorò Ar-Moab, inghiottì le alture dell'Arnon. 004 NUM 021 029 Guai a te, Moab, sei perduto, popolo di Camos! Egli ha reso fuggiaschi i suoi figli e le sue figlie ha dato in schiavitù al re degli Amorrei Sicon. 004 NUM 021 030 Ma noi li abbiamo trafitti! E' rovinata Chesbon fino a Dibon. Abbiamo devastato fino a Nofach che è presso Madaba». 004 NUM 021 031 Israele si stabilì dunque nel paese degli Amorrei. 004 NUM 021 032 Poi Mosè mandò a esplorare Iazer e gli Israeliti presero le città del suo territorio e ne cacciarono gli Amorrei che vi si trovavano. 004 NUM 021 033 Poi mutarono direzione e salirono lungo la strada verso Basan. Og, re di Basan, uscì contro di loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei. 004 NUM 021 034 Ma il Signore disse a Mosè: «Non lo temere, perché io te lo dò in potere, lui, tutta la sua gente e il suo paese; trattalo come hai trattato Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon». 004 NUM 021 035 Gli Israeliti batterono lui, con i suoi figli e con tutto il suo popolo, così che non gli rimase più superstite alcuno, e si impadronirono del suo paese. 004 NUM 022 001 Poi gli Israeliti partirono e si accamparono nelle steppe di Moab, oltre il Giordano verso Gerico. 004 NUM 022 002 Or Balak, figlio di Zippor, vide quanto Israele aveva fatto agli Amorrei 004 NUM 022 003 e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era così numeroso; Moab fu preso da spavento di fronte agli Israeliti. 004 NUM 022 004 Quindi Moab disse agli anziani di Madian: «Ora questa moltitudine divorerà quanto è intorno a noi, come il bue divora l'erba dei campi». Balak, figlio di Zippor, era in quel tempo re di Moab. 004 NUM 022 005 Egli mandò messaggeri a Balaam, figlio di Beor, a Petor che sta sul fiume, nel paese dei figli di Amau, per chiamarlo e dirgli: «Ecco un popolo è uscito dall'Egitto; ricopre la terra e si è stabilito di fronte a me; 004 NUM 022 006 ora dunque, vieni e maledicimi questo popolo; poiché è troppo potente per me; forse così riusciremo a sconfiggerlo e potrò scacciarlo dal paese; so infatti che chi tu benedici è benedetto e chi tu maledici è maledetto». 004 NUM 022 007 Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in mano il salario dell'indovino; arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balak. 004 NUM 022 008 Balaam disse loro: «Alloggiate qui stanotte e vi darò la risposta secondo quanto mi dirà il Signore». I capi di Moab si fermarono da Balaam. 004 NUM 022 009 Ora Dio venne a Balaam e gli disse: «Chi sono questi uomini che stanno da te?». 004 NUM 022 010 Balaam rispose a Dio: «Balak, figlio di Zippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: 004 NUM 022 011 Ecco, il popolo che è uscito dall'Egitto, ricopre la terra; ora vieni a maledirmelo; forse riuscirò così a batterlo e potrò scacciarlo». 004 NUM 022 012 Dio disse a Balaam: «Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è benedetto». 004 NUM 022 013 Balaam si alzò la mattina e disse ai capi di Balak: «Andatevene al vostro paese, perché il Signore si è rifiutato di lasciarmi venire con voi». 004 NUM 022 014 I capi di Moab si alzarono, tornarono da Balak e dissero: «Balaam si è rifiutato di venire con noi». 004 NUM 022 015 Allora Balak mandò di nuovo i capi, in maggior numero e più influenti di quelli di prima. 004 NUM 022 016 Vennero da Balaam e gli dissero: «Così dice Balak, figlio di Zippor: Nulla ti trattenga dal venire da me; 004 NUM 022 017 perché io ti colmerò di onori e farò quanto mi dirai; vieni dunque e maledicimi questo popolo». 004 NUM 022 018 Ma Balaam rispose e disse ai ministri di Balak: «Quand'anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e oro, non potrei trasgredire l'ordine del Signore, mio Dio, per fare cosa piccola o grande. 004 NUM 022 019 Nondimeno, trattenetevi qui anche voi stanotte, perché io sappia ciò che il Signore mi dirà ancora». 004 NUM 022 020 Dio venne la notte a Balaam e gli disse: «Se quegli uomini sono venuti a chiamarti, alzati e và con loro; ma farai ciò che io ti dirò». 004 NUM 022 021 Balaam quindi si alzò la mattina, sellò l'asina e se ne andò con i capi di Moab. 004 NUM 022 022 Ma l'ira di Dio si accese perché egli era andato; l'angelo del Signore si pose sulla strada per ostacolarlo. Egli cavalcava l'asina e aveva con sé due servitori. 004 NUM 022 023 L'asina, vedendo l'angelo del Signore che stava sulla strada con la spada sguainata in mano, deviò dalla strada e cominciò ad andare per i campi. Balaam percosse l'asina per rimetterla sulla strada. 004 NUM 022 024 Allora l'angelo del Signore si fermò in un sentiero infossato tra le vigne, che aveva un muro di qua e un muro di là. 004 NUM 022 025 L'asina vide l'angelo del Signore, si serrò al muro e strinse il piede di Balaam contro il muro e Balaam la percosse di nuovo. 004 NUM 022 026 L'angelo del Signore passò di nuovo più avanti e si fermò in un luogo stretto, tanto stretto che non vi era modo di ritirarsi né a destra, né a sinistra. 004 NUM 022 027 L'asina vide l'angelo del Signore e si accovacciò sotto Balaam; l'ira di Balaam si accese ed egli percosse l'asina con il bastone. 004 NUM 022 028 Allora il Signore aprì la bocca all'asina ed essa disse a Balaam: «Che ti ho fatto perché tu mi percuota gia per la terza volta?». 004 NUM 022 029 Balaam rispose all'asina: «Perché ti sei beffata di me! Se avessi una spada in mano, ti ammazzerei subito». 004 NUM 022 030 L'asina disse a Balaam: «Non sono io la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse abituata ad agire così?». Ed egli rispose: «No». 004 NUM 022 031 Allora il Signore aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l'angelo del Signore, che stava sulla strada con la spada sguainata. Balaam si inginocchiò e si prostrò con la faccia a terra. 004 NUM 022 032 L'angelo del Signore gli disse: «Perché hai percosso la tua asina gia tre volte? Ecco io sono uscito a ostacolarti il cammino, perché il cammino davanti a me va in precipizio. 004 NUM 022 033 Tre volte l'asina mi ha visto ed è uscita di strada davanti a me; se non fosse uscita di strada davanti a me, certo io avrei gia ucciso te e lasciato in vita lei». 004 NUM 022 034 Allora Balaam disse all'angelo del Signore: «Io ho peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sul cammino; ora se questo ti dispiace, io tornerò indietro». 004 NUM 022 035 L'angelo del Signore disse a Balaam: «Và pure con quegli uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò». Balaam andò con i capi di Balak. 004 NUM 022 036 Quando Balak udì che Balaam arrivava, gli andò incontro a Ir-Moab che è sul confine dell'Arnon, all'estremità del confine. 004 NUM 022 037 Balak disse a Balaam: «Non ti avevo forse mandato a chiamare con insistenza? Perché non sei venuto da me? Non sono forse in grado di farti onore?». 004 NUM 022 038 Balaam rispose a Balak: «Ecco, sono venuto da te; ma ora posso forse dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò». 004 NUM 022 039 Balaam andò con Balak e giunsero a Kiriat-Cusot. 004 NUM 022 040 Balak immolò bestiame grosso e minuto e mandò parte della carne a Balaam e ai capi che erano con lui. 004 NUM 022 041 La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamot-Baal, da dove si vedeva un'estremità dell'accampamento del popolo. 004 NUM 023 001 Balaam disse a Balak: «Costruiscimi qui sette altari e preparami qui sette giovenchi e sette arieti». 004 NUM 023 002 Balak fece come Balaam aveva detto; Balak e Balaam offrirono un giovenco e un ariete su ciascun altare. 004 NUM 023 003 Balaam disse a Balak: «Fermati presso il tuo olocausto e io andrò; forse il Signore mi verrà incontro; quel che mi mostrerà io te lo riferirò». Andò su di una altura brulla. 004 NUM 023 004 Dio andò incontro a Balaam e Balaam gli disse: «Ho preparato i sette altari e ho offerto un giovenco e un ariete su ciascun altare». 004 NUM 023 005 Allora il Signore mise le parole in bocca a Balaam e gli disse: «Torna da Balak e parla così». 004 NUM 023 006 Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto: egli e tutti i capi di Moab. 004 NUM 023 007 «Dall'Aram mi ha fatto venire Balak, il re di Moab dalle montagne di oriente: Vieni, maledici per me Giacobbe; vieni, inveisci contro Israele! Allora Balaam pronunziò il suo poema e disse: 004 NUM 023 008 Come imprecherò, se Dio non impreca? Come inveirò, se il Signore non inveisce? 004 NUM 023 009 Anzi, dalla cima delle rupi io lo vedo e dalle alture lo contemplo: ecco un popolo che dimora solo e tra le nazioni non si annovera. 004 NUM 023 010 Chi può contare la polvere di Giacobbe? Chi può numerare l'accampamento d'Israele? Possa io morire della morte dei giusti e sia la mia fine come la loro». 004 NUM 023 011 Allora Balak disse a Balaam: «Che mi hai fatto? Io t'ho fatto venire per maledire i miei nemici e tu invece li hai benedetti». 004 NUM 023 012 Rispose: «Non devo forse aver cura di dire solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?». 004 NUM 023 013 Balak gli disse: «Vieni con me in altro luogo da dove tu possa vederlo: qui ne vedi solo un'estremità, non lo vedi tutto intero; di là me lo devi maledire». 004 NUM 023 014 Lo condusse al campo di Zofim, sulla cima del Pisga; costruì sette altari e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare. 004 NUM 023 015 Allora Balaam disse a Balak: «Fermati presso il tuo olocausto e io andrò incontro al Signore». 004 NUM 023 016 Il Signore andò incontro a Balaam, gli mise le parole sulla bocca e gli disse: «Torna da Balak e parla così». 004 NUM 023 017 Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto insieme con i capi di Moab. Balak gli disse: «Che cosa ha detto il Signore?». 004 NUM 023 018 «Sorgi, Balak, e ascolta; porgimi orecchio, figlio di Zippor! Allora Balaam pronunziò il suo poema e disse: 004 NUM 023 019 Dio non è un uomo da potersi smentire, non è un figlio dell'uomo da potersi pentire. Forse Egli dice e poi non fa? Promette una cosa che poi non adempie? 004 NUM 023 020 Ecco, di benedire ho ricevuto il comando e la benedizione io non potrò revocare. 004 NUM 023 021 Non si scorge iniquità in Giacobbe, non si vede affanno in Israele. Il Signore suo Dio è con lui e in lui risuona l'acclamazione per il re. 004 NUM 023 022 Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto, è per lui come le corna del bufalo. 004 NUM 023 023 Perché non vi è sortilegio contro Giacobbe e non vi è magìa contro Israele: a suo tempo vien detto a Giacobbe e a Israele che cosa opera Dio. 004 NUM 023 024 Ecco un popolo che si leva come leonessa e si erge come un leone; non si accovaccia, finché non abbia divorato la preda e bevuto il sangue degli uccisi». 004 NUM 023 025 Allora Balak disse a Balaam: «Se proprio non lo maledici, almeno non benedirlo!». 004 NUM 023 026 Rispose Balaam e disse a Balak: «Non ti ho gia detto, che quanto il Signore dirà io dovrò eseguirlo?». 004 NUM 023 027 Balak disse a Balaam: «Vieni, ti condurrò in altro luogo: forse piacerà a Dio che tu me li maledica di là». 004 NUM 023 028 Così Balak condusse Balaam in cima al Peor, che è di fronte al deserto. 004 NUM 023 029 Balaam disse a Balak: «Costruiscimi qui sette altari e preparami sette giovenchi e sette arieti». 004 NUM 023 030 Balak fece come Balaam aveva detto e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare. 004 NUM 024 001 Balaam vide che al Signore piaceva di benedire Israele e non volle rivolgersi come le altre volte alla magìa, ma voltò la faccia verso il deserto. 004 NUM 024 002 Balaam alzò gli occhi e vide Israele accampato, tribù per tribù. Allora lo spirito di Dio fu sopra di lui. 004 NUM 024 003 «Oracolo di Balaam, figlio di Beor, e oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante; Egli pronunziò il suo poema e disse: 004 NUM 024 004 oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo, di chi vede la visione dell'Onnipotente, e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi. 004 NUM 024 005 Come sono belle le tue tende, Giacobbe, le tue dimore, Israele! 004 NUM 024 006 Sono come torrenti che si diramano, come giardini lungo un fiume, come àloe, che il Signore ha piantati, come cedri lungo le acque. 004 NUM 024 007 Fluirà l'acqua dalle sue secchie e il suo seme come acqua copiosa. Il suo re sarà più grande di Agag e il suo regno sarà celebrato. 004 NUM 024 008 Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto, è per lui come le corna del bùfalo. Egli divora le genti che lo avversano, addenta le loro ossa e spezza le saette scagliate contro di lui. 004 NUM 024 009 Si è rannicchiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa, chi oserà farlo alzare? Chi ti benedisce sia benedetto e chi ti maledice sia maledetto!». 004 NUM 024 010 Allora l'ira di Balak si accese contro Balaam; Balak battè le mani e disse a Balaam: «Ti ho chiamato per maledire i miei nemici e tu invece per tre volte li hai benedetti! 004 NUM 024 011 Ora vattene al tuo paese! Avevo detto che ti avrei colmato di onori, ma ecco, il Signore ti ha impedito di averli». 004 NUM 024 012 Balaam disse a Balak: «Non avevo forse detto ai messaggeri che mi avevi mandato: 004 NUM 024 013 Quando anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine del Signore per fare cosa buona o cattiva di mia iniziativa: ciò che il Signore dirà, quello soltanto dirò? 004 NUM 024 014 Ora sto per tornare al mio popolo; ebbene vieni: ti predirò ciò che questo popolo farà al tuo popolo negli ultimi giorni». 004 NUM 024 015 «Oracolo di Balaam, figlio di Beor, oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante, Egli pronunciò il suo poema e disse: 004 NUM 024 016 oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo, di chi vede la visione dell'Onnipotente, e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi. 004 NUM 024 017 Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spezza le tempie di Moab e il cranio dei figli di Set, 004 NUM 024 018 Edom diverrà sua conquista e diverrà sua conquista Seir, suo nemico, mentre Israele compirà prodezze. 004 NUM 024 019 Uno di Giacobbe dominerà i suoi nemici e farà perire gli scampati da Ar». 004 NUM 024 020 Poi vide Amalek, pronunziò il suo poema e disse: «Amalek è la prima delle nazioni, ma il suo avvenire sarà eterna rovina». 004 NUM 024 021 Poi vide i Keniti, pronunziò il suo poema e disse: «Sicura è la tua dimora, o Caino, e il tuo nido è aggrappato alla roccia. 004 NUM 024 022 Eppure sarà dato alla distruzione, finchè Assur ti deporterà in prigionia». 004 NUM 024 023 Pronunziò ancora il suo poema e disse: «Ahimè! chi potrà sopravvivere, dopo che il Signore avrà compiuto tal cosa? 004 NUM 024 024 Verranno navi dalla parte di Cipro e opprimeranno Assur e opprimeranno Eber, ma anch'egli andrà in perdizione». 004 NUM 024 025 Poi Balaam si alzò e tornò al suo paese, mentre Balak se ne andò per la sua strada. 004 NUM 025 001 Israele si stabilì a Sittim e il popolo cominciò a trescare con le figlie di Moab. 004 NUM 025 002 Esse invitarono il popolo ai sacrifici offerti ai loro dei; il popolo mangiò e si prostrò davanti ai loro dei. 004 NUM 025 003 Israele aderì al culto di Baal-Peor e l'ira del Signore si accese contro Israele. 004 NUM 025 004 Il Signore disse a Mosè: «Prendi tutti i capi del popolo e fà appendere al palo i colpevoli, davanti al Signore, al sole, perché l'ira ardente del Signore si allontani da Israele». 004 NUM 025 005 Mosè disse ai giudici d'Israele: «Ognuno di voi uccida dei suoi uomini coloro che hanno aderito al culto di Baal-Peor». 004 NUM 025 006 Ed ecco uno degli Israeliti venne e condusse ai suoi fratelli una donna madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la comunità degli Israeliti, mentre essi stavano piangendo all'ingresso della tenda del convegno. 004 NUM 025 007 Vedendo ciò, Pincas figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, si alzò in mezzo alla comunità, prese in mano una lancia, 004 NUM 025 008 seguì quell'uomo di Israele nella tenda e li trafisse tutti e due, l'uomo di Israele e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra gli Israeliti. 004 NUM 025 009 Di quel flagello morirono ventiquattromila persone. 004 NUM 025 010 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 025 011 «Pincas, figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, ha allontanato la mia ira dagli Israeliti, perché egli è stato animato dal mio zelo fra di loro, e io nella mia gelosia non ho sterminato gli Israeliti. 004 NUM 025 012 Perciò digli che io stabilisco con lui un'alleanza di pace, 004 NUM 025 013 che sarà per lui e per la sua stirpe dopo di lui un'alleanza di un sacerdozio perenne, perché egli ha avuto zelo per il suo Dio e ha fatto il rito espiatorio per gli Israeliti». 004 NUM 025 014 Ora l'uomo d'Israele, che è stato ucciso con la donna madianita, si chiamava Zimri, figlio di Salu, capo di un casato paterno dei Simeoniti. 004 NUM 025 015 La donna che è stata uccisa, la Madianita, si chiamava Cozbi, figlia di Zur, capo della gente di un casato in Madian. 004 NUM 025 016 Poi il Signore disse a Mosè: 004 NUM 025 017 «Trattate i Madianiti da nemici e uccideteli, 004 NUM 025 018 poiché essi vi hanno trattati da nemici con le astuzie mediante le quali vi hanno sedotti nella faccenda di Peor e nella faccenda di Cozbi, figlia di un principe di Madian, loro sorella, che è stata uccisa il giorno del flagello causato per la faccenda di Peor». 004 NUM 026 001 Il Signore disse a Mosè e ad Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne: 004 NUM 026 002 «Fate il censimento di tutta la comunità degli Israeliti, dall'età di vent'anni in su, secondo i loro casati paterni, di quanti in Israele possono andare in guerra». 004 NUM 026 003 Mosè e il sacerdote Eleazaro dissero loro nelle steppe di Moab presso il Giordano di fronte a Gerico: 004 NUM 026 004 «Si faccia il censimento dall'età di vent'anni in su, come il Signore aveva ordinato a Mosè e agli Israeliti, quando uscirono dal paese d'Egitto». 004 NUM 026 005 Ruben primogenito d'Israele. Figli di Ruben: Enoch, da cui discende la famiglia degli Enochiti; Pallu, da cui discende la famiglia dei Palluiti; 004 NUM 026 006 Chezron, da cui discende la famiglia degli Chezroniti; Carmi, da cui discende la famiglia dei Carmiti. 004 NUM 026 007 Tali sono le famiglie dei Rubeniti: quelli che furono registrati erano quarantatremilasettecentotrenta. 004 NUM 026 008 Figli di Pallu: Eliab. 004 NUM 026 009 Figli di Eliab: Nemuel, Datan e Abiram. Questi sono quel Datan e quell'Abiram, membri del consiglio, che si ribellarono contro Mosè e contro Aronne con la gente di Core, quando questa si era ribellata contro il Signore; 004 NUM 026 010 la terra spalancò la bocca e li inghiottì insieme con Core, quando quella gente perì e il fuoco divorò duecentocinquanta uomini, che servirono d'esempio. 004 NUM 026 011 Ma i figli di Core non perirono. 004 NUM 026 012 Figli di Simeone secondo le loro famiglie. Da Nemuel discende la famiglia dei Nemueliti; da Iamin la famiglia degli Iaminiti; da Iachin la famiglia degli Iachiniti; da Zocar la famiglia dei Zocariti; 004 NUM 026 013 da Saul la famiglia dei Sauliti. 004 NUM 026 014 Tali sono le famiglie dei Simeoniti. Ne furono registrati ventiduemiladuecento. 004 NUM 026 015 Figli di Gad secondo le loro famiglie. Da Sefon discende la famiglia dei Sefoniti; da Agghi la famiglia degli Agghiti; da Suni la famiglia dei Suniti; 004 NUM 026 016 da Ozni la famiglia degli Ozniti; da Eri la famiglia degli Eriti; 004 NUM 026 017 da Arod la famiglia degli Aroditi; da Areli la famiglia degli Areliti. 004 NUM 026 018 Tali sono le famiglie dei figli di Gad. Ne furono registrati quarantamilacinquecento. 004 NUM 026 019 Figli di Giuda: Er e Onan; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan. 004 NUM 026 020 Ecco i figli di Giuda secondo le loro famiglie: da Sela discende la famiglia degli Selaniti; da Perez la famiglia dei Pereziti; da Zerach la famiglia degli Zerachiti. 004 NUM 026 021 I figli di Perez furono: Chezron da cui discende la famiglia dei Chezroniti; Amul da cui discende la famiglia degli Amuliti. 004 NUM 026 022 Tali sono le famiglie di Giuda. Ne furono registrati settantaseimilacinquecento. 004 NUM 026 023 Figli di Issacar secondo le loro famiglie: da Tola discende la famiglia dei Tolaiti; da Puva la famiglia dei Puviti; 004 NUM 026 024 da Iasub la famiglia degli Iasubiti; da Simron la famiglia dei Simroniti. 004 NUM 026 025 Tali sono le famiglie di Issacar. Ne furono registrati sessantaquattromilatrecento. 004 NUM 026 026 Figli di Zàbulon secondo le loro famiglie: da Sered discende la famiglia dei Serediti; da Elon la famiglia degli Eloniti; da Iacleel la famiglia degli Iacleeliti. 004 NUM 026 027 Tali sono le famiglie degli Zabuloniti. Ne furono registrati sessantamilacinquecento. 004 NUM 026 028 Figli di Giuseppe secondo le loro famiglie: Manàsse ed Efraim. 004 NUM 026 029 Figli di Manàsse: da Machir discende la famiglia dei Machiriti. Machir generò Gàlaad. Da Gàlaad discende la famiglia dei Galaaditi. 004 NUM 026 030 Questi sono i figli di Gàlaad: Iezer da cui discende la famiglia degli Iezeriti; Elek da cui discende la famiglia degli Eleciti; 004 NUM 026 031 Asriel da cui discende la famiglia degli Asrieliti; Sichem da cui discende la famiglia dei Sichemiti; 004 NUM 026 032 Semida da cui discende la famiglia dei Semiditi; Efer da cui discende la famiglia degli Eferiti. 004 NUM 026 033 Ora Zelofcad, figlio di Efer, non ebbe maschi ma soltanto figlie e le figlie di Zelofcad si chiamarono Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza. 004 NUM 026 034 Tali sono le famiglie di Manàsse: gli uomini registrati furono cinquantaduemilasettecento. 004 NUM 026 035 Questi sono i figli di Efraim secondo le loro famiglie: da Sutelach discende la famiglia dei Sutelachiti; da Beker la famiglia dei Bekeriti; da Tacan la famiglia dei Tacaniti. 004 NUM 026 036 Questi sono i figli di Sutelach: da Erano è discesa la famiglia degli Eraniti. 004 NUM 026 037 Tali sono le famiglie dei figli di Efraim. Ne furono registrati trentaduemilacinquecento. Questi sono i figli di Giuseppe secondo le loro famiglie. 004 NUM 026 038 Figli di Beniamino secondo le loro famiglie: da Bela discende la famiglia dei Belaiti; da Asbel la famiglia degli Asbeliti; da Airam la famiglia degli Airamiti; 004 NUM 026 039 da Sufam la famiglia degli Sufamiti; 004 NUM 026 040 da Ufam la famiglia degli Ufamiti. I figli di Bela furono Ard e Naaman; da Ard discende la famiglia degli Arditi; da Naaman discende la famiglia dei Naamiti. 004 NUM 026 041 Tali sono i figli di Beniamino secondo le loro famiglie. Gli uomini registrati furono quarantacinquemilaseicento. 004 NUM 026 042 Questi sono i figli di Dan secondo le loro famiglie: da Suam discende la famiglia dei Suamiti. Sono queste le famiglie di Dan secondo le loro famiglie. 004 NUM 026 043 Totale per le famiglie dei Suamiti: ne furono registrati sessantaquattromilaquattrocento. 004 NUM 026 044 Figli di Aser secondo le loro famiglie: da Imna discende la famiglia degli Imniti; da Isvi la famiglia degli Isviti; da Beria la famiglia dei Beriiti. 004 NUM 026 045 Dai figli di Beria discendono: da Eber la famiglia degli Eberiti; da Malchiel la famiglia dei Malchieliti. 004 NUM 026 046 La figlia di Aser si chiamava Sera. 004 NUM 026 047 Tali sono le famiglie dei figli di Aser. Ne furono registrati cinquantatremilaquattrocento. 004 NUM 026 048 Figli di Nèftali secondo le loro famiglie: da Iacseel discende la famiglia degli Iacseeliti; da Guni la famiglia dei Guniti; 004 NUM 026 049 da Ieser la famiglia degli Ieseriti; da Sillem la famiglia dei Sillemiti. 004 NUM 026 050 Tali sono le famiglie di Nèftali secondo le loro famiglie. Gli uomini registrati furono quarantacinquemilaquattrocento. 004 NUM 026 051 Questi sono gli Israeliti che furono registrati: seicentounmilasettecentotrenta. 004 NUM 026 052 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 026 053 «Il paese sarà diviso tra di essi, per essere la loro proprietà, secondo il numero delle persone. 004 NUM 026 054 A quelli che sono in maggior numero darai in possesso una porzione maggiore; a quelli che sono in minor numero darai una porzione minore; si darà a ciascuno la sua porzione secondo il censimento. 004 NUM 026 055 Ma la ripartizione del paese sarà gettata a sorte; essi riceveranno la rispettiva proprietà secondo i nomi delle loro tribù paterne. 004 NUM 026 056 La ripartizione delle proprietà sarà gettata a sorte per tutte le tribù grandi o piccole». 004 NUM 026 057 Questi sono i leviti dei quali si fece il censimento secondo le loro famiglie: da Gherson discende la famiglia dei Ghersoniti; da Keat la famiglia dei Keatiti; da Merari la famiglia dei Merariti. 004 NUM 026 058 Queste sono le famiglie di Levi: la famiglia dei Libniti, la famiglia degli Ebroniti, la famiglia dei Macliti, la famiglia dei Musiti, la famiglia dei Coriti. Keat generò Amram. 004 NUM 026 059 La moglie di Amram si chiamava Iochebed, figlia di Levi, che nacque a Levi in Egitto; essa partorì ad Amram Aronne, Mosè e Maria loro sorella. 004 NUM 026 060 Ad Aronne nacquero Nadab e Abiu, Eleazaro e Itamar. 004 NUM 026 061 Ora Nadab e Abiu morirono quando presentarono al Signore un fuoco profano. 004 NUM 026 062 Gli uomini registrati furono ventitremila: tutti maschi, dall'età di un mese in su. Non furono compresi nel censimento degli Israeliti perché non fu data loro alcuna proprietà tra gli Israeliti. 004 NUM 026 063 Questi sono i registrati da Mosè e dal sacerdote Eleazaro, i quali fecero il censimento degli Israeliti nelle steppe di Moab presso il Giordano di Gerico. 004 NUM 026 064 Fra questi non vi era alcuno di quegli Israeliti dei quali Mosè e il sacerdote Aronne avevano fatto il censimento nel deserto del Sinai, 004 NUM 026 065 perché il Signore aveva detto di loro: «Dovranno morire nel deserto!». E non ne rimase neppure uno, eccetto Caleb figlio di Iefunne, e Giosuè figlio di Nun. 004 NUM 027 001 Le figlie di Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, delle famiglie di Manàsse, figlio di Giuseppe, che si chiamavano Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza, 004 NUM 027 002 si accostarono e si presentarono davanti a Mosè, davanti al sacerdote Eleazaro, davanti ai capi e a tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno, e dissero: 004 NUM 027 003 «Nostro padre è morto nel deserto. Egli non era nella compagnia di coloro che si adunarono contro il Signore, non era della gente di Core, ma è morto a causa del suo peccato, senza figli maschi. 004 NUM 027 004 Perché dovrebbe il nome del padre nostro scomparire dalla sua famiglia, per il fatto che non ha avuto figli maschi? Dacci un possedimento in mezzo ai fratelli di nostro padre». 004 NUM 027 005 Mosè portò la loro causa davanti al Signore. 004 NUM 027 006 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 027 007 «Le figlie di Zelofcad dicono bene. Darai loro in eredità un possedimento tra i fratelli del loro padre e farai passare ad esse l'eredità del loro padre. 004 NUM 027 008 Parlerai inoltre agli Israeliti e dirai: Quando uno sarà morto senza lasciare un figlio maschio, farete passare la sua eredità alla figlia. 004 NUM 027 009 Se non ha neppure una figlia, darete la sua eredità ai suoi fratelli. 004 NUM 027 010 Se non ha fratelli, darete la sua eredità ai fratelli del padre. 004 NUM 027 011 Se non ci sono fratelli del padre, darete la sua eredità al parente più stretto nella sua famiglia e quegli la possiederà. Questa sarà per i figli di Israele una norma di diritto, come il Signore ha ordinato a Mosè». 004 NUM 027 012 Il Signore disse a Mosè: «Sali su questo monte degli Abarim e contempla il paese che io dò agli Israeliti. 004 NUM 027 013 Quando l'avrai visto, anche tu sarai riunito ai tuoi antenati, come fu riunito Aronne tuo fratello, 004 NUM 027 014 perché trasgrediste l'ordine che vi avevo dato nel deserto di Sin, quando la comunità si ribellò e voi non dimostraste la mia santità agli occhi loro, a proposito di quelle acque». Sono le acque di Mèriba di Kades, nel deserto di Sin. 004 NUM 027 015 Mosè disse al Signore: 004 NUM 027 016 «Il Signore, il Dio della vita in ogni essere vivente, metta a capo di questa comunità un uomo 004 NUM 027 017 che li preceda nell'uscire e nel tornare, li faccia uscire e li faccia tornare, perché la comunità del Signore non sia un gregge senza pastore». 004 NUM 027 018 Il Signore disse a Mosè: «Prenditi Giosuè, figlio di Nun, uomo in cui è lo spirito; porrai la mano su di lui, 004 NUM 027 019 lo farai comparire davanti al sacerdote Eleazaro e davanti a tutta la comunità, gli darai i tuoi ordini in loro presenza 004 NUM 027 020 e lo farai partecipe della tua autorità, perché tutta la comunità degli Israeliti gli obbedisca. 004 NUM 027 021 Egli si presenterà davanti al sacerdote Eleazaro, che consulterà per lui il giudizio degli Urim davanti al Signore; egli e tutti gli Israeliti con lui e tutta la comunità usciranno all'ordine di Eleazaro ed entreranno all'ordine suo». 004 NUM 027 022 Mosè fece come il Signore gli aveva ordinato; prese Giosuè e lo fece comparire davanti al sacerdote Eleazaro e davanti a tutta la comunità; 004 NUM 027 023 pose su di lui le mani e gli diede i suoi ordini come il Signore aveva comandato per mezzo di Mosè. 004 NUM 028 001 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 028 002 «Dà quest'ordine agli Israeliti e dì loro: Avrete cura di presentarmi al tempo stabilito l'offerta, l'alimento dei miei sacrifici da consumare con il fuoco, soave profumo per me. 004 NUM 028 003 Dirai loro: Questo è il sacrificio consumato dal fuoco che offrirete al Signore; agnelli dell'anno, senza difetti, due al giorno, come olocausto perenne. 004 NUM 028 004 Uno degli agnelli lo offrirai la mattina e l'altro agnello lo offrirai al tramonto; 004 NUM 028 005 come oblazione un decimo di efa di fior di farina, intrisa in un quarto di hin di olio di olive schiacciate. 004 NUM 028 006 Tale è l'olocausto perenne, offerto presso il monte Sinai: sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 004 NUM 028 007 La libazione sarà di un quarto di hin per il primo agnello; farai nel santuario la libazione, bevanda inebriante per il Signore. 004 NUM 028 008 L'altro agnello l'offrirai al tramonto, con una oblazione e una libazione simili a quelle della mattina: è un sacrificio fatto con il fuoco, soave profumo per il Signore. 004 NUM 028 009 Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell'anno, senza difetti; come oblazione due decimi di fior di farina intrisa in olio, con la sua libazione. 004 NUM 028 010 E' l'olocausto del sabato, per ogni sabato, oltre l'olocausto perenne e la sua libazione. 004 NUM 028 011 Al principio dei vostri mesi offrirete come olocausto al Signore due giovenchi, un ariete, sette agnelli dell'anno, senza difetti 004 NUM 028 012 e tre decimi di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per ciascun giovenco; due decimi di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per l'ariete, 004 NUM 028 013 e un decimo di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per ogni agnello. E' un olocausto di soave profumo, un sacrificio consumato dal fuoco per il Signore. 004 NUM 028 014 Le libazioni saranno di un mezzo hin di vino per giovenco, di un terzo di hin per l'ariete e di un quarto di hin per agnello. Tale è l'olocausto del mese, per tutti i mesi dell'anno. 004 NUM 028 015 Si offrirà al Signore un capro in sacrificio espiatorio oltre l'olocausto perenne e la sua libazione. 004 NUM 028 016 Il primo mese, il quattordici del mese sarà la pasqua del Signore. 004 NUM 028 017 Il quindici di quel mese sarà giorno di festa. Per sette giorni si mangerà pane azzimo. 004 NUM 028 018 Il primo giorno si terrà una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile; 004 NUM 028 019 offrirete in sacrificio con il fuoco un olocausto al Signore: due giovenchi, un ariete e sette agnelli dell'anno senza difetti; 004 NUM 028 020 come oblazione, fior di farina intrisa in olio; ne offrirete tre decimi per giovenco e due per l'ariete; 004 NUM 028 021 ne offrirai un decimo per ciascuno dei sette agnelli 004 NUM 028 022 e offrirai un capro come sacrificio espiatorio per fare il rito espiatorio per voi. 004 NUM 028 023 Offrirete questi sacrifici oltre l'olocausto della mattina, che è un olocausto perenne. 004 NUM 028 024 Li offrirete ogni giorno, per sette giorni; è un alimento sacrificale consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. Lo si offrirà oltre l'olocausto perenne con la sua libazione. 004 NUM 028 025 Il settimo giorno terrete una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile. 004 NUM 028 026 Il giorno delle primizie, quando presenterete al Signore una oblazione nuova, alla vostra festa delle settimane, terrete una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile. 004 NUM 028 027 Offrirete, in olocausto di soave profumo al Signore, due giovenchi, un ariete e sette agnelli dell'anno; 004 NUM 028 028 in oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per ogni giovenco, due decimi per l'ariete 004 NUM 028 029 e un decimo per ciascuno dei sette agnelli; 004 NUM 028 030 offrirete un capro per il rito espiatorio per voi. 004 NUM 028 031 Offrirete questi sacrifici, oltre l'olocausto perpetuo e la sua oblazione. Sceglierete animali senza difetti e vi aggiungerete le loro libazioni. 004 NUM 029 001 Il settimo mese, il primo giorno del mese terrete una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile; sarà per voi il giorno dell'acclamazione con le trombe. 004 NUM 029 002 Offrirete in olocausto di soave odore al Signore un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti; 004 NUM 029 003 in oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per l'ariete, 004 NUM 029 004 un decimo per ciascuno dei sette agnelli 004 NUM 029 005 e un capro, in sacrificio espiatorio, per il rito espiatorio per voi; 004 NUM 029 006 oltre l'olocausto del mese con la sua oblazione e l'olocausto perenne con la sua oblazione e le loro libazioni, secondo il loro rito. Sarà un sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. 004 NUM 029 007 Il decimo giorno di questo settimo mese terrete una sacra adunanza e vi mortificherete; non farete alcun lavoro 004 NUM 029 008 e offrirete in olocausto di soave profumo al Signore un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti; 004 NUM 029 009 come oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per l'ariete, 004 NUM 029 010 un decimo per ciascuno dei sette agnelli 004 NUM 029 011 e un capro in sacrificio espiatorio, oltre il sacrificio espiatorio proprio del rito dell'espiazione e oltre l'olocausto perenne con la sua oblazione e le loro libazioni. 004 NUM 029 012 Il quindici del settimo mese terrete una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile e celebrerete una festa per il Signore per sette giorni. 004 NUM 029 013 Offrirete in olocausto, come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore, tredici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti; 004 NUM 029 014 come oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per ciascuno dei tredici giovenchi, due decimi per ciascuno dei due arieti, 004 NUM 029 015 un decimo per ciascuno dei quattordici agnelli 004 NUM 029 016 e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, con la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 017 Il secondo giorno offrirete dodici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 004 NUM 029 018 con le loro oblazioni e le libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il numero e il rito 004 NUM 029 019 e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e le loro libazioni. 004 NUM 029 020 Il terzo giorno offrirete undici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 004 NUM 029 021 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 004 NUM 029 022 e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 023 Il quarto giorno offrirete dieci giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 004 NUM 029 024 con le loro offerte e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 004 NUM 029 025 e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 026 Il quinto giorno offrirete nove giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 004 NUM 029 027 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti, e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 004 NUM 029 028 e un capro, in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 029 Il sesto giorno offrirete otto giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 004 NUM 029 030 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 004 NUM 029 031 e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 032 Il settimo giorno offrirete sette giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 004 NUM 029 033 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 004 NUM 029 034 e un capro, in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 035 L'ottavo giorno terrete una solenne adunanza; non farete alcun lavoro servile; 004 NUM 029 036 offrirete in olocausto, come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore, un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti, 004 NUM 029 037 con le loro oblazioni e le loro libazioni, per il giovenco, l'ariete e gli agnelli secondo il loro numero e il rito 004 NUM 029 038 e un capro in sacrificio espiatorio oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 039 Questi sono i sacrifici che offrirete al Signore nelle vostre solennità, oltre i vostri voti e le vostre offerte volontarie, si tratti dei vostri olocausti o delle vostre oblazioni o delle vostre libazioni o dei vostri sacrifici di comunione». 004 NUM 029 040 Mosè riferì agli Israeliti quanto il Signore gli aveva ordinato. 004 NUM 030 001 Mosè disse ai capi delle tribù degli Israeliti: «Questo il Signore ha ordinato: 004 NUM 030 002 Quando uno avrà fatto un voto al Signore o si sarà obbligato con giuramento ad una astensione, non violi la sua parola, ma dia esecuzione a quanto ha promesso con la bocca. 004 NUM 030 003 Quando una donna avrà fatto un voto al Signore e si sarà obbligata ad una astensione, mentre è ancora in casa del padre, durante la sua giovinezza, 004 NUM 030 004 se il padre, avuta conoscenza del voto di lei e dell'astensione alla quale si è obbligata, non dice nulla, tutti i voti di lei saranno validi e saranno valide tutte le astensioni alle quali si sarà obbligata. 004 NUM 030 005 Ma se il padre, quando ne viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutte le astensioni alle quali si sarà obbligata, non saranno validi; il Signore la perdonerà, perché il padre le ha fatto opposizione. 004 NUM 030 006 Se si marita quando è legata da voti o da un obbligo di astensione assunto alla leggera con le labbra, 004 NUM 030 007 se il marito ne ha conoscenza e quando viene a conoscenza non dice nulla, i voti di lei saranno validi e saranno validi gli obblighi di astensione da lei assunti. 004 NUM 030 008 Ma se il marito, quando ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto che essa ha fatto e l'obbligo di astensione che essa si è assunta alla leggera; il Signore la perdonerà. 004 NUM 030 009 Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata, qualunque sia l'obbligo che si è assunto, rimarrà valido. 004 NUM 030 010 Se una donna nella casa del marito farà voti o si obbligherà con giuramento ad una astensione 004 NUM 030 011 e il marito ne avrà conoscenza, se il marito non dice nulla e non le fa opposizione, tutti i voti di lei saranno validi e saranno validi tutti gli obblighi di astensione da lei assunti. 004 NUM 030 012 Ma se il marito, quando ne viene a conoscenza, li annulla, quanto le sarà uscito dalle labbra, voti od obblighi di astensione, non sarà valido; il marito lo ha annullato; il Signore la perdonerà. 004 NUM 030 013 Il marito può ratificare e il marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale essa sia obbligata a mortificarsi. 004 NUM 030 014 Ma se il marito, da un giorno all'altro, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei e tutti gli obblighi di astensione da lei assunti; li ratifica perché non ha detto nulla a questo proposito quando ne ha avuto conoscenza. 004 NUM 030 015 Ma se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, porterà il peso della colpa della moglie». 004 NUM 030 016 Queste sono le leggi che il Signore prescrisse a Mosè riguardo al marito e alla moglie, al padre e alla figlia, quando questa è ancora fanciulla, in casa del padre. 004 NUM 031 001 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 031 002 «Compi la vendetta degli Israeliti contro i Madianiti, poi sarai riunito ai tuoi antenati». 004 NUM 031 003 Mosè disse al popolo: «Mobilitate fra di voi uomini per la guerra e marcino contro Madian per eseguire la vendetta del Signore su Madian. 004 NUM 031 004 Manderete in guerra mille uomini per tribù di tutte le tribù d'Israele». 004 NUM 031 005 Così furono forniti, dalle migliaia d'Israele, mille uomini per tribù, cioè dodicimila uomini armati per la guerra. 004 NUM 031 006 Mosè mandò in guerra quei mille uomini per tribù e con loro Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, il quale portava gli oggetti sacri e aveva in mano le trombe dell'acclamazione. 004 NUM 031 007 Marciarono dunque contro Madian come il Signore aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi. 004 NUM 031 008 Uccisero anche, oltre i loro caduti, i re di Madian Evi, Rekem, Sur, Ur e Reba cioè cinque re di Madian; uccisero anche di spada Balaam figlio di Beor. 004 NUM 031 009 Gli Israeliti fecero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli e depredarono tutto il loro bestiame, tutti i loro greggi e ogni loro bene; 004 NUM 031 010 appiccarono il fuoco a tutte le città che quelli abitavano e a tutti i loro attendamenti 004 NUM 031 011 e presero tutto il bottino e tutta la preda, gente e bestiame. 004 NUM 031 012 Poi condussero i prigionieri, la preda e il bottino a Mosè, al sacerdote Eleazaro e alla comunità degli Israeliti, accampati nelle steppe di Moab, presso il Giordano di fronte a Gerico. 004 NUM 031 013 Mosè, il sacerdote Eleazaro e tutti i principi della comunità uscirono loro incontro fuori dell'accampamento. 004 NUM 031 014 Mosè si adirò contro i comandanti dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che tornavano da quella spedizione di guerra. 004 NUM 031 015 Mosè disse loro: «Avete lasciato in vita tutte le femmine? 004 NUM 031 016 Proprio loro, per suggerimento di Balaam, hanno insegnato agli Israeliti l'infedeltà verso il Signore, nella faccenda di Peor, per cui venne il flagello nella comunità del Signore. 004 NUM 031 017 Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con un uomo; 004 NUM 031 018 ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, conservatele in vita per voi. 004 NUM 031 019 Voi poi accampatevi per sette giorni fuori del campo; chiunque ha ucciso qualcuno e chiunque ha toccato un cadavere si purifichi il terzo e il settimo giorno; questo per voi e per i vostri prigionieri. 004 NUM 031 020 Purificherete anche ogni veste, ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pelo di capra e ogni oggetto di legno». 004 NUM 031 021 Il sacerdote Eleazaro disse ai soldati che erano andati in guerra: «Questo è l'ordine della legge che il Signore ha prescritto a Mosè: 004 NUM 031 022 L'oro, l'argento, il rame, il ferro, lo stagno e il piombo, 004 NUM 031 023 quanto può sopportare il fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro; ma sarà purificato anche con l'acqua della purificazione; quanto non può sopportare il fuoco, lo farete passare per l'acqua. 004 NUM 031 024 Vi laverete le vesti il settimo giorno e sarete puri; poi potrete entrare nell'accampamento». 004 NUM 031 025 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 031 026 «Tu, con il sacerdote Eleazaro e con i capi dei casati della comunità, fà il censimento di tutta la preda che è stata fatta: della gente e del bestiame; 004 NUM 031 027 dividi la preda fra i combattenti che sono andati in guerra e tutta la comunità. 004 NUM 031 028 Dalla parte spettante ai soldati che sono andati in guerra preleverai un contributo per il Signore: cioè l'uno per cinquecento delle persone e del grosso bestiame, degli asini e del bestiame minuto. 004 NUM 031 029 Lo prenderete sulla metà di loro spettanza e lo darai al sacerdote Eleazaro come offerta da fare con il rito di elevazione in onore del Signore. 004 NUM 031 030 Della metà che spetta agli Israeliti prenderai l'uno per cinquanta delle persone del grosso bestiame, degli asini e del bestiame minuto; lo darai ai leviti, che hanno la custodia della Dimora del Signore». 004 NUM 031 031 Mosè e il sacerdote Eleazaro fecero come il Signore aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 031 032 Ora il bottino, cioè tutto ciò che rimaneva della preda fatta da coloro che erano stati in guerra, consisteva in seicentosettantacinquemila capi di bestiame minuto, 004 NUM 031 033 settantaduemila capi di grosso bestiame, 004 NUM 031 034 sessantunmila asini 004 NUM 031 035 e trentaduemila persone, ossia donne che non si erano unite con uomini. 004 NUM 031 036 La metà, cioè la parte di quelli che erano andati in guerra, fu di trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto, 004 NUM 031 037 dei quali seicentosettantacinque per il tributo al Signore; 004 NUM 031 038 trentaseimila capi di grosso bestiame, dei quali settantadue per l'offerta al Signore; 004 NUM 031 039 trentamilacinquecento asini, dei quali sessantuno per l'offerta al Signore, 004 NUM 031 040 e sedicimila persone, delle quali trentadue per l'offerta al Signore. 004 NUM 031 041 Mosè diede al sacerdote Eleazaro il contributo dell'offerta prelevata per il Signore, come il Signore gli aveva ordinato. 004 NUM 031 042 La metà che spettava agli Israeliti, dopo che Mosè ebbe fatto la spartizione con gli uomini andati in guerra, 004 NUM 031 043 la metà spettante alla comunità fu di trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto, 004 NUM 031 044 trentaseimila capi di grosso bestiame, 004 NUM 031 045 trentamilacinquecento asini 004 NUM 031 046 e sedicimila persone. 004 NUM 031 047 Da questa metà che spettava agli Israeliti, Mosè prese l'uno per cinquanta degli uomini e degli animali e li diede ai leviti che hanno la custodia della Dimora del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 031 048 I comandanti delle migliaia dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, si avvicinarono a Mosè e gli dissero: 004 NUM 031 049 «I tuoi servi hanno fatto il computo dei soldati che erano sotto i nostri ordini e non ne manca neppure uno. 004 NUM 031 050 Per questo portiamo, in offerta al Signore, ognuno quello che ha trovato di oggetti d'oro: bracciali, braccialetti, anelli, pendenti, collane, per il rito espiatorio per le nostre persone davanti al Signore». 004 NUM 031 051 Mosè e il sacerdote Eleazaro presero dalle loro mani quell'oro, tutti gli oggetti lavorati. 004 NUM 031 052 Tutto l'oro dell'offerta, che essi consacrarono al Signore con il rito dell'elevazione, da parte dei capi di migliaia e dei capi di centinaia, pesava sedicimilasettecentocinquanta sicli. 004 NUM 031 053 Gli uomini dell'esercito si tennero il bottino che ognuno aveva fatto per conto suo. 004 NUM 031 054 Mosè e il sacerdote Eleazaro presero l'oro dei capi di migliaia e di centinaia e lo portarono nella tenda del convegno come memoriale per gli Israeliti davanti al Signore. 004 NUM 032 001 I figli di Ruben e i figli di Gad avevano bestiame in numero molto grande; quando videro che il paese di Iazer e il paese di Gàlaad erano luoghi da bestiame, 004 NUM 032 002 i figli di Gad e i figli di Ruben vennero a parlare a Mosè, al sacerdote Eleazaro e ai principi della comunità e dissero: 004 NUM 032 003 «Atarot, Dibon, Iazer, Nimra, Chesbon, Eleale, Sebam, Nebo e Beon, 004 NUM 032 004 terre che il Signore ha sconfitte alla presenza della comunità d'Israele, sono terre da bestiame e i tuoi servi hanno appunto il bestiame». 004 NUM 032 005 Aggiunsero: «Se abbiamo trovato grazia ai tuoi occhi, sia concesso ai tuoi servi il possesso di questo paese: non ci far passare il Giordano». 004 NUM 032 006 Ma Mosè rispose ai figli di Gad e ai figli di Ruben: «Andrebbero dunque i vostri fratelli in guerra e voi ve ne stareste qui? 004 NUM 032 007 Perché volete scoraggiare gli Israeliti dal passare nel paese che il Signore ha dato loro? 004 NUM 032 008 Così fecero i vostri padri, quando li mandai da Kades-Barnea per esplorare il paese. 004 NUM 032 009 Salirono fino alla valle di Escol e, dopo aver esplorato il paese, scoraggiarono gli Israeliti dall'entrare nel paese che il Signore aveva loro dato. 004 NUM 032 010 Così l'ira del Signore si accese in quel giorno ed egli giurò: 004 NUM 032 011 Gli uomini che sono usciti dall'Egitto, dall'età di vent'anni in su, non vedranno mai il paese che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, perché non mi hanno seguito fedelmente, 004 NUM 032 012 se non Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, e Giosuè figlio di Nun, che hanno seguito il Signore fedelmente. 004 NUM 032 013 L'ira del Signore si accese dunque contro Israele; lo fece errare nel deserto per quarant'anni, finché fosse finita tutta la generazione che aveva agito male agli occhi del Signore. 004 NUM 032 014 Ed ecco voi sorgerete al posto dei vostri padri, razza di uomini peccatori, per aumentare ancora l'ira del Signore contro Israele. 004 NUM 032 015 Perché se voi non volete più seguirlo, il Signore continuerà a lasciarlo nel deserto e voi farete perire tutto questo popolo». 004 NUM 032 016 Ma quelli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Costruiremo qui ovili per il nostro bestiame e città per i nostri fanciulli; 004 NUM 032 017 ma, quanto a noi, ci terremo pronti in armi, per marciare davanti agli Israeliti, finché li avremo condotti al luogo destinato loro; intanto, i nostri fanciulli dimoreranno nelle fortezze per timore degli abitanti del paese. 004 NUM 032 018 Non torneremo alle nostre case finché ogni Israelita non abbia preso possesso della sua eredità; 004 NUM 032 019 non possiederemo nulla con loro al di là del Giordano e più oltre, perché la nostra eredità ci è toccata da questa parte del Giordano, a oriente». 004 NUM 032 020 Allora Mosè disse loro: «Se fate questo, se vi armate per andare a combattere davanti al Signore, 004 NUM 032 021 se tutti quelli di voi che si armeranno passeranno il Giordano davanti al Signore finché egli abbia scacciato i suoi nemici dalla sua presenza, 004 NUM 032 022 se non tornerete fin quando il paese vi sarà sottomesso davanti al Signore, voi sarete innocenti di fronte al Signore e di fronte a Israele e questo paese sarà vostra proprietà alla presenza del Signore. 004 NUM 032 023 Ma, se non fate così, voi peccherete contro il Signore; sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà. 004 NUM 032 024 Costruitevi pure città per i vostri fanciulli e ovili per i vostri greggi, ma fate quello che la vostra bocca ha promesso». 004 NUM 032 025 I figli di Gad e i figli di Ruben dissero a Mosè: «I tuoi servi faranno quello che il mio signore comanda. 004 NUM 032 026 I nostri fanciulli, le nostre mogli, i nostri greggi e tutto il nostro bestiame rimarranno qui nelle città di Gàlaad; 004 NUM 032 027 ma i tuoi servi, tutti armati per la guerra, andranno a combattere davanti al Signore, come dice il mio signore». 004 NUM 032 028 Allora Mosè diede per loro ordini al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti. 004 NUM 032 029 Mosè disse loro: «Se i figli di Gad e i figli di Ruben passeranno con voi il Giordano tutti armati per combattere davanti al Signore e se il paese sarà sottomesso davanti a voi, darete loro in proprietà il paese di Gàlaad. 004 NUM 032 030 Ma se non passano armati con voi, avranno la loro proprietà in mezzo a voi nel paese di Canaan». 004 NUM 032 031 I figli di Gad e i figli di Ruben risposero: «Faremo come il Signore ha ordinato ai tuoi servi. 004 NUM 032 032 Passeremo in armi davanti al Signore nel paese di Canaan, ma il possesso della nostra eredità resti per noi di qua dal Giordano». 004 NUM 032 033 Mosè dunque diede ai figli di Gad e ai figli di Ruben e a metà della tribù di Manàsse, figlio di Giuseppe, il regno di Sicon, re degli Amorrei, e il regno di Og, re di Basan: il paese con le sue città comprese entro i confini, le città del paese che si stendeva intorno. 004 NUM 032 034 I figli di Gad ricostruirono Dibon, Atarot, Aroer, 004 NUM 032 035 Aterot-Sofan, Iazer, Iogbea, 004 NUM 032 036 Bet-Nimra e Bet-Aran, fortezze, e fecero ovili per i greggi. 004 NUM 032 037 I figli di Ruben ricostruirono Chesbon, Eleale, Kiriataim, 004 NUM 032 038 Nebo e Baal-Meon, i cui nomi furono mutati, e Sibma e diedero nomi alle città che avevano ricostruite. 004 NUM 032 039 I figli di Machir, figlio di Manàsse, andarono nel paese di Gàlaad, lo presero e ne cacciarono gli Amorrei che vi abitavano. 004 NUM 032 040 Mosè allora diede Gàlaad a Machir, figlio di Manàsse, che vi si stabilì. 004 NUM 032 041 Anche Iair, figlio di Manàsse, andò e prese i loro villaggi e li chiamò villaggi di Iair. 004 NUM 032 042 Nobach andò e prese Kenat con le dipendenze e la chiamò Nobach. 004 NUM 033 001 Queste sono le tappe degli Israeliti che uscirono dal paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere, sotto la guida di Mosè e di Aronne. 004 NUM 033 002 Mosè scrisse i loro punti di partenza, tappa per tappa, per ordine del Signore; queste sono le loro tappe nell'ordine dei loro punti di partenza. 004 NUM 033 003 Partirono da Ramses il primo mese, il quindici del primo mese. Il giorno dopo la pasqua, gli Israeliti uscirono a mano alzata, alla vista di tutti gli Egiziani, 004 NUM 033 004 mentre gli Egiziani seppellivano quelli che il Signore aveva colpiti fra di loro, cioè tutti i primogeniti, quando il Signore aveva fatto giustizia anche dei loro dei. 004 NUM 033 005 Gli Israeliti partirono dunque da Ramses e si accamparono a Succot. 004 NUM 033 006 Partirono da Succot e si accamparono a Etam che è sull'estremità del deserto. 004 NUM 033 007 Partirono da Etam e piegarono verso Pi-Achirot, che è di fronte a Baal-Zefon, e si accamparono davanti a Migdol. 004 NUM 033 008 Partirono da Pi-Achirot, attraversarono il mare in direzione del deserto, fecero tre giornate di marcia nel deserto di Etam e si accamparono a Mara. 004 NUM 033 009 Partirono da Mara e giunsero ad Elim; ad Elim c'erano dodici sorgenti di acqua e settanta palme; qui si accamparono. 004 NUM 033 010 Partirono da Elim e si accamparono presso il Mare Rosso. 004 NUM 033 011 Partirono dal Mare Rosso e si accamparono nel deserto di Sin. 004 NUM 033 012 Partirono dal deserto di Sin e si accamparono a Dofka. 004 NUM 033 013 Partirono da Dofka e si accamparono ad Alus. 004 NUM 033 014 Partirono da Alus e si accamparono a Refidim dove non c'era acqua da bere per il popolo. 004 NUM 033 015 Partirono da Refidim e si accamparono nel deserto del Sinai. 004 NUM 033 016 Partirono dal deserto del Sinai e si accamparono a Kibrot-Taava. 004 NUM 033 017 Partirono da Kibrot-Taava e si accamparono a Cazerot. 004 NUM 033 018 Partirono da Cazerot e si accamparono a Ritma. 004 NUM 033 019 Partirono da Ritma e si accamparono a Rimmon-Perez. 004 NUM 033 020 Partirono da Rimmon-Perez e si accamparono a Libna. 004 NUM 033 021 Partirono da Libna e si accamparono a Rissa. 004 NUM 033 022 Partirono da Rissa e si accamparono a Keelata. 004 NUM 033 023 Partirono da Keelata e si accamparono al monte Sefer. 004 NUM 033 024 Partirono dal monte Sefer e si accamparono ad Arada. 004 NUM 033 025 Partirono da Arada e si accamparono a Makelot. 004 NUM 033 026 Partirono da Makelot e si accamparono a Tacat. 004 NUM 033 027 Partirono da Tacat e si accamparono a Terach. 004 NUM 033 028 Partirono da Terach e si accamparono a Mitka. 004 NUM 033 029 Partirono da Mitka e si accamparono ad Asmona. 004 NUM 033 030 Partirono da Asmona e si accamparono a Moserot. 004 NUM 033 031 Partirono da Moserot e si accamparono a Bene-Iaakan. 004 NUM 033 032 Partirono da Bene-Iaakan e si accamparono a Or-Ghidgad. 004 NUM 033 033 Partirono da Or-Ghidgad e si accamparono a Iotbata. 004 NUM 033 034 Partirono da Iotbata e si accamparono ad Abrona. 004 NUM 033 035 Partirono da Abrona e si accamparono a Ezion-Gheber. 004 NUM 033 036 Partirono da Ezion-Gheber e si accamparono nel deserto di Sin, cioè a Kades. 004 NUM 033 037 Poi partirono da Kades e si accamparono al monte Or all'estremità del paese di Edom. 004 NUM 033 038 Il sacerdote Aronne salì sul monte Or per ordine del Signore e in quel luogo morì il quarantesimo anno dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, il quinto mese, il primo giorno del mese. 004 NUM 033 039 Aronne era in età di centoventitrè anni quando morì sul monte Or. 004 NUM 033 040 Il cananeo re di Arad, che abitava nel Negheb, nel paese di Canaan, venne a sapere che gli Israeliti arrivavano. 004 NUM 033 041 Partirono dal monte Or e si accamparono a Salmona. 004 NUM 033 042 Partirono da Salmona e si accamparono a Punon. 004 NUM 033 043 Partirono da Punon e si accamparono a Obot. 004 NUM 033 044 Partirono da Obot e si accamparono a Iie-Abarim sui confini di Moab. 004 NUM 033 045 Partirono da Iie-Abarim e si accamparono a Dibon-Gad. 004 NUM 033 046 Partirono da Dibon-Gad e si accamparono ad Almon-Diblataim. 004 NUM 033 047 Partirono da Almon-Diblataim e si accamparono ai monti Abarim di fronte a Nebo. 004 NUM 033 048 Partirono dai monti Abarim e si accamparono nelle steppe di Moab, presso il Giordano di Gerico. 004 NUM 033 049 Si accamparono presso il Giordano, da Bet-Iesimot fino ad Abel-Sittim nelle steppe di Moab. 004 NUM 033 050 Il Signore disse a Mosè nelle steppe di Moab presso il Giordano di Gerico: 004 NUM 033 051 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, 004 NUM 033 052 caccerete dinanzi a voi tutti gli abitanti del paese, distruggerete tutte le loro immagini, distruggerete tutte le loro statue di metallo fuso e distruggerete tutte le loro alture. 004 NUM 033 053 Prenderete possesso del paese e in esso vi stabilirete, perché io vi ho dato il paese in proprietà. 004 NUM 033 054 Dividerete il paese a sorte secondo le vostre famiglie. A quelle che sono più numerose darete una porzione maggiore e a quelle che sono meno numerose darete una porzione minore. Ognuno avrà quello che gli sarà toccato in sorte; farete la divisione secondo le tribù dei vostri padri. 004 NUM 033 055 Ma se non cacciate dinanzi a voi gli abitanti del paese, quelli di loro che vi avrete lasciati saranno per voi come spine negli occhi e pungoli nei fianchi e vi faranno tribolare nel paese che abiterete. 004 NUM 033 056 Allora io tratterò voi come mi ero proposto di trattare loro». 004 NUM 034 001 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 034 002 «Dà questo ordine agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questa sarà la terra che vi toccherà in eredità: il paese di Canaan. 004 NUM 034 003 Il vostro confine meridionale comincerà al deserto di Sin, vicino a Edom; così la vostra frontiera meridionale partirà dall'estremità del Mar Morto, a oriente; 004 NUM 034 004 questa frontiera volgerà al sud della salita di Akrabbim, passerà per Sin e si estenderà a mezzogiorno di Kades-Barnea; poi continuerà verso Cazar-Addar e passerà per Asmon. 004 NUM 034 005 Da Asmon la frontiera girerà fino al torrente d'Egitto e finirà al mare. 004 NUM 034 006 La vostra frontiera a occidente sarà il Mar Mediterraneo: quella sarà la vostra frontiera occidentale. 004 NUM 034 007 Questa sarà la vostra frontiera settentrionale: partendo dal Mar Mediterraneo, traccerete una linea fino al monte Or; 004 NUM 034 008 dal monte Or, la traccerete in direzione di Amat e l'estremità della frontiera sarà a Zedad; 004 NUM 034 009 la frontiera continuerà fino a Zifron e finirà a Cazar-Enan: questa sarà la vostra frontiera settentrionale. 004 NUM 034 010 Traccerete la vostra frontiera orientale da Cazar-Enan a Sefam; 004 NUM 034 011 la frontiera scenderà da Sefam verso Ribla, a oriente di Ain; poi la frontiera scenderà e si estenderà lungo il mare di Genèsaret, a oriente; 004 NUM 034 012 poi la frontiera scenderà lungo il Giordano e finirà al Mar Morto. Questo sarà il vostro paese con le sue frontiere tutt'intorno». 004 NUM 034 013 Mosè comunicò quest'ordine agli Israeliti e disse loro: «Questo è il paese che vi distribuirete a sorte e che il Signore ha ordinato di dare a nove tribù e mezza; 004 NUM 034 014 poiché la tribù dei figli di Ruben, secondo i loro casati paterni, e la tribù dei figli di Gad, secondo i loro casati paterni, e metà della tribù di Manàsse hanno ricevuto la loro porzione. 004 NUM 034 015 Queste due tribù e mezza hanno ricevuto la loro porzione oltre il Giordano di Gerico, dal lato orientale». 004 NUM 034 016 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 034 017 «Questi sono i nomi degli uomini che spartiranno il paese fra di voi: il sacerdote Eleazaro e Giosuè, figlio di Nun. 004 NUM 034 018 Prenderete anche un capo di ogni tribù per fare la spartizione del paese. 004 NUM 034 019 Ecco i nomi di questi uomini. Per la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne. 004 NUM 034 020 Per la tribù dei figli di Simeone, Samuele figlio di Ammiud. 004 NUM 034 021 Per la tribù di Beniamino, Elidad figlio di Chislon. 004 NUM 034 022 Per la tribù dei figli di Dan, il capo Bukki figlio di Iogli. 004 NUM 034 023 Per i figli di Giuseppe, per la tribù dei figli di Manàsse, il capo Anniel figlio di Efod; 004 NUM 034 024 per la tribù dei figli di Efraim, il capo Kemuel figlio di Siptan. 004 NUM 034 025 Per la tribù dei figli di Zàbulon, il capo Elisafan figlio di Parnach. 004 NUM 034 026 Per la tribù dei figli di Issacar, il capo Paltiel figlio di Azzan. 004 NUM 034 027 Per la tribù dei figli di Aser, il capo Achiud, figlio di Selomi. 004 NUM 034 028 Per la tribù dei figli di Nèftali, il capo Pedael figlio di Ammiud». 004 NUM 034 029 Questi sono coloro ai quali il Signore ordinò di spartire il possesso del paese di Canaan tra gli Israeliti. 004 NUM 035 001 Il Signore disse ancora a Mosè nelle steppe di Moab presso il Giordano di Gerico: 004 NUM 035 002 «Ordina agli Israeliti che dell'eredità che possiederanno riservino ai leviti città da abitare; darete anche ai leviti il contado che è intorno alla città. 004 NUM 035 003 Essi avranno le città per abitarvi e il contado servirà per il loro bestiame, per i loro beni e per tutti i loro animali. 004 NUM 035 004 Il contado delle città che darete ai leviti si estenderà per lo spazio di mille cubiti fuori dalle mura della città tutt'intorno. 004 NUM 035 005 Misurerete dunque, fuori della città, duemila cubiti dal lato orientale, duemila cubiti dal lato meridionale, duemila cubiti dal lato occidentale e duemila cubiti dal lato settentrionale; la città sarà in mezzo. Tale sarà il contado di ciascuna delle loro città. 004 NUM 035 006 Fra le città che darete ai leviti, sei saranno città di asilo, che voi designerete perché vi si rifugi l'omicida: a queste aggiungerete altre quarantadue città. 004 NUM 035 007 Tutte le città che darete ai leviti saranno dunque quarantotto con il relativo contado. 004 NUM 035 008 Di queste città che darete ai leviti, prendendole dalla proprietà degli Israeliti, ne prenderete di più da quelli che ne hanno di più e di meno da quelli che ne hanno di meno; ognuno ai leviti darà delle sue città in proporzione della eredità che gli sarà toccata». 004 NUM 035 009 Il Signore disse a Mosè: 004 NUM 035 010 «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, 004 NUM 035 011 designerete città che siano per voi città di asilo, dove possa rifugiarsi l'omicida che avrà ucciso qualcuno involontariamente. 004 NUM 035 012 Queste città vi serviranno di asilo contro il vendicatore del sangue, perché l'omicida non sia messo a morte prima di comparire in giudizio dinanzi alla comunità. 004 NUM 035 013 Delle città che darete, sei saranno dunque per voi città di asilo. 004 NUM 035 014 Darete tre città di qua dal Giordano e darete tre altre città nel paese di Canaan; saranno città di rifugio. 004 NUM 035 015 Queste sei città serviranno di rifugio agli Israeliti, al forestiero e all'ospite che soggiornerà in mezzo a voi, perché vi si rifugi chiunque abbia ucciso qualcuno involontariamente. 004 NUM 035 016 Ma se uno colpisce un altro con uno strumento di ferro e quegli muore, quel tale è omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte. 004 NUM 035 017 Se lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte. 004 NUM 035 018 O se lo colpisce con uno strumento di legno che aveva in mano, atto a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte. 004 NUM 035 019 Sarà il vendicatore del sangue quegli che metterà a morte l'omicida; quando lo incontrerà, lo ucciderà. 004 NUM 035 020 Se uno dà a un altro una spinta per odio o gli getta contro qualcosa con premeditazione, e quegli muore, 004 NUM 035 021 o lo colpisce per inimicizia con la mano, e quegli muore, chi ha colpito dovrà essere messo a morte; egli è un omicida e il vendicatore del sangue ucciderà l'omicida quando lo incontrerà. 004 NUM 035 022 Ma se gli dà una spinta per caso e non per inimicizia o gli getta contro qualcosa senza premeditazione 004 NUM 035 023 o se, senza volerlo, gli fa cadere addosso una pietra che possa causare la morte e quegli ne muore, senza che l'altro che fosse nemico o gli volesse fare del male, 004 NUM 035 024 allora ecco le regole secondo le quali la comunità giudicherà fra colui che ha colpito e il vendicatore del sangue. 004 NUM 035 025 La comunità libererà l'omicida dalle mani del vendicatore del sangue e lo farà tornare alla città di asilo dove era fuggito. Lì dovrà abitare fino alla morte del sommo sacerdote che fu unto con l'olio santo. 004 NUM 035 026 Ma se l'omicida esce dai confini della città di asilo dove si era rifugiato 004 NUM 035 027 e se il vendicatore del sangue trova l'omicida fuori dei confini della sua città di asilo e l'uccide, il vendicatore del sangue non sarà reo del sangue versato. 004 NUM 035 028 Perché l'omicida deve stare nella sua città di asilo fino alla morte del sommo sacerdote; dopo la morte del sommo sacerdote, l'omicida potrà tornare nella terra di sua proprietà. 004 NUM 035 029 Queste vi servano come norme di diritto, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 004 NUM 035 030 Se uno uccide un altro, l'omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni, ma un unico testimone non basterà per condannare a morte una persona. 004 NUM 035 031 Non accetterete prezzo di riscatto per la vita di un omicida, reo di morte, perché dovrà essere messo a morte. 004 NUM 035 032 Non accetterete prezzo di riscatto che permetta all'omicida di fuggire dalla sua città di rifugio e di tornare ad abitare nel suo paese fino alla morte del sacerdote. 004 NUM 035 033 Non contaminerete il paese dove sarete, perché il sangue contamina il paese; non si potrà fare per il paese alcuna espiazione del sangue che vi sarà stato sparso, se non mediante il sangue di chi l'avrà sparso. 004 NUM 035 034 Non contaminerete dunque il paese che andate ad abitare e in mezzo al quale io dimorerò; perché io sono il Signore che dimoro in mezzo agli Israeliti». 004 NUM 036 001 I capifamiglia dei figli di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, tra le famiglie dei figli di Giuseppe, si fecero avanti a parlare in presenza di Mosè e dei principi capifamiglia degli Israeliti 004 NUM 036 002 e dissero: «Il Signore ha ordinato al mio signore di dare il paese in eredità agli Israeliti in base alla sorte; il mio signore ha anche ricevuto l'ordine da Dio di dare l'eredità di Zelofcad, nostro fratello, alle figlie di lui. 004 NUM 036 003 Se queste si maritano a qualche figlio delle altre tribù degli Israeliti, la loro eredità sarà detratta dalla eredità dei nostri padri e aggiunta all'eredità della tribù nella quale esse saranno entrate; così sarà detratta dall'eredità che ci è toccata in sorte. 004 NUM 036 004 Quando verrà il giubileo per gli Israeliti, la loro eredità sarà aggiunta a quella della tribù nella quale saranno entrate e l'eredità loro sarà detratta dalla eredità della tribù dei nostri padri». 004 NUM 036 005 Allora Mosè comunicò agli Israeliti quest'ordine ricevuto dal Signore: «La tribù dei figli di Giuseppe dice bene. 004 NUM 036 006 Questo il Signore ha ordinato riguardo alle figlie di Zelofcad: si mariteranno a chi vorranno, purché si maritino in una famiglia della tribù dei loro padri. 004 NUM 036 007 Nessuna eredità tra gli Israeliti potrà passare da una tribù all'altra, ma ciascuno degli Israeliti si terrà vincolato all'eredità della tribù dei suoi padri. 004 NUM 036 008 Ogni fanciulla che possiede una eredità in una tribù degli Israeliti, si mariterà ad uno che appartenga ad una famiglia della tribù di suo padre, perché ognuno degli Israeliti rimanga nel possesso dell'eredità dei suoi padri 004 NUM 036 009 e nessuna eredità passi da una tribù all'altra; ognuna delle tribù degli Israeliti si terrà vincolata alla propria eredità». 004 NUM 036 010 Le figlie di Zelofcad fecero secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Mosè. 004 NUM 036 011 Macla, Tirza, Ogla, Milca e Noa, le figlie di Zelofcad, sposarono i figli dei loro zii paterni; 004 NUM 036 012 si maritarono nelle famiglie dei figli di Manàsse, figlio di Giuseppe, e la loro eredità rimase nella tribù della famiglia del padre loro. 004 NUM 036 013 Questi sono i comandi e le leggi che il Signore diede agli Israeliti per mezzo di Mosè, nelle steppe di Moab, presso il Giordano di Gerico. # # BOOK 005 DEU Deuteronomy Deuteronomio 005 DEU 001 001 Queste sono le parole che Mosè rivolse a tutto Israele oltre il Giordano, nel deserto, nella valle dell'Araba, di fronte a Suf, tra Paran, Tofel, Laban, Cazerot e Di-Zaab. 005 DEU 001 002 Vi sono undici giornate dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino a Kades-Barnea. 005 DEU 001 003 Nel quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò agli Israeliti, secondo quanto il Signore gli aveva ordinato di dir loro. 005 DEU 001 004 Dopo aver sconfitto Sicon, re degli Amorrei, che abitava in Chesbon, e Og, re di Basan, che abitava in Astarot e in Edrei, 005 DEU 001 005 oltre il Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge: 005 DEU 001 006 «Il Signore nostro Dio ci ha parlato sull'Oreb e ci ha detto: Avete dimorato abbastanza su questa montagna; 005 DEU 001 007 voltatevi, levate l'accampamento e andate verso le montagne degli Amorrei e in tutte le regioni vicine: la valle dell'Araba, le montagne, la Sefela, il Negheb, la costa del mare, nel paese dei Cananei e nel Libano, fino al grande fiume, il fiume Eufrate. 005 DEU 001 008 Ecco, io vi ho posto il paese dinanzi; entrate, prendete in possesso il paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri, Abramo, Isacco e Giacobbe, e alla loro stirpe dopo di essi. 005 DEU 001 009 In quel tempo io vi ho parlato e vi ho detto: Io non posso da solo sostenere il carico del popolo. 005 DEU 001 010 Il Signore vostro Dio vi ha moltiplicati ed ecco oggi siete numerosi come le stelle del cielo. 005 DEU 001 011 Il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più e vi benedica come vi ha promesso di fare. 005 DEU 001 012 Ma come posso io da solo portare il vostro peso, il vostro carico e le vostre liti? 005 DEU 001 013 Sceglietevi nelle vostre tribù uomini saggi, intelligenti e stimati, e io li costituirò vostri capi. 005 DEU 001 014 Voi mi rispondeste: Va bene ciò che proponi di fare. 005 DEU 001 015 Allora presi i capi delle vostre tribù, uomini saggi e stimati, e li stabilii sopra di voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di decine, e come scribi nelle vostre tribù. 005 DEU 001 016 In quel tempo diedi quest'ordine ai vostri giudici: Ascoltate le cause dei vostri fratelli e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo straniero che sta presso di lui. 005 DEU 001 017 Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali, darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; le cause troppo difficili per voi le presenterete a me e io le ascolterò. 005 DEU 001 018 In quel tempo io vi ordinai tutte le cose che dovevate fare. 005 DEU 001 019 Poi partimmo dall'Oreb e attraversammo tutto quel deserto grande e spaventoso che avete visto, dirigendoci verso le montagne degli Amorrei, come il Signore nostro Dio ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a Kades-Barnea. 005 DEU 001 020 Allora vi dissi: Siete arrivati presso la montagna degli Amorrei, che il Signore nostro Dio sta per darci. 005 DEU 001 021 Ecco il Signore tuo Dio ti ha posto il paese dinanzi; entra, prendine possesso, come il Signore Dio dei tuoi padri ti ha detto; non temere e non ti scoraggiare! 005 DEU 001 022 Voi vi accostaste a me tutti e diceste: Mandiamo uomini innanzi a noi, che esplorino il paese e ci riferiscano sul cammino per il quale noi dovremo salire e sulle città nelle quali dovremo entrare. 005 DEU 001 023 La proposta mi piacque e scelsi dodici uomini tra di voi, uno per tribù. 005 DEU 001 024 Quelli si incamminarono, salirono verso i monti, giunsero alla valle di Escol ed esplorarono il paese. 005 DEU 001 025 Presero con le mani i frutti del paese, ce li portarono e ci fecero questa relazione: E' buono il paese che il Signore nostro Dio sta per darci. 005 DEU 001 026 Ma voi non voleste entrarvi e vi ribellaste all'ordine del Signore vostro Dio; 005 DEU 001 027 mormoraste nelle vostre tende e diceste: Il Signore ci odia, per questo ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto per darci in mano agli Amorrei e per distruggerci. 005 DEU 001 028 Dove possiamo andare noi? I nostri fratelli ci hanno scoraggiati dicendo: Quella gente è più grande e più alta di noi; le città sono grandi e fortificate fino al cielo; abbiamo visto là perfino dei figli degli Anakiti. 005 DEU 001 029 Allora dissi a voi: Non spaventatevi e non abbiate paura di loro. 005 DEU 001 030 Il Signore stesso vostro Dio, che vi precede, combatterà per voi, come ha fatto tante volte sotto gli occhi vostri in Egitto 005 DEU 001 031 e come ha fatto nel deserto, dove hai visto come il Signore tuo Dio ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati qui. 005 DEU 001 032 Nonostante questo, non aveste fiducia nel Signore vostro Dio 005 DEU 001 033 che andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo dove porre l'accampamento: di notte nel fuoco, per mostrarvi la via dove andare, e di giorno nella nube. 005 DEU 001 034 Il Signore udì le vostre parole, si adirò e giurò: 005 DEU 001 035 Nessuno degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato di dare ai vostri padri, 005 DEU 001 036 se non Caleb, figlio di Iefunne. Egli lo vedrà e a lui e ai suoi figli darò la terra che ha calcato, perché ha pienamente seguito il Signore. 005 DEU 001 037 Anche contro di me si adirò il Signore, per causa vostra, e disse: Neanche tu vi entrerai, 005 DEU 001 038 ma vi entrerà Giosuè, figlio di Nun, che sta al tuo servizio; incoraggialo, perché egli metterà Israele in possesso di questo paese. 005 DEU 001 039 E i vostri bambini, dei quali avete detto: Diventeranno oggetto di preda! e i vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, essi vi entreranno; a loro lo darò ed essi lo possiederanno. 005 DEU 001 040 Ma voi volgetevi indietro e incamminatevi verso il deserto, in direzione del Mare Rosso. 005 DEU 001 041 Allora voi mi rispondeste: Abbiamo peccato contro il Signore! Entreremo e combatteremo in tutto come il Signore nostro Dio ci ha ordinato. Ognuno di voi cinse le armi e presumeste di salire verso la montagna. 005 DEU 001 042 Il Signore mi disse: Ordina loro: Non salite e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sarete sconfitti davanti ai vostri nemici. 005 DEU 001 043 Io ve lo dissi, ma voi non mi ascoltaste; anzi vi ribellaste all'ordine del Signore, foste presuntuosi e osaste salire verso i monti. 005 DEU 001 044 Allora gli Amorrei, che abitano quella montagna, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api e vi batterono in Seir fino a Corma. 005 DEU 001 045 Voi tornaste e piangeste davanti al Signore; ma il Signore non diede ascolto alla vostra voce e non vi porse l'orecchio. 005 DEU 001 046 Così rimaneste in Kades molti giorni, per tutto il tempo in cui vi siete rimasti. 005 DEU 002 001 Allora cambiammo direzione e partimmo per il deserto verso il Mare Rosso, come il Signore mi aveva detto, e girammo intorno al monte Seir per lungo tempo. 005 DEU 002 002 Il Signore mi disse: 005 DEU 002 003 Avete girato abbastanza intorno a questa montagna; volgetevi verso settentrione. 005 DEU 002 004 Dà quest'ordine al popolo: Voi state per passare i confini dei figli di Esaù, vostri fratelli, che dimorano in Seir; essi avranno paura di voi; state bene in guardia: 005 DEU 002 005 non muovete loro guerra, perché del loro paese io non vi darò neppure quanto ne può calcare la pianta di un piede; infatti ho dato il monte di Seir in proprietà a Esaù. 005 DEU 002 006 Comprerete da loro con denaro le vettovaglie che mangerete e comprerete da loro con denaro anche l'acqua da bere. 005 DEU 002 007 Perché il Signore tuo Dio ti ha benedetto in ogni lavoro delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il Signore tuo Dio è stato con te in questi quaranta anni e non ti è mancato nulla. 005 DEU 002 008 Allora passammo oltre i nostri fratelli, i figli di Esaù, che abitano in Seir, lungo la via dell'Araba, per Elat ed Ezion-Gheber. Poi ci voltammo e avanzammo in direzione del deserto di Moab. 005 DEU 002 009 Il Signore mi disse: Non attaccare Moab e non gli muovere guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel suo paese; infatti ho dato Ar ai figli di Lot, come loro proprietà. 005 DEU 002 010 Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakiti. 005 DEU 002 011 Erano anch'essi considerati Refaim come gli Anakiti; ma i Moabiti li chiamavano Emim. 005 DEU 002 012 Anche Seir era prima abitata dagli Hurriti, ma i figli di Esaù li scacciarono, li distrussero e si stabilirono al posto loro, come ha fatto Israele nel paese che possiede e che il Signore gli ha dato. 005 DEU 002 013 Ora alzatevi e passate il torrente Zered! E attraversammo il torrente Zered. 005 DEU 002 014 La durata del nostro cammino, da Kades-Barnea al passaggio del torrente Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione di uomini atti alla guerra scomparve dall'accampamento, come il Signore aveva loro giurato. 005 DEU 002 015 Anche la mano del Signore era stata contro di loro, per sterminarli dall'accampamento finché fossero annientati. 005 DEU 002 016 Quando tutti quegli uomini atti alla guerra furono passati nel numero dei morti, 005 DEU 002 017 il Signore mi disse: 005 DEU 002 018 Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar, e ti avvicinerai agli Ammoniti. 005 DEU 002 019 Non li attaccare e non muover loro guerra, perché io non ti darò nessun possesso nel paese degli Ammoniti; infatti l'ho dato in proprietà ai figli di Lot. 005 DEU 002 020 Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi abitavano i Refaim e gli Ammoniti li chiamavano Zanzummim: 005 DEU 002 021 popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakiti; ma il Signore li aveva distrutti davanti agli Ammoniti, che li avevano scacciati e si erano stabiliti al loro posto. 005 DEU 002 022 Così il Signore aveva fatto per i figli di Esaù che abitano in Seir, quando distrusse gli Hurriti davanti a loro; essi li scacciarono e si stabilirono al loro posto e vi sono rimasti fino ad oggi. 005 DEU 002 023 Anche gli Avviti, che dimoravano in villaggi fino a Gaza, furono distrutti dai Kaftoriti, usciti da Kaftor, i quali si stabilirono al loro posto. 005 DEU 002 024 Suvvia, levate l'accampamento e passate la valle dell'Arnon; ecco io metto in tuo potere Sicon, l'Amorreo, re di Chesbon, e il suo paese; comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. 005 DEU 002 025 Oggi comincerò a incutere paura e terrore di te ai popoli che sono sotto tutto il cielo, così che, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento dinanzi a te. 005 DEU 002 026 Allora mandai messaggeri dal deserto di Kedemot a Sicon, re di Chesbon, con parole di pace, e gli feci dire: 005 DEU 002 027 Lasciami passare nel tuo paese; io camminerò per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a sinistra. 005 DEU 002 028 Tu mi venderai per denaro contante le vettovaglie che mangerò e mi darai per denaro contante l'acqua che berrò; permittimi solo il transito, 005 DEU 002 029 come mi hanno permesso i figli di Esaù, che abitano in Seir, e i Moabiti che abitano in Ar, finché io abbia passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore nostro Dio sta per darci. 005 DEU 002 030 Ma Sicon, re di Chesbon, non ci volle lasciar passare nel suo paese, perché il Signore tuo Dio gli aveva reso inflessibile lo spirito e ostinato il cuore, per mettertelo nelle mani, come appunto è oggi. 005 DEU 002 031 Il Signore mi disse: Vedi, ho cominciato a mettere in tuo potere Sicon e il suo paese; dà inizio alla conquista impadronendoti del suo paese. 005 DEU 002 032 Allora Sicon uscì contro di noi con tutta la sua gente per darci battaglia a Iaaz. 005 DEU 002 033 Il Signore nostro Dio ce lo mise nelle mani e noi abbiamo sconfitto lui, i suoi figli e tutta la sua gente. 005 DEU 002 034 In quel tempo prendemmo tutte le sue città e votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini; non vi lasciammo alcun superstite. 005 DEU 002 035 Soltanto asportammo per noi come preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. 005 DEU 002 036 Da Aroer, che è sull'orlo della valle dell'Arnon, e dalla città che è sul torrente stesso, fino a Gàlaad, non ci fu città che fosse inaccessibile per noi: il Signore nostro Dio le mise tutte in nostro potere. 005 DEU 002 037 Ma non ti avvicinasti al paese degli Ammoniti, a tutta la riva dal torrente Iabbok, alle città delle montagne, a tutti i luoghi che il Signore nostro Dio ci aveva proibito di attaccare. 005 DEU 003 001 Poi ci voltammo e salimmo per la via di Basan. Og re di Basan, con tutta la sua gente, ci venne incontro per darci battaglia a Edrei. 005 DEU 003 002 Il Signore mi disse: Non lo temere, perché io darò in tuo potere lui, tutta la sua gente e il suo paese; tu farai a lui quel che hai fatto a Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon. 005 DEU 003 003 Così il Signore nostro Dio mise in nostro potere anche Og, re di Basan, con tutta la sua gente; noi lo abbiamo sconfitto, senza lasciargli alcun superstite. 005 DEU 003 004 Gli prendemmo in quel tempo tutte le sue città; non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in Basan. 005 DEU 003 005 Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre, senza contare le città aperte, che erano molto numerose. 005 DEU 003 006 Noi le votammo allo sterminio, come avevamo fatto di Sicon, re di Chesbon: votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. 005 DEU 003 007 Ma il bestiame e le spoglie delle città asportammo per noi come preda. 005 DEU 003 008 In quel tempo, abbiamo preso ai due re degli Amorrei il paese che è oltre il Giordano, dal torrente Arnon al monte Ermon 005 DEU 003 009 - quelli di Sidone chiamano Sirion l'Ermon, gli Amorrei lo chiamano Senir -, 005 DEU 003 010 tutte le città della pianura, tutto Gàlaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città del regno di Og in Basan. 005 DEU 003 011 Perché Og, re di Basan, era rimasto l'unico superstite dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è forse a Rabba degli Ammoniti? E' lungo nove cubiti secondo il cubito di un uomo. 005 DEU 003 012 In quel tempo abbiamo preso in possesso questo paese: ai Rubeniti e ai Gaditi diedi il territorio di Aroer, sul torrente Arnon, fino a metà della montagna di Gàlaad con le sue città. 005 DEU 003 013 Alla metà della tribù di Manàsse diedi il resto di Gàlaad e tutto il regno di Og in Basan; tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si chiamava il paese dei Refaim. 005 DEU 003 014 Iair, figlio di Manàsse, prese tutta la regione di Argob, sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano Villaggi di Iair. 005 DEU 003 015 Diedi Gàlaad a Machir. 005 DEU 003 016 Ai Rubeniti e ai Gaditi diedi da Gàlaad fino al torrente Arnon, fino alla metà del torrente che serve di confine e fino al torrente Iabbok, frontiera degli Ammoniti, 005 DEU 003 017 e l'Araba il cui confine è costituito dal Giordano, da Genèsaret fino al mare dell'Araba, cioè il Mar Morto, sotto le pendici del Pisga, verso l'oriente. 005 DEU 003 018 Ora in quel tempo io vi diedi quest'ordine: Il Signore vostro Dio vi ha dato questo paese in proprietà. Voi tutti, uomini vigorosi, passerete armati alla testa degli Israeliti vostri fratelli. 005 DEU 003 019 Soltanto le vostre mogli, i vostri fanciulli e il vostro bestiame (so che di bestiame ne avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date, 005 DEU 003 020 finché il Signore abbia dato una dimora tranquilla ai vostri fratelli come ha fatto per voi, e prendano anch'essi possesso del paese che il Signore vostro Dio sta per dare a loro oltre il Giordano. Poi ciascuno tornerà nel possesso che io vi ho dato. 005 DEU 003 021 In quel tempo diedi anche a Giosuè quest'ordine: I tuoi occhi hanno visto quanto il Signore vostro Dio ha fatto a questi due re; lo stesso farà il Signore a tutti i regni nei quali tu stai per entrare. 005 DEU 003 022 Non li temete, perché lo stesso Signore vostro Dio combatte per voi. 005 DEU 003 023 In quel medesimo tempo, io supplicai il Signore: 005 DEU 003 024 Signore Dio, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente; quale altro Dio, infatti, in cielo o sulla terra, può fare opere e prodigi come i tuoi? 005 DEU 003 025 Permetti che io passi al di là e veda il bel paese che è oltre il Giordano e questi bei monti e il Libano. 005 DEU 003 026 Ma il Signore si adirò contro di me, per causa vostra, e non mi esaudì. Il Signore mi disse: Basta, non parlarmi più di questa cosa. 005 DEU 003 027 Sali sulla cima del Pisga, volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e a oriente e contempla il paese con gli occhi; perché tu non passerai questo Giordano. 005 DEU 003 028 Trasmetti i tuoi ordini a Giosuè, rendilo intrepido e incoraggialo, perché lui lo passerà alla testa di questo popolo e metterà Israele in possesso del paese che vedrai. 005 DEU 003 029 Così ci fermammo nella valle di fronte a Bet-Peor. 005 DEU 004 001 Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. 005 DEU 004 002 Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo. 005 DEU 004 003 I vostri occhi videro ciò che il Signore ha fatto a Baal-Peor: come il Signore tuo Dio abbia distrutto in mezzo a te quanti avevano seguito Baal-Peor; 005 DEU 004 004 ma voi che vi manteneste fedeli al Signore vostro Dio siete oggi tutti in vita. 005 DEU 004 005 Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso. 005 DEU 004 006 Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. 005 DEU 004 007 Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? 005 DEU 004 008 E qual grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo? 005 DEU 004 009 Ma guardati e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno viste: non ti sfuggano dal cuore, per tutto il tempo della tua vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli. 005 DEU 004 010 Ricordati del giorno in cui sei comparso davanti al Signore tuo Dio sull'Oreb, quando il Signore mi disse: Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi finché vivranno sulla terra, e le insegnino ai loro figli. 005 DEU 004 011 Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; il monte ardeva nelle fiamme che si innalzavano in mezzo al cielo; vi erano tenebre, nuvole e oscurità. 005 DEU 004 012 Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era soltanto una voce. 005 DEU 004 013 Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di pietra. 005 DEU 004 014 A me in quel tempo il Signore ordinò di insegnarvi leggi e norme, perché voi le metteste in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso. 005 DEU 004 015 Poiché dunque non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, 005 DEU 004 016 perché non vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina, 005 DEU 004 017 la figura di qualunque animale, la figura di un uccello che vola nei cieli, 005 DEU 004 018 la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra; 005 DEU 004 019 perché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito del cielo, tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle; cose che il Signore tuo Dio ha abbandonato in sorte a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli. 005 DEU 004 020 Voi invece, il Signore vi ha presi, vi ha fatti uscire dal crogiuolo di ferro, dall'Egitto, perché foste un popolo che gli appartenesse, come oggi difatti siete. 005 DEU 004 021 Il Signore si adirò contro di me per causa vostra e giurò che io non avrei passato il Giordano e non sarei entrato nella fertile terra che il Signore Dio tuo ti dà in eredità. 005 DEU 004 022 Perché io devo morire in questo paese, senza passare il Giordano; ma voi lo dovete passare e possiederete quella fertile terra. 005 DEU 004 023 Guardatevi dal dimenticare l'alleanza che il Signore vostro Dio ha stabilita con voi e dal farvi alcuna immagine scolpita di qualunque cosa, riguardo alla quale il Signore tuo Dio ti ha dato un comando. 005 DEU 004 024 Poiché il Signore tuo Dio è fuoco divoratore, un Dio geloso. 005 DEU 004 025 Quando avrete generato figli e nipoti e sarete invecchiati nel paese, se vi corromperete, se vi farete immagini scolpite di qualunque cosa, se farete ciò che è male agli occhi del Signore vostro Dio per irritarlo, 005 DEU 004 026 io chiamo oggi in testimonio contro di voi il cielo e la terra: voi certo perirete, scomparendo dal paese di cui state per prendere possesso oltre il Giordano. Voi non vi rimarrete lunghi giorni, ma sarete tutti sterminati. 005 DEU 004 027 Il Signore vi disperderà fra i popoli e non resterete più di un piccolo numero fra le nazioni dove il Signore vi condurrà. 005 DEU 004 028 Là servirete a dei fatti da mano d'uomo, dei di legno e di pietra, i quali non vedono, non mangiano, non odorano. 005 DEU 004 029 Ma di là cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai, se lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l'anima. 005 DEU 004 030 Con angoscia, quando tutte queste cose ti saranno avvenute, negli ultimi giorni, tornerai al Signore tuo Dio e ascolterai la sua voce, 005 DEU 004 031 poiché il Signore Dio tuo è un Dio misericordioso; non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri. 005 DEU 004 032 Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità dei cieli all'altra, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? 005 DEU 004 033 Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo? 005 DEU 004 034 O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore vostro Dio in Egitto, sotto i vostri occhi? 005 DEU 004 035 Tu sei diventato spettatore di queste cose, perché tu sappia che il Signore è Dio e che non ve n'è altri fuori di lui. 005 DEU 004 036 Dal cielo ti ha fatto udire la sua voce per educarti; sulla terra ti ha mostrato il suo grande fuoco e tu hai udito le sue parole di mezzo al fuoco. 005 DEU 004 037 Perché ha amato i tuoi padri, ha scelto la loro posterità e ti ha fatto uscire dall'Egitto con la sua stessa presenza e con grande potenza, 005 DEU 004 038 per scacciare dinanzi a te nazioni più grandi e più potenti di te, per farti entrare nel loro paese e dartene il possesso, come appunto è oggi. 005 DEU 004 039 Sappi dunque oggi e conserva bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è altro. 005 DEU 004 040 Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti dò, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dà per sempre». 005 DEU 004 041 In quel tempo Mosè scelse tre città oltre il Giordano verso oriente, 005 DEU 004 042 perché servissero di asilo all'omicida che avesse ucciso il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato prima, perché potesse aver salva la vita fuggendo in una di quelle città. 005 DEU 004 043 Esse furono Beser, nel deserto, sull'altipiano, per i Rubeniti; Ramot, in Gàlaad, per i Gaditi, e Golan, in Basan, per i Manassiti. 005 DEU 004 044 Questa è la legge che Mosè espose agli Israeliti. 005 DEU 004 045 Queste sono le istruzioni, le leggi e le norme che Mosè diede agli Israeliti quando furono usciti dall'Egitto, 005 DEU 004 046 oltre il Giordano, nella valle di fronte a Bet-Peor, nel paese di Sicon re degli Amorrei che abitava in Chesbon, e che Mosè e gli Israeliti sconfissero quando furono usciti dall'Egitto. 005 DEU 004 047 Essi avevano preso possesso del paese di lui e del paese di Og re di Basan - due re Amorrei che stavano oltre il Giordano, verso oriente -, 005 DEU 004 048 da Aroer, che è sull'orlo della valle dell'Arnon, fino al monte Sirion, cioè l'Ermon, 005 DEU 004 049 con tutta l'Araba oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare dell'Araba sotto le pendici del Pisga. 005 DEU 005 001 Mosè convocò tutto Israele e disse loro: «Ascolta, Israele, le leggi e le norme che oggi io proclamo dinanzi a voi: imparatele e custoditele e mettetele in pratica. 005 DEU 005 002 Il Signore nostro Dio ha stabilito con noi un'alleanza sull'Oreb. 005 DEU 005 003 Il Signore non ha stabilito questa alleanza con i nostri padri, ma con noi che siamo qui oggi tutti in vita. 005 DEU 005 004 Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte dal fuoco, 005 DEU 005 005 mentre io stavo tra il Signore e voi, per riferirvi la parola del Signore, perché voi avevate paura di quel fuoco e non eravate saliti sul monte. Egli disse: 005 DEU 005 006 Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile. 005 DEU 005 007 Non avere altri dei di fronte a me. 005 DEU 005 008 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 005 DEU 005 009 Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, 005 DEU 005 010 ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti. 005 DEU 005 011 Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano. 005 DEU 005 012 Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. 005 DEU 005 013 Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, 005 DEU 005 014 ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. 005 DEU 005 015 Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato. 005 DEU 005 016 Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà. 005 DEU 005 017 Non uccidere. 005 DEU 005 018 Non commettere adulterio. 005 DEU 005 019 Non rubare. 005 DEU 005 020 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. 005 DEU 005 021 Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo. 005 DEU 005 022 Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede. 005 DEU 005 023 All'udire la voce in mezzo alle tenebre, mentre il monte era tutto in fiamme, i vostri capitribù e i vostri anziani si avvicinarono tutti a me 005 DEU 005 024 e dissero: Ecco il Signore nostro Dio ci ha mostrato la sua gloria e la sua grandezza e noi abbiamo udito la sua voce dal fuoco; oggi abbiamo visto che Dio può parlare con l'uomo e l'uomo restare vivo. 005 DEU 005 025 Ma ora, perché dovremmo morire? Questo grande fuoco infatti ci consumerà; se continuiamo a udire ancora la voce del Signore nostro Dio moriremo. 005 DEU 005 026 Poiché chi tra tutti i mortali ha udito come noi la voce del Dio vivente parlare dal fuoco ed è rimasto vivo? 005 DEU 005 027 Avvicinati tu e ascolta quanto il Signore nostro Dio dirà; ci riferirai quanto il Signore nostro Dio ti avrà detto e noi lo ascolteremo e lo faremo. 005 DEU 005 028 Il Signore udì le vostre parole, mentre mi parlavate, e mi disse: Ho udito le parole che questo popolo ti ha rivolte; quanto hanno detto va bene. 005 DEU 005 029 Oh, se avessero sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandi, per essere felici loro e i loro figli per sempre! 005 DEU 005 030 Và e dì loro: Tornate alle vostre tende; ma tu resta qui con me 005 DEU 005 031 e io ti detterò tutti i comandi, tutte le leggi e le norme che dovrai insegnare loro, perché le mettano in pratica nel paese che io sto per dare in loro possesso. 005 DEU 005 032 Badate dunque di fare come il Signore vostro Dio vi ha comandato; non ve ne discostate né a destra né a sinistra; 005 DEU 005 033 camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore vostro Dio vi ha prescritta, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nel paese di cui avrete il possesso. 005 DEU 006 001 Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore vostro Dio ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso; 005 DEU 006 002 perché tu tema il Signore tuo Dio osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti dò e così sia lunga la tua vita. 005 DEU 006 003 Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. 005 DEU 006 004 Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. 005 DEU 006 005 Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. 005 DEU 006 006 Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; 005 DEU 006 007 li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 005 DEU 006 008 Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi 005 DEU 006 009 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. 005 DEU 006 010 Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel paese che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti; quando ti avrà condotto alle città grandi e belle che tu non hai edificate, 005 DEU 006 011 alle case piene di ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate ma non da te, alle vigne e agli oliveti che tu non hai piantati, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, 005 DEU 006 012 guardati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile. 005 DEU 006 013 Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome. 005 DEU 006 014 Non seguirete altri dei, divinità dei popoli che vi staranno attorno, 005 DEU 006 015 perché il Signore tuo Dio che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; l'ira del Signore tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti distruggerebbe dalla terra. 005 DEU 006 016 Non tenterete il Signore vostro Dio come lo tentaste a Massa. 005 DEU 006 017 Osserverete diligentemente i comandi del Signore vostro Dio, le istruzioni e le leggi che vi ha date. 005 DEU 006 018 Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri in possesso della fertile terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti, 005 DEU 006 019 dopo che egli avrà scacciati tutti i tuoi nemici davanti a te, come il Signore ha promesso. 005 DEU 006 020 Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date? 005 DEU 006 021 tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente. 005 DEU 006 022 Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l'Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. 005 DEU 006 023 Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. 005 DEU 006 024 Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. 005 DEU 006 025 La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato. 005 DEU 007 001 Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, 005 DEU 007 002 quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia. 005 DEU 007 003 Non ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, 005 DEU 007 004 perché allontanerebbero i tuoi figli dal seguire me, per farli servire a dei stranieri, e l'ira del Signore si accenderebbe contro di voi e ben presto vi distruggerebbe. 005 DEU 007 005 Ma voi vi comporterete con loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli. 005 DEU 007 006 Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha scelto per essere il suo popolo privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla terra. 005 DEU 007 007 Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -, 005 DEU 007 008 ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri, il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re di Egitto. 005 DEU 007 009 Riconoscete dunque che il Signore vostro Dio è Dio, il Dio fedele, che mantiene la sua alleanza e benevolenza per mille generazioni, con coloro che l'amano e osservano i suoi comandamenti; 005 DEU 007 010 ma ripaga nella loro persona coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede una dilazione a chi lo odia, ma nella sua stessa persona lo ripaga. 005 DEU 007 011 Osserverai dunque i comandi, le leggi e le norme che oggi ti dò, mettendole in pratica. 005 DEU 007 012 Per aver voi dato ascolto a queste norme e per averle osservate e messe in pratica, il Signore tuo Dio conserverà per te l'alleanza e la benevolenza che ha giurato ai tuoi padri. 005 DEU 007 013 Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri di darti. 005 DEU 007 014 Tu sarai benedetto più di tutti i popoli e non ci sarà in mezzo a te né maschio né femmina sterile e neppure fra il tuo bestiame. 005 DEU 007 015 Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te alcuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che bene conoscesti, ma le manderà a quanti ti odiano. 005 DEU 007 016 Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore Dio tuo sta per consegnare a te; il tuo occhio non li compianga; non servire i loro dei, perché ciò è una trappola per te. 005 DEU 007 017 Forse penserai: Queste nazioni sono più numerose di me; come potrò scacciarle? 005 DEU 007 018 Non temerle! Ricordati di quello che il Signore tuo Dio fece al faraone e a tutti gli Egiziani; 005 DEU 007 019 ricordati delle grandi prove che hai viste con gli occhi, dei segni, dei prodigi, della mano potente e del braccio teso, con cui il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire; così farà il Signore tuo Dio a tutti i popoli, dei quali hai timore. 005 DEU 007 020 Anche i calabroni manderà contro di loro il Signore tuo Dio finché non siano periti quelli che saranno rimasti illesi o nascosti al tuo passaggio. 005 DEU 007 021 Non tremare davanti ad essi, perché il Signore tuo Dio è in mezzo a te Dio grande e terribile. 005 DEU 007 022 Il Signore tuo Dio scaccerà a poco a poco queste nazioni dinanzi a te; tu non le potrai distruggere in fretta, altrimenti le bestie selvatiche si moltiplicherebbero a tuo danno; 005 DEU 007 023 ma il Signore tuo Dio le metterà in tuo potere e le getterà in grande spavento, finché siano distrutte. 005 DEU 007 024 Ti metterà nelle mani i loro re e tu farai perire i loro nomi sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia distrutte. 005 DEU 007 025 Darai alle fiamme le sculture dei loro dei; non bramerai e non prenderai per te il loro argento e oro che è su di quelle, altrimenti ne resteresti come preso in trappola, perché sono un abominio per il Signore tuo Dio; 005 DEU 007 026 non introdurrai quest'abominio in casa tua, perché sarai come esso votato allo sterminio; lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è votato allo sterminio. 005 DEU 008 001 Baderete di mettere in pratica tutti i comandi che oggi vi dò, perché viviate, diveniate numerosi ed entriate in possesso del paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri. 005 DEU 008 002 Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. 005 DEU 008 003 Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. 005 DEU 008 004 Il tuo vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. 005 DEU 008 005 Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te. 005 DEU 008 006 Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e temendolo; 005 DEU 008 007 perché il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che scaturiscono nella pianura e sulla montagna; 005 DEU 008 008 paese di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele; 005 DEU 008 009 paese dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. 005 DEU 008 010 Mangerai dunque a sazietà e benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che ti avrà dato. 005 DEU 008 011 Guardati bene dal dimenticare il Signore tuo Dio così da non osservare i suoi comandi, le sue norme e le sue leggi che oggi ti dò. 005 DEU 008 012 Quando avrai mangiato e ti sarai saziato, quando avrai costruito belle case e vi avrai abitato, 005 DEU 008 013 quando avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento e il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, 005 DEU 008 014 il tuo cuore non si inorgoglisca in modo da dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile; 005 DEU 008 015 che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima; 005 DEU 008 016 che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri, per umiliarti e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire. 005 DEU 008 017 Guardati dunque dal pensare: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno acquistato queste ricchezze. 005 DEU 008 018 Ricordati invece del Signore tuo Dio perché Egli ti dà la forza per acquistare ricchezze, al fine di mantenere, come fa oggi, l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri. 005 DEU 008 019 Ma se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e seguirai altri dei e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete! 005 DEU 008 020 Perirete come le nazioni che il Signore fa perire davanti a voi, perché non avrete dato ascolto alla voce del Signore vostro Dio. 005 DEU 009 001 Ascolta, Israele! Oggi tu attraverserai il Giordano per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città grandi e fortificate fino al cielo, 005 DEU 009 002 di un popolo grande e alto di statura, dei figli degli Anakiti che tu conosci e dei quali hai sentito dire: Chi mai può resistere ai figli di Anak? 005 DEU 009 003 Sappi dunque oggi che il Signore tuo Dio passerà davanti a te come fuoco divoratore, li distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in fretta, come il Signore ti ha detto. 005 DEU 009 004 Quando il Signore tuo Dio li avrà scacciati dinanzi a te, non pensare: A causa della mia giustizia, il Signore mi ha fatto entrare in possesso di questo paese; mentre per la malvagità di queste nazioni il Signore le scaccia dinanzi a te. 005 DEU 009 005 No, tu non entri in possesso del loro paese a causa della tua giustizia, né a causa della rettitudine del tuo cuore; ma il Signore tuo Dio scaccia quelle nazioni dinanzi a te per la loro malvagità e per mantenere la parola che il Signore ha giurato ai tuoi padri, ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe. 005 DEU 009 006 Sappi dunque che non a causa della tua giustizia il Signore tuo Dio ti dà il possesso di questo fertile paese; anzi tu sei un popolo di dura cervice. 005 DEU 009 007 Ricordati, non dimenticare, come hai provocato all'ira il Signore tuo Dio nel deserto. Da quando usciste dal paese d'Egitto fino al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli al Signore. 005 DEU 009 008 Anche sull'Oreb provocaste all'ira il Signore; il Signore si adirò contro di voi fino a volere la vostra distruzione. 005 DEU 009 009 Quando io salii sul monte a prendere le tavole di pietra, le tavole dell'alleanza che il Signore aveva stabilita con voi, rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né bere acqua; 005 DEU 009 010 il Signore mi diede le due tavole di pietra, scritte dal dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il Signore vi aveva dette sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. 005 DEU 009 011 Alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti, il Signore mi diede le due tavole di pietra, le tavole dell'alleanza. 005 DEU 009 012 Poi il Signore mi disse: Scendi in fretta di qui, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dall'Egitto, si è traviato; presto si sono allontanati dalla via che io avevo loro indicata: si sono fatti un idolo di metallo fuso. 005 DEU 009 013 Il Signore mi aggiunse: Io ho visto questo popolo; ecco, è un popolo di dura cervice; 005 DEU 009 014 lasciami fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome sotto i cieli e farò di te una nazione più potente e più grande di loro. 005 DEU 009 015 Così io mi volsi e scesi dal monte, dal monte tutto in fiamme, tenendo nelle mani le due tavole dell'alleanza. 005 DEU 009 016 Guardai ed ecco, avevate peccato contro il Signore vostro Dio; vi eravate fatto un vitello di metallo fuso; avevate ben presto lasciato la via che il Signore vi aveva imposta. 005 DEU 009 017 Allora afferrai le due tavole, le gettai con le mie mani e le spezzai sotto i vostri occhi. 005 DEU 009 018 Poi mi prostrai davanti al Signore, come avevo fatto la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a causa del gran peccato che avevate commesso, facendo ciò che è male agli occhi del Signore per provocarlo. 005 DEU 009 019 Io avevo paura di fronte all'ira e al furore di cui il Signore era acceso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma il Signore mi esaudì anche quella volta. 005 DEU 009 020 Anche contro Aronne il Signore si era fortemente adirato, al punto di volerlo far perire; io pregai in quell'occasione anche per Aronne. 005 DEU 009 021 Poi presi l'oggetto del vostro peccato, il vitello che avevate fatto, lo bruciai nel fuoco, lo feci a pezzi, frantumandolo finché fosse ridotto in polvere, e buttai quella polvere nel torrente che scende dal monte. 005 DEU 009 022 Anche a Tabera, a Massa e a Kibrot-Taava, voi provocaste il Signore. 005 DEU 009 023 Quando il Signore volle farvi partire da Kades-Barnea dicendo: Entrate e prendete in possesso il paese che vi dò, voi vi ribellaste all'ordine del Signore vostro Dio, non aveste fede in lui e non obbediste alla sua voce. 005 DEU 009 024 Siete stati ribelli al Signore da quando vi ho conosciuto. 005 DEU 009 025 Io stetti prostrato davanti al Signore, quei quaranta giorni e quelle quaranta notti, perché il Signore aveva minacciato di distruggervi. 005 DEU 009 026 Pregai il Signore e dissi: Signore Dio, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità, che hai riscattato nella tua grandezza, che hai fatto uscire dall'Egitto con mano potente. 005 DEU 009 027 Ricordati dei tuoi servi Abramo, Isacco e Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo popolo e alla sua malvagità e al suo peccato, 005 DEU 009 028 perché il paese da dove ci hai fatti uscire non dica: Poiché il Signore non era in grado di introdurli nella terra che aveva loro promessa e poiché li odiava, li ha fatti uscire di qui per farli morire nel deserto. 005 DEU 009 029 Al contrario essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu hai fatto uscire dall'Egitto con grande potenza e con braccio teso. 005 DEU 010 001 In quel tempo il Signore mi disse: Tàgliati due tavole di pietra simili alle prime e sali da me sul monte e costruisci anche un'arca di legno; 005 DEU 010 002 io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle prime che tu hai spezzato e tu le metterai nell'arca. 005 DEU 010 003 Io feci dunque un'arca di legno d'acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle prime; poi salii sul monte, con le due tavole in mano. 005 DEU 010 004 Il Signore scrisse su quelle tavole la stessa iscrizione di prima, cioè i dieci comandamenti che il Signore aveva promulgati per voi sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. Il Signore me li consegnò. 005 DEU 010 005 Allora mi volsi e scesi dal monte; collocai le tavole nell'arca che avevo fatta e là restarono, come il Signore mi aveva ordinato. 005 DEU 010 006 Poi gli Israeliti partirono dai pozzi dei figli Iaakan per Mosera. Là morì Aronne e vi fu sepolto; Eleazaro suo figlio divenne sacerdote al posto di lui. 005 DEU 010 007 Di là partirono alla volta di Gudgoda e da Gudgoda alla volta di Iotbata, paese ricco di torrenti d'acqua. 005 DEU 010 008 In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per portare l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore al suo servizio e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad oggi. 005 DEU 010 009 Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità, come il Signore tuo Dio gli aveva detto. 005 DEU 010 010 Io ero rimasto sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti; il Signore mi esaudì anche questa volta: il Signore non ha voluto distruggerti. 005 DEU 010 011 Poi il Signore mi disse: Alzati, mettiti in cammino alla testa del tuo popolo: entrino nel paese che giurai ai loro padri di dar loro e ne prendano possesso. 005 DEU 010 012 Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima, 005 DEU 010 013 che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene? 005 DEU 010 014 Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene. 005 DEU 010 015 Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come oggi. 005 DEU 010 016 Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca; 005 DEU 010 017 perché il Signore vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, 005 DEU 010 018 rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. 005 DEU 010 019 Amate dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto. 005 DEU 010 020 Temi il Signore tuo Dio, a lui servi, restagli fedele e giura nel suo nome: 005 DEU 010 021 Egli è l'oggetto della tua lode, Egli è il tuo Dio; ha fatto per te quelle cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto. 005 DEU 010 022 I tuoi padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; ora il Signore tuo Dio ti ha reso numeroso come le stelle dei cieli. 005 DEU 011 001 Ama dunque il Signore tuo Dio e osserva le sue prescrizioni: le sue leggi, le sue norme e i suoi comandi. 005 DEU 011 002 Voi riconoscete oggi - poiché non parlo ai vostri figli che non hanno conosciuto né hanno visto le lezioni del Signore vostro Dio - voi riconoscete la sua grandezza, la sua mano potente, il suo braccio teso, 005 DEU 011 003 i suoi portenti, le opere che ha fatte in mezzo all'Egitto, contro il faraone, re d'Egitto, e contro il suo paese; 005 DEU 011 004 e ciò che ha fatto all'esercito d'Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come ha fatto rifluire su di loro le acque del Mare Rosso, quando essi vi inseguivano e come li ha distrutti per sempre; 005 DEU 011 005 ciò che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo in questo luogo; 005 DEU 011 006 ciò che ha fatto a Datan e ad Abiram, figli di Eliab, figlio di Ruben; come la terra ha spalancato la bocca e li ha inghiottiti con le loro famiglie, le loro tende e quanto a loro apparteneva, in mezzo a tutto Israele. 005 DEU 011 007 Perché i vostri occhi hanno visto le grandi cose che il Signore ha operate. 005 DEU 011 008 Osserverete dunque tutti i comandi che oggi vi dò, perché siate forti e possiate conquistare il paese che state per entrare a prendere in possesso 005 DEU 011 009 e perché restiate a lungo sul suolo che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri e alla loro discendenza: terra dove scorre latte e miele. 005 DEU 011 010 Perché il paese di cui stai per entrare in possesso non è come il paese d'Egitto da cui siete usciti e dove gettavi il tuo seme e poi lo irrigavi con il piede, come fosse un orto di erbaggi; 005 DEU 011 011 ma il paese che andate a prendere in possesso è un paese di monti e di valli, beve l'acqua della pioggia che viene dal cielo: 005 DEU 011 012 paese del quale il Signore tuo Dio ha cura e sul quale si posano sempre gli occhi del Signore tuo Dio dal principio dell'anno sino alla fine. 005 DEU 011 013 Ora, se obbedirete diligentemente ai comandi che oggi vi dò, amando il Signore vostro Dio e servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima, 005 DEU 011 014 io darò al vostro paese la pioggia al suo tempo: la pioggia d'autunno e la pioggia di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo frumento, il tuo vino e il tuo olio; 005 DEU 011 015 farò anche crescere nella tua campagna l'erba per il tuo bestiame; tu mangerai e sarai saziato. 005 DEU 011 016 State in guardia perché il vostro cuore non si lasci sedurre e voi vi allontaniate, servendo dei stranieri o prostrandovi davanti a loro. 005 DEU 011 017 Allora si accenderebbe contro di voi l'ira del Signore ed egli chiuderebbe i cieli e non vi sarebbe più pioggia e la terra non darebbe più i prodotti e voi perireste ben presto, scomparendo dalla fertile terra che il Signore sta per darvi. 005 DEU 011 018 Porrete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi; 005 DEU 011 019 le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai; 005 DEU 011 020 le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, 005 DEU 011 021 perché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il Signore ha giurato ai vostri padri di dare loro, siano numerosi come i giorni dei cieli sopra la terra. 005 DEU 011 022 Poiché se osserverete diligentemente tutti questi comandi che vi dò e li metterete in pratica, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi uniti a lui, 005 DEU 011 023 il Signore scaccerà dinanzi a voi tutte quelle nazioni e voi v'impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi. 005 DEU 011 024 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al Mar Mediterraneo. 005 DEU 011 025 Nessuno potrà resistere a voi; il Signore vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il terrore di voi su tutta la terra che voi calpesterete. 005 DEU 011 026 Vedete, io pongo oggi davanti a voi una benedizione e una maledizione: 005 DEU 011 027 la benedizione, se obbedite ai comandi del Signore vostro Dio, che oggi vi dò; 005 DEU 011 028 la maledizione, se non obbedite ai comandi del Signore vostro Dio e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dei stranieri, che voi non avete conosciuti. 005 DEU 011 029 Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso, tu porrai la benedizione sul monte Garizim e la maledizione sul monte Ebal. 005 DEU 011 030 Questi monti si trovano appunto oltre il Giordano, dietro la via verso occidente, nel paese dei Cananei che abitano l'Araba di fronte a Gàlgala presso le Querce di More. 005 DEU 011 031 Voi infatti state per passare il Giordano per prendere in possesso il paese, che il Signore vostro Dio vi dà; voi lo possiederete e lo abiterete. 005 DEU 011 032 Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi. 005 DEU 012 001 Queste sono le leggi e le norme, che avrete cura di mettere in pratica nel paese che il Signore, Dio dei tuoi padri, ti dà perché tu lo possegga finché vivrete sulla terra. 005 DEU 012 002 Distruggerete completamente tutti i luoghi, dove le nazioni che state per scacciare servono i loro dei: sugli alti monti, sui colli e sotto ogni albero verde. 005 DEU 012 003 Demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco le statue dei loro dei e cancellerete il loro nome da quei luoghi. 005 DEU 012 004 Non così farete rispetto al Signore vostro Dio, 005 DEU 012 005 ma lo cercherete nella sua dimora, nel luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto fra tutte le vostre tribù, per stabilirvi il suo nome; là andrete. 005 DEU 012 006 Là presenterete i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie e i primogeniti del vostro bestiame grosso e minuto; 005 DEU 012 007 mangerete davanti al Signore vostro Dio e gioirete voi e le vostre famiglie di tutto ciò a cui avrete posto mano e in cui il Signore vostro Dio vi avrà benedetti. 005 DEU 012 008 Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa quanto gli sembra bene, 005 DEU 012 009 perché ancora non siete giunti al luogo del riposo e nel possesso che il Signore vostro Dio sta per darvi. 005 DEU 012 010 Ma quando avrete passato il Giordano e abiterete nel paese che il Signore vostro Dio vi dà in eredità ed egli vi avrà messo al sicuro da tutti i vostri nemici che vi circondano e abiterete tranquilli, 005 DEU 012 011 allora, presenterete al luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto per fissarvi la sede del suo nome, quanto vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato e tutte le offerte scelte che avrete votate al Signore. 005 DEU 012 012 Gioirete davanti al Signore vostro Dio voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri schiavi, le vostre schiave e il levita che abiterà le vostre città, perché non ha né parte, né eredità in mezzo a voi. 005 DEU 012 013 Allora ti guarderai bene dall'offrire i tuoi olocausti in qualunque luogo avrai visto; 005 DEU 012 014 ma offrirai i tuoi olocausti nel luogo che il Signore avrà scelto in una delle tue tribù; là farai quanto ti comando. 005 DEU 012 015 Ma, ogni volta che ne sentirai desiderio, potrai uccidere animali e mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che il Signore ti avrà elargito; chi sarà immondo e chi sarà mondo ne potranno mangiare, come si fa della carne di gazzella e di cervo; 005 DEU 012 016 ma non ne mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua. 005 DEU 012 017 Non potrai mangiare entro le tue città le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, né i primogeniti del tuo bestiame grosso e minuto, né ciò che avrai consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quello che le tue mani avranno prelevato: 005 DEU 012 018 tali cose mangerai davanti al Signore tuo Dio nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto: tu, il tuo figlio, la tua figlia, il tuo schiavo, la tua schiava e il levita che sarà entro le tue città; gioirai davanti al Signore tuo Dio di ogni cosa a cui avrai messo mano. 005 DEU 012 019 Guardati bene, finché vivrai nel tuo paese, dall'abbandonare il levita. 005 DEU 012 020 Quando il Signore, tuo Dio, avrà allargato i tuoi confini, come ti ha promesso, e tu, desiderando di mangiare la carne, dirai: Vorrei mangiare la carne, potrai mangiare carne a tuo piacere. 005 DEU 012 021 Se il luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome sarà lontano da te, potrai ammazzare bestiame grosso e minuto che il Signore ti avrà dato, come ti ho prescritto; potrai mangiare entro le tue città a tuo piacere. 005 DEU 012 022 Soltanto ne mangerete come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare chi sarà immondo e chi sarà mondo; 005 DEU 012 023 tuttavia astieniti dal mangiare il sangue, perché il sangue è la vita; tu non devi mangiare la vita insieme con la carne. 005 DEU 012 024 Non lo mangerai, lo spargerai per terra come acqua. 005 DEU 012 025 Non lo mangerai perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te: facendo ciò che è retto agli occhi del Signore. 005 DEU 012 026 Ma quanto alle cose che avrai consacrate o promesse in voto, le prenderai e andrai al luogo che il Signore avrà scelto e offrirai i tuoi olocausti, 005 DEU 012 027 la carne e il sangue, sull'altare del Signore tuo Dio; il sangue delle altre tue vittime dovrà essere sparso sull'altare del Signore tuo Dio e tu ne mangerai la carne. 005 DEU 012 028 Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando, perché tu sia sempre felice tu e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è bene e retto agli occhi del Signore tuo Dio. 005 DEU 012 029 Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto davanti a te le nazioni che tu stai per prendere in possesso, quando le avrai conquistate e ti sarai stanziato nel loro paese, 005 DEU 012 030 guardati bene dal lasciarti ingannare seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dal cercare i loro dei, dicendo: Queste nazioni come servivano i loro dei? Voglio fare così anch'io. 005 DEU 012 031 Non ti comporterai in tal modo riguardo al Signore tuo Dio; perché esse facevano per i loro dei quanto è abominevole per il Signore e che Egli detesta; bruciavano nel fuoco perfino i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dei. 005 DEU 012 032 Vi preoccuperete di mettere in pratica tutto ciò che vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla ne toglierai. 005 DEU 013 001 Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un segno o un prodigio 005 DEU 013 002 e il segno e il prodigio annunciato succeda ed egli ti dica: Seguiamo dei stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo loro un culto, 005 DEU 013 003 tu non dovrai ascoltare le parole di quel profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima. 005 DEU 013 004 Seguirete il Signore vostro Dio, temerete lui, osserverete i suoi comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli resterete fedeli. 005 DEU 013 005 Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a morte, perché ha proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile, per trascinarti fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare. Così estirperai il male da te. 005 DEU 013 006 Qualora il tuo fratello, figlio di tuo padre o figlio di tua madre, o il figlio o la figlia o la moglie che riposa sul tuo petto o l'amico che è come te stesso, t'istighi in segreto, dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, dei che né tu né i tuoi padri avete conosciuti, 005 DEU 013 007 divinità dei popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani da una estremità all'altra della terra, 005 DEU 013 008 tu non dargli retta, non ascoltarlo; il tuo occhio non lo compianga; non risparmiarlo, non coprire la sua colpa. 005 DEU 013 009 Anzi devi ucciderlo: la tua mano sia la prima contro di lui per metterlo a morte; poi la mano di tutto il popolo; 005 DEU 013 010 lapidalo e muoia, perché ha cercato di trascinarti lontano dal Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile. 005 DEU 013 011 Tutto Israele lo verrà a sapere, ne avrà timore e non commetterà in mezzo a te una tale azione malvagia. 005 DEU 013 012 Qualora tu senta dire di una delle tue città che il Signore tuo Dio ti dà per abitare, 005 DEU 013 013 che uomini iniqui sono usciti in mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, che voi non avete mai conosciuti, 005 DEU 013 014 tu farai le indagini, investigherai, interrogherai con cura; se troverai che la cosa è vera, che il fatto sussiste e che un tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te, 005 DEU 013 015 allora dovrai passare a fil di spada gli abitanti di quella città, la voterai allo sterminio, con quanto contiene e passerai a fil di spada anche il suo bestiame. 005 DEU 013 016 Poi radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza e brucerai nel fuoco la città e l'intero suo bottino, sacrificio per il Signore tuo Dio; diventerà una rovina per sempre e non sarà più ricostruita. 005 DEU 013 017 Nulla di ciò che sarà votato allo sterminio si attaccherà alle tue mani, perché il Signore desista dalla sua ira ardente, ti conceda misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi come ha giurato ai tuoi padri, 005 DEU 013 018 qualora tu ascolti la voce del Signore tuo Dio, osservando tutti i suoi comandi che oggi ti dò e facendo ciò che è retto agli occhi del Signore tuo Dio. 005 DEU 014 001 Voi siete figli per il Signore Dio vostro; non vi farete incisioni e non vi raderete tra gli occhi per un morto. 005 DEU 014 002 Tu sei infatti un popolo consacrato al Signore tuo Dio e il Signore ti ha scelto, perché tu fossi il suo popolo privilegiato, fra tutti i popoli che sono sulla terra. 005 DEU 014 003 Non mangerai alcuna cosa abominevole. 005 DEU 014 004 Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; 005 DEU 014 005 il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l'antilope, il bufalo e il camoscio. 005 DEU 014 006 Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa in due da una fessura, e che rumina. 005 DEU 014 007 Ma non mangerete quelli che rùminano soltanto o che hanno soltanto l'unghia bipartita, divisa da una fessura e cioè il cammello, la lepre, l'ìrace, che rùminano ma non hanno l'unghia bipartita; considerateli immondi; 005 DEU 014 008 anche il porco, che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri. 005 DEU 014 009 Fra tutti gli animali che vivono nelle acque potrete mangiare quelli che hanno pinne e squame; 005 DEU 014 010 ma non mangerete nessuno di quelli che non hanno pinne e squame; considerateli immondi. 005 DEU 014 011 Potrete mangiare qualunque uccello mondo; 005 DEU 014 012 ecco quelli che non dovete mangiare: 005 DEU 014 013 l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, il nibbio e ogni specie di falco, 005 DEU 014 014 ogni specie di corvo, 005 DEU 014 015 lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviero, 005 DEU 014 016 il gufo, l'ibis, il cigno, 005 DEU 014 017 il pellicano, la fòlaga, l'alcione, 005 DEU 014 018 la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello. 005 DEU 014 019 Considererete come immondo ogni insetto alato; non ne mangiate. 005 DEU 014 020 Potrete mangiare ogni uccello mondo. 005 DEU 014 021 Non mangerete alcuna bestia che sia morta di morte naturale; la darai al forestiero che risiede nelle tue città, perché la mangi, o la venderai a qualche straniero, perché tu sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio. Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre. 005 DEU 014 022 Dovrai prelevare la decima da tutto il frutto della tua sementa, che il campo produce ogni anno. 005 DEU 014 023 Mangerai davanti al Signore tuo Dio, nel luogo dove avrà scelto di stabilire il suo nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio e i primi parti del tuo bestiame grosso e minuto, perché tu impari a temere sempre il Signore tuo Dio. 005 DEU 014 024 Ma se il cammino è troppo lungo per te e tu non puoi trasportare quelle decime, perché è troppo lontano da te il luogo dove il Signore tuo Dio avrà scelto di stabilire il suo nome - perché il Signore tuo Dio ti avrà benedetto -, 005 DEU 014 025 allora le convertirai in denaro e tenendolo in mano andrai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto, 005 DEU 014 026 e lo impiegherai per comprarti quanto tu desideri: bestiame grosso o minuto, vino, bevande inebrianti o qualunque cosa di tuo gusto e mangerai davanti al Signore tuo Dio e gioirai tu e la tua famiglia. 005 DEU 014 027 Il levita che abita entro le tue città, non lo abbandonerai, perché non ha parte né eredità con te. 005 DEU 014 028 Alla fine di ogni triennio metterai da parte tutte le decime del tuo provento del terzo anno e le deporrai entro le tue città; 005 DEU 014 029 il levita, che non ha parte né eredità con te, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città, verranno, mangeranno e si sazieranno, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro a cui avrai messo mano. 005 DEU 015 001 Alla fine di ogni sette anni celebrerete l'anno di remissione. 005 DEU 015 002 Ecco la norma di questa remissione: ogni creditore che abbia diritto a una prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo prossimo, lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sarà proclamato l'anno di remissione per il Signore. 005 DEU 015 003 Potrai esigerlo dallo straniero; ma quanto al tuo diritto nei confronti di tuo fratello, lo lascerai cadere. 005 DEU 015 004 Del resto, non vi sarà alcun bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario, 005 DEU 015 005 purché tu obbedisca fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, avendo cura di eseguire tutti questi comandi, che oggi ti dò. 005 DEU 015 006 Il Signore tuo Dio ti benedirà come ti ha promesso e tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno. 005 DEU 015 007 Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; 005 DEU 015 008 anzi gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova. 005 DEU 015 009 Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero iniquo: E' vicino il settimo anno, l'anno della remissione; e il tuo occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe al Signore contro di te e un peccato sarebbe su di te. 005 DEU 015 010 Dagli generosamente e, quando gli darai, il tuo cuore non si rattristi; perché proprio per questo il Signore Dio tuo ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano. 005 DEU 015 011 Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese. 005 DEU 015 012 Se un tuo fratello ebreo o una ebrea si vende a te, ti servirà per sei anni, ma il settimo lo manderai via da te libero. 005 DEU 015 013 Quando lo lascerai andare via libero, non lo rimanderai a mani vuote; 005 DEU 015 014 gli farai doni dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; gli darai ciò con cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto; 005 DEU 015 015 ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese di Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha riscattato; perciò io ti dò oggi questo comando. 005 DEU 015 016 Ma se egli ti dice: Non voglio andarmene da te, perché ama te e la tua casa e sta bene presso di te, 005 DEU 015 017 allora prenderai una lesina, gli forerai l'orecchio contro la porta ed egli ti sarà schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. 005 DEU 015 018 Non ti sia grave lasciarlo andare libero, perché ti ha servito sei anni e un mercenario ti sarebbe costato il doppio; così il Signore tuo Dio ti benedirà in quanto farai. 005 DEU 015 019 Consacrerai al Signore tuo Dio ogni primogenito maschio che ti nascerà nel tuo bestiame grosso e minuto. Non metterai al lavoro il primo parto della tua vacca e non toserai il primo parto della tua pecora. 005 DEU 015 020 Li mangerai ogni anno con la tua famiglia, davanti al Signore tuo Dio nel luogo che il Signore avrà scelto. 005 DEU 015 021 Se l'animale ha qualche difetto, se è zoppo o cieco o ha qualunque altro grave difetto, non lo sacrificherai al Signore tuo Dio; 005 DEU 015 022 lo mangerai entro le tue città; chi sarà immondo e chi sarà mondo ne mangeranno senza distinzione, come si mangia la gazzella e il cervo. 005 DEU 015 023 Solo non ne mangerai il sangue; lo spargerai per terra come acqua. 005 DEU 016 001 Osserva il mese di Abib e celebra la pasqua in onore del Signore tuo Dio perché nel mese di Abib il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire dall'Egitto, durante la notte. 005 DEU 016 002 Immolerai la pasqua al Signore tuo Dio: un sacrificio di bestiame grosso e minuto, nel luogo che il Signore avrà scelto per stabilirvi il suo nome. 005 DEU 016 003 Non mangerai con essa pane lievitato; per sette giorni mangerai con essa gli azzimi, pane di afflizione perché sei uscito in fretta dal paese d'Egitto; e così per tutto il tempo della tua vita tu ti ricorderai il giorno in cui sei uscito dal paese d'Egitto. 005 DEU 016 004 Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; della carne, che avrai immolata la sera del primo giorno, non resti nulla fino al mattino. 005 DEU 016 005 Non potrai immolare la pasqua in una qualsiasi città che il Signore tuo Dio sta per darti, 005 DEU 016 006 ma immolerai la pasqua soltanto nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per fissarvi il suo nome; la immolerai alla sera, al tramonto del sole, nell'ora in cui sei uscito dall'Egitto. 005 DEU 016 007 Farai cuocere la vittima e la mangerai nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto; la mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende. 005 DEU 016 008 Per sei giorni mangerai azzimi e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea per il Signore tuo Dio; non farai alcun lavoro. 005 DEU 016 009 Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe comincerai a contare sette settimane; 005 DEU 016 010 poi celebrerai la festa delle settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto. 005 DEU 016 011 Gioirai davanti al Signore tuo Dio tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava, il levita che sarà nelle tue città e l'orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome. 005 DEU 016 012 Ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e osserverai e metterai in pratica queste leggi. 005 DEU 016 013 Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; 005 DEU 016 014 gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città. 005 DEU 016 015 Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento. 005 DEU 016 016 Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne; nessuno si presenterà davanti al Signore a mani vuote. 005 DEU 016 017 Ma il dono di ciascuno sarà in misura della benedizione che il Signore tuo Dio ti avrà data. 005 DEU 016 018 Ti costituirai giudici e scribi in tutte le città che il Signore tuo Dio ti dà, tribù per tribù; essi giudicheranno il popolo con giuste sentenze. 005 DEU 016 019 Non farai violenza al diritto, non avrai riguardi personali e non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e corrompe le parole dei giusti. 005 DEU 016 020 La giustizia e solo la giustizia seguirai, per poter vivere e possedere il paese che il Signore tuo Dio sta per darti. 005 DEU 016 021 Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno, accanto all'altare del Signore tuo Dio, che tu hai costruito; non erigerai alcuna stele che il Signore tuo Dio ha in odio. 005 DEU 017 001 Non immolerai al Signore tuo Dio bue o pecora che abbia qualche difetto o qualche deformità, perché sarebbe abominio per il Signore tuo Dio. 005 DEU 017 002 Qualora si trovi in mezzo a te, in una delle città che il Signore tuo Dio sta per darti, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi del Signore tuo Dio, trasgredendo la sua alleanza, 005 DEU 017 003 e che vada e serva altri dei e si prostri davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito del cielo, contro il mio comando, 005 DEU 017 004 quando ciò ti sia riferito o tu ne abbia sentito parlare, informatene diligentemente; se la cosa è vera, se il fatto sussiste, se un tale abominio è stato commesso in Israele, 005 DEU 017 005 farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che avrà commesso quell'azione cattiva e lapiderai quell'uomo o quella donna, così che muoia. 005 DEU 017 006 Colui che dovrà morire sarà messo a morte sulla deposizione di due o di tre testimoni; non potrà essere messo a morte sulla deposizione di un solo testimonio. 005 DEU 017 007 La mano dei testimoni sarà la prima contro di lui per farlo morire; poi la mano di tutto il popolo; così estirperai il male in mezzo a te. 005 DEU 017 008 Quando in una causa ti sarà troppo difficile decidere tra assassinio e assassinio, tra diritto e diritto, tra percossa e percossa, in cose su cui si litiga nelle tue città, ti alzerai e salirai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto; 005 DEU 017 009 andrai dai sacerdoti e dal giudice in carica a quel tempo; li consulterai ed essi ti indicheranno la sentenza da pronunciare; 005 DEU 017 010 tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno nel luogo che il Signore avrà scelto e avrai cura di fare quanto ti avranno insegnato. 005 DEU 017 011 Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato e alla sentenza che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti avranno esposto, né a destra, né a sinistra. 005 DEU 017 012 L'uomo che si comporterà con presunzione e non obbedirà al sacerdote che sta là per servire il Signore tuo Dio o al giudice, quell'uomo dovrà morire; così toglierai il male da Israele; 005 DEU 017 013 tutto il popolo lo verrà a sapere, ne avrà timore e non agirà più con presunzione. 005 DEU 017 014 Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti e ne avrai preso possesso e l'abiterai, se dirai: Voglio costituire sopra di me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno, 005 DEU 017 015 dovrai costituire sopra di te come re colui che il Signore tuo Dio avrà scelto. Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello. 005 DEU 017 016 Ma egli non dovrà procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in Egitto per procurarsi gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha detto: Non tornerete più indietro per quella via! 005 DEU 017 017 Non dovrà avere un gran numero di mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; neppure abbia grande quantità di argento e d'oro. 005 DEU 017 018 Quando si insedierà sul trono regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge secondo l'esemplare dei sacerdoti leviti. 005 DEU 017 019 La terrà presso di sé e la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore suo Dio, a osservare tutte le parole di questa legge e tutti questi statuti, 005 DEU 017 020 perché il suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli ed egli non si allontani da questi comandi, né a destra, né a sinistra, e prolunghi così i giorni del suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele. 005 DEU 018 001 I sacerdoti leviti, tutta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità insieme con Israele; vivranno dei sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, e della sua eredità. 005 DEU 018 002 Non avranno alcuna eredità tra i loro fratelli; il Signore è la loro eredità, come ha loro promesso. 005 DEU 018 003 Questo sarà il diritto dei sacerdoti sul popolo, su quelli che offriranno come sacrificio un capo di bestiame grosso o minuto: essi daranno al sacerdote la spalla, le due mascelle e lo stomaco. 005 DEU 018 004 Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio e le primizie della tosatura delle tue pecore; 005 DEU 018 005 perché il Signore tuo Dio l'ha scelto fra tutte le tue tribù, affinchè attenda al servizio del nome del Signore, lui e i suoi figli sempre. 005 DEU 018 006 Se un levita, abbandonando qualunque città dove soggiorna in Israele, verrà, seguendo il suo desiderio, al luogo che il Signore avrà scelto 005 DEU 018 007 e farà il servizio nel nome del Signore tuo Dio, come tutti i suoi fratelli leviti che stanno là davanti al Signore, 005 DEU 018 008 egli riceverà per il suo mantenimento una parte uguale a quella degli altri, senza contare il ricavo dalla vendita della sua casa paterna. 005 DEU 018 009 Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. 005 DEU 018 010 Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; 005 DEU 018 011 né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, 005 DEU 018 012 perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. 005 DEU 018 013 Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, 005 DEU 018 014 perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio. 005 DEU 018 015 Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto. 005 DEU 018 016 Avrai così quanto hai chiesto al Signore tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: Che io non oda più la voce del Signore mio Dio e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia. 005 DEU 018 017 Il Signore mi rispose: Quello che hanno detto, va bene; 005 DEU 018 018 io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. 005 DEU 018 019 Se qualcuno non ascolterà le parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. 005 DEU 018 020 Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dei, quel profeta dovrà morire. 005 DEU 018 021 Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? 005 DEU 018 022 Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per presunzione; di lui non devi aver paura. 005 DEU 019 001 Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto le nazioni delle quali egli ti dà il paese e tu prenderai il loro posto e abiterai nelle loro città e nelle loro case, 005 DEU 019 002 ti sceglierai tre città, nella terra della quale il Signore tuo Dio ti dà il possesso. 005 DEU 019 003 Preparerai strade e dividerai in tre parti il territorio del paese che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, perché ogni omicida si possa rifugiare in quella città. 005 DEU 019 004 Ecco in qual caso l'omicida che vi si rifugerà avrà salva la vita: chiunque avrà ucciso il suo prossimo involontariamente, senza che l'abbia odiato prima, 005 DEU 019 005 come quando uno va al bosco con il suo compagno a tagliare la legna e, mentre la mano afferra la scure per abbattere l'albero, il ferro gli sfugge dal manico e colpisce il compagno così che ne muoia, colui si rifugerà in una di queste città e avrà salva la vita; 005 DEU 019 006 altrimenti il vendicatore del sangue, mentre l'ira gli arde in cuore, potrebbe inseguire l'omicida e, qualora sia lungo il cammino, potrebbe raggiungerlo e colpirlo a morte, mentre quegli non meritava, perché prima non aveva odiato il compagno. 005 DEU 019 007 Ti dò dunque questo ordine: Scegliti tre città. 005 DEU 019 008 Se il Signore tuo Dio allargherà i tuoi confini, come ha giurato ai tuoi padri, e ti darà tutto il paese che ha promesso di dare ai tuoi padri, 005 DEU 019 009 se osserverai tutti questi comandi che oggi ti dò, amando il Signore tuo Dio e camminando sempre secondo le sue vie, allora aggiungerai tre altre città alle prime tre, 005 DEU 019 010 perché non si sparga sangue innocente nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in eredità e tu non ti renda colpevole del sangue versato. 005 DEU 019 011 Ma se un uomo odia il suo prossimo, gli tende insidie, l'assale, lo percuote in modo da farlo morire e poi si rifugia in una di quelle città, 005 DEU 019 012 gli anziani della sua città lo manderanno a prendere di là e lo consegneranno nelle mani del vendicatore del sangue perché sia messo a morte. 005 DEU 019 013 L'occhio tuo non lo compianga; toglierai da Israele il sangue innocente e così sarai felice. 005 DEU 019 014 Non sposterai i confini del tuo vicino, posti dai tuoi antenati, nell'eredità che ti sarà toccata nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in possesso. 005 DEU 019 015 Un solo testimonio non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato questi abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni. 005 DEU 019 016 Qualora un testimonio iniquo si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione, 005 DEU 019 017 i due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. 005 DEU 019 018 I giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimonio risulta falso perché ha deposto il falso contro il suo fratello, 005 DEU 019 019 farete a lui quello che egli aveva pensato di fare al suo fratello. Così estirperai il male di mezzo a te. 005 DEU 019 020 Gli altri lo verranno a sapere e ne avranno paura e non commetteranno più in mezzo a te una tale azione malvagia. 005 DEU 019 021 Il tuo occhio non avrà compassione: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede. 005 DEU 020 001 Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli e carri e forze superiori a te, non li temere, perché è con te il Signore tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto. 005 DEU 020 002 Quando sarete vicini alla battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo 005 DEU 020 003 e gli dirà: Ascolta, Israele! Voi oggi siete prossimi a dar battaglia ai vostri nemici; il vostro cuore non venga meno; non temete, non vi smarrite e non vi spaventate dinanzi a loro, 005 DEU 020 004 perché il Signore vostro Dio cammina con voi per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi. 005 DEU 020 005 I capi diranno al popolo: C'è qualcuno che abbia costruito una casa nuova e non l'abbia ancora inaugurata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e altri inauguri la casa. 005 DEU 020 006 C'è qualcuno che abbia piantato una vigna e non ne abbia ancora goduto il frutto? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e altri ne goda il frutto. 005 DEU 020 007 C'è qualcuno che si sia fidanzato con una donna e non l'abbia ancora sposata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e altri la sposi. 005 DEU 020 008 I capi aggiungeranno al popolo: C'è qualcuno che abbia paura e cui venga meno il coraggio? Vada, torni a casa, perché il coraggio dei suoi fratelli non venga a mancare come il suo. 005 DEU 020 009 Quando i capi avranno finito di parlare al popolo, costituiranno i comandanti delle schiere alla testa del popolo. 005 DEU 020 010 Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. 005 DEU 020 011 Se accetta la pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si troverà ti sarà tributario e ti servirà. 005 DEU 020 012 Ma se non vuol far pace con te e vorrà la guerra, allora l'assedierai. 005 DEU 020 013 Quando il Signore tuo Dio l'avrà data nelle tue mani, ne colpirai a fil di spada tutti i maschi; 005 DEU 020 014 ma le donne, i bambini, il bestiame e quanto sarà nella città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda; mangerai il bottino dei tuoi nemici, che il Signore tuo Dio ti avrà dato. 005 DEU 020 015 Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di queste nazioni. 005 DEU 020 016 Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; 005 DEU 020 017 ma li voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare, 005 DEU 020 018 perché essi non v'insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dei e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio. 005 DEU 020 019 Quando cingerai d'assedio una città per lungo tempo, per espugnarla e conquistarla, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure; ne mangerai il frutto, ma non li taglierai, perché l'albero della campagna è forse un uomo, per essere coinvolto nell'assedio? 005 DEU 020 020 Soltanto potrai distruggere e recidere gli alberi che saprai non essere alberi da frutto, per costruire opere d'assedio contro la città che è in guerra con te, finché non sia caduta. 005 DEU 021 001 Se nel paese di cui il Signore tuo Dio sta per darti il possesso, si troverà un uomo ucciso, disteso nella campagna, senza che si sappia chi l'abbia ucciso, 005 DEU 021 002 i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l'ucciso e le città dei dintorni. 005 DEU 021 003 Allora gli anziani della città più vicina all'ucciso prenderanno una giovenca che non abbia ancora lavorato né portato il giogo; 005 DEU 021 004 gli anziani di quella città faranno scendere la giovenca presso un corso di acqua corrente, in luogo dove non si lavora e non si semina e là spezzeranno la nuca alla giovenca. 005 DEU 021 005 Si avvicineranno poi i sacerdoti, figli di Levi, poiché il Signore tuo Dio li ha scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome del Signore e la loro parola dovrà decidere ogni controversia e ogni caso di lesione. 005 DEU 021 006 Allora tutti gli anziani di quella città che sono più vicini al cadavere, si laveranno le mani sulla giovenca a cui sarà stata spezzata la nuca nel torrente; 005 DEU 021 007 prendendo la parola diranno: Le nostre mani non hanno sparso questo sangue e i nostri occhi non l'hanno visto spargere. 005 DEU 021 008 Signore, perdona al tuo popolo Israele, che tu hai redento, e non lasciar sussistere un sangue innocente in mezzo al tuo popolo Israele! Quel sangue sparso resterà per essi espiato. 005 DEU 021 009 Così tu toglierai da te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò che è retto agli occhi del Signore. 005 DEU 021 010 Se andrai in guerra contro i tuoi nemici e il Signore tuo Dio te li avrà messi nelle mani e tu avrai fatto prigionieri, 005 DEU 021 011 se vedrai tra i prigionieri una donna bella d'aspetto e ti sentirai legato a lei tanto da volerla prendere in moglie, te la condurrai a casa. 005 DEU 021 012 Essa si raderà il capo, si taglierà le unghie, 005 DEU 021 013 si leverà la veste che portava quando fu presa, dimorerà in casa tua e piangerà suo padre e sua madre per un mese intero; dopo, potrai accostarti a lei e comportarti da marito verso di lei e sarà tua moglie. 005 DEU 021 014 Se in seguito non ti sentissi più di amarla, la lascerai andare a suo piacere, ma non potrai assolutamente venderla per denaro né trattarla come una schiava, per il fatto che tu l'hai disonorata. 005 DEU 021 015 Se un uomo avrà due mogli, l'una amata e l'altra odiosa, e tanto l'amata quanto l'odiosa gli avranno procreato figli, se il primogenito è il figlio dell'odiosa, 005 DEU 021 016 quando dividerà tra i suoi figli i beni che possiede, non potrà dare il diritto di primogenito al figlio dell'amata, preferendolo al figlio dell'odiosa, che è il primogenito; 005 DEU 021 017 ma riconoscerà come primogenito il figlio dell'odiosa, dandogli il doppio di quello che possiede; poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura. 005 DEU 021 018 Se un uomo avrà un figlio testardo e ribelle che non obbedisce alla voce né di suo padre né di sua madre e, benché l'abbiano castigato, non dà loro retta, 005 DEU 021 019 suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli anziani della città, alla porta del luogo dove abita, 005 DEU 021 020 e diranno agli anziani della città: Questo nostro figlio è testardo e ribelle; non vuole obbedire alla nostra voce, è uno sfrenato e un bevitore. 005 DEU 021 021 Allora tutti gli uomini della sua città lo lapideranno ed egli morirà; così estirperai da te il male e tutto Israele lo saprà e avrà timore. 005 DEU 021 022 Se un uomo avrà commesso un delitto degno di morte e tu l'avrai messo a morte e appeso a un albero, 005 DEU 021 023 il suo cadavere non dovrà rimanere tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai lo stesso giorno, perché l'appeso è una maledizione di Dio e tu non contaminerai il paese che il Signore tuo Dio ti dà in eredità. 005 DEU 022 001 Se vedi smarriti un bue o una pecora di tuo fratello, tu non devi fingere di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli a tuo fratello. 005 DEU 022 002 Se tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci, accoglierai l'animale in casa tua: rimarrà da te finché tuo fratello non ne faccia ricerca e allora glielo renderai. 005 DEU 022 003 Lo stesso farai del suo asino, lo stesso della sua veste, lo stesso di qualunque altro oggetto che tuo fratello abbia perduto e che tu trovi; tu non fingerai di non averli scorti. 005 DEU 022 004 Se vedi l'asino del tuo fratello o il suo bue caduto nella strada, tu non fingerai di non averli scorti, ma insieme con lui li farai rialzare. 005 DEU 022 005 La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio. 005 DEU 022 006 Quando, cammin facendo, troverai sopra un albero o per terra un nido d'uccelli con uccellini o uova e la madre che sta per covare gli uccellini o le uova, non prenderai la madre sui figli; 005 DEU 022 007 ma scacciandola, lascia andar la madre e prendi per te i figli, perché tu sia felice e goda lunga vita. 005 DEU 022 008 Quando costruirai una casa nuova, farai un parapetto intorno alla tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora uno cada di là. 005 DEU 022 009 Non seminerai nella tua vigna semi di due specie diverse, perché altrimenti tutto il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna diventerà cosa consacrata. 005 DEU 022 010 Non devi arare con un bue e un asino aggiogati assieme. 005 DEU 022 011 Non ti vestirai con un tessuto misto, fatto di lana e di lino insieme. 005 DEU 022 012 Metterai fiocchi alle quattro estremità del mantello con cui ti copri. 005 DEU 022 013 Se un uomo sposa una donna e, dopo aver coabitato con lei, la prende in odio, 005 DEU 022 014 le attribuisce azioni scandalose e diffonde sul suo conto una fama cattiva, dicendo: Ho preso questa donna, ma quando mi sono accostato a lei non l'ho trovata in stato di verginità, 005 DEU 022 015 il padre e la madre della giovane prenderanno i segni della verginità della giovane e li presenteranno agli anziani della città, alla porta. 005 DEU 022 016 Il padre della giovane dirà agli anziani: Ho dato mia figlia in moglie a quest'uomo; egli l'ha presa in odio 005 DEU 022 017 ed ecco le attribuisce azioni scandalose, dicendo: Non ho trovato tua figlia in stato di verginità; ebbene, questi sono i segni della verginità di mia figlia, e spiegheranno il panno davanti agli anziani della città. 005 DEU 022 018 Allora gli anziani di quella città prenderanno il marito e lo castigheranno 005 DEU 022 019 e gli imporranno un'ammenda di cento sicli d'argento, che daranno al padre della giovane, per il fatto che ha diffuso una cattiva fama contro una vergine d'Israele. Ella rimarrà sua moglie ed egli non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita. 005 DEU 022 020 Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata in stato di verginità, 005 DEU 022 021 allora la faranno uscire all'ingresso della casa del padre e la gente della sua città la lapiderà, così che muoia, perché ha commesso un'infamia in Israele, disonorandosi in casa del padre. Così toglierai il male di mezzo a te. 005 DEU 022 022 Quando un uomo verrà colto in fallo con una donna maritata, tutti e due dovranno morire: l'uomo che ha peccato con la donna e la donna. Così toglierai il male da Israele. 005 DEU 022 023 Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, 005 DEU 022 024 condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te. 005 DEU 022 025 Ma se l'uomo trova per i campi la fanciulla fidanzata e facendole violenza pecca con lei, allora dovrà morire soltanto l'uomo che ha peccato con lei; 005 DEU 022 026 ma non farai nulla alla fanciulla. Nella fanciulla non c'è colpa degna di morte: come quando un uomo assale il suo prossimo e l'uccide, così è in questo caso, 005 DEU 022 027 perché egli l'ha incontrata per i campi: la fanciulla fidanzata ha potuto gridare, ma non c'era nessuno per venirle in aiuto. 005 DEU 022 028 Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, l'afferra e pecca con lei e sono colti in flagrante, 005 DEU 022 029 l'uomo che ha peccato con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento; essa sarà sua moglie, per il fatto che egli l'ha disonorata, e non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita. 005 DEU 022 030 Nessuno sposerà una moglie del padre, né solleverà il lembo del mantello paterno. 005 DEU 023 001 Non entrerà nella comunità del Signore chi ha il membro contuso o mutilato. 005 DEU 023 002 Il bastardo non entrerà nella comunità del Signore; nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore. 005 DEU 023 003 L'Ammonita e il Moabita non entreranno nella comunità del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore; 005 DEU 023 004 non vi entreranno mai perché non vi vennero incontro con il pane e con l'acqua nel vostro cammino quando uscivate dall'Egitto e perché hanno prezzolato contro di te Balaam, figlio di Beor, da Petor nel paese dei due fiumi, perché ti maledicesse. 005 DEU 023 005 Ma il Signore tuo Dio non volle ascoltare Balaam e il Signore tuo Dio mutò per te la maledizione in benedizione, perché il Signore tuo Dio ti ama. 005 DEU 023 006 Non cercherai né la loro pace, né la loro prosperità, finché tu viva, mai. 005 DEU 023 007 Non avrai in abominio l'Idumeo, perché è tuo fratello; non avrai in abominio l'Egiziano, perché sei stato forestiero nel suo paese; 005 DEU 023 008 i figli che nasceranno da loro alla terza generazione potranno entrare nella comunità del Signore. 005 DEU 023 009 Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guardati da ogni cosa cattiva. 005 DEU 023 010 Se si trova qualcuno in mezzo a te che sia immondo a causa d'un accidente notturno, uscirà dall'accampamento e non vi entrerà; 005 DEU 023 011 verso sera si laverà con acqua e dopo il tramonto del sole potrà rientrare nell'accampamento. 005 DEU 023 012 Avrai anche un posto fuori dell'accampamento e là andrai per i tuoi bisogni. 005 DEU 023 013 Nel tuo equipaggiamento avrai un piuolo, con il quale, nel ritirarti fuori, scaverai una buca e poi ricoprirai i tuoi escrementi. 005 DEU 023 014 Perché il Signore tuo Dio passa in mezzo al tuo accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere; l'accampamento deve essere dunque santo, perché Egli non veda in mezzo a te qualche indecenza e ti abbandoni. 005 DEU 023 015 Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo essergli fuggito, si sarà rifugiato presso di te. 005 DEU 023 016 Rimarrà da te nel tuo paese, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio; non lo molesterai. 005 DEU 023 017 Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d'Israele. 005 DEU 023 018 Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore tuo Dio. 005 DEU 023 019 Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di denaro, né di viveri, né di qualunque cosa che si presta a interesse. 005 DEU 023 020 Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello, perché il Signore tuo Dio ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano, nel paese di cui stai per andare a prender possesso. 005 DEU 023 021 Quando avrai fatto un voto al Signore tuo Dio, non tarderai a soddisfarlo, perché il Signore tuo Dio te ne domanderebbe certo conto e in te vi sarebbe un peccato. 005 DEU 023 022 Ma se ti astieni dal far voti non vi sarà in te peccato. 005 DEU 023 023 Manterrai la parola uscita dalle tue labbra ed eseguirai il voto che avrai fatto volontariamente al Signore tuo Dio, ciò che la tua bocca avrà promesso. 005 DEU 023 024 Se entri nella vigna del tuo prossimo, potrai mangiare uva, secondo il tuo appetito, a sazietà, ma non potrai metterne in alcun tuo recipiente. 005 DEU 023 025 Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai coglierne spighe con la mano, ma non mettere la falce nella messe del tuo prossimo. 005 DEU 024 001 Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che essa non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa. 005 DEU 024 002 Se essa, uscita dalla casa di lui, va e diventa moglie di un altro marito 005 DEU 024 003 e questi la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo consegna in mano e la manda via dalla casa o se quest'altro marito, che l'aveva presa per moglie, muore, 005 DEU 024 004 il primo marito, che l'aveva rinviata, non potrà riprenderla per moglie, dopo che essa è stata contaminata, perché sarebbe abominio agli occhi del Signore; tu non renderai colpevole di peccato il paese che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità. 005 DEU 024 005 Quando un uomo si sarà sposato da poco, non andrà in guerra e non gli sarà imposto alcun incarico; sarà libero per un anno di badare alla sua casa e farà lieta la moglie che ha sposata. 005 DEU 024 006 Nessuno prenderà in pegno né le due pietre della macina domestica né la pietra superiore della macina, perché sarebbe come prendere in pegno la vita. 005 DEU 024 007 Quando si troverà un uomo che abbia rapito qualcuno dei suoi fratelli tra gli Israeliti, l'abbia sfruttato come schiavo o l'abbia venduto, quel ladro sarà messo a morte; così estirperai il male da te. 005 DEU 024 008 In caso di lebbra bada bene di osservare diligentemente e fare quanto i sacerdoti leviti vi insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro ordinato. 005 DEU 024 009 Ricòrdati di quello che il Signore tuo Dio fece a Maria durante il viaggio, quando uscivate dall'Egitto. 005 DEU 024 010 Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno; 005 DEU 024 011 te ne starai fuori e l'uomo a cui avrai fatto il prestito ti porterà fuori il pegno. 005 DEU 024 012 Se quell'uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno. 005 DEU 024 013 Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa dormire con il suo mantello e benedirti; questo ti sarà contato come una cosa giusta agli occhi del Signore tuo Dio. 005 DEU 024 014 Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città; 005 DEU 024 015 gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e vi volge il desiderio; così egli non griderà contro di te al Signore e tu non sarai in peccato. 005 DEU 024 016 Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato. 005 DEU 024 017 Non lederai il diritto dello straniero e dell'orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova, 005 DEU 024 018 ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore tuo Dio; perciò ti comando di fare questa cosa. 005 DEU 024 019 Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro delle tue mani. 005 DEU 024 020 Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. 005 DEU 024 021 Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. 005 DEU 024 022 Ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto; perciò ti comando di fare questa cosa. 005 DEU 025 001 Quando sorgerà una lite fra alcuni uomini e verranno in giudizio, i giudici che sentenzieranno, assolveranno l'innocente e condanneranno il colpevole. 005 DEU 025 002 Se il colpevole avrà meritato di essere fustigato, il giudice lo farà stendere per terra e fustigare in sua presenza, con un numero di colpi proporzionati alla gravità della sua colpa. 005 DEU 025 003 Gli farà dare non più di quaranta colpi, perché, aggiungendo altre battiture a queste, la punizione non risulti troppo grave e il tuo fratello resti infamato ai tuoi occhi. 005 DEU 025 004 Non metterai la museruola al bue, mentre sta trebbiando. 005 DEU 025 005 Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere del cognato; 005 DEU 025 006 il primogenito che essa metterà al mondo, andrà sotto il nome del fratello morto perché il nome di questo non si estingua in Israele. 005 DEU 025 007 Ma se quell'uomo non ha piacere di prendere la cognata, essa salirà alla porta degli anziani e dirà: Mio cognato rifiuta di assicurare in Israele il nome del fratello; non acconsente a compiere verso di me il dovere del cognato. 005 DEU 025 008 Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno; se egli persiste e dice: Non ho piacere di prenderla, 005 DEU 025 009 allora sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli toglierà il sandalo dal piede, gli sputerà in faccia e prendendo la parola dirà: Così sarà fatto all'uomo che non vuole ricostruire la famiglia del fratello. 005 DEU 025 010 La famiglia di lui sarà chiamata in Israele la famiglia dello scalzato. 005 DEU 025 011 Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell'uno si avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la mano per afferrare costui nelle parti vergognose, 005 DEU 025 012 tu le taglierai la mano e l'occhio tuo non dovrà averne compassione. 005 DEU 025 013 Non avrai nel tuo sacco due pesi diversi, uno grande e uno piccolo. 005 DEU 025 014 Non avrai in casa due tipi di efa, una grande e una piccola. 005 DEU 025 015 Terrai un peso completo e giusto, terrai un' efa completa e giusta, perché tu possa aver lunga vita nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti. 005 DEU 025 016 Poiché chiunque compie tali cose, chiunque commette ingiustizia è in abominio al Signore tuo Dio. 005 DEU 025 017 Ricordati di ciò che ti ha fatto Amalek lungo il cammino quando uscivate dall'Egitto: 005 DEU 025 018 come ti assalì lungo il cammino e aggredì nella tua carovana tutti i più deboli della retroguardia, mentre tu eri stanco e sfinito, e non ebbe alcun timor di Dio. 005 DEU 025 019 Quando dunque il Signore tuo Dio ti avrà assicurato tranquillità, liberandoti da tutti i tuoi nemici all'intorno nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità, cancellerai la memoria di Amalek sotto al cielo: non dimenticare! 005 DEU 026 001 Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio ti darà in eredità e lo possiederai e là ti sarai stabilito, 005 DEU 026 002 prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che il Signore tuo Dio ti darà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome. 005 DEU 026 003 Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: Io dichiaro oggi al Signore tuo Dio che sono entrato nel paese che il Signore ha giurato ai nostri padri di darci. 005 DEU 026 004 Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore tuo Dio 005 DEU 026 005 e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore tuo Dio: Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. 005 DEU 026 006 Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. 005 DEU 026 007 Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; 005 DEU 026 008 il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi, 005 DEU 026 009 e ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, dove scorre latte e miele. 005 DEU 026 010 Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato. Le deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio; 005 DEU 026 011 gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia. 005 DEU 026 012 Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino nelle tue città e ne siano sazi, 005 DEU 026 013 dirai dinanzi al Signore tuo Dio: Ho tolto dalla mia casa ciò che era consacrato e l'ho dato al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova secondo quanto mi hai ordinato; non ho trasgredito, né dimenticato alcuno dei tuoi comandi. 005 DEU 026 014 Non ne ho mangiato durante il mio lutto; non ne ho tolto nulla quando ero immondo e non ne ho dato nulla per un cadavere; ho obbedito alla voce del Signore mio Dio; ho agito secondo quanto mi hai ordinato. 005 DEU 026 015 Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo d'Israele e il suolo che ci hai dato come hai giurato ai nostri padri, il paese dove scorre latte e miele! 005 DEU 026 016 Oggi il Signore tuo Dio ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme; osservale dunque, mettile in pratica, con tutto il cuore, con tutta l'anima. 005 DEU 026 017 Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che Egli sarà il tuo Dio, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e obbedirai alla sua voce. 005 DEU 026 018 Il Signore ti ha fatto oggi dichiarare che tu sarai per lui un popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi; 005 DEU 026 019 Egli ti metterà per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatte e tu sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio com'egli ha promesso». 005 DEU 027 001 Mosè e gli anziani d'Israele diedero quest'ordine al popolo: «Osservate tutti i comandi che oggi vi do. 005 DEU 027 002 Quando avrete passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore vostro Dio sta per darvi, erigerai grandi pietre e le intonacherai di calce. 005 DEU 027 003 Scriverai su di esse tutte le parole di questa legge, quando avrai passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, paese dove scorre latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. 005 DEU 027 004 Quando dunque avrete passato il Giordano, erigerete sul monte Ebal queste pietre, che oggi vi comando, e le intonacherete di calce. 005 DEU 027 005 Là costruirai anche un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di ferro. 005 DEU 027 006 Costruirai l'altare del Signore tuo Dio con pietre intatte e sopra vi offrirai olocausti al Signore tuo Dio, 005 DEU 027 007 offrirai sacrifici di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio. 005 DEU 027 008 Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben chiara». 005 DEU 027 009 Mosè e i sacerdoti leviti dissero a tutto Israele: «Fà silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei divenuto il popolo del Signore tuo Dio. 005 DEU 027 010 Obbedirai quindi alla voce del Signore tuo Dio e metterai in pratica i suoi comandi e le sue leggi che oggi ti do». 005 DEU 027 011 In quello stesso giorno Mosè diede quest'ordine al popolo: 005 DEU 027 012 «Quando avrete passato il Giordano, ecco quelli che staranno sul mont Garizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino; 005 DEU 027 013 ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: Ruben, Gad, Aser, Zàbulon, Dan e Nèftali. 005 DEU 027 014 I leviti prenderanno la parola e diranno ad alta voce a tutti gli Israeliti: 005 DEU 027 015 Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso, abominio per il Signore, lavoro di mano d'artefice, e la pone in luogo occulto! Tutto il popolo risponderà e dirà: Amen. 005 DEU 027 016 Maledetto chi maltratta il padre e la madre! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 017 Maledetto chi sposta i confini del suo prossimo! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 018 Maledetto chi fa smarrire il cammino al cieco! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 019 Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 020 Maledetto chi si unisce con la moglie del padre, perché solleva il lembo del mantello del padre! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 021 Maledetto chi si unisce con qualsiasi bestia! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 022 Maledetto chi si unisce con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 023 Maledetto chi si unisce con la suocera! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 024 Maledetto chi uccide il suo prossimo in segreto! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 025 Maledetto chi accetta un regalo per condannare a morte un innocente! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 026 Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterla in pratica! Tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 028 001 Se tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, preoccupandoti di mettere in pratica tutti i suoi comandi che io ti prescrivo, il Signore tuo Dio ti metterà sopra tutte le nazioni della terra; 005 DEU 028 002 perché tu avrai ascoltato la voce del Signore tuo Dio, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste benedizioni: 005 DEU 028 003 Sarai benedetto nella città e benedetto nella campagna. 005 DEU 028 004 Benedetto sarà il frutto del tuo seno, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche e i nati delle tue pecore. 005 DEU 028 005 Benedette saranno la tua cesta e la tua madia. 005 DEU 028 006 Sarai benedetto quando entri e benedetto quando esci. 005 DEU 028 007 Il Signore lascerà sconfiggere davanti a te i tuoi nemici, che insorgeranno contro di te: per una sola via verranno contro di te e per sette vie fuggiranno davanti a te. 005 DEU 028 008 Il Signore ordinerà alla benedizione di essere con te nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano; ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti. 005 DEU 028 009 Il Signore ti renderà popolo a lui consacrato, come ti ha giurato, se osserverai i comandi del Signore tuo Dio e se camminerai per le sue vie; 005 DEU 028 010 tutti i popoli della terra vedranno che porti il nome del Signore e ti temeranno. 005 DEU 028 011 Il Signore tuo Dio ti concederà abbondanza di beni, quanto al frutto del tuo grembo, al frutto del tuo bestiame e al frutto del tuo suolo, nel paese che il Signore ha giurato ai tuoi padri di darti. 005 DEU 028 012 Il Signore aprirà per te il suo benefico tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo e per benedire tutto il lavoro delle tue mani; così presterai a molte nazioni, mentre tu non domanderai prestiti. 005 DEU 028 013 Il Signore ti metterà in testa e non in coda e sarai sempre in alto e mai in basso, se obbedirai ai comandi del Signore tuo Dio, che oggi io ti prescrivo, perché tu li osservi e li metta in pratica, 005 DEU 028 014 e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi comando, per seguire altri dei e servirli. 005 DEU 028 015 Ma se non obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, se non cercherai di eseguire tutti i suoi comandi e tutte le sue leggi che oggi io ti prescrivo, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste maledizioni: 005 DEU 028 016 sarai maledetto nella città e maledetto nella campagna. 005 DEU 028 017 Maledette saranno la tua cesta e la tua madia. 005 DEU 028 018 Maledetto sarà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e i nati delle tue pecore. 005 DEU 028 019 Maledetto sarai quando entri e maledetto quando esci. 005 DEU 028 020 Il Signore lancerà contro di te la maledizione, la costernazione e la minaccia in ogni lavoro a cui metterai mano, finché tu sia distrutto e perisca rapidamente a causa delle tue azioni malvage per avermi abbandonato. 005 DEU 028 021 Il Signore ti farà attaccare la peste, finché essa non ti abbia eliminato dal paese, di cui stai per entrare a prender possesso. 005 DEU 028 022 Il Signore ti colpirà con la consunzione, con la febbre, con l'infiammazione, con l'arsura, con la siccità, il carbonchio e la ruggine, che ti perseguiteranno finché tu non sia perito. 005 DEU 028 023 Il cielo sarà di rame sopra il tuo capo e la terra sotto di te sarà di ferro. 005 DEU 028 024 Il Signore darà come pioggia al tuo paese sabbia e polvere, che scenderanno dal cielo su di te finché tu sia distrutto. 005 DEU 028 025 Il Signore ti farà sconfiggere dai tuoi nemici: per una sola via andrai contro di loro e per sette vie fuggirai davanti a loro; diventerai oggetto di orrore per tutti i regni della terra. 005 DEU 028 026 Il tuo cadavere diventerà pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà. 005 DEU 028 027 Il Signore ti colpirà con le ulcere d'Egitto, con bubboni, scabbia e prurigine, da cui non potrai guarire. 005 DEU 028 028 Il Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia, 005 DEU 028 029 così che andrai brancolando in pieno giorno come il cieco brancola nel buio. Non riuscirai nelle tue imprese, sarai ogni giorno oppresso e spogliato e nessuno ti aiuterà. 005 DEU 028 030 Ti fidanzerai con una donna, un altro la praticherà; costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne potrai cogliere i primi frutti. 005 DEU 028 031 Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi e tu non ne mangerai; il tuo asino ti sarà portato via in tua presenza e non tornerà più a te; il tuo gregge sarà dato ai tuoi nemici e nessuno ti aiuterà. 005 DEU 028 032 I tuoi figli e le tue figlie saranno consegnati a un popolo straniero, mentre i tuoi occhi vedranno e languiranno di pianto per loro ogni giorno, ma niente potrà fare la tua mano. 005 DEU 028 033 Un popolo, che tu non conosci, mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica; sarai oppresso e schiacciato ogni giorno; 005 DEU 028 034 diventerai pazzo per ciò che i tuoi occhi dovranno vedere. 005 DEU 028 035 Il Signore ti colpirà alle ginocchia e alle cosce con una ulcera maligna, della quale non potrai guarire; ti colpirà dalla pianta dei piedi alla sommità del capo. 005 DEU 028 036 Il Signore deporterà te e il re, che ti sarai costituito, in una nazione che né tu né i padri tuoi avete conosciuto; là servirai dei stranieri, dei di legno e di pietra; 005 DEU 028 037 diventerai oggetto di stupore, di motteggio e di scherno per tutti i popoli fra i quali il Signore ti avrà condotto. 005 DEU 028 038 Porterai molta semente al campo e raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà. 005 DEU 028 039 Pianterai vigne e le coltiverai, ma non berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà. 005 DEU 028 040 Avrai oliveti in tutto il tuo territorio, ma non ti ungerai di olio, perché le tue olive cadranno immature. 005 DEU 028 041 Genererai figli e figlie, ma non saranno tuoi, perché andranno in prigionia. 005 DEU 028 042 Tutti i tuoi alberi e il frutto del tuo suolo saranno preda di un esercito d'insetti. 005 DEU 028 043 Il forestiero che sarà in mezzo a te si innalzerà sempre più sopra di te e tu scenderai sempre più in basso. 005 DEU 028 044 Egli presterà a te e tu non presterai a lui; egli sarà in testa e tu in coda. 005 DEU 028 045 Tutte queste maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio, osservando i comandi e le leggi che egli ti ha dato. 005 DEU 028 046 Esse per te e per la tua discendenza saranno sempre un segno e un prodigio. 005 DEU 028 047 Poiché non avrai servito il Signore tuo Dio con gioia e di buon cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa, 005 DEU 028 048 servirai i tuoi nemici, che il Signore manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché ti abbiano distrutto. 005 DEU 028 049 Il Signore solleverà contro di te da lontano, dalle estremità della terra, una nazione che si slancia a volo come aquila: una nazione della quale non capirai la lingua, 005 DEU 028 050 una nazione dall'aspetto feroce, che non avrà riguardo al vecchio né avrà compassione del fanciullo; 005 DEU 028 051 che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia distrutto, e non ti lascerà alcun residuo di frumento, di mosto, di olio, dei parti delle tue vacche e dei nati delle tue pecore, finché ti avrà fatto perire. 005 DEU 028 052 Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le mura alte e forti, nelle quali avrai riposto la fiducia. Ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che il Signore tuo Dio ti avrà dato. 005 DEU 028 053 Durante l'assedio e l'angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni dei tuoi figli e delle tue figlie, che il Signore tuo Dio ti avrà dato. 005 DEU 028 054 L'uomo più raffinato tra di voi e più delicato guarderà di malocchio il suo fratello e la sua stessa sposa e il resto dei suoi figli che ancora sopravvivono, 005 DEU 028 055 per non dare ad alcuno di loro le carni dei suoi figli delle quali si ciberà; perché non gli sarà rimasto più nulla durante l'assedio e l'angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città. 005 DEU 028 056 La donna più raffinata e delicata tra di voi, che per delicatezza e raffinatezza non si sarebbe provata a posare in terra la pianta del piede, guarderà di malocchio il proprio marito, il figlio e la figlia 005 DEU 028 057 e si ciberà di nascosto di quanto esce dai suoi fianchi e dei bambini che deve ancora partorire, mancando di tutto durante l'assedio e l'angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città. 005 DEU 028 058 Se non cercherai di eseguire tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, avendo timore di questo nome glorioso e terribile del Signore tuo Dio, 005 DEU 028 059 allora il Signore colpirà te e i tuoi discendenti con flagelli prodigiosi: flagelli grandi e duraturi, malattie maligne e ostinate. 005 DEU 028 060 Farà tornare su di te le infermità dell'Egitto, delle quali tu avevi paura, e si attaccheranno a te. 005 DEU 028 061 Anche ogni altra malattia e ogni flagello, che non sta scritto nel libro di questa legge, il Signore manderà contro di te, finché tu non sia distrutto. 005 DEU 028 062 Voi rimarrete in pochi uomini, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio. 005 DEU 028 063 Come il Signore gioiva a vostro riguardo nel beneficarvi e moltiplicarvi, così il Signore gioirà a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi; sarete strappati dal suolo, che vai a prendere in possesso. 005 DEU 028 064 Il Signore ti disperderà fra tutti i popoli, da un'estremità fino all'altra; là servirai altri dei, che né tu, né i tuoi padri avete conosciuti, dei di legno e di pietra. 005 DEU 028 065 Fra quelle nazioni non troverai sollievo e non vi sarà luogo di riposo per la pianta dei tuoi piedi; là il Signore ti darà un cuore trepidante, languore di occhi e angoscia di anima. 005 DEU 028 066 La tua vita ti sarà dinanzi come sospesa a un filo; temerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua vita. 005 DEU 028 067 Alla mattina dirai: Se fosse sera! e alla sera dirai: Se fosse mattina!, a causa del timore che ti agiterà il cuore e delle cose che i tuoi occhi vedranno. 005 DEU 028 068 Il Signore ti farà tornare in Egitto, per mezzo di navi, per una via della quale ti ho detto: Non dovrete più rivederla! e là vi metterete in vendita ai vostri nemici come schiavi e schiave, ma nessuno vi acquisterà». 005 DEU 029 001 Queste sono le parole dell'alleanza che il Signore ordinò a Mosè di stabilire con gli Israeliti nel paese di Moab, oltre l'alleanza che aveva stabilito con loro sull'Oreb. 005 DEU 029 002 Mosè convocò tutto Israele e disse loro: «Voi avete visto quanto il Signore ha fatto sotto i vostri occhi, nel paese d'Egitto, al faraone, a tutti i suoi ministri e a tutto il suo paese; 005 DEU 029 003 le prove grandiose che i tuoi occhi hanno visto, i segni e i grandi prodigi. 005 DEU 029 004 Ma fino ad oggi il Signore non vi ha dato una mente per comprendere, né occhi per vedere, né orecchi per udire. 005 DEU 029 005 Io vi ho condotti per quarant'anni nel deserto; i vostri mantelli non vi si sono logorati addosso e i vostri sandali non vi si sono logorati ai piedi. 005 DEU 029 006 Non avete mangiato pane, non avete bevuto vino, né bevanda inebriante, perché sapevate che io sono il Signore vostro Dio. 005 DEU 029 007 Quando foste arrivati in questo luogo e Sicon re di Chesbon e Og re di Basan uscirono contro di noi per combattere, noi li abbiamo sconfitti, 005 DEU 029 008 abbiamo preso il loro paese e l'abbiamo dato in possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse. 005 DEU 029 009 Osservate dunque le parole di questa alleanza e mettetela in pratica, perché abbiate successo in quanto farete. 005 DEU 029 010 Oggi voi state tutti davanti al Signore vostro Dio, i vostri capi, le vostre tribù, i vostri anziani, i vostri scribi, tutti gli Israeliti, 005 DEU 029 011 i vostri bambini, le vostre mogli, il forestiero che sta in mezzo al tuo accampamento, da chi ti spacca la legna a chi ti attinge l'acqua, 005 DEU 029 012 per entrare nell'alleanza del Signore tuo Dio e nell'imprecazione che il Signore tuo Dio sancisce oggi con te, 005 DEU 029 013 per costituirti oggi suo popolo e per essere Egli il tuo Dio, come ti ha detto e come ha giurato ai tuoi padri, ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe. 005 DEU 029 014 Non soltanto con voi io sancisco questa alleanza e pronunzio questa imprecazione, 005 DEU 029 015 ma con chi oggi sta qui con noi davanti al Signore nostro Dio e con chi non è oggi qui con noi. 005 DEU 029 016 Poiché voi sapete come abbiamo abitato nel paese d'Egitto e come siamo passati in mezzo alle nazioni, che avete attraversate; 005 DEU 029 017 avete visto i loro abomini e gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che sono presso di loro. 005 DEU 029 018 Non vi sia tra voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lungi dal Signore nostro Dio, per andare a servire gli dei di quelle nazioni. Non vi sia tra di voi radice alcuna che produca veleno e assenzio. 005 DEU 029 019 Se qualcuno, udendo le parole di questa imprecazione, si lusinga in cuor suo dicendo: Avrò benessere, anche se mi regolerò secondo l'ostinazione del mio cuore, con il pensiero che il terreno irrigato faccia sparire quello arido, 005 DEU 029 020 il Signore non consentirà a perdonarlo; anzi in tal caso la collera del Signore e la sua gelosia si accenderanno contro quell'uomo e si poserà sopra di lui ogni imprecazione scritta in questo libro e il Signore cancellerà il suo nome sotto il cielo. 005 DEU 029 021 Il Signore lo segregherà, per sua sventura, da tutte le tribù d'Israele, secondo tutte le imprecazioni dell'alleanza scritta in questo libro della legge. 005 DEU 029 022 Allora la generazione futura, i vostri figli che sorgeranno dopo di voi e lo straniero che verrà da una terra lontana, quando vedranno i flagelli di quel paese e le malattie che il Signore gli avrà inflitte: 005 DEU 029 023 tutto il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, non sarà seminato e non germoglierà, né erba di sorta vi crescerà, come dopo lo sconvolgimento di Sòdoma, di Gomorra, di Adma e di Zeboim, distrutte dalla sua collera e dal suo furore, 005 DEU 029 024 diranno, dunque, tutte le nazioni: Perché il Signore ha trattato così questo paese? Perché l'ardore di questa grande collera? 005 DEU 029 025 E si risponderà: Perché hanno abbandonato l'alleanza del Signore, Dio dei loro padri: l'alleanza che egli aveva stabilita con loro, quando li ha fatti uscire dal paese d'Egitto; 005 DEU 029 026 perché sono andati a servire altri dei e si sono prostrati dinanzi a loro: dei che essi non avevano conosciuti e che egli non aveva dato loro in sorte. 005 DEU 029 027 Per questo si è accesa la collera del Signore contro questo paese, mandandovi contro tutte le imprecazioni scritte in questo libro; 005 DEU 029 028 il Signore li ha strappati dal loro suolo con ira, con furore e con grande sdegno e li ha gettati in un altro paese, come oggi. 005 DEU 029 029 Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge. 005 DEU 030 001 Quando tutte queste cose che io ti ho poste dinanzi, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate su di te e tu le richiamerai alla tua mente in mezzo a tutte le nazioni, dove il Signore tuo Dio ti avrà scacciato, 005 DEU 030 002 se ti convertirai al Signore tuo Dio e obbedirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il cuore e con tutta l'anima, secondo quanto oggi ti comando, 005 DEU 030 003 allora il Signore tuo Dio farà tornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo da tutti i popoli, in mezzo ai quali il Signore tuo Dio ti aveva disperso. 005 DEU 030 004 Quand'anche i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il Signore tuo Dio ti raccoglierà e di là ti riprenderà. 005 DEU 030 005 Il Signore tuo Dio ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possiederai; Egli ti farà felice e ti moltiplicherà più dei tuoi padri. 005 DEU 030 006 Il Signore tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza, perché tu ami il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima e viva. 005 DEU 030 007 Il Signore tuo Dio farà cadere tutte queste imprecazioni sui tuoi nemici e su quanti ti odieranno e perseguiteranno. 005 DEU 030 008 Tu ti convertirai, obbedirai alla voce del Signore e metterai in pratica tutti questi comandi che oggi ti dò. 005 DEU 030 009 Il Signore tuo Dio ti farà sovrabbondare di beni in ogni lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue viscere, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; perché il Signore gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri, 005 DEU 030 010 quando obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge; quando ti sarai convertito al Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima. 005 DEU 030 011 Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. 005 DEU 030 012 Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? 005 DEU 030 013 Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? 005 DEU 030 014 Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. 005 DEU 030 015 Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; 005 DEU 030 016 poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso. 005 DEU 030 017 Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e a servirli, 005 DEU 030 018 io vi dichiaro oggi che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese di cui state per entrare in possesso passando il Giordano. 005 DEU 030 019 Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, 005 DEU 030 020 amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe». 005 DEU 031 001 Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto Israele. Disse loro: 005 DEU 031 002 «Io oggi ho centovent'anni; non posso più andare e venire; inoltre il Signore mi ha detto: Tu non passerai questo Giordano. 005 DEU 031 003 Il Signore tuo Dio passerà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni e tu prenderai il loro posto; quanto a Giosuè, egli passerà alla tua testa, come il Signore ha detto. 005 DEU 031 004 Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato il loro paese, che egli ha distrutto. 005 DEU 031 005 Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dati. 005 DEU 031 006 Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà». 005 DEU 031 007 Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese, che il Signore ai loro padri giurò di darvi: tu gliene darai il possesso. 005 DEU 031 008 Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d'animo!». 005 DEU 031 009 Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore e a tutti gli anziani d'Israele. 005 DEU 031 010 Mosè diede loro quest'ordine: «Alla fine di ogni sette anni, al tempo dell'anno del condono, alla festa delle capanne, 005 DEU 031 011 quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di tutti. 005 DEU 031 012 Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore vostro Dio e si preoccupino di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. 005 DEU 031 013 I loro figli, che ancora non la conoscono, la udranno e impareranno a temere il Signore vostro Dio, finché vivrete nel paese di cui voi andate a prendere possesso passando il Giordano». 005 DEU 031 014 Il Signore disse a Mosè: «Ecco, il giorno della tua morte è vicino; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda del convegno, perché io gli comunichi i miei ordini». Mosè e Giosuè dunque andarono a presentarsi nella tenda del convegno. 005 DEU 031 015 Il Signore apparve nella tenda in una colonna di nube e la colonna di nube stette all'ingresso della tenda. 005 DEU 031 016 Il Signore disse a Mosè: «Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri; questo popolo si alzerà e si prostituirà con gli dei stranieri del paese nel quale sta per entrare; mi abbandonerà e spezzerà l'alleanza che io ho stabilita con lui. 005 DEU 031 017 In quel giorno, la mia ira si accenderà contro di lui; io li abbandonerò, nasconderò loro il volto e saranno divorati. Lo colpiranno malanni numerosi e angosciosi e in quel giorno dirà: Questi mali non mi hanno forse colpito per il fatto che il mio Dio non è più in mezzo a me? 005 DEU 031 018 Io, in quel giorno, nasconderò il volto a causa di tutto il male che avranno fatto rivolgendosi ad altri dei. 005 DEU 031 019 Ora scrivete per voi questo cantico e insegnatelo agli Israeliti; mettetelo loro in bocca, perché questo cantico mi sia di testimonio contro gli Israeliti. 005 DEU 031 020 Quando lo avrò introdotto nel paese che ho promesso ai suoi padri con giuramento, paese dove scorre latte e miele, ed egli avrà mangiato, si sarà saziato e ingrassato e poi si sarà rivolto ad altri dei per servirli e mi avrà disprezzato e avrà spezzato la mia alleanza, 005 DEU 031 021 e quando lo avranno colpito malanni numerosi e angosciosi, allora questo canto sarà testimonio davanti a lui; poiché non sarà dimenticato dalla sua discendenza. Sì, conosco i pensieri da lui concepiti gia oggi, prima ancora che io lo abbia introdotto nel paese, che ho promesso con giuramento». 005 DEU 031 022 Mosè scrisse quel giorno questo canto e lo insegnò agli Israeliti. 005 DEU 031 023 Poi il Signore comunicò i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse: «Sii forte e fatti animo, poiché tu introdurrai gli Israeliti nel paese, che ho giurato di dar loro, e io sarò con te». 005 DEU 031 024 Quando Mosè ebbe finito di scrivere su un libro tutte le parole di questa legge, 005 DEU 031 025 ordinò ai leviti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore: 005 DEU 031 026 «Prendete questo libro della legge e mettetelo a fianco dell'arca dell'alleanza del Signore vostro Dio; vi rimanga come testimonio contro di te; 005 DEU 031 027 perché io conosco la tua ribellione e la durezza della tua cervice. Se fino ad oggi, mentre vivo ancora in mezzo a voi, siete stati ribelli contro il Signore, quanto più lo sarete dopo la mia morte! 005 DEU 031 028 Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i vostri scribi; io farò udire loro queste parole e prenderò a testimoni contro di loro il cielo e la terra. 005 DEU 031 029 So infatti che, dopo la mia morte, voi certo vi corromperete e vi allontanerete dalla via che vi ho detto di seguire; la sventura vi colpirà negli ultimi giorni, perché avrete fatto ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno con l'opera delle vostre mani». 005 DEU 031 030 Poi Mosè pronunziò innanzi a tutta l'assemblea d'Israele le parole di questo canto, fino al loro termine. 005 DEU 032 001 «Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: oda la terra le parole della mia bocca! 005 DEU 032 002 Stilli come pioggia la mia dottrina, scenda come rugiada il mio dire; come scroscio sull'erba del prato, come spruzzo sugli steli di grano. 005 DEU 032 003 Voglio proclamare il nome del Signore: date gloria al nostro Dio! 005 DEU 032 004 Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua; tutte le sue vie sono giustizia; è un Dio verace e senza malizia; Egli è giusto e retto. 005 DEU 032 005 Peccarono contro di lui i figli degeneri, generazione tortuosa e perversa. 005 DEU 032 006 Così ripaghi il Signore, o popolo stolto e insipiente? Non è lui il padre che ti ha creato, che ti ha fatto e ti ha costituito? 005 DEU 032 007 Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo farà sapere, i tuoi vecchi e te lo diranno. 005 DEU 032 008 Quando l'Altissimo divideva i popoli, quando disperdeva i figli dell'uomo, egli stabilì i confini delle genti secondo il numero degli Israeliti. 005 DEU 032 009 Perché porzione del Signore è il suo popolo, Giacobbe è sua eredità. 005 DEU 032 010 Egli lo trovò in terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo circondò, lo allevò, lo custodì come pupilla del suo occhio. 005 DEU 032 011 Come un'aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiegò le ali e lo prese, lo sollevò sulle sue ali, 005 DEU 032 012 Il Signore lo guidò da solo, non c'era con lui alcun dio straniero. 005 DEU 032 013 Lo fece montare sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti della campagna; gli fece succhiare miele dalla rupe e olio dai ciottoli della roccia; 005 DEU 032 014 crema di mucca e latte di pecora insieme con grasso di agnelli, arieti di Basan e capri, fior di farina di frumento e sangue di uva, che bevevi spumeggiante. 005 DEU 032 015 Giacobbe ha mangiato e si è saziato, - sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato - e ha respinto il Dio che lo aveva fatto, ha disprezzato la Roccia, sua salvezza. 005 DEU 032 016 Lo hanno fatto ingelosire con dei stranieri e provocato con abomini all'ira. 005 DEU 032 017 Hanno sacrificato a demoni che non sono Dio, a divinità che non conoscevano, novità, venute da poco, che i vostri padri non avevano temuto. 005 DEU 032 018 La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato; hai dimenticato il Dio che ti ha procreato! 005 DEU 032 019 Ma il Signore ha visto e ha disdegnato con ira i suoi figli e le sue figlie. 005 DEU 032 020 Ha detto: Io nasconderò loro il mio volto: vedrò quale sarà la loro fine. Sono una generazione perfida, sono figli infedeli. 005 DEU 032 021 Mi resero geloso con ciò che non è Dio, mi irritarono con i loro idoli vani; io li renderò gelosi con uno che non è popolo, li irriterò con una nazione stolta. 005 DEU 032 022 Un fuoco si è acceso nella mia collera e brucerà fino nella profondità degl'inferi; divorerà la terra e il suo prodotto e incendierà le radici dei monti. (Sheol h7585) 005 DEU 032 023 Accumulerò sopra di loro i malanni; le mie frecce esaurirò contro di loro. 005 DEU 032 024 Saranno estenuati dalla fame, divorati dalla febbre e da peste dolorosa. Il dente delle belve manderò contro di essi, con il veleno dei rettili che strisciano nella polvere. 005 DEU 032 025 Di fuori la spada li priverà dei figli, dentro le case li ucciderà lo spavento. Periranno insieme il giovane e la vergine, il lattante e l'uomo canuto. 005 DEU 032 026 Io ho detto: Li voglio disperdere, cancellarne tra gli uomini il ricordo! 005 DEU 032 027 se non temessi l'arroganza del nemico, l'abbaglio dei loro avversari; non dicano: La nostra mano ha vinto, non è il Signore che ha operato tutto questo! 005 DEU 032 028 Sono un popolo insensato e in essi non c'è intelligenza: 005 DEU 032 029 se fossero saggi, capirebbero, rifletterebbero sulla loro fine: 005 DEU 032 030 Come può un uomo solo inseguirne mille o due soli metterne in fuga diecimila? Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti, il Signore li ha consegnati? 005 DEU 032 031 Perché la loro roccia non è come la nostra e i nostri nemici ne sono testimoni. 005 DEU 032 032 La loro vite è dal ceppo di Sòdoma, dalle piantagioni di Gomorra. La loro uva è velenosa, ha grappoli amari. 005 DEU 032 033 Tossico di serpenti è il loro vino, micidiale veleno di vipere. 005 DEU 032 034 Non è questo nascosto presso di me, sigillato nei miei forzieri? 005 DEU 032 035 Mia sarà la vendetta e il castigo, quando vacillerà il loro piede! Sì, vicino è il giorno della loro rovina e il loro destino si affretta a venire. 005 DEU 032 036 Perché il Signore farà giustizia al suo popolo e dei suoi servi avrà compassione; quando vedrà che ogni forza è svanita e non è rimasto né schiavo, né libero. 005 DEU 032 037 Allora dirà: Dove sono i loro dei, la roccia in cui cercavano rifugio; 005 DEU 032 038 quelli che mangiavano il grasso dei loro sacrifici, che bevevano il vino delle loro libazioni? Sorgano ora e vi soccorrano, siano il riparo per voi! 005 DEU 032 039 Ora vedete che io, io lo sono e nessun altro è dio accanto a me. Sono io che dò la morte e faccio vivere; io percuoto e io guarisco e nessuno può liberare dalla mia mano. 005 DEU 032 040 Alzo la mano verso il cielo e dico: Per la mia vita, per sempre: 005 DEU 032 041 quando avrò affilato la folgore della mia spada e la mia mano inizierà il giudizio, farò vendetta dei miei avversari, ripagherò i miei nemici. 005 DEU 032 042 Inebrierò di sangue le mie frecce, si pascerà di carne la mia spada, del sangue dei cadaveri e dei prigionieri, delle teste dei condottieri nemici! 005 DEU 032 043 Esultate, o nazioni, per il suo popolo, perché Egli vendicherà il sangue dei suoi servi; volgerà la vendetta contro i suoi avversari e purificherà la sua terra e il suo popolo». 005 DEU 032 044 Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò agli orecchi del popolo tutte le parole di questo canto. 005 DEU 032 045 Quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti a tutto Israele, disse loro: 005 DEU 032 046 «Ponete nella vostra mente tutte le parole che io oggi uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge. 005 DEU 032 047 Essa infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita; per questa parola passerete lunghi giorni sulla terra di cui state per prendere possesso, passando il Giordano». 005 DEU 032 048 In quello stesso giorno il Signore disse a Mosè: 005 DEU 032 049 «Sali su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io dò in possesso agli Israeliti. 005 DEU 032 050 Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul monte Or ed è stato riunito ai suoi antenati, 005 DEU 032 051 perché siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di Mèriba di Kades nel deserto di Sin, perché non avete manifestato la mia santità. 005 DEU 032 052 Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!». 005 DEU 033 001 Ed ecco la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio, benedisse gli Israeliti prima di morire. 005 DEU 033 002 «Il Signore è venuto dal Sinai, è spuntato per loro dal Seir; è apparso dal monte Paran, è arrivato a Mèriba di Kades, dal suo meridione fino alle pendici. Egli disse: 005 DEU 033 003 Certo egli ama i popoli; tutti i suoi santi sono nelle tue mani, mentre essi, accampati ai tuoi piedi, ricevono le tue parole. 005 DEU 033 004 Una legge ci ha ordinato Mosè; un'eredità è l'assemblea di Giacobbe. 005 DEU 033 005 Vi fu un re in Iesurun, quando si radunarono i capi del popolo, tutte insieme le tribù d'Israele. 005 DEU 033 006 Viva Ruben e non muoia, benché siano pochi i suoi uomini». 005 DEU 033 007 «Ascolta, Signore, la voce di Giuda e riconducilo verso il suo popolo; la sua mano difenderà la sua causa e tu sarai l'aiuto contro i suoi avversari». Questo disse per Giuda: 005 DEU 033 008 Tummim Urim all'uomo a te fedele, che hai messo alla prova a Massa, per cui hai litigato presso le acque di Mèriba; Per Levi disse: 005 DEU 033 009 a lui che dice del padre e della madre: Io non li ho visti; che non riconosce i suoi fratelli e ignora i suoi figli. Essi osservarono la tua parola e custodiscono la tua alleanza; 005 DEU 033 010 insegnano i tuoi decreti a Giacobbe e la tua legge a Israele; pongono l'incenso sotto le tue narici e un sacrificio sul tuo altare. 005 DEU 033 011 Benedici, Signore, il suo valore e gradisci il lavoro delle sue mani; colpisci al fianco i suoi aggressori e i suoi nemici più non si rialzino». 005 DEU 033 012 «Prediletto del Signore, Beniamino, abita tranquillo presso di Lui; Egli lo protegge sempre e tra le sue braccia dimora». Per Beniamino disse: 005 DEU 033 013 «Benedetta dal Signore la sua terra! Dalla rugiada abbia il meglio dei cieli, e dall'abisso disteso al di sotto; Per Giuseppe disse: 005 DEU 033 014 il meglio dei prodotti del sole e il meglio di ciò che germoglia ogni luna; 005 DEU 033 015 la primizia dei monti antichi, il meglio dei colli eterni 005 DEU 033 016 e il meglio della terra e di ciò che contiene. Il favore di Colui che abitava nel roveto venga sul capo di Giuseppe, sulla testa del principe tra i suoi fratelli! 005 DEU 033 017 Come primogenito di toro, egli è d'aspetto maestoso e le sue corna sono di bùfalo; con esse cozzerà contro i popoli, tutti insieme, sino ai confini della terra. Tali sono le miriadi di Efraim e tali le migliaia di Manàsse». 005 DEU 033 018 «Gioisci, Zàbulon, ogni volta che parti, e tu, Issacar, nelle tue tende! Per Zàbulon disse: 005 DEU 033 019 Chiamiano i popoli sulla montagna, dove offrono sacrifici legittimi, perché succhiano le ricchezze dei mari e i tesori nascosti nella sabbia». 005 DEU 033 020 «Benedetto chi stabilisce Gad al largo! Come una leonessa ha la sede; sbranò un braccio e anche un cranio; Per Gad disse: 005 DEU 033 021 poi si scelse le primizie, perché là era la parte riservata a un capo. Venne alla testa del popolo eseguì la giustizia del Signore e i suoi decreti riguardo a Israele». 005 DEU 033 022 «Dan è un giovane leone che balza da Basan». Per Dan disse: 005 DEU 033 023 «Nèftali è sazio di favori e colmo delle benedizioni del Signore: il mare e il meridione sono sua proprietà». Per Nèftali disse: 005 DEU 033 024 «Benedetto tra i figli è Aser! Sia il favorito tra i suoi fratelli e tuffi il suo piede nell'olio. Per Aser disse: 005 DEU 033 025 Di ferro e di rame siano i tuoi catenacci e quanto i tuoi giorni duri il tuo vigore. 005 DEU 033 026 Nessuno è pari al Dio di Iesurun, che cavalca sui cieli per venirti in aiuto e sulle nubi nella sua maestà. 005 DEU 033 027 Rifugio è il Dio dei tempi antichi e quaggiù lo sono le sue braccia eterne. Ha scacciato davanti a te il nemico e ha intimato: Distruggi! 005 DEU 033 028 Israele abita tranquillo, la fonte di Giacobbe in luogo appartato, in terra di frumento e di mosto, dove il cielo stilla rugiada. 005 DEU 033 029 Te beato, Israele! Chi è come te, popolo salvato dal Signore? Egli è lo scudo della tua difesa e la spada del tuo trionfo. I tuoi nemici vorranno adularti, ma tu calcherai il loro dorso». 005 DEU 034 001 Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutto il paese: Gàlaad fino a Dan, 005 DEU 034 002 tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse, tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo 005 DEU 034 003 e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Zoar. 005 DEU 034 004 Il Signore gli disse: «Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!». 005 DEU 034 005 Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l'ordine del Signore. 005 DEU 034 006 Fu sepolto nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba. 005 DEU 034 007 Mosè aveva centoventi anni quando morì; gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. 005 DEU 034 008 Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni; dopo, furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè. 005 DEU 034 009 Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè. 005 DEU 034 010 Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè - lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia - 005 DEU 034 011 per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, 005 DEU 034 012 e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele. # # BOOK 006 JOS Joshua Giosué 006 JOS 001 001 Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè: 006 JOS 001 002 «Mosè mio servo è morto; orsù, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso il paese che io dò loro, agli Israeliti. 006 JOS 001 003 Ogni luogo che calcherà la pianta dei vostri piedi, ve l'ho assegnato, come ho promesso a Mosè. 006 JOS 001 004 Dal deserto e dal Libano fino al fiume grande, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittiti, fino al Mar Mediterraneo, dove tramonta il sole: tali saranno i vostri confini. 006 JOS 001 005 Nessuno potrà resistere a te per tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; non ti lascerò né ti abbandonerò. 006 JOS 001 006 Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai mettere questo popolo in possesso della terra che ho giurato ai loro padri di dare loro. 006 JOS 001 007 Solo sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che ti ha prescritta Mosè, mio servo. Non deviare da essa né a destra né a sinistra, perché tu abbia successo in qualunque tua impresa. 006 JOS 001 008 Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma mèditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon fine le tue imprese e avrai successo. 006 JOS 001 009 Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada». 006 JOS 001 010 Allora Giosuè comandò agli scribi del popolo: 006 JOS 001 011 «Passate in mezzo all'accampamento e comandate al popolo: Fatevi provviste di viveri, poiché fra tre giorni voi passerete questo Giordano, per andare ad occupare il paese che il Signore vostro Dio vi dà in possesso». 006 JOS 001 012 Poi Giosuè disse ai Rubeniti, ai Gaditi e alla metà della tribù di Manàsse: 006 JOS 001 013 «Ricordatevi di ciò che vi ha ordinato Mosè, servo del Signore: Il Signore Dio vostro vi concede riposo e vi dà questo paese; 006 JOS 001 014 le vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame rimarranno nella terra che vi ha assegnata Mosè oltre il Giordano; voi tutti invece, prodi guerrieri, passerete ben armati davanti ai vostri fratelli, e li aiuterete, 006 JOS 001 015 finché il Signore conceda riposo ai vostri fratelli, come a voi, e anch'essi siano entrati in possesso del paese che il Signore Dio vostro assegna loro. Allora ritornerete e possederete la terra della vostra eredità, che Mosè, servo del Signore, diede a voi oltre il Giordano, ad oriente». 006 JOS 001 016 Essi risposero a Giosuè: «Faremo quanto ci hai ordinato e noi andremo dovunque ci manderai. 006 JOS 001 017 Come abbiamo obbedito in tutto a Mosè, così obbediremo a te; ma il Signore tuo Dio sia con te come è stato con Mosè. 006 JOS 001 018 Chiunque disprezzerà i tuoi ordini e non obbedirà alle tue parole in quanto ci comanderai, sarà messo a morte. Solo, sii forte e coraggioso». 006 JOS 002 001 In seguito Giosuè, figlio di Nun, di nascosto inviò da Sittim due spie, ingiungendo: «Andate, osservate il territorio e Gerico». Essi andarono ed entrarono in casa di una donna, una prostituta chiamata Raab, dove passarono la notte. 006 JOS 002 002 Ma fu riferito al re di Gerico: «Ecco alcuni degli Israeliti sono venuti qui questa notte per esplorare il paese». 006 JOS 002 003 Allora il re di Gerico mandò a dire a Raab: «Fà uscire gli uomini che sono venuti da te e sono entrati in casa tua, perché sono venuti per esplorare tutto il paese». 006 JOS 002 004 Allora la donna prese i due uomini e, dopo averli nascosti, rispose: «Sì, sono venuti da me quegli uomini, ma non sapevo di dove fossero. 006 JOS 002 005 Ma quando stava per chiudersi la porta della città al cader della notte, essi uscirono e non so dove siano andati. Inseguiteli subito e li raggiungerete». 006 JOS 002 006 Essa invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva nascosti fra gli steli di lino che vi aveva accatastato. 006 JOS 002 007 Gli uomini li inseguirono sulla strada del Giordano verso i guadi e si chiuse la porta, dopo che furono usciti gli inseguitori. 006 JOS 002 008 Quelli non si erano ancora coricati quando la donna salì da loro sulla terrazza 006 JOS 002 009 e disse loro: «So che il Signore vi ha assegnato il paese, che il terrore da voi gettato si è abbattuto su di noi e che tutti gli abitanti della regione sono sopraffatti dallo spavento davanti a voi, 006 JOS 002 010 perché abbiamo sentito come il Signore ha prosciugato le acque del Mare Rosso davanti a voi, alla vostra uscita dall'Egitto e come avete trattato i due re Amorrei, che erano oltre il Giordano, Sicon ed Og, da voi votati allo sterminio. 006 JOS 002 011 Lo si è saputo e il nostro cuore è venuto meno e nessuno ardisce di fiatare dinanzi a voi, perché il Signore vostro Dio è Dio lassù in cielo e quaggiù sulla terra. 006 JOS 002 012 Ora giuratemi per il Signore che, come io ho usato benevolenza, anche voi userete benevolenza alla casa di mio padre; datemi dunque un segno certo 006 JOS 002 013 che lascerete vivi mio padre, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle e quanto loro appartiene e risparmierete le nostre vite dalla morte». 006 JOS 002 014 Gli uomini le dissero: «A morte le nostre vite al posto vostro, purché non riveliate questo nostro affare; quando poi il Signore ci darà il paese, ti tratteremo con benevolenza e lealtà». 006 JOS 002 015 Allora essa li fece scendere con una corda dalla finestra, perché la sua casa era addossata al muro di cinta; infatti sulle mura aveva l'abitazione. 006 JOS 002 016 Disse loro: «Andate verso la montagna, perché non si imbattano in voi i vostri inseguitori e là rimarrete nascosti tre giorni fino al loro ritorno; poi andrete per la vostra strada». 006 JOS 002 017 Le risposero allora gli uomini: «Saremo sciolti da questo giuramento, che ci hai fatto fare, a queste condizioni: 006 JOS 002 018 quando noi entreremo nel paese, legherai questa cordicella di filo scarlatto alla finestra, per la quale ci hai fatto scendere e radunerai presso di te in casa tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre. 006 JOS 002 019 Chiunque allora uscirà dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sulla sua testa e noi non ne avremo colpa; chiunque invece sarà con te in casa, il suo sangue ricada sulla nostra testa, se gli si metterà addosso una mano. 006 JOS 002 020 Ma se tu rivelerai questo nostro affare, noi saremo liberi da ciò che ci hai fatto giurare». 006 JOS 002 021 Essa allora rispose: «Sia così secondo le vostre parole». Poi li congedò e quelli se ne andarono. Essa legò la cordicella scarlatta alla finestra. 006 JOS 002 022 Se ne andarono dunque e giunsero alla montagna dove rimasero tre giorni, finché non furono tornati gli inseguitori. Gli inseguitori li avevano cercati in ogni direzione senza trovarli. 006 JOS 002 023 I due uomini allora tornarono sui loro passi, scesero dalla montagna, passarono il Giordano e vennero da Giosuè, figlio di Nun, e gli raccontarono quanto era loro accaduto. 006 JOS 002 024 Dissero a Giosuè: «Dio ha messo nelle nostre mani tutto il paese e tutti gli abitanti del paese sono gia disfatti dinanzi a noi». 006 JOS 003 001 Giosuè si mise all'opera di buon mattino; partirono da Sittim e giunsero al Giordano, lui e tutti gli Israeliti. Lì si accamparono prima di attraversare. 006 JOS 003 002 Trascorsi tre giorni, gli scribi passarono in mezzo all'accampamento 006 JOS 003 003 e diedero al popolo questo ordine: «Quando vedrete l'arca dell'alleanza del Signore Dio vostro e i sacerdoti leviti che la portano, voi vi muoverete dal vostro posto e la seguirete; 006 JOS 003 004 ma tra voi ed essa vi sarà la distanza di circa duemila cùbiti: non avvicinatevi. Così potrete conoscere la strada dove andare, perché prima d'oggi non siete passati per questa strada». 006 JOS 003 005 Poi Giosuè disse al popolo: «Santificatevi, poiché domani il Signore compirà meraviglie in mezzo a voi». 006 JOS 003 006 Giosuè disse ai sacerdoti: «Portate l'arca dell'alleanza e passate davanti al popolo». Essi portarono l'arca dell'alleanza e camminarono davanti al popolo. 006 JOS 003 007 Disse allora il Signore a Giosuè: «Oggi stesso comincerò a glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che come sono stato con Mosè, così sarò con te. 006 JOS 003 008 Tu ordinerai ai sacerdoti che portano l'arca dell'alleanza: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, voi vi fermerete». 006 JOS 003 009 Disse allora Giosuè agli Israeliti: «Avvicinatevi e ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro». 006 JOS 003 010 Continuò Giosuè: «Da ciò saprete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che, certo, scaccerà dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il Perizzita, il Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo. 006 JOS 003 011 Ecco l'arca dell'alleanza del Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano. 006 JOS 003 012 Ora sceglietevi dodici uomini dalle tribù di Israele, un uomo per ogni tribù. 006 JOS 003 013 Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di Dio, Signore di tutta la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno; le acque che scendono dalla parte superiore si fermeranno come un solo argine». 006 JOS 003 014 Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza camminavano davanti al popolo. 006 JOS 003 015 Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque - il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde - 006 JOS 003 016 si fermarono le acque che fluivano dall'alto e stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gerico. 006 JOS 003 017 I sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano. 006 JOS 004 001 Quando tutta la gente ebbe finito di attraversare il Giordano, il Signore disse a Giosuè: 006 JOS 004 002 «Sceglietevi dal popolo dodici uomini, un uomo per ogni tribù, 006 JOS 004 003 e comandate loro: Prendetevi dodici pietre da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove stanno immobili i piedi dei sacerdoti; trasportatele con voi e deponetele nel luogo, dove vi accamperete questa notte». 006 JOS 004 004 Allora Giosuè convocò i dodici uomini, che aveva designati tra gli Israeliti, un uomo per ogni tribù, 006 JOS 004 005 e disse loro: «Passate davanti all'arca del Signore vostro Dio in mezzo al Giordano e caricatevi sulle spalle ciascuno una pietra, secondo il numero delle tribù degli Israeliti, 006 JOS 004 006 perché diventino un segno in mezzo a voi. Quando domani i vostri figli vi chiederanno: Che significano per voi queste pietre? 006 JOS 004 007 risponderete loro: Perché si divisero le acque del Giordano dinanzi all'arca dell'alleanza del Signore; mentre essa attraversava il Giordano, le acque del Giordano si divisero e queste pietre dovranno essere un memoriale per gli Israeliti, per sempre». 006 JOS 004 008 Fecero dunque gli Israeliti come aveva comandato Giosuè, presero dodici pietre in mezzo al Giordano, secondo quanto aveva comandato il Signore a Giosuè, in base al numero delle tribù degli Israeliti, le trasportarono con sé verso l'accampamento e le deposero in quel luogo. 006 JOS 004 009 Giosuè fece collocare altre dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo dove poggiavano i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza: esse si trovano là fino ad oggi. 006 JOS 004 010 I sacerdoti che portavano l'arca si erano fermati in mezzo al Giordano, finché fosse eseguito ogni ordine che il Signore aveva comandato a Giosuè di comunicare al popolo, e secondo tutte le prescrizioni di Mosè a Giosuè. Il popolo dunque si affrettò a passare. 006 JOS 004 011 Quando poi tutto il popolo ebbe terminato la traversata, passò l'arca del Signore e i sacerdoti, dinanzi al popolo. 006 JOS 004 012 Passarono i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse, ben armati, davanti agli Israeliti, secondo quanto aveva comandato loro Mosè; 006 JOS 004 013 circa quarantamila, armati per la guerra, passarono davanti al Signore per il combattimento verso le steppe di Gerico. 006 JOS 004 014 In quel giorno il Signore glorificò Giosuè agli occhi di tutto Israele e lo temettero, come avevano temuto Mosè in tutti i giorni della sua vita. 006 JOS 004 015 Disse allora il Signore a Giosuè: 006 JOS 004 016 «Comanda ai sacerdoti che portano l'arca della testimonianza che salgano dal Giordano». 006 JOS 004 017 Giosuè comandò ai sacerdoti: «Salite dal Giordano». 006 JOS 004 018 Non appena i sacerdoti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, furono saliti dal Giordano, mentre le piante dei piedi dei sacerdoti raggiungevano l'asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto e rifluirono come prima su tutta l'ampiezza delle loro sponde. 006 JOS 004 019 Il popolo salì dal Giordano il dieci del primo mese e si accampò in Gàlgala, dalla parte orientale di Gerico. 006 JOS 004 020 Quelle dodici pietre che avevano portate dal Giordano, Giosuè le eresse in Gàlgala. 006 JOS 004 021 Si rivolse poi agli Israeliti: «Quando domani i vostri figli interrogheranno i loro padri: Che cosa sono queste pietre?, 006 JOS 004 022 farete sapere ai vostri figli: All'asciutto Israele ha attraversato questo Giordano, 006 JOS 004 023 poiché il Signore Dio vostro prosciugò le acque del Giordano dinanzi a voi, finché foste passati, come fece il Signore Dio vostro al Mare Rosso, che prosciugò davanti a noi finché non fummo passati; 006 JOS 004 024 perché tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore e temiate il Signore Dio vostro, per sempre». 006 JOS 005 001 Quando tutti i re degli Amorrei, che sono oltre il Giordano ad occidente, e tutti i re dei Cananei, che erano presso il mare, seppero che il Signore aveva prosciugato le acque del Giordano davanti agli Israeliti, finché furono passati, si sentirono venir meno il cuore e non ebbero più fiato davanti agli Israeliti. 006 JOS 005 002 In quel tempo il Signore disse a Giosuè: «Fatti coltelli di selce e circoncidi di nuovo gli Israeliti». 006 JOS 005 003 Giosuè si fece coltelli di selce e circoncise gli Israeliti alla collina Aralot. 006 JOS 005 004 La ragione per cui Giosuè fece praticare la circoncisione è la seguente: tutto il popolo uscito dall'Egitto, i maschi, tutti gli uomini atti alla guerra, morirono nel deserto dopo l'uscita dall'Egitto; 006 JOS 005 005 mentre tutto quel popolo che ne era uscito era circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, dopo l'uscita dall'Egitto, non era circonciso. 006 JOS 005 006 Quarant'anni infatti camminarono gli Israeliti nel deserto, finché fu estinta tutta la nazione, cioè gli uomini atti alla guerra usciti dall'Egitto, i quali non avevano ascoltato la voce del Signore e ai quali il Signore aveva giurato di non mostrare loro quella terra, dove scorre latte e miele, che il Signore aveva giurato ai padri di darci, 006 JOS 005 007 ma al loro posto fece sorgere i loro figli e questi circoncise Giosuè; non erano infatti circoncisi perché non era stata fatta la circoncisione durante il viaggio. 006 JOS 005 008 Quando si terminò di circoncidere tutta la nazione, rimasero al loro posto nell'accampamento finché furono guariti. 006 JOS 005 009 Allora il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l'infamia d'Egitto». Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad oggi. 006 JOS 005 010 Si accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gerico. 006 JOS 005 011 Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. 006 JOS 005 012 La manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna per gli Israeliti; in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan. 006 JOS 005 013 Mentre Giosuè era presso Gerico, alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: «Tu sei per noi o per i nostri avversari?». 006 JOS 005 014 Rispose: «No, io sono il capo dell'esercito del Signore. Giungo proprio ora». Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che dice il mio signore al suo servo?». 006 JOS 005 015 Rispose il capo dell'esercito del Signore a Giosuè: «Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo». Giosuè così fece. 006 JOS 006 001 Ora Gerico era saldamente sbarrata dinanzi agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. 006 JOS 006 002 Disse il Signore a Giosuè: «Vedi, io ti metto in mano Gerico e il suo re. Voi tutti prodi guerrieri, 006 JOS 006 003 tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città, facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. 006 JOS 006 004 Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe. 006 JOS 006 005 Quando si suonerà il corno dell'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo entrerà, ciascuno diritto davanti a sé». 006 JOS 006 006 Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro: «Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore». 006 JOS 006 007 Disse al popolo: «Mettetevi in marcia e girate intorno alla città e il gruppo armato passi davanti all'arca del Signore». 006 JOS 006 008 Come Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe d'ariete davanti al Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca dell'alleanza del Signore li seguiva; 006 JOS 006 009 l'avanguardia precedeva i sacerdoti che suonavano le trombe e la retroguardia seguiva l'arca; si procedeva a suon di tromba. 006 JOS 006 010 Al popolo Giosuè aveva ordinato: «Non urlate, non fate neppur sentire la voce e non una parola esca dalla vostra bocca finché vi dirò: Lanciate il grido di guerra, allora griderete». 006 JOS 006 011 L'arca del Signore girò intorno alla città facendo il circuito una volta, poi tornarono nell'accampamento e passarono la notte nell'accampamento. 006 JOS 006 012 Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore; 006 JOS 006 013 i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di ariete davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe; l'avanguardia li precedeva e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si marciava a suon di tromba. 006 JOS 006 014 Girarono intorno alla città, il secondo giorno, una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni. 006 JOS 006 015 Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città. 006 JOS 006 016 Alla settima volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuè disse al popolo: «Lanciate il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la città. 006 JOS 006 017 La città con quanto vi è in essa sarà votata allo sterminio per il Signore; soltanto Raab, la prostituta, vivrà e chiunque è con lei nella casa, perché ha nascosto i messaggeri che noi avevamo inviati. 006 JOS 006 018 Solo guardatevi da ciò che è votato allo sterminio, perché, mentre eseguite la distruzione, non prendiate qualche cosa di ciò che è votato allo sterminio e rendiate così votato allo sterminio l'accampamento di Israele e gli portiate disgrazia. 006 JOS 006 019 Tutto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di ferro sono cosa sacra per il Signore, devono entrare nel tesoro del Signore». 006 JOS 006 020 Allora il popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della città crollarono; il popolo allora salì verso la città, ciascuno diritto davanti a sé, e occuparono la città. 006 JOS 006 021 Votarono poi allo sterminio, passando a fil di spada, ogni essere che era nella città, dall'uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l'ariete e l'asino. 006 JOS 006 022 Ai due uomini che avevano esplorato il paese, Giosuè disse: «Entrate nella casa della prostituta, conducete fuori lei e quanto le appartiene, come le avete giurato». 006 JOS 006 023 Entrarono i giovani esploratori e condussero fuori Raab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e tutto quanto le apparteneva; fecero uscire tutta la sua famiglia e li stabilirono fuori dell'accampamento di Israele. 006 JOS 006 024 Incendiarono poi la città e quanto vi era, soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di ferro deposero nel tesoro della casa del Signore. 006 JOS 006 025 Giosuè però lasciò in vita Raab, la prostituta, la casa di suo padre e quanto le apparteneva, ed essa abita in mezzo ad Israele fino ad oggi, perché aveva nascosto gli esploratori che Giosuè aveva inviato a Gerico. 006 JOS 006 026 In quella circostanza Giosuè fece giurare: «Maledetto davanti al Signore l'uomo che si alzerà e ricostruirà questa città di Gerico! Sul suo primogenito ne getterà le fondamenta e sul figlio minore ne erigerà le porte!». 006 JOS 006 027 Il Signore fu con Giosuè, la cui fama si sparse in tutto il paese. 006 JOS 007 001 Gli Israeliti si resero colpevoli di violazione quanto allo sterminio: Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della tribù di Giuda, si impadronì di quanto era votato allo sterminio e allora la collera del Signore si accese contro gli Israeliti. 006 JOS 007 002 Giosuè inviò uomini di Gerico ad Ai, che è presso Bet-Aven, ad oriente di Betel. Disse loro: «Andate a esplorare la regione». Gli uomini andarono a esplorare Ai. 006 JOS 007 003 Poi ritornarono da Giosuè e gli dissero: «Non vada tutto il popolo; vadano all'assalto due o tremila uomini per espugnare Ai; non impegnateci tutto il popolo, perché sono pochi». 006 JOS 007 004 Vi andarono allora del popolo circa tremila uomini, ma si diedero alla fuga dinanzi agli uomini di Ai. 006 JOS 007 005 Gli uomini di Ai ne uccisero circa trentasei, li inseguirono davanti alla porta fino a Sebarim e li colpirono nella discesa. Allora al popolo venne meno il cuore e si sciolse come acqua. 006 JOS 007 006 Giosuè si stracciò le vesti, si prostrò con la faccia a terra davanti all'arca del Signore fino alla sera e con lui gli anziani di Israele e sparsero polvere sul loro capo. 006 JOS 007 007 Giosuè esclamò: «Signore Dio, perché hai fatto passare il Giordano a questo popolo, per metterci poi nelle mani dell'Amorreo e distruggerci? Se avessimo deciso di stabilirci oltre il Giordano! 006 JOS 007 008 Perdonami, Signore: che posso dire, dopo che Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici? 006 JOS 007 009 Lo sapranno i Cananei e tutti gli abitanti della regione, ci accerchieranno e cancelleranno il nostro nome dal paese. E che farai tu per il tuo grande nome?». 006 JOS 007 010 Rispose il Signore a Giosuè: «Alzati, perché stai prostrato sulla faccia? 006 JOS 007 011 Israele ha peccato. Essi hanno trasgredito l'alleanza che avevo loro prescritto e hanno preso ciò che era votato allo sterminio: hanno rubato, hanno dissimulato e messo nei loro sacchi! 006 JOS 007 012 Gli Israeliti non potranno resistere ai loro nemici, volteranno le spalle ai loro nemici, perché sono incorsi nello sterminio. Non sarò più con voi, se non eliminerete da voi chi è incorso nello sterminio. 006 JOS 007 013 Orsù, santifica il popolo. Dirai: Santificatevi per domani, perché dice il Signore, Dio di Israele: Uno votato allo sterminio è in mezzo a te, Israele; tu non potrai resistere ai tuoi nemici, finché non eliminerete da voi chi è votato allo sterminio. 006 JOS 007 014 Vi accosterete dunque domattina secondo le vostre tribù; la tribù che il Signore avrà designato con la sorte si accosterà per famiglie e la famiglia che il Signore avrà designata si accosterà per case; la casa che il Signore avrà designata si accosterà per individui; 006 JOS 007 015 colui che risulterà votato allo sterminio sarà bruciato dal fuoco con quanto è suo, perché ha trasgredito l'alleanza del Signore e ha commesso un'infamia in Israele». 006 JOS 007 016 Giosuè si alzò di buon mattino e fece accostare Israele secondo le sue tribù e fu designata dalla sorte la tribù di Giuda. 006 JOS 007 017 Fece accostare le famiglie di Giuda e fu designata la famiglia degli Zerachiti; fece accostare la famiglia degli Zerachiti per case e fu designato Zabdi; 006 JOS 007 018 fece accostare la sua casa per individui e fu designato dalla sorte Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della tribù di Giuda. 006 JOS 007 019 Disse allora Giosuè ad Acan: «Figlio mio, dà gloria al Signore, Dio di Israele, e rendigli omaggio e raccontami ciò che hai fatto, non me lo nascondere». 006 JOS 007 020 Rispose Acan a Giosuè: «In verità, proprio io ho peccato contro il Signore, Dio di Israele, e ho fatto questo e quest'altro. 006 JOS 007 021 Avevo visto nel bottino un bel mantello di Sennaar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del peso di cinquanta sicli; ne sentii bramosia e li presi ed eccoli nascosti in terra in mezzo alla mia tenda e l'argento è sotto». 006 JOS 007 022 Giosuè mandò allora messaggeri che corsero alla tenda, ed ecco tutto era nascosto nella tenda e l'argento era sotto. 006 JOS 007 023 Li presero dalla tenda, li portarono a Giosuè e a tutti gli Israeliti e li deposero davanti al Signore. 006 JOS 007 024 Giosuè allora prese Acan di Zerach e l'argento, il mantello, il lingotto d'oro, i suoi figli, le sue figlie, il suo bue, il suo asino, le sue pecore, la sua tenda e quanto gli apparteneva. Tutto Israele lo seguiva ed egli li condusse alla valle di Acor. 006 JOS 007 025 Giosuè disse: «Come tu hai portato sventura a noi, così il Signore oggi la porti a te!». Tutto Israele lo lapidò, li bruciarono tutti e li uccisero tutti a sassate. 006 JOS 007 026 Eressero poi sul posto un gran mucchio di pietre, che esiste fino ad oggi. Il Signore allora desistette dal suo tremendo sdegno. Per questo quel luogo si chiama fino ad oggi Valle di Acor. 006 JOS 008 001 Il Signore disse a Giosuè: «Non temere e non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, và contro Ai. Vedi, io ti metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio. 006 JOS 008 002 Farai ad Ai e al suo re come hai fatto a Gerico e al suo re; tuttavia prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai, dietro ad essa». 006 JOS 008 003 Giosuè dunque e tutti quelli del popolo atti alla guerra si accinsero ad assalire Ai; Giosuè scelse trentamila uomini, guerrieri valenti, li inviò di notte 006 JOS 008 004 e comandò loro: «State attenti: voi tenderete un agguato contro la città, dietro ad essa. Non allontanatevi troppo dalla città e state tutti pronti. 006 JOS 008 005 Io, con tutta la gente, mi avvicinerò alla città. Ora, quando essi usciranno contro di noi come l'altra volta, noi fuggiremo davanti a loro. 006 JOS 008 006 Essi usciranno ad inseguirci finché noi li avremo tirati lontani dalla città, perché diranno: Fuggono davanti a noi come l'altra volta! Mentre noi fuggiremo davanti a loro, 006 JOS 008 007 voi balzerete dall'agguato e occuperete la città e il Signore vostro Dio la metterà in vostro potere. 006 JOS 008 008 Come l'avrete in potere, appiccherete il fuoco alla città: farete secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questo è il mio comando». 006 JOS 008 009 Giosuè allora li inviò ed essi andarono al luogo dell'agguato e si posero fra Betel e Ai, ad occidente di Ai; Giosuè passò quella notte in mezzo al popolo. 006 JOS 008 010 Si alzò di buon mattino, passò in rassegna il popolo e andò con gli anziani di Israele alla testa del popolo verso Ai. 006 JOS 008 011 Tutti quelli del popolo atti alla guerra, che erano con lui, salendo avanzarono e arrivarono di fronte alla città e si accamparono a nord di Ai. Tra Giosuè e Ai c'era di mezzo la valle. 006 JOS 008 012 Prese circa cinquemila uomini e li pose in agguato tra Betel e Ai, ad occidente della città. 006 JOS 008 013 Il popolo pose l'accampamento a nord di Ai mentre l'agguato era ad occidente della città; Giosuè andò quella notte in mezzo alla valle. 006 JOS 008 014 Non appena il re di Ai si accorse di ciò, gli uomini della città si alzarono in fretta e uscirono per il combattimento incontro ad Israele, il re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all'Araba. Egli non s'accorse che era teso un agguato contro di lui dietro la città. 006 JOS 008 015 Giosuè e tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via del deserto. 006 JOS 008 016 Tutta la gente che era dentro la città corse ad inseguirli; inseguirono Giosuè e furono attirati lontano dalla città. 006 JOS 008 017 Non ci rimase in Ai nessuno che non inseguisse Israele e così lasciarono aperta la città per inseguire Israele. 006 JOS 008 018 Disse allora il Signore a Giosuè: «Tendi verso la città il giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani». Giosuè tese il giavellotto, che teneva in mano, verso la città. 006 JOS 008 019 Come ebbe stesa la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro nascondiglio, entrarono di corsa nella città, la occuparono e s'affrettarono ad appiccarvi il fuoco. 006 JOS 008 020 Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed ecco videro che il fumo della città si alzava verso il cielo. Allora non ci fu più possibilità per loro di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che fuggiva verso il deserto si rivolgeva contro quelli che lo inseguivano. 006 JOS 008 021 Infatti Giosuè e tutto Israele s'erano accorti che il gruppo in agguato aveva occupata la città e che il fumo della città si era levato; si voltarono dunque indietro e colpirono gli uomini di Ai. 006 JOS 008 022 Anche gli altri uscirono dalcirono dalla città contro di loro, e così i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli Israeliti, avendoli da una parte e dall'altra. Li colpirono finché non rimase nessun superstite e fuggiasco. 006 JOS 008 023 Il re di Ai lo presero vivo e lo condussero da Giosuè. 006 JOS 008 024 Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti i combattenti di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano inseguiti, e tutti fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della sIsraeliti si riversarono in massa in Ai e la colpirono a fil di spada. 006 JOS 008 025 Tutti i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutti di Ai. 006 JOS 008 026 Giosuè non ritirò la mano, che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo sterminio tutti gli abitanti di Ai. 006 JOS 008 027 Gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuè, trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della città. 006 JOS 008 028 Poi Giosuè incendiò Ai e ne fece una rovina per sempre, una desolazione fino ad oggi. 006 JOS 008 029 Fece appendere il re di Ai ad un albero fino alla sera. Al calar del sole Giosuè comandò che il suo cadavere fosse calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso della porta della città e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura fino ad oggi. 006 JOS 008 030 In quell'occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio di Israele, sul monte Ebal, 006 JOS 008 031 secondo quanto aveva ordinato Mosè, servo del Signore, agli Israeliti, come è scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra olocausti e si offrirono sacrifici di comunione. 006 JOS 008 032 In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè, che questi aveva scritto per gli Israeliti. 006 JOS 008 033 Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici, forestieri e cittadini stavano in piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una metà verso il monte Garizim e l'altra metà verso il monte Ebal, come aveva prima prescritto Mosè, servo del Signore, per benedire il popolo di Israele. 006 JOS 008 034 Giosuè lesse tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto è scritto nel libro della legge. 006 JOS 008 035 Non ci fu parola, di quante Mosè aveva comandate, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l'assemblea di Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che soggiornavano in mezzo a loro. 006 JOS 009 001 Non appena ebbero udito questi fatti, tutti i re che si trovavano oltre il Giordano, nella zona montuosa, nel bassopiano collinoso e lungo tutto il litorale del Mar Mediterraneo verso il Libano, gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei, i Gebusei, 006 JOS 009 002 si allearono per far guerra di comune accordo contro Giosuè e Israele. 006 JOS 009 003 Invece gli abitanti di Gàbaon, quando ebbero sentito ciò che Giosuè aveva fatto a Gerico e ad Ai, 006 JOS 009 004 ricorsero da parte loro ad un'astuzia: andarono a rifornirsi di vettovaglie, presero sacchi sdrusciti per i loro asini, otri di vino consunti, rotti e rappezzati, 006 JOS 009 005 si misero ai piedi sandali strappati e ricuciti, addosso vestiti logori. Tutto il pane della loro provvigione era secco e sbriciolato. 006 JOS 009 006 Andarono poi da Giosuè all'accampamento di Gàlgala e dissero a lui e agli Israeliti: «Veniamo da un paese lontano; stringete con noi un'alleanza». 006 JOS 009 007 La gente di Israele rispose loro: «Forse abitate in mezzo a noi e come possiamo stringere alleanza con voi?». 006 JOS 009 008 Risposero a Giosuè: «Noi siamo tuoi servi!» e Giosuè chiese loro: «Chi siete e da dove venite?». 006 JOS 009 009 Gli risposero: «I tuoi servi vengono da un paese molto lontano, a causa del nome del Signore Dio tuo, poiché abbiamo udito della sua fama, di quanto ha fatto in Egitto, 006 JOS 009 010 di quanto ha fatto ai due re degli Amorrei, che erano oltre il Giordano, a Sicon, re di Chesbon, e ad Og, re di Basan, che era ad Astarot. 006 JOS 009 011 Ci dissero allora i nostri vecchi e tutti gli abitanti del nostro paese: Rifornitevi di provviste per la strada, andate loro incontro e dite loro: Noi siamo servi vostri, stringete dunque un'alleanza con noi. 006 JOS 009 012 Questo è il nostro pane: caldo noi lo prendemmo come provvista nelle nostre case quando uscimmo per venire da voi e ora eccolo secco e ridotto in briciole; 006 JOS 009 013 questi otri di vino, che noi riempimmo nuovi, eccoli rotti e questi nostri vestiti e i nostri sandali sono consunti per il cammino molto lungo». 006 JOS 009 014 La gente allora prese le loro provviste senza consultare l'oracolo del Signore. 006 JOS 009 015 Giosuè fece pace con loro e stipulò l'alleanza di lasciarli vivere; i capi della comunità s'impegnarono verso di loro con giuramento. 006 JOS 009 016 Tre giorni dopo avere stipulato con essi il patto, gli Israeliti vennero a sapere che quelli erano loro vicini e abitavano in mezzo a loro. 006 JOS 009 017 Allora gli Israeliti partirono e il terzo giorno entrarono nelle loro città: le loro città erano Gàbaon, Chefira, Beerot e Kiriat-Iarim. 006 JOS 009 018 Ma gli Israeliti non li uccisero, perché i capi della comunità avevano loro giurato per il Signore, Dio di Israele, e tutta la comunità si lamentò dei capi. 006 JOS 009 019 Dissero allora tutti i capi dell'intera comunità: «Noi abbiamo loro giurato per il Signore, Dio di Israele, e ora non possiamo colpirli. 006 JOS 009 020 Faremo loro questo: li lasceremo vivere e così non ci sarà su di noi lo sdegno, a causa del giuramento che abbiamo loro prestato». 006 JOS 009 021 Ma aggiunsero i capi: «Vivano pure, siano però tagliatori di legna e portatori d'acqua per tutta la comunità». Come i capi ebbero loro parlato, 006 JOS 009 022 Giosuè chiamò i Gabaoniti e disse loro: «Perché ci avete ingannati, dicendo: Noi abitiamo molto lontano da voi, mentre abitate in mezzo a noi? 006 JOS 009 023 Orbene voi siete maledetti e nessuno di voi cesserà di essere schiavo e di tagliar legna e di portare acqua per la casa del mio Dio». 006 JOS 009 024 Risposero a Giosuè e dissero: «Era stato riferito ai tuoi servi quanto il Signore Dio tuo aveva ordinato a Mosè suo servo, di dare cioè a voi tutto il paese e di sterminare dinanzi a voi tutti gli abitanti del paese; allora abbiamo avuto molto timore per le nostre vite a causa vostra e perciò facemmo tal cosa. 006 JOS 009 025 Ora eccoci nelle tue mani, trattaci pure secondo quanto è buono e giusto ai tuoi occhi». 006 JOS 009 026 Li trattò allora in questo modo: li salvò dalla mano degli Israeliti, che non li uccisero; 006 JOS 009 027 e in quel giorno, Giosuè li costituì tagliatori di legna e portatori di acqua per la comunità e per l'altare del Signore, nel luogo che Egli avrebbe scelto, fino ad oggi. 006 JOS 010 001 Quando Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, venne a sapere che Giosuè aveva preso Ai e l'aveva votata allo sterminio, e che, come aveva fatto a Gerico e al suo re, aveva fatto ad Ai e al suo re e che gli abitanti di Gàbaon avevano fatto pace con gli Israeliti e si trovavano ormai in mezzo a loro, 006 JOS 010 002 ebbe grande paura, perché Gàbaon, una delle città regali, era più grande di Ai e tutti i suoi uomini erano valorosi. 006 JOS 010 003 Allora Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, mandò a dire a Oam, re di Ebron, a Piream, re di Iarmut, a Iafia, re di Lachis e a Debir, re di Eglon: 006 JOS 010 004 «Venite da me, aiutatemi e assaltiamo Gàbaon, perché ha fatto pace con Giosuè e con gli Israeliti». 006 JOS 010 005 Quelli si unirono e i cinque re amorrei, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis ed il re di Eglon, vennero con tutte le loro truppe, si accamparono contro Gàbaon e le diedero battaglia. 006 JOS 010 006 Allora gli uomini di Gàbaon mandarono a dire a Giosuè, all'accampamento di Gàlgala: «Non privare del tuo aiuto i tuoi servi. Vieni presto da noi; salvaci e aiutaci, perché si sono alleati contro di noi tutti i re degli Amorrei, che abitano sulle montagne». 006 JOS 010 007 Giosuè partì da Gàlgala con tutta la gente di guerra e tutti i prodi guerrieri. 006 JOS 010 008 Allora il Signore disse a Giosuè: «Non aver paura di loro, perché li metto in tuo potere; nessuno di loro resisterà davanti a te». 006 JOS 010 009 Giosuè piombò su di loro d'improvviso: tutta la notte aveva marciato, partendo da Gàlgala. 006 JOS 010 010 Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi ad Israele, che inflisse loro in Gàbaon una grande disfatta, li inseguì verso la salita di Bet-Coron e li battè fino ad Azeka e fino a Makkeda. 006 JOS 010 011 Mentre essi fuggivano dinanzi ad Israele ed erano alla discesa di Bet-Coron, il Signore lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e molti morirono. Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne uccidessero gli Israeliti con la spada. 006 JOS 010 012 «Sole, fèrmati in Gàbaon e tu, luna, sulla valle di Aialon». Allora, quando il Signore mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele: 006 JOS 010 013 Si fermò il sole e la luna rimase immobile finché il popolo non si vendicò dei nemici. Non è forse scritto nel libro del Giusto: «Stette fermo il sole in mezzo al cielo e non si affrettò a calare quasi un giorno intero. 006 JOS 010 014 Non ci fu giorno come quello, né prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce d'un uomo, perché il Signore combatteva per Israele»? 006 JOS 010 015 Poi Giosuè con tutto Israele ritornò all'accampamento di Gàlgala. 006 JOS 010 016 Quei cinque re erano fuggiti e si erano nascosti nella grotta in Makkeda. 006 JOS 010 017 Fu portata a Giosuè la notizia: «Sono stati trovati i cinque re, nascosti nella grotta in Makkeda». 006 JOS 010 018 Disse loro Giosuè: «Rotolate grosse pietre contro l'entrata della grotta e fate restare presso di essa uomini per sorvegliarli. 006 JOS 010 019 Voi però non fermatevi, inseguite i vostri nemici, attaccateli nella retroguardia e non permettete loro di entrare nelle loro città, perché il Signore Dio vostro li mette nelle vostre mani». 006 JOS 010 020 Quando Giosuè e gli Israeliti ebbero terminato di infliggere loro una strage enorme così da finirli, e i superstiti furono loro sfuggiti ed entrati nelle fortezze, 006 JOS 010 021 ritornò tutto il popolo all'accampamento presso Giosuè, in Makkeda, in pace. Nessuno mosse più la lingua contro gli Israeliti. 006 JOS 010 022 Disse allora Giosuè: «Aprite l'ingresso della grotta e fatemi uscire dalla grotta quei cinque re». 006 JOS 010 023 Così fecero e condussero a lui fuori dalla grotta quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis e il re di Eglon. 006 JOS 010 024 Quando quei cinque re furono fatti uscire dinanzi a Giosuè, egli convocò tutti gli Israeliti e disse ai capi dei guerrieri che avevano marciato con lui: «Accostatevi e ponete i vostri piedi sul collo di questi re!». Quelli s'accostarono e posero i piedi sul loro collo. 006 JOS 010 025 Disse loro Giosuè: «Non temete e non spaventatevi! Siate forti e coraggiosi, perché così farà il Signore a tutti i nemici, contro cui dovrete combattere». 006 JOS 010 026 Dopo di ciò, Giosuè li colpì e li uccise e li fece impiccare a cinque alberi, ai quali rimasero appesi fino alla sera. 006 JOS 010 027 All'ora del tramonto, per ordine di Giosuè, li calarono dagli alberi, li gettarono nella grotta dove si erano nascosti e posero grosse pietre all'ingresso della grotta: vi sono fino ad oggi. 006 JOS 010 028 Giosuè in quel giorno si impadronì di Makkeda, la passò a fil di spada con il suo re, votò allo sterminio loro e ogni essere vivente che era in essa, non lasciò un superstite e trattò il re di Makkeda come aveva trattato il re di Gerico. 006 JOS 010 029 Giosuè poi, e con lui Israele, passò da Makkeda a Libna e mosse guerra contro Libna. 006 JOS 010 030 Il Signore mise anch'essa e il suo re in potere di Israele, che la passò a fil di spada con ogni essere vivente che era in essa; non vi lasciò alcun superstite e trattò il suo re come aveva trattato il re di Gerico. 006 JOS 010 031 Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Libna a Lachis e si accampò contro di essa e le mosse guerra. 006 JOS 010 032 Il Signore mise Lachis in potere di Israele, che la prese il secondo giorno e la passò a fil di spada con ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Libna. 006 JOS 010 033 Allora, per venire in aiuto a Lachis, era partito Oam, re di Ghezer, e Giosuè battè lui e il suo popolo, fino a non lasciargli alcun superstite. 006 JOS 010 034 Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Lachis ad Eglon, si accamparono contro di essa e le mossero guerra. 006 JOS 010 035 In quel giorno la presero e la passarono a fil di spada e votarono allo sterminio, in quel giorno, ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Lachis. 006 JOS 010 036 Giosuè poi, e con lui tutto Israele, salì da Eglon ad Ebron e le mossero guerra. 006 JOS 010 037 La presero e la passarono a fil di spada con il suo re, tutti i suoi villaggi e ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite; come aveva fatto ad Eglon, la votò allo sterminio con ogni essere vivente che era in essa. 006 JOS 010 038 Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, si rivolse a Debir e le mosse guerra. 006 JOS 010 039 La prese con il suo re e tutti i suoi villaggi; li passarono a fil di spada e votarono allo sterminio ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite. Trattò Debir e il suo re come aveva trattato Ebron e come aveva trattato Libna e il suo re. 006 JOS 010 040 Così Giosuè battè tutto il paese: le montagne, il Negheb, il bassopiano, le pendici e tutti i loro re. Non lasciò alcun superstite e votò allo sterminio ogni essere che respira, come aveva comandato il Signore, Dio di Israele. 006 JOS 010 041 Giosuè li colpì da Kades-Barnea fino a Gaza e tutto il paese di Gosen fino a Gàbaon. 006 JOS 010 042 Giosuè prese tutti questi re e il loro paese in una sola volta, perché il Signore, Dio di Israele, combatteva per Israele. 006 JOS 010 043 Poi Giosuè con tutto Israele tornò all'accampamento di Gàlgala. 006 JOS 011 001 Quando Iabin, re di Cazor, seppe queste cose, ne informò Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf 006 JOS 011 002 e i re che erano al nord, sulle montagne, nell'Araba a sud di Chinarot, nel bassopiano e sulle colline di Dor dalla parte del mare. 006 JOS 011 003 I Cananei erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Hittiti, i Perizziti, i Gebusei erano sulle montagne e gli Evei erano al di sotto dell'Ermon nel paese di Mizpa. 006 JOS 011 004 Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: un popolo numeroso, come la sabbia sulla riva del mare, con cavalli e carri in gran quantità. 006 JOS 011 005 Si unirono tutti questi re e vennero ad accamparsi insieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele. 006 JOS 011 006 Allora il Signore disse a Giosuè: «Non temerli, perché domani a quest'ora io li mostrerò tutti trafitti davanti ad Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e appiccherai il fuoco ai loro carri». 006 JOS 011 007 Giosuè con tutti i suoi guerrieri li raggiunse presso le acque di Merom d'improvviso e piombò su di loro. 006 JOS 011 008 Il Signore li mise in potere di Israele, che li battè e li inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di Mizpa ad oriente. Li batterono fino a non lasciar loro neppure un superstite. 006 JOS 011 009 Giosuè fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai loro cavalli e appiccò il fuoco ai loro carri. 006 JOS 011 010 In quel tempo Giosuè ritornò e prese Cazor e passò a fil di spada il suo re, perché prima Cazor era stata la capitale di tutti quei regni. 006 JOS 011 011 Passò a fil di spada ogni essere vivente che era in essa, votandolo allo sterminio; non lasciò nessuno vivo e appiccò il fuoco a Cazor. 006 JOS 011 012 Giosuè prese tutti quei re e le oro città, passandoli a fil di spada; li votò allo sterminio, come aveva comandato Mosè, servo del Signore. 006 JOS 011 013 Tuttavia Israele non incendiò nessuna delle città erette sui colli, fatta eccezione per la sola Cazor, che Giosuè incendiò. 006 JOS 011 014 Gli Israeliti presero tutto il bottino di queste città e il bestiame; solo passarono a fil di spada tutti gli uomini fino a sterminarli; non lasciarono nessuno vivo. 006 JOS 011 015 Come aveva comandato il Signore a Mosè suo servo, Mosè ordinò a Giosuè e Giosuè così fece: non trascurò nulla di quanto aveva comandato il Signore a Mosè. 006 JOS 011 016 Giosuè si impadronì di tutto questo paese: le montagne, tutto il Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano, l'Araba e le montagne di Israele con il loro bassopiano. 006 JOS 011 017 Dal monte Calak, che sale verso Seir, a Baal-Gad nella valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte. 006 JOS 011 018 Per molti giorni Giosuè mosse guerra a tutti questi re. 006 JOS 011 019 Non ci fu città che avesse fatto pace con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon: si impadronirono di tutti con le armi. 006 JOS 011 020 Infatti era per disegno del Signore che il loro cuore si ostinasse nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio, senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore a Mosè. 006 JOS 011 021 In quel tempo Giosuè si mosse per eliminare gli Anakiti dalle montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le montagne di Giuda e da tutte le montagne di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. 006 JOS 011 022 Non rimase un Anakita nel paese degli Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e ad Asdod. 006 JOS 011 023 Giosuè si impadronì di tutta la regione, come aveva detto il Signore a Mosè, e Giosuè la diede in possesso ad Israele, secondo le loro divisioni per tribù. Poi il paese non ebbe più la guerra. 006 JOS 012 001 Questi sono i re del paese, che gli Israeliti sconfissero e del cui territorio entrarono in possesso, oltre il Giordano, ad oriente, dal fiume Arnon al monte Ermon, con tutta l'Araba orientale. 006 JOS 012 002 Sicon, re degli Amorrei che abitavano in Chesbon; il suo dominio cominciava da Aroer, situata sul margine della valle del torrente Arnon, incluso il centro del torrente, e comprendeva la metà di Gàlaad fino al torrente Iabbok, lungo il confine dei figli di Ammon 006 JOS 012 003 e inoltre l'Araba fino alla riva orientale del mare di Kinarot e fino alla riva orientale dell'Araba, cioè il Mar Morto, in direzione di Bet-Iesimot e più a sud, fin sotto le pendici del Pisga. 006 JOS 012 004 Inoltre Og, re di Basan, proveniente da un residuo di Refaim, che abitava in Astarot e in Edrei, 006 JOS 012 005 dominava le montagne dell'Ermon e Salca e tutto Basan sino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metà di Gàlaad sino al confine di Sicon re di Chesbon. 006 JOS 012 006 Mosè, servo del Signore, e gli Israeliti li avevano sconfitti e Mosè, servo del Signore, ne diede il possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse. 006 JOS 012 007 Questi sono i re del paese che Giosuè e gli Israeliti sconfissero, al di qua del Giordano ad occidente, da Baal-Gad nella valle del Libano fino al monte Calak, che sale verso Seir, e di cui Giosuè diede il possesso alle tribù di Israele secondo le loro divisioni, 006 JOS 012 008 sulle montagne, nel bassopiano, nell'Araba, sulle pendici, nel deserto e nel Negheb: gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei: 006 JOS 012 009 il re di Gerico, uno; il re di Ai, che è presso Betel, uno; 006 JOS 012 010 il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno; 006 JOS 012 011 il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno; 006 JOS 012 012 il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno; 006 JOS 012 013 il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno; 006 JOS 012 014 il re di Corma, uno; il re di Arad, uno; 006 JOS 012 015 il re di Libna, uno; il re di Adullam, uno; 006 JOS 012 016 il re di Makkeda, uno; il re di Betel, uno; 006 JOS 012 017 il re di Tappuach, uno; il re di Efer, uno; 006 JOS 012 018 il re di Afek, uno; il re di Sarom, uno; 006 JOS 012 019 il re di Madon, uno; il re di Cazor, uno; 006 JOS 012 020 il re di Simron-Meroon, uno; il re di Acsaf, uno; 006 JOS 012 021 il re di Taanach, uno; il re di Meghiddo, uno; 006 JOS 012 022 il re di Kades, uno; il re di Iokneam del Carmelo, uno; 006 JOS 012 023 il re di Dor, sulla collina di Dor, uno; il re delle genti di Gàlgala, uno; 006 JOS 012 024 il re di Tirza, uno. In tutto trentun re. 006 JOS 013 001 Quando Giosuè fu vecchio e avanti negli anni, il Signore gli disse: «Tu sei diventato vecchio, avanti negli anni e rimane molto territorio da occupare. 006 JOS 013 002 Questo è il paese rimasto: tutti i distretti dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti, 006 JOS 013 003 dal Sicor, che è sulla frontiera dell'Egitto, fino al territorio di Ekron, al nord, che è ritenuto cananeo, i cinque principati dei Filistei: quello di Gaza, di Asdod, di Ascalon, di Gat e di Ekron; gli Avviti 006 JOS 013 004 al mezzogiorno; tutto il paese dei Cananei, da Ara che è di quelli di Sidòne, fino ad Afek, sino al confine degli Amorrei; 006 JOS 013 005 il paese di quelli di Biblos e tutto il Libano ad oriente, da Baal-Gad sotto il monte Ermon fino all'ingresso di Amat. 006 JOS 013 006 Tutti gli abitanti delle montagne dal Libano a Misrefot-Maim, tutti quelli di Sidòne, io li scaccerò davanti agli Israeliti. Però tu assegna questo paese in possesso agli Israeliti, come ti ho comandato. 006 JOS 013 007 Ora dividi questo paese a sorte alle nove tribù e a metà della tribù di Manàsse». 006 JOS 013 008 Insieme con l'altra metà di Manàsse, i Rubeniti e i Gaditi avevano ricevuto la loro parte di eredità, che Mosè aveva data loro oltre il Giordano, ad oriente, come aveva concesso loro Mosè, servo del Signore. 006 JOS 013 009 Da Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e dalla città, che è in mezzo alla valle, tutta la pianura di Madaba fino a Dibon; 006 JOS 013 010 tutte le città di Sicon, re degli Amorrei, che regnava in Chesbon, sino al confine degli Ammoniti. 006 JOS 013 011 Inoltre Gàlaad, il territorio dei Ghesuriti e dei Maacatiti, tutte le montagne dell'Ermon e tutto Basan fino a Salca; 006 JOS 013 012 tutto il regno di Og, in Basan, il quale aveva regnato in Astarot e in Edrei ed era l'ultimo superstite dei Refaim, Mosè li aveva debellati e spodestati. 006 JOS 013 013 Però gli Israeliti non avevano scacciato i Ghesuriti e i Maacatiti; così Ghesur e Maaca abitano in mezzo ad Israele fino ad oggi. 006 JOS 013 014 Soltanto alla tribù di Levi non aveva assegnato eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, Dio di Israele, sono la sua eredità, secondo quanto gli aveva detto il Signore. 006 JOS 013 015 Mosè aveva dato alla tribù dei figli di Ruben una parte secondo le loro famiglie 006 JOS 013 016 ed essi ebbero il territorio da Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e la città che è a metà della valle e tutta la pianura presso Madaba; 006 JOS 013 017 Chesbon e tutte le sue città che sono nella pianura, Dibon, Bamot-Baal, Bet-Baal-Meon, 006 JOS 013 018 Iaaz, Kedemot, Mefaat, 006 JOS 013 019 Kiriataim, Sibma e Zeret-Sacar sulle montagne che dominano la valle; 006 JOS 013 020 Bet-Peor, i declivi del Pisga, Bet-Iesimot, 006 JOS 013 021 tutte le città della pianura, tutto il regno di Sicon, re degli Amorrei, che aveva regnato in Chesbon e che Mosè aveva sconfitto insieme con i capi dei Madianiti, Evi, Rekem, Zur, Cur e Reba, vassalli di Sicon, che abitavano nella regione. 006 JOS 013 022 Quanto a Balaam, figlio di Beor, l'indovino, gli Israeliti lo uccisero di spada insieme a quelli che avevano trafitto. 006 JOS 013 023 Il confine per i figli di Ruben fu dunque il Giordano e il territorio limitrofo. Questa fu l'eredità dei figli di Ruben secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi. 006 JOS 013 024 Mosè poi aveva dato una parte alla tribù di Gad, ai figli di Gad secondo le loro famiglie 006 JOS 013 025 ed essi ebbero il territorio di Iazer e tutte le città di Gàlaad e metà del paese degli Ammoniti fino ad Aroer, che è di fronte a Rabba, 006 JOS 013 026 e da Chesbon fino a Ramat-Mizpe e Betonim e da Macanaim fino al territorio di Lodebar; 006 JOS 013 027 nella valle: Bet-Aram e Bet-Nimra, Succot e Zafon, il resto del regno di Sicon, re di Chesbon. Il Giordano era il confine sino all'estremità del mare di Genèsaret oltre il Giordano, ad oriente. 006 JOS 013 028 Questa è l'eredità dei figli di Gad secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi. 006 JOS 013 029 Mosè aveva dato una parte a metà della tribù dei figli di Manàsse, secondo le loro famiglie 006 JOS 013 030 ed essi ebbero il territorio da Macanaim, tutto il Basan, tutto il regno di Og, re di Basan, e tutti gli attendamenti di Iair, che sono in Basan: sessanta città. 006 JOS 013 031 La metà di Gàlaad, Astarot e Edrei, città del regno di Og in Basan furono dati ai figli di Machir, figlio di Manàsse, anzi alla metà dei figli di Machir, secondo le loro famiglie. 006 JOS 013 032 Questo distribuì Mosè nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di Gerico, ad oriente. 006 JOS 013 033 Alla tribù di Levi però Mosè non aveva assegnato alcuna eredità: il Signore, Dio di Israele, è la loro eredità, come aveva loro detto. 006 JOS 014 001 Questo invece ebbero in eredità gli Israeliti nel paese di Canaan: lo assegnarono loro in eredità il sacerdote Eleazaro e Giosuè, figlio di Nun, e i capi dei casati delle tribù degli Israeliti. 006 JOS 014 002 La loro eredità fu stabilita per sorte, come aveva comandato il Signore per mezzo di Mosè, per le nove tribù e per la mezza tribù; 006 JOS 014 003 infatti Mosè aveva assegnato l'eredità di due tribù e della mezza tribù oltre il Giordano; ai leviti non aveva dato alcuna eredità in mezzo a loro; 006 JOS 014 004 però i figli di Giuseppe formano due tribù, Manàsse ed Efraim, mentre non si diede parte alcuna ai leviti del paese, tranne le città dove abitare e i loro contadi per i loro greggi e gli armenti. 006 JOS 014 005 Come aveva comandato il Signore a Mosè, così fecero gli Israeliti e si divisero il paese. 006 JOS 014 006 Si presentarono allora i figli di Giuda da Giosuè a Gàlgala e Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita gli disse: «Tu conosci la parola che ha detto il Signore a Mosè, l'uomo di Dio, riguardo a me e a te a Kades-Barnea. 006 JOS 014 007 Avevo quarant'anni quando Mosè, servo del Signore, mi inviò da Kades-Barnea a esplorare il paese e io gliene riferii come pensavo. 006 JOS 014 008 I compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece fui pienamente fedele al Signore Dio mio. 006 JOS 014 009 Mosè in quel giorno giurò: Certo la terra, che ha calcato il tuo piede, sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per sempre, perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio. 006 JOS 014 010 Ora, ecco il Signore mi ha fatto vivere, come aveva detto, sono cioè quarantacinque anni da quando disse questa parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto, e oggi, ecco ho ottantacinque anni; 006 JOS 014 011 io sono ancora oggi come quando Mosè mi inviò: come il mio vigore allora, così il mio vigore ora, sia per la battaglia, sia per ogni altro servizio; 006 JOS 014 012 ora concedimi questi monti, di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il Signore sia con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore!». 006 JOS 014 013 Giosuè lo benedisse e diede Ebron in eredità a Caleb, figlio di Iefunne. 006 JOS 014 014 Per questo Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, ebbe in eredità Ebron fino ad oggi, perché pienamente fedele al Signore, Dio di Israele. 006 JOS 014 015 Ebron si chiamava prima Kiriat-Arba: Arba era stato l'uomo più grande tra gli Anakiti. Poi il paese non ebbe più la guerra. 006 JOS 015 001 La porzione che toccò in sorte alla tribù dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie, si trova ai confini di Edom, dal deserto di Sin verso il Negheb, all'estremo sud. 006 JOS 015 002 Il loro confine a mezzogiorno cominciava alla parte estrema del Mar Morto, dalla punta rivolta verso mezzodì, 006 JOS 015 003 poi procedeva a sud della salita di Akrabbim, passava per Sin e risaliva a sud di Kades-Barnea; passava poi da Chezron, saliva ad Addar e girava verso Karkaa; 006 JOS 015 004 passava poi da Azmon e raggiungeva il torrente d'Egitto e faceva capo al mare. Questo sarà il vostro confine meridionale. 006 JOS 015 005 A oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino alla foce del Giordano. Dal lato settentrionale il confine partiva dalla lingua di mare presso la foce del Giordano, 006 JOS 015 006 saliva a Bet-Ogla e passava a nord di Bet-Araba e saliva alla Pietra di Bocan, figlio di Ruben. 006 JOS 015 007 Poi il confine saliva a Debir, per la valle di Acor e, a nord, girava verso le curve, che sono di fronte alla salita di Adummin, a mezzogiorno del torrente; passava poi alle acque di En-Semes e faceva capo a En-Roghel. 006 JOS 015 008 Saliva poi la valle di Ben-Innom a sud del fianco dei Gebusei, cioè di Gerusalemme; poi il confine saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innom ad ovest ed è alla estremità della pianura dei Refaim, al nord. 006 JOS 015 009 Poi il confine piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle Acque di Neftoach e usciva al monte Efron; piegava poi verso Baala, che è Kiriat-Iearim. 006 JOS 015 010 Indi il confine girava da Baala, ad occidente, verso il monte Seir, passava sul pendio settentrionale del monte Iearim, cioè Chesalon, scendeva a Bet-Semes e passava a Timna. 006 JOS 015 011 Poi il confine raggiungeva il pendio settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaron, passava per il monte Baala, raggiungeva Iabneel e terminava al mare. 006 JOS 015 012 La frontiera occidentale era il Mar Mediterraneo. Questo era da tutti i lati il confine dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie. 006 JOS 015 013 A Caleb figlio di Iefunne fu data una parte in mezzo ai figli di Giuda, secondo l'ordine del Signore a Giosuè: fu data Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron. 006 JOS 015 014 Caleb scacciò di là i tre figli di Anak, Sesai, Achiman e Talmai, discendenti di Anak. 006 JOS 015 015 Di là passò ad assalire gli abitanti di Debir. Si chiamava Debir Kiriat-Sefer. 006 JOS 015 016 Disse allora Caleb: «A chi colpirà Kiriat-Sefer e se ne impadronirà, io darò in moglie Acsa, mia figlia». 006 JOS 015 017 Se ne impadronì Otniel, figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa. 006 JOS 015 018 Quand'essa arrivò presso il marito, questi la persuase a chiedere un campo al padre. Allora essa smontò dall'asino e Caleb le disse: «Che fai?». 006 JOS 015 019 Gli disse: «Concedimi un favore. Poiché tu mi hai dato il paese del Negheb, dammi anche alcune sorgenti d'acqua». Le diede allora la sorgente superiore e la sorgente inferiore. 006 JOS 015 020 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie. 006 JOS 015 021 Le città poste all'estremità della tribù dei figli di Giuda, verso il confine di Edom, nel Negheb, erano Kabseel, Eder, Iagur, 006 JOS 015 022 Kina, Dimona, Arara, 006 JOS 015 023 Kedes, Cazor-Itnan, 006 JOS 015 024 Zif, Telem, Bealot, 006 JOS 015 025 Caroz-Adatta, Keriot-Chezron, cioè Cazor, 006 JOS 015 026 Amam, Sema, Molada, 006 JOS 015 027 Cazar-Gadda, Esmon, Bet-Pelet, 006 JOS 015 028 Cazar-Sual, Bersabea e le sue dipendenze, 006 JOS 015 029 Baala, Iim, Ezem, 006 JOS 015 030 Eltolad, Chesil, Corma, 006 JOS 015 031 Ziklag, Madmanna, Sansanna, 006 JOS 015 032 Lebaot, Silchim, En-Rimmon: in tutto ventinove città e i loro villaggi. 006 JOS 015 033 Nella Sefela: Estaol, Sorea, Asna, 006 JOS 015 034 Zanoach, En-Gannim, Tappuach, Enam, 006 JOS 015 035 Iarmut, Adullam, Soco, Azeka, 006 JOS 015 036 Saaraim, Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici città e i loro villaggi; 006 JOS 015 037 Senan, Cadasa, Migdal-Gad, 006 JOS 015 038 Dilean, Mizpe, Iokteel, 006 JOS 015 039 Lachis, Boskat, Eglon, 006 JOS 015 040 Cabbon, Lacmas, Chitlis, 006 JOS 015 041 Ghederot, Bet-Dagon, Naama e Makkeda: sedici città e i loro villaggi; 006 JOS 015 042 Libna, Eter, Asan, 006 JOS 015 043 Iftach, Asna, Nesib, 006 JOS 015 044 Keila, Aczib e Maresa: nove città e i loro villaggi; 006 JOS 015 045 Ekron, le città del suo territorio e i suoi villaggi; 006 JOS 015 046 da Ekron fino al mare, tutte le città vicine a Asdod e i loro villaggi; 006 JOS 015 047 Asdod, le città del suo territorio e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo territorio e i suoi villaggi fino al torrente d'Egitto e al Mar Mediterraneo, che serve di confine. 006 JOS 015 048 Sulle montagne: Samir, Iattir, Soco, 006 JOS 015 049 Danna, Kiriat-Sanna, cioè Debir, 006 JOS 015 050 Anab, Estemoa, Anim, 006 JOS 015 051 Gosen, Olon e Ghilo: undici città e i loro villaggi. 006 JOS 015 052 Arab, Duma, Esean, 006 JOS 015 053 Ianum, Bet-Tappuach, Afeka, 006 JOS 015 054 Umta, Kiriat-Arba, cioè Ebron e Sior: nove città e i loro villaggi. 006 JOS 015 055 Maon, Carmelo, Zif, Iutta, 006 JOS 015 056 Izreel, Iokdeam, Zanoach, 006 JOS 015 057 Kain, Ghibea e Timna: dieci città e i loro villaggi. 006 JOS 015 058 Calcul, Bet-Sur, Ghedor, 006 JOS 015 059 Maarat, Bet-Anot e Eltekon: sei città e i loro villaggi. Tekoa, Efrata, cioè Betlemme, Peor, Etam, Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallim, Beter, Manak: undici città e i loro villaggi. 006 JOS 015 060 Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, e Rabba: due città e i loro villaggi. 006 JOS 015 061 Nel deserto: Bet-Araba, Middin, Secaca, 006 JOS 015 062 Nibsan, la città del sale e Engaddi: sei città e i loro villaggi. 006 JOS 015 063 Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i figli di Giuda fino ad oggi. 006 JOS 016 001 La parte toccata in sorte ai figli di Giuseppe si estendeva dal Giordano presso Gerico verso le acque di Gerico a oriente, seguendo il deserto che per la montagna sale da Gerico a Betel. 006 JOS 016 002 Il confine continuava poi da Betel-Luza e passava per la frontiera degli Architi ad Atarot; 006 JOS 016 003 scendeva a occidente verso il confine degli Iafletiti fino al confine di Bet-Coron inferiore e fino a Ghezer e faceva capo al mare. 006 JOS 016 004 I figli di Giuseppe, Manàsse ed Efraim ebbero ciascuno la loro eredità. 006 JOS 016 005 Questi furono i confini dei figli di Efraim, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità era a oriente Atarot-Addar, fino a Bet-Coron superiore; 006 JOS 016 006 continuava fino al mare, dal lato di occidente, verso Micmetat al nord, girava a oriente verso Taanat-Silo e le passava davanti a oriente di Ianoach. 006 JOS 016 007 Poi da Ianoach scendeva ad Atarot e a Naara, toccava Gerico, e faceva capo al Giordano. 006 JOS 016 008 Da Tappuach il confine andava verso occidente fino al torrente di Kana e le sue foci erano al mare. Tale era l'eredità della tribù dei figli d'Efraim, secondo le loro famiglie; 006 JOS 016 009 incluse le città, tutte le città con i loro villaggi, riservate ai figli di Efraim in mezzo all'eredità dei figli di Manàsse. 006 JOS 016 010 Essi non scacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; i Cananei hanno abitato in mezzo ad Efraim fino ad oggi, ma sono costretti ai lavori forzati. 006 JOS 017 001 Questa era la parte toccata in sorte alla tribù di Manàsse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Machir, primogenito di Manàsse e padre di Gàlaad, poiché era guerriero, aveva ottenuto Gàlaad e Basan. 006 JOS 017 002 Fu dunque assegnata una parte agli altri figli di Manàsse secondo le loro famiglie: ai figli di Abiezer, ai figli di Elek, ai figli d'Asriel, ai figli di Sichem, ai figli di Efer, ai figli di Semida. Questi erano i figli maschi di Manàsse, figlio di Giuseppe, secondo le loro famiglie. 006 JOS 017 003 Ma Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, non ebbe figli maschi; ma ebbe figlie, delle quali ecco i nomi: Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza. 006 JOS 017 004 Queste si presentarono al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capi dicendo: «Il Signore ha comandato a Mosè di darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli». Giosuè diede loro un'eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, secondo l'ordine del Signore. 006 JOS 017 005 Toccarono così dieci parti a Manàsse, oltre il paese di Gàlaad e di Basan che è oltre il Giordano, 006 JOS 017 006 poiché le figlie di Manàsse ebbero un'eredità in mezzo ai figli di lui. Il paese di Gàlaad fu per gli altri figli di Manàsse. 006 JOS 017 007 Il confine di Manàsse era dal lato di Aser, Micmetat, situata di fronte a Sichem, poi il confine girava a destra verso Iasib alla fonte di Tappuach. 006 JOS 017 008 A Manàsse apparteneva il territorio di Tappuach, mentre Tappuach, al confine di Manàsse, era dei figli di Efraim. 006 JOS 017 009 Quindi la frontiera scendeva al torrente Kana. A sud del torrente vi erano le città di Efraim, oltre quelle che Efraim possedeva in mezzo alle città di Manàsse. Il territorio di Manàsse era a nord del torrente e faceva capo al mare. 006 JOS 017 010 Il territorio a sud era di Efraim, a nord era di Manàsse e suo confine era il mare. Con Aser erano contigui a nord e con Issacar ad est. 006 JOS 017 011 Inoltre in Issacar e in Aser appartenevano a Manàsse: Beisan e i suoi villaggi, Ibleam e i suoi villaggi, gli abitanti di Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di Taanach e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo e i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa. 006 JOS 017 012 Non poterono però i figli di Manàsse impadronirsi di queste città e il Cananeo continuò ad abitare in questa regione. 006 JOS 017 013 Poi, quando gli Israeliti divennero forti, costrinsero il Cananeo ai lavori forzati, ma non lo spodestarono del tutto. 006 JOS 017 014 I figli di Giuseppe dissero a Giosuè: «Perché mi hai dato in possesso una sola parte, una sola porzione misurata, mentre io sono un popolo numeroso, tanto mi ha benedetto il Signore?». 006 JOS 017 015 Rispose loro Giosuè: «Se sei un popolo numeroso, sali alla foresta e disbosca a tuo piacere lassù nel territorio dei Perizziti e dei Refaim, dato che le montagne di Efraim sono troppo anguste per te». 006 JOS 017 016 Dissero allora i figli di Giuseppe: «Le montagne non ci bastano; inoltre tutti i Cananei che abitano nel paese della valle hanno carri di ferro, tanto in Beisan e nelle sue dipendenze, quanto nella pianura di Izreel». 006 JOS 017 017 Allora Giosuè disse alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manàsse: «Tu sei un popolo numeroso e possiedi una grande forza; la tua non sarà una porzione soltanto, 006 JOS 017 018 perché le montagne saranno tue. E' una foresta, ma tu la disboscherai e sarà tua da un estremo all'altro; spodesterai infatti il Cananeo, benché abbia carri di ferro e sia forte». 006 JOS 018 001 Allora tutta la comunità degli Israeliti si radunò in Silo, e qui eresse la tenda del convegno. Il paese era stato sottomesso a loro. 006 JOS 018 002 Rimanevano tra gli Israeliti sette tribù che non avevano avuto la loro parte. 006 JOS 018 003 Disse allora Giosuè ai figli di Israele: «Fino a quando trascurerete di andare ad occupare il paese, che vi ha dato il Signore, Dio dei padri vostri? 006 JOS 018 004 Sceglietevi tre uomini per tribù e io li invierò. Essi si alzeranno, gireranno nella regione, la descriveranno secondo la loro eredità e torneranno da me. 006 JOS 018 005 Essi se la divideranno in sette parti: Giuda rimarrà sul suo territorio nel meridione e quelli della casa di Giuseppe rimarranno sul loro territorio al settentrione. 006 JOS 018 006 Voi poi farete una descrizione del paese in sette parti e me la porterete qui e io getterò per voi la sorte qui dinanzi al Signore Dio nostro. 006 JOS 018 007 Infatti non vi è parte per i leviti in mezzo a voi, perché il sacerdozio del Signore è la loro eredità, e Gad, Ruben e metà della tribù di Manàsse hanno gia ricevuta la loro eredità oltre il Giordano, ad oriente, come ha concesso loro Mosè, servo del Signore». 006 JOS 018 008 Si alzarono dunque gli uomini e si misero in cammino; Giosuè a coloro che andavano a descrivere il paese ordinò: «Andate, girate nella regione, descrivetela e tornate da me e qui io getterò per voi la sorte davanti al Signore, in Silo». 006 JOS 018 009 Gli uomini andarono, passarono per la regione, la descrissero secondo le città in sette parti su di un libro e vennero da Giosuè all'accampamento, in Silo. 006 JOS 018 010 Allora Giosuè gettò per loro la sorte in Silo, dinanzi al Signore, e lì Giosuè spartì il paese tra gli Israeliti, secondo le loro divisioni. 006 JOS 018 011 Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie; la parte che toccò loro aveva i confini tra i figli di Giuda e i figli di Giuseppe. 006 JOS 018 012 Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano, saliva il pendio settentrionale di Gerico, saliva per la montagna verso occidente e faceva capo al deserto di Bet-Aven. 006 JOS 018 013 Di là passava per Luza, sul versante meridionale di Luza, cioè Betel, e scendeva ad Atarot-Addar, presso il monte che è a mezzogiorno di Bet-Coron inferiore. 006 JOS 018 014 Poi il confine si piegava e, al lato occidentale, girava a mezzogiorno dal monte posto di fronte a Bet-Coron, a mezzogiorno, e faceva capo a Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, città dei figli di Giuda. Questo era il lato occidentale. 006 JOS 018 015 Il lato meridionale cominciava all'estremità di Kiriat-Iearim. Il confine piegava verso occidente fino alla fonte delle acque di Neftoach; 006 JOS 018 016 poi scendeva all'estremità del monte di fronte alla valle di Ben-Innom, nella valle dei Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Innom, sul pendio meridionale dei Gebusei, fino a En-Roghel. 006 JOS 018 017 Si estendeva quindi verso il nord e giungeva a En-Semes; di là si dirigeva verso le Curve di fronte alla salita di Adummim e scendeva al sasso di Bocan, figlio di Ruben; 006 JOS 018 018 poi passava per il pendio settentrionale di fronte all'Araba e scendeva all'Araba. 006 JOS 018 019 Il confine passava quindi per il pendio settentrionale di Bet-Ogla e faceva capo al golfo settentrionale del Mar Morto, alla foce meridionale del Giordano. Questo era il confine meridionale. 006 JOS 018 020 Il Giordano serviva di confine dal lato orientale. Questo il possedimento dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie, con i suoi confini da tutti i lati. 006 JOS 018 021 Le città della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie erano: Gerico, Bet-Ogla, Emek-Kesis, 006 JOS 018 022 Bet-Araba, Semaraim, Betel, 006 JOS 018 023 Avvim, Para, Ofra, 006 JOS 018 024 Chefar-Ammonai, Ofni e Gheba; dodici città e i loro villaggi; 006 JOS 018 025 Gàbaon, Rama, Beerot, 006 JOS 018 026 Mizpe, Chefira, Mosa, 006 JOS 018 027 Rekem, Irpeel, Tareala, 006 JOS 018 028 Sela-Elef, Iebus, cioè Gerusalemme, Gabaa, Kiriat-Iearim: quattordici città e i loro villaggi. Questo fu il possesso dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 001 La seconda parte sorteggiata toccò a Simeone, alla tribù dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. Il loro possesso era in mezzo a quello dei figli di Giuda. 006 JOS 019 002 Ebbero nel loro territorio: Bersabea, Seba, Molada, 006 JOS 019 003 Cazar-Susa, Bala, Asem, 006 JOS 019 004 Eltolad, Betul, Corma, 006 JOS 019 005 Ziklag, Bet-Marcabot, Cazar-Susa, 006 JOS 019 006 Bet-Lebaot e Saruchen: tredici città e i loro villaggi; 006 JOS 019 007 En, Rimmon, Eter e Asan: quattro città e i loro villaggi; 006 JOS 019 008 tutti i villaggi che stavano intorno a queste città, fino a Baalat-Beer, Ramat-Negheb. Questo fu il possesso della tribù dei figli di Simeone, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 009 Il possesso dei figli di Simeone fu preso dalla parte dei figli di Giuda, perché la parte dei figli di Giuda era troppo grande per loro; perciò i figli di Simeone ebbero il loro possesso in mezzo al possesso di quelli. 006 JOS 019 010 La terza parte sorteggiata toccò ai figli di Zàbulon, secondo le loro famiglie. Il confine del loro territorio si estendeva fino a Sarid. 006 JOS 019 011 Questo confine saliva a occidente verso Mareala e giungeva a Dabbeset e poi toccava il torrente che è di fronte a Iokneam. 006 JOS 019 012 Da Sarid girava ad oriente, dove sorge il sole, sino al confine di Chislot-Tabor; poi continuava verso Daberat e saliva a Iafia. 006 JOS 019 013 Di là passava verso oriente, dove sorge il sole, per Gat-Efer, per Et-Kazin, usciva verso Rimmon, girando fino a Nea. 006 JOS 019 014 Poi il confine piegava dal lato di settentrione verso Annaton e faceva capo alla valle d'Iftach-El. 006 JOS 019 015 Esso includeva inoltre: Kattat, Naalal, Simron, Ideala e Betlemme: dodici città e i loro villaggi. 006 JOS 019 016 Questo fu il possesso dei figli di Zàbulon, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. 006 JOS 019 017 La quarta parte sorteggiata toccò a Issacar, ai figli di Issacar, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 018 Il loro territorio comprendeva: Izreel, Chesullot, Sunem, 006 JOS 019 019 Afaraim, Sion, Anacarat, 006 JOS 019 020 Rabbit, Kision, Abes, 006 JOS 019 021 Remet, En-Gannim, En-Chadda e Bet-Passes. 006 JOS 019 022 Poi il confine giungeva a Tabor, Sacasim, Bet-Semes e faceva capo al Giordano: sedici città e i loro villaggi. 006 JOS 019 023 Questo fu il possesso della tribù dei figli d'Issacar, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. 006 JOS 019 024 La quinta parte sorteggiata toccò ai figli di Aser secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 025 Il loro territorio comprendeva: Elkat, Ali, Beten, Acsaf, 006 JOS 019 026 Alammelech, Amead, Miseal. Il loro confine giungeva, verso occidente, al Carmelo e a Sicor-Libnat. 006 JOS 019 027 Poi piegava dal lato dove sorge il sole verso Bet-Dagon, toccava Zàbulon e la valle di Iftach-El al nord, Bet-Emek e Neiel, e si prolungava verso Cabul a sinistra 006 JOS 019 028 e verso Ebron, Recob, Ammon e Cana fino a Sidòne la Grande. 006 JOS 019 029 Poi il confine piegava verso Rama fino alla fortezza di Tiro, girava verso Osa e faceva capo al mare; incluse Macleb, Aczib, 006 JOS 019 030 Acco, Afek e Recob: ventidue città e i loro villaggi. 006 JOS 019 031 Questo il possesso della tribù dei figli di Aser, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. 006 JOS 019 032 La sesta parte sorteggiata toccò ai figli di Nèftali, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 033 Il loro confine si estendeva da Elef e dalla quercia di Besaannim ad Adami-Nekeb e Iabneel fino a Lakkum e faceva capo al Giordano, 006 JOS 019 034 poi il confine piegava a occidente verso Aznot-Tabor e di là continuava verso Ukkok; giungeva a Zàbulon dal lato di mezzogiorno, ad Aser dal lato d'occidente e a Giuda del Giordano dal lato di levante. 006 JOS 019 035 Le fortezze erano Siddim, Ser, Ammat, Rakkat, Genèsaret, 006 JOS 019 036 Adama, Rama, Cazor, 006 JOS 019 037 Kedes, Edrei, En-Cazor, 006 JOS 019 038 Ireon, Migdal-El, Orem, Bet-Anat e Bet-Semes: diciannove città e i loro villaggi. 006 JOS 019 039 Questo fu il possesso della tribù dei figli di Nèftali, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. 006 JOS 019 040 La settima parte sorteggiata toccò alla tribù dei figli di Dan, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 041 Il confine del loro possesso comprendeva Sorea, Estaol, Ir-Semes, 006 JOS 019 042 Saalabbin, Aialon, Itla, 006 JOS 019 043 Elon, Timna, Ekron, 006 JOS 019 044 Elteke, Ghibbeton, Baalat, 006 JOS 019 045 Ieud, Bene-Berak, Gat-Rimmon, 006 JOS 019 046 Me-Iarkon e Rakkon con il territorio di fronte a Giaffa. 006 JOS 019 047 Ma il territorio dei figli di Dan si estese più lontano, perché i figli di Dan andarono a combattere contro Lesem; la presero e la passarono a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono e la chiamarono Dan, dal nome di Dan loro padre. 006 JOS 019 048 Questo fu il possesso della tribù dei figli di Dan, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. 006 JOS 019 049 Quando gli Israeliti ebbero finito di ripartire il paese secondo i suoi confini, diedero a Giosuè, figlio di Nun, una proprietà in mezzo a loro. 006 JOS 019 050 Secondo l'ordine del Signore, gli diedero la città che egli chiese: Timnat-Serach, sulle montagne di Efraim. Egli costruì la città e vi stabilì la dimora. 006 JOS 019 051 Tali sono le eredità che il sacerdote Eleazaro, Giosuè, figlio di Nun, e i capifamiglia delle tribù degli Israeliti distribuirono a sorte in Silo, davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno. Così compirono la divisione del paese. 006 JOS 020 001 Poi il Signore disse a Giosuè: 006 JOS 020 002 «Parla agli Israeliti e dì loro: Stabilitevi le città di rifugio, delle quali vi ho parlato per mezzo di Mosè, 006 JOS 020 003 perché l'omicida che avrà ucciso qualcuno per errore o per inavvertenza, vi si possa rifugiare; vi serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue. 006 JOS 020 004 L'omicida fuggirà in una di quelle città e, fermatosi all'ingresso della porta della città, esporrà il suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di loro dentro la città, gli assegneranno una dimora ed egli si stabilirà in mezzo a loro. 006 JOS 020 005 Se il vendicatore del sangue lo inseguirà, essi non gli daranno nelle mani l'omicida, perché ha ucciso il prossimo senza averne l'intenzione, senza averlo prima odiato. 006 JOS 020 006 L'omicida rimarrà in quella città finché, alla morte del sommo sacerdote, che sarà in funzione in quei giorni, comparirà in giudizio davanti all'assemblea. Allora l'omicida potrà tornarsene e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città da dove era fuggito». 006 JOS 020 007 Consacrarono dunque Kades in Galilea sulle montagne di Nèftali, Sichem sulle montagne di Efraim e Kiriat-Arba, cioè Ebron sulle montagne di Giuda. 006 JOS 020 008 Oltre il Giordano, a oriente di Gerico, stabilirono Bezer della tribù di Ruben, nel deserto, sull'altipiano; Ramot in Gàlaad nella tribù di Gad e Golan in Basan, nella tribù di Manàsse. 006 JOS 020 009 Queste furono le città stabilite per tutti gli Israeliti e per lo straniero che abita in mezzo a loro, perché chiunque avesse ucciso qualcuno per inavvertenza, potesse rifugiarvisi e non morisse per mano del vendicatore del sangue, prima d'essere comparso davanti all'assemblea. 006 JOS 021 001 I capifamiglia dei leviti si presentarono al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti 006 JOS 021 002 e dissero loro a Silo, nel paese di Canaan: «Il Signore ha comandato, per mezzo di Mosè, che ci fossero date città da abitare con i loro pascoli per il nostro bestiame». 006 JOS 021 003 Gli Israeliti diedero ai leviti, sorteggiandole dal loro possesso, le seguenti città con i loro pascoli, secondo il comando del Signore. 006 JOS 021 004 Si tirò a sorte per le famiglie dei Keatiti; fra i leviti, i figli del sacerdote Aronne ebbero in sorte tredici città della tribù di Giuda, della tribù di Simeone e della tribù di Beniamino. 006 JOS 021 005 Al resto dei Keatiti toccarono in sorte dieci città delle famiglie della tribù di Efraim, della tribù di Dan e di metà della tribù di Manàsse. 006 JOS 021 006 Ai figli di Gherson toccarono in sorte tredici città delle famiglie della tribù d'Issacar, della tribù di Aser, della tribù di Nèftali e di metà della tribù di Manàsse in Basan. 006 JOS 021 007 Ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, toccarono dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù di Zàbulon. 006 JOS 021 008 Gli Israeliti diedero dunque a sorte queste città con i loro pascoli ai leviti, come il Signore aveva comandato per mezzo di Mosè. 006 JOS 021 009 Diedero, cioè, della tribù dei figli di Giuda e della tribù dei figli di Simeone le città qui nominate. 006 JOS 021 010 Esse toccarono ai figli d'Aronne tra le famiglie dei Keatiti, figli di Levi, perché il primo sorteggio fu per loro. 006 JOS 021 011 Furono dunque date loro Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron, sulle montagne di Giuda, con i suoi pascoli tutt'intorno; 006 JOS 021 012 ma diedero i campi di questa città e i suoi villaggi come possesso a Caleb, figlio di Iefunne. 006 JOS 021 013 Diedero ai figli del sacerdote Aronne Ebron, città di rifugio per l'omicida, con i suoi pascoli; poi Libna e i suoi pascoli, 006 JOS 021 014 Iattir e i suoi pascoli, Estemoa e i suoi pascoli, 006 JOS 021 015 Debir e i suoi pascoli, Colon e i suoi pascoli, 006 JOS 021 016 Ain e i suoi pascoli, Iutta e i suoi pascoli, Bet-Semes e i suoi pascoli: nove città di queste tribù. 006 JOS 021 017 Della tribù di Beniamino, Gàbaon e i suoi pascoli, Ghega e i suoi pascoli, 006 JOS 021 018 Anatot e i suoi pascoli, Almon e i suoi pascoli: quattro città. 006 JOS 021 019 Totale delle città dei sacerdoti figli d'Aronne: tredici città e i loro pascoli. 006 JOS 021 020 Alle famiglie dei Keatiti, cioè al resto dei leviti, figli di Keat, toccarono città della tribù di Efraim. 006 JOS 021 021 Fu loro data, come città di rifugio per l'omicida, Sichem e i suoi pascoli sulle montagne di Efraim; poi Ghezer e i suoi pascoli, 006 JOS 021 022 Chibsaim e i suoi pascoli, Bet-Coron e i suoi pascoli: quattro città. 006 JOS 021 023 Della tribù di Dan: Elteke e i suoi pascoli, Ghibbeton e i suoi pascoli, 006 JOS 021 024 Aialon e i suoi pascoli, Gat-Rimmon e i suoi pascoli: quattro città. 006 JOS 021 025 Di metà della tribù di Manàsse: Taanach e i suoi pascoli, Ibleam e i suoi pascoli: due città. 006 JOS 021 026 Totale: dieci città con i loro pascoli, che toccarono alle famiglie degli altri figli di Keat. 006 JOS 021 027 Ai figli di Gherson, che erano tra le famiglie dei leviti, furono date: di metà della tribù di Manàsse, come città di rifugio per l'omicida, Golan in Basan e i suoi pascoli, Astarot con i suoi pascoli: due città; 006 JOS 021 028 della tribù d'Issacar, Kision e i suoi pascoli, Daberat e i suoi pascoli, 006 JOS 021 029 Iarmut e i suoi pascoli, En-Gannim e i suoi pascoli: quattro città; 006 JOS 021 030 della tribù di Aser, Miseal e i suoi pascoli, Abdon e i suoi pascoli; 006 JOS 021 031 Elkat e i suoi pascoli, Recob e i suoi pascoli: quattro città; 006 JOS 021 032 della tribù di Nèftali, come città di rifugio per l'omicida, Kades in Galilea e i suoi pascoli, Ammot-Dor e i suoi pascoli, Kartan con i suoi pascoli: tre città. 006 JOS 021 033 Totale delle città dei Ghersoniti, secondo le loro famiglie: tredici città e i loro pascoli. 006 JOS 021 034 Alle famiglie dei figli di Merari, cioè al resto dei leviti, furono date: della tribù di Zàbulon, Iokneam e i suoi pascoli, Karta e i suoi pascoli, 006 JOS 021 035 Dimna e i suoi pascoli, Naalal e i suoi pascoli: quattro città; 006 JOS 021 036 della tribù di Ruben, come città di rifugio per l'omicida, Bezer e i suoi pascoli, Iaas e i suoi pascoli, 006 JOS 021 037 Kedemot e i suoi pascoli, Mefaat e i suoi pascoli: quattro città; 006 JOS 021 038 della tribù di Gad, come città di rifugio per l'omicida, Ramot in Gàlaad e i suoi pascoli, Macanaim e i suoi pascoli, 006 JOS 021 039 Chesbon e i suoi pascoli, Iazer e i suoi pascoli: in tutto quattro città. 006 JOS 021 040 Totale delle città date in sorte ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, cioè il resto delle famiglie dei leviti: dodici città. 006 JOS 021 041 Totale delle città dei leviti in mezzo ai possessi degli Israeliti: quarantotto città e i loro pascoli. 006 JOS 021 042 Ciascuna di queste città aveva intorno il pascolo; così era di tutte queste città. 006 JOS 021 043 Il Signore diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato ai padri di dar loro e gli Israeliti ne presero possesso e vi si stabilirono. 006 JOS 021 044 Il Signore diede loro tranquillità intorno, come aveva giurato ai loro padri; nessuno di tutti i loro nemici potè resistere loro; il Signore mise in loro potere tutti quei nemici. 006 JOS 021 045 Di tutte le belle promesse che il Signore aveva fatte alla casa d'Israele, non una andò a vuoto: tutto giunse a compimento. 006 JOS 022 001 Allora Giosuè convocò i Rubeniti, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse 006 JOS 022 002 e disse loro: «Voi avete osservato quanto Mosè, servo del Signore, vi aveva ordinato e avete obbedito alla mia voce, in tutto quello che io vi ho comandato. 006 JOS 022 003 Non avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi e avete osservato il comando del Signore vostro Dio. 006 JOS 022 004 Ora che il Signore vostro Dio ha dato tranquillità ai vostri fratelli, come aveva loro promesso, tornate e andate alle vostre tende, nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo del Signore, vi ha assegnato oltre il Giordano. 006 JOS 022 005 Soltanto abbiate gran cura di eseguire i comandi e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha dato, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi comandi, restando fedeli a lui e servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima». 006 JOS 022 006 Poi Giosuè li benedisse e li congedò ed essi tornarono alle loro tende. 006 JOS 022 007 Mosè aveva dato a metà della tribù di Manàsse un possesso in Basan e Giosuè diede all'altra metà un possesso tra i loro fratelli, di qua del Giordano, a occidente. Quando Giosuè li rimandò alle loro tende e li benedisse, 006 JOS 022 008 aggiunse: «Voi tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con bestiame molto numeroso, con argento, oro, rame, ferro e con grande quantità di vesti; dividete con i vostri fratelli il bottino, tolto ai vostri nemici». 006 JOS 022 009 I figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse dunque tornarono, dopo aver lasciato gli Israeliti a Silo, nel paese di Canaan, per andare nel paese di Gàlaad, il paese di loro proprietà, che avevano ricevuto in possesso, in forza del comando del Signore, per mezzo di Mosè. 006 JOS 022 010 Quando furono giunti alle Curve del Giordano, che sono nel paese di Canaan, i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse vi costruirono un altare, presso il Giordano: un altare di forma grandiosa. 006 JOS 022 011 Gli Israeliti udirono che si diceva: «Ecco i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse hanno costruito un altare di fronte al paese di Canaan, alle Curve del Giordano, dalla parte degli Israeliti». 006 JOS 022 012 Quando gli Israeliti seppero questo, tutta la loro comunità si riunì a Silo per muover loro guerra. 006 JOS 022 013 Gli Israeliti mandarono ai figli di Ruben, ai figli di Gad e metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad, Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, 006 JOS 022 014 e con lui dieci capi, un capo per ciascun casato paterno di tutte le tribù d'Israele: 006 JOS 022 015 tutti erano capi di un casato paterno fra i gruppi di migliaia d'Israele; essi andarono dai figli di Ruben, dai figli di Gad e da metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad e dissero loro: 006 JOS 022 016 «Dice tutta la comunità del Signore: Che è questa infedeltà, che avete commessa contro il Dio d'Israele, desistendo oggi dal seguire il Signore, costruendovi un altare per ribellarvi oggi al Signore? 006 JOS 022 017 Non ci basta l'iniquità di Peor, della quale non ci siamo ancora purificati oggi e che attirò quel flagello sulla comunità del Signore? 006 JOS 022 018 Voi oggi desistete dal seguire il Signore! Poiché oggi vi siete ribellati al Signore, domani egli si adirerà contro tutta la comunità d'Israele. 006 JOS 022 019 Se ritenete immondo il paese che possedete, ebbene, passate nel paese che è possesso del Signore, dove è stabilita la Dimora del Signore, e stabilitevi in mezzo a noi; ma non ribellatevi al Signore e non fate di noi dei ribelli, costruendovi un altare oltre l'altare del Signore nostro Dio. 006 JOS 022 020 Quando Acan figlio di Zerach commise un'infedeltà riguardo allo sterminio, non venne forse l'ira del Signore su tutta la comunità d'Israele sebbene fosse un individuo solo? Non dovette egli morire per la sua colpa?». 006 JOS 022 021 Allora i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse risposero e dissero ai capi dei gruppi di migliaia d'Israele: 006 JOS 022 022 «Dio, Dio, Signore! Dio, Dio, Signore! Lui lo sa, ma anche Israele lo sappia. Se abbiamo agito per ribellione o per infedeltà verso il Signore, che Egli non ci salvi oggi! 006 JOS 022 023 Se abbiamo costruito un altare per desistere dal seguire il Signore; se è stato per offrire su di esso olocausti od oblazioni e per fare su di esso sacrifici di comunione, il Signore stesso ce ne chieda conto! 006 JOS 022 024 In verità l'abbiamo fatto preoccupati di questo: pensando cioè che in avvenire i vostri figli potessero dire ai nostri figli: Che avete in comune voi con il Signore Dio d'Israele? 006 JOS 022 025 Il Signore ha posto il Giordano come confine tra noi e voi, figli di Ruben e figli di Gad; voi non avete parte alcuna con il Signore! Così i vostri figli farebbero desistere i nostri figli dal temere il Signore. 006 JOS 022 026 Perciò abbiamo detto: Costruiamo un altare, non per olocausti, né per sacrifici, 006 JOS 022 027 ma perchèma perché sia testimonio fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo di noi, dimostrando che vogliamo servire al Signore dinanzi a lui, con i nostri olocausti, con le nostre vittime e con i nostri sacrifici di comunione. Così i vostri figli non potranno un giorno dire ai nostri figli: Voi non avete parte alcuna con il Signore. 006 JOS 022 028 Abbiamo detto: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri discendenti, noi risponderemo: Guardate la forma dell'altare del Signore, che i nostri padri fecero, non per olocausti, né per sacrifici, ma perché fosse di testimonio fra noi e voi. 006 JOS 022 029 Lungi da noi l'idea di ribellarci al Signore e di desistere dal seguire il Signore, costruendo un altare per olocausti, per oblazioni o per sacrifici, oltre l'altare del Signore nostro Dio, che è davanti alla sua Dimora!». 006 JOS 022 030 Quando Pincas e i capi della comunità, i capi dei gruppi di migliaia d'Israele che erano con lui, udirono le parole dette dai figli di Ruben, dai figli di Gad e dai figli di Manàsse, ne rimasero soddisfatti. 006 JOS 022 031 Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, disse ai figli di Ruben, ai figli di Gad e ai figli di Manàsse: «Oggi riconosciamo che il Signore è in mezzo a noi, poiché non avete commesso questa infedeltà verso il Signore; così avete preservato gli Israeliti dal castigo del Signore». 006 JOS 022 032 Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, e i capi lasciarono i figli di Ruben e i figli di Gad e tornarono dal paese di Gàlaad al paese di Canaan presso gli Israeliti, ai quali riferirono l'accaduto. 006 JOS 022 033 La cosa piacque agli Israeliti, i quali benedissero Dio e non parlarono più di muover guerra ai figli di Ruben e di Gad, per devastare il paese che essi abitavano. 006 JOS 022 034 I figli di Ruben e i figli di Gad chiamarono quell'altare Testimonio perché dissero: «Esso è testimonio fra di noi che il Signore è Dio». 006 JOS 023 001 Molto tempo dopo che il Signore aveva dato riposo a Israele, liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano, Giosuè, ormai vecchio e molto avanti negli anni, 006 JOS 023 002 convocò tutto Israele, gli anziani, i capi, i giudici e gli scribi del popolo e disse loro: «Io sono vecchio, molto avanti negli anni. 006 JOS 023 003 Voi avete visto quanto il Signore vostro Dio ha fatto a tutte queste nazioni, scacciandole dinanzi a voi; poiché il Signore vostro Dio ha combattuto per voi. 006 JOS 023 004 Ecco io ho diviso tra voi a sorte, come possesso per le vostre tribù, il paese delle nazioni che restano e di tutte quelle che ho sterminate, dal Giordano fino al Mar Mediterraneo, ad occidente. 006 JOS 023 005 Il Signore vostro Dio le disperderà egli stesso dinanzi a voi e le scaccerà dinanzi a voi e voi prenderete possesso del loro paese, come il Signore vostro Dio vi ha detto. 006 JOS 023 006 Siate forti nell'osservare ed eseguire quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, senza deviare né a destra, né a sinistra, 006 JOS 023 007 senza mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra di voi; non pronunciate neppure il nome dei loro dei, non ne fate uso nei giuramenti; non li servite e non vi prostrate davanti a loro: 006 JOS 023 008 ma restate fedeli al Signore vostro Dio, come avete fatto fino ad oggi. 006 JOS 023 009 Il Signore ha scacciato dinanzi a voi nazioni grandi e potenti; nessuno ha potuto resistere a voi fino ad oggi. 006 JOS 023 010 Uno solo di voi ne inseguiva mille, perché il Signore vostro Dio combatteva per voi come aveva promesso. 006 JOS 023 011 Abbiate gran cura, per la vostra vita, di amare il Signore vostro Dio. 006 JOS 023 012 Perché, se fate apostasia e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi, 006 JOS 023 013 allora sappiate che il Signore vostro Dio non scaccerà più queste genti dinanzi a voi, ma esse diventeranno per voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi; diventeranno spine nei vostri occhi, finché non siate periti e scomparsi da questo buon paese che il Signore vostro Dio vi ha dato. 006 JOS 023 014 Ecco io oggi me ne vado per la via di ogni abitante della terra; riconoscete con tutto il cuore e con tutta l'anima che neppur una di tutte le buone promesse, che il Signore vostro Dio aveva fatto per voi, è caduta a vuoto; tutte sono giunte a compimento per voi: neppure una è andata a vuoto. 006 JOS 023 015 Ma, come ogni buona parola che il Signore vostro Dio vi aveva detta è giunta a compimento per voi, così il Signore farà giungere a vostro danno tutte le sue parole di minaccia, finché vi abbia sterminati da questo buon paese che il vostro Dio, il Signore, vi ha dato. 006 JOS 023 016 Se trasgredite l'alleanza che il Signore vostro Dio vi ha imposta, e andate a servire altri dei e vi prostrate davanti a loro, l'ira del Signore si accenderà contro di voi e voi perirete presto, scomparendo dal buon paese che egli vi ha dato». 006 JOS 024 001 Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele in Sichem e convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi del popolo, che si presentarono davanti a Dio. 006 JOS 024 002 Giosuè disse a tutto il popolo: «Dice il Signore, Dio d'Israele: I vostri padri, come Terach padre di Abramo e padre di Nacor, abitarono dai tempi antichi oltre il fiume e servirono altri dei. 006 JOS 024 003 Io presi il padre vostro Abramo da oltre il fiume e gli feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco. 006 JOS 024 004 Ad Isacco diedi Giacobbe ed Esaù e assegnai ad Esaù il possesso delle montagne di Seir; Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto. 006 JOS 024 005 Poi mandai Mosè e Aronne e colpii l'Egitto con i prodigi che feci in mezzo ad esso; dopo vi feci uscire. 006 JOS 024 006 Feci dunque uscire dall'Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al Mare Rosso. 006 JOS 024 007 Quelli gridarono al Signore ed egli pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi spinsi sopra loro il mare, che li sommerse; i vostri occhi videro ciò che io avevo fatto agli Egiziani. Dimoraste lungo tempo nel deserto. 006 JOS 024 008 Io vi condussi poi nel paese degli Amorrei, che abitavano oltre il Giordano; essi combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere; voi prendeste possesso del loro paese e io li distrussi dinanzi a voi. 006 JOS 024 009 Poi sorse Balak, figlio di Zippor, re di Moab, per muover guerra a Israele; mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse; 006 JOS 024 010 ma io non volli ascoltare Balaam; egli dovette benedirvi e vi liberai dalle mani di Balak. 006 JOS 024 011 Passaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Gli abitanti di Gerico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Hittiti, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere. 006 JOS 024 012 Mandai avanti a voi i calabroni, che li scacciarono dinanzi a voi, com'era avvenuto dei due re amorrei: ma ciò non avvenne per la vostra spada, né per il vostro arco. 006 JOS 024 013 Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne e degli oliveti, che non avete piantati. 006 JOS 024 014 Temete dunque il Signore e servitelo con integrità e fedeltà; eliminate gli dei che i vostri padri servirono oltre il fiume e in Egitto e servite il Signore. 006 JOS 024 015 Se vi dispiace di servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire: se gli dei che i vostri padri servirono oltre il fiume oppure gli dei degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il Signore». 006 JOS 024 016 Allora il popolo rispose e disse: «Lungi da noi l'abbandonare il Signore per servire altri dei! 006 JOS 024 017 Poiché il Signore nostro Dio ha fatto uscire noi e i padri nostri dal paese d'Egitto, dalla condizione servile, ha compiuto quei grandi miracoli dinanzi agli occhi nostri e ci ha protetti per tutto il viaggio che abbiamo fatto e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. 006 JOS 024 018 Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano il paese. Perciò anche noi vogliamo servire il Signore, perché Egli è il nostro Dio». 006 JOS 024 019 Giosuè disse al popolo: «Voi non potrete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; Egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. 006 JOS 024 020 Se abbandonerete il Signore e servirete dei stranieri, Egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi consumerà». 006 JOS 024 021 Il popolo disse a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore». 006 JOS 024 022 Allora Giosuè disse al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!». 006 JOS 024 023 Giosuè disse: «Eliminate gli dei dello straniero, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso il Signore, Dio d'Israele!». 006 JOS 024 024 Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore nostro Dio e obbediremo alla sua voce!». 006 JOS 024 025 Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza con il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. 006 JOS 024 026 Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; prese una grande pietra e la rizzò là, sotto il terebinto, che è nel santuario del Signore. 006 JOS 024 027 Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco questa pietra sarà una testimonianza per noi; perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha dette; essa servirà quindi da testimonio contro di voi, perché non rinneghiate il vostro Dio». 006 JOS 024 028 Poi Giosuè rimandò il popolo, ognuno al proprio territorio. 006 JOS 024 029 Dopo queste cose, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni 006 JOS 024 030 e lo seppellirono nel territorio di sua proprietà a Timnat-Serach, che è sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte Gaas. 006 JOS 024 031 Israele servì il Signore per tutta la vita di Giosuè e tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che conoscevano tutte le opere che il Signore aveva compiute per Israele. 006 JOS 024 032 Le ossa di Giuseppe, che gli Israeliti avevano portate dall'Egitto, le seppellirono a Sichem, nella parte della montagna che Giacobbe aveva acquistata dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento e che i figli di Giuseppe avevano ricevuta in eredità. 006 JOS 024 033 Poi morì anche Eleazaro, figlio di Aronne, e lo seppellirono a Gàbaa di Pincas, che era stata data a suo figlio Pincas, sulle montagne di Efraim. # # BOOK 007 JDG Judges Giudici 007 JDG 001 001 Dopo la morte di Giosuè, gli Israeliti consultarono il Signore dicendo: «Chi di noi andrà per primo a combattere contro i Cananei?». 007 JDG 001 002 Il Signore rispose: «Andrà Giuda: ecco, ho messo il paese nelle sue mani». 007 JDG 001 003 Allora Giuda disse a Simeone suo fratello: «Vieni con me nel paese, che mi è toccato in sorte, e combattiamo contro i Cananei; poi anch'io verrò con te in quello che ti è toccato in sorte». Simeone andò con lui. 007 JDG 001 004 Giuda dunque si mosse e il Signore mise nelle loro mani i Cananei e i Perizziti; sconfissero a Bezek diecimila uomini. 007 JDG 001 005 Incontrato Adoni-Bezek a Bezek, l'attaccarono e sconfissero i Cananei e i Perizziti. 007 JDG 001 006 Adoni-Bezek fuggì, ma essi lo inseguirono, lo catturarono e gli amputarono i pollici delle mani e dei piedi. 007 JDG 001 007 Adoni-Bezek disse: «Settanta re con i pollici delle mani e dei piedi amputati, raccattavano gli avanzi sotto la mia tavola. Quello che ho fatto io, Dio me lo ripaga». Lo condussero poi a Gerusalemme dove morì. 007 JDG 001 008 I figli di Giuda attaccarono Gerusalemme e la presero; la passarono a fil di spada e l'abbandonarono alle fiamme. 007 JDG 001 009 Poi andarono a combattere contro i Cananei che abitavano le montagne, il Negheb e la Sefela. 007 JDG 001 010 Giuda marciò contro i Cananei che abitavano a Ebron, che prima si chiamava Kiriat-Arba, e sconfisse Sesai, Achiman e Talmai. 007 JDG 001 011 Di là andò contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriat-Sefer. 007 JDG 001 012 Allora Caleb disse: «A chi batterà Kiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa mia figlia». 007 JDG 001 013 La prese Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in moglie sua figlia Acsa. 007 JDG 001 014 Ora, mentre andava dal marito, egli la indusse a chiedere un campo a suo padre. Essa scese dall'asino e Caleb le disse: «Che hai?». 007 JDG 001 015 Essa rispose: «Fammi un dono; poiché tu mi hai dato una terra arida, dammi anche qualche fonte d'acqua». Egli le donò la sorgente superiore e la sorgente inferiore. 007 JDG 001 016 I figli del suocero di Mosè, il Kenita, salirono dalla città delle Palme con i figli di Giuda nel deserto di Giuda, a mezzogiorno di Arad; andarono dunque e si stabilirono in mezzo al popolo. 007 JDG 001 017 Poi Giuda marciò con Simeone suo fratello: sconfissero i Cananei che abitavano in Sefat, votarono allo sterminio la città, che fu chiamata Corma. 007 JDG 001 018 Giuda prese anche Gaza con il suo territorio, Ascalon con il suo territorio ed Ekron con il suo territorio. 007 JDG 001 019 Il Signore fu con Giuda, che scacciò gli abitanti delle montagne, ma non potè espellere gli abitanti della pianura, perché muniti di carri di ferro. 007 JDG 001 020 Come Mosè aveva ordinato, Ebron fu data a Caleb, che da essa scacciò i tre figli di Anak. 007 JDG 001 021 I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di Beniamino in Gerusalemme fino ad oggi. 007 JDG 001 022 Anche la casa di Giuseppe marciò contro Betel e il Signore fu con loro. 007 JDG 001 023 La casa di Giuseppe mandò a esplorare Betel, città che prima si chiamava Luz. 007 JDG 001 024 Gli esploratori videro un uomo che usciva dalla città e gli dissero: «Insegnaci una via di accesso alla città e noi ti faremo grazia». 007 JDG 001 025 Egli insegnò loro la via di accesso alla città ed essi passarono la città a fil di spada, ma risparmiarono quell'uomo con tutta la sua famiglia. 007 JDG 001 026 Quell'uomo andò nel paese degli Hittiti e vi edificò una città che chiamò Luz: questo è il suo nome fino ad oggi. 007 JDG 001 027 Manàsse non scacciò gli abitanti di Beisan e delle sue dipendenze, né quelli di Taanach e delle sue dipendenze, né quelli di Dor e delle sue dipendenze, né quelli d'Ibleam e delle sue dipendenze, né quelli di Meghiddo e delle sue dipendenze; i Cananei continuarono ad abitare in quel paese. 007 JDG 001 028 Quando Israele divenne più forte, costrinse ai lavori forzati i Cananei, ma non li scacciò del tutto. 007 JDG 001 029 Nemmeno Efraim scacciò i Cananei, che abitavano a Ghezer, perciò i Cananei abitarono in Ghezer in mezzo ad Efraim. 007 JDG 001 030 Zàbulon non scacciò gli abitanti di Kitron, né gli abitanti di Naalol; i Cananei abitarono in mezzo a Zàbulon e furono ridotti in schiavitù. 007 JDG 001 031 Aser non scacciò gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidòne, né quelli di Aclab, di Aczib, di Elba, di Afik, di Recob; 007 JDG 001 032 i figli di Aser si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li avevano scacciati. 007 JDG 001 033 Nèftali non scacciò gli abitanti di Bet-Semes, né gli abitanti di Bet-Anat e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma gli abitanti di Bet-Semes e di Bet-Anat furono da loro costretti ai lavori forzati. 007 JDG 001 034 Gli Amorrei respinsero i figli di Dan sulle montagne e non li lasciarono scendere nella pianura. 007 JDG 001 035 Gli Amorrei continuarono ad abitare Ar-Cheres, Aialon e Saalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si aggravò su di loro e furono costretti ai lavori forzati. 007 JDG 001 036 Il confine degli Amorrei si estendeva dalla salita di Akrabbim, da Sela in su. 007 JDG 002 001 Ora l'angelo del Signore salì da Gàlgala a Bochim e disse: «Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese, che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Non romperò mai la mia alleanza con voi; 007 JDG 002 002 voi non farete alleanza con gli abitanti di questo paese; distruggerete i loro altari. Ma voi non avete obbedito alla mia voce. Perché avete fatto questo? 007 JDG 002 003 Perciò anch'io dico: non li scaccerò dinanzi a voi; ma essi vi staranno ai fianchi e i loro dei saranno per voi un inciampo». 007 JDG 002 004 Appena l'angelo del Signore disse queste parole a tutti gli Israeliti, il popolo alzò la voce e pianse. 007 JDG 002 005 Chiamarono quel luogo Bochim e vi offrirono sacrifici al Signore. 007 JDG 002 006 Quando Giosuè ebbe congedato il popolo, gli Israeliti se ne andarono, ciascuno nel suo territorio, a prendere in possesso il paese. 007 JDG 002 007 Il popolo servì il Signore durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che avevano visto tutte le grandi opere, che il Signore aveva fatte in favore d'Israele. 007 JDG 002 008 Poi Giosuè, figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni 007 JDG 002 009 e fu sepolto nel territorio, che gli era toccato a Timnat-Cheres sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte Gaas. 007 JDG 002 010 Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; dopo di essa ne sorse un'altra, che non conosceva il Signore, né le opere che aveva compiute in favore d'Israele. 007 JDG 002 011 Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; 007 JDG 002 012 abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e seguirono altri dei di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore, 007 JDG 002 013 abbandonarono il Signore e servirono Baal e Astarte. 007 JDG 002 014 Allora si accese l'ira del Signore contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno ed essi non potevano più tener testa ai nemici. 007 JDG 002 015 Dovunque uscivano in campo, la mano del Signore era contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all'estremo. 007 JDG 002 016 Allora il Signore fece sorgere dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano. 007 JDG 002 017 Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dei e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via battuta dai loro padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così. 007 JDG 002 018 Quando il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore era con il giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; perché il Signore si lasciava commuovere dai loro gemiti sotto il giogo dei loro oppressori. 007 JDG 002 019 Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, seguendo altri dei per servirli e prostrarsi davanti a loro, non desistendo dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata. 007 JDG 002 020 Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele e disse: «Poiché questa nazione ha violato l'alleanza che avevo stabilita con i loro padri e non hanno obbedito alla mia voce, 007 JDG 002 021 nemmeno io scaccerò più dinanzi a loro nessuno dei popoli, che Giosuè lasciò quando morì. 007 JDG 002 022 Così, per mezzo loro, metterò alla prova Israele, per vedere se cammineranno o no sulla via del Signore, come fecero i loro padri». 007 JDG 002 023 Il Signore lasciò quelle nazioni senza affrettarsi a scacciarle e non le mise nelle mani di Giosuè. 007 JDG 003 001 Queste sono le nazioni che il Signore risparmiò allo scopo di mettere alla prova Israele per mezzo loro, cioè quanti non avevano visto le guerre di Canaan. 007 JDG 003 002 Ciò avvenne soltanto per l'istruzione delle nuove generazioni degli Israeliti, perché imparassero la guerra, quelli, per lo meno, che prima non l'avevano mai vista: 007 JDG 003 003 i cinque capi dei Filistei, tutti i Cananei, quei di Sidòne e gli Evei, che abitavano le montagne del Libano, dal monte Baal-Ermon fino all'ingresso di Amat. 007 JDG 003 004 Queste nazioni servirono a mettere Israele alla prova per vedere se Israele avrebbe obbedito ai comandi, che il Signore aveva dati ai loro padri per mezzo di Mosè. 007 JDG 003 005 Così gli Israeliti abitarono in mezzo ai Cananei, agli Hittiti, agli Amorrei, ai Perizziti, agli Evei e ai Gebusei; 007 JDG 003 006 presero in mogli le figlie di essi, maritarono le proprie figlie con i loro figli e servirono i loro dei. 007 JDG 003 007 Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore; dimenticarono il Signore loro Dio e servirono i Baal e le Asere. 007 JDG 003 008 Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele e li mise nelle mani di Cusan-Risataim, re del Paese dei due fiumi; gli Israeliti furono servi di Cusan-Risataim per otto anni. 007 JDG 003 009 Poi gli Israeliti gridarono al Signore, e il Signore suscitò loro un liberatore, Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, ed egli li liberò. 007 JDG 003 010 Lo spirito del Signore fu su di lui ed egli fu giudice d'Israele; uscì a combattere e il Signore gli diede nelle mani Cusan-Risataim, re di Aram; la sua mano fu potente contro Cusan-Risataim. 007 JDG 003 011 Il paese rimase in pace per quarant'anni, poi Otniel, figlio di Kenaz, morì. 007 JDG 003 012 Gli Israeliti ripresero a fare ciò che è male agli occhi del Signore; il Signore rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele, perché facevano ciò che è male agli occhi del Signore. 007 JDG 003 013 Eglon radunò intorno a sé gli Ammoniti e gli Amaleciti, fece una spedizione contro Israele, lo battè e si impadronì della città delle Palme. 007 JDG 003 014 Gli Israeliti furono schiavi di Eglon, re di Moab, per diciotto anni. 007 JDG 003 015 Poi gridarono al Signore ed egli suscitò loro un liberatore, Eud, figlio di Ghera, Beniaminita, che era mancino. Gli Israeliti mandarono per mezzo di lui un tributo a Eglon re di Moab. 007 JDG 003 016 Eud si fece una spada a due tagli, lunga un gomed, e se la cinse sotto la veste, al fianco destro. 007 JDG 003 017 Poi presentò il tributo a Eglon, re di Moab, che era uomo molto grasso. 007 JDG 003 018 Finita la presentazione del tributo, ripartì con la gente che l'aveva portato. 007 JDG 003 019 Ma egli, dal luogo detto Idoli, che è presso Gàlgala, tornò indietro e disse: «O re, ho una cosa da dirti in segreto». Il re disse: «Silenzio!» e quanti stavano con lui uscirono. 007 JDG 003 020 Allora Eud si accostò al re che stava seduto nel piano di sopra, riservato a lui solo, per la frescura, e gli disse: «Ho una parola da dirti da parte di Dio». Quegli si alzò dal suo seggio. 007 JDG 003 021 Allora Eud, allungata la mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco e gliela piantò nel ventre. 007 JDG 003 022 Anche l'elsa entrò con la lama; il grasso si rinchiuse intorno alla lama, perciò egli uscì subito dalla finestra, senza estrargli la spada dal ventre. 007 JDG 003 023 Eud uscì nel portico, dopo aver chiuso i battenti del piano di sopra e aver tirato il chiavistello. 007 JDG 003 024 Quando fu uscito, vennero i servi, i quali guardarono e videro che i battenti del piano di sopra erano sprangati; dissero: «Certo attende ai suoi bisogni nel camerino della stanza fresca». 007 JDG 003 025 Aspettarono fino ad essere inquieti, ma quegli non apriva i battenti del piano di sopra. Allora presero la chiave, aprirono ed ecco il loro signore era steso per terra, morto. 007 JDG 003 026 Mentre essi indugiavano, Eud era fuggito e, dopo aver oltrepassato gli Idoli, si era messo in salvo nella Seira. 007 JDG 003 027 Appena arrivato là, suonò la tromba sulle montagne di Efraim e gli Israeliti scesero con lui dalle montagne ed egli si mise alla loro testa. 007 JDG 003 028 Disse loro: «Seguitemi, perché il Signore vi ha messo nelle mani i Moabiti, vostri nemici». Quelli scesero dopo di lui, si impadronirono dei guadi del Giordano, per impedirne il passo ai Moabiti, e non lasciarono passare nessuno. 007 JDG 003 029 In quella circostanza sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi; non ne scampò neppure uno. 007 JDG 003 030 Così in quel giorno Moab fu umiliato sotto la mano d'Israele e il paese rimase tranquillo per ottant'anni. 007 JDG 003 031 Dopo di lui ci fu Samgar figlio di Anat. Egli sconfisse seicento Filistei con un pungolo da buoi; anch'egli salvò Israele. 007 JDG 004 001 Eud era morto e gli Israeliti tornarono a fare ciò che è male agli occhi del Signore. 007 JDG 004 002 Il Signore li mise nelle mani di Iabin re di Canaan, che regnava in Cazor. Il capo del suo esercito era Sisara che abitava a Aroset-Goim. 007 JDG 004 003 Gli Israeliti gridarono al Signore, perché Iabin aveva novecento carri di ferro e gia da venti anni opprimeva duramente gli Israeliti. 007 JDG 004 004 In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot. 007 JDG 004 005 Essa sedeva sotto la palma di Debora, tra Rama e Betel, sulle montagne di Efraim, e gli Israeliti venivano a lei per le vertenze giudiziarie. 007 JDG 004 006 Essa mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da Kades di Nèftali, e gli disse: «Il Signore, Dio d'Israele, ti dà quest'ordine: Và, marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila figli di Nèftali e figli di Zàbulon. 007 JDG 004 007 Io attirerò verso di te al torrente Kison Sisara, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo metterò nelle tue mani». 007 JDG 004 008 Barak le rispose: «Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò». 007 JDG 004 009 Rispose: «Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di una donna». Debora si alzò e andò con Barak a Kades. 007 JDG 004 010 Barak convocò Zàbulon e Nèftali a Kades; diecimila uomini si misero al suo seguito e Debora andò con lui. 007 JDG 004 011 Ora Eber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla Quercia di Saannaim che è presso Kades. 007 JDG 004 012 Fu riferito a Sisara che Barak, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor. 007 JDG 004 013 Allora Sisara radunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui da Aroset-Goim fino al torrente Kison. 007 JDG 004 014 Debora disse a Barak: «Alzati, perché questo è il giorno in cui il Signore ha messo Sisara nelle tue mani. Il Signore non esce forse in campo davanti a te?». Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 007 JDG 004 015 Il Signore sconfisse, davanti a Barak, Sisara con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sisara scese dal carro e fuggì a piedi. 007 JDG 004 016 Barak inseguì i carri e l'esercito fino ad Aroset-Goim; tutto l'esercito di Sisara cadde a fil di spada e non ne scampò neppure uno. 007 JDG 004 017 Intanto Sisara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele, moglie di Eber il Kenita, perché vi era pace fra Iabin, re di Cazor, e la casa di Eber il Kenita. 007 JDG 004 018 Giaele uscì incontro a Sisara e gli disse: «Fermati, mio signore, fermati da me: non temere». Egli entrò da lei nella sua tenda ed essa lo nascose con una coperta. 007 JDG 004 019 Egli le disse: «Dammi un pò d'acqua da bere perché ho sete». Essa aprì l'otre del latte, gli diede da bere e poi lo ricoprì. 007 JDG 004 020 Egli le disse: «Stà all'ingresso della tenda; se viene qualcuno a interrogarti dicendo: C'è qui un uomo?, dirai: Nessuno». 007 JDG 004 021 Ma Giaele, moglie di Eber, prese un picchetto della tenda, prese in mano il martello, venne pian piano a lui e gli conficcò il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; così morì. 007 JDG 004 022 Ed ecco Barak inseguiva Sisara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: «Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi». Egli entrò da lei ed ecco Sisara era steso morto con il picchetto nella tempia. 007 JDG 004 023 Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti agli Israeliti. 007 JDG 004 024 La mano degli Israeliti si fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin re di Canaan. 007 JDG 005 001 In quel giorno Debora, con Barak, figlio di Abinoam, pronunciò questo canto: 007 JDG 005 002 «Ci furono capi in Israele per assumere il comando; ci furono volontari per arruolarsi in massa: Benedite il Signore! 007 JDG 005 003 Ascoltate, re, porgete gli orecchi, o principi; io voglio cantare al Signore, voglio cantare al Signore, voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele! 007 JDG 005 004 Signore, quando uscivi dal Seir, quando avanzavi dalla steppa di Edom, la terra tremò, i cieli si scossero, le nubi si sciolsero in acqua. 007 JDG 005 005 Si stemperarono i monti davanti al Signore, Signore del Sinai, davanti al Signore, Dio d'Israele. 007 JDG 005 006 Ai giorni di Samgar, figlio di Anat, ai giorni di Giaele, erano deserte le strade e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi. 007 JDG 005 007 Era cessata ogni autorità di governo, era cessata in Israele, fin quando sorsi io, Debora, fin quando sorsi come madre in Israele. 007 JDG 005 008 Si preferivano divinità straniere e allora la guerra fu alle porte, ma scudo non si vedeva né lancia né quarantamila in Israele. 007 JDG 005 009 Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele, ai volontari tra il popolo; benedite il Signore! 007 JDG 005 010 Voi, che cavalcate asine bianche, seduti su gualdrappe, voi che procedete sulla via, raccontate; 007 JDG 005 011 unitevi al grido degli uomini schierati fra gli abbeveratoi: là essi proclamano le vittorie del Signore, le vittorie del suo governo in Israele, quando scese alle porte il popolo del Signore. 007 JDG 005 012 Dèstati, dèstati, o Debora, dèstati, dèstati, intona un canto! Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri, o figlio di Abinoam! 007 JDG 005 013 Allora scesero i fuggiaschi per unirsi ai principi; il popolo del Signore scese a sua difesa tra gli eroi. 007 JDG 005 014 Quelli della stirpe di Efraim scesero nella pianura, ti seguì Beniamino fra le tue genti. Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando. 007 JDG 005 015 I principi di Issacar mossero con Debora; Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura. Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni. 007 JDG 005 016 Perché sei rimasto seduto tra gli ovili, ad ascoltare le zampogne dei pastori? Presso i ruscelli di Ruben erano ben grandi le dispute... 007 JDG 005 017 Gàlaad dimora oltre il Giordano e Dan perché vive straniero sulle navi? Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare e presso le sue insenature dimora. 007 JDG 005 018 Zàbulon invece è un popolo che si è esposto alla morte, come Nèftali, sui poggi della campagna! 007 JDG 005 019 Vennero i re, diedero battaglia, combatterono i re di Canaan, a Taanach sulle acque di Meghiddo, ma non riportarono bottino d'argento. 007 JDG 005 020 Dal cielo le stelle diedero battaglia, dalle loro orbite combatterono contro Sisara. 007 JDG 005 021 Il torrente Kison li travolse; torrente impetuoso fu il torrente Kison... Anima mia, calpesta con forza! 007 JDG 005 022 Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli al galoppo, al galoppo dei corsieri. 007 JDG 005 023 Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore - maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in aiuto al Signore, in aiuto al Signore tra gli eroi. 007 JDG 005 024 Sia benedetta fra le donne Giaele, la moglie di Eber il Kenita, benedetta fra le donne della tenda! 007 JDG 005 025 Acqua egli chiese, latte essa diede, in una coppa da principi offrì latte acido. 007 JDG 005 026 Una mano essa stese al picchetto e la destra a un martello da fabbri, e colpì Sisara, lo percosse alla testa, ne fracassò, ne trapassò la tempia. 007 JDG 005 027 Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque; ai piedi di lei si contorse, ricadde, dove si contorse, là ricadde finito. 007 JDG 005 028 Dietro la finestra si affaccia e si lamenta la madre di Sisara, dietro la persiana: Perché il suo carro tarda ad arrivare? Perché così a rilento procedono i suoi carri? 007 JDG 005 029 Le più sagge sue principesse rispondono e anche lei torna a dire a se stessa: 007 JDG 005 030 Certo han trovato bottino, stan facendo le parti: una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo; un bottino di vesti variopinte per Sisara, un bottino di vesti variopinte a ricamo; una veste variopinta a due ricami è il bottino per il mio collo... 007 JDG 005 031 Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore! Ma coloro che ti amano siano come il sole, quando sorge con tutto lo splendore». Poi il paese ebbe pace per quarant'anni. 007 JDG 006 001 Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni. 007 JDG 006 002 La mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese. 007 JDG 006 003 Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e i figli dell'oriente venivano contro di lui, 007 JDG 006 004 si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né pecore, né buoi, né asini. 007 JDG 006 005 Poiché venivano con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli erano senza numero - e venivano nel paese per devastarlo. 007 JDG 006 006 Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al Signore. 007 JDG 006 007 Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian, 007 JDG 006 008 il Signore mandò loro un profeta che disse: «Dice il Signore, Dio d'Israele: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione servile; 007 JDG 006 009 vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese 007 JDG 006 010 e vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dei degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce». 007 JDG 006 011 Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti. 007 JDG 006 012 L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!». 007 JDG 006 013 Gedeone gli rispose: «Signor mio, se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian». 007 JDG 006 014 Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Và con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?». 007 JDG 006 015 Gli rispose: «Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». 007 JDG 006 016 Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». 007 JDG 006 017 Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. 007 JDG 006 018 Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti». Rispose: «Resterò finché tu torni». 007 JDG 006 019 Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un' efa di farina preparò focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 007 JDG 006 020 L'angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa pietra e versavi il brodo». Egli fece così. 007 JDG 006 021 Allora l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; salì dalla roccia un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime e l'angelo del Signore scomparve dai suoi occhi. 007 JDG 006 022 Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: «Signore, ho dunque visto l'angelo del Signore faccia a faccia!». 007 JDG 006 023 Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». 007 JDG 006 024 Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti. 007 JDG 006 025 In quella stessa notte il Signore gli disse: «Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto. 007 JDG 006 026 Costruisci un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato». 007 JDG 006 027 Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte. 007 JDG 006 028 Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro accanto era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito. 007 JDG 006 029 Si dissero l'un altro: «Chi ha fatto questo?». Investigarono, si informarono e dissero: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo». 007 JDG 006 030 Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto». 007 JDG 006 031 Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: «Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare». 007 JDG 006 032 Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: «Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare». 007 JDG 006 033 Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel. 007 JDG 006 034 Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 007 JDG 006 035 Egli mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri. 007 JDG 006 036 Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, 007 JDG 006 037 ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto». 007 JDG 006 038 Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. 007 JDG 006 039 Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno». 007 JDG 006 040 Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno. 007 JDG 007 001 Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura. 007 JDG 007 002 Il Signore disse a Gedeone: «La gente che è con te è troppo numerosa, perché io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: La mia mano mi ha salvato. 007 JDG 007 003 Ora annunzia davanti a tutto il popolo: Chiunque ha paura e trema, torni indietro». Gedeone li mise così alla prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero diecimila. 007 JDG 007 004 Il Signore disse a Gedeone: «La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova. Quegli del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del quale ti dirò: Questi non venga con te, non verrà». 007 JDG 007 005 Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: «Quanti lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio». 007 JDG 007 006 Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua. 007 JDG 007 007 Allora il Signore disse a Gedeone: «Con questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua». 007 JDG 007 008 Egli prese dalle mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò tutti gli altri Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento uomini. L'accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura. 007 JDG 007 009 In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: «Alzati e piomba sul campo, perché io te l'ho messo nelle mani. 007 JDG 007 010 Ma se hai paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo 007 JDG 007 011 e udrai quello che dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo». Egli scese con Pura suo servo fino agli avamposti dell'accampamento. 007 JDG 007 012 I Madianiti, gli Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella pianura e i loro cammelli erano senza numero come la sabbia che è sul lido del mare. 007 JDG 007 013 Quando Gedeone vi giunse, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e gli diceva: «Ho fatto un sogno. Mi pareva di vedere una pagnotta di orzo rotolare nell'accampamento di Madian: giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò e la tenda cadde a terra». 007 JDG 007 014 Il suo compagno gli rispose: «Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento». 007 JDG 007 015 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò; poi tornò al campo di Israele e disse: «Alzatevi, perché il Signore ha messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian». 007 JDG 007 016 Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole; 007 JDG 007 017 disse loro: «Guardate me e fate come farò io, così farete voi. 007 JDG 007 018 Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e griderete: Per il Signore e per Gedeone!». 007 JDG 007 019 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 007 JDG 007 020 Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per il Signore e per Gedeone!». 007 JDG 007 021 Ognuno di essi rimase al suo posto, intorno all'accampamento; tutto il campo si mise a correre, a gridare, a fuggire. 007 JDG 007 022 Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di Abel-Mecola, sopra Tabbat. 007 JDG 007 023 Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 007 JDG 007 024 Intanto Gedeone aveva mandato messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: «Scendete contro i Madianiti e tagliate loro i guadi sul Giordano fino a Bet-Bara». Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul Giordano fino a Bet-Bara. 007 JDG 007 025 Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano. 007 JDG 008 001 Ma gli uomini di Efraim gli dissero: «Che azione ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?». Litigarono con lui violentemente. 007 JDG 008 002 Egli rispose loro: «Che ho fatto io in confronto a voi? La racimolatura di Efraim non vale più della vendemmia di Abiezer? 007 JDG 008 003 Dio vi ha messo nelle mani i capi di Madian, Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare io in confronto a voi?». A tali parole, la loro ira contro di lui si calmò. 007 JDG 008 004 Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi trecento uomini erano stanchi e affamati. 007 JDG 008 005 Disse a quelli di Succot: «Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché è stanca e io sto inseguendo Zebach e Zalmunna, re di Madian». 007 JDG 008 006 Ma i capi di Succot risposero: «Tieni forse gia nelle tue mani i polsi di Zebach e di Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?». 007 JDG 008 007 Gedeone disse: «Ebbene, quando il Signore mi avrà messo nelle mani Zebach e Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi». 007 JDG 008 008 Di là salì a Penuel e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot. 007 JDG 008 009 Egli disse anche agli uomini di Penuel: «Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre». 007 JDG 008 010 Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti. 007 JDG 008 011 Gedeone salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e mise in rotta l'esercito che si credeva sicuro. 007 JDG 008 012 Zebach e Zalmunna si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e sbaragliò tutto l'esercito. 007 JDG 008 013 Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres. 007 JDG 008 014 Catturò un giovane della gente di Succot e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. 007 JDG 008 015 Poi venne alla gente di Succot e disse: «Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse gia nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?». 007 JDG 008 016 Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot. 007 JDG 008 017 Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della città. 007 JDG 008 018 Poi disse a Zebach e a Zalmunna: «Come erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?». Quelli risposero: «Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re». 007 JDG 008 019 Egli riprese: «Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!». 007 JDG 008 020 Poi disse a Ieter, suo primogenito: «Su, uccidili!». Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane. 007 JDG 008 021 Zebach e Zalmunna dissero: «Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo, tale è la sua forza». Gedeone si alzò e uccise Zebach e Zalmunna e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo. 007 JDG 008 022 Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: «Regna su di noi tu e i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian». 007 JDG 008 023 Ma Gedeone rispose loro: «Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi». 007 JDG 008 024 Poi Gedeone disse loro: «Una cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un pendente del suo bottino». I nemici avevano pendenti d'oro, perché erano Ismaeliti. 007 JDG 008 025 Risposero: «Li daremo volentieri». Egli stese allora il mantello e ognuno vi gettò un pendente del suo bottino». 007 JDG 008 026 Il peso dei pendenti d'oro, che egli aveva chiesti, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre le collane che i loro cammelli avevano al collo. 007 JDG 008 027 Gedeone ne fece un efod che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi si prostrò davanti in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa. 007 JDG 008 028 Così Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; il paese rimase in pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone. 007 JDG 008 029 Ierub-Baal, figlio di Ioas, tornò a dimorare a casa sua. 007 JDG 008 030 Gedeone ebbe settanta figli che gli erano nati dalle molte mogli. 007 JDG 008 031 Anche la sua concubina che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlech. 007 JDG 008 032 Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre a Ofra degli Abiezeriti. 007 JDG 008 033 Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 007 JDG 008 034 Gli Israeliti non si ricordarono del Signore loro Dio che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici all'intorno 007 JDG 008 035 e non dimostrarono gratitudine alla casa di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele. 007 JDG 009 001 Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre: 007 JDG 009 002 «Dite agli orecchi di tutti i signori di Sichem: E' meglio per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono del vostro sangue». 007 JDG 009 003 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech, perché dicevano: «E' nostro fratello». 007 JDG 009 004 Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e audaci che lo seguirono. 007 JDG 009 005 Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto. 007 JDG 009 006 Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem. 007 JDG 009 007 Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi! 007 JDG 009 008 Si misero in cammino gli alberi per ungere un re su di essi. Dissero all'ulivo: Regna su di noi. 007 JDG 009 009 Rispose loro l'ulivo: Rinuncerò al mio olio, grazie al quale si onorano dei e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? 007 JDG 009 010 Dissero gli alberi al fico: Vieni tu, regna su di noi. 007 JDG 009 011 Rispose loro il fico: Rinuncerò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò ad agitarmi sugli alberi? 007 JDG 009 012 Dissero gli alberi alla vite: Vieni tu, regna su di noi. 007 JDG 009 013 Rispose loro la vite: Rinuncerò al mio mosto che allieta dei e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? 007 JDG 009 014 Dissero tutti gli alberi al rovo: Vieni tu, regna su di noi. 007 JDG 009 015 Rispose il rovo agli alberi: Se in verità ungete me re su di voi, venite, rifugiatevi alla mia ombra; se no, esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Libano. 007 JDG 009 016 Ora voi non avete agito con lealtà e onestà proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni... 007 JDG 009 017 Perché mio padre ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la vita e vi ha liberati dalle mani di Madian. 007 JDG 009 018 Voi invece oggi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlech, figlio della sua schiava, perché è vostro fratello. 007 JDG 009 019 Se dunque avete operato oggi con sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa, godetevi Abimèlech ed egli si goda voi! 007 JDG 009 020 Ma se non è così, esca da Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlech!». 007 JDG 009 021 Iotam corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech suo fratello. 007 JDG 009 022 Abimèlech dominò su Israele tre anni. 007 JDG 009 023 Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech. 007 JDG 009 024 Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli. 007 JDG 009 025 I signori di Sichem posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa. 007 JDG 009 026 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i signori di Sichem riposero la fiducia in lui. 007 JDG 009 027 Usciti nella campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech. 007 JDG 009 028 Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimèlech e che è Sichem, perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo servirlo noi? 007 JDG 009 029 Se avessi in mano questo popolo, io scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo». 007 JDG 009 030 Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira 007 JDG 009 031 e mandò messaggeri ad Abimèlech in Aruma per dirgli: «Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città contro di te. 007 JDG 009 032 Alzati dunque di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna. 007 JDG 009 033 Domattina, non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno». 007 JDG 009 034 Abimèlech e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato contro Sichem, divisi in quattro schiere. 007 JDG 009 035 Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; allora Abimèlech uscì dall'agguato con la gente che aveva. 007 JDG 009 036 Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: «Ecco gente che scende dalle cime dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini». 007 JDG 009 037 Gaal riprese a parlare e disse: «Ecco gente che scende dall'Ombelico della terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi». 007 JDG 009 038 Allora Zebul gli disse: «Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di lui!». 007 JDG 009 039 Allora Gaal uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech. 007 JDG 009 040 Ma Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 007 JDG 009 041 Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem. 007 JDG 009 042 Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech ne fu informato. 007 JDG 009 043 Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li battè. 007 JDG 009 044 Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono. 007 JDG 009 045 Abimèlech combattè contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale. 007 JDG 009 046 Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 007 JDG 009 047 Fu riferito ad Abimèlech che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati. 007 JDG 009 048 Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi disse alla sua gente: «Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!». 007 JDG 009 049 Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 007 JDG 009 050 Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 007 JDG 009 051 In mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre. 007 JDG 009 052 Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 007 JDG 009 053 Ma una donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli spaccò il cranio. 007 JDG 009 054 Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava le armi e gli disse: «Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica di me: L'ha ucciso una donna!». Il giovane lo trafisse ed egli morì. 007 JDG 009 055 Quando gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua. 007 JDG 009 056 Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 007 JDG 009 057 Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal. 007 JDG 010 001 Dopo Abimèlech, sorse a salvare Israele Tola, figlio di Pua, figlio di Dodo, uomo di Issacar. Dimorava a Samir sulle montagne di Efraim; 007 JDG 010 002 fu giudice d'Israele per ventitrè anni, poi morì e fu sepolto a Samir. 007 JDG 010 003 Dopo di lui sorse Iair, il Galaadita, che fu giudice d'Israele per ventidue anni; 007 JDG 010 004 ebbe trenta figli che cavalcavano trenta asinelli e avevano trenta città, che si chiamano anche oggi i Villaggi di Iair e sono nel paese di Gàlaad. 007 JDG 010 005 Poi Iair morì e fu sepolto a Kamon. 007 JDG 010 006 Gli Israeliti continuarono a fare ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal, le Astarti, gli dei di Aram, gli dei di Sidòne, gli dei di Moab, gli dei degli Ammoniti e gli dei dei Filistei; abbandonarono il Signore e non lo servirono più. 007 JDG 010 007 L'ira del Signore si accese contro Israele e li mise nelle mani dei Filistei e nelle mani degli Ammoniti. 007 JDG 010 008 Questi afflissero e oppressero per diciotto anni gli Israeliti, tutti i figli d'Israele che erano oltre il Giordano, nel paese degli Amorrei in Gàlaad. 007 JDG 010 009 Poi gli Ammoniti passarono il Giordano per combattere anche contro Giuda, contro Beniamino e contro la casa d'Efraim e Israele fu in grande angoscia. 007 JDG 010 010 Allora gli Israeliti gridarono al Signore: «Abbiamo peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro Dio e abbiamo servito i Baal». 007 JDG 010 011 Il Signore disse agli Israeliti: «Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli Amorrei, dagli Ammoniti e dai Filistei? 007 JDG 010 012 Quando quelli di Sidòne, gli Amaleciti e i Madianiti vi opprimevano e voi gridavate a me, non vi ho forse liberati dalle loro mani? 007 JDG 010 013 Eppure, mi avete abbandonato e avete servito altri dei; perciò io non vi salverò più. 007 JDG 010 014 Andate a gridare agli dei che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra angoscia!». 007 JDG 010 015 Gli Israeliti dissero al Signore: «Abbiamo peccato; fà di noi ciò che ti piace; soltanto, liberaci in questo giorno». 007 JDG 010 016 Eliminarono gli dei stranieri e servirono il Signore, il quale non tollerò più a lungo la tribolazione di Israele. 007 JDG 010 017 Gli Ammoniti si radunarono e si accamparono in Gàlaad e anche gli Israeliti si adunarono e si accamparono a Mizpa. 007 JDG 010 018 Il popolo, i principi di Gàlaad, si dissero l'un l'altro: «Chi sarà l'uomo che comincerà a combattere contro gli Ammoniti? Egli sarà il capo di tutti gli abitanti di Gàlaad». 007 JDG 011 001 Ora Iefte, il Galaadita, era uomo forte e valoroso, figlio di una prostituta; lo aveva generato Gàlaad. 007 JDG 011 002 Poi la moglie di Gàlaad gli partorì figli e, quando i figli della moglie furono adulti, cacciarono Iefte e gli dissero: «Tu non avrai eredità nella casa di nostro padre, perché sei figlio di un'altra donna». 007 JDG 011 003 Iefte fuggì lontano dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Attorno a Iefte si raccolsero alcuni sfaccendati e facevano scorrerie con lui. 007 JDG 011 004 Qualche tempo dopo gli Ammoniti mossero guerra a Israele. 007 JDG 011 005 Quando gli Ammoniti iniziarono la guerra contro Israele, gli anziani di Gàlaad andarono a prendere Iefte nel paese di Tob. 007 JDG 011 006 Dissero a Iefte: «Vieni, sii nostro condottiero e combatteremo contro gli Ammoniti». 007 JDG 011 007 Ma Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: «Non siete forse voi quelli che mi avete odiato e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete in difficoltà?». 007 JDG 011 008 Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: «Proprio per questo ora ci rivolgiamo a te: verrai con noi, combatterai contro gli Ammoniti e sarai il capo di noi tutti abitanti di Gàlaad». 007 JDG 011 009 Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: «Se mi riconducete per combattere contro gli Ammoniti e il Signore li mette in mio potere, io sarò vostro capo». 007 JDG 011 010 Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: «Il Signore sia testimone tra di noi, se non faremo come hai detto». 007 JDG 011 011 Iefte dunque andò con gli anziani di Gàlaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero e Iefte ripetè le sue parole davanti al Signore in Mizpa. 007 JDG 011 012 Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: «Che c'è tra me e te, perché tu venga contro di me a muover guerra al mio paese?». 007 JDG 011 013 Il re degli Ammoniti rispose ai messaggeri di Iefte: «Perché, quando Israele uscì dall'Egitto, si impadronì del mio territorio, dall'Arnon fino allo Iabbok e al Giordano; restituiscilo spontaneamente». 007 JDG 011 014 Iefte inviò di nuovo messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: 007 JDG 011 015 «Dice Iefte: Israele non si impadronì del paese di Moab, né del paese degli Ammoniti; 007 JDG 011 016 ma, quando Israele uscì dall'Egitto e attraversò il deserto fino al Mare Rosso e giunse a Kades, 007 JDG 011 017 mandò messaggeri al re di Edom per dirgli: Lasciami passare per il tuo paese, ma il re di Edom non acconsentì. Mandò anche al re di Moab, nemmeno lui volle e Israele rimase a Kades. 007 JDG 011 018 Poi camminò per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab, giunse a oriente del paese di Moab e si accampò oltre l'Arnon senza entrare nei territori di Moab; perché l'Arnon segna il confine di Moab. 007 JDG 011 019 Allora Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, re di Chesbon, e gli disse: Lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al nostro. 007 JDG 011 020 Ma Sicon non si fidò che Israele passasse per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente, si accampò a Iaaz e combattè contro Israele. 007 JDG 011 021 Il Signore, Dio d'Israele, mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d'Israele, che li sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorrei che abitavano quel territoro; 007 JDG 011 022 conquistò tutti i territori degli Amorrei, dall'Arnon allo Iabbok e dal deserto al Giordano. 007 JDG 011 023 Ora il Signore, Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 007 JDG 011 024 Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che il Signore ha scacciati davanti a noi. 007 JDG 011 025 Sei tu forse più di Balak, figlio di Zippor, re di Moab? Mosse forse querela ad Israele o gli fece guerra? 007 JDG 011 026 Da trecento anni Israele abita a Chesbon e nelle sue dipendenze, ad Aroer e nelle sue dipendenze e in tutte le città lungo l'Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo? 007 JDG 011 027 Io non ti ho fatto torto e tu agisci male verso di me, muovendomi guerra; il Signore giudice giudichi oggi tra gli Israeliti e gli Ammoniti!». 007 JDG 011 028 Ma il re degli Ammoniti non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato a dire. 007 JDG 011 029 Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. 007 JDG 011 030 Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu mi metti nelle mani gli Ammoniti, 007 JDG 011 031 la persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto». 007 JDG 011 032 Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle mani. 007 JDG 011 033 Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti. 007 JDG 011 034 Poi Iefte tornò a Mizpa, verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l'unica figlia: non aveva altri figli, né altre figlie. 007 JDG 011 035 Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: «Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi». 007 JDG 011 036 Essa gli disse: «Padre mio, se hai dato parola al Signore, fà di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici». 007 JDG 011 037 Poi disse al padre: «Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne». 007 JDG 011 038 Egli le rispose: «Và!», e la lasciò andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. 007 JDG 011 039 Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di lei quello che aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui venne in Israele questa usanza: 007 JDG 011 040 ogni anno le fanciulle d'Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni. 007 JDG 012 001 Ora gli uomini di Efraim si radunarono, passarono il fiume verso Zafon e dissero a Iefte: «Perché sei andato a combattere contro gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi bruceremo te e la tua casa». 007 JDG 012 002 Iefte rispose loro: «Io e il mio popolo abbiamo avuto grandi lotte con gli Ammoniti; quando vi ho chiamati in aiuto, non siete venuti a liberarmi dalle loro mani. 007 JDG 012 003 Vedendo che voi non venivate in mio aiuto, ho esposto al pericolo la vita, ho marciato contro gli Ammoniti e il Signore me li ha messi nelle mani. Perché dunque siete venuti oggi contro di me a muovermi guerra?». 007 JDG 012 004 Iefte, radunati tutti gli uomini di Gàlaad, diede battaglia ad Efraim; gli uomini di Gàlaad sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: «Voi siete fuggiaschi di Efraim; Gàlaad sta in mezzo a Efraim e in mezzo a Manàsse». 007 JDG 012 005 I Galaaditi intercettarono agli Efraimiti i guadi del Giordano; quando uno dei fuggiaschi di Efraim diceva: «Lasciatemi passare», gli uomini di Gàlaad gli chiedevano: «Sei un Efraimita?». Se quegli rispondeva: «No», 007 JDG 012 006 i Galaaditi gli dicevano: «Ebbene, dì Scibbolet», e quegli diceva Sibbolet, non sapendo pronunciare bene. Allora lo afferravano e lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quella occasione perirono quarantaduemila uomini di Efraim. 007 JDG 012 007 Iefte fu giudice d'Israele per sei anni. Poi Iefte, il Galaadita, morì e fu sepolto nella sua città in Gàlaad. 007 JDG 012 008 Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibsan di Betlemme. 007 JDG 012 009 Egli ebbe trenta figli, maritò trenta figlie e fece venire da fuori trenta fanciulle per i suoi figli. Fu giudice d'Israele per sette anni. 007 JDG 012 010 Poi Ibsan morì e fu sepolto a Betlemme. 007 JDG 012 011 Dopo di lui fu giudice d'Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice d'Israele per dieci anni. 007 JDG 012 012 Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu sepolto ad Aialon, nel paese di Zàbulon. 007 JDG 012 013 Dopo di lui fu giudice d'Israele Abdon, figlio di Illel, di Piraton. 007 JDG 012 014 Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta asinelli. Fu giudice d'Israele per otto anni. 007 JDG 012 015 Poi Abdon, figlio di Illel, il Piratonita, morì e fu sepolto a Piraton, nel paese di Efraim, sul monte Amalek. 007 JDG 013 001 Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani dei Filistei per quarant'anni. 007 JDG 013 002 C'era allora un uomo di Zorea di una famiglia dei Daniti, chiamato Manoach; sua moglie era sterile e non aveva mai partorito. 007 JDG 013 003 L'angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. 007 JDG 013 004 Ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante e dal mangiare nulla d'immondo. 007 JDG 013 005 Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei». 007 JDG 013 006 La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l'aspetto di un angelo di Dio, un aspetto terribile. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, 007 JDG 013 007 ma mi ha detto: Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d'immondo, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte». 007 JDG 013 008 Allora Manoach pregò il Signore e disse: «Signore, l'uomo di Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c'insegni quello che dobbiamo fare per il nascituro». 007 JDG 013 009 Dio ascoltò la preghiera di Manoach e l'angelo di Dio tornò ancora dalla donna, mentre stava nel campo; ma Manoach suo marito non era con lei. 007 JDG 013 010 La donna corse in fretta ad informare il marito e gli disse: «Ecco, mi è apparso quell'uomo che venne da me l'altro giorno». 007 JDG 013 011 Manoach si alzò, seguì la moglie e giunto a quell'uomo gli disse: «Sei tu l'uomo che hai parlato a questa donna?». Quegli rispose: «Sono io». 007 JDG 013 012 Manoach gli disse: «Quando la tua parola si sarà avverata, quale sarà la norma da seguire per il bambino e che si dovrà fare per lui?». 007 JDG 013 013 L'angelo del Signore rispose a Manoach: «Si astenga la donna da quanto le ho detto. 007 JDG 013 014 Non mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda inebriante e non mangi nulla d'immondo; osservi quanto le ho comandato». 007 JDG 013 015 Manoach disse all'angelo del Signore: «Permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!». 007 JDG 013 016 L'angelo del Signore rispose a Manoach: «Anche se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto, offrilo al Signore». Manoach non sapeva che quello fosse l'angelo del Signore. 007 JDG 013 017 Poi Manoach disse all'angelo del Signore: «Come ti chiami, perché quando si saranno avverate le tue parole, noi ti rendiamo onore?». 007 JDG 013 018 L'angelo del Signore gli rispose: «Perché mi chiedi il nome? Esso è misterioso». 007 JDG 013 019 Manoach prese il capretto e l'offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera cose misteriose. Mentre Manoach e la moglie stavano guardando, 007 JDG 013 020 mentre la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del Signore salì con la fiamma dell'altare. Manoach e la moglie, che stavano guardando, si gettarono allora con la faccia a terra 007 JDG 013 021 e l'angelo del Signore non apparve più né a Manoach né alla moglie. Allora Manoach comprese che quello era l'angelo del Signore. 007 JDG 013 022 Manoach disse alla moglie: «Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio». 007 JDG 013 023 Ma sua moglie gli disse: «Se il Signore avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l'olocausto e l'offerta; non ci avrebbe mostrato tutte queste cose né ci avrebbe fatto udire proprio ora cose come queste». 007 JDG 013 024 Poi la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. 007 JDG 013 025 Lo spirito del Signore cominciò a investirlo quando era a Macane-Dan, fra Zorea ed Estaol. 007 JDG 014 001 Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra le figlie dei Filistei. 007 JDG 014 002 Tornato a casa, disse al padre e alla madre: «Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora prendetemela in moglie». 007 JDG 014 003 Suo padre e sua madre gli dissero: «Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non circoncisi?». Ma Sansone rispose al padre: «Prendimi quella, perché mi piace». 007 JDG 014 004 Suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore, il quale cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel tempo i Filistei dominavano Israele. 007 JDG 014 005 Sansone scese con il padre e con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leone venirgli incontro ruggendo. 007 JDG 014 006 Lo spirito del Signore lo investì e, senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla al padre né alla madre. 007 JDG 014 007 Scese dunque, parlò alla donna e questa gli piacque. 007 JDG 014 008 Dopo qualche tempo tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e il miele. 007 JDG 014 009 Egli prese di quel miele nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando; quand'ebbe raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone. 007 JDG 014 010 Suo padre scese dunque da quella donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché così usavano fare i giovani. 007 JDG 014 011 Quando lo ebbero visto, presero trenta compagni perché stessero con lui. 007 JDG 014 012 Sansone disse loro: «Voglio proporvi un indovinello; se voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l'indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; 007 JDG 014 013 ma se non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me». 007 JDG 014 014 «Dal divoratore è uscito il cibo e dal forte è uscito il dolce». Quelli gli risposero: «Proponi l'indovinello e noi lo ascolteremo». Egli disse loro: Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l'indovinello. 007 JDG 014 015 Al quarto giorno dissero alla moglie di Sansone: «Induci tuo marito a spiegarti l'indovinello; se no daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per spogliarci?». 007 JDG 014 016 La moglie di Sansone si mise a piangergli attorno e a dirgli: «Tu hai per me solo odio e non mi ami; hai proposto un indovinello ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!». Le disse: «Ecco, non l'ho spiegato a mio padre né a mia madre e dovrei spiegarlo a te?». 007 JDG 014 017 Essa gli pianse attorno, durante i sette giorni del banchetto; il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, ed essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo. 007 JDG 014 018 «Che c'è di più dolce del miele? Che c'è di più forte del leone?». «Se non aveste arato con la mia giovenca, non avreste sciolto il mio indovinello». Gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone: Rispose loro: 007 JDG 014 019 Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli scese ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Poi acceso d'ira, risalì a casa di suo padre 007 JDG 014 020 e la moglie di Sansone fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze. 007 JDG 015 001 Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse: «Voglio entrare da mia moglie nella camera». Ma il padre di lei non gli permise di entrare 007 JDG 015 002 e gli disse: «Credevo proprio che tu l'avessi ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto». 007 JDG 015 003 Ma Sansone rispose loro: «Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male». 007 JDG 015 004 Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due code. 007 JDG 015 005 Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti. 007 JDG 015 006 I Filistei chiesero: «Chi ha fatto questo?». Fu risposto: «Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. 007 JDG 015 007 Sansone disse loro: «Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi». 007 JDG 015 008 Li battè l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam. 007 JDG 015 009 Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una scorreria fino a Lechi. 007 JDG 015 010 Gli uomini di Giuda dissero loro: «Perché siete venuti contro di noi?». Quelli risposero: «Siamo venuti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi». 007 JDG 015 011 Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?». Egli rispose loro: «Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro». 007 JDG 015 012 Gli dissero: «Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che voi non mi colpirete». 007 JDG 015 013 Quelli risposero: «No, ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti uccideremo». Lo legarono con due funi nuove e lo fecero salire dalla rupe. 007 JDG 015 014 Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore lo investì; le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. 007 JDG 015 015 Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini. 007 JDG 015 016 «Con la mascella dell'asino, li ho ben macellati! Con la mascella dell'asino, ho colpito mille uomini!». Sansone disse: 007 JDG 015 017 Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. 007 JDG 015 018 Poi ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: «Tu hai concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morir di sete e cader nelle mani dei non circoncisi?». 007 JDG 015 019 Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad oggi. 007 JDG 015 020 Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni. 007 JDG 016 001 Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei. 007 JDG 016 002 Fu detto a quelli di Gaza: «E' venuto Sansone». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: «Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo». 007 JDG 016 003 Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron. 007 JDG 016 004 In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila. 007 JDG 016 005 Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: «Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento». 007 JDG 016 006 Dalila dunque disse a Sansone: «Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti?». 007 JDG 016 007 Sansone le rispose: «Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 007 JDG 016 008 Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò con esse. 007 JDG 016 009 L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto. 007 JDG 016 010 Poi Dalila disse a Sansone: «Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare». 007 JDG 016 011 Le rispose: «Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 007 JDG 016 012 Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». L'agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 007 JDG 016 013 Poi Dalila disse a Sansone: «Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose: «Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 007 JDG 016 014 Essa dunque lo fece addormentare, tessè le sette trecce della sua testa nell'ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l'ordito. 007 JDG 016 015 Allora essa gli disse: «Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Gia tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande». 007 JDG 016 016 Ora poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte 007 JDG 016 017 e le aprì tutto il cuore e le disse: «Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 007 JDG 016 018 Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: «Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore». Allora i capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro. 007 JDG 016 019 Essa lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo. Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui. 007 JDG 016 020 Allora essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: «Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò». Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. 007 JDG 016 021 I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione. 007 JDG 016 022 Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a ricrescergli. 007 JDG 016 023 «Il nostro dio ci ha messo nelle mani Sansone nostro nemico». Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano: 007 JDG 016 024 «Il nostro dio ci ha messo nelle mani Sansone nostro nemico, che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti dei nostri». Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: 007 JDG 016 025 Nella gioia del loro cuore dissero: «Chiamate Sansone perché ci faccia divertire!». Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne. 007 JDG 016 026 Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: «Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che possa appoggiarmi ad esse». 007 JDG 016 027 Ora la casa era piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi. 007 JDG 016 028 Allora Sansone invocò il Signore e disse: «Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!». 007 JDG 016 029 Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra. 007 JDG 016 030 Sansone disse: «Che io muoia insieme con i Filistei!». Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. 007 JDG 016 031 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni. 007 JDG 017 001 C'era un uomo sulle montagne di Efraim, che si chiamava Mica. 007 JDG 017 002 Egli disse alla madre: «Quei millecento sicli di argento che ti hanno rubato e per i quali hai pronunziato una maledizione e l'hai pronunziata alla mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io. Ora te lo restituisco». La madre disse: «Benedetto sia mio figlio dal Signore!». 007 JDG 017 003 Egli restituì alla madre i millecento sicli d'argento e la madre disse: «Io consacro con la mia mano questo denaro al Signore, in favore di mio figlio, per farne una statua scolpita e una statua di getto». 007 JDG 017 004 Quando egli ebbe restituito il denaro alla madre, questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece una statua scolpita e una statua di getto, che furono collocate nella casa di Mica. 007 JDG 017 005 Quest'uomo, Mica, ebbe un santuario; fece un efod e i terafim e diede l'investitura a uno dei figli, che gli fece da sacerdote. 007 JDG 017 006 In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio. 007 JDG 017 007 Ora c'era un giovane di Betlemme di Giuda, della tribù di Giuda, il quale era un levita e abitava in quel luogo come forestiero. 007 JDG 017 008 Questo uomo era partito dalla città di Betlemme di Giuda, per cercare una dimora dovunque la trovasse. Cammin facendo era giunto sulle montagne di Efraim, alla casa di Mica. 007 JDG 017 009 Mica gli domandò: «Da dove vieni?». Gli rispose: «Sono un levita di Betlemme di Giuda e vado a cercare una dimora dove la troverò». 007 JDG 017 010 Mica gli disse: «Rimani con me e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un corredo e vitto». Il levita entrò. 007 JDG 017 011 Il levita dunque acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane come un figlio. 007 JDG 017 012 Mica diede l'investitura al levita; il giovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa di lui. 007 JDG 017 013 Mica disse: «Ora so che il Signore mi farà del bene, perché ho ottenuto questo levita come mio sacerdote». 007 JDG 018 001 In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a quei giorni non le era toccata nessuna eredità fra le tribù d'Israele. 007 JDG 018 002 I figli di Dan mandarono dunque da Zorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù, uomini di valore, per visitare ed esplorare il paese; dissero loro: «Andate ad esplorare il Paese!». Quelli giunsero sulle montagne di Efraim fino alla casa di Mica e passarono la notte in quel luogo. 007 JDG 018 003 Mentre erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce del giovane levita; avvicinatisi, gli chiesero: «Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo luogo? Che hai tu qui?». 007 JDG 018 004 Rispose loro: «Mica mi ha fatto così e così, mi dà un salario e io gli faccio da sacerdote». 007 JDG 018 005 Gli dissero: «Consulta Dio, perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà buon esito». 007 JDG 018 006 Il sacerdote rispose loro: «Andate in pace, il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore». 007 JDG 018 007 I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e videro che il popolo, che vi abitava, viveva in sicurezza secondo i costumi di quelli di Sidòne, tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi, usurpando il potere, facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidòne e non avevano relazione con nessuno. 007 JDG 018 008 Poi tornarono ai loro fratelli a Zorea e a Estaol e i fratelli chiesero loro: «Che notizie portate?». 007 JDG 018 009 Quelli risposero: «Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto il paese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a partire per andare a prendere in possesso il paese. 007 JDG 018 010 Quando arriverete là, troverete un popolo che non sospetta di nulla. Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo nelle mani; è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra». 007 JDG 018 011 Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Zorea e da Estaol, ben armati. 007 JDG 018 012 Andarono e si accamparono a Kiriat-Iearim, in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si chiama fino ad oggi l'accampamento di Dan. 007 JDG 018 013 Di là passarono sulle montagne di Efraim e giunsero alla casa di Mica. 007 JDG 018 014 I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais dissero ai loro fratelli: «Sapete che in queste case c'è un efod, ci sono i terafim, una statua scolpita e una statua di getto? Sappiate ora quello che dovete fare». 007 JDG 018 015 Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè alla casa di Mica, e lo salutarono. 007 JDG 018 016 Mentre i seicento uomini dei Daniti, muniti delle loro armi, stavano davanti alla porta, 007 JDG 018 017 e i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese vennero, entrarono in casa, presero la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto. Intanto il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati. 007 JDG 018 018 Quando, entrati in casa di Mica, ebbero preso la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto, il sacerdote disse loro: «Che fate?». 007 JDG 018 019 Quelli gli risposero: «Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della casa di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?». 007 JDG 018 020 Il sacerdote gioì in cuor suo; prese l'efod, i terafim e la statua scolpita e si unì a quella gente. 007 JDG 018 021 Allora si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e le masserizie. 007 JDG 018 022 Quando erano gia lontani dalla casa di Mica, i suoi vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti. 007 JDG 018 023 Allora gridarono ai Daniti. Questi si voltarono e dissero a Mica: «Perché ti sei messo in armi?». 007 JDG 018 024 Egli rispose: «Avete portato via gli dei che mi ero fatti e il sacerdote e ve ne siete andati. Ora che mi resta? Come potete dunque dirmi: Che hai?». 007 JDG 018 025 I Daniti gli dissero: «Non si senta la tua voce dietro a noi, perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita e la vita di quelli della tua casa!». 007 JDG 018 026 I Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo che essi erano più forti di lui, si voltò indietro e tornò a casa. 007 JDG 018 027 Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatti e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme. 007 JDG 018 028 Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidòne e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Bet-Recob. 007 JDG 018 029 Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono. La chiamarono Dan dal nome di Dan loro padre, che era nato da Israele; ma prima la città si chiamava Lais. 007 JDG 018 030 E i Daniti eressero per loro uso la statua scolpita; Gionata, figlio di Ghersom, figlio di Manàsse, e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti finché gli abitanti del paese furono deportati. 007 JDG 018 031 Essi misero in onore per proprio uso la statua scolpita, che Mica aveva fatta, finché la casa di Dio rimase a Silo. 007 JDG 019 001 In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un levita, il quale dimorava all'interno delle montagne di Efraim, si prese per concubina una donna di Betlemme di Giuda. 007 JDG 019 002 Ma la concubina in un momento di collera lo abbandonò, tornando a casa del padre a Betlemme di Giuda e vi rimase per quattro mesi. 007 JDG 019 003 Suo marito si mosse e andò da lei per convincerla a tornare. Aveva preso con sé il suo servo e due agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li battè. 007 JDG 019 004 Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due passarono la notte in quel luogo. 007 JDG 019 005 Il quarto giorno si alzarono di buon'ora e il levita si disponeva a partire. Il padre della giovane disse: «Prendi un boccone di pane per ristorarti; poi, ve ne andrete». 007 JDG 019 006 Così sedettero tutti e due insieme e mangiarono e bevvero. Poi il padre della giovane disse al marito: «Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore gioisca». 007 JDG 019 007 Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero fece tanta insistenza che accettò di passare la notte in quel luogo. 007 JDG 019 008 Il quinto giorno egli si alzò di buon'ora per andarsene e il padre della giovane gli disse: «Rinfràncati prima». Così indugiarono fino al declinare del giorno e mangiarono insieme. 007 JDG 019 009 Quando quell'uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: «Ecco, il giorno volge ora a sera; state qui questa notte; ormai il giorno sta per finire; passa la notte qui e il tuo cuore gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla tua tenda». 007 JDG 019 010 Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo; si alzò, partì e giunse di fronte a Iebus, cioè Gerusalemme, con i suoi due asini sellati, con la sua concubina e il servo. 007 JDG 019 011 Quando furono vicino a Iebus, il giorno era di molto calato e il servo disse al suo padrone: «Vieni, deviamo il cammino verso questa città dei Gebusei e passiamovi la notte». 007 JDG 019 012 Il padrone gli rispose: «Non entreremo in una città di stranieri, i cui abitanti non sono Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa». 007 JDG 019 013 Aggiunse al suo servo: «Vieni, raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremo la notte a Gàbaa o a Rama». 007 JDG 019 014 Così passarono oltre e continuarono il viaggio; il sole tramontava, quando si trovarono di fianco a Gàbaa, che appartiene a Beniamino. Deviarono in quella direzione per passare la notte a Gàbaa. 007 JDG 019 015 Il levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per passare la notte. 007 JDG 019 016 Quand'ecco un vecchio che tornava la sera dal lavoro nei campi; era un uomo delle montagne di Efraim, che abitava come forestiero in Gàbaa, mentre invece la gente del luogo era beniaminita. 007 JDG 019 017 Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. Il vecchio gli disse: «Dove vai e da dove vieni?». 007 JDG 019 018 Quegli rispose: «Andiamo da Betlemme di Giuda fino all'estremità delle montagne di Efraim. Io sono di là ed ero andato a Betlemme di Giuda; ora mi reco alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie sotto il suo tetto. 007 JDG 019 019 Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i tuoi servi; non ci manca nulla». 007 JDG 019 020 Il vecchio gli disse: «La pace sia con te! Prendo a mio carico quanto ti occorre; non devi passare la notte sulla piazza». 007 JDG 019 021 Così lo condusse in casa sua e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, poi mangiarono e bevvero. 007 JDG 019 022 Mentre aprivano il cuore alla gioia ecco gli uomini della città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa: «Fà uscire quell'uomo che è entrato in casa tua, perché vogliamo abusare di lui». 007 JDG 019 023 Il padrone di casa uscì e disse loro: «No, fratelli miei, non fate una cattiva azione; dal momento che quest'uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere questa infamia! 007 JDG 019 024 Ecco mia figlia che è vergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello che vi pare; ma non commettete contro quell'uomo una simile infamia». 007 JDG 019 025 Ma quegli uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina e la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell'alba. 007 JDG 019 026 Quella donna sul far del mattino venne a cadere all'ingresso della casa dell'uomo, presso il quale stava il suo padrone e là restò finché fu giorno chiaro. 007 JDG 019 027 Il suo padrone si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e uscì per continuare il suo viaggio; ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa all'ingresso della casa, con le mani sulla soglia. 007 JDG 019 028 Le disse: «Alzati, dobbiamo partire!». Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione. 007 JDG 019 029 Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per tutto il territorio d'Israele. 007 JDG 019 030 Agli uomini che inviava ordinò: «Così direte ad ogni uomo d'Israele: E' forse mai accaduta una cosa simile da quando gli Israeliti sono usciti dal paese di Egitto fino ad oggi? Pensateci, consultatevi e decidete!». Quanti vedevano, dicevano: «Non è mai accaduta e non si è mai vista una cosa simile, da quando gli Israeliti sono usciti dal paese d'Egitto fino ad oggi!». 007 JDG 020 001 Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino a Bersabea e al paese di Gàlaad, e il popolo si radunò come un sol uomo dinanzi al Signore, a Mizpa. 007 JDG 020 002 I capi di tutto il popolo e tutte le tribù d'Israele si presentarono all'assemblea del popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti, che maneggiavano la spada. 007 JDG 020 003 I figli di Beniamino vennero a sapere che gli Israeliti erano venuti a Mizpa. Gli Israeliti dissero: «Parlate! Com'è avvenuta questa scelleratezza?». 007 JDG 020 004 Allora il levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose: «Io ero giunto con la mia concubina a Gàbaa di Beniamino per passarvi la notte. 007 JDG 020 005 Ma gli abitanti di Gàbaa insorsero contro di me e circondarono di notte la casa dove stavo; volevano uccidere me; quanto alla mia concubina le usarono violenza fino al punto che ne morì. 007 JDG 020 006 Io presi la mia concubina, la feci a pezzi e li mandai per tutto il territorio della nazione d'Israele, perché costoro hanno commesso un delitto e un'infamia in Israele. 007 JDG 020 007 Eccovi qui tutti, Israeliti; consultatevi e decidete qui stesso». 007 JDG 020 008 Tutto il popolo si alzò insieme gridando: «Nessuno di noi tornerà alla tenda, nessuno di noi rientrerà a casa. 007 JDG 020 009 Ora ecco quanto faremo a Gàbaa: tireremo a sorte 007 JDG 020 010 e prenderemo in tutte le tribù d'Israele dieci uomini su cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercare viveri per il popolo, per quelli che andranno a punire Gàbaa di Beniamino, come merita l'infamia che ha commessa in Israele». 007 JDG 020 011 Così tutti gli Israeliti si radunarono contro quella città, uniti come un sol uomo. 007 JDG 020 012 Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la tribù di Beniamino a dire: «Quale delitto è stato commesso in mezzo a voi? 007 JDG 020 013 Dunque consegnateci quegli uomini iniqui di Gàbaa, perché li uccidiamo e cancelliamo il male da Israele». Ma i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce dei loro fratelli, gli Israeliti. 007 JDG 020 014 I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e si radunarono a Gàbaa per combattere contro gli Israeliti. 007 JDG 020 015 Si passarono in rassegna i figli di Beniamino usciti dalle città: formavano un totale di ventiseimila uomini che maneggiavano la spada, senza contare gli abitanti di Gàbaa. 007 JDG 020 016 Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti, che erano ambidestri. Tutti costoro erano capaci di colpire con la fionda un capello, senza fallire il colpo. 007 JDG 020 017 Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi quelli di Beniamino, ed erano quattrocentomila uomini in grado di maneggiare la spada, tutti guerrieri. 007 JDG 020 018 Gli Israeliti si mossero, vennero a Betel e consultarono Dio, dicendo: «Chi di noi andrà per primo a combattere contro i figli di Beniamino?». Il Signore rispose: «Giuda andrà per primo». 007 JDG 020 019 Il mattino dopo, gli Israeliti si mossero e si accamparono presso Gàbaa. 007 JDG 020 020 Gli Israeliti uscirono per combattere contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso Gàbaa. 007 JDG 020 021 Allora i figli di Beniamino uscirono e in quel giorno sterminarono ventiduemila Israeliti, 007 JDG 020 022 ma il popolo, gli Israeliti, si rinfrancarono e tornarono a schierarsi in battaglia dove si erano schierati il primo giorno. 007 JDG 020 023 Gli Israeliti andarono a piangere davanti al Signore fino alla sera e consultarono il Signore, dicendo: «Devo continuare a combattere contro Beniamino mio fratello?». Il Signore rispose: «Andate contro di loro». 007 JDG 020 024 Gli Israeliti vennero a battaglia con i figli di Beniamino una seconda volta. 007 JDG 020 025 I Beniaminiti una seconda volta uscirono da Gàbaa contro di loro e sterminarono altri diciottomila uomini degli Israeliti, tutti atti a maneggiar la spada. 007 JDG 020 026 Allora tutti gli Israeliti e tutto il popolo andarono a Betel, piansero e rimasero davanti al Signore e digiunarono quel giorno fino alla sera e offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. 007 JDG 020 027 Gli Israeliti consultarono il Signore - l'arca dell'alleanza di Dio in quel tempo era là 007 JDG 020 028 e Pincas, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne, prestava servizio davanti a essa in quel tempo - e dissero: «Devo continuare ancora a uscire in battaglia contro Beniamino mio fratello o devo cessare?». Il Signore rispose: «Andate, perché domani ve li metterò nelle mani». 007 JDG 020 029 Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa. 007 JDG 020 030 Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di Beniamino e si disposero a battaglia presso Gàbaa come le altre volte. 007 JDG 020 031 I figli di Beniamino fecero una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare lontano dalla città e cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d'Israele, lungo le strade che portano a Betel e a Gàbaon, in aperta campagna: ne uccisero circa trenta. 007 JDG 020 032 Gia i figli di Beniamino pensavano: «Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta». Ma gli Israeliti dissero: «Fuggiamo e attiriamoli dalla città sulle strade!». 007 JDG 020 033 Tutti gli Israeliti abbandonarono la loro posizione e si disposero a battaglia a Baal-Tamar, mentre quelli di Israele che erano in agguato sbucavano dal luogo dove si trovavano, a occidente di Gàbaa. 007 JDG 020 034 Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Gàbaa. Il combattimento fu aspro: quelli non si accorgevano del disastro che stava per colpirli. 007 JDG 020 035 Il Signore sconfisse Beniamino davanti ad Israele; gli Israeliti uccisero in quel giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti atti a maneggiare la spada. 007 JDG 020 036 I figli di Beniamino si accorsero d'essere sconfitti. Gli Israeliti avevano ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nell'agguato che avevano teso presso Gàbaa. 007 JDG 020 037 Quelli che stavano in agguato infatti si gettarono d'improvviso contro Gàbaa e, fattavi irruzione, passarono a fil di spada l'intera città. 007 JDG 020 038 C'era un segnale convenuto fra gli Israeliti e quelli dell'imboscata: questi dovevano fare salire dalla città una colonna di fumo. 007 JDG 020 039 Gli Israeliti avevano dunque voltato le spalle nel combattimento e gli uomini di Beniamino avevano cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini d'Israele. Essi dicevano: «Ormai essi sono sconfitti davanti a noi, come nella prima battaglia!». 007 JDG 020 040 Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, quelli di Beniamino si voltarono indietro ed ecco tutta la città saliva in fiamme verso il cielo. 007 JDG 020 041 Allora gli Israeliti tornarono indietro e gli uomini di Beniamino furono presi dal terrore, vedendo il disastro piombare loro addosso. 007 JDG 020 042 Voltarono le spalle davanti agli Israeliti e presero la via del deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano dalla città piombavano in mezzo a loro massacrandoli. 007 JDG 020 043 Circondarono i Beniaminiti, li inseguirono senza tregua, li incalzarono fino di fronte a Gàbaa dal lato di oriente. 007 JDG 020 044 Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini, tutti valorosi. 007 JDG 020 045 I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione della roccia di Rimmon e gli Israeliti ne rastrellarono per le strade cinquemila, li incalzarono fino a Ghideom e ne colpirono altri duemila. 007 JDG 020 046 Così il numero totale dei Beniaminiti, che caddero quel giorno, fu di venticinquemila, atti a maneggiare la spada, tutta gente di valore. 007 JDG 020 047 Seicento uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto, raggiunsero la roccia di Rimmon, rimasero alla roccia di Rimmon quattro mesi. 007 JDG 020 048 Intanto gli Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino, passarono a fil di spada nella città uomini e bestiame e quanto trovarono, e diedero alle fiamme anche tutte le città che incontrarono. 007 JDG 021 001 Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: «Nessuno di noi darà in moglie la figlia a un Beniaminita». 007 JDG 021 002 Il popolo venne a Betel, dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce prorompendo in pianto 007 JDG 021 003 e disse: «Signore, Dio d'Israele, perché è avvenuto questo in Israele, che oggi in Israele sia venuta meno una delle sue tribù?». 007 JDG 021 004 Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici di comunione. 007 JDG 021 005 Poi gli Israeliti dissero: «Chi è fra tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto all'assemblea davanti al Signore?». Perché c'era stato questo grande giuramento contro chi non fosse venuto alla presenza del Signore a Mizpa: «Sarà messo a morte». 007 JDG 021 006 Gli Israeliti si pentivano di quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e dicevano: «Oggi è stata soppressa una tribù d'Israele. 007 JDG 021 007 Come faremo per le donne dei superstiti, perché abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglie nessuna delle nostre figlie?». 007 JDG 021 008 Dissero dunque: «Qual è fra le tribù d'Israele quella che non è venuta davanti al Signore a Mizpa?». Risultò che nessuno di Iabes di Gàlaad era venuto all'accampamento dove era l'assemblea; 007 JDG 021 009 fatta la rassegna del popolo si era trovato che là non vi era nessuno degli abitanti di Iabes di Gàlaad. 007 JDG 021 010 Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini dei più valorosi e ordinò: «Andate e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini. 007 JDG 021 011 Farete così: ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini». 007 JDG 021 012 Trovarono fra gli abitanti di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non avevano avuto rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nel paese di Canaan. 007 JDG 021 013 Allora tutta la comunità mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino che erano alla roccia di Rimmon e per proclamar loro la pace. 007 JDG 021 014 Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano sufficienti per tutti. 007 JDG 021 015 Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù d'Israele. 007 JDG 021 016 Gli anziani della comunità dissero: «Come procureremo donne ai superstiti, poiché le donne beniaminite sono state distrutte?». 007 JDG 021 017 Soggiunsero: «Le proprietà dei superstiti devono appartenere a Beniamino perché non sia soppressa una tribù in Israele. 007 JDG 021 018 Ma noi non possiamo dar loro in moglie le nostre figlie, perché gli Israeliti hanno giurato: Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!». 007 JDG 021 019 Aggiunsero: «Ecco ogni anno si fa una festa per il Signore a Silo», che è a nord di Betel, a oriente della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiorno di Lebona. 007 JDG 021 020 Diedero quest'ordine ai figli di Beniamino: «Andate, appostatevi nelle vigne 007 JDG 021 021 e state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro, uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e ve ne andrete nel paese di Beniamino. 007 JDG 021 022 Quando i loro padri o i loro fratelli verranno a discutere con voi, direte loro: Concedetele a noi: abbiamo preso ciascuno una donna come in battaglia... ma se ce le aveste date voi stessi, allora avreste peccato». 007 JDG 021 023 I figli di Beniamino fecero a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio, riedificarono le città e vi stabilirono la dimora. 007 JDG 021 024 In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si diresse verso la sua eredità. 007 JDG 021 025 In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio. # # BOOK 008 RUT Ruth Rut 008 RUT 001 001 Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo di Betlemme di Giuda emigrò nella campagna di Moab, con la moglie e i suoi due figli. 008 RUT 001 002 Quest'uomo si chiamava Elimèlech, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei di Betlemme di Giuda. Giunti nella campagna di Moab, vi si stabilirono. 008 RUT 001 003 Poi Elimèlech, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i due figli. 008 RUT 001 004 Questi sposarono donne di Moab, delle quali una si chiamava Orpa e l'altra Rut. Abitavano in quel luogo da circa dieci anni, 008 RUT 001 005 quando anche Maclon e Chilion morirono tutti e due e la donna rimase priva dei suoi due figli e del marito. 008 RUT 001 006 Allora si alzò con le sue nuore per andarsene dalla campagna di Moab, perché aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane. 008 RUT 001 007 Partì dunque con le due nuore da quel luogo e mentre era in cammino per tornare nel paese di Giuda 008 RUT 001 008 Noemi disse alle due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 008 RUT 001 009 Il Signore conceda a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito». Essa le baciò, ma quelle piansero ad alta voce 008 RUT 001 010 e le dissero: «No, noi verremo con te al tuo popolo». 008 RUT 001 011 Noemi rispose: «Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho io ancora figli in seno, che possano diventare vostri mariti? 008 RUT 001 012 Tornate indietro, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per avere un marito. Se dicessi: Ne ho speranza, e se anche avessi un marito questa notte e anche partorissi figli, 008 RUT 001 013 vorreste voi aspettare che diventino grandi e vi asterreste per questo dal maritarvi? No, figlie mie; io sono troppo infelice per potervi giovare, perché la mano del Signore è stesa contro di me». 008 RUT 001 014 Allora esse alzarono la voce e piansero di nuovo; Orpa baciò la suocera e partì, ma Rut non si staccò da lei. 008 RUT 001 015 Allora Noemi le disse: «Ecco, tua cognata è tornata al suo popolo e ai suoi dei; torna indietro anche tu, come tua cognata». 008 RUT 001 016 Ma Rut rispose: «Non insistere con me perché ti abbandoni e torni indietro senza di te; perché dove andrai tu andrò anch'io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; 008 RUT 001 017 dove morirai tu, morirò anch'io e vi sarò sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi separerà da te». 008 RUT 001 018 Quando Noemi la vide così decisa ad accompagnarla, cessò di insistere. 008 RUT 001 019 Così fecero il viaggio insieme fino a Betlemme. Quando giunsero a Betlemme, tutta la città s'interessò di loro. Le donne dicevano: «E' proprio Noemi!». 008 RUT 001 020 Essa rispondeva: «Non mi chiamate Noemi, chiamatemi Mara, perché l'Onnipotente mi ha tanto amareggiata! 008 RUT 001 021 Io ero partita piena e il Signore mi fa tornare vuota. Perché chiamarmi Noemi, quando il Signore si è dichiarato contro di me e l'Onnipotente mi ha resa infelice?». 008 RUT 001 022 Così Noemi tornò con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo. 008 RUT 002 001 Noemi aveva un parente del marito, uomo potente e ricco della famiglia di Elimèlech, che si chiamava Booz. 008 RUT 002 002 Rut, la Moabita, disse a Noemi: «Lasciami andare per la campagna a spigolare dietro a qualcuno agli occhi del quale avrò trovato grazia». Le rispose: «Và, figlia mia». 008 RUT 002 003 Rut andò e si mise a spigolare nella campagna dietro ai mietitori; per caso si trovò nella parte della campagna appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlech. 008 RUT 002 004 Ed ecco Booz arrivò da Betlemme e disse ai mietitori: «Il Signore sia con voi!». Quelli gli risposero: «Il Signore ti benedica!». 008 RUT 002 005 Booz disse al suo servo, incaricato di sorvegliare i mietitori: «Di chi è questa giovane?». 008 RUT 002 006 Il servo incaricato di sorvegliare i mietitori rispose: «E' una giovane moabita, quella che è tornata con Noemi dalla campagna di Moab. 008 RUT 002 007 Ha detto: Vorrei spigolare e raccogliere dietro ai mietitori. E' venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino ad ora; solo in questo momento si è un poco seduta nella casa». 008 RUT 002 008 Allora Booz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo; non allontanarti di qui, ma rimani con le mie giovani; 008 RUT 002 009 tieni d'occhio il campo dove si miete e cammina dietro a loro. Non ho forse ordinato ai miei giovani di non molestarti? Quando avrai sete, và a bere dagli orci ciò che i giovani avranno attinto». 008 RUT 002 010 Allora Rut si prostrò con la faccia a terra e gli disse: «Per qual motivo ho trovato grazia ai tuoi occhi, così che tu ti interessi di me che sono una straniera?». 008 RUT 002 011 Booz le rispose: «Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria per venire presso un popolo, che prima non conoscevi. 008 RUT 002 012 Il Signore ti ripaghi quanto hai fatto e il tuo salario sia pieno da parte del Signore, Dio d'Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti». 008 RUT 002 013 Essa gli disse: «Possa io trovar grazia ai tuoi occhi, o mio signore! Poiché tu mi hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, benché io non sia neppure come una delle tue schiave». 008 RUT 002 014 Poi, al momento del pasto, Booz le disse: «Vieni, mangia il pane e intingi il boccone nell'aceto». Essa si pose a sedere accanto ai mietitori. Booz le pose davanti grano abbrustolito; essa ne mangiò a sazietà e ne mise da parte gli avanzi. 008 RUT 002 015 Poi si alzò per tornare a spigolare e Booz diede quest'ordine ai suoi servi: «Lasciatela spigolare anche fra i covoni e non le fate affronto; 008 RUT 002 016 anzi lasciate cadere apposta per lei spighe dai mannelli; abbandonatele, perché essa le raccolga, e non sgridatela». 008 RUT 002 017 Così essa spigolò nel campo fino alla sera; battè quello che aveva raccolto e ne venne circa una quarantina di chili di orzo. 008 RUT 002 018 Se lo caricò addosso, entrò in città e sua suocera vide ciò che essa aveva spigolato. Poi Rut tirò fuori quello che era rimasto del cibo e glielo diede. 008 RUT 002 019 La suocera le chiese: «Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che si è interessato di te!». Rut riferì alla suocera presso chi aveva lavorato e disse: «L'uomo presso il quale ho lavorato oggi si chiama Booz». 008 RUT 002 020 Noemi disse alla nuora: «Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i morti!». Aggiunse: «Questo uomo è nostro parente stretto; è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto». 008 RUT 002 021 Rut, la Moabita, disse: «Mi ha anche detto: Rimani insieme ai miei servi, finché abbiano finito tutta la mia mietitura». 008 RUT 002 022 Noemi disse a Rut, sua nuora: «E' bene, figlia mia, che tu vada con le sue schiave e non ti esponga a sgarberie in un altro campo». 008 RUT 002 023 Essa rimase dunque con le schiave di Booz, a spigolare, sino alla fine della mietitura dell'orzo e del frumento. Poi abitò con la suocera. 008 RUT 003 001 Noemi, sua suocera, le disse: «Figlia mia, non devo io cercarti una sistemazione, così che tu sia felice? 008 RUT 003 002 Ora, Booz, con le cui giovani tu sei stata, non è nostro parente? Ecco, questa sera deve ventilare l'orzo sull'aia. 008 RUT 003 003 Su dunque, profumati, avvolgiti nel tuo manto e scendi all'aia; ma non ti far riconoscere da lui, prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. 008 RUT 003 004 Quando andrà a dormire, osserva il luogo dove egli dorme; poi và, alzagli la coperta dalla parte dei piedi e mettiti lì a giacere; ti dirà lui ciò che dovrai fare». 008 RUT 003 005 Rut le rispose: «Farò quanto dici». 008 RUT 003 006 Scese all'aia e fece quanto la suocera le aveva ordinato. 008 RUT 003 007 Booz mangiò, bevve e aprì il cuore alla gioia; poi andò a dormire accanto al mucchio d'orzo. Allora essa venne pian piano, gli alzò la coperta dalla parte dei piedi e si coricò. 008 RUT 003 008 Verso mezzanotte quell'uomo si svegliò, con un brivido, si guardò attorno ed ecco una donna gli giaceva ai piedi. 008 RUT 003 009 Le disse: «Chi sei?». Rispose: «Sono Rut, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto». 008 RUT 003 010 Le disse: «Sii benedetta dal Signore, figlia mia! Questo tuo secondo atto di bontà è migliore anche del primo, perché non sei andata in cerca di uomini giovani, poveri o ricchi. 008 RUT 003 011 Ora non temere, figlia mia; io farò per te quanto dici, perché tutti i miei concittadini sanno che sei una donna virtuosa. 008 RUT 003 012 Ora io sono tuo parente, ma ce n'è un altro che è parente più stretto di me. 008 RUT 003 013 Passa qui la notte e domani mattina se quegli vorrà sposarti, va bene, ti prenda; ma se non gli piacerà, ti prenderò io, per la vita del Signore! Stà tranquilla fino al mattino». 008 RUT 003 014 Rimase coricata ai suoi piedi fino alla mattina. Poi Booz si alzò prima che un uomo possa distinguere un altro, perché diceva: «Nessuno sappia che questa donna è venuta sull'aia!». 008 RUT 003 015 Poi aggiunse: «Apri il mantello che hai addosso e tienilo con le due mani». Essa lo tenne ed egli vi versò dentro sei misure d'orzo e glielo pose sulle spalle. Rut rientrò in città 008 RUT 003 016 e venne dalla suocera, che le disse: «Come è andata, figlia mia?». Essa le raccontò quanto quell'uomo aveva fatto per lei. 008 RUT 003 017 Aggiunse: «Mi ha anche dato sei misure di orzo; perché mi ha detto: Non devi tornare da tua suocera a mani vuote». 008 RUT 003 018 Noemi disse: «Stà quieta, figlia mia, finché tu sappia come la cosa si concluderà; certo quest'uomo non si darà pace finché non abbia concluso oggi stesso questa faccenda». 008 RUT 004 001 Intanto Booz venne alla porta della città e vi sedette. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Booz aveva parlato. Booz gli disse: «Tu, quel tale, vieni e siediti qui!». Quello si avvicinò e sedette. 008 RUT 004 002 Poi Booz scelse dieci uomini fra gli anziani della città e disse loro: «Sedete qui». Quelli sedettero. 008 RUT 004 003 Allora Booz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: «Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlech, lo mette in vendita Noemi, che è tornata dalla campagna di Moab. 008 RUT 004 004 Ho pensato bene di informartene e dirti: Fanne acquisto alla presenza delle persone qui sedute e alla presenza degli anziani del mio popolo. Se vuoi acquistarlo con il diritto di riscatto, acquistalo, ma se non vuoi acquistarlo, dichiaramelo, che io lo sappia; perché nessuno fuori di te ha il diritto di riscatto e dopo di te vengo io». Quegli rispose: «Io intendo acquistarlo». 008 RUT 004 005 Allora Booz disse: «Quando acquisterai il campo dalla mano di Noemi, nell'atto stesso tu acquisterai anche Rut, la Moabita, moglie del defunto, per assicurare il nome del defunto sulla sua eredità». 008 RUT 004 006 Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: «Io non posso acquistare con il diritto di riscatto, altrimenti danneggerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio diritto, perché io non posso valermene». 008 RUT 004 007 Una volta in Israele esisteva questa usanza relativa al diritto del riscatto o della permuta, per convalidare ogni atto: uno si toglieva il sandalo e lo dava all'altro; era questo il modo di attestare in Israele. 008 RUT 004 008 Così chi aveva il diritto di riscatto disse a Booz: «Acquista tu il mio diritto di riscatto»; si tolse il sandalo e glielo diede. 008 RUT 004 009 Allora Booz disse agli anziani e a tutto il popolo: «Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Noemi quanto apparteneva a Elimèlech, a Chilion e a Maclon, 008 RUT 004 010 e che ho anche preso in moglie Rut, la Moabita, gia moglie di Maclon, per assicurare il nome del defunto sulla sua eredità e perché il nome del defunto non scompaia tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni». 008 RUT 004 011 Tutto il popolo che si trovava alla porta rispose: «Ne siamo testimoni». Gli anziani aggiunsero: «Il Signore renda la donna, che entra in casa tua, come Rachele e Lia, le due donne che fondarono la casa d'Israele. Procurati ricchezze in Efrata, fatti un nome in Betlemme! 008 RUT 004 012 La tua casa sia come la casa di Perez, che Tamar partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da questa giovane!». 008 RUT 004 013 Così Booz prese Rut, che divenne sua moglie. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: essa partorì un figlio. 008 RUT 004 014 E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare un riscattatore perché il nome del defunto si perpetuasse in Israele! 008 RUT 004 015 Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia; perché lo ha partorito tua nuora che ti ama e che vale per te più di sette figli». 008 RUT 004 016 Noemi prese il bambino e se lo pose in grembo e gli fu nutrice. 008 RUT 004 017 E le vicine dissero: «E' nato un figlio a Noemi!». Essa lo chiamò Obed: egli fu il padre di Iesse, padre di Davide. 008 RUT 004 018 Questa è la discendenza di Perez: Perez generò Chezron; Chezron generò Ram; 008 RUT 004 019 Ram generò Amminadab; 008 RUT 004 020 Amminadab generò Nacson; Nacson generò Salmon; 008 RUT 004 021 Salmon generò Booz; Booz generò Obed; 008 RUT 004 022 Obed generò Iesse e Iesse generò Davide. # # BOOK 009 1SA 1 Samuel 1 Samuele 009 1SA 001 001 C'era un uomo di Ramatàim, uno Zufita delle montagne di Efraim, chiamato Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Eliàu, figlio di Tòcu, figlio di Zuf, l'Efraimita. 009 1SA 001 002 Aveva due mogli, l'una chiamata Anna, l'altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva. 009 1SA 001 003 Quest'uomo andava ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti in Silo, dove stavano i due figli di Eli Cofni e Pìncas, sacerdoti del Signore. 009 1SA 001 004 Un giorno Elkana offrì il sacrificio. Ora egli aveva l'abitudine di dare alla moglie Peninna e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. 009 1SA 001 005 Ad Anna invece dava una parte sola; ma egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo. 009 1SA 001 006 La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo. 009 1SA 001 007 Così succedeva ogni anno: tutte le volte che salivano alla casa del Signore, quella la mortificava. Anna dunque si mise a piangere e non voleva prendere cibo. 009 1SA 001 008 Elkana suo marito le disse: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?». 009 1SA 001 009 Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli stava sul sedile davanti a uno stipite del tempio del Signore. 009 1SA 001 010 Essa era afflitta e innalzò la preghiera al Signore, piangendo amaramente. 009 1SA 001 011 Poi fece questo voto: «Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo». 009 1SA 001 012 Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca. 009 1SA 001 013 Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. 009 1SA 001 014 Le disse Eli: «Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai bevuto!». 009 1SA 001 015 Anna rispose: «No, mio signore, io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogandomi davanti al Signore. 009 1SA 001 016 Non considerare la tua serva una donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia amarezza». 009 1SA 001 017 Allora Eli le rispose: «Và in pace e il Dio d'Israele ascolti la domanda che gli hai fatto». 009 1SA 001 018 Essa replicò: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Poi la donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come prima. 009 1SA 001 019 Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei. 009 1SA 001 020 Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele. «Perché - diceva - dal Signore l'ho impetrato». 009 1SA 001 021 Quando poi Elkana andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il voto, 009 1SA 001 022 Anna non andò, perché diceva al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia divezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre». 009 1SA 001 023 Le rispose Elkana suo marito: «Fà pure quanto ti sembra meglio; rimani finché tu l'abbia divezzato; soltanto adempia il Signore la tua parola». La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe divezzato. 009 1SA 001 024 Dopo averlo divezzato, andò con lui, portando un giovenco di tre anni, un' efa di farina e un otre di vino e venne alla casa del Signore a Silo e il fanciullo era con loro. 009 1SA 001 025 Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli 009 1SA 001 026 e Anna disse: «Ti prego, mio signore. Per la tua vita, signor mio, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. 009 1SA 001 027 Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho chiesto. 009 1SA 001 028 Perciò anch'io lo dò in cambio al Signore: per tutti i giorni della sua vita egli è ceduto al Signore». E si prostrarono là davanti al Signore. 009 1SA 002 001 Il mio cuore esulta nel Signore, la mia fronte s'innalza grazie al mio Dio. Si apre la mia bocca contro i miei nemici, perché io godo del beneficio che mi hai concesso. Allora Anna pregò: 009 1SA 002 002 Non c'è santo come il Signore, non c'è rocca come il nostro Dio. 009 1SA 002 003 Non moltiplicate i discorsi superbi, dalla vostra bocca non esca arroganza; perché il Signore è il Dio che sa tutto e le sue opere sono rette. 009 1SA 002 004 L'arco dei forti s'è spezzato, ma i deboli sono rivestiti di vigore. 009 1SA 002 005 I sazi sono andati a giornata per un pane, mentre gli affamati han cessato di faticare. La sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli è sfiorita. 009 1SA 002 006 Il Signore fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risalire. (Sheol h7585) 009 1SA 002 007 Il Signore rende povero e arricchisce, abbassa ed esalta. 009 1SA 002 008 Solleva dalla polvere il misero, innalza il povero dalle immondizie, per farli sedere insieme con i capi del popolo e assegnar loro un seggio di gloria. Perché al Signore appartengono i cardini della terra e su di essi fa poggiare il mondo. 009 1SA 002 009 Sui passi dei giusti Egli veglia, ma gli empi svaniscono nelle tenebre. Certo non prevarrà l'uomo malgrado la sua forza. 009 1SA 002 010 Il Signore... saranno abbattuti i suoi avversari! L'Altissimo tuonerà dal cielo. Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra; darà forza al suo re ed eleverà la potenza del suo Messia». 009 1SA 002 011 Poi Elkana tornò a Rama, a casa sua, e il fanciullo rimase a servire il Signore alla presenza del sacerdote Eli. 009 1SA 002 012 Ora i figli di Eli erano uomini depravati; non tenevano in alcun conto il Signore, 009 1SA 002 013 né la retta condotta dei sacerdoti verso il popolo. Quando uno si presentava a offrire il sacrificio, veniva il servo del sacerdote mentre la carne cuoceva, con in mano un forchettone a tre denti, 009 1SA 002 014 e lo introduceva nella pentola o nella marmitta o nel tegame o nella caldaia e tutto ciò che il forchettone tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così facevano con tutti gli Israeliti che venivano là a Silo. 009 1SA 002 015 Prima che fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi offriva il sacrificio: «Dammi la carne da arrostire per il sacerdote, perché non vuole avere da te carne cotta, ma cruda». 009 1SA 002 016 Se quegli rispondeva: «Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto vorrai!», replicava: «No, me la devi dare ora, altrimenti la prenderò con la forza». 009 1SA 002 017 Così il peccato di quei giovani era molto grande davanti al Signore perché disonoravano l'offerta del Signore. 009 1SA 002 018 Samuele prestava servizio davanti al Signore per quanto lo poteva un fanciullo e andava cinto di efod di lino. 009 1SA 002 019 Sua madre gli preparava una piccola veste e gliela portava ogni anno, quando andava con il marito a offrire il sacrificio annuale. 009 1SA 002 020 Eli allora benediceva Elkana e sua moglie ed esclamava: «Ti conceda il Signore altra prole da questa donna per il prestito che essa ha fatto al Signore». Essi tornarono a casa 009 1SA 002 021 e il Signore visitò Anna, che partorì ancora tre figli e due figlie. Frattanto il fanciullo Samuele cresceva presso il Signore. 009 1SA 002 022 Eli era molto vecchio e gli veniva all'orecchio quanto i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi si univano alle donne che prestavano servizio all'ingresso della tenda del convegno. 009 1SA 002 023 Perciò disse loro: «Perché dunque fate tali cose? Io sento infatti da parte di tutto il popolo le vostre azioni empie! 009 1SA 002 024 No, figli, non è bene ciò che io odo di voi, che cioè sviate il popolo del Signore. 009 1SA 002 025 Se un uomo pecca contro un altro uomo, Dio potrà intervenire in suo favore, ma se l'uomo pecca contro il Signore, chi potrà intercedere per lui?». Ma non ascoltarono la voce del padre, perché il Signore aveva deciso di farli morire. 009 1SA 002 026 Invece il giovane Samuele andava crescendo in statura e in bontà davanti al Signore e agli uomini. 009 1SA 002 027 Un giorno venne un uomo di Dio da Eli e gli disse: «Così dice il Signore: Non mi sono forse rivelato alla casa di tuo padre, mentre erano in Egitto, in casa del faraone? 009 1SA 002 028 Non l'ho scelto da tutte le tribù d'Israele come mio sacerdote, perché salga l'altare, bruci l'incenso e porti l' efod davanti a me? Alla casa di tuo padre ho anche assegnato tutti i sacrifici consumati dal fuoco, offerti dagli Israeliti. 009 1SA 002 029 Perché dunque avete calpestato i miei sacrifici e le mie offerte che io ho ordinato per sempre e tu hai avuto maggior riguardo ai tuoi figli che a me e vi siete pasciuti in tal modo con le primizie di ogni offerta di Israele mio popolo? 009 1SA 002 030 Ecco dunque l'oracolo del Signore, Dio d'Israele: Avevo promesso alla tua casa e alla casa di tuo padre che avrebbero sempre camminato alla mia presenza. Ma ora - oracolo del Signore - non sia mai! Perché chi mi onorerà anch'io l'onorerò, chi mi disprezzerà sarà oggetto di disprezzo. 009 1SA 002 031 Ecco verranno giorni in cui io taglierò via il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, sì che non vi sia più un anziano nella tua casa. 009 1SA 002 032 Guarderai sempre angustiato tutto il bene che farò a Israele, mentre non si troverà mai più un anziano nella tua casa. 009 1SA 002 033 Qualcuno dei tuoi tuttavia non lo strapperò dal mio altare, perché ti si consumino gli occhi e si strazi il tuo animo: ma chiunque sarà nato dalla tua famiglia morirà per la spada degli uomini. 009 1SA 002 034 Sarà per te un segno quello che avverrà ai tuoi due figli, a Cofni e Pìncas: nello stesso giorno moriranno tutti e due. 009 1SA 002 035 Dopo, farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore e il mio desiderio. Io gli darò una casa stabile e camminerà alla mia presenza, come mio consacrato per sempre. 009 1SA 002 036 Chiunque sarà superstite nella tua casa, andrà a prostrarsi davanti a lui per una monetina d'argento e per un pezzo di pane e dirà: Ammettimi a qualunque ufficio sacerdotale, perché possa mangiare un tozzo di pane». 009 1SA 003 001 Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. 009 1SA 003 002 In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. 009 1SA 003 003 La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. 009 1SA 003 004 Allora il Signore chiamò: «Samuele!» e quegli rispose: «Eccomi», 009 1SA 003 005 poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. 009 1SA 003 006 Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuele!» e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quegli rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». 009 1SA 003 007 In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. 009 1SA 003 008 Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. 009 1SA 003 009 Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta». Samuele andò a coricarsi al suo posto. 009 1SA 003 010 Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». 009 1SA 003 011 Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà ne avrà storditi gli orecchi. 009 1SA 003 012 In quel giorno attuerò contro Eli quanto ho pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. 009 1SA 003 013 Gli ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti. 009 1SA 003 014 Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata l'iniquità della casa di Eli né con i sacrifici né con le offerte!». 009 1SA 003 015 Samuele si coricò fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però non osava manifestare la visione a Eli. 009 1SA 003 016 Eli chiamò Samuele e gli disse: «Samuele, figlio mio». Rispose: «Eccomi». 009 1SA 003 017 Proseguì: «Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca con te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto». 009 1SA 003 018 Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. Eli disse: «Egli è il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene». 009 1SA 003 019 Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. 009 1SA 003 020 Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. 009 1SA 003 021 In seguito il Signore si mostrò altre volte a Samuele, dopo che si era rivelato a Samuele in Silo. 009 1SA 004 001 La parola di Samuele si rivolse a tutto Israele. In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora Israele scese in campo a dar battaglia ai Filistei. Essi si accamparono presso Eben-Ezer mentre i Filistei s'erano accampati in Afèk. 009 1SA 004 002 I Filistei si schierarono per attaccare Israele e la battaglia divampò, ma Israele ebbe la peggio di fronte ai Filistei e caddero sul campo, delle loro schiere, circa quattromila uomini. 009 1SA 004 003 Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani d'Israele si chiesero: «Perché ci ha percossi oggi il Signore di fronte ai Filistei? Andiamo a prenderci l'arca del Signore a Silo, perché venga in mezzo a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici». 009 1SA 004 004 Il popolo mandò subito a Silo a prelevare l'arca del Dio degli eserciti che siede sui cherubini: c'erano con l'arca di Dio i due figli di Eli, Cofni e Pìncas. 009 1SA 004 005 Non appena l'arca del Signore giunse all'accampamento, gli Israeliti elevarono un urlo così forte che ne tremò la terra. 009 1SA 004 006 Anche i Filistei udirono l'eco di quell'urlo e dissero: «Che significa il risuonare di quest'urlo così forte nell'accampamento degli Ebrei?». Poi vennero a sapere che era arrivata nel loro campo l'arca del Signore. 009 1SA 004 007 I Filistei ne ebbero timore e si dicevano: «E' venuto il loro Dio nel loro campo!», ed esclamavano: «Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima. 009 1SA 004 008 Guai a noi! Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto. 009 1SA 004 009 Risvegliate il coraggio e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei, come essi sono stati vostri schiavi. Siate uomini dunque e combattete!». 009 1SA 004 010 Quindi i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fu costretto a fuggire nella sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele caddero tremila fanti. 009 1SA 004 011 In più l'arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Cofni e Pìncas, morirono. 009 1SA 004 012 Uno della tribù di Beniamino fuggì dalle file e venne a Silo il giorno stesso, con le vesti stracciate e polvere sul capo. 009 1SA 004 013 Mentre giungeva, ecco Eli stava sul sedile presso la porta e scrutava la strada di Mizpa, perché aveva il cuore in ansia per l'arca di Dio. Venne dunque l'uomo e diede l'annuncio in città e tutta la città alzò lamenti. 009 1SA 004 014 Eli, sentendo il rumore delle grida, si chiese: «Che sarà questo grido di tumulto?». Intanto l'uomo si avanzò in gran fretta e narrò a Eli ogni cosa. 009 1SA 004 015 Eli era vecchio di novantotto anni, aveva gli occhi rigidi e non poteva più vedere. 009 1SA 004 016 Disse dunque quell'uomo a Eli: «Sono giunto dal campo. Sono fuggito oggi dalle schiere dei combattenti». Eli domandò: «Che è dunque accaduto, figlio mio?». 009 1SA 004 017 Rispose il messaggero: «Israele è fuggito davanti ai Filistei e nel popolo v'è stata grande strage; inoltre i tuoi due figli Cofni e Pìncas sono morti e l'arca di Dio è stata presa!». 009 1SA 004 018 Appena ebbe accennato all'arca di Dio, Eli cadde all'indietro dal sedile sul lato della porta, battè la nuca e morì, perché era vecchio e pesante. Egli aveva giudicato Israele per quarant'anni. 009 1SA 004 019 La nuora di lui, moglie di Pìncas, incinta e prossima al parto, quando sentì la notizia che era stata presa l'arca di Dio e che erano morti il suocero e il marito, s'accosciò e partorì, colta dalle doglie. 009 1SA 004 020 Mentre era sul punto di morire, le dicevano quelle che le stavano attorno: «Non temere, hai partorito un figlio». Ma essa non rispose e non ne fece caso. 009 1SA 004 021 Ma chiamò il bambino Icabod, cioè: «Se n'è andata lungi da Israele la gloria!» riferendosi alla cattura dell'arca di Dio e al suocero e al marito. 009 1SA 004 022 La donna disse: «Se n'è andata lungi da Israele la gloria», perché era stata presa l'arca di Dio. 009 1SA 005 001 I Filistei, catturata l'arca di Dio, la portarono da Eben-Ezer ad Asdod. 009 1SA 005 002 I Filistei poi presero l'arca di Dio e la introdussero nel tempio di Dagon. 009 1SA 005 003 Il giorno dopo i cittadini di Asdod si alzarono ed ecco Dagon giaceva con la faccia a terra davanti all'arca del Signore; essi presero Dagon e lo rimisero al suo posto. 009 1SA 005 004 Si alzarono il giorno dopo di buon mattino ed ecco Dagon con la faccia a terra davanti all'arca del Signore, mentre il capo di Dagon e le palme delle mani giacevano staccate sulla soglia; solo il tronco era rimasto a Dagon. 009 1SA 005 005 A ricordo di ciò i sacerdoti di Dagon e quanti entrano nel tempio di Dagon in Asdod non calpestano la soglia fino ad oggi. 009 1SA 005 006 Allora incominciò a pesare la mano del Signore sugli abitanti di Asdod, li devastò e li colpì con bubboni, Asdod e il suo territorio. 009 1SA 005 007 I cittadini di Asdod, vedendo che le cose si mettevano in tal modo, dissero: «Non rimanga con noi l'arca del Dio d'Israele, perché la sua mano è troppo dura contro Dagon nostro dio!». 009 1SA 005 008 Allora, fatti radunare presso di loro tutti i principi dei Filistei, dissero: «Che cosa si deve fare dell'arca del Dio d'Israele?». Dissero: «Si porti a Gat l'arca del Dio d'Israele». E portarono a Gat l'arca del Dio d'Israele. 009 1SA 005 009 Ma ecco, dopo che l'ebbero trasportata, la mano del Signore si fece sentire sulla città con terrore molto grande, colpendo gli abitanti della città dal più piccolo al più grande e provocando loro bubboni. 009 1SA 005 010 Allora mandarono l'arca di Dio ad Ekron; ma all'arrivo dell'arca di Dio ad Ekron, i cittadini protestarono: «Mi hanno portato qui l'arca del Dio d'Israele, per far morire me e il mio popolo!». 009 1SA 005 011 Fatti perciò radunare tutti i capi dei Filistei, dissero: «Mandate via l'arca del Dio d'Israele!». Infatti si era diffuso un terrore mortale in tutta la città, perché la mano di Dio era molto pesante. 009 1SA 005 012 Quelli che non morivano erano colpiti da bubboni e i lamenti della città salivano al cielo. 009 1SA 006 001 Rimase l'arca del Signore nel territorio dei Filistei sette mesi. 009 1SA 006 002 Poi i Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e dissero: «Che dobbiamo fare dell'arca del Signore? Indicateci il modo di rimandarla alla sua sede». 009 1SA 006 003 Risposero: «Se intendete rimandare l'arca del Dio d'Israele, non rimandatela vuota, ma pagate un tributo in ammenda della vostra colpa. Allora guarirete e vi sarà noto perché non si è ritirata da voi la sua mano». 009 1SA 006 004 Chiesero: «Quale riparazione dobbiamo pagarle?». Risposero: «Secondo il numero dei capi dei Filistei, cinque bubboni d'oro e cinque topi d'oro, perché unico è stato il flagello per tutto il popolo e per i vostri capi. 009 1SA 006 005 Fate dunque immagini dei vostri bubboni e immagini dei vostri topi che infestano la terra e datele in omaggio al Dio d'Israele, sperando che sia tolto il peso della sua mano da voi, dal vostro dio e dal vostro paese. 009 1SA 006 006 Perché ostinarvi come si sono ostinati gli Egiziani e il faraone? Dopo essere stati colpiti dai flagelli, non li lasciarono forse andare, cosicché essi partirono? 009 1SA 006 007 Dunque fate un carro nuovo, poi prendete due vacche allattanti sulle quali non sia mai stato posto il giogo e attaccate queste vacche al carro, togliendo loro i vitelli e riconducendoli alla stalla. 009 1SA 006 008 Quindi prendete l'arca del Signore, collocatela sul carro e ponete gli oggetti d'oro che dovete pagarle in riparazione in una cesta appesa di fianco. Poi fatela partire e lasciate che se ne vada. 009 1SA 006 009 E state a vedere: se salirà a Bet-Sèmes per la via che porta al suo territorio, essa ci ha provocato tutti questi mali così grandi; se no, sapremo che non ci ha colpiti la sua mano, ma per puro caso abbiamo avuto questo incidente». 009 1SA 006 010 Quegli uomini fecero in tal modo. Presero due vacche allattanti, le attaccarono al carro e chiusero nella stalla i loro vitelli. 009 1SA 006 011 Quindi collocarono l'arca del Signore sul carro con la cesta e i topi d'oro e le immagini dei bubboni. 009 1SA 006 012 Le vacche andarono diritte per la strada di Bet-Sèmes percorrendo sicure una sola via e muggendo continuamente, ma non piegando né a destra né a sinistra. I capi dei Filistei le seguirono sino al confine con Bet-Sèmes. 009 1SA 006 013 Gli abitanti di Bet-Sèmes stavano facendo la mietitura del grano nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l'arca ed esultarono a quella vista. 009 1SA 006 014 Il carro giunse al campo di Giosuè di Bet-Sèmes e si fermò là dove era una grossa pietra. Allora fecero a pezzi i legni del carro e offrirono le vacche in olocausto al Signore. 009 1SA 006 015 I leviti avevano tolto l'arca del Signore e la cesta che vi era appesa, nella quale stavano gli oggetti d'oro, e l'avevano posta sulla grossa pietra. In quel giorno gli uomini di Bet-Sèmes offrirono olocausti e immolarono vittime al Signore. 009 1SA 006 016 I cinque capi dei Filistei stettero ad osservare, poi tornarono il giorno stesso ad Ekron. 009 1SA 006 017 Sono questi i bubboni d'oro che i Filistei pagarono in ammenda al Signore: uno per Asdod, uno per Gaza, uno per Ascalon, uno per Gat, uno per Ekron. 009 1SA 006 018 Invece i topi d'oro erano pari al numero delle città filistee appartenenti ai cinque capi, dalle fortezze sino ai villaggi di campagna. A testimonianza di tutto ciò rimane oggi nel campo di Giosuè a Bet-Sèmes la grossa pietra, sulla quale avevano deposto l'arca del Signore. 009 1SA 006 019 Ma il Signore percosse gli uomini di Bet-Sèmes, perché avevano guardato l'arca del Signore; colpì nel popolo settanta persone su cinquantamila e il popolo fu in lutto perché il Signore aveva inflitto alla loro gente questo grave castigo. 009 1SA 006 020 Gli uomini di Bet-Sèmes allora esclamarono: «Chi mai potrà stare alla presenza del Signore, questo Dio così santo? La manderemo via da noi; ma da chi?». 009 1SA 006 021 Perciò inviarono messaggeri agli abitanti di Kiriat-Iearìm con questa ambasciata: «I Filistei hanno ricondotto l'arca del Signore. Scendete e portatela presso di voi». 009 1SA 007 001 Gli abitanti di Kiriat-Iearìm scesero a prendere l'arca del Signore e la introdussero nella casa di Abinadàb, sulla collina; consacrarono suo figlio Eleazaro perché custodisse l'arca del Signore. 009 1SA 007 002 Erano trascorsi molti giorni da quando era stata collocata l'arca a Kiriat-Iearìm, erano passati venti anni, quando tutta la casa d'Israele alzò grida di lamento verso il Signore. 009 1SA 007 003 Allora Samuele si rivolse a tutta la casa d'Israele dicendo: «Se è proprio di tutto cuore che voi tornate al Signore, eliminate da voi tutti gli dei stranieri e le Astàrti; fate in modo che il vostro cuore sia indirizzato al Signore e servite lui, lui solo, ed egli vi libererà dalla mano dei Filistei». 009 1SA 007 004 Subito gli Israeliti eliminarono i Baal e le Astàrti e servirono solo il Signore. 009 1SA 007 005 Disse poi Samuele: «Radunate tutto Israele a Mizpa, perché voglio pregare il Signore per voi». 009 1SA 007 006 Si radunarono pertanto in Mizpa, attinsero acqua, la sparsero davanti al Signore e digiunarono in quel giorno, dicendo: «Abbiamo peccato contro il Signore!». A Mizpa Samuele fu giudice degli Israeliti. 009 1SA 007 007 Udirono anche i Filistei che gli Israeliti si erano radunati a Mizpa e i capi filistei mossero contro Israele. Quando gli Israeliti lo seppero, ebbero paura dei Filistei. 009 1SA 007 008 Dissero allora gli Israeliti a Samuele: «Non cessar di supplicare per noi il Signore Dio nostro perché ci liberi dalle mani dei Filistei». 009 1SA 007 009 Samuele prese un agnello da latte e lo offrì tutto intero in olocausto al Signore; lo stesso Samuele alzò grida al Signore per Israele e il Signore lo esaudì. 009 1SA 007 010 Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si accostarono in ordine di battaglia a Israele; ma in quel giorno il Signore tuonò con voce potente contro i Filistei, li disperse ed essi furono sconfitti davanti a Israele. 009 1SA 007 011 Gli Israeliti uscirono da Mizpa per inseguire i Filistei e li batterono fin sotto Bet-Car. 009 1SA 007 012 Samuele prese allora una pietra e la pose tra Mizpa e Iesana e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: «Fin qui ci ha soccorso il Signore». 009 1SA 007 013 Così i Filistei furono umiliati e non invasero più il territorio d'Israele: la mano del Signore fu contro i Filistei per tutto il periodo di Samuele. 009 1SA 007 014 Tornarono anche in possesso d'Israele le città che i Filistei avevano sottratto agli Israeliti, da Ekron a Gat: Israele liberò il loro territorio dal dominio dei Filistei. Ci fu anche pace tra Israele e l'Amorreo. 009 1SA 007 015 Samuele fu giudice d'Israele per tutto il tempo della sua vita. 009 1SA 007 016 Ogni anno egli compiva il giro di Bètel, Gàlgala e Mizpa, esercitando l'ufficio di giudice d'Israele in tutte queste località. 009 1SA 007 017 Poi ritornava a Rama, perché là era la sua casa e anche là giudicava Israele. In quel luogo costruì anche un altare al Signore. 009 1SA 008 001 Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici di Israele i suoi figli. 009 1SA 008 002 Il primogenito si chiamava Ioèl, il secondogenito Abià; esercitavano l'ufficio di giudici a Bersabea. 009 1SA 008 003 I figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il lucro, accettavano regali e sovvertivano il giudizio. 009 1SA 008 004 Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. 009 1SA 008 005 Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli». 009 1SA 008 006 Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto: «Dacci un re che ci governi». Perciò Samuele pregò il Signore. 009 1SA 008 007 Il Signore rispose a Samuele: «Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi. 009 1SA 008 008 Come si sono comportati dal giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dei, così intendono fare a te. 009 1SA 008 009 Ascolta pure la loro richiesta, però annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro». 009 1SA 008 010 Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. 009 1SA 008 011 Disse loro: «Queste saranno le pretese del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, 009 1SA 008 012 li farà capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. 009 1SA 008 013 Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. 009 1SA 008 014 Si farà consegnare ancora i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi ministri. 009 1SA 008 015 Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. 009 1SA 008 016 Vi sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. 009 1SA 008 017 Metterà la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi. 009 1SA 008 018 Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà». 009 1SA 008 019 Il popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò: «No, ci sia un re su di noi. 009 1SA 008 020 Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». 009 1SA 008 021 Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore. 009 1SA 008 022 Rispose il Signore a Samuele: «Ascoltali; regni pure un re su di loro». Samuele disse agli Israeliti: «Ciascuno torni alla sua città!». 009 1SA 009 001 C'era un uomo di Beniamino, chiamato Kis - figlio di Abièl, figlio di Zeròr, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, figlio di un Beniaminita -, un prode. 009 1SA 009 002 Costui aveva un figlio chiamato Saul, alto e bello: non c'era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo. 009 1SA 009 003 Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono e Kis disse al figlio Saul: «Su, prendi con te uno dei servi e parti subito in cerca delle asine». 009 1SA 009 004 I due attraversarono le montagne di Efraim, passarono al paese di Salisa, ma non le trovarono. Si recarono allora nel paese di Saàlim, ma non c'erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e anche qui non le trovarono. 009 1SA 009 005 Quando arrivarono nel paese di Zuf, Saul disse al compagno che era con lui: «Su, torniamo indietro, perché non vorrei che mio padre avesse smesso di pensare alle asine e ora fosse preoccupato di noi». 009 1SA 009 006 Gli rispose: «Ecco in questa città c'è un uomo di Dio, tenuto in molta considerazione: quanto egli dice, di certo si avvera. Ebbene, andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere». 009 1SA 009 007 Rispose Saul: «Sì, andiamo! Ma che daremo a quell'uomo? Il pane nelle nostre sporte è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di Dio; infatti che abbiamo?». 009 1SA 009 008 Ma il servo rispondendo a Saul soggiunse: «Guarda: mi son trovato in mano un quarto di siclo d'argento. Dallo all'uomo di Dio e ci indicherà la nostra via». 009 1SA 009 009 In passato in Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: «Su, andiamo dal veggente», perché quello che oggi si dice profeta allora si diceva veggente. 009 1SA 009 010 Disse dunque Saul al servo: «Hai detto bene; su, andiamo» e si diressero alla città dove era l'uomo di Dio. 009 1SA 009 011 Mentre essi salivano il pendio della città, trovarono ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: «E' qui il veggente?». 009 1SA 009 012 Quelle risposero dicendo: «Sì, c'è; ecco, vi ha preceduto di poco: ora, proprio ora è rientrato in città, perché oggi il popolo celebra un sacrificio sull'altura. 009 1SA 009 013 Entrando in città lo troverete subito, prima che salga all'altura per il banchetto, perché il popolo non si mette a mangiare, finché egli non sia arrivato; egli infatti deve benedire la vittima, e dopo gli invitati mangiano. Presto, salite e lo troverete subito». 009 1SA 009 014 Salirono dunque alla città. Mentre essi giungevano in mezzo alla porta, ecco, Samuele usciva in direzione opposta per salire all'altura. 009 1SA 009 015 Il Signore aveva detto all'orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul: 009 1SA 009 016 «Domani a quest'ora ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele. Egli libererà il mio popolo dalle mani dei Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo grido». 009 1SA 009 017 Quando Samuele vide Saul, il Signore gli rivelò: «Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; costui avrà potere sul mio popolo». 009 1SA 009 018 Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli chiese: «Vuoi indicarmi la casa del veggente?». 009 1SA 009 019 Samuele rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi su all'altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti manifesterò quanto pensi; 009 1SA 009 020 riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non stare in pensiero, perché sono state ritrovate. A chi del resto appartiene il meglio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?». 009 1SA 009 021 Rispose Saul: «Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché hai voluto farmi questo discorso?». 009 1SA 009 022 Ma Samuele prese Saul e il suo servo e li fece entrare nella sala e assegnò loro il posto a capo degli invitati che erano una trentina. 009 1SA 009 023 Quindi Samuele disse al cuoco: «Portami la porzione che ti avevo dato dicendoti: Conservala presso di te». 009 1SA 009 024 Il cuoco portò la coscia e la coda e le pose davanti a Saul, mentre Saul diceva: «Ecco, ciò che è avanzato ti è posto davanti, mangia, perché proprio per te è stato serbato, perché lo mangiassi con gli invitati». Così quel giorno Saul mangiò con Samuele. 009 1SA 009 025 Scesero poi dall'altura in città; fu allestito un giaciglio per Saul sulla terrazza 009 1SA 009 026 ed egli vi si coricò. Al sorgere dell'aurora Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo: «Alzati, perché devo congedarti». Saul si alzò e i due, cioè lui e Samuele, uscirono. 009 1SA 009 027 Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: «Ordina al servo che ci oltrepassi e vada avanti» e il servo passò oltre. «Tu fermati un momento, perché io ti faccia intendere la parola di Dio». 009 1SA 010 001 Samuele prese allora l'ampolla dell'olio e gliela versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: «Ecco: il Signore ti ha unto capo sopra Israele suo popolo. Tu avrai potere sul popolo del Signore e tu lo libererai dalle mani dei nemici che gli stanno intorno. Questo ti sarà il segno che proprio il Signore ti ha unto capo sulla sua casa: 009 1SA 010 002 oggi, quando sarai partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro di Rachele sul confine con Beniamino in Zelzach. Essi ti diranno: Sono state ritrovate le asine che sei andato a cercare. Ecco tuo padre non bada più alla faccenda delle asine, ma è preoccupato di voi e va dicendo: Che devo fare per mio figlio? 009 1SA 010 003 Passerai in fretta di là e andrai oltre; quando arriverai alla quercia del Tabor, vi troverete tre uomini in viaggio per salire a Dio in Betel: uno porterà tre capretti, l'altro porterà tre pani rotondi, il terzo porterà un otre di vino. 009 1SA 010 004 Ti domanderanno se stai bene e ti daranno due pani, che tu prenderai dalle loro mani. 009 1SA 010 005 Giungerai poi a Gàbaa di Dio, dove c'è una guarnigione di Filistei e mentre entrerai in città, incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno dall'altura preceduti da arpe, timpani, flauti e cetre, in atto di fare i profeti. 009 1SA 010 006 Lo spirito del Signore investirà anche te e ti metterai a fare il profeta insieme con loro e sarai trasformato in un altro uomo. 009 1SA 010 007 Quando questi segni che ti riguardano saranno accaduti, farai come vorrai, perché Dio sarà con te. 009 1SA 010 008 Tu poi scenderai a Gàlgala precedendomi. Io scenderò in seguito presso di te per offrire olocausti e immolare sacrifici di comunione. Sette giorni aspetterai, finché io verrò a te e ti indicherò quello che dovrai fare». 009 1SA 010 009 Ed ecco, quando quegli ebbe voltato le spalle per partire da Samuele, Dio gli mutò il cuore e tutti questi segni si verificarono il giorno stesso. 009 1SA 010 010 I due arrivarono là a Gàbaa ed ecco, mentre una schiera di profeti avanzava di fronte a loro, lo spirito di Dio lo investì e si mise a fare il profeta in mezzo a loro. 009 1SA 010 011 Allora quanti lo avevano conosciuto prima, vedendolo d'un tratto fare il profeta con i profeti, si dissero l'un l'altro fra la gente: «Che è accaduto al figlio di Kis? E' dunque anche Saul tra i profeti?». 009 1SA 010 012 Uno del luogo disse: «E chi è il loro padre?». Per questo passò in proverbio l'espressione: «E' dunque anche Saul tra i profeti?». 009 1SA 010 013 Quando ebbe terminato di profetare andò sull'altura. 009 1SA 010 014 Lo zio di Saul chiese poi a lui e al suo servo: «Dove siete andati?». Rispose: «A cercare le asine e, vedendo che non c'erano, ci siamo recati da Samuele». 009 1SA 010 015 Lo zio di Saul soggiunse: «Suvvia, raccontami quello che vi ha detto Samuele». 009 1SA 010 016 Saul rispose allo zio: «Ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate». Ma non gli riferì il discorso del regno, che gli aveva tenuto Samuele. 009 1SA 010 017 Samuele radunò il popolo davanti a Dio in Mizpa 009 1SA 010 018 e disse a tutti gli Israeliti: «Dice il Signore Dio d'Israele: Io ho fatto uscire Israele dall'Egitto e l'ho liberato dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti i regni che vi opprimevano. 009 1SA 010 019 Ma voi oggi avete ripudiato il vostro Dio, il quale solo vi salva da tutti i vostri mali e da tutte le angosce. E avete detto: No, costituisci un re sopra di noi! Ora presentatevi a Dio distinti per tribù e per famiglie». 009 1SA 010 020 Samuele fece accostare ogni tribù d'Israele e fu sorteggiata la tribù di Beniamino. 009 1SA 010 021 Fece poi accostare la tribù di Beniamino distinta per famiglie e fu sorteggiata la famiglia di Matri. Fece allora venire la famiglia di Matri per singoli individui e fu sorteggiato Saul figlio di Kis. Si misero a cercarlo ma non si riuscì a trovarlo. 009 1SA 010 022 Allora consultarono di nuovo il Signore: «E' venuto qui l'uomo o no?». Rispose il Signore: «Eccolo nascosto in mezzo ai bagagli». 009 1SA 010 023 Corsero a prenderlo di là e fu presentato al popolo: egli sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo. 009 1SA 010 024 Samuele disse a tutta la folla: «Vedete dunque che l'ha proprio eletto il Signore, perché non c'è nessuno in tutto il popolo come lui». Tutto il popolo proruppe in un grido: «Viva il re!». 009 1SA 010 025 Samuele espose a tutto il popolo i diritti del regno e li scrisse in un libro che depositò davanti al Signore. Poi Samuele congedò tutto il popolo perché andasse ognuno a casa sua. 009 1SA 010 026 Anche Saul tornò a casa in Gàbaa e con lui si accompagnarono uomini valenti ai quali Dio aveva toccato il cuore. 009 1SA 010 027 Ma altri, individui spregevoli, dissero: «Potrà forse salvarci costui?». Così lo disprezzarono e non vollero portargli alcun dono. 009 1SA 011 001 Circa un mese dopo, Nacas l'Ammonita si mosse e pose il campo contro Iabes di Gàlaad. Tutti i cittadini di Iabes di Gàlaad dissero allora a Nacas: «Vieni a patti con noi e ti saremo sudditi». 009 1SA 011 002 Rispose loro Nacas l'Ammonita: «A queste condizioni mi alleerò con voi: possa io cavare a tutti voi l'occhio destro e porre tale gesto a sfregio di tutto Israele». 009 1SA 011 003 Di nuovo chiesero gli anziani di Iabes: «Lasciaci sette giorni per inviare messaggeri in tutto il territorio d'Israele. Se nessuno verrà a salvarci, usciremo incontro a te». 009 1SA 011 004 I messaggeri arrivarono a Gàbaa di Saul e riferirono quelle parole davanti al popolo e tutto il popolo levò la voce e pianse. 009 1SA 011 005 Or ecco Saul veniva dalla campagna dietro l'armento. Chiese dunque Saul: «Che ha il popolo da piangere?». Riferirono a lui le parole degli uomini di Iabes. 009 1SA 011 006 Lo spirito di Dio investì allora Saul ed egli, appena udite quelle parole, si irritò molto. 009 1SA 011 007 Poi prese un paio di buoi, li fece a pezzi e ne inviò in tutto il territorio d'Israele mediante messaggeri con questo proclama: «Se qualcuno non uscirà dietro Saul e dietro Samuele, la stessa cosa avverrà dei suoi buoi». Si sparse lo spavento del Signore nel popolo e si mossero come un sol uomo. 009 1SA 011 008 Saul li passò in rassegna a Bèzek e risultarono trecentomila Israeliti e trentamila di Giuda. 009 1SA 011 009 Dissero allora ai messaggeri che erano giunti: «Direte ai cittadini di Iabes di Gàlaad: Domani, quando il sole comincerà a scaldare, avverrà la vostra salvezza». I messaggeri partirono e riferirono agli uomini di Iabes, che ne ebbero grande gioia. 009 1SA 011 010 Allora gli uomini di Iabes diedero risposta a Nacas: «Domani usciremo incontro a voi e ci farete quanto sembrerà bene ai vostri occhi». 009 1SA 011 011 Il giorno dopo Saul divise il grosso in tre schiere e irruppe in mezzo al campo nemico sul far del mattino; batterono gli Ammoniti finché il giorno si fece caldo. Quelli che scamparono furono dispersi talmente che non ne rimasero due insieme. 009 1SA 011 012 Il popolo allora disse a Samuele: «Chi ha detto: Dovrà forse regnare Saul su di noi? Consegnaci costoro e li faremo morire». 009 1SA 011 013 Ma Saul disse: «Oggi non si deve far morire nessuno, perché in questo giorno il Signore ha operato una liberazione in Israele». 009 1SA 011 014 Samuele ordinò al popolo: «Su, andiamo a Gàlgala: là inaugureremo il regno». 009 1SA 011 015 Tutto il popolo si portò a Gàlgala e là davanti al Signore in Gàlgala riconobbero Saul come re; qui ancora offrirono sacrifici di comunione davanti al Signore e qui fecero grande festa Saul e tutti gli Israeliti. 009 1SA 012 001 Allora Samuele disse a tutto Israele: «Ecco ho ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete chiesto e ho costituito su di voi un re. 009 1SA 012 002 Da questo momento ecco il re procede davanti a voi. Quanto a me sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra di voi. Io ho vissuto dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. 009 1SA 012 003 Eccomi, pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l'asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!». 009 1SA 012 004 Risposero: «Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto offesa, né hai preso nulla da nessuno». 009 1SA 012 005 Egli soggiunse loro: «E' testimonio il Signore contro di voi ed è testimonio oggi il suo consacrato, che non trovate niente in mano mia?». Risposero: «Sì, è testimonio». 009 1SA 012 006 Allora Samuele disse al popolo: «E' testimonio il Signore che ha stabilito Mosè e Aronne e che ha fatto uscire i vostri padri dal paese d'Egitto. 009 1SA 012 007 Ora state qui raccolti e io voglio discutere con voi davanti al Signore a causa di tutti i benefici che il Signore ha operato con voi e con i vostri padri. 009 1SA 012 008 Quando Giacobbe andò in Egitto e gli Egiziani li oppressero e i vostri padri gridarono al Signore, il Signore mandò loro Mosè e Aronne che li fecero uscire dall'Egitto e li ricondussero in questo luogo. 009 1SA 012 009 Ma poiché avevano dimenticato il Signore loro Dio, li abbandonò in potere di Sisara, capo dell'esercito di Cazor e in potere dei Filistei e in potere del re di Moab, che mossero loro guerra. 009 1SA 012 010 Essi gridarono al Signore: Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo servito i Baal e le Astàrti! Ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te. 009 1SA 012 011 Allora il Signore vi mandò Ierub-Baal e Barak e Iefte e Samuele e vi liberò dalle mani dei nemici che vi circondavano e siete tornati a vita tranquilla. 009 1SA 012 012 Eppure quando avete visto che Nacas re degli Ammoniti muoveva contro di voi, mi avete detto: No, vogliamo che un re regni sopra di noi, mentre il Signore vostro Dio è vostro re. 009 1SA 012 013 Ora eccovi il re che avete scelto e che avevate chiesto. Vedete che il Signore ha costituito un re sopra di voi. 009 1SA 012 014 Dunque se temerete il Signore, se lo servirete e ascolterete la sua voce e non sarete ribelli alla parola del Signore, voi e il re che regna su di voi vivrete con il Signore vostro Dio. 009 1SA 012 015 Se invece non ascolterete la voce del Signore e sarete ribelli alla sua parola, la mano del Signore peserà su di voi, come pesò sui vostri padri. 009 1SA 012 016 Ora, state attenti e osservate questa grande cosa che il Signore vuole operare sotto i vostri occhi. 009 1SA 012 017 Non è forse questo il tempo della mietitura del grano? Ma io griderò al Signore ed Egli manderà tuoni e pioggia. Così vi persuaderete e constaterete che grande è il peccato che avete fatto davanti al Signore chiedendo un re per voi». 009 1SA 012 018 Samuele allora invocò il Signore e il Signore mandò subito tuoni e pioggia in quel giorno. Tutto il popolo fu preso da grande timore del Signore e di Samuele. 009 1SA 012 019 Tutto il popolo perciò disse a Samuele: «Prega il Signore tuo Dio per noi tuoi servi che non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri errori il peccato di aver chiesto per noi un re». 009 1SA 012 020 Samuele rispose al popolo: «Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno in seguito non allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto il cuore. 009 1SA 012 021 Non allontanatevi per seguire vanità che non possono giovare né salvare, perché appunto sono vanità. 009 1SA 012 022 Certo il Signore non abbandonerà il suo popolo, per riguardo al suo nome che è grande, perché il Signore ha cominciato a fare di voi il suo popolo. 009 1SA 012 023 Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi e di indicarvi la via buona e retta. 009 1SA 012 024 Vogliate soltanto temere il Signore e servirlo fedelmente con tutto il cuore, perché dovete ben riconoscere le grandi cose che ha operato con voi. 009 1SA 012 025 Se invece vorrete fare il male, voi e il vostro re sarete spazzati via». 009 1SA 013 001 Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare e regnò vent'anni su Israele... 009 1SA 013 002 Egli si scelse tremila uomini da Israele: duemila stavano con Saul in Micmas e sul monte di Betel e mille stavano con Giònata a Gàbaa di Beniamino; rimandò invece il resto del popolo ciascuno alla sua tenda. 009 1SA 013 003 Allora Giònata sconfisse la guarigione dei Filistei che era in Gàbaa e i Filistei lo seppero subito. Ma Saul suonò la tromba in tutta la regione gridando: «Ascoltino gli Ebrei!». 009 1SA 013 004 Tutto Israele udì e corse la voce: «Saul ha battuto la guarnigione dei Filistei e ormai Israele s'è urtato con i Filistei». Il popolo si radunò dietro Saul a Gàlgala. 009 1SA 013 005 Anche i Filistei si radunarono per combattere Israele, con tremila carri e seimila cavalieri e una moltitudine numerosa come la sabbia che è sulla spiagga del mare. Così si mossero e posero il campo a Micmas a oriente di Bet-Aven. 009 1SA 013 006 Quando gli Israeliti si accorsero di essere in difficoltà, perché erano stretti dal nemico, cominciarono a nascondersi in massa nelle grotte, nelle macchie, fra le rocce, nelle fosse e nelle cisterne. 009 1SA 013 007 Alcuni Ebrei passarono oltre il Giordano nella terra di Gad e Gàlaad. Saul restava in Gàlgala e tutto il popolo che stava con lui era impaurito. 009 1SA 013 008 Aspettò tuttavia sette giorni secondo il tempo fissato da Samuele. Ma Samuele non arrivava a Gàlgala e il popolo si disperdeva lontano da lui. 009 1SA 013 009 Allora Saul diede ordine: «Preparatemi l'olocausto e i sacrifici di comunione». Quindi offrì l'olocausto. 009 1SA 013 010 Ed ecco, appena ebbe finito di offrire l'olocausto, giunse Samuele e Saul gli uscì incontro per salutarlo. 009 1SA 013 011 Samuele disse subito: «Che hai fatto?». Saul rispose: «Vedendo che il popolo si disperdeva lontano da me e tu non venivi al termine dei giorni fissati, mentre i Filistei si addensavano in Micmas, 009 1SA 013 012 ho detto: ora scenderanno i Filistei contro di me in Gàlgala mentre io non ho ancora placato il Signore. Perciò mi sono fatto ardito e ho offerto l'olocausto». 009 1SA 013 013 Rispose Samuele a Saul: «Hai agito da stolto, non osservando il comando che il Signore Dio tuo ti aveva imposto, perché in questa occasione il Signore avrebbe reso stabile il tuo regno su Israele per sempre. 009 1SA 013 014 Ora invece il tuo regno non durerà. Il Signore si è gia scelto un uomo secondo il suo cuore e lo costituirà capo del suo popolo, perché tu non hai osservato quanto ti aveva comandato il Signore». 009 1SA 013 015 Samuele poi si alzò e salì da Gàlgala per andarsene per la sua strada. Il resto del popolo salì dietro a Saul incontro ai guerrieri e vennero da Gàlgala a Gàbaa di Beniamino; Saul contò la gente che era rimasta con lui: erano seicento uomini. 009 1SA 013 016 Saul e Giònata e la gente rimasta con loro stavano a Gàbaa di Beniamino e i Filistei erano accampati in Micmas. 009 1SA 013 017 Dall'accampamento filisteo uscì una pattuglia d'assalto divisa in tre schiere: una si diresse sulla via di Ofra verso il paese di Suàl; 009 1SA 013 018 un'altra si diresse sulla via di Bet-Coron; la terza schiera si diresse sulla via del confine che sovrasta la valle di Zeboìm verso il deserto. 009 1SA 013 019 Allora non si trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele: «Perché - dicevano i Filistei - gli Ebrei non fabbrichino spade o lance». 009 1SA 013 020 Così gli Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per affilare chi il vomere, chi la zappa, chi la scure o la falce. 009 1SA 013 021 L'affilatura costava due terzi di siclo per i vomeri e le zappe e un terzo l'affilatura delle scuri e dei pungoli. 009 1SA 013 022 Nel giorno della battaglia, in tutta la gente che stava con Saul e Giònata, non si trovò in mano ad alcuno né spada né lancia. Si potè averne solo per Saul e suo figlio Giònata. 009 1SA 013 023 Intanto una guarnigione di Filistei era uscita verso il passo di Micmas. 009 1SA 014 001 Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo scudiero: «Su vieni, portiamoci fino all'appostamento dei Filistei che sta qui di fronte». Ma non disse nulla a suo padre. 009 1SA 014 002 Saul se ne stava al limitare di Gàbaa sotto il melograno che si trova in Migròn; la sua gente era di circa seicento uomini. 009 1SA 014 003 Achià figlio di Achitùb, fratello di Icabòd, figlio di Pìncas, figlio di Eli, sacerdote del Signore in Silo, portava l' efod e il popolo non sapeva che Giònata era andato. 009 1SA 014 004 Tra i varchi per i quali Giònata cercava di passare, puntando sull'appostamento dei Filistei, vi era una sporgenza rocciosa da una parte e una sporgenza rocciosa dall'altra parte: una si chiamava Bòzez, l'altra Sène. 009 1SA 014 005 Una delle rocce sporgenti era di fronte a Micmas a settentrione, l'altra era di fronte a Gàbaa a meridione. 009 1SA 014 006 Giònata disse allo scudiero: «Su, vieni, passiamo all'appostamento di questi non circoncisi; forse il Signore ci aiuterà, perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con pochi». 009 1SA 014 007 Lo scudiero gli rispose: «Fà quanto hai in animo. Avvìati e và! Eccomi con te: come il tuo cuore, così è il mio». 009 1SA 014 008 Allora Giònata disse: «Ecco, noi passeremo verso questi uomini e ci mostreremo loro. 009 1SA 014 009 Se ci diranno: Fermatevi finché veniamo a raggiungervi, restiamo in basso e non saliamo da loro. 009 1SA 014 010 Se invece ci diranno: Venite su da noi!, saliamo, perché il Signore ce li ha messi nelle mani e questo sarà per noi il segno». 009 1SA 014 011 Quindi i due si lasciarono scorgere dall'appostamento filisteo e i Filistei dissero: «Ecco gli Ebrei che escono dalle caverne dove si erano nascosti». 009 1SA 014 012 Poi gli uomini della guarnigione dissero a Giònata e al suo scudiero: «Salite da noi, che abbiamo qualche cosa da dirvi!». Giònata allora disse al suo scudiero: «Sali dopo di me, perché il Signore li ha messi nelle mani di Israele». 009 1SA 014 013 Giònata saliva aiutandosi con le mani e con i piedi e lo scudiero lo seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo scudiero li finiva. 009 1SA 014 014 Questa fu la prima strage nella quale Giònata e il suo scudiero colpirono una ventina di uomini, entro quasi metà di un campo arabile. 009 1SA 014 015 Si sparse così il terrore nell'accampamento, nella regione e in tutto il popolo. Anche la guarnigione e i suoi uomini d'assalto furono atterriti e la terra tremò e ci fu un terrore divino. 009 1SA 014 016 Le vedette di Saul che stavano in Gàbaa di Beniamino guardarono e videro la moltitudine che fuggiva qua e là. 009 1SA 014 017 Allora Saul ordinò alla gente che era con lui: «Su, cercate e indagate chi sia partito da noi». Cercarono ed ecco non c'erano né Giònata né il suo scudiero. 009 1SA 014 018 Saul disse ad Achia: «Avvicina l' efod!» - egli infatti allora portava l' efod davanti agli Israeliti -. 009 1SA 014 019 Mentre Saul parlava al sacerdote, il tumulto che era sorto nel campo filisteo andava propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote: «Ritira la mano». 009 1SA 014 020 A loro volta Saul e la gente che era con lui alzarono grida e mossero all'attacco, ma ecco trovarono che la spada dell'uno si rivolgeva contro l'altro in una confusione molto grande. 009 1SA 014 021 Anche quegli Ebrei che erano con i Filistei da qualche tempo e che erano saliti con loro all'accampamento, si voltarono, per mettersi con Israele che era là con Saul e Giònata. 009 1SA 014 022 Inoltre anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti sulle montagne di Efraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si unirono a inseguirli e batterli. 009 1SA 014 023 Così il Signore in quel giorno salvò Israele e la battaglia si estese fino a Bet-Aven. 009 1SA 014 024 Gli Israeliti erano sfiniti in quel giorno e Saul impose questo giuramento a tutto il popolo: «Maledetto chiunque gusterà cibo prima di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici». E nessuno del popolo gustò cibo. 009 1SA 014 025 Tutta la gente passò per una selva dove c'erano favi di miele sul suolo. 009 1SA 014 026 Il popolo passò per la selva ed ecco si vedeva colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il popolo temeva il giuramento. 009 1SA 014 027 Ma Giònata non aveva saputo che suo padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che teneva in mano e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e i suoi occhi si rischiararono. 009 1SA 014 028 Uno del gruppo s'affrettò a dire: «Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: Maledetto chiunque toccherà cibo quest'oggi!, sebbene il popolo fosse sfinito». 009 1SA 014 029 Rispose Giònata: «Mio padre vuol rovinare il paese! Guardate come si sono rischiarati i miei occhi, perché ho gustato un poco di questo miele. 009 1SA 014 030 Dunque se il popolo avesse mangiato oggi qualche cosa dei viveri presi ai nemici, quanto maggiore sarebbe stata ora la rotta dei Filistei!». 009 1SA 014 031 In quel giorno percossero i Filistei da Micmas fino ad Aialon e il popolo era sfinito. 009 1SA 014 032 Quelli del popolo si gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue. 009 1SA 014 033 La cosa fu annunziata a Saul: «Ecco il popolo pecca contro il Signore, mangiando con il sangue». Rispose: «Avete prevaricato! Rotolate subito qui una grande pietra». 009 1SA 014 034 Allora Saul soggiunse: «Passate tra il popolo e dite a tutti: Ognuno conduca qua il suo bue e il suo montone e li macelli su questa pietra, poi mangiatene; così non peccherete contro il Signore, mangiando le carni con il sangue». In quella notte ogni uomo del popolo condusse a mano ciò che aveva e là lo macellò. 009 1SA 014 035 Saul innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al Signore. 009 1SA 014 036 Quindi Saul disse: «Scendiamo dietro i Filistei questa notte stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di loro». Gli risposero: «Fà quanto ti sembra bene». Ma il sacerdote disse: «Accostiamoci qui a Dio». 009 1SA 014 037 Saul dunque interrogò Dio: «Devo scendere dietro i Filistei? Li consegnerai in mano di Israele?». Ma quel giorno non gli rispose. 009 1SA 014 038 Allora Saul disse: «Accostatevi qui voi tutti capi del popolo. Cercate ed esaminate da chi sia stato commesso oggi il peccato, 009 1SA 014 039 perché per la vita del Signore salvatore d'Israele certamente costui morirà, anche se si tratta di Giònata mio figlio». Ma nessuno del popolo gli rispose. 009 1SA 014 040 Perciò disse a tutto Israele: «Voi state da una parte: io e mio figlio Giònata staremo dall'altra». Il popolo rispose a Saul: «Fà quanto ti sembra bene». 009 1SA 014 041 Saul parlò al Signore: «Dio d'Israele, fà conoscere l'innocente». Furono designati Giònata e Saul e il popolo restò libero. 009 1SA 014 042 Saul soggiunse: «Tirate a sorte tra me e mio figlio Giònata». Fu sorteggiato Giònata. 009 1SA 014 043 Saul disse a Giònata: «Narrami quello che hai fatto». Giònata raccontò: «Realmente ho assaggiato un pò di miele con la punta del bastone che avevo in mano. Ecco, morirò». 009 1SA 014 044 Saul disse: «Faccia Dio a me questo e anche di peggio, se non andrai a morte, Giònata!». 009 1SA 014 045 Ma il popolo disse a Saul: «Dovrà forse morire Giònata che ha ottenuto questa grande vittoria in Israele? Non sia mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello del suo capo, perché in questo giorno egli ha agito con Dio». Così il popolo salvò Giònata che non fu messo a morte. 009 1SA 014 046 Saul cessò dall'inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro paese. 009 1SA 014 047 Saul si assicurò il regno su Israele e mosse contro tutti i nemici all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Zoba e i Filistei e dovunque si volgeva aveva successo. 009 1SA 014 048 Compì imprese brillanti, battè gli Amaleciti e liberò Israele dalle mani degli oppressori. 009 1SA 014 049 Figli di Saul furono Giònata, Isbàal e Malkisùa; le sue due figlie si chiamavano Merab la maggiore e Mikal la più piccola. 009 1SA 014 050 La moglie di Saul si chiamava Achinòam, figlia di Achimàaz. Il capo delle sue milizie si chiamava Abner figlio di Ner, zio di Saul. 009 1SA 014 051 Kis padre di Saul e Ner padre di Abner erano figli di Abièl. 009 1SA 014 052 Durante tutto il tempo di Saul vi fu guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un uomo valente o un giovane coraggioso, lo prendeva al suo seguito. 009 1SA 015 001 Samuele disse a Saul: «Il Signore ha inviato me per consacrarti re sopra Israele suo popolo. Ora ascolta la voce del Signore. 009 1SA 015 002 Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall'Egitto. 009 1SA 015 003 Và dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini». 009 1SA 015 004 Saul convocò il popolo e passò in rassegna le truppe in Telaìm: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda. 009 1SA 015 005 Saul venne alla città di Amalek e tese un'imboscata nella valle. 009 1SA 015 006 Disse inoltre Saul ai Keniti: «Andate via, ritiratevi dagli Amaleciti prima che vi travolga insieme con loro, poiché avete usato benevolenza con tutti gli Israeliti, quando uscivano dall'Egitto». I Keniti si ritirarono da Amalek. 009 1SA 015 007 Saul colpì Amalek da Avila procedendo verso Sur, che è di fronte all'Egitto. 009 1SA 015 008 Egli prese vivo Agag, re di Amalek, e passò a fil di spada tutto il popolo. 009 1SA 015 009 Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio del bestiame minuto e grosso, gli animali grassi e gli agnelli, cioè tutto il meglio, e non vollero sterminarli; invece votarono allo sterminio tutto il bestiame scadente e patito. 009 1SA 015 010 Allora fu rivolta a Samuele questa parola del Signore: 009 1SA 015 011 «Mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha messo in pratica la mia parola». Samuele rimase turbato e alzò grida al Signore tutta la notte. 009 1SA 015 012 Al mattino presto Samuele si alzò per andare incontro a Saul, ma fu annunziato a Samuele: «Saul è andato a Carmel, ed ecco si è fatto costruire un trofeo, poi è tornato passando altrove ed è sceso a Gàlgala». 009 1SA 015 013 Samuele raggiunse Saul e Saul gli disse: «Benedetto tu davanti al Signore; ho eseguito gli ordini del Signore». 009 1SA 015 014 Rispose Samuele: «Ma che è questo belar di pecore, che mi giunge all'orecchio, e questi muggiti d'armento che odo?». 009 1SA 015 015 Disse Saul: «Li hanno condotti qui dagli Amaleciti, come il meglio del bestiame grosso e minuto, che il popolo ha risparmiato per sacrificarli al Signore, tuo Dio. Il resto l'abbiamo votato allo sterminio». 009 1SA 015 016 Rispose Samuele a Saul: «Basta! Lascia che ti annunzi ciò che il Signore mi ha rivelato questa notte». E Saul gli disse: «Parla!». 009 1SA 015 017 Samuele cominciò: «Non sei tu capo delle tribù d'Israele, benché piccolo ai tuoi stessi occhi? Non ti ha forse il Signore consacrato re d'Israele? 009 1SA 015 018 Il Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: Và, vota allo sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai distrutti. 009 1SA 015 019 Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?». 009 1SA 015 020 Saul insistè con Samuele: «Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag re di Amalek e ho sterminato gli Amaleciti. 009 1SA 015 021 Il popolo poi ha preso dal bottino pecore e armenti, primizie di ciò che è votato allo sterminio per sacrificare al Signore tuo Dio in Gàlgala». 009 1SA 015 022 «Il Signore forse gradisce gli olocausti e i sacrifici come obbedire alla voce del Signore? Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è più del grasso degli arieti. Samuele esclamò: 009 1SA 015 023 Poiché peccato di divinazione è la ribellione, terafim l'insubordinazione. Perché hai rigettato la parola del Signore, Egli ti ha rigettato come re». 009 1SA 015 024 Saul disse allora a Samuele: «Ho peccato per avere trasgredito il comando del Signore e i tuoi ordini, mentre ho temuto il popolo e ho ascoltato la sua voce. 009 1SA 015 025 Ma ora, perdona il mio peccato e ritorna con me, perché mi prostri al Signore». 009 1SA 015 026 Ma Samuele rispose a Saul: «Non posso ritornare con te, perché tu stesso hai rigettato la parola del Signore e il Signore ti ha rigettato perché tu non sia più re sopra Israele». 009 1SA 015 027 Samuele si voltò per andarsene ma Saul gli afferrò un lembo del mantello, che si strappò. 009 1SA 015 028 Samuele gli disse: «Il Signore ha strappato da te il regno d'Israele e l'ha dato ad un altro migliore di te. 009 1SA 015 029 D'altra parte la Gloria di Israele non mentisce né può ricredersi, perché Egli non è uomo per ricredersi». 009 1SA 015 030 Saul disse: «Ho peccato sì, ma onorami davanti agli anziani del mio popolo e davanti a Israele; ritorna con me perché mi prostri al Signore tuo Dio». 009 1SA 015 031 Samuele ritornò con Saul e questi si prostrò al Signore. 009 1SA 015 032 Poi Samuele disse: «Conducetemi Agag, re di Amalek». Agag avanzò verso di lui tutto tremante, dicendo: «Certo è passata l'amarezza della morte!». 009 1SA 015 033 «Come la tua spada ha privato di figli le donne, così sarà privata di figli tra le donne tua madre». Samuele l'apostrofò: Poi Samuele trafisse Agag davanti al Signore in Gàlgala. 009 1SA 015 034 Samuele andò quindi a Rama e Saul salì a casa sua a Gàbaa di Saul. 009 1SA 015 035 Né Samuele tornò a rivedere Saul fino al giorno della sua morte, ma Samuele piangeva per Saul, perché il Signore si era pentito di aver fatto regnare Saul su Israele. 009 1SA 016 001 E il Signore disse a Samuele: «Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni su Israele? Riempi di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita, perché tra i suoi figli mi sono scelto un re». 009 1SA 016 002 Samuele rispose: «Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». Il Signore soggiunse: «Prenderai con te una giovenca e dirai: Sono venuto per sacrificare al Signore. 009 1SA 016 003 Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti indicherò quello che dovrai fare e tu ungerai colui che io ti dirò». 009 1SA 016 004 Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «E' di buon augurio la tua venuta?». 009 1SA 016 005 Rispose: «E' di buon augurio. Sono venuto per sacrificare al Signore. Provvedete a purificarvi, poi venite con me al sacrificio». Fece purificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio. 009 1SA 016 006 Quando furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: «E' forse davanti al Signore il suo consacrato?». 009 1SA 016 007 Il Signore rispose a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore». 009 1SA 016 008 Iesse fece allora venire Abìnadab e lo presentò a Samuele, ma questi disse: «Nemmeno su costui cade la scelta del Signore». 009 1SA 016 009 Iesse fece passare Samma e quegli disse: «Nemmeno su costui cade la scelta del Signore». 009 1SA 016 010 Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripetè a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». 009 1SA 016 011 Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge». Samuele ordinò a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». 009 1SA 016 012 Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: «Alzati e ungilo: è lui!». 009 1SA 016 013 Samuele prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama. 009 1SA 016 014 Lo spirito del Signore si era ritirato da Saul ed egli veniva atterrito da uno spirito cattivo, da parte del Signore. 009 1SA 016 015 Allora i servi di Saul gli dissero: «Vedi, un cattivo spirito sovrumano ti turba. 009 1SA 016 016 Comandi il signor nostro ai ministri che gli stanno intorno e noi cercheremo un uomo abile a suonare la cetra. Quando il sovrumano spirito cattivo ti investirà, quegli metterà mano alla cetra e ti sentirai meglio». 009 1SA 016 017 Saul rispose ai ministri: «Ebbene cercatemi un uomo che suoni bene e fatelo venire da me». 009 1SA 016 018 Rispose uno dei giovani: «Ecco, ho visto il figlio di Iesse il Betlemmita: egli sa suonare ed è forte e coraggioso, abile nelle armi, saggio di parole, di bell'aspetto e il Signore è con lui». 009 1SA 016 019 Saul mandò messaggeri a Iesse con quest'invito: «Mandami Davide tuo figlio, quello che sta con il gregge». 009 1SA 016 020 Iesse preparò un asino e provvide pane e un otre di vino e un capretto, affidò tutto a Davide suo figlio e lo inviò a Saul. 009 1SA 016 021 Davide giunse da Saul e cominciò a stare alla sua presenza. Saul gli si affezionò molto e Davide divenne suo scudiero. 009 1SA 016 022 E Saul mandò a dire a Iesse: «Rimanga Davide con me, perché ha trovato grazia ai miei occhi». 009 1SA 016 023 Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui. 009 1SA 017 001 I Filistei radunarono di nuovo l'esercito per la guerra e si ammassarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco e Azeka, a Efes-Dammìm. 009 1SA 017 002 Anche Saul e gli Israeliti si radunarono e si accamparono nella valle del Terebinto e si schierarono a battaglia di fronte ai Filistei. 009 1SA 017 003 I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele sul monte dall'altra parte e in mezzo c'era la valle. 009 1SA 017 004 Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di Gat; era alto sei cubiti e un palmo. 009 1SA 017 005 Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo. 009 1SA 017 006 Portava alle gambe schinieri di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle. 009 1SA 017 007 L'asta della sua lancia era come un subbio di tessitori e la lama dell'asta pesava seicento sicli di ferro; davanti a lui avanzava il suo scudiero. 009 1SA 017 008 Egli si fermò davanti alle schiere d'Israele e gridò loro: «Perché siete usciti e vi siete schierati a battaglia? Non sono io Filisteo e voi servi di Saul? Scegliete un uomo tra di voi che scenda contro di me. 009 1SA 017 009 Se sarà capace di combattere con me e mi abbatterà, noi saremo vostri schiavi. Se invece prevarrò io su di lui e lo abbatterò, sarete voi nostri schiavi e sarete soggetti a noi». 009 1SA 017 010 Il Filisteo aggiungeva: «Io ho lanciato oggi una sfida alle schiere d'Israele. Datemi un uomo e combatteremo insieme». 009 1SA 017 011 Saul e tutto Israele udirono le parole del Filisteo; ne rimasero colpiti ed ebbero grande paura. 009 1SA 017 012 Davide era figlio di un Efratita da Betlemme di Giuda chiamato Iesse, che aveva otto figli. Al tempo di Saul, quest'uomo era anziano e avanti negli anni. 009 1SA 017 013 I tre figli maggiori di Iesse erano andati con Saul in guerra. Di questi tre figli, che erano andati in guerra, il maggiore si chiamava Eliab, il secondo Abìnadab, il terzo Samma. 009 1SA 017 014 Davide era ancor giovane quando i tre maggiori erano partiti dietro Saul. 009 1SA 017 015 Egli andava e veniva dal seguito di Saul e badava al gregge di suo padre in Betlemme. 009 1SA 017 016 Il Filisteo avanzava mattina e sera; continuò per quaranta giorni a presentarsi. 009 1SA 017 017 Ora Iesse disse a Davide suo figlio: «Prendi su per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e portali in fretta ai tuoi fratelli nell'accampamento. 009 1SA 017 018 Al capo di migliaia porterai invece queste dieci forme di cacio. Informati della salute dei tuoi fratelli e prendi la loro paga. 009 1SA 017 019 Saul con essi e tutto l'esercito di Israele sono nella valle del Terebinto a combattere contro i Filistei». 009 1SA 017 020 Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge alla cura di un guardiano, prese la roba e partì come gli aveva ordinato Iesse. Arrivò all'accampamento quando le truppe uscivano per schierarsi e lanciavano il grido di guerra. 009 1SA 017 021 Si disposero in ordine Israele e i Filistei: schiera contro schiera. 009 1SA 017 022 Davide si tolse il fardello e l'affidò al custode dei bagagli, poi corse tra le file e domandò ai suoi fratelli se stavano bene. 009 1SA 017 023 Mentre egli parlava con loro, ecco il campione, chiamato Golia, il Filisteo di Gat, uscì dalle schiere filistee e tornò a dire le sue solite parole e Davide le intese. 009 1SA 017 024 Tutti gli Israeliti, quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura. 009 1SA 017 025 Ora un Israelita disse: «Vedete quest'uomo che avanza? Viene a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in Israele». 009 1SA 017 026 Davide domandava agli uomini che stavano attorno a lui: «Che faranno dunque all'uomo che eliminerà questo Filisteo e farà cessare la vergogna da Israele? E chi è mai questo Filisteo non circonciso per insultare le schiere del Dio vivente?». 009 1SA 017 027 Tutti gli rispondevano la stessa cosa: «Così e così si farà all'uomo che lo eliminerà». 009 1SA 017 028 Lo sentì Eliab, suo fratello maggiore, mentre parlava con gli uomini, ed Eliab si irritò con Davide e gli disse: «Ma perché sei venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco la tua boria e la malizia del tuo cuore: tu sei venuto per vedere la battaglia». 009 1SA 017 029 Davide rispose: «Che ho dunque fatto? Non si può fare una domanda?». 009 1SA 017 030 Si allontanò da lui, si rivolse a un altro e fece la stessa domanda e tutti gli diedero la stessa risposta. 009 1SA 017 031 Sentendo le domande che faceva Davide, pensarono di riferirle a Saul e questi lo fece venire a sé. 009 1SA 017 032 Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». 009 1SA 017 033 Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a batterti con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua giovinezza». 009 1SA 017 034 Ma Davide disse a Saul: «Il tuo servo custodiva il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. 009 1SA 017 035 Allora lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la preda dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l'afferravo per le mascelle, l'abbattevo e lo uccidevo. 009 1SA 017 036 Il tuo servo ha abbattuto il leone e l'orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa fine di quelli, perché ha insultato le schiere del Dio vivente». 009 1SA 017 037 Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene và e il Signore sia con te». 009 1SA 017 038 Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza. 009 1SA 017 039 Poi Davide cinse la spada di lui sopra l'armatura, ma cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: «Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato». E Davide se ne liberò. 009 1SA 017 040 Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore che gli serviva da bisaccia; prese ancora in mano la fionda e mosse verso il Filisteo. 009 1SA 017 041 Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. 009 1SA 017 042 Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto. 009 1SA 017 043 Il Filisteo gridò verso Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dei. 009 1SA 017 044 Poi il Filisteo gridò a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche». 009 1SA 017 045 Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai insultato. 009 1SA 017 046 In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. 009 1SA 017 047 Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché il Signore è arbitro della lotta e vi metterà certo nelle nostre mani». 009 1SA 017 048 Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo. 009 1SA 017 049 Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. 009 1SA 017 050 Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. 009 1SA 017 051 Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga. 009 1SA 017 052 Si levarono allora gli uomini d'Israele e di Giuda alzando il grido di guerra e inseguirono i Filistei fin presso Gat e fino alle porte di Ekron. I Filistei caddero e lasciarono i loro cadaveri lungo la via fino a Saaràim, fino a Gat e fino ad Ekron. 009 1SA 017 053 Quando gli Israeliti furono di ritorno dall'inseguimento dei Filistei, saccheggiarono il loro campo. 009 1SA 017 054 Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme. Le armi di lui invece le pose nella sua tenda. 009 1SA 017 055 Saul, mentre guardava Davide uscire incontro al Filisteo, aveva chiesto ad Abner capo delle milizie: «Abner, di chi è figlio questo giovane?». Rispose Abner: «Per la tua vita, o re, non lo so». 009 1SA 017 056 Il re soggiunse: «Chiedi tu di chi sia figlio quel giovinetto». 009 1SA 017 057 Quando Davide tornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti a Saul mentre aveva ancora in mano la testa del Filisteo. 009 1SA 017 058 Saul gli chiese: «Di chi sei figlio, giovane?». Rispose Davide: «Di Iesse il Betlemmita, tuo servo». 009 1SA 018 001 Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Giònata s'era gia talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò come se stesso. 009 1SA 018 002 Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. 009 1SA 018 003 Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso. 009 1SA 018 004 Giònata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura. 009 1SA 018 005 Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai ministri di Saul. 009 1SA 018 006 Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con sistri. 009 1SA 018 007 «Saul ha ucciso i suoi mille, Davide i suoi diecimila». Le donne danzavano e cantavano alternandosi: 009 1SA 018 008 Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille. Non gli manca altro che il regno». 009 1SA 018 009 Così da quel giorno in poi Saul si ingelosì di Davide. 009 1SA 018 010 Il giorno dopo, un cattivo spirito sovrumano s'impossessò di Saul, il quale si mise a delirare in casa. Davide suonava la cetra come i giorni precedenti e Saul teneva in mano la lancia. 009 1SA 018 011 Saul impugnò la lancia, pensando: «Inchioderò Davide al muro!». Ma Davide gli sfuggì davanti per due volte. 009 1SA 018 012 Saul cominciò a sentir timore di fronte a Davide, perché il Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul. 009 1SA 018 013 Saul lo allontanò da sé e lo fece capo di migliaia e Davide andava e veniva alla testa del suo gruppo. 009 1SA 018 014 Davide riusciva in tutte le sue imprese, poiché il Signore era con lui. 009 1SA 018 015 Saul, vedendo che riusciva proprio sempre, aveva timore di lui. 009 1SA 018 016 Ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché egli si muoveva alla loro testa. 009 1SA 018 017 Ora Saul disse a Davide: «Ecco Merab, mia figlia maggiore. La do in moglie a te. Tu dovrai essere il mio guerriero e combatterai le battaglie del Signore». Saul pensava: «Non sia contro di lui la mia mano, ma contro di lui sia la mano dei Filistei». 009 1SA 018 018 Davide rispose a Saul: «Chi sono io e che importanza ha la famiglia di mio padre in Israele, perché io possa diventare genero del re?». 009 1SA 018 019 Ma ecco, quando venne il tempo di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, fu data invece in moglie ad Adriel di Mecola. 009 1SA 018 020 Intanto Mikal, l'altra figlia di Saul, s'invaghì di Davide; ne riferirono a Saul e la cosa gli piacque. 009 1SA 018 021 Saul diceva: «Gliela darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di lui». E Saul disse a Davide: «Oggi hai una seconda occasione per diventare mio genero». 009 1SA 018 022 Quindi Saul ordinò ai suoi ministri: «Dite di nascosto a Davide: Ecco, tu piaci al re e i suoi ministri ti amano. Su, dunque, diventa genero del re». 009 1SA 018 023 I ministri di Saul sussurrarono all'orecchio di Davide queste parole e Davide rispose: «Vi pare piccola cosa divenir genero del re? Io sono povero e uomo di bassa condizione». 009 1SA 018 024 I ministri di Saul gli riferirono: «Davide ha risposto in questo modo». 009 1SA 018 025 Allora Saul disse: «Riferite a Davide: Il re non pretende il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché sia fatta vendetta dei nemici del re». Saul pensava di far cadere Davide in mano ai Filistei. 009 1SA 018 026 I ministri di lui riferirono a Davide queste parole e piacque a Davide tale condizione per diventare genero del re. Non erano ancora passati i giorni fissati, 009 1SA 018 027 quando Davide si alzò, partì con i suoi uomini e uccise tra i Filistei duecento uomini. Davide riportò i loro prepuzi e li contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal. 009 1SA 018 028 Saul si accorse che il Signore era con Davide e che Mikal figlia di Saul lo amava. 009 1SA 018 029 Saul ebbe ancor più paura nei riguardi di Davide; Saul fu nemico di Davide per tutti i suoi giorni. 009 1SA 018 030 I capi dei Filistei facevano sortite, ma Davide, ogni volta che uscivano, riportava successi maggiori di tutti i ministri di Saul e in tal modo si acquistò grande fama. 009 1SA 019 001 Saul comunicò a Giònata suo figlio e ai suoi ministri di aver deciso di uccidere Davide. Ma Giònata figlio di Saul nutriva grande affetto per Davide. 009 1SA 019 002 Giònata informò Davide dicendo: «Saul mio padre cerca di ucciderti. Stà in guardia da domani all'alba, stà fermo in un luogo nascosto e non farti vedere. 009 1SA 019 003 Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Vedrò ciò che succede e te lo farò sapere». 009 1SA 019 004 Giònata parlò difatti a Saul suo padre in favore di Davide e gli disse: «Non si macchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non si è macchiato contro di te, che anzi ti ha reso un servizio molto grande. 009 1SA 019 005 Egli ha esposto la vita, quando sconfisse il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande vittoria a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?». 009 1SA 019 006 Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: «Per la vita del Signore, non morirà!». 009 1SA 019 007 Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase al suo seguito come prima. 009 1SA 019 008 La guerra si riaccese e Davide uscì a combattere i Filistei e inflisse loro una grande sconfitta, sicché si dettero alla fuga davanti a lui. 009 1SA 019 009 Ma un sovrumano spirito cattivo si impadronì di Saul. Egli stava in casa e teneva in mano la lancia, mentre Davide suonava la cetra. 009 1SA 019 010 Saul tentò di colpire Davide con la lancia contro il muro. Ma Davide si scansò da Saul, che infisse la lancia nel muro. Davide fuggì e quella notte fu salvo. 009 1SA 019 011 Saul mandò messaggeri alla casa di Davide per sorvegliarlo e ucciderlo il mattino dopo. Mikal moglie di Davide lo avvertì dicendo: «Se non metti al sicuro la tua vita questa notte, domani sarai ucciso». 009 1SA 019 012 Mikal calò Davide dalla finestra e quegli partì di corsa e si mise in salvo. 009 1SA 019 013 Mikal prese allora i terafim e li pose presso il letto. Mise dalla parte del capo un tessuto di pelo di capra e coprì il letto con una coltre. 009 1SA 019 014 Saul mandò dunque messaggeri a prendere Davide ma essa disse: «E' malato». 009 1SA 019 015 Saul rimandò i messaggeri a vedere Davide con questo ordine: «Portatelo qui da me nel suo letto, perché lo faccia morire». 009 1SA 019 016 Tornarono i messaggeri ed ecco presso il letto c'erano i terafim e il tessuto di pelo di capra dalla parte del capo. 009 1SA 019 017 Saul disse a Mikal: «Perché mi hai ingannato a questo modo e hai fatto fuggire il mio nemico, perché si mettesse in salvo?». Rispose Mikal a Saul: «Egli mi ha detto: Lasciami fuggire, altrimenti ti uccido». 009 1SA 019 018 Davide dunque fuggì e si mise in salvo. Andò da Samuele in Rama e gli narrò quanto gli aveva fatto Saul; poi Davide e Samuele andarono ad abitare a Naiot. 009 1SA 019 019 La cosa fu riferita a Saul: «Ecco, Davide sta a Naiot presso Rama». 009 1SA 019 020 Allora Saul spedì messaggeri a catturare Davide, ma quando videro profetare la comunità dei profeti, mentre Samuele stava in piedi alla loro testa, lo spirito di Dio investì i messaggeri di Saul e anch'essi fecero i profeti. 009 1SA 019 021 Annunziarono a Saul questa cosa ed egli spedì altri messaggeri, ma anch'essi fecero i profeti. Saul mandò di nuovo messaggeri per la terza volta, ma anch'essi fecero i profeti. 009 1SA 019 022 Allora venne egli stesso a Rama e si portò alla grande cisterna che si trova a Secu e domandò: «C'è qui forse Samuele con Davide?». Gli risposero: «Eccoli: sono a Naiot di Rama». 009 1SA 019 023 Egli si incamminò verso Naiot di Rama, ma cadde anche su di lui lo spirito di Dio e andava avanti facendo il profeta finché giunse a Naiot di Rama. 009 1SA 019 024 Anch'egli si tolse gli abiti e continuò a fare il profeta davanti a Samuele; poi crollò e restò nudo tutto quel giorno e tutta la notte. Da qui è venuto il detto: «Anche Saul è tra i profeti?». 009 1SA 020 001 Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: «Che ho fatto, che delitto ho commesso, che colpa ho avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?». 009 1SA 020 002 Rispose: «Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!». 009 1SA 020 003 Ma Davide giurò ancora: «Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: Giònata non deve sapere questa cosa perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c'è un sol passo tra me e la morte». 009 1SA 020 004 Giònata disse: «Che cosa desideri che io faccia per te?». 009 1SA 020 005 Rispose Davide: «Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera. 009 1SA 020 006 Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua città perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia. 009 1SA 020 007 Se dirà: Va bene, allora il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua. 009 1SA 020 008 Mostra la tua bontà verso il tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?». 009 1SA 020 009 Giònata rispose: «Lungi da te! Se certo io sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non te lo farei forse sapere?». 009 1SA 020 010 Davide disse a Giònata: «Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?». 009 1SA 020 011 Giònata rispose a Davide: «Vieni, andiamo in campagna». Uscirono tutti e due nei campi. 009 1SA 020 012 Allora Giònata disse a Davide: «Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo giorno a quest'ora indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo orecchio, 009 1SA 020 013 tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre. 009 1SA 020 014 Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto, 009 1SA 020 015 non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide, 009 1SA 020 016 non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide». 009 1SA 020 017 Giònata volle ancor giurare a Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso. 009 1SA 020 018 Giònata disse a Davide: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto. 009 1SA 020 019 Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta. 009 1SA 020 020 Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto. 009 1SA 020 021 Poi manderò il ragazzo gridando: Và a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo: Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!, allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di grave. 009 1SA 020 022 Se invece dirò al giovane: Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!, allora và perché il Signore ti fa partire. 009 1SA 020 023 Riguardo alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre». 009 1SA 020 024 Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a tavola per mangiare. 009 1SA 020 025 Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del re e il posto di Davide rimase vuoto. 009 1SA 020 026 Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli sarà successo un inconveniente: non sarà mondo. Certo, non è mondo». 009 1SA 020 027 Ed ecco l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul disse allora a Giònata suo figlio: «Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né ieri né oggi?». 009 1SA 020 028 Giònata rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme. 009 1SA 020 029 Mi ha detto: Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto alla tavola del re». 009 1SA 020 030 Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: «Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 009 1SA 020 031 Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché deve morire». 009 1SA 020 032 Rispose Giònata a Saul suo padre: «Perché deve morire? Che ha fatto?». 009 1SA 020 033 Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da parte di suo padre. 009 1SA 020 034 Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti. 009 1SA 020 035 Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo. 009 1SA 020 036 Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che io tirerò». Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui. 009 1SA 020 037 Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al ragazzo: «La freccia non è forse più avanti di te?». 009 1SA 020 038 Giònata gridò ancora al ragazzo: «Corri svelto e non fermarti!». Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone. 009 1SA 020 039 Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa. 009 1SA 020 040 Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: «Và e riportale in città». 009 1SA 020 041 Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si fece tardi. 009 1SA 020 042 Allora Giònata disse a Davide: «Và in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre». 009 1SA 021 001 Davide si alzò e partì e Giònata tornò in città. 009 1SA 021 002 Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimelech. Achimelech, turbato, andò incontro a Davide e gli disse: «Perché sei solo e non c'è nessuno con te?». 009 1SA 021 003 Rispose Davide al sacerdote Achimelech: «Il re mi ha ordinato e mi ha detto: Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di cui ti ho dato incarico. Ai miei uomini ho dato appuntamento al tal posto. 009 1SA 021 004 Ora però se hai a disposizione cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare». 009 1SA 021 005 Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi giovani si sono almeno astenuti dalle donne, potete mangiarne». 009 1SA 021 006 Rispose Davide al sacerdote: «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da tre giorni. Come sempre quando mi metto in viaggio, i giovani sono mondi, sebbene si tratti d'un viaggio profano; tanto più oggi essi sono mondi». 009 1SA 021 007 Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c'era là altro pane che quello dell'offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per essere sostituito con pane fresco nel giorno in cui si toglie. 009 1SA 021 008 Ma era là in quel giorno uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Idumeo, capo dei pastori di Saul. 009 1SA 021 009 Davide disse ad Achimelech: «Non hai per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né la lancia né altra arma, perché l'incarico del re era urgente». 009 1SA 021 010 Il sacerdote rispose: «Guarda, c'è la spada di Golia, il Filisteo che tu hai ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l' efod, avvolta in un manto. Se vuoi, portala via, prendila, perché qui non c'è altra spada che questa». Rispose Davide: «Non ce n'è una migliore; dammela». 009 1SA 021 011 Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da Saul e giunse da Achis, re di Gat. 009 1SA 021 012 Ha ucciso Saul i suoi mille e Davide i suoi diecimila?». I ministri di Achis gli dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non cantavano in coro in onore di lui: 009 1SA 021 013 Davide si preoccupò di queste parole e temette molto Achis re di Gat. 009 1SA 021 014 Allora cominciò a fare il pazzo ai loro occhi, a fare il folle tra le loro mani; tracciava segni sui battenti delle porte e lasciava colare la saliva sulla barba. 009 1SA 021 015 Achis disse ai ministri: «Ecco, vedete anche voi che è un pazzo. Perché lo avete condotto da me? Non ho abbastanza pazzi io perché mi conduciate anche costui per fare il folle davanti a me? Dovrebbe entrare in casa mia un uomo simile?». 009 1SA 022 001 Davide partì di là e si rifugiò nella grotta di Adullàm. Lo seppero i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre e scesero là. 009 1SA 022 002 Si radunarono allora con lui quanti erano in strettezze, quelli che avevano debiti e tutti gli scontenti, ed egli diventò loro capo. Stettero così con lui circa quattrocento uomini. 009 1SA 022 003 Davide partì di là e andò a Mizpa di Moab e disse al re di Moab: «Permetti che restino con voi mio padre e mia madre, finché sappia che cosa Dio vuol fare di me». 009 1SA 022 004 Li presentò al re di Moab e rimasero con lui finché Davide rimase nel rifugio. 009 1SA 022 005 Il profeta Gad disse a Davide: «Non restare più in questo rifugio. Parti e và nel paese di Giuda». Davide partì e andò nella foresta di Cheret. 009 1SA 022 006 Saul venne a sapere che era stato avvistato Davide con gli uomini che erano con lui. Saul era seduto in Gàbaa, sotto il tamarisco sull'altura, con la lancia in mano e i ministri intorno. 009 1SA 022 007 Saul disse allora ai ministri che gli stavano intorno: «Ascoltate, voi Beniaminiti, voi tutti che siete qui. Forse il figlio di Iesse darà a tutti voi campi e vigne, vi farà capi di migliaia e capi di centinaia, 009 1SA 022 008 perché voi tutti siate d'accordo contro di me? Nessuno mi avverte dell'alleanza di mio figlio con il figlio di Iesse, nessuno di voi si interessa di me e nessuno mi confida che mio figlio ha sollevato il mio servo contro di me per ordire insidie, come avviene oggi». 009 1SA 022 009 Rispose Doeg l'Idumeo, che stava con i ministri di Saul: «Ho visto il figlio di Iesse quando venne a Nob da Achimelech figlio di Achitub 009 1SA 022 010 e costui ha consultato il Signore per lui, gli ha dato da mangiare e gli ha consegnato la spada di Golia il Filisteo». 009 1SA 022 011 Il re subito convocò il sacerdote Achimelech figlio di Achitub e tutti i sacerdoti della casa di suo padre che erano in Nob ed essi vennero tutti dal re. 009 1SA 022 012 Disse Saul: «Ascolta, figlio di Achitub». Rispose: «Eccomi, signor mio». 009 1SA 022 013 Saul gli disse: «Perché vi siete accordati contro di me, tu e il figlio di Iesse, dal momento che gli hai fornito pane e spada e hai consultato l'oracolo di Dio per lui, allo scopo di sollevarmi oggi un nemico?». 009 1SA 022 014 Achimelech rispose al re: «E chi è come Davide tra tutti i ministri del re? E' fedele, è genero del re, capo della tua guardia e onorato in casa tua. 009 1SA 022 015 E' forse oggi la prima volta che consulto Dio per lui? Lungi da me! Non getti il re questa colpa sul suo servo né su tutta la casa di mio padre, poiché il tuo servo non sapeva di questa faccenda cosa alcuna, né piccola né grande». 009 1SA 022 016 Ma il re disse: «Devi morire, Achimelech, tu e tutta la casa di tuo padre». 009 1SA 022 017 Il re disse ai corrieri che stavano attorno a lui: «Accostatevi e mettete a morte i sacerdoti del Signore, perché hanno prestato mano a Davide e non mi hanno avvertito pur sapendo che egli fuggiva». Ma i ministri del re non vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti del Signore. 009 1SA 022 018 Allora il re disse a Doeg: «Accostati tu e colpisci i sacerdoti». Doeg l'Idumeo si fece avanti e colpì di sua mano i sacerdoti e uccise in quel giorno ottantacinque uomini che portavano l' efod di lino. 009 1SA 022 019 Saul passò a fil di spada Nob, la città dei sacerdoti: uomini e donne, fanciulli e lattanti; anche buoi, asini e pecore passò a fil di spada. 009 1SA 022 020 Scampò un figlio di Achimelech, figlio di Achitub, che si chiamava Ebiatar, il quale fuggì presso Davide. 009 1SA 022 021 Ebiatar narrò a Davide che Saul aveva trucidato i sacerdoti del Signore. 009 1SA 022 022 Davide rispose ad Ebiatar: «Quel giorno sapevo, data la presenza di Doeg l'Idumeo, che avrebbe riferito tutto a Saul. Io devo rispondere di tutte le vite della casa di tuo padre. 009 1SA 022 023 Rimani con me e non temere: chiunque vorrà la tua vita, vorrà la mia, perché tu starai presso di me come un deposito da custodire». 009 1SA 023 001 Riferirono a Davide: «Ecco i Filistei assediano Keila e saccheggiano le aie». 009 1SA 023 002 Davide consultò il Signore chiedendo: «Devo andare? Riuscirò a battere questi Filistei?». Rispose il Signore: «Và perché sconfiggerai i Filistei e libererai Keila». 009 1SA 023 003 Ma gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco, noi abbiamo gia da temere qui in Giuda, tanto più se andremo a Keila contro le forze dei Filistei». 009 1SA 023 004 Davide consultò di nuovo il Signore e il Signore gli rispose: «Muoviti e scendi a Keila, perché io metterò i Filistei nelle tue mani». 009 1SA 023 005 Davide con i suoi uomini scese a Keila, assalì i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila. 009 1SA 023 006 Quando Ebiatar figlio di Achimelech si era rifugiato presso Davide, l' efod era nelle sue mani e con quello era sceso a Keila. 009 1SA 023 007 Fu riferito a Saul che Davide era giunto a Keila e Saul disse: «Dio l'ha messo nelle mie mani, perché si è messo in una trappola venendo in una città con porte e sbarre». 009 1SA 023 008 Saul chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a Keila e assediare Davide e i suoi uomini. 009 1SA 023 009 Quando Davide seppe che Saul veniva contro di lui macchinando disegni iniqui, disse al sacerdote Ebiatar: «Porta qui l' efod ». 009 1SA 023 010 Davide disse: «Signore, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul cerca di venire contro Keila e di distruggere la città per causa mia. 009 1SA 023 011 Mi metteranno nelle sue mani i cittadini di Keila? Scenderà Saul, come ha saputo il tuo servo? Signore, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo». Il Signore rispose: «Scenderà». 009 1SA 023 012 Davide aggiunse: «I cittadini di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei uomini?». Il Signore rispose: «Ti consegneranno». 009 1SA 023 013 Davide si alzò e uscì da Keila con la truppa, circa seicento uomini, e andò vagando senza mèta. Fu riferito a Saul che Davide era fuggito da Keila ed egli rinunziò all'azione. 009 1SA 023 014 Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi impervii, in zona montuosa, nel deserto di Zif e Saul lo ricercava sempre; ma Dio non lo mise mai nelle sue mani. 009 1SA 023 015 Davide sapeva che Saul era uscito a cercare la sua vita. Intanto Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa. 009 1SA 023 016 Allora Giònata figlio di Saul si alzò e andò da Davide a Corsa e ne rinvigorì il coraggio in Dio. 009 1SA 023 017 Poi gli disse: «Non temere: la mano di Saul mio padre non potrà raggiungerti e tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche Saul mio padre lo sa bene». 009 1SA 023 018 Essi strinsero un patto davanti al Signore. Davide rimase a Corsa e Gionata tornò a casa. 009 1SA 023 019 Ma alcuni uomini di Zif vennero a Gàbaa da Saul per dirgli: «Non sai che Davide è nascosto presso di noi fra i dirupi? 009 1SA 023 020 Ora, atteso il tuo desiderio di scendere, o re, scendi e sapremo metterlo nelle mani del re». 009 1SA 023 021 Rispose Saul: «Benedetti voi nel nome del Signore, perché vi siete presi a cuore la mia causa. 009 1SA 023 022 Andate dunque, informatevi ancora, accertatevi bene del luogo dove muove i suoi passi e chi lo ha visto là, perché mi hanno detto che egli è molto astuto. 009 1SA 023 023 Cercate di conoscere tutti i nascondigli nei quali si rifugia e tornate a me con la conferma. Allora verrò con voi e, se sarà nel paese, lo ricercherò in tutti i villaggi di Giuda». 009 1SA 023 024 Si alzarono e tornarono a Zif precedendo Saul. Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell'Araba a meridione della steppa. 009 1SA 023 025 Saul andò con i suoi uomini per ricercarlo. Ma la cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la rupe, rimanendo nel deserto di Maon. Lo seppe Saul e seguì le tracce di Davide nel deserto di Maon. 009 1SA 023 026 Saul procedeva sul fianco del monte da una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco del monte dall'altra parte. Davide cercava in ogni modo di sfuggire a Saul e Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per prenderli. 009 1SA 023 027 Ma arrivò un messaggero a dire a Saul: «Vieni in fretta, perché i Filistei hanno invaso il paese». 009 1SA 023 028 Allora Saul cessò di inseguire Davide e andò contro i Filistei. Per questo chiamarono quel luogo: Rupe della separazione. 009 1SA 023 029 Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di Engàddi. 009 1SA 024 001 Quando Saul tornò dall'azione contro i Filistei, gli riferirono: «Ecco, Davide è nel deserto di Engàddi». 009 1SA 024 002 Saul scelse tremila uomini valenti in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide di fronte alle Rocce dei caprioli. 009 1SA 024 003 Arrivò ai recinti dei greggi lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per un bisogno naturale, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. 009 1SA 024 004 Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: Vedi, metto nelle tue mani il tuo nemico, trattalo come vuoi». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. 009 1SA 024 005 Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. 009 1SA 024 006 Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore». 009 1SA 024 007 Davide dissuase con parole severe i suoi uomini e non permise che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via. 009 1SA 024 008 Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore»; Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 009 1SA 024 009 Davide continuò rivolgendosi a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: Ecco Davide cerca la tua rovina? 009 1SA 024 010 Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna. Mi fu suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà di te e ho detto: Non stenderò la mano sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore. 009 1SA 024 011 Guarda, padre mio, il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, vedi che non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun disegno iniquo né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. 009 1SA 024 012 Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti, poiché la mia mano non si stenderà su di te. 009 1SA 024 013 Dagli empi esce l'empietà e la mia mano non sarà contro di te. Come dice il proverbio antico: 009 1SA 024 014 Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. 009 1SA 024 015 Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di fronte a te». 009 1SA 024 016 Quando Davide ebbe finito di pronunziare verso Saul queste parole, Saul disse: «E' questa la tua voce, Davide figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. 009 1SA 024 017 Poi continuò verso Davide: «Tu sei stato più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. 009 1SA 024 018 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me, che il Signore mi aveva messo nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. 009 1SA 024 019 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace? Il Signore ti renda felicità per quanto hai fatto a me oggi. 009 1SA 024 020 Or ecco sono persuaso che, certo, regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d'Israele. 009 1SA 024 021 Ma tu giurami ora per il Signore che non sopprimerai dopo di me la mia discendenza e non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre». 009 1SA 024 022 Davide giurò a Saul. Saul tornò a casa, mentre Davide con i suoi uomini salì al rifugio. 009 1SA 025 001 Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse. Lo seppellirono presso la sua casa in Rama. Davide si alzò e scese al deserto di Paran. 009 1SA 025 002 Vi era in Maon un uomo che possedeva beni a Carmel; costui era molto ricco, aveva un gregge di tremila pecore e mille capre e si trovava a Carmel per tosare il gregge. 009 1SA 025 003 Quest'uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigail. La donna era di buon senso e di bell'aspetto, ma il marito era brutale e cattivo; era un Calebita. 009 1SA 025 004 Davide nel deserto sentì che Nabal era alla tosatura del gregge. 009 1SA 025 005 Allora Davide inviò dieci giovani; Davide disse a questi giovani: «Salite a Carmel, andate da Nabal e chiedetegli a mio nome se sta bene. 009 1SA 025 006 Voi direte così a mio fratello: Pace a te e pace alla tua casa e pace a quanto ti appartiene! 009 1SA 025 007 Ho sentito appunto che stanno tosando le tue pecore. Ebbene, quando i tuoi pastori sono stati con noi, non li abbiamo molestati e niente delle loro cose ha subito danno finché sono stati a Carmel. 009 1SA 025 008 Interroga i tuoi uomini e ti informeranno. Questi giovani trovino grazia ai tuoi occhi, perché siamo giunti in un giorno lieto. Dà, ti prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo figlio Davide». 009 1SA 025 009 Gli uomini di Davide andarono e fecero a Nabal tutto quel discorso a nome di Davide e attesero. 009 1SA 025 010 Ma Nabal rispose ai servi di Davide: «Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono troppi i servi che scappano dai loro padroni. 009 1SA 025 011 Devo prendere il pane, l'acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che non so da dove venga?». 009 1SA 025 012 Gli uomini di Davide rifecero la strada, tornarono indietro e gli riferirono tutto questo discorso. 009 1SA 025 013 Allora Davide disse ai suoi uomini: «Cingete tutti la spada!». Tutti cinsero la spada e Davide cinse la sua e partirono dietro Davide circa quattrocento uomini. Duecento rimasero a guardia dei bagagli. 009 1SA 025 014 Ma Abigail, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei servi, che le disse: «Ecco Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli ha inveito contro di essi. 009 1SA 025 015 Veramente questi uomini sono stati molto buoni con noi; non ci hanno molestati e non ci è venuto a mancare niente finché siamo stati con loro, quando eravamo in campagna. 009 1SA 025 016 Sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di giorno, finché siamo stati con loro a pascolare il gregge. 009 1SA 025 017 Sappilo dunque e vedi ciò che devi fare, perché pende qualche guaio sul nostro padrone e su tutta la sua casa. Egli poi è troppo cattivo e non gli si può dire una parola». 009 1SA 025 018 Abigail allora prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque arieti preparati, cinque misure di grano tostato, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi e li caricò sugli asini. 009 1SA 025 019 Poi disse ai servi: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non disse nulla al marito Nabal. 009 1SA 025 020 Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva lungo un sentiero nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini scendevano di fronte a lei ed essa s'incontrò con loro. 009 1SA 025 021 Davide andava dicendo: «Ho dunque custodito invano tutto ciò che appartiene a costui nel deserto; niente fu danneggiato di ciò che gli appartiene ed egli mi rende male per bene. 009 1SA 025 022 Tanto faccia Dio ai nemici di Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi io lascerò sopravvivere fino al mattino un solo maschio!». 009 1SA 025 023 Appena Abigail vide Davide, smontò in fretta dall'asino, cadde con la faccia davanti a Davide e si prostrò a terra. 009 1SA 025 024 Cadde ai suoi piedi e disse: «Sono io colpevole, mio signore. Lascia che parli la tua schiava al tuo orecchio e tu dègnati di ascoltare le parole della tua schiava. 009 1SA 025 025 Non faccia caso il mio signore di quell'uomo cattivo che è Nabal, perché egli è come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io tua schiava non avevo visto i tuoi giovani, o mio signore, che avevi mandato. 009 1SA 025 026 Ora, mio signore, per la vita del Signore e per la tua vita, poiché il Signore ti ha impedito di venire al sangue e farti giustizia con la tua mano, siano appunto come Nabal i tuoi nemici e coloro che cercano di fare il male al mio signore. 009 1SA 025 027 Quanto a questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fà che sia dato agli uomini che seguono i tuoi passi, mio signore. 009 1SA 025 028 Perdona la colpa della tua schiava. Certo il Signore concederà a te, mio signore, una casa duratura, perché il mio signore combatte le battaglie del Signore, né si troverà alcun male in te per tutti i giorni della tua vita. 009 1SA 025 029 Se qualcuno insorgerà a perseguitarti e a cercare la tua vita, la tua anima, o mio signore, sarà conservata nello scrigno della vita presso il Signore tuo Dio, mentre l'anima dei tuoi nemici Egli la scaglierà come dal cavo della fionda. 009 1SA 025 030 Certo, quando il Signore ti avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e ti avrà costituito capo d'Israele, 009 1SA 025 031 non sia di angoscia o di rimorso al tuo cuore questa cosa: l'aver versato invano il sangue e l'aver fatto giustizia con la tua mano, mio signore. Il Signore ti farà prosperare, mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava». 009 1SA 025 032 Davide esclamò rivolto ad Abigail: «Benedetto il Signore, Dio d'Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me. 009 1SA 025 033 Benedetto il tuo senno e benedetta tu che mi hai impedito oggi di venire al sangue e di fare giustizia da me. 009 1SA 025 034 Viva sempre il Signore, Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti il male; perché se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo spuntar del giorno un solo maschio». 009 1SA 025 035 Davide prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: «Torna a casa in pace. Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto». 009 1SA 025 036 Abigail tornò da Nabal: questi teneva in casa un banchetto come un banchetto da re. Il suo cuore era allegro ed egli era ubriaco fradicio. Essa non gli disse né tanto né poco fino allo spuntar del giorno. 009 1SA 025 037 Il mattino dopo, quando Nabal ebbe smaltito il vino, la moglie gli narrò la faccenda; il cuore gli si tramortì nel petto ed egli rimase come una pietra. 009 1SA 025 038 Dieci giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì. 009 1SA 025 039 Quando Davide sentì che Nabal era morto, esclamò: «Benedetto il Signore che ha fatto giustizia dell'ingiuria che ho ricevuto da Nabal; ha trattenuto il suo servo dal male e ha rivolto sul capo di Nabal la sua iniquità». Poi Davide mandò messaggeri e annunziò ad Abigail che voleva prenderla in moglie. 009 1SA 025 040 I servi di Davide andarono a Carmel e le dissero: «Davide ci ha mandati a prenderti perché tu sia sua moglie». 009 1SA 025 041 Essa si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, la tua schiava sarà come una schiava per lavare i piedi ai servi del mio signore». 009 1SA 025 042 Abigail si preparò in fretta poi salì su un asino e, seguita dalle sue cinque giovani ancelle, tenne dietro ai messaggeri di Davide e divenne sua moglie. 009 1SA 025 043 Davide aveva preso anche Achinoàm da Izreèl e furono tutte e due sue mogli. 009 1SA 025 044 Saul aveva dato Mikal sua figlia, gia moglie di Davide, a Palti figlio di Lais, che abitava in Gallìm. 009 1SA 026 001 Gli abitanti di Zif si recarono da Saul in Gàbaa e gli dissero: «Non è forse Davide nascosto sull'altura di Cachilà, di fronte al deserto?». 009 1SA 026 002 Saul si mosse e scese al deserto di Zif conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif. 009 1SA 026 003 Saul si accampò sull'altura di Cachilà di fronte al deserto presso la strada mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che Saul lo inseguiva nel deserto, 009 1SA 026 004 Davide mandò alcune spie ed ebbe conferma che Saul era arrivato davvero. 009 1SA 026 005 Allora Davide si alzò e venne al luogo dove era giunto Saul; là Davide notò il posto dove dormivano Saul e Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di lui. Saul riposava tra i carriaggi e la truppa era accampata all'intorno. 009 1SA 026 006 Davide si rivolse ad Achimelech, l'Hittita e ad Abisài, figlio di Zeruià, fratello di Ioab, dicendo: «Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?». Rispose Abisài: «Scenderò io con te». 009 1SA 026 007 Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno. 009 1SA 026 008 Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». 009 1SA 026 009 Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?». 009 1SA 026 010 Davide soggiunse: «Per la vita del Signore, solo il Signore lo toglierà di mezzo o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà ucciso. 009 1SA 026 011 Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta a capo del suo giaciglio e la brocca dell'acqua e andiamocene». 009 1SA 026 012 Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era dalla parte del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore. 009 1SA 026 013 Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro. 009 1SA 026 014 Allora Davide gridò alla truppa e ad Abner, figlio di Ner: «Non risponderai, Abner?». Abner rispose: «Chi sei tu che gridi verso il re?». 009 1SA 026 015 Davide rispose ad Abner: «Non sei un uomo tu? E chi è come te in Israele? E perché non hai fatto guardia al re tuo signore? E' venuto infatti uno del popolo per uccidere il re tuo signore. 009 1SA 026 016 Non hai fatto certo una bella cosa. Per la vita del Signore, siete degni di morte voi che non avete fatto guardia al vostro signore, all'unto del Signore. E ora guarda dov'è la lancia del re e la brocca che era presso il suo capo». 009 1SA 026 017 Saul riconobbe la voce di Davide e gridò: «E' questa la tua voce, Davide, figlio mio?». Rispose Davide: «E' la mia voce, o re mio signore». 009 1SA 026 018 Aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho fatto? Che male si trova in me? 009 1SA 026 019 Ascolti dunque il re mio signore la parola del suo servo: se il Signore ti eccita contro di me, voglia accettare il profumo di un'offerta. Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, perché oggi mi scacciano lontano, impedendomi di partecipare all'eredità del Signore. E' come se dicessero: Và a servire altri dei. 009 1SA 026 020 Almeno non sia versato sulla terra il mio sangue lontano dal Signore, ora che il re d'Israele è uscito in campo per ricercare una pulce, come si insegue una pernice sui monti». 009 1SA 026 021 Il re rispose: «Ho peccato, ritorna, Davide figlio mio. Non ti farò più del male, perché la mia vita oggi è stata tanto preziosa ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono molto, molto ingannato». 009 1SA 026 022 Rispose Davide: «Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda! 009 1SA 026 023 Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore. 009 1SA 026 024 Ed ecco, come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sia preziosa la mia vita agli occhi del Signore ed egli mi liberi da ogni angoscia». 009 1SA 026 025 Saul rispose a Davide: «Benedetto tu sia, Davide figlio mio. Certo saprai fare e riuscirai in tutto». Davide andò per la sua strada e Saul tornò alla sua dimora. 009 1SA 027 001 Davide pensò: «Certo un giorno o l'altro perirò per mano di Saul. Non ho miglior via d'uscita che cercare scampo nel paese dei Filistei; Saul rinunzierà a ricercarmi in tutto il territorio d'Israele e sfuggirò dalle sue mani». 009 1SA 027 002 Così Davide si mosse e si portò, con i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Moach, re di Gat. 009 1SA 027 003 Davide rimase presso Achis in Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia; Davide con le due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, gia moglie di Nabal da Carmel. 009 1SA 027 004 Fu riferito a Saul che Davide si era rifugiato in Gat e non lo cercò più. 009 1SA 027 005 Davide disse ad Achis: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia concesso un luogo in una città del tuo territorio dove io possa abitare. Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città reale?». 009 1SA 027 006 E Achis quello stesso giorno gli diede Ziklàg; per questo Ziklàg è rimasta in possesso di Giuda fino a oggi. 009 1SA 027 007 La durata del soggiorno di Davide nel territorio dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 009 1SA 027 008 Davide e i suoi uomini partivano a fare razzie contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli Amaleciti: questi appunto sono gli abitanti di quel territorio che si estende da Telam verso Sur fino al paese d'Egitto. 009 1SA 027 009 Davide batteva quel territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti, asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e veniva da Achis. 009 1SA 027 010 Quando Achis chiedeva: «Dove avete fatto scorrerie oggi?», Davide rispondeva: «Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli Ierahmeeliti, contro il Negheb dei Keniti». 009 1SA 027 011 Davide non lasciava sopravvivere né uomo né donna da portare a Gat, pensando: «Non vorrei che riferissero contro di noi: Così ha fatto Davide». Tale fu la sua condotta finché dimorò nel territorio dei Filistei. 009 1SA 027 012 Achis faceva conto su Davide, pensando: «Certo si è attirato l'odio del suo popolo, di Israele e così sarà per sempre mio servo». 009 1SA 028 001 In quei giorni i Filistei radunarono l'esercito per combattere contro Israele e Achis disse a Davide: «Tieni bene a mente che devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini». 009 1SA 028 002 Davide rispose ad Achis: «Tu sai gia quello che farà il tuo servo». Achis disse: «Bene! Ti faccio per sempre mia guardia del corpo». 009 1SA 028 003 Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi l'avevano seppellito in Rama sua città. Saul aveva bandito dal paese i negromanti e gl'indovini. 009 1SA 028 004 I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in Sunàm. Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gelboe. 009 1SA 028 005 Quando Saul vide il campo dei Filistei, rimase atterrito e il suo cuore tremò di paura. 009 1SA 028 006 Saul consultò il Signore e il Signore non gli rispose né attraverso sogni, né mediante gli Urim, né per mezzo dei profeti. 009 1SA 028 007 Allora Saul disse ai suoi ministri: «Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla». I suoi ministri gli risposero: «Vi è una negromante nella città di Endor». 009 1SA 028 008 Saul si camuffò, si travestì e partì con due uomini. Arrivò da quella donna di notte. Disse: «Pratica la divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dirò». 009 1SA 028 009 La donna gli rispose: «Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal paese i negromanti e gli indovini e tu perché tendi un tranello alla mia vita per uccidermi?». 009 1SA 028 010 Saul le giurò per il Signore: «Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda». 009 1SA 028 011 Essa disse: «Chi devo evocarti?». Rispose: «Evocami Samuele». 009 1SA 028 012 La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella donna a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!». 009 1SA 028 013 Le rispose il re: «Non aver paura, che cosa vedi?». La donna disse a Saul: «Vedo un essere divino che sale dalla terra». 009 1SA 028 014 Le domandò: «Che aspetto ha?». Rispose: «E' un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello». Saul comprese che era veramente Samuele e si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 009 1SA 028 015 Allora Samuele disse a Saul: «Perché mi hai disturbato e costretto a salire?». Saul rispose: «Sono in grande difficoltà. I Filistei mi muovono guerra e Dio si è allontanato da me; non mi ha più risposto né per mezzo dei profeti, né per mezzo dei sogni; perciò ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che devo fare». 009 1SA 028 016 Samuele rispose: «Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 009 1SA 028 017 Il Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e l'ha dato al tuo prossimo, a Davide. 009 1SA 028 018 Poiché non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. 009 1SA 028 019 Il Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegnerà anche l'accampamento d'Israele in mano ai Filistei». 009 1SA 028 020 All'istante Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era gia senza forze perché non aveva mangiato niente tutto quel giorno e la notte. 009 1SA 028 021 Allora la donna si accostò a Saul e vedendolo tutto spaventato, gli disse: «Ecco, la tua serva ha ascoltato i tuoi ordini. Ho esposto al pericolo la vita per obbedire alla parola che mi hai detto. 009 1SA 028 022 Ma ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Ti ho preparato un pezzo di pane: mangia e riprenderai le forze, perché devi rimetterti in viaggio». 009 1SA 028 023 Egli rifiutava e diceva: «Non mangio». Ma i suoi servi insieme alla donna lo costrinsero e accettò di mangiare. Si alzò da terra e sedette sul letto. 009 1SA 028 024 La donna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrettò a ucciderlo, poi prese la farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi. 009 1SA 028 025 Mise tutto davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono quella stessa notte. 009 1SA 029 001 I Filistei avevano concentrato tutte le forze in Afek, mentre gli Israeliti erano accampati presso la sorgente che si trova in Izreèl. 009 1SA 029 002 I capi dei Filistei marciavano con le loro centinaia e le migliaia. Davide e i suoi uomini marciavano alla retroguardia con Achis. 009 1SA 029 003 I capi dei Filistei domandarono: «Che cosa fanno questi Ebrei?». Achis rispose ai capi dei Filistei: «Non è forse costui Davide servo di Saul re d'Israele? E' stato con me un anno o due e non ho trovato in lui nulla da ridire dal giorno della sua venuta fino ad oggi». 009 1SA 029 004 I capi dei Filistei furono tutti contro di lui e gli intimarono: «Rimanda quest'uomo: torni al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi in guerra, perché non diventi nostro nemico durante il combattimento. Come riacquisterà costui il favore del suo signore, se non con la testa di questi uomini? 009 1SA 029 005 «Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila?». Non è costui quel Davide a cui cantavano tra le danze: 009 1SA 029 006 Achis chiamò Davide e gli disse: «Per la vita del Signore, tu sei leale e io vedo con piacere che tu vada e venga con me in guerra, perché non ho trovato in te alcuna malizia, da quando sei arrivato fino ad oggi. Ma non sei gradito agli occhi dei capi. 009 1SA 029 007 Quindi torna indietro, per non passare come nemico agli occhi dei capi dei Filistei». 009 1SA 029 008 Rispose Davide ad Achis: «Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo, da quando sono venuto alla tua presenza fino ad oggi, perché io non possa venire a combattere contro i nemici del re mio signore?». 009 1SA 029 009 Rispose Achis a Davide: «So bene che tu mi sei prezioso come un inviato di Dio; ma i capi dei Filistei mi hanno detto: Non deve venire con noi a combattere. 009 1SA 029 010 Alzatevi dunque domani mattina tu e i servi del tuo signore che sono venuti con te. Alzatevi presto e allo spuntar del giorno partite». 009 1SA 029 011 Il mattino dopo Davide e i suoi uomini si alzarono presto per partire e tornarono nel territorio dei Filistei. I Filistei salirono ad Izreèl. 009 1SA 030 001 Quando Davide e i suoi uomini arrivarono a Ziklàg il terzo giorno, gli Amaleciti avevano fatto una razzia nel Negheb e a Ziklàg. Avevano distrutto Ziklàg appiccandole il fuoco. 009 1SA 030 002 Avevano condotto via le donne e quanti vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma li avevano fatti prigionieri e se n'erano andati. 009 1SA 030 003 Tornò dunque Davide e gli uomini che erano con lui ed ecco la città era in preda alle fiamme; le loro donne, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via. 009 1SA 030 004 Davide e la sua gente alzarono la voce e piansero finché ne ebbero forza. 009 1SA 030 005 Le due mogli di Davide, Achinoàm di Izrèel e Abigail, gia moglie di Nabal da Carmel, erano state condotte via. 009 1SA 030 006 Davide fu in grande angoscia perché tutta quella gente parlava di lapidarlo. Tutti avevano l'animo esasperato, ciascuno per i suoi figli e le sue figlie. Ma Davide ritrovò forza e coraggio nel Signore suo Dio. 009 1SA 030 007 Allora Davide disse al sacerdote Ebiatar figlio di Achimelech: «Portami l' efod ». Ebiatar accostò l' efod a Davide. 009 1SA 030 008 Davide consultò il Signore e chiese: «Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?». Gli rispose: «Inseguila, la raggiungerai e libererai i prigionieri». 009 1SA 030 009 Davide e i seicento uomini che erano con lui partirono e giunsero al torrente di Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono. 009 1SA 030 010 Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini: si fermarono invece duecento uomini che erano troppo affaticati per passare il torrente di Besor. 009 1SA 030 011 Trovarono nella campagna un Egiziano e lo portarono a Davide. Gli diedero da mangiare pane e gli diedero da bere acqua. 009 1SA 030 012 Gli diedero anche una schiacciata di fichi secchi e due grappoli di uva passa. Mangiò e si sentì rianimato, perché non aveva preso cibo e non aveva bevuto acqua da tre giorni e da tre notti. 009 1SA 030 013 Davide gli domandò: «A chi appartieni tu e di dove sei?». Rispose: «Sono un giovane egiziano, schiavo di un Amalecita. Il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi sono ammalato. 009 1SA 030 014 Noi abbiamo depredato il Negheb dei Cretei, quello di Giuda e il Negheb di Caleb e abbiamo appiccato il fuoco a Ziklàg». 009 1SA 030 015 Davide gli disse: «Vuoi tu guidarmi verso quella banda?». Rispose: «Giurami per Dio che non mi ucciderai e non mi riconsegnerai al mio padrone e ti condurrò da quella banda». 009 1SA 030 016 Così fece da guida ed ecco, erano sparsi sulla distesa di quella regione a mangiare e a bere e a far festa con tutto l'ingente bottino che avevano preso dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. 009 1SA 030 017 Davide li battè dalle prime luci dell'alba fino alla sera del giorno dopo e non sfuggì alcuno di essi, se non quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono. 009 1SA 030 018 Davide liberò tutti coloro che gli Amaleciti avevano preso e in particolare Davide liberò le sue due mogli. 009 1SA 030 019 Non mancò nessuno tra di essi, né piccolo né grande, né figli né figlie, né la preda né ogni altra cosa che era stata presa loro: Davide ricuperò tutto. 009 1SA 030 020 Davide prese tutto il bestiame minuto e grosso: spingevano davanti a lui tutto questo bestiame e gridavano: «Questo è il bottino di Davide». 009 1SA 030 021 Davide poi giunse ai duecento uomini che erano troppo sfiniti per seguire Davide e aveva fatto rimanere al torrente di Besor. Essi andarono incontro a Davide e a tutta la sua gente: Davide con la truppa si accostò e domandò loro come stavano le cose. 009 1SA 030 022 Ma tutti i cattivi e gli iniqui tra gli uomini che erano andati con Davide si misero a dire: «Poiché non sono venuti con noi, non si dia loro niente della preda, eccetto le mogli e i figli di ciascuno; li conducano via e se ne vadano». 009 1SA 030 023 Davide rispose: «Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha dato, salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella torma che era venuta contro di noi. 009 1SA 030 024 Chi vorrà seguire questo vostro parere? Perché quale la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi fa la guardia ai bagagli: insieme faranno le parti». 009 1SA 030 025 Da quel giorno in poi stabilì questo come regola e statuto in Israele fino ad oggi. 009 1SA 030 026 Quando fu di ritorno a Ziklàg, Davide mandò parte del bottino agli anziani di Giuda suoi amici, con queste parole: «Eccovi un dono proveniente dal bottino dei nemici del Signore»: 009 1SA 030 027 a quelli di Betel e a quelli di Rama nel Negheb, a quelli di Iattìr, 009 1SA 030 028 a quelli di Aroer, a quelli di Sifmòt, a quelli di Estemoà, 009 1SA 030 029 a quelli di Ràcal, a quelli delle città degli Ieracmeeliti, a quelli delle città dei Keniti, 009 1SA 030 030 a quelli di Cormà, a quelli di Bor-Asàn, a quelli di Atach, 009 1SA 030 031 a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi per cui era passato Davide con i suoi uomini. 009 1SA 031 001 I Filistei vennero a battaglia con Israele, ma gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe. 009 1SA 031 002 I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giònata, Abinadàb e Malkisuà, figli di Saul. 009 1SA 031 003 La lotta si aggravò contro Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri. 009 1SA 031 004 Allora Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a schernirmi». Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. 009 1SA 031 005 Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì con lui. 009 1SA 031 006 Così morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli, lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini. 009 1SA 031 007 Quando gli Israeliti che erano dall'altra parte della valle e quelli che erano oltre il Giordano, videro che l'esercito d'Israele era in fuga ed erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. I Filistei vennero e vi si stabilirono. 009 1SA 031 008 Il giorno dopo, quando i Filistei vennero per depredare i cadaveri, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Gelboe. 009 1SA 031 009 Essi tagliarono la testa di lui, lo spogliarono dell'armatura e inviarono queste cose nel paese dei Filistei, girando dovunque per dare il felice annunzio ai templi dei loro idoli e a tutto il popolo. 009 1SA 031 010 Posero poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di Beisan. 009 1SA 031 011 I cittadini di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello che i Filistei avevano fatto a Saul. 009 1SA 031 012 Allora tutti gli uomini valorosi si mossero: partirono nel pieno della notte e sottrassero il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli dalle mura di Beisan, li portarono a Iabes e qui li bruciarono. 009 1SA 031 013 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco che è in Iabes e fecero digiuno per sette giorni. # # BOOK 010 2SA 2 Samuel 2 Samuele 010 2SA 001 001 Dopo la morte di Saul, Davide tornò dalla strage degli Amaleciti e rimase in Ziklàg due giorni. 010 2SA 001 002 Al terzo giorno ecco arrivare un uomo dal campo di Saul con la veste stracciata e col capo cosparso di polvere. Appena giunto presso Davide, cadde a terra e si prostrò. 010 2SA 001 003 Davide gli chiese: «Da dove vieni?». Rispose: «Sono fuggito dal campo d'Israele». 010 2SA 001 004 Davide gli domandò: «Come sono andate le cose? Su, raccontami!». Rispose: «E' successo che il popolo è fuggito nel corso della battaglia, molti del popolo sono caduti e sono morti; anche Saul e suo figlio Giònata sono morti». 010 2SA 001 005 Davide chiese ancora al giovane che gli portava le notizie: «Come sai che sono morti Saul e suo figlio Giònata?». 010 2SA 001 006 Il giovane che recava la notizia rispose: «Ero venuto per caso sul monte Gelboe ed ecco vidi Saul appoggiato alla lancia e serrato tra carri e cavalieri. 010 2SA 001 007 Egli si volse indietro, mi vide e mi chiamò vicino. Dissi: Eccomi! 010 2SA 001 008 Mi chiese: Chi sei tu? Gli risposi: Sono un Amalecita. 010 2SA 001 009 Mi disse: Gettati contro di me e uccidimi: io sento le vertigini, ma la vita è ancora tutta in me. 010 2SA 001 010 Io gli fui sopra e lo uccisi, perché capivo che non sarebbe sopravvissuto alla sua caduta. Poi presi il diadema che era sul suo capo e la catenella che aveva al braccio e li ho portati qui al mio signore». 010 2SA 001 011 Davide afferrò le sue vesti e le stracciò; così fecero tutti gli uomini che erano con lui. 010 2SA 001 012 Essi alzarono gemiti e pianti e digiunarono fino a sera per Saul e Giònata suo figlio, per il popolo del Signore e per la casa d'Israele, perché erano caduti colpiti di spada. 010 2SA 001 013 Davide chiese poi al giovane che aveva portato la notizia: «Di dove sei tu?». Rispose: «Sono figlio di un forestiero amalecita». 010 2SA 001 014 Davide gli disse allora: «Come non hai provato timore nello stendere la mano per uccidere il consacrato del Signore?». 010 2SA 001 015 Davide chiamò uno dei suoi giovani e gli disse: «Accostati e ammazzalo». Egli lo colpì subito e quegli morì. 010 2SA 001 016 Davide gridò a lui: «Il tuo sangue ricada sul tuo capo. Attesta contro di te la tua bocca che ha detto: Io ho ucciso il consacrato del Signore!». 010 2SA 001 017 Allora Davide intonò questo lamento su Saul e suo figlio Giònata 010 2SA 001 018 e ordinò che fosse insegnato ai figli di Giuda. Ecco, si trova scritto nel Libro del Giusto: 010 2SA 001 019 «Il tuo vanto, Israele, sulle tue alture giace trafitto! Perché sono caduti gli eroi? 010 2SA 001 020 Non fatelo sapere in Gat, non l'annunziate per le vie di Ascalon, non ne faccian festa le figlie dei Filistei, non ne esultino le figlie dei non circoncisi! 010 2SA 001 021 O monti di Gelboe, non più rugiada né pioggia su di voi né campi di primizie, perché qui fu avvilito lo scudo degli eroi, lo scudo di Saul, non unto di olio, 010 2SA 001 022 ma col sangue dei trafitti, col grasso degli eroi. L'arco di Giònata non tornò mai indietro, la spada di Saul non tornava mai a vuoto. 010 2SA 001 023 Saul e Giònata, amabili e gentili, né in vita né in morte furon divisi; erano più veloci delle aquile, più forti dei leoni. 010 2SA 001 024 Figlie d'Israele, piangete su Saul, che vi vestiva di porpora e di delizie, che appendeva gioielli d'oro sulle vostre vesti. 010 2SA 001 025 Perché son caduti gli eroi in mezzo alla battaglia? Giònata, per la tua morte sento dolore, 010 2SA 001 026 l'angoscia mi stringe per te, fratello mio Giònata! Tu mi eri molto caro; la tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna. 010 2SA 001 027 Perché son caduti gli eroi, son periti quei fulmini di guerra?». 010 2SA 002 001 Dopo questi fatti, Davide consultò il Signore dicendo: «Devo andare in qualcuna delle città di Giuda?». Il Signore gli rispose: «Và!». Chiese ancora Davide: «Dove andrò?». Rispose: «A Ebron». 010 2SA 002 002 Davide dunque andò là con le sue due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, gia moglie di Nabal da Carmel. 010 2SA 002 003 Davide portò con sé anche i suoi uomini, ognuno con la sua famiglia, e abitarono nella città di Ebron. 010 2SA 002 004 Vennero allora gli uomini di Giuda e qui unsero Davide re sulla casa di Giuda. Come fu noto a Davide che gli uomini di Iabes di Gàlaad avevano sepolto Saul, 010 2SA 002 005 Davide inviò messaggeri agli uomini di Iabes di Gàlaad per dir loro: «Benedetti voi dal Signore, perché avete fatto quest'opera di misericordia al vostro Signore, a Saul, e gli avete dato sepoltura. 010 2SA 002 006 Vi renda dunque il Signore misericordia e fedeltà. Anch'io farò a voi del bene perché avete compiuto quest'opera. 010 2SA 002 007 Ora riprendano coraggio le vostre mani e siate uomini forti. E' morto Saul vostro signore, ma quelli della tribù di Giuda hanno unto me come re sopra di loro». 010 2SA 002 008 Intanto Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di Saul, prese Is-Bàal, figlio di Saul e lo condusse a Macanàim. 010 2SA 002 009 Poi lo costituì re su Gàlaad, sugli Asuriti, su Izreèl, su Efraim e su Beniamino, cioè su tutto Israele. 010 2SA 002 010 Is-Bàal, figlio di Saul, aveva quarant'anni quando fu fatto re di Israele e regnò due anni. Solo la casa di Giuda seguiva Davide. 010 2SA 002 011 Il periodo di tempo durante il quale Davide fu re di Ebron fu di sette anni e sei mesi. 010 2SA 002 012 Abner figlio di Ner e i ministri di Is-Bàal, figlio di Saul, si mossero da Macanàim verso Gàbaon. 010 2SA 002 013 Anche Ioab, figlio di Zeruià, e i seguaci di Davide si mossero e li incontrarono presso la piscina di Gàbaon. Questi stavano presso la piscina da una parte e quelli dall'altra parte. 010 2SA 002 014 Abner gridò a Ioab: «Potrebbero alzarsi i giovani e scontrarsi davanti a noi». Ioab rispose: «Si alzino pure». 010 2SA 002 015 Si alzarono e sfilarono in rassegna: dodici dalla parte di Beniamino e di Is-Bàal figlio di Saul e dodici tra i seguaci di Davide. 010 2SA 002 016 Ciascuno afferrò la testa dell'avversario e gli cacciò la spada nel fianco: così caddero tutti insieme e quel luogo fu chiamato Campo dei Fianchi, che si trova in Gàbaon. 010 2SA 002 017 La battaglia divenne in quel giorno molto dura e furono sconfitti Abner e gli Israeliti dai seguaci di Davide. 010 2SA 002 018 Vi erano là tre figli di Zeruià, Ioab, Abisài e Asaèl. Asaèl era veloce nella corsa come una gazzella selvatica. 010 2SA 002 019 Asaèl si era messo ad inseguire Abner e non deviava né a destra né a sinistra nell'inseguire Abner. 010 2SA 002 020 Abner si volse indietro e gli gridò: «Tu sei Asaèl?». Rispose: «Sì». 010 2SA 002 021 Abner aggiunse: «Volgiti a destra o a sinistra, afferra qualcuno dei giovani e porta via le sue spoglie». Ma Asaèl non volle cessare di inseguirlo. 010 2SA 002 022 Abner tornò a dirgli: «Smetti di inseguirmi. Perché vuoi che ti stenda a terra? Come potrò alzare lo sguardo verso Ioab tuo fratello?». 010 2SA 002 023 Ma siccome quegli non voleva saperne di ritirarsi, lo colpì con la punta della lancia al basso ventre, così che la lancia gli uscì di dietro ed egli cadde sul posto. Allora quanti arrivarono al luogo dove Asaèl era caduto e morto si fermarono. 010 2SA 002 024 Ma Ioab e Abisài inseguirono Abner, finché, al tramonto del sole, essi giunsero alla collina di Ammà, di fronte a Ghiach, sulla strada del deserto di Gàbaon. 010 2SA 002 025 I Beniaminiti si radunarono dietro Abner formando un gruppo compatto e si fermarono in cima ad una collina. 010 2SA 002 026 Allora Abner gridò a Ioab: «Dovrà continuare per sempre la spada a divorare? Non sai che alla fine sarà una sventura? Quando finalmente darai ordine alla truppa di cessare l'inseguimento dei loro fratelli?». 010 2SA 002 027 Rispose Ioab: «Per la vita di Dio, se tu non avessi parlato così, nessuno della truppa avrebbe cessato fino al mattino di inseguire il proprio fratello». 010 2SA 002 028 Allora Ioab fece suonare la tromba e tutta la truppa si fermò e non inseguì più Israele e non combattè più. 010 2SA 002 029 Abner e i suoi uomini marciarono per l'Araba tutta quella notte; passarono il Giordano, camminarono tutta la mattinata e arrivarono a Macanàim. 010 2SA 002 030 Ioab, tornato dall'inseguimento di Abner, radunò tutta la truppa. Degli uomini di Davide ne mancavano diciannove oltre Asaèl. 010 2SA 002 031 Ma i servi di Davide avevano colpito e ucciso trecentosessanta uomini tra i Beniaminiti e la gente di Abner. 010 2SA 002 032 Essi presero Asaèl e lo seppellirono nel sepolcro di suo padre, che è in Betlemme. Ioab e i suoi uomini marciarono tutta la notte; spuntava il giorno quando furono in Ebron. 010 2SA 003 001 La guerra tra la casa di Saul e la casa di Davide si protrasse a lungo. Davide con l'andar del tempo si faceva più forte, mentre la casa di Saul andava indebolendosi. 010 2SA 003 002 In Ebron nacquero a Davide dei figli e furono: il maggiore Amnòn, nato da Achinoàm di Izreèl; 010 2SA 003 003 il secondo Kileàb, da Abigail gia moglie di Nabal da Carmel; il terzo Assalonne, nato da Maaca, figlia di Talmài re di Ghesùr; 010 2SA 003 004 il quarto Adonìa nato da Agghìt; il quinto Sefatìa, figlio di Abitàl; 010 2SA 003 005 il sesto Itreàm, nato da Eglà moglie di Davide. Questi nacquero a Davide in Ebron. 010 2SA 003 006 Mentre durava la lotta tra la casa di Saul e quella di Davide, Abner era diventato potente nella casa di Saul. 010 2SA 003 007 Saul aveva avuto una concubina chiamata Rizpà figlia di Aià. Ora Is-Bàal disse ad Abner: «Perché ti sei unito alla concubina di mio padre?». 010 2SA 003 008 Abner si adirò molto per le parole di Is-Bàal e disse: «Sono io una testa di cane, di quelli di Giuda? Fino ad oggi ho usato benevolenza alla casa di Saul tuo padre, favorendo i suoi fratelli e i suoi amici, e non ti ho fatto cadere nelle mani di Davide; oggi tu mi rimproveri una colpa di donna. 010 2SA 003 009 Tanto faccia Dio ad Abner e anche peggio, se io non farò per Davide ciò che il Signore gli ha giurato: 010 2SA 003 010 trasferire cioè il regno dalla casa di Saul e stabilire il trono di Davide su Israele e su Giuda, da Dan fino a Bersabea». 010 2SA 003 011 Quegli non fu capace di rispondere una parola ad Abner, perché aveva paura di lui. 010 2SA 003 012 Abner inviò subito messaggeri a Davide per dirgli: «A chi il paese?». Intendeva dire: «Fà alleanza con me ed ecco, la mia mano sarà con te per ricondurre a te tutto Israele». 010 2SA 003 013 Rispose: «Bene! Io farò alleanza con te. Però ho una cosa da chiederti ed è questa: non verrai alla mia presenza, se prima non mi condurrai davanti Mikal figlia di Saul, quando verrai a vedere il mio volto». 010 2SA 003 014 Davide spedì messaggeri a Is-Bàal, figlio di Saul, intimandogli: «Restituisci mia moglie Mikal, che feci mia sposa al prezzo di cento membri di Filistei». 010 2SA 003 015 Is-Bàal mandò incaricati a toglierla al suo marito, Paltiel figlio di Lais. 010 2SA 003 016 Suo marito la seguì, camminando e piangendo dietro di lei fino a Bacurim. Poi Abner gli disse: «Torna indietro!» e quegli tornò. 010 2SA 003 017 Intanto Abner rivolse questo discorso agli anziani d'Israele: «Da tempo voi ricercate Davide come vostro re. 010 2SA 003 018 Ora mettetevi al lavoro, perché il Signore ha detto e confermato a Davide: Per mezzo di Davide mio servo libererò Israele mio popolo dalle mani dei Filistei e dalle mani di tutti i suoi nemici». 010 2SA 003 019 Abner ebbe colloqui anche con gli uomini di Beniamino. Poi Abner tornò solo da Davide in Ebron a riferirgli quanto era stato approvato da Israele e da tutta la casa di Beniamino. 010 2SA 003 020 Abner venne dunque a Davide in Ebron con venti uomini e Davide fece servire un banchetto ad Abner e ai suoi uomini. 010 2SA 003 021 Abner disse poi a Davide: «Sono pronto! Vado a radunare tutto Israele intorno al re mio signore. Essi faranno alleanza con te e regnerai su quanto tu desideri». Davide congedò poi Abner, che partì in pace. 010 2SA 003 022 Ed ecco, gli uomini di Davide e Ioab tornavano da una scorreria e portavano con sé grande bottino. Abner non era più con Davide in Ebron, perché questi lo aveva congedato, ed egli era partito in pace. 010 2SA 003 023 Quando arrivarono Ioab e la sua truppa, fu riferito a Ioab: «E' venuto dal re Abner figlio di Ner ed egli l'ha congedato e se n'è andato in pace». 010 2SA 003 024 Ioab si presentò al re e gli disse: «Che hai fatto? Ecco, è venuto Abner da te; perché l'hai congedato ed egli se n'è andato? 010 2SA 003 025 Non sai chi è Abner figlio di Ner? E' venuto per ingannarti, per conoscere le tue mosse, per sapere ciò che fai». 010 2SA 003 026 Ioab si allontanò da Davide e mandò messaggeri dietro Abner e lo fece tornare indietro dalla cisterna di Sira, senza che Davide lo sapesse. 010 2SA 003 027 Abner tornò a Ebron e Ioab lo prese in disparte in mezzo alla porta, come per parlargli in privato, e qui lo colpì al basso ventre e lo uccise, per vendicare il sangue di Asaèl suo fratello. 010 2SA 003 028 Davide seppe più tardi la cosa e protestò: «Sono innocente io e il mio regno per sempre davanti al Signore del sangue di Abner figlio di Ner. 010 2SA 003 029 Ricada sulla testa di Ioab e su tutta la casa di suo padre. Nella casa di Ioab non manchi mai chi soffra gonorrea o sia colpito da lebbra o maneggi il fuso, chi cada di spada o chi sia senza pane». 010 2SA 003 030 Ioab e suo fratello Abisài avevano trucidato Abner, perché aveva ucciso Asaèl loro fratello a Gàbaon in battaglia. 010 2SA 003 031 Davide disse a Ioab e a tutta la gente che era con lui: «Stracciatevi le vesti, vestitevi di sacco e fate lutto davanti ad Abner». Anche il re Davide seguiva la bara. 010 2SA 003 032 Seppellirono Abner in Ebron e il re levò la sua voce e pianse davanti al sepolcro di Abner; pianse tutto il popolo. 010 2SA 003 033 «Come muore un insensato, doveva dunque Abner morire? Il re intonò un lamento funebre su Abner e disse: 010 2SA 003 034 Le tue mani non erano state legate, i tuoi piedi non erano stati stretti in catene! Sei caduto come si cade davanti ai malfattori!». Tutto il popolo riprese a piangere su di lui. 010 2SA 003 035 Tutto il popolo venne a invitare Davide perché prendesse cibo, mentre era ancora giorno; ma Davide giurò: «Tanto mi faccia Dio e anche di peggio, se io gusterò pane o qualsiasi altra cosa prima del tramonto del sole». 010 2SA 003 036 Tutto il popolo notò la cosa e la trovò giusta; quanto fece il re ebbe l'approvazione del popolo intero. 010 2SA 003 037 Tutto il popolo, cioè tutto Israele, fu convinto in quel giorno che la morte di Abner figlio di Ner non era stata provocata dal re. 010 2SA 003 038 Disse ancora il re ai suoi ministri: «Sappiate che oggi è caduto un capo, un grande in Israele. Io, oggi, mi sono comportato dolcemente, sebbene gia consacrato re, mentre questi uomini, i figli di Zeruià, sono stati più duri di me. Provveda il Signore a trattare il malvagio secondo la sua malvagità». 010 2SA 004 001 Quando il figlio di Saul seppe della morte di Abner in Ebron, gli cascarono le braccia e tutto Israele si sentì scoraggiato. 010 2SA 004 002 Il figlio di Saul aveva due uomini, capi di bande, chiamati l'uno Baanà e il secondo Recàb, figli di Rimmòn da Beeròt, della tribù di Beniamino, perché anche Beeròt era computata fra le città di Beniamino. 010 2SA 004 003 I Beerotiti si erano rifugiati a Ghittàim e vi sono rimasti come forestieri fino ad oggi. 010 2SA 004 004 Giònata, figlio di Saul, aveva un figlio storpio di ambedue i piedi. Egli aveva cinque anni, quando giunsero da Izreèl le notizie circa i fatti di Saul e di Giònata. La nutrice l'aveva preso ed era fuggita, ma nella fretta della fuga il bambino era caduto e rimasto storpio. Si chiamava Merib-Bàal. 010 2SA 004 005 Si mossero dunque i figli di Rimmòn il Beerotita, Recàb e Baanà, e vennero nell'ora più calda del giorno alla casa di Is-Bàal mentre egli stava facendo la siesta. 010 2SA 004 006 Or ecco, la portinaia della casa, mentre mondava il grano, si era assopita e dormiva: perciò Recàb e Baanà suo fratello, poterono introdursi inosservati. 010 2SA 004 007 Entrarono dunque in casa, mentre egli giaceva sul suo letto e riposava; lo colpirono, l'uccisero e gli tagliarono la testa; poi, portando via la testa di lui, presero la via dell'Araba, camminando tutta la notte. 010 2SA 004 008 Portarono la testa di Is-Bàal a Davide in Ebron e dissero al re: «Ecco la testa di Is-Bàal figlio di Saul, tuo nemico, che cercava la tua vita. Oggi il Signore ha concesso al re mio signore la vendetta contro Saul e la sua discendenza». 010 2SA 004 009 Ma Davide rispose a Recàb e a Baanà suo fratello, figli di Rimmòn il Beerotita: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia: 010 2SA 004 010 se ho preso e ucciso in Ziklàg colui che mi annunziava: Ecco è morto Saul, credendo di portarmi una lieta notizia, per cui dovessi io dargli un compenso, 010 2SA 004 011 ora che uomini iniqui hanno ucciso un giusto in casa mentre dormiva, non dovrò a maggior ragione chiedere conto del suo sangue alle vostre mani ed eliminarvi dalla terra?». 010 2SA 004 012 Davide diede ordine ai suoi giovani; questi li uccisero, tagliarono loro le mani e i piedi e li appesero presso la piscina di Ebron. Presero poi il capo di Is-Bàal e lo seppellirono nel sepolcro di Abner in Ebron. 010 2SA 005 001 Vennero allora tutte le tribù d'Israele da Davide in Ebron e gli dissero: «Ecco noi ci consideriamo come tue ossa e tua carne. 010 2SA 005 002 Gia prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: Tu pascerai Israele mio popolo, tu sarai capo in Israele». 010 2SA 005 003 Vennero dunque tutti gli anziani d'Israele dal re in Ebron e il re Davide fece alleanza con loro in Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re sopra Israele. 010 2SA 005 004 Davide aveva trent'anni quando fu fatto re e regnò quarant'anni. 010 2SA 005 005 Regnò in Ebron su Giuda sette anni e sei mesi e in Gerusalemme regnò quarantatrè anni su tutto Israele e su Giuda. 010 2SA 005 006 Il re e i suoi uomini mossero verso Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quel paese. Costoro dissero a Davide: «Non entrerai qui: basteranno i ciechi e gli zoppi a respingerti», per dire: «Davide non potrà entrare qui». 010 2SA 005 007 Ma Davide prese la rocca di Sion, cioè la città di Davide. 010 2SA 005 008 Davide proclamò in quel giorno: «Chiunque colpirà i Gebusei e li raggiungerà attraverso il canale... Quanto ai ciechi e agli zoppi, sono in odio a Davide». Per questo dicono: «Il cieco e lo zoppo non entreranno nella casa». 010 2SA 005 009 Davide abitò nella rocca e la chiamò Città di Davide. Egli vi fece intorno costruzioni, dal Millo verso l'interno. 010 2SA 005 010 Davide andava sempre crescendo in potenza e il Signore Dio degli eserciti era con lui. 010 2SA 005 011 Chiram re di Tirò inviò a Davide messaggeri con legno di cedro, carpentieri e muratori, i quali costruirono una casa a Davide. 010 2SA 005 012 Davide seppe allora che il Signore lo confermava re di Israele e innalzava il suo regno per amore di Israele suo popolo. 010 2SA 005 013 Davide prese ancora concubine e mogli di Gerusalemme, dopo il suo arrivo da Ebron: queste generarono a Davide altri figli e figlie. 010 2SA 005 014 I figli che gli nacquero in Gerusalemme si chiamano Sammùa, Sobàb, Natan e Salomone; 010 2SA 005 015 Ibcàr, Elisùa, Nèfeg, Iafìa; 010 2SA 005 016 Elisamà, Eliadà ed Elifèlet. 010 2SA 005 017 Quando i Filistei vennero a sapere che avevano consacrato Davide re d'Israele, salirono tutti per dargli la caccia, ma appena Davide ne fu informato, discese alla fortezza. 010 2SA 005 018 Vennero i Filistei e si sparsero nella valle di Rèfaim. 010 2SA 005 019 Davide consultò il Signore chiedendo: «Devo andare contro i Filistei? Li metterai nelle mie mani?». Il Signore rispose a Davide: «Và pure, perché certo metterò i Filistei nelle tue mani». 010 2SA 005 020 Davide si recò a Baal-Perazìm e là Davide li sconfisse ed esclamò: «Il Signore ha aperto una breccia tra i nemici davanti a me, come una breccia aperta dalle acque». Per questo chiamò quel luogo Baal-Perazìm. 010 2SA 005 021 I Filistei abbandonarono là i loro dei e Davide e la sua gente li portarono via. 010 2SA 005 022 I Filistei salirono poi di nuovo e si sparsero nella valle di Rèfaim. 010 2SA 005 023 Davide consultò il Signore, il quale gli disse: «Non andare; gira alle loro spalle e piomba su di loro dalla parte dei Balsami. 010 2SA 005 024 Quando udrai un rumore di passi sulle cime dei Balsami, lanciati subito all'attacco, perché allora il Signore uscirà davanti a te per sconfiggere l'esercito dei Filistei». 010 2SA 005 025 Davide fece come il Signore gli aveva ordinato e sconfisse i Filistei da Gàbaa fino all'ingresso di Ghezer. 010 2SA 006 001 Davide radunò di nuovo tutti gli uomini migliori d'Israele, in numero di trentamila. 010 2SA 006 002 Poi si alzò e partì con tutta la sua gente da Baalà di Giuda, per trasportare di là l'arca di Dio, sulla quale è invocato il nome, il nome del Signore degli eserciti, che siede in essa sui cherubini. 010 2SA 006 003 Posero l'arca di Dio sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di Abinadàb che era sul colle; Uzzà e Achìo, figli di Abinadàb, conducevano il carro nuovo: 010 2SA 006 004 Uzzà stava presso l'arca di Dio e Achìo precedeva l'arca. 010 2SA 006 005 Davide e tutta la casa d'Israele facevano festa davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, timpani, sistri e cembali. 010 2SA 006 006 Ma quando furono giunti all'aia di Nacon, Uzzà stese la mano verso l'arca di Dio e vi si appoggiò perché i buoi la facevano piegare. 010 2SA 006 007 L'ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l'arca di Dio. 010 2SA 006 008 Davide si rattristò per il fatto che il Signore si era scagliato con impeto contro Uzzà; quel luogo fu chiamato Perez-Uzzà fino ad oggi. 010 2SA 006 009 Davide in quel giorno ebbe paura del Signore e disse: «Come potrà venire da me l'arca del Signore?». 010 2SA 006 010 Davide non volle trasferire l'arca del Signore presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom di Gat. 010 2SA 006 011 L'arca del Signore rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gat e il Signore benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa. 010 2SA 006 012 Ma poi fu detto al re Davide: «Il Signore ha benedetto la casa di Obed-Edom e quanto gli appartiene, a causa dell'arca di Dio». Allora Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Edom nella città di Davide, con gioia. 010 2SA 006 013 Quando quelli che portavano l'arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un ariete grasso. 010 2SA 006 014 Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Ora Davide era cinto di un efod di lino. 010 2SA 006 015 Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportavano l'arca del Signore con tripudi e a suon di tromba. 010 2SA 006 016 Mentre l'arca del Signore entrava nella città di David, Mikal, figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo. 010 2SA 006 017 Introdussero dunque l'arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide aveva piantata per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. 010 2SA 006 018 Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti 010 2SA 006 019 e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. 010 2SA 006 020 Ma quando Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mikal figlia di Saul gli uscì incontro e gli disse: «Bell'onore si è fatto oggi il re di Israele a mostrarsi scoperto davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!». 010 2SA 006 021 Davide rispose a Mikal: «L'ho fatto dinanzi al Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho fatto festa davanti al Signore. 010 2SA 006 022 Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!». 010 2SA 006 023 Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte. 010 2SA 007 001 Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato tregua da tutti i suoi nemici all'intorno, 010 2SA 007 002 disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto una tenda». 010 2SA 007 003 Natan rispose al re: «Và, fà quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te». 010 2SA 007 004 Ma quella stessa notte questa parola del Signore fu rivolta a Natan: 010 2SA 007 005 «Và e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? 010 2SA 007 006 Ma io non ho abitato in una casa da quando ho fatto uscire gli Israeliti dall'Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione. 010 2SA 007 007 Finché ho camminato, ora qua, ora là, in mezzo a tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei Giudici, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi edificate una casa di cedro? 010 2SA 007 008 Ora dunque riferirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi il capo d'Israele mio popolo; 010 2SA 007 009 sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. 010 2SA 007 010 Fisserò un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia più agitato e gli iniqui non lo opprimano come in passato, 010 2SA 007 011 al tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele e gli darò riposo liberandolo da tutti i suoi nemici. Te poi il Signore farà grande, poiché una casa farà a te il Signore. 010 2SA 007 012 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 010 2SA 007 013 Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. 010 2SA 007 014 Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d'uomo e con i colpi che danno i figli d'uomo, 010 2SA 007 015 ma non ritirerò da lui il mio favore, come l'ho ritirato da Saul, che ho rimosso dal trono dinanzi a te. 010 2SA 007 016 La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre». 010 2SA 007 017 Natan parlò a Davide con tutte queste parole e secondo questa visione. 010 2SA 007 018 Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la mia casa, perché tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto? 010 2SA 007 019 E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, mio Signore: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è come legge dell'uomo, Signore Dio! 010 2SA 007 020 Che potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio! 010 2SA 007 021 Per amore della tua parola e secondo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi cose, manifestandole al tuo servo. 010 2SA 007 022 Tu sei davvero grande Signore Dio! Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo udito con i nostri orecchi. 010 2SA 007 023 E chi è come il tuo popolo, come Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo per sé e a dargli un nome? In suo favore hai operato cose grandi e tremende, per il tuo paese, per il tuo popolo che ti sei riscattato dall'Egitto, dai popoli e dagli dei. 010 2SA 007 024 Tu hai stabilito il tuo popolo Israele per essere tuo popolo per sempre; tu, Signore, sei divenuto il suo Dio. 010 2SA 007 025 Ora, Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla sua casa, confermala per sempre e fà come hai detto. 010 2SA 007 026 Allora il tuo nome sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli eserciti è il Dio d'Israele! La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! 010 2SA 007 027 Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! perciò il tuo servo ha trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera. 010 2SA 007 028 Ora, Signore, tu sei Dio, le tue parole sono verità e hai promesso questo bene al tuo servo. 010 2SA 007 029 Dègnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!». 010 2SA 008 001 Dopo, Davide sconfisse i Filistei e li sottomise e tolse di mano ai Filistei Gat e le sue dipendenze. 010 2SA 008 002 Sconfisse anche i Moabiti e, facendoli coricare per terra, li misurò con la corda; ne misurò due corde per farli mettere a morte e una corda intera per lasciarli in vita. I Moabiti divennero sudditi di Davide, a lui tributari. 010 2SA 008 003 Davide sconfisse anche Hadad-Ezer, figlio di Recòb, re di Zobà, mentre egli andava ad estendere il dominio sul fiume Eufrate. 010 2SA 008 004 Davide gli prese millesettecento combattenti sui carri e ventimila fanti: tagliò i garretti a tutte le pariglie di cavalli, riservandone soltanto cento. 010 2SA 008 005 Quando gli Aramei di Damasco vennero per soccorrere Hadad-Ezer, re di Zobà, Davide ne uccise ventiduemila. 010 2SA 008 006 Poi Davide stabilì guarnigioni nell'Aram di Damasco e gli Aramei divennero sudditi di Davide e a lui tributari. Il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava. 010 2SA 008 007 Davide tolse ai servitori di Hadad-Ezer i loro scudi d'oro e li portò a Gerusalemme. 010 2SA 008 008 Il re Davide prese anche grande quantità di rame a Bètach e a Berotài, città di Hadad-Ezer. 010 2SA 008 009 Quando Toù, re di Amat, seppe che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Ezer, 010 2SA 008 010 mandò al re Davide suo figlio Adduràm per salutarlo e per benedirlo perché aveva mosso guerra a Hadad-Ezer e l'aveva sconfitto; infatti Hadad-Ezer era sempre in guerra con Toù. Adduràm gli portò vasi d'argento, vasi d'oro e vasi di rame. 010 2SA 008 011 Il re Davide consacrò anche quelli al Signore, come gia aveva consacrato l'argento e l'oro tolto alle nazioni che aveva soggiogate, 010 2SA 008 012 agli Aramei, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amaleciti, e come aveva fatto del bottino di Hadad-Ezer figlio di Recòb, re di Zobà. 010 2SA 008 013 Al ritorno dalla sua vittoria sugli Aramei, Davide acquistò ancora fama, sconfiggendo nella Valle del Sale diciottomila Idumei. 010 2SA 008 014 Stabilì guarnigioni in Idumea; ne mise per tutta l'Idumea e tutti gli Idumei divennero sudditi di Davide; il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava. 010 2SA 008 015 Davide regnò su tutto Israele e pronunziava giudizi e faceva giustizia a tutto il suo popolo. 010 2SA 008 016 Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito; Giosafat figlio di Achilùd era archivista; 010 2SA 008 017 Zadòk figlio di Achitùb e Achimèlech figlio di Ebiatàr erano sacerdoti; Seraià era segretario, 010 2SA 008 018 Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei e i figli di Davide erano ministri. 010 2SA 009 001 Davide disse: «E' forse rimasto qualcuno della casa di Saul, a cui io possa fare del bene a causa di Giònata?». 010 2SA 009 002 Ora vi era un servo della casa di Saul, chiamato Zibà, che fu fatto venire presso Davide. Il re gli chiese: «Sei tu Zibà?». Quegli rispose: «Sì». 010 2SA 009 003 Il re gli disse: «Non c'è più nessuno della casa di Saul, a cui io possa usare la misericordia di Dio?». Zibà rispose al re: «Vi è ancora un figlio di Giònata storpio dei piedi». 010 2SA 009 004 Il re gli disse: «Dov'è?». Zibà rispose al re: «E' in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr». 010 2SA 009 005 Allora il re lo mandò a prendere in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr. 010 2SA 009 006 Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò davanti a lui. Davide disse: «Merib-Bàal!». Rispose: 010 2SA 009 007 «Ecco il tuo servo!». Davide gli disse: «Non temere, perché voglio trattarti con bontà per amore di Giònata tuo padre e ti restituisco tutti i campi di Saul tuo avo e tu mangerai sempre alla mia tavola». 010 2SA 009 008 Merib-Bàal si prostrò e disse: «Che cos'è il tuo servo, perché tu prenda in considerazione un cane morto come sono io?». 010 2SA 009 009 Allora il re chiamò Zibà servo di Saul e gli disse: «Quanto apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo dò al figlio del tuo Signore. 010 2SA 009 010 Tu dunque con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i prodotti, perché abbia pane e nutrimento la casa del tuo signore; quanto a Merib-Bàal figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola». Ora Zibà aveva quindici figli e venti schiavi. 010 2SA 009 011 Zibà disse al re: «Il tuo servo farà quanto il re mio signore ordina al suo servo». Merib-Bàal dunque mangiava alla tavola di Davide come uno dei figli del re. 010 2SA 009 012 Merib-Bàal aveva un figlioletto chiamato Micà; tutti quelli che stavano in casa di Zibà erano al servizio di Merib-Bàal. 010 2SA 010 001 Dopo il re degli Ammoniti morì e Canùn suo figlio regnò al suo posto. 010 2SA 010 002 Davide disse: «Io voglio usare a Canùn figlio di Nacàs la benevolenza che suo padre usò a me». Davide mandò alcuni suoi ministri a fargli le condoglianze per suo padre. Ma quando i ministri di Davide furono giunti nel paese degli Ammoniti, 010 2SA 010 003 i capi degli Ammoniti dissero a Canùn, loro signore: «Credi tu che Davide ti abbia mandato consolatori per onorare tuo padre? Non ha piuttosto mandato da te i suoi ministri per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?». 010 2SA 010 004 Allora Canùn prese i ministri di Davide, fece loro radere la metà della barba e tagliare le vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò andare. 010 2SA 010 005 Quando fu informato della cosa, Davide mandò alcuni incontro a loro, perché quegli uomini erano pieni di vergogna. Il re fece dire loro: «Restate a Gerico finché vi sia cresciuta di nuovo la barba, poi tornerete». 010 2SA 010 006 Gli Ammoniti, vedendo che si erano attirati l'odio di Davide, mandarono a prendere al loro soldo ventimila fanti degli Aramei di Bet-Recòb e degli Aramei di Zobà, mille uomini del re di Maacà e dodicimila uomini della gente di Tob. 010 2SA 010 007 Quando Davide sentì questo, inviò contro di loro Ioab con tutto l'esercito dei prodi. 010 2SA 010 008 Gli Ammoniti uscirono e si schierarono in battaglia all'ingresso della porta della città, mentre gli Aramei di Zobà e di Recòb e la gente di Tob e di Maacà stavano soli nella campagna. 010 2SA 010 009 Ioab vide che quelli erano pronti ad attaccarlo di fronte e alle spalle. Scelse allora un corpo tra i migliori Israeliti, lo schierò in ordine di battaglia contro gli Aramei 010 2SA 010 010 e affidò il resto del popolo al fratello Abisài, per tener testa agli Ammoniti. 010 2SA 010 011 Disse ad Abisài: «Se gli Aramei sono più forti di me, tu mi verrai in aiuto; se invece gli Ammoniti sono più forti di te, verrò io in tuo aiuto. 010 2SA 010 012 Abbi coraggio e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio. Il Signore faccia quello che a lui piacerà». 010 2SA 010 013 Poi Ioab con la gente che aveva con sé avanzò per attaccare gli Aramei, i quali fuggirono davanti a lui. 010 2SA 010 014 Quando gli Ammoniti videro che gli Aramei erano fuggiti, fuggirono anch'essi davanti ad Abisài e rientrarono nella città. Allora Ioab tornò dalla spedizione contro gli Ammoniti e venne a Gerusalemme. 010 2SA 010 015 Gli Aramei, vedendo che erano stati battuti da Israele, si riunirono insieme. 010 2SA 010 016 Hadad-Ezer mandò messaggeri e schierò in campo gli Aramei che abitavano oltre il fiume e quelli giunsero a Chelàm con alla testa Sobàk, capo dell'esercito di Hadad-Ezer. 010 2SA 010 017 La cosa fu riferita a Davide, che radunò tutto Israele, passò il Giordano e giunse a Chelàm. Gli Aramei si schierarono in battaglia contro Davide. 010 2SA 010 018 Ma gli Aramei fuggirono davanti a Israele: Davide uccise agli Aramei settecento pariglie di cavalli e quarantamila uomini; battè anche Sobàk capo del loro esercito, che morì in quel luogo. 010 2SA 010 019 Quando tutti i re vassalli di Hadad-Ezer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele e gli rimasero sottoposti. Gli Aramei non osarono più venire in aiuto degli Ammoniti. 010 2SA 011 001 L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a devastare il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà mentre Davide rimaneva a Gerusalemme. 010 2SA 011 002 Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto. 010 2SA 011 003 Davide mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: «E' Betsabea figlia di Eliàm, moglie di Uria l'Hittita». 010 2SA 011 004 Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. Essa andò da lui ed egli giacque con lei, che si era appena purificata dalla immondezza. Poi essa tornò a casa. 010 2SA 011 005 La donna concepì e fece sapere a Davide: «Sono incinta». 010 2SA 011 006 Allora Davide mandò a dire a Ioab: «Mandami Uria l'Hittita». Ioab mandò Uria da Davide. 010 2SA 011 007 Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra. 010 2SA 011 008 Poi Davide disse a Uria: «Scendi a casa tua e làvati i piedi». Uria uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una portata della tavola del re. 010 2SA 011 009 Ma Uria dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. 010 2SA 011 010 La cosa fu riferita a Davide e gli fu detto: «Uria non è sceso a casa sua». Allora Davide disse a Uria: «Non vieni forse da un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?». 010 2SA 011 011 Uria rispose a Davide: «L'arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Ioab mio signore e la sua gente sono accampati in aperta campagna e io dovrei entrare in casa mia per mangiare e bere e per dormire con mia moglie? Per la tua vita e per la vita della tua anima, io non farò tal cosa!». 010 2SA 011 012 Davide disse ad Uria: «Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire». Così Uria rimase a Gerusalemme quel giorno e il seguente. 010 2SA 011 013 Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua. 010 2SA 011 014 La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Uria. 010 2SA 011 015 Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia». 010 2SA 011 016 Allora Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi. 010 2SA 011 017 Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche Uria l'Hittita. 010 2SA 011 018 Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose che erano avvenute nella battaglia 010 2SA 011 019 e diede al messaggero quest'ordine: «Quando avrai finito di raccontare al re quanto è successo nella battaglia, 010 2SA 011 020 se il re andasse in collera e ti dicesse: Perché vi siete avvicinati così alla città per dar battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? 010 2SA 011 021 Chi ha ucciso Abimelech figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura? tu digli allora: Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto». 010 2SA 011 022 Il messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, riferì a Davide quanto Ioab lo aveva incaricato di dire. Davide andò in collera contro Ioab e disse al messaggero: «Perché vi siete avvicinati così alla città per dare battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? Chi ha ucciso Abimelech, figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura?». 010 2SA 011 023 Il messaggero rispose a Davide: «Perché i nemici avevano avuto vantaggio su di noi e avevano fatto una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città; 010 2SA 011 024 allora gli arcieri tirarono sulla tua gente dall'alto delle mura e parecchi della gente del re perirono. Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto». 010 2SA 011 025 Allora Davide disse al messaggero: «Riferirai a Ioab: Non ti affligga questa cosa, perché la spada divora or qua or là; rinforza l'attacco contro la città e distruggila. E tu stesso fagli coraggio». 010 2SA 011 026 La moglie di Uria, saputo che Uria suo marito era morto, fece il lamento per il suo signore. 010 2SA 011 027 Passati i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere e l'accolse nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli partorì un figlio. Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore. 010 2SA 012 001 Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: «Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l'altro povero. 010 2SA 012 002 Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero; 010 2SA 012 003 ma il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia. 010 2SA 012 004 Un ospite di passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una vivanda per l'ospite venuto da lui». 010 2SA 012 005 Allora l'ira di Davide si scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo merita la morte. 010 2SA 012 006 Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà». 010 2SA 012 007 Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, 010 2SA 012 008 ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro. 010 2SA 012 009 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti. 010 2SA 012 010 Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l'Hittita. 010 2SA 012 011 Così dice il Signore: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole; 010 2SA 012 012 poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole». 010 2SA 012 013 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. 010 2SA 012 014 Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa. 010 2SA 012 015 Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente. 010 2SA 012 016 Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte coricato per terra. 010 2SA 012 017 Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro. 010 2SA 012 018 Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: «Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Farà qualche atto insano!». 010 2SA 012 019 Ma Davide si accorse che i suoi ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi ministri: «E' morto il bambino?». Quelli risposero: «E' morto». 010 2SA 012 020 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò. 010 2SA 012 021 I suoi ministri gli dissero: «Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi e mangi!». 010 2SA 012 022 Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo. 010 2SA 012 023 Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da lui, ma lui non ritornerà da me!». 010 2SA 012 024 Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì: essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone. 010 2SA 012 025 Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del Signore. 010 2SA 012 026 Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città delle acque 010 2SA 012 027 e inviò messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabbà e mi sono gia impadronito della città delle acque. 010 2SA 012 028 Ora raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se la prendo io, porterebbe il mio nome». 010 2SA 012 029 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì e la prese. 010 2SA 012 030 Tolse dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oro e conteneva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino molto grande. 010 2SA 012 031 Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di ferro e li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa. 010 2SA 013 001 Dopo queste cose, accadde che, avendo Assalonne figlio di Davide, una sorella molto bella, chiamata Tamàr, Amnòn figlio di Davide si innamorò di lei. 010 2SA 013 002 Amnòn ne ebbe una tal passione, da cadere malato a causa di Tamàr sua sorella; poiché essa era vergine pareva impossibile ad Amnòn di poterle fare qualcosa. 010 2SA 013 003 Ora Amnòn aveva un amico, chiamato Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide e Ionadàb era un uomo molto astuto. 010 2SA 013 004 Egli disse: «Perché, figlio del re, tu diventi sempre più magro di giorno in giorno? Non me lo vuoi dire?». Amnòn gli rispose: «Sono innamorato di Tamàr, sorella di mio fratello Assalonne». 010 2SA 013 005 Ionadàb gli disse: «Mettiti a letto e fingiti malato; quando tuo padre verrà a vederti, gli dirai: Permetti che mia sorella Tamàr venga a darmi da mangiare e a preparare la vivanda sotto i miei occhi, così che io veda; allora prenderò il cibo dalle sue mani». 010 2SA 013 006 Amnòn si mise a letto e si finse malato; quando il re lo venne a vedere, Amnòn gli disse: «Permetti che mia sorella Tamàr venga e faccia un paio di frittelle sotto i miei occhi e allora prenderò il cibo dalle sue mani». 010 2SA 013 007 Allora Davide mandò a dire a Tamàr, in casa: «Và a casa di Amnòn tuo fratello e prepara una vivanda per lui». 010 2SA 013 008 Tamàr andò a casa di Amnòn suo fratello, che giaceva a letto. Essa prese farina stemperata, la impastò, ne fece frittelle sotto i suoi occhi e le fece cuocere. 010 2SA 013 009 Poi prese la padella e versò le frittelle davanti a lui; ma egli rifiutò di mangiare e disse: «Allontanate tutti dalla mia presenza». Tutti uscirono. 010 2SA 013 010 Allora Amnòn disse a Tamàr: «Portami la vivanda in camera e prenderò il cibo dalle tue mani». Tamàr prese le frittelle che aveva fatte e le portò in camera ad Amnòn suo fratello. 010 2SA 013 011 Ma mentre gliele dava da mangiare, egli l'afferrò e le disse: «Vieni, unisciti a me, sorella mia». 010 2SA 013 012 Essa gli rispose: «No, fratello mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere questa infamia! 010 2SA 013 013 Io dove andrei a portare il mio disonore? Quanto a te, tu diverresti come un malfamato in Israele. Parlane piuttosto al re, egli non mi rifiuterà a te». 010 2SA 013 014 Ma egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò unendosi a lei. 010 2SA 013 015 Poi Amnòn concepì verso di lei un odio grandissimo: l'odio verso di lei fu più grande dell'amore con cui l'aveva prima amata. Le disse: 010 2SA 013 016 «Alzati, vattene!». Gli rispose: «O no! Questo torto che mi fai cacciandomi è peggiore dell'altro che mi hai gia fatto». Ma egli non volle ascoltarla. 010 2SA 013 017 Anzi, chiamato il giovane che lo serviva, gli disse: «Cacciami fuori costei e sprangale dietro il battente». 010 2SA 013 018 Essa indossava una tunica con le maniche, perché così vestivano, da molto tempo, le figlie del re ancora vergini. Il servo di Amnòn dunque la mise fuori e le sprangò il battente dietro. 010 2SA 013 019 Tamàr si sparse polvere sulla testa, si stracciò la tunica dalle lunghe maniche che aveva indosso, si mise le mani sulla testa e se ne andò camminando e gridando. 010 2SA 013 020 Assalonne suo fratello le disse: «Forse Amnòn tuo fratello è stato con te? Per ora taci, sorella mia; è tuo fratello; non disperarti per questa cosa». Tamàr desolata rimase in casa di Assalonne, suo fratello. 010 2SA 013 021 Il re Davide seppe tutte queste cose e ne fu molto irritato, ma non volle urtare il figlio Amnòn, perché aveva per lui molto affetto; era infatti il suo primogenito. 010 2SA 013 022 Assalonne non disse una parola ad Amnòn né in bene né in male; odiava Amnòn perché aveva violato Tamàr sua sorella. 010 2SA 013 023 Due anni dopo Assalonne, avendo i tosatori a Baal-Cazòr, presso Efraim, invitò tutti i figli del re. 010 2SA 013 024 Andò dunque Assalonne dal re e disse: «Ecco il tuo servo ha i tosatori presso di sé. Venga dunque anche il re con i suoi ministri a casa del tuo servo!». 010 2SA 013 025 Ma il re disse ad Assalonne: «No, figlio mio, non si venga noi tutti, perché non ti siamo di peso». Sebbene insistesse, il re non volle andare; ma gli diede la sua benedizione. 010 2SA 013 026 Allora Assalonne disse: «Se non vuoi venire tu, permetti ad Amnòn mio fratello di venire con noi». Il re gli rispose: «Perché dovrebbe venire con te?». 010 2SA 013 027 Ma Assalonne tanto insistè che Davide lasciò andare con lui Amnòn e tutti i figli del re. Assalonne fece un banchetto come un banchetto da re. 010 2SA 013 028 Ma Assalonne diede quest'ordine ai servi: «Badate, quando Amnòn avrà il cuore riscaldato dal vino e io vi dirò: Colpite Amnòn!, voi allora uccidetelo e non abbiate paura. Non ve lo comando io? Fatevi coraggio e comportatevi da forti!». 010 2SA 013 029 I servi di Assalonne fecero ad Amnòn come Assalonne aveva comandato. Allora tutti i figli del re si alzarono, montarono ciascuno sul suo mulo e fuggirono. 010 2SA 013 030 Mentre essi erano ancora per strada, giunse a Davide questa notizia: «Assalonne ha ucciso tutti i figli del re e neppure uno è scampato». 010 2SA 013 031 Allora il re si alzò, si stracciò le vesti e si gettò per terra; tutti i suoi ministri che gli stavano intorno, stracciarono le loro vesti. 010 2SA 013 032 Ma Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide, disse: «Non dica il mio signore che tutti i giovani, figli del re, sono stati uccisi; il solo Amnòn è morto; per Assalonne era cosa decisa fin da quando Amnòn aveva fatto violenza a sua sorella Tamàr. 010 2SA 013 033 Ora non si metta in cuore il mio signore una tal cosa, come se tutti i figli del re fossero morti; il solo Amnòn è morto 010 2SA 013 034 e Assalonne è fuggito». Il giovane che stava di sentinella alzò gli occhi, guardò ed ecco una gran turba di gente veniva per la strada di Bacurìm, dal lato del monte, sulla discesa. La sentinella venne ad avvertire il re e disse: «Ho visto uomini scendere per la strada di Bacurìm, dal lato del monte». 010 2SA 013 035 Allora Ionadàb disse al re: «Ecco i figli del re arrivano; la cosa sta come il tuo servo ha detto». 010 2SA 013 036 Come ebbe finito di parlare, ecco giungere i figli del re, i quali alzarono grida e piansero; anche il re e tutti i suoi ministri fecero un gran pianto. 010 2SA 013 037 Quanto ad Assalonne, era fuggito ed era andato da Talmài, figlio di Ammiùd, re di Ghesùr. Il re fece il lutto per il suo figlio per lungo tempo. 010 2SA 013 038 Assalonne rimase tre anni a Ghesùr, dove era andato dopo aver preso la fuga. 010 2SA 013 039 Poi lo spirito del re Davide cessò di sfogarsi contro Assalonne, perché si era placato il dolore per la morte di Amnòn. 010 2SA 014 001 Ioab figlio di Zeruià si accorse che il cuore del re era contro Assalonne. 010 2SA 014 002 Allora mandò a chiamare a Tekòa e fece venire una donna saggia e le disse: «Fingi di essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio e compòrtati da donna che pianga da molto tempo un morto; 010 2SA 014 003 poi entra presso il re e parlagli così e così». Ioab le mise in bocca le parole da dire. 010 2SA 014 004 La donna di Tekòa andò dunque dal re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: «Aiuto, o re!». 010 2SA 014 005 Il re le disse: «Che hai?». Rispose: «Ahimè! Io sono una vedova; mio marito è morto. 010 2SA 014 006 La tua schiava aveva due figli, ma i due vennero tra di loro a contesa in campagna e nessuno li separava; così uno colpì l'altro e l'uccise. 010 2SA 014 007 Ed ecco tutta la famiglia è insorta contro la tua schiava dicendo: consegnaci l'uccisore del fratello, perché lo facciamo morire per vendicare il fratello che egli ha ucciso. Elimineranno così anche l'erede e spegneranno l'ultima bracia che mi è rimasta e non lasceranno a mio marito né nome, né discendenza sulla terra». 010 2SA 014 008 Il re disse alla donna: «Và pure a casa: io darò ordini a tuo riguardo». 010 2SA 014 009 La donna di Tekòa disse al re: «Re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono sono innocenti». 010 2SA 014 010 E il re: «Se qualcuno parla contro di te, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà più». 010 2SA 014 011 Riprese: «Il re pronunzi il nome del Signore suo Dio perché il vendicatore del sangue non aumenti la disgrazia e non mi sopprimano il figlio». Egli rispose: «Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello di tuo figlio!». 010 2SA 014 012 Allora la donna disse: «La tua schiava possa dire una parola al re mio signore!». Egli rispose: «Parla». 010 2SA 014 013 Riprese la donna: «Allora perché pensi così contro il popolo di Dio? Intanto il re, pronunziando questa sentenza si è come dichiarato colpevole, per il fatto che il re non fa ritornare colui che ha bandito. 010 2SA 014 014 Noi dobbiamo morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere, e Dio non ridà la vita. Il re pensi qualche piano perché il proscritto non sia più bandito lontano da lui. 010 2SA 014 015 Ora, se io sono venuta a parlare così al re mio signore, è perché la gente mi ha fatto paura e la tua schiava ha detto: Voglio parlare al re; forse il re farà quanto gli dirà la sua schiava; 010 2SA 014 016 il re ascolterà la sua schiava e la libererà dalle mani di quelli che cercano di sopprimere me e mio figlio dalla eredità di Dio». 010 2SA 014 017 La donna concluse: «La parola del re mio signore conceda la calma. Perché il re mio signore è come un angelo di Dio per distinguere il bene e il male. Il Signore tuo Dio sia con te!». 010 2SA 014 018 Il re rispose e disse alla donna: «Non tenermi nascosto nulla di quello che io ti domanderò». La donna disse: «Parli pure il re mio signore». 010 2SA 014 019 Disse il re: «La mano di Ioab non è forse con te in tutto questo?». La donna rispose: «Per la tua vita, o re mio signore, non si può andare né a destra né a sinistra di quanto ha detto il re mio signore! Proprio il tuo servo Ioab mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua schiava. 010 2SA 014 020 Per dare alla cosa un'altra faccia, il tuo servo Ioab ha agito così; ma il mio signore ha la saggezza di un angelo di Dio e sa quanto avviene sulla terra». 010 2SA 014 021 Allora il re disse a Ioab: «Ecco, voglio fare quello che hai chiesto; và dunque e fà tornare il giovane Assalonne». 010 2SA 014 022 Ioab si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re e disse: «Oggi il tuo servo sa di aver trovato grazia ai tuoi occhi, re mio signore, poiché il re ha fatto quello che il suo servo gli ha chiesto». 010 2SA 014 023 Ioab dunque si alzò, andò a Ghesùr e condusse Assalonne a Gerusalemme. 010 2SA 014 024 Ma il re disse: «Si ritiri in casa e non veda la mia faccia». Così Assalonne si ritirò in casa e non vide la faccia del re. 010 2SA 014 025 Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la sua bellezza quanto Assalonne; dalle piante dei piedi alla cima del capo, non vi era in lui un difetto alcuno. 010 2SA 014 026 Quando si faceva tagliare i capelli, e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo, egli pesava i suoi capelli e il peso era di duecento sicli a peso del re. 010 2SA 014 027 Ad Assalonne nacquero tre figli e una figlia chiamata Tamàr, che era donna di bell'aspetto. 010 2SA 014 028 Assalonne abitò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re. 010 2SA 014 029 Poi Assalonne convocò Ioab per mandarlo dal re; ma egli non volle andare da lui; lo convocò una seconda volta, ma Ioab non volle andare. 010 2SA 014 030 Allora Assalonne disse ai suoi servi: «Vedete, il campo di Ioab è vicino al mio e vi è l'orzo; andate ed appiccatevi il fuoco!». I servi di Assalonne appiccarono il fuoco al campo. 010 2SA 014 031 Allora Ioab si alzò, andò a casa di Assalonne e gli disse: «Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio campo?». 010 2SA 014 032 Assalonne rispose a Ioab: «Io ti avevo mandato a dire: Vieni qui, voglio mandarti a dire al re: Perché sono tornato da Ghesùr? Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là. Ora voglio vedere la faccia del re e, se vi è in me colpa, mi faccia morire!». 010 2SA 014 033 Ioab allora andò dal re e gli riferì la cosa. Il re fece chiamare Assalonne, il quale venne e si prostrò con la faccia a terra davanti a lui; il re baciò Assalonne. 010 2SA 015 001 Ma dopo, Assalonne si procurò un carro, cavalli e cinquanta uomini che correvano davanti a lui. 010 2SA 015 002 Assalonne si alzava la mattina presto e si metteva da un lato della strada di accesso alla porta della città; quando qualcuno aveva una lite e veniva dal re per il giudizio, Assalonne lo chiamava e gli diceva: «Di quale città sei?», l'altro gli rispondeva: «Il tuo servo è di tale e tale tribù d'Israele». 010 2SA 015 003 Allora Assalonne gli diceva: «Vedi, le tue ragioni sono buone e giuste, ma nessuno ti ascolta da parte del re». 010 2SA 015 004 Assalonne aggiungeva: «Se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse una lite o un giudizio verrebbe da me e io gli farei giustizia». 010 2SA 015 005 Quando uno gli si accostava per prostrarsi davanti a lui, gli porgeva la mano, l'abbracciava e lo baciava. 010 2SA 015 006 Assalonne faceva così con tutti gli Israeliti che venivano dal re per il giudizio; in questo modo Assalonne si cattivò l'affetto degli Israeliti. 010 2SA 015 007 Ora, dopo quattro anni, Assalonne disse al re: «Lasciami andare a Ebron a sciogliere un voto che ho fatto al Signore. 010 2SA 015 008 Perché durante la sua dimora a Ghesùr, in Aram, il tuo servo ha fatto questo voto: Se il Signore mi riconduce a Gerusalemme, io servirò il Signore a Ebron!». 010 2SA 015 009 Il re gli disse: «Và in pace!». Egli si alzò e andò a Ebron. 010 2SA 015 010 Allora Assalonne mandò emissari per tutte le tribù d'Israele a dire: «Quando sentirete il suono della tromba, allora direte: Assalonne è divenuto re a Ebron». 010 2SA 015 011 Con Assalonne erano partiti da Gerusalemme duecento uomini, i quali, invitati, partirono con semplicità, senza saper nulla. 010 2SA 015 012 Assalonne convocò Achitòfel il Ghilonita, consigliere di Davide, perché venisse dalla sua città di Ghilo ad assistere mentre offriva i sacrifici. La congiura divenne potente e il popolo andava crescendo di numero intorno ad Assalonne. 010 2SA 015 013 Arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti si è volto verso Assalonne». 010 2SA 015 014 Allora Davide disse a tutti i suoi ministri che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la sventura e colpisca la città a fil di spada». 010 2SA 015 015 I ministri del re gli dissero: «Tutto secondo ciò che sceglierà il re mio signore; ecco, noi siamo i tuoi ministri». 010 2SA 015 016 Il re dunque uscì a piedi con tutta la famiglia; lasciò dieci concubine a custodire la reggia. 010 2SA 015 017 Il re uscì dunque a piedi con tutto il popolo e si fermarono all'ultima casa. 010 2SA 015 018 Tutti i ministri del re camminavano al suo fianco e tutti i Cretei e tutti i Peletei e Ittài con tutti quelli di Gat, seicento uomini venuti da Gat al suo seguito, sfilavano davanti al re. 010 2SA 015 019 Allora il re disse a Ittài di Gat: «Perché vuoi venire anche tu con noi? Torna indietro e resta con il re, perché sei un forestiero e per di più un esule dalla tua patria. 010 2SA 015 020 Appena ieri sei arrivato e oggi ti farei errare con noi, mentre io stesso vado dove capiterà di andare? Torna indietro e riconduci con te i tuoi fratelli; siano con te la grazia e la fedeltà al Signore!». 010 2SA 015 021 Ma Ittài rispose al re: «Per la vita del Signore e la tua, o re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, là sarà anche il tuo servo». 010 2SA 015 022 Allora Davide disse a Ittài: «Và, prosegui pure!». Ittài, quello di Gat, proseguì con tutti gli uomini e con tutte le donne e i bambini che erano con lui. 010 2SA 015 023 Tutti quelli del paese piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re stava in piedi nella valle del Cedron e tutto il popolo passava davanti a lui prendendo la via del deserto. 010 2SA 015 024 Ecco venire anche Zadòk con tutti i leviti, i quali portavano l'arca dell'alleanza di Dio. Essi deposero l'arca di Dio presso Ebiatàr, finché tutto il popolo non finì di uscire dalla città. 010 2SA 015 025 Il re disse a Zadòk: «Riporta in città l'arca di Dio! Se io trovo grazia agli occhi del Signore, egli mi farà tornare e me la farà rivedere insieme con la sua Dimora. 010 2SA 015 026 Ma se dice: Non ti gradisco, eccomi: faccia di me quello che sarà bene davanti a lui». 010 2SA 015 027 Il re aggiunse al sacerdote Zadòk: «Vedi? Torna in pace in città con tuo figlio Achimaaz e Giònata figlio di Ebiatàr. 010 2SA 015 028 Badate: io aspetterò presso i guadi del deserto, finché mi sia portata qualche notizia da parte vostra». 010 2SA 015 029 Così Zadòk ed Ebiatàr riportarono a Gerusalemme l'arca di Dio e là dimorarono. 010 2SA 015 030 Davide saliva l'erta degli Ulivi; saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva. 010 2SA 015 031 Fu intanto portata a Davide la notizia: «Achitòfel è con Assalonne tra i congiurati». Davide disse: «Rendi vani i consigli di Achitòfel, Signore!». 010 2SA 015 032 Quando Davide fu giunto in vetta al monte, al luogo dove ci si prostra a Dio, ecco farglisi incontro Cusài, l'Archita, con la tunica stracciata e il capo coperto di polvere. 010 2SA 015 033 Davide gli disse: «Se tu procedi con me, mi sarai di peso; 010 2SA 015 034 ma se torni in città e dici ad Assalonne: Io sarò tuo servo, o re; come sono stato servo di tuo padre prima, così sarò ora tuo servo, tu dissiperai in mio favore i consigli di Achitòfel. 010 2SA 015 035 E non avrai forse là con te i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr? Quanto sentirai dire della reggia, lo riferirai ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr. 010 2SA 015 036 Ecco, essi hanno con loro i due figli, Achimaaz, figlio di Zadòk e Giònata, figlio di Ebiatàr; per mezzo di loro mi farete sapere quanto avrete sentito». 010 2SA 015 037 Cusài, amico di Davide, arrivò in città quando Assalonne entrava in Gerusalemme. 010 2SA 016 001 Davide aveva di poco superato la cima del monte, quando ecco Zibà, servo di Merib-Bàal, gli si fece incontro con un paio di asini sellati e carichi di duecento pani, cento grappoli di uva secca, cento frutti d'estate e un otre di vino. 010 2SA 016 002 Il re disse a Zibà: «Che vuoi fare di queste cose?». Zibà rispose: «Gli asini serviranno di cavalcatura alla reggia, i pani e i frutti d'estate sono per sfamare i giovani, il vino per dissetare quelli che saranno stanchi nel deserto». 010 2SA 016 003 Il re disse: «Dov'è il figlio del tuo signore?». Zibà rispose al re: «Ecco, è rimasto a Gerusalemme perché ha detto: Oggi la casa di Israele mi renderà il regno di mio padre». 010 2SA 016 004 Il re disse a Zibà: «Quanto appartiene a Merib-Bàal è tuo». Zibà rispose: «Mi prostro! Possa io trovar grazia ai tuoi occhi, re mio signore!». 010 2SA 016 005 Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della stessa famiglia della casa di Saul, chiamato Simeì, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando 010 2SA 016 006 e gettava sassi contro Davide e contro tutti i ministri del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla destra e alla sinistra del re. 010 2SA 016 007 Simeì, maledicendo Davide, diceva: «Vattene, vattene, sanguinario, scellerato! 010 2SA 016 008 Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne tuo figlio ed eccoti nella sventura che hai meritato, perché sei un sanguinario». 010 2SA 016 009 Allora Abisài figlio di Zeruià disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». 010 2SA 016 010 Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Zeruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: Maledici Davide! E chi potrà dire: Perché fai così?». 010 2SA 016 011 Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi ministri: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: Quanto più ora questo Beniaminita! Lasciate che maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore. 010 2SA 016 012 Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi». 010 2SA 016 013 Davide e la sua gente continuarono il cammino e Simeì camminava sul fianco del monte, parallelamente a Davide, e, cammin facendo, imprecava contro di lui, gli tirava sassi e gli lanciava polvere. 010 2SA 016 014 Il re e tutta la gente che era con lui arrivarono stanchi presso il Giordano e là ripresero fiato. 010 2SA 016 015 Intanto Assalonne con tutti gli Israeliti era entrato in Gerusalemme e Achitòfel era con lui. 010 2SA 016 016 Quando Cusài l'Archita, l'amico di Davide, fu giunto presso Assalonne gli disse: «Viva il re! Viva il re!». 010 2SA 016 017 Assalonne disse a Cusài: «Questa è la fedeltà che hai per il tuo amico? Perché non sei andato con il tuo amico?». 010 2SA 016 018 Cusài rispose ad Assalonne: «No, io sarò per colui che il Signore e questo popolo e tutti gli Israeliti hanno scelto e con lui rimarrò. 010 2SA 016 019 E poi di chi sarò schiavo? Non lo sarò forse di suo figlio? Come ho servito tuo padre, così servirò te». 010 2SA 016 020 Allora Assalonne disse ad Achitòfel: «Consultatevi su quello che dobbiamo fare». 010 2SA 016 021 Achitòfel rispose ad Assalonne: «Entra dalle concubine che tuo padre ha lasciate a custodia della casa; tutto Israele saprà che ti sei reso odioso a tuo padre e sarà rafforzato il coraggio di tutti i tuoi». 010 2SA 016 022 Fu dunque piantata una tenda sulla terrazza per Assalonne e Assalonne entrò dalle concubine del padre, alla vista di tutto Israele. 010 2SA 016 023 In quei giorni un consiglio dato da Achitòfel era come una parola data da Dio a chi lo consulta. Così era di tutti i consigli di Achitòfel per Davide e per Assalonne. 010 2SA 017 001 Achitòfel disse ad Assalonne: «Sceglierò dodicimila uomini: mi metterò ad inseguire Davide questa notte; 010 2SA 017 002 gli piomberò addosso mentre egli è stanco e ha le braccia fiacche; lo spaventerò e tutta la gente che è con lui si darà alla fuga; io colpirò solo il re 010 2SA 017 003 e ricondurrò a te tutto il popolo, come ritorna la sposa al marito. La vita di un solo uomo tu cerchi; la gente di lui rimarrà tranquilla». 010 2SA 017 004 Questo parlare piacque ad Assalonne e a tutti gli anziani d'Israele. 010 2SA 017 005 Ma Assalonne disse: «Chiamate anche Cusài l'Archita e sentiamo ciò che ha in bocca anche lui». 010 2SA 017 006 Quando Cusài fu giunto da Assalonne, questi gli disse: «Achitòfel ha parlato così e così; dobbiamo fare come ha detto lui? Se no, parla tu!». 010 2SA 017 007 Cusài rispose ad Assalonne: «Questa volta il consiglio dato da Achitòfel non è buono». 010 2SA 017 008 Cusài continuò: «Tu conosci tuo padre e i suoi uomini: sai che sono uomini valorosi e che hanno l'animo esasperato come un'orsa nella campagna quando le sono stati rapiti i figli; poi tuo padre è un guerriero e non passerà la notte con il popolo. 010 2SA 017 009 A quest'ora egli è nascosto in qualche buca o in qualche altro luogo; se fin da principio cadranno alcuni dei tuoi, qualcuno lo verrà a sapere e si dirà: C'è stata una strage tra la gente che segue Assalonne. 010 2SA 017 010 Allora il più valoroso, anche se avesse un cuore di leone, si avvilirà, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode e che i suoi uomini sono valorosi. 010 2SA 017 011 Perciò io consiglio che tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, si raduni presso di te, numeroso come la sabbia che è sulla riva del mare, e che tu vada in persona alla battaglia. 010 2SA 017 012 Così lo raggiungeremo in qualunque luogo si troverà e gli piomberemo addosso come la rugiada cade sul suolo; di tutti i suoi uomini non ne scamperà uno solo. 010 2SA 017 013 Se invece si ritira in qualche città, tutto Israele porterà corde a quella città e noi la trascineremo nella valle, così che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza». 010 2SA 017 014 Assalonne e tutti gli Israeliti dissero: «Il consiglio di Cusài l'Archita è migliore di quello di Achitòfel». Il Signore aveva stabilito di mandare a vuoto il saggio consiglio di Achitòfel per far cadere la sciagura su Assalonne. 010 2SA 017 015 Allora Cusài disse ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: «Achitòfel ha consigliato Assalonne e gli anziani d'Israele così e così, ma io ho consigliato in questo modo. 010 2SA 017 016 Ora dunque mandate in fretta ad informare Davide e ditegli: Non passare la notte presso i guadi del deserto, ma passa subito dall'altra parte, perché non venga lo sterminio sul re e sulla gente che è con lui». 010 2SA 017 017 Ora Giònata e Achimaaz stavano presso En-Roghèl, in attesa che una schiava andasse a portare le notizie che essi dovevano andare a riferire al re Davide; perché non potevano farsi vedere ad entrare in città. 010 2SA 017 018 Ma un giovane li vide e informò Assalonne. I due partirono di corsa e giunsero a Bacurìm a casa di un uomo che aveva nel cortile una cisterna. 010 2SA 017 019 Quelli vi si calarono e la donna di casa prese una coperta, la distese sulla bocca della cisterna e vi sparse grano pesto, così che non ci si accorgeva di nulla. 010 2SA 017 020 I servi di Assalonne vennero in casa della donna e chiesero: «Dove sono Achimaaz e Giònata?». La donna rispose loro: «Hanno passato il serbatoio dell'acqua». Quelli si misero a cercarli, ma, non riuscendo a trovarli, tornarono a Gerusalemme. 010 2SA 017 021 Quando costoro se ne furono partiti, i due uscirono dalla cisterna e andarono ad informare il re Davide. Gli dissero: «Muovetevi e passate in fretta l'acqua, perché così ha consigliato Achitòfel a vostro danno». 010 2SA 017 022 Allora Davide si mosse con tutta la sua gente e passò il Giordano. All'apparire del giorno, neppure uno era rimasto che non avesse passato il Giordano. 010 2SA 017 023 Achitòfel, vedendo che il suo consiglio non era stato seguito, sellò l'asino e partì per andare a casa sua nella sua città. Mise in ordine gli affari della casa e s'impiccò. Così morì e fu sepolto nel sepolcro di suo padre. 010 2SA 017 024 Davide era giunto a Macanàim, quando Assalonne passò il Giordano con tutti gli Israeliti. 010 2SA 017 025 Assalonne aveva posto a capo dell'esercito Amasà invece di Ioab. Amasà era figlio di un uomo chiamato Itrà l'Ismaelita, il quale si era unito a Abigàl, figlia di Iesse e sorella di Zeruià, madre di Ioab. 010 2SA 017 026 Israele e Assalonne si accamparono nel paese di Gàlaad. 010 2SA 017 027 Quando Davide fu giunto a Macanàim, Sobì, figlio di Nacàs che era da Rabbà, città degli Ammoniti, Machìr, figlio di Ammiel da Lodebàr, e Barzillài, il Galaadita di Roghelìm, 010 2SA 017 028 portarono letti e tappeti, coppe e vasi di terracotta, grano, orzo, farina, grano arrostito, fave, lenticchie, 010 2SA 017 029 miele, latte acido e formaggi di pecora e di vacca, per Davide e per la sua gente perché mangiassero; infatti dicevano: «Questa gente ha patito fame, stanchezza e sete nel deserto». 010 2SA 018 001 Davide passò in rassegna la sua gente e costituì capi di migliaia e capi di centinaia per comandarla. 010 2SA 018 002 Divise la gente in tre corpi: un terzo sotto il comando di Ioab, un terzo sotto il comando di Abisài figlio di Zeruià, fratello di Ioab, e un terzo sotto il comando di Ittài di Gat. Poi il re disse al popolo: «Voglio uscire anch'io con voi!». 010 2SA 018 003 Ma il popolo rispose: «Tu non devi uscire, perché se noi fossimo messi in fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand'anche perisse la metà di noi, non se ne farebbe alcun caso, ma tu conti per diecimila di noi; è meglio che ti tenga pronto a darci aiuto dalla città». 010 2SA 018 004 Il re rispose loro: «Farò quello che vi sembra bene». Il re si fermò al fianco della porta, mentre tutto l'esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. 010 2SA 018 005 Il re ordinò a Ioab, ad Abisài e ad Ittài: «Trattatemi con riguardo il giovane Assalonne!». E tutto il popolo udì quanto il re ordinò a tutti i capi nei riguardi di Assalonne. 010 2SA 018 006 L'esercito uscì in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim. 010 2SA 018 007 La gente d'Israele fu in quel luogo sconfitta dai servi di Davide; la strage fu grande: in quel giorno caddero ventimila uomini. 010 2SA 018 008 La battaglia si estese su tutta la contrada e la foresta divorò in quel giorno molta più gente di quanta non ne avesse divorato la spada. 010 2SA 018 009 Ora Assalonne s'imbattè nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto i rami di un grande terebinto e la testa di Assalonne rimase impigliata nel terebinto e così egli restò sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo che era sotto di lui passava oltre. 010 2SA 018 010 Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso a un terebinto». 010 2SA 018 011 Ioab rispose all'uomo che gli portava la notizia: «Dunque, l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto, steso al suolo? Io non avrei mancato di darti dieci sicli d'argento e una cintura». 010 2SA 018 012 Ma quell'uomo disse a Ioab: «Quand'anche mi fossero messi in mano mille sicli d'argento, io non stenderei la mano sul figlio del re; perché con i nostri orecchi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abisài e a Ittài: Salvatemi il giovane Assalonne! 010 2SA 018 013 Se io avessi commesso di mia testa una perfidia, poiché nulla rimane nascosto al re, tu stesso saresti sorto contro di me». 010 2SA 018 014 Allora Ioab disse: «Io non voglio perdere così il tempo con te». Prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto. 010 2SA 018 015 Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono. 010 2SA 018 016 Allora Ioab suonò la tromba e il popolo cessò di inseguire Israele, perché Ioab aveva trattenuto il popolo. 010 2SA 018 017 Poi presero Assalonne, lo gettarono in una grande fossa nella foresta ed elevarono sopra di lui un enorme mucchio di pietre. Tutto Israele era fuggito ciascuno nella sua tenda. 010 2SA 018 018 Ora Assalonne mentre era in vita, si era eretta la stele che è nella Valle del re; perché diceva: «Io non ho un figlio che conservi il ricordo del mio nome»; chiamò quella stele con il suo nome e la si chiamò di Assalonne fino ad oggi. 010 2SA 018 019 Achimaaz figlio di Zadòk disse a Ioab: «Correrò a portare al re la notizia che il Signore gli ha fatto giustizia contro i suoi nemici». 010 2SA 018 020 Ioab gli rispose: «Oggi tu non sarai l'uomo della buona notizia, la porterai un altro giorno; non porterai oggi la bella notizia perché il figlio del re è morto». 010 2SA 018 021 Poi Ioab disse all'Etiope: «Và e riferisci al re quello che hai visto». L'Etiope si prostrò a Ioab e corse via. 010 2SA 018 022 Achimaaz, figlio di Zadòk, disse di nuovo a Ioab: «Qualunque cosa avvenga, lasciami correre dietro all'Etiope». Ioab gli disse: «Ma perché correre, figlio mio? La buona notizia non ti porterà nulla di buono». 010 2SA 018 023 E l'altro: «Qualunque cosa avvenga, voglio correre». Ioab gli disse: «Corri!». Allora Achimaaz prese la corsa per la strada della valle e oltrepassò l'Etiope. 010 2SA 018 024 Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta dal lato del muro; alzò gli occhi, guardò ed ecco un uomo correre tutto solo. 010 2SA 018 025 La sentinella gridò e avvertì il re. Il re disse: «Se è solo, porta una buona notizia». Quegli andava avvicinandosi sempre più. 010 2SA 018 026 Poi la sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano: «Ecco un altro uomo correre tutto solo!». E il re: «Anche questo porta una buona notizia». 010 2SA 018 027 La sentinella disse: «Il modo di correre del primo mi pare quello di Achimaaz, figlio di Zadòk». E il re disse: «E' un uomo dabbene: viene certo per una lieta notizia!». 010 2SA 018 028 Achimaaz gridò al re: «Pace!». Prostratosi dinanzi al re con la faccia a terra, disse: «Benedetto sia il Signore tuo Dio che ha messo in tuo potere gli uomini che avevano alzato le mani contro il re mio signore!». 010 2SA 018 029 Il re disse: «Il giovane Assalonne sta bene?». Achimaàz rispose: «Quando Ioab mandava il servo del re e me tuo servo, io vidi un gran tumulto, ma non so di che cosa si trattasse». 010 2SA 018 030 Il re gli disse: «Mettiti là, da parte». Quegli si mise da parte e aspettò. 010 2SA 018 031 Ed ecco arrivare l'Etiope che disse: «Buone notizie per il re mio signore! Il Signore ti ha reso oggi giustizia, liberandoti dalle mani di quanti erano insorti contro di te». 010 2SA 018 032 Il re disse all'Etiope: «Il giovane Assalonne sta bene?». L'Etiope rispose: «Diventino come quel giovane i nemici del re mio signore e quanti insorgono contro di te per farti il male!». 010 2SA 018 033 Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva in lacrime: «Figlio mio! Assalonne figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!». 010 2SA 019 001 Fu riferito a Ioab: «Ecco il re piange e fa lutto per Assalonne». 010 2SA 019 002 La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: «Il re è molto afflitto a causa del figlio». 010 2SA 019 003 Il popolo in quel giorno rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente vergognosa per essere fuggita in battaglia. 010 2SA 019 004 Il re si era coperta la faccia e gridava a gran voce: «Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio, figlio mio!». 010 2SA 019 005 Allora Ioab entrò in casa del re e disse: «Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine, 010 2SA 019 006 perché mostri di amare quelli che ti odiano e di odiare quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e ministri per te non contano nulla; ora io ho capito che, se Assalonne fosse vivo e noi fossimo quest'oggi tutti morti, allora sarebbe una cosa giusta ai tuoi occhi. 010 2SA 019 007 Ora dunque alzati, esci e parla al cuore della tua gente; perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; questa sarebbe per te la peggiore sventura di tutte quelle che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino ad oggi». 010 2SA 019 008 Allora il re si alzò e si sedette sulla porta; fu dato quest'annunzio a tutto il popolo: «Ecco il re sta seduto alla porta». E tutto il popolo venne alla presenza del re. Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda. 010 2SA 019 009 In tutte le tribù d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: «Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei; ora è dovuto fuggire dal paese a causa di Assalonne. 010 2SA 019 010 Ma quanto ad Assalonne, che noi avevamo consacrato perché regnasse su di noi, è morto in battaglia. Ora perché non cercate di far tornare il re?». 010 2SA 019 011 Ciò che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del re. Il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: «Riferite agli anziani di Giuda: Perché volete essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa? 010 2SA 019 012 Voi siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re? 010 2SA 019 013 Dite ad Amasà: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e mi aggiunga quest'altro, se tu non diventerai davanti a me capo dell'esercito per sempre al posto di Ioab!». 010 2SA 019 014 Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; essi mandarono a dire al re: «Ritorna tu e tutti i tuoi ministri». 010 2SA 019 015 Il re dunque tornò e giunse al Giordano; quelli di Giuda vennero a Gàlgala per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano. 010 2SA 019 016 Simeì, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 010 2SA 019 017 Aveva con sé mille uomini di Beniamino. Zibà, il servo della casa di Saul, i suoi quindici figli con lui e i suoi venti servi si erano precipitati al Giordano prima del re 010 2SA 019 018 e avevano servito per far passare la famiglia del re e per fare quanto a lui sarebbe piaciuto. Intanto Simeì, figlio di Ghera, si gettò ai piedi del re nel momento in cui passava il Giordano 010 2SA 019 019 e disse al re: «Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Non ricordarti di quanto il tuo servo ha commesso quando il re mio signore è uscito da Gerusalemme; il re non lo conservi nella sua mente! 010 2SA 019 020 Perché il tuo servo riconosce di aver peccato ed ecco, oggi, primo di tutta la casa di Giuseppe, sono sceso incontro al re mio signore». 010 2SA 019 021 Ma Abisài figlio di Zeruià, disse: «Non dovrà forse essere messo a morte Simeì perché ha maledetto il consacrato del Signore?». 010 2SA 019 022 Davide disse: «Che ho io in comune con voi, o figli di Zeruià, che vi mostriate oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so dunque che oggi divento re di Israele?». 010 2SA 019 023 Il re disse a Simeì: «Tu non morirai!». E il re glielo giurò. 010 2SA 019 024 Anche Merib-Bàal nipote di Saul scese incontro al re. Non si era curato i piedi e le mani, né la barba intorno alle labbra e non aveva lavato le vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace. 010 2SA 019 025 Quando giunse da Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: «Perché non sei venuto con me, Merib-Bàal?». 010 2SA 019 026 Egli rispose: «Re, mio signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: Io mi farò sellare l'asino, monterò e andrò con il re, perché il tuo servo è zoppo. 010 2SA 019 027 Ma egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore. Però il re mio signore è come un angelo di Dio; fà dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi occhi. 010 2SA 019 028 Perché tutti quelli della casa di mio padre non avevano meritato dal re mio signore altro che la morte; ma tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di implorare presso il re?». 010 2SA 019 029 Il re gli disse: «Non occorre che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Zibà vi dividerete i campi». 010 2SA 019 030 Merib-Bàal rispose al re: «Se li prenda pure tutti lui, dato che ormai il re mio signore è tornato in pace a casa!». 010 2SA 019 031 Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il Giordano. 010 2SA 019 032 Barzillài era molto vecchio: aveva ottant'anni. Aveva fornito i viveri al re mentre questi si trovava a Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso. 010 2SA 019 033 Il re disse a Barzillài: «Vieni con me; io provvederò al tuo sostentamento presso di me, a Gerusalemme». 010 2SA 019 034 Ma Barzillài rispose al re: «Quanti sono gli anni che mi restano da vivere, perché io salga con il re a Gerusalemme? 010 2SA 019 035 Io ho ora ottant'anni; posso forse ancora distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la voce dei cantori e delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re mio signore? 010 2SA 019 036 Solo per poco tempo il tuo servo verrà con il re oltre il Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa? 010 2SA 019 037 Lascia che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre. Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimàm; venga lui con il re mio signore; fà per lui quello che ti piacerà». 010 2SA 019 038 Il re rispose: «Venga dunque con me Chimàm e io farò per lui quello che a te piacerà; farò per te quello che desidererai da me». 010 2SA 019 039 Poi tutto il popolo passò il Giordano; il re l'aveva gia passato. Allora il re baciò Barzillài e lo benedisse; quegli tornò a casa. 010 2SA 019 040 Così il re passò verso Gàlgala e Chimàm era venuto con lui. Tutta la gente di Giuda e anche metà della gente d'Israele aveva fatto passare il re. 010 2SA 019 041 Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero: «Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di nascosto e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?». 010 2SA 019 042 Tutti gli uomini di Giuda risposero agli Israeliti: «Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche porzione?». 010 2SA 019 043 Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda: «Dieci parti mi spettano sul re; inoltre sono io il primogenito e non tu; perché mi hai disprezzato? Non sono forse stato il primo a proporre di far tornare il re?». Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di quello degli Israeliti. 010 2SA 020 001 «Non abbiamo alcuna parte con Davide e non abbiamo un'eredità con il figlio di Iesse. Ognuno alle proprie tende, Israele!». Ora si trovava là un uomo iniquo chiamato Sèba, figlio di Bicrì, un Beniaminita, il quale suonò la tromba e disse: 010 2SA 020 002 Tutti gli Israeliti si allontanarono da Davide per seguire Sèba, figlio di Bicrì; ma gli uomini di Giuda rimasero attaccati al loro re e lo accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme. 010 2SA 020 003 Davide entrò nella reggia a Gerusalemme. Il re prese le dieci concubine che aveva lasciate a custodia della reggia e le mise in un domicilio sorvegliato; egli somministrava loro gli alimenti, ma non si accostava loro; rimasero così recluse fino al giorno della loro morte, in stato di vedovanza perenne. 010 2SA 020 004 Poi il re disse ad Amasà: «Radunami tutti gli uomini di Giuda in tre giorni; poi vieni qui». 010 2SA 020 005 Amasà dunque partì per adunare gli uomini di Giuda; ma tardò più del tempo fissato. 010 2SA 020 006 Allora Davide disse ad Abisài: «Sèba figlio di Bicrì ci farà ora più male di Assalonne; prendi i servi del tuo signore e inseguilo, perché non trovi fortezze e ci sfugga». 010 2SA 020 007 Abisài uscì per la spedizione, seguito dalla gente di Ioab, dai Cretei, dai Peletei e da tutti i prodi; uscirono da Gerusalemme per inseguire Sèba figlio di Bicrì. 010 2SA 020 008 Si trovavano presso la grande pietra che è in Gàbaon, quando Amasà venne loro incontro. Ioab indossava la veste militare, sopra la quale portava la cintura con la spada pendente dai fianchi nel fodero; egli la fece uscire e cadere. 010 2SA 020 009 Ioab disse ad Amasà: «Stai bene, fratello mio?» e con la destra prese Amasà per la barba per baciarlo. 010 2SA 020 010 Amasà non fece attenzione alla spada che Ioab aveva nell'altra mano; Ioab lo colpì al basso ventre e ne sparse le viscere a terra; non lo colpì una seconda volta perché era gia morto. Poi Ioab e Abisài suo fratello inseguirono Sèba, figlio di Bicrì. 010 2SA 020 011 Uno dei giovani di Ioab era rimasto presso Amasà e diceva: «Chi ama Ioab e chi è per Davide segua Ioab!». 010 2SA 020 012 Intanto Amasà si rotolava nel sangue in mezzo alla strada e quell'uomo si accorse che tutto il popolo si fermava. Allora trascinò Amasà fuori della strada in un campo e gli buttò addosso una veste, perché quanti gli arrivavano vicino lo vedevano e si fermavano. 010 2SA 020 013 Quando esso fu tolto dalla strada, tutti passarono al seguito di Ioab per dare la caccia a Sèba, figlio di Bicrì. 010 2SA 020 014 Attraversarono il territorio di tutte le tribù d'Israele fino ad Abel-Bet-Maacà, dove tutti quelli della famiglia di Bicrì erano stati convocati ed erano entrati al seguito di Sèba. 010 2SA 020 015 Vennero dunque, assediarono Sèba in Abel-Bet-Maacà e innalzarono contro la città un terrapieno; tutto il popolo che era con Ioab scavava per demolire le mura. 010 2SA 020 016 Allora una donna saggia gridò dalla città: «Ascoltate, ascoltate! Dite a Ioab di avvicinarsi, gli voglio parlare!». 010 2SA 020 017 Quando egli si fu avvicinato, la donna gli chiese: «Sei tu Ioab?». Egli rispose: «Sì». Allora essa gli disse: «Ascolta la parola della tua schiava». Egli rispose: «Ascolto». 010 2SA 020 018 Riprese: «Una volta si soleva dire: Si interroghi bene ad Abèl e a Dan per sapere se sono venute meno le costumanze 010 2SA 020 019 stabilite dai fedeli d'Israele. Tu cerchi di far perire una città che è una madre in Israele. Perché vuoi distruggere l'eredità del Signore?». 010 2SA 020 020 Ioab rispose: «Lungi, lungi da me l'idea di distruggere e di rovinare. 010 2SA 020 021 La questione è diversa: un uomo delle montagne di Efraim, chiamato Sèba, figlio di Bicrì, ha alzato la mano contro il re Davide. Consegnatemi lui solo e io mi allontanerò dalla città». La donna disse a Ioab: «Ecco, la sua testa ti sarà gettata dall'alto delle mura». 010 2SA 020 022 Allora la donna rientrò in città e parlò a tutto il popolo con saggezza; così quelli tagliarono la testa a Sèba, figlio di Bicrì, e la gettarono a Ioab. Egli fece suonare la tromba; tutti si dispersero lontano dalla città e ognuno andò alla propria tenda. Poi Ioab tornò a Gerusalemme presso il re. 010 2SA 020 023 Ioab era a capo di tutto l'esercito d'Israele; Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei; 010 2SA 020 024 Adoràm sovrintendeva ai lavori forzati; Giosafat, figlio di Achilùd, era archivista; 010 2SA 020 025 Seraià era scriba; Zadòk ed Ebiatàr erano sacerdoti e anche Ira lo Iairita era ministro di Davide. 010 2SA 021 001 Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni; Davide cercò il volto del Signore e il Signore gli disse: «Su Saul e sulla sua casa pesa un fatto di sangue, perché egli ha fatto morire i Gabaoniti». 010 2SA 021 002 Allora il re chiamò i Gabaoniti e parlò loro. I Gabaoniti non erano del numero degli Israeliti, ma un resto degli Amorrei, e gli Israeliti avevano giurato loro; Saul però, nel suo zelo per gli Israeliti e per quelli di Giuda, aveva cercato di sterminarli. 010 2SA 021 003 Davide disse ai Gabaoniti: «Che devo fare per voi? In che modo espierò, perché voi benediciate l'eredità del Signore?». 010 2SA 021 004 I Gabaoniti gli risposero: «Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d'argento o d'oro, né ci riguarda l'uccidere qualcuno in Israele». Il re disse: «Quello che voi direte io lo farò per voi». 010 2SA 021 005 Quelli risposero al re: «Di quell'uomo che ci ha distrutti e aveva fatto il piano di sterminarci, perché più non sopravvivessimo entro alcun confine d'Israele, 010 2SA 021 006 ci siano consegnati sette uomini tra i suoi figli e noi li impiccheremo davanti al Signore in Gàbaon, sul monte del Signore». Il re disse: «Ve li consegnerò». 010 2SA 021 007 Il re risparmiò Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, per il giuramento che Davide e Giònata, figlio di Saul, si erano fatto davanti al Signore; 010 2SA 021 008 ma il re prese i due figli che Rizpà figlia di Aià aveva partoriti a Saul, Armonì e Merib-Bàal e i cinque figli che Meràb figlia di Saul aveva partoriti ad Adrièl il Mecolatita figlio di Barzillài. 010 2SA 021 009 Li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti al Signore. Tutti e sette perirono insieme. Furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si cominciava a mietere l'orzo. 010 2SA 021 010 Allora Rizpà, figlia di Aià, prese il mantello di sacco e lo tese, fissandolo alla roccia, e stette là dal principio della mietitura dell'orzo finché dal cielo non cadde su di loro la pioggia. Essa non permise agli uccelli del cielo di posarsi su di essi di giorno e alle bestie selvatiche di accostarsi di notte. 010 2SA 021 011 Fu riferito a Davide quello che Rizpà, figlia di Aià, concubina di Saul, aveva fatto. 010 2SA 021 012 Davide andò a prendere le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio presso i cittadini di Iabès di Gàlaad, i quali le avevano portate via dalla piazza di Beisan, dove i Filistei avevano appeso i cadaveri quando avevano sconfitto Saul sul Gelboe. 010 2SA 021 013 Egli riportò le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio; poi si raccolsero anche le ossa di quelli che erano stati impiccati. 010 2SA 021 014 Le ossa di Saul e di Giònata suo figlio, come anche le ossa degli impiccati furono sepolte nel paese di Beniamino a Zela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul; fu fatto quanto il re aveva ordinato. Dopo, Dio si mostrò placato verso il paese. 010 2SA 021 015 I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele e Davide scese con i suoi sudditi a combattere contro i Filistei. Davide era stanco 010 2SA 021 016 e Isbi-Benòb, uno dei figli di Rafa, che aveva una lancia del peso di trecento sicli di rame ed era cinto di una spada nuova, manifestò il proposito di uccidere Davide; 010 2SA 021 017 ma Abisài, figlio di Zeruià, venne in aiuto al re, colpì il Filisteo e lo uccise. Allora i ministri di Davide gli giurarono: «Tu non uscirai più con noi a combattere e non spegnerai la lampada d'Israele». 010 2SA 021 018 Dopo, ci fu un'altra battaglia contro i Filistei, a Gob; allora Sibbecài il Cusatita uccise Saf, uno dei figli di Rafa. 010 2SA 021 019 Ci fu un'altra battaglia contro i Filistei a Gob; Elcanàn, figlio di Iair di Betlemme, uccise il fratello di Golia di Gat: l'asta della sua lancia era come un subbio di tessitori. 010 2SA 021 020 Ci fu un'altra battaglia a Gat, dove si trovò un uomo di grande statura, che aveva sei dita per mano e per piede, in tutto ventiquattro dita: anch'egli era nato a Rafa. 010 2SA 021 021 Costui insultò Israele, ma lo uccise Giònata, figlio di Simeà, fratello di Davide. 010 2SA 021 022 Questi quattro erano nati a Rafa, in Gat. Essi perirono per mano di Davide e per mano dei suoi ministri. 010 2SA 022 001 Davide rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici, specialmente dalla mano di Saul. 010 2SA 022 002 «Il Signore è la mia roccia, la mia fortezza, il mio liberatore, Egli disse: 010 2SA 022 003 il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la mia salvezza, il mio riparo! Sei la mia roccaforte che mi salva: tu mi salvi dalla violenza. 010 2SA 022 004 Invoco il Signore, degno di ogni lode, e sono liberato dai miei nemici. 010 2SA 022 005 Mi circondavano i flutti della morte, mi atterrivano torrenti esiziali. 010 2SA 022 006 Mi avviluppavano le funi degli inferi; mi stavano davanti i lacci della morte. (Sheol h7585) 010 2SA 022 007 Nell'angoscia ho invocato il Signore, ho gridato al mio Dio, Egli ha ascoltato dal suo tempio la mia voce; il mio grido è giunto ai suoi orecchi. 010 2SA 022 008 Si scosse la terra e sobbalzò; tremarono le fondamenta del cielo; si scossero, perché egli si era irritato. 010 2SA 022 009 Fumo salì dalle sue narici; dalla sua bocca uscì un fuoco divoratore; carboni accesi partirono da lui. 010 2SA 022 010 Egli piegò i cieli e discese; una nube oscura era sotto i suoi piedi. 010 2SA 022 011 Cavalcò un cherubino e volò; si librò sulle ali del vento. 010 2SA 022 012 Si avvolse di tenebra tutto intorno; acque scure e dense nubi erano la sua tenda. 010 2SA 022 013 Per lo splendore che lo precedeva arsero carboni infuocati. 010 2SA 022 014 Il Signore tuonò nei cieli, l'Altissimo emise la sua voce. 010 2SA 022 015 Scagliò frecce e li disperse; vibrò folgori e li mise in fuga. 010 2SA 022 016 Apparvero le profondità marine; si scoprirono le basi del mondo, come effetto della tua minaccia, Signore, del soffio violento della tua ira. 010 2SA 022 017 Dall'alto stese la mano e mi prese; mi fece uscire dalle grandi acque. 010 2SA 022 018 Mi liberò dai miei robusti avversari, dai miei nemici più forti di me. 010 2SA 022 019 Mi affrontarono nel giorno della mia rovina, ma il Signore fu il mio sostegno. 010 2SA 022 020 Egli mi trasse al largo; mi liberò, perché oggetto della sua benevolenza. 010 2SA 022 021 Il Signore mi ricompensò secondo la mia giustizia, mi trattò secondo la purità delle mie mani. 010 2SA 022 022 Perché mi sono mantenuto nelle vie del Signore, non sono stato empio, lontano dal mio Dio, 010 2SA 022 023 perché tutti i suoi decreti mi sono dinanzi e non ho allontanato da me le sue leggi. 010 2SA 022 024 Sono stato irreprensibile nei suoi riguardi; mi sono guardato dall'iniquità. 010 2SA 022 025 Il Signore mi trattò secondo la mia giustizia, secondo la purità delle mie mani alla sua presenza. 010 2SA 022 026 Con il pio ti mostri pio, con il prode ti mostri integro; 010 2SA 022 027 con il puro ti mostri puro, con il tortuoso ti mostri astuto. 010 2SA 022 028 Tu salvi la gente umile, mentre abbassi gli occhi dei superbi. 010 2SA 022 029 Sì, tu sei la mia lucerna, Signore; il Signore illumina la mia tenebra. 010 2SA 022 030 Sì, con te io posso affrontare una schiera, con il mio Dio posso slanciarmi sulle mura. 010 2SA 022 031 La via di Dio è perfetta; la parola del Signore è integra; egli è scudo per quanti si rifugiano in lui. 010 2SA 022 032 C'è forse un dio come il Signore; una rupe fuori del nostro Dio? 010 2SA 022 033 Dio mi cinge di forza, rende sicura la mia via. 010 2SA 022 034 Ha reso simili i miei piedi a quelli delle cerve; mi ha fatto stare sulle alture. 010 2SA 022 035 Ha addestrato la mia mano alla guerra; ha posto un arco di bronzo nelle mie braccia. 010 2SA 022 036 Mi hai dato lo scudo della tua salvezza, la tua sollecitudine mi fa crescere. 010 2SA 022 037 Fai largo davanti ai miei passi; le mie gambe non vacillano. 010 2SA 022 038 Inseguo e raggiungo i miei nemici, non desisto finché non siano distrutti. 010 2SA 022 039 Li colpisco ed essi non possono resistere; cadono sotto i miei piedi. 010 2SA 022 040 Mi cingi di forza per la battaglia; hai fatto piegare sotto di me i miei avversari. 010 2SA 022 041 Mi mostri i nemici di spalle, così io distruggo quelli che mi odiano. 010 2SA 022 042 Gridano, ma nessuno li salva, verso il Signore, che a loro non risponde. 010 2SA 022 043 Li disperdo come polvere della terra, li calpesto come fango delle piazze. 010 2SA 022 044 Tu mi liberi dalle contese del popolo; mi poni a capo di nazioni; un popolo non conosciuto mi serve. 010 2SA 022 045 I figli degli stranieri mi onorano appena sentono, mi obbediscono. 010 2SA 022 046 I figli degli stranieri vengono meno, lasciano con spavento i loro nascondigli. 010 2SA 022 047 Viva il Signore! Sia benedetta la mia rupe! Sia esaltato il Dio della mia salvezza! 010 2SA 022 048 Dio fa vendetta per me e mi sottomette i popoli. 010 2SA 022 049 Tu mi liberi dai miei nemici, mi innalzi sopra i miei avversari, mi liberi dall'uomo violento. 010 2SA 022 050 Perciò ti loderò, Signore, fra i popoli canterò inni al tuo nome. 010 2SA 022 051 Egli concede una grande vittoria al suo re, la grazia al suo consacrato, a Davide e ai suoi discendenti per sempre». 010 2SA 023 001 «Oracolo di Davide, figlio di Iesse, oracolo dell'uomo che l'Altissimo ha innalzato, del consacrato del Dio di Giacobbe, del soave cantore d'Israele. Queste sono le ultime parole di Davide: 010 2SA 023 002 Lo spirito del Signore parla in me, la sua parola è sulla mia lingua; 010 2SA 023 003 il Dio di Giacobbe ha parlato, la rupe d'Israele mi ha detto: Chi governa gli uomini ed è giusto, chi governa con timore di Dio, 010 2SA 023 004 è come la luce del mattino al sorgere del sole, in un mattino senza nubi, che fa scintillare dopo la pioggia i germogli della terra. 010 2SA 023 005 Così è stabile la mia casa davanti a Dio, perché ha stabilito con me un'alleanza eterna, in tutto regolata e garantita. Non farà dunque germogliare quanto mi salva e quanto mi diletta? 010 2SA 023 006 Ma gli scellerati sono come spine, che si buttano via a fasci e non si prendono con la mano; 010 2SA 023 007 chi le tocca usa un ferro o un'asta di lancia e si bruciano al completo nel fuoco». 010 2SA 023 008 Questi sono i nomi dei prodi di Davide: Is-Bàal il Cacmonita, capo dei Tre. Egli impugnò la lancia contro ottocento uomini e li trafisse in un solo scontro. 010 2SA 023 009 Dopo di lui veniva Eleàzaro figlio di Dodò l'Acochita, uno dei tre prodi che erano con Davide, quando sfidarono i Filistei schierati in battaglia, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle alture. 010 2SA 023 010 Egli si alzò, percosse i Filistei, finché la sua mano, sfinita, rimase attaccata alla spada. Il Signore concesse in quel giorno una grande vittoria e il popolo seguì Eleàzaro soltanto per spogliare i cadaveri. 010 2SA 023 011 Dopo di lui veniva Sammà figlio di Aghè, l'Ararita. I Filistei erano radunati a Lechì; in quel luogo vi era un campo pieno di lenticchie: mentre il popolo fuggiva dinanzi ai Filistei, 010 2SA 023 012 Sammà si piantò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei. E il Signore concesse una grande vittoria. 010 2SA 023 013 Tre dei Trenta scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Rèfaim. 010 2SA 023 014 Davide era allora nella fortezza e c'era un appostamento di Filistei a Betlemme. 010 2SA 023 015 Davide espresse un desiderio e disse: «Se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!». 010 2SA 023 016 I tre prodi si aprirono un varco attraverso il campo filisteo, attinsero l'acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide; il quale però non ne volle bere, ma la sparse davanti al Signore, 010 2SA 023 017 dicendo: «Lungi da me, Signore, il fare tal cosa! E' il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita!». Non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi. 010 2SA 023 018 Abisài, fratello di Ioab, figlio di Zeruià, fu il capo dei Trenta. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini e li trafisse; si acquistò fama fra i trenta. 010 2SA 023 019 Fu il più glorioso dei Trenta e perciò fu fatto loro capo, ma non giunse alla pari dei Tre. 010 2SA 023 020 Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, celebre per le sue prodezze, oriundo da Cabseèl. Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab. Scese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, in un giorno di neve. 010 2SA 023 021 Uccise anche un Egiziano, uomo d'alta statura, che teneva una lancia in mano; Benaià gli scese contro con un bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia e lo uccise con la lancia di lui. 010 2SA 023 022 Questo fece Benaià figlio di Ioiadà, e si acquistò fama tra i trenta prodi. 010 2SA 023 023 Fu il più illustre dei Trenta, ma non giunse alla pari dei Tre. Davide lo ammise nel suo consiglio. 010 2SA 023 024 Poi vi erano Asaèl fratello di Ioab, uno dei Trenta; Elcanàn figlio di Dodò, di Betlemme. 010 2SA 023 025 Sammà di Caròd; Elikà di Caròd; 010 2SA 023 026 Cèles di Pelèt; Ira figlio di Ikkès, di Tekòa; 010 2SA 023 027 Abièzer di Anatot; Mebunnài di Cusà; 010 2SA 023 028 Zalmòn di Acòach; Maharai di Netofà; 010 2SA 023 029 Chèleb figlio di Baanà, di Netofà; Ittài figlio di Ribài, di Gàbaa di Beniamino; Benaià di Piratòn; 010 2SA 023 030 Iddài di Nahale-Gaàs; 010 2SA 023 031 Abi-Albòn di Arbàt; Azmàvet di Bacurìm; 010 2SA 023 032 Eliacbà di Saalbòn; Iasèn di Gun; 010 2SA 023 033 Giònata figlio di Sammà, di Aràr; Achiàm figlio di Saràr, di Afàr; 010 2SA 023 034 Elifèlet figlio di Acasbài, il Maacatita; Eliàm figlio di Achitòfel, di Ghilo; 010 2SA 023 035 Chesrài del Carmelo; Paarài di Aràb; 010 2SA 023 036 Igàl figlio di Natàn, da Zobà; Banì di Gad; 010 2SA 023 037 Zèlek l'Ammonita; Nacrai da Beeròt, scudiero di Ioab, figlio di Zeruià; 010 2SA 023 038 Irà di Ièter; Garèb di Ièter; 010 2SA 023 039 Uria l'Hittita. In tutto trentasette. 010 2SA 024 001 La collera del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: «Su, fà il censimento d'Israele e di Giuda». 010 2SA 024 002 Il re disse a Ioab e ai suoi capi dell'esercito: «Percorri tutte le tribù d'Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione». 010 2SA 024 003 Ioab rispose al re: «Il Signore tuo Dio moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re mio signore possano vederlo! Ma perché il re mio signore desidera questa cosa?». 010 2SA 024 004 Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui capi dell'esercito e Ioab e i capi dell'esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d'Israele. 010 2SA 024 005 Passarono il Giordano e cominciarono da Aroer e dalla città che è in mezzo al torrente di Gad e presso Iazer. 010 2SA 024 006 Poi andarono in Gàlaad e nel paese degli Hittiti a Kades; andarono a Dan. Poi girarono intorno a Sidòne; 010 2SA 024 007 andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea. 010 2SA 024 008 Percorsero così tutto il paese e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 010 2SA 024 009 Ioab consegnò al re la cifra del censimento del popolo: c'erano in Israele ottocentomila guerrieri che maneggiavano la spada; in Giuda cinquecentomila. 010 2SA 024 010 Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, si sentì battere il cuore e disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ma ora, Signore, perdona l'iniquità del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza». 010 2SA 024 011 Quando Davide si fu alzato il mattino dopo, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Gad, il veggente di David: 010 2SA 024 012 «Và a riferire a Davide: Dice il Signore: Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò». 010 2SA 024 013 Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi tre anni di carestia nel tuo paese o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegua oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa io debba rispondere a chi mi ha mandato». 010 2SA 024 014 Davide rispose a Gad: «Sono in grande angoscia! Ebbene cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!». 010 2SA 024 015 Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Bersabea morirono settantamila persone del popolo. 010 2SA 024 016 E quando l'angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si pentì di quel male e disse all'angelo che distruggeva il popolo: «Basta; ritira ora la mano!». Ora l'angelo del Signore si trovava presso l'aia di Araunà il Gebuseo. 010 2SA 024 017 Davide, vedendo l'angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Io ho peccato; io ho agito da iniquo; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre!». 010 2SA 024 018 Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: «Sali, innalza un altare al Signore sull'aia di Araunà il Gebuseo». 010 2SA 024 019 Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva comandato. 010 2SA 024 020 Araunà guardò e vide il re e i suoi ministri dirigersi verso di lui. Araunà uscì e si prostrò davanti al re con la faccia a terra. 010 2SA 024 021 Poi Araunà disse: «Perché il re mio signore viene dal suo servo?». Davide rispose: «Per acquistare da te quest'aia e innalzarvi un altare al Signore, perché il flagello cessi di colpire il popolo». 010 2SA 024 022 Araunà disse a Davide: «Il re mio signore prenda e offra quanto gli piacerà! Ecco i buoi per l'olocausto; le trebbie e gli arnesi dei buoi serviranno da legna. 010 2SA 024 023 Tutte queste cose, re, Araunà te le regala». Poi Araunà disse al re: «Il Signore tuo Dio ti sia propizio!». 010 2SA 024 024 Ma il re rispose ad Araunà: «No, io acquisterò da te queste cose per il loro prezzo e non offrirò al Signore mio Dio olocausti che non mi costino nulla». Davide acquistò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento; 010 2SA 024 025 edificò in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il Signore si mostrò placato verso il paese e il flagello cessò di colpire il popolo. # # BOOK 011 1KI 1 Kings 1 Re 011 1KI 001 001 Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. 011 1KI 001 002 I suoi ministri gli suggerirono: «Si cerchi per il re nostro signore una vergine giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con lui; così il re nostro signore si riscalderà». 011 1KI 001 003 Si cercò in tutto il territorio d'Israele una giovane bella e si trovò Abisag da Sunem e la condussero al re. 011 1KI 001 004 La giovane era molto bella; essa curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei. 011 1KI 001 005 Ma Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: «Sarò io il re». Si procurò carri, cavalli e cinquanta uomini che lo precedessero. 011 1KI 001 006 Il re suo padre, per non affliggerlo, non gli disse mai: «Perché ti comporti in questo modo?». Adonia era molto bello; sua madre l'aveva partorito dopo Assalonne. 011 1KI 001 007 Si accordò con Ioab, figlio di Zeruià, e con il sacerdote Ebiatàr, che stavano dalla sua parte. 011 1KI 001 008 Invece il sacerdote Zadòk, Benaià figlio di Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il nerbo delle milizie di Davide non si schierarono con Adonia. 011 1KI 001 009 Adonia un giorno immolò pecore e buoi e vitelli grassi sulla pietra Zochelet, che è vicina alla fonte di Roghèl. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda al servizio del re. 011 1KI 001 010 Ma non invitò il profeta Natan, né Benaià, né i più valorosi soldati e neppure Salomone suo fratello. 011 1KI 001 011 Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: «Non hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e Davide nostro signore non lo sa neppure? 011 1KI 001 012 Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella del tuo figlio Salomone. 011 1KI 001 013 Và, presentati al re Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato alla tua schiava che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono? Perché si è fatto re Adonia? 011 1KI 001 014 Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e confermerò le tue parole». 011 1KI 001 015 Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto vecchio, e Abisag la Sunammita lo serviva. 011 1KI 001 016 Betsabea si inginocchiò e si prostrò davanti al re, che le domandò: «Che hai?». 011 1KI 001 017 Essa gli rispose: «Signore, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore tuo Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono. 011 1KI 001 018 Ora invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai neppure. 011 1KI 001 019 Ha immolato molti buoi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Ebiatàr e Ioab capo dell'esercito, ma non ha invitato Salomone tuo servitore. 011 1KI 001 020 Re mio signore, gli occhi di tutto Israele sono su di te, perché annunzi loro chi siederà sul trono del re mio signore dopo di lui. 011 1KI 001 021 Quando il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati da colpevoli». 011 1KI 001 022 Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan. 011 1KI 001 023 Fu annunziato al re: «Ecco c'è il profeta Natan». Questi si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra. 011 1KI 001 024 Natan disse: «Re mio signore, tu forse hai decretato: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? 011 1KI 001 025 Difatti oggi egli è andato ad immolare molti buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e bevono con lui e gridano: Viva il re Adonia! 011 1KI 001 026 Ma non ha invitato me tuo servitore, né il sacerdote Zadòk, né Benaià figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore. 011 1KI 001 027 Proprio il re mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato ai tuoi ministri chi siederà sul trono del re mio signore?». 011 1KI 001 028 Il re Davide, presa la parola, disse: «Chiamatemi Betsabea!». Costei si presentò al re e, restando essa alla sua presenza, 011 1KI 001 029 il re giurò: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia! 011 1KI 001 030 Come ti ho giurato per il Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto, così farò oggi». 011 1KI 001 031 Betsabea si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: «Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!». 011 1KI 001 032 Il re Davide fece chiamare il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà. Costoro si presentarono al re, 011 1KI 001 033 che disse loro: «Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon. 011 1KI 001 034 Ivi il sacerdote Zadòk e il profeta Natan lo ungano re d'Israele. Voi suonerete la tromba e griderete: Viva il re Salomone! 011 1KI 001 035 Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a sedere sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo d'Israele e di Giuda». 011 1KI 001 036 Benaià figlio di Ioiadà rispose al re: «Così sia! Anche il Signore, Dio del re mio signore, decida allo stesso modo! 011 1KI 001 037 Come il Signore ha assistito il re mio signore, così assista Salomone e renda il suo trono più splendido di quello del re Davide mio signore». 011 1KI 001 038 Scesero il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon. 011 1KI 001 039 Il sacerdote Zadòk prese il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone al suono della tromba. Tutti i presenti gridarono: «Viva il re Salomone!». 011 1KI 001 040 Risalirono tutti dietro a lui, suonando i flauti e mostrando una grandissima gioia e i luoghi rimbombavano delle loro acclamazioni. 011 1KI 001 041 Li sentirono Adonia e i suoi invitati, che avevano appena finito di mangiare. Ioab, udito il suono della tromba, chiese: «Che cos'è questo frastuono nella città in tumulto?». 011 1KI 001 042 Mentre parlava ecco giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr, al quale Adonia disse: «Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!». 011 1KI 001 043 «No - rispose Giònata ad Adonia - il re Davide nostro signore ha nominato re Salomone 011 1KI 001 044 e ha mandato con lui il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l'hanno fatto montare sulla mula del re. 011 1KI 001 045 Il sacerdote Zadòk e il profeta Natan l'hanno unto re in Ghicon; quindi sono risaliti esultanti, mentre la città echeggiava di grida. Questo il motivo del frastuono da voi udito. 011 1KI 001 046 Anzi Salomone si è gia seduto sul trono del regno 011 1KI 001 047 e i ministri del re sono andati a felicitarsi con il re Davide dicendo: Il tuo Dio renda il nome di Salomone più celebre del tuo e renda il suo trono più splendido del tuo! Il re si è prostrato sul letto, 011 1KI 001 048 poi ha detto: Sia benedetto il Signore, Dio di Israele, perché oggi ha concesso che uno sedesse sul mio trono e i miei occhi lo vedessero». 011 1KI 001 049 Tutti gli invitati di Adonia allora spaventati si alzarono e se ne andarono ognuno per la sua strada. 011 1KI 001 050 Adonia, che temeva Salomone, alzatosi andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. 011 1KI 001 051 Fu riferito a Salomone: «Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone, ha afferrato i corni dell'altare dicendo: Mi giuri oggi il re Salomone che non farà morire di spada il suo servitore». 011 1KI 001 052 Salomone disse: «Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a terra; ma se cadrà in qualche fallo, morirà». 011 1KI 001 053 Il re Salomone ordinò che lo facessero scendere dall'altare; quegli andò a prostrarsi davanti al re Salomone, che gli disse: «Vattene a casa!». 011 1KI 002 001 Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide fece queste raccomandazioni al figlio Salomone: 011 1KI 002 002 «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo. 011 1KI 002 003 Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto, 011 1KI 002 004 perché il Signore attui la promessa che mi ha fatto quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono d'Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti. 011 1KI 002 005 Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Zeruià, cioè come egli ha trattato i due capi dell'esercito di Israele, Abner figlio di Ner e Amasà figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il sangue, come si fa in guerra, e macchiando di sangue innocente la cintura dei suoi fianchi e i sandali dei suoi piedi. 011 1KI 002 006 Tu agirai con saggezza, ma non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi. (Sheol h7585) 011 1KI 002 007 Agirai con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, che mangeranno alla tua tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne tuo fratello. 011 1KI 002 008 Tu hai accanto a te anche Simèi figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi maledisse con una maledizione terribile quando fuggivo verso Macanàim. Ma mi venne incontro al Giordano e gli giurai per il Signore: Non ti farò morire di spada. 011 1KI 002 009 Ora non lasciare impunito il suo peccato. Sei saggio e sai come trattarlo. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte violenta». (Sheol h7585) 011 1KI 002 010 Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. 011 1KI 002 011 La durata del regno di Davide su Israele fu di quaranta anni: sette in Ebron e trentatrè in Gerusalemme. 011 1KI 002 012 Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si consolidò molto. 011 1KI 002 013 Adonia figlio di Agghìt si recò da Betsabea, madre di Salomone, che gli chiese: «Vieni con intenzioni pacifiche?». «Pacifiche», rispose quello, 011 1KI 002 014 e soggiunse: «Ho da dirti una cosa». E quella: «Parla!». 011 1KI 002 015 Egli disse: «Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio fratello, perché gli era stato decretato dal Signore. 011 1KI 002 016 Ora ti rivolgo una domanda; non respingermi». Ed essa: «Parla!». 011 1KI 002 017 Adonia disse: «Dì al re Salomone - il quale nulla ti può negare - che mi conceda in moglie Abisag la Sunammita». 011 1KI 002 018 Betsabea rispose: «Bene! Parlerò in tuo favore al re». 011 1KI 002 019 Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra 011 1KI 002 020 e disse: «Ho una piccola grazia da chiederti; non me la negare». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, non ti respingerò». 011 1KI 002 021 E quella: «Si conceda Abisag la Sunammita in moglie ad Adonia tuo fratello». 011 1KI 002 022 Il re Salomone rispose alla madre: «Perché tu mi chiedi Abisag la Sunammita per Adonia? Chiedi anche il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Zeruià». 011 1KI 002 023 Il re Salomone giurò per il Signore: «Dio mi faccia questo e altro mi aggiunga, se non è vero che Adonia ha manifestato quest'idea a danno della propria vita. 011 1KI 002 024 Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre e mi ha concesso una casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso». 011 1KI 002 025 Il re Salomone ordinò a Benaià figlio di Ioiadà, di ucciderlo; così morì Adonia. 011 1KI 002 026 Al sacerdote Ebiatàr il re ordinò: «Vattene in Anatòt, nella tua campagna. Meriteresti la morte, ma oggi non ti faccio morire perché tu hai portato l'arca del Signore davanti a Davide mio padre e perché hai partecipato a tutte le traversie di mio padre». 011 1KI 002 027 Così Salomone escluse Ebiatàr dal sacerdozio del Signore, adempiendo la parola che il Signore aveva pronunziata in Silo riguardo alla casa di Eli. 011 1KI 002 028 Quando la notizia giunse a Ioab - questi era stato dalla parte di Adonia, ma non per Assalonne - Ioab si rifugiò nella tenda del Signore e si afferrò ai corni dell'altare. 011 1KI 002 029 Fu riferito al re Salomone come Ioab si fosse rifugiato nella tenda del Signore e si fosse posto al fianco dell'altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con l'ordine: «Và, colpiscilo!». 011 1KI 002 030 Benaià andò nella tenda del Signore e disse a Ioab: «Per ordine del re, esci!». Quegli rispose: «No! Morirò qui». Benaià riferì al re: «Ioab ha parlato così e così mi ha risposto». 011 1KI 002 031 Il re gli disse: «Fà come egli ha detto; colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab ha sparso senza motivo. 011 1KI 002 032 Il Signore farà ricadere il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e migliori di lui e li ha trafitti con la sua spada - senza che Davide mio padre lo sapesse - ossia Abner, figlio di Ner, capo dell'esercito di Israele e Amasà figlio di Ieter, capo dell'esercito di Giuda. 011 1KI 002 033 Il loro sangue ricada sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre su Davide e sulla sua discendenza, sul suo casato e sul suo trono si riversi per sempre la pace da parte del Signore». 011 1KI 002 034 Benaià figlio di Ioiadà andò, lo assalì e l'uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa, nel deserto. 011 1KI 002 035 Il re lo sostituì, nominando capo dell'esercito Benaià figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Zadòk al posto di Ebiatàr. 011 1KI 002 036 Il re mandò a chiamare Simèi per dirgli: «Costruisciti una casa in Gerusalemme; ivi sia la tua dimora; non ne uscirai per andartene qua e là. 011 1KI 002 037 Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron - sappilo bene! - sarai degno di morte; il tuo sangue ricadrà sulla tua testa». 011 1KI 002 038 Simèi disse al re: «L'ordine è giusto! Come ha detto il re mio signore, così farà il tuo servo». Simèi dimorò in Gerusalemme per molto tempo. 011 1KI 002 039 Dopo tre anni, due schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maaca, re di Gat. Fu riferito a Simei che i suoi schiavi erano in Gat. 011 1KI 002 040 Simei si alzò, sellò l'asino e partì per Gat andando da Achis in cerca dei suoi schiavi. Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat. 011 1KI 002 041 Fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato. 011 1KI 002 042 Il re, fattolo chiamare, gli disse: «Non ti avevo forse giurato per il Signore e non ti avevo io testimoniato che, quando tu fossi uscito per andartene qua e là - lo sapevi bene! - saresti stato degno di morte? Tu mi avevi risposto: L'ordine è giusto! Ho capito. 011 1KI 002 043 Perché non hai rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo impartito?». 011 1KI 002 044 Il re aggiunse a Simei: «Tu conosci tutto il male che hai fatto a Davide mio padre. Il Signore farà ricadere la tua malvagità sulla tua testa. 011 1KI 002 045 Invece sia benedetto il re Salomone e il trono di Davide sia saldo per sempre davanti al Signore». 011 1KI 002 046 Il re diede ordine a Benaià figlio di Ioiadà, di andare ad ucciderlo. E quegli morì. Il regno si consolidò nelle mani di Salomone. 011 1KI 003 001 Salomone si imparentò con il faraone, re di Egitto. Sposò la figlia del faraone, che introdusse nella città di Davide, ove rimase finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore e le mura di cinta di Gerusalemme. 011 1KI 003 002 Il popolo allora offriva sacrifici sulle alture, perché ancora non era stato costruito un tempio in onore del nome del Signore. 011 1KI 003 003 Salomone amava il Signore e nella sua condotta seguiva i principi di Davide suo padre; solamente offriva sacrifici e bruciava incenso sulle alture. 011 1KI 003 004 Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici perché ivi sorgeva la più grande altura. Su quell'altare Salomone offrì mille olocausti. 011 1KI 003 005 In Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: «Chiedimi ciò che io devo concederti». 011 1KI 003 006 Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande benevolenza, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono, come avviene oggi. 011 1KI 003 007 Ora, Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. 011 1KI 003 008 Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né contare. 011 1KI 003 009 Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?». 011 1KI 003 010 Al Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare. 011 1KI 003 011 Dio gli disse: «Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le cause, 011 1KI 003 012 ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. 011 1KI 003 013 Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria come nessun re ebbe mai. 011 1KI 003 014 Se poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide tuo padre, prolungherò anche la tua vita». 011 1KI 003 015 Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò in Gerusalemme; davanti all'arca dell'alleanza del Signore offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede un banchetto per tutti i suoi servi. 011 1KI 003 016 Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui. 011 1KI 003 017 Una delle due disse: «Ascoltami, signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa. 011 1KI 003 018 Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in casa fuori di noi due. 011 1KI 003 019 Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era coricata sopra. 011 1KI 003 020 Essa si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno e sul mio seno ha messo il figlio morto. 011 1KI 003 021 Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene; ecco, non era il figlio che avevo partorito io». 011 1KI 003 022 L'altra donna disse: «Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto». E quella, al contrario, diceva: «Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo». Discutevano così alla presenza del re. 011 1KI 003 023 Egli disse: «Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo». 011 1KI 003 024 Allora il re ordinò: «Prendetemi una spada!». Portarono una spada alla presenza del re. 011 1KI 003 025 Quindi il re aggiunse: «Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all'una e una metà all'altra». 011 1KI 003 026 La madre del bimbo vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse: «Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!». L'altra disse: «Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!». 011 1KI 003 027 Presa la parola, il re disse: «Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo. Quella è sua madre». 011 1KI 003 028 Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re, perché avevano constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia. 011 1KI 004 001 Il re Salomone estendeva il suo dominio su tutto Israele. 011 1KI 004 002 Questi furono i suoi dignitari: Azaria figlio di Zadòk fu sacerdote. 011 1KI 004 003 Elicoref e Achia, figli di Sisa, scribi. Giòsafat, figlio di Achilùd, archivista. 011 1KI 004 004 Benaià, figlio di Ioiadà, capo dell'esercito. Zadòk e Ebiatàr, sacerdoti. 011 1KI 004 005 Azaria, figlio di Natan, capo dei prefetti. Zabud, figlio di Natan, sacerdote, amico del re. 011 1KI 004 006 Achisar maggiordomo. Adoniram, figlio di Abda, sovrintendente ai lavori forzati. 011 1KI 004 007 Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele; costoro provvedevano al re e alla sua famiglia; ognuno aveva l'incarico di procurare il necessario per un mese all'anno. 011 1KI 004 008 Questi sono i loro nomi: ...figlio di Cur, sulle montagne di Efraim; 011 1KI 004 009 ...figlio di Deker, a Makaz, a Saalbìm, a Bet-Sèmes, ad Aialon fino a Bet-Canan; 011 1KI 004 010 ...figlio di Chesed, in Arubbot; a lui appartenevano Soco e tutto il paese di Chefer; 011 1KI 004 011 ...figlio di Abinadàb, aveva tutta la costa di Dor (sua moglie era Tafat, figlia di Salomone); 011 1KI 004 012 Baana, figlio di Achilùd, aveva Tàanach, Meghìddo, sino al di là di Iakmeam, e tutto Beisan che è sotto Izreèl, da Beisan fino ad Abel-Mecola che è verso Zartan; 011 1KI 004 013 ... figlio di Gheber, in Ramot di Gàlaad; a lui appartenevano i villaggi di Iair figlio di Manàsse in Gàlaad, il distretto di Argob in Basan, sessanta grandi città con mura e spranghe di bronzo; 011 1KI 004 014 Achinadàb, figlio di Iddo, a Macanàim; 011 1KI 004 015 Achimaaz in Nèftali - anche costui aveva preso in moglie una figlia di Salomone, Bosmat -; 011 1KI 004 016 Baana, figlio di Cusai, in Aser e in Zàbulon; 011 1KI 004 017 Giòsafat, figlio di Paruach, in Issacar; 011 1KI 004 018 Simei, figlio di Ela, in Beniamino; 011 1KI 004 019 Gheber, figlio di Uri, nel paese di Gad, gia terra di Sicon re degli Amorrei e di Og re di Basan. Inoltre c'era un prefetto nel territorio di Giuda. 011 1KI 004 020 Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia del mare e mangiavano e bevevano allegramente. 011 1KI 004 021 Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni, dal fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli portavano tributi e servirono Salomone finché visse. 011 1KI 004 022 I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di fior di farina e sessanta kor di farina comune, 011 1KI 004 023 dieci buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le gazzelle, le antilopi e i volatili da stia. 011 1KI 004 024 Egli, infatti, dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re dell'Oltrefiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. 011 1KI 004 025 Giuda e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il proprio fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone. 011 1KI 004 026 Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella. 011 1KI 004 027 Quei prefetti, ognuno per il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano ammessi alla sua tavola; non facevano mancare nulla. 011 1KI 004 028 Portavano l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da sella nel luogo ove si trovava ognuno secondo la propria mansione. 011 1KI 004 029 Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. 011 1KI 004 030 La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza dell'Egitto. 011 1KI 004 031 Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. 011 1KI 004 032 Salomone pronunziò tremila proverbi; le sue poesie furono millecinque. 011 1KI 004 033 Parlò di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. 011 1KI 004 034 Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone; venivano anche i re dei paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza. 011 1KI 005 001 Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da Salomone, perché aveva sentito che era stato consacrato re al posto di suo padre; ora Chiram era sempre stato amico di Davide. 011 1KI 005 002 Salomone mandò a dire a Chiram: 011 1KI 005 003 «Tu sai che Davide mio padre non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore suo Dio a causa delle guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. 011 1KI 005 004 (4-Ora il Signore mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né particolari difficoltà. 011 1KI 005 005 Ecco, ho deciso di edificare un tempio al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide mio padre: Tuo figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono, edificherà un tempio al mio nome. 011 1KI 005 006 Ordina, dunque, che si taglino per me cedri del Libano; i miei servi saranno con i tuoi servi; io ti darò come salario per i tuoi servi quanto fisserai. Tu sai bene, infatti, che fra di noi nessuno è capace di tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone». 011 1KI 005 007 Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e disse: «Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a Davide un figlio saggio per governare questo gran popolo». 011 1KI 005 008 Chiram mandò a dire a Salomone: «Ho ascoltato il tuo messaggio; farò quanto desideri riguardo al legname di cedro e al legname di abete. 011 1KI 005 009 I miei servi lo caleranno dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere fino al punto che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo prenderai. Quanto a provvedere al mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai il mio desiderio». 011 1KI 005 010 Chiram fornì a Salomone legname di cedro e legname di abete, quanto ne volle. 011 1KI 005 011 Salomone diede a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava Salomone a Chiram ogni anno. 011 1KI 005 012 Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli aveva promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e i due conclusero un'alleanza. 011 1KI 005 013 Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto Israele e il lavoro forzato era di trentamila uomini. 011 1KI 005 014 Ne mandò a turno nel Libano diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro case. Adoniram sovrintendeva al loro lavoro. 011 1KI 005 015 Salomone aveva settantamila operai addetti al trasporto del materiale e ottantamila scalpellini a tagliar pietre sui monti, 011 1KI 005 016 senza contare gli incaricati dei prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle persone addette ai lavori. 011 1KI 005 017 Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori, perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio. 011 1KI 005 018 Gli operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano; furono anche preparati il legname e le pietre per la costruzione del tempio. 011 1KI 006 001 Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel secondo mese. 011 1KI 006 002 Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore, era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta. 011 1KI 006 003 Davanti al tempio vi era un atrio lungo venti cubiti, in base alla larghezza del tempio, ed esteso per dieci cubiti secondo la lunghezza del tempio. 011 1KI 006 004 Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate. 011 1KI 006 005 Intorno al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo la navata e la cella. 011 1KI 006 006 Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello di mezzo sei e il terzo sette, perché le mura esterne, intorno, erano state costruite a riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle mura del tempio. 011 1KI 006 007 Per la sua costruzione si usarono pietre lavorate e intere; durante i lavori nel tempio non si udì rumore di martelli, di piccone o di altro arnese di ferro. 011 1KI 006 008 La porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una scala a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello superiore. 011 1KI 006 009 In tal modo Salomone costruì il tempio; dopo averlo terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro. 011 1KI 006 010 Innalzò anche l'ala laterale intorno al tempio, alta cinque cubiti per piano; la unì al tempio con travi di cedro. 011 1KI 006 011 E il Signore parlò a Salomone e disse: 011 1KI 006 012 «Riguardo al tempio che stai edificando, se camminerai secondo i miei decreti, se eseguirai le mie disposizioni e osserverai tutti i miei comandi, uniformando ad essi la tua condotta, io confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide tuo padre. 011 1KI 006 013 Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele». 011 1KI 006 014 Terminata la costruzione del tempio, 011 1KI 006 015 Salomone rivestì all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal pavimento al soffitto; rivestì anche con legno di cedro la parte interna del soffitto e con tavole di cipresso il pavimento. 011 1KI 006 016 Separò uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all'interno divenne il santuario, il Santo dei santi. 011 1KI 006 017 La navata di fronte ad esso era di quaranta cubiti. 011 1KI 006 018 Il cedro all'interno del tempio era scolpito a rosoni e a boccioli di fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. 011 1KI 006 019 Per l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella parte più segreta del tempio. 011 1KI 006 020 La cella interna era lunga venti cubiti e alta venti. La rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. 011 1KI 006 021 Salomone rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti alla cella, un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì d'oro. 011 1KI 006 022 E d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e rivestì d'oro anche tutto l'altare che era nella cella. 011 1KI 006 023 Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti dieci cubiti. 011 1KI 006 024 L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una estremità all'altra delle ali. 011 1KI 006 025 Di dieci cubiti era l'altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. 011 1KI 006 026 L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, così anche quella dell'altro. 011 1KI 006 027 Pose i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario. I cherubini avevano le ali spiegate; l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro toccava l'altra parete; le loro ali si toccavano in mezzo al tempio, ala contro ala. 011 1KI 006 028 Erano anch'essi rivestiti d'oro. 011 1KI 006 029 Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno. 011 1KI 006 030 Ricoprì d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno. 011 1KI 006 031 Fece costruire la porta della cella con battenti di legno di ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono. 011 1KI 006 032 I due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro, stendendo lamine d'oro sui cherubini e sulle palme. 011 1KI 006 033 Lo stesso procedimento adottò per la porta della navata, che aveva stipiti di legno di ulivo a forma quadrangolare. 011 1KI 006 034 I due battenti erano di legno di abete; un battente era costituito da due pezzi girevoli e così l'altro battente. 011 1KI 006 035 Vi scolpì cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro lungo le linee dell'incisione. 011 1KI 006 036 Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con un ordine di tavole di cedro. 011 1KI 006 037 Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del tempio del Signore. 011 1KI 006 038 Nell'anno undecimo, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto l'occorrente. Salomone lo edificò in sette anni. 011 1KI 007 001 Salomone costruì anche la propria reggia e la portò a compimento in tredici anni. 011 1KI 007 002 Costruì il palazzo detto Foresta del Libano, lungo cento cubiti, largo cinquanta e alto trenta su tre ordini di colonne di cedro e con capitelli di cedro sulle colonne. 011 1KI 007 003 Un soffitto di cedro si stendeva sopra le stanze che poggiavano sulle colonne; queste erano quarantacinque, quindici per fila. 011 1KI 007 004 Vi erano tre serie di finestre, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte. 011 1KI 007 005 Le porte e i loro stipiti erano a forma quadrangolare; le finestre erano le une di fronte alle altre per tre volte. 011 1KI 007 006 Costruì il vestibolo delle colonne, lungo cinquanta cubiti e largo trenta. Sul davanti c'era un vestibolo e altre colonne e davanti ad esse una tettoia. 011 1KI 007 007 Fece anche il vestibolo del trono, ove rendeva giustizia, cioè il vestibolo della giustizia; era di cedro dal pavimento alle travi. 011 1KI 007 008 La reggia, dove abitava, fu costruita con il medesimo disegno, in un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo; nello stile di tale vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva sposata. 011 1KI 007 009 Tutte queste costruzioni erano di pietre pregiate, squadrate secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed esterno, dalle fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore. 011 1KI 007 010 Le fondamenta erano di pietre pregiate, pietre grandi dieci o otto cubiti. 011 1KI 007 011 Al di sopra erano pietre pregiate, squadrate a misura, e legno di cedro. 011 1KI 007 012 Il cortile maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di tavole di cedro; era simile al cortile interno del tempio e al vestibolo del tempio. 011 1KI 007 013 Salomone fece venire da Tiro Chiram, 011 1KI 007 014 figlio di una vedova della tribù di Nèftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo. Era dotato di grande capacità tecnica, di intelligenza e di talento, esperto in ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal re ed eseguì le sue commissioni. 011 1KI 007 015 Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici di circonferenza. 011 1KI 007 016 Fece due capitelli, fusi in bronzo, da collocarsi sulla cima delle colonne; l'uno e l'altro erano alti cinque cubiti. 011 1KI 007 017 Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano sopra le colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato per l'altro capitello. 011 1KI 007 018 Fece melagrane su due file intorno al reticolato per coprire i capitelli sopra le colonne; allo stesso modo fece per il secondo capitello. 011 1KI 007 019 I capitelli sopra le colonne erano a forma di giglio. 011 1KI 007 020 C'erano capitelli sopra le colonne, applicati alla sporgenza che era al di là del reticolato; essi contenevano duecento melagrane in fila intorno a ogni capitello. 011 1KI 007 021 Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la colonna di destra, che chiamò Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz. 011 1KI 007 022 Così fu terminato il lavoro delle colonne. 011 1KI 007 023 Fece un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza di trenta cubiti. 011 1KI 007 024 Intorno, sotto l'orlo, c'erano cucurbite, dieci per ogni cubito; le cucurbite erano disposte in due file ed erano state colate insieme con il bacino. 011 1KI 007 025 Questo poggiava su dodici buoi; tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il bacino poggiava su di essi e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno. 011 1KI 007 026 Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo fatto come l'orlo di un calice era a forma di giglio. Conteneva duemila bat. 011 1KI 007 027 Fece dieci basi di bronzo, ciascuna lunga quattro cubiti, larga quattro e alta tre cubiti. 011 1KI 007 028 Ecco come erano fatte le basi: si componevano di doghe e di traverse incrociate con le doghe. 011 1KI 007 029 Sulle doghe che erano fra le traverse c'erano leoni, buoi e cherubini; le stesse figure erano sulle traverse. Sopra e sotto i leoni e i buoi c'erano ghirlande a forma di festoni. 011 1KI 007 030 Ciascuna base aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo; i suoi quattro piedi avevano sporgenze, sotto il bacino; le sporgenze erano di metallo fuso e situate al di là di ogni ghirlanda. 011 1KI 007 031 L'estremità della base, dalla parte della sporgenza e sopra, era di un cubito; tale estremità era rotonda, fatta in forma di sostegno, alta un cubito e mezzo; anche su tale estremità c'erano sculture. Le traverse erano di forma quadrata, non rotonda. 011 1KI 007 032 Le quattro ruote erano sotto le traverse; gli assi delle ruote erano fissati alla base; l'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. 011 1KI 007 033 Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro assi, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di metallo fuso. 011 1KI 007 034 Quattro sporgenze erano sui quattro angoli di ciascuna base; la sporgenza e la base erano di un sol pezzo. 011 1KI 007 035 Alla cima della base c'era un sostegno rotondo, alto mezzo cubito; alla cima della base c'erano i manici; le traverse e la base erano di un sol pezzo. 011 1KI 007 036 Sulle sue pareti scolpì cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande intorno. 011 1KI 007 037 Fuse le dieci basi in un medesimo stampo, identiche nella misura e nella forma. 011 1KI 007 038 Fuse poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno conteneva quaranta bat ed era di quattro cubiti; un bacino per ogni base, per le dieci basi. 011 1KI 007 039 Pose cinque delle basi sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose la vasca sul lato destro del tempio, a sud-est. 011 1KI 007 040 Chiram preparò inoltre caldaie, palette e vassoi. E terminò tutte le commissioni del re Salomone per il tempio del Signore, 011 1KI 007 041 cioè le due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra le colonne, i due reticolati per coprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne, 011 1KI 007 042 le quattrocento melagrane sui due reticolati, due file di melagrane per ciascun reticolato, 011 1KI 007 043 le dieci basi e i dieci bacini sulle basi, 011 1KI 007 044 il bacino e i dodici buoi sotto il bacino, 011 1KI 007 045 le caldaie, le palette, i vassoi e tutti quei vasi che Chiram aveva fatti al re Salomone per il tempio del Signore; tutto era di bronzo rifinito. 011 1KI 007 046 Il re li fece fondere nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan. 011 1KI 007 047 Salomone installò tutti gli arredi in quantità molto grande: non si poteva calcolare il peso del bronzo. 011 1KI 007 048 Salomone fece anche tutti gli arredi del tempio del Signore, l'altare d'oro, le tavole d'oro su cui si ponevano i pani dell'offerta, 011 1KI 007 049 i cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte alla cella d'oro purissimo, i fiori, le lampade, gli smoccolatoi d'oro, 011 1KI 007 050 le coppe, i coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d'oro purissimo, i cardini per le porte del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d'oro per la navata. 011 1KI 007 051 Fu così terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto per il tempio. Salomone presentò le offerte fatte da Davide suo padre, cioè l'argento, l'oro e i vari oggetti; le depositò nei tesori del tempio. 011 1KI 008 001 A questo punto Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. 011 1KI 008 002 Tutto Israele si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. 011 1KI 008 003 Presenti tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono 011 1KI 008 004 con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda. 011 1KI 008 005 Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano. 011 1KI 008 006 I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. 011 1KI 008 007 Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto. 011 1KI 008 008 Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci sono fino ad oggi. 011 1KI 008 009 Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese d'Egitto. 011 1KI 008 010 Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì il tempio 011 1KI 008 011 e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio. 011 1KI 008 012 «Il Signore ha deciso di abitare sulla nube. Allora Salomone disse: 011 1KI 008 013 Io ti ho costruito una casa potente, un luogo per la tua dimora perenne». 011 1KI 008 014 Il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele, mentre tutti i presenti stavano in piedi. 011 1KI 008 015 Salomone disse: «Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva promesso con la sua bocca a Davide mio padre: 011 1KI 008 016 Da quando ho fatto uscire Israele mio popolo dall'Egitto, io non mi sono scelto una città fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse una casa, ove abitasse il mio nome; ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché sia capo del popolo di Israele. 011 1KI 008 017 Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 011 1KI 008 018 ma il Signore gli disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto. 011 1KI 008 019 Non tu costruirai il tempio, ma il figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome. 011 1KI 008 020 Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunziata; io ho preso il posto di Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di Israele, come aveva preannunziato il Signore, e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 011 1KI 008 021 In esso ho fissato un posto per l'arca, dove c'è l'alleanza che il Signore aveva conclusa con i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto». 011 1KI 008 022 Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il cielo, 011 1KI 008 023 disse: «Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. 011 1KI 008 024 Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. 011 1KI 008 025 Ora, Signore Dio di Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta camminando davanti a me come vi hai camminato tu. 011 1KI 008 026 Ora, Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre. 011 1KI 008 027 Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita! 011 1KI 008 028 Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! 011 1KI 008 029 Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. 011 1KI 008 030 Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona. 011 1KI 008 031 Se uno pecca contro il suo fratello e, perché gli è imposto un giuramento di imprecazione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 011 1KI 008 032 tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fà giustizia con i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente rendendogli quanto merita la sua innocenza. 011 1KI 008 033 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico perché ha peccato contro di te, se si rivolge a te, se loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio, 011 1KI 008 034 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato di Israele tuo popolo e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri. 011 1KI 008 035 Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregano in questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati, 011 1KI 008 036 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e di Israele tuo popolo, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo. 011 1KI 008 037 Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine, invasione di locuste o di bruchi; quando il nemico assedierà il tuo popolo in qualcuna delle sue porte o quando scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi; 011 1KI 008 038 se uno qualunque oppure tutto Israele tuo popolo, dopo avere provato il rimorso nel cuore, ti prega o supplica con le mani tese verso questo tempio, 011 1KI 008 039 tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, perdona, intervieni e rendi a ognuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore - tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini - 011 1KI 008 040 perché ti temano durante tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri. 011 1KI 008 041 Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo popolo, se viene da un paese lontano a causa del tuo nome 011 1KI 008 042 perché si sarà sentito parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio, 011 1KI 008 043 tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero, perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come Israele tuo popolo e sappiano che al tuo nome è stato dedicato questo tempio che io ho costruito. 011 1KI 008 044 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo le vie in cui l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 011 1KI 008 045 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. 011 1KI 008 046 Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è nessuno che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese ostile, lontano o vicino, 011 1KI 008 047 se nel paese in cui saranno deportati rientreranno in se stessi e faranno ritorno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia, dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, 011 1KI 008 048 se torneranno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima nel paese dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai dato ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 011 1KI 008 049 tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. 011 1KI 008 050 Perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le ribellioni di cui si è reso colpevole verso di te, fà che i suoi deportatori gli usino misericordia, 011 1KI 008 051 perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace per fondere il ferro. 011 1KI 008 052 Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono, 011 1KI 008 053 perché tu li hai separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire, o Signore, i nostri padri dall'Egitto». 011 1KI 008 054 Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo, 011 1KI 008 055 si mise in piedi e benedisse tutta l'assemblea di Israele, a voce alta: 011 1KI 008 056 «Benedetto il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunziate per mezzo di Mosè suo servo. 011 1KI 008 057 Il Signore nostro Dio sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga, 011 1KI 008 058 ma volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, gli statuti e i decreti che ha imposti ai nostri padri. 011 1KI 008 059 Queste parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al Signore nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a Israele suo popolo secondo le necessità di ogni giorno. 011 1KI 008 060 Allora tutti i popoli della terra sapranno che il Signore è Dio e che non ce n'è altri. 011 1KI 008 061 Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore nostro Dio, perché cammini secondo i suoi decreti e osservi i suoi comandi, come avviene oggi». 011 1KI 008 062 Il re e tutto Israele offrirono un sacrificio davanti al Signore. 011 1KI 008 063 Salomone immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio al Signore. 011 1KI 008 064 In quel giorno il re consacrò il centro del cortile di fronte al tempio del Signore; infatti ivi offrì l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, che era davanti al Signore, era troppo piccolo per contenere l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione. 011 1KI 008 065 In quell'occasione Salomone celebrò la festa davanti al Signore nostro Dio per sette giorni: tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente d'Egitto, un'assemblea molto grande, era con lui. 011 1KI 008 066 Nel giorno ottavo congedò il popolo. I convenuti, salutato il re, tornarono alle loro case, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore a Davide suo servo e a Israele suo popolo. 011 1KI 009 001 Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, 011 1KI 009 002 il Signore apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gàbaon. 011 1KI 009 003 Il Signore gli disse: «Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre. 011 1KI 009 004 Se tu camminerai davanti a me, come vi camminò tuo padre, con cuore integro e con rettitudine, se adempirai quanto ti ho comandato e se osserverai i miei statuti e i miei decreti, 011 1KI 009 005 io stabilirò il trono del tuo regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide tuo padre: Non ti mancherà mai un uomo sul trono di Israele. 011 1KI 009 006 Ma se voi e i vostri figli vi allontanerete da me, se non osserverete i comandi e i decreti che io vi ho dati, se andrete a servire altri dei e a prostrarvi davanti ad essi, 011 1KI 009 007 eliminerò Israele dal paese che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 011 1KI 009 008 Riguardo a questo tempio, gia così eccelso, chiunque vi passerà vicino si stupirà e fischierà, domandandosi: Perché il Signore ha agito così con questo paese e con questo tempio? 011 1KI 009 009 Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore loro Dio che aveva fatto uscire i loro padri dal paese d'Egitto, si sono legati a dei stranieri, prostrandosi davanti ad essi e servendoli; per questo il Signore ha fatto piombare su di loro tutta questa sciagura». 011 1KI 009 010 Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, il tempio del Signore e la reggia, 011 1KI 009 011 poiché Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e legname di abete e oro a piacere, Salomone diede a Chiram venti villaggi nella regione della Galilea. 011 1KI 009 012 Chiram partì da Tiro per vedere i villaggi che Salomone gli aveva dati, ma non gli piacquero. 011 1KI 009 013 Perciò disse: «Sono questi i villaggi che tu mi hai dati, fratello mio?». Li chiamò paese di Kabul, nome ancora in uso. 011 1KI 009 014 Chiram mandò al re centoventi talenti d'oro. 011 1KI 009 015 Questa è l'occasione del lavoro forzato che reclutò il re Salomone per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le mura di Gerusalemme, Cazor, Meghiddo, Ghezer. 011 1KI 009 016 Il faraone, re d'Egitto, con una spedizione aveva preso Ghezer, l'aveva data alle fiamme, aveva ucciso i Cananei che abitavano nella città e poi l'aveva assegnata in dote alla figlia, moglie di Salomone. 011 1KI 009 017 Salomone riedificò Ghezer, Bet-Coròn inferiore, 011 1KI 009 018 Baalat, Tamàr nel deserto del paese 011 1KI 009 019 e tutte le città di rifornimento che gli appartenevano, le città per i suoi carri, quelle per i suoi cavalli e quanto Salomone aveva voluto costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo dominio. 011 1KI 009 020 Quanti rimanevano degli Amorrei, degli Hittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non appartenevano agli Israeliti, 011 1KI 009 021 e cioè i discendenti rimasti dopo di loro nel paese, coloro che gli Israeliti non erano riusciti a sterminare, Salomone li costrinse ai lavori forzati, e tale è ancora la loro condizione. 011 1KI 009 022 Ma degli Israeliti, Salomone non assoggettò nessuno alla schiavitù: costoro divennero suoi guerrieri, suoi ministri, suoi ufficiali, suoi scudieri, capi dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 011 1KI 009 023 I capi dei prefetti, che dirigevano i lavori per Salomone, erano cinquecentocinquanta; essi sovrintendevano alla massa impiegata nei lavori. 011 1KI 009 024 Dopo che la figlia del faraone si trasferì dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva costruita, questi costruì il Millo. 011 1KI 009 025 Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di comunione sull'altare che aveva costruito per il Signore e bruciava incenso su quello che era davanti al Signore. Così terminò il tempio. 011 1KI 009 026 Salomone costruì anche una flotta in Ezion-Gheber, cioè in Elat, sulla riva del Mare Rosso nella regione di Edom. 011 1KI 009 027 Chiram inviò sulle navi i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, insieme con i servi di Salomone. 011 1KI 009 028 Andarono in Ofir, ove presero oro - quattrocentoventi talenti - e lo portarono al re Salomone. 011 1KI 010 001 La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne per metterlo alla prova con enigmi. 011 1KI 010 002 Venne in Gerusalemme con ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva pensato. 011 1KI 010 003 Salomone rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non avesse risposta o che restasse insolubile per Salomone. 011 1KI 010 004 La regina di Saba, quando ebbe ammirato tutta la saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito, 011 1KI 010 005 i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l'attività dei suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza fiato. 011 1KI 010 006 Allora disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza! 011 1KI 010 007 Io non avevo voluto credere a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n'era stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. 011 1KI 010 008 Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! 011 1KI 010 009 Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perché tu eserciti il diritto e la giustizia». 011 1KI 010 010 Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba a Salomone. 011 1KI 010 011 Inoltre, la flotta di Chiram, che caricava oro in Ofir, portò da Ofir legname di sandalo in gran quantità e pietre preziose. 011 1KI 010 012 Con il legname di sandalo il re fece ringhiere per il tempio e per la reggia, cetre e arpe per i cantori. Mai più arrivò, né mai più si vide fino ad oggi, tanto legno di sandalo. 011 1KI 010 013 Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi. 011 1KI 010 014 La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti, 011 1KI 010 015 senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai governatori del paese. 011 1KI 010 016 Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 011 1KI 010 017 e trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re li collocò nel palazzo della Foresta del Libano. 011 1KI 010 018 Inoltre, il re fece un grande trono d'avorio che rivestì d'oro puro. 011 1KI 010 019 Il trono aveva sei gradini; sullo schienale c'erano teste di vitello; il sedile aveva due bracci laterali, ai cui fianchi si ergevano due leoni. 011 1KI 010 020 Dodici leoni si ergevano di qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili in nessun regno. 011 1KI 010 021 Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano d'oro; tutti gli arredi del palazzo della Foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di Salomone l'argento non si stimava nulla. 011 1KI 010 022 Difatti il re aveva in mare la flotta di Tarsis, oltre la flotta di Chiram; ogni tre anni la flotta di Tarsis portava carichi d'oro e d'argento, d'avorio, di scimmie e di babbuini. 011 1KI 010 023 Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re della terra. 011 1KI 010 024 In ogni parte della terra si desiderava di avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio aveva messo nel suo cuore. 011 1KI 010 025 Ognuno gli portava, ogni anno, offerte d'argento e oggetti d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli. 011 1KI 010 026 Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città per i carri e presso il re in Gerusalemme. 011 1KI 010 027 Fece sì che in Gerusalemme l'argento abbondasse come le pietre e rese il legname di cedro tanto comune quanto i sicomòri che crescono nella Sefela. 011 1KI 010 028 I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i mercanti del re li compravano in Kue. 011 1KI 010 029 Un carro, importato da Muzri, costava seicento sicli d'argento, un cavallo centocinquanta. In tal modo tutti i re degli Hittiti e i re di Aram vendevano i loro cavalli. 011 1KI 011 001 Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite, idumee, di Sidòne e hittite, 011 1KI 011 002 appartenenti a popoli, di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: «Non andate da loro ed essi non vengano da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dei». Salomone si legò a loro per amore. 011 1KI 011 003 Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore. 011 1KI 011 004 Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono verso dei stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre. 011 1KI 011 005 Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 011 1KI 011 006 Salomone commise quanto è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre. 011 1KI 011 007 Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche in onore di Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 011 1KI 011 008 Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dei. 011 1KI 011 009 Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due volte 011 1KI 011 010 e gli aveva comandato di non seguire altri dei, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. 011 1KI 011 011 Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo suddito. 011 1KI 011 012 Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amore di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 011 1KI 011 013 Ma non tutto il regno gli strapperò; una tribù la darò a tuo figlio per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me eletta». 011 1KI 011 014 Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo Hadàd che era della stirpe regale di Edom. 011 1KI 011 015 Dopo la disfatta inflitta da Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a seppellire i cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom - 011 1KI 011 016 Ioab e tutto Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i maschi di Edom - 011 1KI 011 017 Hadàd con alcuni Idumei a servizio del padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era giovinetto. 011 1KI 011 018 Essi partirono da Madian e andarono in Paran; presero con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli assicurò il mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni. 011 1KI 011 019 Hadàd trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie una sua cognata, la sorella della regina Tafni. 011 1KI 011 020 La sorella di Tafni gli partorì il figlio Ghenubàt, che Tafni allevò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone tra i figli del faraone. 011 1KI 011 021 Quando Hadàd seppe in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab capo dell'esercito, disse al faraone: «Lasciami partire; voglio andare nel mio paese». 011 1KI 011 022 Il faraone gli rispose: «Ti manca forse qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nel tuo paese?». Quegli soggiunse: «No! ma, ti prego, lasciami andare». Ecco il male fatto da Hadàd: fu nemico di Israele e regnò su Edom. 011 1KI 011 023 Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn figlio di Eliada, che era fuggito da Hadad-Ezer re di Zoba, suo signore. 011 1KI 011 024 Egli adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda, quando Davide aveva massacrato gli Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi si stabilì e ne divenne re. 011 1KI 011 025 Fu avversario di Israele per tutta la vita di Salomone. 011 1KI 011 026 Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda - sua madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era al servizio di Salomone, insorse contro il re. 011 1KI 011 027 La causa della sua ribellione al re fu la seguente: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella città di Davide suo padre; 011 1KI 011 028 Geroboamo era un uomo di riguardo; Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutti gli operai della casa di Giuseppe. 011 1KI 011 029 In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che indossava un mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. 011 1KI 011 030 Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi. 011 1KI 011 031 Quindi disse a Geroboamo: «Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di Israele: Ecco lacererò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù. 011 1KI 011 032 A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele. 011 1KI 011 033 Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astàrte dea di quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i miei comandi e i miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre. 011 1KI 011 034 Non gli toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i giorni della sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il quale ha osservato i miei comandi e i miei decreti. 011 1KI 011 035 Toglierò il regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 011 1KI 011 036 A suo figlio lascerò una tribù perché a causa di Davide mio servo ci sia sempre una lampada dinanzi a me in Gerusalemme, città che mi sono scelta per porvi il mio nome. 011 1KI 011 037 Io prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re di Israele. 011 1KI 011 038 Se ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho edificata per Davide. Ti consegnerò Israele; 011 1KI 011 039 umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre». 011 1KI 011 040 Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò rifugio in Egitto presso Sisach, re di quella regione. Geroboamo rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 011 1KI 011 041 Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono descritte nel libro della gesta di Salomone. 011 1KI 011 042 Il tempo in cui Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu di quaranta anni. 011 1KI 011 043 Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; gli succedette nel regno il figlio Roboamo. 011 1KI 012 001 Roboamo andò in Sichem, perché tutto Israele era convenuto in Sichem per proclamarlo re. 011 1KI 012 002 Quando lo seppe, Geroboamo figlio di Nebàt, che era ancora in Egitto ove si era rifugiato per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto. 011 1KI 012 003 Lo mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutta l'assemblea di Israele e dissero a Roboamo: 011 1KI 012 004 «Tuo padre ci ha imposto un pesante giogo; ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo pesante che quegli ci ha imposto e noi ti serviremo». 011 1KI 012 005 Rispose loro: «Ritiratevi per tre giorni; poi tornerete da me». Il popolo se ne andò. 011 1KI 012 006 Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita, domandando: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?». 011 1KI 012 007 Gli dissero: «Se oggi ti mostrerai arrendevole verso questo popolo, se darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi servi per sempre». 011 1KI 012 008 Ma egli trascurò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consultò con giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio. 011 1KI 012 009 Domandò loro: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto loro da mio padre?». 011 1KI 012 010 I giovani che erano cresciuti con lui gli dissero: «Così risponderai a questo popolo, che ti ha chiesto: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! così dirai loro: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre. 011 1KI 012 011 Ora, se mio padre vi caricò di un giogo pesante, io renderò ancora più grave il vostro giogo; mio padre vi castigò con fruste, io vi castigherò con flagelli». 011 1KI 012 012 Quando Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come il re aveva ordinato affermando: «Ritornate da me il terzo giorno», 011 1KI 012 013 il re rispose duramente al popolo respingendo il consiglio degli anziani; 011 1KI 012 014 egli disse loro secondo il consiglio dei giovani: «Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli». 011 1KI 012 015 Il re non ascoltò il popolo; ciò accadde per disposizione del Signore, perché si attuasse la parola che il Signore aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. 011 1KI 012 016 «Che parte abbiamo con Davide? Non abbiamo eredità con il figlio di Iesse! Alle tue tende, Israele! Ora pensa alla tua casa, Davide!». Quando compresero che il re non dava loro ascolto, tutti gli Israeliti risposero al re: Israele andò alle sue tende. 011 1KI 012 017 Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. 011 1KI 012 018 Il re Roboamo mandò Adoniram, che era sovrintendente ai lavori forzati, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire in Gerusalemme. 011 1KI 012 019 Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi. 011 1KI 012 020 Quando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo mandarono a chiamare perché partecipasse all'assemblea; lo proclamarono re di tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù di Giuda. 011 1KI 012 021 Roboamo, giunto in Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 011 1KI 012 022 Ma il Signore disse a Semeia, uomo di Dio: 011 1KI 012 023 «Riferisci a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo: 011 1KI 012 024 Dice il Signore: Non marciate per combattere contro i vostri fratelli israeliti; ognuno ritorni a casa, perché questa situazione è stata voluta da me». Ascoltarono la parola del Signore e tornarono indietro come aveva ordinato loro il Signore. 011 1KI 012 025 Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Efraim e vi pose la residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl. 011 1KI 012 026 Geroboamo pensò: «In questa situazione il regno potrebbe tornare alla casa di Davide. 011 1KI 012 027 Se questo popolo verrà a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda». 011 1KI 012 028 Consigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco, Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto». 011 1KI 012 029 Ne collocò uno a Betel e l'altro lo pose in Dan. 011 1KI 012 030 Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli. 011 1KI 012 031 Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi qua e là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi. 011 1KI 012 032 Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì sull'altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture. 011 1KI 012 033 Il quindici dell'ottavo mese salì sull'altare che aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli Israeliti e salì sull'altare per offrire incenso. 011 1KI 013 001 Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso. 011 1KI 013 002 Per comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: «Altare, altare, così dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane». 011 1KI 013 003 E ne diede una prova, dicendo: «Questa è la prova che il Signore parla: ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra». 011 1KI 013 004 Appena sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo: «Afferratelo!». Ma la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la potè ritirare a sé. 011 1KI 013 005 L'altare si spaccò e si sparse la cenere dell'altare secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore. 011 1KI 013 006 Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: «Placa il volto del Signore tuo Dio e prega per me perché mi sia resa la mia mano». L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re tornò come era prima. 011 1KI 013 007 All'uomo di Dio il re disse: «Vieni a casa con me per rinfrancarti; ti darò un regalo». 011 1KI 013 008 L'uomo di Dio rispose al re: «Anche se mi dessi metà della tua casa, non verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo luogo, 011 1KI 013 009 perché mi è stato ordinato per comando del Signore: Non mangiare e non bere nulla e non tornare per la strada percorsa nell'andata». 011 1KI 013 010 Se ne andò per un'altra strada e non tornò per quella che aveva percorsa venendo a Betel. 011 1KI 013 011 Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi riferirono al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re. 011 1KI 013 012 Il vecchio profeta domandò loro: «Quale via ha preso?». I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da Giuda. 011 1KI 013 013 Ed egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino!». Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra 011 1KI 013 014 per inseguire l'uomo di Dio che trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò: «Sei tu l'uomo di Dio, venuto da Giuda?». Rispose: «Sono io». 011 1KI 013 015 L'altro gli disse: «Vieni a casa con me per mangiare qualcosa». 011 1KI 013 016 Egli rispose: «Non posso venire con te né mangiare o bere nulla in questo luogo, 011 1KI 013 017 perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore: Non mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa nell'andata». 011 1KI 013 018 Quegli disse: «Anch'io sono profeta come te; ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua casa, perché mangi e beva qualcosa». Egli mentiva a costui, 011 1KI 013 019 che ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa. 011 1KI 013 020 Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro 011 1KI 013 021 ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: «Così dice il Signore: Poiché ti sei ribellato all'ordine del Signore, non hai ascoltato il comando che ti ha dato il Signore tuo Dio, 011 1KI 013 022 sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri». 011 1KI 013 023 Dopo che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il profeta che aveva fatto ritornare 011 1KI 013 024 e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere. 011 1KI 013 025 Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta. 011 1KI 013 026 Avendolo saputo, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: «Quello è un uomo di Dio, che si è ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal Signore». 011 1KI 013 027 Egli aggiunse ai figli: «Sellatemi l'asino». Quando l'asino fu sellato, 011 1KI 013 028 egli andò e trovò il cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né sbranato l'asino. 011 1KI 013 029 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se lo portò nella città dove abitava, per piangerlo e seppellirlo. 011 1KI 013 030 Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: «Ohimè, fratello mio!». 011 1KI 013 031 Dopo averlo sepolto, disse ai figli: «Alla mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue, 011 1KI 013 032 poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle città di Samaria». 011 1KI 013 033 Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote delle alture. 011 1KI 013 034 Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra. 011 1KI 014 001 In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 011 1KI 014 002 Geroboamo disse alla moglie: «Alzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo e và a Silo. Là c'è il profeta Achia, colui che mi disse che avrei regnato su questo popolo. 011 1KI 014 003 Prendi con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; và da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del ragazzo». 011 1KI 014 004 La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò in Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati per la vecchiaia. 011 1KI 014 005 Il Signore aveva detto ad Achia: «Ecco, la moglie di Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e questo. Arriva travestita». 011 1KI 014 006 Appena Achia sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla porta, disse: «Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti sei travestita così? Io ho per te cattive notizie. 011 1KI 014 007 Su, riferisci a Geroboamo: Dice il Signore, Dio di Israele: Io ti ho innalzato dalla turba del popolo costituendoti capo del popolo di Israele, 011 1KI 014 008 ho strappato il regno dalla casa di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non ti sei comportato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il cuore, facendo solo quanto è giusto davanti ai miei occhi, 011 1KI 014 009 anzi hai agito peggio di tutti i tuoi predecessori e sei andato a fabbricarti altri dei e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue spalle. 011 1KI 014 010 Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. 011 1KI 014 011 I cani divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria, perché il Signore ha parlato. 011 1KI 014 012 Ma tu alzati, torna a casa; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 011 1KI 014 013 Ne faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno, perché soltanto costui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui solo si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore Dio di Israele nella famiglia di Geroboamo. 011 1KI 014 014 Il Signore stabilirà su Israele un suo re, che distruggerà la famiglia di Geroboamo. 011 1KI 014 015 Inoltre il Signore percuoterà Israele, il cui agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna sull'acqua. Eliminerà Israele da questo ottimo paese da lui dato ai loro padri e li disperderà oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il Signore. 011 1KI 014 016 Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele». 011 1KI 014 017 La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirza. Proprio mentre essa entrava nella soglia di casa, il giovinetto morì. 011 1KI 014 018 Lo seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia. 011 1KI 014 019 Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 011 1KI 014 020 La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri e gli succedette nel regno Nadàb suo figlio. 011 1KI 014 021 Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne re; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naama. 011 1KI 014 022 Giuda fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto non l'avessero fatto tutti i loro padri, con i loro peccati. 011 1KI 014 023 Anch'essi si costruirono alture, stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 011 1KI 014 024 Inoltre nel paese c'erano prostituti sacri, i quali rinnovarono tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati davanti agli Israeliti. 011 1KI 014 025 Nell'anno quinto del re Roboamo, il re di Egitto, Sisach, assalì Gerusalemme. 011 1KI 014 026 Costui depredò i tesori del tempio e vuotò la reggia dei suoi tesori. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone. 011 1KI 014 027 Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie addette alle porte della reggia. 011 1KI 014 028 Ogni volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie. 011 1KI 014 029 Le altre gesta di Roboamo, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 011 1KI 014 030 Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 011 1KI 014 031 Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam. 011 1KI 015 001 Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebàt, divenne re su Giuda Abiam. 011 1KI 015 002 Egli regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 011 1KI 015 003 Egli imitò tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui; il suo cuore non fu sottomesso al Signore suo Dio, come lo era stato il cuore di Davide suo antenato. 011 1KI 015 004 Ma, per amore di Davide, il Signore suo Dio gli concesse una lampada in Gerusalemme, innalzandone il figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, 011 1KI 015 005 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del Signore e non aveva traviato dai comandi che il Signore gli aveva impartiti, durante tutta la sua vita, se si eccettua il caso di Uria l'Hittita. 011 1KI 015 006 Le altre gesta di Abiam, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 011 1KI 015 007 Ci fu guerra fra Abiam e Geroboamo. 011 1KI 015 008 Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Asa. 011 1KI 015 009 Nell'anno ventesimo di Geroboamo, re di Israele, divenne re su Giuda Asa. 011 1KI 015 010 Costui regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 011 1KI 015 011 Asa, come Davide suo antenato, fece ciò che è giusto agli occhi del Signore. 011 1KI 015 012 Eliminò i prostituti sacri dal paese e allontanò tutti gli idoli eretti da suo padre. 011 1KI 015 013 Anche sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché essa aveva eretto un obbrobrio in onore di Asera; Asa abbattè l'obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron. 011 1KI 015 014 Ma non scomparvero le alture, anche se il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta la sua vita. 011 1KI 015 015 Fece portare nel tempio le offerte consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasi. 011 1KI 015 016 Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita. 011 1KI 015 017 Baasa, re di Israele, assalì Giuda; egli fortificò Rama per impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. 011 1KI 015 018 Asa prese tutto l'argento e l'oro depositato nei tesori del tempio e nei tesori della reggia, li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a Ben-Hadàd, figlio di Tab-Rimmòn, figlio di Chezion, re d'Aram, che risiedeva in Damasco, con la proposta: 011 1KI 015 019 «Ci sia un'alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando un dono d'argento e d'oro. Su, rompi la tua alleanza con Baasa, re di Israele, sì che egli si ritiri da me». 011 1KI 015 020 Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e l'intera regione di Genèsaret, compreso tutto il territorio di Nèftali. 011 1KI 015 021 Quando lo seppe, Baasa smise di fortificare Rama e tornò in Tirza. 011 1KI 015 022 Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza esclusione alcuna; costoro presero da Rama le pietre e il legname che Baasa aveva usato per le costruzioni. Con tale materiale il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mizpà. 011 1KI 015 023 Le altre gesta di Asa, tutte le sue prodezze e tutte le sue azioni, le città che egli edificò, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Egli nella sua vecchiaia ebbe la podàgra. 011 1KI 015 024 Asa si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat. 011 1KI 015 025 Nadàb, figlio di Geroboamo, divenne re d'Israele nell'anno secondo di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele tre anni. 011 1KI 015 026 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di suo padre e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. 011 1KI 015 027 Contro di lui congiurò Baasa figlio di Achia, della casa di Issacar, e lo assassinò in Ghibbeton che apparteneva ai Filistei, mentre Nadàb e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 011 1KI 015 028 Baasa lo uccise nell'anno terzo di Asa re di Giuda, e divenne re al suo posto. 011 1KI 015 029 Appena divenuto re, egli distrusse tutta la famiglia di Geroboamo: non lasciò vivo nessuno di quella stirpe, ma la distrusse tutta, secondo la parola del Signore pronunziata per mezzo del suo servo Achia di Silo, 011 1KI 015 030 a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato il Signore Dio di Israele. 011 1KI 015 031 Le altre gesta di Nadàb e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 011 1KI 015 032 Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita. 011 1KI 015 033 Nell'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Achia, divenne re d'Israele in Tirza. Regnò ventiquattro anni. 011 1KI 015 034 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. 011 1KI 016 001 La parola del Signore fu rivolta a Ieu figlio di Canàni contro Baasa: 011 1KI 016 002 «Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho costituito capo del popolo di Israele, ma tu hai imitato la condotta di Geroboamo e hai fatto peccare Israele mio popolo fino a provocarmi con i loro peccati. 011 1KI 016 003 Ecco, io spazzerò Baasa e la sua casa e renderò la tua casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt. 011 1KI 016 004 I cani divoreranno quanti della casa di Baasa moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria». 011 1KI 016 005 Le altre gesta di Baasa, le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 011 1KI 016 006 Baasa si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirza e al suo posto regnò suo figlio Ela. 011 1KI 016 007 Attraverso il profeta Ieu figlio di Canàni la parola del Signore fu rivolta a Baasa e alla sua casa. Dio condannò Baasa per tutto il male che aveva commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le sue opere, tanto che la sua casa era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva sterminato quella famiglia. 011 1KI 016 008 Nell'anno ventiseiesimo di Asa re di Giuda, su Israele in Tirza divenne re Ela figlio di Baasa; regnò due anni. 011 1KI 016 009 Contro di lui congiurò un suo ufficiale, Zimri, capo di una metà dei carri. Mentre quegli, in Tirza, beveva e si ubriacava nella casa di Arza, maggiordomo in Tirza, 011 1KI 016 010 arrivò Zimri, lo sconfisse, l'uccise nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 011 1KI 016 011 Quando divenne re, appena seduto sul suo trono, distrusse tutta la famiglia di Baasa; non lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e amici. 011 1KI 016 012 Zimri distrusse tutta la famiglia di Baasa secondo la parola che il Signore aveva rivolta contro Baasa per mezzo del profeta Ieu, 011 1KI 016 013 a causa di tutti i peccati di Baasa e dei peccati di Ela suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a Israele, irritando con le loro vanità il Signore Dio di Israele. 011 1KI 016 014 Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 011 1KI 016 015 Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri divenne re per sette giorni in Tirza, mentre il popolo era accampato contro Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei. 011 1KI 016 016 Quando il popolo accampato colà venne a sapere che Zimri si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell'accampamento, proclamò re di Israele Omri, capo dell'esercito. 011 1KI 016 017 Omri e tutto Israele, abbandonata Ghibbeton, andarono a Tirza. 011 1KI 016 018 Quando vide che era stata presa la città, Zimri entrò nella fortezza della reggia, incendiò il palazzo e così morì bruciato. 011 1KI 016 019 Ciò avvenne a causa del peccato che egli aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele. 011 1KI 016 020 Le altre gesta di Zimri e la congiura da lui organizzata sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 011 1KI 016 021 Allora il popolo di Israele si divise in due parti. Una metà parteggiava per Tibni, figlio di Ghinat, con il proposito di proclamarlo re; l'altra metà parteggiava per Omri. 011 1KI 016 022 Il partito di Omri prevalse su quello di Tibni figlio di Ghinat. Tibni morì e Omri divenne re. 011 1KI 016 023 Nell'anno trentunesimo di Asa re di Giuda, divenne re di Israele Omri. Regnò dodici anni, di cui sei in Tirza. 011 1KI 016 024 Poi acquistò il monte Someron da Semer per due talenti d'argento. Costruì sul monte e chiamò la città che ivi edificò Samaria dal nome di Semer, proprietario del monte. 011 1KI 016 025 Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. 011 1KI 016 026 Imitò in tutto la condotta di Geroboamo, figlio di Nebàt, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando con le loro vanità a sdegno il Signore, Dio di Israele. 011 1KI 016 027 Le altre gesta di Omri, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 011 1KI 016 028 Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Acab. 011 1KI 016 029 Acab figlio di Omri divenne re su Israele nell'anno trentottesimo di Asa re di Giuda. Acab figlio di Omri regnò su Israele in Samaria ventidue anni. 011 1KI 016 030 Acab figlio di Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. 011 1KI 016 031 Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese anche in moglie Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 011 1KI 016 032 Eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito in Samaria. 011 1KI 016 033 Acab eresse anche un palo sacro e compì ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più di tutti i re di Israele suoi predecessori. 011 1KI 016 034 Nei suoi giorni Chiel di Betel ricostruì Gerico; gettò le fondamenta sopra Abiram suo primogenito e ne innalzò le porte sopra Segub suo ultimogenito, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Giosuè, figlio di Nun. 011 1KI 017 001 Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io». 011 1KI 017 002 A lui fu rivolta questa parola del Signore: 011 1KI 017 003 «Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 011 1KI 017 004 Ivi berrai al torrente e i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo». 011 1KI 017 005 Egli eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 011 1KI 017 006 I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente. 011 1KI 017 007 Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non pioveva sulla regione. 011 1KI 017 008 Il Signore parlò a lui e disse: 011 1KI 017 009 «Alzati, và in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo». 011 1KI 017 010 Egli si alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città, ecco una vedova raccoglieva la legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un pò d'acqua in un vaso perché io possa bere». 011 1KI 017 011 Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Prendimi anche un pezzo di pane». 011 1KI 017 012 Quella rispose: «Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un pò di olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». 011 1KI 017 013 Elia le disse: «Non temere; su, fà come hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, 011 1KI 017 014 poiché dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra». 011 1KI 017 015 Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni. 011 1KI 017 016 La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia. 011 1KI 017 017 In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia era molto grave, tanto che rimase senza respiro. 011 1KI 017 018 Essa allora disse a Elia: «Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia iniquità e per uccidermi il figlio?». 011 1KI 017 019 Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò al piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul letto. 011 1KI 017 020 Quindi invocò il Signore: «Signore mio Dio, forse farai del male a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». 011 1KI 017 021 Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore Dio mio, l'anima del fanciullo torni nel suo corpo». 011 1KI 017 022 Il Signore ascoltò il grido di Elia; l'anima del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 011 1KI 017 023 Elia prese il bambino, lo portò al piano terreno e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive». 011 1KI 017 024 La donna disse a Elia: «Ora so che tu sei uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla tua bocca». 011 1KI 018 001 Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno terzo: «Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla terra». 011 1KI 018 002 Elia andò a farsi vedere da Acab. In Samaria c'era una grande carestia. 011 1KI 018 003 Acab convocò Abdia maggiordomo. Abdia temeva molto Dio; 011 1KI 018 004 quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta alla volta in una caverna e procurò loro pane e acqua. 011 1KI 018 005 Acab disse ad Abdia: «Và nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti della regione; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli e non dovremo uccidere una parte del bestiame». 011 1KI 018 006 Si divisero la regione da percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per un'altra. 011 1KI 018 007 Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: «Non sei tu il mio signore Elia?». 011 1KI 018 008 Gli rispose: «Lo sono; su, dì al tuo padrone: C'è qui Elia». 011 1KI 018 009 Quegli disse: «Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida? 011 1KI 018 010 Per la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in cui il mio padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è! egli faceva giurare il popolo o il regno di non averti trovato. 011 1KI 018 011 Ora tu dici: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia! 011 1KI 018 012 Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza. 011 1KI 018 013 Non ti hanno forse riferito, mio signore, ciò che ho fatto quando Gezabele sterminava tutti i profeti del Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua? 011 1KI 018 014 E ora tu comandi: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia? Egli mi ucciderà». 011 1KI 018 015 Elia rispose: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi stesso io mi mostrerò a lui». 011 1KI 018 016 Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse verso Elia. 011 1KI 018 017 Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu la rovina di Israele!». 011 1KI 018 018 Quegli rispose: «Io non rovino Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. 011 1KI 018 019 Su, con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele». 011 1KI 018 020 Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. 011 1KI 018 021 Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. 011 1KI 018 022 Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. 011 1KI 018 023 Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. 011 1KI 018 024 Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!». 011 1KI 018 025 Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco». 011 1KI 018 026 Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. 011 1KI 018 027 Essendo gia mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà». 011 1KI 018 028 Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. 011 1KI 018 029 Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione. 011 1KI 018 030 Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. 011 1KI 018 031 Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome». 011 1KI 018 032 Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme. 011 1KI 018 033 Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. 011 1KI 018 034 Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. 011 1KI 018 035 L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. 011 1KI 018 036 Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. 011 1KI 018 037 Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». 011 1KI 018 038 Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. 011 1KI 018 039 A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». 011 1KI 018 040 Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò. 011 1KI 018 041 Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi, perché sento un rumore di pioggia torrenziale». 011 1KI 018 042 Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. 011 1KI 018 043 Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse. «Non c'è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte». 011 1KI 018 044 La settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Và a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!». 011 1KI 018 045 Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel. 011 1KI 018 046 La mano del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a Izrèel. 011 1KI 019 001 Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti. 011 1KI 019 002 Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dei mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli». 011 1KI 019 003 Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là fece sostare il suo ragazzo. 011 1KI 019 004 Egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». 011 1KI 019 005 Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!». 011 1KI 019 006 Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. 011 1KI 019 007 Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». 011 1KI 019 008 Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb. 011 1KI 019 009 Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il Signore gli disse: «Che fai qui, Elia?». 011 1KI 019 010 Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». 011 1KI 019 011 Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. 011 1KI 019 012 Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. 011 1KI 019 013 Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». 011 1KI 019 014 Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». 011 1KI 019 015 Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram. 011 1KI 019 016 Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. 011 1KI 019 017 Se uno scamperà dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo. 011 1KI 019 018 Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca. 011 1KI 019 019 Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. 011 1KI 019 020 Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Và e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te». 011 1KI 019 021 Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio. 011 1KI 020 001 Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò contro Samaria per cingerla d'assedio ed espugnarla. 011 1KI 020 002 Inviò messaggeri in città ad Acab, re di Israele, 011 1KI 020 003 per dirgli: «Dice Ben-Hadàd: Il tuo argento e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e i tuoi figli minori sono per me». 011 1KI 020 004 Il re di Israele rispose: «Sia come dici tu, signore re; io e quanto ho siamo tuoi». 011 1KI 020 005 Ma i messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Dice Ben-Hadàd, il quale ci manda a te: Mi consegnerai il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli. 011 1KI 020 006 Domani, dunque, a quest'ora, manderò i miei servi che perquisiranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai loro occhi». 011 1KI 020 007 Il re di Israele convocò tutti gli anziani della regione, ai quali disse: «Sappiate e vedete come costui ci voglia far del male. Difatti mi ha mandato a chiedere anche le mie donne e i miei figli, dopo che io non gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro». 011 1KI 020 008 Tutti gli anziani e tutto il popolo dissero: «Non ascoltarlo e non consentire!». 011 1KI 020 009 Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd: «Dite al re vostro signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò, ma la nuova richiesta non posso soddisfarla». I messaggeri andarono a riferire la risposta. 011 1KI 020 010 Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: «Gli dei mi facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di coloro che mi seguono». 011 1KI 020 011 Il re di Israele rispose: «Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone». 011 1KI 020 012 Nell'udire questa risposta - egli stava insieme con i re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: «Circondate la città!». Ed essi la circondarono. 011 1KI 020 013 Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele, per dirgli: «Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine immensa? Ebbene oggi la metto in tuo potere; saprai che io sono il Signore». 011 1KI 020 014 Acab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose: «Così dice il Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province». Domandò: «Chi attaccherà la battaglia?». Rispose: «Tu!». 011 1KI 020 015 Acab ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue. Dopo di loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila. 011 1KI 020 016 A mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd stava bevendo sotto le tende insieme con i trentadue re suoi alleati. 011 1KI 020 017 Per primi uscirono i giovani dei capi delle province. Fu mandato ad avvertire Ben-Hadàd: «Alcuni uomini sono usciti da Samaria!». 011 1KI 020 018 Quegli disse: «Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi». 011 1KI 020 019 Usciti dunque quelli dalla città, cioè i giovani dei capi delle province e l'esercito che li seguiva, 011 1KI 020 020 ognuno di loro uccise chi gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da Israele. Ben-Hadàd, re di Aram, scampò a cavallo insieme con alcuni cavalieri. 011 1KI 020 021 Uscì quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e inflisse ad Aram una grande sconfitta. 011 1KI 020 022 Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli disse: «Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno prossimo il re di Aram muoverà contro di te». 011 1KI 020 023 Ma i servi del re di Aram dissero a lui: «Il loro Dio è un Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li attaccassimo in pianura, saremmo superiori a loro. 011 1KI 020 024 Eseguisci questo progetto: ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con governatori. 011 1KI 020 025 Tu prepara un esercito come quello che hai perduto: cavalli come quei cavalli e carri come quei carri; quindi li attaccheremo in pianura e senza dubbio li batteremo». Egli ascoltò la loro proposta e agì in tal modo. 011 1KI 020 026 L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek per attaccare gli Israeliti. 011 1KI 020 027 Gli Israeliti, organizzati e approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due greggi di capre, mentre gli Aramei inondavano il paese. 011 1KI 020 028 Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Così dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore è Dio dei monti e non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta questa moltitudine immensa; così saprai che io sono il Signore». 011 1KI 020 029 Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si attaccò battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei. 011 1KI 020 030 I superstiti fuggirono in Afek, nella città, le cui mura caddero sui ventisettemila superstiti. Ben-Hadàd fuggì; entrato in una casa, per nascondersi passava da una stanza all'altra. 011 1KI 020 031 I suoi ministri gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re di Israele. Forse ti lascerà in vita». 011 1KI 020 032 Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla testa, quindi si presentarono al re di Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!». Quegli domandò: «E' ancora vivo? Egli è mio fratello!». 011 1KI 020 033 Gli uomini vi scorsero un buon auspicio, si affrettarono a cercarne una conferma da lui. Dissero: «Ben-Hadàd è tuo fratello!». Quegli soggiunse: «Andate a prenderlo». Ben-Hadàd si recò da lui, che lo fece salire sul carro. 011 1KI 020 034 Ben-Hadàd gli disse: «Restituirò le città che mio padre ha prese a tuo padre; tu potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria». Ed egli: «Io a questo patto ti lascerò andare». E concluse con lui l'alleanza e lo lasciò andare. 011 1KI 020 035 Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del Signore: «Picchiami!». L'uomo si rifiutò di picchiarlo. 011 1KI 020 036 Quegli disse: «Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai separato da me, un leone ti ucciderà». Mentre si allontanava, incontrò un leone che l'uccise. 011 1KI 020 037 Quegli, incontrato un altro uomo, gli disse: «Picchiami!». E quegli lo percosse a sangue. 011 1KI 020 038 Il profeta andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso irriconoscibile con una benda agli occhi. 011 1KI 020 039 Quando passò il re, gli gridò: «Il tuo servo era nel cuore della battaglia, quando un uomo si staccò e mi portò un individuo dicendomi: Fà la guardia a quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita pagherà per la sua oppure dovrai sborsare un talento d'argento. 011 1KI 020 040 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quegli scomparve». Il re di Israele disse a lui: «La tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!». 011 1KI 020 041 Ma quegli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele riconobbe che era uno dei profeti. 011 1KI 020 042 Costui gli disse: «Così dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, il tuo popolo per il suo popolo». 011 1KI 020 043 Il re di Israele se ne andò a casa amareggiato e irritato ed entrò in Samaria. 011 1KI 021 001 In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. 011 1KI 021 002 Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale». 011 1KI 021 003 Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri». 011 1KI 021 004 Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l'eredità dei miei padri». Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare. 011 1KI 021 005 Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: «Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». 011 1KI 021 006 Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!». 011 1KI 021 007 Allora sua moglie Gezabele gli disse: «Tu ora eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!». 011 1KI 021 008 Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di Nabot. 011 1KI 021 009 Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 011 1KI 021 010 Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia». 011 1KI 021 011 Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite. 011 1KI 021 012 Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 011 1KI 021 013 Vennero due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo. 011 1KI 021 014 Quindi mandarono a dire a Gezabele: «Nabot è stato lapidato ed è morto». 011 1KI 021 015 Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: «Su, impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di vendertela, perché Nabot non vive più, è morto». 011 1KI 021 016 Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderla in possesso. 011 1KI 021 017 Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: 011 1KI 021 018 «Su, recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso. 011 1KI 021 019 Gli riferirai: Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue». 011 1KI 021 020 Acab disse a Elia: «Mi hai dunque colto in fallo, o mio nemico!». Quegli soggiunse: «Sì, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. 011 1KI 021 021 Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò, nella casa di Acab, ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 011 1KI 021 022 Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa, figlio di Achia, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. 011 1KI 021 023 Riguardo poi a Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di Izreèl. 011 1KI 021 024 Quanti della famiglia di Acab moriranno in città li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria». 011 1KI 021 025 In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele. 011 1KI 021 026 Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva distrutto davanti ai figli d'Israele. 011 1KI 021 027 Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa. 011 1KI 021 028 Il Signore disse a Elia, il Tisbita: 011 1KI 021 029 «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la vita del figlio». 011 1KI 022 001 Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. 011 1KI 022 002 Nel terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele. 011 1KI 022 003 Ora il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: «Non sapete che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalle mani di Aram». 011 1KI 022 004 Disse a Giòsafat: «Verresti con me a combattere per Ramot di Gàlaad?». Giòsafat rispose al re di Israele: «Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi». 011 1KI 022 005 Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso la parola del Signore». 011 1KI 022 006 Il re di Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e domandò loro: «Devo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?». Risposero: «Attaccala; il Signore la metterà nelle mani del re». 011 1KI 022 007 Giòsafat disse: «Non c'è più nessun altro profeta del Signore da consultare?». 011 1KI 022 008 Il re di Israele rispose a Giòsafat: «Ci sarebbe ancora un uomo, attraverso il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si tratta di Michea, figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re non parli così!». 011 1KI 022 009 Il re di Israele, chiamato un eunuco, gli ordinò: «Convoca subito Michea, figlio di Imla». 011 1KI 022 010 Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla porta di Samaria; tutti i profeti predicevano davanti a loro. 011 1KI 022 011 Sedecìa, figlio di Chenaana, che si era fatte corna di ferro, affermava: «Dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei fino al loro sterminio». 011 1KI 022 012 Tutti i profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re». 011 1KI 022 013 Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re; ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia il successo». 011 1KI 022 014 Michea rispose: «Per la vita del Signore, comunicherò quanto il Signore mi dirà». 011 1KI 022 015 Si presentò al re che gli domandò: «Michea, dobbiamo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?». Gli rispose: «Attaccala, riuscirai; il Signore la metterà nelle mani del re». 011 1KI 022 016 Il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?». 011 1KI 022 017 «Vedo tutti gli Israeliti vagare sui monti come pecore senza pastore. Quegli disse: 011 1KI 022 018 Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te l'avevo forse detto che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo il male?». 011 1KI 022 019 Michea disse: «Per questo, ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo gli stava intorno, a destra e a sinistra. 011 1KI 022 020 Il Signore ha domandato: Chi ingannerà Acab perché muova contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi ha risposto in un modo e chi in un altro. 011 1KI 022 021 Si è fatto avanti uno spirito che - postosi davanti al Signore - ha detto: Lo ingannerò io. Il Signore gli ha domandato: Come? 011 1KI 022 022 Ha risposto: Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo ingannerai senz'altro; ci riuscirai; và e fà così. 011 1KI 022 023 Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura». 011 1KI 022 024 Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore è passato quando è uscito da me per parlare a te?». 011 1KI 022 025 Michea rispose: «Ecco, lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per nasconderti». 011 1KI 022 026 Il re di Israele disse: «Prendi Michea e conducilo da Amon governatore della città e da Ioas figlio del re. 011 1KI 022 027 Dirai loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e salvo». 011 1KI 022 028 Michea disse: «Se tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mio mezzo». 011 1KI 022 029 Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di Giuda, contro Ramot di Gàlaad. 011 1KI 022 030 Il re di Israele disse a Giòsafat: «Io per combattere mi travestirò: tu resta con i tuoi abiti». Il re di Israele si travestì ed entrò in battaglia. 011 1KI 022 031 Il re di Aram aveva ordinato ai capi dei suoi carri - erano trentadue -: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, se non contro il re di Israele». 011 1KI 022 032 Appena videro Giòsafat, i capi dei carri dissero: «Certo, questi è il re di Israele». Si volsero contro di lui per investirlo. Giòsafat lanciò un grido 011 1KI 022 033 e allora i capi dei carri si accorsero che egli non era il re di Israele e si allontanarono da lui. 011 1KI 022 034 Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori della mischia, perché sono ferito». 011 1KI 022 035 La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se ne stava sul suo carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul fondo del carro. 011 1KI 022 036 Al tramonto un grido si diffuse per l'accampamento: «Ognuno alla sua città e ognuno alla sua tenda! 011 1KI 022 037 Il re è morto!». Lo portarono in Samaria e là lo seppellirono. 011 1KI 022 038 Il carro fu lavato nella piscina di Samaria dove si lavavano le prostitute e i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola pronunziata dal Signore. 011 1KI 022 039 Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della casa d'avorio e delle città da lui erette, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 011 1KI 022 040 Acab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Acazia. 011 1KI 022 041 Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto di Acab, re di Israele. 011 1KI 022 042 Quando divenne re, Giòsafat aveva trentacinque anni; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi. 011 1KI 022 043 Imitò in tutto la condotta di Asa suo padre, senza deviazioni, facendo ciò che è giusto agli occhi del Signore. Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 011 1KI 022 044 Giòsafat fu in pace con il re di Israele. 011 1KI 022 045 Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e le sue guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 011 1KI 022 046 Egli spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che esistevano al tempo di suo padre Asa. 011 1KI 022 047 Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore. 011 1KI 022 048 Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare l'oro in Ofir; ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber. 011 1KI 022 049 Allora Acazia, figlio di Acab, disse a Giòsafat: «I miei servi si uniscano ai tuoi per costituire gli equipaggi delle navi». Ma Giòsafat non accettò. 011 1KI 022 050 Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Ioram. 011 1KI 022 051 Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria nell'anno diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele. 011 1KI 022 052 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò la condotta di suo padre, quella di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebàt, che aveva fatto peccare Israele. 011 1KI 022 053 Venerò Baal e si prostrò davanti a lui irritando il Signore, Dio di Israele, proprio come aveva fatto suo padre. # # BOOK 012 2KI 2 Kings 2 Re 012 2KI 001 001 Dopo la morte di Acab Moab si ribellò a Israele. 012 2KI 001 002 Acazia cadde dalla finestra del piano di sopra in Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest'ordine: «Andate e interrogate Baal-Zebub, dio di Ekròn, per sapere se guarirò da questa infermità». 012 2KI 001 003 Ora l'angelo del Signore disse a Elia il Tisbita: «Su, và incontro ai messaggeri del re di Samaria. Dì loro: Non c'è forse un Dio in Israele, perché andiate a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? 012 2KI 001 004 Pertanto così dice il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo morirai». Ed Elia se ne andò. 012 2KI 001 005 I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: «Perché siete tornati?». 012 2KI 001 006 Gli dissero: «Ci è venuto incontro un uomo, che ci ha detto: Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così dice il Signore: Non c'è forse un Dio in Israele, perché tu mandi a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo morirai». 012 2KI 001 007 Domandò loro: «Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto simili parole?». 012 2KI 001 008 Risposero: «Era un uomo peloso; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi». Egli disse: «Quello è Elia il Tisbita!». 012 2KI 001 009 Allora gli mandò il capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse: «Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere!». 012 2KI 001 010 Elia rispose al capo della cinquantina: «Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta. 012 2KI 001 011 Il re mandò da lui ancora un altro capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui e gli disse: «Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere subito». 012 2KI 001 012 Elia rispose: «Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta. 012 2KI 001 013 Il re mandò ancora un terzo capo con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capo di una cinquantina andò, si inginocchiò davanti ad Elia e supplicò: «Uomo di Dio, valgano qualche cosa ai tuoi occhi la mia vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. 012 2KI 001 014 Ecco è sceso il fuoco dal cielo e ha divorato i due altri capi di cinquantina con i loro uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi occhi». 012 2KI 001 015 L'angelo del Signore disse a Elia: «Scendi con lui e non aver paura di lui». Si alzò e scese con lui dal re 012 2KI 001 016 e gli disse: «Così dice il Signore: Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio di Ekròn, come se in Israele ci fosse, fuori di me, un Dio da interrogare, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai». 012 2KI 001 017 Difatti morì, secondo la predizione fatta dal Signore per mezzo di Elia e al suo posto divenne re suo fratello Ioram, nell'anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non aveva figli. 012 2KI 001 018 Le altre gesta di Acazia, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 002 001 Poi, volendo Dio rapire in cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo. 012 2KI 002 002 Elia disse a Eliseo: «Rimani qui, perché il Signore mi manda fino a Betel». Eliseo rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Scesero fino a Betel. 012 2KI 002 003 I figli dei profeti che erano a Betel andarono incontro a Eliseo e gli dissero: «Non sai tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?». Ed egli rispose: «Lo so anch'io, ma non lo dite». 012 2KI 002 004 Elia gli disse: «Eliseo, rimani qui, perché il Signore mi manda a Gerico». Quegli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Andarono a Gerico. 012 2KI 002 005 I figli dei profeti che erano in Gerico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero: «Non sai tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?». Rispose: «Lo so anch'io, ma non lo dite». 012 2KI 002 006 Elia gli disse: «Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano». Quegli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». E tutti e due si incamminarono. 012 2KI 002 007 Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono a distanza; loro due si fermarono sul Giordano. 012 2KI 002 008 Elia prese il mantello, l'avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di là; i due passarono sull'asciutto. 012 2KI 002 009 Mentre passavano, Elia disse a Eliseo: «Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito lontano da te». Eliseo rispose: «Due terzi del tuo spirito diventino miei». 012 2KI 002 010 Quegli soggiunse: «Sei stato esigente nel domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà concesso; in caso contrario non ti sarà concesso». 012 2KI 002 011 Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 012 2KI 002 012 Eliseo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, cocchio d'Israele e suo cocchiere». E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi. 012 2KI 002 013 Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano. 012 2KI 002 014 Prese il mantello, che era caduto a Elia, e colpì con esso le acque, dicendo: «Dove è il Signore, Dio di Elia?». Quando ebbe percosso le acque, queste si separarono di qua e di là; così Eliseo passò dall'altra parte. 012 2KI 002 015 Vistolo da una certa distanza, i figli dei profeti di Gerico dissero: «Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo». Gli andarono incontro e si prostrarono a terra davanti a lui. 012 2KI 002 016 Gli dissero: «Ecco, fra i tuoi servi ci sono cinquanta uomini di valore; vadano a cercare il tuo padrone nel caso che lo spirito del Signore l'avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle». Egli disse: «Non mandateli!». 012 2KI 002 017 Ma essi insistettero tanto che egli confuso disse: «Mandateli!». Mandarono cinquanta uomini che cercarono per tre giorni, ma non lo trovarono. 012 2KI 002 018 Tornarono da Eliseo, che stava in Gerico. Egli disse loro: «Non vi avevo forse detto: Non andate?». 012 2KI 002 019 Gli abitanti della città dissero a Eliseo: «Ecco è bello soggiornare in questa città, come tu stesso puoi constatare, signore, ma l'acqua è cattiva e la terra è sterile». 012 2KI 002 020 Ed egli disse: «Prendetemi una pentola nuova e mettetevi del sale». Gliela portarono. 012 2KI 002 021 Eliseo si recò alla sorgente dell'acqua e vi versò il sale, pronunziando queste parole: «Dice il Signore: Rendo sane queste acque; da esse non si diffonderanno più morte e sterilità». 012 2KI 002 022 Le acque rimasero sane fino ad oggi, secondo la parola pronunziata da Eliseo. 012 2KI 002 023 Di lì Eliseo andò a Betel. Mentre egli camminava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo: «Vieni su, pelato; vieni su, calvo!». 012 2KI 002 024 Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli. 012 2KI 002 025 Di là egli andò al monte Carmelo e quindi tornò a Samaria. 012 2KI 003 001 Ioram figlio di Acab divenne re d'Israele in Samaria l'anno diciotto di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici anni. 012 2KI 003 002 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli allontanò la stele di Baal, eretta dal padre. 012 2KI 003 003 Ma restò legato, senza allontanarsene, al peccato che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele. 012 2KI 003 004 Mesa re di Moab era un allevatore di pecore. Egli inviava al re di Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti. 012 2KI 003 005 Ma alla morte di Acab, Mesa si ribellò al re di Israele. 012 2KI 003 006 Allora il re Ioram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele. 012 2KI 003 007 Si mosse e mandò a dire a Giòsafat re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi partecipare con me alla guerra contro Moab?». Quegli rispose: «Ci verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi». 012 2KI 003 008 «Per quale strada muoveremo?», domandò Giòsafat. L'altro rispose: «Per la strada del deserto di Edom». 012 2KI 003 009 Allora si misero in marcia il re di Israele, il re di Giuda e il re di Edom. Girarono per sette giorni. Non c'era acqua per l'esercito né per le bestie che lo seguivano. 012 2KI 003 010 Il re di Israele disse: «Ah, il Signore ha chiamato questi tre re per metterli nelle mani di Moab». 012 2KI 003 011 Giòsafat disse: «Non c'è qui un profeta del Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?». Rispose uno dei ministri del re di Israele: «C'è qui Eliseo, figlio di Safat, che versava l'acqua sulle mani di Elia». 012 2KI 003 012 Giòsafat disse: «La parola del Signore è in lui». Scesero da costui il re di Israele, Giòsafat e il re di Edom. 012 2KI 003 013 Eliseo disse al re di Israele: «Che c'è fra me e te? Và dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!». Il re di Israele gli disse: «No, perché il Signore ha chiamato noi tre re per metterci nelle mani di Moab». 012 2KI 003 014 Eliseo disse: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che provo verso Giòsafat re di Giuda, a te non avrei neppure badato, né ti avrei guardato. 012 2KI 003 015 Ora cercatemi un suonatore di cetra». Mentre il suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo. 012 2KI 003 016 Egli annunziò: «Dice il Signore: Scavate molte fosse in questa valle, 012 2KI 003 017 perché dice il Signore: Voi non sentirete il vento né vedrete la pioggia, eppure questa valle si riempirà d'acqua; berrete voi, la vostra truppa e le vostre bestie da soma. 012 2KI 003 018 Ciò è poca cosa agli occhi del Signore; egli metterà anche Moab nelle vostre mani. 012 2KI 003 019 Voi distruggerete tutte le fortezze e tutte le città più importanti; abbatterete ogni albero e ostruirete tutte le sorgenti d'acqua; rovinerete ogni campo fertile riempiendolo di pietre». 012 2KI 003 020 Al mattino, nell'ora dell'offerta, ecco scorrere l'acqua dalla direzione di Edom; la zona ne fu inondata. 012 2KI 003 021 Tutti i Moabiti, saputo che erano venuti i re per fare loro guerra, arruolarono tutti gli uomini in età di maneggiare le armi e si schierarono sulla frontiera. 012 2KI 003 022 Alzatisi presto al mattino, quando il sole splendeva sulle acque, i Moabiti videro da lontano le acque rosse come sangue. 012 2KI 003 023 Esclamarono: «Questo è sangue! I re si sono azzuffati e l'uno ha ucciso l'altro. Ebbene, Moab, alla preda!». 012 2KI 003 024 Andarono dunque nell'accampamento di Israele. Ma gli Israeliti si alzarono e sconfissero i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. I vincitori si inoltrarono nel paese, incalzando e uccidendo i Moabiti. 012 2KI 003 025 Ne demolirono le città; su tutti i campi fertili ognuno gettò una pietra e li riempirono; otturarono tutte le sorgenti d'acqua e tagliarono tutti gli alberi utili. Rimase soltanto Kir Careset; i frombolieri l'aggirarono e l'assalirono. 012 2KI 003 026 Il re di Moab, visto che la guerra era insostenibile per lui, prese con sé settecento uomini che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non ci riuscì. 012 2KI 003 027 Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare al suo posto, e l'offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro regione. 012 2KI 004 001 Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli». 012 2KI 004 002 Eliseo le disse: «Che posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio». 012 2KI 004 003 Le disse: «Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore possibile. 012 2KI 004 004 Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte». 012 2KI 004 005 Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava. 012 2KI 004 006 Quando i vasi furono pieni, disse a un figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L'olio cessò. 012 2KI 004 007 Essa andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: «Và, vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà». 012 2KI 004 008 Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 012 2KI 004 009 Essa disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 012 2KI 004 010 Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare». 012 2KI 004 011 Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò. 012 2KI 004 012 Egli disse a Ghecazi suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò ed essa si presentò a lui. 012 2KI 004 013 Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?». Essa rispose: «Io sto in mezzo al mio popolo». 012 2KI 004 014 Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Ghecazi disse: «Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio». 012 2KI 004 015 Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; essa si fermò sulla porta. 012 2KI 004 016 Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio». Essa rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva». 012 2KI 004 017 Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio alla data indicata da Eliseo. 012 2KI 004 018 Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i mietitori. 012 2KI 004 019 Egli disse al padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo dalla mamma». 012 2KI 004 020 Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei fino a mezzogiorno, poi morì. 012 2KI 004 021 Essa salì a stenderlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 012 2KI 004 022 Chiamò il marito e gli disse: «Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio; tornerò subito». 012 2KI 004 023 Quegli domandò: «Perché vuoi andare oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma essa rispose: «Addio». 012 2KI 004 024 Fece sellare l'asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te l'ordini io». 012 2KI 004 025 Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo: «Ecco la Sunammita! 012 2KI 004 026 Su, corrile incontro e domandale: Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?». Quella rispose: «Bene!». 012 2KI 004 027 Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato». 012 2KI 004 028 Essa disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: Non mi ingannare?». 012 2KI 004 029 Eliseo disse a Ghecazi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo». 012 2KI 004 030 La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua vita, non ti lascerò». Allora quegli si alzò e la seguì. 012 2KI 004 031 Ghecazi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato un gemito né altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato». 012 2KI 004 032 Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, steso sul letto. 012 2KI 004 033 Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. 012 2KI 004 034 Quindi salì, si distese sul ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese calore. 012 2KI 004 035 Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 012 2KI 004 036 Eliseo chiamò Ghecazi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando essa gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». 012 2KI 004 037 Quella entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì. 012 2KI 004 038 Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti». 012 2KI 004 039 Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo cosa fossero. 012 2KI 004 040 Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare. 012 2KI 004 041 Allora Eliseo ordinò: «Portatemi della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare alla gente». Non c'era più nulla di cattivo nella pentola. 012 2KI 004 042 Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». 012 2KI 004 043 Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche». 012 2KI 004 044 Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore. 012 2KI 005 001 Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso. 012 2KI 005 002 Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman. 012 2KI 005 003 Essa disse alla padrona: «Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra». 012 2KI 005 004 Nàaman andò a riferire al suo signore: «La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così». 012 2KI 005 005 Il re di Aram gli disse: «Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele». Quegli partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti. 012 2KI 005 006 Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: «Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra». 012 2KI 005 007 Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me». 012 2KI 005 008 Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». 012 2KI 005 009 Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 012 2KI 005 010 Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Và, bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito». 012 2KI 005 011 Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: «Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. 012 2KI 005 012 Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?». Si voltò e se ne partì adirato. 012 2KI 005 013 Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito». 012 2KI 005 014 Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito. 012 2KI 005 015 Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: «Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele». Ora accetta un dono dal tuo servo». 012 2KI 005 016 Quegli disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 012 2KI 005 017 Allora Nàaman disse: «Se è no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dei, ma solo al Signore. 012 2KI 005 018 Tuttavia il Signore perdoni il tuo servo se, quando il mio signore entra nel tempio di Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io mi prostro nel tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore perdoni il tuo servo per questa azione». 012 2KI 005 019 Quegli disse: «Và in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada. 012 2KI 005 020 Ghecazi, servo dell'uomo di Dio Eliseo, disse fra sé: «Ecco, il mio signore è stato tanto generoso con questo Nàaman arameo da non prendere quanto egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui». 012 2KI 005 021 Ghecazi inseguì Nàaman. Questi, vedendolo correre verso di sé, scese dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?». 012 2KI 005 022 Quegli rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Efraim, da parte dei figli dei profeti. Dammi per essi un talento d'argento e due vestiti». 012 2KI 005 023 Nàaman disse: «E' meglio che tu prenda due talenti» e insistette con lui. Legò due talenti d'argento in due sacchi insieme con due vestiti e li diede a due dei suoi giovani, che li portarono davanti a Ghecazi. 012 2KI 005 024 Giunto all'Ofel, questi prese dalle loro mani il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò gli uomini, che se ne andarono. 012 2KI 005 025 Poi egli andò a presentarsi al suo padrone. Eliseo gli domandò: «Ghecazi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato in nessun luogo». 012 2KI 005 026 Quegli disse: «Non era forse presente il mio spirito quando quell'uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? 012 2KI 005 027 Ma la lebbra di Nàaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra. 012 2KI 006 001 I figli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo in cui ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi. 012 2KI 006 002 Andiamo fino al Giordano; là prenderemo una trave per ciascuno e ci costruiremo una residenza». Quegli rispose: «Andate!». 012 2KI 006 003 Uno disse: «Degnati di venire anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Ci verrò». 012 2KI 006 004 E andò con loro. Giunti al Giordano, tagliarono alcuni alberi. 012 2KI 006 005 Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro dell'ascia gli cadde in acqua. Egli gridò: «Oh, mio signore! Era stato preso in prestito!». 012 2KI 006 006 L'uomo di Dio domandò: «Dove è caduto?». Gli mostrò il posto. Eliseo, allora, tagliò un legno e lo gettò in quel punto e il ferro venne a galla. 012 2KI 006 007 Disse: «Prendilo!». Quegli stese la mano e lo prese. 012 2KI 006 008 Mentre il re di Aram era in guerra contro Israele, in un consiglio con i suoi ufficiali disse: «In quel tal posto sarà il mio accampamento». 012 2KI 006 009 L'uomo di Dio mandò a dire al re di Israele: «Guardati dal passare per quel punto, perché là stanno scendendo gli Aramei». 012 2KI 006 010 Il re di Israele mandò a esplorare il punto indicatogli dall'uomo di Dio. Questi l'avvertiva e il re si metteva in guardia; ciò accadde non una volta o due soltanto. 012 2KI 006 011 Molto turbato in cuor suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro: «Non mi potreste indicare chi dei nostri è per il re di Israele?». 012 2KI 006 012 Uno degli ufficiali rispose: «No, re mio signore, perché Eliseo profeta di Israele riferisce al re di Israele quanto tu dici nella tua camera da letto». 012 2KI 006 013 Quegli disse: «Andate, informatevi dove sia costui; io manderò a prenderlo». Gli fu riferito: «Ecco, sta in Dotan». 012 2KI 006 014 Egli mandò là cavalli, carri e un bel numero di soldati; vi giunsero di notte e circondarono la città. 012 2KI 006 015 Il giorno dopo, l'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì. Ecco, un esercito circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo disse: «Ohimè, mio signore, come faremo?». 012 2KI 006 016 Quegli rispose: «Non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro». 012 2KI 006 017 Eliseo pregò così: «Signore, apri i suoi occhi; egli veda». Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo. 012 2KI 006 018 Poiché gli Aramei scendevano verso di lui, Eliseo pregò il Signore: «Oh, colpisci questa gente di cecità!». E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo. 012 2KI 006 019 Disse loro Eliseo: «Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall'uomo che cercate». Egli li condusse in Samaria. 012 2KI 006 020 Quando giunsero in Samaria, Eliseo disse: «Signore, apri i loro occhi; essi vedano!». Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria! 012 2KI 006 021 Il re di Israele quando li vide, disse a Eliseo: «Li devo uccidere, padre mio?». 012 2KI 006 022 Quegli rispose: «Non ucciderli. Forse uccidi uno che hai fatto prigioniero con la spada e con l'arco? Piuttosto metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro padrone». 012 2KI 006 023 Fu imbandito loro un gran banchetto. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro padrone. Le bande aramee non penetrarono più nel paese di Israele. 012 2KI 006 024 Dopo tali cose Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria. 012 2KI 006 025 Ci fu una carestia eccezionale in Samaria, mentre l'assedio si faceva più duro, tanto che una testa d'asino si vendeva ottanta sicli d'argento e un quarto di qab di tuberi cinque sicli. 012 2KI 006 026 Mentre il re di Israele passava sulle mura, una donna gli gridò contro: «Aiuto, mio signore re!». 012 2KI 006 027 Rispose: «Non ti aiuta neppure il Signore! Come potrei aiutarti io? Forse con il prodotto dell'aia o con quello del torchio?». 012 2KI 006 028 Il re aggiunse: «Che hai?». Quella rispose: «Questa donna mi ha detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani. 012 2KI 006 029 Abbiamo cotto mio figlio e ce lo siamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo, ma essa ha nascosto suo figlio». 012 2KI 006 030 Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava sulle mura, lo vide il popolo; ecco, aveva un sacco di sotto, sulla carne. 012 2KI 006 031 Egli disse: «Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, resterà sulle sue spalle». 012 2KI 006 032 Eliseo stava seduto in casa; con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che arrivasse il messaggero, quegli disse agli anziani: «Avete visto? Quel figlio di assassino ordina che mi si tolga la vita. Fate attenzione! Quando arriva il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Forse dietro non si sente il rumore dei piedi del suo padrone?». 012 2KI 006 033 Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: «Tu vedi quanto male ci viene dal Signore; che aspetterò più io dal Signore?». 012 2KI 007 001 Ma Eliseo disse: «Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo». 012 2KI 007 002 Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: «Gia, il Signore apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». Quegli disse: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai». 012 2KI 007 003 Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra di loro: «Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte? 012 2KI 007 004 Se risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo». 012 2KI 007 005 Si alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro campo. Ebbene, là non c'era nessuno. 012 2KI 007 006 Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro: «Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i re dell'Egitto per assalirci». 012 2KI 007 007 Alzatisi all'imbrunire, erano fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo. 012 2KI 007 008 Quei lebbrosi, giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo. 012 2KI 007 009 Si dissero: «Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all'alba di domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunziamolo alla reggia». 012 2KI 007 010 Vi andarono; chiamarono le guardie della città e riferirono loro: «Siamo andati nel campo degli Aramei; ecco, non c'era nessuno né si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le tende intatte». 012 2KI 007 011 Le guardie allora gridarono e la notizia fu portata dentro la reggia. 012 2KI 007 012 Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: «Vi dirò quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, hanno abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città». 012 2KI 007 013 Uno dei suoi ufficiali rispose: «Si prendano i cinque cavalli che sono rimasti in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e mandiamo a vedere». 012 2KI 007 014 Presero allora due carri con i cavalli; il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: «Andate e vedete». 012 2KI 007 015 Li seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella fretta. I messaggeri tornarono e riferirono al re. 012 2KI 007 016 Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea di farina si vendette per un siclo, così pure due sea di orzo si vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore. 012 2KI 007 017 Il re aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva predetto l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui. 012 2KI 007 018 Difatti, dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: «A quest'ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di farina costerà un siclo», 012 2KI 007 019 lo scudiero aveva risposto all'uomo di Dio: «Gia, Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». E quegli aveva detto: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai». 012 2KI 007 020 A lui capitò proprio questo: lo calpestò la folla alla porta ed egli morì. 012 2KI 008 001 Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva risuscitato il figlio: «Alzati e vattene con la tua famiglia; dimora fuori del tuo paese, dovunque troverai da star bene, perché il Signore ha chiamato la carestia, che verrà sul paese per sette anni». 012 2KI 008 002 La donna si era alzata e aveva fatto come aveva detto l'uomo di Dio. Se ne era andata con la sua famiglia nel paese dei Filistei, per sette anni. 012 2KI 008 003 Al termine dei sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la sua casa e il suo campo. 012 2KI 008 004 Il re stava parlando con Ghecazi, servo dell'uomo di Dio, e diceva: «Narrami tutte le meraviglie compiute da Eliseo». 012 2KI 008 005 Costui stava narrando al re come aveva risuscitato il morto, quand'ecco si presenta al re la donna a cui aveva risuscitato il figlio, per riavere la sua casa e il suo campo. Ghecazi disse: «Re, mio signore, questa è la donna e questo è il figlio risuscitato da Eliseo». 012 2KI 008 006 Il re interrogò la donna, che gli narrò il fatto. Il re l'affidò a un funzionario dicendo: «Restituiscile quanto le appartiene e la rendita intera del campo, dal giorno del suo abbandono del paese fino ad ora». 012 2KI 008 007 Eliseo andò a Damasco. A Ben-Hadàd, re di Aram, che era ammalato, fu riferito: «L'uomo di Dio è venuto fin qui». 012 2KI 008 008 Il re disse a Cazaèl: «Prendi un dono e và incontro all'uomo di Dio e per suo mezzo interroga il Signore, per sapere se guarirò o no da questa malattia». 012 2KI 008 009 Cazaèl gli andò incontro prendendo con sé, in regalo, tutte le cose più squisite di Damasco, con cui caricò quaranta cammelli. Arrivato, si fermò davanti a lui e gli disse: «Tuo figlio, Ben-Hadàd, re di Aram, mi ha mandato da te con la domanda: Guarirò o no da questa malattia?». 012 2KI 008 010 Eliseo gli disse: «Và a dirgli: Tu guarirai; ma il Signore mi ha mostrato che egli certamente morirà». 012 2KI 008 011 Poi, con sguardo fisso, si irrigidì a lungo; alla fine l'uomo di Dio si mise a piangere. 012 2KI 008 012 Cazaèl disse: «Signor mio, perché piangi?». Quegli rispose: «Perché so quanto male farai agli Israeliti: brucerai le loro fortezze, ucciderai di spada i loro giovani, sfracellerai i loro bambini, sventrerai le loro donne incinte». 012 2KI 008 013 Cazaèl disse: «Ma che sono io tuo servo? Un cane potrebbe attuare questa grande predizione?». Eliseo rispose: «Il Signore mi ha mostrato che tu diventerai re di Aram». 012 2KI 008 014 Quegli si separò da Eliseo e ritornò dal suo padrone, che gli domandò: «Che ti ha detto Eliseo?». Rispose: «Mi ha detto: Certo guarirai». 012 2KI 008 015 Il giorno dopo costui prese una coperta, l'immerse nell'acqua e poi la stese sulla faccia del re che morì. Al suo posto divenne re Cazaèl. 012 2KI 008 016 Nell'anno quinto di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Ioram figlio di Giòsafat re di Giuda. 012 2KI 008 017 Quando divenne re aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. 012 2KI 008 018 Camminò per la strada dei re di Israele, come aveva fatto la famiglia di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Fece ciò che è male agli occhi del Signore. 012 2KI 008 019 Il Signore, però, non volle distruggere Giuda a causa di Davide suo servo, secondo la promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada per lui e per i suoi figli. 012 2KI 008 020 Durante il suo regno Edom si ribellò al potere di Giuda e si elesse un re. 012 2KI 008 021 Allora Ioram passò a Zeira con tutti i suoi carri. Egli si mosse di notte e sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli ufficiali dei carri; così il popolo fuggì nelle tende. 012 2KI 008 022 Edom, ribellatosi al potere di Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò. 012 2KI 008 023 Le altre gesta di Ioram, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 008 024 Ioram si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide, e al suo posto divenne re suo figlio Acazia. 012 2KI 008 025 Nell'anno decimosecondo di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 012 2KI 008 026 Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, figlia di Omri re di Israele. 012 2KI 008 027 Imitò la condotta della casa di Acab; fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto la casa di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab. 012 2KI 008 028 Egli con Ioram figlio di Acab andò in guerra contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad; ma gli Aramei ferirono Ioram. 012 2KI 008 029 Allora il re Ioram andò a curarsi in Izrèel per le ferite ricevute dagli Aramei in Ramot, mentre combatteva contro Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese a visitare Ioram figlio di Acab in Izreèl, perché costui era malato. 012 2KI 009 001 Il profeta Eliseo chiamò uno dei figli dei profeti e gli disse: «Cingiti i fianchi, prendi in mano questo vasetto d'olio e và in Ramot di Gàlaad. 012 2KI 009 002 Appena giunto, cerca Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi. Entrato in casa, lo farai alzare dal gruppo dei suoi compagni e lo condurrai in una camera interna. 012 2KI 009 003 Prenderai il vasetto dell'olio e lo verserai sulla sua testa, dicendo: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele. Poi aprirai la porta e fuggirai senza indugio». 012 2KI 009 004 Il giovane andò a Ramot di Gàlaad. 012 2KI 009 005 Appena giunto, trovò i capi dell'esercito seduti insieme. Egli disse: «Ho un messaggio per te, o capo». Ieu disse: «Per chi fra tutti noi?». Ed egli rispose: «Per te, o capo». 012 2KI 009 006 Ieu si alzò ed entrò in una camera; quegli gli versò l'olio sulla testa dicendogli: «Dice il Signore, Dio di Israele: Ti ungo re sul popolo del Signore, su Israele. 012 2KI 009 007 Tu demolirai la casa di Acab tuo signore; io vendicherò il sangue dei miei servi i profeti e il sangue di tutti i servi del Signore sparso da Gezabele. 012 2KI 009 008 Tutta la casa di Acab perirà; io eliminerò nella famiglia di Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 012 2KI 009 009 Renderò la casa di Acab come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa figlio di Achia. 012 2KI 009 010 La stessa Gezabele sarà divorata dai cani nella campagna di Izreèl; nessuno la seppellirà». Quindi aprì la porta e fuggì. 012 2KI 009 011 Quando Ieu si presentò agli ufficiali del suo padrone, costoro gli domandarono: «Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?». Egli disse loro: «Voi conoscete l'uomo e le sue chiacchiere». 012 2KI 009 012 Gli dissero: «Baie! Su, raccontacelo!». Egli disse: «Mi ha parlato così e così, affermando: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele». 012 2KI 009 013 Tutti presero in fretta i propri vestiti e li stesero sotto di lui sugli stessi gradini, suonarono la tromba e gridarono: «Ieu è re». 012 2KI 009 014 Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi, congiurò contro Ioram. (Ioram aveva difeso con tutto Israele Ramot di Gàlaad di fronte a Cazaèl, re di Aram, 012 2KI 009 015 poi Ioram era tornato a curarsi in Izreèl le ferite ricevute dagli Aramei nella guerra contro Cazaèl, re di Aram). Ieu disse: «Se tale è il vostro sentimento, nessuno esca o fugga dalla città per andare ad annunziarlo in Izreèl». 012 2KI 009 016 Ieu salì su un carro e partì per Izreèl, perché là giaceva malato Ioram e Acazia re di Giuda era sceso per visitarlo. 012 2KI 009 017 La sentinella che stava sulla torre di Izreèl vide la truppa di Ieu che avanzava e disse: «Vedo una truppa». Ioram disse: «Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per domandare: Tutto bene?». 012 2KI 009 018 Uno a cavallo andò loro incontro e disse: «Il re domanda: Tutto bene?». Ieu disse: «Che importa a te come vada? Passa dietro a me e seguimi». La sentinella riferì: «Il messaggero è arrivato da quelli, ma non torna indietro». 012 2KI 009 019 Il re mandò un altro cavaliere che, giunto da quelli, disse: «Il re domanda: Tutto bene?». Ma Ieu disse: «Che importa a te come vada? Passa dietro a me e seguimi». 012 2KI 009 020 La sentinella riferì: «E' arrivato da quelli, ma non torna indietro. Il modo di guidare è quello di Ieu figlio di Nimsi; difatti guida all'impazzata». 012 2KI 009 021 Ioram disse: «Attacca i cavalli». Appena fu pronto il suo carro, Ioram re di Israele, e Acazia re di Giuda, partirono, ognuno sul proprio carro. Andarono incontro a Ieu, che raggiunsero nel campo di Nabòt di Izreèl. 012 2KI 009 022 Quando Ioram vide Ieu, gli domandò: «Tutto bene, Ieu?». Rispose: «Sì, tutto bene, finché durano le prostituzioni di Gezabele tua madre e le sue numerose magie». 012 2KI 009 023 Allora Ioram si volse indietro e fuggì, dicendo ad Acazia: «Siamo traditi, Acazia!». 012 2KI 009 024 Ieu, impugnato l'arco, colpì Ioram nel mezzo delle spalle. La freccia gli attraversò il cuore ed egli si accasciò sul carro. 012 2KI 009 025 Ieu disse a Bidkar suo scudiero: «Sollevalo, gettalo nel campo che appartenne a Nabòt di Izreèl; mi ricordo che una volta, mentre io e te eravamo sullo stesso carro al seguito di suo padre Acab, il Signore proferì su di lui questo oracolo: 012 2KI 009 026 Non ho forse visto ieri il sangue di Nabòt e il sangue dei suoi figli? Oracolo del Signore. Ti ripagherò in questo stesso campo. Oracolo del Signore. Sollevalo e gettalo nel campo secondo la parola del Signore». 012 2KI 009 027 Visto ciò, Acazia re di Giuda fuggì per la strada di Bet-Gan; Ieu l'inseguì e ordinò: «Colpite anche costui». Lo colpirono sul carro nella salita di Gur, nelle vicinanze di Ibleam. Egli fuggì a Meghìddo, ove morì. 012 2KI 009 028 I suoi ufficiali lo portarono a Gerusalemme su un carro e lo seppellirono nel suo sepolcro, vicino ai suoi padri, nella città di Davide. 012 2KI 009 029 Acazia era divenuto re di Giuda nell'anno undecimo di Ioram, figlio di Acab. 012 2KI 009 030 Ieu arrivò in Izreèl. Appena lo seppe, Gezabele si truccò gli occhi con stibio, si acconciò la capigliatura e si mise alla finestra. 012 2KI 009 031 Mentre Ieu entrava per la porta, gli domando: «Tutto bene, o Zimri, assassino del suo padrone?». 012 2KI 009 032 Ieu alzò lo sguardo alla finestra e disse: «Chi è con me? Chi?». Due o tre eunuchi si affacciarono a guardarlo. 012 2KI 009 033 Egli disse: «Gettatela giù». La gettarono giù. Il suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo, 012 2KI 009 034 poi entrò, mangiò e bevve; alla fine ordinò: «Andate a vedere quella maledetta e seppellitela, perché era figlia di re». 012 2KI 009 035 Andati per seppellirla, non trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 012 2KI 009 036 Tornati, riferirono il fatto a Ieu, che disse: «Si è avverata così la parola che il Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel campo di Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele. 012 2KI 009 037 E il cadavere di Gezabele nella campagna sarà come letame, perché non si possa dire: Questa è Gezabele». 012 2KI 010 001 In Samaria c'erano settanta figli di Acab. Ieu scrisse lettere e le inviò in Samaria ai capi della città, agli anziani e ai tutori dei figli di Acab. In esse diceva: 012 2KI 010 002 «Ora, quando giungerà a voi questa lettera - voi, infatti, avete con voi i figli del vostro signore, i carri, i cavalli, le fortezze e le armi - 012 2KI 010 003 scegliete il figlio migliore e più capace del vostro signore e ponetelo sul trono del padre; combattete per la casa del vostro signore». 012 2KI 010 004 Quelli ebbero una grande paura e dissero: «Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come potremmo resistergli noi?». 012 2KI 010 005 Il maggiordomo, il prefetto della città, gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: «Noi siamo tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non nomineremo un re; fà quanto ti piace». 012 2KI 010 006 Ieu scrisse loro quest'altra lettera: «Se siete dalla mia parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli del vostro signore e presentatevi a me domani a quest'ora in Izreèl». I figli del re erano settanta; vivevano con i grandi della città, che li allevavano. 012 2KI 010 007 Ricevuta la lettera, quelli presero i figli del re e li uccisero - erano settanta -; quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui in Izreèl. 012 2KI 010 008 Si presentò un messaggero che riferì a Ieu: «Hanno portato le teste dei figli del re». Egli disse: «Ponetele in due mucchi alla porta della città e ci restino fino a domani mattina». 012 2KI 010 009 Il mattino dopo uscì, si fermò e disse a tutto il popolo: «Voi siete innocenti; ecco io ho congiurato contro il mio signore e l'ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi? 012 2KI 010 010 Constatate come neppure una parola che il Signore ha annunziato per mezzo del suo servo Elia, sia venuta meno; il Signore ha attuato quanto aveva predetto per mezzo di Elia, suo servo». 012 2KI 010 011 Ieu uccise poi tutti i superstiti della famiglia di Acab in Izreèl, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciarne neppure uno. 012 2KI 010 012 Quindi si alzò e partì per Samaria. Passando per Bet-Eked dei pastori, 012 2KI 010 013 Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda. Egli domandò: «Voi, chi siete?». Risposero: «Siamo fratelli di Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli della regina». 012 2KI 010 014 Egli ordinò: «Prendeteli vivi». Li presero vivi, li uccisero e li gettarono nel pozzo di Bet-Eked; erano quarantadue e non ne rimase neppure uno. 012 2KI 010 015 Partito di lì, si imbattè in Ionadàb, figlio di Recàb, che gli veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: «Il tuo cuore è retto verso di me, come il mio nei tuoi riguardi?». Ionadàb rispose: «Sì». «Se sì, dammi la mano». Ionadàb gliela diede. Ieu allora lo fece salire sul carro vicino a sé 012 2KI 010 016 e gli disse: «Vieni con me e vedrai il mio zelo per il Signore». Lo portò con sé sul carro. 012 2KI 010 017 Entrò in Samaria, ove uccise tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia. 012 2KI 010 018 Ieu radunò tutto il popolo e gli disse: «Acab ha servito Baal un poco; Ieu lo servirà molto. 012 2KI 010 019 Ora convocatemi tutti i profeti di Baal, tutti i suoi fedeli e tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno, perché intendo offrire un grande sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà lasciato in vita». Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i fedeli di Baal. 012 2KI 010 020 Ieu disse: «Convocate una festa solenne per Baal». La convocarono. 012 2KI 010 021 Ieu inviò messaggeri per tutto Israele; si presentarono tutti i fedeli di Baal - nessuno si astenne dal viaggio - e si radunarono nel tempio di Baal, che ne risultò pieno da un'estremità all'altra. 012 2KI 010 022 Ieu disse al guardarobiere: «Tira fuori le vesti per tutti i fedeli di Baal». Ed egli le tirò fuori. 012 2KI 010 023 Ieu, accompagnato da Ionadàb figlio di Recàb, entrò nel tempio di Baal e disse ai fedeli di Baal: «Badate bene che non ci sia fra di voi nessuno dei fedeli del Signore, ma solo fedeli di Baal». 012 2KI 010 024 Mentre quelli si accingevano a compiere sacrifici e olocausti, Ieu fece uscire ottanta suoi uomini con la minaccia: «Se qualcuno farà fuggire uno degli uomini che io oggi metto nelle vostre mani, pagherà con la sua vita la vita di lui». 012 2KI 010 025 Quando ebbe finito di compiere l'olocausto, Ieu disse alle guardie e agli scudieri: «Entrate, uccideteli. Nessuno scappi». Le guardie e gli scudieri li passarono a fil di spada e li gettarono perfino nella cella del tempio di Baal. 012 2KI 010 026 Penetrati in essa, portarono fuori il palo sacro del tempio di Baal e lo bruciarono. 012 2KI 010 027 Fecero a pezzi la stele di Baal, demolirono il tempio di Baal e lo ridussero un immondezzaio fino ad oggi. 012 2KI 010 028 Ieu fece scomparire Baal da Israele. 012 2KI 010 029 Ma Ieu non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele e non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e in Dan. 012 2KI 010 030 Il Signore disse a Ieu: «Perché ti sei compiaciuto di fare ciò che è giusto ai miei occhi e hai compiuto per la casa di Acab quanto era nella mia intenzione, i tuoi figli - fino alla quarta generazione - siederanno sul trono di Israele». 012 2KI 010 031 Ma Ieu non si preoccupò di seguire la legge del Signore Dio di Israele con tutto il cuore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele. 012 2KI 010 032 In quel tempo il Signore cominciò a ridurre il territorio di Israele; Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutti i loro confini: 012 2KI 010 033 dal Giordano, verso oriente, occupò tutta la regione di Gàlaad, dei Gaditi, dei Rubeniti e dei Manassiti, da Aroer, che è presso il torrente Arnon, a Gàlaad e a Basan. 012 2KI 010 034 Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 010 035 Ieu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioacaz. 012 2KI 010 036 La durata del regno di Ieu su Israele, in Samaria, fu di ventotto anni. 012 2KI 011 001 Atalia madre di Acazia, visto che era morto suo figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale. 012 2KI 011 002 Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, sottrasse Ioas figlio di Acazia dal gruppo dei figli del re destinati alla morte e lo portò con la nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo a morte. 012 2KI 011 003 Rimase sei anni nascosto presso di lei nel tempio; intanto Atalia regnava sul paese. 012 2KI 011 004 Il settimo anno Ioiada convocò i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire nel tempio. Egli concluse con loro un'alleanza, facendoli giurare nel tempio; quindi mostrò loro il figlio del re. 012 2KI 011 005 Diede loro le seguenti disposizioni: «Questo farete: un terzo di quelli che fra di voi iniziano il servizio di sabato per fare la guardia alla reggia, 012 2KI 011 006 un altro terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro i cursori; voi farete invece la guardia alla casa di Massach, 012 2KI 011 007 gli altri due gruppi di voi, ossia quanti smontano il sabato, faranno la guardia al tempio. 012 2KI 011 008 Circonderete il re, ognuno con la sua arma in pugno e chi tenta di penetrare nello schieramento sia messo a morte. Accompagnerete il re ovunque egli vada». 012 2KI 011 009 I capi di centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiada. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiada. 012 2KI 011 010 Il sacerdote consegnò ai capi di centinaia lance e scudi del re Davide, che erano nel deposito del tempio. 012 2KI 011 011 Le guardie, ognuno con l'arma in pugno, si disposero dall'angolo meridionale del tempio fino all'angolo settentrionale, davanti all'altare e al tempio e intorno al re. 012 2KI 011 012 Allora Ioiada fece uscire il figlio del re, gli impose il diadema e le insegne; lo proclamò re e lo unse. Gli astanti batterono le mani ed esclamarono: «Viva il re!». 012 2KI 011 013 Atalia, sentito il clamore delle guardie e del popolo, si diresse verso la moltitudine nel tempio. 012 2KI 011 014 Guardò: ecco, il re stava presso la colonna secondo l'usanza; i capi e i trombettieri erano intorno al re, mentre tutto il popolo del paese esultava e suonava le trombe. Atalia si stracciò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!». 012 2KI 011 015 Il sacerdote Ioiada ordinò ai capi dell'esercito: «Fatela uscire tra le file e chiunque la segua sia ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva stabilito che non venisse uccisa nel tempio del Signore. 012 2KI 011 016 Le misero le mani addosso ed essa raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei Cavalli e là fu uccisa. 012 2KI 011 017 Ioiada concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, con cui questi si impegnò a essere il popolo del Signore; ci fu anche un'alleanza fra il re e il popolo. 012 2KI 011 018 Tutto il popolo del paese penetrò nel tempio di Baal e lo demolì, frantumandone gli altari e le immagini: uccisero dinanzi agli altari lo stesso Mattan, sacerdote di Baal. Il sacerdote Ioiada mise guardie intorno al tempio. 012 2KI 011 019 Egli prese i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e tutto il popolo del paese; costoro fecero scendere il re dal tempio e attraverso la porta delle Guardie lo condussero nella reggia, ove egli sedette sul trono regale. 012 2KI 011 020 Tutto il popolo del paese fu in festa; la città restò tranquilla. Atalia fu uccisa con la spada nella reggia. 012 2KI 011 021 Quando divenne re, Ioas aveva sette anni. 012 2KI 012 001 Divenne re nell'anno settimo di Ieu e regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. 012 2KI 012 002 Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del Signore per tutta la sua vita, perché era stato educato dal sacerdote Ioiada. 012 2KI 012 003 Ma non scomparvero le alture, infatti il popolo tuttora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 012 2KI 012 004 Ioas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro delle rendite sacre, che viene portato nel tempio del Signore, il denaro che uno versa per il proprio riscatto e tutto il denaro offerto spontaneamente al tempio, 012 2KI 012 005 lo prendano i sacerdoti, ognuno dalla mano del proprio conoscente; con esso eseguiscano le riparazioni del tempio, ovunque appaiano necessarie». 012 2KI 012 006 Ora nell'anno ventitrè del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito le riparazioni nel tempio. 012 2KI 012 007 Il re Ioas convocò il sacerdote Ioiada e gli altri sacerdoti e disse loro: «Perché non avete restaurato il tempio? D'ora innanzi non ritirerete più il denaro dai vostri conoscenti, ma lo consegnerete per il restauro del tempio». 012 2KI 012 008 I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il restauro del tempio. 012 2KI 012 009 Il sacerdote Ioiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la pose a lato dell'altare, a destra di chi entra nel tempio. I sacerdoti custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio. 012 2KI 012 010 Quando vedevano che nella cassa c'era molto denaro, veniva il segretario del re, insieme con il sommo sacerdote, che riducevano in verghe e contavano il denaro trovato nel tempio. 012 2KI 012 011 Consegnavano il denaro controllato nelle mani degli esecutori dei lavori nel tempio. Costoro lo distribuivano ai falegnami e ai muratori, che lavoravano nel tempio, 012 2KI 012 012 ai muratori, ai tagliapietre, ai fornitori del legname e delle pietre da taglio per il restauro dei danni nel tempio, insomma per quanto era necessario per riparare il tempio. 012 2KI 012 013 Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano fare né coppe d'argento, né strumenti musicali, né coltelli, né vassoi, né trombe, insomma nessun oggetto d'oro o d'argento. 012 2KI 012 014 Esso era consegnato solo agli esecutori dei lavori, che l'usavano per restaurare il tempio. 012 2KI 012 015 Coloro nelle cui mani si rimetteva il denaro perché lo dessero agli esecutori dei lavori non dovevano renderne conto, perché la loro condotta ispirava fiducia. 012 2KI 012 016 Il denaro dei sacrifici per il delitto e per il peccato non era destinato al tempio, ma era lasciato ai sacerdoti. 012 2KI 012 017 In quel tempo Cazaèl re di Aram mosse guerra contro Gat e la conquistò. Allora Cazaèl si preparò ad assalire Gerusalemme. 012 2KI 012 018 Ioas re di Giuda prese tutti gli oggetti consacrati da Giòsafat, da Ioram e da Acazia, suoi antenati, re di Giuda, e quelli consacrati da lui stesso, insieme con tutto l'oro trovato nei tesori del tempio e della reggia; egli mandò tutto ciò a Cazaèl re di Aram, che si allontanò da Gerusalemme. 012 2KI 012 019 Le altre gesta di Ioas e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 012 020 I suoi ufficiali si sollevarono organizzando una congiura; uccisero Ioas a Bet-Millo, nella discesa verso Silla. 012 2KI 012 021 Iozabàd figlio di Simeat e Iozabàd figlio di Somer, suoi ufficiali, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia. 012 2KI 013 001 Nell'anno ventitrè di Ioas figlio di Acazia, re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioacaz figlio di Ieu, che regnò diciassette anni. 012 2KI 013 002 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò il peccato con cui Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto peccare Israele, né mai se ne allontanò. 012 2KI 013 003 L'ira del Signore divampò contro Israele e li mise nelle mani di Cazaèl re di Aram e di Ben-Hadàd figlio di Cazaèl, per tutto quel tempo. 012 2KI 013 004 Ma Ioacaz placò il volto del Signore. Il Signore lo ascoltò, perché aveva visto come il re di Aram opprimeva gli Israeliti. 012 2KI 013 005 Il Signore concesse un liberatore a Israele. Essi sfuggirono al potere di Aram; gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima. 012 2KI 013 006 Ma essi non si allontanarono dal peccato che la casa di Geroboamo aveva fatto commettere a Israele; anzi lo ripeterono. Perfino il palo sacro rimase in piedi in Samaria. 012 2KI 013 007 Pertanto, di tutte le truppe di Ioacaz il Signore lasciò soltanto cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che si calpesta. 012 2KI 013 008 Le altre gesta di Ioacaz, tutte le sue azioni e prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 013 009 Ioacaz si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioas. 012 2KI 013 010 Nell'anno trentasette di Ioas re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioas, figlio di Ioacaz, che regnò sedici anni. 012 2KI 013 011 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele, ma li ripetè. 012 2KI 013 012 Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e prodezze, le guerre combattute con Amazia re di Giuda, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 013 013 Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono salì Geroboamo. Ioas fu sepolto in Samaria insieme con i re di Israele. 012 2KI 013 014 Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di Israele, sceso a visitarlo, scoppiò in pianto davanti a lui, dicendo: «Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria». 012 2KI 013 015 Eliseo gli disse: «Prendi arco e frecce». Egli prese arco e frecce. 012 2KI 013 016 Aggiunse al re di Israele: «Impugna l'arco». Quando il re l'ebbe impugnato, Eliseo mise la mano sulla mano del re, 012 2KI 013 017 quindi disse: «Apri la finestra verso oriente». Aperta che fu la finestra, Eliseo disse: «Tira!». Ioas tirò. Eliseo disse: «Freccia vittoriosa per il Signore, freccia vittoriosa su Aram. Tu sconfiggerai, fino allo sterminio, gli Aramei in Afek». 012 2KI 013 018 Eliseo disse: «Prendi le frecce». E quando quegli le ebbe prese, disse al re di Israele: «Percuoti con le tue frecce la terra» ed egli la percosse tre volte, poi si fermò. 012 2KI 013 019 L'uomo di Dio s'indignò contro di lui e disse: «Avresti dovuto colpire cinque o sei volte; allora avresti sconfitto l'Aram fino allo sterminio; ora, invece, sconfiggerai l'Aram solo tre volte». 012 2KI 013 020 Eliseo morì; lo seppellirono. All'inizio dell'anno nuovo irruppero nel paese alcune bande di Moab. 012 2KI 013 021 Mentre seppellivano un uomo, alcuni, visto un gruppo di razziatori, gettarono il cadavere sul sepolcro di Eliseo e se ne andarono. L'uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi. 012 2KI 013 022 Cazaèl re di Aram oppresse gli Israeliti finché visse Ioacaz. 012 2KI 013 023 Alla fine il Signore si mostrò benevolo, ne ebbe compassione e tornò a favorirli a causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; per questo non volle distruggerli né scacciarli davanti a sé, fino ad oggi. 012 2KI 013 024 Cazaèl re di Aram morì. Al suo posto divenne re suo figlio Ben-Hadàd. 012 2KI 013 025 Allora Ioas figlio di Ioacaz riprese a Ben-Hadàd, figlio di Cazaèl le città che Cazaèl aveva tolte con le armi a suo padre Ioacaz. Ioas lo sconfisse tre volte; così riconquistò le città di Israele. 012 2KI 014 001 Nell'anno secondo di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele, divenne re Amazia figlio di Ioas, re di Giuda. 012 2KI 014 002 Quando divenne re aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Ioaddain. 012 2KI 014 003 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non come Davide suo antenato: agì in tutto come suo padre Ioas. 012 2KI 014 004 Solo non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incensi sulle alture. 012 2KI 014 005 Quando il regno fu saldo nelle sue mani, uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre. 012 2KI 014 006 Ma non uccise i figli degli assassini, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: «I padri non moriranno per i figli né i figli per i padri, perché ognuno morirà per il suo peccato». 012 2KI 014 007 Egli sconfisse gli Idumei nella Valle del sale, uccidendone diecimila. In tale guerra occupò Sela e la chiamò Iokteèl, come è chiamata fino ad oggi. 012 2KI 014 008 Allora Amazia mandò messaggeri a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele, per dirgli: «Su, guardiamoci in faccia». 012 2KI 014 009 Ioas re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: «Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Dà in moglie tua figlia a mio figlio. Ora passò una bestia selvatica del Libano e calpestò il cardo. 012 2KI 014 010 Tu hai sconfitto Edom, per questo il tuo cuore ti ha reso altero. Sii glorioso, ma resta nella tua casa. Perché provocare una calamità? Potresti precipitare tu e Giuda con te». 012 2KI 014 011 Amazia non lo ascoltò. Allora Ioas re di Israele si mise in marcia; si guardarono in faccia, lui e Amazia re di Giuda, in Bet-Sèmes, che appartiene a Giuda. 012 2KI 014 012 Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella propria tenda. 012 2KI 014 013 Ioas re di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda figlio di Ioas, figlio di Acazia. Quindi, andato in Gerusalemme, ne demolì le mura dalla porta di Efraim fino alla porta dell'Angolo per quattrocento cubiti. 012 2KI 014 014 Prese tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio e nei tesori della reggia, insieme con gli ostaggi, e tornò in Samaria. 012 2KI 014 015 Le altre gesta di Ioas, le sue azioni, le sue prodezze e le sue guerre con Amazia re di Giuda sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 014 016 Ioas si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria vicino ai re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Geroboamo. 012 2KI 014 017 Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele, visse quindici anni. 012 2KI 014 018 Le altre gesta di Amazia sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 014 019 Contro di lui si ordì una congiura in Gerusalemme. Egli fuggì a Lachis; lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. 012 2KI 014 020 Trasportato su dei cavalli, fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide. 012 2KI 014 021 Tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva sedici anni, e lo proclamò re al posto di suo padre Amazia. 012 2KI 014 022 Egli fortificò Elat, da lui riconquistata a Giuda dopo che il re si era addormentato con i suoi padri. 012 2KI 014 023 Nell'anno quindici di Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, in Samaria divenne re Geroboamo figlio di Ioas, re di Israele, per quarantun anni. 012 2KI 014 024 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. 012 2KI 014 025 Egli ristabilì i confini di Israele dall'ingresso di Amat fino al mare dell'Araba secondo la parola del Signore Dio di Israele, pronunziata per mezzo del suo servo il profeta Giona figlio di Amittai, di Gat-Chefer, 012 2KI 014 026 perché il Signore aveva visto l'estrema miseria di Israele, in cui non c'era più né schiavo né libero, né chi lo potesse soccorrere. 012 2KI 014 027 Egli che aveva deciso di non far scomparire il nome di Israele sotto il cielo, li liberò per mezzo di Geroboamo figlio di Ioas. 012 2KI 014 028 Le altre gesta di Geroboamo, le sue azioni e le sue prodezze in guerra, la sua riconquista di Damasco e di Amat in favore di Israele, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 014 029 Geroboamo si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria con i re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Zaccaria. 012 2KI 015 001 Nell'anno ventisette di Geroboamo re di Israele, divenne re Azaria figlio di Amazia, re di Giuda. 012 2KI 015 002 Quando divenne re aveva sedici anni; regnò in Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Iecolia. 012 2KI 015 003 Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto fece Amazia sua padre. 012 2KI 015 004 Ma non scomparvero le alture. Il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 012 2KI 015 005 Il Signore colpì con la lebbra il re, che rimase lebbroso fino al giorno della sua morte in una casa appartata. Iotam figlio del re dirigeva la reggia e governava il popolo del paese. 012 2KI 015 006 Le altre gesta di Azaria, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 015 007 Azaria si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Iotam. 012 2KI 015 008 Nell'anno trentotto di Azaria re di Giuda, in Samaria divenne re d'Israele per sei mesi Zaccaria, figlio di Geroboamo. 012 2KI 015 009 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'avevano fatto i suoi padri; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. 012 2KI 015 010 Ma Sallùm figlio di Iabes congiurò contro di lui, lo assalì in Ibleam, lo uccise e regnò al suo posto. 012 2KI 015 011 Le altre gesta di Zaccaria, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 015 012 Così si avverò la parola che il Signore aveva predetta a Ieu quando disse: «I tuoi figli siederanno sul trono di Israele fino alla quarta generazione». E avvenne proprio così. 012 2KI 015 013 Sallùm figlio di Iabes divenne re nell'anno trentanove di Ozia re di Giuda; regnò un mese in Samaria. 012 2KI 015 014 Da Tirza avanzò Menachem figlio di Gadi, entrò in Samaria e sconfisse Sallùm, figlio di Iabes, l'uccise e divenne re al suo posto. 012 2KI 015 015 Le altre gesta di Sallùm e la congiura da lui organizzata, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 015 016 In quel tempo Menachem, venendo da Tirza, espugnò Tifsach, uccise tutti i suoi abitanti e devastò tutto il suo territorio, perché non gli avevano aperto le porte e fece sventrare tutte le donne incinte. 012 2KI 015 017 Nell'anno trentanove di Azaria re di Giuda, Menachem figlio di Gadi divenne re d'Israele e regnò dieci anni in Samaria. 012 2KI 015 018 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. Durante il suo regno 012 2KI 015 019 Pul re d'Assiria invase il paese. Menachem diede a Pul mille talenti d'argento perché l'aiutasse a consolidare la regalità. 012 2KI 015 020 Menachem impose una tassa, per quel denaro, su Israele, sulle persone facoltose, sì da poterlo dare al re d'Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re d'Assiria se ne andò e non rimase là nel paese. 012 2KI 015 021 Le altre gesta di Menachem e tutte le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 015 022 Menachem si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Pekachia. 012 2KI 015 023 Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekachia figlio di Menachem su Israele in Samaria; regnò due anni. 012 2KI 015 024 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele. 012 2KI 015 025 Contro di lui congiurò Pekach figlio di Romelia, suo scudiero. L'uccise in Samaria nella torre della reggia insieme ad Argob e ad Arie e aveva con sé cinquanta uomini di Gàlaad; l'uccise e si proclamò re al suo posto. 012 2KI 015 026 Le altre gesta di Pekachia e tutte le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 015 027 Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekach figlio di Romelia su Israele in Samaria; regnò vent'anni. 012 2KI 015 028 Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. 012 2KI 015 029 Al tempo di Pekach re di Israele, venne Tiglat-Pilèzer re di Assiria, che occupò Ijjon, Abel-Bet-Maaca, Ianoach, Kedes, Cazor, Gàlaad e la Galilea e tutto il territorio di Nèftali, deportandone la popolazione in Assiria. 012 2KI 015 030 Contro Pekach figlio di Romelia ordì una congiura Osea figlio di Ela, che lo assalì e lo uccise, divenendo re al suo posto, nell'anno venti di Iotam figlio di Ozia. 012 2KI 015 031 Le altre gesta di Pekach e tutte le sue azioni, ecco sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 012 2KI 015 032 Nell'anno secondo di Pekach figlio di Romelia, re di Israele, divenne re Iotam figlio di Ozia, re di Giuda. 012 2KI 015 033 Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk. 012 2KI 015 034 Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Ozia suo padre. 012 2KI 015 035 Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. Egli costruì la porta superiore del tempio. 012 2KI 015 036 Le altre gesta di Iotam, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 015 037 In quel tempo il Signore cominciò a mandare contro Giuda Rezin re di Aram e Pekach figlio di Romelia. 012 2KI 015 038 Iotam si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con essi nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Acaz. 012 2KI 016 001 Nell'anno diciassette di Pekach figlio di Romelia, divenne re Acaz figlio di Iotam, re di Giuda. 012 2KI 016 002 Quando divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore suo Dio, come Davide suo antenato. 012 2KI 016 003 Camminò sulla strada dei re di Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati di fronte agli Israeliti. 012 2KI 016 004 Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde. 012 2KI 016 005 In quel tempo marciarono contro Gerusalemme Rezin re di Aram, e Pekach figlio di Romelia, re di Israele; l'assediarono, ma non riuscirono a espugnarla. 012 2KI 016 006 Ma il re di Edom approfittò di quella occasione per riconquistare Elat e unirla al suo regno; ne scacciò i Giudei e tornarono ad abitarvi gli Idumei fino ad oggi. 012 2KI 016 007 Acaz mandò messaggeri a Tiglat-Pilèzer re di Assiria, per dirgli: «Io sono tuo servo e tuo figlio; vieni, liberami dalla mano del re di Aram e dalla mano del re di Israele, che sono insorti contro di me». 012 2KI 016 008 Acaz, preso l'argento e l'oro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia, lo mandò in dono al re di Assiria. 012 2KI 016 009 Il re di Assur lo ascoltò e assalì Damasco e la prese, ne deportò la popolazione a Kir e uccise Rezin. 012 2KI 016 010 Il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pilèzer re di Assiria in Damasco e, visto l'altare che si trovava in Damasco, il re Acaz mandò al sacerdote Uria il disegno dell'altare e il suo piano secondo il lavoro. 012 2KI 016 011 Il sacerdote Uria costruì l'altare, prima che il re Acaz tornasse da Damasco, facendolo proprio identico a quello che il re Acaz gli aveva mandato da Damasco. 012 2KI 016 012 Tornato da Damasco, il re vide l'altare, vi si avvicinò, vi salì, 012 2KI 016 013 vi bruciò l'olocausto e l'offerta, vi versò la libazione e vi sparse il sangue dei sacrifici di comunione collocati sull'altare. 012 2KI 016 014 Separò l'altare di bronzo, che era di fronte al Signore, dalla fronte del tempio, ossia dal punto fra l'altare e il tempio, e lo pose al fianco del nuovo altare verso settentrione. 012 2KI 016 015 Il re Acaz ordinò al sacerdote Uria: «Sull'altare grande brucerai l'olocausto del mattino, l'offerta della sera, l'olocausto del re e la sua offerta, l'olocausto di tutto il popolo del paese, la sua offerta e le sue libazioni, vi verserai sopra tutto il sangue dell'olocausto e tutto il sangue dei sacrifici di comunione; circa l'altare di bronzo io deciderò». 012 2KI 016 016 Il sacerdote Uria eseguì a puntino l'ordine di Acaz. 012 2KI 016 017 Il re Acaz smontò le basi, da cui rimosse le doghe e tolse i bacini. Fece scendere il grande bacino dai buoi di bronzo che lo sostenevano e lo collocò sul pavimento di pietre. 012 2KI 016 018 In considerazione del re d'Assiria egli eliminò anche il portico del sabato, che era stato costruito nel tempio, e l'ingresso esterno del re. 012 2KI 016 019 Le altre gesta di Acaz, le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 016 020 Acaz si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Ezechia. 012 2KI 017 001 Nell'anno decimosecondo di Acaz re di Giuda divenne re in Samaria su Israele Osea figlio di Ela, il quale regnò nove anni. 012 2KI 017 002 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come i re di Israele che erano stati prima di lui. 012 2KI 017 003 Contro di lui marciò Salmanassar re d'Assiria; Osea divenne suo vassallo e gli pagò un tributo. 012 2KI 017 004 Poi però il re d'Assiria scoprì una congiura di Osea, che aveva inviato messaggeri a So re d'Egitto e non spediva più il tributo al re d'Assiria, come faceva prima, ogni anno. Perciò il re d'Assiria lo fece imprigionare e lo chiuse in carcere. 012 2KI 017 005 Il re d'Assiria invase tutto il paese, andò in Samaria e l'assediò per tre anni. 012 2KI 017 006 Nell'anno nono di Osea il re d'Assiria occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, alla zona intorno a Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media. 012 2KI 017 007 Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore loro Dio, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, liberandoli dal potere del faraone re d'Egitto; essi avevano temuto altri dei. 012 2KI 017 008 Avevano seguito le pratiche delle popolazioni distrutte dal Signore all'arrivo degli Israeliti e quelle introdotte dai re di Israele. 012 2KI 017 009 Gli Israeliti avevano proferito contro il Signore loro Dio cose non giuste e si erano costruiti alture in tutte le loro città, dai più piccoli villaggi alle fortezze. 012 2KI 017 010 Avevano eretto stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 012 2KI 017 011 Ivi avevano bruciato incenso, come le popolazioni che il Signore aveva disperso alla loro venuta; avevano compiuto azioni cattive, irritando il Signore. 012 2KI 017 012 Avevano servito gli idoli, dei quali il Signore aveva detto: «Non farete una cosa simile!». 012 2KI 017 013 Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: «Convertitevi dalle vostre vie malvage e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo ogni legge, che io ho imposta ai vostri padri e che ho fatto dire a voi per mezzo dei miei servi, i profeti». 012 2KI 017 014 Ma essi non ascoltarono, anzi indurirono la nuca rendendola simile a quella dei loro padri, i quali non avevano creduto al Signore loro Dio. 012 2KI 017 015 Rigettarono i suoi decreti e le alleanze che aveva concluse con i loro padri, e le testimonianze che aveva loro date; seguirono le vanità e diventarono anch'essi fatui, a imitazione dei popoli loro vicini, dei quali il Signore aveva comandato di non imitare i costumi. 012 2KI 017 016 Abbandonarono tutti i comandi del Signore loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo fuso, si prepararono un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia celeste e venerarono Baal. 012 2KI 017 017 Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno. 012 2KI 017 018 Per questo il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dalla sua presenza e non rimase se non la sola tribù di Giuda. 012 2KI 017 019 Ma neppure quelli di Giuda osservarono i comandi del Signore loro Dio, ma piuttosto seguirono le usanze fissate da Israele. 012 2KI 017 020 Il Signore, perciò, rigettò tutta la discendenza di Israele; li umiliò e li mise in balìa di briganti, finché non li scacciò dalla sua presenza. 012 2KI 017 021 Difatti, quando Israele fu strappato dalla casa di Davide, e proclamò re Geroboamo, figlio di Nebàt, questi allontanò Israele dal seguire il Signore e gli fece commettere un grande peccato. 012 2KI 017 022 Gli Israeliti imitarono in tutto il peccato commesso da Geroboamo; non se ne allontanarono, 012 2KI 017 023 finché il Signore allontanò Israele dalla sua presenza, come aveva preannunziato per mezzo di tutti i suoi servi, i profeti; fece deportare Israele dal suo paese in Assiria, dove è fino ad oggi. 012 2KI 017 024 Il re d'Assiria mandò gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da Amat e da Sefarvàim e la sistemò nelle città della Samaria invece degli Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue città. 012 2KI 017 025 All'inizio del loro insediamento non temevano il Signore ed Egli inviò contro di loro dei leoni, che ne fecero strage. 012 2KI 017 026 Allora dissero al re d'Assiria: «Le genti che tu hai trasferite e insediate nelle città della Samaria non conoscono la religione del Dio del paese ed Egli ha mandato contro di loro dei leoni, i quali ne fanno strage, perché quelle non conoscono la religione del Dio del paese». 012 2KI 017 027 Il re d'Assiria ordinò: «Mandatevi qualcuno dei sacerdoti che avete deportati di lì: vada, vi si stabilisca e insegni la religione del Dio del paese». 012 2KI 017 028 Venne uno dei sacerdoti deportati da Samaria che si stabilì a Betel e insegnò loro come temere il Signore. 012 2KI 017 029 Tuttavia ciascuna nazione si fabbricò i suoi dei e li mise nei templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna nella città ove dimorava. 012 2KI 017 030 Gli uomini di Babilonia si fabbricarono Succot-Benòt; gli uomini di Cuta si fabbricarono Nergal; gli uomini di Amat si fabbricarono Asima. 012 2KI 017 031 Quelli di Avva si fabbricarono Nibcaz e Tartach; quelli di Sefarvàim bruciavano nel fuoco i propri figli in onore di Adram-Mèlech e di Anam-Mèlech, dei di Sefarvàim. 012 2KI 017 032 Venerarono anche il Signore; si scelsero i sacerdoti delle alture, presi qua e là, e li collocavano nei templi delle alture. 012 2KI 017 033 Temevano il Signore e servivano i loro dei secondo gli usi delle popolazioni, dalle quali provenivano i deportati. 012 2KI 017 034 Fino ad oggi essi seguono questi usi antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo i suoi statuti e i suoi decreti né secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli di Giacobbe, che chiamò Israele. 012 2KI 017 035 Il Signore aveva concluso con loro un'alleanza e aveva loro ordinato: «Non venerate altri dei, non prostratevi davanti a loro, non serviteli e non sacrificate a loro, 012 2KI 017 036 ma temete il Signore, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto con grande potenza e con braccio teso: davanti a lui solo prostratevi e a lui offrite sacrifici. 012 2KI 017 037 Osserverete gli statuti, i decreti, la legge e il comando che egli vi ha prescritti, mettendoli in pratica sempre; non venererete divinità straniere. 012 2KI 017 038 Non vi dimenticherete dell'alleanza conclusa con voi e non venererete divinità straniere, 012 2KI 017 039 ma venererete soltanto il Signore vostro Dio, che vi libererà dal potere di tutti i vostri nemici». 012 2KI 017 040 Essi però non ascoltarono: agirono sempre secondo i loro antichi costumi. 012 2KI 017 041 Così quelle genti temevano il Signore e servivano i loro idoli; i loro figli e nipoti continuano a fare oggi come hanno fatto i loro padri. 012 2KI 018 001 Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele, divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 012 2KI 018 002 Quando egli divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 012 2KI 018 003 Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 012 2KI 018 004 Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbattè il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan. 012 2KI 018 005 Egli confidò nel Signore, Dio di Israele. Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, né fra i suoi successori né fra i suoi predecessori. 012 2KI 018 006 Attaccato al Signore, non se ne allontanò; osservò i decreti che il Signore aveva dati a Mosè. 012 2KI 018 007 Il Signore fu con Ezechia e questi riuscì in tutte le iniziative. Egli si ribellò al re d'Assiria e non gli fu sottomesso. 012 2KI 018 008 Sconfisse i Filistei fino a Gaza e ai suoi confini, dal più piccolo villaggio fino alle fortezze. 012 2KI 018 009 Nell'anno quarto del re Ezechia, cioè l'anno settimo di Osea figlio di Ela, re di Israele, Salmanassar re di Assiria marciò contro Samaria e la assediò. 012 2KI 018 010 Dopo tre anni la prese; nell'anno sesto di Ezechia, cioè l'anno nono di Osea re di Israele, Samaria fu presa. 012 2KI 018 011 Il re d'Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, al Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media. 012 2KI 018 012 Ciò accadde perché quelli non avevano ascoltato la voce del Signore loro Dio e ne avevano trasgredito l'alleanza e non avevano ascoltato né messo in pratica quanto aveva loro comandato Mosè, servo di Dio. 012 2KI 018 013 Nell'anno quattordici del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria assalì e prese tutte le fortezze di Giuda. 012 2KI 018 014 Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d'Assiria in Lachis: «Ho peccato; allontànati da me e io sopporterò quanto mi imporrai». Il re di Assiria impose a Ezechia re di Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 012 2KI 018 015 Ezechia consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia. 012 2KI 018 016 In quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio del Signore e dagli stipiti l'oro, di cui egli stesso re di Giuda li aveva rivestiti, e lo diede al re d'Assiria. 012 2KI 018 017 Il re d'Assiria mandò il tartan, il capo delle guardie e il gran coppiere da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con un grande esercito. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; si fermarono al canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio. 012 2KI 018 018 Essi chiesero del re e incontro a loro vennero Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista. 012 2KI 018 019 Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi? 012 2KI 018 020 Pensi forse che la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora, in chi confidi ribellandoti a me? 012 2KI 018 021 Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l'Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone re di Egitto per chiunque confida in lui. 012 2KI 018 022 Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia distrusse le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete soltanto davanti a questo altare in Gerusalemme? 012 2KI 018 023 Ora vieni al mio signore, re d'Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai procurarti cavalieri per essi. 012 2KI 018 024 Come potresti fare retrocedere uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri. 012 2KI 018 025 Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono venuto contro questo paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Và contro questo paese e distruggilo». 012 2KI 018 026 Eliakìm figlio di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al gran coppiere: «Parla, ti prego, ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico, mentre il popolo che è sulle mura ascolta». 012 2KI 018 027 Il gran coppiere replicò: «Forse io sono stato inviato al tuo signore e a te dal mio signore per pronunziare tali parole e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?». 012 2KI 018 028 Il gran coppiere allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: «Udite la parola del gran re, del re d'Assiria: 012 2KI 018 029 Dice il re: Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 012 2KI 018 030 Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà messa nelle mani del re d'Assiria. 012 2KI 018 031 Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, 012 2KI 018 032 finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci libererà! 012 2KI 018 033 Forse gli dei delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 012 2KI 018 034 Dove sono gli dei di Amat e di Arpad? Dove sono gli dei di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? 012 2KI 018 035 Quali mai, fra tutti gli dei di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?». 012 2KI 018 036 Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondete loro». 012 2KI 018 037 Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere. 012 2KI 019 001 Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì di sacco e andò nel tempio. 012 2KI 019 002 Quindi mandò Eliadìm, il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz, 012 2KI 019 003 perché gli dicessero: «Dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, poiché i bambini giungono al punto di venire alla luce, ma manca alla partoriente la forza di partorire. 012 2KI 019 004 Forse il Signore tuo Dio ha udito le parole del gran coppiere, che il re d'Assiria suo signore ha inviato a insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora sopravvivono». 012 2KI 019 005 Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 012 2KI 019 006 Disse loro Isaia: «Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere le cose che hai udite e con le quali i servitori del re d'Assiria mi hanno ingiuriato. 012 2KI 019 007 Ecco io manderò in lui uno spirito tale che egli, appena avrà udito una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò perire di spada». 012 2KI 019 008 Il gran coppiere ritornò e trovò il re d'Assiria che assaliva Libna, poiché aveva saputo che si era allontanato da Lachis. 012 2KI 019 009 Appena Sennàcherib seppe che Tiraca re di Etiopia era uscito per muovergli guerra, inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli: 012 2KI 019 010 «Direte a Ezechia, re di Giuda: Non ti inganni il Dio in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re d'Assiria. 012 2KI 019 011 Ecco, tu sai ciò che hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che votarono allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 012 2KI 019 012 Gli dei delle nazioni che i miei padri distrussero hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e le genti di Eden in Telassàr? 012 2KI 019 013 Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?». 012 2KI 019 014 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio e, svolgendo lo scritto davanti al Signore, 012 2KI 019 015 pregò: «Signore Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 012 2KI 019 016 Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e vedi; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha fatto dire per insultare il Dio vivente. 012 2KI 019 017 E' vero, o Signore, che i re d'Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori; 012 2KI 019 018 hanno gettato i loro dei nel fuoco; quelli però, non erano dei, ma solo opera delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti. 012 2KI 019 019 Ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio». 012 2KI 019 020 Allora Isaia figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: «Dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re d'Assiria. 012 2KI 019 021 Ti disprezza, ti deride la vergine figlia di Sion. Dietro a te scuote il capo la figlia di Gerusalemme. Questa è la parola che il Signore ha pronunziato contro di lui: 012 2KI 019 022 Chi hai insultato e schernito? Contro chi hai alzato la voce e hai elevato, superbo, i tuoi occhi? Contro il Santo di Israele! 012 2KI 019 023 Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore e hai detto: Con i miei carri numerosi sono salito in cima ai monti, sugli estremi gioghi del Libano: ne ho tagliato i cedri più alti, i suoi cipressi più belli; sono penetrato nel suo angolo più remoto, nella sua foresta lussureggiante. 012 2KI 019 024 Io ho scavato e bevuto acque straniere; ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi tutti i torrenti d'Egitto. 012 2KI 019 025 Non hai forse udito? Da tempo ho preparato questo; da giorni remoti io l'ho progettato; ora lo eseguisco. Era deciso che tu riducessi un cumulo di rovine le città fortificate; 012 2KI 019 026 i loro abitanti impotenti erano spaventati e confusi, erano come l'erba dei campi, come una giovane pianta verde, come l'erba dei tetti, bruciata dal vento d'oriente. 012 2KI 019 027 Ti sieda, esca o rientri, io ti conosco. 012 2KI 019 028 Siccome infuri contro di me e la tua arroganza è salita ai miei orecchi, ti porrò il mio anello alle narici e il mio morso alle labbra; ti farò tornare per la strada, per la quale sei venuto. 012 2KI 019 029 Questo ti serva come segno: si mangi quest'anno il frutto dei semi caduti, nell'anno prossimo ciò che nasce da sé, nel terzo anno semineranno e mieteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. 012 2KI 019 030 Il resto della casa di Giuda che scamperà continuerà a mettere radici di sotto e a dar frutto in alto. 012 2KI 019 031 Poiché da Gerusalemme uscirà il resto, dal monte Sion il residuo. Lo zelo del Signore farà ciò. 012 2KI 019 032 Perciò dice il Signore contro il re d'Assiria: Non entrerà in questa città e non vi lancerà una freccia, non l'affronterà con scudi e non vi costruirà terrapieno. 012 2KI 019 033 Ritornerà per la strada per cui è venuto; non entrerà in questa città. Oracolo del Signore. 012 2KI 019 034 Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo». 012 2KI 019 035 Ora in quella notte l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti. 012 2KI 019 036 Sennàcherib re d'Assiria levò le tende, fece ritorno e rimase a Ninive. 012 2KI 019 037 Mentre pregava nel tempio di Nisroch suo dio, Adram-Mèlech e Sarèzer suoi figli l'uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon. 012 2KI 020 001 In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia figlio di Amoz si recò da lui e gli parlò: «Dice il Signore: Dà disposizioni per la tua casa, perché morirai e non guarirai». 012 2KI 020 002 Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore: 012 2KI 020 003 «Su, Signore, ricordati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che a te sembra bene». Ed Ezechia fece un gran pianto. 012 2KI 020 004 Prima che Isaia uscisse dal cortile centrale, il Signore gli disse: 012 2KI 020 005 «Torna indietro e riferisci a Ezechia, principe del mio popolo: Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera e visto le tue lacrime; ecco io ti guarirò; il terzo giorno salirai al tempio. 012 2KI 020 006 Aggiungerò alla durata della tua vita quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re d'Assiria; proteggerò questa città per amore di me e di Davide mio servo». 012 2KI 020 007 Isaia disse: «Prendete un impiastro di fichi». Lo presero e lo posero sull'ulcera e il re guarì. 012 2KI 020 008 Ezechia disse a Isaia: «Qual è il segno che il Signore mi guarirà e che, il terzo giorno, salirò al tempio?». 012 2KI 020 009 Isaia rispose: «Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà la promessa, fatta a te: Vuoi che l'ombra avanzi di dieci gradi oppure che retroceda di dieci gradi?». 012 2KI 020 010 Ezechia disse: «E' facile che l'ombra si allunghi di dieci gradi, non però che torni indietro di dieci gradi». 012 2KI 020 011 Il profeta Isaia invocò il Signore e l'ombra tornò indietro per i dieci gradi che essa aveva gia scorsi sulla meridiana di Acaz. 012 2KI 020 012 In quel tempo Merodak-Baladan figlio di Baladan, re di Babilonia, mandò lettere e doni a Ezechia, perché aveva saputo che Ezechia era stato malato. 012 2KI 020 013 Ezechia gioì al loro arrivo. Egli mostrò agli inviati tutta la camera del suo tesoro, l'argento e l'oro, gli aromi e l'olio fino, il suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla che Ezechia non mostrasse nella reggia e in tutto il suo regno. 012 2KI 020 014 Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli domandò: «Che hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?». Ezechia rispose: «Sono venuti da una regione lontana, da Babilonia». 012 2KI 020 015 Quegli soggiunse: «Che cosa han visto nella tua reggia?». Ezechia rispose: «Hanno visto quanto si trova nella mia reggia; non c'è nulla nei miei magazzini che io non abbia mostrato loro». 012 2KI 020 016 Allora Isaia disse a Ezechia: «Ascolta la parola del Signore! 012 2KI 020 017 Ecco giorni verranno in cui quanto si trova nella tua reggia e quanto hanno accumulato i tuoi antenati fino ad oggi verrà portato in Babilonia; non vi resterà nulla, dice il Signore. 012 2KI 020 018 Dei figli, che da te saranno nati e che tu avrai generato, alcuni saranno presi e saranno eunuchi nella reggia di Babilonia». 012 2KI 020 019 Ezechia disse a Isaia: «Buona è la parola del Signore, che mi hai riferita». Egli pensava: «Perché no? Almeno vi saranno pace e sicurezza durante la mia vita». 012 2KI 020 020 Le altre gesta di Ezechia, tutte le sue prodezze, la costruzione della piscina e del canale, con cui portò l'acqua nella città, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 020 021 Ezechia si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Manàsse. 012 2KI 021 001 Quando divenne re, Manàsse aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme; sua madre si chiamava Chefziba. 012 2KI 021 002 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando gli abomini delle popolazioni sterminate gia dal Signore all'arrivo degli Israeliti. 012 2KI 021 003 Ricostruì le alture demolite dal padre Ezechia, eresse altari a Baal, innalzò un palo sacro, come l'aveva fatto Acab, re di Israele. Si prostrò davanti a tutta la milizia del cielo e la servì. 012 2KI 021 004 Costruì altari nel tempio riguardo al quale il Signore aveva detto: «In Gerusalemme porrò il mio nome». 012 2KI 021 005 Costruì altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. 012 2KI 021 006 Fece passare suo figlio per il fuoco, praticò la divinazione e la magìa, istituì i negromanti e gli indovini. Compì in tante maniere ciò che è male agli occhi del Signore, da provocare il suo sdegno. 012 2KI 021 007 Collocò l'immagine di Asera, da lui fatta fare, nel tempio, riguardo al quale il Signore aveva detto a Davide e al figlio Salomone: «In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 012 2KI 021 008 Non sopporterò più che il piede degli Israeliti vada errando lontano dal paese che io ho dato ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro e tutta la legge, che ha imposto loro il mio servo Mosè». 012 2KI 021 009 Ma essi non ascoltarono. Manàsse li spinse ad agire peggio delle popolazioni sterminate dal Signore alla venuta degli Israeliti. 012 2KI 021 010 Allora il Signore disse per mezzo dei suoi servi i profeti: 012 2KI 021 011 «Poiché Manàsse re di Giuda ha compiuto tali abomini, peggiori di tutti quelli commessi dagli Amorrei prima di lui, e ha indotto a peccare anche Giuda per mezzo dei suoi idoli, 012 2KI 021 012 per questo dice il Signore Dio di Israele: Eccomi, mando su Gerusalemme e su Giuda una tale sventura da far rintronare gli orecchi di chi l'udrà. 012 2KI 021 013 Stenderò su Gerusalemme la cordicella di Samaria e il piombino della casa di Acab; asciugherò Gerusalemme come si asciuga un piatto, che si asciuga e si rovescia. 012 2KI 021 014 Rigetterò il resto della mia eredità; li metterò nelle mani dei loro nemici; diventeranno preda e bottino di tutti i loro nemici, 012 2KI 021 015 perché hanno fatto ciò che è male ai miei occhi e mi hanno provocato a sdegno da quando i loro padri uscirono dall'Egitto fino ad oggi». 012 2KI 021 016 Manàsse versò anche sangue innocente in grande quantità fino a riempirne Gerusalemme da un'estremità all'altra, oltre i peccati che aveva fatto commettere a Giuda, facendo ciò che è male agli occhi del Signore. 012 2KI 021 017 Le altre gesta di Manàsse, tutte le sue azioni e le colpe commesse, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 021 018 Manàsse si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nel giardino di casa sua, nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Amon. 012 2KI 021 019 Quando divenne re, Amon aveva ventidue anni; regnò due anni in Gerusalemme. Sua madre, di Iotba, si chiamava Meshullemet figlia di Caruz. 012 2KI 021 020 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto il padre Manàsse. 012 2KI 021 021 Camminò su tutte le strade su cui aveva camminato il padre e servì gli idoli che suo padre aveva servito e si prostrò davanti ad essi. 012 2KI 021 022 Abbandonò il Signore, Dio dei suoi padri, e non seguì la via del Signore. 012 2KI 021 023 Contro Amon congiurarono i suoi ufficiali, che uccisero il re nel suo palazzo. 012 2KI 021 024 Ma il popolo del paese uccise quanti avevano congiurato contro il re Amon. Il medesimo popolo proclamò re al suo posto il figlio Giosia. 012 2KI 021 025 Le altre gesta di Amon, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 021 026 Lo seppellirono nel suo sepolcro, nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Giosia. 012 2KI 022 001 Quando divenne re, Giosia aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme. Sua madre, di Boscat, si chiamava Iedida figlia di Adaia. 012 2KI 022 002 Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Davide, suo antenato, senza deviare né a destra né a sinistra. 012 2KI 022 003 Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: 012 2KI 022 004 «Và da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. 012 2KI 022 005 Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, 012 2KI 022 006 ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. 012 2KI 022 007 Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia». 012 2KI 022 008 Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. 012 2KI 022 009 Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». 012 2KI 022 010 Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re. 012 2KI 022 011 Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. 012 2KI 022 012 Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 012 2KI 022 013 «Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi». 012 2KI 022 014 Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. 012 2KI 022 015 L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: 012 2KI 022 016 Così parla il Signore: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, 012 2KI 022 017 perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dei per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! 012 2KI 022 018 Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito, ... 012 2KI 022 019 poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo del Signore. 012 2KI 022 020 Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re. 012 2KI 023 001 Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 012 2KI 023 002 Il re salì al tempio del Signore insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. 012 2KI 023 003 Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza. 012 2KI 023 004 Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 012 2KI 023 005 Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. 012 2KI 023 006 Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. 012 2KI 023 007 Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. 012 2KI 023 008 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città. 012 2KI 023 009 Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare del Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 012 2KI 023 010 Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. 012 2KI 023 011 Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. 012 2KI 023 012 Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. 012 2KI 023 013 Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. 012 2KI 023 014 Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane. 012 2KI 023 015 Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro. 012 2KI 023 016 Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, 012 2KI 023 017 Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «E' il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». 012 2KI 023 018 Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria. 012 2KI 023 019 Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. 012 2KI 023 020 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme. 012 2KI 023 021 Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per il Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». 012 2KI 023 022 Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. 012 2KI 023 023 In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia. 012 2KI 023 024 Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio. 012 2KI 023 025 Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse un altro simile. 012 2KI 023 026 Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse. 012 2KI 023 027 Perciò il Signore disse: «Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome». 012 2KI 023 028 Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 023 029 Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per soccorrere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao l'uccise in Meghiddo al primo urto. 012 2KI 023 030 I suoi ufficiali portarono su un carro il morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre. 012 2KI 023 031 Quando divenne re, Ioacaz aveva trentitrè anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 012 2KI 023 032 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri. 012 2KI 023 033 Il faraone Necao l'imprigionò a Ribla, nel paese di Amat, per non farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli impose un gravame di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 012 2KI 023 034 Il faraone Necao nominò re Eliakìm figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto, ove morì. 012 2KI 023 035 Ioiakìm consegnò l'argento e l'oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese per consegnarlo al faraone Necao. 012 2KI 023 036 Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si chiamava Zebida, figlia di Pedaia. 012 2KI 023 037 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri. 012 2KI 024 001 Durante il suo regno, Nabucodonosor re di Babilonia gli mosse guerra; Ioiakìm gli fu sottomesso per tre anni, poi gli si ribellò. 012 2KI 024 002 Il Signore mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e di Ammoniti; le mandò in Giuda per annientarlo, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo dei suoi servi, i profeti. 012 2KI 024 003 Ciò avvenne in Giuda solo per volere del Signore, che volle allontanarlo dalla sua presenza a causa del peccato di Manàsse, per tutto ciò che aveva fatto, 012 2KI 024 004 e anche a causa del sangue innocente versato quando aveva riempito di sangue innocente Gerusalemme; per questo il Signore non volle placarsi. 012 2KI 024 005 Le altre gesta di Ioiakìm e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 024 006 Ioiakìm si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn. 012 2KI 024 007 Il re d'Egitto non uscì più dal suo paese, perché il re di Babilonia, dal torrente di Egitto sino al fiume Eufrate, aveva conquistato quanto una volta apparteneva al re d'Egitto. 012 2KI 024 008 Ioiachìn aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatàn. 012 2KI 024 009 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto suo padre. 012 2KI 024 010 In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Babilonia marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio. 012 2KI 024 011 Nabucodònosor re di Babilonia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. 012 2KI 024 012 Ioiachìn re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi eunuchi, al re di Babilonia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece prigioniero. 012 2KI 024 013 Il re di Babilonia portò via di là tutti i tesori del tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del Signore. 012 2KI 024 014 Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la gente povera del paese. 012 2KI 024 015 Deportò in Babilonia Ioiachìn, la madre del re, le mogli del re, i suoi eunuchi e le guide del paese, conducendoli in esilio da Gerusalemme in Babilonia. 012 2KI 024 016 Tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilonia dal re di Babilonia. 012 2KI 024 017 Il re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattania suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa. 012 2KI 024 018 Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 012 2KI 024 019 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Ioiakìm. 012 2KI 024 020 Ciò accadde in Gerusalemme e in Giuda a causa dell'ira del Signore, tanto che infine li allontanò da sé. Sedecìa poi si ribellò al re di Babilonia. 012 2KI 025 001 Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodònosor re di Babilonia, con tutto l'esercito, marciò contro Gerusalemme, la circondò da tutte le parti e le costruì intorno opere d'assedio. 012 2KI 025 002 La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa. 012 2KI 025 003 Al nono giorno del quarto mese, quando la fame dominava la città e non c'era più pane per la popolazione, 012 2KI 025 004 fu aperta una breccia nelle mura della città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano tutt'intorno alla città, presero la via dell'Araba. 012 2KI 025 005 I soldati dei Caldei inseguirono il re nelle steppe di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperse abbandonandolo. 012 2KI 025 006 Il re fu preso e condotto dal re di Babilonia a Ribla ove fu pronunziata contro di lui la sentenza. 012 2KI 025 007 Furono uccisi alla presenza di Sedecìa i suoi figli e a lui Nabucodònosor fece cavare gli occhi, l'incatenò e lo condusse a Babilonia. 012 2KI 025 008 Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno decimonono del re Nabucodònosor re di Babilonia - Nabuzardàn, capo delle guardie, ufficiale del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme, 012 2KI 025 009 bruciò il tempio, la reggia e tutte le case di Gerusalemme, dando alle fiamme tutte le case di lusso. 012 2KI 025 010 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì il muro intorno a Gerusalemme. 012 2KI 025 011 Nabuzardàn capo delle guardie deportò il resto del popolo che era stato lasciato in città, quanti erano passati disertori al re di Babilonia e il resto della moltitudine. 012 2KI 025 012 Il capo delle guardie lasciò alcuni fra i più poveri del paese come vignaioli e come campagnoli. 012 2KI 025 013 I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi e il bacino grande di bronzo, che erano ivi, e asportarono tutto il loro bronzo in Babilonia. 012 2KI 025 014 Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, le coppe e tutte le suppellettili di bronzo che servivano al culto. 012 2KI 025 015 Il capo delle guardie prese ancora i bracieri e i bacini, quanto era d'oro puro e quanto era d'argento puro. 012 2KI 025 016 Quanto alle due colonne, al grande bacino e alle basi, tutto opera di Salomone per il tempio, non si poteva calcolare il peso del loro bronzo, cioè di tutti questi oggetti. 012 2KI 025 017 Delle colonne, poi, ciascuna era alta diciotto cubiti ed era sormontata da un capitello di bronzo, la cui altezza era di cinque cubiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato e melagrane, tutto di bronzo; così pure era l'altra colonna. 012 2KI 025 018 Il capo delle guardie prese Seraià, sacerdote capo, e Zofonia, sacerdote del secondo ordine, insieme con tre custodi della soglia. 012 2KI 025 019 Dalla città egli prese un funzionario, che era a capo dei guerrieri, cinque uomini fra gli intimi del re, che furono trovati in città, il segretario del capo dell'esercito, che arruolava il popolo del paese, e sessanta uomini del popolo del paese, che si trovavano in città. 012 2KI 025 020 Nabuzardàn capo delle guardie li prese e li condusse al re di Babilonia, a Ribla. 012 2KI 025 021 Il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese. 012 2KI 025 022 Quanto al popolo che restava nel paese di Giuda, lasciatovi da Nabucodònosor re di Babilonia, gli fu posto a loro capo Godolia figlio di Achikam, figlio di Safàn. 012 2KI 025 023 Quando tutti i capi delle bande armate e i loro uomini seppero che il re di Babilonia aveva fatto governatore Godolia, si presentarono a costui in Mizpà. Essi erano: Ismaele figlio di Netania, Giovanni figlio di Kareach, Seraia figlio di Tancumet, il Netofatita e Iaazania figlio del Maacateo, insieme con i loro uomini. 012 2KI 025 024 Godolia giurò a loro e ai loro uomini: «Non temete da parte degli ufficiali dei Caldei; rimanete nel paese e servite il re di Babilonia; sarà per il vostro meglio». 012 2KI 025 025 Nel settimo mese venne Ismaele figlio di Netania, figlio di Elisama, di stirpe regale, con dieci uomini; costoro colpirono a morte Godolia, i Giudei e i Caldei che erano con lui in Mizpà. 012 2KI 025 026 Tutti, dal più piccolo al più grande, e tutti i capi delle bande armate si mossero per andare in Egitto, perché temevano da parte dei Caldei. 012 2KI 025 027 Ora nell'anno trentasette della deportazione di Ioiachìn, re di Giuda, nel decimosecondo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodach re di Babilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione. 012 2KI 025 028 Gli parlò con benevolenza, gli assegnò un seggio superiore ai seggi dei re che si trovavano con lui in Babilonia 012 2KI 025 029 e gli fece cambiare le vesti che aveva portato nella prigione. Ioiachìn mangiò sempre dalla tavola del re per tutto il resto della sua vita. 012 2KI 025 030 Il suo vitto quotidiano gli fu assicurato sempre dal re di Babilonia, finché visse. # # BOOK 013 1CH 1 Chronicles 1 Cronache 013 1CH 001 001 Adamo, Set, Enos, 013 1CH 001 002 Kenan, Maalaleèl, Iared, 013 1CH 001 003 Enoch, Matusalemme, Lamech, 013 1CH 001 004 Noè, Sem, Cam e Iafet. 013 1CH 001 005 Figli di Iafet: Gomer, Magòg, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras. 013 1CH 001 006 Figli di Gomer: Ascanàz, Rifat e Togarmà. 013 1CH 001 007 Figli di Grecia: Elisà, Tarsìs, quelli di Cipro e quelli di Rodi. 013 1CH 001 008 Figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan. 013 1CH 001 009 Figli di Etiopia: Seba, Avila, Sabta, Raemà e Sabtecà. Figli di Raemà: Saba e Dedan. 013 1CH 001 010 Etiopia generò Nimròd, che fu il primo eroe sulla terra. 013 1CH 001 011 Egitto generò i Ludi, gli Anamiti, i Leabiti, i Naftuchiti, 013 1CH 001 012 i Patrositi, i Casluchiti e i Caftoriti, dai quali derivarono i Filistei. 013 1CH 001 013 Canaan generò Sidòne suo primogenito, Chet, 013 1CH 001 014 il Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo, 013 1CH 001 015 l'Eveo, l'Archita, il Sineo, 013 1CH 001 016 l'Arvadeo, lo Zemareo e l'Amateo. 013 1CH 001 017 Figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsàd, Lud e Aram. Figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mesech. 013 1CH 001 018 Arpacsàd generò Selàch; Selàch generò Eber. 013 1CH 001 019 A Eber nacquero due figli, uno si chiamava Peleg, perché ai suoi tempi si divise la terra, e suo fratello si chiamava Ioktàn. 013 1CH 001 020 Ioktàn generò Almodàd, Salef, Cazarmàvet, Ièrach, 013 1CH 001 021 Adoràm, Uzàl, Diklà, 013 1CH 001 022 Ebàl, Abimaèl, Saba, 013 1CH 001 023 Ofir, Avila e Iobàb; tutti costoro erano figli di Ioktàn. 013 1CH 001 024 Sem, Arpacsàd, Selàch, 013 1CH 001 025 Eber, Peleg, Reu, 013 1CH 001 026 Serug, Nacor, Terach, 013 1CH 001 027 Abram, cioè Abramo. 013 1CH 001 028 Figli di Abramo: Isacco e Ismaele. 013 1CH 001 029 Ecco la loro discendenza: Primogenito di Ismaele fu Nebaiòt; altri suoi figli: Kedàr, Adbeèl, Mibsàm, 013 1CH 001 030 Mismà, Duma, Massa, Cadàd, Tema, 013 1CH 001 031 Ietur, Nafis e Kedma; questi furono discendenti di Ismaele. 013 1CH 001 032 Figli di Keturà, concubina di Abramo: essa partorì Zimràn, Ioksàn, Medan, Madian, Isbak e Suach. Figli di Ioksàn: Saba e Dedan. 013 1CH 001 033 Figli di Madian: Efa, Efer, Enoch, Abibà ed Eldaà; tutti questi furono discendenti di Keturà. 013 1CH 001 034 Abramo generò Isacco. Figli di Isacco: Esaù e Israele. 013 1CH 001 035 Figli di Esaù: Elifàz, Reuèl, Ieus, Ialam e Core. 013 1CH 001 036 Figli di Elifàz: Teman, Omar, Zefi, Gatam, Kenaz, Timna e Amalek. 013 1CH 001 037 Figli di Reuèl: Nacat, Zerach, Sammà e Mizza. 013 1CH 001 038 Figli di Seir: Lotàn, Sobàl, Zibeòn, Ana, Dison, Eser e Disan. 013 1CH 001 039 Figli di Lotàn: Corì e Omàm. Sorella di Lotàn: Timna. 013 1CH 001 040 Figli di Sobàl: Alvan, Manàcat, Ebal, Sefi e Onam. Figli di Zibeòn: Aia e Ana. 013 1CH 001 041 Figli di Ana: Dison. Figli di Dison: Camràn, Esban, Itràn e Cheràn. 013 1CH 001 042 Figli di Eser: Bilàn, Zaavàn, Iaakàn. Figli di Dison: Uz e Aran. 013 1CH 001 043 Ecco i re che regnarono nel paese di Edom, prima che gli Israeliti avessero un re: Bela, figlio di Beòr; la sua città si chiamava Dinàba. 013 1CH 001 044 Morto Bela, divenne re al suo posto Iobàb, figlio di Zerach di Bozra. 013 1CH 001 045 Morto Iobàb, divenne re al suo posto Cusàm della regione dei Temaniti. 013 1CH 001 046 Morto Cusàm, divenne re al suo posto Hadàd figlio di Bedàd, il quale sconfisse i Madianiti nei campi di Moab; la sua città si chiamava Avit. 013 1CH 001 047 Morto Hadàd, divenne re al suo posto Samlà di Masrekà. 013 1CH 001 048 Morto Samlà, divenne re al suo posto Saul di Recobòt, sul fiume. 013 1CH 001 049 Morto Saul, divenne re al suo posto Baal-Canàn, figlio di Acbòr. 013 1CH 001 050 Morto Baal-Canàn, divenne re al suo posto Hadàd; la sua città si chiamava Pai; sua moglie si chiamava Mechetabèl, figlia di Matred, figlia di Mezaàb. 013 1CH 001 051 Morto Hadàd, in Edom ci furono capi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di Ietet, 013 1CH 001 052 il capo di Oolibamà, il capo di Ela, il capo di Pinon, 013 1CH 001 053 il capo di Kenaz, il capo di Teman, il capo di Mibzar, 013 1CH 001 054 il capo di Magdièl, il capo di Iram. Questi furono i capi di Edom. 013 1CH 002 001 Questi sono i figli di Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zàbulon, 013 1CH 002 002 Dan, Giuseppe, Beniamino, Nèftali, Gad e Aser. 013 1CH 002 003 Figli di Giuda: Er, Onan, Sela; i tre gli nacquero dalla figlia di Sua la Cananea. Er, primogenito di Giuda, era malvagio agli occhi del Signore, che perciò lo fece morire. 013 1CH 002 004 Tamàr sua nuora gli partorì Perez e Zerach. Totale dei figli di Giuda: cinque. 013 1CH 002 005 Figli di Perez: Chezròn e Camùl. 013 1CH 002 006 Figli di Zerach: Zimri, Etan, Eman, Calcol e Darda; in tutto: cinque. 013 1CH 002 007 Figli di Carmì: Acar, che provocò una disgrazia in Israele con la trasgressione dello sterminio. 013 1CH 002 008 Figli di Etan: Azaria. 013 1CH 002 009 Figli che nacquero a Chezròn: Ieracmèl, Ram e Chelubài. 013 1CH 002 010 Ram generò Amminadàb; Amminadàb generò Nacsòn, capo dei figli di Giuda. 013 1CH 002 011 Nacsòn generò Salmà; Salmà generò Booz. 013 1CH 002 012 Booz generò Obed; Obed generò Iesse. 013 1CH 002 013 Iesse generò Eliàb il primogenito, Abinadàb, secondo, Simèa, terzo, 013 1CH 002 014 Netaneèl, quarto, Raddài, quinto, 013 1CH 002 015 Ozem, sesto, Davide, settimo. 013 1CH 002 016 Loro sorelle furono: Zeruià e Abigàil. Figli di Zeruià furono Abisài, Ioab e Asaèl: tre. 013 1CH 002 017 Abigàil partorì Amasà, il cui padre fu Ieter l'Ismaelita. 013 1CH 002 018 Caleb, figlio di Chezròn, dalla moglie Azubà ebbe Ieriòt. Questi sono i figli di lei: Ieser, Sobàb e Ardon. 013 1CH 002 019 Morta Azubà, Caleb prese in moglie Efrat, che gli partorì Cur. 013 1CH 002 020 Cur generò Uri; Uri generò Bezaleèl. 013 1CH 002 021 Dopo Chezròn si unì alla figlia di Machir, padre di Gàlaad; egli la sposò a sessant'anni ed essa gli partorì Segùb. 013 1CH 002 022 Segùb generò Iair, cui appartennero ventitrè città nella regione di Gàlaad. 013 1CH 002 023 Ghesur e Aram presero loro i villaggi di Iair con Kenat e le dipendenze: sessanta città. Tutti questi furono figli di Machir, padre di Gàlaad. 013 1CH 002 024 Dopo la morte di Chezròn, Caleb si unì a Efrata, moglie di suo padre Chezròn, la quale gli partorì Ascùr, padre di Tekòa. 013 1CH 002 025 I figli di Ieracmèl, primogenito di Chezròn, furono Ram il primogenito, Buna, Oren, Achia. 013 1CH 002 026 Ieracmèl ebbe una seconda moglie che si chiamava Atara e fu madre di Onam. 013 1CH 002 027 I figli di Ram, primogenita di Ieracmèl, furono Maas, Iamin ed Eker. 013 1CH 002 028 I figli di Onam furono Sammài e Iada. Figli di Sammài: Nadàb e Abisùr. 013 1CH 002 029 La moglie di Abisùr si chiamava Abiàil e gli partorì Acbàn e Molìd. 013 1CH 002 030 Figli di Nadàb furono Seled ed Efraim. Seled morì senza figli. 013 1CH 002 031 Figli di Efraim: Isèi; figli di Isèi: Sesan; figli di Sesan: Aclài. 013 1CH 002 032 Figli di Iada, fratello di Sammài: Ieter e Giònata. Ieter morì senza figli. 013 1CH 002 033 Figli di Giònata: Pelet e Zaza. Questi furono i discendenti di Ieracmèl. 013 1CH 002 034 Sesan non ebbe figli, ma solo figlie; egli aveva uno schiavo egiziano chiamato Iarcà. 013 1CH 002 035 Sesan diede in moglie allo schiavo Iarcà una figlia, che gli partorì Attài. 013 1CH 002 036 Attài generò Natàn; Natàn generò Zabad; 013 1CH 002 037 Zabad generò Eflal; Eflal generò Obed; 013 1CH 002 038 Obed generò Ieu; Ieu generò Azaria; 013 1CH 002 039 Azaria generò Chelez; Chelez generò Eleasà; 013 1CH 002 040 Eleasà generò Sismài; Sismài generò Sallùm; 013 1CH 002 041 Sallùm generò Iekamià; Iekamià generò Elisamà. 013 1CH 002 042 Figli di Caleb, fratello di Ieracmèl, furono Mesa, suo primogenito, che fu padre di Zif; il figlio di Maresà fu padre di Ebron. 013 1CH 002 043 Figli di Ebron: Core, Tappùach, Rekem e Samài. 013 1CH 002 044 Samài generò Ràcam, padre di Iorkoàm; Rekem generò Sammài. 013 1CH 002 045 Figlio di Sammài: Maòn, che fu padre di Bet-Zur. 013 1CH 002 046 Efa, concubina di Caleb, partorì Caràn, Moza e Gazez; Caran generò Gazez. 013 1CH 002 047 Figli di Iadài: Reghem, Iotam, Ghesan, Pelet, Efa e Saàf. 013 1CH 002 048 Maaca, concubina di Caleb, partorì Seber e Tircanà; 013 1CH 002 049 partorì anche Saàf, padre di Madmannà, e Seva, padre di Macbenà e padre di Gàbaa. Figlia di Caleb fu Acsa. 013 1CH 002 050 Questi furono i figli di Caleb. Ben-Cur, primogenito di Efrata, Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, 013 1CH 002 051 Salma, padre di Betlemme, Haref, padre di Bet-Gader. 013 1CH 002 052 Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, ebbe come figli Reaia, Cazi e Manacàt. 013 1CH 002 053 Le famiglie di Kiriat-Iearìm sono quelle di Ieter, di Put, di Suma e di Masra. Da costoro derivarono quelli di Zorea e di Estaòl. 013 1CH 002 054 Figli di Salma: Betlemme, i Netofatiti, Atarot-Bet-Ioab e metà dei Manactei e degli Zoreatei. 013 1CH 002 055 Le famiglie degli scribi che abitavano in Iabèz: i Tireatei, Simeatei e i Sucatei. Questi erano Keniti, discendenti da Cammat della famiglia di Recàb. 013 1CH 003 001 Questi sono i figli che nacquero a Davide in Ebron: il primogenito Amnòn, nato da Achinoàm di Izreèl; Daniele secondo, nato da Abigàil del Carmelo; 013 1CH 003 002 Assalonne terzo, figlio di Maaca figlia di Talmài, re di Ghesur; Adonia quarto, figlio di Agghìt; 013 1CH 003 003 Sefatìa quinto, nato da Abitàl; Itràm sesto, figlio della moglie Egla. 013 1CH 003 004 Sei gli nacquero in Ebron, ove egli regnò sette anni e sei mesi, mentre regnò trentatrè anni in Gerusalemme. 013 1CH 003 005 I seguenti gli nacquero in Gerusalemme: Simèa, Sobàb, Natàn e Salomone, ossia quattro figli natigli da Betsabea, figlia di Ammièl; 013 1CH 003 006 inoltre Ibcàr, Elisàma, Elifèlet, 013 1CH 003 007 Noga, Nefeg, Iafia, 013 1CH 003 008 Elisamà, Eliadà ed Elifèlet, ossia nove figli. 013 1CH 003 009 Tutti costoro furono figli di Davide, senza contare i figli delle sue concubine. Tamàr era loro sorella. 013 1CH 003 010 Figli di Salomone: Roboamo, di cui fu figlio Abia, di cui fu figlio Asa, di cui fu figlio Giòsafat, 013 1CH 003 011 di cui fu figlio Ioram, di cui fu figlio Acazia, di cui fu figlio Ioas, 013 1CH 003 012 di cui fu figlio Amazia, di cui fu figlio Azaria, di cui fu figlio Iotam, 013 1CH 003 013 di cui fu figlio Acaz, di cui fu figlio Ezechia, di cui fu figlio Manàsse, 013 1CH 003 014 di cui fu figlio Amòn, di cui fu figlio Giosia. 013 1CH 003 015 Figli di Giosia: Giovanni primogenito, Ioakìm secondo, Sedecìa terzo, Sallùm quarto. 013 1CH 003 016 Figli di Ioakìm: Ieconia, di cui fu figlio Sedecìa. 013 1CH 003 017 Figli di Ieconia, il prigioniero: Sealtièl, 013 1CH 003 018 Malchiràm, Pedaià, Seneazzàr, Iekamià, Hosamà e Nedabia. 013 1CH 003 019 Figli di Pedaià: Zorobabele e Simei. Figli di Zorobabele: Mesullàm e Anania e Selomìt, loro sorella. 013 1CH 003 020 Figli di Mesullàm: Casubà, Oel, Berechia, Casadia, Iusab-Chèsed: cinque figli. 013 1CH 003 021 Figli di Anania: Pelatia, di cui fu figlio Isaia, di cui fu figlio Refaià, di cui fu figlio Arnan, di cui fu figlio Abdia, di cui fu figlio Secania. 013 1CH 003 022 Figli di Secania: Semaià, Cattùs, Igheal, Barìach, Naaria e Safàt: sei. 013 1CH 003 023 Figli di Naaria: Elioenài, Ezechia e Azrikàm: tre. 013 1CH 003 024 Figli di Elioenài: Odavià, Eliasìb, Pelaià, Akub, Giovanni, Delaià e Anani: sette. 013 1CH 004 001 Figli di Giuda: Perez, Chezròn, Carmì, Cur e Sobal. 013 1CH 004 002 Reaia figlio di Sobal generò Iacat; Iacat generò Acumài e Laad. Queste sono le famiglie degli Zoreatei. 013 1CH 004 003 Questi furono i figli del padre di Etam: Izreèl, Isma e Ibdas; la loro sorella si chiamava Azlelpòni. 013 1CH 004 004 Penuel fu padre di Ghedor; Ezer fu padre di Cusa. Questi furono i figli di Cur il primogenito di Efrata padre di Betlemme. 013 1CH 004 005 Ascùr padre di Tekòa aveva due mogli, Chelea e Naara. 013 1CH 004 006 Naara gli partorì Acuzzàm, Chefer, il Temanita e l'Acastarita; questi furono figli di Naara. 013 1CH 004 007 Figli di Chelea: Zeret, Zocar, Etnan e Koz. 013 1CH 004 008 Koz generò Anub, Azzobebà e le famiglie di Acarchè, figlio di Arum. 013 1CH 004 009 Iabez fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre l'aveva chiamato Iabez poiché diceva: «Io l'ho partorito con dolore». 013 1CH 004 010 Iabez invocò il Dio di Israele dicendo: «Se tu mi benedicessi e allargassi i miei confini e la tua mano fosse con me e mi tenessi lontano dal male sì che io non soffra!». Dio gli concesse quanto aveva chiesto. 013 1CH 004 011 Chelub, fratello di Sucà, generò Mechir, che fu padre di Eston. 013 1CH 004 012 Eston generò Bet-Rafa, Paseach e Techinna, padre di Ir-Nacàs. Questi sono gli uomini di Reca. 013 1CH 004 013 Figli di Kenaz: Otniel e Seraià; figli di Otniel: Catat e Meonotài. 013 1CH 004 014 Meonotài generò Ofra; Seraià generò Ioab, padre della valle degli artigiani, poiché erano artigiani. 013 1CH 004 015 Figli di Caleb, figlio di Iefunne: Ir, Ela e Naam. Figli di Ela: Kenaz. 013 1CH 004 016 Figli di Ieallelèl: Zif, Zifa, Tiria e Asarèl. 013 1CH 004 017 Figli di Ezra: Ieter, Mered, Efer e Ialon. Partorì Miriam, Sammài e Isbach, padre di Estemoà. 013 1CH 004 018 Sua moglie, la Giudea, partorì Ieter padre di Ghedor, Cheber padre di Soco e Iekutièl padre di Zanòach. Questi invece sono i figli di Bitia, figlia del faraone, che Mered aveva presa in moglie. 013 1CH 004 019 Figli della moglie Odaia, sorella di Nacam, padre di Keilà il Garmita e di Estemoà il Maacateo. 013 1CH 004 020 Figli di Simone: Ammòn, Rinna, Ben-Canan e Tilon. Figli di Iseì: Zochet e Ben-Zochet. 013 1CH 004 021 Figli di Sela, figlio di Giuda: Er padre di Leca, Laadà padre di Maresà, e le famiglie dei lavoratori del bisso in Bet-Asbèa, 013 1CH 004 022 Iokim e la gente di Cozeba, Ioas e Saraf, che dominarono in Moab e poi tornarono in Betlemme. Ma si tratta di fatti antichi. 013 1CH 004 023 Erano vasai e abitavano a Netàim e a Ghederà; abitavano là con il re, al suo servizio. 013 1CH 004 024 Figli di Simeone: Nemuèl, Iamin, Iarib, Zerach, Saul, 013 1CH 004 025 di cui fu figlio Sallùm, di cui fu figlio Mibsàm, di cui fu figlio Misma. 013 1CH 004 026 Figli di Misma: Cammuèl, di cui fu figlio Zaccur, di cui fu figlio Simei. 013 1CH 004 027 Simei ebbe sedici figli e sei figlie, ma i suoi fratelli ebbero pochi figli; le loro famiglie non si moltiplicarono come quelle dei discendenti di Giuda. 013 1CH 004 028 Si stabilirono in Bersabea, in Molada, in Cazar-Sual, 013 1CH 004 029 in Bila, in Ezem, in Tolad, 013 1CH 004 030 in Betuel, in Corma, in Ziklàg, 013 1CH 004 031 in Bet-Marcabòt, in Cazar-Susìm, in Bet-Bireì e in Saaràim. Queste furono le loro città fino al regno di Davide. 013 1CH 004 032 Loro villaggi erano Etam, Ain, Rimmòn, Tochen e Asan: cinque città 013 1CH 004 033 e tutti i villaggi dei loro dintorni fino a Baal. Questa era la loro sede e questi i loro nomi nei registri genealogici. 013 1CH 004 034 Mesobàb, Iamlech, Iosa figlio di Amasia, 013 1CH 004 035 Gioele, Ieu figlio di Iosibià, figlio di Seraià, figlio di Asièl, 013 1CH 004 036 Elioenài, Iaakòba, Iesocàia, Asaia, Adièl, Iesimièl, Benaià, 013 1CH 004 037 Ziza figlio di Sifei, figlio di Allon, figlio di Iedaià, figlio di Simrì, figlio di Semaià. 013 1CH 004 038 Questi, elencati per nome, erano capi nelle loro famiglie; i loro casati si estesero molto. 013 1CH 004 039 Andarono verso l'ingresso di Ghedor fino a oriente della valle in cerca di pascoli per i greggi. 013 1CH 004 040 Trovarono pascoli pingui e buoni; la regione era estesa, tranquilla e quieta. Prima vi abitavano i discendenti di Cam. 013 1CH 004 041 Ma gli uomini di cui sono stati elencati i nomi, al tempo di Ezechia, re di Giuda, assalirono e sbaragliarono le tende di Cam e i Meuniti, che si trovavano là; li votarono allo sterminio, che è durato fino ad oggi, e ne occuparono il posto poiché era ricco di pascoli per i greggi. 013 1CH 004 042 Alcuni di loro, fra i discendenti di Simeone, andarono sulle montagne di Seir: cinquecento uomini, guidati da Pelatià, Nearia, Refaia e Uzzièl, figli di Iseì. 013 1CH 004 043 Eliminarono i superstiti degli Amaleciti e si stabilirono là fino ad oggi. 013 1CH 005 001 Figli di Ruben, primogenito di Israele. Egli era il primogenito, ma, poiché aveva profanato il letto del padre, la primogenitura fu assegnata ai figli di Giuseppe, figlio d'Israele. Ma nella registrazione non si tenne conto della primogenitura, 013 1CH 005 002 perché Giuda ebbe il sopravvento sui fratelli, essendo il capo un suo discendente; tuttavia la primogenitura appartiene a Giuseppe. 013 1CH 005 003 Figli di Ruben, primogenito di Israele: Enoch, Pallu, Chezròn e Carmi. 013 1CH 005 004 Figli di Gioele: Semaià, di cui fu figlio Gog, di cui fu figlio Simei, 013 1CH 005 005 di cui fu figlio Mica, di cui fu figlio Reaia, di cui fu figlio Baal, 013 1CH 005 006 di cui fu figlio Beera, che fu deportato nella deportazione di Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria; egli era il capo dei Rubeniti. 013 1CH 005 007 Suoi fratelli, secondo le loro famiglie, come sono iscritti nelle genealogie, furono: primo Ieiel, quindi Zaccaria 013 1CH 005 008 e Bela figlio di Azaz, figlio di Sema, figlio di Gioele, che dimorava in Aroer e fino al Nebo e a Baal-Meòn. 013 1CH 005 009 A oriente si estendevano fra l'inizio del deserto che va dal fiume Eufrate in qua, perché i loro greggi erano numerosi nel paese di Gàlaad. 013 1CH 005 010 Al tempo di Saul mossero guerra agli Agarèni; caduti questi nelle loro mani, essi si stabilirono nelle loro tende su tutta la parte orientale di Gàlaad. 013 1CH 005 011 I figli di Gad dimoravano di fronte nella regione di Basàn fino a Salca. 013 1CH 005 012 Gioele, il capo, Safàm, secondo, quindi Iaanài e Safat in Basàn. 013 1CH 005 013 Loro fratelli, secondo i loro casati, furono Michele, Mesullàm, Seba, Iorài, Iaacàn, Zia ed Eber: sette. 013 1CH 005 014 Costoro erano figli di Abicàil, figlio di Curì, figlio di Iaròach, figlio di Gàlaad, figlio di Michele, figlio di Iesisài, figlio di Iacdo, figlio di Buz. 013 1CH 005 015 Achì, figlio di Abdièl, figlio di Guni, era il capo del loro casato. 013 1CH 005 016 Dimoravano in Gàlaad e in Basàn e nelle loro dipendenze e in tutti i pascoli di Saron fino ai loro estremi confini. 013 1CH 005 017 Tutti costoro furono registrati negli elenchi genealogici di Iotam re di Giuda e al tempo di Geroboamo, re di Israele. 013 1CH 005 018 I figli di Ruben, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse, gente valorosa, armata di scudo e di spada, tiratori di arco ed esperti della guerra, potevano uscire in campo in quarantaquattromilasettecentosessanta. 013 1CH 005 019 Essi attaccarono gli Agarèni, Ietur, Nafis e Nodab. 013 1CH 005 020 Essi furono aiutati contro costoro, perché durante l'assalto si erano rivolti a Dio, che li aiutò per la loro fiducia in lui e così gli Agarèni e tutti i loro alleati furono consegnati nelle loro mani. 013 1CH 005 021 Essi razziarono il bestiame degli Agarèni: cinquantamila cammelli, duecentocinquantamila pecore, duemila asini e centomila persone, 013 1CH 005 022 poiché numerosi furono i feriti a morte, dato che la guerra era voluta da Dio. I vincitori si stabilirono nei territori dei vinti fino alla deportazione. 013 1CH 005 023 I figli di metà della tribù di Manàsse abitavano dalla regione di Basàn a Baal-Ermon, a Senir e al monte Ermon; essi erano numerosi. 013 1CH 005 024 Questi sono i capi dei loro casati: Efer, Isèi, Elièl, Azrièl, Geremia, Odavìa e Iacdièl, uomini valorosi e famosi, capi dei loro casati. 013 1CH 005 025 Ma furono infedeli al Dio dei loro padri, prostituendosi agli dei delle popolazioni indigene, che Dio aveva distrutte davanti a essi. 013 1CH 005 026 Il Dio di Israele eccitò lo spirito di Pul re d'Assiria, cioè lo spirito di Tiglat-Pilèzer re d'Assiria, che deportò i Rubeniti, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse; li condusse in Chelàch, presso Cabòr, fiume del Gozan, ove rimangono ancora. 013 1CH 006 001 Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 013 1CH 006 002 Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzzièl. 013 1CH 006 003 Figli di Amram: Aronne, Mosè e Maria. Figli di Aronne: Nadàb, Abìu, Eleàzaro e Itamar. 013 1CH 006 004 Eleàzaro generò Pincas; Pincas generò Abisuà; 013 1CH 006 005 Abisuà generò Bukki; Bukki generò Uzzi; 013 1CH 006 006 Uzzi generò Zerachia; Zerachia generò Meraiòt; 013 1CH 006 007 Meraiòt generò Amaria; Amaria generò Achitòb; 013 1CH 006 008 Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò Achimàaz; 013 1CH 006 009 Achimàaz generò Azaria; Azaria generò Giovanni; 013 1CH 006 010 Giovanni generò Azaria, che fu sacerdote nel tempio costruito da Salomone in Gerusalemme. 013 1CH 006 011 Azaria generò Amaria; Amaria generò Achitòb; 013 1CH 006 012 Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò Sallùm; 013 1CH 006 013 Sallùm generò Chelkia; Chelkia generò Azaria; 013 1CH 006 014 Azaria generò Seraià; Seraià generò Iozadàk. 013 1CH 006 015 Iozadàk partì quando il Signore, per mezzo di Nabucodònosor, fece deportare Giuda e Gerusalemme. 013 1CH 006 016 Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 013 1CH 006 017 Questi sono i nomi dei figli di Gherson: Libni e Simei. 013 1CH 006 018 Figli di Keat: Amram, Izear, Ebron e Uzzièl. 013 1CH 006 019 Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di Levi secondo i loro casati. 013 1CH 006 020 Gherson ebbe per figlio Libni, di cui fu figlio Iacàt, di cui fu figlio Zimma, 013 1CH 006 021 di cui fu figlio Ioach, di cui fu figlio Iddo, di cui fu figlio Zerach, di cui fu figlio Ieotrai. 013 1CH 006 022 Figli di Keat: Amminadàb, di cui fu figlio Core, di cui fu figlio Assir, 013 1CH 006 023 di cui fu figlio Elkana, di cui fu figlio Abiasaf, di cui fu figlio Assir, 013 1CH 006 024 di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Urièl, di cui fu figlio Ozia, di cui fu figlio Saul. 013 1CH 006 025 Figli di Elkana: Amasai e Achimòt, 013 1CH 006 026 di cui fu figlio Elkana, di cui fu figlio Sufai, di cui fu figlio Nacat, 013 1CH 006 027 di cui fu figlio Eliàb, di cui fu figlio Ierocàm, di cui fu figlio Elkana. 013 1CH 006 028 Figli di Samuele: Gioele primogenito e Abia secondo. 013 1CH 006 029 Figli di Merari: Macli, di cui fu figlio Libni, di cui fu figlio Simei, di cui fu figlio Uzza, 013 1CH 006 030 di cui fu figlio Simeà, di cui fu figlio Agghìa, di cui fu figlio Asaià. 013 1CH 006 031 Ecco coloro ai quali Davide affidò la direzione del canto nel tempio dopo che l'arca aveva trovato una sistemazione. 013 1CH 006 032 Essi esercitarono l'ufficio di cantori davanti alla Dimora della tenda del convegno finché Salomone non costruì il tempio in Gerusalemme. Nel servizio si attenevano alla regola fissata per loro. 013 1CH 006 033 Questi furono gli incaricati e questi i loro figli. Dei Keatiti: Eman il cantore, figlio di Gioele, figlio di Samuele, 013 1CH 006 034 figlio di Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Elièl, figlio di Toach, 013 1CH 006 035 figlio di Zuf, figlio di Elkana, figlio di Macat, figlio di Amasài, 013 1CH 006 036 figlio di Elkana, figlio di Gioele, figlio di Azaria, figlio di Sofonia, 013 1CH 006 037 figlio di Tacat, figlio di Assir, figlio di Abiasaf, figlio di Core, 013 1CH 006 038 figlio di Izear, figlio di Keat, figlio di Levi, figlio di Israele. 013 1CH 006 039 Suo collega era Asaf, che stava alla sua destra: Asaf, figlio di Berechia, figlio di Simeà, 013 1CH 006 040 figlio di Michele, figlio di Baasea, figlio di Malchia, 013 1CH 006 041 figlio di Etni, figlio di Zerach, figlio di Adaià, 013 1CH 006 042 figlio di Etan, figlio di Zimma, figlio di Simei, 013 1CH 006 043 figlio di Iacat, figlio di Gherson, figlio di Levi. 013 1CH 006 044 I figli di Merari, loro colleghi, che stavano alla sinistra, erano Etan, figlio di Kisi, figlio di Abdi, figlio di Malluch, 013 1CH 006 045 figlio di Casabià, figlio di Amasia, figlio di Chilkia, 013 1CH 006 046 figlio di Amsi, figlio di Bani, figlio di Semer, 013 1CH 006 047 figlio di Macli, figlio di Musi, figlio di Merari, figlio di Levi. 013 1CH 006 048 I loro colleghi leviti, erano addetti a ogni servizio della Dimora nel tempio. 013 1CH 006 049 Aronne e i suoi figli presentavano le offerte sull'altare dell'olocausto e sull'altare dell'incenso, curavano tutto il servizio nel Santo dei santi e compivano il sacrificio espiatorio per Israele secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio. 013 1CH 006 050 Questi sono i figli di Aronne: Eleàzaro, di cui fu figlio Pincas, di cui fu figlio Abisuà, 013 1CH 006 051 di cui fu figlio Bukki, di cui fu figlio Uzzi, di cui fu figlio Zerachia, 013 1CH 006 052 di cui fu figlio Meraiòt, di cui fu figlio Amaria, di cui fu figlio Achitòb, 013 1CH 006 053 di cui fu figlio Zadòk, di cui fu figlio Achimàaz. 013 1CH 006 054 Queste sono le loro residenze, secondo le loro circoscrizioni nei loro territori. Ai figli di Aronne della famiglia dei Keatiti, che furono sorteggiati per primi, 013 1CH 006 055 fu assegnata Ebron nel paese di Giuda con i pascoli vicini, 013 1CH 006 056 ma il territorio della città e i suoi villaggi furono assegnati a Caleb, figlio di Iefunne. 013 1CH 006 057 Ai figli di Aronne furono assegnate Ebron, città di rifugio, Libna con i pascoli, Iattir, Estemoà con i pascoli, 013 1CH 006 058 Chilez con i pascoli, Debir con i pascoli, 013 1CH 006 059 Asan con i pascoli, Bet-Sèmes con i pascoli 013 1CH 006 060 e, nella tribù di Beniamino, Gheba con i pascoli, Alèmet con i pascoli, Anatòt con i pascoli. Totale: tredici città con i loro pascoli. 013 1CH 006 061 Agli altri figli di Keat, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dieci città prese dalla tribù di Efraim, dalla tribù di Dan e da metà della tribù di Manàsse. 013 1CH 006 062 Ai figli di Gherson, secondo le loro famiglie, furono assegnate tredici città prese dalla tribù di Issacar, dalla tribù di Aser, dalla tribù di Nèftali e dalla tribù di Manàsse in Basàn. 013 1CH 006 063 Ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dodici città prese dalla tribù di Ruben, dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zàbulon. 013 1CH 006 064 Gli Israeliti assegnarono ai leviti queste città con i pascoli. 013 1CH 006 065 Le suddette città prese dalle tribù dei figli di Giuda, dei figli di Simeone e dei figli di Beniamino, le assegnarono in sorte dando loro il relativo nome. 013 1CH 006 066 Alle famiglie dei figli di Keat furono assegnate in sorte città appartenenti alla tribù di Efraim. 013 1CH 006 067 Assegnarono loro Sichem città di rifugio, con i suoi pascoli, sulle montagne di Efraim, Ghezer con i pascoli, 013 1CH 006 068 Iokmeàm con i pascoli, Bet-Coròn con i pascoli, 013 1CH 006 069 Aialòn con i pascoli, Gat-Rimmòn con i pascoli 013 1CH 006 070 e, da metà della tribù di Manàsse, Taanach con i pascoli, Ibleàm con i pascoli. Le suddette città erano per la famiglia degli altri figli di Keat. 013 1CH 006 071 Ai figli di Gherson, secondo le loro famiglie assegnarono in sorte dalla metà della tribù di Manàsse: Golan in Basàn con i pascoli e Asaròt con i pascoli; 013 1CH 006 072 dalla tribù di Issacar: Kedes con i pascoli, Daberat con i pascoli, 013 1CH 006 073 Iarmut con i pascoli e Anem con i pascoli; 013 1CH 006 074 dalla tribù di Aser: Masal con i pascoli, Abdon con i pascoli, 013 1CH 006 075 Cukok con i pascoli e Recob con i pascoli; 013 1CH 006 076 dalla tribù di Nèftali: Kedes di Galilea con i pascoli, Cammòn con i pascoli e Kiriatàim con i pascoli. 013 1CH 006 077 Agli altri figli di Merari della tribù di Zàbulon furono assegnate: Rimmòn con i pascoli e Tabor con i pascoli; 013 1CH 006 078 oltre il Giordano di Gerico, a oriente del Giordano, dalla tribù di Ruben: Bezer nel deserto con i pascoli, Iaza con i pascoli, 013 1CH 006 079 Kedemòt con i pascoli, Mefaàt con i pascoli; 013 1CH 006 080 della tribù di Gad: Ramot di Gàlaad con i pascoli, Macanàim con i pascoli, 013 1CH 006 081 Chesbon con i pascoli e Iazer con i pascoli. 013 1CH 007 001 Figli di Issacar: Tola, Pua, Iasub, Simron: quattro. 013 1CH 007 002 Figli di Tola: Uzzi, Refaià, Ierièl. Iacmài, Ibsam, Samuele, capi dei casati di Tola, uomini valorosi. Nel censimento al tempo di Davide il loro numero era di ventiduemilaseicento. 013 1CH 007 003 Figli di Uzzi: Izrachia. Figli di Izrachia: Michele, Abdia, Gioele... Issia: cinque, tutti capi. 013 1CH 007 004 Secondo il censimento, eseguito per casati, avevano trentaseimila uomini nelle loro schiere armate per la guerra, poiché abbondavano di mogli e di figli. 013 1CH 007 005 I loro fratelli, appartenenti a tutti i clan di Issacar, uomini valorosi, nel censimento erano ottantasettemila in tutto. 013 1CH 007 006 Figli di Beniamino: Bela, Beker e Iedaièl; tre. 013 1CH 007 007 Figli di Bela: Ezbon, Uzzi, Uzzièl, Ierimòt, Iri, cinque capi dei loro casati, uomini valorosi; ne furono censiti ventiduemilatrentaquattro. 013 1CH 007 008 Figli di Beker: Zemira, Ioas, Eliezer, Elioenài, Omri, Ieremòt, Abia, Anatòt e Alèmet; tutti costoro erano figli di Beker. 013 1CH 007 009 Il loro censimento, eseguito secondo le loro genealogie in base ai capi dei loro casati, indicò ventimiladuecento uomini valorosi. 013 1CH 007 010 Figli di Iedaièl: Bilan. Figli di Bilan: Ieus, Beniamino, Eud, Kenaana, Zetan, Tarsìs e Achisàcar. 013 1CH 007 011 Tutti questi erano figli di Iedaièl, capi dei loro casati, uomini valorosi, in numero di diciassettemiladuecento, pronti per una spedizione militare e per combattere. 013 1CH 007 012 Suppim e Cuppim, figli di Ir; Cusim, figlio di Acher. 013 1CH 007 013 Figli di Nèftali: Iacazièl, Guni, Iezer e Sallùm, figli di Bila. 013 1CH 007 014 Figli di Manàsse: Asrièl..., quelli che gli aveva partoriti la concubina aramea: Machir, padre di Gàlaad. 013 1CH 007 015 Machir prese una moglie per Cuppim e Suppim; sua sorella si chiamava Maaca. Il secondo figlio si chiamava Zelofcàd; Zelofcàd aveva figlie. 013 1CH 007 016 Maaca, moglie di Machir, partorì un figlio che chiamò Peres, mentre suo fratello si chiamava Seres; suoi figli erano Ulam e Rekem. 013 1CH 007 017 Figli di Ulam: Bedan. Questi furono i figli di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse. 013 1CH 007 018 La sua sorella Ammolèket partorì Iseod, Abièzer e Macla. 013 1CH 007 019 Figli di Semidà furono Achian, Seken, Likchi e Aniam. 013 1CH 007 020 Figli di Efraim: Sutèlach, di cui fu figlio Bered, di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Eleadà, di cui fu figlio Tacat, 013 1CH 007 021 di cui fu figlio Zabad, di cui furono figli Sutèlach, Ezer ed Elead, uccisi dagli uomini di Gat, indigeni della regione, perché erano scesi a razziarne il bestiame. 013 1CH 007 022 Il loro padre Efraim li pianse per molti giorni e i suoi fratelli vennero per consolarlo. 013 1CH 007 023 Quindi si unì alla moglie che rimase incinta e partorì un figlio che il padre chiamò Beria, perché nato con la sventura in casa. 013 1CH 007 024 Figlia di Efraim fu Seera, la quale edificò Bet-Coròn inferiore e superiore e Uzen-Seera. 013 1CH 007 025 Suo figlio fu anche Refach, di cui fu figlio Resef, di cui fu figlio Telach, di cui fu figlio Tacan, 013 1CH 007 026 di cui fu figlio Laadan, di cui fu figlio Amiùd, di cui fu figlio Elisamà, 013 1CH 007 027 di cui fu figlio Nun, di cui fu figlio Giosuè. 013 1CH 007 028 Loro proprietà e loro domicilio furono Betel con le dipendenze, a oriente Naaran, a occidente Ghezer con le dipendenze, Sichem con le dipendenze fino ad Aiia con le dipendenze. 013 1CH 007 029 Appartenevano ai figli di Manàsse: Beisan con le dipendenze, Tàanach con le dipendenze e Dor con le dipendenze. In queste località abitavano i figli di Giuseppe, figlio di Israele. 013 1CH 007 030 Figli di Aser: Imna, Isva, Isvi, Beria e Serach loro sorella. 013 1CH 007 031 Figli di Beria: Cheber e Malchiel, padre di Birzait. 013 1CH 007 032 Cheber generò Iaflet, Semer, Cotam e Suà loro sorella. 013 1CH 007 033 Figli di Iaflet: Pasach, Bimeàl e Asvat; questi furono i figli di Iaflet. 013 1CH 007 034 Figli di Semer suo fratello: Roga, Cubba e Aram. 013 1CH 007 035 Figli di Chelem suo fratello: Zofach, Imna, Seles e Amal. 013 1CH 007 036 Figli di Zofach: Such, Carnefer, Sual, Beri, Imra, 013 1CH 007 037 Bezer, Od, Sammà, Silsa, Itran e Beera. 013 1CH 007 038 Figli di Ieter: Iefunne, Pispa e Ara. 013 1CH 007 039 Figli di Ulla: Arach, Caniel e Rizia. 013 1CH 007 040 Tutti costoro furono figli di Aser, capi di casati, uomini scelti e valorosi, capi tra i principi. Nel loro censimento, eseguito in base alla capacità militare, risultò il numero ventiseimila. 013 1CH 008 001 Beniamino generò Bela suo primogenito, Asbel secondo, Achiràm terzo, 013 1CH 008 002 Noca quarto e Rafa quinto. 013 1CH 008 003 Bela ebbe i figli Addar, Ghera padre di Ecud, 013 1CH 008 004 Abisua, Naaman, Acoach, 013 1CH 008 005 Ghera, Sepufàn e Curam. 013 1CH 008 006 Questi furono i figli di Ecud, che erano capi di casati fra gli abitanti di Gheba e che furono deportati in Manàcat. 013 1CH 008 007 Naaman, Achia e Ghera, che li deportò e generò Uzza e Achiud. 013 1CH 008 008 Sacaràim ebbe figli nei campi di Moab, dopo aver ripudiato le mogli Cusim e Baara. 013 1CH 008 009 Da Codes, sua moglie, generò Iobab, Zibia, Mesa, Melcam, 013 1CH 008 010 Jeus, Sachia e Mirma. Questi furono i suoi figli, capi di casati. 013 1CH 008 011 Da Cusim generò Abitùb ed Elpaal. 013 1CH 008 012 Figli di Elpaal: Eber, Miseam e Semed, che costruì Ono e Lidda con le dipendenze. 013 1CH 008 013 Beria e Sema, che furono capi di casati fra gli abitanti di Aialon, misero in fuga gli abitanti di Gat. 013 1CH 008 014 Loro fratelli: Sasak e Ieremòt. 013 1CH 008 015 Zebadia, Arad, Ader, 013 1CH 008 016 Michele, Ispa e Ioca erano figli di Beria. 013 1CH 008 017 Zebadia, Mesullàm, Chizki, Cheber, 013 1CH 008 018 Ismerai, Izlia e Iobab erano figli di Elpaal. 013 1CH 008 019 Iakim, Zikri, Zabdi, 013 1CH 008 020 Elienài, Silletài, Elièl, 013 1CH 008 021 Adaià, Beraià e Simrat erano figli di Simei. 013 1CH 008 022 Ispan, Eber, Eliel, 013 1CH 008 023 Abdon, Zikri, Canàn, 013 1CH 008 024 Anania, Elam, Antotia, 013 1CH 008 025 Ifdia e Penuèl erano figli di Sasak. 013 1CH 008 026 Samserài, Secaria, Atalia, 013 1CH 008 027 Iaaresia, Elia e Zikri erano figli di Ierocàm. 013 1CH 008 028 Questi erano capi di casati, secondo le loro genealogie; essi abitavano in Gerusalemme. 013 1CH 008 029 In Gàbaon abitava il padre di Gàbaon; sua moglie si chiamava Maaca; 013 1CH 008 030 il primogenito era Abdon, poi Zur, Kis, Baal, Ner, Nadàb, 013 1CH 008 031 Ghedor, Achio, Zeker e Miklòt. 013 1CH 008 032 Miklòt generò Simeà. Anche costoro abitavano in Gerusalemme accanto ai fratelli. 013 1CH 008 033 Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malkisùa, Abinadàb e Is-Bàal. 013 1CH 008 034 Figlio di Giònata fu Merib-Bàal; Merib-Bàal generò Mica. 013 1CH 008 035 Figli di Mica: Piton, Melech, Tarea e Acaz. 013 1CH 008 036 Acaz generò Ioadda; Ioadda generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza. 013 1CH 008 037 Moza generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasà, di cui fu figlio Azel. 013 1CH 008 038 Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikàm, Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; tutti questi erano figli di Azel. 013 1CH 008 039 Figli di Esek suo fratello: Ulam suo primogenito, Ieus secondo, Elifèlet terzo. 013 1CH 008 040 I figli di Ulam erano uomini valorosi e tiratori di arco. Ebbero numerosi figli e nipoti: centocinquanta. Tutti questi erano discendenti di Beniamino. 013 1CH 009 001 Tutti gli Israeliti furono registrati per genealogie e iscritti nel libro dei re di Israele e di Giuda; per le loro colpe furono deportati in Babilonia. 013 1CH 009 002 I primi abitanti che si erano ristabiliti nelle loro proprietà, nelle loro città, erano Israeliti, sacerdoti, leviti e oblati. 013 1CH 009 003 In Gerusalemme abitavano figli di Giuda, di Beniamino, di Efraim e di Manàsse. 013 1CH 009 004 Figli di Giuda: Utai, figlio di Ammiud, figlio di Omri, figlio di Imri, figlio di Bani dei figli di Perez, figlio di Giuda. 013 1CH 009 005 Dei Siloniti: Asaia il primogenito e i suoi figli. 013 1CH 009 006 Dei figli di Zerach: Ieuèl e seicentonovanta suoi fratelli. 013 1CH 009 007 Dei figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Odavia, figlio di Assenua, 013 1CH 009 008 Ibnia, figlio di Ierocam, Ela, figlio di Uzzi, figlio di Micri, e Mesullàm, figlio di Sefatia, figlio di Reuel, figlio di Ibnia. 013 1CH 009 009 I loro fratelli, secondo le loro genealogie, erano novecentocinquantasei; tutti costoro erano capi delle loro famiglie. 013 1CH 009 010 Dei sacerdoti: Iedaia, Ioarib, Iachin 013 1CH 009 011 e Azaria, figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt, figlio di Achitùb, capo del tempio, 013 1CH 009 012 Adaia, figlio di Ierocam, figlio di Pascur, figlio di Malchia, e Maasai, figlio di Adièl, figlio di Iaczèra, figlio di Mesullàm, figlio di Mesillemìt, figlio di Immer. 013 1CH 009 013 I loro fratelli, capi dei loro casati, erano millesettecentosessanta, uomini abili in ogni lavoro per il servizio del tempio. 013 1CH 009 014 Dei Leviti: Semaia, figlio di Cassub, figlio di Azrikam, figlio di Casabià dei figli di Merari, 013 1CH 009 015 Bakbakar, Cheresh, Galal, Mattania, figlio di Mica, figlio di Zikri, figlio di Asaf, 013 1CH 009 016 Abdia, figlio di Semaia, figlio di Galal, figlio di Idutun, e Berechia, figlio di Asa, figlio di Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti. 013 1CH 009 017 Dei portieri: Sallùm, Akkub, Talmon, Achiman e i loro fratelli. Sallùm era il capo 013 1CH 009 018 e sta fino ad oggi alla porta del re a oriente. Costoro erano i portieri degli accampamenti dei figli di Levi: 013 1CH 009 019 Sallùm figlio di Kore, figlio di Ebiasàf, figlio di Korach, e i suoi fratelli, i Korachiti, della casa di suo padre, attendevano al servizio liturgico; erano custodi della soglia della tenda; i loro padri custodivano l'ingresso nell'accampamento del Signore. 013 1CH 009 020 Pincas, figlio di Eleàzaro, prima era loro capo - il Signore sia con lui! -. 013 1CH 009 021 Zaccaria, figlio di Meselemia, custodiva la porta della tenda del convegno. 013 1CH 009 022 Tutti costoro, scelti come custodi della soglia, erano duecentododici; erano iscritti nelle genealogie nei loro villaggi. Li avevano stabiliti nell'ufficio per la loro fedeltà Davide e il veggente Samuele. 013 1CH 009 023 Essi e i loro figli avevano la responsabilità delle porte nel tempio, cioè nella casa della tenda. 013 1CH 009 024 C'erano portieri ai quattro lati: oriente, occidente, settentrione e meridione. 013 1CH 009 025 I loro fratelli, che abitavano nei loro villaggi, talvolta dovevano andare con loro per sette giorni. 013 1CH 009 026 Poiché erano sempre in funzione, quei quattro capiportieri - essi erano leviti - controllavano le stanze e i tesori del tempio. 013 1CH 009 027 Alloggiavano intorno al tempio, perché a loro incombeva la sua custodia e la sua apertura ogni mattina. 013 1CH 009 028 Di essi alcuni controllavano gli arredi liturgici, che contavano quando li portavano dentro e quando li riportavano fuori. 013 1CH 009 029 Alcuni erano incaricati degli arredi, di tutti gli oggetti del santuario, della farina, del vino, dell'olio e degli aromi. 013 1CH 009 030 Alcuni figli dei sacerdoti preparavano le sostanze aromatiche per i profumi. 013 1CH 009 031 Il levita Mattatia, primogenito di Sallùm il Korachita, per la sua fedeltà era incaricato di ciò che si preparava nei tegami. 013 1CH 009 032 Tra i figli dei Keatiti, alcuni loro fratelli badavano ai pani dell'offerta da disporre ogni sabato. 013 1CH 009 033 Questi erano i cantori, capi di casati levitici; liberi da altri compiti, abitavano nelle stanze del tempio, perché giorno e notte erano in attività. 013 1CH 009 034 Questi erano i capi delle famiglie levitiche secondo le loro genealogie; essi abitavano in Gerusalemme. 013 1CH 009 035 In Gàbaon abitavano il padre di Gàbaon, Ieiel, la cui moglie si chiamava Maaca. 013 1CH 009 036 Suo figlio primogenito era Abdon, quindi Zur, Kis, Baal, Ner, Nadàb, 013 1CH 009 037 Ghedor, Achio, Zaccaria e Miklòt. 013 1CH 009 038 Miklòt generò Simeàm. Anch'essi abitavano in Gerusalemme con i fratelli, di fronte a loro. 013 1CH 009 039 Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malchisùa, Abinadàb e Is-Bàal. 013 1CH 009 040 Figlio di Giònata: Merib-Bàal; Merib-Bàal generò Mica. 013 1CH 009 041 Figli di Mica: Piton, Melek e Tacrea. 013 1CH 009 042 Acaz generò Iaara; Iaara generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza. 013 1CH 009 043 Moza generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasa, di cui fu figlio Azel. 013 1CH 009 044 Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikam, Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; questi erano figli di Azel. 013 1CH 010 001 I Filistei attaccarono Israele; gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e caddero, colpiti a morte, sul monte Gelboe. 013 1CH 010 002 I Filistei inseguirono molto da vicino Saul e i suoi figli e uccisero Giònata, Abinadàb e Malchisùa, figli di Saul. 013 1CH 010 003 La battaglia si riversò tutta su Saul; sorpreso dagli arcieri, fu ferito da tali tiratori. 013 1CH 010 004 Allora Saul disse al suo scudiero: «Prendi la spada e trafiggimi; altrimenti verranno quei non circoncisi e infieriranno contro di me». Ma lo scudiero, in preda a forte paura, non volle. Saul allora, presa la spada, vi si gettò sopra. 013 1CH 010 005 Anche lo scudiero, visto che Saul era morto, si gettò sulla spada e morì. 013 1CH 010 006 Così finì Saul con i tre figli; tutta la sua famiglia perì insieme. 013 1CH 010 007 Quando tutti gli Israeliti della valle constatarono che i loro erano fuggiti e che erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. Vennero i Filistei e vi si insediarono. 013 1CH 010 008 Il giorno dopo i Filistei andarono a spogliare i cadaveri e trovarono Saul e i suoi figli che giacevano sul monte Gelboe. 013 1CH 010 009 Lo spogliarono asportandogli il capo e le armi; quindi inviarono per tutto il paese filisteo ad annunziare la vittoria ai loro idoli e al popolo. 013 1CH 010 010 Depositarono le sue armi nel tempio del loro dio; il teschio l'inchiodarono nel tempio di Dagon. 013 1CH 010 011 Quando gli abitanti di Iabes vennero a sapere ciò che i Filistei avevano fatto a Saul, 013 1CH 010 012 tutti i loro guerrieri andarono a prelevare il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli e li portarono in Iabes; seppellirono le loro ossa sotto la quercia in Iabes, quindi digiunarono per sette giorni. 013 1CH 010 013 Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per consultarlo. 013 1CH 010 014 Non aveva consultato il Signore; per questo il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide figlio di Iesse. 013 1CH 011 001 Tutti gli Israeliti si raccolsero intorno a Davide in Ebron e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. 013 1CH 011 002 Anche prima, quando regnava Saul, tu guidavi nei movimenti le truppe di Israele. Inoltre il Signore tuo Dio ti ha detto: Tu pascerai il mio popolo, Israele; tu sarai capo del mio popolo Israele». 013 1CH 011 003 Tutti gli anziani di Israele si presentarono al re in Ebron. Davide concluse con loro un'alleanza in Ebron davanti al Signore. Con l'unzione consacrarono Davide re su Israele, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Samuele. 013 1CH 011 004 Davide con tutto Israele marciò contro Gerusalemme, cioè Gebus, ove c'erano i Gebusei, abitanti del paese. 013 1CH 011 005 Ma gli abitanti di Gebus dissero a Davide: «Tu qui non entrerai». Ma Davide prese la cittadella di Sion, che è la città di Davide. 013 1CH 011 006 Davide aveva detto: «Chi colpirà per primo i Gebusei diventerà capo e principe». Salì per primo Ioab, figlio di Zeruià, che divenne così capo. 013 1CH 011 007 Davide si stabilì nella cittadella, che perciò fu chiamata città di Davide. 013 1CH 011 008 Egli fortificò la città tutt'intorno, dal Millo per tutto il suo perimetro; Ioab restaurò il resto della città. 013 1CH 011 009 Davide cresceva sempre più in potenza e il Signore degli eserciti era con lui. 013 1CH 011 010 Questi sono i capi dei prodi di Davide, che si erano affermati con il valore nel suo regno e che, insieme con tutto Israele, lo avevano costituito re, secondo la parola del Signore nei riguardi di Israele. 013 1CH 011 011 Ecco l'elenco dei prodi di Davide: Iasobeam figlio di un Cacmonita, capo dei Tre; egli brandì la lancia su trecento vittime in una sola volta. 013 1CH 011 012 Dopo di lui c'era Eleàzaro figlio di Dodo, l'Acochita; era uno dei tre prodi. 013 1CH 011 013 Egli fu con Davide in Pas-Dammim. I Filistei vi si erano riuniti per combattere; c'era un campo pieno di orzo. La truppa fuggì di fronte ai Filistei. 013 1CH 011 014 Egli allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei; così il Signore operò una grande vittoria. 013 1CH 011 015 Scesero tre dei trenta capi sulla roccia presso Davide, nella fortezza di Adullàm; il campo dei Filistei si estendeva nella valle di Rèfaim. 013 1CH 011 016 Davide era nella fortezza, mentre un presidio di Filistei era in Betlemme. 013 1CH 011 017 Davide ebbe un desiderio che espresse a parole: «Potessi bere l'acqua della cisterna che sta alla porta di Betlemme!». 013 1CH 011 018 I tre attraversarono il campo dei Filistei, attinsero l'acqua dalla cisterna che era alla porta di Betlemme e la portarono a Davide, ma egli non volle berla; la versò in libazione al Signore. 013 1CH 011 019 Egli disse: «Mi guardi il mio Dio dal compiere una cosa simile. Dovrei bere il sangue di quegli uomini insieme con la loro vita? Difatti l'hanno portata a rischio della propria vita». Non volle berla. Tali gesta compirono i tre prodi. 013 1CH 011 020 Abisài fratello di Ioab era capo dei Trenta. Egli brandì la lancia contro trecento vittime e così divenne famoso fra i Trenta. 013 1CH 011 021 Fu stimato doppiamente fra i Trenta; divenne loro capo, ma non giunse ad eguagliare i Tre. 013 1CH 011 022 Benaià, da Kabzeèl, era figlio di Ioiadà, uomo valoroso e pieno di prodezze. Egli uccise i due figli di Arièl di Moab; inoltre, sceso in una cisterna in un giorno di neve, vi uccise un leone. 013 1CH 011 023 Egli uccise anche un Egiziano alto cinque cubiti, il quale aveva in mano una lancia come un subbio di tessitore; gli andò incontro con un bastone, strappò la lancia dalla mano dell'Egiziano e lo uccise con la stessa lancia. 013 1CH 011 024 Tale gesta compì Benaià, figlio di Ioiadà; egli divenne famoso fra i trenta prodi. 013 1CH 011 025 Fra i Trenta fu molto stimato, ma non giunse a eguagliare i Tre. Davide lo mise a capo della sua guardia del corpo. 013 1CH 011 026 Ecco i prodi valorosi: Asaèl fratello di Ioab, Elcanan figlio di Dodo, di Betlemme, 013 1CH 011 027 Sammòt di Charod, Chelez di Pelet, 013 1CH 011 028 Ira figlio di Ikkes di Tekòa, Abièzer di Anatòt, 013 1CH 011 029 Sibbekai di Cusa, Ilai di Acoch, 013 1CH 011 030 Macrai di Netofa, Cheled figlio di Baana, di Netofa, 013 1CH 011 031 Itai figlio di Ribai, di Gàbaa dei figli di Beniamino, Benaià di Piraton, 013 1CH 011 032 Curai di Nacale-Gaas, Abiel di Arbot, 013 1CH 011 033 Azmàvet di Bacurìm, Eliacba di Saalbon, 013 1CH 011 034 Iasen di Gun, Giònata figlio di Saghe, di Charar, 013 1CH 011 035 Achiam figlio di Sacar, di Carar, Elifèlet figlio di Ur, 013 1CH 011 036 Efer di Mechera, Achia di Pelon, 013 1CH 011 037 Chezro del Carmelo, Naarai figlio di Ezbai, 013 1CH 011 038 Gioele fratello di Natàn, Mibcar figlio di Agri, 013 1CH 011 039 Zelek l'Ammonita, Nacrai di Berot, scudiero di Ioab figlio di Zeruià, 013 1CH 011 040 Ira di Ieter, Gareb di Ieter, 013 1CH 011 041 Uria l'Hittita, Zabad figlio di Aclai, 013 1CH 011 042 Adina figlio di Zisa il Rubenita, capo dei Rubeniti, e con lui altri trenta, 013 1CH 011 043 Canan, figlio di Maaca, Giòsafat di Meten, 013 1CH 011 044 Uzzia di Astarot, Sama e Ieiel, figli di Cotam di Aroer, 013 1CH 011 045 Iediael figlio di Simri e Ioca suo fratello, di Tisi, 013 1CH 011 046 Eliel di Macavim, Ieribài e Osea, figli di Elnaam, Itma il Moabita, 013 1CH 011 047 Elièl, Obed e Iaasièl di Zoba. 013 1CH 012 001 Questi sono gli uomini che raggiunsero Davide in Ziklàg, quando ancora fuggiva di fronte a Saul, figlio di Kis. Essi erano i prodi che l'aiutarono in guerra. 013 1CH 012 002 Erano armati d'arco e sapevano tirare frecce e sassi con la destra e con la sinistra; erano della tribù di Beniamino, fratelli di Saul: 013 1CH 012 003 Achièzer, il capo, e Ioas figli di Semaa, di Gàbaa; Ieziel e Pelet figli di Azmàvet; Beraca e Ieu di Anatòt; 013 1CH 012 004 Ismaia di Gàbaon, prode fra i Trenta e capo dei Trenta; Geremia, Iacaziel, Giovanni e Iozabàd di Ghedera; 013 1CH 012 005 Eleuzai, Ierimòt, Bealia, Semaria, Sefatia di Carif; 013 1CH 012 006 Elkana, Issia, Azarel, Ioezer, Iosgibeam, Korachiti; 013 1CH 012 007 Oela e Zebadia figli di Ierocam, di Ghedor. 013 1CH 012 008 Dei Gaditi alcuni uomini passarono a Davide nella fortezza del deserto; erano uomini valorosi, guerrieri pronti a combattere, abili nell'uso dello scudo e della lancia; sembravano leoni ed erano agili come gazzelle sui monti: 013 1CH 012 009 Ezer era il capo, Abdia il secondo, Eliàb il terzo, 013 1CH 012 010 Mismanna il quarto, Geremia il quinto, 013 1CH 012 011 Attài il sesto, Eliel il settimo, 013 1CH 012 012 Giovanni l'ottavo, Elzabàd il nono, 013 1CH 012 013 Geremia il decimo, Makbannai l'undecimo. 013 1CH 012 014 Costoro erano discendenti di Gad, capi dell'esercito; il più piccolo ne comandava cento e il più grande mille. 013 1CH 012 015 Questi attraversarono il Giordano nel primo mese dell'anno, mentre era in piena su tutte le rive, e misero in fuga tutti gli abitanti della valle a oriente e a occidente. 013 1CH 012 016 Alcuni dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide fino alla sua fortezza. 013 1CH 012 017 Davide uscì loro incontro e presa la parola disse loro: «Se siete venuti da me con intenzioni pacifiche per aiutarmi, sono disposto a unirmi a voi; ma se venite per tradirmi e consegnarmi ai miei avversari, mentre io non mi abbandono affatto alla violenza, il Dio dei nostri padri veda e punisca». 013 1CH 012 018 «Siamo tuoi, Davide; con te, figlio di Iesse! Pace, pace a te, pace a chi ti aiuta, perché il tuo Dio ti aiuta». Allora lo spirito invase Amasài, capo dei Trenta: Davide li accolse e li costituì capi di schiere. 013 1CH 012 019 Anche da Manàsse passarono a Davide, mentre insieme con i Filistei marciava in guerra contro Saul. Egli però non li aiutò perché nel consiglio i capi dei Filistei lo rimandarono dicendo: «A scapito delle nostre teste, egli passerebbe a Saul suo signore». 013 1CH 012 020 Mentre erano diretto a Ziklàg, passarono dalla sua parte i manassiti Adnach, Iozabàd, Iediaèl, Michele, Iozabàd, Eliu e Zilletai, capi di migliaia nella tribù di Manàsse. 013 1CH 012 021 Essi aiutarono Davide contro i razziatori, perché erano tutti valorosi, e divennero capi dell'esercito. 013 1CH 012 022 In verità ogni giorno passavano dalla parte di Davide per aiutarlo e così il suo divenne un accampamento enorme. 013 1CH 012 023 Ecco le cifre dei capi armati che passarono a Davide in Ebron per effettuare, secondo l'ordine del Signore, il trasferimento del regno da Saul a lui. 013 1CH 012 024 Dei figli di Giuda, che portavano scudo e lancia: seimilaottocento armati. 013 1CH 012 025 Dei figli di Simeone, uomini valorosi in guerra: settemilacento. 013 1CH 012 026 Dei figli di Levi: quattromilaseicento, 013 1CH 012 027 Inoltre Ioiadà, capo della famiglia di Aronne, e con lui tremilasettecento 013 1CH 012 028 e Zadòk, giovane molto valoroso, e il casato con i ventidue capi. 013 1CH 012 029 Dei figli di Beniamino, fratelli di Saul: tremila, perché in massima parte essi rimasero al servizio della casa di Saul. 013 1CH 012 030 Dei figli di Efraim: ventimilaottocento uomini valorosi, celebri nei loro casati. 013 1CH 012 031 Di metà della tribù di Manàsse: diciottomila, scelti singolarmente per partecipare alla nomina di Davide a re. 013 1CH 012 032 Dei figli di Issacar, che conoscevano bene i vari tempi sì da sapere che dovesse fare Israele nei singoli casi: duecento capi e tutti i loro fratelli alle loro dipendenze. 013 1CH 012 033 Di Zàbulon: cinquantamila, arruolati in un esercito, pronti per la battaglia con tutte le armi da guerra, disposti ad aiutare senza doppiezza. 013 1CH 012 034 Di Nèftali: mille capi e con loro trentasettemila dotati di scudo e di lancia. 013 1CH 012 035 Dei Daniti: ventottomilaseicento, armati per la guerra. 013 1CH 012 036 Di Aser: quarantamila guerrieri, pronti per la battaglia. 013 1CH 012 037 Dalla Transgiordania, ossia dei Rubeniti, dei Gaditi e di metà della tribù di Manàsse: centoventimila con tutte le armi di guerra. 013 1CH 012 038 Tutti costoro, guerrieri pronti a marciare, con cuore leale si presentarono in Ebron per proclamare Davide re su tutto Israele; anche il resto di Israele era concorde nel proclamare re Davide. 013 1CH 012 039 Rimasero lì con Davide tre giorni mangiando e bevendo quanto i fratelli avevano preparato per loro. 013 1CH 012 040 Anche i loro vicini e perfino da Issacar, da Zàbulon e da Nèftali avevano portato cibarie con asini, cammelli, muli e buoi: farina, schiacciate di fichi, uva passa, vino, olio, buoi e pecore in gran quantità, perché c'era allegria in Israele. 013 1CH 013 001 Davide si consigliò con i capi di migliaia e di centinaia e con tutti i prìncipi. 013 1CH 013 002 A tutta l'assemblea d'Israele Davide disse: «Se vi piace e se il Signore nostro Dio lo consente, comunichiamo ai nostri fratelli rimasti in tutte le regioni di Israele, ai sacerdoti e ai leviti nelle città dei loro pascoli, di radunarsi presso di noi. 013 1CH 013 003 Così riporteremo l'arca del nostro Dio qui presso di noi, perché non ce ne siamo più curati dal tempo di Saul». 013 1CH 013 004 Tutti i partecipanti all'assemblea approvarono che si facesse così, perché la proposta parve giusta agli occhi di tutto il popolo. 013 1CH 013 005 Davide convocò tutto Israele, da Sicor d'Egitto fino al passo di Amat, per trasportare l'arca di Dio da Kiriat-Iearìm. 013 1CH 013 006 Davide con tutto Israele salì a Baala, in Kiriat-Iearìm, che apparteneva a Giuda, per prendere di là l'arca di Dio, chiamata: Il Signore seduto sui cherubini. 013 1CH 013 007 Dalla casa di Abinadàb trasportarono l'arca di Dio su un carro nuovo; Uzza e Achio guidavano il carro. 013 1CH 013 008 Davide e tutto Israele danzavano con tutte le forze davanti a Dio, cantando e suonando cetre, arpe, timpani, cembali e trombe. 013 1CH 013 009 Giunti all'aia di Chidon, Uzza stese la mano per trattenere l'arca, perché i buoi la facevano barcollare. 013 1CH 013 010 Ma l'ira del Signore divampò contro Uzza e lo colpì perché aveva steso la mano sull'arca. Così egli morì lì davanti a Dio. 013 1CH 013 011 Davide si rattristò, perché il Signore era sceso con ira contro Uzza e chiamò quel luogo Perez-Uzza, nome ancora in uso. 013 1CH 013 012 In quel giorno Davide ebbe paura di Dio e pensò: «Come potrei condurre presso di me l'arca di Dio?». 013 1CH 013 013 Così Davide non portò l'arca presso di sé nella città di Davide, ma la diresse verso la casa di Obed-Edom di Gat. 013 1CH 013 014 L'arca di Dio rimase nella casa di Obed-Edom tre mesi. Il Signore benedisse la casa di Obed-Edom e quanto gli apparteneva. 013 1CH 014 001 Chiram, re di Tiro, mandò messaggeri a Davide con legno di cedro, muratori e falegnami per costruirgli una casa. 013 1CH 014 002 Davide allora riconobbe che il Signore l'aveva confermato re su Israele e che il suo regno era molto esaltato a causa del suo popolo Israele. 013 1CH 014 003 Davide prese altre mogli in Gerusalemme e generò figli e figlie. 013 1CH 014 004 I figli che gli erano nati in Gerusalemme si chiamavano Sammua, Sobab, Natàn, Salomone, 013 1CH 014 005 Ibcar, Elisua, Elipelet, 013 1CH 014 006 Noga, Nefeg, Iafia, 013 1CH 014 007 Elisamà, Beeliada ed Elifèlet. 013 1CH 014 008 Quando i Filistei seppero che Davide era stato unto re su tutto Israele, vennero tutti per impadronirsi di lui. Appena ne fu informato, Davide uscì loro incontro. 013 1CH 014 009 I Filistei giunsero e si sparsero per la valle di Rèfaim. 013 1CH 014 010 Davide consultò Dio: «Se marcio contro i Filistei, li metterai nelle mie mani?». Il Signore rispose: «Marcia; li metterò nelle tue mani». 013 1CH 014 011 Quelli vennero a Baal-Perazìm e là Davide li sconfisse. Questi disse: «Dio ha aperto per mio mezzo una breccia fra i miei nemici, come una breccia prodotta dall'acqua»; per questo il luogo fu chiamato Baal-Perazìm. 013 1CH 014 012 I Filistei vi abbandonarono i loro idoli e Davide ordinò: «Brucino tra le fiamme!». 013 1CH 014 013 Di nuovo i Filistei tornarono a invadere la valle. 013 1CH 014 014 Davide consultò ancora Dio, che gli rispose: «Non seguirli; aggirali e raggiungili dalla parte di Becoim. 013 1CH 014 015 Quando sentirai rumore di passi fra le cime degli alberi, allora uscirai a combattere, perché Dio ti precederà per colpire l'accampamento dei Filistei». 013 1CH 014 016 Davide fece come Dio gli aveva comandato. Sbaragliò l'esercito dei Filistei da Gàbaon fino a Ghezer. 013 1CH 014 017 La fama di Davide si diffuse in tutti i paesi, mentre il Signore lo rendeva terribile fra tutte le genti. 013 1CH 015 001 Egli si costruì edifici nella città di Davide, preparò il posto per l'arca di Dio ed eresse per essa una tenda. 013 1CH 015 002 Allora Davide disse: «Nessuno, se non i leviti, porti l'arca di Dio, perché Dio li ha scelti come portatori dell'arca e come suoi ministri per sempre». 013 1CH 015 003 Davide convocò tutto Israele in Gerusalemme per trasportare l'arca del Signore nel posto che le aveva preparato. 013 1CH 015 004 Davide radunò i figli di Aronne e i leviti. 013 1CH 015 005 Dei figli di Keat: Urièl il capo con i centoventi fratelli; 013 1CH 015 006 dei figli di Merari: Asaia il capo con i duecentoventi fratelli; 013 1CH 015 007 dei figli di Gherson: Gioele il capo con i centotrenta fratelli; 013 1CH 015 008 dei figli di Elisafan: Semaia il capo con i duecento fratelli; 013 1CH 015 009 dei figli di Ebron: Eliel il capo con gli ottanta fratelli; 013 1CH 015 010 dei figli di Uzziel: Amminadàb il capo con i centodieci fratelli. 013 1CH 015 011 Davide chiamò i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr e i leviti Urièl, Asaia, Gioele, Semaia, Eliel e Amminadàb 013 1CH 015 012 e disse loro: «Voi siete i capi dei casati levitici. Santificatevi, voi e i vostri fratelli. Quindi trasportate l'arca del Signore, Dio di Israele, nel posto che io le ho preparato. 013 1CH 015 013 Poiché la prima volta voi non c'eravate, il Signore nostro Dio si irritò con noi; non c'eravamo infatti rivolti a voi, come conveniva». 013 1CH 015 014 I sacerdoti e i leviti si santificarono per trasportare l'arca del Signore Dio di Israele. 013 1CH 015 015 I figli dei leviti sollevarono l'arca di Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla parola del Signore. 013 1CH 015 016 Davide disse ai capi dei leviti di mandare i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cembali, perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia. 013 1CH 015 017 I leviti destinarono Eman figlio di Gioele, Asaf uno dei suoi fratelli, figlio di Berechia, e, fra i figli di Merari, loro fratelli, Etan figlio di Kusaia. 013 1CH 015 018 Con loro c'erano i loro fratelli di secondo grado: Zaccaria, Uzziel, Semiramot, Iechièl, Unni, Eliel, Benaià, Maaseia, Mattatia, Elifel, Micneia, Obed-Edom e Ieièl portieri. 013 1CH 015 019 I cantori Eman, Asaf ed Etan usavano cembali di bronzo per il loro suono squillante. 013 1CH 015 020 Zaccaria, Uzziel, Semiramot, Iechièl, Unni, Eliàb, Maaseia e Benaià suonavano arpe in sordina. 013 1CH 015 021 Mattatia, Elifel, Micneia, Obed-Edom, Ieièl, Azaria suonavano sull'ottava per dare il tono. 013 1CH 015 022 Chenania, capo dei leviti, dirigeva l'esecuzione, perché era esperto. 013 1CH 015 023 Berechia ed Elkana facevano da portieri presso l'arca. 013 1CH 015 024 I sacerdoti Sebania, Giòsafat, Netaneèl, Amasài, Zaccaria, Benaià, Eliezer suonavano le trombe davanti all'arca di Dio; Obed-Edom e Iechièl facevano da portieri presso l'arca. 013 1CH 015 025 Davide, gli anziani di Israele e i capi di migliaia procedettero con gioia al trasporto dell'arca dell'alleanza del Signore dalla casa di Obed-Edom. 013 1CH 015 026 Poiché Dio assisteva i leviti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, si sacrificarono sette giovenchi e sette arieti. 013 1CH 015 027 Davide indossava un manto di bisso, come pure tutti i leviti che portavano l'arca, i cantori e Chenania che dirigeva l'esecuzione. Davide aveva inoltre un efod di lino. 013 1CH 015 028 Tutto Israele accompagnava l'arca dell'alleanza del Signore con grida, con suoni di corno, con trombe e con cembali, suonando arpe e cetre. 013 1CH 015 029 Quando l'arca dell'alleanza del Signore giunse alla città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra, vide il re danzare e saltare; lo disprezzò in cuor suo. 013 1CH 016 001 Così introdussero e collocarono l'arca di Dio al centro della tenda eretta per essa da Davide; offrirono olocausti e sacrifici di comunione a Dio. 013 1CH 016 002 Terminati gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo in nome del Signore. 013 1CH 016 003 Distribuì a tutti gli Israeliti, uomini e donne, una pagnotta, una porzione di carne e una schiacciata d'uva. 013 1CH 016 004 Egli stabilì che alcuni leviti stessero davanti all'arca del Signore come ministri per celebrare, ringraziare e lodare il Signore, Dio di Israele. 013 1CH 016 005 Erano Asaf il capo, Zaccaria il suo secondo, Uzzièl, Semiramot, Iechièl, Mattatia, Eliàb, Benaià, Obed-Edom e Ieièl, che suonavano strumenti musicali, arpe e cetre; Asaf suonava i cembali. 013 1CH 016 006 I sacerdoti Benaià e Iacazièl con le trombe erano sempre davanti all'arca dell'alleanza di Dio. 013 1CH 016 007 Proprio in quel giorno Davide per la prima volta affidò ad Asaf e ai suoi fratelli questa lode al Signore: 013 1CH 016 008 Lodate il Signore, acclamate il suo nome; manifestate ai popoli le sue gesta. 013 1CH 016 009 Cantate in suo onore, inneggiate a lui, ripetete tutti i suoi prodigi. 013 1CH 016 010 Gloriatevi sul suo santo nome; gioisca il cuore di quanti ricercano il Signore. 013 1CH 016 011 Cercate il Signore e la sua forza, ricercate sempre il suo volto. 013 1CH 016 012 Ricordate i prodigi che egli ha compiuti, i suoi miracoli e i giudizi della sua bocca. 013 1CH 016 013 Stirpe di Israele suo servo, figli di Giacobbe, suoi eletti, 013 1CH 016 014 egli, il Signore, è il nostro Dio; in tutta la terra fanno legge i suoi giudizi. 013 1CH 016 015 Si ricorda sempre dell'alleanza, della parola data a mille generazioni, 013 1CH 016 016 dell'alleanza conclusa con Abramo, del giuramento fatto a Isacco, 013 1CH 016 017 confermato a Giacobbe come statuto, a Israele come alleanza perenne: 013 1CH 016 018 «A te darò il paese di Canaan, come tua parte di eredità». 013 1CH 016 019 Eppure costituivano un piccolo numero; erano pochi e per di più stranieri nel paese. 013 1CH 016 020 Passarono dall'una all'altra nazione, da un regno a un altro popolo. 013 1CH 016 021 Egli non tollerò che alcuno li opprimesse; per essi egli castigò i re: 013 1CH 016 022 «Non toccate i miei consacrati, non maltrattate i miei profeti». 013 1CH 016 023 Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra; annunziate ogni giorno la sua salvezza. 013 1CH 016 024 Proclamate fra i popoli la sua gloria, fra tutte le nazioni i suoi prodigi. 013 1CH 016 025 Difatti grande è il Signore, degnissimo di lode e tremendo sopra tutti gli dei. 013 1CH 016 026 Tutti gli dei venerati dai popoli sono un nulla; il Signore, invece, ha formato il cielo. 013 1CH 016 027 Splendore e maestà stanno davanti a lui; potenza e bellezza nel suo santuario. 013 1CH 016 028 Date per il Signore, stirpi dei popoli, date per il Signore gloria e onore. 013 1CH 016 029 Date per il Signore gloria al suo nome; con offerte presentatevi a lui. Prostratevi al Signore in sacri ornamenti. 013 1CH 016 030 Tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra; egli fissò il mondo sì che non crolli. 013 1CH 016 031 Gioiscano i cieli ed esulti la terra; si dica fra i popoli: «Il Signore regna». 013 1CH 016 032 Frema il mare con quanto contiene; tripudi la campagna con quanto è in essa. 013 1CH 016 033 Gridino di giubilo gli alberi della foresta di fronte al Signore, perché viene per giudicare la terra. 013 1CH 016 034 Lodate il Signore, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre. 013 1CH 016 035 Dite: «Salvaci, Dio della nostra salvezza; raccoglici, liberaci dalle genti sì che possiamo celebrare il tuo santo nome, gloriarci della tua lode. 013 1CH 016 036 Sia benedetto il Signore, Dio di Israele, di secolo in secolo». E tutto il popolo disse: «Amen, alleluia». 013 1CH 016 037 Quindi Davide lasciò Asaf e i suoi fratelli davanti all'arca dell'alleanza del Signore, perché officiassero davanti all'arca secondo il rituale quotidiano; 013 1CH 016 038 lasciò Obed-Edom figlio di Idutun, e Cosà, insieme con sessantotto fratelli, come portieri. 013 1CH 016 039 Egli incaricò della Dimora del Signore che era sull'altura di Gàbaon il sacerdote Zadòk e i suoi fratelli, 013 1CH 016 040 perché offrissero olocausti al Signore sull'altare degli olocausti per sempre, al mattino e alla sera, e compissero quanto è scritto nella legge che il Signore aveva imposta a Israele. 013 1CH 016 041 Con loro erano Eman, Idutun e tutti gli altri scelti e designati per nome perché lodassero il Signore, perché la sua grazia dura sempre. 013 1CH 016 042 Con loro avevano trombe e cembali per suonare e altri strumenti per il canto divino. I figli di Idutun erano incaricati della porta. 013 1CH 016 043 Infine tutto il popolo andò a casa e Davide tornò per salutare la sua famiglia. 013 1CH 017 001 Una volta stabilitosi in casa, Davide disse al profeta Natan: «Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca dell'alleanza del Signore sta sotto una tenda». 013 1CH 017 002 Natan rispose a Davide: «Fà quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è con te». 013 1CH 017 003 Ora in quella medesima notte questa parola di Dio fu rivolta a Natan: 013 1CH 017 004 «Và a riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu non mi costruirai la casa per la mia dimora. 013 1CH 017 005 Difatti io non ho mai abitato in una casa da quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io passai da una tenda all'altra e da una dimora all'altra. 013 1CH 017 006 Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a qualcuno dei Giudici, ai quali avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché non mi avete costruito una casa di cedro? 013 1CH 017 007 Ora, riferirai al mio servo Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul mio popolo Israele. 013 1CH 017 008 Sono stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi personaggi sulla terra. 013 1CH 017 009 Destinerò un posto per il mio popolo Israele; ivi lo pianterò perché vi si stabilisca e non debba vivere ancora nell'instabilità e i malvagi non continuino ad angariarlo come una volta, 013 1CH 017 010 come quando misi i Giudici a capo di Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il Signore ha intenzione di costruire a te una casa. 013 1CH 017 011 Quando i tuoi giorni saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno. 013 1CH 017 012 Costui mi costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre. 013 1CH 017 013 Io sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore. 013 1CH 017 014 Io lo farò star saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono sarà sempre stabile». 013 1CH 017 015 Natan riferì a Davide tutte queste parole e tutta la presente visione. 013 1CH 017 016 Allora il re Davide, presentatosi al Signore disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa perché tu mi abbia condotto fin qui? 013 1CH 017 017 E, quasi fosse poco ciò per i tuoi occhi, o Dio, ora parli della casa del tuo servo nel lontano avvenire; mi hai fatto contemplare come una successione di uomini in ascesa, Signore Dio! 013 1CH 017 018 Come può pretendere Davide di aggiungere qualcosa alla tua gloria? Tu conosci il tuo servo. 013 1CH 017 019 Signore, per amore del tuo servo e secondo il tuo cuore hai compiuto quest'opera straordinaria per manifestare tutte le tue meraviglie. 013 1CH 017 020 Signore, non esiste uno simile a te e non c'è Dio fuori di te, come abbiamo sentito con i nostri orecchi. 013 1CH 017 021 E chi è come il tuo popolo, Israele, l'unico popolo sulla terra che Dio sia andato a riscattare per farne un suo popolo e per procurarsi un nome grande e stabile? Tu hai scacciato le nazioni davanti al tuo popolo, che tu hai riscattato dall'Egitto. 013 1CH 017 022 Hai deciso che il tuo popolo Israele sia tuo popolo per sempre. Tu, Signore, sei stato il loro Dio. 013 1CH 017 023 Ora, Signore, la parola che hai pronunciata sul tuo servo e sulla sua famiglia resti sempre verace; fà come hai detto. 013 1CH 017 024 Sia saldo e sia sempre magnificato il tuo nome! Si possa dire: Il Signore degli eserciti è Dio per Israele! La casa di Davide tuo servo sarà stabile davanti a te. 013 1CH 017 025 Tu, Dio mio, hai rivelato al tuo servo l'intenzione di costruirgli una casa, per questo il tuo servo ha trovato l'ardire di pregare alla tua presenza. 013 1CH 017 026 Ora tu, Signore, sei Dio; tu hai promesso al tuo servo tanto bene. 013 1CH 017 027 Pertanto ti piaccia di benedire la casa del tuo servo perché sussista per sempre davanti a te, poiché quanto tu benedici è sempre benedetto». 013 1CH 018 001 In seguito Davide sconfisse i Filistei, li piegò e tolse loro Gat con le dipendenze. 013 1CH 018 002 Quindi sconfisse i Moabiti, che divennero sudditi e tributari di Davide. 013 1CH 018 003 Davide sconfisse anche Hadad-Ezer, re di Zoba, verso Amat, nella sua marcia verso il fiume Eufrate per stabilirvi il suo dominio. 013 1CH 018 004 Davide gli prese mille carri, settemila cavalieri e ventimila fanti. Davide poi fece tagliare i garretti a tutti i cavalli, risparmiandone un centinaio. 013 1CH 018 005 Gli Aramei di Damasco andarono in aiuto di Hadad-Ezer, re di Zoba, ma Davide ne uccise ventiduemila. 013 1CH 018 006 Davide mise guarnigioni in Aram di Damasco; gli Aramei divennero sudditi e tributari di Davide. Il Signore rese vittorioso Davide in ogni sua impresa. 013 1CH 018 007 Davide prese gli scudi d'oro agli ufficiali di Hadad-Ezer e li portò in Gerusalemme. 013 1CH 018 008 Da Tibcat e da Cun, città di Hadad-Ezer, Davide asportò una grande quantità di bronzo, con cui Salomone costruì il bacino di bronzo, le colonne e i vari arredi di bronzo. 013 1CH 018 009 Tou re di Amat, saputo che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Ezer re di Zoba, 013 1CH 018 010 mandò Adoram suo figlio per salutare il re Davide e per felicitarsi con lui d'avere assalito e vinto Hadad-Ezer, poiché Tou era sempre in guerra con Hadad-Ezer; Adoram portava con sé oggetti d'oro, d'argento e di bronzo. 013 1CH 018 011 Anche tali oggetti il re Davide li consacrò al Signore insieme con l'argento e l'oro che aveva preso da tutti gli altri popoli, ossia da Edom, da Moab, dagli Ammoniti, dai Filistei e dagli Amaleciti. 013 1CH 018 012 Abisai figlio di Zeruià sconfisse nella Valle del sale diciottomila Idumei. 013 1CH 018 013 Pose guarnigioni in Edom; tutti gli Idumei divennero sudditi di Davide. Il Signore rendeva vittorioso Davide in ogni sua impresa. 013 1CH 018 014 Davide regnò su tutto Israele e rese giustizia con retti giudizi a tutto il popolo. 013 1CH 018 015 Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito; Giòsafat figlio di Achilud era archivista. 013 1CH 018 016 Zadòk figlio di Achitùb e Abimèlech figlio di Ebiatàr erano sacerdoti; Savsa era scriba. 013 1CH 018 017 Benaià figli di Ioiadà comandava i Cretei e i Peletei; i figli di Davide erano i primi al fianco del re. 013 1CH 019 001 Dopo, morì Nacas re degli Ammoniti; al suo posto divenne re suo figlio. 013 1CH 019 002 Davide disse: «Userò benevolenza con Canun figlio di Nacas, perché anche suo padre è stato benevolo con me». Davide mandò messaggeri per consolarlo della morte di suo padre. I ministri di Davide andarono nella regione degli Ammoniti da Canun per consolarlo. 013 1CH 019 003 Ma i capi degli Ammoniti dissero a Canun: «Forse Davide intende onorare tuo padre ai tuoi occhi mandandoti consolatori? Questi suoi ministri non sono venuti forse da te per spiare, per informarsi e per esplorare la regione?». 013 1CH 019 004 Canun allora prese i ministri di Davide, li fece radere, tagliò a metà le loro vesti fino alle natiche e li rimandò. 013 1CH 019 005 Alcuni vennero a riferire a Davide la sorte di quegli uomini. Poiché costoro si vergognavano moltissimo, il re mandò ad incontrarli con questo messaggio: «Rimanete in Gerico finché non sia cresciuta la vostra barba; allora ritornerete». 013 1CH 019 006 Gli Ammoniti, accortisi di essersi inimicati Davide, mandarono, essi e Canun, mille talenti d'argento per assoldare carri e cavalieri nel paese dei due fiumi, in Aram Maaca e in Zoba. 013 1CH 019 007 Assoldarono trentaduemila carri e il re di Maaca con le sue truppe. Questi vennero e si accamparono di fronte a Màdaba; frattanto gli Ammoniti si erano radunati dalle loro città e si erano mossi per la guerra. 013 1CH 019 008 Quando Davide lo venne a sapere, mandò Ioab con tutto il gruppo dei prodi. 013 1CH 019 009 Gli Ammoniti uscirono per disporsi a battaglia davanti alla città mentre i re alleati stavano da parte nella campagna. 013 1CH 019 010 Ioab si accorse che la battaglia gli si profilava di fronte e alle spalle. Egli scelse i migliori di Israele e li schierò contro gli Aramei. 013 1CH 019 011 Affidò il resto dell'esercito ad Abisài suo fratello che lo schierò contro gli Ammoniti. 013 1CH 019 012 E gli disse: «Se gli Aramei prevarranno su di me, mi verrai in aiuto; se invece gli Ammoniti prevarranno su di te, io ti verrò in aiuto. 013 1CH 019 013 Coraggio, dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; il Signore faccia ciò che gli piacerà». 013 1CH 019 014 Ioab con i suoi mosse verso gli Aramei per combatterli, ma essi fuggirono davanti a lui. 013 1CH 019 015 Anche gli Ammoniti, visto che gli Aramei si erano dati alla fuga, fuggirono di fronte ad Abisài fratello di Ioab, rientrando in città. Ioab allora tornò in Gerusalemme. 013 1CH 019 016 Gli Aramei, visto che erano stati battuti dagli Israeliti, mandarono messaggeri e fecero venire gli Aramei d'Oltrefiume; li comandava Sofach, capo dell'esercito di Hadad-Ezer. 013 1CH 019 017 Quando ciò fu riferito a Davide, egli radunò tutto Israele e attraversò il Giordano. Li raggiunse e si schierò davanti a loro; Davide si dispose per la battaglia contro gli Aramei, che l'attaccarono. 013 1CH 019 018 Gli Aramei fuggirono di fronte agli Israeliti. Davide uccise, degli Aramei, settemila cavalieri e quarantamila fanti; uccise anche Sofach capo dell'esercito. 013 1CH 019 019 Gli uomini di Hadad-Ezer, visto che erano stati battuti dagli Israeliti, fecero la pace con Davide e si sottomisero a lui. Gli Aramei non vollero più recare aiuto agli Ammoniti. 013 1CH 020 001 All'inizio dell'anno successivo, quando i re sono soliti andare in guerra, Ioab, alla testa di un forte esercito, devastò la regione degli Ammoniti, quindi andò ad assediare Rabbà, mentre Davide se ne stava in Gerusalemme. Ioab occupò e distrusse Rabbà. 013 1CH 020 002 Davide prese dalla testa di Milcom il diadema; trovò che pesava un talento d'oro; in esso era incastonata una pietra preziosa. Il diadema fu posto sulla testa di Davide. Egli asportò dalla città un grande bottino. 013 1CH 020 003 Ne fece uscire anche gli abitanti, che destinò ai lavori con seghe, picconi di ferro e asce. Allo stesso modo Davide trattò tutte le città degli Ammoniti. Quindi Davide con tutti i suoi tornò in Gerusalemme. 013 1CH 020 004 Dopo, ci fu una guerra in Ghezer con i Filistei. Allora Sibbekài di Cusa uccise Sippai dei discendenti dei Refaim. I Filistei furono soggiogati. 013 1CH 020 005 Ci fu un'altra guerra con i Filistei, nella quale Elcanan figlio di Iair uccise Lacmi, fratello di Golia di Gat, l'asta della cui lancia era come un subbio di tessitore. 013 1CH 020 006 Ci fu un'altra guerra in Gat, durante la quale un uomo molto alto, con le dita a sei a sei, - in totale ventiquattro - anch'egli era della stirpe di Rafa - 013 1CH 020 007 ingiuriò Israele; Giònata figlio di Simeà, fratello di Davide, l'uccise. 013 1CH 020 008 Questi uomini erano discendenti di Rafa in Gat; essi caddero colpiti da Davide e dai suoi uomini. 013 1CH 021 001 Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a censire gli Israeliti. 013 1CH 021 002 Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto sì che io conosca il loro numero». 013 1CH 021 003 Ioab disse a Davide: «Il Signore aumenti il suo popolo sì da renderlo cento volte tanto! Ma, mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?». 013 1CH 021 004 Ma l'opinione del re si impose a Ioab. Questi percorse tutto Israele, quindi tornò a Gerusalemme. 013 1CH 021 005 Ioab consegnò a Davide il numero del censimento del popolo. In tutto Israele risultarono un milione e centomila uomini atti alle armi; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini atti alle armi. 013 1CH 021 006 Fra costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l'ordine del re gli appariva un abominio. 013 1CH 021 007 Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele. 013 1CH 021 008 Davide disse a Dio: «Facendo una cosa simile, ho peccato gravemente. Perdona, ti prego, l'iniquità del tuo servo, perché ho commesso una vera follia». 013 1CH 021 009 Il Signore disse a Gad, veggente di Davide: 013 1CH 021 010 «Và, riferisci a Davide: Dice il Signore: Ti pongo davanti tre cose, scegline una e io te la concederò». 013 1CH 021 011 Gad andò da Davide e gli riferì: «Dice il Signore: Scegli 013 1CH 021 012 fra tre anni di carestia, tre mesi di fuga per te di fronte ai tuoi avversari, sotto l'incubo della spada dei tuoi nemici, e tre giorni della spada del Signore con la peste che si diffonde sul paese e l'angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio di Israele. Ora decidi che cosa io debba riferire a chi mi ha inviato». 013 1CH 021 013 Davide disse a Gad: «Sono in un'angoscia terribile. Ebbene, io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è molto grande, ma io non cada nelle mani degli uomini». 013 1CH 021 014 Così il Signore mandò la peste in Israele; morirono settantamila Israeliti. 013 1CH 021 015 Dio mandò un angelo in Gerusalemme per distruggerla. Ma, come questi stava distruggendola, il Signore volse lo sguardo e si astenne dal male minacciato. Egli disse all'angelo sterminatore: «Ora basta! Ritira la mano». L'angelo del Signore stava in piedi presso l'aia di Ornan il Gebuseo. 013 1CH 021 016 Davide, alzati gli occhi, vide l'angelo del Signore che stava fra terra e cielo con la spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra. 013 1CH 021 017 Davide disse a Dio: «Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Io ho peccato e ho commesso il male; costoro, il gregge, che cosa hanno fatto? Signore Dio mio, sì, la tua mano infierisca su di me e sul mio casato, ma non colpisca il tuo popolo». 013 1CH 021 018 L'angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse ad erigere un altare al Signore nell'aia di Ornan il Gebuseo. 013 1CH 021 019 Davide vi andò secondo l'ordine di Gad, comunicatogli a nome del Signore. 013 1CH 021 020 Ornan si volse e vide l'angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si nascosero. Ornan stava trebbiando il grano, 013 1CH 021 021 quando gli si avvicinò Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall'aia, prostrandosi con la faccia a terra davanti a Davide. 013 1CH 021 022 Davide disse a Ornan: «Cedimi il terreno dell'aia, perché io vi costruisca un altare al Signore; cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello cessi di infierire sul popolo». 013 1CH 021 023 Ornan rispose a Davide: «Prenditelo; il re mio signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti dò anche i buoi per gli olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l'offerta; tutto io ti offro». 013 1CH 021 024 Ma il re Davide disse a Ornan: «No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che appartiene a te offrendo così un olocausto gratuitamente». 013 1CH 021 025 E così Davide diede a Ornan seicento sicli d'oro per il terreno. 013 1CH 021 026 Quindi Davide vi eresse un altare per il Signore e vi offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull'altare dell'olocausto. 013 1CH 021 027 Il Signore ordinò all'angelo e questi ripose la spada nel fodero. 013 1CH 021 028 Allora, visto che il Signore l'aveva ascoltato sull'aia di Ornan il Gebuseo, Davide offrì là un sacrificio. 013 1CH 021 029 La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel deserto, e l'altare dell'olocausto in quel tempo stavano sull'altura che era in Gàbaon; 013 1CH 021 030 ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio perché si era molto spaventato di fronte alla spada dell'angelo del Signore. 013 1CH 022 001 Davide disse: «Questa è la casa del Signore Dio e questo è l'altare per gli olocausti di Israele». 013 1CH 022 002 Davide ordinò di radunare gli stranieri che erano nel paese di Israele. Quindi diede incarico agli scalpellini perché squadrassero pietre per la costruzione del tempio. 013 1CH 022 003 Davide preparò ferro per i chiodi dei battenti delle porte e per le spranghe di ferro e anche molto bronzo in quantità incalcolabile. 013 1CH 022 004 Il legno di cedro non si contava, poiché quelli di Sidòne e di Tiro avevano portato a Davide molto legno di cedro. 013 1CH 022 005 Davide pensava: «Mio figlio Salomone è ancora giovane e inesperto, mentre la costruzione da erigersi per il Signore deve essere straordinariamente grande, tale da suscitare fama e ammirazione in tutti i paesi; per questo ne farò i preparativi io». Davide, prima di morire, effettuò preparativi imponenti. 013 1CH 022 006 Poi chiamò Salomone suo figlio e gli comandò di costruire un tempio al Signore Dio di Israele. 013 1CH 022 007 Davide disse a Salomone: «Figlio mio, io avevo deciso di costruire un tempio al nome del Signore mio Dio. 013 1CH 022 008 Ma mi fu rivolta questa parola del Signore: Tu hai versato troppo sangue e hai fatto grandi guerre; per questo non costruirai il tempio al mio nome, perché hai versato troppo sangue sulla terra davanti a me. 013 1CH 022 009 Ecco ti nascerà un figlio, che sarà uomo di pace; io gli concederò la tranquillità da parte di tutti i suoi nemici che lo circondano. Egli si chiamerà Salomone. Nei suoi giorni io concederò pace e tranquillità a Israele. 013 1CH 022 010 Egli costruirà un tempio al mio nome; egli sarà figlio per me e io sarò padre per lui. Stabilirò il trono del suo regno su Israele per sempre. 013 1CH 022 011 Ora, figlio mio, il Signore sia con te perché tu riesca a costruire un tempio al Signore tuo Dio, come ti ha promesso. 013 1CH 022 012 Ebbene, il Signore ti conceda senno e intelligenza, ti costituisca re di Israele per osservare la legge del Signore tuo Dio. 013 1CH 022 013 Certo riuscirai, se cercherai di praticare gli statuti e i decreti che il Signore ha prescritti a Mosè per Israele. Sii forte, coraggio; non temere e non abbatterti. 013 1CH 022 014 Ecco, anche in mezzo alle angosce, ho preparato per il tempio centomila talenti d'oro, un milione di talenti d'argento, bronzo e ferro in quantità incalcolabile. Inoltre ho preparato legname e pietre; tu ve ne aggiungerai ancora. 013 1CH 022 015 Ti assisteranno molti operai, scalpellini e lavoratori della pietra e del legno e tecnici di ogni sorta per qualsiasi lavoro. 013 1CH 022 016 L'oro, l'argento, il bronzo e il ferro non si calcolano; su, mettiti al lavoro e il Signore ti assista». 013 1CH 022 017 Davide comandò a tutti i capi di Israele di aiutare Salomone suo figlio. 013 1CH 022 018 Disse: «Il Signore vostro Dio non è forse con voi e non vi ha concesso tranquillità all'intorno? Difatti ha gia messo nelle mie mani gli abitanti della regione; il paese si è assoggetato davanti al Signore e davanti al suo popolo. 013 1CH 022 019 Ora perciò dedicatevi con tutto il cuore e con tutta l'anima alla ricerca del Signore vostro Dio. Su, costruite il santuario del Signore vostro Dio, per introdurre l'arca dell'alleanza del Signore e gli oggetti consacrati a Dio nel tempio che sarà eretto al nome del Signore». 013 1CH 023 001 Davide, ormai vecchio e sazio di giorni, nominò re su Israele suo figlio Salomone. 013 1CH 023 002 Egli radunò tutti i capi di Israele, i sacerdoti e i leviti. 013 1CH 023 003 Si contarono i leviti, dai trent'anni in su; censiti, uno per uno, risultarono trentottomila. 013 1CH 023 004 «Di costoro ventiquattromila dirigano l'attività del tempio, seimila siano magistrati e giudici, 013 1CH 023 005 quattromila portieri e quattromila lodino il Signore con tutti gli strumenti inventati da me per lodarlo». 013 1CH 023 006 Davide divise in classi i figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 013 1CH 023 007 Dei Ghersoniti: Ladan e Simei. 013 1CH 023 008 Figli di Ladan: Iechièl, primo, Zetan e Gioele; tre. 013 1CH 023 009 Figli di Simei: Selomìt, Cazièl, Aran; tre. Costoro sono i capi dei casati di Ladan. 013 1CH 023 010 Figli di Simei: Iacat, Ziza, Ieus, Beria; questi sono i quattro figli di Simei. 013 1CH 023 011 Iacat era il capo e Ziza il secondo. Ieus e Beria non ebbero molti figli; riguardo al censimento furono considerati come unico casato. 013 1CH 023 012 Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzziel; quattro. 013 1CH 023 013 Figli di Amram: Aronne e Mosè. Aronne fu scelto per consacrare le cose sacrosante, egli e i suoi figli, per sempre, perché offrisse incenso davanti al Signore, lo servisse e benedicesse in suo nome per sempre. 013 1CH 023 014 Riguardo a Mosè, uomo di Dio, i suoi figli furono contati nella tribù di Levi. 013 1CH 023 015 Figli di Mosè: Gherson ed Eliezèr. 013 1CH 023 016 Figli di Gerson: Sebuèl, il primo. 013 1CH 023 017 I figli di Eliezèr furono Recabia, il primo. Eliezèr non ebbe altri figli, mentre i figli di Recabia furono moltissimi. 013 1CH 023 018 Figli di Isear: Selomìt, il primo. 013 1CH 023 019 Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel terzo, Iekameàm quarto. 013 1CH 023 020 Figli di Uzziel: Mica il primo, Icasia secondo. 013 1CH 023 021 Figli di Merari: Macli e Musi. Figli di Macli: Eleàzaro e Kis. 013 1CH 023 022 Eleàzaro morì senza figli, avendo soltanto figlie; le sposarono i figli di Kis, loro fratelli. 013 1CH 023 023 Figli di Musi: Macli, Eder e Ieremòt; tre. 013 1CH 023 024 Questi sono i figli di Levi secondo i loro casati, i capifamiglia secondo il censimento, contati nominalmente, uno per uno, incaricati dei lavori per il servizio del tempio, dai venti anni in su. 013 1CH 023 025 Poiché Davide aveva detto: «Il Signore, Dio di Israele, ha concesso la tranquillità al suo popolo; egli si è stabilito in Gerusalemme per sempre, 013 1CH 023 026 anche i leviti non avranno più da trasportare la Dimora e tutti i suoi oggetti per il suo servizio». 013 1CH 023 027 Secondo le ultime disposizioni di Davide, il censimento dei figli di Levi si fece dai venti anni in su. 013 1CH 023 028 Dipendevano dai figli di Aronne per il servizio del tempio; presiedevano ai cortili, alle stanze, alla purificazione di ogni cosa sacra e all'attività per il servizio del tempio, 013 1CH 023 029 al pane dell'offerta, alla farina, all'offerta, alle focacce non lievitate, alle cose da cuocere sulle graticole e da friggere e a tutte le misure di capacità e di lunghezza. 013 1CH 023 030 Dovevano presentarsi ogni mattina per celebrare e lodare il Signore, così pure alla sera. 013 1CH 023 031 Presiedevano a tutti gli olocausti da offrire al Signore nei sabati, nei noviluni, nelle feste fisse, secondo un numero preciso e secondo le loro regole, sempre davanti al Signore. 013 1CH 023 032 Pensavano anche al servizio della tenda del convegno e al servizio del santuario e stavano agli ordini dei figli di Aronne, loro fratelli, per il servizio del tempio. 013 1CH 024 001 Classi dei figli di Aronne. Figli di Aronne: Nadàb, Abiu, Ebiatàr, Eleàzaro e Itamar. 013 1CH 024 002 Nadàb e Abiu morirono prima del padre e non lasciarono discendenti. Esercitarono il sacerdozio Eleàzaro e Itamar. 013 1CH 024 003 Davide, insieme con Zadòk dei figli di Eleàzaro e con Achimèlech dei figli di Itamar, li divise in classi secondo il loro servizio. 013 1CH 024 004 Poiché risultò che i figli di Eleàzaro, relativamente alla somma dei maschi, erano più numerosi dei figli di Itamar, furono così classificati: sedici capi di casati per i figli di Eleàzaro, otto per i figli di Itamar. 013 1CH 024 005 Li divisero a sorte, questi come quelli, perché c'erano principi del santuario e principi di Dio sia tra i figli di Eleàzaro che tra i figli di Itamar. 013 1CH 024 006 Lo scriba Semaia figlio di Netaneèl, dei figli di Levi, ne fece il catalogo alla presenza del re, dei capi, del sacerdote Zadòk, di Achimèlech figlio di Ebiàtar, dei capi dei casati sacerdotali e levitici; si registravano due casati per Eleàzaro e uno per Itamar. 013 1CH 024 007 La prima sorte toccò a Ioarib, la seconda a Iedaia, 013 1CH 024 008 la terza a Carim, la quarta a Seorim, 013 1CH 024 009 la quinta a Malchia, la sesta a Miamin, 013 1CH 024 010 la settimana a Akkoz, l'ottava ad Abia, 013 1CH 024 011 la nona a Giosuè, la decima a Secania, 013 1CH 024 012 l'undecima a Eliasib, la dodicesima a Iakim, 013 1CH 024 013 la tredicesima a Cuppa, la quattordicesima a Is-Bàal, 013 1CH 024 014 la quindicesima a Bilga, la sedicesima a Immer, 013 1CH 024 015 la diciassettesima a Chezir, la diciottesima a Happizzès, 013 1CH 024 016 la diciannovesima a Petachia, la ventesima a Ezechiele, 013 1CH 024 017 la ventunesima a Iachin, la ventiduesima a Gamul, 013 1CH 024 018 la ventitreesima a Delaia, la ventiquattresima a Maazia. 013 1CH 024 019 Questi furono i turni per il loro servizio; a turno entravano nel tempio secondo la regola stabilita dal loro antenato Aronne, come gli aveva ordinato il Signore, Dio di Israele. 013 1CH 024 020 Quanto agli altri figli di Levi, per i figli di Amram c'era Subaèl, per i figli di Subaèl Iecdia. 013 1CH 024 021 Quanto a Recabia, il capo dei figli di Recabia era Issia. 013 1CH 024 022 Per gli Iseariti, Selomòt; per i figli di Selomòt, Iacat. 013 1CH 024 023 Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel terzo, Iekameam quarto. 013 1CH 024 024 Figli di Uzziel: Mica; per i figli di Mica, Samir; 013 1CH 024 025 fratello di Mica era Issia; per i figli di Issia, Zaccaria. 013 1CH 024 026 Figli di Merari: Macli e Musi; per i figli di Iaazia suo figlio. 013 1CH 024 027 Figli di Merari nella linea di Iaazia suo figlio: Soam, Zaccur e Ibri. 013 1CH 024 028 Per Macli: Eleàzaro, che non ebbe figli. 013 1CH 024 029 Per Kis i figli di Kis: Ieracmèl. 013 1CH 024 030 Figli di Musi: Macli, Eder e Ierimòt. Questi sono i figli dei leviti secondo i loro casati. 013 1CH 024 031 Anch'essi, come i loro fratelli, figli di Aronne, furono sorteggiati alla presenza del re Davide, di Zadòk, di Achimèlech, dei casati sacerdotali e levitici, il casato del primogenito come quello del fratello minore. 013 1CH 025 001 Quindi Davide, insieme con i capi dell'esercito, separò per il servizio i figli di Asaf, di Eman e di Idutun, che eseguivano la musica sacra con cetre, arpe e cembali. Il numero di questi uomini incaricati di tale attività fu: 013 1CH 025 002 Per i figli di Asaf: Zaccur, Giuseppe, Natania, Asareela; i figli di Asaf erano sotto la direzione di Asaf, che eseguiva la musica secondo le istruzioni del re. 013 1CH 025 003 Per Idutun i figli di Idutun: Ghedalia, Seri, Isaia, Casabià, Simei, Mattatia: sei sotto la direzione del loro padre Idutun, che cantava con cetre per celebrare e lodare il Signore. 013 1CH 025 004 Per Eman i figli di Eman: Bukkia, Mattania, Uzziel, Sebuel, Ierimòt, Anania, Anani, Eliata, Ghiddalti, Romamti-Ezer, Iosbekasa, Malloti, Cotir, Macaziot. 013 1CH 025 005 Tutti costoro erano figli di Eman, veggente del re riguardo alle parole di Dio; per esaltare la sua potenza Dio concesse a Eman quattordici figli e tre figlie. 013 1CH 025 006 Tutti costoro, sotto la direzione del padre, cioè di Asaf, di Idutun e di Eman, cantavano nel tempio con cembali, arpe e cetre, per il servizio del tempio, agli ordini del re. 013 1CH 025 007 Il numero di costoro, insieme con i fratelli, esperti nel canto del Signore, cioè tutti veramente capaci, era di duecentottantotto. 013 1CH 025 008 Per i loro turni di servizio furono sorteggiati i piccoli come i grandi, i maestri come i discepoli. 013 1CH 025 009 La prima sorte toccò a Giuseppe, con i fratelli e figli: dodici; la seconda a Ghedalia, con i fratelli e figli: dodici; 013 1CH 025 010 la terza a Zaccur, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 011 la quarta a Isri, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 012 la quinta a Natania, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 013 la sesta a Bukkia, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 014 la settima a Iesareela, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 015 l'ottava a Isaia, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 016 la nona a Mattania, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 017 la decima a Simei, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 018 l'undecima ad Azarel, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 019 la dodicesima a Casabià, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 020 la tredicesima a Subaèl, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 021 la quattordicesima a Mattatia, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 022 la quindicesima a Ieremòt, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 023 la sedicesima ad Anania, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 024 la diciassettesima a Iosbecasa, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 025 la diciottesima ad Anani, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 026 la diciannovesima a Malloti, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 027 la ventesima a Eliata, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 028 la ventunesima a Cotir, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 029 la ventiduesima a Ghiddalti, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 030 la ventitreesima a Macaziot, con i figli e fratelli: dodici; 013 1CH 025 031 la ventiquattresima a Romamti-Ezer, con i figli e fratelli: dodici. 013 1CH 026 001 Per le classi dei portieri. Dei Coriti: Meselemia, figlio di Core, dei discendenti di Ebiasaf. 013 1CH 026 002 Figli di Meselemia: Zaccaria il primogenito, Iediael il secondo, Zebadia il terzo, Iatnièl il quarto, 013 1CH 026 003 Elam il quinto, Giovanni il sesto, Elioènai il settimo. 013 1CH 026 004 Figli di Obed-Edom: Semaia il primogenito, Iozabàd il secondo, Iaoch il terzo, Sacar il quarto, Netaneèl il quinto, 013 1CH 026 005 Ammièl il sesto, Issacar il settimo, Peulletài l'ottavo, poiché Dio aveva benedetto Obed-Edom. 013 1CH 026 006 A Semaia suo figlio nacquero figli, che signoreggiavano nel loro casato perché erano uomini valorosi. 013 1CH 026 007 Figli di Semaia: Otni, Raffaele, Obed, Elzabàd con i fratelli, uomini valorosi, Eliu e Semachia. 013 1CH 026 008 Tutti costoro erano discendenti di Obed-Edom. Essi e i figli e i fratelli, uomini valorosi, erano adattissimi per il servizio. Per Obed-Edom: sessantadue in tutto. 013 1CH 026 009 Meselemia ne aveva diciotto tra figli e fratelli, tutti uomini valorosi. 013 1CH 026 010 Figli di Cosà, dei discendenti di Merari: Simri, il primo; non era primogenito ma suo padre lo aveva costituito capo. 013 1CH 026 011 Chelkia era il secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Totale dei figli e fratelli di Cosà: tredici. 013 1CH 026 012 Queste classi di portieri, cioè i capigruppo, avevano l'incarico, come i loro fratelli, di servire nel tempio. 013 1CH 026 013 Gettarono le sorti, il piccolo come il grande, secondo i loro casati, per ciascuna porta. 013 1CH 026 014 Per il lato orientale la sorte toccò a Selemia; a Zaccaria suo figlio, consigliere assennato, in seguito a sorteggio toccò il lato settentrionale, 013 1CH 026 015 a Obed-Edom quello meridionale, ai suoi figli toccarono i magazzini. 013 1CH 026 016 Il lato occidentale con la porta Sallèchet, sulla via della salita, toccò a Suppim e a Cosà. Un posto di guardia era proporzionato all'altro. 013 1CH 026 017 Per il lato orientale erano incaricati sei uomini ogni giorno; per il lato settentrionale quattro al giorno; per quello meridionale quattro al giorno, per ogni magazzino due. 013 1CH 026 018 Al Parbàr a occidente, ce n'erano quattro per la strada e due per il Parbàr. 013 1CH 026 019 Queste le classi dei portieri discendenti di Core, figli di Merari. 013 1CH 026 020 I leviti loro fratelli, addetti alla sorveglianza sui tesori del tempio e sui tesori delle cose consacrate, 013 1CH 026 021 erano figli di Ladan, ghersoniti secondo la linea di Ladan. Capi dei casati di Ladan il Ghersonita erano gli Iechieliti. 013 1CH 026 022 Gli Iechieliti Zetan e Gioele, suo fratello, erano addetti ai tesori del tempio. 013 1CH 026 023 Fra i discendenti di Amram, di Isear, di Ebron e di Uzziel: 013 1CH 026 024 Subaèl figlio di Gherson, figlio di Mosè, era sovrintendente dei tesori. 013 1CH 026 025 Tra i suoi fratelli, nella linea di Eliezer: suo figlio Recabia, di cui fu figlio Isaia, di cui fu figlio Ioram, di cui fu figlio Zikri, di cui fu figlio Selomìt. 013 1CH 026 026 Questo Selomìt con i fratelli era addetto ai tesori delle cose consacrate, che il re Davide, i capi dei casati, i capi di migliaia e di centinaia e i capi dell'esercito 013 1CH 026 027 avevano consacrate, prendendole dal bottino di guerra e da altre prede, per la manutenzione del tempio. 013 1CH 026 028 Inoltre c'erano tutte le cose consacrate dal veggente Samuele, da Saul figlio di Kis, da Abner figlio di Ner, e da Ioab figlio di Zeruià; tutti questi oggetti consacrati dipendevano da Selomìt e dai suoi fratelli. 013 1CH 026 029 Fra i discendenti di Isear: Chenania e i suoi figli erano addetti agli affari esterni di Israele come magistrati e giudici. 013 1CH 026 030 Fra i discendenti di Ebron: Casabià e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di millesettecento, erano addetti alla sorveglianza di Israele, dalla Transgiordania all'occidente, riguardo a ogni cosa relativa al culto del Signore e al servizio del re. 013 1CH 026 031 Fra i discendenti di Ebron c'era Ieria, il capo degli Ebroniti divisi secondo le loro genealogie; nell'anno quarantesimo del regno di Davide si effettuarono ricerche sugli Ebroniti; fra di loro c'erano uomini valorosi in Iazer di Gàlaad. 013 1CH 026 032 Tra i fratelli di Ieria, uomini valorosi, c'erano duemilasettecento capi di casati. Il re Davide diede a costoro autorità sui Rubeniti, sui Gaditi e su metà della tribù di Manàsse per ogni questione riguardante Dio o il re. 013 1CH 027 001 Ecco i figli di Israele, secondo il loro numero, i capi dei casati, i capi di migliaia e di centinaia, i loro ufficiali al servizio del re, secondo le loro classi, delle quali una entrava e l'altra usciva, ogni mese, per tutti i mesi dell'anno. Ogni classe comprendeva ventiquattromila individui. 013 1CH 027 002 Alla prima classe, in funzione nel primo mese, presiedeva Iasobeam figlio di Zabdiel; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 003 Egli era dei discendenti di Perez ed era il capo di tutti gli ufficiali dell'esercito, per il primo mese. 013 1CH 027 004 Alla classe del secondo mese presiedeva Dodo di Acoch; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 005 Al terzo gruppo, per il terzo mese, presiedeva Benaià figlio di Ioiadà, sommo sacerdote; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 006 Questo Benaià era un prode fra i Trenta e aveva il comando dei Trenta e della sua classe. Suo figlio era Ammizabàd. 013 1CH 027 007 Quarto, per il quarto mese, era Asaèl fratello di Ioab e, dopo di lui, Zebadia suo figlio; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 008 Quinto, per il quinto mese, era l'ufficiale Samehut di Zerach; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 009 Sesto, per il sesto mese, Ira, figlio di Ikkes di Tekoà; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 010 Settimo, per il settimo mese, era Chelez di Pelon, dei discendenti di Efraim; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 011 Ottavo, per l'ottavo mese, era Sibbecài di Cusa, della famiglia degli Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 012 Nono, per il nono mese, era Abièzer, il Beniaminita; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 013 Decimo, per il decimo mese, era Marai di Netofa, appartenente agli Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 014 Undecimo, per l'undecimo mese, era Benaià di Piraton, dei discendenti di Efraim; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 015 Dodicesimo, per il dodicesimo mese, era Cheldai di Netofa, della stirpe di Otniel; la sua classe era di ventiquattromila. 013 1CH 027 016 Riguardo alle tribù di Israele: sui Rubeniti presiedeva Elièzer figlio di Zikri; sulla tribù di Simeone, Sefatia figlio di Maaca; 013 1CH 027 017 su quella di Levi, Casabia figlio di Kemuel; sugli Aronnidi, Zadòk; 013 1CH 027 018 su quella di Giuda, Eliu, dei fratelli di Davide; su quella di Issacar, Omri figlio di Michele; 013 1CH 027 019 su quella di Zàbulon, Ismaia figlio di Abdia; su quella di Nèftali, Ierimòt figlio di Azrièl; 013 1CH 027 020 sugli Efraimiti, Osea figlio di Azazia; su metà della tribù di Manàsse, Gioele figlio di Pedaia; 013 1CH 027 021 su metà della tribù di Manàsse in Gàlaad, Iddo figlio di Zaccaria; su quella di Beniamino, Iaasiel figlio di Abner; 013 1CH 027 022 su quella di Dan, Azarel figlio di Ierocam. Questi furono i capi delle tribù di Israele. 013 1CH 027 023 Davide non fece il censimento di quelli al di sotto dei vent'anni, perché il Signore aveva detto che avrebbe moltiplicato Israele come le stelle del cielo. 013 1CH 027 024 Ioab figlio di Zeruià aveva cominciato il censimento, ma non lo terminò; proprio per esso si scatenò l'ira su Israele. Questo censimento non fu registrato nel libro delle Cronache del re Davide. 013 1CH 027 025 Sui tesori del re presiedeva Azmàvet figlio di Adiel; sui tesori che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri presiedeva Giònata figlio di Uzzia. 013 1CH 027 026 Sugli operai agricoli, per la lavorazione del suolo, c'era Ezri figlio di Chelub. 013 1CH 027 027 Alle vigne era addetto Simei di Rama; ai prodotti delle vigne depositati nelle cantine era addetto Zabdai di Sefàm. 013 1CH 027 028 Agli oliveti e ai sicomòri, che erano nella Sefela, era addetto Baal-Canan di Ghedera; ai depositi di olio Ioas. 013 1CH 027 029 Agli armenti che pascolavano nella pianura di Saron era addetto il Saronita Sitri; agli armenti che pascolavano in altre valli Safat figlio di Adlai. 013 1CH 027 030 Ai cammelli era addetto Obil, l'Ismaelita; alle asine Iecdaia di Meronot; 013 1CH 027 031 alle pecore Iaziu l'Agareno. Tutti costoro erano amministratori dei beni del re Davide. 013 1CH 027 032 Giònata, zio di Davide, era consigliere; uomo intelligente e scriba, egli insieme con Iechiel figlio di Cakmonì, si occupava dei figli del re. 013 1CH 027 033 Achitofel era consigliere del re; Cusai l'Arkita era amico del re. 013 1CH 027 034 Ad Achitofel successero Ioiadà figlio di Benaià ed Ebiatàr; capo dell'esercito del re era Ioab. 013 1CH 028 001 Davide convocò tutti gli ufficiali di Israele, i capitribù e i capi delle varie classi al servizio del re, i capi di migliaia, i capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e di tutto il bestiame del re e dei suoi figli, insieme con i consiglieri, i prodi e ogni soldato valoroso in Israele. 013 1CH 028 002 Davide si alzò in piedi e disse: «Ascoltatemi, miei fratelli e mio popolo! Io avevo deciso di costruire una dimora tranquilla per l'arca dell'alleanza del Signore, per lo sgabello dei piedi del nostro Dio. Avevo fatto i preparativi per la costruzione, 013 1CH 028 003 ma Dio mi disse: Non costruirai un tempio al mio nome, perché tu sei stato un guerriero e hai versato sangue. 013 1CH 028 004 Il Signore Dio di Israele scelse me fra tutta la famiglia di mio padre perché divenissi per sempre re su Israele; difatti egli si è scelto Giuda come capo e fra la discendenza di Giuda ha scelto il casato di mio padre e, fra i figli di mio padre, si è compiaciuto di me per costituirmi re su Israele. 013 1CH 028 005 Fra tutti i miei figli, poiché il Signore mi ha dato molti figli, ha scelto il mio figlio Salomone per farlo sedere sul trono del regno del Signore su Israele. 013 1CH 028 006 Egli infatti mi ha detto: Salomone tuo figlio costruirà il mio tempio e i miei cortili, perché io mi sono scelto lui come figlio e intendo essergli padre. 013 1CH 028 007 Renderò saldo il suo regno per sempre, se egli persevererà nel compiere i miei comandi e i miei decreti, come fa oggi. 013 1CH 028 008 Ora, davanti a tutto Israele, assemblea del Signore, e davanti al nostro Dio che ascolta, vi scongiuro: osservate e praticate tutti i decreti del Signore vostro Dio, perché possediate questo buon paese e lo passiate in eredità ai vostri figli dopo di voi, per sempre. 013 1CH 028 009 Tu, Salomone figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre, servilo con cuore perfetto e con animo volenteroso, perché il Signore scruta i cuori e penetra ogni intimo pensiero; se lo ricercherai, ti si farà trovare; se invece l'abbandonerai, egli ti rigetterà per sempre. 013 1CH 028 010 Vedi: ora il Signore ti ha scelto perché tu gli costruisca una casa come santuario; sii forte e mettiti al lavoro». 013 1CH 028 011 Davide diede a Salomone suo figlio il modello del vestibolo e degli edifici, delle stanze per i tesori, dei piani di sopra e delle camere interne e del luogo per il propiziatorio, 013 1CH 028 012 inoltre la descrizione di quanto aveva in animo riguardo ai cortili del tempio, a tutte le stanze laterali, ai tesori del tempio e ai tesori delle cose consacrate, 013 1CH 028 013 alle classi dei sacerdoti e dei leviti e a tutta l'attività per il servizio del tempio e a tutti gli arredi usati nel tempio. 013 1CH 028 014 Relativamente a tutti gli oggetti d'oro, gli consegnò l'oro, indicando il peso dell'oro di ciascun oggetto destinato al culto e il peso dell'argento di ciascun oggetto destinato al culto. 013 1CH 028 015 Gli consegnò anche l'oro destinato ai candelabri e alle loro lampade, indicando il peso dei singoli candelabri e delle loro lampade, e l'argento destinato ai candelabri, indicando il peso dei candelabri e delle loro lampade, secondo l'uso di ogni candelabro. 013 1CH 028 016 Gli indicò il quantitativo dell'oro per le tavole dell'offerta, per ogni tavola, e dell'argento per le tavole d'argento, 013 1CH 028 017 dell'oro puro per i ganci, i vassoi e le brocche. Gli indicò il quantitativo dell'oro per le coppe, per ogni coppa d'oro, e quello dell'argento, per ogni coppa d'argento. 013 1CH 028 018 Gli diede l'oro puro per l'altare dei profumi, indicandone il peso. Gli consegnò il modello del carro d'oro dei cherubini, che stendevano le ali e coprivano l'arca dell'alleanza del Signore. 013 1CH 028 019 «Tutto ciò - disse - era in uno scritto da parte del Signore per farmi comprendere tutti i particolari del modello». 013 1CH 028 020 Davide disse a Salomone suo figlio: «Sii forte, coraggio; mettiti al lavoro, non temere e non abbatterti, perché il Signore Dio, mio Dio, è con te. Non ti lascerà e non ti abbandonerà finché tu non abbia terminato tutto il lavoro per il tempio. 013 1CH 028 021 Ecco le classi dei sacerdoti e dei leviti per ogni servizio nel tempio. Presso di te, per ogni lavoro, ci sono esperti in qualsiasi attività e ci sono capi e tutto il popolo, pronti a tutti i tuoi ordini». 013 1CH 029 001 Il re Davide disse a tutta l'assemblea: «Salomone mio figlio, il solo che Dio ha scelto, è ancora giovane e debole, mentre l'impresa è grandiosa, perché la Dimora non è destinata a un uomo ma al Signore Dio. 013 1CH 029 002 Secondo tutta la mia possibilità ho fatto preparativi per il tempio del mio Dio; ho preparato oro su oro, argento su argento, bronzo su bronzo, ferro su ferro, legname su legname, ònici, brillanti, topàzi, pietre di vario valore e pietre preziose e marmo bianco in quantità. 013 1CH 029 003 Inoltre, per il mio amore per la casa del mio Dio, quanto possiedo in oro e in argento dò per il tempio del mio Dio, oltre quanto ho preparato per il santuario: 013 1CH 029 004 tremila talenti d'oro, d'oro di Ofir, e settemila talenti d'argento raffinato per rivestire le pareti interne, 013 1CH 029 005 l'oro per gli oggetti in oro, l'argento per quelli in argento e per tutti i lavori da eseguirsi dagli artisti. Ora, chi vuole essere generoso oggi per il Signore?». 013 1CH 029 006 Si dimostrarono volenterosi i capifamiglia, i capitribù di Israele, i capi di migliaia e di centinaia e i dirigenti degli affari del re. 013 1CH 029 007 Essi diedero per l'opera del tempio cinquemila talenti d'oro, diecimila darìci, diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di bronzo e centomila talenti di ferro. 013 1CH 029 008 Quanti si ritrovarono pietre preziose le diedero a Iechièl il Ghersonita, perché fossero depositate nel tesoro del tempio. 013 1CH 029 009 Il popolo gioì per la loro generosità, perché le offerte erano fatte al Signore con cuore sincero; anche il re Davide gioì vivamente. 013 1CH 029 010 Davide benedisse il Signore davanti a tutta l'assemblea. Davide disse: «Sii benedetto, Signore Dio di Israele, nostro padre, ora e sempre. 013 1CH 029 011 Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. 013 1CH 029 012 Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere. 013 1CH 029 013 Ora, nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso. 013 1CH 029 014 E chi sono io e chi è il mio popolo, per essere in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Ora tutto proviene da te; noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l'abbiamo ridato. 013 1CH 029 015 Noi siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri padri. Come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è speranza. 013 1CH 029 016 Signore nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo nome proviene da te, è tutto tuo. 013 1CH 029 017 So, mio Dio, che tu provi i cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo il tuo popolo qui presente portarti offerte con gioia. 013 1CH 029 018 Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, nostri padri, custodisci questo sentimento per sempre nell'intimo del cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te. 013 1CH 029 019 A Salomone mio figlio concedi un cuore sincero perché custodisca i tuoi comandi, le tue disposizioni e i tuoi decreti, perché eseguisca tutto ciò e costruisca l'edificio, per il quale io ho eseguito i preparativi». 013 1CH 029 020 Davide disse a tutta l'assemblea: «Su, benedite il Signore vostro Dio!». Tutta l'assemblea benedisse il Signore, Dio dei suoi padri; si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re. 013 1CH 029 021 Offrirono sacrifici al Signore e gli bruciarono olocausti il giorno dopo: mille giovenchi, mille arieti, mille agnelli con le relative libazioni, oltre numerosi sacrifici per tutto Israele. 013 1CH 029 022 Mangiarono e bevvero alla presenza del Signore in quel giorno con manifestazioni di grande gioia. Di nuovo proclamarono re Salomone, figlio di Davide, lo unsero, consacrando lui al Signore come capo e Zadòk come sacerdote. 013 1CH 029 023 Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide suo padre; prosperò e tutto Israele gli fu sottomesso. 013 1CH 029 024 Tutti gli ufficiali, i prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re Salomone. 013 1CH 029 025 Il Signore rese grande Salomone di fronte a tutto Israele e gli diede uno splendore di regno, che nessun predecessore in Israele aveva avuto. 013 1CH 029 026 Davide, figlio di Iesse, aveva regnato su tutto Israele. 013 1CH 029 027 La durata del suo regno su Israele era stata di quarant'anni; in Ebron aveva regnato sette anni e in Gerusalemme trentatrè. 013 1CH 029 028 Morì molto vecchio, sazio di anni, di ricchezza e di gloria. Al suo posto divenne re il figlio Salomone. 013 1CH 029 029 Le gesta del re Davide, le prime come le ultime, ecco sono descritte nei libri del veggente Samuele, nel libro del profeta Natan e nel libro del veggente Gad, 013 1CH 029 030 con tutta la storia del suo regno, della sua potenza e di quanto avvenne in quei tempi durante la sua vita, in Israele e in tutti i regni degli altri paesi. # # BOOK 014 2CH 2 Chronicles 2 Cronache 014 2CH 001 001 Salomone figlio di Davide si affermò nel regno. Il Signore suo Dio era con lui e lo rese molto grande. 014 2CH 001 002 Salomone mandò ordini a tutto Israele, ai capi di migliaia e di centinaia, ai magistrati, a tutti i principi di tutto Israele e ai capifamiglia. 014 2CH 001 003 Poi Salomone e tutto Israele con lui si recarono all'altura di Gàbaon, perché là si trovava la tenda del convegno di Dio, eretta da Mosè, servo di Dio, nel deserto. 014 2CH 001 004 Ma l'arca di Dio Davide l'aveva trasportata da Kiriat-Iearìm nel luogo che aveva preparato per essa, perché egli aveva innalzato per essa una tenda in Gerusalemme. 014 2CH 001 005 L'altare di bronzo, opera di Bezalèel figlio di Uri, figlio di Cur, era là davanti alla Dimora del Signore. Salomone e l'assemblea vi andarono per consultare il Signore. 014 2CH 001 006 Salomone salì all'altare di bronzo davanti al Signore nella tenda del convegno e vi offrì sopra mille olocausti. 014 2CH 001 007 In quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». 014 2CH 001 008 Salomone disse a Dio: «Tu hai trattato mio padre Davide con grande benevolenza e mi hai fatto regnare al suo posto. 014 2CH 001 009 Ora, Signore Dio, si avveri la tua parola a Davide mio padre, perché mi hai costituito re su un popolo numeroso come la polvere della terra. 014 2CH 001 010 Ora concedimi saggezza e scienza e che io possa guidare questo popolo; perché chi potrebbe mai governare questo tuo grande popolo?». 014 2CH 001 011 Dio disse a Salomone: «Poiché ti sta a cuore una cosa simile e poiché non hai domandato né ricchezze, né beni, né gloria, né la vita dei tuoi nemici e neppure una lunga vita, ma hai domandato piuttosto saggezza e scienza per governare il mio popolo, su cui ti ho costituito re, 014 2CH 001 012 saggezza e scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezze, beni e gloria, quali non ebbero mai i re tuoi predecessori e non avranno mai i tuoi successori». 014 2CH 001 013 Salomone poi dall'altura, che si trovava in Gàbaon, tornò a Gerusalemme, lontano dalla tenda del convegno, e regnò su Israele. 014 2CH 001 014 Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e presso il re in Gerusalemme. 014 2CH 001 015 Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento e l'oro abbondassero come i sassi e i cedri fossero numerosi come i sicomòri nella Sefela. 014 2CH 001 016 I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i mercanti del re li acquistavano in Kue. 014 2CH 001 017 Essi facevano venire e importavano da Muzri un carro per seicento sicli d'argento, un cavallo per centocinquanta. In tal modo ne importavano per fornirli a tutti i re degli Hittiti e ai re di Aram. 014 2CH 002 001 Salomone decise di costruire un tempio al nome del Signore e una reggia per sé. 014 2CH 002 002 Salomone ingaggiò settantamila portatori, ottantamila scalpellini per lavorare in montagna e tremilaseicento sorveglianti. 014 2CH 002 003 Salomone mandò a dire a Chiram, re di Tiro: «Come hai fatto con mio padre Davide, al quale avevi spedito legno di cedro per la costruzione della sua dimora, fà anche con me. 014 2CH 002 004 Ecco ho deciso di costruire un tempio al nome del Signore mio Dio, per consacrarlo a lui sì che io possa bruciare profumi fragranti davanti a lui, esporre sempre i pani dell'offerta e presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del Signore nostro Dio. Per Israele questo è un obbligo perenne. 014 2CH 002 005 Il tempio, che io intendo costruire, deve essere grande, perché il nostro Dio è più grande di tutti gli dei. 014 2CH 002 006 Ma chi avrà la capacità di costruirgli un tempio, quando i cieli e i cieli dei cieli non bastano per contenerlo? E chi sono io perché gli costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla sua presenza? 014 2CH 002 007 Ora mandami un uomo esperto nel lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, filati di porpora, di cremisi e di violetto e che sappia eseguire intagli di ogni genere; egli lavorerà con gli altri artigiani che io ho in Gerusalemme e in Giuda, preparati da mio padre Davide. 014 2CH 002 008 Mandami legno di cedro, di abete e di sandalo dal Libano. Io so, infatti, che i tuoi uomini sono abili nel tagliare gli alberi del Libano. Ora i miei uomini si uniranno ai tuoi 014 2CH 002 009 per prepararmi legno in grande quantità, perché il tempio che intendo costruire deve essere grande e stupendo. 014 2CH 002 010 Ecco, a quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano per vettovagliamento; ai tuoi uomini darò ventimila kor di grano, ventimila kor d'orzo, ventimila bat di vino e ventimila bat d'olio». 014 2CH 002 011 Chiram re di Tiro mandò per iscritto a Salomone questo messaggio: «Per l'amore che il Signore porta al suo popolo, ti ha costituito re su di esso». 014 2CH 002 012 Quindi Chiram diceva: «Sia benedetto il Signore Dio di Israele, che ha fatto il cielo e la terra, che ha concesso al re Davide un figlio saggio, pieno di senno e di intelligenza, il quale costruirà un tempio al Signore e una reggia per sé. 014 2CH 002 013 Ora ti mando un uomo esperto, pieno di saggezza, Curam-Abi, 014 2CH 002 014 figlio di una donna della tribù di Dan e di un padre di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, le pietre, il legno, i filati di porpora, di violetto, di bisso e di cremisi; sa eseguire ogni intaglio e concretare genialmente ogni progetto gli venga sottoposto. Egli lavorerà con i tuoi artigiani e con gli artigiani del mio signore Davide tuo padre. 014 2CH 002 015 Ora il mio Signore mandi ai suoi uomini il grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi. 014 2CH 002 016 Noi taglieremo nel Libano il legname, quanto te ne occorrerà, e te lo porteremo per mare su zattere fino a Giaffa e tu lo farai salire a Gerusalemme». 014 2CH 002 017 Salomone censì tutti gli stranieri che erano nel paese di Israele: un nuovo censimento dopo quello effettuato dal padre Davide. Ne furono trovati centocinquantatremilaseicento. 014 2CH 002 018 Ne prese settantamila come portatori, ottantamila come scalpellini perché lavorassero sulle montagne e tremilaseicento come sorveglianti perché facessero lavorare quella gente. 014 2CH 003 001 Salomone cominciò a costruire il tempio del Signore in Gerusalemme sul monte Moria dove il Signore era apparso a Davide suo padre, nel luogo preparato da Davide sull'aia di Ornan il Gebuseo. 014 2CH 003 002 Incominciò a costruire nel secondo mese dell'anno quarto del suo regno. 014 2CH 003 003 Queste sono le misure delle fondamenta poste da Salomone per edificare il tempio: lunghezza, in cubiti dell'antica misura, sessanta cubiti; larghezza venti cubiti. 014 2CH 003 004 Il vestibolo, che era di fronte al tempio nel senso della larghezza del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era di centoventi cubiti. Egli ricoprì l'interno di oro purissimo. 014 2CH 003 005 Ricoprì con legno di abete il vano maggiore e lo rivestì d'oro fino; sopra vi scolpì palme e catenelle. 014 2CH 003 006 Rivestì l'aula con pietre preziose per ornamento. L'oro era oro di Parvàim. 014 2CH 003 007 Rivestì d'oro la navata, cioè le travi, le soglie, le pareti e le porte; sulle pareti scolpì cherubini. 014 2CH 003 008 Costruì la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della larghezza della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La rivestì di oro fino, impiegandone seicento talenti. 014 2CH 003 009 Il peso dei chiodi era di cinquanta sicli d'oro; anche i piani di sopra rivestì d'oro. 014 2CH 003 010 Nella cella del Santo dei santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì d'oro. 014 2CH 003 011 Le ali dei cherubini erano lunghe venti cubiti. Un'ala del primo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della cella; l'altra, lunga cinque cubiti, toccava l'ala del secondo cherubino. 014 2CH 003 012 Un'ala del secondo cherubino, di cinque cubiti, toccava la parete della cella; l'altra, di cinque cubiti, toccava l'ala del primo cherubino. 014 2CH 003 013 Queste ali dei cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti; essi stavano in piedi, voltati verso l'interno. 014 2CH 003 014 Salomone fece la cortina di stoffa di violetto, di porpora, di cremisi e di bisso; sopra vi fece ricamare cherubini. 014 2CH 003 015 Di fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti; il capitello sulla cima di ciascuna era di cinque cubiti. 014 2CH 003 016 Fece ghirlande e le pose sulla cima delle colonne. Fece anche cento melagrane e le collocò fra le ghirlande. 014 2CH 003 017 Eresse le colonne di fronte alla navata, una a destra e una a sinistra; quella a destra la chiamò Iachin e quella a sinistra Boaz. 014 2CH 004 001 Salomone fece l'altare di bronzo lungo venticinque cubiti, largo venticinque e alto dieci. 014 2CH 004 002 Fece la vasca di metallo fuso del diametro di dieci cubiti, rotonda, alta cinque cubiti; ci voleva una corda di trenta cubiti per cingerla. 014 2CH 004 003 Sotto l'orlo, per l'intera circonferenza, la circondavano animali dalle sembianze di buoi, dieci per cubito, disposti in due file e fusi insieme con la vasca. 014 2CH 004 004 Questa poggiava su dodici buoi: tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. La vasca vi poggiava sopra e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno. 014 2CH 004 005 Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo era come l'orlo di un calice a forma di giglio. Conteneva tremila bat. 014 2CH 004 006 Fece anche dieci recipienti per la purificazione ponendone cinque a destra e cinque a sinistra; in essi si lavava quanto si adoperava per l'olocausto. La vasca serviva alle abluzioni dei sacerdoti. 014 2CH 004 007 Fece dieci candelabri d'oro, secondo la forma prescritta, e li pose nella navata: cinque a destra e cinque a sinistra. 014 2CH 004 008 Fece dieci tavoli e li collocò nella navata, cinque a destra e cinque a sinistra. 014 2CH 004 009 Fece il cortile dei sacerdoti, il gran cortile e le porte di detto cortile, che rivestì di bronzo. 014 2CH 004 010 Collocò la vasca dal lato destro, a sud-est. 014 2CH 004 011 Curam fece le caldaie, le palette e gli aspersori. Egli portò a termine il lavoro, eseguito nel tempio per il re Salomone: 014 2CH 004 012 le due colonne, i due globi dei capitelli sopra le colonne, i due reticolati per coprire i globi dei capitelli sopra le colonne, 014 2CH 004 013 le quattrocento melagrane per i due reticolati, due file di melagrane per ogni reticolato per coprire i due globi dei capitelli sopra le colonne, 014 2CH 004 014 le dieci basi e i dieci recipienti sulle basi, 014 2CH 004 015 l'unica vasca e i dodici buoi sotto di essa, 014 2CH 004 016 le caldaie, le palette, i forchettoni e tutti gli accessori che Curam-Abi fece di bronzo splendido per il re Salomone per il tempio. 014 2CH 004 017 Il re li fece fondere nella valle del Giordano, nella fonderia, fra Succot e Zereda. 014 2CH 004 018 Salomone fece tutti questi oggetti in grande quantità da non potersi calcolare il peso del bronzo. 014 2CH 004 019 Salomone fece tutti gli oggetti destinati al tempio: l'altare d'oro e le tavole, su cui si ponevano i pani dell'offerta, 014 2CH 004 020 i candelabri e le lampade d'oro da accendersi, come era prescritto, di fronte alla cella, 014 2CH 004 021 i fiori, le lampade e gli spegnitoi d'oro, di quello più raffinato, 014 2CH 004 022 i coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri d'oro fino. Quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il Santo dei santi e i battenti della navata del tempio erano d'oro. 014 2CH 005 001 Fu ultimato così quanto Salomone aveva disposto per il tempio. Allora Salomone fece portare gli oggetti consacrati da Davide suo padre e depositò l'argento, l'oro e ogni arredo nel tesoro del tempio. 014 2CH 005 002 Salomone allora convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele e tutti i capitribù, i principi dei casati israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. 014 2CH 005 003 Si radunarono presso il re tutti gli Israeliti per la festa che cadeva nel settimo mese. 014 2CH 005 004 Quando furono giunti tutti gli anziani di Israele, i leviti sollevarono l'arca. 014 2CH 005 005 Trasportarono l'arca e la tenda del convegno e tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li trasportarono i sacerdoti e i leviti. 014 2CH 005 006 Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi, da non potersi contare né calcolare per il gran numero. 014 2CH 005 007 I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. 014 2CH 005 008 Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto. 014 2CH 005 009 Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si prolungavano oltre l'arca verso la cella, ma non si vedevano di fuori; così è fino ad oggi. 014 2CH 005 010 Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole, che Mosè vi pose sull'Oreb, le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dall'Egitto. 014 2CH 005 011 Ora avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo - tutti i sacerdoti presenti infatti si erano santificati senza badare alle classi - 014 2CH 005 012 mentre tutti i leviti cantori, cioè Asaf, Eman, Idutun e i loro figli e fratelli, vestiti di bisso, con cembali, arpe e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare e mentre presso di loro 120 sacerdoti suonavano le trombe, 014 2CH 005 013 avvenne che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono la voce per lodare e celebrare il Signore e il suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del Signore. 014 2CH 005 014 I sacerdoti non riuscivano a rimanervi per il loro servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il tempio di Dio. 014 2CH 006 001 «Il Signore ha deciso di abitare nella nube. Allora Salomone disse: 014 2CH 006 002 Ora io ti ho costruito una casa sublime, un luogo ove tu possa porre per sempre la dimora». 014 2CH 006 003 Il re poi si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele, mentre tutta l'assemblea di Israele stava in piedi 014 2CH 006 004 e disse: «Benedetto il Signore Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva predetto di sua bocca a Davide, mio padre: 014 2CH 006 005 Da quando feci uscire il mio popolo dal paese d'Egitto non mi sono scelto una città fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse un tempio ove abitasse il mio nome e non mi sono scelto nessuno perché fosse guida del mio popolo Israele; 014 2CH 006 006 ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché governi il mio popolo Israele. 014 2CH 006 007 Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 014 2CH 006 008 ma il Signore disse a Davide mio padre: Hai deciso di costruire un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto; 014 2CH 006 009 solo che tu non costruirai il tempio, ma tuo figlio, generato da te, costruirà un tempio al mio nome. 014 2CH 006 010 Il Signore ha attuato la sua parola; sono succeduto infatti a Davide mio padre e siedo sul trono di Israele, come aveva preannunziato il Signore e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 014 2CH 006 011 Vi ho collocato l'arca dell'alleanza che il Signore aveva conclusa con gli Israeliti». 014 2CH 006 012 Egli si pose poi davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e stese le mani. 014 2CH 006 013 Salomone, infatti, aveva eretto una tribuna di bronzo e l'aveva collocata in mezzo al grande cortile; era lunga cinque cubiti, larga cinque e alta tre. Egli vi salì e si inginocchiò di fronte a tutta l'assemblea di Israele. Stese le mani verso il cielo e 014 2CH 006 014 disse: «Signore, Dio di Israele, non c'è Dio simile a te in cielo e sulla terra. Tu mantieni l'alleanza e la misericordia verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. 014 2CH 006 015 Tu hai mantenuto, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi pronunziato con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. 014 2CH 006 016 Ora, Signore Dio di Israele, mantieni, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà mai un discendente, il quale stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli vigilino sulla loro condotta, secondo la mia legge, come hai fatto tu con me. 014 2CH 006 017 Ora, Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta al tuo servo Davide! 014 2CH 006 018 Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che ti ho costruita! 014 2CH 006 019 Tuttavia volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo innalza a te. 014 2CH 006 020 Siano i tuoi occhi aperti verso questa casa, giorno e notte, verso il luogo dove hai promesso di porre il tuo nome, per ascoltare la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. 014 2CH 006 021 Ascolta le suppliche del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Tu ascoltali dai cieli, dal luogo della tua dimora; ascolta e perdona! 014 2CH 006 022 Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposta una maledizione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 014 2CH 006 023 tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fà giustizia fra i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente, rendendogli quanto merita la sua innocenza. 014 2CH 006 024 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico perché ha peccato contro di te, se si convertirà e loderà il tuo nome, pregherà e supplicherà davanti a te, in questo tempio, 014 2CH 006 025 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato del tuo popolo Israele e fallo tornare nel paese che hai concesso loro e ai loro padri. 014 2CH 006 026 Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregheranno in questo luogo, loderanno il tuo nome e si convertiranno dal loro peccato perché tu li avrai umiliati, 014 2CH 006 027 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra, che hai dato in eredità al tuo popolo. 014 2CH 006 028 Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine, invasione di cavallette o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nella sua terra o nelle sue città, quando scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi, 014 2CH 006 029 ogni preghiera e ogni supplica fatta da un individuo o da tutto il tuo popolo Israele, in seguito alla prova del castigo e del dolore, con le mani tese verso questo tempio, 014 2CH 006 030 tu ascoltala dal cielo, luogo della tua dimora e perdona, rendendo a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno, poiché solo tu conosci il cuore dei figli dell'uomo. 014 2CH 006 031 Fà sì che ti temano e camminino nelle tue vie per tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri. 014 2CH 006 032 Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, se viene da un paese lontano a causa del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, a pregare in questo tempio, 014 2CH 006 033 tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero e tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio, che io ho costruito. 014 2CH 006 034 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici, seguendo la via per la quale l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti verso questa città che ti sei scelta, e verso il tempio che ho costruito al tuo nome, 014 2CH 006 035 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. 014 2CH 006 036 Quando peccheranno contro di te - non c'è, infatti, nessuno senza peccato - e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese lontano o vicino, 014 2CH 006 037 se, nel paese in cui saranno stati deportati, rientrando in se stessi, si convertiranno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, 014 2CH 006 038 se faranno ritorno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima, nel paese della loro prigionia ove li avranno deportati e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai concesso ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 014 2CH 006 039 tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. Perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te. 014 2CH 006 040 Ora, mio Dio, i tuoi occhi siano aperti e le tue orecchie attente alla preghiera innalzata in questo luogo. 014 2CH 006 041 Ora, alzati, Signore Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l'arca tua potente. Siano i tuoi sacerdoti, Signore Dio, rivestiti di salvezza e i tuoi fedeli esultino nel benessere. 014 2CH 006 042 Signore Dio, non rigettare il tuo consacrato; ricordati i favori fatti a Davide tuo servo». 014 2CH 007 001 Appena Salomone ebbe finito di pregare, cadde dal cielo il fuoco, che consumò l'olocausto e le altre vittime, mentre la gloria del Signore riempiva il tempio. 014 2CH 007 002 I sacerdoti non potevano entrare nel tempio, perché la gloria del Signore lo riempiva. 014 2CH 007 003 Tutti gli Israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sul tempio, si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre. 014 2CH 007 004 Il re e tutto il popolo sacrificarono vittime al Signore. 014 2CH 007 005 Il re Salomone offrì in sacrificio ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e tutto il popolo dedicarono il tempio. 014 2CH 007 006 I sacerdoti attendevano al servizio; i leviti con tutti gli strumenti musicali, fatti dal re Davide, celebravano il Signore, perché la sua grazia dura sempre, eseguendo le laudi composte da Davide. I sacerdoti suonavano le trombe di fronte ai leviti, mentre tutti gli Israeliti stavano in piedi. 014 2CH 007 007 Salomone consacrò il centro del cortile di fronte al tempio; infatti ivi offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di comunione, poiché l'altare di bronzo, eretto da Salomone, non poteva contenere gli olocausti, le offerte e i grassi. 014 2CH 007 008 In quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni; tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente di Egitto, un'assemblea grandissima, era con lui. 014 2CH 007 009 Nel giorno ottavo ci fu una riunione solenne, essendo durata la dedicazione dell'altare sette giorni e sette giorni anche la festa. 014 2CH 007 010 Il ventitrè del settimo mese Salomone congedò il popolo perché tornasse alle sue case contento e con la gioia nel cuore per il bene concesso dal Signore a Davide, a Salomone e a Israele suo popolo. 014 2CH 007 011 Salomone terminò il tempio e la reggia; attuò quanto aveva deciso di fare nella casa del Signore e nella propria. 014 2CH 007 012 Il Signore apparve di notte a Salomone e gli disse: «Ho ascoltato la tua preghiera; mi sono scelto questo luogo come casa di sacrificio. 014 2CH 007 013 Se chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare la campagna e se invierò la peste in mezzo al mio popolo, 014 2CH 007 014 se il mio popolo, sul quale è stato invocato il mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il mio volto, perdonerò il suo peccato e risanerò il suo paese. 014 2CH 007 015 Ora i miei occhi sono aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera fatta in questo luogo. 014 2CH 007 016 Ora io mi sono scelto e ho santificato questo tempio perché la mia presenza vi resti sempre; e lì saranno sempre i miei occhi e il mio cuore. 014 2CH 007 017 Se tu camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo padre, facendo quanto ti ho comandato, e osserverai i miei statuti e decreti, 014 2CH 007 018 consoliderò il trono del tuo regno come ho promesso a Davide tuo padre dicendogli: Non mancherà per te un successore che regni in Israele. 014 2CH 007 019 Ma se voi devierete e abbandonerete i decreti e i comandi, che io ho posto innanzi a voi e andrete a servire dei stranieri e a prostrarvi a loro, 014 2CH 007 020 vi sterminerò dal paese che vi ho concesso, e ripudierò questo tempio, che ho consacrato al mio nome, lo renderò la favola e l'oggetto di scherno di tutti i popoli. 014 2CH 007 021 Riguardo a questo tempio, gia così eccelso, chiunque vi passerà vicino stupirà e dirà: Perché il Signore ha agito così con questo paese e con questo tempio? 014 2CH 007 022 Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e si sono legati a dei stranieri, prostrandosi davanti a loro e servendoli. Per questo egli ha mandato su di loro tutte queste sciagure». 014 2CH 008 001 Passati i vent'anni durante i quali aveva edificato il tempio e la reggia, 014 2CH 008 002 Salomone ricostruì le città che Curam gli aveva dato e vi stabilì gli Israeliti. 014 2CH 008 003 Salomone andò ad Amat di Zoba e l'occupò. 014 2CH 008 004 Egli ricostruì Palmira nel deserto e tutte le città di rifornimento, che aveva costruito in Amat. 014 2CH 008 005 Ricostruì Bet-Coròn superiore e Bet-Coròn inferiore, fortezze con mura, battenti e catenacci. 014 2CH 008 006 Lo stesso fece con Baalat, con tutte le città di rifornimento di sua proprietà e con tutte le città dei carri e dei cavalli; insomma eseguì tutto ciò che gli piacque di costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo dominio. 014 2CH 008 007 Quanti rimanevano degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non erano Israeliti, 014 2CH 008 008 cioè i loro discendenti, sopravvissuti dopo di loro nel paese, quanti non erano stati sterminati dagli Israeliti, Salomone li rese tributari, come lo sono fino ad oggi. 014 2CH 008 009 Ma degli Israeliti Salomone non impiegò nessuno come schiavo per i suoi lavori, perché essi erano guerrieri, capi dei suoi scudieri, capi dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 014 2CH 008 010 Questi capi di prefetti, eletti dal re Salomone, erano duecentocinquanta e avevano la sorveglianza sul popolo. 014 2CH 008 011 Salomone trasferì la figlia del faraone dalla città di Davide alla casa che aveva costruita per lei, perché aveva stabilito: «Una donna non deve abitare per me nella casa di Davide, re di Israele, perché è sacro ogni luogo in cui ha sostato l'arca del Signore». 014 2CH 008 012 In quel tempo Salomone offrì olocausti al Signore sull'altare del Signore, che aveva costruito di fronte al vestibolo. 014 2CH 008 013 Ogni giorno offriva olocausti secondo il comando di Mosè, nei sabati, nei noviluni e nelle tre feste dell'anno, cioè nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne. 014 2CH 008 014 Secondo le disposizioni di Davide suo padre, stabilì le classi dei sacerdoti per il loro servizio; anche per i leviti dispose che nel loro ufficio lodassero Dio e assistessero i sacerdoti ogni giorno; ai portieri nelle loro classi assegnò le singole porte, perché così aveva comandato Davide, uomo di Dio. 014 2CH 008 015 Non si allontanarono in nulla dalle disposizioni del re Davide riguardo ai sacerdoti e ai leviti; lo stesso avvenne riguardo ai tesori. 014 2CH 008 016 Così fu realizzata tutta l'opera di Salomone da quando si gettarono le fondamenta del tempio fino al suo compimento definitivo. 014 2CH 008 017 Allora Salomone andò ad Ezion-Ghèber e ad Elat sulla riva del mare, nella regione di Edom. 014 2CH 008 018 Curam gli mandò alcune navi con propri equipaggi e uomini esperti del mare. Costoro, insieme con i marinai di Salomone, andarono in Ofir e di là presero quattrocentocinquanta talenti d'oro e li portarono al re Salomone. 014 2CH 009 001 La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne a Gerusalemme per metterlo alla prova mediante enigmi. Arrivò con un corteo molto numeroso e con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva in mente. 014 2CH 009 002 Salomone rispose a tutte le sue domande; nessuna risultò occulta per Salomone tanto da non poterle rispondere. 014 2CH 009 003 La regina di Saba, quando ebbe ammirato la sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, 014 2CH 009 004 i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi servitori, l'attività dei suoi ministri e le loro divise, i suoi coppieri e le loro vesti, gli olocausti che egli offriva nel tempio, ne rimase incantata. 014 2CH 009 005 Quindi disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza. 014 2CH 009 006 Io non avevo voluto credere a quanto si diceva finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non mi era stata riferita neppure una metà della grandezza della tua sapienza; tu superi la fama che avevo sentito su di te. 014 2CH 009 007 Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi ministri, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza! 014 2CH 009 008 Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te e ti ha costituito, sul suo trono, re per il Signore Dio tuo. Poiché il tuo Dio ama Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha costituito suo re perché tu eserciti il diritto e la giustizia». 014 2CH 009 009 Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non ci furono mai tanti aromi come quelli che la regina di Saba diede al re Salomone. 014 2CH 009 010 Gli uomini di Curam e quelli di Salomone, che caricavano oro da Ofir, portarono legno di sandalo e pietre preziose. 014 2CH 009 011 Con il legno di sandalo il re fece le scale del tempio e della reggia, cetre e arpe per i cantori; strumenti simili non erano mai stati visti nel paese di Giuda. 014 2CH 009 012 Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto ella aveva mostrato di gradire, oltre l'equivalente di quanto ella aveva portato al re. Ella poi tornò nel suo paese con i suoi uomini. 014 2CH 009 013 Il peso dell'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro, 014 2CH 009 014 senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti; tutti i re dell'Arabia e i governatori del paese portavano a Salomone oro e argento. 014 2CH 009 015 Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 014 2CH 009 016 e trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò trecento sicli d'oro. Il re li pose nel palazzo della foresta del Libano. 014 2CH 009 017 Il re fece un grande trono d'avorio, che rivestì d'oro puro. 014 2CH 009 018 Il trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro connessi fra loro. Ai due lati del sedile c'erano due bracci, vicino ai quali si ergevano due leoni. 014 2CH 009 019 Dodici leoni si ergevano, di qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili in nessun regno. 014 2CH 009 020 Tutto il vasellame per bere del re Salomone era d'oro; tutti gli arredi del palazzo della foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di Salomone l'argento non valeva nulla. 014 2CH 009 021 Difatti le navi del re andavano a Tarsìs, guidate dai marinai di Curam; ogni tre anni tornavano le navi di Tarsìs cariche d'oro, d'argento, di avorio, di scimmie e di babbuini. 014 2CH 009 022 Il re Salomone superò, per ricchezza e sapienza, tutti i re della terra. 014 2CH 009 023 Tutti i re della terra desideravano avvicinare Salomone per ascoltare la sapienza che Dio gli aveva infusa. 014 2CH 009 024 Ognuno di essi gli portava ogni anno il proprio tributo, oggetti d'oro e oggetti d'argento, vesti, armi, aromi, cavalli e muli. 014 2CH 009 025 Salomone aveva quattromila stalle per i suoi cavalli e i suoi carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e presso il re in Gerusalemme. 014 2CH 009 026 Egli dominava su tutti i re, dal fiume fino alla regione dei Filistei e fino al confine dell'Egitto. 014 2CH 009 027 Il re fece sì che in Gerusalemme l'argento fosse comune come i sassi, i cedri numerosi come i sicomòri nella Sefela. 014 2CH 009 028 Da Muzri e da tutti i paesi si importavano cavalli per Salomone. 014 2CH 009 029 Le altre gesta di Salomone, dalle prime alle ultime, sono descritte negli atti del profeta Natan, nella profezia di Achia di Silo e nelle visioni del veggente Iedò riguardo a Geroboamo figlio di Nebàt. 014 2CH 009 030 Salomone regnò in Gerusalemme su Israele quarant'anni. 014 2CH 009 031 Salomone si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Roboamo. 014 2CH 010 001 Roboamo andò a Sichem, perché tutti gli Israeliti erano convenuti in Sichem per proclamarlo re. 014 2CH 010 002 Quando lo seppe, Geroboamo figlio di Nebàt, che era in Egitto dove era fuggito per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto. 014 2CH 010 003 Lo avevano mandato a chiamare e perciò Geroboamo si presentò con tutto Israele e dissero a Roboamo: 014 2CH 010 004 «Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo gravoso, che quegli ci ha imposto, e noi ti serviremo». 014 2CH 010 005 Rispose loro: «Tornate da me fra tre giorni». Il popolo se ne andò. 014 2CH 010 006 Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita e domandò: «Che mi consigliate di rispondere a questo popolo?». 014 2CH 010 007 Gli dissero: «Se oggi ti mostrerai benevolo verso questo popolo, se l'accontenterai e se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi docili sudditi per sempre». 014 2CH 010 008 Ma quegli trascurò il consiglio datogli dagli anziani e si consultò con i giovani, che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio. 014 2CH 010 009 Domandò loro: «Che mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto: Alleggerisci il giogo impostoci da tuo padre?». 014 2CH 010 010 Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre. I giovani, che erano cresciuti con lui, gli dissero: «Al popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! annunzierai: 014 2CH 010 011 Ora, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io renderò ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli». 014 2CH 010 012 Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come aveva ordinato il re quando affermò: «Tornate da me il terzo giorno». 014 2CH 010 013 Il re rispose loro duramente. Il re Roboamo, respinto il consiglio degli anziani, 014 2CH 010 014 «Mio padre vi ha imposto un giogo pesante, io lo renderò ancora più grave. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli». disse loro secondo il consiglio dei giovani: 014 2CH 010 015 Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione divina che il Signore attuasse la parola che aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. 014 2CH 010 016 «Che c'è fra noi e Davide? Nulla in comune con il figlio di Iesse! Ognuno alle proprie tende, Israele! Ora pensa alla tua casa, Davide». Tutto Israele, visto che il re non li ascoltava, rispose al re: Tutto Israele se ne andò alle sue tende. 014 2CH 010 017 Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. 014 2CH 010 018 Il re Roboamo mandò Adoram, sovrintendente ai lavori forzati, ma gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Il re Roboamo allora salì in fretta sul suo carro e fuggì in Gerusalemme. 014 2CH 010 019 Così Israele si ribellò alla casa di Davide; tale situazione dura fino ad oggi. 014 2CH 011 001 Roboamo, giunto in Gerusalemme, vi convocò le tribù di Giuda e di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro Israele allo scopo di riconquistare il regno a Roboamo. 014 2CH 011 002 Ma questa parola del Signore fu rivolta a Semaia: 014 2CH 011 003 «Annunzia a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutti gli Israeliti che sono in Giuda e in Beniamino: 014 2CH 011 004 Dice il Signore: Non andate a combattere contro i vostri fratelli. Ognuno torni a casa, perché questa situazione è stata voluta da me». Ascoltarono le parole del Signore e rinunziarono a marciare contro Geroboamo. 014 2CH 011 005 Roboamo abitò in Gerusalemme. Egli trasformò in fortezze alcune città di Giuda. 014 2CH 011 006 Ricostruì Betlemme, Etam, Tekòa, 014 2CH 011 007 Bet-Zur, Soco, Adullam, 014 2CH 011 008 Gat, Maresa, Zif, 014 2CH 011 009 Adoràim, Lachis, Azeka, 014 2CH 011 010 Zorea, Aialon ed Ebron; queste fortezze erano in Giuda e in Beniamino. 014 2CH 011 011 Egli rafforzò queste fortezze, vi prepose comandanti e vi stabilì depositi di cibarie, di olio e di vino. 014 2CH 011 012 In ogni città depositò scudi e lance, rendendole fortissime. Rimasero fedeli Giuda e Beniamino. 014 2CH 011 013 I sacerdoti e i leviti, che erano in tutto Israele, si radunarono da tutto il loro territorio per passare dalla sua parte. 014 2CH 011 014 Sì, i leviti lasciarono i pascoli, le proprietà e andarono in Giuda e in Gerusalemme, perché Geroboamo e i suoi figli li avevano esclusi dal sacerdozio del Signore. 014 2CH 011 015 Geroboamo aveva stabilito suoi sacerdoti per le alture, per i demoni e per i vitelli che aveva eretti. 014 2CH 011 016 Dopo, da tutto Israele quanti avevano determinato in cuor loro di rimanere fedeli al Signore, Dio di Israele, andarono in Gerusalemme per sacrificare al Signore, Dio dei loro padri. 014 2CH 011 017 Così rafforzarono il regno di Giuda e sostennero Roboamo figlio di Salomone, per tre anni, perché per tre anni egli imitò la condotta di Davide e di Salomone. 014 2CH 011 018 Roboamo si prese in moglie Macalat figlia di Ierimot, figlio di Davide, e di Abiàil figlia di Eliàb, figlio di Iesse. 014 2CH 011 019 Essa gli partorì i figli Ieus, Semaria e Zaam. 014 2CH 011 020 Dopo di lei prese Maaca figlia di Assalonne, che gli partorì Abia, Attài, Ziza e Selomìt. 014 2CH 011 021 Roboamo amò Maaca figlia di Assalonne più di tutte le altre mogli e concubine; egli prese diciotto mogli e sessanta concubine e generò ventotto figli e sessanta figlie. 014 2CH 011 022 Roboamo costituì Abia figlio di Maaca capo, ossia principe tra i suoi fratelli, perché pensava di farlo re. 014 2CH 011 023 Con astuzia egli sparse in tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte le fortezze, alcuni suoi figli. Diede loro viveri in abbondanza e li provvide di mogli. 014 2CH 012 001 Quando il regno fu consolidato ed egli si sentì forte, Roboamo abbandonò la legge del Signore e tutto Israele lo seguì. 014 2CH 012 002 Nell'anno quinto del re Roboamo, Sisach re d'Egitto marciò contro Gerusalemme, perché i suoi abitanti si erano ribellati al Signore. 014 2CH 012 003 Egli aveva milleduecento carri, sessantamila cavalli. Coloro che erano venuti con lui dall'Egitto non si contavano: Libi, Succhei ed Etiopi. 014 2CH 012 004 Egli prese le fortezze di Giuda e giunse fino a Gerusalemme. 014 2CH 012 005 Il profeta Semaia si presentò a Roboamo e agli ufficiali di Giuda, che si erano raccolti in Gerusalemme per paura di Sisach, e disse loro: «Dice il Signore: Voi mi avete abbandonato, perciò anch'io vi ho abbandonati nelle mani di Sisach». 014 2CH 012 006 Allora i capi di Israele e il re si umiliarono e dissero: «Giusto è il Signore!». 014 2CH 012 007 Poiché si erano umiliati, il Signore parlò a Semaia: «Si sono umiliati e io non li distruggerò. Anzi concederò loro la liberazione fra poco; la mia ira non si rovescerà su Gerusalemme per mezzo di Sisach. 014 2CH 012 008 Tuttavia essi saranno a lui sottomessi; così conosceranno la differenza fra la sottomissione a me e quella ai regni delle nazioni». 014 2CH 012 009 Sisach, re d'Egitto, venne a Gerusalemme e prese i tesori del tempio e i tesori della reggia, li vuotò. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone. 014 2CH 012 010 Il re Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie addette alla reggia. 014 2CH 012 011 Ogni volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, quindi li riportavano nella sala delle guardie. 014 2CH 012 012 Perché Roboamo si era umiliato, lo sdegno del Signore si ritirò da lui e non lo distrusse del tutto. Anzi in Giuda ci furono avvenimenti felici. 014 2CH 012 013 Il re Roboamo si consolidò in Gerusalemme e regnò. Quando divenne re, Roboamo aveva quarantun anni; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per porvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naama. 014 2CH 012 014 Egli fece il male, perché non aveva applicato il cuore alla ricerca del Signore. 014 2CH 012 015 Le gesta di Roboamo, le prime e le ultime, sono descritte negli atti del profeta Semaia e del veggente Iddo, secondo le genealogie. Ci furono guerre continue fra Roboamo e Geroboamo. 014 2CH 012 016 Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abia. 014 2CH 013 001 Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo divenne re di Giuda Abia. 014 2CH 013 002 Regnò tre anni in Gerusalemme; sua madre, di Gàbaa, si chiamava Maaca, figlia di Urièl. Ci fu guerra fra Abia e Geroboamo. 014 2CH 013 003 Abia attaccò battaglia con un esercito di valorosi, quattrocentomila uomini scelti. Geroboamo si schierò in battaglia contro di lui con ottocentomila uomini scelti. 014 2CH 013 004 Abia si pose sul monte Semaraim, che è sulle montagne di Efraim e gridò: «Ascoltatemi, Geroboamo e tutto Israele! 014 2CH 013 005 Non sapete forse che il Signore, Dio di Israele, ha concesso il regno a Davide su Israele per sempre, a lui e ai suoi figli con un'alleanza inviolabile? 014 2CH 013 006 Geroboamo figlio di Nebàt, ministro di Salomone figlio di Davide, è sorto e si è ribellato contro il suo padrone. 014 2CH 013 007 Presso di lui si sono radunati uomini sfaccendati e iniqui; essi si fecero forti contro Roboamo figlio di Salomone. Roboamo era giovane, timido di carattere; non fu abbastanza forte di fronte a loro. 014 2CH 013 008 Ora voi pensate di imporvi sul regno del Signore, che è nelle mani dei figli di Davide, perché siete una grande moltitudine e con voi sono i vitelli d'oro, che Geroboamo vi ha fatti come dei. 014 2CH 013 009 Non avete forse voi scacciato i sacerdoti del Signore, figli di Aronne, e i leviti e non vi siete costituiti sacerdoti come i popoli degli altri paesi? Chiunque si è presentato con un giovenco di armento e con sette arieti a farsi consacrare è divenuto sacerdote di chi non è Dio. 014 2CH 013 010 Quanto a noi, il Signore è nostro Dio; non l'abbiamo abbandonato. I sacerdoti, che prestano servizio al Signore, sono figli di Aronne e leviti sono gli addetti alle funzioni. 014 2CH 013 011 Essi offrono al Signore olocausti ogni mattina e ogni sera, il profumo fragrante, i pani dell'offerta su una tavola monda, dispongono i candelabri d'oro con le lampade da accendersi ogni sera, perché noi osserviamo i comandi del Signore nostro Dio, mentre voi lo avete abbandonato. 014 2CH 013 012 Ecco noi abbiamo, alla nostra testa, Dio con noi; i suoi sacerdoti e le trombe squillanti stanno per suonare la carica contro di voi. Israeliti, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri padri, perché non avrete successo». 014 2CH 013 013 Geroboamo li aggirò con un agguato per assalirli alle spalle. Le truppe stavano di fronte a Giuda, mentre coloro che erano in agguato si trovavano alle spalle. 014 2CH 013 014 Quelli di Giuda si volsero. Avendo da combattere di fronte e alle spalle, gridarono al Signore e i sacerdoti suonarono le trombe. 014 2CH 013 015 Tutti quelli di Giuda alzarono grida. Mentre quelli di Giuda emettevano grida, Dio sconfisse Geroboamo e tutto Israele di fronte ad Abia e a Giuda. 014 2CH 013 016 Gli Israeliti fuggirono di fronte a Giuda; Dio li aveva messi in potere di costoro. 014 2CH 013 017 Abia e la sua truppa inflissero loro una grave sconfitta; fra gli Israeliti caddero morti cinquecentomila uomini scelti. 014 2CH 013 018 In quel tempo furono umiliati gli Israeliti, mentre si rafforzarono quelli di Giuda, perché avevano confidato nel Signore, Dio dei loro padri. 014 2CH 013 019 Abia inseguì Geroboamo; gli prese le seguenti città: Betel con le dipendenze, Iesana con le dipendenze ed Efron con le dipendenze. 014 2CH 013 020 Durante la vita di Abia Geroboamo non ebbe più forza alcuna; il Signore lo colpì ed egli morì. 014 2CH 013 021 Abia, invece, si rafforzò; egli prese quattordici mogli e generò ventidue figli e sedici figlie. 014 2CH 013 022 Le altre gesta di Abia, le sue azioni e le sue parole, sono descritte nella memoria del profeta Iddo. 014 2CH 014 001 Abia si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Asa. Ai suoi tempi il paese restò tranquillo per dieci anni. 014 2CH 014 002 Asa fece ciò che è bene e giusto agli occhi del Signore suo Dio. 014 2CH 014 003 Allontanò gli altari stranieri e le alture; spezzò le stele ed eliminò i pali sacri. 014 2CH 014 004 Egli ordinò a Giuda di ricercare il Signore, Dio dei loro padri, e di eseguirne la legge e i comandi. 014 2CH 014 005 Da tutte le città di Giuda allontanò le alture e gli altari per l'incenso. Il regno fu tranquillo sotto di lui. 014 2CH 014 006 Ricostruì le fortezze in Giuda, poiché il paese era tranquillo e in quegli anni non si trovava in guerra; il Signore gli aveva concesso pace. 014 2CH 014 007 Egli disse a Giuda: «Ricostruiamo quelle città circondandole di mura e di torri con porte e sbarre, mentre il paese è ancora in nostro potere perché abbiamo ricercato il Signore nostro Dio; noi l'abbiamo ricercato ed egli ci ha concesso la pace alle frontiere». Ricostruirono e prosperarono. 014 2CH 014 008 Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda con grandi scudi e lance e di duecentottantamila Beniaminiti con piccoli scudi e archi. Tutti costoro erano uomini valorosi. 014 2CH 014 009 Contro di loro marciò Zerach l'Etiope con un esercito di un milione di uomini e con trecento carri; egli giunse fino a Maresa. 014 2CH 014 010 Asa gli andò incontro; si schierarono a battaglia nella valle di Sefata presso Maresa. 014 2CH 014 011 Asa domandò al Signore, suo Dio: «Signore, fuori di te, nessuno può soccorrere nella lotta fra il potente e chi è senza forza; soccorrici, Signore nostro Dio, perché noi confidiamo in te e nel tuo nome marciamo contro questa moltitudine; Signore, tu sei nostro Dio; un uomo non prevalga su di te!». 014 2CH 014 012 Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e di fronte a Giuda. Gli Etiopi si diedero alla fuga. 014 2CH 014 013 Asa e quanti erano con lui li inseguirono fino a Gherar. Degli Etiopi ne caddero tanti da non restarne uno vivo, perché fatti a pezzi di fronte al Signore e al suo esercito. Quelli riportarono molto bottino. 014 2CH 014 014 Conquistarono anche tutte le città intorno a Gherar, poiché lo spavento del Signore si era diffuso in esse; saccheggiarono tutte le città, nelle quali c'era grande bottino. 014 2CH 014 015 Si abbatterono anche sulle tende dei pastori, facendo razzie di pecore e di cammelli in grande quantità, quindi tornarono a Gerusalemme. 014 2CH 015 001 Lo spirito di Dio investì Azaria, figlio di Obed. 014 2CH 015 002 Costui, uscito incontro ad Asa, gli disse: «Asa e voi tutti di Giuda e di Beniamino, ascoltatemi! Il Signore sarà con voi, se voi sarete con lui; se lo ricercherete, si lascerà trovare da voi, ma se lo abbandonerete, vi abbandonerà. 014 2CH 015 003 Per lungo tempo in Israele non c'era il vero Dio, né un sacerdote che insegnasse, né una legge. 014 2CH 015 004 Ma, nella miseria, egli fece ritorno al Signore, Dio di Israele; lo ricercarono ed Egli si lasciò trovare da loro. 014 2CH 015 005 In quei tempi non c'era pace per nessuno, perché grandi perturbazioni c'erano fra gli abitanti dei vari paesi. 014 2CH 015 006 Una nazione cozzava contro l'altra, una città contro l'altra, perché Dio li affliggeva con tribolazioni di ogni genere. 014 2CH 015 007 Ma voi siate forti e le vostre mani non crollino, perché ci sarà un salario per il vostro lavoro». 014 2CH 015 008 Quando Asa ebbe udito queste parole e la profezia, riprese animo. Eliminò gli idoli da tutto il paese di Giuda e di Beniamino e dalle città che egli aveva conquistate sulle montagne di Efraim; rinnovò l'altare del Signore, che si trovava di fronte al vestibolo del Signore. 014 2CH 015 009 Radunò tutti gli abitanti di Giuda e di Beniamino e quanti, provenienti da Efraim, da Manàsse e da Simeone, abitavano in mezzo a loro come stranieri; difatti da Israele erano venuti da lui in grande numero, avendo constatato che il Signore era con lui. 014 2CH 015 010 Si radunarono in Gerusalemme nel terzo mese dell'anno quindicesimo del regno di Asa. 014 2CH 015 011 In quel giorno sacrificarono al Signore parte della preda che avevano riportata: settecento buoi e settemila pecore. 014 2CH 015 012 Si obbligarono con un'alleanza a ricercare il Signore, Dio dei loro padri, con tutto il cuore e con tutta l'anima. 014 2CH 015 013 Per chiunque, grande o piccolo, uomo o donna, non avesse ricercato il Signore, Dio di Israele, c'era la morte. 014 2CH 015 014 Giurarono al Signore a voce alta e con acclamazioni, fra suoni di trombe e di corni. 014 2CH 015 015 Tutto Giuda gioì per il giuramento, perché avevano giurato con tutto il cuore e avevano ricercato il Signore con tutto l'ardore e questi si era lasciato trovare da loro e aveva concesso la pace alle frontiere. 014 2CH 015 016 Il re destituì dalla sua dignità di regina Maaca, madre di Asa, perché aveva eretto un abominio in onore di Asera. Asa demolì questo abominio, lo fece a pezzi e lo bruciò nel torrente Cedron. 014 2CH 015 017 Ma non scomparvero le alture da Israele, anche se il cuore di Asa si mantenne integro per tutta la vita. 014 2CH 015 018 Egli fece portare nel tempio le cose consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasellame. 014 2CH 015 019 Non ci fu guerra fino all'anno trentacinquesimo del regno di Asa. 014 2CH 016 001 Nell'anno trentaseiesimo del regno di Asa il re di Israele Baasa marciò contro Giuda. Egli fortificò Rama per impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. 014 2CH 016 002 Asa tirò fuori dai tesori del tempio e della reggia argento e oro e li mandò a Ben-Hadàd, re di Aram residente in Damasco, con questa proposta: 014 2CH 016 003 «Ci sia alleanza fra me e te, come c'era fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando argento e oro. Su, rompi l'alleanza con Baasa re di Israele ed egli si ritiri da me». 014 2CH 016 004 Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i suoi capi delle forze armate, che occuparono Iion, Dan, Abel-Maim e tutte le città di approvvigionamento di Nèftali. 014 2CH 016 005 Quando lo seppe, Baasa cessò di fortificare Rama, desistette dalla sua impresa. 014 2CH 016 006 Il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, che andarono a prendere le pietre e il legname con cui Baasa stava fortificando Rama e con questo materiale egli fortificò Gheba e Mizpà. 014 2CH 016 007 In quel tempo il veggente Canàni si presentò ad Asa re di Giuda e gli disse: «Poiché ti sei appoggiato al re di Aram e non al Signore tuo Dio, l'esercito del re di Aram è sfuggito al tuo potere. 014 2CH 016 008 Etiopi e Libi non costituivano forse un grande esercito, con numerosissimi carri e cavalli? Poiché ti appoggiasti al Signore, egli non li consegnò forse in tuo potere? 014 2CH 016 009 Difatti il Signore con gli occhi scruta tutta la terra per mostrare la sua potenza a favore di chi si comporta con lui con cuore sincero. Tu in ciò hai agito da stolto; per questo d'ora in poi avrai guerre». 014 2CH 016 010 Asa si sdegnò contro il veggente e lo mise in prigione, essendo adirato con lui per tali parole. In quel tempo Asa oppresse anche parte del popolo. 014 2CH 016 011 Ecco le gesta di Asa, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele. 014 2CH 016 012 Nell'anno trentanovesimo del suo regno, Asa si ammalò gravemente ai piedi. Neppure nell'infermità egli ricercò il Signore, ricorrendo solo ai medici. 014 2CH 016 013 Asa si addormentò con i suoi padri; morì nell'anno quarantunesimo del suo regno. 014 2CH 016 014 Lo seppellirono nel sepolcro che egli si era scavato nella città di Davide. Lo stesero su un letto pieno di aromi e profumi lavorati da un esperto di profumeria; ne bruciarono per lui una quantità immensa. 014 2CH 017 001 Al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat, che si fortificò contro Israele. 014 2CH 017 002 Egli mise guarnigioni militari in tutte le fortezze di Giuda; nominò governatori per le città di Giuda e per le città di Efraim occupate dal padre Asa. 014 2CH 017 003 Il Signore fu con Giòsafat, perché egli seguì la primitiva condotta di suo padre e non ricercò i Baal, 014 2CH 017 004 ma piuttosto ricercò il Dio di suo padre e ne seguì i comandi, senza imitare Israele. 014 2CH 017 005 Il Signore consolidò il regno nelle mani di Giòsafat e tutto Giuda gli portava offerte. Egli ebbe ricchezze e gloria in quantità. 014 2CH 017 006 Il suo cuore divenne forte nel seguire il Signore; eliminò anche le alture e i pali sacri da Giuda. 014 2CH 017 007 Nell'anno terzo del suo regno mandò i suoi ufficiali Ben-Cail, Abdia, Zaccaria, Netaneèl e Michea a insegnare nelle città di Giuda. 014 2CH 017 008 Con essi c'erano i leviti Semaia, Natania, Zebadia, Asael, Semiraimot, Giònata, Adonia e Tobia e i sacerdoti Elisama e Ioram. 014 2CH 017 009 Insegnarono in Giuda; avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero tutte le città di Giuda, istruendo il popolo. 014 2CH 017 010 Il terrore del Signore si diffuse per tutti i regni che circondavano Giuda e così essi non fecero guerra a Giòsafat. 014 2CH 017 011 Da parte dei Filistei si portavano a Giòsafat tributi e argento in dono; anche gli Arabi gli portavano bestiame minuto: settemilasettecento arieti e settemilasettecento capri. 014 2CH 017 012 Giòsafat cresceva sempre in potenza. Egli costruì in Giuda castelli e città di approvvigionamento. 014 2CH 017 013 Disponeva di molta manodopera nelle città di Giuda. In Gerusalemme risiedevano i suoi guerrieri, uomini valorosi. 014 2CH 017 014 Ecco il loro censimento secondo i casati: per Giuda, capi di migliaia: Adna il capo, e con lui trecentomila uomini valorosi. 014 2CH 017 015 Alle sue dipendenze c'era il comandante Giovanni e con lui duecentottantamila uomini. 014 2CH 017 016 Alle sue dipendenze c'era Amasia figlio di Zicrì, votato al Signore, e con lui duecentomila uomini valorosi; 014 2CH 017 017 per Beniamino, Eliada, uomo valoroso, e con lui duecentomila armati di arco e di scudo. 014 2CH 017 018 Alle sue dipendenze c'era Iozabad e con lui centottantamila uomini in assetto di guerra. 014 2CH 017 019 Tutti costoro erano al servizio del re, oltre quelli che il re aveva stabiliti nelle fortezze in tutto Giuda. 014 2CH 018 001 Giòsafat, che aveva ricchezza e gloria in abbondanza, si imparentò con Acab. 014 2CH 018 002 Dopo alcuni anni scese da Acab in Samaria e Acab uccise per lui e per la gente del suo seguito pecore e buoi in quantità e lo persuase ad attaccare con lui Ramot di Gàlaad. 014 2CH 018 003 Acab re di Israele disse a Giòsafat re di Giuda: «Vuoi venire con me contro Ramot di Gàlaad?». Gli rispose: «Conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo; sarò con te in battaglia». 014 2CH 018 004 Allora Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso l'oracolo del Signore». 014 2CH 018 005 Il re di Israele radunò i profeti, quattrocento circa, e domandò loro: «Devo marciare contro Ramot di Gàlaad o devo rinunziarvi?». Gli risposero: «Attacca; Dio la metterà nelle mani del re». 014 2CH 018 006 Giòsafat disse: «Non c'è qui nessun profeta del Signore da consultare?». 014 2CH 018 007 Il re di Israele rispose a Giòsafat: «Ci sarebbe un uomo con cui consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice il bene ma sempre il male. Si tratta di Michea figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re mio signore non parli così». 014 2CH 018 008 Il re di Israele, chiamato un consigliere, gli ordinò: «Convoca subito Michea figlio di Imla!». 014 2CH 018 009 Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda, seduti ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli sedevano nell'aia di fronte alla porta di Samaria e tutti i profeti predicevano davanti a loro. 014 2CH 018 010 Sedecia, figlio di Chenaana, che si era fatto corna di ferro, affermava: «Così dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei sino ad annientarli». 014 2CH 018 011 Tutti i profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, avrai successo; il Signore la metterà nelle mani del re». 014 2CH 018 012 Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re; ora la tua parola sia identica alle loro; predici il successo». 014 2CH 018 013 Michea rispose: «Per la vita del Signore, io annunzierò solo quanto mi dirà il mio Dio». 014 2CH 018 014 Si presentò al re, che gli domandò: «Michea, dobbiamo marciare contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?». Quegli rispose: «Attaccatela, avrete successo; i suoi abitanti saranno messi nelle vostre mani». 014 2CH 018 015 Il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi altro che la verità in nome del Signore?». 014 2CH 018 016 «Ho visto tutti gli Israeliti vagare sui monti come pecore senza pastore. Allora egli disse: Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace!». 014 2CH 018 017 Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te l'avevo forse detto che non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma solo il male?». 014 2CH 018 018 Michea disse: «Pertanto, ascoltate la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito celeste stava alla sua destra e alla sua sinistra. 014 2CH 018 019 Il Signore domandò: Chi ingannerà Acab re di Israele, perché marci contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi rispose in un modo e chi in un altro. 014 2CH 018 020 Si fece avanti uno spirito che - presentatosi al Signore - disse: Io lo ingannerò. Il Signore gli domandò: Come? 014 2CH 018 021 Rispose: Andrò e diventerò uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli disse: Lo ingannerai; certo riuscirai; và e fà così. 014 2CH 018 022 Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna nella bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura». 014 2CH 018 023 Allora Sedecia figlio di Chenaana si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore è passato da me per venire a parlare in te?». 014 2CH 018 024 Michea rispose: «Ecco lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per nasconderti». 014 2CH 018 025 Il re di Israele disse: «Prendete Michea e conducetelo ad Amon capo della città e a Ioas figlio del re. 014 2CH 018 026 Riferite loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo di pane e di acqua finché tornerò in pace». 014 2CH 018 027 Michea disse: «Se tu tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mezzo mio». 014 2CH 018 028 Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda marciarono su Ramot di Gàlaad. 014 2CH 018 029 Il re di Israele disse a Giòsafat: «Io mi travestirò per andare in battaglia. Tu resta con i tuoi abiti». Il re di Israele si travestì ed entrarono in battaglia. 014 2CH 018 030 Il re di Aram aveva ordinato ai suoi capi dei carri: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma unicamente contro il re di Israele!». 014 2CH 018 031 Quando i capi dei carri videro Giòsafat dissero: «E' il re di Israele!». Lo circondarono per assalirlo; Giòsafat gridò e il Signore gli venne in aiuto e Dio li allontanò dalla sua persona. 014 2CH 018 032 Quando si accorsero che non era il re di Israele, i capi dei carri si allontanarono da lui. 014 2CH 018 033 Ma uno, teso a caso l'arco, colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori dalla mischia, perché sono ferito». 014 2CH 018 034 La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re di Israele stette sul carro di fronte agli Aramei sino alla sera e morì al tramonto del sole. 014 2CH 019 001 Giòsafat, re di Giuda, tornò in pace a casa in Gerusalemme. 014 2CH 019 002 Il veggente Ieu, figlio di Canàni, gli andò incontro e disse a Giòsafat: «Si doveva forse recare aiuto a un empio? Potevi dunque amare coloro che odiano il Signore? Per questo lo sdegno del Signore è contro di te. 014 2CH 019 003 Tuttavia in te si sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali sacri nella regione e hai rivolto il tuo cuore alla ricerca di Dio». 014 2CH 019 004 Giòsafat, dopo un soggiorno in Gerusalemme, si recò di nuovo fra il suo popolo da Bersabea alle montagne di Efraim, riportandolo al Signore, Dio dei loro padri. 014 2CH 019 005 Egli stabilì giudici nella regione, in tutte le fortezze di Giuda, città per città. 014 2CH 019 006 Ai giudici egli raccomandò: «Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per il Signore, il quale sarà con voi quando pronunzierete la sentenza. 014 2CH 019 007 Ora il timore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel Signore nostro Dio non c'è nessuna iniquità; egli non ha preferenze personali né accetta doni». 014 2CH 019 008 Anche in Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e capifamiglia di Israele, per dirimere le questioni degli abitanti di Gerusalemme. 014 2CH 019 009 Egli comandò loro: «Voi agirete nel timore del Signore, con fedeltà e con cuore integro. 014 2CH 019 010 Su ogni causa che vi verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si tratti di omicidio o di una questione che riguarda la legge o un comando, gli statuti o i decreti - istruiteli in modo che non si rendano colpevoli davanti al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non diventerete colpevoli. 014 2CH 019 011 Ecco Amaria sommo sacerdote vi guiderà in ogni questione religiosa, mentre Zebadia figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, vi guiderà in ogni questione che riguarda il re; in qualità di scribi sono a vostra disposizioni i leviti. Coraggio, mettetevi al lavoro. Il Signore sarà con il buono». 014 2CH 020 001 In seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai Meuniti, mossero guerra a Giòsafat. 014 2CH 020 002 Andarono ad annunziare a Giòsafat: «Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il mare, da Edom. Ecco sono in Cazezon-Tamàr, cioè in Engàddi». 014 2CH 020 003 Nella paura Giòsafat si rivolse al Signore; per questo indisse un digiuno per tutto Giuda. 014 2CH 020 004 Quelli di Giuda si radunarono per implorare aiuto dal Signore; vennero da tutte le città di Giuda per implorare aiuto dal Signore. 014 2CH 020 005 Giòsafat stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile. 014 2CH 020 006 Egli disse: «Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu domini su tutti i regni dei popoli. Nelle tue mani sono la forza e la potenza; nessuno può opporsi a te. 014 2CH 020 007 Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? 014 2CH 020 008 Gli Israeliti lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario al tuo nome dicendo: 014 2CH 020 009 Se ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice, una peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo tempio, poiché il tuo nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci ascolterai e ci aiuterai. 014 2CH 020 010 Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti di entrare, quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani da quelli e non li hanno distrutti, 014 2CH 020 011 ecco, ora ci ricompensano venendoci a scacciare dalla eredità che tu hai acquistata per noi. 014 2CH 020 012 Dio nostro, non ci vorrai rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso? Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te». 014 2CH 020 013 Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore, con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli. 014 2CH 020 014 Allora lo spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di Ieièl, figlio di Mattania, levita dei figli di Asaf. 014 2CH 020 015 Egli disse: «Porgete l'orecchio, voi tutti di Giuda, abitanti di Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa perché la guerra non è diretta contro di voi, ma contro Dio. 014 2CH 020 016 Domani, scendete contro di loro; ecco, saliranno per la salita di Ziz. Voi li sorprenderete al termine della valle di fronte al deserto di Ieruel. 014 2CH 020 017 Non toccherà a voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza che il Signore opererà per voi, o Giuda e Gerusalemme. Non temete e non abbattetevi. Domani, uscite loro incontro; il Signore sarà con voi». 014 2CH 020 018 Giòsafat si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al Signore per adorarlo. 014 2CH 020 019 I leviti, dei figli dei Keatiti e dei figli dei Korachiti, si alzarono a lodare il Signore, Dio di Israele, a piena voce. 014 2CH 020 020 La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: «Ascoltatemi, Giuda e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro Dio e sarete saldi; credete nei suoi profeti e riuscirete». 014 2CH 020 021 Quindi, consigliatosi con il popolo, mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri, davanti agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo: Lodate il Signore, perché la sua grazia dura sempre. 014 2CH 020 022 Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti. 014 2CH 020 023 Gli Ammoniti e i Moabiti insorsero contro gli abitanti delle montagne di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti delle montagne di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda. 014 2CH 020 024 Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco non c'erano che cadaveri gettati per terra, senza alcun superstite. 014 2CH 020 025 Giòsafat e la sua gente andarono a raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame, ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di quanto ne potessero portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto abbondante. 014 2CH 020 026 Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà; poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle della Benedizione, nome ancora in uso. 014 2CH 020 027 Quindi tutto Giuda e tutti quelli di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa, partirono per tornare in Gerusalemme, pieni di gioia perché il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro nemici. 014 2CH 020 028 Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio, fra suoni di arpe, di cetre e di trombe. 014 2CH 020 029 Quando si seppe che il Signore aveva combattuto contro i nemici di Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i regni dei vari paesi. 014 2CH 020 030 Il regno di Giòsafat fu tranquillo; Dio gli aveva concesso la pace su tutte le frontiere. 014 2CH 020 031 Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne re; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi. 014 2CH 020 032 Seguì la strada di suo padre, senza allontanarsi, per fare ciò che è retto agli occhi del Signore. 014 2CH 020 033 Ma non scomparvero le alture; il popolo non aveva ancora rafforzato il cuore nella ricerca del Dio dei suoi padri. 014 2CH 020 034 Le altre gesta di Giòsafat, le prime come le ultime, ecco sono descritte negli atti di Ieu, figlio di Canàni, inseriti nel libro dei re di Israele. 014 2CH 020 035 In seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia re di Israele che agiva con empietà. 014 2CH 020 036 Egli si associò a lui per costruire navi capaci di raggiungere Tarsis. Allestirono le navi in Ezion-Ghèber. 014 2CH 020 037 Ma Elièzer figlio di Dodava, di Maresa, predisse contro Giòsafat: «Perché ti sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia nei tuoi lavori». Le navi si sfasciarono e non poterono salpare per Tarsis. 014 2CH 021 001 Giòsafat si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con loro nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Ioram. 014 2CH 021 002 I suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl, Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia; tutti costoro erano figli di Giòsafat re di Israele. 014 2CH 021 003 Il padre aveva dato loro ricchi doni: argento, oro e oggetti preziosi insieme con fortezze in Giuda; il regno però l'aveva assegnato a Ioram, perché era il primogenito. 014 2CH 021 004 Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni ufficiali di Israele. 014 2CH 021 005 Quando divenne re, Ioram aveva trentadue anni; regnò in Gerusalemme otto anni. 014 2CH 021 006 Seguì la strada dei re di Israele, come aveva fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, 014 2CH 021 007 ma il Signore non volle distruggere la casa di Davide a causa dell'alleanza che aveva conclusa con Davide e della promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada, per lui e per i suoi figli. 014 2CH 021 008 Durante il suo regno Edom si ribellò a Giuda e si elesse un re. 014 2CH 021 009 Ioram con i suoi ufficiali e con tutti i carri passò la frontiera e, assalendoli di notte, sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli ufficiali dei suoi carri. 014 2CH 021 010 Ma Edom, ribellatosi a Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò al suo dominio, perché Ioram aveva abbandonato il Signore, Dio dei suoi padri. 014 2CH 021 011 Egli inoltre eresse alture nelle città di Giuda, spinse alla idolatria gli abitanti di Gerusalemme e fece traviare Giuda. 014 2CH 021 012 Gli giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva: «Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non hai seguito la condotta di Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re di Giuda, 014 2CH 021 013 ma hai seguito piuttosto la condotta dei re di Israele, hai spinto alla idolatria Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre hai ucciso i tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini migliori di te, 014 2CH 021 014 ecco, il Signore farà cadere un grave disastro sul tuo popolo, sui tuoi figli, sulle tue mogli e su tutti i tuoi beni. 014 2CH 021 015 Tu soffrirai gravi malattie, una malattia intestinale tale che per essa le tue viscere ti usciranno nel giro di due anni». 014 2CH 021 016 Il Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e degli Arabi che abitano al fianco degli Etiopi. 014 2CH 021 017 Costoro attaccarono Giuda, vi penetrarono e razziarono tutti i beni della reggia, asportando anche i figli e le mogli del re. Non gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più piccolo. 014 2CH 021 018 Dopo tutto questo, il Signore lo colpì con una malattia intestinale inguaribile. 014 2CH 021 019 Andò avanti per più di un anno; verso la fine del secondo anno, gli uscirono le viscere per la gravità della malattia e così morì fra dolori atroci. E per lui il popolo non bruciò aromi, come si erano bruciati per i suoi padri. 014 2CH 021 020 Quando divenne re, egli aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 014 2CH 022 001 Gli abitanti di Gerusalemme proclamarono re al suo posto Acazia, il minore dei figli, perché tutti quelli più anziani erano stati uccisi dalla banda che era penetrata con gli Arabi nell'accampamento. Così divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 014 2CH 022 002 Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia ed era figlia di Omri. 014 2CH 022 003 Anch'egli imitò la condotta della casa di Acab, perché sua madre lo consigliava ad agire da empio. 014 2CH 022 004 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come facevano quelli della famiglia di Acab, perché dopo la morte di suo padre costoro, per sua rovina, erano i suoi consiglieri. 014 2CH 022 005 Su consiglio di costoro entrò anche in guerra con Ioram figlio di Acab, re di Israele e contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad. Gli Aramei ferirono Ioram, 014 2CH 022 006 che tornò a curarsi in Izreèl per le ferite ricevute in Ramot di Gàlaad mentre combatteva con Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese per visitare Ioram figlio di Acab, in Izreèl perché costui era malato. 014 2CH 022 007 Fu volontà di Dio che Acazia, per sua rovina, andasse da Ioram. Difatti, quando giunse, uscì con Ioram incontro a Ieu figlio di Nimsi, che il Signore aveva consacrato perché distruggesse la casa di Acab. 014 2CH 022 008 Mentre faceva giustizia della casa di Acab, Ieu trovò i capi di Giuda e i nipoti di Acazia, suoi servi, e li uccise. 014 2CH 022 009 Egli fece ricercare Acazia e lo catturarono mentre era nascosto in Samaria; lo condussero da Ieu, che lo uccise. Ma lo seppellirono, perché dicevano: «E' figlio di Giòsafat, che ha ricercato il Signore con tutto il cuore». Nella casa di Acazia nessuno era in grado di regnare. 014 2CH 022 010 Atalia, madre di Acazia, visto che era morto il figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale della casa di Giuda. 014 2CH 022 011 Ma Iosabeat figlia del re, prese Ioas figlio di Acazia, e lo nascose, togliendolo dal gruppo dei figli del re destinati alla morte. Essa lo introdusse insieme con la nutrice in una camera da letto e così Iosabeat, figlia del re Ioram e moglie del sacerdote Ioiadà - era anche sorella di Acazia - sottrasse Ioas ad Atalia, che perciò non lo mise a morte. 014 2CH 022 012 Egli rimase nascosto presso di lei nel tempio di Dio per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese. 014 2CH 023 001 Nell'anno settimo Ioiadà, sentendosi sicuro, prese i capi di centurie, cioè Azaria, figlio di Ierocam, Ismaele figlio di Giovanni, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafàt figlio di Zicrì, e concluse un'alleanza con loro. 014 2CH 023 002 Percorsero Giuda e radunarono i leviti da tutte le città di Giuda e i capi dei casati di Israele; essi vennero in Gerusalemme. 014 2CH 023 003 Tutta l'assemblea concluse un'alleanza con il re nel tempio di Dio. Ioiadà disse loro: «Ecco il figlio del re. Deve regnare come ha promesso il Signore ai figli di Davide. 014 2CH 023 004 Questo è ciò che dovrete fare: un terzo fra quelli di voi che prendono servizio il sabato, sacerdoti e leviti, monterà la guardia alle porte; 014 2CH 023 005 un altro terzo starà nella reggia e un terzo alla porta di Iesod, mentre tutto il popolo starà nei cortili del tempio. 014 2CH 023 006 Nessuno entri nel tempio, se non i sacerdoti e i leviti di servizio; costoro vi entreranno, perché essi sono santificati; tutto il popolo osserverà l'ordine del Signore. 014 2CH 023 007 I leviti circonderanno il re, ognuno con l'arma in pugno; chiunque tenti di entrare nel tempio sia messo a morte. Essi staranno vicino al re seguendolo in ogni movimento». 014 2CH 023 008 I leviti e tutti quelli di Giuda fecero quanto aveva comandato il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio di sabato come quelli che smontavano di sabato, perché il sacerdote Ioiadà non aveva licenziato le classi uscenti. 014 2CH 023 009 Il sacerdote Ioiadà diede ai capi delle centurie lance, scudi grandi e piccoli, gia appartenenti al re Davide e allora depositati nel tempio di Dio. 014 2CH 023 010 Mise tutto il popolo, ognuno con l'arma in pugno, nel lato meridionale e nel lato settentrionale del tempio, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re. 014 2CH 023 011 Si fece uscire il figlio del re e gli si impose il diadema con le insegne. Lo si proclamò re; Ioiadà e i suoi figli lo unsero e poi gridarono: «Viva il re!». 014 2CH 023 012 Quando sentì le grida del popolo che acclamando correva verso il re, Atalia si presentò al popolo nel tempio. 014 2CH 023 013 Guardò ed ecco, il re stava sul suo seggio all'ingresso; gli ufficiali e i trombettieri circondavano il re; tutto il popolo del paese gioiva a suon di trombe; i cantori, con gli strumenti musicali, intonavano i canti di lode. Atalia si strappò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!». 014 2CH 023 014 Il sacerdote Ioiadà ordinò ai capi delle centurie, che comandavano la truppa: «Fatela uscire attraverso le file! Chi la segue sia ucciso di spada». Infatti il sacerdote aveva detto: «Non uccidetela nel tempio». 014 2CH 023 015 Le aprirono un passaggio con le mani; essa raggiunse la reggia per l'ingresso della porta dei Cavalli e là essi l'uccisero. 014 2CH 023 016 Ioiadà concluse un'alleanza tra sé, il popolo tutto e il re, che il popolo fosse cioè il popolo del Signore. 014 2CH 023 017 Tutti andarono nel tempio di Baal e lo demolirono; fecero a pezzi i suoi altari e le sue statue e uccisero Mattan, sacerdote di Baal, davanti agli altari. 014 2CH 023 018 Ioiadà affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti, che Davide aveva divisi in classi per il tempio, perché offrissero olocausti al Signore, come sta scritto nella legge di Mosè, fra gioia e canti, secondo le disposizioni di Davide. 014 2CH 023 019 Stabilì i portieri alle porte del tempio perché non vi entrasse alcun immondo per nessun motivo. 014 2CH 023 020 Prese i capi di centinaia, i notabili e quanti avevano autorità in mezzo al popolo del paese e fece scendere il re dal tempio. Attraverso la porta Superiore lo condussero nella reggia e lo fecero sedere sul trono regale. 014 2CH 023 021 Tutto il popolo fu in festa e la città restò tranquilla benché Atalia fosse stata uccisa a fil di spada. 014 2CH 024 001 Quando Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. 014 2CH 024 002 Ioas fece ciò che è retto agli occhi del Signore finché visse il sacerdote Ioiadà. 014 2CH 024 003 Ioiadà gli diede due mogli ed egli generò figli e figlie. 014 2CH 024 004 In seguito, Ioas decise di restaurare il tempio. 014 2CH 024 005 Radunò i sacerdoti e i leviti e disse loro: «Andate nelle città di Giuda e raccogliete ogni anno da tutti gli Israeliti denaro per restaurare il tempio del vostro Dio. Cercate di sollecitare il lavoro». Ma i leviti non mostrarono nessuna fretta. 014 2CH 024 006 Allora il re convocò Ioiadà loro capo e gli disse: «Perché non hai richiesto dai leviti che portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa prescritta da Mosè servo del Signore e fissata dall'assemblea di Israele per la tenda della testimonianza? 014 2CH 024 007 L'empia Atalia, infatti, e i suoi adepti hanno dilapidato il tempio di Dio; perfino tutte le cose consacrate del tempio hanno adoperato per i Baal». 014 2CH 024 008 Per ordine del re fecero una cassa, che posero davanti alla porta del tempio. 014 2CH 024 009 Quindi fecero un proclama in Giuda e in Gerusalemme perché si portasse al Signore la tassa imposta da Mosè servo di Dio a Israele nel deserto. 014 2CH 024 010 Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono il denaro che misero nella cassa fino a riempirla. 014 2CH 024 011 Quando la cassa veniva portata per l'ispezione reale affidata ai leviti ed essi vedevano che c'era molto denaro, allora veniva lo scriba del re e l'ispettore nominato dal sommo sacerdote, vuotavano la cassa, quindi la prendevano e la ricollocavano al suo posto. Facevano così ogni giorno e così misero insieme molto denaro. 014 2CH 024 012 Il re e Ioiadà lo diedero ai dirigenti dei lavori addetti al tempio ed essi impegnarono scalpellini e falegnami per le riparazioni del tempio; anche lavoratori del ferro e del bronzo si misero al lavoro per riparare il tempio. 014 2CH 024 013 I dirigenti dei lavori si mostrarono molto attivi; per la loro opera le riparazioni progredirono; essi riportarono il tempio di Dio allo stato di una volta e lo consolidarono. 014 2CH 024 014 Quando ebbero finito, portarono davanti al re e a Ioiadà il resto del denaro e con esso fecero arredi per il tempio: vasi per il servizio liturgico e per gli olocausti, coppe e altri oggetti d'oro e d'argento. Finché visse Ioiadà, si offrirono sempre olocausti nel tempio. 014 2CH 024 015 Ma Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a centotrenta anni. 014 2CH 024 016 Lo seppellirono nella città di Davide con i re, perché aveva agito bene in Israele per il servizio del Signore e per il suo tempio. 014 2CH 024 017 Dopo la morte di Ioiadà, i capi di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re, che allora diede loro ascolto. 014 2CH 024 018 Costoro trascurarono il tempio del Signore Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa si scatenò l'ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme. 014 2CH 024 019 Il Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui. Essi comunicarono loro il proprio messaggio, ma non furono ascoltati. 014 2CH 024 020 Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in mezzo al popolo e disse: «Dice Dio: perché trasgredite i comandi del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandona». 014 2CH 024 021 Ma congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio. 014 2CH 024 022 Il re Ioas non si ricordò del favore fattogli da Ioiadà padre di Zaccaria, ma ne uccise il figlio, che morendo disse: «Il Signore lo veda e ne chieda conto!». 014 2CH 024 023 All'inizio dell'anno successivo, marciò contro Ioas l'esercito degli Aramei. Essi vennero in Giuda e in Gerusalemme, sterminarono fra il popolo tutti i capi e inviarono l'intero bottino al re di Damasco. 014 2CH 024 024 L'esercito degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un grande esercito, perché essi avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri. Gli Aramei fecero giustizia di Ioas. 014 2CH 024 025 Quando furono partiti, lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di lui per vendicare il figlio del sacerdote Ioiadà e lo uccisero nel suo letto. Così egli morì e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 014 2CH 024 026 Questi furono i congiurati contro di lui: Zabàd figlio di Simeat, l'Ammonita, e Iozabàd figlio di Simrit, il Moabita. 014 2CH 024 027 Quanto riguarda i suoi figli, la quantità dei tributi da lui riscossi, il restauro del tempio di Dio, ecco tali cose sono descritte nella memoria del libro dei re. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia. 014 2CH 025 001 Quando divenne re, Amazia aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Ioaddan. 014 2CH 025 002 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non con cuore perfetto. 014 2CH 025 003 Quando il regno si fu rafforzato nelle sue mani, egli uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre. 014 2CH 025 004 Ma non uccise i loro figli, perché sta scritto nel libro della legge di Mosè il comando del Signore: «I padri non moriranno per i figli, né i figli per i padri, ma ognuno morirà per il suo peccato». 014 2CH 025 005 Amazia riunì quelli di Giuda e li distribuì, secondo i casati, sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino. Fece un censimento di tutti gli abitanti dai vent'anni in su e trovò che c'erano trecentomila uomini atti alla guerra, armati di lancia e di scudo. 014 2CH 025 006 Egli assoldò da Israele centomila uomini valorosi per cento talenti d'argento. 014 2CH 025 007 Gli si presentò un uomo di Dio che gli disse: «O re, non si unisca a te l'esercito di Israele, perché il Signore non è con Israele, né con alcuno dei figli di Efraim. 014 2CH 025 008 Ma se tu vuoi marciare con loro, fà pure. Raffòrzati pure per la battaglia; Dio ti farà stramazzare davanti al nemico, poiché Dio ha la forza per aiutare e per abbattere». 014 2CH 025 009 Amazia rispose all'uomo di Dio: «Che ne sarà dei cento talenti che ho dato per la schiera di Israele?». L'uomo di Dio rispose: «Il Signore può darti molto più di questo». 014 2CH 025 010 Amazia congedò la schiera venuta a lui da Efraim perché se ne tornasse a casa; ma la loro ira divampò contro Giuda; tornarono a casa loro pieni di sdegno. 014 2CH 025 011 Amazia, fattosi animo, andò a capo del suo esercito nella Valle del sale, ove sconfisse diecimila figli di Seir. 014 2CH 025 012 Quelli di Giuda ne catturarono diecimila vivi e, condottili sulla cima della Roccia, li precipitarono giù; tutti si sfracellarono. 014 2CH 025 013 I componenti della schiera, che Amazia aveva congedato perché non andassero con lui, assalirono le città di Giuda, da Samaria a Bet-Coròn, uccidendo in esse tremila persone e facendo un immenso bottino. 014 2CH 025 014 Tornato dalla vittoria sugli Idumei, Amazia fece portare le divinità dei figli di Seir e le costituì suoi dei e si prostrò davanti a loro e offrì loro incenso. 014 2CH 025 015 Perciò l'ira del Signore divampò contro Amazia; gli mandò un profeta che gli disse: «Perché ti sei rivolto a dei che non sono stati capace di liberare il loro popolo dalla tua mano?». 014 2CH 025 016 Mentre costui lo apostrofava, il re lo interruppe: «Forse ti abbiamo costituito consigliere del re? Smettila! Perché vuoi farti uccidere?». Il profeta cessò, ma disse: «Vedo che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto una cosa simile e non hai dato retta al mio consiglio». 014 2CH 025 017 Consigliatosi, Amazia re di Giuda mandò a dire a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele: «Su, misuriamoci in guerra!». 014 2CH 025 018 Ioas re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: «Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Dà in moglie tua figlia a mio figlio. Ma una bestia selvatica del Libano passò e calpestò il cardo. 014 2CH 025 019 Tu ripeti: Ecco ho sconfitto Edom! E il tuo cuore si è inorgoglito esaltandosi. Ma stattene a casa! Perché provocare una calamità e precipitare tu e Giuda con te?». 014 2CH 025 020 Ma Amazia non diede ascolto. Era volontà di Dio che fossero consegnati nelle mani del nemico, perché si erano rivolti agli dei di Edom. 014 2CH 025 021 Allora si mosse Ioas re di Israele; si sfidarono a battaglia, lui e Amazia re di Giuda, in Bet-Sèmes che appartiene a Giuda. 014 2CH 025 022 Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella sua tenda. 014 2CH 025 023 Ioas re di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz. Condottolo in Gerusalemme, demolì una parte delle mura cittadine, dalla porta di Efraim fino alla porta dell'Angolo, per quattrocento cubiti. 014 2CH 025 024 Prese tutto l'oro, l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio di Dio, che erano affidati a Obed-Edom, i tesori della reggia e alcuni ostaggi e poi tornò a Samaria. 014 2CH 025 025 Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele. 014 2CH 025 026 Le altre gesta di Amazia, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele. 014 2CH 025 027 Dopo che Amazia si fu allontanato dal Signore, fu ordita una congiura contro di lui in Gerusalemme. Egli fuggì in Lachis, ma lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. 014 2CH 025 028 Lo caricarono su cavalli e lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide. 014 2CH 026 001 Tutto il popolo di Giuda prese Ozia che aveva sedici anni e lo proclamò re al posto del padre Amazia. 014 2CH 026 002 Egli ricostruì Elat e la ricondusse sotto il dominio di Giuda, dopo che il re si era addormentato con i suoi padri. 014 2CH 026 003 Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia. 014 2CH 026 004 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Amazia suo padre. 014 2CH 026 005 Egli ricercò Dio finché visse Zaccaria, che l'aveva istruito nel timore di Dio, e finché egli ricercò il Signore, Dio lo fece prosperare. 014 2CH 026 006 Uscito in guerra contro i Filistei, smantellò le mura di Gat, di Iabne e di Asdòd; costruì piazzeforti nel territorio di Asdòd e in quello dei Filistei. 014 2CH 026 007 Dio lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi abitanti in Gur-Baal e contro i Meuniti. 014 2CH 026 008 Gli Ammoniti pagavano un tributo a Ozia, la cui fama giunse sino alla frontiera egiziana, perché egli era divenuto molto potente. 014 2CH 026 009 Ozia costruì torri in Gerusalemme alla porta dell'Angolo e alla porta della Valle e sul Cantone e le fortificò. 014 2CH 026 010 Costruì anche torri nella steppa e scavò molte cisterne perché possedeva numeroso bestiame nella pianura e nell'altipiano; aveva campagnoli e vignaioli sui monti e sulle colline, perché egli amava l'agricoltura. 014 2CH 026 011 Ozia possedeva un esercito agguerrito e pronto per combattere, diviso in schiere, registrate sotto la sorveglianze dello scriba Ieiel e di Maaseia, commissario agli ordini di Anania, uno degli ufficiali del re. 014 2CH 026 012 Tutti i capi dei casati di quei prodi ammontavano a duemilaseicento. 014 2CH 026 013 Da loro dipendeva un esercito di trecentosettemilacinquecento guerrieri di grande valore, pronti per aiutare il re contro il nemico. 014 2CH 026 014 A loro, cioè a tutto l'esercito, Ozia fornì scudi e lance, elmi, corazze, archi e pietre per le fionde. 014 2CH 026 015 In Gerusalemme aveva fatto costruire macchine, inventate da un esperto, che collocò sulle torri e sugli angoli per scagliare frecce e grandi pietre. La fama di Ozia giunse in regioni lontane; divenne potente perché fu molto assistito. 014 2CH 026 016 Ma in seguito a tanta potenza si insuperbì il suo cuore fino a rovinarsi. Difatti si mostrò infedele al Signore suo Dio. Penetrò nel tempio per bruciare incenso sull'altare. 014 2CH 026 017 Dietro a lui entrò il sacerdote Azaria con ottanta sacerdoti del Signore, uomini virtuosi. 014 2CH 026 018 Questi si opposero al re Ozia, dicendogli: «Non tocca a te, Ozia, offrire l'incenso, ma ai sacerdoti figli di Aronne che sono stati consacrati per offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai commesso un'infrazione alla legge. Non hai diritto alla gloria che viene dal Signore Dio». 014 2CH 026 019 Ozia, che teneva in mano il braciere per offrire l'incenso, si adirò. Mentre sfogava la sua collera contro i sacerdoti, gli spuntò la lebbra sulla fronte davanti ai sacerdoti nel tempio presso l'altare dell'incenso. 014 2CH 026 020 Azaria sommo sacerdote, e tutti i sacerdoti si voltarono verso di lui, che apparve con la lebbra sulla fronte. Lo fecero uscire in fretta di lì; anch'egli si precipitò per uscire, poiché il Signore l'aveva colpito. 014 2CH 026 021 Il re Ozia rimase lebbroso fino al giorno della morte. Egli abitò in una casa di isolamento, come lebbroso, escluso dal tempio. Suo figlio Iotam dirigeva la reggia e governava il popolo del paese. 014 2CH 026 022 Le altre gesta di Ozia, le prime come le ultime, le ha descritte il profeta Isaia, figlio di Amoz. 014 2CH 026 023 Ozia si addormentò con i suoi padri con i quali fu sepolto nel campo presso le tombe reali, perché si diceva: «E' un lebbroso». Al suo posto divenne re suo figlio Iotam. 014 2CH 027 001 Quando Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk. 014 2CH 027 002 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come agì Ozia suo padre, ma non entrò nel tempio e il popolo continuava a pervertirsi. 014 2CH 027 003 Egli restaurò la porta Superiore del tempio; lavorò molto anche per le mura dell'Ofel. 014 2CH 027 004 Ricostruì città sulle montagne di Giuda; costruì castelli e torri nelle zone boscose. 014 2CH 027 005 Attaccò il re degli Ammoniti, vincendolo. Gli Ammoniti gli diedero in quell'anno - e anche nel secondo e terzo anno - cento talenti d'argento, diecimila kor di grano e altrettanti di orzo; questo gli consegnarono gli Ammoniti. 014 2CH 027 006 Iotam divenne potente, perché aveva sempre camminato davanti al Signore suo Dio. 014 2CH 027 007 Le altre gesta di Iotam, tutte le sue guerre e la sua condotta, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda. 014 2CH 027 008 Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. 014 2CH 027 009 Iotam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Acaz. 014 2CH 028 001 Quando Acaz divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come Davide suo antenato. 014 2CH 028 002 Seguì le strade dei re di Israele; fece perfino fondere statue per i Baal. 014 2CH 028 003 Egli bruciò incenso nella valle di Ben-Hinnòn; bruciò i suoi figli nel fuoco, imitando gli abomini delle popolazioni che il Signore aveva scacciate davanti agli Israeliti. 014 2CH 028 004 Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde. 014 2CH 028 005 Ma il Signore suo Dio lo mise nelle mani del re degli Aramei, i quali lo vinsero e gli presero un gran numero di prigionieri, che condussero in Damasco. Fu consegnato anche nelle mani del re di Israele, che gli aveva inflitto una grande sconfitta. 014 2CH 028 006 Pekach, figlio di Romelia, in un giorno uccise centomila uomini in Giuda, tutti uomini valorosi, perché avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri. 014 2CH 028 007 Zicri, un eroe di Efraim, uccise Maaseia figlio del re e Azrikam maggiordomo, ed Elkana luogotenente del re. 014 2CH 028 008 Gli Israeliti condussero in prigionia, bottino preso ai propri fratelli, duecentomila persone fra donne, figli e figlie; essi raccolsero anche una preda abbondante che portarono in Samaria. 014 2CH 028 009 C'era là un profeta del Signore, di nome Oded. Costui uscì incontro all'esercito che giungeva in Samaria e disse: «Ecco, a causa dello sdegno contro Giuda, il Signore, Dio dei vostri padri, li ha messi nelle vostre mani; ma voi li avete massacrati con un furore tale che è giunto fino al cielo. 014 2CH 028 010 Ora voi dite di soggiogare, come vostri schiavi e schiave, gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme. Ma non siete anche voi colpevoli nei confronti del Signore vostro Dio? 014 2CH 028 011 Ora ascoltatemi e rimandate i prigionieri, che avete catturati in mezzo ai vostri fratelli, perché altrimenti l'ira ardente del Signore ricadrà su di voi». 014 2CH 028 012 Alcuni capi tra gli efraimiti, cioè Azaria figlio di Giovanni, Berechia figlio di Mesillemòt, Ezechia figlio di Sallùm, e Amasa figlio di Caldài si alzarono contro quanti tornavano dalla guerra, 014 2CH 028 013 dicendo loro: «Non portate qui i prigionieri, perché su di noi pesa gia una colpa nei riguardi del Signore. Voi intendete aumentare il numero dei nostri peccati e delle nostre colpe, mentre la nostra colpa è gia grande e su Israele incombe un'ira ardente». 014 2CH 028 014 I soldati allora rilasciarono i prigionieri e la preda davanti ai capi e a tutta l'assemblea. 014 2CH 028 015 Alcuni uomini, designati per nome, si misero a rifocillare i prigionieri; quanti erano nudi li rivestirono e li calzarono con capi di vestiario presi dal bottino; diedero loro da mangiare e da bere, li medicarono con unzioni; quindi, trasportando su asini gli inabili a marciare, li condussero in Gerico, città delle palme, presso i loro fratelli. Poi tornarono in Samaria. 014 2CH 028 016 In quel tempo il re Acaz mandò a chiedere aiuto al re di Assiria. 014 2CH 028 017 Gli Idumei erano venuti ancora una volta e avevano sconfitto Giuda e fatto prigionieri. 014 2CH 028 018 Anche i Filistei si erano sparsi per le città della Sefela e del Negheb di Giuda, occupando Bet-Sèmes, Aialon, Ghederot, Soco con le dipendenze, Timna con le dipendenze e Ghimzo con le dipendenze, vi si erano insediati. 014 2CH 028 019 Poiché il Signore aveva umiliato Giuda a causa di Acaz re di Giuda, che aveva fomentato l'immoralità in Giuda ed era stato infedele al Signore. 014 2CH 028 020 Anche Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria, venne contro di lui e lo oppresse anziché aiutarlo. 014 2CH 028 021 Acaz spogliò il tempio, il palazzo del re e dei principi e consegnò tutto all'Assiria, ma non ne ricevette alcun aiuto. 014 2CH 028 022 Anche quando si trovava alle strette, questo re Acaz continuava a essere infedele al Signore. 014 2CH 028 023 Sacrificò agli dei di Damasco, che lo avevano sconfitto, dicendo: «Poiché gli dei dei re di Aram aiutano i loro fedeli, io sacrificherò loro ed essi mi aiuteranno». In realtà, essi provocarono la sua caduta e quella di tutto Israele. 014 2CH 028 024 Acaz radunò gli arredi del tempio e li fece a pezzi; chiuse le porte del tempio, mentre eresse altari in tutti i crocicchi di Gerusalemme. 014 2CH 028 025 In tutte le città di Giuda eresse alture per bruciare incenso ad altri dei, provocando così lo sdegno del Signore Dio dei suoi padri. 014 2CH 028 026 Le altre gesta di lui e tutte le sue azioni, le prime come le ultime, ecco, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele. 014 2CH 028 027 Acaz si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in città, in Gerusalemme, ma non lo collocarono nei sepolcri dei re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Ezechia. 014 2CH 029 001 Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria. 014 2CH 029 002 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Davide suo antenato. 014 2CH 029 003 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del tempio e le restaurò. 014 2CH 029 004 Fece venire i sacerdoti e i leviti, ai quali, dopo averli radunati nella piazza d'oriente, 014 2CH 029 005 disse: «Ascoltatemi, leviti! Ora purificatevi e poi purificate il tempio del Signore Dio dei vostri padri, e portate fuori l'impurità dal santuario. 014 2CH 029 006 I nostri padri sono stati infedeli e hanno commesso ciò che è male agli occhi del Signore nostro Dio, che essi avevano abbandonato, distogliendo lo sguardo dalla dimora del Signore e voltandole le spalle. 014 2CH 029 007 Han chiuso perfino le porte del vestibolo, spento le lampade, non hanno offerto più incenso né olocausti nel santuario al Dio di Israele. 014 2CH 029 008 Perciò l'ira del Signore si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed egli ha reso gli abitanti oggetto di terrore, di stupore e di scherno, come potete constatare con i vostri occhi. 014 2CH 029 009 Ora ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli sono andati per questo in prigionia. 014 2CH 029 010 Ora io ho deciso di concludere un'alleanza con il Signore, Dio di Israele, perché si allontani da noi la sua ira ardente. 014 2CH 029 011 Figli miei, non siate negligenti perché il Signore ha scelto voi per stare alla sua presenza, per servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso». 014 2CH 029 012 Si alzarono allora i leviti Macat figlio di Amasai, Gioele figlio di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merari: Kis figlio di Abdi, e Azaria figlio di Ieallelel; dei Ghersoniti: Ioach figlio di Zimma, ed Eden figlio di Ioach; 014 2CH 029 013 dei figli di Elizafan, Simri e Ieiel; dei figli di Asaf, Zaccaria e Mattania; 014 2CH 029 014 dei figli di Eman, Iechièl e Simei; dei figli di Idutun, Semaia e Uzziel. 014 2CH 029 015 Essi riunirono i fratelli e si purificarono; quindi entrarono, secondo il comando del re e le prescrizioni del Signore, per purificare il tempio. 014 2CH 029 016 I sacerdoti entrarono nell'interno del tempio per purificarlo; portarono fuori, nel cortile del tempio, ogni immondezza trovata nella navata. I leviti l'ammucchiarono per portarla fuori nel torrente Cedron. 014 2CH 029 017 Il primo mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo del mese entrarono nel vestibolo del Signore, purificarono il tempio in otto giorni; finirono il sedici del primo mese. 014 2CH 029 018 Quindi entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli dissero: «Abbiamo purificato il tempio, l'altare degli olocausti con tutti gli accessori e la tavola dei pani dell'offerta con tutti gli accessori. 014 2CH 029 019 Abbiamo rinnovato e consacrato tutti gli oggetti che il re Acaz con empietà aveva messo da parte durante il suo regno. Ecco stanno davanti all'altare del Signore». 014 2CH 029 020 Allora il re Ezechia, alzatosi subito, riunì i capi della città e salì al tempio. 014 2CH 029 021 Portarono sette giovenchi, sette arieti, sette agnelli e sette capri per offrirli in sacrificio espiatorio per la casa reale, per il santuario e per Giuda. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aronne, di offrirli in olocausto sull'altare del Signore. 014 2CH 029 022 Scannarono i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo sparsero sull'altare. Scannarono gli arieti e ne sparsero il sangue sull'altare. Scannarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull'altare. 014 2CH 029 023 Quindi fecero avvicinare i capri per il sacrificio espiatorio, davanti al re e all'assemblea, che imposero loro le mani. 014 2CH 029 024 I sacerdoti li scannarono e ne sparsero il sangue - sacrificio per il peccato - sull'altare in espiazione per tutto Israele, perché il re aveva ordinato l'olocausto e il sacrificio espiatorio per tutto Israele. 014 2CH 029 025 Il re assegnò il loro posto ai leviti nel tempio con cembali, arpe e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad veggente del re, e del profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore dato per mezzo dei suoi profeti. 014 2CH 029 026 Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe, 014 2CH 029 027 Ezechia ordinò di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò l'olocausto, cominciarono anche i canti del Signore al suono delle trombe e con l'accompagnamento degli strumenti di Davide re di Israele. 014 2CH 029 028 Tutta l'assemblea si prostrò, mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto questo durò fino alla fine dell'olocausto. 014 2CH 029 029 Terminato l'olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono e si prostrarono. 014 2CH 029 030 Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono ai leviti di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono fino all'entusiasmo, poi si inchinarono e adorarono. 014 2CH 029 031 Allora Ezechia presa la parola, disse: «Ora siete incaricati ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate qui le vittime e i sacrifici di lode nel tempio». L'assemblea portò le vittime e i sacrifici di lode, mentre quelli dal cuore generoso offrirono olocausti. 014 2CH 029 032 Il numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu: settanta buoi, cento arieti, duecento agnelli, tutti per l'olocausto in onore del Signore. 014 2CH 029 033 Si consacrarono anche seicento buoi e tremila pecore. 014 2CH 029 034 I sacerdoti erano troppo pochi e non bastavano a scuoiare tutti gli olocausti, perciò i loro fratelli i leviti li aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i sacerdoti non si furono purificati; difatti i leviti erano stati più zelanti dei sacerdoti nel purificarsi. 014 2CH 029 035 Ci fu anche un abbondante olocausto del grasso dei sacrifici di comunione e delle libazioni connesse con l'olocausto. Così fu ristabilito il culto nel tempio. 014 2CH 029 036 Ezechia con tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il popolo; tutto infatti si fece senza esitazioni. 014 2CH 030 001 Ezechia mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e scrisse anche lettere a Efraim e a Manàsse per convocare tutti nel tempio in Gerusalemme a celebrare la pasqua per il Signore Dio di Israele. 014 2CH 030 002 Il re, i suoi ufficiali e tutta l'assemblea di Gerusalemme decisero di celebrare la pasqua nel secondo mese, 014 2CH 030 003 perché non avevano potuto celebrarla nel tempo fissato per il fatto che i sacerdoti non si erano purificati in numero sufficiente e il popolo non si era radunato in Gerusalemme. 014 2CH 030 004 La proposta piacque al re e a tutta l'assemblea. 014 2CH 030 005 Stabilirono di proclamare con bando in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero a celebrare in Gerusalemme la pasqua per il Signore Dio di Israele, perché molti non avevano osservato le norme prescritte. 014 2CH 030 006 Partirono i corrieri con lettere da parte del re e dei suoi ufficiali per recarsi in tutto Israele e Giuda. Secondo l'ordine del re dicevano: «Israeliti, fate ritorno al Signore Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, ed egli ritornerà a quanti fra voi sono scampati dal pugno dei re d'Assiria. 014 2CH 030 007 Non siate come i vostri padri e i vostri fratelli, infedeli al Signore Dio dei loro padri, che perciò li ha abbandonati alla desolazione, come potete constatare. 014 2CH 030 008 Ora non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore, venite nel santuario che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro Dio e si allontanerà da voi la sua ira ardente. 014 2CH 030 009 Difatti, se fate ritorno al Signore, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno compassione presso coloro che li hanno deportati; ritorneranno in questo paese, poiché il Signore vostro Dio è clemente e misericordioso e non distoglierà lo sguardo da voi, se voi farete ritorno a lui». 014 2CH 030 010 I corrieri passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manàsse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro. 014 2CH 030 011 Solo alcuni di Aser, di Manàsse e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. 014 2CH 030 012 In Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un pentimento concorde per eseguire il comando del re e degli ufficiali secondo la parola del Signore. 014 2CH 030 013 Si riunì in Gerusalemme una grande folla per celebrare la festa degli azzimi nel secondo mese; fu un'assemblea molto numerosa. 014 2CH 030 014 Cominciarono a eliminare gli altari che si trovavano in Gerusalemme; eliminarono anche tutti gli altari dei profumi e li gettarono nel torrente Cedron. 014 2CH 030 015 Essi immolarono la pasqua il quattordici del secondo mese; i sacerdoti e i leviti, pieni di confusione, si purificarono e quindi presentarono gli olocausti nel tempio. 014 2CH 030 016 Occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dai leviti 014 2CH 030 017 perché molti dell'assemblea non si erano purificati. I leviti si occupavano dell'uccisione degli agnelli pasquali per quanti non avevano la purità richiesta per consacrarli al Signore. 014 2CH 030 018 In realtà la maggioranza della gente, fra cui molti provenienti da Efraim, da Manàsse, da Issacar e da Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la pasqua senza fare quanto è prescritto. Ezechia pregò per loro: «Il Signore che è buono perdoni 014 2CH 030 019 chiunque abbia il cuore disposto a ricercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche senza la purificazione necessaria per il santuario». 014 2CH 030 020 Il Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo. 014 2CH 030 021 Così gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli strumenti che risuonavano in suo onore. 014 2CH 030 022 Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato un profondo senso del Signore; per sette giorni parteciparono al banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio dei loro padri. 014 2CH 030 023 Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così passarono ancora sette giorni di gioia. 014 2CH 030 024 Difatti il re Ezechia aveva donato alla moltitudine mille giovenchi e settemila pecore; anche i capi avevano donato alla moltitudine mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti si purificarono in gran numero. 014 2CH 030 025 Tutta l'assemblea di Giuda, i sacerdoti e i leviti, tutto il gruppo venuto da Israele, gli stranieri venuti dal paese di Israele e gli abitanti di Giuda furono in festa. 014 2CH 030 026 Ci fu una gioia straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone figlio di Davide, re di Israele, non c'era mai stata una cosa simile in Gerusalemme. 014 2CH 030 027 I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio nel cielo. 014 2CH 031 001 Quando tutto fu finito, gli Israeliti presenti andarono tutti nelle città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali sacri e a distruggere completamente le alture e gli altari in tutto Giuda, nel territorio di Beniamino, di Efraim e di Manàsse. Poi gli Israeliti tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà. 014 2CH 031 002 Ezechia ricostituì le classi dei sacerdoti e dei leviti secondo le loro funzioni, assegnando a ognuno, ai sacerdoti e ai leviti, il proprio servizio riguardo all'olocausto e ai sacrifici di comunione per celebrare e lodare con inni e per servire alle porte degli accampamenti del Signore. 014 2CH 031 003 Il re determinò quanto dei suoi beni dovesse essere destinato agli olocausti del mattino e della sera, agli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge del Signore. 014 2CH 031 004 Egli ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro parte perché questi potessero attendere alla legge del Signore. 014 2CH 031 005 Appena si diffuse quest'ordine, gli Israeliti offrirono in abbondanza le primizie del grano, del mosto, dell'olio, del miele e di ogni altro prodotto agricolo e la decima abbondante di ogni cosa. 014 2CH 031 006 Anche gli Israeliti e i Giudei, che abitavano nelle città di Giuda, portarono la decima degli armenti e dei greggi; portarono la decima dei doni consacrati al Signore loro Dio, facendone grandi ammassi. 014 2CH 031 007 Nel terzo mese si cominciò a fare gli ammassi, che furono completati nel settimo mese. 014 2CH 031 008 Vennero Ezechia e i capi; visti gli ammassi, benedissero il Signore e il popolo di Israele. 014 2CH 031 009 Ezechia interrogò i sacerdoti e i leviti riguardo agli ammassi 014 2CH 031 010 e il sommo sacerdote Azaria della casa di Zadòk gli rispose: «Da quando si è cominciato a portare l'offerta nel tempio, noi abbiamo mangiato e ci siamo saziati, ma ne è rimasto in abbondanza, perché il Signore ha benedetto il suo popolo; ne è rimasta questa grande quantità». 014 2CH 031 011 Ezechia allora ordinò che si preparassero stanze nel tempio; le prepararono. 014 2CH 031 012 Vi depositarono scrupolosamente le offerte, le decime e le cose consacrate. A tali cose presiedeva il levita Conania, alle cui dipendenze era il fratello Simei. 014 2CH 031 013 Iechièl, Azaria, Nacat, Asaèl, Ierimòt, Iozabàd, Eliel, Ismachia, Macat e Benaià erano impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei per ordine del re Ezechia e di Azaria preposto al tempio. 014 2CH 031 014 Kore figlio di Imna, levita custode della porta d'oriente, si occupava delle offerte spontanee fatte a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l'offerta al Signore e le cose santissime. 014 2CH 031 015 Da lui dipendevano Eden, Miniàmin, Giosuè, Semaia, Amaria e Secania nelle città sacerdotali come distributori fedeli tra i loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi, 014 2CH 031 016 oltre ai maschi registrati dai tre anni in su; questi entravano ogni giorno nel tempio per il loro servizio, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi. 014 2CH 031 017 La registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati; quella dei leviti, dai vent'anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi. 014 2CH 031 018 Erano registrati con tutti i bambini, le mogli, i figli e le figlie di tutta la comunità, poiché dovevano consacrarsi con fedeltà a ciò che è sacro. 014 2CH 031 019 Per i figli di Aronne, ossia per i sacerdoti residenti in campagna, nelle zone attorno alle loro città, in ogni città c'erano uomini designati nominalmente per distribuire la parte dovuta a ogni maschio fra i sacerdoti e a ogni registrato fra i leviti. 014 2CH 031 020 Ezechia fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono e retto davanti al Signore suo Dio. 014 2CH 031 021 Quanto aveva intrapreso per il servizio del tempio, per la legge e per i comandi, lo fece cercando il suo Dio con tutto il cuore; per questo ebbe successo. 014 2CH 032 001 Dopo questi fatti e queste prove di fedeltà, ci fu l'invasione di Sennàcherib re d'Assiria. Penetrato in Giuda, assediò le città fortificate per forzarne le mura. 014 2CH 032 002 Ezechia vide l'avanzata di Sennàcherib, che si dirigeva verso Gerusalemme per assediarla. 014 2CH 032 003 Egli decise con i suoi ufficiali e con i suoi prodi di ostruire le acque sorgive, che erano fuori della città. Essi l'aiutarono. 014 2CH 032 004 Si radunò un popolo numeroso per ostruire tutte le sorgenti e il torrente che attraversava il centro del paese, dicendo: «Perché dovrebbero venire i re d'Assiria e trovare acqua in abbondanza?». 014 2CH 032 005 Ezechia si rafforzò; ricostruì tutta la parte diroccata delle mura, vi innalzò torri, costruì un secondo muro, fortificò il Millo della città di Davide e preparò armi in abbondanza e scudi. 014 2CH 032 006 Designò capi militari sopra il popolo; li radunò presso di sé nella piazza della porta della città e così parlò al loro cuore: 014 2CH 032 007 «Siate forti e coraggiosi! Non temete e non abbattetevi davanti al re d'Assiria e davanti a tutta la moltitudine che l'accompagna, perché con noi c'è uno più grande di chi è con lui. 014 2CH 032 008 Con lui c'è un braccio di carne, con noi c'è il Signore nostro Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie». Il popolo rimase rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda. 014 2CH 032 009 In seguito Sennàcherib, re d'Assiria, mandò i suoi ministri a Gerusalemme, mentre egli con tutte le forze assaliva Lachis, per dire a Ezechia re di Giuda e a tutti quelli di Giuda che erano in Gerusalemme: 014 2CH 032 010 «Dice Sennàcherib re d'Assiria: Di chi avete fiducia voi per restare in Gerusalemme assediata? 014 2CH 032 011 Ezechia non vi inganna forse per farvi morire di fame e di sete quando asserisce: Il Signore nostro Dio ci libererà dalle mani del re di Assiria? 014 2CH 032 012 Egli non è forse lo stesso Ezechia che ha eliminato le sue alture e i suoi altari dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete davanti a un solo altare e su di esso soltanto offrirete incenso? 014 2CH 032 013 Non sapete che cosa abbiamo fatto io e i miei padri a tutti i popoli di tutti i paesi? Forse gli dei dei popoli di quei paesi hanno potuto liberare i loro paesi dalla mia mano? 014 2CH 032 014 Quale, fra tutti gli dei dei popoli di quei paesi che i miei padri avevano votato allo sterminio, ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? Potrà il vostro Dio liberarvi dalla mia mano? 014 2CH 032 015 Ora, non vi inganni Ezechia e non vi seduca in questa maniera! Non credetegli, perché nessun dio di qualsiasi popolo o regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano e dalle mani dei miei padri. Nemmeno i vostri dei vi libereranno dalla mia mano!». 014 2CH 032 016 Parlarono ancora i suoi ministri contro il Signore Dio e contro Ezechia suo servo. 014 2CH 032 017 Sennàcherib aveva scritto anche lettere insultando il Signore Dio di Israele e sparlando di lui in questi termini: «Come gli dei dei popoli di quei paesi non hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così il Dio di Ezechia non libererà dalla mia mano il suo popolo». 014 2CH 032 018 Gli inviati gridarono a gran voce in ebraico al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo al fine di occuparne la città. 014 2CH 032 019 Essi parlarono del Dio di Gerusalemme come di uno degli dei degli altri popoli della terra, opera di mani d'uomo. 014 2CH 032 020 Allora il re Ezechia e il profeta Isaia figlio di Amoz, pregarono a questo fine e gridarono al Cielo. 014 2CH 032 021 Il Signore mandò un angelo, che sterminò tutti i guerrieri valorosi, ogni capo e ogni ufficiale, nel campo del re d'Assiria. Questi se ne tornò, con la vergogna sul volto, nel suo paese. Entrò nel tempio del suo dio, dove alcuni suoi figli, nati dalle sue viscere, l'uccisero di spada. 014 2CH 032 022 Così il Signore liberò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennàcherib re d'Assiria e dalla mano di tutti gli altri e concesse loro la pace alle frontiere. 014 2CH 032 023 Allora molti portarono offerte al Signore in Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia re di Giuda, che, dopo simili cose, aumentò in prestigio agli occhi di tutti i popoli. 014 2CH 032 024 In quei giorni Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò il Signore, che l'esaudì e operò un prodigio per lui. 014 2CH 032 025 Ma la riconoscenza di Ezechia non fu proporzionata al beneficio, perché il suo cuore si era insuperbito; per questo su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò l'ira divina. 014 2CH 032 026 Tuttavia Ezechia si umiliò della superbia del suo cuore e a lui si associarono gli abitanti di Gerusalemme; per questo l'ira del Signore non si abbattè su di essi finché Ezechia restò in vita. 014 2CH 032 027 Ezechia ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. Egli si costruì depositi per l'argento, l'oro, le pietre preziose, gli aromi, gli scudi e per qualsiasi cosa pregevole, 014 2CH 032 028 magazzini per i prodotti del grano, del mosto e dell'olio, stalle per ogni genere di bestiame, ovili per le pecore. 014 2CH 032 029 Si edificò città; ebbe molto bestiame minuto e grosso, perché Dio gli aveva concesso beni molto grandi. 014 2CH 032 030 Ezechia chiuse l'apertura superiore delle acque del Ghicon, convogliandole in basso attraverso il lato occidentale nella città di Davide. Ezechia riuscì in ogni sua impresa. 014 2CH 032 031 Ma quando i capi di Babilonia gli inviarono messaggeri per informarsi sul prodigio avvenuto nel paese, Dio l'abbandonò per metterlo alla prova e conoscerne completamente il cuore. 014 2CH 032 032 Le altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e nel libro dei re di Giuda e di Israele. 014 2CH 032 033 Ezechia si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nella salita dei sepolcri dei figli di Davide. Alla sua morte gli resero omaggio tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Al suo posto divenne re suo figlio Manàsse. 014 2CH 033 001 Quando Manàsse divenne re, aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme. 014 2CH 033 002 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciato di fronte agli Israeliti. 014 2CH 033 003 Ricostruì le alture demolite da suo padre Ezechia, eresse altari ai Baal, piantò pali sacri, si prostrò davanti a tutta la milizia del cielo e la servì. 014 2CH 033 004 Costruì altari nel tempio, del quale il Signore aveva detto: «In Gerusalemme sarà il mio nome per sempre». 014 2CH 033 005 Eresse altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. 014 2CH 033 006 Fece passare i suoi figli per il fuoco nella Valle di Ben-Hinnòn. Praticò la magia, gli incantesimi e la stregoneria; istituì negromanti e indovini. Compì in molte maniere ciò che è male agli occhi del Signore provocando il suo sdegno. 014 2CH 033 007 E collocò la statua dell'idolo che aveva fatto, nel tempio, di cui Dio aveva detto a Davide e al figlio Salomone: «In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 014 2CH 033 008 Non lascerò più che il piede degli Israeliti si allontani dal paese che io ho concesso ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro nell'intera legge, ossia negli statuti e nei decreti dati loro per mezzo di Mosè». 014 2CH 033 009 Manàsse fece traviare Giuda e gli abitanti di Gerusalemme spingendoli ad agire peggio delle popolazioni che il Signore aveva sterminate di fronte agli Israeliti. 014 2CH 033 010 Il Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli badarono. 014 2CH 033 011 Allora il Signore mandò contro di loro i capi dell'esercito del re assiro; essi presero Manàsse con uncini, lo legarono con catene di bronzo e lo condussero in Babilonia. 014 2CH 033 012 Ridotto in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e si umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri. 014 2CH 033 013 Egli lo pregò e Dio si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica e lo fece tornare in Gerusalemme nel suo regno; così Manàsse riconobbe che solo il Signore è Dio. 014 2CH 033 014 In seguito, egli costruì il muro esteriore della città di Davide, a occidente del Ghicon, nella valle fino alla porta dei Pesci, che circondava l'Ofel; Manàsse lo tirò su a notevole altezza. In tutte le fortezze di Giuda egli pose capi militari. 014 2CH 033 015 Rimosse gli dei stranieri e l'idolo dal tempio insieme con tutti gli altari che egli aveva costruito sul monte del tempio e in Gerusalemme e gettò tutto fuori della città. 014 2CH 033 016 Restaurò l'altare del Signore e vi offrì sacrifici di comunione e di lode e comandò a Giuda di servire il Signore, Dio di Israele. 014 2CH 033 017 Tuttavia il popolo continuava a sacrificare sulle alture, anche se lo faceva per il Signore. 014 2CH 033 018 Le altre gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole che i veggenti gli comunicarono a nome del Signore Dio di Israele, ecco sono descritte nelle gesta dei re di Israele. 014 2CH 033 019 La sua preghiera e come fu esaudito, tutta la sua colpa e la sua infedeltà, le località ove costruì alture, eresse pali sacri e statue prima della sua umiliazione, ecco sono descritte negli atti di Cozai. 014 2CH 033 020 Manàsse si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nel suo palazzo. Al suo posto divenne re suo figlio Amòn. 014 2CH 033 021 Quando Amòn divenne re, aveva ventidue anni; regnò due anni in Gerusalemme. 014 2CH 033 022 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto Manàsse suo padre. Amòn offrì sacrifici a tutti gli idoli eretti da Manàsse suo padre e li servì. 014 2CH 033 023 Non si umiliò davanti al Signore, come si era umiliato Manàsse suo padre; anzi Amòn aumentò le sue colpe. 014 2CH 033 024 I suoi ministri ordirono una congiura contro di lui e l'uccisero nella reggia, 014 2CH 033 025 ma il popolo del paese uccise quanti avevano congiurato contro Amòn. Lo stesso popolo del paese proclamò re, al posto di lui, suo figlio Giosia. 014 2CH 034 001 Quando Giosia divenne re, aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme. 014 2CH 034 002 Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore e seguì le strade di Davide suo antenato, senza fuorviare in nulla. 014 2CH 034 003 Nell'anno ottavo del suo regno, era ancora un ragazzo, cominciò a ricercare il Dio di Davide suo padre. Nell'anno decimosecondo cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme, eliminando le alture, i pali sacri e gli idoli scolpiti o fusi. 014 2CH 034 004 Sotto i suoi occhi furono demoliti gli altari di Baal; infranse gli altari per l'incenso, che vi erano sopra; distrusse i pali sacri e gli idoli scolpiti o fusi, riducendoli in polvere che sparse sui sepolcri di coloro che avevano sacrificato a tali cose. 014 2CH 034 005 Le ossa dei sacerdoti le bruciò sui loro altari; così purificò Giuda e Gerusalemme. 014 2CH 034 006 Lo stesso fece nella città di Manàsse, di Efraim e di Simeone fino a Nèftali, nei loro villaggi devastati. 014 2CH 034 007 Demolì gli altari; fece a pezzi i pali sacri e gli idoli in modo da ridurli in polvere; demolì tutti gli altari per l'incenso in tutto il paese di Israele; poi fece ritorno a Gerusalemme. 014 2CH 034 008 Nell'anno decimottavo del suo regno, dopo aver purificato il paese e il tempio, affidò a Safàn figlio di Asalia, a Maaseia governatore della città, e a Ioach figlio di Ioacaz, archivista, il restauro del tempio del Signore suo Dio. 014 2CH 034 009 Costoro si presentarono al sommo sacerdote Chelkia e gli consegnarono il denaro depositato nel tempio; l'avevano raccolto i leviti custodi della soglia da Manàsse, da Efraim e da tutto il resto di Israele, da tutto Giuda, da Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme. 014 2CH 034 010 Lo misero in mano ai direttori dei lavori che sovraintendevano al tempio ed essi l'utilizzarono per gli operai che lavoravano nel tempio per restaurarlo e rafforzarlo. 014 2CH 034 011 Lo diedero ai falegnami e ai muratori per l'acquisto di pietre da taglio e di legname per l'armatura e la travatura dei locali lasciati rovinare dai re di Giuda. 014 2CH 034 012 Quegli uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti per la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di Merari, Zaccaria e Mesullàm, Keatiti. Leviti esperti di strumenti musicali 014 2CH 034 013 sorvegliavano i portatori e dirigevano quanti compivano lavori di qualsiasi genere; altri leviti erano scribi, ispettori e portieri. 014 2CH 034 014 Mentre si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data per mezzo di Mosè. 014 2CH 034 015 Chelkia prese la parola e disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn. 014 2CH 034 016 Safàn portò il libro dal re; egli inoltre riferì al re: «Quanto è stato ordinato, i tuoi servitori lo eseguiscono. 014 2CH 034 017 Hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato ai sorveglianti e ai direttori dei lavori». 014 2CH 034 018 Poi lo scriba Safàn annunziò al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn ne lesse una parte alla presenza del re. 014 2CH 034 019 Udite le parole della legge, il re si strappò le vesti 014 2CH 034 020 e comandò a Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Abdon figlio di Mica, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 014 2CH 034 021 «Andate, consultate il Signore per me e per quanti sono rimasti in Israele e in Giuda riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, poiché i nostri padri non hanno ascoltato le parole del Signore facendo quanto sta scritto in questo libro». 014 2CH 034 022 Chelkia insieme con coloro che il re aveva designati si recò dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tokat, figlio di Casra, il guardarobiere; essa abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme. Le parlarono in tal senso 014 2CH 034 023 ed essa rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: 014 2CH 034 024 Dice il Signore: Ecco, io farò piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le maledizioni scritte nel libro letto davanti al re di Giuda, 014 2CH 034 025 perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dei provocandomi a sdegno con tutte le opere delle loro mani. La mia collera si accenderà contro questo luogo e non si potrà spegnere. 014 2CH 034 026 Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Dice il Signore, Dio di Israele: A proposito delle parole che hai udito, 014 2CH 034 027 poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti; poiché ti sei umiliato davanti a me, ti sei strappate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ho ascoltato. Oracolo del Signore! 014 2CH 034 028 Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri e sarai deposto nel tuo sepolcro in pace. I tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo e sui suoi abitanti». Quelli riferirono il messaggio al re. 014 2CH 034 029 Allora il re inviò dei messi e radunò tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 014 2CH 034 030 Il re, insieme con tutti gli uomini di Giuda, con gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i leviti e tutto il popolo, dal più grande al più piccolo, salì al tempio. Egli fece leggere ai loro orecchi tutte le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. 014 2CH 034 031 Il re, stando in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore, a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, eseguendo le parole dell'alleanza scritte in quel libro. 014 2CH 034 032 Fece impegnare quanti si trovavano in Gerusalemme e in Beniamino. Gli abitanti di Gerusalemme agirono secondo l'alleanza di Dio, del Dio dei loro padri. 014 2CH 034 033 Giosia rimosse tutti gli abomini da tutti i territori appartenenti agli Israeliti; costrinse quanti si trovavano in Israele a servire il Signore loro Dio. Finché egli visse non desistettero dal seguire il Signore, Dio dei loro padri. 014 2CH 035 001 Giosia celebrò in Gerusalemme la pasqua per il Signore. Gli agnelli pasquali furono immolati il quattordici del primo mese. 014 2CH 035 002 Il re ristabilì i sacerdoti nei loro uffici e li incoraggiò al servizio del tempio. 014 2CH 035 003 Egli disse ai leviti che ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati al Signore: «Collocate l'arca santa nel tempio costruito da Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà più un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore vostro Dio e il suo popolo Israele. 014 2CH 035 004 Disponetevi, secondo i vostri casati, secondo le vostre classi, in base alla prescrizione di Davide, re di Israele, e alla prescrizione di Salomone suo figlio. 014 2CH 035 005 State nel santuario a disposizione dei casati dei vostri fratelli, dei figli del popolo; per i leviti ci sarà una parte nei singoli casati. 014 2CH 035 006 Immolate gli agnelli pasquali, purificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo di Mosè». 014 2CH 035 007 Giosia diede ai figli del popolo, a quanti erano lì presenti, del bestiame minuto, cioè tremila agnelli e capretti come vittime pasquali, e in più tremila buoi. Tutto questo bestiame era di proprietà del re. 014 2CH 035 008 I suoi ufficiali fecero offerte spontanee per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti. Chelkia, Zaccaria, Iechièl, preposti al tempio, diedero ai sacerdoti, per i sacrifici pasquali, duemilaseicento agnelli e capretti, oltre trecento buoi. 014 2CH 035 009 Conania, Semaia e Netaneèl suoi fratelli, Casabia, Iechièl e Iozabàd capi dei leviti, diedero ai leviti, per i sacrifici pasquali, cinquemila agnelli e capretti, oltre cinquecento buoi. 014 2CH 035 010 Così tutto fu pronto per il servizio; i sacerdoti si misero al loro posto, così anche i leviti secondo le loro classi, secondo il comando del re. 014 2CH 035 011 Immolarono gli agnelli pasquali: i sacerdoti spargevano il sangue, mentre i leviti scuoiavano. 014 2CH 035 012 Misero da parte l'olocausto da distribuire ai figli del popolo, secondo le divisioni dei vari casati, perché lo presentassero al Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero per i buoi. 014 2CH 035 013 Secondo l'usanza arrostirono l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le cossero in pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono sollecitamente a tutto il popolo. 014 2CH 035 014 Dopo, prepararono la pasqua per se stessi e per i sacerdoti, poiché i sacerdoti, figli di Aronne, furono occupati fino a notte nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; per questo i leviti prepararono per se stessi e per i sacerdoti figli di Aronne. 014 2CH 035 015 I cantori, figli di Asaf, occupavano il loro posto, secondo le prescrizioni di Davide, di Asaf, di Eman e di Idutun veggente del re; i portieri erano alle varie porte. Costoro non dovettero allontanarsi dal loro posto, perché i leviti loro fratelli prepararono tutto per loro. 014 2CH 035 016 Così in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti sull'altare del Signore, secondo l'ordine del re Giosia. 014 2CH 035 017 Gli Israeliti presenti celebrarono allora la pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. 014 2CH 035 018 Dal tempo del profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in Israele; nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da Giosia, insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti da Israele e gli abitanti di Gerusalemme. 014 2CH 035 019 Questa pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di Giosia. 014 2CH 035 020 Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio, Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis sull'Eufrate. Giosia marciò contro di lui. 014 2CH 035 021 Quegli mandò messaggeri a dirgli: «Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non opporti a Dio che è con me affinchè egli non ti distrugga». 014 2CH 035 022 Ma Giosia non si ritirò. Deciso ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo. 014 2CH 035 023 Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi ufficiali: «Portatemi via, perché sono ferito gravemente». 014 2CH 035 024 I suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo riportarono in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutti quelli di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia. 014 2CH 035 025 Geremia compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora nei lamenti su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito fra i lamenti. 014 2CH 035 026 Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le prescrizioni della legge del Signore, 014 2CH 035 027 le sue gesta, le prime come le ultime, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda. 014 2CH 036 001 Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia e lo proclamò re, al posto del padre, in Gerusalemme. 014 2CH 036 002 Quando Ioacaz divenne re, aveva ventitrè anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. 014 2CH 036 003 Lo spodestò in Gerusalemme il re d'Egitto, che impose al paese un'indennità di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 014 2CH 036 004 Il re d'Egitto nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello Eliakìm, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quanto al fratello di Ioacaz, Necao lo prese e lo deportò in Egitto. 014 2CH 036 005 Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. 014 2CH 036 006 Contro di lui marciò Nabucodònosor re di Babilonia, che lo legò con catene di bronzo per deportarlo in Babilonia. 014 2CH 036 007 Nabucodònosor portò in Babilonia parte degli oggetti del tempio, che depose in Babilonia nella sua reggia. 014 2CH 036 008 Le altre gesta di Ioiakìm, gli abomini da lui commessi e le colpe che risultarono sul suo conto, ecco sono descritti nel libro dei re di Israele e di Giuda. Al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn. 014 2CH 036 009 Quando Ioiachìn divenne re, aveva diciotto anni; regnò tre mesi e dieci giorni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore. 014 2CH 036 010 All'inizio del nuovo anno il re Nabucodònosor mandò a imprigionarlo per deportarlo in Babilonia con gli oggetti più preziosi del tempio. Egli nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello di suo padre Sedecìa. 014 2CH 036 011 Quando Sedecìa divenne re, aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme. 014 2CH 036 012 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia che gli parlava a nome del Signore. 014 2CH 036 013 Si ribellò anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto giurare fedeltà in nome di Dio. Egli si ostinò e decise fermamente in cuor suo di non far ritorno al Signore Dio di Israele. 014 2CH 036 014 Anche tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme. 014 2CH 036 015 Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché amava il suo popolo e la sua dimora. 014 2CH 036 016 Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. 014 2CH 036 017 Allora il Signore fece marciare contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza pietà per i giovani, per le fanciulle, per gli anziani e per le persone canute. Il Signore mise tutti nelle sue mani. 014 2CH 036 018 Quegli portò in Babilonia tutti gli oggetti del tempio, grandi e piccoli, i tesori del tempio e i tesori del re e dei suoi ufficiali. 014 2CH 036 019 Quindi incendiarono il tempio, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutte le sue case più eleganti. 014 2CH 036 020 Il re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano, 014 2CH 036 021 attuandosi così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: «Finché il paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni». 014 2CH 036 022 Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola del Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per iscritto: 014 2CH 036 023 «Dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli, mi ha consegnato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e parta!». # # BOOK 015 EZR Ezra Esdra 015 EZR 001 001 Nell'anno primo del regno di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro re di Persia, il quale fece passare quest'ordine in tutto il suo regno, anche con lettera: 015 EZR 001 002 «Così dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra; egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giudea. 015 EZR 001 003 Chi di voi proviene dal popolo di lui? Il suo Dio sia con lui; torni a Gerusalemme, che è in Giudea, e ricostruisca il tempio del Signore Dio d'Israele: egli è il Dio che dimora a Gerusalemme. 015 EZR 001 004 Ogni superstite in qualsiasi luogo sia immigrato, riceverà dalla gente di quel luogo argento e oro, beni e bestiame con offerte generose per il tempio di Dio che è in Gerusalemme». 015 EZR 001 005 Allora si misero in cammino i capifamiglia di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti, quanti Dio aveva animato a tornare per ricostruire il tempio del Signore in Gerusalemme. 015 EZR 001 006 Tutti i loro vicini li aiutarono validamente con oggetti d'argento e d'oro, con beni e bestiame e con oggetti preziosi, e inoltre quello che ciascuno offrì volontariamente. 015 EZR 001 007 Anche il re Ciro fece trarre fuori gli arredi del tempio, che Nabucodònosor aveva asportato da Gerusalemme e aveva deposto nel tempio del suo dio. 015 EZR 001 008 Ciro, re di Persia, li fece trarre fuori per mano di Mitridate il tesoriere, che li consegnò a Sesbassar, principe di Giuda. 015 EZR 001 009 Bacili d'oro: trenta; bacili d'argento: mille; coltelli: ventinove; Questo è il loro computo: 015 EZR 001 010 coppe d'oro: trenta, coppe d'argento di second'ordine: quattrocentodieci; altri arredi: mille. 015 EZR 001 011 Tutti gli oggetti d'oro e d'argento eranocinquemilaquattrocento. Sesbassar li riportò da Babilonia a Gerusalemme, in occasione del ritorno degli esuli. 015 EZR 002 001 Questi sono gli abitanti della provincia che ritornarono dall'esilio, i deportati che Nabucodònosor re di Babilonia aveva condotti in esilio a Babilonia. Essi tornarono a Gerusalemme e in Giudea, ognuno alla sua città; 015 EZR 002 002 vennero con Zorobabèle, Giosuè, Neemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilsan, Mispar, Bigvai, Recun, Baana. Computo degli uomini del popolo d'Israele: 015 EZR 002 003 Figli di Paros: duemilacentosettantadue. 015 EZR 002 004 Figli di Sefatia: trecentosettantadue. 015 EZR 002 005 Figli di Arach: settecentosettantacinque. 015 EZR 002 006 Figli di Pacat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab: duemilaottocentodieci. 015 EZR 002 007 Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro. 015 EZR 002 008 Figli di Zattu: novecentoquarantacinque. 015 EZR 002 009 Figli di Zaccai: settecentosessanta. 015 EZR 002 010 Figli di Bani: seicentoquarantadue. 015 EZR 002 011 Figli di Bebai: seicentoventitrè. 015 EZR 002 012 Figli di Azgad: milleduecentoventidue. 015 EZR 002 013 Figli di Adonikam: seicentosettantasei. 015 EZR 002 014 Figli di Bigvai: duemilacinquantasei. 015 EZR 002 015 Figli di Adin: quattrocentocinquantaquattro. 015 EZR 002 016 Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto. 015 EZR 002 017 Figli di Bezài: trecentoventitrè. 015 EZR 002 018 Figli di Iora: centododici. 015 EZR 002 019 Figli di Casum: duecentoventitrè. 015 EZR 002 020 Figli di Ghibbar: novantacinque. 015 EZR 002 021 Figli di Betlemme: centoventitrè. 015 EZR 002 022 Uomini di Netofa: cinquantasei. 015 EZR 002 023 Uomini di Anatòt: centoventotto. 015 EZR 002 024 Figli di Azmàvet: quarantadue. 015 EZR 002 025 Figli di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt: settecentoquarantatrè. 015 EZR 002 026 Figli di Rama e di Gheba: seicentoventuno. 015 EZR 002 027 Uomini di Micmas: centoventidue. 015 EZR 002 028 Uomini di Betel e di Ai: duecentoventitrè. 015 EZR 002 029 Figli di Nebo: cinquantadue. 015 EZR 002 030 Figli di Magbis: centocinquantasei. 015 EZR 002 031 Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro. 015 EZR 002 032 Figli di Carim: trecentoventi. 015 EZR 002 033 Figli di Lod, Cadid e Ono: settecentoventicinque. 015 EZR 002 034 Figli di Gerico: trecentoquarantacinque. 015 EZR 002 035 Figli di Senaa: tremilaseicentotrenta. 015 EZR 002 036 Figli di Iedaia della casa di Giosuè: novecentosettantatrè. I sacerdoti: 015 EZR 002 037 Figli di Immer: millecinquantadue. 015 EZR 002 038 Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette. 015 EZR 002 039 Figli di Carìm: millediciassette. 015 EZR 002 040 I leviti: Figli di Giosuè e di Kadmiel, di Binnui e di Odavia: settantaquattro. 015 EZR 002 041 I cantori: Figli di Asaf: centoventotto. 015 EZR 002 042 I portieri: Figli di Sallùm, figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di Catita, figli di Sobài: in tutto centotrentanove. 015 EZR 002 043 Figli di Zica, figli di Casufa, figli di Tabbaot, Gli oblati: 015 EZR 002 044 figli di Keros, figli di Siaà, figli di Padon, 015 EZR 002 045 figli di Lebana, figli di Cagabà, figli di Akkub, 015 EZR 002 046 figli di Cagàb, figli di Samlai, figli di Canan, 015 EZR 002 047 figli di Ghiddel, figli di Gacar, figli di Reaia, 015 EZR 002 048 figli di Rezin, figli di Nekoda, figli di Gazzam, 015 EZR 002 049 figli di Uzza, figli di Paseach, figli di Besai, 015 EZR 002 050 figli di Asna, figli di Meunim, figli dei Nefisim, 015 EZR 002 051 figli di Bakbuk, figli di Cakufa, figli di Carcur, 015 EZR 002 052 figli di Bazlut, figli di Mechida, figli di Carsa, 015 EZR 002 053 figli di Barkos, figli di Sisara, figli di Temach, 015 EZR 002 054 figli di Nesiach, figli di Catifa. 015 EZR 002 055 Figli dei servi di Salomone: Figli di Sotai, figli di Assofèret, figli di Peruda, 015 EZR 002 056 figli di Iaalà, figli di Darkon, figli di Ghiddel, 015 EZR 002 057 figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di Pochèret Azzebàim, figli di Ami. 015 EZR 002 058 Totale degli oblati e dei figli dei servi di Salomone: trecentonovantadue. 015 EZR 002 059 I seguenti rimpatriati da Tel-Melach, Tel-Carsa, Cherub-Addàn, Immer, non potevano dimostrare se il loro casato e la loro discendenza fossero d'Israele: 015 EZR 002 060 figli di Delaia, figli di Tobia, figli di Nekodà: seicentoquarantadue. 015 EZR 002 061 Tra i sacerdoti i seguenti: figli di Cobaià, figli di Akkoz, figli di Barzillài, il quale aveva preso in moglie una delle figlie di Barzillài il Galaadita e aveva assunto il suo nome, 015 EZR 002 062 cercarono il loro registro genealogico, ma non lo trovarono; allora furono esclusi dal sacerdozio. 015 EZR 002 063 Il governatore ordinò loro che non mangiassero le cose santissime, finché non si presentasse un sacerdote con Urim e Tummim. 015 EZR 002 064 Tutta la comunità così radunata era di quarantaduemilatrecentosessanta persone; 015 EZR 002 065 inoltre vi erano i loro schiavi e le loro schiave: questi erano settemilatrecentotrentasette; poi vi erano i cantori e le cantanti: duecento. 015 EZR 002 066 I loro cavalli: settecentotrentasei. I loro muli: duecentoquarantacinque. 015 EZR 002 067 I loro cammelli: quattrocentotrentacinque. I loro asini: seimilasettecentoventi. 015 EZR 002 068 Alcuni capifamiglia al loro arrivo al tempio che è in Gerusalemme, fecero offerte volontarie per il tempio, perché fosse ripristinato nel suo stato. 015 EZR 002 069 Secondo le loro forze diedero al tesoro della fabbrica: oro: dramme sessantunmila; argento: mine cinquemila; tuniche da sacerdoti: cento. 015 EZR 002 070 Poi i sacerdoti, i leviti, alcuni del popolo, i cantori, i portieri e gli oblati si stabilirono nelle rispettive città e tutti gli Israeliti nelle loro città. 015 EZR 003 001 Giunse il settimo mese e gli Israeliti si erano ormai insediati nelle loro città. Il popolo si radunò come un solo uomo a Gerusalemme. 015 EZR 003 002 Allora Giosuè figlio di Iozadàk con i fratelli, i sacerdoti, e Zorobabele figlio di Sealtiel con i suoi fratelli, si misero al lavoro per ricostruire l'altare del Dio d'Israele, per offrirvi olocausti, come è scritto nella legge di Mosè uomo di Dio. 015 EZR 003 003 Ristabilirono l'altare al suo posto, pur angustiati dal timore delle popolazioni locali, e vi offrirono sopra olocausti al Signore, gli olocausti del mattino e della sera. 015 EZR 003 004 Celebrarono la festa delle capanne secondo il rituale e offrirono olocausti quotidiani nel numero stabilito dal regolamento per ogni giorno. 015 EZR 003 005 In seguito continuarono ad offrire l'olocausto perenne e i sacrifici dei giorni di novilunio e di tutte le solennità consacrate al Signore, più tutte le offerte volontarie al Signore. 015 EZR 003 006 Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del mese settimo, benché del suo tempio non fossero ancora poste le fondamenta. 015 EZR 003 007 Allora diedero denaro ai tagliapietre e ai falegnami; e alimenti, bevande e olio alla gente di Sidòne e di Tiro, perché trasportassero il legname di cedro dal Libano per mare fino a Giaffa: ciò secondo la concessione loro fatta da Ciro re di Persia. 015 EZR 003 008 Nel secondo anno dal loro arrivo al tempio di Dio in Gerusalemme, nel secondo mese, diedero inizio ai lavori Zorobabele figlio di Sealtiel, e Giosuè figlio di Iozadàk, con gli altri fratelli sacerdoti e leviti e quanti erano tornati dall'esilio a Gerusalemme. Essi incaricarono i leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori del tempio. 015 EZR 003 009 Giosuè, i suoi figli e i suoi fratelli, Kadmiel, Binnui e Odavia si misero come un solo uomo a dirigere i lavoratori dell'impresa riguardante il tempio. Così pure i figli di Chenadàd con i loro figli e fratelli, leviti. 015 EZR 003 010 Quando i costruttori ebbero gettato le fondamenta del tempio, invitarono a presenziare i sacerdoti con i loro paramenti e le trombe e i leviti, figli di Asaf, con i cembali per lodare il Signore con i canti di Davide re d'Israele. 015 EZR 003 011 Essi cantavano a cori alterni lodi e ringraziamenti al Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre verso Israele. Tutto il popolo faceva risuonare il grido della grande acclamazione, lodando così il Signore perché erano state gettate le fondamenta del tempio. 015 EZR 003 012 Tuttavia molti tra i sacerdoti e i leviti e i capifamiglia anziani, che avevano visto il tempio di prima, mentre si gettavano le nuove fondamenta di questo tempio sotto i loro occhi piangevano ad alta voce, ma i più continuavano ad alzare la voce con il grido dell'acclamazione e della gioia. 015 EZR 003 013 Così non si poteva distinguere il grido dell'acclamazione di gioia dal grido del pianto del popolo, perché il popolo faceva echeggiare la grande acclamazione e la voce si sentiva lontano. 015 EZR 004 001 Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a sapere che gli esuli rimpatriati stavano ricostruendo il tempio del Signore Dio d'Israele, 015 EZR 004 002 si presentarono a Zorobabele e ai capifamiglia e dissero: «Vogliamo costruire anche noi insieme con voi, perché anche noi, come voi, cerchiamo il vostro Dio; a lui noi facciamo sacrifici dal tempo di Assaràddon re di Assiria, che ci ha fatti immigrare in questo paese». 015 EZR 004 003 Ma Zorobabele, Giosuè e gli altri capifamiglia d'Israele dissero loro: «Non conviene che costruiamo insieme la casa del nostro Dio; ma noi soltanto la ricostruiremo al Signore Dio d'Israele, come Ciro re di Persia ci ha ordinato». 015 EZR 004 004 Allora la popolazione indigena si mise a scoraggiare il popolo dei Giudei e a molestarlo per impedirgli di costruire. 015 EZR 004 005 Inoltre sobillarono contro di loro alcuni funzionari per mandar fallito il loro piano; ciò per tutto il tempo di Ciro re di Persia fino al regno di Dario re di Persia. 015 EZR 004 006 Durante il regno di Serse, al principio del suo regno, essi presentarono una denunzia contro gli abitanti di Giuda a Gerusalemme. 015 EZR 004 007 Poi al tempo di Artaserse re di Persia, Bislam, Mitridate, Tabeèl e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse re di Persia: il testo del documento era in caratteri aramaici e redatto in aramaico. 015 EZR 004 008 Recum governatore e Simsai scriba scrissero questa lettera contro Gerusalemme al re Artaserse: 015 EZR 004 009 «Recum governatore e Simsai scriba e gli altri loro colleghi giudici, legati, sovrintendenti e funzionari, uomini di Uruk, di Babilonia e di Susa, cioè di Elam, 015 EZR 004 010 e degli altri popoli che il grande e illustre Asnappàr deportò e stabilì nella città di Samaria e nel resto della regione d'Oltrefiume. - 015 EZR 004 011 Questa è la copia della lettera che gli mandarono. - Al re Artaserse i tuoi servi, uomini della regione d'Oltrefiume. 015 EZR 004 012 Sia reso noto al re che i Giudei, partiti da te e venuti presso di noi, a Gerusalemme, stanno ricostruendo la città ribelle e malvagia, ne rialzano le mura e ne restaurano le fondamenta. 015 EZR 004 013 Ora sia noto al re che, se questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, tributi, imposte e diritti di passaggio non saranno più pagati e i diritti dei re saranno lesi. 015 EZR 004 014 Ora, poiché noi mangiamo il sale della reggia e non possiamo tollerare l'insulto al re, perciò mandiamo a lui queste informazioni, 015 EZR 004 015 perché si facciano ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri: tu troverai in questo libro di memorie e constaterai che questa città è ribelle, causa di guai per i re e le province, e le ribellioni vi sono avvenute dai tempi antichi. Per tali ragioni questa città è stata distrutta. 015 EZR 004 016 Noi informiamo il re che, se questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, ben presto nella regione d'Oltrefiume non avrai più alcun possesso». 015 EZR 004 017 Il re inviò questa risposta: «A Recum governatore e Simsai scriba e agli altri loro colleghi, che risiedono in Samaria e altrove nella regione d'Oltrefiume, salute! Ora: 015 EZR 004 018 il documento che mi avete mandato è stato letto davanti a me accuratamente. 015 EZR 004 019 Dietro mio ordine si sono fatte ricerche, e si è trovato che questa città fin dai tempi antichi si è sollevata contro i re e in essa sono avvenute rivolte e sedizioni. 015 EZR 004 020 A Gerusalemme vi sono stati re potenti che comandavano su tutto il territorio d'Oltrefiume; a loro si pagavano tributi, imposte e diritti di passaggio. 015 EZR 004 021 Date perciò ordine che quegli uomini interrompano i lavori e che quella città non sia ricostruita, fino a nuovo mio ordine. 015 EZR 004 022 Badate di non essere negligenti in questo, perché non ne venga maggior danno al re». 015 EZR 004 023 Appena il testo del documento del re Artaserse fu letto davanti a Recum e a Simsai scriba e ai loro colleghi, questi andarono in gran fretta a Gerusalemme dai Giudei e fecero loro interrompere i lavori con la forza delle armi. 015 EZR 004 024 Così fu sospeso il lavoro per il tempio in Gerusalemme e rimase sospeso fino all'anno secondo del regno di Dario re di Persia. 015 EZR 005 001 Ma i profeti Aggeo e Zaccaria figlio di Iddo si rivolsero ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, profetando in nome del Dio d'Israele, che li ispirava. 015 EZR 005 002 Allora Zorobabele figlio di Sealtiel, e Giosuè figlio di Iozadàk subito ripresero a costruire il tempio di Gerusalemme; con essi erano i profeti di Dio, che li incoraggiavano. 015 EZR 005 003 In quel tempo Tattènai, governatore della regione d'Oltrefiume, Setar-Boznai e i loro colleghi vennero da loro e dissero: «Chi vi ha dato ordine di ricostruire questa casa e di rialzare questa cinta di mura? 015 EZR 005 004 Chi sono e come si chiamano gli uomini che costruiscono questo edificio?». 015 EZR 005 005 Ma l'occhio vigile del loro Dio era sugli anziani dei Giudei: quelli non li costrinsero a desistere dai lavori in attesa che fosse portata a Dario una interpellanza e ne venisse in risposta un decreto su questo affare. 015 EZR 005 006 Copia della lettera che Tattènai, governatore dell'Oltrefiume, Setar-Boznai e i loro colleghi, funzionari dell'Oltrefiume, mandarono al re Dario. 015 EZR 005 007 Gli mandarono un rapporto in cui era scritto: «Al re Dario salute perfetta! 015 EZR 005 008 Sia noto al re che siamo andati nella provincia della Giudea, al tempio del grande Dio: esso viene ricostruito con blocchi di pietra; si mette legname nelle pareti; questo lavoro viene fatto con diligenza e progredisce nelle loro mani. 015 EZR 005 009 Allora abbiamo interrogato quegli anziani e abbiamo loro detto: Chi ha dato ordine di ricostruire questo tempio e di rialzare questa cinta di mura? 015 EZR 005 010 Inoltre abbiamo domandato i loro nomi, per farteli conoscere; così abbiamo scritto il nome degli uomini che stanno loro a capo. 015 EZR 005 011 Essi hanno risposto: Noi siamo servitori del Dio del cielo e della terra e ricostruiamo il tempio che fu costruito una volta, or sono molti anni. Un grande re d'Israele lo ha costruito e lo ha portato a termine. 015 EZR 005 012 Ma poiché i nostri padri hanno provocato all'ira il Dio del cielo, egli li ha messi nelle mani di Nabucodònosor re di Babilonia, il Caldeo, che distrusse questo tempio e deportò a Babilonia il popolo. 015 EZR 005 013 Ma nel primo anno di Ciro re di Babilonia, il re Ciro ha dato ordine di ricostruire questo tempio; 015 EZR 005 014 inoltre gli arredi del tempio, d'oro e d'argento, che Nabucodònosor aveva portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito al tempio di Babilonia, il re Ciro li ha fatti togliere dal tempio di Babilonia e li ha fatti consegnare a un tale di nome Sesbassar, che egli aveva costituito governatore. 015 EZR 005 015 Ciro gli disse: Prendi questi arredi, portali nel tempio di Gerusalemme e fà in modo che il tempio sia ricostruito al suo posto. 015 EZR 005 016 Allora questo Sesbassar venne, gettò le fondamenta del tempio in Gerusalemme e da allora fino ad oggi esso è in costruzione, ma non è ancora finito. 015 EZR 005 017 Ora, se piace al re, si cerchi negli archivi del re in Babilonia se vi è un decreto emanato dal re Ciro per ricostruire questo tempio in Gerusalemme: e ci si mandi la decisione del re». 015 EZR 006 001 Allora il re Dario ordinò che si facessero ricerche nell'archivio, là dove si conservano i tesori a Babilonia, 015 EZR 006 002 e a Ecbàtana, la fortezza che è nella provincia di Media, si trovò un rotolo in cui era scritto: «Promemoria. 015 EZR 006 003 Nell'anno primo del re Ciro, il re Ciro prese questa decisione riguardo al tempio in Gerusalemme: la casa sia ricostruita come luogo in cui si facciano sacrifici; le sue fondamenta siano salde, la sua altezza sia di sessanta cubiti, la sua larghezza di sessanta cubiti. 015 EZR 006 004 Vi siano nei muri tre spessori di blocchi di pietra e uno di legno. La spesa sia pagata dalla reggia. 015 EZR 006 005 Inoltre gli arredi del tempio fatti d'oro e d'argento, che Nabucodònosor ha portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito a Babilonia, siano restituiti e rimessi al loro posto nel tempio di Gerusalemme e ricollocati nella casa di Dio». 015 EZR 006 006 «Quindi voi Tattènai, governatore d'Oltrefiume e Setar-Boznai, con i vostri colleghi funzionari residenti nell'Oltrefiume, tenetevi in disparte. 015 EZR 006 007 Lasciate che lavorino a quella casa di Dio il governatore dei Giudei e i loro anziani. Essi ricostruiscano questo tempio al suo posto. 015 EZR 006 008 Ecco i miei ordini sull'atteggiamento che dovete tenere con questi anziani dei Giudei per la ricostruzione del tempio: dalle entrate del re, cioè dalla imposta dell'Oltrefiume, saranno rimborsate puntualmente le spese a quegli uomini, senza interruzione. 015 EZR 006 009 Ciò che loro occorre, giovenchi, arieti e agnelli, per gli olocausti al Dio del cielo, come anche grano, sale, vino e olio, siano loro forniti ogni giorno senza esitazione, secondo le indicazioni dei sacerdoti di Gerusalemme, 015 EZR 006 010 perché si facciano offerte di odore soave al Dio del cielo e si preghi per la vita del re e dei suoi figli. 015 EZR 006 011 Ordino ancora: se qualcuno trasgredisce questo decreto, si tolga una trave dalla sua casa, la si rizzi ed egli vi sia impiccato. Poi la sua casa sia ridotta a letamaio. 015 EZR 006 012 Il Dio che ha fatto risiedere là il suo nome disperda qualsiasi re o popolo che presuma trasgredire il mio ordine, distruggendo questo tempio che è a Gerusalemme. Io Dario ho emanato questo ordine: sia eseguito alla lettera». 015 EZR 006 013 Allora Tattènai, governatore dell'Oltrefiume, Setar-Boznai e i loro colleghi eseguirono alla lettera quel che aveva comandato il re Dario. 015 EZR 006 014 Quanto agli anziani dei Giudei, essi continuarono a costruire e fecero progressi con l'incoraggiamento delle parole ispirate del profeta Aggeo e di Zaccaria figlio di Iddo. Portarono a compimento la costruzione secondo il comando del Dio d'Israele e secondo il decreto di Ciro, di Dario e di Artaserse re di Persia. 015 EZR 006 015 Si terminò la costruzione di questo tempio il giorno tre del mese di Adar nell'anno sesto del regno del re Dario. 015 EZR 006 016 Allora gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la dedicazione di questa casa di Dio; 015 EZR 006 017 offrirono per la dedicazione di questa casa di Dio cento tori, duecento arieti, quattrocento agnelli; inoltre dodici capri come sacrifici espiatori per tutto Israele, secondo il numero delle tribù d'Israele. 015 EZR 006 018 Inoltre stabilirono i sacerdoti divisi secondo le loro classi e i leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a Gerusalemme, come è scritto nel libro di Mosè. 015 EZR 006 019 I rimpatriati celebrarono la pasqua il quattordici del primo mese, 015 EZR 006 020 poiché i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme come un sol uomo: tutti erano mondi. Così immolarono la pasqua per tutti i rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi. 015 EZR 006 021 Mangiarono la pasqua gli Israeliti che erano tornati dall'esilio e quanti si erano separati dalla contaminazione del popolo del paese e si erano uniti a loro per aderire al Signore Dio d'Israele. 015 EZR 006 022 Celebrarono con gioia la festa degli azzimi per sette giorni poiché il Signore li aveva colmati di gioia, avendo piegato a loro favore il cuore del re di Assiria, per rafforzare le loro mani nel lavoro per il tempio del Dio d'Israele. 015 EZR 007 001 figlio di Seraia, figlio di Azaria, figlio di Chelkia, Dopo questi avvenimenti, sotto il regno di Artaserse, re di Persia, Esdra, 015 EZR 007 002 figlio di Sallùm, figlio di Zadòk, figlio di Achitùb, 015 EZR 007 003 figlio di Amaria, figlio di Azaria, figlio di Meraiòt, 015 EZR 007 004 figlio di Zerachia, figlio di Uzzi, figlio di Bukki, 015 EZR 007 005 figlio di Abisua, figlio di Pincas, figlio di Eleàzaro, figlio di Aronne sommo sacerdote: 015 EZR 007 006 questo Esdra, partì da Babilonia. Egli era uno scriba abile nella legge di Mosè, data dal Signore Dio d'Israele e, poiché la mano del Signore suo Dio era su di lui, il re aveva aderito a ogni sua richiesta. 015 EZR 007 007 Nel settimo anno del re Artaserse anche un gruppo di Israeliti, sacerdoti, leviti, cantori, portieri e oblati partirono per Gerusalemme. 015 EZR 007 008 Egli arrivò a Gerusalemme nel quinto mese: era l'anno settimo del re. 015 EZR 007 009 Egli aveva stabilito la partenza da Babilonia per il primo giorno del primo mese e il primo del quinto mese arrivò a Gerusalemme, poiché la mano benevola del suo Dio era con lui. 015 EZR 007 010 Infatti Esdra si era dedicato con tutto il cuore a studiare la legge del Signore e a praticarla e ad insegnare in Israele la legge e il diritto. 015 EZR 007 011 Questa è la copia del documento che il re Artaserse consegnò a Esdra sacerdote, scriba esperto nei comandi del Signore e nei suoi statuti dati a Israele: 015 EZR 007 012 «Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: 015 EZR 007 013 da me è dato questo decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può venire con te; 015 EZR 007 014 infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, 015 EZR 007 015 e a portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, 015 EZR 007 016 e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa del loro Dio a Gerusalemme. 015 EZR 007 017 Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. 015 EZR 007 018 Quanto al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. 015 EZR 007 019 Gli arredi che ti sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme. 015 EZR 007 020 Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. 015 EZR 007 021 Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume: Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente, 015 EZR 007 022 fino a cento talenti d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. 015 EZR 007 023 Quanto è secondo la volontà del Dio del cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga l'ira sul regno del re e dei suoi figli. 015 EZR 007 024 Vi rendiamo poi noto che non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio. 015 EZR 007 025 Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. 015 EZR 007 026 A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere». 015 EZR 007 027 Benedetto il Signore, Dio dei padri nostri, che ha disposto il cuore del re a glorificare la casa del Signore che è a Gerusalemme, 015 EZR 007 028 e ha volto verso di me la benevolenza del re, dei suoi consiglieri e di tutti i potenti principi reali. Allora io mi sono sentito incoraggiato, perché la mano del Signore mio Dio era su di me e ho radunato alcuni capi d'Israele, perché partissero con me. 015 EZR 008 001 Questi sono, con le loro indicazioni genealogiche, i capifamiglia che sono partiti con me da Babilonia, sotto il regno del re Artaserse. 015 EZR 008 002 dei figli di Pincas: Ghersom; dei figli di Itamar: Daniele; dei figli di Davide: Cattus 015 EZR 008 003 figlio di Secania; dei figli di Paros: Zaccaria; con lui furono registrati centocinquanta maschi; 015 EZR 008 004 dei figli di Pacat-Moab: Elioenai figlio di Zerachia, e con lui duecento maschi; 015 EZR 008 005 dei figli di Zattu: Secania figlio di Iacaziel e con lui trecento maschi; 015 EZR 008 006 dei figli di Adin: Ebed figlio di Giònata e con lui cinquanta maschi; 015 EZR 008 007 dei figli di Elam: Isaia figlio di Atalia e con lui settanta maschi; 015 EZR 008 008 dei figli di Sefatia: Zebadia figlio di Michele e con lui ottanta maschi; 015 EZR 008 009 dei figli di Ioab: Obadia figlio di Iechièl e con lui duecentodiciotto maschi; 015 EZR 008 010 dei figli di Bani: Selomìt figlio di Iosifia e con lui centosessanta maschi; 015 EZR 008 011 dei figli di Bebai: Zaccaria figlio di Bebai e con lui ventotto maschi; 015 EZR 008 012 dei figli di Azgad: Giovanni figlio di Akkatan e con lui centodieci maschi; 015 EZR 008 013 dei figli di Adonikam: gli ultimi, di cui ecco i nomi: Elifèlet, Ieièl e Semaia e con loro sessanta maschi; 015 EZR 008 014 dei figli di Bigvai: Utai figlio di Zaccur e con lui settanta maschi. 015 EZR 008 015 Io li ho radunati presso il canale che scorre verso Aava. Là siamo stati accampati per tre giorni. Ho fatto una rassegna tra il popolo e i sacerdoti e non ho trovato nessun levita. 015 EZR 008 016 Allora ho mandato a chiamare i capi Elièzer, Arièl, Semaia, Elnatàn, Iarib, Natàn, Zaccaria, Mesullàm e gli istruttori Ioiarib ed Elnatàn 015 EZR 008 017 e ho ordinato loro di andare da Iddo, capo nella località di Casifià, e ho messo loro in bocca le parole da dire a Iddo e ai suoi fratelli oblati nella località di Casifià: di mandarci cioè inservienti per il tempio del nostro Dio. 015 EZR 008 018 Poiché la mano benefica del nostro Dio era su di noi, ci hanno mandato un uomo assennato, dei figli di Macli, figlio di Levi, figlio d'Israele, cioè Serebia, con i suoi figli e fratelli: diciotto persone; 015 EZR 008 019 inoltre Casabià e con lui Isaia, dei figli di Merari suo fratello e i loro figli: venti persone. 015 EZR 008 020 Degli oblati, che Davide e i principi avevano assegnato al servizio dei leviti: duecentoventi oblati. Furono registrati per nome. 015 EZR 008 021 Là, presso il canale Aavà, ho indetto un digiuno, per umiliarci davanti al Dio nostro e implorare da lui un felice viaggio per noi, i nostri bambini e tutti i nostri averi. 015 EZR 008 022 Avevo infatti vergogna di domandare al re soldati e cavalieri per difenderci lungo il cammino da un eventuale nemico; anzi, avevamo detto al re: «La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano, per il loro bene; invece la sua potenza e la sua ira su quanti lo abbandonano». 015 EZR 008 023 Così abbiamo digiunato e implorato da Dio questo favore ed egli ci è venuto in aiuto. 015 EZR 008 024 Quindi ho scelto dodici tra i capi dei sacerdoti: Serebia e Casabià e i dieci loro fratelli con essi: 015 EZR 008 025 ho pesato loro l'argento, l'oro e gli arredi, che costituivano l'offerta per il tempio del nostro Dio fatta dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi principi e da tutti gli Israeliti che si trovavano da quelle parti. 015 EZR 008 026 argento: seicentocinquanta talenti; arredi d'argento: cento, del peso di altrettanti talenti; oro: cento talenti. Ho pesato dunque e consegnato nelle loro mani: 015 EZR 008 027 Inoltre: coppe d'oro venti: di mille darici; vasi di bronzo pregiato e lucente: due, preziosi come l'oro. 015 EZR 008 028 Ho detto loro: «Voi siete consacrati al Signore; questi arredi sono cosa sacra; l'argento e l'oro sono offerta volontaria al Signore, Dio dei nostri padri. 015 EZR 008 029 Sorvegliateli e custoditeli, finché non possiate pesarli davanti ai capi dei sacerdoti, ai leviti e ai capifamiglia d'Israele a Gerusalemme, nelle stanze del tempio». 015 EZR 008 030 Allora i sacerdoti e i leviti presero in consegna il carico dell'argento e dell'oro e dei vasi, per portarli a Gerusalemme nel tempio del nostro Dio. 015 EZR 008 031 Il dodici del primo mese siamo partiti dal fiume Aava per andare a Gerusalemme e la mano del nostro Dio era su di noi: egli ci ha liberati dagli assalti dei nemici e dei briganti lungo il cammino. 015 EZR 008 032 Siamo arrivati a Gerusalemme e ci siamo riposati tre giorni. 015 EZR 008 033 Il quarto giorno sono stati pesati l'argento, l'oro e gli arredi nella casa del nostro Dio nelle mani del sacerdote Meremòt, figlio di Uria, con cui vi era Eleàzaro figlio di Pincas e con essi i leviti Iozabàd figlio di Giosuè e Noadia figlio di Binnui; 015 EZR 008 034 ogni cosa era secondo il numero e il peso e si mise per iscritto il peso totale. In quel tempo 015 EZR 008 035 tori: dodici per tutto Israele, arieti: novantasei, agnelli: settantasette, capri di espiazione: dodici, tutto come olocausto al Signore. quelli che venivano dall'esilio, cioè i deportati, vollero offrire olocausti al Dio d'Israele: 015 EZR 008 036 Hanno consegnato i decreti del re ai satrapi del re e al governatore dell'Oltrefiume, i quali sono venuti in aiuto al popolo e al tempio. 015 EZR 009 001 Terminate queste cose, sono venuti a trovarmi i capi per dirmi: «Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati dalle popolazioni locali, nonostante i loro abomini, cioè dai Cananei, Hittiti, Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei, 015 EZR 009 002 ma hanno preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno profanato la stirpe santa con le popolazioni locali; anzi i capi e i magistrati sono stati i primi a darsi a questa infedeltà». 015 EZR 009 003 Udito ciò, ho lacerato il mio vestito e il mio mantello, mi sono strappato i capelli e i peli della barba e mi sono seduto costernato. 015 EZR 009 004 Quanti tremavano per i giudizi del Dio d'Israele su questa infedeltà dei rimpatriati, si radunarono presso di me. Ma io restai seduto costernato, fino all'offerta della sera. 015 EZR 009 005 All'offerta della sera mi sono alzato dal mio stato di prostrazione e con il vestito e il mantello laceri sono caduto in ginocchio e ho steso le mani al mio Signore, 015 EZR 009 006 e ho detto: «Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare, Dio mio, la faccia verso di te, poiché le nostre colpe si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpevolezza è aumentata fino al cielo. 015 EZR 009 007 Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli e per le nostre colpe, noi, i nostri re e i nostri sacerdoti, siamo stati dati nelle mani dei re stranieri; siamo stati consegnati alla spada, alla prigionia, alla rapina, all'insulto fino ad oggi. 015 EZR 009 008 Ora, da poco, il nostro Dio ci ha fatto una grazia: ha liberato un resto di noi, dandoci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un pò di sollievo nella nostra schiavitù. 015 EZR 009 009 Perché noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia; ci ha fatti rivivere, perché rialzassimo la casa del nostro Dio e restaurassimo le sue rovine e ci ha concesso di avere un riparo in Giuda e in Gerusalemme. 015 EZR 009 010 Ma ora, che dire, Dio nostro, dopo questo? Poiché abbiamo abbandonato i tuoi comandi 015 EZR 009 011 che tu avevi dato per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: Il paese di cui voi andate a prendere il possesso è un paese immondo, per l'immondezza dei popoli indigeni, per le nefandezze di cui l'hanno colmato da un capo all'altro con le loro impurità. 015 EZR 009 012 Per questo non dovete dare le vostre figlie ai loro figli, né prendere le loro figlie per i vostri figli; non dovrete mai contribuire alla loro prosperità e al loro benessere, così diventerete forti voi e potrete mangiare i beni del paese e lasciare un'eredità ai vostri figli per sempre. 015 EZR 009 013 Dopo ciò che è venuto su di noi a causa delle nostre cattive azioni e per la nostra grande colpevolezza, benché tu, Dio nostro, ci abbia punito meno di quanto meritavano le nostre colpe e ci abbia concesso di formare questo gruppo di superstiti, 015 EZR 009 014 potremmo forse noi tornare a violare i tuoi comandi e a imparentarci con questi popoli abominevoli? Non ti adireresti contro di noi fino a sterminarci, senza lasciare resto né superstite? 015 EZR 009 015 Signore, Dio di Israele, per la tua bontà è rimasto di noi oggi un gruppo di superstiti: eccoci davanti a te con la nostra colpevolezza. Ma a causa di essa non possiamo resistere alla tua presenza!». 015 EZR 010 001 Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo, prostrato davanti alla casa di Dio, si riunì intorno a lui un'assemblea molto numerosa d'Israeliti, uomini, donne e fanciulli, e il popolo piangeva dirottamente. 015 EZR 010 002 Allora Secania, figlio di Iechièl, uno dei figli di Elam, prese la parola e disse a Esdra: «Noi siamo stati infedeli verso il nostro Dio, sposando donne straniere, prese dalle popolazioni del luogo. Orbene: c'è ancora una speranza per Israele nonostante ciò. 015 EZR 010 003 Ora noi facciamo questa alleanza davanti al nostro Dio: rimanderemo tutte queste donne e i figli nati da esse, secondo il tuo consiglio, mio signore, e il consiglio di quelli che tremano davanti al comando del nostro Dio. Si farà secondo la legge! 015 EZR 010 004 Alzati, perché a te è affidato questo compito; noi saremo con te; sii forte e mettiti all'opera!». 015 EZR 010 005 Allora Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti e dei leviti e a tutto Israele che avrebbero agito secondo quelle parole; essi giurarono. 015 EZR 010 006 Esdra allora, alzatosi davanti alla casa di Dio, andò nella camera di Giovanni, figlio di Eliasib. Là egli passò la notte, senza prendere cibo né bere acqua, perché era in lutto a causa dell'infedeltà dei rimpatriati. 015 EZR 010 007 Poi fu fatta passare la voce in Giuda e Gerusalemme a tutti i rimpatriati che si radunassero in Gerusalemme: 015 EZR 010 008 a chiunque non fosse venuto entro tre giorni - così disponeva il consiglio dei capi e degli anziani - sarebbero stati votati allo sterminio tutti i beni ed egli stesso sarebbe stato escluso dalla comunità dei rimpatriati. 015 EZR 010 009 Allora tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro tre giorni; si era al nono mese, il venti del mese. Tutto il popolo stava nella piazza del tempio, tremante per questo evento e per gli scrosci della pioggia. 015 EZR 010 010 Allora il sacerdote Esdra si alzò e disse loro: «Voi avete commesso un atto d'infedeltà, sposando donne straniere: così avete accresciuto la colpevolezza d'Israele. 015 EZR 010 011 Ma ora rendete lode al Signore, Dio dei vostri padri, e fate la sua volontà, separandovi dalle popolazioni del paese e dalle donne straniere». 015 EZR 010 012 Tutta l'assemblea rispose a gran voce: «Sì, dobbiamo fare secondo la tua parola. 015 EZR 010 013 Ma il popolo è numeroso e siamo al tempo delle piogge; non è possibile restare all'aperto. D'altra parte non è lavoro di un giorno o di due, perché siamo in molti ad aver peccato in questa materia. 015 EZR 010 014 I nostri capi stiano a rappresentare tutta l'assemblea; e tutti quelli delle nostre città che hanno sposato donne straniere vengano in date determinate e accompagnati dagli anziani della rispettiva città e dai loro giudici, finché non abbiano allontanato da noi l'ira ardente del nostro Dio per questa causa». 015 EZR 010 015 Soltanto Giònata figlio di Asaèl e Iaczeia figlio di Tikva si opposero, appoggiati da Mesullàm e dal levita Sabbetài. 015 EZR 010 016 I rimpatriati fecero come era stato proposto: il sacerdote Esdra si scelse alcuni uomini, capifamiglia, uno per casato, tutti designati per nome. Essi iniziarono le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare la questione 015 EZR 010 017 e terminarono di esaminare tutti gli uomini che avevano sposato donne straniere il primo giorno del primo mese. 015 EZR 010 018 Tra gli appartenenti ai sacerdoti, che avevano sposato donne straniere, c'erano: dei figli di Giosuè figlio di Iozadàk e tra i suoi fratelli: Maaseia, Elièzer, Iarib e Godolia. 015 EZR 010 019 Essi hanno promesso con giuramento di rimandare le loro donne e hanno offerto un ariete in espiazione della loro colpa. 015 EZR 010 020 Dei figli di Immer: Canàni e Zebadia. 015 EZR 010 021 Dei figli di Carim: Maaseia, Elia, Semaia, Iechièl e Uzzia. 015 EZR 010 022 Dei figli di Pascur: Elioènai, Maaseia, Ismaele, Natanaele, Iozabàd ed Eleasà. 015 EZR 010 023 Degli appartenenti ai leviti: Iozabàd, Simei, Chelaia, chiamato il Chelita, Petachia, Giuda ed Elièzer. 015 EZR 010 024 Dei cantori: Eliasib. Dei portinai: Sallùm, Telem e Uri. 015 EZR 010 025 Tra gli Israeliti: dei figli di Paros: Ramia, Izzia, Malchia, Miamin, Eleàzaro, Malchia e Benaià. 015 EZR 010 026 Dei figli di Elam: Mattania, Zaccaria, Iechièl, Abdi, Ieremòt ed Elia. 015 EZR 010 027 Dei figli di Zattu: Elioenài, Eliasib, Mattania, Ieremòt, Zabad e Aziza. 015 EZR 010 028 Dei figli di Bebai: Giovanni, Anania, Zabbai e Atlai. 015 EZR 010 029 Dei figli di Bani: Mesullàm, Malluch, Adaia, Iasub, Seal e Ieramòt. 015 EZR 010 030 Dei figli di Pacat-Moab: Adna, Kelal, Benaià, Maaseia, Mattania, Bezaleèl, Binnui e Manàsse. 015 EZR 010 031 Dei figli di Carim: Elièzer, Ishshia, Malchia, Semaia, Simeone, 015 EZR 010 032 Beniamino, Malluch, Semaria. 015 EZR 010 033 Dei figli di Casum: Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifèlet, Ieremai, Manàsse e Simei. 015 EZR 010 034 Dei figli di Bani: Maadai, Amram, Uel, 015 EZR 010 035 Benaià, Bedia, Cheluu, 015 EZR 010 036 Vania, Meremòt, Eliasib, 015 EZR 010 037 Mattenai, Iaasai. 015 EZR 010 038 Dei figli di Binnui: Simei, 015 EZR 010 039 Selemia, Natàn, Adaia. 015 EZR 010 040 Dei figli di Azzur: Sasai, Sàrai, 015 EZR 010 041 Azareèl, Selemia, Semaria, 015 EZR 010 042 Sallùm, Amaria, Giuseppe. 015 EZR 010 043 Dei figli di Nebo: Ieièl, Mattitia, Zabad, Zebina, Iaddai, Gioele, Benaià. 015 EZR 010 044 Tutti questi avevano sposato donne straniere e rimandarono le donne insieme con i figli che avevano avuti da esse. # # BOOK 016 NEH Nehemiah Neemia 016 NEH 001 001 Parole di Neemia figlio di Akalià. Nel mese di Casleu dell'anno ventesimo, mentre ero nella cittadella di Susa, 016 NEH 001 002 Canàni, uno dei miei fratelli, e alcuni altri uomini arrivarono dalla Giudea. Li interrogai riguardo ai Giudei che erano rimpatriati, superstiti della deportazione, e riguardo a Gerusalemme. 016 NEH 001 003 Essi mi dissero: «I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue porte consumate dal fuoco». 016 NEH 001 004 Udite queste parole, mi sedetti e piansi; feci lutto per parecchi giorni, digiunando e pregando davanti al Dio del cielo. 016 NEH 001 005 E dissi: «Signore, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandi, 016 NEH 001 006 siano i tuoi orecchi attenti, i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera del tuo servo; io prego ora davanti a te giorno e notte per gli Israeliti, tuoi servi, confessando i peccati, che noi Israeliti abbiamo commesso contro di te; anch'io e la casa di mio padre abbiamo peccato. 016 NEH 001 007 Ci siamo comportati male con te e non abbiamo osservato i comandi, le leggi e le decisioni che tu hai dato a Mosè tuo servo. 016 NEH 001 008 Ricordati della parola che hai affidato a Mosè tuo servo: Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli; 016 NEH 001 009 ma se tornerete a me e osserverete i miei comandi e li eseguirete, anche se i vostri esiliati si trovassero all'estremità dell'orizzonte, io di là li raccoglierò e li ricondurrò al luogo che ho scelto per farvi dimorare il mio nome. 016 NEH 001 010 Ora questi sono tuoi servi e tuo popolo; tu li hai redenti con grande potenza e con mano forte. 016 NEH 001 011 Signore, siano i tuoi orecchi attenti alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei tuoi servi, che desiderano temere il tuo nome; concedi oggi buon successo al tuo servo e fagli trovare benevolenza davanti a questo uomo». Io allora ero coppiere del re. 016 NEH 002 001 Nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo versai. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza. 016 NEH 002 002 Perciò il re mi disse: «Perché hai l'aspetto triste? Eppure non sei malato; non può esser altro che un'afflizione del cuore». Allora io ebbi grande timore 016 NEH 002 003 e dissi al re: «Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?». 016 NEH 002 004 Il re mi disse: «Che cosa domandi?». Allora io pregai il Dio del cielo, 016 NEH 002 005 e poi risposi al re: «Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai suoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa ricostruirla». 016 NEH 002 006 Il re, che aveva la regina seduta al suo fianco, mi disse: «Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?». Io gli indicai un termine di tempo. La cosa piacque al re; mi lasciò andare. 016 NEH 002 007 Poi dissi al re: «Se piace al re, mi si diano le lettere per i governatori dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare ed entrare in Giudea, 016 NEH 002 008 e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, perché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella presso il tempio, per le mura della città e per la casa che io abiterò». Il re mi diede le lettere perché la mano benefica del mio Dio era su di me. 016 NEH 002 009 Giunsi presso i governatori dell'Oltrefiume e diedi loro le lettere del re. Il re aveva mandato con me una scorta di capi dell'esercito e di cavalieri. 016 NEH 002 010 Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita furono informati del mio arrivo, ebbero gran dispiacere che fosse venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti. 016 NEH 002 011 Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni. 016 NEH 002 012 Poi mi alzai di notte e presi con me pochi uomini senza dir nulla ad alcuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e senza aver altro giumento oltre quello che io cavalcavo. 016 NEH 002 013 Uscii di notte per la porta della Valle e andai verso la fonte del Drago e alla porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, come erano piene di brecce e come le sue porte erano consumate dal fuoco. 016 NEH 002 014 Mi spinsi verso la porta della Fonte e la piscina del re, ma non vi era posto per cui potesse passare il giumento che cavalcavo. 016 NEH 002 015 Allora risalii di notte la valle, sempre osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, tornai a casa. 016 NEH 002 016 I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento non avevo detto nulla né ai Giudei né ai sacerdoti, né ai notabili, né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano dei lavori. 016 NEH 002 017 Allora io dissi loro: «Voi vedete la miseria nella quale ci troviamo; Gerusalemme è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più insultati!». 016 NEH 002 018 Narrai loro come la mano benefica del mio Dio era stata su di me e anche le parole che il re mi aveva dette. Quelli dissero: «Alziamoci e costruiamo!». E misero mano vigorosamente alla buona impresa. 016 NEH 002 019 Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita, e Ghesem l'Arabo seppero la cosa, ci schernirono e ci derisero dicendo: «Che state facendo? Volete forse ribellarvi al re?». 016 NEH 002 020 Allora io risposi loro: «Il Dio del cielo ci darà successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire; ma voi non avete né parte né diritto né ricordo in Gerusalemme». 016 NEH 003 001 Eliasìb, sommo sacerdote, con i suoi fratelli sacerdoti si misero a costruire la porta delle Pecore; la consacrarono e vi misero i battenti; continuarono a costruire fino alla torre di Mea, che poi consacrarono, e fino alla torre di Cananeèl. 016 NEH 003 002 Accanto a Eliasìb lavoravano gli uomini di Gerico e accanto a loro lavorava Zaccùr figlio di Imri. 016 NEH 003 003 I figli di Senaà costruirono la porta dei Pesci, ne fecero l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. 016 NEH 003 004 Accanto a loro lavorava alle riparazioni Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz; accanto a loro lavorava alle riparazioni Mesullàm, figlio di Berechia figlio di Mesezabèel; accanto a loro lavorava alle riparazioni Zadòk figlio di Baana; 016 NEH 003 005 accanto a loro lavoravano alle riparazioni quelli di Tekòa; ma i loro notabili non piegarono il collo a lavorare all'opera del loro Signore. 016 NEH 003 006 Ioiadà figlio di Pasèach e Mesullàm figlio di Besodia, restaurarono la porta Vecchia; ne fecero l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. 016 NEH 003 007 Accanto a loro lavoravano alle riparazioni Melatia il Gabaonita, Iadon il Meronotita, e gli uomini di Gàbaon e di Mizpà, alle dipendenze della sede del governatore dell'Oltrefiume; 016 NEH 003 008 accanto a loro lavorava alle riparazioni Uzzièl figlio di Caraia tra gli orefici e accanto a lui lavorava Anania tra i profumieri. Essi hanno rinforzato Gerusalemme fino al Muro Largo; 016 NEH 003 009 accanto a loro lavorava alle riparazioni Refaia figlio di Cur, capo della metà del distretto di Gerusalemme. 016 NEH 003 010 Accanto a loro lavorava alle riparazioni, di fronte alla sua casa, Iedaia figlio di Carumaf e accanto a lui lavorava Cattus figlio di Casabnià. 016 NEH 003 011 Malchia figlio di Carim e Cassùb figlio di Pacat-Moab restaurarono la parte successiva di mura e la torre dei Forni. 016 NEH 003 012 Accanto a loro lavorava alle riparazioni insieme con le figlie, Sallùm figlio di Allòches, capo della metà del distretto di Gerusalemme. 016 NEH 003 013 Canun e gli abitanti di Zanòach restaurarono la porta della Valle; la ricostruirono, vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. Fecero inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame. 016 NEH 003 014 Malchia figlio di Recàb, capo del distretto di Bet-Kerem, restaurò la porta del Letame; la ricostruì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. 016 NEH 003 015 Sallùm figlio di Col-Coze, capo del distretto di Mizpà, restaurò la porta della Fonte; la ricostruì, la coprì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. Fece inoltre il muro della piscina di Siloe, presso il giardino del re, fino alla scalinata per cui si scende dalla città di Davide. 016 NEH 003 016 Dopo di lui Neemia figlio di Azbuk, capo della metà del distretto di Bet-Zur, lavorò alle riparazioni fin davanti alle tombe di Davide, fino alla piscina artificiale e fino alla casa dei Prodi. 016 NEH 003 017 Dopo di lui lavoravano alle riparazioni i leviti, sotto Recum figlio di Bani; accanto a lui lavorava per il suo distretto Casabià, capo della metà del distretto di Keilà. 016 NEH 003 018 Dopo di lui lavoravano alle riparazioni i loro fratelli, sotto Binnui figlio di Chenadàd, capo dell'altra metà del distretto di Keilà; 016 NEH 003 019 accanto a lui Ezer figlio di Giosuè, capo di Mizpà, restaurava un'altra parte delle mura, di fronte alla salita dell'arsenale, all'angolo. 016 NEH 003 020 Dopo di lui Baruch figlio di Zaccai ne restaurava con ardore un'altra parte dall'angolo fino alla porta della casa di Eliasìb sommo sacerdote. 016 NEH 003 021 Dopo di lui Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz, ne restaurava un'altra parte, dalla porta della casa di Eliasìb fino all'estremità della casa di Eliasìb. 016 NEH 003 022 Dopo di lui lavoravano i sacerdoti che abitavano la periferia. 016 NEH 003 023 Dopo di loro Beniamino e Cassùb lavoravano di fronte alla loro casa. Dopo di loro Azaria figlio di Maaseia, figlio di Anania, lavorava presso la sua casa. 016 NEH 003 024 Dopo di lui Binnui figlio di Chenadàd restaurò un'altra parte delle mura, dalla casa di Azaria fino alla svolta, cioè all'angolo. 016 NEH 003 025 Palal figlio di Uzai lavorò di fronte alla svolta e alla torre sporgente dal piano di sopra della reggia, che dà sul cortile della prigione. Dopo di lui lavorava Pedaia figlio di Pareos. 016 NEH 003 026 Gli oblati che abitavano sull'Ofel lavoravano fin davanti alla porta delle Acque, verso oriente, e di fronte alla torre sporgente. 016 NEH 003 027 Dopo di loro quelli di Tekòa ne restaurarono un'altra parte, di fronte alla gran torre sporgente e fino al muro dell'Ofel. 016 NEH 003 028 I sacerdoti lavoravano alle riparazioni sopra la porta dei Cavalli, ciascuno di fronte alla sua casa. 016 NEH 003 029 Dopo di loro Zadòk figlio di Immer lavorava di fronte alla sua casa. Dopo di lui lavorava Semaia figlio di Secania, custode della porta d'oriente. 016 NEH 003 030 Dopo di lui Anania figlio di Selemia e Canun sesto figlio di Zalaf restaurarono un'altra parte delle mura. Dopo di loro Mesullàm figlio di Berechia lavorava di fronte alla sua stanza. 016 NEH 003 031 Dopo di lui Malchia, uno degli orefici, lavorava fino alla casa degli oblati e dei mercanti, di fronte alla porta della Rassegna e fino al piano di sopra dell'angolo. 016 NEH 003 032 Gli orefici e i mercanti lavorarono alle riparazioni fra il piano di sopra dell'angolo e la porta delle Pecore. 016 NEH 004 001 Quando Sanballàt seppe che noi edificavamo le mura, si adirò, si indignò molto, si fece beffe dei Giudei 016 NEH 004 002 e disse in presenza dei suoi fratelli e dei soldati di Samaria: «Che vogliono fare questi miserabili Giudei? Rifarsi le mura e farvi subito sacrifici? Vogliono finire in un giorno? Vogliono far rivivere pietre sepolte sotto mucchi di polvere e consumate dal fuoco?». 016 NEH 004 003 Tobia l'Ammonita, che gli stava accanto, disse: «Edifichino pure! Se una volpe vi salta su, farà crollare il loro muro di pietra!». 016 NEH 004 004 Ascolta, Dio nostro, come siamo disprezzati! Fà ricadere sul loro capo il loro dileggio e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù! 016 NEH 004 005 Non coprire la loro iniquità e non sia cancellato dalla tua vista il loro peccato, perché hanno offeso i costruttori. 016 NEH 004 006 Noi dunque andavamo ricostruendo le mura che furono dappertutto portate fino a metà altezza; il popolo aveva preso a cuore il lavoro. 016 NEH 004 007 Ma quando Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdoditi seppero che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva e che le brecce cominciavano a chiudersi, si adirarono molto 016 NEH 004 008 e tutti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione. 016 NEH 004 009 Allora noi pregammo il nostro Dio e contro di loro mettemmo sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi. 016 NEH 004 010 Quelli di Giuda dicevano: «Le forze dei portatori vengono meno e le macerie sono molte; noi non potremo costruire le mura!». 016 NEH 004 011 I nostri avversari dicevano: «Senza che s'accorgano di nulla, noi piomberemo in mezzo a loro, li uccideremo e faremo cessare i lavori». 016 NEH 004 012 Poiché i Giudei che dimoravano vicino a loro vennero a riferirci dieci volte: «Da tutti i luoghi ai quali vi volgete, essi saranno contro di noi», 016 NEH 004 013 io, nelle parti sottostanti a ciascun posto oltre le mura, in luoghi scoperti, disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro archi. 016 NEH 004 014 Dopo aver considerato la cosa, mi alzai e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: «Non li temete! Ricordatevi del Signore grande e tremendo; combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e le vostre figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!». 016 NEH 004 015 Quando i nostri nemici vennero a sapere che eravamo informati della cosa, Dio fece fallire il loro disegno e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro. 016 NEH 004 016 Da quel giorno la metà dei miei giovani lavorava e l'altra metà stava armata di lance, di scudi, di archi, di corazze; i capi erano dietro tutta la casa di Giuda. 016 NEH 004 017 Quelli che costruivano le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi, con una mano lavoravano e con l'altra tenevano la loro arma; 016 NEH 004 018 tutti i costruttori, lavorando, portavano ciascuno la spada cinta ai fianchi. Il trombettiere stava accanto a me. 016 NEH 004 019 Dissi allora ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: «L'opera è grande ed estesa e noi siamo sparsi sulle mura e distanti l'uno dall'altro. 016 NEH 004 020 Dovunque udirete il suono della tromba, raccoglietevi presso di noi; il nostro Dio combatterà per noi». 016 NEH 004 021 Così continuavamo i lavori, mentre la metà della mia gente teneva impugnata la lancia, dall'apparire dell'alba allo spuntar delle stelle. 016 NEH 004 022 Anche in quell'occasione dissi al popolo: «Ognuno con il suo aiutante passi la notte dentro Gerusalemme, per far con noi la guardia durante la notte e riprendere il lavoro di giorno». 016 NEH 004 023 Io poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano, non ci togliemmo mai le vesti; ognuno teneva l'arma a portata di mano. 016 NEH 005 001 Si alzò un gran lamento da parte della gente del popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli Giudei. 016 NEH 005 002 Alcuni dicevano: «Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; ci si dia il grano perché possiamo mangiare e vivere!». 016 NEH 005 003 Altri dicevano: «Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci il grano durante la carestia!». 016 NEH 005 004 Altri ancora dicevano: «Abbiamo preso denaro a prestito sui nostri campi e sulle nostre vigne per pagare il tributo del re. 016 NEH 005 005 La nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro figli; ecco dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù e alcune delle nostre figlie sono gia state ridotte schiave; noi non abbiamo via d'uscita, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d'altri». 016 NEH 005 006 Quando udii i loro lamenti e queste parole, ne fui molto indignato. 016 NEH 005 007 Dopo aver riflettuto dentro di me, ripresi duramente i notabili e i magistrati e dissi loro: «Dunque voi esigete un interesse da usuraio dai nostri fratelli?». Convocai contro di loro una grande assemblea 016 NEH 005 008 e dissi loro: «Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli Giudei che si erano venduti agli stranieri e voi stessi vendereste i vostri fratelli ed essi si venderebbero a noi?». Allora quelli tacquero e non seppero che rispondere. 016 NEH 005 009 Io dissi: «Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste voi camminare nel timore del nostro Dio per non essere scherniti dagli stranieri nostri nemici? 016 NEH 005 010 Anch'io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Ebbene, condoniamo loro questo debito! 016 NEH 005 011 Rendete loro oggi stesso i loro campi, le loro vigne, i loro oliveti e le loro case e l'interesse del denaro del grano, del vino e dell'olio di cui siete creditori nei loro riguardi». 016 NEH 005 012 Quelli risposero: «Restituiremo e non esigeremo più nulla da loro; faremo come tu dici». Allora chiamai i sacerdoti e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la promessa. 016 NEH 005 013 Poi scossi la piega anteriore del mio mantello e dissi: «Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa e così sia egli scosso e vuotato di tutto!». Tutta l'assemblea disse: «Amen» e lodarono il Signore. Il popolo mantenne la promessa. 016 NEH 005 014 Di più, da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, durante dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata al governatore. 016 NEH 005 015 I governatori che mi avevano preceduto, avevano gravato il popolo, ricevendone pane e vino, oltre a quaranta sicli d'argento; perfino i loro servi angariavano il popolo, ma io non ho fatto così, poiché ho avuto timore di Dio. 016 NEH 005 016 Anzi ho messo mano ai lavori di queste mura e non abbiamo comperato alcun podere. Tutti i miei giovani erano raccolti là a lavorare. 016 NEH 005 017 Avevo alla mia tavola centocinquanta uomini, Giudei e magistrati, oltre a quelli che venivano a noi dalle nazioni vicine. 016 NEH 005 018 Quel che si preparava a mie spese ogni giorno era un bue, sei capi scelti di bestiame minuto e cacciagione; ogni dieci giorni vino per tutti in abbondanza. Tuttavia non ho mai chiesto la provvista assegnata al governatore, perché il popolo era gia gravato abbastanza a causa dei lavori. 016 NEH 005 019 Mio Dio, ricordati in mio favore per quanto ho fatto a questo popolo. 016 NEH 006 001 Quando Sanballàt e Tobia e Ghesem l'Arabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo riedificato le mura e che non vi era più rimasta alcuna breccia, sebbene ancora io non avessi messo i battenti alle porte, 016 NEH 006 002 Sanballàt e Ghesem mi mandarono a dire: «Vieni e troviamoci insieme a Chefirim, nella valle di Oni». Essi pensavano di farmi del male. 016 NEH 006 003 Ma io inviai loro messaggeri a dire: «Sto facendo un gran lavoro e non posso scendere: perché dovrebbe interrompersi il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?». 016 NEH 006 004 Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa e io risposi nello stesso modo. 016 NEH 006 005 Allora Sanballàt mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, 016 NEH 006 006 nella quale stava scritto: «Si sente dire fra queste nazioni, e Gasmù lo afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi e perciò tu ricostruisci le mura e, secondo queste voci, tu diventeresti loro re 016 NEH 006 007 e avresti inoltre stabilito profeti per far questa proclamazione a Gerusalemme: Vi è un re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque e consultiamoci assieme». 016 NEH 006 008 Ma io gli feci rispondere: «Le cose non stanno come tu dici, ma tu inventi!». 016 NEH 006 009 Tutta quella gente infatti ci voleva impaurire e diceva: «Le loro mani desisteranno e il lavoro non si farà». Ora invece si sono irrobustite le mie mani! 016 NEH 006 010 Io andai a casa di Semaia figlio di Delaia, figlio di Meetabèel, che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse: «Troviamoci insieme nel tempio, dentro il santuario, e chiudiamo le porte del santuario, perché verranno ad ucciderti, di notte verranno ad ucciderti». 016 NEH 006 011 Ma io risposi: «Un uomo come me può darsi alla fuga? Un uomo della mia condizione potrebbe entrare nel santuario per salvare la vita? No, io non entrerò». 016 NEH 006 012 Compresi che non era mandato da Dio, ma aveva pronunziato quella profezia a mio danno, perché Tobia e Sanballàt l'avevano prezzolato. 016 NEH 006 013 Era stato pagato per impaurirmi e indurmi ad agire in quel modo e a peccare, per farmi una cattiva fama ed espormi al disonore. 016 NEH 006 014 Mio Dio, ricordati di Tobia e di Sanballàt, per queste loro opere; anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che cercavano di spaventarmi! 016 NEH 006 015 Le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. 016 NEH 006 016 Quando tutti i nostri nemici lo seppero, tutte le nazioni che stavano intorno a noi furono prese da timore e restarono molto sorprese alla vista e dovettero riconoscere che quest'opera si era compiuta per l'intervento del nostro Dio. 016 NEH 006 017 In quei giorni i notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia e da Tobia ne ricevevano; 016 NEH 006 018 infatti molti in Giuda erano suoi alleati, perché egli era genero di Secania figlio di Arach e suo figlio Giovanni aveva sposato la figlia di Mesullàm figlio di Berechia. 016 NEH 006 019 Anche in mia presenza parlavano bene di lui e gli riferivano le mie parole. Anche Tobia mandava lettere per intimorirmi. 016 NEH 007 001 Quando le mura furono riedificate e io ebbi messo a posto le porte e i portinai, i cantori e i leviti furono stabiliti nei loro uffici, 016 NEH 007 002 diedi il governo di Gerusalemme a Canàni mio fratello e ad Anania comandante della cittadella, perché era un uomo fedele e temeva Dio più di tanti altri. 016 NEH 007 003 Ordinai loro: «Le porte di Gerusalemme non si aprano finché il sole non comincia a scaldare e si chiudano e si sbarrino le porte mentre i cittadini sono ancora in piedi; si stabiliscano delle guardie prese fra gli abitanti di Gerusalemme, ognuno al suo turno e ognuno davanti alla propria casa». 016 NEH 007 004 La città era spaziosa e grande; ma dentro vi era poca gente e non si costruivano case. 016 NEH 007 005 Il mio Dio mi ispirò di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento. Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall'esilio la prima volta e vi trovai scritto quanto segue: 016 NEH 007 006 Questi sono gli abitanti della provincia che sono tornati dall'esilio: quelli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportati e che erano tornati in Gerusalemme e in Giudea, ognuno nella sua città. 016 NEH 007 007 Essi erano tornati con Zorobabele, Giosuè, Neemia, Azaria, Raamia, Nahamani, Mardocheo, Bilsan, Mispèret, Bigvai, Necum e Baana. Computo degli uomini del popolo d'Israele: 016 NEH 007 008 Figli di Pareos: duemila centosettantadue. 016 NEH 007 009 Figli di Sefatia: trecentosettantadue. 016 NEH 007 010 Figli di Arach: seicentocinquantadue. 016 NEH 007 011 Figli di Paat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab: duemila ottocentodiciotto. 016 NEH 007 012 Figli di Elam: milleduecento cinquantaquattro. 016 NEH 007 013 Figli di Zattu: ottocentoquarantacinque. 016 NEH 007 014 Figli di Zaccai: settecentosessanta. 016 NEH 007 015 Figli di Binnui: seicentoquarantotto. 016 NEH 007 016 Figli di Bebai: seicentoventotto. 016 NEH 007 017 Figli di Azgad: duemilatrecento ventidue. 016 NEH 007 018 Figli di Adonikam: seicentosessantasette. 016 NEH 007 019 Figli di Bigvai: duemilasessantasette. 016 NEH 007 020 Figli di Adin: seicentocinquantacinque. 016 NEH 007 021 Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto. 016 NEH 007 022 Figli di Casum: trecentoventotto. 016 NEH 007 023 Figli di Bezai: trecentoventiquattro. 016 NEH 007 024 Figli di Carif: centododici. 016 NEH 007 025 Figli di Gàbaon: novantacinque. 016 NEH 007 026 Uomini di Betlemme e di Netofa: centottantotto. 016 NEH 007 027 Uomini di Anatòt: centoventotto. 016 NEH 007 028 Uomini di Bet-Azmàvet: quarantadue. 016 NEH 007 029 Uomini di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt: settecentoquarantatrè. 016 NEH 007 030 Uomini di Rama e di Gheba: seicentoventuno. 016 NEH 007 031 Uomini di Micmas: centoventidue. 016 NEH 007 032 Uomini di Betel e di Ai: centoventitrè. 016 NEH 007 033 Uomini di un altro Nebo: cinquantadue. 016 NEH 007 034 Figli di un altro Elam: milleduecento cinquantaquattro. 016 NEH 007 035 Figli di Carim: trecentoventi. 016 NEH 007 036 Figli di Gerico: trecentoquarantacinque. 016 NEH 007 037 Figli di Lod, di Cadid e di Ono: settecentoventuno. 016 NEH 007 038 Figli di Senaà: tremilanovecentotrenta. 016 NEH 007 039 I sacerdoti: figli di Iedaia della casa di Giosuè: novecentosessantatrè. 016 NEH 007 040 Figli di Immer: millecinquantadue. 016 NEH 007 041 Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette. 016 NEH 007 042 Figli di Carim: millediciassette. 016 NEH 007 043 I leviti: figli di Giosuè, cioè di Kadmiel, di Binnui e di Odevà: settantaquattro. 016 NEH 007 044 I cantori: figli di Asaf: centoquarantotto. 016 NEH 007 045 I portieri: figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di Catità, figli di Sobai: centotrentotto. 016 NEH 007 046 Gli oblati: figli di Zica, figli di Casufa, figli di Tabbaot, 016 NEH 007 047 figli di Keros, figli di Sia, figli di Padon, 016 NEH 007 048 figli di Lebana, figli di Agabà, figli di Salmai, 016 NEH 007 049 figli di Canan, figli di Ghiddel, figli di Gacar, 016 NEH 007 050 figli di Reaia, figli di Rezin, figli di Nekoda, 016 NEH 007 051 figli di Gazzam, figli di Uzza, figli di Pasèach, 016 NEH 007 052 figli di Besai, figli dei Meunim, figli dei Nefisesim, 016 NEH 007 053 figli di Bakbuk, figli di Cakufa. figli di Carcur, 016 NEH 007 054 figli di Baslit, figli di Mechida, figli di Carsa, 016 NEH 007 055 figli di Barkos, figli di Sisara, figli di Temach, 016 NEH 007 056 figli di Neziach, figli di Catifa. 016 NEH 007 057 Discendenti dei servi di Salomone: figli di Sotai, figli di Sofèret, figli di Perida, 016 NEH 007 058 figli di Iaala, figli di Darkon, figli di Ghiddel, 016 NEH 007 059 figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di Pochèret-Azzebàim, figli di Amòn. 016 NEH 007 060 Totale degli oblati e dei discendenti dei servi di Salomone: trecentonovantadue. 016 NEH 007 061 Ecco quelli che tornarono da Tel-Melach, da Tel-Carsa, da Cherub-Addòn e da Immer e che non avevano potuto stabilire il loro casato per dimostrare che erano della stirpe di Israele: 016 NEH 007 062 figli di Delaia, figli di Tobia, figli di Nekoda: seicentoquarantadue. 016 NEH 007 063 Tra i sacerdoti: figli di Cobaia, figli di Akkos, figli di Barzillài, il quale aveva sposato una delle figlie di Barzillài il Galaadita e fu chiamato con il loro nome. 016 NEH 007 064 Questi cercarono il loro registro genealogico, ma non lo trovarono e furono quindi esclusi dal sacerdozio; 016 NEH 007 065 il governatore ordinò loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote con Urim e Tummim. 016 NEH 007 066 La comunità nel suo totale era di quarantaduemila trecentosessanta persone, 016 NEH 007 067 oltre ai loro schiavi e alle loro schiave in numero di settemila trecentotrentasette. Avevano anche duecentoquarantacinque cantori e cantanti. 016 NEH 007 068 Avevano settecentotrentasei cavalli, duecentoquarantacinque muli, 016 NEH 007 069 quattrocentotrentacinque cammelli, seimila settecentoventi asini. 016 NEH 007 070 Alcuni dei capifamiglia offrirono doni per la fabbrica. Il governatore diede al tesoro mille dracme d'oro, cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali. 016 NEH 007 071 Alcuni capifamiglia diedero al tesoro della fabbrica ventimila dracme d'oro e duemiladuecento mine d'argento. 016 NEH 007 072 Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. 016 NEH 007 073 I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città. Come giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro città. 016 NEH 008 001 Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele. 016 NEH 008 002 Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. 016 NEH 008 003 Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge. 016 NEH 008 004 Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm. 016 NEH 008 005 Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. 016 NEH 008 006 Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. 016 NEH 008 007 Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto. 016 NEH 008 008 Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. 016 NEH 008 009 Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. 016 NEH 008 010 Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza». 016 NEH 008 011 I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». 016 NEH 008 012 Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate. 016 NEH 008 013 Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge. 016 NEH 008 014 Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. 016 NEH 008 015 Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: «Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto». 016 NEH 008 016 Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim. 016 NEH 008 017 Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande. 016 NEH 008 018 Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito. 016 NEH 009 001 Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di polvere. 016 NEH 009 002 Quelli che appartenevano alla stirpe d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono dinanzi a Dio e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri. 016 NEH 009 003 Poi si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e fu fatta la lettura del libro della legge del Signore loro Dio, per un quarto della giornata; per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati e si prostrarono davanti al Signore loro Dio. 016 NEH 009 004 Giosuè, Bani, Kadmiel, Sebania, Bunni, Serebia, Bani e Kenani si alzarono sulla pedana dei leviti e invocarono a gran voce il Signore loro Dio. 016 NEH 009 005 I leviti Giosuè, Kadmiel, Bani, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia dissero: «Alzatevi e benedite il Signore vostro Dio ora e sempre! Si benedica il tuo nome glorioso che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni lode! 016 NEH 009 006 Tu, tu solo sei il Signore, tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutte le loro schiere, la terra e quanto sta su di essa, i mari e quanto è in essi; tu fai vivere tutte queste cose e l'esercito dei cieli ti adora. 016 NEH 009 007 Tu sei il Signore, il Dio che hai scelto Abram, lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e lo hai chiamato Abramo. 016 NEH 009 008 Tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te e hai stabilito con lui un'alleanza, promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei; tu hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto. 016 NEH 009 009 Tu hai visto l'afflizione dei nostri padri in Egitto e hai ascoltato il loro grido presso il Mare Rosso; 016 NEH 009 010 hai operato segni e prodigi contro il faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano trattato i nostri padri con durezza; ti sei fatto un nome fino ad oggi. 016 NEH 009 011 Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono passati in mezzo al mare sull'asciutto; quelli che li inseguivano tu li hai precipitati nell'abisso, come una pietra in fondo alle acque impetuose. 016 NEH 009 012 Li hai guidati di giorno con una colonna di nube e di notte con una colonna di fuoco, per rischiarare loro la strada su cui camminare. 016 NEH 009 013 Sei sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo e hai dato loro decreti giusti e leggi di verità, buoni statuti e buoni comandi; 016 NEH 009 014 hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandi, decreti e una legge per mezzo di Mosè tuo servo. 016 NEH 009 015 Hai dato loro pane del cielo quando erano affamati e hai fatto scaturire acqua dalla rupe quando erano assetati e hai comandato loro che andassero a prendere in possesso il paese che avevi giurato di dare loro. 016 NEH 009 016 Ma essi, i nostri padri, si sono comportati con superbia, hanno indurito la loro cervice e non hanno obbedito ai tuoi comandi; 016 NEH 009 017 si sono rifiutati di obbedire e non si sono ricordati dei miracoli che tu avevi operato in loro favore; hanno indurito la loro cervice e nella loro ribellione si sono dati un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, pietoso e misericordioso, lento all'ira e di grande benevolenza e non li hai abbandonati. 016 NEH 009 018 Anche quando si sono fatti un vitello di metallo fuso e hanno detto: Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall'Egitto! e ti hanno insultato gravemente, 016 NEH 009 019 tu nella tua misericordia non li hai abbandonati nel deserto: la colonna di nube che stava su di loro non ha cessato di guidarli durante il giorno per il loro cammino e la colonna di fuoco non ha cessato di rischiarar loro la strada su cui camminavano di notte. 016 NEH 009 020 Hai concesso loro il tuo spirito buono per istruirli e non hai rifiutato la tua manna alle loro bocche e hai dato loro l'acqua quando erano assetati. 016 NEH 009 021 Per quarant'anni li hai nutriti nel deserto e non è mancato loro nulla; le loro vesti non si sono logorate e i loro piedi non si sono gonfiati. 016 NEH 009 022 Poi hai dato loro regni e popoli e li hai spartiti fra di loro come un sovrappiù; essi hanno posseduto il paese di Sicon, cioè il paese del re di Chesbòn e il paese di Og re di Basan. 016 NEH 009 023 Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo e li hai introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri di farli entrare per possederlo. 016 NEH 009 024 I loro figli vi sono entrati e hanno preso in possesso il paese; tu hai umiliato dinanzi a loro i Cananei che abitavano il paese e li hai messi nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché ne disponessero a loro piacere. 016 NEH 009 025 Essi si sono impadroniti di fortezze, di una terra grassa, e hanno posseduto case piene d'ogni bene, cisterne scavate, vigne, oliveti, alberi da frutto in abbondanza; hanno mangiato e si sono saziati e si sono ingrassati e hanno vissuto in delizie per la tua grande bontà. 016 NEH 009 026 Ma poi sono stati disobbedienti, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno offeso gravemente. 016 NEH 009 027 Perciò tu li hai messi nelle mani dei loro nemici, che li hanno oppressi. Ma al tempo della loro angoscia essi hanno gridato a te e tu li hai ascoltati dal cielo e, nella tua grande misericordia, tu hai dato loro liberatori, che li hanno strappati dalle mani dei loro nemici. 016 NEH 009 028 Ma quando avevano pace, ritornavano a fare il male dinanzi a te, perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, che li opprimevano; poi quando ricominciavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; così nella tua misericordia più volte li hai salvati. 016 NEH 009 029 Tu li ammonivi per farli tornare alla tua legge; ma essi si mostravano superbi e non obbedivano ai tuoi comandi; peccavano contro i tuoi decreti, che fanno vivere chi li mette in pratica; la loro spalla rifiutava il giogo, indurivano la loro cervice e non obbedivano. 016 NEH 009 030 Hai pazientato con loro molti anni e li hai scongiurati per mezzo del tuo spirito e per bocca dei tuoi profeti; ma essi non hanno voluto prestare orecchio. Allora li hai messi nelle mani dei popoli dei paesi stranieri. 016 NEH 009 031 Però nella tua molteplice compassione, tu non li hai sterminati del tutto e non li hai abbandonati perché sei un Dio clemente e misericordioso. 016 NEH 009 032 Ora, Dio nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia, non sembri poca cosa ai tuoi occhi tutta la sventura che è piombata su di noi, sui nostri re, sui nostri capi, sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti, sui nostri padri, su tutto il tuo popolo, dal tempo dei re d'Assiria fino ad oggi. 016 NEH 009 033 Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è avvenuto, poiché tu hai agito fedelmente, mentre noi ci siamo comportati con empietà. 016 NEH 009 034 I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in pratica la tua legge e non hanno obbedito né ai comandi né agli ammonimenti con i quali tu li scongiuravi. 016 NEH 009 035 Essi mentre godevano del loro regno, del grande benessere che tu largivi loro e del paese vasto e fertile che tu avevi messo a loro disposizione, non ti hanno servito e non hanno abbandonato le loro azioni malvage. 016 NEH 009 036 Oggi eccoci schiavi nel paese che tu hai concesso ai nostri padri perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. 016 NEH 009 037 I suoi prodotti abbondanti sono dei re ai quali tu ci hai sottoposti a causa dei nostri peccati e che sono padroni dei nostri corpi e del nostro bestiame a loro piacere, e noi siamo in grande angoscia». 016 NEH 009 038 «A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato vi siano le firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti». 016 NEH 010 001 Sul documento sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di Akalià, e Sedecìa, 016 NEH 010 002 Seraia, Azaria, Geremia, 016 NEH 010 003 Pascur, Amaria, Malchia, 016 NEH 010 004 Cattus, Sebania, Malluch, 016 NEH 010 005 Carim, Meremòt, Abdia, 016 NEH 010 006 Daniele, Ghinneton, Baruch, 016 NEH 010 007 Mesullàm, Abia, Miamin, 016 NEH 010 008 Maazia, Bilgai, Semaia; questi sono i sacerdoti. 016 NEH 010 009 Leviti: Giosuè, figlio di Azania, Binnui dei figli di Chenadàd, Kadmiel, 016 NEH 010 010 e i loro fratelli Sebania, Odia, Kelita, Pelaia, Canàn, 016 NEH 010 011 Mica, Recob, Casaoià, 016 NEH 010 012 Zaccur, Serebia, Sebania, 016 NEH 010 013 Odia, Bani, Beninu. 016 NEH 010 014 Capi del popolo: Pareos, Pacat-Moab, Elam, Zattu, Bani, 016 NEH 010 015 Bunni, Azgad, Bebai, 016 NEH 010 016 Adonia, Bigvai, Adin, 016 NEH 010 017 Ater, Ezechia, Azzur, 016 NEH 010 018 Odia, Casum, Bezai, 016 NEH 010 019 Carif, Anatòt, Nebai, 016 NEH 010 020 Magpias, Mesullàm, Chezìr, 016 NEH 010 021 Mesezabeèl, Zadòk, Iaddua, 016 NEH 010 022 Pelatia, Canan, Anaia, 016 NEH 010 023 Osea, Anania, Cassùb, 016 NEH 010 024 Alloches, Pilca, Sobek, 016 NEH 010 025 Recum, Casabna, Maaseia, 016 NEH 010 026 Achia, Canàn, Anan, 016 NEH 010 027 Malluch, Carim, Baana. 016 NEH 010 028 Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, gli oblati e quanti si erano preparati dai popoli dei paesi stranieri per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti avevano conoscenza e intelligenza, 016 NEH 010 029 si unirono ai loro fratelli più ragguardevoli e si impegnarono con giuramento a camminare nella legge di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandi del Signore, Dio nostro, le sue decisioni e le sue leggi. 016 NEH 010 030 E in particolare: a non dare le nostre figlie agli abitanti del paese e a non prendere le loro figlie per i nostri figli; 016 NEH 010 031 a non comprar nulla in giorno di sabato o in altro giorno sacro dai popoli che portassero a vendere in giorno di sabato qualunque genere di merci o di derrate; a lasciare in riposo la terra ogni settimo anno e a rinunziare a ogni credito. 016 NEH 010 032 Ci siamo anche imposto per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo per il servizio della casa del nostro Dio: 016 NEH 010 033 per i pani dell'offerta, per il sacrificio continuo, per l'olocausto perenne, per i sacrifici dei sabati, dei noviluni, delle feste, per le offerte sacre, per i sacrifici espiatori in favore di Israele e per ogni lavoro della casa del nostro Dio. 016 NEH 010 034 Tirando a sorte, noi sacerdoti, leviti e popolo abbiamo deciso circa l'offerta della legna da portare alla casa del nostro Dio, secondo i nostri casati paterni, a tempi fissi, anno per anno, perché sia bruciata sull'altare del Signore nostro Dio, come sta scritto nella legge. 016 NEH 010 035 Ci siamo impegnati a portare ogni anno nel tempio le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto di qualunque pianta, 016 NEH 010 036 come anche i primogeniti dei nostri figli e del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti del nostro bestiame grosso e minuto, per presentarli nella casa del nostro Dio ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro Dio. 016 NEH 010 037 Ci siamo anche impegnati a portare ai sacerdoti nelle stanze della casa del nostro Dio le primizie della nostra pasta, le nostre offerte prelevate, cioè le primizie dei frutti di qualunque albero, del vino e dell'olio, e a dare la decima delle rendite del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi preleveranno queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati. 016 NEH 010 038 Un sacerdote, figlio di Aronne, sarà con i leviti quando preleveranno le decime; i leviti porteranno un decimo della decima alla casa del nostro Dio nelle stanze del tesoro; 016 NEH 010 039 perché in quelle stanze i figli d'Israele e i figli di Levi devono portare l'offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull'olio; in quel luogo stanno gli arredi del santuario, i sacerdoti che prestano il servizio, i portieri e i cantori. Ci siamo impegnati così a non trascurare la casa del nostro Dio. 016 NEH 011 001 I capi del popolo si sono stabiliti a Gerusalemme; il resto del popolo ha tirato a sorte per far venire uno su dieci a popolare Gerusalemme, la città santa; gli altri nove potevano rimanere nelle altre città. 016 NEH 011 002 Il popolo benedisse quanti si erano offerti spontaneamente per abitare in Gerusalemme. 016 NEH 011 003 Ecco i capi della provincia che si sono stabiliti a Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda ognuno si è stabilito nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, sacerdoti, leviti, oblati e i discendenti dei servi di Salomone. 016 NEH 011 004 A Gerusalemme si sono stabiliti i figli di Giuda e i figli di Beniamino. Dei figli di Giuda: Ataia, figlio di Uzzia, figlio di Zaccaria, figlio di Amaria, figlio di Sefatia, figlio di Macalalèel, dei figli di Perez: 016 NEH 011 005 Maaseia figlio di Baruch, figlio di Col-Coze, figlio di Cazaia, figlio di Adaia, figlio di Ioiarib, figlio di Zaccaria, figlio della famiglia Selanita. 016 NEH 011 006 Totale dei figli di Perez che si sono stabiliti a Gerusalemme: quattrocentosessantotto uomini valorosi. 016 NEH 011 007 Questi sono i figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Ioed, figlio di Pedaia, figlio di Kolaia, figlio di Maaseia, figlio di Itiel, figlio di Isaia; 016 NEH 011 008 dopo di lui, Gabbai, Sallai: in tutto, novecentoventotto. 016 NEH 011 009 Gioele figlio di Zicrì; era loro capo e Giuda figlio di Assenùa era il secondo capo della città. 016 NEH 011 010 Dei sacerdoti: Iedaia, Ioiarìb, Iachin, 016 NEH 011 011 Seraia figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt, figlio di Achitùb, capo del tempio, 016 NEH 011 012 e i loro fratelli addetti al lavoro del tempio, in numero di ottocentoventidue; Adaia figlio di Ierocam, figlio di Pelalia, figlio di Amsi, figlio di Zaccaria, figlio di Pascur, figlio di Malchia, 016 NEH 011 013 e i suoi fratelli, capi delle casate, in numero di duecentoquarantadue; Amasai figlio di Azareèl, figlio di Aczai, figlio di Mesillemòt, figlio di Immer, 016 NEH 011 014 e i loro fratelli uomini valorosi, in numero di centoventotto; Zabdiel figlio di Ghedolìm era loro capo. 016 NEH 011 015 Dei leviti: Semaia figlio di Cassùb, figlio di Azrikam, figlio di Casabià, figlio di Bunni; 016 NEH 011 016 Sabbetài e Iozabàd, preposti al servizio esterno del tempio, fra i capi dei leviti; 016 NEH 011 017 Mattania figlio di Mica, figlio di Zabdi, figlio di Asaf, il capo della salmodia, che intonava le lodi durante la preghiera; Bakbukia che gli veniva secondo tra i suoi fratelli; Abda figlio di Sammua, figlio di Galal, figlio di Ieditun. 016 NEH 011 018 Totale dei leviti nella città santa: duecentottantaquattro. 016 NEH 011 019 I portieri: Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte: centosettantadue. 016 NEH 011 020 Il resto d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti si è stabilito in tutte le città di Giuda, ognuno nella sua proprietà. 016 NEH 011 021 Gli oblati si sono stabiliti sull'Ofel e Zica e Ghispa erano a capo degli oblati. 016 NEH 011 022 Il capo dei leviti a Gerusalemme era Uzzi figlio di Bani, figlio di Casabià, figlio di Mattania, figlio di Mica, dei figli di Asaf, che erano i cantori addetti al servizio del tempio; 016 NEH 011 023 poiché vi era un ordine del re che riguardava i cantori e vi era una provvista assicurata loro ogni giorno. 016 NEH 011 024 Petachia figlio di Mesezabeel, dei figli di Zerach, figlio di Giuda, suppliva il re per tutti gli affari del popolo. 016 NEH 011 025 Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni figli di Giuda si sono stabiliti in Kiriat-Arba e nei villaggi dipendenti, in Dibon e nei suoi villaggi, in Iekabseèl e nei suoi villaggi, 016 NEH 011 026 in Iesuà, in Molada, in Bet-Pelet, 016 NEH 011 027 in Cazar-Sual, in Bersabea e nei suoi villaggi, 016 NEH 011 028 in Ziklàg, in Mecona e nei suoi villaggi, 016 NEH 011 029 in En-Rimmòn, in Zorea, in Iarmut, 016 NEH 011 030 in Zanoach, in Adullam e nei suoi villaggi, in Lachis e nei suoi villaggi, in Azeka e nei suoi villaggi. Si sono stabiliti da Bersabea fino alla valle di Hinnòm. 016 NEH 011 031 I figli di Beniamino si sono stabiliti a Gheba, Micmas, Ai, Betel e nei luoghi che ne dipendevano; 016 NEH 011 032 ad Anatòt, Nob, Anania, 016 NEH 011 033 a Cazòr, Rama, Ghittàim, 016 NEH 011 034 Cadid, Zeboim, Neballat, 016 NEH 011 035 e Lod e Ono, nella valle degli Artigiani. 016 NEH 011 036 Dei leviti parte si è stabilita con Giuda, parte con Beniamino. 016 NEH 012 001 Questi sono i sacerdoti e i leviti che sono tornati con Zorobabèle figlio di Sealtiel, e con Giosuè: Seraia, Geremia, Esdra, 016 NEH 012 002 Amaria, Malluch, Cattus, 016 NEH 012 003 Secania, Recum, Meremòt, 016 NEH 012 004 Iddo, Ghinneton, Abia, 016 NEH 012 005 Miamin, Maadia, Bilga, 016 NEH 012 006 Semaia, Ioiarìb, Iedaia, 016 NEH 012 007 Sallu, Amok, Chelkia, Iedaia. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Giosuè. 016 NEH 012 008 Leviti: Giosuè, Binnui, Kadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che con i suoi fratelli era preposto al canto degli inni di lode. 016 NEH 012 009 Bakbukia e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo i loro turni di servizio. 016 NEH 012 010 Giosuè generò Ioiachìm; Ioiachìm generò Eliasìb; Eliasìb generò Ioiadà; 016 NEH 012 011 Ioiadà generò Giònata; Giònata generò Iaddua. 016 NEH 012 012 Al tempo di Ioiachìm i sacerdoti che erano i capi delle casate sacerdotali erano i seguenti: del casato di Seraia, Meraia; di quello di Geremia, Anania; 016 NEH 012 013 di quello di Esdra, Mesullàm; di quello di Amaria, Giovanni; 016 NEH 012 014 di quello di Malluk, Giònata; di quello di Sebania, Giuseppe; 016 NEH 012 015 di quello di Carim, Adna; di quello di Meraiòt, Chelkài; 016 NEH 012 016 di quello di Iddo, Zaccaria; di quello di Ghinneton, Mesullàm; 016 NEH 012 017 di quello di Abia, Zicrì; di quello di Miniamìn...; di quello di Moadia, Piltai; 016 NEH 012 018 di quello di Bilga, Sammua; di quello di Semaia, Giònata; 016 NEH 012 019 di quello di Ioiarìb, Mattenai; di quello di Iedaia, Uzzi; 016 NEH 012 020 di quello di Sallu, Kallài; di quello di Amok, Eber; 016 NEH 012 021 di quello di Chelkia, Casabià; di quello di Iedaia, Netaneèl. 016 NEH 012 022 I leviti furono registrati, quanto ai capi casato, al tempo di Eliasìb, di Ioiadà, di Giovanni e di Iaddua; e i sacerdoti sotto il regno di Dario, il Persiano. 016 NEH 012 023 I capi dei casati levitici sono registrati nel libro delle Cronache fino al tempo di Giovanni, figlio di Eliasìb. 016 NEH 012 024 I capi dei leviti Casabià, Serebia, Giosuè, figlio di Kadmiel, insieme con i loro fratelli, che stavano di fronte a loro, dovevano cantare inni e lodi a turni alternati, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio. 016 NEH 012 025 Mattania, Bakbukia, Abdia, Mesullàm, Talmon, Akkub erano portieri e facevano la guardia ai magazzini delle porte. 016 NEH 012 026 Questi vivevano al tempo di Ioiachìm figlio di Giosuè, figlio di Iozadàk e al tempo di Neemia il governatore e di Esdra sacerdote e scriba. 016 NEH 012 027 Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a Gerusalemme, perché la dedicazione si celebrasse con gioia, con inni e cantici e suono di cembali, saltèri e cetre. 016 NEH 012 028 Gli appartenenti al corpo dei cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofatiti, 016 NEH 012 029 da Bet-Gàlgala e dal territorio di Gheba e d'Azmàvet; poiché i cantori si erano edificati villaggi nei dintorni di Gerusalemme. 016 NEH 012 030 I sacerdoti e i leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. 016 NEH 012 031 Allora io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame; 016 NEH 012 032 dietro questo coro camminavano Osea, metà dei capi di Giuda, 016 NEH 012 033 Azaria, Esdra, Mesullàm, 016 NEH 012 034 Giuda, Beniamino, Semaia, Geremia, 016 NEH 012 035 appartenenti al coro dei sacerdoti con le trombe; Zaccaria figlio di Giònata, figlio di Semaia, figlio di Mattania, figlio di Michea, figlio di Zaccur, figlio di Asaf, 016 NEH 012 036 e i suoi fratelli Semaia, Azareèl, Milalài, Ghilalài, Maài, Netaneèl, Giuda, Canàni, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio; Esdra lo scriba camminava alla loro testa. 016 NEH 012 037 Giunti alla porta della Fonte, salirono davanti a loro per la scalinata della città di Davide sulle mura in salita, oltre la casa di Davide, fino alla porta delle Acque, a oriente. 016 NEH 012 038 Il secondo coro si incamminò a sinistra e io lo seguivo, con l'altra metà del popolo, sopra le mura. Passando oltre la torre dei Forni, esso andò fino al muro Largo, 016 NEH 012 039 poi oltre la porta di Efraim, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di Cananeèl, la torre di Mea, giunse fino alla porta delle Pecore; il coro si fermò alla porta della Prigione. 016 NEH 012 040 I due cori si fermarono nella casa di Dio; così feci io, con la metà dei magistrati che si trovavano con me, 016 NEH 012 041 e i sacerdoti Eliakìm, Maaseia, Miniamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania con le trombe 016 NEH 012 042 e Maaseia, Semaia, Eleàzaro, Uzzi, Giovanni, Malchia, Elam, Ezer. I cantori facevano sentire la voce e Izrachia ne era il direttore. 016 NEH 012 043 In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici e si allietò, perché Dio gli aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano. 016 NEH 012 044 In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini delle offerte, delle primizie, delle decime, perché vi raccogliessero dalle campagne dipendenti dalla città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai leviti; perché i Giudei gioivano vedendo i sacerdoti e i leviti ai loro posti. 016 NEH 012 045 Questi osservavano ciò che si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portieri, secondo l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio. 016 NEH 012 046 Poiché gia anticamente, al tempo di Davide e di Asaf, vi erano capi cantori e venivano innalzati canti di lode e di ringraziamento a Dio. 016 NEH 012 047 Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Neemia, dava ogni giorno le porzioni assegnate ai cantori e ai portieri; dava ai leviti le cose consacrate e i leviti davano ai figli di Aronne le cose consacrate che loro spettavano. 016 NEH 013 001 In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nella comunità di Dio, 016 NEH 013 002 perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l'acqua e perché avevano prezzolato contro di loro Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione. 016 NEH 013 003 Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutto l'elemento straniero che vi si trovava mescolato. 016 NEH 013 004 Prima di questo il sacerdote Eliasìb, che era preposto alle stanze della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia, 016 NEH 013 005 aveva messo a disposizione di quest'ultimo una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portieri, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti. 016 NEH 013 006 Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse re di Babilonia ero tornato presso il re; ma dopo qualche tempo, ottenuta una licenza dal re, 016 NEH 013 007 tornai a Gerusalemme e mi accorsi del male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, mettendo a sua disposizione una stanza nei cortili del tempio. 016 NEH 013 008 La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla stanza tutte le masserizie appartenenti a Tobia; 016 NEH 013 009 poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli arredi del tempio, le offerte e l'incenso. 016 NEH 013 010 Seppi anche che le porzioni dovute ai leviti non erano state date e che i leviti e i cantori, incaricati del servizio, erano fuggiti ognuno al suo paese. 016 NEH 013 011 Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: «Perché la casa di Dio è stata abbandonata?». Poi radunai i leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici. 016 NEH 013 012 Allora tutto Giuda portò ai magazzini le decime del frumento, del vino e dell'olio; 016 NEH 013 013 affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Zadòk, e a Pedaia, uno dei leviti; ai quali aggiunsi Canan figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le ripartizioni tra i loro fratelli. 016 NEH 013 014 Ricordati per questo di me, Dio mio, e non cancellare le opere di pietà che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio! 016 NEH 013 015 In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini in giorno di sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, che introducevano a Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a causa del giorno in cui vendevano le derrate. 016 NEH 013 016 C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti a Gerusalemme che importavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato e in Gerusalemme. 016 NEH 013 017 Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: «Che cosa è mai questo male che fate, profanando il giorno di sabato? 016 NEH 013 018 I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l'ira accesa contro Israele, profanando il sabato!». 016 NEH 013 019 Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi alle porte, perché nessun carico entrasse in città durante il sabato. 016 NEH 013 020 Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme. 016 NEH 013 021 Allora io protestai contro di loro e dissi: «Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta, vi farò arrestare». Da quel momento non vennero più in giorno di sabato. 016 NEH 013 022 Ordinai ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua grande misericordia! 016 NEH 013 023 In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab; 016 NEH 013 024 la metà dei loro figli parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo, non sapeva parlare giudaico. 016 NEH 013 025 Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso come mogli le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi. 016 NEH 013 026 Dissi: «Salomone, re d'Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo fra le molte nazioni non ci fu un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio l'aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare anche lui. 016 NEH 013 027 Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo grande male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?». 016 NEH 013 028 Uno dei figli di Ioiadà figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt il Coronita; io lo cacciai via da me. 016 NEH 013 029 Ricordati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l'alleanza dei sacerdoti e dei leviti. 016 NEH 013 030 Così li purificai da ogni consuetudine straniera e ristabilii i servizi dei sacerdoti e dei leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro. 016 NEH 013 031 Diedi anche disposizioni circa l'offerta della legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie. Ricordati di me, mio Dio, per il mio bene! # # BOOK 017 EST Esther Ester 017 EST 001 001 Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province, 017 EST 001 002 in quel tempo, dunque, il re Assuero che sedeva sul trono del suo regno nella cittadella di Susa, 017 EST 001 003 l'anno terzo del suo regno fece un banchetto a tutti i suoi principi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua presenza. 017 EST 001 004 Dopo aver così mostrato loro le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per centottanta giorni, 017 EST 001 005 passati questi giorni il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. 017 EST 001 006 Vi erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora rossa ad anelli d'argento e a colonne di marmo bianco; divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a colori. 017 EST 001 007 Si porgeva da bere in vasi d'oro di forme svariate e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re. 017 EST 001 008 Era dato l'ordine di non forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà. 017 EST 001 009 Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia del re Assuero. 017 EST 001 010 Il settimo giorno, il re che aveva il cuore allegro per il vino, ordinò a Meumàn, a Bizzetà, a Carbonà, a Bigtà, ad Abagtà, a Zetàr e a Carcàs, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 017 EST 001 011 che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai capi la sua bellezza; essa infatti era di aspetto avvenente. 017 EST 001 012 Ma la regina Vasti rifiutò di venire, contro l'ordine che il re aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese dentro di lui. 017 EST 001 013 Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi. - Poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto, 017 EST 001 014 e i più vicini a lui erano Carsenà, Setàr, Admàta, Tarsìs, Mères, Marsenà e Memucàn, sette capi della Persia e della Media che erano suoi consiglieri e sedevano ai primi posti nel regno. - 017 EST 001 015 Domandò dunque: «Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?». 017 EST 001 016 Memucàn rispose alla presenza del re e dei principi: «La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti i popoli che sono nelle province del re Assuero. 017 EST 001 017 Perché quello che la regina ha fatto si saprà da tutte le donne e le indurrà a disprezzare i propri mariti; esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vasti ed essa non vi è andata. 017 EST 001 018 Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media che sapranno il fatto della regina ne parleranno a tutti i principi del re e ne verranno insolenze e irritazioni all'eccesso. 017 EST 001 019 Se così sembra bene al re, venga da lui emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, sicché diventi irrevocabile, per il quale Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero e il re conferisca la dignità di regina ad un'altra migliore di lei. 017 EST 001 020 Quando l'editto emanato dal re sarà conosciuto nell'intero suo regno per quanto è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti dal più grande al più piccolo». 017 EST 001 021 La cosa parve buona al re e ai principi. Il re fece come aveva detto Memucàn: 017 EST 001 022 mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e ad ogni popolo secondo la sua lingua; perché ogni marito fosse padrone in casa sua e potesse parlare a suo arbitrio. 017 EST 002 001 Dopo queste cose, quando la collera del re si fu calmata, egli si ricordò di Vasti, di ciò che essa aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. 017 EST 002 002 Allora quelli che stavano al servizio del re dissero: «Si cerchino per il re fanciulle vergini e d'aspetto avvenente; 017 EST 002 003 stabilisca il re in tutte le province del suo regno commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle nella reggia di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Egài, eunuco del re e guardiano delle donne, che darà loro quanto è necessario per abbigliarsi; 017 EST 002 004 la fanciulla che piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti». La cosa piacque al re e così si fece. 017 EST 002 005 Ora nella cittadella di Susa c'era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un Beniaminita, 017 EST 002 006 che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli condotti in esilio con Ieconìa re di Giuda da Nabucodònosor re di Babilonia. 017 EST 002 007 Egli aveva allevato Hadàssa, cioè Ester, figlia di un suo zio, perché essa era orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come propria figlia. 017 EST 002 008 Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Egài, anche Ester fu presa e condotta nella reggia, sotto la sorveglianza di Egài, guardiano delle donne. 017 EST 002 009 La fanciulla piacque a Egài ed entrò nelle buone grazie di lui; egli si preoccupò di darle il necessario per l'abbigliamento e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegnò a lei e alle sue ancelle l'appartamento migliore nella casa delle donne. 017 EST 002 010 Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 017 EST 002 011 Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei. 017 EST 002 012 Quando veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, 017 EST 002 013 la fanciulla andava dal re e poteva portare con sé dalla casa delle donne alla reggia quanto chiedeva. 017 EST 002 014 Vi andava la sera e la mattina seguente passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgàz, eunuco del re e guardiano delle concubine. Poi non tornava più dal re a meno che il re la desiderasse ed essa fosse richiamata per nome. 017 EST 002 015 Quando arrivò per Ester figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata per figlia, il turno di andare dal re, essa non domandò se non quello che le fu indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne. Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano. 017 EST 002 016 Ester fu dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè il mese di Tebèt, il settimo anno del suo regno. 017 EST 002 017 Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed essa trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. 017 EST 002 018 Poi il re fece un gran banchetto a tutti i principi e ai ministri, che fu il banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province e fece doni con munificenza regale. 017 EST 002 019 Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo aveva stanza alla porta del re. 017 EST 002 020 Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla né della sua famiglia né del suo popolo poiché essa faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. 017 EST 002 021 In quei giorni, quando Mardocheo aveva stanza alla porta del re, Bigtàn e Tères, due eunuchi del re e tra i custodi della soglia, irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla persona del re. 017 EST 002 022 La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 017 EST 002 023 Fatta investigazione e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re. 017 EST 003 001 In seguito, il re Assuero promosse Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, alla più alta dignità e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. 017 EST 003 002 Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio e si prostravano davanti ad Amàn, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non piegava il ginocchio né si prostrava. 017 EST 003 003 I ministri del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: «Perché trasgredisci l'ordine del re?». 017 EST 003 004 Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Amàn, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento, perché aveva detto loro che era un Giudeo. 017 EST 003 005 Amàn vide che Mardocheo non s'inginocchiava né si prostrava davanti a lui e ne fu pieno d'ira; 017 EST 003 006 ma disdegnò di metter le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d'Assuero. 017 EST 003 007 Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il decimosecondo anno del re Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte, alla presenza di Amàn, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del decimosecondo mese, chiamato Adàr. 017 EST 003 008 Allora Amàn disse al re Assuero: «Vi è un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. 017 EST 003 009 Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale». 017 EST 003 010 Allora il re si tolse l'anello di mano e lo diede ad Amàn, l'Agaghita, figlio di Hammedàta e nemico dei Giudei. 017 EST 003 011 Il re disse ad Amàn: «Il denaro sia per te: al popolo fà pure quello che ti sembra bene». 017 EST 003 012 Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Amàn, ai satrapi del re e ai governatori di ogni provincia secondo il loro modo di scrivere e ad ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo reale. 017 EST 003 013 Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni. 017 EST 003 014 Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel giorno. 017 EST 003 015 I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re e il decreto fu promulgato subito nella cittadella di Susa. Mentre il re e Amàn stavano a gozzovigliare, la città di Susa era costernata. 017 EST 004 001 Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì in mezzo alla città, mandando alte e amare grida; 017 EST 004 002 venne fin davanti alla porta del re, ma a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di entrare per la porta del re. 017 EST 004 003 In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo editto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a molti servirono di letto il sacco e la cenere. 017 EST 004 004 Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata; mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accettò. 017 EST 004 005 Allora Ester chiamò Atàch, uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e lo incaricò di andare da Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perché si comportava così. 017 EST 004 006 Atàch si recò da Mardocheo sulla piazza della città davanti alla porta del re. 017 EST 004 007 Mardocheo gli narrò quanto gli era accaduto e gli indicò la somma di denaro che Amàn aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 017 EST 004 008 gli diede anche una copia dell'editto promulgato a Susa per il loro sterminio, perché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo. «Ricordati - le fece dire - dei giorni della tua povertà, quando eri nutrita dalla mia mano; perché Amàn, il secondo in dignità dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte. Invoca il Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!». 017 EST 004 009 Atàch ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 017 EST 004 010 Ester ordinò ad Atàch di riferire a Mardocheo: 017 EST 004 011 «Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono gia trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re». 017 EST 004 012 Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo 017 EST 004 013 e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: «Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti i Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. 017 EST 004 014 Perché se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come questa?». 017 EST 004 015 Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: 017 EST 004 016 «Và, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò!». 017 EST 004 017 Mardocheo se ne andò e fece quanto Ester gli aveva ordinato. 017 EST 005 001 Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse le vesti da schiava e si coprì di tutto il fasto del suo grado. Attraversate una dopo l'altra tutte le porte, si trovò alla presenza del re. Egli era seduto sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi delle sue comparse. 017 EST 005 002 Alzato lo scettro d'oro, lo posò sul collo di lei, la baciò e le disse: «Parlami!». Gli disse: «Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore si è agitato davanti alla tua gloria. Perché tu sei meraviglioso, signore, e il tuo volto è pieno d'incanto». Ma mentre parlava, cadde svenuta; il re s'impressionò e tutta la gente del suo seguito cercava di rianimarla. 017 EST 005 003 Allora il re le disse: «Che vuoi, Ester, qual è la tua richiesta? Fosse pure metà del mio regno, l'avrai!». 017 EST 005 004 Ester rispose: «Se così piace al re, venga oggi il re con Amàn al banchetto che gli ho preparato». 017 EST 005 005 Il re disse: «Convocate subito Amàn, per far ciò che Ester ha detto». Il re andò dunque con Amàn al banchetto che Ester aveva preparato. 017 EST 005 006 Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: «Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!». 017 EST 005 007 Ester rispose: «Ecco la mia richiesta e quel che desidero: 017 EST 005 008 se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Amàn anche domani al banchetto che io preparerò loro e io risponderò alla domanda del re». 017 EST 005 009 Amàn quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando vide alla porta del re Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu preso d'ira contro Mardocheo. 017 EST 005 010 Tuttavia Amàn si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e Zeres sua moglie. 017 EST 005 011 Amàn parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l'aveva innalzato sopra i capi e i ministri del re. 017 EST 005 012 Aggiunse: «Anche la regina Ester non ha invitato con il re nessun altro se non me al banchetto che ha dato; anche per domani sono invitato da lei con il re. 017 EST 005 013 Ma tutto questo non mi basta, fin quando io vedrò Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla porta del re». 017 EST 005 014 Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi amici gli dissero: «Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani mattina dì al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi và pure contento al banchetto con il re». La cosa piacque ad Amàn che fece preparare il palo. 017 EST 006 001 Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta la lettura alla presenza del re. 017 EST 006 002 Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigtàn e Tères, i due eunuchi del re tra i custodi della soglia, i quali avevano cercato di porre le mani sulla persona del re Assuero. 017 EST 006 003 Allora il re chiese: «Che si è fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?». I giovani che servivano il re risposero: «Non s'è fatto nulla per lui». 017 EST 006 004 Il re disse: «Chi c'è nell'atrio?». Appunto Amàn era venuto nell'atrio esterno della reggia per dire al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. 017 EST 006 005 I giovani servi del re gli risposero: «Ecco c'è Amàn nell'atrio». Il re disse: «Entri!». 017 EST 006 006 Amàn entrò e il re gli disse: «Che si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?». Amàn pensò: «Chi mai vorrebbe il re onorare, se non me?». 017 EST 006 007 Amàn rispose al re: «Per l'uomo che il re vuole onorare, 017 EST 006 008 si prenda la veste reale che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua testa sia posta una corona reale; 017 EST 006 009 si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re; si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si gridi davanti a lui: Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare». 017 EST 006 010 Allora il re disse ad Amàn: «Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fà così a Mardocheo il Giudeo che si trova alla porta del re; non tralasciar nulla di quello che hai detto». 017 EST 006 011 Amàn prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli fece percorrere a cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: «Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare». 017 EST 006 012 Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Amàn andò subito a casa, tutto aggrondato e con il capo velato. 017 EST 006 013 Amàn raccontò a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quanto gli era accaduto. I suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: «Se Mardocheo, davanti al quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui». 017 EST 006 014 Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Amàn al banchetto che Ester aveva preparato. 017 EST 007 001 Il re e Amàn andarono dunque al banchetto con la regina Ester. 017 EST 007 002 Il re anche questo secondo giorno disse a Ester, mentre si beveva il vino: «Qual è la tua richiesta, regina Ester? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!». 017 EST 007 003 Allora la regina Ester rispose: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. 017 EST 007 004 Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte». 017 EST 007 005 Subito il re Assuero disse alla regina Ester: «Chi è e dov'è colui che ha pensato di fare una cosa simile?». 017 EST 007 006 Ester rispose: «L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn». Allora Amàn fu preso da terrore alla presenza del re e della regina. 017 EST 007 007 Il re incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della reggia, mentre Amàn rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che da parte del re la sua rovina era decisa. 017 EST 007 008 Poi tornò dal giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto Amàn si era prostrato sul divano sul quale si trovava Ester. Allora il re esclamò: «Vuole anche far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?». Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Amàn. 017 EST 007 009 Carbonà, uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: «Ecco, è stato perfino rizzato in casa di Amàn un palo alto cinquanta cubiti, che Amàn ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re». Il re disse: «Impiccatevi lui!». 017 EST 007 010 Così Amàn fu impiccato al palo che aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si calmò. 017 EST 008 001 In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Amàn, nemico dei Giudei. Mardocheo si presentò al re, al quale Ester aveva dichiarato il rapporto di parentela che egli aveva con lei. 017 EST 008 002 Il re si tolse l'anello che aveva fatto ritirare ad Amàn e lo diede a Mardocheo. Ester affidò a Mardocheo l'amministrazione della casa che era stata di Amàn. 017 EST 008 003 Poi Ester parlò di nuovo alla presenza del re, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti della malvagità di Amàn l'Agaghita e l'attuazione dei piani che aveva preparato contro i Giudei. 017 EST 008 004 Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re 017 EST 008 005 e disse: «Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli par giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare i documenti scritti, macchinazione di Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, in cui si ordina di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. 017 EST 008 006 Perché come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo? Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?». 017 EST 008 007 Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco, ho dato a Ester la casa di Amàn e questi è stato impiccato al palo, perché aveva voluto stendere la mano sui Giudei. 017 EST 008 008 Scrivete dunque come vi parrà meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale, perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile». 017 EST 008 009 Senza perdere tempo il ventitrè del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono convocati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l'ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e nella loro lingua. 017 EST 008 010 Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con l'anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali, figli di cavalle di razza. 017 EST 008 011 Con questi scritti il re dava facoltà ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni; 017 EST 008 012 e ciò in un medesimo giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr. 017 EST 008 013 Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 017 EST 008 014 Così i corrieri sui cavalli reali partirono premurosi e stimolati dal comando del re, mentre il decreto veniva subito promulgato nella cittadella di Susa. 017 EST 008 015 Mardocheo si allontanò dal re con una veste reale di porpora viola e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la città di Susa gridava di gioia ed era in festa. 017 EST 008 016 Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore. 017 EST 008 017 In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro. 017 EST 009 001 Il decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, il tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché i Giudei ebbero in mano i loro nemici. 017 EST 009 002 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno potè resistere loro, perché il timore dei Giudei era piombato su tutti i popoli. 017 EST 009 003 Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il timore di Mardocheo si era impadronito di essi. 017 EST 009 004 Perché Mardocheo era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama di quest'uomo; Mardocheo cresceva sempre in potere. 017 EST 009 005 I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero. 017 EST 009 006 Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini 017 EST 009 007 e misero a morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, 017 EST 009 008 Poràta, Adalià, Aridàta, 017 EST 009 009 Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta, 017 EST 009 010 i dieci figli di Amàn figlio di Hammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. 017 EST 009 011 Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. 017 EST 009 012 Il re disse alla regina Ester: «Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Amàn; che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di più? Ti sarà dato. Che altro desideri? Sarà fatto!». 017 EST 009 013 Allora Ester disse: «Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Amàn». 017 EST 009 014 Il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa. I dieci figli di Amàn furono appesi al palo. 017 EST 009 015 I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Adàr e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. 017 EST 009 016 Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. 017 EST 009 017 Questo avvenne il tredici del mese di Adàr; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 017 EST 009 018 Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 017 EST 009 019 Perciò i Giudei della campagna, che abitano in città non circondate da mura, fanno del quattordici del mese di Adàr un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri. Invece gli abitanti delle grandi città celebrano come giorno di allegra festività il quindici di Adàr, mandando regali ai vicini. 017 EST 009 020 Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, 017 EST 009 021 per stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di Adàr, 017 EST 009 022 perché giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dagli attacchi dei nemici e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia, il loro lutto in festa, e perché facessero di questi giorni giorni di banchetto e di gioia, nei quali si mandassero regali scambievolmente e si facessero doni ai poveri. 017 EST 009 023 I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano gia cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. 017 EST 009 024 Amàn infatti, il figlio di Hammedàta l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la sorte, per confonderli e farli perire; 017 EST 009 025 ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordinò con documenti scritti che la scellerata trama di Amàn contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati al palo. 017 EST 009 026 Perciò quei giorni furono chiamati Purim dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era loro avvenuto, 017 EST 009 027 i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di celebrare ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello scritto e alla data fissata. 017 EST 009 028 Questi giorni devono essere commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; questi giorni di Purim non devono cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà mai cancellarsi fra i loro discendenti. 017 EST 009 029 La regina Ester figlia di Abicàil e il giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorità per dar valore a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. 017 EST 009 030 Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di saluto e di fedeltà, 017 EST 009 031 per stabilire questi giorni di Purim nelle loro date precise, come li avevano ordinati il giudeo Mardocheo e la regina Ester e come essi stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e della loro invocazione. 017 EST 009 032 Un ordine di Ester stabilì le circostanze di questi Purim e fu scritto in un libro. 017 EST 010 001 Il re Assuero impose un tributo al continente e alle isole del mare. 017 EST 010 002 Quanto poi a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e della sua elevazione da parte del re, sono cose scritte nel libro delle cronache dei re di Media e di Persia. 017 EST 010 003 Infatti il giudeo Mardocheo era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e parlava in favore della prosperità di tutta la sua stirpe. # # BOOK 018 JOB Job Giobbe 018 JOB 001 001 C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. 018 JOB 001 002 Gli erano nati sette figli e tre figlie; 018 JOB 001 003 possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente. 018 JOB 001 004 Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. 018 JOB 001 005 Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore». Così faceva Giobbe ogni volta. 018 JOB 001 006 Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore e anche satana andò in mezzo a loro. 018 JOB 001 007 Il Signore chiese a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra, che ho percorsa». 018 JOB 001 008 Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male». 018 JOB 001 009 Satana rispose al Signore e disse: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 018 JOB 001 010 Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. 018 JOB 001 011 Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedirà in faccia!». 018 JOB 001 012 Il Signore disse a satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui». Satana si allontanò dal Signore. 018 JOB 001 013 Ora accadde che un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del fratello maggiore, 018 JOB 001 014 un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi, 018 JOB 001 015 quando i Sabei sono piombati su di essi e li hanno predati e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo». 018 JOB 001 016 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato io solo che ti racconto questo». 018 JOB 001 017 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo». 018 JOB 001 018 Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del loro fratello maggiore, 018 JOB 001 019 quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo». 018 JOB 001 020 Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 018 JOB 001 021 «Nudo uscii dal seno di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!». e disse: 018 JOB 001 022 In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto. 018 JOB 002 001 Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, anche satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 018 JOB 002 002 Il Signore disse a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra che ho percorsa». 018 JOB 002 003 Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male. Egli è ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui, senza ragione, per rovinarlo». 018 JOB 002 004 Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita. 018 JOB 002 005 Ma stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti benedirà in faccia!». 018 JOB 002 006 Il Signore disse a satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita». 018 JOB 002 007 Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 018 JOB 002 008 Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. 018 JOB 002 009 Allora sua moglie disse: «Rimani ancor fermo nella tua integrità? Benedici Dio e muori!». 018 JOB 002 010 Ma egli le rispose: «Come parlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?». In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. 018 JOB 002 011 Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo. 018 JOB 002 012 Alzarono gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere. 018 JOB 002 013 Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore. 018 JOB 003 001 Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno; 018 JOB 003 002 prese a dire: 018 JOB 003 003 Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: «E' stato concepito un uomo!». 018 JOB 003 004 Quel giorno sia tenebra, non lo ricerchi Dio dall'alto, né brilli mai su di esso la luce. 018 JOB 003 005 Lo rivendichi tenebra e morte, gli si stenda sopra una nube e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno! 018 JOB 003 006 Quel giorno lo possieda il buio non si aggiunga ai giorni dell'anno, non entri nel conto dei mesi. 018 JOB 003 007 Ecco, quella notte sia lugubre e non entri giubilo in essa. 018 JOB 003 008 La maledicano quelli che imprecano al giorno, che sono pronti a evocare Leviatan. 018 JOB 003 009 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, speri la luce e non venga; non veda schiudersi le palpebre dell'aurora, 018 JOB 003 010 poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno, e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei! 018 JOB 003 011 E perché non sono morto fin dal seno di mia madre e non spirai appena uscito dal grembo? 018 JOB 003 012 Perché due ginocchia mi hanno accolto, e perché due mammelle, per allattarmi? 018 JOB 003 013 Sì, ora giacerei tranquillo, dormirei e avrei pace 018 JOB 003 014 con i re e i governanti della terra, che si sono costruiti mausolei, 018 JOB 003 015 o con i principi, che hanno oro e riempiono le case d'argento. 018 JOB 003 016 Oppure, come aborto nascosto, più non sarei, o come i bimbi che non hanno visto la luce. 018 JOB 003 017 Laggiù i malvagi cessano d'agitarsi, laggiù riposano gli sfiniti di forze. 018 JOB 003 018 I prigionieri hanno pace insieme, non sentono più la voce dell'aguzzino. 018 JOB 003 019 Laggiù è il piccolo e il grande, e lo schiavo è libero dal suo padrone. 018 JOB 003 020 Perché dare la luce a un infelice e la vita a chi ha l'amarezza nel cuore, 018 JOB 003 021 a quelli che aspettano la morte e non viene, che la cercano più di un tesoro, 018 JOB 003 022 che godono alla vista di un tumulo, gioiscono se possono trovare una tomba... 018 JOB 003 023 a un uomo, la cui via è nascosta e che Dio da ogni parte ha sbarrato? 018 JOB 003 024 Così, al posto del cibo entra il mio gemito, e i miei ruggiti sgorgano come acqua, 018 JOB 003 025 perché ciò che temo mi accade e quel che mi spaventa mi raggiunge. 018 JOB 003 026 Non ho tranquillità, non ho requie, non ho riposo e viene il tormento! 018 JOB 004 001 Elifaz il Temanita prese la parola e disse: 018 JOB 004 002 Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso? Ma chi può trattenere il discorso? 018 JOB 004 003 Ecco, tu hai istruito molti e a mani fiacche hai ridato vigore; 018 JOB 004 004 le tue parole hanno sorretto chi vacillava e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato. 018 JOB 004 005 Ma ora questo accade a te e ti abbatti; capita a te e ne sei sconvolto. 018 JOB 004 006 La tua pietà non era forse la tua fiducia e la tua condotta integra, la tua speranza? 018 JOB 004 007 Ricordalo: quale innocente è mai perito e quando mai furon distrutti gli uomini retti? 018 JOB 004 008 Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità, chi semina affanni, li raccoglie. 018 JOB 004 009 A un soffio di Dio periscono e dallo sfogo della sua ira sono annientati. 018 JOB 004 010 Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo e i denti dei leoncelli sono frantumati. 018 JOB 004 011 Il leone è perito per mancanza di preda e i figli della leonessa sono stati dispersi. 018 JOB 004 012 A me fu recata, furtiva, una parola e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro. 018 JOB 004 013 Nei fantasmi, tra visioni notturne, quando grava sugli uomini il sonno, 018 JOB 004 014 terrore mi prese e spavento e tutte le ossa mi fece tremare; 018 JOB 004 015 un vento mi passò sulla faccia, e il pelo si drizzò sulla mia carne... 018 JOB 004 016 Stava là ritto uno, di cui non riconobbi l'aspetto, un fantasma stava davanti ai miei occhi... Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire: 018 JOB 004 017 «Può il mortale essere giusto davanti a Dio o innocente l'uomo davanti al suo creatore? 018 JOB 004 018 Ecco, dei suoi servi egli non si fida e ai suoi angeli imputa difetti; 018 JOB 004 019 quanto più a chi abita case di fango, che nella polvere hanno il loro fondamento! Come tarlo sono schiacciati, 018 JOB 004 020 annientati fra il mattino e la sera: senza che nessuno ci badi, periscono per sempre. 018 JOB 004 021 La funicella della loro tenda non viene forse strappata? Muoiono senza saggezza!». 018 JOB 005 001 Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno? E a chi fra i santi ti rivolgerai? 018 JOB 005 002 Poiché allo stolto dà morte lo sdegno e la collera fa morire lo sciocco. 018 JOB 005 003 Io ho visto lo stolto metter radici, ma imputridire la sua dimora all'istante. 018 JOB 005 004 I suoi figli sono lungi dal prosperare, sono oppressi alla porta, senza difensore; 018 JOB 005 005 l'affamato ne divora la messe e gente assetata ne succhia gli averi. 018 JOB 005 006 Non esce certo dalla polvere la sventura né germoglia dalla terra il dolore, 018 JOB 005 007 ma è l'uomo che genera pene, come le scintille volano in alto. 018 JOB 005 008 Io, invece, mi rivolgerei a Dio e a Dio esporrei la mia causa: 018 JOB 005 009 a lui, che fa cose grandi e incomprensibili, meraviglie senza numero, 018 JOB 005 010 che dà la pioggia alla terra e manda le acque sulle campagne. 018 JOB 005 011 Colloca gli umili in alto e gli afflitti solleva a prosperità; 018 JOB 005 012 rende vani i pensieri degli scaltri e le loro mani non ne compiono i disegni; 018 JOB 005 013 coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia e manda in rovina il consiglio degli scaltri. 018 JOB 005 014 Di giorno incappano nel buio e brancolano in pieno sole come di notte, 018 JOB 005 015 mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso, e il meschino dalla mano del prepotente. 018 JOB 005 016 C'è speranza per il misero e l'ingiustizia chiude la bocca. 018 JOB 005 017 Felice l'uomo, che è corretto da Dio: perciò tu non sdegnare la correzione dell'Onnipotente, 018 JOB 005 018 perché egli fa la piaga e la fascia, ferisce e la sua mano risana. 018 JOB 005 019 Da sei tribolazioni ti libererà e alla settima non ti toccherà il male; 018 JOB 005 020 nella carestia ti scamperà dalla morte e in guerra dal colpo della spada; 018 JOB 005 021 sarai al riparo dal flagello della lingua, né temerai quando giunge la rovina. 018 JOB 005 022 Della rovina e della fame ti riderai né temerai le bestie selvatiche; 018 JOB 005 023 con le pietre del campo avrai un patto e le bestie selvatiche saranno in pace con te. 018 JOB 005 024 Conoscerai la prosperità della tua tenda, visiterai la tua proprietà e non sarai deluso. 018 JOB 005 025 Vedrai, numerosa, la prole, i tuoi rampolli come l'erba dei prati. 018 JOB 005 026 Te ne andrai alla tomba in piena maturità, come si ammucchia il grano a suo tempo. 018 JOB 005 027 Ecco, questo abbiamo osservato: è così. Ascoltalo e sappilo per tuo bene. 018 JOB 006 001 Allora Giobbe rispose: 018 JOB 006 002 Se ben si pesasse il mio cruccio e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura... 018 JOB 006 003 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare! Per questo temerarie sono state le mie parole, 018 JOB 006 004 perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte, sì che il mio spirito ne beve il veleno e terrori immani mi si schierano contro! 018 JOB 006 005 Raglia forse il somaro con l'erba davanti o muggisce il bue sopra il suo foraggio? 018 JOB 006 006 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale? O che gusto c'è nell'acqua di malva? 018 JOB 006 007 Ciò che io ricusavo di toccare questo è il ributtante mio cibo! 018 JOB 006 008 Oh, mi accadesse quello che invoco, e Dio mi concedesse quello che spero! 018 JOB 006 009 Volesse Dio schiacciarmi, stendere la mano e sopprimermi! 018 JOB 006 010 Ciò sarebbe per me un qualche conforto e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà, per non aver rinnegato i decreti del Santo. 018 JOB 006 011 Qual la mia forza, perché io possa durare, o qual la mia fine, perché prolunghi la vita? 018 JOB 006 012 La mia forza è forza di macigni? La mia carne è forse di bronzo? 018 JOB 006 013 Non v'è proprio aiuto per me? Ogni soccorso mi è precluso? 018 JOB 006 014 A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici, anche se ha abbandonato il timore di Dio. 018 JOB 006 015 I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente, sono dileguati come i torrenti delle valli, 018 JOB 006 016 i quali sono torbidi per lo sgelo, si gonfiano allo sciogliersi della neve, 018 JOB 006 017 ma al tempo della siccità svaniscono e all'arsura scompaiono dai loro letti. 018 JOB 006 018 Deviano dalle loro piste le carovane, avanzano nel deserto e vi si perdono; 018 JOB 006 019 le carovane di Tema guardano là, i viandanti di Saba sperano in essi: 018 JOB 006 020 ma rimangono delusi d'avere sperato, giunti fin là, ne restano confusi. 018 JOB 006 021 Così ora voi siete per me: vedete che faccio orrore e vi prende paura. 018 JOB 006 022 Vi ho detto forse: «Datemi qualcosa» o «dei vostri beni fatemi un regalo» 018 JOB 006 023 o «liberatemi dalle mani di un nemico» o «dalle mani dei violenti riscattatemi»? 018 JOB 006 024 Istruitemi e allora io tacerò, fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato. 018 JOB 006 025 Che hanno di offensivo le giuste parole? Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi? 018 JOB 006 026 Forse voi pensate a confutare parole, e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato! 018 JOB 006 027 Anche sull'orfano gettereste la sorte e a un vostro amico scavereste la fossa. 018 JOB 006 028 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me: davanti a voi non mentirò. 018 JOB 006 029 Su, ricredetevi: non siate ingiusti! Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui! 018 JOB 006 030 C'è forse iniquità sulla mia lingua o il mio palato non distingue più le sventure? 018 JOB 007 001 Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario? 018 JOB 007 002 Come lo schiavo sospira l'ombra e come il mercenario aspetta il suo salario, 018 JOB 007 003 così a me son toccati mesi d'illusione e notti di dolore mi sono state assegnate. 018 JOB 007 004 Se mi corico dico: «Quando mi alzerò?». Si allungano le ombre e sono stanco di rigirarmi fino all'alba. 018 JOB 007 005 Ricoperta di vermi e croste è la mia carne, raggrinzita è la mia pelle e si disfà. 018 JOB 007 006 I miei giorni sono stati più veloci d'una spola, sono finiti senza speranza. 018 JOB 007 007 Ricordati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene. 018 JOB 007 008 Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede: i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò. 018 JOB 007 009 Una nube svanisce e se ne va, così chi scende agl'inferi più non risale; (Sheol h7585) 018 JOB 007 010 non tornerà più nella sua casa, mai più lo rivedrà la sua dimora. 018 JOB 007 011 Ma io non terrò chiusa la mia bocca, parlerò nell'angoscia del mio spirito, mi lamenterò nell'amarezza del mio cuore! 018 JOB 007 012 Son io forse il mare oppure un mostro marino, perché tu mi metta accanto una guardia? 018 JOB 007 013 Quando io dico: «Il mio giaciglio mi darà sollievo, il mio letto allevierà la mia sofferenza», 018 JOB 007 014 tu allora mi spaventi con sogni e con fantasmi tu mi atterrisci. 018 JOB 007 015 Preferirei essere soffocato, la morte piuttosto che questi miei dolori! 018 JOB 007 016 Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo. Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni. 018 JOB 007 017 Che è quest'uomo che tu nei fai tanto conto e a lui rivolgi la tua attenzione 018 JOB 007 018 e lo scruti ogni mattina e ad ogni istante lo metti alla prova? 018 JOB 007 019 Fino a quando da me non toglierai lo sguardo e non mi lascerai inghiottire la saliva? 018 JOB 007 020 Se ho peccato, che cosa ti ho fatto, o custode dell'uomo? Perché m'hai preso a bersaglio e ti son diventato di peso? 018 JOB 007 021 Perché non cancelli il mio peccato e non dimentichi la mia iniquità? Ben presto giacerò nella polvere, mi cercherai, ma più non sarò! 018 JOB 008 001 Allora prese a dire Bildad il Suchita: 018 JOB 008 002 Fino a quando dirai queste cose e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca? 018 JOB 008 003 Può forse Dio deviare il diritto o l'Onnipotente sovvertire la giustizia? 018 JOB 008 004 Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, li ha messi in balìa della loro iniquità. 018 JOB 008 005 Se tu cercherai Dio e implorerai l'Onnipotente, 018 JOB 008 006 se puro e integro tu sei, fin d'ora veglierà su di te e ristabilirà la dimora della tua giustizia; 018 JOB 008 007 piccola cosa sarà la tua condizione di prima, di fronte alla grandezza che avrà la futura. 018 JOB 008 008 Chiedilo infatti alle generazioni passate, poni mente all'esperienza dei loro padri, 018 JOB 008 009 perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo, come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra. 018 JOB 008 010 Essi forse non ti istruiranno e ti parleranno traendo le parole dal cuore? 018 JOB 008 011 Cresce forse il papiro fuori della palude e si sviluppa forse il giunco senz'acqua? 018 JOB 008 012 E' ancora verde, non buono per tagliarlo, e inaridisce prima d'ogn'altra erba. 018 JOB 008 013 Tale il destino di chi dimentica Dio, così svanisce la speranza dell'empio; 018 JOB 008 014 la sua fiducia è come un filo e una tela di ragno è la sua sicurezza: 018 JOB 008 015 si appoggi alla sua casa, essa non resiste, vi si aggrappi, ma essa non regge. 018 JOB 008 016 Rigoglioso sia pure in faccia al sole e sopra il giardino si spandano i suoi rami, 018 JOB 008 017 sul terreno sassoso s'intreccino le sue radici, tra le pietre attinga la vita. 018 JOB 008 018 Se lo si toglie dal suo luogo, questo lo rinnega: «Non t'ho mai visto!». 018 JOB 008 019 Ecco la gioia del suo destino e dalla terra altri rispuntano. 018 JOB 008 020 Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro, e non sostiene la mano dei malfattori. 018 JOB 008 021 Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso e le tue labbra di gioia. 018 JOB 008 022 I tuoi nemici saran coperti di vergogna e la tenda degli empi più non sarà. 018 JOB 009 001 Giobbe rispose dicendo: 018 JOB 009 002 In verità io so che è così: e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio? 018 JOB 009 003 Se uno volesse disputare con lui, non gli risponderebbe una volta su mille. 018 JOB 009 004 Saggio di mente, potente per la forza, chi s'è opposto a lui ed è rimasto salvo? 018 JOB 009 005 Sposta le montagne e non lo sanno, egli nella sua ira le sconvolge. 018 JOB 009 006 Scuote la terra dal suo posto e le sue colonne tremano. 018 JOB 009 007 Comanda al sole ed esso non sorge e alle stelle pone il suo sigillo. 018 JOB 009 008 Egli da solo stende i cieli e cammina sulle onde del mare. 018 JOB 009 009 Crea l'Orsa e l'Orione, le Pleiadi e i penetrali del cielo australe. 018 JOB 009 010 Fa cose tanto grandi da non potersi indagare, meraviglie da non potersi contare. 018 JOB 009 011 Ecco, mi passa vicino e non lo vedo, se ne va e di lui non m'accorgo. 018 JOB 009 012 Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire? Chi gli può dire: «Che fai?». 018 JOB 009 013 Dio non ritira la sua collera: sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab. 018 JOB 009 014 Tanto meno io potrei rispondergli, trovare parole da dirgli! 018 JOB 009 015 Se avessi anche ragione, non risponderei, al mio giudice dovrei domandare pietà. 018 JOB 009 016 Se io lo invocassi e mi rispondesse, non crederei che voglia ascoltare la mia voce. 018 JOB 009 017 Egli con una tempesta mi schiaccia, moltiplica le mie piaghe senza ragione, 018 JOB 009 018 non mi lascia riprendere il fiato, anzi mi sazia di amarezze. 018 JOB 009 019 Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore; se di giustizia, chi potrà citarlo? 018 JOB 009 020 Se avessi ragione, il mio parlare mi condannerebbe; se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo. 018 JOB 009 021 Sono innocente? Non lo so neppure io, detesto la mia vita! 018 JOB 009 022 Per questo io dico: «E' la stessa cosa»: egli fa perire l'innocente e il reo! 018 JOB 009 023 Se un flagello uccide all'improvviso, della sciagura degli innocenti egli ride. 018 JOB 009 024 La terra è lasciata in balìa del malfattore: egli vela il volto dei suoi giudici; se non lui, chi dunque sarà? 018 JOB 009 025 I miei giorni passano più veloci d'un corriere, fuggono senza godere alcun bene, 018 JOB 009 026 volano come barche di giunchi, come aquila che piomba sulla preda. 018 JOB 009 027 Se dico: «Voglio dimenticare il mio gemito, cambiare il mio volto ed essere lieto», 018 JOB 009 028 mi spavento per tutti i miei dolori; so bene che non mi dichiarerai innocente. 018 JOB 009 029 Se sono colpevole, perché affaticarmi invano? 018 JOB 009 030 Anche se mi lavassi con la neve e pulissi con la soda le mie mani, 018 JOB 009 031 allora tu mi tufferesti in un pantano e in orrore mi avrebbero le mie vesti. 018 JOB 009 032 Poiché non è uomo come me, che io possa rispondergli: «Presentiamoci alla pari in giudizio». 018 JOB 009 033 Non c'è fra noi due un arbitro che ponga la mano su noi due. 018 JOB 009 034 Allontani da me la sua verga sì che non mi spaventi il suo terrore: 018 JOB 009 035 allora io potrò parlare senza temerlo, perché così non sono in me stesso. 018 JOB 010 001 Stanco io sono della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamento, parlerò nell'amarezza del mio cuore. 018 JOB 010 002 Dirò a Dio: Non condannarmi! Fammi sapere perché mi sei avversario. 018 JOB 010 003 E' forse bene per te opprimermi, disprezzare l'opera delle tue mani e favorire i progetti dei malvagi? 018 JOB 010 004 Hai tu forse occhi di carne o anche tu vedi come l'uomo? 018 JOB 010 005 Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo, i tuoi anni come i giorni di un mortale, 018 JOB 010 006 perché tu debba scrutare la mia colpa e frugare il mio peccato, 018 JOB 010 007 pur sapendo ch'io non sono colpevole e che nessuno mi può liberare dalla tua mano? 018 JOB 010 008 Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi? 018 JOB 010 009 Ricordati che come argilla mi hai plasmato e in polvere mi farai tornare. 018 JOB 010 010 Non m'hai colato forse come latte e fatto accagliare come cacio? 018 JOB 010 011 Di pelle e di carne mi hai rivestito, d'ossa e di nervi mi hai intessuto. 018 JOB 010 012 Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito. 018 JOB 010 013 Eppure, questo nascondevi nel cuore, so che questo avevi nel pensiero! 018 JOB 010 014 Tu mi sorvegli, se pecco, e non mi lasci impunito per la mia colpa. 018 JOB 010 015 Se sono colpevole, guai a me! Se giusto, non oso sollevare la testa, sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria. 018 JOB 010 016 Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai la caccia e torni a compiere prodigi contro di me, 018 JOB 010 017 su di me rinnovi i tuoi attacchi, contro di me aumenti la tua ira e truppe sempre fresche mi assalgono. 018 JOB 010 018 Perché tu mi hai tratto dal seno materno? Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto! 018 JOB 010 019 Sarei come se non fossi mai esistito; dal ventre sarei stato portato alla tomba! 018 JOB 010 020 E non son poca cosa i giorni della mia vita? Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco 018 JOB 010 021 prima che me ne vada, senza ritornare, verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte, 018 JOB 010 022 terra di caligine e di disordine, dove la luce è come le tenebre. 018 JOB 011 001 Allora Zofar il Naamatita prese la parola e disse: 018 JOB 011 002 A tante parole non si darà risposta? O il loquace dovrà aver ragione? 018 JOB 011 003 I tuoi sproloqui faranno tacere la gente? Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni? 018 JOB 011 004 Tu dici: «Pura è la mia condotta, io sono irreprensibile agli occhi di lui». 018 JOB 011 005 Tuttavia, volesse Dio parlare e aprire le labbra contro di te, 018 JOB 011 006 per manifestarti i segreti della sapienza, che sono così difficili all'intelletto, allora sapresti che Dio ti condona parte della tua colpa. 018 JOB 011 007 Credi tu di scrutare l'intimo di Dio o di penetrare la perfezione dell'Onnipotente? 018 JOB 011 008 E' più alta del cielo: che cosa puoi fare? E' più profonda degli inferi: che ne sai? (Sheol h7585) 018 JOB 011 009 Più lunga della terra ne è la dimensione, più vasta del mare. 018 JOB 011 010 Se egli assale e imprigiona e chiama in giudizio, chi glielo può impedire? 018 JOB 011 011 Egli conosce gli uomini fallaci, vede l'iniquità e l'osserva: 018 JOB 011 012 l'uomo stolto mette giudizio e da ònagro indomito diventa docile. 018 JOB 011 013 Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore e tenderai a lui le tue palme, 018 JOB 011 014 se allontanerai l'iniquità che è nella tua mano e non farai abitare l'ingiustizia nelle tue tende, 018 JOB 011 015 allora potrai alzare la faccia senza macchia e sarai saldo e non avrai timori, 018 JOB 011 016 perché dimenticherai l'affanno e te ne ricorderai come di acqua passata; 018 JOB 011 017 più del sole meridiano splenderà la tua vita, l'oscurità sarà per te come l'aurora. 018 JOB 011 018 Ti terrai sicuro per ciò che ti attende e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo. 018 JOB 011 019 Ti coricherai e nessuno ti disturberà, molti anzi cercheranno i tuoi favori. 018 JOB 011 020 Ma gli occhi dei malvagi languiranno, ogni scampo è per essi perduto, unica loro speranza è l'ultimo respiro! 018 JOB 012 001 Giobbe allora rispose: 018 JOB 012 002 E' vero, sì, che voi siete la voce del popolo e la sapienza morirà con voi! 018 JOB 012 003 Anch'io però ho senno come voi, e non sono da meno di voi; chi non sa cose simili? 018 JOB 012 004 Ludibrio del suo amico è diventato chi grida a Dio perché gli risponda; ludibrio il giusto, l'integro! 018 JOB 012 005 «Per la sventura, disprezzo», pensa la gente prosperosa, «spinte, a colui che ha il piede tremante». 018 JOB 012 006 Le tende dei ladri sono tranquille, c'è sicurezza per chi provoca Dio, per chi vuol ridurre Dio in suo potere. 018 JOB 012 007 Ma interroga pure le bestie, perché ti ammaestrino, gli uccelli del cielo, perché ti informino, 018 JOB 012 008 o i rettili della terra, perché ti istruiscano o i pesci del mare perché te lo faccian sapere. 018 JOB 012 009 Chi non sa, fra tutti questi esseri, che la mano del Signore ha fatto questo? 018 JOB 012 010 Egli ha in mano l'anima di ogni vivente e il soffio d'ogni carne umana. 018 JOB 012 011 L'orecchio non distingue forse le parole e il palato non assapora i cibi? 018 JOB 012 012 Nei canuti sta la saggezza e nella vita lunga la prudenza. 018 JOB 012 013 In lui risiede la sapienza e la forza, a lui appartiene il consiglio e la prudenza! 018 JOB 012 014 Ecco, se egli demolisce, non si può ricostruire, se imprigiona uno, non si può liberare. 018 JOB 012 015 Se trattiene le acque, tutto si secca, se le lascia andare, devastano la terra. 018 JOB 012 016 Da lui viene potenza e sagacia, a lui appartiene l'ingannato e l'ingannatore. 018 JOB 012 017 Rende stolti i consiglieri della terra, priva i giudici di senno; 018 JOB 012 018 scioglie la cintura dei re e cinge i loro fianchi d'una corda. 018 JOB 012 019 Fa andare scalzi i sacerdoti e rovescia i potenti. 018 JOB 012 020 Toglie la favella ai più veraci e priva del senno i vegliardi. 018 JOB 012 021 Sui nobili spande il disprezzo e allenta la cintura ai forti. 018 JOB 012 022 Strappa dalle tenebre i segreti e porta alla luce le cose oscure. 018 JOB 012 023 Fa grandi i popoli e li lascia perire, estende le nazioni e le abbandona. 018 JOB 012 024 Toglie il senno ai capi del paese e li fa vagare per solitudini senza strade, 018 JOB 012 025 vanno a tastoni per le tenebre, senza luce, e barcollano come ubriachi. 018 JOB 013 001 Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio, l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso. 018 JOB 013 002 Quel che sapete voi, lo so anch'io; non sono da meno di voi. 018 JOB 013 003 Ma io all'Onnipotente vorrei parlare, a Dio vorrei fare rimostranze. 018 JOB 013 004 Voi siete raffazzonatori di menzogne, siete tutti medici da nulla. 018 JOB 013 005 Magari taceste del tutto! sarebbe per voi un atto di sapienza! 018 JOB 013 006 Ascoltate dunque la mia riprensione e alla difesa delle mie labbra fate attenzione. 018 JOB 013 007 Volete forse in difesa di Dio dire il falso e in suo favore parlare con inganno? 018 JOB 013 008 Vorreste trattarlo con parzialità e farvi difensori di Dio? 018 JOB 013 009 Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse? Come s'inganna un uomo, credete di ingannarlo? 018 JOB 013 010 Severamente vi redarguirà, se in segreto gli siete parziali. 018 JOB 013 011 Forse la sua maestà non vi incute spavento e il terrore di lui non vi assale? 018 JOB 013 012 Sentenze di cenere sono i vostri moniti, difese di argilla le vostre difese. 018 JOB 013 013 Tacete, state lontani da me: parlerò io, mi capiti quel che capiti. 018 JOB 013 014 Voglio afferrare la mia carne con i denti e mettere sulle mie mani la mia vita. 018 JOB 013 015 Mi uccida pure, non me ne dolgo; voglio solo difendere davanti a lui la mia condotta! 018 JOB 013 016 Questo mi sarà pegno di vittoria, perché un empio non si presenterebbe davanti a lui. 018 JOB 013 017 Ascoltate bene le mie parole e il mio esposto sia nei vostri orecchi. 018 JOB 013 018 Ecco, tutto ho preparato per il giudizio, son convinto che sarò dichiarato innocente. 018 JOB 013 019 Chi vuol muover causa contro di me? Perché allora tacerò, pronto a morire. 018 JOB 013 020 Solo, assicurami due cose e allora non mi sottrarrò alla tua presenza; 018 JOB 013 021 allontana da me la tua mano e il tuo terrore più non mi spaventi; 018 JOB 013 022 poi interrogami pure e io risponderò oppure parlerò io e tu mi risponderai. 018 JOB 013 023 Quante sono le mie colpe e i miei peccati? Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato. 018 JOB 013 024 Perché mi nascondi la tua faccia e mi consideri come un nemico? 018 JOB 013 025 Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento e dar la caccia a una paglia secca? 018 JOB 013 026 Poiché scrivi contro di me sentenze amare e mi rinfacci i miei errori giovanili; 018 JOB 013 027 tu metti i miei piedi in ceppi, spii tutti i miei passi e ti segni le orme dei miei piedi. 018 JOB 013 028 Intanto io mi disfò come legno tarlato o come un vestito corroso da tignola. 018 JOB 014 001 L'uomo, nato di donna, breve di giorni e sazio di inquietudine, 018 JOB 014 002 come un fiore spunta e avvizzisce, fugge come l'ombra e mai si ferma. 018 JOB 014 003 Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi e lo chiami a giudizio presso di te? 018 JOB 014 004 Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno. 018 JOB 014 005 Se i suoi giorni sono contati, se il numero dei suoi mesi dipende da te, se hai fissato un termine che non può oltrepassare, 018 JOB 014 006 distogli lo sguardo da lui e lascialo stare finché abbia compiuto, come un salariato, la sua giornata! 018 JOB 014 007 Poiché anche per l'albero c'è speranza: se viene tagliato, ancora ributta e i suoi germogli non cessano di crescere; 018 JOB 014 008 se sotto terra invecchia la sua radice e al suolo muore il suo tronco, 018 JOB 014 009 al sentore dell'acqua rigermoglia e mette rami come nuova pianta. 018 JOB 014 010 L'uomo invece, se muore, giace inerte, quando il mortale spira, dov'è? 018 JOB 014 011 Potranno sparire le acque del mare e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi, 018 JOB 014 012 ma l'uomo che giace più non s'alzerà, finché durano i cieli non si sveglierà, né più si desterà dal suo sonno. 018 JOB 014 013 Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba, occultarmi, finché sarà passata la tua ira, fissarmi un termine e poi ricordarti di me! (Sheol h7585) 018 JOB 014 014 Se l'uomo che muore potesse rivivere, aspetterei tutti i giorni della mia milizia finché arrivi per me l'ora del cambio! 018 JOB 014 015 Mi chiameresti e io risponderei, l'opera delle tue mani tu brameresti. 018 JOB 014 016 Mentre ora tu conti i miei passi non spieresti più il mio peccato: 018 JOB 014 017 in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto e tu cancelleresti la mia colpa. 018 JOB 014 018 Ohimè! come un monte finisce in una frana e come una rupe si stacca dal suo posto, 018 JOB 014 019 e le acque consumano le pietre, le alluvioni portano via il terreno: così tu annienti la speranza dell'uomo. 018 JOB 014 020 Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va, tu sfiguri il suo volto e lo scacci. 018 JOB 014 021 Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa; siano disprezzati, lo ignora! 018 JOB 014 022 Soltanto i suoi dolori egli sente e piange sopra di sé. 018 JOB 015 001 Elifaz il Temanita prese a dire: 018 JOB 015 002 Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria e riempirsi il ventre di vento d'oriente? 018 JOB 015 003 Si difende egli con parole senza costrutto e con discorsi inutili? 018 JOB 015 004 Tu anzi distruggi la religione e abolisci la preghiera innanzi a Dio. 018 JOB 015 005 Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca e scegli il linguaggio degli astuti. 018 JOB 015 006 Non io, ma la tua bocca ti condanna e le tue labbra attestano contro di te. 018 JOB 015 007 Sei forse tu il primo uomo che è nato, o, prima dei monti, sei venuto al mondo? 018 JOB 015 008 Hai avuto accesso ai segreti consigli di Dio e ti sei appropriata tu solo la sapienza? 018 JOB 015 009 Che cosa sai tu che noi non sappiamo? Che cosa capisci che da noi non si comprenda? 018 JOB 015 010 Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto più di tuo padre, carico d'anni. 018 JOB 015 011 Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio e una parola moderata a te rivolta? 018 JOB 015 012 Perché il tuo cuore ti trasporta e perché fanno cenni i tuoi occhi, 018 JOB 015 013 quando volgi contro Dio il tuo animo e fai uscire tali parole dalla tua bocca? 018 JOB 015 014 Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro, perché si dica giusto un nato di donna? 018 JOB 015 015 Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiducia e i cieli non sono puri ai suoi occhi; 018 JOB 015 016 quanto meno un essere abominevole e corrotto, l'uomo, che beve l'iniquità come acqua. 018 JOB 015 017 Voglio spiegartelo, ascoltami, ti racconterò quel che ho visto, 018 JOB 015 018 quello che i saggi riferiscono, non celato ad essi dai loro padri; 018 JOB 015 019 a essi soli fu concessa questa terra, né straniero alcuno era passato in mezzo a loro. 018 JOB 015 020 Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta; sono contati gli anni riservati al violento. 018 JOB 015 021 Voci di spavento gli risuonano agli orecchi e in piena pace si vede assalito dal predone. 018 JOB 015 022 Non crede di potersi sottrarre alle tenebre, egli si sente destinato alla spada. 018 JOB 015 023 Destinato in pasto agli avvoltoi, sa che gli è preparata la rovina. 018 JOB 015 024 Un giorno tenebroso lo spaventa, la miseria e l'angoscia l'assalgono come un re pronto all'attacco, 018 JOB 015 025 perché ha steso contro Dio la sua mano, ha osato farsi forte contro l'Onnipotente; 018 JOB 015 026 correva contro di lui a testa alta, al riparo del curvo spessore del suo scudo; 018 JOB 015 027 poiché aveva la faccia coperta di grasso e pinguedine intorno ai suoi fianchi. 018 JOB 015 028 Avrà dimora in città diroccate, in case dove non si abita più, destinate a diventare macerie. 018 JOB 015 029 Non arricchirà, non durerà la sua fortuna, non metterà radici sulla terra. 018 JOB 015 030 Alle tenebre non sfuggirà, la vampa seccherà i suoi germogli e dal vento sarà involato il suo frutto. 018 JOB 015 031 Non confidi in una vanità fallace, perché sarà una rovina. 018 JOB 015 032 La sua fronda sarà tagliata prima del tempo e i suoi rami non rinverdiranno più. 018 JOB 015 033 Sarà spogliato come vigna della sua uva ancor acerba e getterà via come ulivo i suoi fiori, 018 JOB 015 034 poiché la stirpe dell'empio è sterile e il fuoco divora le tende dell'uomo venale. 018 JOB 015 035 Concepisce malizia e genera sventura e nel suo seno alleva delusione. 018 JOB 016 001 Allora rispose: 018 JOB 016 002 Ne ho udite gia molte di simili cose! Siete tutti consolatori molesti. 018 JOB 016 003 Non avran termine le parole campate in aria? O che cosa ti spinge a rispondere così? 018 JOB 016 004 Anch'io sarei capace di parlare come voi, se voi foste al mio posto: vi affogherei con parole e scuoterei il mio capo su di voi. 018 JOB 016 005 Vi conforterei con la bocca e il tremito delle mie labbra cesserebbe. 018 JOB 016 006 Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore; se taccio, che cosa lo allontana da me? 018 JOB 016 007 Ora però egli m'ha spossato, fiaccato, tutto il mio vicinato mi è addosso; 018 JOB 016 008 si è costituito testimone ed è insorto contro di me: il mio calunniatore mi accusa in faccia. 018 JOB 016 009 La sua collera mi dilania e mi perseguita; digrigna i denti contro di me, il mio nemico su di me aguzza gli occhi. 018 JOB 016 010 Spalancano la bocca contro di me, mi schiaffeggiano con insulti, insieme si alleano contro di me. 018 JOB 016 011 Dio mi consegna come preda all'empio, e mi getta nelle mani dei malvagi. 018 JOB 016 012 Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato, mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato; ha fatto di me il suo bersaglio. 018 JOB 016 013 I suoi arcieri mi circondano; mi trafigge i fianchi senza pietà, versa a terra il mio fiele, 018 JOB 016 014 mi apre ferita su ferita, mi si avventa contro come un guerriero. 018 JOB 016 015 Ho cucito un sacco sulla mia pelle e ho prostrato la fronte nella polvere. 018 JOB 016 016 La mia faccia è rossa per il pianto e sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità. 018 JOB 016 017 Non c'è violenza nelle mie mani e pura è stata la mia preghiera. 018 JOB 016 018 O terra, non coprire il mio sangue e non abbia sosta il mio grido! 018 JOB 016 019 Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli, il mio mallevadore è lassù; 018 JOB 016 020 miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti, mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio, 018 JOB 016 021 perché difenda l'uomo davanti a Dio, come un mortale fa con un suo amico; 018 JOB 016 022 poiché passano i miei anni contati e io me ne vado per una via senza ritorno. 018 JOB 017 001 Il mio spirito vien meno, i miei giorni si spengono; non c'è per me che la tomba! 018 JOB 017 002 Non sono io in balìa di beffardi? Fra i loro insulti veglia il mio occhio. 018 JOB 017 003 Sii tu la mia garanzia presso di te! Qual altro vorrebbe stringermi la destra? 018 JOB 017 004 Poiché hai privato di senno la loro mente, per questo non li lascerai trionfare. 018 JOB 017 005 Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo, mentre gli occhi dei suoi figli languiscono; 018 JOB 017 006 così son diventato ludibrio dei popoli sono oggetto di scherno davanti a loro. 018 JOB 017 007 Si offusca per il dolore il mio occhio e le mie membra non sono che ombra. 018 JOB 017 008 Gli onesti ne rimangono stupiti e l'innocente s'indigna contro l'empio. 018 JOB 017 009 Ma il giusto si conferma nella sua condotta e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio. 018 JOB 017 010 Su, venite di nuovo tutti: io non troverò un saggio fra di voi. 018 JOB 017 011 I miei giorni sono passati, svaniti i miei progetti, i voti del mio cuore. 018 JOB 017 012 Cambiano la notte in giorno, la luce - dicono - è più vicina delle tenebre. 018 JOB 017 013 Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia casa, nelle tenebre distendo il mio giaciglio. (Sheol h7585) 018 JOB 017 014 Al sepolcro io grido: «Padre mio sei tu!» e ai vermi: «Madre mia, sorelle mie voi siete!». 018 JOB 017 015 E la mia speranza dov'è? Il mio benessere chi lo vedrà? 018 JOB 017 016 Scenderanno forse con me nella tomba o caleremo insieme nella polvere! (Sheol h7585) 018 JOB 018 001 Bildad il Suchita prese a dire: 018 JOB 018 002 Quando porrai fine alle tue chiacchiere? Rifletti bene e poi parleremo. 018 JOB 018 003 Perché considerarci come bestie, ci fai passare per bruti ai tuoi occhi? 018 JOB 018 004 Tu che ti rodi l'anima nel tuo furore, forse per causa tua sarà abbandonata la terra e le rupi si staccheranno dal loro posto? 018 JOB 018 005 Certamente la luce del malvagio si spegnerà e più non brillerà la fiamma del suo focolare. 018 JOB 018 006 La luce si offuscherà nella sua tenda e la lucerna si estinguerà sopra di lui. 018 JOB 018 007 Il suo energico passo s'accorcerà e i suoi progetti lo faran precipitare, 018 JOB 018 008 poiché incapperà in una rete con i suoi piedi e sopra un tranello camminerà. 018 JOB 018 009 Un laccio l'afferrerà per il calcagno, un nodo scorsoio lo stringerà. 018 JOB 018 010 Gli è nascosta per terra una fune e gli è tesa una trappola sul sentiero. 018 JOB 018 011 Lo spaventano da tutte le parti terrori e lo inseguono alle calcagna. 018 JOB 018 012 Diventerà carestia la sua opulenza e la rovina è lì in piedi al suo fianco. 018 JOB 018 013 Un malanno divorerà la sua pelle, roderà le sue membra il primogenito della morte. 018 JOB 018 014 Sarà tolto dalla tenda in cui fidava, per essere trascinato al re dei terrori! 018 JOB 018 015 Potresti abitare nella tenda che non è più sua; sulla sua dimora si spargerà zolfo. 018 JOB 018 016 Al di sotto, le sue radici si seccheranno, sopra, saranno tagliati i suoi rami. 018 JOB 018 017 Il suo ricordo sparirà dalla terra e il suo nome più non si udrà per la contrada. 018 JOB 018 018 Lo getteranno dalla luce nel buio e dal mondo lo stermineranno. 018 JOB 018 019 Non famiglia, non discendenza avrà nel suo popolo, non superstiti nei luoghi della sua dimora. 018 JOB 018 020 Della sua fine stupirà l'occidente e l'oriente ne prenderà orrore. 018 JOB 018 021 Ecco qual è la sorte dell'iniquo: questa è la dimora di chi misconosce Dio. 018 JOB 019 001 Giobbe allora rispose: 018 JOB 019 002 Fino a quando mi tormenterete e mi opprimerete con le vostre parole? 018 JOB 019 003 Son dieci volte che mi insultate e mi maltrattate senza pudore. 018 JOB 019 004 E' poi vero che io abbia mancato e che persista nel mio errore? 018 JOB 019 005 Non è forse vero che credete di vincere contro di me, rinfacciandomi la mia abiezione? 018 JOB 019 006 Sappiate dunque che Dio mi ha piegato e mi ha avviluppato nella sua rete. 018 JOB 019 007 Ecco, grido contro la violenza, ma non ho risposta, chiedo aiuto, ma non c'è giustizia! 018 JOB 019 008 Mi ha sbarrato la strada perché non passi e sul mio sentiero ha disteso le tenebre. 018 JOB 019 009 Mi ha spogliato della mia gloria e mi ha tolto dal capo la corona. 018 JOB 019 010 Mi ha disfatto da ogni parte e io sparisco, mi ha strappato, come un albero, la speranza. 018 JOB 019 011 Ha acceso contro di me la sua ira e mi considera come suo nemico. 018 JOB 019 012 Insieme sono accorse le sue schiere e si sono spianata la strada contro di me; hanno posto l'assedio intorno alla mia tenda. 018 JOB 019 013 I miei fratelli si sono allontanati da me, persino gli amici mi si sono fatti stranieri. 018 JOB 019 014 Scomparsi sono vicini e conoscenti, mi hanno dimenticato gli ospiti di casa; 018 JOB 019 015 da estraneo mi trattano le mie ancelle, un forestiero sono ai loro occhi. 018 JOB 019 016 Chiamo il mio servo ed egli non risponde, devo supplicarlo con la mia bocca. 018 JOB 019 017 Il mio fiato è ripugnante per mia moglie e faccio schifo ai figli di mia madre. 018 JOB 019 018 Anche i monelli hanno ribrezzo di me: se tento d'alzarmi, mi danno la baia. 018 JOB 019 019 Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti: quelli che amavo si rivoltano contro di me. 018 JOB 019 020 Alla pelle si attaccano le mie ossa e non è salva che la pelle dei miei denti. 018 JOB 019 021 Pietà, pietà di me, almeno voi miei amici, perché la mano di Dio mi ha percosso! 018 JOB 019 022 Perché vi accanite contro di me, come Dio, e non siete mai sazi della mia carne? 018 JOB 019 023 Oh, se le mie parole si scrivessero, se si fissassero in un libro, 018 JOB 019 024 fossero impresse con stilo di ferro sul piombo, per sempre s'incidessero sulla roccia! 018 JOB 019 025 Io lo so che il mio Vendicatore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! 018 JOB 019 026 Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, senza la mia carne, vedrò Dio. 018 JOB 019 027 Io lo vedrò, io stesso, e i miei occhi lo contempleranno non da straniero. Le mie viscere si consumano dentro di me. 018 JOB 019 028 Poiché dite: «Come lo perseguitiamo noi, se la radice del suo danno è in lui?», 018 JOB 019 029 temete per voi la spada, poiché punitrice d'iniquità è la spada, affinchè sappiate che c'è un giudice. 018 JOB 020 001 Zofar il Naamatita prese a dire: 018 JOB 020 002 Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere e perciò v'è questa fretta dentro di me. 018 JOB 020 003 Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo, ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a replicare. 018 JOB 020 004 Non sai tu che da sempre, da quando l'uomo fu posto sulla terra, 018 JOB 020 005 il trionfo degli empi è breve e la gioia del perverso è d'un istante? 018 JOB 020 006 Anche se innalzasse fino al cielo la sua statura e il suo capo toccasse le nubi, 018 JOB 020 007 come lo sterco sarebbe spazzato per sempre e chi lo aveva visto direbbe: «Dov'è?». 018 JOB 020 008 Svanirà come un sogno, e non si troverà più, si dileguerà come visione notturna. 018 JOB 020 009 L'occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà, né più lo scorgerà la sua dimora. 018 JOB 020 010 I suoi figli dovranno risarcire i poveri, le loro mani restituiranno le sue ricchezze. 018 JOB 020 011 Le sue ossa erano ancora piene di giovinezza, ma con lui giacciono nella polvere. 018 JOB 020 012 Se alla sua bocca fu dolce il male, se lo teneva nascosto sotto la sua lingua, 018 JOB 020 013 assaporandolo senza inghiottirlo, se lo tratteneva in mezzo al suo palato: 018 JOB 020 014 il suo cibo gli si guasterà nelle viscere, veleno d'aspidi gli sarà nell'intestino. 018 JOB 020 015 I beni divorati ora rivomita, Dio glieli caccia fuori dal ventre. 018 JOB 020 016 Veleno d'aspide ha succhiato, una lingua di vipera lo uccide. 018 JOB 020 017 Non vedrà più ruscelli d'olio, fiumi di miele e fior di latte; 018 JOB 020 018 renderà i sudati acquisti senza assaggiarli, come non godrà del frutto del suo commercio, 018 JOB 020 019 perché ha oppresso e abbandonato i miseri, ha rubato case invece di costruirle; 018 JOB 020 020 perché non ha saputo essere pago dei suoi beni, con i suoi tesori non si salverà. 018 JOB 020 021 Nulla è sfuggito alla sua voracità, per questo non durerà il suo benessere. 018 JOB 020 022 Nel colmo della sua abbondanza si troverà in miseria; ogni sorta di sciagura piomberà su di lui. 018 JOB 020 023 Quando starà per riempire il suo ventre, Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno, e gli farà piovere addosso brace. 018 JOB 020 024 Se sfuggirà l'arma di ferro, lo trafiggerà l'arco di bronzo: 018 JOB 020 025 gli uscirà il dardo dalla schiena, una spada lucente dal fegato. Lo assaliranno i terrori; 018 JOB 020 026 tutte le tenebre gli sono riservate. Lo divorerà un fuoco non acceso da un uomo, esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda. 018 JOB 020 027 Riveleranno i cieli la sua iniquità e la terra si alzerà contro di lui. 018 JOB 020 028 Un'alluvione travolgerà la sua casa, scorrerà nel giorno dell'ira. 018 JOB 020 029 Questa è la sorte che Dio riserva all'uomo perverso, la parte a lui decretata da Dio. 018 JOB 021 001 Giobbe rispose: 018 JOB 021 002 Ascoltate bene la mia parola e sia questo almeno il conforto che mi date. 018 JOB 021 003 Tollerate che io parli e, dopo il mio parlare, deridetemi pure. 018 JOB 021 004 Forse io mi lamento di un uomo? E perché non dovrei perder la pazienza? 018 JOB 021 005 Statemi attenti e resterete stupiti, mettetevi la mano sulla bocca. 018 JOB 021 006 Se io ci penso, ne sono turbato e la mia carne è presa da un brivido. 018 JOB 021 007 Perché vivono i malvagi, invecchiano, anzi sono potenti e gagliardi? 018 JOB 021 008 La loro prole prospera insieme con essi, i loro rampolli crescono sotto i loro occhi. 018 JOB 021 009 Le loro case sono tranquille e senza timori; il bastone di Dio non pesa su di loro. 018 JOB 021 010 Il loro toro feconda e non falla, la vacca partorisce e non abortisce. 018 JOB 021 011 Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzi e i loro figli saltano in festa. 018 JOB 021 012 Cantano al suono di timpani e di cetre, si divertono al suono delle zampogne. 018 JOB 021 013 Finiscono nel benessere i loro giorni e scendono tranquilli negli inferi. (Sheol h7585) 018 JOB 021 014 Eppure dicevano a Dio: «Allontanati da noi, non vogliamo conoscer le tue vie. 018 JOB 021 015 Chi è l'Onnipotente, perché dobbiamo servirlo? E che ci giova pregarlo?». 018 JOB 021 016 Non hanno forse in mano il loro benessere? Il consiglio degli empi non è lungi da lui? 018 JOB 021 017 Quante volte si spegne la lucerna degli empi, o la sventura piomba su di loro, e infliggerà loro castighi con ira? 018 JOB 021 018 Diventano essi come paglia di fronte al vento o come pula in preda all'uragano? 018 JOB 021 019 «Dio serba per i loro figli il suo castigo...». Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta! 018 JOB 021 020 Veda con i suoi occhi la sua rovina e beva dell'ira dell'Onnipotente! 018 JOB 021 021 Che cosa gli importa infatti della sua casa dopo di sé, quando il numero dei suoi mesi è finito? 018 JOB 021 022 S'insegna forse la scienza a Dio, a lui che giudica gli esseri di lassù? 018 JOB 021 023 Uno muore in piena salute, tutto tranquillo e prospero; 018 JOB 021 024 i suoi fianchi sono coperti di grasso e il midollo delle sue ossa è ben nutrito. 018 JOB 021 025 Un altro muore con l'amarezza in cuore senza aver mai gustato il bene. 018 JOB 021 026 Nella polvere giacciono insieme e i vermi li ricoprono. 018 JOB 021 027 Ecco, io conosco i vostri pensieri e gli iniqui giudizi che fate contro di me! 018 JOB 021 028 Infatti, voi dite: «Dov'è la casa del prepotente, dove sono le tende degli empi?». 018 JOB 021 029 Non avete interrogato quelli che viaggiano? Non potete negare le loro prove, 018 JOB 021 030 che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio e nel giorno dell'ira egli la scampa. 018 JOB 021 031 Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta e di quel che ha fatto chi lo ripaga? 018 JOB 021 032 Egli sarà portato al sepolcro, sul suo tumulo si veglia 018 JOB 021 033 e gli sono lievi le zolle della tomba. Trae dietro di sé tutti gli uomini e innanzi a sé una folla senza numero. 018 JOB 021 034 Perché dunque mi consolate invano, mentre delle vostre risposte non resta che inganno? 018 JOB 022 001 Elifaz il Temanita prese a dire: 018 JOB 022 002 Può forse l'uomo giovare a Dio, se il saggio giova solo a se stesso? 018 JOB 022 003 Quale interesse ne viene all'Onnipotente che tu sia giusto o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra? 018 JOB 022 004 Forse per la tua pietà ti punisce e ti convoca in giudizio? 018 JOB 022 005 O non piuttosto per la tua grande malvagità e per le tue iniquità senza limite? 018 JOB 022 006 Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli e delle vesti hai spogliato gli ignudi. 018 JOB 022 007 Non hai dato da bere all'assetato e all'affamato hai rifiutato il pane, 018 JOB 022 008 la terra l'ha il prepotente e vi abita il tuo favorito. 018 JOB 022 009 Le vedove hai rimandato a mani vuote e le braccia degli orfani hai rotto. 018 JOB 022 010 Ecco perché d'intorno a te ci sono lacci e un improvviso spavento ti sorprende. 018 JOB 022 011 Tenebra è la tua luce e più non vedi e la piena delle acque ti sommerge. 018 JOB 022 012 Ma Dio non è nell'alto dei cieli? Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte! 018 JOB 022 013 E tu dici: «Che cosa sa Dio? Può giudicare attraverso la caligine? 018 JOB 022 014 Le nubi gli fanno velo e non vede e sulla volta dei cieli passeggia». 018 JOB 022 015 Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo, gia battuto da uomini empi, 018 JOB 022 016 che prima del tempo furono portati via, quando un fiume si era riversato sulle loro fondamenta? 018 JOB 022 017 Dicevano a Dio: «Allontànati da noi! Che cosa ci può fare l'Onnipotente?». 018 JOB 022 018 Eppure egli aveva riempito le loro case di beni, anche se i propositi degli empi erano lontani da lui. 018 JOB 022 019 I giusti ora vedono e ne godono e l'innocente si beffa di loro: 018 JOB 022 020 «Sì, certo è stata annientata la loro fortuna e il fuoco ne ha divorati gli avanzi!». 018 JOB 022 021 Su, riconcìliati con lui e tornerai felice, ne riceverai un gran vantaggio. 018 JOB 022 022 Accogli la legge dalla sua bocca e poni le sue parole nel tuo cuore. 018 JOB 022 023 Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà, se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda, 018 JOB 022 024 se stimerai come polvere l'oro e come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir, 018 JOB 022 025 allora sarà l'Onnipotente il tuo oro e sarà per te argento a mucchi. 018 JOB 022 026 Allora sì, nell'Onnipotente ti delizierai e alzerai a Dio la tua faccia. 018 JOB 022 027 Lo supplicherai ed egli t'esaudirà e tu scioglierai i tuoi voti. 018 JOB 022 028 Deciderai una cosa e ti riuscirà e sul tuo cammino splenderà la luce. 018 JOB 022 029 Egli umilia l'alterigia del superbo, ma soccorre chi ha gli occhi bassi. 018 JOB 022 030 Egli libera l'innocente; tu sarai liberato per la purezza delle tue mani. 018 JOB 023 001 Giobbe allora rispose: 018 JOB 023 002 Ancor oggi il mio lamento è amaro e la sua mano grava sopra i miei gemiti. 018 JOB 023 003 Oh, potessi sapere dove trovarlo, potessi arrivare fino al suo trono! 018 JOB 023 004 Esporrei davanti a lui la mia causa e avrei piene le labbra di ragioni. 018 JOB 023 005 Verrei a sapere le parole che mi risponde e capirei che cosa mi deve dire. 018 JOB 023 006 Con sfoggio di potenza discuterebbe con me? Se almeno mi ascoltasse! 018 JOB 023 007 Allora un giusto discuterebbe con lui e io per sempre sarei assolto dal mio giudice. 018 JOB 023 008 Ma se vado in avanti, egli non c'è, se vado indietro, non lo sento. 018 JOB 023 009 A sinistra lo cerco e non lo scorgo, mi volgo a destra e non lo vedo. 018 JOB 023 010 Poiché egli conosce la mia condotta, se mi prova al crogiuolo, come oro puro io ne esco. 018 JOB 023 011 Alle sue orme si è attaccato il mio piede, al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato; 018 JOB 023 012 dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato, nel cuore ho riposto i detti della sua bocca. 018 JOB 023 013 Se egli sceglie, chi lo farà cambiare? Ciò che egli vuole, lo fa. 018 JOB 023 014 Compie, certo, il mio destino e di simili piani ne ha molti. 018 JOB 023 015 Per questo davanti a lui sono atterrito, ci penso e ho paura di lui. 018 JOB 023 016 Dio ha fiaccato il mio cuore, l'Onnipotente mi ha atterrito; 018 JOB 023 017 non sono infatti perduto a causa della tenebra, né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto. 018 JOB 024 001 Perché l'Onnipotente non si riserva i suoi tempi e i suoi fedeli non vedono i suoi giorni? 018 JOB 024 002 I malvagi spostano i confini, rubano le greggi e le menano al pascolo; 018 JOB 024 003 portano via l'asino degli orfani, prendono in pegno il bue della vedova. 018 JOB 024 004 Spingono i poveri fuori strada, tutti i miseri del paese vanno a nascondersi. 018 JOB 024 005 Eccoli, come ònagri nel deserto escono per il lavoro; di buon mattino vanno in cerca di vitto; la steppa offre loro cibo per i figli. 018 JOB 024 006 Mietono nel campo non loro; racimolano la vigna del malvagio. 018 JOB 024 007 Nudi passan la notte, senza panni, non hanno da coprirsi contro il freddo. 018 JOB 024 008 Dagli scrosci dei monti sono bagnati, per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce. 018 JOB 024 009 Rapiscono con violenza l'orfano e prendono in pegno ciò che copre il povero. 018 JOB 024 010 Ignudi se ne vanno, senza vesti e affamati portano i covoni. 018 JOB 024 011 Tra i filari frangono le olive, pigiano l'uva e soffrono la sete. 018 JOB 024 012 Dalla città si alza il gemito dei moribondi e l'anima dei feriti grida aiuto: Dio non presta attenzione alle loro preghiere. 018 JOB 024 013 Altri odiano la luce, non ne vogliono riconoscere le vie né vogliono batterne i sentieri. 018 JOB 024 014 Quando non c'è luce, si alza l'omicida per uccidere il misero e il povero; nella notte si aggira il ladro e si mette un velo sul volto. 018 JOB 024 015 L'occhio dell'adultero spia il buio e pensa: «Nessun occhio mi osserva!». 018 JOB 024 016 Nelle tenebre forzano le case, di giorno se ne stanno nascosti: non vogliono saperne della luce; 018 JOB 024 017 l'alba è per tutti loro come spettro di morte; quando schiarisce, provano i terrori del buio fondo. 018 JOB 024 018 Fuggono veloci di fronte al giorno; maledetta è la loro porzione di campo sulla terra, non si volgono più per la strada delle vigne. 018 JOB 024 019 Come siccità e calore assorbono le acque nevose, così la morte rapisce il peccatore. (Sheol h7585) 018 JOB 024 020 Il seno che l'ha portato lo dimentica, i vermi ne fanno la loro delizia, non se ne conserva la memoria ed è troncata come un albero l'iniquità. 018 JOB 024 021 Egli maltratta la sterile che non genera e non fa del bene alla vedova. 018 JOB 024 022 Ma egli con la sua forza trascina i potenti, sorge quando più non può contare sulla vita. 018 JOB 024 023 Anche Dio gli concede sicurezza ed egli sta saldo, ma i suoi occhi sono sopra la sua condotta. 018 JOB 024 024 Salgono in alto per un poco, poi non sono più, sono buttati giù come tutti i mortali, falciati come la testa di una spiga. 018 JOB 024 025 Non è forse così? Chi può smentirmi e ridurre a nulla le mie parole? 018 JOB 025 001 Bildad il Suchita prese a dire: 018 JOB 025 002 V'è forse dominio e paura presso Colui Che mantiene la pace nell'alto dei cieli? 018 JOB 025 003 Si possono forse contare le sue schiere? E sopra chi non sorge la sua luce? 018 JOB 025 004 Come può giustificarsi un uomo davanti a Dio e apparire puro un nato di donna? 018 JOB 025 005 Ecco, la luna stessa manca di chiarore e le stelle non sono pure ai suoi occhi: 018 JOB 025 006 quanto meno l'uomo, questo verme, l'essere umano, questo bruco! 018 JOB 026 001 Giobbe rispose: 018 JOB 026 002 Quanto aiuto hai dato al debole e come hai soccorso il braccio senza forza! 018 JOB 026 003 Quanti buoni consigli hai dato all'ignorante e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza! 018 JOB 026 004 A chi hai tu rivolto la parola e qual è lo spirito che da te è uscito? 018 JOB 026 005 I morti tremano sotto terra, come pure le acque e i loro abitanti. 018 JOB 026 006 Nuda è la tomba davanti a lui e senza velo è l'abisso. (Sheol h7585) 018 JOB 026 007 Egli stende il settentrione sopra il vuoto, tiene sospesa la terra sopra il nulla. 018 JOB 026 008 Rinchiude le acque dentro le nubi, e le nubi non si squarciano sotto il loro peso. 018 JOB 026 009 Copre la vista del suo trono stendendovi sopra la sua nube. 018 JOB 026 010 Ha tracciato un cerchio sulle acque, sino al confine tra la luce e le tenebre. 018 JOB 026 011 Le colonne del cielo si scuotono, sono prese da stupore alla sua minaccia. 018 JOB 026 012 Con forza agita il mare e con intelligenza doma Raab. 018 JOB 026 013 Al suo soffio si rasserenano i cieli, la sua mano trafigge il serpente tortuoso. 018 JOB 026 014 Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere; quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo! Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo? 018 JOB 027 001 Giobbe continuò a dire: 018 JOB 027 002 Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio diritto, per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo, 018 JOB 027 003 finché ci sarà in me un soffio di vita, e l'alito di Dio nelle mie narici, 018 JOB 027 004 mai le mie labbra diranno falsità e la mia lingua mai pronunzierà menzogna! 018 JOB 027 005 Lungi da me che io mai vi dia ragione; fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità. 018 JOB 027 006 Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere, la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei giorni. 018 JOB 027 007 Sia trattato come reo il mio nemico e il mio avversario come un ingiusto. 018 JOB 027 008 Che cosa infatti può sperare l'empio, quando finirà, quando Dio gli toglierà la vita? 018 JOB 027 009 Ascolterà forse Dio il suo grido, quando la sventura piomberà su di lui? 018 JOB 027 010 Porrà forse la sua compiacenza nell'Onnipotente? Potrà forse invocare Dio in ogni momento? 018 JOB 027 011 Io vi mostrerò la mano di Dio, non vi celerò i pensieri dell'Onnipotente. 018 JOB 027 012 Ecco, voi tutti lo vedete; perché dunque vi perdete in cose vane? 018 JOB 027 013 Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio e la porzione che i violenti ricevono dall'Onnipotente. 018 JOB 027 014 Se ha molti figli, saranno per la spada e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi; 018 JOB 027 015 i superstiti li seppellirà la peste e le loro vedove non faranno lamento. 018 JOB 027 016 Se ammassa argento come la polvere e come fango si prepara vesti: 018 JOB 027 017 egli le prepara, ma il giusto le indosserà e l'argento lo spartirà l'innocente. 018 JOB 027 018 Ha costruito la casa come fragile nido e come una capanna fatta da un guardiano. 018 JOB 027 019 Si corica ricco, ma per l'ultima volta, quando apre gli occhi, non avrà più nulla. 018 JOB 027 020 Di giorno il terrore lo assale, di notte se lo rapisce il turbine; 018 JOB 027 021 il vento d'oriente lo solleva e se ne va, lo strappa lontano dal suo posto. 018 JOB 027 022 Dio lo bersaglia senza pietà; tenta di sfuggire alla sua mano. 018 JOB 027 023 Si battono le mani contro di lui e si fischia su di lui dal luogo dove abita. 018 JOB 028 001 Certo, per l'argento vi sono miniere e per l'oro luoghi dove esso si raffina. 018 JOB 028 002 Il ferro si cava dal suolo e la pietra fusa libera il rame. 018 JOB 028 003 L'uomo pone un termine alle tenebre e fruga fino all'estremo limite le rocce nel buio più fondo. 018 JOB 028 004 Forano pozzi lungi dall'abitato coloro che perdono l'uso dei piedi: pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano. 018 JOB 028 005 Una terra, da cui si trae pane, di sotto è sconvolta come dal fuoco. 018 JOB 028 006 Le sue pietre contengono zaffiri e oro la sua polvere. 018 JOB 028 007 L'uccello rapace ne ignora il sentiero, non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila, 018 JOB 028 008 non battuto da bestie feroci, né mai attraversato dal leopardo. 018 JOB 028 009 Contro la selce l'uomo porta la mano, sconvolge le montagne: 018 JOB 028 010 nelle rocce scava gallerie e su quanto è prezioso posa l'occhio: 018 JOB 028 011 scandaglia il fondo dei fiumi e quel che vi è nascosto porta alla luce. 018 JOB 028 012 Ma la sapienza da dove si trae? E il luogo dell'intelligenza dov'è? 018 JOB 028 013 L'uomo non ne conosce la via, essa non si trova sulla terra dei viventi. 018 JOB 028 014 L'abisso dice: «Non è in me!» e il mare dice: «Neppure presso di me!». 018 JOB 028 015 Non si scambia con l'oro più scelto, né per comprarla si pesa l'argento. 018 JOB 028 016 Non si acquista con l'oro di Ofir, con il prezioso berillo o con lo zaffiro. 018 JOB 028 017 Non la pareggia l'oro e il cristallo, né si permuta con vasi di oro puro. 018 JOB 028 018 Coralli e perle non meritano menzione, vale più scoprire la sapienza che le gemme. 018 JOB 028 019 Non la eguaglia il topazio d'Etiopia; con l'oro puro non si può scambiare a peso. 018 JOB 028 020 Ma da dove viene la sapienza? E il luogo dell'intelligenza dov'è? 018 JOB 028 021 E' nascosta agli occhi di ogni vivente ed è ignota agli uccelli del cielo. 018 JOB 028 022 L'abisso e la morte dicono: «Con gli orecchi ne udimmo la fama». 018 JOB 028 023 Dio solo ne conosce la via, lui solo sa dove si trovi, 018 JOB 028 024 perché volge lo sguardo fino alle estremità della terra, vede quanto è sotto la volta del cielo. 018 JOB 028 025 Quando diede al vento un peso e ordinò alle acque entro una misura, 018 JOB 028 026 quando impose una legge alla pioggia e una via al lampo dei tuoni; 018 JOB 028 027 allora la vide e la misurò, la comprese e la scrutò appieno 018 JOB 028 028 e disse all'uomo: «Ecco, temere Dio, questo è sapienza e schivare il male, questo è intelligenza». 018 JOB 029 001 Giobbe continuò a pronunziare le sue sentenze e disse: 018 JOB 029 002 Oh, potessi tornare com'ero ai mesi di un tempo, ai giorni in cui Dio mi proteggeva, 018 JOB 029 003 quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre; 018 JOB 029 004 com'ero ai giorni del mio autunno, quando Dio proteggeva la mia tenda, 018 JOB 029 005 quando l'Onnipotente era ancora con me e i giovani mi stavano attorno; 018 JOB 029 006 quando mi lavavo in piedi nel latte e la roccia mi versava ruscelli d'olio! 018 JOB 029 007 Quando uscivo verso la porta della città e sulla piazza ponevo il mio seggio: 018 JOB 029 008 vedendomi, i giovani si ritiravano e i vecchi si alzavano in piedi; 018 JOB 029 009 i notabili sospendevano i discorsi e si mettevan la mano sulla bocca; 018 JOB 029 010 la voce dei capi si smorzava e la loro lingua restava fissa al palato; 018 JOB 029 011 con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice, con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza, 018 JOB 029 012 perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto, l'orfano che ne era privo. 018 JOB 029 013 La benedizione del morente scendeva su di me e al cuore della vedova infondevo la gioia. 018 JOB 029 014 Mi ero rivestito di giustizia come di un vestimento; come mantello e turbante era la mia equità. 018 JOB 029 015 Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo. 018 JOB 029 016 Padre io ero per i poveri ed esaminavo la causa dello sconosciuto; 018 JOB 029 017 rompevo la mascella al perverso e dai suoi denti strappavo la preda. 018 JOB 029 018 Pensavo: «Spirerò nel mio nido e moltiplicherò come sabbia i miei giorni». 018 JOB 029 019 La mia radice avrà adito alle acque e la rugiada cadrà di notte sul mio ramo. 018 JOB 029 020 La mia gloria sarà sempre nuova e il mio arco si rinforzerà nella mia mano. 018 JOB 029 021 Mi ascoltavano in attesa fiduciosa e tacevano per udire il mio consiglio. 018 JOB 029 022 Dopo le mie parole non replicavano e su di loro scendevano goccia a goccia i miei detti. 018 JOB 029 023 Mi attendevano come si attende la pioggia e aprivano la bocca come ad acqua primaverile. 018 JOB 029 024 Se a loro sorridevo, non osavano crederlo, né turbavano la serenità del mio volto. 018 JOB 029 025 Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo, e vi rimanevo come un re fra i soldati o come un consolatore d'afflitti. 018 JOB 030 001 Ora invece si ridono di me i più giovani di me in età, i cui padri non avrei degnato di mettere tra i cani del mio gregge. 018 JOB 030 002 Anche la forza delle loro mani a che mi giova? Hanno perduto ogni vigore; 018 JOB 030 003 disfatti dalla indigenza e dalla fame, brucano per l'arido deserto, 018 JOB 030 004 da lungo tempo regione desolata, raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli e radici di ginestra per loro cibo. 018 JOB 030 005 Cacciati via dal consorzio umano, a loro si grida dietro come al ladro; 018 JOB 030 006 sì che dimorano in valli orrende, nelle caverne della terra e nelle rupi. 018 JOB 030 007 In mezzo alle macchie urlano e sotto i roveti si adunano; 018 JOB 030 008 razza ignobile, anzi razza senza nome, sono calpestati più della terra. 018 JOB 030 009 Ora io sono la loro canzone, sono diventato la loro favola! 018 JOB 030 010 Hanno orrore di me e mi schivano e non si astengono dallo sputarmi in faccia! 018 JOB 030 011 Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto, essi han rigettato davanti a me ogni freno. 018 JOB 030 012 A destra insorge la ragazzaglia; smuovono i miei passi e appianano la strada contro di me per perdermi. 018 JOB 030 013 Hanno demolito il mio sentiero, cospirando per la mia disfatta e nessuno si oppone a loro. 018 JOB 030 014 Avanzano come attraverso una larga breccia, sbucano in mezzo alle macerie. 018 JOB 030 015 I terrori si sono volti contro di me; si è dileguata, come vento, la mia grandezza e come nube è passata la mia felicità. 018 JOB 030 016 Ora mi consumo e mi colgono giorni d'afflizione. 018 JOB 030 017 Di notte mi sento trafiggere le ossa e i dolori che mi rodono non mi danno riposo. 018 JOB 030 018 A gran forza egli mi afferra per la veste, mi stringe per l'accollatura della mia tunica. 018 JOB 030 019 Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere. 018 JOB 030 020 Io grido a te, ma tu non mi rispondi, insisto, ma tu non mi dai retta. 018 JOB 030 021 Tu sei un duro avversario verso di me e con la forza delle tue mani mi perseguiti; 018 JOB 030 022 mi sollevi e mi poni a cavallo del vento e mi fai sballottare dalla bufera. 018 JOB 030 023 So bene che mi conduci alla morte, alla casa dove si riunisce ogni vivente. 018 JOB 030 024 Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera, né per la sua sventura invoca aiuto. 018 JOB 030 025 Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri e non mi sono afflitto per l'indigente? 018 JOB 030 026 Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male, aspettavo la luce ed è venuto il buio. 018 JOB 030 027 Le mie viscere ribollono senza posa e giorni d'affanno mi assalgono. 018 JOB 030 028 Avanzo con il volto scuro, senza conforto, nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto. 018 JOB 030 029 Sono divenuto fratello degli sciacalli e compagno degli struzzi. 018 JOB 030 030 La mia pelle si è annerita, mi si stacca e le mie ossa bruciano dall'arsura. 018 JOB 030 031 La mia cetra serve per lamenti e il mio flauto per la voce di chi piange. 018 JOB 031 001 Avevo stretto con gli occhi un patto di non fissare neppure una vergine. 018 JOB 031 002 Che parte mi assegna Dio di lassù e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto? 018 JOB 031 003 Non è forse la rovina riservata all'iniquo e la sventura per chi compie il male? 018 JOB 031 004 Non vede egli la mia condotta e non conta tutti i miei passi? 018 JOB 031 005 Se ho agito con falsità e il mio piede si è affrettato verso la frode, 018 JOB 031 006 mi pesi pure sulla bilancia della giustizia e Dio riconoscerà la mia integrità. 018 JOB 031 007 Se il mio passo è andato fuori strada e il mio cuore ha seguito i miei occhi, se alla mia mano si è attaccata sozzura, 018 JOB 031 008 io semini e un altro ne mangi il frutto e siano sradicati i miei germogli. 018 JOB 031 009 Se il mio cuore fu sedotto da una donna e ho spiato alla porta del mio prossimo, 018 JOB 031 010 mia moglie macini per un altro e altri ne abusino; 018 JOB 031 011 difatti quello è uno scandalo, un delitto da deferire ai giudici, 018 JOB 031 012 quello è un fuoco che divora fino alla distruzione e avrebbe consumato tutto il mio raccolto. 018 JOB 031 013 Se ho negato i diritti del mio schiavo e della schiava in lite con me, 018 JOB 031 014 che farei, quando Dio si alzerà, e, quando farà l'inchiesta, che risponderei? 018 JOB 031 015 Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui? Non fu lo stesso a formarci nel seno? 018 JOB 031 016 Mai ho rifiutato quanto brama il povero, né ho lasciato languire gli occhi della vedova; 018 JOB 031 017 mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane, senza che ne mangiasse l'orfano, 018 JOB 031 018 poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin dall'infanzia e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato. 018 JOB 031 019 Se mai ho visto un misero privo di vesti o un povero che non aveva di che coprirsi, 018 JOB 031 020 se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi, o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato; 018 JOB 031 021 se contro un innocente ho alzato la mano, perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava, 018 JOB 031 022 mi si stacchi la spalla dalla nuca e si rompa al gomito il mio braccio, 018 JOB 031 023 perché mi incute timore la mano di Dio e davanti alla sua maestà non posso resistere. 018 JOB 031 024 Se ho riposto la mia speranza nell'oro e all'oro fino ho detto: «Tu sei la mia fiducia»; 018 JOB 031 025 se godevo perché grandi erano i miei beni e guadagnava molto la mia mano; 018 JOB 031 026 se vedendo il sole risplendere e la luna chiara avanzare, 018 JOB 031 027 si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore e con la mano alla bocca ho mandato un bacio, 018 JOB 031 028 anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale, perché avrei rinnegato Dio che sta in alto. 018 JOB 031 029 Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico e ho esultato perché lo colpiva la sventura, 018 JOB 031 030 io che non ho permesso alla mia lingua di peccare, augurando la sua morte con imprecazioni? 018 JOB 031 031 Non diceva forse la gente della mia tenda: «A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?». 018 JOB 031 032 All'aperto non passava la notte lo straniero e al viandante aprivo le mie porte. 018 JOB 031 033 Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia colpa, tenendo celato il mio delitto in petto, 018 JOB 031 034 come se temessi molto la folla, e il disprezzo delle tribù mi spaventasse, sì da starmene zitto senza uscire di casa. 018 JOB 032 001 quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perchè egli si riteneva giusto. 018 JOB 032 002 Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché pretendeva d'aver ragione di fronte a Dio; 018 JOB 032 003 si accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole. 018 JOB 032 004 Però Eliu aveva aspettato, mentre essi parlavano con Giobbe, perché erano più vecchi di lui in età. 018 JOB 032 005 Quando dunque vide che sulla bocca di questi tre uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno. 018 JOB 032 006 Giovane io sono di anni e voi siete gia canuti; per questo ho esitato per rispetto a manifestare a voi il mio sapere. Presa dunque la parola, Eliu, figlio di Barachele il Buzita, disse: 018 JOB 032 007 Pensavo: Parlerà l'età e i canuti insegneranno la sapienza. 018 JOB 032 008 Ma certo essa è un soffio nell'uomo; l'ispirazione dell'Onnipotente lo fa intelligente. 018 JOB 032 009 Non sono i molti anni a dar la sapienza, né sempre i vecchi distinguono ciò che è giusto. 018 JOB 032 010 Per questo io oso dire: Ascoltatemi; anch'io esporrò il mio sapere. 018 JOB 032 011 Ecco, ho atteso le vostre parole, ho teso l'orecchio ai vostri argomenti. Finché andavate in cerca di argomenti 018 JOB 032 012 su di voi fissai l'attenzione. Ma ecco, nessuno ha potuto convincere Giobbe, nessuno tra di voi risponde ai suoi detti. 018 JOB 032 013 Non dite: Noi abbiamo trovato la sapienza, ma lo confuti Dio, non l'uomo! 018 JOB 032 014 Egli non mi ha rivolto parole, e io non gli risponderò con le vostre parole. 018 JOB 032 015 Sono vinti, non rispondono più, mancano loro le parole. 018 JOB 032 016 Ho atteso, ma poiché non parlano più, poiché stanno lì senza risposta, 018 JOB 032 017 voglio anch'io dire la mia parte, anch'io esporrò il mio parere; 018 JOB 032 018 mi sento infatti pieno di parole, mi preme lo spirito che è dentro di me. 018 JOB 032 019 Ecco, dentro di me c'è come vino senza sfogo, come vino che squarcia gli otri nuovi. 018 JOB 032 020 Parlerò e mi sfogherò, aprirò le labbra e risponderò. 018 JOB 032 021 Non guarderò in faccia ad alcuno, non adulerò nessuno, 018 JOB 032 022 perché io non so adulare: altrimenti il mio creatore in breve mi eliminerebbe. 018 JOB 033 001 Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi, ad ogni mia parola porgi l'orecchio. 018 JOB 033 002 Ecco, io apro la bocca, parla la mia lingua entro il mio palato. 018 JOB 033 003 Il mio cuore dirà sagge parole e le mie labbra parleranno chiaramente. 018 JOB 033 004 Lo spirito di Dio mi ha creato e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita. 018 JOB 033 005 Se puoi, rispondimi, prepàrati davanti a me, stà pronto. 018 JOB 033 006 Ecco, io sono come te di fronte a Dio e anch'io sono stato tratto dal fango: 018 JOB 033 007 ecco, nulla hai da temere da me, né graverò su di te la mano. 018 JOB 033 008 Non hai fatto che dire ai miei orecchi e ho ben udito il suono dei tuoi detti: 018 JOB 033 009 «Puro son io, senza peccato, io sono mondo, non ho colpa; 018 JOB 033 010 ma egli contro di me trova pretesti e mi stima suo nemico; 018 JOB 033 011 pone in ceppi i miei piedi e spia tutti i miei passi!». 018 JOB 033 012 Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione. Dio è infatti più grande dell'uomo. 018 JOB 033 013 Perché ti lamenti di lui, se non risponde ad ogni tua parola? 018 JOB 033 014 Dio parla in un modo o in un altro, ma non si fa attenzione. 018 JOB 033 015 Parla nel sogno, visione notturna, quando cade il sopore sugli uomini e si addormentano sul loro giaciglio; 018 JOB 033 016 apre allora l'orecchio degli uomini e con apparizioni li spaventa, 018 JOB 033 017 per distogliere l'uomo dal male e tenerlo lontano dall'orgoglio, 018 JOB 033 018 per preservarne l'anima dalla fossa e la sua vita dalla morte violenta. 018 JOB 033 019 Lo corregge con il dolore nel suo letto e con la tortura continua delle ossa; 018 JOB 033 020 quando il suo senso ha nausea del pane, il suo appetito del cibo squisito; 018 JOB 033 021 quando la sua carne si consuma a vista d'occhio e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori, 018 JOB 033 022 quando egli si avvicina alla fossa e la sua vita alla dimora dei morti. 018 JOB 033 023 Ma se vi è un angelo presso di lui, un protettore solo fra mille, per mostrare all'uomo il suo dovere, 018 JOB 033 024 abbia pietà di lui e dica: «Scampalo dallo scender nella fossa, ho trovato il riscatto», 018 JOB 033 025 allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù, tornerà ai giorni della sua adolescenza: 018 JOB 033 026 supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza, gli mostrerà il suo volto in giubilo, e renderà all'uomo la sua giustizia. 018 JOB 033 027 Egli si rivolgerà agli uomini e dirà: «Avevo peccato e violato la giustizia, ma egli non mi ha punito per quel che meritavo; 018 JOB 033 028 mi ha scampato dalla fossa e la mia vita rivede la luce». 018 JOB 033 029 Ecco, tutto questo fa Dio, due volte, tre volte con l'uomo, 018 JOB 033 030 per sottrarre l'anima sua dalla fossa e illuminarla con la luce dei viventi. 018 JOB 033 031 Attendi, Giobbe, ascoltami, taci e io parlerò: 018 JOB 033 032 ma se hai qualcosa da dire, rispondimi, parla, perché vorrei darti ragione; 018 JOB 033 033 se no, tu ascoltami e io ti insegnerò la sapienza. 018 JOB 034 001 Eliu continuò a dire: 018 JOB 034 002 Ascoltate, saggi, le mie parole e voi, sapienti, porgetemi l'orecchio, 018 JOB 034 003 Perché l'orecchio distingue le parole, come il palato assapora i cibi. 018 JOB 034 004 Esploriamo noi ciò che è giusto, indaghiamo fra di noi quale sia il bene: 018 JOB 034 005 poiché Giobbe ha detto: «Io son giusto, ma Dio mi ha tolto il mio diritto; 018 JOB 034 006 contro il mio diritto passo per menzognero, inguaribile è la mia piaga benché senza colpa». 018 JOB 034 007 Chi è come Giobbe che beve, come l'acqua, l'insulto, 018 JOB 034 008 che fa la strada in compagnia dei malfattori, andando con uomini iniqui? 018 JOB 034 009 Poiché egli ha detto: «Non giova all'uomo essere in buona grazia con Dio». 018 JOB 034 010 Perciò ascoltatemi, uomini di senno: lungi da Dio l'iniquità e dall'Onnipotente l'ingiustizia! 018 JOB 034 011 Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta. 018 JOB 034 012 In verità, Dio non agisce da ingiusto e l'Onnipotente non sovverte il diritto! 018 JOB 034 013 Chi mai gli ha affidato la terra e chi ha disposto il mondo intero? 018 JOB 034 014 Se egli richiamasse il suo spirito a sè e a sé ritraesse il suo soffio, 018 JOB 034 015 ogni carne morirebbe all'istante e l'uomo ritornerebbe in polvere. 018 JOB 034 016 Se hai intelletto, ascolta bene questo, porgi l'orecchio al suono delle mie parole. 018 JOB 034 017 Può mai governare chi odia il diritto? E tu osi condannare il Gran Giusto? 018 JOB 034 018 lui che dice ad un re: «Iniquo!» e ai principi: «Malvagi!», 018 JOB 034 019 lui che non usa parzialità con i potenti e non preferisce al povero il ricco, perché tutti costoro sono opera delle sue mani? 018 JOB 034 020 In un istante muoiono e nel cuore della notte sono colpiti i potenti e periscono; e senza sforzo rimuove i tiranni, 018 JOB 034 021 poiché egli tiene gli occhi sulla condotta dell'uomo e vede tutti i suoi passi. 018 JOB 034 022 Non vi è tenebra, non densa oscurità, dove possano nascondersi i malfattori. 018 JOB 034 023 Poiché non si pone all'uomo un termine per comparire davanti a Dio in giudizio: 018 JOB 034 024 egli fiacca i potenti, senza fare inchieste, e colloca altri al loro posto. 018 JOB 034 025 Poiché conosce le loro opere, li travolge nella notte e sono schiacciati; 018 JOB 034 026 come malvagi li percuote, li colpisce alla vista di tutti; 018 JOB 034 027 perché si sono allontanati da lui e di tutte le sue vie non si sono curati, 018 JOB 034 028 sì da far giungere fino a lui il grido dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri. 018 JOB 034 029 Se egli tace, chi lo può condannare? Se vela la faccia, chi lo può vedere? Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia, 018 JOB 034 030 perché non regni un uomo perverso, perché il popolo non abbia inciampi. 018 JOB 034 031 Si può dunque dire a Dio: «Porto la pena, senza aver fatto il male; 018 JOB 034 032 se ho peccato, mostramelo; se ho commesso l'iniquità, non lo farò più»? 018 JOB 034 033 Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare, perché tu rifiuti il suo giudizio? Poiché tu devi scegliere, non io, dì, dunque, quello che sai. 018 JOB 034 034 Gli uomini di senno mi diranno con l'uomo saggio che mi ascolta: 018 JOB 034 035 «Giobbe non parla con sapienza e le sue parole sono prive di senno». 018 JOB 034 036 Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo, per le sue risposte da uomo empio, 018 JOB 034 037 perché aggiunge al suo peccato la rivolta, in mezzo a noi batte le mani e moltiplica le parole contro Dio. 018 JOB 035 001 Eliu riprese a dire: 018 JOB 035 002 Ti pare di aver pensato cosa giusta, quando dicesti: «Ho ragione davanti a Dio»? 018 JOB 035 003 O quando hai detto: «Che te ne importa? Che utilità ne ho dal mio peccato»? 018 JOB 035 004 Risponderò a te con discorsi e ai tuoi amici insieme con te. 018 JOB 035 005 Contempla il cielo e osserva, considera le nubi: sono più alte di te. 018 JOB 035 006 Se pecchi, che gli fai? Se moltiplichi i tuoi delitti, che danno gli arrechi? 018 JOB 035 007 Se tu sei giusto, che cosa gli dai o che cosa riceve dalla tua mano? 018 JOB 035 008 Su un uomo come te ricade la tua malizia, su un figlio d'uomo la tua giustizia! 018 JOB 035 009 Si grida per la gravità dell'oppressione, si invoca aiuto sotto il braccio dei potenti, 018 JOB 035 010 ma non si dice: «Dov'è quel Dio che mi ha creato, che concede nella notte canti di gioia; 018 JOB 035 011 che ci rende più istruiti delle bestie selvatiche, che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?». 018 JOB 035 012 Si grida, allora, ma egli non risponde di fronte alla superbia dei malvagi. 018 JOB 035 013 Certo è falso dire: «Dio non ascolta e l'Onnipotente non presta attenzione»; 018 JOB 035 014 più ancora quando tu dici che non lo vedi, che la tua causa sta innanzi a lui e tu in lui speri; 018 JOB 035 015 così pure quando dici che la sua ira non punisce né si cura molto dell'iniquità. 018 JOB 035 016 Giobbe dunque apre invano la sua bocca e senza cognizione moltiplica le chiacchiere. 018 JOB 036 001 Eliu continuò a dire: 018 JOB 036 002 Abbi un pò di pazienza e io te lo dimostrerò, perché in difesa di Dio c'è altro da dire. 018 JOB 036 003 Prenderò da lontano il mio sapere e renderò giustizia al mio creatore, 018 JOB 036 004 poiché non è certo menzogna il mio parlare: un uomo di perfetta scienza è qui con te. 018 JOB 036 005 Ecco, Dio è grande e non si ritratta, egli è grande per fermezza di cuore. 018 JOB 036 006 Non lascia vivere l'iniquo e rende giustizia ai miseri. 018 JOB 036 007 Non toglie gli occhi dai giusti, li fa sedere sul trono con i re e li esalta per sempre. 018 JOB 036 008 Se talvolta essi sono avvinti in catene, se sono stretti dai lacci dell'afflizione, 018 JOB 036 009 fa loro conoscere le opere loro e i loro falli, perché superbi; 018 JOB 036 010 apre loro gli orecchi per la correzione e ordina che si allontanino dalla iniquità. 018 JOB 036 011 Se ascoltano e si sottomettono, chiuderanno i loro giorni nel benessere e i loro anni nelle delizie. 018 JOB 036 012 Ma se non vorranno ascoltare, di morte violenta periranno, spireranno senza neppure saperlo. 018 JOB 036 013 I perversi di cuore accumulano l'ira; non invocano aiuto, quando Dio li avvince in catene: 018 JOB 036 014 si spegne in gioventù la loro anima, e la loro vita all'età dei dissoluti. 018 JOB 036 015 Ma egli libera il povero con l'afflizione, gli apre l'udito con la sventura. 018 JOB 036 016 Anche te intende sottrarre dal morso dell'angustia: avrai in cambio un luogo ampio, non ristretto e la tua tavola sarà colma di vivande grasse. 018 JOB 036 017 Ma se colmi la misura con giudizi da empio, giudizio e condanna ti seguiranno. 018 JOB 036 018 La collera non ti trasporti alla bestemmia, l'abbondanza dell'espiazione non ti faccia fuorviare. 018 JOB 036 019 Può forse farti uscire dall'angustia il tuo grido, con tutti i tentativi di forza? 018 JOB 036 020 Non sospirare quella notte, in cui i popoli vanno al loro luogo. 018 JOB 036 021 Bada di non volgerti all'iniquità, poiché per questo sei stato provato dalla miseria. 018 JOB 036 022 Ecco, Dio è sublime nella sua potenza; chi come lui è temibile? 018 JOB 036 023 Chi mai gli ha imposto il suo modo d'agire o chi mai ha potuto dirgli: «Hai agito male?». 018 JOB 036 024 Ricordati che devi esaltare la sua opera, che altri uomini hanno cantato. 018 JOB 036 025 Ogni uomo la contempla, il mortale la mira da lontano. 018 JOB 036 026 Ecco, Dio è così grande, che non lo comprendiamo: il numero dei suoi anni è incalcolabile. 018 JOB 036 027 Egli attrae in alto le gocce dell'acqua e scioglie in pioggia i suoi vapori, 018 JOB 036 028 che le nubi riversano e grondano sull'uomo in grande quantità. 018 JOB 036 029 Chi inoltre può comprendere la distesa delle nubi, i fragori della sua dimora? 018 JOB 036 030 Ecco, espande sopra di esso il suo vapore e copre le profondità del mare. 018 JOB 036 031 In tal modo sostenta i popoli e offre alimento in abbondanza. 018 JOB 036 032 Arma le mani di folgori e le scaglia contro il bersaglio. 018 JOB 036 033 Lo annunzia il suo fragore, riserva d'ira contro l'iniquità. 018 JOB 037 001 Per questo mi batte forte il cuore e mi balza fuori dal petto. 018 JOB 037 002 Udite, udite, il rumore della sua voce, il fragore che esce dalla sua bocca. 018 JOB 037 003 Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo e il suo bagliore giunge ai lembi della terra; 018 JOB 037 004 dietro di esso brontola il tuono, mugghia con il suo fragore maestoso e nulla arresta i fulmini, da quando si è udita la sua voce; 018 JOB 037 005 mirabilmente tuona Dio con la sua voce opera meraviglie che non comprendiamo! 018 JOB 037 006 Egli infatti dice alla neve: «Cadi sulla terra» e alle piogge dirotte: «Siate violente». 018 JOB 037 007 Rinchiude ogni uomo in casa sotto sigillo, perché tutti riconoscano la sua opera. 018 JOB 037 008 Le fiere si ritirano nei loro ripari e nelle loro tane si accovacciano. 018 JOB 037 009 Dal mezzogiorno avanza l'uragano e il freddo dal settentrione. 018 JOB 037 010 Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e la distesa dell'acqua si congela. 018 JOB 037 011 Carica di umidità le nuvole e le nubi ne diffondono le folgori. 018 JOB 037 012 Egli le fa vagare dappertutto secondo i suoi ordini, perché eseguiscano quanto comanda loro sul mondo intero. 018 JOB 037 013 Le manda o per castigo della terra o in segno di bontà. 018 JOB 037 014 Porgi l'orecchio a questo, Giobbe, soffèrmati e considera le meraviglie di Dio. 018 JOB 037 015 Sai tu come Dio le diriga e come la sua nube produca il lampo? 018 JOB 037 016 Conosci tu come la nube si libri in aria, i prodigi di colui che tutto sa? 018 JOB 037 017 Come le tue vesti siano calde quando non soffia l'austro e la terra riposa? 018 JOB 037 018 Hai tu forse disteso con lui il firmamento, solido come specchio di metallo fuso? 018 JOB 037 019 Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli. Noi non parleremo per l'oscurità. 018 JOB 037 020 Gli si può forse ordinare: «Parlerò io?». O un uomo può dire che è sopraffatto? 018 JOB 037 021 Ora diventa invisibile la luce, oscurata in mezzo alle nubi: ma tira il vento e le spazza via. 018 JOB 037 022 Dal nord giunge un aureo chiarore, intorno a Dio è tremenda maestà. 018 JOB 037 023 L’Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere, sublime in potenza e rettitudine e grande per giustizia: egli non ha da rispondere. 018 JOB 037 024 Perciò gli uomini lo temono: a lui la venerazione di tutti i saggi di mente. 018 JOB 038 001 Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine: 018 JOB 038 002 Chi è costui che oscura il consiglio con parole insipienti? 018 JOB 038 003 Cingiti i fianchi come un prode, io t'interrogherò e tu mi istruirai. 018 JOB 038 004 Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! 018 JOB 038 005 Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la misura? 018 JOB 038 006 Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare, 018 JOB 038 007 mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio? 018 JOB 038 008 Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno, 018 JOB 038 009 quando lo circondavo di nubi per veste e per fasce di caligine folta? 018 JOB 038 010 Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte 018 JOB 038 011 e ho detto: «Fin qui giungerai e non oltre e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde». 018 JOB 038 012 Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora, 018 JOB 038 013 perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi? 018 JOB 038 014 Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito. 018 JOB 038 015 E' sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire. 018 JOB 038 016 Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato? 018 JOB 038 017 Ti sono state indicate le porte della morte e hai visto le porte dell'ombra funerea? 018 JOB 038 018 Hai tu considerato le distese della terra? Dillo, se sai tutto questo! 018 JOB 038 019 Per quale via si va dove abita la luce e dove hanno dimora le tenebre 018 JOB 038 020 perché tu le conduca al loro dominio o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa? 018 JOB 038 021 Certo, tu lo sai, perché allora eri nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande! 018 JOB 038 022 Sei mai giunto ai serbatoi della neve, hai mai visto i serbatoi della grandine, 018 JOB 038 023 che io riserbo per il tempo della sciagura, per il giorno della guerra e della battaglia? 018 JOB 038 024 Per quali vie si espande la luce, si diffonde il vento d'oriente sulla terra? 018 JOB 038 025 Chi ha scavato canali agli acquazzoni e una strada alla nube tonante, 018 JOB 038 026 per far piovere sopra una terra senza uomini, su un deserto dove non c'è nessuno, 018 JOB 038 027 per dissetare regioni desolate e squallide e far germogliare erbe nella steppa? 018 JOB 038 028 Ha forse un padre la pioggia? O chi mette al mondo le gocce della rugiada? 018 JOB 038 029 Dal seno di chi è uscito il ghiaccio e la brina del cielo chi l'ha generata? 018 JOB 038 030 Come pietra le acque induriscono e la faccia dell'abisso si raggela. 018 JOB 038 031 Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi o sciogliere i vincoli di Orione? 018 JOB 038 032 Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino o puoi guidare l'Orsa insieme con i suoi figli? 018 JOB 038 033 Conosci tu le leggi del cielo o ne applichi le norme sulla terra? 018 JOB 038 034 Puoi tu alzare la voce fino alle nubi e farti coprire da un rovescio di acqua? 018 JOB 038 035 Scagli tu i fulmini e partono dicendoti: «Eccoci!»? 018 JOB 038 036 Chi ha elargito all'ibis la sapienza o chi ha dato al gallo intelligenza? 018 JOB 038 037 Chi può con sapienza calcolare le nubi e chi riversa gli otri del cielo, 018 JOB 038 038 quando si fonde la polvere in una massa e le zolle si attaccano insieme? 018 JOB 038 039 Vai tu a caccia di preda per la leonessa e sazi la fame dei leoncini, 018 JOB 038 040 quando sono accovacciati nelle tane o stanno in agguato fra le macchie? 018 JOB 038 041 Chi prepara al corvo il suo pasto, quando i suoi nati gridano verso Dio e vagano qua e là per mancanza di cibo? 018 JOB 039 001 Sai tu quando figliano le camozze e assisti al parto delle cerve? 018 JOB 039 002 Conti tu i mesi della loro gravidanza e sai tu quando devono figliare? 018 JOB 039 003 Si curvano e depongono i figli, metton fine alle loro doglie. 018 JOB 039 004 Robusti sono i loro figli, crescono in campagna, partono e non tornano più da esse. 018 JOB 039 005 Chi lascia libero l'asino selvatico e chi scioglie i legami dell'ònagro, 018 JOB 039 006 al quale ho dato la steppa per casa e per dimora la terra salmastra? 018 JOB 039 007 Del fracasso della città se ne ride e gli urli dei guardiani non ode. 018 JOB 039 008 Gira per le montagne, sua pastura, e va in cerca di quanto è verde. 018 JOB 039 009 Il bufalo si lascerà piegare a servirti o a passar la notte presso la tua greppia? 018 JOB 039 010 Potrai legarlo con la corda per fare il solco o fargli erpicare le valli dietro a te? 018 JOB 039 011 Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande e a lui affiderai le tue fatiche? 018 JOB 039 012 Conterai su di lui, che torni e raduni la tua messe sulla tua aia? 018 JOB 039 013 L'ala dello struzzo batte festante, ma è forse penna e piuma di cicogna? 018 JOB 039 014 Abbandona infatti alla terra le uova e sulla polvere le lascia riscaldare. 018 JOB 039 015 Dimentica che un piede può schiacciarle, una bestia selvatica calpestarle. 018 JOB 039 016 Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi, della sua inutile fatica non si affanna, 018 JOB 039 017 perché Dio gli ha negato la saggezza e non gli ha dato in sorte discernimento. 018 JOB 039 018 Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le ali: si beffa del cavallo e del suo cavaliere. 018 JOB 039 019 Puoi tu dare la forza al cavallo e vestire di fremiti il suo collo? 018 JOB 039 020 Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo? Il suo alto nitrito incute spavento. 018 JOB 039 021 Scalpita nella valle giulivo e con impeto va incontro alle armi. 018 JOB 039 022 Sprezza la paura, non teme, né retrocede davanti alla spada. 018 JOB 039 023 Su di lui risuona la faretra, il luccicar della lancia e del dardo. 018 JOB 039 024 Strepitando, fremendo, divora lo spazio e al suono della tromba più non si tiene. 018 JOB 039 025 Al primo squillo grida: «Aah!...» e da lontano fiuta la battaglia, gli urli dei capi, il fragor della mischia. 018 JOB 039 026 Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero e spiega le ali verso il sud? 018 JOB 039 027 O al tuo comando l'aquila s'innalza e pone il suo nido sulle alture? 018 JOB 039 028 Abita le rocce e passa la notte sui denti di rupe o sui picchi. 018 JOB 039 029 Di lassù spia la preda, lontano scrutano i suoi occhi. 018 JOB 039 030 I suoi aquilotti succhiano il sangue e dove sono cadaveri, là essa si trova. 018 JOB 040 001 Il Signore riprese e disse a Giobbe: 018 JOB 040 002 Il censore vorrà ancora contendere con l'Onnipotente? L'accusatore di Dio risponda! 018 JOB 040 003 Giobbe rivolto al Signore disse: 018 JOB 040 004 Ecco, sono ben meschino: che ti posso rispondere? Mi metto la mano sulla bocca. 018 JOB 040 005 Ho parlato una volta, ma non replicherò. ho parlato due volte, ma non continuerò. 018 JOB 040 006 Allora il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine e disse: 018 JOB 040 007 Cingiti i fianchi come un prode: io t'interrogherò e tu mi istruirai. 018 JOB 040 008 Oseresti proprio cancellare il mio guidizio e farmi torto per avere tu ragione? 018 JOB 040 009 Hai tu un braccio come quello di Dio e puoi tuonare con voce pari alla sua? 018 JOB 040 010 Ornati pure di maestà e di sublimità, rivestiti di splendore e di gloria; 018 JOB 040 011 diffondi i furori della tua collera, mira ogni superbo e abbattilo, 018 JOB 040 012 mira ogni superbo e umilialo, schiaccia i malvagi ovunque si trovino; 018 JOB 040 013 nascondili nella polvere tutti insieme, rinchiudili nella polvere tutti insieme, 018 JOB 040 014 anch'io ti loderò, perché hai trionfato con la destra. 018 JOB 040 015 Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te, mangia l'erba come il bue. 018 JOB 040 016 Guarda, la sua forza è nei fianchi e il suo vigore nel ventre. 018 JOB 040 017 Rizza la coda come un cedro, i nervi delle sue cosce s'intrecciano saldi, 018 JOB 040 018 le sue vertebre, tubi di bronzo, le sue ossa come spranghe di ferro. 018 JOB 040 019 Esso è la prima delle opere di Dio; il suo creatore lo ha fornito di difesa. 018 JOB 040 020 I monti gli offrono i loro prodotti e là tutte le bestie della campagna si trastullano. 018 JOB 040 021 Sotto le piante di loto si sdraia, nel folto del canneto della palude. 018 JOB 040 022 Lo ricoprono d'ombra i loti selvatici, lo circondano i salici del torrente. 018 JOB 040 023 Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema, è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca. 018 JOB 040 024 Chi potrà afferarlo per gli occhi, prenderlo con lacci e forargli le narici? 018 JOB 041 001 Puoi tu pescare il Leviatan con l'amo e tener ferma la sua lingua con una corda, 018 JOB 041 002 ficcargli un giunco nelle narici e forargli la mascella con un uncino? 018 JOB 041 003 Ti farà forse molte suppliche e ti rivolgerà dolci parole? 018 JOB 041 004 Stipulerà forse con te un'alleanza, perché tu lo prenda come servo per sempre? 018 JOB 041 005 Scherzerai con lui come un passero, legandolo per le tue fanciulle? 018 JOB 041 006 Lo metteranno in vendita le compagnie di pesca, se lo divideranno i commercianti? 018 JOB 041 007 Crivellerai di dardi la sua pelle e con la fiocina la sua testa? 018 JOB 041 008 Metti su di lui la mano: al ricordo della lotta, non rimproverai! 018 JOB 041 009 Ecco, la tua speranza è fallita, al solo vederlo uno stramazza. 018 JOB 041 010 Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo e chi mai potrà star saldo di fronte a lui? 018 JOB 041 011 Chi mai lo ha assalito e si è salvato? Nessuno sotto tutto il cielo. 018 JOB 041 012 Non tacerò la forza delle sue membra: in fatto di forza non ha pari. 018 JOB 041 013 Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle e nella sua doppia corazza chi può penetrare? 018 JOB 041 014 Le porte della sua bocca chi mai ha aperto? Intorno ai suoi denti è il terrore! 018 JOB 041 015 Il suo dorso è a lamine di scudi, saldate con stretto suggello; 018 JOB 041 016 l'una con l'altra si toccano, sì che aria fra di esse non passa: 018 JOB 041 017 ognuna aderisce alla vicina, sono compatte e non possono separarsi. 018 JOB 041 018 Il suo starnuto irradia luce e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora. 018 JOB 041 019 Dalla sua bocca partono vampate, sprizzano scintille di fuoco. 018 JOB 041 020 Dalle sue narici esce fumo come da caldaia, che bolle sul fuoco. 018 JOB 041 021 Il suo fiato incendia carboni e dalla bocca gli escono fiamme. 018 JOB 041 022 Nel suo collo risiede la forza e innanzi a lui corre la paura. 018 JOB 041 023 Le giogaie della sua carne son ben compatte, sono ben salde su di lui, non si muovono. 018 JOB 041 024 Il suo cuore è duro come pietra, duro come la pietra inferiore della macina. 018 JOB 041 025 Quando si alza, si spaventano i forti e per il terrore restano smarriti. 018 JOB 041 026 La spada che lo raggiunge non vi si infigge, né lancia, né freccia né giavellotto; 018 JOB 041 027 stima il ferro come paglia, il bronzo come legno tarlato. 018 JOB 041 028 Non lo mette in fuga la freccia, in pula si cambian per lui le pietre della fionda. 018 JOB 041 029 Come stoppia stima una mazza e si fa beffe del vibrare dell'asta. 018 JOB 041 030 Al disotto ha cocci acuti e striscia come erpice sul molle terreno. 018 JOB 041 031 Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso da unguenti. 018 JOB 041 032 Dietro a sé produce una bianca scia e l'abisso appare canuto. 018 JOB 041 033 Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. 018 JOB 041 034 Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le fiere più superbe. 018 JOB 042 001 Allora Giobbe rispose al Signore e disse: 018 JOB 042 002 Comprendo che puoi tutto e che nessuna cosa è impossibile per te. 018 JOB 042 003 Chi è colui che, senza aver scienza, può oscurare il tuo consiglio? Ho esposto dunque senza discernimento cose troppo superiori a me, che io non comprendo. 018 JOB 042 004 «Ascoltami e io parlerò, io t'interrogherò e tu istruiscimi». 018 JOB 042 005 Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. 018 JOB 042 006 Perciò mi ricredo e ne provo pentimento sopra polvere e cenere. 018 JOB 042 007 Dopo che il Signore aveva rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz il Temanita: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. 018 JOB 042 008 Prendete dunque sette vitelli e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi; il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinchè io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe». 018 JOB 042 009 Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita andarono e fecero come loro aveva detto il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe. 018 JOB 042 010 Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. 018 JOB 042 011 Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d'oro. 018 JOB 042 012 Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. 018 JOB 042 013 Ebbe anche sette figli e tre figlie. 018 JOB 042 014 A una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio. 018 JOB 042 015 In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli. 018 JOB 042 016 Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant'anni e vide figli e nipoti di quattro generazioni. 018 JOB 042 017 Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni. # # BOOK 019 PSA Psalms Salmi 019 PSA 001 001 Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; 019 PSA 001 002 ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte. 019 PSA 001 003 Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere. 019 PSA 001 004 Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde; 019 PSA 001 005 perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti. 019 PSA 001 006 Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina. 019 PSA 002 001 Perché le genti congiurano perché invano cospirano i popoli? 019 PSA 002 002 Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia: 019 PSA 002 003 «Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami». 019 PSA 002 004 Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall'alto il Signore. 019 PSA 002 005 Egli parla loro con ira, li spaventa nel suo sdegno: 019 PSA 002 006 «Io l'ho costituito mio sovrano sul Sion mio santo monte». 019 PSA 002 007 Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. 019 PSA 002 008 Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra. 019 PSA 002 009 Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai». 019 PSA 002 010 E ora, sovrani, siate saggi istruitevi, giudici della terra; 019 PSA 002 011 servite Dio con timore e con tremore esultate; 019 PSA 002 012 che non si sdegni e voi perdiate la via. Improvvisa divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia. 019 PSA 003 001 Salmo di Davide quando fuggiva il figlio Assalonne. Signore, quanti sono i miei oppressori! Molti contro di me insorgono. 019 PSA 003 002 Molti di me vanno dicendo: «Neppure Dio lo salva!». 019 PSA 003 003 Ma tu, Signore, sei mia difesa, tu sei mia gloria e sollevi il mio capo. 019 PSA 003 004 Al Signore innalzo la mia voce e mi risponde dal suo monte santo. 019 PSA 003 005 Io mi corico e mi addormento, mi sveglio perché il Signore mi sostiene. 019 PSA 003 006 Non temo la moltitudine di genti che contro di me si accampano. 019 PSA 003 007 Sorgi, Signore, salvami, Dio mio. Hai colpito sulla guancia i miei nemici, hai spezzato i denti ai peccatori. 019 PSA 003 008 Del Signore è la salvezza: sul tuo popolo la tua benedizione. 019 PSA 004 001 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide. Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia: dalle angosce mi hai liberato; pietà di me, ascolta la mia preghiera. 019 PSA 004 002 Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Perché amate cose vane e cercate la menzogna? 019 PSA 004 003 Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele: il Signore mi ascolta quando lo invoco. 019 PSA 004 004 Tremate e non peccate, sul vostro giaciglio riflettete e placatevi. 019 PSA 004 005 Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore. 019 PSA 004 006 Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene?». Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. 019 PSA 004 007 Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento. 019 PSA 004 008 In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare. 019 PSA 005 001 Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide. Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento. 019 PSA 005 002 Ascolta la voce del mio grido, o mio re e mio Dio, perché ti prego, Signore. 019 PSA 005 003 Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t'invoco e sto in attesa. 019 PSA 005 004 Tu non sei un Dio che si compiace del male; presso di te il malvagio non trova dimora; 019 PSA 005 005 gli stolti non sostengono il tuo sguardo. Tu detesti chi fa il male, 019 PSA 005 006 fai perire i bugiardi. Il Signore detesta sanguinari e ingannatori. 019 PSA 005 007 Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio. 019 PSA 005 008 Signore, guidami con giustizia di fronte ai miei nemici; spianami davanti il tuo cammino. 019 PSA 005 009 Non c'è sincerità sulla loro bocca, è pieno di perfidia il loro cuore; la loro gola è un sepolcro aperto, la loro lingua è tutta adulazione. 019 PSA 005 010 Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame, per tanti loro delitti disperdili, perché a te si sono ribellati. 019 PSA 005 011 Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allieteranno quanti amano il tuo nome. 019 PSA 005 012 Signore, tu benedici il giusto: come scudo lo copre la tua benevolenza. 019 PSA 006 001 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Sull'ottava. Salmo. Di Davide. Signore, non punirmi nel tuo sdegno, non castigarmi nel tuo furore. 019 PSA 006 002 Pietà di me, Signore: vengo meno; risanami, Signore: tremano le mie ossa. 019 PSA 006 003 L'anima mia è tutta sconvolta, ma tu, Signore, fino a quando...? 019 PSA 006 004 Volgiti, Signore, a liberarmi, salvami per la tua misericordia. 019 PSA 006 005 Nessuno tra i morti ti ricorda. Chi negli inferi canta le tue lodi? (Sheol h7585) 019 PSA 006 006 Sono stremato dai lungi lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, irroro di lacrime il mio letto. 019 PSA 006 007 I miei occhi si consumano nel dolore, invecchio fra tanti miei oppressori. 019 PSA 006 008 Via da me voi tutti che fate il male, il Signore ascolta la voce del mio pianto. 019 PSA 006 009 Il Signore ascolta la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera. 019 PSA 006 010 Arrossiscano e tremino i miei nemici, confusi, indietreggino all'istante. 019 PSA 007 001 Lamento che Davide rivolse al Signore per le parole di Cus il Beniaminita. Signore, mio Dio, in te mi rifugio: salvami e liberami da chi mi perseguita, 019 PSA 007 002 perché non mi sbrani come un leone, non mi sbrani senza che alcuno mi salvi. 019 PSA 007 003 Signore mio Dio, se così ho agito: se c'è iniquità sulle mie mani, 019 PSA 007 004 se ho ripagato il mio amico con il male, se a torto ho spogliato i miei avversari, 019 PSA 007 005 il nemico m'insegua e mi raggiunga, calpesti a terra la mia vita e trascini nella polvere il mio onore. 019 PSA 007 006 Sorgi, Signore, nel tuo sdegno, levati contro il furore dei nemici, alzati per il giudizio che hai stabilito. 019 PSA 007 007 L'assemblea dei popoli ti circondi: dall'alto volgiti contro di essa. 019 PSA 007 008 Il Signore decide la causa dei popoli: giudicami, Signore, secondo la mia giustizia, secondo la mia innocenza, o Altissimo. 019 PSA 007 009 Poni fine al male degli empi; rafforza l'uomo retto, tu che provi mente e cuore, Dio giusto. 019 PSA 007 010 La mia difesa è nel Signore, egli salva i retti di cuore. 019 PSA 007 011 Dio è giudice giusto, ogni giorno si accende il suo sdegno. 019 PSA 007 012 Non torna forse ad affilare la spada, a tendere e puntare il suo arco? 019 PSA 007 013 Si prepara strumenti di morte, arroventa le sue frecce. 019 PSA 007 014 Ecco, l'empio produce ingiustizia, concepisce malizia, partorisce menzogna. 019 PSA 007 015 Egli scava un pozzo profondo e cade nella fossa che ha fatto; 019 PSA 007 016 la sua malizia ricade sul suo capo, la sua violenza gli piomba sulla testa. 019 PSA 007 017 Loderò il Signore per la sua giustizia e canterò il nome di Dio, l'Altissimo. 019 PSA 008 001 Al maestro di coro. Sul canto: «I Torchi...». Salmo. Di Davide. O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. 019 PSA 008 002 Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli. 019 PSA 008 003 Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, 019 PSA 008 004 che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? 019 PSA 008 005 Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: 019 PSA 008 006 gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi; 019 PSA 008 007 tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna; 019 PSA 008 008 Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare. 019 PSA 008 009 O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra. 019 PSA 009 001 Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide. Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie. 019 PSA 009 002 Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. 019 PSA 009 003 Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono, 019 PSA 009 004 perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto. 019 PSA 009 005 Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre. 019 PSA 009 006 Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte. 019 PSA 009 007 Ma il Signore sta assiso in eterno; erige per il giudizio il suo trono: 019 PSA 009 008 giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli. 019 PSA 009 009 Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro. 019 PSA 009 010 Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore. 019 PSA 009 011 Cantate inni al Signore, che abita in Sion, narrate tra i popoli le sue opere. 019 PSA 009 012 Vindice del sangue, egli ricorda, non dimentica il grido degli afflitti. 019 PSA 009 013 Abbi pietà di me, Signore, vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, tu che mi strappi dalle soglie della morte, 019 PSA 009 014 perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion. 019 PSA 009 015 Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata, nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede. 019 PSA 009 016 Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani. 019 PSA 009 017 Tornino gli empi negli inferi, tutti i popoli che dimenticano Dio. (Sheol h7585) 019 PSA 009 018 Perché il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa. 019 PSA 009 019 Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: davanti a te siano giudicate le genti. 019 PSA 009 020 Riempile di spavento, Signore, sappiano le genti che sono mortali. 019 PSA 010 001 Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell'angoscia ti nascondi? 019 PSA 010 002 Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate. 019 PSA 010 003 L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio. 019 PSA 010 004 L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste»; questo è il suo pensiero. 019 PSA 010 005 Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari. 019 PSA 010 006 Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure». 019 PSA 010 007 Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso. 019 PSA 010 008 Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente. 019 PSA 010 009 I suoi occhi spiano l'infelice, sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete. 019 PSA 010 010 Infierisce di colpo sull'oppresso, cadono gl'infelici sotto la sua violenza. 019 PSA 010 011 Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla». 019 PSA 010 012 Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri. 019 PSA 010 013 Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto»? 019 PSA 010 014 Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio; 019 PSA 010 015 Punisci il suo peccato e più non lo trovi. 019 PSA 010 016 Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti. 019 PSA 010 017 Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio 019 PSA 010 018 per far giustizia all'orfano e all'oppresso; e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra. 019 PSA 011 001 Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi: «Fuggi come un passero verso il monte»? Al maestro del coro. Di Davide. 019 PSA 011 002 Ecco, gli empi tendono l'arco, aggiustano la freccia sulla corda per colpire nel buio i retti di cuore. 019 PSA 011 003 Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare? 019 PSA 011 004 Ma il Signore nel tempio santo, il Signore ha il trono nei cieli. I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo. 019 PSA 011 005 Il Signore scruta giusti ed empi, egli odia chi ama la violenza. 019 PSA 011 006 Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo, vento bruciante toccherà loro in sorte; 019 PSA 011 007 Giusto è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti vedranno il suo volto. 019 PSA 012 001 Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide. Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo. 019 PSA 012 002 Si dicono menzogne l'uno all'altro, labbra bugiarde parlano con cuore doppio. 019 PSA 012 003 Recida il Signore le labbra bugiarde, la lingua che dice parole arroganti, 019 PSA 012 004 quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, ci difendiamo con le nostre labbra: chi sarà nostro padrone?». 019 PSA 012 005 «Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, io sorgerò - dice il Signore - metterò in salvo chi è disprezzato». 019 PSA 012 006 I detti del Signore sono puri, argento raffinato nel crogiuolo, purificato nel fuoco sette volte. 019 PSA 012 007 Tu, o Signore, ci custodirai, ci guarderai da questa gente per sempre. 019 PSA 012 008 Mentre gli empi si aggirano intorno, emergono i peggiori tra gli uomini. 019 PSA 013 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto? 019 PSA 013 002 Fino a quando nell'anima mia proverò affanni, tristezza nel cuore ogni momento? Fino a quando su di me trionferà il nemico? 019 PSA 013 003 Guarda, rispondimi, Signore mio Dio, conserva la luce ai miei occhi, perché non mi sorprenda il sonno della morte, 019 PSA 013 004 perché il mio nemico non dica: «L'ho vinto!» e non esultino i miei avversari quando vacillo. 019 PSA 013 005 Nella tua misericordia ho confidato. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, 019 PSA 013 006 e canti al Signore, che mi ha beneficato. 019 PSA 014 001 Lo stolto pensa: «Non c'è Dio». Sono corrotti, fanno cose abominevoli: nessuno più agisce bene. Al maestro del coro. Di Davide. 019 PSA 014 002 Il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio: se c'è uno che cerchi Dio. 019 PSA 014 003 Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti; più nessuno fa il bene, neppure uno. 019 PSA 014 004 Non comprendono nulla tutti i malvagi, che divorano il mio popolo come il pane? 019 PSA 014 005 Non invocano Dio: tremeranno di spavento, perché Dio è con la stirpe del giusto. 019 PSA 014 006 Volete confondere le speranze del misero, ma il Signore è il suo rifugio. 019 PSA 014 007 Venga da Sion la salvezza d'Israele! Quando il Signore ricondurrà il suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele. 019 PSA 015 001 Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? Salmo. Di Davide. 019 PSA 015 002 Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, 019 PSA 015 003 non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino. 019 PSA 015 004 Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se giura a suo danno, non cambia; 019 PSA 015 005 presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l'innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. 019 PSA 016 001 Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Miktam. Di Davide. 019 PSA 016 002 Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene». 019 PSA 016 003 Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore. 019 PSA 016 004 Si affrettino altri a costruire idoli: io non spanderò le loro libazioni di sangue né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi. 019 PSA 016 005 Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. 019 PSA 016 006 Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia eredità. 019 PSA 016 007 Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce. 019 PSA 016 008 Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare. 019 PSA 016 009 Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, 019 PSA 016 010 perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. (Sheol h7585) 019 PSA 016 011 Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. 019 PSA 017 001 Accogli, Signore, la causa del giusto, sii attento al mio grido. Porgi l'orecchio alla mia preghiera: sulle mie labbra non c'è inganno. Preghiera. Di Davide. 019 PSA 017 002 Venga da te la mia sentenza, i tuoi occhi vedano la giustizia. 019 PSA 017 003 Saggia il mio cuore, scrutalo di notte, provami al fuoco, non troverai malizia. La mia bocca non si è resa colpevole, 019 PSA 017 004 secondo l'agire degli uomini; seguendo la parola delle tue labbra, ho evitato i sentieri del violento. 019 PSA 017 005 Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno. 019 PSA 017 006 Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta; porgi l'orecchio, ascolta la mia voce, 019 PSA 017 007 mostrami i prodigi del tuo amore: tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra. 019 PSA 017 008 Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all'ombra delle tue ali, 019 PSA 017 009 di fronte agli empi che mi opprimono, ai nemici che mi accerchiano. 019 PSA 017 010 Essi hanno chiuso il loro cuore, le loro bocche parlano con arroganza. 019 PSA 017 011 Eccoli, avanzano, mi circondano, puntano gli occhi per abbattermi; 019 PSA 017 012 simili a un leone che brama la preda, a un leoncello che si apposta in agguato. 019 PSA 017 013 Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo; con la tua spada scampami dagli empi, 019 PSA 017 014 con la tua mano, Signore, dal regno dei morti che non hanno più parte in questa vita. Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre se ne sazino anche i figli e ne avanzi per i loro bambini. 019 PSA 017 015 Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza. 019 PSA 018 001 Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici, Ti amo, Signore, mia forza, 019 PSA 018 002 Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza. 019 PSA 018 003 Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. 019 PSA 018 004 Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi; 019 PSA 018 005 gia mi avvolgevano i lacci degli inferi, gia mi stringevano agguati mortali. (Sheol h7585) 019 PSA 018 006 Nel mio affanno invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido. 019 PSA 018 007 La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era sdegnato. 019 PSA 018 008 Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti. 019 PSA 018 009 Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi. 019 PSA 018 010 Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento. 019 PSA 018 011 Si avvolgeva di tenebre come di velo, acque oscure e dense nubi lo coprivano. 019 PSA 018 012 Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi con grandine e carboni ardenti. 019 PSA 018 013 Il Signore tuonò dal cielo, l'Altissimo fece udire la sua voce: grandine e carboni ardenti. 019 PSA 018 014 Scagliò saette e li disperse, fulminò con folgori e li sconfisse. 019 PSA 018 015 Allora apparve il fondo del mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per la tua minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore. 019 PSA 018 016 Stese la mano dall'alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque, 019 PSA 018 017 mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano ed eran più forti di me. 019 PSA 018 018 Mi assalirono nel giorno di sventura, ma il Signore fu mio sostegno; 019 PSA 018 019 mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene. 019 PSA 018 020 Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani; 019 PSA 018 021 perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato empiamente il mio Dio. 019 PSA 018 022 I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge; 019 PSA 018 023 ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa. 019 PSA 018 024 Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi. 019 PSA 018 025 Con l'uomo buono tu sei buono con l'uomo integro tu sei integro, 019 PSA 018 026 con l'uomo puro tu sei puro, con il perverso tu sei astuto. 019 PSA 018 027 Perché tu salvi il popolo degli umili, ma abbassi gli occhi dei superbi. 019 PSA 018 028 Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre. 019 PSA 018 029 Con te mi lancerò contro le schiere, con il mio Dio scavalcherò le mura. 019 PSA 018 030 La via di Dio è diritta, la parola del Signore è provata al fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. 019 PSA 018 031 Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è rupe, se non il nostro Dio? 019 PSA 018 032 Il Dio che mi ha cinto di vigore e ha reso integro il mio cammino; 019 PSA 018 033 mi ha dato agilità come di cerve, sulle alture mi ha fatto stare saldo; 019 PSA 018 034 ha addestrato le mie mani alla battaglia, le mie braccia a tender l'arco di bronzo. 019 PSA 018 035 Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, la tua destra mi ha sostenuto, la tua bontà mi ha fatto crescere. 019 PSA 018 036 Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato. 019 PSA 018 037 Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, non sono tornato senza averli annientati. 019 PSA 018 038 Li ho colpiti e non si sono rialzati, sono caduti sotto i miei piedi. 019 PSA 018 039 Tu mi hai cinto di forza per la guerra, hai piegato sotto di me gli avversari. 019 PSA 018 040 Dei nemici mi hai mostrato le spalle, hai disperso quanti mi odiavano. 019 PSA 018 041 Hanno gridato e nessuno li ha salvati, al Signore, ma non ha risposto. 019 PSA 018 042 Come polvere al vento li ho dispersi, calpestati come fango delle strade. 019 PSA 018 043 Mi hai scampato dal popolo in rivolta, mi hai posto a capo delle nazioni. Un popolo che non conoscevo mi ha servito; 019 PSA 018 044 all'udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore, 019 PSA 018 045 impallidivano uomini stranieri e uscivano tremanti dai loro nascondigli. 019 PSA 018 046 Viva il Signore e benedetta la mia rupe, sia esaltato il Dio della mia salvezza. 019 PSA 018 047 Dio, tu mi accordi la rivincita e sottometti i popoli al mio giogo, 019 PSA 018 048 mi scampi dai nemici furenti, dei miei avversari mi fai trionfare e mi liberi dall'uomo violento. 019 PSA 018 049 Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli e canterò inni di gioia al tuo nome. 019 PSA 018 050 Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre. 019 PSA 019 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento. 019 PSA 019 002 Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia. 019 PSA 019 003 Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono. 019 PSA 019 004 Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola. 019 PSA 019 005 Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via. 019 PSA 019 006 Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore. 019 PSA 019 007 La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. 019 PSA 019 008 Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. 019 PSA 019 009 Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, 019 PSA 019 010 più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. 019 PSA 019 011 Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto. 019 PSA 019 012 Le inavvertenze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo. 019 PSA 019 013 Anche dall'orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro dal grande peccato. 019 PSA 019 014 Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore. 019 PSA 020 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe. 019 PSA 020 002 Ti mandi l'aiuto dal suo santuario e dall'alto di Sion ti sostenga. 019 PSA 020 003 Ricordi tutti i tuoi sacrifici e gradisca i tuoi olocausti. 019 PSA 020 004 Ti conceda secondo il tuo cuore, faccia riuscire ogni tuo progetto. 019 PSA 020 005 Esulteremo per la tua vittoria, spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio; adempia il Signore tutte le tue domande. 019 PSA 020 006 Ora so che il Signore salva il suo consacrato; gli ha risposto dal suo cielo santo con la forza vittoriosa della sua destra. 019 PSA 020 007 Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio. 019 PSA 020 008 Quelli si piegano e cadono, ma noi restiamo in piedi e siamo saldi. 019 PSA 020 009 Salva il re, o Signore, rispondici, quando ti invochiamo. 019 PSA 021 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Signore, il re gioisce della tua potenza, quanto esulta per la tua salvezza! 019 PSA 021 002 Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, non hai respinto il voto delle sue labbra. 019 PSA 021 003 Gli vieni incontro con larghe benedizioni; gli poni sul capo una corona di oro fino. 019 PSA 021 004 Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, lunghi giorni in eterno, senza fine. 019 PSA 021 005 Grande è la sua gloria per la tua salvezza, lo avvolgi di maestà e di onore; 019 PSA 021 006 lo fai oggetto di benedizione per sempre, lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto. 019 PSA 021 007 Perché il re confida nel Signore: per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso. 019 PSA 021 008 La tua mano raggiungerà ogni tuo nemico, la tua destra raggiungerà chiunque ti odia. 019 PSA 021 009 Ne farai una fornace ardente, nel giorno in cui ti mostrerai: il Signore li consumerà nella sua ira, li divorerà il fuoco. 019 PSA 021 010 Sterminerai dalla terra la loro prole, la loro stirpe di mezzo agli uomini. 019 PSA 021 011 Perché hanno ordito contro di te il male, hanno tramato insidie, non avranno successo. 019 PSA 021 012 Hai fatto loro voltare le spalle, contro di essi punterai il tuo arco. 019 PSA 021 013 Alzati, Signore, in tutta la tua forza; canteremo inni alla tua potenza. 019 PSA 022 001 Al maestro del coro. Sull'aria: «Cerva dell'aurora». Salmo. Di Davide. «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza»: sono le parole del mio lamento. 019 PSA 022 002 Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo. 019 PSA 022 003 Eppure tu abiti la santa dimora, tu, lode di Israele. 019 PSA 022 004 In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati; 019 PSA 022 005 a te gridarono e furono salvati, sperando in te non rimasero delusi. 019 PSA 022 006 Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo. 019 PSA 022 007 Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: 019 PSA 022 008 «Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico». 019 PSA 022 009 Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre. 019 PSA 022 010 Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio. 019 PSA 022 011 Da me non stare lontano, poiché l'angoscia è vicina e nessuno mi aiuta. 019 PSA 022 012 Mi circondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan. 019 PSA 022 013 Spalancano contro di me la loro bocca come leone che sbrana e ruggisce. 019 PSA 022 014 Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa. Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle mie viscere. 019 PSA 022 015 E' arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto. 019 PSA 022 016 Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi, 019 PSA 022 017 posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano: 019 PSA 022 018 si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. 019 PSA 022 019 Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto. 019 PSA 022 020 Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita. 019 PSA 022 021 Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali. 019 PSA 022 022 Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea. 019 PSA 022 023 Lodate il Signore, voi che lo temete, gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, lo tema tutta la stirpe di Israele; 019 PSA 022 024 perché egli non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del misero, non gli ha nascosto il suo volto, ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito. 019 PSA 022 025 Sei tu la mia lode nella grande assemblea, scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli. 019 PSA 022 026 I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano: «Viva il loro cuore per sempre». 019 PSA 022 027 Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra, si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie dei popoli. 019 PSA 022 028 Poiché il regno è del Signore, egli domina su tutte le nazioni. 019 PSA 022 029 A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere. E io vivrò per lui, 019 PSA 022 030 lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene; 019 PSA 022 031 annunzieranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l'opera del Signore!». 019 PSA 023 001 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; Salmo. Di Davide. 019 PSA 023 002 su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. 019 PSA 023 003 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. 019 PSA 023 004 Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. 019 PSA 023 005 Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. 019 PSA 023 006 Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. 019 PSA 024 001 Del Signore è la terra e quanto contiene, l'universo e i suoi abitanti. Di Davide. Salmo. 019 PSA 024 002 E' lui che l'ha fondata sui mari, e sui fiumi l'ha stabilita. 019 PSA 024 003 Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? 019 PSA 024 004 Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo. 019 PSA 024 005 Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. 019 PSA 024 006 Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. 019 PSA 024 007 Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. 019 PSA 024 008 Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia. 019 PSA 024 009 Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. 019 PSA 024 010 Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria. 019 PSA 025 001 A te, Signore, elevo l'anima mia, Di Davide. 019 PSA 025 002 Dio mio, in te confido: non sia confuso! Non trionfino su di me i miei nemici! 019 PSA 025 003 Chiunque spera in te non resti deluso, sia confuso chi tradisce per un nulla. 019 PSA 025 004 Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. 019 PSA 025 005 Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato. 019 PSA 025 006 Ricordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltà che è da sempre. 019 PSA 025 007 Non ricordare i peccati della mia giovinezza: ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. 019 PSA 025 008 Buono e retto è il Signore, la via giusta addita ai peccatori; 019 PSA 025 009 guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie. 019 PSA 025 010 Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti. 019 PSA 025 011 Per il tuo nome, Signore, perdona il mio peccato anche se grande. 019 PSA 025 012 Chi è l'uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire. 019 PSA 025 013 Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra. 019 PSA 025 014 Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza. 019 PSA 025 015 Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché libera dal laccio il mio piede. 019 PSA 025 016 Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono solo ed infelice. 019 PSA 025 017 Allevia le angosce del mio cuore, liberami dagli affanni. 019 PSA 025 018 Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati. 019 PSA 025 019 Guarda i miei nemici: sono molti e mi detestano con odio violento. 019 PSA 025 020 Proteggimi, dammi salvezza; al tuo riparo io non sia deluso. 019 PSA 025 021 Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato. 019 PSA 025 022 O Dio, libera Israele da tutte le sue angosce. 019 PSA 026 001 Signore, fammi giustizia: nell'integrità ho camminato, confido nel Signore, non potrò vacillare. Di Davide. 019 PSA 026 002 Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente. 019 PSA 026 003 La tua bontà è davanti ai miei occhi e nella tua verità dirigo i miei passi. 019 PSA 026 004 Non siedo con gli uomini mendaci e non frequento i simulatori. 019 PSA 026 005 Odio l'alleanza dei malvagi, non mi associo con gli empi. 019 PSA 026 006 Lavo nell'innocenza le mie mani e giro attorno al tuo altare, Signore, 019 PSA 026 007 per far risuonare voci di lode e per narrare tutte le tue meraviglie. 019 PSA 026 008 Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria. 019 PSA 026 009 Non travolgermi insieme ai peccatori, con gli uomini di sangue non perder la mia vita, 019 PSA 026 010 perché nelle loro mani è la perfidia, la loro destra è piena di regali. 019 PSA 026 011 Integro è invece il mio cammino; riscattami e abbi misericordia. 019 PSA 026 012 Il mio piede sta su terra piana; nelle assemblee benedirò il Signore. 019 PSA 027 001 Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore? Di Davide. 019 PSA 027 002 Quando mi assalgono i malvagi per straziarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere. 019 PSA 027 003 Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia. 019 PSA 027 004 Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario. 019 PSA 027 005 Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe. 019 PSA 027 006 E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano; immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza, inni di gioia canterò al Signore. 019 PSA 027 007 Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi. 019 PSA 027 008 Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»; il tuo volto, Signore, io cerco. 019 PSA 027 009 Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. 019 PSA 027 010 Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto. 019 PSA 027 011 Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, a causa dei miei nemici. 019 PSA 027 012 Non espormi alla brama dei miei avversari; contro di me sono insorti falsi testimoni che spirano violenza. 019 PSA 027 013 Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. 019 PSA 027 014 Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore. 019 PSA 028 001 A te grido, Signore; non restare in silenzio, mio Dio, perché, se tu non mi parli, io sono come chi scende nella fossa. Di Davide. 019 PSA 028 002 Ascolta la voce della mia supplica, quando ti grido aiuto, quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio. 019 PSA 028 003 Non travolgermi con gli empi, con quelli che operano il male. Parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore. 019 PSA 028 004 Ripagali secondo la loro opera e la malvagità delle loro azioni. Secondo le opere delle loro mani, rendi loro quanto meritano. 019 PSA 028 005 Poiché non hanno compreso l'agire del Signore e le opere delle sue mani, egli li abbatta e non li rialzi. 019 PSA 028 006 Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera; 019 PSA 028 007 il Signore è la mia forza e il mio scudo, ho posto in lui la mia fiducia; mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, con il mio canto gli rendo grazie. 019 PSA 028 008 Il Signore è la forza del suo popolo, rifugio di salvezza del suo consacrato. 019 PSA 028 009 Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici, guidali e sostienili per sempre. 019 PSA 029 001 Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza. Salmo. Di Davide. 019 PSA 029 002 Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore in santi ornamenti. 019 PSA 029 003 Il Signore tuona sulle acque, il Dio della gloria scatena il tuono, il Signore, sull'immensità delle acque. 019 PSA 029 004 Il Signore tuona con forza, tuona il Signore con potenza. 019 PSA 029 005 Il tuono del Signore schianta i cedri, il Signore schianta i cedri del Libano. 019 PSA 029 006 Fa balzare come un vitello il Libano e il Sirion come un giovane bufalo. 019 PSA 029 007 Il tuono saetta fiamme di fuoco, 019 PSA 029 008 il tuono scuote la steppa, il Signore scuote il deserto di Kades. 019 PSA 029 009 Il tuono fa partorire le cerve e spoglia le foreste. Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!». 019 PSA 029 010 Il Signore è assiso sulla tempesta, il Signore siede re per sempre. 019 PSA 029 011 Il Signore darà forza al suo popolo benedirà il suo popolo con la pace. 019 PSA 030 001 Salmo. Canto per la festa della dedicazione del tempio. Di Davide. Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato e su di me non hai lasciato esultare i nemici. 019 PSA 030 002 Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito. 019 PSA 030 003 Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba. (Sheol h7585) 019 PSA 030 004 Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, rendete grazie al suo santo nome, 019 PSA 030 005 perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino, ecco la gioia. 019 PSA 030 006 Nella mia prosperità ho detto: «Nulla mi farà vacillare!». 019 PSA 030 007 Nella tua bontà, o Signore, mi hai posto su un monte sicuro; ma quando hai nascosto il tuo volto, io sono stato turbato. 019 PSA 030 008 A te grido, Signore, chiedo aiuto al mio Dio. 019 PSA 030 009 Quale vantaggio dalla mia morte, dalla mia discesa nella tomba? Ti potrà forse lodare la polvere e proclamare la tua fedeltà? 019 PSA 030 010 Ascolta, Signore, abbi misericordia, Signore, vieni in mio aiuto. 019 PSA 030 011 Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia, 019 PSA 030 012 perché io possa cantare senza posa. Signore, mio Dio, ti loderò per sempre. 019 PSA 031 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; per la tua giustizia salvami. 019 PSA 031 002 Porgi a me l'orecchio, vieni presto a liberarmi. Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva. 019 PSA 031 003 Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi. 019 PSA 031 004 Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa. 019 PSA 031 005 Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele. 019 PSA 031 006 Tu detesti chi serve idoli falsi, ma io ho fede nel Signore. 019 PSA 031 007 Esulterò di gioia per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria, hai conosciuto le mie angosce; 019 PSA 031 008 non mi hai consegnato nelle mani del nemico, hai guidato al largo i miei passi. 019 PSA 031 009 Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno; per il pianto si struggono i miei occhi, la mia anima e le mie viscere. 019 PSA 031 010 Si consuma nel dolore la mia vita, i miei anni passano nel gemito; inaridisce per la pena il mio vigore, si dissolvono tutte le mie ossa. 019 PSA 031 011 Sono l'obbrobrio dei miei nemici, il disgusto dei miei vicini, l'orrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge. 019 PSA 031 012 Sono caduto in oblio come un morto, sono divenuto un rifiuto. 019 PSA 031 013 Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda; quando insieme contro di me congiurano, tramano di togliermi la vita. 019 PSA 031 014 Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, 019 PSA 031 015 nelle tue mani sono i miei giorni». Liberami dalla mano dei miei nemici, dalla stretta dei miei persecutori: 019 PSA 031 016 fà splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia. 019 PSA 031 017 Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho invocato; siano confusi gli empi, tacciano negli inferi. (Sheol h7585) 019 PSA 031 018 Fà tacere le labbra di menzogna, che dicono insolenze contro il giusto con orgoglio e disprezzo. 019 PSA 031 019 Quanto è grande la tua bontà, Signore! La riservi per coloro che ti temono, ne ricolmi chi in te si rifugia davanti agli occhi di tutti. 019 PSA 031 020 Tu li nascondi al riparo del tuo volto, lontano dagli intrighi degli uomini; li metti al sicuro nella tua tenda, lontano dalla rissa delle lingue. 019 PSA 031 021 Benedetto il Signore, che ha fatto per me meraviglie di grazia in una fortezza inaccessibile. 019 PSA 031 022 Io dicevo nel mio sgomento: «Sono escluso dalla tua presenza». Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera quando a te gridavo aiuto. 019 PSA 031 023 Amate il Signore, voi tutti suoi santi; il Signore protegge i suoi fedeli e ripaga oltre misura l'orgoglioso. 019 PSA 031 024 Siate forti, riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore. 019 PSA 032 001 Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa, e perdonato il peccato. Di Davide. Maskil. 019 PSA 032 002 Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male e nel cui spirito non è inganno. 019 PSA 032 003 Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre gemevo tutto il giorno. 019 PSA 032 004 Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore. 019 PSA 032 005 Ti ho manifestato il mio peccato, non ho tenuto nascosto il mio errore. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe» e tu hai rimesso la malizia del mio peccato. 019 PSA 032 006 Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell'angoscia. Quando irromperanno grandi acque non lo potranno raggiungere. 019 PSA 032 007 Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, mi circondi di esultanza per la salvezza. 019 PSA 032 008 Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio. 019 PSA 032 009 Non siate come il cavallo e come il mulo privi d'intelligenza; si piega la loro fierezza con morso e briglie, se no, a te non si avvicinano. 019 PSA 032 010 Molti saranno i dolori dell'empio, ma la grazia circonda chi confida nel Signore. 019 PSA 032 011 Gioite nel Signore ed esultate, giusti, giubilate, voi tutti, retti di cuore. 019 PSA 033 001 Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode. 019 PSA 033 002 Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate. 019 PSA 033 003 Cantate al Signore un canto nuovo, suonate la cetra con arte e acclamate. 019 PSA 033 004 Poiché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. 019 PSA 033 005 Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra. 019 PSA 033 006 Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. 019 PSA 033 007 Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi. 019 PSA 033 008 Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, 019 PSA 033 009 perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste. 019 PSA 033 010 Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. 019 PSA 033 011 Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni. 019 PSA 033 012 Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede. 019 PSA 033 013 Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini. 019 PSA 033 014 Dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra, 019 PSA 033 015 lui che, solo, ha plasmato il loro cuore e comprende tutte le loro opere. 019 PSA 033 016 Il re non si salva per un forte esercito né il prode per il suo grande vigore. 019 PSA 033 017 Il cavallo non giova per la vittoria, con tutta la sua forza non potrà salvare. 019 PSA 033 018 Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia, 019 PSA 033 019 per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. 019 PSA 033 020 L'anima nostra attende il Signore, egli è nostro aiuto e nostro scudo. 019 PSA 033 021 In lui gioisce il nostro cuore e confidiamo nel suo santo nome. 019 PSA 033 022 Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo. 019 PSA 034 001 Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. 019 PSA 034 002 Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino. 019 PSA 034 003 Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. 019 PSA 034 004 Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato. 019 PSA 034 005 Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti. 019 PSA 034 006 Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce. 019 PSA 034 007 L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva. 019 PSA 034 008 Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia. 019 PSA 034 009 Temete il Signore, suoi santi, nulla manca a coloro che lo temono. 019 PSA 034 010 I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla. 019 PSA 034 011 Venite, figli, ascoltatemi; v'insegnerò il timore del Signore. 019 PSA 034 012 C'è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi giorni per gustare il bene? 019 PSA 034 013 Preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde. 019 PSA 034 014 Stà lontano dal male e fà il bene, cerca la pace e perseguila. 019 PSA 034 015 Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto. 019 PSA 034 016 Il volto del Signore contro i malfattori, per cancellarne dalla terra il ricordo. 019 PSA 034 017 Gridano e il Signore li ascolta, li salva da tutte le loro angosce. 019 PSA 034 018 Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spiriti affranti. 019 PSA 034 019 Molte sono le sventure del giusto, ma lo libera da tutte il Signore. 019 PSA 034 020 Preserva tutte le sue ossa, neppure uno sarà spezzato. 019 PSA 034 021 La malizia uccide l'empio e chi odia il giusto sarà punito. 019 PSA 034 022 Il Signore riscatta la vita dei suoi servi, chi in lui si rifugia non sarà condannato. 019 PSA 035 001 Signore, giudica chi mi accusa, combatti chi mi combatte. Di Davide. 019 PSA 035 002 Afferra i tuoi scudi e sorgi in mio aiuto. 019 PSA 035 003 Vibra la lancia e la scure contro chi mi insegue, dimmi: «Sono io la tua salvezza». 019 PSA 035 004 Siano confusi e coperti di ignominia quelli che attentano alla mia vita; retrocedano e siano umiliati quelli che tramano la mia sventura. 019 PSA 035 005 Siano come pula al vento e l'angelo del Signore li incalzi; 019 PSA 035 006 la loro strada sia buia e scivolosa quando li insegue l'angelo del Signore. 019 PSA 035 007 Poiché senza motivo mi hanno teso una rete, senza motivo mi hanno scavato una fossa. 019 PSA 035 008 Li colga la bufera improvvisa, li catturi la rete che hanno tesa, siano travolti dalla tempesta. 019 PSA 035 009 Io invece esulterò nel Signore per la gioia della sua salvezza. 019 PSA 035 010 Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, che liberi il debole dal più forte, il misero e il povero dal predatore?». 019 PSA 035 011 Sorgevano testimoni violenti, mi interrogavano su ciò che ignoravo, 019 PSA 035 012 mi rendevano male per bene: una desolazione per la mia vita. 019 PSA 035 013 Io, quand'erano malati, vestivo di sacco, mi affliggevo col digiuno, riecheggiava nel mio petto la mia preghiera. 019 PSA 035 014 Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello, come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore. 019 PSA 035 015 Ma essi godono della mia caduta, si radunano, si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso. Mi dilaniano senza posa, 019 PSA 035 016 mi mettono alla prova, scherno su scherno, contro di me digrignano i denti. 019 PSA 035 017 Fino a quando, Signore, starai a guardare? Libera la mia vita dalla loro violenza, dalle zanne dei leoni l'unico mio bene. 019 PSA 035 018 Ti loderò nella grande assemblea, ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso. 019 PSA 035 019 Non esultino su di me i nemici bugiardi, non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo. 019 PSA 035 020 Poiché essi non parlano di pace, contro gli umili della terra tramano inganni. 019 PSA 035 021 Spalancano contro di me la loro bocca; dicono con scherno: «Abbiamo visto con i nostri occhi!». 019 PSA 035 022 Signore, tu hai visto, non tacere; Dio, da me non stare lontano. 019 PSA 035 023 Dèstati, svègliati per il mio giudizio, per la mia causa, Signore mio Dio. 019 PSA 035 024 Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio, e di me non abbiano a gioire. 019 PSA 035 025 Non pensino in cuor loro: «Siamo soddisfatti!». Non dicano: «Lo abbiamo divorato». 019 PSA 035 026 Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura, sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta. 019 PSA 035 027 Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, dica sempre: «Grande è il Signore che vuole la pace del suo servo». 019 PSA 035 028 La mia lingua celebrerà la tua giustizia, canterà la tua lode per sempre. 019 PSA 036 001 Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore. Nel cuore dell'empio parla il peccato, davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio. 019 PSA 036 002 Poiché egli si illude con se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla. 019 PSA 036 003 Inique e fallaci sono le sue parole, rifiuta di capire, di compiere il bene. 019 PSA 036 004 Iniquità trama sul suo giaciglio, si ostina su vie non buone, via da sé non respinge il male. 019 PSA 036 005 Signore, la tua grazia è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi; 019 PSA 036 006 la tua giustizia è come i monti più alti, il tuo giudizio come il grande abisso: uomini e bestie tu salvi, Signore. 019 PSA 036 007 Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali, 019 PSA 036 008 si saziano dell'abbondanza della tua casa e li disseti al torrente delle tue delizie. 019 PSA 036 009 E' in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. 019 PSA 036 010 Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore. 019 PSA 036 011 Non mi raggiunga il piede dei superbi, non mi disperda la mano degli empi. 019 PSA 036 012 Ecco, sono caduti i malfattori, abbattuti, non possono rialzarsi. 019 PSA 037 001 Non adirarti contro gli empi non invidiare i malfattori. Di Davide. 019 PSA 037 002 Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba del prato. 019 PSA 037 003 Confida nel Signore e fà il bene; abita la terra e vivi con fede. 019 PSA 037 004 Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore. 019 PSA 037 005 Manifesta al Signore la tua via, confida in lui: compirà la sua opera; 019 PSA 037 006 farà brillare come luce la tua giustizia, come il meriggio il tuo diritto. 019 PSA 037 007 Stà in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritarti per chi ha successo, per l'uomo che trama insidie. 019 PSA 037 008 Desisti dall'ira e deponi lo sdegno, non irritarti: faresti del male, 019 PSA 037 009 poiché i malvagi saranno sterminati, ma chi spera nel Signore possederà la terra. 019 PSA 037 010 Ancora un poco e l'empio scompare, cerchi il suo posto e più non lo trovi. 019 PSA 037 011 I miti invece possederanno la terra e godranno di una grande pace. 019 PSA 037 012 L'empio trama contro il giusto, contro di lui digrigna i denti. 019 PSA 037 013 Ma il Signore ride dell'empio, perché vede arrivare il suo giorno. 019 PSA 037 014 Gli empi sfoderano la spada e tendono l'arco per abbattere il misero e l'indigente, per uccidere chi cammina sulla retta via. 019 PSA 037 015 La loro spada raggiungerà il loro cuore e i loro archi si spezzeranno. 019 PSA 037 016 Il poco del giusto è cosa migliore dell'abbondanza degli empi; 019 PSA 037 017 perché le braccia degli empi saranno spezzate, ma il Signore è il sostegno dei giusti. 019 PSA 037 018 Conosce il Signore la vita dei buoni, la loro eredità durerà per sempre. 019 PSA 037 019 Non saranno confusi nel tempo della sventura e nei giorni della fame saranno saziati. 019 PSA 037 020 Poiché gli empi periranno, i nemici del Signore appassiranno come lo splendore dei prati, tutti come fumo svaniranno. 019 PSA 037 021 L'empio prende in prestito e non restituisce, ma il giusto ha compassione e dà in dono. 019 PSA 037 022 Chi è benedetto da Dio possederà la terra, ma chi è maledetto sarà sterminato. 019 PSA 037 023 Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo e segue con amore il suo cammino. 019 PSA 037 024 Se cade, non rimane a terra, perché il Signore lo tiene per mano. 019 PSA 037 025 Sono stato fanciullo e ora sono vecchio, non ho mai visto il giusto abbandonato né i suoi figli mendicare il pane. 019 PSA 037 026 Egli ha sempre compassione e dà in prestito, per questo la sua stirpe è benedetta. 019 PSA 037 027 Stà lontano dal male e fà il bene, e avrai sempre una casa. 019 PSA 037 028 Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli; gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata. 019 PSA 037 029 I giusti possederanno la terra e la abiteranno per sempre. 019 PSA 037 030 La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia; 019 PSA 037 031 la legge del suo Dio è nel suo cuore, i suoi passi non vacilleranno. 019 PSA 037 032 L'empio spia il giusto e cerca di farlo morire. 019 PSA 037 033 Il Signore non lo abbandona alla sua mano, nel giudizio non lo lascia condannare. 019 PSA 037 034 Spera nel Signore e segui la sua via: ti esalterà e tu possederai la terra e vedrai lo sterminio degli empi. 019 PSA 037 035 Ho visto l'empio trionfante ergersi come cedro rigoglioso; 019 PSA 037 036 sono passato e più non c'era, l'ho cercato e più non si è trovato. 019 PSA 037 037 Osserva il giusto e vedi l'uomo retto, l'uomo di pace avrà una discendenza. 019 PSA 037 038 Ma tutti i peccatori saranno distrutti, la discendenza degli empi sarà sterminata. 019 PSA 037 039 La salvezza dei giusti viene dal Signore, nel tempo dell'angoscia è loro difesa; 019 PSA 037 040 il Signore viene in loro aiuto e li scampa, li libera dagli empi e dà loro salvezza, perché in lui si sono rifugiati. 019 PSA 038 001 Salmo. Di Davide. In memoria. Signore, non castigarmi nel tuo sdegno, non punirmi nella tua ira. 019 PSA 038 002 Le tue frecce mi hanno trafitto, su di me è scesa la tua mano. 019 PSA 038 003 Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano, nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati. 019 PSA 038 004 Le mie iniquità hanno superato il mio capo, come carico pesante mi hanno oppresso. 019 PSA 038 005 Putride e fetide sono le mie piaghe a causa della mia stoltezza. 019 PSA 038 006 Sono curvo e accasciato, triste mi aggiro tutto il giorno. 019 PSA 038 007 Sono torturati i miei fianchi, in me non c'è nulla di sano. 019 PSA 038 008 Afflitto e sfinito all'estremo, ruggisco per il fremito del mio cuore. 019 PSA 038 009 Signore, davanti a te ogni mio desiderio e il mio gemito a te non è nascosto. 019 PSA 038 010 Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si spegne la luce dei miei occhi. 019 PSA 038 011 Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe, i miei vicini stanno a distanza. 019 PSA 038 012 Tende lacci chi attenta alla mia vita, trama insidie chi cerca la mia rovina. e tutto il giorno medita inganni. 019 PSA 038 013 Io, come un sordo, non ascolto e come un muto non apro la bocca; 019 PSA 038 014 sono come un uomo che non sente e non risponde. 019 PSA 038 015 In te spero, Signore; tu mi risponderai, Signore Dio mio. 019 PSA 038 016 Ho detto: «Di me non godano, contro di me non si vantino quando il mio piede vacilla». 019 PSA 038 017 Poiché io sto per cadere e ho sempre dinanzi la mia pena. 019 PSA 038 018 Ecco, confesso la mia colpa, sono in ansia per il mio peccato. 019 PSA 038 019 I miei nemici sono vivi e forti, troppi mi odiano senza motivo, 019 PSA 038 020 mi pagano il bene col male, mi accusano perché cerco il bene. 019 PSA 038 021 Non abbandonarmi, Signore, Dio mio, da me non stare lontano; 019 PSA 038 022 accorri in mio aiuto, Signore, mia salvezza. 019 PSA 039 001 Al maestro del coro, Iditun. Salmo. Di Davide. Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta per non peccare con la mia lingua; porrò un freno alla mia bocca mentre l'empio mi sta dinanzi». 019 PSA 039 002 Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, la sua fortuna ha esasperato il mio dolore. 019 PSA 039 003 Ardeva il cuore nel mio petto, al ripensarci è divampato il fuoco; allora ho parlato: 019 PSA 039 004 «Rivelami, Signore, la mia fine; quale sia la misura dei miei giorni e saprò quanto è breve la mia vita». 019 PSA 039 005 Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni e la mia esistenza davanti a te è un nulla. Solo un soffio è ogni uomo che vive, 019 PSA 039 006 come ombra è l'uomo che passa; solo un soffio che si agita, accumula ricchezze e non sa chi le raccolga. 019 PSA 039 007 Ora, che attendo, Signore? In te la mia speranza. 019 PSA 039 008 Liberami da tutte le mie colpe, non rendermi scherno dello stolto. 019 PSA 039 009 Sto in silenzio, non apro bocca, perché sei tu che agisci. 019 PSA 039 010 Allontana da me i tuoi colpi: sono distrutto sotto il peso della tua mano. 019 PSA 039 011 Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, corrodi come tarlo i suoi tesori. Ogni uomo non è che un soffio. 019 PSA 039 012 Ascolta la mia preghiera, Signore, porgi l'orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime, poiché io sono un forestiero, uno straniero come tutti i miei padri. 019 PSA 039 013 Distogli il tuo sguardo, che io respiri, prima che me ne vada e più non sia. 019 PSA 040 001 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. 019 PSA 040 002 Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude; i miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. 019 PSA 040 003 Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore. 019 PSA 040 004 Beato l'uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna. 019 PSA 040 005 Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio, quali disegni in nostro favore: nessuno a te si può paragonare. Se li voglio annunziare e proclamare sono troppi per essere contati. 019 PSA 040 006 Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa. 019 PSA 040 007 Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto, 019 PSA 040 008 che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore». 019 PSA 040 009 Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. 019 PSA 040 010 Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato. Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea. 019 PSA 040 011 Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, la tua fedeltà e la tua grazia mi proteggano sempre, 019 PSA 040 012 poiché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non posso più vedere. Sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno. 019 PSA 040 013 Degnati, Signore, di liberarmi; accorri, Signore, in mio aiuto. 019 PSA 040 014 Vergogna e confusione per quanti cercano di togliermi la vita. Retrocedano coperti d'infamia quelli che godono della mia sventura. 019 PSA 040 015 Siano presi da tremore e da vergogna quelli che mi scherniscono. 019 PSA 040 016 Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: «Il Signore è grande» quelli che bramano la tua salvezza. 019 PSA 040 017 Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore. Tu, mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare. 019 PSA 041 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Beato l'uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera. 019 PSA 041 002 Veglierà su di lui il Signore, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà alle brame dei nemici. 019 PSA 041 003 Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; gli darai sollievo nella sua malattia. 019 PSA 041 004 Io ho detto: «Pietà di me, Signore; risanami, contro di te ho peccato». 019 PSA 041 005 I nemici mi augurano il male: «Quando morirà e perirà il suo nome?». 019 PSA 041 006 Chi viene a visitarmi dice il falso, il suo cuore accumula malizia e uscito fuori sparla. 019 PSA 041 007 Contro di me sussurrano insieme i miei nemici, contro di me pensano il male: 019 PSA 041 008 «Un morbo maligno su di lui si è abbattuto, da dove si è steso non potrà rialzarsi». 019 PSA 041 009 Anche l'amico in cui confidavo, anche lui, che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno. 019 PSA 041 010 Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami, che io li possa ripagare. 019 PSA 041 011 Da questo saprò che tu mi ami se non trionfa su di me il mio nemico; 019 PSA 041 012 per la mia integrità tu mi sostieni, mi fai stare alla tua presenza per sempre. 019 PSA 041 013 Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele, da sempre e per sempre. Amen, amen. 019 PSA 042 001 Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core. Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. 019 PSA 042 002 L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? 019 PSA 042 003 Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?». 019 PSA 042 004 Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa. 019 PSA 042 005 Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. 019 PSA 042 006 In me si abbatte l'anima mia; perciò di te mi ricordo dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar. 019 PSA 042 007 Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati. 019 PSA 042 008 Di giorno il Signore mi dona la sua grazia di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera al Dio vivente. 019 PSA 042 009 Dirò a Dio, mia difesa: «Perché mi hai dimenticato? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?». 019 PSA 042 010 Per l'insulto dei miei avversari sono infrante le mie ossa; essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?». 019 PSA 042 011 Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. 019 PSA 043 001 Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall'uomo iniquo e fallace. 019 PSA 043 002 Tu sei il Dio della mia difesa; perché mi respingi, perché triste me ne vado, oppresso dal nemico? 019 PSA 043 003 Manda la tua verità e la tua luce; siano esse a guidarmi, mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore. 019 PSA 043 004 Verrò all'altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo. A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio. 019 PSA 043 005 Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. 019 PSA 044 001 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil. Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, i nostri padri ci hanno raccontato l'opera che hai compiuto ai loro giorni, nei tempi antichi. 019 PSA 044 002 Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti, per far loro posto, hai distrutto i popoli. 019 PSA 044 003 Poiché non con la spada conquistarono la terra, né fu il loro braccio a salvarli; ma il tuo braccio e la tua destra e la luce del tuo volto, perché tu li amavi. 019 PSA 044 004 Sei tu il mio re, Dio mio, che decidi vittorie per Giacobbe. 019 PSA 044 005 Per te abbiamo respinto i nostri avversari nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori. 019 PSA 044 006 Infatti nel mio arco non ho confidato e non la mia spada mi ha salvato, 019 PSA 044 007 ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, hai confuso i nostri nemici. 019 PSA 044 008 In Dio ci gloriamo ogni giorno, celebrando senza fine il tuo nome. 019 PSA 044 009 Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, e più non esci con le nostre schiere. 019 PSA 044 010 Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari e i nostri nemici ci hanno spogliati. 019 PSA 044 011 Ci hai consegnati come pecore da macello, ci hai dispersi in mezzo alle nazioni. 019 PSA 044 012 Hai venduto il tuo popolo per niente, sul loro prezzo non hai guadagnato. 019 PSA 044 013 Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno. 019 PSA 044 014 Ci hai resi la favola dei popoli, su di noi le nazioni scuotono il capo. 019 PSA 044 015 L'infamia mi sta sempre davanti e la vergogna copre il mio volto 019 PSA 044 016 per la voce di chi insulta e bestemmia, davanti al nemico che brama vendetta. 019 PSA 044 017 Tutto questo ci è accaduto e non ti avevamo dimenticato, non avevamo tradito la tua alleanza. 019 PSA 044 018 Non si era volto indietro il nostro cuore, i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero; 019 PSA 044 019 ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli e ci hai avvolti di ombre tenebrose. 019 PSA 044 020 Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio e teso le mani verso un dio straniero, 019 PSA 044 021 forse che Dio non lo avrebbe scoperto, lui che conosce i segreti del cuore? 019 PSA 044 022 Per te ogni giorno siamo messi a morte, stimati come pecore da macello. 019 PSA 044 023 Svègliati, perché dormi, Signore? Dèstati, non ci respingere per sempre. 019 PSA 044 024 Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione? 019 PSA 044 025 Poiché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto; 019 PSA 044 026 salvaci per la tua misericordia. 019 PSA 045 001 Al maestro del coro. Su «I gigli...». Dei figli di Core. Maskil. Canto d'amore. Effonde il mio cuore liete parole, io canto al re il mio poema. La mia lingua è stilo di scriba veloce. 019 PSA 045 002 Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre. 019 PSA 045 003 Cingi, prode, la spada al tuo fianco, nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte, 019 PSA 045 004 avanza per la verità, la mitezza e la giustizia. 019 PSA 045 005 La tua destra ti mostri prodigi: le tue frecce acute colpiscono al cuore i nemici del re; sotto di te cadono i popoli. 019 PSA 045 006 Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno. 019 PSA 045 007 Ami la giustizia e l'empietà detesti: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali. 019 PSA 045 008 Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia, dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre. 019 PSA 045 009 Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina in ori di Ofir. 019 PSA 045 010 Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; 019 PSA 045 011 al re piacerà la tua bellezza. Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui. 019 PSA 045 012 Da Tiro vengono portando doni, i più ricchi del popolo cercano il tuo volto. 019 PSA 045 013 La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d'oro è il suo vestito. 019 PSA 045 014 E' presentata al re in preziosi ricami; con lei le vergini compagne a te sono condotte; 019 PSA 045 015 guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel palazzo del re. 019 PSA 045 016 Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai capi di tutta la terra. 019 PSA 045 017 Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre. 019 PSA 046 001 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Su «Le vergini...». Canto. Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce. 019 PSA 046 002 Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo del mare. 019 PSA 046 003 Fremano, si gonfino le sue acque, tremino i monti per i suoi flutti. 019 PSA 046 004 Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell'Altissimo. 019 PSA 046 005 Dio sta in essa: non potrà vacillare; la soccorrerà Dio, prima del mattino. 019 PSA 046 006 Fremettero le genti, i regni si scossero; egli tuonò, si sgretolò la terra. 019 PSA 046 007 Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe. 019 PSA 046 008 Venite, vedete le opere del Signore, egli ha fatto portenti sulla terra. 019 PSA 046 009 Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, romperà gli archi e spezzerà le lance, brucerà con il fuoco gli scudi. 019 PSA 046 010 Fermatevi e sappiate che io sono Dio, eccelso tra le genti, eccelso sulla terra. 019 PSA 046 011 Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe. 019 PSA 047 001 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo. Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia; 019 PSA 047 002 perché terribile è il Signore, l'Altissimo, re grande su tutta la terra. 019 PSA 047 003 Egli ci ha assoggettati i popoli, ha messo le nazioni sotto i nostri piedi. 019 PSA 047 004 La nostra eredità ha scelto per noi, vanto di Giacobbe suo prediletto. 019 PSA 047 005 Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. 019 PSA 047 006 Cantate inni a Dio, cantate inni; cantate inni al nostro re, cantate inni; 019 PSA 047 007 perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. 019 PSA 047 008 Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo. 019 PSA 047 009 I capi dei popoli si sono raccolti con il popolo del Dio di Abramo, perché di Dio sono i potenti della terra: egli è l'Altissimo. 019 PSA 048 001 Cantico. Salmo. Dei figli di Core. Grande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio. 019 PSA 048 002 Il suo monte santo, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra. Il monte Sion, dimora divina, è la città del grande Sovrano. 019 PSA 048 003 Dio nei suoi baluardi è apparso fortezza inespugnabile. 019 PSA 048 004 Ecco, i re si sono alleati, sono avanzati insieme. 019 PSA 048 005 Essi hanno visto: attoniti e presi dal panico, sono fuggiti. 019 PSA 048 006 Là sgomento li ha colti, doglie come di partoriente, 019 PSA 048 007 simile al vento orientale che squarcia le navi di Tarsis. 019 PSA 048 008 Come avevamo udito, così abbiamo visto nella città del Signore degli eserciti, nella città del nostro Dio; Dio l'ha fondata per sempre. 019 PSA 048 009 Ricordiamo, Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio. 019 PSA 048 010 Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino ai confini della terra; è piena di giustizia la tua destra. 019 PSA 048 011 Gioisca il monte di Sion, esultino le città di Giuda a motivo dei tuoi giudizi. 019 PSA 048 012 Circondate Sion, giratele intorno, contate le sue torri. 019 PSA 048 013 Osservate i suoi baluardi, passate in rassegna le sue fortezze, per narrare alla generazione futura: 019 PSA 048 014 Questo è il Signore, nostro Dio in eterno, sempre: egli è colui che ci guida. 019 PSA 049 001 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo. Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio abitanti del mondo, 019 PSA 049 002 voi nobili e gente del popolo, ricchi e poveri insieme. 019 PSA 049 003 La mia bocca esprime sapienza, il mio cuore medita saggezza; 019 PSA 049 004 porgerò l'orecchio a un proverbio, spiegherò il mio enigma sulla cetra. 019 PSA 049 005 Perché temere nei giorni tristi, quando mi circonda la malizia dei perversi? 019 PSA 049 006 Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza. 019 PSA 049 007 Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo. 019 PSA 049 008 Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare 019 PSA 049 009 per vivere senza fine, e non vedere la tomba. 019 PSA 049 010 Vedrà morire i sapienti; lo stolto e l'insensato periranno insieme e lasceranno ad altri le loro ricchezze. 019 PSA 049 011 Il sepolcro sarà loro casa per sempre, loro dimora per tutte le generazioni, eppure hanno dato il loro nome alla terra. 019 PSA 049 012 Ma l'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono. 019 PSA 049 013 Questa è la sorte di chi confida in se stesso, l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole. 019 PSA 049 014 Come pecore sono avviati agli inferi, sarà loro pastore la morte; scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà ogni loro parvenza: gli inferi saranno la loro dimora. (Sheol h7585) 019 PSA 049 015 Ma Dio potrà riscattarmi, mi strapperà dalla mano della morte. (Sheol h7585) 019 PSA 049 016 Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa. 019 PSA 049 017 Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria. 019 PSA 049 018 Nella sua vita si diceva fortunato: «Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene». 019 PSA 049 019 Andrà con la generazione dei suoi padri che non vedranno mai più la luce. 019 PSA 049 020 L'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono. 019 PSA 050 001 Parla il Signore, Dio degli dei, convoca la terra da oriente a occidente. Salmo. Di Asaf. 019 PSA 050 002 Da Sion, splendore di bellezza, Dio rifulge. 019 PSA 050 003 Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; davanti a lui un fuoco divorante, intorno a lui si scatena la tempesta. 019 PSA 050 004 Convoca il cielo dall'alto e la terra al giudizio del suo popolo: 019 PSA 050 005 «Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio». 019 PSA 050 006 Il cielo annunzi la sua giustizia, Dio è il giudice. 019 PSA 050 007 «Ascolta, popolo mio, voglio parlare, testimonierò contro di te, Israele: Io sono Dio, il tuo Dio. 019 PSA 050 008 Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti. 019 PSA 050 009 Non prenderò giovenchi dalla tua casa, né capri dai tuoi recinti. 019 PSA 050 010 Sono mie tutte le bestie della foresta, animali a migliaia sui monti. 019 PSA 050 011 Conosco tutti gli uccelli del cielo, è mio ciò che si muove nella campagna. 019 PSA 050 012 Se avessi fame, a te non lo direi: mio è il mondo e quanto contiene. 019 PSA 050 013 Mangerò forse la carne dei tori, berrò forse il sangue dei capri? 019 PSA 050 014 Offri a Dio un sacrificio di lode e sciogli all'Altissimo i tuoi voti; 019 PSA 050 015 invocami nel giorno della sventura: ti salverò e tu mi darai gloria». 019 PSA 050 016 All'empio dice Dio: «Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, 019 PSA 050 017 tu che detesti la disciplina e le mie parole te le getti alle spalle? 019 PSA 050 018 Se vedi un ladro, corri con lui; e degli adùlteri ti fai compagno. 019 PSA 050 019 Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua ordisce inganni. 019 PSA 050 020 Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre. 019 PSA 050 021 Hai fatto questo e dovrei tacere? forse credevi ch'io fossi come te! Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati». 019 PSA 050 022 Capite questo voi che dimenticate Dio, perché non mi adiri e nessuno vi salvi. 019 PSA 050 023 Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. 019 PSA 051 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Quando venne da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con Betsabea. Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. 019 PSA 051 002 Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. 019 PSA 051 003 Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. 019 PSA 051 004 Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto; perciò sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio. 019 PSA 051 005 Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre. 019 PSA 051 006 Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo m'insegni la sapienza. 019 PSA 051 007 Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve. 019 PSA 051 008 Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato. 019 PSA 051 009 Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. 019 PSA 051 010 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. 019 PSA 051 011 Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. 019 PSA 051 012 Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. 019 PSA 051 013 Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. 019 PSA 051 014 Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalterà la tua giustizia. 019 PSA 051 015 Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode; 019 PSA 051 016 poiché non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti. 019 PSA 051 017 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi. 019 PSA 051 018 Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme. 019 PSA 051 019 Allora gradirai i sacrifici prescritti, l'olocausto e l'intera oblazione, allora immoleranno vittime sopra il tuo altare. 019 PSA 052 001 Al maestro del coro. Maskil. Di Davide. Dopo che l'idumeo Doeg venne da Saul per informarlo e dirgli: «Davide è entrato in casa di Abimelech». Perché ti vanti del male o prepotente nella tua iniquità? 019 PSA 052 002 Ordisci insidie ogni giorno; la tua lingua è come lama affilata, artefice di inganni. 019 PSA 052 003 Tu preferisci il male al bene, la menzogna al parlare sincero. 019 PSA 052 004 Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura. 019 PSA 052 005 Perciò Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi. 019 PSA 052 006 Vedendo, i giusti saran presi da timore e di lui rideranno: 019 PSA 052 007 «Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, ma confidava nella sua grande ricchezza e si faceva forte dei suoi crimini». 019 PSA 052 008 Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. Mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e per sempre. 019 PSA 052 009 Voglio renderti grazie in eterno per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è buono, davanti ai tuoi fedeli. 019 PSA 053 001 Al maestro del coro. Su «Macalat». Maskil. Di Davide. Lo stolto pensa: «Dio non esiste». Sono corrotti, fanno cose abominevoli, nessuno fa il bene. 019 PSA 053 002 Dio dal cielo si china sui figli dell'uomo per vedere se c'è un uomo saggio che cerca Dio. 019 PSA 053 003 Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti; nessuno fa il bene; neppure uno. 019 PSA 053 004 Non comprendono forse i malfattori che divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio? 019 PSA 053 005 Hanno tremato di spavento, là dove non c'era da temere. Dio ha disperso le ossa degli aggressori, sono confusi perché Dio li ha respinti. 019 PSA 053 006 Chi manderà da Sion la salvezza di Israele? Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo, esulterà Giacobbe, gioirà Israele. 019 PSA 054 001 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide. Dopo che gli Zifei vennero da Saul a dirgli: «Ecco, Davide se ne sta nascosto presso di noi». Dio, per il tuo nome, salvami, per la tua potenza rendimi giustizia. 019 PSA 054 002 Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alle parole della mia bocca; 019 PSA 054 003 poiché sono insorti contro di me gli arroganti e i prepotenti insidiano la mia vita, davanti a sé non pongono Dio. 019 PSA 054 004 Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore mi sostiene. 019 PSA 054 005 Fà ricadere il male sui miei nemici, nella tua fedeltà disperdili. 019 PSA 054 006 Di tutto cuore ti offrirò un sacrificio, Signore, loderò il tuo nome perché è buono; 019 PSA 054 007 da ogni angoscia mi hai liberato e il mio occhio ha sfidato i miei nemici. 019 PSA 055 001 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide. Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera, non respingere la mia supplica; 019 PSA 055 002 dammi ascolto e rispondimi, mi agito nel mio lamento e sono sconvolto 019 PSA 055 003 al grido del nemico, al clamore dell'empio. Contro di me riversano sventura, mi perseguitano con furore. 019 PSA 055 004 Dentro di me freme il mio cuore, piombano su di me terrori di morte. 019 PSA 055 005 Timore e spavento mi invadono e lo sgomento mi opprime. 019 PSA 055 006 Dico: «Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo? 019 PSA 055 007 Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto. 019 PSA 055 008 Riposerei in un luogo di riparo dalla furia del vento e dell'uragano». 019 PSA 055 009 Disperdili, Signore, confondi le loro lingue: ho visto nella città violenza e contese. 019 PSA 055 010 Giorno e notte si aggirano sulle sue mura, 019 PSA 055 011 all'interno iniquità, travaglio e insidie e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno. 019 PSA 055 012 Se mi avesse insultato un nemico, l'avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto. 019 PSA 055 013 Ma sei tu, mio compagno, mio amico e confidente; 019 PSA 055 014 ci legava una dolce amicizia, verso la casa di Dio camminavamo in festa. 019 PSA 055 015 Piombi su di loro la morte, scendano vivi negli inferi; perché il male è nelle loro case, e nel loro cuore. (Sheol h7585) 019 PSA 055 016 Io invoco Dio e il Signore mi salva. 019 PSA 055 017 Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro ed egli ascolta la mia voce; 019 PSA 055 018 mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono: sono tanti i miei avversari. 019 PSA 055 019 Dio mi ascolta e li umilia, egli che domina da sempre. Per essi non c'è conversione e non temono Dio. 019 PSA 055 020 Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici, ha violato la sua alleanza. 019 PSA 055 021 Più untuosa del burro è la sua bocca, ma nel cuore ha la guerra; più fluide dell'olio le sue parole, ma sono spade sguainate. 019 PSA 055 022 Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno, mai permetterà che il giusto vacilli. 019 PSA 055 023 Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba gli uomini sanguinari e fraudolenti: essi non giungeranno alla metà dei loro giorni. Ma io, Signore, in te confido. 019 PSA 056 001 Al maestro del coro. Su «Jonat elem rehoqim». Di Davide. Miktam. Quando i Filistei lo tenevano prigioniero in Gat. Pietà di me, o Dio, perché l'uomo mi calpesta, un aggressore sempre mi opprime. 019 PSA 056 002 Mi calpestano sempre i miei nemici, molti sono quelli che mi combattono. 019 PSA 056 003 Nell'ora della paura, io in te confido. 019 PSA 056 004 In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? 019 PSA 056 005 Travisano sempre le mie parole, non pensano che a farmi del male. 019 PSA 056 006 Suscitano contese e tendono insidie, osservano i miei passi, per attentare alla mia vita. 019 PSA 056 007 Per tanta iniquità non abbiano scampo: nella tua ira abbatti i popoli, o Dio. 019 PSA 056 008 I passi del mio vagare tu li hai contati, le mie lacrime nell'otre tuo raccogli; non sono forse scritte nel tuo libro? 019 PSA 056 009 Allora ripiegheranno i miei nemici, quando ti avrò invocato: so che Dio è in mio favore. 019 PSA 056 010 Lodo la parola di Dio, lodo la parola del Signore, 019 PSA 056 011 in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? 019 PSA 056 012 Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie, 019 PSA 056 013 perché mi hai liberato dalla morte. Hai preservato i miei piedi dalla caduta, perché io cammini alla tua presenza nella luce dei viventi, o Dio. 019 PSA 057 001 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam. Quando fuggì da Saul nella caverna. Pietà di me, pietà di me, o Dio, in te mi rifugio; mi rifugio all'ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo. 019 PSA 057 002 Invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che mi fa il bene. 019 PSA 057 003 Mandi dal cielo a salvarmi dalla mano dei miei persecutori, Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia. 019 PSA 057 004 Io sono come in mezzo a leoni, che divorano gli uomini; i loro denti sono lance e frecce, la loro lingua spada affilata. 019 PSA 057 005 Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria. 019 PSA 057 006 Hanno teso una rete ai miei piedi, mi hanno piegato, hanno scavato davanti a me una fossa e vi sono caduti. 019 PSA 057 007 Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore. 019 PSA 057 008 Voglio cantare, a te voglio inneggiare: svègliati, mio cuore, svègliati arpa, cetra, voglio svegliare l'aurora. 019 PSA 057 009 Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti. 019 PSA 057 010 perché la tua bontà è grande fino ai cieli, e la tua fedeltà fino alle nubi. 019 PSA 057 011 Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria. 019 PSA 058 001 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam. Rendete veramente giustizia o potenti, giudicate con rettitudine gli uomini? 019 PSA 058 002 Voi tramate iniquità con il cuore, sulla terra le vostre mani preparano violenze. 019 PSA 058 003 Sono traviati gli empi fin dal seno materno, si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna. 019 PSA 058 004 Sono velenosi come il serpente, come vipera sorda che si tura le orecchie 019 PSA 058 005 per non udire la voce dell'incantatore, del mago che incanta abilmente. 019 PSA 058 006 Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca, rompi, o Signore, le mascelle dei leoni. 019 PSA 058 007 Si dissolvano come acqua che si disperde, come erba calpestata inaridiscano. 019 PSA 058 008 Passino come lumaca che si discioglie, come aborto di donna che non vede il sole. 019 PSA 058 009 Prima che le vostre caldaie sentano i pruni, vivi li travolga il turbine. 019 PSA 058 010 Il giusto godrà nel vedere la vendetta, laverà i piedi nel sangue degli empi. 019 PSA 058 011 Gli uomini diranno: «C'è un premio per il giusto, c'è Dio che fa giustizia sulla terra!». 019 PSA 059 001 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa e ad ucciderlo. Liberami dai nemici, mio Dio, proteggimi dagli aggressori. 019 PSA 059 002 Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue. 019 PSA 059 003 Ecco, insidiano la mia vita, contro di me si avventano i potenti. Signore, non c'è colpa in me, non c'è peccato; 019 PSA 059 004 senza mia colpa accorrono e si appostano. Svègliati, vienimi incontro e guarda. 019 PSA 059 005 Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele, lèvati a punire tutte le genti; non avere pietà dei traditori. 019 PSA 059 006 Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città. 019 PSA 059 007 Ecco, vomitano ingiurie, le loro labbra sono spade. Dicono: «Chi ci ascolta?». 019 PSA 059 008 Ma tu, Signore, ti ridi di loro, ti burli di tutte le genti. 019 PSA 059 009 A te, mia forza, io mi rivolgo: sei tu, o Dio, la mia difesa. 019 PSA 059 010 La grazia del mio Dio mi viene in aiuto, Dio mi farà sfidare i miei nemici. 019 PSA 059 011 Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi, disperdili con la tua potenza e abbattili, Signore, nostro scudo. 019 PSA 059 012 Peccato è la parola delle loro labbra, cadano nel laccio del loro orgoglio per le bestemmie e le menzogne che pronunziano. 019 PSA 059 013 Annientali nella tua ira, annientali e più non siano; e sappiano che Dio domina in Giacobbe, fino ai confini della terra. 019 PSA 059 014 Ritornano a sera e ringhiano come cani, per la città si aggirano 019 PSA 059 015 vagando in cerca di cibo; latrano, se non possono saziarsi. 019 PSA 059 016 Ma io canterò la tua potenza, al mattino esalterò la tua grazia perché sei stato mia difesa, mio rifugio nel giorno del pericolo. 019 PSA 059 017 O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, tu, o mio Dio, sei la mia misericordia. 019 PSA 060 001 Al maestro del coro. Su «Giglio del precetto». Miktam. Di Davide. Da insegnare. Quando uscì contro gli Aramei della Valle dei due fiumi e contro gli Aramei di Soba, e quando Gioab, nel ritorno, sconfisse gli Idumei nella Valle del sale: dodici mila uomini. Dio, tu ci hai respinti, ci hai dispersi; ti sei sdegnato: ritorna a noi. 019 PSA 060 002 Hai scosso la terra, l'hai squarciata, risana le sue fratture, perché crolla. 019 PSA 060 003 Hai inflitto al tuo popolo dure prove, ci hai fatto bere vino da vertigini. 019 PSA 060 004 Hai dato un segnale ai tuoi fedeli perché fuggissero lontano dagli archi. 019 PSA 060 005 Perché i tuoi amici siano liberati, salvaci con la destra e a noi rispondi. 019 PSA 060 006 Dio ha parlato nel suo tempio: «Esulto e divido Sichem, misuro la valle di Succot. 019 PSA 060 007 Mio è Gàlaad, mio è Manasse, Efraim è la difesa del mio capo, Giuda lo scettro del mio comando. 019 PSA 060 008 Moab è il bacino per lavarmi, sull'Idumea getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria». 019 PSA 060 009 Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino all'Idumea? 019 PSA 060 010 Non forse tu, o Dio, che ci hai respinti, e più non esci, o Dio, con le nostre schiere? 019 PSA 060 011 Nell'oppressione vieni in nostro aiuto perché vana è la salvezza dell'uomo. 019 PSA 060 012 Con Dio noi faremo prodigi: egli calpesterà i nostri nemici. 019 PSA 061 001 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide. Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera. 019 PSA 061 002 Dai confini della terra io t'invoco; mentre il mio cuore viene meno, guidami su rupe inaccessibile. 019 PSA 061 003 Tu sei per me rifugio, torre salda davanti all'avversario. 019 PSA 061 004 Dimorerò nella tua tenda per sempre, all'ombra delle tue ali troverò riparo; 019 PSA 061 005 perché tu, Dio, hai ascoltato i miei voti, mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome. 019 PSA 061 006 Ai giorni del re aggiungi altri giorni, per molte generazioni siano i suoi anni. 019 PSA 061 007 Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; grazia e fedeltà lo custodiscano. 019 PSA 061 008 Allora canterò inni al tuo nome, sempre, sciogliendo i miei voti giorno per giorno. 019 PSA 062 001 Al maestro del coro. Su «Iduthun». Salmo. Di Davide. Solo in Dio riposa l'anima mia; da lui la mia salvezza. 019 PSA 062 002 Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare. 019 PSA 062 003 Fino a quando vi scaglierete contro un uomo, per abbatterlo tutti insieme, come muro cadente, come recinto che crolla? 019 PSA 062 004 Tramano solo di precipitarlo dall'alto, si compiacciono della menzogna. Con la bocca benedicono, e maledicono nel loro cuore. 019 PSA 062 005 Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui la mia speranza. 019 PSA 062 006 Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare. 019 PSA 062 007 In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio. 019 PSA 062 008 Confida sempre in lui, o popolo, davanti a lui effondi il tuo cuore, nostro rifugio è Dio. 019 PSA 062 009 Sì, sono un soffio i figli di Adamo, una menzogna tutti gli uomini, insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio. 019 PSA 062 010 Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore. 019 PSA 062 011 Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: il potere appartiene a Dio, tua, Signore, è la grazia; 019 PSA 062 012 secondo le sue opere tu ripaghi ogni uomo. 019 PSA 063 001 Salmo. Di Davide, quando dimorava nel deserto di Giuda. O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua. 019 PSA 063 002 Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria. 019 PSA 063 003 Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode. 019 PSA 063 004 Così ti benedirò finché io viva, nel tuo nome alzerò le mie mani. 019 PSA 063 005 Mi sazierò come a lauto convito, e con voci di gioia ti loderà la mia bocca. 019 PSA 063 006 Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, 019 PSA 063 007 a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali. 019 PSA 063 008 A te si stringe l'anima mia e la forza della tua destra mi sostiene. 019 PSA 063 009 Ma quelli che attentano alla mia vita scenderanno nel profondo della terra, 019 PSA 063 010 saranno dati in potere alla spada, diverranno preda di sciacalli. 019 PSA 063 011 Il re gioirà in Dio, si glorierà chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca. 019 PSA 064 001 Salmo. Di Davide. Al maestro del coro. Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, dal terrore del nemico preserva la mia vita. 019 PSA 064 002 Proteggimi dalla congiura degli empi dal tumulto dei malvagi. 019 PSA 064 003 Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amare 019 PSA 064 004 per colpire di nascosto l'innocente; lo colpiscono di sorpresa e non hanno timore. 019 PSA 064 005 Si ostinano nel fare il male, si accordano per nascondere tranelli; dicono: «Chi li potrà vedere?». 019 PSA 064 006 Meditano iniquità, attuano le loro trame: un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso. 019 PSA 064 007 Ma Dio li colpisce con le sue frecce: all'improvviso essi sono feriti, 019 PSA 064 008 la loro stessa lingua li farà cadere; chiunque, al vederli, scuoterà il capo. 019 PSA 064 009 Allora tutti saranno presi da timore, annunzieranno le opere di Dio e capiranno ciò che egli ha fatto. 019 PSA 064 010 Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza, i retti di cuore ne trarranno gloria. 019 PSA 065 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Canto. A te si deve lode, o Dio, in Sion; a te si sciolga il voto in Gerusalemme. 019 PSA 065 002 A te, che ascolti la preghiera, viene ogni mortale. 019 PSA 065 003 Pesano su di noi le nostre colpe, ma tu perdoni i nostri peccati. 019 PSA 065 004 Beato chi hai scelto e chiamato vicino, abiterà nei tuoi atrii. Ci sazieremo dei beni della tua casa, della santità del tuo tempio. 019 PSA 065 005 Con i prodigi della tua giustizia, tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, speranza dei confini della terra e dei mari lontani. 019 PSA 065 006 Tu rendi saldi i monti con la tua forza, cinto di potenza. 019 PSA 065 007 Tu fai tacere il fragore del mare, il fragore dei suoi flutti, tu plachi il tumulto dei popoli. 019 PSA 065 008 Gli abitanti degli estremi confini stupiscono davanti ai tuoi prodigi: di gioia fai gridare la terra, le soglie dell'oriente e dell'occidente. 019 PSA 065 009 Tu visiti la terra e la disseti: la ricolmi delle sue ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu fai crescere il frumento per gli uomini. Così prepari la terra: 019 PSA 065 010 Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli. 019 PSA 065 011 Coroni l'anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l'abbondanza. 019 PSA 065 012 Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza. 019 PSA 065 013 I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di grano; tutto canta e grida di gioia. 019 PSA 066 001 Acclamate a Dio da tutta la terra, Al maestro del coro. Canto. Salmo. 019 PSA 066 002 cantate alla gloria del suo nome, date a lui splendida lode. 019 PSA 066 003 Dite a Dio: «Stupende sono le tue opere! Per la grandezza della tua potenza a te si piegano i tuoi nemici. 019 PSA 066 004 A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome». 019 PSA 066 005 Venite e vedete le opere di Dio, mirabile nel suo agire sugli uomini. 019 PSA 066 006 Egli cambiò il mare in terra ferma, passarono a piedi il fiume; per questo in lui esultiamo di gioia. 019 PSA 066 007 Con la sua forza domina in eterno, il suo occhio scruta le nazioni; i ribelli non rialzino la fronte. 019 PSA 066 008 Benedite, popoli, il nostro Dio, fate risuonare la sua lode; 019 PSA 066 009 è lui che salvò la nostra vita e non lasciò vacillare i nostri passi. 019 PSA 066 010 Dio, tu ci hai messi alla prova; ci hai passati al crogiuolo, come l'argento. 019 PSA 066 011 Ci hai fatti cadere in un agguato, hai messo un peso ai nostri fianchi. 019 PSA 066 012 Hai fatto cavalcare uomini sulle nostre teste; ci hai fatto passare per il fuoco e l'acqua, ma poi ci hai dato sollievo. 019 PSA 066 013 Entrerò nella tua casa con olocausti, a te scioglierò i miei voti, 019 PSA 066 014 i voti pronunziati dalle mie labbra, promessi nel momento dell'angoscia. 019 PSA 066 015 Ti offrirò pingui olocausti con fragranza di montoni, immolerò a te buoi e capri. 019 PSA 066 016 Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto. 019 PSA 066 017 A lui ho rivolto il mio grido, la mia lingua cantò la sua lode. 019 PSA 066 018 Se nel mio cuore avessi cercato il male, il Signore non mi avrebbe ascoltato. 019 PSA 066 019 Ma Dio ha ascoltato, si è fatto attento alla voce della mia preghiera. 019 PSA 066 020 Sia benedetto Dio che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia. 019 PSA 067 001 Al maestro del coro. Su strumenti a corda. Salmo. Canto. Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; 019 PSA 067 002 perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza. 019 PSA 067 003 Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti. 019 PSA 067 004 Esultino le genti e si rallegrino, perché giudichi i popoli con giustizia, governi le nazioni sulla terra. 019 PSA 067 005 Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti. 019 PSA 067 006 La terra ha dato il suo frutto. Ci benedica Dio, il nostro Dio, 019 PSA 067 007 ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra. 019 PSA 068 001 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto. Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano. 019 PSA 068 002 Come si disperde il fumo, tu li disperdi; come fonde la cera di fronte al fuoco, periscano gli empi davanti a Dio. 019 PSA 068 003 I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia. 019 PSA 068 004 Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, spianate la strada a chi cavalca le nubi: «Signore» è il suo nome, gioite davanti a lui. 019 PSA 068 005 Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora. 019 PSA 068 006 Ai derelitti Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri; solo i ribelli abbandona in arida terra. 019 PSA 068 007 Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto, 019 PSA 068 008 la terra tremò, stillarono i cieli davanti al Dio del Sinai, davanti a Dio, il Dio di Israele. 019 PSA 068 009 Pioggia abbondante riversavi, o Dio, rinvigorivi la tua eredità esausta. 019 PSA 068 010 E il tuo popolo abitò il paese che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero. 019 PSA 068 011 Il Signore annunzia una notizia, le messaggere di vittoria sono grande schiera: 019 PSA 068 012 «Fuggono i re, fuggono gli eserciti, anche le donne si dividono il bottino. 019 PSA 068 013 Mentre voi dormite tra gli ovili, splendono d'argento le ali della colomba, le sue piume di riflessi d'oro». 019 PSA 068 014 Quando disperdeva i re l'Onnipotente, nevicava sullo Zalmon. 019 PSA 068 015 Monte di Dio, il monte di Basan, monte dalle alte cime, il monte di Basan. 019 PSA 068 016 Perché invidiate, o monti dalle alte cime, il monte che Dio ha scelto a sua dimora? Il Signore lo abiterà per sempre. 019 PSA 068 017 I carri di Dio sono migliaia e migliaia: il Signore viene dal Sinai nel santuario. 019 PSA 068 018 Sei salito in alto conducendo prigionieri, hai ricevuto uomini in tributo: anche i ribelli abiteranno presso il Signore Dio. 019 PSA 068 019 Benedetto il Signore sempre; ha cura di noi il Dio della salvezza. 019 PSA 068 020 Il nostro Dio è un Dio che salva; il Signore Dio libera dalla morte. 019 PSA 068 021 Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici, la testa altèra di chi percorre la via del delitto. 019 PSA 068 022 Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare, li farò tornare dagli abissi del mare, 019 PSA 068 023 perché il tuo piede si bagni nel sangue, e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici». 019 PSA 068 024 Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario. 019 PSA 068 025 Precedono i cantori, seguono ultimi i citaredi, in mezzo le fanciulle che battono cèmbali. 019 PSA 068 026 «Benedite Dio nelle vostre assemblee, benedite il Signore, voi della stirpe di Israele». 019 PSA 068 027 Ecco, Beniamino, il più giovane, guida i capi di Giuda nelle loro schiere, i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali. 019 PSA 068 028 Dispiega, Dio, la tua potenza, conferma, Dio, quanto hai fatto per noi. 019 PSA 068 029 Per il tuo tempio, in Gerusalemme, a te i re porteranno doni. 019 PSA 068 030 Minaccia la belva dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli: si prostrino portando verghe d'argento; disperdi i popoli che amano la guerra. 019 PSA 068 031 Verranno i grandi dall'Egitto, l'Etiopia tenderà le mani a Dio. 019 PSA 068 032 Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore; 019 PSA 068 033 egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, ecco, tuona con voce potente. 019 PSA 068 034 Riconoscete a Dio la sua potenza, la sua maestà su Israele, la sua potenza sopra le nubi. 019 PSA 068 035 Terribile sei, Dio, dal tuo santuario; il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo, sia benedetto Dio. 019 PSA 069 001 Al maestro del coro. Su «I gigli». Di Davide. Salvami, o Dio: l'acqua mi giunge alla gola. 019 PSA 069 002 Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l'onda mi travolge. 019 PSA 069 003 Sono sfinito dal gridare, riarse sono le mie fauci; i miei occhi si consumano nell'attesa del mio Dio. 019 PSA 069 004 Più numerosi dei capelli del mio capo sono coloro che mi odiano senza ragione. Sono potenti i nemici che mi calunniano: quanto non ho rubato, lo dovrei restituire? 019 PSA 069 005 Dio, tu conosci la mia stoltezza e le mie colpe non ti sono nascoste. 019 PSA 069 006 Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, Signore, Dio degli eserciti; per me non si vergogni chi ti cerca, Dio d'Israele. 019 PSA 069 007 Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia; 019 PSA 069 008 sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre. 019 PSA 069 009 Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta. 019 PSA 069 010 Mi sono estenuato nel digiuno ed è stata per me un'infamia. 019 PSA 069 011 Ho indossato come vestito un sacco e sono diventato il loro scherno. 019 PSA 069 012 Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, gli ubriachi mi dileggiavano. 019 PSA 069 013 Ma io innalzo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza; per la grandezza della tua bontà, rispondimi, per la fedeltà della tua salvezza, o Dio. 019 PSA 069 014 Salvami dal fango, che io non affondi, liberami dai miei nemici e dalle acque profonde. 019 PSA 069 015 Non mi sommergano i flutti delle acque e il vortice non mi travolga, l'abisso non chiuda su di me la sua bocca. 019 PSA 069 016 Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; volgiti a me nella tua grande tenerezza. 019 PSA 069 017 Non nascondere il volto al tuo servo, sono in pericolo: presto, rispondimi. 019 PSA 069 018 Avvicinati a me, riscattami, salvami dai miei nemici. 019 PSA 069 019 Tu conosci la mia infamia, la mia vergogna e il mio disonore; davanti a te sono tutti i miei nemici. 019 PSA 069 020 L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati. 019 PSA 069 021 Hanno messo nel mio cibo veleno e quando avevo sete mi hanno dato aceto. 019 PSA 069 022 La loro tavola sia per essi un laccio, una insidia i loro banchetti. 019 PSA 069 023 Si offuschino i loro occhi, non vedano; sfibra per sempre i loro fianchi. 019 PSA 069 024 Riversa su di loro il tuo sdegno, li raggiunga la tua ira ardente. 019 PSA 069 025 La loro casa sia desolata, senza abitanti la loro tenda; 019 PSA 069 026 perché inseguono colui che hai percosso, aggiungono dolore a chi tu hai ferito. 019 PSA 069 027 Imputa loro colpa su colpa e non ottengano la tua giustizia. 019 PSA 069 028 Siano cancellati dal libro dei viventi e tra i giusti non siano iscritti. 019 PSA 069 029 Io sono infelice e sofferente; la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro. 019 PSA 069 030 Loderò il nome di Dio con il canto, lo esalterò con azioni di grazie, 019 PSA 069 031 che il Signore gradirà più dei tori, più dei giovenchi con corna e unghie. 019 PSA 069 032 Vedano gli umili e si rallegrino; si ravvivi il cuore di chi cerca Dio, 019 PSA 069 033 poiché il Signore ascolta i poveri e non disprezza i suoi che sono prigionieri. 019 PSA 069 034 A lui acclamino i cieli e la terra, i mari e quanto in essi si muove. 019 PSA 069 035 Perché Dio salverà Sion, ricostruirà le città di Giuda: vi abiteranno e ne avranno il possesso. 019 PSA 069 036 La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, e chi ama il suo nome vi porrà dimora. 019 PSA 070 001 Al maestro del coro. Di Davide. In memoria. Vieni a salvarmi, o Dio, vieni presto, Signore, in mio aiuto. 019 PSA 070 002 Siano confusi e arrossiscano quanti attentano alla mia vita. Retrocedano e siano svergognati quanti vogliono la mia rovina. 019 PSA 070 003 Per la vergogna si volgano indietro quelli che mi deridono. 019 PSA 070 004 Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; dicano sempre: «Dio è grande» quelli che amano la tua salvezza. 019 PSA 070 005 Ma io sono povero e infelice, vieni presto, mio Dio; tu sei mio aiuto e mio salvatore; Signore, non tardare. 019 PSA 071 001 In te mi rifugio, Signore, ch'io non resti confuso in eterno. 019 PSA 071 002 Liberami, difendimi per la tua giustizia, porgimi ascolto e salvami. 019 PSA 071 003 Sii per me rupe di difesa, baluardo inaccessibile, poiché tu sei mio rifugio e mia fortezza. 019 PSA 071 004 Mio Dio, salvami dalle mani dell'empio, dalle mani dell'iniquo e dell'oppressore. 019 PSA 071 005 Sei tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza. 019 PSA 071 006 Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno; a te la mia lode senza fine. 019 PSA 071 007 Sono parso a molti quasi un prodigio: eri tu il mio rifugio sicuro. 019 PSA 071 008 Della tua lode è piena la mia bocca, della tua gloria, tutto il giorno. 019 PSA 071 009 Non mi respingere nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze. 019 PSA 071 010 Contro di me parlano i miei nemici, coloro che mi spiano congiurano insieme: 019 PSA 071 011 «Dio lo ha abbandonato, inseguitelo, prendetelo, perché non ha chi lo liberi». 019 PSA 071 012 O Dio, non stare lontano: Dio mio, vieni presto ad aiutarmi. 019 PSA 071 013 Siano confusi e annientati quanti mi accusano, siano coperti d'infamia e di vergogna quanti cercano la mia sventura. 019 PSA 071 014 Io, invece, non cesso di sperare, moltiplicherò le tue lodi. 019 PSA 071 015 La mia bocca annunzierà la tua giustizia, proclamerà sempre la tua salvezza, che non so misurare. 019 PSA 071 016 Dirò le meraviglie del Signore, ricorderò che tu solo sei giusto. 019 PSA 071 017 Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi. 019 PSA 071 018 E ora, nella vecchiaia e nella canizie, Dio, non abbandonarmi, finché io annunzi la tua potenza, a tutte le generazioni le tue meraviglie. 019 PSA 071 019 La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo, tu hai fatto cose grandi: chi è come te, o Dio? 019 PSA 071 020 Mi hai fatto provare molte angosce e sventure: mi darai ancora vita, mi farai risalire dagli abissi della terra, 019 PSA 071 021 accrescerai la mia grandezza e tornerai a consolarmi. 019 PSA 071 022 Allora ti renderò grazie sull'arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio; ti canterò sulla cetra, o santo d'Israele. 019 PSA 071 023 Cantando le tue lodi, esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato. 019 PSA 071 024 Anche la mia lingua tutto il giorno proclamerà la tua giustizia, quando saranno confusi e umiliati quelli che cercano la mia rovina. 019 PSA 072 001 Dio, dà al re il tuo giudizio, al figlio del re la tua giustizia; Di Salomone. 019 PSA 072 002 regga con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con rettitudine. 019 PSA 072 003 Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia. 019 PSA 072 004 Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, salverà i figli dei poveri e abbatterà l'oppressore. 019 PSA 072 005 Il suo regno durerà quanto il sole, quanto la luna, per tutti i secoli. 019 PSA 072 006 Scenderà come pioggia sull'erba, come acqua che irrora la terra. 019 PSA 072 007 Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace, finché non si spenga la luna. 019 PSA 072 008 E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. 019 PSA 072 009 A lui si piegheranno gli abitanti del deserto, lambiranno la polvere i suoi nemici. 019 PSA 072 010 Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi. 019 PSA 072 011 A lui tutti i re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni. 019 PSA 072 012 Egli libererà il povero che grida e il misero che non trova aiuto, 019 PSA 072 013 avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri. 019 PSA 072 014 Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso, sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue. 019 PSA 072 015 Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia; si pregherà per lui ogni giorno, sarà benedetto per sempre. 019 PSA 072 016 Abbonderà il frumento nel paese, ondeggerà sulle cime dei monti; il suo frutto fiorirà come il Libano, la sua messe come l'erba della terra. 019 PSA 072 017 Il suo nome duri in eterno, davanti al sole persista il suo nome. In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra e tutti i popoli lo diranno beato. 019 PSA 072 018 Benedetto il Signore, Dio di Israele, egli solo compie prodigi. 019 PSA 072 019 E benedetto il suo nome glorioso per sempre, della sua gloria sia piena tutta la terra. Amen, amen. 019 PSA 073 001 Quanto è buono Dio con i giusti, con gli uomini dal cuore puro! Salmo. Di Asaf. 019 PSA 073 002 Per poco non inciampavano i miei piedi, per un nulla vacillavano i miei passi, 019 PSA 073 003 perché ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. 019 PSA 073 004 Non c'è sofferenza per essi, sano e pasciuto è il loro corpo. 019 PSA 073 005 Non conoscono l'affanno dei mortali e non sono colpiti come gli altri uomini. 019 PSA 073 006 Dell'orgoglio si fanno una collana e la violenza è il loro vestito. 019 PSA 073 007 Esce l'iniquità dal loro grasso, dal loro cuore traboccano pensieri malvagi. 019 PSA 073 008 Scherniscono e parlano con malizia, minacciano dall'alto con prepotenza. 019 PSA 073 009 Levano la loro bocca fino al cielo e la loro lingua percorre la terra. 019 PSA 073 010 Perciò seggono in alto, non li raggiunge la piena delle acque. 019 PSA 073 011 Dicono: «Come può saperlo Dio? C'è forse conoscenza nell'Altissimo?». 019 PSA 073 012 Ecco, questi sono gli empi: sempre tranquilli, ammassano ricchezze. 019 PSA 073 013 Invano dunque ho conservato puro il mio cuore e ho lavato nell'innocenza le mie mani, 019 PSA 073 014 poiché sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina. 019 PSA 073 015 Se avessi detto: «Parlerò come loro», avrei tradito la generazione dei tuoi figli. 019 PSA 073 016 Riflettevo per comprendere: ma fu arduo agli occhi miei, 019 PSA 073 017 finché non entrai nel santuario di Dio e compresi qual è la loro fine. 019 PSA 073 018 Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai precipitare in rovina. 019 PSA 073 019 Come sono distrutti in un istante, sono finiti, periscono di spavento! 019 PSA 073 020 Come un sogno al risveglio, Signore, quando sorgi, fai svanire la loro immagine. 019 PSA 073 021 Quando si agitava il mio cuore e nell'intimo mi tormentavo, 019 PSA 073 022 io ero stolto e non capivo, davanti a te stavo come una bestia. 019 PSA 073 023 Ma io sono con te sempre: tu mi hai preso per la mano destra. 019 PSA 073 024 Mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella tua gloria. 019 PSA 073 025 Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra. 019 PSA 073 026 Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre. 019 PSA 073 027 Ecco, perirà chi da te si allontana, tu distruggi chiunque ti è infedele. 019 PSA 073 028 Il mio bene è stare vicino a Dio: nel Signore Dio ho posto il mio rifugio, per narrare tutte le tue opere presso le porte della città di Sion. 019 PSA 074 001 O Dio, perché ci respingi per sempre, perché divampa la tua ira contro il gregge del tuo pascolo? Maskil. Di Asaf. 019 PSA 074 002 Ricordati del popolo che ti sei acquistato nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tuo possesso, il monte Sion, dove hai preso dimora. 019 PSA 074 003 Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel tuo santuario. 019 PSA 074 004 Ruggirono i tuoi avversari nel tuo tempio, issarono i loro vessilli come insegna. 019 PSA 074 005 Come chi vibra in alto la scure nel folto di una selva, 019 PSA 074 006 con l'ascia e con la scure frantumavano le sue porte. 019 PSA 074 007 Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome; 019 PSA 074 008 pensavano: «Distruggiamoli tutti»; hanno bruciato tutti i santuari di Dio nel paese. 019 PSA 074 009 Non vediamo più le nostre insegne, non ci sono più profeti e tra di noi nessuno sa fino a quando... 019 PSA 074 010 Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario, il nemico continuerà a disprezzare il tuo nome? 019 PSA 074 011 Perché ritiri la tua mano e trattieni in seno la destra? 019 PSA 074 012 Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi, ha operato la salvezza nella nostra terra. 019 PSA 074 013 Tu con potenza hai diviso il mare, hai schiacciato la testa dei draghi sulle acque. 019 PSA 074 014 Al Leviatàn hai spezzato la testa, lo hai dato in pasto ai mostri marini. 019 PSA 074 015 Fonti e torrenti tu hai fatto scaturire, hai inaridito fiumi perenni. 019 PSA 074 016 Tuo è il giorno e tua è la notte, la luna e il sole tu li hai creati. 019 PSA 074 017 Tu hai fissato i confini della terra, l'estate e l'inverno tu li hai ordinati. 019 PSA 074 018 Ricorda: il nemico ha insultato Dio, un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome. 019 PSA 074 019 Non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda, non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri. 019 PSA 074 020 Sii fedele alla tua alleanza; gli angoli della terra sono covi di violenza. 019 PSA 074 021 L'umile non torni confuso, l'afflitto e il povero lodino il tuo nome. 019 PSA 074 022 Sorgi, Dio, difendi la tua causa, ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno. 019 PSA 074 023 Non dimenticare lo strepito dei tuoi nemici; il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine. 019 PSA 075 001 Al maestro del coro. Su «Non dimenticare». Salmo. Di Asaf. Canto. Noi ti rendiamo grazie, o Dio, ti rendiamo grazie: invocando il tuo nome, raccontiamo le tue meraviglie. 019 PSA 075 002 Nel tempo che avrò stabilito io giudicherò con rettitudine. 019 PSA 075 003 Si scuota la terra con i suoi abitanti, io tengo salde le sue colonne. 019 PSA 075 004 Dico a chi si vanta: «Non vantatevi». E agli empi: «Non alzate la testa!». 019 PSA 075 005 Non alzate la testa contro il cielo, non dite insulti a Dio. 019 PSA 075 006 Non dall'oriente, non dall'occidente, non dal deserto, non dalle montagne 019 PSA 075 007 ma da Dio viene il giudizio: è lui che abbatte l'uno e innalza l'altro. 019 PSA 075 008 Poiché nella mano del Signore è un calice ricolmo di vino drogato. Egli ne versa: fino alla feccia ne dovranno sorbire, ne berranno tutti gli empi della terra. 019 PSA 075 009 Io invece esulterò per sempre, canterò inni al Dio di Giacobbe. 019 PSA 075 010 Annienterò tutta l'arroganza degli empi, allora si alzerà la potenza dei giusti. 019 PSA 076 001 Al maestro del coro. Su strumenti a corda con cetre. Salmo. Di Asaf. Canto. Dio è conosciuto in Giuda, in Israele è grande il suo nome. 019 PSA 076 002 E' in Gerusalemme la sua dimora, la sua abitazione, in Sion. 019 PSA 076 003 Qui spezzò le saette dell'arco, lo scudo, la spada, la guerra. 019 PSA 076 004 Splendido tu sei, o Potente, sui monti della preda; 019 PSA 076 005 furono spogliati i valorosi, furono colti dal sonno, nessun prode ritrovava la sua mano. 019 PSA 076 006 Dio di Giacobbe, alla tua minaccia, si arrestarono carri e cavalli. 019 PSA 076 007 Tu sei terribile; chi ti resiste quando si scatena la tua ira? 019 PSA 076 008 Dal cielo fai udire la sentenza: sbigottita la terra tace 019 PSA 076 009 quando Dio si alza per giudicare, per salvare tutti gli umili della terra. 019 PSA 076 010 L'uomo colpito dal tuo furore ti dà gloria, gli scampati dall'ira ti fanno festa. 019 PSA 076 011 Fate voti al Signore vostro Dio e adempiteli, quanti lo circondano portino doni al Terribile, 019 PSA 076 012 a lui che toglie il respiro ai potenti; è terribile per i re della terra. 019 PSA 077 001 Al maestro del coro. Su «Iditum». Di Asaf. Salmo. La mia voce sale a Dio e grido aiuto; la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti. 019 PSA 077 002 Nel giorno dell'angoscia io cerco ilSignore, tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca; io rifiuto ogni conforto. 019 PSA 077 003 Mi ricordo di Dio e gemo, medito e viene meno il mio spirito. 019 PSA 077 004 Tu trattieni dal sonno i miei occhi, sono turbato e senza parole. 019 PSA 077 005 Ripenso ai giorni passati, ricordo gli anni lontani. 019 PSA 077 006 Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: rifletto e il mio spirito si va interrogando. 019 PSA 077 007 Forse Dio ci respingerà per sempre, non sarà più benevolo con noi? 019 PSA 077 008 E' forse cessato per sempre il suo amore, è finita la sua promessa per sempre? 019 PSA 077 009 Può Dio aver dimenticato la misericordia, aver chiuso nell'ira il suo cuore? 019 PSA 077 010 E ho detto: «Questo è il mio tormento: è mutata la destra dell'Altissimo». 019 PSA 077 011 Ricordo le gesta del Signore, ricordo le tue meraviglie di un tempo. 019 PSA 077 012 Mi vado ripetendo le tue opere, considero tutte le tue gesta. 019 PSA 077 013 O Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio? 019 PSA 077 014 Tu sei il Dio che opera meraviglie, manifesti la tua forza fra le genti. 019 PSA 077 015 E' il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo, i figli di Giacobbe e di Giuseppe. 019 PSA 077 016 Ti videro le acque, Dio, ti videro e ne furono sconvolte; sussultarono anche gli abissi. 019 PSA 077 017 Le nubi rovesciarono acqua, scoppiò il tuono nel cielo; le tue saette guizzarono. 019 PSA 077 018 Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine, i tuoi fulmini rischiararono il mondo, la terra tremò e fu scossa. 019 PSA 077 019 Sul mare passava la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque e le tue orme rimasero invisibili. 019 PSA 077 020 Guidasti come gregge il tuo popolo per mano di Mosè e di Aronne. 019 PSA 078 001 Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento, ascolta le parole della mia bocca. Maskil. Di Asaf. 019 PSA 078 002 Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi. 019 PSA 078 003 Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato, 019 PSA 078 004 non lo terremo nascosto ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che egli ha compiuto. 019 PSA 078 005 Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, ha posto una legge in Israele: ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, 019 PSA 078 006 perché le sappia la generazione futura, i figli che nasceranno. Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli 019 PSA 078 007 perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma osservino i suoi comandi. 019 PSA 078 008 Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio. 019 PSA 078 009 I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco, voltarono le spalle nel giorno della lotta. 019 PSA 078 010 Non osservarono l'alleanza di Dio, rifiutando di seguire la sua legge. 019 PSA 078 011 Dimenticarono le sue opere, le meraviglie che aveva loro mostrato. 019 PSA 078 012 Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri, nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis. 019 PSA 078 013 Divise il mare e li fece passare e fermò le acque come un argine. 019 PSA 078 014 Li guidò con una nube di giorno e tutta la notte con un bagliore di fuoco. 019 PSA 078 015 Spaccò le rocce nel deserto e diede loro da bere come dal grande abisso. 019 PSA 078 016 Fece sgorgare ruscelli dalla rupe e scorrere l'acqua a torrenti. 019 PSA 078 017 Eppure continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi all'Altissimo nel deserto. 019 PSA 078 018 Nel loro cuore tentarono Dio, chiedendo cibo per le loro brame; 019 PSA 078 019 mormorarono contro Dio dicendo: «Potrà forse Dio preparare una mensa nel deserto?». 019 PSA 078 020 Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua, e strariparono torrenti. «Potrà forse dare anche pane o preparare carne al suo popolo?». 019 PSA 078 021 All'udirli il Signore ne fu adirato; un fuoco divampò contro Giacobbe e l'ira esplose contro Israele, 019 PSA 078 022 perché non ebbero fede in Dio né speranza nella sua salvezza. 019 PSA 078 023 Comandò alle nubi dall'alto e aprì le porte del cielo; 019 PSA 078 024 fece piovere su di essi la manna per cibo e diede loro pane del cielo: 019 PSA 078 025 l'uomo mangiò il pane degli angeli, diede loro cibo in abbondanza. 019 PSA 078 026 Scatenò nel cielo il vento d'oriente, fece spirare l'australe con potenza; 019 PSA 078 027 su di essi fece piovere la carne come polvere e gli uccelli come sabbia del mare; 019 PSA 078 028 caddero in mezzo ai loro accampamenti, tutto intorno alle loro tende. 019 PSA 078 029 Mangiarono e furono ben sazi, li soddisfece nel loro desiderio. 019 PSA 078 030 La loro avidità non era ancora saziata, avevano ancora il cibo in bocca, 019 PSA 078 031 quando l'ira di Dio si alzò contro di essi, facendo strage dei più vigorosi e abbattendo i migliori d'Israele. 019 PSA 078 032 Con tutto questo continuarono a peccare e non credettero ai suoi prodigi. 019 PSA 078 033 Allora dissipò come un soffio i loro giorni e i loro anni con strage repentina. 019 PSA 078 034 Quando li faceva perire, lo cercavano, ritornavano e ancora si volgevano a Dio; 019 PSA 078 035 ricordavano che Dio è loro rupe, e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore; 019 PSA 078 036 lo lusingavano con la bocca e gli mentivano con la lingua; 019 PSA 078 037 il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli alla sua alleanza. 019 PSA 078 038 Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, li perdonava invece di distruggerli. Molte volte placò la sua ira e trattenne il suo furore, 019 PSA 078 039 ricordando che essi sono carne, un soffio che va e non ritorna. 019 PSA 078 040 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, lo contristarono in quelle solitudini! 019 PSA 078 041 Sempre di nuovo tentavano Dio, esasperavano il Santo di Israele. 019 PSA 078 042 Non si ricordavano più della sua mano, del giorno che li aveva liberati dall'oppressore, 019 PSA 078 043 quando operò in Egitto i suoi prodigi, i suoi portenti nei campi di Tanis. 019 PSA 078 044 Egli mutò in sangue i loro fiumi e i loro ruscelli, perché non bevessero. 019 PSA 078 045 Mandò tafàni a divorarli e rane a molestarli. 019 PSA 078 046 Diede ai bruchi il loro raccolto, alle locuste la loro fatica. 019 PSA 078 047 Distrusse con la grandine le loro vigne, i loro sicomori con la brina. 019 PSA 078 048 Consegnò alla grandine il loro bestiame, ai fulmini i loro greggi. 019 PSA 078 049 Scatenò contro di essi la sua ira ardente, la collera, lo sdegno, la tribolazione, e inviò messaggeri di sventure. 019 PSA 078 050 Diede sfogo alla sua ira: non li risparmiò dalla morte e diede in preda alla peste la loro vita. 019 PSA 078 051 Colpì ogni primogenito in Egitto, nelle tende di Cam la primizia del loro vigore. 019 PSA 078 052 Fece partire come gregge il suo popolo e li guidò come branchi nel deserto. 019 PSA 078 053 Li condusse sicuri e senza paura e i loro nemici li sommerse il mare. 019 PSA 078 054 Li fece salire al suo luogo santo, al monte conquistato dalla sua destra. 019 PSA 078 055 Scacciò davanti a loro i popoli e sulla loro eredità gettò la sorte, facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele. 019 PSA 078 056 Ma ancora lo tentarono, si ribellarono a Dio, l'Altissimo, non obbedirono ai suoi comandi. 019 PSA 078 057 Sviati, lo tradirono come i loro padri, fallirono come un arco allentato. 019 PSA 078 058 Lo provocarono con le loro alture e con i loro idoli lo resero geloso. 019 PSA 078 059 Dio, all'udire, ne fu irritato e respinse duramente Israele. 019 PSA 078 060 Abbandonò la dimora di Silo, la tenda che abitava tra gli uomini. 019 PSA 078 061 Consegnò in schiavitù la sua forza, la sua gloria in potere del nemico. 019 PSA 078 062 Diede il suo popolo in preda alla spada e contro la sua eredità si accese d'ira. 019 PSA 078 063 Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani, le sue vergini non ebbero canti nuziali. 019 PSA 078 064 I suoi sacerdoti caddero di spada e le loro vedove non fecero lamento. 019 PSA 078 065 Ma poi il Signore si destò come da un sonno, come un prode assopito dal vino. 019 PSA 078 066 Colpì alle spalle i suoi nemici, inflisse loro una vergogna eterna. 019 PSA 078 067 Ripudiò le tende di Giuseppe, non scelse la tribù di Efraim; 019 PSA 078 068 ma elesse la tribù di Giuda, il monte Sion che egli ama. 019 PSA 078 069 Costruì il suo tempio alto come il cielo e come la terra stabile per sempre. 019 PSA 078 070 Egli scelse Davide suo servo e lo trasse dagli ovili delle pecore. 019 PSA 078 071 Lo chiamò dal seguito delle pecore madri per pascere Giacobbe suo popolo, la sua eredità Israele. 019 PSA 078 072 Fu per loro pastore dal cuore integro e li guidò con mano sapiente. 019 PSA 079 001 O Dio, nella tua eredità sono entrate le nazioni, hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto in macerie Gerusalemme. Salmo. Di Asaf. 019 PSA 079 002 Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli agli animali selvaggi. 019 PSA 079 003 Hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva. 019 PSA 079 004 Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini, scherno e ludibrio di chi ci sta intorno. 019 PSA 079 005 Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia? 019 PSA 079 006 Riversa il tuo sdegno sui popoli che non ti riconoscono e sui regni che non invocano il tuo nome, 019 PSA 079 007 perché hanno divorato Giacobbe, hanno devastato la sua dimora. 019 PSA 079 008 Non imputare a noi le colpe dei nostri padri, presto ci venga incontro la tua misericordia, poiché siamo troppo infelici. 019 PSA 079 009 Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome. 019 PSA 079 010 Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?». Si conosca tra i popoli, sotto i nostri occhi, la vendetta per il sangue dei tuoi servi. 019 PSA 079 011 Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; con la potenza della tua mano salva i votati alla morte. 019 PSA 079 012 Fà ricadere sui nostri vicini sette volte l'affronto con cui ti hanno insultato, Signore. 019 PSA 079 013 E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di età in età proclameremo la tua lode. 019 PSA 080 001 Al maestro del coro. Su «Giglio del precetto». Di Asaf. Salmo. Tu, pastore d'Israele, ascolta, tu che guidi Giuseppe come un gregge. Assiso sui cherubini rifulgi 019 PSA 080 002 davanti a Efraim, Beniamino e Manasse. Risveglia la tua potenza e vieni in nostro soccorso. 019 PSA 080 003 Rialzaci, Signore, nostro Dio, fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi. 019 PSA 080 004 Signore, Dio degli eserciti, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo? 019 PSA 080 005 Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza. 019 PSA 080 006 Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini, e i nostri nemici ridono di noi. 019 PSA 080 007 Rialzaci, Dio degli eserciti, fà risplendere il tuo volto e noi saremo salvi. 019 PSA 080 008 Hai divelto una vite dall'Egitto, per trapiantarla hai espulso i popoli. 019 PSA 080 009 Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici e ha riempito la terra. 019 PSA 080 010 La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i più alti cedri. 019 PSA 080 011 Ha esteso i suoi tralci fino al mare e arrivavano al fiume i suoi germogli. 019 PSA 080 012 Perché hai abbattuto la sua cinta e ogni viandante ne fa vendemmia? 019 PSA 080 013 La devasta il cinghiale del bosco e se ne pasce l'animale selvatico. 019 PSA 080 014 Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, 019 PSA 080 015 proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato. 019 PSA 080 016 Quelli che l'arsero col fuoco e la recisero, periranno alla minaccia del tuo volto. 019 PSA 080 017 Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte. 019 PSA 080 018 Da te più non ci allontaneremo, ci farai vivere e invocheremo il tuo nome. 019 PSA 080 019 Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti, fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi. 019 PSA 081 001 Al maestro del coro. Su «I torchi...». Di Asaf. Esultate in Dio, nostra forza, acclamate al Dio di Giacobbe. 019 PSA 081 002 Intonate il canto e suonate il timpano, la cetra melodiosa con l'arpa. 019 PSA 081 003 Suonate la tromba nel plenilunio, nostro giorno di festa. 019 PSA 081 004 Questa è una legge per Israele, un decreto del Dio di Giacobbe. 019 PSA 081 005 Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe, quando usciva dal paese d'Egitto. Un linguaggio mai inteso io sento: 019 PSA 081 006 «Ho liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta. 019 PSA 081 007 Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, avvolto nella nube ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Meriba. 019 PSA 081 008 Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; Israele, se tu mi ascoltassi! 019 PSA 081 009 Non ci sia in mezzo a te un altro dio e non prostrarti a un dio straniero. 019 PSA 081 010 Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire. 019 PSA 081 011 Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito. 019 PSA 081 012 L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio. 019 PSA 081 013 Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie! 019 PSA 081 014 Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano. 019 PSA 081 015 I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre; 019 PSA 081 016 li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia». 019 PSA 082 001 Dio si alza nell'assemblea divina, giudica in mezzo agli dei. Salmo. Di Asaf. 019 PSA 082 002 «Fino a quando giudicherete iniquamente e sosterrete la parte degli empi? 019 PSA 082 003 Difendete il debole e l'orfano, al misero e al povero fate giustizia. 019 PSA 082 004 Salvate il debole e l'indigente, liberatelo dalla mano degli empi». 019 PSA 082 005 Non capiscono, non vogliono intendere, avanzano nelle tenebre; vacillano tutte le fondamenta della terra. 019 PSA 082 006 Io ho detto: «Voi siete dei, siete tutti figli dell'Altissimo». 019 PSA 082 007 Eppure morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti. 019 PSA 082 008 Sorgi, Dio, a giudicare la terra, perché a te appartengono tutte le genti. 019 PSA 083 001 Canto. Salmo. Di Asaf. Dio, non darti riposo, non restare muto e inerte, o Dio. 019 PSA 083 002 Vedi: i tuoi avversari fremono e i tuoi nemici alzano la testa. 019 PSA 083 003 Contro il tuo popolo ordiscono trame e congiurano contro i tuoi protetti. 019 PSA 083 004 Hanno detto: «Venite, cancelliamoli come popolo e più non si ricordi il nome di Israele». 019 PSA 083 005 Hanno tramato insieme concordi, contro di te hanno concluso un'alleanza; 019 PSA 083 006 le tende di Edom e gli Ismaeliti, Moab e gli Agareni, 019 PSA 083 007 Gebal, Ammon e Amalek la Palestina con gli abitanti di Tiro. 019 PSA 083 008 Anche Assur è loro alleato e ai figli di Lot presta man forte. 019 PSA 083 009 Trattali come Madian e Sisara, come Iabin al torrente di Kison: 019 PSA 083 010 essi furono distrutti a Endor, diventarono concime per la terra. 019 PSA 083 011 Rendi i loro principi come Oreb e Zeb, e come Zebee e Sàlmana tutti i loro capi; 019 PSA 083 012 essi dicevano: «I pascoli di Dio conquistiamoli per noi». 019 PSA 083 013 Mio Dio, rendili come turbine, come pula dispersa dal vento. 019 PSA 083 014 Come il fuoco che brucia il bosco e come la fiamma che divora i monti, 019 PSA 083 015 così tu inseguili con la tua bufera e sconvolgili con il tuo uragano. 019 PSA 083 016 Copri di vergogna i loro volti perché cerchino il tuo nome, Signore. 019 PSA 083 017 Restino confusi e turbati per sempre, siano umiliati, periscano; 019 PSA 083 018 sappiano che tu hai nome «Signore», tu solo sei l'Altissimo su tutta la terra. 019 PSA 084 001 Al maestro del coro. Su «I torchi...». Dei figli di Core. Salmo. Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! 019 PSA 084 002 L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. 019 PSA 084 003 Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. 019 PSA 084 004 Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi! 019 PSA 084 005 Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio. 019 PSA 084 006 Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente, anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni. 019 PSA 084 007 Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion. 019 PSA 084 008 Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe. 019 PSA 084 009 Vedi, Dio, nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato. 019 PSA 084 010 Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi. 019 PSA 084 011 Poiché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine. 019 PSA 084 012 Signore degli eserciti, beato l'uomo che in te confida. 019 PSA 085 001 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo. Signore, sei stato buono con la tua terra, hai ricondotto i deportati di Giacobbe. 019 PSA 085 002 Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati. 019 PSA 085 003 Hai deposto tutto il tuo sdegno e messo fine alla tua grande ira. 019 PSA 085 004 Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi. 019 PSA 085 005 Forse per sempre sarai adirato con noi, di età in età estenderai il tuo sdegno? 019 PSA 085 006 Non tornerai tu forse a darci vita, perché in te gioisca il tuo popolo? 019 PSA 085 007 Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. 019 PSA 085 008 Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore. 019 PSA 085 009 La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra. 019 PSA 085 010 Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. 019 PSA 085 011 La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo. 019 PSA 085 012 Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto. 019 PSA 085 013 Davanti a lui camminerà la giustizia e sulla via dei suoi passi la salvezza. 019 PSA 086 001 Signore, tendi l'orecchio, rispondimi, perché io sono povero e infelice. Supplica. Di Davide. 019 PSA 086 002 Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera. 019 PSA 086 003 Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno. 019 PSA 086 004 Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, innalzo l'anima mia. 019 PSA 086 005 Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. 019 PSA 086 006 Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce della mia supplica. 019 PSA 086 007 Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido e tu mi esaudirai. 019 PSA 086 008 Fra gli dei nessuno è come te, Signore, e non c'è nulla che uguagli le tue opere. 019 PSA 086 009 Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome; 019 PSA 086 010 grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio. 019 PSA 086 011 Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; donami un cuore semplice che tema il tuo nome. 019 PSA 086 012 Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome sempre, 019 PSA 086 013 perché grande con me è la tua misericordia: dal profondo degli inferi mi hai strappato. (Sheol h7585) 019 PSA 086 014 Mio Dio, mi assalgono gli arroganti, una schiera di violenti attenta alla mia vita, non pongono te davanti ai loro occhi. 019 PSA 086 015 Ma tu, Signore, Dio di pietà, compassionevole, lento all'ira e pieno di amore, Dio fedele, 019 PSA 086 016 volgiti a me e abbi misericordia: dona al tuo servo la tua forza, salva il figlio della tua ancella. 019 PSA 086 017 Dammi un segno di benevolenza; vedano e siano confusi i miei nemici, perché tu, Signore, mi hai soccorso e consolato. 019 PSA 087 001 Le sue fondamenta sono sui monti santi; Dei figli di Core. Salmo. Canto. 019 PSA 087 002 il Signore ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe. 019 PSA 087 003 Di te si dicono cose stupende, città di Dio. 019 PSA 087 004 Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono; ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: tutti là sono nati. 019 PSA 087 005 Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa e l'Altissimo la tiene salda». 019 PSA 087 006 Il Signore scriverà nel libro dei popoli: «Là costui è nato». 019 PSA 087 007 E danzando canteranno: «Sono in te tutte le mie sorgenti». 019 PSA 088 001 Canto. Salmo. Dei figli di Core. Al maestro del coro. Su «Macalat». Per canto. Maskil. Di Eman l'Ezraita. Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte. 019 PSA 088 002 Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l'orecchio al mio lamento. 019 PSA 088 003 Io sono colmo di sventure, la mia vita è vicina alla tomba. (Sheol h7585) 019 PSA 088 004 Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono come un morto ormai privo di forza. 019 PSA 088 005 E' tra i morti il mio giaciglio, sono come gli uccisi stesi nel sepolcro, dei quali tu non conservi il ricordo e che la tua mano ha abbandonato. 019 PSA 088 006 Mi hai gettato nella fossa profonda, nelle tenebre e nell'ombra di morte. 019 PSA 088 007 Pesa su di me il tuo sdegno e con tutti i tuoi flutti mi sommergi. 019 PSA 088 008 Hai allontanato da me i miei compagni, mi hai reso per loro un orrore. Sono prigioniero senza scampo; 019 PSA 088 009 si consumano i miei occhi nel patire. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani. 019 PSA 088 010 Compi forse prodigi per i morti? O sorgono le ombre a darti lode? 019 PSA 088 011 Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro, la tua fedeltà negli inferi? 019 PSA 088 012 Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, la tua giustizia nel paese dell'oblio? 019 PSA 088 013 Ma io a te, Signore, grido aiuto, e al mattino giunge a te la mia preghiera. 019 PSA 088 014 Perché, Signore, mi respingi, perché mi nascondi il tuo volto? 019 PSA 088 015 Sono infelice e morente dall'infanzia, sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori. 019 PSA 088 016 Sopra di me è passata la tua ira, i tuoi spaventi mi hanno annientato, 019 PSA 088 017 mi circondano come acqua tutto il giorno, tutti insieme mi avvolgono. 019 PSA 088 018 Hai allontanato da me amici e conoscenti, mi sono compagne solo le tenebre. 019 PSA 089 001 Maskil. Di Etan l'Ezraita. Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli, 019 PSA 089 002 perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre»; la tua fedeltà è fondata nei cieli. 019 PSA 089 003 «Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide mio servo: 019 PSA 089 004 stabilirò per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che duri nei secoli». 019 PSA 089 005 I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltà nell'assemblea dei santi. 019 PSA 089 006 Chi sulle nubi è uguale al Signore, chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio? 019 PSA 089 007 Dio è tremendo nell'assemblea dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano. 019 PSA 089 008 Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti? Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona. 019 PSA 089 009 Tu domini l'orgoglio del mare, tu plachi il tumulto dei suoi flutti. 019 PSA 089 010 Tu hai calpestato Raab come un vinto, con braccio potente hai disperso i tuoi nemici. 019 PSA 089 011 Tuoi sono i cieli, tua è la terra, tu hai fondato il mondo e quanto contiene; 019 PSA 089 012 il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome. 019 PSA 089 013 E' potente il tuo braccio, forte la tua mano, alta la tua destra. 019 PSA 089 014 Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, grazia e fedeltà precedono il tuo volto. 019 PSA 089 015 Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto: 019 PSA 089 016 esulta tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria. 019 PSA 089 017 Perché tu sei il vanto della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra potenza. 019 PSA 089 018 Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d'Israele. 019 PSA 089 019 Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: «Ho portato aiuto a un prode, ho innalzato un eletto tra il mio popolo. 019 PSA 089 020 Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l'ho consacrato; 019 PSA 089 021 la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza. 019 PSA 089 022 Su di lui non trionferà il nemico, né l'opprimerà l'iniquo. 019 PSA 089 023 Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano. 019 PSA 089 024 La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio nome si innalzerà la sua potenza. 019 PSA 089 025 Stenderò sul mare la sua mano e sui fiumi la sua destra. 019 PSA 089 026 Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza. 019 PSA 089 027 Io lo costituirò mio primogenito, il più alto tra i re della terra. 019 PSA 089 028 Gli conserverò sempre la mia grazia, la mia alleanza gli sarà fedele. 019 PSA 089 029 Stabilirò per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cielo. 019 PSA 089 030 Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti, 019 PSA 089 031 se violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi, 019 PSA 089 032 punirò con la verga il loro peccato e con flagelli la loro colpa. 019 PSA 089 033 Ma non gli toglierò la mia grazia e alla mia fedeltà non verrò mai meno. 019 PSA 089 034 Non violerò la mia alleanza, non muterò la mia promessa. 019 PSA 089 035 Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: certo non mentirò a Davide. 019 PSA 089 036 In eterno durerà la sua discendenza, il suo trono davanti a me quanto il sole, 019 PSA 089 037 sempre saldo come la luna, testimone fedele nel cielo». 019 PSA 089 038 Ma tu lo hai respinto e ripudiato, ti sei adirato contro il tuo consacrato; 019 PSA 089 039 hai rotto l'alleanza con il tuo servo, hai profanato nel fango la sua corona. 019 PSA 089 040 Hai abbattuto tutte le sue mura e diroccato le sue fortezze; 019 PSA 089 041 tutti i passanti lo hanno depredato, è divenuto lo scherno dei suoi vicini. 019 PSA 089 042 Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, hai fatto gioire tutti i suoi nemici. 019 PSA 089 043 Hai smussato il filo della sua spada e non l'hai sostenuto nella battaglia. 019 PSA 089 044 Hai posto fine al suo splendore, hai rovesciato a terra il suo trono. 019 PSA 089 045 Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza e lo hai coperto di vergogna. 019 PSA 089 046 Fino a quando, Signore, continuerai a tenerti nascosto, arderà come fuoco la tua ira? 019 PSA 089 047 Ricorda quant'è breve la mia vita. Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo? 019 PSA 089 048 Quale vivente non vedrà la morte, sfuggirà al potere degli inferi? (Sheol h7585) 019 PSA 089 049 Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, che per la tua fedeltà hai giurato a Davide? 019 PSA 089 050 Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi: porto nel cuore le ingiurie di molti popoli, 019 PSA 089 051 con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, insultano i passi del tuo consacrato. 019 PSA 089 052 Benedetto il Signore in eterno. Amen, amen. 019 PSA 090 001 Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio. 019 PSA 090 002 Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio. 019 PSA 090 003 Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: «Ritornate, figli dell'uomo». 019 PSA 090 004 Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. 019 PSA 090 005 Li annienti: li sommergi nel sonno; sono come l'erba che germoglia al mattino: 019 PSA 090 006 al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca. 019 PSA 090 007 Perché siamo distrutti dalla tua ira, siamo atterritti dal tuo furore. 019 PSA 090 008 Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto. 019 PSA 090 009 Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, finiamo i nostri anni come un soffio. 019 PSA 090 010 Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo. 019 PSA 090 011 Chi conosce l'impeto della tua ira, tuo sdegno, con il timore a te dovuto? 019 PSA 090 012 Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore. 019 PSA 090 013 Volgiti, Signore; fino a quando? Muoviti a pietà dei tuoi servi. 019 PSA 090 014 Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. 019 PSA 090 015 Rendici la gioia per i giorni di afflizione, per gli anni in cui abbiamo visto la sventura. 019 PSA 090 016 Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e la tua gloria ai loro figli. 019 PSA 090 017 Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: rafforza per noi l'opera delle nostre mani, l'opera delle nostre mani rafforza. 019 PSA 091 001 Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente, 019 PSA 091 002 dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido». 019 PSA 091 003 Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. 019 PSA 091 004 Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio. 019 PSA 091 005 La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno, 019 PSA 091 006 la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno. 019 PSA 091 007 Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire. 019 PSA 091 008 Solo che tu guardi, con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi. 019 PSA 091 009 Poiché tuo rifugio è il Signore e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora, 019 PSA 091 010 non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda. 019 PSA 091 011 Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. 019 PSA 091 012 Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede. 019 PSA 091 013 Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi. 019 PSA 091 014 Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome. 019 PSA 091 015 Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso. 019 PSA 091 016 Lo sazierò di lunghi giorni e gli mostrerò la mia salvezza. 019 PSA 092 001 Salmo. Canto. Per il giorno del sabato. E' bello dar lode al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, 019 PSA 092 002 annunziare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte, 019 PSA 092 003 sull'arpa a dieci corde e sulla lira, con canti sulla cetra. 019 PSA 092 004 Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l'opera delle tue mani. 019 PSA 092 005 Come sono grandi le tue opere, Signore, quanto profondi i tuoi pensieri! 019 PSA 092 006 L'uomo insensato non intende e lo stolto non capisce: 019 PSA 092 007 se i peccatori germogliano come l'erba e fioriscono tutti i malfattori, li attende una rovina eterna: 019 PSA 092 008 ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore. 019 PSA 092 009 Ecco, i tuoi nemici, o Signore, ecco, i tuoi nemici periranno, saranno dispersi tutti i malfattori. 019 PSA 092 010 Tu mi doni la forza di un bùfalo, mi cospargi di olio splendente. 019 PSA 092 011 I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, e contro gli iniqui che mi assalgono i miei orecchi udranno cose infauste. 019 PSA 092 012 Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; 019 PSA 092 013 piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. 019 PSA 092 014 Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi, 019 PSA 092 015 per annunziare quanto è retto il Signore: mia roccia, in lui non c'è ingiustizia. 019 PSA 093 001 Il Signore regna, si ammanta di splendore; il Signore si riveste, si cinge di forza; rende saldo il mondo, non sarà mai scosso. 019 PSA 093 002 Saldo è il tuo trono fin dal principio, da sempre tu sei. 019 PSA 093 003 Alzano i fiumi, Signore, alzano i fiumi la loro voce, alzano i fiumi il loro fragore. 019 PSA 093 004 Ma più potente delle voci di grandi acque, più potente dei flutti del mare, potente nell'alto è il Signore. 019 PSA 093 005 Degni di fede sono i tuoi insegnamenti, la santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore. 019 PSA 094 001 Dio che fai giustizia, o Signore, Dio che fai giustizia: mostrati! 019 PSA 094 002 Alzati, giudice della terra, rendi la ricompensa ai superbi. 019 PSA 094 003 Fino a quando gli empi, Signore, fino a quando gli empi trionferanno? 019 PSA 094 004 Sparleranno, diranno insolenze, si vanteranno tutti i malfattori? 019 PSA 094 005 Signore, calpestano il tuo popolo, opprimono la tua eredità. 019 PSA 094 006 Uccidono la vedova e il forestiero, danno la morte agli orfani. 019 PSA 094 007 Dicono: «Il Signore non vede, il Dio di Giacobbe non se ne cura». 019 PSA 094 008 Comprendete, insensati tra il popolo, stolti, quando diventerete saggi? 019 PSA 094 009 Chi ha formato l'orecchio, forse non sente? Chi ha plasmato l'occhio, forse non guarda? 019 PSA 094 010 Chi regge i popoli forse non castiga, lui che insegna all'uomo il sapere? 019 PSA 094 011 Il Signore conosce i pensieri dell'uomo: non sono che un soffio. 019 PSA 094 012 Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, 019 PSA 094 013 per dargli riposo nei giorni di sventura, finché all'empio sia scavata la fossa. 019 PSA 094 014 Perché il Signore non respinge il suo popolo, la sua eredità non la può abbandonare, 019 PSA 094 015 ma il giudizio si volgerà a giustizia, la seguiranno tutti i retti di cuore. 019 PSA 094 016 Chi sorgerà per me contro i malvagi? Chi starà con me contro i malfattori? 019 PSA 094 017 Se il Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel regno del silenzio. 019 PSA 094 018 Quando dicevo: «Il mio piede vacilla», la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto. 019 PSA 094 019 Quand'ero oppresso dall'angoscia, il tuo conforto mi ha consolato. 019 PSA 094 020 Può essere tuo alleato un tribunale iniquo, che fa angherie contro la legge? 019 PSA 094 021 Si avventano contro la vita del giusto, e condannano il sangue innocente. 019 PSA 094 022 Ma il Signore è la mia difesa, roccia del mio rifugio è il mio Dio; 019 PSA 094 023 egli ritorcerà contro di essi la loro malizia, per la loro perfidia li farà perire, li farà perire il Signore, nostro Dio. 019 PSA 095 001 Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. 019 PSA 095 002 Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. 019 PSA 095 003 Poiché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dei. 019 PSA 095 004 Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti. 019 PSA 095 005 Suo è il mare, egli l'ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra. 019 PSA 095 006 Venite, prostràti adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. 019 PSA 095 007 Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. 019 PSA 095 008 Ascoltate oggi la sua voce: «Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, 019 PSA 095 009 dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. 019 PSA 095 010 Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie; 019 PSA 095 011 perciò ho giurato nel mio sdegno: Non entreranno nel luogo del mio riposo». 019 PSA 096 001 Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra. 019 PSA 096 002 Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. 019 PSA 096 003 In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi. 019 PSA 096 004 Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dei. 019 PSA 096 005 Tutti gli dei delle nazioni sono un nulla, ma il Signore ha fatto i cieli. 019 PSA 096 006 Maestà e bellezza sono davanti a lui, potenza e splendore nel suo santuario. 019 PSA 096 007 Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza, 019 PSA 096 008 date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte ed entrate nei suoi atri, 019 PSA 096 009 prostratevi al Signore in sacri ornamenti. Tremi davanti a lui tutta la terra. 019 PSA 096 010 Dite tra i popoli: «Il Signore regna!». Sorregge il mondo, perché non vacilli; giudica le nazioni con rettitudine. 019 PSA 096 011 Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare e quanto racchiude; 019 PSA 096 012 esultino i campi e quanto contengono, si rallegrino gli alberi della foresta 019 PSA 096 013 davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti. 019 PSA 097 001 Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte. 019 PSA 097 002 Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sono la base del suo trono. 019 PSA 097 003 Davanti a lui cammina il fuoco e brucia tutt'intorno i suoi nemici. 019 PSA 097 004 Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e sussulta la terra. 019 PSA 097 005 I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. 019 PSA 097 006 I cieli annunziano la sua giustizia e tutti i popoli contemplano la sua gloria. 019 PSA 097 007 Siano confusi tutti gli adoratori di statue e chi si gloria dei propri idoli. Si prostrino a lui tutti gli dei! 019 PSA 097 008 Ascolta Sion e ne gioisce, esultano le città di Giuda per i tuoi giudizi, Signore. 019 PSA 097 009 Perché tu sei, Signore, l'Altissimo su tutta la terra, tu sei eccelso sopra tutti gli dei. 019 PSA 097 010 Odiate il male, voi che amate il Signore: lui che custodisce la vita dei suoi fedeli li strapperà dalle mani degli empi. 019 PSA 097 011 Una luce si è levata per il giusto, gioia per i retti di cuore. 019 PSA 097 012 Rallegratevi, giusti, nel Signore, rendete grazie al suo santo nome. 019 PSA 098 001 Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Salm o. 019 PSA 098 002 Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia. 019 PSA 098 003 Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa di Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio. 019 PSA 098 004 Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia. 019 PSA 098 005 Cantate inni al Signore con l'arpa, con l'arpa e con suono melodioso; 019 PSA 098 006 con la tromba e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore. 019 PSA 098 007 Frema il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti. 019 PSA 098 008 I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne 019 PSA 098 009 davanti al Signore che viene, che viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine. 019 PSA 099 001 Il Signore regna, tremino i popoli; siede sui cherubini, si scuota la terra. 019 PSA 099 002 Grande è il Signore in Sion, eccelso sopra tutti i popoli. 019 PSA 099 003 Lodino il tuo nome grande e terribile, perché è santo. 019 PSA 099 004 Re potente che ami la giustizia, tu hai stabilito ciò che è retto, diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe. 019 PSA 099 005 Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, perché è santo. 019 PSA 099 006 Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuele tra quanti invocano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva. 019 PSA 099 007 Parlava loro da una colonna di nubi: obbedivano ai suoi comandi e alla legge che aveva loro dato. 019 PSA 099 008 Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, eri per loro un Dio paziente, pur castigando i loro peccati. 019 PSA 099 009 Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi davanti al suo monte santo, perché santo è il Signore, nostro Dio. 019 PSA 100 001 Salmo. In rendimento di grazie. 019 PSA 100 002 Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. 019 PSA 100 003 Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. 019 PSA 100 004 Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome; 019 PSA 100 005 poiché buono è il Signore, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione. 019 PSA 101 001 Amore e giustizia voglio cantare, voglio cantare inni a te, o Signore. Di Davide. Salmo. 019 PSA 101 002 Agirò con saggezza nella via dell'innocenza: quando verrai a me? Camminerò con cuore integro, dentro la mia casa. 019 PSA 101 003 Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvage; detesto chi fa il male, non mi sarà vicino. 019 PSA 101 004 Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere. 019 PSA 101 005 Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo farò perire; chi ha occhi altezzosi e cuore superbo non lo potrò sopportare. 019 PSA 101 006 I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino a me vicino: chi cammina per la via integra sarà mio servitore. 019 PSA 101 007 Non abiterà nella mia casa, chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza. 019 PSA 101 008 Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese, per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male. 019 PSA 102 001 Preghiera di un afflitto che è stanco e sfoga dinanzi a Dio la sua angoscia. Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido. 019 PSA 102 002 Non nascondermi il tuo volto; nel giorno della mia angoscia piega verso di me l'orecchio. Quando ti invoco: presto, rispondimi. 019 PSA 102 003 Si dissolvono in fumo i miei giorni e come brace ardono le mie ossa. 019 PSA 102 004 Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, dimentico di mangiare il mio pane. 019 PSA 102 005 Per il lungo mio gemere aderisce la mia pelle alle mie ossa. 019 PSA 102 006 Sono simile al pellicano del deserto, sono come un gufo tra le rovine. 019 PSA 102 007 Veglio e gemo come uccello solitario sopra un tetto. 019 PSA 102 008 Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, furenti imprecano contro il mio nome. 019 PSA 102 009 Di cenere mi nutro come di pane, alla mia bevanda mescolo il pianto, 019 PSA 102 010 davanti alla tua collera e al tuo sdegno, perché mi sollevi e mi scagli lontano. 019 PSA 102 011 I miei giorni sono come ombra che declina, e io come erba inaridisco. 019 PSA 102 012 Ma tu, Signore, rimani in eterno, il tuo ricordo per ogni generazione. 019 PSA 102 013 Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, perché è tempo di usarle misericordia: l'ora è giunta. 019 PSA 102 014 Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre e li muove a pietà la sua rovina. 019 PSA 102 015 I popoli temeranno il nome del Signore e tutti i re della terra la tua gloria, 019 PSA 102 016 quando il Signore avrà ricostruito Sion e sarà apparso in tutto il suo splendore. 019 PSA 102 017 Egli si volge alla preghiera del misero e non disprezza la sua supplica. 019 PSA 102 018 Questo si scriva per la generazione futura e un popolo nuovo darà lode al Signore. 019 PSA 102 019 Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, dal cielo ha guardato la terra, 019 PSA 102 020 per ascoltare il gemito del prigioniero, per liberare i condannati a morte; 019 PSA 102 021 perché sia annunziato in Sion il nome del Signore e la sua lode in Gerusalemme, 019 PSA 102 022 quando si aduneranno insieme i popoli e i regni per servire il Signore. 019 PSA 102 023 Ha fiaccato per via la mia forza, ha abbreviato i miei giorni. 019 PSA 102 024 Io dico: Mio Dio, non rapirmi a metà dei miei giorni; i tuoi anni durano per ogni generazione. 019 PSA 102 025 In principio tu hai fondato la terra, i cieli sono opera delle tue mani. 019 PSA 102 026 Essi periranno, ma tu rimani, tutti si logorano come veste, come un abito tu li muterai ed essi passeranno. 019 PSA 102 027 Ma tu resti lo stesso e i tuoi anni non hanno fine. 019 PSA 102 028 I figli dei tuoi servi avranno una dimora, resterà salda davanti a te la loro discendenza. 019 PSA 103 001 Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Di Davide. 019 PSA 103 002 Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici. 019 PSA 103 003 Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie; 019 PSA 103 004 salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia; 019 PSA 103 005 egli sazia di beni i tuoi giorni e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza. 019 PSA 103 006 Il Signore agisce con giustizia e con diritto verso tutti gli oppressi. 019 PSA 103 007 Ha rivelato a Mosè le sue vie, ai figli d'Israele le sue opere. 019 PSA 103 008 Buono e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore. 019 PSA 103 009 Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno. 019 PSA 103 010 Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. 019 PSA 103 011 Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono; 019 PSA 103 012 come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe. 019 PSA 103 013 Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono. 019 PSA 103 014 Perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. 019 PSA 103 015 Come l'erba sono i giorni dell'uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce. 019 PSA 103 016 Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce. 019 PSA 103 017 Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; la sua giustizia per i figli dei figli, 019 PSA 103 018 per quanti custodiscono la sua alleanza e ricordano di osservare i suoi precetti. 019 PSA 103 019 Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono e il suo regno abbraccia l'universo. 019 PSA 103 020 Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola. 019 PSA 103 021 Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere, suoi ministri, che fate il suo volere. 019 PSA 103 022 Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in ogni luogo del suo dominio. Benedici il Signore, anima mia. 019 PSA 104 001 Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rivestito di maestà e di splendore, 019 PSA 104 002 avvolto di luce come di un manto. Tu stendi il cielo come una tenda, 019 PSA 104 003 costruisci sulle acque la tua dimora, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento; 019 PSA 104 004 fai dei venti i tuoi messaggeri, delle fiamme guizzanti i tuoi ministri. 019 PSA 104 005 Hai fondato la terra sulle sue basi, mai potrà vacillare. 019 PSA 104 006 L'oceano l'avvolgeva come un manto, le acque coprivano le montagne. 019 PSA 104 007 Alla tua minaccia sono fuggite, al fragore del tuo tuono hanno tremato. 019 PSA 104 008 Emergono i monti, scendono le valli al luogo che hai loro assegnato. 019 PSA 104 009 Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno, non torneranno a coprire la terra. 019 PSA 104 010 Fai scaturire le sorgenti nelle valli e scorrono tra i monti; 019 PSA 104 011 ne bevono tutte le bestie selvatiche e gli ònagri estinguono la loro sete. 019 PSA 104 012 Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo, cantano tra le fronde. 019 PSA 104 013 Dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra. 019 PSA 104 014 Fai crescere il fieno per gli armenti e l'erba al servizio dell'uomo, perché tragga alimento dalla terra: 019 PSA 104 015 il vino che allieta il cuore dell'uomo; l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore. 019 PSA 104 016 Si saziano gli alberi del Signore, i cedri del Libano da lui piantati. 019 PSA 104 017 Là gli uccelli fanno il loro nido e la cicogna sui cipressi ha la sua casa. 019 PSA 104 018 Per i camosci sono le alte montagne, le rocce sono rifugio per gli iràci. 019 PSA 104 019 Per segnare le stagioni hai fatto la luna e il sole che conosce il suo tramonto. 019 PSA 104 020 Stendi le tenebre e viene la notte e vagano tutte le bestie della foresta; 019 PSA 104 021 ruggiscono i leoncelli in cerca di preda e chiedono a Dio il loro cibo. 019 PSA 104 022 Sorge il sole, si ritirano e si accovacciano nelle tane. 019 PSA 104 023 Allora l'uomo esce al suo lavoro, per la sua fatica fino a sera. 019 PSA 104 024 Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature. 019 PSA 104 025 Ecco il mare spazioso e vasto: lì guizzano senza numero animali piccoli e grandi. 019 PSA 104 026 Lo solcano le navi, il Leviatàn che hai plasmato perché in esso si diverta. 019 PSA 104 027 Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno. 019 PSA 104 028 Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni. 019 PSA 104 029 Se nascondi il tuo volto, vengono meno, togli loro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere. 019 PSA 104 030 Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. 019 PSA 104 031 La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere. 019 PSA 104 032 Egli guarda la terra e la fa sussultare, tocca i monti ed essi fumano. 019 PSA 104 033 Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto. 019 PSA 104 034 A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore. 019 PSA 104 035 Scompaiano i peccatori dalla terra e più non esistano gli empi. Benedici il Signore, anima mia. 019 PSA 105 001 Lodate il Signore e invocate il suo nome, proclamate tra i popoli le sue opere. Alleluia. 019 PSA 105 002 Cantate a lui canti di gioia, meditate tutti i suoi prodigi. 019 PSA 105 003 Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 019 PSA 105 004 Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. 019 PSA 105 005 Ricordate le meraviglie che ha compiute, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca: 019 PSA 105 006 voi stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto. 019 PSA 105 007 E' lui il Signore, nostro Dio, su tutta la terra i suoi giudizi. 019 PSA 105 008 Ricorda sempre la sua alleanza: parola data per mille generazioni, 019 PSA 105 009 l'alleanza stretta con Abramo e il suo giuramento ad Isacco. 019 PSA 105 010 La stabilì per Giacobbe come legge, come alleanza eterna per Israele: 019 PSA 105 011 «Ti darò il paese di Cànaan come eredità a voi toccata in sorte». 019 PSA 105 012 Quando erano in piccolo numero, pochi e forestieri in quella terra, 019 PSA 105 013 e passavano di paese in paese, da un regno ad un altro popolo, 019 PSA 105 014 non permise che alcuno li opprimesse e castigò i re per causa loro: 019 PSA 105 015 «Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti». 019 PSA 105 016 Chiamò la fame sopra quella terra e distrusse ogni riserva di pane. 019 PSA 105 017 Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo. 019 PSA 105 018 Gli strinsero i piedi con ceppi, il ferro gli serrò la gola, 019 PSA 105 019 finché si avverò la sua predizione e la parola del Signore gli rese giustizia. 019 PSA 105 020 Il re mandò a scioglierlo, il capo dei popoli lo fece liberare; 019 PSA 105 021 lo pose signore della sua casa, capo di tutti i suoi averi, 019 PSA 105 022 per istruire i capi secondo il suo giudizio e insegnare la saggezza agli anziani. 019 PSA 105 023 E Israele venne in Egitto, Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero. 019 PSA 105 024 Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi nemici. 019 PSA 105 025 Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, contro i suoi servi agirono con inganno 019 PSA 105 026 Mandò Mosè suo servo e Aronne che si era scelto. 019 PSA 105 027 Compì per mezzo loro i segni promessi e nel paese di Cam i suoi prodigi. 019 PSA 105 028 Mandò le tenebre e si fece buio, ma resistettero alle sue parole. 019 PSA 105 029 Cambiò le loro acque in sangue e fece morire i pesci. 019 PSA 105 030 Il loro paese brulicò di rane fino alle stanze dei loro sovrani. 019 PSA 105 031 Diede un ordine e le mosche vennero a sciami e le zanzare in tutto il loro paese. 019 PSA 105 032 Invece delle piogge mandò loro la grandine, vampe di fuoco sul loro paese. 019 PSA 105 033 Colpì le loro vigne e i loro fichi, schiantò gli alberi della loro terra. 019 PSA 105 034 Diede un ordine e vennero le locuste e bruchi senza numero; 019 PSA 105 035 divorarono tutta l'erba del paese e distrussero il frutto del loro suolo. 019 PSA 105 036 Colpì nel loro paese ogni primogenito, tutte le primizie del loro vigore. 019 PSA 105 037 Fece uscire il suo popolo con argento e oro, fra le tribù non c'era alcun infermo. 019 PSA 105 038 L'Egitto si rallegrò della loro partenza perché su di essi era piombato il terrore. 019 PSA 105 039 Distese una nube per proteggerli e un fuoco per illuminarli di notte. 019 PSA 105 040 Alla loro domanda fece scendere le quaglie e li saziò con il pane del cielo. 019 PSA 105 041 Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, scorrevano come fiumi nel deserto, 019 PSA 105 042 perché ricordò la sua parola santa data ad Abramo suo servo. 019 PSA 105 043 Fece uscire il suo popolo con esultanza, i suoi eletti con canti di gioia. 019 PSA 105 044 Diede loro le terre dei popoli, ereditarono la fatica delle genti, 019 PSA 105 045 perché custodissero i suoi decreti e obbedissero alle sue leggi. Alleluia. 019 PSA 106 001 Celebrate il Signore, perché è buono, perché eterna è la sua misericordia. Alleluia. 019 PSA 106 002 Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode? 019 PSA 106 003 Beati coloro che agiscono con giustizia e praticano il diritto in ogni tempo. 019 PSA 106 004 Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, visitaci con la tua salvezza, 019 PSA 106 005 perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, godiamo della gioia del tuo popolo, ci gloriamo con la tua eredità. 019 PSA 106 006 Abbiamo peccato come i nostri padri, abbiamo fatto il male, siamo stati empi. 019 PSA 106 007 I nostri padri in Egitto non compresero i tuoi prodigi, non ricordarono tanti tuoi benefici e si ribellarono presso il mare, presso il mar Rosso. 019 PSA 106 008 Ma Dio li salvò per il suo nome, per manifestare la sua potenza. 019 PSA 106 009 Minacciò il mar Rosso e fu disseccato, li condusse tra i flutti come per un deserto; 019 PSA 106 010 li salvò dalla mano di chi li odiava, li riscattò dalla mano del nemico. 019 PSA 106 011 L'acqua sommerse i loro avversari; nessuno di essi sopravvisse. 019 PSA 106 012 Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode. 019 PSA 106 013 Ma presto dimenticarono le sue opere, non ebbero fiducia nel suo disegno, 019 PSA 106 014 arsero di brame nel deserto, e tentarono Dio nella steppa. 019 PSA 106 015 Concesse loro quanto domandavano e saziò la loro ingordigia. 019 PSA 106 016 Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti, e di Aronne, il consacrato del Signore. 019 PSA 106 017 Allora si aprì la terra e inghiottì Datan, e seppellì l'assemblea di Abiron. 019 PSA 106 018 Divampò il fuoco nella loro fazione e la fiamma divorò i ribelli. 019 PSA 106 019 Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a un'immagine di metallo fuso; 019 PSA 106 020 scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia fieno. 019 PSA 106 021 Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, 019 PSA 106 022 prodigi nel paese di Cam, cose terribili presso il mar Rosso. 019 PSA 106 023 E aveva gia deciso di sterminarli, se Mosè suo eletto non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, per stornare la sua collera dallo sterminio. 019 PSA 106 024 Rifiutarono un paese di delizie, non credettero alla sua parola. 019 PSA 106 025 Mormorarono nelle loro tende, non ascoltarono la voce del Signore. 019 PSA 106 026 Egli alzò la mano su di loro giurando di abbatterli nel deserto, 019 PSA 106 027 di disperdere i loro discendenti tra le genti e disseminarli per il paese. 019 PSA 106 028 Si asservirono a Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti, 019 PSA 106 029 provocarono Dio con tali azioni e tra essi scoppiò una pestilenza. 019 PSA 106 030 Ma Finees si alzò e si fece giudice, allora cessò la peste 019 PSA 106 031 e gli fu computato a giustizia presso ogni generazione, sempre. 019 PSA 106 032 Lo irritarono anche alle acque di Meriba e Mosè fu punito per causa loro, 019 PSA 106 033 perché avevano inasprito l'animo suo ed egli disse parole insipienti. 019 PSA 106 034 Non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore, 019 PSA 106 035 ma si mescolarono con le nazioni e impararono le opere loro. 019 PSA 106 036 Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello. 019 PSA 106 037 Immolarono i loro figli e le loro figlie agli dei falsi. 019 PSA 106 038 Versarono sangue innocente, il sangue dei figli e delle figlie sacrificati agli idoli di Canaan; la terra fu profanata dal sangue, 019 PSA 106 039 si contaminarono con le opere loro, si macchiarono con i loro misfatti. 019 PSA 106 040 L'ira del Signore si accese contro il suo popolo, ebbe in orrore il suo possesso; 019 PSA 106 041 e li diede in balìa dei popoli, li dominarono i loro avversari, 019 PSA 106 042 li oppressero i loro nemici e dovettero piegarsi sotto la loro mano. 019 PSA 106 043 Molte volte li aveva liberati; ma essi si ostinarono nei loro disegni e per le loro iniquità furono abbattuti. 019 PSA 106 044 Pure, egli guardò alla loro angoscia quando udì il loro grido. 019 PSA 106 045 Si ricordò della sua alleanza con loro, si mosse a pietà per il suo grande amore. 019 PSA 106 046 Fece loro trovare grazia presso quanti li avevano deportati. 019 PSA 106 047 Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici di mezzo ai popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. 019 PSA 106 048 Benedetto il Signore, Dio d'Israele da sempre, per sempre. Tutto il popolo dica: Amen. 019 PSA 107 001 Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia. Alleluia. 019 PSA 107 002 Lo dicano i riscattati del Signore, che egli liberò dalla mano del nemico 019 PSA 107 003 e radunò da tutti i paesi, dall'oriente e dall'occidente, dal settentrione e dal mezzogiorno. 019 PSA 107 004 Vagavano nel deserto, nella steppa, non trovavano il cammino per una città dove abitare. 019 PSA 107 005 Erano affamati e assetati, veniva meno la loro vita. 019 PSA 107 006 Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie. 019 PSA 107 007 Li condusse sulla via retta, perché camminassero verso una città dove abitare. 019 PSA 107 008 Ringrazino il Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi a favore degli uomini; 019 PSA 107 009 poiché saziò il desiderio dell'assetato, e l'affamato ricolmò di beni. 019 PSA 107 010 Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte, prigionieri della miseria e dei ceppi, 019 PSA 107 011 perché si erano ribellati alla parola di Dio e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo. 019 PSA 107 012 Egli piegò il loro cuore sotto le sventure; cadevano e nessuno li aiutava. 019 PSA 107 013 Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie. 019 PSA 107 014 Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte e spezzò le loro catene. 019 PSA 107 015 Ringrazino il Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi a favore degli uomini; 019 PSA 107 016 perché ha infranto le porte di bronzo e ha spezzato le barre di ferro. 019 PSA 107 017 Stolti per la loro iniqua condotta, soffrivano per i loro misfatti; 019 PSA 107 018 rifiutavano ogni nutrimento e gia toccavano le soglie della morte. 019 PSA 107 019 Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie. 019 PSA 107 020 Mandò la sua parola e li fece guarire, li salvò dalla distruzione. 019 PSA 107 021 Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini. 019 PSA 107 022 Offrano a lui sacrifici di lode, narrino con giubilo le sue opere. 019 PSA 107 023 Coloro che solcavano il mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque, 019 PSA 107 024 videro le opere del Signore, i suoi prodigi nel mare profondo. 019 PSA 107 025 Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti. 019 PSA 107 026 Salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; la loro anima languiva nell'affanno. 019 PSA 107 027 Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, tutta la loro perizia era svanita. 019 PSA 107 028 Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie. 019 PSA 107 029 Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare. 019 PSA 107 030 Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato. 019 PSA 107 031 Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini. 019 PSA 107 032 Lo esaltino nell'assemblea del popolo, lo lodino nel consesso degli anziani. 019 PSA 107 033 Ridusse i fiumi a deserto, a luoghi aridi le fonti d'acqua 019 PSA 107 034 e la terra fertile a palude per la malizia dei suoi abitanti. 019 PSA 107 035 Ma poi cambiò il deserto in lago, e la terra arida in sorgenti d'acqua. 019 PSA 107 036 Là fece dimorare gli affamati ed essi fondarono una città dove abitare. 019 PSA 107 037 Seminarono campi e piantarono vigne, e ne raccolsero frutti abbondanti. 019 PSA 107 038 Li benedisse e si moltiplicarono, non lasciò diminuire il loro bestiame. 019 PSA 107 039 Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti, perché oppressi dalle sventure e dal dolore. 019 PSA 107 040 Colui che getta il disprezzo sui potenti, li fece vagare in un deserto senza strade. 019 PSA 107 041 Ma risollevò il povero dalla miseria e rese le famiglie numerose come greggi. 019 PSA 107 042 Vedono i giusti e ne gioiscono e ogni iniquo chiude la sua bocca. 019 PSA 107 043 Chi è saggio osservi queste cose e comprenderà la bontà del Signore. 019 PSA 108 001 Canto. Salmo. Di Davide. Saldo è il mio cuore, Dio, saldo è il mio cuore: voglio cantare inni, anima mia. 019 PSA 108 002 Svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l'aurora. 019 PSA 108 003 Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti, 019 PSA 108 004 perché la tua bontà è grande fino ai cieli e la tua verità fino alle nubi. 019 PSA 108 005 Innàlzati, Dio, sopra i cieli, su tutta la terra la tua gloria. 019 PSA 108 006 Perché siano liberati i tuoi amici, 019 PSA 108 007 Dio ha parlato nel suo santuario: «Esulterò, voglio dividere Sichem e misurare la valle di Succot; 019 PSA 108 008 mio è Gàlaad, mio Manasse, Efraim è l'elmo del mio capo, Giuda il mio scettro. 019 PSA 108 009 Moab è il catino per lavarmi, sull'Idumea getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria». 019 PSA 108 010 Chi mi guiderà alla città fortificata, chi mi condurrà fino all'Idumea? 019 PSA 108 011 Non forse tu, Dio, che ci hai respinti e più non esci, Dio, con i nostri eserciti? 019 PSA 108 012 Contro il nemico portaci soccorso, poiché vana è la salvezza dell'uomo. 019 PSA 108 013 Con Dio noi faremo cose grandi ed egli annienterà chi ci opprime. 019 PSA 109 001 Dio della mia lode, non tacere, Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. 019 PSA 109 002 poiché contro di me si sono aperte la bocca dell'empio e dell'uomo di frode; parlano di me con lingua di menzogna. 019 PSA 109 003 Mi investono con parole di odio, mi combattono senza motivo. 019 PSA 109 004 In cambio del mio amore mi muovono accuse, mentre io sono in preghiera. 019 PSA 109 005 Mi rendono male per bene e odio in cambio di amore. 019 PSA 109 006 Suscita un empio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra. 019 PSA 109 007 Citato in giudizio, risulti colpevole e il suo appello si risolva in condanna. 019 PSA 109 008 Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l'occupi un altro. 019 PSA 109 009 I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie. 019 PSA 109 010 Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, siano espulsi dalle loro case in rovina. 019 PSA 109 011 L'usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei faccian preda del suo lavoro. 019 PSA 109 012 Nessuno gli usi misericordia, nessuno abbia pietà dei suoi orfani. 019 PSA 109 013 La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome. 019 PSA 109 014 L'iniquità dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato. 019 PSA 109 015 Siano davanti al Signore sempre ed egli disperda dalla terra il loro ricordo. 019 PSA 109 016 Perché ha rifiutato di usare misericordia e ha perseguitato il misero e l'indigente, per far morire chi è affranto di cuore. 019 PSA 109 017 Ha amato la maledizione: ricada su di lui! Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani! 019 PSA 109 018 Si è avvolto di maledizione come di un mantello: è penetrata come acqua nel suo intimo e come olio nelle sue ossa. 019 PSA 109 019 Sia per lui come vestito che lo avvolge, come cintura che sempre lo cinge. 019 PSA 109 020 Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi dice male contro la mia vita. 019 PSA 109 021 Ma tu, Signore Dio, agisci con me secondo il tuo nome: salvami, perché buona è la tua grazia. 019 PSA 109 022 Io sono povero e infelice e il mio cuore è ferito nell'intimo. 019 PSA 109 023 Scompaio come l'ombra che declina, sono sbattuto come una locusta. 019 PSA 109 024 Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, il mio corpo è scarno e deperisce. 019 PSA 109 025 Sono diventato loro oggetto di scherno, quando mi vedono scuotono il capo. 019 PSA 109 026 Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore. 019 PSA 109 027 Sappiano che qui c'è la tua mano: tu, Signore, tu hai fatto questo. 019 PSA 109 028 Maledicano essi, ma tu benedicimi; insorgano quelli e arrossiscano, ma il tuo servo sia nella gioia. 019 PSA 109 029 Sia coperto di infamia chi mi accusa e sia avvolto di vergogna come d'un mantello. 019 PSA 109 030 Alta risuoni sulle mie labbra la lode del Signore, lo esalterò in una grande assemblea; 019 PSA 109 031 poiché si è messo alla destra del povero per salvare dai giudici la sua vita. 019 PSA 110 001 Oracolo del Signore al mio Signore: «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Di Davide. Salmo. 019 PSA 110 002 Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: «Domina in mezzo ai tuoi nemici. 019 PSA 110 003 A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato». 019 PSA 110 004 Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek». 019 PSA 110 005 Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira. 019 PSA 110 006 Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra. 019 PSA 110 007 Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa. 019 PSA 111 001 Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, nel consesso dei giusti e nell'assemblea. Alleluia. 019 PSA 111 002 Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano. 019 PSA 111 003 Le sue opere sono splendore di bellezza, la sua giustizia dura per sempre. 019 PSA 111 004 Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore. 019 PSA 111 005 Egli dà il cibo a chi lo teme, si ricorda sempre della sua alleanza. 019 PSA 111 006 Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, gli diede l'eredità delle genti. 019 PSA 111 007 Le opere delle sue mani sono verità e giustizia, stabili sono tutti i suoi comandi, 019 PSA 111 008 immutabili nei secoli, per sempre, eseguiti con fedeltà e rettitudine. 019 PSA 111 009 Mandò a liberare il suo popolo, stabilì la sua alleanza per sempre. 019 PSA 111 010 Santo e terribile il suo nome. Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele; la lode del Signore è senza fine. 019 PSA 112 001 Beato l'uomo che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti. Alleluia. 019 PSA 112 002 Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza dei giusti sarà benedetta. 019 PSA 112 003 Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre. 019 PSA 112 004 Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto. 019 PSA 112 005 Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. 019 PSA 112 006 Egli non vacillerà in eterno: Il giusto sarà sempre ricordato. 019 PSA 112 007 Non temerà annunzio di sventura, saldo è il suo cuore, confida nel Signore. 019 PSA 112 008 Sicuro è il suo cuore, non teme, finché trionferà dei suoi nemici. 019 PSA 112 009 Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua potenza s'innalza nella gloria. 019 PSA 112 010 L'empio vede e si adira, digrigna i denti e si consuma. Ma il desiderio degli empi fallisce. 019 PSA 113 001 Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore. Alleluia. 019 PSA 113 002 Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre. 019 PSA 113 003 Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore. 019 PSA 113 004 Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria. 019 PSA 113 005 Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto 019 PSA 113 006 e si china a guardare nei cieli e sulla terra? 019 PSA 113 007 Solleva l'indigente dalla polvere, dall'immondizia rialza il povero, 019 PSA 113 008 per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo. 019 PSA 113 009 Fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli. 019 PSA 114 001 Quando Israele uscì dall'Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro, Alleluia. 019 PSA 114 002 Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio. 019 PSA 114 003 Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro, 019 PSA 114 004 i monti saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge. 019 PSA 114 005 Che hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, perché torni indietro? 019 PSA 114 006 Perché voi monti saltellate come arieti e voi colline come agnelli di un gregge? 019 PSA 114 007 Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe, 019 PSA 114 008 che muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua. 019 PSA 115 001 Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia. 019 PSA 115 002 Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?». 019 PSA 115 003 Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole. 019 PSA 115 004 Gli idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo. 019 PSA 115 005 Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, 019 PSA 115 006 hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. 019 PSA 115 007 Hanno mani e non palpano, hanno piedi e non camminano; dalla gola non emettono suoni. 019 PSA 115 008 Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida. 019 PSA 115 009 Israele confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. 019 PSA 115 010 Confida nel Signore la casa di Aronne: egli è loro aiuto e loro scudo. 019 PSA 115 011 Confida nel Signore, chiunque lo teme: egli è loro aiuto e loro scudo. 019 PSA 115 012 Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d'Israele, benedice la casa di Aronne. 019 PSA 115 013 Il Signore benedice quelli che lo temono, benedice i piccoli e i grandi. 019 PSA 115 014 Vi renda fecondi il Signore, voi e i vostri figli. 019 PSA 115 015 Siate benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra. 019 PSA 115 016 I cieli sono i cieli del Signore, ma ha dato la terra ai figli dell'uomo. 019 PSA 115 017 Non i morti lodano il Signore, né quanti scendono nella tomba. 019 PSA 115 018 Ma noi, i viventi, benediciamo il Signore ora e sempre. 019 PSA 116 001 Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera. Alleluia. 019 PSA 116 002 Verso di me ha teso l'orecchio nel giorno in cui lo invocavo. 019 PSA 116 003 Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi. Mi opprimevano tristezza e angoscia (Sheol h7585) 019 PSA 116 004 e ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, Signore, salvami». 019 PSA 116 005 Buono e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso. 019 PSA 116 006 Il Signore protegge gli umili: ero misero ed egli mi ha salvato. 019 PSA 116 007 Ritorna, anima mia, alla tua pace, poiché il Signore ti ha beneficato; 019 PSA 116 008 egli mi ha sottratto dalla morte, ha liberato i miei occhi dalle lacrime, ha preservato i miei piedi dalla caduta. 019 PSA 116 009 Camminerò alla presenza del Signore sulla terra dei viventi. 019 PSA 116 010 Ho creduto anche quando dicevo: «Sono troppo infelice». Alleluia. 019 PSA 116 011 Ho detto con sgomento: «Ogni uomo è inganno». 019 PSA 116 012 Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? 019 PSA 116 013 Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. 019 PSA 116 014 Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo. 019 PSA 116 015 Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli. 019 PSA 116 016 Sì, io sono il tuo servo, Signore, io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene. 019 PSA 116 017 A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore. 019 PSA 116 018 Adempirò i miei voti al Signore e davanti a tutto il suo popolo, 019 PSA 116 019 negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme. 019 PSA 117 001 Lodate il Signore, popoli tutti, voi tutte, nazioni, dategli gloria; Alleluia. 019 PSA 117 002 perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno. 019 PSA 118 001 Celebrate il Signore, perché è buono; perché eterna è la sua misericordia. Alleluia. 019 PSA 118 002 Dica Israele che egli è buono: eterna è la sua misericordia. 019 PSA 118 003 Lo dica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia. 019 PSA 118 004 Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia. 019 PSA 118 005 Nell'angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo. 019 PSA 118 006 Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l'uomo? 019 PSA 118 007 Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici. 019 PSA 118 008 E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo. 019 PSA 118 009 E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti. 019 PSA 118 010 Tutti i popoli mi hanno circondato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti. 019 PSA 118 011 Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti. 019 PSA 118 012 Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra le spine, ma nel nome del Signore li ho sconfitti. 019 PSA 118 013 Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato mio aiuto. 019 PSA 118 014 Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. 019 PSA 118 015 Grida di giubilo e di vittoria, nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto meraviglie, 019 PSA 118 016 la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto meraviglie. 019 PSA 118 017 Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore. 019 PSA 118 018 Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. 019 PSA 118 019 Apritemi le porte della giustizia: voglio entrarvi e rendere grazie al Signore. 019 PSA 118 020 E' questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti. 019 PSA 118 021 Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza. 019 PSA 118 022 La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo; 019 PSA 118 023 ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi. 019 PSA 118 024 Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso. 019 PSA 118 025 Dona, Signore, la tua salvezza, dona, Signore, la vittoria! 019 PSA 118 026 Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore; 019 PSA 118 027 Dio, il Signore è nostra luce. Ordinate il corteo con rami frondosi fino ai lati dell'altare. 019 PSA 118 028 Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto. 019 PSA 118 029 Celebrate il Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 119 001 Beato l'uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore. Alleluia. 019 PSA 119 002 Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore. 019 PSA 119 003 Non commette ingiustizie, cammina per le sue vie. 019 PSA 119 004 Tu hai dato i tuoi precetti perché siano osservati fedelmente. 019 PSA 119 005 Siano diritte le mie vie, nel custodire i tuoi decreti. 019 PSA 119 006 Allora non dovrò arrossire se avrò obbedito ai tuoi comandi. 019 PSA 119 007 Ti loderò con cuore sincero quando avrò appreso le tue giuste sentenze. 019 PSA 119 008 Voglio osservare i tuoi decreti: non abbandonarmi mai. 019 PSA 119 009 Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Custodendo le tue parole. 019 PSA 119 010 Con tutto il cuore ti cerco: non farmi deviare dai tuoi precetti. 019 PSA 119 011 Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato. 019 PSA 119 012 Benedetto sei tu, Signore; mostrami il tuo volere. 019 PSA 119 013 Con le mie labbra ho enumerato tutti i giudizi della tua bocca. 019 PSA 119 014 Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia più che in ogni altro bene. 019 PSA 119 015 Voglio meditare i tuoi comandamenti, considerare le tue vie. 019 PSA 119 016 Nella tua volontà è la mia gioia; mai dimenticherò la tua parola. 019 PSA 119 017 Sii buono con il tuo servo e avrò vita, custodirò la tua parola. 019 PSA 119 018 Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge. 019 PSA 119 019 Io sono straniero sulla terra, non nascondermi i tuoi comandi. 019 PSA 119 020 Io mi consumo nel desiderio dei tuoi precetti in ogni tempo. 019 PSA 119 021 Tu minacci gli orgogliosi; maledetto chi devìa dai tuoi decreti. 019 PSA 119 022 Allontana da me vergogna e disprezzo, perché ho osservato le tue leggi. 019 PSA 119 023 Siedono i potenti, mi calunniano, ma il tuo servo medita i tuoi decreti. 019 PSA 119 024 Anche i tuoi ordini sono la mia gioia, miei consiglieri i tuoi precetti. 019 PSA 119 025 Io sono prostrato nella polvere; dammi vita secondo la tua parola. 019 PSA 119 026 Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; insegnami i tuoi voleri. 019 PSA 119 027 Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò i tuoi prodigi. 019 PSA 119 028 Io piango nella tristezza; sollevami secondo la tua promessa. 019 PSA 119 029 Tieni lontana da me la via della menzogna, fammi dono della tua legge. 019 PSA 119 030 Ho scelto la via della giustizia, mi sono proposto i tuoi giudizi. 019 PSA 119 031 Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, che io non resti confuso. 019 PSA 119 032 Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore. 019 PSA 119 033 Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine. 019 PSA 119 034 Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore. 019 PSA 119 035 Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, perché in esso è la mia gioia. 019 PSA 119 036 Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso la sete del guadagno. 019 PSA 119 037 Distogli i miei occhi dalle cose vane, fammi vivere sulla tua via. 019 PSA 119 038 Con il tuo servo sii fedele alla parola che hai data, perché ti si tema. 019 PSA 119 039 Allontana l'insulto che mi sgomenta, poiché i tuoi giudizi sono buoni. 019 PSA 119 040 Ecco, desidero i tuoi comandamenti; per la tua giustizia fammi vivere. 019 PSA 119 041 Venga a me, Signore, la tua grazia, la tua salvezza secondo la tua promessa; 019 PSA 119 042 a chi mi insulta darò una risposta, perché ho fiducia nella tua parola. 019 PSA 119 043 Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, perché confido nei tuoi giudizi. 019 PSA 119 044 Custodirò la tua legge per sempre, nei secoli, in eterno. 019 PSA 119 045 Sarò sicuro nel mio cammino, perché ho ricercato i tuoi voleri. 019 PSA 119 046 Davanti ai re parlerò della tua alleanza senza temere la vergogna. 019 PSA 119 047 Gioirò per i tuoi comandi che ho amati. 019 PSA 119 048 Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo, mediterò le tue leggi. 019 PSA 119 049 Ricorda la promessa fatta al tuo servo, con la quale mi hai dato speranza. 019 PSA 119 050 Questo mi consola nella miseria: la tua parola mi fa vivere. 019 PSA 119 051 I superbi mi insultano aspramente, ma non devìo dalla tua legge. 019 PSA 119 052 Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore, e ne sono consolato. 019 PSA 119 053 M'ha preso lo sdegno contro gli empi che abbandonano la tua legge. 019 PSA 119 054 Sono canti per me i tuoi precetti, nella terra del mio pellegrinaggio. 019 PSA 119 055 Ricordo il tuo nome lungo la notte e osservo la tua legge, Signore. 019 PSA 119 056 Tutto questo mi accade perché ho custodito i tuoi precetti. 019 PSA 119 057 La mia sorte, ho detto, Signore, è custodire le tue parole. 019 PSA 119 058 Con tutto il cuore ti ho supplicato, fammi grazia secondo la tua promessa. 019 PSA 119 059 Ho scrutato le mie vie, ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 060 Sono pronto e non voglio tardare a custodire i tuoi decreti. 019 PSA 119 061 I lacci degli empi mi hanno avvinto, ma non ho dimenticato la tua legge. 019 PSA 119 062 Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode per i tuoi giusti decreti. 019 PSA 119 063 Sono amico di coloro che ti sono fedeli e osservano i tuoi precetti. 019 PSA 119 064 Del tuo amore, Signore, è piena la terra; insegnami il tuo volere. 019 PSA 119 065 Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, secondo la tua parola. 019 PSA 119 066 Insegnami il senno e la saggezza, perché ho fiducia nei tuoi comandamenti. 019 PSA 119 067 Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua parola. 019 PSA 119 068 Tu sei buono e fai il bene, insegnami i tuoi decreti. 019 PSA 119 069 Mi hanno calunniato gli insolenti, ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti. 019 PSA 119 070 Torpido come il grasso è il loro cuore, ma io mi diletto della tua legge. 019 PSA 119 071 Bene per me se sono stato umiliato, perché impari ad obbedirti. 019 PSA 119 072 La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d'oro e d'argento. 019 PSA 119 073 Le tue mani mi hanno fatto e plasmato; fammi capire e imparerò i tuoi comandi. 019 PSA 119 074 I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia, perché ho sperato nella tua parola. 019 PSA 119 075 Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi e con ragione mi hai umiliato. 019 PSA 119 076 Mi consoli la tua grazia, secondo la tua promessa al tuo servo. 019 PSA 119 077 Venga su di me la tua misericordia e avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia. 019 PSA 119 078 Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono; io mediterò la tua legge. 019 PSA 119 079 Si volgano a me i tuoi fedeli e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti. 019 PSA 119 080 Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti, perché non resti confuso. 019 PSA 119 081 Mi consumo nell'attesa della tua salvezza, spero nella tua parola. 019 PSA 119 082 Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa, mentre dico: «Quando mi darai conforto?». 019 PSA 119 083 Io sono come un otre esposto al fumo, ma non dimentico i tuoi insegnamenti. 019 PSA 119 084 Quanti saranno i giorni del tuo servo? Quando farai giustizia dei miei persecutori? 019 PSA 119 085 Mi hanno scavato fosse gli insolenti che non seguono la tua legge. 019 PSA 119 086 Verità sono tutti i tuoi comandi; a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto. 019 PSA 119 087 Per poco non mi hanno bandito dalla terra, ma io non ho abbandonato i tuoi precetti. 019 PSA 119 088 Secondo il tuo amore fammi vivere e osserverò le parole della tua bocca. 019 PSA 119 089 La tua parola, Signore, è stabile come il cielo. 019 PSA 119 090 La tua fedeltà dura per ogni generazione; hai fondato la terra ed essa è salda. 019 PSA 119 091 Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi, perché ogni cosa è al tuo servizio. 019 PSA 119 092 Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria. 019 PSA 119 093 Mai dimenticherò i tuoi precetti: per essi mi fai vivere. 019 PSA 119 094 Io sono tuo: salvami, perché ho cercato il tuo volere. 019 PSA 119 095 Gli empi mi insidiano per rovinarmi, ma io medito i tuoi insegnamenti. 019 PSA 119 096 Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, ma la tua legge non ha confini. 019 PSA 119 097 Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando. 019 PSA 119 098 Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, perché sempre mi accompagna. 019 PSA 119 099 Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti. 019 PSA 119 100 Ho più senno degli anziani, perché osservo i tuoi precetti. 019 PSA 119 101 Tengo lontano i miei passi da ogni via di male, per custodire la tua parola. 019 PSA 119 102 Non mi allontano dai tuoi giudizi, perché sei tu ad istruirmi. 019 PSA 119 103 Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca. 019 PSA 119 104 Dai tuoi decreti ricevo intelligenza, per questo odio ogni via di menzogna. 019 PSA 119 105 Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. 019 PSA 119 106 Ho giurato, e lo confermo, di custodire i tuoi precetti di giustizia. 019 PSA 119 107 Sono stanco di soffrire, Signore, dammi vita secondo la tua parola. 019 PSA 119 108 Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi. 019 PSA 119 109 La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge. 019 PSA 119 110 Gli empi mi hanno teso i loro lacci, ma non ho deviato dai tuoi precetti. 019 PSA 119 111 Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore. 019 PSA 119 112 Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, in essi è la mia ricompensa per sempre. 019 PSA 119 113 Detesto gli animi incostanti, io amo la tua legge. 019 PSA 119 114 Tu sei mio rifugio e mio scudo, spero nella tua parola. 019 PSA 119 115 Allontanatevi da me o malvagi, osserverò i precetti del mio Dio. 019 PSA 119 116 Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita, non deludermi nella mia speranza. 019 PSA 119 117 Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, gioirò sempre nei tuoi precetti. 019 PSA 119 118 Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, perché la sua astuzia è fallace. 019 PSA 119 119 Consideri scorie tutti gli empi della terra, perciò amo i tuoi insegnamenti. 019 PSA 119 120 Tu fai fremere di spavento la mia carne, io temo i tuoi giudizi. 019 PSA 119 121 Ho agito secondo diritto e giustizia; non abbandonarmi ai miei oppressori. 019 PSA 119 122 Assicura il bene al tuo servo; non mi opprimano i superbi. 019 PSA 119 123 I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza e della tua parola di giustizia. 019 PSA 119 124 Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore e insegnami i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 125 Io sono tuo servo, fammi comprendere e conoscerò i tuoi insegnamenti. 019 PSA 119 126 E' tempo che tu agisca, Signore; hanno violato la tua legge. 019 PSA 119 127 Perciò amo i tuoi comandamenti più dell'oro, più dell'oro fino. 019 PSA 119 128 Per questo tengo cari i tuoi precetti e odio ogni via di menzogna. 019 PSA 119 129 Meravigliosa è la tua alleanza, per questo le sono fedele. 019 PSA 119 130 La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici. 019 PSA 119 131 Apro anelante la bocca, perché desidero i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 132 Volgiti a me e abbi misericordia, tu che sei giusto per chi ama il tuo nome. 019 PSA 119 133 Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola e su di me non prevalga il male. 019 PSA 119 134 Salvami dall'oppressione dell'uomo e obbedirò ai tuoi precetti. 019 PSA 119 135 Fà risplendere il volto sul tuo servo e insegnami i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 136 Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché non osservano la tua legge. 019 PSA 119 137 Tu sei giusto, Signore, e retto nei tuoi giudizi. 019 PSA 119 138 Con giustizia hai ordinato le tue leggi e con fedeltà grande. 019 PSA 119 139 Mi divora lo zelo della tua casa, perché i miei nemici dimenticano le tue parole. 019 PSA 119 140 Purissima è la tua parola, il tuo servo la predilige. 019 PSA 119 141 Io sono piccolo e disprezzato, ma non trascuro i tuoi precetti. 019 PSA 119 142 La tua giustizia è giustizia eterna e verità è la tua legge. 019 PSA 119 143 Angoscia e affanno mi hanno colto, ma i tuoi comandi sono la mia gioia. 019 PSA 119 144 Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre, fammi comprendere e avrò la vita. 019 PSA 119 145 T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi; custodirò i tuoi precetti. 019 PSA 119 146 Io ti chiamo, salvami, e seguirò i tuoi insegnamenti. 019 PSA 119 147 Precedo l'aurora e grido aiuto, spero sulla tua parola. 019 PSA 119 148 I miei occhi prevengono le veglie per meditare sulle tue promesse. 019 PSA 119 149 Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio. 019 PSA 119 150 A tradimento mi assediano i miei persecutori, sono lontani dalla tua legge. 019 PSA 119 151 Ma tu, Signore, sei vicino, tutti i tuoi precetti sono veri. 019 PSA 119 152 Da tempo conosco le tue testimonianze che hai stabilite per sempre. 019 PSA 119 153 Vedi la mia miseria, salvami, perché non ho dimenticato la tua legge. 019 PSA 119 154 Difendi la mia causa, riscattami, secondo la tua parola fammi vivere. 019 PSA 119 155 Lontano dagli empi è la salvezza, perché non cercano il tuo volere. 019 PSA 119 156 Le tue misericordie sono grandi, Signore, secondo i tuoi giudizi fammi vivere. 019 PSA 119 157 Sono molti i persecutori che mi assalgono, ma io non abbandono le tue leggi. 019 PSA 119 158 Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo, perché non custodiscono la tua parola. 019 PSA 119 159 Vedi che io amo i tuoi precetti, Signore, secondo la tua grazia dammi vita. 019 PSA 119 160 La verità è principio della tua parola, resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia. 019 PSA 119 161 I potenti mi perseguitano senza motivo, ma il mio cuore teme le tue parole. 019 PSA 119 162 Io gioisco per la tua promessa, come uno che trova grande tesoro. 019 PSA 119 163 Odio il falso e lo detesto, amo la tua legge. 019 PSA 119 164 Sette volte al giorno io ti lodo per le sentenze della tua giustizia. 019 PSA 119 165 Grande pace per chi ama la tua legge, nel suo cammino non trova inciampo. 019 PSA 119 166 Aspetto da te la salvezza, Signore, e obbedisco ai tuoi comandi. 019 PSA 119 167 Io custodisco i tuoi insegnamenti e li amo sopra ogni cosa. 019 PSA 119 168 Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie. 019 PSA 119 169 Giunga il mio grido fino a te, Signore, fammi comprendere secondo la tua parola. 019 PSA 119 170 Venga al tuo volto la mia supplica, salvami secondo la tua promessa. 019 PSA 119 171 Scaturisca dalle mie labbra la tua lode, poiché mi insegni i tuoi voleri. 019 PSA 119 172 La mia lingua canti le tue parole, perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 173 Mi venga in aiuto la tua mano, poiché ho scelto i tuoi precetti. 019 PSA 119 174 Desidero la tua salvezza, Signore, e la tua legge è tutta la mia gioia. 019 PSA 119 175 Possa io vivere e darti lode, mi aiutino i tuoi giudizi. 019 PSA 119 176 Come pecora smarrita vado errando; cerca il tuo servo, perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti. 019 PSA 120 001 Nella mia angoscia ho gridato al Signore ed egli mi ha risposto. Canto delle ascensioni. 019 PSA 120 002 Signore, libera la mia vita dalle labbra di menzogna, dalla lingua ingannatrice. 019 PSA 120 003 Che ti posso dare, come ripagarti, lingua ingannatrice? 019 PSA 120 004 Frecce acute di un prode, con carboni di ginepro. 019 PSA 120 005 Me infelice: abito straniero in Mosoch, dimoro fra le tende di Cedar! 019 PSA 120 006 Troppo io ho dimorato con chi detesta la pace. 019 PSA 120 007 Io sono per la pace, ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra. 019 PSA 121 001 Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l'aiuto? Canto delle ascensioni. 019 PSA 121 002 Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra. 019 PSA 121 003 Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode. 019 PSA 121 004 Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d'Israele. 019 PSA 121 005 Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra. 019 PSA 121 006 Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. 019 PSA 121 007 Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita. 019 PSA 121 008 Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre. 019 PSA 122 001 Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore». Canto delle ascensioni. Di Davide. 019 PSA 122 002 E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme! 019 PSA 122 003 Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. 019 PSA 122 004 Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore. 019 PSA 122 005 Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide. 019 PSA 122 006 Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano, 019 PSA 122 007 sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. 019 PSA 122 008 Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!». 019 PSA 122 009 Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene. 019 PSA 123 001 A te levo i miei occhi, a te che abiti nei cieli. Canto delle ascensioni. Di Davide. 019 PSA 123 002 Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; come gli occhi della schiava, alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi. 019 PSA 123 003 Pietà di noi, Signore, pietà di noi, gia troppo ci hanno colmato di scherni, 019 PSA 123 004 noi siamo troppo sazi degli scherni dei gaudenti, del disprezzo dei superbi. 019 PSA 124 001 Se il Signore non fosse stato con noi, - lo dica Israele - Canto delle ascensioni. Di Davide. 019 PSA 124 002 se il Signore non fosse stato con noi, quando uomini ci assalirono, 019 PSA 124 003 ci avrebbero inghiottiti vivi, nel furore della loro ira. 019 PSA 124 004 Le acque ci avrebbero travolti; un torrente ci avrebbe sommersi, 019 PSA 124 005 ci avrebbero travolti acque impetuose. 019 PSA 124 006 Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati, in preda ai loro denti. 019 PSA 124 007 Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati. 019 PSA 124 008 Il nostro aiuto è nel nome del Signore che ha fatto cielo e terra. 019 PSA 125 001 Chi confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre. Canto delle ascensioni. 019 PSA 125 002 I monti cingono Gerusalemme: il Signore è intorno al suo popolo ora e sempre. 019 PSA 125 003 Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi sul possesso dei giusti, perché i giusti non stendano le mani a compiere il male. 019 PSA 125 004 La tua bontà, Signore, sia con i buoni e con i retti di cuore. 019 PSA 125 005 Quelli che vanno per sentieri tortuosi il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi. Pace su Israele! 019 PSA 126 001 Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare. Canto delle ascensioni. 019 PSA 126 002 Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». 019 PSA 126 003 Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia. 019 PSA 126 004 Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, come i torrenti del Negheb. 019 PSA 126 005 Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo. 019 PSA 126 006 Nell'andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni. 019 PSA 127 001 Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode. Canto delle ascensioni. Di Salomone. 019 PSA 127 002 Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno. 019 PSA 127 003 Ecco, dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo. 019 PSA 127 004 Come frecce in mano a un eroe sono i figli della giovinezza. 019 PSA 127 005 Beato l'uomo che ne ha piena la faretra: non resterà confuso quando verrà a trattare alla porta con i propri nemici. 019 PSA 128 001 Beato l'uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie. Canto delle ascensioni. 019 PSA 128 002 Vivrai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai d'ogni bene. 019 PSA 128 003 La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa. 019 PSA 128 004 Così sarà benedetto l'uomo che teme il Signore. 019 PSA 128 005 Ti benedica il Signore da Sion! Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme per tutti i giorni della tua vita. 019 PSA 128 006 Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Pace su Israele! 019 PSA 129 001 Dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, - lo dica Israele - Canto delle ascensioni. 019 PSA 129 002 dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma non hanno prevalso. 019 PSA 129 003 Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno fatto lunghi solchi. 019 PSA 129 004 Il Signore è giusto: ha spezzato il giogo degli empi. 019 PSA 129 005 Siano confusi e volgano le spalle quanti odiano Sion. 019 PSA 129 006 Siano come l'erba dei tetti: prima che sia strappata, dissecca; 019 PSA 129 007 non se ne riempie la mano il mietitore, né il grembo chi raccoglie covoni. 019 PSA 129 008 I passanti non possono dire: «La benedizione del Signore sia su di voi, vi benediciamo nel nome del Signore». 019 PSA 130 001 Dal profondo a te grido, o Signore; Canto delle ascensioni. 019 PSA 130 002 Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera. 019 PSA 130 003 Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere? 019 PSA 130 004 Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore. 019 PSA 130 005 Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola. 019 PSA 130 006 L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora. 019 PSA 130 007 Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione. 019 PSA 130 008 Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. 019 PSA 131 001 Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Canto delle ascensioni. Di Davide. 019 PSA 131 002 Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia. 019 PSA 131 003 Speri Israele nel Signore, ora e sempre. 019 PSA 132 001 Ricordati, Signore, di Davide, di tutte le sue prove, Canto delle ascensioni. 019 PSA 132 002 quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto: 019 PSA 132 003 «Non entrerò sotto il tetto della mia casa, non mi stenderò sul mio giaciglio, 019 PSA 132 004 non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre, 019 PSA 132 005 finché non trovi una sede per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe». 019 PSA 132 006 Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, l'abbiamo trovata nei campi di Iàar. 019 PSA 132 007 Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi. 019 PSA 132 008 Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua potenza. 019 PSA 132 009 I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, i tuoi fedeli cantino di gioia. 019 PSA 132 010 Per amore di Davide tuo servo non respingere il volto del tuo consacrato. 019 PSA 132 011 Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: «Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono! 019 PSA 132 012 Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò ad essi, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono». 019 PSA 132 013 Il Signore ha scelto Sion, l'ha voluta per sua dimora: 019 PSA 132 014 «Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterò, perché l'ho desiderato. 019 PSA 132 015 Benedirò tutti i suoi raccolti, sazierò di pane i suoi poveri. 019 PSA 132 016 Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, esulteranno di gioia i suoi fedeli. 019 PSA 132 017 Là farò germogliare la potenza di Davide, preparerò una lampada al mio consacrato. 019 PSA 132 018 Coprirò di vergogna i suoi nemici, ma su di lui splenderà la corona». 019 PSA 133 001 Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme! Canto delle ascensioni. Di Davide. 019 PSA 133 002 E' come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste. 019 PSA 133 003 E' come rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion. Là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre. 019 PSA 134 001 Ecco, benedite il Signore, voi tutti, servi del Signore; voi che state nella casa del Signore durante le notti. Canto delle ascensioni. 019 PSA 134 002 Alzate le mani verso il tempio e benedite il Signore. 019 PSA 134 003 Da Sion ti benedica il Signore, che ha fatto cielo e terra. 019 PSA 135 001 Lodate il nome del Signore, lodatelo, servi del Signore, Alleluia. 019 PSA 135 002 voi che state nella casa del Signore, negli atri della casa del nostro Dio. 019 PSA 135 003 Lodate il Signore: il Signore è buono; cantate inni al suo nome, perché è amabile. 019 PSA 135 004 Il Signore si è scelto Giacobbe, Israele come suo possesso. 019 PSA 135 005 Io so che grande è il Signore, il nostro Dio sopra tutti gli dei. 019 PSA 135 006 Tutto ciò che vuole il Signore, egli lo compie in cielo e sulla terra, nei mari e in tutti gli abissi. 019 PSA 135 007 Fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce le folgori per la pioggia, dalle sue riserve libera i venti. 019 PSA 135 008 Egli percosse i primogeniti d'Egitto, dagli uomini fino al bestiame. 019 PSA 135 009 Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, contro il faraone e tutti i suoi ministri. 019 PSA 135 010 Colpì numerose nazioni e uccise re potenti: 019 PSA 135 011 Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan, e tutti i regni di Cànaan. 019 PSA 135 012 Diede la loro terra in eredità a Israele, in eredità a Israele suo popolo. 019 PSA 135 013 Signore, il tuo nome è per sempre; Signore, il tuo ricordo per ogni generazione. 019 PSA 135 014 Il Signore guida il suo popolo, si muove a pietà dei suoi servi. 019 PSA 135 015 Gli idoli dei popoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo. 019 PSA 135 016 Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono; 019 PSA 135 017 hanno orecchi e non odono; non c'è respiro nella loro bocca. 019 PSA 135 018 Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida. 019 PSA 135 019 Benedici il Signore, casa d'Israele; benedici il Signore, casa di Aronne; 019 PSA 135 020 Benedici il Signore, casa di Levi; voi che temete il Signore, benedite il Signore. 019 PSA 135 021 Da Sion sia benedetto il Signore. che abita a Gerusalemme. Alleluia. 019 PSA 136 001 Lodate il Signore perché è buono: perché eterna è la sua misericordia. Alleluia. 019 PSA 136 002 Lodate il Dio degli dei: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 003 Lodate il Signore dei signori: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 004 Egli solo ha compiuto meraviglie: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 005 Ha creato i cieli con sapienza: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 006 Ha stabilito la terra sulle acque: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 007 Ha fatto i grandi luminari: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 008 Il sole per regolare il giorno: perché eterna è la sua misericordia; 019 PSA 136 009 la luna e le stelle per regolare la notte: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 010 Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 011 Da loro liberò Israele: perché eterna è la sua misericordia; 019 PSA 136 012 con mano potente e braccio teso: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 013 Divise il mar Rosso in due parti: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 014 In mezzo fece passare Israele: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 015 Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 016 Guidò il suo popolo nel deserto: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 017 Percosse grandi sovrani perché eterna è la sua misericordia; 019 PSA 136 018 uccise re potenti: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 019 Seon, re degli Amorrei: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 020 Og, re di Basan: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 021 Diede in eredità il loro paese; perché eterna è la sua misericordia; 019 PSA 136 022 in eredità a Israele suo servo: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 023 Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: perché eterna è la sua misericordia; 019 PSA 136 024 ci ha liberati dai nostri nemici: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 025 Egli dà il cibo ad ogni vivente: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 136 026 Lodate il Dio del cielo: perché eterna è la sua misericordia. 019 PSA 137 001 Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion. 019 PSA 137 002 Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre. 019 PSA 137 003 Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, canzoni di gioia, i nostri oppressori: «Cantateci i canti di Sion!». 019 PSA 137 004 Come cantare i canti del Signore in terra straniera? 019 PSA 137 005 Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra; 019 PSA 137 006 mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia. 019 PSA 137 007 Ricordati, Signore, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme, dicevano: «Distruggete, distruggete anche le sue fondamenta». 019 PSA 137 008 Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. 019 PSA 137 009 Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra. 019 PSA 138 001 Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli, Di Davide. 019 PSA 138 002 mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama. 019 PSA 138 003 Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. 019 PSA 138 004 Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra quando udranno le parole della tua bocca. 019 PSA 138 005 Canteranno le vie del Signore, perché grande è la gloria del Signore; 019 PSA 138 006 eccelso è il Signore e guarda verso l'umile ma al superbo volge lo sguardo da lontano. 019 PSA 138 007 Se cammino in mezzo alla sventura tu mi ridoni vita; contro l'ira dei miei nemici stendi la mano e la tua destra mi salva. 019 PSA 138 008 Il Signore completerà per me l'opera sua. Signore, la tua bontà dura per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani. 019 PSA 139 001 Signore, tu mi scruti e mi conosci, Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. 019 PSA 139 002 tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri, 019 PSA 139 003 mi scruti quando cammino e quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie; 019 PSA 139 004 la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, gia la conosci tutta. 019 PSA 139 005 Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. 019 PSA 139 006 Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo. 019 PSA 139 007 Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? 019 PSA 139 008 Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti. (Sheol h7585) 019 PSA 139 009 Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare, 019 PSA 139 010 anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra. 019 PSA 139 011 Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra e intorno a me sia la notte»; 019 PSA 139 012 nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce. 019 PSA 139 013 Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. 019 PSA 139 014 Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo. 019 PSA 139 015 Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra. 019 PSA 139 016 Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno. 019 PSA 139 017 Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio; 019 PSA 139 018 se li conto sono più della sabbia, se li credo finiti, con te sono ancora. 019 PSA 139 019 Se Dio sopprimesse i peccatori! Allontanatevi da me, uomini sanguinari. 019 PSA 139 020 Essi parlano contro di te con inganno: contro di te insorgono con frode. 019 PSA 139 021 Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano e non detesto i tuoi nemici? 019 PSA 139 022 Li detesto con odio implacabile come se fossero miei nemici. 019 PSA 139 023 Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri: 019 PSA 139 024 vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita. 019 PSA 140 001 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Salvami, Signore, dal malvagio, proteggimi dall'uomo violento, 019 PSA 140 002 da quelli che tramano sventure nel cuore e ogni giorno scatenano guerre. 019 PSA 140 003 Aguzzano la lingua come serpenti; veleno d'aspide è sotto le loro labbra. 019 PSA 140 004 Proteggimi, Signore, dalle mani degli empi, salvami dall'uomo violento: essi tramano per farmi cadere. 019 PSA 140 005 I superbi mi tendono lacci e stendono funi come una rete, pongono agguati sul mio cammino. 019 PSA 140 006 Io dico al Signore: «Tu sei il mio Dio; ascolta, Signore, la voce della mia preghiera». 019 PSA 140 007 Signore, mio Dio, forza della mia salvezza, proteggi il mio capo nel giorno della lotta. 019 PSA 140 008 Signore, non soddisfare i desideri degli empi, non favorire le loro trame. 019 PSA 140 009 Alzano la testa quelli che mi circondano, ma la malizia delle loro labbra li sommerge. 019 PSA 140 010 Fà piovere su di loro carboni ardenti, gettali nel bàratro e più non si rialzino. 019 PSA 140 011 Il maldicente non duri sulla terra, il male spinga il violento alla rovina. 019 PSA 140 012 So che il Signore difende la causa dei miseri, il diritto dei poveri. 019 PSA 140 013 Sì, i giusti loderanno il tuo nome, i retti abiteranno alla tua presenza. 019 PSA 141 001 Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando t'invoco. Salmo. Di Davide. 019 PSA 141 002 Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera. 019 PSA 141 003 Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra. 019 PSA 141 004 Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori: che io non gusti i loro cibi deliziosi. 019 PSA 141 005 Mi percuota il giusto e il fedele mi rimproveri, ma l'olio dell'empio non profumi il mio capo; tra le loro malvagità continui la mia preghiera. 019 PSA 141 006 Dalla rupe furono gettati i loro capi, che da me avevano udito dolci parole. 019 PSA 141 007 Come si fende e si apre la terra, le loro ossa furono disperse alla bocca degli inferi. (Sheol h7585) 019 PSA 141 008 A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, proteggi la mia vita. 019 PSA 141 009 Preservami dal laccio che mi tendono, dagli agguati dei malfattori. 019 PSA 141 010 Gli empi cadono insieme nelle loro reti, ma io passerò oltre incolume. 019 PSA 142 001 Maskil. Di Davide, quando era nella caverna. Preghiera. Con la mia voce al Signore grido aiuto, con la mia voce supplico il Signore; 019 PSA 142 002 davanti a lui effondo il mio lamento, al tuo cospetto sfogo la mia angoscia. 019 PSA 142 003 Mentre il mio spirito vien meno, tu conosci la mia via. Nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio. 019 PSA 142 004 Guarda a destra e vedi: nessuno mi riconosce. Non c'è per me via di scampo, nessuno ha cura della mia vita. 019 PSA 142 005 Io grido a te, Signore; dico: Sei tu il mio rifugio, sei tu la mia sorte nella terra dei viventi. 019 PSA 142 006 Ascolta la mia supplica: ho toccato il fondo dell'angoscia. Salvami dai miei persecutori perché sono di me più forti. 019 PSA 142 007 Strappa dal carcere la mia vita, perché io renda grazie al tuo nome: i giusti mi faranno corona quando mi concederai la tua grazia. 019 PSA 143 001 Signore, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alla mia supplica, tu che sei fedele, e per la tua giustizia rispondimi. Salmo. Di Davide. 019 PSA 143 002 Non chiamare in giudizio il tuo servo: nessun vivente davanti a te è giusto. 019 PSA 143 003 Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita, mi ha relegato nelle tenebre come i morti da gran tempo. 019 PSA 143 004 In me languisce il mio spirito, si agghiaccia il mio cuore. 019 PSA 143 005 Ricordo i giorni antichi, ripenso a tutte le tue opere, medito sui tuoi prodigi. 019 PSA 143 006 A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra riarsa. 019 PSA 143 007 Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa. 019 PSA 143 008 Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l'anima mia. 019 PSA 143 009 Salvami dai miei nemici, Signore, a te mi affido. 019 PSA 143 010 Insegnami a compiere il tuo volere, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana. 019 PSA 143 011 Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, liberami dall'angoscia, per la tua giustizia. 019 PSA 143 012 Per la tua fedeltà disperdi i miei nemici, fà perire chi mi opprime, poiché io sono tuo servo. 019 PSA 144 001 Benedetto il Signore, mia roccia, che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia. Di Davide. 019 PSA 144 002 Mia grazia e mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione, mio scudo in cui confido, colui che mi assoggetta i popoli. 019 PSA 144 003 Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi? Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero? 019 PSA 144 004 L'uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa. 019 PSA 144 005 Signore, piega il tuo cielo e scendi, tocca i monti ed essi fumeranno. 019 PSA 144 006 Le tue folgori disperdano i nemici, lancia frecce, sconvolgili. 019 PSA 144 007 Stendi dall'alto la tua mano, scampami e salvami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri. 019 PSA 144 008 La loro bocca dice menzogne e alzando la destra giurano il falso. 019 PSA 144 009 Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, suonerò per te sull'arpa a dieci corde; 019 PSA 144 010 a te, che dai vittoria al tuo consacrato, che liberi Davide tuo servo. Salvami dalla spada iniqua, 019 PSA 144 011 liberami dalla mano degli stranieri; la loro bocca dice menzogne e la loro destra giura il falso. 019 PSA 144 012 I nostri figli siano come piante cresciute nella loro giovinezza; le nostre figlie come colonne d'angolo nella costruzione del tempio. 019 PSA 144 013 I nostri granai siano pieni, trabocchino di frutti d'ogni specie; siano a migliaia i nostri greggi, a mirìadi nelle nostre campagne; 019 PSA 144 014 siano carichi i nostri buoi. Nessuna breccia, nessuna incursione, nessun gemito nelle nostre piazze. 019 PSA 144 015 Beato il popolo che possiede questi beni: beato il popolo il cui Dio è il Signore. 019 PSA 145 001 O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre. Lodi. Di Davide. 019 PSA 145 002 Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. 019 PSA 145 003 Grande è il Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare. 019 PSA 145 004 Una generazione narra all'altra le tue opere, annunzia le tue meraviglie. 019 PSA 145 005 Proclamano lo splendore della tua gloria e raccontano i tuoi prodigi. 019 PSA 145 006 Dicono la stupenda tua potenza e parlano della tua grandezza. 019 PSA 145 007 Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, acclamano la tua giustizia. 019 PSA 145 008 Paziente e misericordioso è il Signore, lento all'ira e ricco di grazia. 019 PSA 145 009 Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. 019 PSA 145 010 Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. 019 PSA 145 011 Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza, 019 PSA 145 012 per manifestare agli uomini i tuoi prodigi e la splendida gloria del tuo regno. 019 PSA 145 013 Il tuo regno è regno di tutti i secoli, il tuo dominio si estende ad ogni generazione. 019 PSA 145 014 Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto. 019 PSA 145 015 Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. 019 PSA 145 016 Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente. 019 PSA 145 017 Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere. 019 PSA 145 018 Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero. 019 PSA 145 019 Appaga il desiderio di quelli che lo temono, ascolta il loro grido e li salva. 019 PSA 145 020 Il Signore protegge quanti lo amano, ma disperde tutti gli empi. 019 PSA 145 021 Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre. 019 PSA 146 001 Loda il Signore, anima mia: Alleluia. 019 PSA 146 002 loderò il Signore per tutta la mia vita, finché vivo canterò inni al mio Dio. 019 PSA 146 003 Non confidate nei potenti, in un uomo che non può salvare. 019 PSA 146 004 Esala lo spirito e ritorna alla terra; in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni. 019 PSA 146 005 Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, chi spera nel Signore suo Dio, 019 PSA 146 006 creatore del cielo e della terra, del mare e di quanto contiene. Egli è fedele per sempre, 019 PSA 146 007 rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri, 019 PSA 146 008 il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, 019 PSA 146 009 il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empi. 019 PSA 146 010 Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione. 019 PSA 147 001 Lodate il Signore: è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a lui conviene. Alleluia. 019 PSA 147 002 Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d'Israele. 019 PSA 147 003 Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite; 019 PSA 147 004 egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome. 019 PSA 147 005 Grande è il Signore, onnipotente, la sua sapienza non ha confini. 019 PSA 147 006 Il Signore sostiene gli umili ma abbassa fino a terra gli empi. 019 PSA 147 007 Cantate al Signore un canto di grazie, intonate sulla cetra inni al nostro Dio. 019 PSA 147 008 Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l'erba sui monti. 019 PSA 147 009 Provvede il cibo al bestiame, ai piccoli del corvo che gridano a lui. 019 PSA 147 010 Non fa conto del vigore del cavallo, non apprezza l'agile corsa dell'uomo. 019 PSA 147 011 Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia. 019 PSA 147 012 Glorifica il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion. Alleluia. 019 PSA 147 013 Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. 019 PSA 147 014 Egli ha messo pace nei tuoi confini e ti sazia con fior di frumento. 019 PSA 147 015 Manda sulla terra la sua parola, il suo messaggio corre veloce. 019 PSA 147 016 Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina. 019 PSA 147 017 Getta come briciole la grandine, di fronte al suo gelo chi resiste? 019 PSA 147 018 Manda una sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il vento e scorrono le acque. 019 PSA 147 019 Annunzia a Giacobbe la sua parola, le sue leggi e i suoi decreti a Israele. 019 PSA 147 020 Così non ha fatto con nessun altro popolo, non ha manifestato ad altri i suoi precetti. Alleluia. 019 PSA 148 001 Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell'alto dei cieli. Alleluia. 019 PSA 148 002 Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere. 019 PSA 148 003 Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. 019 PSA 148 004 Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli. 019 PSA 148 005 Lodino tutti il nome del Signore, perché egli disse e furono creati. 019 PSA 148 006 Li ha stabiliti per sempre, ha posto una legge che non passa. 019 PSA 148 007 Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutti abissi, 019 PSA 148 008 fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di bufera che obbedisce alla sua parola, 019 PSA 148 009 monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri, 019 PSA 148 010 voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati. 019 PSA 148 011 I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra, 019 PSA 148 012 i giovani e le fanciulle, i vecchi insieme ai bambini 019 PSA 148 013 lodino il nome del Signore: perché solo il suo nome è sublime, la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli. 019 PSA 148 014 Egli ha sollevato la potenza del suo popolo. E' canto di lode per tutti i suoi fedeli, per i figli di Israele, popolo che egli ama. Alleluia. 019 PSA 149 001 Cantate al Signore un canto nuovo; la sua lode nell'assemblea dei fedeli. Alleluia. 019 PSA 149 002 Gioisca Israele nel suo Creatore, esultino nel loro Re i figli di Sion. 019 PSA 149 003 Lodino il suo nome con danze, con timpani e cetre gli cantino inni. 019 PSA 149 004 Il Signore ama il suo popolo, incorona gli umili di vittoria. 019 PSA 149 005 Esultino i fedeli nella gloria, sorgano lieti dai loro giacigli. 019 PSA 149 006 Le lodi di Dio sulla loro bocca e la spada a due tagli nelle loro mani, 019 PSA 149 007 per compiere la vendetta tra i popoli e punire le genti; 019 PSA 149 008 per stringere in catene i loro capi, i loro nobili in ceppi di ferro; 019 PSA 149 009 per eseguire su di essi il giudizio gia scritto: questa è la gloria per tutti i suoi fedeli. Alleluia. 019 PSA 150 001 Lodate il Signore nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza. Alleluia. 019 PSA 150 002 Lodatelo per i suoi prodigi, lodatelo per la sua immensa grandezza. 019 PSA 150 003 Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra; 019 PSA 150 004 lodatelo con timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti. 019 PSA 150 005 Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti; 019 PSA 150 006 ogni vivente dia lode al Signore. Alleluia. # # BOOK 020 PRO Proverbs Proverbi 020 PRO 001 001 Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele, 020 PRO 001 002 per conoscere la sapienza e la disciplina, per capire i detti profondi, 020 PRO 001 003 per acquistare un'istruzione illuminata, equità, giustizia e rettitudine, 020 PRO 001 004 per dare agli inesperti l'accortezza, ai giovani conoscenza e riflessione. 020 PRO 001 005 Ascolti il saggio e aumenterà il sapere, e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio, 020 PRO 001 006 per comprendere proverbi e allegorie, le massime dei saggi e i loro enigmi. 020 PRO 001 007 Il timore del Signore è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione. 020 PRO 001 008 Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non disprezzare l'insegnamento di tua madre, 020 PRO 001 009 perché saranno una corona graziosa sul tuo capo e monili per il tuo collo. 020 PRO 001 010 Figlio mio, se i peccatori ti vogliono traviare, non acconsentire! 020 PRO 001 011 Se ti dicono: «Vieni con noi, complottiamo per spargere sangue, insidiamo impunemente l'innocente, 020 PRO 001 012 inghiottiamoli vivi come gli inferi, interi, come coloro che scendon nella fossa; (Sheol h7585) 020 PRO 001 013 troveremo ogni specie di beni preziosi, riempiremo di bottino le nostre case; 020 PRO 001 014 tu getterai la sorte insieme con noi, una sola borsa avremo in comune», 020 PRO 001 015 figlio mio, non andare per la loro strada, tieni lontano il piede dai loro sentieri! 020 PRO 001 016 I loro passi infatti corrono verso il male e si affrettano a spargere il sangue. 020 PRO 001 017 Invano si tende la rete sotto gli occhi degli uccelli. 020 PRO 001 018 Ma costoro complottano contro il proprio sangue, pongono agguati contro se stessi. 020 PRO 001 019 Tale è la fine di chi si dà alla rapina; la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato. 020 PRO 001 020 La Sapienza grida per le strade nelle piazze fa udire la voce; 020 PRO 001 021 dall'alto delle mura essa chiama, pronunzia i suoi detti alle porte della città: 020 PRO 001 022 «Fino a quando, o inesperti, amerete l'inesperienza e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe e gli sciocchi avranno in odio la scienza? 020 PRO 001 023 Volgetevi alle mie esortazioni: ecco, io effonderò il mio spirito su di voi e vi manifesterò le mie parole. 020 PRO 001 024 Poiché vi ho chiamato e avete rifiutato, ho steso la mano e nessuno ci ha fatto attenzione; 020 PRO 001 025 avete trascurato ogni mio consiglio e la mia esortazione non avete accolto; 020 PRO 001 026 anch'io riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando su di voi verrà la paura, 020 PRO 001 027 quando come una tempesta vi piomberà addosso il terrore, quando la disgrazia vi raggiungerà come un uragano, quando vi colpirà l'angoscia e la tribolazione. 020 PRO 001 028 Allora mi invocheranno, ma io non risponderò, mi cercheranno, ma non mi troveranno. 020 PRO 001 029 Poiché hanno odiato la sapienza e non hanno amato il timore del Signore; 020 PRO 001 030 non hanno accettato il mio consiglio e hanno disprezzato tutte le mie esortazioni; 020 PRO 001 031 mangeranno il frutto della loro condotta e si sazieranno dei risultati delle loro decisioni. 020 PRO 001 032 Sì, lo sbandamento degli inesperti li ucciderà e la spensieratezza degli sciocchi li farà perire; 020 PRO 001 033 ma chi ascolta me vivrà tranquillo e sicuro dal timore del male». 020 PRO 002 001 Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, 020 PRO 002 002 tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, 020 PRO 002 003 se appunto invocherai l'intelligenza e chiamerai la saggezza, 020 PRO 002 004 se la ricercherai come l'argento e per essa scaverai come per i tesori, 020 PRO 002 005 allora comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio, 020 PRO 002 006 perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza. 020 PRO 002 007 Egli riserva ai giusti la sua protezione, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine, 020 PRO 002 008 vegliando sui sentieri della giustizia e custodendo le vie dei suoi amici. 020 PRO 002 009 Allora comprenderai l'equità e la giustizia, e la rettitudine con tutte le vie del bene, 020 PRO 002 010 perché la sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza delizierà il tuo animo. 020 PRO 002 011 La riflessione ti custodirà e l'intelligenza veglierà su di te, 020 PRO 002 012 per salvarti dalla via del male, dall'uomo che parla di propositi perversi, 020 PRO 002 013 da coloro che abbandonano i retti sentieri per camminare nelle vie delle tenebre, 020 PRO 002 014 che godono nel fare il male, gioiscono dei loro propositi perversi; 020 PRO 002 015 i cui sentieri sono tortuosi e le cui strade sono oblique, 020 PRO 002 016 per salvarti dalla donna straniera, dalla forestiera che ha parole seducenti, 020 PRO 002 017 che abbandona il compagno della sua giovinezza e dimentica l'alleanza con il suo Dio. 020 PRO 002 018 La sua casa conduce verso la morte e verso il regno delle ombre i suoi sentieri. 020 PRO 002 019 Quanti vanno da lei non fanno ritorno, non raggiungono i sentieri della vita. 020 PRO 002 020 Per questo tu camminerai sulla strada dei buoni e ti atterrai ai sentieri dei giusti, 020 PRO 002 021 perché gli uomini retti abiteranno nel paese e gli integri vi resteranno, 020 PRO 002 022 ma i malvagi saranno sterminati dalla terra, gli infedeli ne saranno strappati. 020 PRO 003 001 Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore custodisca i miei precetti, 020 PRO 003 002 perché lunghi giorni e anni di vita e pace ti porteranno. 020 PRO 003 003 Bontà e fedeltà non ti abbandonino; lègale intorno al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore, 020 PRO 003 004 e otterrai favore e buon successo agli occhi di Dio e degli uomini. 020 PRO 003 005 Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; 020 PRO 003 006 in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri. 020 PRO 003 007 Non credere di essere saggio, temi il Signore e stà lontano dal male. 020 PRO 003 008 Salute sarà per il tuo corpo e un refrigerio per le tue ossa. 020 PRO 003 009 Onora il Signore con i tuoi averi e con le primizie di tutti i tuoi raccolti; 020 PRO 003 010 i tuoi granai si riempiranno di grano e i tuoi tini traboccheranno di mosto. 020 PRO 003 011 Figlio mio, non disprezzare l'istruzione del Signore e non aver a noia la sua esortazione, 020 PRO 003 012 perché il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto. 020 PRO 003 013 Beato l'uomo che ha trovato la sapienza e il mortale che ha acquistato la prudenza, 020 PRO 003 014 perché il suo possesso è preferibile a quello dell'argento e il suo provento a quello dell'oro. 020 PRO 003 015 Essa è più preziosa delle perle e neppure l'oggetto più caro la uguaglia. 020 PRO 003 016 Lunghi giorni sono nella sua destra e nella sua sinistra ricchezza e onore; 020 PRO 003 017 le sue vie sono vie deliziose e tutti i suoi sentieri conducono al benessere. 020 PRO 003 018 E' un albero di vita per chi ad essa s'attiene e chi ad essa si stringe è beato. 020 PRO 003 019 Il Signore ha fondato la terra con la sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza; 020 PRO 003 020 dalla sua scienza sono stati aperti gli abissi e le nubi stillano rugiada. 020 PRO 003 021 Figlio mio, conserva il consiglio e la riflessione, né si allontanino mai dai tuoi occhi: 020 PRO 003 022 saranno vita per te e grazia per il tuo collo. 020 PRO 003 023 Allora camminerai sicuro per la tua strada e il tuo piede non inciamperà. 020 PRO 003 024 Se ti coricherai, non avrai da temere; se ti coricherai, il tuo sonno sarà dolce. 020 PRO 003 025 Non temerai per uno spavento improvviso, né per la rovina degli empi quando verrà, 020 PRO 003 026 perché il Signore sarà la tua sicurezza, preserverà il tuo piede dal laccio. 020 PRO 003 027 Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno, se è in tuo potere il farlo. 020 PRO 003 028 Non dire al tuo prossimo: «Và, ripassa, te lo darò domani», se tu hai ciò che ti chiede. 020 PRO 003 029 Non tramare il male contro il tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te. 020 PRO 003 030 Non litigare senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto nulla di male. 020 PRO 003 031 Non invidiare l'uomo violento e non imitare affatto la sua condotta, 020 PRO 003 032 perché il Signore ha in abominio il malvagio, mentre la sua amicizia è per i giusti. 020 PRO 003 033 La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio, mentre egli benedice la dimora dei giusti. 020 PRO 003 034 Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili concede la grazia. 020 PRO 003 035 I saggi possiederanno onore ma gli stolti riceveranno ignominia. 020 PRO 004 001 Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre e fate attenzione per conoscere la verità, 020 PRO 004 002 poiché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. 020 PRO 004 003 Anch'io sono stato un figlio per mio padre, tenero e caro agli occhi di mia madre. 020 PRO 004 004 Egli mi istruiva dicendomi: «Il tuo cuore ritenga le mie parole; custodisci i miei precetti e vivrai. 020 PRO 004 005 Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene mai. 020 PRO 004 006 Non abbandonarla ed essa ti custodirà, amala e veglierà su di te. 020 PRO 004 007 Principio della sapienza: acquista la sapienza; a costo di tutto ciò che possiedi acquista l'intelligenza. 020 PRO 004 008 Stimala ed essa ti esalterà, sarà la tua gloria, se l'abbraccerai. 020 PRO 004 009 Una corona di grazia porrà sul tuo capo, con un diadema di gloria ti cingerà». 020 PRO 004 010 Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole ed esse moltiplicheranno gli anni della tua vita. 020 PRO 004 011 Ti indico la via della sapienza; ti guido per i sentieri della rettitudine. 020 PRO 004 012 Quando cammini non saranno intralciati i tuoi passi, e se corri, non inciamperai. 020 PRO 004 013 Attieniti alla disciplina, non lasciarla, pràticala, perché essa è la tua vita. 020 PRO 004 014 Non battere la strada degli empi e non procedere per la via dei malvagi. 020 PRO 004 015 Evita quella strada, non passarvi, stà lontano e passa oltre. 020 PRO 004 016 Essi non dormono, se non fanno del male; non si lasciano prendere dal sonno, se non fanno cadere qualcuno; 020 PRO 004 017 mangiano il pane dell'empietà e bevono il vino della violenza. 020 PRO 004 018 La strada dei giusti è come la luce dell'alba, che aumenta lo splendore fino al meriggio. 020 PRO 004 019 La via degli empi è come l'oscurità: non sanno dove saranno spinti a cadere. 020 PRO 004 020 Figlio mio, fà attenzione alle mie parole, porgi l'orecchio ai miei detti; 020 PRO 004 021 non perderli mai di vista, custodiscili nel tuo cuore, 020 PRO 004 022 perché essi sono vita per chi li trova e salute per tutto il suo corpo. 020 PRO 004 023 Con ogni cura vigila sul cuore perché da esso sgorga la vita. 020 PRO 004 024 Tieni lungi da te la bocca perversa e allontana da te le labbra fallaci. 020 PRO 004 025 I tuoi occhi guardino diritto e le tue pupille mirino diritto davanti a te. 020 PRO 004 026 Bada alla strada dove metti il piede e tutte le tue vie siano ben rassodate. 020 PRO 004 027 Non deviare né a destra né a sinistra, tieni lontano il piede dal male. 020 PRO 005 001 Figlio mio, fà attenzione alla mia sapienza e porgi l'orecchio alla mia intelligenza, 020 PRO 005 002 perché tu possa seguire le mie riflessioni e le tue labbra custodiscano la scienza. 020 PRO 005 003 Stillano miele le labbra di una straniera e più viscida dell'olio è la sua bocca; 020 PRO 005 004 ma ciò che segue è amaro come assenzio, pungente come spada a doppio taglio. 020 PRO 005 005 I suoi piedi scendono verso la morte, i suoi passi conducono agli inferi. (Sheol h7585) 020 PRO 005 006 Per timore che tu guardi al sentiero della vita, le sue vie volgono qua e là; essa non se ne cura. 020 PRO 005 007 Ora, figlio mio, ascoltami e non allontanarti dalle parole della mia bocca. 020 PRO 005 008 Tieni lontano da lei il tuo cammino e non avvicinarti alla porta della sua casa, 020 PRO 005 009 per non mettere in balìa di altri il tuo vigore e i tuoi anni in balìa di un uomo crudele, 020 PRO 005 010 perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei, non finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero 020 PRO 005 011 e tu non gema sulla tua sorte, quando verranno meno il tuo corpo e la tua carne, 020 PRO 005 012 e dica: «Perché mai ho odiato la disciplina e il mio cuore ha disprezzato la correzione? 020 PRO 005 013 Non ho ascoltato la voce dei miei maestri, non ho prestato orecchio a chi m'istruiva. 020 PRO 005 014 Per poco non mi son trovato nel colmo dei mali in mezzo alla folla e all'assemblea». 020 PRO 005 015 Bevi l'acqua della tua cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo, 020 PRO 005 016 perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori, i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze, 020 PRO 005 017 ma siano per te solo e non per degli estranei insieme a te. 020 PRO 005 018 Sia benedetta la tua sorgente; trova gioia nella donna della tua giovinezza: 020 PRO 005 019 cerva amabile, gazzella graziosa, essa s'intrattenga con te; le sue tenerezze ti inebrino sempre; sii tu sempre invaghito del suo amore! 020 PRO 005 020 Perché, figlio mio, invaghirti d'una straniera e stringerti al petto di un'estranea? 020 PRO 005 021 Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell'uomo ed egli vede tutti i suoi sentieri. 020 PRO 005 022 L'empio è preda delle sue iniquità, è catturato con le funi del suo peccato. 020 PRO 005 023 Egli morirà per mancanza di disciplina, si perderà per la sua grande stoltezza. 020 PRO 006 001 Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo, se hai dato la tua mano per un estraneo, 020 PRO 006 002 se ti sei legato con le parole delle tue labbra e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca, 020 PRO 006 003 figlio mio, fà così per liberartene: poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo, và, gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo; 020 PRO 006 004 non concedere sonno ai tuoi occhi né riposo alle tue palpebre, 020 PRO 006 005 lìberatene come la gazzella dal laccio, come un uccello dalle mani del cacciatore. 020 PRO 006 006 Và dalla formica, o pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio. 020 PRO 006 007 Essa non ha né capo, né sorvegliante, né padrone, 020 PRO 006 008 eppure d'estate si provvede il vitto, al tempo della mietitura accumula il cibo. 020 PRO 006 009 Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire? Quando ti scuoterai dal sonno? 020 PRO 006 010 Un pò dormire, un pò sonnecchiare, un pò incrociare le braccia per riposare 020 PRO 006 011 e intanto giunge a te la miseria, come un vagabondo, e l'indigenza, come un mendicante. 020 PRO 006 012 Il perverso, uomo iniquo, va con la bocca distorta, 020 PRO 006 013 ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi e fa cenni con le dita. 020 PRO 006 014 Cova propositi malvagi nel cuore, in ogni tempo suscita liti. 020 PRO 006 015 Per questo improvvisa verrà la sua rovina, in un attimo crollerà senza rimedio. 020 PRO 006 016 Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono in abominio: 020 PRO 006 017 occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano sangue innocente, 020 PRO 006 018 cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono rapidi verso il male, 020 PRO 006 019 falso testimone che diffonde menzogne e chi provoca litigi tra fratelli. 020 PRO 006 020 Figlio mio, osserva il comando di tuo padre, non disprezzare l'insegnamento di tua madre. 020 PRO 006 021 Fissali sempre nel tuo cuore, appendili al collo. 020 PRO 006 022 Quando cammini ti guideranno, quando riposi veglieranno su di te, quando ti desti ti parleranno; 020 PRO 006 023 poiché il comando è una lampada e l'insegnamento una luce e un sentiero di vita le correzioni della disciplina, 020 PRO 006 024 per preservarti dalla donna altrui, dalle lusinghe di una straniera. 020 PRO 006 025 Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza; non lasciarti adescare dai suoi sguardi, 020 PRO 006 026 perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane, la maritata mira a una vita preziosa. 020 PRO 006 027 Si può portare il fuoco sul petto senza bruciarsi le vesti 020 PRO 006 028 o camminare sulla brace senza scottarsi i piedi? 020 PRO 006 029 Così chi si accosta alla donna altrui, chi la tocca, non resterà impunito. 020 PRO 006 030 Non si disapprova un ladro, se ruba per soddisfare l'appetito quando ha fame; 020 PRO 006 031 eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte, consegnare tutti i beni della sua casa. 020 PRO 006 032 Ma l'adultero è privo di senno; solo chi vuole rovinare se stesso agisce così. 020 PRO 006 033 Incontrerà percosse e disonore, la sua vergogna non sarà cancellata, 020 PRO 006 034 poiché la gelosia accende lo sdegno del marito, che non avrà pietà nel giorno della vendetta; 020 PRO 006 035 non vorrà accettare alcun compenso, rifiuterà ogni dono, anche se grande. 020 PRO 007 001 Figlio mio, custodisci le mie parole e fà tesoro dei miei precetti. 020 PRO 007 002 Osserva i miei precetti e vivrai, il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi. 020 PRO 007 003 Lègali alle tue dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore. 020 PRO 007 004 Dì alla sapienza: «Tu sei mia sorella», e chiama amica l'intelligenza, 020 PRO 007 005 perché ti preservi dalla donna forestiera, dalla straniera che ha parole di lusinga. 020 PRO 007 006 Mentre dalla finestra della mia casa stavo osservando dietro le grate, 020 PRO 007 007 ecco vidi fra gli inesperti, scorsi fra i giovani un dissennato. 020 PRO 007 008 Passava per la piazza, accanto all'angolo della straniera, e s'incamminava verso la casa di lei, 020 PRO 007 009 all'imbrunire, al declinare del giorno, all'apparir della notte e del buio. 020 PRO 007 010 Ecco farglisi incontro una donna, in vesti di prostituta e la dissimulazione nel cuore. 020 PRO 007 011 Essa è audace e insolente, non sa tenere i piedi in casa sua. 020 PRO 007 012 Ora è per la strada, ora per le piazze, ad ogni angolo sta in agguato. 020 PRO 007 013 Lo afferra, lo bacia e con sfacciataggine gli dice: 020 PRO 007 014 «Dovevo offrire sacrifici di comunione; oggi ho sciolto i miei voti; 020 PRO 007 015 per questo sono uscita incontro a te per cercarti e ti ho trovato. 020 PRO 007 016 Ho messo coperte soffici sul mio letto, tela fine d'Egitto; 020 PRO 007 017 ho profumato il mio giaciglio di mirra, di aloè e di cinnamòmo. 020 PRO 007 018 Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino, godiamoci insieme amorosi piaceri, 020 PRO 007 019 poiché mio marito non è in casa, è partito per un lungo viaggio, 020 PRO 007 020 ha portato con sé il sacchetto del denaro, tornerà a casa il giorno del plenilunio». 020 PRO 007 021 Lo lusinga con tante moine, lo seduce con labbra lascive; 020 PRO 007 022 egli incauto la segue, come un bue va al macello; come un cervo preso al laccio, 020 PRO 007 023 finché una freccia non gli lacera il fegato; come un uccello che si precipita nella rete e non sa che è in pericolo la sua vita. 020 PRO 007 024 Ora, figlio mio, ascoltami, fà attenzione alle parole della mia bocca. 020 PRO 007 025 Il tuo cuore non si volga verso le sue vie, non aggirarti per i suoi sentieri, 020 PRO 007 026 perché molti ne ha fatti cadere trafitti ed erano vigorose tutte le sue vittime. 020 PRO 007 027 La sua casa è la strada per gli inferi, che scende nelle camere della morte. (Sheol h7585) 020 PRO 008 001 La Sapienza forse non chiama e la prudenza non fa udir la voce? 020 PRO 008 002 In cima alle alture, lungo la via, nei crocicchi delle strade essa si è posta, 020 PRO 008 003 presso le porte, all'ingresso della città, sulle soglie degli usci essa esclama: 020 PRO 008 004 «A voi, uomini, io mi rivolgo, ai figli dell'uomo è diretta la mia voce. 020 PRO 008 005 Imparate, inesperti, la prudenza e voi, stolti, fatevi assennati. 020 PRO 008 006 Ascoltate, perché dirò cose elevate, dalle mie labbra usciranno sentenze giuste, 020 PRO 008 007 perché la mia bocca proclama la verità e abominio per le mie labbra è l'empietà. 020 PRO 008 008 Tutte le parole della mia bocca sono giuste; niente vi è in esse di fallace o perverso; 020 PRO 008 009 tutte sono leali per chi le comprende e rette per chi possiede la scienza. 020 PRO 008 010 Accettate la mia istruzione e non l'argento, la scienza anziché l'oro fino, 020 PRO 008 011 perché la scienza vale più delle perle e nessuna cosa preziosa l'uguaglia». 020 PRO 008 012 Io, la Sapienza, possiedo la prudenza e ho la scienza e la riflessione. 020 PRO 008 013 Temere il Signore è odiare il male: io detesto la superbia, l'arroganza, la cattiva condotta e la bocca perversa. 020 PRO 008 014 A me appartiene il consiglio e il buon senso, io sono l'intelligenza, a me appartiene la potenza. 020 PRO 008 015 Per mezzo mio regnano i re e i magistrati emettono giusti decreti; 020 PRO 008 016 per mezzo mio i capi comandano e i grandi governano con giustizia. 020 PRO 008 017 Io amo coloro che mi amano e quelli che mi cercano mi troveranno. 020 PRO 008 018 Presso di me c'è ricchezza e onore, sicuro benessere ed equità. 020 PRO 008 019 Il mio frutto val più dell'oro, dell'oro fino, il mio provento più dell'argento scelto. 020 PRO 008 020 Io cammino sulla via della giustizia e per i sentieri dell'equità, 020 PRO 008 021 per dotare di beni quanti mi amano e riempire i loro forzieri. 020 PRO 008 022 Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d'allora. 020 PRO 008 023 Dall'eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra. 020 PRO 008 024 Quando non esistevano gli abissi, io fui generata; quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua; 020 PRO 008 025 prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io sono stata generata. 020 PRO 008 026 Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi, né le prime zolle del mondo; 020 PRO 008 027 quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull'abisso; 020 PRO 008 028 quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell'abisso; 020 PRO 008 029 quando stabiliva al mare i suoi limiti, sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia; quando disponeva le fondamenta della terra, 020 PRO 008 030 allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno, dilettandomi davanti a lui in ogni istante; 020 PRO 008 031 dilettandomi sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo. 020 PRO 008 032 Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie! 020 PRO 008 033 Ascoltate l'esortazione e siate saggi, non trascuratela! 020 PRO 008 034 Beato l'uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la soglia. 020 PRO 008 035 Infatti, chi trova me trova la vita, e ottiene favore dal Signore; 020 PRO 008 036 ma chi pecca contro di me, danneggia se stesso; quanti mi odiano amano la morte». 020 PRO 009 001 La Sapienza si è costruita la casa, ha intagliato le sue sette colonne. 020 PRO 009 002 Ha ucciso gli animali, ha preparato il vino e ha imbandito la tavola. 020 PRO 009 003 Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città: 020 PRO 009 004 «Chi è inesperto accorra qui!». A chi è privo di senno essa dice: 020 PRO 009 005 «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. 020 PRO 009 006 Abbandonate la stoltezza e vivrete, andate diritti per la via dell'intelligenza». 020 PRO 009 007 Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo, chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto. 020 PRO 009 008 Non rimproverare il beffardo per non farti odiare; rimprovera il saggio ed egli ti amerà. 020 PRO 009 009 Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà la dottrina. 020 PRO 009 010 Fondamento della sapienza è il timore di Dio, la scienza del Santo è intelligenza. 020 PRO 009 011 Per mezzo mio si moltiplicano i tuoi giorni, ti saranno aggiunti anni di vita. 020 PRO 009 012 Se sei sapiente, lo sei a tuo vantaggio, se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena. 020 PRO 009 013 Donna irrequieta è follia, una sciocca che non sa nulla. 020 PRO 009 014 Sta seduta alla porta di casa, su un trono, in un luogo alto della città, 020 PRO 009 015 per invitare i passanti che vanno diritti per la loro strada: 020 PRO 009 016 «Chi è inesperto venga qua!». E a chi è privo di senno essa dice: 020 PRO 009 017 «Le acque furtive sono dolci, il pane preso di nascosto è gustoso». 020 PRO 009 018 Egli non si accorge che là ci sono le ombre e che i suoi invitati se ne vanno nel profondo degli inferi. (Sheol h7585) 020 PRO 010 001 Il figlio saggio rende lieto il padre; il figlio stolto contrista la madre. Proverbi di Salomone. 020 PRO 010 002 Non giovano i tesori male acquistati, mentre la giustizia libera dalla morte. 020 PRO 010 003 Il Signore non lascia patir la fame al giusto, ma delude la cupidigia degli empi. 020 PRO 010 004 La mano pigra fa impoverire, la mano operosa arricchisce. 020 PRO 010 005 Chi raccoglie d'estate è previdente; chi dorme al tempo della mietitura si disonora. 020 PRO 010 006 Le benedizioni del Signore sul capo del giusto, la bocca degli empi nasconde il sopruso. 020 PRO 010 007 La memoria del giusto è in benedizione, il nome degli empi svanisce. 020 PRO 010 008 L'assennato accetta i comandi, il linguacciuto va in rovina. 020 PRO 010 009 Chi cammina nell'integrità va sicuro, chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto. 020 PRO 010 010 Chi chiude un occhio causa dolore, chi riprende a viso aperto procura pace. 020 PRO 010 011 Fonte di vita è la bocca del giusto, la bocca degli empi nasconde violenza. 020 PRO 010 012 L'odio suscita litigi, l'amore ricopre ogni colpa. 020 PRO 010 013 Sulle labbra dell'assennato si trova la sapienza, per la schiena di chi è privo di senno il bastone. 020 PRO 010 014 I saggi fanno tesoro della scienza, ma la bocca dello stolto è un pericolo imminente. 020 PRO 010 015 I beni del ricco sono la sua roccaforte, la rovina dei poveri è la loro miseria. 020 PRO 010 016 Il salario del giusto serve per la vita, il guadagno dell'empio è per i vizi. 020 PRO 010 017 E' sulla via della vita chi osserva la disciplina, chi trascura la correzione si smarrisce. 020 PRO 010 018 Placano l'odio le labbra sincere, chi diffonde la calunnia è uno stolto. 020 PRO 010 019 Nel molto parlare non manca la colpa, chi frena le labbra è prudente. 020 PRO 010 020 Argento pregiato è la lingua del giusto, il cuore degli empi vale ben poco. 020 PRO 010 021 Le labbra del giusto nutriscono molti, gli stolti muoiono in miseria. 020 PRO 010 022 La benedizione del Signore arricchisce, non le aggiunge nulla la fatica. 020 PRO 010 023 E' un divertimento per lo stolto compiere il male, come il coltivar la sapienza per l'uomo prudente. 020 PRO 010 024 Al malvagio sopraggiunge il male che teme, il desiderio dei giusti invece è soddisfatto. 020 PRO 010 025 Al passaggio della bufera l'empio cessa di essere, ma il giusto resterà saldo per sempre. 020 PRO 010 026 Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi così è il pigro per chi gli affida una missione. 020 PRO 010 027 Il timore del Signore prolunga i giorni, ma gli anni dei malvagi sono accorciati. 020 PRO 010 028 L'attesa dei giusti finirà in gioia, ma la speranza degli empi svanirà. 020 PRO 010 029 La via del Signore è una fortezza per l'uomo retto, mentre è una rovina per i malfattori. 020 PRO 010 030 Il giusto non vacillerà mai, ma gli empi non dureranno sulla terra. 020 PRO 010 031 La bocca del giusto esprime la sapienza, la lingua perversa sarà tagliata. 020 PRO 010 032 Le labbra del giusto stillano benevolenza, la bocca degli empi perversità. 020 PRO 011 001 La bilancia falsa è in abominio al Signore, ma del peso esatto egli si compiace. 020 PRO 011 002 Viene la superbia, verrà anche l'obbrobrio, mentre la saggezza è presso gli umili. 020 PRO 011 003 L'integrità degli uomini retti li guida, la perversità dei perfidi li rovina. 020 PRO 011 004 Non serve la ricchezza nel giorno della collera, ma la giustizia libera dalla morte. 020 PRO 011 005 La giustizia dell'uomo onesto gli spiana la via; per la sua empietà cade l'empio. 020 PRO 011 006 La giustizia degli uomini retti li salva, nella cupidigia restano presi i perfidi. 020 PRO 011 007 Con la morte dell'empio svanisce ogni sua speranza, la fiducia dei malvagi scompare. 020 PRO 011 008 Il giusto sfugge all'angoscia, al suo posto subentra l'empio. 020 PRO 011 009 Con la bocca l'empio rovina il suo prossimo, ma i giusti si salvano con la scienza. 020 PRO 011 010 Della prosperità dei giusti la città si rallegra, per la scomparsa degli empi si fa festa. 020 PRO 011 011 Con la benedizione degli uomini retti si innalza una città, la bocca degli empi la demolisce. 020 PRO 011 012 Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno, l'uomo prudente invece tace. 020 PRO 011 013 Chi va in giro sparlando svela il segreto, lo spirito fidato nasconde ogni cosa. 020 PRO 011 014 Senza una direzione un popolo decade, il successo sta nel buon numero di consiglieri. 020 PRO 011 015 Chi garantisce per un estraneo si troverà male, chi avversa le strette di mano a garanzia, vive tranquillo. 020 PRO 011 016 Una donna graziosa ottiene gloria, ma gli uomini laboriosi acquistano ricchezza. 020 PRO 011 017 Benefica se stesso l'uomo misericordioso, il crudele invece tormenta la sua stessa carne. 020 PRO 011 018 L'empio realizza profitti fallaci, ma per chi semina la giustizia il salario è sicuro. 020 PRO 011 019 Chi pratica la giustizia si procura la vita, chi segue il male va verso la morte. 020 PRO 011 020 I cuori depravati sono in abominio al Signore che si compiace di chi ha una condotta integra. 020 PRO 011 021 Certo non resterà impunito il malvagio, ma la discendenza dei giusti si salverà. 020 PRO 011 022 Un anello d'oro al naso d'un porco, tale è la donna bella ma priva di senno. 020 PRO 011 023 La brama dei giusti è solo il bene, la speranza degli empi svanisce. 020 PRO 011 024 C'è chi largheggia e la sua ricchezza aumenta, c'è chi risparmia oltre misura e finisce nella miseria. 020 PRO 011 025 La persona benefica avrà successo e chi disseta sarà dissetato. 020 PRO 011 026 Chi accaparra il grano è maledetto dal popolo, la benedizione è invocata sul capo di chi lo vende. 020 PRO 011 027 Chi è sollecito del bene trova il favore, chi ricerca il male, male avrà. 020 PRO 011 028 Chi confida nella propria ricchezza cadrà; i giusti invece verdeggeranno come foglie. 020 PRO 011 029 Chi crea disordine in casa erediterà vento e lo stolto sarà schiavo dell'uomo saggio. 020 PRO 011 030 Il frutto del giusto è un albero di vita, il saggio conquista gli animi. 020 PRO 011 031 Ecco, il giusto è ripagato sulla terra, tanto più lo saranno l'empio e il peccatore. 020 PRO 012 001 Chi ama la disciplina ama la scienza, chi odia la correzione è stolto. 020 PRO 012 002 Il buono si attira il favore del Signore, ma egli condanna l'intrigante. 020 PRO 012 003 Non resta saldo l'uomo con l'empietà, ma la radice dei giusti non sarà smossa. 020 PRO 012 004 La donna perfetta è la corona del marito, ma quella che lo disonora è come carie nelle sue ossa. 020 PRO 012 005 I pensieri dei giusti sono equità, i propositi degli empi sono frode. 020 PRO 012 006 Le parole degli empi sono agguati sanguinari, ma la bocca degli uomini retti vi si sottrarrà. 020 PRO 012 007 Gli empi, una volta abbattuti, più non sono, ma la casa dei giusti sta salda. 020 PRO 012 008 Un uomo è lodato per il senno, chi ha un cuore perverso è disprezzato. 020 PRO 012 009 Un uomo di poco conto che basta a se stesso vale più di un uomo esaltato a cui manca il pane. 020 PRO 012 010 Il giusto ha cura del suo bestiame, ma i sentimenti degli empi sono spietati. 020 PRO 012 011 Chi coltiva la sua terra si sazia di pane, chi insegue chimere è privo di senno. 020 PRO 012 012 Le brame dell'empio sono una rete di mali, la radice dei giusti produce frutti. 020 PRO 012 013 Nel peccato delle sue labbra si impiglia il malvagio, ma il giusto sfuggirà a tale angoscia. 020 PRO 012 014 Ognuno si sazia del frutto della sua bocca, ma ciascuno sarà ripagato secondo le sue opere. 020 PRO 012 015 Lo stolto giudica diritta la sua condotta, il saggio, invece, ascolta il consiglio. 020 PRO 012 016 Lo stolto manifesta subito la sua collera, l'accorto dissimula l'offesa. 020 PRO 012 017 Chi aspira alla verità proclama la giustizia, il falso testimone proclama l'inganno. 020 PRO 012 018 V'è chi parla senza riflettere: trafigge come una spada; ma la lingua dei saggi risana. 020 PRO 012 019 La bocca verace resta ferma per sempre, la lingua bugiarda per un istante solo. 020 PRO 012 020 Amarezza è nel cuore di chi trama il male, gioia hanno i consiglieri di pace. 020 PRO 012 021 Al giusto non può capitare alcun danno, gli empi saranno pieni di mali. 020 PRO 012 022 Le labbra menzognere sono un abominio per il Signore che si compiace di quanti agiscono con sincerità. 020 PRO 012 023 L'uomo accorto cela il sapere, il cuore degli stolti proclama la stoltezza. 020 PRO 012 024 La mano operosa ottiene il comando, quella pigra sarà per il lavoro forzato. 020 PRO 012 025 L'affanno deprime il cuore dell'uomo, una parola buona lo allieta. 020 PRO 012 026 Il giusto è guida per il suo prossimo, ma la via degli empi fa smarrire. 020 PRO 012 027 Il pigro non troverà selvaggina; la diligenza è per l'uomo un bene prezioso. 020 PRO 012 028 Nella strada della giustizia è la vita, il sentiero dei perversi conduce alla morte. 020 PRO 013 001 Il figlio saggio ama la disciplina, lo spavaldo non ascolta il rimprovero. 020 PRO 013 002 Del frutto della sua bocca l'uomo mangia ciò che è buono; l'appetito dei perfidi si soddisfa con i soprusi. 020 PRO 013 003 Chi sorveglia la sua bocca conserva la vita, chi apre troppo le labbra incontra la rovina. 020 PRO 013 004 Il pigro brama, ma non c'è nulla per il suo appetito; l'appetito dei diligenti sarà soddisfatto. 020 PRO 013 005 Il giusto odia la parola falsa, l'empio calunnia e disonora. 020 PRO 013 006 La giustizia custodisce chi ha una condotta integra, il peccato manda in rovina l'empio. 020 PRO 013 007 C'è chi fa il ricco e non ha nulla; c'è chi fa il povero e ha molti beni. 020 PRO 013 008 Riscatto della vita d'un uomo è la sua ricchezza, ma il povero non si accorge della minaccia. 020 PRO 013 009 La luce dei giusti allieta, la lucerna degli empi si spegne. 020 PRO 013 010 L'insolenza provoca soltanto contese, la sapienza si trova presso coloro che prendono consiglio. 020 PRO 013 011 Le ricchezze accumulate in fretta diminuiscono, chi le raduna a poco a poco le accresce. 020 PRO 013 012 Un'attesa troppo prolungata fa male al cuore, un desiderio soddisfatto è albero di vita. 020 PRO 013 013 Chi disprezza la parola si rovinerà, chi rispetta un comando ne avrà premio. 020 PRO 013 014 L'insegnamento del saggio è fonte di vita per evitare i lacci della morte. 020 PRO 013 015 Un aspetto buono procura favore, ma il contegno dei perfidi è rude. 020 PRO 013 016 L'accorto agisce sempre con riflessione, lo stolto mette in mostra la stoltezza. 020 PRO 013 017 Un cattivo messaggero causa sciagure, un inviato fedele apporta salute. 020 PRO 013 018 Povertà e ignominia a chi rifiuta l'istruzione, chi tien conto del rimprovero sarà onorato. 020 PRO 013 019 Desiderio soddisfatto è una dolcezza al cuore, ma è abominio per gli stolti staccarsi dal male. 020 PRO 013 020 Và con i saggi e saggio diventerai, chi pratica gli stolti ne subirà danno. 020 PRO 013 021 La sventura perseguita i peccatori, il benessere ripagherà i giusti. 020 PRO 013 022 L'uomo dabbene lascia eredi i nipoti, la proprietà del peccatore è riservata al giusto. 020 PRO 013 023 Il potente distrugge il podere dei poveri e c'è chi è eliminato senza processo. 020 PRO 013 024 Chi risparmia il bastone odia suo figlio, chi lo ama è pronto a correggerlo. 020 PRO 013 025 Il giusto mangia a sazietà, ma il ventre degli empi soffre la fame. 020 PRO 014 001 La sapienza di una massaia costruisce la casa, la stoltezza la demolisce con le mani. 020 PRO 014 002 Chi procede con rettitudine teme il Signore, chi si scosta dalle sue vie lo disprezza. 020 PRO 014 003 Nella bocca dello stolto c'è il germoglio della superbia, ma le labbra dei saggi sono la loro salvaguardia. 020 PRO 014 004 Senza buoi, niente grano, l'abbondanza del raccolto sta nel vigore del toro. 020 PRO 014 005 Il testimone vero non mentisce, quello falso spira menzogne. 020 PRO 014 006 Il beffardo ricerca la sapienza ma invano, la scienza è cosa facile per il prudente. 020 PRO 014 007 Allontànati dall'uomo stolto, e non ignorerai le labbra sapienti. 020 PRO 014 008 La sapienza dell'accorto sta nel capire la sua via, ma la stoltezza degli sciocchi è inganno. 020 PRO 014 009 Fra gli stolti risiede la colpa, fra gli uomini retti la benevolenza. 020 PRO 014 010 Il cuore conosce la propria amarezza e alla sua gioia non partecipa l'estraneo. 020 PRO 014 011 La casa degli empi rovinerà, ma la tenda degli uomini retti avrà successo. 020 PRO 014 012 C'è una via che sembra diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di morte. 020 PRO 014 013 Anche fra il riso il cuore prova dolore e la gioia può finire in pena. 020 PRO 014 014 Chi è instabile si sazierà dei frutti della sua condotta, l'uomo dabbene si sazierà delle sue opere. 020 PRO 014 015 L'ingenuo crede quanto gli dici, l'accorto controlla i propri passi. 020 PRO 014 016 Il saggio teme e sta lontano dal male, lo stolto è insolente e presuntuoso. 020 PRO 014 017 L'iracondo commette sciocchezze, il riflessivo sopporta. 020 PRO 014 018 Gli inesperti erediteranno la stoltezza, i prudenti si coroneranno di scienza. 020 PRO 014 019 I malvagi si inchinano davanti ai buoni, gli empi davanti alle porte del giusto. 020 PRO 014 020 Il povero è odioso anche al suo amico, numerosi sono gli amici del ricco. 020 PRO 014 021 Chi disprezza il prossimo pecca, beato chi ha pietà degli umili. 020 PRO 014 022 Non errano forse quelli che compiono il male? Benevolenza e favore per quanti compiono il bene. 020 PRO 014 023 In ogni fatica c'è un vantaggio, ma la loquacità produce solo miseria. 020 PRO 014 024 Corona dei saggi è la loro accortezza, corona degli stolti la loro stoltezza. 020 PRO 014 025 Salvatore di vite è un testimone vero; chi spaccia menzogne è un impostore. 020 PRO 014 026 Nel timore del Signore è la fiducia del forte; per i suoi figli egli sarà un rifugio. 020 PRO 014 027 Il timore del Signore è fonte di vita, per evitare i lacci della morte. 020 PRO 014 028 Un popolo numeroso è la gloria del re; la scarsità di gente è la rovina del principe. 020 PRO 014 029 Il paziente ha grande prudenza, l'iracondo mostra stoltezza. 020 PRO 014 030 Un cuore tranquillo è la vita di tutto il corpo, l'invidia è la carie delle ossa. 020 PRO 014 031 Chi opprime il povero offende il suo creatore, chi ha pietà del misero lo onora. 020 PRO 014 032 Dalla propria malvagità è travolto l'empio, il giusto ha un rifugio nella propria integrità. 020 PRO 014 033 In un cuore assennato risiede la sapienza, ma in seno agli stolti può scoprirsi? 020 PRO 014 034 La giustizia fa onore a una nazione, ma il peccato segna il declino dei popoli. 020 PRO 014 035 Il favore del re è per il ministro intelligente, il suo sdegno è per chi lo disonora. 020 PRO 015 001 Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira. 020 PRO 015 002 La lingua dei saggi fa gustare la scienza, la bocca degli stolti esprime sciocchezze. 020 PRO 015 003 In ogni luogo sono gli occhi del Signore, scrutano i malvagi e i buoni. 020 PRO 015 004 Una lingua dolce è un albero di vita, quella malevola è una ferita al cuore. 020 PRO 015 005 Lo stolto disprezza la correzione paterna; chi tiene conto dell'ammonizione diventa prudente. 020 PRO 015 006 Nella casa del giusto c'è abbondanza di beni, sulla rendita dell'empio incombe il dissesto. 020 PRO 015 007 Le labbra dei saggi diffondono la scienza, non così il cuore degli stolti. 020 PRO 015 008 Il sacrificio degli empi è in abominio al Signore, la supplica degli uomini retti gli è gradita. 020 PRO 015 009 La condotta perversa è in abominio al Signore; egli ama chi pratica la giustizia. 020 PRO 015 010 Punizione severa per chi abbandona il retto sentiero, chi odia la correzione morirà. 020 PRO 015 011 Gl'inferi e l'abisso sono davanti al Signore, tanto più i cuori dei figli dell'uomo. (Sheol h7585) 020 PRO 015 012 Lo spavaldo non vuol essere corretto, egli non si accompagna con i saggi. 020 PRO 015 013 Un cuore lieto rende ilare il volto, ma, quando il cuore è triste, lo spirito è depresso. 020 PRO 015 014 Una mente retta ricerca il sapere, la bocca degli stolti si pasce di stoltezza. 020 PRO 015 015 Tutti i giorni son brutti per l'afflitto, per un cuore felice è sempre festa. 020 PRO 015 016 Poco con il timore di Dio è meglio di un gran tesoro con l'inquietudine. 020 PRO 015 017 Un piatto di verdura con l'amore è meglio di un bue grasso con l'odio. 020 PRO 015 018 L'uomo collerico suscita litigi, il lento all'ira seda le contese. 020 PRO 015 019 La via del pigro è come una siepe di spine, la strada degli uomini retti è una strada appianata. 020 PRO 015 020 Il figlio saggio allieta il padre, l'uomo stolto disprezza la madre. 020 PRO 015 021 La stoltezza è una gioia per chi è privo di senno; l'uomo prudente cammina diritto. 020 PRO 015 022 Falliscono le decisioni prese senza consultazione, riescono quelle prese da molti consiglieri. 020 PRO 015 023 E' una gioia per l'uomo saper dare una risposta; quanto è gradita una parola detta a suo tempo! 020 PRO 015 024 Per l'uomo assennato la strada della vita è verso l'alto, per salvarlo dagli inferni che sono in basso. (Sheol h7585) 020 PRO 015 025 Il Signore abbatte la casa dei superbi e rende saldi i confini della vedova. 020 PRO 015 026 Sono in abominio al Signore i pensieri malvagi, ma gli sono gradite le parole benevole. 020 PRO 015 027 Sconvolge la sua casa chi è avido di guadagni disonesti; ma chi detesta i regali vivrà. 020 PRO 015 028 La mente del giusto medita prima di rispondere, la bocca degli empi esprime malvagità. 020 PRO 015 029 Il Signore è lontano dagli empi, ma egli ascolta la preghiera dei giusti. 020 PRO 015 030 Uno sguardo luminoso allieta il cuore; una notizia lieta rianima le ossa. 020 PRO 015 031 L'orecchio che ascolta un rimprovero salutare avrà la dimora in mezzo ai saggi. 020 PRO 015 032 Chi rifiuta la correzione disprezza se stesso, chi ascolta il rimprovero acquista senno. 020 PRO 015 033 Il timore di Dio è una scuola di sapienza, prima della gloria c'è l'umiltà. 020 PRO 016 001 All'uomo appartengono i progetti della mente, ma dal Signore viene la risposta. 020 PRO 016 002 Tutte le vie dell'uomo sembrano pure ai suoi occhi, ma chi scruta gli spiriti è il Signore. 020 PRO 016 003 Affida al Signore la tua attività e i tuoi progetti riusciranno. 020 PRO 016 004 Il Signore ha fatto tutto per un fine, anche l'empio per il giorno della sventura. 020 PRO 016 005 E' un abominio per il Signore ogni cuore superbo, certamente non resterà impunito. 020 PRO 016 006 Con la bontà e la fedeltà si espia la colpa, con il timore del Signore si evita il male. 020 PRO 016 007 Quando il Signore si compiace della condotta di un uomo, riconcilia con lui anche i suoi nemici. 020 PRO 016 008 Poco con onestà è meglio di molte rendite senza giustizia. 020 PRO 016 009 La mente dell'uomo pensa molto alla sua via, ma il Signore dirige i suoi passi. 020 PRO 016 010 Un oracolo è sulle labbra del re, in giudizio la sua bocca non sbaglia. 020 PRO 016 011 La stadera e le bilance giuste appartengono al Signore, sono opera sua tutti i pesi del sacchetto. 020 PRO 016 012 E' in abominio ai re commettere un'azione iniqua, poiché il trono si consolida con la giustizia. 020 PRO 016 013 Delle labbra giuste si compiace il re e ama chi parla con rettitudine. 020 PRO 016 014 L'ira del re è messaggera di morte, ma l'uomo saggio la placherà. 020 PRO 016 015 Nello splendore del volto del re è la vita, il suo favore è come nube di primavera. 020 PRO 016 016 E' molto meglio possedere la sapienza che l'oro, il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento. 020 PRO 016 017 La strada degli uomini retti è evitare il male, conserva la vita chi controlla la sua via. 020 PRO 016 018 Prima della rovina viene l'orgoglio e prima della caduta lo spirito altero. 020 PRO 016 019 E' meglio abbassarsi con gli umili che spartire la preda con i superbi. 020 PRO 016 020 Chi è prudente nella parola troverà il bene e chi confida nel Signore è beato. 020 PRO 016 021 Sarà chiamato intelligente chi è saggio di mente; il linguaggio dolce aumenta la dottrina. 020 PRO 016 022 Fonte di vita è la prudenza per chi la possiede, castigo degli stolti è la stoltezza. 020 PRO 016 023 Una mente saggia rende prudente la bocca e sulle sue labbra aumenta la dottrina. 020 PRO 016 024 Favo di miele sono le parole gentili, dolcezza per l'anima e refrigerio per il corpo. 020 PRO 016 025 C'è una via che pare diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di morte. 020 PRO 016 026 L'appetito del lavoratore lavora per lui, perché la sua bocca lo stimola. 020 PRO 016 027 L'uomo perverso produce la sciagura, sulle sue labbra c'è come un fuoco ardente. 020 PRO 016 028 L'uomo ambiguo provoca litigi, chi calunnia divide gli amici. 020 PRO 016 029 L'uomo violento seduce il prossimo e lo spinge per una via non buona. 020 PRO 016 030 Chi socchiude gli occhi medita inganni, chi stringe le labbra ha gia commesso il male. 020 PRO 016 031 Corona magnifica è la canizie, ed essa si trova sulla via della giustizia. 020 PRO 016 032 Il paziente val più di un eroe, chi domina se stesso val più di chi conquista una città. 020 PRO 016 033 Nel grembo si getta la sorte, ma la decisione dipende tutta dal Signore. 020 PRO 017 001 Un tozzo di pane secco con tranquillità è meglio di una casa piena di banchetti festosi e di discordia. 020 PRO 017 002 Lo schiavo intelligente prevarrà su un figlio disonorato e avrà parte con i fratelli all'eredità. 020 PRO 017 003 Il crogiuolo è per l'argento e il forno per l'oro, ma chi prova i cuori è il Signore. 020 PRO 017 004 Il maligno presta attenzione a un labbro maledico, il bugiardo ascolta una lingua nociva. 020 PRO 017 005 Chi deride il povero offende il suo creatore, chi gioisce della sciagura altrui non resterà impunito. 020 PRO 017 006 Corona dei vecchi sono i figli dei figli, onore dei figli i loro padri. 020 PRO 017 007 Non conviene all'insensato un linguaggio elevato, ancor meno al principe un linguaggio falso. 020 PRO 017 008 Il dono è come un talismano per il proprietario: dovunque si volga ha successo. 020 PRO 017 009 Chi copre la colpa si concilia l'amicizia, ma chi la divulga divide gli amici. 020 PRO 017 010 Fa più una minaccia all'assennato che cento percosse allo stolto. 020 PRO 017 011 Il malvagio non cerca altro che la ribellione, ma gli sarà mandato contro un messaggero senza pietà. 020 PRO 017 012 Meglio incontrare un'orsa privata dei figli che uno stolto in preda alla follia. 020 PRO 017 013 Chi rende male per bene vedrà sempre la sventura in casa. 020 PRO 017 014 Iniziare un litigio è come aprire una diga, prima che la lite si esasperi, troncala. 020 PRO 017 015 Assolvere il reo e condannare il giusto sono due cose in abominio al Signore. 020 PRO 017 016 A che serve il denaro in mano allo stolto? Forse a comprar la sapienza, se egli non ha senno? 020 PRO 017 017 Un amico vuol bene sempre, è nato per essere un fratello nella sventura. 020 PRO 017 018 E' privo di senno l'uomo che offre garanzie e si dà come garante per il suo prossimo. 020 PRO 017 019 Chi ama la rissa ama il delitto, chi alza troppo l'uscio cerca la rovina. 020 PRO 017 020 Un cuore perverso non troverà mai felicità, una lingua tortuosa andrà in malora. 020 PRO 017 021 Chi genera uno stolto ne avrà afflizione; non può certo gioire il padre di uno sciocco. 020 PRO 017 022 Un cuore lieto fa bene al corpo, uno spirito abbattuto inaridisce le ossa. 020 PRO 017 023 L'iniquo accetta regali di sotto il mantello per deviare il corso della giustizia. 020 PRO 017 024 L'uomo prudente ha la sapienza davanti a sé, ma gli occhi dello stolto vagano in capo al mondo. 020 PRO 017 025 Un figlio stolto è un tormento per il padre e un'amarezza per colei che lo ha partorito. 020 PRO 017 026 Non sta bene multare chi ha ragione e peggio ancora colpire gli innocenti. 020 PRO 017 027 Chi è parco di parole possiede la scienza; uno spirito calmo è un uomo intelligente. 020 PRO 017 028 Anche lo stolto, se tace, passa per saggio e, se tien chiuse le labbra, per intelligente. 020 PRO 018 001 Chi si tiene appartato cerca pretesti e con ogni mezzo attacca brighe. 020 PRO 018 002 Lo stolto non ama la prudenza, ma vuol solo far mostra dei suoi sentimenti. 020 PRO 018 003 Con l'empietà viene il disprezzo, con il disonore anche l'ignominia. 020 PRO 018 004 Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda, la fonte della sapienza è un torrente che straripa. 020 PRO 018 005 Non è bene usar riguardi all'empio per far torto al giusto in un giudizio. 020 PRO 018 006 Le labbra dello stolto provocano liti e la sua bocca gli provoca percosse. 020 PRO 018 007 La bocca dello stolto è la sua rovina e le sue labbra sono un laccio per la sua vita. 020 PRO 018 008 Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi che scendono in fondo alle viscere. 020 PRO 018 009 Chi è indolente nel lavoro è fratello del dissipatore. 020 PRO 018 010 Torre fortissima è il nome del Signore: il giusto vi si rifugia ed è al sicuro. 020 PRO 018 011 I beni del ricco sono la sua roccaforte, come un'alta muraglia, a suo parere. 020 PRO 018 012 Prima della caduta il cuore dell'uomo si esalta, ma l'umiltà viene prima della gloria. 020 PRO 018 013 Chi risponde prima di avere ascoltato mostra stoltezza a propria confusione. 020 PRO 018 014 Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella malattia, ma uno spirito afflitto chi lo solleverà? 020 PRO 018 015 La mente intelligente acquista la scienza, l'orecchio dei saggi ricerca il sapere. 020 PRO 018 016 Il dono fa largo all'uomo e lo introduce alla presenza dei grandi. 020 PRO 018 017 Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione, ma viene il suo avversario e lo confuta. 020 PRO 018 018 La sorte fa cessar le discussioni e decide fra i potenti. 020 PRO 018 019 Un fratello offeso è più irriducibile d'una roccaforte, le liti sono come le sbarre di un castello. 020 PRO 018 020 Con la bocca l'uomo sazia il suo stomaco, egli si sazia con il prodotto delle labbra. 020 PRO 018 021 Morte e vita sono in potere della lingua e chi l'accarezza ne mangerà i frutti. 020 PRO 018 022 Chi ha trovato una moglie ha trovato una fortuna, ha ottenuto il favore del Signore. 020 PRO 018 023 Il povero parla con suppliche, il ricco risponde con durezza. 020 PRO 018 024 Ci sono compagni che conducono alla rovina, ma anche amici più affezionati di un fratello. 020 PRO 019 001 Meglio un povero di condotta integra che un ricco di costumi perversi. 020 PRO 019 002 Lo zelo senza riflessione non è cosa buona, e chi va a passi frettolosi inciampa. 020 PRO 019 003 La stoltezza intralcia il cammino dell'uomo e poi egli si adira contro il Signore. 020 PRO 019 004 Le ricchezze moltiplicano gli amici, ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha. 020 PRO 019 005 Il falso testimone non resterà impunito, chi diffonde menzogne non avrà scampo. 020 PRO 019 006 Molti sono gli adulatori dell'uomo generoso e tutti sono amici di chi fa doni. 020 PRO 019 007 Il povero è disprezzato dai suoi stessi fratelli, tanto più si allontanano da lui i suoi amici. Egli va in cerca di parole, ma non ci sono. 020 PRO 019 008 Chi acquista senno ama se stesso e chi agisce con prudenza trova fortuna. 020 PRO 019 009 Il falso testimone non resterà impunito, chi diffonde menzogne perirà. 020 PRO 019 010 Allo stolto non conviene una vita agiata, ancor meno a un servo comandare ai prìncipi. 020 PRO 019 011 E' avvedutezza per l'uomo rimandare lo sdegno ed è sua gloria passar sopra alle offese. 020 PRO 019 012 Lo sdegno del re è simile al ruggito del leone e il suo favore è come la rugiada sull'erba. 020 PRO 019 013 Un figlio stolto è una calamità per il padre e i litigi della moglie sono come stillicidio incessante. 020 PRO 019 014 La casa e il patrimonio si ereditano dai padri, ma una moglie assennata è dono del Signore. 020 PRO 019 015 La pigrizia fa cadere in torpore, l'indolente patirà la fame. 020 PRO 019 016 Chi custodisce il comando custodisce se stesso, chi trascura la propria condotta morirà. 020 PRO 019 017 Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore che gli ripagherà la buona azione. 020 PRO 019 018 Correggi tuo figlio finché c'è speranza, ma non ti trasporti l'ira fino a ucciderlo. 020 PRO 019 019 Il violento deve essere punito, se lo risparmi, lo diventerà ancora di più. 020 PRO 019 020 Ascolta il consiglio e accetta la correzione, per essere saggio in avvenire. 020 PRO 019 021 Molte sono le idee nella mente dell'uomo, ma solo il disegno del Signore resta saldo. 020 PRO 019 022 Il pregio dell'uomo è la sua bontà, meglio un povero che un bugiardo. 020 PRO 019 023 Il timore di Dio conduce alla vita e chi ne è pieno riposerà non visitato dalla sventura. 020 PRO 019 024 Il pigro tuffa la mano nel piatto, ma stenta persino a riportarla alla bocca. 020 PRO 019 025 Percuoti il beffardo e l'ingenuo diventerà accorto, rimprovera l'intelligente e imparerà la lezione. 020 PRO 019 026 Chi rovina il padre e fa fuggire la madre è un figlio disonorato e infame. 020 PRO 019 027 Figlio mio, cessa pure di ascoltare l'istruzione, se vuoi allontanarti dalle parole della sapienza. 020 PRO 019 028 Il testimone iniquo si beffa della giustizia e la bocca degli empi ingoia l'iniquità. 020 PRO 019 029 Per i beffardi sono pronte le verghe e il bastone per le spalle degli stolti. 020 PRO 020 001 Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso; chiunque se ne inebria non è saggio. 020 PRO 020 002 La collera del re è simile al ruggito del leone; chiunque lo eccita rischia la vita. 020 PRO 020 003 E' una gloria per l'uomo astenersi dalle contese, attaccar briga è proprio degli stolti. 020 PRO 020 004 Il pigro non ara d'autunno, e alla mietitura cerca, ma non trova nulla. 020 PRO 020 005 Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, l'uomo accorto le sa attingere. 020 PRO 020 006 Molti si proclamano gente per bene, ma una persona fidata chi la trova? 020 PRO 020 007 Il giusto si regola secondo la sua integrità; beati i figli che lascia dietro di sé! 020 PRO 020 008 Il re che siede in tribunale dissipa ogni male con il suo sguardo. 020 PRO 020 009 Chi può dire: «Ho purificato il cuore, sono mondo dal mio peccato?». 020 PRO 020 010 Doppio peso e doppia misura sono due cose in abominio al Signore. 020 PRO 020 011 Gia con i suoi giochi il fanciullo dimostra se le sue azioni saranno pure e rette. 020 PRO 020 012 L'orecchio che ascolta e l'occhio che vede: l'uno e l'altro ha fatto il Signore. 020 PRO 020 013 Non amare il sonno per non diventare povero, tieni gli occhi aperti e avrai pane a sazietà. 020 PRO 020 014 «Robaccia, robaccia» dice chi compra: ma mentre se ne va, allora se ne vanta. 020 PRO 020 015 C'è oro e ci sono molte perle, ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite. 020 PRO 020 016 Prendigli il vestito perché si è fatto garante per un altro e tienilo in pegno per gli estranei. 020 PRO 020 017 E' piacevole all'uomo il pane procurato con frode, ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia. 020 PRO 020 018 Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti, e fà la guerra con molta riflessione. 020 PRO 020 019 Chi va in giro sparlando rivela un segreto, non associarti a chi ha sempre aperte le labbra. 020 PRO 020 020 Chi maledice il padre e la madre vedrà spegnersi la sua lucerna nel cuore delle tenebre. 020 PRO 020 021 I guadagni accumulati in fretta da principio non saranno benedetti alla fine. 020 PRO 020 022 Non dire: «Voglio ricambiare il male», confida nel Signore ed egli ti libererà. 020 PRO 020 023 Il doppio peso è in abominio al Signore e le bilance false non sono un bene. 020 PRO 020 024 Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo e come può l'uomo comprender la propria via? 020 PRO 020 025 E' un laccio per l'uomo esclamare subito: «Sacro!» e riflettere solo dopo aver fatto il voto. 020 PRO 020 026 Un re saggio passa al vaglio i malvagi e ritorna su di loro con la ruota. 020 PRO 020 027 Lo spirito dell'uomo è una fiaccola del Signore che scruta tutti i segreti recessi del cuore. 020 PRO 020 028 Bontà e fedeltà vegliano sul re, sulla bontà è basato il suo trono. 020 PRO 020 029 Vanto dei giovani è la loro forza, ornamento dei vecchi è la canizie. 020 PRO 020 030 Le ferite sanguinanti spurgano il male, le percosse purificano i recessi del cuore. 020 PRO 021 001 Il cuore del re è un canale d'acqua in mano al Signore: lo dirige dovunque egli vuole. 020 PRO 021 002 Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette, ma chi pesa i cuori è il Signore. 020 PRO 021 003 Praticare la giustizia e l'equità per il Signore vale più di un sacrificio. 020 PRO 021 004 Occhi alteri e cuore superbo, lucerna degli empi, è il peccato. 020 PRO 021 005 I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto, ma chi è precipitoso va verso l'indigenza. 020 PRO 021 006 Accumular tesori a forza di menzogne è vanità effimera di chi cerca la morte. 020 PRO 021 007 La violenza degli empi li travolge, perché rifiutano di praticare la giustizia. 020 PRO 021 008 La via dell'uomo criminale è tortuosa, ma l'innocente è retto nel suo agire. 020 PRO 021 009 E' meglio abitare su un angolo del tetto che avere una moglie litigiosa e casa in comune. 020 PRO 021 010 L'anima del malvagio desidera far il male e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà. 020 PRO 021 011 Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere. 020 PRO 021 012 Il Giusto osserva la casa dell'empio e precipita gli empi nella sventura. 020 PRO 021 013 Chi chiude l'orecchio al grido del povero invocherà a sua volta e non otterrà risposta. 020 PRO 021 014 Un regalo fatto in segreto calma la collera, un dono di sotto mano placa il furore violento. 020 PRO 021 015 E' una gioia per il giusto che sia fatta giustizia, mentre è un terrore per i malfattori. 020 PRO 021 016 L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti. 020 PRO 021 017 Diventerà indigente chi ama i piaceri e chi ama vino e profumi non arricchirà. 020 PRO 021 018 Il malvagio serve da riscatto per il giusto e il perfido per gli uomini retti. 020 PRO 021 019 Meglio abitare in un deserto che con una moglie litigiosa e irritabile. 020 PRO 021 020 Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio, ma lo stolto dilapida tutto. 020 PRO 021 021 Chi segue la giustizia e la misericordia troverà vita e gloria. 020 PRO 021 022 Il saggio assale una città di guerrieri e abbatte la fortezza in cui essa confidava. 020 PRO 021 023 Chi custodisce la bocca e la lingua preserva se stesso dai dispiaceri. 020 PRO 021 024 Il superbo arrogante si chiama beffardo, egli agisce nell'eccesso dell'insolenza. 020 PRO 021 025 I desideri del pigro lo portano alla morte, perché le sue mani rifiutano di lavorare. 020 PRO 021 026 Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia, mentre il giusto dona senza risparmiare. 020 PRO 021 027 Il sacrificio degli empi è un abominio, tanto più se offerto con cattiva intenzione. 020 PRO 021 028 Il falso testimone perirà, ma l'uomo che ascolta potrà parlare sempre. 020 PRO 021 029 L'empio assume un'aria sfrontata, l'uomo retto controlla la propria condotta. 020 PRO 021 030 Non c'è sapienza, non c'è prudenza, non c'è consiglio di fronte al Signore. 020 PRO 021 031 Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma al Signore appartiene la vittoria. 020 PRO 022 001 Un buon nome val più di grandi ricchezze e la benevolenza altrui più dell'argento e dell'oro. 020 PRO 022 002 Il ricco e il povero si incontrano, il Signore ha creato l'uno e l'altro. 020 PRO 022 003 L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano. 020 PRO 022 004 Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio, la ricchezza, l'onore e la vita. 020 PRO 022 005 Spine e tranelli sono sulla via del perverso; chi ha cura di se stesso sta lontano. 020 PRO 022 006 Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà. 020 PRO 022 007 Il ricco domina sul povero e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore. 020 PRO 022 008 Chi semina l'ingiustizia raccoglie la miseria e il bastone a servizio della sua collera svanirà. 020 PRO 022 009 Chi ha l'occhio generoso sarà benedetto, perché egli dona del suo pane al povero. 020 PRO 022 010 Scaccia il beffardo e la discordia se ne andrà e cesseranno i litigi e gli insulti. 020 PRO 022 011 Il Signore ama chi è puro di cuore e chi ha la grazia sulle labbra è amico del re. 020 PRO 022 012 Gli occhi del Signore proteggono la scienza ed egli confonde le parole del perfido. 020 PRO 022 013 Il pigro dice: «C'è un leone là fuori: sarei ucciso in mezzo alla strada». 020 PRO 022 014 La bocca delle straniere è una fossa profonda, chi è in ira al Signore vi cade. 020 PRO 022 015 La stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui. 020 PRO 022 016 Opprimere il povero non fa che arricchirlo, dare a un ricco non fa che impoverirlo. 020 PRO 022 017 Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei sapienti e applica la tua mente alla mia istruzione, 020 PRO 022 018 perché ti sarà piacevole custodirle nel tuo intimo e averle tutte insieme pronte sulle labbra. 020 PRO 022 019 Perché la tua fiducia sia riposta nel Signore, voglio indicarti oggi la tua strada. 020 PRO 022 020 Non ti ho scritto forse trenta tra consigli e istruzioni, 020 PRO 022 021 perché tu sappia esprimere una parola giusta e rispondere con parole sicure a chi ti interroga? 020 PRO 022 022 Non depredare il povero, perché egli è povero, e non affliggere il misero in tribunale, 020 PRO 022 023 perché il Signore difenderà la loro causa e spoglierà della vita coloro che li hanno spogliati. 020 PRO 022 024 Non ti associare a un collerico e non praticare un uomo iracondo, 020 PRO 022 025 per non imparare i suoi costumi e procurarti una trappola per la tua vita. 020 PRO 022 026 Non essere di quelli che si fanno garanti o che s'impegnano per debiti altrui, 020 PRO 022 027 perché, se poi non avrai da pagare, ti si toglierà il letto di sotto a te. 020 PRO 022 028 Non spostare il confine antico, posto dai tuoi padri. 020 PRO 022 029 Hai visto un uomo sollecito nel lavoro? Egli si sistemerà al servizio del re, non resterà al servizio di persone oscure. 020 PRO 023 001 Quando siedi a mangiare con un potente, considera bene che cosa hai davanti; 020 PRO 023 002 mettiti un coltello alla gola, se hai molto appetito. 020 PRO 023 003 Non desiderare le sue ghiottonerie, sono un cibo fallace. 020 PRO 023 004 Non affannarti per arricchire, rinunzia a un simile pensiero; 020 PRO 023 005 appena vi fai volare gli occhi sopra, essa gia non è più: perché mette ali come aquila e vola verso il cielo. 020 PRO 023 006 Non mangiare il pane di chi ha l'occhio cattivo e non desiderare le sue ghiottonerie, 020 PRO 023 007 perché come chi calcola fra di sé, così è costui; ti dirà: «Mangia e bevi», ma il suo cuore non è con te. 020 PRO 023 008 Il boccone che hai mangiato rigetterai e avrai sprecato le tue parole gentili. 020 PRO 023 009 Non parlare agli orecchi di uno stolto, perché egli disprezzerà le tue sagge parole. 020 PRO 023 010 Non spostare il confine antico, e non invadere il campo degli orfani, 020 PRO 023 011 perché il loro vendicatore è forte, egli difenderà la loro causa contro di te. 020 PRO 023 012 Piega il cuore alla correzione e l'orecchio ai discorsi sapienti. 020 PRO 023 013 Non risparmiare al giovane la correzione, anche se tu lo batti con la verga, non morirà; 020 PRO 023 014 anzi, se lo batti con la verga, lo salverai dagli inferi. (Sheol h7585) 020 PRO 023 015 Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio cuore gioirà. 020 PRO 023 016 Esulteranno le mie viscere, quando le tue labbra diranno parole rette. 020 PRO 023 017 Il tuo cuore non invidi i peccatori, ma resti sempre nel timore del Signore, 020 PRO 023 018 perché così avrai un avvenire e la tua speranza non sarà delusa. 020 PRO 023 019 Ascolta, figlio mio, e sii saggio e indirizza il cuore per la via retta. 020 PRO 023 020 Non essere fra quelli che s'inebriano di vino, né fra coloro che son ghiotti di carne, 020 PRO 023 021 perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci. 020 PRO 023 022 Ascolta tuo padre che ti ha generato, non disprezzare tua madre quando è vecchia. 020 PRO 023 023 Acquista il vero bene e non cederlo, la sapienza, l'istruzione e l'intelligenza. 020 PRO 023 024 Il padre del giusto gioirà pienamente e chi ha generato un saggio se ne compiacerà. 020 PRO 023 025 Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti ha generato. 020 PRO 023 026 Fà bene attenzione a me, figlio mio, e tieni fisso lo sguardo ai miei consigli: 020 PRO 023 027 una fossa profonda è la prostituta, e un pozzo stretto la straniera. 020 PRO 023 028 Essa si apposta come un ladro e aumenta fra gli uomini il numero dei perfidi. 020 PRO 023 029 Per chi i guai? Per chi i lamenti? Per chi i litigi? Per chi i gemiti? A chi le percosse per futili motivi? A chi gli occhi rossi? 020 PRO 023 030 Per quelli che si perdono dietro al vino e vanno a gustare vino puro. 020 PRO 023 031 Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nella coppa e scende giù piano piano; 020 PRO 023 032 finirà con il morderti come un serpente e pungerti come una vipera. 020 PRO 023 033 Allora i tuoi occhi vedranno cose strane e la tua mente dirà cose sconnesse. 020 PRO 023 034 Ti parrà di giacere in alto mare o di dormire in cima all'albero maestro. 020 PRO 023 035 «Mi hanno picchiato, ma non sento male. Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell'altro». 020 PRO 024 001 Non invidiare gli uomini malvagi, non desiderare di stare con loro; 020 PRO 024 002 poiché il loro cuore trama rovine e le loro labbra non esprimono che malanni. 020 PRO 024 003 Con la sapienza si costruisce la casa e con la prudenza la si rende salda; 020 PRO 024 004 con la scienza si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e deliziosi. 020 PRO 024 005 Un uomo saggio vale più di uno forte, un uomo sapiente più di uno pieno di vigore, 020 PRO 024 006 perché con le decisioni prudenti si fa la guerra e la vittoria sta nel numero dei consiglieri. 020 PRO 024 007 E' troppo alta la sapienza per lo stolto, alla porta della città egli non potrà aprir bocca. 020 PRO 024 008 Chi trama per fare il male si chiama mestatore. 020 PRO 024 009 Il proposito dello stolto è il peccato e lo spavaldo è l'abominio degli uomini. 020 PRO 024 010 Se ti avvilisci nel giorno della sventura, ben poca è la tua forza. 020 PRO 024 011 Libera quelli che sono condotti alla morte e salva quelli che sono trascinati al supplizio. 020 PRO 024 012 Se dici: «Ecco, io non ne so nulla», forse colui che pesa i cuori non lo comprende? Colui che veglia sulla tua vita lo sa; egli renderà a ciascuno secondo le sue opere. 020 PRO 024 013 Mangia, figlio mio, il miele, perché è buono e dolce sarà il favo al tuo palato. 020 PRO 024 014 Sappi che tale è la sapienza per te: se l'acquisti, avrai un avvenire e la tua speranza non sarà stroncata. 020 PRO 024 015 Non insidiare, o malvagio, la dimora del giusto, non distruggere la sua abitazione, 020 PRO 024 016 perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza, ma gli empi soccombono nella sventura. 020 PRO 024 017 Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe, 020 PRO 024 018 perché il Signore non veda e se ne dispiaccia e allontani da lui la collera. 020 PRO 024 019 Non irritarti per i malvagi e non invidiare gli empi, 020 PRO 024 020 perché non ci sarà avvenire per il malvagio e la lucerna degli empi si estinguerà. 020 PRO 024 021 Temi il Signore, figlio mio, e il re; non ribellarti né all'uno né all'altro, 020 PRO 024 022 perché improvvisa sorgerà la loro vendetta e chi sa quale scempio faranno l'uno e l'altro? 020 PRO 024 023 Anche queste sono parole dei saggi. Aver preferenze personali in giudizio non è bene. 020 PRO 024 024 Se uno dice all'empio: «Tu sei innocente», i popoli lo malediranno, le genti lo esecreranno, 020 PRO 024 025 mentre tutto andrà bene a coloro che rendono giustizia, su di loro si riverserà la benedizione. 020 PRO 024 026 Dà un bacio sulle labbra colui che risponde con parole rette. 020 PRO 024 027 Sistema i tuoi affari di fuori e fatti i lavori dei campi e poi costruisciti la casa. 020 PRO 024 028 Non testimoniare alla leggera contro il tuo prossimo e non ingannare con le labbra. 020 PRO 024 029 Non dire: «Come ha fatto a me così io farò a lui, renderò a ciascuno come si merita». 020 PRO 024 030 Sono passato vicino al campo di un pigro, alla vigna di un uomo insensato: 020 PRO 024 031 ecco, ovunque erano cresciute le erbacce, il terreno era coperto di cardi e il recinto di pietre era in rovina. 020 PRO 024 032 Osservando, riflettevo e, vedendo, ho tratto questa lezione: 020 PRO 024 033 un pò dormire, un pò sonnecchiare, un pò incrociare le braccia per riposare 020 PRO 024 034 e intanto viene passeggiando la miseria e l'indigenza come un accattone. 020 PRO 025 001 Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda. 020 PRO 025 002 E' gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle. 020 PRO 025 003 I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono inesplorabili. 020 PRO 025 004 Togli le scorie dall'argento e l'orafo ne farà un bel vaso; 020 PRO 025 005 togli il malvagio dalla presenza del re e il suo trono si stabilirà sulla giustizia. 020 PRO 025 006 Non darti arie davanti al re e non metterti al posto dei grandi, 020 PRO 025 007 perché è meglio sentirsi dire: «Sali quassù» piuttosto che essere umiliato davanti a uno superiore. Quanto i tuoi occhi hanno visto 020 PRO 025 008 non metterlo subito fuori in un processo; altrimenti che farai alla fine, quando il tuo prossimo ti svergognerà? 020 PRO 025 009 Discuti la tua causa con il tuo vicino, ma non rivelare il segreto altrui; 020 PRO 025 010 altrimenti chi ti ascolta ti biasimerebbe e il tuo discredito sarebbe irreparabile. 020 PRO 025 011 Come frutti d'oro su vassoio d'argento così è una parola detta a suo tempo. 020 PRO 025 012 Come anello d'oro e collana d'oro fino è un saggio che ammonisce un orecchio attento. 020 PRO 025 013 Come fresco di neve al tempo della mietitura, è un messaggero verace per chi lo manda; egli rinfranca l'animo del suo signore. 020 PRO 025 014 Nuvole e vento, ma senza pioggia, tale è l'uomo che si vanta di regali che non fa. 020 PRO 025 015 Con la pazienza il giudice si lascia persuadere, una lingua dolce spezza le ossa. 020 PRO 025 016 Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non esserne nauseato e poi vomitarlo. 020 PRO 025 017 Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, perché non si stanchi di te e ti prenda in odio. 020 PRO 025 018 Mazza, spada e freccia acuta è colui che depone il falso contro il suo prossimo. 020 PRO 025 019 Qual dente cariato e piede slogato tale è la fiducia dell'uomo sleale nel giorno della sventura, 020 PRO 025 020 è togliersi le vesti in un giorno rigido. Aceto su una piaga viva, tali sono i canti per un cuore afflitto. 020 PRO 025 021 Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere; 020 PRO 025 022 perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti ricompenserà. 020 PRO 025 023 La tramontana porta la pioggia, un parlare in segreto provoca lo sdegno sul volto. 020 PRO 025 024 Abitare su un angolo del tetto è meglio di una moglie litigiosa e una casa in comune. 020 PRO 025 025 Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano. 020 PRO 025 026 Fontana torbida e sorgente inquinata, tale è il giusto che vacilla di fronte all'empio. 020 PRO 025 027 Mangiare troppo miele non è bene, né lasciarsi prendere da parole adulatrici. 020 PRO 025 028 Una città smantellata o senza mura tale è l'uomo che non sa dominare la collera. 020 PRO 026 001 Come la neve d'estate e la pioggia alla mietitura, così l'onore non conviene allo stolto. 020 PRO 026 002 Come il passero che svolazza, come la rondine che vola, così una maledizione senza motivo non avverrà. 020 PRO 026 003 La frusta per il cavallo, la cavezza per l'asino e il bastone per la schiena degli stolti. 020 PRO 026 004 Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza per non divenire anche tu simile a lui. 020 PRO 026 005 Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza perché egli non si creda saggio. 020 PRO 026 006 Si taglia i piedi e beve amarezze chi invia messaggi per mezzo di uno stolto. 020 PRO 026 007 Malferme sono le gambe dello zoppo, così una massima sulla bocca degli stolti. 020 PRO 026 008 Come chi lega il sasso alla fionda, così chi attribuisce onori a uno stolto. 020 PRO 026 009 Una spina penetrata nella mano d'un ubriaco, tale è una massima sulla bocca degli stolti. 020 PRO 026 010 Arciere che ferisce tutti i passanti, tale è chi assume uno stolto o un ubriaco. 020 PRO 026 011 Come il cane torna al suo vomito, così lo stolto ripete le sue stoltezze. 020 PRO 026 012 Hai visto un uomo che si crede saggio? E' meglio sperare in uno stolto che in lui. 020 PRO 026 013 Il pigro dice: «C'è una belva per la strada, un leone si aggira per le piazze». 020 PRO 026 014 La porta gira sui cardini, così il pigro sul suo letto. 020 PRO 026 015 Il pigro tuffa la mano nel piatto, ma dura fatica a portarla alla bocca. 020 PRO 026 016 Il pigro si crede saggio più di sette persone che rispondono con senno. 020 PRO 026 017 Prende un cane per le orecchie chi si intromette in una lite che non lo riguarda. 020 PRO 026 018 Come un pazzo che scaglia tizzoni e frecce di morte, 020 PRO 026 019 così è quell'uomo che inganna il suo prossimo e poi dice: «Ma sì, è stato uno scherzo!». 020 PRO 026 020 Per mancanza di legna il fuoco si spegne; se non c'è il delatore, il litigio si calma. 020 PRO 026 021 Mantice per il carbone e legna per il fuoco, tale è l'attaccabrighe per rattizzar le liti. 020 PRO 026 022 Le parole del sussurrone sono come ghiotti bocconi, esse scendono in fondo alle viscere. 020 PRO 026 023 Come vernice d'argento sopra un coccio di creta sono le labbra lusinghiere con un cuore maligno. 020 PRO 026 024 Chi odia si maschera con le labbra, ma nel suo intimo cova il tradimento; 020 PRO 026 025 anche se usa espressioni melliflue, non ti fidare, perché egli ha sette abomini nel cuore. 020 PRO 026 026 L'odio si copre di simulazione, ma la sua malizia apparirà pubblicamente. 020 PRO 026 027 Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi rotola una pietra, gli ricadrà addosso. 020 PRO 026 028 Una lingua bugiarda odia la verità, una bocca adulatrice produce rovina. 020 PRO 027 001 Non ti vantare del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi. 020 PRO 027 002 Ti lodi un altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra. 020 PRO 027 003 La pietra è greve, la sabbia è pesante, ma più dell'una e dell'altra lo è il fastidio dello stolto. 020 PRO 027 004 La collera è crudele, l'ira è impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia? 020 PRO 027 005 Meglio un rimprovero aperto che un amore celato. 020 PRO 027 006 Leali sono le ferite di un amico, fallaci i baci di un nemico. 020 PRO 027 007 Gola sazia disprezza il miele; per chi ha fame anche l'amaro è dolce. 020 PRO 027 008 Come un uccello che vola lontano dal nido così è l'uomo che va errando lontano dalla dimora. 020 PRO 027 009 Il profumo e l'incenso allietano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l'anima. 020 PRO 027 010 Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre, non entrare nella casa di tuo fratello nel giorno della tua disgrazia. Meglio un amico vicino che un fratello lontano. 020 PRO 027 011 Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore e avrò di che rispondere a colui che mi insulta. 020 PRO 027 012 L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano. 020 PRO 027 013 Prendigli il vestito perché si è fatto garante per uno straniero e tienilo in pegno per gli sconosciuti. 020 PRO 027 014 Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce gli sarà imputato come una maledizione. 020 PRO 027 015 Il gocciolar continuo in tempo di pioggia e una moglie litigiosa, si rassomigliano: 020 PRO 027 016 chi la vuol trattenere, trattiene il vento e raccoglie l'olio con la mano destra. 020 PRO 027 017 Il ferro si aguzza con il ferro e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno. 020 PRO 027 018 Il guardiano di un fico ne mangia i frutti, chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori. 020 PRO 027 019 Come un volto differisce da un altro, così i cuori degli uomini differiscono fra di loro. 020 PRO 027 020 Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi dell'uomo. (Sheol h7585) 020 PRO 027 021 Come il crogiuolo è per l'argento e il fornello per l'oro, così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda. 020 PRO 027 022 Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio tra i grani con il pestello, non scuoteresti da lui la sua stoltezza. 020 PRO 027 023 Preòccupati del tuo gregge, abbi cura delle tue mandrie, 020 PRO 027 024 perché non sono perenni le ricchezze, né un tesoro si trasmette di generazione in generazione. 020 PRO 027 025 Si toglie il fieno, apparisce l'erba nuova e si raccolgono i foraggi dei monti; 020 PRO 027 026 gli agnelli ti danno le vesti e i capretti il prezzo per comprare un campo, 020 PRO 027 027 le capre latte abbondante per il cibo e per vitto della tua famiglia. e per mantenere le tue schiave. 020 PRO 028 001 L'empio fugge anche se nessuno lo insegue, mentre il giusto è sicuro come un giovane leone. 020 PRO 028 002 Per i delitti di un paese molti sono i suoi tiranni, ma con un uomo intelligente e saggio l'ordine si mantiene. 020 PRO 028 003 Un uomo empio che opprime i miseri è una pioggia torrenziale che non porta pane. 020 PRO 028 004 Quelli che violano la legge lodano l'empio, ma quanti osservano la legge gli muovono guerra. 020 PRO 028 005 I malvagi non comprendono la giustizia, ma quelli che cercano il Signore comprendono tutto. 020 PRO 028 006 Meglio un povero dalla condotta integra che uno dai costumi perversi, anche se ricco. 020 PRO 028 007 Chi osserva la legge è un figlio intelligente, chi frequenta i crapuloni disonora suo padre. 020 PRO 028 008 Chi accresce il patrimonio con l'usura e l'interesse, lo accumula per chi ha pietà dei miseri. 020 PRO 028 009 Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, anche la sua preghiera è in abominio. 020 PRO 028 010 Chi fa traviare gli uomini retti per una cattiva strada, cadrà egli stesso nella fossa, mentre gli integri possederanno fortune. 020 PRO 028 011 Il ricco si crede saggio, ma il povero intelligente lo scruta bene. 020 PRO 028 012 Grande è la gioia quando trionfano i giusti, ma se prevalgono gli empi ognuno si nasconde. 020 PRO 028 013 Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo; chi le confessa e cessa di farle troverà indulgenza. 020 PRO 028 014 Beato l'uomo che teme sempre, chi indurisce il cuore cadrà nel male. 020 PRO 028 015 Leone ruggente e orso affamato, tale è il malvagio che domina su un popolo povero. 020 PRO 028 016 Un principe privo di senno moltiplica le vessazioni, ma chi odia la rapina prolungherà i suoi giorni. 020 PRO 028 017 Un uomo perseguitato per omicidio fuggirà fino alla tomba: nessuno lo soccorre. 020 PRO 028 018 Chi procede con rettitudine sarà salvato, chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto. 020 PRO 028 019 Chi lavora la sua terra si sazierà di pane, chi insegue chimere si sazierà di miseria. 020 PRO 028 020 L'uomo leale sarà colmo di benedizioni, chi si arricchisce in fretta non sarà esente da colpa. 020 PRO 028 021 Non è bene essere parziali, per un pezzo di pane si pecca. 020 PRO 028 022 L'uomo dall'occhio cupido è impaziente di arricchire e non pensa che gli piomberà addosso la miseria. 020 PRO 028 023 Chi corregge un altro troverà in fine più favore di chi ha una lingua adulatrice. 020 PRO 028 024 Chi deruba il padre o la madre e dice: «Non è peccato», è compagno dell'assassino. 020 PRO 028 025 L'uomo avido suscita litigi, ma chi confida nel Signore avrà successo. 020 PRO 028 026 Chi confida nel suo senno è uno stolto, chi si comporta con saggezza sarà salvato. 020 PRO 028 027 Per chi dà al povero non c'è indigenza, ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni. 020 PRO 028 028 Se prevalgono gli empi, tutti si nascondono, se essi periscono, sono potenti i giusti. 020 PRO 029 001 L'uomo che, rimproverato, resta di dura cervice sarà spezzato all'improvviso e senza rimedio. 020 PRO 029 002 Quando comandano i giusti, il popolo gioisce, quando governano gli empi, il popolo geme. 020 PRO 029 003 Chi ama la sapienza allieta il padre, ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio. 020 PRO 029 004 Il re con la giustizia rende prospero il paese, l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina. 020 PRO 029 005 L'uomo che adula il suo prossimo gli tende una rete per i suoi passi. 020 PRO 029 006 Sotto i passi del malvagio c'è un trabocchetto, mentre il giusto corre ed è contento. 020 PRO 029 007 Il giusto si prende a cuore la causa dei miseri, ma l'empio non intende ragione. 020 PRO 029 008 I beffardi mettono sottosopra una città, mentre i saggi placano la collera. 020 PRO 029 009 Se un saggio discute con uno stolto, si agiti o rida, non vi sarà conclusione. 020 PRO 029 010 Gli uomini sanguinari odiano l'onesto, mentre i giusti hanno cura di lui. 020 PRO 029 011 Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo, il saggio alla fine lo sa calmare. 020 PRO 029 012 Se un principe dà ascolto alle menzogne, tutti i suoi ministri sono malvagi. 020 PRO 029 013 Il povero e l'usuraio si incontrano; è il Signore che illumina gli occhi di tutti e due. 020 PRO 029 014 Un re che giudichi i poveri con equità rende saldo il suo trono per sempre. 020 PRO 029 015 La verga e la correzione danno sapienza, ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre. 020 PRO 029 016 Quando governano i malvagi, i delitti abbondano, ma i giusti ne vedranno la rovina. 020 PRO 029 017 Correggi il figlio e ti farà contento e ti procurerà consolazioni. 020 PRO 029 018 Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato; beato chi osserva la legge. 020 PRO 029 019 Lo schiavo non si corregge a parole, comprende, infatti, ma non obbedisce. 020 PRO 029 020 Hai visto un uomo precipitoso nel parlare? C'è più da sperare in uno stolto che in lui. 020 PRO 029 021 Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia, alla fine costui diventerà insolente. 020 PRO 029 022 Un uomo collerico suscita litigi e l'iracondo commette molte colpe. 020 PRO 029 023 L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione, l'umile di cuore ottiene onori. 020 PRO 029 024 Chi è complice del ladro, odia se stesso, egli sente l'imprecazione, ma non denuncia nulla. 020 PRO 029 025 Il temere gli uomini pone in una trappola; ma chi confida nel Signore è al sicuro. 020 PRO 029 026 Molti ricercano il favore del principe, ma è il Signore che giudica ognuno. 020 PRO 029 027 L'iniquo è un abominio per i giusti e gli uomini retti sono in abominio ai malvagi. 020 PRO 030 001 Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa. Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio, sono stanco, o Dio, e vengo meno, 020 PRO 030 002 perché io sono il più ignorante degli uomini e non ho intelligenza umana; 020 PRO 030 003 non ho imparato la sapienza e ignoro la scienza del Santo. 020 PRO 030 004 Chi è salito al cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello? Chi ha fissato tutti i confini della terra? Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai? 020 PRO 030 005 Ogni parola di Dio è appurata; egli è uno scudo per chi ricorre a lui. 020 PRO 030 006 Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo. 020 PRO 030 007 Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia: 020 PRO 030 008 tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza; ma fammi avere il cibo necessario, 020 PRO 030 009 perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e profani il nome del mio Dio. 020 PRO 030 010 Non calunniare lo schiavo presso il padrone, perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena. 020 PRO 030 011 C'è gente che maledice suo padre e non benedice sua madre. 020 PRO 030 012 C'è gente che si crede pura, ma non si è lavata della sua lordura. 020 PRO 030 013 C'è gente dagli occhi così alteri e dalle ciglia così altezzose! 020 PRO 030 014 C'è gente i cui denti sono spade e i cui molari sono coltelli, per divorare gli umili eliminandoli dalla terra e i poveri in mezzo agli uomini. 020 PRO 030 015 La sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!». Tre cose non si saziano mai, anzi quattro non dicono mai: «Basta!»: 020 PRO 030 016 gli inferi, il grembo sterile, la terra mai sazia d'acqua e il fuoco che mai dice: «Basta!». (Sheol h7585) 020 PRO 030 017 L'occhio che guarda con scherno il padre e disprezza l'obbedienza alla madre sia cavato dai corvi della valle e divorato dagli aquilotti. 020 PRO 030 018 Tre cose mi sono difficili, anzi quattro, che io non comprendo: 020 PRO 030 019 il sentiero dell'aquila nell'aria, il sentiero del serpente sulla roccia, il sentiero della nave in alto mare, il sentiero dell'uomo in una giovane. 020 PRO 030 020 Tale è la condotta della donna adultera: mangia e si pulisce la bocca e dice: «Non ho fatto niente di male!». 020 PRO 030 021 Per tre cose freme la terra, anzi quattro cose non può sopportare: 020 PRO 030 022 uno schiavo che diventi re, uno stolto che abbia viveri in abbondanza, 020 PRO 030 023 una donna gia trascurata da tutti che trovi marito e una schiava che prenda il posto della padrona. 020 PRO 030 024 Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, eppure sono i più saggi dei saggi: 020 PRO 030 025 le formiche, popolo senza forza, che si provvedono il cibo durante l'estate; 020 PRO 030 026 gli iràci, popolo imbelle, ma che hanno la tana sulle rupi; 020 PRO 030 027 le cavallette, che non hanno un re, eppure marciano tutte insieme schierate; 020 PRO 030 028 la lucertola, che si può prender con le mani, ma penetra anche nei palazzi dei re. 020 PRO 030 029 Tre esseri hanno un portamento maestoso, anzi quattro sono eleganti nel camminare: 020 PRO 030 030 il leone, il più forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno; 020 PRO 030 031 il gallo pettoruto e il caprone e un re alla testa del suo popolo. 020 PRO 030 032 Se ti sei esaltato per stoltezza e se poi hai riflettuto, mettiti una mano sulla bocca, 020 PRO 030 033 poiché, sbattendo il latte ne esce la panna, premendo il naso ne esce il sangue, spremendo la collera ne esce la lite. 020 PRO 031 001 Parole di Lemuèl, re di Massa, che sua madre gli insegnò. 020 PRO 031 002 E che, figlio mio! E che, figlio delle mie viscere! E che, figlio dei miei voti! 020 PRO 031 003 Non dare il tuo vigore alle donne, né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re. 020 PRO 031 004 Non conviene ai re, Lemuèl, non conviene ai re bere il vino, né ai principi bramare bevande inebrianti, 020 PRO 031 005 per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti. 020 PRO 031 006 Date bevande inebrianti a chi sta per perire e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore. 020 PRO 031 007 Beva e dimentichi la sua povertà e non si ricordi più delle sue pene. 020 PRO 031 008 Apri la bocca in favore del muto in difesa di tutti gli sventurati. 020 PRO 031 009 Apri la bocca e giudica con equità e rendi giustizia all'infelice e al povero. 020 PRO 031 010 Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. 020 PRO 031 011 In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. 020 PRO 031 012 Essa gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. 020 PRO 031 013 Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. 020 PRO 031 014 Ella è simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste. 020 PRO 031 015 Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua famiglia e dà ordini alle sue domestiche. 020 PRO 031 016 Pensa ad un campo e lo compra e con il frutto delle sue mani pianta una vigna. 020 PRO 031 017 Si cinge con energia i fianchi e spiega la forza delle sue braccia. 020 PRO 031 018 E' soddisfatta, perché il suo traffico va bene, neppure di notte si spegne la sua lucerna. 020 PRO 031 019 Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita. 020 PRO 031 020 Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero. 020 PRO 031 021 Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste. 020 PRO 031 022 Si fa delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti. 020 PRO 031 023 Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli anziani del paese. 020 PRO 031 024 Confeziona tele di lino e le vende e fornisce cinture al mercante. 020 PRO 031 025 Forza e decoro sono il suo vestito e se la ride dell'avvenire. 020 PRO 031 026 Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà. 020 PRO 031 027 Sorveglia l'andamento della casa; il pane che mangia non è frutto di pigrizia. 020 PRO 031 028 I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l'elogio: 020 PRO 031 029 «Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!». 020 PRO 031 030 Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. 020 PRO 031 031 Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città. # # BOOK 021 ECC Ecclesiastes Ecclesiaste 021 ECC 001 001 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re di Gerusalemme. 021 ECC 001 002 Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità. 021 ECC 001 003 Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole? 021 ECC 001 004 Una generazione va, una generazione viene ma la terra resta sempre la stessa. 021 ECC 001 005 Il sole sorge e il sole tramonta, si affretta verso il luogo da dove risorgerà. 021 ECC 001 006 Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana; gira e rigira e sopra i suoi giri il vento ritorna. 021 ECC 001 007 Tutti i fiumi vanno al mare, eppure il mare non è mai pieno: raggiunta la loro mèta, i fiumi riprendono la loro marcia. 021 ECC 001 008 Tutte le cose sono in travaglio e nessuno potrebbe spiegarne il motivo. Non si sazia l'occhio di guardare né mai l'orecchio è sazio di udire. 021 ECC 001 009 Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c'è niente di nuovo sotto il sole. 021 ECC 001 010 C'è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questa è una novità»? Proprio questa è gia stata nei secoli che ci hanno preceduto. 021 ECC 001 011 Non resta più ricordo degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso coloro che verranno in seguito. 021 ECC 001 012 Io, Qoèlet, sono stato re d'Israele in Gerusalemme. 021 ECC 001 013 Mi sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. E' questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini, perché in essa fatichino. 021 ECC 001 014 Ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è vanità e un inseguire il vento. 021 ECC 001 015 Ciò che è storto non si può raddrizzare e quel che manca non si può contare. 021 ECC 001 016 Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io ho avuto una sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza». 021 ECC 001 017 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo è un inseguire il vento, 021 ECC 001 018 molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore. perchè 021 ECC 002 001 Io ho detto in cuor mio: «Vieni, dunque, ti voglio mettere alla prova con la gioia: Gusta il piacere!». Ma ecco anche questo è vanità. 021 ECC 002 002 Del riso ho detto: «Follia!» e della gioia: «A che giova?». 021 ECC 002 003 Ho voluto soddisfare il mio corpo con il vino, con la pretesa di dedicarmi con la mente alla sapienza e di darmi alla follia, finché non scoprissi che cosa convenga agli uomini compiere sotto il cielo, nei giorni contati della loro vita. 021 ECC 002 004 Ho intrapreso grandi opere, mi sono fabbricato case, mi sono piantato vigneti. 021 ECC 002 005 Mi sono fatto parchi e giardini e vi ho piantato alberi da frutto d'ogni specie; 021 ECC 002 006 mi sono fatto vasche, per irrigare con l'acqua le piantagioni. 021 ECC 002 007 Ho acquistato schiavi e schiave e altri ne ho avuti nati in casa e ho posseduto anche armenti e greggi in gran numero più di tutti i miei predecessori in Gerusalemme. 021 ECC 002 008 Ho accumulato anche argento e oro, ricchezze di re e di province; mi sono procurato cantori e cantatrici, insieme con le delizie dei figli dell'uomo. 021 ECC 002 009 Sono divenuto grande, più potente di tutti i miei predecessori in Gerusalemme, pur conservando la mia sapienza. 021 ECC 002 010 Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore, che godeva d'ogni mia fatica; questa è stata la ricompensa di tutte le mie fatiche. 021 ECC 002 011 Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani e tutta la fatica che avevo durato a farle: ecco, tutto mi è apparso vanità e un inseguire il vento: non c'è alcun vantaggio sotto il sole. 021 ECC 002 012 Ho considerato poi la sapienza, la follia e la stoltezza. «Che farà il successore del re? Ciò che è gia stato fatto». 021 ECC 002 013 Mi sono accorto che il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è il vantaggio della luce sulle tenebre: 021 ECC 002 014 Il saggio ha gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio. Ma so anche che un'unica sorte è riservata a tutt'e due. 021 ECC 002 015 Allora ho pensato: «Anche a me toccherà la sorte dello stolto! Allora perché ho cercato d'esser saggio? Dov'è il vantaggio?». E ho concluso: «Anche questo è vanità». 021 ECC 002 016 Infatti, né del saggio né dello stolto resterà un ricordo duraturo e nei giorni futuri tutto sarà dimenticato. Allo stesso modo muoiono il saggio e lo stolto. 021 ECC 002 017 Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito quanto si fa sotto il sole. Ogni cosa infatti è vanità e un inseguire il vento. 021 ECC 002 018 Ho preso in odio ogni lavoro da me fatto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore. 021 ECC 002 019 E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza sotto il sole. Anche questo è vanità! 021 ECC 002 020 Sono giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo durato sotto il sole, 021 ECC 002 021 perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare i suoi beni a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e grande sventura. 021 ECC 002 022 Allora quale profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in tutto l'affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole? 021 ECC 002 023 Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte. Anche questo è vanità! 021 ECC 002 024 Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. 021 ECC 002 025 Difatti, chi può mangiare e godere senza di lui? 021 ECC 002 026 Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà la pena di raccogliere e d'ammassare per colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un inseguire il vento! 021 ECC 003 001 Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. 021 ECC 003 002 C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. 021 ECC 003 003 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. 021 ECC 003 004 Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. 021 ECC 003 005 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. 021 ECC 003 006 Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via. 021 ECC 003 007 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. 021 ECC 003 008 Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. 021 ECC 003 009 Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica? 021 ECC 003 010 Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa. 021 ECC 003 011 Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine. 021 ECC 003 012 Ho concluso che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; 021 ECC 003 013 ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio. 021 ECC 003 014 Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui. 021 ECC 003 015 Ciò che è, gia è stato; ciò che sarà, gia è; Dio ricerca ciò che è gia passato. 021 ECC 003 016 Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c'è l'iniquità e al posto della giustizia c'è l'empietà. 021 ECC 003 017 Ho pensato: Dio giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo per ogni cosa e per ogni azione. 021 ECC 003 018 Poi riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie. 021 ECC 003 019 Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. 021 ECC 003 020 tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere. Tutti sono diretti verso la medesima dimora: 021 ECC 003 021 Chi sa se il soffio vitale dell'uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra? 021 ECC 003 022 Mi sono accorto che nulla c'è di meglio per l'uomo che godere delle sue opere, perché questa è la sua sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere ciò che avverrà dopo di lui? 021 ECC 004 001 Ho poi considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c'è chi li consoli. 021 ECC 004 002 Allora ho proclamato più felici i morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; 021 ECC 004 003 ma ancor più felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni malvage che si commettono sotto il sole. 021 ECC 004 004 Ho osservato anche che ogni fatica e tutta l'abilità messe in un lavoro non sono che invidia dell'uno con l'altro. Anche questo è vanità e un inseguire il vento. 021 ECC 004 005 Lo stolto incrocia le braccia e divora la sua carne. 021 ECC 004 006 Meglio una manciata con riposo che due manciate con fatica. 021 ECC 004 007 Inoltre ho considerato un'altra vanità sotto il sole: 021 ECC 004 008 uno è solo, senza eredi, non ha un figlio, non un fratello. Eppure non smette mai di faticare, né il suo occhio è sazio di ricchezza: «Per chi mi affatico e mi privo dei beni?». Anche questo è vanità e un cattivo affannarsi. 021 ECC 004 009 Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. 021 ECC 004 010 Infatti, se vengono a cadere, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. 021 ECC 004 011 Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi? 021 ECC 004 012 Se uno aggredisce, in due gli possono resistere e una corda a tre capi non si rompe tanto presto. 021 ECC 004 013 Meglio un ragazzo povero ma accorto, che un re vecchio e stolto che non sa ascoltare i consigli. 021 ECC 004 014 Il ragazzo infatti può uscir di prigione ed esser proclamato re, anche se, mentre quegli regnava, è nato povero. 021 ECC 004 015 Ho visto tutti i viventi che si muovono sotto il sole, stare con quel ragazzo, il secondo, cioè l'usurpatore. 021 ECC 004 016 Era una folla immensa quella di cui egli era alla testa. Ma coloro che verranno dopo non avranno da rallegrarsi di lui. Anche questo è vanità e un inseguire il vento. 021 ECC 005 001 Bada ai tuoi passi, quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicinarsi per ascoltare vale più del sacrificio offerto dagli stolti che non comprendono neppure di far male. 021 ECC 005 002 Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; perciò le tue parole siano parche, poichè 021 ECC 005 003 Dalle molte preoccupazioni vengono i sogni e dalle molte chiacchiere il discorso dello stolto. 021 ECC 005 004 Quando hai fatto un voto a Dio, non indugiare a soddisfarlo, perché egli non ama gli stolti: adempi quello che hai promesso. 021 ECC 005 005 E' meglio non far voti, che farli e poi non mantenerli. 021 ECC 005 006 Non permettere alla tua bocca di renderti colpevole e non dire davanti al messaggero che è stata una inavvertenza, perché Dio non abbia ad adirarsi per le tue parole e distrugga il lavoro delle tue mani. 021 ECC 005 007 Poiché dai molti sogni provengono molte delusioni e molte parole. Abbi dunque il timor di Dio. 021 ECC 005 008 Se vedi nella provincia il povero oppresso e il diritto e la giustizia calpestati, non ti meravigliare di questo, poiché sopra un'autorità veglia un'altra superiore e sopra di loro un'altra ancora più alta: 021 ECC 005 009 l'interesse del paese in ogni cosa è un re che si occupa dei campi. 021 ECC 005 010 Chi ama il denaro, mai si sazia di denaro e chi ama la ricchezza, non ne trae profitto. Anche questo è vanità. 021 ECC 005 011 Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli occhi? 021 ECC 005 012 Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che mangi; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire. 021 ECC 005 013 Un altro brutto malanno ho visto sotto il sole: ricchezze custodite dal padrone a proprio danno. 021 ECC 005 014 Se ne vanno in fumo queste ricchezze per un cattivo affare e il figlio che gli è nato non ha nulla nelle mani. 021 ECC 005 015 Come è uscito nudo dal grembo di sua madre, così se ne andrà di nuovo come era venuto, e dalle sue fatiche non ricaverà nulla da portar con sé. 021 ECC 005 016 Anche questo è un brutto malanno: che se ne vada proprio come è venuto. Qual vantaggio ricava dall'aver gettato le sue fatiche al vento? 021 ECC 005 017 Inoltre avrà passato tutti i suoi giorni nell'oscurità e nel pianto fra molti guai, malanni e crucci. 021 ECC 005 018 Ecco quello che ho concluso: è meglio mangiare e bere e godere dei beni in ogni fatica durata sotto il sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli dà: è questa la sua sorte. 021 ECC 005 019 Ogni uomo, a cui Dio concede ricchezze e beni, ha anche facoltà di goderli e prendersene la sua parte e di godere delle sue fatiche: anche questo è dono di Dio. 021 ECC 005 020 Egli non penserà infatti molto ai giorni della sua vita, poiché Dio lo tiene occupato con la gioia del suo cuore. 021 ECC 006 001 Un altro male ho visto sotto il sole, che pesa molto sopra gli uomini. 021 ECC 006 002 A uno Dio ha concesso beni, ricchezze, onori e non gli manca niente di quanto desidera; ma Dio non gli concede di poterne godere, perché è un estraneo che ne gode. Ciò è vanità e malanno grave! 021 ECC 006 003 Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui l'aborto, 021 ECC 006 004 perché questi viene invano e se ne va nella tenebra e il suo nome è coperto dalla tenebra. 021 ECC 006 005 Non vide neppure il sole: non conobbe niente; eppure il suo riposo è maggiore di quello dell'altro. 021 ECC 006 006 Se quello vivesse anche due volte mille anni, senza godere dei suoi beni, forse non dovranno andare tutt'e due nel medesimo luogo? 021 ECC 006 007 Tutta la fatica dell'uomo è per la bocca e la sua brama non è mai sazia. 021 ECC 006 008 Quale vantaggio ha il saggio sullo stolto? Quale il vantaggio del povero che sa comportarsi bene di fronte ai viventi? 021 ECC 006 009 Meglio vedere con gli occhi, che vagare con il desiderio. Anche questo è vanità e un inseguire il vento. 021 ECC 006 010 Ciò che è, gia da tempo ha avuto un nome; e si sa che cos'è un uomo: egli non può competere con chi è più forte di lui. 021 ECC 006 011 Le molte parole aumentano la delusione e quale vantaggio v'è per l'uomo? 021 ECC 006 012 Chi sa quel che all'uomo convenga durante la vita, nei brevi giorni della sua vana esistenza che egli trascorre come un'ombra? Chi può indicare all'uomo cosa avverrà dopo di lui sotto il sole? 021 ECC 007 001 Un buon nome è preferibile all'unguento profumato e il giorno della morte al giorno della nascita. 021 ECC 007 002 E' meglio andare in una casa in pianto che andare in una casa in festa; perché quella è la fine d'ogni uomo e chi vive ci rifletterà. 021 ECC 007 003 E' preferibile la mestizia al riso, perché sotto un triste aspetto il cuore è felice. 021 ECC 007 004 Il cuore dei saggi è in una casa in lutto e il cuore degli stolti in una casa in festa. 021 ECC 007 005 Meglio ascoltare il rimprovero del saggio che ascoltare il canto degli stolti: 021 ECC 007 006 perché com'è il crepitio dei pruni sotto la pentola, tale è il riso degli stolti. Ma anche questo è vanità. 021 ECC 007 007 Il mal tolto rende sciocco il saggio e i regali corrompono il cuore. 021 ECC 007 008 Meglio la fine di una cosa che il suo principio; è meglio la pazienza della superbia. 021 ECC 007 009 Non esser facile a irritarti nel tuo spirito, perché l'ira alberga in seno agli stolti. 021 ECC 007 010 Non domandare: «Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?», poiché una tale domanda non è ispirata da saggezza. 021 ECC 007 011 E' buona la saggezza insieme con un patrimonio ed è utile per coloro che vedono il sole; 021 ECC 007 012 perché si sta all'ombra della saggezza come si sta all'ombra del denaro e il profitto della saggezza fa vivere chi la possiede. 021 ECC 007 013 Osserva l'opera di Dio: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo? 021 ECC 007 014 Nel giorno lieto stà allegro e nel giorno triste rifletti: «Dio ha fatto tanto l'uno quanto l'altro, perché l'uomo non trovi nulla da incolparlo». 021 ECC 007 015 Tutto ho visto nei giorni della mia vanità: perire il giusto nonostante la sua giustizia, vivere a lungo l'empio nonostante la sua iniquità. 021 ECC 007 016 Non esser troppo scrupoloso né saggio oltre misura. Perché vuoi rovinarti? 021 ECC 007 017 Non esser troppo malvagio e non essere stolto. Perché vuoi morire innanzi tempo? 021 ECC 007 018 E' bene che tu ti attenga a questo e che non stacchi la mano da quello, perché chi teme Dio riesce in tutte queste cose. 021 ECC 007 019 La sapienza rende il saggio più forte di dieci potenti che governano la città. 021 ECC 007 020 Non c'è infatti sulla terra un uomo così giusto che faccia solo il bene e non pecchi. 021 ECC 007 021 Ancora: non fare attenzione a tutte le dicerie che si fanno, per non sentir che il tuo servo ha detto male di te, 021 ECC 007 022 perché il tuo cuore sa che anche tu hai detto tante volte male degli altri. 021 ECC 007 023 Tutto questo io ho esaminato con sapienza e ho detto: «Voglio essere saggio!», ma la sapienza è lontana da me! 021 ECC 007 024 Ciò che è stato è lontano e profondo, profondo: chi lo può raggiungere? 021 ECC 007 025 Mi son applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare la sapienza e il perché delle cose e a conoscere che la malvagità è follia e la stoltezza pazzia. 021 ECC 007 026 Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso. 021 ECC 007 027 Vedi, io ho scoperto questo, dice Qoèlet, confrontando una ad una le cose, per trovarne la ragione. 021 ECC 007 028 Un uomo su mille l'ho trovato: ma una donna fra tutte non l'ho trovata. Quello che io cerco ancora e non ho trovato è questo: 021 ECC 007 029 Dio ha fatto l'uomo retto, ma essi cercano tanti fallaci ragionamenti. Vedi, solo questo ho trovato: 021 ECC 008 001 Chi è come il saggio? Chi conosce la spiegazione delle cose? La sapienza dell'uomo ne rischiara il volto, ne cambia la durezza del viso. 021 ECC 008 002 Osserva gli ordini del re e, a causa del giuramento fatto a Dio, 021 ECC 008 003 non allontanarti in fretta da lui e non persistere nel male; perché egli può fare ciò che vuole. 021 ECC 008 004 Infatti, la parola del re è sovrana; chi può dirgli: «Che fai?». 021 ECC 008 005 Chi osserva il comando non prova alcun male; la mente del saggio conosce il tempo e il giudizio. 021 ECC 008 006 Infatti, per ogni cosa vi è tempo e giudizio e il male dell'uomo ricade gravemente su chi lo fa. 021 ECC 008 007 Questi ignora che cosa accadrà; chi mai può indicargli come avverrà? 021 ECC 008 008 Nessun uomo è padrone del suo soffio vitale tanto da trattenerlo, né alcuno ha potere sul giorno della sua morte, né c'è scampo dalla lotta; l'iniquità non salva colui che la compie. 021 ECC 008 009 Tutto questo ho visto riflettendo su ogni azione che si compie sotto il sole, quando l'uomo domina sull'altro uomo, a proprio danno. 021 ECC 008 010 Frattanto ho visto empi venir condotti alla sepoltura; invece, partirsene dal luogo santo ed essere dimenticati nella città coloro che avevano operato rettamente. Anche questo è vanità. 021 ECC 008 011 Poiché non si dà una sentenza immediata contro una cattiva azione, per questo il cuore dei figli dell'uomo è pieno di voglia di fare il male; 021 ECC 008 012 poiché il peccatore, anche se commette il male cento volte, ha lunga vita. Tuttavia so che saranno felici coloro che temono Dio, appunto perché provano timore davanti a lui, 021 ECC 008 013 e non sarà felice l'empio e non allungherà come un'ombra i suoi giorni, perché egli non teme Dio. 021 ECC 008 014 Sulla terra si ha questa delusione: vi sono giusti ai quali tocca la sorte meritata dagli empi con le loro opere, e vi sono empi ai quali tocca la sorte meritata dai giusti con le loro opere. Io dico che anche questo è vanità. 021 ECC 008 015 Perciò approvo l'allegria, perché l'uomo non ha altra felicità, sotto il sole, che mangiare e bere e stare allegro. Sia questa la sua compagnia nelle sue fatiche, durante i giorni di vita che Dio gli concede sotto il sole. 021 ECC 008 016 Quando mi sono applicato a conoscere la sapienza e a considerare l'affannarsi che si fa sulla terra - poiché l'uomo non conosce riposo né giorno né notte - 021 ECC 008 017 allora ho osservato tutta l'opera di Dio, e che l'uomo non può scoprire la ragione di quanto si compie sotto il sole; per quanto si affatichi a cercare, non può scoprirla. Anche se un saggio dicesse di conoscerla, nessuno potrebbe trovarla. 021 ECC 009 001 Infatti ho riflettuto su tutto questo e ho compreso che i giusti e i saggi e le loro azioni sono nelle mani di Dio. L'uomo non conosce né l'amore né l'odio; davanti a lui tutto è vanità. 021 ECC 009 002 Vi è una sorte unica per tutti, per il giusto e l'empio, per il puro e l'impuro, per chi offre sacrifici e per chi non li offre, per il buono e per il malvagio, per chi giura e per chi teme di giurare. 021 ECC 009 003 Questo è il male in tutto ciò che avviene sotto il sole: una medesima sorte tocca a tutti e anche il cuore degli uomini è pieno di male e la stoltezza alberga nel loro cuore mentre sono in vita, poi se ne vanno fra i morti. 021 ECC 009 004 Certo, finché si resta uniti alla società dei viventi c'è speranza: meglio un cane vivo che un leone morto. 021 ECC 009 005 I vivi sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla; non c'è più salario per loro, perché il loro ricordo svanisce. 021 ECC 009 006 Il loro amore, il loro odio e la loro invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole. 021 ECC 009 007 Và, mangia con gioia il tuo pane, bevi il tuo vino con cuore lieto, perché Dio ha gia gradito le tue opere. 021 ECC 009 008 In ogni tempo le tue vesti siano bianche e il profumo non manchi sul tuo capo. 021 ECC 009 009 Godi la vita con la sposa che ami per tutti i giorni della tua vita fugace, che Dio ti concede sotto il sole, perché questa è la tua sorte nella vita e nelle pene che soffri sotto il sole. 021 ECC 009 010 Tutto ciò che trovi da fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività, né ragione, né scienza, né sapienza giù negli inferi, dove stai per andare. (Sheol h7585) 021 ECC 009 011 Ho visto anche sotto il sole che non è degli agili la corsa, né dei forti la guerra e neppure dei sapienti il pane e degli accorti la ricchezza e nemmeno degli intelligenti il favore, perché il tempo e il caso raggiungono tutti. 021 ECC 009 012 Infatti l'uomo non conosce neppure la sua ora: simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al laccio, l'uomo è sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di lui. 021 ECC 009 013 Anche questo fatto ho visto sotto il sole e mi parve assai grave: 021 ECC 009 014 c'era una piccola città con pochi abitanti. Un gran re si mosse contro di essa, l'assediò e vi costruì contro grandi bastioni. 021 ECC 009 015 Si trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua sapienza salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest'uomo povero. 021 ECC 009 016 E' meglio la sapienza della forza, ma la sapienza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate. E io dico: 021 ECC 009 017 Le parole calme dei saggi si ascoltano più delle grida di chi domina fra i pazzi. 021 ECC 009 018 Meglio la sapienza che le armi da guerra, ma uno sbaglio solo annienta un gran bene. 021 ECC 010 001 Una mosca morta guasta l'unguento del profumiere: un pò di follia può contare più della sapienza e dell'onore. 021 ECC 010 002 La mente del sapiente si dirige a destra e quella dello stolto a sinistra. 021 ECC 010 003 Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e di ognuno dice: «E' un pazzo». 021 ECC 010 004 Se l'ira d'un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi. 021 ECC 010 005 C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da parte di un sovrano: 021 ECC 010 006 la follia vien collocata in posti elevati e gli abili siedono in basso. 021 ECC 010 007 Ho visto schiavi a cavallo e prìncipi camminare a piedi come schiavi. 021 ECC 010 008 Chi scava una fossa ci casca dentro e chi disfà un muro è morso da una serpe. 021 ECC 010 009 Chi spacca le pietre si fa male e chi taglia legna corre pericolo. 021 ECC 010 010 Se il ferro è ottuso e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi; la riuscita sta nell'uso della saggezza. 021 ECC 010 011 Se il serpente morde prima d'essere incantato, non c'è niente da fare per l'incantatore. 021 ECC 010 012 Le parole della bocca del saggio procurano benevolenza, ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina: 021 ECC 010 013 il principio del suo parlare è sciocchezza, la fine del suo discorso pazzia funesta. 021 ECC 010 014 L'insensato moltiplica le parole: «Non sa l'uomo quel che avverrà: chi gli manifesterà ciò che sarà dopo di lui?». 021 ECC 010 015 La fatica dello stolto lo stanca; poiché non sa neppure andare in città. 021 ECC 010 016 Guai a te, o paese, che per re hai un ragazzo e i cui prìncipi banchettano fin dal mattino! 021 ECC 010 017 Felice te, o paese, che per re hai un uomo libero e i cui prìncipi mangiano al tempo dovuto per rinfrancarsi e non per gozzovigliare. 021 ECC 010 018 Per negligenza il soffitto crolla e per l'inerzia delle mani piove in casa. 021 ECC 010 019 Per stare lieti si fanno banchetti e il vino allieta la vita; il denaro risponde a ogni esigenza. 021 ECC 010 020 Non dir male del re neppure con il pensiero e nella tua stanza da letto non dir male del potente, perché un uccello del cielo trasporta la voce e un alato riferisce la parola. 021 ECC 011 001 Getta il tuo pane sulle acque, perché con il tempo lo ritroverai. 021 ECC 011 002 Fanne sette od otto parti, perché non sai quale sciagura potrà succedere sulla terra. 021 ECC 011 003 Se le nubi sono piene di acqua, la rovesciano sopra la terra; se un albero cade a sud o a nord, là dove cade rimane. 021 ECC 011 004 Chi bada al vento non semina mai e chi osserva le nuvole non miete. 021 ECC 011 005 Come ignori per qual via lo spirito entra nelle ossa dentro il seno d'una donna incinta, così ignori l'opera di Dio che fa tutto. 021 ECC 011 006 La mattina semina il tuo seme e la sera non dar riposo alle tue mani, perché non sai qual lavoro riuscirà, se questo o quello o se saranno buoni tutt'e due. 021 ECC 011 007 Dolce è la luce e agli occhi piace vedere il sole. 021 ECC 011 008 Anche se vive l'uomo per molti anni se li goda tutti, e pensi ai giorni tenebrosi, che saranno molti: tutto ciò che accade è vanità. 021 ECC 011 009 Stà lieto, o giovane, nella tua giovinezza, e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù. Segui pure le vie del tuo cuore e i desideri dei tuoi occhi. Sappi però che su tutto questo Dio ti convocherà in giudizio. 021 ECC 011 010 Caccia la malinconia dal tuo cuore, allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio. 021 ECC 012 001 Ricòrdati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire: «Non ci provo alcun gusto», 021 ECC 012 002 prima che si oscuri il sole, la luce, la luna e le stelle e ritornino le nubi dopo la pioggia; 021 ECC 012 003 quando tremeranno i custodi della casa e si curveranno i gagliardi e cesseranno di lavorare le donne che macinano, perché rimaste in poche, e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre 021 ECC 012 004 e si chiuderanno le porte sulla strada; quando si abbasserà il rumore della mola e si attenuerà il cinguettio degli uccelli e si affievoliranno tutti i toni del canto; 021 ECC 012 005 quando si avrà paura delle alture e degli spauracchi della strada; quando fiorirà il mandorlo e la locusta si trascinerà a stento e il cappero non avrà più effetto, poiché l'uomo se ne va nella dimora eterna e i piagnoni si aggirano per la strada; 021 ECC 012 006 prima che si rompa il cordone d'argento e la lucerna d'oro s'infranga e si rompa l'anfora alla fonte e la carrucola cada nel pozzo 021 ECC 012 007 e ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e lo spirito torni a Dio che lo ha dato. 021 ECC 012 008 Vanità delle vanità, dice Qoèlet, e tutto è vanità. 021 ECC 012 009 Oltre a essere saggio, Qoèlet insegnò anche la scienza al popolo; ascoltò, indagò e compose un gran numero di massime. 021 ECC 012 010 Qoèlet cercò di trovare pregevoli detti e scrisse con esattezza parole di verità. 021 ECC 012 011 Le parole dei saggi sono come pungoli; come chiodi piantati, le raccolte di autori: esse sono date da un solo pastore. 021 ECC 012 012 Quanto a ciò che è in più di questo, figlio mio, bada bene: i libri si moltiplicano senza fine ma il molto studio affatica il corpo. 021 ECC 012 013 Conclusione del discorso, dopo che si è ascoltato ogni cosa: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto. 021 ECC 012 014 Infatti, Dio citerà in giudizio ogni azione, tutto ciò che è occulto, bene o male. # # BOOK 022 SOL Song of Solomon Cantico dei Cantici 022 SOL 001 001 Cantico dei cantici, che è di Salomone. 022 SOL 001 002 Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino. 022 SOL 001 003 Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi, profumo olezzante è il tuo nome, per questo le giovinette ti amano. 022 SOL 001 004 Attirami dietro a te, corriamo! M'introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo per te, ricorderemo le tue tenerezze più del vino. A ragione ti amano! 022 SOL 001 005 Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come i padiglioni di Salma. 022 SOL 001 006 Non state a guardare che sono bruna, poiché mi ha abbronzato il sole. I figli di mia madre si sono sdegnati con me: mi hanno messo a guardia delle vigne; la mia vigna, la mia, non l'ho custodita. 022 SOL 001 007 Dimmi, o amore dell'anima mia, dove vai a pascolare il gregge, dove lo fai riposare al meriggio, perché io non sia come vagabonda dietro i greggi dei tuoi compagni. 022 SOL 001 008 Se non lo sai, o bellissima tra le donne, segui le orme del gregge e mena a pascolare le tue caprette presso le dimore dei pastori. 022 SOL 001 009 Alla cavalla del cocchio del faraone io ti assomiglio, amica mia. 022 SOL 001 010 Belle sono le tue guance fra i pendenti, il tuo collo fra i vezzi di perle. 022 SOL 001 011 Faremo per te pendenti d'oro, con grani d'argento. 022 SOL 001 012 Mentre il re è nel suo recinto, il mio nardo spande il suo profumo. 022 SOL 001 013 Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra, riposa sul mio petto. 022 SOL 001 014 Il mio diletto è per me un grappolo di cipro nelle vigne di Engàddi. 022 SOL 001 015 Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono colombe. 022 SOL 001 016 Come sei bello, mio diletto, quanto grazioso! Anche il nostro letto è verdeggiante. 022 SOL 001 017 Le travi della nostra casa sono i cedri, nostro soffitto sono i cipressi. 022 SOL 002 001 Io sono un narciso di Saron, un giglio delle valli. 022 SOL 002 002 Come un giglio fra i cardi, così la mia amata tra le fanciulle. 022 SOL 002 003 Come un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto fra i giovani. Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce è il suo frutto al mio palato. 022 SOL 002 004 Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore. 022 SOL 002 005 Sostenetemi con focacce d'uva passa, rinfrancatemi con pomi, perché io sono malata d'amore. 022 SOL 002 006 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia. 022 SOL 002 007 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l'amata, finché essa non lo voglia. 022 SOL 002 008 Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. 022 SOL 002 009 Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate. 022 SOL 002 010 Ora parla il mio diletto e mi dice: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! 022 SOL 002 011 Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; 022 SOL 002 012 i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. 022 SOL 002 013 Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! 022 SOL 002 014 O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro». 022 SOL 002 015 Prendeteci le volpi, le volpi piccoline che guastano le vigne, perché le nostre vigne sono in fiore. 022 SOL 002 016 Il mio diletto è per me e io per lui. Egli pascola il gregge fra i figli. 022 SOL 002 017 Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, ritorna, o mio diletto, somigliante alla gazzella o al cerbiatto, sopra i monti degli aromi. 022 SOL 003 001 Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l'amato del mio cuore; l'ho cercato, ma non l'ho trovato. 022 SOL 003 002 «Mi alzerò e farò il giro della città; per le strade e per le piazze; voglio cercare l'amato del mio cuore». L'ho cercato, ma non l'ho trovato. 022 SOL 003 003 Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda: «Avete visto l'amato del mio cuore?». 022 SOL 003 004 Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l'amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente e non lo lascerò finché non l'abbia condotto in casa di mia madre, nella stanza della mia genitrice. 022 SOL 003 005 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l'amata finché essa non lo voglia. 022 SOL 003 006 Che cos'è che sale dal deserto come una colonna di fumo, esalando profumo di mirra e d'incenso e d'ogni polvere aromatica? 022 SOL 003 007 Ecco, la lettiga di Salomone: sessanta prodi le stanno intorno, tra i più valorosi d'Israele. 022 SOL 003 008 Tutti sanno maneggiare la spada, sono esperti nella guerra; ognuno porta la spada al fianco contro i pericoli della notte. 022 SOL 003 009 Un baldacchino s'è fatto il re Salomone, con legno del Libano. 022 SOL 003 010 Le sue colonne le ha fatte d'argento, d'oro la sua spalliera; il suo seggio di porpora, il centro è un ricamo d'amore delle fanciulle di Gerusalemme. 022 SOL 003 011 Uscite figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona che gli pose sua madre, nel giorno delle sue nozze, nel giorno della gioia del suo cuore. 022 SOL 004 001 Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad. 022 SOL 004 002 I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna. 022 SOL 004 003 Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo. 022 SOL 004 004 Come la torre di Davide il tuo collo, costruita a guisa di fortezza. Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di prodi. 022 SOL 004 005 I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella, che pascolano fra i gigli. 022 SOL 004 006 Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, me ne andrò al monte della mirra e alla collina dell'incenso. 022 SOL 004 007 Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia. 022 SOL 004 008 Vieni con me dal Libano, o sposa, con me dal Libano, vieni! Osserva dalla cima dell'Amana, dalla cima del Senìr e dell'Ermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi. 022 SOL 004 009 Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! 022 SOL 004 010 Quanto sono soavi le tue carezze, sorella mia, sposa, quanto più deliziose del vino le tue carezze. L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi. 022 SOL 004 011 Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c'è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano. 022 SOL 004 012 Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata. 022 SOL 004 013 I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti più squisiti, alberi di cipro con nardo, 022 SOL 004 014 nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo con ogni specie d'alberi da incenso; mirra e aloe con tutti i migliori aromi. 022 SOL 004 015 Fontana che irrora i giardini, pozzo d'acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano. 022 SOL 004 016 Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni, soffia nel mio giardino si effondano i suoi aromi. Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti. 022 SOL 005 001 Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi, o cari. 022 SOL 005 002 Io dormo, ma il mio cuore veglia. Un rumore! E' il mio diletto che bussa: «Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia; perché il mio capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne». 022 SOL 005 003 «Mi sono tolta la veste; come indossarla ancora? Mi sono lavata i piedi; come ancora sporcarli?». 022 SOL 005 004 Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio e un fremito mi ha sconvolta. 022 SOL 005 005 Mi sono alzata per aprire al mio diletto e le mie mani stillavano mirra, fluiva mirra dalle mie dita sulla maniglia del chiavistello. 022 SOL 005 006 Ho aperto allora al mio diletto, ma il mio diletto gia se n'era andato, era scomparso. Io venni meno, per la sua scomparsa. L'ho cercato, ma non l'ho trovato, l'ho chiamato, ma non m'ha risposto. 022 SOL 005 007 Mi han trovato le guardie che perlustrano la città; mi han percosso, mi hanno ferito, mi han tolto il mantello le guardie delle mura. 022 SOL 005 008 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto, che cosa gli racconterete? Che sono malata d'amore! 022 SOL 005 009 Che ha il tuo diletto di diverso da un altro, o tu, la più bella fra le donne? Che ha il tuo diletto di diverso da un altro, perché così ci scongiuri? 022 SOL 005 010 Il mio diletto è bianco e vermiglio, riconoscibile fra mille e mille. 022 SOL 005 011 Il suo capo è oro, oro puro, i suoi riccioli grappoli di palma, neri come il corvo. 022 SOL 005 012 I suoi occhi, come colombe su ruscelli di acqua; i suoi denti bagnati nel latte, posti in un castone. 022 SOL 005 013 Le sue guance, come aiuole di balsamo, aiuole di erbe profumate; le sue labbra sono gigli, che stillano fluida mirra. 022 SOL 005 014 Le sue mani sono anelli d'oro, incastonati di gemme di Tarsis. Il suo petto è tutto d'avorio, tempestato di zaffiri. 022 SOL 005 015 Le sue gambe, colonne di alabastro, posate su basi d'oro puro. Il suo aspetto è quello del Libano, magnifico come i cedri. 022 SOL 005 016 Dolcezza è il suo palato; egli è tutto delizie! Questo è il mio diletto, questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme. 022 SOL 006 001 Dov'è andato il tuo diletto, o bella fra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché noi lo possiamo cercare con te? 022 SOL 006 002 Il mio diletto era sceso nel suo giardino fra le aiuole del balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli. 022 SOL 006 003 Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me; egli pascola il gregge tra i gigli. 022 SOL 006 004 Tu sei bella, amica mia, come Tirza, leggiadra come Gerusalemme, terribile come schiere a vessilli spiegati. 022 SOL 006 005 Distogli da me i tuoi occhi: il loro sguardo mi turba. Le tue chiome sono come un gregge di capre che scendono dal Gàlaad. 022 SOL 006 006 I tuoi denti come un gregge di pecore che risalgono dal bagno. Tutte procedono appaiate e nessuna è senza compagna. 022 SOL 006 007 Come spicchio di melagrana la tua gota, attraverso il tuo velo. 022 SOL 006 008 Sessanta sono le regine, ottanta le altre spose, le fanciulle senza numero. 022 SOL 006 009 Ma unica è la mia colomba la mia perfetta, ella è l'unica di sua madre, la preferita della sua genitrice. L'hanno vista le giovani e l'hanno detta beata, le regine e le altre spose ne hanno intessuto le lodi. 022 SOL 006 010 «Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?». 022 SOL 006 011 Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere il verdeggiare della valle, per vedere se la vite metteva germogli, se fiorivano i melograni. 022 SOL 006 012 Non lo so, ma il mio desiderio mi ha posto sui carri di Ammi-nadìb. 022 SOL 006 013 «Volgiti, volgiti, Sulammita, volgiti, volgiti: vogliamo ammirarti». «Che ammirate nella Sulammita durante la danza a due schiere?». 022 SOL 007 001 «Come son belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d'artista. 022 SOL 007 002 Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino drogato. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato da gigli. 022 SOL 007 003 I tuoi seni come due cerbiatti, gemelli di gazzella. 022 SOL 007 004 Il tuo collo come una torre d'avorio; i tuoi occhi sono come i laghetti di Chesbòn, presso la porta di Bat-Rabbìm; il tuo naso come la torre del Libano che fa la guardia verso Damasco. 022 SOL 007 005 Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo e la chioma del tuo capo è come la porpora; un re è stato preso dalle tue trecce». 022 SOL 007 006 Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, figlia di delizie! 022 SOL 007 007 La tua statura rassomiglia a una palma e i tuoi seni ai grappoli. 022 SOL 007 008 Ho detto: «Salirò sulla palma, coglierò i grappoli di datteri; mi siano i tuoi seni come grappoli d'uva e il profumo del tuo respiro come di pomi». 022 SOL 007 009 «Il tuo palato è come vino squisito, che scorre dritto verso il mio diletto e fluisce sulle labbra e sui denti! 022 SOL 007 010 Io sono per il mio diletto e la sua brama è verso di me. 022 SOL 007 011 Vieni, mio diletto, andiamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi. 022 SOL 007 012 Di buon mattino andremo alle vigne; vedremo se mette gemme la vite, se sbocciano i fiori, se fioriscono i melograni: là ti darò le mie carezze! 022 SOL 007 013 Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c'è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi; mio diletto, li ho serbati per te». 022 SOL 008 001 Oh se tu fossi un mio fratello, allattato al seno di mia madre! Trovandoti fuori ti potrei baciare e nessuno potrebbe disprezzarmi. 022 SOL 008 002 Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; m'insegneresti l'arte dell'amore. Ti farei bere vino aromatico, del succo del mio melograno. 022 SOL 008 003 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia. 022 SOL 008 004 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, non destate, non scuotete dal sonno l'amata, finché non lo voglia. 022 SOL 008 005 Chi è colei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto? Sotto il melo ti ho svegliata; là, dove ti concepì tua madre, là, dove la tua genitrice ti partorì. 022 SOL 008 006 Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore! (Sheol h7585) 022 SOL 008 007 Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio. 022 SOL 008 008 Una sorella piccola abbiamo, e ancora non ha seni. Che faremo per la nostra sorella, nel giorno in cui se ne parlerà? 022 SOL 008 009 Se fosse un muro, le costruiremmo sopra un recinto d'argento; se fosse una porta, la rafforzeremmo con tavole di cedro. 022 SOL 008 010 Io sono un muro e i miei seni sono come torri! Così sono ai suoi occhi come colei che ha trovato pace! 022 SOL 008 011 Una vigna aveva Salomone in Baal-Hamòn; egli affidò la vigna ai custodi; ciascuno gli doveva portare come suo frutto mille sicli d'argento. 022 SOL 008 012 La vigna mia, proprio mia, mi sta davanti: a te, Salomone, i mille sicli e duecento per i custodi del suo frutto! 022 SOL 008 013 Tu che abiti nei giardini - i compagni stanno in ascolto - fammi sentire la tua voce. 022 SOL 008 014 «Fuggi, mio diletto, simile a gazzella o ad un cerbiatto, sopra i monti degli aromi!». # # BOOK 023 ISA Isaiah Isaia 023 ISA 001 001 Visione che Isaia, figlio di Amoz, ebbe su Giuda e su Gerusalemme nei giorni di Ozia, di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda. 023 ISA 001 002 Udite, cieli; ascolta, terra, perché il Signore dice: «Ho allevato e fatto crescere figli, ma essi si sono ribellati contro di me. 023 ISA 001 003 Il bue conosce il proprietario e l'asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende». 023 ISA 001 004 Guai, gente peccatrice, popolo carico di iniquità! Razza di scellerati, figli corrotti! Hanno abbandonato il Signore, hanno disprezzato il Santo di Israele, si sono voltati indietro; 023 ISA 001 005 perché volete ancora essere colpiti, accumulando ribellioni? La testa è tutta malata, tutto il cuore langue. 023 ISA 001 006 Dalla pianta dei piedi alla testa non c'è in esso una parte illesa, ma ferite e lividure e piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né curate con olio. 023 ISA 001 007 Il vostro paese è devastato, le vostre città arse dal fuoco. La vostra campagna, sotto i vostri occhi, la divorano gli stranieri; è una desolazione come Sòdoma distrutta. 023 ISA 001 008 E' rimasta sola la figlia di Sion come una capanna in una vigna, come un casotto in un campo di cocomeri, come una città assediata. 023 ISA 001 009 Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un resto, gia saremmo come Sòdoma, simili a Gomorra. 023 ISA 001 010 Udite la parola del Signore, voi capi di Sòdoma; ascoltate la dottrina del nostro Dio, popolo di Gomorra! 023 ISA 001 011 «Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?» dice il Signore. «Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. 023 ISA 001 012 Quando venite a presentarvi a me, chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri? 023 ISA 001 013 Smettete di presentare offerte inutili, l'incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità. 023 ISA 001 014 I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di sopportarli. 023 ISA 001 015 Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue. 023 ISA 001 016 Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista. Cessate di fare il male, 023 ISA 001 017 imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova». 023 ISA 001 018 «Su, venite e discutiamo» dice il Signore. «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. 023 ISA 001 019 Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. 023 ISA 001 020 Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato». 023 ISA 001 021 Come mai è diventata una prostituta la città fedele? Era piena di rettitudine, la giustizia vi dimorava; ora invece è piena di assassini! 023 ISA 001 022 Il tuo argento è diventato scoria, il tuo vino migliore è diluito con acqua. 023 ISA 001 023 I tuoi capi sono ribelli e complici di ladri; tutti sono bramosi di regali, ricercano mance, non rendono giustizia all'orfano e la causa della vedova fino a loro non giunge. 023 ISA 001 024 Perciò, oracolo del Signore, Dio degli eserciti, il Potente di Israele: «Ah, esigerò soddisfazioni dai miei avversari, mi vendicherò dei miei nemici. 023 ISA 001 025 Stenderò la mano su di te, purificherò nel crogiuolo le tue scorie, eliminerò da te tutto il piombo. 023 ISA 001 026 Renderò i tuoi giudici come una volta, i tuoi consiglieri come al principio. Dopo, sarai chiamata città della giustizia, città fedele». 023 ISA 001 027 Sion sarà riscattata con la giustizia, i suoi convertiti con la rettitudine. 023 ISA 001 028 Tutti insieme finiranno in rovina ribelli e peccatori e periranno quanti hanno abbandonato il Signore. 023 ISA 001 029 Vi vergognerete delle querce di cui vi siete compiaciuti, arrossirete dei giardini che vi siete scelti, 023 ISA 001 030 poiché sarete come quercia dalle foglie avvizzite e come giardino senza acqua. 023 ISA 001 031 Il forte diverrà come stoppa, la sua opera come scintilla; bruceranno tutte e due insieme e nessuno le spegnerà. 023 ISA 002 001 Ciò che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Giuda e a Gerusalemme. 023 ISA 002 002 Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. 023 ISA 002 003 Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. 023 ISA 002 004 Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra. 023 ISA 002 005 Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore. 023 ISA 002 006 Tu hai rigettato il tuo popolo, la casa di Giacobbe, perché rigurgitano di maghi orientali e di indovini come i Filistei; agli stranieri battono le mani. 023 ISA 002 007 Il suo paese è pieno di argento e di oro, senza fine sono i suoi tesori; il suo paese è pieno di cavalli, senza numero sono i suoi carri. 023 ISA 002 008 Il suo paese è pieno di idoli; adorano l'opera delle proprie mani, ciò che hanno fatto le loro dita. 023 ISA 002 009 Perciò l'uomo sarà umiliato, il mortale sarà abbassato; tu non perdonare loro. 023 ISA 002 010 Entra fra le rocce, nasconditi nella polvere, di fronte al terrore che desta il Signore, allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. 023 ISA 002 011 L'uomo abbasserà gli occhi orgogliosi, l'alterigia umana si piegherà; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno. 023 ISA 002 012 Poiché ci sarà un giorno del Signore degli eserciti contro ogni superbo e altero, contro chiunque si innalza ad abbatterlo; 023 ISA 002 013 contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati, contro tutte le querce del Basan, 023 ISA 002 014 contro tutti gli alti monti, contro tutti i colli elevati, 023 ISA 002 015 contro ogni torre eccelsa, contro ogni muro inaccessibile, 023 ISA 002 016 contro tutte le navi di Tarsis e contro tutte le imbarcazioni di lusso. 023 ISA 002 017 Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno 023 ISA 002 018 e gli idoli spariranno del tutto. 023 ISA 002 019 Rifugiatevi nelle caverne delle rocce e negli antri sotterranei, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. 023 ISA 002 020 In quel giorno ognuno getterà gli idoli d'argento e gli idoli d'oro, che si era fatto per adorarli, ai topi e ai pipistrelli, 023 ISA 002 021 per entrare nei crepacci delle rocce e nelle spaccature delle rupi, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. 023 ISA 002 022 Guardatevi dunque dall'uomo, nelle cui narici non v'è che un soffio, perché in quale conto si può tenere? 023 ISA 003 001 Ecco infatti, il Signore, Dio degli eserciti, toglie a Gerusalemme e a Giuda ogni genere di sostegno, ogni riserva di pane e ogni sostentamento d'acqua, 023 ISA 003 002 il prode e il guerriero, il giudice e il profeta, l'indovino e l'anziano, 023 ISA 003 003 il capo di una cinquantina e il notabile, il consigliere e il mago sapiente e l'esperto di incantesimi. 023 ISA 003 004 Io metterò come loro capi ragazzi, monelli li domineranno. 023 ISA 003 005 Il popolo userà violenza: l'uno contro l'altro, individuo contro individuo; il giovane tratterà con arroganza l'anziano, lo spregevole, il nobile. 023 ISA 003 006 Poiché uno afferra l'altro nella casa del padre: «Tu hai un mantello: sii nostro capo; prendi in mano questa rovina!». 023 ISA 003 007 Ma quegli si alzerà in quel giorno per dire: «Non sono un medico; nella mia casa non c'è pane né mantello; non mi ponete a capo del popolo!». 023 ISA 003 008 Certo, Gerusalemme va in rovina e Giuda crolla, perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore, fino ad offendere la vista della sua maestà divina. 023 ISA 003 009 La loro parzialità verso le persone li condanna ed essi ostentano il peccato come Sòdoma: non lo nascondono neppure; disgraziati! Si preparano il male da se stessi. 023 ISA 003 010 Beato il giusto, perché egli avrà bene, mangerà il frutto delle sue opere. 023 ISA 003 011 Guai all'empio! Lo colpirà la sventura, secondo i misfatti delle sue mani avrà la mercede. 023 ISA 003 012 Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia e le donne lo dominano. Popolo mio, le tue guide ti traviano, distruggono la strada che tu percorri. 023 ISA 003 013 Il Signore appare per muovere causa, egli si presenta per giudicare il suo popolo. 023 ISA 003 014 Il Signore inizia il giudizio con gli anziani e i capi del suo popolo: «Voi avete devastato la vigna; le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case. 023 ISA 003 015 Qual diritto avete di opprimere il mio popolo, di pestare la faccia ai poveri?». Oracolo del Signore, Signore degli eserciti. 023 ISA 003 016 Dice il Signore: «Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion e procedono a collo teso, ammiccando con gli occhi, e camminano a piccoli passi facendo tintinnare gli anelli ai piedi, 023 ISA 003 017 perciò il Signore renderà tignoso il cranio delle figlie di Sion, il Signore denuderà le loro tempie». 023 ISA 003 018 In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento di fibbie, fermagli e lunette, 023 ISA 003 019 orecchini, braccialetti, veli, 023 ISA 003 020 bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti, 023 ISA 003 021 anelli, pendenti al naso, 023 ISA 003 022 vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, 023 ISA 003 023 specchi, tuniche, cappelli e vestaglie. 023 ISA 003 024 Invece di profumo ci sarà marciume, invece di cintura una corda, invece di ricci calvizie, invece di vesti eleganti uno stretto sacco, invece di bellezza bruciatura. 023 ISA 003 025 «I tuoi prodi cadranno di spada, i tuoi guerrieri in battaglia». 023 ISA 003 026 Si alzeranno lamenti e gemiti alle tue porte e tu, disabitata, giacerai a terra. 023 ISA 004 001 Sette donne afferreranno un uomo solo, in quel giorno, e diranno: «Ci nutriremo del nostro pane e indosseremo le nostre vesti; soltanto, lasciaci portare il tuo nome. Toglici la nostra vergogna». 023 ISA 004 002 In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per gli scampati di Israele. 023 ISA 004 003 Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme. 023 ISA 004 004 Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito l'interno di Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio, 023 ISA 004 005 allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte, perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino. 023 ISA 004 006 Una tenda fornirà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro i temporali e contro la pioggia. 023 ISA 005 001 Canterò per il mio diletto il mio cantico d'amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. 023 ISA 005 002 Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato scelte viti; vi aveva costruito in mezzo una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva, ma essa fece uva selvatica. 023 ISA 005 003 Or dunque, abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, siate voi giudici fra me e la mia vigna. 023 ISA 005 004 Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha fatto uva selvatica? 023 ISA 005 005 Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata. 023 ISA 005 006 La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia. 023 ISA 005 007 Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa di Israele; gli abitanti di Giuda la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi. 023 ISA 005 008 Guai a voi, che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, finché non vi sia più spazio, e così restate soli ad abitare nel paese. 023 ISA 005 009 Ho udito con gli orecchi il Signore degli eserciti: «Certo, molti palazzi diventeranno una desolazione, grandi e belli saranno senza abitanti». 023 ISA 005 010 Poiché dieci iugeri di vigna bat comer di seme efa. 023 ISA 005 011 Guai a coloro che si alzano presto al mattino e vanno in cerca di bevande inebrianti e si attardano alla sera accesi in volto dal vino. 023 ISA 005 012 Ci sono cetre e arpe, timpani e flauti e vino per i loro banchetti; ma non badano all'azione del Signore, non vedono l'opera delle sue mani. 023 ISA 005 013 Perciò il mio popolo sarà deportato senza che neppure lo sospetti. I suoi grandi periranno di fame, il suo popolo sarà arso dalla sete. 023 ISA 005 014 Pertanto gli inferi dilatano le fauci, spalancano senza misura la bocca. Vi precipitano dentro la nobiltà e il popolo, il frastuono e la gioia della città. (Sheol h7585) 023 ISA 005 015 L'uomo sarà umiliato, il mortale sarà abbassato, gli occhi dei superbi si abbasseranno. 023 ISA 005 016 Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia. 023 ISA 005 017 Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati, sulle rovine brucheranno i capretti. 023 ISA 005 018 Guai a coloro che si tirano addosso il castigo con corde da buoi e il peccato con funi da carro, 023 ISA 005 019 che dicono: «Faccia presto, acceleri pure l'opera sua, perché la vediamo; si facciano più vicini e si compiano i progetti del Santo di Israele, perché li conosciamo». 023 ISA 005 020 Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro. 023 ISA 005 021 Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti. 023 ISA 005 022 Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino, valorosi nel mescere bevande inebrianti, 023 ISA 005 023 a coloro che assolvono per regali un colpevole e privano del suo diritto l'innocente. 023 ISA 005 024 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia, così le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura volerà via come polvere, perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo di Israele. 023 ISA 005 025 Per questo è divampato lo sdegno del Signore contro il suo popolo, su di esso ha steso la sua mano per colpire; hanno tremato i monti, i loro cadaveri erano come lordura in mezzo alle strade. Con tutto ciò non si calma la sua ira e la sua mano resta ancora tesa. 023 ISA 005 026 Egli alzerà un segnale a un popolo lontano e gli farà un fischio all'estremità della terra; ed ecco verrà veloce e leggero. 023 ISA 005 027 Nessuno fra essi è stanco o inciampa, nessuno sonnecchia o dorme, non si scioglie la cintura dei suoi fianchi e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali. 023 ISA 005 028 Le sue frecce sono acuminate, e ben tesi tutti i suoi archi; gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine. 023 ISA 005 029 Il suo ruggito è come quello di una leonessa, ruggisce come un leoncello; freme e afferra la preda, la pone al sicuro, nessuno gliela strappa. 023 ISA 005 030 Fremerà su di lui in quel giorno come freme il mare; si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia e la luce sarà oscurata dalla caligine. 023 ISA 006 001 Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. 023 ISA 006 002 Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 023 ISA 006 003 «Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria». Proclamavano l'uno all'altro: 023 ISA 006 004 Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo. 023 ISA 006 005 «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti». E dissi: 023 ISA 006 006 Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. 023 ISA 006 007 «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato». Egli mi toccò la bocca e mi disse: 023 ISA 006 008 Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». 023 ISA 006 009 Egli disse: «Và e riferisci a questo popolo: Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. 023 ISA 006 010 Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito». 023 ISA 006 011 «Finché non siano devastate le città, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata». Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose: 023 ISA 006 012 Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l'abbandono nel paese. 023 ISA 006 013 Ne rimarrà una decima parte, ma di nuovo sarà preda della distruzione come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo. Progenie santa sarà il suo ceppo. 023 ISA 007 001 Nei giorni di Acaz figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Rezìn re di Aram e Pekach figlio di Romelia, re di Israele, marciarono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. 023 ISA 007 002 Fu dunque annunziato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Efraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano i rami del bosco per il vento. 023 ISA 007 003 Il Signore disse a Isaia: «Và incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore sulla strada del campo del lavandaio. 023 ISA 007 004 Tu gli dirai: Fà attenzione e stà tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumosi, per la collera di Rezìn degli Aramei e del figlio di Romelia. 023 ISA 007 005 Poiché gli Aramei, Efraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo: 023 ISA 007 006 Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl. 023 ISA 007 007 Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà! 023 ISA 007 008 Perché capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Rezìn. 023 ISA 007 009 Capitale di Efraim è Samaria e capo di Samaria il figlio di Romelia. Ancora sessantacinque anni ed Efraim cesserà di essere un popolo. Ma se non crederete, non avrete stabilità». 023 ISA 007 010 Il Signore parlò ancora ad Acaz: 023 ISA 007 011 «Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». (Sheol h7585) 023 ISA 007 012 Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». 023 ISA 007 013 Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? 023 ISA 007 014 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. 023 ISA 007 015 Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene. 023 ISA 007 016 Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonato il paese di cui temi i due re. 023 ISA 007 017 Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Efraim si staccò da Giuda: manderà il re di Assiria». 023 ISA 007 018 Avverrà in quel giorno: il Signore farà un fischio alle mosche che sono all'estremità dei canali di Egitto e alle api che si trovano in Assiria. 023 ISA 007 019 Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli ricche di burroni, nelle fessure delle rocce, su ogni cespuglio e su ogni pascolo. 023 ISA 007 020 In quel giorno il Signore raderà con rasoio preso in affitto oltre il fiume, cioè il re assiro, il capo e il pelo del corpo, anche la barba toglierà via. 023 ISA 007 021 Avverrà in quel giorno: ognuno alleverà una giovenca e due pecore. 023 ISA 007 022 Per l'abbondanza del latte che faranno, si mangerà la panna; di panna e miele si ciberà ogni superstite in mezzo a questo paese. 023 ISA 007 023 Avverrà in quel giorno: ogni luogo, dove erano mille viti valutate mille sicli d'argento, sarà preda dei rovi e dei pruni. 023 ISA 007 024 Vi si entrerà armati di frecce e di arco, perché tutta la terra sarà rovi e pruni. 023 ISA 007 025 In tutti i monti, che erano vangati con la vanga, non si passerà più per paura delle spine e dei rovi. Serviranno da pascolo per armenti e da luogo battuto dal gregge. 023 ISA 008 001 Il Signore mi disse: «Prenditi una grande tavoletta e scrivici con caratteri ordinari: A Mahèr-salàl-cash-baz ». 023 ISA 008 002 Io mi presi testimoni fidati, il sacerdote Uria e Zaccaria figlio di Iebarachìa. 023 ISA 008 003 Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e partorì un figlio. Il Signore mi disse: «Chiamalo Mahèr-salàl-cash-baz, 023 ISA 008 004 poiché, prima che il bambino sappia dire babbo e mamma, le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re di Assiria». 023 ISA 008 005 Il Signore mi disse di nuovo: 023 ISA 008 006 «Poiché questo popolo ha rigettato le acque di Siloe, che scorrono piano, e trema per Rezìn e per il figlio di Romelia, 023 ISA 008 007 per questo, ecco, il Signore gonfierà contro di loro le acque del fiume, impetuose e abbondanti: cioè il re assiro con tutto il suo splendore, irromperà in tutti i suoi canali e strariperà da tutte le sue sponde. 023 ISA 008 008 Penetrerà in Giuda, lo inonderà e lo attraverserà fino a giungere al collo. Le sue ali distese copriranno tutta l'estensione del tuo paese, Emmanuele. 023 ISA 008 009 Sappiatelo, popoli: sarete frantumati; ascoltate voi tutte, nazioni lontane, cingete le armi e sarete frantumate. 023 ISA 008 010 Preparate un piano, sarà senza effetti; fate un proclama, non si realizzerà, perché Dio è con noi». 023 ISA 008 011 Poiché così il Signore mi disse, quando mi aveva preso per mano e mi aveva proibito di incamminarmi nella via di questo popolo: 023 ISA 008 012 «Non chiamate congiura ciò che questo popolo chiama congiura, non temete ciò che esso teme e non abbiate paura». 023 ISA 008 013 Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo. Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura. 023 ISA 008 014 Egli sarà laccio e pietra d'inciampo e scoglio che fa cadere per le due case di Israele, laccio e trabocchetto per chi abita in Gerusalemme. 023 ISA 008 015 Tra di loro molti inciamperanno, cadranno e si sfracelleranno, saranno presi e catturati. 023 ISA 008 016 Si chiuda questa testimonianza, si sigilli questa rivelazione nel cuore dei miei discepoli. 023 ISA 008 017 Io ho fiducia nel Signore, che ha nascosto il volto alla casa di Giacobbe, e spero in lui. 023 ISA 008 018 Ecco, io e i figli che il Signore mi ha dato, siamo segni e presagi per Israele da parte del Signore degli eserciti, che abita sul monte Sion. 023 ISA 008 019 Quando vi diranno: «Interrogate gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dei? Per i vivi consultare i morti?», 023 ISA 008 020 attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza. Certo, faranno questo discorso che non offre speranza d'aurora. 023 ISA 008 021 Egli si aggirerà nel paese oppresso e affamato, e, quando sarà affamato e preso dall'ira, maledirà il suo re e il suo dio. Guarderà in alto 023 ISA 008 022 e rivolgerà lo sguardo sulla terra ed ecco angustia e tenebre e oscurità desolante. Ma la caligine sarà dissipata, 023 ISA 009 001 poiché non ci sarà più oscurità dove ora è angoscia. In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano e la curva di Goim. 023 ISA 009 002 Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. 023 ISA 009 003 Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si gioisce quando si spartisce la preda. 023 ISA 009 004 Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al tempo di Madian. 023 ISA 009 005 Poiché ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà esca del fuoco. 023 ISA 009 006 Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; 023 ISA 009 007 grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore degli eserciti. 023 ISA 009 008 Una parola mandò il Signore contro Giacobbe, essa cadde su Israele. 023 ISA 009 009 La conoscerà tutto il popolo, gli Efraimiti e gli abitanti di Samaria, che dicevano nel loro orgoglio e nell'arroganza del loro cuore: 023 ISA 009 010 «I mattoni sono caduti, ricostruiremo in pietra; i sicomori sono stati abbattuti, li sostituiremo con cedri». 023 ISA 009 011 Il Signore suscitò contro questo popolo i suoi nemici, stimolò i suoi avversari: 023 ISA 009 012 gli Aramei dall'oriente, da occidente i Filistei che divorano Israele a grandi morsi. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa. 023 ISA 009 013 Il popolo non è tornato a chi lo percuoteva; non ha ricercato il Signore degli eserciti. 023 ISA 009 014 Pertanto il Signore ha amputato a Israele capo e coda, palma e giunco in un giorno. 023 ISA 009 015 L'anziano e i notabili sono il capo, il profeta, maestro di menzogna, è la coda. 023 ISA 009 016 Le guide di questo popolo lo hanno fuorviato e i guidati si sono perduti. 023 ISA 009 017 Perciò il Signore non avrà pietà dei suoi giovani, non si impietosirà degli orfani e delle vedove, perché tutti sono empi e perversi; ogni bocca proferisce parole stolte. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa. 023 ISA 009 018 Brucia l'iniquità come fuoco che divora rovi e pruni, divampa nel folto della selva, da dove si sollevano colonne di fumo. 023 ISA 009 019 Per l'ira del Signore brucia la terra e il popolo è come un'esca per il fuoco; nessuno ha pietà del proprio fratello. 023 ISA 009 020 Dilania a destra, ma è ancora affamato, mangia a sinistra, ma senza saziarsi; ognuno mangia la carne del suo vicino. 023 ISA 009 021 Manàsse contro Efraim ed Efraim contro Manàsse, tutti e due insieme contro Giuda. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa. 023 ISA 010 001 Guai a coloro che fanno decreti iniqui e scrivono in fretta sentenze oppressive, 023 ISA 010 002 per negare la giustizia ai miseri e per frodare del diritto i poveri del mio popolo, per fare delle vedove la loro preda e per spogliare gli orfani. 023 ISA 010 003 Ma che farete nel giorno del castigo, quando da lontano sopraggiungerà la rovina? A chi ricorrerete per protezione? Dove lascerete la vostra ricchezza? 023 ISA 010 004 Non vi resterà che piegarvi tra i prigionieri o cadere tra i morti. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa. 023 ISA 010 005 Oh! Assiria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno. 023 ISA 010 006 Contro una nazione empia io la mando e la comando contro un popolo con cui sono in collera perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada. 023 ISA 010 007 Essa però non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere e annientare non poche nazioni. 023 ISA 010 008 Anzi dice: «Forse i miei capi non sono altrettanti re? 023 ISA 010 009 Forse come Càrchemis non è anche Calne? Come Arpad non è forse Amat? Come Damasco non è forse Samaria? 023 ISA 010 010 Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli, le cui statue erano più numerose di quelle di Gerusalemme e di Samaria, 023 ISA 010 011 non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e ai suoi simulacri?». 023 ISA 010 012 Quando il Signore avrà terminato tutta l'opera sua sul monte Sion e a Gerusalemme, punirà l'operato orgoglioso della mente del re di Assiria e ciò di cui si gloria l'alterigia dei suoi occhi. 023 ISA 010 013 Poiché ha detto: «Con la forza della mia mano ho agito e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei popoli e ho saccheggiato i loro tesori, ho abbattuto come un gigante coloro che sedevano sul trono. 023 ISA 010 014 La mia mano, come in un nido, ha scovato la ricchezza dei popoli. Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la terra; non vi fu battito d'ala, nessuno apriva il becco o pigolava». 023 ISA 010 015 Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia? Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna e una verga sollevare ciò che non è di legno! 023 ISA 010 016 Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore come bruciore di fuoco; esso consumerà anima e corpo e sarà come un malato che sta spegnendosi. 023 ISA 010 017 La luce di Israele diventerà un fuoco, il suo santuario una fiamma; essa divorerà e consumerà rovi e pruni in un giorno, 023 ISA 010 018 la magnificenza della sua selva e del suo giardino; 023 ISA 010 019 il resto degli alberi nella selva si conterà facilmente, persino un ragazzo potrebbe farne il conto. 023 ISA 010 020 In quel giorno il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe non si appoggeranno più su chi li ha percossi, ma si appoggeranno sul Signore, sul Santo di Israele, con lealtà. 023 ISA 010 021 Tornerà il resto, il resto di Giacobbe, al Dio forte. 023 ISA 010 022 Poiché anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare, solo un suo resto ritornerà; è decretato uno sterminio che farà traboccare la giustizia, 023 ISA 010 023 poiché un decreto di rovina eseguirà il Signore, Dio degli eserciti, su tutta la regione. 023 ISA 010 024 Pertanto così dice il Signore, Dio degli eserciti: «Popolo mio, che abiti in Sion, non temere l'Assiria che ti percuote con la verga e alza il bastone contro di te come gia l'Egitto. 023 ISA 010 025 Perché ancora un poco, ben poco, e il mio sdegno avrà fine; la mia ira li annienterà». 023 ISA 010 026 Contro di essa il Signore degli eserciti agiterà il flagello, come quando colpì Madian sulla rupe dell'Oreb; alzerà la sua verga sul mare come fece con l'Egitto. 023 ISA 010 027 In quel giorno sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo. Il distruttore viene da Rimmòn, 023 ISA 010 028 raggiunge Aiàt, attraversa Migròn, in Micmàs depone il bagaglio. 023 ISA 010 029 Attraversano il passo; in Gheba si accampano; Rama trema, fugge Gàbaa di Saul. 023 ISA 010 030 Grida con tutta la tua voce, Bat-Gallìm, stà attenta, Làisa, rispondile, Anatòt! 023 ISA 010 031 Madmenà è in fuga, e alla fuga si danno gli abitanti di Ghebim. 023 ISA 010 032 Oggi stesso farà sosta a Nob, agiterà la mano verso il monte della figlia di Sion, verso il colle di Gerusalemme. 023 ISA 010 033 Ecco il Signore, Dio degli eserciti, che strappa i rami con fracasso; le punte più alte sono troncate, le cime sono abbattute. 023 ISA 010 034 E' reciso con il ferro il folto della selva e il Libano cade con la sua magnificenza. 023 ISA 011 001 Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. 023 ISA 011 002 Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. 023 ISA 011 003 Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; 023 ISA 011 004 ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. 023 ISA 011 005 Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. 023 ISA 011 006 Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. 023 ISA 011 007 La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. 023 ISA 011 008 Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi. 023 ISA 011 009 Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare. 023 ISA 011 010 In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la cercheranno con ansia, la sua dimora sarà gloriosa. 023 ISA 011 011 In quel giorno il Signore stenderà di nuovo la mano per riscattare il resto del suo popolo superstite dall'Assiria e dall'Egitto, da Patròs, dall'Etiopia e dall'Elam, da Sènnaar e da Amat e dalle isole del mare. 023 ISA 011 012 Egli alzerà un vessillo per le nazioni e raccoglierà gli espulsi di Israele; radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra. 023 ISA 011 013 Cesserà la gelosia di Efraim e gli avversari di Giuda saranno sterminati; Efraim non invidierà più Giuda e Giuda non osteggerà più Efraim. 023 ISA 011 014 Voleranno verso occidente contro i Filistei, saccheggeranno insieme le tribù dell'oriente, stenderanno le mani su Edom e su Moab e gli Ammoniti saranno loro sudditi. 023 ISA 011 015 Il Signore prosciugherà il golfo del mare d'Egitto e stenderà la mano contro il fiume con la potenza del suo soffio, e lo dividerà in sette bracci così che si possa attraversare con i sandali. 023 ISA 011 016 Si formerà una strada per il resto del suo popolo che sarà superstite dall'Assiria, come ce ne fu una per Israele quando uscì dal paese d'Egitto. 023 ISA 012 001 Tu dirai in quel giorno: «Ti ringrazio, Signore; tu eri in collera con me, ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato. 023 ISA 012 002 Ecco, Dio è la mia salvezza; io confiderò, non temerò mai, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza. 023 ISA 012 003 Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza». 023 ISA 012 004 In quel giorno direte: «Lodate il Signore, invocate il suo nome; manifestate tra i popoli le sue meraviglie, proclamate che il suo nome è sublime. 023 ISA 012 005 Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose, ciò sia noto in tutta la terra. 023 ISA 012 006 Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele». 023 ISA 013 001 Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia figlio di Amoz. 023 ISA 013 002 Su un monte brullo issate un segnale, alzate per essi un grido; fate cenni con la mano perché varchino le porte dei principi. 023 ISA 013 003 Io ho dato un ordine ai miei consacrati; ho chiamato i miei prodi a strumento del mio sdegno, entusiasti della mia grandezza. 023 ISA 013 004 Rumore di folla sui monti, simile a quello di un popolo immenso. Rumore fragoroso di regni, di nazioni radunate. Il Signore degli eserciti passa in rassegna un esercito di guerra. 023 ISA 013 005 Vengono da un paese lontano, dall'estremo orizzonte, il Signore e gli strumenti della sua collera, per devastare tutto il paese. 023 ISA 013 006 Urlate, perché è vicino il giorno del Signore; esso viene come una devastazione da parte dell'Onnipotente. 023 ISA 013 007 Perciò tutte le braccia sono fiacche, ogni cuore d'uomo viene meno; 023 ISA 013 008 sono costernati, spasimi e dolori li prendono, si contorcono come una partoriente; ognuno osserva sgomento il suo vicino; i loro volti sono volti di fiamma. 023 ISA 013 009 Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile, con sdegno, ira e furore, per fare della terra un deserto, per sterminare i peccatori. 023 ISA 013 010 Poiché le stelle del cielo e la costellazione di Orione non daranno più la loro luce; il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non diffonderà la sua luce. 023 ISA 013 011 Io punirò il mondo per il male, gli empi per la loro iniquità; farò cessare la superbia dei protervi e umilierò l'orgoglio dei tiranni. 023 ISA 013 012 Renderò l'uomo più raro dell'oro e i mortali più rari dell'oro di Ofir. 023 ISA 013 013 Allora farò tremare i cieli e la terra si scuoterà dalle fondamenta per lo sdegno del Signore degli eserciti, nel giorno della sua ira ardente. 023 ISA 013 014 Allora, come una gazzella impaurita e come un gregge che nessuno raduna, ognuno si dirigerà verso il suo popolo, ognuno correrà verso la sua terra. 023 ISA 013 015 Quanti saranno trovati, saranno trafitti, quanti saranno presi, periranno di spada. 023 ISA 013 016 I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi; saranno saccheggiate le loro case, disonorate le loro mogli. 023 ISA 013 017 Ecco, io eccito contro di loro i Medi che non pensano all'argento, né si curano dell'oro. 023 ISA 013 018 Con i loro archi abbatteranno i giovani, non avranno pietà dei piccoli appena nati, i loro occhi non avranno pietà dei bambini. 023 ISA 013 019 Babilonia, perla dei regni, splendore orgoglioso dei Caldei, sarà come Sòdoma e Gomorra sconvolte da Dio. 023 ISA 013 020 Non sarà abitata mai più né popolata di generazione in generazione. L'Arabo non vi pianterà la sua tenda né i pastori vi faranno sostare i greggi. 023 ISA 013 021 Ma vi si stabiliranno gli animali del deserto, i gufi riempiranno le loro case, vi faranno dimora gli struzzi, vi danzeranno i sàtiri. 023 ISA 013 022 Ululeranno le iene nei loro palazzi, gli sciacalli nei loro edifici lussuosi. La sua ora si avvicina, i suoi giorni non saranno prolungati. 023 ISA 014 001 Il Signore infatti avrà pietà di Giacobbe e si sceglierà ancora Israele e li ristabilirà nel loro paese. A loro si uniranno gli stranieri, che saranno incorporati nella casa di Giacobbe. 023 ISA 014 002 I popoli li accoglieranno e li ricondurranno nel loro paese e se ne impossesserà la casa di Israele nel paese del Signore come schiavi e schiave; così faranno prigionieri coloro che li avevano resi schiavi e domineranno i loro avversari. 023 ISA 014 003 In quel giorno il Signore ti libererà dalle tue pene e dal tuo affanno e dalla dura schiavitù con la quale eri stato asservito. 023 ISA 014 004 «Ah, come è finito l'aguzzino, è finita l'arroganza! Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai: 023 ISA 014 005 Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui, il bastone dei dominatori, 023 ISA 014 006 di colui che percuoteva i popoli nel suo furore, con colpi senza fine, che dominava con furia le genti con una tirannia senza respiro. 023 ISA 014 007 Riposa ora tranquilla tutta la terra ed erompe in grida di gioia. 023 ISA 014 008 Persino i cipressi gioiscono riguardo a te e anche i cedri del Libano: Da quando tu sei prostrato, non salgono più i tagliaboschi contro di noi. 023 ISA 014 009 Gli inferi di sotto si agitano per te, per venirti incontro al tuo arrivo; per te essi svegliano le ombre, tutti i dominatori della terra, e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni. (Sheol h7585) 023 ISA 014 010 Tutti prendono la parola per dirti: Anche tu sei stato abbattuto come noi, sei diventato uguale a noi. 023 ISA 014 011 Negli inferi è precipitato il tuo fasto, la musica delle tue arpe; sotto di te v'è uno strato di marciume, tua coltre sono i vermi. (Sheol h7585) 023 ISA 014 012 Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? 023 ISA 014 013 Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione. 023 ISA 014 014 Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo. 023 ISA 014 015 E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso! (Sheol h7585) 023 ISA 014 016 Quanti ti vedono ti guardano fisso, ti osservano attentamente. E' questo l'individuo che sconvolgeva la terra, che faceva tremare i regni, 023 ISA 014 017 che riduceva il mondo a un deserto, che ne distruggeva le città, che non apriva ai suoi prigionieri la prigione? 023 ISA 014 018 Tutti i re dei popoli, tutti riposano con onore, ognuno nella sua tomba. 023 ISA 014 019 Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro, come un virgulto spregevole; sei circondato da uccisi trafitti da spada, come una carogna calpestata. A coloro che sono scesi in una tomba di pietre 023 ISA 014 020 tu non sarai unito nella sepoltura, perché hai rovinato il tuo paese, hai assassinato il tuo popolo; non sarà più nominata la discendenza dell'iniquo. 023 ISA 014 021 Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell'iniquità del loro padre e non sorgano più a conquistare la terra e a riempire il mondo di rovine». 023 ISA 014 022 Io insorgerò contro di loro - parola del Signore degli eserciti -, sterminerò il nome di Babilonia e il resto, la prole e la stirpe - oracolo del Signore -. 023 ISA 014 023 Io la ridurrò a dominio dei ricci, a palude stagnante; la scoperò con la scopa della distruzione - oracolo del Signore degli eserciti -. 023 ISA 014 024 Il Signore degli eserciti ha giurato: «In verità come ho pensato, accadrà e succederà come ho deciso. 023 ISA 014 025 Io spezzerò l'Assiro nella mia terra e sui miei monti lo calpesterò. Allora sparirà da loro il suo giogo, il suo peso dalle loro spalle». 023 ISA 014 026 Questa è la decisione presa per tutta la terra e questa è la mano stesa su tutte le genti. 023 ISA 014 027 Poiché il Signore degli eserciti lo ha deciso; chi potrà renderlo vano? La sua mano è stesa, chi gliela farà ritirare? 023 ISA 014 028 Nell'anno in cui morì il re Acaz fu comunicato questo oracolo: 023 ISA 014 029 «Non gioire, Filistea tutta, perché si è spezzata la verga di chi ti percuoteva. Poiché dalla radice del serpe uscirà una vipera e il suo frutto sarà un drago alato. 023 ISA 014 030 I poveri pascoleranno sui miei prati e i miseri vi riposeranno tranquilli; ma farò morire di fame la tua stirpe e ucciderò il tuo resto. 023 ISA 014 031 Urla, porta; grida, città; trema, Filistea tutta, perché dal settentrione si alza il fumo e nessuno si sbanda dalle sue schiere». 023 ISA 014 032 Che si risponderà ai messaggeri delle nazioni? «Il Signore ha fondato Sion e in essa si rifugiano gli oppressi del suo popolo». 023 ISA 015 001 E' stata devastata di notte, Ar-Moab è stata distrutta; è stata devastata di notte, Kir-Moab è stata distrutta. Oracolo su Moab. 023 ISA 015 002 E' salita la gente di Dibon sulle alture, per piangere; su Nebo e su Màdaba Moab innalza un lamento; ogni testa è stata rasata, ogni barba è stata tagliata. 023 ISA 015 003 Nelle sue strade si indossa il sacco, sulle sue terrazze si fa il lamento. Nelle sue piazze ognuno si lamenta, si scioglie in lacrime. 023 ISA 015 004 Emettono urla Chesbòn ed Elealè, le loro grida giungono fino a Iàas. Per questo tremano le viscere di Moab, freme la sua anima. 023 ISA 015 005 Il cuore di Moab geme; i suoi fuggiaschi giungono fino a Zoar. Ah, la salita di Luchìt salgono piangendo. Sulla via di Coronàim mandano grida strazianti. 023 ISA 015 006 Le acque di Nimrìm sono un deserto, l'erba si è seccata, finita è la pastura; non c'è più nulla di verde. 023 ISA 015 007 Per questo fanno provviste, le loro riserve trasportano al di là del torrente dei Salici. 023 ISA 015 008 Risuonano grida per tutto il territorio di Moab; fino a Eglaim giunge il suo urlo, fino a Bir-Elim il suo urlo. 023 ISA 015 009 Le acque di Dimòn sono piene di sangue, eppure colpirò Dimòn con altri mali; un leone per i fuggiaschi di Moab e per il resto del paese. 023 ISA 016 001 Mandate l'agnello al signore del paese, dalla rupe verso il deserto al monte della figlia di Sion. 023 ISA 016 002 Come un uccello fuggitivo, come una nidiata dispersa saranno le figlie di Moab ai guadi dell'Arnon. 023 ISA 016 003 Dacci un consiglio, prendi una decisione! Rendi come la notte la tua ombra in pieno mezzogiorno; nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi. 023 ISA 016 004 Siano tuoi ospiti i dispersi di Moab; sii loro rifugio di fronte al devastatore. Quando sarà estinto il tiranno e finita la devastazione, scomparso il distruttore della regione, 023 ISA 016 005 allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine, vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide, un giudice sollecito del diritto e pronto alla giustizia. 023 ISA 016 006 Abbiamo udito l'orgoglio di Moab, l'orgogliosissimo, la sua alterigia, la sua superbia, la sua tracotanza, la vanità delle sue chiacchiere. 023 ISA 016 007 Per questo i Moabiti innalzano un lamento per Moab, si lamentano tutti; per le focacce di uva di Kir-Carèset gemono tutti costernati. 023 ISA 016 008 Sono squallidi i campi di Chesbòn, languiscono le viti di Sibmà. Signori di popoli ne hanno spezzato i tralci che raggiungevano Iazèr, penetravano fin nel deserto; i loro rami si estendevano liberamente, giungevano al mare. 023 ISA 016 009 Per questo io piangerò con il pianto di Iazèr sui vigneti di Sibmà. Ti inonderò con le mie lacrime, Chesbòn, Elealè, perché sui tuoi frutti e sulla tua vendemmia è piombato il grido dei vignaioli. 023 ISA 016 010 Sono scomparse gioia e allegria dai frutteti; nelle vigne non si levano più lieti clamori, né si grida più allegramente. Il vino nei tini nessuno lo ammosta, l'evviva di gioia è cessato. 023 ISA 016 011 Perciò le mie viscere fremono per Moab come una cetra, il mio intimo freme per Kir-Carèset. 023 ISA 016 012 Moab si mostrerà e si stancherà sulle alture, verrà nel suo santuario per pregare, ma senza successo. 023 ISA 016 013 Questo è il messaggio che pronunziò un tempo il Signore su Moab. 023 ISA 016 014 Ma ora il Signore dice: «In tre anni, come gli anni di un salariato, sarà deprezzata la gloria di Moab con tutta la sua numerosa popolazione. Ne rimarrà solo un resto, piccolo e impotente». 023 ISA 017 001 Ecco, Damasco sarà eliminata dal numero delle città, diverrà un cumulo di rovine. Oracolo su Damasco. 023 ISA 017 002 Le sue borgate saranno abbandonate per sempre; saranno pascolo dei greggi che vi riposeranno senza esserne scacciati. 023 ISA 017 003 A Efraim sarà tolta la cittadella, a Damasco la sovranità. Al resto degli Aramei toccherà la stessa sorte della gloria degli Israeliti, oracolo del Signore degli eserciti. 023 ISA 017 004 In quel giorno verrà ridotta la gloria di Giacobbe e la pinguedine delle sue membra dimagrirà. 023 ISA 017 005 Avverrà come quando il mietitore prende una manciata di steli, e con l'altro braccio falcia le spighe, come quando si raccolgono le spighe nella valle dei Rèfaim, 023 ISA 017 006 Vi resteranno solo racimoli, come alla bacchiatura degli ulivi: due o tre bacche sulla cima dell'albero, quattro o cinque sui rami da frutto. Oracolo del Signore, Dio di Israele. 023 ISA 017 007 In quel giorno si volgerà l'uomo al suo creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo di Israele. 023 ISA 017 008 Non si volgerà agli altari, lavoro delle sue mani; non guarderà ciò che fecero le sue dita, i pali sacri e gli altari per l'incenso. 023 ISA 017 009 In quel giorno avverrà alle tue fortezze come alle città abbandonate che l'Eveo e l'Amorreo evacuarono di fronte agli Israeliti e sarà una desolazione. 023 ISA 017 010 Perché hai dimenticato Dio tuo salvatore e non ti sei ricordato della Roccia, tua fortezza. Tu pianti perciò piante amene e innesti tralci stranieri; 023 ISA 017 011 di giorno le pianti, le vedi crescere e al mattino vedi fiorire i tuoi semi, ma svanirà il raccolto in un giorno di malattia e di dolore insanabile. 023 ISA 017 012 Ah, il rumore di popoli immensi, rumore come il mugghio dei mari, fragore di nazioni come lo scroscio di acque che scorrono veementi. 023 ISA 017 013 Le nazioni fanno fragore come il fragore di molte acque, ma il Signore le minaccia, esse fuggono lontano; come pula sono disperse sui monti dal vento e come mulinello di polvere dinanzi al turbine. 023 ISA 017 014 Alla sera, ecco era tutto uno spavento, prima del mattino non è gia più. Questo è il destino dei nostri predatori e la sorte dei nostri saccheggiatori. 023 ISA 018 001 Ah! paese dagli insetti ronzanti, che ti trovi oltre i fiumi di Etiopia, 023 ISA 018 002 che mandi ambasciatori per mare, in canotti di papiro sulle acque: «Andate, messaggeri veloci, verso un popolo alto e abbronzato, verso un popolo temuto ora e sempre, un popolo potente e vittorioso, il cui paese è solcato da fiumi». 023 ISA 018 003 O voi tutti abitanti del mondo, che dimorate sulla terra, appena si alzerà un segnale sui monti, guardatelo! Appena squillerà la tromba, ascoltatela! 023 ISA 018 004 Poiché questo mi ha detto il Signore: «Io osserverò tranquillo dalla mia dimora, come il calore sereno alla luce del sole, come una nube di rugiada al calore della mietitura». 023 ISA 018 005 Poiché prima della raccolta, quando la fioritura è finita e il fiore è diventato un grappolo maturo, egli taglierà i tralci con roncole, strapperà e getterà via i pampini. 023 ISA 018 006 Saranno abbandonati tutti insieme agli avvoltoi dei monti e alle bestie selvatiche; su di essi gli avvoltoi passeranno l'estate su di essi tutte le bestie selvatiche passeranno l'inverno. 023 ISA 018 007 In quel tempo saranno portate offerte al Signore degli eserciti da un popolo alto e abbronzato, da un popolo temuto ora e sempre, da un popolo potente e vittorioso, il cui paese è solcato da fiumi, saranno portate nel luogo dove è invocato il nome del Signore degli eserciti, sul monte Sion. 023 ISA 019 001 Ecco, il Signore cavalca una nube leggera ed entra in Egitto. Crollano gli idoli d'Egitto davanti a lui e agli Egiziani vien meno il cuore nel petto. Oracolo sull'Egitto. 023 ISA 019 002 Aizzerò gli Egiziani contro gli Egiziani: combatterà fratello contro fratello, uomo contro uomo, città contro città, regno contro regno. 023 ISA 019 003 Gli Egiziani perderanno il senno e io distruggerò il loro consiglio; per questo ricorreranno agli idoli e ai maghi, ai negromanti e agli indovini. 023 ISA 019 004 Ma io metterò gli Egiziani in mano a un duro padrone, un re crudele li dominerà. Oracolo del Signore, Dio degli eserciti. 023 ISA 019 005 Si prosciugheranno le acque del mare, il fiume si inaridirà e seccherà. 023 ISA 019 006 I suoi canali diventeranno putridi, diminuiranno e seccheranno i torrenti dell'Egitto, canne e giunchi ingialliranno. 023 ISA 019 007 I giunchi sulle rive e alla foce del Nilo e tutti i seminati del Nilo seccheranno, saranno dispersi dal vento, non saranno più. 023 ISA 019 008 I pescatori si lamenteranno, gemeranno quanti gettano l'amo nel Nilo, quanti stendono le reti sull'acqua saranno desolati. 023 ISA 019 009 Saranno delusi i lavoratori del lino, le cardatrici e i tessitori impallidiranno; 023 ISA 019 010 i tessitori saranno avviliti, tutti i salariati saranno costernati. 023 ISA 019 011 Quanto sono stolti i principi di Tanis! I più saggi consiglieri del faraone sono uno stupido consiglio. Come osate dire al faraone: «Sono figlio di saggi, figlio di re antichi»? 023 ISA 019 012 Dove sono, dunque, i tuoi saggi? Ti rivelino e manifestino quanto ha deciso il Signore degli eserciti a proposito dell'Egitto. 023 ISA 019 013 Stolti sono i principi di Tanis; si ingannano i principi di Menfi. Hanno fatto traviare l'Egitto i capi delle sue tribù. 023 ISA 019 014 Il Signore ha mandato in mezzo a loro uno spirito di smarrimento; essi fanno smarrire l'Egitto in ogni impresa, come barcolla un ubriaco nel vomito. 023 ISA 019 015 Non riuscirà all'Egitto qualunque opera faccia: il capo o la coda, la palma o il giunco. 023 ISA 019 016 In quel giorno gli Egiziani diventeranno come femmine, tremeranno e temeranno all'agitarsi della mano che il Signore degli eserciti agiterà contro di loro. 023 ISA 019 017 Il paese di Giuda sarà il terrore degli Egiziani; quando se ne parlerà, ne avranno spavento, a causa del proposito che il Signore degli eserciti ha formulato sopra di esso. 023 ISA 019 018 In quel giorno ci saranno cinque città nell'Egitto che parleranno la lingua di Canaan e giureranno per il Signore degli eserciti; una di esse si chiamerà Città del sole. 023 ISA 019 019 In quel giorno ci sarà un altare dedicato al Signore in mezzo al paese d'Egitto e una stele in onore del Signore presso la sua frontiera: 023 ISA 019 020 sarà un segno e una testimonianza per il Signore degli eserciti nel paese d'Egitto. Quando, di fronte agli avversari, invocheranno il Signore, allora egli manderà loro un salvatore che li difenderà e li libererà. 023 ISA 019 021 Il Signore si rivelerà agli Egiziani e gli Egiziani riconosceranno in quel giorno il Signore, lo serviranno con sacrifici e offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno. 023 ISA 019 022 Il Signore percuoterà ancora gli Egiziani ma, una volta colpiti, li risanerà. Essi faranno ritorno al Signore ed egli si placherà e li risanerà. 023 ISA 019 023 In quel giorno ci sarà una strada dall'Egitto verso l'Assiria; l'Assiro andrà in Egitto e l'Egiziano in Assiria; gli Egiziani serviranno il Signore insieme con gli Assiri. 023 ISA 019 024 In quel giorno Israele sarà il terzo con l'Egitto e l'Assiria, una benedizione in mezzo alla terra. 023 ISA 019 025 Li benedirà il Signore degli eserciti: «Benedetto sia l'Egiziano mio popolo, l'Assiro opera delle mie mani e Israele mia eredità». 023 ISA 020 001 Nell'anno in cui il Tartàn, mandato ad Asdòd da Sargon re di Assiria, giunse ad Asdòd, la assalì e la prese. 023 ISA 020 002 In quel tempo il Signore disse per mezzo di Isaia figlio di Amoz: «Và, sciogliti il sacco dai fianchi e togliti i sandali dai piedi!». Così egli fece, andando spoglio e scalzo. 023 ISA 020 003 Il Signore poi disse: «Come il mio servo Isaia è andato spoglio e scalzo per tre anni, come segno e simbolo per l'Egitto e per l'Etiopia, 023 ISA 020 004 così il re di Assiria condurrà i prigionieri d'Egitto e i deportati dell'Etiopia, giovani e vecchi, spogli e scalzi e con le natiche scoperte, vergogna per l'Egitto. 023 ISA 020 005 Allora saranno abbattuti e confusi a causa dell'Etiopia, loro speranza, e a causa dell'Egitto, di cui si vantavano. 023 ISA 020 006 In quel giorno gli abitanti di questo lido diranno: Ecco che cosa è successo al paese al quale ci eravano rivolti e nel quale cercavamo rifugio per essere aiutati e liberati dal re di Assiria! Ora come ci salveremo?». 023 ISA 021 001 Come i turbini che si scatenano nel Negheb, così egli viene dal deserto, da una terra orribile. Oracolo sul deserto del mare. 023 ISA 021 002 Una visione angosciosa mi fu mostrata: il saccheggiatore che saccheggia, il distruttore che distrugge. Salite, o Elamiti, assediate, o Medi! Io faccio cessare ogni gemito. 023 ISA 021 003 Per questo i miei reni tremano, mi hanno colto i dolori come di una partoriente; sono troppo sconvolto per udire, troppo sbigottito per vedere. 023 ISA 021 004 Smarrito è il mio cuore, la costernazione mi invade; il crepuscolo tanto desiderato diventa il mio terrore. 023 ISA 021 005 Si prepara la tavola, si stende la tovaglia, si mangia, si beve. «Alzatevi, o capi, ungete gli scudi!». 023 ISA 021 006 Poiché così mi ha detto il Signore: «Và, metti una sentinella che annunzi quanto vede. 023 ISA 021 007 Se vede cavalleria, coppie di cavalieri, gente che cavalca asini, gente che cavalca cammelli, osservi attentamente, con grande attenzione». 023 ISA 021 008 La vedetta ha gridato: «Al posto di osservazione, Signore, io sto sempre, tutto il giorno, e nel mio osservatorio sto in piedi, tutta la notte. 023 ISA 021 009 Ecco, arriva una schiera di cavalieri, coppie di cavalieri». Essi esclamano e dicono: «E' caduta, è caduta Babilonia! Tutte le statue dei suoi dèi sono a terra, in frantumi». 023 ISA 021 010 O popolo mio, calpestato, che ho trebbiato come su un'aia, ciò che ho udito dal Signore degli eserciti, Dio di Israele, a voi ho annunziato. 023 ISA 021 011 Mi gridano da Seir: «Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?». Oracolo sull'Idumea. 023 ISA 021 012 La sentinella risponde: «Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!». 023 ISA 021 013 Nel bosco, nell'Arabia, passate la notte, carovane di Dedan; Oracolo sull'Arabia. 023 ISA 021 014 andando incontro agli assetati, portate acqua. Abitanti del paese di Tema, presentatevi ai fuggiaschi con pane per loro. 023 ISA 021 015 Perché essi fuggono di fronte alle spade, di fronte alla spada affilata, di fronte all'arco teso, di fronte al furore della battaglia. 023 ISA 021 016 Poiché mi ha detto il Signore: «Ancora un anno, contato alla maniera degli anni di un salariato, e scomparirà tutta la potenza gloriosa di Kedàr. 023 ISA 021 017 E il numero degli archi dei prodi di Kedàr resterà molto esiguo, perché il Signore Dio di Israele ha parlato». 023 ISA 022 001 Oracolo sulla valle della Visione. Che hai tu dunque, che sei salita tutta sulle terrazze, 023 ISA 022 002 città rumorosa e tumultuante, città gaudente? I tuoi caduti non sono caduti di spada né sono morti in battaglia. 023 ISA 022 003 Tutti i tuoi capi sono fuggiti insieme, fatti prigionieri senza un tiro d'arco; tutti i tuoi prodi sono stati catturati insieme, o fuggirono lontano. 023 ISA 022 004 Per questo dico: «Stornate lo sguardo da me, che io pianga amaramente; non cercate di consolarmi per la desolazione della figlia del mio popolo». 023 ISA 022 005 Poiché è un giorno di panico, di distruzione e di smarrimento, voluto dal Signore, Dio degli eserciti. Nella valle della Visione un diroccare di mura e un invocare aiuto verso i monti. 023 ISA 022 006 Gli Elamiti hanno preso la faretra; gli Aramei montano i cavalli, Kir ha tolto il fodero allo scudo. 023 ISA 022 007 Le migliori tra le tue valli sono piene di carri; i cavalieri si sono disposti contro la porta. 023 ISA 022 008 Così egli toglie la protezione di Giuda. Voi guardavate in quel giorno alle armi del palazzo della Foresta; 023 ISA 022 009 le brecce della città di Davide avete visto quante fossero; avete raccolto le acque della piscina inferiore, 023 ISA 022 010 avete contato le case di Gerusalemme e demolito le case per fortificare le mura; 023 ISA 022 011 avete costruito un serbatoio fra i due muri per le acque della piscina vecchia; ma voi non avete guardato a chi ha fatto queste cose, né avete visto chi ha preparato ciò da tempo. 023 ISA 022 012 Vi invitava il Signore, Dio degli eserciti, in quel giorno al pianto e al lamento, a rasarvi il capo e a vestire il sacco. 023 ISA 022 013 Ecco invece si gode e si sta allegri, si sgozzano buoi e si scannano greggi, si mangia carne e si beve vino: «Si mangi e si beva, perché domani moriremo!». 023 ISA 022 014 Ma il Signore degli eserciti si è rivelato ai miei orecchi: «Certo non sarà espiato questo vostro peccato, finché non sarete morti», dice il Signore, Dio degli eserciti. 023 ISA 022 015 Così dice il Signore, Dio degli eserciti: «Rècati da questo ministro, presso Sebnà, il maggiordomo, 023 ISA 022 016 che si taglia in alto il sepolcro e si scava nella rupe la tomba: Che cosa possiedi tu qui e chi hai tu qui, che ti stai scavando qui un sepolcro? 023 ISA 022 017 Ecco, il Signore ti scaglierà giù a precipizio, o uomo, ti afferrerà saldamente, 023 ISA 022 018 ti rotolerà ben bene a rotoli come palla, verso un esteso paese. Là morirai e là finiranno i tuoi carri superbi, o ignominia del palazzo del tuo padrone! 023 ISA 022 019 Ti toglierò la carica, ti rovescerò dal tuo posto. 023 ISA 022 020 In quel giorno chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkia; 023 ISA 022 021 lo rivestirò con la tua tunica, lo cingerò della tua sciarpa e metterò il tuo potere nelle sue mani. Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per il casato di Giuda. 023 ISA 022 022 Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide; se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire. 023 ISA 022 023 Lo conficcherò come un paletto in luogo solido e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre. 023 ISA 022 024 A lui attaccheranno ogni gloria della casa di suo padre: discendenti e nipoti, ogni vaso anche piccolo, dalle tazze alle anfore». 023 ISA 022 025 In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - cederà il paletto conficcato in luogo solido, si spezzerà, cadrà e andrà in frantumi tutto ciò che vi era appeso, perché il Signore ha parlato. 023 ISA 023 001 Fate il lamento, navi di Tarsis, perché è stato distrutto il vostro rifugio! Mentre tornavano dal paese dei Kittim, ne fu data loro notizia. Oracolo su Tiro. 023 ISA 023 002 Ammutolite, abitanti della costa, mercanti di Sidòne, i cui agenti attraversavano 023 ISA 023 003 grandi acque. Il frumento del Nilo, il raccolto del fiume era la sua ricchezza; era il mercato dei popoli. 023 ISA 023 004 Vergognati, Sidòne, perché ha parlato il mare, la fortezza marinara, dicendo: «Io non ho avuto doglie, non ho partorito, non ho allevato giovani, non ho fatto crescere ragazze». 023 ISA 023 005 Appena si saprà in Egitto, saranno addolorati per la notizia di Tiro. 023 ISA 023 006 Passate in Tarsis, fate il lamento, abitanti della costa. 023 ISA 023 007 E' questa la vostra città gaudente, le cui origini risalgono a un'antichità remota, i cui piedi la portavano lontano per fissarvi dimore? 023 ISA 023 008 Chi ha deciso questo contro Tiro l'incoronata, i cui mercanti erano principi, i cui trafficanti erano i più nobili della terra? 023 ISA 023 009 Il Signore degli eserciti lo ha deciso per svergognare l'orgoglio di tutto il suo fasto, per umiliare i più nobili sulla terra. 023 ISA 023 010 Coltiva la tua terra come il Nilo, figlia di Tarsis; il porto non esiste più. 023 ISA 023 011 Ha steso la mano verso il mare, ha sconvolto i regni, il Signore ha decretato per Canaan di abbattere le sue fortezze. 023 ISA 023 012 Egli ha detto: «Non continuerai a far baldoria, tu duramente oppressa, vergine figlia di Sidòne. Alzati, và pure dai Kittim; neppure là ci sarà pace per te». 023 ISA 023 013 Ecco il paese da lui fondato per marinai, che ne avevano innalzato le torri; ne han demoliti i palazzi: egli l'ha ridotto a un cumulo di rovine. 023 ISA 023 014 Fate il lamento, navi di Tarsis, perché è stato distrutto il vostro rifugio. 023 ISA 023 015 In quel giorno Tiro sarà dimenticata per settant'anni, quanti sono gli anni di un re. Alla fine dei settanta anni a Tiro si applicherà la canzone della prostituta: 023 ISA 023 016 «Prendi la cetra, gira per la città, prostituta dimenticata; suona con abilità, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te». 023 ISA 023 017 Ma alla fine dei settant'anni il Signore visiterà Tiro, che ritornerà ai suoi guadagni; essa trescherà con tutti i regni del mondo sulla terra. 023 ISA 023 018 Il suo salario e il suo guadagno saranno sacri al Signore. Non sarà ammassato né custodito il suo salario, ma andrà a coloro che abitano presso il Signore, perché possano nutrirsi in abbondanza e vestirsi con decoro. 023 ISA 024 001 Ecco che il Signore spacca la terra, la squarcia e ne sconvolge la superficie e ne disperde gli abitanti. 023 ISA 024 002 Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote, allo schiavo come al suo padrone, alla schiava come alla sua padrona, al compratore come al venditore, al creditore come al debitore, a chi riceve come a chi dà in prestito. 023 ISA 024 003 Sarà tutta spaccata la terra sarà tutta saccheggiata, perché il Signore ha pronunziato questa parola. 023 ISA 024 004 E' in lutto, languisce la terra; è squallido, languisce il mondo, il cielo con la terra perisce. 023 ISA 024 005 La terra è stata profanata dai suoi abitanti, perché hanno trasgredito le leggi, hanno disobbedito al decreto, hanno infranto l'alleanza eterna. 023 ISA 024 006 Per questo la maledizione divora la terra, i suoi abitanti ne scontano la pena; per questo sono bruciati gli abitanti della terra e sono rimasti solo pochi uomini. 023 ISA 024 007 Lugubre è il mosto, la vigna languisce, gemono tutti. 023 ISA 024 008 E' cessata la gioia dei timpani, è finito il chiasso dei gaudenti, è cessata la gioia della cetra. 023 ISA 024 009 Non si beve più il vino tra i canti, la bevanda inebriante è amara per chi la beve. 023 ISA 024 010 E' distrutta la città del caos, è chiuso l'ingresso di ogni casa. 023 ISA 024 011 Per le strade si lamentano, perché non c'è vino; ogni gioia è scomparsa, se ne è andata la letizia dal paese. 023 ISA 024 012 Nella città è rimasta la desolazione; la porta è stata abbattuta, fatta a pezzi. 023 ISA 024 013 Perché così accadrà nel centro della terra, in mezzo ai popoli, come quando si bacchiano le ulive, come quando si racimola, finita la vendemmia. 023 ISA 024 014 Quelli alzeranno la voce, acclameranno alla maestà del Signore. Gridano dal mare: «Acclamate, pertanto, popoli! 023 ISA 024 015 Voi in oriente, glorificate il Signore, nelle isole del mare, il nome del Signore, Dio d'Israele. 023 ISA 024 016 Dagli angoli estremi della terra abbiamo udito il canto: Gloria al giusto». Ma io dico: «Guai a me! Guai a me! Ohimè!». I perfidi agiscono perfidamente, i perfidi operano con perfidia. 023 ISA 024 017 Terrore, fossa e laccio ti sovrastano, o abitante della terra. 023 ISA 024 018 Chi fugge al grido di terrore cadrà nella fossa, chi risale dalla fossa sarà preso nel laccio. Le cateratte dall'alto si aprono e si scuotono le fondamenta della terra. 023 ISA 024 019 A pezzi andrà la terra, in frantumi si ridurrà la terra, crollando crollerà la terra. 023 ISA 024 020 Certo, barcollerà la terra come un ubriaco, vacillerà come una tenda; peserà su di essa la sua iniquità, cadrà e non si rialzerà. 023 ISA 024 021 In quel giorno il Signore punirà in alto l'esercito di lassù e qui in terra i re della terra. 023 ISA 024 022 Saranno radunati e imprigionati in una fossa, saranno rinchiusi in un carcere e dopo lungo tempo saranno puniti. 023 ISA 024 023 Arrossirà la luna, impallidirà il sole, perché il Signore degli eserciti regna sul monte Sion e in Gerusalemme e davanti ai suoi anziani sarà glorificato. 023 ISA 025 001 Signore, tu sei il mio Dio; voglio esaltarti e lodare il tuo nome, perché hai eseguito progetti meravigliosi, concepiti da lungo tempo, fedeli e veri. 023 ISA 025 002 Poiché hai ridotto la città ad un mucchio di sassi, la cittadella fortificata ad una rovina, la fortezza dei superbi non è più città, non si ricostruirà mai più. 023 ISA 025 003 Per questo ti glorifica un popolo forte, la città di genti possenti ti venera. 023 ISA 025 004 Perché tu sei sostegno al misero, sostegno al povero nella sua angoscia, riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo; poiché lo sbuffare dei tiranni è come pioggia d'inverno, 023 ISA 025 005 come arsura in terra arida il clamore dei superbi. Tu mitighi l'arsura con l'ombra d'una nube, l'inno dei tiranni si spegne. 023 ISA 025 006 Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. 023 ISA 025 007 Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti. 023 ISA 025 008 Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo farà scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato. 023 ISA 025 009 E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza. 023 ISA 025 010 Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte». Moab invece sarà calpestato al suolo, come si pesta la paglia nella concimaia. 023 ISA 025 011 Là esso stenderà le mani, come le distende il nuotatore per nuotare; ma il Signore abbasserà la sua superbia, nonostante l'annaspare delle sue mani. 023 ISA 025 012 L'eccelsa fortezza delle tue mura egli abbatterà e demolirà, la raderà al suolo. 023 ISA 026 001 Abbiamo una città forte; egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo. In quel giorno si canterà questo canto nel paese di Giuda: 023 ISA 026 002 Aprite le porte: entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà. 023 ISA 026 003 Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia. 023 ISA 026 004 Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna; 023 ISA 026 005 perché egli ha abbattuto coloro che abitavano in alto; la città eccelsa l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra, l'ha rasa al suolo. 023 ISA 026 006 I piedi la calpestano, i piedi degli oppressi, i passi dei poveri. 023 ISA 026 007 Il sentiero del giusto è diritto, il cammino del giusto tu rendi piano. 023 ISA 026 008 Sì, nella via dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio. 023 ISA 026 009 La mia anima anela a te di notte, al mattino il mio spirito ti cerca, perché quando pronunzi i tuoi giudizi sulla terra, giustizia imparano gli abitanti del mondo. 023 ISA 026 010 Si usi pure clemenza all'empio, non imparerà la giustizia; sulla terra egli distorce le cose diritte e non guarda alla maestà del Signore. 023 ISA 026 011 Signore, sta alzata la tua mano, ma essi non la vedono. Vedano, arrossendo, il tuo amore geloso per il popolo; anzi, il fuoco preparato per i tuoi nemici li divori. 023 ISA 026 012 Signore, ci concederai la pace, poiché tu dài successo a tutte le nostre imprese. 023 ISA 026 013 Signore nostro Dio, altri padroni, diversi da te, ci hanno dominato, ma noi te soltanto, il tuo nome invocheremo. 023 ISA 026 014 I morti non vivranno più, le ombre non risorgeranno; poiché tu li hai puniti e distrutti, hai fatto svanire ogni loro ricordo. 023 ISA 026 015 Hai fatto crescere la nazione, Signore, hai fatto crescere la nazione, ti sei glorificato, hai dilatato tutti i confini del paese. 023 ISA 026 016 Signore, nella tribolazione ti abbiamo cercato; a te abbiamo gridato nella prova, che è la tua correzione. 023 ISA 026 017 Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida nei dolori, così siamo stati noi di fronte a te, Signore. 023 ISA 026 018 Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza al paese e non sono nati abitanti nel mondo. 023 ISA 026 019 Ma di nuovo vivranno i tuoi morti, risorgeranno i loro cadaveri. Si sveglieranno ed esulteranno quelli che giacciono nella polvere, perché la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra darà alla luce le ombre. 023 ISA 026 020 Và, popolo mio, entra nelle tue stanze e chiudi la porta dietro di te. Nasconditi per un momento finché non sia passato lo sdegno. 023 ISA 026 021 Perché ecco, il Signore esce dalla sua dimora per punire le offese fatte a lui dagli abitanti della terra; la terra ributterà fuori il sangue assorbito e più non coprirà i suoi cadaveri. 023 ISA 027 001 In quel giorno il Signore punirà con la spada dura, grande e forte, il Leviatàn serpente guizzante, il Leviatàn serpente tortuoso e ucciderà il drago che sta nel mare. 023 ISA 027 002 In quel giorno si dirà: «La vigna deliziosa: cantate di lei!». 023 ISA 027 003 Io, il Signore, ne sono il guardiano, a ogni istante la irrigo; per timore che venga danneggiata, io ne ho cura notte e giorno. 023 ISA 027 004 Io non sono in collera. Vi fossero rovi e pruni, io muoverei loro guerra, li brucerei tutti insieme. 023 ISA 027 005 O, meglio, si stringa alla mia protezione, faccia la pace con me, con me faccia la pace! 023 ISA 027 006 Nei giorni futuri Giacobbe metterà radici, Israele fiorirà e germoglierà, riempirà il mondo di frutti. 023 ISA 027 007 Il Signore lo ha forse percosso come i suoi percussori? O lo ha ucciso come uccise i suoi uccisori? 023 ISA 027 008 Lo ha punito cacciandolo via, respingendolo, lo ha rimosso con soffio impetuoso come quando tira il vento d'oriente! 023 ISA 027 009 Proprio così sarà espiata l'iniquità di Giacobbe e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato: mentre egli ridurrà tutte le pietre dell'altare come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce, non erigeranno più pali sacri né altari per l'incenso. 023 ISA 027 010 La fortezza è divenuta desolata, un luogo spopolato e abbandonato come un deserto; vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti. 023 ISA 027 011 I suoi rami seccandosi si spezzeranno; le donne verranno ad accendervi il fuoco. Certo, si tratta di un popolo privo di intelligenza; per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato, né chi lo ha fatto ne avrà compassione. 023 ISA 027 012 In quel giorno, dal corso dell'Eufrate al torrente d'Egitto, il Signore batterà le spighe e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti. 023 ISA 027 013 In quel giorno suonerà la grande tromba, verranno gli sperduti nel paese di Assiria e i dispersi nel paese di Egitto. Essi si prostreranno al Signore sul monte santo, in Gerusalemme. 023 ISA 028 001 Guai alla corona superba degli ubriachi di Efraim, al fiore caduco, suo splendido ornamento, che domina la fertile valle, o storditi dal vino! 023 ISA 028 002 Ecco, inviato dal Signore, un uomo potente e forte, come nembo di grandine, come turbine rovinoso, come nembo di acque torrenziali e impetuose, getta tutto a terra con violenza. 023 ISA 028 003 Dai piedi verrà calpestata la corona degli ubriachi di Efraim. 023 ISA 028 004 E avverrà al fiore caduco del suo splendido ornamento, che domina la valle fertile, come a un fico primaticcio prima dell'estate: uno lo vede, lo coglie e lo mangia appena lo ha in mano. 023 ISA 028 005 In quel giorno sarà il Signore degli eserciti una corona di gloria, uno splendido diadema per il resto del suo popolo, 023 ISA 028 006 ispiratore di giustizia per chi siede in tribunale, forza per chi respinge l'assalto alla porta. 023 ISA 028 007 Anche costoro barcollano per il vino, vanno fuori strada per le bevande inebrianti. Sacerdoti e profeti barcollano per la bevanda inebriante, affogano nel vino; vanno fuori strada per le bevande inebrianti, s'ingannano mentre hanno visioni, dondolano quando fanno da giudici. 023 ISA 028 008 Tutte le tavole sono piene di fetido vomito; non c'è un posto pulito. 023 ISA 028 009 «A chi vuole insegnare la scienza? A chi vuole spiegare il discorso? Ai bambini divezzati, appena staccati dal seno? 023 ISA 028 010 Sì: precetto su precetto, precetto su precetto, norma su norma, norma su norma, un pò qui, un pò là». 023 ISA 028 011 Con labbra balbettanti e in lingua straniera parlerà a questo popolo 023 ISA 028 012 colui che aveva detto loro: «Ecco il riposo! Fate riposare lo stanco. Ecco il sollievo!». Ma non vollero udire. 023 ISA 028 013 E sarà per loro la parola del Signore: «precetto su precetto, precetto su precetto, norma su norma, norma su norma, un pò qui, un pò là», perché camminando cadano all'indietro, si producano fratture, siano presi e fatti prigionieri. 023 ISA 028 014 Perciò ascoltate la parola del Signore, uomini arroganti, signori di questo popolo che sta in Gerusalemme: 023 ISA 028 015 «Voi dite: Abbiamo concluso un'alleanza con la morte, e con gli inferi abbiamo fatto lega; il flagello del distruttore, quando passerà, non ci raggiungerà; perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio e nella falsità ci siamo nascosti». (Sheol h7585) 023 ISA 028 016 Dice il Signore Dio: «Ecco io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non vacillerà. 023 ISA 028 017 Io porrò il diritto come misura e la giustizia come una livella. La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace, le acque travolgeranno il vostro riparo. 023 ISA 028 018 Sarà cancellata la vostra alleanza con la morte; la vostra lega con gli inferi non reggerà. Quando passerà il flagello del distruttore, voi sarete la massa da lui calpestata. (Sheol h7585) 023 ISA 028 019 Ogni volta che passerà, vi prenderà, poiché passerà ogni mattino, giorno e notte. E solo il terrore farà capire il discorso». 023 ISA 028 020 Troppo corto sarà il letto per distendervisi, troppo stretta la coperta per avvolgervisi. 023 ISA 028 021 Poiché come sul monte Perasìm si leverà il Signore; come nella valle di Gàbaon si adirerà per compiere l'opera, la sua opera singolare, e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto. 023 ISA 028 022 Ora cessate di agire con arroganza perché non si stringano di più le vostre catene, perché un decreto di rovina io ho udito, da parte del Signore, Dio degli eserciti, riguardo a tutta la terra. 023 ISA 028 023 Porgete l'orecchio e ascoltate la mia voce, fate attenzione e sentite le mie parole. 023 ISA 028 024 Ara forse tutti i giorni l'aratore, rompe e sarchia la terra? 023 ISA 028 025 Forse non ne spiana la superficie, non vi semina l'anèto e non vi sparge il cumino? E non vi pone grano e orzo e spelta lungo i confini? 023 ISA 028 026 E la sua perizia rispetto alla regola gliela insegna il suo Dio. 023 ISA 028 027 Certo, l'anèto non si batte con il tribbio, né si fa girare sul cumino il rullo, ma con una bacchetta si batte l'anèto e con la verga il cumino. 023 ISA 028 028 Il frumento vien forse schiacciato? Certo, non lo si pesta senza fine, ma vi si spinge sopra il rullo e gli zoccoli delle bestie senza schiacciarlo. 023 ISA 028 029 Anche questo proviene dal Signore degli eserciti: egli si mostra mirabile nel consiglio, grande nella sapienza. 023 ISA 029 001 Guai ad Arièl, ad Arièl, città dove pose il campo Davide! Aggiungete anno ad anno, si avvicendino i cicli festivi. 023 ISA 029 002 Io metterò alle strette Arièl, ci saranno gemiti e lamenti. Tu sarai per me come un vero Arièl, 023 ISA 029 003 io mi accamperò come Davide contro di te e ti circonderò di trincee, innalzerò contro di te un vallo. 023 ISA 029 004 Allora prostrata parlerai da terra e dalla polvere saliranno fioche le tue parole; sembrerà di un fantasma la tua voce dalla terra, e dalla polvere la tua parola risuonerà come bisbiglio. 023 ISA 029 005 Sarà come polvere fine la massa dei tuoi oppressori e come pula dispersa la massa dei tuoi tiranni. Ma d'improvviso, subito, 023 ISA 029 006 dal Signore degli eserciti sarai visitata con tuoni, rimbombi e rumore assordante, con uragano e tempesta e fiamma di fuoco divoratore. 023 ISA 029 007 E sarà come un sogno, come una visione notturna, la massa di tutte le nazioni che marciano su Arièl, di quanti la attaccano e delle macchine poste contro di essa. 023 ISA 029 008 Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare, ma si sveglia con lo stomaco vuoto; come quando un assetato sogna di bere, ma si sveglia stanco e con la gola riarsa: così succederà alla folla di tutte le nazioni che marciano contro il monte Sion. 023 ISA 029 009 Stupite pure così da restare sbalorditi, chiudete gli occhi in modo da rimanere ciechi; ubriacatevi ma non di vino, barcollate ma non per effetto di bevande inebrianti. 023 ISA 029 010 Poiché il Signore ha versato su di voi uno spirito di torpore, ha chiuso i vostri occhi, ha velato i vostri capi. 023 ISA 029 011 Per voi ogni visione sarà come le parole di un libro sigillato: si dà a uno che sappia leggere dicendogli: «Leggilo», ma quegli risponde: «Non posso, perché è sigillato». 023 ISA 029 012 Oppure si dà il libro a chi non sa leggere dicendogli: «Leggilo», ma quegli risponde: «Non so leggere». 023 ISA 029 013 Dice il Signore: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un imparaticcio di usi umani, 023 ISA 029 014 perciò, eccomi, continuerò a operare meraviglie e prodigi con questo popolo; perirà la sapienza dei suoi sapienti e si eclisserà l'intelligenza dei suoi intelligenti». 023 ISA 029 015 Guai a quanti vogliono sottrarsi alla vista del Signore per dissimulare i loro piani, a coloro che agiscono nelle tenebre, dicendo: «Chi ci vede? Chi ci conosce?». 023 ISA 029 016 Quanto siete perversi! Forse che il vasaio è stimato pari alla creta? Un oggetto può dire del suo autore: «Non mi ha fatto lui»? E un vaso può dire del vasaio: «Non capisce»? 023 ISA 029 017 Certo, ancora un pò e il Libano si cambierà in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva. 023 ISA 029 018 Udranno in quel giorno i sordi le parole di un libro; liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno. 023 ISA 029 019 Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo di Israele. 023 ISA 029 020 Perché il tiranno non sarà più, sparirà il beffardo, saranno eliminati quanti tramano iniquità, 023 ISA 029 021 quanti con la parola rendono colpevoli gli altri, quanti alla porta tendono tranelli al giudice e rovinano il giusto per un nulla. 023 ISA 029 022 Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore che riscattò Abramo: «D'ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire, il suo viso non impallidirà più, 023 ISA 029 023 poiché vedendo il lavoro delle mie mani tra di loro, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il Dio di Israele. 023 ISA 029 024 Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza e i brontoloni impareranno la lezione». 023 ISA 030 001 Guai a voi, figli ribelli -oracolo del Signore - che fate progetti da me non suggeriti, vi legate con alleanze che io non ho ispirate così da aggiungere peccato a peccato. 023 ISA 030 002 Siete partiti per scendere in Egitto senza consultarmi, per mettervi sotto la protezione del faraone e per ripararvi all'ombra dell'Egitto. 023 ISA 030 003 La protezione del faraone sarà la vostra vergogna e il riparo all'ombra dell'Egitto la vostra confusione. 023 ISA 030 004 Quando i suoi capi saranno giunti a Tanis e i messaggeri avranno raggiunto Canès, 023 ISA 030 005 tutti saran delusi di un popolo che non gioverà loro, che non porterà né aiuto né vantaggio ma solo confusione e ignominia. 023 ISA 030 006 Oracolo sulle bestie del Negheb. In una terra di angoscia e di miseria, adatta a leonesse e leoni ruggenti, a vipere e draghi volanti, essi portano le loro ricchezze sul dorso di asini, i tesori sulla gobba di cammelli a un popolo che non giova a nulla. 023 ISA 030 007 Vano e inutile è l'aiuto dell'Egitto; per questo lo chiamo: Raab l'ozioso. 023 ISA 030 008 Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro, incidilo sopra un documento, perché resti per il futuro in testimonianza perenne. 023 ISA 030 009 Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore. 023 ISA 030 010 Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni» e ai profeti: «Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni! 023 ISA 030 011 Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero, toglieteci dalla vista il Santo di Israele». 023 ISA 030 012 Pertanto dice il Santo di Israele: «Poiché voi rigettate questo avvertimento e confidate nella perversità e nella perfidia, ponendole a vostro sostegno, 023 ISA 030 013 ebbene questa colpa diventerà per voi come una breccia che minaccia di crollare, che sporge su un alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvviso, 023 ISA 030 014 e si infrange come un vaso di creta, frantumato senza misericordia, così che non si trova tra i suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa prendere fuoco dal braciere o attingere acqua dalla cisterna». 023 ISA 030 015 Poiché dice il Signore Dio, il Santo di Israele: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza». Ma voi non avete voluto, 023 ISA 030 016 anzi avete detto: «No, noi fuggiremo su cavalli». - Ebbene, fuggite! - «Cavalcheremo su destrieri veloci». Ebbene più veloci saranno i vostri inseguitori. 023 ISA 030 017 Mille si spaventeranno per la minaccia di uno, per la minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché resti di voi qualcosa come un palo sulla cima di un monte e come un'asta sopra una collina. 023 ISA 030 018 Eppure il Signore aspetta per farvi grazia, per questo sorge per aver pietà di voi, perché un Dio giusto è il Signore; beati coloro che sperano in lui! 023 ISA 030 019 Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme, tu non dovrai più piangere; a un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta. 023 ISA 030 020 Anche se il Signore ti darà il pane dell'afflizione e l'acqua della tribolazione, tuttavia non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, 023 ISA 030 021 i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: «Questa è la strada, percorretela», caso mai andiate a destra o a sinistra. 023 ISA 030 022 Considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d'argento; i tuoi idoli rivestiti d'oro getterai via come un oggetto immondo. «Fuori!» tu dirai loro. 023 ISA 030 023 Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno; il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato. 023 ISA 030 024 I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio. 023 ISA 030 025 Su ogni monte e su ogni colle elevato, scorreranno canali e torrenti d'acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri. 023 ISA 030 026 La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse. 023 ISA 030 027 Ecco il nome del Signore venire da lontano; ardente è la sua ira e gravoso il suo divampare; le sue labbra traboccano sdegno, la sua lingua è come un fuoco divorante. 023 ISA 030 028 Il suo soffio è come un torrente che straripa, che giunge fino al collo. Viene per vagliare i popoli con il vaglio distruttore e per mettere alle mascelle dei popoli una briglia che porta a rovina. 023 ISA 030 029 Voi innalzerete il vostro canto come nella notte in cui si celebra una festa; avrete la gioia nel cuore come chi parte al suono del flauto, per recarsi al monte del Signore, alla Roccia d'Israele. 023 ISA 030 030 Il Signore farà udire la sua voce maestosa e mostrerà come colpisce il suo braccio con ira ardente, in mezzo a un fuoco divorante, tra nembi, tempesta e grandine furiosa. 023 ISA 030 031 Poiché alla voce del Signore tremerà l'Assiria, quando sarà percossa con la verga. 023 ISA 030 032 Ogni colpo del bastone punitivo, che il Signore le farà piombare addosso, sarà accompagnato con timpani e cetre. Egli combatterà contro di essa con battaglie tumultuose; 023 ISA 030 033 poiché il Tofet è preparato da tempo, esso è pronto anche per il re; profondo e largo è il rogo, fuoco e legna abbondano, lo accenderà, come torrente di zolfo, il soffio del Signore. 023 ISA 031 001 Guai a quanti scendono in Egitto per cercar aiuto, e pongono la speranza nei cavalli, confidano nei carri perché numerosi e sulla cavalleria perché molto potente, senza guardare al Santo di Israele e senza cercare il Signore. 023 ISA 031 002 Eppure anch'egli è capace di mandare sciagure e non rinnega le sue parole. Egli si alzerà contro la razza dei malvagi e contro l'aiuto dei malfattori. 023 ISA 031 003 L'Egiziano è un uomo e non un dio, i suoi cavalli sono carne e non spirito. Il Signore stenderà la sua mano: inciamperà chi porta aiuto e cadrà chi è aiutato, tutti insieme periranno. 023 ISA 031 004 Poiché così mi ha parlato il Signore: «Come per la sua preda ruggisce il leone o il leoncello, quando gli si raduna contro tutta la schiera dei pastori, e non teme le loro grida né si preoccupa del loro chiasso, così scenderà il Signore degli eserciti per combattere sul monte Sion e sulla sua collina. 023 ISA 031 005 Come gli uccelli proteggono i loro pulcini, così il Signore degli eserciti proteggerà Gerusalemme; egli la proteggerà, ed essa sarà salvata, la risparmierà ed essa sarà liberata». 023 ISA 031 006 Ritornate, Israeliti, a colui al quale vi siete profondamente ribellati. 023 ISA 031 007 In quel giorno ognuno rigetterà i suoi idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, lavoro delle vostre mani peccatrici. 023 ISA 031 008 Cadrà l'Assiria sotto una spada che non è di uomo; una spada non umana la divorerà; se essa sfugge alla spada, i suoi giovani guerrieri saranno ridotti in schiavitù. 023 ISA 031 009 Essa abbandonerà per lo spavento la sua rocca e i suoi capi tremeranno per un'insegna. Oracolo del Signore che ha un fuoco in Sion e una fornace in Gerusalemme. 023 ISA 032 001 Ecco, un re regnerà secondo giustizia e i principi governeranno secondo il diritto. 023 ISA 032 002 Ognuno sarà come un riparo contro il vento e uno schermo dall'acquazzone, come canali d'acqua in una steppa, come l'ombra di una grande roccia su arida terra. 023 ISA 032 003 Non si chiuderanno più gli occhi di chi vede e gli orecchi di chi sente staranno attenti. 023 ISA 032 004 Gli animi volubili si applicheranno a comprendere e la lingua dei balbuzienti parlerà spedita e con chiarezza. 023 ISA 032 005 L'abietto non sarà chiamato più nobile né l'imbroglione sarà detto gentiluomo, 023 ISA 032 006 poiché l'abietto fa discorsi abietti e il suo cuore trama iniquità, per commettere empietà e affermare errori intorno al Signore, per lasciare vuoto lo stomaco dell'affamato e far mancare la bevanda all'assetato. 023 ISA 032 007 L'imbroglione - iniqui sono i suoi imbrogli - macchina scelleratezze per rovinare gli oppressi con parole menzognere, anche quando il povero può provare il suo diritto. 023 ISA 032 008 Il nobile invece si propone cose nobili e agisce sempre con nobiltà. 023 ISA 032 009 Donne spensierate, suvvia ascoltate la mia voce; figlie baldanzose, porgete l'orecchio alle mie parole. 023 ISA 032 010 Fra un anno e più giorni voi tremerete, o baldanzose, perché finita la vendemmia non ci sarà più raccolto. 023 ISA 032 011 Temete, o spensierate; tremate, o baldanzose, deponete le vesti, spogliatevi, cingetevi i fianchi di sacco. 023 ISA 032 012 Battetevi il petto per le campagne amene, per i fertili vigneti, 023 ISA 032 013 per la terra del mio popolo, nella quale cresceranno spine e pruni, per tutte le case in gioia, per la città gaudente; 023 ISA 032 014 poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà deserta, l'Ofel e il torrione diventeranno caverne per sempre, gioia degli asini selvatici, pascolo di mandrie. 023 ISA 032 015 Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall'alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. 023 ISA 032 016 Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. 023 ISA 032 017 Effetto della giustizia sarà la pace, frutto del diritto una perenne sicurezza. 023 ISA 032 018 Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri, 023 ISA 032 019 anche se la selva cadrà e la città sarà sprofondata. 023 ISA 032 020 Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli e lascerete in libertà buoi e asini. 023 ISA 033 001 Guai a te, che devasti e non sei stato devastato, che saccheggi e non sei stato saccheggiato: sarai devastato, quando avrai finito di devastare, ti saccheggeranno, quando avrai finito di saccheggiare. 023 ISA 033 002 Signore, pietà di noi, in te speriamo; sii il nostro braccio ogni mattina, nostra salvezza nel tempo dell'angoscia. 023 ISA 033 003 Al rumore della tua minaccia fuggono i popoli, quando ti levi si disperdono le nazioni. 023 ISA 033 004 Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette vi si precipita sopra come vi si precipitano le locuste. 023 ISA 033 005 Eccelso è il Signore poiché dimora lassù; egli riempie Sion di diritto e di giustizia. 023 ISA 033 006 C'è sicurezza nelle sue leggi, ricchezze salutari sono sapienza e scienza; il timore di Dio è il suo tesoro. 023 ISA 033 007 Ecco gli araldi gridano di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente. 023 ISA 033 008 Sono deserte le strade, non c'è chi passi per la via. Egli ha violato l'alleanza, ha respinto i testimoni, non si è curato di alcuno. 023 ISA 033 009 La terra è in lutto e piena di squallore, si scolora il Libano e intristisce; la pianura di Saron è simile a una steppa, brulli sono il Basan e il Carmelo. 023 ISA 033 010 «Ora mi alzerò», dice il Signore, «ora mi innalzerò, ora mi esalterò. 023 ISA 033 011 Avete concepito fieno, partorirete paglia; il mio soffio vi divorerà come fuoco. 023 ISA 033 012 I popoli saranno fornaci per calce, spini tagliati da bruciare nel fuoco. 023 ISA 033 013 Sentiranno i lontani quanto ho fatto, sapranno i vicini qual è la mia forza». 023 ISA 033 014 Hanno paura in Sion i peccatori, lo spavento si è impadronito degli empi. «Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante? Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?». 023 ISA 033 015 Chi cammina nella giustizia e parla con lealtà, chi rigetta un guadagno frutto di angherie, scuote le mani per non accettare regali, si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male: 023 ISA 033 016 costui abiterà in alto, fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio, gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata. 023 ISA 033 017 I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore, contempleranno un paese sconfinato. 023 ISA 033 018 Il tuo cuore si chiederà nei suoi terrori: «Dov'è colui che registra? Dov'è colui che pesa il denaro? Dov'è colui che ispeziona le torri?». 023 ISA 033 019 Non vedrai più quel popolo straniero, popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile, dalla lingua barbara che non si capisce. 023 ISA 033 020 Guarda Sion, la città delle nostre feste! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa, i suoi paletti non saranno divelti, nessuna delle sue cordicelle sarà strappata. 023 ISA 033 021 Poiché se là c'è un potente, noi abbiamo il Signore, al posto di fiumi e larghi canali; non ci passerà nave a remi né l'attraverserà naviglio più grosso. Sono allentate le sue corde, non tengono più l'albero diritto, non spiegano più le vele. 023 ISA 033 022 Poiché il Signore è nostro giudice, 023 ISA 033 023 il Signore è nostro legislatore, il Signore è nostro re; egli ci salverà. Allora anche i ciechi divideranno una preda enorme gli zoppi faranno un ricco bottino. 023 ISA 033 024 Nessuno degli abitanti dirà: «Io sono malato»; il popolo che vi dimora è stato assolto dalle sue colpe. 023 ISA 034 001 Avvicinatevi, popoli, per udire, e voi, nazioni, prestate ascolto; ascolti la terra e quanti vi abitano, il mondo e quanto produce! 023 ISA 034 002 Poiché il Signore è adirato contro tutti i popoli ed è sdegnato contro tutti i loro eserciti; li ha votati allo sterminio, li ha destinati al massacro. 023 ISA 034 003 I loro uccisi sono gettati via, si diffonde il fetore dei loro cadaveri; grondano i monti del loro sangue. 023 ISA 034 004 Tutta la milizia celeste si dissolve, i cieli si arrotolano come un libro, tutti i loro astri cadono come cade il pampino della vite, come le foglie avvizzite del fico. 023 ISA 034 005 Poiché nel cielo si è inebriata la spada del Signore, ecco essa si abbatte su Edom, su un popolo che egli ha votato allo sterminio per fare giustizia. 023 ISA 034 006 La spada del Signore è piena di sangue, è imbrattata di grasso, del sangue di agnelli e di capri, delle viscere grasse dei montoni, perché si compie un sacrificio al Signore in Bozra, una grande ecatombe nel paese di Edom. 023 ISA 034 007 Cadono bisonti insieme con essi, giovenchi insieme con tori. La loro terra si imbeve di sangue, la polvere si impingua di grasso. 023 ISA 034 008 Poiché è il giorno della vendetta del Signore, l'anno della retribuzione per l'avversario di Sion. 023 ISA 034 009 I torrenti di quel paese si cambieranno in pece, la sua polvere in zolfo, la sua terra diventerà pece ardente. 023 ISA 034 010 Non si spegnerà né di giorno né di notte, sempre salirà il suo fumo; per tutte le generazioni resterà deserta, mai più alcuno vi passerà. 023 ISA 034 011 Ne prenderanno possesso il pellicano e il riccio, il gufo e il corvo vi faranno dimora. Il Signore stenderà su di essa la corda della solitudine e la livella del vuoto. 023 ISA 034 012 Non ci saranno più i suoi nobili, non si proclameranno più re, tutti i suoi capi saranno ridotti a nulla. 023 ISA 034 013 Nei suoi palazzi saliranno le spine, ortiche e cardi sulle sue fortezze; diventerà una tana di sciacalli, un recinto per gli struzzi. 023 ISA 034 014 Gatti selvatici si incontreranno con iene, i satiri si chiameranno l'un l'altro; vi faranno sosta anche le civette e vi troveranno tranquilla dimora. 023 ISA 034 015 Vi si anniderà il serpente saettone, vi deporrà le uova, le farà dischiudere e raccoglierà i piccoli alla sua ombra; vi si raduneranno anche gli sparvieri, l'uno in cerca dell'altro; 023 ISA 034 016 nessuno si farà attendere. ]Cercate nel libro del Signore e leggete: nessuno di essi vi manca, poiché la bocca del Signore lo ha comandato e il suo spirito li raduna. 023 ISA 034 017 Egli ha distribuito loro la parte in sorte, la sua mano ha diviso loro il paese con tutta esattezza, lo possederanno per sempre, lo abiteranno di generazione in generazione. 023 ISA 035 001 Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. 023 ISA 035 002 Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saròn. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. 023 ISA 035 003 Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. 023 ISA 035 004 Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». 023 ISA 035 005 Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. 023 ISA 035 006 Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. 023 ISA 035 007 La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti d'acqua. I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli diventeranno canneti e giuncaie. 023 ISA 035 008 Ci sarà una strada appianata e la chiameranno Via santa; nessun impuro la percorrerà e gli stolti non vi si aggireranno. 023 ISA 035 009 Non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà, vi cammineranno i redenti. 023 ISA 035 010 Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto. 023 ISA 036 001 Nell'anno decimoquarto del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria assalì e si impadronì di tutte le fortezze di Giuda. 023 ISA 036 002 Il re di Assiria mandò poi da Lachis a Gerusalemme contro il re Ezechia il gran coppiere con un grande esercito. Egli fece sosta presso il canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio. 023 ISA 036 003 Gli andarono incontro Eliakìm figlio di Chelkìa, il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e Ioach figlio di Asaf, l'archivista. 023 ISA 036 004 Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Così dice il grande re, il re di Assiria: Che significa questa sicurezza che dimostri? 023 ISA 036 005 Pensi forse che la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora, in chi confidi tu, che ti ribelli contro di me? 023 ISA 036 006 Ecco, tu confidi nell'Egitto, in questo sostegno di canna spezzata che penetra la mano e la fora a chi vi si appoggia; tale è il faraone re d'Egitto per chiunque confida in lui. 023 ISA 036 007 Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è forse lo stesso a cui Ezechia distrusse le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete solo davanti a questo altare? 023 ISA 036 008 Or bene, fà una scommessa con il mio signore, il re di Assiria; io ti darò duemila cavalli, se puoi procurarti cavalieri per essi. 023 ISA 036 009 Come potresti far indietreggiare uno solo dei più piccoli sudditi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri! 023 ISA 036 010 Ora, è forse contro il volere del Signore che io mi sono mosso contro questo paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Muovi contro questo paese e distruggilo». 023 ISA 036 011 Eliakìm, Sebnà e Ioach risposero al gran coppiere: «Parla ai tuoi servi in aramaico, poiché noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico alla portata degli orecchi del popolo che è sulle mura». 023 ISA 036 012 Il gran coppiere replicò: «Forse sono stato mandato al tuo signore e a te dal mio signore per dire tali parole o non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?». 023 ISA 036 013 Il gran coppiere allora si alzò e gridò in ebraico: «Udite le parole del gran re, del re di Assiria. 023 ISA 036 014 Dice il re: Non vi inganni Ezechia, poiché egli non potrà salvarvi. 023 ISA 036 015 Ezechia non vi induca a confidare nel Signore dicendo: Certo, il Signore ci libererà; questa città non sarà messa nelle mani del re di Assiria. 023 ISA 036 016 Non date ascolto a Ezechia, poiché così dice il re di Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della propria vigna e del proprio fico e ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, 023 ISA 036 017 finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, paese di frumento e di mosto, di pane e di vigne. 023 ISA 036 018 Non vi illuda Ezechia dicendovi: Il Signore ci libererà. Gli dei delle nazioni hanno forse liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re di Assiria? 023 ISA 036 019 Dove sono gli dei di Amat e di Arpad? Dove sono gli dei di Sefarvàim? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? 023 ISA 036 020 Quali mai, fra tutti gli dei di quelle regioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?». 023 ISA 036 021 Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondetegli». 023 ISA 036 022 Eliakìm figlio di Chelkìa, il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere. 023 ISA 037 001 Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore. 023 ISA 037 002 Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz, 023 ISA 037 003 perché gli dicessero: «Così dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, perché i figli sono arrivati fino al punto di nascere, ma manca la forza per partorire. 023 ISA 037 004 Spero che il Signore tuo Dio, udite le parole del gran coppiere che il re di Assiria suo signore ha mandato per insultare il Dio vivente lo voglia castigare per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane in vita». 023 ISA 037 005 Così andarono i ministri del re Ezechia da Isaia. 023 ISA 037 006 Disse loro Isaia: «Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere per le parole che hai udite e con le quali i ministri del re di Assiria mi hanno ingiuriato. 023 ISA 037 007 Ecco io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò cadere di spada». 023 ISA 037 008 Ritornato il gran coppiere, trovò il re di Assiria che assaliva Libna. Egli, infatti, aveva udito che si era allontanato da Lachis. 023 ISA 037 009 Appena Sennàcherib sentì dire riguardo a Tiràka, re di Etiopia: «E' uscito per muoverti guerra»; inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli: 023 ISA 037 010 «Direte così a Ezechia, re di Giuda: Non ti illuda il tuo Dio, in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re di Assiria; 023 ISA 037 011 ecco tu sai quanto hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che hanno votato alla distruzione; soltanto tu ti salveresti? 023 ISA 037 012 Gli dei delle nazioni che i miei padri hanno devastate hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e la gente di Eden in Telassàr? 023 ISA 037 013 Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Enà e di Ivvà?». 023 ISA 037 014 Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri, la lesse, quindi salì al tempio del Signore. Ezechia, spiegato lo scritto davanti al Signore, 023 ISA 037 015 lo pregò: 023 ISA 037 016 «Signore degli eserciti, Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto i cieli e la terra. 023 ISA 037 017 Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e guarda; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. 023 ISA 037 018 E' vero, Signore, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori; 023 ISA 037 019 hanno gettato i loro dei nel fuoco; quelli però non erano dei, ma solo lavoro delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti. 023 ISA 037 020 Ma ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio». 023 ISA 037 021 Allora Isaia, figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re di Assiria. 023 ISA 037 022 Ti disprezza, ti deride la vergine figlia di Sion. Dietro a te scuote il capo la figlia di Gerusalemme. Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui: 023 ISA 037 023 Chi hai insultato e schernito? Contro chi hai alzato la voce e hai elevato, superbo, gli occhi tuoi? Contro il Santo di Israele! 023 ISA 037 024 Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il Signore e hai detto: «Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, sugli estremi gioghi del Libano, ne ho reciso i cedri più alti, i suoi cipressi migliori; sono penetrato nel suo angolo più remoto, nella sua foresta lussureggiante. 023 ISA 037 025 Io ho scavato e bevuto acque straniere, ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi tutti i torrenti dell'Egitto». 023 ISA 037 026 Non l'hai forse sentito dire? Da tempo ho preparato questo, dai giorni antichi io l'ho progettato; ora lo pongo in atto. Era deciso che tu riducessi in mucchi di rovine le fortezze; 023 ISA 037 027 i loro abitanti impotenti erano spaventati e confusi, erano come l'erba dei campi, come tenera verzura, come l'erba dei tetti, bruciata dal vento d'oriente. 023 ISA 037 028 Io so quando ti alzi o ti metti a sedere, io ti conosco sia che tu esca sia che rientri. 023 ISA 037 029 Poiché tu infuri contro di me e la tua insolenza è salita ai miei orecchi, ti metterò il mio anello nelle narici e il mio morso alle labbra; ti farò tornare per la strada per cui sei venuto. 023 ISA 037 030 Questo ti serva da segno: si mangerà quest'anno ciò che nascerà dai semi caduti, nell'anno prossimo quanto crescerà da sé, ma nel terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 023 ISA 037 031 Ciò che scamperà della casa di Giuda continuerà a mettere radici in basso e a fruttificare in alto. 023 ISA 037 032 Poiché da Gerusalemme uscirà un resto, dei superstiti dal monte Sion. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti. 023 ISA 037 033 Pertanto dice il Signore contro il re di Assiria: Non entrerà in questa città né vi lancerà una freccia, non l'affronterà con gli scudi né innalzerà contro di essa un terrapieno. 023 ISA 037 034 Ritornerà per la strada per cui è venuto; non entrerà in questa città. Oracolo del Signore: 023 ISA 037 035 Io proteggerò questa città e la salverò, per riguardo a me stesso e al mio servo Davide. 023 ISA 037 036 Ora l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco erano tutti cadaveri. 023 ISA 037 037 Sennàcherib re di Assiria levò le tende e partì; tornato a Ninive, rimase colà. 023 ISA 037 038 Ora, mentre egli era prostrato in venerazione nel tempio di Nisrok suo dio, i suoi figli Adram-Mèlech e Zarèzer lo uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat. Assarhàddon suo figlio regnò al suo posto. 023 ISA 038 001 In quei giorni Ezechia si ammalò gravemente. Il profeta Isaia figlio di Amoz si recò da lui e gli parlò: «Dice il Signore: Disponi riguardo alle cose della tua casa, perché morirai e non guarirai». 023 ISA 038 002 Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore. 023 ISA 038 003 Egli disse: «Signore, ricordati che ho passato la vita dinanzi a te con fedeltà e con cuore sincero e ho compiuto ciò che era gradito ai tuoi occhi». Ezechia pianse molto. 023 ISA 038 004 Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaia: 023 ISA 038 005 «Và e riferisci a Ezechia: Dice il Signore Dio di Davide tuo padre: Ho ascoltato la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco io aggiungerò alla tua vita quindici anni. 023 ISA 038 006 Libererò te e questa città dalla mano del re di Assiria; proteggerò questa città. 023 ISA 038 007 Da parte del Signore questo ti sia come segno che egli manterrà la promessa che ti ha fatto. 023 ISA 038 008 Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l'ombra sulla meridiana, che è gia scesa con il sole sull'orologio di Acaz». E il sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso. 023 ISA 038 009 Cantico di Ezechia re di Giuda, quando cadde malato e guarì dalla malattia. 023 ISA 038 010 Io dicevo: «A metà della mia vita me ne vado alle porte degli inferi; sono privato del resto dei miei anni». (Sheol h7585) 023 ISA 038 011 Dicevo: «Non vedrò più il Signore sulla terra dei viventi, non vedrò più nessuno fra gli abitanti di questo mondo. 023 ISA 038 012 La mia tenda è stata divelta e gettata lontano da me, come una tenda di pastori. Come un tessitore hai arrotolato la mia vita, mi recidi dall'ordito. In un giorno e una notte mi conduci alla fine». 023 ISA 038 013 Io ho gridato fino al mattino. Come un leone, così egli stritola tutte le mie ossa. 023 ISA 038 014 Come una rondine io pigolo, gemo come una colomba. Sono stanchi i miei occhi di guardare in alto. Signore, io sono oppresso; proteggimi. 023 ISA 038 015 Che dirò? Sto in pena poiché è lui che mi ha fatto questo. Il sonno si è allontanato da me per l'amarezza dell'anima mia. 023 ISA 038 016 Signore, in te spera il mio cuore; si ravvivi il mio spirito. Guariscimi e rendimi la vita. 023 ISA 038 017 Ecco, la mia infermità si è cambiata in salute! Tu hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati. 023 ISA 038 018 Poiché non gli inferi ti lodano, né la morte ti canta inni; quanti scendono nella fossa non sperano nella tua fedeltà. (Sheol h7585) 023 ISA 038 019 Il vivente, il vivente ti rende grazie come io oggi faccio. Il padre farà conoscere ai figli la tua fedeltà. 023 ISA 038 020 Il Signore si è degnato di aiutarmi; per questo canteremo sulle cetre tutti i giorni della nostra vita, canteremo nel tempio del Signore. 023 ISA 038 021 Isaia disse: «Si prenda un impiastro di fichi e si applichi sulla ferita, così guarirà». 023 ISA 038 022 Ezechia disse: «Qual è il segno per cui io entrerò nel tempio?». 023 ISA 039 001 In quel tempo Merodach-Bàladan figlio di Bàladan, re di Babilonia, mandò lettere e doni a Ezechia, perché aveva udito che era stato malato ed era guarito. 023 ISA 039 002 Ezechia se ne rallegrò e mostrò agli inviati la stanza del tesoro, l'argento e l'oro, gli aromi e gli unguenti preziosi, tutto il suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla che Ezechia non mostrasse loro nella reggia e in tutto il regno. 023 ISA 039 003 Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli domandò: «Che hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?». Ezechia rispose: «Sono venuti a me da una regione lontana, da Babilonia». 023 ISA 039 004 Isaia disse ancora: «Che hanno visto nella tua reggia?». Ezechia rispose: «Hanno visto quanto si trova nella mia reggia, non c'è cosa alcuna nei miei magazzini che io non abbia mostrata loro». 023 ISA 039 005 Allora Isaia disse a Ezechia: «Ascolta la parola del Signore degli eserciti: 023 ISA 039 006 Ecco, verranno giorni nei quali tutto ciò che si trova nella tua reggia e ciò che hanno accumulato i tuoi antenati fino a oggi sarà portato a Babilonia; non vi resterà nulla, dice il Signore. 023 ISA 039 007 Prenderanno i figli che da te saranno usciti e che tu avrai generati, per farne eunuchi nella reggia di Babilonia». 023 ISA 039 008 Ezechia disse a Isaia: «Buona è la parola del Signore, che mi hai riferita». Egli pensava: «Per lo meno vi saranno pace e sicurezza nei miei giorni». 023 ISA 040 001 «Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. 023 ISA 040 002 Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati». 023 ISA 040 003 Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. 023 ISA 040 004 Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. 023 ISA 040 005 Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato». 023 ISA 040 006 Una voce dice: «Grida» e io rispondo: «Che dovrò gridare?». Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria è come un fiore del campo. 023 ISA 040 007 Secca l'erba, il fiore appassisce quando il soffio del Signore spira su di essi. 023 ISA 040 008 Secca l'erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura sempre. Veramente il popolo è come l'erba. 023 ISA 040 009 Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! 023 ISA 040 010 Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono. 023 ISA 040 011 Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri». 023 ISA 040 012 Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo? Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra, ha pesato con la stadera le montagne e i colli con la bilancia? 023 ISA 040 013 Chi ha diretto lo spirito del Signore e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti? 023 ISA 040 014 A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse e gli insegnasse il sentiero della giustizia e lo ammaestrasse nella scienza e gli rivelasse la via della prudenza? 023 ISA 040 015 Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio, contano come il pulviscolo sulla bilancia; ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere. 023 ISA 040 016 Il Libano non basterebbe per accendere il rogo, né le sue bestie per l'olocausto. 023 ISA 040 017 Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui, come niente e vanità sono da lui ritenute. 023 ISA 040 018 A chi potreste paragonare Dio e quale immagine mettergli a confronto? 023 ISA 040 019 Il fabbro fonde l'idolo, l'orafo lo riveste di oro e fonde catenelle d'argento. Si aiutano l'un l'altro; uno dice al compagno: «Coraggio!». Il fabbro incoraggia l'orafo; chi leviga con il martello incoraggia chi batte l'incudine, dicendo della saldatura: «Va bene» e fissa l'idolo con chiodi perché non si muova. 023 ISA 040 020 Chi ha poco da offrire sceglie un legno che non marcisce; si cerca un artista abile, perché gli faccia una statua che non si muova. 023 ISA 040 021 Non lo sapete forse? Non lo avete udito? Non vi fu forse annunziato dal principio? Non avete capito le fondamenta della terra? 023 ISA 040 022 Egli siede sopra la volta del mondo, da dove gli abitanti sembrano cavallette. Egli stende il cielo come un velo, lo spiega come una tenda dove abitare; 023 ISA 040 023 egli riduce a nulla i potenti e annienta i signori della terra. 023 ISA 040 024 Sono appena piantati, appena seminati, appena i loro steli hanno messo radici nella terra, egli soffia su di loro ed essi seccano e l'uragano li strappa via come paglia. 023 ISA 040 025 «A chi potreste paragonarmi quasi che io gli sia pari?» dice il Santo. 023 ISA 040 026 Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato quegli astri? Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito e li chiama tutti per nome; per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza non ne manca alcuno. 023 ISA 040 027 Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti: «La mia sorte è nascosta al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?». 023 ISA 040 028 Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. 023 ISA 040 029 Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. 023 ISA 040 030 Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; 023 ISA 040 031 ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi. 023 ISA 041 001 Ascoltatemi in silenzio, isole, e voi, nazioni, badate alla mia sfida! Si accostino e parlino; raduniamoci insieme in giudizio. 023 ISA 041 002 Chi ha suscitato dall'oriente colui che chiama la vittoria sui suoi passi? Chi gli ha consegnato i popoli e assoggettato i re? La sua spada li riduce in polvere e il suo arco come paglia dispersa dal vento. 023 ISA 041 003 Li insegue e passa oltre, sicuro; sfiora appena la strada con i piedi. 023 ISA 041 004 Chi ha operato e realizzato questo, chiamando le generazioni fin dal principio? Io, il Signore, sono il primo e io stesso sono con gli ultimi. 023 ISA 041 005 Le isole vedono e ne hanno timore; tremano le estremità della terra, insieme si avvicinano e vengono. 023 ISA 041 008 Ma tu, Israele mio servo, tu Giacobbe, che ho scelto, discendente di Abramo mio amico, 023 ISA 041 009 sei tu che io ho preso dall'estremità della terra e ho chiamato dalle regioni più lontane e ti ho detto: «Mio servo tu sei ti ho scelto, non ti ho rigettato». 023 ISA 041 010 Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa. 023 ISA 041 011 Ecco, saranno svergognati e confusi quanti s'infuriavano contro di te; saranno ridotti a nulla e periranno gli uomini che si opponevano a te. 023 ISA 041 012 Cercherai, ma non troverai, coloro che litigavano con te; saranno ridotti a nulla, a zero, coloro che ti muovevano guerra. 023 ISA 041 013 Poiché io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto». 023 ISA 041 014 Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele; io vengo in tuo aiuto - oracolo del Signore- tuo redentore è il Santo di Israele. 023 ISA 041 015 Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova, munita di molte punte; tu trebbierai i monti e li stritolerai, ridurrai i colli in pula. 023 ISA 041 016 Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo di Israele. 023 ISA 041 017 I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è, la loro lingua è riarsa per la sete; io, il Signore, li ascolterò; io, Dio di Israele, non li abbandonerò. 023 ISA 041 018 Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d'acqua, la terra arida in sorgenti. 023 ISA 041 019 Pianterò cedri nel deserto, acacie, mirti e ulivi; porrò nella steppa cipressi, olmi insieme con abeti; 023 ISA 041 020 perché vedano e sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo di Israele. 023 ISA 041 021 Presentate la vostra causa, dice il Signore, portate le vostre prove, dice il re di Giacobbe. 023 ISA 041 022 Vengano avanti e ci annunzino ciò che dovrà accadere. Narrate quali furono le cose passate, sicché noi possiamo riflettervi. Oppure fateci udire le cose future, così che possiamo sapere quello che verrà dopo. 023 ISA 041 023 Annunziate quanto avverrà nel futuro e noi riconosceremo che siete dei. Sì, fate il bene oppure il male e lo sentiremo e lo vedremo insieme. 023 ISA 041 024 Ecco, voi siete un nulla, il vostro lavoro non vale niente, è abominevole chi vi sceglie. 023 ISA 041 025 Io ho suscitato uno dal settentrione ed è venuto, dal luogo dove sorge il sole l'ho chiamato per nome; egli calpesterà i potenti come creta, come un vasaio schiaccia l'argilla. 023 ISA 041 026 Chi lo ha predetto dal principio, perché noi lo sapessimo, chi dall'antichità, così che dicessimo: «E' vero»? Nessuno lo ha predetto, nessuno lo ha fatto sentire, nessuno ha udito le vostre parole. 023 ISA 041 027 Per primo io l'ho annunziato a Sion e a Gerusalemme ho inviato un messaggero di cose liete. 023 ISA 041 028 Guardai ma non c'era nessuno, tra costoro nessuno era capace di consigliare; nessuno da interrogare per averne una risposta. 023 ISA 041 029 Ecco, tutti costoro sono niente; nulla sono le opere loro, vento e vuoto i loro idoli. 023 ISA 042 001 Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. 023 ISA 042 002 Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, 023 ISA 042 003 non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza; 023 ISA 042 004 non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole. 023 ISA 042 005 Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l'alito a quanti camminano su di essa: 023 ISA 042 006 «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, 023 ISA 042 007 perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. 023 ISA 042 008 Io sono il Signore: questo è il mio nome; non cederò la mia gloria ad altri, né il mio onore agli idoli. 023 ISA 042 009 I primi fatti, ecco, sono avvenuti e i nuovi io preannunzio; prima che spuntino, ve li faccio sentire». 023 ISA 042 010 Cantate al Signore un canto nuovo, lode a lui fino all'estremità della terra; lo celebri il mare con quanto esso contiene, le isole con i loro abitanti. 023 ISA 042 011 Esulti il deserto con le sue città, esultino i villaggi dove abitano quelli di Kedàr; acclamino gli abitanti di Sela, dalla cima dei monti alzino grida. 023 ISA 042 012 Diano gloria al Signore e il suo onore divulghino nelle isole. 023 ISA 042 013 Il Signore avanza come un prode, come un guerriero eccita il suo ardore; grida, lancia urla di guerra, si mostra forte contro i suoi nemici. 023 ISA 042 014 Per molto tempo, ho taciuto, ho fatto silenzio, mi sono contenuto; ora griderò come una partoriente, mi affannerò e sbufferò insieme. 023 ISA 042 015 Renderò aridi monti e colli, farò seccare tutta la loro erba; trasformerò i fiumi in stagni e gli stagni farò inaridire. 023 ISA 042 016 Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono, li guiderò per sentieri sconosciuti; trasformerò davanti a loro le tenebre in luce, i luoghi aspri in pianura. Tali cose io ho fatto e non cesserò di farle. 023 ISA 042 017 Retrocedono pieni di vergogna quanti sperano in un idolo, quanti dicono alle statue: «Voi siete i nostri dei». 023 ISA 042 018 Sordi, ascoltate, ciechi, volgete lo sguardo per vedere. 023 ISA 042 019 Chi è cieco, se non il mio servo? Chi è sordo come colui al quale io mandavo araldi? Chi è cieco come il mio privilegiato? Chi è sordo come il servo del Signore? 023 ISA 042 020 Hai visto molte cose, ma senza farvi attenzione, hai aperto gli orecchi, ma senza sentire. 023 ISA 042 021 Il Signore si compiacque, per amore della sua giustizia, di dare una legge grande e gloriosa. 023 ISA 042 022 Eppure questo è un popolo saccheggiato e spogliato; sono tutti presi con il laccio nelle caverne, sono rinchiusi in prigioni. Furono saccheggiati e nessuno li liberava; furono spogliati, e nessuno diceva: «Restituisci». 023 ISA 042 023 Chi fra di voi porge l'orecchio a ciò, vi fa attenzione e ascolta per il futuro? 023 ISA 042 024 Chi abbandonò Giacobbe al saccheggio, Israele ai predoni? Non è stato forse il Signore contro cui peccarono, per le cui vie non vollero camminare, la cui legge non osservarono? 023 ISA 042 025 Egli, perciò, ha riversato su di esso la sua ira ardente e la violenza della guerra. L'ira divina lo ha avvolto nelle sue fiamme senza che egli se ne accorgesse, lo ha bruciato, senza che vi facesse attenzione. 023 ISA 043 001 Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: «Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. 023 ISA 043 002 Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare; 023 ISA 043 003 poiché io sono il Signore tuo Dio, il Santo di Israele, il tuo salvatore. Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'Etiopia e Seba al tuo posto. 023 ISA 043 004 Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita. 023 ISA 043 005 Non temere, perché io sono con te; dall'oriente farò venire la tua stirpe, dall'occidente io ti radunerò. 023 ISA 043 006 Dirò al settentrione: Restituisci, e al mezzogiorno: Non trattenere; fà tornare i miei figli da lontano e le mie figlie dall'estremità della terra, 023 ISA 043 007 quelli che portano il mio nome e che per la mia gloria ho creato e formato e anche compiuto». 023 ISA 043 008 «Fà uscire il popolo cieco, che pure ha occhi, i sordi, che pure hanno orecchi. 023 ISA 043 009 Si radunino insieme tutti i popoli e si raccolgano le nazioni. Chi può annunziare questo tra di loro e farci udire le cose passate? Presentino i loro testimoni e avranno ragione, ce li facciano udire e avranno detto la verità. 023 ISA 043 010 Voi siete i miei testimoni - oracolo del Signore - miei servi, che io mi sono scelto perché mi conosciate e crediate in me e comprendiate che sono io. Prima di me non fu formato alcun dio né dopo ce ne sarà. 023 ISA 043 011 Io, io sono il Signore, fuori di me non v'è salvatore. 023 ISA 043 012 Io ho predetto e ho salvato, mi son fatto sentire e non c'era tra voi alcun dio straniero. Voi siete miei testimoni - oracolo del Signore - e io sono Dio, 023 ISA 043 013 sempre il medesimo dall'eternità. Nessuno può sottrarre nulla al mio potere; chi può cambiare quanto io faccio?». 023 ISA 043 014 Così dice il Signore vostro redentore, il Santo di Israele: «Per amor vostro l'ho mandato contro Babilonia e farò scendere tutte le loro spranghe, e quanto ai Caldei muterò i loro clamori in lutto. 023 ISA 043 015 Io sono il Signore, il vostro Santo, il creatore di Israele, il vostro re». 023 ISA 043 016 Così dice il Signore che offrì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti 023 ISA 043 017 che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi insieme; essi giacciono morti: mai più si rialzeranno; si spensero come un lucignolo, sono estinti. 023 ISA 043 018 Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! 023 ISA 043 019 Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. 023 ISA 043 020 Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto. 023 ISA 043 021 Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi. 023 ISA 043 022 Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe; anzi ti sei stancato di me, o Israele. 023 ISA 043 023 Non mi hai portato neppure un agnello per l'olocausto, non mi hai onorato con i tuoi sacrifici. Io non ti ho molestato con richieste di offerte, né ti ho stancato esigendo incenso. 023 ISA 043 024 Non mi hai acquistato con denaro la cannella, né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici. Ma tu mi hai dato molestia con i peccati, mi hai stancato con le tue iniquità. 023 ISA 043 025 Io, io cancello i tuoi misfatti, per riguardo a me non ricordo più i tuoi peccati. 023 ISA 043 026 Fammi ricordare, discutiamo insieme; parla tu per giustificarti. 023 ISA 043 027 Il tuo primo padre peccò, i tuoi intermediari mi furono ribelli. 023 ISA 043 028 I tuoi principi hanno profanato il mio santuario; per questo ho votato Giacobbe alla esecrazione, Israele alle ingiurie. 023 ISA 044 001 Ora ascolta, Giacobbe mio servo, Israele da me eletto. 023 ISA 044 002 Così dice il Signore che ti ha fatto, che ti ha formato dal seno materno e ti aiuta: «Non temere, Giacobbe mio servo, Iesurùn da me eletto, 023 ISA 044 003 poiché io farò scorrere acqua sul suolo assetato, torrenti sul terreno arido. Spanderò il mio spirito sulla tua discendenza, la mia benedizione sui tuoi posteri; 023 ISA 044 004 cresceranno come erba in mezzo all'acqua, come salici lungo acque correnti. 023 ISA 044 005 Questi dirà: Io appartengo al Signore, quegli si chiamerà Giacobbe; altri scriverà sulla mano: Del Signore, e verrà designato con il nome di Israele». 023 ISA 044 006 Così dice il re di Israele, il suo redentore, il Signore degli eserciti: «Io sono il primo e io l'ultimo; fuori di me non vi sono dei. 023 ISA 044 007 Chi è come me? Si faccia avanti e lo proclami, lo riveli di presenza e me lo esponga. Chi ha reso noto il futuro dal tempo antico? Ci annunzi ciò che succederà. 023 ISA 044 008 Non siate ansiosi e non temete: non forse gia da molto tempo te l'ho fatto intendere e rivelato? Voi siete miei testimoni: C'è forse un dio fuori di me o una roccia che io non conosca?». 023 ISA 044 009 I fabbricatori di idoli sono tutti vanità e le loro opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna. 023 ISA 044 010 Chi fabbrica un dio e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio? 023 ISA 044 011 Ecco, tutti i suoi seguaci saranno svergognati; gli stessi artefici non sono che uomini. Si radunino pure e si presentino tutti; saranno spaventati e confusi insieme. 023 ISA 044 012 Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e gli dà forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino la fame, la forza gli viene meno; non beve acqua ed è spossato. 023 ISA 044 013 Il falegname stende il regolo, disegna l'immagine con il gesso; la lavora con scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella figura d'uomo da mettere in un tempio. 023 ISA 044 014 Egli si taglia cedri, prende un cipresso o una quercia che lascia cre-scere robusta nella selva; pianta un frassino che la pioggia farà crescere. 023 ISA 044 015 Tutto ciò diventa per l'uomo legna da bruciare; ne prende una parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa persino un idolo e lo adora, ne forma una statua e la venera. 023 ISA 044 016 Una metà la brucia al fuoco, sulla brace arrostisce la carne, poi mangia l'arrosto e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: «Mi riscaldo; mi godo il fuoco». 023 ISA 044 017 Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo adora e lo prega: «Salvami, perché sei il mio dio!». 023 ISA 044 018 Non sanno né comprendono; una patina impedisce agli occhi loro di vedere e al loro cuore di capire. 023 ISA 044 019 Essi non riflettono, non hanno scienza e intelligenza per dire: «Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle sue braci ho cotto perfino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi ad un pezzo di legno?». 023 ISA 044 020 Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: «Ciò che tengo in mano non è forse falso?». 023 ISA 044 021 Ricorda tali cose, o Giacobbe, o Israele, poiché sei mio servo. Io ti ho formato, mio servo sei tu; Israele, non sarai dimenticato da me. 023 ISA 044 022 Ho dissipato come nube le tue iniquità e i tuoi peccati come una nuvola. Ritorna a me, poiché io ti ho redento. 023 ISA 044 023 Esultate, cieli, poiché il Signore ha agito; giubilate, profondità della terra! Gridate di gioia, o monti, o selve con tutti i vostri alberi, perché il Signore ha riscattato Giacobbe, in Israele ha manifestato la sua gloria. 023 ISA 044 024 Dice il Signore, che ti ha riscattato e ti ha formato fino dal seno materno: «Sono io, il Signore, che ho fatto tutto, che ho spiegato i cieli da solo, ho disteso la terra; chi era con me? 023 ISA 044 025 Io svento i presagi degli indovini, dimostro folli i maghi, costringo i sapienti a ritrattarsi e trasformo in follia la loro scienza; 023 ISA 044 026 confermo la parola dei suoi servi, compio i disegni dei suoi messaggeri. Io dico a Gerusalemme: Sarai abitata, e alle città di Giuda: Sarete riedificate e ne restaurerò le rovine. 023 ISA 044 027 Io dico all'oceano: Prosciugati! Faccio inaridire i tuoi fiumi. 023 ISA 044 028 Io dico a Ciro: Mio pastore; ed egli soddisferà tutti i miei desideri, dicendo a Gerusalemme: Sarai riedificata; e al tempio: Sarai riedificato dalle fondamenta». 023 ISA 045 001 Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l'ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso. 023 ISA 045 002 Io marcerò davanti a te; spianerò le asperità del terreno, spezzerò le porte di bronzo, romperò le spranghe di ferro. 023 ISA 045 003 Ti consegnerò tesori nascosti e le ricchezze ben celate, perché tu sappia che io sono il Signore, Dio di Israele, che ti chiamo per nome. 023 ISA 045 004 Per amore di Giacobbe mio servo e di Israele mio eletto io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo sebbene tu non mi conosca. 023 ISA 045 005 Io sono il Signore e non v'è alcun altro; fuori di me non c'è dio; ti renderò spedito nell'agire, anche se tu non mi conosci, 023 ISA 045 006 perché sappiano dall'oriente fino all'occidente che non esiste dio fuori di me. Io sono il Signore e non v'è alcun altro. 023 ISA 045 007 Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo. 023 ISA 045 008 Stillate, cieli, dall'alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia. Io, il Signore, ho creato tutto questo». 023 ISA 045 009 Potrà forse discutere con chi lo ha plasmato un vaso fra altri vasi di argilla? Dirà forse la creta al vasaio: «Che fai?» oppure: «La tua opera non ha manichi»? 023 ISA 045 010 Chi oserà dire a un padre: «Che cosa generi?» o a una donna: «Che cosa partorisci?». 023 ISA 045 011 Dice il Signore, il Santo di Israele, che lo ha plasmato: «Volete interrogarmi sul futuro dei miei figli e darmi ordini sul lavoro delle mie mani? 023 ISA 045 012 Io ho fatto la terra e su di essa ho creato l'uomo; io con le mani ho disteso i cieli e do ordini a tutte le loro schiere. 023 ISA 045 013 Io l'ho stimolato per la giustizia; spianerò tutte le sue vie. Egli ricostruirà la mia città e rimanderà i miei deportati, senza denaro e senza regali», dice il Signore degli eserciti. 023 ISA 045 014 Così dice il Signore: «Le ricchezze d'Egitto e le merci dell'Etiopia e i Sabei dall'alta statura passeranno a te, saranno tuoi; ti seguiranno in catene, si prostreranno davanti a te, ti diranno supplicanti: Solo in te è Dio; non ce n'è altri; non esistono altri dei. 023 ISA 045 015 Veramente tu sei un Dio nascosto, Dio di Israele, salvatore. 023 ISA 045 016 Saranno confusi e svergognati quanti s'infuriano contro di lui; se ne andranno con ignominia i fabbricanti di idoli. 023 ISA 045 017 Israele sarà salvato dal Signore con salvezza perenne. Non patirete confusione o vergogna per i secoli eterni». 023 ISA 045 018 Poiché così dice il Signore, che ha creato i cieli; egli, il Dio che ha plasmato e fatto la terra e l'ha resa stabile e l'ha creata non come orrida regione, ma l'ha plasmata perché fosse abitata: «Io sono il Signore; non ce n'è altri. 023 ISA 045 019 Io non ho parlato in segreto, in un luogo d'una terra tenebrosa. Non ho detto alla discendenza di Giacobbe: Cercatemi in un'orrida regione! Io sono il Signore, che parlo con giustizia, che annunzio cose rette. 023 ISA 045 020 Radunatevi e venite, avvicinatevi tutti insieme, superstiti delle nazioni! Non hanno intelligenza coloro che portano un loro legno scolpito e pregano un dio che non può salvare. 023 ISA 045 021 Manifestate e portate le prove, consigliatevi pure insieme! Chi ha fatto sentire quelle cose da molto tempo e predetto ciò fin da allora? Non sono forse io, il Signore? Fuori di me non c'è altro Dio; Dio giusto e salvatore non c'è fuori di me. 023 ISA 045 022 Volgetevi a me e sarete salvi, paesi tutti della terra, perché io sono Dio; non ce n'è altri. 023 ISA 045 023 Lo giuro su me stesso, dalla mia bocca esce la verità, una parola irrevocabile: davanti a me si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua». 023 ISA 045 024 Si dirà: «Solo nel Signore si trovano vittoria e potenza!». Verso di lui verranno, coperti di vergogna, quanti fremevano d'ira contro di lui. 023 ISA 045 025 Nel Signore saranno vittoriosi e si glorieranno tutti i discendenti di Israele. 023 ISA 046 001 A terra è Bel, rovesciato è Nebo; i loro idoli sono per gli animali e le bestie, caricati come loro fardelli, come peso sfibrante. 023 ISA 046 002 Sono rovesciati, sono a terra insieme, non hanno potuto salvare chi li portava ed essi stessi se ne vanno in schiavitù. 023 ISA 046 003 Ascoltatemi, casa di Giacobbe e voi tutti, superstiti della casa di Israele; voi, portati da me fin dal seno materno, sorretti fin dalla nascita. 023 ISA 046 004 Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso, io vi porterò fino alla canizie. Come ho gia fatto, così io vi sosterrò, vi porterò e vi salverò. 023 ISA 046 005 A chi mi paragonate e mi assomigliate? A chi mi confrontate, quasi fossimo simili? 023 ISA 046 006 Traggono l'oro dal sacchetto e pesano l'argento con la bilancia; pagano un orefice perché faccia un dio, che poi venerano e adorano. 023 ISA 046 007 Lo sollevano sulle spalle e lo portano, poi lo ripongono sulla sua base e sta fermo: non si muove più dal suo posto. Ognuno lo invoca, ma non risponde; non libera nessuno dalla sua angoscia. 023 ISA 046 008 Ricordatevelo e agite da uomini; rifletteteci, o prevaricatori. 023 ISA 046 009 Ricordatevi i fatti del tempo antico, perché io sono Dio e non ce n'è altri. Sono Dio, nulla è uguale a me. 023 ISA 046 010 Io dal principio annunzio la fine e, molto prima, quanto non è stato ancora compiuto; io che dico: «Il mio progetto resta valido, io compirò ogni mia volontà!». 023 ISA 046 011 Io chiamo dall'oriente l'uccello da preda, da una terra lontana l'uomo dei miei progetti. Così ho parlato e così avverrà; l'ho progettato, così farò. 023 ISA 046 012 Ascoltatemi, voi che vi perdete di coraggio, che siete lontani dalla giustizia. 023 ISA 046 013 Faccio avvicinare la mia giustizia: non è lontana; la mia salvezza non tarderà. Io dispenserò in Sion la salvezza a Israele, oggetto della mia gloria. 023 ISA 047 001 Scendi e siedi sulla polvere, vergine figlia di Babilonia. Siedi a terra, senza trono, figlia dei Caldei, poiché non sarai più chiamata tenera e voluttuosa. 023 ISA 047 002 Prendi la mola e macina la farina, togliti il velo, solleva i lembi della veste, scopriti le gambe, attraversa i fiumi. 023 ISA 047 003 Si scopra la tua nudità, si mostri la tua vergogna. «Prenderò vendetta e nessuno interverrà», 023 ISA 047 004 dice il nostro redentore che si chiama Signore degli eserciti, il Santo di Israele. 023 ISA 047 005 Siedi in silenzio e scivola nell'ombra, figlia dei Caldei, perché non sarai più chiamata Signora di regni. 023 ISA 047 006 Ero adirato contro il mio popolo, avevo lasciato profanare la mia eredità; perciò lo misi in tuo potere, ma tu non mostrasti loro pietà; perfino sui vecchi facesti gravare il tuo giogo pesante. 023 ISA 047 007 Tu pensavi: «Sempre io sarò signora, sempre». Non ti sei mai curata di questi avvenimenti, non hai mai pensato quale sarebbe stata la fine. 023 ISA 047 008 Ora ascolta questo, o voluttuosa che te ne stavi sicura, che pensavi: «Io e nessuno fuori di me! Non resterò vedova, non conoscerò la perdita dei figli». 023 ISA 047 009 Ma ti accadranno queste due cose, d'improvviso, in un sol giorno; perdita dei figli e vedovanza piomberanno su di te, nonostante la moltitudine delle tue magie, la forza dei tuoi molti scongiuri. 023 ISA 047 010 Confidavi nella tua malizia, dicevi: «Nessuno mi vede». La tua saggezza e il tuo sapere ti hanno sviato. Eppure dicevi in cuor tuo: «Io e nessuno fuori di me». 023 ISA 047 011 Ti verrà addosso una sciagura che non saprai scongiurare; ti cadrà sopra una calamità che non potrai evitare. Su di te piomberà improvvisa una catastrofe che non prevederai. 023 ISA 047 012 Stà pure ferma nei tuoi incantesimi e nella moltitudine delle magie, per cui ti sei affaticata dalla giovinezza: forse potrai giovartene, forse potrai far paura! 023 ISA 047 013 Ti sei stancata dei tuoi molti consiglieri: si presentino e ti salvino gli astrologi che osservano le stelle, i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà. 023 ISA 047 014 Ecco, essi sono come stoppia: il fuoco li consuma; non salveranno se stessi dal potere delle fiamme. Non ci sarà bracia per scaldarsi, né fuoco dinanzi al quale sedersi. 023 ISA 047 015 Così sono diventati per te i tuoi maghi, con i quali ti sei affaticata fin dalla giovinezza; ognuno se ne va per suo conto, nessuno ti viene in aiuto. 023 ISA 048 001 Ascoltate ciò, casa di Giacobbe, voi che siete chiamati Israele e che traete origine dalla stirpe di Giuda, voi che giurate nel nome del Signore e invocate il Dio di Israele, ma senza sincerità e senza rettitudine, 023 ISA 048 002 poiché prendete il nome dalla città santa e vi appoggiate sul Dio di Israele che si chiama Signore degli eserciti. 023 ISA 048 003 Io avevo annunziato da tempo le cose passate, erano uscite dalla mia bocca, le avevo fatte udire. D'improvviso io ho agito e sono accadute. 023 ISA 048 004 Poiché sapevo che tu sei ostinato e che la tua nuca è una sbarra di ferro e la tua fronte è di bronzo, 023 ISA 048 005 io te le annunziai da tempo, prima che avvenissero te le feci udire, per timore che dicessi: «Il mio idolo le ha fatte, la mia statua e il dio da me fuso le hanno ordinate». 023 ISA 048 006 Tutto questo hai udito e visto; non vorresti testimoniarlo? Ora ti faccio udire cose nuove e segrete che tu nemmeno sospetti. 023 ISA 048 007 Ora sono create e non da tempo; prima di oggi tu non le avevi udite, perché tu non dicessi: «Gia lo sapevo». 023 ISA 048 008 No, tu non le avevi mai udite né sapute né il tuo orecchio era gia aperto da allora poiché io sapevo che sei davvero perfido e che ti si chiama sleale fin dal seno materno. 023 ISA 048 009 Per il mio nome rinvierò il mio sdegno, per il mio onore lo frenerò a tuo riguardo, per non annientarti. 023 ISA 048 010 Ecco, ti ho purificato per me come argento, ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione. 023 ISA 048 011 Per riguardo a me, per riguardo a me lo faccio; come potrei lasciar profanare il mio nome? Non cederò ad altri la mia gloria. 023 ISA 048 012 Ascoltami, Giacobbe, Israele che ho chiamato: Sono io, io solo, il primo e anche l'ultimo. 023 ISA 048 013 Sì, la mia mano ha posto le fondamenta della terra, la mia destra ha disteso i cieli. Quando io li chiamo, tutti insieme si presentano. 023 ISA 048 014 Radunatevi, tutti voi, e ascoltatemi. Chi di essi ha predetto tali cose? Uno che io amo compirà il mio volere su Babilonia e, con il suo braccio, sui Caldei. 023 ISA 048 015 Io, io ho parlato; io l'ho chiamato, l'ho fatto venire e ho dato successo alle sue imprese. 023 ISA 048 016 Avvicinatevi a me per udire questo. Fin dal principio non ho parlato in segreto; dal momento in cui questo è avvenuto io sono là. Ora il Signore Dio ha mandato me insieme con il suo spirito. 023 ISA 048 017 Dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele: «Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare. 023 ISA 048 018 Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume, la tua giustizia come le onde del mare. 023 ISA 048 019 La tua discendenza sarebbe come la sabbia e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena; non sarebbe mai radiato né cancellato il tuo nome davanti a me». 023 ISA 048 020 Uscite da Babilonia, fuggite dai Caldei; annunziatelo con voce di gioia, diffondetelo, fatelo giungere fino all'estremità della terra. Dite: «Il Signore ha riscattato il suo servo Giacobbe». 023 ISA 048 021 Non soffrono la sete mentre li conduce per deserti; acqua dalla roccia egli fa scaturire per essi; spacca la roccia, sgorgano le acque. 023 ISA 048 022 Non c'è pace per i malvagi, dice il Signore. 023 ISA 049 001 Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome. 023 ISA 049 002 Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. 023 ISA 049 003 Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». 023 ISA 049 004 Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». 023 ISA 049 005 Ora disse il Signore che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele, - poiché ero stato stimato dal Signore e Dio era stato la mia forza - 023 ISA 049 006 mi disse: «E' troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti di Israele. Ma io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra». 023 ISA 049 007 Dice il Signore, il redentore di Israele, il suo Santo, a colui la cui vita è disprezzata, al reietto delle nazioni, al servo dei potenti: «I re vedranno e si alzeranno in piedi, i principi vedranno e si prostreranno, a causa del Signore che è fedele, a causa del Santo di Israele che ti ha scelto». 023 ISA 049 008 Dice il Signore: «Al tempo della misericordia ti ho ascoltato, nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo, per far risorgere il paese, per farti rioccupare l'eredità devastata, 023 ISA 049 009 per dire ai prigionieri: Uscite, e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori. Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli. 023 ISA 049 010 Non soffriranno né fame né sete e non li colpirà né l'arsura né il sole, perché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti di acqua. 023 ISA 049 011 Io trasformerò i monti in strade e le mie vie saranno elevate. 023 ISA 049 012 Ecco, questi vengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da mezzogiorno e da occidente e quelli dalla regione di Assuan». 023 ISA 049 013 Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi miseri. 023 ISA 049 014 Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». 023 ISA 049 015 Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. 023 ISA 049 016 Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani, le tue mura sono sempre davanti a me. 023 ISA 049 017 I tuoi costruttori accorrono, i tuoi distruttori e i tuoi devastatori si allontanano da te. 023 ISA 049 018 Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si radunano, vengono da te. «Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore- ti vestirai di tutti loro come di ornamento, te ne ornerai come una sposa». 023 ISA 049 019 Poiché le tue rovine e le tue devastazioni e il tuo paese desolato saranno ora troppo stretti per i tuoi abitanti, benché siano lontani i tuoi divoratori. 023 ISA 049 020 Di nuovo ti diranno agli orecchi i figli di cui fosti privata: «Troppo stretto è per me questo posto; scostati, e mi accomoderò». 023 ISA 049 021 Tu penserai: «Chi mi ha generato costoro? Io ero priva di figli e sterile; questi chi li ha allevati? Ecco, ero rimasta sola e costoro dove erano?». 023 ISA 049 022 Così dice il Signore Dio: «Ecco, io farò cenno con la mano ai popoli, per le nazioni isserò il mio vessillo. Riporteranno i tuoi figli in braccio, le tue figlie saran portate sulle spalle. 023 ISA 049 023 I re saranno i tuoi tutori, le loro principesse tue nutrici. Con la faccia a terra essi si prostreranno davanti a te, baceranno la polvere dei tuoi piedi; allora tu saprai che io sono il Signore e che non saranno delusi quanti sperano in me». 023 ISA 049 024 Si può forse strappare la preda al forte? Oppure può un prigioniero sfuggire al tiranno? 023 ISA 049 025 Eppure dice il Signore: «Anche il prigioniero sarà strappato al forte, la preda sfuggirà al tiranno. Io avverserò i tuoi avversari; io salverò i tuoi figli. 023 ISA 049 026 Farò mangiare le loro stesse carni ai tuoi oppressori, si ubriacheranno del proprio sangue come di mosto. Allora ogni uomo saprà che io sono il Signore, tuo salvatore, io il tuo redentore e il Forte di Giacobbe». 023 ISA 050 001 Dice il Signore: «Dov'è il documento di ripudio di vostra madre, con cui l'ho scacciata? Oppure a quale dei miei creditori io vi ho venduti? Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti, per le vostre scelleratezze è stata scacciata vostra madre. 023 ISA 050 002 Per qual motivo non c'è nessuno, ora che io sono venuto? Perché, ora che chiamo, nessuno risponde? E' forse la mia mano troppo corta per riscattare oppure io non ho la forza per liberare? Ecco, con una minaccia prosciugo il mare, faccio dei fiumi un deserto. I loro pesci, per mancanza d'acqua, restano all'asciutto, muoiono di sete. 023 ISA 050 003 Rivesto i cieli di oscurità, do loro un sacco per mantello». 023 ISA 050 004 Il Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati, perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come gli iniziati. 023 ISA 050 005 Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. 023 ISA 050 006 Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. 023 ISA 050 007 Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso. 023 ISA 050 008 E' vicino chi mi rende giustizia; chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. 023 ISA 050 009 Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole? Ecco, come una veste si logorano tutti, la tignola li divora. 023 ISA 050 010 Chi tra di voi teme il Signore, ascolti la voce del suo servo! Colui che cammina nelle tenebre, senza avere luce, speri nel nome del Signore, si appoggi al suo Dio. 023 ISA 050 011 Ecco, voi tutti che accendete il fuoco, e tenete tizzoni accesi, andate alle fiamme del vostro fuoco, tra i tizzoni che avete acceso. Dalla mia mano vi è giunto questo; voi giacerete fra le torture. 023 ISA 051 001 Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore; guardate alla roccia da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti. 023 ISA 051 002 Guardate ad Abramo vostro padre, a Sara che vi ha partorito; poiché io chiamai lui solo, lo benedissi e lo moltiplicai. 023 ISA 051 003 Davvero il Signore ha pietà di Sion, ha pietà di tutte le sue rovine, rende il suo deserto come l'Eden, la sua steppa come il giardino del Signore. Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e inni di lode! 023 ISA 051 004 Ascoltatemi attenti, o popoli; nazioni, porgetemi l'orecchio. Poiché da me uscirà la legge, il mio diritto sarà luce dei popoli. 023 ISA 051 005 La mia vittoria è vicina, si manifesterà come luce la mia salvezza; le mie braccia governeranno i popoli. In me spereranno le isole, avranno fiducia nel mio braccio. 023 ISA 051 006 Alzate al cielo i vostri occhi e guardate la terra di sotto, poiché i cieli si dissolveranno come fumo, la terra si logorerà come una veste e i suoi abitanti moriranno come larve. Ma la mia salvezza durerà sempre, la mia giustizia non sarà annientata. 023 ISA 051 007 Ascoltatemi, esperti della giustizia, popolo che porti nel cuore la mia legge. Non temete l'insulto degli uomini, non vi spaventate per i loro scherni; 023 ISA 051 008 poiché le tarme li roderanno come una veste e la tignola li roderà come lana, ma la mia giustizia durerà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione. 023 ISA 051 009 Svegliati, svegliati, rivestiti di forza, o braccio del Signore. Svegliati come nei giorni antichi, come tra le generazioni passate. Non hai tu forse fatto a pezzi Raab, non hai trafitto il drago? 023 ISA 051 010 Forse non hai prosciugato il mare, le acque del grande abisso e non hai fatto delle profondità del mare una strada, perché vi passassero i redenti? 023 ISA 051 011 I riscattati dal Signore ritorneranno e verranno in Sion con esultanza; felicità perenne sarà sul loro capo; giubilo e felicità li seguiranno; svaniranno afflizioni e sospiri. 023 ISA 051 012 Io, io sono il tuo consolatore. Chi sei tu perché tema uomini che muoiono e un figlio dell'uomo che avrà la sorte dell'erba? 023 ISA 051 013 Hai dimenticato il Signore tuo creatore, che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Avevi sempre paura, tutto il giorno, davanti al furore dell'avversario, perché egli tentava di distruggerti. Ma dove è ora il furore dell'avversario? 023 ISA 051 014 Il prigioniero sarà presto liberato; egli non morirà nella fossa né mancherà di pane. 023 ISA 051 015 Io sono il Signore tuo Dio, che sconvolge il mare così che ne fremano i flutti, e si chiama Signore degli eserciti. 023 ISA 051 016 Io ho posto le mie parole sulla tua bocca, ti ho nascosto sotto l'ombra della mia mano, quando ho disteso i cieli e fondato la terra, e ho detto a Sion: «Tu sei mio popolo». 023 ISA 051 017 Svegliati, svegliati, alzati, Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano del Signore il calice della sua ira; la coppa della vertigine hai bevuto, l'hai vuotata. 023 ISA 051 018 Nessuno la guida tra tutti i figli che essa ha partorito; nessuno la prende per mano tra tutti i figli che essa ha allevato. 023 ISA 051 019 Due mali ti hanno colpito, chi avrà pietà di te? Desolazione e distruzione, fame e spada, chi ti consolerà? 023 ISA 051 020 I tuoi figli giacciono privi di forze agli angoli di tutte le strade, come antilope in una rete, pieni dell'ira del Signore, della minaccia del tuo Dio. 023 ISA 051 021 Perciò ascolta anche questo, o misera, o ebbra, ma non di vino. 023 ISA 051 022 Così dice il tuo Signore Dio, il tuo Dio che difende la causa del suo popolo: «Ecco io ti tolgo di mano il calice della vertigine, la coppa della mia ira; tu non lo berrai più. 023 ISA 051 023 Lo metterò in mano ai tuoi torturatori che ti dicevano: Cùrvati che noi ti passiamo sopra. Tu facevi del tuo dorso un suolo e come una strada per i passanti». 023 ISA 052 001 Svegliati, svegliati, rivestiti della tua magnificenza, Sion; indossa le vesti più belle, Gerusalemme, città santa; perché mai più entrerà in te il non circonciso né l'impuro. 023 ISA 052 002 Scuotiti la polvere, alzati, Gerusalemme schiava! Sciogliti dal collo i legami, schiava figlia di Sion! 023 ISA 052 003 Poiché dice il Signore: «Senza prezzo foste venduti e sarete riscattati senza denaro». 023 ISA 052 004 Poiché dice il Signore Dio: «In Egitto è sceso il mio popolo un tempo per abitarvi come straniero; poi l'Assiro senza motivo lo ha oppresso. 023 ISA 052 005 Ora, che faccio io qui? - oracolo del Signore - Sì, il mio popolo è stato deportato per nulla! I suoi dominatori trionfavano - oracolo del Signore - e sempre, tutti i giorni il mio nome è stato disprezzato. 023 ISA 052 006 Pertanto il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno che io dicevo: Eccomi qua». 023 ISA 052 007 Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio». 023 ISA 052 008 Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, insieme gridano di gioia, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore in Sion. 023 ISA 052 009 Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme. 023 ISA 052 010 Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. 023 ISA 052 011 Fuori, fuori, uscite di là! Non toccate niente d'impuro. Uscite da essa, purificatevi, voi che portate gli arredi del Signore! 023 ISA 052 012 Voi non dovrete uscire in fretta né andarvene come uno che fugge, perché davanti a voi cammina il Signore, il Dio di Israele chiude la vostra carovana. 023 ISA 052 013 Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e molto innalzato. 023 ISA 052 014 Come molti si stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo - 023 ISA 052 015 così si meraviglieranno di lui molte genti; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. 023 ISA 053 001 Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? 023 ISA 053 002 E' cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. 023 ISA 053 003 Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. 023 ISA 053 004 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. 023 ISA 053 005 Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. 023 ISA 053 006 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. 023 ISA 053 007 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. 023 ISA 053 008 Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte. 023 ISA 053 009 Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. 023 ISA 053 010 Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. 023 ISA 053 011 Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. 023 ISA 053 012 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori. 023 ISA 054 001 Esulta, o sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori, perché più numerosi sono i figli dell'abbandonata che i figli della maritata, dice il Signore. 023 ISA 054 002 Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza risparmio, allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti, 023 ISA 054 003 poiché ti allargherai a destra e a sinistra e la tua discendenza entrerà in possesso delle nazioni, popolerà le città un tempo deserte. 023 ISA 054 004 Non temere, perché non dovrai più arrossire; non vergognarti, perché non sarai più disonorata; anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza. 023 ISA 054 005 Poiché tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; tuo redentore è il Santo di Israele, è chiamato Dio di tutta la terra. 023 ISA 054 006 Come una donna abbandonata e con l'animo afflitto, ti ha il Signore richiamata. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? Dice il tuo Dio. 023 ISA 054 007 Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti riprenderò con immenso amore. 023 ISA 054 008 In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il tuo redentore, il Signore. 023 ISA 054 009 Ora è per me come ai giorni di Noè, quando giurai che non avrei più riversato le acque di Noè sulla terra; così ora giuro di non più adirarmi con te e di non farti più minacce. 023 ISA 054 010 Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace; dice il Signore che ti usa misericordia. 023 ISA 054 011 Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata, ecco io pongo sulla malachite le tue pietre e sugli zaffiri le tue fondamenta. 023 ISA 054 012 Farò di rubini la tua merlatura, le tue porte saranno di carbonchi, tutta la tua cinta sarà di pietre preziose. 023 ISA 054 013 Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore, grande sarà la prosperità dei tuoi figli; 023 ISA 054 014 sarai fondata sulla giustizia. Stà lontana dall'oppressione, perché non dovrai temere, dallo spavento, perché non ti si accosterà. 023 ISA 054 015 Ecco, se ci sarà un attacco, non sarà da parte mia. Chi ti attacca cadrà contro di te. 023 ISA 054 016 Ecco, io ho creato il fabbro che soffia sul fuoco delle braci e ne trae gli strumenti per il suo lavoro, e io ho creato anche il distruttore per devastare. 023 ISA 054 017 Nessun'arma affilata contro di te avrà successo, farai condannare ogni lingua che si alzerà contro di te in giudizio. Questa è la sorte dei servi del Signore, quanto spetta a loro da parte mia. Oracolo del Signore. 023 ISA 055 001 O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte. 023 ISA 055 002 Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. 023 ISA 055 003 Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. 023 ISA 055 004 Ecco l'ho costituito testimonio fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. 023 ISA 055 005 Ecco tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te popoli che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato. 023 ISA 055 006 Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. 023 ISA 055 007 L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. 023 ISA 055 008 Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. 023 ISA 055 009 Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. 023 ISA 055 010 Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, 023 ISA 055 011 così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. 023 ISA 055 012 Voi dunque partirete con gioia, sarete condotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. 023 ISA 055 013 Invece di spine cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non scomparirà. 023 ISA 056 001 Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia, perché prossima a venire è la mia salvezza; la mia giustizia sta per rivelarsi». 023 ISA 056 002 Beato l'uomo che così agisce e il figlio dell'uomo che a questo si attiene, che osserva il sabato senza profanarlo, che preserva la sua mano da ogni male. 023 ISA 056 003 Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: «Certo mi escluderà il Signore dal suo popolo!». Non dica l'eunuco: «Ecco, io sono un albero secco!». 023 ISA 056 004 Poiché così dice il Signore: «Agli eunuchi, che osservano i miei sabati, preferiscono le cose di mio gradimento e restan fermi nella mia alleanza, 023 ISA 056 005 io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un posto e un nome migliore che ai figli e alle figlie; darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato. 023 ISA 056 006 Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, 023 ISA 056 007 li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli». 023 ISA 056 008 Oracolo del Signore Dio che raduna i dispersi di Israele: «Io ancora radunerò i suoi prigionieri, oltre quelli gia radunati». 023 ISA 056 009 Voi tutte, bestie dei campi, venite a mangiare; voi tutte, bestie della foresta, venite. 023 ISA 056 010 I suoi guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla. Sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sonnecchiano accovacciati, amano appisolarsi. 023 ISA 056 011 Ma tali cani avidi, che non sanno saziarsi, sono i pastori incapaci di comprendere. Ognuno segue la sua via, ognuno bada al proprio interesse, senza eccezione. 023 ISA 056 012 «Venite, io prenderò vino e ci ubriacheremo di bevande inebrianti. Domani sarà come oggi; ce n'è una riserva molto grande». 023 ISA 057 001 Perisce il giusto, nessuno ci bada. I pii sono tolti di mezzo, nessuno ci fa caso. Il giusto è tolto di mezzo a causa del male. 023 ISA 057 002 Egli entra nella pace, riposa sul suo giaciglio chi cammina per la via diritta. 023 ISA 057 003 Ora, venite qui, voi, figli della maliarda, progenie di un adultero e di una prostituta. 023 ISA 057 004 Su chi intendete divertirvi? Contro chi allargate la bocca e tirate fuori la lingua? Forse voi non siete figli del peccato, prole bastarda? 023 ISA 057 005 Voi, che spasimate fra i terebinti, sotto ogni albero verde, che sacrificate bambini nelle valli, tra i crepacci delle rocce. 023 ISA 057 006 Tra le pietre levigate del torrente è la parte che ti spetta: esse sono la porzione che ti è toccata. Anche ad esse hai offerto libazioni, hai portato offerte sacrificali. E di questo dovrei forse consolarmi? 023 ISA 057 007 Su un monte imponente ed elevato hai posto il tuo giaciglio; anche là sei salita per fare sacrifici. 023 ISA 057 008 Dietro la porta e gli stipiti hai posto il tuo emblema. Lontano da me hai scoperto il tuo giaciglio, vi sei salita, lo hai allargato; hai patteggiato con coloro con i quali amavi trescare; guardavi la mano. 023 ISA 057 009 Ti sei presentata al re con olio, hai moltiplicato i tuoi profumi; hai inviato lontano i tuoi messaggeri, ti sei abbassata fino agli inferi. (Sheol h7585) 023 ISA 057 010 Ti sei stancata in tante tue vie, ma non hai detto: «E' inutile». Hai trovato come ravvivare la mano; per questo non ti senti esausta. 023 ISA 057 011 Chi hai temuto? Di chi hai avuto paura per farti infedele? E di me non ti ricordi, non ti curi? Non sono io che uso pazienza e chiudo un occhio? Ma tu non hai timore di me. 023 ISA 057 012 Io divulgherò la tua giustizia e le tue opere, che non ti saranno di vantaggio. 023 ISA 057 013 Alle tue grida ti salvino i tuoi guadagni. Tutti se li porterà via il vento, un soffio se li prenderà. Chi invece confida in me possederà la terra, erediterà il mio santo monte. 023 ISA 057 014 Si dirà: «Spianate, spianate, preparate la via, rimuovete gli ostacoli sulla via del mio popolo». 023 ISA 057 015 Poiché così parla l'Alto e l'Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo: In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi. 023 ISA 057 016 Poiché io non voglio discutere sempre né per sempre essere adirato; altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e l'alito vitale che ho creato. 023 ISA 057 017 Per l'iniquità dei suoi guadagni mi sono adirato, l'ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato; eppure egli, voltandosi, se n'è andato per le strade del suo cuore. 023 ISA 057 018 Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni. E ai suoi afflitti 023 ISA 057 019 io pongo sulle labbra: «Pace, pace ai lontani e ai vicini», dice il Signore, «io li guarirò». 023 ISA 057 020 Gli empi sono come un mare agitato che non può calmarsi e le cui acque portan su melma e fango. 023 ISA 057 021 Non v'è pace per gli empi, dice il mio Dio. 023 ISA 058 001 Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. 023 ISA 058 002 Mi ricercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: 023 ISA 058 003 «Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?». Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. 023 ISA 058 004 Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. 023 ISA 058 005 E' forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? 023 ISA 058 006 Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? 023 ISA 058 007 Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne? 023 ISA 058 008 Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. 023 ISA 058 009 Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!». Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, 023 ISA 058 010 se offrirai il pane all'affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. 023 ISA 058 011 Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. 023 ISA 058 012 La tua gente riedificherà le antiche rovine, ricostruirai le fondamenta di epoche lontane. Ti chiameranno riparatore di brecce, restauratore di case in rovina per abitarvi. 023 ISA 058 013 Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerando il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, 023 ISA 058 014 allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò calcare le alture della terra, ti farò gustare l'eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca del Signore ha parlato. 023 ISA 059 001 Ecco non è troppo corta la mano del Signore da non poter salvare; né tanto duro è il suo orecchio, da non poter udire. 023 ISA 059 002 Ma le vostre iniquità hanno scavato un abisso fra voi e il vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto così che non vi ascolta. 023 ISA 059 003 Le vostre palme sono macchiate di sangue e le vostre dita di iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogne, la vostra lingua sussurra perversità. 023 ISA 059 004 Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con lealtà. Si confida nel nulla e si dice il falso, si concepisce la malizia e si genera l'iniquità. 023 ISA 059 005 Dischiudono uova di serpenti velenosi, tessono tele di ragno; chi mangia quelle uova morirà, e dall'uovo schiacciato esce una vipera. 023 ISA 059 006 Le loro tele non servono per vesti, essi non si possono coprire con i loro manufatti; le loro opere sono opere inique, il frutto di oppressioni è nelle loro mani. 023 ISA 059 007 I loro piedi corrono al male, si affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri sono pensieri iniqui, desolazione e distruzione sono sulle loro strade. 023 ISA 059 008 Non conoscono la via della pace, non c'è giustizia nel loro procedere; rendono tortuosi i loro sentieri, chiunque vi cammina non conosce la pace. 023 ISA 059 009 Per questo il diritto si è allontanato da noi e non ci raggiunge la giustizia. Speravamo la luce ed ecco le tenebre, lo splendore, ma dobbiamo camminare nel buio. 023 ISA 059 010 Tastiamo come ciechi la parete, come privi di occhi camminiamo a tastoni; inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo; tra i vivi e vegeti siamo come i morti. 023 ISA 059 011 Noi tutti urliamo come orsi, andiamo gemendo come colombe; speravamo nel diritto ma non c'è, nella salvezza ma essa è lontana da noi. 023 ISA 059 012 Poiché sono molti davanti a te i nostri delitti, i nostri peccati testimoniano contro di noi; poiché i nostri delitti ci stanno davanti e noi conosciamo le nostre iniquità: 023 ISA 059 013 prevaricare e rinnegare il Signore, cessare di seguire il nostro Dio, parlare di oppressione e di ribellione, concepire con il cuore e pronunciare parole false. 023 ISA 059 014 Così è trascurato il diritto e la giustizia se ne sta lontana, la verità incespica in piazza, la rettitudine non può entrarvi. 023 ISA 059 015 Così la verità è abbandonata, chi disapprova il male viene spogliato. Ha visto questo il Signore ed è male ai suoi occhi che non ci sia più diritto. 023 ISA 059 016 Egli ha visto che non c'era alcuno, si è meravigliato perché nessuno intercedeva. Ma lo ha soccorso il suo braccio, la sua giustizia lo ha sostenuto. 023 ISA 059 017 Egli si è rivestito di giustizia come di una corazza, e sul suo capo ha posto l'elmo della salvezza. Ha indossato le vesti della vendetta, si è avvolto di zelo come di un manto. 023 ISA 059 018 Il retributore ripagherà le azioni come si deve: con sdegno ai suoi avversari, con vergogna ai suoi nemici. 023 ISA 059 019 In occidente vedranno il nome del Signore e in oriente la sua gloria, perché egli verrà come un fiume irruente, sospinto dal vento del Signore. 023 ISA 059 020 Come redentore verrà per Sion, per quelli di Giacobbe convertiti dall'apostasia. Oracolo del Signore. 023 ISA 059 021 Quanto a me, ecco la mia alleanza con essi, dice il Signore: Il mio spirito che è sopra di te e le parole che ti ho messo in bocca non si allontaneranno dalla tua bocca né dalla bocca della tua discendenza né dalla bocca dei discendenti dei discendenti, dice il Signore, ora e sempre. 023 ISA 060 001 Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. 023 ISA 060 002 Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. 023 ISA 060 003 Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. 023 ISA 060 004 Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. 023 ISA 060 005 A quella vista sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te, verranno a te i beni dei popoli. 023 ISA 060 006 Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore. 023 ISA 060 007 Tutti i greggi di Kedàr si raduneranno da te, i montoni dei Nabatei saranno a tuo servizio, saliranno come offerta gradita sul mio altare; renderò splendido il tempio della mia gloria. 023 ISA 060 008 Chi sono quelle che volano come nubi e come colombe verso le loro colombaie? 023 ISA 060 009 Sono navi che si radunano per me, le navi di Tarsis in prima fila, per portare i tuoi figli da lontano, con argento e oro, per il nome del Signore tuo Dio, per il Santo di Israele che ti onora. 023 ISA 060 010 Stranieri ricostruiranno le tue mura, i loro re saranno al tuo servizio, perché nella mia ira ti ho colpito, ma nella mia benevolenza ho avuto pietà di te. 023 ISA 060 011 Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte, per lasciar introdurre da te le ricchezze dei popoli e i loro re che faranno da guida. 023 ISA 060 012 Perché il popolo e il regno che non vorranno servirti periranno e le nazioni saranno tutte sterminate. 023 ISA 060 013 La gloria del Libano verrà a te, cipressi, olmi e abeti insieme, per abbellire il luogo del mio santuario, per glorificare il luogo dove poggio i miei piedi. 023 ISA 060 014 Verranno a te in atteggiamento umile i figli dei tuoi oppressori; ti si getteranno proni alle piante dei piedi quanti ti disprezzavano. Ti chiameranno Città del Signore, Sion del Santo di Israele. 023 ISA 060 015 Dopo essere stata derelitta, odiata, senza che alcuno passasse da te, io farò di te l'orgoglio dei secoli, la gioia di tutte le generazioni. 023 ISA 060 016 Tu succhierai il latte dei popoli, succhierai le ricchezze dei re. Saprai che io sono il Signore tuo salvatore e tuo redentore, io il Forte di Giacobbe. 023 ISA 060 017 Farò venire oro anziché bronzo, farò venire argento anziché ferro, bronzo anziché legno, ferro anziché pietre. Costituirò tuo sovrano la pace, tuo governatore la giustizia. 023 ISA 060 018 Non si sentirà più parlare di prepotenza nel tuo paese, di devastazione e di distruzione entro i tuoi confini. Tu chiamerai salvezza le tue mura e gloria le tue porte. 023 ISA 060 019 Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più il chiarore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore. 023 ISA 060 020 Il tuo sole non tramonterà più né la tua luna si dileguerà, perché il Signore sarà per te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto. 023 ISA 060 021 Il tuo popolo sarà tutto di giusti, per sempre avranno in possesso la terra, germogli delle piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria. 023 ISA 060 022 Il piccolo diventerà un migliaio, il minimo un immenso popolo; io sono il Signore: a suo tempo, farò ciò speditamente. 023 ISA 061 001 Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, 023 ISA 061 002 a promulgare l'anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, 023 ISA 061 003 per allietare gli afflitti di Sion, per dare loro una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, canto di lode invece di un cuore mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore per manifestare la sua gloria. 023 ISA 061 004 Ricostruiranno le vecchie rovine, rialzeranno gli antichi ruderi, restaureranno le città desolate, devastate da più generazioni. 023 ISA 061 005 Ci saranno stranieri a pascere i vostri greggi e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli. 023 ISA 061 006 Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio sarete detti. Vi godrete i beni delle nazioni, trarrete vanto dalle loro ricchezze. 023 ISA 061 007 Perché il loro obbrobrio fu di doppia misura, vergogna e insulto furono la loro porzione; per questo possiederanno il doppio nel loro paese, avranno una letizia perenne. 023 ISA 061 008 Poiché io sono il Signore che amo il diritto e odio la rapina e l'ingiustizia: io darò loro fedelmente il salario, concluderò con loro un'alleanza perenne. 023 ISA 061 009 Sarà famosa tra i popoli la loro stirpe, i loro discendenti tra le nazioni. Coloro che li vedranno ne avranno stima, perché essi sono la stirpe che il Signore ha benedetto. 023 ISA 061 010 Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli. 023 ISA 061 011 Poiché come la terra produce la vegetazione e come un giardino fa germogliare i semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutti i popoli. 023 ISA 062 001 Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. 023 ISA 062 002 Allora i popoli vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà. 023 ISA 062 003 Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. 023 ISA 062 004 Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo. 023 ISA 062 005 Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te. 023 ISA 062 006 Sulle tue mura, Gerusalemme, ho posto sentinelle; per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai. Voi, che rammentate le promesse al Signore, non prendetevi mai riposo 023 ISA 062 007 e neppure a lui date riposo, finché non abbia ristabilito Gerusalemme e finché non l'abbia resa il vanto della terra. 023 ISA 062 008 Il Signore ha giurato con la sua destra e con il suo braccio potente: «Mai più darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici, mai più gli stranieri berranno il vino per il quale tu hai faticato. 023 ISA 062 009 No! Coloro che avranno raccolto il grano lo mangeranno e canteranno inni al Signore, coloro che avranno vendemmiato berranno il vino nei cortili del mio santuario». 023 ISA 062 010 Passate, passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle pietre, innalzate un vessillo per i popoli. 023 ISA 062 011 Ecco ciò che il Signore fa sentire all'estremità della terra: «Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, ha con sé la sua mercede, la sua ricompensa è davanti a lui. 023 ISA 062 012 Li chiameranno popolo santo, redenti del Signore. E tu sarai chiamata Ricercata, Città non abbandonata». 023 ISA 063 001 Chi è costui che viene da Edom, da Bozra con le vesti tinte di rosso? Costui, splendido nella sua veste, che avanza nella pienezza della sua forza? - «Io, che parlo con giustizia, sono grande nel soccorrere». 023 ISA 063 002 - Perché rossa è la tua veste e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel tino? 023 ISA 063 003 - «Nel tino ho pigiato da solo e del mio popolo nessuno era con me. Li ho pigiati con sdegno, li ho calpestati con ira. Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e mi sono macchiato tutti gli abiti, 023 ISA 063 004 poiché il giorno della vendetta era nel mio cuore e l'anno del mio riscatto è giunto. 023 ISA 063 005 Guardai: nessuno aiutava; osservai stupito: nessuno mi sosteneva. Allora mi prestò soccorso il mio braccio, mi sostenne la mia ira. 023 ISA 063 006 Calpestai i popoli con sdegno, li stritolai con ira, feci scorrere per terra il loro sangue». 023 ISA 063 007 Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà per la casa di Israele. Egli ci trattò secondo il suo amore, secondo la grandezza della sua misericordia. 023 ISA 063 008 Disse: «Certo, essi sono il mio popolo, figli che non deluderanno» e fu per loro un salvatore 023 ISA 063 009 in tutte le angosce. Non un inviato né un angelo, ma egli stesso li ha salvati; con amore e compassione egli li ha riscattati; li ha sollevati e portati su di sé, in tutti i giorni del passato. 023 ISA 063 010 Ma essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito. Egli perciò divenne loro nemico e mosse loro guerra. 023 ISA 063 011 Allora si ricordarono dei giorni antichi, di Mosè suo servo. Dov'è colui che fece uscire dall'acqua del Nilo il pastore del suo gregge? Dov'è colui che gli pose nell'intimo il suo santo spirito; 023 ISA 063 012 colui che fece camminare alla destra di Mosè il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro facendosi un nome eterno; 023 ISA 063 013 colui che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo sulla steppa? Non inciamparono, 023 ISA 063 014 come armento che scende per la valle: lo spirito del Signore li guidava al riposo. Così tu conducesti il tuo popolo, per farti un nome glorioso. 023 ISA 063 015 Guarda dal cielo e osserva dalla tua dimora santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo e la tua potenza, il fremito della tua tenerezza e la tua misericordia? Non forzarti all'insensibilità 023 ISA 063 016 perché tu sei nostro padre, poiché Abramo non ci riconosce e Israele non si ricorda di noi. Tu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. 023 ISA 063 017 Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. 023 ISA 063 018 Perché gli empi hanno calpestato il tuo santuario, i nostri avversari hanno profanato il tuo luogo santo? 023 ISA 063 019 Siamo diventati come coloro su cui tu non hai mai dominato, sui quali il tuo nome non è stato mai invocato. 023 ISA 064 001 Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. 023 ISA 064 002 Come il fuoco incendia le stoppie e fa bollire l'acqua, così il fuoco distrugga i tuoi avversari, perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici. Davanti a te tremavano i popoli, 023 ISA 064 003 quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, 023 ISA 064 004 di cui non si udì parlare da tempi lontani. Orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. 023 ISA 064 005 Tu vai incontro a quanti praticano la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. 023 ISA 064 006 Siamo divenuti tutti come una cosa impura e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. 023 ISA 064 007 Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si riscuoteva per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci hai messo in balìa della nostra iniquità. 023 ISA 064 008 Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci dà forma, tutti noi siamo opera delle tue mani. 023 ISA 064 009 Signore, non adirarti troppo, non ricordarti per sempre dell'iniquità. Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo. 023 ISA 064 010 Le tue città sante sono un deserto, un deserto è diventata Sion, Gerusalemme una desolazione. 023 ISA 064 011 Il nostro tempio, santo e magnifico, dove i nostri padri ti hanno lodato, è divenuto preda del fuoco; tutte le nostre cose preziose sono distrutte. 023 ISA 064 012 Dopo tutto questo, resterai ancora insensibile, o Signore, tacerai e ci umilierai sino in fondo? 023 ISA 065 001 Mi feci ricercare da chi non mi interrogava, mi feci trovare da chi non mi cercava. Dissi: «Eccomi, eccomi» a gente che non invocava il mio nome. 023 ISA 065 002 Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle; essi andavano per una strada non buona, seguendo i loro capricci, 023 ISA 065 003 un popolo che mi provocava sempre, con sfacciataggine. Essi sacrificavano nei giardini, offrivano incenso sui mattoni, 023 ISA 065 004 abitavano nei sepolcri, passavano la notte in nascondigli, mangiavano carne suina e cibi immondi nei loro piatti. 023 ISA 065 005 Essi dicono: «Stà lontano! Non accostarti a me, che per te sono sacro». Tali cose sono un fumo al mio naso, un fuoco acceso tutto il giorno. 023 ISA 065 006 Ecco, tutto questo sta scritto davanti a me; io non tacerò finché non avrò ripagato 023 ISA 065 007 le vostre iniquità e le iniquità dei vostri padri, tutte insieme, dice il Signore. Costoro hanno bruciato incenso sui monti e sui colli mi hanno insultato; così io calcolerò la loro paga e la riverserò nel loro grembo. 023 ISA 065 008 Dice il Signore: «Come quando si trova succo in un grappolo, si dice: Non distruggetelo, perché v'è qui una benedizione, così io farò per amore dei miei servi, per non distruggere ogni cosa. 023 ISA 065 009 Io farò uscire una discendenza da Giacobbe, da Giuda un erede dei miei monti. I miei eletti ne saranno i padroni e i miei servi vi abiteranno. 023 ISA 065 010 Saròn diventerà un pascolo di greggi, la valle di Acòr un recinto per armenti, per il mio popolo che mi ricercherà. 023 ISA 065 011 Ma voi, che avete abbandonato il Signore, dimentichi del mio santo monte, che preparate una tavola per Gad e riempite per Menì la coppa di vino, 023 ISA 065 012 io vi destino alla spada; tutti vi curverete alla strage, perché ho chiamato e non avete risposto; ho parlato e non avete udito. Avete fatto ciò che è male ai miei occhi, ciò che mi dispiace avete scelto». 023 ISA 065 013 Pertanto, così dice il Signore Dio: «Ecco, i miei servi mangeranno e voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno e voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno e voi resterete delusi; 023 ISA 065 014 ecco, i miei servi giubileranno per la gioia del cuore, voi griderete per il dolore del cuore, urlerete per la tortura dello spirito. 023 ISA 065 015 Lascerete il vostro nome come imprecazione fra i miei eletti: Così ti faccia morire il Signore Dio. Ma i miei servi saranno chiamati con un altro nome. 023 ISA 065 016 Chi vorrà essere benedetto nel paese, vorrà esserlo per il Dio fedele; chi vorrà giurare nel paese, giurerà per il Dio fedele; perché saranno dimenticate le tribolazioni antiche, saranno occultate ai miei occhi. 023 ISA 065 017 Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, 023 ISA 065 018 poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio. 023 ISA 065 019 Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia. 023 ISA 065 020 Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni non giunga alla pienezza; poiché il più giovane morirà a cento anni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto. 023 ISA 065 021 Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. 023 ISA 065 022 Non fabbricheranno perché un altro vi abiti, né pianteranno perché un altro mangi, poiché quali i giorni dell'albero, tali i giorni del mio popolo. I miei eletti useranno a lungo quanto è prodotto dalle loro mani. 023 ISA 065 023 Non faticheranno invano, né genereranno per una morte precoce, perché prole di benedetti dal Signore essi saranno e insieme con essi anche i loro germogli. 023 ISA 065 024 Prima che mi invochino, io risponderò; mentre ancora stanno parlando, io gia li avrò ascoltati. 023 ISA 065 025 Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come un bue, ma il serpente mangerà la polvere, non faranno né male né danno in tutto il mio santo monte». Dice il Signore. 023 ISA 066 001 Così dice il Signore: «Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora? 023 ISA 066 002 Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie - oracolo del Signore -. Su chi volgerò lo sguardo? Sull'umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi teme la mia parola. 023 ISA 066 003 Uno sacrifica un bue e poi uccide un uomo, uno immola una pecora e poi strozza un cane, uno presenta un'offerta e poi sangue di porco, uno brucia incenso e poi venera l'iniquità. Costoro hanno scelto le loro vie, essi si dilettano dei loro abomini; 023 ISA 066 004 anch'io sceglierò la loro sventura e farò piombare su di essi ciò che temono, perché io avevo chiamato e nessuno ha risposto, avevo parlato e nessuno ha ascoltato. Hanno fatto ciò che è male ai miei occhi, hanno preferito quello che a me dispiace». 023 ISA 066 005 Ascoltate la parola del Signore, voi che venerate la sua parola. Hanno detto i vostri fratelli che vi odiano, che vi respingono a causa del mio nome: «Mostri il Signore la sua gloria, e voi fateci vedere la vostra gioia!». Ma essi saranno confusi. 023 ISA 066 006 Giunge un rumore, un frastuono dalla città, un rumore dal tempio: è la voce del Signore che paga il contraccambio ai suoi nemici. 023 ISA 066 007 Prima di provare i dolori, ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio. 023 ISA 066 008 Chi ha mai udito una cosa simile, chi ha visto cose come queste? Nasce forse un paese in un giorno; un popolo è generato forse in un istante? Eppure Sion, appena sentiti i dolori, ha partorito i figli. 023 ISA 066 009 «Io che apro il grembo materno, non farò partorire?» dice il Signore. «Io che faccio generare, chiuderei il seno?» dice il tuo Dio. 023 ISA 066 010 Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi tutti che avete partecipato al suo lutto. 023 ISA 066 011 Così succhierete al suo petto e vi sazierete delle sue consolazioni; succhierete, deliziandovi, all'abbondanza del suo seno. 023 ISA 066 012 Poiché così dice il Signore: «Ecco io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la prosperità; come un torrente in piena la ricchezza dei popoli; i suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati. 023 ISA 066 013 Come una madre consola un figlio così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati. 023 ISA 066 014 Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saran rigogliose come erba fresca. La mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi, ma si sdegnerà contro i suoi nemici. 023 ISA 066 015 Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco, i suoi carri sono come un turbine, per riversare con ardore l'ira, la sua minaccia con fiamme di fuoco. 023 ISA 066 016 Con il fuoco infatti il Signore farà giustizia su tutta la terra e con la spada su ogni uomo; molti saranno i colpiti dal Signore. 023 ISA 066 017 Coloro che si consacrano e purificano nei giardini, seguendo uno che sta in mezzo, che mangiano carne suina, cose abominevoli e topi, insieme finiranno - oracolo del Signore - 023 ISA 066 018 con le loro opere e i loro propositi. Io verrò a radunare tutti i popoli e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. 023 ISA 066 019 Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle genti di Tarsis, Put, Lud, Mesech, Ros, Tubal e di Grecia, ai lidi lontani che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunzieranno la mia gloria alle nazioni. 023 ISA 066 020 Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutti i popoli come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari al mio santo monte di Gerusalemme, dice il Signore, come i figli di Israele portano l'offerta su vasi puri nel tempio del Signore. 023 ISA 066 021 Anche tra essi mi prenderò sacerdoti e leviti, dice il Signore. 023 ISA 066 022 Sì, come i nuovi cieli e la nuova terra, che io farò, dureranno per sempre davanti a me - oracolo del Signore - così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome. 023 ISA 066 023 In ogni mese al novilunio, e al sabato di ogni settimana, verrà ognuno a prostrarsi davanti a me, dice il Signore. 023 ISA 066 024 Uscendo, vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati contro di me; poiché il loro verme non morirà, il loro fuoco non si spegnerà e saranno un abominio per tutti». # # BOOK 024 JER Jeremiah Geremia 024 JER 001 001 Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in Anatòt, nel territorio di Beniamino. 024 JER 001 002 A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l'anno decimoterzo del suo regno, 024 JER 001 003 e quindi anche al tempo di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'anno undecimo di Sedecìa figlio di Giosìa, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese. 024 JER 001 004 Mi fu rivolta la parola del Signore: 024 JER 001 005 «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». 024 JER 001 006 Risposi: «Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane». 024 JER 001 007 Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma và da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. 024 JER 001 008 Non temerli, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del Signore. 024 JER 001 009 Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: «Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca. 024 JER 001 010 Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare». 024 JER 001 011 Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». 024 JER 001 012 Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla». 024 JER 001 013 Quindi mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione». 024 JER 001 014 Il Signore mi disse: «Dal settentrione si rovescerà la sventura su tutti gli abitanti del paese. 024 JER 001 015 Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i regni del settentrione. Oracolo del Signore. Essi verranno e ognuno porrà il trono davanti alle porte di Gerusalemme, contro tutte le sue mura e contro tutte le città di Giuda. 024 JER 001 016 Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro, per tutto il male che hanno commesso abbandonandomi, per sacrificare ad altri dèi e prostrarsi davanti al lavoro delle proprie mani. 024 JER 001 017 Tu, poi, cingiti i fianchi, alzati e dì loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti alla loro vista, altrimenti ti farò temere davanti a loro. 024 JER 001 018 Ed ecco oggi io faccio di te come una fortezza, come un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. 024 JER 001 019 Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti». Oracolo del Signore. 024 JER 002 001 Mi fu rivolta questa parola del signore: 024 JER 002 002 «Va' e grida agli orecchi di Gerusalemme: Così dice il Signore: Mi ricordo di te, dell'affetto della tua giovinezza, dell'amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. 024 JER 002 003 Israele era cosa sacra al Signore la primizia del suo raccolto; quanti ne mangiavano dovevano pagarla, la sventura si abbatteva su di loro. Oracolo del Signore. 024 JER 002 004 Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe, voi, famiglie tutte della casa di Israele! 024 JER 002 005 Così dice il Signore: Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri, per allontanarsi da me? Essi seguirono ciò ch'è vano, diventarono loro stessi vanità 024 JER 002 006 e non si domandarono: Dov'è il Signore che ci fece uscire dal paese d'Egitto, ci guidò nel deserto, per una terra di steppe e di frane, per una terra arida e tenebrosa, per una terra che nessuno attraversa e dove nessuno dimora? 024 JER 002 007 Io vi ho condotti in una terra da giardino, perchè ne mangiaste i frutti e i prodotti. Ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra e avete reso il mio possesso un abominio. 024 JER 002 008 Neppure i sacerdoti si domandarono: Dov'è il Signore? I detentori della legge non mi hanno conosciuto, i pastori mi si sono ribellati, i profeti hanno predetto nel nome di Baal e hanno seguito esseri inutili. 024 JER 002 009 Per questo intenterò ancora un processo contro di voi, - oracolo del Signore - e farò causa ai vostri nipoti. 024 JER 002 010 Recatevi nelle isole del Kittìm e osservate, mandate pure a Kedàr e considerate bene; vedete se là è mai accaduta una cosa simile. 024 JER 002 011 Ha mai un popolo cambiato dèi? Eppure quelli non sono dèi! Ma il mio popolo ha cambiato colui che è la sua gloria con un essere inutile e vano. 024 JER 002 012 Stupitene, o cieli; inorridite come non mai. Oracolo del Signore. 024 JER 002 013 Perchè il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l'acqua. 024 JER 002 014 Israele è forse uno schiavo, o un servo nato in casa? Perchè allora è diventato una preda? 024 JER 002 015 Contro di lui ruggiscono i leoni, fanno udire i loro urli. La sua terra è ridotta a deserto, le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita. 024 JER 002 016 Perfino i figli di Menfi e di Tafni ti hanno raso la testa. 024 JER 002 017 Tutto ciò, forse, non ti accade perchè hai abbandonato il Signore tuo Dio? 024 JER 002 018 E ora perchè corri verso l'Egitto a bere le acque del Nilo? Perchè corri verso l'Assiria a bere le acque dell'Eufrate? 024 JER 002 019 La tua stessa malvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono. Riconosci e vedi quanto è cosa cattiva e amara l'avere abbandonato il Signore tuo Dio e il non avere più timore di me. Oracolo del Signore degli eserciti. 024 JER 002 020 Poichè già da tempo hai infranto il tuo giogo, hai spezzato i tuoi legami e hai detto: Non ti servirò! Infatti sopra ogni colle elevato e sotto ogni albero verde ti sei prostituita. 024 JER 002 021 Io ti avevo piantato come vigna scelta, tutta di vitigni genuini; ora, come mai ti sei mutata in tralci degeneri di vigna bastarda? 024 JER 002 022 Anche se ti lavassi con la soda e usassi molta potassa, davanti a me resterebbe la macchia della tua iniquità. Oracolo del Signore. 024 JER 002 023 Perchè osi dire: Non mi sono contaminata, non ho seguito i Baal? Considera i tuoi passi là nella valle riconosci quello che hai fatto, giovane cammella leggera e vagabonda, 024 JER 002 024 asina selvatica abituata al deserto: nell'ardore del suo desiderio aspira l'aria; chi può frenare la sua brama? Quanti la cercano non devono stancarsi: la troveranno sempre nel suo mese. 024 JER 002 025 Bada che il tuo piede non resti scalzo e che la tua gola non si inaridisca! Ma tu rispondi: No. E' inutile, perchè io amo gli stranieri, voglio seguirli. 024 JER 002 026 Come si vergogna un ladro preso in flagrante così restano svergognati quelli della casa di Israele, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti. 024 JER 002 027 Dicono a un pezzo di legno: Tu sei mio padre, e a una pietra: Tu mi hai generato. A me essi voltan le spalle e non la fronte; ma al tempo della sventura invocano: Alzati, salvaci! 024 JER 002 028 E dove sono gli dei che ti sei costruiti? Si alzino, se posson salvarti nel tempo della tua sventura; poiché numerosi come le tue città sono, o Giuda, i tuoi dei! 024 JER 002 029 Perché vi lamentate con me? Tutti voi mi siete stati infedeli. Oracolo del Signore. 024 JER 002 030 Invano ho colpito i vostri figli, voi non avete imparato la lezione. La vostra stessa spada ha divorato i vostri profeti come un leone distruttore. 024 JER 002 031 O generazione! Proprio voi badate alla parola del Signore! Sono forse divenuto un deserto per Israele o una terra di tenebre densissime? Perché il mio popolo dice: Ci siamo emancipati, più non faremo ritorno a te? 024 JER 002 032 Si dimentica forse una vergine dei suoi ornamenti, una sposa della sua cintura? Eppure il mio popolo mi ha dimenticato per giorni innumerevoli. 024 JER 002 033 Come sai ben scegliere la tua via in cerca di amore! Per questo hai insegnato i tuoi costumi anche alle donne peggiori. 024 JER 002 034 Perfino sugli orli delle tue vesti si trova il sangue di poveri innocenti, da te non sorpresi nell'atto di scassinare, ma presso ogni quercia. 024 JER 002 035 Eppure protesti: Io sono innocente, la sua ira è gia lontana da me. Eccomi pronto a entrare in giudizio con te, perché hai detto: Non ho peccato! 024 JER 002 036 Perché ti sei ridotta così vile nel cambiare la strada? Anche dall'Egitto sarai delusa come fosti delusa dall'Assiria. 024 JER 002 037 Anche di là tornerai con le mani sul capo, perché il Signore ha rigettato coloro nei quali confidavi; da loro non avrai alcun vantaggio. 024 JER 003 001 Se un uomo ripudia la moglie ed essa, allontanatasi da lui, si sposa con un altro uomo, tornerà il primo ancora da lei? Forse una simile donna non è tutta contaminata? Tu ti sei disonorata con molti amanti e osi tornare da me? Oracolo del Signore. 024 JER 003 002 Alza gli occhi sui colli e osserva: dove non ti sei disonorata? Tu sedevi sulle vie aspettandoli, come fa l'Arabo nel deserto. Così anche la terra hai contaminato con impudicizia e perversità. 024 JER 003 003 Per questo sono state fermate le piogge e gli scrosci di primavera non sono venuti. Sfrontatezza di prostituta è la tua, ma tu non vuoi arrossire. 024 JER 003 004 E ora forse non gridi verso di me: Padre mio, amico della mia giovinezza tu sei! 024 JER 003 005 Serberà egli rancore per sempre? Conserverà in eterno la sua ira? Così parli, ma intanto ti ostini a commettere il male che puoi». 024 JER 003 006 Il Signore mi disse al tempo del re Giosia: «Hai visto ciò che ha fatto Israele, la ribelle? Si è recata su ogni luogo elevato e sotto ogni albero verde per prostituirsi. 024 JER 003 007 E io pensavo: Dopo che avrà fatto tutto questo tornerà a me, ma essa non è ritornata. La perfida Giuda sua sorella ha visto ciò, 024 JER 003 008 ha visto che ho ripudiato la ribelle Israele proprio per tutti i suoi adultèri, consegnandole il documento del divorzio, ma la perfida Giuda sua sorella non ha avuto alcun timore. Anzi anch'essa è andata a prostituirsi; 024 JER 003 009 e con il clamore delle sue prostituzioni ha contaminato il paese; ha commesso adulterio davanti alla pietra e al legno. 024 JER 003 010 Ciò nonostante, la perfida Giuda sua sorella non è ritornata a me con tutto il cuore, ma soltanto con menzogna». Parola del Signore. 024 JER 003 011 Allora il Signore mi disse: «Israele ribelle si è dimostrata più giusta della perfida Giuda. 024 JER 003 012 Ritorna, Israele ribelle, dice il Signore. Non ti mostrerò la faccia sdegnata, perché io sono pietoso, dice il Signore. Non conserverò l'ira per sempre. Và e grida tali cose verso il settentrione dicendo: 024 JER 003 013 Su, riconosci la tua colpa, perché sei stata infedele al Signore tuo Dio; hai profuso l'amore agli stranieri sotto ogni albero verde e non hai ascoltato la mia voce. Oracolo del Signore. 024 JER 003 014 Ritornate, figli traviati - dice il Signore - perché io sono il vostro padrone. Io vi prenderò uno da ogni città e due da ciascuna famiglia e vi condurrò a Sion. 024 JER 003 015 Vi darò pastori secondo il mio cuore, i quali vi guideranno con scienza e intelligenza. 024 JER 003 016 Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni - dice il Signore - non si parlerà più dell'arca dell'alleanza del Signore; nessuno ci penserà né se ne ricorderà; essa non sarà rimpianta né rifatta. 024 JER 003 017 In quel tempo chiameranno Gerusalemme trono del Signore; tutti i popoli vi si raduneranno nel nome del Signore e non seguiranno più la caparbietà del loro cuore malvagio. 024 JER 003 018 In quei giorni la casa di Giuda andrà verso la casa di Israele e tutte e due torneranno insieme dalla regione settentrionale nel paese che io avevo dato in eredità ai loro padri. 024 JER 003 019 Io pensavo: Come vorrei considerarti tra i miei figli e darti una terra invidiabile, un'eredità che sia l'ornamento più prezioso dei popoli! Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio, e non tralascerete di seguirmi. 024 JER 003 020 Ma come una donna è infedele al suo amante, così voi, casa di Israele, siete stati infedeli a me». Oracolo del Signore. 024 JER 003 021 Sui colli si ode una voce, pianto e gemiti degli Israeliti, perché hanno reso tortuose le loro vie, si sono dimenticati del Signore loro Dio. 024 JER 003 022 «Ritornate, figli traviati, io risanerò le vostre ribellioni». «Ecco, noi veniamo a te perché tu sei il Signore nostro Dio. 024 JER 003 023 In realtà, menzogna sono le colline, come anche il clamore sui monti; davvero nel Signore nostro Dio è la salvezza di Israele. 024 JER 003 024 L'infamia ha divorato fino dalla nostra giovinezza il frutto delle fatiche dei nostri padri, i loro greggi e i loro armenti, i loro figli e le loro figlie. 024 JER 003 025 Avvolgiamoci nella nostra vergogna, la nostra confusione ci ricopra, perché abbiamo peccato contro il Signore nostro Dio, noi e i nostri padri, dalla nostra giovinezza fino ad oggi; non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio». 024 JER 004 001 «Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore - a me dovrai ritornare. Se rigetterai i tuoi abomini, non dovrai più vagare lontano da me. 024 JER 004 002 Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore, con verità, rettitudine e giustizia. Allora i popoli si diranno benedetti da te e di te si vanteranno». 024 JER 004 003 Dice il Signore agli uomini di Giuda e a Gerusalemme: «Dissodatevi un terreno incolto e non seminate fra le spine. 024 JER 004 004 Circoncidetevi per il Signore, circoncidete il vostro cuore, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, perché la mia ira non divampi come fuoco e non bruci senza che alcuno la possa spegnere, a causa delle vostre azioni perverse. 024 JER 004 005 Annunziatelo in Giuda, fatelo udire a Gerusalemme; suonate la tromba nel paese, gridate a piena voce e dite: Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate. 024 JER 004 006 Alzate un segnale verso Sion; fuggite, non indugiate, perchè io mando da settentrione una sventura e una grande rovina. 024 JER 004 007 Il leone è balzato dalla boscaglia, il distruttore di nazioni si è mosso dalla sua dimora per ridurre la tua terra a una desolazione: le tue città saranno distrutte, non vi rimarranno abitanti. 024 JER 004 008 Per questo vestitevi di sacco, lamentatevi e alzate grida, perchè non si è allontanata l'ira ardente del Signore da noi. 024 JER 004 009 E in quel giorno, dice il Signore, verrà meno il coraggio del re e il coraggio dei capi; i sacerdoti saranno costernati e i profeti saranno stupiti. 024 JER 004 010 Essi diranno: Ah, Signore Dio hai dunque del tutto ingannato questo popolo e Gerusalemme, quando dicevi: Voi avrete pace, mentre una spada giunge fino alla gola». 024 JER 004 011 In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: «Il vento ardente delle dune soffia dal deserto verso la figlia del mio popolo, non per vagliare, né per mondare il grano. 024 JER 004 012 Un vento minaccioso si alza per mio ordine. Ora, anch'io voglio pronunziare contro di essi la condanna». 024 JER 004 013 Ecco, egli sale come nubi e come un turbine sono i suoi carri, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile. Guai a noi che siamo perduti! 024 JER 004 014 Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme, perchè possa uscirne salva. Fino a quando albergheranno in te pensieri d'iniquità? 024 JER 004 015 Ecco, una voce reca la notizia da Dan, si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim. 024 JER 004 016 Annunziatelo alle genti, fatelo sapere a Gerusalemme. Gli assedianti vengono da una terra lontana, mandano urla contro le città di Giuda, 024 JER 004 017 Come custodi d'un campo l'hanno circondata, perchè si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore. 024 JER 004 018 La tua condotta e le tue azioni ti hanno causato tutto ciò. Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro! Ora ti penetra fino al cuore. 024 JER 004 019 Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato. Le pareti del mio cuore! Il cuore mi batte forte; non riesco a tacere, perché ho udito uno squillo di tromba, un fragore di guerra. 024 JER 004 020 Si annunzia rovina sopra rovina: tutto il paese è devastato. A un tratto sono distrutte le mie tende, in un attimo i miei padiglioni. 024 JER 004 021 Fino a quando dovrò vedere segnali e udire squilli di tromba? 024 JER 004 022 «Stolto è il mio popolo: non mi conoscono, sono figli insipienti, senza intelligenza; sono esperti nel fare il male, ma non sanno compiere il bene». 024 JER 004 023 Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto, i cieli, e non v'era luce. 024 JER 004 024 Guardai i monti ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano. 024 JER 004 025 Guardai ed ecco non c'era nessuno e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via. 024 JER 004 026 Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto e tutte le sue città erano state distrutte dal Signore e dalla sua ira ardente. 024 JER 004 027 Poiché dice il Signore: «Devastato sarà tutto il paese; io compirò uno sterminio. 024 JER 004 028 Pertanto la terra sarà in lutto e i cieli lassù si oscureranno, perché io l'ho detto e non me ne pento, l'ho stabilito e non ritratterò». 024 JER 004 029 Per lo strepito di cavalieri e di arcieri ogni città è in fuga, vanno nella folta boscaglia e salgono sulle rupi. Ogni città è abbandonata, non c'è rimasto un sol uomo. 024 JER 004 030 E tu, devastata, che farai? Anche se ti vestissi di scarlatto, ti adornassi di fregi d'oro e ti facessi gli occhi grandi con il bistro, invano ti faresti bella. I tuoi amanti ti disprezzano; essi vogliono la tua vita. 024 JER 004 031 Sento un grido come di donna nei dolori, un urlo come di donna al primo parto, è il grido della figlia di Sion, che spasima e tende le mani: «Guai a me! Sono affranta, affranta per tutti gli uccisi». 024 JER 005 001 Percorrete le vie di Gerusalemme, osservate bene e informatevi, cercate nelle sue piazze se trovate un uomo, uno solo che agisca giustamente e cerchi di mantenersi fedele, e io le perdonerò, dice il Signore. 024 JER 005 002 Anche quando esclamano: «Per la vita del Signore!», certo giurano il falso. 024 JER 005 003 Signore, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà? Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore; li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione. Hanno indurito la faccia più di una rupe, non vogliono convertirsi. 024 JER 005 004 Io pensavo: «Certo, sono di bassa condizione, agiscono da stolti, perchè non conoscono la via del Signore, il diritto del loro Dio. 024 JER 005 005 Mi rivolgerò ai grandi e parlerò loro. Certo, essi conoscono la via del Signore, il diritto del loro Dio». Ahimè, anche questi hanno rotto il giogo, hanno spezzato i legami! 024 JER 005 006 Per questo li azzanna il leone della foresta, il lupo delle steppe ne fa scempio, il leopardo sta in agguato vicino alle loro città quanti ne escono saranno sbranati; perchè si sono moltiplicati i loro peccati, sono aumentate le loro ribellioni. 024 JER 005 007 Perchè ti dovrei perdonare? I tuoi figli mi hanno abbandonato, hanno giurato per chi non è Dio. Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio, si affollano nelle case di prostituzione. 024 JER 005 008 Sono come stalloni ben pasciuti e focosi; ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo. 024 JER 005 009 Non dovrei forse punirli per questo? Oracolo del Signore. E di un popolo come questo non dovrei vendicarmi? 024 JER 005 010 Salite sui suoi filari e distruggeteli, compite uno sterminio; strappatene i tralci, perchè non sono del Signore. 024 JER 005 011 Poichè, certo, mi si sono ribellate la casa di Israele e la casa di Giuda». Oracolo del Signore. 024 JER 005 012 Hanno rinnegato il Signore, hanno proclamato: «Non è lui! Non verrà sopra di noi la sventura, non vedremo né spada né fame. 024 JER 005 013 I profeti sono come il vento, la sua parola non è in essi». 024 JER 005 014 Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti: «Questo sarà fatto loro, poichè hanno pronunziato questo discorso: Ecco io farò delle mie parole come un fuoco sulla tua bocca. Questo popolo sarà la legna che esso divorerà. 024 JER 005 015 Ecco manderò contro di voi una nazione da lontano, o casa di Israele. Oracolo del Signore. E' una nazione valorosa, è una nazione antica! Una nazione di cui non conosci la lingua e non comprendi che cosa dice. 024 JER 005 016 La sua faretra è come un sepolcro aperto. Essi sono tutti prodi. 024 JER 005 017 Divorerà le tue messi e il tuo pane; divorerà i tuoi figli e le tue figlie; divorerà i greggi e gli armenti; divorerà le tue vigne e i tuoi fichi; distruggerà le città fortificate nelle quali riponevi la fiducia. 024 JER 005 018 Ma anche in quei giorni, dice il Signore, non farò di voi uno sterminio». 024 JER 005 019 Allora, se diranno: «Perché il Signore nostro Dio ci fa tutte queste cose?», tu risponderai: «Come voi avete abbandonato il Signore e avete servito divinità straniere nel vostro paese, così servirete gli stranieri in un paese non vostro». 024 JER 005 020 Annunziatelo nella casa di Giacobbe, fatelo udire in Giuda dicendo: 024 JER 005 021 «Questo dunque ascoltate, o popolo stolto e privo di senno, che ha occhi ma non vede, che ha orecchi ma non ode. 024 JER 005 022 Voi non mi temerete? Oracolo del Signore. Non tremerete dinanzi a me, che ho posto la sabbia per confine al mare, come barriera perenne che esso non varcherà? Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non l'oltrepassano». 024 JER 005 023 Ma questo popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno, 024 JER 005 024 e non dicono in cuor loro: «Temiamo il Signore nostro Dio che elargisce la pioggia d'autunno e quella di primavera a suo tempo, ha fissato le settimane per la messe e ce le mantiene costanti». 024 JER 005 025 Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere; 024 JER 005 026 poiché tra il mio popolo vi sono malvagi che spiano come cacciatori in agguato, pongono trappole per prendere uomini. 024 JER 005 027 Come una gabbia piena di uccelli, così le loro case sono piene di inganni; perciò diventano grandi e ricchi. 024 JER 005 028 Sono grassi e pingui, oltrepassano i limiti del male; non difendono la giustizia, non si curano della causa dell'orfano, non fanno giustizia ai poveri. 024 JER 005 029 Non dovrei forse punire queste colpe? Oracolo del Signore. Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi? 024 JER 005 030 Cose spaventose e orribili avvengono nel paese. 024 JER 005 031 I profeti predicono in nome della menzogna e i sacerdoti governano al loro cenno; eppure il mio popolo è contento di questo. Che farete quando verrà la fine? 024 JER 006 001 Mettetevi in salvo, figli di Beniamino, fuori di Gerusalemme. In Tekòa date fiato alle trombe; innalzate segnali su Bet-Chèrem, perchè dal settentrione si affaccia una sventura e una grande rovina. 024 JER 006 002 E' forse simile a un tenero prato la figlia di Sion? 024 JER 006 003 Verso di essa muovono i pastori con i loro greggi; le fissano le tende tutto intorno, ognuno di loro pascola la sua parte. 024 JER 006 004 «Ingaggiate la santa battaglia contro di essa; su, assaliamola in pieno giorno. Noi sventurati! Già il giorno declina, già si allungano le ombre della sera. 024 JER 006 005 Su, allora, assaliamola di notte, distruggiamo i suoi palazzi». 024 JER 006 006 Perchè così dice il Signore degli eserciti: «Tagliate i suoi alberi, costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme. Essa è la città della menzogna, in essa tutto è oppressione. 024 JER 006 007 Come una sorgente fa scorrere l'acqua, così essa fa scorrere la sua iniquità. Violenza e oppressione risuonano in essa, dinanzi a me stanno sempre dolori e piaghe. 024 JER 006 008 Lasciati correggere, o Gerusalemme, perchè io non mi allontani da te e non ti riduca a un deserto, a una regione disabitata». 024 JER 006 009 Così dice il Signore degli eserciti: «Racimolate, racimolate come una vigna il resto di Israele; stendi ancora la tua mano come un vendemmiatore verso i tuoi tralci». 024 JER 006 010 A chi parlerò e chi scongiurerò perchè mi ascoltino? Ecco, il loro orecchio non è circonciso, sono incapaci di prestare attenzione. Ecco, la parola del Signore è per loro oggetto di scherno; non la gustano. 024 JER 006 011 Io perciò sono pieno dell'ira del Signore, non posso più contenerla. «Riversala sui bambini nella strada, e anche sull'adunanza dei giovani, perchè saranno presi insieme uomini e donne, l'anziano e il decrepito. 024 JER 006 012 Le loro case passeranno a stranieri, anche i loro campi e le donne, perchè io stenderò la mano sugli abitanti di questo paese». Oracolo del Signore. 024 JER 006 013 Perchè dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. 024 JER 006 014 Essi curano la ferita del mio popolo, ma solo alla leggera, dicendo: «Bene, bene!» ma bene non va. 024 JER 006 015 Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. «er questo cadranno con le altre vittime, nell'ora del castigo saranno prostrati», dice il Signore. 024 JER 006 016 Così il Signore: «Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Ma essi risposero: «Non la prenderemo!». 024 JER 006 017 Io ho posto sentinelle presso di voi: «Fate attenzione allo squillo di tromba». Essi hanno risposto: «Non ci baderemo!». 024 JER 006 018 Per questo ascoltate, o popoli, e sappi, o assemblea, ciò che avverrà di loro. 024 JER 006 019 Ascolta, o terra! «Ecco, io mando contro questo popolo la sventura, il frutto dei loro pensieri, perchè non hanno prestato attenzione alle mie parole e hanno rigettato la mia legge. 024 JER 006 020 Perchè mi offrite incenso portato da Saba e la preziosa cannella che giunge da un paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi e non mi piacciono i vostri sacrifici». 024 JER 006 021 Perciò, dice il Signore: «Ecco, io porrò per questo popolo pietre di inciampo, in esse inciamperanno insieme padri e figli; vicini e amici periranno». 024 JER 006 022 Così dice il Signore: «Ecco un popolo viene da un paese del settentrione, una grande nazione si muove dall'etremità della terra. 024 JER 006 023 Impugnano archi e lance; sono crudeli, senza pietà. Il loro clamore è come quello di un mare agitato; essi montano cavalli: sono pronti come un solo guerriero alla battaglia contro di te, figlia di Sion». 024 JER 006 024 «Abbiamo udito la loro fama, ci sono cadute le braccia; l'angoscia si è impadronita di noi, come spasimo di partoriente». 024 JER 006 025 Non uscite nei campi e non camminate per le strade, perchè la spada nemica e il terrore sono tutt'intorno. 024 JER 006 026 Figlia del mio popolo, vèstiti di sacco e ròtolati nella polvere. Fa' lutto come per un figlio unico, lamèntati amaramente, perchè piomberà improvviso il distruttore su di noi! 024 JER 006 027 Io ti ho posto come saggiatore fra il mio popolo, perché tu conoscessi e saggiassi la loro condotta. 024 JER 006 028 Essi sono tutti ribelli, spargono calunnie, tutti sono corrotti. 024 JER 006 029 Il mantice soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano si vuol raffinarlo a ogni costo, le scorie non si separano. 024 JER 006 030 Scoria di argento si chiamano, perché il Signore li ha rigettati. 024 JER 007 001 Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia: 024 JER 007 002 «Fermati alla porta del tempio del Signore e là pronunzia questo discorso dicendo: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che attraversate queste porte per prostrarvi al Signore. 024 JER 007 003 Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e io vi farò abitare in questo luogo. 024 JER 007 004 Pertanto non confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo! 024 JER 007 005 Poiché, se veramente emenderete la vostra condotta e le vostre azioni, se realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e il suo avversario; 024 JER 007 006 se non opprimerete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargerete il sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia altri dei, 024 JER 007 007 io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri padri da lungo tempo e per sempre. 024 JER 007 008 Ma voi confidate in parole false e ciò non vi gioverà: 024 JER 007 009 rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dei che non conoscevate. 024 JER 007 010 Poi venite e vi presentate alla mia presenza in questo tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! per poi compiere tutti questi abomini. 024 JER 007 011 Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me? Anch'io, ecco, vedo tutto questo. Parola del Signore. 024 JER 007 012 Andate, dunque, nella mia dimora che era in Silo, dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che cosa io ne ho fatto a causa della malvagità di Israele, mio popolo. 024 JER 007 013 Ora, poiché avete compiuto tutte queste azioni - parola del Signore - e, quando vi ho parlato con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho chiamato, non mi avete risposto, 024 JER 007 014 io tratterò questo tempio che porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo. 024 JER 007 015 Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la discendenza di Efraim. 024 JER 007 016 Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere né insistere presso di me, perché non ti ascolterò. 024 JER 007 017 Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? 024 JER 007 018 I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dei per offendermi. 024 JER 007 019 Ma forse costoro offendono me - oracolo del Signore - o non piuttosto se stessi a loro vergogna?». 024 JER 007 020 Pertanto, dice il Signore Dio: «Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi». 024 JER 007 021 Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! 024 JER 007 022 In verità io non parlai né diedi comandi sull'olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dal paese d'Egitto. 024 JER 007 023 Ma questo comandai loro: Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici. 024 JER 007 024 Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; anzi procedettero secondo l'ostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle, 024 JER 007 025 da quando i loro padri uscirono dal paese d'Egitto fino ad oggi. Io inviai a voi tutti i miei servitori, i profeti, con premura e sempre; 024 JER 007 026 eppure essi non li ascoltarono e non prestarono orecchio. Resero dura la loro nuca, divennero peggiori dei loro padri. 024 JER 007 027 Tu dirai loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. 024 JER 007 028 Allora dirai loro: Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca. 024 JER 007 029 Taglia la tua chioma e gettala via e intona sulle alture un canto lugubre, perché il Signore ha rigettato e abbandonato la generazione che è oggetto della sua ira. 024 JER 007 030 Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male ai miei occhi, oracolo del Signore. Hanno posto i loro abomini nel tempio che prende il nome da me, per contaminarlo. 024 JER 007 031 Hanno costruito l'altare di Tofet, nella valle di Ben-Hinnòn, per bruciare nel fuoco i figli e le figlie, cosa che io non ho mai comandato e che non mi è mai venuta in mente. 024 JER 007 032 Perciò verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si chiamerà più Tofet né valle di Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet, perché non ci sarà altro luogo. 024 JER 007 033 I cadaveri di questo popolo saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà. 024 JER 007 034 Io farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme le grida di gioia e la voce dell'allegria, la voce dello sposo e della sposa, poiché il paese sarà ridotto un deserto». 024 JER 008 001 «In quel tempo - oracolo del Signore - si estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi capi, dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme. 024 JER 008 002 Esse saranno sparse in onore del sole, della luna e di tutta la milizia del cielo che essi amarono, servirono, seguirono, consultarono e adorarono. Non saranno più raccolte né sepolte, ma rimarranno come letame sulla terra. 024 JER 008 003 Allora la morte sarà preferibile alla vita per tutti quelli che resteranno di questa razza malvagia in ogni luogo, dove li avrò dispersi». Oracolo del Signore degli eserciti. 024 JER 008 004 Tu dirai loro: «Così dice il Signore: Forse chi cade non si rialza e chi perde la strada non torna indietro? 024 JER 008 005 Perché allora questo popolo si ribella con continua ribellione? Persistono nella malafede, rifiutano di convertirsi. 024 JER 008 006 Ho fatto attenzione e ho ascoltato; essi non parlano come dovrebbero. Nessuno si pente della sua malizia, dicendo: Che ho fatto? Ognuno segue senza voltarsi la sua corsa come un cavallo che si lanci nella battaglia. 024 JER 008 007 Anche la cicogna nel cielo conosce i suoi tempi; la tortora, la rondinella e la gru osservano la data del loro ritorno; il mio popolo, invece, non conosce il comando del Signore. 024 JER 008 008 Come potete dire: Noi siamo saggi, la legge del Signore è con noi? A menzogna l'ha ridotta la penna menzognera degli scribi! 024 JER 008 009 I saggi saranno confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Essi hanno rigettato la parola del Signore, quale sapienza possono avere? 024 JER 008 010 Per questo darò le loro donne ad altri, i loro campi ai conquistatori, perché, dal piccolo al grande, tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna. 024 JER 008 011 Essi curano la ferita del mio popolo ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene! ma bene non va. 024 JER 008 012 Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. Per questo cadranno con le altre vittime, nell'ora del castigo saranno prostrati» dice il Signore. 024 JER 008 013 «Li mieto e li anniento, dice il Signore, non c'è più uva nella vigna né frutti sui fichi; anche le foglie son avvizzite. Ho procurato per loro degli invasori». 024 JER 008 014 «Perché ce ne stiamo seduti? Riunitevi, entriamo nelle fortezze e moriamo in esse, poiché il Signore nostro Dio ci fa perire. Egli ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro di lui. 024 JER 008 015 Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene; l'ora della salvezza, ed ecco il terrore». 024 JER 008 016 Da Dan si sente lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore dei nitriti dei suoi destrieri trema tutta la terra. Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova, la città e i suoi abitanti. 024 JER 008 017 «Ecco, io sto per mandarvi serpenti velenosi contro i quali non esiste incantesimo, ed essi vi morderanno» dice il Signore. 024 JER 008 018 Cercai di rasserenarmi, superando il mio dolore, ma il mio cuore vien meno. 024 JER 008 019 Ecco odo le grida della figlia del mio popolo da una terra lunga e larga: «Forse il Signore non si trova in Sion, il suo re non vi abita più?». Perché mi hanno provocato all'ira con i loro idoli e con queste nullità straniere? 024 JER 008 020 E' passata la stagione della messe, è finita l'estate e noi non siamo stati soccorsi. 024 JER 008 021 Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto, sono costernato, l'orrore mi ha preso. 024 JER 008 022 Non v'è forse balsamo in Gàlaad? Non c'è più nessun medico? Perché non si cicatrizza la ferita della figlia del mio popolo? 024 JER 009 001 Chi farà del mio capo una fonte di acqua, dei miei occhi una sorgente di lacrime, perché pianga giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo? 024 JER 009 002 Chi mi darà nel deserto un rifugio per viandanti? Io lascerei il mio popolo e mi allontanerei da lui, perché sono tutti adùlteri, una massa di traditori. 024 JER 009 003 Tendono la loro lingua come un arco; la menzogna e non la verità domina nel paese. Passano da un delitto all'altro e non conoscono il Signore. 024 JER 009 004 Ognuno si guardi dal suo amico, non fidatevi neppure del fratello, poiché ogni fratello inganna il fratello, e ogni amico va spargendo calunnie. 024 JER 009 005 Ognuno si beffa del suo prossimo, nessuno dice la verità. Hanno abituato la lingua a dire menzogne, operano l'iniquità, incapaci di convertirsi. 024 JER 009 006 Angheria sopra angheria, inganno su inganno; rifiutano di conoscere il Signore. 024 JER 009 007 Perciò dice il Signore degli eserciti: «Ecco li raffinerò al crogiuolo e li saggerò; come dovrei comportarmi con il mio popolo? 024 JER 009 008 Una saetta micidiale è la loro lingua, inganno le parole della loro bocca. Ognuno parla di pace con il prossimo, mentre nell'intimo gli ordisce un tranello 024 JER 009 009 Non dovrei forse punirli per tali cose? Oracolo del Signore. Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?». 024 JER 009 010 Sui monti alzerò gemiti e lamenti, un pianto di lutto sui pascoli della steppa, perché sono riarsi, nessuno più vi passa, né più si ode il grido del bestiame. Dagli uccelli dell'aria alle bestie tutti sono fuggiti, scomparsi. 024 JER 009 011 «Ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine, rifugio di sciacalli; le citta di Giuda ridurrò alla desolazione, senza abitanti». 024 JER 009 012 Chi è tanto saggio da comprendere questo? A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi? Perché il paese è devastato, desolato come un deserto senza passanti? 024 JER 009 013 Ha detto il Signore: «E' perché hanno abbandonato la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non l'hanno seguita, 024 JER 009 014 ma han seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal, che i loro padri avevano fatto loro conoscere». 024 JER 009 015 Pertanto così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Ecco, darò loro in cibo assenzio, farò loro bere acque avvelenate; 024 JER 009 016 Così dice il Signore degli eserciti: li disperderò in mezzo a popoli che né loro né i loro padri hanno conosciuto e manderò dietro a loro la spada finché non li abbia sterminati». 024 JER 009 017 Attenti, chiamate le lamentatrici, che vengano! Fate venire le più brave! Accorrano 024 JER 009 018 e facciano presto, per intonare su di noi un lamento. Sgorghino lacrime dai nostri occhi, il pianto scorra dalle nostre ciglia, 024 JER 009 019 perché una voce di lamento si ode da Sion: «Come siamo rovinati, come profondamente confusi, poiché dobbiamo abbandonare il paese, lasciare le nostre abitazioni». 024 JER 009 020 Udite, dunque, o donne, la parola del Signore; i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca. Insegnate alle vostre figlie il lamento, l'una all'altra un canto di lutto: 024 JER 009 021 «La morte è entrata per le nostre finestre, si è introdotta nei nostri palazzi, abbattendo i fanciulli nella via e i giovani nelle piazze. 024 JER 009 022 I cadaveri degli uomini giacciono - dice il Signore - come letame sui campi, come covoni dietro il mietitore e nessuno li raccoglie». 024 JER 009 023 Così dice il Signore: «Non si vanti il saggio della sua saggezza e non si vanti il forte della sua forza, non si vanti il ricco delle sue ricchezze. 024 JER 009 024 Ma chi vuol gloriarsi si vanti di questo, di avere senno e di conoscere me, perché io sono il Signore che agisce con misericordia, con diritto e con giustizia sulla terra; di queste cose mi compiaccio». Parola del Signore. 024 JER 009 025 «Ecco, giorni verranno - oracolo del Signore - nei quali punirò tutti i circoncisi che rimangono non circoncisi: 024 JER 009 026 l'Egitto, Giuda, Edom, gli Ammoniti e i Moabiti e tutti coloro che si tagliano i capelli alle estremità delle tempie, i quali abitano nel deserto, perché tutte queste nazioni e tutta la casa di Israele sono incirconcisi nel cuore». 024 JER 010 001 Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa di Israele. 024 JER 010 002 Così dice il Signore: «Non imitate la condotta delle genti e non abbiate paura dei segni del cielo, perché le genti hanno paura di essi. 024 JER 010 003 Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla, non è che un legno tagliato nel bosco, opera delle mani di chi lavora con l'ascia. 024 JER 010 004 E' ornato di argento e di oro, è fissato con chiodi e con martelli, perché non si muova. 024 JER 010 005 Gli idoli sono come uno spauracchio in un campo di cocòmeri, non sanno parlare, bisogna portarli, perché non camminano. Non temeteli, perché non fanno alcun male, come non è loro potere fare il bene». 024 JER 010 006 Non sono come te, Signore; tu sei grande e grande la potenza del tuo nome. 024 JER 010 007 Chi non ti temerà, re delle nazioni? Questo ti conviene, poiché fra tutti i saggi delle nazioni e in tutti i loro regni nessuno è simile a te. 024 JER 010 008 Sono allo stesso tempo stolti e testardi; vana la loro dottrina, come un legno. 024 JER 010 009 Argento battuto e laminato portato da Tarsìs e oro di Ofir, lavoro di artista e di mano di orafo, di porpora e di scarlatto è la loro veste: tutti lavori di abili artisti. 024 JER 010 010 Il Signore, invece, è il vero Dio, egli è Dio vivente e re eterno; al suo sdegno trema la terra, i popoli non resistono al suo furore. 024 JER 010 011 Direte loro: «Gli dei che non hanno fatto il cielo e la terra scompariranno dalla terra e sotto il cielo». 024 JER 010 012 Egli ha formato la terra con potenza, ha fissato il mondo con sapienza, con intelligenza ha disteso i cieli. 024 JER 010 013 Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo. Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce lampi per la pioggia e manda fuori il vento dalle sue riserve. 024 JER 010 014 Rimane inebetito ogni uomo, senza comprendere; resta confuso ogni orafo per i suoi idoli, poiché è menzogna ciò che ha fuso e non ha soffio vitale. 024 JER 010 015 Essi sono vanità, opere ridicole; al tempo del loro castigo periranno. 024 JER 010 016 Non è tale l'eredità di Giacobbe, perché egli ha formato ogni cosa. Israele è la tribù della sua eredità, Signore degli eserciti è il suo nome. 024 JER 010 017 Raccogli il tuo fardello fuori dal paese, tu che sei cinta d'assedio, 024 JER 010 018 poiché dice il Signore: «Ecco, questa volta, caccerò lontano gli abitanti del paese; li ridurrò alle strette, perché mi ritrovino». 024 JER 010 019 Guai a me a causa della mia ferita; la mia piaga è incurabile. Eppure io avevo pensato: «E' solo un dolore che io posso sopportare». 024 JER 010 020 La mia tenda è sfasciata tutte le mie corde sono rotte. I miei figli si sono allontanati da me e più non sono. Nessuno pianta ancora la mia tenda e stende i miei teli. 024 JER 010 021 I pastori sono diventati insensati, non hanno ricercato più il Signore; per questo non hanno avuto successo, anzi è disperso tutto il loro gregge. 024 JER 010 022 Si ode un rumore che avanza e un grande frastuono giunge da settentrione, per ridurre le città di Giuda un deserto, un rifugio di sciacalli. 024 JER 010 023 «Lo so, Signore, che l'uomo non è padrone della sua via, non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi. 024 JER 010 024 Correggimi, Signore, ma con giusta misura, non secondo la tua ira, per non farmi vacillare». 024 JER 010 025 Riversa la tua collera sui popoli che non ti conoscono e sulle stirpi che non invocano il tuo nome, poiché hanno divorato Giacobbe l'hanno divorato e consumato, e hanno distrutto la sua dimora. 024 JER 011 001 Questa la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 024 JER 011 002 «Ascolta le parole di questa alleanza e tu riferiscile agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme. 024 JER 011 003 Dirai loro: Dice il Signore Dio di Israele: Maledetto l'uomo che non ascolta le parole di questa alleanza, 024 JER 011 004 che io imposi ai vostri padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto, dal crogiuolo di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce ed eseguite quanto vi ho comandato; allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio, 024 JER 011 005 così che io possa mantenere il giuramento fatto ai vostri padri di dare loro una terra dove scorrono latte e miele, come oggi possedete». Io risposi: «Così sia, Signore!». 024 JER 011 006 E il Signore mi disse: «Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questa alleanza e mettetele in pratica! 024 JER 011 007 Poiché io ho più volte scongiurato i vostri padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto e fino ad oggi, ammonendoli premurosamente ogni giorno: Ascoltate la mia voce! 024 JER 011 008 Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; ognuno seguì la caparbietà del suo cuore malvagio. Perciò ho attuato nei loro riguardi tutte le parole di questa alleanza che avevo ordinato loro di osservare e non osservarono». 024 JER 011 009 Il Signore mi disse: «Si è formata una congiura fra gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; 024 JER 011 010 sono ritornati alle iniquità dei loro primi padri che avevano rifiutato di ascoltare le mie parole, anch'essi hanno seguito altri dei per servirli. La casa di Israele e la casa di Giuda hanno violato l'alleanza che io avevo concluso con i loro padri. 024 JER 011 011 Perciò dice il Signore: Ecco manderò su di loro una sventura alla quale non potranno sfuggire. Allora leveranno grida di aiuto verso di me, ma io non li ascolterò; 024 JER 011 012 allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme alzeranno grida di aiuto agli dei ai quali hanno offerto incenso, ma quelli certamente non li salveranno nel tempo della loro sciagura. 024 JER 011 013 Perché numerosi come le tue città sono i tuoi dei, o Giuda; numerosi come le strade di Gerusalemme gli altari che avete eretto all'idolo, altari per bruciare incenso a Baal. 024 JER 011 014 Tu poi, non intercedere per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere, perché non ascolterò quando mi invocheranno nel tempo della loro sventura». 024 JER 011 015 Che ha da fare il mio diletto nella mia casa, con la sua perversa condotta? Voti e carne di sacrifici allontanano forse da te la tua sventura, e così potrai ancora schiamazzare di gioia? 024 JER 011 016 Ulivo verde, maestoso, era il nome che il Signore ti aveva imposto. Con grande strepito ha dato fuoco alle sue foglie, i suoi rami si sono bruciati. 024 JER 011 017 Il Signore degli eserciti che ti ha piantato preannunzia la sventura contro di te, a causa della malvagità che hanno commesso a loro danno la casa di Israele e la casa di Giuda irritandomi con il bruciare incenso a Baal. 024 JER 011 018 Il Signore me lo ha manifestato e io l'ho saputo; allora ha aperto i miei occhi sui loro intrighi. 024 JER 011 019 Ero come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo: «Abbattiamo l'albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato». 024 JER 011 020 Ora, Signore degli eserciti, giusto giudice, che scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa. 024 JER 011 021 Perciò dice il Signore riguardo agli uomini di Anatòt che attentano alla mia vita dicendo: «Non profetare nel nome del Signore, se no morirai per mano nostra»; 024 JER 011 022 così dunque dice il Signore degli eserciti: «Ecco, li punirò. I loro giovani moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame. 024 JER 011 023 Non rimarrà di loro alcun superstite, perché manderò la sventura contro gli uomini di Anatòt nell'anno del loro castigo». 024 JER 012 001 Tu sei troppo giusto, Signore, perché io possa discutere con te; ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia. Perché le cose degli empi prosperano? Perché tutti i traditori sono tranquilli? 024 JER 012 002 Tu li hai piantati ed essi hanno messo radici, crescono e producono frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dai loro cuori. 024 JER 012 003 Ma tu, Signore, mi conosci, mi vedi, tu provi che il mio cuore è con te. Strappali via come pecore per il macello, riservali per il giorno dell'uccisione. 024 JER 012 004 Fino a quando sarà in lutto la terra e seccherà tutta l'erba dei campi? Per la malvagità dei suoi abitanti le fiere e gli uccelli periscono, poiché essi dicono: «Dio non vede i nostri passi». 024 JER 012 005 «Se, correndo con i pedoni, ti stanchi, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro in una regione pacifica, che farai nella boscaglia del Giordano? 024 JER 012 006 Perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre, perfino loro sono sleali con te; anch'essi ti gridano dietro a piena voce; non fidarti di loro quando ti dicono buone parole. 024 JER 012 007 Io ho abbandonato la mia casa, ho ripudiato la mia eredità; ho consegnato ciò che ho di più caro nelle mani dei suoi nemici. 024 JER 012 008 La mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha ruggito contro di me, perciò ho cominciato a odiarla. 024 JER 012 009 La mia eredità è forse per me come un uccello screziato? Gli uccelli rapaci l'assalgono da ogni parte. Venite, radunatevi, voi tutte bestie selvatiche, venite a divorare. 024 JER 012 010 Molti pastori hanno devastato la mia vigna, hanno calpestato il mio campo. Hanno fatto del mio campo prediletto un deserto desolato, 024 JER 012 011 lo hanno ridotto una landa deserta, in uno stato deplorevole; sta desolato dinanzi a me. E' devastato tutto il paese, e nessuno se ne dà pensiero. 024 JER 012 012 Su tutte le alture del deserto giungono devastatori, poiché il Signore ha una spada che divora, da un estremo all'altro della terra; non c'è scampo per nessuno. 024 JER 012 013 Essi hanno seminato grano e mietuto spine, si sono stancati senz'alcun vantaggio; restano confusi per il loro raccolto a causa dell'ira ardente del Signore». 024 JER 012 014 Così dice il Signore: «Sradicherò dalla loro terra tutti i miei vicini malvagi, che han messo le mani sull'eredità da me data in possesso al mio popolo Israele, come anche strapperò la casa di Giuda di mezzo a loro. 024 JER 012 015 Allora, dopo averli strappati, avrò di nuovo compassione di loro e farò tornare ognuno al suo possesso e ognuno al suo paese. 024 JER 012 016 Se impareranno accuratamente le usanze del mio popolo sì da giurare nel mio nome: Per la vita del Signore, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, allora potranno stabilirsi in mezzo al mio popolo. 024 JER 012 017 Se invece non ascoltano, estirperò tutto questo popolo ed esso perirà». Oracolo del Signore. 024 JER 013 001 Il Signore mi parlò così: «Và a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell'acqua». 024 JER 013 002 Io comprai la cintura secondo il comando del Signore e me la misi ai fianchi. 024 JER 013 003 Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: 024 JER 013 004 «Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e và subito verso l'Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra». 024 JER 013 005 Io andai e la nascosi presso l'Eufrate, come mi aveva comandato il Signore. 024 JER 013 006 Ora, dopo molto tempo, il Signore mi disse: «Alzati, và all'Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi». 024 JER 013 007 Io andai verso l'Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l'avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla. 024 JER 013 008 Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 024 JER 013 009 «Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume la grande gloria di Giuda e di Gerusalemme. 024 JER 013 010 Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dei per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. 024 JER 013 011 Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa di Israele e tutta la casa di Giuda - parola del Signore - perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono. 024 JER 013 012 Ora, tu riferirai a questo popolo: Così dice il Signore Dio di Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Se essi ti diranno: Forse non sappiamo che ogni boccale va riempito di vino? 024 JER 013 013 tu risponderai loro: Così parla il Signore: Ecco io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. 024 JER 013 014 Poi fracasserò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme - dice il Signore-; non avrò pietà, non li risparmierò né userò misericordia nel distruggerli». 024 JER 013 015 Ascoltate e porgete l'orecchio, non montate in superbia, perché il Signore parla. 024 JER 013 016 Date gloria al Signore vostro Dio, prima che venga l'oscurità e prima che inciampino i vostri piedi sui monti, al cadere della notte. Voi aspettate la luce, ma egli la ridurrà in tenebre e la muterà in densa oscurità! 024 JER 013 017 Se voi non ascolterete, io piangerò in segreto dinanzi alla vostra superbia; il mio occhio si scioglierà in lacrime, perché sarà deportato il gregge del Signore. 024 JER 013 018 Dite al re e alla regina madre: «Sedete giù in basso, poiché vi è caduta dalla testa la vostra preziosa corona». 024 JER 013 019 Le città del mezzogiorno sono bloccate, nessuno le libera. Tutto Giuda è stato deportato con una deportazione totale. 024 JER 013 020 Alza gli occhi e osserva coloro che vengono dal settentrione; dov'è il gregge che ti è stato consegnato, le tue pecore magnifiche? 024 JER 013 021 Che dirai quando saranno posti sopra di te come capi coloro che tu stessa hai abituato a essere tuoi amici? Non ti prenderanno forse i dolori come una partoriente? 024 JER 013 022 Se dirai in cuor tuo: «Perché mi capita tutto ciò?». Per l'enormità delle tue iniquità sono stati strappati i lembi della tua veste, il tuo corpo ha subìto violenza. 024 JER 013 023 Cambia forse un Etiope la sua pelle o un leopardo la sua picchiettatura? Allo stesso modo, potrete fare il bene anche voi abituati a fare il male? 024 JER 013 024 Perciò vi disperderò come paglia portata via dal vento del deserto. 024 JER 013 025 Questa è la tua sorte, la parte che ti è destinata da me - oracolo del Signore - perché mi hai dimenticato e hai confidato nella menzogna. 024 JER 013 026 Anch'io solleverò le tue vesti fino al volto, così si vedrà la tua vergogna, 024 JER 013 027 i tuoi adultèri e i tuoi richiami d'amore, l'ignominia della tua prostituzione! Sulle colline e per i piani ho visto i tuoi orrori. Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi! Per quanto tempo ancora? 024 JER 014 001 Parola che il Signore rivolse a Geremia in occasione della siccità: 024 JER 014 002 Giuda è in lutto, le sue città languiscono, sono a terra nello squallore; il gemito di Gerusalemme sale al cielo. 024 JER 014 003 I ricchi mandano i loro servi in cerca d'acqua; essi si recano ai pozzi, ma non ve la trovano e tornano con i recipienti vuoti. Sono delusi e confusi e si coprono il capo. 024 JER 014 004 Per il terreno screpolato, perché non cade pioggia nel paese, gli agricoltori sono delusi e confusi e si coprono il capo. 024 JER 014 005 La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto, perché non c'è erba. 024 JER 014 006 Gli ònagri si fermano sui luoghi elevati e aspirano l'aria come sciacalli; i loro occhi languiscono, perché non si trovano erbaggi. 024 JER 014 007 «Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, Signore, agisci per il tuo nome! Certo, sono molte le nostre infedeltà, abbiamo peccato contro di te. 024 JER 014 008 O speranza di Israele, suo salvatore al tempo della sventura, perché vuoi essere come un forestiero nel paese e come un viandante che si ferma solo una notte? 024 JER 014 009 Perché vuoi essere come un uomo sbigottito, come un forte incapace di aiutare? Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore, e noi siamo chiamati con il tuo nome, non abbandonarci!». 024 JER 014 010 Così dice il Signore di questo popolo: «Piace loro andare vagando, non fermano i loro passi». Per questo il Signore non li gradisce. Ora egli ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati. 024 JER 014 011 Il Signore mi ha detto: «Non intercedere a favore di questo popolo, per il suo benessere. 024 JER 014 012 Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò; ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste». 024 JER 014 013 Allora ho soggiunto: «Ahimè, Signore Dio, dicono i profeti: Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace perfetta in questo luogo». 024 JER 014 014 Il Signore mi ha detto: «I profeti hanno predetto menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini né ho loro parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro mente». 024 JER 014 015 Perciò così dice il Signore: «I profeti che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e di fame. 024 JER 014 016 Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità». 024 JER 014 017 Tu riferirai questa parola: «I miei occhi grondano lacrime notte e giorno, senza cessare, perché da grande calamità è stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale. 024 JER 014 018 Se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada; se percorro la città, ecco gli orrori della fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare. 024 JER 014 019 Hai forse rigettato completamente Giuda, oppure ti sei disgustato di Sion? Perché ci hai colpito, e non c'è rimedio per noi? Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene, l'ora della salvezza ed ecco il terrore! 024 JER 014 020 Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità, l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te. 024 JER 014 021 Ma per il tuo nome non abbandonarci, non render spregevole il trono della tua gloria. Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi. 024 JER 014 022 Forse fra i vani idoli delle nazioni c'è chi fa piovere? O forse i cieli mandan rovesci da sé? Non sei piuttosto tu, Signore nostro Dio? In te abbiamo fiducia, perché tu hai fatto tutte queste cose». 024 JER 015 001 Il Signore mi disse: «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo. Allontanali da me, se ne vadano!» 024 JER 015 002 Chi è destinato alla peste, alla peste, Chi alla spada, alla spada, chi alla fame, alla fame, chi alla schiavitù, alla schiavitù. Se ti domanderanno: «Dove andremo?» dirai loro: Così dice il Signore: 024 JER 015 003 Io manderò contro di loro quattro specie di mali - parola del Signore -: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli dell'aria e le bestie selvatiche per divorarli e distruggerli. 024 JER 015 004 Li renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra a causa di Manàsse figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che egli ha fatto in Gerusalemme. 024 JER 015 005 Chi avrà pietà di te, Gerusalemme, chi ti compiangerà? Chi si volterà per domandarti come stai? 024 JER 015 006 Tu mi hai respinto, dice il Signore, mi hai voltato le spalle e io ho steso la mano su di te per annientarti; sono stanco di avere pietà. 024 JER 015 007 Io li ho dispersi al vento con la pala nelle città della contrada. Ho reso senza figli e ho fatto perire il mio popolo, perché non abbandonarono le loro abitudini. 024 JER 015 008 Le loro vedove sono diventate più numerose della sabbia del mare. Ho mandato sulle madri e sui giovani un devastatore in pieno giorno; d'un tratto ho fatto piombare su di loro turbamento e spavento. 024 JER 015 009 E' abbattuta la madre di sette figli, esala il suo respiro; il suo sole tramonta quando è ancor giorno, è coperta di vergogna e confusa. Io consegnerò i loro superstiti alla spada, in preda ai loro nemici». Oracolo del Signore. 024 JER 015 010 Me infelice, madre mia, che mi hai partorito oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese! Non ho preso prestiti, non ho prestato a nessuno, eppure tutti mi maledicono. 024 JER 015 011 Forse, Signore, non ti ho servito del mio meglio, non mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico, nel tempo della sventura e nel tempo dell'angoscia? 024 JER 015 012 Potrà forse il ferro spezzare il ferro del settentrione e il bronzo? 024 JER 015 013 «I tuoi averi e i tuoi tesori li abbandonerò al saccheggio, non come pagamento, per tutti i peccati che hai commessi in tutti i tuoi territori. 024 JER 015 014 Ti renderò schiavo dei tuoi nemici in una terra che non conosci, perché si è acceso il fuoco della mia ira, che arderà contro di voi». 024 JER 015 015 Tu lo sai, Signore, ricordati di me e aiutami, vendicati per me dei miei persecutori. Nella tua clemenza non lasciarmi perire, sappi che io sopporto insulti per te. 024 JER 015 016 Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti. 024 JER 015 017 Non mi sono seduto per divertirmi nelle brigate di buontemponi, ma spinto dalla tua mano sedevo solitario, poiché mi avevi riempito di sdegno. 024 JER 015 018 Perché il mio dolore è senza fine e la mia piaga incurabile non vuol guarire? Tu sei diventato per me un torrente infido, dalle acque incostanti. 024 JER 015 019 Ha risposto allora il Signore: «Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò e starai alla mia presenza; se saprai distinguere ciò che è prezioso da ciò che è vile, sarai come la mia bocca. Essi torneranno a te, mentre tu non dovrai tornare a loro, 024 JER 015 020 ed io, per questo popolo, ti renderò come un muro durissimo di bronzo; combatteranno contro di te ma non potranno prevalere, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti. Oracolo del Signore. 024 JER 015 021 Ti libererò dalle mani dei malvagi e ti riscatterò dalle mani dei violenti». 024 JER 016 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 024 JER 016 002 «Non prendere moglie, non aver figli né figlie in questo luogo, 024 JER 016 003 perché dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo luogo e riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: 024 JER 016 004 Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell'aria e delle bestie della terra». 024 JER 016 005 Poiché così dice il Signore: «Non entrare in una casa dove si fa un banchetto funebre, non piangere con loro né commiserarli, perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace - dice il Signore - la mia benevolenza e la mia compassione. 024 JER 016 006 Moriranno in questo paese grandi e piccoli; non saranno sepolti né si farà lamento per essi; nessuno si farà incisioni né si taglierà i capelli. 024 JER 016 007 Non si spezzerà il pane all'afflitto per consolarlo del morto e non gli si darà da bere il calice della consolazione per suo padre e per sua madre. 024 JER 016 008 Non entrare nemmeno in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare e a bere con loro, 024 JER 016 009 poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare da questo luogo le voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e della sposa. 024 JER 016 010 Quando annunzierai a questo popolo tutte queste cose, ti diranno: Perché il Signore ha decretato contro di noi questa sventura così grande? Quali iniquità e quali peccati abbiamo commesso contro il Signore nostro Dio? 024 JER 016 011 Tu allora risponderai loro: Perché i vostri padri mi abbandonarono - parola del Signore - seguirono altri dei, li servirono e li adorarono, mentre abbandonarono me e non osservarono la mia legge. 024 JER 016 012 Voi però avete agito peggio dei vostri padri; ognuno di voi, infatti, segue la caparbietà del suo cuore malvagio rifiutandosi di ascoltarmi. 024 JER 016 013 Perciò vi scaccerò da questo paese verso un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto e là servirete divinità straniere giorno e notte, poiché io non vi userò più misericordia. 024 JER 016 014 Pertanto, ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto; 024 JER 016 015 ma piuttosto si dirà: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi. E io li ricondurrò nel loro paese che avevo concesso ai loro padri. 024 JER 016 016 Ecco, io invierò numerosi pescatori - dice il Signore - che li pescheranno; quindi invierò numerosi cacciatori che daranno loro la caccia su ogni monte, su ogni colle e nelle fessure delle rocce; 024 JER 016 017 poiché i miei occhi osservano le loro vie che non possono restar nascoste dinanzi a me, né si può occultare la loro iniquità davanti ai miei occhi. 024 JER 016 018 Innanzi tutto ripagherò due volte la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno profanato il mio paese con i cadaveri dei loro idoli e hanno riempito la mia eredità con i loro abomini». 024 JER 016 019 Signore, mia forza e mia difesa, mio rifugio nel giorno della tribolazione, a te verranno i popoli dalle estremità della terra e diranno: «I nostri padri ereditarono soltanto menzogna, vanità che non giovano a nulla». 024 JER 016 020 Può forse l'uomo fabbricarsi dei? Ma questi non sono dei! 024 JER 016 021 Perciò, ecco io mostrerò loro, rivolgerò loro questa volta la mia mano e la mia forza. Essi sapranno che il mio nome è Signore. 024 JER 017 001 Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante è inciso sulla tavola del loro cuore e sugli angoli dei loro altari, 024 JER 017 002 come per ricordare ai loro figli i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi, sui colli elevati, 024 JER 017 003 sui monti e in aperta campagna. «I tuoi averi e tutti i tuoi tesori li abbandonerò al saccheggio, a motivo di tutti i peccati che hai commessi in tutti i tuoi territori. 024 JER 017 004 Tu dovrai ritirare la mano dall'eredità che ti avevo data; ti farò schiavo dei tuoi nemici in un paese che non conosci, perché avete acceso il fuoco della mia ira, che arderà sempre». Così dice il Signore: 024 JER 017 005 «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore. 024 JER 017 006 Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. 024 JER 017 007 Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia. 024 JER 017 008 Egli è come un albero piantato lungo l'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell'anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti. 024 JER 017 009 Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere? 024 JER 017 010 Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per rendere a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni. 024 JER 017 011 Come una pernice che cova uova da lei non deposte è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia. A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle e alla sua fine apparirà uno stolto». 024 JER 017 012 Trono di gloria, eccelso fin dal principio, è il luogo del nostro santuario! 024 JER 017 013 O speranza di Israele, Signore, quanti ti abbandonano resteranno confusi; quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perché hanno abbandonato la fonte di acqua viva, il Signore. 024 JER 017 014 Guariscimi, Signore, e io sarò guarito, salvami e io sarò salvato, poiché tu sei il mio vanto. 024 JER 017 015 Ecco, essi mi dicono: «Dov'è la parola del Signore? Si compia finalmente!». 024 JER 017 016 Io non ho insistito presso di te nella sventura né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai. Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te. 024 JER 017 017 Non essere per me causa di spavento, tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura. 024 JER 017 018 Siano confusi i miei avversari ma non io, si spaventino essi, ma non io. Manda contro di loro il giorno della sventura, distruggili, distruggili per sempre. 024 JER 017 019 Il Signore mi disse: «Và a metterti alla porta dei Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme. 024 JER 017 020 Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte. 024 JER 017 021 Così dice il Signore: Per amore della vostra vita guardatevi dal trasportare un peso in giorno di sabato e dall'introdurlo per le porte di Gerusalemme. 024 JER 017 022 Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri. 024 JER 017 023 Ma essi non vollero ascoltare né prestare orecchio, anzi indurirono la loro cervice per non ascoltarmi e per non accogliere la lezione. 024 JER 017 024 Ora, se mi ascolterete sul serio - dice il Signore - se non introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro, 024 JER 017 025 entreranno per le porte di questa città i re, che siederanno sul trono di Davide, su carri e su cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre. 024 JER 017 026 Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino e dalla Sefèla, dai monti e dal meridione presentando olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di lode nel tempio del Signore. 024 JER 017 027 Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà». 024 JER 018 001 Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 024 JER 018 002 «Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola». 024 JER 018 003 Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. 024 JER 018 004 Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto. 024 JER 018 005 Allora mi fu rivolta la parola del Signore: 024 JER 018 006 «Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele. 024 JER 018 007 Talvolta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di sradicare, di abbattere e di distruggere; 024 JER 018 008 ma se questo popolo, contro il quale avevo parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di fargli. 024 JER 018 009 Altra volta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di edificare e di piantare; 024 JER 018 010 ma se esso compie ciò che è male ai miei occhi non ascoltando la mia voce, io mi pentirò del bene che avevo promesso di fargli. 024 JER 018 011 Ora annunzia, dunque, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Dice il Signore: Ecco preparo contro di voi una calamità e medito contro di voi un progetto. Su, abbandonate la vostra condotta perversa, migliorate le vostre abitudini e le vostre azioni». 024 JER 018 012 Ma essi diranno: «E' inutile, noi vogliamo seguire i nostri progetti; ognuno di noi agirà secondo la caparbietà del suo cuore malvagio». 024 JER 018 013 Perciò così dice il Signore: «Informatevi tra le nazioni: chi ha mai udito cose simili? Enormi, orribili cose ha commesso la vergine di Israele. 024 JER 018 014 Scompare forse dalle alte rocce la neve del Libano? Forse si inaridiscono le acque delle montagne che scorrono gelide? 024 JER 018 015 Eppure il mio popolo mi ha dimenticato; essi offrono incenso a un idolo vano. Così hanno inciampato nelle loro strade, nei sentieri di una volta, per camminare su viottoli, per una via non appianata. 024 JER 018 016 Il loro paese è una desolazione, un oggetto di scherno perenne. Chiunque passa ne rimarrà stupito e scuoterà il capo. 024 JER 018 017 Come fa il vento d'oriente io li disperderò davanti al loro nemico. Mostrerò loro le spalle e non il volto nel giorno della loro rovina». 024 JER 018 018 Ora essi dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l'oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole». 024 JER 018 019 Prestami ascolto, Signore, e odi la voce dei miei avversari. 024 JER 018 020 Si rende forse male per bene? Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita. Ricordati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore, per stornare da loro la tua ira. 024 JER 018 021 Abbandona perciò i loro figli alla fame, gettali in potere della spada; le loro donne restino senza figli e vedove, i loro uomini siano colpiti dalla morte e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia. 024 JER 018 022 Si odano grida dalle loro case, quando improvvisa tu farai piombare su di loro una torma di briganti, poiché hanno scavato una fossa per catturarmi e hanno teso lacci ai miei piedi. 024 JER 018 023 Ma tu conosci, Signore, ogni loro progetto di morte contro di me; non lasciare impunita la loro iniquità e non cancellare il loro peccato dalla tua presenza. Inciampino alla tua presenza; al momento del tuo sdegno agisci contro di essi! 024 JER 019 001 Così disse il Signore a Geremia: «Và a comprarti una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te 024 JER 019 002 ed esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è all'ingresso della Porta dei cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò. 024 JER 019 003 Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà, 024 JER 019 004 poiché mi hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per sacrificarvi ad altri dei, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente; 024 JER 019 005 hanno edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal. Questo io non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in mente. 024 JER 019 006 Perciò, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnòn, ma piuttosto valle della Strage. 024 JER 019 007 Io renderò vani i piani di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mezzo di coloro che attentano alla loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche. 024 JER 019 008 Ridurrò questa città a una desolazione e a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno stupiti e fischieranno davanti a tutte le sue ferite. 024 JER 019 009 Farò loro mangiare la carne dei figli e la carne delle figlie; si divoreranno tra di loro durante l'assedio e l'angoscia in cui li stringeranno i nemici e quanti attentano alla loro vita. 024 JER 019 010 Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti con te 024 JER 019 011 e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più accomodare. Allora si seppellirà perfino in Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire. 024 JER 019 012 Così farò - dice il Signore - riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. 024 JER 019 013 Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad altri dei». 024 JER 019 014 Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il popolo: 024 JER 019 015 «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunziato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole». 024 JER 020 001 Pascùr figlio di Immèr, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio, udì Geremia predire tutte queste cose. 024 JER 020 002 Pascùr fece fustigare il profeta Geremia e quindi lo mise in ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore. 024 JER 020 003 Quando poi il giorno dopo Pascùr fece liberare dai ceppi Geremia, questi gli disse: «Il Signore non ti chiama più Pascùr, ma Terrore all'intorno». 024 JER 020 004 Perché così dice il Signore: «Ecco io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, il quale li deporterà a Babilonia e li colpirà di spada. 024 JER 020 005 Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e tutti i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e tutti i tesori dei re di Giuda in mano ai suoi nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li trasporteranno a Babilonia. 024 JER 020 006 Tu, Pascùr, e tutti gli abitanti della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai predetto menzogne». 024 JER 020 007 Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me. 024 JER 020 008 Quando parlo, devo gridare, devo proclamare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno. 024 JER 020 009 Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!». Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. 024 JER 020 010 Sentivo le insinuazioni di molti: «Terrore all'intorno! Denunciatelo e lo denunceremo». Tutti i miei amici spiavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». 024 JER 020 011 Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere; saranno molto confusi perché non riusciranno, la loro vergogna sarà eterna e incancellabile. 024 JER 020 012 Signore degli eserciti, che provi il giusto e scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di essi; poiché a te ho affidato la mia causa! 024 JER 020 013 Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori. 024 JER 020 014 Maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto. 024 JER 020 015 Maledetto l'uomo che portò la notizia a mio padre, dicendo: «Ti è nato un figlio maschio», colmandolo di gioia. 024 JER 020 016 Quell'uomo sia come le città che il Signore ha demolito senza compassione. Ascolti grida al mattino e rumori di guerra a mezzogiorno, 024 JER 020 017 perché non mi fece morire nel grembo materno; mia madre sarebbe stata la mia tomba e il suo grembo gravido per sempre. 024 JER 020 018 Perché mai sono uscito dal seno materno per vedere tormenti e dolore e per finire i miei giorni nella vergogna? 024 JER 021 001 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli mandò il sacerdote Pascùr figlio di Malchìa, e Sofonìa figlio di Maasìa, per dirgli: 024 JER 021 002 «Intercedi per noi presso il Signore perché Nabucodònosor re di Babilonia ci muove guerra; forse il Signore compirà a nostro vantaggio qualcuno dei suoi tanti prodigi, così che egli si allontani da noi». 024 JER 021 003 Geremia rispose loro: «Riferite a Sedecìa: 024 JER 021 004 Così dice il Signore, Dio di Israele: Ecco io farò rientrare le armi di guerra, che sono nelle vostre mani, con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei che vi assediano fuori delle mura e le radunerò in mezzo a questa città. 024 JER 021 005 Io stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno. 024 JER 021 006 Percuoterò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; essi moriranno di una grave peste. 024 JER 021 007 Dopo ciò - dice il Signore - io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e il popolo, che saranno scampati in questa città dalla peste, dalla spada e dalla fame, in potere di Nabucodònosor, re di Babilonia, in potere dei loro nemici e in potere di coloro che attentano alla loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non avrà pietà di loro, non li perdonerà né risparmierà. 024 JER 021 008 Riferirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, io vi metto davanti la via della vita e la via della morte. 024 JER 021 009 Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi cingono d'assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come suo bottino. 024 JER 021 010 Poiché io ho volto la faccia contro questa città a suo danno e non a suo bene. Oracolo del Signore. Essa sarà messa nelle mani del re di Babilonia, il quale la brucerà con il fuoco». 024 JER 021 011 Alla casa del re di Giuda dirai: «Ascoltate la parola del Signore! 024 JER 021 012 Casa di Davide, così dice il Signore: Amministrate la giustizia ogni mattina e liberate l'oppresso dalla mano dell'oppressore, se no la mia ira divamperà come fuoco, si accenderà e nessuno potrà spegnerla, a causa della malvagità delle vostre azioni. 024 JER 021 013 Eccomi a te, o abitatrice della valle, roccia nella pianura, dice il Signore. Voi che dite: Chi scenderà contro di noi? Chi entrerà nelle nostre dimore? 024 JER 021 014 Io vi punirò come meritano le vostre opere - dice il Signore - e accenderò il fuoco nel suo bosco, che divorerà tutti i suoi dintorni». 024 JER 022 001 Così dice il Signore: «Scendi nella casa del re di Giuda e là proclama questo messaggio. 024 JER 022 002 Tu dirai: Ascolta la parola del Signore, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi ministri e il tuo popolo, che entrano per queste porte. 024 JER 022 003 Dice il Signore: Praticate il diritto e la giustizia, liberate l'oppresso dalle mani dell'oppressore, non fate violenza e non opprimete il forestiero, l'orfano e la vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo. 024 JER 022 004 Se osserverete lealmente quest'ordine, entreranno ancora per le porte di questa casa i re che siederanno sul trono di Davide, montati su carri e cavalli, essi, i loro ministri e il loro popolo. 024 JER 022 005 Ma se non ascolterete queste parole, io lo giuro per me stesso - parola del Signore - questa casa diventerà una rovina. 024 JER 022 006 Poiché così dice il Signore riguardo alla casa del re di Giuda: Come Gàlaad eri per me, come le vette del Libano; ma io ti ridurrò a deserto, a città disabitata. 024 JER 022 007 Io preparerò contro di te i distruttori, ognuno con le armi. Essi abbatteranno i migliori dei tuoi cedri, li getteranno nel fuoco. 024 JER 022 008 Molte genti passeranno su questa città e si diranno l'un l'altro: Perché il Signore ha trattato così questa grande città? 024 JER 022 009 E risponderanno: Perché essi hanno abbandonato l'alleanza del Signore, loro Dio, hanno adorato altri dei e li hanno serviti». 024 JER 022 010 Non piangete sul morto e non fate lamenti per lui, ma piangete amaramente su chi parte, perché non tornerà più, non rivedrà il paese natio. 024 JER 022 011 Poiché dice il Signore riguardo a Sallùm figlio di Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre: «Chi esce da questo luogo non vi farà più ritorno, 024 JER 022 012 ma morirà nel luogo dove lo condurranno prigioniero e non rivedrà più questo paese». 024 JER 022 013 Guai a chi costruisce la casa senza giustizia e il piano di sopra senza equità, che fa lavorare il suo prossimo per nulla, senza dargli la paga, 024 JER 022 014 e dice: «Mi costruirò una casa grande con spazioso piano di sopra» e vi apre finestre e la riveste di tavolati di cedro e la dipinge di rosso. 024 JER 022 015 Forse tu agisci da re perché ostenti passione per il cedro? Forse tuo padre non mangiava e beveva? Ma egli praticava il diritto e la giustizia e tutto andava bene. 024 JER 022 016 Egli tutelava la causa del povero e del misero e tutto andava bene; questo non significa infatti conoscermi? Oracolo del Signore. 024 JER 022 017 I tuoi occhi e il tuo cuore, invece, non badano che al tuo interesse, a spargere sangue innocente, a commettere violenza e angherie. 024 JER 022 018 «Non faranno il lamento per lui, dicendo: Ahi, fratello mio! Ahi, sorella! Non faranno il lamento per lui, dicendo: Ahi, signore! Ahi, maestà! Per questo così dice il Signore su Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda: 024 JER 022 019 Sarà sepolto come si seppellisce un asino, lo trascineranno e lo getteranno al di là delle porte di Gerusalemme». 024 JER 022 020 Sali sul Libano e grida e sul Basàn alza la voce; grida dagli Abarìm, perché tutti i tuoi amanti sono abbattuti. 024 JER 022 021 Ti parlai al tempo della tua tranquilla prosperità, ma tu dicesti: «Io non voglio ascoltare». Tale è stata la tua condotta fin dalla giovinezza: non hai ascoltato la mia voce. 024 JER 022 022 Tutti i tuoi pastori saranno pascolo del vento e i tuoi amanti andranno schiavi. Allora ti dovrai vergognare ed essere confusa, a causa di tutte le tue iniquità. 024 JER 022 023 Tu che dimori sul Libano, che ti sei fatta il nido tra i cedri, come gemerai quando ti coglieranno le doglie, dolori come di partoriente! 024 JER 022 024 «Per la mia vita - oracolo del Signore - anche se Conìa figlio di Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia destra, io me lo strapperei. 024 JER 022 025 Ti metterò nelle mani di chi attenta alla tua vita, nelle mani di coloro che tu temi, nelle mani di Nabucodònosor re di Babilonia e nelle mani dei Caldei. 024 JER 022 026 Sbalzerò te e tua madre che ti ha generato in un paese dove non siete nati e là morirete. 024 JER 022 027 Ma nel paese in cui brameranno tornare, là non torneranno. 024 JER 022 028 E' forse questo Conìa un vaso spregevole, rotto, oppure un vaso che non piace più a nessuno? Perché sono dunque scacciati, egli e la sua discendenza, e gettati in un paese che non conoscono?». 024 JER 022 029 Terra, terra, terra! Ascolta la parola del Signore! 024 JER 022 030 Dice il Signore: «Registrate quest'uomo come uno senza figli, un uomo che non ha successo nella sua vita, perché nessuno della sua stirpe avrà la fortuna di sedere sul trono di Davide né di regnare ancora su Giuda». 024 JER 023 001 «Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo». Oracolo del Signore. 024 JER 023 002 Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore. 024 JER 023 003 Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. 024 JER 023 004 Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una». Oracolo del Signore. 024 JER 023 005 «Ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. 024 JER 023 006 Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con cui lo chiameranno: Signore-nostra-giustizia. 024 JER 023 007 Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, 024 JER 023 008 ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra». 024 JER 023 009 Contro i profeti. Mi si spezza il cuore nel petto, tremano tutte le mie membra, sono come un ubriaco e come chi è inebetito dal vino, a causa del Signore e a causa delle sue sante parole. 024 JER 023 010 «Poiché il paese è pieno di adùlteri; a causa della maledizione tutto il paese è in lutto, si sono inariditi i pascoli della steppa. Il loro fine è il male e la loro forza è l'ingiustizia. 024 JER 023 011 Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi, perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità. Oracolo del Signore. 024 JER 023 012 Perciò la loro strada sarà per essi come sentiero sdrucciolevole, saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse, poiché io manderò su di essi la sventura, nell'anno del loro castigo. Oracolo del Signore. 024 JER 023 013 Tra i profeti di Samaria io ho visto cose stolte. Essi profetavano in nome di Baal e traviavano il mio popolo Israele. 024 JER 023 014 Ma tra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adultèri e praticano la menzogna, danno mano ai malfattori, sì che nessuno si converte dalla sua malvagità; per me sono tutti come Sòdoma e i suoi abitanti come Gomorra». 024 JER 023 015 Perciò dice il Signore degli eserciti contro i profeti: «Ecco farò loro ingoiare assenzio e bere acque avvelenate, perché dai profeti di Gerusalemme l'empietà si è sparsa su tutto il paese». 024 JER 023 016 Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. 024 JER 023 017 Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: Voi avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: Non vi coglierà la sventura. 024 JER 023 018 Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l'ha visto e ha udito la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola e vi ha obbedito? 024 JER 023 019 Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena, una tempesta travolgente si abbatte sul capo dei malvagi. 024 JER 023 020 Non cesserà l'ira del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni comprenderete tutto! 024 JER 023 021 Io non ho inviato questi profeti ed essi corrono; non ho parlato a loro ed essi profetizzano. 024 JER 023 022 Se hanno assistito al mio consiglio, facciano udire le mie parole al mio popolo e li distolgano dalla loro condotta perversa e dalla malvagità delle loro azioni. 024 JER 023 023 Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore - e non anche Dio da lontano? 024 JER 023 024 Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli senza che io lo veda? Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore. 024 JER 023 025 Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno. 024 JER 023 026 Fino a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e profetizzano gli inganni del loro cuore? 024 JER 023 027 Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal! 024 JER 023 028 Che cosa ha in comune la paglia con il grano? Oracolo del Signore. Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia parola. 024 JER 023 029 La mia parola non è forse come il fuoco - oracolo del Signore - e come un martello che spacca la roccia? 024 JER 023 030 Perciò, eccomi contro i profeti - oracolo del Signore - i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. 024 JER 023 031 Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore - che muovono la lingua per dare oracoli. 024 JER 023 032 Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo popolo». Parola del Signore. 024 JER 023 033 Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà: «Qual è il peso del messaggio del Signore?», tu riferirai loro: «Voi siete il peso del Signore! Io vi rigetterò». Parola del Signore. 024 JER 023 034 E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: «Peso del Signore!», io lo punirò nella persona e nella famiglia. 024 JER 023 035 Direte l'uno all'altro: «Che cosa ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?». 024 JER 023 036 Non farete più menzione di peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti, nostro Dio. 024 JER 023 037 Così dirai al profeta: «Che cosa ti ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?». 024 JER 023 038 Ma se direte «Peso del Signore», allora così parla il Signore: «Poiché ripetete: Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire più: Peso del Signore, 024 JER 023 039 ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai vostri padri. 024 JER 023 040 Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata». 024 JER 024 001 Il Signore mi mostrò due canestri di fichi posti davanti al tempio, dopo che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme Ieconia figlio di Ioiakìm re di Giuda, i capi di Giuda, gli artigiani e i fabbri e li aveva condotti a Babilonia. 024 JER 024 002 Un canestro era pieno di fichi molto buoni, come i fichi primaticci, mentre l'altro canestro era pieno di fichi cattivi, così cattivi che non si potevano mangiare. 024 JER 024 003 Il Signore mi disse: «Che cosa vedi, Geremia?». Io risposi: «Fichi; i fichi buoni sono molto buoni, i cattivi sono molto cattivi, tanto cattivi che non si possono mangiare». 024 JER 024 004 Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 024 JER 024 005 «Dice il Signore Dio di Israele: Come si ha riguardo di questi fichi buoni, così io avrò riguardo, per il loro bene, dei deportati di Giuda che ho fatto andare da questo luogo nel paese dei Caldei. 024 JER 024 006 Io poserò lo sguardo sopra di loro per il loro bene; li ricondurrò in questo paese, li ristabilirò fermamente e non li demolirò; li pianterò e non li sradicherò mai più. 024 JER 024 007 Darò loro un cuore capace di conoscermi, perché io sono il Signore; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, se torneranno a me con tutto il cuore. 024 JER 024 008 Come invece si trattano i fichi cattivi, che non si possono mangiare tanto sono cattivi - così parla il Signore - così io farò di Sedecìa re di Giuda, dei suoi capi e del resto di Gerusalemme, ossia dei superstiti in questo paese, e di coloro che abitano nel paese d'Egitto. 024 JER 024 009 Li renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra, l'obbrobrio, la favola, lo zimbello e la maledizione in tutti i luoghi dove li scaccerò. 024 JER 024 010 Manderò contro di loro la spada, la fame e la peste finché non scompariranno dal paese che io diedi a loro e ai loro padri». 024 JER 025 001 Questa parola fu rivolta a Geremia per tutto il popolo di Giuda nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda - cioè nel primo anno di Nabucodònosor re di Babilonia -. 024 JER 025 002 Il profeta Geremia l'annunciò a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme dicendo: 024 JER 025 003 «Dall'anno decimoterzo di Giosia figlio di Amòn, re di Giuda, fino ad oggi sono ventitrè anni che mi è stata rivolta la parola del Signore e io ho parlato a voi premurosamente e continuamente, ma voi non avete ascoltato. 024 JER 025 004 Il Signore vi ha inviato con assidua premura tutti i suoi servi, i profeti, ma voi non avete ascoltato e non avete prestato orecchio per ascoltare 024 JER 025 005 quando vi diceva: Ognuno abbandoni la sua condotta perversa e le sue opere malvage; allora potrete abitare nel paese che il Signore ha dato a voi e ai vostri padri dai tempi antichi e per sempre. 024 JER 025 006 Non seguite altri dei per servirli e adorarli e non provocatemi con le opere delle vostre mani e io non vi farò del male. 024 JER 025 007 Ma voi non mi avete ascoltato - dice il Signore - e mi avete provocato con l'opera delle vostre mani per vostra disgrazia. 024 JER 025 008 Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, 024 JER 025 009 ecco manderò a prendere tutte le tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. 024 JER 025 010 Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. 024 JER 025 011 Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni. 024 JER 025 012 Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne. 024 JER 025 013 Manderò dunque a effetto su questo paese tutte le parole che ho pronunziate a suo riguardo, quanto è scritto in questo libro, ciò che Geremia aveva predetto contro tutte le nazioni. 024 JER 025 014 Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni, secondo le opere delle loro mani». 024 JER 025 015 Così mi disse il Signore, Dio di Israele: «Prendi dalla mia mano questa coppa di vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle quali ti invio, 024 JER 025 016 perché ne bevano, ne restino inebriate ed escano di senno dinanzi alla spada che manderò in mezzo a loro». 024 JER 025 017 Presi dunque la coppa dalle mani del Signore e la diedi a bere a tutte le nazioni alle quali il Signore mi aveva inviato: 024 JER 025 018 a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re e ai suoi capi, per abbandonarli alla distruzione, alla desolazione, all'obbrobrio e alla maledizione, come avviene ancor oggi; 024 JER 025 019 anche al faraone re d'Egitto, ai suoi ministri, ai suoi nobili e a tutto il suo popolo; 024 JER 025 020 alla gente d'ogni razza e a tutti i re del paese di Uz, a tutti i re del paese dei Filistei, ad Ascalòn, a Gaza, a Ekròn e ai superstiti di Asdòd, 024 JER 025 021 a Edom, a Moab e agli Ammoniti, 024 JER 025 022 a tutti i re di Tiro e a tutti i re di Sidòne e ai re dell'isola che è al di là del mare, 024 JER 025 023 a Dedan, a Tema, a Buz e a quanti si radono l'estremità delle tempie, 024 JER 025 024 a tutti i re degli Arabi che abitano nel deserto, 024 JER 025 025 a tutti i re di Zimrì, a tutti i re dell'Elam e a tutti i re della Media, 024 JER 025 026 a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri e a tutti i regni che sono sulla terra; il re di Sesàch berrà dopo di essi. 024 JER 025 027 «Tu riferirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Bevete e inebriatevi, vomitate e cadete senza rialzarvi davanti alla spada che io mando in mezzo a voi. 024 JER 025 028 Se poi rifiuteranno di prendere dalla tua mano il calice da bere, tu dirai loro: Dice il Signore degli eserciti: Certamente berrete! 024 JER 025 029 Se io comincio a castigare proprio la città che porta il mio nome, pretendete voi di rimanere impuniti? No, impuniti non resterete, perché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra. Oracolo del Signore degli eserciti. 024 JER 025 030 Il Signore ruggisce dall'alto, dalla sua santa dimora fa udire il suo tuono; alza il suo ruggito contro la prateria, manda grida di giubilo come i pigiatori delle uve, contro tutti gli abitanti del paese. Tu preannunzierai tutte queste cose e dirai loro: 024 JER 025 031 Il rumore giunge fino all'estremità della terra, perché il Signore viene a giudizio con le nazioni; egli istruisce il giudizio riguardo a ogni uomo, abbandona gli empi alla spada. Parola del Signore. 024 JER 025 032 Dice il Signore degli eserciti: Ecco, la sventura passa di nazione in nazione, un grande turbine si alza dall'estremità della terra. 024 JER 025 033 In quel giorno i colpiti dal Signore si troveranno da un'estremità all'altra della terra; non saranno pianti né raccolti né sepolti, ma saranno come letame sul suolo. 024 JER 025 034 Urlate, pastori, gridate, rotolatevi nella polvere, capi del gregge! Perché sono compiuti i giorni per il vostro macello; stramazzerete come scelti montoni. 024 JER 025 035 Non ci sarà rifugio per i pastori né scampo per i capi del gregge. 024 JER 025 036 Sentite le grida dei pastori, gli urli delle guide del gregge, perché il Signore distrugge il loro pascolo; 024 JER 025 037 sono devastati i prati tranquilli a causa dell'ardente ira del Signore. 024 JER 025 038 Il leone abbandona la sua tana, poiché il loro paese è una desolazione a causa della spada devastatrice e a causa della sua ira ardente». 024 JER 026 001 All'inizio del regno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore. 024 JER 026 002 Disse il Signore: «Và nell'atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunziare loro; non tralasciare neppure una parola. 024 JER 026 003 Forse ti ascolteranno e ognuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso disdirò tutto il male che pensavo di fare loro a causa della malvagità delle loro azioni. 024 JER 026 004 Tu dirai dunque loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi 024 JER 026 005 e se non ascolterete le parole dei profeti miei servi che ho inviato a voi con costante premura, ma che voi non avete ascoltato, 024 JER 026 006 io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città un esempio di maledizione per tutti i popoli della terra». 024 JER 026 007 I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva queste parole nel tempio del Signore. 024 JER 026 008 Ora, quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti e i profeti lo arrestarono dicendo: «Devi morire! 024 JER 026 009 Perché hai predetto nel nome del Signore: Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata?». Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore. 024 JER 026 010 I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all'ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore. 024 JER 026 011 Allora i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: «Una sentenza di morte merita quest'uomo, perché ha profetizzato contro questa città come avete udito con i vostri orecchi!». 024 JER 026 012 Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltate. 024 JER 026 013 Or dunque migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore vostro Dio e il Signore ritratterà il male che ha annunziato contro di voi. 024 JER 026 014 Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; 024 JER 026 015 ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti, perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per esporre ai vostri orecchi tutte queste cose». 024 JER 026 016 I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Non ci deve essere sentenza di morte per quest'uomo, perché ci ha parlato nel nome del Signore nostro Dio». 024 JER 026 017 Allora si alzarono alcuni anziani del paese e dissero a tutta l'assemblea del popolo: 024 JER 026 018 Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine, il monte del tempio un'altura boscosa! «Michea il Morastita, che profetizzava al tempo di Ezechia, re di Giuda, affermò a tutto il popolo di Giuda: Dice il Signore degli eserciti: 024 JER 026 019 Forse Ezechia re di Giuda e tutti quelli di Giuda lo uccisero? Non temettero piuttosto il Signore e non placarono il volto del Signore e così il Signore disdisse il male che aveva loro annunziato? Noi, invece, stiamo per commettere una grave iniquità a nostro danno». 024 JER 026 020 C'era anche un altro uomo che profetizzava nel nome del Signore, Uria figlio di Semaià da Kiriat-Iearìm; egli profetizzò contro questa città e contro questo paese con parole simili a quelle di Geremia. 024 JER 026 021 Il re Ioiakìm, tutti i suoi prodi e tutti i magistrati udirono le sue parole e il re cercò di ucciderlo, ma Uria lo venne a sapere e per timore fuggì andandosene in Egitto. 024 JER 026 022 Allora il re Ioiakìm inviò in Egitto uomini come Elnatàn figlio di Acbòr, e altri con lui. 024 JER 026 023 Costoro fecero uscire dall'Egitto Uria e lo condussero al re Ioiakìm che lo fece uccidere di spada e fece gettare il suo cadavere nelle fosse della gente del popolo. 024 JER 026 024 Ma la mano di Achikàm figlio di Safàn fu a favore di Geremia, perché non lo consegnassero in potere del popolo per metterlo a morte. 024 JER 027 001 Al principio del regno di Sedecìa figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta questa parola a Geremia da parte del Signore. 024 JER 027 002 Mi dice il Signore: «Procùrati capestri e un giogo e mettili sul tuo collo. 024 JER 027 003 Quindi manda un messaggio al re di Edom, al re di Moab, al re degli Ammoniti, al re di Tiro e al re di Sidòne per mezzo dei loro messaggeri venuti a Gerusalemme da Sedecìa, re di Giuda, 024 JER 027 004 e affida loro questo mandato per i loro signori: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, così parlerete ai vostri signori: 024 JER 027 005 Io ho fatto la terra, l'uomo e gli animali che sono sulla terra, con grande potenza e con braccio potente e li do a chi mi piace. 024 JER 027 006 Ora ho consegnato tutte quelle regioni in potere di Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo; a lui ho consegnato perfino le bestie selvatiche perché lo servano. 024 JER 027 007 Tutte le nazioni saranno soggette a lui, a suo figlio e al nipote, finché anche per il suo paese non verrà il momento. Allora molte nazioni e re potenti lo assoggetteranno. 024 JER 027 008 La nazione o il regno che non si assoggetterà a lui, Nabucodònosor, re di Babilonia, e che non sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia, io li punirò con la spada, la fame e la peste - dice il Signore - finché non li avrò consegnati in suo potere. 024 JER 027 009 Voi non date retta ai vostri profeti né ai vostri indovini né ai vostri sognatori né ai vostri maghi né ai vostri stregoni, che vi dicono: Non sarete soggetti al re di Babilonia! 024 JER 027 010 Costoro vi predicono menzogne per allontanarvi dal vostro paese e perché io vi disperda e così andiate in rovina. 024 JER 027 011 Invece io lascerò stare tranquilla sul proprio suolo - dice il Signore - la nazione che sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia e gli sarà soggetta; essa lo coltiverà e lo abiterà». 024 JER 027 012 A Sedecìa re di Giuda, io ho parlato proprio allo stesso modo: «Piegate il collo al giogo del re di Babilonia, siate soggetti a lui e al suo popolo e conserverete la vita. 024 JER 027 013 Perché tu e il tuo popolo vorreste morire di spada, di fame e di peste, come ha preannunziato il Signore per la nazione che non si assoggetterà al re di Babilonia? 024 JER 027 014 Non date retta alle parole dei profeti che vi dicono: Non sarete soggetti al re di Babilonia! perché essi vi predicono menzogne. 024 JER 027 015 Io infatti non li ho mandati - dice il Signore - ed essi predicono menzogne in mio nome; perciò io sarò costretto a disperdervi e così perirete voi e i profeti che vi fanno tali profezie». 024 JER 027 016 Ai sacerdoti e a tutto questo popolo ho detto: «Dice il Signore: Non ascoltate le parole dei vostri profeti che vi predicono che gli arredi del tempio del Signore saranno subito riportati da Babilonia, perché essi vi predicono menzogne. 024 JER 027 017 Non ascoltateli! Siate piuttosto soggetti al re di Babilonia e conserverete la vita. Perché questa città dovrebbe esser ridotta in una desolazione? 024 JER 027 018 Se quelli sono veri profeti e se la parola del Signore è con essi, intercedano dunque presso il Signore degli eserciti perché gli arredi rimasti nel tempio del Signore e nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme non vadano a Babilonia». 024 JER 027 019 Così dice il Signore degli eserciti riguardo alle colonne, al mare di bronzo, alle basi e al resto degli arredi che sono ancora in questa città 024 JER 027 020 e che Nabucodònosor, re di Babilonia, non prese quando deportò Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, da Gerusalemme in Babilonia con tutti i notabili di Giuda e di Gerusalemme. 024 JER 027 021 Dice dunque così il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo agli arredi rimasti nel tempio del Signore, nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme: 024 JER 027 022 «Saranno portati a Babilonia e là rimarranno finché non li ricercherò - parola del Signore - e li porterò indietro e li riporrò in questo luogo». 024 JER 028 001 In quell'anno, all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda, nell'anno quarto, quinto mese, Anania figlio di Azzùr, il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo queste parole: 024 JER 028 002 «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia! 024 JER 028 003 Entro due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia. 024 JER 028 004 Farò ritornare in questo luogo - dice il Signore - Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia». 024 JER 028 005 Il profeta Geremia rispose al profeta Anania, sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo che stavano nel tempio del Signore. 024 JER 028 006 Il profeta Geremia disse: «Così sia! Così faccia il Signore! Voglia il Signore realizzare le cose che hai predette, facendo ritornare gli arredi nel tempio e tutti i deportati da Babilonia in questo luogo! 024 JER 028 007 Tuttavia ascolta ora la parola che sto per dire ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo. 024 JER 028 008 I profeti che furono prima di me e di te dai tempi antichissimi predissero contro molti paesi, contro regni potenti, guerra, fame e peste. 024 JER 028 009 Quanto al profeta che predice la pace, egli sarà riconosciuto come profeta mandato veramente dal Signore soltanto quando la sua parola si realizzerà». 024 JER 028 010 Allora il profeta Anania strappò il giogo dal collo del profeta Geremia e lo ruppe; 024 JER 028 011 Anania riferì a tutto il popolo: «Dice il Signore: A questo modo io romperò il giogo di Nabucodònosor re di Babilonia, entro due anni, sul collo di tutte le nazioni». Il profeta Geremia se ne andò per la sua strada. 024 JER 028 012 Ora, dopo che il profeta Anania ebbe rotto il giogo sul collo del profeta Geremia, la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 024 JER 028 013 «Và e riferisci ad Anania: Così dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di legno ma io, al suo posto, ne farò uno di ferro. 024 JER 028 014 Infatti, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io porrò un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché siano soggette a Nabucodònosor, re di Babilonia». 024 JER 028 015 Allora il profeta Geremia disse al profeta Anania: «Ascolta, Anania! Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna; 024 JER 028 016 perciò dice il Signore: Ecco, ti mando via dal paese; quest'anno tu morirai, perché hai predicato la ribellione contro il Signore». 024 JER 028 017 Il profeta Anania morì in quello stesso anno, nel settimo mese. 024 JER 029 001 Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il resto del popolo che Nabucodònosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia; la mandò 024 JER 029 002 dopo che il re Ieconia, la regina madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano partiti da Gerusalemme. 024 JER 029 003 Fu recata per mezzo di Elasà figlio di Safàn e di Ghemarìa figlio di Chelkia, che Sedecìa re di Giuda aveva inviati a Nabucodònosor re di Babilonia, in Babilonia. Essa diceva: 024 JER 029 004 «Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, a tutti gli esuli che ho fatto deportare da Gerusalemme a Babilonia: 024 JER 029 005 Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti; 024 JER 029 006 prendete moglie e mettete al mondo figli e figlie, scegliete mogli per i figli e maritate le figlie; costoro abbiano figlie e figli. Moltiplicatevi lì e non diminuite. 024 JER 029 007 Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto deportare. Pregate il Signore per esso, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere. 024 JER 029 008 Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano. 024 JER 029 009 Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore. 024 JER 029 010 Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo. 024 JER 029 011 Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo - dice il Signore - progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza. 024 JER 029 012 Voi mi invocherete e ricorrerete a me e io vi esaudirò; 024 JER 029 013 mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore; 024 JER 029 014 mi lascerò trovare da voi - dice il Signore - cambierò in meglio la vostra sorte e vi radunerò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho disperso - dice il Signore - vi ricondurrò nel luogo da dove vi ho fatto condurre in esilio. 024 JER 029 015 Certo voi dite: Il Signore ci ha suscitato profeti in Babilonia. 024 JER 029 016 Ebbene, queste le parole del Signore al re che siede sul trono di Davide e a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono partiti con voi nella deportazione; 024 JER 029 017 dice il Signore degli eserciti: Ecco, io manderò contro di essi la spada, la fame e la peste e li renderò come i fichi guasti, che non si possono mangiare tanto sono cattivi. 024 JER 029 018 Li perseguiterò con la spada, la fame e la peste; li farò oggetto di orrore per tutti i regni della terra, oggetto di maledizione, di stupore, di scherno e di obbrobrio in tutte le nazioni nelle quali li ho dispersi, 024 JER 029 019 perché non hanno ascoltato le mie parole - dice il Signore - quando mandavo loro i miei servi, i profeti, con continua premura, eppure essi non hanno ascoltato. Oracolo del Signore. 024 JER 029 020 Voi però ascoltate la parola del Signore, voi deportati tutti, che io ho mandato da Gerusalemme a Babilonia. 024 JER 029 021 Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo ad Acab figlio di Kolaià, e a Sedecìa figlio di Maasià, che vi predicono menzogne in mio nome: Ecco, li darò in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale li ucciderà sotto i vostri occhi. 024 JER 029 022 Da essi si trarrà una formula di maledizione in uso presso tutti i deportati di Giuda in Babilonia e si dirà: Il Signore ti tratti come Sedecìa e Acab, che il re di Babilonia fece arrostire sul fuoco! 024 JER 029 023 Poiché essi hanno operato cose nefande in Gerusalemme, hanno commesso adulterio con le mogli del prossimo, hanno proferito in mio nome parole senza che io avessi dato loro alcun ordine. Io stesso lo so bene e ne sono testimone. Oracolo del Signore». 024 JER 029 024 A Semaià il Nechelamita tu riferirai queste parole: 024 JER 029 025 «Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Perché hai mandato in tuo nome lettere a tutto il popolo di Gerusalemme e a Sofonia figlio di Maasià, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, dicendo: 024 JER 029 026 Il Signore ti ha costituito sacerdote al posto del sacerdote Ioiadà, perché fossi sovrintendente nel tempio del Signore, per reprimere qualunque forsennato che vuol fare il profeta, ponendolo in ceppi e in catene. 024 JER 029 027 Orbene, perché non reprimi Geremia da Anatòt, che fa profezie fra di voi? 024 JER 029 028 Infatti egli ci ha mandato a dire in Babilonia: Sarà lunga la cosa! Edificate case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti!». 024 JER 029 029 Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia. 024 JER 029 030 Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 024 JER 029 031 «Invia questo messaggio a tutti i deportati: Così dice il Signore riguardo a Semaià il Nechelamita: Poiché Semaià ha parlato a voi come profeta mentre io non l'avevo mandato e vi ha fatto confidare nella menzogna, 024 JER 029 032 per questo dice il Signore: Ecco punirò Semaià il Nechelamita e la sua discendenza; nessuno dei suoi dimorerà in mezzo a questo popolo, né vedrà il bene che farò al mio popolo - dice il Signore - perché ha predicato la ribellione contro il Signore». 024 JER 030 001 Parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 024 JER 030 002 Dice il Signore, Dio di Israele: «Scriviti in un libro tutte le cose che ti dirò, 024 JER 030 003 perché, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali cambierò la sorte del mio popolo, di Israele e di Giuda - dice il Signore -; li ricondurrò nel paese che ho concesso ai loro padri e ne prenderanno possesso». 024 JER 030 004 Queste sono le parole che il Signore pronunziò per Israele e per Giuda: 024 JER 030 005 Così dice il Signore: «Si ode un grido di spavento, terrore, non pace. 024 JER 030 006 Informatevi e osservate se un maschio può partorire. Perché mai vedo tutti gli uomini con le mani sui fianchi come una partoriente? Perché ogni faccia è stravolta, impallidita? Ohimè! 024 JER 030 007 Perché grande è quel giorno, non ce n'è uno simile! Esso sarà un tempo di angoscia per Giacobbe, tuttavia egli ne uscirà salvato. 024 JER 030 008 In quel giorno - parola del Signore degli eserciti - romperò il giogo togliendolo dal suo collo, spezzerò le sue catene; non saranno più schiavi di stranieri. 024 JER 030 009 Essi serviranno il Signore loro Dio e Davide loro re, che io susciterò loro. 024 JER 030 010 Tu, poi, non temere, Giacobbe, mio servo. Oracolo del Signore. Non abbatterti, Israele, poichè io libererò te dal paese lontano, la tua discendenza dal paese del suo esilio. Giacobbe ritornerà e godrà la pace, vivrà tranquillo e nessuno lo molesterà. 024 JER 030 011 Poichè io sono con te per salvarti, oracolo del Signore. Sterminerò tutte le nazioni, in mezzo alle quali ti ho disperso; ma con te non voglio operare una strage; cioè ti castigherò secondo giustizia, non ti lascerò del tutto impunito». 024 JER 030 012 Così dice il Signore: «La tua ferita è incurabile. la tua piaga è molto grave. 024 JER 030 013 Per la tua piaga non ci sono rimedi, non si forma nessuna cicatrice. 024 JER 030 014 Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticato, non ti cercano più; poichè ti ho colpito come colpisce un nemico, con un castigo severo, per le tue grandi iniquità, per i molti tuoi peccati. 024 JER 030 015 Perchè gridi per la tua ferita? Incurabile è la tua piaga. A causa della tua grande iniquità, dei molti tuoi peccati, io ti ho fatto questi mali. 024 JER 030 016 Però quanti ti divorano saranno divorati, i tuoi oppressori andranno tutti in schiavitù; i tuoi saccheggiatori saranno abbandonati al saccheggio e saranno oggetto di preda quanti ti avranno depredato. 024 JER 030 017 Farò infatti cicatrizzare la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe. Parola del Signore. Poichè ti chiamano la ripudiata, o Sion, quella di cui nessuno si cura», 024 JER 030 018 così dice il Signore: «Ecco restaurerò la sorte delle tende di Giacobbe e avrò compassione delle sue dimore. La città sarà ricostruita sulle rovine e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto. 024 JER 030 019 Ne usciranno inni di lode, voci di gente festante. Li moltiplicherò e non diminuiranno, li onorerò e non saranno disprezzati, 024 JER 030 020 i loro figli saranno come una volta, la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me; mentre punirò tutti i loro avversari. 024 JER 030 021 Il loro capo sarà uno di essi e da essi uscirà il loro comandante; io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me. Poichè chi è colui che arrischia la vita per avvicinarsi a me? Oracolo del Signore. 024 JER 030 022 Voi sarete il mio popolo e io il vostro Dio. 024 JER 030 023 Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena, una tempesta travolgente; si abbatte sul capo dei malvagi. 024 JER 030 024 Non cesserà l'ira ardente del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni lo comprenderete! 024 JER 031 001 In quel tempo - oracolo del Signore - io sarò Dio per tutte le tribù di Israele ed esse saranno il mio popolo». 024 JER 031 002 Così dice il Signore: «Ha trovato grazia nel deserto un popolo di scampati alla spada; Israele si avvia a una quieta dimora». 024 JER 031 003 Da lontano gli è apparso il Signore: «Ti ho amato di amore eterno, per questo ti conservo ancora pietà. 024 JER 031 004 Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata, vergine di Israele. Di nuovo ti ornerai dei tuoi tamburi e uscirai fra la danza dei festanti. 024 JER 031 005 Di nuovo pianterai vigne sulle colline di Samaria; i piantatori, dopo aver piantato, raccoglieranno. 024 JER 031 006 Verrà il giorno in cui grideranno le vedette sulle montagne di Efraim: Su, saliamo a Sion, andiamo dal Signore nostro Dio». 024 JER 031 007 Poichè dice il Signore: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: Il Signore ha salvato il suo popolo, un resto di Israele». 024 JER 031 008 Ecco li riconduco dal paese del settentrione e li raduno all'estremità della terra; fra di essi sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente; ritorneranno qui in gran folla. 024 JER 031 009 Essi erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li condurrò a fiumi d'acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno; perchè io sono un padre per Israele, Efraim è il mio primogenito. 024 JER 031 010 Ascoltate la parola del Signore, popoli, annunziatela alle isole lontane e dite: «Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come fa un pastore con il gregge», 024 JER 031 011 perchè il Signore ha redento Giacobbe, lo ha riscattato dalle mani del più forte di lui. 024 JER 031 012 Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion, affluiranno verso i beni del Signore, verso il grano, il mosto e l'olio, verso i nati dei greggi e degli armenti. Essi saranno come un giardino irrigato, non languiranno più. 024 JER 031 013 Allora si allieterà la vergine della danza; i giovani e i vecchi gioiranno. Io cambierò il loro lutto in gioia, li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni. 024 JER 031 014 Sazierò di delizie l'anima dei sacerdoti e il mio popolo abbonderà dei miei beni. Parola del Signore. 024 JER 031 015 Così dice il Signore: «Una voce si ode da Rama, lamento e pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, rifiuta d'essere consolata perché non sono più». 024 JER 031 016 Dice il Signore: «Trattieni la voce dal pianto, i tuoi occhi dal versare lacrime, perché c'è un compenso per le tue pene; essi torneranno dal paese nemico. 024 JER 031 017 C'è una speranza per la tua discendenza: i tuoi figli ritorneranno entro i loro confini. 024 JER 031 018 Ho udito Efraim rammaricarsi: Tu mi hai castigato e io ho subito il castigo come un giovenco non domato. Fammi ritornare e io ritornerò, perché tu sei il Signore mio Dio. 024 JER 031 019 Dopo il mio smarrimento, mi sono pentito; dopo essermi ravveduto, mi sono battuto l'anca. Mi sono vergognato e ne provo confusione, perché porto l'infamia della mia giovinezza. 024 JER 031 020 Non è forse Efraim un figlio caro per me, un mio fanciullo prediletto? Infatti dopo averlo minacciato, me ne ricordo sempre più vivamente. Per questo le mie viscere si commuovono per lui, provo per lui profonda tenerezza». Oracolo del Signore. 024 JER 031 021 Pianta dei cippi, metti pali indicatori, stà bene attenta alla strada, alla via che hai percorso. Ritorna, vergine di Israele, ritorna alle tue città. 024 JER 031 022 Fino a quando andrai vagando, figlia ribelle? Poiché il Signore crea una cosa nuova sulla terra: la donna cingerà l'uomo! 024 JER 031 023 Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Si dirà ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando avrò cambiato la loro sorte: Il Signore ti benedica, o dimora di giustizia, monte santo. 024 JER 031 024 Vi abiteranno insieme Giuda e tutte le sue città, agricoltori e allevatori di greggi. 024 JER 031 025 Poiché ristorerò copiosamente l'anima stanca e sazierò ogni anima che languisce». 024 JER 031 026 A questo punto mi sono destato e ho guardato; il mio sonno mi parve soave. 024 JER 031 027 «Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali renderò feconda la casa di Israele e la casa di Giuda per semenza di uomini e di bestiame. 024 JER 031 028 Allora, come ho vegliato su di essi per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere e per affliggere con mali, così veglierò su di essi per edificare e per piantare». Parola del Signore. 024 JER 031 029 «In quei giorni non si dirà più: I padri han mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati! 024 JER 031 030 Ma ognuno morirà per la sua propria iniquità; a ogni persona che mangi l'uva acerba si allegheranno i denti». 024 JER 031 031 «Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. 024 JER 031 032 Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. 024 JER 031 033 Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. 024 JER 031 034 Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato». 024 JER 031 035 Così dice il Signore che ha fissato il sole come luce del giorno, la luna e le stelle come luce della notte, che solleva il mare e ne fa mugghiare le onde e il cui nome è Signore degli eserciti: 024 JER 031 036 «Quando verranno meno queste leggi dinanzi a me - dice il Signore - allora anche la progenie di Israele cesserà di essere un popolo davanti a me per sempre». 024 JER 031 037 Così dice il Signore: «Se si possono misurare i cieli in alto ed esplorare in basso le fondamenta della terra, anch'io rigetterò tutta la progenie di Israele per ciò che ha commesso». Oracolo del Signore. 024 JER 031 038 «Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali la città sarà riedificata per il Signore dalla torre di Cananeèl fino alla porta dell'Angolo. 024 JER 031 039 La corda per misurare si stenderà in linea retta fino alla collina di Gàreb, volgendo poi verso Goà. 024 JER 031 040 Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente Cedron, fino all'angolo della porta dei Cavalli a oriente, saranno consacrati al Signore; non sarà più sconvolta né distrutta mai più». 024 JER 032 001 Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore nell'anno decimo di Sedecìa re di Giuda, cioè nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor. 024 JER 032 002 L'esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nell'atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda, 024 JER 032 003 e ve lo aveva rinchiuso Sedecìa re di Giuda, dicendo: «Perché profetizzi con questa minaccia: Dice il Signore: Ecco metterò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la occuperà; 024 JER 032 004 Sedecìa re di Giuda non scamperà dalle mani dei Caldei, ma sarà dato in mano del re di Babilonia e parlerà con lui faccia a faccia e si guarderanno negli occhi; 024 JER 032 005 egli condurrà Sedecìa in Babilonia dove egli resterà finché io non lo visiterò - oracolo del Signore -; se combatterete contro i Caldei, non riuscirete a nulla»? 024 JER 032 006 Geremia disse: Mi fu rivolta questa parola del Signore: 024 JER 032 007 «Ecco Canamèl, figlio di Sallùm tuo zio, viene da te per dirti: Co'mprati il mio campo, che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di riscatto per acquistarlo». 024 JER 032 008 Venne dunque da me Canamèl, figlio di mio zio, secondo la parola del Signore, nell'atrio della prigione e mi disse: «Compra il mio campo che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di acquisto e a te tocca il riscatto. Co'mpratelo!». Allora riconobbi che questa era la volontà del Signore 024 JER 032 009 e comprai il campo da Canamèl, figlio di mio zio, e gli pagai il prezzo: diciassette sicli d'argento. 024 JER 032 010 Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l'argento sulla stadera. 024 JER 032 011 Quindi presi il documento di compra, quello sigillato e quello aperto, secondo le prescrizioni della legge. 024 JER 032 012 Diedi il contratto di compra a Baruc figlio di Neria, figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl figlio di mio zio e sotto gli occhi dei testimoni che avevano sottoscritto il contratto di compra e sotto gli occhi di tutti i Giudei che si trovavano nell'atrio della prigione. 024 JER 032 013 Diedi poi a Baruc quest'ordine: 024 JER 032 014 «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Prendi i contratti di compra, quello sigillato e quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo. 024 JER 032 015 Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese». 024 JER 032 016 Pregai il Signore, dopo aver consegnato il contratto di compra a Baruc figlio di Neria: 024 JER 032 017 «Ah, Signore Dio, tu hai fatto il cielo e la terra con grande potenza e con braccio forte; nulla ti è impossibile. 024 JER 032 018 Tu usi misericordia con mille e fai subire la pena dell'iniquità dei padri ai loro figli dopo di essi, Dio grande e forte, che ti chiami Signore degli eserciti. 024 JER 032 019 Tu sei grande nei pensieri e potente nelle opere, tu, i cui occhi sono aperti su tutte le vie degli uomini, per dare a ciascuno secondo la sua condotta e il merito delle sue azioni. 024 JER 032 020 Tu hai operato segni e miracoli nel paese di Egitto e fino ad oggi in Israele e fra tutti gli uomini e ti sei fatto un nome come appare oggi. 024 JER 032 021 Tu hai fatto uscire dall'Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli, con mano forte e con braccio possente e incutendo grande spavento. 024 JER 032 022 Hai dato loro questo paese, che avevi giurato ai loro padri di dare loro, terra in cui scorre latte e miele. 024 JER 032 023 Essi vennero e ne presero possesso, ma non ascoltarono la tua voce, non camminarono secondo la tua legge, non fecero quanto avevi comandato loro di fare; perciò tu hai mandato su di loro tutte queste sciagure. 024 JER 032 024 Ecco, le opere di assedio hanno raggiunto la città per occuparla; la città sarà data in mano ai Caldei che l'assediano con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu avevi detto avviene; ecco, tu lo vedi. 024 JER 032 025 E tu, Signore Dio, mi dici: Comprati il campo con denaro e chiama i testimoni, mentre la città sarà messa in mano ai Caldei». 024 JER 032 026 Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 024 JER 032 027 «Ecco, io sono il Signore Dio di ogni essere vivente; qualcosa è forse impossibile per me? 024 JER 032 028 Pertanto dice il Signore: Ecco io darò questa città in mano ai Caldei e a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale la prenderà. 024 JER 032 029 Vi entreranno i Caldei che combattono contro questa città, bruceranno questa città con il fuoco e daranno alle fiamme le case sulle cui terrazze si offriva incenso a Baal e si facevano libazioni agli altri dei per provocarmi. 024 JER 032 030 Gli Israeliti e i figli di Giuda non hanno fatto che quanto è male ai miei occhi fin dalla loro giovinezza; gli Israeliti hanno soltanto saputo offendermi con il lavoro delle loro mani. Oracolo del Signore. 024 JER 032 031 Poiché causa della mia ira e del mio sdegno è stata questa città da quando la edificarono fino ad oggi; così io la farò scomparire dalla mia presenza, 024 JER 032 032 a causa di tutto il male che gli Israeliti e i figli di Giuda commisero per provocarmi, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. 024 JER 032 033 Essi mi voltarono la schiena invece della faccia; io li istruivo con continua premura, ma essi non ascoltarono e non impararono la correzione. 024 JER 032 034 Essi collocarono i loro idoli abominevoli perfino nel tempio che porta il mio nome per contaminarlo 024 JER 032 035 e costruirono le alture di Baal nella valle di Ben-Hinnòn per far passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Moloch - cosa che io non avevo comandato, anzi neppure avevo pensato di istituire un abominio simile -, per indurre a peccare Giuda». 024 JER 032 036 Ora così dice il Signore Dio di Israele, riguardo a questa città che voi dite sarà data in mano al re di Babilonia per mezzo della spada, della fame e della peste: 024 JER 032 037 «Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore e nel mio grande sdegno; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare tranquilli. 024 JER 032 038 Essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 024 JER 032 039 Darò loro un solo cuore e un solo modo di comportarsi perché mi temano tutti i giorni per il loro bene e per quello dei loro figli dopo di essi. 024 JER 032 040 Concluderò con essi un'alleanza eterna e non mi allontanerò più da loro per beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si distacchino da me. 024 JER 032 041 Godrò nel beneficarli, li fisserò stabilmente in questo paese, con tutto il cuore e con tutta l'anima». 024 JER 032 042 Poiché così dice il Signore: «Come ho mandato su questo popolo tutto questo grande male, così io manderò su di loro tutto il bene che ho loro promesso. 024 JER 032 043 E compreranno campi in questo paese, di cui voi dite: E' una desolazione, senza uomini e senza bestiame, lasciato in mano ai Caldei. 024 JER 032 044 Essi si compreranno campi con denaro, stenderanno contratti e li sigilleranno e si chiameranno testimoni nella terra di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme, nelle città di Giuda e nelle città della montagna e nelle città della Sefèla e nelle città del mezzogiorno, perché cambierò la loro sorte». Oracolo del Signore. 024 JER 033 001 La parola del Signore fu rivolta una seconda volta a Geremia, mentre egli era ancora chiuso nell'atrio della prigione: 024 JER 033 002 «Così dice il Signore, che ha fatto la terra e l'ha formata per renderla stabile e il cui nome è Signore: 024 JER 033 003 Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci. 024 JER 033 004 Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo alle case di questa città e alle case dei re di Giuda, che saranno diroccate di fronte alle opere di assedio e alle armi 024 JER 033 005 dei Caldei venuti a far guerra e a riempirle dei cadaveri degli uomini che io ho colpito nella mia ira e nel mio furore, poiché ho nascosto il volto distornandolo da questa città a causa di tutta la loro malvagità: 024 JER 033 006 Ecco io farò rimarginare la loro piaga, li curerò e li risanerò; procurerò loro abbondanza di pace e di sicurezza. 024 JER 033 007 Cambierò la sorte di Giuda e la sorte di Israele e li ristabilirò come al principio. 024 JER 033 008 Li purificherò da tutta l'iniquità con cui hanno peccato contro di me e perdonerò tutte le iniquità che han commesso verso di me e per cui si sono ribellati contro di me. 024 JER 033 009 Ciò sarà per me titolo di gioia, di lode e di gloria tra tutti i popoli della terra, quando sapranno tutto il bene che io faccio loro e temeranno e tremeranno per tutto il bene e per tutta la pace che concederò loro. 024 JER 033 010 Dice il Signore: In questo luogo, di cui voi dite: Esso è desolato, senza uomini e senza bestiame; nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, che sono desolate, senza uomini, senza abitanti e senza bestiame, si udranno ancora 024 JER 033 011 grida di gioia e grida di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa e il canto di coloro che dicono: Lodate il Signore degli eserciti, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, portando sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore, perché ristabilirò la sorte di questo paese come era prima, dice il Signore. 024 JER 033 012 Così dice il Signore degli eserciti: In questo luogo desolato, senza uomini e senza bestiame, e in tutte le sue città ci saranno ancora luoghi di pastori che vi faranno riposare i greggi. 024 JER 033 013 Nelle città dei monti, nelle città della Sefèla, nelle città del mezzogiorno, nella terra di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda passeranno ancora le pecore sotto la mano di chi le conta, dice il Signore. 024 JER 033 014 Ecco verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda. 024 JER 033 015 In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. 024 JER 033 016 In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla. Così sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia. 024 JER 033 017 Così dice il Signore: Davide non sarà mai privo di un discendente che sieda sul trono della casa di Israele; 024 JER 033 018 ai sacerdoti leviti non mancherà mai chi stia davanti a me per offrire olocausti, per bruciare l'incenso in offerta e compiere sacrifici tutti i giorni». 024 JER 033 019 Questa parola del Signore fu poi rivolta a Geremia: 024 JER 033 020 «Dice il Signore: Se voi potete spezzare la mia alleanza con il giorno e la mia alleanza con la notte, in modo che non vi siano più giorno e notte al tempo loro, 024 JER 033 021 così sarà rotta anche la mia alleanza con Davide mio servo, in modo che non abbia un figlio che regni sul suo trono, e quella con i leviti sacerdoti che mi servono. 024 JER 033 022 Come non si può contare la milizia del cielo né numerare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servono». 024 JER 033 023 La parola del Signore fu ancora rivolta a Geremia: 024 JER 033 024 «Non hai osservato ciò che questo popolo va dicendo: Il Signore ha rigettato le due famiglie che si era scelte! e così disprezzano il mio popolo quasi che non sia più una nazione ai loro occhi?». 024 JER 033 025 Dice il Signore: «Se non sussiste più la mia alleanza con il giorno e con la notte, se io non ho stabilito le leggi del cielo e della terra, 024 JER 033 026 in tal caso potrò rigettare la discendenza di Giacobbe e di Davide mio servo, così da non prendere più dai loro posteri coloro che governeranno sulla discendenza di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Poiché io cambierò la loro sorte e avrò pietà di loro». 024 JER 034 001 Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore, quando Nabucodònosor re di Babilonia con tutto il suo esercito e tutti i regni della terra sotto il suo dominio e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e tutte le città dipendenti: 024 JER 034 002 Così dice il Signore, Dio di Israele: «Và a parlare a Sedecìa re di Giuda e digli: Così parla il Signore: Ecco io do questa città in mano al re di Babilonia, che la darà alle fiamme. 024 JER 034 003 Tu non scamperai dalla sua mano, ma sarai preso e consegnato in suo potere. I tuoi occhi fisseranno gli occhi del re di Babilonia, gli parlerai faccia a faccia e poi andrai a Babilonia. 024 JER 034 004 Tuttavia, ascolta la parola del Signore, o Sedecìa re di Giuda! Così dice il Signore a tuo riguardo: Non morirai di spada! 024 JER 034 005 Morirai in pace e come si bruciarono aròmi per i funerali dei tuoi padri, gli antichi re di Giuda che furono prima di te, così si bruceranno per te e per te si farà il lamento dicendo: Ahimè, Signore! Questo ho detto». Oracolo del Signore. 024 JER 034 006 Il profeta Geremia riferì a Sedecìa re di Giuda tutte queste parole in Gerusalemme. 024 JER 034 007 Frattanto l'esercito del re di Babilonia muoveva guerra a Gerusalemme e a tutte le città di Giuda che ancora rimanevano, Lachis e Azekà, poiché solo queste fortezze erano rimaste fra le città di Giuda. 024 JER 034 008 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che il re Sedecìa ebbe concluso un'alleanza con tutto il popolo che si trovava a Gerusalemme, di proclamare la libertà degli schiavi, 024 JER 034 009 rimandando liberi ognuno il suo schiavo ebreo e la sua schiava ebrea, così che nessuno costringesse più alla schiavitù un Giudeo suo fratello. 024 JER 034 010 Tutti i capi e tutto il popolo, che avevano aderito all'alleanza, acconsentirono a rimandare liberi ognuno il proprio schiavo e ognuno la propria schiava, così da non costringerli più alla schiavitù: acconsentirono dunque e li rimandarono effettivamente; 024 JER 034 011 ma dopo si pentirono e ripresero gli schiavi e le schiave che avevano rimandati liberi e li ridussero di nuovo schiavi e schiave. 024 JER 034 012 Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia: 024 JER 034 013 «Così dice il Signore, Dio di Israele: Io ho concluso un'alleanza con i vostri padri, quando li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, da una condizione servile, dicendo: 024 JER 034 014 Al compiersi di sette anni rimanderà ognuno il suo fratello ebreo che si sarà venduto a te; egli ti servirà sei anni, quindi lo rimanderai libero disimpegnato da te; ma i vostri padri non mi ascoltarono e non prestarono orecchio. 024 JER 034 015 Ora voi oggi vi eravate ravveduti e avevate fatto ciò che è retto ai miei occhi, proclamando ciascuno la libertà del suo fratello; voi avevate concluso un patto davanti a me, nel tempio in cui è invocato il mio nome. 024 JER 034 016 Ma poi, avete mutato di nuovo parere e profanando il mio nome avete ripreso ognuno gli schiavi e le schiave, che avevate rimandati liberi secondo il loro desiderio, e li avete costretti a essere ancora vostri schiavi e vostre schiave. 024 JER 034 017 Perciò dice il Signore: Voi non avete dato ascolto al mio ordine che ognuno proclamasse la libertà del proprio fratello e del proprio prossimo: ora, ecco, io affiderò la vostra liberazione - parola del Signore - alla spada, alla peste e alla fame e vi farò oggetto di terrore per tutti i regni della terra. 024 JER 034 018 Gli uomini che hanno trasgredito la mia alleanza, perché non hanno eseguito i termini dell'alleanza che avevano conclusa in mia presenza, io li renderò come il vitello che spaccarono in due passando fra le sue metà. 024 JER 034 019 I capi di Giuda, i capi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese, che passarono attraverso le due metà del vitello, 024 JER 034 020 li darò in mano ai loro nemici e a coloro che attentano alla loro vita; i loro cadaveri saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche. 024 JER 034 021 Darò Sedecìa re di Giuda e i suoi capi in mano ai loro nemici, in mano a coloro che attentano alla loro vita e in mano all'esercito del re di Babilonia, che ora si è allontanato da voi. 024 JER 034 022 Ecco, io darò un ordine - dice il Signore - e li farò tornare verso questa città, la assedieranno, la prenderanno e la daranno alle fiamme e le città di Giuda le renderò desolate, senza abitanti». 024 JER 035 001 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore nei giorni di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda: 024 JER 035 002 «Và dai Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e offri loro vino da bere». 024 JER 035 003 Io allora presi Iazanià figlio di Geremia, figlio di Cabassinià, i suoi fratelli e tutti i suoi figli, cioè tutta la famiglia dei Recabiti. 024 JER 035 004 Li condussi nel tempio del Signore, nella stanza dei figli di Canàn figlio di Iegdalià, uomo di Dio, la quale si trova vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasià figlio di Sallùm, custode di servizio alla soglia. 024 JER 035 005 Posi davanti ai membri della famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: «Bevete il vino!». 024 JER 035 006 Essi risposero: «Noi non beviamo vino, perché Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, ci diede quest'ordine: Non berrete vino, né voi né i vostri figli, mai; 024 JER 035 007 non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete alcuna, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra, dove vivete come forestieri. 024 JER 035 008 Noi abbiamo obbedito agli ordini di Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, riguardo a quanto ci ha comandato, così che noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, non beviamo vino per tutta la nostra vita; 024 JER 035 009 non costruiamo case da abitare né possediamo vigne o campi o sementi. 024 JER 035 010 Noi abitiamo nelle tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadàb nostro antenato. 024 JER 035 011 Quando Nabucodònosor re di Babilonia è venuto contro il paese, ci siamo detti: Venite, entriamo in Gerusalemme per sfuggire all'esercito dei Caldei e all'esercito degli Aramei. Così siam venuti ad abitare in Gerusalemme». 024 JER 035 012 Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia: 024 JER 035 013 «Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Và e riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione, ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore. 024 JER 035 014 Sono state messe in pratica le parole di Ionadàb figlio di Recàb, il quale aveva comandato ai suoi figli di non bere vino. Essi infatti non lo hanno bevuto fino a oggi, perché hanno obbedito al comando del loro padre. Io vi ho parlato con continua premura, ma voi non mi avete ascoltato! 024 JER 035 015 Vi ho inviato tutti i miei servi, i profeti, con viva sollecitudine per dirvi: Abbandonate ciascuno la vostra condotta perversa, emendate le vostre azioni e non seguite altri dei per servirli, per poter abitare nel paese che ho concesso a voi e ai vostri padri, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta. 024 JER 035 016 Così i figli di Ionadàb figlio di Recàb hanno eseguito il comando che il loro padre aveva dato loro; questo popolo, invece, non mi ha ascoltato. 024 JER 035 017 Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti e Dio di Israele: Ecco, io manderò su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunziato contro di essi, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non hanno risposto». 024 JER 035 018 Geremia riferì alla famiglia dei Recabiti: «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadàb vostro padre e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi aveva ordinato, 024 JER 035 019 per questo dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: a Ionadàb figlio di Recàb non verrà mai a mancare qualcuno che stia sempre alla mia presenza». 024 JER 036 001 Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 024 JER 036 002 «Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. 024 JER 036 003 Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati». 024 JER 036 004 Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che il Signore gli aveva detto su un rotolo per scrivere. 024 JER 036 005 Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio del Signore. 024 JER 036 006 Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole del Signore, facendole udire al popolo nel tempio del Signore in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. 024 JER 036 007 Forse si umilieranno con suppliche dinanzi al Signore e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che il Signore ha espresso verso questo popolo». 024 JER 036 008 Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole del Signore nel tempio. 024 JER 036 009 Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti al Signore per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. 024 JER 036 010 Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio del Signore, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore. 024 JER 036 011 Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole del Signore lette dal libro, 024 JER 036 012 scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi. 024 JER 036 013 Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto. 024 JER 036 014 Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni». Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. 024 JER 036 015 Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro. 024 JER 036 016 Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole». 024 JER 036 017 Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». 024 JER 036 018 Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro». 024 JER 036 019 I capi dissero a Baruc: «Và e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». 024 JER 036 020 Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose. 024 JER 036 021 Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. 024 JER 036 022 Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti. 024 JER 036 023 Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. 024 JER 036 024 Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose. 024 JER 036 025 Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. 024 JER 036 026 Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma il Signore li aveva nascosti. 024 JER 036 027 Questa parola del Signore fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: 024 JER 036 028 Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. 024 JER 036 029 Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice il Signore: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie? 024 JER 036 030 Per questo dice il Signore contro Ioiakìm re di Giuda: Egli non avrà un erede sul trono di Davide; il suo cadavere sarà esposto al calore del giorno e al freddo della notte. 024 JER 036 031 Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi ministri per le loro iniquità e manderò su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda, tutto il male che ho minacciato, senza che mi abbiano dato ascolto». 024 JER 036 032 Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle. 024 JER 037 001 Sedecìa figlio di Giosia divenne re al posto di Conìa figlio di Ioiakìm; Nabucodònosor re di Babilonia lo nominò re nel paese di Giuda. 024 JER 037 002 Ma né lui né i suoi ministri né il popolo del paese ascoltarono le parole che il Signore aveva pronunziate per mezzo del profeta Geremia. 024 JER 037 003 Il re Sedecìa inviò allora Iucàl figlio di Selemia e il sacerdote Sofonia figlio di Maasià dal profeta Geremia per dirgli: «Prega per noi il Signore nostro Dio». 024 JER 037 004 Geremia intanto andava e veniva in mezzo al popolo e non era stato ancora messo in prigione. 024 JER 037 005 Però l'esercito del faraone era uscito dall'Egitto e i Caldei, che assediavano Gerusalemme, appena ne avevano avuto notizia, si erano allontanati da Gerusalemme. 024 JER 037 006 Allora la parola del Signore fu rivolta al profeta Geremia: 024 JER 037 007 «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite al re di Giuda, che vi ha mandati da me per consultarmi: Ecco l'esercito del faraone, uscito in vostro aiuto, ritornerà nel suo paese d'Egitto; 024 JER 037 008 i Caldei ritorneranno, combatteranno contro questa città, la prenderanno e la daranno alle fiamme». 024 JER 037 009 Dice il Signore: «Non illudetevi pensando: Certo i Caldei si allontaneranno da noi, perché non se ne andranno. 024 JER 037 010 Anche se riusciste a battere tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi, e ne rimanessero solo alcuni feriti, costoro sorgerebbero ciascuno dalla sua tenda e darebbero alle fiamme questa città». 024 JER 037 011 Quando l'esercito dei Caldei si allontanò da Gerusalemme a causa dell'esercito del faraone, 024 JER 037 012 Geremia uscì da Gerusalemme per andare nella terra di Beniamino a prendervi una parte di eredità tra i suoi parenti. 024 JER 037 013 Ma, quando fu alla porta di Beniamino, dove era un incaricato del servizio di guardia chiamato Ieria figlio di Selemia, figlio di Anania, costui arrestò il profeta Geremia dicendo: «Tu passi ai Caldei!». 024 JER 037 014 Geremia rispose: «E' falso! Io non passo ai Caldei»; ma egli non gli diede retta. E così Ieria prese Geremia e lo condusse dai capi. 024 JER 037 015 I capi erano sdegnati contro Geremia, lo percossero e lo gettarono in prigione nella casa di Giònata lo scriba, che avevano trasformato in un carcere. 024 JER 037 016 Geremia entrò in una cisterna sotterranea a volta e rimase là molti giorni. 024 JER 037 017 Il re Sedecìa mandò a prenderlo e lo interrogò in casa sua, di nascosto: «C'è qualche parola da parte del Signore?». Geremia rispose: «Sì» e precisò: «Tu sarai dato in mano al re di Babilonia». 024 JER 037 018 Geremia poi disse al re Sedecìa: «Quale colpa ho commesso contro di te, i tuoi ministri e contro questo popolo, perché mi abbiate messo in prigione? 024 JER 037 019 E dove sono i vostri profeti, che vi predicevano: Il re di Babilonia non verrà contro di voi e contro questo paese? 024 JER 037 020 Ora, ascolta, re mio signore; la mia supplica ti giunga gradita. Non rimandarmi nella casa di Giònata lo scriba, perché io non vi muoia». 024 JER 037 021 Il re Sedecìa comandò di custodire Geremia nell'atrio della prigione e gli fu data ogni giorno una focaccia di pane proveniente dalla via dei Fornai, finché non fu esaurito tutto il pane in città. Così Geremia rimase nell'atrio della prigione. 024 JER 038 001 Sefatià figlio di Mattàn, Godolia figlio di Pascùr, Iucàl figlio di Selemia e Pascùr figlio di Malchia udirono queste parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo: 024 JER 038 002 «Dice il Signore: Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste, mentre chi passerà ai Caldei vivrà: per lui la sua vita sarà come bottino e vivrà. 024 JER 038 003 Dice il Signore: Certo questa città sarà data in mano all'esercito del re di Babilonia che la prenderà». 024 JER 038 004 I capi allora dissero al re: «Si metta a morte questo uomo, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché questo uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». 024 JER 038 005 Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi». 024 JER 038 006 Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, principe regale, la quale si trovava nell'atrio della prigione. Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c'era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango. 024 JER 038 007 Ebed-Mèlech l'Etiope, un eunuco che era nella reggia, sentì che Geremia era stato messo nella cisterna. Ora, mentre il re stava alla porta di Beniamino, 024 JER 038 008 Ebed-Mèlech uscì dalla reggia e disse al re: 024 JER 038 009 «Re mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame sul posto, perché non c'è più pane nella città». 024 JER 038 010 Allora il re diede quest'ordine a Ebed-Mèlech l'Etiope: «Prendi con te da qui tre uomini e fà risalire il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia». 024 JER 038 011 Ebed-Mèlech prese con sé gli uomini, andò nella reggia, nel guardaroba del tesoro e, presi di là pezzi di cenci e di stracci, li gettò a Geremia nella cisterna con corde. 024 JER 038 012 Ebed-Mèlech disse a Geremia: «Su, mettiti i pezzi dei cenci e degli stracci alle ascelle sotto le corde». Geremia fece così. 024 JER 038 013 Allora tirarono su Geremia con le corde, facendolo uscire dalla cisterna, e Geremia rimase nell'atrio della prigione. 024 JER 038 014 Il re Sedecìa mandò a prendere il profeta Geremia e, fattolo venire presso di sé al terzo ingresso del tempio del Signore, il re gli disse: «Ti domando una cosa, non nascondermi nulla!». 024 JER 038 015 Geremia rispose a Sedecìa: «Se te la dico, non mi farai forse morire? E se ti do un consiglio, non mi darai ascolto». 024 JER 038 016 Allora il re Sedecìa giurò in segreto a Geremia: «Com'è vero che vive il Signore che ci ha dato questa vita, non ti farò morire né ti consegnerò in balìa di quegli uomini che attentano alla tua vita!». 024 JER 038 017 Geremia allora disse a Sedecìa: «Dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Se uscirai incontro ai generali del re di Babilonia, allora avrai salva la vita e questa città non sarà data in fiamme; tu e la tua famiglia vivrete; 024 JER 038 018 se invece non uscirai incontro ai generali del re di Babilonia, allora questa città sarà messa in mano ai Caldei, i quali la daranno alle fiamme e tu non scamperai dalle loro mani». 024 JER 038 019 Il re Sedecìa rispose a Geremia: «Ho paura dei Giudei che sono passati ai Caldei; temo di essere consegnato in loro potere e che essi mi maltrattino». 024 JER 038 020 Ma Geremia disse: «Non ti consegneranno a loro. Ascolta la voce del Signore riguardo a ciò che ti dico; ti andrà bene e tu vivrai; 024 JER 038 021 se, invece, rifiuti di uscire, questo il Signore mi ha rivelato: 024 JER 038 022 Ti hanno abbindolato e ingannato gli uomini di tua fiducia. I tuoi piedi si sono affondati nella melma, mentre essi sono spariti. Ecco, tutte le donne rimaste nella reggia di Giuda saranno condotte ai generali del re di Babilonia e diranno: 024 JER 038 023 Tutte le donne e tutti i tuoi figli saranno condotti ai Caldei e tu non sfuggirai alle loro mani, ma sarai tenuto prigioniero in mano del re di Babilonia e questa città sarà data alle fiamme». 024 JER 038 024 Sedecìa disse a Geremia: «Nessuno sappia di questi discorsi perché tu non muoia. 024 JER 038 025 Se i dignitari sentiranno che ho parlato con te e verranno da te e ti domanderanno: Riferiscici quanto hai detto al re, non nasconderci nulla, altrimenti ti uccideremo; raccontaci che cosa ti ha detto il re, 024 JER 038 026 tu risponderai loro: Ho presentato la supplica al re perché non mi mandasse di nuovo nella casa di Giònata a morirvi». 024 JER 038 027 Ora tutti i dignitari vennero da Geremia e lo interrogarono; egli rispose proprio come il re gli aveva ordinato, così che lo lasciarono tranquillo, poiché la conversazione non era stata ascoltata. 024 JER 038 028 Geremia rimase nell'atrio della prigione fino al giorno in cui fu presa Gerusalemme. 024 JER 039 001 Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia mosse con tutto l'esercito contro Gerusalemme e l'assediò. 024 JER 039 002 Nel quarto mese dell'anno undecimo di Sedecìa, il nove del mese, fu aperta una breccia nella città, 024 JER 039 003 entrarono tutti i generali del re di Babilonia e si stabilirono alla Porta di mezzo; Nergal-Sarèzer di Sin-Magir, Nebosar-Sechim, capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di fontiera e tutti gli altri capi del re di Babilonia. 024 JER 039 004 Appena videro ciò, Sedecìa re di Giuda e tutti i suoi guerrieri fuggirono uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell'Araba. 024 JER 039 005 Ma i soldati caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero da Nabucodònosor re di Babilonia a Ribla nel paese di Amat, dove il re pronunziò la sentenza su di lui. 024 JER 039 006 Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa, a Ribla, sotto gli occhi di lui; il re di Babilonia fece anche sgozzare tutti i notabili di Giuda. 024 JER 039 007 Cavò poi gli occhi a Sedecìa e lo legò con catene per condurlo a Babilonia. 024 JER 039 008 I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme. 024 JER 039 009 Tutto il resto del popolo rimasto in città e i disertori che erano passati a lui e tutto il resto del popolo, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò a Babilonia. 024 JER 039 010 Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione. 024 JER 039 011 Quanto a Geremia, Nabucodònosor re di Babilonia aveva dato queste disposizioni a Nabuzaradàn, capo delle guardie: 024 JER 039 012 «Prendilo e tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma fà per lui ciò che egli ti dirà». 024 JER 039 013 Essi allora - cioè Nabuzaradàn, capo delle guardie, Nabusazbàn capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di frontiera e tutti gli alti ufficiali del re di Babilonia - 024 JER 039 014 mandarono a prendere Geremia dall'atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, perché lo conducesse a casa. Così egli rimase in mezzo al popolo. 024 JER 039 015 A Geremia era stata rivolta questa parola del Signore, quando era ancora rinchiuso nell'atrio della prigione: 024 JER 039 016 «Và a dire a Ebed-Mèlech l'Etiope: Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io pongo in atto le mie parole contro questa città, a sua rovina e non a suo bene; in quel giorno esse si avvereranno sotto i tuoi occhi. 024 JER 039 017 Ma io ti libererò in quel giorno - oracolo del Signore - e non sarai consegnato in mano agli uomini che tu temi. 024 JER 039 018 Poiché, certo, io ti salverò; non cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino, perché hai avuto fiducia in me. Oracolo del Signore». 024 JER 040 001 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che Nabuzaradàn, capo delle guardie, lo aveva rimandato libero da Rama, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda, i quali venivano condotti in esilio a Babilonia. 024 JER 040 002 Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: «Il Signore tuo Dio ha predetto questa sventura per questo luogo; 024 JER 040 003 il Signore l'ha mandata, compiendo quanto aveva minacciato, perché voi avete peccato contro il Signore e non avete ascoltato la sua voce; perciò vi è capitata una cosa simile. 024 JER 040 004 Ora ecco, ti sciolgo queste catene dalle mani. Se preferisci venire con me a Babilonia, vieni; io veglierò su di te. Se invece preferisci non venire con me a Babilonia, rimani. Vedi, tutta la regione sta davanti a te; và pure dove ti piace e ti è comodo andare. 024 JER 040 005 Torna pure presso Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, che il re di Babilonia ha messo a capo delle città di Giuda. Rimani con lui in mezzo al popolo oppure và dove ti piace andare». Il capo delle guardie gli diede provviste di cibo e un regalo e lo licenziò. 024 JER 040 006 Allora Geremia andò in Mizpà da Godolia figlio di Achikàm, e si stabilì con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese. 024 JER 040 007 Tutti i capi dell'esercito, che si erano dispersi per la regione con i loro uomini, vennero a sapere che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese Godolia figlio di Achikàm, e gli aveva affidato gli uomini, le donne, i bambini e i poveri del paese che non erano stati deportati a Babilonia. 024 JER 040 008 Si recarono allora da Godolia in Mizpà Ismaele figlio di Natania, Giovanni figlio di Kàreca, Seraià figlio di Tancùmet, i figli di Ofi di Netofa e Iezanià figlio del Maacatita con i loro uomini. 024 JER 040 009 Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, giurò a loro e ai loro uomini: «Non temete i funzionari caldei; rimanete nel paese e state soggetti al re di Babilonia e vi troverete bene. 024 JER 040 010 Quanto a me, ecco, io mi stabilisco in Mizpà come vostro rappresentante di fronte ai Caldei che verranno da noi; ma voi fate pure la raccolta del vino, delle frutta e dell'olio, riponete tutto nei vostri magazzini e dimorate nelle città da voi occupate». 024 JER 040 011 Anche tutti i Giudei che si trovavano in Moab, tra gli Ammoniti, in Edom e in tutte le altre regioni, seppero che il re di Babilonia aveva lasciato una parte della popolazione in Giuda e aveva messo a capo di essa Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn. 024 JER 040 012 Tutti questi Giudei ritornarono da tutti i luoghi nei quali si erano dispersi e vennero nel paese di Giuda presso Godolia a Mizpà. Raccolsero vino e frutta in grande abbondanza. 024 JER 040 013 Ora Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che si erano dispersi per la regione, si recarono da Godolia in Mizpà 024 JER 040 014 e gli dissero: «Non sai che Baalìs re degli Ammoniti ha mandato Ismaele figlio di Natania per toglierti la vita?». Ma Godolia figlio di Achikàm non credette loro. 024 JER 040 015 Allora Giovanni figlio di Kàreca parlò segretamente con Godolia in Mizpà: «Io andrò a colpire Ismaele figlio di Natania senza che alcuno lo sappia. Perché egli dovrebbe toglierti la vita, così che vadano dispersi tutti i Giudei che si sono raccolti intorno a te e perisca tutto il resto di Giuda?». 024 JER 040 016 Ma Godolia figlio di Achikàm rispose a Giovanni figlio di Kàreca: «Non commettere una cosa simile, perché è una menzogna quanto tu dici di Ismaele». 024 JER 041 001 Ora, nel settimo mese, Ismaele figlio di Natania, figlio di Elisamà, di stirpe reale, si recò con dieci uomini da Godolia figlio di Achikàm in Mizpà e mentre là in Mizpà prendevano cibo insieme, 024 JER 041 002 Ismaele figlio di Natania si alzò con i suoi dieci uomini e colpirono di spada Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn. Così uccisero colui che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese. 024 JER 041 003 Ismaele uccise anche tutti i Giudei che erano con Godolia a Mizpà e i Caldei, tutti uomini d'arme, che si trovavano colà. 024 JER 041 004 Il secondo giorno dopo l'uccisione di Godolia, quando nessuno sapeva la cosa, 024 JER 041 005 vennero uomini da Sichem, da Silo e da Samaria: ottanta uomini con la barba rasa, le vesti stracciate e con incisioni sul corpo. Essi avevano nelle mani offerte e incenso da portare nel tempio del Signore. 024 JER 041 006 Ismaele figlio di Natania uscì loro incontro da Mizpà, mentre essi venivano avanti piangendo. Quando li ebbe raggiunti, disse loro: «Venite da Godolia, figlio di Achikàm». 024 JER 041 007 Ma quando giunsero nel centro della città, Ismaele figlio di Natania con i suoi uomini li sgozzò e li gettò in una cisterna. 024 JER 041 008 Fra quelli si trovarono dieci uomini, che dissero a Ismaele: «Non ucciderci, perché abbiamo nascosto provviste nei campi, grano, orzo, olio e miele». Allora egli si trattenne e non li uccise insieme con i loro fratelli. 024 JER 041 009 La cisterna in cui Ismaele gettò tutti i cadaveri degli uomini che aveva uccisi era la cisterna grande, quella che il re Asa aveva costruita quando era in guerra contro Baasa re di Israele; Ismaele figlio di Natania la riempì dei cadaveri. 024 JER 041 010 Poi Ismaele fece prigioniero il resto del popolo che si trovava in Mizpà, le figlie del re e tutto il popolo rimasto in Mizpà, su cui Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva messo a capo Godolia figlio di Achikàm. Ismaele figlio di Natania li condusse via e partì per rifugiarsi presso gli Ammoniti. 024 JER 041 011 Intanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui ebbero notizia di tutto il male compiuto da Ismaele figlio di Natania. 024 JER 041 012 Raccolsero i loro uomini e si mossero per andare ad assalire Ismaele figlio di Natania. Essi lo trovarono presso la grande piscina di Gàbaon. 024 JER 041 013 Appena tutto il popolo che era con Ismaele vide Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui, se ne rallegrò. 024 JER 041 014 Tutto il popolo che Ismaele aveva condotto via da Mizpà si voltò e, ritornato indietro, raggiunse Giovanni figlio di Kàreca. 024 JER 041 015 Ma Ismaele figlio di Natania sfuggì con otto uomini a Giovanni e andò presso gli Ammoniti. 024 JER 041 016 Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui presero tutto il resto del popolo che Ismaele figlio di Natania aveva condotto via da Mizpà dopo aver ucciso Godolia figlio di Achikàm, uomini d'arme, donne, fanciulli ed eunuchi, e li condussero via da Gàbaon. 024 JER 041 017 Essi partirono e sostarono in Gherut-Chimàm, che si trova a fianco di Betlemme, per proseguire ed entrare in Egitto, 024 JER 041 018 lontano dai Caldei. Infatti essi temevano costoro, poiché Ismaele figlio di Natania aveva ucciso Godolia figlio di Achikàm, che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese. 024 JER 042 001 Tutti i capi delle bande armate e Giovanni figlio di Kàreca, e Azaria figlio di Osaia e tutto il popolo, dai piccoli ai grandi, si presentarono 024 JER 042 002 al profeta Geremia e gli dissero: «Ti sia gradita la nostra supplica! Prega per noi il Signore tuo Dio, in favore di tutto questo residuo di popolazione, perché noi siamo rimasti in pochi dopo essere stati molti, come vedi con i tuoi occhi. 024 JER 042 003 Il Signore tuo Dio ci indichi la via per la quale dobbiamo andare e che cosa dobbiamo fare». 024 JER 042 004 Il profeta Geremia rispose loro: «Comprendo! Ecco, pregherò il Signore vostro Dio secondo le vostre parole e vi riferirò quanto il Signore risponde per voi; non vi nasconderò nulla». 024 JER 042 005 Essi allora dissero a Geremia: «Il Signore sia contro di noi testimone verace e fedele, se non faremo quanto il Signore tuo Dio ti rivelerà per noi. 024 JER 042 006 Che ci sia gradita o no, noi ascolteremo la voce del Signore nostro Dio al quale ti mandiamo, perché ce ne venga bene obbedendo alla voce del Signore nostro Dio». 024 JER 042 007 Al termine di dieci giorni, la parola del Signore fu rivolta a Geremia. 024 JER 042 008 Questi chiamò Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui e tutto il popolo, dai piccoli ai grandi, 024 JER 042 009 e riferì loro: «Dice il Signore, Dio di Israele, al quale mi avete inviato perché gli presentassi la vostra supplica: 024 JER 042 010 Se continuate ad abitare in questa regione, vi renderò stabili e non vi distruggerò, vi pianterò e non vi sradicherò, perché ho pietà del male che vi ho arrecato. 024 JER 042 011 Non temete il re di Babilonia, che vi incute timore; non temetelo - dice il Signore - perché io sarò con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano. 024 JER 042 012 Io gli ispirerò sentimenti di pietà per voi, così egli avrà compassione di voi e vi lascerà dimorare nel vostro paese. 024 JER 042 013 Se invece, non dando retta alla voce del Signore vostro Dio, voi direte: Non vogliamo abitare in questo paese, 024 JER 042 014 e direte: No, vogliamo andare nel paese d'Egitto, perché là non vedremo guerre e non udremo squilli di tromba né soffriremo carestia di pane: là abiteremo; 024 JER 042 015 in questo caso ascolta la parola del Signore, o resto di Giuda: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Se voi intendete veramente andare in Egitto e vi andate per stabilirvi colà, 024 JER 042 016 ebbene, la spada che temete vi raggiungerà laggiù nel paese d'Egitto, e la fame che temete vi sarà addosso laggiù in Egitto e là morirete. 024 JER 042 017 Allora tutti gli uomini che avranno deciso di recarsi in Egitto per dimorarvi moriranno di spada, di fame e di peste. Nessuno di loro scamperà o sfuggirà alla sventura che io manderò su di loro. 024 JER 042 018 Poiché, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Come si è rovesciato il mio furore e la mia ira contro gli abitanti di Gerusalemme, così la mia ira si rovescerà contro di voi quando sarete andati in Egitto. Voi sarete oggetto di maledizione, di orrore, di esecrazione e di scherno e non vedrete mai più questo luogo». 024 JER 042 019 Questo vi dice il Signore, o superstiti di Giuda: «Non andate in Egitto. Sappiate bene che oggi io vi ho solennemente avvertiti. 024 JER 042 020 Poiché avete messo a rischio le vostre vite, quando mi avete mandato dal Signore vostro Dio, dicendomi: Intercedi per noi presso il Signore nostro Dio, dicci ciò che il Signore nostro Dio dirà e noi lo eseguiremo. 024 JER 042 021 Oggi ve l'ho riferito, ma voi non ascoltate la voce del Signore vostro Dio riguardo a tutto ciò per cui egli mi ha inviato a voi. 024 JER 042 022 Perciò sappiate bene che morirete di spada, di fame e di peste nel luogo in cui desiderate andare a dimorare». 024 JER 043 001 Quando Geremia finì di riferire a tutto il popolo tutte le parole del Signore loro Dio - tutte quelle parole per cui il Signore lo aveva inviato a loro - 024 JER 043 002 Azaria figlio di Osaia e Giovanni figlio di Kàreca e tutti quegli uomini superbi e ribelli dissero a Geremia: «Una menzogna stai dicendo! Non ti ha inviato il Signore nostro Dio a dirci: Non andate in Egitto per dimorare là; 024 JER 043 003 ma Baruch figlio di Neria ti istiga contro di noi per consegnarci nelle mani dei Caldei, perché ci uccidano e ci deportino in Babilonia». 024 JER 043 004 Pertanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate e tutto il popolo non obbedirono all'invito del Signore di rimanere nel paese di Giuda. 024 JER 043 005 Così Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate raccolsero tutti i superstiti di Giuda, che erano ritornati per abitare nella terra di Giuda da tutte le regioni in mezzo alle quali erano stati dispersi, 024 JER 043 006 uomini, donne, bambini, le principesse reali e tutte le persone che Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva lasciate con Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, insieme con il profeta Geremia e con Baruch figlio di Neria, 024 JER 043 007 e andarono nel paese d'Egitto, non avendo dato ascolto alla voce del Signore, e giunsero fino a Tafni. 024 JER 043 008 Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia in Tafni: 024 JER 043 009 «Prendi in mano grandi pietre e sotterrale nella mota nel quadrato dei mattoni all'ingresso della casa del faraone in Tafni, sotto agli occhi dei Giudei. 024 JER 043 010 Quindi dirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io manderò a prendere Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo; egli porrà il trono su queste pietre che hai sotterrate e stenderà il baldacchino sopra di esse. 024 JER 043 011 Verrà infatti e colpirà il paese d'Egitto, mandando a morte chi è destinato alla morte, alla schiavitù chi è destinato alla schiavitù e uccidendo di spada chi è destinato alla spada. 024 JER 043 012 Darà alle fiamme i templi degli dei d'Egitto, li brucerà e porterà gli dei in esilio; ripulirà il paese di Egitto come un pastore pulisce dai pidocchi il mantello; poi se ne andrà tranquillo. 024 JER 043 013 Frantumerà gli obelischi del tempio del sole nel paese d'Egitto e darà alle fiamme i templi degli dei d'Egitto». 024 JER 044 001 Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. 024 JER 044 002 «Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, 024 JER 044 003 a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dei, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. 024 JER 044 004 Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! 024 JER 044 005 Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dei. 024 JER 044 006 Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi. 024 JER 044 007 Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? 024 JER 044 008 Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? 024 JER 044 009 Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? 024 JER 044 010 Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri». 024 JER 044 011 Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. 024 JER 044 012 Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. 024 JER 044 013 Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. 024 JER 044 014 Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi». 024 JER 044 015 Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: 024 JER 044 016 «Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; 024 JER 044 017 anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo gia fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; 024 JER 044 018 ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame». 024 JER 044 019 E le donne aggiunsero: «Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?». 024 JER 044 020 Allora così parlò Geremia a tutto il popolo, agli uomini e alle donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo: 024 JER 044 021 «Forse che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l'incenso che voi bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese? 024 JER 044 022 Il Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni né le cose abominevoli che avete commesse. Per questo il vostro paese è divenuto un deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede. 024 JER 044 023 Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede». 024 JER 044 024 Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: «Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nel paese d'Egitto. 024 JER 044 025 Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi donne lo avete affermato con la bocca e messo in atto con le vostre mani, affermando: Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni! Adempite pure i vostri voti e fate pure le vostre libazioni. 024 JER 044 026 Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che abitate nel paese di Egitto. Ecco, io giuro per il mio grande nome - dice il Signore - che mai più il mio nome sarà pronunciato in tutto il paese d'Egitto dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: Per la vita del Signore Dio! 024 JER 044 027 Ecco, veglierò su di essi per loro disgrazia e non per loro bene. Tutti gli uomini di Giuda che si trovano nel paese d'Egitto periranno di spada e di fame fino al loro sterminio. 024 JER 044 028 Gli scampati dalla spada torneranno dal paese d'Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda, coloro che sono andati a dimorare nel paese d'Egitto, sapranno quale parola si avvererà, se la mia o la loro. 024 JER 044 029 Questo sarà per voi il segno - dice il Signore - che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia. 024 JER 044 030 Così dice il Signore: Ecco io metterò il faraone Cofrà re di Egitto in mano ai suoi nemici e a coloro che attentano alla sua vita, come ho messo Sedecìa re di Giuda in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, suo nemico, che attentava alla sua vita». 024 JER 045 001 Questa è la parola che il profeta Geremia comunicò a Baruc figlio di Neria, quando egli scriveva queste parole in un libro sotto la dettatura di Geremia nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda: 024 JER 045 002 «Dice il Signore, Dio di Israele, su di te, Baruc: 024 JER 045 003 Tu hai detto: Guai a me poiché il Signore aggiunge tristezza al mio dolore. Io sono stanco dei miei gemiti e non trovo pace. 024 JER 045 004 Dice il Signore: Ecco io demolisco ciò che ho edificato e sradico ciò che ho piantato; così per tutta la terra. 024 JER 045 005 E tu vai cercando grandi cose per te? Non cercarle, poiché io manderò la sventura su ogni uomo. Oracolo del Signore. A te farò dono della vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai». 024 JER 046 001 Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sulle nazioni. 024 JER 046 002 Per l'Egitto. Sull'esercito del faraone Necao re d'Egitto, a Càrchemis presso il fiume Eufrate, esercito che Nabucodònosor re di Babilonia vinse nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda. 024 JER 046 003 Preparate scudo grande e piccolo e avanzate per la battaglia. 024 JER 046 004 Attaccate i cavalli, montate, o cavalieri. Schieratevi con gli elmi, lucidate le lance, indossate le corazze! 024 JER 046 005 Che vedo? Sono sbigottito, retrocedono! I loro prodi sono sconfitti, fuggono a precipizio senza voltarsi; il terrore è tutt'intorno. Parola del Signore. 024 JER 046 006 Il più agile non scamperà né il più prode si salverà. A settentrione, sulla riva dell'Eufrate, inciampano e cadono. 024 JER 046 007 Chi è che trabocca come il Nilo, come un torrente dalle acque turbolente? 024 JER 046 008 E' l'Egitto che trabocca come il Nilo, come un torrente dalle acque turbolente. Esso dice: «Salirò, ricoprirò la terra, distruggerò la città e i suoi abitanti». 024 JER 046 009 Caricate, cavalli, avanzate, carri! Avanti o prodi! uomini di Etiopia e di Put, voi che impugnate lo scudo, e voi di Lud che tendete l'arco. 024 JER 046 010 Ma quel giorno per il Signore Dio degli eserciti, è un giorno di vendetta, per vendicarsi dei suoi nemici. La sua spada divorerà, si sazierà e si inebrierà del loro sangue; poiché sarà un sacrificio per il Signore, Dio degli eserciti, nella terra del settentrione, presso il fiume Eufrate. 024 JER 046 011 Sali in Gàlaad e prendi il balsamo, vergine, figlia d'Egitto. Invano moltiplichi i rimedi, non c'è guarigione per te. 024 JER 046 012 Le nazioni hanno saputo del tuo disonore; del tuo grido di dolore è piena la terra, poiché il prode inciampa nel prode, tutti e due cadono insieme. 024 JER 046 013 Parola che il Signore comunicò al profeta Geremia quando Nabucodònosor re di Babilonia giunse per colpire il paese d'Egitto. 024 JER 046 014 Annunziatelo in Egitto, fatelo sapere a Migdòl, fatelo udire a Menfi e a Tafni; dite: «Alzati e preparati, perché la spada divora tutto intorno a te». 024 JER 046 015 Perché mai Api è fuggito? Il tuo toro sacro non resiste? Il Signore lo ha rovesciato. 024 JER 046 016 Una gran folla vacilla e stramazza, ognuno dice al vicino: «Su, torniamo al nostro popolo, al paese dove siamo nati, lontano dalla spada micidiale!». 024 JER 046 017 Chiamate pure il faraone re d'Egitto: Frastuono, che lascia passare il momento buono. 024 JER 046 018 Per la mia vita - dice il re il cui nome è Signore degli eserciti - uno verrà, simile al Tabor fra le montagne, come il Carmelo presso il mare. 024 JER 046 019 Prepàrati il bagaglio per l'esilio, o gente che abiti l'Egitto, perché Menfi sarà ridotta a un deserto, sarà devastata, senza abitanti. 024 JER 046 020 Giovenca bellissima è l'Egitto, ma un tafano viene su di lei dal settentrione. 024 JER 046 021 Anche i suoi mercenari nel paese sono come vitelli da ingrasso. Anch'essi infatti han voltate le spalle, fuggono insieme, non resistono, poiché il giorno della sventura è giunto su di loro, il tempo del loro castigo. 024 JER 046 022 La sua voce è come di serpente che sibila, poiché essi avanzano con un esercito e armati di scure vengono contro di lei, come tagliaboschi. 024 JER 046 023 Abbattono la sua selva - dice il Signore - e non si possono contare, essi sono più delle locuste, sono senza numero. 024 JER 046 024 Prova vergogna la figlia d'Egitto, è data in mano a un popolo del settentrione. 024 JER 046 025 Il Signore degli eserciti, Dio di Israele, dice: «Ecco, punirò Amòn di Tebe, l'Egitto, i suoi dei e i suoi re, il faraone e coloro che confidano in lui. 024 JER 046 026 Li consegnerò in potere di coloro che attentano alla loro vita, in potere di Nabucodònosor re di Babilonia e in potere dei suoi ministri. Ma dopo esso sarà abitato come in passato». Parola del Signore. 024 JER 046 027 «Ma tu non temere, Giacobbe mio servo, non abbatterti, Israele; poiché ecco, io ti libererò da un paese lontano e la tua discendenza dal paese del suo esilio. Giacobbe ritornerà e godrà in pace, tranquillo e nessuno lo molesterà. 024 JER 046 028 Tu non temere, Giacobbe mio servo, - dice il Signore - perché io sono con te. Annienterò tutte le nazioni tra le quali ti ho disperso, ma di te non farò sterminio; ti castigherò secondo equità, ma non ti lascerò del tutto impunito». 024 JER 047 001 Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sui Filistei, prima che il faraone occupasse Gaza. 024 JER 047 002 Così dice il Signore: «Ecco s'avanzano ondate dal settentrione diventano un torrente che straripa. Allagano la terra e ciò che è in essa, la città e i suoi abitanti. Gli uomini gridano, urlano tutti gli abitanti della terra. 024 JER 047 003 Allo scalpitar dei suoi possenti cavalli, al fragor dei suoi carri, al cigolio delle ruote, i padri non si voltano verso i figli, le loro mani sono senza forza 024 JER 047 004 perché è arrivato il giorno in cui saran distrutti tutti i Filistei e saranno abbattute Tiro e Sidòne, con tutti i loro ausiliari; il Signore infatti distrugge i Filistei, il resto dell'isola di Caftor. 024 JER 047 005 Fino a Gaza si son rasati per lutto, è distrutta Ascalòna. Asdòd, povero resto degli Anakiti, fino a quando ti farai incisioni? 024 JER 047 006 Ah! spada del Signore, quando dunque ti concederai riposo? Rientra nel fodero, riposati e stà calma. 024 JER 047 007 Come potrà riposare, poichè il Signore le ha ordinato di agire contro Ascalòna e il lido del mare? Là egli l'ha destinata». 024 JER 048 001 Su Moab. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Guai a Nebo poiché è devastata, piena di vergogna e catturata è Kiriatàim; sente vergogna, è abbattuta la roccaforte. 024 JER 048 002 Non esiste più la fama di Moab; in Chesbòn tramano contro di essa: Venite ed eliminiamola dalle nazioni. Anche tu, Madmèn, sarai demolita, la spada ti inseguirà. 024 JER 048 003 Una voce, un grido da Coronàim: Devastazione e rovina grande! 024 JER 048 004 Abbattuto è Moab, le grida si fanno sentire fino in Zoar. 024 JER 048 005 Su per la salita di Luchìt vanno piangendo, giù per la discesa di Coronàim si ode un grido di disfatta. 024 JER 048 006 Fuggite, salvate la vostra vita! Siate come l'asino selvatico nel deserto. 024 JER 048 007 Poiché hai posto la fiducia nelle tue fortezze e nei tuoi tesori, anche tu sarai preso e Camos andrà in esilio insieme con i suoi sacerdoti e con i suoi capi. 024 JER 048 008 Il devastatore verrà contro ogni città; nessuna città potrà scampare. Sarà devastata la valle e la pianura desolata, come dice il Signore. 024 JER 048 009 Date ali a Moab, perché dovrà prendere il volo. Le sue città diventeranno un deserto, perché non vi sarà alcun abitante. 024 JER 048 010 Maledetto chi compie fiaccamente l'opera del Signore, maledetto chi trattiene la spada dal sangue! 024 JER 048 011 Moab era tranquillo fin dalla giovinezza, riposava come vino sulla sua feccia, non è stato travasato di botte in botte, né è mai andato in esilio; per questo gli è rimasto il suo sapore, il suo profumo non si è alterato. 024 JER 048 012 Per questo, ecco, giorni verranno - dice il Signore - nei quali gli manderò travasatori a travasarlo, vuoteranno le sue botti e frantumeranno i suoi otri. 024 JER 048 013 Moab si vergognerà di Camos come la casa di Israele si è vergognata di Betel, oggetto della sua fiducia. 024 JER 048 014 Come potete dire: Noi siamo uomini prodi e uomini valorosi per la battaglia? 024 JER 048 015 Il devastatore di Moab sale contro di lui, i suoi giovani migliori scendono al macello - dice il re il cui nome è Signore degli eserciti. 024 JER 048 016 E' vicina la rovina di Moab, la sua sventura avanza in gran fretta. 024 JER 048 017 Compiangetelo, voi tutti suoi vicini e tutti voi che conoscete il suo nome; dite: Come si è spezzata la verga robusta, quello scettro magnifico? 024 JER 048 018 Scendi dalla tua gloria, siedi sull'arido suolo, o popolo che abiti a Dibon; poiché il devastatore di Moab è salito contro di te, egli ha distrutto le tue fortezze. 024 JER 048 019 Stà sulla strada e osserva, tu che abiti in Aroer. Interroga il fuggiasco e lo scampato, domanda: Che cosa è successo? 024 JER 048 020 Moab prova vergogna, è in rovina; urlate, gridate, annunziate sull'Arnon che Moab è devastato. 024 JER 048 021 E' arrivato il giudizio per la regione dell'altipiano, per Colòn, per Iaaz e per Mefàat, 024 JER 048 022 per Dibon, per Nebo e per Bet-Diblatàim, 024 JER 048 023 per Kiriatàim, per Bet-Gamùl e per Bet-Meòn, 024 JER 048 024 per Kiriòt e per Bozra, per tutte le città della regione di Moab, lontane e vicine. 024 JER 048 025 E' infranta la potenza di Moab ed è rotto il suo braccio. 024 JER 048 026 Inebriatelo, perché si è levato contro il Signore, e Moab si rotolerà nel vomito e anch'esso diventerà oggetto di scherno. 024 JER 048 027 Non è stato forse Israele per te oggetto di scherno? Fu questi forse sorpreso fra i ladri, dato che quando parli di lui scuoti sempre la testa? 024 JER 048 028 Abbandonate le città e abitate nelle rupi, abitanti di Moab, siate come la colomba che fa il nido nelle pareti d'una gola profonda. 024 JER 048 029 Abbiamo udito l'orgoglio di Moab, il grande orgoglioso, la sua superbia, il suo orgoglio, la sua alterigia, l'altezzosità del suo cuore. 024 JER 048 030 Conosco bene la sua tracotanza - dice il Signore - l'inconsistenza delle sue chiacchiere, le sue opere vane. 024 JER 048 031 Per questo alzo un lamento su Moab, grido per tutto Moab, gemo per gli uomini di Kir-Cheres. 024 JER 048 032 Io piango per te come per Iazèr, o vigna di Sibma! I tuoi tralci arrivavano al mare, giungevano fino a Iazèr. Sulle tue frutta e sulla tua vendemmia è piombato il devastatore. 024 JER 048 033 Sono scomparse la gioia e l'allegria dai frutteti e dalla regione di Moab. E' sparito il vino nei tini, non pigia più il pigiatore, il canto di gioia non è più canto di gioia. 024 JER 048 034 Delle grida di Chesbòn e di Elealè si diffonde l'eco fino a Iacaz; da Zoar si odono grida fino a Coronàim e a Eglat-Selisià, poiché le acque di Nimrìm son diventate una zona desolata. 024 JER 048 035 Io farò scomparire in Moab - dice il Signore - chi sale sulle alture e chi brucia incenso ai suoi dei. 024 JER 048 036 Perciò il mio cuore per Moab geme come i flauti, il mio cuore geme come i flauti per gli uomini di Kir-Cheres, essendo venute meno le loro scorte. 024 JER 048 037 Poiché ogni testa è rasata, ogni barba è tagliata; ci sono incisioni su tutte le mani e tutti hanno i fianchi cinti di sacco. 024 JER 048 038 Sopra tutte le terrazze di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho spezzato Moab come un vaso senza valore. Parola del Signore. 024 JER 048 039 Come è rovinato! Gridate! Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle! Moab è diventato oggetto di scherno e di orrore per tutti i suoi vicini. 024 JER 048 040 Poiché così dice il Signore: Ecco, come l'aquila egli spicca il volo e spande le ali su Moab. 024 JER 048 041 Le città son prese, le fortezze sono occupate. In quel giorno il cuore dei prodi di Moab sarà come il cuore di donna nei dolori del parto. 024 JER 048 042 Moab è distrutto, ha cessato d'essere popolo, perché si è insuperbito contro il Signore. 024 JER 048 043 Terrore, trabocchetto, tranello cadranno su di te, abitante di Moab. Oracolo del Signore. 024 JER 048 044 Chi sfugge al terrore cadrà nel trabocchetto; chi risale dal trabocchetto sarà preso nel tranello, perché io manderò sui Moabiti tutto questo nell'anno del loro castigo. Oracolo del Signore. 024 JER 048 045 All'ombra di Chesbòn si fermano spossati i fuggiaschi, ma un fuoco esce da Chesbòn, una fiamma dal palazzo di Sicòn e divora le tempie di Moab e il cranio di uomini turbolenti. 024 JER 048 046 Guai a te, Moab, sei perduto, popolo di Camos, poiché i tuoi figli sono condotti schiavi, le tue figlie portate in esilio. 024 JER 048 047 Ma io cambierò la sorte di Moab negli ultimi giorni. Oracolo del Signore». Qui finisce il giudizio su Moab. 024 JER 049 001 Sugli Ammoniti. Dice il Signore: «Israele non ha forse figli, non ha egli alcun erede? Perché Milcom ha ereditato la terra di Gad e il suo popolo ne ha occupate le città? 024 JER 049 002 Perciò ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali io farò udire a Rabbà degli Ammoniti fragore di guerra; essa diventerà un cumulo di rovine, le sue borgate saranno consumate dal fuoco, Israele spoglierà i suoi spogliatori, dice il Signore. 024 JER 049 003 Urla, Chesbòn, arriva il devastatore; gridate, borgate di Rabbà, cingetevi di sacco, innalzate lamenti e andate raminghe con tagli sulla pelle, perché Milcom andrà in esilio, insieme con i suoi sacerdoti e i suoi capi. 024 JER 049 004 Perché ti vanti delle tue valli, figlia ribelle? Confidi nelle tue scorte ed esclami: Chi verrà contro di me? 024 JER 049 005 Ecco io manderò su di te il terrore - parola del Signore Dio degli eserciti - da tutti i dintorni. Voi sarete scacciati, ognuno per la sua via, e non vi sarà nessuno che raduni i fuggiaschi. 024 JER 049 006 Ma dopo cambierò la sorte degli Ammoniti». Parola del Signore. 024 JER 049 007 Su Edom. Così dice il Signore degli eserciti: «Non c'è più sapienza in Teman? E' scomparso il consiglio dei saggi? E' svanita la loro sapienza? 024 JER 049 008 Fuggite, partite, nascondetevi in un luogo segreto, abitanti di Dedan, poiché io mando su Esaù la sua rovina, il tempo del suo castigo. 024 JER 049 009 Se vendemmiatori verranno da te, non lasceranno nulla da racimolare. Se ladri notturni verranno da te, saccheggeranno quanto loro piace. 024 JER 049 010 Poiché io intendo spogliare Esaù, rivelo i suoi nascondigli ed egli non ha dove nascondersi. La sua stirpe, i suoi fratelli, i suoi vicini sono distrutti ed egli non è più. 024 JER 049 011 Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere, le tue vedove confidino in me! 024 JER 049 012 Poiché così dice il Signore: Ecco, coloro che non erano obbligati a bere il calice lo devono bere e tu pretendi di rimanere impunito? Non resterai impunito, ma dovrai berlo 024 JER 049 013 poiché io ho giurato per me stesso - dice il Signore - che Bozra diventerà un orrore, un obbrobrio, un deserto, una maledizione e tutte le sue città saranno ridotte a rovine perenni. 024 JER 049 014 Ho udito un messaggio da parte del Signore, un messaggero è stato inviato fra le nazioni: Adunatevi e marciate contro di lui! Alzatevi per la battaglia. 024 JER 049 015 Poiché ecco, ti renderò piccolo fra i popoli e disprezzato fra gli uomini. 024 JER 049 016 La tua arroganza ti ha indotto in errore, la superbia del tuo cuore; tu che abiti nelle caverne delle rocce, che ti aggrappi alle cime dei colli, anche se ponessi, come l'aquila, in alto il tuo nido, di lassù ti farò precipitare. Oracolo del Signore. 024 JER 049 017 Edom sarà oggetto di orrore; chiunque passerà lì vicino ne resterà attonito e fischierà davanti a tutte le sue piaghe. 024 JER 049 018 Come nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine - dice il Signore - non vi abiterà più uomo né vi fisserà la propria dimora un figlio d'uomo. 024 JER 049 019 Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un baleno io lo scaccerò di là e il mio eletto porrò su di esso; poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 024 JER 049 020 Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge, e per loro sarà desolato il loro prato. Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Edom e le decisioni che egli ha prese contro gli abitanti di Teman. 024 JER 049 021 Al fragore della loro caduta tremerà la terra. Un grido! Fino al Mare Rosso se ne ode l'eco. 024 JER 049 022 Ecco, come l'aquila, egli sale e si libra, espande le ali su Bozra. In quel giorno il cuore dei prodi di Edom sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto». 024 JER 049 023 «Amat e Arpad sono piene di confusione, perché hanno sentito una cattiva notizia; esse sono agitate come il mare, sono in angoscia, non possono calmarsi. Su Damasco. 024 JER 049 024 Spossata è Damasco, si volge per fuggire; un tremito l'ha colta, angoscia e dolori l'assalgono come una partoriente. 024 JER 049 025 Come fu abbandonata la città gloriosa, la città del tripudio? 024 JER 049 026 Cadranno i suoi giovani nelle sue piazze e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno. Oracolo del Signore degli eserciti. 024 JER 049 027 Appiccherò il fuoco alle mura di Damasco e divorerà i palazzi di Ben-Hadàd». 024 JER 049 028 Così dice il Signore: «Su, marciate contro Kedàr, saccheggiate i figli dell'oriente. Su Kedàr e sui regni di Cazòr, che Nabucodònosor re di Babilonia sconfisse. 024 JER 049 029 Prendete le loro tende e le loro pecore, i loro teli da tenda, tutti i loro attrezzi; portate via i loro cammelli; un grido si leverà su di loro: Terrore all'intorno! 024 JER 049 030 Fuggite, andate lontano, nascondetevi in luoghi segreti o abitanti di Cazòr - dice il Signore - perché ha ideato un disegno contro di voi. Nabucodònosor re di Babilonia ha preparato un piano contro di voi. 024 JER 049 031 Su, marciate contro la nazione tranquilla, che vive in sicurezza. Oracolo del Signore. Essa non ha né porte né sbarre e vive isolata. 024 JER 049 032 I suoi cammelli saranno portati via come preda e la massa dei suoi greggi come bottino. Disperderò a tutti i venti coloro che si tagliano i capelli alle tempie, da ogni parte farò venire la loro rovina. Parola del Signore. 024 JER 049 033 Cazòr diventerà rifugio di sciacalli, una desolazione per sempre; nessuno vi dimorerà più, non vi abiterà più un figlio d'uomo». 024 JER 049 034 Parola che il Signore rivolse al profeta Geremia riguardo all'Elam all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda. 024 JER 049 035 «Dice il Signore degli eserciti: Ecco io spezzerò l'arco dell'Elam, il nerbo della sua potenza. 024 JER 049 036 Manderò contro l'Elam i quattro venti dalle quattro estremità del cielo e li sparpaglierò davanti a questi venti; non ci sarà nazione in cui non giungeranno i profughi dell'Elam. 024 JER 049 037 Incuterò terrore negli Elamiti davanti ai loro nemici e davanti a coloro che vogliono la loro vita; manderò su di essi la sventura, la mia ira ardente. Parola del Signore. Manderò la spada a inseguirli finché non li avrò sterminati. 024 JER 049 038 Porrò il mio trono sull'Elam e farò morire il re e i capi. Oracolo del Signore. 024 JER 049 039 Ma negli ultimi giorni cambierò la sorte dell'Elam». Parola del Signore. 024 JER 050 001 Parola che il Signore pronunziò contro Babilonia, contro il paese dei Caldei, per mezzo del profeta Geremia. 024 JER 050 002 «Proclamatelo fra i popoli e fatelo sapere, non nascondetelo, dite: Babilonia è presa, Bel è coperto di confusione, è infranto Marduch; sono confusi i suoi idoli, sono sgomenti i suoi feticci. 024 JER 050 003 Poiché dal settentrione sale contro di essa un popolo che ridurrà la sua terra a un deserto, non vi abiterà più nessuno; uomini e animali fuggono, se ne vanno. 024 JER 050 004 In quei giorni e in quel tempo - dice il Signore - verranno gli Israeliti insieme con i figli di Giuda; cammineranno piangendo e cercheranno il Signore loro Dio. 024 JER 050 005 Domanderanno di Sion, verso cui sono fissi i loro volti: Venite, uniamoci al Signore con un'alleanza eterna, che non sia mai dimenticata. 024 JER 050 006 Gregge di pecore sperdute era il mio popolo, i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire per i monti; esse andavano di monte in colle, avevano dimenticato il loro ovile. 024 JER 050 007 Quanti le trovavano, le divoravano e i loro nemici dicevano: Non commettiamo nessun delitto, perché essi hanno peccato contro il Signore, pascolo di giustizia e speranza dei loro padri. 024 JER 050 008 Fuggite da Babilonia, dalla regione dei Caldei, uscite e siate come capri in testa al gregge. 024 JER 050 009 Poiché, ecco io suscito e mando contro Babilonia una massa di grandi nazioni dal paese del settentrione; queste le si schiereranno contro, di là essa sarà presa. Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere, nessuna ritorna a vuoto. 024 JER 050 010 La Caldea sarà saccheggiata, tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati. Parola del Signore. 024 JER 050 011 Gioite pure e tripudiate, saccheggiatori della mia eredità! Saltate pure come giovenchi su un prato e nitrite come destrieri! 024 JER 050 012 La vostra madre è piena di confusione, e coperta di vergogna colei che vi ha partorito. Ecco è l'ultima delle nazioni, un deserto, un luogo riarso e una steppa. 024 JER 050 013 A causa dell'ira del Signore non sarà più abitata, sarà tutta una desolazione. Chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito e fischierà davanti a tutte le sue piaghe. 024 JER 050 014 Disponetevi intorno a Babilonia, voi tutti che tendete l'arco; tirate contro di essa, non risparmiate le frecce, poiché essa ha peccato contro il Signore. 024 JER 050 015 Alzate il grido di guerra contro di essa, da ogni parte. Essa tende la mano, crollano le sue torri, rovinano le sue mura, poiché questa è la vendetta del Signore. Vendicatevi di lei, trattatela come essa ha trattato gli altri! 024 JER 050 016 Sterminate in Babilonia chi semina e chi impugna la falce al momento della messe. Di fronte alla spada micidiale ciascuno ritorni al suo popolo e ciascuno fugga verso il suo paese. 024 JER 050 017 Una pecora smarrita è Israele, i leoni le hanno dato la caccia; per primo l'ha divorata il re di Assiria, poi il re di Babilonia ne ha stritolato le ossa. 024 JER 050 018 Perciò, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come gia ho punito il re di Assiria, 024 JER 050 019 e ricondurrò Israele nel suo pascolo, pascolerà sul Carmelo e sul Basàn; sulle montagne di Efraim e di Gàlaad si sazierà. 024 JER 050 020 In quei giorni e in quel tempo - dice il Signore - si cercherà l'iniquità di Israele, ma essa non sarà più, si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno, perché io perdonerò a quanti lascerò superstiti. 024 JER 050 021 Avanza nella terra di Meratàim, avanza contro di essa e contro gli abitanti di Pekòd. Devasta, annientali - dice il Signore - eseguisci quanto ti ho comandato! 024 JER 050 022 Rumore di guerra nella regione, e grande disastro. 024 JER 050 023 Perché è stato rotto e fatto in pezzi il martello di tutta la terra? Perché è diventata un orrore Babilonia fra le nazioni? 024 JER 050 024 Ti ho teso un laccio e ti ci sei impigliata, Babilonia, senza avvedertene. Sei stata sorpresa e afferrata, perché hai fatto guerra al Signore. 024 JER 050 025 Il Signore ha aperto il suo arsenale e ne ha tratto le armi del suo sdegno, perché il Signore Dio degli eserciti ha un'opera da compiere nel paese dei Caldei. 024 JER 050 026 Venite ad essa dall'estremo limite, aprite i suoi granai; fatene dei mucchi come covoni, sterminatela, non ne rimanga neppure un resto. 024 JER 050 027 Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello. Guai a loro, perché è giunto il loro giorno, il tempo del loro castigo! 024 JER 050 028 Voce di profughi e di scampati dal paese di Babilonia per annunziare in Sion la vendetta del Signore nostro Dio, la vendetta per il suo tempio. 024 JER 050 029 Convocate contro Babilonia gli arcieri, quanti tendono l'arco. Accampatevi intorno ad essa in modo che nessuno scampi. Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei quanto ha fatto agli altri, perché è stata arrogante con il Signore, con il Santo di Israele. 024 JER 050 030 Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno». Parola del Signore. 024 JER 050 031 «Eccomi a te, o arrogante, - oracolo del Signore degli eserciti - poiché è giunto il tuo giorno, il tempo del tuo castigo. 024 JER 050 032 Vacillerà l'arrogante e cadrà, nessuno la rialzerà. Io darò alle fiamme le sue città, esse divoreranno tutti i suoi dintorni. 024 JER 050 033 Dice il Signore degli eserciti: Oppressi sono i figli di Israele e i figli di Giuda tutti insieme; tutti i loro deportatori li trattengono e rifiutano di lasciarli andare. 024 JER 050 034 Ma il loro vendicatore è forte, Signore degli eserciti è il suo nome. Egli sosterrà efficacemente la loro causa, per rendere tranquilla la terra e sconvolgere gli abitanti di Babilonia. 024 JER 050 035 Spada, sui Caldei e sugli abitanti di Babilonia, sui suoi capi e sui suoi sapienti! 024 JER 050 036 Spada, sui suoi indovini ed essi impazziscano! Spada, sui suoi prodi, ed essi s'impauriscano! 024 JER 050 037 Spada, sui suoi cavalli e sui suoi carri, su tutta la gentaglia che è in essa, diventino come donne! Spada, sui suoi tesori ed essi siano saccheggiati! 024 JER 050 038 Spada, sulle sue acque ed esse si prosciughino! Poiché essa è una terra di idoli; vanno pazzi per questi spauracchi. 024 JER 050 039 Perciò l'abiteranno animali del deserto e sciacalli, vi si stabiliranno gli struzzi; non sarà mai più abitata, né popolata di generazione in generazione. 024 JER 050 040 Come quando Dio sconvolse Sòdoma, Gomorra e le città vicine - oracolo del Signore - così non vi abiterà alcuna persona né vi dimorerà essere umano. 024 JER 050 041 Ecco, un popolo viene dal settentrione, un popolo grande, e molti re sorgono dalle estremità della terra. 024 JER 050 042 Impugnano arco e dardo, sono crudeli, non hanno pietà; il loro tumulto è come il mugghio del mare. Montano cavalli, sono pronti come un sol uomo a combattere contro di te, figlia di Babilonia. 024 JER 050 043 Il re di Babilonia ha sentito parlare di loro e le sue braccia sono senza forza; lo ha colto l'angoscia, un dolore come di donna nel parto. 024 JER 050 044 Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un batter d'occhio io li farò fuggire al di là e vi metterò sopra colui che mi piacerà. Poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 024 JER 050 045 Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Babilonia e le decisioni che ha prese contro il paese dei Caldei. Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge e per loro sarà desolato il loro prato. 024 JER 050 046 Al fragore della presa di Babilonia trema la terra, ne risuonerà il clamore fra le nazioni». 024 JER 051 001 Così dice il Signore: «Ecco susciterò contro Babilonia e contro gli abitanti della Caldea un vento distruttore; 024 JER 051 002 io invierò in Babilonia spulatori che la spuleranno e devasteranno la sua regione, poiché le piomberanno addosso da tutte le parti nel giorno della tribolazione». 024 JER 051 003 Non deponga l'arciere l'arco e non si spogli della corazza. Non risparmiate i suoi giovani, sterminate tutto il suo esercito. 024 JER 051 004 Cadano trafitti nel paese dei Caldei e feriti nelle sue piazze, 024 JER 051 005 perché la loro terra è piena di delitti davanti al Santo di Israele. Ma Israele e Giuda non sono vedove del loro Dio, il Signore degli eserciti. 024 JER 051 006 Fuggite da Babilonia, ognuno ponga in salvo la sua vita; non vogliate perire per la sua iniquità, poiché questo è il tempo della vendetta del Signore; egli la ripaga per quanto ha meritato. 024 JER 051 007 Babilonia era una coppa d'oro in mano del Signore, con la quale egli inebriava tutta la terra; del suo vino hanno bevuto i popoli, perciò sono divenuti pazzi. 024 JER 051 008 All'improvviso Babilonia è caduta, è stata infranta; alzate lamenti su di essa; prendete balsamo per il suo dolore, forse potrà essere guarita. 024 JER 051 009 «Abbiamo curato Babilonia, ma non è guarita. Lasciatela e andiamo ciascuno al proprio paese; poiché la sua punizione giunge fino al cielo e si alza fino alle nubi. 024 JER 051 010 Il Signore ha fatto trionfare la nostra giusta causa, venite, raccontiamo in Sion l'opera del Signore nostro Dio». 024 JER 051 011 Aguzzate le frecce, riempite le faretre! Il Signore suscita lo spirito del re di Media, perché il suo piano riguardo a Babilonia è di distruggerla; perché questa è la vendetta del Signore, la vendetta per il suo tempio. 024 JER 051 012 Alzate un vessillo contro il muro di Babilonia, rafforzate le guardie, collocate sentinelle, preparate gli agguati, poiché il Signore si era proposto un piano e ormai compie quanto aveva detto contro gli abitanti di Babilonia. 024 JER 051 013 Tu che abiti lungo acque abbondanti, ricca di tesori, è giunta la tua fine, il momento del taglio. 024 JER 051 014 Il Signore degli eserciti lo ha giurato per se stesso: «Ti ho gremito di uomini come cavallette, che intoneranno su di te il canto di vittoria». 024 JER 051 015 Egli ha formato la terra con la sua potenza, ha fissato il mondo con la sua sapienza, con la sua intelligenza ha disteso i cieli. 024 JER 051 016 Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo. Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce lampi per la pioggia e manda fuori il vento dalle sue riserve. 024 JER 051 017 Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere; resta confuso ogni orefice per i suoi idoli, poiché è menzogna ciò che ha fuso e non ha soffio vitale. 024 JER 051 018 Esse sono vanità, opere ridicole; al tempo del loro castigo periranno. 024 JER 051 019 Non è tale l'eredità di Giacobbe, perché egli ha formato ogni cosa. Israele è la tribù della sua eredità, Signore degli eserciti è il suo nome. 024 JER 051 020 «Un martello sei stata per me, uno strumento di guerra; con te martellavo i popoli, con te annientavo i regni, 024 JER 051 021 con te martellavo cavallo e cavaliere, con te martellavo carro e cocchiere, 024 JER 051 022 con te martellavo uomo e donna, con te martellavo vecchio e ragazzo, con te martellavo giovane e fanciulla, 024 JER 051 023 con te martellavo pastore e gregge, con te martellavo l'aratore e il suo paio di buoi, con te martellavo governatori e prefetti. 024 JER 051 024 Ma ora ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea di tutto il male che hanno fatto a Sion, sotto i vostri occhi. Oracolo del Signore. 024 JER 051 025 Eccomi a te, monte della distruzione, che distruggi tutta la terra. Io stenderò la mano contro di te, ti rotolerò giù dalle rocce e farò di te una montagna bruciata; 024 JER 051 026 da te non si prenderà più né pietra d'angolo, né pietra da fondamenta, perché diventerai un luogo desolato per sempre». Oracolo del Signore. 024 JER 051 027 Alzate un vessillo nel paese, suonate la tromba fra le nazioni; preparate le nazioni alla guerra contro di essa, convocatele contro i regni di Araràt, di Minnì e di Aschenàz. Nominate contro di essa un comandante, fate avanzare i cavalli come cavallette spinose. 024 JER 051 028 Preparate alla guerra contro di essa le nazioni, il re della Media, i suoi governatori, tutti i suoi prefetti e tutta la terra in suo dominio. 024 JER 051 029 Trema la terra e freme, perché si avverano contro Babilonia i progetti del Signore di ridurre il paese di Babilonia in luogo desolato, senza abitanti. 024 JER 051 030 Hanno cessato di combattere i prodi di Babilonia, si sono ritirati nelle fortezze; il loro valore è venuto meno, sono diventati come donne. Sono stati incendiati i suoi edifici, sono spezzate le sue sbarre. 024 JER 051 031 Corriere corre incontro a corriere, messaggero incontro a messaggero per annunziare al re di Babilonia che la sua città è presa da ogni lato; 024 JER 051 032 i guadi sono occupati, le fortezze bruciano, i guerrieri sono sconvolti dal terrore. 024 JER 051 033 Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «La figlia di Babilonia è come un'aia al tempo in cui viene spianata; ancora un poco e verrà per essa il tempo della mietitura». 024 JER 051 034 «Mi ha divorata, mi ha consumata Nabucodònosor, re di Babilonia, mi ha ridotta come un vaso vuoto, mi ha inghiottita come fa il coccodrillo, ha riempito il suo ventre, dai miei luoghi deliziosi, mi ha scacciata. 024 JER 051 035 Il mio strazio e la mia sventura ricadano su Babilonia!» dice la popolazione di Sion, «il mio sangue sugli abitanti della Caldea!» dice Gerusalemme. 024 JER 051 036 Perciò così parla il Signore: «Ecco io difendo la tua causa, compio la tua vendetta; prosciugherò il suo mare, disseccherò le sue sorgenti. 024 JER 051 037 Babilonia diventerà un cumulo di rovine, un rifugio di sciacalli, un oggetto di stupore e di scherno, senza abitanti. 024 JER 051 038 Essi ruggiscono insieme come leoncelli, rugghiano come cuccioli di una leonessa. 024 JER 051 039 Con veleno preparerò loro una bevanda, li inebrierò perché si stordiscano e si addormentino in un sonno perenne, nne, per non svegliarsi mai più. Parola del Signore. 024 JER 051 040 Li farò scendere al macello come agnelli, come montoni insieme con i capri». 024 JER 051 041 Sesac è stata presa e occupata, l'orgoglio di tutta la terra. Babilonia è diventata un oggetto di orrore fra le nazioni! 024 JER 051 042 Il mare dilaga su Babilonia essa è stata sommersa dalla massa delle onde. 024 JER 051 043 Sono diventate una desolazione le sue città, un terreno riarso, una steppa. Nessuno abita più in esse non vi passa più nessun figlio d'uomo. 024 JER 051 044 «Io punirò Bel in Babilonia, gli estrarrò dalla gola quanto ha inghiottito. Non andranno più a lui le nazioni». Perfino le mura di Babilonia sono crollate, 024 JER 051 045 esci da essa, popolo mio, ognuno salvi la vita dall'ira ardente del Signore. 024 JER 051 046 Non si avvilisca il vostro cuore e non temete per la notizia diffusa nel paese; un anno giunge una notizia e l'anno dopo un'altra. La violenza è nel paese, un tiranno contro un tiranno. 024 JER 051 047 Per questo ecco, verranno giorni nei quali punirò gli idoli di Babilonia. Allora tutto il suo paese sentirà vergogna e tutti i suoi cadaveri le giaceranno in mezzo. 024 JER 051 048 Esulteranno su Babilonia cielo e terra e quanto contengono, perché da settentrione verranno i suoi devastatori. Parola del Signore. 024 JER 051 049 Anche Babilonia deve cadere per gli uccisi di Israele, come per Babilonia caddero gli uccisi di tutta la terra. 024 JER 051 050 Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi; da questa regione lontana ricordatevi del Signore e vi torni in mente Gerusalemme. 024 JER 051 051 «Sentiamo vergogna nell'udire l'insulto; la confusione ha coperto i nostri volti, perché stranieri sono entrati nel santuario del tempio del Signore». 024 JER 051 052 «Perciò ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali punirò i suoi idoli e in tutta la sua regione gemeranno i feriti. 024 JER 051 053 Anche se Babilonia si innalzasse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la sua cittadella potente, da parte mia verranno i suoi devastatori». Oracolo del Signore. 024 JER 051 054 Udite! Un grido da Babilonia, una rovina immensa dal paese dei Caldei. 024 JER 051 055 E' il Signore che devasta Babilonia e fa tacere il suo grande rumore. Mugghiano le sue onde come acque possenti, risuona il frastuono della sua voce, 024 JER 051 056 perché piomba su Babilonia il devastatore, sono catturati i suoi prodi, si sono infranti i loro archi. Dio è il Signore delle giuste ricompense, egli ricompensa con precisione. 024 JER 051 057 «Io ubriacherò i suoi capi e i suoi saggi, i suoi governatori, i suoi magistrati e i suoi guerrieri; essi dormiranno un sonno eterno e non potranno più svegliarsi» dice il re, il cui nome è Signore degli eserciti. 024 JER 051 058 Così dice il Signore degli eserciti: «Il largo muro di Babilonia sarà raso al suolo, le sue alte porte saranno date alle fiamme. Si affannano dunque invano i popoli, le nazioni si affaticano per nulla». 024 JER 051 059 Ordine che il profeta Geremia diede a Seraià figlio di Neria, figlio di Maasia, quando egli andò con Sedecìa re di Giuda in Babilonia nell'anno quarto del suo regno. Seraià era capo degli alloggiamenti. 024 JER 051 060 Geremia scrisse su un rotolo tutte le sventure che dovevano piombare su Babilonia. Tutte queste cose sono state scritte contro Babilonia. 024 JER 051 061 Geremia quindi disse a Seraià: «Quando giungerai a Babilonia, abbi cura di leggere in pubblico tutte queste parole 024 JER 051 062 e dirai: Signore, tu hai dichiarato di distruggere questo luogo così che non ci sia più chi lo abiti, né uomo né animale, ma sia piuttosto una desolazione per sempre. 024 JER 051 063 Ora, quando avrai finito di leggere questo rotolo, vi legherai una pietra e lo getterai in mezzo all'Eufrate 024 JER 051 064 dicendo: Così affonderà Babilonia e non risorgerà più dalla sventura che io le farò piombare addosso». Fin qui le parole di Geremia. 024 JER 052 001 Sedecìa aveva ventun'anni quando divenne re e regnò undici anni a Gerusalemme; sua madre si chiamava Camitàl figlia di Geremia ed era di Libna. 024 JER 052 002 Egli fece ciò che dispiace al Signore, proprio come aveva fatto Ioiakìm. 024 JER 052 003 Ma, a causa dell'ira del Signore, in Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si era ribellato al re di Babilonia. 024 JER 052 004 Allora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del mese, venne Nabucodònosor re di Babilonia con tutto l'esercito contro Gerusalemme. Costoro si accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere d'assedio. 024 JER 052 005 La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa. 024 JER 052 006 Nel quarto mese, il nove del mese, mentre la fame dominava nella città e non c'era più pane per la popolazione, 024 JER 052 007 fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba. 024 JER 052 008 Le truppe dei Caldei però inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico; allora tutto il suo esercito lo abbandonò e si disperse. 024 JER 052 009 Il re fu catturato e condotto a Ribla nel paese di Amat presso il re di Babilonia che pronunziò la sentenza contro di lui. 024 JER 052 010 Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece sgozzare anche tutti i capi di Giuda in Ribla; 024 JER 052 011 cavò gli occhi a Sedecìa e lo fece legare con catene e condurre a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte. 024 JER 052 012 Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 024 JER 052 013 Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. 024 JER 052 014 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme. 024 JER 052 015 Il resto del popolo che era stato lasciato in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti eran rimasti degli artigiani, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò: 024 JER 052 016 dei più poveri del paese Nabuzaradàn, capo delle guardie ne lasciò una parte come vignaioli e come campagnoli. 024 JER 052 017 I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne portarono tutto il bronzo in Babilonia. 024 JER 052 018 Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al culto. 024 JER 052 019 Il capo delle guardie prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento. 024 JER 052 020 Quanto alle due colonne, all'unico mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e alle basi a ruote, cose che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi arredi. 024 JER 052 021 Delle colonne poi una sola era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cùbiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell'interno. 024 JER 052 022 Su di essa c'era un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cùbiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato per lato e melagrane, il tutto di bronzo; così era anche l'altra colonna. 024 JER 052 023 Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolato ammontavano a cento. 024 JER 052 024 Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia. 024 JER 052 025 Dalla città egli fece prigionieri un funzionario, che era a capo dei soldati, e sette uomini fra i più familiari del re, i quali furono trovati in città, e l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese, e sessanta uomini della gente del paese, che furono trovati nella città. 024 JER 052 026 Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di Babilonia, a Ribla. 024 JER 052 027 Il re di Babilonia li fece percuotere e uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese. 024 JER 052 028 Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell'anno settimo tremilaventitrè Giudei; 024 JER 052 029 nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone; 024 JER 052 030 nell'anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn capo delle guardie deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone. 024 JER 052 031 Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn re di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàch re di Babilonia, nell'anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione. 024 JER 052 032 Gli parlò con benevolenza e pose il seggio di lui al di sopra dei seggi dei re che si trovavano con lui a Babilonia. 024 JER 052 033 Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn mangiò sempre il cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 024 JER 052 034 Il suo sostentamento, come sostentamento abituale, gli era fornito dal re di Babilonia ogni giorno, fino al giorno della sua morte, per tutto il tempo della sua vita. # # BOOK 025 LAM Lamentations Lamentazioni 025 LAM 001 001 Ah! come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo! E' divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni; un tempo signora tra le province è sottoposta a tributo. 025 LAM 001 002 Essa piange amaramente nella notte, le sue lacrime scendono sulle guance; nessuno le reca conforto, fra tutti i suoi amanti; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono divenuti nemici. 025 LAM 001 003 Giuda è emigrato per la miseria e la dura schiavitù. Egli abita in mezzo alle nazioni, senza trovare riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto fra le angosce. 025 LAM 001 004 Le strade di Sion sono in lutto, nessuno si reca più alle sue feste; tutte le sue porte sono deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono afflitte ed essa è nell'amarezza. 025 LAM 001 005 I suoi avversari sono i suoi padroni, i suoi nemici sono felici, perché il Signore l'ha afflitta per i suoi misfatti senza numero; i suoi bambini sono stati condotti in schiavitù, sospinti dal nemico. 025 LAM 001 006 Dalla figlia di Sion è scomparso ogni splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo; camminano senza forze davanti agli inseguitori. 025 LAM 001 007 Gerusalemme ricorda i giorni della sua miseria e del suo vagare, tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico; ricorda quando il suo popolo cadeva per mano del nemico e nessuno le porgeva aiuto. I suoi nemici la guardavano e ridevano della sua rovina. 025 LAM 001 008 Gerusalemme ha peccato gravemente, per questo è divenuta un panno immondo; quanti la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; anch'essa sospira e si volge indietro. 025 LAM 001 009 La sua sozzura è nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; essa è caduta in modo sorprendente e ora nessuno la consola. «Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico ne trionfa». 025 LAM 001 010 L'avversario ha steso la mano su tutte le sue cose più preziose; essa infatti ha visto i pagani penetrare nel suo santuario, coloro ai quali avevi proibito di entrare nella tua assemblea. 025 LAM 001 011 Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane; danno gli oggetti più preziosi in cambio di cibo, per sostenersi in vita. «Osserva, Signore, e considera come sono disprezzata! 025 LAM 001 012 Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta, e con cui il Signore mi ha punito nel giorno della sua ira ardente. 025 LAM 001 013 Dall'alto egli ha scagliato un fuoco e nelle mie ossa lo ha fatto penetrare; ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto cadere all'indietro; mi ha reso desolata, affranta da languore per sempre. 025 LAM 001 014 S'è aggravato il giogo delle mie colpe, nella sua mano esse sono annodate; il loro giogo è sul mio collo ed ha fiaccato la mia forza; il Signore mi ha messo nelle loro mani, non posso rialzarmi. 025 LAM 001 015 Ha ripudiato tutti i miei prodi il Signore in mezzo a me. Egli ha chiamato a raccolta contro di me per fiaccare i miei giovani; il Signore ha pigiato come uva nel tino la vergine figlia di Giuda. 025 LAM 001 016 Per tali cose io piango, dal mio occhio scorrono lacrime, perché lontano da me è chi consola, chi potrebbe ridarmi la vita; i miei figli sono desolati, perché il nemico ha prevalso». 025 LAM 001 017 Sion protende le mani, nessuno la consola. Il Signore ha inviato contro Giacobbe i suoi nemici da tutte le parti. Gerusalemme è divenuta come panno immondo in mezzo a loro. 025 LAM 001 018 «Giusto è il Signore, poiché mi sono ribellata alla sua parola. Ascoltate, vi prego, popoli tutti, e osservate il mio dolore! Le mie vergini e i miei giovani sono andati in schiavitù. 025 LAM 001 019 Ho chiamato i miei amanti, ma essi mi hanno tradita; i miei sacerdoti e i miei anziani nella città sono spirati mentre cercavano cibo per sostenersi in vita. 025 LAM 001 020 Guarda, Signore, quanto sono in angoscia; le mie viscere si agitano, il mio cuore è sconvolto dentro di me, poiché sono stata veramente ribelle. Di fuori la spada mi priva dei figli, dentro c'è la morte. 025 LAM 001 021 Senti come sospiro, nessuno mi consola. Tutti i miei nemici han saputo della mia sventura, ne hanno gioito, perché tu hai fatto ciò. Manda il giorno che hai decretato ed essi siano simili a me! 025 LAM 001 022 Ti sia presente tutta la loro malvagità e trattali duramente come hai trattato me, a causa di tutte le mie prevaricazioni. Molti sono infatti i miei sospiri e il mio cuore si consuma». 025 LAM 002 001 Come il Signore ha oscurato nella sua ira la figlia di Sion! Egli ha scagliato dal cielo in terra la gloria di Israele. Non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi nel giorno del suo furore. 025 LAM 002 002 Il Signore ha distrutto senza pietà tutte le dimore di Giacobbe; ha abbattuto con ira le fortezze della figlia di Giuda; ha prostrato a terra, ha profanato il suo regno e i suoi capi. 025 LAM 002 003 Con ira ardente egli ha infranto tutta la potenza di Israele. Ha tratto indietro la destra davanti al nemico; ha acceso Giacobbe come una fiamma di fuoco, che divora tutto all'intorno. 025 LAM 002 004 Ha teso il suo arco come un nemico, ha tenuto ferma la destra come un avversario, ha ucciso quanto è delizia dell'occhio. Sulla tenda della figlia di Sion ha rovesciato la sua ira come fuoco. 025 LAM 002 005 Il Signore è divenuto come un nemico, ha distrutto Israele; ha distrutto tutti i suoi palazzi, ha abbattuto le sue fortezze, ha moltiplicato alla figlia di Giuda lamento e cordoglio. 025 LAM 002 006 Ha devastato come un giardino la sua dimora, ha demolito il luogo della riunione. Il Signore ha fatto dimenticare in Sion la festa e il sabato e ha rigettato nel furore della sua ira re e sacerdoti. 025 LAM 002 007 Il Signore ha abbandonato il suo altare, ha rigettato il suo santuario; ha consegnato in balìa del nemico le mura delle sue fortezze. Essi alzarono grida nel tempio del Signore quasi fosse un giorno di festa. 025 LAM 002 008 Il Signore ha deciso di demolire le mura della figlia di Sion; egli ha steso la corda per le misure, non ritrarrà la mano dalla distruzione; ha reso desolati bastione e baluardo; ambedue sono in rovina. 025 LAM 002 009 Sono affondate nella terra le sue porte; egli ne ha rovinato e spezzato le sbarre; il suo re e i suoi capi sono tra le genti; non c'è più legge e neppure i suoi profeti han ricevuto visioni dal Signore. 025 LAM 002 010 Siedono a terra in silenzio gli anziani della figlia di Sion, han cosparso di cenere il capo, si sono cinti di sacco; curvano a terra il capo le vergini di Gerusalemme. 025 LAM 002 011 Si son consunti per le lacrime i miei occhi, le mie viscere sono sconvolte; si riversa per terra la mia bile per la rovina della figlia del mio popolo; mentre vien meno il bambino e il lattante nelle piazze della città. 025 LAM 002 012 Alle loro madri dicevano: «Dov'è il grano e il vino?». Intanto venivan meno come feriti nelle piazze della città; esalavano il loro respiro in grembo alle loro madri. 025 LAM 002 013 Con che cosa ti metterò a confronto? A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme? Che cosa eguaglierò a te per consolarti, vergine figlia di Sion? Poiché è grande come il mare la tua rovina; chi potrà guarirti? 025 LAM 002 014 I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato le tue iniquità per cambiare la tua sorte; ma ti han vaticinato lusinghe, vanità e illusioni. 025 LAM 002 015 Contro di te battono le mani quanti passano per la via; fischiano, scrollano il capo sulla figlia di Gerusalemme: «E' questa la città che dicevano bellezza perfetta, gioia di tutta la terra?». 025 LAM 002 016 Spalancano contro di te la bocca tutti i tuoi nemici, fischiano e digrignano i denti, dicono: «L'abbiamo divorata! Questo è il giorno che aspettavamo, siamo arrivati a vederlo». 025 LAM 002 017 Il Signore ha compiuto quanto aveva decretato, ha adempiuto la sua parola decretata dai giorni antichi, ha distrutto senza pietà, ha dato modo al nemico di gioire di te, ha esaltato la potenza dei tuoi avversari. 025 LAM 002 018 Grida dal tuo cuore al Signore, vergine figlia di Sion; fà scorrere come torrente le tue lacrime, giorno e notte! Non darti pace, non abbia tregua la pupilla del tuo occhio. 025 LAM 002 019 Alzati, grida nella notte quando cominciano i turni di sentinella; effondi come acqua il tuo cuore, davanti al Signore; alza verso di lui le mani per la vita dei tuoi bambini, che muoiono di fame all'angolo di ogni strada. 025 LAM 002 020 «Guarda, Signore, e considera; chi mai hai trattato così? Le donne divorano i loro piccoli, i bimbi che si portano in braccio! Sono trucidati nel santuario del Signore sacerdoti e profeti! 025 LAM 002 021 Giacciono a terra per le strade ragazzi e vecchi; le mie vergini e i miei giovani sono caduti di spada; hai ucciso nel giorno della tua ira, hai trucidato senza pietà. 025 LAM 002 022 Come ad un giorno di festa hai convocato i miei terrori dall'intorno. Nel giorno dell'ira del Signore non vi fu né superstite né fuggiasco. Quelli che io avevo portati in braccio e allevati li ha sterminati il mio nemico». 025 LAM 003 001 Io sono l'uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. 025 LAM 003 002 Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. 025 LAM 003 003 Solo contro di me egli ha volto e rivolto la sua mano tutto il giorno. 025 LAM 003 004 Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha rotto le mie ossa. 025 LAM 003 005 Ha costruito sopra di me, mi ha circondato di veleno e di affanno. 025 LAM 003 006 Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi come i morti da lungo tempo. 025 LAM 003 007 Mi ha costruito un muro tutt'intorno, perché non potessi più uscire; ha reso pesanti le mie catene. 025 LAM 003 008 Anche se grido e invoco aiuto, egli soffoca la mia preghiera. 025 LAM 003 009 Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri. 025 LAM 003 010 Egli era per me un orso in agguato, un leone in luoghi nascosti. 025 LAM 003 011 Seminando di spine la mia via, mi ha lacerato, mi ha reso desolato. 025 LAM 003 012 Ha teso l'arco, mi ha posto come bersaglio alle sue saette. 025 LAM 003 013 Ha conficcato nei miei fianchi le frecce della sua faretra. 025 LAM 003 014 Son diventato lo scherno di tutti i popoli, la loro canzone d'ogni giorno. 025 LAM 003 015 Mi ha saziato con erbe amare, mi ha dissetato con assenzio. 025 LAM 003 016 Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere. 025 LAM 003 017 Son rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere. 025 LAM 003 018 E dico: «E' sparita la mia gloria, la speranza che mi veniva dal Signore». 025 LAM 003 019 Il ricordo della mia miseria e del mio vagare è come assenzio e veleno. 025 LAM 003 020 Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima. 025 LAM 003 021 Questo intendo richiamare alla mia mente, e per questo voglio riprendere speranza. 025 LAM 003 022 Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione; 025 LAM 003 023 esse son rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà. 025 LAM 003 024 «Mia parte è il Signore - io esclamo - per questo in lui voglio sperare». 025 LAM 003 025 Buono è il Signore con chi spera in lui, con l'anima che lo cerca. 025 LAM 003 026 E' bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore. 025 LAM 003 027 E' bene per l'uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. 025 LAM 003 028 Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; 025 LAM 003 029 cacci nella polvere la bocca, forse c'è ancora speranza; 025 LAM 003 030 porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. 025 LAM 003 031 Poiché il Signore non rigetta mai... 025 LAM 003 032 Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia. 025 LAM 003 033 Poiché contro il suo desiderio egli umilia e affligge i figli dell'uomo. 025 LAM 003 034 Quando schiacciano sotto i loro piedi tutti i prigionieri del paese, 025 LAM 003 035 quando falsano i diritti di un uomo in presenza dell'Altissimo, 025 LAM 003 036 quando fan torto a un altro in una causa, forse non vede il Signore tutto ciò? 025 LAM 003 037 Chi mai ha parlato e la sua parola si è avverata, senza che il Signore lo avesse comandato? 025 LAM 003 038 Dalla bocca dell'Altissimo non procedono forse le sventure e il bene? 025 LAM 003 039 Perché si rammarica un essere vivente, un uomo, per i castighi dei suoi peccati? 025 LAM 003 040 «Esaminiamo la nostra condotta e scrutiamola, ritorniamo al Signore. 025 LAM 003 041 Innalziamo i nostri cuori al di sopra delle mani, verso Dio nei cieli. 025 LAM 003 042 Abbiamo peccato e siamo stati ribelli; tu non ci hai perdonato. 025 LAM 003 043 Ti sei avvolto nell'ira e ci hai perseguitati, hai ucciso senza pietà. 025 LAM 003 044 Ti sei avvolto in una nube, così che la supplica non giungesse fino a te. 025 LAM 003 045 Ci hai ridotti a spazzatura e rifiuto in mezzo ai popoli. 025 LAM 003 046 Han spalancato la bocca contro di noi tutti i nostri nemici. 025 LAM 003 047 Terrore e trabocchetto sono la nostra sorte, desolazione e rovina». 025 LAM 003 048 Rivoli di lacrime scorrono dai miei occhi, per la rovina della figlia del mio popolo. 025 LAM 003 049 Il mio occhio piange senza sosta perché non ha pace 025 LAM 003 050 finché non guardi e non veda il Signore dal cielo. 025 LAM 003 051 Il mio occhio mi tormenta per tutte le figlie della mia città. 025 LAM 003 052 Mi han dato la caccia come a un passero coloro che mi son nemici senza ragione. 025 LAM 003 053 Mi han chiuso vivo nella fossa e han gettato pietre su di me. 025 LAM 003 054 Son salite le acque fin sopra il mio capo; io dissi: «E' finita per me». 025 LAM 003 055 Ho invocato il tuo nome, o Signore, dalla fossa profonda. 025 LAM 003 056 Tu hai udito la mia voce: «Non chiudere l'orecchio al mio sfogo». 025 LAM 003 057 Tu eri vicino quando ti invocavo, hai detto: «Non temere!». 025 LAM 003 058 Tu hai difeso, Signore, la mia causa, hai riscattato la mia vita. 025 LAM 003 059 Hai visto, o Signore, il torto che ho patito, difendi il mio diritto! 025 LAM 003 060 Hai visto tutte le loro vendette, tutte le loro trame contro di me. 025 LAM 003 061 Hai udito, Signore, i loro insulti, tutte le loro trame contro di me, 025 LAM 003 062 i discorsi dei miei oppositori e le loro ostilità contro di me tutto il giorno. 025 LAM 003 063 Osserva quando siedono e quando si alzano; io sono la loro beffarda canzone. 025 LAM 003 064 Rendi loro il contraccambio, o Signore, secondo l'opera delle loro mani. 025 LAM 003 065 Rendili duri di cuore, la tua maledizione su di loro! 025 LAM 003 066 Perseguitali nell'ira e distruggili sotto il cielo, Signore. 025 LAM 004 001 Ah! come si è annerito l'oro, si è alterato l'oro migliore. Sono disperse le pietre sante all'angolo di ogni strada. 025 LAM 004 002 I preziosi figli di Sion, valutati come oro fino, ah! come sono stimati quali vasi di creta, lavoro delle mani di vasaio! 025 LAM 004 003 Perfino gli sciacalli porgono le mammelle e allattano i loro cuccioli, ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele come gli struzzi nel deserto. 025 LAM 004 004 La lingua del lattante si è attaccata al palato per la sete; i bambini chiedevano il pane e non c'era chi lo spezzasse loro. 025 LAM 004 005 Coloro che si cibavano di leccornìe languono lungo le strade; coloro che erano allevati sulla porpora abbracciano letame. 025 LAM 004 006 Grande è stata l'iniquità della figlia del mio popolo, maggiore del peccato di Sòdoma, la quale fu distrutta in un attimo, senza fatica di mani. 025 LAM 004 007 I suoi giovani erano più splendenti della neve, più candidi del latte; avevano il corpo più roseo dei coralli, era zaffìro la loro figura. 025 LAM 004 008 Ora il loro aspetto s'è fatto più scuro della fuliggine, non si riconoscono più per le strade; si è raggrinzita la loro pelle sulle ossa, è divenuta secca come legno. 025 LAM 004 009 Sono più fortunati gli uccisi di spada che i morti per fame, che son caduti estenuati per mancanza dei prodotti del campo. 025 LAM 004 010 Mani di donne, gia inclini a pietà, hanno cotto i loro bambini, che sono serviti loro di cibo nel disastro della figlia del mio popolo. 025 LAM 004 011 Il Signore ha esaurito la sua collera, ha rovesciato l'ira ardente; ha acceso in Sion un fuoco, che ha divorato le sue fondamenta. 025 LAM 004 012 Non credevano i re della terra e tutti gli abitanti del mondo che l'avversario e il nemico sarebbero penetrati entro le porte di Gerusalemme. 025 LAM 004 013 Fu per i peccati dei suoi profeti, per le iniquità dei suoi sacerdoti, che versarono in mezzo ad essa il sangue dei giusti. 025 LAM 004 014 Costoro vagavano come ciechi per le strade, insozzati di sangue, così che non si potevan toccare le loro vesti. 025 LAM 004 015 «Scostatevi! Un impuro!», si gridava per loro, «Scostatevi! Non toccate!». Fuggivano e andavano randagi tra le genti, non potevano trovare dimora. 025 LAM 004 016 La faccia del Signore li ha dispersi, egli non gli volgerà più lo sguardo; non si è avuto riguardo dei sacerdoti, non si è usata pietà agli anziani. 025 LAM 004 017 Ancora si consumavano i nostri occhi, in cerca di un vano soccorso. Dal nostro osservatorio scrutavamo verso una nazione che non poteva salvarci. 025 LAM 004 018 Han dato la caccia ai nostri passi, impedendoci di andare per le nostre piazze. «Prossima è la nostra fine; son compiuti i nostri giorni! Certo, è arrivata la nostra fine». 025 LAM 004 019 I nostri inseguitori erano più veloci delle aquile del cielo; sui monti ci hanno inseguiti, nel deserto ci hanno teso agguati. 025 LAM 004 020 Il nostro respiro, l'unto del Signore, è stato preso nei loro trabocchetti, lui, di cui dicevamo: «Alla sua ombra vivremo fra le nazioni». 025 LAM 004 021 Esulta pure, gioisci, figlia di Edom, che abiti nella terra di Uz; anche a te arriverà il calice, ti inebrierai ed esporrai la tua nudità. 025 LAM 004 022 E' completa la tua punizione, figlia di Sion, egli non ti manderà più in esilio; ma punirà la tua iniquità, figlia di Edom, scoprirà i tuoi peccati. 025 LAM 005 001 Ricordati, Signore, di quanto ci è accaduto, guarda e considera il nostro obbrobrio. 025 LAM 005 002 La nostra eredità è passata a stranieri, le nostre case a estranei. 025 LAM 005 003 Orfani siam diventati, senza padre; le nostre madri come vedove. 025 LAM 005 004 L'acqua nostra beviamo per denaro, la nostra legna si acquista a pagamento. 025 LAM 005 005 Con un giogo sul collo siamo perseguitati siamo sfiniti, non c'è per noi riposo. 025 LAM 005 006 All'Egitto abbiamo teso la mano, all'Assiria per saziarci di pane. 025 LAM 005 007 I nostri padri peccarono e non sono più, noi portiamo la pena delle loro iniquità. 025 LAM 005 008 Schiavi comandano su di noi, non c'è chi ci liberi dalle loro mani. 025 LAM 005 009 A rischio della nostra vita ci procuriamo il pane davanti alla spada nel deserto. 025 LAM 005 010 La nostra pelle si è fatta bruciante come un forno a causa degli ardori della fame. 025 LAM 005 011 Han disonorato le donne in Sion, le vergini nelle città di Giuda. 025 LAM 005 012 I capi sono stati impiccati dalle loro mani, i volti degli anziani non sono stati rispettati. 025 LAM 005 013 I giovani han girato la mola; i ragazzi son caduti sotto il peso della legna. 025 LAM 005 014 Gli anziani hanno disertato la porta, i giovani i loro strumenti a corda. 025 LAM 005 015 La gioia si è spenta nei nostri cuori, si è mutata in lutto la nostra danza. 025 LAM 005 016 E' caduta la corona dalla nostra testa; guai a noi, perché abbiamo peccato! 025 LAM 005 017 Per questo è diventato mesto il nostro cuore, per tali cose si sono annebbiati i nostri occhi: 025 LAM 005 018 perché il monte di Sion è desolato; le volpi vi scorrazzano. 025 LAM 005 019 Ma tu, Signore, rimani per sempre, il tuo trono di generazione in generazione. 025 LAM 005 020 Perché ci vuoi dimenticare per sempre? Ci vuoi abbandonare per lunghi giorni? 025 LAM 005 021 Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo; rinnova i nostri giorni come in antico, 025 LAM 005 022 poiché non ci hai rigettati per sempre, nè senza limite sei sdegnato contro di noi. # # BOOK 026 EZE Ezekiel Ezechiele 026 EZE 001 001 Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. 026 EZE 001 002 Il cinque del mese - era l'anno quinto della deportazione del re Ioiachìn - 026 EZE 001 003 la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il canale Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del Signore. 026 EZE 001 004 Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. 026 EZE 001 005 Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l'aspetto: avevano sembianza umana 026 EZE 001 006 e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. 026 EZE 001 007 Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo. 026 EZE 001 008 Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, 026 EZE 001 009 e queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé. 026 EZE 001 010 Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila. 026 EZE 001 011 Le loro ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. 026 EZE 001 012 Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. 026 EZE 001 013 Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. 026 EZE 001 014 Gli esseri andavano e venivano come un baleno. 026 EZE 001 015 Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. 026 EZE 001 016 Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un'altra ruota. 026 EZE 001 017 Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. 026 EZE 001 018 La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno. 026 EZE 001 019 Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. 026 EZE 001 020 Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. 026 EZE 001 021 Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. 026 EZE 001 022 Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, 026 EZE 001 023 e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro all'altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. 026 EZE 001 024 Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. 026 EZE 001 025 Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. 026 EZE 001 026 Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. 026 EZE 001 027 Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore 026 EZE 001 028 il cui aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava. 026 EZE 002 001 Mi disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare». 026 EZE 002 002 Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. 026 EZE 002 003 Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. 026 EZE 002 004 Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. 026 EZE 002 005 Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. 026 EZE 002 006 Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genìa di ribelli. 026 EZE 002 007 Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genìa di ribelli. 026 EZE 002 008 E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do». 026 EZE 002 009 Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai. 026 EZE 003 001 Mi disse: «Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele». 026 EZE 003 002 Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, 026 EZE 003 003 dicendomi: «Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele. 026 EZE 003 004 Poi egli mi disse: «Figlio dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e riferisci loro le mie parole, 026 EZE 003 005 poiché io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: 026 EZE 003 006 non a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato; 026 EZE 003 007 ma gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me: tutti gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. 026 EZE 003 008 Ecco io ti do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte. 026 EZE 003 009 Come diamante, più dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli». 026 EZE 003 010 Mi disse ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: 026 EZE 003 011 poi và, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non ascoltino». 026 EZE 003 012 Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande fragore: «Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!». 026 EZE 003 013 Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono. 026 EZE 003 014 Uno spirito dunque mi sollevò e mi portò via; io ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di me. 026 EZE 003 015 Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito. 026 EZE 003 016 Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele. 026 EZE 003 017 Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. 026 EZE 003 018 Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. 026 EZE 003 019 Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato. 026 EZE 003 020 Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te. 026 EZE 003 021 Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato». 026 EZE 003 022 Anche là venne sopra di me la mano del Signore ed egli mi disse: «Alzati e và nella valle; là ti voglio parlare». 026 EZE 003 023 Mi alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era là, simile alla gloria che avevo vista sul canale Chebàr, e caddi con la faccia a terra. 026 EZE 003 024 Allora uno spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: «Và e rinchiuditi in casa. 026 EZE 003 025 Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe addosso delle funi, sarai legato e non potrai più uscire in mezzo a loro. 026 EZE 003 026 Ti farò aderire la lingua al palato e resterai muto; così non sarai più per loro uno che li rimprovera, perché sono una genìa di ribelli. 026 EZE 003 027 Ma quando poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono una genìa di ribelli». 026 EZE 004 001 «Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, 026 EZE 004 002 e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. 026 EZE 004 003 Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà un segno per gli Israeliti. 026 EZE 004 004 Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai le sue iniquità: 026 EZE 004 005 io ho computato a te gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquità degli Israeliti. 026 EZE 004 006 Terminati questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquità di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno. 026 EZE 004 007 Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene, 026 EZE 004 008 in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché tu non abbia compiuto i giorni della tua reclusione. 026 EZE 004 009 Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per centonovanta giorni. 026 EZE 004 010 Il cibo che ti prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai nelle ventiquattr'ore. 026 EZE 004 011 Anche l'acqua che berrai sarà razionata: un sesto di hin, nelle ventiquattro ore. 026 EZE 004 012 Mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti ai loro occhi. 026 EZE 004 013 In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperderò». 026 EZE 004 014 Io esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato! Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo impuro». 026 EZE 004 015 Egli mi rispose: «Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai il tuo pane». 026 EZE 004 016 Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; 026 EZE 004 017 così, mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquità. 026 EZE 005 001 E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati. 026 EZE 005 002 Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla città e l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguainerò la spada dietro ad essi. 026 EZE 005 003 Di questi ne prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del tuo mantello; 026 EZE 005 004 ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai: 026 EZE 005 005 Così dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri. 026 EZE 005 006 Essa si è ribellata con empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei statuti più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. 026 EZE 005 007 Perciò, dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno intorno, 026 EZE 005 008 ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di te: farò in mezzo a te giustizia di fronte alle genti. 026 EZE 005 009 Farò in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe abominevoli. 026 EZE 005 010 Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Compirò in te i miei giudizi e disperderò ad ogni vento quel che resterà di te. 026 EZE 005 011 Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io raderò tutto, il mio occhio non s'impietosirà, non avrò compassione. 026 EZE 005 012 Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e sguainerò la spada dietro di essi. 026 EZE 005 013 Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e mi vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore. 026 EZE 005 014 Ti ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. 026 EZE 005 015 Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo - 026 EZE 005 016 quando scoccherò contro di voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che lancerò per distruggervi, e aumenterò la fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane. 026 EZE 005 017 Allora manderò contro di voi la fame e le belve che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre farò piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato». 026 EZE 006 001 Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 006 002 «Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi: 026 EZE 006 003 Monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò sopra di voi la spada e distruggerò le vostre alture; 026 EZE 006 004 i vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari per l'incenso; getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli 026 EZE 006 005 e disseminerò le vostre ossa intorno ai vostri altari. 026 EZE 006 006 Su tutto il vostro suolo le vostre città saranno rovinate, le vostre alture demolite, distrutte, e i vostri altari spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno le vostre opere. 026 EZE 006 007 Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore. 026 EZE 006 008 Tuttavia lascerò alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle genti, quando vi avrò dispersi nei vari paesi: 026 EZE 006 009 i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali saranno deportati; perché io avrò spezzato il loro cuore infedele che si è allontanato da me e i loro occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquità commesse e per tutte le loro nefandezze. 026 EZE 006 010 Sapranno allora che io sono il Signore e che non invano ho minacciato di infliggere loro questi mali. 026 EZE 006 011 Così dice il Signore Dio: Batti le mani, pesta i piedi in terra e dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo d'Israele perirà di spada, di fame e di peste! 026 EZE 006 012 Chi è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame: sfogherò su di loro il mio sdegno. 026 EZE 006 013 Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. 026 EZE 006 014 Stenderò la mano su di loro e renderò la terra desolata e brulla dal deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore». 026 EZE 007 001 Questa parola del Signore mi fu rivolta: 026 EZE 007 002 «Ora, figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese. 026 EZE 007 003 Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze. 026 EZE 007 004 Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione, anzi ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. 026 EZE 007 005 Così dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. 026 EZE 007 006 Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene. 026 EZE 007 007 Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. 026 EZE 007 008 Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò sfogo alla mia ira. Ti giudicherò secondo le tue opere e ti domanderò conto di tutte le tue nefandezze. 026 EZE 007 009 Né s'impietosirà il mio occhio e non avrò compassione, ma ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. 026 EZE 007 010 Ecco il giorno, eccolo che arriva. E' giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio 026 EZE 007 011 e la violenza si leva a scettro d'iniquità. 026 EZE 007 012 E' giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su tutti! 026 EZE 007 013 Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza. 026 EZE 007 014 Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine. 026 EZE 007 015 La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. 026 EZE 007 016 Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità. 026 EZE 007 017 Tutte le mani cadranno e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua. 026 EZE 007 018 Vestiranno il sacco e lo spavento li avvolgerà. Su tutti i volti sarà la vergogna e tutte le teste saranno rasate. 026 EZE 007 019 Getteranno l'argento per le strade e il loro oro si cambierà in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre, perché è stato per loro causa di peccato. 026 EZE 007 020 Della bellezza dei loro gioielli fecero oggetto d'orgoglio e fabbricarono con essi le abominevoli statue dei loro idoli: per questo li tratterò come immondizia, 026 EZE 007 021 li darò in preda agli stranieri e in bottino alla feccia del paese e lo profaneranno. 026 EZE 007 022 Rivolgerò da loro la mia faccia, sarà profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno. 026 EZE 007 023 Prepàrati una catena, poiché il paese è pieno di assassini e la città è piena di violenza. 026 EZE 007 024 Io manderò i popoli più feroci e s'impadroniranno delle loro case, abbatterò la superbia dei potenti, i santuari saranno profanati. 026 EZE 007 025 Giungerà l'angoscia e cercheranno pace, ma pace non vi sarà. 026 EZE 007 026 Sventura seguirà a sventura, allarme seguirà ad allarme: ai profeti chiederanno responsi, ai sacerdoti verrà meno la dottrina, agli anziani il consiglio. 026 EZE 007 027 Il re sarà in lutto, il principe ammantato di desolazione, tremeranno le mani del popolo del paese. Li tratterò secondo la loro condotta, li giudicherò secondo i loro giudizi: così sapranno che io sono il Signore». 026 EZE 008 001 Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si posò su di me 026 EZE 008 002 e vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo: da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro. 026 EZE 008 003 Stese come una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi sollevò fra terra e cielo e mi portò in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del cortile interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia, che provocava la gelosia. 026 EZE 008 004 Ed ecco là era la gloria del Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle. 026 EZE 008 005 Mi disse: «Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco a settentrione della porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio all'ingresso. 026 EZE 008 006 Mi disse: «Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori». 026 EZE 008 007 Mi condusse allora all'ingresso del cortile e vidi un foro nella parete. 026 EZE 008 008 Mi disse: «Figlio dell'uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. 026 EZE 008 009 Mi disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro». 026 EZE 008 010 Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli del popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti 026 EZE 008 011 e settanta anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi, davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d'incenso. 026 EZE 008 012 Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo, quello che fanno gli anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il Signore ha abbandonato il paese...». 026 EZE 008 013 Poi mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di queste». 026 EZE 008 014 Mi condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. 026 EZE 008 015 Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di questi». 026 EZE 008 016 Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. 026 EZE 008 017 Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici. 026 EZE 008 018 Ebbene anch'io agirò con furore. Il mio occhio non s'impietosirà; non avrò compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò». 026 EZE 009 001 Allora una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano». 026 EZE 009 002 Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di bronzo. 026 EZE 009 003 La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba. 026 EZE 009 004 Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». 026 EZE 009 005 Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia. 026 EZE 009 006 Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio. 026 EZE 009 007 Disse loro: «Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città. 026 EZE 009 008 Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto è rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?». 026 EZE 009 009 Mi disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede. 026 EZE 009 010 Ebbene, neppure il mio occhio avrà compassione e non userò misericordia: farò ricadere sul loro capo le loro opere». 026 EZE 009 011 Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: «Ho fatto come tu mi hai comandato». 026 EZE 010 001 Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. 026 EZE 010 002 Disse all'uomo vestito di lino: «Và fra le ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò mentre io lo seguivo con lo sguardo. 026 EZE 010 003 Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi andò, e una nube riempiva il cortile interno. 026 EZE 010 004 La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore. 026 EZE 010 005 Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla. 026 EZE 010 006 Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla ruota. 026 EZE 010 007 Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo prese e uscì. 026 EZE 010 008 Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano d'uomo. 026 EZE 010 009 Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio. 026 EZE 010 010 Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra. 026 EZE 010 011 Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento. 026 EZE 010 012 Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. 026 EZE 010 013 Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine». 026 EZE 010 014 Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. 026 EZE 010 015 I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale Chebàr. 026 EZE 010 016 Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; 026 EZE 010 017 quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro. 026 EZE 010 018 La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò sui cherubini. 026 EZE 010 019 I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. 026 EZE 010 020 Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini. 026 EZE 010 021 Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali. 026 EZE 010 022 Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr. Ciascuno di loro procedeva di fronte a sé. 026 EZE 011 001 Uno spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià figlio d'Azzùr, e Pelatìa figlio di Benaià, capi del popolo. 026 EZE 011 002 Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno consigli cattivi in questa città; 026 EZE 011 003 sono coloro che dicono: Non in breve tempo si costruiscon le case: questa città è la pentola e noi siamo la carne. 026 EZE 011 004 Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo». 026 EZE 011 005 Lo spirito del Signore venne su di me e mi disse: «Parla, dice il Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ciò che vi passa per la mente. 026 EZE 011 006 Voi avete moltiplicato i morti in questa città, avete riempito di cadaveri le sue strade. 026 EZE 011 007 Per questo così dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la città è la pentola. Ma io vi scaccerò. 026 EZE 011 008 Avete paura della spada e io manderò la spada contro di voi, dice il Signore Dio! 026 EZE 011 009 Vi scaccerò dalla città e vi metterò in mano agli stranieri e farò giustizia su di voi. 026 EZE 011 010 Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudicherò e saprete che io sono il Signore. 026 EZE 011 011 La città non sarà per voi la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi giudicherò: 026 EZE 011 012 allora saprete che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi né osservate le leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle genti vicine». 026 EZE 011 013 Non avevo finito di profetizzare quando Pelatìa figlio di Benaià cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con tutta la voce: «Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta d'Israele?». 026 EZE 011 014 Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 011 015 «Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra. 026 EZE 011 016 Dì loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, sarò per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato. 026 EZE 011 017 Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi darò il paese d'Israele. 026 EZE 011 018 Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. 026 EZE 011 019 Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, 026 EZE 011 020 perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 026 EZE 011 021 Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze farò ricadere le loro opere, dice il Signore Dio». 026 EZE 011 022 I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. 026 EZE 011 023 Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è ad oriente della città. 026 EZE 011 024 E uno spirito mi sollevò e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me. 026 EZE 011 025 E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato. 026 EZE 012 001 Questa parola del Signore mi fu riferita: 026 EZE 012 002 «Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli. 026 EZE 012 003 Tu, figlio dell'uomo, fà il tuo bagaglio da deportato e, di giorno davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. 026 EZE 012 004 Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai però al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un esiliato. 026 EZE 012 005 Fà alla loro presenza un'apertura nel muro ed esci di lì. 026 EZE 012 006 Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti». 026 EZE 012 007 Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi. 026 EZE 012 008 Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 012 009 «Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai facendo? 026 EZE 012 010 Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Quest'oracolo è per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano. 026 EZE 012 011 Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. 026 EZE 012 012 Il principe, che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese. 026 EZE 012 013 Ma io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei miei lacci: lo condurrò in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e là morirà. 026 EZE 012 014 Disperderò ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe, e snuderò dietro a loro la spada. 026 EZE 012 015 Allora sapranno che io sono il Signore, quando li avrò dispersi fra le genti e li avrò disseminati in paesi stranieri. 026 EZE 012 016 Tuttavia ne risparmierò alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perché raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io sono il Signore». 026 EZE 012 017 Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 026 EZE 012 018 «Figlio dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con trepidazione e con angoscia. 026 EZE 012 019 Al popolo del paese dirai: Così dice il Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perché la loro terra sarà spogliata della sua abbondanza per l'empietà di tutti i suoi abitanti. 026 EZE 012 020 Le città popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un deserto: saprete che io sono il Signore». 026 EZE 012 021 Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 012 022 «Figlio dell'uomo, che cos'è questo proverbio che si va ripetendo nel paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione svanisce? 026 EZE 012 023 Ebbene, riferisci loro: Così dice il Signore Dio: Farò cessare questo proverbio e non si sentirà più ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avvererà ogni visione. 026 EZE 012 024 Infatti non ci sarà più visione falsa, né predizione fallace in mezzo agli Israeliti, 026 EZE 012 025 perché io, il Signore, parlerò e attuerò senza indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o genìa di ribelli, pronunzierò una parola e l'attuerò: parola del Signore Dio». 026 EZE 012 026 Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 026 EZE 012 027 «Figlio dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui vede è per i giorni futuri; costui predice per i tempi lontani. 026 EZE 012 028 Ebbene, riferisci loro: Dice il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola: la parola che dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio». 026 EZE 013 001 Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 026 EZE 013 002 «Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza e dì a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: 026 EZE 013 003 Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. 026 EZE 013 004 Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. 026 EZE 013 005 Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. 026 EZE 013 006 Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! 026 EZE 013 007 Non avete forse avuto una falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non vi ho parlato? 026 EZE 013 008 Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore Dio. 026 EZE 013 009 La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele: saprete che io sono il Signore Dio, 026 EZE 013 010 poiché ingannano il mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'è; mentre egli costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di mota. 026 EZE 013 011 Dì a quegli intonacatori di mota: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si scatenerà un uragano 026 EZE 013 012 ed ecco, il muro è abbattuto. Allora non vi sarà forse domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate intonacato? 026 EZE 013 013 Perciò dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come pietre; 026 EZE 013 014 demolirò il muro che avete intonacato di mota, lo atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete insieme con esso e saprete che io sono il Signore. 026 EZE 013 015 Quando avrò sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e neppure gli intonacatori, 026 EZE 013 016 i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore. 026 EZE 013 017 Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro. 026 EZE 013 018 Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? 026 EZE 013 019 Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne. 026 EZE 013 020 Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato come uccelli. 026 EZE 013 021 Straccerò i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà più una preda in mano vostra; saprete così che io sono il Signore. 026 EZE 013 022 Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l'avevo rattristato e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. 026 EZE 013 023 Per questo non avrete più visioni false, né più spaccerete incantesimi: libererò il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore». 026 EZE 014 001 Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero dinanzi a me. 026 EZE 014 002 Mi fu rivolta allora questa parola del Signore: 026 EZE 014 003 «Figlio dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro cuore e tengono fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquità appena si mostri. Mi lascerò interrogare da loro? 026 EZE 014 004 Parla quindi e dì loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita avrà innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avrà rivolto lo sguardo all'occasione della propria iniquità e verrà dal profeta, gli risponderò io, il Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi idoli, 026 EZE 014 005 per raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a causa di tutti i loro idoli. 026 EZE 014 006 Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze, 026 EZE 014 007 poiché a qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo all'occasione della propria iniquità e poi viene dal profeta a consultarmi, risponderò io, il Signore, da me stesso. 026 EZE 014 008 Distoglierò la faccia da costui e ne farò un esempio e un proverbio, e lo sterminerò dal mio popolo: saprete così che io sono il Signore. 026 EZE 014 009 Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il Signore, ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di lui e lo cancellerò dal mio popolo Israele. 026 EZE 014 010 Ambedue porteranno la pena della loro iniquità. La pena di chi consulta sarà uguale a quella del profeta, 026 EZE 014 011 perché gli Israeliti non vadano più errando lontano da me, né più si contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Parola del Signore». 026 EZE 014 012 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 014 013 «Figlio dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane e gli mando contro la fame e stèrmino uomini e bestie; 026 EZE 014 014 anche se nel paese vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio. 026 EZE 014 015 Oppure se io infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei suoi figli e ne facessero un deserto che nessuno potesse attraversare a causa delle bestie feroci, 026 EZE 014 016 anche se in mezzo a quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto. 026 EZE 014 017 Oppure, se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi: Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, 026 EZE 014 018 anche se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si salverebbero. 026 EZE 014 019 Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, 026 EZE 014 020 anche se in mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto essi si salverebbero per la loro giustizia. 026 EZE 014 021 Dice infatti il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie, 026 EZE 014 022 ecco vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perché vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei. 026 EZE 014 023 Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che non invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei». Parola del Signore Dio. 026 EZE 015 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 015 002 «Figlio dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti gli altri legni della foresta? 026 EZE 015 003 Si adopera forse quel legno per farne un oggetto? Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa? 026 EZE 015 004 Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare, il fuoco ne divora i due capi e anche il centro è bruciacchiato. Potrà essere utile a qualche lavoro? 026 EZE 015 005 Anche quand'era intatto, non serviva a niente: ora, dopo che il fuoco lo ha divorato, l'ha bruciato, ci si ricaverà forse qualcosa? 026 EZE 015 006 Perciò così dice il Signore Dio: Come il legno della vite fra i legnami della foresta io l'ho messo sul fuoco a bruciare, così tratterò gli abitanti di Gerusalemme. 026 EZE 015 007 Volgerò contro di loro la faccia. Da un fuoco sono scampati, ma un fuoco li divorerà! Allora saprete che io sono il Signore quando volgerò contro di loro la faccia 026 EZE 015 008 e renderò il paese deserto, poiché sono stati infedeli», dice il Signore Dio. 026 EZE 016 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 016 002 «Figlio dell'uomo, fà conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. 026 EZE 016 003 Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. 026 EZE 016 004 Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né fosti avvolta in fasce. 026 EZE 016 005 Occhio pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna, il giorno della tua nascita. 026 EZE 016 006 Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue 026 EZE 016 007 e cresci come l'erba del campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda e scoperta. 026 EZE 016 008 Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia. 026 EZE 016 009 Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; 026 EZE 016 010 ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta; 026 EZE 016 011 ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: 026 EZE 016 012 misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo. 026 EZE 016 013 Così fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre più bella e giungesti fino ad esser regina. 026 EZE 016 014 La tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era perfetta, per la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio. 026 EZE 016 015 Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante. 026 EZE 016 016 Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti prostituivi. 026 EZE 016 017 Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare; 026 EZE 016 018 poi tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle immagini presentasti il mio olio e i miei profumi. 026 EZE 016 019 Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 016 020 Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generati e li sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedeltà? 026 EZE 016 021 Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il fuoco. 026 EZE 016 022 Fra tutte le tue nefandezze e infedeltà non ti ricordasti del tempo della tua giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue! 026 EZE 016 023 Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 016 024 In ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una altura; 026 EZE 016 025 ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni. 026 EZE 016 026 Hai concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue infedeltà per irritarmi. 026 EZE 016 027 Ed ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata. 026 EZE 016 028 Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non soddisfatta 026 EZE 016 029 hai moltiplicato le tue infedeltà nel paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata. 026 EZE 016 030 Come è stato abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne di una spudorata sgualdrina! 026 EZE 016 031 Quando ti costruivi un postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno, 026 EZE 016 032 ma come un'adultera che, invece del marito, accoglie gli stranieri! 026 EZE 016 033 Ad ogni prostituta si dà un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distruibuito loro doni perché da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. 026 EZE 016 034 Tu hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri pervertita. 026 EZE 016 035 Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore. 026 EZE 016 036 Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, 026 EZE 016 037 ecco, io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano tutta. 026 EZE 016 038 Ti infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e riverserò su di te furore e gelosia. 026 EZE 016 039 Ti abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. 026 EZE 016 040 Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. 026 EZE 016 041 Incendieranno le tue case e sarà fatta giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti farò smettere di prostituirti e non distribuirai più doni. 026 EZE 016 042 Quando avrò saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si allontanerà da te; mi calmerò e non mi adirerò più. 026 EZE 016 043 Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte queste cose, ecco anch'io farò ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze oltre tutti gli altri tuoi abomini. 026 EZE 016 044 Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia. 026 EZE 016 045 Tu sei la degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu sei sorella delle tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era una Hittita e vostro padre un Amorreo. 026 EZE 016 046 Tua sorella maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella più piccola è Sòdoma, che con le sue figlie abita alla tua destra. 026 EZE 016 047 Tu non soltanto hai seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua condotta. 026 EZE 016 048 Per la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sòdoma e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie! 026 EZE 016 049 Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente: 026 EZE 016 050 insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai. 026 EZE 016 051 Samaria non ha peccato la metà di quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue nefandezze più di loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste, con tutte le nefandezze che hai commesse. 026 EZE 016 052 Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse sono più giuste di te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare la tua umiliazione, perché hai giustificato le tue sorelle. 026 EZE 016 053 Ma io cambierò le loro sorti: cambierò le sorti di Sòdoma e delle città dipendenti, cambierò le sorti di Samaria e delle città dipendenti; anche le tue sorti muterò in mezzo a loro, 026 EZE 016 054 perché tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai fatto per consolarle. 026 EZE 016 055 Tua sorella Sòdoma e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima; Samaria e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima e anche tu e le città dipendenti tornerete allo stato di prima. 026 EZE 016 056 Eppure tua sorella Sòdoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo orgoglio, 026 EZE 016 057 prima che fosse scoperta la tua malvagità? Perché ora tu sei disprezzata dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te, le quali ti dileggiano da ogni parte? 026 EZE 016 058 Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del Signore. 026 EZE 016 059 Poiché, dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento e violato l'alleanza. 026 EZE 016 060 Anch'io mi ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te un'alleanza eterna. 026 EZE 016 061 Allora ti ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle più piccole e io le darò a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza; 026 EZE 016 062 io ratificherò la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore, 026 EZE 016 063 perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto. Parola del Signore Dio». 026 EZE 017 001 Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 026 EZE 017 002 «Figlio dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli Israeliti. 026 EZE 017 003 Un'aquila grande dalle grandi ali e dalle lunghe penne, folta di piume dal colore variopinto, venne sul Libano e portò via la cima del cedro; Tu dirai: Dice il Signore Dio: 026 EZE 017 004 stroncò il ramo più alto e lo portò in un paese di mercanti, lo depose in una città di negozianti. 026 EZE 017 005 Scelse un germoglio del paese e lo depose in un campo da seme; lungo il corso di grandi acque, lo piantò come un salice, 026 EZE 017 006 perché germogliasse e diventasse una vite estesa, poco elevata, che verso l'aquila volgesse i rami e le radici crescessero sotto di essa. Divenne una vite, che fece crescere i tralci e distese i rami. 026 EZE 017 007 Ma c'era un'altra aquila grande, larga di ali, folta di penne. Ed ecco quella vite rivolse verso di lei le radici e tese verso di lei i suoi tralci, perché la irrigasse dall'aiuola dove era piantata. 026 EZE 017 008 In un campo fertile, lungo il corso di grandi acque, essa era piantata, per metter rami e dar frutto e diventare una vite magnifica. 026 EZE 017 009 Riferisci loro: Dice il Signore Dio: Riuscirà a prosperare? O non svellerà forse l'aquila le sue radici e vendemmierà il suo frutto e seccheranno tutti i tralci che ha messo? Non ci vorrà un grande sforzo o molta gente per svellerla dalle radici. 026 EZE 017 010 Ecco, essa è piantata: riuscirà a prosperare? O non seccherà del tutto non appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente? Proprio nell'aiuola dove è germogliata, seccherà!». 026 EZE 017 011 Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 026 EZE 017 012 «Parla dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa significa questo? Dì ancora: Ecco, il re di Babilonia è giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i prìncipi e li ha trasportati con sé in Babilonia. 026 EZE 017 013 Si è scelto uno di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo con giuramento. Ha deportato i potenti del paese, 026 EZE 017 014 perché il regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse l'alleanza con lui. 026 EZE 017 015 Ma questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto, perché gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà prosperare, potrà scampare chi ha agito così? Chi ha infranto un patto potrà uscirne senza danno? 026 EZE 017 016 Per la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto l'alleanza, presso di lui, morirà, in Babilonia. 026 EZE 017 017 Il faraone con le sue grandi forze e il suo ingente esercito non gli sarà di valido aiuto in guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per distruggere tante vite umane. 026 EZE 017 018 Ha disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza: ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potrà trovare scampo. 026 EZE 017 019 Perciò così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, il mio giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li farò ricadere sopra il suo capo. 026 EZE 017 020 Stenderò su di lui la mia rete e rimarrà preso nel mio laccio. Lo porterò in Babilonia e là lo giudicherò per l'infedeltà commessa contro di me. 026 EZE 017 021 Tutti i migliori delle sue schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti: così saprete che io, il Signore, ho parlato. 026 EZE 017 022 Dice il Signore Dio: Anch'io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami coglierò un ramoscello e lo pianterò sopra un monte alto, massiccio; 026 EZE 017 023 lo pianterò sul monte alto d'Israele. Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà. 026 EZE 017 024 Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso; faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò». 026 EZE 018 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 018 002 I padri han mangiato l'uva acerba e i denti dei figli si sono allegati? «Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele: 026 EZE 018 003 Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele. 026 EZE 018 004 Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà. 026 EZE 018 005 Se uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia, 026 EZE 018 006 se non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele, se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna durante il suo stato di impurità, 026 EZE 018 007 se non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con l'affamato e copre di vesti l'ignudo, 026 EZE 018 008 se non presta a usura e non esige interesse, desiste dall'iniquità e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro, 026 EZE 018 009 se cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedeltà, egli è giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio. 026 EZE 018 010 Ma se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di tali azioni, 026 EZE 018 011 mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture, disonora la donna del prossimo, 026 EZE 018 012 opprime il povero e l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli, 026 EZE 018 013 presta a usura ed esige gli interessi, egli non vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui morirà e dovrà a se stesso la propria morte. 026 EZE 018 014 Ma, se uno ha generato un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette, 026 EZE 018 015 non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non disonora la donna del prossimo, 026 EZE 018 016 non opprime alcuno, non trattiene il pegno, non commette rapina, dà il pane all'affamato e copre di vesti l'ignudo, 026 EZE 018 017 desiste dall'iniquità, non presta a usura né a interesse, osserva i miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morirà per l'iniquità di suo padre, ma certo vivrà. 026 EZE 018 018 Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità. 026 EZE 018 019 Voi dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica, perciò egli vivrà. 026 EZE 018 020 Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità. 026 EZE 018 021 Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. 026 EZE 018 022 Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticata. 026 EZE 018 023 Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva? 026 EZE 018 024 Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l'iniquità e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà. 026 EZE 018 025 Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore. Ascolta dunque, popolo d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? 026 EZE 018 026 Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l'iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto per l'iniquità che ha commessa. 026 EZE 018 027 E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. 026 EZE 018 028 Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà. 026 EZE 018 029 Eppure gli Israeliti van dicendo: Non è retta la via del Signore. O popolo d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre? 026 EZE 018 030 Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina. 026 EZE 018 031 Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti? 026 EZE 018 032 Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete». 026 EZE 019 001 Intona ora un lamento sui capi d'Israele 026 EZE 019 002 «Che cos'era tua madre? Una leonessa fra leoni. Accovacciata in mezzo ai leoni allevava i suoi cuccioli. dicendo: 026 EZE 019 003 Essa innalzò uno dei cuccioli che divenne leone, imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini. 026 EZE 019 004 Ma contro di lui le genti fecero lega, restò preso nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto. 026 EZE 019 005 Quando essa vide che era lunga l'attesa e delusa la sua speranza, prese un altro cucciolo e ne fece un leoncino. 026 EZE 019 006 Egli se ne andava e veniva fra i leoni, divenuto leoncello, e imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini. 026 EZE 019 007 Penetrò nei loro palazzi, devastò le loro città. Il paese e i suoi abitanti sbigottivano al rumore del suo ruggito. 026 EZE 019 008 Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno; tesero un laccio contro di lui e restò preso nella loro fossa. 026 EZE 019 009 Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in catene al re di Babilonia e lo misero in una prigione, perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele. 026 EZE 019 010 Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua; 026 EZE 019 011 ebbe rami robusti buoni per scettri regali; il suo fusto si elevò in mezzo agli arbusti mirabile per la sua altezza e per l'abbondanza dei suoi rami. 026 EZE 019 012 Ma essa fu sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la disseccò, disseccò i suoi frutti; il suo ramo robusto inaridì e il fuoco lo divorò. 026 EZE 019 013 Ora è trapiantata nel deserto, in una terra secca e riarsa; 026 EZE 019 014 un fuoco uscì da un suo ramo, divorò tralci e frutti ed essa non ha più alcun ramo robusto, uno scettro per dominare». Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso. 026 EZE 020 001 Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me. 026 EZE 020 002 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 020 003 «Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e dì loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non mi lascerò consultare da voi. Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 020 004 Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri. 026 EZE 020 005 Dì loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio. 026 EZE 020 006 Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra tutte le terre. 026 EZE 020 007 Dissi loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio. 026 EZE 020 008 Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. 026 EZE 020 009 Ma feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi. 026 EZE 020 010 Così li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto; 026 EZE 020 011 diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva viva per esse. 026 EZE 020 012 Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico. 026 EZE 020 013 Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna osservare perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli. 026 EZE 020 014 Ma agii diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. 026 EZE 020 015 Avevo giurato su di loro nel deserto che non li avrei più condotti nella terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra tutte le terre, 026 EZE 020 016 perché avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era attaccato ai loro idoli. 026 EZE 020 017 Tuttavia il mio occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto. 026 EZE 020 018 Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro idoli: 026 EZE 020 019 sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e mettetele in pratica. 026 EZE 020 020 Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il Signore vostro Dio. 026 EZE 020 021 Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto. 026 EZE 020 022 Ma ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui presenza io li avevo fatti uscire. 026 EZE 020 023 E nel deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri, 026 EZE 020 024 perché non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri. 026 EZE 020 025 Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano vivere. 026 EZE 020 026 Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore. 026 EZE 020 027 Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e dì loro: Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo con infedeltà verso di me: 026 EZE 020 028 dopo che io li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e là fecero i sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: là depositarono i loro profumi soavi e versarono le loro libazioni. 026 EZE 020 029 Io dissi loro: Che cos'è quest'altura alla quale voi andate? Il nome altura è rimasto fino ai nostri giorni. 026 EZE 020 030 Ebbene, dì agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini, 026 EZE 020 031 vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - non mi lascerò consultare da voi. 026 EZE 020 032 E ciò che v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo come le genti, come le tribù degli altri paesi che prestano culto al legno e alla pietra. 026 EZE 020 033 Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regnerò su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia ira. 026 EZE 020 034 Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia ira traboccante 026 EZE 020 035 e vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi giudicherò. 026 EZE 020 036 Come giudicai i vostri padri nel deserto del paese di Egitto così giudicherò voi, dice il Signore Dio. 026 EZE 020 037 Vi farò passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza. 026 EZE 020 038 Separerò da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li farò uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele: così saprete che io sono il Signore. 026 EZE 020 039 A voi, uomini d'Israele, così dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con le vostre offerte, con i vostri idoli; 026 EZE 020 040 poiché sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese; là mi saranno graditi e là richiederò le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete. 026 EZE 020 041 Io vi accetterò come soave profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli occhi delle genti. 026 EZE 020 042 Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurrò nel paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di dare ai vostri padri. 026 EZE 020 043 Là vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesse. 026 EZE 020 044 Allora saprete che io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, uomini d'Israele». Parola del Signore Dio. 026 EZE 020 045 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 020 046 «Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno. 026 EZE 020 047 Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco, io accenderò in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco: la fiamma ardente non si spegnerà e ogni sembiante sarà bruciato dal mezzogiorno al settentrione. 026 EZE 020 048 Ogni vivente vedrà che io, il Signore, l'ho incendiato e non si spegnerà». 026 EZE 020 049 Io dissi: «Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse costui uno che racconta delle favole?». 026 EZE 021 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 021 002 «Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari, predici contro il paese d'Israele. 026 EZE 021 003 Tu riferirai al paese d'Israele: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in te il giusto e il peccatore. 026 EZE 021 004 Se ucciderò in te il giusto e il peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro ogni carne, dal mezzogiorno al settentrione. 026 EZE 021 005 Così ogni vivente saprà che io, il Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero. 026 EZE 021 006 Tu, figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno d'amarezza. 026 EZE 021 007 Quando ti domanderanno: Perché piangi?, risponderai: Perché è giunta la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sarà costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si compie». Parola del Signore Dio. 026 EZE 021 008 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 021 009 Spada, spada aguzza e affilata, «Figlio dell'uomo, profetizza e dì loro: Così dice il Signore Dio: 026 EZE 021 010 aguzza per scannare, affilata per lampeggiare! 026 EZE 021 011 L'ha fatta affilare perché la si impugni, l'ha aguzzata e affilata per darla in mano al massacratore! 026 EZE 021 012 Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo, perché essa pesa sul mio popolo, su tutti i prìncipi d'Israele: essi cadranno di spada insieme con il mio popolo. Perciò battiti il fianco, 026 EZE 021 013 perché è una prova: che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci fosse Parola del Signore Dio. 026 EZE 021 014 Tu, o figlio dell'uomo, predici e batti le mani: la spada si raddoppi e si triplichi, è la spada dei massacri, la grande spada del massacro che li circonda. 026 EZE 021 015 Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le vittime, ho messo ad ogni porta la punta della spada, fatta per lampeggiare, affilata per il massacro. 026 EZE 021 016 Volgiti a destra, volgiti a sinistra, ovunque si diriga la tua lama. 026 EZE 021 017 Anch'io batterò le mani e sazierò la mia ira. Io, il Signore, ho parlato». 026 EZE 021 018 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 021 019 «Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese; tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella città. 026 EZE 021 020 Traccia la strada per cui la spada giunga a Rabbà degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme nella città fortificata. 026 EZE 021 021 Infatti il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva il fegato. 026 EZE 021 022 Nella sua destra è uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee. 026 EZE 021 023 Ma questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro l'iniquità per cui saranno catturati». 026 EZE 021 024 Perciò dice il Signore: «Poiché voi avete fatto ricordare le vostre iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio. 026 EZE 021 025 A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il giorno con il tempo della tua iniquità finale, 026 EZE 021 026 così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona: tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che è alto sarà abbassato. 026 EZE 021 027 In rovina, in rovina, in rovina la ridurrò e non si rialzerà più finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò». 026 EZE 021 028 Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annunzia: «Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Dì dunque: La spada, la spada è sguainata per la strage, è affilata per sterminare, per lampeggiare, 026 EZE 021 029 mentre tu hai false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la spada sarà messa alla gola degli empi perversi, il cui giorno è venuto, al colmo della loro malvagità. 026 EZE 021 030 Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò; 026 EZE 021 031 rovescerò su di te il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco della mia ira e ti abbandonerò in mano di uomini violenti, portatori di distruzione. 026 EZE 021 032 Sarai preda del fuoco, del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà più perché io, il Signore, ho parlato». 026 EZE 022 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 022 002 «Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. 026 EZE 022 003 Tu riferirai: Dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi! 026 EZE 022 004 Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti renderò perciò l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta la terra. 026 EZE 022 005 I vicini e i lontani si faran beffe di te o città infamata e piena di disordini. 026 EZE 022 006 Ecco in te i prìncipi d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere sangue. 026 EZE 022 007 In te si disprezza il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si opprime l'orfano e la vedova. 026 EZE 022 008 Hai disprezzato i miei santuari, hai profanato i miei sabati. 026 EZE 022 009 Vi sono in te calunniatori che versano il sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze. 026 EZE 022 010 In te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con la donna in stato di mestruazione. 026 EZE 022 011 Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri viola la sorella, figlia del padre. 026 EZE 022 012 In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 022 013 Ecco, io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il sangue che è versato in mezzo a te. 026 EZE 022 014 Reggerà il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo farò; 026 EZE 022 015 ti disperderò fra le nazioni e ti disseminerò in paesi stranieri; ti purificherò della tua immondezza, 026 EZE 022 016 poi ti riprenderò in eredità davanti alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore». 026 EZE 022 017 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 022 018 «Figlio dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento. 026 EZE 022 019 Perciò così dice il Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io vi radunerò dentro Gerusalemme. 026 EZE 022 020 Come si mette insieme argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, così io, con ira e con sdegno, vi metterò tutti insieme e vi farò fondere; 026 EZE 022 021 vi radunerò, contro di voi soffierò nel fuoco del mio sdegno e vi fonderò in mezzo alla città. 026 EZE 022 022 Come si fonde l'argento nel crogiuolo, così sarete fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro di voi». 026 EZE 022 023 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 022 024 «Figlio dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da pioggia in un giorno di tempesta. 026 EZE 022 025 Dentro di essa i suoi prìncipi, come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa. 026 EZE 022 026 I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro. 026 EZE 022 027 I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. 026 EZE 022 028 I suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato. 026 EZE 022 029 Gli abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il forestiero, contro ogni diritto. 026 EZE 022 030 Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere il paese perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. 026 EZE 022 031 Io rovescerò su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia collera: la loro condotta farò ricadere sulle loro teste». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 023 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 023 002 «Figlio dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre, 026 EZE 023 003 le quali si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il loro seno verginale. 026 EZE 023 004 Esse si chiamano Oolà la maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è Gerusalemme. 026 EZE 023 005 Oolà mentre era mia si dimostrò infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini, 026 EZE 023 006 vestiti di porpora, prìncipi e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli. 026 EZE 023 007 Concesse loro i suoi favori, al fiore degli Assiri, e si contaminò con gli idoli di coloro dei quali si era innamorata. 026 EZE 023 008 Non rinunciò alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine. 026 EZE 023 009 Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata. 026 EZE 023 010 Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano eseguita su di lei. 026 EZE 023 011 Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella. 026 EZE 023 012 Spasimò per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti. 026 EZE 023 013 Io vidi che si era contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via. 026 EZE 023 014 Ma essa moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, 026 EZE 023 015 con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea: 026 EZE 023 016 essa se ne innamorò non appena li vide e inviò loro messaggeri in Caldea. 026 EZE 023 017 I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminò con loro finché ne fu nauseata. 026 EZE 023 018 Poiché aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella. 026 EZE 023 019 Ma essa continuò a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù, quando si prostituiva in Egitto. 026 EZE 023 020 Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni, 026 EZE 023 021 e così rinnovò l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il suo seno verginale. 026 EZE 023 022 Per questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurrò contro di te da ogni parte, 026 EZE 023 023 i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekòd, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, prìncipi e capi, tutti capitani e cavalieri famosi; 026 EZE 023 024 verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi. 026 EZE 023 025 Scatenerò la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ciò che rimarrà di te sarà preda del fuoco. 026 EZE 023 026 Ti spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli. 026 EZE 023 027 Metterò fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto. 026 EZE 023 028 Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. 026 EZE 023 029 Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sarà svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonestà. 026 EZE 023 030 Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con le genti, perché ti sei contaminata con i loro idoli. 026 EZE 023 031 Hai seguito la via di tua sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani». 026 EZE 023 032 «Berrai la coppa di tua sorella, profonda e larga, sarai oggetto di derisione e di scherno; la coppa sarà di grande capacità. Dice il Signore Dio: 026 EZE 023 033 Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno, coppa di desolazione e di sterminio era la coppa di tua sorella Samaria. 026 EZE 023 034 Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci, ti lacererai il seno, poiché io ho parlato». Parola del Signore. 026 EZE 023 035 Perciò dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le tue dissolutezze!». 026 EZE 023 036 Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Oolà e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini? 026 EZE 023 037 Sono state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro pasto. 026 EZE 023 038 Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; 026 EZE 023 039 dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa! 026 EZE 023 040 Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, 026 EZE 023 041 ti sei stesa su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio olio, i miei profumi. 026 EZE 023 042 Si udiva lo strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul loro capo. 026 EZE 023 043 Io pensavo di costei, abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno complici delle sue prostituzioni. 026 EZE 023 044 Infatti entrarono da lei, come si entra da una prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare. 026 EZE 023 045 Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le loro mani sono lorde di sangue». 026 EZE 023 046 Dice infatti il Signore Dio: «Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. 026 EZE 023 047 La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case. 026 EZE 023 048 Eliminerò così un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili. 026 EZE 023 049 Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete così che io sono il Signore Dio». 026 EZE 024 001 Il dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 024 002 «Figlio dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme. 026 EZE 024 003 Metti su la pentola, mettila e versavi acqua. Proponi una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così dice il Signore Dio: 026 EZE 024 004 Mettici dentro i pezzi di carne, tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla, e riempila di ossi scelti; 026 EZE 024 005 prendi il meglio del gregge. Mettici sotto la legna e falla bollire molto, sì che si cuociano dentro anche gli ossi. 026 EZE 024 006 Poiché dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria, alla pentola arrugginita, da cui non si stacca la ruggine! Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti, 026 EZE 024 007 poiché il suo sangue è dentro, lo ha versato sulla nuda roccia, non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere. 026 EZE 024 008 Per provocare la mia collera, per farne vendetta, ha posto il suo sangue sulla nuda roccia, senza ricoprirlo. 026 EZE 024 009 Perciò dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria! Anch'io farò grande il rogo. 026 EZE 024 010 Ammassa la legna, fà divampare il fuoco, fà consumare la carne, riducila in poltiglia e le ossa siano riarse. 026 EZE 024 011 Vuota la pentola sulla brace, perché si riscaldi e il rame si arroventi; si distrugga la sozzura che c'è dentro e si consumi la sua ruggine. 026 EZE 024 012 Quanta fatica! Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca, non scompare da essa neppure con il fuoco. 026 EZE 024 013 La tua immondezza è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua immondezza non sarai purificata finché non avrò sfogato su di te la mia collera. 026 EZE 024 014 Io, il Signore, ho parlato! Questo avverrà, lo compirò senza revoca; non avrò né pietà, né compassione. Ti giudicherò secondo la tua condotta e i tuoi misfatti». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 024 015 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 024 016 «Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. 026 EZE 024 017 Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto». 026 EZE 024 018 La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato 026 EZE 024 019 e la gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?». 026 EZE 024 020 Io risposi: «Il Signore mi ha parlato: 026 EZE 024 021 Annunzia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. 026 EZE 024 022 Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. 026 EZE 024 023 Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l'uno con l'altro. 026 EZE 024 024 Ezechiele sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore. 026 EZE 024 025 Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui toglierò loro la loro fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro figlie, 026 EZE 024 026 allora verrà a te un profugo per dartene notizia. 026 EZE 024 027 In quel giorno la tua bocca si aprirà per parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il Signore». 026 EZE 025 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 025 002 «Figlio dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro. 026 EZE 025 003 Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato profanato, riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e riguardo alla casa di Giuda perché condotta in esilio, 026 EZE 025 004 Ecco, io ti do in mano ai figli d'oriente. Metteranno in te i loro accampamenti, e in mezzo a te pianteranno le loro tende: mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte. per questo: 026 EZE 025 005 Farò di Rabbà una stalla da cammelli e delle città di Ammòn un ovile per pecore. Allora saprete che io sono il Signore». 026 EZE 025 006 Perché dice il Signore Dio: «Siccome hai battuto le mani, hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo con pieno disprezzo per il paese d'Israele, 026 EZE 025 007 per questo, eccomi: Io stendo la mano su di te e ti darò in preda alle genti; ti sterminerò dai popoli e ti cancellerò dal numero delle nazioni. Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore». 026 EZE 025 008 Dice il Signore Dio: «Poiché Moab e Seir hanno detto: Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli, 026 EZE 025 009 ebbene, io apro il fianco di Moab, in tutto il suo territorio anniento le sue città, decoro del paese, Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim, 026 EZE 025 010 e le do in possesso ai figli d'oriente, come diedi loro gli Ammoniti, perché non siano più ricordati fra i popoli. 026 EZE 025 011 Così farò giustizia di Moab e sapranno che io sono il Signore». 026 EZE 025 012 Dice il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole vendicandosi su di essa, 026 EZE 025 013 Anch'io stenderò la mano su Edom, sterminerò in esso uomini e bestie e lo ridurrò a un deserto. Da Teman fino a Dedan cadranno di spada. per questo, così dice il Signore Dio: 026 EZE 025 014 La mia vendetta su Edom la compirò per mezzo del mio popolo, Israele, che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno. Si conoscerà così la mia vendetta». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 025 015 Dice il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da antico rancore, 026 EZE 025 016 Ecco, io stendo la mano sui Filistei, sterminerò i Cretei e annienterò il resto degli abitanti sul mare. per questo, così dice il Signore Dio: 026 EZE 025 017 Farò su di loro terribili vendette, castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la vendetta». 026 EZE 026 001 Il primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 026 002 «Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: Ah, Ah! eccola infranta la porta delle nazioni; verso di me essa si volge, la sua ricchezza è devastata. 026 EZE 026 003 Ebbene, così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Tiro. Manderò contro di te molti popoli, come il mare solleva le onde, 026 EZE 026 004 e distruggeranno le mura di Tiro, e demoliranno le sue torri: spazzerò via da essa anche la polvere e la ridurrò a un arido scoglio. 026 EZE 026 005 Essa diverrà, in mezzo al mare, un luogo dove stendere le reti, poiché io ho parlato - oracolo del Signore. Essa sarà data in preda ai popoli 026 EZE 026 006 e le sue figlie in piena campagna saranno uccise di spada; allora sapranno che io sono il Signore. 026 EZE 026 007 Perché dice il Signore Dio: Io mando da settentrione contro Tiro Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re, con cavalli, carri e cavalieri e una folla, un popolo immenso. 026 EZE 026 008 Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada, contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni, disporrà un tetto di scudi. 026 EZE 026 009 Con gli arieti colpirà le tue mura, demolirà le tue torri con i suoi ordigni. 026 EZE 026 010 La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che ti coprirà con la sua polvere, per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri tremeranno le tue mura, quando entrerà dalle tue porte come si entra in una città espugnata. 026 EZE 026 011 Con gli zoccoli dei suoi cavalli calpesterà tutte le tue strade, passerà il tuo popolo a fil di spada, abbatterà le tue colonne protettrici. 026 EZE 026 012 Saccheggeranno le tue ricchezze, faran bottino delle tue mercanzie. Abbatteranno le tue mura, demoliranno i tuoi splendidi palazzi: getteranno in mezzo al mare le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere. 026 EZE 026 013 Farò cessare lo strepito delle tue canzoni e non si udrà più il suono delle tue cetre. 026 EZE 026 014 Ti renderò simile a un arido scoglio, a un luogo dove stendere le reti; tu non sarai più ricostruita, poiché io, il Signore, ho parlato». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 026 015 Così dice a Tiro il Signore Dio: «Al fragore della tua caduta, al gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a te, le isole forse non tremeranno? 026 EZE 026 016 Tutti i prìncipi del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti, si spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per terra tremeranno ad ogni istante, spaventati per te. 026 EZE 026 017 Perché sei scomparsa dai mari, città famosa, potente sui mari? Essa e i suoi abitanti, che incutevano terrore su tutta la terraferma. Su di te alzeranno un lamento e diranno: 026 EZE 026 018 Ora le isole tremano, nel giorno della tua caduta, le isole del mare sono spaventate per la tua fine». 026 EZE 026 019 Poiché dice il Signore Dio: «Quando avrò fatto di te una città deserta, come sono le città disabitate, e avrò fatto salire su di te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto, 026 EZE 026 020 allora ti farò scendere nella fossa, verso le generazioni del passato, e ti farò abitare nelle regioni sotterranee, in luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi nella fossa, perché tu non sia più abitata: allora io darò splendore alla terra dei viventi. 026 EZE 026 021 Ti renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà ma né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 027 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 027 002 «Orsù, figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro. 026 EZE 027 003 Così dice il Signore Dio: Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta bellezza. Dì a Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che commercia con i popoli e con le molte isole: 026 EZE 027 004 In mezzo ai mari è il tuo dominio. I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima: 026 EZE 027 005 con cipressi del Senìr hanno costruito tutte le tue fiancate, hanno preso il cedro del Libano per farti l'albero maestro; 026 EZE 027 006 i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan; il ponte te lo hanno fatto d'avorio, intarsiato nel bòssolo delle isole di Chittim. 026 EZE 027 007 Di lino ricamato d'Egitto era la tua vela che ti servisse d'insegna; di giacinto scarlatto delle isole di Elisà era il tuo padiglione. 026 EZE 027 008 Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad erano i tuoi rematori, gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti. 026 EZE 027 009 Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te per riparare le tue falle. Tutte le navi del mare e i loro marinai erano in te per scambiare merci. 026 EZE 027 010 Guerrieri di Persia, di Lud e di Put erano nelle tue schiere, appendevano in te lo scudo e l'elmo, ti davano splendore. 026 EZE 027 011 I figli di Arvad e il loro esercito erano intorno alle tue mura vigilando sui tuoi bastioni, tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi, coronando la tua bellezza. 026 EZE 027 012 Tarsìs commerciava con te, per le tue ricchezze d'ogni specie, scambiando le tue merci con argento, ferro, stagno e piombo. 026 EZE 027 013 Anche la Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con te e scambiavan le tue merci con schiavi e oggetti di bronzo. 026 EZE 027 014 Quelli di Togarmà ti fornivano in cambio cavalli da tiro, da corsa e muli. 026 EZE 027 015 Gli abitanti di Dedan trafficavano con te; il commercio delle molte isole era nelle tue mani: ti davano in pagamento corni d'avorio ed ebano. 026 EZE 027 016 Aram commerciava con te per la moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le tue merci con pietre preziose, porpora, ricami, bisso, coralli e rubini. 026 EZE 027 017 Con te commerciavano Giuda e il paese d'Israele. Ti davano in cambio grano di Minnìt, profumo, miele, olio e balsamo. 026 EZE 027 018 Damasco trafficava con te per i tuoi numerosi prodotti, per i tuoi beni di ogni specie scambiando vino di Chelbòn e lana di Zacar. 026 EZE 027 019 Vedàn e Iavàn da Uzàl ti rifornivano ferro lavorato, cassia e canna aromatica in cambio dei tuoi prodotti. 026 EZE 027 020 Dedan trafficava con te in coperte di cavalli. 026 EZE 027 021 L'Arabia e tutti i prìncipi di Kedàr mercanteggiavano con te: trafficavano con te agnelli, montoni e capri. 026 EZE 027 022 I mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con te, scambiando le tue merci con i più squisiti aromi, con ogni sorta di pietre preziose e con oro. 026 EZE 027 023 Carran, Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur, Kilmàd commerciavano con te. 026 EZE 027 024 Scambiavano con te vesti di lusso, mantelli di porpora e di broccato, tappeti tessuti a vari colori, funi ritorte e robuste, sul tuo mercato. 026 EZE 027 025 Così divenisti ricca e gloriosa in mezzo ai mari. Le navi di Tarsìs viaggiavano, portando le tue mercanzie. 026 EZE 027 026 In alto mare ti condussero i tuoi rematori, ma il vento d'oriente ti ha travolto in mezzo ai mari. 026 EZE 027 027 Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico, i tuoi marinai e i tuoi piloti, i riparatori delle tue avarie i trafficanti delle tue merci, tutti i guerrieri che sono in te e tutta la turba che è in mezzo a te piomberanno nel fondo dei mari, il giorno della tua caduta. 026 EZE 027 028 All'udire il grido dei tuoi nocchieri tremeranno le spiagge. 026 EZE 027 029 Scenderanno dalle loro navi quanti maneggiano il remo: i marinai, e tutti i piloti del mare resteranno a terra. 026 EZE 027 030 Faranno sentire il lamento su di te e grideranno amaramente, si getteranno sulla testa la polvere, si rotoleranno nella cenere; 026 EZE 027 031 si raderanno i capelli per te e vestiranno di sacco; per te piangeranno nell'amarezza dell'anima con amaro cordoglio. 026 EZE 027 032 Nel loro pianto intoneranno su di te un lamento, su di te comporranno elegie: Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare? 026 EZE 027 033 Quando dai mari uscivano le tue mercanzie, saziavi tanti popoli; con l'abbondanza delle tue ricchezze e del tuo commercio arricchivi i re della terra. 026 EZE 027 034 Ora tu giaci travolta dai flutti nelle profondità delle acque: il tuo carico e tutto il tuo equipaggio sono affondati con te. 026 EZE 027 035 Tutti gli abitanti delle isole sono rimasti spaventati per te e i loro re, colpiti dal terrore, hanno il viso sconvolto. 026 EZE 027 036 I mercanti dei popoli fischiano su di te, tu sei divenuta oggetto di spavento, finita per sempre». 026 EZE 028 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 028 002 Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: Io sono un dio, siedo su un seggio divino in mezzo ai mari, mentre tu sei un uomo e non un dio, hai uguagliato la tua mente a quella di Dio, «Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio: 026 EZE 028 003 ecco, tu sei più saggio di Daniele, nessun segreto ti è nascosto. 026 EZE 028 004 Con la tua saggezza e il tuo accorgimento hai creato la tua potenza e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni; 026 EZE 028 005 con la tua grande accortezza e i tuoi traffici hai accresciuto le tue ricchezze e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore. 026 EZE 028 006 Perciò così dice il Signore Dio: Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio, 026 EZE 028 007 ecco, io manderò contro di te i più feroci popoli stranieri; snuderanno le spade contro la tua bella saggezza, profaneranno il tuo splendore. 026 EZE 028 008 Ti precipiteranno nella fossa e morirai della morte degli uccisi in mezzo ai mari. 026 EZE 028 009 Ripeterai ancora: «Io sono un dio», di fronte ai tuo uccisori? Ma sei un uomo e non un dio in balìa di chi ti uccide. 026 EZE 028 010 Della morte dei non circoncisi morirai per mano di stranieri, perché io l'ho detto». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 028 011 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 028 012 Tu eri un modello di perfezione, pieno di sapienza, perfetto in bellezza; «Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio: 026 EZE 028 013 in Eden, giardino di Dio, tu eri coperto d'ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi; e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature, preparato nel giorno in cui fosti creato. 026 EZE 028 014 Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa; io ti posi sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco. 026 EZE 028 015 Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in te l'iniquità. 026 EZE 028 016 Crescendo i tuoi commerci ti sei riempito di violenza e di peccati; io ti ho scacciato dal monte di Dio e ti ho fatto perire, cherubino protettore, in mezzo alle pietre di fuoco. 026 EZE 028 017 Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore: ti ho gettato a terra e ti ho posto davanti ai re che ti vedano. 026 EZE 028 018 Con la gravità dei tuoi delitti, con la disonestà del tuo commercio hai profanato i tuoi santuari; perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco per divorarti. Ti ho ridotto in cenere sulla terra sotto gli occhi di quanti ti guardano. 026 EZE 028 019 Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto sono rimasti attoniti per te, sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre». 026 EZE 028 020 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 028 021 «Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro di essa: 026 EZE 028 022 Eccomi contro di te, Sidòne, e mostrerò la mia gloria in mezzo a te. Si saprà che io sono il Signore quando farò giustizia di te e manifesterò la mia santità. Annunziale: Dice il Signore Dio: 026 EZE 028 023 Manderò contro di essa la peste e il sangue scorrerà per le sue vie: cadranno in essa i trafitti di spada e questa da ogni parte graverà; e sapranno che io sono il Signore. 026 EZE 028 024 Non ci sarà più per gli Israeliti un aculeo pungente, una spina dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano: sapranno che io sono il Signore». 026 EZE 028 025 Così dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato gli Israeliti di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio servo Giacobbe, 026 EZE 028 026 vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi su tutti coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che io sono il Signore loro Dio». 026 EZE 029 001 Il dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 029 002 «Figlio dell'uomo, rivolgiti contro il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e contro tutto l'Egitto. 026 EZE 029 003 Eccomi contro di te, faraone re d'Egitto; grande coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume, hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura. Parla dunque dicendo: Così dice il Signore Dio: 026 EZE 029 004 Metterò ganci alle tue mascelle e farò sì che i pesci dei tuoi fiumi ti si attacchino alle squame e ti farò uscire dalle tue acque insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati alle squame; 026 EZE 029 005 getterò nel deserto te e tutti i pesci dei tuoi fiumi e andrai a cadere in mezzo alla campagna e non sarai né raccolto né sepolto: ti darò in pasto alle bestie selvatiche e agli uccelli del cielo. 026 EZE 029 006 Tutti gli abitanti dell'Egitto sapranno che io sono il Signore, poiché tu sei stato un sostegno di canna per gli Israeliti. 026 EZE 029 007 Quando questi ti vollero afferrare ti rompesti lacerando loro tutta la spalla e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti facendo vacillare loro tutti i fianchi». 026 EZE 029 008 Perciò dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò contro di te una spada ed eliminerò da te uomini e bestie. 026 EZE 029 009 L'Egitto diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono il Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia creatura. 026 EZE 029 010 Ebbene eccomi contro di te e contro il tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da Migdòl ad Assuan, fino alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata. 026 EZE 029 011 Piede d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà deserto per quarant'anni. 026 EZE 029 012 Ridurrò l'Egitto una terra desolata fra le terre assolate e le sue città saranno distrutte, rimarranno una desolazione per quarant'anni e disperderò gli Egiziani fra le genti e li disseminerò fra altre regioni». 026 EZE 029 013 Perché dice il Signore Dio: «Al termine dei quarant'anni io radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo dispersi: 026 EZE 029 014 muterò la loro sorte e li ricondurrò nel paese di Patròs, nella loro terra d'origine, e lì formeranno un piccolo regno; 026 EZE 029 015 sarà il più modesto fra gli altri regni e non si ergerà più sugli altri popoli: li renderò piccoli e non domineranno più le altre nazioni. 026 EZE 029 016 Non costituiranno più una speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono il Signore Dio». 026 EZE 029 017 Ora, il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 029 018 «Figlio dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere al suo esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa compiuta contro di essa. 026 EZE 029 019 Perciò così dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la mercede per il suo esercito. 026 EZE 029 020 Per l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 029 021 In quel giorno io farò spuntare un potente per la casa d'Israele e a te farò aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono il Signore». 026 EZE 030 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 030 002 Gemete: Ah, quel giorno! «Figlio dell'uomo, predici dicendo: Dice il Signore Dio: 026 EZE 030 003 Perché il giorno è vicino, vicino è il giorno del Signore, giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni. 026 EZE 030 004 La spada verrà sull'Egitto e ci sarà l'angoscia in Etiopia, quando cadranno in Egitto i trafitti, le sue ricchezze saranno asportate e le sue fondamenta disfatte. 026 EZE 030 005 Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie e Cub e i figli del paese dell'alleanza cadranno con loro di spada. 026 EZE 030 006 Dice il Signore: Cadranno gli alleati dell'Egitto e sarà abbattuto l'orgoglio della sua forza: da Migdòl fino ad Assuan cadranno di spada. Parola del Signore Dio. 026 EZE 030 007 Sarà un deserto fra terre devastate e le sue città fra città desolate. 026 EZE 030 008 Sapranno che io sono il Signore quando darò fuoco all'Egitto e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati. 026 EZE 030 009 In quel giorno partiranno da me messaggeri su navi a spargere il terrore in Etiopia che si crede sicura, e in essa vi sarà spavento nel giorno dell'Egitto, poiché ecco gia viene». 026 EZE 030 010 Così dice il Signore Dio: «Farò cessare il tumultuare dell'Egitto per mezzo di Nabucodònosor re di Babilonia. 026 EZE 030 011 Egli e il suo popolo, il più violento dei popoli, saranno inviati a devastare il paese e sguaineranno la loro spada contro l'Egitto e riempiranno il terreno di cadaveri. 026 EZE 030 012 Farò seccare i fiumi e darò il paese in mano a genti barbare, devasterò il territorio e ciò che contiene, per mezzo di stranieri: io, il Signore, l'ho detto». 026 EZE 030 013 Dice il Signore Dio: «Distruggerò gli idoli e farò sparire gli dei da Menfi. Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto, vi spanderò il terrore, 026 EZE 030 014 devasterò Patròs, darò fuoco a Tanis, farò giustizia su Tebe. 026 EZE 030 015 Scatenerò l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto, sterminerò la moltitudine di Tebe. 026 EZE 030 016 Metterò a fuoco l'Egitto: Sin si torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà smantellata dai nemici in pieno giorno. 026 EZE 030 017 I giovani di Eliòpoli e di Bubàste cadranno di spada e queste città andranno in schiavitù. 026 EZE 030 018 In Tafni si oscurerà il giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto e verrà meno in lei l'orgoglio della sua potenza; una nube la coprirà e le sue figlie saranno condotte schiave. 026 EZE 030 019 Farò giustizia dell'Egitto e si saprà che io sono il Signore». 026 EZE 030 020 Al settimo giorno del primo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 030 021 «Figlio dell'uomo, ho spezzato il braccio del faraone re d'Egitto; egli non è stato curato con medicamenti né fasciato con bende per fargli riprender forza e maneggiare la spada». 026 EZE 030 022 Perciò dice il Signore Dio: «Eccomi contro il faraone re d'Egitto: gli spezzerò il braccio ancora valido e gli farò cadere la spada di mano. 026 EZE 030 023 Disperderò gli Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni. 026 EZE 030 024 Invece rafforzerò le braccia del re di Babilonia e nella sua mano porrò la mia spada: spezzerò le braccia del faraone che gemerà davanti a lui come geme uno ferito a morte. 026 EZE 030 025 Fortificherò le braccia del re di Babilonia, mentre le braccia del faraone cadranno. Si saprà che io sono il Signore, quando porrò la mia spada nella mano del re di Babilonia ed egli la stenderà sulla terra d'Egitto. 026 EZE 030 026 Disperderò gli Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni: si saprà che io sono il Signore». 026 EZE 031 001 Il primo giorno del terzo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 031 002 A chi credi di essere simile nella tua grandezza? «Figlio dell'uomo, dì al faraone re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi sudditi: 026 EZE 031 003 Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano, bello di rami e folto di fronde, alto di tronco; fra le nubi era la sua cima. 026 EZE 031 004 Le acque lo avevano nutrito, l'abisso lo aveva fatto innalzare inviando i suoi fiumi attorno al suolo dov'era piantato e mandando i suoi ruscelli anche a tutti gli alberi dei campi. 026 EZE 031 005 Per questo aveva superato in altezza tutti gli alberi dei campi: i suoi rami si erano moltiplicati, le sue fronde si erano distese per l'abbondanza delle acque, durante la sua crescita. 026 EZE 031 006 Fra i suoi rami fecero il nido tutti gli uccelli del cielo, sotto le sue fronde partorirono tutte le bestie selvatiche, alla sua ombra sedettero tutte le grandi nazioni. 026 EZE 031 007 Era bello nella sua altezza e nell'ampiezza dei suoi rami, poiché la sua radice era presso grandi acque. 026 EZE 031 008 I cedri non l'uguagliavano nel giardino di Dio, i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde, i platani non erano neppure come uno dei suoi rami: nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in magnificenza. 026 EZE 031 009 Bello lo aveva fatto nella moltitudine dei suoi rami, perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden nel giardino di Dio». 026 EZE 031 010 Perciò dice il Signore Dio: «Poiché si era elevato in altezza e aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era inorgoglito per la sua grandezza, 026 EZE 031 011 io lo diedi in balìa di un principe di popoli; lo rigettai a causa della sua empietà. 026 EZE 031 012 Popoli stranieri, fra i più barbari, lo tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni valle caddero i suoi rami e su ogni pendice della terra furono spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese si allontanarono dalla sua ombra e lo abbandonarono. 026 EZE 031 013 Sui suoi resti si posano tutti gli uccelli del cielo e fra i suoi rami ogni bestia selvatica, 026 EZE 031 014 tutti sono destinati alla morte, alla regione sotterranea, in mezzo ai figli dell'uomo, fra coloro che scendono nella fossa». perché nessun albero irrigato dalle acque si esalti nella sua altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria altezza confidi in sé nessun albero che beve le acque. Poichè 026 EZE 031 015 Così dice il Signore Dio: «Quando scese negli inferi io feci far lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi del campo si seccarono per lui. (Sheol h7585) 026 EZE 031 016 Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere negli inferi con quelli che scendono nella fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli alberi dell'Eden, la parte più scelta e più bella del Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque. (Sheol h7585) 026 EZE 031 017 Anch'essi con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada, quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e dimoravano alla sua ombra. (Sheol h7585) 026 EZE 031 018 A chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi dell'Eden nella regione sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con i trafitti di spada. Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio. 026 EZE 032 001 Il primo giorno del dodicesimo mese dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 032 002 Leone fra le genti eri considerato; ma eri come un coccodrillo nelle acque, erompevi nei tuoi fiumi e agitavi le acque con le tue zampe, intorbidandone i corsi». «Figlio dell'uomo, intona un lamento sul faraone re d'Egitto dicendo: 026 EZE 032 003 Dice il Signore Dio: «Tenderò contro di te la mia rete con una grande assemblea di popoli e ti tireranno su con la mia rete. 026 EZE 032 004 Ti getterò sulla terraferma e ti abbandonerò al suolo. Farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo e sazierò di te tutte le bestie della terra. 026 EZE 032 005 Spargerò per i monti la tua carne e riempirò le valli della tua carogna. 026 EZE 032 006 Farò bere alla terra il tuo scolo, il tuo sangue, fino ai monti, e i burroni saranno pieni di te. 026 EZE 032 007 Quando cadrai estinto, coprirò il cielo e oscurerò le sue stelle, velerò il sole di nubi e la luna non brillerà. 026 EZE 032 008 Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te e stenderò sulla tua terra le tenebre. Parola del Signore Dio. 026 EZE 032 009 Sgomenterò il cuore di molti popoli, quando farò giungere la notizia della tua rovina alle genti, in regioni a te sconosciute. 026 EZE 032 010 Per te farò stupire molti popoli e tremeranno i loro re a causa tua, quando sguainerò la spada davanti a loro. Ognuno tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua rovina». 026 EZE 032 011 Poiché dice il Signore Dio: «La spada del re di Babilonia ti raggiungerà. 026 EZE 032 012 Abbatterò la tua moltitudine con la spada dei prodi, dei popoli più feroci; abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto e tutta la sua moltitudine sarà sterminata. 026 EZE 032 013 Farò perire tutto il suo bestiame sulle rive delle grandi acque, che non saranno più turbate da piede d'uomo, né unghia d'animale le intorbiderà. 026 EZE 032 014 Allora farò ritornare tranquille le loro acque e farò scorrere i loro canali come olio. Parola del Signore Dio. 026 EZE 032 015 Quando avrò fatto dell'Egitto una terra desolata, tutta priva di quanto contiene, quando avrò percosso tutti i suoi abitanti, allora si saprà che io sono il Signore. 026 EZE 032 016 Questo è un lamento e lo si canterà. Lo canteranno le figlie delle genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua moltitudine». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 032 017 Ai quindici del primo mese, dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 032 018 «Figlio dell'uomo, intona un canto funebre sugli abitanti dell'Egitto. Falli scendere insieme con le figlie di nazioni potenti, nella regione sotterranea, con quelli che scendono nella fossa. 026 EZE 032 019 Di chi tu sei più bello? Scendi e giaci con i non circoncisi. 026 EZE 032 020 Cadranno fra gli uccisi di spada; la spada è gia consegnata. Colpite a morte l'Egitto e tutta la sua gente. 026 EZE 032 021 I più potenti eroi si rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e dagli inferi diranno: Vieni, giaci con i non circoncisi, con i trafitti di spada. (Sheol h7585) 026 EZE 032 022 Là è Assur e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di spada; 026 EZE 032 023 poiché le loro sepolture sono poste nel fondo della fossa e la sua gente è intorno alla sua tomba: uccisi, tutti, trafitti di spada, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi. 026 EZE 032 024 Là è Elam e tutto il suo esercito, intorno al suo sepolcro. Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella regione sotterranea, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi. Ora portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa. 026 EZE 032 025 In mezzo ai trafitti posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno al suo sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché avevano sparso il terrore nella terra dei viventi, portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa; sono stati collocati in mezzo ai trafitti di spada. 026 EZE 032 026 Là è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro: tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché incutevano il terrore nella terra dei viventi. 026 EZE 032 027 Non giaceranno al fianco degli eroi caduti da secoli, che scesero negli inferi con le armi di guerra, con le spade disposte sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché tali eroi erano un terrore nella terra dei viventi. (Sheol h7585) 026 EZE 032 028 Così tu giacerai fra i non circoncisi e con i trafitti di spada. 026 EZE 032 029 Là è Edom, i suoi re e tutti i suoi prìncipi che, nonostante il loro valore, sono posti con i trafitti di spada: giacciono con i non circoncisi e con quelli che scendono nella fossa. 026 EZE 032 030 Là sono tutti i prìncipi del settentrione, tutti quelli di Sidòne, che scesero con i trafitti, nonostante il terrore sparso dalla loro potenza; giacciono i non circoncisi con i trafitti di spada e portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa. 026 EZE 032 031 Il faraone li vedrà e si consolerà alla vista di tutta questa moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno trafitti di spada. Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 032 032 Perchè aveva sparso il terrore nella terra dei viventi, ecco giace in mezzo ai non circoncisi, con i trafitti di spada, egli il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio. 026 EZE 033 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 033 002 «Figlio dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dì loro: Se mando la spada contro un paese e il popolo di quella terra prende un uomo del suo territorio e lo pone quale sentinella, 026 EZE 033 003 e questa, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona la tromba e dà l'allarme al popolo: 026 EZE 033 004 se colui che ben sente il suono della tromba non ci bada e la spada giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina. 026 EZE 033 005 Aveva udito il suono della tromba, ma non ci ha badato: sarà responsabile della sua rovina; se ci avesse badato, si sarebbe salvato. 026 EZE 033 006 Se invece la sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il popolo non è avvertito e la spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso per la sua iniquità: ma della sua morte domanderò conto alla sentinella. 026 EZE 033 007 O figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. 026 EZE 033 008 Se io dico all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l'empio dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te. 026 EZE 033 009 Ma se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità. Tu invece sarai salvo. 026 EZE 033 010 Tu, figlio dell'uomo, annunzia agli Israeliti: Voi dite: I nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in essi noi ci consumiamo! In che modo potremo vivere? 026 EZE 033 011 Dì loro: Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o Israeliti? 026 EZE 033 012 Figlio dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se pecca. 026 EZE 033 013 Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone sarà più ricordata e morirà nella malvagità che egli ha commesso. 026 EZE 033 014 Se dico all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto e giusto, 026 EZE 033 015 rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà; 026 EZE 033 016 nessuno dei peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è retto e giusto e certamente vivrà. 026 EZE 033 017 Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del Signore non è retto. E' invece il loro modo di agire che non è retto! 026 EZE 033 018 Se il giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà. 026 EZE 033 019 Se l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per questo vivrà. 026 EZE 033 020 Voi andate dicendo: Non è retto il modo di agire del Signore. Giudicherò ciascuno di voi secondo il suo modo di agire, Israeliti». 026 EZE 033 021 Il cinque del decimo mese dell'anno decimosecondo della nostra deportazione arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme per dirmi: La città è presa. 026 EZE 033 022 La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto. 026 EZE 033 023 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 033 024 «Figlio dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d'Israele, vanno dicendo: Abramo era uno solo ed ebbe in possesso il paese e noi siamo molti: a noi dunque è stato dato in possesso il paese! 026 EZE 033 025 Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il sangue, e vorreste avere in possesso il paese? 026 EZE 033 026 Voi vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora la donna del suo prossimo e vorreste avere in possesso il paese? 026 EZE 033 027 Annunzierai loro: Dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le rovine periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli che sono per la campagna e quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste. 026 EZE 033 028 Ridurrò il paese ad una solitudine e a un deserto e l'orgoglio della sua forza cesserà. I monti d'Israele saranno devastati, non ci passerà più nessuno. 026 EZE 033 029 Sapranno che io sono il Signore quando farò del loro paese una solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commessi. 026 EZE 033 030 Figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro: Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore. 026 EZE 033 031 In folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va dietro al guadagno. 026 EZE 033 032 Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore: bella è la voce e piacevole l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica. 026 EZE 033 033 Ma quando ciò avverrà ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro». 026 EZE 034 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 034 002 «Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, predici e riferisci ai pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? 026 EZE 034 003 Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. 026 EZE 034 004 Non avete reso la forza alle pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. 026 EZE 034 005 Per colpa del pastore si sono disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. 026 EZE 034 006 Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. 026 EZE 034 007 Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: 026 EZE 034 008 Com'è vero ch'io vivo, - parla il Signore Dio - poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge - 026 EZE 034 009 udite quindi, pastori, la parola del Signore: 026 EZE 034 010 Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. 026 EZE 034 011 Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. 026 EZE 034 012 Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. 026 EZE 034 013 Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione. 026 EZE 034 014 Le condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti d'Israele. 026 EZE 034 015 Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 034 016 Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. 026 EZE 034 017 A te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. 026 EZE 034 018 Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidare con i piedi quella che resta. 026 EZE 034 019 Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidato. 026 EZE 034 020 Perciò dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora magra. 026 EZE 034 021 Poiché voi avete spinto con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna le più deboli fino a cacciarle e disperderle, 026 EZE 034 022 io salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra pecora e pecora. 026 EZE 034 023 Susciterò per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore; 026 EZE 034 024 io, il Signore, sarò il loro Dio e Davide mio servo sarà principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato. 026 EZE 034 025 Stringerò con esse un'alleanza di pace e farò sparire dal paese le bestie nocive, cosicché potranno dimorare tranquille anche nel deserto e riposare nelle selve. 026 EZE 034 026 Farò di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione: manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di benedizione. 026 EZE 034 027 Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la terra i suoi prodotti; essi abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che io sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro giogo e li avrò liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano. 026 EZE 034 028 Non saranno più preda delle genti, né li divoreranno le fiere selvatiche, ma saranno al sicuro e nessuno li spaventerà. 026 EZE 034 029 Farò germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle genti. 026 EZE 034 030 Sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio e loro, la gente d'Israele, sono il mio popolo. Parola del Signore Dio. 026 EZE 034 031 Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 035 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 035 002 «Figlio dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di esso. 026 EZE 035 003 Eccomi a te, monte Seir, anche su di te stenderò il mio braccio e farò di te una solitudine, un luogo desolato. Annunzierai: Dice il Signore Dio: 026 EZE 035 004 Ridurrò le tue città in macerie, e tu diventerai un deserto; così saprai che io sono il Signore. 026 EZE 035 005 Tu hai mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti e li hai consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando ho posto fine alla loro iniquità; 026 EZE 035 006 per questo, com'è vero ch'io vivo - dice il Signore Dio - ti abbandonerò al sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il sangue e il sangue ti perseguiterà. 026 EZE 035 007 Farò del monte Seir una solitudine e un deserto e vi eliminerò chiunque su di esso va e viene. 026 EZE 035 008 Riempirò di cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue valli cadranno i trafitti di spada. 026 EZE 035 009 In solitudine perenne ti ridurrò e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il Signore. 026 EZE 035 010 Poiché hai detto: Questi due popoli, questi due territori saranno miei, noi li possiederemo, anche se là è il Signore. 026 EZE 035 011 Per questo, com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io agirò secondo quell'ira e quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e mi rivelerò in mezzo a loro quando farò giustizia di te: 026 EZE 035 012 saprai allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai proferiti contro i monti d'Israele: Sono deserti; son dati a noi perché vi pascoliamo. 026 EZE 035 013 Contro di me avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le parole: ho udito tutto. 026 EZE 035 014 Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il paese ha gioito, farò di te una solitudine: 026 EZE 035 015 poiché tu hai gioito per l'eredità della casa d'Israele che era devastata, così io tratterò te: sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto intero; si saprà che io sono il Signore». 026 EZE 036 001 «Ora, figlio dell'uomo, profetizza ai monti d'Israele e dì: Monti d'Israele, udite la parola del Signore. 026 EZE 036 002 Così dice il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! Ah! I colli eterni son diventati il nostro possesso, 026 EZE 036 003 ebbene, profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete stati devastati e perseguitati dai vicini per renderci possesso delle altre nazioni e poiché siete stati fatti oggetto di maldicenza e d'insulto della gente, 026 EZE 036 004 ebbene, monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il Signore Dio ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli, alle rovine desolate e alle città deserte che furono preda e scherno dei popoli vicini: 026 EZE 036 005 ebbene, così dice il Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro gli altri popoli e contro tutto Edom, che con la gioia del cuore, con il disprezzo dell'anima, hanno fatto del mio paese il loro possesso per saccheggiarlo. 026 EZE 036 006 Per questo profetizza al paese d'Israele e annunzia ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli: Dice il Signore Dio: Ecco, io parlo con gelosia e con furore: Poiché voi avete portato l'obbrobrio delle genti, 026 EZE 036 007 ebbene, dice il Signore Dio, io alzo la mano e giuro: anche le genti che vi stanno d'intorno subiranno il loro vituperio. 026 EZE 036 008 E voi, monti d'Israele, mettete rami e producete frutti per il mio popolo d'Israele perché sta per tornare. 026 EZE 036 009 Ecco infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete seminati. 026 EZE 036 010 Moltiplicherò sopra di voi gli uomini, tutta la gente d'Israele, e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite. 026 EZE 036 011 Moltiplicherò su di voi gli uomini e gli armenti e cresceranno e saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono il Signore. 026 EZE 036 012 Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro figli. 026 EZE 036 013 Così parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu divori gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo, 026 EZE 036 014 ebbene, tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione. Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 036 015 Non ti farò più sentire gli insulti delle nazioni e non ti farò più subire lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la tua gente». Parola del Signore Dio. 026 EZE 036 016 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 036 017 «Figlio dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese impuro con la sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di una donna nel suo tempo è stata la loro condotta davanti a me. 026 EZE 036 018 Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l'avevano contaminato. 026 EZE 036 019 Li ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni. 026 EZE 036 020 Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese. 026 EZE 036 021 Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali sono andati. 026 EZE 036 022 Annunzia alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le quali siete andati. 026 EZE 036 023 Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi. 026 EZE 036 024 Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. 026 EZE 036 025 Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; 026 EZE 036 026 vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 026 EZE 036 027 Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. 026 EZE 036 028 Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. 026 EZE 036 029 Vi libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non vi manderò più la carestia. 026 EZE 036 030 Moltiplicherò i frutti degli alberi e il prodotto dei campi, perché non soffriate più la vergogna della fame fra le genti. 026 EZE 036 031 Vi ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre iniquità e le vostre nefandezze. 026 EZE 036 032 Non per riguardo a voi, io agisco - dice il Signore Dio - sappiatelo bene. Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o Israeliti». 026 EZE 036 033 Così dice il Signore Dio: «Quando vi avrò purificati da tutte le vostre iniquità, vi farò riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno ricostruite. 026 EZE 036 034 Quella terra desolata, che agli occhi di ogni viandante appariva un deserto, sarà ricoltivata 026 EZE 036 035 e si dirà: La terra, che era desolata, è diventata ora come il giardino dell'Eden, le città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono fortificate e abitate. 026 EZE 036 036 I popoli che saranno rimasti attorno a voi sapranno che io, il Signore, ho ricostruito ciò che era distrutto e ricoltivato la terra che era un deserto. Io, il Signore, l'ho detto e lo farò». 026 EZE 036 037 Dice il Signore Dio: «Permetterò ancora che la gente d'Israele mi preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli uomini come greggi, 026 EZE 036 038 come greggi consacrati, come un gregge di Gerusalemme nelle sue solennità. Allora le città rovinate saran ripiene di greggi di uomini e sapranno che io sono il Signore». 026 EZE 037 001 La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; 026 EZE 037 002 mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. 026 EZE 037 003 Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». 026 EZE 037 004 Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. 026 EZE 037 005 Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. 026 EZE 037 006 Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». 026 EZE 037 007 Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. 026 EZE 037 008 Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. 026 EZE 037 009 Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». 026 EZE 037 010 Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato. 026 EZE 037 011 Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. 026 EZE 037 012 Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. 026 EZE 037 013 Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. 026 EZE 037 014 Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 037 015 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 037 016 «Figlio dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: Giuda e gli Israeliti uniti a lui, poi prendi un altro legno e scrivici sopra: Giuseppe, legno di Efraim e tutta la casa d'Israele unita a lui, 026 EZE 037 017 e accostali l'uno all'altro in modo da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano. 026 EZE 037 018 Quando i figli del tuo popolo ti diranno: Ci vuoi spiegare che significa questo per te?, 026 EZE 037 019 tu dirai loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in mano àEfraim e le tribù d'Israele unite a lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in mano mia. 026 EZE 037 020 Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e 026 EZE 037 021 dì loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: 026 EZE 037 022 farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni. 026 EZE 037 023 Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 026 EZE 037 024 Il mio servo Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. 026 EZE 037 025 Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre. 026 EZE 037 026 Farò con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. 026 EZE 037 027 In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 026 EZE 037 028 Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre». 026 EZE 038 001 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 026 EZE 038 002 «Figlio dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magòg, principe capo di Mesech e Tubal, e profetizza contro di lui. Annunzierai: 026 EZE 038 003 Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, principe capo di Mesech e Tubal, 026 EZE 038 004 io ti aggirerò, ti metterò ganci alle mascelle e ti farò uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri tutti ben equipaggiati, truppa immensa con scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di spada. 026 EZE 038 005 La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed elmi. 026 EZE 038 006 Gomer e tutte le sue schiere, la gente di Togarmà, le estreme regioni del settentrione e tutte le loro forze, popoli numerosi sono con te. 026 EZE 038 007 Stà pronto, fà i preparativi insieme con tutta la moltitudine che si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione. 026 EZE 038 008 Dopo molto tempo ti sarà dato l'ordine: sul finire degli anni tu andrai contro una nazione che è sfuggita alla spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti d'Israele, rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle genti e tutti abitano tranquilli. 026 EZE 038 009 Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano: sarai come un nembo che avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli numerosi che sono con te. 026 EZE 038 010 Dice il Signore Dio: In quel giorno ti verranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi. 026 EZE 038 011 Tu dirai: Andrò contro una terra indifesa, assalirò genti tranquille che si tengono sicure, che abitano tutte in luoghi senza mura, che non hanno né sbarre né porte, 026 EZE 038 012 per depredare, saccheggiare, metter la mano su rovine ora ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli armenti e ai propri affari, che abita al centro della terra. 026 EZE 038 013 Saba, Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua gente per venir a depredare e portar via argento e oro, per rapire armenti e averi e per fare grosso bottino? 026 EZE 038 014 Perciò predici, figlio dell'uomo, e annunzia a Gog: Così dice il Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele dimorerà del tutto sicuro, tu ti leverai, 026 EZE 038 015 verrai dalla tua dimora, dagli estremi confini del settentrione, tu e i popoli numerosi che sono con te, tutti su cavalli, una turba grande, un esercito potente. 026 EZE 038 016 Verrai contro il mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Sul finire dei giorni io ti manderò sulla mia terra perché le genti mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi. 026 EZE 038 017 Così dice il Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi antichi per mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in quei tempi e per molti anni, profetizzarono che io ti avrei mandato contro di loro? 026 EZE 038 018 Ma, quando Gog giungerà nel paese d'Israele - parola del Signore Dio - divamperà la mia collera. 026 EZE 038 019 Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi dichiaro: In quel giorno ci sarà un gran terremoto nel paese di Israele: 026 EZE 038 020 davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è sulla terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo. 026 EZE 038 021 Contro di lui, per tutti i monti d'Israele, chiamerò la spada. Parola del Signore Dio. La spada di ognuno di essi sarà contro il proprio fratello. 026 EZE 038 022 Farò giustizia di lui con la peste e con il sangue: farò piovere su di lui e le sue schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui, torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo. 026 EZE 038 023 Io mostrerò la mia potenza e la mia santità e mi rivelerò davanti a genti numerose e sapranno che io sono il Signore». 026 EZE 039 001 «E tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e annunzia: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, principe capo di Mesech e di Tubal. 026 EZE 039 002 Io ti sospingerò e ti condurrò e dagli estremi confini del settentrione ti farò salire e ti condurrò sui monti d'Israele. 026 EZE 039 003 Spezzerò l'arco nella tua mano sinistra e farò cadere le frecce dalla tua mano destra. 026 EZE 039 004 Tu cadrai sui monti d'Israele con tutte le tue schiere e i popoli che sono con te: ti ho destinato in pasto agli uccelli rapaci d'ogni specie e alle bestie selvatiche. 026 EZE 039 005 Tu sarai abbattuto in aperta campagna, perché io l'ho detto. Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 039 006 Manderò un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le isole: sapranno che io sono il Signore. 026 EZE 039 007 Farò conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele, e non permetterò che il mio santo nome sia profanato; le genti sapranno che io sono il Signore, santo in Israele. 026 EZE 039 008 Ecco, questo avviene e si compie - parola del Signore Dio -: è questo il giorno di cui ho parlato. 026 EZE 039 009 Gli abitanti delle città d'Israele usciranno e per accendere il fuoco bruceranno armi, scudi grandi e piccoli e archi e frecce e mazze e giavellotti e con quelle alimenteranno il fuoco per sette anni. 026 EZE 039 010 Non andranno a prendere la legna nei campi e neppure a tagliarla nei boschi perché faranno il fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li avevano spogliati e deprederanno coloro che li avevano saccheggiati. Parola del Signore Dio. 026 EZE 039 011 In quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà Valle della moltitudine di Gog. 026 EZE 039 012 La casa di Israele darà loro sepoltura per sette mesi per purificare il paese. 026 EZE 039 013 Lì seppellirà tutto il popolo del paese e sarà per loro glorioso il giorno in cui manifesterò la mia gloria. Parola del Signore Dio. 026 EZE 039 014 Saranno scelti uomini che percorreranno di continuo il paese per seppellire con l'aiuto dei viandanti quelli che son rimasti a fior di terra, per renderla pura; cominceranno le ricerche alla fine del settimo mese. 026 EZE 039 015 Quando percorrendo il paese vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i becchini non le seppelliscano nella valle della moltitudine di Gog: 026 EZE 039 016 Hamonà sarà chiamata la città. Così purificheranno il paese. 026 EZE 039 017 A te, figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni specie e a tutte le bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi da ogni parte sul sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete carne e berrete sangue; 026 EZE 039 018 mangerete carne d'eroi, berrete sangue di prìncipi del paese: montoni, agnelli, capri e tori grassi di Basàn, tutti. 026 EZE 039 019 Mangerete grasso a sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del sacrificio che preparo per voi. 026 EZE 039 020 Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e cavalieri, di eroi e di guerrieri d'ogni razza. Parola del Signore Dio. 026 EZE 039 021 Fra le genti manifesterò la mia gloria e tutte le genti vedranno la giustizia che avrò fatta e la mano che avrò posta su di voi. 026 EZE 039 022 La casa d'Israele da quel giorno in poi saprà che io, il Signore, sono il loro Dio. 026 EZE 039 023 Le genti sapranno che la casa d'Israele per la sua iniquità era stata condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io avevo nascosto loro il mio volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché tutti cadessero di spada. 026 EZE 039 024 Secondo le loro nefandezze e i loro peccati io li trattai e nascosi loro la faccia. 026 EZE 039 025 Perciò così dice il Signore Dio: Ora io ristabilirò la sorte di Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e sarò geloso del mio santo nome. 026 EZE 039 026 Quando essi abiteranno nella loro terra tranquilli, senza che alcuno li spaventi, si vergogneranno di tutte le ribellioni che hanno commesse contro di me. 026 EZE 039 027 Quando io li avrò ricondotti dalle genti e li avrò radunati dalle terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia santità, davanti a numerosi popoli, 026 EZE 039 028 allora sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio, poiché dopo averli condotti in schiavitù fra le genti, li ho radunati nel loro paese e non ne ho lasciato fuori neppure uno. 026 EZE 039 029 Allora non nasconderò più loro il mio volto, perché diffonderò il mio spirito sulla casa d'Israele». Parola del Signore Dio. 026 EZE 040 001 Al principio dell'anno venticinquesimo della nostra deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là. 026 EZE 040 002 In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un monte altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno. 026 EZE 040 003 Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare. 026 EZE 040 004 Quell'uomo mi disse: «Figlio dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fà attenzione a quanto io sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto». 026 EZE 040 005 Ed ecco il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l'altezza una canna. 026 EZE 040 006 Poi andò alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza. 026 EZE 040 007 Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia del portico dal lato dell'atrio della porta stessa, verso l'interno, era di una canna. 026 EZE 040 008 Misurò l'atrio della porta: era di otto cubiti; 026 EZE 040 009 i pilastri di due cubiti. L'atrio della porta era verso l'interno. 026 EZE 040 010 Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra. 026 EZE 040 011 Misurò la larghezza dell'apertura del portico: era di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di tredici cubiti. 026 EZE 040 012 Davanti alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato. 026 EZE 040 013 Misurò poi il portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza era di venticinque cubiti; da un'apertura all'altra; 026 EZE 040 014 i pilastri li calcolò alti sessanta cubiti, dai pilastri cominciava il cortile che circondava la porta. 026 EZE 040 015 Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti. 026 EZE 040 016 Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l'interno, intorno alla porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui pilastri erano disegnate palme. 026 EZE 040 017 Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo il lastricato. 026 EZE 040 018 Il lastricato si estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore. 026 EZE 040 019 Misurò lo spazio dalla facciata della porta inferiore da oriente a settentrione alla facciata della porta interna, erano cento cubiti. 026 EZE 040 020 Poi misurò la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno. 026 EZE 040 021 Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 026 EZE 040 022 Le finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: l'atrio era davanti. 026 EZE 040 023 Di fronte al portico di settentrione vi era la porta, come di fronte a quello di oriente; misurò la distanza fra portico e portico: vi erano cento cubiti. 026 EZE 040 024 Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco un portico rivolto a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano le stesse dimensioni. 026 EZE 040 025 Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre uguali alle altre finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 026 EZE 040 026 Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di palme. 026 EZE 040 027 Il cortile interno aveva un portico verso mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti. 026 EZE 040 028 Allora mi introdusse nell'atrio interno, per il portico meridionale, e misurò questo portico; aveva le stesse dimensioni. 026 EZE 040 029 Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le medesime misure. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 026 EZE 040 030 Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per cinque di larghezza. 026 EZE 040 031 Il suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si accedeva erano otto. 026 EZE 040 032 Poi mi condusse al portico dell'atrio interno che guarda a oriente e lo misurò: aveva le solite dimensioni. 026 EZE 040 033 Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 026 EZE 040 034 Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra vi erano ornamenti di palme: i gradini per i quali si accedeva erano otto. 026 EZE 040 035 Poi mi condusse al portico settentrionale e lo misurò: aveva le solite dimensioni, 026 EZE 040 036 come le stanze, i pilastri e l'atrio. Intorno vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 026 EZE 040 037 Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri, da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per cui vi si accedeva erano otto. 026 EZE 040 038 C'era anche una stanza con la porta vicino ai pilastri dei portici; là venivano lavati gli olocausti. 026 EZE 040 039 Nell'atrio del portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici espiatori e di riparazione. 026 EZE 040 040 Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra nel portico, e due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico. 026 EZE 040 041 Così a ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime. 026 EZE 040 042 C'erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici. 026 EZE 040 043 Uncini d'un palmo erano attaccati all'interno tutt'intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte. 026 EZE 040 044 Fuori del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale guardava a settentrione. 026 EZE 040 045 Egli mi disse: «La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio, 026 EZE 040 046 mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio». 026 EZE 040 047 Misurò quindi l'atrio: era un quadrato di cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio. 026 EZE 040 048 Mi condusse poi nell'atrio del tempio e ne misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una parte e tre cubiti dall'altra. 026 EZE 040 049 La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra. 026 EZE 041 001 M'introdusse poi nel santuario e misurò i pilastri: erano larghi sei cubiti da una parte e sei cubiti dall'altra. 026 EZE 041 002 La porta era larga dieci cubiti e i lati della porta cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra. Misurò quindi il santuario: era lungo quaranta cubiti e largo venti. 026 EZE 041 003 Andò poi nell'interno e misurò i pilastri della porta, due cubiti, e la porta, sei cubiti; la larghezza della porta, sette cubiti. 026 EZE 041 004 Ne misurò ancora la lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti al santuario, venti cubiti, poi mi disse: «Questo è il Santo dei santi». 026 EZE 041 005 Misurò poi il muro del tempio, sei cubiti; poi la larghezza dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio. 026 EZE 041 006 Le celle laterali erano una sull'altra, trenta per tre piani. Per le celle all'intorno, c'erano, nel muro del tempio, rientranze in modo che fossero collegate fra di loro, ma non collegate al muro del tempio. 026 EZE 041 007 Salendo da un piano all'altro l'ampiezza delle celle aumentava, perciò la costruzione era più larga verso l'alto. Dal piano inferiore si poteva salire al piano di mezzo e da questo a quello più alto. 026 EZE 041 008 Io vidi intorno al tempio una elevazione. I fondamenti dell'edificio laterale erano di una canna intera di sei cubiti. 026 EZE 041 009 La larghezza del muro esterno dell'edificio laterale era di cinque cubiti, come quella dello spazio rimanente. Fra l'edificio laterale del tempio 026 EZE 041 010 e le stanze c'era una larghezza di venti cubiti intorno al tempio. 026 EZE 041 011 Le porte dell'edificio laterale rimanevano sullo spazio libero; una porta dava a settentrione e una a mezzogiorno. Lo spazio libero era cinque cubiti tutt'intorno. 026 EZE 041 012 La costruzione che era di fronte allo spazio libero sul lato d'occidente, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della costruzione era tutt'intorno dello spessore di cinque cubiti; la sua lunghezza di novanta cubiti. 026 EZE 041 013 Poi misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero, edificio e sue mura, anch'essi cento cubiti. 026 EZE 041 014 La larghezza della facciata del tempio con lo spazio libero, cento cubiti. 026 EZE 041 015 Misurò ancora la larghezza dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti. L'interno del santuario, il suo vestibolo, 026 EZE 041 016 gli stipiti, le finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre, a cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno, tutt'intorno, dal pavimento fino alle finestre, che erano velate. 026 EZE 041 017 Dalla porta, dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed esterne erano dipinti 026 EZE 041 018 cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c'era una palma; ogni cherubino aveva due aspetti: 026 EZE 041 019 aspetto d'uomo verso una palma e aspetto di leone verso l'altra palma, effigiati intorno a tutto il tempio. 026 EZE 041 020 Da terra fino sopra la porta erano disposti cherubini e palme sulle pareti del santuario. 026 EZE 041 021 Gli stipiti del santuario erano quadrangolari. Davanti al Santo dei santi c'era come 026 EZE 041 022 un altare di legno, alto tre cubiti, due cubiti di lunghezza e due di larghezza. Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi disse: «Questa è la tavola che sta davanti al Signore». 026 EZE 041 023 Il santuario e il Santo dei santi avevano due porte ciascuno. 026 EZE 041 024 Ogni porta aveva due battenti e ogni battente si ripiegava in due pezzi: due per un battente e due per l'altro. 026 EZE 041 025 Sulle porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: un portale di legno era sulla facciata dell'atrio all'esterno. 026 EZE 041 026 Finestre e grate e palme erano da tutt'e due le parti, ai lati del vestibolo, alle celle annesse al tempio e agli architravi. 026 EZE 042 001 Allora mi fece uscire nell'atrio esterno dal lato settentrionale e mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo spazio libero prospicente l'edificio verso settentrione. 026 EZE 042 002 Nella facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza. 026 EZE 042 003 Di fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre piani; 026 EZE 042 004 davanti alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di lunghezza: le porte delle stanze guardavano a settentrione. 026 EZE 042 005 Le stanze superiori erano più strette delle inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio. 026 EZE 042 006 Erano a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori. 026 EZE 042 007 Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del corridoio esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti. 026 EZE 042 008 Infatti la lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato del tempio era di cento cubiti. 026 EZE 042 009 In basso le stanze avevano l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dall'atrio esterno, sulla larghezza del muro dell'atrio. 026 EZE 042 010 A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e alla muraglia di cinta, c'erano stanze 026 EZE 042 011 e, davanti ad esse, un passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni; come le porte di quelle, 026 EZE 042 012 così erano le porte delle stanze che davano a mezzogiorno; una porta era al principio dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente, a oriente di chi entra. 026 EZE 042 013 Egli mi disse: «Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo. 026 EZE 042 014 Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso l'atrio esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo». 026 EZE 042 015 Terminato ch'egli ebbe di misurare l'interno del tempio mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta intorno. 026 EZE 042 016 Misurò il lato orientale con la canna per misurare: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. 026 EZE 042 017 Misurò il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. 026 EZE 042 018 Misurò il lato meridionale: era cinquecento canne, con la canna da misura. 026 EZE 042 019 Si volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne con la canna da misura. 026 EZE 042 020 Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il luogo sacro da quello profano. 026 EZE 043 001 Mi condusse allora verso la porta che guarda a oriente 026 EZE 043 002 ed ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria. 026 EZE 043 003 La visione che io vidi era simile a quella che avevo vista quando andai per distruggere la città e simile a quella che avevo vista presso il canale Chebàr. Io caddi con la faccia a terra. 026 EZE 043 004 La gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a oriente. 026 EZE 043 005 Lo spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio. 026 EZE 043 006 Mentre quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava 026 EZE 043 007 e mi diceva: «Figlio dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli Israeliti, per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele, 026 EZE 043 008 collocando la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era solo il muro, hanno profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno commessi, perciò li ho distrutti con ira. 026 EZE 043 009 Ma d'ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a loro per sempre. 026 EZE 043 010 Tu, figlio dell'uomo, descrivi questo tempio alla casa d'Israele, perché arrossiscano delle loro iniquità; ne misurino la pianta 026 EZE 043 011 e, se si vergogneranno di quanto hanno fatto, manifesta loro la forma di questo tempio, la sua disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi, tutti i suoi aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte le sue leggi: mettili per iscritto davanti ai loro occhi, perché osservino tutte queste norme e tutti questi regolamenti e li mettano in pratica. 026 EZE 043 012 Questa è la legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio che lo circonda è santissimo; ecco, questa è la legge del tempio. 026 EZE 043 013 Queste sono le misure dell'altare in cubiti, di un cubito e un palmo ciascuno. La base era di un cubito di altezza per un cubito di larghezza: il suo bordo intorno era un palmo. Tale lo zoccolo dell'altare. 026 EZE 043 014 Dalla base che posava a terra fino alla piattaforma inferiore vi erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza: dalla piattaforma piccola alla piattaforma più grande vi erano quattro cubiti di altezza e un cubito di larghezza. 026 EZE 043 015 Il focolare era di quattro cubiti e sul focolare vi erano quattro corni. 026 EZE 043 016 Il focolare era dodici cubiti di lunghezza per dodici di larghezza, cioè quadrato. 026 EZE 043 017 La piattaforma superiore era un quadrato di quattordici cubiti di lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un orlo intorno di mezzo cubito, e la base, intorno, di un cubito: i suoi gradini guardavano a oriente. 026 EZE 043 018 Egli mi parlò: «Figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Queste sono le leggi dell'altare, quando verrà costruito per offrirvi sopra il sangue. 026 EZE 043 019 Ai sacerdoti leviti della stirpe di Zadòk, che si avvicineranno a me per servirmi, tu darai - parola del Signore Dio - un giovenco per l'espiazione. 026 EZE 043 020 Prenderai di quel sangue e lo spanderai sui quattro corni dell'altare, sui quattro angoli della piattaforma e intorno all'orlo. Così lo purificherai e ne farai l'espiazione. 026 EZE 043 021 Prenderai poi il giovenco del sacrificio espiatorio e lo brucerai in un luogo appartato del tempio, fuori del santuario. 026 EZE 043 022 Il secondo giorno offrirai, per il peccato, un capro senza difetto e farai la purificazione dell'altare come hai fatto con il giovenco. 026 EZE 043 023 Terminato il rito della purificazione, offrirai un giovenco senza difetti e un montone del gregge senza difetti. 026 EZE 043 024 Tu li presenterai al Signore e i sacerdoti getteranno il sale su di loro, poi li offriranno in olocausto al Signore. 026 EZE 043 025 Per sette giorni sacrificherai per il peccato un capro al giorno e verrà offerto anche un giovenco e un montone del gregge senza difetti. 026 EZE 043 026 Per sette giorni si farà l'espiazione dell'altare e lo si purificherà e consacrerà. 026 EZE 043 027 Finiti questi giorni, dall'ottavo in poi, i sacerdoti immoleranno sopra l'altare i vostri olocausti, i vostri sacrifici di comunione e io vi sarò propizio». Oracolo del Signore Dio. 026 EZE 044 001 Mi condusse poi alla porta esterna del santuario dalla parte di oriente; essa era chiusa. 026 EZE 044 002 Mi disse: «Questa porta rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché c'è passato il Signore, Dio d'Israele. Perciò resterà chiusa. 026 EZE 044 003 Ma il principe, il principe siederà in essa per cibarsi davanti al Signore; entrerà dal vestibolo della porta e di lì uscirà». 026 EZE 044 004 Poi mi condusse per la porta settentrionale, davanti al tempio. Guardai ed ecco la gloria del Signore riempiva il tempio. Caddi con la faccia a terra 026 EZE 044 005 e il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, stà attento, osserva bene e ascolta quanto io ti dirò sulle prescrizioni riguardo al tempio e su tutte le sue leggi; stà attento a come si entra nel tempio da tutti gli accessi del santuario. 026 EZE 044 006 Riferirai a quei ribelli, alla gente d'Israele: Così dice il Signore Dio: Troppi sono stati per voi gli abomini, o Israeliti! 026 EZE 044 007 Avete introdotto figli stranieri, non circoncisi di cuore e non circoncisi di carne, perché stessero nel mio santuario e profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate il mio cibo, il grasso e il sangue, rompendo così la mia alleanza con tutti i vostri abomini. 026 EZE 044 008 Non vi siete presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato loro, al vostro posto, la custodia del mio santuario. 026 EZE 044 009 Così dice il Signore Dio: Nessuno straniero, non circonciso di cuore, non circonciso nella carne, entrerà nel mio santuario, nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo agli Israeliti. 026 EZE 044 010 Anche i leviti, che si sono allontanati da me nel traviamento d'Israele e hanno seguito i loro idoli, sconteranno la propria iniquità; 026 EZE 044 011 serviranno nel mio santuario come guardie delle porte del tempio e come servi del tempio; sgozzeranno gli olocausti e le vittime del popolo e staranno davanti ad esso pronti al suo servizio. 026 EZE 044 012 Poiché l'hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la gente d'Israele occasione di peccato, perciò io ho alzato la mano su di loro - parola del Signore Dio - ed essi sconteranno la loro iniquità. 026 EZE 044 013 Non si avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che hanno compiuti. 026 EZE 044 014 Affido loro la custodia del tempio e ogni suo servizio e qualunque cosa da compiere in esso. 026 EZE 044 015 I sacerdoti leviti figli di Zadòk, che hanno osservato le prescrizioni del mio santuario quando gli Israeliti si erano allontanati da me, si avvicineranno a me per servirmi e staranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue. Parola del Signore Dio. 026 EZE 044 016 Essi entreranno nel mio santuario e si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e custodiranno le mie prescrizioni. 026 EZE 044 017 Quando entreranno dalle porte dell'atrio interno, indosseranno vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana, quando essi eserciteranno il ministero alle porte dell'atrio interno e nel tempio. 026 EZE 044 018 Porteranno in capo turbanti di lino e avranno mutande ai fianchi: non si cingeranno di quanto provochi il sudore. 026 EZE 044 019 Quando usciranno nell'atrio esterno verso il popolo, si toglieranno le vesti con le quali hanno ufficiato e le deporranno nelle stanze del santuario: indosseranno altre vesti per non comunicare con esse la consacrazione al popolo. 026 EZE 044 020 Non si raderanno il capo, né si lasceranno crescere la chioma, ma avranno i capelli normalmente tagliati. 026 EZE 044 021 Nessun sacerdote berrà vino quando dovrà entrare nell'atrio interno. 026 EZE 044 022 Non prenderanno in sposa una vedova, né una ripudiata, ma solo una vergine della stirpe d'Israele: potranno sposare però una vedova, se è la vedova di un sacerdote. 026 EZE 044 023 Indicheranno al mio popolo ciò che è santo e ciò che è profano e gli insegneranno ciò che è mondo e ciò che è immondo. 026 EZE 044 024 Nelle liti essi saranno i giudici e decideranno secondo le mie leggi. In tutte le mie feste osserveranno le mie leggi e i miei statuti e santificheranno i miei sabati. 026 EZE 044 025 Nessuno di essi si avvicinerà a un cadavere per non rendersi immondo, ma potrà rendersi immondo per il padre, la madre, un figlio, una figlia, un fratello o per una sorella non maritata: 026 EZE 044 026 dopo essersi purificato, gli si conteranno sette giorni 026 EZE 044 027 e quando egli rientrerà nel luogo santo, nell'atrio interno per servire nel santuario, offrirà il suo sacrificio espiatorio. Parola del Signore Dio. 026 EZE 044 028 Essi non avranno alcuna eredità. Io sarò la loro eredità: non sarà dato loro alcun possesso in Israele; io sono il loro possesso. 026 EZE 044 029 Saranno loro cibo le oblazioni, i sacrifici espiatori, i sacrifici di riparazione; apparterrà loro quanto è stato votato allo sterminio in Israele. 026 EZE 044 030 La parte migliore di tutte le vostre primizie e ogni specie di offerta apparterranno ai sacerdoti: così darete al sacerdote le primizie dei vostri macinati, per far posare la benedizione sulla vostra casa. 026 EZE 044 031 I sacerdoti non mangeranno la carne di alcun animale morto di morte naturale o sbranato, di uccelli o di altri animali». 026 EZE 045 001 «Quando voi spartirete a sorte la regione, in eredità, preleverete dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra, lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà santa per tutta la sua estensione. 026 EZE 045 002 Di essa sarà per il santuario un quadrato di cinquecento cubiti per cinquecento, con una zona libera all'intorno di cinquanta cubiti. 026 EZE 045 003 In quella superficie misurerai un tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei santi. 026 EZE 045 004 Esso sarà la parte sacra del paese, sarà per i sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per servire il Signore: questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per il santuario. 026 EZE 045 005 Uno spazio di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza sarà il possesso dei leviti che servono nel tempio, con città dove abitare. 026 EZE 045 006 Come possesso poi delle città assegnerete un tratto di cinquemila cubiti di larghezza per venticinquemila di lunghezza, parallelo alla parte assegnata al santuario: apparterrà a tutta la gente d'Israele. 026 EZE 045 007 Al principe sarà assegnato un possesso di qua e di là della parte sacra e del territorio dalle città, al fianco della parte sacra e al fianco del territorio della città, a occidente fino all'estremità occidentale e a oriente sino al confine orientale, per una lunghezza uguale a ognuna delle parti, dal confine occidentale sino a quello orientale. 026 EZE 045 008 Questa sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così i miei prìncipi non opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la terra alla gente d'Israele, alle sue tribù». 026 EZE 045 009 Dice il Signore Dio: «Basta, prìncipi d'Israele, basta con le violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo. Parola del Signore Dio. 026 EZE 045 010 Abbiate bilance giuste, efa giusta, bat giusto. 026 EZE 045 011 L' efa e il bat saranno della medesima misura così che il bat e l' efa contengano un decimo del comer, la loro misura sarà in relazione al comer. 026 EZE 045 012 Il siclo sarà di venti ghere: venti sicli, venticinque sicli e quindici sicli saranno la vostra mina. 026 EZE 045 013 Questa sarà l'offerta che voi preleverete: un sesto di efa per ogni comer di frumento e un sesto di efa per ogni comer di orzo. 026 EZE 045 014 Norma per l'olio - che si misura con il bat - è un decimo del bat per ogni kor. Dieci bat corrispondono ad un comer, perché dieci bat formano un comer. 026 EZE 045 015 Dal gregge, una pecora ogni duecento, dai prati fertili d'Israele. Questa sarà data per le oblazioni, per gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in espiazione per loro. Parola del Signore Dio. 026 EZE 045 016 Tutta la popolazione del paese sarà tenuta a questa offerta verso il principe d'Israele. 026 EZE 045 017 A carico del principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le libazioni nelle solennità, nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della gente d'Israele. Egli provvederà per il sacrificio espiatorio, l'oblazione, l'olocausto e il sacrificio di comunione per l'espiazione della gente d'Israele». 026 EZE 045 018 Dice il Signore Dio: «Il primo giorno del primo mese, prenderai un giovenco senza difetti e purificherai il santuario. 026 EZE 045 019 Il sacerdote prenderà il sangue della vittima per il peccato e lo metterà sugli stipiti del tempio e sui quattro angoli dello zoccolo dell'altare e sugli stipiti delle porte dell'atrio interno. 026 EZE 045 020 Lo stesso farà il sette del mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così purificherete il tempio. 026 EZE 045 021 Il quattordici del primo mese sarà per voi la pasqua, festa d'una settimana di giorni: mangeranno pane azzimo. 026 EZE 045 022 In quel giorno il principe offrirà, per sé e per tutto il popolo del paese, un giovenco per il peccato; 026 EZE 045 023 nei sette giorni della festa offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette giorni, e un capro in sacrificio per il peccato, ogni giorno. 026 EZE 045 024 In oblazione offrirà un' efa per giovenco e un' efa per montone, con un hin di olio per ogni efa. 026 EZE 045 025 Il quindici del settimo mese farà per la festa come in quei sette giorni, per i sacrifici espiatori, per gli olocausti, le oblazioni e l'olio». 026 EZE 046 001 Dice il Signore Dio: «Il portico dell'atrio interno che guarda a oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà aperto il sabato e nei giorni del novilunio. 026 EZE 046 002 Il principe entrerà dal di fuori passando dal vestibolo del portico esterno e si fermerà presso lo stipite del portico, mentre i sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia del portico, poi uscirà e il portico non sarà chiuso fino al tramonto. 026 EZE 046 003 Il popolo del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio all'ingresso del portico, davanti al Signore. 026 EZE 046 004 L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato sarà di sei agnelli e un montone senza difetti; 026 EZE 046 005 come oblazione offrirà un' efa per il montone, per gli agnelli quell'offerta che potrà dare; di olio un hin per ogni efa. 026 EZE 046 006 Nel giorno del novilunio offrirà in olocausto un giovenco senza difetti, sei agnelli e un montone senza difetti; 026 EZE 046 007 in oblazione, un' efa per il giovenco e un' efa per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d'olio, un hin per ogni efa. 026 EZE 046 008 Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando per l'atrio del portico e da esso uscirà. 026 EZE 046 009 Quando verrà il popolo del paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati dalla porta di settentrione per adorare, usciranno dal portico di mezzogiorno; quelli che saranno entrati dal portico di mezzogiorno usciranno dal portico di settentrione. Nessuno uscirà dal portico da cui è entrato ma uscirà da quello opposto. 026 EZE 046 010 Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano loro e uscirà come escono loro. 026 EZE 046 011 Nelle feste e nelle solennità l'oblazione sarà di un' efa per il giovenco e di un' efa per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di un hin per ogni efa. 026 EZE 046 012 Quando il principe vorrà offrire volontariamente al Signore un olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperto il portico che guarda ad oriente e offrirà l'olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato; poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito. 026 EZE 046 013 Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina. 026 EZE 046 014 Su di esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di efa; di olio offrirai un terzo di hin per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la legge dell'olocausto quotidiano. 026 EZE 046 015 Si offrirà dunque l'agnello, l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è l'olocausto quotidiano». 026 EZE 046 016 Dice il Signore Dio: «Se il principe darà in dono ad uno dei suoi figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come eredità. 026 EZE 046 017 Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono apparterrà al servo fino all'anno dell'affrancamento, poi ritornerà al principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. 026 EZE 046 018 Il principe non prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con esazioni, del suo possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso». 026 EZE 046 019 Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, dalla parte di settentrione: ed ecco alla estremità di occidente un posto riservato. 026 EZE 046 020 Mi disse: «Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici di riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le oblazioni, senza portarle fuori nell'atrio esterno e correre il rischio di comunicare la consacrazione al popolo». 026 EZE 046 021 Mi condusse nell'atrio esterno e mi fece passare presso i quattro angoli dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio vi era un cortile; 026 EZE 046 022 quindi ai quattro angoli dell'atrio vi erano quattro piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una stessa misura. 026 EZE 046 023 Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei fornelli erano costruiti in basso intorno al muro. 026 EZE 046 024 Egli mi disse: «Queste sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del popolo». 026 EZE 047 001 Mi condusse poi all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. 026 EZE 047 002 Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro. 026 EZE 047 003 Quell'uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia. 026 EZE 047 004 Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi. 026 EZE 047 005 Ne misurò altri mille: era un fiume che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute, erano acque navigabili, un fiume da non potersi passare a guado. 026 EZE 047 006 Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del fiume; 026 EZE 047 007 voltandomi, vidi che sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da una parte e dall'altra. 026 EZE 047 008 Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. 026 EZE 047 009 Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. 026 EZE 047 010 Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mar Mediterraneo. 026 EZE 047 011 Però le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno abbandonate al sale. 026 EZE 047 012 Lungo il fiume, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina». 026 EZE 047 013 Dice il Signore Dio: «Questi saranno i confini della terra che spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe due parti. 026 EZE 047 014 Ognuno di voi possederà come l'altro la parte di territorio che io alzando la mano ho giurato di dare ai vostri padri: questa terra sarà in vostra eredità. 026 EZE 047 015 Ecco dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione, dal Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd; 026 EZE 047 016 il territorio di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco e quello di Amat, Cazer-Ticòn, che è sulla frontiera di Hauràn. 026 EZE 047 017 Quindi la frontiera si estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il territorio di Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato settentrionale. 026 EZE 047 018 A oriente, fra l'Hauràn, Damasco e Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine il Giordano, fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato orientale. 026 EZE 047 019 A mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino al torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato meridionale verso il Negheb. 026 EZE 047 020 A occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale. 026 EZE 047 021 Vi spartirete questo territorio secondo le tribù d'Israele. 026 EZE 047 022 Lo dividerete in eredità fra voi e i forestieri che abitano con voi, i quali hanno generato figli in mezzo a voi; questi saranno per voi come indigeni fra gli Israeliti e tireranno a sorte con voi la loro parte in mezzo alle tribù d'Israele. 026 EZE 047 023 Nella tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli darete la sua parte». Parola del Signore Dio. 026 EZE 048 001 Questi sono i nomi delle tribù: dal confine settentrionale, lungo la via di Chetlòn che conduce ad Amat, fino a Cazer-Enòn, con a settentrione la frontiera di Damasco e lungo il confine di Amat, dal lato d'oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan una parte. 026 EZE 048 002 Sulla frontiera di Dan, dal limite orientale al limite occidentale: Aser, una parte. 026 EZE 048 003 Sulla frontiera di Aser, dal limite orientale fino al limite occidentale: Nèftali, una parte. 026 EZE 048 004 Sulla frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite occidentale: Manàsse, una parte. 026 EZE 048 005 Sulla frontiera di Manàsse, dal limite orientale fino al limite occidentale: Efraim, una parte. 026 EZE 048 006 Sulla frontiera di Efraim, dal limite orientale fino al limite occidentale: Ruben, una parte. 026 EZE 048 007 Sulla frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al limite occidentale: Giuda, una parte. 026 EZE 048 008 Sulla frontiera di Giuda, dal limite orientale fino al limite occidentale, starà la porzione che preleverete, larga venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal limite orientale fino al limite occidentale: in mezzo sorgerà il santuario. 026 EZE 048 009 La parte che voi preleverete per il Signore avrà venticinquemila cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza. 026 EZE 048 010 Ai sacerdoti apparterrà la parte sacra del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione e diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il santuario del Signore. 026 EZE 048 011 Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di Zadòk, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento degli Israeliti come traviarono i leviti. 026 EZE 048 012 Sarà per loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti. 026 EZE 048 013 I leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila. 026 EZE 048 014 Essi non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al Signore. 026 EZE 048 015 I cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui venticinquemila, saranno terreno profano per la città, per abitazioni e dintorni; in mezzo sorgerà la città. 026 EZE 048 016 Le sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale, quattromilacinquecento cubiti; il lato orientale quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale quattromilacinquecento cubiti. 026 EZE 048 017 I dintorni della città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta a mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente e duecentocinquanta a ponente. 026 EZE 048 018 Rimarrà accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente e diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che prestan servizio nella città, 026 EZE 048 019 i quali saranno presi da tutte le tribù d'Israele. 026 EZE 048 020 Tutta la zona sarà di venticinquemila cubiti per venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona sacra. 026 EZE 048 021 Il resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della zona sacra a oriente, verso il confine orientale, e a ponente, su un fronte di venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti, sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in mezzo, 026 EZE 048 022 fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e fra ciò che spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e quella di Beniamino sarà del principe. 026 EZE 048 023 Per le altre tribù, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Beniamino, una parte. 026 EZE 048 024 Al lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Simeone, una parte. 026 EZE 048 025 Al lato del territorio di Simeone, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Issacar, una parte. 026 EZE 048 026 Al lato del territorio di Issacar, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Zàbulon, una parte. 026 EZE 048 027 Al lato del territorio di Zàbulon, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Gad, una parte. 026 EZE 048 028 Al lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale verso mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di Meriba-Kadès e al torrente che va al Mar Mediterraneo. 026 EZE 048 029 Questo è il territorio che voi dividerete a sorte in eredità alle tribù d'Israele e queste le loro parti, dice il Signore Dio. 026 EZE 048 030 Queste saranno le uscite della città: sul lato settentrionale: quattromilacinquecento cubiti. 026 EZE 048 031 Le porte della città porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a settentrione: la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una. 026 EZE 048 032 Sul lato orientale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una. 026 EZE 048 033 Sul lato meridionale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Simeone, una; la porta di Issacar, una; la porta di Zàbulon, una. 026 EZE 048 034 Sul lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Nèftali, una. 026 EZE 048 035 Perimetro totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da quel giorno in poi: Là è il Signore. # # BOOK 027 DAN Daniel Daniele 027 DAN 001 001 L'anno terzo del regno di Ioiakìm re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia marciò su Gerusalemme e la cinse dassedio. 027 DAN 001 002 Il Signore mise Ioiakìm re di Giuda nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò in Sennaàr e depositò gli arredi nel tesoro del tempio del suo dio. 027 DAN 001 003 Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe reale o di famiglia nobile, 027 DAN 001 004 senza difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, per essere istruiti nella scrittura e nella lingua dei Caldei. 027 DAN 001 005 Il re assegnò loro una razione giornaliera di vivande e di vino della sua tavola; dovevano esser educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re. 027 DAN 001 006 Fra di loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Anania, Misaele e Azaria; 027 DAN 001 007 però il capo dei funzionari di corte chiamò Daniele Baltazzàr; Anania Sadràch; Misaele Mesàch e Azaria Abdènego. 027 DAN 001 008 Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non farlo contaminare. 027 DAN 001 009 Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari. 027 DAN 001 010 Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e io così mi renda colpevole davanti al re». 027 DAN 001 011 Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania, Misaele e Azaria: 027 DAN 001 012 «Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua, 027 DAN 001 013 poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai constatato». 027 DAN 001 014 Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni; 027 DAN 001 015 terminati questi, si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re. 027 DAN 001 016 D'allora in poi il sovrintendente fece togliere l'assegnazione delle vivande e del vino e diede loro soltanto legumi. 027 DAN 001 017 Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza e rese Daniele interprete di visioni e di sogni. 027 DAN 001 018 Terminato il tempo stabilito dal re entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor. 027 DAN 001 019 Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Anania, Misaele e Azaria, i quali rimasero al servizio del re; 027 DAN 001 020 in qualunque affare di sapienza e intelligenza su cui il re li interrogasse, li trovò dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che c'erano in tutto il suo regno. 027 DAN 001 021 Così Daniele vi rimase fino al primo anno del re Ciro. 027 DAN 002 001 Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire. 027 DAN 002 002 Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re. 027 DAN 002 003 Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione». 027 DAN 002 004 I caldei risposero al re ( aramaico ): «Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione». 027 DAN 002 005 Rispose il re ai caldei: «Questa è la mia decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai. 027 DAN 002 006 Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione». 027 DAN 002 007 Essi replicarono: «Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione». 027 DAN 002 008 Rispose il re: «Comprendo bene che voi volete guadagnar tempo, perché avete inteso la mia decisione. 027 DAN 002 009 Se non mi dite qual era il mio sogno, una sola sarà la vostra sorte. Vi siete messi d'accordo per darmi risposte astute e false in attesa che le circostanze si mutino. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione». 027 DAN 002 010 I caldei risposero davanti al re: «Non c'è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesa del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo. 027 DAN 002 011 La richiesa del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora è lontano dagli uomini». 027 DAN 002 012 Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte. 027 DAN 002 013 Il decreto fu pubblicato e gia i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte. 027 DAN 002 014 Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia, 027 DAN 002 015 e disse ad Ariòch, ufficiale del re: «Perché il re ha emanato un decreto così severo?». Ariòch ne spiegò il motivo a Daniele. 027 DAN 002 016 Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re. 027 DAN 002 017 Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria, 027 DAN 002 018 ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia. 027 DAN 002 019 Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna; perciò Daniele benedisse il Dio del cielo: 027 DAN 002 020 «Sia benedetto il nome di Dio di secolo in secolo, perché a lui appartengono la sapienza e la potenza. 027 DAN 002 021 Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li innalza, concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere. 027 DAN 002 022 Svela cose profonde e occulte e sa quel che è celato nelle tenebre e presso di lui è la luce. 027 DAN 002 023 Gloria e lode a te, Dio dei miei padri, che mi hai concesso la sapienza e la forza, mi hai manifestato ciò che ti abbiamo domandato e ci hai illustrato la richiesta del re». 027 DAN 002 024 Allora Daniele si recò da Ariòch, al quale il re aveva affidato l'incarico di uccidere i saggi di Babilonia, e presentatosi gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli farò conoscere la spiegazione del sogno». 027 DAN 002 025 Ariòch condusse in fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: «Ho trovato un uomo fra i Giudei deportati, il quale farà conoscere al re la spiegazione del sogno». 027 DAN 002 026 Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzàr: «Puoi tu davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione?». 027 DAN 002 027 Daniele, davanti al re, rispose: «Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini; 027 DAN 002 028 ma c'è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re Nabucodònosor quel che avverrà al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto. 027 DAN 002 029 O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto svelarti ciò che dovrà avvenire. 027 DAN 002 030 Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. 027 DAN 002 031 Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. 027 DAN 002 032 Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo, 027 DAN 002 033 le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta. 027 DAN 002 034 Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma non per mano di uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumò. 027 DAN 002 035 Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta quella regione. 027 DAN 002 036 Questo è il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re. 027 DAN 002 037 Tu o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza, la forza e la gloria. 027 DAN 002 038 A te ha concesso il dominio sui figli dell'uomo, sugli animali selvatici, sugli uccelli del cielo; tu li domini tutti: tu sei la testa d'oro. 027 DAN 002 039 Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominerà su tutta la terra. 027 DAN 002 040 Vi sarà poi un quarto regno, duro come il ferro. Come il ferro spezza e frantuma tutto, così quel regno spezzerà e frantumerà tutto. 027 DAN 002 041 Come hai visto, i piedi e le dita erano in parte di argilla da vasaio e in parte di ferro: ciò significa che il regno sarà diviso, ma avrà la durezza del ferro unito all'argilla. 027 DAN 002 042 Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte di argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l'altra fragile. 027 DAN 002 043 Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla. 027 DAN 002 044 Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. 027 DAN 002 045 Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per mano di uomo, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il Dio grande ha rivelato al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione». 027 DAN 002 046 Allora il re Nabucodònosor piegò la faccia a terra, si prostrò davanti a Daniele e ordinò che gli si offrissero sacrifici e incensi. 027 DAN 002 047 Quindi rivolto a Daniele gli disse: «Certo, il vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo mistero». 027 DAN 002 048 Il re esaltò Daniele e gli fece molti preziosi regali, lo costituì governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di tutti i saggi di Babilonia; 027 DAN 002 049 su richiesta di Daniele, il re fece amministratori della provincia di Babilonia, Sadràch, Mesàch e Abdènego. Daniele rimase alla corte del re. 027 DAN 003 001 Il re Nabucodònosor aveva fatto costruire una statua d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l'aveva fatta erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. 027 DAN 003 002 Quindi il re Nabucodònosor aveva convocato i sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province, perché presenziassero all'inaugurazione della statua che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere. 027 DAN 003 003 I sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province vennero all'inaugurazione della statua. Essi si disposero davanti alla statua fatta erigere dal re. 027 DAN 003 004 Un banditore gridò ad alta voce: «Popoli, nazioni e lingue, a voi è rivolto questo proclama: 027 DAN 003 005 Quando voi udirete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna, e d'ogni specie di strumenti musicali, vi prostrerete e adorerete la statua d'oro, che il re Nabucodònosor ha fatto innalzare. 027 DAN 003 006 Chiunque non si prostrerà alla statua, in quel medesimo istante sarà gettato in mezzo ad una fornace di fuoco ardente». 027 DAN 003 007 Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, in quell'istante che ebbero udito il suono del corno, del flauto, dell'arpicordo, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d'oro, che il re Nabucodònosor aveva fatto innalzare. 027 DAN 003 008 Però in quel momento alcuni Caldei si fecero avanti per accusare i Giudei 027 DAN 003 009 e andarono a dire al re Nabucodònosor: «Re, vivi per sempre! 027 DAN 003 010 Tu hai decretato, o re, che chiunque avrà udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, si deve prostrare e adorare la statua d'oro: 027 DAN 003 011 chiunque non si prostrerà per adorarla, sia gettato in mezzo ad una fornace con il fuoco acceso. 027 DAN 003 012 Ora, ci sono alcuni Giudei, ai quali hai affidato gli affari della provincia di Babilonia, cioè Sadràch, Mesàch e Abdènego, che non ti obbediscono, re: non servono i tuoi dei e non adorano la statua d'oro che tu hai fatto innalzare». 027 DAN 003 013 Allora Nabucodònosor, sdegnato, comandò che gli si conducessero Sadràch, Mesàch e Abdènego, e questi comparvero alla presenza del re. 027 DAN 003 014 Nabucodònosor disse loro: «E' vero, Sadràch, Mesàch e Abdènego, che voi non servite i miei dei e non adorate la statua d'oro che io ho fatto innalzare? 027 DAN 003 015 Ora, se voi sarete pronti, quando udirete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatta, bene; altrimenti in quel medesimo istante sarete gettati in mezzo ad una fornace dal fuoco ardente. Qual Dio vi potrà liberare dalla mia mano?». 027 DAN 003 016 Ma Sadràch, Mesàch e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Re, noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; 027 DAN 003 017 sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace con il fuoco acceso e dalla tua mano, o re. 027 DAN 003 018 Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dei e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto». 027 DAN 003 019 Allora Nabucodònosor, acceso d'ira e con aspetto minaccioso contro Sadràch, Mesàch e Abdènego, ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. 027 DAN 003 020 Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadràch, Mesàch e Abdènego e gettarli nella fornace con il fuoco acceso. 027 DAN 003 021 Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i loro abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso. 027 DAN 003 022 Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano acceso al massimo la fornace per gettarvi Sadràch, Mesàch e Abdènego, rimasero uccisi dalle fiamme, 027 DAN 003 023 nel momento stesso che i tre giovani Sadràch, Mesàch e Abdènego cadevano legati nella fornace con il fuoco acceso. 027 DAN 003 024 Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. 027 DAN 003 025 Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell'aspetto a un figlio di dei». 027 DAN 003 026 Allora Nabucodònosor si accostò alla bocca della fornace con il fuoco acceso e prese a dire: «Sadràch, Mesàch, Abdènego, servi del Dio altissimo, uscite, venite fuori». Allora Sadràch, Mesàch e Abdènego uscirono dal fuoco. 027 DAN 003 027 Quindi i satrapi, i prefetti, i governatori e i ministri del re si radunarono e, guardando quegli uomini, videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere; che neppure un capello del loro capo era stato bruciato e i loro mantelli non erano stati toccati e neppure l'odore del fuoco era penetrato in essi. 027 DAN 003 028 Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadràch, Mesàch e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio che il loro Dio. 027 DAN 003 029 Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sadràch, Mesàch e Abdènego, sia tagliato a pezzi e la sua casa sia ridotta a un mucchio di rovine, poiché nessun altro dio può in tal maniera liberare». 027 DAN 003 030 Da allora il re promosse Sadràch, Mesàch e Abdènego a cariche pubbliche nella provincia di Babilonia. 027 DAN 004 001 Il re Nabucodònosor a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano in tutta la terra: Pace e prosperità! 027 DAN 004 002 M'è parso opportuno rendervi noti i prodigi e le meraviglie che il Dio altissimo ha fatto per me. 027 DAN 004 003 Quanto sono grandi i suoi prodigi e quanto straordinarie le sue meraviglie! Il suo regno è un regno eterno e il suo dominio di generazione in generazione. 027 DAN 004 004 Io Nabucodònosor ero tranquillo in casa e felice nella reggia, 027 DAN 004 005 quando ebbi un sogno che mi spaventò. Le immaginazioni che mi vennero mentre ero nel mio letto e le visioni che mi passarono per la mente mi turbarono. 027 DAN 004 006 Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno. 027 DAN 004 007 Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione. 027 DAN 004 008 Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltazzàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dei santi, e gli raccontai il sogno 027 DAN 004 009 dicendo: «Baltazzàr, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dei santi è in te e che nessun segreto ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione». 027 DAN 004 010 Io stavo guardando ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla terra. Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto, erano queste: 027 DAN 004 011 Quell'albero era grande, robusto, la sua cima giungeva al cielo e si poteva vedere fin dall'estremità della terra. 027 DAN 004 012 I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti e vi era in esso da mangiare per tutti. Le bestie della terra si riparavano alla sua ombra e gli uccelli del cielo facevano il nido fra i suoi rami; di lui si nutriva ogni vivente. 027 DAN 004 013 Mentre nel mio letto stavo osservando le visioni che mi passavano per la mente, ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo 027 DAN 004 014 e gridò a voce alta: «Tagliate l'albero e stroncate i suoi rami: scuotete le foglie, disperdetene i frutti: fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi rami. 027 DAN 004 015 Lasciate però nella terra il ceppo con le radici, legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna. Sia bagnato dalla rugiada del cielo e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati. 027 DAN 004 016 Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano gli sia dato un cuore di bestia: sette tempi passeranno su di lui. 027 DAN 004 017 Così è deciso per sentenza dei vigilanti e secondo la parola dei santi. Così i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo può dare a chi vuole e insediarvi anche il più piccolo degli uomini». 027 DAN 004 018 Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu, Baltazzàr, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dei santi. 027 DAN 004 019 Allora Daniele, chiamato Baltazzàr, rimase per qualche tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli si rivolse: «Baltazzàr, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione». Rispose Baltazzàr: «Signor mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari. 027 DAN 004 020 L'albero che tu hai visto, grande e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo e si poteva vedere da tutta la terra 027 DAN 004 021 e le cui foglie erano belle e i suoi frutti abbondanti e in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le bestie della terra e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo, 027 DAN 004 022 sei tu, re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta, è giunta al cielo e il tuo dominio si è esteso sino ai confini della terra. 027 DAN 004 023 Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal cielo e diceva: Tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie della terra, finché sette tempi siano passati su di lui, 027 DAN 004 024 questa, o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore: 027 DAN 004 025 Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole. 027 DAN 004 026 L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio. 027 DAN 004 027 Perciò, re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità». 027 DAN 004 028 Tutte queste cose avvennero al re Nabucodònosor. 027 DAN 004 029 Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza della reggia di Babilonia, 027 DAN 004 030 il re prese a dire: «Non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maestà, con la forza della mia potenza?». 027 DAN 004 031 Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: «A te io parlo, re Nabucodònosor: il regno ti è tolto! 027 DAN 004 032 Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole». 027 DAN 004 033 In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodònosor. Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo: il pelo gli crebbe come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli. 027 DAN 004 034 la cui potenza è potenza eterna e il cui regno è di generazione in generazione. «Ma finito quel tempo, io Nabucodònosor alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno, 027 DAN 004 035 Tutti gli abitanti della terra sono, davanti a lui, come un nulla; egli dispone come gli piace delle schiere del cielo e degli abitanti della terra. Nessuno può fermargli la mano e dirgli: Che cosa fai? 027 DAN 004 036 In quel tempo tornò in me la conoscenza e con la gloria del regno mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore: i miei ministri e i miei prìncipi mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche più grande. 027 DAN 004 037 Ora io, Nabucodònosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono verità e le sue vie giustizia; egli può umiliare coloro che camminano nella superbia». 027 DAN 005 001 Il re Baldassàr imbandì un gran banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino. 027 DAN 005 002 Quando Baldassàr ebbe molto bevuto comandò che fossero portati i vasi d'oro e d'argento che Nabucodònosor suo padre aveva asportati dal tempio, che era in Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine. 027 DAN 005 003 Furono quindi portati i vasi d'oro, che erano stati asportati dal tempio di Gerusalemme, e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere; 027 DAN 005 004 mentre bevevano il vino, lodavano gli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra. 027 DAN 005 005 In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, le quali scrivevano sulla parete della sala reale, di fronte al candelabro. Nel vedere quelle dita che scrivevano, 027 DAN 005 006 il re cambiò d'aspetto: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i ginocchi gli battevano l'uno contro l'altro. 027 DAN 005 007 Allora il re si mise a gridare, ordinando che si convocassero gli astrologi, i caldei e gli indovini. Appena vennero, il re disse ai saggi di Babilonia: «Chiunque leggerà quella scrittura e me ne darà la spiegazione sarà vestito di porpora, porterà una collana d'oro al collo e sarà il terzo signore del regno». 027 DAN 005 008 Allora entrarono nella sala tutti i saggi del re, ma non poterono leggere quella scrittura né darne al re la spiegazione. 027 DAN 005 009 Il re Baldassàr rimase molto turbato e cambiò colore; anche i suoi grandi restarono sconcertati. 027 DAN 005 010 La regina, alle parole del re e dei suoi grandi, entrò nella sala del banchetto e, rivolta al re, gli disse: «Re, vivi per sempre! I tuoi pensieri non ti spaventino né si cambi il colore del tuo volto. 027 DAN 005 011 C'è nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dei santi. Al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dei. Il re Nabucodònosor tuo padre lo aveva fatto capo dei maghi, degli astrologi, dei caldei e degli indovini. 027 DAN 005 012 Fu riscontrato in questo Daniele, che il re aveva chiamato Baltazzàr, uno spirito superiore e tanto accorgimento da interpretare sogni, spiegare detti oscuri, sciogliere enigmi. Si convochi dunque Daniele ed egli darà la spiegazione». 027 DAN 005 013 Fu quindi introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: «Sei tu Daniele un deportato dei Giudei, che il re mio padre ha condotto qua dalla Giudea? 027 DAN 005 014 Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dei santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria. 027 DAN 005 015 Poco fa sono stati condotti alla mia presenza i saggi e gli astrologi per leggere questa scrittura e darmene la spiegazione, ma non sono stati capaci. 027 DAN 005 016 Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e sciogliere enigmi. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d'oro e sarai il terzo signore del regno». 027 DAN 005 017 Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi doni per te e dà ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione. 027 DAN 005 018 O re, il Dio altissimo aveva dato a Nabucodònosor tuo padre regno, grandezza, gloria e magnificenza. 027 DAN 005 019 Per questa grandezza che aveva ricevuto, tutti i popoli, nazioni e lingue lo temevano e tremavano davanti a lui: egli uccideva chi voleva, innalzava chi gli piaceva e abbassava chi gli pareva. 027 DAN 005 020 Ma, quando il suo cuore si insuperbì e il suo spirito si ostinò nell'alterigia, fu deposto dal trono e gli fu tolta la sua gloria. 027 DAN 005 021 Fu cacciato dal consorzio umano e il suo cuore divenne simile a quello delle bestie; la sua dimora fu con gli ònagri e mangiò l'erba come i buoi; il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché riconobbe che il Dio altissimo domina sul regno degli uomini, sul quale innalza chi gli piace. 027 DAN 005 022 Tu, Baldassàr suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, sebbene tu fossi a conoscenza di tutto questo. 027 DAN 005 023 Anzi tu hai insolentito contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie. 027 DAN 005 024 Da lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto, 027 DAN 005 025 di cui questa è la lettura: mene, tekel, peres, 027 DAN 005 026 e questa ne è l'interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine. 027 DAN 005 027 Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. 027 DAN 005 028 Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani». 027 DAN 005 029 Allora, per ordine di Baldassàr, Daniele fu vestito di porpora, ebbe una collana d'oro al collo e con bando pubblico fu dichiarato terzo signore del regno. 027 DAN 005 030 In quella stessa notte Baldassàr re dei Caldei fu ucciso: 027 DAN 005 031 Dario il Medo ricevette il regno, all'età di circa sessantadue anni. 027 DAN 006 001 Volle Dario costituire nel suo regno centoventi sàtrapi e ripartirli per tutte le province. 027 DAN 006 002 A capo dei sàtrapi mise tre governatori, di cui uno fu Daniele, ai quali i sàtrapi dovevano render conto perché nessun danno ne 027 DAN 006 003 soffrisse il re. Ora Daniele era superiore agli altri governatori e ai sàtrapi, perché possedeva uno spirito eccezionale, tanto che il re pensava di metterlo a capo di tutto il suo regno. 027 DAN 006 004 Perciò tanto i governatori che i sàtrapi cercavano il modo di trovar qualche pretesto contro Daniele nell'amministrazione del regno. Ma non potendo trovare nessun motivo di accusa né colpa, perché egli era fedele e non aveva niente da farsi rimproverare, 027 DAN 006 005 quegli uomini allora pensarono: «Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella legge del suo Dio». 027 DAN 006 006 Perciò quei governatori e i sàtrapi si radunarono presso il re e gli dissero: «Re Dario, vivi per sempre! 027 DAN 006 007 Tutti i governatori del regno, i magistrati, i sàtrapi, i consiglieri e i capi sono del parere che venga pubblicato un severo decreto del re secondo il quale chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica alcuna a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni. 027 DAN 006 008 Ora, o re, emana il decreto e fallo mettere per iscritto, perché sia irrevocabile, come sono le leggi di Media e di Persia, che non si possono mutare». 027 DAN 006 009 Allora il re Dario fece scrivere il decreto. 027 DAN 006 010 Daniele, quando venne a sapere del decreto del re, si ritirò in casa. Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodava il suo Dio, come era solito fare anche prima. 027 DAN 006 011 Allora quegli uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio. 027 DAN 006 012 Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al divieto del re: «Non hai tu scritto un decreto che chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo, all'infuori di te, re, sia gettato nella fossa dei leoni?». Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani». 027 DAN 006 013 «Ebbene - replicarono al re - Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere». 027 DAN 006 014 Il re, all'udir queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo. 027 DAN 006 015 Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: «Sappi, re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto firmato dal re è irrevocabile». 027 DAN 006 016 Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!». 027 DAN 006 017 Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l'anello dei suoi grandi, perché niente fosse mutato sulla sorte di Daniele. 027 DAN 006 018 Quindi il re ritornò alla reggia, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta alcuna donna e anche il sonno lo abbandonò. 027 DAN 006 019 La mattina dopo il re si alzò di buon'ora e sullo spuntar del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni. 027 DAN 006 020 Quando fu vicino, chiamò: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?». 027 DAN 006 021 Daniele rispose: «Re, vivi per sempre. 027 DAN 006 022 Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male». 027 DAN 006 023 Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio. 027 DAN 006 024 Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancor giunti al fondo della fossa, che i leoni furono loro addosso e stritolarono tutte le loro ossa. 027 DAN 006 025 Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Pace e prosperità. 027 DAN 006 026 perché egli è il Dio vivente, che dura in eterno; il suo regno è tale che non sarà mai distrutto e il suo dominio non conosce fine. Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l'impero a me soggetto si onori e si tema il Dio di Daniele, 027 DAN 006 027 Egli salva e libera, fa prodigi e miracoli in cielo e in terra: egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni». 027 DAN 006 028 Questo Daniele prosperò durante il regno di Dario e il regno di Ciro il Persiano. 027 DAN 007 001 Nel primo anno di Baldassàr re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, ebbe un sogno e visioni nella sua mente. Egli scrisse il sogno e ne fece la relazione che dice: 027 DAN 007 002 Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mar Mediterraneo 027 DAN 007 003 e quattro grandi bestie, differenti l'una dall'altra, salivano dal mare. 027 DAN 007 004 La prima era simile ad un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono tolte le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d'uomo. 027 DAN 007 005 Poi ecco una seconda bestia, simile ad un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne». 027 DAN 007 006 Mentre stavo guardando, eccone un'altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d'uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio. 027 DAN 007 007 Stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d'una forza eccezionale, con denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna. 027 DAN 007 008 Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che parlava con alterigia. 027 DAN 007 009 Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. 027 DAN 007 010 Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. 027 DAN 007 011 Continuai a guardare a causa delle parole superbe che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare sul fuoco. 027 DAN 007 012 Alle altre bestie fu tolto il potere e fu loro concesso di prolungare la vita fino a un termine stabilito di tempo. 027 DAN 007 013 Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui, 027 DAN 007 014 che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto. 027 DAN 007 015 Io, Daniele, mi sentii venir meno le forze, tanto le visioni della mia mente mi avevano turbato; 027 DAN 007 016 mi accostai ad uno dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione: 027 DAN 007 017 «Le quattro grandi bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra; 027 DAN 007 018 ma i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per secoli e secoli». 027 DAN 007 019 Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e molto terribile, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo e che mangiava e stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava; 027 DAN 007 020 intorno alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell'ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano cadute tre corna e del perché quel corno aveva occhi e una bocca che parlava con alterigia e appariva maggiore delle altre corna. 027 DAN 007 021 Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva, 027 DAN 007 022 finché venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno. 027 DAN 007 023 Egli dunque mi disse: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la stritolerà e la calpesterà. 027 DAN 007 024 Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re 027 DAN 007 025 e proferirà insulti contro l'Altissimo e distruggerà i santi dell'Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo. 027 DAN 007 026 Si terrà poi il giudizio e gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato e distrutto completamente. 027 DAN 007 027 Allora il regno, il potere e la grandezza di tutti i regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e obbediranno». 027 DAN 007 028 Qui finisce la relazione. Io, Daniele, rimasi molto turbato nei pensieri, il colore del mio volto si cambiò e conservai tutto questo nel cuore. 027 DAN 008 001 Il terzo anno del regno del re Baldassàr, io Daniele ebbi un'altra visione dopo quella che mi era apparsa prima. 027 DAN 008 002 Quand'ebbi questa visione, mi trovavo nella cittadella di Susa, che è nella provincia dell'Elam, e mi sembrava, in visione, di essere presso il fiume Ulai. 027 DAN 008 003 Alzai gli occhi e guardai; ecco un montone, in piedi, stava di fronte al fiume. Aveva due corna alte, ma un corno era più alto dell'altro, sebbene fosse spuntato dopo. 027 DAN 008 004 Io vidi che quel montone cozzava verso l'occidente, il settentrione e il mezzogiorno e nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno era in grado di liberare dal suo potere: faceva quel che gli pareva e divenne grande. 027 DAN 008 005 Io stavo attento ed ecco un capro venire da occidente, sulla terra, senza toccarne il suolo: aveva fra gli occhi un grosso corno. 027 DAN 008 006 Si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi di fronte al fiume, e gli si scagliò contro con tutta la forza. 027 DAN 008 007 Dopo averlo assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di lui e spezzargli le due corna, senza che il montone avesse la forza di resistergli; poi lo gettò a terra e lo calpestò e nessuno liberava il montone dal suo potere. 027 DAN 008 008 Il capro divenne molto potente; ma quando fu diventato grande, quel suo gran corno si spezzò e al posto di quello sorsero altre quattro corna, verso i quattro venti del cielo. 027 DAN 008 009 Da uno di quelli uscì un piccolo corno, che crebbe molto verso il mezzogiorno, l'oriente e verso la Palestina: 027 DAN 008 010 s'innalzò fin contro la milizia celeste e gettò a terra una parte di quella schiera e delle stelle e le calpestò. 027 DAN 008 011 S'innalzò fino al capo della milizia e gli tolse il sacrificio quotidiano e fu profanata la santa dimora. 027 DAN 008 012 In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì. 027 DAN 008 013 Udii un santo parlare e un altro santo dire a quello che parlava: «Fino a quando durerà questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la desolazione dell'iniquità, il santuario e la milizia calpestati?». 027 DAN 008 014 Gli rispose: «Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sarà rivendicato». 027 DAN 008 015 Mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall'aspetto d'uomo; 027 DAN 008 016 intesi la voce di un uomo, in mezzo all'Ulai, che gridava e diceva: «Gabriele, spiega a lui la visione». 027 DAN 008 017 Egli venne dove io ero e quando giunse, io ebbi paura e caddi con la faccia a terra. Egli mi disse: «Figlio dell'uomo, comprendi bene, questa visione riguarda il tempo della fine». 027 DAN 008 018 Mentre egli parlava con me, caddi svenuto con la faccia a terra; ma egli mi toccò e mi fece alzare. 027 DAN 008 019 Egli disse: «Ecco io ti rivelo ciò che avverrà al termine dell'ira, perché la visione riguarda il tempo della fine. 027 DAN 008 020 Il montone con due corna, che tu hai visto, significa il re di Media e di Persia; 027 DAN 008 021 il capro è il re della Grecia; il gran corno, che era in mezzo ai suoi occhi, è il primo re. 027 DAN 008 022 Che quello sia stato spezzato e quattro ne siano sorti al posto di uno, significa che quattro regni sorgeranno dalla medesima nazione, ma non con la medesima potenza di lui. 027 DAN 008 023 Alla fine del loro regno, quando l'empietà avrà raggiunto il colmo, sorgerà un re audace, sfacciato e intrigante. 027 DAN 008 024 La sua potenza si rafforzerà, ma non per potenza propria; causerà inaudite rovine, avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. 027 DAN 008 025 Per la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo e con inganno farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma verrà spezzato senza intervento di mano d'uomo. 027 DAN 008 026 La visione di sere e mattine, che è stata spiegata, è vera. Ora tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molti giorni». 027 DAN 008 027 Io, Daniele, rimasi sfinito e mi sentii male per vari giorni: poi mi alzai e sbrigai gli affari del re: ma ero stupefatto della visione perché non la potevo comprendere. 027 DAN 009 001 Nell'anno primo di Dario figlio di Serse, della progenie dei Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei, 027 DAN 009 002 nel primo anno del suo regno, io Daniele tentavo di comprendere nei libri il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e nei quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioè settant'anni. 027 DAN 009 003 Mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con il digiuno, veste di sacco e cenere 027 DAN 009 004 e feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio: «Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l'alleanza e la benevolenza verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, 027 DAN 009 005 abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! 027 DAN 009 006 Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali hanno in tuo nome parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. 027 DAN 009 007 A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancor oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i misfatti che hanno commesso contro di te. 027 DAN 009 008 Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; 027 DAN 009 009 al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, 027 DAN 009 010 non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro, né seguito quelle leggi che egli ci aveva date per mezzo dei suoi servi, i profeti. 027 DAN 009 011 Tutto Israele ha trasgredito la tua legge, s'è allontanato per non ascoltare la tua voce; così si è riversata su di noi l'esecrazione scritta nella legge di Mosè, servo di Dio, perché abbiamo peccato contro di lui. 027 DAN 009 012 Egli ha messo in atto quelle parole che aveva pronunziate contro di noi e i nostri governanti, mandando su di noi un male così grande quale mai, sotto il cielo, era venuto a Gerusalemme. 027 DAN 009 013 Tutto questo male è venuto su di noi, proprio come sta scritto nella legge di Mosè. Tuttavia noi non abbiamo supplicato il Signore Dio nostro, convertendoci dalle nostre iniquità e seguendo la tua verità. 027 DAN 009 014 Il Signore ha vegliato sopra questo male, l'ha mandato su di noi, poiché il Signore Dio nostro è giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo ascoltato la sua voce. 027 DAN 009 015 Signore Dio nostro, che hai fatto uscire il tuo popolo dall'Egitto con mano forte e ti sei fatto un nome, come è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi. 027 DAN 009 016 Signore, secondo la tua misericordia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua città, verso il tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l'iniquità dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso quanti ci stanno intorno. 027 DAN 009 017 Ora ascolta, Dio nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo, o Signore, fà risplendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è desolato. 027 DAN 009 018 Porgi l'orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni e la città sulla quale è stato invocato il tuo nome! Non presentiamo le nostre suppliche davanti a te, basate sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia. 027 DAN 009 019 Signore, ascolta; Signore, perdona; Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo». 027 DAN 009 020 Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio, 027 DAN 009 021 mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l'ora dell'offerta della sera. 027 DAN 009 022 Egli mi rivolse questo discorso: «Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere. 027 DAN 009 023 Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora stà attento alla parola e comprendi la visione: 027 DAN 009 024 Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi. 027 DAN 009 025 Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi. 027 DAN 009 026 Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate. 027 DAN 009 027 Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore». 027 DAN 010 001 L'anno terzo di Ciro re dei Persiani, fu rivelata una parola a Daniele, chiamato Baltazzàr. Vera è la parola e la lotta è grande. Egli comprese la parola e gli fu dato d'intendere la visione. 027 DAN 010 002 In quel tempo io, Daniele, feci penitenza per tre settimane, 027 DAN 010 003 non mangiai cibo prelibato, non mi entrò in bocca né carne né vino e non mi unsi d'unguento finché non furono compiute tre settimane. 027 DAN 010 004 Il giorno ventiquattro del primo mese, mentre stavo sulla sponda del gran fiume, cioè il Tigri, 027 DAN 010 005 alzai gli occhi e guardai ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura d'oro di Ufàz; 027 DAN 010 006 il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e le gambe somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di una moltitudine. 027 DAN 010 007 Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore si impadronì di loro e fuggirono a nascondersi. 027 DAN 010 008 Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze. 027 DAN 010 009 Udii il suono delle sue parole, ma, appena udito il suono delle sue parole, caddi stordito con la faccia a terra. 027 DAN 010 010 Ed ecco, una mano mi toccò e tutto tremante mi fece alzare sulle ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani. 027 DAN 010 011 Poi egli mi disse: «Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in piedi, poiché ora sono stato mandato a te». Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai in piedi tutto tremante. 027 DAN 010 012 Egli mi disse: «Non temere, Daniele, poiché fin dal primo giorno in cui ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto per le tue parole. 027 DAN 010 013 Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi prìncipi, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il principe del re di Persia; 027 DAN 010 014 ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c'è ancora una visione per quei giorni». 027 DAN 010 015 Mentre egli parlava con me in questa maniera, chinai la faccia a terra e ammutolii. 027 DAN 010 016 Ed ecco uno con sembianze di uomo mi toccò le labbra: io aprii la bocca e parlai e dissi a colui che era in piedi davanti a me: «Signor mio, nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perduto tutte le energie. 027 DAN 010 017 Come potrebbe questo servo del mio signore parlare con il mio signore, dal momento che non è rimasto in me alcun vigore e mi manca anche il respiro?». 027 DAN 010 018 Allora di nuovo quella figura d'uomo mi toccò, mi rese le forze 027 DAN 010 019 e mi disse: «Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfrancati». Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e dissi: «Parli il mio signore perché tu mi hai ridato forza». 027 DAN 010 020 Allora mi disse: «Sai tu perché io sono venuto da te? Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed ecco verrà il principe di Grecia. 027 DAN 010 021 Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe, 027 DAN 011 001 e io, nell'anno primo di Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno. 027 DAN 011 002 Ed ora io ti manifesterò la verità. Ecco, vi saranno ancora tre re in Persia: poi il quarto acquisterà ricchezze superiori a tutti gli altri e dopo essersi reso potente con le ricchezze, muoverà con tutti i suoi contro il regno di Grecia. 027 DAN 011 003 Sorgerà quindi un re potente e valoroso, il quale dominerà sopra un grande impero e farà ciò che vuole; 027 DAN 011 004 ma appena si sarà affermato, il suo regno verrà smembrato e diviso ai quattro venti del cielo, ma non fra i suoi discendenti né con la stessa forza che egli possedeva; il suo regno sarà infatti smembrato e dato ad altri anziché ai suoi discendenti. 027 DAN 011 005 Il re del mezzogiorno diverrà potente e uno dei suoi capitani sarà più forte di lui e il suo impero sarà grande. 027 DAN 011 006 Dopo qualche anno faranno alleanza e la figlia del re del mezzogiorno verrà al re del settentrione per fare la pace, ma non potrà mantenere la forza del suo braccio e non resisterà né lei né la sua discendenza e sarà condannata a morte insieme con i suoi seguaci, il figlio e il marito. 027 DAN 011 007 In quel tempo, da un germoglio delle sue radici sorgerà uno, al posto di costui, e verrà con un esercito e avanzerà contro le fortezze del re del settentrione, le assalirà e se ne impadronirà. 027 DAN 011 008 Condurrà in Egitto i loro dei con le loro immagini e i loro preziosi oggetti d'oro e d'argento, come preda di guerra, poi per qualche anno si asterrà dal contendere con il re del settentrione. 027 DAN 011 009 Questi muoverà contro il re del mezzogiorno, ma se ne ritornerà nel suo paese. 027 DAN 011 010 Poi suo figlio si preparerà alla guerra, raccogliendo una moltitudine di grandi eserciti, con i quali avanzerà come una inondazione: attraverserà il paese per attaccare di nuovo battaglia e giungere sino alla sua fortezza. 027 DAN 011 011 Il re del mezzogiorno, inasprito, uscirà per combattere con il re del settentrione, che si muoverà con un grande esercito, ma questo cadrà in potere del re del mezzogiorno, 027 DAN 011 012 il quale dopo aver disfatto quell'esercito si gonfierà d'orgoglio, ma pur avendo abbattuto decine di migliaia, non per questo sarà più forte. 027 DAN 011 013 Il re del settentrione di nuovo metterà insieme un grande esercito, più grande di quello di prima, e dopo qualche anno avanzerà con un grande esercito e con grande apparato. 027 DAN 011 014 In quel tempo molti si alzeranno contro il re del mezzogiorno e uomini violenti del tuo popolo insorgeranno per adempiere la visione, ma cadranno. 027 DAN 011 015 Il re del settentrione verrà, costruirà terrapieni e occuperà una città ben fortificata. Le forze del mezzogiorno, con truppe scelte, non potranno resistere, mancherà loro la forza per opporre resistenza. 027 DAN 011 016 L'invasore farà ciò che vuole e nessuno gli si potrà opporre; si stabilirà in quella magnifica terra e la distruzione sarà nelle sue mani. 027 DAN 011 017 Quindi si proporrà di occupare tutto il regno del re del mezzogiorno, stipulerà un'alleanza con lui e gli darà sua figlia per rovinarlo, ma ciò non riuscirà e non raggiungerà il suo scopo. 027 DAN 011 018 Poi volgerà le mire alle isole e ne prenderà molte, ma un comandante straniero farà cessare la sua arroganza, facendola ricadere sopra di lui. 027 DAN 011 019 Si volgerà poi verso le fortezze del proprio paese, ma inciamperà, cadrà, scomparirà. 027 DAN 011 020 Sorgerà quindi al suo posto uno che manderà esattori nella terra perla del suo regno, ma in pochi giorni sarà stroncato, non nel furore di una rivolta né in battaglia. 027 DAN 011 021 Gli succederà poi un uomo abbietto, privo di dignità regale: verrà di nascosto e occuperà il regno con la frode. 027 DAN 011 022 Le forze armate saranno annientate davanti a lui e sarà stroncato anche il capo dell'alleanza. 027 DAN 011 023 Non appena sarà stata stipulata un'alleanza con lui, egli agirà con la frode, crescerà e si consoliderà con poca gente. 027 DAN 011 024 Entrerà di nascosto nei luoghi più fertili della provincia e farà cose che né i suoi padri né i padri dei suoi padri osarono fare; distribuirà alla sua gente preda, spoglie e ricchezze e ordirà progetti contro le fortezze, ma ciò fino ad un certo tempo. 027 DAN 011 025 La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del mezzogiorno con un grande esercito e il re del mezzogiorno verrà a battaglia con un grande e potente esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno congiure contro di lui: 027 DAN 011 026 i suoi stessi commensali saranno causa della sua rovina; il suo esercito sarà travolto e molti cadranno uccisi. 027 DAN 011 027 I due re non penseranno che a farsi del male a vicenda e seduti alla stessa tavola parleranno con finzione, ma senza riuscire nei reciproci intenti, perché li attenderà la fine, al tempo stabilito. 027 DAN 011 028 Egli ritornerà nel suo paese con grandi ricchezze e con in cuore l'avversione alla santa alleanza: agirà secondo i suoi piani e poi ritornerà nel suo paese. 027 DAN 011 029 Al tempo determinato verrà di nuovo contro il paese del mezzogiorno, ma quest'ultima impresa non riuscirà come la prima. 027 DAN 011 030 Verranno contro lui navi dei Kittìm ed egli si sentirà scoraggiato e tornerà indietro. Si volgerà infuriato e agirà contro la santa alleanza, e nel suo ritorno se la intenderà con coloro che avranno abbandonato la santa alleanza. 027 DAN 011 031 Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l'abominio della desolazione. 027 DAN 011 032 Con lusinghe egli sedurrà coloro che avranno apostatato dall'alleanza, ma quanti riconoscono il proprio Dio si fortificheranno e agiranno. 027 DAN 011 033 I più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitù e saccheggiati per molti giorni. 027 DAN 011 034 Mentre così cadranno, riceveranno un pò di aiuto: molti però si uniranno a loro ma senza sincerità. 027 DAN 011 035 Alcuni saggi cadranno perché fra di loro ve ne siano di quelli purificati, lavati, resi candidi fino al tempo della fine, che dovrà venire al tempo stabilito. 027 DAN 011 036 Il re dunque farà ciò che vuole, s'innalzerà, si magnificherà sopra ogni dio e proferirà cose inaudite contro il Dio degli dei e avrà successo finché non sarà colma l'ira; poiché ciò che è stato determinato si compirà. 027 DAN 011 037 Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri né del dio amato dalle donne, né di altro dio, poiché egli si esalterà sopra tutti. 027 DAN 011 038 Onorerà invece il dio delle fortezze: onorerà, con oro e argento, con gemme e con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai conosciuto. 027 DAN 011 039 Nel nome di quel dio straniero attaccherà le fortezze e colmerà di onori coloro che lo riconosceranno: darà loro il potere su molti e distribuirà loro terre in ricompensa. 027 DAN 011 040 Al tempo della fine il re del mezzogiorno si scontrerà con lui e il re del settentrione gli piomberà addosso, come turbine, con carri, con cavalieri e molte navi; entrerà nel suo territorio invadendolo. 027 DAN 011 041 Entrerà anche in quella magnifica terra e molti paesi soccomberanno. Questi però scamperanno dalla sua mano: Edom, Moab e gran parte degli Ammoniti. 027 DAN 011 042 Metterà così la mano su molti paesi; neppure l'Egitto scamperà. 027 DAN 011 043 S'impadronirà di tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose d'Egitto: i Libi e gli Etiopi saranno al suo seguito. 027 DAN 011 044 Ma notizie dall'oriente e dal settentrione lo turberanno: egli partirà con grande ira per distruggere e disperdere molti. 027 DAN 011 045 Pianterà le tende del suo palazzo fra il mare e il bel monte santo: poi giungerà alla fine e nessuno verrà in suo aiuto. 027 DAN 012 001 Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. 027 DAN 012 002 Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. 027 DAN 012 003 I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. 027 DAN 012 004 Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta». 027 DAN 012 005 Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là sull'altra sponda. 027 DAN 012 006 Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?». 027 DAN 012 007 Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo. 027 DAN 012 008 Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?». 027 DAN 012 009 Egli mi rispose: «Và, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. 027 DAN 012 010 Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. 027 DAN 012 011 Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 027 DAN 012 012 Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni. 027 DAN 012 013 Tu, và pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni». # # BOOK 028 HOS Hosea Osea 028 HOS 001 001 Parola del Signore rivolta a Osea figlio di Beerì, al tempo di Ozia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboàmo figlio di Ioas, re d'Israele. 028 HOS 001 002 Quando il Signore cominciò a parlare a Osea, gli disse: «Và, prenditi in moglie una prostituta e abbi figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal Signore». 028 HOS 001 003 Egli andò a prendere Gomer, figlia di Diblàim: essa concepì e gli partorì un figlio. 028 HOS 001 004 «Chiamalo Izreèl, perché tra poco vendicherò il sangue di Izreèl sulla casa di Ieu e porrò fine al regno della casa d'Israele. E il Signore disse a Osea: 028 HOS 001 005 In quel giorno io spezzerò l'arco d'Israele nella valle di Izreèl». 028 HOS 001 006 «Chiamala Non-amata, perché non amerò più la casa d'Israele, non ne avrò più compassione. La donna concepì di nuovo e partorì una figlia e il Signore disse a Osea: 028 HOS 001 007 Invece io amerò la casa di Giuda e saranno salvati dal Signore loro Dio; non li salverò con l'arco, con la spada, con la guerra, né con cavalli o cavalieri». 028 HOS 001 008 Dopo aver divezzato Non-amata, Gomer concepì e partorì un figlio. 028 HOS 001 009 «Chiamalo Non-mio-popolo, perché voi non siete mio popolo e io non esisto per voi». E il Signore disse a Osea: 028 HOS 001 010 Il numero degli Israeliti sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. Invece di sentirsi dire: «Non siete mio popolo», saranno chiamati figli del Dio vivente. 028 HOS 001 011 I figli di Giuda e i figli d'Israele si riuniranno insieme, si daranno un unico capo e saliranno dal proprio territorio, perchè grande sarà il giorno di Izreèl! 028 HOS 002 001 Dite ai vostri fratelli: «Popolo mio» e alle vostre sorelle: «Amata». 028 HOS 002 002 Accusate vostra madre, accusatela, perchè essa non è più mia moglie e io non sono più suo marito! Si tolga dalla faccia i segni delle sue prostituzioni e i segni del suo adulterio dal suo petto; 028 HOS 002 003 altrimenti la spoglierò tutta nuda e la renderò come quando nacque e la ridurrò a un deserto, come una terra arida, e la farò morire di sete. 028 HOS 002 004 I suoi figli non li amerò, perchè sono figli di prostituzione. 028 HOS 002 005 La loro madre si è prostituita, la loro genitrice si è coperta di vergogna. Essa ha detto: «Seguirò i miei amanti, che mi danno il mio pane e la mia acqua, la mia lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande». 028 HOS 002 006 Perciò ecco, ti sbarrerò la strada di spine e ne cingerò il recinto di barriere e non ritroverà i suoi sentieri. 028 HOS 002 007 Inseguirà i suoi amanti, ma non li raggiungerà, li cercherà senza trovarli. Allora dirà: «Ritornerò al mio marito di prima perchè ero più felice di ora». 028 HOS 002 008 Non capì che io le davo grano, vino nuovo e olio e le prodigavo l'argento e l'oro che hanno usato per Baal. 028 HOS 002 009 Perciò anch'io tornerò a riprendere il mio grano, a suo tempo, il mio vino nuovo nella sua stagione; ritirerò la lana e il lino che dovevan coprire le sue nudità. 028 HOS 002 010 Scoprirò allora le sue vergogne agli occhi dei suoi amanti e nessuno la toglierà dalle mie mani. 028 HOS 002 011 Farò cessare tutte le sue gioie, le feste, i noviluni, i sabati, tutte le sue solennità. 028 HOS 002 012 Devasterò le sue viti e i suoi fichi, di cui essa diceva: «Ecco il dono che mi han dato i miei amanti». La ridurrò a una sterpaglia e a un pascolo di animali selvatici. 028 HOS 002 013 Le farò scontare i giorni dei Baal, quando bruciava loro i profumi, si adornava di anelli e di collane e seguiva i suoi amanti mentre dimenticava me! - Oracolo del Signore. 028 HOS 002 014 Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. 028 HOS 002 015 Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acòr in porta di speranza. Là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto. 028 HOS 002 016 E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore - mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone. 028 HOS 002 017 Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal, che non saranno più ricordati. 028 HOS 002 018 In quel tempo farò per loro un'alleanza con le bestie della terra e gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo; arco e spada e guerra eliminerò dal paese; e li farò riposare tranquilli. 028 HOS 002 019 Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, 028 HOS 002 020 ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore. 028 HOS 002 021 E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore - io risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra; 028 HOS 002 022 la terra risponderà con il grano, il vino nuovo e l'olio e questi risponderanno a Izreèl. 028 HOS 002 023 Io li seminerò di nuovo per me nel paese e amerò Non-amata; e a Non-mio-popolo dirò: Popolo mio, ed egli mi dirà: Mio Dio. 028 HOS 003 001 Il Signore mi disse ancora: «Và, ama una donna che è amata da un altro ed è adultera; come il Signore ama gli Israeliti ed essi si rivolgono ad altri dei e amano le schiacciate d'uva». 028 HOS 003 002 Io me l'acquistai per quindici pezzi d'argento e una misura e mezza d'orzo 028 HOS 003 003 e le dissi: «Per lunghi giorni starai calma con me; non ti prostituirai e non sarai di alcun uomo; così anch'io mi comporterò con te. 028 HOS 003 004 Poiché per lunghi giorni staranno gli Israeliti senza re e senza capo, senza sacrificio e senza stele, senza efod e senza terafim. 028 HOS 003 005 Poi torneranno gli Israeliti e cercheranno il Signore loro Dio, e Davide loro re e trepidi si volgeranno al Signore e ai suoi beni, alla fine dei giorni». 028 HOS 004 001 Ascoltate la parola del Signore, o Israeliti, poichè il Signore ha un processo con gli abitanti del paese. Non c'è infatti sincerità né amore del prossimo, nè conoscenza di Dio nel paese. 028 HOS 004 002 Si giura, si mentisce, si uccide, si ruba, si commette adulterio, si fa strage e si versa sangue su sangue. 028 HOS 004 003 Per questo è in lutto il paese e chiunque vi abita langue insieme con gli animali della terra e con gli uccelli del cielo; perfino i pesci del mare periranno. 028 HOS 004 004 Ma nessuno accusi, nessuno contesti; contro di te, sacerdote, muovo l'accusa. 028 HOS 004 005 Tu inciampi di giorno e il profeta con te inciampa di notte e fai perire tua madre. 028 HOS 004 006 Perisce il mio popolo per mancanza di conoscenza. Poichè tu rifiuti la conoscenza, rifiuterò te come mio sacerdote; hai dimenticato la legge del tuo Dio e io dimenticherò i tuoi figli. 028 HOS 004 007 Tutti hanno peccato contro di me; cambierò la loro gloria in vituperio. 028 HOS 004 008 Essi si nutrono del peccato del mio popolo e sono avidi della sua iniquità. 028 HOS 004 009 Il popolo e il sacerdote avranno la stessa sorte; li punirò per la loro condotta, e li retribuirò dei loro misfatti. 028 HOS 004 010 Mangeranno, ma non si sazieranno, si prostituiranno, ma non avranno prole, perchè hanno abbandonato il Signore per darsi alla prostituzione. 028 HOS 004 011 Il vino e il mosto tolgono il senno. 028 HOS 004 012 Il mio popolo consulta il suo pezzo di legno e il suo bastone gli dà il responso, poichè uno spirito di prostituzione li svia e si prostituiscono, allontanandosi dal loro Dio. 028 HOS 004 013 Sulla cima dei monti fanno sacrifici e sui colli bruciano incensi sotto la quercia, i pioppi e i terebinti, perchè buona è la loro ombra. Perciò si prostituiscono le vostre figlie e le vostre nuore commettono adulterio. 028 HOS 004 014 Non punirò le vostre figlie se si prostituiscono, nè le vostre nuore se commettono adulterio; poichè essi stessi si appartano con le prostitute e con le prostitute sacre offrono sacrifici; un popolo, che non comprende, va a precipizio. 028 HOS 004 015 Se ti prostituisci tu, Israele, non si renda colpevole Giuda. Non andate a Gàlgala, non salite a Bet-Avèn, non giurate per il Signore vivente. 028 HOS 004 016 E poiché come giovenca ribelle si ribella Israele, forse potrà pascolarlo il Signore come agnello in luoghi aperti? 028 HOS 004 017 Si è alleato agli idoli Efraim, 028 HOS 004 018 si accompagna ai beoni; si son dati alla prostituzione, han preferito il disonore alla loro gloria. 028 HOS 004 019 Un vento li travolgerà con le sue ali e si vergogneranno dei loro sacrifici. 028 HOS 005 001 Ascoltate questo, o sacerdoti, state attenti, gente d'Israele, o casa del re, porgete l'orecchio, poichè contro di voi si fa il giudizio. Voi foste infatti un laccio in Mizpà, una rete tesa sul Tabor 028 HOS 005 002 e una fossa profonda a Sittìm; ma io sarò una frusta per tutti costoro. 028 HOS 005 003 Io conosco Efraim e non mi è ignoto Israele. Ti sei prostituito, Efraim! Si è contaminato Israele. 028 HOS 005 004 Non dispongono le loro opere per far ritorno al loro Dio, poichè uno spirito di prostituzione è fra loro e non conoscono il Signore. 028 HOS 005 005 L'arroganza d'Israele testimonia contro di lui, Israele ed Efraim cadranno per le loro colpe e Giuda soccomberà con loro. 028 HOS 005 006 Con i loro greggi e i loro armenti andranno in cerca del Signore, ma non lo troveranno: egli si è allontanato da loro. 028 HOS 005 007 Sono stati sleali verso il Signore, generando figli bastardi: un conquistatore li divorerà insieme con i loro campi. 028 HOS 005 008 Suonate il corno in Gàbaa e la tromba in Rama, date l'allarme a Bet-Avèn, all'erta, Beniamino! 028 HOS 005 009 Efraim sarà devastato nel giorno del castigo: per le tribù d'Israele annunzio una cosa sicura. 028 HOS 005 010 I capi di Giuda sono diventati come quelli che spostano i confini e su di essi come acqua verserò la mia ira. 028 HOS 005 011 Efraim è un oppressore, un violatore del diritto, ha cominciato a inseguire le vanità. 028 HOS 005 012 Ma io sarò come una tignola per Efraim e come un tarlo per la casa di Giuda. 028 HOS 005 013 Efraim ha visto la sua infermità e Giuda la sua piaga. Efraim è ricorso all'Assiria e Giuda si è rivolto al gran re; ma egli non potrà curarvi, non guarirà la vostra piaga, 028 HOS 005 014 perché io sarò come un leone per Efraim, come un leoncello per la casa di Giuda. Io farò strage e me ne andrò, porterò via la preda e nessuno me la toglierà. 028 HOS 005 015 Me ne ritornerò alla mia dimora finchè non avranno espiato e cercheranno il mio volto, e ricorreranno a me nella loro angoscia. 028 HOS 006 001 «Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. 028 HOS 006 002 Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare e noi vivremo alla sua presenza. 028 HOS 006 003 Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia di autunno, come la pioggia di primavera, che feconda la terra». 028 HOS 006 004 Che dovrò fare per te, Efraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce. 028 HOS 006 005 Per questo li ho colpiti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: 028 HOS 006 006 poiché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti. 028 HOS 006 007 Ma essi come Adamo hanno violato l'alleanza, ecco dove mi hanno tradito. 028 HOS 006 008 Gàlaad è una città di malfattori, macchiata di sangue. 028 HOS 006 009 Come banditi in agguato una ciurma di sacerdoti assale sulla strada di Sichem, commette scelleratezze. 028 HOS 006 010 Orribili cose ho visto in Betel; là si è prostituito Efraim, si è contaminato Israele. 028 HOS 006 011 Anche a te, Giuda, io riserbo una mietitura, quando ristabilirò il mio popolo. 028 HOS 007 001 Mentre sto per guarire Israele, si scopre l'iniquità di Efraim e la malvagità di Samaria, poichè si pratica la menzogna: il ladro entra nelle case e fuori saccheggia il brigante. 028 HOS 007 002 Non pensano dunque che io ricordo tutte le loro malvagità? Ora sono circondati dalle loro azioni: esse stanno davanti a me. 028 HOS 007 003 Con la loro malvagità rallegrano il re, rallegrano i capi con le loro finzioni. 028 HOS 007 004 Tutti bruciano d'ira, ardono come un forno quando il fornaio cessa di rattizzare il fuoco, dopo che, preparata la pasta, aspetta che sia lievitata. 028 HOS 007 005 Nel giorno del nostro re i capi lo sommergono negli ardori del vino, ed egli si compromette con i ribelli. 028 HOS 007 006 Il loro cuore è un forno nelle loro trame, tutta la notte sonnecchia il loro furore e la mattina divampa come fiamma. 028 HOS 007 007 Tutti ardono come un forno e divorano i loro governanti. Così sono caduti tutti i loro sovrani e nessuno si preoccupa di ricorrere a me. 028 HOS 007 008 Efraim si mescola con le genti, Efraim è come una focaccia non rivoltata. 028 HOS 007 009 Gli stranieri divorano la sua forza ed egli non se ne accorge; la canizie gli ricopre la testa ed egli non se ne accorge. 028 HOS 007 010 L'arroganza d'Israele testimonia contro di loro, non ritornano al Signore loro Dio e, malgrado tutto, non lo ricercano. 028 HOS 007 011 Efraim è come un'ingenua colomba, priva d'intelligenza; ora chiamano l'Egitto, ora invece l'Assiria. 028 HOS 007 012 Dovunque si rivolgeranno stenderò la mia rete contro di loro e li abbatterò come gli uccelli dell'aria, li punirò nelle loro assemblee. 028 HOS 007 013 Guai a costoro, ormai lontani da me! Distruzione per loro, perchè hanno agito male contro di me! Li volevo salvare, ma essi hanno proferito menzogne contro di me. 028 HOS 007 014 Non gridano a me con il loro cuore quando gridano sui loro giacigli. Si fanno incisioni per il grano e il mosto e intanto si ribellano contro di me. 028 HOS 007 015 Eppure io ho rafforzato il loro braccio, ma essi hanno tramato il male contro di me. 028 HOS 007 016 Si sono rivolti ma non a colui che è in alto, sono stati come un arco fallace. I loro capi cadranno di spada per l'insolenza della loro lingua e nell'Egitto rideranno di loro. 028 HOS 008 001 Dà fiato alla tromba! Come un'aquila sulla casa del Signore... perchè hanno trasgredito la mia alleanza e rigettato la mia legge. 028 HOS 008 002 Essi gridano verso di me: «Noi ti riconosciamo Dio d'Israele!». 028 HOS 008 003 Ma Israele ha rigettato il bene: il nemico lo perseguiterà. 028 HOS 008 004 Hanno creato dei re che io non ho designati; hanno scelto capi a mia insaputa. Con il loro argento e il loro oro si sono fatti idoli ma per loro rovina. 028 HOS 008 005 Ripudio il tuo vitello, o Samaria! La mia ira divampa contro di loro; fino a quando non si potranno purificare 028 HOS 008 006 i figli di Israele? Esso è opera di un artigiano, esso non è un dio: sarà ridotto in frantumi il vitello di Samaria. 028 HOS 008 007 E poiché hanno seminato vento raccoglieranno tempesta. Il loro grano sarà senza spiga, se germoglia non darà farina, e se ne produce, la divoreranno gli stranieri. 028 HOS 008 008 Israele è stato inghiottito: si trova ora in mezzo alle nazioni come un vaso spregevole. 028 HOS 008 009 Essi sono saliti fino ad Assur, asino selvaggio, che si aggira solitario; Efraim si è acquistato degli amanti. 028 HOS 008 010 Se ne acquistino pure fra le nazioni, io li metterò insieme e fra poco cesseranno di eleggersi re e governanti. 028 HOS 008 011 Efraim ha moltiplicato gli altari, ma gli altari sono diventati per lui un'occasione di peccato. 028 HOS 008 012 Ho scritto numerose leggi per lui, ma esse son considerate come una cosa straniera. 028 HOS 008 013 Essi offrono sacrifici e ne mangiano le carni, ma il Signore non li gradisce; si ricorderà della loro iniquità e punirà i loro peccati: dovranno tornare in Egitto. 028 HOS 008 014 Israele ha dimenticato il suo creatore, si è costruito palazzi; Giuda ha moltiplicato le sue fortezze. Ma io manderò il fuoco sulle loro città e divorerà le loro cittadelle. 028 HOS 009 001 Non darti alla gioia, Israele, non far festa con gli altri popoli, perchè hai praticato la prostituzione, abbandonando il tuo Dio, hai amato il prezzo della prostituzione su tutte le aie da grano. 028 HOS 009 002 L'aia e il tino non li nutriranno e il vino nuovo verrà loro a mancare. 028 HOS 009 003 Non potranno restare nella terra del Signore, ma Efraim ritornerà in Egitto e in Assiria mangeranno cibi immondi. 028 HOS 009 004 Non faranno più libazioni di vino al Signore, i loro sacrifici non gli saranno graditi. Pane di lutto sarà il loro pane, coloro che ne mangiano diventano immondi. Il loro pane sarà tutto per loro, ma non entrerà nella casa del Signore. 028 HOS 009 005 Che farete nei giorni delle solennità, nei giorni della festa del Signore? 028 HOS 009 006 Ecco sono sfuggiti alla rovina, l'Egitto li accoglierà, Menfi sarà la loro tomba. I loro tesori d'argento passeranno alle ortiche e nelle loro tende cresceranno i pruni. 028 HOS 009 007 Sono venuti i giorni del castigo, sono giunti i giorni del rendiconto, - Israele lo sappia: un pazzo è il profeta, l'uomo ispirato vaneggia - a causa delle tue molte iniquità, per la gravità del tuo affronto. 028 HOS 009 008 Sentinella di Efraim è il profeta con il suo Dio; ma un laccio gli è teso su tutti i sentieri, ostilità fin nella casa del suo Dio. 028 HOS 009 009 Sono corrotti fino in fondo, come ai giorni di Gàbaa: ma egli si ricorderà della loro iniquità, farà il conto dei loro peccati. 028 HOS 009 010 Trovai Israele come uva nel deserto, riguardai i vostri padri come fichi primaticci al loro inizio; ma essi appena arrivati a Baal-Peòr si consacrarono a quell'infamia e divennero abominevoli come ciò che essi amavano. 028 HOS 009 011 La gloria di Efraim volerà via come un uccello, non più nascite, né gravidanze, né concepimenti. 028 HOS 009 012 Anche se allevano figli, io li eliminerò dagli uomini; guai a loro, se io li abbandono. 028 HOS 009 013 Efraim, lo vedo, ha fatto dei figli una preda su luoghi verdeggianti. Efraim tuttavia condurrà i figli al macello. 028 HOS 009 014 Signore, dà loro... Che darai? Un grembo infecondo e un seno arido! 028 HOS 009 015 Tutta la loro malizia s'è manifestata a Gàlgala, è là che ho preso a odiarli. Per i loro misfatti li scaccerò dalla mia casa, non avrò più amore per loro; tutti i loro capi sono ribelli. 028 HOS 009 016 Efraim è stato percosso, la loro radice è inaridita, non daranno più frutto. Anche se generano, farò perire i cari frutti del loro grembo. 028 HOS 009 017 Il mio Dio li rigetterà perchè non gli hanno obbedito; andranno raminghi fra le nazioni. 028 HOS 010 001 Rigogliosa vite era Israele, che dava frutto abbondante; ma più abbondante era il suo frutto, più moltiplicava gli altari; più ricca era la terra, più belle faceva le sue stele. 028 HOS 010 002 Il loro cuore è falso; orbene, sconteranno la pena! Egli stesso demolirà i loro altari, distruggerà le loro stele. 028 HOS 010 003 Allora diranno: «Non abbiamo più re, perchè non temiamo il Signore. Ma anche il re che potrebbe fare per noi?». 028 HOS 010 004 Dicono parole vane, giurano il falso, concludono alleanze: la giustizia fiorisce come cicuta nei solchi dei campi. 028 HOS 010 005 Gli abitanti di Samaria trepidano per il vitello di Bet-Avèn, ne fa lutto il suo popolo e i suoi sacerdoti ne fanno lamento, perchè la sua gloria sta per andarsene. 028 HOS 010 006 Sarà portato anch'esso in Assiria come offerta al gran re. Efraim ne avrà vergogna, Israele arrossirà del suo consiglio. 028 HOS 010 007 Perirà il re di Samaria come un fuscello sull'acqua. 028 HOS 010 008 Le alture dell'iniquità, peccato d'Israele, saranno distrutte, spine e rovi cresceranno sui loro altari; diranno ai monti: «Copriteci» e ai colli: «Cadete su di noi». 028 HOS 010 009 Fin dai giorni di Gàbaa tu hai peccato, Israele. Là si fermarono, e la battaglia non li raggiungerà forse in Gàbaa contro i figli dell'iniquità? 028 HOS 010 010 Io verrò a colpirli: si raduneranno i popoli contro di loro perchè sono attaccati alla loro duplice colpa. 028 HOS 010 011 Efraim è una giovenca addestrata cui piace trebbiare il grano. Ma io farò pesare il giogo sul suo bel collo; attaccherò Efraim all'aratro e Giacobbe all'erpice. 028 HOS 010 012 Seminate per voi secondo giustizia e mieterete secondo bontà; dissodatevi un campo nuovo, perchè è tempo di cercare il Signore, finchè egli venga e diffonda su di voi la giustizia. 028 HOS 010 013 Avete arato empietà e mietuto ingiustizia, avete mangiato il frutto della menzogna. Poichè hai riposto fiducia nei tuoi carri e nella moltitudine dei tuoi guerrieri, 028 HOS 010 014 un rumore di guerra si alzerà contro le tue città e tutte le tue fortezze saranno distrutte. Come Salmàn devastò Bet-Arbèl nel giorno della battaglia in cui la madre fu sfracellata sui figli, 028 HOS 010 015 così sarà fatto a te, gente d'Israele, per l'enormità della tua malizia. All'alba sarà la fine del re d'Israele. 028 HOS 011 001 Quando Israele era giovinetto, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio. 028 HOS 011 002 Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi. 028 HOS 011 003 Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. 028 HOS 011 004 Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. 028 HOS 011 005 Ritornerà al paese d'Egitto, Assur sarà il suo re, perchè non hanno voluto convertirsi. 028 HOS 011 006 La spada farà strage nelle loro città, sterminerà i loro figli, demolirà le loro fortezze. 028 HOS 011 007 Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto nessuno sa sollevare lo sguardo. 028 HOS 011 008 Come potrei abbandonarti, Efraim, come consegnarti ad altri, Israele? Come potrei trattarti al pari di Admà, ridurti allo stato di Zeboìm? Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. 028 HOS 011 009 Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perchè sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira. 028 HOS 011 010 Seguiranno il Signore ed egli ruggirà come un leone: quando ruggirà, accorreranno i suoi figli dall'occidente, 028 HOS 011 011 accorreranno come uccelli dall'Egitto, come colombe dall'Assiria e li farò abitare nelle loro case. Oracolo del Signore. 028 HOS 011 012 Efraim mi raggira con menzogne e la casa d'Israele con frode. Giuda è ribelle a Dio al Santo fedele. 028 HOS 012 001 Efraim si pasce di vento e insegue il vento d'oriente; ogni giorno moltiplica menzogne e violenze; fanno alleanze con l'Assiria e portano olio in Egitto. 028 HOS 012 002 Il Signore è in lite con Giuda e tratterà Giacobbe secondo la sua condotta, lo ripagherà secondo le sue azioni. 028 HOS 012 003 Egli nel grembo materno soppiantò il fratello e da adulto lottò con Dio, 028 HOS 012 004 lottò con l'angelo e vinse, pianse e domandò grazia. Ritrovò Dio in Betel e là gli parlò. 028 HOS 012 005 «Signore, Dio degli eserciti, Signore» è il suo nome. 028 HOS 012 006 Tu ritorna al tuo Dio, osserva la bontà e la giustizia e nel tuo Dio poni la tua speranza, sempre. 028 HOS 012 007 Canaan tiene in mano bilance false, ama frodare. 028 HOS 012 008 Efraim ha detto: «Sono ricco, mi son fatto una fortuna; malgrado tutti i miei guadagni non troveranno motivo di peccato per me». 028 HOS 012 009 Eppure io sono il Signore tuo Dio fin dal paese d'Egitto. Ti farò ancora abitare sotto le tende come ai giorni del convegno. 028 HOS 012 010 Io parlerò ai profeti, moltiplicherò le visioni e per mezzo dei profeti parlerò con parabole. 028 HOS 012 011 Se Gàlaad è una colpa, essi non sono che menzogna; in Gàlgala si sacrifica ai tori, perciò i loro altari saranno come mucchi di pietre nei solchi dei campi. 028 HOS 012 012 Giacobbe fuggì nella regione di Aram, Israele prestò servizio per una donna e per una moglie fece il guardiano di bestiame. 028 HOS 012 013 Per mezzo di un profeta il Signore fece uscire Israele dall'Egitto e per mezzo di un profeta lo custodì. 028 HOS 012 014 Efraim provocò Dio amaramente, il Signore gli farà cadere addosso il sangue versato e lo ripagherà del suo vituperio. 028 HOS 013 001 Quando Efraim parlava, incuteva terrore, era un principe in Israele. Ma si è reso colpevole con Baal ed è decaduto. 028 HOS 013 002 Tuttavia continuano a peccare e con il loro argento si sono fatti statue fuse, idoli di loro invenzione, tutti lavori di artigiani. Dicono: «Offri loro sacrifici» e mandano baci ai vitelli. 028 HOS 013 003 Perciò saranno come nube del mattino, come rugiada che all'alba svanisce, come pula lanciata lontano dall'aia, come fumo che esce dalla finestra. 028 HOS 013 004 Eppure io sono il Signore tuo Dio fin dal paese d'Egitto, non devi conoscere altro Dio fuori di me, non c'è salvatore fuori di me. 028 HOS 013 005 Io ti ho protetto nel deserto, in quell'arida terra. 028 HOS 013 006 Nel loro pascolo si sono saziati, si sono saziati e il loro cuore si è inorgoglito, per questo mi hanno dimenticato. 028 HOS 013 007 Perciò io sarò per loro come un leone, come un leopardo li spierò per la via, 028 HOS 013 008 li assalirò come un'orsa privata dei figli, spezzerò l'involucro del loro cuore, li divorerò come una leonessa; li sbraneranno le bestie selvatiche. 028 HOS 013 009 Io ti distruggerò, Israele, e chi potrà venirti in aiuto? 028 HOS 013 010 Dov'è ora il tuo re, che ti possa salvare? Dove sono i capi in tutte le tue città e i governanti di cui dicevi: «Dammi un re e dei capi»? 028 HOS 013 011 Ti ho dato un re nella mia ira e con sdegno te lo riprendo. 028 HOS 013 012 L'iniquità di Efraim è chiusa in luogo sicuro, il suo peccato è ben custodito. 028 HOS 013 013 Dolori di partoriente lo sorprenderanno, ma egli è figlio privo di senno, poichè non si presenta a suo tempo all'uscire dal seno materno. 028 HOS 013 014 Li strapperò di mano agli inferi, li riscatterò dalla morte? Dov'è, o morte, la tua peste? Dov'è, o inferi, il vostro sterminio? La compassione è nascosta ai miei occhi. (Sheol h7585) 028 HOS 013 015 Efraim prosperi pure in mezzo ai fratelli: verrà il vento d'oriente, si alzerà dal deserto il soffio del Signore e farà inaridire le sue sorgenti, farà seccare le sue fonti, distruggerà il tesoro di tutti i vasi preziosi. 028 HOS 013 016 Samaria espierà, perchè si è ribellata al suo Dio. Periranno di spada, saranno sfracellati i bambini; le donne incinte sventrate. 028 HOS 014 001 Torna dunque, Israele, al Signore tuo Dio, poichè hai inciampato nella tua iniquità. 028 HOS 014 002 Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: «Togli ogni iniquità: accetta ciò che è bene e ti offriremo il frutto delle nostre labbra. 028 HOS 014 003 Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, nè chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani, poichè presso di te l'orfano trova misericordia». 028 HOS 014 004 Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò di vero cuore, poichè la mia ira si è allontanata da loro. 028 HOS 014 005 Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, 028 HOS 014 006 si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell'olivo e la fragranza del Libano. 028 HOS 014 007 Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, coltiveranno le vigne, famose come il vino del Libano. 028 HOS 014 008 Efraim, che ha ancora in comune con gl'idoli? Io l'esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, grazie a me si trova frutto. 028 HOS 014 009 Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poichè rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v'inciampano. # # BOOK 029 JOE Joel Gioele 029 JOE 001 001 Parola del Signore, rivolta a Gioele figlio di Petuèl. 029 JOE 001 002 Udite questo, anziani, porgete l'orecchio, voi tutti abitanti della regione. Accadde mai cosa simile ai giorni vostri o ai giorni dei vostri padri? 029 JOE 001 003 Raccontatelo ai vostri figli e i figli vostri ai loro figli e i loro figli alla generazione seguente. 029 JOE 001 004 L'avanzo della cavalletta l'ha divorato la locusta, l'avanzo della locusta l'ha divorato il bruco, l'avanzo del bruco l'ha divorato il grillo. 029 JOE 001 005 Svegliatevi, ubriachi, e piangete, voi tutti che bevete vino, urlate per il vino nuovo che vi è tolto di bocca. 029 JOE 001 006 Poiché è venuta contro il mio paese una nazione potente, senza numero, che ha denti di leone, mascelle di leonessa. 029 JOE 001 007 Ha fatto delle mie viti una desolazione e tronconi delle piante di fico; li ha tutti scortecciati e abbandonati, i loro rami appaiono bianchi. 029 JOE 001 008 Piangi, come una vergine che si è cinta di sacco per il fidanzato della sua giovinezza. 029 JOE 001 009 Sono scomparse offerta e libazione dalla casa del Signore; fanno lutto i sacerdoti, ministri del Signore. 029 JOE 001 010 Devastata è la campagna, piange la terra, perchè il grano è devastato, è venuto a mancare il vino nuovo, è esaurito il succo dell'olivo. 029 JOE 001 011 Affliggetevi, contadini, alzate lamenti, vignaiuoli, per il grano e per l'orzo, perchè il raccolto dei campi è perduto. 029 JOE 001 012 La vite è seccata, il fico inaridito, il melograno, la palma, il melo, tutti gli alberi dei campi sono secchi, è inaridita la gioia tra i figli dell'uomo. 029 JOE 001 013 Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti, urlate, ministri dell'altare, venite, vegliate vestiti di sacco, ministri del mio Dio, poichè priva d'offerta e libazione è la casa del vostro Dio. 029 JOE 001 014 Proclamate un digiuno, convocate un'assemblea, adunate gli anziani e tutti gli abitanti della regione nella casa del Signore vostro Dio, e gridate al Signore: 029 JOE 001 015 Ahimè, quel giorno! E' infatti vicino il giorno del Signore e viene come uno sterminio dall'Onnipotente. 029 JOE 001 016 Non è forse scomparso il cibo davanti ai nostri occhi e la letizia e la gioia dalla casa del nostro Dio? 029 JOE 001 017 Sono marciti i semi sotto le loro zolle, i granai sono vuoti, distrutti i magazzini, perchè è venuto a mancare il grano. 029 JOE 001 018 Come geme il bestiame! Vanno errando le mandrie dei buoi, perchè non hanno più pascoli; anche i greggi di pecore vanno in rovina. 029 JOE 001 019 A te, Signore, io grido perchè il fuoco ha divorato i pascoli della steppa e la vampa ha bruciato tutti gli alberi della campagna. 029 JOE 001 020 Anche le bestie della terra sospirano a te, perchè sono secchi i corsi d'acqua e il fuoco ha divorato i pascoli della steppa. 029 JOE 002 001 Suonate la tromba in Sion e date l'allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti della regione perchè viene il giorno del Signore, perchè è vicino, 029 JOE 002 002 giorno di tenebra e di caligine, giorno di nube e di oscurità. Come l'aurora, si spande sui monti un popolo grande e forte; come questo non ce n'è stato mai e non ce ne sarà dopo, per gli anni futuri di età in età. 029 JOE 002 003 Davanti a lui un fuoco divora e dietro a lui brucia una fiamma. Come il giardino dell'Eden è la terra davanti a lui e dietro a lui è un deserto desolato, non resta alcun avanzo. 029 JOE 002 004 Il loro aspetto è aspetto di cavalli, come destrieri essi corrono. 029 JOE 002 005 Come fragore di carri che balzano sulla cima dei monti, come crepitìo di fiamma avvampante che brucia la stoppia, come un popolo forte schierato a battaglia. 029 JOE 002 006 Davanti a loro tremano i popoli, tutti i volti impallidiscono. 029 JOE 002 007 Corrono come prodi, come guerrieri che scalano le mura; ognuno procede per la strada, nessuno smarrisce la via. 029 JOE 002 008 L'uno non incalza l'altro, ognuno va per il suo sentiero. Si gettano fra i dardi, ma non rompono le file. 029 JOE 002 009 Piombano sulla città, si precipitano sulle mura, salgono sulle case, entrano dalle finestre come ladri. 029 JOE 002 010 Davanti a loro la terra trema, il cielo si scuote, il sole, la luna si oscurano e le stelle cessano di brillare. 029 JOE 002 011 Il Signore fa udire il tuono dinanzi alla sua schiera, perchè molto grande è il suo esercito, perchè potente è l'esecutore della sua parola, perchè grande è il giorno del Signore e molto terribile: chi potrà sostenerlo? 029 JOE 002 012 «Or dunque - parola del Signore - ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti». 029 JOE 002 013 Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perchè egli è misericordioso e benigno, tardo all'ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura. 029 JOE 002 014 Chi sa che non cambi e si plachi e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libazione per il Signore vostro Dio. 029 JOE 002 015 Suonate la tromba in Sion, proclamate un digiuno, convocate un'adunanza solenne. 029 JOE 002 016 Radunate il popolo, indite un'assemblea, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. 029 JOE 002 017 Tra il vestibolo e l'altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al vituperio e alla derisione delle genti». Perchè si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov'è il loro Dio?». 029 JOE 002 018 Il Signore si mostri geloso per la sua terra e si muova a compassione del suo popolo. 029 JOE 002 019 Il Signore ha risposto al suo popolo: «Ecco, io vi mando il grano, il vino nuovo e l'olio e ne avrete a sazietà; non farò più di voi il ludibrio delle genti. 029 JOE 002 020 Allontanerò da voi quello che viene dal settentrione e lo spingerò verso una terra arida e desolata: spingerò la sua avanguardia verso il mare d'oriente e la sua retroguardia verso il mare occidentale. Esalerà il suo lezzo, salirà il suo fetore, perchè ha fatto molto male. 029 JOE 002 021 Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci, poichè cose grandi ha fatto il Signore. 029 JOE 002 022 Non temete, animali della campagna, perchè i pascoli del deserto hanno germogliato, perchè gli alberi producono i frutti, la vite e il fico danno il loro vigore. 029 JOE 002 023 Voi, figli di Sion, rallegratevi, gioite nel Signore vostro Dio, perchè vi dà la pioggia in giusta misura, per voi fa scendere l'acqua, la pioggia d'autunno e di primavera, come in passato. 029 JOE 002 024 Le aie si riempiranno di grano e i tini traboccheranno di mosto e d'olio. 029 JOE 002 025 «Vi compenserò delle annate che hanno divorate la locusta e il bruco, il grillo e le cavallette, quel grande esercito che ho mandato contro di voi. 029 JOE 002 026 Mangerete in abbondanza, a sazietà, e loderete il nome del Signore vostro Dio, che in mezzo a voi ha fatto meraviglie. 029 JOE 002 027 Voi riconoscerete che io sono in mezzo ad Israele, e che sono io il Signore vostro Dio, e non ce ne sono altri: mai più vergogna per il mio popolo. 029 JOE 002 028 Dopo questo, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. 029 JOE 002 029 Anche sopra gli schiavi e sulle schiave, in quei giorni, effonderò il mio spirito. 029 JOE 002 030 Farò prodigi nel cielo e sulla terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. 029 JOE 002 031 Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile. 029 JOE 002 032 Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato, poichè sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore, anche per i superstiti che il Signore avrà chiamati. 029 JOE 003 001 Poichè, ecco, in quei giorni e in quel tempo, quando avrò fatto tornare i prigionieri di Giuda e Gerusalemme, 029 JOE 003 002 riunirò tutte le nazioni e le farò scendere nella valle di Giòsafat, e là verrò a giudizio con loro per il mio popolo Israele, mia eredità, che essi hanno disperso fra le genti dividendosi poi la mia terra. 029 JOE 003 003 Hanno tirato a sorte il mio popolo e hanno dato un fanciullo in cambio di una prostituta, han venduto una fanciulla in cambio di vino e hanno bevuto. 029 JOE 003 004 Anche voi, Tiro e Sidòne, e voi tutte contrade della Filistea, che siete per me? Vorreste prendervi la rivincita e vendicarvi di me? Io ben presto farò ricadere sul vostro capo il male che avete fatto. 029 JOE 003 005 Voi infatti avete rubato il mio oro e il mio argento, avete portato nei vostri templi i miei tesori preziosi; 029 JOE 003 006 avete venduto ai Greci i figli di Giuda e i figli di Gerusalemme per mandarli lontano dalla loro patria. 029 JOE 003 007 Ecco, io li richiamo dalle città, dal luogo dove voi li avete venduti e farò ricadere sulle vostre teste il male che avete fatto. 029 JOE 003 008 Venderò i vostri figli e le vostre figlie per mezzo dei figli di Giuda, i quali li venderanno ai Sabei, un popolo lontano. Il Signore ha parlato. 029 JOE 003 009 Proclamate questo fra le genti: chiamate alla guerra santa, incitate i prodi, vengano, salgano tutti i guerrieri. 029 JOE 003 010 Con le vostre zappe fatevi spade e lance con le vostre falci; anche il più debole dica: io sono un guerriero! 029 JOE 003 011 Svelte, venite, o genti tutte, dai dintorni e radunatevi là! Signore, fà scendere i tuoi prodi! 029 JOE 003 012 Si affrettino e salgano le genti alla valle di Giòsafat, poichè lì siederò per giudicare tutte le genti all'intorno. 029 JOE 003 013 Date mano alla falce, perchè la messe è matura; venite, pigiate, perchè il torchio è pieno e i tini traboccano... tanto grande è la loro malizia! 029 JOE 003 014 Folle e folle nella Valle della decisione, poichè il giorno del Signore è vicino nella Valle della decisione. 029 JOE 003 015 Il sole e la luna si oscurano e le stelle perdono lo splendore. 029 JOE 003 016 Il Signore ruggisce da Sion e da Gerusalemme fa sentire la sua voce; tremano i cieli e la terra. Ma il Signore è un rifugio al suo popolo, una fortezza per gli Israeliti. 029 JOE 003 017 Voi saprete che io sono il Signore vostro Dio che abito in Sion, mio monte santo e luogo santo sarà Gerusalemme; per essa non passeranno più gli stranieri. 029 JOE 003 018 In quel giorno le montagne stilleranno vino nuovo e latte scorrerà per le colline; in tutti i ruscelli di Giuda scorreranno le acque. Una fonte zampillerà dalla casa del Signore e irrigherà la valle di Sittìm. 029 JOE 003 019 L'Egitto diventerà una desolazione e l'Idumea un brullo deserto per la violenza contro i figli di Giuda, per il sangue innocente sparso nel loro paese, 029 JOE 003 020 mentre Giuda sarà sempre abitato e Gerusalemme di generazione in generazione. 029 JOE 003 021 Vendicherò il loro sangue, non lo lascerò impunito e il Signore dimorerà in Sion. # # BOOK 030 AMO Amos Amos 030 AMO 001 001 Parole di Amos, che era pecoraio di Tekòa, il quale ebbe visioni riguardo a Israele, al tempo di Ozia re della Giudea, e al tempo di Geroboàmo figlio di Ioas, re di Israele, due anni prima del terremoto. 030 AMO 001 002 Egli disse: «Il Signore ruggisce da Sion e da Gerusalemme fa udir la sua voce; sono desolate le steppe dei pastori, è inaridita la cima del Carmelo». 030 AMO 001 003 Così dice il Signore: «Per tre misfatti di Damasco e per quattro non revocherò il mio decreto, perchè hanno trebbiato con trebbie ferrate Gàlaad. 030 AMO 001 004 Alla casa di Cazaèl darò fuoco e divorerà i palazzi di Ben-Hadàd; 030 AMO 001 005 spezzerò il catenaccio di Damasco, sterminerò gli abitanti di Biqat-Avèn e chi detiene lo scettro di Bet-Eden e il popolo di Aram andrà schiavo a Kir», dice il Signore. 030 AMO 001 006 Così dice il Signore: «Per tre misfatti di Gaza e per quattro non revocherò il mio decreto, perchè hanno deportato popolazioni intere per consegnarle a Edom; 030 AMO 001 007 appiccherò il fuoco alle mura di Gaza e divorerà i suoi palazzi, 030 AMO 001 008 estirperò da Asdòd chi siede sul trono e da Ascalòna chi vi tiene lo scettro; rivolgerò la mano contro Ekròn e così perirà il resto dei Filistei», dice il Signore. 030 AMO 001 009 Così dice il Signore: «Per tre misfatti di Tiro e per quattro non revocherò il mio decreto, perchè hanno deportato popolazioni intere a Edom, senza ricordare l'alleanza fraterna; 030 AMO 001 010 appiccherò il fuoco alle mura di Tiro e divorerà i suoi palazzi». 030 AMO 001 011 Così dice il Signore: «Per tre misfatti di Edom e per quattro non revocherò il mio decreto, perchè ha inseguito con la spada suo fratello e ha soffocato la pietà verso di lui, perchè ha continuato l'ira senza fine e ha conservato lo sdegno per sempre; 030 AMO 001 012 appiccherò il fuoco a Teman e divorerà i palazzi di Bozra». 030 AMO 001 013 Così dice il Signore: «Per tre misfatti degli Ammoniti e per quattro non revocherò il mio decreto, perchè hanno sventrato le donne incinte di Gàlaad per allargare il loro confine; 030 AMO 001 014 appiccherò il fuoco alle mura di Rabbà e divorerà i suoi palazzi tra il fragore di un giorno di battaglia, fra il turbine di un giorno di tempesta; 030 AMO 001 015 il loro re andrà in esilio, egli insieme ai suoi capi», dice il Signore. 030 AMO 002 001 Così dice il Signore: «Per tre misfatti di Moab e per quattro non revocherò il mio decreto, perchè ha bruciato le ossa del re di Edom per ridurle in calce; 030 AMO 002 002 appiccherò il fuoco a Moab e divorerà i palazzi di Keriòt e Moab morirà nel tumulto, al grido di guerra, al suono del corno; 030 AMO 002 003 farò sparire da lui il giudice e tutti i suoi capi ucciderò insieme con lui», dice il Signore. 030 AMO 002 004 Così dice il Signore: «Per tre misfatti di Giuda e per quattro non revocherò il mio decreto, perchè hanno disprezzato la legge del Signore e non ne hanno osservato i decreti; si son lasciati traviare dai loro idoli che i loro padri avevano seguito; 030 AMO 002 005 appiccherò il fuoco a Giuda e divorerà i palazzi di Gerusalemme». 030 AMO 002 006 Così dice il Signore: «Per tre misfatti d'Israele e per quattro non revocherò il mio decreto, perchè hanno venduto il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali; 030 AMO 002 007 essi che calpestano come la polvere della terra la testa dei poveri e fanno deviare il cammino dei miseri; e padre e figlio vanno dalla stessa ragazza, profanando così il mio santo nome. 030 AMO 002 008 Su vesti prese come pegno si stendono presso ogni altare e bevono il vino confiscato come ammenda nella casa del loro Dio. 030 AMO 002 009 Eppure io ho sterminato davanti a loro l'Amorreo, la cui statura era come quella dei cedri, e la forza come quella della quercia; ho strappato i suoi frutti in alto e le sue radici di sotto. 030 AMO 002 010 Io vi ho fatti uscire dal paese di Egitto e vi ho condotti per quarant'anni nel deserto, per darvi in possesso il paese dell'Amorreo. 030 AMO 002 011 Ho fatto sorgere profeti tra i vostri figli e nazirei fra i vostri giovani. Non è forse così, o Israeliti?». Oracolo del Signore. 030 AMO 002 012 «Ma voi avete fatto bere vino ai nazirei e ai profeti avete ordinato: Non profetate! 030 AMO 002 013 Ebbene, io vi affonderò nella terra come affonda un carro quando è tutto carico di paglia. 030 AMO 002 014 Allora nemmeno l'uomo agile potrà più fuggire, nè l'uomo forte usare la sua forza; il prode non potrà salvare la sua vita 030 AMO 002 015 né l'arciere resisterà; non scamperà il corridore, nè si salverà il cavaliere. 030 AMO 002 016 Il più coraggioso fra i prodi fuggirà nudo in quel giorno!». Oracolo del Signore. 030 AMO 003 001 Ascoltate questa parola che il Signore ha detto riguardo a voi, Israeliti, e riguardo a tutta la stirpe che ho fatto uscire dall'Egitto: 030 AMO 003 002 «Soltanto voi ho eletto tra tutte le stirpi della terra; perciò io vi farò scontare tutte le vostre iniquità». 030 AMO 003 003 Camminano forse due uomini insieme senza essersi messi d'accordo? 030 AMO 003 004 Ruggisce forse il leone nella foresta, se non ha qualche preda? Il leoncello manda un grido dalla sua tana se non ha preso nulla? 030 AMO 003 005 Cade forse l'uccello a terra, se non gli è stata tesa un'insidia? Scatta forse la tagliola dal suolo, se non ha preso qualche cosa? 030 AMO 003 006 Risuona forse la tromba nella città, senza che il popolo si metta in allarme? Avviene forse nella città una sventura, che non sia causata dal Signore? 030 AMO 003 007 In verità, il Signore non fa cosa alcuna senza aver rivelato il suo consiglio ai suoi servitori, i profeti. 030 AMO 003 008 Ruggisce il leone: chi mai non trema? Il Signore Dio ha parlato: chi può non profetare? 030 AMO 003 009 Fatelo udire nei palazzi di Asdòd e nei palazzi del paese d'Egitto e dite: Adunatevi sui monti di Samaria e osservate quanti disordini sono in essa, e quali violenze sono nel suo seno. 030 AMO 003 010 Non sanno agire con rettitudine, dice il Signore, violenza e rapina accumulano nei loro palazzi. 030 AMO 003 011 Perciò così dice il Signore Dio: Il nemico circonderà il paese, sarà abbattuta la tua potenza e i tuoi palazzi saranno saccheggiati. 030 AMO 003 012 Così dice il Signore: Come il pastore strappa dalla bocca del leone due zampe o il lobo d'un orecchio, così scamperanno gli Israeliti che abitano a Samaria su un cantuccio di divano o su una coperta da letto. 030 AMO 003 013 Ascoltate e attestatelo nella casa di Giacobbe, dice il Signore Dio, Dio degli eserciti: 030 AMO 003 014 Quando farò giustizia dei misfatti d'Israele, io infierirò contro gli altari di Betel; saranno spezzati i corni dell'altare e cadranno a terra. 030 AMO 003 015 Demolirò la casa d'inverno insieme con al sua casa d'estate e andranno in rovina le case d'avorio e scompariranno i grandi palazzi. Oracolo del Signore. 030 AMO 004 001 Ascoltate queste parole, o vacche di Basàn, che siete sul monte di Samaria, che opprimete i deboli, schiacciate i poveri e dite ai vostri mariti: Porta qua, beviamo! 030 AMO 004 002 Il Signore Dio ha giurato per la sua santità: Ecco, verranno per voi giorni, in cui sarete prese con ami e le rimanenti di voi con arpioni da pesca. 030 AMO 004 003 Uscirete per le brecce, una dopo l'altra e sarete cacciate oltre l'Ermon, oracolo del Signore. 030 AMO 004 004 Andate pure a Betel e peccate! A Gàlgala e peccate ancora di più! Offrite ogni mattina i vostri sacrifici e ogni tre giorni le vostre decime. 030 AMO 004 005 Offrite anche sacrifici di grazie con lievito e proclamate ad alta voce le offerte spontanee perchè così vi piace di fare, o Israeliti, dice il Signore. 030 AMO 004 006 Eppure, vi ho lasciato a denti asciutti in tutte le vostre città e con mancanza di pane in tutti i vostri villaggi: e non siete ritornati a me, dice il Signore. 030 AMO 004 007 Vi ho pure rifiutato la pioggia tre mesi prima della mietitura; facevo piovere sopra una città e non sopra l'altra; un campo era bagnato di pioggia, mentre l'altro, su cui non pioveva, seccava; 030 AMO 004 008 due, tre città si muovevano titubanti verso un'altra città per bervi acqua, senza potersi dissetare: e non siete ritornati a me, dice il Signore. 030 AMO 004 009 Vi ho colpiti con ruggine e carbonchio, vi ho inaridito i giardini e le vigne; i fichi, gli oliveti li ha divorati la cavalletta: e non siete ritornati a me, dice il Signore. 030 AMO 004 010 Ho mandato contro di voi la peste, come un tempo contro l'Egitto; ho ucciso di spada i vostri giovani, mentre i vostri cavalli diventavano preda; ho fatto salire il fetore dei vostri campi fino alle vostre narici: e non siete ritornati a me, dice il Signore. 030 AMO 004 011 Vi ho travolti come Dio aveva travolto Sòdoma e Gomorra; eravate come un tizzone strappato da un incendio: e non siete ritornati a me dice il Signore. 030 AMO 004 012 Perciò ti tratterò così, Israele! Poichè questo devo fare di te, prepàrati all'incontro con il tuo Dio, o Israele! 030 AMO 004 013 Ecco colui che forma i monti e crea i venti, che manifesta all'uomo qual è il suo pensiero, che fa l'alba e le tenebre e cammina sulle alture della terra, Signore, Dio degli eserciti è il suo nome. 030 AMO 005 001 Ascoltate queste parole, questo lamento che io pronunzio su di voi, o casa di Israele! 030 AMO 005 002 E' caduta, non si alzerà più, la vergine d'Israele; è stesa al suolo, nessuno la fa rialzare. 030 AMO 005 003 Poiché così dice il Signore Dio: La città che usciva con mille uomini resterà con cento e la città di cento resterà con dieci, nella casa d'Israele. 030 AMO 005 004 Poiché così dice il Signore alla casa d'Israele: Cercate me e vivrete! 030 AMO 005 005 Non rivolgetevi a Betel, non andate a Gàlgala, non passate a Bersabea, perchè Gàlgala andrà tutta in esilio e Betel sarà ridotta al nulla. 030 AMO 005 006 Cercate il Signore e vivrete, perchè egli non irrompa come fuoco sulla casa di Giuseppe e la consumi e nessuno spenga Betel! 030 AMO 005 007 Essi trasformano il diritto in veleno e gettano a terra la giustizia. 030 AMO 005 008 Colui che ha fatto le Pleiadi e Orione, cambia il buio in chiarore del mattino e stende sul giorno l'oscurità della notte; colui che comanda alle acque del mare e le spande sulla terra, Signore è il suo nome. 030 AMO 005 009 Egli fa cadere la rovina sulle fortezze e fa giungere la devastazione sulle cittadelle. 030 AMO 005 010 Essi odiano chi ammonisce alla porta e hanno in abominio chi parla secondo verità. 030 AMO 005 011 Poiché voi schiacciate l'indigente e gli estorcete una parte del grano, voi che avete costruito case in pietra squadrata, non le abiterete; vigne deliziose avete piantato, ma non ne berrete il vino, 030 AMO 005 012 perché so che numerosi sono i vostri misfatti, enormi i vostri peccati. Essi sono oppressori del giusto, incettatori di ricompense e respingono i poveri nel tribunale. 030 AMO 005 013 Perciò il prudente in questo tempo tacerà, perchè sarà un tempo di sventura. 030 AMO 005 014 Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e così il Signore, Dio degli eserciti, sia con voi, come voi dite. 030 AMO 005 015 Odiate il male e amate il bene e ristabilite nei tribunali il diritto; forse il Signore, Dio degli eserciti, avrà pietà del resto di Giuseppe. 030 AMO 005 016 Perciò così dice il Signore, Dio degli eserciti, il Signore: In tutte le piazze vi sarà lamento, in tutte le strade si dirà: Ah! ah! Si chiamerà l'agricoltore a fare il lutto e a fare il lamento quelli che conoscono la nenia. 030 AMO 005 017 In tutte le vigne vi sarà lamento, perchè io passerò in mezzo a te, dice il Signore. 030 AMO 005 018 Guai a coloro che attendono il giorno del Signore! Che sarà per voi il giorno del Signore? Sarà tenebre e non luce. 030 AMO 005 019 Come quando uno fugge davanti al leone e s'imbatte in un orso; entra in casa, appoggia la mano sul muro e un serpente lo morde. 030 AMO 005 020 Non sarà forse tenebra e non luce il giorno del Signore, e oscurità senza splendore alcuno? 030 AMO 005 021 Io detesto, respingo le vostre feste e non gradisco le vostre riunioni; 030 AMO 005 022 anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco i vostri doni e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo. 030 AMO 005 023 Lontano da me il frastuono dei tuoi canti: il suono delle tue arpe non posso sentirlo! 030 AMO 005 024 Piuttosto scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. 030 AMO 005 025 Mi avete forse offerto vittime e oblazioni nel deserto per quarant'anni, o Israeliti? 030 AMO 005 026 Voi avete innalzato Siccùt vostro re e Chiiòn vostro idolo, la stella dei vostri dei che vi siete fatti. 030 AMO 005 027 Ora, io vi manderò in esilio al di là di Damasco, dice il Signore, il cui nome è Dio degli eserciti. 030 AMO 006 001 Guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri sulla montagna di Samaria! Questi notabili della prima tra le nazioni, ai quali si recano gli Israeliti! 030 AMO 006 002 Passate a Calnè e guardate, andate di lì ad Amat la grande e scendete a Gat dei Filistei: siete voi forse migliori di quei regni o è più grande il vostro territorio del loro? 030 AMO 006 003 Voi credete di ritardare il giorno fatale e affrettate il sopravvento della violenza. 030 AMO 006 004 Essi su letti d'avorio e sdraiati sui loro divani mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciuti nella stalla. 030 AMO 006 005 Canterellano al suono dell'arpa, si pareggiano a David negli strumenti musicali; 030 AMO 006 006 bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano. 030 AMO 006 007 Perciò andranno in esilio in testa ai deportati e cesserà l'orgia dei buontemponi. 030 AMO 006 008 Ha giurato il Signore Dio, per se stesso! Oracolo del Signore, Dio degli eserciti. Detesto l'orgoglio di Giacobbe, odio i suoi palazzi, consegnerò la città e quanto contiene. 030 AMO 006 009 Se sopravviveranno in una sola casa dieci uomini, anch'essi moriranno. 030 AMO 006 010 Lo prenderà il suo parente e chi prepara il rogo, portando via le ossa dalla casa, egli dirà a chi è in fondo alla casa: «Ce n'è ancora con te?». L'altro risponderà: «No». Quegli dirà: «Zitto!»: non si deve menzionare il nome del Signore. 030 AMO 006 011 Poiché ecco: il Signore comanda di fare a pezzi la casa grande e quella piccola di ridurla in frantumi. 030 AMO 006 012 Corrono forse i cavalli sulle rocce e si ara il mare con i buoi? Poichè voi cambiate il diritto in veleno e il frutto della giustizia in assenzio. 030 AMO 006 013 Voi vi compiacete di Lo-debàr dicendo: «Non è per il nostro valore che abbiam preso Karnàim?». 030 AMO 006 014 Ora ecco, io susciterò contro di voi, gente d'Israele, - oracolo del Signore, Dio degli eserciti - un popolo che vi opprimerà dall'ingresso di Amat fino al torrente dell'Araba. 030 AMO 007 001 Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: egli formava uno sciame di cavallette quando cominciava a germogliare la seconda erba, quella che spunta dopo la falciatura del re. 030 AMO 007 002 Quando quelle stavano per finire di divorare l'erba della regione, io dissi: «Signore Dio, perdona, come potrà resistere Giacobbe? E' tanto piccolo». 030 AMO 007 003 Il Signore si impietosì: «Questo non avverrà», disse il Signore. 030 AMO 007 004 Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: il Signore Dio chiamava per il castigo il fuoco che consumava il grande abisso e divorava la campagna. 030 AMO 007 005 Io dissi: «Signore Dio, desisti! Come potrà resistere Giacobbe? E' tanto piccolo». 030 AMO 007 006 Il Signore se ne pentì: «Neanche questo avverrà», disse il Signore. 030 AMO 007 007 Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: il Signore stava sopra un muro tirato a piombo e con un piombino in mano. 030 AMO 007 008 Il Signore mi disse: «Che cosa vedi, Amos?». Io risposi: «Un piombino». Il Signore mi disse: «Io pongo un piombino in mezzo al mio popolo, Israele; non gli perdonerò più. 030 AMO 007 009 Saranno demolite le alture d'Isacco e i santuari d'Israele saranno ridotti in rovine, quando io mi leverò con la spada contro la casa di Geroboàmo». 030 AMO 007 010 Amasia, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboàmo re di Israele: «Amos congiura contro di te in mezzo alla casa di Israele; il paese non può sopportare le sue parole, 030 AMO 007 011 poiché così dice Amos: Di spada morirà Geroboàmo e Israele sarà condotto in esilio lontano dal suo paese». 030 AMO 007 012 Amasia disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritirati verso il paese di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, 030 AMO 007 013 ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». 030 AMO 007 014 «Non ero profeta, né figlio di profeta; ero un pastore e raccoglitore di sicomori; Amos rispose ad Amasia: 030 AMO 007 015 Il Signore mi prese di dietro al bestiame e il Signore mi disse: Và, profetizza al mio popolo Israele. 030 AMO 007 016 Ora ascolta la parola del Signore: Tu dici: Non profetizzare contro Israele, né predicare contro la casa di Isacco. 030 AMO 007 017 Ebbene, dice il Signore: Tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figli e le tue figlie cadranno di spada, la tua terra sarà spartita con la corda, tu morirai in terra immonda e Israele sarà deportato in esilio lontano dalla sua terra». 030 AMO 008 001 Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: era un canestro di frutta matura. 030 AMO 008 002 Egli domandò: «Che vedi Amos?». Io risposi: «Un canestro di frutta matura». Il Signore mi disse: E' maturata la fine per il mio popolo, Israele; non gli perdonerò più. 030 AMO 008 003 In quel giorno urleranno le cantanti del tempio, oracolo del Signore Dio. Numerosi i cadaveri, gettati dovunque. Silenzio! 030 AMO 008 004 Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese, 030 AMO 008 005 voi che dite: «Quando sarà passato il novilunio e si potrà vendere il grano? E il sabato, perché si possa smerciare il frumento, diminuendo le misure e aumentando il siclo e usando bilance false, 030 AMO 008 006 per comprare con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali? Venderemo anche lo scarto del grano». 030 AMO 008 007 Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe: certo non dimenticherò mai le loro opere. 030 AMO 008 008 Non forse per questo trema la terra, sono in lutto tutti i suoi abitanti, si solleva tutta come il Nilo, si agita e si riabbassa come il fiume d'Egitto? 030 AMO 008 009 In quel giorno - oracolo del Signore Dio - farò tramontare il sole a mezzodì e oscurerò la terra in pieno giorno! 030 AMO 008 010 Cambierò le vostre feste in lutto e tutti i vostri canti in lamento: farò vestire ad ogni fianco il sacco, renderò calva ogni testa: ne farò come un lutto per un figlio unico e la sua fine sarà come un giorno d'amarezza. 030 AMO 008 011 Ecco, verranno giorni, - dice il Signore Dio - in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane, né sete di acqua, ma d'ascoltare la parola del Signore. 030 AMO 008 012 Allora andranno errando da un mare all'altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare la parola del Signore, ma non la troveranno. 030 AMO 008 013 In quel giorno appassiranno le belle fanciulle e i giovani per la sete. 030 AMO 008 014 Quelli che giurano per il peccato di Samaria e dicono: «Per la vita del tuo dio, Dan!» oppure: «Per la vita del tuo diletto, Bersabea!», cadranno senza più rialzarsi! 030 AMO 009 001 Vidi il Signore che stava presso l'altare e mi diceva: «Percuoti il capitello e siano scossi gli architravi, spezza la testa di tutti e io ucciderò il resto con la spada; nessuno di essi riuscirà a fuggire, nessuno di essi scamperà. 030 AMO 009 002 Anche se penetrano negli inferi, di là li strapperà la mia mano; se salgono al cielo, di là li tirerò giù; (Sheol h7585) 030 AMO 009 003 se si nascondono in vetta al Carmelo, di là li scoverò e li prenderò; se si occultano al mio sguardo in fondo al mare, là comanderò al serpente di morderli; 030 AMO 009 004 se vanno in schiavitù davanti ai loro nemici, là comanderò alla spada di ucciderli. Io volgerò gli occhi su di loro per il male e non per il bene». 030 AMO 009 005 Il Signore, Dio degli eserciti, colpisce la terra ed essa si fonde e tutti i suoi abitanti prendono il lutto; essa si solleva tutta come il Nilo e si abbassa come il fiume d'Egitto. 030 AMO 009 006 Egli costruisce nel cielo il suo soglio e fonda la sua volta sulla terra; egli chiama le acque del mare e le riversa sulla terra; Signore è il suo nome. 030 AMO 009 007 Non siete voi per me come gli Etiopi, Israeliti? Parola del Signore. Non io ho fatto uscire Israele dal paese d'Egitto, i Filistei da Caftòr e gli Aramei da Kir? 030 AMO 009 008 Ecco, lo sguardo del Signore Dio è rivolto contro il regno peccatore: io lo sterminerò dalla terra, ma non sterminerò del tutto la casa di Giacobbe, oracolo del Signore. 030 AMO 009 009 Ecco infatti, io darò ordini e scuoterò, fra tutti i popoli, la casa d'Israele come si scuote il setaccio e non cade un sassolino per terra. 030 AMO 009 010 Di spada periranno tutti i peccatori del mio popolo, essi che dicevano: «Non si avvicinerà, non giungerà fino a noi la sventura». 030 AMO 009 011 In quel giorno rialzerò la capanna di Davide, che è caduta; ne riparerò le brecce, ne rialzerò le rovine, la ricostruirò come ai tempi antichi, 030 AMO 009 012 perché conquistino il resto di Edom e tutte le nazioni sulle quali è stato invocato il mio nome, dice il Signore, che farà tutto questo. 030 AMO 009 013 Ecco, verranno giorni, - dice il Signore - in cui chi ara s'incontrerà con chi miete e chi pigia l'uva con chi getta il seme; dai monti stillerà il vino nuovo e colerà giù per le colline. 030 AMO 009 014 Farò tornare gli esuli del mio popolo Israele, e ricostruiranno le città devastate e vi abiteranno; pianteranno vigne e ne berranno il vino; coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto. 030 AMO 009 015 Li pianterò nella loro terra e non saranno mai divelti da quel suolo che io ho concesso loro, dice il Signore tuo Dio. # # BOOK 031 OBA Obadiah Abdia 031 OBA 001 001 Visione di Abdia. Così dice il Signore Dio per Edom: Udimmo un messaggio da parte del Signore e un araldo è stato inviato fra le genti: «Alzatevi, marciamo contro Edom in battaglia». 031 OBA 001 002 Ecco, ti faccio piccolo fra le nazioni, tu sei molto spregevole. 031 OBA 001 003 L'orgoglio del tuo cuore ti ha esaltato, tu che abiti nei crepacci rocciosi, delle alture fai la tua dimora e dici in cuor tuo: «Chi potrà gettarmi a terra?». 031 OBA 001 004 Anche se t'innalzassi come un'aquila e collocassi il tuo nido fra le stelle, di lassù ti farei precipitare, dice il Signore. 031 OBA 001 005 Se entrassero da te ladri o predoni di notte, - come sarebbe finita per te! - non ruberebbero quanto basta loro? Se vendemmiatori venissero da te, non ti lascerebbero forse se non qualche grappolo? 031 OBA 001 006 Come è stato perquisito Esaù, come sono stati scovati i suoi nascondigli! 031 OBA 001 007 Ti hanno cacciato fino alla frontiera, tutti i tuoi alleati ti hanno ingannato, i tuoi amici ti hanno vinto, quelli che mangiavano il tuo pane ti hanno teso tranelli: in lui non c'è senno! 031 OBA 001 008 Forse in quel giorno, dice il Signore, non disperderò i saggi da Edom e l'intelligenza dal monte di Esaù? 031 OBA 001 009 Saranno fiaccati i tuoi prodi, o Teman, e sarà sterminato ogni uomo dal monte di Esaù. Per la carneficina 031 OBA 001 010 e la violenza contro Giacobbe tuo fratello la vergogna ti coprirà e sarai sterminato per sempre. 031 OBA 001 011 Poiché tu eri presente quando gli stranieri ne deportavano le ricchezze, quando i forestieri entravano per le sue porte e gettavano le sorti su Gerusalemme, anzi ti sei comportato come uno di loro. 031 OBA 001 012 Non guardare con gioia al giorno di tuo fratello, al giorno della sua sventura. Non gioire dei figli di Giuda nel giorno della loro rovina. Non spalancare la bocca nel giorno della loro angoscia. 031 OBA 001 013 Non varcare la soglia del mio popolo nel giorno della sua sventura, non guardare con compiacenza la sua calamità; non stendere la mano sui suoi beni nel giorno della sua sventura. 031 OBA 001 014 Non appostarti ai crocicchi delle strade, per massacrare i suoi fuggiaschi; non far mercato dei suoi superstiti, nel giorno dell'angoscia. 031 OBA 001 015 Perché è vicino il giorno del Signore contro tutte le genti. Come hai fatto tu, così a te sarà fatto, ciò che hai fatto agli altri ricadrà sul tuo capo. 031 OBA 001 016 Poiché come avete bevuto sul mio monte santo così berranno tutte le genti senza fine, berranno e tracanneranno: e saranno come se non fossero mai stati. 031 OBA 001 017 Ma sul monte Sion vi saranno superstiti e saranno santi e la casa di Giacobbe avrà in mano i suoi possessori. 031 OBA 001 018 La casa di Giacobbe sarà un fuoco e la casa di Giuseppe una fiamma, la casa di Esaù sarà come paglia: la bruceranno e la consumeranno, non scamperà nessuno della casa di Esaù, poichè il Signore ha parlato. 031 OBA 001 019 Quelli del Negheb possederanno il monte d'Esaù e quelli della Sefèla il paese dei Filistei; possederanno il territorio di Efraim e di Samaria e Beniamino il Gàlaad. 031 OBA 001 020 Gli esuli di questo esercito degli Israeliti occuperanno Canaan fino a Sarèfta e gli esuli di Gerusalemme, che sono in Sefaràd, occuperanno le città del Negheb. 031 OBA 001 021 Saliranno vittoriosi sul monte Sion per governare il monte di Esaù e il regno sarà del Signore. # # BOOK 032 JON Jonah Giona 032 JON 001 001 Fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola del Signore: 032 JON 001 002 «Alzati, và a Ninive la grande città e in essa proclama che la loro malizia è salita fino a me». 032 JON 001 003 Giona però si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore. 032 JON 001 004 Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e ne venne in mare una tempesta tale che la nave stava per sfasciarsi. 032 JON 001 005 I marinai impauriti invocavano ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della nave, si era coricato e dormiva profondamente. 032 JON 001 006 Gli si avvicinò il capo dell'equipaggio e gli disse: «Che cos'hai così addormentato? Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo». 032 JON 001 007 Quindi dissero fra di loro: «Venite, gettiamo le sorti per sapere per colpa di chi ci è capitata questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. 032 JON 001 008 Gli domandarono: «Spiegaci dunque per causa di chi abbiamo questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?». 032 JON 001 009 Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cielo, il quale ha fatto il mare e la terra». 032 JON 001 010 Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Quegli uomini infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva il Signore, perché lo aveva loro raccontato. 032 JON 001 011 Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più. 032 JON 001 012 Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia». 032 JON 001 013 Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano perché il mare andava sempre più crescendo contro di loro. 032 JON 001 014 Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fà che noi non periamo a causa della vita di questo uomo e non imputarci il sangue innocente poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere». 032 JON 001 015 Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. 032 JON 001 016 Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e fecero voti. 032 JON 001 017 Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. 032 JON 002 001 Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio 032 JON 002 002 «Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito; dal profondo degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce. e disse: (Sheol h7585) 032 JON 002 003 Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare e le correnti mi hanno circondato; tutti i tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra di me. 032 JON 002 004 Io dicevo: Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio. 032 JON 002 005 Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l'abisso mi ha avvolto, l'alga si è avvinta al mio capo. 032 JON 002 006 Sono sceso alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue spranghe dietro a me per sempre. Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore mio Dio. 032 JON 002 007 Quando in me sentivo venir meno la vita, ho ricordato il Signore. La mia preghiera è giunta fino a te, fino alla tua santa dimora. 032 JON 002 008 Quelli che onorano vane nullità abbandonano il loro amore. 032 JON 002 009 Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio e adempirò il voto che ho fatto; la salvezza viene dal Signore». 032 JON 002 010 E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciutto. 032 JON 003 001 Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: 032 JON 003 002 «Alzati, và a Ninive la grande città e annunzia loro quanto ti dirò». 032 JON 003 003 Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, di tre giornate di cammino. 032 JON 003 004 Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». 032 JON 003 005 I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. 032 JON 003 006 Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. 032 JON 003 007 Poi fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. 032 JON 003 008 Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. 032 JON 003 009 Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?». 032 JON 003 010 Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. 032 JON 004 001 Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu indispettito. 032 JON 004 002 Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese? Per ciò mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e clemente, longanime, di grande amore e che ti lasci impietosire riguardo al male minacciato. 032 JON 004 003 Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». 032 JON 004 004 Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?». 032 JON 004 005 Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì un riparo di frasche e vi si mise all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. 032 JON 004 006 Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino. 032 JON 004 007 Ma il giorno dopo, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rodere il ricino e questo si seccò. 032 JON 004 008 Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venir meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere». 032 JON 004 009 Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per una pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato al punto da invocare la morte!». 032 JON 004 010 Ma il Signore gli rispose: «Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita: 032 JON 004 011 e io non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?». # # BOOK 033 MIC Micah Michea 033 MIC 001 001 Parola del Signore, rivolta a Michea di Morèset, al tempo di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda. Visione che egli ebbe riguardo a Samaria e a Gerusalemme. 033 MIC 001 002 Udite, popoli tutti! Fà attenzione, o terra, con quanto contieni! Il Signore Dio sia testimone contro di voi, il Signore dal suo santo tempio. 033 MIC 001 003 Poiché ecco, il Signore esce dalla sua dimora e scende e cammina sulle alture del paese; 033 MIC 001 004 si sciolgono i monti sotto di lui e le valli si squarciano come cera davanti al fuoco, come acque versate su un pendio. 033 MIC 001 005 Tutto ciò per l'infedeltà di Giacobbe e per i peccati della casa di Israele. Qual è l'infedeltà di Giacobbe? Non è forse Samaria? Qual è il peccato di Giuda? Non è forse Gerusalemme? 033 MIC 001 006 Ridurrò Samaria a un mucchio di rovine in un campo, a un luogo per piantarvi la vigna. Rotolerò le sue pietre nella valle, scoprirò le sue fondamenta. 033 MIC 001 007 Tutte le sue statue saranno frantumate, tutti i suoi doni andranno bruciati, di tutti i suoi idoli farò scempio perchè messi insieme a prezzo di prostituzione e in prezzo di prostituzione torneranno. 033 MIC 001 008 Perciò farò lamenti e griderò, me ne andrò scalzo e nudo, manderò ululati come gli sciacalli, urli lamentosi come gli struzzi, 033 MIC 001 009 perché la sua piaga è incurabile ed è giunta fino a Giuda, si estende fino alle soglie del mio popolo, fino a Gerusalemme. 033 MIC 001 010 Non l'annunziate in Gat, non piangete in Acri, a Bet-le-Afrà avvoltolatevi nella polvere. 033 MIC 001 011 Emigra, popolazione di Safìr, nuda, nella vergogna; non è uscita la popolazione di Zaanàn. In lutto è Bet-Esel; egli vi ha tolto la sua difesa. 033 MIC 001 012 Si attendeva il benessere la popolazione di Maròt, invece è scesa la sciagura da parte del Signore fino alle porte di Gerusalemme. 033 MIC 001 013 Attacca i destrieri al carro, o abitante di Lachis! Essa fu l'inizio del peccato per la figlia di Sion, poichè in te sono state trovate le infedeltà d'Israele. 033 MIC 001 014 Perciò sarai data in dote a Morèset-Gat, le case di Aczìb saranno una delusione per i re d'Israele. 033 MIC 001 015 Ti farò ancora giungere un conquistatore, o abitante di Maresà, egli giungerà fino a Adullàm, gloria d'Israele. 033 MIC 001 016 Tagliati i capelli, rasati la testa per via dei tuoi figli, tue delizie; renditi calva come un avvoltoio, perchè vanno in esilio lontano da te. 033 MIC 002 001 Guai a coloro che meditano l'iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell'alba lo compiono, perchè in mano loro è il potere. 033 MIC 002 002 Sono avidi di campi e li usurpano, di case, e se le prendono. Così opprimono l'uomo e la sua casa, il proprietario e la sua eredità. 033 MIC 002 003 Perciò così dice il Signore: «Ecco, io medito contro questa genìa una sciagura da cui non potran sottrarre il collo e non andranno più a testa alta, perchè sarà quello tempo di calamità. 033 MIC 002 004 In quel tempo si comporrà su di voi un proverbio e si canterà una lamentazione: «E' finita!», e si dirà: «Siamo del tutto rovinati! Ad altri egli passa l'eredità del mio popolo; - Ah, come mi è stata sottratta! - al nemico egli spartisce i nostri campi». 033 MIC 002 005 Perciò non ci sarà nessuno che tiri la corda per te, per il sorteggio nell'adunanza del Signore. 033 MIC 002 006 «Non profetizzate!» - «Ma devono profetizzare». «Non profetizzate riguardo a queste cose!» - «Ma non si terrà lontano l'obbrobrio». 033 MIC 002 007 E' forse gia cosa detta, o casa di Giacobbe? E' forse stanca la pazienza del Signore, o questo è il suo modo di agire? Non sono forse benefiche le sue parole per chi cammina con rettitudine? 033 MIC 002 008 Ma voi come nemici insorgete contro il mio popolo. Da chi è senza mantello esigete una veste, dai passanti tranquilli, un bottino di guerra. 033 MIC 002 009 Cacciate le donne del mio popolo fuori dalla casa delle loro delizie, e togliete ai loro bambini il mio onore per sempre. 033 MIC 002 010 Su, andatevene, perchè questo non è più luogo di riposo. Per una inezia esigete un pegno insopportabile. 033 MIC 002 011 Se uno che insegue il vento e spaccia menzogne dicesse: «Ti profetizzo in virtù del vino e di bevanda inebriante», questo sarebbe un profeta per questo popolo. 033 MIC 002 012 Certo ti radunerò tutto, o Giacobbe, certo ti raccoglierò, resto di Israele. Li metterò insieme come pecore in un sicuro recinto, come una mandria in mezzo al pascolo, dove muggisca lontano dagli uomini. 033 MIC 002 013 Chi ha aperto la breccia li precederà; forzeranno e varcheranno la porta e usciranno per essa; marcerà il loro re innanzi a loro e il Signore sarà alla loro testa. 033 MIC 003 001 Io dissi: «Ascoltate, capi di Giacobbe, voi governanti della casa d'Israele: Non spetta forse a voi conoscere la giustizia? 033 MIC 003 002 Nemici del bene e amanti del male, voi strappate loro la pelle di dosso e la carne dalle ossa». 033 MIC 003 003 Divorano la carne del mio popolo e gli strappano la pelle di dosso, ne rompono le ossa e lo fanno a pezzi come carne in una pentola, come lesso in una caldaia. 033 MIC 003 004 Allora grideranno al Signore, ma egli non risponderà; nasconderà loro la faccia, in quel tempo, perchè hanno compiuto cattive azioni. 033 MIC 003 005 Così dice il Signore contro i profeti che fanno traviare il mio popolo, che annunziano la pace se hanno qualcosa tra i denti da mordere, ma a chi non mette loro niente in bocca dichiarano la guerra. 033 MIC 003 006 Quindi per voi sarà notte invece di visioni, tenebre per voi invece di responsi. Il sole tramonterà su questi profeti e oscuro si farà il giorno su di essi. 033 MIC 003 007 I veggenti saranno ricoperti di vergogna e gli indovini arrossiranno; si copriranno tutti il labbro, perchè non hanno risposta da Dio. 033 MIC 003 008 Mentre io son pieno di forza con lo spirito del Signore, di giustizia e di coraggio, per annunziare a Giacobbe le sue colpe, a Israele il suo peccato. 033 MIC 003 009 Udite questo, dunque, capi della casa di Giacobbe, governanti della casa d'Israele, che aborrite la giustizia e storcete quanto è retto, 033 MIC 003 010 che costruite Sion sul sangue e Gerusalemme con il sopruso; 033 MIC 003 011 i suoi capi giudicano in vista dei regali, i suoi sacerdoti insegnano per lucro, i suoi profeti danno oracoli per denaro. Osano appoggiarsi al Signore dicendo: «Non è forse il Signore in mezzo a noi? Non ci coglierà alcun male». 033 MIC 003 012 Perciò, per causa vostra, Sion sarà arata come un campo e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine, il monte del tempio un'altura selvosa. 033 MIC 004 001 Alla fine dei giorni il monte del tempio del Signore resterà saldo sulla cima dei monti e s'innalzerà sopra i colli e affluiranno ad esso i popoli; 033 MIC 004 002 verranno molte genti e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore e al tempio del Dio di Giacobbe; egli ci indicherà le sue vie e noi cammineremo sui suoi sentieri», poichè da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. 033 MIC 004 003 Egli sarà arbitro tra molti popoli e pronunzierà sentenza fra numerose nazioni; dalle loro spade forgeranno vomeri, dalle loro lame, falci. Nessuna nazione alzerà la spada contro un'altra nazione e non impareranno più l'arte della guerra. 033 MIC 004 004 Siederanno ognuno tranquillo sotto la vite e sotto il fico e più nessuno li spaventerà, poichè la bocca del Signore degli eserciti ha parlato! 033 MIC 004 005 Tutti gli altri popoli camminino pure ognuno nel nome del suo dio, noi cammineremo nel nome del Signore Dio nostro, in eterno, sempre. 033 MIC 004 006 «In quel giorno - dice il Signore - radunerò gli zoppi, raccoglierò gli sbandati e coloro che ho trattato duramente. 033 MIC 004 007 Degli zoppi io farò un resto, degli sbandati una nazione forte. E il Signore regnerà su di loro sul monte Sion, da allora e per sempre. 033 MIC 004 008 E a te, Torre del gregge, colle della figlia di Sion, a te verrà, ritornerà a te la sovranità di prima, il regno della figlia di Gerusalemme». 033 MIC 004 009 Ora perché gridi così forte? Non c'è forse nelle tue mura alcun re? I tuoi consiglieri sono forse periti, perchè ti prendono i dolori come di partoriente? 033 MIC 004 010 Spasima e gemi, figlia di Sion, come una partoriente, perchè presto uscirai dalla città e dimorerai per la campagna e andrai fino a Babilonia. Là sarai liberata, là il Signore ti riscatterà dalla mano dei tuoi nemici. 033 MIC 004 011 Ora si sono adunate contro di te molte nazioni che dicono: «Sia profanata e godano i nostri occhi alla vista di Sion». 033 MIC 004 012 Ma esse non conoscono i pensieri del Signore e non comprendono il suo consiglio, poichè le ha radunate come covoni sull'aia. 033 MIC 004 013 Alzati e trebbia, figlia di Sion, perchè renderò di ferro il tuo corno e di bronzo le tue unghie e tu stritolerai molti popoli: consacrerai al Signore i loro guadagni e le loro ricchezze al padrone di tutta la terra. 033 MIC 005 001 Ora fatti incisioni, o figlia dell'orda, han posto l'assedio intorno a noi, con la verga percuotono sulla guancia il giudice d'Israele. 033 MIC 005 002 E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti. 033 MIC 005 003 Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele. 033 MIC 005 004 Egli starà là e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio. Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra 033 MIC 005 005 e tale sarà la pace: se Assur entrerà nella nostra terra e metterà il piede sul nostro suolo, noi schiereremo contro di lui sette pastori e otto capi di uomini, 033 MIC 005 006 che governeranno la terra di Assur con la spada, il paese di Nimròd con il suo stesso pugnale. Ci libereranno da Assur, se entrerà nella nostra terra e metterà piede entro i nostri confini. 033 MIC 005 007 Il resto di Giacobbe sarà, in mezzo a molti popoli, come rugiada mandata dal Signore e come pioggia che cade sull'erba, che non attende nulla dall'uomo e nulla spera dai figli dell'uomo. 033 MIC 005 008 Allora il resto di Giacobbe sarà, in mezzo a popoli numerosi, come un leone tra le belve della foresta, come un leoncello tra greggi di pecore, il quale, se entra, calpesta e sbrana e non c'è scampo. 033 MIC 005 009 La tua mano si alzerà contro tutti i tuoi nemici, e tutti i tuoi avversari saranno sterminati. 033 MIC 005 010 In quel giorno - dice il Signore - distruggerò i tuoi cavalli in mezzo a te e manderò in rovina i tuoi carri; 033 MIC 005 011 distruggerò le città della tua terra e demolirò tutte le tue fortezze. 033 MIC 005 012 Ti strapperò di mano i sortilegi e non avrai più indovini. 033 MIC 005 013 Distruggerò in mezzo a te le tue sculture e le tue stele, nè più ti prostrerai davanti a un'opera delle tue mani. 033 MIC 005 014 Estirperò da te i tuoi pali sacri, distruggerò i tuoi idoli. 033 MIC 005 015 Con ira e furore, farò vendetta delle genti, che non hanno voluto obbedire. 033 MIC 006 001 Ascoltate dunque ciò che dice il Signore: «Su, fà lite con i monti e i colli ascoltino la tua voce! 033 MIC 006 002 Ascoltate, o monti, il processo del Signore e porgete l'orecchio, o perenni fondamenta della terra, perchè il Signore è in lite con il suo popolo, intenta causa con Israele. 033 MIC 006 003 Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondimi. 033 MIC 006 004 Forse perché ti ho fatto uscire dall'Egitto, ti ho ridi schiavitù e ho mandato davanti a te Mosè, Aronne e Maria? 033 MIC 006 005 Popolo mio, ricorda le trame di Balàk re di Moab, e quello che gli rispose Bàlaam, figlio di Beor. Ricordati di quello che è avvenuto da Sittìm a Gàlgala, per riconoscere i benefici del Signore». 033 MIC 006 006 Con che cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? 033 MIC 006 007 Gradirà il Signore le migliaia di montoni e torrenti di olio a miriadi? Gli offrirò forse il mio primogenito per la mia colpa, il frutto delle mie viscere per il mio peccato? 033 MIC 006 008 Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio. 033 MIC 006 009 La voce del Signore grida alla città! Ascoltate tribù e convenuti della città: 033 MIC 006 010 Ci sono ancora nella casa dell'empio i tesori ingiustamente acquistati e le misure scarse, detestabili? 033 MIC 006 011 Potrò io giustificare le false bilance e il sacchetto di pesi falsi? 033 MIC 006 012 I ricchi della città sono pieni di violenza e i suoi abitanti dicono menzogna. 033 MIC 006 013 Anch'io ho cominciato a colpirti, a devastarti per i tuoi peccati. 033 MIC 006 014 Mangerai, ma non ti sazierai, e la tua fame rimarrà in te; metterai da parte, ma nulla salverai e se qualcuno salverai io lo consegnerò alla spada. 033 MIC 006 015 Seminerai, ma non mieterai, frangerai le olive, ma non ti ungerai d'olio; produrrai mosto, ma non berrai il vino. 033 MIC 006 016 Tu osservi gli statuti di Omri e tutte le pratiche della casa di Acab, e segui i loro propositi, perciò io farò di te una desolazione, i tuoi abitanti oggetto di scherno e subirai l'obbrobrio dei popoli. 033 MIC 007 001 Ahimè! Sono diventato come uno spigolatore d'estate, come un racimolatore dopo la vendemmia! Non un grappolo da mangiare, non un fico per la mia voglia. 033 MIC 007 002 L'uomo pio è scomparso dalla terra, non c'è più un giusto fra gli uomini: tutti stanno in agguato per spargere sangue; ognuno dà la caccia con la rete al fratello. 033 MIC 007 003 Le loro mani son pronte per il male; il principe avanza pretese, il giudice si lascia comprare, il grande manifesta la cupidigia e così distorcono tutto. 033 MIC 007 004 Il migliore di loro non è che un pruno, il più retto una siepe di spine. Il giorno predetto dalle tue sentinelle, il giorno del castigo è giunto, adesso è la loro rovina. 033 MIC 007 005 Non credete all'amico, non fidatevi del compagno. Custodisci le porte della tua bocca davanti a colei che riposa vicino a te. 033 MIC 007 006 Il figlio insulta suo padre, la figlia si rivolta contro la madre, la nuora contro la suocera e i nemici dell'uomo sono quelli di casa sua. 033 MIC 007 007 Ma io volgo lo sguardo al Signore, spero nel Dio della mia salvezza, il mio Dio m'esaudirà. 033 MIC 007 008 Non gioire della mia sventura, o mia nemica! Se son caduta, mi rialzerò; se siedo nelle tenebre, il Signore sarà la mia luce. 033 MIC 007 009 Sopporterò lo sdegno del Signore perchè ho peccato contro di lui, finchè egli tratti la mia causa e mi renda ragione, finchè mi faccia uscire alla luce e io veda la sua giustizia. 033 MIC 007 010 La mia nemica lo vedrà e sarà coperta di vergogna, lei che mi diceva: «Dov'è il Signore tuo Dio?». I miei occhi gioiranno nel vederla calpestata come fango della strada. 033 MIC 007 011 E' il giorno in cui le tue mura saranno riedificate; in quel giorno più ampi saranno i tuoi confini; 033 MIC 007 012 in quel giorno si verrà a te dall'Assiria fino all'Egitto, dall'Egitto fino all'Eufrate, da mare a mare, da monte a monte. 033 MIC 007 013 La terra diventerà un deserto a causa dei suoi abitanti, a motivo delle loro azioni. 033 MIC 007 014 Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta in mezzo ai giardini; pascolino in Basàn e in Gàlaad come nei tempi antichi. 033 MIC 007 015 Come quando sei uscito dall'Egitto, mostraci cose prodigiose. 033 MIC 007 016 Vedranno le genti e resteranno deluse di tutta la loro potenza. Si porranno la mano sulla bocca, i loro orecchi ne resteranno assorditi. 033 MIC 007 017 Leccheranno la polvere come il serpente, come i rettili della terra; usciranno tremanti dai loro nascondigli, trepideranno e di te avranno timore. 033 MIC 007 018 Qual dio è come te, che toglie l'iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità; che non serba per sempre l'ira, ma si compiace d'usar misericordia? 033 MIC 007 019 Egli tornerà ad aver pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. 033 MIC 007 020 Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo la tua benevolenza, come hai giurato ai nostri padri fino dai tempi antichi. # # BOOK 034 NAH Nahum Nahum 034 NAH 001 001 Oracolo su Ninive. Libro della visione di Naum da Elcos. 034 NAH 001 002 Un Dio geloso e vendicatore è il Signore, vendicatore è il Signore, pieno di sdegno. Il Signore si vendica degli avversari e serba rancore verso i nemici. 034 NAH 001 003 Il Signore è lento all'ira, ma grande in potenza e nulla lascia impunito. Nell'uragano e nella tempesta è il suo cammino e le nubi sono la polvere dei suoi passi. 034 NAH 001 004 Minaccia il mare e il mare si secca, prosciuga tutti i ruscelli. Basàn e il Carmelo inaridiscono, anche il fiore del Libano languisce. 034 NAH 001 005 Davanti a lui tremano i monti, ondeggiano i colli; si leva la terra davanti a lui, il mondo e tutti i suoi abitanti. 034 NAH 001 006 Davanti al suo sdegno chi può resistere e affrontare il furore della sua ira? La sua collera si spande come il fuoco e alla sua presenza le rupi si spezzano. 034 NAH 001 007 Buono è il Signore, un asilo sicuro nel giorno dell'angoscia: 034 NAH 001 008 conosce quelli che confidano in lui quando l'inondazione avanza. Stermina chi insorge contro di lui e i suoi nemici insegue nelle tenebre. 034 NAH 001 009 Che tramate voi contro il Signore? Egli distrugge: non sopravverrà due volte la sciagura, 034 NAH 001 010 poiché come un mucchio di pruni saranno consunti, come paglia secca. 034 NAH 001 011 Da te è uscito colui che trama il male contro il Signore, il consigliere malvagio. 034 NAH 001 012 Così dice il Signore: Siano pure potenti, siano pure numerosi, saranno falciati e spariranno. Ma se ti ho afflitto, non ti affliggerò più. 034 NAH 001 013 Ora, infrangerò il suo giogo che ti opprime, spezzerò le tue catene. 034 NAH 001 014 Ma contro di te ecco il decreto del Signore: Nessuna discendenza porterà il tuo nome, dal tempio dei tuoi dei farò sparire le statue scolpite e quelle fuse, farò del tuo sepolcro un'ignominia. 034 NAH 001 015 Ecco sui monti i passi d'un messaggero, un araldo di pace! Celebra le tue feste, Giuda, sciogli i tuoi voti, poichè non ti attraverserà più il malvagio: egli è del tutto annientato. 034 NAH 002 001 Il Signore restaura la vigna di Giacobbe, come la vigna d'Israele; i briganti l'avevano depredata, ne avevano strappato i tralci. 034 NAH 002 002 Contro di te avanza un distruttore: montare la guardia alla fortezza, sorvegliare le vie, cingerti i fianchi, raccogliere tutte le forze. 034 NAH 002 003 Lo scudo dei suoi prodi rosseggia, i guerrieri sono vestiti di scarlatto, come fuoco scintillano i carri di ferro pronti all'attacco; le lance lampeggiano. 034 NAH 002 004 Per le vie tumultuano i carri, scorazzano per le piazze, il loro aspetto è come di fiamma, guizzano come saette. 034 NAH 002 005 Si fa l'appello dei più coraggiosi che accorrendo si urtano: essi si slanciano verso le mura, la copertura di scudi è formata. 034 NAH 002 006 Le porte dei fiumi si aprono, la reggia è in preda allo spavento. 034 NAH 002 007 La regina è condotta in esilio, le sue ancelle gemono come con voce di colombe percuotendosi il petto. 034 NAH 002 008 Ninive è come una vasca d'acqua agitata da cui sfuggono le acque. «Fermatevi! Fermatevi!» ma nessuno si volta. 034 NAH 002 009 Saccheggiate l'argento, saccheggiate l'oro, ci sono tesori infiniti, ammassi d'oggetti preziosi. 034 NAH 002 010 Devastazione, spogliazione, desolazione; cuori scoraggiati, ginocchia vacillanti, in tutti i cuori è lo spasimo su tutti i volti il pallore. 034 NAH 002 011 Dov'è la tana dei leoni, la caverna dei leoncelli? Là si rifugiavano il leone e i leoncelli e nessuno li disturbava. 034 NAH 002 012 Il leone rapiva per i suoi piccoli, sbranava per le sue leonesse; riempiva i suoi covi di preda, le sue tane di rapina. 034 NAH 002 013 Eccomi a te, dice il Signore degli eserciti, manderò in fumo i tuoi carri e la spada divorerà i tuoi leoncelli. Porrò fine alle tue rapine nel paese, non si udrà più la voce dei tuoi messaggeri. 034 NAH 003 001 Guai alla città sanguinaria, piena di menzogne, colma di rapine, che non cessa di depredare! 034 NAH 003 002 Sibilo di frusta, fracasso di ruote, scalpitio di cavalli, cigolio di carri, 034 NAH 003 003 cavalieri incalzanti, lampeggiare di spade, scintillare di lance, feriti in quantità, cumuli di morti, cadaveri senza fine, s'inciampa nei cadaveri. 034 NAH 003 004 Per le tante seduzioni della prostituta, della bella maliarda, della maestra d'incanti, che faceva mercato dei popoli con le sue tresche e delle nazioni con le sue malìe. 034 NAH 003 005 Eccomi a te, oracolo del Signore degli eserciti. Alzerò le tue vesti fin sulla faccia e mostrerò alle genti la tua nudità, ai regni le tue vergogne. 034 NAH 003 006 Ti getterò addosso immondezze, ti svergognerò, ti esporrò al ludibrio. 034 NAH 003 007 Allora chiunque ti vedrà, fuggirà da te e dirà: «Ninive è distrutta!». Chi la compiangerà? Dove cercherò chi la consoli? 034 NAH 003 008 Sei forse più forte di Tebe, seduta fra i canali del Nilo, circondata dalle acque? Per baluardo aveva il mare e per bastione le acque. 034 NAH 003 009 L'Etiopia e l'Egitto erano la sua forza che non aveva limiti. Put e i Libi erano i suoi alleati. 034 NAH 003 010 Eppure anch'essa fu deportata, andò schiava in esilio. Anche i suoi bambini furono sfracellati ai crocicchi di tutte le strade. Sopra i suoi nobili si gettarono le sorti e tutti i suoi grandi furon messi in catene. 034 NAH 003 011 Anche tu berrai fino alla feccia e verrai meno, anche tu cercherai scampo dal nemico. 034 NAH 003 012 Tutte le tue fortezze sono come fichi carichi di frutti primaticci: appena scossi, cadono i fichi in bocca a chi li vuol mangiare. 034 NAH 003 013 Ecco il tuo popolo: in te vi sono solo donne, spalancano la porta della tua terra ai nemici, il fuoco divora le tue sbarre. 034 NAH 003 014 Attingi acqua per l'assedio, rinforza le tue difese, pesta l'argilla, impasta mattoni, prendi la forma. 034 NAH 003 015 Eppure il fuoco ti divorerà, ti sterminerà la spada, anche se ti moltiplicassi come le cavallette, se diventassi numerosa come i bruchi, 034 NAH 003 016 e moltiplicassi i tuoi mercenari più che le stelle del cielo. La locusta mette le ali e vola via! 034 NAH 003 017 I tuoi prìncipi sono come le locuste, i tuoi capi come sciami di cavallette, che si annidano fra le siepi quand'è freddo, ma quando spunta il sole si dileguano e non si sa dove siano andate. 034 NAH 003 018 Re d'Assur, i tuoi pastori dormono, si riposano i tuoi eroi! Il tuo popolo vaga sbandato per i monti e nessuno lo raduna. 034 NAH 003 019 Non c'è rimedio per la tua ferita, incurabile è la tua piaga. Chiunque sentirà tue notizie batterà le mani. Perchè su chi non si è riversata senza tregua la tua crudeltà? # # BOOK 035 HAB Habakkuk Abacuc 035 HAB 001 001 Oracolo che ebbe in visione il profeta Abacuc. 035 HAB 001 002 Fino a quando, Signore, implorerò e non ascolti, a te alzerò il grido: «Violenza!» e non soccorri? 035 HAB 001 003 Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore dell'oppressione? Ho davanti rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese. 035 HAB 001 004 Non ha più forza la legge, nè mai si afferma il diritto. L'empio infatti raggira il giusto e il giudizio ne esce stravolto. 035 HAB 001 005 Guardate fra i popoli e osservate, inorridite e ammutolite: c'è chi compirà ai vostri giorni una cosa che a raccontarla non sarebbe creduta. 035 HAB 001 006 Ecco, io faccio sorgere i Caldei, popolo feroce e impetuoso, che percorre ampie regioni per occupare sedi non sue. 035 HAB 001 007 Egli è feroce e terribile, da lui esce il suo diritto e la sua grandezza. 035 HAB 001 008 Più veloci dei leopardi sono i suoi cavalli, più agili dei lupi della sera. Balzano i suoi destrieri, venuti da lontano, volano come aquila che piomba per divorare. 035 HAB 001 009 Tutti avanzano per la rapina. La loro faccia è infuocata come il vento d'oriente, ammassano i prigionieri come la sabbia. 035 HAB 001 010 Egli dei re si fa beffe, e dei capi si ride; si fa gioco di ogni fortezza, assale una città e la conquista. 035 HAB 001 011 Poi muta corso il vento: passa e paga il fio. Questa la potenza del mio Dio! 035 HAB 001 012 Non sei tu fin da principio, Signore, il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo, Signore. Tu lo hai scelto per far giustizia, l'hai reso forte, o Roccia, per castigare. 035 HAB 001 013 Tu dagli occhi così puri che non puoi vedere il male e non puoi guardare l'iniquità, perchè, vedendo i malvagi, taci mentre l'empio ingoia il giusto? 035 HAB 001 014 Tu tratti gli uomini come pesci del mare, come un verme che non ha padrone. 035 HAB 001 015 Egli li prende tutti all'amo, li tira su con il giacchio, li raccoglie nella rete, e contento ne gode. 035 HAB 001 016 Perciò offre sacrifici alla sua rete e brucia incenso al suo giacchio, perchè fanno grassa la sua parte e succulente le sue vivande. 035 HAB 001 017 Continuerà dunque a vuotare il giacchio e a massacrare le genti senza pietà? 035 HAB 002 001 Mi metterò di sentinella, in piedi sulla fortezza, a spiare, per vedere che cosa mi dirà, che cosa risponderà ai miei lamenti. 035 HAB 002 002 Il Signore rispose e mi disse: «Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette perchè la si legga speditamente. 035 HAB 002 003 E' una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perchè certo verrà e non tarderà». 035 HAB 002 004 Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede. 035 HAB 002 005 La ricchezza rende malvagi; il superbo non sussisterà; spalanca come gli inferi le sue fauci e, come la morte, non si sazia, attira a sé tutti i popoli, raduna per sé tutte le genti. (Sheol h7585) 035 HAB 002 006 Forse che tutti non lo canzoneranno, non faranno motteggi per lui? Diranno: Guai a chi accumula ciò che non è suo, - e fino a quando? - e si carica di pegni! 035 HAB 002 007 Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori, non si sveglieranno i tuoi esattori e tu diverrai loro preda? 035 HAB 002 008 Poiché tu hai spogliato molte genti, gli altri popoli spoglieranno te, a causa del sangue umano versato, della violenza fatta alla regione, alla città e ai suoi abitanti. 035 HAB 002 009 Guai a chi è avido di lucro, sventura per la sua casa, per mettere il nido in luogo alto, e sfuggire alla stretta della sventura. 035 HAB 002 010 Hai decretato il disonore alla tua casa; hai soppresso popoli numerosi, hai fatto del male contro te stesso. 035 HAB 002 011 La pietra infatti griderà dalla parete e dal tavolato risponderà la trave. 035 HAB 002 012 Guai a chi costruisce una città sul sangue e fonda un castello sull'iniquità. 035 HAB 002 013 Non è forse volere del Signore degli eserciti che i popoli fatichino per il fuoco e le nazioni si stanchino per un nulla? 035 HAB 002 014 Poiché, come le acque colmano il mare, così la terra dovrà riempirsi di conoscenza della gloria del Signore. 035 HAB 002 015 Guai a chi fa bere i suoi vicini versando veleno per ubriacarli e scoprire le loro nudità. 035 HAB 002 016 Ti sei saziato di vergogna, non di gloria. Bevi, e ti colga il capogiro. Si riverserà su di te il calice della destra del Signore e la vergogna sopra il tuo onore, 035 HAB 002 017 poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te e il massacro degli animali ti colmerà di spavento, a causa del sangue umano versato, della violenza fatta alla regione, alla città e a tutti i suoi abitanti. 035 HAB 002 018 A che giova un idolo perchè l'artista si dia pena di scolpirlo? O una statua fusa o un oracolo falso, perchè l'artista confidi in essi, scolpendo idoli muti? 035 HAB 002 019 Guai a chi dice al legno: «Svegliati», e alla pietra muta: «Alzati». Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento ma dentro non c'è soffio vitale. 035 HAB 002 020 Il Signore risiede nel suo santo tempio. Taccia, davanti a lui, tutta la terra! 035 HAB 003 001 Preghiera del profeta Abacuc, in tono di lamentazione. 035 HAB 003 002 Signore, ho ascoltato il tuo annunzio, Signore, ho avuto timore della tua opera. Nel corso degli anni manifestala falla conoscere nel corso degli anni. Nello sdegno ricordati di avere clemenza. 035 HAB 003 003 Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paràn. La sua maestà ricopre i cieli, delle sue lodi è piena la terra. 035 HAB 003 004 Il suo splendore è come la luce, bagliori di folgore escono dalle sue mani: là si cela la sua potenza. 035 HAB 003 005 Davanti a lui avanza la peste, la febbre ardente segue i suoi passi. 035 HAB 003 006 Si arresta e scuote la terra, guarda e fa tremare le genti; le montagne eterne s'infrangono, e i colli antichi si abbassano: i suoi sentieri nei secoli. 035 HAB 003 007 Ho visto i padiglioni di Cusàn in preda a spavento, sono agitate le tende di Madian. 035 HAB 003 008 Forse contro i fiumi, Signore, contro i fiumi si accende la tua ira o contro il mare è il tuo furore, quando tu monti sopra i tuoi cavalli, sopra i carri della tua vittoria? 035 HAB 003 009 Tu estrai il tuo arco e ne sazi di saette la corda. Fai erompere la terra in torrenti; 035 HAB 003 010 i monti ti vedono e tremano, un uragano di acque si riversa, l'abisso fa sentire la sua voce. In alto il sole tralascia di mostrarsi, 035 HAB 003 011 e la luna resta nella sua dimora, fuggono al bagliore delle tue saette, allo splendore folgorante della tua lancia. 035 HAB 003 012 Sdegnato attraversi la terra, adirato calpesti le genti. 035 HAB 003 013 Sei uscito per salvare il tuo popolo, per salvare il tuo consacrato. Hai demolito la cima della casa dell'empio, l'hai scalzata fino alle fondamenta. 035 HAB 003 014 Con i tuoi dardi hai trafitto il capo dei suoi guerrieri che irrompevano per disperdermi con la gioia di chi divora il povero di nascosto. 035 HAB 003 015 Hai affogato nel mare i suoi cavalli nella melma di grandi acque. 035 HAB 003 016 Ho udito e fremette il mio cuore, a tal voce tremò il mio labbro, la carie entra nelle mie ossa e sotto di me tremano i miei passi. Sospiro al giorno dell'angoscia che verrà contro il popolo che ci opprime. 035 HAB 003 017 Il fico infatti non germoglierà, nessun prodotto daranno le viti, cesserà il raccolto dell'olivo, i campi non daranno più cibo, i greggi spariranno dagli ovili e le stalle rimarranno senza buoi. 035 HAB 003 018 Ma io gioirò nel Signore, esulterò in Dio mio salvatore. 035 HAB 003 019 Il Signore Dio è la mia forza, egli rende i miei piedi come quelli delle cerve e sulle alture mi fa camminare. Per il maestro del coro. Su strumenti a corda. # # BOOK 036 ZEP Zephaniah Sofonia 036 ZEP 001 001 Parola del Signore rivolta a Sofonìa figlio dell'Etiope, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda. 036 ZEP 001 002 Tutto farò sparire dalla terra. Oracolo del Signore. 036 ZEP 001 003 Distruggerò uomini e bestie; sterminerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare, abbatterò gli empi; sterminerò l'uomo dalla terra. Oracolo del Signore. 036 ZEP 001 004 Stenderò la mano su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme; sterminerò da questo luogo gli avanzi di Baal e il nome stesso dei suoi falsi sacerdoti; 036 ZEP 001 005 quelli che sui tetti si prostrano davanti alla milizia celeste e quelli che si prostrano davanti al Signore, e poi giurano per Milcom; 036 ZEP 001 006 quelli che si allontanano dal seguire il Signore, che non lo cercano, né si curano di lui. 036 ZEP 001 007 Silenzio, alla presenza del Signore Dio, perchè il giorno del Signore è vicino, perchè il Signore ha preparato un sacrificio, ha mandato a chiamare i suoi invitati. 036 ZEP 001 008 Nel giorno del sacrificio del Signore, io punirò i prìncipi e i figli di re e quanti vestono alla moda straniera; 036 ZEP 001 009 punirò in quel giorno chiunque salta la soglia, chi riempie di rapine e di frodi il palazzo del suo padrone. 036 ZEP 001 010 In quel giorno - parola del Signore - grida d'aiuto verranno dalla Porta dei pesci, ululati dal quartiere nuovo e grande fragore dai colli. 036 ZEP 001 011 Urlate, abitanti del Mortaio, poichè tutta la turba dei trafficanti è finita, tutti i pesatori d'argento sono sterminati. 036 ZEP 001 012 In quel tempo perlustrerò Gerusalemme con lanterne e farò giustizia di quegli uomini che riposando sulle loro fecce pensano: «Il Signore non fa né bene né male». 036 ZEP 001 013 I loro beni saranno saccheggiati e le loro case distrutte. Hanno costruito case ma non le abiteranno, hanno piantato viti, ma non ne berranno il vino. 036 ZEP 001 014 E' vicino il gran giorno del Signore, è vicino e avanza a grandi passi. Una voce: Amaro è il giorno del Signore! anche un prode lo grida. 036 ZEP 001 015 «Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità, 036 ZEP 001 016 giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo. 036 ZEP 001 017 Metterò gli uomini in angoscia e cammineranno come ciechi, perchè han peccato contro il Signore; il loro sangue sarà sparso come polvere e le loro viscere come escrementi. 036 ZEP 001 018 Neppure il loro argento, neppure il loro oro potranno salvarli». Nel giorno dell'ira del Signore e al fuoco della sua gelosia tutta la terra sarà consumata, poichè farà improvvisa distruzione di tutti gli abitanti della terra. 036 ZEP 002 001 Radunatevi, raccoglietevi, o gente spudorata, 036 ZEP 002 002 prima di essere travolti come pula che scompare in un giorno; prima che piombi su di voi la collera furiosa del Signore. 036 ZEP 002 003 Cercate il Signore voi tutti, umili della terra, che eseguite i suoi ordini; cercate la giustizia, cercate l'umiltà, per trovarvi al riparo nel giorno dell'ira del Signore. 036 ZEP 002 004 Gaza infatti sarà desolata e Ascalòna ridotta a un deserto. Asdòd in pieno giorno sarà deportata ed Ekròn distrutta dalle fondamenta. 036 ZEP 002 005 Guai agli abitanti della costa del mare, alla gente dei Cretei! La parola del Signore è contro di te, Canaan, paese dei Filistei: «Io ti distruggerò privandoti di ogni abitante. 036 ZEP 002 006 Diverrai pascoli di pastori e recinti di greggi». 036 ZEP 002 007 La costa del mare apparterrà al resto della casa di Giuda; in quei luoghi pascoleranno e a sera nelle case di Ascalòna prenderanno riposo, quando il Signore loro Dio li avrà visitati e avrà restaurato le loro sorti. 036 ZEP 002 008 «Ho udito l'insulto di Moab e gli oltraggi degli Ammoniti, con i quali hanno insultato il mio popolo gloriandosi del loro territorio. 036 ZEP 002 009 Perciò, com'è vero ch'io vivo, - parola del Signore degli eserciti Dio d'Israele - Moab diventerà come Sòdoma e gli Ammoniti come Gomorra: un luogo invaso dai pruni, una cava di sale, un deserto per sempre. I rimasti del mio popolo li saccheggeranno e i superstiti della mia gente ne saranno gli eredi». 036 ZEP 002 010 Questo accadrà ad essi per la loro superbia, perchè hanno insultato, hanno disprezzato il popolo del Signore. 036 ZEP 002 011 Terribile sarà il Signore con loro, poichè annienterà tutti gli idoli della terra, mentre a lui si prostreranno, ognuno sul proprio suolo, i popoli di tutti i continenti. 036 ZEP 002 012 «Anche voi, Etiopi, sarete trafitti dalla mia spada». 036 ZEP 002 013 Stenderà la mano anche al settentrione e distruggerà Assur, farà di Ninive una desolazione, arida come il deserto. 036 ZEP 002 014 Alloggeranno in mezzo a lei, a branchi, tutti gli animali della valle. Anche il pellicano, anche il riccio albergheranno nei suoi capitelli; il gufo striderà sulle finestre e il corvo sulle soglie. 036 ZEP 002 015 E' questa la città gaudente che si sentiva sicura e che pensava: «Io e non altri all'infuori di me»? Come mai è diventata un deserto, un rifugio di animali? Chiunque le passa vicino fischia e agita la mano. 036 ZEP 003 001 Guai alla città ribelle e contaminata, alla città prepotente! 036 ZEP 003 002 Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la correzione. Non ha confidato nel Signore, non si è rivolta al suo Dio. 036 ZEP 003 003 I suoi capi in mezzo ad essa sono leoni ruggenti, i suoi giudici sono lupi della sera, che non hanno rosicchiato dal mattino. 036 ZEP 003 004 I suoi profeti sono boriosi, uomini fraudolenti. I suoi sacerdoti profanano le cose sacre, violano la legge. 036 ZEP 003 005 In mezzo ad essa il Signore è giusto, non commette iniquità; ogni mattino dà il suo giudizio, come la luce che non viene mai meno. 036 ZEP 003 006 Ho sterminato le nazioni, le loro torri d'angolo sono state distrutte; ho reso deserte le loro strade sì che non c'è alcun passante; sono state depredate le loro città e nessuno più le abita. 036 ZEP 003 007 Io pensavo: «Almeno ora mi temerà! Accoglierà la correzione. Non si cancelleranno dai suoi occhi tutte le punizioni che le ho inflitte». Ma invece si sono affrettati a pervertire di nuovo ogni loro azione. 036 ZEP 003 008 Perciò aspettatemi - parola del Signore - quando mi leverò per accusare, perchè ho decretato di adunare le genti, di convocare i regni, per riversare su di essi la mia collera, tutta la mia ira ardente: poichè dal fuoco della mia gelosia sarà consumata tutta la terra. 036 ZEP 003 009 Allora io darò ai popoli un labbro puro perchè invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. 036 ZEP 003 010 Da oltre i fiumi di Etiopia fino all'estremo settentrione, i miei supplicanti mi porteranno offerte. 036 ZEP 003 011 In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perchè allora eliminerò da te tutti i superbi millantatori e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. 036 ZEP 003 012 Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore 036 ZEP 003 013 il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti. 036 ZEP 003 014 Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! 036 ZEP 003 015 Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura. 036 ZEP 003 016 In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! 036 ZEP 003 017 Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia, 036 ZEP 003 018 come nei giorni di festa». Ho allontanato da te il male, perchè tu non abbia a subirne la vergogna. 036 ZEP 003 019 Ecco, in quel tempo io sterminerò tutti i tuoi oppressori. Soccorrerò gli zoppicanti, radunerò i dispersi, li porrò in lode e fama dovunque sulla terra sono stati oggetto di vergogna. 036 ZEP 003 020 In quel tempo io vi guiderò, in quel tempo vi radunerò e vi darò fama e lode fra tutti i popoli della terra, quando, davanti ai vostri occhi, ristabilirò le vostre sorti, dice il Signore. # # BOOK 037 HAG Haggai Aggeo 037 HAG 001 001 L'anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote. 037 HAG 001 002 Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: «Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!». 037 HAG 001 003 Allora questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: 037 HAG 001 004 «Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? 037 HAG 001 005 Ora, così dice il Signore degli eserciti: riflettete bene al vostro comportamento. 037 HAG 001 006 Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l'operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. 037 HAG 001 007 Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene al vostro comportamento! 037 HAG 001 008 Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria - dice il Signore -. 037 HAG 001 009 Facevate assegnamento sul molto e venne il poco: ciò che portavate in casa io lo disperdevo. E perché? - dice il Signore degli eserciti -. Perché la mia casa è in rovina, mentre ognuno di voi si dà premura per la propria casa. 037 HAG 001 010 Perciò su di voi i cieli hanno chiuso la rugiada e anche la terra ha diminuito il suo prodotto. 037 HAG 001 011 Ho chiamato la siccità sulla terra e sui monti, sul grano e sul vino nuovo, sull'olio e su quanto la terra produce, sugli uomini e sugli animali, su ogni prodotto delle mani». 037 HAG 001 012 Zorobabele figlio di Sealtièl, e Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo ascoltarono la parola del Signore loro Dio e le parole del profeta Aggeo, secondo la volontà del Signore che lo aveva loro inviato, e il popolo ebbe timore del Signore. 037 HAG 001 013 Aggeo, messaggero del Signore, rivolto al popolo, disse secondo la missione del Signore: «Io sono con voi, oracolo del Signore». 037 HAG 001 014 E il Signore destò lo spirito di Zorobabele figlio di Sealtièl governatore della Giudea e di Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote, e di tutto il resto del popolo ed essi si mossero e intrapresero i lavori per la casa del Signore degli eserciti. 037 HAG 001 015 Questo avvenne il ventiquattro del sesto mese dell'anno secondo del re Dario. 037 HAG 002 001 Il ventuno del settimo mese, questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: 037 HAG 002 002 Su, parla a Zorobabele figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo: 037 HAG 002 003 Chi di voi è ancora in vita che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi? 037 HAG 002 004 Ora, coraggio, Zorobabele - oracolo del Signore - coraggio, Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese, dice il Signore, e al lavoro, perché io sono con voi - oracolo del Signore degli eserciti - 037 HAG 002 005 secondo la parola dell'alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall'Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete. 037 HAG 002 006 Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un pò di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. 037 HAG 002 007 Scuoterò tutte le nazioni e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. 037 HAG 002 008 L'argento è mio e mio è l'oro, dice il Signore degli eserciti. 037 HAG 002 009 La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace - oracolo del Signore degli eserciti -. 037 HAG 002 010 Il ventiquattro del nono mese, secondo anno di Dario, questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: 037 HAG 002 011 Dice il Signore degli eserciti: Interroga i sacerdoti intorno alla legge e chiedi loro: 037 HAG 002 012 Se uno in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l'olio o qualunque altro cibo, questo verrà santificato? No, risposero i sacerdoti. 037 HAG 002 013 Aggeo soggiunse: «Se uno che è contaminato per il contatto di un cadavere tocca una di quelle cose, sarà essa immonda?» «Sì», risposero i sacerdoti, «è immonda». 037 HAG 002 014 Ora riprese Aggeo: «Tale è questo popolo, tale è questa nazione davanti a me - oracolo del Signore - e tale è ogni lavoro delle loro mani; anzi, anche ciò che qui mi offrono è immondo». 037 HAG 002 015 Ora, pensate, da oggi e per l'avvenire: prima che si cominciasse a porre pietra sopra pietra nel tempio del Signore, 037 HAG 002 016 come andavano le vostre cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti misure di grano e ce n'erano dieci; si andava a un tino da cinquanta barili e ce n'erano venti. 037 HAG 002 017 Io vi ho colpiti con la ruggine, con il carbonchio e con la grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non siete ritornati a me - parola del Signore -. 037 HAG 002 018 Considerate bene da oggi in poi (dal ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero le fondamenta del tempio del Signore), 037 HAG 002 019 se il grano verrà a mancare nei granai, se la vite, il fico, il melograno, l'olivo non daranno più i loro frutti. Da oggi in poi io vi benedirò! 037 HAG 002 020 Il ventiquattro del mese questa parola del Signore fu rivolta una seconda volta ad Aggeo: 037 HAG 002 021 «Parla a Zorobabele, governatore della Giudea, e digli: Scuoterò il cielo e la terra, 037 HAG 002 022 abbatterò il trono dei regni e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni, rovescerò i carri e i loro equipaggi: cadranno cavalli e cavalieri; ognuno verrà trafitto dalla spada del proprio fratello. 037 HAG 002 023 In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - io ti prenderò, Zorobabele figlio di Sealtièl mio servo, dice il Signore, e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto, dice il Signore degli eserciti». # # BOOK 038 ZEC Zechariah Zaccaria 038 ZEC 001 001 Nell'ottavo mese dell'anno secondo del regno di Dario, fu rivolta questa parola del Signore al profeta Zaccaria figlio di Barachia, figlio di Iddò: 038 ZEC 001 002 «Il Signore si è molto sdegnato contro i vostri padri. 038 ZEC 001 003 Tu dunque riferirai loro: Così parla il Signore degli eserciti: Convertitevi a me - oracolo del Signore degli eserciti - e io mi rivolgerò a voi, dice il Signore degli eserciti. 038 ZEC 001 004 Non siate come i vostri padri, ai quali i profeti di un tempo andavan gridando: Dice il Signore degli eserciti: Tornate indietro dal vostro cammino perverso e dalle vostre opere malvage. Ma essi non vollero ascoltare e non mi prestarono attenzione, dice il Signore. 038 ZEC 001 005 Dove sono i vostri padri? Iprofeti forse vivranno sempre? 038 ZEC 001 006 Le parole e i decreti che io avevo comunicato ai miei servi, i profeti, non si sono forse adempiuti sui padri vostri? Essi si sono convertiti e hanno detto: Quanto il Signore degli eserciti ci aveva minacciato a causa dei nostri traviamenti e delle nostre colpe, l'ha eseguito sopra di noi». 038 ZEC 001 007 Il ventiquattro dell'undecimo mese, cioè il mese di Sebàt, l'anno secondo di Dario, questa parola del Signore si manifestò al profeta Zaccaria, figlio di Iddò. 038 ZEC 001 008 Io ebbi una visione di notte. Un uomo, in groppa a un cavallo rosso, stava fra i mirti in una valle profonda; dietro a lui stavano altri cavalli rossi, sauri e bianchi. 038 ZEC 001 009 Io domandai: «Mio signore, che significano queste cose?». L'angelo che parlava con me mi rispose: «Io t'indicherò ciò che esse significano». 038 ZEC 001 010 Allora l'uomo che stava fra i mirti prese a dire: «Essi sono coloro che il Signore ha inviati a percorrere la terra». 038 ZEC 001 011 Si rivolsero infatti all'angelo del Signore che stava fra i mirti e gli dissero: «Abbiamo percorso la terra: è tutta tranquilla». 038 ZEC 001 012 Allora l'angelo del Signore disse: «Signore degli eserciti, fino a quando rifiuterai di aver pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei sdegnato? Sono ormai settant'anni!». 038 ZEC 001 013 E all'angelo che parlava con me il Signore rivolse parole buone, piene di conforto. 038 ZEC 001 014 Poi l'angelo che parlava con me mi disse: «Fà sapere questo: Così dice il Signore degli eserciti: Io sono ingelosito per Gerusalemme e per Sion di gelosia grande; 038 ZEC 001 015 ma ardo di sdegno contro le nazioni superbe, poiché mentre io ero un poco sdegnato, esse cooperarono al disastro. 038 ZEC 001 016 Perciò dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a Gerusalemme: la mia casa vi sarà riedificata - parola del Signore degli eserciti - e la corda del muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme. 038 ZEC 001 017 Fà sapere anche questo: Così dice il Signore degli eserciti: Le mie città avranno sovrabbondanza di beni, il Signore avrà ancora compassione di Sion ed eleggerà di nuovo Gerusalemme». 038 ZEC 001 018 Poi alzai gli occhi ed ecco, vidi quattro corna. 038 ZEC 001 019 Domandai all'angelo che parlava con me: «Che cosa sono queste?». Ed egli: «Sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme». 038 ZEC 001 020 Poi il Signore mi fece vedere quattro operai. 038 ZEC 001 021 Domandai: «Che cosa vengono a fare costoro?». Mi rispose: «Le corna hanno disperso Giuda a tal segno che nessuno osa più alzare la testa e costoro vengono a demolire e abbattere le corna delle nazioni che cozzano contro il paese di Giuda per disperderlo». 038 ZEC 002 001 Alzai gli occhi ed ecco un uomo con una corda in mano per misurare. 038 ZEC 002 002 Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza». 038 ZEC 002 003 Allora l'angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo 038 ZEC 002 004 che gli disse: «Corri, và a parlare a quel giovane e digli: Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. 038 ZEC 002 005 Io stesso - parola del Signore - le farò da muro di fuoco all'intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa. 038 ZEC 002 006 Su, su, fuggite dal paese del settentrione - parola del Signore - voi che ho dispersi ai quattro venti del cielo - parola del Signore. 038 ZEC 002 007 A Sion mettiti in salvo, tu che abiti ancora con la figlia di Babilonia! 038 ZEC 002 008 Dice il Signore degli eserciti alle nazioni che vi hanno spogliato: 038 ZEC 002 009 Ecco, io stendo la mano sopra di esse e diverranno preda dei loro schiavi e voi saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato. 038 ZEC 002 010 Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te - oracolo del Signore -. 038 ZEC 002 011 Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo ed egli dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te. 038 ZEC 002 012 Il Signore si terrà Giuda come eredità nella terra santa, Gerusalemme sarà di nuovo prescelta. 038 ZEC 002 013 Taccia ogni mortale davanti al Signore, poiché egli si è destato dalla sua santa dimora». 038 ZEC 003 001 Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, ritto davanti all'angelo del Signore, e satana era alla sua destra per accusarlo. 038 ZEC 003 002 L'angelo del Signore disse a satana: «Ti rimprovera il Signore, o satana! Ti rimprovera il Signore che si è eletto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone s costui un tizzone sottratto al fuoco?». 038 ZEC 003 003 Giosuè infatti era rivestito di vesti immonde e stava in piedi davanti all'angelo, 038 ZEC 003 004 il quale prese a dire a coloro che gli stavano intorno: «Toglietegli quelle vesti immonde». Poi disse a Giosuè: «Ecco, io ti tolgo di dosso il peccato; fatti rivestire di abiti da festa». 038 ZEC 003 005 Poi soggiunse: «Mettetegli sul capo un diadema mondo». E gli misero un diadema mondo sul capo, lo rivestirono di candide vesti alla presenza dell'angelo del Signore. 038 ZEC 003 006 Poi l'angelo del Signore dichiarò a Giosuè: 038 ZEC 003 007 «Dice il Signore degli eserciti: Se camminerai nelle mie vie e osserverai le mie leggi, tu avrai il governo della mia casa, sarai il custode dei miei atri e ti darò accesso fra questi che stanno qui. 038 ZEC 003 008 Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che siedono davanti a te, poiché essi servono da presagio: ecco, io manderò il mio servo Germoglio. 038 ZEC 003 009 Ecco la pietra che io pongo davanti a Giosuè: sette occhi sono su quest'unica pietra; io stesso inciderò la sua iscrizione - oracolo del Signore degli eserciti - e rimuoverò in un sol giorno l'iniquità da questo paese. 038 ZEC 003 010 In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - ogni uomo inviterà il suo vicino sotto la sua vite e sotto il suo fico». 038 ZEC 004 001 L'angelo che mi parlava venne a destarmi, come si desta uno dal sonno, 038 ZEC 004 002 e mi disse: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo un candelabro tutto d'oro; in cima ha un recipiente con sette lucerne e sette beccucci per le lucerne. 038 ZEC 004 003 Due olivi gli stanno vicino, uno a destra e uno a sinistra». 038 ZEC 004 004 Allora domandai all'angelo che mi parlava: «Che cosa significano, signor mio, queste cose?». 038 ZEC 004 005 Egli mi rispose: «Non comprendi dunque il loro significato?». E io: «No, signor mio». 038 ZEC 004 006 Egli mi rispose: «Questa è la parola del Signore a Zorobabele: Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore degli eserciti! 038 ZEC 004 007 Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabele diventa pianura! Egli estrarrà la pietra, quella del vertice, fra le acclamazioni: Quanto è bella!». 038 ZEC 004 008 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 038 ZEC 004 009 «Le mani di Zorobabele hanno fondato questa casa: le sue mani la compiranno e voi saprete che il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi. 038 ZEC 004 010 Chi oserà disprezzare il giorno di così modesti inizi? Si gioirà vedendo il filo a piombo in mano a Zorobabele. Le sette lucerne rappresentano gli occhi del Signore che scrutano tutta la terra». 038 ZEC 004 011 Quindi gli domandai: «Che significano quei due olivi a destra e a sinistra del candelabro? 038 ZEC 004 012 E quelle due ciocche d'olivo che stillano oro dentro i due canaletti d'oro?». 038 ZEC 004 013 Mi rispose: «Non comprendi dunque il significato di queste cose?». E io: «No, signor mio». 038 ZEC 004 014 «Questi, soggiunse, sono i due consacrati che assistono il dominatore di tutta la terra». 038 ZEC 005 001 Poi alzai gli occhi e vidi un rotolo che volava. 038 ZEC 005 002 L'angelo mi domandò: «Che cosa vedi?». E io: «Vedo un rotolo che vola: è lungo venti cubiti e largo dieci». 038 ZEC 005 003 Egli soggiunse: «Questa è la maledizione che si diffonde su tutta la terra: ogni ladro sarà scacciato via di qui come quel rotolo; ogni spergiuro sarà scacciato via di qui come quel rotolo. 038 ZEC 005 004 Io scatenerò la maledizione, dice il Signore degli eserciti, in modo che essa penetri nella casa del ladro e nella casa dello spergiuro riguardo al mio nome; rimarrà in quella casa e la consumerà insieme con le sue travi e le sue pietre». 038 ZEC 005 005 Poi l'angelo che parlava con me si avvicinò e mi disse: «Alza gli occhi e osserva ciò che appare». 038 ZEC 005 006 E io: «Che cosa è quella?». Mi rispose: «E' un' efa che avanza». Poi soggiunse: «Questa è la loro corruzione in tutta la terra». 038 ZEC 005 007 Fu quindi alzato un coperchio di piombo; ecco dentro all' efa vi era una donna. 038 ZEC 005 008 Disse: «Questa è l'empietà!». Poi la ricacciò dentro l' efa e ricoprì l'apertura con il coperchio di piombo. 038 ZEC 005 009 Alzai di nuovo gli occhi per osservare e vidi venire due donne: il vento agitava le loro ali, poiché avevano ali come quelle delle cicogne, e sollevarono l' efa fra la terra e il cielo. 038 ZEC 005 010 Domandai all'angelo che parlava con me: «Dove portano l' efa costoro?». 038 ZEC 005 011 Mi rispose: «Vanno nella terra di Sènnaar per costruirle un tempio. Appena costruito, l' efa sarà posta sopra il suo piedistallo». 038 ZEC 006 001 Alzai ancora gli occhi per osservare ed ecco quattro carri uscire in mezzo a due montagne e le montagne erano di bronzo. 038 ZEC 006 002 Il primo carro aveva cavalli bai, il secondo cavalli neri, 038 ZEC 006 003 il terzo cavalli bianchi e il quarto cavalli pezzati. 038 ZEC 006 004 Domandai all'angelo che parlava con me: «Che significano quelli, signor mio?». 038 ZEC 006 005 E l'angelo: «Sono i quattro venti del cielo che partono dopo essersi presentati al Signore di tutta la terra. 038 ZEC 006 006 I cavalli neri vanno verso la terra del settentrione, seguiti da quelli bianchi; i pezzati invece si dirigono verso la terra del mezzogiorno. 038 ZEC 006 007 Essi fremono di percorrere la terra». Egli disse loro: «Andate, percorrete la terra». Essi partirono per percorrere la terra; 038 ZEC 006 008 Poi mi chiamò e mi disse: «Ecco, quelli che muovono verso la terra del settentrione hanno fatto calmare il mio spirito su quella terra». 038 ZEC 006 009 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 038 ZEC 006 010 «Prendi fra i deportati, fra quelli di Cheldài, di Tobia e di Iedaià, oro e argento e và nel medesimo giorno a casa di Giosia figlio di Sofonìa, che è ritornato da Babilonia. 038 ZEC 006 011 Prendi quell'argento e quell'oro e ne farai una corona che porrai sul capo di Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote. 038 ZEC 006 012 Gli riferirai: Dice il Signore degli eserciti: Ecco un uomo che si chiama Germoglio: spunterà da sé e ricostruirà il tempio del Signore. 038 ZEC 006 013 Sì, egli ricostruirà il tempio del Signore, egli riceverà la gloria, egli siederà da sovrano sul suo trono. Un sacerdote sarà alla sua destra e fra i due regnerà una pace perfetta. 038 ZEC 006 014 La corona per Cheldài, Tobia, Iedaià e Giosia, figlio di Sofonìa, resterà di ricordo nel tempio del Signore. 038 ZEC 006 015 Anche da lontano verranno a riedificare il tempio del Signore. Così riconoscerete che il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi. Ciò avverrà, se ascolterete la voce del Signore vostro Dio». 038 ZEC 007 001 L'anno quarto di Dario, il quarto giorno del nono mese, detto Casleu, la parola del Signore fu rivolta a Zaccaria. 038 ZEC 007 002 Betel aveva inviato Sarèzer alto ufficiale del re con i suoi uomini a supplicare il Signore 038 ZEC 007 003 e a domandare ai sacerdoti addetti al tempio del Signore degli eserciti e ai profeti: «Devo io continuare a far lutto e astinenza nel quinto mese, come ho fatto in questi anni passati?». 038 ZEC 007 004 Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 038 ZEC 007 005 «Parla a tutto il popolo del paese e a tutti i sacerdoti e dì loro: Quando avete fatto digiuni e lamenti nel quinto e nel settimo mese per questi settant'anni, lo facevate forse per me? 038 ZEC 007 006 Quando avete mangiato e bevuto non lo facevate forse per voi? 038 ZEC 007 007 Non è questa forse la parola che vi proclamava il Signore per mezzo dei profeti del passato, quando Gerusalemme era ancora abitata e in pace ed erano abitate le città vicine e il Negheb e la pianura?». 038 ZEC 007 008 Questa parola del Signore fu rivolta a Zaccaria: 038 ZEC 007 009 «Ecco ciò che dice il Signore degli eserciti: Praticate la giustizia e la fedeltà; esercitate la pietà e la misericordia ciascuno verso il suo prossimo. 038 ZEC 007 010 Non frodate la vedova, l'orfano, il pellegrino, il misero e nessuno nel cuore trami il male contro il proprio fratello». 038 ZEC 007 011 Ma essi hanno rifiutato di ascoltarmi, mi hanno voltato le spalle, hanno indurito gli orecchi per non sentire. 038 ZEC 007 012 Indurirono il cuore come un diamante per non udire la legge e le parole che il Signore degli eserciti rivolgeva loro mediante il suo spirito, per mezzo dei profeti del passato. Così si accese un grande sdegno da parte del Signore degli eserciti. 038 ZEC 007 013 Come al suo chiamare essi non vollero dare ascolto, così quand'essi grideranno, io non li ascolterò, dice il Signore degli eserciti. 038 ZEC 007 014 «Io li ho dispersi fra tutte quelle nazioni che essi non conoscevano e il paese si è desolato dietro di loro, senza che alcuno lo percorresse; la terra di delizie è stata ridotta a desolazione». 038 ZEC 008 001 Questa parola del Signore degli eserciti mi fu rivolta: 038 ZEC 008 002 Sono acceso di grande gelosia per Sion, un grande ardore m'infiamma per lei. «Così dice il Signore degli eserciti: 038 ZEC 008 003 Dice il Signore: Tornerò a Sion e dimorerò in Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata Città della fedeltà e il monte del Signore degli eserciti Monte santo». 038 ZEC 008 004 Dice il Signore degli eserciti: «Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. 038 ZEC 008 005 Le piazze della città formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze». 038 ZEC 008 006 Dice il Signore degli eserciti: «Se questo sembra impossibile agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà forse impossibile anche ai miei occhi?» - dice il Signore degli eserciti -. 038 ZEC 008 007 Così dice il Signore degli eserciti: «Ecco, io salvo il mio popolo dalla terra d'oriente e d'occidente: 038 ZEC 008 008 li ricondurrò ad abitare in Gerusalemme; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, nella fedeltà e nella giustizia». 038 ZEC 008 009 Dice il Signore degli eserciti: «Riprendano forza le vostre mani. Voi in questi giorni ascoltate queste parole dalla bocca dei profeti; oggi vien fondata la casa del Signore degli eserciti con la ricostruzione del tempio. 038 ZEC 008 010 Ma prima di questi giorni non c'era salario per l'uomo, né salario per l'animale; non c'era sicurezza alcuna per chi andava e per chi veniva a causa degli invasori: io stesso mettevo gli uomini l'un contro l'altro. 038 ZEC 008 011 Ora invece verso il resto di questo popolo io non sarò più come sono stato prima - dice il Signore degli eserciti -. 038 ZEC 008 012 E' un seme di pace: la vite produrrà il suo frutto, la terra darà i suoi prodotti, i cieli daranno la rugiada: darò tutto ciò al resto di questo popolo. 038 ZEC 008 013 Come foste oggetto di maledizione fra le genti, o casa di Giuda e d'Israele, così quando vi avrò salvati, diverrete una benedizione. Non temete dunque: riprendano forza le vostre mani». 038 ZEC 008 014 Così dice il Signore degli eserciti: «Come decisi di affliggervi quando i vostri padri mi provocarono all'ira - dice il Signore degli eserciti - e non mi lasciai commuovere, 038 ZEC 008 015 così invece mi darò premura in questi giorni di fare del bene a Gerusalemme e alla casa di Giuda; non temete. 038 ZEC 008 016 Ecco ciò che voi dovrete fare: parlate con sincerità ciascuno con il suo prossimo; veraci e sereni siano i giudizi che terrete alle porte delle vostre città. 038 ZEC 008 017 Nessuno trami nel cuore il male contro il proprio fratello; non amate il giuramento falso, poiché io detesto tutto questo» - oracolo del Signore -. 038 ZEC 008 018 Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore degli eserciti: 038 ZEC 008 019 «Così dice il Signore degli eserciti: Il digiuno del quarto, quinto, settimo e decimo mese si cambierà per la casa di Giuda in gioia, in giubilo e in giorni di festa, purché amiate la verità e la pace». 038 ZEC 008 020 Dice il Signore degli eserciti: «Anche popoli e abitanti di numerose città si raduneranno 038 ZEC 008 021 e si diranno l'un l'altro: Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il Signore degli eserciti; ci vado anch'io. 038 ZEC 008 022 Così popoli numerosi e nazioni potenti verranno a Gerusalemme a consultare il Signore degli eserciti e a supplicare il Signore». 038 ZEC 008 023 Dice il Signore degli eserciti: «In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con voi». 038 ZEC 009 001 e si posa su Damasco, poiché al Signore appartiene la perla di Aram e tutte le tribù d'Israele; Oracolo. La parola del Signore è sulla terra di Cadràch 038 ZEC 009 002 anche Amat sua confinante e Sidòne, che è tanto saggia. 038 ZEC 009 003 Tiro si è costruita una fortezza e vi ha accumulato argento come polvere e oro come fango delle strade. 038 ZEC 009 004 Ecco, il Signore se ne impossesserà, sprofonderà nel mare le sue ricchezze ed essa sarà divorata dal fuoco. 038 ZEC 009 005 Ascalòna vedrà e ne sarà spaventata, Gaza sarà in grandi dolori, come anche Ekròn, perché svanirà la sua fiducia; scomparirà il re da Gaza e Ascalòna rimarrà disabitata. 038 ZEC 009 006 Bastardi dimoreranno in Asdòd, abbatterò l'orgoglio del Filisteo. 038 ZEC 009 007 Toglierò il sangue dalla sua bocca e i suoi abomini dai suoi denti. Diventerà anche lui un resto per il nostro Dio, sarà come una famiglia in Giuda ed Ekròn sarà simile al Gebuseo. 038 ZEC 009 008 Mi porrò come sentinella per la mia casa contro chi va e chi viene, non vi passerà più l'oppressore, perché ora io stesso sorveglio con i miei occhi. 038 ZEC 009 009 Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina. 038 ZEC 009 010 Farà sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme, l'arco di guerra sarà spezzato, annunzierà la pace alle genti, il suo dominio sarà da mare a mare e dal fiume ai confini della terra. 038 ZEC 009 011 Quanto a te, per il sangue dell'alleanza con te, estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo senz'acqua. 038 ZEC 009 012 Ritornate alla cittadella, prigionieri della speranza! Ve l'annunzio fino da oggi: vi ripagherò due volte. 038 ZEC 009 013 Tendo Giuda come mio arco, Efraim come un arco teso; ecciterò i tuoi figli, Sion, contro i tuoi figli, Grecia, ti farò come spada di un eroe. 038 ZEC 009 014 Allora il Signore comparirà contro di loro, come fulmine guizzeranno le sue frecce; il Signore darà fiato alla tromba e marcerà fra i turbini del mezzogiorno. 038 ZEC 009 015 Il Signore degli eserciti li proteggerà: divoreranno e calpesteranno le pietre della fionda, berranno il loro sangue come vino, ne saranno pieni come bacini, come i corni dell'altare. 038 ZEC 009 016 Il Signore loro Dio in quel giorno salverà come un gregge il suo popolo, come gemme di un diadema brilleranno sulla sua terra. 038 ZEC 009 017 Quali beni, quale bellezza! Il grano darà vigore ai giovani e il vino nuovo alle fanciulle. 038 ZEC 010 001 Chiedete al Signore la pioggia tardiva di primavera; è il Signore che forma i nembi, egli riversa pioggia abbondante dà il pane agli uomini, a ognuno l'erba dei campi. 038 ZEC 010 002 Poiché gli strumenti divinatori dicono menzogne, gli indovini vedono il falso, raccontano sogni fallaci, danno vane consolazioni: per questo vanno vagando come pecore, sono oppressi, perché senza pastore. 038 ZEC 010 003 Contro i pastori divampa il mio sdegno e contro i montoni dirigo lo sguardo, poiché il Signore visiterà il suo gregge e ne farà come un cavallo da parata. 038 ZEC 010 004 Da lui uscirà la pietra d'angolo, da lui il chiodo, da lui l'arco di guerra, da lui tutti quanti i condottieri. 038 ZEC 010 005 Saranno come prodi che calpestano il fango delle strade in battaglia. Combatteranno perché il Signore è con loro e rimarranno confusi coloro che cavalcano i destrieri. 038 ZEC 010 006 Io rafforzerò la casa di Giuda e renderò vittoriosa la casa di Giuseppe: li ricondurrò in patria, poiché ne ho avuto pietà; saranno come se non li avessi mai ripudiati, poiché io sono il Signore loro Dio e li esaudirò. 038 ZEC 010 007 Saranno come un eroe quelli di Efraim, gioirà il loro cuore come inebriato dal vino, vedranno i loro figli e gioiranno e il loro cuore esulterà nel Signore. 038 ZEC 010 008 Con un fischio li chiamerò a raccolta quando li avrò riscattati e saranno numerosi come prima. 038 ZEC 010 009 Dopo essere stati dispersi fra i popoli, nelle regioni remote, si ricorderanno di me, alleveranno i figli e torneranno. 038 ZEC 010 010 Li farò ritornare dall'Egitto, li raccoglierò dall'Assiria, per ricondurli nella terra di Gàlaad e del Libano e non basterà per loro lo spazio. 038 ZEC 010 011 Attraverseranno il mare verso Tiro, percuoteranno le onde del mare, saranno inariditi i gorghi del Nilo. Sarà abbattuto l'orgoglio di Assur e rimosso lo scettro d'Egitto. 038 ZEC 010 012 Li renderò forti nel Signore e del suo nome si glorieranno. Parola del Signore. 038 ZEC 011 001 Apri, Libano, le tue porte, e il fuoco divori i tuoi cedri. 038 ZEC 011 002 Urla, cipresso, perché il cedro è caduto, gli splendidi alberi sono distrutti. Urlate, querce di Basàn, perché la foresta impenetrabile è abbattuta! 038 ZEC 011 003 Si ode il lamento dei pastori, perché la loro gloria è distrutta! Si ode il ruggito dei leoncelli, perché è devastata la magnificenza del Giordano! 038 ZEC 011 004 Così parla il Signore mio Dio: «Pasci quelle pecore da macello 038 ZEC 011 005 che i compratori sgozzano impunemente, e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori non se ne curano affatto. 038 ZEC 011 006 Neppur io perdonerò agli abitanti del paese. Oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno in balìa dell'altro, in balìa del loro re, perché devastino il paese - non mi curerò di liberarli dalle loro mani». 038 ZEC 011 007 Io dunque mi misi a pascolare le pecore da macello da parte dei mercanti di pecore. Presi due bastoni: uno lo chiamai Benevolenza e l'altro Unione e condussi al pascolo le pecore. 038 ZEC 011 008 Nel volgere d'un sol mese eliminai tre pastori. Ma io mi irritai contro di esse, perché anch'esse si erano tediate di me. 038 ZEC 011 009 Perciò io dissi: «Non sarò più il vostro pastore. Chi vuol morire, muoia; chi vuol perire, perisca; quelle che rimangono si divorino pure fra di loro!». 038 ZEC 011 010 Presi il bastone chiamato Benevolenza e lo spezzai: ruppi così l'alleanza da me stabilita con tutti i popoli. 038 ZEC 011 011 Lo ruppi in quel medesimo giorno; i mercanti di pecore che mi osservavano, riconobbero che quello era l'ordine del Signore. 038 ZEC 011 012 Poi dissi loro: «Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare». Essi allora pesarono trenta sicli d'argento come mia paga. 038 ZEC 011 013 Ma il Signore mi disse: «Getta nel tesoro questa bella somma, con cui sono stato da loro valutato!». Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nel tesoro della casa del Signore. 038 ZEC 011 014 Poi feci a pezzi il secondo bastone chiamato Unione per rompere così la fratellanza fra Giuda e Israele. 038 ZEC 011 015 Quindi il Signore mi disse: «Prenditi gli attrezzi di un pastore insensato, 038 ZEC 011 016 poiché ecco, io susciterò nel paese un pastore, che non avrà cura di quelle che si perdono, non cercherà le disperse, non curerà le malate, non nutrirà le affamate; mangerà invece le carni delle più grasse e strapperà loro perfino le unghie. 038 ZEC 011 017 Guai al pastore stolto che abbandona il gregge! Una spada sta sopra il suo braccio e sul suo occhio destro. Tutto il suo braccio si inaridisca e tutto il suo occhio destro resti accecato». 038 ZEC 012 001 Oracolo. Parola del Signore su Israele. Dice il Signore che ha steso i cieli e fondato la terra, che ha formato lo spirito nell'intimo dell'uomo: 038 ZEC 012 002 «Ecco, io farò di Gerusalemme come una coppa che dà le vertigini a tutti i popoli vicini e anche Giuda sarà in angoscia nell'assedio contro Gerusalemme. 038 ZEC 012 003 In quel giorno io farò di Gerusalemme come una pietra da carico per tutti i popoli: quanti vorranno sollevarla ne resteranno sgraffiati; contro di essa si raduneranno tutte le genti della terra. 038 ZEC 012 004 In quel giorno - parola del Signore - colpirò di terrore tutti i cavalli e i loro cavalieri di pazzia; mentre sulla casa di Giuda terrò aperti i miei occhi, colpirò di cecità tutti i cavalli delle genti. 038 ZEC 012 005 Allora i capi di Giuda penseranno: La forza dei cittadini di Gerusalemme sta nel Signore degli eserciti, loro Dio. 038 ZEC 012 006 In quel giorno farò dei capi di Giuda come un braciere acceso in mezzo a una catasta di legna e come una torcia ardente fra i covoni; essi divoreranno a destra e a sinistra tutti i popoli vicini. Solo Gerusalemme resterà al suo posto. 038 ZEC 012 007 Il Signore salverà in primo luogo le tende di Giuda; perché la gloria della casa di Davide e la gloria degli abitanti di Gerusalemme non cresca più di quella di Giuda. 038 ZEC 012 008 In quel giorno il Signore farà da scudo agli abitanti di Gerusalemme e chi tra di loro vacilla diverrà come Davide e la casa di Davide come Dio, come l'angelo del Signore davanti a loro. 038 ZEC 012 009 In quel giorno io m'impegnerò a distruggere tutte le genti che verranno contro Gerusalemme. 038 ZEC 012 010 Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito. 038 ZEC 012 011 In quel giorno grande sarà il lamento in Gerusalemme simile al lamento di Adad-Rimmòn nella pianura di Meghìddo. 038 ZEC 012 012 la famiglia della casa di Davide a parte e le loro donne a parte; la famiglia della casa di Natàn a parte e le loro donne a parte; Farà il lutto il paese, famiglia per famiglia: 038 ZEC 012 013 la famiglia della casa di Levi a parte e le loro donne a parte; la famiglia della casa di Simeì a parte e le loro donne a parte; 038 ZEC 012 014 così tutte le altre famiglie a parte e le loro donne a parte». 038 ZEC 013 001 In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità. 038 ZEC 013 002 In quel giorno - dice il Signore degli eserciti - io estirperò dal paese i nomi degli idoli, né più saranno ricordati: anche i profeti e lo spirito immondo farò sparire dal paese. 038 ZEC 013 003 Se qualcuno oserà ancora fare il profeta, il padre e la madre che l'hanno generato, gli diranno: «Tu morirai, perché proferisci menzogne nel nome del Signore», e il padre e la madre che l'hanno generato lo trafiggeranno perché fa il profeta. 038 ZEC 013 004 In quel giorno ogni profeta si vergognerà della visione che avrà annunziata, né indosserà più il mantello di pelo per raccontare bugie. 038 ZEC 013 005 Ma ognuno dirà: «Non sono un profeta: sono un lavoratore della terra, ad essa mi sono dedicato fin dalla mia giovinezza». 038 ZEC 013 006 E se gli si dirà: «Perché quelle piaghe in mezzo alle tue mani?», egli risponderà: «Queste le ho ricevute in casa dei miei amici». 038 ZEC 013 007 Insorgi, spada, contro il mio pastore, contro colui che è mio compagno. Oracolo del Signore degli eserciti. Percuoti il pastore e sia disperso il gregge, allora volgerò la mano sopra i deboli. 038 ZEC 013 008 In tutto il paese, - oracolo del Signore - due terzi saranno sterminati e periranno; un terzo sarà conservato. 038 ZEC 013 009 Farò passare questo terzo per il fuoco e lo purificherò come si purifica l'argento; lo proverò come si prova l'oro. Invocherà il mio nome e io l'ascolterò; dirò: «Questo è il mio popolo». Esso dirà: «Il Signore è il mio Dio». 038 ZEC 014 001 Ecco, viene un giorno per il Signore; allora le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. 038 ZEC 014 002 Il Signore radunerà tutte le genti contro Gerusalemme per la battaglia; la città sarà presa, le case saccheggiate, le donne violate, una metà della cittadinanza partirà per l'esilio, ma il resto del popolo non sarà strappato dalla città. 038 ZEC 014 003 Il Signore uscirà e combatterà contro quelle nazioni, come quando combattè nel giorno della battaglia. 038 ZEC 014 004 In quel giorno i suoi piedi si poseranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme verso oriente, e il monte degli Ulivi si fenderà in due, da oriente a occidente, formando una valle molto profonda; una metà del monte si ritirerà verso settentrione e l'altra verso mezzogiorno. 038 ZEC 014 005 Sarà ostruita la valle fra i monti, poiché la nuova valle fra i monti giungerà fino ad Asal; sarà ostruita come fu ostruita durante il terremoto, avvenuto al tempo di Ozia re di Giuda. Verrà allora il Signore mio Dio e con lui tutti i suoi santi. 038 ZEC 014 006 In quel giorno, non vi sarà né luce né freddo, né gelo: 038 ZEC 014 007 sarà un unico giorno, il Signore lo conosce; non ci sarà né giorno né notte; verso sera risplenderà la luce. 038 ZEC 014 008 In quel giorno acque vive sgorgheranno da Gerusalemme e scenderanno parte verso il mare orientale, parte verso il Mar Mediterraneo, sempre, estate e inverno. 038 ZEC 014 009 Il Signore sarà re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e soltanto il suo nome. 038 ZEC 014 010 Tutto il paese si trasformerà in pianura da Gàbaa fino a Rimmòn nel Negheb; Gerusalemme si eleverà e sarà abitata nel luogo dov'è, dalla porta di Beniamino fino al posto della prima porta, cioè fino alla porta dell'Angolo, e dalla torre di Cananeèl fino ai torchi del re. 038 ZEC 014 011 Ivi abiteranno: non vi sarà più sterminio e Gerusalemme se ne starà tranquilla e sicura. 038 ZEC 014 012 Questa sarà la piaga con cui il Signore colpirà tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme: imputridiranno le loro carni, mentre saranno ancora in piedi; i loro occhi marciranno nelle orbite; la lingua marcirà loro in bocca. 038 ZEC 014 013 In quel giorno vi sarà per opera del Signore un grande tumulto tra di loro: uno afferrerà la mano dell'altro e alzerà la mano sopra la mano del suo amico. 038 ZEC 014 014 Anche Giuda combatterà in Gerusalemme e là si ammasseranno le ricchezze di tutte le nazioni vicine: oro, argento e vesti in grande quantità. 038 ZEC 014 015 Di piaga simile saranno colpiti i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie degli accampamenti. 038 ZEC 014 016 Allora fra tutte le genti che avranno combattuto contro Gerusalemme, i superstiti andranno ogni anno per adorare il re, il Signore degli eserciti, e per celebrare la solennità delle capanne. 038 ZEC 014 017 Se qualche stirpe della terra non andrà a Gerusalemme per adorare il re, il Signore degli eserciti, su di essa non ci sarà pioggia. 038 ZEC 014 018 Se la stirpe d'Egitto non salirà e non vorrà venire, sarà colpita dalla stessa pena che il Signore ha inflitta alle genti che non sono salite a celebrare la festa delle capanne. 038 ZEC 014 019 Questo sarà il castigo per l'Egitto e per tutte le genti che non saliranno a celebrare la festa delle capanne. 038 ZEC 014 020 In quel tempo anche sopra i sonagli dei cavalli si troverà scritto: «Sacro al Signore», e le caldaie nel tempio del Signore saranno come i bacini che sono davanti all'altare. 038 ZEC 014 021 Anzi, tutte le caldaie di Gerusalemme e di Giuda saranno sacre al Signore, re degli eserciti; quanti vorranno sacrificare verranno e le adopereranno per cuocere le carni. In quel giorno non vi sarà neppure un Cananeo nella casa del Signore degli eserciti. # # BOOK 039 MAL Malachi Malachia 039 MAL 001 001 Oracolo. Parola del Signore a Israele per mezzo di Malachia. 039 MAL 001 002 Vi ho amati, dice il Signore. E voi dite: «Come ci hai amati?». Non era forse Esaù fratello di Giacobbe? - oracolo del Signore - Eppure ho amato Giacobbe 039 MAL 001 003 e ho odiato Esaù. Ho fatto dei suoi monti un deserto e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto. 039 MAL 001 004 Se Edom dicesse: «Siamo stati distrutti, ma ci rialzeremo dalle nostre rovine!», il Signore degli eserciti dichiara: Essi ricostruiranno: ma io demolirò. Saranno chiamati Regione empia e Popolo contro cui il Signore è adirato per sempre. 039 MAL 001 005 I vostri occhi lo vedranno e voi direte: «Grande è il Signore anche al di là dei confini d'Israele». 039 MAL 001 006 Il figlio onora suo padre e il servo rispetta il suo padrone. Se io sono padre, dov'è l'onore che mi spetta? Se sono il padrone, dov'è il timore di me? Dice il Signore degli eserciti a voi, sacerdoti, che disprezzate il mio nome. Voi domandate: «Come abbiamo disprezzato il tuo nome?». 039 MAL 001 007 Offrite sul mio altare un cibo contaminato e dite: «Come ti abbiamo contaminato?». Quando voi dite: «La tavola del Signore è spregevole» 039 MAL 001 008 e offrite un animale cieco in sacrificio, non è forse un male? Quando voi offrite un animale zoppo o malato, non è forse un male? Offritelo pure al vostro governatore: pensate che l'accetterà o che vi sarà grato? Dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 001 009 Ora supplicate pure Dio perché abbia pietà di voi! Se fate tali cose, dovrebbe mostrarsi favorevole a voi? Dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 001 010 Oh, ci fosse fra di voi chi chiude le porte, perché non arda più invano il mio altare! Non mi compiaccio di voi, dice il Signore degli eserciti, non accetto l'offerta delle vostre mani! 039 MAL 001 011 Poiché dall'oriente all'occidente grande è il mio nome fra le genti e in ogni luogo è offerto incenso al mio nome e una oblazione pura, perché grande è il mio nome fra le genti, dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 001 012 Ma voi lo profanate quando dite: «La tavola del Signore è contaminata e spregevole ciò che v'è sopra, il suo cibo». 039 MAL 001 013 Voi aggiungete: «Ah! che pena!». Voi mi disprezzate, dice il Signore degli eserciti, e offrite animali rubati, zoppi, malati e li portate in offerta! Posso io gradirla dalle vostre mani? Dice il Signore. 039 MAL 001 014 Maledetto il fraudolento che ha nel gregge un maschio, ne fa voto e poi mi sacrifica una bestia difettosa. Poiché io sono un re grande, dice il Signore degli eserciti, e il mio nome è terribile fra le nazioni. 039 MAL 002 001 Ora a voi questo monito, o sacerdoti. 039 MAL 002 002 Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho gia maledette, perché nessuno tra di voi se la prende a cuore. 039 MAL 002 003 Ecco, io spezzerò il vostro braccio e spanderò sulla vostra faccia escrementi, gli escrementi delle vittime immolate nelle vostre solennità, perché siate spazzati via insieme con essi. 039 MAL 002 004 Così saprete che io ho diretto a voi questo monito, perché c'è anche un'alleanza fra me e Levi, dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 002 005 La mia alleanza con lui era alleanza di vita e di benessere e io glieli concessi; alleanza di timore ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome. 039 MAL 002 006 Un insegnamento fedele era sulla sua bocca, né c'era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha trattenuto molti dal male. 039 MAL 002 007 Infatti le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca l'istruzione, perché egli è messaggero del Signore degli eserciti. 039 MAL 002 008 Voi invece vi siete allontanati dalla retta via e siete stati d'inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete rotto l'alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 002 009 Perciò anch'io vi ho reso spregevoli e abbietti davanti a tutto il popolo, perché non avete osservato le mie disposizioni e avete usato parzialità riguardo alla legge. 039 MAL 002 010 Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l'uno contro l'altro profanando l'alleanza dei nostri padri? 039 MAL 002 011 Giuda è stato sleale e l'abominio è stato commesso in Israele e in Gerusalemme. Giuda infatti ha osato profanare il santuario caro al Signore e ha sposato le figlie d'un dio straniero! 039 MAL 002 012 Elimini il Signore chi ha agito così dalle tende di Giacobbe, il testimone e il mallevadore, e colui che offre l'offerta al Signore degli eserciti. 039 MAL 002 013 Un'altra cosa fate ancora; voi coprite di lacrime, di pianti e di sospiri l'altare del Signore, perché egli non guarda all'offerta, né la gradisce con benevolenza dalle vostre mani. 039 MAL 002 014 E chiedete: Perché? Perché il Signore è testimone fra te e la donna della tua giovinezza, che ora perfidamente tradisci, mentr'essa è la tua consorte, la donna legata a te da un patto. 039 MAL 002 015 Non fece egli un essere solo dotato di carne e soffio vitale? Che cosa cerca quest'unico essere, se non prole da parte di Dio? Custodite dunque il vostro soffio vitale e nessuno tradisca la donna della sua giovinezza. 039 MAL 002 016 Perché io detesto il ripudio, dice il Signore Dio d'Israele, e chi copre d'iniquità la propria veste, dice il Signore degli eserciti. Custodite la vostra vita dunque e non vogliate agire con perfidia. 039 MAL 002 017 Voi avete stancato il Signore con le vostre parole; eppure chiedete: Come lo abbiamo stancato? Quando affermate: Chiunque fa il male è come se fosse buono agli occhi del Signore e in lui si compiace; o quando esclamate: Dov'è il Dio della giustizia? 039 MAL 003 001 Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 003 002 Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. 039 MAL 003 003 Siederà per fondere e purificare; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'oblazione secondo giustizia. 039 MAL 003 004 Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani. 039 MAL 003 005 Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli incantatori, contro gli adùlteri, contro gli spergiuri, contro chi froda il salario all'operaio, contro gli oppressori della vedova e dell'orfano e contro chi fa torto al forestiero. Costoro non mi temono, dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 003 006 Io sono il Signore, non cambio; voi, figli di Giacobbe, non siete ancora al termine. 039 MAL 003 007 Fin dai tempi dei vostri padri vi siete allontanati dai miei precetti, non li avete osservati. Ritornate a me e io tornerò a voi, dice il Signore degli eserciti. Ma voi dite: «Come dobbiamo tornare?». 039 MAL 003 008 Può un uomo frodare Dio? Eppure voi mi frodate e andate dicendo: «Come ti abbiamo frodato?». Nelle decime e nelle primizie. 039 MAL 003 009 Siete gia stati colpiti dalla maledizione e andate ancora frodandomi, voi, la nazione tutta! 039 MAL 003 010 Portate le decime intere nel tesoro del tempio, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi pure alla prova in questo, - dice il Signore degli eserciti - se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti. 039 MAL 003 011 Terrò indietro gli insetti divoratori perché non vi distruggano i frutti della terra e la vite non sia sterile nel campo, dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 003 012 Felici vi diranno tutte le genti, perché sarete una terra di delizie, dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 003 013 Duri sono i vostri discorsi contro di me - dice il Signore - e voi andate dicendo: «Che abbiamo contro di te?». 039 MAL 003 014 Avete affermato: «Einutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall'aver osservato i suoi comandamenti o dall'aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? 039 MAL 003 015 Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti». 039 MAL 003 016 Allora parlarono tra di loro i timorati di Dio. Il Signore porse l'orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome. 039 MAL 003 017 Essi diverranno - dice il Signore degli eserciti - mia proprietà nel giorno che io preparo. Avrò compassione di loro come il padre ha compassione del figlio che lo serve. 039 MAL 003 018 Voi allora vi convertirete e vedrete la differenza fra il giusto e l'empio, fra chi serve Dio e chi non lo serve. 039 MAL 004 001 Ecco infatti sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà - dice il Signore degli eserciti - in modo da non lasciar loro né radice né germoglio. 039 MAL 004 002 Per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla. 039 MAL 004 003 Calpesterete gli empi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti. 039 MAL 004 004 Tenete a mente la legge del mio servo Mosè, al quale ordinai sull'Oreb, statuti e norme per tutto Israele. 039 MAL 004 005 Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore, 039 MAL 004 006 perché converta il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri; così che io venendo non colpisca il paese con lo sterminio. # # BOOK 040 MAT Matthew Matteo 040 MAT 001 001 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 040 MAT 001 002 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 040 MAT 001 003 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, 040 MAT 001 004 Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, 040 MAT 001 005 Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 040 MAT 001 006 Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 040 MAT 001 007 Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, 040 MAT 001 008 Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 040 MAT 001 009 Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 040 MAT 001 010 Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 040 MAT 001 011 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. 040 MAT 001 012 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, 040 MAT 001 013 Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, 040 MAT 001 014 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 040 MAT 001 015 Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 040 MAT 001 016 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. 040 MAT 001 017 La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici. 040 MAT 001 018 Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 040 MAT 001 019 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 040 MAT 001 020 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 040 MAT 001 021 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». 040 MAT 001 022 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 040 MAT 001 023 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, Dio con noi. 040 MAT 001 024 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 040 MAT 001 025 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. 040 MAT 002 001 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 040 MAT 002 002 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». 040 MAT 002 003 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 040 MAT 002 004 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 040 MAT 002 005 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 040 MAT 002 006 E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. 040 MAT 002 007 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 040 MAT 002 008 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». 040 MAT 002 009 Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 040 MAT 002 010 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 040 MAT 002 011 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 040 MAT 002 012 Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. 040 MAT 002 013 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». 040 MAT 002 014 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 040 MAT 002 015 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio. 040 MAT 002 016 Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. 040 MAT 002 017 Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: 040 MAT 002 018 Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più. 040 MAT 002 019 Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 040 MAT 002 020 e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». 040 MAT 002 021 Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. 040 MAT 002 022 Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea 040 MAT 002 023 e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno». 040 MAT 003 001 In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, 040 MAT 003 002 dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». 040 MAT 003 003 Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: 040 MAT 003 004 Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. 040 MAT 003 005 Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; 040 MAT 003 006 e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano. 040 MAT 003 007 Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? 040 MAT 003 008 Fate dunque frutti degni di conversione, 040 MAT 003 009 e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. 040 MAT 003 010 Gia la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 040 MAT 003 011 Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. 040 MAT 003 012 Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile». 040 MAT 003 013 In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 040 MAT 003 014 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». 040 MAT 003 015 Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. 040 MAT 003 016 Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 040 MAT 003 017 Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto ». 040 MAT 004 001 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. 040 MAT 004 002 E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. 040 MAT 004 003 Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane». 040 MAT 004 004 Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Ma egli rispose: «Sta scritto: 040 MAT 004 005 Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 040 MAT 004 006 Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede ». e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: 040 MAT 004 007 Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo ». 040 MAT 004 008 Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: 040 MAT 004 009 «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». 040 MAT 004 010 Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto ». Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto: 040 MAT 004 011 Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano. 040 MAT 004 012 Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea 040 MAT 004 013 e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 040 MAT 004 014 perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: 040 MAT 004 015 Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; 040 MAT 004 016 il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. 040 MAT 004 017 Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». 040 MAT 004 018 Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. 040 MAT 004 019 E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». 040 MAT 004 020 Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. 040 MAT 004 021 Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. 040 MAT 004 022 Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono. 040 MAT 004 023 Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 040 MAT 004 024 La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. 040 MAT 004 025 E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano. 040 MAT 005 001 Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 040 MAT 005 002 Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: 040 MAT 005 003 «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. 040 MAT 005 004 Beati gli afflitti, perché saranno consolati. 040 MAT 005 005 Beati i miti, perché erediteranno la terra. 040 MAT 005 006 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. 040 MAT 005 007 Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. 040 MAT 005 008 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. 040 MAT 005 009 Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. 040 MAT 005 010 Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. 040 MAT 005 011 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 040 MAT 005 012 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. 040 MAT 005 013 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. 040 MAT 005 014 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 040 MAT 005 015 né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 040 MAT 005 016 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. 040 MAT 005 017 Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. 040 MAT 005 018 In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. 040 MAT 005 019 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. 040 MAT 005 020 Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. 040 MAT 005 021 Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. 040 MAT 005 022 Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. (Geenna g1067) 040 MAT 005 023 Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 040 MAT 005 024 lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. 040 MAT 005 025 Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. 040 MAT 005 026 In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! 040 MAT 005 027 Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 040 MAT 005 028 ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia commesso adulterio con lei nel suo cuore. 040 MAT 005 029 Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. (Geenna g1067) 040 MAT 005 030 E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. (Geenna g1067) 040 MAT 005 031 Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; 040 MAT 005 032 ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. 040 MAT 005 033 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; 040 MAT 005 034 ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; 040 MAT 005 035 né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. 040 MAT 005 036 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 040 MAT 005 037 Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. 040 MAT 005 038 Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; 040 MAT 005 039 ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guanciadestra, tu porgigli anche l'altra; 040 MAT 005 040 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 040 MAT 005 041 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 040 MAT 005 042 Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. 040 MAT 005 043 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 040 MAT 005 044 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 040 MAT 005 045 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 040 MAT 005 046 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 040 MAT 005 047 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 040 MAT 005 048 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. 040 MAT 006 001 Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. 040 MAT 006 002 Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. 040 MAT 006 003 Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 040 MAT 006 004 perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 040 MAT 006 005 Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. 040 MAT 006 006 Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 040 MAT 006 007 Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 040 MAT 006 008 Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. 040 MAT 006 009 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; Voi dunque pregate così: 040 MAT 006 010 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. 040 MAT 006 011 Dacci oggi il nostro pane quotidiano, 040 MAT 006 012 e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 040 MAT 006 013 e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. 040 MAT 006 014 Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 040 MAT 006 015 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. 040 MAT 006 016 E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. 040 MAT 006 017 Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, 040 MAT 006 018 perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 040 MAT 006 019 Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; 040 MAT 006 020 accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. 040 MAT 006 021 Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. 040 MAT 006 022 La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; 040 MAT 006 023 ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! 040 MAT 006 024 Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona. 040 MAT 006 025 Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 040 MAT 006 026 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 040 MAT 006 027 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 040 MAT 006 028 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 040 MAT 006 029 Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 040 MAT 006 030 Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 040 MAT 006 031 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 040 MAT 006 032 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 040 MAT 006 033 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 040 MAT 006 034 Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. 040 MAT 007 001 Non giudicate, per non essere giudicati; 040 MAT 007 002 perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. 040 MAT 007 003 Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? 040 MAT 007 004 O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? 040 MAT 007 005 Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. 040 MAT 007 006 Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. 040 MAT 007 007 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; 040 MAT 007 008 perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 040 MAT 007 009 Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? 040 MAT 007 010 O se gli chiede un pesce, darà una serpe? 040 MAT 007 011 Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! 040 MAT 007 012 Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. 040 MAT 007 013 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 040 MAT 007 014 quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano! 040 MAT 007 015 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 040 MAT 007 016 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 040 MAT 007 017 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 040 MAT 007 018 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 040 MAT 007 019 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 040 MAT 007 020 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. 040 MAT 007 021 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 040 MAT 007 022 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 040 MAT 007 023 Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. 040 MAT 007 024 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 040 MAT 007 025 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 040 MAT 007 026 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 040 MAT 007 027 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande». 040 MAT 007 028 Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: 040 MAT 007 029 egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi. 040 MAT 008 001 Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. 040 MAT 008 002 Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». 040 MAT 008 003 E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve. 040 MAT 008 004 Poi Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma và a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per loro». 040 MAT 008 005 Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: 040 MAT 008 006 «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». 040 MAT 008 007 Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». 040 MAT 008 008 Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 040 MAT 008 009 Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa». 040 MAT 008 010 All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. 040 MAT 008 011 Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 040 MAT 008 012 mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». 040 MAT 008 013 E Gesù disse al centurione: «Và, e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante il servo guarì. 040 MAT 008 014 Entrato Gesù nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto con la febbre. 040 MAT 008 015 Le toccò la mano e la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo. 040 MAT 008 016 Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, 040 MAT 008 017 Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie. perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: 040 MAT 008 018 Vedendo Gesù una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva. 040 MAT 008 019 Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». 040 MAT 008 020 Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». 040 MAT 008 021 E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre». 040 MAT 008 022 Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti». 040 MAT 008 023 Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. 040 MAT 008 024 Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. 040 MAT 008 025 Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». 040 MAT 008 026 Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. 040 MAT 008 027 I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?». 040 MAT 008 028 Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. 040 MAT 008 029 Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?». 040 MAT 008 030 A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare; 040 MAT 008 031 e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella mandria». 040 MAT 008 032 Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti. 040 MAT 008 033 I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. 040 MAT 008 034 Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio. 040 MAT 009 001 Salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. 040 MAT 009 002 Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». 040 MAT 009 003 Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». 040 MAT 009 004 Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? 040 MAT 009 005 Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? 040 MAT 009 006 Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e và a casa tua». 040 MAT 009 007 Ed egli si alzò e andò a casa sua. 040 MAT 009 008 A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. 040 MAT 009 009 Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. 040 MAT 009 010 Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. 040 MAT 009 011 Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 040 MAT 009 012 Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 040 MAT 009 013 Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». 040 MAT 009 014 Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?». 040 MAT 009 015 E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno. 040 MAT 009 016 Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. 040 MAT 009 017 Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano». 040 MAT 009 018 Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà». 040 MAT 009 019 Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli. 040 MAT 009 020 Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. 040 MAT 009 021 Pensava infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». 040 MAT 009 022 Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell'istante la donna guarì. 040 MAT 009 023 Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: 040 MAT 009 024 «Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme». Quelli si misero a deriderlo. 040 MAT 009 025 Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. 040 MAT 009 026 E se ne sparse la fama in tutta quella regione. 040 MAT 009 027 Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi». 040 MAT 009 028 Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: «Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». 040 MAT 009 029 Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede». 040 MAT 009 030 E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». 040 MAT 009 031 Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione. 040 MAT 009 032 Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. 040 MAT 009 033 Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». 040 MAT 009 034 Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». 040 MAT 009 035 Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. 040 MAT 009 036 Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. 040 MAT 009 037 Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! 040 MAT 009 038 Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!». 040 MAT 010 001 Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. 040 MAT 010 002 I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, 040 MAT 010 003 Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, 040 MAT 010 004 Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì. 040 MAT 010 005 Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 040 MAT 010 006 rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 040 MAT 010 007 E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. 040 MAT 010 008 Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 040 MAT 010 009 Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, 040 MAT 010 010 né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento. 040 MAT 010 011 In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. 040 MAT 010 012 Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. 040 MAT 010 013 Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. 040 MAT 010 014 Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. 040 MAT 010 015 In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città. 040 MAT 010 016 Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 040 MAT 010 017 Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 040 MAT 010 018 e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 040 MAT 010 019 E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 040 MAT 010 020 non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. 040 MAT 010 021 Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 040 MAT 010 022 E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. 040 MAT 010 023 Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo. 040 MAT 010 024 Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; 040 MAT 010 025 è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi familiari! 040 MAT 010 026 Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 040 MAT 010 027 Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. 040 MAT 010 028 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. (Geenna g1067) 040 MAT 010 029 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. 040 MAT 010 030 Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; 040 MAT 010 031 non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! 040 MAT 010 032 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 040 MAT 010 033 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. 040 MAT 010 034 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 040 MAT 010 035 il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: Sono venuto infatti a separare 040 MAT 010 036 e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa. 040 MAT 010 037 Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 040 MAT 010 038 chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 040 MAT 010 039 Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. 040 MAT 010 040 Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 040 MAT 010 041 Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. 040 MAT 010 042 E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». 040 MAT 011 001 Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. 040 MAT 011 002 Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: 040 MAT 011 003 «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». 040 MAT 011 004 Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: 040 MAT 011 005 I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, 040 MAT 011 006 e beato colui che non si scandalizza di me». 040 MAT 011 007 Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 040 MAT 011 008 Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! 040 MAT 011 009 E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. 040 MAT 011 010 Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te. Egli è colui, del quale sta scritto: 040 MAT 011 011 In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. 040 MAT 011 012 Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. 040 MAT 011 013 La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. 040 MAT 011 014 E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. 040 MAT 011 015 Chi ha orecchi intenda. 040 MAT 011 016 Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: 040 MAT 011 017 Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. 040 MAT 011 018 E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. 040 MAT 011 019 E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere». 040 MAT 011 020 Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: 040 MAT 011 021 «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. 040 MAT 011 022 Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. 040 MAT 011 023 sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! E tu, Cafarnao, Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! (Hadēs g86) 040 MAT 011 024 Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!». 040 MAT 011 025 In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 040 MAT 011 026 Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. 040 MAT 011 027 Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. 040 MAT 011 028 Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 040 MAT 011 029 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 040 MAT 011 030 Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». 040 MAT 012 001 In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. 040 MAT 012 002 Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato». 040 MAT 012 003 Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? 040 MAT 012 004 Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? 040 MAT 012 005 O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? 040 MAT 012 006 Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. 040 MAT 012 007 Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. 040 MAT 012 008 Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato». 040 MAT 012 009 Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga. 040 MAT 012 010 Ed ecco, c'era un uomo che aveva una mano inaridita, ed essi chiesero a Gesù: «E' permesso curare di sabato?». Dicevano ciò per accusarlo. 040 MAT 012 011 Ed egli disse loro: «Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? 040 MAT 012 012 Ora, quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene anche di sabato». 040 MAT 012 013 E rivolto all'uomo, gli disse: «Stendi la mano». Egli la stese, e quella ritornò sana come l'altra. 040 MAT 012 014 I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo. 040 MAT 012 015 Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, 040 MAT 012 016 ordinando loro di non divulgarlo, 040 MAT 012 017 perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: 040 MAT 012 018 Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti. 040 MAT 012 019 Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. 040 MAT 012 020 La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; 040 MAT 012 021 nel suo nome spereranno le genti. 040 MAT 012 022 In quel tempo gli fu portato un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. 040 MAT 012 023 E tutta la folla era sbalordita e diceva: «Non è forse costui il figlio di Davide?». 040 MAT 012 024 Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: «Costui scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni». 040 MAT 012 025 Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: «Ogni regno discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. 040 MAT 012 026 Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno? 040 MAT 012 027 E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici. 040 MAT 012 028 Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio. 040 MAT 012 029 Come potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se prima non lo lega? Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa. 040 MAT 012 030 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. 040 MAT 012 031 Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. 040 MAT 012 032 A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro. (aiōn g165) 040 MAT 012 033 Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l'albero. 040 MAT 012 034 Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore. 040 MAT 012 035 L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. 040 MAT 012 036 Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; 040 MAT 012 037 poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato». 040 MAT 012 038 Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: 040 MAT 012 039 «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. 040 MAT 012 040 Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. 040 MAT 012 041 Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona! 040 MAT 012 042 La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone! 040 MAT 012 043 Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. 040 MAT 012 044 Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. 040 MAT 012 045 Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione perversa». 040 MAT 012 046 Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. 040 MAT 012 047 Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». 040 MAT 012 048 Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 040 MAT 012 049 Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; 040 MAT 012 050 perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre». 040 MAT 013 001 Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. 040 MAT 013 002 Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia. 040 MAT 013 003 Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 040 MAT 013 004 E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 040 MAT 013 005 Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. 040 MAT 013 006 Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. 040 MAT 013 007 Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. 040 MAT 013 008 Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. 040 MAT 013 009 Chi ha orecchi intenda». 040 MAT 013 010 Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?». 040 MAT 013 011 Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. 040 MAT 013 012 Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 040 MAT 013 013 Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. 040 MAT 013 014 Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: 040 MAT 013 015 Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani. 040 MAT 013 016 Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. 040 MAT 013 017 In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono! 040 MAT 013 018 Voi dunque intendete la parabola del seminatore: 040 MAT 013 019 tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 040 MAT 013 020 Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, 040 MAT 013 021 ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. 040 MAT 013 022 Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. (aiōn g165) 040 MAT 013 023 Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta». 040 MAT 013 024 Un'altra parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 040 MAT 013 025 Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 040 MAT 013 026 Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. 040 MAT 013 027 Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? 040 MAT 013 028 Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? 040 MAT 013 029 No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 040 MAT 013 030 Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». 040 MAT 013 031 Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. 040 MAT 013 032 Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami». 040 MAT 013 033 Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti». 040 MAT 013 034 Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, 040 MAT 013 035 Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo. perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: 040 MAT 013 036 Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 040 MAT 013 037 Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. 040 MAT 013 038 Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, 040 MAT 013 039 e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. (aiōn g165) 040 MAT 013 040 Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. (aiōn g165) 040 MAT 013 041 Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità 040 MAT 013 042 e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. 040 MAT 013 043 Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda! 040 MAT 013 044 Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. 040 MAT 013 045 Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; 040 MAT 013 046 trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. 040 MAT 013 047 Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 040 MAT 013 048 Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 040 MAT 013 049 Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni (aiōn g165) 040 MAT 013 050 e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 040 MAT 013 051 Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 040 MAT 013 052 Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». 040 MAT 013 053 Terminate queste parabole, Gesù partì di là 040 MAT 013 054 e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? 040 MAT 013 055 Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 040 MAT 013 056 E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?». 040 MAT 013 057 E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». 040 MAT 013 058 E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità. 040 MAT 014 001 In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù. 040 MAT 014 002 Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui». 040 MAT 014 003 Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello. 040 MAT 014 004 Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla!». 040 MAT 014 005 Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta. 040 MAT 014 006 Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode 040 MAT 014 007 che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. 040 MAT 014 008 Ed essa, istigata dalla madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». 040 MAT 014 009 Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data 040 MAT 014 010 e mandò a decapitare Giovanni nel carcere. 040 MAT 014 011 La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. 040 MAT 014 012 I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Gesù. 040 MAT 014 013 Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. 040 MAT 014 014 Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati. 040 MAT 014 015 Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». 040 MAT 014 016 Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare». 040 MAT 014 017 Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». 040 MAT 014 018 Ed egli disse: «Portatemeli qua». 040 MAT 014 019 E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. 040 MAT 014 020 Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. 040 MAT 014 021 Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. 040 MAT 014 022 Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 040 MAT 014 023 Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. 040 MAT 014 024 La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 040 MAT 014 025 Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 040 MAT 014 026 I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. 040 MAT 014 027 Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». 040 MAT 014 028 Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 040 MAT 014 029 Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 040 MAT 014 030 Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 040 MAT 014 031 E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 040 MAT 014 032 Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 040 MAT 014 033 Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!». 040 MAT 014 034 Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. 040 MAT 014 035 E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, 040 MAT 014 036 e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano. 040 MAT 015 001 In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: 040 MAT 015 002 «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». 040 MAT 015 003 Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? 040 MAT 015 004 Dio ha detto: Onora il padre e la madre e inoltre: Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 040 MAT 015 005 Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, 040 MAT 015 006 non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. 040 MAT 015 007 Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: 040 MAT 015 008 Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. 040 MAT 015 009 Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini ». 040 MAT 015 010 Poi riunita la folla disse: «Ascoltate e intendete! 040 MAT 015 011 Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!». 040 MAT 015 012 Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». 040 MAT 015 013 Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. 040 MAT 015 014 Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». 040 MAT 015 015 Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». 040 MAT 015 016 Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza intelletto? 040 MAT 015 017 Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? 040 MAT 015 018 Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo. 040 MAT 015 019 Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. 040 MAT 015 020 Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo». 040 MAT 015 021 Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. 040 MAT 015 022 Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». 040 MAT 015 023 Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». 040 MAT 015 024 Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». 040 MAT 015 025 Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». 040 MAT 015 026 Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». 040 MAT 015 027 «E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». 040 MAT 015 028 Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita. 040 MAT 015 029 Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. 040 MAT 015 030 Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. 040 MAT 015 031 E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele. 040 MAT 015 032 Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada». 040 MAT 015 033 E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». 040 MAT 015 034 Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini». 040 MAT 015 035 Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, 040 MAT 015 036 Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. 040 MAT 015 037 Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. 040 MAT 015 038 Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. 040 MAT 015 039 Congedata la folla, Gesù salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn. 040 MAT 016 001 I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. 040 MAT 016 002 Ma egli rispose: «Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia; 040 MAT 016 003 e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi? 040 MAT 016 004 Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona». E lasciatili, se ne andò. 040 MAT 016 005 Nel passare però all'altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere il pane. 040 MAT 016 006 Gesù disse loro: «Fate bene attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei». 040 MAT 016 007 Ma essi parlavano tra loro e dicevano: «Non abbiamo preso il pane!». 040 MAT 016 008 Accortosene, Gesù chiese: «Perché, uomini di poca fede, andate dicendo che non avete il pane? 040 MAT 016 009 Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i cinquemila e quante ceste avete portato via? 040 MAT 016 010 E neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte avete raccolto? 040 MAT 016 011 Come mai non capite ancora che non alludevo al pane quando vi ho detto: Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei?». 040 MAT 016 012 Allora essi compresero che egli non aveva detto che si guardassero dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e dei sadducei. 040 MAT 016 013 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». 040 MAT 016 014 Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 040 MAT 016 015 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». 040 MAT 016 016 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 040 MAT 016 017 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 040 MAT 016 018 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. (Hadēs g86) 040 MAT 016 019 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 040 MAT 016 020 Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. 040 MAT 016 021 Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. 040 MAT 016 022 Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». 040 MAT 016 023 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». 040 MAT 016 024 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 040 MAT 016 025 Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 040 MAT 016 026 Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? 040 MAT 016 027 Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. 040 MAT 016 028 In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno». 040 MAT 017 001 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 040 MAT 017 002 E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 040 MAT 017 003 Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 040 MAT 017 004 Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». 040 MAT 017 005 Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». 040 MAT 017 006 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 040 MAT 017 007 Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». 040 MAT 017 008 Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. 040 MAT 017 009 E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti». 040 MAT 017 010 Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». 040 MAT 017 011 Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. 040 MAT 017 012 Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». 040 MAT 017 013 Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista. 040 MAT 017 014 Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo 040 MAT 017 015 che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua; 040 MAT 017 016 l'ho gia portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo». 040 MAT 017 017 E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». 040 MAT 017 018 E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito. 040 MAT 017 019 Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». 040 MAT 017 020 Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. 040 MAT 017 021 Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno]». 040 MAT 017 022 Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini 040 MAT 017 023 e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati. 040 MAT 017 024 Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». 040 MAT 017 025 Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». 040 MAT 017 026 Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. 040 MAT 017 027 Ma perché non si scandalizzino, và al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te». 040 MAT 018 001 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». 040 MAT 018 002 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 040 MAT 018 003 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 040 MAT 018 004 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. 040 MAT 018 005 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. 040 MAT 018 006 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. 040 MAT 018 007 Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! 040 MAT 018 008 Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. (aiōnios g166) 040 MAT 018 009 E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco. (Geenna g1067) 040 MAT 018 010 Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 040 MAT 018 011 E' venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era perduto]. 040 MAT 018 012 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? 040 MAT 018 013 Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. 040 MAT 018 014 Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli. 040 MAT 018 015 Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 040 MAT 018 016 se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 040 MAT 018 017 Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. 040 MAT 018 018 In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. 040 MAT 018 019 In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 040 MAT 018 020 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». 040 MAT 018 021 Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». 040 MAT 018 022 E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. 040 MAT 018 023 A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. 040 MAT 018 024 Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 040 MAT 018 025 Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. 040 MAT 018 026 Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. 040 MAT 018 027 Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. 040 MAT 018 028 Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! 040 MAT 018 029 Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. 040 MAT 018 030 Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. 040 MAT 018 031 Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. 040 MAT 018 032 Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. 040 MAT 018 033 Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? 040 MAT 018 034 E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. 040 MAT 018 035 Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello». 040 MAT 019 001 Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. 040 MAT 019 002 E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati. 040 MAT 019 003 Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». 040 MAT 019 004 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 040 MAT 019 005 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? 040 MAT 019 006 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». 040 MAT 019 007 Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?». 040 MAT 019 008 Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. 040 MAT 019 009 Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio». 040 MAT 019 010 Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 040 MAT 019 011 Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 040 MAT 019 012 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca». 040 MAT 019 013 Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. 040 MAT 019 014 Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». 040 MAT 019 015 E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì. 040 MAT 019 016 Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». (aiōnios g166) 040 MAT 019 017 Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 040 MAT 019 018 Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: « Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 040 MAT 019 019 onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso ». 040 MAT 019 020 Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». 040 MAT 019 021 Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 040 MAT 019 022 Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze. 040 MAT 019 023 Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 040 MAT 019 024 Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». 040 MAT 019 025 A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». 040 MAT 019 026 E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». 040 MAT 019 027 Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». 040 MAT 019 028 E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. 040 MAT 019 029 Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. (aiōnios g166) 040 MAT 019 030 Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi». 040 MAT 020 001 «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 040 MAT 020 002 Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 040 MAT 020 003 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati 040 MAT 020 004 e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. 040 MAT 020 005 Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. 040 MAT 020 006 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? 040 MAT 020 007 Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna. 040 MAT 020 008 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. 040 MAT 020 009 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 040 MAT 020 010 Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. 040 MAT 020 011 Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: 040 MAT 020 012 Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. 040 MAT 020 013 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? 040 MAT 020 014 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. 040 MAT 020 015 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 040 MAT 020 016 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi». 040 MAT 020 017 Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro: 040 MAT 020 018 «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte 040 MAT 020 019 e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà». 040 MAT 020 020 Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. 040 MAT 020 021 Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». 040 MAT 020 022 Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». 040 MAT 020 023 Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio». 040 MAT 020 024 Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; 040 MAT 020 025 ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. 040 MAT 020 026 Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, 040 MAT 020 027 e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; 040 MAT 020 028 appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti». 040 MAT 020 029 Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. 040 MAT 020 030 Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!». 040 MAT 020 031 La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!». 040 MAT 020 032 Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?». 040 MAT 020 033 Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!». 040 MAT 020 034 Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono. 040 MAT 021 001 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli 040 MAT 021 002 dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. 040 MAT 021 003 Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito». 040 MAT 021 004 Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: 040 MAT 021 005 Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo re viene a te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di bestia da soma. 040 MAT 021 006 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 040 MAT 021 007 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 040 MAT 021 008 La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 040 MAT 021 009 Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli! La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: 040 MAT 021 010 Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi è costui?». 040 MAT 021 011 E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea». 040 MAT 021 012 Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 040 MAT 021 013 La mia casa sarà chiamata casa di preghiera una spelonca di ladri ». e disse loro: «La Scrittura dice: 040 MAT 021 014 Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. 040 MAT 021 015 Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono 040 MAT 021 016 Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurata una lode? ». e gli dissero: «Non senti quello che dicono?». Gesù rispose loro: «Sì, non avete mai letto: 040 MAT 021 017 E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte. 040 MAT 021 018 La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. 040 MAT 021 019 Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito quel fico si seccò. (aiōn g165) 040 MAT 021 020 Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai il fico si è seccato immediatamente?». 040 MAT 021 021 Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. 040 MAT 021 022 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete». 040 MAT 021 023 Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?». 040 MAT 021 024 Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. 040 MAT 021 025 Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielò', ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?''; 040 MAT 021 026 se diciamo "dagli uominì', abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». 040 MAT 021 027 Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose». 040 MAT 021 028 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna. 040 MAT 021 029 Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. 040 MAT 021 030 Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. 040 MAT 021 031 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 040 MAT 021 032 E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli. 040 MAT 021 033 Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. 040 MAT 021 034 Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. 040 MAT 021 035 Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. 040 MAT 021 036 Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 040 MAT 021 037 Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 040 MAT 021 038 Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. 040 MAT 021 039 E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. 040 MAT 021 040 Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». 040 MAT 021 041 Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 040 MAT 021 042 La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: 040 MAT 021 043 Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. 040 MAT 021 044 Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà». 040 MAT 021 045 Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro 040 MAT 021 046 e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta. 040 MAT 022 001 Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: 040 MAT 022 002 «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. 040 MAT 022 003 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. 040 MAT 022 004 Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. 040 MAT 022 005 Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 040 MAT 022 006 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 040 MAT 022 007 Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 040 MAT 022 008 Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; 040 MAT 022 009 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. 040 MAT 022 010 Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. 040 MAT 022 011 Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, 040 MAT 022 012 gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. 040 MAT 022 013 Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. 040 MAT 022 014 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». 040 MAT 022 015 Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 040 MAT 022 016 Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. 040 MAT 022 017 Dicci dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare?». 040 MAT 022 018 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? 040 MAT 022 019 Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 040 MAT 022 020 Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». 040 MAT 022 021 Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». 040 MAT 022 022 A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono. 040 MAT 022 023 In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono: 040 MAT 022 024 «Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello. 040 MAT 022 025 Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. 040 MAT 022 026 Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. 040 MAT 022 027 Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. 040 MAT 022 028 Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta». 040 MAT 022 029 E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. 040 MAT 022 030 Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. 040 MAT 022 031 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: 040 MAT 022 032 Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi». 040 MAT 022 033 Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina. 040 MAT 022 034 Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 040 MAT 022 035 e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 040 MAT 022 036 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». 040 MAT 022 037 Gli rispose: « Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 040 MAT 022 038 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 040 MAT 022 039 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 040 MAT 022 040 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». 040 MAT 022 041 Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: 040 MAT 022 042 «Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». 040 MAT 022 043 Ed egli a loro: «Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo: 040 MAT 022 044 Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? 040 MAT 022 045 Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». 040 MAT 022 046 Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno in poi, osò interrogarlo. 040 MAT 023 001 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 040 MAT 023 002 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 040 MAT 023 003 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 040 MAT 023 004 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 040 MAT 023 005 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 040 MAT 023 006 amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 040 MAT 023 007 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente. 040 MAT 023 008 Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 040 MAT 023 009 E non chiamate nessuno "padrè'sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 040 MAT 023 010 E non fatevi chiamare "maestrì', perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 040 MAT 023 011 Il più grande tra voi sia vostro servo; 040 MAT 023 012 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. 040 MAT 023 013 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci 040 MAT 023 015 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi. (Geenna g1067) 040 MAT 023 016 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. 040 MAT 023 017 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 040 MAT 023 018 E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. 040 MAT 023 019 Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? 040 MAT 023 020 Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; 040 MAT 023 021 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. 040 MAT 023 022 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso. 040 MAT 023 023 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. 040 MAT 023 024 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! 040 MAT 023 025 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. 040 MAT 023 026 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto! 040 MAT 023 027 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 040 MAT 023 028 Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità. 040 MAT 023 029 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 040 MAT 023 030 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; 040 MAT 023 031 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 040 MAT 023 032 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri! 040 MAT 023 033 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? (Geenna g1067) 040 MAT 023 034 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 040 MAT 023 035 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. 040 MAT 023 036 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione. 040 MAT 023 037 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 040 MAT 023 038 Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! 040 MAT 023 039 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! ». 040 MAT 024 001 Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. 040 MAT 024 002 Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata». 040 MAT 024 003 Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo». (aiōn g165) 040 MAT 024 004 Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; 040 MAT 024 005 molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. 040 MAT 024 006 Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. 040 MAT 024 007 Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 040 MAT 024 008 ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. 040 MAT 024 009 Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. 040 MAT 024 010 Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. 040 MAT 024 011 Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; 040 MAT 024 012 per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. 040 MAT 024 013 Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. 040 MAT 024 014 Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. 040 MAT 024 015 Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, 040 MAT 024 016 allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, 040 MAT 024 017 chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, 040 MAT 024 018 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 040 MAT 024 019 Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. 040 MAT 024 020 Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. 040 MAT 024 021 Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. 040 MAT 024 022 E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. 040 MAT 024 023 Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete. 040 MAT 024 024 Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. 040 MAT 024 025 Ecco, io ve l'ho predetto. 040 MAT 024 026 Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: E' in casa, non ci credete. 040 MAT 024 027 Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 040 MAT 024 028 Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi. 040 MAT 024 029 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. 040 MAT 024 030 Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. 040 MAT 024 031 Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli. 040 MAT 024 032 Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 040 MAT 024 033 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte. 040 MAT 024 034 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada. 040 MAT 024 035 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 040 MAT 024 036 Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre. 040 MAT 024 037 Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 040 MAT 024 038 Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, 040 MAT 024 039 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. 040 MAT 024 040 Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. 040 MAT 024 041 Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata. 040 MAT 024 042 Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 040 MAT 024 043 Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 040 MAT 024 044 Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. 040 MAT 024 045 Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? 040 MAT 024 046 Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! 040 MAT 024 047 In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. 040 MAT 024 048 Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, 040 MAT 024 049 e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, 040 MAT 024 050 arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, 040 MAT 024 051 lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti. 040 MAT 025 001 Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. 040 MAT 025 002 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 040 MAT 025 003 le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; 040 MAT 025 004 le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi. 040 MAT 025 005 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. 040 MAT 025 006 A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! 040 MAT 025 007 Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 040 MAT 025 008 E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. 040 MAT 025 009 Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. 040 MAT 025 010 Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 040 MAT 025 011 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! 040 MAT 025 012 Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. 040 MAT 025 013 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora. 040 MAT 025 014 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 040 MAT 025 015 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 040 MAT 025 016 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 040 MAT 025 017 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 040 MAT 025 018 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 040 MAT 025 019 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 040 MAT 025 020 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 040 MAT 025 021 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 040 MAT 025 022 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 040 MAT 025 023 Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 040 MAT 025 024 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 040 MAT 025 025 per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 040 MAT 025 026 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 040 MAT 025 027 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 040 MAT 025 028 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 040 MAT 025 029 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 040 MAT 025 030 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. 040 MAT 025 031 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 040 MAT 025 032 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 040 MAT 025 033 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 040 MAT 025 034 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 040 MAT 025 035 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 040 MAT 025 036 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 040 MAT 025 037 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 040 MAT 025 038 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 040 MAT 025 039 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 040 MAT 025 040 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 040 MAT 025 041 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. (aiōnios g166) 040 MAT 025 042 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 040 MAT 025 043 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 040 MAT 025 044 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 040 MAT 025 045 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 040 MAT 025 046 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna». (aiōnios g166) 040 MAT 026 001 Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: 040 MAT 026 002 «Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso». 040 MAT 026 003 Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, 040 MAT 026 004 e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. 040 MAT 026 005 Ma dicevano: «Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo». 040 MAT 026 006 Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, 040 MAT 026 007 gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa. 040 MAT 026 008 I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: «Perché questo spreco? 040 MAT 026 009 Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri!». 040 MAT 026 010 Ma Gesù, accortosene, disse loro: «Perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto un'azione buona verso di me. 040 MAT 026 011 I poveri infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete. 040 MAT 026 012 Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. 040 MAT 026 013 In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei». 040 MAT 026 014 Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti 040 MAT 026 015 e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. 040 MAT 026 016 Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo. 040 MAT 026 017 Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?». 040 MAT 026 018 Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli». 040 MAT 026 019 I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. 040 MAT 026 020 Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. 040 MAT 026 021 Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». 040 MAT 026 022 Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». 040 MAT 026 023 Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 040 MAT 026 024 Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». 040 MAT 026 025 Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto». 040 MAT 026 026 Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». 040 MAT 026 027 Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 040 MAT 026 028 perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. 040 MAT 026 029 Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio». 040 MAT 026 030 E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 040 MAT 026 031 Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge, Allora Gesù disse loro: «Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti: 040 MAT 026 032 ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea». 040 MAT 026 033 E Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai». 040 MAT 026 034 Gli disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». 040 MAT 026 035 E Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli. 040 MAT 026 036 Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». 040 MAT 026 037 E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia. 040 MAT 026 038 Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». 040 MAT 026 039 E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». 040 MAT 026 040 Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? 040 MAT 026 041 Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 040 MAT 026 042 E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». 040 MAT 026 043 E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. 040 MAT 026 044 E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. 040 MAT 026 045 Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. 040 MAT 026 046 Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina». 040 MAT 026 047 Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. 040 MAT 026 048 Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». 040 MAT 026 049 E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. 040 MAT 026 050 E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. 040 MAT 026 051 Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio. 040 MAT 026 052 Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. 040 MAT 026 053 Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? 040 MAT 026 054 Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». 040 MAT 026 055 In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. 040 MAT 026 056 Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono. 040 MAT 026 057 Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale gia si erano riuniti gli scribi e gli anziani. 040 MAT 026 058 Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione. 040 MAT 026 059 I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; 040 MAT 026 060 ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. 040 MAT 026 061 Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni». 040 MAT 026 062 Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». 040 MAT 026 063 Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio». 040 MAT 026 064 il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio, venire sulle nubi del cielo ». «Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico: 040 MAT 026 065 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; 040 MAT 026 066 che ve ne pare?». E quelli risposero: «E' reo di morte!». 040 MAT 026 067 Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, 040 MAT 026 068 dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?». 040 MAT 026 069 Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». 040 MAT 026 070 Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu voglia dire». 040 MAT 026 071 Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». 040 MAT 026 072 Ma egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo». 040 MAT 026 073 Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata ti tradisce!». 040 MAT 026 074 Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. 040 MAT 026 075 E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». E uscito all'aperto, pianse amaramente. 040 MAT 027 001 Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. 040 MAT 027 002 Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato. 040 MAT 027 003 Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani 040 MAT 027 004 dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». 040 MAT 027 005 Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. 040 MAT 027 006 Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: «Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». 040 MAT 027 007 E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri. 040 MAT 027 008 Perciò quel campo fu denominato "Campo di sanguè'fino al giorno d'oggi. 040 MAT 027 009 Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, 040 MAT 027 010 e li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore. 040 MAT 027 011 Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l'interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici». 040 MAT 027 012 E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla. 040 MAT 027 013 Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?». 040 MAT 027 014 Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore. 040 MAT 027 015 Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. 040 MAT 027 016 Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto Barabba. 040 MAT 027 017 Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?». 040 MAT 027 018 Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. 040 MAT 027 019 Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua». 040 MAT 027 020 Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. 040 MAT 027 021 Allora il governatore domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!». 040 MAT 027 022 Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». 040 MAT 027 023 Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!». 040 MAT 027 024 Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». 040 MAT 027 025 E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». 040 MAT 027 026 Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso. 040 MAT 027 027 Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. 040 MAT 027 028 Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto 040 MAT 027 029 e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». 040 MAT 027 030 E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. 040 MAT 027 031 Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo. 040 MAT 027 032 Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui. 040 MAT 027 033 Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, 040 MAT 027 034 gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. 040 MAT 027 035 Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. 040 MAT 027 036 E sedutisi, gli facevano la guardia. 040 MAT 027 037 Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: « Questi è Gesù, il re dei Giudei ». 040 MAT 027 038 Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. 040 MAT 027 039 E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: 040 MAT 027 040 «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». 040 MAT 027 041 Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: 040 MAT 027 042 «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. 040 MAT 027 043 Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». 040 MAT 027 044 Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo. 040 MAT 027 045 Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. 040 MAT 027 046 Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: « Elì, Elì, lemà sabactàni? », che significa: « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? ». 040 MAT 027 047 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». 040 MAT 027 048 E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. 040 MAT 027 049 Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». 040 MAT 027 050 E Gesù, emesso un alto grido, spirò. 040 MAT 027 051 Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, 040 MAT 027 052 i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 040 MAT 027 053 E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. 040 MAT 027 054 Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!». 040 MAT 027 055 C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. 040 MAT 027 056 Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo. 040 MAT 027 057 Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. 040 MAT 027 058 Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. 040 MAT 027 059 Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo 040 MAT 027 060 e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. 040 MAT 027 061 Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria. 040 MAT 027 062 Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: 040 MAT 027 063 «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. 040 MAT 027 064 Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: E' risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». 040 MAT 027 065 Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete». 040 MAT 027 066 Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia. 040 MAT 028 001 Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. 040 MAT 028 002 Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 040 MAT 028 003 Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. 040 MAT 028 004 Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. 040 MAT 028 005 Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. 040 MAT 028 006 Non è qui. E' risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. 040 MAT 028 007 Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E' risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto». 040 MAT 028 008 Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. 040 MAT 028 009 Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. 040 MAT 028 010 Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno». 040 MAT 028 011 Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. 040 MAT 028 012 Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: 040 MAT 028 013 «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo. 040 MAT 028 014 E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia». 040 MAT 028 015 Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi. 040 MAT 028 016 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. 040 MAT 028 017 Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. 040 MAT 028 018 E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 040 MAT 028 019 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 040 MAT 028 020 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (aiōn g165) # # BOOK 041 MAR Mark Marco 041 MAR 001 001 Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. 041 MAR 001 002 Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Come è scritto nel profeta Isaia: 041 MAR 001 003 Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, 041 MAR 001 004 si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 041 MAR 001 005 Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 041 MAR 001 006 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico 041 MAR 001 007 e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. 041 MAR 001 008 Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo». 041 MAR 001 009 In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 041 MAR 001 010 E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. 041 MAR 001 011 E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto». 041 MAR 001 012 Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto 041 MAR 001 013 e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano. 041 MAR 001 014 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 041 MAR 001 015 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». 041 MAR 001 016 Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 041 MAR 001 017 Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». 041 MAR 001 018 E subito, lasciate le reti, lo seguirono. 041 MAR 001 019 Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. 041 MAR 001 020 Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. 041 MAR 001 021 Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. 041 MAR 001 022 Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. 041 MAR 001 023 Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: 041 MAR 001 024 «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». 041 MAR 001 025 E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo». 041 MAR 001 026 E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 041 MAR 001 027 Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». 041 MAR 001 028 La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea. 041 MAR 001 029 E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. 041 MAR 001 030 La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 041 MAR 001 031 Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli. 041 MAR 001 032 Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 041 MAR 001 033 Tutta la città era riunita davanti alla porta. 041 MAR 001 034 Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. 041 MAR 001 035 Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. 041 MAR 001 036 Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce 041 MAR 001 037 e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!». 041 MAR 001 038 Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 041 MAR 001 039 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. 041 MAR 001 040 Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». 041 MAR 001 041 Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». 041 MAR 001 042 Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. 041 MAR 001 043 E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: 041 MAR 001 044 «Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». 041 MAR 001 045 Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte. 041 MAR 002 001 Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa 041 MAR 002 002 e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. 041 MAR 002 003 Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. 041 MAR 002 004 Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. 041 MAR 002 005 Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». 041 MAR 002 006 Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: 041 MAR 002 007 «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?». 041 MAR 002 008 Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? 041 MAR 002 009 Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? 041 MAR 002 010 Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, 041 MAR 002 011 ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». 041 MAR 002 012 Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!». 041 MAR 002 013 Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava. 041 MAR 002 014 Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì. 041 MAR 002 015 Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. 041 MAR 002 016 Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?». 041 MAR 002 017 Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori». 041 MAR 002 018 Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 041 MAR 002 019 Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 041 MAR 002 020 Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. 041 MAR 002 021 Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. 041 MAR 002 022 E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi». 041 MAR 002 023 In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. 041 MAR 002 024 I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?». 041 MAR 002 025 Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? 041 MAR 002 026 Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?». 041 MAR 002 027 E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! 041 MAR 002 028 Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato». 041 MAR 003 001 Entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva una mano inaridita, 041 MAR 003 002 e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. 041 MAR 003 003 Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!». 041 MAR 003 004 Poi domandò loro: «E' lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?». 041 MAR 003 005 Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: «Stendi la mano!». La stese e la sua mano fu risanata. 041 MAR 003 006 E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. 041 MAR 003 007 Gesù intanto si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. 041 MAR 003 008 Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. 041 MAR 003 009 Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. 041 MAR 003 010 Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. 041 MAR 003 011 Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». 041 MAR 003 012 Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero. 041 MAR 003 013 Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. 041 MAR 003 014 Ne costituì Dodici che stessero con lui 041 MAR 003 015 e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni. 041 MAR 003 016 Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; 041 MAR 003 017 poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; 041 MAR 003 018 e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo 041 MAR 003 019 e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì. 041 MAR 003 020 Entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. 041 MAR 003 021 Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E' fuori di sé». 041 MAR 003 022 Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni». 041 MAR 003 023 Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? 041 MAR 003 024 Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; 041 MAR 003 025 se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. 041 MAR 003 026 Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. 041 MAR 003 027 Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. 041 MAR 003 028 In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; 041 MAR 003 029 ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». (aiōn g165, aiōnios g166) 041 MAR 003 030 Poiché dicevano: «E' posseduto da uno spirito immondo». 041 MAR 003 031 Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. 041 MAR 003 032 Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». 041 MAR 003 033 Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 041 MAR 003 034 Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 041 MAR 003 035 Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre». 041 MAR 004 001 Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva. 041 MAR 004 002 Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 041 MAR 004 003 «Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. 041 MAR 004 004 Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 041 MAR 004 005 Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo; 041 MAR 004 006 ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. 041 MAR 004 007 Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 041 MAR 004 008 E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno». 041 MAR 004 009 E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!». 041 MAR 004 010 Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro: 041 MAR 004 011 «A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole, 041 MAR 004 012 guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano, perché non si convertano e venga loro perdonato ». perché: 041 MAR 004 013 Continuò dicendo loro: «Se non comprendete questa parabola, come potrete capire tutte le altre parabole? 041 MAR 004 014 Il seminatore semina la parola. 041 MAR 004 015 Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l'ascoltano, subito viene satana, e porta via la parola seminata in loro. 041 MAR 004 016 Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito l'accolgono con gioia, 041 MAR 004 017 ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono. 041 MAR 004 018 Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola, 041 MAR 004 019 ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l'inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto. (aiōn g165) 041 MAR 004 020 Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l'accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno». 041 MAR 004 021 Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere? 041 MAR 004 022 Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. 041 MAR 004 023 Se uno ha orecchi per intendere, intenda!». 041 MAR 004 024 Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più. 041 MAR 004 025 Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». 041 MAR 004 026 Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; 041 MAR 004 027 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. 041 MAR 004 028 Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. 041 MAR 004 029 Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura». 041 MAR 004 030 Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 041 MAR 004 031 Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; 041 MAR 004 032 ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra». 041 MAR 004 033 Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. 041 MAR 004 034 Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa. 041 MAR 004 035 In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». 041 MAR 004 036 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 041 MAR 004 037 Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. 041 MAR 004 038 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?». 041 MAR 004 039 Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. 041 MAR 004 040 Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». 041 MAR 004 041 E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?». 041 MAR 005 001 Intanto giunsero all'altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni. 041 MAR 005 002 Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. 041 MAR 005 003 Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, 041 MAR 005 004 perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo. 041 MAR 005 005 Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. 041 MAR 005 006 Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi, 041 MAR 005 007 e urlando a gran voce disse: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». 041 MAR 005 008 Gli diceva infatti: «Esci, spirito immondo, da quest'uomo!». 041 MAR 005 009 E gli domandò: «Come ti chiami?». «Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti». 041 MAR 005 010 E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione. 041 MAR 005 011 Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. 041 MAR 005 012 E gli spiriti lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». 041 MAR 005 013 Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono uno dopo l'altro nel mare. 041 MAR 005 014 I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia in città e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto. 041 MAR 005 015 Giunti che furono da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. 041 MAR 005 016 Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. 041 MAR 005 017 Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. 041 MAR 005 018 Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo pregava di permettergli di stare con lui. 041 MAR 005 019 Non glielo permise, ma gli disse: «Và nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato». 041 MAR 005 020 Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati. 041 MAR 005 021 Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 041 MAR 005 022 Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 041 MAR 005 023 e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». 041 MAR 005 024 Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. 041 MAR 005 025 Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia 041 MAR 005 026 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, 041 MAR 005 027 udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: 041 MAR 005 028 «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». 041 MAR 005 029 E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. 041 MAR 005 030 Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». 041 MAR 005 031 I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». 041 MAR 005 032 Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 041 MAR 005 033 E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 041 MAR 005 034 Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male». 041 MAR 005 035 Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 041 MAR 005 036 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». 041 MAR 005 037 E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 041 MAR 005 038 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. 041 MAR 005 039 Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 041 MAR 005 040 Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. 041 MAR 005 041 Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». 041 MAR 005 042 Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 041 MAR 005 043 Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare. 041 MAR 006 001 Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. 041 MAR 006 002 Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? 041 MAR 006 003 Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. 041 MAR 006 004 Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 041 MAR 006 005 E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. 041 MAR 006 006 E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando. 041 MAR 006 007 Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. 041 MAR 006 008 E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; 041 MAR 006 009 ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. 041 MAR 006 010 E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. 041 MAR 006 011 Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro». 041 MAR 006 012 E partiti, predicavano che la gente si convertisse, 041 MAR 006 013 scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano. 041 MAR 006 014 Il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risuscitato dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui». 041 MAR 006 015 Altri invece dicevano: «E' Elia»; altri dicevano ancora: «E' un profeta, come uno dei profeti». 041 MAR 006 016 Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!». 041 MAR 006 017 Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata. 041 MAR 006 018 Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello». 041 MAR 006 019 Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, 041 MAR 006 020 perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. 041 MAR 006 021 Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea. 041 MAR 006 022 Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». 041 MAR 006 023 E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». 041 MAR 006 024 La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». 041 MAR 006 025 Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista». 041 MAR 006 026 Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto. 041 MAR 006 027 Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa. 041 MAR 006 028 La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre. 041 MAR 006 029 I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. 041 MAR 006 030 Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. 041 MAR 006 031 Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. 041 MAR 006 032 Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. 041 MAR 006 033 Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. 041 MAR 006 034 Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 041 MAR 006 035 Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; 041 MAR 006 036 congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». 041 MAR 006 037 Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». 041 MAR 006 038 Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». 041 MAR 006 039 Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde. 041 MAR 006 040 E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. 041 MAR 006 041 Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. 041 MAR 006 042 Tutti mangiarono e si sfamarono, 041 MAR 006 043 e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. 041 MAR 006 044 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini. 041 MAR 006 045 Ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. 041 MAR 006 046 Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. 041 MAR 006 047 Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. 041 MAR 006 048 Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, gia verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. 041 MAR 006 049 Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «E' un fantasma», e cominciarono a gridare, 041 MAR 006 050 perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: «Coraggio, sono io, non temete!». 041 MAR 006 051 Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, 041 MAR 006 052 perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito. 041 MAR 006 053 Compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret. 041 MAR 006 054 Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, 041 MAR 006 055 e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse. 041 MAR 006 056 E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano. 041 MAR 007 001 Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 041 MAR 007 002 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - 041 MAR 007 003 i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, 041 MAR 007 004 e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - 041 MAR 007 005 quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». 041 MAR 007 006 Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: 041 MAR 007 007 Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. 041 MAR 007 008 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». 041 MAR 007 009 E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 041 MAR 007 010 Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 041 MAR 007 011 Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, 041 MAR 007 012 non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, 041 MAR 007 013 annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». 041 MAR 007 014 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: 041 MAR 007 015 non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo». 041 MAR 007 017 Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. 041 MAR 007 018 E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, 041 MAR 007 019 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. 041 MAR 007 020 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. 041 MAR 007 021 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 041 MAR 007 022 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 041 MAR 007 023 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo». 041 MAR 007 024 Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non potè restare nascosto. 041 MAR 007 025 Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. 041 MAR 007 026 Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. 041 MAR 007 027 Ed egli le disse: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». 041 MAR 007 028 Ma essa replicò: «Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli». 041 MAR 007 029 Allora le disse: «Per questa tua parola và, il demonio è uscito da tua figlia». 041 MAR 007 030 Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato. 041 MAR 007 031 Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 041 MAR 007 032 E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. 041 MAR 007 033 E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 041 MAR 007 034 guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». 041 MAR 007 035 E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 041 MAR 007 036 E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano 041 MAR 007 037 e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!». 041 MAR 008 001 In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: 041 MAR 008 002 «Sento compassione di questa folla, perché gia da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare. 041 MAR 008 003 Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano». 041 MAR 008 004 Gli risposero i discepoli: «E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?». 041 MAR 008 005 E domandò loro: «Quanti pani avete?». Gli dissero: «Sette». 041 MAR 008 006 Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. 041 MAR 008 007 Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli. 041 MAR 008 008 Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati. 041 MAR 008 009 Erano circa quattromila. E li congedò. 041 MAR 008 010 Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta. 041 MAR 008 011 Allora vennero i farisei e incominciarono a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. 041 MAR 008 012 Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione». 041 MAR 008 013 E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò all'altra sponda. 041 MAR 008 014 Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo. 041 MAR 008 015 Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». 041 MAR 008 016 E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane». 041 MAR 008 017 Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? 041 MAR 008 018 Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, 041 MAR 008 019 quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». 041 MAR 008 020 «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». 041 MAR 008 021 E disse loro: «Non capite ancora?». 041 MAR 008 022 Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo. 041 MAR 008 023 Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». 041 MAR 008 024 Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano». 041 MAR 008 025 Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa. 041 MAR 008 026 E lo rimandò a casa dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio». 041 MAR 008 027 Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?». 041 MAR 008 028 Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti». 041 MAR 008 029 Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 041 MAR 008 030 E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno. 041 MAR 008 031 E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. 041 MAR 008 032 Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. 041 MAR 008 033 Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». 041 MAR 008 034 Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 041 MAR 008 035 Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. 041 MAR 008 036 Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? 041 MAR 008 037 E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? 041 MAR 008 038 Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi». 041 MAR 009 001 E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza». 041 MAR 009 002 Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro 041 MAR 009 003 e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 041 MAR 009 004 E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. 041 MAR 009 005 Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». 041 MAR 009 006 Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. 041 MAR 009 007 Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». 041 MAR 009 008 E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. 041 MAR 009 009 Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. 041 MAR 009 010 Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. 041 MAR 009 011 E lo interrogarono: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». 041 MAR 009 012 Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. 041 MAR 009 013 Orbene, io vi dico che Elia è gia venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui». 041 MAR 009 014 E giunti presso i discepoli, li videro circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro. 041 MAR 009 015 Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 041 MAR 009 016 Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». 041 MAR 009 017 Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. 041 MAR 009 018 Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». 041 MAR 009 019 Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». 041 MAR 009 020 E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. 041 MAR 009 021 Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; 041 MAR 009 022 anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». 041 MAR 009 023 Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». 041 MAR 009 024 Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità». 041 MAR 009 025 Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più». 041 MAR 009 026 E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «E' morto». 041 MAR 009 027 Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi. 041 MAR 009 028 Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». 041 MAR 009 029 Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». 041 MAR 009 030 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 041 MAR 009 031 Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà». 041 MAR 009 032 Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. 041 MAR 009 033 Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». 041 MAR 009 034 Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. 041 MAR 009 035 Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti». 041 MAR 009 036 E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: 041 MAR 009 037 «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». 041 MAR 009 038 Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». 041 MAR 009 039 Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. 041 MAR 009 040 Chi non è contro di noi è per noi. 041 MAR 009 041 Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa. 041 MAR 009 042 Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. 041 MAR 009 043 Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. (Geenna g1067) 041 MAR 009 045 Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. (Geenna g1067) 041 MAR 009 047 Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, (Geenna g1067) 041 MAR 009 048 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 041 MAR 009 049 Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. 041 MAR 009 050 Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri». 041 MAR 010 001 Partito di là, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito fare. 041 MAR 010 002 E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». 041 MAR 010 003 Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 041 MAR 010 004 Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla ». 041 MAR 010 005 Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 041 MAR 010 006 Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; 041 MAR 010 007 per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. 041 MAR 010 008 Sicché non sono più due, ma una sola carne. 041 MAR 010 009 L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto». 041 MAR 010 010 Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: 041 MAR 010 011 «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; 041 MAR 010 012 se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio». 041 MAR 010 013 Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. 041 MAR 010 014 Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 041 MAR 010 015 In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». 041 MAR 010 016 E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva. 041 MAR 010 017 Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». (aiōnios g166) 041 MAR 010 018 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 041 MAR 010 019 Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre ». 041 MAR 010 020 Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 041 MAR 010 021 Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 041 MAR 010 022 Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. 041 MAR 010 023 Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». 041 MAR 010 024 I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! 041 MAR 010 025 E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 041 MAR 010 026 Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». 041 MAR 010 027 Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». 041 MAR 010 028 Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 041 MAR 010 029 Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, 041 MAR 010 030 che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. (aiōn g165, aiōnios g166) 041 MAR 010 031 E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi». 041 MAR 010 032 Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano stupiti; coloro che venivano dietro erano pieni di timore. Prendendo di nuovo in disparte i Dodici, cominciò a dir loro quello che gli sarebbe accaduto: 041 MAR 010 033 «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, 041 MAR 010 034 lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà». 041 MAR 010 035 E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo». 041 MAR 010 036 Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: 041 MAR 010 037 «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 041 MAR 010 038 Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». 041 MAR 010 039 E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. 041 MAR 010 040 Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». 041 MAR 010 041 All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. 041 MAR 010 042 Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. 041 MAR 010 043 Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 041 MAR 010 044 e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. 041 MAR 010 045 Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». 041 MAR 010 046 E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 041 MAR 010 047 Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 041 MAR 010 048 Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 041 MAR 010 049 Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». 041 MAR 010 050 Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 041 MAR 010 051 Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!». 041 MAR 010 052 E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. 041 MAR 011 001 Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli 041 MAR 011 002 e disse loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. 041 MAR 011 003 E se qualcuno vi dirà: Perché fate questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito». 041 MAR 011 004 Andarono e trovarono un asinello legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. 041 MAR 011 005 E alcuni dei presenti però dissero loro: «Che cosa fate, sciogliendo questo asinello?». 041 MAR 011 006 Ed essi risposero come aveva detto loro il Signore. E li lasciarono fare. 041 MAR 011 007 Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. 041 MAR 011 008 E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. 041 MAR 011 009 Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Quelli poi che andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano: 041 MAR 011 010 Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli! 041 MAR 011 011 Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici diretto a Betània. 041 MAR 011 012 La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. 041 MAR 011 013 E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi. 041 MAR 011 014 E gli disse: «Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti». E i discepoli l'udirono. (aiōn g165) 041 MAR 011 015 Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 041 MAR 011 016 e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. 041 MAR 011 017 La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? una spelonca di ladri! ». Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: 041 MAR 011 018 L'udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento. 041 MAR 011 019 Quando venne la sera uscirono dalla città. 041 MAR 011 020 La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. 041 MAR 011 021 Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: «Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato». 041 MAR 011 022 Gesù allora disse loro: «Abbiate fede in Dio! 041 MAR 011 023 In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. 041 MAR 011 024 Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. 041 MAR 011 025 Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati». 041 MAR 011 027 Andarono di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli si aggirava per il tempio, gli si avvicinarono i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: 041 MAR 011 028 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di farlo?». 041 MAR 011 029 Ma Gesù disse loro: «Vi farò anch'io una domanda e, se mi risponderete, vi dirò con quale potere lo faccio. 041 MAR 011 030 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 041 MAR 011 031 Ed essi discutevano tra sé dicendo: «Se rispondiamo "dal cielo", dirà: Perché allora non gli avete creduto? 041 MAR 011 032 Diciamo dunque "dagli uomini"?». Però temevano la folla, perché tutti consideravano Giovanni come un vero profeta. 041 MAR 011 033 Allora diedero a Gesù questa risposta: «Non sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose». 041 MAR 012 001 Gesù si mise a parlare loro in parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. 041 MAR 012 002 A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. 041 MAR 012 003 Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. 041 MAR 012 004 Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. 041 MAR 012 005 Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 041 MAR 012 006 Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! 041 MAR 012 007 Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra. 041 MAR 012 008 E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 041 MAR 012 009 Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. 041 MAR 012 010 La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; Non avete forse letto questa Scrittura: 041 MAR 012 011 dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri »? 041 MAR 012 012 Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono. 041 MAR 012 013 Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. 041 MAR 012 014 E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E' lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?». 041 MAR 012 015 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda». 041 MAR 012 016 Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». 041 MAR 012 017 Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui. 041 MAR 012 018 Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: 041 MAR 012 019 «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. 041 MAR 012 020 C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; 041 MAR 012 021 allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, 041 MAR 012 022 e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 041 MAR 012 023 Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie». 041 MAR 012 024 Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? 041 MAR 012 025 Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 041 MAR 012 026 A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? 041 MAR 012 027 Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore». 041 MAR 012 028 Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 041 MAR 012 029 Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; 041 MAR 012 030 amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 041 MAR 012 031 E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi». 041 MAR 012 032 Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; 041 MAR 012 033 amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 041 MAR 012 034 Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. 041 MAR 012 035 Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: «Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? 041 MAR 012 036 Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi. Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo: 041 MAR 012 037 Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E la numerosa folla lo ascoltava volentieri. 041 MAR 012 038 Diceva loro mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 041 MAR 012 039 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 041 MAR 012 040 Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave». 041 MAR 012 041 E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 041 MAR 012 042 Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 041 MAR 012 043 Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 041 MAR 012 044 Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». 041 MAR 013 001 Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». 041 MAR 013 002 Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta». 041 MAR 013 003 Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: 041 MAR 013 004 «Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi?». 041 MAR 013 005 Gesù si mise a dire loro: «Guardate che nessuno v'inganni! 041 MAR 013 006 Molti verranno in mio nome, dicendo: "Sono io", e inganneranno molti. 041 MAR 013 007 E quando sentirete parlare di guerre, non allarmatevi; bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. 041 MAR 013 008 Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Questo sarà il principio dei dolori. 041 MAR 013 009 Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza davanti a loro. 041 MAR 013 010 Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le genti. 041 MAR 013 011 E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. 041 MAR 013 012 Il fratello consegnerà a morte il fratello, il padre il figlio e i figli insorgeranno contro i genitori e li metteranno a morte. 041 MAR 013 013 Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 041 MAR 013 014 Quando vedrete l'abominio della desolazione stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti; 041 MAR 013 015 chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa; 041 MAR 013 016 chi è nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 041 MAR 013 017 Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! 041 MAR 013 018 Pregate che ciò non accada d'inverno; 041 MAR 013 019 perché quei giorni saranno una tribolazione, quale non è mai stata dall'inizio della creazione, fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà. 041 MAR 013 020 Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti che si è scelto ha abbreviato quei giorni. 041 MAR 013 021 Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui, ecco è là", non ci credete; 041 MAR 013 022 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti. 041 MAR 013 023 Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto. 041 MAR 013 024 il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore In quei giorni, dopo quella tribolazione, 041 MAR 013 025 e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. 041 MAR 013 026 Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nub i con grande potenza e gloria. 041 MAR 013 027 Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. 041 MAR 013 028 Dal fico imparate questa parabola: quando gia il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l'estate è vicina; 041 MAR 013 029 così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. 041 MAR 013 030 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. 041 MAR 013 031 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 041 MAR 013 032 Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre. 041 MAR 013 033 State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. 041 MAR 013 034 E' come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. 041 MAR 013 035 Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, 041 MAR 013 036 perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati. 041 MAR 013 037 Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!». 041 MAR 014 001 Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. 041 MAR 014 002 Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo». 041 MAR 014 003 Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo. 041 MAR 014 004 Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? 041 MAR 014 005 Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. 041 MAR 014 006 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; 041 MAR 014 007 i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. 041 MAR 014 008 Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 041 MAR 014 009 In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto». 041 MAR 014 010 Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. 041 MAR 014 011 Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo. 041 MAR 014 012 Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». 041 MAR 014 013 Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo 041 MAR 014 014 e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 041 MAR 014 015 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi». 041 MAR 014 016 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua. 041 MAR 014 017 Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. 041 MAR 014 018 Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». 041 MAR 014 019 Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?». 041 MAR 014 020 Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. 041 MAR 014 021 Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!». 041 MAR 014 022 Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 041 MAR 014 023 Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 041 MAR 014 024 E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. 041 MAR 014 025 In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio». 041 MAR 014 026 E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 041 MAR 014 027 Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse. 041 MAR 014 028 Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea». 041 MAR 014 029 Allora Pietro gli disse: «Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò». 041 MAR 014 030 Gesù gli disse: «In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte». 041 MAR 014 031 Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano anche tutti gli altri. 041 MAR 014 032 Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». 041 MAR 014 033 Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. 041 MAR 014 034 Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». 041 MAR 014 035 Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. 041 MAR 014 036 E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu». 041 MAR 014 037 Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? 041 MAR 014 038 Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 041 MAR 014 039 Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. 041 MAR 014 040 Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli. 041 MAR 014 041 Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. 041 MAR 014 042 Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino». 041 MAR 014 043 E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. 041 MAR 014 044 Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». 041 MAR 014 045 Allora gli si accostò dicendo: «Rabbì» e lo baciò. 041 MAR 014 046 Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. 041 MAR 014 047 Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio. 041 MAR 014 048 Allora Gesù disse loro: «Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi. 041 MAR 014 049 Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!». 041 MAR 014 050 Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. 041 MAR 014 051 Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. 041 MAR 014 052 Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo. 041 MAR 014 053 Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 041 MAR 014 054 Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. 041 MAR 014 055 Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 041 MAR 014 056 Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi. 041 MAR 014 057 Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 041 MAR 014 058 «Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo». 041 MAR 014 059 Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde. 041 MAR 014 060 Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». 041 MAR 014 061 Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». 041 MAR 014 062 il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo ». Gesù rispose: «Io lo sono! 041 MAR 014 063 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 041 MAR 014 064 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte. 041 MAR 014 065 Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: «Indovina». I servi intanto lo percuotevano. 041 MAR 014 066 Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote 041 MAR 014 067 e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». 041 MAR 014 068 Ma egli negò: «Non so e non capisco quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò. 041 MAR 014 069 E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è di quelli». 041 MAR 014 070 Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: «Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo». 041 MAR 014 071 Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo che voi dite». 041 MAR 014 072 Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte». E scoppiò in pianto. 041 MAR 015 001 Al mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo condussero e lo consegnarono a Pilato. 041 MAR 015 002 Allora Pilato prese a interrogarlo: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». 041 MAR 015 003 I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte accuse. 041 MAR 015 004 Pilato lo interrogò di nuovo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». 041 MAR 015 005 Ma Gesù non rispose più nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato. 041 MAR 015 006 Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta. 041 MAR 015 007 Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio. 041 MAR 015 008 La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva. 041 MAR 015 009 Allora Pilato rispose loro: «Volete che vi rilasci il re dei Giudei?». 041 MAR 015 010 Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. 041 MAR 015 011 Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. 041 MAR 015 012 Pilato replicò: «Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». 041 MAR 015 013 Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». 041 MAR 015 014 Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». 041 MAR 015 015 E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. 041 MAR 015 016 Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. 041 MAR 015 017 Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. 041 MAR 015 018 Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». 041 MAR 015 019 E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. 041 MAR 015 020 Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. 041 MAR 015 021 Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. 041 MAR 015 022 Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio, 041 MAR 015 023 e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. 041 MAR 015 024 Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere. 041 MAR 015 025 Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. 041 MAR 015 026 E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. 041 MAR 015 027 Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. 041 MAR 015 029 I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, esclamavano: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, 041 MAR 015 030 salva te stesso scendendo dalla croce!». 041 MAR 015 031 Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui, dicevano: «Ha salvato altri, non può salvare se stesso! 041 MAR 015 032 Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. 041 MAR 015 033 Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. 041 MAR 015 034 Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 041 MAR 015 035 Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Ecco, chiama Elia!». 041 MAR 015 036 Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce». 041 MAR 015 037 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. 041 MAR 015 038 Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso. 041 MAR 015 039 Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!». 041 MAR 015 040 C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di ioses, e Salome, 041 MAR 015 041 che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme. 041 MAR 015 042 Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, 041 MAR 015 043 Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. 041 MAR 015 044 Pilato si meravigliò che fosse gia morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. 041 MAR 015 045 Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 041 MAR 015 046 Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro. 041 MAR 015 047 Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto. 041 MAR 016 001 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. 041 MAR 016 002 Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. 041 MAR 016 003 Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». 041 MAR 016 004 Ma, guardando, videro che il masso era gia stato rotolato via, benché fosse molto grande. 041 MAR 016 005 Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. 041 MAR 016 006 Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. 041 MAR 016 007 Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». 041 MAR 016 008 Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura. 041 MAR 016 009 (note: The most reliable and earliest manuscripts do not include Mark 16:9-20.) Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. 041 MAR 016 010 Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. 041 MAR 016 011 Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. 041 MAR 016 012 Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. 041 MAR 016 013 Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere. 041 MAR 016 014 Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. 041 MAR 016 015 Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 041 MAR 016 016 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 041 MAR 016 017 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 041 MAR 016 018 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». 041 MAR 016 019 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. 041 MAR 016 020 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano. # # BOOK 042 LUK Luke Luca 042 LUK 001 001 Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, 042 LUK 001 002 come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, 042 LUK 001 003 così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, 042 LUK 001 004 perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. 042 LUK 001 005 Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. 042 LUK 001 006 Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 042 LUK 001 007 Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. 042 LUK 001 008 Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, 042 LUK 001 009 secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. 042 LUK 001 010 Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. 042 LUK 001 011 Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. 042 LUK 001 012 Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 042 LUK 001 013 Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. 042 LUK 001 014 Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, 042 LUK 001 015 poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 042 LUK 001 016 e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. 042 LUK 001 017 Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». 042 LUK 001 018 Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». 042 LUK 001 019 L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. 042 LUK 001 020 Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo». 042 LUK 001 021 Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. 042 LUK 001 022 Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. 042 LUK 001 023 Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. 042 LUK 001 024 Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: 042 LUK 001 025 «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini». 042 LUK 001 026 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 042 LUK 001 027 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 042 LUK 001 028 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 042 LUK 001 029 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 042 LUK 001 030 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 042 LUK 001 031 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 042 LUK 001 032 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 042 LUK 001 033 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». (aiōn g165) 042 LUK 001 034 Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 042 LUK 001 035 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 042 LUK 001 036 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 042 LUK 001 037 nulla è impossibile a Dio ». 042 LUK 001 038 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. 042 LUK 001 039 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. 042 LUK 001 040 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 042 LUK 001 041 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 042 LUK 001 042 ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 042 LUK 001 043 A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 042 LUK 001 044 Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 042 LUK 001 045 E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». 042 LUK 001 046 L'anima mia magnifica il Signore Allora Maria disse: 042 LUK 001 047 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 042 LUK 001 048 perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 042 LUK 001 049 Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente Santo è il suo nome: 042 LUK 001 050 di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. 042 LUK 001 051 Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; 042 LUK 001 052 ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; 042 LUK 001 053 ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. 042 LUK 001 054 Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, 042 LUK 001 055 come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». (aiōn g165) 042 LUK 001 056 Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. 042 LUK 001 057 Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 042 LUK 001 058 I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. 042 LUK 001 059 All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. 042 LUK 001 060 Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 042 LUK 001 061 Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 042 LUK 001 062 Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 042 LUK 001 063 Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 042 LUK 001 064 In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 042 LUK 001 065 Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 042 LUK 001 066 Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. 042 LUK 001 067 Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo: 042 LUK 001 068 « Benedetto il Signore Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, 042 LUK 001 069 e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, 042 LUK 001 070 come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo: (aiōn g165) 042 LUK 001 071 salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. 042 LUK 001 072 Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, 042 LUK 001 073 del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, 042 LUK 001 074 di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, 042 LUK 001 075 in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. 042 LUK 001 076 E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo innanzi al Signore a preparargli le strade, 042 LUK 001 077 per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, 042 LUK 001 078 grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge 042 LUK 001 079 per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace». 042 LUK 001 080 Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. 042 LUK 002 001 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 042 LUK 002 002 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 042 LUK 002 003 Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 042 LUK 002 004 Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 042 LUK 002 005 per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 042 LUK 002 006 Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 042 LUK 002 007 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 042 LUK 002 008 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 042 LUK 002 009 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 042 LUK 002 010 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 042 LUK 002 011 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 042 LUK 002 012 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 042 LUK 002 013 E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: 042 LUK 002 014 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». 042 LUK 002 015 Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 042 LUK 002 016 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 042 LUK 002 017 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 042 LUK 002 018 Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 042 LUK 002 019 Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. 042 LUK 002 020 I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. 042 LUK 002 021 Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. 042 LUK 002 022 Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, 042 LUK 002 023 come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; 042 LUK 002 024 e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. 042 LUK 002 025 Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; 042 LUK 002 026 lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. 042 LUK 002 027 Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, 042 LUK 002 028 lo prese tra le braccia e benedisse Dio: 042 LUK 002 029 «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; 042 LUK 002 030 perché i miei occhi han visto la tua salvezza, 042 LUK 002 031 preparata da te davanti a tutti i popoli, 042 LUK 002 032 luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». 042 LUK 002 033 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 042 LUK 002 034 Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 042 LUK 002 035 perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima». 042 LUK 002 036 C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, 042 LUK 002 037 era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 042 LUK 002 038 Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 042 LUK 002 039 Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. 042 LUK 002 040 Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. 042 LUK 002 041 I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 042 LUK 002 042 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; 042 LUK 002 043 ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 042 LUK 002 044 Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 042 LUK 002 045 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 042 LUK 002 046 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 042 LUK 002 047 E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 042 LUK 002 048 Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 042 LUK 002 049 Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 042 LUK 002 050 Ma essi non compresero le sue parole. 042 LUK 002 051 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 042 LUK 002 052 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. 042 LUK 003 001 Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène, 042 LUK 003 002 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 042 LUK 003 003 Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 042 LUK 003 004 Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: 042 LUK 003 005 Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. 042 LUK 003 006 Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! 042 LUK 003 007 Diceva dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente? 042 LUK 003 008 Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre. 042 LUK 003 009 Anzi, la scure è gia posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco». 042 LUK 003 010 Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». 042 LUK 003 011 Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». 042 LUK 003 012 Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». 042 LUK 003 013 Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 042 LUK 003 014 Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». 042 LUK 003 015 Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, 042 LUK 003 016 Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 042 LUK 003 017 Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile». 042 LUK 003 018 Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella. 042 LUK 003 019 Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva commesso, 042 LUK 003 020 aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione. 042 LUK 003 021 Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 042 LUK 003 022 e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto». 042 LUK 003 023 Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, 042 LUK 003 024 figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe, 042 LUK 003 025 figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài, 042 LUK 003 026 figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda, 042 LUK 003 027 figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri, 042 LUK 003 028 figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, 042 LUK 003 029 figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, 042 LUK 003 030 figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, 042 LUK 003 031 figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide, 042 LUK 003 032 figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson, 042 LUK 003 033 figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, 042 LUK 003 034 figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, 042 LUK 003 035 figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, 042 LUK 003 036 figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, 042 LUK 003 037 figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam, 042 LUK 003 038 figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio. 042 LUK 004 001 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto 042 LUK 004 002 dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. 042 LUK 004 003 Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane». 042 LUK 004 004 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo ». 042 LUK 004 005 Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: 042 LUK 004 006 «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. 042 LUK 004 007 Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». 042 LUK 004 008 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai ». 042 LUK 004 009 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; 042 LUK 004 010 Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; sta scritto infatti: 042 LUK 004 011 essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra ». e anche: 042 LUK 004 012 Gesù gli rispose: «E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo ». 042 LUK 004 013 Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato. 042 LUK 004 014 Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 042 LUK 004 015 Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. 042 LUK 004 016 Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. 042 LUK 004 017 Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: 042 LUK 004 018 Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, 042 LUK 004 019 e predicare un anno di grazia del Signore. 042 LUK 004 020 Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. 042 LUK 004 021 Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». 042 LUK 004 022 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». 042 LUK 004 023 Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». 042 LUK 004 024 Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. 042 LUK 004 025 Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 042 LUK 004 026 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 042 LUK 004 027 C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro». 042 LUK 004 028 All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 042 LUK 004 029 si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. 042 LUK 004 030 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. 042 LUK 004 031 Poi discese a Cafarnao, una città della Galilea, e al sabato ammaestrava la gente. 042 LUK 004 032 Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità. 042 LUK 004 033 Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: 042 LUK 004 034 «Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!». 042 LUK 004 035 Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». Eil demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male. 042 LUK 004 036 Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?». 042 LUK 004 037 E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione. 042 LUK 004 038 Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. 042 LUK 004 039 Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli. 042 LUK 004 040 Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. 042 LUK 004 041 Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo. 042 LUK 004 042 Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro. 042 LUK 004 043 Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». 042 LUK 004 044 E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea. 042 LUK 005 001 Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret 042 LUK 005 002 e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 042 LUK 005 003 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. 042 LUK 005 004 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». 042 LUK 005 005 Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 042 LUK 005 006 E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 042 LUK 005 007 Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 042 LUK 005 008 Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». 042 LUK 005 009 Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; 042 LUK 005 010 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 042 LUK 005 011 Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. 042 LUK 005 012 Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi». 042 LUK 005 013 Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui. 042 LUK 005 014 Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi». 042 LUK 005 015 La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. 042 LUK 005 016 Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare. 042 LUK 005 017 Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 042 LUK 005 018 Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. 042 LUK 005 019 Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. 042 LUK 005 020 Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». 042 LUK 005 021 Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?». 042 LUK 005 022 Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? 042 LUK 005 023 Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? 042 LUK 005 024 Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». 042 LUK 005 025 Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. 042 LUK 005 026 Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose». 042 LUK 005 027 Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». 042 LUK 005 028 Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. 042 LUK 005 029 Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. 042 LUK 005 030 I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?». 042 LUK 005 031 Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 042 LUK 005 032 io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi». 042 LUK 005 033 Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!». 042 LUK 005 034 Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? 042 LUK 005 035 Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». 042 LUK 005 036 Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. 042 LUK 005 037 E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. 042 LUK 005 038 Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. 042 LUK 005 039 Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!». 042 LUK 006 001 Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. 042 LUK 006 002 Alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?». 042 LUK 006 003 Gesù rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? 042 LUK 006 004 Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». 042 LUK 006 005 E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato». 042 LUK 006 006 Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita. 042 LUK 006 007 Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui. 042 LUK 006 008 Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato. 042 LUK 006 009 Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?». 042 LUK 006 010 E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì. 042 LUK 006 011 Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. 042 LUK 006 012 In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. 042 LUK 006 013 Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: 042 LUK 006 014 Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, 042 LUK 006 015 Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, 042 LUK 006 016 Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. 042 LUK 006 017 Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, 042 LUK 006 018 che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. 042 LUK 006 019 Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti. 042 LUK 006 020 Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. 042 LUK 006 021 Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. 042 LUK 006 022 Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. 042 LUK 006 023 Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. 042 LUK 006 024 Ma guai a voi, ricchi, perché avete gia la vostra consolazione. 042 LUK 006 025 Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. 042 LUK 006 026 Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti. 042 LUK 006 027 Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, 042 LUK 006 028 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. 042 LUK 006 029 A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. 042 LUK 006 030 Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. 042 LUK 006 031 Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. 042 LUK 006 032 Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 042 LUK 006 033 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 042 LUK 006 034 E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 042 LUK 006 035 Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. 042 LUK 006 036 Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. 042 LUK 006 037 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; 042 LUK 006 038 date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio». 042 LUK 006 039 Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? 042 LUK 006 040 Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. 042 LUK 006 041 Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? 042 LUK 006 042 Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. 042 LUK 006 043 Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. 042 LUK 006 044 Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 042 LUK 006 045 L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore. 042 LUK 006 046 Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? 042 LUK 006 047 Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: 042 LUK 006 048 è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. 042 LUK 006 049 Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande». 042 LUK 007 001 Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao. 042 LUK 007 002 Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. 042 LUK 007 003 Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. 042 LUK 007 004 Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, 042 LUK 007 005 perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga». 042 LUK 007 006 Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; 042 LUK 007 007 per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. 042 LUK 007 008 Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa». 042 LUK 007 009 All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». 042 LUK 007 010 E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito. 042 LUK 007 011 In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. 042 LUK 007 012 Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. 042 LUK 007 013 Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». 042 LUK 007 014 E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». 042 LUK 007 015 Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. 042 LUK 007 016 Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». 042 LUK 007 017 La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione. 042 LUK 007 018 Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi 042 LUK 007 019 e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». 042 LUK 007 020 Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». 042 LUK 007 021 In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. 042 LUK 007 022 Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. 042 LUK 007 023 E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!». 042 LUK 007 024 Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? 042 LUK 007 025 E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. 042 LUK 007 026 Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. 042 LUK 007 027 Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te. Egli è colui del quale sta scritto: 042 LUK 007 028 Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. 042 LUK 007 029 Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. 042 LUK 007 030 Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio. 042 LUK 007 031 A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? 042 LUK 007 032 Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: 042 LUK 007 033 E' venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. 042 LUK 007 034 E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. 042 LUK 007 035 Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli». 042 LUK 007 036 Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 042 LUK 007 037 Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; 042 LUK 007 038 e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. 042 LUK 007 039 A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». 042 LUK 007 040 Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure». 042 LUK 007 041 «Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. 042 LUK 007 042 Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». 042 LUK 007 043 Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 042 LUK 007 044 E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 042 LUK 007 045 Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. 042 LUK 007 046 Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 042 LUK 007 047 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». 042 LUK 007 048 Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». 042 LUK 007 049 Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?». 042 LUK 007 050 Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!». 042 LUK 008 001 In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. 042 LUK 008 002 C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, 042 LUK 008 003 Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni. 042 LUK 008 004 Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una parabola: 042 LUK 008 005 «Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. 042 LUK 008 006 Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. 042 LUK 008 007 Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. 042 LUK 008 008 Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!». 042 LUK 008 009 I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. 042 LUK 008 010 vedendo non vedano e udendo non intendano. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perchè 042 LUK 008 011 Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. 042 LUK 008 012 I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. 042 LUK 008 013 Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno. 042 LUK 008 014 Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. 042 LUK 008 015 Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza. 042 LUK 008 016 Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. 042 LUK 008 017 Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. 042 LUK 008 018 Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere». 042 LUK 008 019 Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 042 LUK 008 020 Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». 042 LUK 008 021 Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». 042 LUK 008 022 Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: «Passiamo all'altra riva del lago». Presero il largo. 042 LUK 008 023 Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbattè sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. 042 LUK 008 024 Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. 042 LUK 008 025 Allora disse loro: «Dov'è la vostra fede?». Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui che dà ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?». 042 LUK 008 026 Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. 042 LUK 008 027 Era appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della città posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma nei sepolcri. 042 LUK 008 028 Alla vista di Gesù gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!». 042 LUK 008 029 Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti. 042 LUK 008 030 Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demòni erano entrati in lui. 042 LUK 008 031 E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso. (Abyssos g12) 042 LUK 008 032 Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. 042 LUK 008 033 I demòni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. 042 LUK 008 034 Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei villaggi. 042 LUK 008 035 La gente uscì per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesù e trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento. 042 LUK 008 036 Quelli che erano stati spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito. 042 LUK 008 037 Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro. 042 LUK 008 038 L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: 042 LUK 008 039 «Torna a casa tua e racconta quello che Dio ti ha fatto». L'uomo se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù gli aveva fatto. 042 LUK 008 040 Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa di lui. 042 LUK 008 041 Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, 042 LUK 008 042 perché aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. 042 LUK 008 043 Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, 042 LUK 008 044 gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. 042 LUK 008 045 Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». 042 LUK 008 046 Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». 042 LUK 008 047 Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. 042 LUK 008 048 Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!». 042 LUK 008 049 Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». 042 LUK 008 050 Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». 042 LUK 008 051 Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. 042 LUK 008 052 Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». 042 LUK 008 053 Essi lo deridevano, sapendo che era morta, 042 LUK 008 054 ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». 042 LUK 008 055 Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare. 042 LUK 008 056 I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto. 042 LUK 009 001 Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie. 042 LUK 009 002 E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi. 042 LUK 009 003 Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno. 042 LUK 009 004 In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino. 042 LUK 009 005 Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi». 042 LUK 009 006 Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni. 042 LUK 009 007 Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti», 042 LUK 009 008 altri: «E' apparso Elia», e altri ancora: «E' risorto uno degli antichi profeti». 042 LUK 009 009 Ma Erode diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo. 042 LUK 009 010 Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida. 042 LUK 009 011 Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. 042 LUK 009 012 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». 042 LUK 009 013 Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 042 LUK 009 014 C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». 042 LUK 009 015 Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. 042 LUK 009 016 Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 042 LUK 009 017 Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste. 042 LUK 009 018 Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la gente?». 042 LUK 009 019 Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto». 042 LUK 009 020 Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio». 042 LUK 009 021 Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. 042 LUK 009 022 «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». 042 LUK 009 023 Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 042 LUK 009 024 Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. 042 LUK 009 025 Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? 042 LUK 009 026 Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. 042 LUK 009 027 In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio». 042 LUK 009 028 Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 042 LUK 009 029 E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 042 LUK 009 030 Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, 042 LUK 009 031 apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. 042 LUK 009 032 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 042 LUK 009 033 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. 042 LUK 009 034 Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. 042 LUK 009 035 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». 042 LUK 009 036 Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. 042 LUK 009 037 Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro. 042 LUK 009 038 A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché è l'unico che ho. 042 LUK 009 039 Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli dà schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito. 042 LUK 009 040 Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». 042 LUK 009 041 Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio». 042 LUK 009 042 Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre. 042 LUK 009 043 E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio. Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: 042 LUK 009 044 «Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini». 042 LUK 009 045 Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento. 042 LUK 009 046 Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande. 042 LUK 009 047 Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: 042 LUK 009 048 «Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». 042 LUK 009 049 Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci». 042 LUK 009 050 Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». 042 LUK 009 051 Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme 042 LUK 009 052 e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. 042 LUK 009 053 Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. 042 LUK 009 054 Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». 042 LUK 009 055 Ma Gesù si voltò e li rimproverò. 042 LUK 009 056 E si avviarono verso un altro villaggio. 042 LUK 009 057 Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». 042 LUK 009 058 Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». 042 LUK 009 059 A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». 042 LUK 009 060 Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio». 042 LUK 009 061 Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa». 042 LUK 009 062 Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». 042 LUK 010 001 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 042 LUK 010 002 Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 042 LUK 010 003 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 042 LUK 010 004 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 042 LUK 010 005 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 042 LUK 010 006 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 042 LUK 010 007 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 042 LUK 010 008 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 042 LUK 010 009 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 042 LUK 010 010 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 042 LUK 010 011 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 042 LUK 010 012 Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città. 042 LUK 010 013 Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. 042 LUK 010 014 Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. 042 LUK 010 015 sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata! E tu, Cafarnao, (Hadēs g86) 042 LUK 010 016 Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato». 042 LUK 010 017 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 042 LUK 010 018 Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 042 LUK 010 019 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 042 LUK 010 020 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli». 042 LUK 010 021 In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. 042 LUK 010 022 Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». 042 LUK 010 023 E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. 042 LUK 010 024 Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono». 042 LUK 010 025 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». (aiōnios g166) 042 LUK 010 026 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 042 LUK 010 027 Costui rispose: « Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso ». 042 LUK 010 028 E Gesù: «Hai risposto bene; fà questo e vivrai». 042 LUK 010 029 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 042 LUK 010 030 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 042 LUK 010 031 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 042 LUK 010 032 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 042 LUK 010 033 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 042 LUK 010 034 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 042 LUK 010 035 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 042 LUK 010 036 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 042 LUK 010 037 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso». 042 LUK 010 038 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 042 LUK 010 039 Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 042 LUK 010 040 Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 042 LUK 010 041 Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 042 LUK 010 042 ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». 042 LUK 011 001 Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 042 LUK 011 002 Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: 042 LUK 011 003 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, 042 LUK 011 004 e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione». 042 LUK 011 005 Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, 042 LUK 011 006 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; 042 LUK 011 007 e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; 042 LUK 011 008 vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. 042 LUK 011 009 Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 042 LUK 011 010 Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 042 LUK 011 011 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? 042 LUK 011 012 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 042 LUK 011 013 Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!». 042 LUK 011 014 Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. 042 LUK 011 015 Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». 042 LUK 011 016 Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 042 LUK 011 017 Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. 042 LUK 011 018 Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. 042 LUK 011 019 Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. 042 LUK 011 020 Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. 042 LUK 011 021 Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. 042 LUK 011 022 Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. 042 LUK 011 023 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. 042 LUK 011 024 Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. 042 LUK 011 025 Venuto, la trova spazzata e adorna. 042 LUK 011 026 Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima». 042 LUK 011 027 Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». 042 LUK 011 028 Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». 042 LUK 011 029 Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona. 042 LUK 011 030 Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. 042 LUK 011 031 La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui. 042 LUK 011 032 Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui. 042 LUK 011 033 Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce. 042 LUK 011 034 La lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. 042 LUK 011 035 Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. 042 LUK 011 036 Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore». 042 LUK 011 037 Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. 042 LUK 011 038 Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 042 LUK 011 039 Allora il Signore gli disse: «Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. 042 LUK 011 040 Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? 042 LUK 011 041 Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo. 042 LUK 011 042 Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. 042 LUK 011 043 Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. 042 LUK 011 044 Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». 042 LUK 011 045 Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi anche noi». 042 LUK 011 046 Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! 042 LUK 011 047 Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. 042 LUK 011 048 Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. 042 LUK 011 049 Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; 042 LUK 011 050 perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, 042 LUK 011 051 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 042 LUK 011 052 Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito». 042 LUK 011 053 Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, 042 LUK 011 054 tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. 042 LUK 012 001 Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. 042 LUK 012 002 Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 042 LUK 012 003 Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. 042 LUK 012 004 A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. 042 LUK 012 005 Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. (Geenna g1067) 042 LUK 012 006 Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 042 LUK 012 007 Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri. 042 LUK 012 008 Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; 042 LUK 012 009 ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. 042 LUK 012 010 Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. 042 LUK 012 011 Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; 042 LUK 012 012 perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». 042 LUK 012 013 Uno della folla gli disse: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me l'eredità». 042 LUK 012 014 Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 042 LUK 012 015 E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». 042 LUK 012 016 Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. 042 LUK 012 017 Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? 042 LUK 012 018 E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 042 LUK 012 019 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. 042 LUK 012 020 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? 042 LUK 012 021 Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio». 042 LUK 012 022 Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete. 042 LUK 012 023 La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. 042 LUK 012 024 Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete! 042 LUK 012 025 Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 042 LUK 012 026 Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? 042 LUK 012 027 Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 042 LUK 012 028 Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede? 042 LUK 012 029 Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia: 042 LUK 012 030 di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. 042 LUK 012 031 Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta. 042 LUK 012 032 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno. 042 LUK 012 033 Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. 042 LUK 012 034 Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. 042 LUK 012 035 Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; 042 LUK 012 036 siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. 042 LUK 012 037 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 042 LUK 012 038 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! 042 LUK 012 039 Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 042 LUK 012 040 Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate». 042 LUK 012 041 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 042 LUK 012 042 Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? 042 LUK 012 043 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. 042 LUK 012 044 In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 042 LUK 012 045 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 042 LUK 012 046 il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. 042 LUK 012 047 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 042 LUK 012 048 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più. 042 LUK 012 049 Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso! 042 LUK 012 050 C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! 042 LUK 012 051 Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. 042 LUK 012 052 D'ora innanzi in una casa di cinque persone 042 LUK 012 053 figlio contro padre, figlia contro madre, nuora contro suocera ». si divideranno tre contro due e due contro tre; 042 LUK 012 054 Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. 042 LUK 012 055 E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. 042 LUK 012 056 Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? 042 LUK 012 057 E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? 042 LUK 012 058 Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. 042 LUK 012 059 Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo». 042 LUK 013 001 In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. 042 LUK 013 002 Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? 042 LUK 013 003 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 042 LUK 013 004 O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 042 LUK 013 005 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». 042 LUK 013 006 Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 042 LUK 013 007 Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? 042 LUK 013 008 Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime 042 LUK 013 009 e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai». 042 LUK 013 010 Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. 042 LUK 013 011 C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. 042 LUK 013 012 Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», 042 LUK 013 013 e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. 042 LUK 013 014 Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato». 042 LUK 013 015 Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? 042 LUK 013 016 E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». 042 LUK 013 017 Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. 042 LUK 013 018 Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? 042 LUK 013 019 E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami». 042 LUK 013 020 E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? 042 LUK 013 021 E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata». 042 LUK 013 022 Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. 042 LUK 013 023 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: 042 LUK 013 024 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 042 LUK 013 025 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 042 LUK 013 026 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 042 LUK 013 027 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! 042 LUK 013 028 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 042 LUK 013 029 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 042 LUK 013 030 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi». 042 LUK 013 031 In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». 042 LUK 013 032 Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. 042 LUK 013 033 Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. 042 LUK 013 034 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! 042 LUK 013 035 Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! ». 042 LUK 014 001 Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. 042 LUK 014 002 Davanti a lui stava un idropico. 042 LUK 014 003 Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «E' lecito o no curare di sabato?». 042 LUK 014 004 Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 042 LUK 014 005 Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?». 042 LUK 014 006 E non potevano rispondere nulla a queste parole. 042 LUK 014 007 Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: 042 LUK 014 008 «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te 042 LUK 014 009 e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 042 LUK 014 010 Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 042 LUK 014 011 Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». 042 LUK 014 012 Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. 042 LUK 014 013 Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 042 LUK 014 014 e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». 042 LUK 014 015 Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!». 042 LUK 014 016 Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 042 LUK 014 017 All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. 042 LUK 014 018 Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. 042 LUK 014 019 Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. 042 LUK 014 020 Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. 042 LUK 014 021 Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. 042 LUK 014 022 Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. 042 LUK 014 023 Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. 042 LUK 014 024 Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena». 042 LUK 014 025 Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: 042 LUK 014 026 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 042 LUK 014 027 Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo. 042 LUK 014 028 Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? 042 LUK 014 029 Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: 042 LUK 014 030 Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. 042 LUK 014 031 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 042 LUK 014 032 Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. 042 LUK 014 033 Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. 042 LUK 014 034 Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà? 042 LUK 014 035 Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda». 042 LUK 015 001 Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 042 LUK 015 002 I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 042 LUK 015 003 Allora egli disse loro questa parabola: 042 LUK 015 004 «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? 042 LUK 015 005 Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, 042 LUK 015 006 va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. 042 LUK 015 007 Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. 042 LUK 015 008 O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? 042 LUK 015 009 E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 042 LUK 015 010 Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte». 042 LUK 015 011 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 042 LUK 015 012 Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 042 LUK 015 013 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 042 LUK 015 014 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 042 LUK 015 015 Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 042 LUK 015 016 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 042 LUK 015 017 Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 042 LUK 015 018 Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 042 LUK 015 019 non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 042 LUK 015 020 Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 042 LUK 015 021 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 042 LUK 015 022 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. 042 LUK 015 023 Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 042 LUK 015 024 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. 042 LUK 015 025 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 042 LUK 015 026 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 042 LUK 015 027 Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 042 LUK 015 028 Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 042 LUK 015 029 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 042 LUK 015 030 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 042 LUK 015 031 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 042 LUK 015 032 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». 042 LUK 016 001 Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. 042 LUK 016 002 Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. 042 LUK 016 003 L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. 042 LUK 016 004 So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. 042 LUK 016 005 Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: 042 LUK 016 006 Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. 042 LUK 016 007 Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. 042 LUK 016 008 Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. (aiōn g165) 042 LUK 016 009 Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. (aiōnios g166) 042 LUK 016 010 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto. 042 LUK 016 011 Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? 042 LUK 016 012 E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? 042 LUK 016 013 Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona». 042 LUK 016 014 I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui. 042 LUK 016 015 Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio. 042 LUK 016 016 La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi. 042 LUK 016 017 E' più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge. 042 LUK 016 018 Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio. 042 LUK 016 019 C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. 042 LUK 016 020 Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, 042 LUK 016 021 bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. 042 LUK 016 022 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 042 LUK 016 023 Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. (Hadēs g86) 042 LUK 016 024 Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. 042 LUK 016 025 Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. 042 LUK 016 026 Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. 042 LUK 016 027 E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, 042 LUK 016 028 perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. 042 LUK 016 029 Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. 042 LUK 016 030 E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. 042 LUK 016 031 Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi». 042 LUK 017 001 Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. 042 LUK 017 002 E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. 042 LUK 017 003 State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. 042 LUK 017 004 E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai». 042 LUK 017 005 Gli apostoli dissero al Signore: 042 LUK 017 006 «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe. 042 LUK 017 007 Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? 042 LUK 017 008 Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? 042 LUK 017 009 Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 042 LUK 017 010 Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». 042 LUK 017 011 Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. 042 LUK 017 012 Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, 042 LUK 017 013 alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». 042 LUK 017 014 Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. 042 LUK 017 015 Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; 042 LUK 017 016 e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. 042 LUK 017 017 Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? 042 LUK 017 018 Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: 042 LUK 017 019 «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!». 042 LUK 017 020 Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose: 042 LUK 017 021 «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». 042 LUK 017 022 Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. 042 LUK 017 023 Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. 042 LUK 017 024 Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. 042 LUK 017 025 Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione. 042 LUK 017 026 Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: 042 LUK 017 027 mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. 042 LUK 017 028 Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 042 LUK 017 029 ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. 042 LUK 017 030 Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà. 042 LUK 017 031 In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. 042 LUK 017 032 Ricordatevi della moglie di Lot. 042 LUK 017 033 Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. 042 LUK 017 034 Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; 042 LUK 017 035 due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata». 042 LUK 017 037 Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi». 042 LUK 018 001 Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: 042 LUK 018 002 «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. 042 LUK 018 003 In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. 042 LUK 018 004 Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, 042 LUK 018 005 poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». 042 LUK 018 006 E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. 042 LUK 018 007 E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? 042 LUK 018 008 Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». 042 LUK 018 009 Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: 042 LUK 018 010 «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 042 LUK 018 011 Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 042 LUK 018 012 Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. 042 LUK 018 013 Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. 042 LUK 018 014 Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». 042 LUK 018 015 Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. 042 LUK 018 016 Allora Gesù li fece venire avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 042 LUK 018 017 In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà». 042 LUK 018 018 Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?». (aiōnios g166) 042 LUK 018 019 Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. 042 LUK 018 020 Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre ». 042 LUK 018 021 Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza». 042 LUK 018 022 Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi». 042 LUK 018 023 Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco. 042 LUK 018 024 Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. 042 LUK 018 025 E' più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!». 042 LUK 018 026 Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà essere salvato?». 042 LUK 018 027 Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio». 042 LUK 018 028 Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito». 042 LUK 018 029 Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, 042 LUK 018 030 che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà». (aiōn g165, aiōnios g166) 042 LUK 018 031 Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà. 042 LUK 018 032 Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi 042 LUK 018 033 e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». 042 LUK 018 034 Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto. 042 LUK 018 035 Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. 042 LUK 018 036 Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. 042 LUK 018 037 Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!». 042 LUK 018 038 Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». 042 LUK 018 039 Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 042 LUK 018 040 Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: 042 LUK 018 041 «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». 042 LUK 018 042 E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». 042 LUK 018 043 Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio. 042 LUK 019 001 Entrato in Gerico, attraversava la città. 042 LUK 019 002 Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 042 LUK 019 003 cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. 042 LUK 019 004 Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. 042 LUK 019 005 Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 042 LUK 019 006 In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. 042 LUK 019 007 Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E' andato ad alloggiare da un peccatore!». 042 LUK 019 008 Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 042 LUK 019 009 Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; 042 LUK 019 010 il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». 042 LUK 019 011 Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. 042 LUK 019 012 Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. 042 LUK 019 013 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 042 LUK 019 014 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi. 042 LUK 019 015 Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. 042 LUK 019 016 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. 042 LUK 019 017 Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. 042 LUK 019 018 Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. 042 LUK 019 019 Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città. 042 LUK 019 020 Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; 042 LUK 019 021 avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. 042 LUK 019 022 Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: 042 LUK 019 023 perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi. 042 LUK 019 024 Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci 042 LUK 019 025 Gli risposero: Signore, ha gia dieci mine! 042 LUK 019 026 Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 042 LUK 019 027 E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me». 042 LUK 019 028 Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme. 042 LUK 019 029 Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: 042 LUK 019 030 «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui. 042 LUK 019 031 E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno». 042 LUK 019 032 Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto. 042 LUK 019 033 Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché sciogliete il puledro?». 042 LUK 019 034 Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». 042 LUK 019 035 Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. 042 LUK 019 036 Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. 042 LUK 019 037 Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: 042 LUK 019 038 « Benedetto colui che viene, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». 042 LUK 019 039 Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». 042 LUK 019 040 Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre». 042 LUK 019 041 Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: 042 LUK 019 042 «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. 042 LUK 019 043 Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; 042 LUK 019 044 abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». 042 LUK 019 045 Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori, 042 LUK 019 046 La mia casa sarà casa di preghiera. una spelonca di ladri! ». dicendo: «Sta scritto: 042 LUK 019 047 Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; 042 LUK 019 048 ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole. 042 LUK 020 001 Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo: 042 LUK 020 002 «Dicci con quale autorità fai queste cose o chi è che t'ha dato quest'autorità». 042 LUK 020 003 E Gesù disse loro: «Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi: 042 LUK 020 004 Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?». 042 LUK 020 005 Allora essi discutevano fra loro: «Se diciamo "dal Cielo", risponderà: "Perché non gli avete creduto?". 042 LUK 020 006 E se diciamo "dagli uomini", tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un profeta». 042 LUK 020 007 Risposero quindi di non saperlo. 042 LUK 020 008 E Gesù disse loro: «Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose». 042 LUK 020 009 Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo. 042 LUK 020 010 A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. 042 LUK 020 011 Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote. 042 LUK 020 012 Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono. 042 LUK 020 013 Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. 042 LUK 020 014 Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra. 042 LUK 020 015 E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? 042 LUK 020 016 Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma essi, udito ciò, esclamarono: «Non sia mai!». 042 LUK 020 017 La pietra che i costruttori hanno scartata, è diventata testata d'angolo? Allora egli si volse verso di loro e disse: «Che cos'è dunque ciò che è scritto: 042 LUK 020 018 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo stritolerà». 042 LUK 020 019 Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro. 042 LUK 020 020 Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore. 042 LUK 020 021 Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via di Dio. 042 LUK 020 022 E' lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?». 042 LUK 020 023 Conoscendo la loro malizia, disse: 042 LUK 020 024 «Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». 042 LUK 020 025 Ed egli disse: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». 042 LUK 020 026 Così non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero. 042 LUK 020 027 Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: 042 LUK 020 028 «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. 042 LUK 020 029 C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 042 LUK 020 030 Allora la prese il secondo 042 LUK 020 031 e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. 042 LUK 020 032 Da ultimo anche la donna morì. 042 LUK 020 033 Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». 042 LUK 020 034 Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; (aiōn g165) 042 LUK 020 035 ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; (aiōn g165) 042 LUK 020 036 e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. 042 LUK 020 037 Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 042 LUK 020 038 Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». 042 LUK 020 039 Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». 042 LUK 020 040 E non osavano più fargli alcuna domanda. 042 LUK 020 041 Egli poi disse loro: «Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide, 042 LUK 020 042 Ha detto il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, se Davide stesso nel libro dei Salmi dice: 042 LUK 020 043 finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi? 042 LUK 020 044 Davide dunque lo chiama Signore; perciò come può essere suo figlio?». 042 LUK 020 045 E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli: 042 LUK 020 046 «Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; 042 LUK 020 047 divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna più severa». 042 LUK 021 001 Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. 042 LUK 021 002 Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli 042 LUK 021 003 e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. 042 LUK 021 004 Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere». 042 LUK 021 005 Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: 042 LUK 021 006 «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». 042 LUK 021 007 Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?». 042 LUK 021 008 Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. 042 LUK 021 009 Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine». 042 LUK 021 010 Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, 042 LUK 021 011 e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. 042 LUK 021 012 Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. 042 LUK 021 013 Questo vi darà occasione di render testimonianza. 042 LUK 021 014 Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; 042 LUK 021 015 io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. 042 LUK 021 016 Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; 042 LUK 021 017 sarete odiati da tutti per causa del mio nome. 042 LUK 021 018 Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. 042 LUK 021 019 Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime. 042 LUK 021 020 Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. 042 LUK 021 021 Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; 042 LUK 021 022 saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia. 042 LUK 021 023 Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. 042 LUK 021 024 Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti. 042 LUK 021 025 Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 042 LUK 021 026 mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 042 LUK 021 027 Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. 042 LUK 021 028 Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». 042 LUK 021 029 E disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; 042 LUK 021 030 quando gia germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina. 042 LUK 021 031 Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 042 LUK 021 032 In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. 042 LUK 021 033 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 042 LUK 021 034 State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; 042 LUK 021 035 come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 042 LUK 021 036 Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». 042 LUK 021 037 Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. 042 LUK 021 038 E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo. 042 LUK 022 001 Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 042 LUK 022 002 e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. 042 LUK 022 003 Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. 042 LUK 022 004 Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. 042 LUK 022 005 Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. 042 LUK 022 006 Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla. 042 LUK 022 007 Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. 042 LUK 022 008 Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare». 042 LUK 022 009 Gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?». 042 LUK 022 010 Ed egli rispose: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà 042 LUK 022 011 e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 042 LUK 022 012 Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate». 042 LUK 022 013 Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua. 042 LUK 022 014 Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 042 LUK 022 015 e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 042 LUK 022 016 poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». 042 LUK 022 017 E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, 042 LUK 022 018 poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio». 042 LUK 022 019 Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 042 LUK 022 020 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi». 042 LUK 022 021 «Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. 042 LUK 022 022 Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!». 042 LUK 022 023 Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò. 042 LUK 022 024 Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande. 042 LUK 022 025 Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. 042 LUK 022 026 Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. 042 LUK 022 027 Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. 042 LUK 022 028 Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; 042 LUK 022 029 e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, 042 LUK 022 030 perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele. 042 LUK 022 031 Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; 042 LUK 022 032 ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli». 042 LUK 022 033 E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte». 042 LUK 022 034 Gli rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi». 042 LUK 022 035 Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». 042 LUK 022 036 Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. 042 LUK 022 037 Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine». 042 LUK 022 038 Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli rispose «Basta!». 042 LUK 022 039 Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 042 LUK 022 040 Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». 042 LUK 022 041 Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: 042 LUK 022 042 «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». 042 LUK 022 043 Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. 042 LUK 022 044 In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. 042 LUK 022 045 Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. 042 LUK 022 046 E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione». 042 LUK 022 047 Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. 042 LUK 022 048 Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?». 042 LUK 022 049 Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». 042 LUK 022 050 E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. 042 LUK 022 051 Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo guarì. 042 LUK 022 052 Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? 042 LUK 022 053 Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre». 042 LUK 022 054 Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. 042 LUK 022 055 Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. 042 LUK 022 056 Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». 042 LUK 022 057 Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». 042 LUK 022 058 Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». 042 LUK 022 059 Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». 042 LUK 022 060 Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. 042 LUK 022 061 Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». 042 LUK 022 062 E, uscito, pianse amaramente. 042 LUK 022 063 Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano, 042 LUK 022 064 lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?». 042 LUK 022 065 E molti altri insulti dicevano contro di lui. 042 LUK 022 066 Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: 042 LUK 022 067 «Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; 042 LUK 022 068 se vi interrogo, non mi risponderete. 042 LUK 022 069 Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio ». 042 LUK 022 070 Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono». 042 LUK 022 071 Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca». 042 LUK 023 001 Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato 042 LUK 023 002 e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re». 042 LUK 023 003 Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». 042 LUK 023 004 Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo». 042 LUK 023 005 Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui». 042 LUK 023 006 Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo 042 LUK 023 007 e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme. 042 LUK 023 008 Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. 042 LUK 023 009 Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla. 042 LUK 023 010 C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. 042 LUK 023 011 Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato. 042 LUK 023 012 In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro. 042 LUK 023 013 Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, 042 LUK 023 014 disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; 042 LUK 023 015 e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. 042 LUK 023 016 Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò». 042 LUK 023 018 Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!». 042 LUK 023 019 Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio. 042 LUK 023 020 Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. 042 LUK 023 021 Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». 042 LUK 023 022 Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò». 042 LUK 023 023 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. 042 LUK 023 024 Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. 042 LUK 023 025 Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà. 042 LUK 023 026 Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. 042 LUK 023 027 Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. 042 LUK 023 028 Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. 042 LUK 023 029 Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. 042 LUK 023 030 Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! 042 LUK 023 031 Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?». 042 LUK 023 032 Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. 042 LUK 023 033 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. 042 LUK 023 034 Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. 042 LUK 023 035 Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». 042 LUK 023 036 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: 042 LUK 023 037 «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 042 LUK 023 038 C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. 042 LUK 023 039 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 042 LUK 023 040 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 042 LUK 023 041 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 042 LUK 023 042 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 042 LUK 023 043 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». 042 LUK 023 044 Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 042 LUK 023 045 Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. 042 LUK 023 046 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito ». Detto questo spirò. 042 LUK 023 047 Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest'uomo era giusto». 042 LUK 023 048 Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto. 042 LUK 023 049 Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti. 042 LUK 023 050 C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. 042 LUK 023 051 Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. 042 LUK 023 052 Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. 042 LUK 023 053 Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. 042 LUK 023 054 Era il giorno della parascève e gia splendevano le luci del sabato. 042 LUK 023 055 Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, 042 LUK 023 056 poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento. 042 LUK 024 001 Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 042 LUK 024 002 Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; 042 LUK 024 003 ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 042 LUK 024 004 Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. 042 LUK 024 005 Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 042 LUK 024 006 Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, 042 LUK 024 007 dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». 042 LUK 024 008 Ed esse si ricordarono delle sue parole. 042 LUK 024 009 E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 042 LUK 024 010 Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. 042 LUK 024 011 Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. 042 LUK 024 012 Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto. 042 LUK 024 013 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 042 LUK 024 014 e conversavano di tutto quello che era accaduto. 042 LUK 024 015 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 042 LUK 024 016 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 042 LUK 024 017 Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 042 LUK 024 018 uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 042 LUK 024 019 Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 042 LUK 024 020 come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 042 LUK 024 021 Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 042 LUK 024 022 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 042 LUK 024 023 e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 042 LUK 024 024 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto». 042 LUK 024 025 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 042 LUK 024 026 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 042 LUK 024 027 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 042 LUK 024 028 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 042 LUK 024 029 Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. 042 LUK 024 030 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 042 LUK 024 031 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 042 LUK 024 032 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 042 LUK 024 033 E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 042 LUK 024 034 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 042 LUK 024 035 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 042 LUK 024 036 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 042 LUK 024 037 Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 042 LUK 024 038 Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 042 LUK 024 039 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». 042 LUK 024 040 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 042 LUK 024 041 Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 042 LUK 024 042 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 042 LUK 024 043 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 042 LUK 024 044 Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 042 LUK 024 045 Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 042 LUK 024 046 «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 042 LUK 024 047 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 042 LUK 024 048 Di questo voi siete testimoni. 042 LUK 024 049 E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto». 042 LUK 024 050 Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 042 LUK 024 051 Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. 042 LUK 024 052 Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; 042 LUK 024 053 e stavano sempre nel tempio lodando Dio. # # BOOK 043 JOH John Giovanni 043 JOH 001 001 In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 043 JOH 001 002 Egli era in principio presso Dio: 043 JOH 001 003 tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. 043 JOH 001 004 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 043 JOH 001 005 la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. 043 JOH 001 006 Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. 043 JOH 001 007 Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 043 JOH 001 008 Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. 043 JOH 001 009 Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 043 JOH 001 010 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. 043 JOH 001 011 Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. 043 JOH 001 012 A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 043 JOH 001 013 i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. 043 JOH 001 014 E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. 043 JOH 001 015 Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». 043 JOH 001 016 Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. 043 JOH 001 017 Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 043 JOH 001 018 Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. 043 JOH 001 019 E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». 043 JOH 001 020 Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». 043 JOH 001 021 Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No». 043 JOH 001 022 Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 043 JOH 001 023 voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Rispose: 043 JOH 001 024 Essi erano stati mandati da parte dei farisei. 043 JOH 001 025 Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 043 JOH 001 026 Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 043 JOH 001 027 uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo». 043 JOH 001 028 Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. 043 JOH 001 029 Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! 043 JOH 001 030 Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. 043 JOH 001 031 Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». 043 JOH 001 032 Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. 043 JOH 001 033 Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. 043 JOH 001 034 E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio». 043 JOH 001 035 Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 043 JOH 001 036 e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». 043 JOH 001 037 E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 043 JOH 001 038 Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». 043 JOH 001 039 Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. 043 JOH 001 040 Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 043 JOH 001 041 Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» 043 JOH 001 042 e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)». 043 JOH 001 043 Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». 043 JOH 001 044 Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. 043 JOH 001 045 Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». 043 JOH 001 046 Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». 043 JOH 001 047 Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». 043 JOH 001 048 Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». 043 JOH 001 049 Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». 043 JOH 001 050 Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». 043 JOH 001 051 Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo». 043 JOH 002 001 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 043 JOH 002 002 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 043 JOH 002 003 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 043 JOH 002 004 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 043 JOH 002 005 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». 043 JOH 002 006 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 043 JOH 002 007 E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. 043 JOH 002 008 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 043 JOH 002 009 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 043 JOH 002 010 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 043 JOH 002 011 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 043 JOH 002 012 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni. 043 JOH 002 013 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 043 JOH 002 014 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 043 JOH 002 015 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 043 JOH 002 016 e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». 043 JOH 002 017 I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. 043 JOH 002 018 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 043 JOH 002 019 Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 043 JOH 002 020 Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 043 JOH 002 021 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 043 JOH 002 022 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 043 JOH 002 023 Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. 043 JOH 002 024 Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti 043 JOH 002 025 e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo. 043 JOH 003 001 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 043 JOH 003 002 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». 043 JOH 003 003 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». 043 JOH 003 004 Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 043 JOH 003 005 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 043 JOH 003 006 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 043 JOH 003 007 Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. 043 JOH 003 008 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 043 JOH 003 009 Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 043 JOH 003 010 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 043 JOH 003 011 In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 043 JOH 003 012 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 043 JOH 003 013 Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. 043 JOH 003 014 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 043 JOH 003 015 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». (aiōnios g166) 043 JOH 003 016 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (aiōnios g166) 043 JOH 003 017 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 043 JOH 003 018 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 043 JOH 003 019 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 043 JOH 003 020 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 043 JOH 003 021 Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio. 043 JOH 003 022 Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. 043 JOH 003 023 Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. 043 JOH 003 024 Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato. 043 JOH 003 025 Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. 043 JOH 003 026 Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». 043 JOH 003 027 Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo. 043 JOH 003 028 Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. 043 JOH 003 029 Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. 043 JOH 003 030 Egli deve crescere e io invece diminuire. 043 JOH 003 031 Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. 043 JOH 003 032 Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; 043 JOH 003 033 chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. 043 JOH 003 034 Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. 043 JOH 003 035 Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 043 JOH 003 036 Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui». (aiōnios g166) 043 JOH 004 001 Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni 043 JOH 004 002 - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, 043 JOH 004 003 lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. 043 JOH 004 004 Doveva perciò attraversare la Samaria. 043 JOH 004 005 Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 043 JOH 004 006 qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. 043 JOH 004 007 Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». 043 JOH 004 008 I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. 043 JOH 004 009 Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. 043 JOH 004 010 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 043 JOH 004 011 Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? 043 JOH 004 012 Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». 043 JOH 004 013 Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; 043 JOH 004 014 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». (aiōn g165, aiōnios g166) 043 JOH 004 015 «Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 043 JOH 004 016 Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». 043 JOH 004 017 Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito"; 043 JOH 004 018 infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 043 JOH 004 019 Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 043 JOH 004 020 I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 043 JOH 004 021 Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. 043 JOH 004 022 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 043 JOH 004 023 Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 043 JOH 004 024 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». 043 JOH 004 025 Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». 043 JOH 004 026 Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo». 043 JOH 004 027 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?». 043 JOH 004 028 La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: 043 JOH 004 029 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?». 043 JOH 004 030 Uscirono allora dalla città e andavano da lui. 043 JOH 004 031 Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 043 JOH 004 032 Ma egli rispose: «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 043 JOH 004 033 E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?». 043 JOH 004 034 Gesù disse loro: «Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 043 JOH 004 035 Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che gia biondeggiano per la mietitura. 043 JOH 004 036 E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. (aiōnios g166) 043 JOH 004 037 Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. 043 JOH 004 038 Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro». 043 JOH 004 039 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 043 JOH 004 040 E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. 043 JOH 004 041 Molti di più credettero per la sua parola 043 JOH 004 042 e dicevano alla donna: «Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo». 043 JOH 004 043 Trascorsi due giorni, partì di là per andare in Galilea. 043 JOH 004 044 Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria. 043 JOH 004 045 Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa. 043 JOH 004 046 Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. 043 JOH 004 047 Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. 043 JOH 004 048 Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». 043 JOH 004 049 Ma il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». 043 JOH 004 050 Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. 043 JOH 004 051 Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». 043 JOH 004 052 S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato». 043 JOH 004 053 Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia. 043 JOH 004 054 Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea. 043 JOH 005 001 Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 043 JOH 005 002 V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, 043 JOH 005 003 sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. 043 JOH 005 004 Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto]. 043 JOH 005 005 Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. 043 JOH 005 006 Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». 043 JOH 005 007 Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me». 043 JOH 005 008 Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». 043 JOH 005 009 E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. 043 JOH 005 010 Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio». 043 JOH 005 011 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina». 043 JOH 005 012 Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?». 043 JOH 005 013 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo. 043 JOH 005 014 Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio». 043 JOH 005 015 Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. 043 JOH 005 016 Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato. 043 JOH 005 017 Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero». 043 JOH 005 018 Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. 043 JOH 005 019 Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. 043 JOH 005 020 Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati. 043 JOH 005 021 Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole; 043 JOH 005 022 il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, 043 JOH 005 023 perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. 043 JOH 005 024 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. (aiōnios g166) 043 JOH 005 025 In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. 043 JOH 005 026 Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; 043 JOH 005 027 e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. 043 JOH 005 028 Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: 043 JOH 005 029 quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. 043 JOH 005 030 Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 043 JOH 005 031 Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; 043 JOH 005 032 ma c'è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace. 043 JOH 005 033 Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità. 043 JOH 005 034 Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi. 043 JOH 005 035 Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce. 043 JOH 005 036 Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 043 JOH 005 037 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, 043 JOH 005 038 e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato. 043 JOH 005 039 Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza. (aiōnios g166) 043 JOH 005 040 Ma voi non volete venire a me per avere la vita. 043 JOH 005 041 Io non ricevo gloria dagli uomini. 043 JOH 005 042 Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio. 043 JOH 005 043 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste. 043 JOH 005 044 E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo? 043 JOH 005 045 Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è gia chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. 043 JOH 005 046 Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. 043 JOH 005 047 Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?». 043 JOH 006 001 Dopo questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, 043 JOH 006 002 e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. 043 JOH 006 003 Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 043 JOH 006 004 Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 043 JOH 006 005 Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». 043 JOH 006 006 Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 043 JOH 006 007 Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». 043 JOH 006 008 Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 043 JOH 006 009 «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». 043 JOH 006 010 Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. 043 JOH 006 011 Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 043 JOH 006 012 E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 043 JOH 006 013 Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. 043 JOH 006 014 Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». 043 JOH 006 015 Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo. 043 JOH 006 016 Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare 043 JOH 006 017 e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. 043 JOH 006 018 Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 043 JOH 006 019 Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. 043 JOH 006 020 Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». 043 JOH 006 021 Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti. 043 JOH 006 022 Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. 043 JOH 006 023 Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. 043 JOH 006 024 Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. 043 JOH 006 025 Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». 043 JOH 006 026 Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. 043 JOH 006 027 Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». (aiōnios g166) 043 JOH 006 028 Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». 043 JOH 006 029 Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato». 043 JOH 006 030 Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? 043 JOH 006 031 I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo ». 043 JOH 006 032 Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; 043 JOH 006 033 il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 043 JOH 006 034 Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». 043 JOH 006 035 Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. 043 JOH 006 036 Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. 043 JOH 006 037 Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, 043 JOH 006 038 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 043 JOH 006 039 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. 043 JOH 006 040 Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno». (aiōnios g166) 043 JOH 006 041 Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 043 JOH 006 042 E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?». 043 JOH 006 043 Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. 043 JOH 006 044 Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 043 JOH 006 045 Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 043 JOH 006 046 Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 043 JOH 006 047 In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. (aiōnios g166) 043 JOH 006 048 Io sono il pane della vita. 043 JOH 006 049 I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 043 JOH 006 050 questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 043 JOH 006 051 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». (aiōn g165) 043 JOH 006 052 Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 043 JOH 006 053 Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 043 JOH 006 054 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. (aiōnios g166) 043 JOH 006 055 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 043 JOH 006 056 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. 043 JOH 006 057 Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. 043 JOH 006 058 Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». (aiōn g165) 043 JOH 006 059 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao. 043 JOH 006 060 Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». 043 JOH 006 061 Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? 043 JOH 006 062 E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? 043 JOH 006 063 E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 043 JOH 006 064 Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 043 JOH 006 065 E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». 043 JOH 006 066 Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. 043 JOH 006 067 Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». 043 JOH 006 068 Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; (aiōnios g166) 043 JOH 006 069 noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». 043 JOH 006 070 Rispose Gesù: «Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». 043 JOH 006 071 Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici. 043 JOH 007 001 Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. 043 JOH 007 002 Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; 043 JOH 007 003 i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e và nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 043 JOH 007 004 Nessuno infatti agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al mondo!». 043 JOH 007 005 Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. 043 JOH 007 006 Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. 043 JOH 007 007 Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive. 043 JOH 007 008 Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché il mio tempo non è ancora compiuto». 043 JOH 007 009 Dette loro queste cose, restò nella Galilea. 043 JOH 007 010 Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto. 043 JOH 007 011 I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov'è quel tale?». 043 JOH 007 012 E si faceva sommessamente un gran parlare di lui tra la folla; gli uni infatti dicevano: «E' buono!». Altri invece: «No, inganna la gente!». 043 JOH 007 013 Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura dei Giudei. 043 JOH 007 014 Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. 043 JOH 007 015 I Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?». 043 JOH 007 016 Gesù rispose: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. 043 JOH 007 017 Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. 043 JOH 007 018 Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e in lui non c'è ingiustizia. 043 JOH 007 019 Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?». 043 JOH 007 020 Rispose la folla: «Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?». 043 JOH 007 021 Rispose Gesù: «Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. 043 JOH 007 022 Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato. 043 JOH 007 023 Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato? 043 JOH 007 024 Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!». 043 JOH 007 025 Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 043 JOH 007 026 Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 043 JOH 007 027 Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 043 JOH 007 028 Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 043 JOH 007 029 Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». 043 JOH 007 030 Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora. 043 JOH 007 031 Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni più grandi di quelli che ha fatto costui?». 043 JOH 007 032 I farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. 043 JOH 007 033 Gesù disse: «Per poco tempo ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha mandato. 043 JOH 007 034 Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire». 043 JOH 007 035 Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove mai sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e ammaestrerà i Greci? 043 JOH 007 036 Che discorso è questo che ha fatto: Mi cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potrete venire?». 043 JOH 007 037 Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva 043 JOH 007 038 chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno». 043 JOH 007 039 Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato. 043 JOH 007 040 All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!». 043 JOH 007 041 Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? 043 JOH 007 042 Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?». 043 JOH 007 043 E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui. 043 JOH 007 044 Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. 043 JOH 007 045 Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?». 043 JOH 007 046 Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!». 043 JOH 007 047 Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? 043 JOH 007 048 Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? 043 JOH 007 049 Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». 043 JOH 007 050 Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: 043 JOH 007 051 «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». 043 JOH 007 052 Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea». 043 JOH 007 053 E tornarono ciascuno a casa sua. 043 JOH 008 001 Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 043 JOH 008 002 Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 043 JOH 008 003 Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 043 JOH 008 004 gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 043 JOH 008 005 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 043 JOH 008 006 Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 043 JOH 008 007 E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 043 JOH 008 008 E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 043 JOH 008 009 Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 043 JOH 008 010 Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 043 JOH 008 011 Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più». 043 JOH 008 012 Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». 043 JOH 008 013 Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». 043 JOH 008 014 Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. 043 JOH 008 015 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. 043 JOH 008 016 E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. 043 JOH 008 017 Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera: 043 JOH 008 018 orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza». 043 JOH 008 019 Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». 043 JOH 008 020 Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. Enessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora. 043 JOH 008 021 Di nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». 043 JOH 008 022 Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?». 043 JOH 008 023 E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 043 JOH 008 024 Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». 043 JOH 008 025 Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico. 043 JOH 008 026 Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui». 043 JOH 008 027 Non capirono che egli parlava loro del Padre. 043 JOH 008 028 Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. 043 JOH 008 029 Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite». 043 JOH 008 030 A queste sue parole, molti credettero in lui. 043 JOH 008 031 Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; 043 JOH 008 032 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 043 JOH 008 033 Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». 043 JOH 008 034 Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 043 JOH 008 035 Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; (aiōn g165) 043 JOH 008 036 se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 043 JOH 008 037 So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. 043 JOH 008 038 Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!». 043 JOH 008 039 Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! 043 JOH 008 040 Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. 043 JOH 008 041 Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!». 043 JOH 008 042 Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. 043 JOH 008 043 Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, 043 JOH 008 044 voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 043 JOH 008 045 A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. 043 JOH 008 046 Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 043 JOH 008 047 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio». 043 JOH 008 048 Gli risposero i Giudei: «Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?». 043 JOH 008 049 Rispose Gesù: «Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. 043 JOH 008 050 Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica. 043 JOH 008 051 In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». (aiōn g165) 043 JOH 008 052 Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte". (aiōn g165) 043 JOH 008 053 Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». 043 JOH 008 054 Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!", 043 JOH 008 055 e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. 043 JOH 008 056 Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». 043 JOH 008 057 Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». 043 JOH 008 058 Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». 043 JOH 008 059 Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 043 JOH 009 001 Passando vide un uomo cieco dalla nascita 043 JOH 009 002 e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». 043 JOH 009 003 Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. 043 JOH 009 004 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. 043 JOH 009 005 Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo». 043 JOH 009 006 Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 043 JOH 009 007 e gli disse: «Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 043 JOH 009 008 Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». 043 JOH 009 009 Alcuni dicevano: «E' lui»; altri dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». 043 JOH 009 010 Allora gli chiesero: «Come dunque ti furono aperti gli occhi?». 043 JOH 009 011 Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Và a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista». 043 JOH 009 012 Gli dissero: «Dov'è questo tale?». Rispose: «Non lo so». 043 JOH 009 013 Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: 043 JOH 009 014 era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 043 JOH 009 015 Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 043 JOH 009 016 Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri dicevano: «Come può un peccatore compiere tali prodigi?». E c'era dissenso tra di loro. 043 JOH 009 017 Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «E' un profeta!». 043 JOH 009 018 Ma i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 043 JOH 009 019 E li interrogarono: «E' questo il vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». 043 JOH 009 020 I genitori risposero: «Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; 043 JOH 009 021 come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso». 043 JOH 009 022 Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano gia stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 043 JOH 009 023 Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età, chiedetelo a lui!». 043 JOH 009 024 Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». 043 JOH 009 025 Quegli rispose: «Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo». 043 JOH 009 026 Allora gli dissero di nuovo: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 043 JOH 009 027 Rispose loro: «Ve l'ho gia detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». 043 JOH 009 028 Allora lo insultarono e gli dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! 043 JOH 009 029 Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 043 JOH 009 030 Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 043 JOH 009 031 Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 043 JOH 009 032 Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. (aiōn g165) 043 JOH 009 033 Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». 043 JOH 009 034 Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori. 043 JOH 009 035 Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: «Tu credi nel Figlio dell'uomo?». 043 JOH 009 036 Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 043 JOH 009 037 Gli disse Gesù: «Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui». 043 JOH 009 038 Ed egli disse: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi. 043 JOH 009 039 Gesù allora disse: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi». 043 JOH 009 040 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». 043 JOH 009 041 Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane». 043 JOH 010 001 «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 043 JOH 010 002 Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. 043 JOH 010 003 Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. 043 JOH 010 004 E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 043 JOH 010 005 Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 043 JOH 010 006 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro. 043 JOH 010 007 Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 043 JOH 010 008 Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 043 JOH 010 009 Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 043 JOH 010 010 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 043 JOH 010 011 Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 043 JOH 010 012 Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; 043 JOH 010 013 egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 043 JOH 010 014 Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 043 JOH 010 015 come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 043 JOH 010 016 E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. 043 JOH 010 017 Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 043 JOH 010 018 Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio». 043 JOH 010 019 Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole. 043 JOH 010 020 Molti di essi dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad ascoltare?». 043 JOH 010 021 Altri invece dicevano: «Queste parole non sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei ciechi?». 043 JOH 010 022 Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno. 043 JOH 010 023 Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. 043 JOH 010 024 Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». 043 JOH 010 025 Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; 043 JOH 010 026 ma voi non credete, perché non siete mie pecore. 043 JOH 010 027 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 043 JOH 010 028 Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. (aiōn g165, aiōnios g166) 043 JOH 010 029 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. 043 JOH 010 030 Io e il Padre siamo una cosa sola». 043 JOH 010 031 I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. 043 JOH 010 032 Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?». 043 JOH 010 033 Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 043 JOH 010 034 Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei? 043 JOH 010 035 Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), 043 JOH 010 036 a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? 043 JOH 010 037 Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; 043 JOH 010 038 ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre». 043 JOH 010 039 Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani. 043 JOH 010 040 Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò. 043 JOH 010 041 Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». 043 JOH 010 042 E in quel luogo molti credettero in lui. 043 JOH 011 001 Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 043 JOH 011 002 Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 043 JOH 011 003 Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». 043 JOH 011 004 All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». 043 JOH 011 005 Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. 043 JOH 011 006 Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. 043 JOH 011 007 Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 043 JOH 011 008 I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 043 JOH 011 009 Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 043 JOH 011 010 ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». 043 JOH 011 011 Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 043 JOH 011 012 Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». 043 JOH 011 013 Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. 043 JOH 011 014 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 043 JOH 011 015 e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». 043 JOH 011 016 Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». 043 JOH 011 017 Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era gia da quattro giorni nel sepolcro. 043 JOH 011 018 Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia 043 JOH 011 019 e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. 043 JOH 011 020 Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 043 JOH 011 021 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 043 JOH 011 022 Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». 043 JOH 011 023 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 043 JOH 011 024 Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». 043 JOH 011 025 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 043 JOH 011 026 chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». (aiōn g165) 043 JOH 011 027 Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». 043 JOH 011 028 Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». 043 JOH 011 029 Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. 043 JOH 011 030 Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 043 JOH 011 031 Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là». 043 JOH 011 032 Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 043 JOH 011 033 Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: 043 JOH 011 034 «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 043 JOH 011 035 Gesù scoppiò in pianto. 043 JOH 011 036 Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». 043 JOH 011 037 Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?». 043 JOH 011 038 Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. 043 JOH 011 039 Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, gia manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». 043 JOH 011 040 Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». 043 JOH 011 041 Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 043 JOH 011 042 Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 043 JOH 011 043 E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 043 JOH 011 044 Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». 043 JOH 011 045 Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. 043 JOH 011 046 Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. 043 JOH 011 047 Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni. 043 JOH 011 048 Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione». 043 JOH 011 049 Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla 043 JOH 011 050 e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera». 043 JOH 011 051 Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione 043 JOH 011 052 e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. 043 JOH 011 053 Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. 043 JOH 011 054 Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli. 043 JOH 011 055 Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 043 JOH 011 056 Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?». 043 JOH 011 057 Intanto i sommi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunziasse, perché essi potessero prenderlo. 043 JOH 012 001 Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 043 JOH 012 002 Equi gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 043 JOH 012 003 Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. 043 JOH 012 004 Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: 043 JOH 012 005 «Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». 043 JOH 012 006 Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 043 JOH 012 007 Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 043 JOH 012 008 I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». 043 JOH 012 009 Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 043 JOH 012 010 I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, 043 JOH 012 011 perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù. 043 JOH 012 012 Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 043 JOH 012 013 Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele! prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: 043 JOH 012 014 Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: 043 JOH 012 015 Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina. 043 JOH 012 016 Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto. 043 JOH 012 017 Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. 043 JOH 012 018 Anche per questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno. 043 JOH 012 019 I farisei allora dissero tra di loro: «Vedete che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è andato dietro!». 043 JOH 012 020 Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. 043 JOH 012 021 Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 043 JOH 012 022 Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 043 JOH 012 023 Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. 043 JOH 012 024 In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 043 JOH 012 025 Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. (aiōnios g166) 043 JOH 012 026 Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. 043 JOH 012 027 Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! 043 JOH 012 028 Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». 043 JOH 012 029 La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». 043 JOH 012 030 Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 043 JOH 012 031 Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 043 JOH 012 032 Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». 043 JOH 012 033 Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire. 043 JOH 012 034 Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo?». (aiōn g165) 043 JOH 012 035 Gesù allora disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. 043 JOH 012 036 Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro. 043 JOH 012 037 Sebbene avesse compiuto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui; 043 JOH 012 038 Signore, chi ha creduto alla nostra parola? E il braccio del Signore a chi è stato rivelato? perché si adempisse la parola detta dal profeta Isaia: 043 JOH 012 039 E non potevano credere, per il fatto che Isaia aveva detto ancora: 043 JOH 012 040 Ha reso ciechi i loro occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore, e si convertano e io li guarisca! 043 JOH 012 041 Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. 043 JOH 012 042 Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; 043 JOH 012 043 amavano infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio. 043 JOH 012 044 Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; 043 JOH 012 045 chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 043 JOH 012 046 Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 043 JOH 012 047 Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 043 JOH 012 048 Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. 043 JOH 012 049 Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. 043 JOH 012 050 E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me». (aiōnios g166) 043 JOH 013 001 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 043 JOH 013 002 Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 043 JOH 013 003 Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 043 JOH 013 004 si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. 043 JOH 013 005 Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. 043 JOH 013 006 Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 043 JOH 013 007 Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». 043 JOH 013 008 Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». (aiōn g165) 043 JOH 013 009 Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». 043 JOH 013 010 Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». 043 JOH 013 011 Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi». 043 JOH 013 012 Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? 043 JOH 013 013 Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. 043 JOH 013 014 Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. 043 JOH 013 015 Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. 043 JOH 013 016 In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 043 JOH 013 017 Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. 043 JOH 013 018 Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. 043 JOH 013 019 Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 043 JOH 013 020 In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». 043 JOH 013 021 Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». 043 JOH 013 022 I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. 043 JOH 013 023 Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 043 JOH 013 024 Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?». 043 JOH 013 025 Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». 043 JOH 013 026 Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. 043 JOH 013 027 E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». 043 JOH 013 028 Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; 043 JOH 013 029 alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. 043 JOH 013 030 Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte. 043 JOH 013 031 Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. 043 JOH 013 032 Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 043 JOH 013 033 Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. 043 JOH 013 034 Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 043 JOH 013 035 Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri». 043 JOH 013 036 Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». 043 JOH 013 037 Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». 043 JOH 013 038 Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte». 043 JOH 014 001 «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 043 JOH 014 002 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 043 JOH 014 003 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 043 JOH 014 004 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via». 043 JOH 014 005 Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». 043 JOH 014 006 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 043 JOH 014 007 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 043 JOH 014 008 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 043 JOH 014 009 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 043 JOH 014 010 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 043 JOH 014 011 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. 043 JOH 014 012 In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. 043 JOH 014 013 Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 043 JOH 014 014 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. 043 JOH 014 015 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 043 JOH 014 016 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, (aiōn g165) 043 JOH 014 017 lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. 043 JOH 014 018 Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 043 JOH 014 019 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 043 JOH 014 020 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 043 JOH 014 021 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». 043 JOH 014 022 Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». 043 JOH 014 023 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 043 JOH 014 024 Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 043 JOH 014 025 Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 043 JOH 014 026 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 043 JOH 014 027 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 043 JOH 014 028 Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 043 JOH 014 029 Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. 043 JOH 014 030 Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, 043 JOH 014 031 ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui». 043 JOH 015 001 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. 043 JOH 015 002 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 043 JOH 015 003 Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato. 043 JOH 015 004 Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. 043 JOH 015 005 Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 043 JOH 015 006 Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 043 JOH 015 007 Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. 043 JOH 015 008 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. 043 JOH 015 009 Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 043 JOH 015 010 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 043 JOH 015 011 Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. 043 JOH 015 012 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. 043 JOH 015 013 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 043 JOH 015 014 Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. 043 JOH 015 015 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. 043 JOH 015 016 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 043 JOH 015 017 Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri. 043 JOH 015 018 Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. 043 JOH 015 019 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. 043 JOH 015 020 Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 043 JOH 015 021 Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. 043 JOH 015 022 Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. 043 JOH 015 023 Chi odia me, odia anche il Padre mio. 043 JOH 015 024 Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. 043 JOH 015 025 Questo perché si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione. 043 JOH 015 026 Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; 043 JOH 015 027 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. 043 JOH 016 001 Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 043 JOH 016 002 Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 043 JOH 016 003 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 043 JOH 016 004 Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato. Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi. 043 JOH 016 005 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? 043 JOH 016 006 Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 043 JOH 016 007 Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. 043 JOH 016 008 E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 043 JOH 016 009 Quanto al peccato, perché non credono in me; 043 JOH 016 010 quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; 043 JOH 016 011 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. 043 JOH 016 012 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 043 JOH 016 013 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 043 JOH 016 014 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. 043 JOH 016 015 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà. 043 JOH 016 016 Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete». 043 JOH 016 017 Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un pò ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?». 043 JOH 016 018 Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». 043 JOH 016 019 Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un pò ancora e mi vedrete? 043 JOH 016 020 In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. 043 JOH 016 021 La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. 043 JOH 016 022 Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e 043 JOH 016 023 nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. 043 JOH 016 024 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. 043 JOH 016 025 Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l'ora in cui non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre. 043 JOH 016 026 In quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico che pregherò il Padre per voi: 043 JOH 016 027 il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio. 043 JOH 016 028 Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre». 043 JOH 016 029 Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini. 043 JOH 016 030 Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». 043 JOH 016 031 Rispose loro Gesù: «Adesso credete? 043 JOH 016 032 Ecco, verrà l'ora, anzi è gia venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. 043 JOH 016 033 Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!». 043 JOH 017 001 Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. 043 JOH 017 002 Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. (aiōnios g166) 043 JOH 017 003 Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. (aiōnios g166) 043 JOH 017 004 Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. 043 JOH 017 005 E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. 043 JOH 017 006 Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. 043 JOH 017 007 Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 043 JOH 017 008 perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. 043 JOH 017 009 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. 043 JOH 017 010 Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. 043 JOH 017 011 Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi. 043 JOH 017 012 Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. 043 JOH 017 013 Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 043 JOH 017 014 Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 043 JOH 017 015 Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. 043 JOH 017 016 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 043 JOH 017 017 Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 043 JOH 017 018 Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; 043 JOH 017 019 per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità. 043 JOH 017 020 Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; 043 JOH 017 021 perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 043 JOH 017 022 E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. 043 JOH 017 023 Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. 043 JOH 017 024 Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. 043 JOH 017 025 Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. 043 JOH 017 026 E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro». 043 JOH 018 001 Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. 043 JOH 018 002 Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. 043 JOH 018 003 Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. 043 JOH 018 004 Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». 043 JOH 018 005 Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. 043 JOH 018 006 Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. 043 JOH 018 007 Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». 043 JOH 018 008 Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano». 043 JOH 018 009 Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: « Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato ». 043 JOH 018 010 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 043 JOH 018 011 Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?». 043 JOH 018 012 Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono 043 JOH 018 013 e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. 043 JOH 018 014 Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo». 043 JOH 018 015 Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; 043 JOH 018 016 Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. 043 JOH 018 017 E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». 043 JOH 018 018 Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. 043 JOH 018 019 Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. 043 JOH 018 020 Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 043 JOH 018 021 Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». 043 JOH 018 022 Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». 043 JOH 018 023 Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». 043 JOH 018 024 Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote. 043 JOH 018 025 Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 043 JOH 018 026 Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 043 JOH 018 027 Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. 043 JOH 018 028 Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 043 JOH 018 029 Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?». 043 JOH 018 030 Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato». 043 JOH 018 031 Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». 043 JOH 018 032 Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire. 043 JOH 018 033 Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». 043 JOH 018 034 Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». 043 JOH 018 035 Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». 043 JOH 018 036 Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 043 JOH 018 037 Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». 043 JOH 018 038 Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa. 043 JOH 018 039 Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?». 043 JOH 018 040 Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante. 043 JOH 019 001 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 043 JOH 019 002 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: 043 JOH 019 003 «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. 043 JOH 019 004 Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». 043 JOH 019 005 Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!». 043 JOH 019 006 Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa». 043 JOH 019 007 Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». 043 JOH 019 008 All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura 043 JOH 019 009 ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta. 043 JOH 019 010 Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». 043 JOH 019 011 Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande». 043 JOH 019 012 Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare». 043 JOH 019 013 Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 043 JOH 019 014 Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». 043 JOH 019 015 Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare». 043 JOH 019 016 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. 043 JOH 019 017 Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, 043 JOH 019 018 dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. 043 JOH 019 019 Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». 043 JOH 019 020 Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 043 JOH 019 021 I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». 043 JOH 019 022 Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto». 043 JOH 019 023 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. 043 JOH 019 024 Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: E i soldati fecero proprio così. 043 JOH 019 025 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 043 JOH 019 026 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 043 JOH 019 027 Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. 043 JOH 019 028 Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: « Ho sete ». 043 JOH 019 029 Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 043 JOH 019 030 E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò. 043 JOH 019 031 Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 043 JOH 019 032 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. 043 JOH 019 033 Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, 043 JOH 019 034 ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. 043 JOH 019 035 Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 043 JOH 019 036 Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 043 JOH 019 037 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. 043 JOH 019 038 Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 043 JOH 019 039 Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. 043 JOH 019 040 Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. 043 JOH 019 041 Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. 043 JOH 019 042 Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. 043 JOH 020 001 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. 043 JOH 020 002 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». 043 JOH 020 003 Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 043 JOH 020 004 Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 043 JOH 020 005 Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 043 JOH 020 006 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 043 JOH 020 007 e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 043 JOH 020 008 Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 043 JOH 020 009 Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 043 JOH 020 010 I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa. 043 JOH 020 011 Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 043 JOH 020 012 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 043 JOH 020 013 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». 043 JOH 020 014 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 043 JOH 020 015 Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». 043 JOH 020 016 Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! 043 JOH 020 017 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 043 JOH 020 018 Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto. 043 JOH 020 019 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 043 JOH 020 020 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 043 JOH 020 021 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 043 JOH 020 022 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 043 JOH 020 023 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». 043 JOH 020 024 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 043 JOH 020 025 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». 043 JOH 020 026 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 043 JOH 020 027 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 043 JOH 020 028 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 043 JOH 020 029 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». 043 JOH 020 030 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 043 JOH 020 031 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. 043 JOH 021 001 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 043 JOH 021 002 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 043 JOH 021 003 Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. 043 JOH 021 004 Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 043 JOH 021 005 Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 043 JOH 021 006 Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 043 JOH 021 007 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 043 JOH 021 008 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. 043 JOH 021 009 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 043 JOH 021 010 Disse loro Gesù: «Portate un pò del pesce che avete preso or ora». 043 JOH 021 011 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 043 JOH 021 012 Gesù disse loro: «Venite a mangiare». Enessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore. 043 JOH 021 013 Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 043 JOH 021 014 Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti. 043 JOH 021 015 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 043 JOH 021 016 Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». 043 JOH 021 017 Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. 043 JOH 021 018 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». 043 JOH 021 019 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi». 043 JOH 021 020 Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 043 JOH 021 021 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». 043 JOH 021 022 Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». 043 JOH 021 023 Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?». 043 JOH 021 024 Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. 043 JOH 021 025 Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. # # BOOK 044 ACT Acts Atti 044 ACT 001 001 Nel mio primo libro ho gia trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 044 ACT 001 002 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. 044 ACT 001 003 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 044 ACT 001 004 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre «quella, disse, che voi avete udito da me: 044 ACT 001 005 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni». 044 ACT 001 006 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». 044 ACT 001 007 Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 044 ACT 001 008 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». 044 ACT 001 009 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 044 ACT 001 010 E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 044 ACT 001 011 «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo». 044 ACT 001 012 Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. 044 ACT 001 013 Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. 044 ACT 001 014 Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. 044 ACT 001 015 In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli (il numero delle persone radunate era circa centoventi) e disse: 044 ACT 001 016 «Fratelli, era necessario che si adempisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù. 044 ACT 001 017 Egli era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. 044 ACT 001 018 Giuda comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere. 044 ACT 001 019 La cosa è divenuta così nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel terreno è stato chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè Campo di sangue. 044 ACT 001 020 La sua dimora diventi deserta, e nessuno vi abiti, il suo incarico lo prenda un altro. Infatti sta scritto nel libro dei Salmi: 044 ACT 001 021 Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, 044 ACT 001 022 incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione». 044 ACT 001 023 Ne furono proposti due, Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. 044 ACT 001 024 Allora essi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due hai designato 044 ACT 001 025 a prendere il posto in questo ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto». 044 ACT 001 026 Gettarono quindi le sorti su di loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli. 044 ACT 002 001 Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 044 ACT 002 002 Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. 044 ACT 002 003 Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 044 ACT 002 004 ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. 044 ACT 002 005 Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. 044 ACT 002 006 Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. 044 ACT 002 007 Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? 044 ACT 002 008 E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? 044 ACT 002 009 Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 044 ACT 002 010 della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, 044 ACT 002 011 Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». 044 ACT 002 012 Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l'un l'altro: «Che significa questo?». 044 ACT 002 013 Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di mosto». 044 ACT 002 014 Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole: 044 ACT 002 015 Questi uomini non sono ubriachi come voi sospettate, essendo appena le nove del mattino. 044 ACT 002 016 Accade invece quello che predisse il profeta Gioele: 044 ACT 002 017 Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni. Negli ultimi giorni, dice il Signore, 044 ACT 002 018 E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno. 044 ACT 002 019 Farò prodigi in alto nel cielo e segni in basso sulla terra, sangue, fuoco e nuvole di fumo. 044 ACT 002 020 Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore, giorno grande e splendido. 044 ACT 002 021 Allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. 044 ACT 002 022 Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -, 044 ACT 002 023 dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. 044 ACT 002 024 Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. 044 ACT 002 025 Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; poiché egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Dice infatti Davide a suo riguardo: 044 ACT 002 026 Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua; ed anche la mia carne riposerà nella speranza, 044 ACT 002 027 perché tu non abbandonerai l'anima mia negli inferi, né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione. (Hadēs g86) 044 ACT 002 028 Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza. 044 ACT 002 029 Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e la sua tomba è ancora oggi fra noi. 044 ACT 002 030 Poiché però era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, 044 ACT 002 031 questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne vide corruzione. previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: (Hadēs g86) 044 ACT 002 032 Questo Gesù Dio l'ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. 044 ACT 002 033 Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. 044 ACT 002 034 Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice: 044 ACT 002 035 finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi. 044 ACT 002 036 Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!». 044 ACT 002 037 All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 044 ACT 002 038 E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. 044 ACT 002 039 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». 044 ACT 002 040 Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa». 044 ACT 002 041 Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone. 044 ACT 002 042 Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 044 ACT 002 043 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 044 ACT 002 044 Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; 044 ACT 002 045 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 044 ACT 002 046 Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, 044 ACT 002 047 lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati. 044 ACT 003 001 Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. 044 ACT 003 002 Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta «Bella» a chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio. 044 ACT 003 003 Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l'elemosina. 044 ACT 003 004 Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: «Guarda verso di noi». 044 ACT 003 005 Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. 044 ACT 003 006 Ma Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». 044 ACT 003 007 E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono 044 ACT 003 008 e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. 044 ACT 003 009 Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio 044 ACT 003 010 e riconoscevano che era quello che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio ed erano meravigliati e stupiti per quello che gli era accaduto. 044 ACT 003 011 Mentr'egli si teneva accanto a Pietro e Giovanni, tutto il popolo fuor di sé per lo stupore accorse verso di loro al portico detto di Salomone. 044 ACT 003 012 Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: «Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questo e continuate a fissarci come se per nostro potere e nostra pietà avessimo fatto camminare quest'uomo? 044 ACT 003 013 Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; 044 ACT 003 014 voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse graziato un assassino 044 ACT 003 015 e avete ucciso l'autore della vita. Ma Dio l'ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni. 044 ACT 003 016 Proprio per la fede riposta in lui il nome di Gesù ha dato vigore a quest'uomo che voi vedete e conoscete; la fede in lui ha dato a quest'uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi. 044 ACT 003 017 Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, così come i vostri capi; 044 ACT 003 018 Dio però ha adempiuto così ciò che aveva annunziato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo sarebbe morto. 044 ACT 003 019 Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati 044 ACT 003 020 e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù. 044 ACT 003 021 Egli dev'esser accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin dall'antichità, per bocca dei suoi santi profeti. (aiōn g165) 044 ACT 003 022 Mosè infatti disse: Il Signore vostro Dio vi farà sorgere un profeta come me in mezzo ai vostri fratelli; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà. 044 ACT 003 023 E chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo. 044 ACT 003 024 Tutti i profeti, a cominciare da Samuele e da quanti parlarono in seguito, annunziarono questi giorni. 044 ACT 003 025 Voi siete i figli dei profeti e dell'alleanza che Dio stabilì con i vostri padri, quando disse ad Abramo: Nella tua discendenza saranno benedette tutte le famiglie della terra. 044 ACT 003 026 Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione e perché ciascuno si converta dalle sue iniquità». 044 ACT 004 001 Stavano ancora parlando al popolo, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, 044 ACT 004 002 irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti. 044 ACT 004 003 Li arrestarono e li portarono in prigione fino al giorno dopo, dato che era ormai sera. 044 ACT 004 004 Molti però di quelli che avevano ascoltato il discorso credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila. 044 ACT 004 005 Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi, 044 ACT 004 006 il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. 044 ACT 004 007 Fattili comparire davanti a loro, li interrogavano: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?». 044 ACT 004 008 Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, 044 ACT 004 009 visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato ad un uomo infermo e in qual modo egli abbia ottenuto la salute, 044 ACT 004 010 la cosa sia nota a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. 044 ACT 004 011 la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo. Questo Gesù è 044 ACT 004 012 In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati». 044 ACT 004 013 Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e considerando che erano senza istruzione e popolani, rimanevano stupefatti riconoscendoli per coloro che erano stati con Gesù; 044 ACT 004 014 quando poi videro in piedi vicino a loro l'uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa rispondere. 044 ACT 004 015 Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: 044 ACT 004 016 «Che dobbiamo fare a questi uomini? Un miracolo evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo. 044 ACT 004 017 Ma perché la cosa non si divulghi di più tra il popolo, diffidiamoli dal parlare più ad alcuno in nome di lui». 044 ACT 004 018 E, richiamatili, ordinarono loro di non parlare assolutamente né di insegnare nel nome di Gesù. 044 ACT 004 019 Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; 044 ACT 004 020 noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». 044 ACT 004 021 Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando motivi per punirli, li rilasciarono a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l'accaduto. 044 ACT 004 022 L'uomo infatti sul quale era avvenuto il miracolo della guarigione aveva più di quarant'anni. 044 ACT 004 023 Appena rimessi in libertà, andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto i sommi sacerdoti e gli anziani. 044 ACT 004 024 All'udire ciò, tutti insieme levarono la loro voce a Dio dicendo: «Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, 044 ACT 004 025 Perché si agitarono le genti e i popoli tramarono cose vane? tu che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: 044 ACT 004 026 Si sollevarono i re della terra e i principi si radunarono insieme, contro il Signore e contro il suo Cristo; 044 ACT 004 027 davvero in questa città si radunarono insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli d'Israele, 044 ACT 004 028 per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano preordinato che avvenisse. 044 ACT 004 029 Ed ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare con tutta franchezza la tua parola. 044 ACT 004 030 Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù». 044 ACT 004 031 Quand'ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza. 044 ACT 004 032 La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. 044 ACT 004 033 Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. 044 ACT 004 034 Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto 044 ACT 004 035 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno. 044 ACT 004 036 Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba, che significa «figlio dell'esortazione», un levita originario di Cipro, 044 ACT 004 037 che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo deponendolo ai piedi degli apostoli. 044 ACT 005 001 Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere 044 ACT 005 002 e, tenuta per sé una parte dell'importo d'accordo con la moglie, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 044 ACT 005 003 Ma Pietro gli disse: «Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? 044 ACT 005 004 Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio». 044 ACT 005 005 All'udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. 044 ACT 005 006 Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono. 044 ACT 005 007 Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell'accaduto. 044 ACT 005 008 Pietro le chiese: «Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?». Ed essa: «Sì, a tanto». 044 ACT 005 009 Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te». 044 ACT 005 010 D'improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito. 044 ACT 005 011 E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose. 044 ACT 005 012 Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; 044 ACT 005 013 degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. 044 ACT 005 014 Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore 044 ACT 005 015 fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro. 044 ACT 005 016 Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti. 044 ACT 005 017 Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore, 044 ACT 005 018 e fatti arrestare gli apostoli li fecero gettare nella prigione pubblica. 044 ACT 005 019 Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse: 044 ACT 005 020 «Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita». 044 ACT 005 021 Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare. Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. 044 ACT 005 022 Ma gli incaricati, giunti sul posto, non li trovarono nella prigione e tornarono a riferire: 044 ACT 005 023 «Abbiamo trovato il carcere scrupolosamente sbarrato e le guardie ai loro posti davanti alla porta, ma, dopo aver aperto, non abbiamo trovato dentro nessuno». 044 ACT 005 024 Udite queste parole, il capitano del tempio e i sommi sacerdoti si domandavano perplessi che cosa mai significasse tutto questo, 044 ACT 005 025 quando arrivò un tale ad annunziare: «Ecco, gli uomini che avete messo in prigione si trovano nel tempio a insegnare al popolo». 044 ACT 005 026 Allora il capitano uscì con le sue guardie e li condusse via, ma senza violenza, per timore di esser presi a sassate dal popolo. 044 ACT 005 027 Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote cominciò a interrogarli dicendo: 044 ACT 005 028 «Vi avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui, ed ecco voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quell'uomo». 044 ACT 005 029 Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. 044 ACT 005 030 Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce. 044 ACT 005 031 Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati. 044 ACT 005 032 E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui». 044 ACT 005 033 All'udire queste cose essi si irritarono e volevano metterli a morte. 044 ACT 005 034 Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati, 044 ACT 005 035 disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. 044 ACT 005 036 Qualche tempo fa venne Tèuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s'erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. 044 ACT 005 037 Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch'egli perì e quanti s'erano lasciati persuadere da lui furono dispersi. 044 ACT 005 038 Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; 044 ACT 005 039 ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!». 044 ACT 005 040 Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù; quindi li rimisero in libertà. 044 ACT 005 041 Ma essi se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù. 044 ACT 005 042 E ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavano di insegnare e di portare il lieto annunzio che Gesù è il Cristo. 044 ACT 006 001 In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. 044 ACT 006 002 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. 044 ACT 006 003 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. 044 ACT 006 004 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola». 044 ACT 006 005 Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia. 044 ACT 006 006 Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 044 ACT 006 007 Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede. 044 ACT 006 008 Stefano intanto, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. 044 ACT 006 009 Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei «liberti» comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano, 044 ACT 006 010 ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. 044 ACT 006 011 Perciò sobillarono alcuni che dissero: «Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio». 044 ACT 006 012 E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio. 044 ACT 006 013 Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: «Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge. 044 ACT 006 014 Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè». 044 ACT 006 015 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo. 044 ACT 007 001 Gli disse allora il sommo sacerdote: «Queste cose stanno proprio così?». 044 ACT 007 002 Ed egli rispose: «Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era ancora in Mesopotamia, prima che egli si stabilisse in Carran, 044 ACT 007 003 e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e và nella terra che io ti indicherò. 044 ACT 007 004 Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in Carran; di là, dopo la morte del padre, Dio lo fece emigrare in questo paese dove voi ora abitate, 044 ACT 007 005 ma non gli diede alcuna proprietà in esso, neppure quanto l'orma di un piede, ma gli promise di darlo in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, sebbene non avesse ancora figli. 044 ACT 007 006 Poi Dio parlò così: La discendenza di Abramo sarà pellegrina in terra straniera, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. 044 ACT 007 007 Ma del popolo di cui saranno schiavi io farò giustizia, disse Dio: dopo potranno uscire e mi adoreranno in questo luogo. 044 ACT 007 008 E gli diede l'alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l'ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 044 ACT 007 009 Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero schiavo in Egitto. Dio però era con lui 044 ACT 007 010 e lo liberò da tutte le sue afflizioni e gli diede grazia e saggezza davanti al faraone re d'Egitto, il quale lo nominò amministratore dell'Egitto e di tutta la sua casa. 044 ACT 007 011 Venne una carestia su tutto l'Egitto e in Canaan e una grande miseria, e i nostri padri non trovavano da mangiare. 044 ACT 007 012 Avendo udito Giacobbe che in Egitto c'era del grano, vi inviò i nostri padri una prima volta; 044 ACT 007 013 la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu nota al faraone la sua origine. 044 ACT 007 014 Giuseppe allora mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, settantacinque persone in tutto. 044 ACT 007 015 E Giacobbe si recò in Egitto, e qui egli morì come anche i nostri padri; 044 ACT 007 016 essi furono poi trasportati in Sichem e posti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato e pagato in denaro dai figli di Emor, a Sichem. 044 ACT 007 017 Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, 044 ACT 007 018 finché salì al trono d'Egitto un altro re, che non conosceva Giuseppe. 044 ACT 007 019 Questi, adoperando l'astuzia contro la nostra gente, perseguitò i nostri padri fino a costringerli a esporre i loro figli, perché non sopravvivessero. 044 ACT 007 020 In quel tempo nacque Mosè e piacque a Dio; egli fu allevato per tre mesi nella casa paterna, poi, 044 ACT 007 021 essendo stato esposto, lo raccolse la figlia del faraone e lo allevò come figlio. 044 ACT 007 022 Così Mosè venne istruito in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente nelle parole e nelle opere. 044 ACT 007 023 Quando stava per compiere i quarant'anni, gli venne l'idea di far visita ai suoi fratelli, i figli di Israele, 044 ACT 007 024 e vedendone uno trattato ingiustamente, ne prese le difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egiziano. 044 ACT 007 025 Egli pensava che i suoi connazionali avrebbero capito che Dio dava loro salvezza per mezzo suo, ma essi non compresero. 044 ACT 007 026 Il giorno dopo si presentò in mezzo a loro mentre stavano litigando e si adoperò per metterli d'accordo, dicendo: Siete fratelli; perché vi insultate l'un l'altro? 044 ACT 007 027 Ma quello che maltrattava il vicino lo respinse, dicendo: Chi ti ha nominato capo e giudice sopra di noi? 044 ACT 007 028 Vuoi forse uccidermi, come hai ucciso ieri l'Egiziano? 044 ACT 007 029 Fuggì via Mosè a queste parole, e andò ad abitare nella terra di Madian, dove ebbe due figli. 044 ACT 007 030 Passati quarant'anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente. 044 ACT 007 031 Mosè rimase stupito di questa visione; e mentre si avvicinava per veder meglio, si udì la voce del Signore: 044 ACT 007 032 Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Esterrefatto, Mosè non osava guardare. 044 ACT 007 033 Allora il Signore gli disse: Togliti dai piedi i calzari, perché il luogo in cui stai è terra santa. 044 ACT 007 034 Ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli; ed ora vieni, che ti mando in Egitto. 044 ACT 007 035 Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: Chi ti ha nominato capo e giudice?, proprio lui Dio aveva mandato per esser capo e liberatore, parlando per mezzo dell'angelo che gli era apparso nel roveto. 044 ACT 007 036 Egli li fece uscire, compiendo miracoli e prodigi nella terra d'Egitto, nel Mare Rosso, e nel deserto per quarant'anni. 044 ACT 007 037 Egli è quel Mosè che disse ai figli d'Israele: Dio vi farà sorgere un profeta tra i vostri fratelli, al pari di me. 044 ACT 007 038 Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi. 044 ACT 007 039 Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero e si volsero in cuor loro verso l'Egitto, 044 ACT 007 040 dicendo ad Aronne: Fà per noi una divinità che ci vada innanzi, perché a questo Mosè che ci condusse fuori dall'Egitto non sappiamo che cosa sia accaduto. 044 ACT 007 041 E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani. 044 ACT 007 042 Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell' esercito del cielo, come è scritto nel libro dei Profeti: 044 ACT 007 043 Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele? Avete preso con voi la tenda di Mòloch, e la stella del dio Refàn, simulacri che vi siete fabbricati per adorarli! Perciò vi deporterò al di là di Babilonia. 044 ACT 007 044 I nostri padri avevano nel deserto la tenda della testimonianza, come aveva ordinato colui che disse a Mosè di costruirla secondo il modello che aveva visto. 044 ACT 007 045 E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè se la portarono con sé nella conquista dei popoli che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. 044 ACT 007 046 Questi trovò grazia innanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per il Dio di Giacobbe; 044 ACT 007 047 Salomone poi gli edificò una casa. 044 ACT 007 048 Ma l'Altissimo non abita in costruzioni fatte da mano d'uomo, come dice il Profeta: 044 ACT 007 049 Il cielo è il mio trono e la terra sgabello per i miei piedi. Quale casa potrete edificarmi, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo? 044 ACT 007 050 Non forse la mia mano ha creato tutte queste cose? 044 ACT 007 051 O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi. 044 ACT 007 052 Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; 044 ACT 007 053 voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata». 044 ACT 007 054 All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. 044 ACT 007 055 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra 044 ACT 007 056 e disse: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». 044 ACT 007 057 Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, 044 ACT 007 058 lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 044 ACT 007 059 E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 044 ACT 007 060 Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì. 044 ACT 008 001 Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione. In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria. 044 ACT 008 002 Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. 044 ACT 008 003 Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione. 044 ACT 008 004 Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio. 044 ACT 008 005 Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. 044 ACT 008 006 E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. 044 ACT 008 007 Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. 044 ACT 008 008 E vi fu grande gioia in quella città. 044 ACT 008 009 V'era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio. 044 ACT 008 010 A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: «Questi è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande». 044 ACT 008 011 Gli davano ascolto, perché per molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue magie. 044 ACT 008 012 Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che recava la buona novella del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. 044 ACT 008 013 Anche Simone credette, fu battezzato e non si staccava più da Filippo. Era fuori di sé nel vedere i segni e i grandi prodigi che avvenivano. 044 ACT 008 014 Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni. 044 ACT 008 015 Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; 044 ACT 008 016 non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 044 ACT 008 017 Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo. 044 ACT 008 018 Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro 044 ACT 008 019 dicendo: «Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo». 044 ACT 008 020 Ma Pietro gli rispose: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai osato pensare di acquistare con denaro il dono di Dio. 044 ACT 008 021 Non v'è parte né sorte alcuna per te in questa cosa, perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. 044 ACT 008 022 Pentiti dunque di questa tua iniquità e prega il Signore che ti sia perdonato questo pensiero. 044 ACT 008 023 Ti vedo infatti chiuso in fiele amaro e in lacci d'iniquità ». 044 ACT 008 024 Rispose Simone: «Pregate voi per me il Signore, perché non mi accada nulla di ciò che avete detto». 044 ACT 008 025 Essi poi, dopo aver testimoniato e annunziato la parola di Dio, ritornavano a Gerusalemme ed evangelizzavano molti villaggi della Samaria. 044 ACT 008 026 Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo: «Alzati, e và verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». 044 ACT 008 027 Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etiope, un eunuco, funzionario di Candàce, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme, 044 ACT 008 028 se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia. 044 ACT 008 029 Disse allora lo Spirito a Filippo: «Và avanti, e raggiungi quel carro». 044 ACT 008 030 Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». 044 ACT 008 031 Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. 044 ACT 008 032 Come una pecora fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: 044 ACT 008 033 Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, ma la sua posterità chi potrà mai descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita. 044 ACT 008 034 E rivoltosi a Filippo l'eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». 044 ACT 008 035 Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. 044 ACT 008 036 Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c'era acqua e l'eunuco disse: «Ecco qui c'è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?». 044 ACT 008 038 Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco, ed egli lo battezzò. 044 ACT 008 039 Quando furono usciti dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino. 044 ACT 008 040 Quanto a Filippo, si trovò ad Azoto e, proseguendo, predicava il vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarèa. 044 ACT 009 001 Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote 044 ACT 009 002 e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. 044 ACT 009 003 E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo 044 ACT 009 004 e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». 044 ACT 009 005 Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! 044 ACT 009 006 Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». 044 ACT 009 007 Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. 044 ACT 009 008 Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, 044 ACT 009 009 dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda. 044 ACT 009 010 Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». 044 ACT 009 011 E il Signore a lui: «Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, 044 ACT 009 012 e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». 044 ACT 009 013 Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. 044 ACT 009 014 Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». 044 ACT 009 015 Ma il Signore disse: «Và, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; 044 ACT 009 016 e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». 044 ACT 009 017 Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo». 044 ACT 009 018 E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato, 044 ACT 009 019 poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, 044 ACT 009 020 e subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio. 044 ACT 009 021 E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua precisamente per condurli in catene dai sommi sacerdoti?». 044 ACT 009 022 Saulo frattanto si rinfrancava sempre più e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. 044 ACT 009 023 Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei fecero un complotto per ucciderlo; 044 ACT 009 024 ma i loro piani vennero a conoscenza di Saulo. Essi facevano la guardia anche alle porte della città di giorno e di notte per sopprimerlo; 044 ACT 009 025 ma i suoi discepoli di notte lo presero e lo fecero discendere dalle mura, calandolo in una cesta. 044 ACT 009 026 Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo. 044 ACT 009 027 Allora Barnaba lo prese con sé, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. 044 ACT 009 028 Così egli potè stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore 044 ACT 009 029 e parlava e discuteva con gli Ebrei di lingua greca; ma questi tentarono di ucciderlo. 044 ACT 009 030 Venutolo però a sapere i fratelli, lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso. 044 ACT 009 031 La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo. 044 ACT 009 032 E avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che dimoravano a Lidda. 044 ACT 009 033 Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su un lettuccio ed era paralitico. 044 ACT 009 034 Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto». E subito si alzò. 044 ACT 009 035 Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore. 044 ACT 009 036 A Giaffa c'era una discepola chiamata Tabità, nome che significa «Gazzella», la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. 044 ACT 009 037 Proprio in quei giorni si ammalò e morì. La lavarono e la deposero in una stanza al piano superiore. 044 ACT 009 038 E poiché Lidda era vicina a Giaffa i discepoli, udito che Pietro si trovava là, mandarono due uomini ad invitarlo: «Vieni subito da noi!». 044 ACT 009 039 E Pietro subito andò con loro. Appena arrivato lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. 044 ACT 009 040 Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi rivolto alla salma disse: «Tabità, alzati!». Ed essa aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. 044 ACT 009 041 Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i credenti e le vedove, e la presentò loro viva. 044 ACT 009 042 La cosa si riseppe in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore. 044 ACT 009 043 Pietro rimase a Giaffa parecchi giorni, presso un certo Simone conciatore. 044 ACT 010 001 C'era in Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte Italica, 044 ACT 010 002 uomo pio e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. 044 ACT 010 003 Un giorno verso le tre del pomeriggio vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: «Cornelio!». 044 ACT 010 004 Egli lo guardò e preso da timore disse: «Che c'è, Signore?». Gli rispose: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite, in tua memoria, innanzi a Dio. 044 ACT 010 005 E ora manda degli uomini a Giaffa e fà venire un certo Simone detto anche Pietro. 044 ACT 010 006 Egli è ospite presso un tal Simone conciatore, la cui casa è sulla riva del mare». 044 ACT 010 007 Quando l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi servitori e un pio soldato fra i suoi attendenti e, 044 ACT 010 008 spiegata loro ogni cosa, li mandò a Giaffa. 044 ACT 010 009 Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla città, Pietro salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. 044 ACT 010 010 Gli venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. 044 ACT 010 011 Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. 044 ACT 010 012 In essa c'era ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. 044 ACT 010 013 Allora risuonò una voce che gli diceva: «Alzati, Pietro, uccidi e mangia!». 044 ACT 010 014 Ma Pietro rispose: «No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». 044 ACT 010 015 E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano». 044 ACT 010 016 Questo accadde per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu risollevato al cielo. 044 ACT 010 017 Mentre Pietro si domandava perplesso tra sé e sé che cosa significasse ciò che aveva visto, gli uomini inviati da Cornelio, dopo aver domandato della casa di Simone, si fermarono all'ingresso. 044 ACT 010 018 Chiamarono e chiesero se Simone, detto anche Pietro, alloggiava colà. 044 ACT 010 019 Pietro stava ancora ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse: «Ecco, tre uomini ti cercano; 044 ACT 010 020 alzati, scendi e và con loro senza esitazione, perché io li ho mandati». 044 ACT 010 021 Pietro scese incontro agli uomini e disse: «Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete venuti?». 044 ACT 010 022 Risposero: «Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutto il popolo dei Giudei, è stato avvertito da un angelo santo di invitarti nella sua casa, per ascoltare ciò che hai da dirgli». 044 ACT 010 023 Pietro allora li fece entrare e li ospitò. Il giorno seguente si mise in viaggio con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono. 044 ACT 010 024 Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli ed aveva invitato i congiunti e gli amici intimi. 044 ACT 010 025 Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio andandogli incontro si gettò ai suoi piedi per adorarlo. 044 ACT 010 026 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati: anch'io sono un uomo!». 044 ACT 010 027 Poi, continuando a conversare con lui, entrò e trovate riunite molte persone disse loro: 044 ACT 010 028 «Voi sapete che non è lecito per un Giudeo unirsi o incontrarsi con persone di altra razza; ma Dio mi ha mostrato che non si deve dire profano o immondo nessun uomo. 044 ACT 010 029 Per questo sono venuto senza esitare quando mi avete mandato a chiamare. Vorrei dunque chiedere: per quale ragione mi avete fatto venire?». 044 ACT 010 030 Cornelio allora rispose: «Quattro giorni or sono, verso quest'ora, stavo recitando la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste 044 ACT 010 031 e mi disse: Cornelio, sono state esaudite le tue preghiere e ricordate le tue elemosine davanti a Dio. 044 ACT 010 032 Manda dunque a Giaffa e fà venire Simone chiamato anche Pietro; egli è ospite nella casa di Simone il conciatore, vicino al mare. 044 ACT 010 033 Subito ho mandato a cercarti e tu hai fatto bene a venire. Ora dunque tutti noi, al cospetto di Dio, siamo qui riuniti per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato». 044 ACT 010 034 Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, 044 ACT 010 035 ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. 044 ACT 010 036 Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti. 044 ACT 010 037 Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 044 ACT 010 038 cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 044 ACT 010 039 E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 044 ACT 010 040 ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, 044 ACT 010 041 non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 044 ACT 010 042 E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio. 044 ACT 010 043 Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome». 044 ACT 010 044 Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso. 044 ACT 010 045 E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo; 044 ACT 010 046 li sentivano infatti parlare lingue e glorificare Dio. 044 ACT 010 047 Allora Pietro disse: «Forse che si può proibire che siano battezzati con l'acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi?». 044 ACT 010 048 E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Dopo tutto questo lo pregarono di fermarsi alcuni giorni. 044 ACT 011 001 Gli apostoli e i fratelli che stavano nella Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. 044 ACT 011 002 E quando Pietro salì a Gerusalemme, i circoncisi lo rimproveravano dicendo: 044 ACT 011 003 «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!». 044 ACT 011 004 Allora Pietro raccontò per ordine come erano andate le cose, dicendo: 044 ACT 011 005 «Io mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e vidi in estasi una visione: un oggetto, simile a una grande tovaglia, scendeva come calato dal cielo per i quattro capi e giunse fino a me. 044 ACT 011 006 Fissandolo con attenzione, vidi in esso quadrupedi, fiere e rettili della terra e uccelli del cielo. 044 ACT 011 007 E sentii una voce che mi diceva: Pietro, àlzati, uccidi e mangia! 044 ACT 011 008 Risposi: Non sia mai, Signore, poiché nulla di profano e di immondo è entrato mai nella mia bocca. 044 ACT 011 009 Ribattè nuovamente la voce dal cielo: Quello che Dio ha purificato, tu non considerarlo profano. 044 ACT 011 010 Questo avvenne per tre volte e poi tutto fu risollevato di nuovo nel cielo. 044 ACT 011 011 Ed ecco, in quell'istante, tre uomini giunsero alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. 044 ACT 011 012 Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo. 044 ACT 011 013 Egli ci raccontò che aveva visto un angelo presentarsi in casa sua e dirgli: Manda a Giaffa e fà venire Simone detto anche Pietro; 044 ACT 011 014 egli ti dirà parole per mezzo delle quali sarai salvato tu e tutta la tua famiglia. 044 ACT 011 015 Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, come in principio era sceso su di noi. 044 ACT 011 016 Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo. 044 ACT 011 017 Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?». 044 ACT 011 018 All'udir questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!». 044 ACT 011 019 Intanto quelli che erano stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempo di Stefano, erano arrivati fin nella Fenicia, a Cipro e ad Antiochia e non predicavano la parola a nessuno fuorchè ai Giudei. 044 ACT 011 020 Ma alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiochia, cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella del Signore Gesù. 044 ACT 011 021 E la mano del Signore era con loro e così un gran numero credette e si convertì al Signore. 044 ACT 011 022 La notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò Barnaba ad Antiochia. 044 ACT 011 023 Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e, 044 ACT 011 024 da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore. 044 ACT 011 025 Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad Antiochia. 044 ACT 011 026 Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani. 044 ACT 011 027 In questo tempo alcuni profeti scesero ad Antiochia da Gerusalemme. 044 ACT 011 028 E uno di loro, di nome Agabo, alzatosi in piedi, annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra. Ciò che di fatto avvenne sotto l'impero di Claudio. 044 ACT 011 029 Allora i discepoli si accordarono, ciascuno secondo quello che possedeva, di mandare un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea; 044 ACT 011 030 questo fecero, indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Barnaba e Saulo. 044 ACT 012 001 In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa 044 ACT 012 002 e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. 044 ACT 012 003 Vedendo che questo era gradito ai Giudei, decise di arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi. 044 ACT 012 004 Fattolo catturare, lo gettò in prigione, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. 044 ACT 012 005 Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. 044 ACT 012 006 E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. 044 ACT 012 007 Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. 044 ACT 012 008 E l'angelo a lui: «Mettiti la cintura e legati i sandali». Ecosì fece. L'angelo disse: «Avvolgiti il mantello, e seguimi!». 044 ACT 012 009 Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere una visione. 044 ACT 012 010 Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città: la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si dileguò da lui. 044 ACT 012 011 Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei». 044 ACT 012 012 Dopo aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera. 044 ACT 012 013 Appena ebbe bussato alla porta esterna, una fanciulla di nome Rode si avvicinò per sentire chi era. 044 ACT 012 014 Riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse ad annunziare che fuori c'era Pietro. 044 ACT 012 015 «Tu vaneggi!» le dissero. Ma essa insisteva che la cosa stava così. E quelli dicevano: «E' l'angelo di Pietro». 044 ACT 012 016 Questi intanto continuava a bussare e quando aprirono la porta e lo videro, rimasero stupefatti. 044 ACT 012 017 Egli allora, fatto segno con la mano di tacere, narrò come il Signore lo aveva tratto fuori del carcere, e aggiunse: «Riferite questo a Giacomo e ai fratelli». Poi uscì e s'incamminò verso un altro luogo. 044 ACT 012 018 Fattosi giorno, c'era non poco scompiglio tra i soldati: che cosa mai era accaduto di Pietro? 044 ACT 012 019 Erode lo fece cercare accuratamente, ma non essendo riuscito a trovarlo, fece processare i soldati e ordinò che fossero messi a morte; poi scese dalla Giudea e soggiornò a Cesarèa. 044 ACT 012 020 Egli era infuriato contro i cittadini di Tiro e Sidone. Questi però si presentarono a lui di comune accordo e, dopo aver tratto alla loro causa Blasto, ciambellano del re, chiedevano pace, perché il loro paese riceveva i viveri dal paese del re. 044 ACT 012 021 Nel giorno fissato Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso. 044 ACT 012 022 Il popolo acclamava: «Parola di un dio e non di un uomo!». 044 ACT 012 023 Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò. 044 ACT 012 024 Intanto la parola di Dio cresceva e si diffondeva. 044 ACT 012 025 Barnaba e Saulo poi, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme prendendo con loro Giovanni, detto anche Marco. 044 ACT 013 001 C'erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. 044 ACT 013 002 Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». 044 ACT 013 003 Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono. 044 ACT 013 004 Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Selèucia e di qui salparono verso Cipro. 044 ACT 013 005 Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con loro anche Giovanni come aiutante. 044 ACT 013 006 Attraversata tutta l'isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus, 044 ACT 013 007 al seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di senno, che aveva fatto chiamare a sé Barnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. 044 ACT 013 008 Ma Elimas, il mago, - ciò infatti significa il suo nome - faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede. 044 ACT 013 009 Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse: 044 ACT 013 010 «O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? 044 ACT 013 011 Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. 044 ACT 013 012 Quando vide l'accaduto, il proconsole credette, colpito dalla dottrina del Signore. 044 ACT 013 013 Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge di Panfilia. Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. 044 ACT 013 014 Essi invece proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiochia di Pisidia ed entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, si sedettero. 044 ACT 013 015 Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: «Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!». 044 ACT 013 016 Si alzò Paolo e fatto cenno con la mano disse: «Uomini di Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. 044 ACT 013 017 Il Dio di questo popolo d'Israele scelse i nostri padri ed esaltò il popolo durante il suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio potente li condusse via di là. 044 ACT 013 018 Quindi, dopo essersi preso cura di loro per circa quarant'anni nel deserto, 044 ACT 013 019 distrusse sette popoli nel paese di Canaan e concesse loro in eredità quelle terre, 044 ACT 013 020 per circa quattrocentocinquanta anni. Dopo questo diede loro dei Giudici, fino al profeta Samuele. 044 ACT 013 021 Allora essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Cis, della tribù di Beniamino, per quaranta anni. 044 ACT 013 022 E, dopo averlo rimosso dal regno, suscitò per loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri. 044 ACT 013 023 Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù. 044 ACT 013 024 Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di penitenza a tutto il popolo d'Israele. 044 ACT 013 025 Diceva Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali. 044 ACT 013 026 Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata questa parola di salvezza. 044 ACT 013 027 Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l'hanno riconosciuto e condannandolo hanno adempiuto le parole dei profeti che si leggono ogni sabato; 044 ACT 013 028 e, pur non avendo trovato in lui nessun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che fosse ucciso. 044 ACT 013 029 Dopo aver compiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. 044 ACT 013 030 Ma Dio lo ha risuscitato dai morti 044 ACT 013 031 ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono i suoi testimoni davanti al popolo. 044 ACT 013 032 E noi vi annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, 044 ACT 013 033 poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato. 044 ACT 013 034 Darò a voi le cose sante promesse a Davide, quelle sicure. E che Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione, è quanto ha dichiarato: 044 ACT 013 035 Per questo anche in un altro luogo dice: Non permetterai che il tuo santo subisca la corruzione. 044 ACT 013 036 Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione. 044 ACT 013 037 Ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto la corruzione. 044 ACT 013 038 Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera di lui vi viene annunziata la remissione dei peccati 044 ACT 013 039 e che per lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosè. 044 ACT 013 040 Guardate dunque che non avvenga su di voi ciò che è detto nei Profeti: 044 ACT 013 041 Mirate, beffardi, stupite e nascondetevi, poiché un'opera io compio ai vostri giorni, un'opera che non credereste, se vi fosse raccontata!». 044 ACT 013 042 E, mentre uscivano, li pregavano di esporre ancora queste cose nel prossimo sabato. 044 ACT 013 043 Sciolta poi l'assemblea, molti Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono Paolo e Barnaba ed essi, intrattenendosi con loro, li esortavano a perseverare nella grazia di Dio. 044 ACT 013 044 Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio. 044 ACT 013 045 Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando. 044 ACT 013 046 Allora Paolo e Barnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani. (aiōnios g166) 044 ACT 013 047 Io ti ho posto come luce per le genti, perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra ». Così infatti ci ha ordinato il Signore: 044 ACT 013 048 Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna. (aiōnios g166) 044 ACT 013 049 La parola di Dio si diffondeva per tutta la regione. 044 ACT 013 050 Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li scacciarono dal loro territorio. 044 ACT 013 051 Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio, 044 ACT 013 052 mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo. 044 ACT 014 001 Anche ad Icònio essi entrarono nella sinagoga dei Giudei e vi parlarono in modo tale che un gran numero di Giudei e di Greci divennero credenti. 044 ACT 014 002 Ma i Giudei rimasti increduli eccitarono e inasprirono gli animi dei pagani contro i fratelli. 044 ACT 014 003 Rimasero tuttavia colà per un certo tempo e parlavano fiduciosi nel Signore, che rendeva testimonianza alla predicazione della sua grazia e concedeva che per mano loro si operassero segni e prodigi. 044 ACT 014 004 E la popolazione della città si divise, schierandosi gli uni dalla parte dei Giudei, gli altri dalla parte degli apostoli. 044 ACT 014 005 Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli, 044 ACT 014 006 essi se ne accorsero e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe e nei dintorni, 044 ACT 014 007 e là continuavano a predicare il vangelo. 044 ACT 014 008 C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. 044 ACT 014 009 Egli ascoltava il discorso di Paolo e questi, fissandolo con lo sguardo e notando che aveva fede di esser risanato, 044 ACT 014 010 disse a gran voce: «Alzati diritto in piedi!». Egli fece un balzo e si mise a camminare. 044 ACT 014 011 La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, esclamò in dialetto licaonio e disse: «Gli dei sono scesi tra di noi in figura umana!». 044 ACT 014 012 E chiamavano Barnaba Zeus e Paolo Hermes, perché era lui il più eloquente. 044 ACT 014 013 Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all'ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. 044 ACT 014 014 Sentendo ciò, gli apostoli Barnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: 044 ACT 014 015 «Cittadini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi predichiamo di convertirvi da queste vanità al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. 044 ACT 014 016 Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada; 044 ACT 014 017 ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori». 044 ACT 014 018 E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall'offrire loro un sacrificio. 044 ACT 014 019 Ma giunsero da Antiochia e da Icònio alcuni Giudei, i quali trassero dalla loro parte la folla; essi presero Paolo a sassate e quindi lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. 044 ACT 014 020 Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli, alzatosi, entrò in città. Il giorno dopo partì con Barnaba alla volta di Derbe. 044 ACT 014 021 Dopo aver predicato il vangelo in quella città e fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiochia, 044 ACT 014 022 rianimando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poiché, dicevano, è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio. 044 ACT 014 023 Costituirono quindi per loro in ogni comunità alcuni anziani e dopo avere pregato e digiunato li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. 044 ACT 014 024 Attraversata poi la Pisidia, raggiunsero la Panfilia 044 ACT 014 025 e dopo avere predicato la parola di Dio a Perge, scesero ad Attalìa; 044 ACT 014 026 di qui fecero vela per Antiochia là dove erano stati affidati alla grazia del Signore per l'impresa che avevano compiuto. 044 ACT 014 027 Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai pagani la porta della fede. 044 ACT 014 028 E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli. 044 ACT 015 001 Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: «Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi». 044 ACT 015 002 Poiché Paolo e Barnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. 044 ACT 015 003 Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono la Fenicia e la Samaria raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. 044 ACT 015 004 Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro. 044 ACT 015 005 Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè. 044 ACT 015 006 Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 044 ACT 015 007 Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse: «Fratelli, voi sapete che gia da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 044 ACT 015 008 E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 044 ACT 015 009 e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 044 ACT 015 010 Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? 044 ACT 015 011 Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro». 044 ACT 015 012 Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Barnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro. 044 ACT 015 013 Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse: 044 ACT 015 014 «Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. 044 ACT 015 015 Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto: 044 ACT 015 016 Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò, 044 ACT 015 017 perché anche gli altri uomini cerchino il Signore e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome, 044 ACT 015 018 dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute dall'eternità. (aiōn g165) 044 ACT 015 019 Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani, 044 ACT 015 020 ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue. 044 ACT 015 021 Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe». 044 ACT 015 022 Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiochia insieme a Paolo e Barnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sila, uomini tenuti in grande considerazione tra i fratelli. 044 ACT 015 023 E consegnarono loro la seguente lettera: «Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiochia, di Siria e di Cilicia che provengono dai pagani, salute! 044 ACT 015 024 Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi. 044 ACT 015 025 Abbiamo perciò deciso tutti d'accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Barnaba e Paolo, 044 ACT 015 026 uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo. 044 ACT 015 027 Abbiamo mandato dunque Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi queste stesse cose a voce. 044 ACT 015 028 Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: 044 ACT 015 029 astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene». 044 ACT 015 030 Essi allora, congedatisi, discesero ad Antiochia e riunita la comunità consegnarono la lettera. 044 ACT 015 031 Quando l'ebbero letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva. 044 ACT 015 032 Giuda e Sila, essendo anch'essi profeti, parlarono molto per incoraggiare i fratelli e li fortificarono. 044 ACT 015 033 Dopo un certo tempo furono congedati con auguri di pace dai fratelli, per tornare da quelli che li avevano inviati. 044 ACT 015 035 Paolo invece e Barnaba rimasero ad Antiochia, insegnando e annunziando, insieme a molti altri, la parola del Signore. 044 ACT 015 036 Dopo alcuni giorni Paolo disse a Barnaba: «Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno». 044 ACT 015 037 Barnaba voleva prendere insieme anche Giovanni, detto Marco, 044 ACT 015 038 ma Paolo riteneva che non si dovesse prendere uno che si era allontanato da loro nella Panfilia e non aveva voluto partecipare alla loro opera. 044 ACT 015 039 Il dissenso fu tale che si separarono l'uno dall'altro; Barnaba, prendendo con sé Marco, s'imbarcò per Cipro. 044 ACT 015 040 Paolo invece scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore. 044 ACT 015 041 E attraversando la Siria e la Cilicia, dava nuova forza alle comunità. 044 ACT 016 001 Paolo si recò a Derbe e a Listra. C'era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco; 044 ACT 016 002 egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. 044 ACT 016 003 Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere per riguardo ai Giudei che si trovavano in quelle regioni; tutti infatti sapevano che suo padre era greco. 044 ACT 016 004 Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. 044 ACT 016 005 Le comunità intanto si andavano fortificando nella fede e crescevano di numero ogni giorno. 044 ACT 016 006 Attraversarono quindi la Frigia e la regione della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro di predicare la parola nella provincia di Asia. 044 ACT 016 007 Raggiunta la Misia, si dirigevano verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; 044 ACT 016 008 così, attraversata la Misia, discesero a Troade. 044 ACT 016 009 Durante la notte apparve a Paolo una visione: gli stava davanti un Macedone e lo supplicava: «Passa in Macedonia e aiutaci!». 044 ACT 016 010 Dopo che ebbe avuto questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci aveva chiamati ad annunziarvi la parola del Signore. 044 ACT 016 011 Salpati da Troade, facemmo vela verso Samotracia e il giorno dopo verso Neapoli e 044 ACT 016 012 di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni; 044 ACT 016 013 il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. 044 ACT 016 014 C'era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. 044 ACT 016 015 Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: «Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa». E ci costrinse ad accettare. 044 ACT 016 016 Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una giovane schiava, che aveva uno spirito di divinazione e procurava molto guadagno ai suoi padroni facendo l'indovina. 044 ACT 016 017 Essa seguiva Paolo e noi gridando: «Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza». 044 ACT 016 018 Questo fece per molti giorni finché Paolo, mal sopportando la cosa, si volse e disse allo spirito: «In nome di Gesù Cristo ti ordino di partire da lei». E lo spirito partì all'istante. 044 ACT 016 019 Ma vedendo i padroni che era partita anche la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della città; 044 ACT 016 020 presentandoli ai magistrati dissero: «Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei 044 ACT 016 021 e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare». 044 ACT 016 022 La folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli 044 ACT 016 023 e dopo averli caricati di colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di far buona guardia. 044 ACT 016 024 Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più interna della prigione e strinse i loro piedi nei ceppi. 044 ACT 016 025 Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli. 044 ACT 016 026 D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. 044 ACT 016 027 Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. 044 ACT 016 028 Ma Paolo gli gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». 044 ACT 016 029 Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila; 044 ACT 016 030 poi li condusse fuori e disse: «Signori, cosa devo fare per esser salvato?». 044 ACT 016 031 Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». 044 ACT 016 032 E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. 044 ACT 016 033 Egli li prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le piaghe e subito si fece battezzare con tutti i suoi; 044 ACT 016 034 poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio. 044 ACT 016 035 Fattosi giorno, i magistrati inviarono le guardie a dire: «Libera quegli uomini!». 044 ACT 016 036 Il carceriere annunziò a Paolo questo messaggio: «I magistrati hanno ordinato di lasciarvi andare! Potete dunque uscire e andarvene in pace». 044 ACT 016 037 Ma Paolo disse alle guardie: «Ci hanno percosso in pubblico e senza processo, sebbene siamo cittadini romani, e ci hanno gettati in prigione; e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano di persona a condurci fuori!». 044 ACT 016 038 E le guardie riferirono ai magistrati queste parole. All'udire che erano cittadini romani, si spaventarono; 044 ACT 016 039 vennero e si scusarono con loro; poi li fecero uscire e li pregarono di partire dalla città. 044 ACT 016 040 Usciti dalla prigione, si recarono a casa di Lidia dove, incontrati i fratelli, li esortarono e poi partirono. 044 ACT 017 001 Seguendo la via di Anfipoli e Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c'era una sinagoga dei Giudei. 044 ACT 017 002 Come era sua consuetudine Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture, 044 ACT 017 003 spiegandole e dimostrando che il Cristo doveva morire e risuscitare dai morti; il Cristo, diceva, è quel Gesù che io vi annunzio. 044 ACT 017 004 Alcuni di loro furono convinti e aderirono a Paolo e a Sila, come anche un buon numero di Greci credenti in Dio e non poche donne della nobiltà. 044 ACT 017 005 Ma i Giudei, ingelositi, trassero dalla loro parte alcuni pessimi individui di piazza e, radunata gente, mettevano in subbuglio la città. Presentatisi alla casa di Giasone, cercavano Paolo e Sila per condurli davanti al popolo. 044 ACT 017 006 Ma non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli dai capi della città gridando: «Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono anche qui e Giasone li ha ospitati. 044 ACT 017 007 Tutti costoro vanno contro i decreti dell'imperatore, affermando che c'è un altro re, Gesù». 044 ACT 017 008 Così misero in agitazione la popolazione e i capi della città che udivano queste cose; 044 ACT 017 009 tuttavia, dopo avere ottenuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li rilasciarono. 044 ACT 017 010 Ma i fratelli subito, durante la notte, fecero partire Paolo e Sila verso Berèa. Giunti colà entrarono nella sinagoga dei Giudei. 044 ACT 017 011 Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica ed accolsero la parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così. 044 ACT 017 012 Molti di loro credettero e anche alcune donne greche della nobiltà e non pochi uomini. 044 ACT 017 013 Ma quando i Giudei di Tessalonica vennero a sapere che anche a Berèa era stata annunziata da Paolo la parola di Dio, andarono anche colà ad agitare e sobillare il popolo. 044 ACT 017 014 Allora i fratelli fecero partire subito Paolo per la strada verso il mare, mentre Sila e Timòteo rimasero in città. 044 ACT 017 015 Quelli che scortavano Paolo lo accompagnarono fino ad Atene e se ne ripartirono con l'ordine per Sila e Timòteo di raggiungerlo al più presto. 044 ACT 017 016 Mentre Paolo li attendeva ad Atene, fremeva nel suo spirito al vedere la città piena di idoli. 044 ACT 017 017 Discuteva frattanto nella sinagoga con i Giudei e i pagani credenti in Dio e ogni giorno sulla piazza principale con quelli che incontrava. 044 ACT 017 018 Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui e alcuni dicevano: «Che cosa vorrà mai insegnare questo ciarlatano?». E altri: «Sembra essere un annnunziatore di divinità straniere»; poiché annunziava Gesù e la risurrezione. 044 ACT 017 019 Presolo con sé, lo condussero sull'Areòpago e dissero: «Possiamo dunque sapere qual è questa nuova dottrina predicata da te? 044 ACT 017 020 Cose strane per vero ci metti negli orecchi; desideriamo dunque conoscere di che cosa si tratta». 044 ACT 017 021 Tutti gli Ateniesi infatti e gli stranieri colà residenti non avevano passatempo più gradito che parlare e sentir parlare. 044 ACT 017 022 Allora Paolo, alzatosi in mezzo all'Areòpago, disse: «Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. 044 ACT 017 023 Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio. 044 ACT 017 024 Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell'uomo 044 ACT 017 025 né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. 044 ACT 017 026 Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio, 044 ACT 017 027 perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. 044 ACT 017 028 In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo. 044 ACT 017 029 Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'immaginazione umana. 044 ACT 017 030 Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi, 044 ACT 017 031 poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti». 044 ACT 017 032 Quando sentirono parlare di risurrezione di morti, alcuni lo deridevano, altri dissero: «Ti sentiremo su questo un'altra volta». 044 ACT 017 033 Così Paolo uscì da quella riunione. 044 ACT 017 034 Ma alcuni aderirono a lui e divennero credenti, fra questi anche Dionigi membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro. 044 ACT 018 001 Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto. 044 ACT 018 002 Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro 044 ACT 018 003 e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatori di tende. 044 ACT 018 004 Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci. 044 ACT 018 005 Quando giunsero dalla Macedonia Sila e Timòteo, Paolo si dedicò tutto alla predicazione, affermando davanti ai Giudei che Gesù era il Cristo. 044 ACT 018 006 Ma poiché essi gli si opponevano e bestemmiavano, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente; da ora in poi io andrò dai pagani». 044 ACT 018 007 E andatosene di là, entrò nella casa di un tale chiamato Tizio Giusto, che onorava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. 044 ACT 018 008 Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e anche molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano e si facevano battezzare. 044 ACT 018 009 E una notte in visione il Signore disse a Paolo: «Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere, 044 ACT 018 010 perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in questa città». 044 ACT 018 011 Così Paolo si fermò un anno e mezzo, insegnando fra loro la parola di Dio. 044 ACT 018 012 Mentre era proconsole dell'Acaia Gallione, i Giudei insorsero in massa contro Paolo e lo condussero al tribunale dicendo: 044 ACT 018 013 «Costui persuade la gente a rendere un culto a Dio in modo contrario alla legge». 044 ACT 018 014 Paolo stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei: «Se si trattasse di un delitto o di un'azione malvagia, o Giudei, io vi ascolterei, come di ragione. 044 ACT 018 015 Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra legge, vedetevela voi; io non voglio essere giudice di queste faccende». 044 ACT 018 016 E li fece cacciare dal tribunale. 044 ACT 018 017 Allora tutti afferrarono Sòstene, capo della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale ma Gallione non si curava affatto di tutto ciò. 044 ACT 018 018 Paolo si trattenne ancora parecchi giorni, poi prese congedo dai fratelli e s'imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e Aquila. A Cencre si era fatto tagliare i capelli a causa di un voto che aveva fatto. 044 ACT 018 019 Giunsero a Efeso, dove lasciò i due coniugi, ed entrato nella sinagoga si mise a discutere con i Giudei. 044 ACT 018 020 Questi lo pregavano di fermarsi più a lungo, ma non acconsentì. 044 ACT 018 021 Tuttavia prese congedo dicendo: «Ritornerò di nuovo da voi, se Dio lo vorrà», quindi partì da Efeso. 044 ACT 018 022 Giunto a Cesarèa, si recò a salutare la Chiesa di Gerusalemme e poi scese ad Antiochia. 044 ACT 018 023 Trascorso colà un pò di tempo, partì di nuovo percorrendo di seguito le regioni della Galazia e della Frigia, confermando nella fede tutti i discepoli. 044 ACT 018 024 Arrivò a Efeso un Giudeo, chiamato Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, versato nelle Scritture. 044 ACT 018 025 Questi era stato ammaestrato nella via del Signore e pieno di fervore parlava e insegnava esattamente ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni. 044 ACT 018 026 Egli intanto cominciò a parlare francamente nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio. 044 ACT 018 027 Poiché egli desiderava passare nell'Acaia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto colà, fu molto utile a quelli che per opera della grazia erano divenuti credenti; 044 ACT 018 028 confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo. 044 ACT 019 001 Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, giunse a Efeso. Qui trovò alcuni discepoli 044 ACT 019 002 e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo». 044 ACT 019 003 Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. 044 ACT 019 004 Disse allora Paolo: «Giovanni ha amministrato un battesimo di penitenza, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù». 044 ACT 019 005 Dopo aver udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù 044 ACT 019 006 e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano. 044 ACT 019 007 Erano in tutto circa dodici uomini. 044 ACT 019 008 Entrato poi nella sinagoga, vi potè parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori circa il regno di Dio. 044 ACT 019 009 Ma poiché alcuni si ostinavano e si rifiutavano di credere dicendo male in pubblico di questa nuova dottrina, si staccò da loro separando i discepoli e continuò a discutere ogni giorno nella scuola di un certo Tiranno. 044 ACT 019 010 Questo durò due anni, col risultato che tutti gli abitanti della provincia d'Asia, Giudei e Greci, poterono ascoltare la parola del Signore. 044 ACT 019 011 Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, 044 ACT 019 012 al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano. 044 ACT 019 013 Alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare anch'essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: «Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica». 044 ACT 019 014 Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo. 044 ACT 019 015 Ma lo spirito cattivo rispose loro: «Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?». 044 ACT 019 016 E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite. 044 ACT 019 017 Il fatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Efeso e tutti furono presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù. 044 ACT 019 018 Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche magiche 044 ACT 019 019 e un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti. Ne fu calcolato il valore complessivo e trovarono che era di cinquantamila dramme d'argento. 044 ACT 019 020 Così la parola del Signore cresceva e si rafforzava. 044 ACT 019 021 Dopo questi fatti, Paolo si mise in animo di attraversare la Macedonia e l'Acaia e di recarsi a Gerusalemme dicendo: «Dopo essere stato là devo vedere anche Roma». 044 ACT 019 022 Inviati allora in Macedonia due dei suoi aiutanti, Timòteo ed Erasto, si trattenne ancora un pò di tempo nella provincia di Asia. 044 ACT 019 023 Verso quel tempo scoppiò un gran tumulto riguardo alla nuova dottrina. 044 ACT 019 024 Un tale, chiamato Demetrio, argentiere, che fabbricava tempietti di Artèmide in argento e procurava in tal modo non poco guadagno agli artigiani, 044 ACT 019 025 li radunò insieme agli altri che si occupavano di cose del genere e disse: «Cittadini, voi sapete che da questa industria proviene il nostro benessere; 044 ACT 019 026 ora potete osservare e sentire come questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente, non solo di Efeso, ma si può dire di tutta l'Asia, affermando che non sono dei quelli fabbricati da mani d'uomo. 044 ACT 019 027 Non soltanto c'è il pericolo che la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande dea Artèmide non venga stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di colei che l'Asia e il mondo intero adorano». 044 ACT 019 028 All'udire ciò s'infiammarono d'ira e si misero a gridare: «Grande è l'Artèmide degli Efesini!». 044 ACT 019 029 Tutta la città fu in subbuglio e tutti si precipitarono in massa nel teatro, trascinando con sé Gaio e Aristarco macèdoni, compagni di viaggio di Paolo. 044 ACT 019 030 Paolo voleva presentarsi alla folla, ma i discepoli non glielo permisero. 044 ACT 019 031 Anche alcuni dei capi della provincia, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di non avventurarsi nel teatro. 044 ACT 019 032 Intanto, chi gridava una cosa, chi un'altra; l'assemblea era confusa e i più non sapevano il motivo per cui erano accorsi. 044 ACT 019 033 Alcuni della folla fecero intervenire un certo Alessandro, che i Giudei avevano spinto avanti, ed egli, fatto cenno con la mano, voleva tenere un discorso di difesa davanti al popolo. 044 ACT 019 034 Appena s'accorsero che era Giudeo, si misero tutti a gridare in coro per quasi due ore: «Grande è l'Artèmide degli Efesini!». 044 ACT 019 035 Alla fine il cancelliere riuscì a calmare la folla e disse: «Cittadini di Efeso, chi fra gli uomini non sa che la città di Efeso è custode del tempio della grande Artèmide e della sua statua caduta dal cielo? 044 ACT 019 036 Poiché questi fatti sono incontestabili, è necessario che stiate calmi e non compiate gesti inconsulti. 044 ACT 019 037 Voi avete condotto qui questi uomini che non hanno profanato il tempio, né hanno bestemmiato la nostra dea. 044 ACT 019 038 Perciò se Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno delle ragioni da far valere contro qualcuno, ci sono per questo i tribunali e vi sono i proconsoli: si citino in giudizio l'un l'altro. 044 ACT 019 039 Se poi desiderate qualche altra cosa, si deciderà nell'assemblea ordinaria. 044 ACT 019 040 C'è il rischio di essere accusati di sedizione per l'accaduto di oggi, non essendoci alcun motivo per cui possiamo giustificare questo assembramento». 044 ACT 019 041 E con queste parole sciolse l'assemblea. 044 ACT 020 001 Appena cessato il tumulto, Paolo mandò a chiamare i discepoli e, dopo averli incoraggiati, li salutò e si mise in viaggio per la Macedonia. 044 ACT 020 002 Dopo aver attraversato quelle regioni, esortando con molti discorsi i fedeli, arrivò in Grecia. 044 ACT 020 003 Trascorsi tre mesi, poiché ci fu un complotto dei Giudei contro di lui, mentre si apprestava a salpare per la Siria, decise di far ritorno attraverso la Macedonia. 044 ACT 020 004 Lo accompagnarono Sòpatro di Berèa, figlio di Pirro, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timòteo, e gli asiatici Tìchico e Tròfimo. 044 ACT 020 005 Questi però, partiti prima di noi ci attendevano a Troade; 044 ACT 020 006 noi invece salpammo da Filippi dopo i giorni degli Azzimi e li raggiungemmo in capo a cinque giorni a Troade dove ci trattenemmo una settimana. 044 ACT 020 007 Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane e Paolo conversava con loro; e poiché doveva partire il giorno dopo, prolungò la conversazione fino a mezzanotte. 044 ACT 020 008 C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti; 044 ACT 020 009 un ragazzo chiamato Eutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde dal terzo piano e venne raccolto morto. 044 ACT 020 010 Paolo allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è ancora in vita!». 044 ACT 020 011 Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora molto fino all'alba, partì. 044 ACT 020 012 Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati. 044 ACT 020 013 Noi poi, che eravamo partiti per nave, facemmo vela per Asso, dove dovevamo prendere a bordo Paolo; così infatti egli aveva deciso, intendendo di fare il viaggio a piedi. 044 ACT 020 014 Quando ci ebbe raggiunti ad Asso, lo prendemmo con noi e arrivammo a Mitilène. 044 ACT 020 015 Salpati da qui il giorno dopo, ci trovammo di fronte a Chio; l'indomani toccammo Samo e il giorno dopo giungemmo a Milèto. 044 ACT 020 016 Paolo aveva deciso di passare al largo di Efeso per evitare di subire ritardi nella provincia d'Asia: gli premeva di essere a Gerusalemme, se possibile, per il giorno della Pentecoste. 044 ACT 020 017 Da Milèto mandò a chiamare subito ad Efeso gli anziani della Chiesa. 044 ACT 020 018 Quando essi giunsero disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia e per tutto questo tempo: 044 ACT 020 019 ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e tra le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei. 044 ACT 020 020 Sapete come non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case, 044 ACT 020 021 scongiurando Giudei e Greci di convertirsi a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù. 044 ACT 020 022 Ed ecco ora, avvinto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme senza sapere ciò che là mi accadrà. 044 ACT 020 023 So soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. 044 ACT 020 024 Non ritengo tuttavia la mia vita meritevole di nulla, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di rendere testimonianza al messaggio della grazia di Dio. 044 ACT 020 025 Ecco, ora so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunziando il regno di Dio. 044 ACT 020 026 Per questo dichiaro solennemente oggi davanti a voi che io sono senza colpa riguardo a coloro che si perdessero, 044 ACT 020 027 perché non mi sono sottratto al compito di annunziarvi tutta la volontà di Dio. 044 ACT 020 028 Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. 044 ACT 020 029 Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; 044 ACT 020 030 perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé. 044 ACT 020 031 Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi. 044 ACT 020 032 Ed ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l'eredità con tutti i santificati. 044 ACT 020 033 Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di nessuno. 044 ACT 020 034 Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. 044 ACT 020 035 In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!». 044 ACT 020 036 Detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. 044 ACT 020 037 Tutti scoppiarono in un gran pianto e gettandosi al collo di Paolo lo baciavano, 044 ACT 020 038 addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave. 044 ACT 021 001 Appena ci fummo separati da loro, salpammo e per la via diretta giungemmo a Cos, il giorno seguente a Rodi e di qui a Pàtara. 044 ACT 021 002 Trovata qui una nave che faceva la traversata per la Fenicia, vi salimmo e prendemmo il largo. 044 ACT 021 003 Giunti in vista di Cipro, ce la lasciammo a sinistra e, continuando a navigare verso la Siria, giungemmo a Tiro, dove la nave doveva scaricare. 044 ACT 021 004 Avendo ritrovati i discepoli, rimanemmo colà una settimana, ed essi, mossi dallo Spirito, dicevano a Paolo di non andare a Gerusalemme. 044 ACT 021 005 Ma quando furon passati quei giorni, uscimmo e ci mettemmo in viaggio, accompagnati da tutti loro con le mogli e i figli sin fuori della città. Inginocchiati sulla spiaggia pregammo, poi ci salutammo a vicenda; 044 ACT 021 006 noi salimmo sulla nave ed essi tornarono alle loro case. 044 ACT 021 007 Terminata la navigazione, da Tiro approdammo a Tolemàide, dove andammo a salutare i fratelli e restammo un giorno con loro. 044 ACT 021 008 Ripartiti il giorno seguente, giungemmo a Cesarèa; ed entrati nella casa dell'evangelista Filippo, che era uno dei Sette, sostammo presso di lui. 044 ACT 021 009 Egli aveva quattro figlie nubili, che avevano il dono della profezia. 044 ACT 021 010 Eravamo qui da alcuni giorni, quando giunse dalla Giudea un profeta di nome Agabo. 044 ACT 021 011 Egli venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: «Questo dice lo Spirito Santo: l'uomo a cui appartiene questa cintura sarà legato così dai Giudei a Gerusalemme e verrà quindi consegnato nelle mani dei pagani». 044 ACT 021 012 All'udir queste cose, noi e quelli del luogo pregammo Paolo di non andare più a Gerusalemme. 044 ACT 021 013 Ma Paolo rispose: «Perché fate così, continuando a piangere e a spezzarmi il cuore? Io sono pronto non soltanto a esser legato, ma a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù». 044 ACT 021 014 E poiché non si lasciava persuadere, smettemmo di insistere dicendo: «Sia fatta la volontà del Signore!». 044 ACT 021 015 Dopo questi giorni, fatti i preparativi, salimmo verso Gerusalemme. 044 ACT 021 016 Vennero con noi anche alcuni discepoli da Cesarèa, i quali ci condussero da un certo Mnaso'sìne di Cipro, discepolo della prima ora, dal quale ricevemmo ospitalità. 044 ACT 021 017 Arrivati a Gerusalemme, i fratelli ci accolsero festosamente. 044 ACT 021 018 L'indomani Paolo fece visita a Giacomo insieme con noi: c'erano anche tutti gli anziani. 044 ACT 021 019 Dopo aver rivolto loro il saluto, egli cominciò a esporre nei particolari quello che Dio aveva fatto tra i pagani per mezzo suo. 044 ACT 021 020 Quand'ebbero ascoltato, essi davano gloria a Dio; quindi dissero a Paolo: «Tu vedi, o fratello, quante migliaia di Giudei sono venuti alla fede e tutti sono gelosamente attaccati alla legge. 044 ACT 021 021 Ora hanno sentito dire di te che vai insegnando a tutti i Giudei sparsi tra i pagani che abbandonino Mosè, dicendo di non circoncidere più i loro figli e di non seguire più le nostre consuetudini. 044 ACT 021 022 Che facciamo? Senza dubbio verranno a sapere che sei arrivato. 044 ACT 021 023 Fà dunque quanto ti diciamo: vi sono fra noi quattro uomini che hanno un voto da sciogliere. 044 ACT 021 024 Prendili con te, compi la purificazione insieme con loro e paga tu la spesa per loro perché possano radersi il capo. Così tutti verranno a sapere che non c'è nulla di vero in ciò di cui sono stati informati, ma che invece anche tu ti comporti bene osservando la legge. 044 ACT 021 025 Quanto ai pagani che sono venuti alla fede, noi abbiamo deciso ed abbiamo loro scritto che si astengano dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, da ogni animale soffocato e dalla impudicizia». 044 ACT 021 026 Allora Paolo prese con sé quegli uomini e il giorno seguente, fatta insieme con loro la purificazione, entrò nel tempio per comunicare il compimento dei giorni della purificazione, quando sarebbe stata presentata l'offerta per ciascuno di loro. 044 ACT 021 027 Stavano ormai per finire i sette giorni, quando i Giudei della provincia d'Asia, vistolo nel tempio, aizzarono tutta la folla e misero le mani su di lui gridando: 044 ACT 021 028 «Uomini d'Israele, aiuto! Questo è l'uomo che va insegnando a tutti e dovunque contro il popolo, contro la legge e contro questo luogo; ora ha introdotto perfino dei Greci nel tempio e ha profanato il luogo santo!». 044 ACT 021 029 Avevano infatti veduto poco prima Tròfimo di Efeso in sua compagnia per la città, e pensavano che Paolo lo avesse fatto entrare nel tempio. 044 ACT 021 030 Allora tutta la città fu in subbuglio e il popolo accorse da ogni parte. Impadronitisi di Paolo, lo trascinarono fuori del tempio e subito furono chiuse le porte. 044 ACT 021 031 Stavano gia cercando di ucciderlo, quando fu riferito al tribuno della coorte che tutta Gerusalemme era in rivolta. 044 ACT 021 032 Immediatamente egli prese con sé dei soldati e dei centurioni e si precipitò verso i rivoltosi. Alla vista del tribuno e dei soldati, cessarono di percuotere Paolo. 044 ACT 021 033 Allora il tribuno si avvicinò, lo arrestò e ordinò che fosse legato con due catene; intanto s'informava chi fosse e che cosa avesse fatto. 044 ACT 021 034 Tra la folla però chi diceva una cosa, chi un'altra. Nell'impossibilità di accertare la realtà dei fatti a causa della confusione, ordinò di condurlo nella fortezza. 044 ACT 021 035 Quando fu alla gradinata, dovette essere portato a spalla dai soldati a causa della violenza della folla. 044 ACT 021 036 La massa della gente infatti veniva dietro, urlando: «A morte!». 044 ACT 021 037 Sul punto di esser condotto nella fortezza, Paolo disse al tribuno: «Posso dirti una parola?». «Conosci il greco?, disse quello, 044 ACT 021 038 Allora non sei quell'Egiziano che in questi ultimi tempi ha sobillato e condotto nel deserto i quattromila ribelli?». 044 ACT 021 039 Rispose Paolo: «Io sono un Giudeo di Tarso di Cilicia, cittadino di una città non certo senza importanza. Ma ti prego, lascia che rivolga la parola a questa gente». 044 ACT 021 040 Avendo egli acconsentito, Paolo, stando in piedi sui gradini, fece cenno con la mano al popolo e, fattosi un grande silenzio, rivolse loro la parola in ebraico dicendo: 044 ACT 022 001 «Fratelli e padri, ascoltate la mia difesa davanti a voi». 044 ACT 022 002 Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero silenzio ancora di più. 044 ACT 022 003 Ed egli continuò: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. 044 ACT 022 004 Io perseguitai a morte questa nuova dottrina, arrestando e gettando in prigione uomini e donne, 044 ACT 022 005 come può darmi testimonianza il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e partii per condurre anche quelli di là come prigionieri a Gerusalemme, per essere puniti. 044 ACT 022 006 Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me; 044 ACT 022 007 caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? 044 ACT 022 008 Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. 044 ACT 022 009 Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono colui che mi parlava. 044 ACT 022 010 Io dissi allora: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia. 044 ACT 022 011 E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni, giunsi a Damasco. 044 ACT 022 012 Un certo Anania, un devoto osservante della legge e in buona reputazione presso tutti i Giudei colà residenti, 044 ACT 022 013 venne da me, mi si accostò e disse: Saulo, fratello, torna a vedere! E in quell'istante io guardai verso di lui e riebbi la vista. 044 ACT 022 014 Egli soggiunse: Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, 044 ACT 022 015 perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. 044 ACT 022 016 E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome. 044 ACT 022 017 Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi 044 ACT 022 018 e vidi Lui che mi diceva: Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me. 044 ACT 022 019 E io dissi: Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nella sinagoga quelli che credevano in te; 044 ACT 022 020 quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente e approvavo e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano. 044 ACT 022 021 Allora mi disse: Và, perché io ti manderò lontano, tra i pagani». 044 ACT 022 022 Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma allora alzarono la voce gridando: «Toglilo di mezzo; non deve più vivere!». 044 ACT 022 023 E poiché continuavano a urlare, a gettar via i mantelli e a lanciar polvere in aria, 044 ACT 022 024 il tribuno ordinò di portarlo nella fortezza, prescrivendo di interrogarlo a colpi di flagello al fine di sapere per quale motivo gli gridavano contro in tal modo. 044 ACT 022 025 Ma quando l'ebbero legato con le cinghie, Paolo disse al centurione che gli stava accanto: «Potete voi flagellare un cittadino romano, non ancora giudicato?». 044 ACT 022 026 Udito ciò, il centurione corse a riferire al tribuno: «Che cosa stai per fare? Quell'uomo è un romano!». 044 ACT 022 027 Allora il tribuno si recò da Paolo e gli domandò: «Dimmi, tu sei cittadino romano?». Rispose: «Sì». 044 ACT 022 028 Replicò il tribuno: «Io questa cittadinanza l'ho acquistata a caro prezzo». Paolo disse: «Io, invece, lo sono di nascita!». 044 ACT 022 029 E subito si allontanarono da lui quelli che dovevano interrogarlo. Anche il tribuno ebbe paura, rendendosi conto che Paolo era cittadino romano e che lui lo aveva messo in catene. 044 ACT 022 030 Il giorno seguente, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i sommi sacerdoti e tutto il sinedrio; vi fece condurre Paolo e lo presentò davanti a loro. 044 ACT 023 001 Con lo sguardo fisso al sinedrio Paolo disse: «Fratelli, io ho agito fino ad oggi davanti a Dio in perfetta rettitudine di coscienza». 044 ACT 023 002 Ma il sommo sacerdote Anania ordinò ai suoi assistenti di percuoterlo sulla bocca. 044 ACT 023 003 Paolo allora gli disse: «Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la legge e contro la legge comandi di percuotermi?». 044 ACT 023 004 E i presenti dissero: «Osi insultare il sommo sacerdote di Dio?». 044 ACT 023 005 Rispose Paolo: «Non sapevo, fratelli, che è il sommo sacerdote; sta scritto infatti: Non insulterai il capo del tuo popolo ». 044 ACT 023 006 Paolo sapeva che nel sinedrio una parte era di sadducei e una parte di farisei; disse a gran voce: «Fratelli, io sono un fariseo, figlio di farisei; io sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti». 044 ACT 023 007 Appena egli ebbe detto ciò, scoppiò una disputa tra i farisei e i sadducei e l'assemblea si divise. 044 ACT 023 008 I sadducei infatti affermano che non c'è risurrezione, né angeli, né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. 044 ACT 023 009 Ne nacque allora un grande clamore e alcuni scribi del partito dei farisei, alzatisi in piedi, protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest'uomo. E se uno spirito o un angelo gli avesse parlato davvero?». 044 ACT 023 010 La disputa si accese a tal punto che il tribuno, temendo che Paolo venisse linciato da costoro, ordinò che scendesse la truppa a portarlo via di mezzo a loro e ricondurlo nella fortezza. 044 ACT 023 011 La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato per me a Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianza anche a Roma». 044 ACT 023 012 Fattosi giorno, i Giudei ordirono una congiura e fecero voto con giuramento esecratorio di non toccare né cibo né bevanda, sino a che non avessero ucciso Paolo. 044 ACT 023 013 Erano più di quaranta quelli che fecero questa congiura. 044 ACT 023 014 Si presentarono ai sommi sacerdoti e agli anziani e dissero: «Ci siamo obbligati con giuramento esecratorio di non assaggiare nulla sino a che non avremo ucciso Paolo. 044 ACT 023 015 Voi dunque ora, insieme al sinedrio, fate dire al tribuno che ve lo riporti, col pretesto di esaminare più attentamente il suo caso; noi intanto ci teniamo pronti a ucciderlo prima che arrivi». 044 ACT 023 016 Ma il figlio della sorella di Paolo venne a sapere del complotto; si recò alla fortezza, entrò e ne informò Paolo. 044 ACT 023 017 Questi allora chiamò uno dei centurioni e gli disse: «Conduci questo giovane dal tribuno, perché ha qualche cosa da riferirgli». 044 ACT 023 018 Il centurione lo prese e lo condusse dal tribuno dicendo: «Il prigioniero Paolo mi ha fatto chiamare e mi ha detto di condurre da te questo giovanetto, perché ha da dirti qualche cosa». 044 ACT 023 019 Il tribuno lo prese per mano, lo condusse in disparte e gli chiese: «Che cosa è quello che hai da riferirmi?». 044 ACT 023 020 Rispose: «I Giudei si sono messi d'accordo per chiederti di condurre domani Paolo nel sinedrio, col pretesto di informarsi più accuratamente nei suoi riguardi. 044 ACT 023 021 Tu però non lasciarti convincere da loro, poiché più di quaranta dei loro uomini hanno ordito un complotto, facendo voto con giuramento esecratorio di non prendere cibo né bevanda finché non l'abbiano ucciso; e ora stanno pronti, aspettando che tu dia il tuo consenso». 044 ACT 023 022 Il tribuno congedò il giovanetto con questa raccomandazione: «Non dire a nessuno che mi hai dato queste informazioni». 044 ACT 023 023 Fece poi chiamare due dei centurioni e disse: «Preparate duecento soldati per andare a Cesarèa insieme con settanta cavalieri e duecento lancieri, tre ore dopo il tramonto. 044 ACT 023 024 Siano pronte anche delle cavalcature e fatevi montare Paolo, perché sia condotto sano e salvo dal governatore Felice». 044 ACT 023 025 Scrisse anche una lettera in questi termini: 044 ACT 023 026 «Claudio Lisia all'eccellentissimo governatore Felice, salute. 044 ACT 023 027 Quest'uomo è stato assalito dai Giudei e stava per essere ucciso da loro; ma sono intervenuto con i soldati e l'ho liberato, perché ho saputo che è cittadino romano. 044 ACT 023 028 Desideroso di conoscere il motivo per cui lo accusavano, lo condussi nel loro sinedrio. 044 ACT 023 029 Ho trovato che lo si accusava per questioni relative alla loro legge, ma che in realtà non c'erano a suo carico imputazioni meritevoli di morte o di prigionia. 044 ACT 023 030 Sono stato però informato di un complotto contro quest'uomo da parte loro, e così l'ho mandato da te, avvertendo gli accusatori di deporre davanti a te quello che hanno contro di lui. Stà bene». 044 ACT 023 031 Secondo gli ordini ricevuti, i soldati presero Paolo e lo condussero di notte ad Antipàtride. 044 ACT 023 032 Il mattino dopo, lasciato ai cavalieri il compito di proseguire con lui, se ne tornarono alla fortezza. 044 ACT 023 033 I cavalieri, giunti a Cesarèa, consegnarono la lettera al governatore e gli presentarono Paolo. 044 ACT 023 034 Dopo averla letta, domandò a Paolo di quale provincia fosse e, saputo che era della Cilicia, disse: 044 ACT 023 035 «Ti ascolterò quando saranno qui anche i tuoi accusatori». E diede ordine di custodirlo nel pretorio di Erode. 044 ACT 024 001 Cinque giorni dopo arrivò il sommo sacerdote Anania insieme con alcuni anziani e a un avvocato di nome Tertullo e si presentarono al governatore per accusare Paolo. 044 ACT 024 002 Quando questi fu fatto venire, Tertullo cominciò l'accusa dicendo: 044 ACT 024 003 «La lunga pace di cui godiamo grazie a te e le riforme che ci sono state in favore di questo popolo grazie alla tua provvidenza, le accogliamo in tutto e per tutto, eccellentissimo Felice, con profonda gratitudine. 044 ACT 024 004 Ma per non trattenerti troppo a lungo, ti prego di darci ascolto brevemente nella tua benevolenza. 044 ACT 024 005 Abbiamo scoperto che quest'uomo è una peste, fomenta continue rivolte tra tutti i Giudei che sono nel mondo ed è capo della setta dei Nazorei. 044 ACT 024 006 Ha perfino tentato di profanare il tempio e noi l'abbiamo arrestato. 044 ACT 024 008 Interrogandolo personalmente, potrai renderti conto da lui di tutte queste cose delle quali lo accusiamo». 044 ACT 024 009 Si associarono nell'accusa anche i Giudei, affermando che i fatti stavano così. 044 ACT 024 010 Quando il governatore fece cenno a Paolo di parlare, egli rispose: «So che da molti anni sei giudice di questo popolo e parlo in mia difesa con fiducia. 044 ACT 024 011 Tu stesso puoi accertare che non sono più di dodici giorni da quando mi sono recato a Gerusalemme per il culto. 044 ACT 024 012 Essi non mi hanno mai trovato nel tempio a discutere con qualcuno o a incitare il popolo alla sommossa, né nelle sinagoghe, né per la città 044 ACT 024 013 e non possono provare nessuna delle cose delle quali ora mi accusano. 044 ACT 024 014 Ammetto invece che adoro il Dio dei miei padri, secondo quella dottrina che essi chiamano setta, credendo in tutto ciò che è conforme alla Legge e sta scritto nei Profeti, 044 ACT 024 015 nutrendo in Dio la speranza, condivisa pure da costoro, che ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti. 044 ACT 024 016 Per questo mi sforzo di conservare in ogni momento una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini. 044 ACT 024 017 Ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine al mio popolo e per offrire sacrifici; 044 ACT 024 018 in occasione di questi essi mi hanno trovato nel tempio dopo che avevo compiuto le purificazioni. Non c'era folla né tumulto. 044 ACT 024 019 Furono dei Giudei della provincia d'Asia a trovarmi, e loro dovrebbero comparire qui davanti a te ad accusarmi, se hanno qualche cosa contro di me; 044 ACT 024 020 oppure dicano i presenti stessi quale colpa han trovato in me quando sono comparso davanti al sinedrio, 044 ACT 024 021 se non questa sola frase che gridai stando in mezzo a loro: A motivo della risurrezione dei morti io vengo giudicato oggi davanti a voi!». 044 ACT 024 022 Allora Felice, che era assai bene informato circa la nuova dottrina, li rimandò dicendo: «Quando verrà il tribuno Lisia, esaminerò il vostro caso». 044 ACT 024 023 E ordinò al centurione di tenere Paolo sotto custodia, concedendogli però una certa libertà e senza impedire a nessuno dei suoi amici di dargli assistenza. 044 ACT 024 024 Dopo alcuni giorni Felice arrivò in compagnia della moglie Drusilla, che era giudea; fatto chiamare Paolo, lo ascoltava intorno alla fede in Cristo Gesù. 044 ACT 024 025 Ma quando egli si mise a parlare di giustizia, di continenza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e disse: «Per il momento puoi andare; ti farò chiamare di nuovo quando ne avrò il tempo». 044 ACT 024 026 Sperava frattanto che Paolo gli avrebbe dato del denaro; per questo abbastanza spesso lo faceva chiamare e conversava con lui. 044 ACT 024 027 Trascorsi due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo; ma Felice, volendo dimostrare benevolenza verso i Giudei, lasciò Paolo in prigione. 044 ACT 025 001 Festo dunque, raggiunta la provincia, tre giorni dopo salì da Cesarèa a Gerusalemme. 044 ACT 025 002 I sommi sacerdoti e i capi dei Giudei gli si presentarono per accusare Paolo e cercavano di persuaderlo, 044 ACT 025 003 chiedendo come un favore, in odio a Paolo, che lo facesse venire a Gerusalemme; e intanto disponevano un tranello per ucciderlo lungo il percorso. 044 ACT 025 004 Festo rispose che Paolo stava sotto custodia a Cesarèa e che egli stesso sarebbe partito fra breve. 044 ACT 025 005 «Quelli dunque che hanno autorità tra voi, disse, vengano con me e se vi è qualche colpa in quell'uomo, lo denuncino». 044 ACT 025 006 Dopo essersi trattenuto fra loro non più di otto o dieci giorni, discese a Cesarèa e il giorno seguente, sedendo in tribunale, ordinò che gli si conducesse Paolo. 044 ACT 025 007 Appena giunse, lo attorniarono i Giudei discesi da Gerusalemme, imputandogli numerose e gravi colpe, senza però riuscire a provarle. 044 ACT 025 008 Paolo a sua difesa disse: «Non ho commesso alcuna colpa, né contro la legge dei Giudei, né contro il tempio, né contro Cesare». 044 ACT 025 009 Ma Festo volendo fare un favore ai Giudei, si volse a Paolo e disse: «Vuoi andare a Gerusalemme per essere là giudicato di queste cose, davanti a me?». 044 ACT 025 010 Paolo rispose: «Mi trovo davanti al tribunale di Cesare, qui mi si deve giudicare. Ai Giudei non ho fatto alcun torto, come anche tu sai perfettamente. 044 ACT 025 011 Se dunque sono in colpa e ho commesso qualche cosa che meriti la morte, non rifiuto di morire; ma se nelle accuse di costoro non c'è nulla di vero, nessuno ha il potere di consegnarmi a loro. Io mi appello a Cesare». 044 ACT 025 012 Allora Festo, dopo aver conferito con il consiglio, rispose: «Ti sei appellato a Cesare, a Cesare andrai». 044 ACT 025 013 Erano trascorsi alcuni giorni, quando arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce, per salutare Festo. 044 ACT 025 014 E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re il caso di Paolo: «C'è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale, 044 ACT 025 015 durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono con accuse i sommi sacerdoti e gli anziani dei Giudei per reclamarne la condanna. 044 ACT 025 016 Risposi che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l'accusato sia stato messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall'accusa. 044 ACT 025 017 Allora essi convennero qui e io senza indugi il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell'uomo. 044 ACT 025 018 Gli accusatori gli si misero attorno, ma non addussero nessuna delle imputazioni criminose che io immaginavo; 044 ACT 025 019 avevano solo con lui alcune questioni relative la loro particolare religione e riguardanti un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere ancora in vita. 044 ACT 025 020 Perplesso di fronte a simili controversie, gli chiesi se voleva andare a Gerusalemme ed esser giudicato là di queste cose. 044 ACT 025 021 Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio dell'imperatore, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare». 044 ACT 025 022 E Agrippa a Festo: «Vorrei anch'io ascoltare quell'uomo!». «Domani, rispose, lo potrai ascoltare». 044 ACT 025 023 Il giorno dopo, Agrippa e Berenìce vennero con gran pompa ed entrarono nella sala dell'udienza, accompagnati dai tribuni e dai cittadini più in vista; per ordine di Festo fu fatto entrare anche Paolo. 044 ACT 025 024 Allora Festo disse: «Re Agrippa e cittadini tutti qui presenti con noi, voi avete davanti agli occhi colui sul conto del quale tutto il popolo dei Giudei si è appellato a me, in Gerusalemme e qui, per chiedere a gran voce che non resti più in vita. 044 ACT 025 025 Io però mi sono convinto che egli non ha commesso alcuna cosa meritevole di morte ed essendosi appellato all'imperatore ho deciso di farlo partire. 044 ACT 025 026 Ma sul suo conto non ho nulla di preciso da scrivere al sovrano; per questo l'ho condotto davanti a voi e soprattutto davanti a te, o re Agrippa, per avere, dopo questa udienza, qualcosa da scrivere. 044 ACT 025 027 Mi sembra assurdo infatti mandare un prigioniero, senza indicare le accuse che si muovono contro di lui». 044 ACT 026 001 Agrippa disse a Paolo: «Ti è concesso di parlare a tua difesa». Allora Paolo, stesa la mano, si difese così: 044 ACT 026 002 «Mi considero fortunato, o re Agrippa, di potermi discolpare da tutte le accuse di cui sono incriminato dai Giudei, oggi qui davanti a te, 044 ACT 026 003 che conosci a perfezione tutte le usanze e questioni riguardanti i Giudei. Perciò ti prego di ascoltarmi con pazienza. 044 ACT 026 004 La mia vita fin dalla mia giovinezza, vissuta tra il mio popolo e a Gerusalemme, la conoscono tutti i Giudei; 044 ACT 026 005 essi sanno pure da tempo, se vogliono renderne testimonianza, che, come fariseo, sono vissuto nella setta più rigida della nostra religione. 044 ACT 026 006 Ed ora mi trovo sotto processo a causa della speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri, 044 ACT 026 007 e che le nostre dodici tribù sperano di vedere compiuta, servendo Dio notte e giorno con perseveranza. Di questa speranza, o re, sono ora incolpato dai Giudei! 044 ACT 026 008 Perché è considerato inconcepibile fra di voi che Dio risusciti i morti? 044 ACT 026 009 Anch'io credevo un tempo mio dovere di lavorare attivamente contro il nome di Gesù il Nazareno, 044 ACT 026 010 come in realtà feci a Gerusalemme; molti dei fedeli li rinchiusi in prigione con l'autorizzazione avuta dai sommi sacerdoti e, quando venivano condannati a morte, anch'io ho votato contro di loro. 044 ACT 026 011 In tutte le sinagoghe cercavo di costringerli con le torture a bestemmiare e, infuriando all'eccesso contro di loro, davo loro la caccia fin nelle città straniere. 044 ACT 026 012 In tali circostanze, mentre stavo andando a Damasco con autorizzazione e pieni poteri da parte dei sommi sacerdoti, verso mezzogiorno 044 ACT 026 013 vidi sulla strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di viaggio. 044 ACT 026 014 Tutti cademmo a terra e io udii dal cielo una voce che mi diceva in ebraico: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Duro è per te ricalcitrare contro il pungolo. 044 ACT 026 015 E io dissi: Chi sei, o Signore? E il Signore rispose: Io sono Gesù, che tu perseguiti. 044 ACT 026 016 Su, alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò ancora. 044 ACT 026 017 Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando 044 ACT 026 018 ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l'eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me. 044 ACT 026 019 Pertanto, o re Agrippa, io non ho disobbedito alla visione celeste; 044 ACT 026 020 ma prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e in tutta la regione della Giudea e infine ai pagani, predicavo di convertirsi e di rivolgersi a Dio, comportandosi in maniera degna della conversione. 044 ACT 026 021 Per queste cose i Giudei mi assalirono nel tempio e tentarono di uccidermi. 044 ACT 026 022 Ma l'aiuto di Dio mi ha assistito fino a questo giorno, e posso ancora rendere testimonianza agli umili e ai grandi. Null'altro io affermo se non quello che i profeti e Mosè dichiararono che doveva accadere, 044 ACT 026 023 che cioè il Cristo sarebbe morto, e che, primo tra i risorti da morte, avrebbe annunziato la luce al popolo e ai pagani». 044 ACT 026 024 Mentr'egli parlava così in sua difesa, Festo a gran voce disse: «Sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al cervello!». 044 ACT 026 025 E Paolo: «Non sono pazzo, disse, eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge. 044 ACT 026 026 Il re è al corrente di queste cose e davanti a lui parlo con franchezza. Penso che niente di questo gli sia sconosciuto, poiché non sono fatti accaduti in segreto. 044 ACT 026 027 Credi, o re Agrippa, nei profeti? So che ci credi». 044 ACT 026 028 E Agrippa a Paolo: «Per poco non mi convinci a farmi cristiano!». 044 ACT 026 029 E Paolo: «Per poco o per molto, io vorrei supplicare Dio che non soltanto tu, ma quanti oggi mi ascoltano diventassero così come sono io, eccetto queste catene!». 044 ACT 026 030 Si alzò allora il re e con lui il governatore, Berenìce, e quelli che avevano preso parte alla seduta 044 ACT 026 031 e avviandosi conversavano insieme e dicevano: «Quest'uomo non ha fatto nulla che meriti la morte o le catene». 044 ACT 026 032 E Agrippa disse a Festo: «Costui poteva essere rimesso in libertà, se non si fosse appellato a Cesare». 044 ACT 027 001 Quando fu deciso che ci imbarcassimo per l'Italia, consegnarono Paolo, insieme ad alcuni altri prigionieri, a un centurione di nome Giulio della coorte Augusta. 044 ACT 027 002 Salimmo su una nave di Adramitto, che stava per partire verso i porti della provincia d'Asia e salpammo, avendo con noi Aristarco, un Macèdone di Tessalonica. 044 ACT 027 003 Il giorno dopo facemmo scalo a Sidone e Giulio, con gesto cortese verso Paolo, gli permise di recarsi dagli amici e di riceverne le cure. 044 ACT 027 004 Salpati di là, navigammo al riparo di Cipro a motivo dei venti contrari 044 ACT 027 005 e, attraversato il mare della Cilicia e della Panfilia, giungemmo a Mira di Licia. 044 ACT 027 006 Qui il centurione trovò una nave di Alessandria in partenza per l'Italia e ci fece salire a bordo. 044 ACT 027 007 Navigammo lentamente parecchi giorni, giungendo a fatica all'altezza di Cnido. Poi, siccome il vento non ci permetteva di approdare, prendemmo a navigare al riparo di Creta, dalle parti di Salmo'ne, 044 ACT 027 008 e costeggiandola a fatica giungemmo in una località chiamata Buoni Porti, vicino alla quale era la città di Lasèa. 044 ACT 027 009 Essendo trascorso molto tempo ed essendo ormai pericolosa la navigazione poiché era gia passata la festa dell'Espiazione, Paolo li ammoniva dicendo: 044 ACT 027 010 «Vedo, o uomini, che la navigazione comincia a essere di gran rischio e di molto danno non solo per il carico e per la nave, ma anche per le nostre vite». 044 ACT 027 011 Il centurione però dava più ascolto al pilota e al capitano della nave che alle parole di Paolo. 044 ACT 027 012 E poiché quel porto era poco adatto a trascorrervi l'inverno, i più furono del parere di salpare di là nella speranza di andare a svernare a Fenice, un porto di Creta esposto a libeccio e a maestrale. 044 ACT 027 013 Appena cominciò a soffiare un leggero scirocco, convinti di potere ormai realizzare il progetto, levarono le ancore e costeggiavano da vicino Creta. 044 ACT 027 014 Ma dopo non molto tempo si scatenò contro l'isola un vento d'uragano, detto allora «Euroaquilone». 044 ACT 027 015 La nave fu travolta nel turbine e, non potendo più resistere al vento, abbandonati in sua balìa, andavamo alla deriva. 044 ACT 027 016 Mentre passavamo sotto un isolotto chiamato Càudas, a fatica riuscimmo a padroneggiare la scialuppa; 044 ACT 027 017 la tirarono a bordo e adoperarono gli attrezzi per fasciare di gòmene la nave. Quindi, per timore di finire incagliati nelle Sirti, calarono il galleggiante e si andava così alla deriva. 044 ACT 027 018 Sbattuti violentemente dalla tempesta, il giorno seguente cominciarono a gettare a mare il carico; 044 ACT 027 019 il terzo giorno con le proprie mani buttarono via l'attrezzatura della nave. 044 ACT 027 020 Da vari giorni non comparivano più né sole, né stelle e la violenta tempesta continuava a infuriare, per cui ogni speranza di salvarci sembrava ormai perduta. 044 ACT 027 021 Da molto tempo non si mangiava, quando Paolo, alzatosi in mezzo a loro, disse: «Sarebbe stato bene, o uomini, dar retta a me e non salpare da Creta; avreste evitato questo pericolo e questo danno. 044 ACT 027 022 Tuttavia ora vi esorto a non perdervi di coraggio, perché non ci sarà alcuna perdita di vite in mezzo a voi, ma solo della nave. 044 ACT 027 023 Mi è apparso infatti questa notte un angelo del Dio al quale appartengo e che servo, 044 ACT 027 024 dicendomi: Non temere, Paolo; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha fatto grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione. 044 ACT 027 025 Perciò non perdetevi di coraggio, uomini; ho fiducia in Dio che avverrà come mi è stato annunziato. 044 ACT 027 026 Ma è inevitabile che andiamo a finire su qualche isola». 044 ACT 027 027 Come giunse la quattordicesima notte da quando andavamo alla deriva nell'Adriatico, verso mezzanotte i marinai ebbero l'impressione che una qualche terra si avvicinava. 044 ACT 027 028 Gettato lo scandaglio, trovarono venti braccia; dopo un breve intervallo, scandagliando di nuovo, trovarono quindici braccia. 044 ACT 027 029 Nel timore di finire contro gli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, aspettando con ansia che spuntasse il giorno. 044 ACT 027 030 Ma poiché i marinai cercavano di fuggire dalla nave e gia stavano calando la scialuppa in mare, col pretesto di gettare le ancore da prora, Paolo disse al centurione e ai soldati: 044 ACT 027 031 «Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potrete mettervi in salvo». 044 ACT 027 032 Allora i soldati recisero le gòmene della scialuppa e la lasciarono cadere in mare. 044 ACT 027 033 Finché non spuntò il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo: «Oggi è il quattordicesimo giorno che passate digiuni nell'attesa, senza prender nulla. 044 ACT 027 034 Per questo vi esorto a prender cibo; è necessario per la vostra salvezza. Neanche un capello del vostro capo andrà perduto». 044 ACT 027 035 Ciò detto, prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare. 044 ACT 027 036 Tutti si sentirono rianimati, e anch'essi presero cibo. 044 ACT 027 037 Eravamo complessivamente sulla nave duecentosettantasei persone. 044 ACT 027 038 Quando si furono rifocillati, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare. 044 ACT 027 039 Fattosi giorno non riuscivano a riconoscere quella terra, ma notarono un'insenatura con spiaggia e decisero, se possibile, di spingere la nave verso di essa. 044 ACT 027 040 Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare; al tempo stesso allentarono i legami dei timoni e spiegata al vento la vela maestra, mossero verso la spiaggia. 044 ACT 027 041 Ma incapparono in una secca e la nave vi si incagliò; mentre la prua arenata rimaneva immobile, la poppa minacciava di sfasciarsi sotto la violenza delle onde. 044 ACT 027 042 I soldati pensarono allora di uccidere i prigionieri, perché nessuno sfuggisse gettandosi a nuoto, 044 ACT 027 043 ma il centurione, volendo salvare Paolo, impedì loro di attuare questo progetto; diede ordine che si gettassero per primi quelli che sapevano nuotare e raggiunsero la terra; 044 ACT 027 044 poi gli altri, chi su tavole, chi su altri rottami della nave. E così tutti poterono mettersi in salvo a terra. 044 ACT 028 001 Una volta in salvo, venimmo a sapere che l'isola si chiamava Malta. 044 ACT 028 002 Gli indigeni ci trattarono con rara umanità; ci accolsero tutti attorno a un gran fuoco, che avevano acceso perché era sopraggiunta la pioggia ed era freddo. 044 ACT 028 003 Mentre Paolo raccoglieva un fascio di sarmenti e lo gettava sul fuoco, una vipera, risvegliata dal calore, lo morse a una mano. 044 ACT 028 004 Al vedere la serpe pendergli dalla mano, gli indigeni dicevano tra loro: «Certamente costui è un assassino, se, anche scampato dal mare, la Giustizia non lo lascia vivere». 044 ACT 028 005 Ma egli scosse la serpe nel fuoco e non ne patì alcun male. 044 ACT 028 006 Quella gente si aspettava di vederlo gonfiare e cadere morto sul colpo, ma, dopo avere molto atteso senza vedere succedergli nulla di straodinario, cambiò parere e diceva che era un dio. 044 ACT 028 007 Nelle vicinanze di quel luogo c'era un terreno appartenente al "primò'dell'isola, chiamato Publio; questi ci accolse e ci ospitò con benevolenza per tre giorni. 044 ACT 028 008 Avvenne che il padre di Publio dovette mettersi a letto colpito da febbri e da dissenteria; Paolo l'andò a visitare e dopo aver pregato gli impose le mani e lo guarì. 044 ACT 028 009 Dopo questo fatto, anche gli altri isolani che avevano malattie accorrevano e venivano sanati; 044 ACT 028 010 ci colmarono di onori e al momento della partenza ci rifornirono di tutto il necessario. 044 ACT 028 011 Dopo tre mesi salpammo su una nave di Alessandria che aveva svernato nell'isola, recante l'insegna dei Diòscuri. 044 ACT 028 012 Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni 044 ACT 028 013 e di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani arrivammo a Pozzuoli. 044 ACT 028 014 Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Partimmo quindi alla volta di Roma. 044 ACT 028 015 I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese grazie a Dio e prese coraggio. 044 ACT 028 016 Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per suo conto con un soldato di guardia. 044 ACT 028 017 Dopo tre giorni, egli convocò a sé i più in vista tra i Giudei e venuti che furono, disse loro: «Fratelli, senza aver fatto nulla contro il mio popolo e contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato in mano dei Romani. 044 ACT 028 018 Questi, dopo avermi interrogato, volevano rilasciarmi, non avendo trovato in me alcuna colpa degna di morte. 044 ACT 028 019 Ma continuando i Giudei ad opporsi, sono stato costretto ad appellarmi a Cesare, senza intendere con questo muovere accuse contro il mio popolo. 044 ACT 028 020 Ecco perché vi ho chiamati, per vedervi e parlarvi, poiché è a causa della speranza d'Israele che io sono legato da questa catena». 044 ACT 028 021 Essi gli risposero: «Noi non abbiamo ricevuto nessuna lettera sul tuo conto dalla Giudea né alcuno dei fratelli è venuto a riferire o a parlar male di te. 044 ACT 028 022 Ci sembra bene tuttavia ascoltare da te quello che pensi; di questa setta infatti sappiamo che trova dovunque opposizione». 044 ACT 028 023 E fissatogli un giorno, vennero in molti da lui nel suo alloggio; egli dal mattino alla sera espose loro accuratamente, rendendo la sua testimonianza, il regno di Dio, cercando di convincerli riguardo a Gesù, in base alla Legge di Mosè e ai Profeti. 044 ACT 028 024 Alcuni aderirono alle cose da lui dette, ma altri non vollero credere 044 ACT 028 025 e se ne andavano discordi tra loro, mentre Paolo diceva questa sola frase: «Ha detto bene lo Spirito Santo, per bocca del profeta Isaia, ai nostri padri: 044 ACT 028 026 Và da questo popolo e dì loro: Udrete con i vostri orecchi, ma non comprenderete; guarderete con i vostri occhi, ma non vedrete. 044 ACT 028 027 Perché il cuore di questo popolo si è indurito: e hanno ascoltato di mala voglia con gli orecchi; hanno chiuso i loro occhi per non vedere con gli occhi non ascoltare con gli orecchi, non comprendere nel loro cuore e non convertirsi, perché io li risani. 044 ACT 028 028 Sia dunque noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani ed essi l'ascolteranno!». 044 ACT 028 030 Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso a pigione e accoglieva tutti quelli che venivano a lui, 044 ACT 028 031 annunziando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento. # # BOOK 045 ROM Romans Romani 045 ROM 001 001 Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, 045 ROM 001 002 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, 045 ROM 001 003 riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, 045 ROM 001 004 costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore. 045 ROM 001 005 Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell'apostolato per ottenere l'obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome; 045 ROM 001 006 e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo. 045 ROM 001 007 A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. 045 ROM 001 008 Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la fama della vostra fede si espande in tutto il mondo. 045 ROM 001 009 Quel Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che io mi ricordo sempre di voi, 045 ROM 001 010 chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi. 045 ROM 001 011 Ho infatti un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati, 045 ROM 001 012 o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io. 045 ROM 001 013 Non voglio pertanto che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi - ma finora ne sono stato impedito - per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra gli altri Gentili. 045 ROM 001 014 Poiché sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti: 045 ROM 001 015 sono quindi pronto, per quanto sta in me, a predicare il vangelo anche a voi di Roma. 045 ROM 001 016 Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. 045 ROM 001 017 E' in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede. 045 ROM 001 018 In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, 045 ROM 001 019 poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. 045 ROM 001 020 Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; (aïdios g126) 045 ROM 001 021 essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. 045 ROM 001 022 Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti 045 ROM 001 023 e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. 045 ROM 001 024 Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, 045 ROM 001 025 poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. (aiōn g165) 045 ROM 001 026 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. 045 ROM 001 027 Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. 045 ROM 001 028 E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, 045 ROM 001 029 colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, 045 ROM 001 030 maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 045 ROM 001 031 insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. 045 ROM 001 032 E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa. 045 ROM 002 001 Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose. 045 ROM 002 002 Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità contro quelli che commettono tali cose. 045 ROM 002 003 Pensi forse, o uomo che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, di sfuggire al giudizio di Dio? 045 ROM 002 004 O ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? 045 ROM 002 005 Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, 045 ROM 002 006 il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: 045 ROM 002 007 la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; (aiōnios g166) 045 ROM 002 008 sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità e obbediscono all'ingiustizia. 045 ROM 002 009 Tribolazione e angoscia per ogni uomo che opera il male, per il Giudeo prima e poi per il Greco; 045 ROM 002 010 gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo prima e poi per il Greco, 045 ROM 002 011 perché presso Dio non c'è parzialità. 045 ROM 002 012 Tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati con la legge. 045 ROM 002 013 Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati. 045 ROM 002 014 Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; 045 ROM 002 015 essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. 045 ROM 002 016 Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo. 045 ROM 002 017 Ora, se tu ti vanti di portare il nome di Giudeo e ti riposi sicuro sulla legge, e ti glori di Dio, 045 ROM 002 018 del quale conosci la volontà e, istruito come sei dalla legge, sai discernere ciò che è meglio, 045 ROM 002 019 e sei convinto di esser guida dei ciechi, luce di coloro che sono nelle tenebre, 045 ROM 002 020 educatore degli ignoranti, maestro dei semplici, perché possiedi nella legge l'espressione della sapienza e della verità... 045 ROM 002 021 ebbene, come mai tu, che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non rubare, rubi? 045 ROM 002 022 Tu che proibisci l'adulterio, sei adultero? Tu che detesti gli idoli, ne derubi i templi? 045 ROM 002 023 Tu che ti glori della legge, offendi Dio trasgredendo la legge? 045 ROM 002 024 Infatti il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra tra i pagani, come sta scritto. 045 ROM 002 025 La circoncisione è utile, sì, se osservi la legge; ma se trasgredisci la legge, con la tua circoncisione sei come uno non circonciso. 045 ROM 002 026 Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della legge, la sua non circoncisione non gli verrà forse contata come circoncisione? 045 ROM 002 027 E così, chi non è circonciso fisicamente, ma osserva la legge, giudicherà te che, nonostante la lettera della legge e la circoncisione, sei un trasgressore della legge. 045 ROM 002 028 Infatti, Giudeo non è chi appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 045 ROM 003 001 Qual è dunque la superiorità del Giudeo? O quale l'utilità della circoncisione? - 045 ROM 003 002 Grande, sotto ogni aspetto. Anzitutto perché a loro sono state affidate le rivelazioni di Dio. - 045 ROM 003 003 Che dunque? Se alcuni non hanno creduto, la loro incredulità può forse annullare la fedeltà di Dio? - 045 ROM 003 004 Perché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole e trionfi quando sei giudicato. Impossibile! Resti invece fermo che Dio è verace e ogni uomo mentitore, come sta scritto: - 045 ROM 003 005 Se però la nostra ingiustizia mette in risalto la giustizia di Dio, che diremo? Forse è ingiusto Dio quando riversa su di noi la sua ira? Parlo alla maniera umana. - 045 ROM 003 006 Impossibile! Altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo? - 045 ROM 003 007 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio risplende per sua gloria, perché dunque sono ancora giudicato come peccatore? 045 ROM 003 008 Perché non dovremmo fare il male affinchè venga il bene, come alcuni - la cui condanna è ben giusta - ci calunniano, dicendo che noi lo affermiamo? 045 ROM 003 009 Che dunque? Dobbiamo noi ritenerci superiori? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che Giudei e Greci, tutti, sono sotto il dominio del peccato, 045 ROM 003 010 Non c'è nessun giusto, nemmeno uno, come sta scritto: 045 ROM 003 011 non c'è sapiente, non c'è chi cerchi Dio! 045 ROM 003 012 Tutti hanno traviato e si son pervertiti; non c'è chi compia il bene, non ce n'è neppure uno. 045 ROM 003 013 La loro gola è un sepolcro spalancato, tramano inganni con la loro lingua, veleno di serpenti è sotto le loro labbra, 045 ROM 003 014 la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza. 045 ROM 003 015 I loro piedi corrono a versare il sangue; 045 ROM 003 016 strage e rovina è sul loro cammino 045 ROM 003 017 e la via della pace non conoscono. 045 ROM 003 018 Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi. 045 ROM 003 019 Ora, noi sappiamo che tutto ciò che dice la legge lo dice per quelli che sono sotto la legge, perché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio. 045 ROM 003 020 Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui, perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato. 045 ROM 003 021 Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti; 045 ROM 003 022 giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E non c'è distinzione: 045 ROM 003 023 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 045 ROM 003 024 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. 045 ROM 003 025 Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, 045 ROM 003 026 nel tempo della divina pazienza. Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e giustificare chi ha fede in Gesù. 045 ROM 003 027 Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. 045 ROM 003 028 Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge. 045 ROM 003 029 Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche dei pagani? Certo, anche dei pagani! 045 ROM 003 030 Poiché non c'è che un solo Dio, il quale giustificherà per la fede i circoncisi, e per mezzo della fede anche i non circoncisi. 045 ROM 003 031 Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la legge. 045 ROM 004 001 Che diremo dunque di Abramo, nostro antenato secondo la carne? 045 ROM 004 002 Se infatti Abramo è stato giustificato per le opere, certo ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio. 045 ROM 004 003 Ora, che cosa dice la Scrittura? Abramo ebbe fede in Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia. 045 ROM 004 004 A chi lavora, il salario non viene calcolato come un dono, ma come debito; 045 ROM 004 005 a chi invece non lavora, ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede gli viene accreditata come giustizia. 045 ROM 004 006 Così anche Davide proclama beato l'uomo a cui Dio accredita la giustizia indipendentemente dalle opere: 045 ROM 004 007 Beati quelli le cui iniquità sono state perdonate e i peccati sono stati ricoperti; 045 ROM 004 008 beato l'uomo al quale il Signore non mette in conto il peccato! 045 ROM 004 009 Orbene, questa beatitudine riguarda chi è circonciso o anche chi non è circonciso? Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata ad Abramo come giustizia. 045 ROM 004 010 Come dunque gli fu accreditata? Quando era circonciso o quando non lo era? Non certo dopo la circoncisione, ma prima. 045 ROM 004 011 Infatti egli ricevette il segno della circoncisione quale sigillo della giustizia derivante dalla fede che aveva gia ottenuta quando non era ancora circonciso; questo perché fosse padre di tutti i non circoncisi che credono e perché anche a loro venisse accreditata la giustizia 045 ROM 004 012 e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo hanno la circoncisione, ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione. 045 ROM 004 013 Non infatti in virtù della legge fu data ad Abramo o alla sua discendenza la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede; 045 ROM 004 014 poiché se diventassero eredi coloro che provengono dalla legge, sarebbe resa vana la fede e nulla la promessa. 045 ROM 004 015 La legge infatti provoca l'ira; al contrario, dove non c'è legge, non c'è nemmeno trasgressione. 045 ROM 004 016 Eredi quindi si diventa per la fede, perché ciò sia per grazia e così la promessa sia sicura per tutta la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi. 045 ROM 004 017 Infatti sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli; (è nostro padre) davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono. 045 ROM 004 018 Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza. 045 ROM 004 019 Egli non vacillò nella fede, pur vedendo gia come morto il proprio corpo - aveva circa cento anni - e morto il seno di Sara. 045 ROM 004 020 Per la promessa di Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, 045 ROM 004 021 pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. 045 ROM 004 022 Ecco perché gli fu accreditato come giustizia. 045 ROM 004 023 E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato come giustizia, 045 ROM 004 024 ma anche per noi, ai quali sarà egualmente accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, 045 ROM 004 025 il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione. 045 ROM 005 001 Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; 045 ROM 005 002 per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. 045 ROM 005 003 E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata 045 ROM 005 004 e la virtù provata la speranza. 045 ROM 005 005 La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. 045 ROM 005 006 Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. 045 ROM 005 007 Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. 045 ROM 005 008 Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 045 ROM 005 009 A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. 045 ROM 005 010 Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. 045 ROM 005 011 Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione. 045 ROM 005 012 Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 045 ROM 005 013 Fino alla legge infatti c'era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, 045 ROM 005 014 la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. 045 ROM 005 015 Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini. 045 ROM 005 016 E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute per la giustificazione. 045 ROM 005 017 Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. 045 ROM 005 018 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. 045 ROM 005 019 Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. 045 ROM 005 020 La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, 045 ROM 005 021 perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. (aiōnios g166) 045 ROM 006 001 Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? 045 ROM 006 002 E' assurdo! Noi che gia siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? 045 ROM 006 003 O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 045 ROM 006 004 Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 045 ROM 006 005 Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. 045 ROM 006 006 Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. 045 ROM 006 007 Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato. 045 ROM 006 008 Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 045 ROM 006 009 sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 045 ROM 006 010 Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. 045 ROM 006 011 Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. 045 ROM 006 012 Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; 045 ROM 006 013 non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. 045 ROM 006 014 Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia. 045 ROM 006 015 Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? E' assurdo! 045 ROM 006 016 Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? 045 ROM 006 017 Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso 045 ROM 006 018 e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. 045 ROM 006 019 Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della vostra carne. Come avete messo le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità a pro dell'iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione. 045 ROM 006 020 Quando infatti eravate sotto la schiavitù del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. 045 ROM 006 021 Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Infatti il loro destino è la morte. 045 ROM 006 022 Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna. (aiōnios g166) 045 ROM 006 023 Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore. (aiōnios g166) 045 ROM 007 001 O forse ignorate, fratelli - parlo a gente esperta di legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive? 045 ROM 007 002 La donna sposata, infatti, è legata dalla legge al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito. 045 ROM 007 003 Essa sarà dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo, ma se il marito muore, essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa a un altro uomo. 045 ROM 007 004 Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla legge, per appartenere ad un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinchè noi portiamo frutti per Dio. 045 ROM 007 005 Quando infatti eravamo nella carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte. 045 ROM 007 006 Ora però siamo stati liberati dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera. 045 ROM 007 007 Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non desiderare. 045 ROM 007 008 Prendendo pertanto occasione da questo comandamento, il peccato scatenò in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato è morto 045 ROM 007 009 e io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il peccato ha preso vita 045 ROM 007 010 e io sono morto; la legge, che doveva servire per la vita, è divenuta per me motivo di morte. 045 ROM 007 011 Il peccato infatti, prendendo occasione dal comandamento, mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte. 045 ROM 007 012 Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento. 045 ROM 007 013 Ciò che è bene è allora diventato morte per me? No davvero! E' invece il peccato: esso per rivelarsi peccato mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene, perché il peccato apparisse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento. 045 ROM 007 014 Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. 045 ROM 007 015 Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. 045 ROM 007 016 Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; 045 ROM 007 017 quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 045 ROM 007 018 Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; 045 ROM 007 019 infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. 045 ROM 007 020 Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 045 ROM 007 021 Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. 045 ROM 007 022 Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, 045 ROM 007 023 ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. 045 ROM 007 024 Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? 045 ROM 007 025 Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato. 045 ROM 008 001 Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. 045 ROM 008 002 Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 045 ROM 008 003 Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, 045 ROM 008 004 perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito. 045 ROM 008 005 Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. 045 ROM 008 006 Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. 045 ROM 008 007 Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. 045 ROM 008 008 Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio. 045 ROM 008 009 Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. 045 ROM 008 010 E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. 045 ROM 008 011 E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. 045 ROM 008 012 Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; 045 ROM 008 013 poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete. 045 ROM 008 014 Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. 045 ROM 008 015 E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». 045 ROM 008 016 Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. 045 ROM 008 017 E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. 045 ROM 008 018 Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. 045 ROM 008 019 La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; 045 ROM 008 020 essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza 045 ROM 008 021 di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. 045 ROM 008 022 Sapppiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; 045 ROM 008 023 essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. 045 ROM 008 024 Poiché nella speranza noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno gia vede, come potrebbe ancora sperarlo? 045 ROM 008 025 Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. 045 ROM 008 026 Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; 045 ROM 008 027 e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio. 045 ROM 008 028 Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. 045 ROM 008 029 Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; 045 ROM 008 030 quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati. 045 ROM 008 031 Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 045 ROM 008 032 Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? 045 ROM 008 033 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. 045 ROM 008 034 Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? 045 ROM 008 035 Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? 045 ROM 008 036 Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. Proprio come sta scritto: 045 ROM 008 037 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. 045 ROM 008 038 Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, 045 ROM 008 039 né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore. 045 ROM 009 001 Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: 045 ROM 009 002 ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. 045 ROM 009 003 Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. 045 ROM 009 004 Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, 045 ROM 009 005 i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen. (aiōn g165) 045 ROM 009 006 Tuttavia la parola di Dio non è venuta meno. Infatti non tutti i discendenti di Israele sono Israele, 045 ROM 009 007 né per il fatto di essere discendenza di Abramo sono tutti suoi figli. No, ma: in Isacco ti sarà data una discendenza, 045 ROM 009 008 cioè: non sono considerati figli di Dio i figli della carne, ma come discendenza sono considerati solo i figli della promessa. 045 ROM 009 009 Queste infatti sono le parole della promessa: Io verrò in questo tempo e Sara avrà un figlio. 045 ROM 009 010 E non è tutto; c'è anche Rebecca che ebbe figli da un solo uomo, Isacco nostro padre: 045 ROM 009 011 quando essi ancora non eran nati e nulla avevano fatto di bene o di male - perché rimanesse fermo il disegno divino fondato sull'elezione non in base alle opere, ma alla volontà di colui che chiama - 045 ROM 009 012 le fu dichiarato: Il maggiore sarà sottomesso al minore, 045 ROM 009 013 Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù. come sta scritto: 045 ROM 009 014 Che diremo dunque? C'è forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente! 045 ROM 009 015 Userò misericordia con chi vorrò, e avrò pietà di chi vorrò averla. Egli infatti dice a Mosè: 045 ROM 009 016 Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia. 045 ROM 009 017 Dice infatti la Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. 045 ROM 009 018 Dio quindi usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole 045 ROM 009 019 Mi potrai però dire: «Ma allora perché ancora rimprovera? Chi può infatti resistere al suo volere?». 045 ROM 009 020 O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò: «Perché mi hai fatto così?». 045 ROM 009 021 Forse il vasaio non è padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare? 045 ROM 009 022 Se pertanto Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di collera, gia pronti per la perdizione, 045 ROM 009 023 e questo per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso vasi di misericordia, da lui predisposti alla gloria, 045 ROM 009 024 cioè verso di noi, che egli ha chiamati non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani, che potremmo dire? 045 ROM 009 025 Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo e mia diletta quella che non era la diletta. Esattamente come dice Osea: 045 ROM 009 026 E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro: «Voi non siete mio popolo», là saranno chiamati figli del Dio vivente. 045 ROM 009 027 Se anche il numero dei figli d'Israele fosse come la sabbia del mare, sarà salvato solo il resto; E quanto a Israele, Isaia esclama: 045 ROM 009 028 perché con pienezza e rapidità il Signore compirà la sua parola sopra la terra. 045 ROM 009 029 Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato una discendenza, saremmo divenuti come Sòdoma e resi simili a Gomorra. E ancora secondo ciò che predisse Isaia: 045 ROM 009 030 Che diremo dunque? Che i pagani, che non ricercavano la giustizia, hanno raggiunto la giustizia: la giustizia però che deriva dalla fede; 045 ROM 009 031 mentre Israele, che ricercava una legge che gli desse la giustizia, non è giunto alla pratica della legge. 045 ROM 009 032 E perché mai? Perché non la ricercava dalla fede, ma come se derivasse dalle opere. Hanno urtato così contro la pietra d'inciampo, 045 ROM 009 033 Ecco che io pongo in Sion una pietra di scandalo e un sasso d'inciampo; ma chi crede in lui non sarà deluso. come sta scritto: 045 ROM 010 001 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera sale a Dio per la loro salvezza. 045 ROM 010 002 Rendo infatti loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza; 045 ROM 010 003 poiché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. 045 ROM 010 004 Ora, il termine della legge è Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede. 045 ROM 010 005 Mosè infatti descrive la giustizia che viene dalla legge così: L'uomo che la pratica vivrà per essa. 045 ROM 010 006 Invece la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo; 045 ROM 010 007 oppure: Chi discenderà nell'abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti. (Abyssos g12) 045 ROM 010 008 Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo. 045 ROM 010 009 Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. 045 ROM 010 010 Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. 045 ROM 010 011 Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 045 ROM 010 012 Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. 045 ROM 010 013 Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. 045 ROM 010 014 Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? Ecome potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? 045 ROM 010 015 E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! 045 ROM 010 016 Ma non tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? 045 ROM 010 017 La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo. 045 ROM 010 018 per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino ai confini del mondo le loro parole. Ora io dico: Non hanno forse udito? Tutt'altro: 045 ROM 010 019 Io vi renderò gelosi di un popolo che non è popolo; contro una nazione senza intelligenza susciterò il vostro sdegno. E dico ancora: Forse Israele non ha compreso? Gia per primo Mosè dice: 045 ROM 010 020 Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non si rivolgevano a me, Isaia poi arriva fino ad affermare: 045 ROM 010 021 mentre di Israele dice: Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disobbediente e ribelle! 045 ROM 011 001 Io domando dunque: Dio avrebbe forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. 045 ROM 011 002 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. O non sapete forse ciò che dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele? 045 ROM 011 003 Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno rovesciato i tuoi altari e io sono rimasto solo e ora vogliono la mia vita. 045 ROM 011 004 Cosa gli risponde però la voce divina? Mi sono riservato settemila uomini, quelli che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal. 045 ROM 011 005 Così anche al presente c'è un resto, conforme a un'elezione per grazia. 045 ROM 011 006 E se lo è per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia. 045 ROM 011 007 Che dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo hanno ottenuto invece gli eletti; gli altri sono stati induriti, 045 ROM 011 008 Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non sentire, fino al giorno d'oggi. come sta scritto: 045 ROM 011 009 Diventi la lor mensa un laccio, un tranello e un inciampo e serva loro di giusto castigo! E Davide dice: 045 ROM 011 010 Siano oscurati i loro occhi sì da non vedere, e fà loro curvare la schiena per sempre! 045 ROM 011 011 Ora io domando: Forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta ai pagani, per suscitare la loro gelosia. 045 ROM 011 012 Se pertanto la loro caduta è stata ricchezza del mondo e il loro fallimento ricchezza dei pagani, che cosa non sarà la loro partecipazione totale! 045 ROM 011 013 Pertanto, ecco che cosa dico a voi, Gentili: come apostolo dei Gentili, io faccio onore al mio ministero, 045 ROM 011 014 nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. 045 ROM 011 015 Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrà mai essere la loro riammissione, se non una risurrezione dai morti? 045 ROM 011 016 Se le primizie sono sante, lo sarà anche tutta la pasta; se è santa la radice, lo saranno anche i rami. 045 ROM 011 017 Se però alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo oleastro, sei stato innestato al loro posto, diventando così partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 045 ROM 011 018 non menar tanto vanto contro i rami! Se ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te. 045 ROM 011 019 Dirai certamente: Ma i rami sono stati tagliati perché vi fossi innestato io! 045 ROM 011 020 Bene; essi però sono stati tagliati a causa dell'infedeltà, mentre tu resti lì in ragione della fede. Non montare dunque in superbia, ma temi! 045 ROM 011 021 Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che erano rami naturali, tanto meno risparmierà te! 045 ROM 011 022 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: severità verso quelli che sono caduti; bontà di Dio invece verso di te, a condizione però che tu sia fedele a questa bontà. Altrimenti anche tu verrai reciso. 045 ROM 011 023 Quanto a loro, se non persevereranno nell'infedeltà, saranno anch'essi innestati; Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo! 045 ROM 011 024 Se tu infatti sei stato reciso dall'oleastro che eri secondo la tua natura e contro natura sei stato innestato su un olivo buono, quanto più essi, che sono della medesima natura, potranno venire di nuovo innestati sul proprio olivo! 045 ROM 011 025 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l'indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. 045 ROM 011 026 Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà le empietà da Giacobbe. Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto: 045 ROM 011 027 Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati. 045 ROM 011 028 Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, 045 ROM 011 029 perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! 045 ROM 011 030 Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, 045 ROM 011 031 così anch'essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perché anch'essi ottengano misericordia. 045 ROM 011 032 Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia! (eleēsē g1653) 045 ROM 011 033 O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! 045 ROM 011 034 Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? 045 ROM 011 035 O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì che abbia a riceverne il contraccambio? 045 ROM 011 036 Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen. (aiōn g165) 045 ROM 012 001 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. 045 ROM 012 002 Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. (aiōn g165) 045 ROM 012 003 Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 045 ROM 012 004 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 045 ROM 012 005 così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. 045 ROM 012 006 Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; 045 ROM 012 007 chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; 045 ROM 012 008 chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. 045 ROM 012 009 La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; 045 ROM 012 010 amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 045 ROM 012 011 Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. 045 ROM 012 012 Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 045 ROM 012 013 solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità. 045 ROM 012 014 Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 045 ROM 012 015 Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. 045 ROM 012 016 Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi. 045 ROM 012 017 Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. 045 ROM 012 018 Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. 045 ROM 012 019 Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. 045 ROM 012 020 Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. 045 ROM 012 021 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male. 045 ROM 013 001 Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. 045 ROM 013 002 Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. 045 ROM 013 003 I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l'autorità? Fà il bene e ne avrai lode, 045 ROM 013 004 poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. 045 ROM 013 005 Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. 045 ROM 013 006 Per questo dunque dovete pagare i tributi, perché quelli che sono dediti a questo compito sono funzionari di Dio. 045 ROM 013 007 Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto il rispetto. 045 ROM 013 008 Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. 045 ROM 013 009 Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 045 ROM 013 010 L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. 045 ROM 013 011 Questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. 045 ROM 013 012 La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 045 ROM 013 013 Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. 045 ROM 013 014 Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri. 045 ROM 014 001 Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni. 045 ROM 014 002 Uno crede di poter mangiare di tutto, l'altro invece, che è debole, mangia solo legumi. 045 ROM 014 003 Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia, perché Dio lo ha accolto. 045 ROM 014 004 Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare. 045 ROM 014 005 C'è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però cerchi di approfondire le sue convinzioni personali. 045 ROM 014 006 Chi si preoccupa del giorno, se ne preoccupa per il Signore; chi mangia, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; anche chi non mangia, se ne astiene per il Signore e rende grazie a Dio. 045 ROM 014 007 Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, 045 ROM 014 008 perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. 045 ROM 014 009 Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi. 045 ROM 014 010 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, 045 ROM 014 011 Come è vero che io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio. poiché sta scritto: 045 ROM 014 012 Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso. 045 ROM 014 013 Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al fratello. 045 ROM 014 014 Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è immondo in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui è immondo. 045 ROM 014 015 Ora se per il tuo cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Guardati perciò dal rovinare con il tuo cibo uno per il quale Cristo è morto! 045 ROM 014 016 Non divenga motivo di biasimo il bene di cui godete! 045 ROM 014 017 Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo: 045 ROM 014 018 chi serve il Cristo in queste cose, è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. 045 ROM 014 019 Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole. 045 ROM 014 020 Non distruggere l'opera di Dio per una questione di cibo! Tutto è mondo, d'accordo; ma è male per un uomo mangiare dando scandalo. 045 ROM 014 021 Perciò è bene non mangiare carne, né bere vino, né altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi. 045 ROM 014 022 La fede che possiedi, conservala per te stesso davanti a Dio. Beato chi non si condanna per ciò che egli approva. 045 ROM 014 023 Ma chi è nel dubbio, mangiando si condanna, perché non agisce per fede; tutto quello, infatti, che non viene dalla fede è peccato. 045 ROM 015 001 Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l'infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. 045 ROM 015 002 Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. 045 ROM 015 003 Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me. 045 ROM 015 004 Ora, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture teniamo viva la nostra speranza. 045 ROM 015 005 E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo Gesù, 045 ROM 015 006 perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. 045 ROM 015 007 Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. 045 ROM 015 008 Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri; 045 ROM 015 009 Per questo ti celebrerò tra le nazioni pagane, e canterò inni al tuo nome. le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: 045 ROM 015 010 E ancora: Rallegratevi, o nazioni, insieme al suo popolo. 045 ROM 015 011 Lodate, nazioni tutte, il Signore; i popoli tutti lo esaltino. E di nuovo: 045 ROM 015 012 Spunterà il rampollo di Iesse, colui che sorgerà a giudicare le nazioni: in lui le nazioni spereranno. E a sua volta Isaia dice: 045 ROM 015 013 Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo. 045 ROM 015 014 Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro. 045 ROM 015 015 Tuttavia vi ho scritto con un pò di audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che gia sapete, a causa della grazia che mi è stata concessa da parte di Dio 045 ROM 015 016 di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l'ufficio sacro del vangelo di Dio perché i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo. 045 ROM 015 017 Questo è in realtà il mio vanto in Gesù Cristo di fronte a Dio; 045 ROM 015 018 non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all'obbedienza, con parole e opere, 045 ROM 015 019 con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito. Così da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. 045 ROM 015 020 Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, 045 ROM 015 021 Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunziato e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno. ma come sta scritto: 045 ROM 015 022 Per questo appunto fui impedito più volte di venire da voi. 045 ROM 015 023 Ora però, non trovando più un campo d'azione in queste regioni e avendo gia da parecchi anni un vivo desiderio di venire da voi, 045 ROM 015 024 quando andrò in Spagna spero, passando, di vedervi, e di esser da voi aiutato per recarmi in quella regione, dopo avere goduto un poco della vostra presenza. 045 ROM 015 025 Per il momento vado a Gerusalemme, a rendere un servizio a quella comunità; 045 ROM 015 026 la Macedonia e l'Acaia infatti hanno voluto fare una colletta a favore dei poveri che sono nella comunità di Gerusalemme. 045 ROM 015 027 L'hanno voluto perché sono ad essi debitori: infatti, avendo i pagani partecipato ai loro beni spirituali, sono in debito di rendere un servizio sacro nelle loro necessità materiali. 045 ROM 015 028 Fatto questo e presentato ufficialmente ad essi questo frutto, andrò in Spagna passando da voi. 045 ROM 015 029 E so che, giungendo presso di voi, verrò con la pienezza della benedizione di Cristo. 045 ROM 015 030 Vi esorto perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e l'amore dello Spirito, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio, 045 ROM 015 031 perché io sia liberato dagli infedeli della Giudea e il mio servizio a Gerusalemme torni gradito a quella comunità, 045 ROM 015 032 sicché io possa venire da voi nella gioia, se così vuole Dio, e riposarmi in mezzo a voi. 045 ROM 015 033 Il Dio della pace sia con tutti voi. Amen. 045 ROM 016 001 Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencre: 045 ROM 016 002 ricevetela nel Signore, come si conviene ai credenti, e assistetela in qualunque cosa abbia bisogno; anch'essa infatti ha protetto molti, e anche me stesso. 045 ROM 016 003 Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, 045 ROM 016 004 e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili; 045 ROM 016 005 salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa. Salutate il mio caro Epèneto, primizia dell'Asia per Cristo. 045 ROM 016 006 Salutate Maria, che ha faticato molto per voi. 045 ROM 016 007 Salutate Andronìco e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia; sono degli apostoli insigni che erano in Cristo gia prima di me. 045 ROM 016 008 Salutate Ampliato, mio diletto nel Signore. 045 ROM 016 009 Salutate Urbano, nostro collaboratore in Cristo, e il mio caro Stachi. 045 ROM 016 010 Salutate Apelle che ha dato buona prova in Cristo. Salutate i familiari di Aristòbulo. 045 ROM 016 011 Salutate Erodione, mio parente. Salutate quelli della casa di Narcìso che sono nel Signore. 045 ROM 016 012 Salutate Trifèna e Trifòsa che hanno lavorato per il Signore. Salutate la carissima Pèrside che ha lavorato per il Signore. 045 ROM 016 013 Salutate Rufo, questo eletto nel Signore, e la madre sua che è anche mia. 045 ROM 016 014 Salutate Asìncrito, Flego'sìnte, Erme, Pàtroba, Erma e i fratelli che sono con loro. 045 ROM 016 015 Salutate Filòlogo e Giulia, Nèreo e sua sorella e Olimpas e tutti i credenti che sono con loro. 045 ROM 016 016 Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo. Vi salutano tutte le chiese di Cristo. 045 ROM 016 017 Mi raccomando poi, fratelli, di ben guardarvi da coloro che provocano divisioni e ostacoli contro la dottrina che avete appreso: tenetevi lontani da loro. 045 ROM 016 018 Costoro, infatti, non servono Cristo nostro Signore, ma il proprio ventre e con un parlare solenne e lusinghiero ingannano il cuore dei semplici. 045 ROM 016 019 La fama della vostra obbedienza è giunta dovunque; mentre quindi mi rallegro di voi, voglio che siate saggi nel bene e immuni dal male. 045 ROM 016 020 Il Dio della pace stritolerà ben presto satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi. 045 ROM 016 021 Vi saluta Timòteo mio collaboratore, e con lui Lucio, Giasone, Sosìpatro, miei parenti. 045 ROM 016 022 Vi saluto nel Signore anch'io, Terzo, che ho scritto la lettera. 045 ROM 016 023 Vi saluta Gaio, che ospita me e tutta la comunità. Vi salutano Erasto, tesoriere della città, e il fratello Quarto. 045 ROM 016 025 A colui che ha il potere di confermarvi secondo il vangelo che io annunzio e il messaggio di Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni, (aiōnios g166) 045 ROM 016 026 ma rivelato ora e annunziato mediante le scritture profetiche, per ordine dell'eterno Dio, a tutte le genti perché obbediscano alla fede, (aiōnios g166) 045 ROM 016 027 a Dio che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) # # BOOK 046 1CO 1 Corinthians 1 Corinzi 046 1CO 001 001 Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, 046 1CO 001 002 alla Chiesa di Dio che è in Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: 046 1CO 001 003 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo. 046 1CO 001 004 Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, 046 1CO 001 005 perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza. 046 1CO 001 006 La testimonianza di Cristo si è infatti stabilita tra voi così saldamente, 046 1CO 001 007 che nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. 046 1CO 001 008 Egli vi confermerà sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo: 046 1CO 001 009 fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro! 046 1CO 001 010 Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti. 046 1CO 001 011 Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di Cloe, che vi sono discordie tra voi. 046 1CO 001 012 Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «E io di Cefa», «E io di Cristo!». 046 1CO 001 013 Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati? 046 1CO 001 014 Ringrazio Dio di non aver battezzato nessuno di voi, se non Crispo e Gaio, 046 1CO 001 015 perché nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome. 046 1CO 001 016 Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefana, ma degli altri non so se abbia battezzato alcuno. 046 1CO 001 017 Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. 046 1CO 001 018 La parola della croce infatti è stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. 046 1CO 001 019 Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti. Sta scritto infatti: 046 1CO 001 020 Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? (aiōn g165) 046 1CO 001 021 Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. 046 1CO 001 022 E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 046 1CO 001 023 noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 046 1CO 001 024 ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. 046 1CO 001 025 Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. 046 1CO 001 026 Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. 046 1CO 001 027 Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, 046 1CO 001 028 Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, 046 1CO 001 029 perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. 046 1CO 001 030 Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, 046 1CO 001 031 perché, come sta scritto: Chi si vanta si vanti nel Signore. 046 1CO 002 001 Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. 046 1CO 002 002 Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. 046 1CO 002 003 Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; 046 1CO 002 004 e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, 046 1CO 002 005 perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. 046 1CO 002 006 Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; (aiōn g165) 046 1CO 002 007 parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. (aiōn g165) 046 1CO 002 008 Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. (aiōn g165) 046 1CO 002 009 Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. Sta scritto infatti: 046 1CO 002 010 Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 046 1CO 002 011 Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. 046 1CO 002 012 Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. 046 1CO 002 013 Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. 046 1CO 002 014 L'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. 046 1CO 002 015 L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. 046 1CO 002 016 Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo. 046 1CO 003 001 Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. 046 1CO 003 002 Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; 046 1CO 003 003 perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana? 046 1CO 003 004 Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini? 046 1CO 003 005 Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso. 046 1CO 003 006 Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere. 046 1CO 003 007 Ora né chi pianta, né chi irrìga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere. 046 1CO 003 008 Non c'è differenza tra chi pianta e chi irrìga, ma ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro. 046 1CO 003 009 Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio. 046 1CO 003 010 Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce. 046 1CO 003 011 Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che gia vi si trova, che è Gesù Cristo. 046 1CO 003 012 E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, 046 1CO 003 013 l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno. 046 1CO 003 014 Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; 046 1CO 003 015 ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco. 046 1CO 003 016 Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 046 1CO 003 017 Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. 046 1CO 003 018 Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; (aiōn g165) 046 1CO 003 019 perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia. 046 1CO 003 020 E ancora: Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani. 046 1CO 003 021 Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro: 046 1CO 003 022 Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! 046 1CO 003 023 Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. 046 1CO 004 001 Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. 046 1CO 004 002 Ora, quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele. 046 1CO 004 003 A me però, poco importa di venir giudicato da voi o da un consesso umano; anzi, io neppure giudico me stesso, 046 1CO 004 004 perché anche se non sono consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! 046 1CO 004 005 Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio. 046 1CO 004 006 Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad Apollo per vostro profitto perché impariate nelle nostre persone a stare a ciò che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio a favore di uno contro un altro. 046 1CO 004 007 Chi dunque ti ha dato questo privilegio? Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi ricevuto? 046 1CO 004 008 Gia siete sazi, gia siete diventati ricchi; senza di noi gia siete diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi. 046 1CO 004 009 Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. 046 1CO 004 010 Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. 046 1CO 004 011 Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, 046 1CO 004 012 ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; 046 1CO 004 013 calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi. 046 1CO 004 014 Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. 046 1CO 004 015 Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo. 046 1CO 004 016 Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori! 046 1CO 004 017 Per questo appunto vi ho mandato Timòteo, mio figlio diletto e fedele nel Signore: egli vi richiamerà alla memoria le vie che vi ho indicato in Cristo, come insegno dappertutto in ogni Chiesa. 046 1CO 004 018 Come se io non dovessi più venire da voi, alcuni hanno preso a gonfiarsi d'orgoglio. 046 1CO 004 019 Ma verrò presto, se piacerà al Signore, e mi renderò conto allora non gia delle parole di quelli, gonfi di orgoglio, ma di ciò che veramente sanno fare, 046 1CO 004 020 perché il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza. 046 1CO 004 021 Che volete? Debbo venire a voi con il bastone, o con amore e con spirito di dolcezza? 046 1CO 005 001 Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. 046 1CO 005 002 E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione! 046 1CO 005 003 Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho gia giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione: 046 1CO 005 004 nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, 046 1CO 005 005 questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinchè il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore. 046 1CO 005 006 Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta? 046 1CO 005 007 Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! 046 1CO 005 008 Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità. 046 1CO 005 009 Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 046 1CO 005 010 Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 046 1CO 005 011 Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. 046 1CO 005 012 Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? 046 1CO 005 013 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi! 046 1CO 006 001 V'è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? 046 1CO 006 002 O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? 046 1CO 006 003 Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita! 046 1CO 006 004 Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa? 046 1CO 006 005 Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello? 046 1CO 006 006 No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello e per di più davanti a infedeli! 046 1CO 006 007 E dire che è gia per voi una sconfitta avere liti vicendevoli! Perché non subire piuttosto l'ingiustizia? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? 046 1CO 006 008 Siete voi invece che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli! 046 1CO 006 009 O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 046 1CO 006 010 né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. 046 1CO 006 011 E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio! 046 1CO 006 012 «Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Ma io non mi lascerò dominare da nulla. 046 1CO 006 013 «I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!». Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. 046 1CO 006 014 Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. 046 1CO 006 015 Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 046 1CO 006 016 O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. 046 1CO 006 017 Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. 046 1CO 006 018 Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 046 1CO 006 019 O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 046 1CO 006 020 Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo! 046 1CO 007 001 Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l'uomo non toccare donna; 046 1CO 007 002 tuttavia, per il pericolo dell'incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito. 046 1CO 007 003 Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la moglie verso il marito. 046 1CO 007 004 La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie. 046 1CO 007 005 Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione. 046 1CO 007 006 Questo però vi dico per concessione, non per comando. 046 1CO 007 007 Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro. 046 1CO 007 008 Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; 046 1CO 007 009 ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere. 046 1CO 007 010 Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito - 046 1CO 007 011 e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito - e il marito non ripudi la moglie. 046 1CO 007 012 Agli altri dico io, non il Signore: se un nostro fratello ha la moglie non credente e questa consente a rimanere con lui, non la ripudi; 046 1CO 007 013 e una donna che abbia il marito non credente, se questi consente a rimanere con lei, non lo ripudi: 046 1CO 007 014 perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi. 046 1CO 007 015 Ma se il non credente vuol separarsi, si separi; in queste circostanze il fratello o la sorella non sono soggetti a servitù; Dio vi ha chiamati alla pace! 046 1CO 007 016 E che sai tu, donna, se salverai il marito? O che ne sai tu, uomo, se salverai la moglie? 046 1CO 007 017 Fuori di questi casi, ciascuno continui a vivere secondo la condizione che gli ha assegnato il Signore, così come Dio lo ha chiamato; così dispongo in tutte le chiese. 046 1CO 007 018 Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non lo nasconda! E' stato chiamato quando non era ancora circonciso? Non si faccia circoncidere! 046 1CO 007 019 La circoncisione non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti di Dio. 046 1CO 007 020 Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. 046 1CO 007 021 Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione! 046 1CO 007 022 Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un liberto affrancato del Signore! Similmente chi è stato chiamato da libero, è schiavo di Cristo. 046 1CO 007 023 Siete stati comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini! 046 1CO 007 024 Ciascuno, fratelli, rimanga davanti a Dio in quella condizione in cui era quando è stato chiamato. 046 1CO 007 025 Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. 046 1CO 007 026 Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così. 046 1CO 007 027 Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla. 046 1CO 007 028 Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele. 046 1CO 007 029 Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; 046 1CO 007 030 coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; 046 1CO 007 031 quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo! 046 1CO 007 032 Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; 046 1CO 007 033 chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, 046 1CO 007 034 e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. 046 1CO 007 035 Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni. 046 1CO 007 036 Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure! 046 1CO 007 037 Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene. 046 1CO 007 038 In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio. 046 1CO 007 039 La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore. 046 1CO 007 040 Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio. 046 1CO 008 001 Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti scienza. 046 1CO 008 002 Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. 046 1CO 008 003 Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto. 046 1CO 008 004 Quanto dunque al mangiare le carni immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste alcun idolo al mondo e che non c'è che un Dio solo. 046 1CO 008 005 E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dei sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori, 046 1CO 008 006 per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui. 046 1CO 008 007 Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com'è, resta contaminata. 046 1CO 008 008 Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un vantaggio. 046 1CO 008 009 Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. 046 1CO 008 010 Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest'uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli? 046 1CO 008 011 Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! 046 1CO 008 012 Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. 046 1CO 008 013 Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello. (aiōn g165) 046 1CO 009 001 Non sono forse libero, io? Non sono un apostolo? Non ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore? 046 1CO 009 002 Anche se per altri non sono apostolo, per voi almeno lo sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore. 046 1CO 009 003 Questa è la mia difesa contro quelli che mi accusano. 046 1CO 009 004 Non abbiamo forse noi il diritto di mangiare e di bere? 046 1CO 009 005 Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? 046 1CO 009 006 Ovvero solo io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare? 046 1CO 009 007 E chi mai presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una vigna senza mangiarne il frutto? O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del latte del gregge? 046 1CO 009 008 Io non dico questo da un punto di vista umano; è la Legge che dice così. 046 1CO 009 009 Sta scritto infatti nella legge di Mosè: Non metterai la museruola al bue che trebbia. Forse Dio si dà pensiero dei buoi? 046 1CO 009 010 Oppure lo dice proprio per noi? Certamente fu scritto per noi. Poiché colui che ara deve arare nella speranza di avere la sua parte, come il trebbiatore trebbiare nella stessa speranza. 046 1CO 009 011 Se noi abbiamo seminato in voi le cose spirituali, è forse gran cosa se raccoglieremo beni materiali? 046 1CO 009 012 Se gli altri hanno tale diritto su di voi, non l'avremmo noi di più? Noi però non abbiamo voluto servirci di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non recare intralcio al vangelo di Cristo. 046 1CO 009 013 Non sapete che coloro che celebrano il culto traggono il vitto dal culto, e coloro che attendono all'altare hanno parte dell'altare? 046 1CO 009 014 Così anche il Signore ha disposto che quelli che annunziano il vangelo vivano del vangelo. 046 1CO 009 015 Ma io non mi sono avvalso di nessuno di questi diritti, né ve ne scrivo perché ci si regoli in tal modo con me; preferirei piuttosto morire. Nessuno mi toglierà questo vanto! 046 1CO 009 016 Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! 046 1CO 009 017 Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. 046 1CO 009 018 Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo. 046 1CO 009 019 Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: 046 1CO 009 020 mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. 046 1CO 009 021 Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. 046 1CO 009 022 Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. 046 1CO 009 023 Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro. 046 1CO 009 024 Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! 046 1CO 009 025 Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile. 046 1CO 009 026 Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, 046 1CO 009 027 anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato. 046 1CO 010 001 Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, 046 1CO 010 002 tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, 046 1CO 010 003 tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 046 1CO 010 004 tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. 046 1CO 010 005 Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. 046 1CO 010 006 Ora ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. 046 1CO 010 007 Non diventate idolàtri come alcuni di loro, secondo quanto sta scritto: Il popolo sedette a mangiare e a bere e poi si alzò per divertirsi. 046 1CO 010 008 Non abbandoniamoci alla fornicazione, come vi si abbandonarono alcuni di essi e ne caddero in un solo giorno ventitremila. 046 1CO 010 009 Non mettiamo alla prova il Signore, come fecero alcuni di essi, e caddero vittime dei serpenti. 046 1CO 010 010 Non mormorate, come mormorarono alcuni di essi, e caddero vittime dello sterminatore. 046 1CO 010 011 Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. (aiōn g165) 046 1CO 010 012 Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. 046 1CO 010 013 Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita e la forza per sopportarla. 046 1CO 010 014 Perciò, o miei cari, fuggite l'idolatria. 046 1CO 010 015 Parlo come a persone intelligenti; giudicate voi stessi quello che dico: 046 1CO 010 016 il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? 046 1CO 010 017 Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. 046 1CO 010 018 Guardate Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l'altare? 046 1CO 010 019 Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? 046 1CO 010 020 No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; 046 1CO 010 021 non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. 046 1CO 010 022 O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui? 046 1CO 010 023 «Tutto è lecito!». Ma non tutto è utile! «Tutto è lecito!». Ma non tutto edifica. 046 1CO 010 024 Nessuno cerchi l'utile proprio, ma quello altrui. 046 1CO 010 025 Tutto ciò che è in vendita sul mercato, mangiatelo pure senza indagare per motivo di coscienza, 046 1CO 010 026 perché del Signore è la terra e tutto ciò che essa contiene. 046 1CO 010 027 Se qualcuno non credente vi invita e volete andare, mangiate tutto quello che vi viene posto davanti, senza fare questioni per motivo di coscienza. 046 1CO 010 028 Ma se qualcuno vi dicesse: «E' carne immolata in sacrificio», astenetevi dal mangiarne, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di coscienza; 046 1CO 010 029 della coscienza, dico, non tua, ma dell'altro. Per qual motivo, infatti, questa mia libertà dovrebbe esser sottoposta al giudizio della coscienza altrui? 046 1CO 010 030 Se io con rendimento di grazie partecipo alla mensa, perché dovrei essere biasimato per quello di cui rendo grazie? 046 1CO 010 031 Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. 046 1CO 010 032 Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; 046 1CO 010 033 così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare l'utile mio ma quello di molti, perché giungano alla salvezza. 046 1CO 011 001 Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo. 046 1CO 011 002 Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse. 046 1CO 011 003 Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio. 046 1CO 011 004 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. 046 1CO 011 005 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. 046 1CO 011 006 Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. 046 1CO 011 007 L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. 046 1CO 011 008 E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; 046 1CO 011 009 né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. 046 1CO 011 010 Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli. 046 1CO 011 011 Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna; 046 1CO 011 012 come infatti la donna deriva dall'uomo, così l'uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio. 046 1CO 011 013 Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna faccia preghiera a Dio col capo scoperto? 046 1CO 011 014 Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli, 046 1CO 011 015 mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a guisa di velo. 046 1CO 011 016 Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio. 046 1CO 011 017 E mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi per il fatto che le vostre riunioni non si svolgono per il meglio, ma per il peggio. 046 1CO 011 018 Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. 046 1CO 011 019 E' necessario infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono i veri credenti in mezzo a voi. 046 1CO 011 020 Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. 046 1CO 011 021 Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco. 046 1CO 011 022 Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo! 046 1CO 011 023 Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 046 1CO 011 024 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 046 1CO 011 025 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 046 1CO 011 026 Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. 046 1CO 011 027 Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. 046 1CO 011 028 Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; 046 1CO 011 029 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. 046 1CO 011 030 E' per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. 046 1CO 011 031 Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; 046 1CO 011 032 quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo. 046 1CO 011 033 Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. 046 1CO 011 034 E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta. 046 1CO 012 001 Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio che restiate nell'ignoranza. 046 1CO 012 002 Voi sapete infatti che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare verso gli idoli muti secondo l'impulso del momento. 046 1CO 012 003 Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l'azione dello Spirito di Dio può dire «Gesù è anàtema», così nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l'azione dello Spirito Santo. 046 1CO 012 004 Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; 046 1CO 012 005 vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; 046 1CO 012 006 vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. 046 1CO 012 007 E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: 046 1CO 012 008 a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; 046 1CO 012 009 a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; 046 1CO 012 010 a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue. 046 1CO 012 011 Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole. 046 1CO 012 012 Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. 046 1CO 012 013 E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. 046 1CO 012 014 Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. 046 1CO 012 015 Se il piede dicesse: «Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. 046 1CO 012 016 E se l'orecchio dicesse: «Poiché io non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. 046 1CO 012 017 Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove l'odorato? 046 1CO 012 018 Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. 046 1CO 012 019 Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? 046 1CO 012 020 Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. 046 1CO 012 021 Non può l'occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». 046 1CO 012 022 Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; 046 1CO 012 023 e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, 046 1CO 012 024 mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, 046 1CO 012 025 perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. 046 1CO 012 026 Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. 046 1CO 012 027 Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. 046 1CO 012 028 Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. 046 1CO 012 029 Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? 046 1CO 012 030 Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? 046 1CO 012 031 Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte. 046 1CO 013 001 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. 046 1CO 013 002 E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. 046 1CO 013 003 E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. 046 1CO 013 004 La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, 046 1CO 013 005 non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 046 1CO 013 006 non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. 046 1CO 013 007 Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 046 1CO 013 008 La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. 046 1CO 013 009 La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 046 1CO 013 010 Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 046 1CO 013 011 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. 046 1CO 013 012 Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. 046 1CO 013 013 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità! 046 1CO 014 001 Ricercate la carità. Aspirate pure anche ai doni dello Spirito, soprattutto alla profezia. 046 1CO 014 002 Chi infatti parla con il dono delle lingue non parla agli uomini, ma a Dio, giacchè nessuno comprende, mentre egli dice per ispirazione cose misteriose. 046 1CO 014 003 Chi profetizza, invece, parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto. 046 1CO 014 004 Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza edifica l'assemblea. 046 1CO 014 005 Vorrei vedervi tutti parlare con il dono delle lingue, ma preferisco che abbiate il dono della profezia; in realtà è più grande colui che profetizza di colui che parla con il dono delle lingue, a meno che egli anche non interpreti, perché l'assemblea ne riceva edificazione. 046 1CO 014 006 E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono delle lingue; in che cosa potrei esservi utile, se non vi parlassi in rivelazione o in scienza o in profezia o in dottrina? 046 1CO 014 007 E' quanto accade per gli oggetti inanimati che emettono un suono, come il flauto o la cetra; se non si distinguono con chiarezza i suoni, come si potrà distinguere ciò che si suona col flauto da ciò che si suona con la cetra? 046 1CO 014 008 E se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento? 046 1CO 014 009 Così anche voi, se non pronunziate parole chiare con la lingua, come si potrà comprendere ciò che andate dicendo? Parlerete al vento! 046 1CO 014 010 Nel mondo vi sono chissà quante varietà di lingue e nulla è senza un proprio linguaggio; 046 1CO 014 011 ma se io non conosco il valore del suono, sono come uno straniero per colui che mi parla, e chi mi parla sarà uno straniero per me. 046 1CO 014 012 Quindi anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per l'edificazione della comunità. 046 1CO 014 013 Perciò chi parla con il dono delle lingue, preghi di poterle interpretare. 046 1CO 014 014 Quando infatti prego con il dono delle lingue, il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane senza frutto. 046 1CO 014 015 Che fare dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; canterò con lo spirito, ma canterò anche con l'intelligenza. 046 1CO 014 016 Altrimenti se tu benedici soltanto con lo spirito, colui che assiste come non iniziato come potrebbe dire l'Amen al tuo ringraziamento, dal momento che non capisce quello che dici? 046 1CO 014 017 Tu puoi fare un bel ringraziamento, ma l'altro non viene edificato. 046 1CO 014 018 Grazie a Dio, io parlo con il dono delle lingue molto più di tutti voi; 046 1CO 014 019 ma in assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole con il dono delle lingue. 046 1CO 014 020 Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. 046 1CO 014 021 Parlerò a questo popolo in altre lingue e con labbra di stranieri, ma neanche così mi ascolteranno, dice il Signore. Sta scritto nella Legge: 046 1CO 014 022 Quindi le lingue non sono un segno per i credenti ma per i non credenti, mentre la profezia non è per i non credenti ma per i credenti. 046 1CO 014 023 Se, per esempio, quando si raduna tutta la comunità, tutti parlassero con il dono delle lingue e sopraggiungessero dei non iniziati o non credenti, non direbbero forse che siete pazzi? 046 1CO 014 024 Se invece tutti profetassero e sopraggiungesse qualche non credente o un non iniziato, verrebbe convinto del suo errore da tutti, giudicato da tutti; 046 1CO 014 025 sarebbero manifestati i segreti del suo cuore, e così prostrandosi a terra adorerebbe Dio, proclamando che veramente Dio è fra voi. 046 1CO 014 026 Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate ognuno può avere un salmo, un insegnamento, una rivelazione, un discorso in lingue, il dono di interpretarle. Ma tutto si faccia per l'edificazione. 046 1CO 014 027 Quando si parla con il dono delle lingue, siano in due o al massimo in tre a parlare, e per ordine; uno poi faccia da interprete. 046 1CO 014 028 Se non vi è chi interpreta, ciascuno di essi taccia nell'assemblea e parli solo a se stesso e a Dio. 046 1CO 014 029 I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino. 046 1CO 014 030 Se uno di quelli che sono seduti riceve una rivelazione, il primo taccia: 046 1CO 014 031 tutti infatti potete profetare, uno alla volta, perché tutti possano imparare ed essere esortati. 046 1CO 014 032 Ma le ispirazioni dei profeti devono essere sottomesse ai profeti, 046 1CO 014 033 perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace. 046 1CO 014 034 Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. 046 1CO 014 035 Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea. 046 1CO 014 036 Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi? 046 1CO 014 037 Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore; 046 1CO 014 038 se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto. 046 1CO 014 039 Dunque, fratelli miei, aspirate alla profezia e, quanto al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo. 046 1CO 014 040 Ma tutto avvenga decorosamente e con ordine. 046 1CO 015 001 Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, 046 1CO 015 002 e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano! 046 1CO 015 003 Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, 046 1CO 015 004 fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, 046 1CO 015 005 e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. 046 1CO 015 006 In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. 046 1CO 015 007 Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. 046 1CO 015 008 Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. 046 1CO 015 009 Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. 046 1CO 015 010 Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. 046 1CO 015 011 Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto. 046 1CO 015 012 Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? 046 1CO 015 013 Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! 046 1CO 015 014 Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. 046 1CO 015 015 Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. 046 1CO 015 016 Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; 046 1CO 015 017 ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. 046 1CO 015 018 E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. 046 1CO 015 019 Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. 046 1CO 015 020 Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. 046 1CO 015 021 Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; 046 1CO 015 022 e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. 046 1CO 015 023 Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; 046 1CO 015 024 poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. 046 1CO 015 025 Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. 046 1CO 015 026 L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, 046 1CO 015 027 perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. 046 1CO 015 028 E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti. 046 1CO 015 029 Altrimenti, che cosa farebbero quelli che vengono battezzati per i morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro? 046 1CO 015 030 E perché noi ci esponiamo al pericolo continuamente? 046 1CO 015 031 Ogni giorno io affronto la morte, come è vero che voi siete il mio vanto, fratelli, in Cristo Gesù nostro Signore! 046 1CO 015 032 Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Efeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo. 046 1CO 015 033 Non lasciatevi ingannare: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi». 046 1CO 015 034 Ritornate in voi, come conviene, e non peccate! Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna. 046 1CO 015 035 Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?». 046 1CO 015 036 Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; 046 1CO 015 037 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. 046 1CO 015 038 E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. 046 1CO 015 039 Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci. 046 1CO 015 040 Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri. 046 1CO 015 041 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore. 046 1CO 015 042 Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; 046 1CO 015 043 si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; 046 1CO 015 044 si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale. Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che 046 1CO 015 045 il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 046 1CO 015 046 Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 046 1CO 015 047 Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. 046 1CO 015 048 Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. 046 1CO 015 049 E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. 046 1CO 015 050 Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità. 046 1CO 015 051 Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, 046 1CO 015 052 in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 046 1CO 015 053 E' necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. 046 1CO 015 054 La morte è stata ingoiata per la vittoria. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: 046 1CO 015 055 Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? (Hadēs g86) 046 1CO 015 056 Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. 046 1CO 015 057 Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! 046 1CO 015 058 Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore. 046 1CO 016 001 Quanto poi alla colletta in favore dei fratelli, fate anche voi come ho ordinato alle Chiese della Galazia. 046 1CO 016 002 Ogni primo giorno della settimana ciascuno metta da parte ciò che gli è riuscito di risparmiare, perché non si facciano le collette proprio quando verrò io. 046 1CO 016 003 Quando poi giungerò, manderò con una mia lettera quelli che voi avrete scelto per portare il dono della vostra liberalità a Gerusalemme. 046 1CO 016 004 E se converrà che vada anch'io, essi partiranno con me. 046 1CO 016 005 Verrò da voi dopo aver attraversato la Macedonia, poiché la Macedonia intendo solo attraversarla; 046 1CO 016 006 ma forse mi fermerò da voi o anche passerò l'inverno, perché siate voi a predisporre il necessario per dove andrò. 046 1CO 016 007 Non voglio vedervi solo di passaggio, ma spero di trascorrere un pò di tempo con voi, se il Signore lo permetterà. 046 1CO 016 008 Mi fermerò tuttavia a Efeso fino a Pentecoste, 046 1CO 016 009 perché mi si è aperta una porta grande e propizia, anche se gli avversari sono molti. 046 1CO 016 010 Quando verrà Timòteo, fate che non si trovi in soggezione presso di voi, giacchè anche lui lavora come me per l'opera del Signore. 046 1CO 016 011 Nessuno dunque gli manchi di riguardo; al contrario, accomiatatelo in pace, perché ritorni presso di me: io lo aspetto con i fratelli. 046 1CO 016 012 Quanto poi al fratello Apollo, l'ho pregato vivamente di venire da voi con i fratelli, ma non ha voluto assolutamente saperne di partire ora; verrà tuttavia quando gli si presenterà l'occasione. 046 1CO 016 013 Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. 046 1CO 016 014 Tutto si faccia tra voi nella carità. 046 1CO 016 015 Una raccomandazione ancora, o fratelli: conoscete la famiglia di Stefana, che è primizia dell'Acaia; hanno dedicato se stessi a servizio dei fedeli; 046 1CO 016 016 siate anche voi deferenti verso di loro e verso quanti collaborano e si affaticano con loro. 046 1CO 016 017 Io mi rallegro della visita di Stefana, di Fortunato e di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza; 046 1CO 016 018 essi hanno allietato il mio spirito e allieteranno anche il vostro. Sappiate apprezzare siffatte persone. 046 1CO 016 019 Le comunità dell'Asia vi salutano. Vi salutano molto nel Signore Aquila e Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa. 046 1CO 016 020 Vi salutano i fratelli tutti. Salutatevi a vicenda con il bacio santo. 046 1CO 016 021 Il saluto è di mia mano, di Paolo. 046 1CO 016 022 Se qualcuno non ama il Signore sia anàtema. Marana tha: vieni, o Signore! 046 1CO 016 023 La grazia del Signore Gesù sia con voi. 046 1CO 016 024 Il mio amore con tutti voi in Cristo Gesù! # # BOOK 047 2CO 2 Corinthians 2 Corinzi 047 2CO 001 001 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi dell'intera Acaia: 047 2CO 001 002 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo. 047 2CO 001 003 Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 047 2CO 001 004 il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. 047 2CO 001 005 Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 047 2CO 001 006 Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo. 047 2CO 001 007 La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione. 047 2CO 001 008 Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita. 047 2CO 001 009 Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. 047 2CO 001 010 Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà ancora, 047 2CO 001 011 grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per noi, affinchè per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano rese grazie per noi da parte di molti. 047 2CO 001 012 Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio. 047 2CO 001 013 Non vi scriviamo in maniera diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero che comprenderete sino alla fine, 047 2CO 001 014 come ci avete già compresi in parte, che noi siamo il vostro vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro Gesù. 047 2CO 001 015 Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di venire da voi, perchè riceveste una seconda grazia, 047 2CO 001 016 e da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi ed avere da voi il commiato per la Giudea. 047 2CO 001 017 Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo «sì, sì» e «no, no, »? 047 2CO 001 018 Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è "sì" e "no". 047 2CO 001 019 Il Figlio di Dio, Gesù Cristo che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu "sì" e "no", ma in lui c'è stato il "sì". 047 2CO 001 020 E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute "sì". Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro Amen per la sua gloria. 047 2CO 001 021 E' Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, 047 2CO 001 022 ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori. 047 2CO 001 023 Io chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per risparmiarvi non sono più venuto a Corinto. 047 2CO 001 024 Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perchè nella fede voi siete già saldi. 047 2CO 002 001 Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con tristezza. 047 2CO 002 002 Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è stato da me rattristato? 047 2CO 002 003 Perciò vi ho scritto in quei termini che voi sapete, per non dovere poi essere rattristato alla mia venuta da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo a voi tutti che la mia gioia è quella di tutti voi. 047 2CO 002 004 Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, però non per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'affetto immenso che ho per voi. 047 2CO 002 005 Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi. 047 2CO 002 006 Per quel tale però è gia sufficiente il castigo che gli è venuto dai più, 047 2CO 002 007 cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte. 047 2CO 002 008 Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità; 047 2CO 002 009 e anche per questo vi ho scritto, per vedere alla prova se siete effettivamente obbedienti in tutto. 047 2CO 002 010 A chi voi perdonate, perdono anch'io; perché quello che io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l'ho fatto per voi, davanti a Cristo, 047 2CO 002 011 per non cadere in balìa di satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni. 047 2CO 002 012 Giunto pertanto a Troade per annunziare il vangelo di Cristo, sebbene la porta mi fosse aperta nel Signore, 047 2CO 002 013 non ebbi pace nello spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; perciò, congedatomi da loro, partii per la Macedonia. 047 2CO 002 014 Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! 047 2CO 002 015 Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; 047 2CO 002 016 per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita. E chi è mai all'altezza di questi compiti? 047 2CO 002 017 Noi non siamo infatti come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo. 047 2CO 003 001 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra? 047 2CO 003 002 La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. 047 2CO 003 003 E' noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori. 047 2CO 003 004 Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. 047 2CO 003 005 Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, 047 2CO 003 006 che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita. 047 2CO 003 007 Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu circonfuso di gloria, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore pure effimero del suo volto, 047 2CO 003 008 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? 047 2CO 003 009 Se gia il ministero della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero della giustizia. 047 2CO 003 010 Anzi sotto quest'aspetto, quello che era glorioso non lo è più a confronto della sovraeminente gloria della Nuova Alleanza. 047 2CO 003 011 Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è duraturo. 047 2CO 003 012 Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza 047 2CO 003 013 e non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli di Israele non vedessero la fine di ciò che era solo effimero. 047 2CO 003 014 Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell'Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato. 047 2CO 003 015 Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore; 047 2CO 003 016 ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto. 047 2CO 003 017 Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. 047 2CO 003 018 E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore. 047 2CO 004 001 Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d'animo; 047 2CO 004 002 al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio. 047 2CO 004 003 E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono, 047 2CO 004 004 ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio. (aiōn g165) 047 2CO 004 005 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. 047 2CO 004 006 E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. 047 2CO 004 007 Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. 047 2CO 004 008 Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; 047 2CO 004 009 perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, 047 2CO 004 010 portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 047 2CO 004 011 Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. 047 2CO 004 012 Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita. 047 2CO 004 013 Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, 047 2CO 004 014 convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. 047 2CO 004 015 Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio. 047 2CO 004 016 Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 047 2CO 004 017 Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, (aiōnios g166) 047 2CO 004 018 perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne. (aiōnios g166) 047 2CO 005 001 Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. (aiōnios g166) 047 2CO 005 002 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: 047 2CO 005 003 a condizione però di esser trovati gia vestiti, non nudi. 047 2CO 005 004 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. 047 2CO 005 005 E' Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito. 047 2CO 005 006 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, 047 2CO 005 007 camminiamo nella fede e non ancora in visione. 047 2CO 005 008 Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. 047 2CO 005 009 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi. 047 2CO 005 010 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male. 047 2CO 005 011 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. 047 2CO 005 012 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore. 047 2CO 005 013 Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi. 047 2CO 005 014 Poiché l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. 047 2CO 005 015 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 047 2CO 005 016 Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. 047 2CO 005 017 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. 047 2CO 005 018 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 047 2CO 005 019 E' stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 047 2CO 005 020 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 047 2CO 005 021 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio. 047 2CO 006 001 E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. 047 2CO 006 002 Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Egli dice infatti: Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! 047 2CO 006 003 Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero; 047 2CO 006 004 ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, 047 2CO 006 005 nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; 047 2CO 006 006 con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero; 047 2CO 006 007 con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; 047 2CO 006 008 nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; 047 2CO 006 009 sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte; 047 2CO 006 010 afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! 047 2CO 006 011 La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si è tutto aperto per voi. 047 2CO 006 012 Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto. 047 2CO 006 013 Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore! 047 2CO 006 014 Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? 047 2CO 006 015 Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? 047 2CO 006 016 Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: 047 2CO 006 017 Perciò uscite di mezzo a loro e riparatevi, dice il Signore, non toccate nulla d'impuro. E io vi accoglierò, 047 2CO 006 018 e sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente. 047 2CO 007 001 In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio. 047 2CO 007 002 Fateci posto nei vostri cuori! A nessuno abbiamo fatto ingiustizia, nessuno abbiamo danneggiato, nessuno abbiamo sfruttato. 047 2CO 007 003 Non dico questo per condannare qualcuno; infatti vi ho gia detto sopra che siete nel nostro cuore, per morire insieme e insieme vivere. 047 2CO 007 004 Sono molto franco con voi e ho molto da vantarmi di voi. Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione. 047 2CO 007 005 Infatti, da quando siamo giunti in Macedonia, la nostra carne non ha avuto sollievo alcuno, ma da ogni parte siamo tribolati: battaglie all'esterno, timori al di dentro. 047 2CO 007 006 Ma Dio che consola gli afflitti ci ha consolati con la venuta di Tito, 047 2CO 007 007 e non solo con la sua venuta, ma con la consolazione che ha ricevuto da voi. Egli ci ha annunziato infatti il vostro desiderio, il vostro dolore, il vostro affetto per me; cosicché la mia gioia si è ancora accresciuta. 047 2CO 007 008 Se anche vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne dispiace. E se me ne è dispiaciuto - vedo infatti che quella lettera, anche se per breve tempo soltanto, vi ha rattristati - 047 2CO 007 009 ora ne godo; non per la vostra tristezza, ma perché questa tristezza vi ha portato a pentirvi. Infatti vi siete rattristati secondo Dio e così non avete ricevuto alcun danno da parte nostra; 047 2CO 007 010 perché la tristezza secondo Dio produce un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la morte. 047 2CO 007 011 Ecco, infatti, quanta sollecitudine ha prodotto in voi proprio questo rattristarvi secondo Dio; anzi quante scuse, quanta indignazione, quale timore, quale desiderio, quale affetto, quale punizione! Vi siete dimostrati innocenti sotto ogni riguardo in questa faccenda. 047 2CO 007 012 Così se anche vi ho scritto, non fu tanto a motivo dell'offensore o a motivo dell'offeso, ma perché apparisse chiara la vostra sollecitudine per noi davanti a Dio. 047 2CO 007 013 Ecco quello che ci ha consolati. A questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più grande per la letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato rinfrancato da tutti voi. 047 2CO 007 014 Cosicché se in qualche cosa mi ero vantato di voi con lui, non ho dovuto vergognarmene, ma come abbiamo detto a voi ogni cosa secondo verità, così anche il nostro vanto con Tito si è dimostrato vero. 047 2CO 007 015 E il suo affetto per voi è cresciuto, ricordando come tutti gli avete obbedito e come lo avete accolto con timore e trepidazione. 047 2CO 007 016 Mi rallegro perché posso contare totalmente su di voi. 047 2CO 008 001 Vogliamo poi farvi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedonia: 047 2CO 008 002 nonostante la lunga prova della tribolazione, la loro grande gioia e la loro estrema povertà si sono tramutate nella ricchezza della loro generosità. 047 2CO 008 003 Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, 047 2CO 008 004 domandandoci con insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei santi. 047 2CO 008 005 Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; 047 2CO 008 006 cosicché abbiamo pregato Tito di portare a compimento fra voi quest'opera generosa, dato che lui stesso l'aveva incominciata. 047 2CO 008 007 E come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella scienza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così distinguetevi anche in quest'opera generosa. 047 2CO 008 008 Non dico questo per farvene un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. 047 2CO 008 009 Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. 047 2CO 008 010 E a questo riguardo vi do un consiglio: si tratta di cosa vantaggiosa per voi, che fin dall'anno passato siete stati i primi, non solo a intraprenderla ma a desiderarla. 047 2CO 008 011 Ora dunque realizzatela, perché come vi fu la prontezza del volere, così anche vi sia il compimento, secondo i vostri mezzi. 047 2CO 008 012 Se infatti c'è la buona volontà, essa riesce gradita secondo quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede. 047 2CO 008 013 Qui non si tratta infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri, ma di fare uguaglianza. 047 2CO 008 014 Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: 047 2CO 008 015 Colui che raccolse molto non abbondò, e colui che raccolse poco non ebbe di meno. 047 2CO 008 016 Siano pertanto rese grazie a Dio che infonde la medesima sollecitudine per voi nel cuore di Tito! 047 2CO 008 017 Egli infatti ha accolto il mio invito e ancor più pieno di zelo è partito spontaneamente per venire da voi. 047 2CO 008 018 Con lui abbiamo inviato pure il fratello che ha lode in tutte le Chiese a motivo del vangelo; 047 2CO 008 019 egli è stato designato dalle Chiese come nostro compagno in quest'opera di carità, alla quale ci dedichiamo per la gloria del Signore, e per dimostrare anche l'impulso del nostro cuore. 047 2CO 008 020 Con ciò intendiamo evitare che qualcuno possa biasimarci per questa abbondanza che viene da noi amministrata. 047 2CO 008 021 Ci preoccupiamo infatti di comportarci bene non soltanto davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini. 047 2CO 008 022 Con loro abbiamo inviato anche il nostro fratello, di cui abbiamo più volte sperimentato lo zelo in molte circostanze; egli è ora più zelante che mai per la grande fiducia che ha in voi. 047 2CO 008 023 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo. 047 2CO 008 024 Date dunque a loro la prova del vostro affetto e della legittimità del nostro vanto per voi davanti a tutte le Chiese. 047 2CO 009 001 Riguardo poi a questo servizio in favore dei santi, è superfluo che ve ne scriva. 047 2CO 009 002 Conosco infatti bene la vostra buona volontà, e ne faccio vanto con i Macèdoni dicendo che l'Acaia è pronta fin dallo scorso anno e gia molti sono stati stimolati dal vostro zelo. 047 2CO 009 003 I fratelli poi li ho mandati perché il nostro vanto per voi su questo punto non abbia a dimostrarsi vano, ma siate realmente pronti, come vi dicevo, perché 047 2CO 009 004 non avvenga che, venendo con me alcuni Macèdoni, vi trovino impreparati e noi dobbiamo arrossire, per non dire anche voi, di questa nostra fiducia. 047 2CO 009 005 Ho quindi ritenuto necessario invitare i fratelli a recarsi da voi prima di me, per organizzare la vostra offerta gia promessa, perché essa sia pronta come una vera offerta e non come una spilorceria. 047 2CO 009 006 Tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. 047 2CO 009 007 Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. 047 2CO 009 008 Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene, 047 2CO 009 009 ha largheggiato, ha dato ai poveri; la sua giustizia dura in eterno. come sta scritto: (aiōn g165) 047 2CO 009 010 Colui che somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. 047 2CO 009 011 Così sarete ricchi per ogni generosità, la quale poi farà salire a Dio l'inno di ringraziamento per mezzo nostro. 047 2CO 009 012 Perché l'adempimento di questo servizio sacro non provvede soltanto alle necessità dei santi, ma ha anche maggior valore per i molti ringraziamenti a Dio. 047 2CO 009 013 A causa della bella prova di questo servizio essi ringrazieranno Dio per la vostra obbedienza e accettazione del vangelo di Cristo, e per la generosità della vostra comunione con loro e con tutti; 047 2CO 009 014 e pregando per voi manifesteranno il loro affetto a causa della straordinaria grazia di Dio effusa sopra di voi. 047 2CO 009 015 Grazie a Dio per questo suo ineffabile dono! 047 2CO 010 001 Ora io stesso, Paolo, vi esorto per la dolcezza e la mansuetudine di Cristo, io davanti a voi così meschino, ma di lontano così animoso con voi; 047 2CO 010 002 vi supplico di far in modo che non avvenga che io debba mostrare, quando sarò tra voi, quell'energia che ritengo di dover adoperare contro alcuni che pensano che noi camminiamo secondo la carne. 047 2CO 010 003 In realtà, noi viviamo nella carne ma non militiamo secondo la carne. Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali, 047 2CO 010 004 ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze, 047 2CO 010 005 distruggendo i ragionamenti e ogni baluardo che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendendo ogni intelligenza soggetta all'obbedienza al Cristo. 047 2CO 010 006 Perciò siamo pronti a punire qualsiasi disobbedienza, non appena la vostra obbedienza sarà perfetta. 047 2CO 010 007 Guardate le cose bene in faccia: se qualcuno ha in se stesso la persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui è di Cristo lo siamo anche noi. 047 2CO 010 008 In realtà, anche se mi vantassi di più a causa della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra rovina, non avrò proprio da vergognarmene. 047 2CO 010 009 Non sembri che io vi voglia spaventare con le lettere! 047 2CO 010 010 Perché «le lettere - si dice - sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa». 047 2CO 010 011 Questo tale rifletta però che quali noi siamo a parole per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza. 047 2CO 010 012 Certo noi non abbiamo l'audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé; ma mentre si misurano su di sé e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza. 047 2CO 010 013 Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la norma della misura che Dio ci ha assegnato, sì da poter arrivare fino a voi; 047 2CO 010 014 né ci innalziamo in maniera indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché fino a voi siamo giunti col vangelo di Cristo. 047 2CO 010 015 Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancora nella vostra considerazione, secondo la nostra misura, 047 2CO 010 016 per evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci alla maniera degli altri delle cose gia fatte da altri. 047 2CO 010 017 Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore; 047 2CO 010 018 perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda. 047 2CO 011 001 Oh se poteste sopportare un pò di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. 047 2CO 011 002 Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. 047 2CO 011 003 Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. 047 2CO 011 004 Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. 047 2CO 011 005 Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi «superapostoli»! 047 2CO 011 006 E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti. 047 2CO 011 007 O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? 047 2CO 011 008 Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. 047 2CO 011 009 E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. 047 2CO 011 010 Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia! 047 2CO 011 011 Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! 047 2CO 011 012 Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. 047 2CO 011 013 Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. 047 2CO 011 014 Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. 047 2CO 011 015 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere. 047 2CO 011 016 Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. 047 2CO 011 017 Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. 047 2CO 011 018 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. 047 2CO 011 019 Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. 047 2CO 011 020 In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. 047 2CO 011 021 Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli! Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io. 047 2CO 011 022 Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io! 047 2CO 011 023 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. 047 2CO 011 024 Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; 047 2CO 011 025 tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. 047 2CO 011 026 Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; 047 2CO 011 027 fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. 047 2CO 011 028 E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. 047 2CO 011 029 Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? 047 2CO 011 030 Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza. 047 2CO 011 031 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. (aiōn g165) 047 2CO 011 032 A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi, 047 2CO 011 033 ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani. 047 2CO 012 001 Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. 047 2CO 012 002 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. 047 2CO 012 003 E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - 047 2CO 012 004 fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. 047 2CO 012 005 Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorchè delle mie debolezze. 047 2CO 012 006 Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me. 047 2CO 012 007 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 047 2CO 012 008 A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. 047 2CO 012 009 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 047 2CO 012 010 Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte. 047 2CO 012 011 Sono diventato pazzo; ma siete voi che mi ci avete costretto. Infatti avrei dovuto essere raccomandato io da voi, perché non sono per nulla inferiore a quei «superapostoli», anche se sono un nulla. 047 2CO 012 012 Certo, in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli. 047 2CO 012 013 In che cosa infatti siete stati inferiori alle altre Chiese, se non in questo, che io non vi sono stato d'aggravio? Perdonatemi questa ingiustizia! 047 2CO 012 014 Ecco, è la terza volta che sto per venire da voi, e non vi sarò di peso, perché non cerco i vostri beni, ma voi. Infatti non spetta ai figli mettere da parte per i genitori, ma ai genitori per i figli. 047 2CO 012 015 Per conto mio mi prodigherò volentieri, anzi consumerò me stesso per le vostre anime. Se io vi amo più intensamente, dovrei essere riamato di meno? 047 2CO 012 016 Ma sia pure che io non vi sono stato di peso; però, scaltro come sono, vi ho preso con inganno. 047 2CO 012 017 Vi ho forse sfruttato per mezzo di qualcuno di quelli che ho inviato tra voi? 047 2CO 012 018 Ho vivamente pregato Tito di venire da voi e ho mandato insieme con lui quell'altro fratello. Forse Tito vi ha sfruttato in qualche cosa? Non abbiamo forse noi due camminato con lo stesso spirito, sulle medesime tracce? 047 2CO 012 019 Certo, da tempo vi immaginate che stiamo facendo la nostra difesa davanti a voi. Ma noi parliamo davanti a Dio, in Cristo, e tutto, carissimi, è per la vostra edificazione. 047 2CO 012 020 Temo infatti che, venendo, non vi trovi come desidero e che a mia volta venga trovato da voi quale non mi desiderate; che per caso non vi siano contese, invidie, animosità, dissensi, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini, 047 2CO 012 021 e che, alla mia venuta, il mio Dio mi umilii davanti a voi e io abbia a piangere su molti che hanno peccato in passato e non si sono convertiti dalle impurità, dalla fornicazione e dalle dissolutezze che hanno commesso. 047 2CO 013 001 Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni questione si deciderà sulla dichiarazione di due o tre testimoni. 047 2CO 013 002 L'ho detto prima e lo ripeto ora, allora presente per la seconda volta e ora assente, a tutti quelli che hanno peccato e a tutti gli altri: quando verrò di nuovo non perdonerò più, 047 2CO 013 003 dal momento che cercate una prova che Cristo parla in me, lui che non è debole, ma potente in mezzo a voi. 047 2CO 013 004 Infatti egli fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche noi che siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio nei vostri riguardi. 047 2CO 013 005 Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? A meno che la prova non sia contro di voi! 047 2CO 013 006 Spero tuttavia che riconoscerete che essa non è contro di noi. 047 2CO 013 007 Noi preghiamo Dio che non facciate alcun male, e non per apparire noi superiori nella prova, ma perché voi facciate il bene e noi restiamo come senza prova. 047 2CO 013 008 Non abbiamo infatti alcun potere contro la verità, ma per la verità; 047 2CO 013 009 perciò ci rallegriamo quando noi siamo deboli e voi siete forti. Noi preghiamo anche per la vostra perfezione. 047 2CO 013 010 Per questo vi scrivo queste cose da lontano: per non dover poi, di presenza, agire severamente con il potere che il Signore mi ha dato per edificare e non per distruggere. 047 2CO 013 011 Per il resto, fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi. 047 2CO 013 012 Salutatevi a vicenda con il bacio santo. 047 2CO 013 013 Tutti i santi vi salutano. 047 2CO 013 014 La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. # # BOOK 048 GAL Galatians Galati 048 GAL 001 001 Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, 048 GAL 001 002 e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia. 048 GAL 001 003 Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, 048 GAL 001 004 che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, (aiōn g165) 048 GAL 001 005 al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 048 GAL 001 006 Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. 048 GAL 001 007 In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 048 GAL 001 008 Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! 048 GAL 001 009 L'abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! 048 GAL 001 010 Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo! 048 GAL 001 011 Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo; 048 GAL 001 012 infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. 048 GAL 001 013 Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi, 048 GAL 001 014 superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri. 048 GAL 001 015 Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque 048 GAL 001 016 di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo, 048 GAL 001 017 senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. 048 GAL 001 018 In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni; 048 GAL 001 019 degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. 048 GAL 001 020 In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco. 048 GAL 001 021 Quindi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia. 048 GAL 001 022 Ma ero sconosciuto personalmente alle Chiese della Giudea che sono in Cristo; 048 GAL 001 023 soltanto avevano sentito dire: «Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunziando la fede che un tempo voleva distruggere». 048 GAL 001 024 E glorificavano Dio a causa mia. 048 GAL 002 001 Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito: 048 GAL 002 002 vi andai però in seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano. 048 GAL 002 003 Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere. 048 GAL 002 004 E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi. 048 GAL 002 005 Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi. 048 GAL 002 006 Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più. 048 GAL 002 007 Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - 048 GAL 002 008 poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani - 048 GAL 002 009 e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi. 048 GAL 002 010 Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare. 048 GAL 002 011 Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. 048 GAL 002 012 Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 048 GAL 002 013 E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 048 GAL 002 014 Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei? 048 GAL 002 015 Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, 048 GAL 002 016 sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno ». 048 GAL 002 017 Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, forse Cristo è ministro del peccato? Impossibile! 048 GAL 002 018 Infatti se io riedifico quello che ho demolito, mi denuncio come trasgressore. 048 GAL 002 019 In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio. 048 GAL 002 020 Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. 048 GAL 002 021 Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano. 048 GAL 003 001 O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso? 048 GAL 003 002 Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione? 048 GAL 003 003 Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne? 048 GAL 003 004 Tante esperienze le avete fatte invano? Se almeno fosse invano! 048 GAL 003 005 Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete creduto alla predicazione? 048 GAL 003 006 Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia. 048 GAL 003 007 Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. 048 GAL 003 008 E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti. 048 GAL 003 009 Di conseguenza, quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette. 048 GAL 003 010 Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle. 048 GAL 003 011 E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede. 048 GAL 003 012 Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse. 048 GAL 003 013 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno, 048 GAL 003 014 perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede. 048 GAL 003 015 Fratelli, ecco, vi faccio un esempio comune: un testamento legittimo, pur essendo solo un atto umano, nessuno lo dichiara nullo o vi aggiunge qualche cosa. 048 GAL 003 016 Ora è appunto ad Abramo e alla sua discendenza che furon fatte le promesse. Non dice la Scrittura: «e ai tuoi discendenti», come se si trattasse di molti, ma e alla tua discendenza, come a uno solo, cioè Cristo. 048 GAL 003 017 Ora io dico: un testamento stabilito in precedenza da Dio stesso, non può dichiararlo nullo una legge che è venuta quattrocentotrenta anni dopo, annullando così la promessa. 048 GAL 003 018 Se infatti l'eredità si ottenesse in base alla legge, non sarebbe più in base alla promessa; Dio invece concesse il suo favore ad Abramo mediante la promessa. 048 GAL 003 019 Perché allora la legge? Essa fu aggiunta per le trasgressioni, fino alla venuta della discendenza per la quale era stata fatta la promessa, e fu promulgata per mezzo di angeli attraverso un mediatore. 048 GAL 003 020 Ora non si dà mediatore per una sola persona e Dio è uno solo. 048 GAL 003 021 La legge è dunque contro le promesse di Dio? Impossibile! Se infatti fosse stata data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe davvero dalla legge; 048 GAL 003 022 la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché ai credenti la promessa venisse data in virtù della fede in Gesù Cristo. 048 GAL 003 023 Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 048 GAL 003 024 Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. 048 GAL 003 025 Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo. 048 GAL 003 026 Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, 048 GAL 003 027 poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. 048 GAL 003 028 Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. 048 GAL 003 029 E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa. 048 GAL 004 001 Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto; 048 GAL 004 002 ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre. 048 GAL 004 003 Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. 048 GAL 004 004 Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, 048 GAL 004 005 per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. 048 GAL 004 006 E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! 048 GAL 004 007 Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio. 048 GAL 004 008 Ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a divinità, che in realtà non lo sono; 048 GAL 004 009 ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire? 048 GAL 004 010 Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e anni! 048 GAL 004 011 Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro riguardo. 048 GAL 004 012 Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato come voi, fratelli. Non mi avete offeso in nulla. 048 GAL 004 013 Sapete che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo; 048 GAL 004 014 e quella che nella mia carne era per voi una prova non l'avete disprezzata né respinta, ma al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù. 048 GAL 004 015 Dove sono dunque le vostre felicitazioni? Vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darmeli. 048 GAL 004 016 Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? 048 GAL 004 017 Costoro si danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché mostriate zelo per loro. 048 GAL 004 018 E' bello invece essere circondati di premure nel bene sempre e non solo quando io mi trovo presso di voi, 048 GAL 004 019 figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi! 048 GAL 004 020 Vorrei essere vicino a voi in questo momento e poter cambiare il tono della mia voce, perché non so cosa fare a vostro riguardo. 048 GAL 004 021 Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite forse cosa dice la legge? 048 GAL 004 022 Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. 048 GAL 004 023 Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa. 048 GAL 004 024 Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar 048 GAL 004 025 - il Sinai è un monte dell'Arabia -; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli. 048 GAL 004 026 Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre. 048 GAL 004 027 Rallègrati, sterile, che non partorisci, grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell'abbandonata, più di quelli della donna che ha marito. Sta scritto infatti: 048 GAL 004 028 Ora voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco. 048 GAL 004 029 E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. 048 GAL 004 030 Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. 048 GAL 004 031 Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera. 048 GAL 005 001 Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. 048 GAL 005 002 Ecco, io Paolo vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla. 048 GAL 005 003 E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge. 048 GAL 005 004 Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia. 048 GAL 005 005 Noi infatti per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione che speriamo. 048 GAL 005 006 Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità. 048 GAL 005 007 Correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla verità? 048 GAL 005 008 Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! 048 GAL 005 009 Un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta. 048 GAL 005 010 Io sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma chi vi turba, subirà la sua condanna, chiunque egli sia. 048 GAL 005 011 Quanto a me, fratelli, se io predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? E' dunque annullato lo scandalo della croce? 048 GAL 005 012 Dovrebbero farsi mutilare coloro che vi turbano. 048 GAL 005 013 Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. 048 GAL 005 014 Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. 048 GAL 005 015 Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! 048 GAL 005 016 Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; 048 GAL 005 017 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. 048 GAL 005 018 Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. 048 GAL 005 019 Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, 048 GAL 005 020 idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 048 GAL 005 021 invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come gia ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. 048 GAL 005 022 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 048 GAL 005 023 contro queste cose non c'è legge. 048 GAL 005 024 Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. 048 GAL 005 025 Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. 048 GAL 005 026 Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri. 048 GAL 006 001 Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. 048 GAL 006 002 Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. 048 GAL 006 003 Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. 048 GAL 006 004 Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto: 048 GAL 006 005 ciascuno infatti porterà il proprio fardello. 048 GAL 006 006 Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce. 048 GAL 006 007 Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. 048 GAL 006 008 Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. (aiōnios g166) 048 GAL 006 009 E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. 048 GAL 006 010 Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede. 048 GAL 006 011 Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia mano. 048 GAL 006 012 Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo. 048 GAL 006 013 Infatti neanche gli stessi circoncisi osservano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne. 048 GAL 006 014 Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. 048 GAL 006 015 Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. 048 GAL 006 016 E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio. 048 GAL 006 017 D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo. 048 GAL 006 018 La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen. # # BOOK 049 EPH Ephesians Efesini 049 EPH 001 001 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso, credenti in Cristo Gesù: 049 EPH 001 002 grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. 049 EPH 001 003 Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro GesùCristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. 049 EPH 001 004 In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, 049 EPH 001 005 predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, 049 EPH 001 006 secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; 049 EPH 001 007 nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. 049 EPH 001 008 Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, 049 EPH 001 009 poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito 049 EPH 001 010 per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra. 049 EPH 001 011 In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, 049 EPH 001 012 perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. 049 EPH 001 013 In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, 049 EPH 001 014 il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria. 049 EPH 001 015 Perciò anch'io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, 049 EPH 001 016 non cesso di render grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, 049 EPH 001 017 perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui. 049 EPH 001 018 Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi 049 EPH 001 019 e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l'efficacia della sua forza 049 EPH 001 020 che egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, 049 EPH 001 021 al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro. (aiōn g165) 049 EPH 001 022 Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, 049 EPH 001 023 la quale è il suo corpo, la pienezza di colui che si realizza interamente in tutte le cose. 049 EPH 002 001 Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, 049 EPH 002 002 nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. (aiōn g165) 049 EPH 002 003 Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri. 049 EPH 002 004 Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, 049 EPH 002 005 da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. 049 EPH 002 006 Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 049 EPH 002 007 per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. (aiōn g165) 049 EPH 002 008 Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; 049 EPH 002 009 né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 049 EPH 002 010 Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo. 049 EPH 002 011 Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo, 049 EPH 002 012 ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. 049 EPH 002 013 Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. 049 EPH 002 014 Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, 049 EPH 002 015 annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, 049 EPH 002 016 e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. 049 EPH 002 017 Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. 049 EPH 002 018 Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. 049 EPH 002 019 Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 049 EPH 002 020 edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. 049 EPH 002 021 In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 049 EPH 002 022 in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito. 049 EPH 003 001 Per questo, io Paolo, il prigioniero di Cristo per voi Gentili... 049 EPH 003 002 penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro beneficio: 049 EPH 003 003 come per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero di cui sopra vi ho scritto brevemente. 049 EPH 003 004 Dalla lettura di ciò che ho scritto potete ben capire la mia comprensione del mistero di Cristo. 049 EPH 003 005 Questo mistero non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: 049 EPH 003 006 che i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo, 049 EPH 003 007 del quale sono divenuto ministro per il dono della grazia di Dio a me concessa in virtù dell'efficacia della sua potenza. 049 EPH 003 008 A me, che sono l'infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, 049 EPH 003 009 e di far risplendere agli occhi di tutti qual è l'adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell'universo, (aiōn g165) 049 EPH 003 010 perché sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio, 049 EPH 003 011 secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, (aiōn g165) 049 EPH 003 012 il quale ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui. 049 EPH 003 013 Vi prego quindi di non perdervi d'animo per le mie tribolazioni per voi; sono gloria vostra. 049 EPH 003 014 Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, 049 EPH 003 015 dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, 049 EPH 003 016 perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore. 049 EPH 003 017 Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, 049 EPH 003 018 siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, 049 EPH 003 019 e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. 049 EPH 003 020 A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che gia opera in noi, 049 EPH 003 021 a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen. (aiōn g165) 049 EPH 004 001 Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, 049 EPH 004 002 con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, 049 EPH 004 003 cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 049 EPH 004 004 Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 049 EPH 004 005 un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 049 EPH 004 006 Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti. 049 EPH 004 007 A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 049 EPH 004 008 Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Per questo sta scritto: 049 EPH 004 009 Ma che significa la parola «ascese», se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 049 EPH 004 010 Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. 049 EPH 004 011 E' lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, 049 EPH 004 012 per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, 049 EPH 004 013 finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. 049 EPH 004 014 Questo affinchè non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore. 049 EPH 004 015 Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, 049 EPH 004 016 dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità. 049 EPH 004 017 Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, 049 EPH 004 018 accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell'ignoranza che è in loro, e per la durezza del loro cuore. 049 EPH 004 019 Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta di impurità con avidità insaziabile. 049 EPH 004 020 Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, 049 EPH 004 021 se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, 049 EPH 004 022 per la quale dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici 049 EPH 004 023 e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente 049 EPH 004 024 e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. 049 EPH 004 025 Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri. 049 EPH 004 026 Nell'ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, 049 EPH 004 027 e non date occasione al diavolo. 049 EPH 004 028 Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità. 049 EPH 004 029 Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. 049 EPH 004 030 E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione. 049 EPH 004 031 Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. 049 EPH 004 032 Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. 049 EPH 005 001 Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, 049 EPH 005 002 e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. 049 EPH 005 003 Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; 049 EPH 005 004 lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie! 049 EPH 005 005 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolàtri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio. 049 EPH 005 006 Nessuno vi inganni con vani ragionamenti: per queste cose infatti piomba l'ira di Dio sopra coloro che gli resistono. 049 EPH 005 007 Non abbiate quindi niente in comune con loro. 049 EPH 005 008 Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; 049 EPH 005 009 il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. 049 EPH 005 010 Cercate ciò che è gradito al Signore, 049 EPH 005 011 e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, 049 EPH 005 012 poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare. 049 EPH 005 013 Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perché tutto quello che si manifesta è luce. 049 EPH 005 014 «Svègliati, o tu che dormi, dèstati dai morti e Cristo ti illuminerà». Per questo sta scritto: 049 EPH 005 015 Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; 049 EPH 005 016 profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. 049 EPH 005 017 Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. 049 EPH 005 018 E non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito, 049 EPH 005 019 intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, 049 EPH 005 020 rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo. 049 EPH 005 021 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. 049 EPH 005 022 Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; 049 EPH 005 023 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. 049 EPH 005 024 E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto. 049 EPH 005 025 E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, 049 EPH 005 026 per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, 049 EPH 005 027 al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunchè di simile, ma santa e immacolata. 049 EPH 005 028 Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. 049 EPH 005 029 Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, 049 EPH 005 030 poiché siamo membra del suo corpo. 049 EPH 005 031 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. 049 EPH 005 032 Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! 049 EPH 005 033 Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito. 049 EPH 006 001 Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. 049 EPH 006 002 Onora tuo padre e tua madre: è questo il primo comandamento associato a una promessa: 049 EPH 006 003 perché tu sia felice e goda di una vita lunga sopra la terra. 049 EPH 006 004 E voi, padri, non inasprite i vostri figli, ma allevateli nell'educazione e nella disciplina del Signore. 049 EPH 006 005 Schiavi, obbedite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, con semplicità di spirito, come a Cristo, 049 EPH 006 006 e non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, compiendo la volontà di Dio di cuore, 049 EPH 006 007 prestando servizio di buona voglia come al Signore e non come a uomini. 049 EPH 006 008 Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo sia libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene. 049 EPH 006 009 Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che per loro come per voi c'è un solo Signore nel cielo, e che non v'è preferenza di persone presso di lui. 049 EPH 006 010 Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. 049 EPH 006 011 Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. 049 EPH 006 012 La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. (aiōn g165) 049 EPH 006 013 Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. 049 EPH 006 014 State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, 049 EPH 006 015 e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. 049 EPH 006 016 Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; 049 EPH 006 017 prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. 049 EPH 006 018 Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, 049 EPH 006 019 e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, 049 EPH 006 020 del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere. 049 EPH 006 021 Desidero che anche voi sappiate come sto e ciò che faccio; di tutto vi informerà Tìchico, fratello carissimo e fedele ministro nel Signore. 049 EPH 006 022 Ve lo mando proprio allo scopo di farvi conoscere mie notizie e per confortare i vostri cuori. 049 EPH 006 023 Pace ai fratelli, e carità e fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo. 049 EPH 006 024 La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo, con amore incorruttibile. # # BOOK 050 PHI Philippians Filippesi 050 PHI 001 001 Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi. 050 PHI 001 002 Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. 050 PHI 001 003 Ringrazio il mio Dio ogni volta ch'io mi ricordo di voi, 050 PHI 001 004 pregando sempre con gioia per voi in ogni mia preghiera, 050 PHI 001 005 a motivo della vostra cooperazione alla diffusione del vangelo dal primo giorno fino al presente, 050 PHI 001 006 e sono persuaso che colui che ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. 050 PHI 001 007 E' giusto, del resto, che io pensi questo di tutti voi, perché vi porto nel cuore, voi che siete tutti partecipi della grazia che mi è stata concessa sia nelle catene, sia nella difesa e nel consolidamento del vangelo. 050 PHI 001 008 Infatti Dio mi è testimonio del profondo affetto che ho per tutti voi nell'amore di Cristo Gesù. 050 PHI 001 009 E perciò prego che la vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento, 050 PHI 001 010 perché possiate distinguere sempre il meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, 050 PHI 001 011 ricolmi di quei frutti di giustizia che si ottengono per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. 050 PHI 001 012 Desidero che sappiate, fratelli, che le mie vicende si sono volte piuttosto a vantaggio del vangelo, 050 PHI 001 013 al punto che in tutto il pretorio e dovunque si sa che sono in catene per Cristo; 050 PHI 001 014 in tal modo la maggior parte dei fratelli, incoraggiati nel Signore dalle mie catene, ardiscono annunziare la parola di Dio con maggior zelo e senza timore alcuno. 050 PHI 001 015 Alcuni, è vero, predicano Cristo anche per invidia e spirito di contesa, ma altri con buoni sentimenti. 050 PHI 001 016 Questi lo fanno per amore, sapendo che sono stato posto per la difesa del vangelo; 050 PHI 001 017 quelli invece predicano Cristo con spirito di rivalità, con intenzioni non pure, pensando di aggiungere dolore alle mie catene. 050 PHI 001 018 Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. 050 PHI 001 019 So infatti che tutto questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, 050 PHI 001 020 secondo la mia ardente attesa e speranza che in nulla rimarrò confuso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia. 050 PHI 001 021 Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 050 PHI 001 022 Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere. 050 PHI 001 023 Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; 050 PHI 001 024 d'altra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne. 050 PHI 001 025 Per conto mio, sono convinto che resterò e continuerò a essere d'aiuto a voi tutti, per il progresso e la gioia della vostra fede, 050 PHI 001 026 perché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo, con la mia nuova venuta tra voi. 050 PHI 001 027 Soltanto però comportatevi da cittadini degni del vangelo, perché nel caso che io venga e vi veda o che di lontano senta parlare di voi, sappia che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del vangelo, 050 PHI 001 028 senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari. Questo è per loro un presagio di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio; 050 PHI 001 029 perché a voi è stata concessa la grazia non solo di credere in Cristo; ma anche di soffrire per lui, 050 PHI 001 030 sostenendo la stessa lotta che mi avete veduto sostenere e che ora sentite dire che io sostengo. 050 PHI 002 001 Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, 050 PHI 002 002 rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. 050 PHI 002 003 Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, 050 PHI 002 004 senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. 050 PHI 002 005 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, 050 PHI 002 006 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; 050 PHI 002 007 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, 050 PHI 002 008 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. 050 PHI 002 009 Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; 050 PHI 002 010 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; 050 PHI 002 011 e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. 050 PHI 002 012 Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore. 050 PHI 002 013 E' Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo i suoi benevoli disegni. 050 PHI 002 014 Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, 050 PHI 002 015 perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, 050 PHI 002 016 tenendo alta la parola di vita. Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver corso invano né invano faticato. 050 PHI 002 017 E anche se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi. 050 PHI 002 018 Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me. 050 PHI 002 019 Ho speranza nel Signore Gesù di potervi presto inviare Timòteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie. 050 PHI 002 020 Infatti, non ho nessuno d'animo uguale al suo e che sappia occuparsi così di cuore delle cose vostre, 050 PHI 002 021 perché tutti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo. 050 PHI 002 022 Ma voi conoscete la buona prova da lui data, poiché ha servito il vangelo con me, come un figlio serve il padre. 050 PHI 002 023 Spero quindi di mandarvelo presto, non appena avrò visto chiaro nella mia situazione. 050 PHI 002 024 Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di persona. 050 PHI 002 025 Per il momento ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, questo nostro fratello che è anche mio compagno di lavoro e di lotta, vostro inviato per sovvenire alle mie necessità; 050 PHI 002 026 lo mando perché aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia. 050 PHI 002 027 E' stato grave, infatti, e vicino alla morte. Ma Dio gli ha usato misericordia, e non a lui solo ma anche a me, perché non avessi dolore su dolore. 050 PHI 002 028 L'ho mandato quindi con tanta premura perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato. 050 PHI 002 029 Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui; 050 PHI 002 030 perché ha rasentato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per sostituirvi nel servizio presso di me. 050 PHI 003 001 Per il resto, fratelli mei, state lieti nel Signore. A me non pesa e a voi è utile che vi scriva le stesse cose: 050 PHI 003 002 guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno circoncidere! 050 PHI 003 003 Siamo infatti noi i veri circoncisi, noi che rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci gloriamo in Cristo Gesù, senza avere fiducia nella carne, 050 PHI 003 004 sebbene io possa vantarmi anche nella carne. Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: 050 PHI 003 005 circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge; 050 PHI 003 006 quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge. 050 PHI 003 007 Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo. 050 PHI 003 008 Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo 050 PHI 003 009 e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede. 050 PHI 003 010 E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, 050 PHI 003 011 con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti. 050 PHI 003 012 Non però che io abbia gia conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo. 050 PHI 003 013 Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, 050 PHI 003 014 corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. 050 PHI 003 015 Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 050 PHI 003 016 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea. 050 PHI 003 017 Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. 050 PHI 003 018 Perché molti, ve l'ho gia detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo: 050 PHI 003 019 la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra. 050 PHI 003 020 La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, 050 PHI 003 021 il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose. 050 PHI 004 001 Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi! 050 PHI 004 002 Esorto Evòdia ed esorto anche Sìntiche ad andare d'accordo nel Signore. 050 PHI 004 003 E prego te pure, mio fedele collaboratore, di aiutarle, poiché hanno combattuto per il vangelo insieme con me, con Clemente e con gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita. 050 PHI 004 004 Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. 050 PHI 004 005 La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! 050 PHI 004 006 Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; 050 PHI 004 007 e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. 050 PHI 004 008 In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. 050 PHI 004 009 Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi! 050 PHI 004 010 Ho provato grande gioia nel Signore, perché finalmente avete fatto rifiorire i vostri sentimenti nei miei riguardi: in realtà li avevate anche prima, ma non ne avete avuta l'occasione. 050 PHI 004 011 Non dico questo per bisogno, poiché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione; 050 PHI 004 012 ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. 050 PHI 004 013 Tutto posso in colui che mi dà la forza. 050 PHI 004 014 Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alla mia tribolazione. 050 PHI 004 015 Ben sapete proprio voi, Filippesi, che all'inizio della predicazione del vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa aprì con me un conto di dare o di avere, se non voi soli; 050 PHI 004 016 ed anche a Tessalonica mi avete inviato per due volte il necessario. 050 PHI 004 017 Non è però il vostro dono che io ricerco, ma il frutto che ridonda a vostro vantaggio. 050 PHI 004 018 Adesso ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio. 050 PHI 004 019 Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù. 050 PHI 004 020 Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 050 PHI 004 021 Salutate ciascuno dei santi in Cristo Gesù. 050 PHI 004 022 Vi salutano i fratelli che sono con me. Vi salutano tutti i santi, soprattutto quelli della casa di Cesare. 050 PHI 004 023 La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito. # # BOOK 051 COL Colossians Colossesi 051 COL 001 001 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, 051 COL 001 002 ai santi e fedeli fratelli in Cristo dimoranti in Colossi grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro! 051 COL 001 003 Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi, 051 COL 001 004 per le notizie ricevute della vostra fede in Cristo Gesù, e della carità che avete verso tutti i santi, 051 COL 001 005 in vista della speranza che vi attende nei cieli. Di questa speranza voi avete gia udito l'annunzio dalla parola di verità del vangelo 051 COL 001 006 che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità, 051 COL 001 007 che avete appresa da Epafra, nostro caro compagno nel ministero; egli ci supplisce come un fedele ministro di Cristo, 051 COL 001 008 e ci ha pure manifestato il vostro amore nello Spirito. 051 COL 001 009 Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale, 051 COL 001 010 perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; 051 COL 001 011 rafforzandovi con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e pazienti in tutto; 051 COL 001 012 ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. 051 COL 001 013 E' lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, 051 COL 001 014 per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. 051 COL 001 015 Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; 051 COL 001 016 poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 051 COL 001 017 Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. 051 COL 001 018 Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. 051 COL 001 019 Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza 051 COL 001 020 e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli. 051 COL 001 021 E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, 051 COL 001 022 ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: 051 COL 001 023 purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro. 051 COL 001 024 Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. 051 COL 001 025 Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola, 051 COL 001 026 cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi, (aiōn g165) 051 COL 001 027 ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria. 051 COL 001 028 E' lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. 051 COL 001 029 Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza. 051 COL 002 001 Voglio infatti che sappiate quale dura lotta io devo sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti coloro che non mi hanno mai visto di persona, 051 COL 002 002 perché i loro cuori vengano consolati e così, strettamente congiunti nell'amore, essi acquistino in tutta la sua ricchezza la piena intelligenza, e giungano a penetrare nella perfetta conoscenza del mistero di Dio, cioè Cristo, 051 COL 002 003 nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza. 051 COL 002 004 Dico questo perché nessuno vi inganni con argomenti seducenti, 051 COL 002 005 perché, anche se sono lontano con il corpo, sono tra voi con lo spirito e gioisco al vedere la vostra condotta ordinata e la saldezza della vostra fede in Cristo. 051 COL 002 006 Camminate dunque nel Signore Gesù Cristo, come l'avete ricevuto, 051 COL 002 007 ben radicati e fondati in lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, abbondando nell'azione di grazie. 051 COL 002 008 Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. 051 COL 002 009 E' in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, 051 COL 002 010 e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà. 051 COL 002 011 In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. 051 COL 002 012 Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. 051 COL 002 013 Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, 051 COL 002 014 annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; 051 COL 002 015 avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo. 051 COL 002 016 Nessuno dunque vi condanni più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati: 051 COL 002 017 tutte cose queste che sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo! 051 COL 002 018 Nessuno v'impedisca di conseguire il premio, compiacendosi in pratiche di poco conto e nella venerazione degli angeli, seguendo le proprie pretese visioni, gonfio di vano orgoglio nella sua mente carnale, 051 COL 002 019 senza essere stretto invece al capo, dal quale tutto il corpo riceve sostentamento e coesione per mezzo di giunture e legami, realizzando così la crescita secondo il volere di Dio. 051 COL 002 020 Se pertanto siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché lasciarvi imporre, come se viveste ancora nel mondo, dei precetti quali 051 COL 002 021 «Non prendere, non gustare, non toccare»? 051 COL 002 022 Tutte cose destinate a scomparire con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini! 051 COL 002 023 Queste cose hanno una parvenza di sapienza, con la loro affettata religiosità e umiltà e austerità riguardo al corpo, ma in realtà non servono che per soddisfare la carne. 051 COL 003 001 Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; 051 COL 003 002 pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. 051 COL 003 003 Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! 051 COL 003 004 Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria. 051 COL 003 005 Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, 051 COL 003 006 cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro che disobbediscono. 051 COL 003 007 Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi. 051 COL 003 008 Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca. 051 COL 003 009 Non mentitevi gli uni gli altri. Vi siete infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni 051 COL 003 010 e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore. 051 COL 003 011 Qui non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti. 051 COL 003 012 Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; 051 COL 003 013 sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. 051 COL 003 014 Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. 051 COL 003 015 E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti! 051 COL 003 016 La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. 051 COL 003 017 E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. 051 COL 003 018 Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore. 051 COL 003 019 Voi, mariti, amate le vostre mogli e non inaspritevi con esse. 051 COL 003 020 Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. 051 COL 003 021 Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino. 051 COL 003 022 Voi, servi, siate docili in tutto con i vostri padroni terreni; non servendo solo quando vi vedono, come si fa per piacere agli uomini, ma con cuore semplice e nel timore del Signore. 051 COL 003 023 Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini, 051 COL 003 024 sapendo che come ricompensa riceverete dal Signore l'eredità. Servite a Cristo Signore. 051 COL 003 025 Chi commette ingiustizia infatti subirà le conseguenze del torto commesso, e non v'è parzialità per nessuno. 051 COL 004 001 Voi, padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo. 051 COL 004 002 Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie. 051 COL 004 003 Pregate anche per noi, perché Dio ci apra la porta della predicazione e possiamo annunziare il mistero di Cristo, per il quale mi trovo in catene: 051 COL 004 004 che possa davvero manifestarlo, parlandone come devo. 051 COL 004 005 Comportatevi saggiamente con quelli di fuori; approfittate di ogni occasione. 051 COL 004 006 Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito di sapienza, per sapere come rispondere a ciascuno. 051 COL 004 007 Tutto quanto mi riguarda ve lo riferirà Tìchico, il caro fratello e ministro fedele, mio compagno nel servizio del Signore, 051 COL 004 008 che io mando a voi, perché conosciate le nostre condizioni e perché rechi conforto ai vostri cuori. 051 COL 004 009 Con lui verrà anche Onèsimo, il fedele e caro fratello, che è dei vostri. Essi vi informeranno su tutte le cose di qui. 051 COL 004 010 Vi salutano Aristarco, mio compagno di carcere, e Marco, il cugino di Barnaba, riguardo al quale avete ricevuto istruzioni - se verrà da voi, fategli buona accoglienza - 051 COL 004 011 e Gesù, chiamato Giusto. Di quelli venuti dalla circoncisione questi soli hanno collaborato con me per il regno di Dio e mi sono stati di consolazione. 051 COL 004 012 Vi saluta Epafra, servo di Cristo Gesù, che è dei vostri, il quale non cessa di lottare per voi nelle sue preghiere, perché siate saldi, perfetti e aderenti a tutti i voleri di Dio. 051 COL 004 013 Gli rendo testimonianza che si impegna a fondo per voi, come per quelli di Laodicèa e di Geràpoli. 051 COL 004 014 Vi salutano Luca, il caro medico, e Dema. 051 COL 004 015 Salutate i fratelli di Laodicèa e Ninfa con la comunità che si raduna nella sua casa. 051 COL 004 016 E quando questa lettera sarà stata letta da voi, fate che venga letta anche nella Chiesa dei Laodicesi e anche voi leggete quella inviata ai Laodicesi. 051 COL 004 017 Dite ad Archippo: «Considera il ministero che hai ricevuto nel Signore e vedi di compierlo bene». 051 COL 004 018 Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi. # # BOOK 052 1TH 1 Thessalonians 1 Tessalonicesi 052 1TH 001 001 Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: grazia a voi e pace! 052 1TH 001 002 Ringraziamo sempre Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere, continuamente 052 1TH 001 003 memori davanti a Dio e Padre nostro del vostro impegno nella fede, della vostra operosità nella carità e della vostra costante speranza nel Signore nostro Gesù Cristo. 052 1TH 001 004 Noi ben sappiamo, fratelli amati da Dio, che siete stati eletti da lui. 052 1TH 001 005 Il nostro vangelo, infatti, non si è diffuso fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con potenza e con Spirito Santo e con profonda convinzione, come ben sapete che siamo stati in mezzo a voi per il vostro bene. 052 1TH 001 006 E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo accolto la parola con la gioia dello Spirito Santo anche in mezzo a grande tribolazione, 052 1TH 001 007 così da diventare modello a tutti i credenti che sono nella Macedonia e nell'Acaia. 052 1TH 001 008 Infatti la parola del Signore riecheggia per mezzo vostro non soltanto in Macedonia e nell'Acaia, ma la fama della vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, di modo che non abbiamo più bisogno di parlarne. 052 1TH 001 009 Sono loro infatti a parlare di noi, dicendo come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti a Dio, allontanandovi dagli idoli, per servire al Dio vivo e vero 052 1TH 001 010 e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che ci libera dall'ira ventura. 052 1TH 002 001 Voi stessi infatti, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata vana. 052 1TH 002 002 Ma dopo avere prima sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. 052 1TH 002 003 E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; 052 1TH 002 004 ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. 052 1TH 002 005 Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. 052 1TH 002 006 E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo. 052 1TH 002 007 Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. 052 1TH 002 008 Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. 052 1TH 002 009 Voi ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro travaglio: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno vi abbiamo annunziato il vangelo di Dio. 052 1TH 002 010 Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti; 052 1TH 002 011 e sapete anche che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, 052 1TH 002 012 incoraggiandovi e scongiurandovi a comportarvi in maniera degna di quel Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. 052 1TH 002 013 Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete. 052 1TH 002 014 Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo, che sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei, 052 1TH 002 015 i quali hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini, 052 1TH 002 016 impedendo a noi di predicare ai pagani perché possano essere salvati. In tal modo essi colmano la misura dei loro peccati! Ma ormai l'ira è arrivata al colmo sul loro capo. 052 1TH 002 017 Quanto a noi, fratelli, dopo poco tempo che eravamo separati da voi, di persona ma non col cuore, eravamo nell'impazienza di rivedere il vostro volto, tanto il nostro desiderio era vivo. 052 1TH 002 018 Perciò abbiamo desiderato una volta, anzi due volte, proprio io Paolo, di venire da voi, ma satana ce lo ha impedito. 052 1TH 002 019 Chi infatti, se non proprio voi, potrebbe essere la nostra speranza, la nostra gioia e la corona di cui ci possiamo vantare, davanti al Signore nostro Gesù, nel momento della sua venuta? 052 1TH 002 020 Siete voi la nostra gloria e la nostra gioia. 052 1TH 003 001 Per questo, non potendo più resistere, abbiamo deciso di restare soli ad Atene 052 1TH 003 002 e abbiamo inviato Timòteo, nostro fratello e collaboratore di Dio nel vangelo di Cristo, per confermarvi ed esortarvi nella vostra fede, 052 1TH 003 003 perché nessuno si lasci turbare in queste tribolazioni. Voi stessi, infatti, sapete che a questo siamo destinati; 052 1TH 003 004 gia quando eravamo tra voi, vi preannunziavamo che avremmo dovuto subire tribolazioni, come in realtà è accaduto e voi ben sapete. 052 1TH 003 005 Per questo, non potendo più resistere, mandai a prendere notizie sulla vostra fede, per timore che il tentatore vi avesse tentati e così diventasse vana la nostra fatica. 052 1TH 003 006 Ma ora che è tornato Timòteo, e ci ha portato il lieto annunzio della vostra fede, della vostra carità e del ricordo sempre vivo che conservate di noi, desiderosi di vederci come noi lo siamo di vedere voi, 052 1TH 003 007 ci sentiamo consolati, fratelli, a vostro riguardo, di tutta l'angoscia e tribolazione in cui eravamo per la vostra fede; 052 1TH 003 008 ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore. 052 1TH 003 009 Quale ringraziamento possiamo rendere a Dio riguardo a voi, per tutta la gioia che proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio, 052 1TH 003 010 noi che con viva insistenza, notte e giorno, chiediamo di poter vedere il vostro volto e completare ciò che ancora manca alla vostra fede? 052 1TH 003 011 Voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù dirigere il nostro cammino verso di voi! 052 1TH 003 012 Il Signore poi vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti, come anche noi lo siamo verso di voi, 052 1TH 003 013 per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi. 052 1TH 004 001 Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a Dio, e così gia vi comportate; cercate di agire sempre così per distinguervi ancora di più. 052 1TH 004 002 Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. 052 1TH 004 003 Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, 052 1TH 004 004 che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, 052 1TH 004 005 non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; 052 1TH 004 006 che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come gia vi abbiamo detto e attestato. 052 1TH 004 007 Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. 052 1TH 004 008 Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito. 052 1TH 004 009 Riguardo all'amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, 052 1TH 004 010 e questo voi fate verso tutti i fratelli dell'intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, a farlo ancora di più 052 1TH 004 011 e a farvi un punto di onore: vivere in pace, attendere alle cose vostre e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato, 052 1TH 004 012 al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e di non aver bisogno di nessuno. 052 1TH 004 013 Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. 052 1TH 004 014 Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui. 052 1TH 004 015 Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. 052 1TH 004 016 Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; 052 1TH 004 017 quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore. 052 1TH 004 018 Confortatevi dunque a vicenda con queste parole. 052 1TH 005 001 Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 052 1TH 005 002 infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così verrà il giorno del Signore. 052 1TH 005 003 E quando si dirà: «Pace e sicurezza», allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà. 052 1TH 005 004 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: 052 1TH 005 005 voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre. 052 1TH 005 006 Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobrii. 052 1TH 005 007 Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, sono ubriachi di notte. 052 1TH 005 008 Noi invece, che siamo del giorno, dobbiamo essere sobrii, rivestiti con la corazza della fede e della carità e avendo come elmo la speranza della salvezza. 052 1TH 005 009 Poiché Dio non ci ha destinati alla sua collera ma all'acquisto della salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo, 052 1TH 005 010 il quale è morto per noi, perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. 052 1TH 005 011 Perciò confortatevi a vicenda edificandovi gli uni gli altri, come gia fate. 052 1TH 005 012 Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; 052 1TH 005 013 trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi. 052 1TH 005 014 Vi esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i deboli, siate pazienti con tutti. 052 1TH 005 015 Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. 052 1TH 005 016 State sempre lieti, 052 1TH 005 017 pregate incessantemente, 052 1TH 005 018 in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 052 1TH 005 019 Non spegnete lo Spirito, 052 1TH 005 020 non disprezzate le profezie; 052 1TH 005 021 esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. 052 1TH 005 022 Astenetevi da ogni specie di male. 052 1TH 005 023 Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 052 1TH 005 024 Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo! 052 1TH 005 025 Fratelli, pregate anche per noi. 052 1TH 005 026 Salutate tutti i fratelli con il bacio santo. 052 1TH 005 027 Vi scongiuro, per il Signore, che si legga questa lettera a tutti i fratelli. 052 1TH 005 028 La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi. # # BOOK 053 2TH 2 Thessalonians 2 Tessalonicesi 053 2TH 001 001 Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: 053 2TH 001 002 grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. 053 2TH 001 003 Dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, ed è ben giusto. La vostra fede infatti cresce rigogliosamente e abbonda la vostra carità vicendevole; 053 2TH 001 004 così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra fermezza e per la vostra fede in tutte le persecuzioni e tribolazioni che sopportate. 053 2TH 001 005 Questo è un segno del giusto giudizio di Dio, che vi proclamerà degni di quel regno di Dio, per il quale ora soffrite. 053 2TH 001 006 E' proprio della giustizia di Dio rendere afflizione a quelli che vi affliggono 053 2TH 001 007 e a voi, che ora siete afflitti, sollievo insieme a noi, quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza 053 2TH 001 008 in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non conoscono Dio e non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù. 053 2TH 001 009 Costoro saranno castigati con una rovina eterna, lontano dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, (aiōnios g166) 053 2TH 001 010 quando egli verrà per esser glorificato nei suoi santi ed esser riconosciuto mirabile in tutti quelli che avranno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi. Questo accadrà, in quel giorno. 053 2TH 001 011 Anche per questo preghiamo di continuo per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento, con la sua potenza, ogni vostra volontà di bene e l'opera della vostra fede; 053 2TH 001 012 perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. 053 2TH 002 001 Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, 053 2TH 002 002 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. 053 2TH 002 003 Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, 053 2TH 002 004 colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. 053 2TH 002 005 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? 053 2TH 002 006 E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. 053 2TH 002 007 Il mistero dell'iniquità è gia in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. 053 2TH 002 008 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, 053 2TH 002 009 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, 053 2TH 002 010 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. 053 2TH 002 011 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna 053 2TH 002 012 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità. 053 2TH 002 013 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, 053 2TH 002 014 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. 053 2TH 002 015 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. 053 2TH 002 016 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, (aiōnios g166) 053 2TH 002 017 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene. 053 2TH 003 001 Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi 053 2TH 003 002 e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è la fede. 053 2TH 003 003 Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno. 053 2TH 003 004 E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo gia lo facciate e continuiate a farlo. 053 2TH 003 005 Il Signore diriga i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di Cristo. 053 2TH 003 006 Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi. 053 2TH 003 007 Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, 053 2TH 003 008 né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. 053 2TH 003 009 Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come esempio da imitare. 053 2TH 003 010 E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. 053 2TH 003 011 Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. 053 2TH 003 012 A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. 053 2TH 003 013 Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. 053 2TH 003 014 Se qualcuno non obbedisce a quanto diciamo per lettera, prendete nota di lui e interrompete i rapporti, perché si vergogni; 053 2TH 003 015 non trattatelo però come un nemico, ma ammonitelo come un fratello. 053 2TH 003 016 Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi. 053 2TH 003 017 Questo saluto è di mia mano, di Paolo; ciò serve come segno di autenticazione per ogni lettera; io scrivo così. 053 2TH 003 018 La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. # # BOOK 054 1TI 1 Timothy 1 Timoteo 054 1TI 001 001 Paolo, apostolo di Cristo Gesù, per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, 054 1TI 001 002 a Timòteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro. 054 1TI 001 003 Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in Efeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse 054 1TI 001 004 e a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede. 054 1TI 001 005 Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. 054 1TI 001 006 Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, 054 1TI 001 007 pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure. 054 1TI 001 008 Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legalmente; 054 1TI 001 009 sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, 054 1TI 001 010 i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina, 054 1TI 001 011 secondo il vangelo della gloria del beato Dio che mi è stato affidato. 054 1TI 001 012 Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al mistero: 054 1TI 001 013 io che per l'innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede; 054 1TI 001 014 così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù. 054 1TI 001 015 Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. 054 1TI 001 016 Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. (aiōnios g166) 054 1TI 001 017 Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 054 1TI 001 018 Questo è l'avvertimento che ti do, figlio mio Timòteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia 054 1TI 001 019 con fede e buona coscienza, poiché alcuni che l'hanno ripudiata hanno fatto naufragio nella fede; 054 1TI 001 020 tra essi Imenèo e Alessandro, che ho consegnato a satana perché imparino a non più bestemmiare. 054 1TI 002 001 Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 054 1TI 002 002 per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. 054 1TI 002 003 Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 054 1TI 002 004 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. 054 1TI 002 005 Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 054 1TI 002 006 che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti, 054 1TI 002 007 e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo - dico la verità, non mentisco -, maestro dei pagani nella fede e nella verità. 054 1TI 002 008 Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese. 054 1TI 002 009 Alla stessa maniera facciano le donne, con abiti decenti, adornandosi di pudore e riservatezza, non di trecce e ornamenti d'oro, di perle o di vesti sontuose, 054 1TI 002 010 ma di opere buone, come conviene a donne che fanno professione di pietà. 054 1TI 002 011 La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. 054 1TI 002 012 Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. 054 1TI 002 013 Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; 054 1TI 002 014 e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. 054 1TI 002 015 Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia. 054 1TI 003 001 E' degno di fede quanto vi dico: se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro. 054 1TI 003 002 Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 054 1TI 003 003 non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. 054 1TI 003 004 Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, 054 1TI 003 005 perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? 054 1TI 003 006 Inoltre non sia un neofita, perché non gli accada di montare in superbia e di cadere nella stessa condanna del diavolo. 054 1TI 003 007 E' necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, per non cadere in discredito e in qualche laccio del diavolo. 054 1TI 003 008 Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto, 054 1TI 003 009 e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. 054 1TI 003 010 Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. 054 1TI 003 011 Allo stesso modo le donne siano dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto. 054 1TI 003 012 I diaconi non siano sposati che una sola volta, sappiano dirigere bene i propri figli e le proprie famiglie. 054 1TI 003 013 Coloro infatti che avranno ben servito, si acquisteranno un grado onorifico e una grande sicurezza nella fede in Cristo Gesù. 054 1TI 003 014 Ti scrivo tutto questo, nella speranza di venire presto da te; 054 1TI 003 015 ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 054 1TI 003 016 Egli si manifestò nella carne, fu giustificato nello Spirito, apparve agli angeli, fu annunziato ai pagani, fu creduto nel mondo, fu assunto nella gloria. Dobbiamo confessare che grande è il mistero della pietà: 054 1TI 004 001 Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, 054 1TI 004 002 sedotti dall'ipocrisia di impostori, gia bollati a fuoco nella loro coscienza. 054 1TI 004 003 Costoro vieteranno il matrimonio, imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità. 054 1TI 004 004 Infatti tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi, quando lo si prende con rendimento di grazie, 054 1TI 004 005 perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera. 054 1TI 004 006 Proponendo queste cose ai fratelli sarai un buon ministro di Cristo Gesù, nutrito come sei dalle parole della fede e della buona dottrina che hai seguito. 054 1TI 004 007 Rifiuta invece le favole profane, roba da vecchierelle. 054 1TI 004 008 Esèrcitati nella pietà, perché l'esercizio fisico è utile a poco, mentre la pietà è utile a tutto, portando con sé la promessa della vita presente come di quella futura. 054 1TI 004 009 Certo questa parola è degna di fede. 054 1TI 004 010 Noi infatti ci affatichiamo e combattiamo perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il salvatore di tutti gli uomini, ma soprattutto di quelli che credono. 054 1TI 004 011 Questo tu devi proclamare e insegnare. 054 1TI 004 012 Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. 054 1TI 004 013 Fino al mio arrivo, dèdicati alla lettura, all'esortazione e all'insegnamento. 054 1TI 004 014 Non trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, con l'imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri. 054 1TI 004 015 Abbi premura di queste cose, dèdicati ad esse interamente perché tutti vedano il tuo progresso. 054 1TI 004 016 Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo salverai te stesso e coloro che ti ascoltano. 054 1TI 005 001 Non essere aspro nel riprendere un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre; i più giovani come fratelli; 054 1TI 005 002 le donne anziane come madri e le più giovani come sorelle, in tutta purezza. 054 1TI 005 003 Onora le vedove, quelle che sono veramente vedove; 054 1TI 005 004 ma se una vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro genitori, poiché è gradito a Dio. 054 1TI 005 005 Quella poi veramente vedova e che sia rimasta sola, ha riposto la speranza in Dio e si consacra all'orazione e alla preghiera giorno e notte; 054 1TI 005 006 al contrario quella che si dà ai piaceri, anche se vive, è gia morta. 054 1TI 005 007 Proprio questo raccomanda, perché siano irreprensibili. 054 1TI 005 008 Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. 054 1TI 005 009 Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant'anni, sia andata sposa una sola volta, 054 1TI 005 010 abbia la testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene. 054 1TI 005 011 Le vedove più giovani non accettarle perché, non appena vengono prese da desideri indegni di Cristo, vogliono sposarsi di nuovo 054 1TI 005 012 e si attirano così un giudizio di condanna per aver trascurato la loro prima fede. 054 1TI 005 013 Inoltre, trovandosi senza far niente, imparano a girare qua e là per le case e sono non soltanto oziose, ma pettegole e curiose, parlando di ciò che non conviene. 054 1TI 005 014 Desidero quindi che le più giovani si risposino, abbiano figli, governino la loro casa, per non dare all'avversario nessun motivo di biasimo. 054 1TI 005 015 Gia alcune purtroppo si sono sviate dietro a satana. 054 1TI 005 016 Se qualche donna credente ha con sé delle vedove, provveda lei a loro e non ricada il peso sulla Chiesa, perché questa possa così venire incontro a quelle che sono veramente vedove. 054 1TI 005 017 I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento. 054 1TI 005 018 Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia e: Il lavoratore ha diritto al suo salario. 054 1TI 005 019 Non accettare accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni. 054 1TI 005 020 Quelli poi che risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore. 054 1TI 005 021 Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo. 054 1TI 005 022 Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro! 054 1TI 005 023 Smetti di bere soltanto acqua, ma fà uso di un pò di vino a causa dello stomaco e delle tue frequenti indisposizioni. 054 1TI 005 024 Di alcuni uomini i peccati si manifestano prima del giudizio e di altri dopo; 054 1TI 005 025 così anche le opere buone vengono alla luce e quelle stesse che non sono tali non possono rimanere nascoste. 054 1TI 006 001 Quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù, trattino con ogni rispetto i loro padroni, perché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina. 054 1TI 006 002 Quelli poi che hanno padroni credenti, non manchino loro di riguardo perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio, proprio perché sono credenti e amati coloro che ricevono i loro servizi. Questo devi insegnare e raccomandare. 054 1TI 006 003 Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina secondo la pietà, 054 1TI 006 004 costui è accecato dall'orgoglio, non comprende nulla ed è preso dalla febbre di cavilli e di questioni oziose. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, 054 1TI 006 005 i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la pietà come fonte di guadagno. 054 1TI 006 006 Certo, la pietà è un grande guadagno, congiunta però a moderazione! 054 1TI 006 007 Infatti non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via. 054 1TI 006 008 Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, contentiamoci di questo. 054 1TI 006 009 Al contrario coloro che vogliono arricchire, cadono nella tentazione, nel laccio e in molte bramosie insensate e funeste, che fanno affogare gli uomini in rovina e perdizione. 054 1TI 006 010 L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori. 054 1TI 006 011 Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. 054 1TI 006 012 Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni. (aiōnios g166) 054 1TI 006 013 Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, 054 1TI 006 014 ti scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, 054 1TI 006 015 che al tempo stabilito sarà a noi rivelata dal beato e unico sovrano, il re dei regnanti e signore dei signori, 054 1TI 006 016 il solo che possiede l'immortalità, che abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere. A lui onore e potenza per sempre. Amen. (aiōnios g166) 054 1TI 006 017 Ai ricchi in questo mondo raccomanda di non essere orgogliosi, di non riporre la speranza sull'incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che tutto ci dà con abbondanza perché ne possiamo godere; (aiōn g165) 054 1TI 006 018 di fare del bene, di arricchirsi di opere buone, di essere pronti a dare, di essere generosi, 054 1TI 006 019 mettendosi così da parte un buon capitale per il futuro, per acquistarsi la vita vera. (aiōnios g166) 054 1TI 006 020 O Timòteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, 054 1TI 006 021 professando la quale taluni hanno deviato dalla fede. La grazia sia con voi! # # BOOK 055 2TI 2 Timothy 2 Timoteo 055 2TI 001 001 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, per annunziare la promessa della vita in Cristo Gesù, 055 2TI 001 002 al diletto figlio Timòteo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro. 055 2TI 001 003 Ringrazio Dio, che io servo con coscienza pura come i miei antenati, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, notte e giorno; 055 2TI 001 004 mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. 055 2TI 001 005 Mi ricordo infatti della tua fede schietta, fede che fu prima nella tua nonna Lòide, poi in tua madre Eunìce e ora, ne sono certo, anche in te. 055 2TI 001 006 Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani. 055 2TI 001 007 Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. 055 2TI 001 008 Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. 055 2TI 001 009 Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non gia in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, (aiōnios g166) 055 2TI 001 010 ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del vangelo, 055 2TI 001 011 del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e maestro. 055 2TI 001 012 E' questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno. 055 2TI 001 013 Prendi come modello le sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù. 055 2TI 001 014 Custodisci il buon deposito con l'aiuto dello Spirito santo che abita in noi. 055 2TI 001 015 Tu sai che tutti quelli dell'Asia, tra i quali Fìgelo ed Ermègene, mi hanno abbandonato. 055 2TI 001 016 Il Signore conceda misericordia alla famiglia di Onesìforo, perché egli mi ha più volte confortato e non s'è vergognato delle mie catene; 055 2TI 001 017 anzi, venuto a Roma, mi ha cercato con premura, finché mi ha trovato. 055 2TI 001 018 Gli conceda il Signore di trovare misericordia presso Dio in quel giorno. E quanti servizi egli ha reso in Efeso, lo sai meglio di me. 055 2TI 002 001 Tu dunque, figlio mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù 055 2TI 002 002 e le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri. 055 2TI 002 003 Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. 055 2TI 002 004 Nessuno però, quando presta servizio militare, s'intralcia nelle faccende della vita comune, se vuol piacere a colui che l'ha arruolato. 055 2TI 002 005 Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole. 055 2TI 002 006 L'agricoltore poi che si affatica, dev'essere il primo a cogliere i frutti della terra. 055 2TI 002 007 Cerca di comprendere ciò che voglio dire; il Signore certamente ti darà intelligenza per ogni cosa. 055 2TI 002 008 Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, 055 2TI 002 009 a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! 055 2TI 002 010 Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. (aiōnios g166) 055 2TI 002 011 Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; Certa è questa parola: 055 2TI 002 012 se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà; 055 2TI 002 013 se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. 055 2TI 002 014 Richiama alla memoria queste cose, scongiurandoli davanti a Dio di evitare le vane discussioni, che non giovano a nulla, se non alla perdizione di chi le ascolta. 055 2TI 002 015 Sfòrzati di presentarti davanti a Dio come un uomo degno di approvazione, un lavoratore che non ha di che vergognarsi, uno scrupoloso dispensatore della parola della verità. 055 2TI 002 016 Evita le chiacchiere profane, perché esse tendono a far crescere sempre più nell'empietà; 055 2TI 002 017 la parola di costoro infatti si propagherà come una cancrena. Fra questi ci sono Imenèo e Filèto, 055 2TI 002 018 i quali hanno deviato dalla verità, sostenendo che la risurrezione è gia avvenuta e così sconvolgono la fede di alcuni. 055 2TI 002 019 Tuttavia il fondamento gettato da Dio sta saldo e porta questo sigillo: Il Signore conosce i suoi, e ancora: Si allontani dall'iniquità chiunque invoca il nome del Signore. 055 2TI 002 020 In una casa grande però non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche di legno e di coccio; alcuni sono destinati ad usi nobili, altri per usi più spregevoli. 055 2TI 002 021 Chi si manterrà puro astenendosi da tali cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al padrone, pronto per ogni opera buona. 055 2TI 002 022 Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. 055 2TI 002 023 Evita inoltre le discussioni sciocche e non educative, sapendo che generano contese. 055 2TI 002 024 Un servo del Signore non dev'essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite, 055 2TI 002 025 dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi, perché riconoscano la verità 055 2TI 002 026 e ritornino in sé sfuggendo al laccio del diavolo, che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà. 055 2TI 003 001 Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. 055 2TI 003 002 Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, 055 2TI 003 003 senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, 055 2TI 003 004 traditori, sfrontati, accecati dall'orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, 055 2TI 003 005 con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro! 055 2TI 003 006 Al loro numero appartengono certi tali che entrano nelle case e accalappiano donnicciole cariche di peccati, mosse da passioni di ogni genere, 055 2TI 003 007 che stanno sempre lì ad imparare, senza riuscire mai a giungere alla conoscenza della verità. 055 2TI 003 008 Sull'esempio di Iannes e di Iambres che si opposero a Mosè, anche costoro si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta e riprovati in materia di fede. 055 2TI 003 009 Costoro però non progrediranno oltre, perché la loro stoltezza sarà manifestata a tutti, come avvenne per quelli. 055 2TI 003 010 Tu invece mi hai seguito da vicino nell'insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, 055 2TI 003 011 nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiochia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte. 055 2TI 003 012 Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. 055 2TI 003 013 Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannatori e ingannati nello stesso tempo. 055 2TI 003 014 Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l'hai appreso 055 2TI 003 015 e che fin dall'infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù. 055 2TI 003 016 Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. 055 2TI 004 001 Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: 055 2TI 004 002 annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. 055 2TI 004 003 Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, 055 2TI 004 004 rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. 055 2TI 004 005 Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero. 055 2TI 004 006 Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. 055 2TI 004 007 Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. 055 2TI 004 008 Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione. 055 2TI 004 009 Cerca di venire presto da me, 055 2TI 004 010 perché Dema mi ha abbondonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. (aiōn g165) 055 2TI 004 011 Solo Luca è con me. Prendi Marco e portalo con te, perché mi sarà utile per il ministero. 055 2TI 004 012 Ho inviato Tìchico a Efeso. 055 2TI 004 013 Venendo, portami il mantello che ho lasciato a Troade in casa di Carpo e anche i libri, soprattutto le pergamene. 055 2TI 004 014 Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere; 055 2TI 004 015 guàrdatene anche tu, perché è stato un accanito avversario della nostra predicazione. 055 2TI 004 016 Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Non se ne tenga conto contro di loro. 055 2TI 004 017 Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché per mio mezzo si compisse la proclamazione del messaggio e potessero sentirlo tutti i Gentili: e così fui liberato dalla bocca del leone. 055 2TI 004 018 Il Signore mi libererà da ogni male e mi salverà per il suo regno eterno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 055 2TI 004 019 Saluta Prisca e Aquila e la famiglia di Onesìforo. 055 2TI 004 020 Eràsto è rimasto a Corinto; Tròfimo l'ho lasciato ammalato a Milèto. 055 2TI 004 021 Affrettati a venire prima dell'inverno. Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti i fratelli. 055 2TI 004 022 Il Signore Gesù sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi! # # BOOK 056 TIT Titus Tito 056 TIT 001 001 Paolo, servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per chiamare alla fede gli eletti di Dio e per far conoscere la verità che conduce alla pietà 056 TIT 001 002 ed è fondata sulla speranza della vita eterna, promessa fin dai secoli eterni da quel Dio che non mentisce, (aiōnios g166) 056 TIT 001 003 e manifestata poi con la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore, 056 TIT 001 004 a Tito, mio vero figlio nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore. 056 TIT 001 005 Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato: 056 TIT 001 006 il candidato deve essere irreprensibile, sposato una sola volta, con figli credenti e che non possano essere accusati di dissolutezza o siano insubordinati. 056 TIT 001 007 Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, 056 TIT 001 008 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, 056 TIT 001 009 attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono. 056 TIT 001 010 Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente. 056 TIT 001 011 A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie, insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che non si devono insegnare. 056 TIT 001 012 Uno dei loro, proprio un loro profeta, gia aveva detto: «I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri». 056 TIT 001 013 Questa testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché rimangano nella sana dottrina 056 TIT 001 014 e non diano più retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che rifiutano la verità. 056 TIT 001 015 Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza. 056 TIT 001 016 Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli come sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona. 056 TIT 002 001 Tu però insegna ciò che è secondo la sana dottrina: 056 TIT 002 002 i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella pazienza. 056 TIT 002 003 Ugualmente le donne anziane si comportino in maniera degna dei credenti; non siano maldicenti né schiave di molto vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, 056 TIT 002 004 per formare le giovani all'amore del marito e dei figli, 056 TIT 002 005 ad essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo. 056 TIT 002 006 Esorta ancora i più giovani a essere assennati, 056 TIT 002 007 offrendo te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, 056 TIT 002 008 linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro. 056 TIT 002 009 Esorta gli schiavi a esser sottomessi in tutto ai loro padroni; li accontentino e non li contraddicano, 056 TIT 002 010 non rubino, ma dimostrino fedeltà assoluta, per fare onore in tutto alla dottrina di Dio, nostro salvatore. 056 TIT 002 011 E' apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, 056 TIT 002 012 che ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, (aiōn g165) 056 TIT 002 013 nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo; 056 TIT 002 014 il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone. 056 TIT 002 015 Questo devi insegnare, raccomandare e rimproverare con tutta autorità. Nessuno osi disprezzarti! 056 TIT 003 001 Ricorda loro di esser sottomessi ai magistrati e alle autorità, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; 056 TIT 003 002 di non parlar male di nessuno, di evitare le contese, di esser mansueti, mostrando ogni dolcezza verso tutti gli uomini. 056 TIT 003 003 Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell'invidia, degni di odio e odiandoci a vicenda. 056 TIT 003 004 Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, 056 TIT 003 005 egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, 056 TIT 003 006 effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, 056 TIT 003 007 perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna. (aiōnios g166) 056 TIT 003 008 Questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista in queste cose, perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini. 056 TIT 003 009 Guàrdati invece dalle questioni sciocche, dalle genealogie, dalle questioni e dalle contese intorno alla legge, perché sono cose inutili e vane. 056 TIT 003 010 Dopo una o due ammonizioni stà lontano da chi è fazioso, 056 TIT 003 011 ben sapendo che è gente ormai fuori strada e che continua a peccare condannandosi da se stessa. 056 TIT 003 012 Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico, cerca di venire subito da me a Nicòpoli, perché ho deciso di passare l'inverno colà. 056 TIT 003 013 Provvedi con cura al viaggio di Zena, il giureconsulto, e di Apollo, che non manchi loro nulla. 056 TIT 003 014 Imparino così anche i nostri a distinguersi nelle opere di bene riguardo ai bisogni urgenti, per non vivere una vita inutile. 056 TIT 003 015 Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! # # BOOK 057 PHM Philemon Filemone 057 PHM 001 001 Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone, 057 PHM 001 002 alla sorella Appia, ad Archippo nostro compagno d'armi e alla comunità che si raduna nella tua casa: 057 PHM 001 003 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 057 PHM 001 004 Rendo sempre grazie a Dio ricordandomi di te nelle mie preghiere, 057 PHM 001 005 perché sento parlare della tua carità per gli altri e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. 057 PHM 001 006 La tua partecipazione alla fede diventi efficace per la conoscenza di tutto il bene che si fa tra voi per Cristo. 057 PHM 001 007 La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, fratello, poiché il cuore dei credenti è stato confortato per opera tua. 057 PHM 001 008 Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di comandarti ciò che devi fare, 057 PHM 001 009 preferisco pregarti in nome della carità, così qual io sono, Paolo, vecchio, e ora anche prigioniero per Cristo Gesù; 057 PHM 001 010 ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in catene, 057 PHM 001 011 Onesimo, quello che un giorno ti fu inutile, ma ora è utile a te e a me. 057 PHM 001 012 Te l'ho rimandato, lui, il mio cuore. 057 PHM 001 013 Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tua nelle catene che porto per il vangelo. 057 PHM 001 014 Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo. 057 PHM 001 015 Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; (aiōnios g166) 057 PHM 001 016 non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore. 057 PHM 001 017 Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso. 057 PHM 001 018 E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. 057 PHM 001 019 Lo scrivo di mio pugno, io, Paolo: pagherò io stesso. Per non dirti che anche tu mi sei debitore e proprio di te stesso! 057 PHM 001 020 Sì, fratello! Che io possa ottenere da te questo favore nel Signore; dà questo sollievo al mio cuore in Cristo! 057 PHM 001 021 Ti scrivo fiducioso nella tua docilità, sapendo che farai anche più di quanto ti chiedo. 057 PHM 001 022 Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito. 057 PHM 001 023 Ti saluta Epafra, mio compagno di prigionia per Cristo Gesù, 057 PHM 001 024 con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori. 057 PHM 001 025 La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito. # # BOOK 058 HEB Hebrews Ebrei 058 HEB 001 001 Dio, che aveva gia parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, 058 HEB 001 002 in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. (aiōn g165) 058 HEB 001 003 Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli, 058 HEB 001 004 ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. 058 HEB 001 005 Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato? E ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio? 058 HEB 001 006 E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio. 058 HEB 001 007 Egli fa i suoi angeli pari ai venti, e i suoi ministri come fiamma di fuoco, Mentre degli angeli dice: 058 HEB 001 008 Scettro giusto è lo scettro del tuo regno; del Figlio invece afferma: Il tuo trono, Dio, sta in eterno e: (aiōn g165) 058 HEB 001 009 hai amato la giustizia e odiato l'iniquità, perciò ti unse Dio, il tuo Dio, con olio di esultanza più dei tuoi compagni. 058 HEB 001 010 Tu, Signore, da principio hai fondato la terra e opera delle tue mani sono i cieli. E ancora: 058 HEB 001 011 Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito. 058 HEB 001 012 Come un mantello li avvolgerai, e saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno fine. 058 HEB 001 013 Siedi alla mia destra, finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? A quale degli angeli poi ha mai detto: 058 HEB 001 014 Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza? 058 HEB 002 001 Proprio per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non andare fuori strada. 058 HEB 002 002 Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, 058 HEB 002 003 come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo essere stata promulgata all'inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l'avevano udita, 058 HEB 002 004 mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con segni e prodigi e miracoli d'ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà. 058 HEB 002 005 Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo futuro, del quale parliamo. 058 HEB 002 006 Che cos'è l'uomo perché ti ricordi di lui o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi? Anzi, qualcuno in un passo ha testimoniato: 058 HEB 002 007 Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e di onore l'hai coronato 058 HEB 002 008 e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi. Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. 058 HEB 002 009 Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. 058 HEB 002 010 Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza. 058 HEB 002 011 Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, 058 HEB 002 012 Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi; dicendo: 058 HEB 002 013 e ancora: Io metterò la mia fiducia in lui; e inoltre: Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato. 058 HEB 002 014 Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, 058 HEB 002 015 e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. 058 HEB 002 016 Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. 058 HEB 002 017 Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. 058 HEB 002 018 Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. 058 HEB 003 001 Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù, l'apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, 058 HEB 003 002 il quale è fedele a colui che l'ha costituito, come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. 058 HEB 003 003 Ma in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di tanta maggior gloria, quanto l'onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. 058 HEB 003 004 Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio. 058 HEB 003 005 In verità Mosè fu fedele in tutta la sua casa come servitore, per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato più tardi; 058 HEB 003 006 Cristo, invece, lo fu come figlio costituito sopra la sua propria casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo. 058 HEB 003 007 Oggi, se udite la sua voce, Per questo, come dice lo Spirito Santo: 058 HEB 003 008 non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, 058 HEB 003 009 dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant'anni le mie opere. 058 HEB 003 010 Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: Sempre hanno il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. 058 HEB 003 011 Così ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo. 058 HEB 003 012 Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. 058 HEB 003 013 Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest' oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato. 058 HEB 003 014 Siamo diventati infatti partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuta da principio. 058 HEB 003 015 Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, Quando pertanto si dice: 058 HEB 003 016 chi furono quelli che, dopo aver udita la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto sotto la guida di Mosè? 058 HEB 003 017 E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant'anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? 058 HEB 003 018 E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? 058 HEB 003 019 In realtà vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro mancanza di fede. 058 HEB 004 001 Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. 058 HEB 004 002 Poiché anche a noi, al pari di quelli, è stata annunziata una buona novella: purtroppo però ad essi la parola udita non giovò in nulla, non essendo rimasti uniti nella fede a quelli che avevano ascoltato. 058 HEB 004 003 Sicché ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo! Infatti noi che abbiamo creduto possiamo entrare in quel riposo, secondo ciò che egli ha detto: Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. 058 HEB 004 004 Si dice infatti in qualche luogo a proposito del settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le opere sue. 058 HEB 004 005 E ancora in questo passo: Non entreranno nel mio riposo! 058 HEB 004 006 Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare in quel riposo e quelli che per primi ricevettero la buona novella non entrarono a causa della loro disobbedienza, 058 HEB 004 007 Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori! egli fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo in Davide dopo tanto tempo: 058 HEB 004 008 Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo, Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. 058 HEB 004 009 E' dunque riservato ancora un riposo sabatico per il popolo di Dio. 058 HEB 004 010 Chi è entrato infatti nel suo riposo, riposa anch'egli dalle sue opere, come Dio dalle proprie. 058 HEB 004 011 Affrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza. 058 HEB 004 012 Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. 058 HEB 004 013 Non v'è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto. 058 HEB 004 014 Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. 058 HEB 004 015 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. 058 HEB 004 016 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno. 058 HEB 005 001 Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 058 HEB 005 002 In tal modo egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell'ignoranza e nell'errore, essendo anch'egli rivestito di debolezza; 058 HEB 005 003 proprio a causa di questa anche per se stesso deve offrire sacrifici per i peccati, come lo fa per il popolo. 058 HEB 005 004 Nessuno può attribuire a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. 058 HEB 005 005 Nello stesso modo Cristo non si attribuì la gloria di sommo sacerdote, ma gliela conferì colui che gli disse: Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato. 058 HEB 005 006 Come in un altro passo dice: Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek. (aiōn g165) 058 HEB 005 007 Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; 058 HEB 005 008 pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì 058 HEB 005 009 e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, (aiōnios g166) 058 HEB 005 010 essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedek. 058 HEB 005 011 Su questo argomento abbiamo molte cose da dire, difficili da spiegare perché siete diventati lenti a capire. 058 HEB 005 012 Infatti, voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo bisogno che qualcuno v'insegni i primi elementi degli oracoli di Dio e siete diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. 058 HEB 005 013 Ora, chi si nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia, perché è ancora un bambino. 058 HEB 005 014 Il nutrimento solido invece è per gli uomini fatti, quelli che hanno le facoltà esercitate a distinguere il buono dal cattivo. 058 HEB 006 001 Perciò, lasciando da parte l'insegnamento iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è più completo, senza gettare di nuovo le fondamenta della rinunzia alle opere morte e della fede in Dio, 058 HEB 006 002 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno. (aiōnios g166) 058 HEB 006 003 Questo noi intendiamo fare, se Dio lo permette. 058 HEB 006 004 Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo 058 HEB 006 005 e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. (aiōn g165) 058 HEB 006 006 Tuttavia se sono caduti, è impossibile rinnovarli una seconda volta portandoli alla conversione, dal momento che per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia. 058 HEB 006 007 Infatti una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio; 058 HEB 006 008 ma se produce pruni e spine, non ha alcun valore ed è vicina alla maledizione: sarà infine arsa dal fuoco! 058 HEB 006 009 Quanto a voi però, carissimi, anche se parliamo così, siamo certi che sono in voi cose migliori e che portano alla salvezza. 058 HEB 006 010 Dio infatti non è ingiusto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi. 058 HEB 006 011 Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, 058 HEB 006 012 e perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che con la fede e la perseveranza divengono eredi delle promesse. 058 HEB 006 013 Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso, 058 HEB 006 014 dicendo: Ti benedirò e ti moltiplicherò molto. 058 HEB 006 015 Così, avendo perseverato, Abramo conseguì la promessa. 058 HEB 006 016 Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine ad ogni controversia. 058 HEB 006 017 Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento 058 HEB 006 018 perché grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi che abbiamo cercato rifugio in lui avessimo un grande incoraggiamento nell'afferrarci saldamente alla speranza che ci è posta davanti. 058 HEB 006 019 In essa infatti noi abbiamo come un'àncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell'interno del velo del santuario, 058 HEB 006 020 dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto sommo sacerdote per sempre alla maniera di Melchìsedek. (aiōn g165) 058 HEB 007 001 Questo Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; 058 HEB 007 002 a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. 058 HEB 007 003 Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno. 058 HEB 007 004 Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino. 058 HEB 007 005 In verità anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti da Abramo. 058 HEB 007 006 Egli invece, che non era della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della promessa. 058 HEB 007 007 Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore. 058 HEB 007 008 Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. 058 HEB 007 009 Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: 058 HEB 007 010 egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchìsedek. 058 HEB 007 011 Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne? 058 HEB 007 012 Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge. 058 HEB 007 013 Questo si dice di chi è appartenuto a un'altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all'altare. 058 HEB 007 014 E' noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. 058 HEB 007 015 Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro sacerdote, 058 HEB 007 016 che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. 058 HEB 007 017 Gli è resa infatti questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchìsedek. (aiōn g165) 058 HEB 007 018 Si ha così l'abrogazione di un ordinamento precedente a causa della sua debolezza e inutilità - 058 HEB 007 019 la legge infatti non ha portato nulla alla perfezione - e si ha invece l'introduzione di una speranza migliore, grazie alla quale ci avviciniamo a Dio. 058 HEB 007 020 Inoltre ciò non avvenne senza giuramento. Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento; 058 HEB 007 021 Il Signore ha giurato e non si pentirà: tu sei sacerdote per sempre. costui al contrario con un giuramento di colui che gli ha detto: (aiōn g165) 058 HEB 007 022 Per questo, Gesù è diventato garante di un'alleanza migliore. 058 HEB 007 023 Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo; 058 HEB 007 024 egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. (aiōn g165) 058 HEB 007 025 Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore. 058 HEB 007 026 Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli; 058 HEB 007 027 egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso. 058 HEB 007 028 La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno. (aiōn g165) 058 HEB 008 001 Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della maestà nei cieli, 058 HEB 008 002 ministro del santuario e della vera tenda che il Signore, e non un uomo, ha costruito. 058 HEB 008 003 Ogni sommo sacerdote infatti viene costituito per offrire doni e sacrifici: di qui la necessità che anch'egli abbia qualcosa da offrire. 058 HEB 008 004 Se Gesù fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni secondo la legge. 058 HEB 008 005 Questi però attendono a un servizio che è una copia e un'ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu detto da Dio a Mosè, quando stava per costruire la Tenda: Guarda, disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte. 058 HEB 008 006 Ora invece egli ha ottenuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l'alleanza di cui è mediatore, essendo questa fondata su migliori promesse. 058 HEB 008 007 Se la prima infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un'altra. 058 HEB 008 008 Ecco vengono giorni, dice il Signore, quando io stipulerò con la casa d'Israele e con la casa di Giuda un'alleanza nuova; Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice: 058 HEB 008 009 non come l'alleanza che feci con i loro padri, nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dalla terra d'Egitto; poiché essi non son rimasti fedeli alla mia alleanza, anch'io non ebbi più cura di loro, dice il Signore. 058 HEB 008 010 E questa è l'alleanza che io stipulerò con la casa d'Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 058 HEB 008 011 Né alcuno avrà più da istruire il suo concittadino, né alcuno il proprio fratello, dicendo: Conosci il Signore! Tutti infatti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro. 058 HEB 008 012 Perché io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati. 058 HEB 008 013 Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a sparire. 058 HEB 009 001 Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno. 058 HEB 009 002 Fu costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva chiamata il Santo. 058 HEB 009 003 Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta Santo dei Santi, con 058 HEB 009 004 l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un'urna d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza. 058 HEB 009 005 E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose non è necessario ora parlare nei particolari. 058 HEB 009 006 Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; 058 HEB 009 007 nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo. 058 HEB 009 008 Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la prima Tenda. 058 HEB 009 009 Essa infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l'offerente, 058 HEB 009 010 trattandosi solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane, valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate. 058 HEB 009 011 Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, 058 HEB 009 012 non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna. (aiōnios g166) 058 HEB 009 013 Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, 058 HEB 009 014 quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla opere morte, per servire il Dio vivente? (aiōnios g166) 058 HEB 009 015 Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la rendenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa. (aiōnios g166) 058 HEB 009 016 Dove infatti c'è un testamento, è necessario che sia accertata la morte del testatore, 058 HEB 009 017 perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive. 058 HEB 009 018 Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue. 058 HEB 009 019 Infatti dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse il libro stesso e tutto il popolo, 058 HEB 009 020 dicendo: Questo è il sangue dell'alleanza che Dio ha stabilito per voi. 058 HEB 009 021 Alla stessa maniera asperse con il sangue anche la Tenda e tutti gli arredi del culto. 058 HEB 009 022 Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste perdono. 058 HEB 009 023 Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi. 058 HEB 009 024 Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore, 058 HEB 009 025 e non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui. 058 HEB 009 026 In questo caso, infatti, avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo. Ora invece una volta sola, alla pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. (aiōn g165) 058 HEB 009 027 E come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, 058 HEB 009 028 così Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza. 058 HEB 010 001 Avendo infatti la legge solo un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha il potere di condurre alla perfezione, per mezzo di quei sacrifici che si offrono continuamente di anno in anno, coloro che si accostano a Dio. 058 HEB 010 002 Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che i fedeli, purificati una volta per tutte, non avrebbero ormai più alcuna coscienza dei peccati? 058 HEB 010 003 Invece per mezzo di quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati, 058 HEB 010 004 poiché è impossibile eliminare i peccati con il sangue di tori e di capri. 058 HEB 010 005 Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: 058 HEB 010 006 Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. 058 HEB 010 007 Allora ho detto: Ecco, io vengo poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà. 058 HEB 010 008 Dopo aver detto prima non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose tutte che vengono offerte secondo la legge, 058 HEB 010 009 soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Con ciò stesso egli abolisce il primo sacrificio per stabilirne uno nuovo. 058 HEB 010 010 Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre. 058 HEB 010 011 Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e ad offrire molte volte gli stessi sacrifici che non possono mai eliminare i peccati. 058 HEB 010 012 Egli al contrario, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso alla destra di Dio, 058 HEB 010 013 aspettando ormai solo che i suoi nemici vengano posti sotto i suoi piedi. 058 HEB 010 014 Poiché con un'unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. 058 HEB 010 015 Questo ce lo attesta anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto: 058 HEB 010 016 Questa è l'alleanza che io stipulerò con loro dopo quei giorni, dice il Signore: io porrò le mie leggi nei loro cuori e le imprimerò nella loro mente, 058 HEB 010 017 E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità. dice: 058 HEB 010 018 Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il peccato. 058 HEB 010 019 Avendo dunque, fratelli, piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, 058 HEB 010 020 per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne; 058 HEB 010 021 avendo noi un sacerdote grande sopra la casa di Dio, 058 HEB 010 022 accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 058 HEB 010 023 Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso. 058 HEB 010 024 Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone, 058 HEB 010 025 senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto più che potete vedere come il giorno si avvicina. 058 HEB 010 026 Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, 058 HEB 010 027 ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa di un fuoco che dovrà divorare i ribelli. 058 HEB 010 028 Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. 058 HEB 010 029 Di quanto maggior castigo allora pensate che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell'alleanza dal quale è stato un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? 058 HEB 010 030 Conosciamo infatti colui che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. 058 HEB 010 031 E' terribile cadere nelle mani del Dio vivente! 058 HEB 010 032 Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali, dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa lotta, 058 HEB 010 033 ora esposti pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 058 HEB 010 034 Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e più duraturi. 058 HEB 010 035 Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. 058 HEB 010 036 Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa. 058 HEB 010 037 Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà. 058 HEB 010 038 Il mio giusto vivrà mediante la fede; ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui. 058 HEB 010 039 Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima. 058 HEB 011 001 La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. 058 HEB 011 002 Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza. 058 HEB 011 003 Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede. (aiōn g165) 058 HEB 011 004 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora. 058 HEB 011 005 Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio. 058 HEB 011 006 Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano. 058 HEB 011 007 Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano, costruì con pio timore un'arca a salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e divenne erede della giustizia secondo la fede. 058 HEB 011 008 Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. 058 HEB 011 009 Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. 058 HEB 011 010 Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. 058 HEB 011 011 Per fede anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. 058 HEB 011 012 Per questo da un uomo solo, e inoltre gia segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare. 058 HEB 011 013 Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra. 058 HEB 011 014 Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. 058 HEB 011 015 Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; 058 HEB 011 016 ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città. 058 HEB 011 017 Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, 058 HEB 011 018 del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome. 058 HEB 011 019 Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo. 058 HEB 011 020 Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future. 058 HEB 011 021 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi all'estremità del bastone. 058 HEB 011 022 Per fede Giuseppe, alla fine della vita, parlò dell'esodo dei figli d'Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa. 058 HEB 011 023 Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello; e non ebbero paura dell'editto del re. 058 HEB 011 024 Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia del faraone, 058 HEB 011 025 preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo del peccato. 058 HEB 011 026 Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa. 058 HEB 011 027 Per fede lasciò l'Egitto, senza temere l'ira del re; rimase infatti saldo, come se vedesse l'invisibile. 058 HEB 011 028 Per fede celebrò la pasqua e fece l'aspersione del sangue, perché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti. 058 HEB 011 029 Per fede attraversarono il Mare Rosso come fosse terra asciutta; questo tentarono di fare anche gli Egiziani, ma furono inghiottiti. 058 HEB 011 030 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo che ne avevano fatto il giro per sette giorni. 058 HEB 011 031 Per fede Raab, la prostituta, non perì con gl'increduli, avendo accolto con benevolenza gli esploratori. 058 HEB 011 032 E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, 058 HEB 011 033 i quali per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni, 058 HEB 011 034 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. 058 HEB 011 035 Alcune donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. 058 HEB 011 036 Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. 058 HEB 011 037 Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - 058 HEB 011 038 di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra. 058 HEB 011 039 Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa: 058 HEB 011 040 Dio aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi. 058 HEB 012 001 Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, 058 HEB 012 002 tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. 058 HEB 012 003 Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. 058 HEB 012 004 Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato 058 HEB 012 005 Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui; e avete gia dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli: 058 HEB 012 006 perché il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio. 058 HEB 012 007 E' per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre? 058 HEB 012 008 Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete bastardi, non figli! 058 HEB 012 009 Del resto, noi abbiamo avuto come correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre degli spiriti, per avere la vita? 058 HEB 012 010 Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua santità. 058 HEB 012 011 Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati. 058 HEB 012 012 Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite 058 HEB 012 013 e raddrizzate le vie storte per i vostri passi, perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire. 058 HEB 012 014 Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore, 058 HEB 012 015 vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati; 058 HEB 012 016 non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio di una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 058 HEB 012 017 E voi ben sapete che in seguito, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, perché non trovò possibilità che il padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con lacrime. 058 HEB 012 018 Voi infatti non vi siete accostati a un luogo tangibile e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e tempesta, 058 HEB 012 019 né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola; 058 HEB 012 020 non potevano infatti sopportare l'intimazione: Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata. 058 HEB 012 021 Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse: Ho paura e tremo. 058 HEB 012 022 Voi vi siete invece accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all'adunanza festosa 058 HEB 012 023 e all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione, 058 HEB 012 024 al Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce più eloquente di quello di Abele. 058 HEB 012 025 Guardatevi perciò di non rifiutare Colui che parla; perché se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che promulgava decreti sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo le spalle a Colui che parla dai cieli. 058 HEB 012 026 La sua voce infatti un giorno scosse la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo. 058 HEB 012 027 La parola ancora una volta sta a indicare che le cose che possono essere scosse son destinate a passare, in quanto cose create, perché rimangano quelle che sono incrollabili. 058 HEB 012 028 Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un culto gradito a Dio, con riverenza e timore; 058 HEB 012 029 perché il nostro Dio è un fuoco divoratore. 058 HEB 013 001 Perseverate nell'amore fraterno. 058 HEB 013 002 Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. 058 HEB 013 003 Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale. 058 HEB 013 004 Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio. 058 HEB 013 005 La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. 058 HEB 013 006 Il Signore è il mio aiuto, non temerò. Che mi potrà fare l'uomo? Così possiamo dire con fiducia: 058 HEB 013 007 Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. 058 HEB 013 008 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! (aiōn g165) 058 HEB 013 009 Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono. 058 HEB 013 010 Noi abbiamo un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo. 058 HEB 013 011 Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori dell'accampamento. 058 HEB 013 012 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città. 058 HEB 013 013 Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio, 058 HEB 013 014 perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 058 HEB 013 015 Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 058 HEB 013 016 Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace. 058 HEB 013 017 Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi. 058 HEB 013 018 Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci bene in tutto. 058 HEB 013 019 Con maggiore insistenza poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più presto. 058 HEB 013 020 Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, (aiōnios g166) 058 HEB 013 021 vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 058 HEB 013 022 Vi raccomando, fratelli, accogliete questa parola di esortazione; proprio per questo molto brevemente vi ho scritto. 058 HEB 013 023 Sappiate che il nostro fratello Timòteo è stato messo in libertà; se arriva presto, vi vedrò insieme con lui. 058 HEB 013 024 Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli d'Italia. 058 HEB 013 025 La grazia sia con tutti voi. # # BOOK 059 JAM James Giacomo 059 JAM 001 001 Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù disperse nel mondo, salute. 059 JAM 001 002 Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, 059 JAM 001 003 sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. 059 JAM 001 004 E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla. 059 JAM 001 005 Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. 059 JAM 001 006 La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa e agitata dal vento; 059 JAM 001 007 e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore 059 JAM 001 008 un uomo che ha l'animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni. 059 JAM 001 009 Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione 059 JAM 001 010 e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d'erba. 059 JAM 001 011 Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l'erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese. 059 JAM 001 012 Beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano. 059 JAM 001 013 Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male. 059 JAM 001 014 Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; 059 JAM 001 015 poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand'è consumato, produce la morte. 059 JAM 001 016 Non andate fuori strada, fratelli miei carissimi; 059 JAM 001 017 ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di cambiamento. 059 JAM 001 018 Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primizia delle sue creature. 059 JAM 001 019 Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira. 059 JAM 001 020 Perché l'ira dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. 059 JAM 001 021 Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime. 059 JAM 001 022 Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. 059 JAM 001 023 Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: 059 JAM 001 024 appena s'è osservato, se ne va, e subito dimentica com'era. 059 JAM 001 025 Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla. 059 JAM 001 026 Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. 059 JAM 001 027 Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo. 059 JAM 002 001 Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria. 059 JAM 002 002 Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. 059 JAM 002 003 Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: «Tu siediti qui comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti in piedi lì», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», 059 JAM 002 004 non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi? 059 JAM 002 005 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? 059 JAM 002 006 Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali? 059 JAM 002 007 Non sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi? 059 JAM 002 008 Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene; 059 JAM 002 009 ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori. 059 JAM 002 010 Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto; 059 JAM 002 011 infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere. Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge. 059 JAM 002 012 Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché 059 JAM 002 013 il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio. 059 JAM 002 014 Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? 059 JAM 002 015 Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 059 JAM 002 016 e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? 059 JAM 002 017 Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. 059 JAM 002 018 Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. 059 JAM 002 019 Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! 059 JAM 002 020 Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore? 059 JAM 002 021 Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? 059 JAM 002 022 Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta 059 JAM 002 023 e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. 059 JAM 002 024 Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. 059 JAM 002 025 Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? 059 JAM 002 026 Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. 059 JAM 003 001 Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo, 059 JAM 003 002 poiché tutti quanti manchiamo in molte cose. Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 059 JAM 003 003 Quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. 059 JAM 003 004 Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e vengano spinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra. 059 JAM 003 005 Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! 059 JAM 003 006 Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna. (Geenna g1067) 059 JAM 003 007 Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, 059 JAM 003 008 ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. 059 JAM 003 009 Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. 059 JAM 003 010 E' dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli miei! 059 JAM 003 011 Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? 059 JAM 003 012 Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce. 059 JAM 003 013 Chi è saggio e accorto tra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza. 059 JAM 003 014 Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità. 059 JAM 003 015 Non è questa la sapienza che viene dall'alto: è terrena, carnale, diabolica; 059 JAM 003 016 poiché dove c'è gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni. 059 JAM 003 017 La sapienza che viene dall'alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. 059 JAM 003 018 Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace. 059 JAM 004 001 Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? 059 JAM 004 002 Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; 059 JAM 004 003 chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri. 059 JAM 004 004 Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 059 JAM 004 005 O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi? 059 JAM 004 006 Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia. Ci dà anzi una grazia più grande; per questo dice: 059 JAM 004 007 Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. 059 JAM 004 008 Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti. 059 JAM 004 009 Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. 059 JAM 004 010 Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà. 059 JAM 004 011 Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. 059 JAM 004 012 Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo? 059 JAM 004 013 E ora a voi, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni», 059 JAM 004 014 mentre non sapete cosa sarà domani! Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare. 059 JAM 004 015 Dovreste dire invece: Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello. 059 JAM 004 016 Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo. 059 JAM 004 017 Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato. 059 JAM 005 001 E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano! 059 JAM 005 002 Le vostre ricchezze sono imputridite, 059 JAM 005 003 le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! 059 JAM 005 004 Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti. 059 JAM 005 005 Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage. 059 JAM 005 006 Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza. 059 JAM 005 007 Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d'autunno e le piogge di primavera. 059 JAM 005 008 Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. 059 JAM 005 009 Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. 059 JAM 005 010 Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore. 059 JAM 005 011 Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione. 059 JAM 005 012 Soprattutto, fratelli miei, non giurate, né per il cielo, né per la terra, né per qualsiasi altra cosa; ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna. 059 JAM 005 013 Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeggi. 059 JAM 005 014 Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. 059 JAM 005 015 E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. 059 JAM 005 016 Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. 059 JAM 005 017 Elia era un uomo della nostra stessa natura: pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. 059 JAM 005 018 Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto. 059 JAM 005 019 Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, 059 JAM 005 020 costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati. # # BOOK 060 1PE 1 Peter 1 Pietro 060 1PE 001 001 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti 060 1PE 001 002 secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace a voi in abbondanza. 060 1PE 001 003 Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, 060 1PE 001 004 per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, 060 1PE 001 005 che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. 060 1PE 001 006 Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un pò afflitti da varie prove, 060 1PE 001 007 perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: 060 1PE 001 008 voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, 060 1PE 001 009 mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime. 060 1PE 001 010 Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata 060 1PE 001 011 cercando di indagare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che dovevano seguirle. 060 1PE 001 012 E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo. 060 1PE 001 013 Perciò, dopo aver preparato la vostra mente all'azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà. 060 1PE 001 014 Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri d'un tempo, quando eravate nell'ignoranza, 060 1PE 001 015 ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; 060 1PE 001 016 poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo. 060 1PE 001 017 E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. 060 1PE 001 018 Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, 060 1PE 001 019 ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. 060 1PE 001 020 Egli fu predestinato gia prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. 060 1PE 001 021 E voi per opera sua credete in Dio, che l'ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio. 060 1PE 001 022 Dopo aver santificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, 060 1PE 001 023 essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna. (aiōn g165) 060 1PE 001 024 tutti i mortali sono come l'erba e ogni loro splendore è come fiore d'erba. L'erba inaridisce, i fiori cadono, Poichè 060 1PE 001 025 ma la parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato. (aiōn g165) 060 1PE 002 001 Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, 060 1PE 002 002 come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: 060 1PE 002 003 se davvero avete gia gustato come è buono il Signore. 060 1PE 002 004 Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, 060 1PE 002 005 anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. 060 1PE 002 006 Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso. Si legge infatti nella Scrittura: 060 1PE 002 007 la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli 060 1PE 002 008 sasso d'inciampo e pietra di scandalo. Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. 060 1PE 002 009 Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; 060 1PE 002 010 voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. 060 1PE 002 011 Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. 060 1PE 002 012 La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio. 060 1PE 002 013 State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, 060 1PE 002 014 sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. 060 1PE 002 015 Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. 060 1PE 002 016 Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio. 060 1PE 002 017 Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re. 060 1PE 002 018 Domestici, state soggetti con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili. 060 1PE 002 019 E' una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; 060 1PE 002 020 che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. 060 1PE 002 021 A questo infatti siete stati chiamati, poichè anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: 060 1PE 002 022 egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, 060 1PE 002 023 oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. 060 1PE 002 024 Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; 060 1PE 002 025 dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime. 060 1PE 003 001 Ugualmente voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati 060 1PE 003 002 considerando la vostra condotta casta e rispettosa. 060 1PE 003 003 Il vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti -; 060 1PE 003 004 cercate piuttosto di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. 060 1PE 003 005 Così una volta si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti, 060 1PE 003 006 come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia. 060 1PE 003 007 E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere. 060 1PE 003 008 E finalmente siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; 060 1PE 003 009 non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione. 060 1PE 003 010 Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra da parole d'inganno; Infatti: 060 1PE 003 011 eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua, 060 1PE 003 012 perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male. 060 1PE 003 013 E chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene? 060 1PE 003 014 E se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, 060 1PE 003 015 ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, 060 1PE 003 016 con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. 060 1PE 003 017 E' meglio infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male. 060 1PE 003 018 Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito. 060 1PE 003 019 E in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; 060 1PE 003 020 essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua. 060 1PE 003 021 Figura, questa, del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo, 060 1PE 003 022 il quale è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze. 060 1PE 004 001 Poiché dunque Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi degli stessi sentimenti; chi ha sofferto nel suo corpo ha rotto definitivamente col peccato, 060 1PE 004 002 per non servire più alle passioni umane ma alla volontà di Dio, nel tempo che gli rimane in questa vita mortale. 060 1PE 004 003 Basta col tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo, vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle crapule, nei bagordi, nelle ubriachezze e nel culto illecito degli idoli. 060 1PE 004 004 Per questo trovano strano che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione e vi oltraggiano. 060 1PE 004 005 Ma renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti; 060 1PE 004 006 infatti è stata annunziata la buona novella anche ai morti, perché pur avendo subìto, perdendo la vita del corpo, la condanna comune a tutti gli uomini, vivano secondo Dio nello spirito. 060 1PE 004 007 La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera. 060 1PE 004 008 Soprattutto conservate tra voi una grande carità, perché la carità copre una moltitudine di peccati. 060 1PE 004 009 Praticate l'ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. 060 1PE 004 010 Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio. 060 1PE 004 011 Chi parla, lo faccia come con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l'energia ricevuta da Dio, perché in tutto venga glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartiene la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen! (aiōn g165) 060 1PE 004 012 Carissimi, non siate sorpresi per l'incendio di persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. 060 1PE 004 013 Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. 060 1PE 004 014 Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi. 060 1PE 004 015 Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. 060 1PE 004 016 Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome. 060 1PE 004 017 E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? 060 1PE 004 018 E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? 060 1PE 004 019 Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene. 060 1PE 005 001 Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: 060 1PE 005 002 pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; 060 1PE 005 003 non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. 060 1PE 005 004 E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce. 060 1PE 005 005 Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Ugualmente, voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perchè 060 1PE 005 006 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno, 060 1PE 005 007 gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. 060 1PE 005 008 Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. 060 1PE 005 009 Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi. 060 1PE 005 010 E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi. (aiōnios g166) 060 1PE 005 011 A lui la potenza nei secoli. Amen! (aiōn g165) 060 1PE 005 012 Vi ho scritto, come io ritengo, brevemente per mezzo di Silvano, fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! 060 1PE 005 013 Vi saluta la comunità che è stata eletta come voi e dimora in Babilonia; e anche Marco, mio figlio. 060 1PE 005 014 Salutatevi l'un l'altro con bacio di carità. Pace a voi tutti che siete in Cristo! # # BOOK 061 2PE 2 Peter 2 Pietro 061 2PE 001 001 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo: 061 2PE 001 002 grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro. 061 2PE 001 003 La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. 061 2PE 001 004 Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. 061 2PE 001 005 Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 061 2PE 001 006 alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, 061 2PE 001 007 alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. 061 2PE 001 008 Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. 061 2PE 001 009 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati. 061 2PE 001 010 Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai. 061 2PE 001 011 Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. (aiōnios g166) 061 2PE 001 012 Perciò penso di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e stiate saldi nella verità che possedete. 061 2PE 001 013 Io credo giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni, 061 2PE 001 014 sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. 061 2PE 001 015 E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose. 061 2PE 001 016 Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. 061 2PE 001 017 Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». 061 2PE 001 018 Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte. 061 2PE 001 019 E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori. 061 2PE 001 020 Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, 061 2PE 001 021 poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio. 061 2PE 002 001 Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. 061 2PE 002 002 Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. 061 2PE 002 003 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è gia da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato. 061 2PE 002 004 Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio; (Tartaroō g5020) 061 2PE 002 005 non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi; 061 2PE 002 006 condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente. 061 2PE 002 007 Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. 061 2PE 002 008 Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie. 061 2PE 002 009 Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, 061 2PE 002 010 soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore. Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti, 061 2PE 002 011 mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore. 061 2PE 002 012 Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione, 061 2PE 002 013 subendo il castigo come salario dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; 061 2PE 002 014 han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione! 061 2PE 002 015 Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità, 061 2PE 002 016 ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta. 061 2PE 002 017 Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre. 061 2PE 002 018 Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore. 061 2PE 002 019 Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto. 061 2PE 002 020 Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. 061 2PE 002 021 Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato. 061 2PE 002 022 Il cane è tornato al suo vomito e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago. Si è verificato per essi il proverbio: 061 2PE 003 001 Questa, o carissimi, è gia la seconda lettera che vi scrivo, e in tutte e due cerco di ridestare con ammonimenti la vostra sana intelligenza, 061 2PE 003 002 perché teniate a mente le parole gia dette dai santi profeti, e il precetto del Signore e salvatore, trasmessovi dagli apostoli. 061 2PE 003 003 Questo anzitutto dovete sapere, che verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le proprie passioni 061 2PE 003 004 e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al principio della creazione». 061 2PE 003 005 Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano gia da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; 061 2PE 003 006 e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì. 061 2PE 003 007 Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi. 061 2PE 003 008 Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. 061 2PE 003 009 Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. 061 2PE 003 010 Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta. 061 2PE 003 011 Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, 061 2PE 003 012 attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! 061 2PE 003 013 E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia. 061 2PE 003 014 Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. 061 2PE 003 015 La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 061 2PE 003 016 così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina. 061 2PE 003 017 Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall'errore degli empi; 061 2PE 003 018 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell'eternità. Amen! (aiōn g165) # # BOOK 062 1JO 1 John 1 Giovanni 062 1JO 001 001 Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita 062 1JO 001 002 (poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), (aiōnios g166) 062 1JO 001 003 quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. 062 1JO 001 004 Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta. 062 1JO 001 005 Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. 062 1JO 001 006 Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. 062 1JO 001 007 Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. 062 1JO 001 008 Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 062 1JO 001 009 Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. 062 1JO 001 010 Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. 062 1JO 002 001 Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. 062 1JO 002 002 Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. 062 1JO 002 003 Da questo sappiamo d'averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 062 1JO 002 004 Chi dice: «Lo conosco» e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; 062 1JO 002 005 ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. 062 1JO 002 006 Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato. 062 1JO 002 007 Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento antico è la parola che avete udito. 062 1JO 002 008 E tuttavia è un comandamento nuovo quello di cui vi scrivo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e la vera luce gia risplende. 062 1JO 002 009 Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. 062 1JO 002 010 Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. 062 1JO 002 011 Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi. 062 1JO 002 012 Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati rimessi i peccati in virtù del suo nome. 062 1JO 002 013 Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il maligno. 062 1JO 002 014 Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre. Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno. 062 1JO 002 015 Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; 062 1JO 002 016 perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. 062 1JO 002 017 E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno! (aiōn g165) 062 1JO 002 018 Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. 062 1JO 002 019 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. 062 1JO 002 020 Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. 062 1JO 002 021 Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. 062 1JO 002 022 Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. 062 1JO 002 023 Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre. 062 1JO 002 024 Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. 062 1JO 002 025 E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna. (aiōnios g166) 062 1JO 002 026 Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di traviarvi. 062 1JO 002 027 E quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna. 062 1JO 002 028 E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo aver fiducia quando apparirà e non veniamo svergognati da lui alla sua venuta. 062 1JO 002 029 Se sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è nato da lui. 062 1JO 003 001 Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui. 062 1JO 003 002 Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. 062 1JO 003 003 Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. 062 1JO 003 004 Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge, perché il peccato è violazione della legge. 062 1JO 003 005 Voi sapete che egli è apparso per togliere i peccati e che in lui non v'è peccato. 062 1JO 003 006 Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha conosciuto. 062 1JO 003 007 Figlioli, nessuno v'inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com'egli è giusto. 062 1JO 003 008 Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo. 062 1JO 003 009 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio. 062 1JO 003 010 Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello. 062 1JO 003 011 Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. 062 1JO 003 012 Non come Caino, che era dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l'uccise? Perché le opere sue erano malvage, mentre quelle di suo fratello eran giuste. 062 1JO 003 013 Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. 062 1JO 003 014 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. 062 1JO 003 015 Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna. (aiōnios g166) 062 1JO 003 016 Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. 062 1JO 003 017 Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? 062 1JO 003 018 Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità. 062 1JO 003 019 Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore 062 1JO 003 020 qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. 062 1JO 003 021 Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; 062 1JO 003 022 e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui. 062 1JO 003 023 Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. 062 1JO 003 024 Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato. 062 1JO 004 001 Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. 062 1JO 004 002 Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; 062 1JO 004 003 ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è gia nel mondo. 062 1JO 004 004 Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. 062 1JO 004 005 Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. 062 1JO 004 006 Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore. 062 1JO 004 007 Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. 062 1JO 004 008 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 062 1JO 004 009 In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 062 1JO 004 010 In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. 062 1JO 004 011 Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 062 1JO 004 012 Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. 062 1JO 004 013 Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. 062 1JO 004 014 E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. 062 1JO 004 015 Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. 062 1JO 004 016 Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. 062 1JO 004 017 Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. 062 1JO 004 018 Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. 062 1JO 004 019 Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. 062 1JO 004 020 Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. 062 1JO 004 021 Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello. 062 1JO 005 001 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. 062 1JO 005 002 Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti, 062 1JO 005 003 perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 062 1JO 005 004 Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede. 062 1JO 005 005 E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? 062 1JO 005 006 Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. 062 1JO 005 007 Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza: 062 1JO 005 008 lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. 062 1JO 005 009 Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che ha dato al suo Figlio. 062 1JO 005 010 Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio. 062 1JO 005 011 E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. (aiōnios g166) 062 1JO 005 012 Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita. 062 1JO 005 013 Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio. (aiōnios g166) 062 1JO 005 014 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. 062 1JO 005 015 E se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere gia quello che gli abbiamo chiesto. 062 1JO 005 016 Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare. 062 1JO 005 017 Ogni iniquità è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla morte. 062 1JO 005 018 Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca. 062 1JO 005 019 Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno. 062 1JO 005 020 Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. (aiōnios g166) 062 1JO 005 021 Figlioli, guardatevi dai falsi dei! # # BOOK 063 2JO 2 John 2 Giovanni 063 2JO 001 001 Io, il presbitero, alla Signora eletta e ai suoi figli che amo nella verità, e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, 063 2JO 001 002 a causa della verità che dimora in noi e dimorerà con noi in eterno: (aiōn g165) 063 2JO 001 003 grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. 063 2JO 001 004 Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. 063 2JO 001 005 E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. 063 2JO 001 006 E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso. 063 2JO 001 007 Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! 063 2JO 001 008 Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. 063 2JO 001 009 Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. 063 2JO 001 010 Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; 063 2JO 001 011 poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse. 063 2JO 001 012 Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho voluto farlo per mezzo di carta e di inchiostro; ho speranza di venire da voi e di poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena. 063 2JO 001 013 Ti salutano i figli della eletta tua sorella. # # BOOK 064 3JO 3 John 3 Giovanni 064 3JO 001 001 Io, il presbitero, al carissimo Gaio, che amo nella verità. 064 3JO 001 002 Carissimo, faccio voti che tutto vada bene e che tu sia in buona salute, come va bene per la tua anima. 064 3JO 001 003 Molto infatti mi sono rallegrato quando sono giunti alcuni fratelli e hanno reso testimonianza che tu sei verace in quanto tu cammini nella verità. 064 3JO 001 004 Non ho gioia più grande di questa, sapere che i miei figli camminano nella verità. 064 3JO 001 005 Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché forestieri. 064 3JO 001 006 Essi hanno reso testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa, e farai bene a provvederli nel viaggio in modo degno di Dio, 064 3JO 001 007 perché sono partiti per amore del nome di Cristo, senza accettare nulla dai pagani. 064 3JO 001 008 Noi dobbiamo perciò accogliere tali persone per cooperare alla diffusione della verità. 064 3JO 001 009 Ho scritto qualche parola alla Chiesa ma Diòtrefe, che ambisce il primo posto tra loro, non ci vuole accogliere. 064 3JO 001 010 Per questo, se verrò, gli rinfaccerò le cose che va facendo, sparlando contro di noi con voci maligne. Non contento di questo, non riceve personalmente i fratelli e impedisce di farlo a quelli che lo vorrebbero e li scaccia dalla Chiesa. 064 3JO 001 011 Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha veduto Dio. 064 3JO 001 012 Quanto a Demetrio, tutti gli rendono testimonianza, anche la stessa verità; anche noi ne diamo testimonianza e tu sai che la nostra testimonianza è veritiera. 064 3JO 001 013 Molte cose avrei da scriverti, ma non voglio farlo con inchiostro e penna. 064 3JO 001 014 Spero però di vederti presto e parleremo a viva voce. La pace sia con te. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno. # # BOOK 065 JUD Jude Giuda 065 JUD 001 001 Giuda, servo di Gesù Cristo, fratello di Giacomo, agli eletti che vivono nell'amore di Dio Padre e sono stati preservati per Gesù Cristo: 065 JUD 001 002 misericordia a voi e pace e carità in abbondanza. 065 JUD 001 003 Carissimi, avevo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla nostra salvezza, ma sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. 065 JUD 001 004 Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui - i quali sono gia stati segnati da tempo per questa condanna - empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo. 065 JUD 001 005 Ora io voglio ricordare a voi, che gia conoscete tutte queste cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d'Egitto, fece perire in seguito quelli che non vollero credere, 065 JUD 001 006 e che gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno. (aïdios g126) 065 JUD 001 007 Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all'impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno. (aiōnios g166) 065 JUD 001 008 Ugualmente, anche costoro, come sotto la spinta dei loro sogni, contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano gli esseri gloriosi. 065 JUD 001 009 L'arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore! 065 JUD 001 010 Costoro invece bestemmiano tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come animali senza ragione, questo serve a loro rovina. 065 JUD 001 011 Guai a loro! Perché si sono incamminati per la strada di Caino e, per sete di lucro, si sono impegolati nei traviamenti di Balaàm e sono periti nella ribellione di Kore. 065 JUD 001 012 Sono la sozzura dei vostri banchetti sedendo insieme a mensa senza ritegno, pascendo se stessi; come nuvole senza pioggia portate via dai venti, o alberi di fine stagione senza frutto, due volte morti, sradicati; 065 JUD 001 013 come onde selvagge del mare, che schiumano le loro brutture; come astri erranti, ai quali è riservata la caligine della tenebra in eterno. (aiōn g165) 065 JUD 001 014 Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio contro tutti, 065 JUD 001 015 e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno pronunziato contro di lui». 065 JUD 001 016 Sono sobillatori pieni di acredine, che agiscono secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce parole orgogliose e adùlano le persone per motivi interessati. 065 JUD 001 017 Ma voi, o carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. 065 JUD 001 018 Essi vi dicevano: «Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni». 065 JUD 001 019 Tali sono quelli che provocano divisioni, gente materiale, privi dello Spirito. 065 JUD 001 020 Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo, 065 JUD 001 021 conservatevi nell'amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. (aiōnios g166) 065 JUD 001 022 Convincete quelli che sono vacillanti, 065 JUD 001 023 altri salvateli strappandoli dal fuoco, di altri infine abbiate compassione con timore, guardandovi perfino dalla veste contaminata dalla loro carne. 065 JUD 001 024 A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia, 065 JUD 001 025 all'unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e sempre. Amen! (aiōn g165) # # BOOK 066 REV Revelation Apocalisse 066 REV 001 001 Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. 066 REV 001 002 Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. 066 REV 001 003 Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino. 066 REV 001 004 Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, 066 REV 001 005 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 066 REV 001 006 che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 066 REV 001 007 Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto. 066 REV 001 008 Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente! 066 REV 001 009 Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. 066 REV 001 010 Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: 066 REV 001 011 Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa. 066 REV 001 012 Ora, come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d'oro 066 REV 001 013 e in mezzo ai candelabri c'era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. 066 REV 001 014 I capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, 066 REV 001 015 i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque. 066 REV 001 016 Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza. 066 REV 001 017 Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo 066 REV 001 018 e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. (aiōn g165, Hadēs g86) 066 REV 001 019 Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo. 066 REV 001 020 Questo è il senso recondito delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese. 066 REV 002 001 All'angelo della Chiesa di Efeso scrivi: Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: 066 REV 002 002 Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. 066 REV 002 003 Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. 066 REV 002 004 Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. 066 REV 002 005 Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. 066 REV 002 006 Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch'io detesto. 066 REV 002 007 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio. 066 REV 002 008 All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi: Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita: 066 REV 002 009 Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco - e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana. 066 REV 002 010 Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. 066 REV 002 011 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte. 066 REV 002 012 All'angelo della Chiesa di Pèrgamo scrivi: Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: 066 REV 002 013 So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. 066 REV 002 014 Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione. 066 REV 002 015 Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti. 066 REV 002 016 Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca. 066 REV 002 017 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve. 066 REV 002 018 All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi: gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. 066 REV 002 019 Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. 066 REV 002 020 Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli. 066 REV 002 021 Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua dissolutezza. 066 REV 002 022 Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno dalle opere che ha loro insegnato. 066 REV 002 023 Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere. 066 REV 002 024 A voi di Tiàtira invece che non seguite questa dottrina, che non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano - non imporrò altri pesi; 066 REV 002 025 ma quello che possedete tenetelo saldo fino al mio ritorno. 066 REV 002 026 le nazioni; Al vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere, 066 REV 002 027 le pascolerà con bastone di ferro e le frantumerà come vasi di terracotta, 066 REV 002 028 con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino. 066 REV 002 029 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. 066 REV 003 001 All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi: Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto. 066 REV 003 002 Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. 066 REV 003 003 Ricorda dunque come hai accolto la parola, osservala e ravvediti, perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro senza che tu sappia in quale ora io verrò da te. 066 REV 003 004 Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bianche, perché ne sono degni. 066 REV 003 005 Il vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti, non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. 066 REV 003 006 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. 066 REV 003 007 Così parla il Santo, il Verace, la chiave di Davide: quando egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno apre. All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi: 066 REV 003 008 Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. 066 REV 003 009 Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perché non lo sono -: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato. 066 REV 003 010 Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. 066 REV 003 011 Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. 066 REV 003 012 Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. 066 REV 003 013 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. 066 REV 003 014 All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: 066 REV 003 015 Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! 066 REV 003 016 Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. 066 REV 003 017 Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. 066 REV 003 018 Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. 066 REV 003 019 Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. 066 REV 003 020 Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. 066 REV 003 021 Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. 066 REV 003 022 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. 066 REV 004 001 Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito. 066 REV 004 002 Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. 066 REV 004 003 Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono. 066 REV 004 004 Attorno al trono, poi, c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. 066 REV 004 005 Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. 066 REV 004 006 Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro. 066 REV 004 007 Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. 066 REV 004 008 Santo, santo, santo il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene! I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: 066 REV 004 009 E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, (aiōn g165) 066 REV 004 010 i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono, dicendo: (aiōn g165) 066 REV 004 011 «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono». 066 REV 005 001 E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. 066 REV 005 002 Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». 066 REV 005 003 Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. 066 REV 005 004 Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. 066 REV 005 005 Uno dei vegliardi mi disse: «Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». 066 REV 005 006 Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. 066 REV 005 007 E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. 066 REV 005 008 E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. 066 REV 005 009 «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione Cantavano un canto nuovo: 066 REV 005 010 e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra». 066 REV 005 011 Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia 066 REV 005 012 «L'Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». e dicevano a gran voce: 066 REV 005 013 «A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: (aiōn g165) 066 REV 005 014 E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E i vegliardi si prostrarono in adorazione. 066 REV 006 001 Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: «Vieni». 066 REV 006 002 Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. 066 REV 006 003 Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni». 066 REV 006 004 Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada. 066 REV 006 005 Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 066 REV 006 006 E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati». 066 REV 006 007 Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». 066 REV 006 008 Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra. (Hadēs g86) 066 REV 006 009 Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. 066 REV 006 010 «Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?». E gridarono a gran voce: 066 REV 006 011 Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro. 066 REV 006 012 Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, 066 REV 006 013 le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. 066 REV 006 014 Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. 066 REV 006 015 Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; 066 REV 006 016 e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, 066 REV 006 017 perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere? 066 REV 007 001 Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta. 066 REV 007 002 Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: 066 REV 007 003 «Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi». 066 REV 007 004 Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele: 066 REV 007 005 dalla tribù di Giuda dodicimila; dalla tribù di Ruben dodicimila; dalla tribù di Gad dodicimila; 066 REV 007 006 dalla tribù di Aser dodicimila; dalla tribù di Nèftali dodicimila; dalla tribù di Manàsse dodicimila; 066 REV 007 007 dalla tribù di Simeone dodicimila; dalla tribù di Levi dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; 066 REV 007 008 dalla tribù di Zàbulon dodicimila; dalla tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino dodicimila. 066 REV 007 009 Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. 066 REV 007 010 E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello». 066 REV 007 011 Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo: 066 REV 007 012 «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». (aiōn g165) 066 REV 007 013 Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?». 066 REV 007 014 Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. 066 REV 007 015 Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. 066 REV 007 016 Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, 066 REV 007 017 perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi». 066 REV 008 001 Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. 066 REV 008 002 Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe. 066 REV 008 003 Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. 066 REV 008 004 E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. 066 REV 008 005 Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto. 066 REV 008 006 I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle. 066 REV 008 007 Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò. 066 REV 008 008 Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, 066 REV 008 009 un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto. 066 REV 008 010 Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. 066 REV 008 011 La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare. 066 REV 008 012 Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente. 066 REV 008 013 Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava a gran voce: «Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!». 066 REV 009 001 Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; (Abyssos g12) 066 REV 009 002 egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. (Abyssos g12) 066 REV 009 003 Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. 066 REV 009 004 E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. 066 REV 009 005 Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. 066 REV 009 006 In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà. 066 REV 009 007 Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. 066 REV 009 008 Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. 066 REV 009 009 Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all'assalto. 066 REV 009 010 Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. 066 REV 009 011 Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore. (Abyssos g12) 066 REV 009 012 Il primo «guai» è passato. Rimangono ancora due «guai» dopo queste cose. 066 REV 009 013 Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. 066 REV 009 014 E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufràte». 066 REV 009 015 Furono sciolti i quattro angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. 066 REV 009 016 Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero. 066 REV 009 017 Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. 066 REV 009 018 Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità. 066 REV 009 019 La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono. 066 REV 009 020 Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; 066 REV 009 021 non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie. 066 REV 010 001 Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. 066 REV 010 002 Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, 066 REV 010 003 gridò a gran voce come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce. 066 REV 010 004 Dopochè i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii una voce dal cielo che mi disse: «Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo». 066 REV 010 005 Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la destra verso il cielo 066 REV 010 006 e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli; che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: «Non vi sarà più indugio! (aiōn g165) 066 REV 010 007 Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti». 066 REV 010 008 Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: «Và, prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra». 066 REV 010 009 Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele». 066 REV 010 010 Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. 066 REV 010 011 Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re». 066 REV 011 001 Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: «Alzati e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di quelli che vi stanno adorando. 066 REV 011 002 Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. 066 REV 011 003 Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per milleduecentosessanta giorni». 066 REV 011 004 Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra. 066 REV 011 005 Se qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di far loro del male. 066 REV 011 006 Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l'acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno. 066 REV 011 007 E quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. (Abyssos g12) 066 REV 011 008 I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove appunto il loro Signore fu crocifisso. 066 REV 011 009 Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permetteranno che i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. 066 REV 011 010 Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. 066 REV 011 011 Ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli. 066 REV 011 012 Allora udirono un grido possente dal cielo: «Salite quassù» e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici. 066 REV 011 013 In quello stesso momento ci fu un grande terremoto che fece crollare un decimo della città: perirono in quel terremoto settemila persone; i superstiti presi da terrore davano gloria al Dio del cielo. 066 REV 011 014 Così passò il secondo «guai»; ed ecco viene subito il terzo «guai». 066 REV 011 015 «Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli». Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: (aiōn g165) 066 REV 011 016 Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo: 066 REV 011 017 «Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai messo mano alla tua grande potenza, e hai instaurato il tuo regno. 066 REV 011 018 Le genti ne fremettero, ma è giunta l'ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti, di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra». 066 REV 011 019 Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine. 066 REV 012 001 Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. 066 REV 012 002 Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. 066 REV 012 003 Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 066 REV 012 004 la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. 066 REV 012 005 Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 066 REV 012 006 La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. 066 REV 012 007 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 066 REV 012 008 ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. 066 REV 012 009 Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. 066 REV 012 010 «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: 066 REV 012 011 Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. 066 REV 012 012 Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo». 066 REV 012 013 Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. 066 REV 012 014 Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. 066 REV 012 015 Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 066 REV 012 016 Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. 066 REV 012 017 Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. 066 REV 013 001 E si fermò sulla spiaggia del mare. Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. 066 REV 013 002 La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande. 066 REV 013 003 Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia 066 REV 013 004 e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?». 066 REV 013 005 Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. 066 REV 013 006 Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. 066 REV 013 007 Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. 066 REV 013 008 L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato. 066 REV 013 009 Chi ha orecchi, ascolti: 066 REV 013 010 Colui che deve andare in prigionia, in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi. 066 REV 013 011 Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. 066 REV 013 012 Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. 066 REV 013 013 Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. 066 REV 013 014 Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. 066 REV 013 015 Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. 066 REV 013 016 Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 066 REV 013 017 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 066 REV 013 018 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei. 066 REV 014 001 Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. 066 REV 014 002 Udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro arpe. 066 REV 014 003 Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra. 066 REV 014 004 Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l'Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello. 066 REV 014 005 Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia. 066 REV 014 006 Poi vidi un altro angelo che volando in mezzo al cielo recava un vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo. (aiōnios g166) 066 REV 014 007 «Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo e la terra, il mare e le sorgenti delle acque». Egli gridava a gran voce: 066 REV 014 008 «E' caduta, è caduta Babilonia la grande, quella che ha abbeverato tutte le genti col vino del furore della sua fornicazione». Un secondo angelo lo seguì gridando: 066 REV 014 009 Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano, 066 REV 014 010 berrà il vino dell'ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell'Agnello. 066 REV 014 011 Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome». (aiōn g165) 066 REV 014 012 Qui appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. 066 REV 014 013 Poi udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono». 066 REV 014 014 Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata. 066 REV 014 015 Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura». 066 REV 014 016 Allora colui che era seduto sulla nuvola gettò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. 066 REV 014 017 Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch'egli tenendo una falce affilata. 066 REV 014 018 Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature». 066 REV 014 019 L'angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio. 066 REV 014 020 Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia. 066 REV 015 001 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi si deve compiere l'ira di Dio. 066 REV 015 002 Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine, 066 REV 015 003 «Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente; giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti! cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello: 066 REV 015 004 Chi non temerà, o Signore, e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo. Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati». 066 REV 015 005 Dopo ciò vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la Tenda della Testimonianza; 066 REV 015 006 dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto di cinture d'oro. 066 REV 015 007 Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro colme dell'ira di Dio che vive nei secoli dei secoli. (aiōn g165) 066 REV 015 008 Il tempio si riempì del fumo che usciva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza: nessuno poteva entrare nel tempio finché non avessero termine i sette flagelli dei sette angeli. 066 REV 016 001 Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio». 066 REV 016 002 Partì il primo e versò la sua coppa sopra la terra; e scoppiò una piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si prostravano davanti alla sua statua. 066 REV 016 003 Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare. 066 REV 016 004 Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue. 066 REV 016 005 «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, poiché così hai giudicato. Allora udii l'angelo delle acque che diceva: 066 REV 016 006 Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti, tu hai dato loro sangue da bere: ne sono ben degni!». 066 REV 016 007 «Sì, Signore, Dio onnipotente; veri e giusti sono i tuoi giudizi!». Udii una voce che veniva dall'altare e diceva: 066 REV 016 008 Il quarto versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 066 REV 016 009 E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio. 066 REV 016 010 Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e 066 REV 016 011 bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni. 066 REV 016 012 Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufràte e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente. 066 REV 016 013 Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: 066 REV 016 014 sono infatti spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente. 066 REV 016 015 Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne. 066 REV 016 016 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn. 066 REV 016 017 Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: «E' fatto!». 066 REV 016 018 Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra. 066 REV 016 019 La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente. 066 REV 016 020 Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. 066 REV 016 021 E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era davvero un grande flagello. 066 REV 017 001 Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: «Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. 066 REV 017 002 Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione». 066 REV 017 003 L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. 066 REV 017 004 La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. 066 REV 017 005 Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra». 066 REV 017 006 E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. 066 REV 017 007 Ma l'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna. 066 REV 017 008 La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. (Abyssos g12) 066 REV 017 009 Qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re. 066 REV 017 010 I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. 066 REV 017 011 Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un tempo l'ottavo re e uno dei sette, ma va in perdizione. 066 REV 017 012 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un'ora soltanto insieme con la bestia. 066 REV 017 013 Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia. 066 REV 017 014 Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli». 066 REV 017 015 Poi l'angelo mi disse: «Le acque che hai viste, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue. 066 REV 017 016 Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. 066 REV 017 017 Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finché si realizzino le parole di Dio. 066 REV 017 018 La donna che hai vista simboleggia la città grande, che regna su tutti i re della terra». 066 REV 018 001 Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore. 066 REV 018 002 «E' caduta, è caduta Babilonia la grande ed è diventata covo di demòni, carcere di ogni spirito immondo, carcere d'ogni uccello impuro e aborrito e carcere di ogni bestia immonda e aborrita. Gridò a gran voce: 066 REV 018 003 Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua sfrenata prostituzione, i re della terra si sono prostituiti con essa e i mercanti della terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato». 066 REV 018 004 Poi udii un'altra voce dal cielo: «Uscite, popolo mio, da Babilonia per non associarvi ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli. 066 REV 018 005 Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. 066 REV 018 006 Pagatela con la sua stessa moneta, retribuitele il doppio dei suoi misfatti. Versatele doppia misura nella coppa con cui mesceva. 066 REV 018 007 Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il suo lusso, restituiteglielo in tanto tormento e afflizione. Poiché diceva in cuor suo: Io seggo regina, vedova non sono e lutto non vedrò; 066 REV 018 008 per questo, in un solo giorno, verranno su di lei questi flagelli: morte, lutto e fame; sarà bruciata dal fuoco, poiché potente Signore è Dio che l'ha condannata». 066 REV 018 009 I re della terra che si sono prostituiti e han vissuto nel fasto con essa piangeranno e si lamenteranno a causa di lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, 066 REV 018 010 «Guai, guai, immensa città, Babilonia, possente città; in un'ora sola è giunta la tua condanna!». tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti e diranno: 066 REV 018 011 Anche i mercanti della terra piangono e gemono su di lei, perché nessuno compera più le loro merci: 066 REV 018 012 carichi d'oro, d'argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d'avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo; 066 REV 018 013 cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, cocchi, schiavi e vite umane. 066 REV 018 014 «I frutti che ti piacevano tanto, tutto quel lusso e quello splendore sono perduti per te, mai più potranno trovarli». 066 REV 018 015 I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno: 066 REV 018 016 «Guai, guai, immensa città, tutta ammantata di bisso, di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle! 066 REV 018 017 In un'ora sola è andata dispersa sì grande ricchezza!». Tutti i comandanti di navi e l'intera ciurma, i naviganti e quanti commerciano per mare se ne stanno a distanza, 066 REV 018 018 e gridano guardando il fumo del suo incendio: «Quale città fu mai somigliante all'immensa città?». 066 REV 018 019 «Guai, guai, immensa città, del cui lusso arricchirono quanti avevano navi sul mare! In un'ora sola fu ridotta a un deserto! Gettandosi sul capo la polvere gridano, piangono e gemono: 066 REV 018 020 Esulta, o cielo, su di essa, e voi, santi, apostoli, profeti, perché condannando Babilonia Dio vi ha reso giustizia!». 066 REV 018 021 «Con la stessa violenza sarà precipitata Babilonia, la grande città e più non riapparirà. Un angelo possente prese allora una pietra grande come una mola, e la gettò nel mare esclamando: 066 REV 018 022 La voce degli arpisti e dei musici, dei flautisti e dei suonatori di tromba, non si udrà più in te; ed ogni artigiano di qualsiasi mestiere non si troverà più in te; e la voce della mola non si udrà più in te; 066 REV 018 023 e la luce della lampada non brillerà più in te; e voce di sposo e di sposa non si udrà più in te. Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra; perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon sedotte. 066 REV 018 024 In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra». 066 REV 019 001 «Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; Dopo ciò, udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva: 066 REV 019 002 perché veri e giusti sono i suoi giudizi, egli ha condannato la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua prostituzione, vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!». 066 REV 019 003 «Alleluia! Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!». E per la seconda volta dissero: (aiōn g165) 066 REV 019 004 Allora i ventiquattro vegliardi e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo: «Amen, alleluia». 066 REV 019 005 «Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi, voi che lo temete, piccoli e grandi!». Partì dal trono una voce che diceva: 066 REV 019 006 «Alleluia. Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente. Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano: 066 REV 019 007 Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell'Agnello; la sua sposa è pronta, 066 REV 019 008 le hanno dato una veste di lino puro splendente». La veste di lino sono le opere giuste dei santi. 066 REV 019 009 Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!». Poi aggiunse: «Queste sono parole veraci di Dio». 066 REV 019 010 Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: «Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. E' Dio che devi adorare». La testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia. 066 REV 019 011 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava «Fedele» e «Verace»: egli giudica e combatte con giustizia. 066 REV 019 012 I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. 066 REV 019 013 E' avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. 066 REV 019 014 Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. 066 REV 019 015 Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente. 066 REV 019 016 Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori. 066 REV 019 017 Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: 066 REV 019 018 «Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei capitani, le carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi». 066 REV 019 019 Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito. 066 REV 019 020 Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevan ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. (Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 019 021 Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni. 066 REV 020 001 Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. (Abyssos g12) 066 REV 020 002 Afferrò il dragone, il serpente antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; 066 REV 020 003 lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un pò di tempo. (Abyssos g12) 066 REV 020 004 Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonanza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; 066 REV 020 005 gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 066 REV 020 006 Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni. 066 REV 020 007 Quando i mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere 066 REV 020 008 e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. 066 REV 020 009 Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. 066 REV 020 010 E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. (aiōn g165, Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 020 011 Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé. 066 REV 020 012 Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere. 066 REV 020 013 Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. (Hadēs g86) 066 REV 020 014 Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. (Hadēs g86, Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 020 015 E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco. (Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 021 001 Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. 066 REV 021 002 Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 066 REV 021 003 Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". Udii allora una voce potente che usciva dal trono: 066 REV 021 004 E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate». 066 REV 021 005 E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci. 066 REV 021 006 Ecco sono compiute! Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine. A colui che ha sete darò gratuitamente della vita. 066 REV 021 007 Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio. 066 REV 021 008 Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E' questa la seconda morte». (Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 021 009 Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello». 066 REV 021 010 L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. 066 REV 021 011 Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. 066 REV 021 012 La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. 066 REV 021 013 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. 066 REV 021 014 Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. 066 REV 021 015 Colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura. 066 REV 021 016 La città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L'angelo misurò la città con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza sono eguali. 066 REV 021 017 Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall'angelo. 066 REV 021 018 Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. 066 REV 021 019 Le fondamenta delle mura della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, 066 REV 021 020 il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undecimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. 066 REV 021 021 E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente. 066 REV 021 022 Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 066 REV 021 023 La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello. 066 REV 021 024 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza. 066 REV 021 025 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, poiché non vi sarà più notte. 066 REV 021 026 E porteranno a lei la gloria e l'onore delle nazioni. 066 REV 021 027 Non entrerà in essa nulla d'impuro, né chi commette abominio o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello. 066 REV 022 001 Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. 066 REV 022 002 In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni. 066 REV 022 003 E non vi sarà più maledizione. Il trono di Dio e dell'Agnello sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno; 066 REV 022 004 vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte. 066 REV 022 005 Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli. (aiōn g165) 066 REV 022 006 Poi mi disse: «Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. 066 REV 022 007 Ecco, io verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro». 066 REV 022 008 Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell'angelo che me le aveva mostrate. 066 REV 022 009 Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo! Io sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le parole di questo libro. E' Dio che devi adorare». 066 REV 022 010 Poi aggiunse: «Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino. 066 REV 022 011 Il perverso continui pure a essere perverso, l'impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora. 066 REV 022 012 Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. 066 REV 022 013 Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. 066 REV 022 014 Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella città. 066 REV 022 015 Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna! 066 REV 022 016 Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino». 066 REV 022 017 Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita. 066 REV 022 018 Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 066 REV 022 019 e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa, descritti in questo libro. 066 REV 022 020 Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù. 066 REV 022 021 La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen!